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Banco BPM SpA

Annual Report Mar 16, 2022

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Annual Report

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Relazione finanziaria annuale

Esercizio 2021

Relazione finanziaria annuale Esercizio 2021

Il presente documento è predisposto in formato PDF allo scopo di agevolare la lettura del bilancio e non rappresenta la Relazione finanziaria annuale dell'esercizio 2021 del Gruppo Banco BPM, che deve essere redatta secondo quanto previsto dal Regolamento della Commissione Europea 815/2019 (c.d. Regolamento European Single Electronic Format – ESEF). Per adempiere agli obblighi di comunicazione previsti dalla Direttiva 2004/109/CE (c.d. direttiva Transparency), la Relazione finanziaria annuale predisposta nel nuovo formato viene pubblicata nei termini di legge.

Banco BPM S.p.A.

Sede Legale: Piazza F. Meda, 4 - 20121 Milano Sede Amministrativa: Piazza Nogara, 2 - 37121 Verona Capitale sociale al 31 dicembre 2021: euro 7.100.000.000,00 i.v. Codice fiscale e Iscrizione al Registro delle Imprese di Milano: 09722490969 Società rappresentante del Gruppo IVA Banco BPM, partita IVA 10537050964 Aderente al Fondo Interbancario di Tutela dei Depositi ed al Fondo Nazionale di Garanzia Capogruppo del Gruppo Bancario Banco BPM Iscritto all'Albo delle Banche della Banca d'Italia e all'Albo dei Gruppi Bancari

CARICHE SOCIALI E SOCIETÀ DI REVISIONE AL 31 DICEMBRE 2021

Presidente Massimo Tononi Vice Presidente Mauro Paoloni Amministratore Delegato Giuseppe Castagna Consiglieri Mario Anolli

Presidente Marcello Priori

Condirettore Generale Domenico De Angelis Condirettore Generale Salvatore Poloni

Consiglio di Amministrazione

Maurizio Comoli Nadine Farida Faruque Carlo Frascarolo Alberto Manenti Marina Mantelli Giulio Pedrollo Eugenio Rossetti Manuela Soffientini Luigia Tauro Costanza Torricelli Giovanna Zanotti

___________________________________________________________________________________________________________________________________________ 3

Collegio Sindacale

Sindaci Effettivi Maurizio Lauri Silvia Muzi Alfonso Sonato Nadia Valenti

Sindaci Supplenti Francesca Culasso Gabriele Camillo Erba Wilmo Carlo Ferrari

Direzione Generale

Dirigente preposto alla redazione dei documenti contabili societari Gianpietro Val

Società di Revisione PricewaterhouseCoopers S.p.A.

Avviso di convocazione dell'Assemblea ordinaria e straordinaria dei Soci 6
RELAZIONI E BILANCIO CONSOLIDATO DELL'ESERCIZIO 13
Struttura del Gruppo 14
Distribuzione territoriale delle filiali 16
Dati di sintesi e indici economico - finanziari del Gruppo 18
Relazione sulla gestione del Gruppo 21
Il contesto economico 22
Fatti di rilievo dell'esercizio 29
Risultati 40
Dati economici consolidati 41
Dati patrimoniali consolidati 55
Risultati per settore di attività 72
Retail 75
Corporate 90
Istituzionali 97
Private 101
Investment Banking 103
Partnership Strategiche 108
Leasing 109
Corporate Center 110
La gestione dei rischi 117
Attività di indirizzo, controllo e supporto 123
Risorse umane 123
Internal audit 128
Compliance 129
Ricerca e sviluppo 129
Attività progettuali e investimenti tecnologici 130
Comunicazione 132
Investor Relations 134
Altre informazioni 135
Andamento delle principali società del Gruppo 138
Evoluzione prevedibile della gestione 143
Schemi del bilancio consolidato 147
Stato Patrimoniale consolidato 148
Conto Economico consolidato 150
Prospetto della redditività consolidata complessiva 151
Prospetto delle variazioni del Patrimonio Netto consolidato 152
Rendiconto finanziario consolidato 154
Nota integrativa consolidata 157
Parte A – Politiche contabili 158
Parte B – Informazioni sullo Stato Patrimoniale consolidato 257
Parte C – Informazioni sul Conto Economico consolidato 340
Parte D – Redditività consolidata complessiva 361
Parte E – Informazioni sui rischi e sulle relative politiche di copertura 363
Parte F – Informazioni sul patrimonio consolidato 499
Parte G – Operazioni di aggregazione riguardanti imprese o rami d'azienda 502
Parte H – Operazioni con parti correlate 505
Parte I – Accordi di pagamento basati su propri strumenti patrimoniali 512
Parte L – Informativa di settore 516

Parte M – Informativa sul leasing 524
Altre informazioni 527
Attestazione dell'Amministratore Delegato e del Dirigente Preposto alla redazione
dei documenti contabili societari 529
Relazione della Società di revisione sul bilancio consolidato 533
RELAZIONI E BILANCIO DELL'IMPRESA 563
Dati di sintesi e indici economico-finanziari dell'impresa 564
Relazione sulla gestione dell'impresa 567
Risultati 569
Altre informazioni 584
Evoluzione della riserva di utili indisponibile ai sensi dell'art. 6 del D. Lgs.28 febbraio 2005 n. 38 585
Proposte di destinazione dell'utile d'esercizio 589
Schemi del bilancio dell'impresa 591
Stato Patrimoniale 592
Conto Economico 594
Prospetto della redditività complessiva 595
Prospetto delle variazioni del Patrimonio Netto 596
Rendiconto finanziario 598
Nota integrativa dell'impresa 601
Parte A – Politiche contabili 602
Parte B – Informazioni sullo Stato Patrimoniale 673
Parte C – Informazioni sul Conto Economico 736
Parte D – Redditività complessiva 756
Parte E – Informazioni sui rischi e sulle relative politiche di copertura 758
Parte F – Informazioni sul patrimonio 825
Parte G – Operazioni di aggregazione riguardanti imprese o rami d'azienda 828
Parte H – Operazioni con parti correlate 829
Parte I – Accordi di pagamento basati su propri strumenti patrimoniali 833
Parte L – Informativa di settore 833
Parte M – Informativa sul leasing 834
Relazione del Collegio Sindacale 839
Attestazione dell'Amministratore Delegato e del Dirigente preposto alla redazione
dei documenti contabili societari 901
Relazione della Società di revisione sul bilancio d'impresa 905
Allegati 917

AVVISO DI CONVOCAZIONE DELL'ASSEMBLEA ORDINARIA E STRAORDINARIA DEI SOCI

A norma degli articoli 12 e 13 dello Statuto sociale, l'Assemblea ordinaria e straordinaria dei Soci di Banco BPM S.p.A. è indetta, in unica convocazione, per giovedì 7 aprile 2022, alle ore 10.30, in Novara, presso Banco BPM, Via Negroni n. 12 per discutere e deliberare sul seguente

ORDINE DEL GIORNO

Parte ordinaria

  • 1) Approvazione del bilancio di esercizio al 31 dicembre 2021 di Banco BPM S.p.A., nonché delle società incorporate nella capogruppo Bipielle Real Estate S.p.A. e Release S.p.A., corredato dalle relazioni del Consiglio di Amministrazione, del Collegio Sindacale e della Società di revisione. Presentazione del bilancio consolidato del Gruppo Banco BPM.
  • 2) Deliberazioni sulla destinazione e sulla distribuzione degli utili.
  • 3) Integrazione, su proposta motivata del Collegio Sindacale, del corrispettivo della Società di revisione PricewaterhouseCoopers S.p.A., incaricata della revisione legale dei conti per il periodo 2017-2025. Delibere inerenti e conseguenti.
  • 4) Relazione sulla politica in materia di remunerazione e sui compensi corrisposti del Gruppo Banco BPM 2022 (sezione I e sezione II).

4.1 Approvazione della politica in materia di remunerazione (sezione I) ai sensi delle disposizioni normative vigenti. Delibere inerenti e conseguenti.

4.2 Approvazione della relazione sui compensi corrisposti nel 2021 (sezione II) ai sensi delle disposizioni normative vigenti. Delibere inerenti e conseguenti.

  • 5) Approvazione, nell'ambito della politica in materia di remunerazione, dei criteri per la determinazione degli importi eventualmente da accordare in caso di conclusione anticipata del rapporto di lavoro o di cessazione anticipata dalla carica di tutto il personale, ivi compresi i limiti fissati a detti importi. Delibere inerenti e conseguenti.
  • 6) Piani di compensi basati su azioni di Banco BPM S.p.A.:
    • 6.1 Approvazione del piano short term incentive (2022). Delibere inerenti e conseguenti.
      • 6.2 Approvazione del piano long term incentive (2022-2024) e dell'innalzamento dei livelli di raggiungimento degli obiettivi di performance del piano long term incentive (2021-2023) ai più sfidanti obiettivi al 2023 del Piano Strategico. Delibere inerenti e conseguenti.
  • 7) Richiesta di autorizzazione all'acquisto e alla disposizione di azioni proprie a servizio dei piani di compensi basati su azioni di Banco BPM S.p.A. Delibere inerenti e conseguenti.

Parte straordinaria

1) Proposte di modifica degli articoli 12.1., 12.2., 20.1.2., 20.1.4., 20.1.6., 20.1.7., 20.3.1., 20.3.5., 20.4.2., 20.5.2., 20.6.1., 20.11.2., 23.5.1., 24.1., 24.2.2., 24.4.1, 33.1., 33.2., 33.3., 33.4., 33.5., 34.2., 34.3., 34.8., 35.2., 35.3., 35.4., 35.8., 35.9., 35.10., 35.11., 35.12., 35.13., 36.7., 36.9., e 41.1. dello Statuto sociale di Banco BPM S.p.A.

___________________________________________________________________________________________________________________________________________ 7

Si informano le Signore e i Signori Soci che - in considerazione dell'emergenza epidemiologica da Covid-19 (coronavirus) - ai sensi di quanto previsto dall'articolo 106 "Norme in materia di svolgimento delle assemblee di società ed enti" del D.L. 17 marzo 2020 n.18 (c.d. "Cura Italia"), convertito con Legge 24 aprile 2020 n. 27 e modificato, da ultimo, dalla Legge 25 febbraio 2022 n. 15 che ha convertito in legge il D.L. 30 dicembre 2021, n. 228, l'intervento in Assemblea e il diritto di voto saranno esercitati dagli aventi diritto esclusivamente tramite il rappresentante designato ex art. 135-undecies del D.Lgs. n. 58 del 24 febbraio 1998 e successive modifiche ("TUF") secondo quanto di seguito indicato, senza dunque la partecipazione fisica ai lavori assembleari di alcun altro avente diritto al voto.

La partecipazione degli amministratori, dei sindaci, del segretario della riunione, dei rappresentanti della Società di revisione e del rappresentante designato avverrà nel rispetto delle misure di contenimento previste dalla legge, anche, eventualmente, mediante l'utilizzo di sistemi di collegamento a distanza, nel rispetto delle disposizioni vigenti ed applicabili.

****** Di seguito si forniscono le necessarie informazioni in conformità a quanto disposto dall'articolo 125-bis del TUF.

INTERVENTO IN ASSEMBLEA

Possono intervenire all'Assemblea esclusivamente tramite il rappresentante designato (il "Rappresentante Designato") secondo quanto di seguito indicato i soggetti cui spetta il diritto di voto per i quali sia pervenuta alla Società, entro la fine del terzo giorno di mercato aperto precedente alla data dell'Assemblea, ossia entro il 4 aprile 2022, la comunicazione effettuata dall'intermediario autorizzato attestante la loro legittimazione all'intervento in Assemblea e all'esercizio del diritto di voto.

In conformità a quanto previsto dall'articolo 83-sexies del TUF e dall'articolo 42 del Provvedimento unico sul posttrading della Consob e della Banca d'Italia del 13 agosto 2018 (il "Provvedimento Congiunto"), tale comunicazione è effettuata alla Società dall'intermediario autorizzato sulla base delle evidenze relative al termine della giornata contabile del settimo giorno di mercato aperto precedente alla data dell'Assemblea (29 marzo 2022– c.d. "record date").

Coloro che risulteranno titolari di azioni della Società successivamente a tale data non avranno diritto di intervenire e di votare in Assemblea tramite il rappresentante designato.

Resta ferma la legittimazione all'intervento e al voto qualora le comunicazioni siano pervenute alla Società oltre il termine del 4 aprile 2022 sopra indicato, purché entro l'inizio dei lavori.

I Soci, le cui azioni risultano già depositate in dossier a custodia e amministrazione, e in quanto tali già dematerializzate, presso la Capogruppo Banco BPM S.p.A. o presso Banca Aletti & C. S.p.A., devono comunque richiedere entro il 4 aprile 2022, ai sensi dell'articolo 42 del Provvedimento Congiunto, l'emissione della comunicazione, ricevendone contestualmente copia, avente validità quale biglietto di ammissione all'Assemblea.

A beneficio dei Soci le cui azioni siano depositate presso altri Intermediari autorizzati, si precisa che, ai sensi del citato articolo 42 del Provvedimento Congiunto, la richiesta di comunicazione deve essere effettuata sempre entro il 4 aprile 2022 avendo cura di farsi rilasciare copia.

CONFERIMENTO DELLA DELEGA E/O SUBDELEGA AL RAPPRESENTANTE DESIGNATO

Ai sensi dell'art. 106, quarto comma, del Decreto Cura Italia, coloro ai quali spetta il diritto di voto, qualora volessero intervenire in Assemblea, dovranno alternativamente:

(i) conferire delega - gratuitamente (salvo le spese di trasmissione) - a Computershare S.p.A. - Via Nizza 262/73, 10126, Torino - quale Rappresentante Designato ai sensi dell'art. 135-undecies TUF con istruzioni di voto su tutte o alcune delle proposte di delibera in merito agli argomenti all'ordine del giorno.

A tale riguardo per facilitare l'inoltro della delega e delle istruzioni di voto, dalla sezione del sito Internet di Banco BPM dedicata alla presente Assemblea, www.gruppo.bancobpm.it sezione "Corporate Governance - Assemblea Soci" sarà possibile compilare e trasmettere anche on-line e in modalità guidata fino alle ore 12 del 6 aprile 2022 l'apposito modulo predisposto da Computershare.

Si raccomanda ai soci di far ricorso alla modalità online.

In alternativa alla modalità online, si potrà utilizzare il modulo scaricabile dal medesimo sito da trasmettere entro il 5 aprile 2022 agli indirizzi e con le modalità indicate nel modulo stesso.

La delega al Rappresentante Designato, con le istruzioni di voto, unitamente a un documento di identità – e in caso di delegante persona giuridica un documento comprovante i poteri per il rilascio della delega – dovranno essere trasmesse a Computershare S.p.A. all'indirizzo di posta elettronica certificata [email protected] ovvero a mezzo fax al n. 011/0923202 sempreché il delegante, anche se persona giuridica, utilizzi una propria casella di posta elettronica certificata o, in mancanza, una propria casella di posta elettronica ordinaria.

L'originale della delega, delle istruzioni di voto e copia della correlata documentazione dovrà essere trasmessa a Computershare S.p.A. (Rif. "Delega Assemblea Banco BPM S.p.A."), Via Nizza 262/73, 10126, Torino.

La delega ha effetto per le sole proposte in relazione alle quali siano state conferite istruzioni di voto. La delega e le istruzioni di voto sono revocabili entro il medesimo termine di cui sopra;

(ii) farsi rappresentare da Computershare S.p.A., Rappresentante Designato ai sensi dell'art. 135-novies TUF in deroga all'art. 135-undecies, quarto comma, TUF, mediante delega e/o subdelega, con istruzioni di voto su tutte o alcune delle proposte di delibera in merito agli argomenti all'ordine del giorno, potendo a tal fine essere utilizzato il modulo di delega/subdelega disponibile sul sito internet di Banco BPM www.gruppo.bancobpm.it (sezione Corporate Governance – Assemblea Soci) da inviare a Computershare S.p.A., entro il termine indicato nel modulo stesso, all'indirizzo di posta elettronica certificata [email protected] ovvero a mezzo fax al n. 011/0923202 sempreché il delegante, anche se persona giuridica, utilizzi una propria casella di posta elettronica certificata o, in mancanza, una propria casella di posta elettronica ordinaria.

Il Rappresentante Designato sarà disponibile per chiarimenti o informazioni al numero 011/0923200.

L'intervento in Assemblea e l'esercizio del diritto di voto, da parte degli aventi diritto, avverrà esclusivamente tramite il Rappresentante Designato, al quale dovranno essere conferite istruzioni di voto su tutte o alcune delle proposte di delibera riguardanti le materie all'ordine del giorno; in considerazione del termine previsto per la presentazione di eventuali proposte individuali di deliberazione di cui infra, i moduli di delega saranno resi disponibili, con le modalità sopra indicate, a partire dal 24 marzo 2022.

Si precisa che non è prevista l'espressione del voto in via elettronica o per corrispondenza.

___________________________________________________________________________________________________________________________________________ 9

INTEGRAZIONE DELL'ORDINE DEL GIORNO E PRESENTAZIONE DI NUOVE PROPOSTE DI DELIBERA

I Soci che, anche congiuntamente, rappresentino almeno 1/40 del capitale sociale possono chiedere, entro il 17 marzo 2022 (dieci giorni dalla pubblicazione del presente avviso di convocazione), l'integrazione dell'elenco delle materie da trattare in Assemblea (salvo per quegli argomenti sui quali l'Assemblea delibera, a norma di legge, su proposta dell'organo amministrativo o sulla base di un progetto o di una relazione da esso predisposta, diversa da quelle indicate all'articolo 125-ter, comma 1, TUF), indicando nella domanda gli ulteriori argomenti proposti, ai sensi dell'articolo 13.3 dello Statuto, ovvero presentare proposte di deliberazione su materie già all'ordine del giorno, in conformità a quanto previsto dall'articolo 126-bis TUF.

La domanda scritta deve essere presentata alla Società mediante comunicazione elettronica all'indirizzo di posta certificata [email protected] o a mezzo raccomandata (Affari Societari di Gruppo, Piazza Filippo Meda, 4 - 20121 Milano).

La legittimazione all'esercizio del diritto (inclusa la titolarità della quota minima di capitale sociale sopra indicata) è attestata dal deposito di copia della comunicazione rilasciata dall'intermediario autorizzato ai sensi dell'art. 43 del Provvedimento Congiunto.

I Soci che richiedono l'integrazione dell'elenco delle materie da trattare o che presentano proposte di deliberazione su materie già all'ordine del giorno dovranno predisporre una relazione che riporti la motivazione delle proposte di deliberazione sulle nuove materie di cui essi propongono la trattazione ovvero la motivazione relativa alle ulteriori proposte di deliberazione presentate su materie già all'ordine del giorno. La relazione dovrà essere trasmessa all'organo di amministrazione entro il termine ultimo per la presentazione della richiesta di integrazione sopra indicato. L'organo di amministrazione metterà a disposizione del pubblico la relazione, accompagnata dalle proprie eventuali valutazioni, contestualmente alla pubblicazione della notizia dell'integrazione dell'ordine del giorno o della presentazione di ulteriori proposte di deliberazione, con le modalità previste dalla vigente normativa. Delle eventuali integrazioni all'ordine del giorno o presentazioni di ulteriori proposte di deliberazione su materie già all'ordine del giorno verrà data notizia, nelle stesse forme prescritte per la pubblicazione del presente avviso di convocazione, almeno quindici giorni prima di quello fissato per l'Assemblea (23 marzo 2022).

PRESENTAZIONE DI PROPOSTE INDIVIDUALI DI DELIBERA

In relazione al fatto che l'intervento in Assemblea è previsto esclusivamente tramite il Rappresentante Designato, gli azionisti legittimati, benché non in possesso dell'aliquota di capitale di cui al paragrafo precedente, che intendono formulare proposte individuali di deliberazione sugli argomenti all'ordine del giorno, dovranno presentare le stesse entro il 23 marzo 2022 mediante comunicazione elettronica all'indirizzo di posta certificata [email protected].

Ciascuna proposta di deliberazione dovrà indicare l'argomento all'ordine del giorno al quale si riferisce e riportare la specifica proposta di deliberazione. La legittimazione a formulare le proposte dovrà essere attestata dalla comunicazione prevista dall'art. 83-sexies TUF effettuata dall'intermediario ai fini dell'intervento in Assemblea e dell'esercizio del diritto di voto, unitamente a copia di un documento d'identità in corso di validità (per le persone fisiche) oppure alla documentazione attestante i relativi poteri (per le persone giuridiche).

Tali proposte, ove pertinenti rispetto agli argomenti all'ordine del giorno, saranno pubblicate entro il 24 marzo 2022 sul sito internet della Società al fine di mettere in grado gli aventi diritto al voto di esprimersi consapevolmente anche tenendo conto di tali nuove proposte e consentire al Rappresentante Designato di raccogliere eventuali istruzioni di voto anche sulle medesime.

DIRITTO DI PORRE DOMANDE SULLE MATERIE ALL'ORDINE DEL GIORNO

Coloro ai quali spetta il diritto di voto possono porre domande sulle materie all'ordine del giorno solo prima dell'Assemblea, facendole pervenire entro la fine del settimo giorno di mercato aperto precedente l'assemblea in unica convocazione (ossia, entro il 29 marzo 2022), tramite posta elettronica certificata all'indirizzo [email protected].

I richiedenti dovranno far pervenire alla Società - tramite il proprio intermediario - le comunicazioni attestanti la legittimazione all'esercizio del diritto; qualora abbiano richiesto al proprio intermediario la comunicazione per l'intervento in Assemblea, sarà sufficiente riportare nella richiesta i riferimenti della comunicazione o quantomeno la denominazione dell'intermediario stesso.

Alle domande pervenute prima dell'Assemblea verrà data risposta, al più tardi, almeno due giorni di mercato aperto precedenti la data dell'assemblea, mediante pubblicazione sul sito internet della Società.

La Società può fornire risposta unitaria alle domande aventi lo stesso contenuto. Si segnala che non sarà fornita risposta qualora le informazioni richieste siano già disponibili in formato "domanda e risposta" in apposita sezione del sito internet della Società ovvero quando la risposta sia già pubblicata nella medesima sezione.

INFORMAZIONI SUL CAPITALE SOCIALE

Il capitale sociale sottoscritto e versato dalla Società è pari, alla data del presente avviso, ad Euro 7.100.000.000,00 suddiviso in n. 1.515.182.126 azioni senza indicazione del valore nominale. Alla data del presente avviso, la Società possiede n. 8.152.151 azioni proprie.

DOCUMENTAZIONE

Le relazioni illustrative degli Amministratori su ciascuna delle materie all'ordine del giorno, ivi incluse le proposte di deliberazione, nonché la restante documentazione per cui è prevista la pubblicazione prima dell'Assemblea, verranno messe a disposizione del pubblico presso la sede sociale di Banco BPM S.p.A. e presso Borsa Italiana S.p.A., nonché pubblicate sul sito internet della Banca (www.gruppo.bancobpm.it, sezione "Corporate Governance – Assemblea Soci") e sul sito internet del meccanismo di stoccaggio autorizzato , secondo i termini e le modalità previste dalla vigente normativa.

I Soci hanno facoltà, avvenuto il deposito, di ottenere copia della documentazione di cui sopra inviando apposita richiesta a Banco BPM S.p.A. all'indirizzo di posta elettronica certificata [email protected].

La Banca ha provveduto altresì a redigere (i) la Relazione sul governo societario e gli assetti proprietari ai sensi dell'art. 123-bis D.Lgs. n. 58/1998 (ii) la Dichiarazione consolidata di carattere non finanziario ai sensi del D.Lgs. n. 254/2016 e della Delibera Consob n. 20267 del 18 gennaio 2018. I documenti saranno a disposizione del pubblico presso la sede sociale di Banco BPM S.p.A. e presso Borsa Italiana S.p.A., nonché pubblicati sul sito internet della Banca (www.gruppo.bancobpm.it, sezione "Corporate Governance") e sul sito internet del meccanismo di stoccaggio autorizzato secondo i termini e le modalità previste dalla vigente normativa.

Il presente avviso di convocazione - effettuato anche ai fini dell'articolo 84 del Regolamento Consob 11971/99 e successive modifiche (Regolamento Emittenti) - viene pubblicato, ai sensi degli articoli 125-bis TUF e 13.4 dello Statuto sociale, sui quotidiani "Il Sole 24 Ore" e "MF" nonché con le altre modalità sopra indicate.

___________________________________________________________________________________________________________________________________________ 11

Ulteriori informazioni circa le modalità di intervento all'Assemblea potranno essere richieste a Banco BPM S.p.A. (Affari Societari di Gruppo, Piazza Filippo Meda n. 4 – 20121 Milano) inviando una comunicazione all'indirizzo di posta elettronica certificata [email protected].

Ai sensi della normativa Privacy (Regolamento (EU) 2016/679 del Parlamento Europeo e del Consiglio del 27 aprile 2016) il Titolare del trattamento dei dati personali è Banco BPM S.p.A. L'informativa completa sul trattamento dei dati in relazione all'esercizio dei diritti correlati all'Assemblea è fornita sul sito www.gruppo.bancobpm.it, sezione "Corporate Governance - Assemblea Soci".

Infine, la Banca si riserva di integrare e/o modificare il contenuto del presente avviso qualora si rendesse necessario conseguentemente all'evolversi della situazione emergenziale da Covid 19.

Milano-Verona, 1° marzo 2022

Per il CONSIGLIO DI AMMINISTRAZIONE Il Presidente (dott. Massimo Tononi)

Relazioni e bilancio consolidato dell'esercizio

STRUTTURA DEL GRUPPO: PRINCIPALI SOCIETà

(*) Società incorporata nella Capogruppo in data 21 febbraio 2022.

(**) Società incorporata nella Capogruppo in data 1 gennaio 2022.

15

STRUTTURA DEL GRUPPO: business line

  • Etica SGR

(*) Società incorporata nella Capogruppo in data 21 febbraio 2022.

(**) Società incorporata nella Capogruppo in data 1 gennaio 2022.

DISTRIBUZIONE TERRITORIALE DELLE FILIALI

Numero
1.452
55
1
1.508

___________________________________________________________________________________________________________________________________________ 17

Presenza all'estero

Il Gruppo è presente all'estero con la società controllata Banca Aletti Suisse e tramite Uffici di Rappresentanza in Cina (Hong Kong) e India (Mumbai).

Dati di sintesi e indici economico-finanziari del Gruppo

Dati di sintesi

Di seguito vengono riportati i dati di sintesi e i principali indici del Gruppo, calcolati sulla base dei prospetti contabili riclassificati, le cui modalità di costruzione sono illustrate nella sezione "Risultati" della presente Relazione.

(milioni di euro) 2021 2020 Variaz.
Dati economici
Margine finanziario 2.273,6 2.113,4 7,6%
Commissioni nette 1.911,2 1.663,8 14,9%
Proventi operativi 4.510,7 4.151,8 8,6%
Oneri operativi (2.515,8) (2.430,1) 3,5%
Risultato della gestione operativa 1.995,0 1.721,8 15,9%
Risultato lordo dell'operatività corrente 921,0 306,1 200,9%
Risultato netto dell'operatività corrente 667,2 292,6 128,0%
Risultato dell'esercizio di pertinenza della Capogruppo 569,1 20,9 2625,4%
(milioni di euro) 31/12/2021 31/12/2020 Variaz.
Dati patrimoniali
Totale dell'attivo 200.489,2 183.685,2 9,1%
Finanziamenti verso clientela (netti) 109.383,4 109.335,0 0,0%
Attività finanziarie e derivati di copertura 36.326,4 41.175,6 (11,8%)
Patrimonio netto del Gruppo 13.095,0 12.225,2 7,1%
Attività finanziarie della clientela
Raccolta diretta 120.213,0 116.936,7 2,8%
Raccolta diretta senza PCT con certificates 123.168,0 120.141,1 2,5%
Raccolta indiretta 102.187,9 94.807,3 7,8%
Raccolta indiretta senza certificates a capitale protetto 99.067,3 91.575,9 8,2%
- Risparmio gestito 65.347,9 59.599,2 9,6%
- Fondi comuni e Sicav 45.762,8 40.797,6 12,2%
- Gestioni patrimoniali mobiliari e in fondi 4.135,1 3.945,2 4,8%
- Polizze assicurative 15.449,9 14.856,4 4,0%
- Risparmio amministrato 36.840,1 35.208,1 4,6%
- Risparmio amministrato senza certificates a capitale protetto 33.719,4 31.976,7 5,5%
Dati della struttura
Numero medio dei dipendenti e altro personale (*) 19.949 20.776
Numero degli sportelli bancari 1.508 1.808

(*) Media ponderata del personale calcolata su base mensile in termini di risorse full time equivalent. Non comprende gli Amministratori e i Sindaci delle Società del Gruppo.

Nella tabella seguente sono riportati alcuni indicatori alternativi di performance (IAP) individuati dagli amministratori per facilitare la comprensione dell'andamento economico e finanziario della gestione del Gruppo Banco BPM. Gli IAP non sono previsti dai principi contabili internazionali IAS/IFRS e, pur essendo calcolati su dati di bilancio, non sono soggetti a revisione contabile completa o limitata.

I suddetti indicatori si basano sulle linee guida dell'European Securities and Markets Authority (ESMA) del 5 ottobre 2015 (ESMA/2015/1415), incorporate nella Comunicazione Consob n. 0092543 del 3 dicembre 2015.

Aderendo alle indicazioni contenute nell'aggiornamento del documento "ESMA32_51_370 – Question and answer – ESMA Guidelines on Alternative Performance Measures (APMS)", pubblicato il 17 aprile 2020, non è stata apportata alcuna modifica agli IAP finalizzata a tenere in considerazione gli effetti della crisi Covid-19.

Al riguardo si deve precisare che per ciascun IAP è fornita evidenza della formula di calcolo e le grandezze utilizzate sono desumibili dalle informazioni contenute nella precedente tabella e/o negli schemi di bilancio riclassificati contenuti nella sezione "Risultati" della presente Relazione.

Indici economici, finanziari e altri dati del Gruppo

31/12/2021 31/12/2020
Indicatori alternativi di performance
Indici di redditività (%)
Return on equity (ROE) (1) 4,54% 0,17%
Return on asset (ROA) (2) 0,28% 0,01%
Margine finanziario / Proventi operativi 50,40% 50,90%
Commissioni nette / Proventi operativi 42,37% 40,07%
Oneri operativi / Proventi operativi 55,77% 58,53%
Dati sulla produttività operativa (€/1000)
Crediti a clientela (netti) per dipendente (3) 5.483,1 5.262,7
Proventi operativi per dipendente (3) 226,1 199,8
Oneri operativi per dipendente (3) 126,1 117,0
Indici di rischiosità del credito (%)
Sofferenze nette / Crediti verso clientela (netti) 0,83% 1,34%
Inadempienze probabili nette / Crediti verso clientela (netti) 2,11% 2,55%
Sofferenze nette / Patrimonio netto 6,92% 11,96%
Altri indici
Attività finanziarie e derivati di copertura / Totale attivo 18,12% 22,42%
Derivati attivi / Totale attivo 1,06% 1,45%
- derivati di negoziazione attivi / totale attivo 1,00% 1,41%
- derivati di copertura attivi / totale attivo 0,06% 0,04%
Derivati di negoziazione netti (4) / Totale attivo -0,02% 0,21%
Impieghi netti / Raccolta diretta 90,99% 93,50%
Indici regolamentari di patrimonializzazione e di liquidità
Common equity tier 1 ratio (CET1 capital ratio) (5) 14,68% 14,63%
Tier 1 capital ratio (5) 16,52% 15,85%
Total capital ratio (5) 19,59% 18,75%
Liquidity Coverage Ratio (LCR) 209% 191%
Indice di leva finanziaria 5,92% 5,66%
Titolo azionario Banco BPM
Numero di azioni in essere 1.515.182.126 1.515.182.126
Prezzi di chiusura ufficiali dell'azione
- Finale 2,640 1,808
- Massimo 3,040 2,456
- Minimo 1,781 1,043
- Media 2,542 1,538
EPS base 0,375 0,014
EPS diluito 0,375 0,014

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(1) Calcolato come rapporto tra risultato netto dell'esercizio e patrimonio netto escluso il risultato dell'esercizio.

(2) Calcolato come rapporto tra risultato netto dell'esercizio e totale attivo.

(3) Media aritmetica calcolata su base mensile in termini di risorse full time equivalent, il cui valore è esposto nella precedente tabella. Non comprende gli Amministratori e Sindaci delle Società del Gruppo.

(4) L'aggregato dei derivati di negoziazione netti corrisponde allo sbilancio, in valore assoluto, tra i derivati compresi nella voce di bilancio 20 a) dell'attivo "Attività finanziarie valutate al fair value con impatto a conto economico - detenute per la negoziazione" e 20 del passivo "Passività finanziarie di negoziazione".

(5) Ratio calcolati includendo l'utile dell'esercizio e deducendo l'importo del dividendo e delle altre destinazioni.

Relazione sulla gestione del Gruppo

IL CONTESTO ECONOMICO

L'evoluzione della pandemia

L'impatto della pandemia sull'attività economica si è notevolmente attenuato nel corso del 2021, il Covid-19 ha però direttamente ed indirettamente condizionato la ripresa globale ed in particolare nella UE. Sino all'estate le campagne vaccinali hanno continuato a migliorare la situazione di fondo, con la diffusione della variante Delta che si è accompagnata ad un incremento di decessi assai meno marcato nelle aree con alti tassi di vaccinazione. Da settembre i contagi sono gradualmente scesi fino a riportarsi sotto i livelli dell'inizio di luglio. È proseguito ovunque il recupero della mobilità, tornata vicina ai livelli pre-pandemici. Le campagne vaccinali hanno però rallentato nelle aree dove erano in fase più avanzata (USA, Regno Unito ed Eurozona), accelerando significativamente in Giappone; permangono invece, tutt'ora, in forte ritardo nei paesi a basso reddito. Nell'ultimo trimestre del 2021, la veloce diffusione della variante Omicron ha riportato una crescente incertezza, rappresentando un potenziale ostacolo alla ripresa economica. L'ondata di nuovi casi nei principali paesi industrializzati ha ravvivato il timore di una reintroduzione di restrizioni. A fine novembre, secondo "Our World in Data", il 54,2% della popolazione mondiale aveva ricevuto almeno una dose di vaccino per Covid-19, percentuale che scende al 5,8% nei paesi a basso reddito.

Il quadro internazionale

Nel 2021 l'economia globale è uscita dalla recessione provocata dalla pandemia. Il forte rimbalzo dopo la caduta del 2020, inizialmente guidato dalla manifattura, si è esteso ai servizi assumendo la caratteristica di un ritorno verso i trend storici di sviluppo: in alcune tra le principali economie avanzate il PIL ha raggiunto livelli anche superiori a quelli del 2019, in particolare negli USA e in Cina, mentre in altre, tra cui l'Italia, il traguardo è rinviato al 2022. In soli cinque trimestri, una profonda recessione è stata seguita da una rapidissima ripresa, con un rimbalzo economico a "V", senza precedenti. La rapidità della crescita rischia però di determinare gli effetti di medio-lungo termine più deleteri che la pandemia potrebbe indirettamente lasciare in eredità all'economia mondiale: l'aumento della disuguaglianza reddituale, diffuse interruzioni delle catene di approvvigionamento iniziate nel 2020 e prolungatesi nel 2021, nonché una solida ripresa della dinamica dei prezzi al consumo, specie nelle economie avanzate, agevolata dall'inedita crescita delle masse monetarie.

Dopo il crollo del 2,9% nel 2020, i preconsuntivi indicano una crescita del PIL mondiale al 5,9% nel 2021 (stime FMI), grazie alla significativa ripresa della domanda interna, specie nella componente dei servizi, e del commercio internazionale. Tra i paesi industrializzati, sul finire dell'anno, si è riscontrata una certa eterogeneità di percorso nella ripresa economica, con una performance migliore in Europa rispetto a Stati Uniti e Cina. Il dato aggregato maschera, infatti, un quadro differenziato sia tra economie di mercato avanzate che tra paesi emergenti, il che riflette, in buona misura, anche i differenti ritmi di vaccinazione.

In tale contesto il commercio internazionale ha segnato una forte accelerazione, specie nella prima parte del 2021, nonostante diversi ostacoli alla completa riattivazione delle catene del valore ed un calo degli scambi con la Cina nella seconda metà dell'anno. Il progresso nella media dell'anno è stimato al +8,6% (Fonte: Prometeia in USD costanti 2000) contro il -5,2% del 2020.

Nel dettaglio delle singole economie principali, negli Stati Uniti il PIL, dopo una partenza brillante ad inizio anno, trainata anche dalle misure dello "Stimulus and Relief Package 4" di fine 2020, nel terzo trimestre ha segnato una netta decelerazione (+2,3% annualizzato il PIL del 3° trimestre dal +6,7% del secondo), in larga parte imputabile alla frenata dei consumi e degli investimenti fissi non residenziali. Nell'ultimo quarto del 2021 la crescita ha ripreso tono: +6,9% annualizzato, sospinta dalla ripresa dei consumi, +3,3%, ma soprattutto dallo slancio sostenuto degli investimenti privati lordi, +32,0%, grazie anche alla componente dei prodotti della proprietà intellettuale, +10,6%. Sul finire dell'anno è da registrare, infine, la mancata approvazione del Build Back Better Plan - il cui esame è stato rimandato al 2022 - contenente sia le misure previste dall'America Job Plan (a sostegno del mondo produttivo) che dall'American Family Plan (a sostegno delle famiglie). La crescita media del 2021 si è attestata al +5,7%. La forte ripresa ha esercitato un impatto positivo sul mercato del lavoro: la disoccupazione è scesa al 3,9% a dicembre (6,7% a fine 2020) mentre i posti di lavoro non agricoli sono aumentati di circa 6,5 milioni sui 12 mesi. Nonostante ciò le job openings (posti di lavoro non coperti) rimangono particolarmente elevate: 10,9 milioni a dicembre 2021 contro i 6,6 milioni di dodici mesi prima, un mismatch che rappresenta uno dei significativi vincoli dal lato dell'offerta aggregata. Questo fenomeno, attraverso le pressioni sui salari medi orari (+4,7% tendenziale a

dicembre 2021), esercita anche un forte stimolo inflattivo. I prezzi al consumo, misurati dal CPI, hanno accelerato sensibilmente nel periodo: +7,0% a dicembre 2021 che si confronta con il +1,4% di dodici mesi prima.

In Cina, dopo un primo semestre di significativa ripresa favorita dalla generalizzata riapertura delle attività produttive e dalla positiva dinamica del credito sociale (total social financing), seppur in rallentamento, a partire dal 3° trimestre l'attività economica (PIL +0,2%, +1,2% nei tre mesi precedenti) ha sofferto dei problemi del settore immobiliare, che rappresenta circa un terzo del PIL cinese, appesantito dalle forti difficoltà finanziarie del colosso immobiliare Evergrande, poi finito in default. La vicenda, che ha determinato un limitato contagio finanziario, è stata accompagnata da una maggiore debolezza degli investimenti infrastrutturali rispetto al passato e da un inasprimento del quadro normativo, volto a rallentare l'eccesso di credito al settore privato in una fase che ha visto il rialzo dei prezzi dei prodotti energetici e nuove misure di lockdown legate a riprese locali dei contagi. Nel complesso, la crescita del PIL cinese per il 2021 si attesta al +8,1%, a fronte di un tasso di inflazione in ripresa a dicembre: +1,5% rispetto al +2,3% di novembre (+0,2% a dicembre 2020).

L'economia giapponese, nella prima metà dell'anno ha sofferto un prolungamento dello stato di emergenza (e delle relative misure di distanziamento) deciso dalle autorità delle più grandi prefetture del Paese di fronte all'aumento dei casi infettivi. La ripresa dei consumi e degli investimenti è avvenuta principalmente nel secondo trimestre (PIL +1,9% annualizzato), grazie alle attività connesse all'appuntamento olimpico, nonchè alla spesa e agli investimenti delle aziende alimentata dalla rapida ripresa economica globale. Essa è però stata nuovamente smorzata dalla diffusione della variante Delta in estate: -3,6% annualizzato il PIL del 3° trimestre. Il sistema produttivo nipponico, tra i principali beneficiari dello spostamento dell'asse della crescita globale verso la Cina, ha inoltre accusato, nella seconda metà dell'anno, il rallentamento del grande partner commerciale asiatico e la crescita per l'intero 2021 si è attestata al +1,6% (contro il -4,8% del 2020). Il nuovo Governo, in carica da ottobre e presieduto dal premier Fumio Kishida, ha varato a novembre un pacchetto di misure di stimolo per 490 miliardi di USD volto a ridare slancio alla crescita indebolita dalla pandemia.

Tra le economie emergenti, l'accelerazione dei prezzi ha interrotto la ripresa più bruscamente in Russia e Brasile, dove l'inflazione al consumo ha toccato rispettivamente l'8,1% e il 10,7% a ottobre. Entrambe le banche centrali hanno comunque aumentato i tassi di interesse più volte durante l'anno. Il tasso di crescita dei prezzi alla produzione verso fine anno si è stabilizzato in ambo i casi, a fronte di alcune dislocazioni dell'offerta. Le stime indicano per il 2021 una crescita del PIL russo al +3,2% mentre la crescita del PIL brasiliano si è attestata 4,9%.

L'inflazione internazionale ha segnato una brusca accelerazione nell'anno, +4,5% contro il +3,4% del 2020 (Fonte Prometeia), trainata sia dalla repentina ripresa della domanda globale sia, specie nella seconda metà dell'anno, dal diffuso aumento dei corsi delle materie prime e dei beni energetici. I prezzi spot del petrolio hanno superato gli 80 dollari al barile (sia Brent che WTI). L'impatto inflattivo è stato esacerbato dalle difficoltà diffuse lungo le catene di fornitura globali, ne è un esempio la carenza di semiconduttori, che ha interessato in misura marcata il settore automotive, ed il vertiginoso aumento dei noli marittimi. A maggio 2021 il Baltic Dry Index era cresciuto del +670% rispetto a 12 mesi prima. Le aspettative di inflazione a medio termine hanno raggiunto il 3% negli Stati Uniti.

La situazione europea e italiana

L'andamento dell'economia dell'Unione Europea nell'esercizio appena trascorso, al pari di quello degli altri principali paesi industrializzati, è stato caratterizzato da una decisa ripresa, che ha consentito di recuperare una porzione significativa della caduta del prodotto interno sofferta nel 2020. Dopo un avvio d'anno difficoltoso, ancora fortemente condizionato da diffuse misure di restrizione, l'attività economica con i mesi primaverili è decollata. Nel primo trimestre, infatti, il PIL nella media dei paesi UEM è calato (-0,2% sul trimestre precedente), in particolare in Germania (-1,8% t/t), sulla scorta di deboli consumi interni. Nei mesi seguenti, però, di pari passo con l'allentamento delle restrizioni e il superamento della fase più critica dell'emergenza sanitaria, l'economia è entrata in una fase di espansione robusta, grazie al traino della domanda interna ed in particolare della spesa per servizi e per il turismo. La ripresa dei consumi è stata supportata dalle misure eccezionali di politica fiscale adottate in tutti i paesi dell'area, per attenuare gli effetti della crisi su famiglie e imprese, nonché dall'accumulo di risparmio formatosi durante la pandemia. La fiducia degli operatori economici, delle famiglie in particolare, è rapidamente risalita, grazie anche all'avvio delle campagne vaccinali, favorendo un'accelerazione della ripresa economica. Nei mesi invernali il PIL dovrebbe essersi assestato sui livelli raggiunti nel terzo trimestre. Vari fattori hanno inciso su questo rallentamento, in particolare la nuova ondata di contagi che ha investito massicciamente l'Eurozona e molti altri Paesi, USA in primis, a seguito dell'emergere della variante Omicron del virus.

Nel corso dell'esercizio le istituzioni dell'Unione Europea hanno proseguito con le iniziative straordinarie per rilanciare la crescita: la BCE ha mantenuto invariato fino a fine anno il Programma di acquisti di titoli pubblici e privati per l'emergenza pandemica (Pandemic Emergency Purchase Programme, PEPP) e la UE ha perfezionato il

piano di rilancio europeo (NGEU, Next Generation EU). Il Piano NGEU, approvato nel luglio 2020 e ratificato a fine maggio 2021, mette a disposizione degli stati membri 800 miliardi di investimenti per la ripresa economica dell'Unione, finalizzati alla riparazione dei danni economici e sociali causati dalla pandemia. Le misure contemplate dal piano, finanziate con raccolta sul mercato dei capitali dal 2021 al 2026, si articolano in circa 390 miliardi in sovvenzioni a fondo perduto e circa 360 miliardi in prestiti da rimborsare su un arco temporale a mediolungo termine.

Nel dettaglio, nel terzo trimestre, l'ultimo dato consuntivato, il PIL dell'Eurozona è cresciuto del 2,2% su base congiunturale (+2,2% nel trimestre precedente) e +3,9% sul trimestre corrispondente dell'anno precedente (+14,4% nel secondo trimestre 2021). La componente più dinamica sono stati i consumi delle famiglie (+4,1% t/t) con un contributo al PIL di oltre 2 punti percentuali. Più modesto è stato, invece, l'andamento delle esportazioni nette, che hanno contribuito nel trimestre in esame per soli 0,3 punti del PIL. Gli investimenti fissi lordi, al contrario, nella media dell'eurozona, hanno subito una flessione dello 0,9% sui tre mesi precedenti, apportando così una limatura dello 0,3% al PIL. Tale andamento risente in certa misura della persistente debolezza degli investimenti in mezzi di trasporto, calati nel periodo dell'8,6% (-5,1% nel secondo trimestre e -6,2% nel primo) che, lato produzione, soffre particolarmente delle problematiche delle catene di approvvigionamento globali citate in precedenza. Per il quarto trimestre la stima preliminare flash, comunicata da Eurostat, indica una crescita del PIL di Eurozona assai più contenuta rispetto al trimestre precedente, +0,3% congiunturale, che porta il progresso per l'intero 2021 al +5,2%.

In questo quadro congiunturale si è assistito anche nell'Eurozona ad un repentino e violento aumento dell'inflazione dopo lunghi anni di moderata dinamica dei prezzi. La principale ragione di questa inversione di tendenza è individuabile nel forte rialzo dei prezzi delle materie prime energetiche, gas naturale in primo luogo. L'incremento tendenziale dei prezzi al consumo ha raggiunto il 5% a dicembre a fronte del -0,3% di dodici mesi prima, con un dato medio annuo che si assesta nell'intorno del 2,6%.

L'andamento dell'economia italiana si inserisce in questo contesto di robusta ripresa mondiale. Il tono dell'attività, per alcuni aspetti, è risultato anche più brillante rispetto ai partner di Eurozona. L'emergere della seconda ondata di Coronavirus, a fine 2020, ha spinto il Governo ad introdurre un nuovo sistema di restrizioni basato sul colore delle Regioni. Nonostante i nuovi limiti imposti alla circolazione delle persone ed a talune attività, in particolare i servizi di ristorazione e del turismo, la variazione del PIL nel primo trimestre è stata positiva (+0,3% t/t), a differenza di quella media della UEM. Il calo dei consumi delle famiglie, sulla scorta delle limitazioni sopra citate, infatti, è stato più che compensato da un robusto incremento degli investimenti fissi lordi e delle scorte. Dalla primavera in poi, favorita dal recedere dei contagi e dal progressivo ritiro delle restrizioni, la ripresa ha assunto ancora maggior slancio, segnando altri due trimestri consecutivi di crescita apprezzabilmente superiore alla media dell'eurozona. Un forte sostegno all'economia è stato naturalmente fornito dalle ampie misure che il Governo ha mantenuto in campo e rafforzato per contrastare gli effetti delle restrizioni. Nel corso del primo trimestre l'insediamento del Governo Draghi ha contribuito a rafforzare le aspettative degli operatori economici e ha favorito una riduzione dello spread BTP Bund. A fine aprile, inoltre, il Governo ha presentato al Consiglio della UE il "Piano nazionale di ripresa e resilienza (PNRR)", approvato poi a metà luglio.

Nel dettaglio1 , la variazione congiunturale del PIL italiano nel secondo trimestre si è attestata al 2,7% (17,1% a/a), sostenuta dal consistente aumento dei consumi delle famiglie (+5% t/t). L'andamento del terzo trimestre, l'ultimo già consuntivato, ha confermato il positivo trend attraversato dall'economia del nostro Paese, spingendo al rialzo le previsioni di crescita per l'anno intero. Per il secondo trimestre consecutivo si è assistito ad un forte recupero del settore dei servizi di mercato e ad una espansione dell'industria. I consumi delle famiglie sono aumentati del 3,0% rispetto al periodo precedente, favoriti da un recupero della fiducia dei consumatori che ha portato l'indice relativo, nei mesi estivi, a recuperare i livelli pre-pandemia. Anche gli investimenti fissi lordi sono risultati in crescita (+1,6%), pur in leggero rallentamento rispetto al primo semestre. Gli investimenti in macchinari ed attrezzature hanno contribuito in misura significativa a questo andamento, con un progresso del 4,5%, mentre quelli in abitazioni, dopo gli exploit dei trimestri precedenti, hanno segnato il passo (+0,4%). Il contributo delle esportazioni nette è stato positivo (0,5%) ed è risultato in ulteriore aumento rispetto alla prima metà d'anno.

Dopo che nel terzo trimestre si è attestata al +2,6% t/t (+3,8% a/a), nel quarto trimestre la ripresa ha subito un assestamento, complici gli effetti della diffusione della nuova variante Omicron del virus, che si è dimostrata molto infettiva ed ha provocato una nuova, massiccia, ondata di contagi. L'ampia diffusione dei vaccini nella popolazione ha contribuito, però, ad alleggerire l'emergenza sanitaria, riducendo il ricorso all'ospedalizzazione. Il successo della campagna vaccinale, il solerte avvio della somministrazione delle terze dosi, assieme all'introduzione del cosiddetto green pass hanno consentito al Governo di limitare l'introduzione di misure di distanziamento per fronteggiare la nuova crisi sanitaria. Tuttavia, nelle ultime settimane dell'anno, l'impennata del numero dei contagi, con il corollario di aumento di persone in quarantena, ha contribuito ad una maggiore cautela da parte dei

1 I dati preconsuntivi esposti nel presente paragrafo sono coerenti con le proiezioni e gli scenari utilizzati nei processi di valutazione attuati dal Gruppo.

consumatori. In base alla stima preliminare dell'Istat, la variazione del PIL per l'ultimo trimestre in parola si è attestata al +0,6% t/t (+6,4% a/a), consentendo di chiudere l'anno con una crescita, per l'intero 2021, pari al 6,6%, oltre un punto percentuale in più rispetto alla media di eurozona.

Parte del merito di questa vivacità va attribuito al comparto manifatturiero che, nonostante le difficoltà legate alle catene di approvvigionamento e alle tensioni sui prezzi alla produzione, ha dimostrato una resilienza per certi versi inattesa, considerando le dinamiche degli ultimi 15 anni. La produzione industriale italiana, infatti, ha recuperato nel terzo trimestre i livelli pre-Covid, un'eccezione rispetto ai principali partner dell'eurozona: a dicembre la crescita tendenziale si è assestata al 4,4%.

La ripresa ha consentito un miglioramento apprezzabile nel mercato del lavoro. L'occupazione è infatti aumentata nel corso dell'anno con un tasso di occupazione risalito dell'1,9%. Il tasso di disoccupazione a dicembre 2021 si è attestato al 9,0% (9,8% a dicembre 2020). Rimane comunque ampio il ricorso agli strumenti di integrazione salariale, CIG e fondi di solidarietà, anche se in diminuzione rispetto ai picchi del 2020.

Al contempo l'inflazione ha rialzato la testa anche nel nostro Paese per le medesime ragioni dell'Eurozona. A dicembre i prezzi al consumo per l'intera collettività (indice NIC) sono aumentati del 3,9% su base annua. In media, nel 2021 l'inflazione è stata pari a +1,9% (-0,2% nell'anno precedente). L'aumento dei prezzi al consumo al netto degli energetici è stato pari a +0,7%, la medesima variazione del 2020, a conferma del forte impatto sulla dinamica inflattiva esercitato anche in Italia dai prezzi dell'energia.

La vivacità della congiuntura ha contribuito a contenere sensibilmente il disavanzo dei conti pubblici rispetto alle previsioni del DEF di aprile. A settembre l'indebitamento netto delle amministrazioni pubbliche registrava un incremento tendenziale del 9,4% a fronte di una previsione iniziale per il 2021 dell'11,8% (9,6% il dato consuntivo del 2020). Secondo alcune stime il dato finale potrebbe essere ancora inferiore, nell'ordine dell'1%. A tale miglioramento ha contribuito un robusto incremento delle entrate fiscali che a fine ottobre evidenziavano un aumento del 12% su basi tendenziali. In virtù di tali andamenti e del robusto incremento della crescita nominale, l'incidenza del debito sul prodotto scenderebbe, dopo il maxi-incremento del 2020: la nota di aggiornamento del DEF di settembre prevede una riduzione di oltre 2 punti percentuali, dal 155,6% al 153,5%.

La politica monetaria e i mercati finanziari

L'inizio del 2021 per i mercati finanziari è stato ancora pesantemente condizionato dalle notizie sull'evoluzione della pandemia e delle campagne di vaccinazione. Dopo un avvio positivo il semestre ha registrato una maggior volatilità per la scoperta di nuove varianti del virus e l'accumularsi di ritardi nella consegna dei vaccini che si sono sommate all'incertezza sulle tempistiche dello stimolo fiscale negli Stati Uniti.

Il protrarsi della pandemia con gli sviluppi della terza ondata hanno di fatto obbligato i governi a rinnovare misure di sostegno ai redditi che inizialmente avrebbero dovuto scadere nel corso del 2021.

Dalla metà del mese di febbraio, si è assistito ad un forte aumento delle aspettative di inflazione in Europa e, soprattutto, negli Stati Uniti che si è tradotto in un repentino aumento dei tassi nominali e reali, in presenza di un'inflazione effettiva che continuava ad attestarsi su livelli contenuti. Il tasso di inflazione negli Stati Uniti è andato accelerando tra febbraio e giugno (al 5,3%) e tra settembre e novembre chiudendo l'anno al 7,1%. Il balzo dei prezzi in alcuni settori (es. energia, auto usate), ha sostenuto l'indice generale, ma tale aumento è probabilmente in parte temporaneo considerando l'effetto base e il ritorno post crisi alle preferenze di consumo degli ultimi mesi. In Europa la dinamica dei prezzi è stata più contenuta nonostante una maggior pressione del settore energetico legata alla dipendenza dalle forniture dalla Russia: l'indice HICP (indice armonizzato dei prezzi al consumo) ha chiuso l'anno al 5%.

Lo steepening delle curve negli USA ha danneggiato maggiormente le classi di bond investment grade mentre una maggior tenuta si è avuta nel settore high yield, dal momento che le buone prospettive di ripresa economica continuavano a sostenere la domanda per le nuove emissioni che offrivano rendimenti ancora interessanti in termini assoluti. I progressi realizzati sul fronte delle vaccinazioni sono stati colti come spunto positivo per un rafforzamento di dollaro USA e sterlina.

I dati e le aspettative sull'inflazione insieme alle presunte o effettive risposte delle banche centrali sono stati il principale driver per il 2021.

Per l'Italia l'insediamento di un nuovo governo di alto profilo, di stampo fortemente europeista, guidato dall'ex presidente della BCE Mario Draghi ha contribuito alla buona performance del mercato sovereign italiano. Anche le rafforzate aspettative di inflazione, che si sono tradotte in un importante sell-off sulle obbligazioni governative dei paesi core (a partire dagli Stati Uniti), hanno favorito l'overperformance dei paesi periferici (in particolare l'Italia) in termini di rischio di credito.

Il mercato dei titoli di Stato in Europa ha registrato modeste oscillazioni degli spread nei primi sei mesi dell'anno a fronte di una risalita dei rendimenti del decennale tedesco che ha toccato un massimo a -0.1% a maggio e a ottobre; per l'Italia lo spread BTP/Bund è passato da 110 bps a 132 bps a fine anno, livello prossimo al massimo di periodo con due momenti di tensione: in occasione della caduta del governo Conte bis, a gennaio, e all'annuncio da parte della BCE, a ottobre, della conclusione del Pandemic emergency purchase programme (PEPP) a marzo 2022. Dopo l'insediamento del governo Draghi, l'andamento di mercato ha riflesso quasi esclusivamente le aspettative sull'eventuale evoluzione della politica monetaria della BCE piuttosto che le vicende politiche del nuovo esecutivo, salvo iniziare un più marcato allargamento verso fine anno in vista delle elezioni Presidenziali.

I mercati azionari occidentali sono stati sostenuti fino a settembre dall'ottimismo riguardo le campagne di vaccinazione e dagli ottimi dati macroeconomici: negli USA appariva certa un'uscita anticipata di circa 6 mesi dalla pandemia (rispetto all'Europa). Le preoccupazioni riguardanti l'inflazione, però, hanno più volte generato volatilità sui mercati, in particolar modo durante la prima parte del mese di maggio e ottobre, pur in presenza di una risposta delle banche centrali che continuava ad essere accomodante.

Tutti i principali listini azionari mondiali, con la vistosa eccezione di quelli collegati alle azioni cinesi, hanno chiuso l'anno con una performance molto significativa, in particolare i titoli tecnologici, che nella seconda metà d'anno hanno però accusato un sensibile rallentamento.

Il comparto dei settori finanziari del mercato azionario (sia banche europee che italiane) ha registrato in media una performance del 24% nel primo semestre chiudendo l'anno a +34%. Visibilmente divergente è stato invece l'andamento del comparto assicurativo, in progresso del 37% in Italia rispetto al +15% dell'Europa. Positiva è stata la dinamica del comparto del Risparmio Gestito in Italia con una performance borsistica stimata pari al 23,4%, sulla base di un indice pesato per la capitalizzazione degli emittenti quotati.

Lo spread medio dei credit default swap (CDS) relativi agli emittenti bancari europei non ha registrato importanti variazioni dopo il re-rating avvenuto nell'autunno 2020 all'annuncio dei primi vaccini anti-Covid, chiudendo l'anno intorno a 59 bps. Simile l'andamento del CDS sulle due principali banche italiane.

Sul mercato obbligazionario il settore finanziario europeo ha registrato un forte apprezzamento in termini relativi rispetto agli altri settori: il differenziale Iboxx BBB tra i due comparti è sceso fino a 7,2 bps nell'anno chiudendo a 14,6 bps livello eccezionalmente basso anche per gli anni pre-Covid. Il differenziale tra subordinati e senior (Itraxx 5Y) si è mantenuto su livelli minimi intorno a 50 bps, chiudendo l'anno a 57 bps.

Il mercato del credito in Europa ha continuato ad essere sostenuto dalle prospettive di ripresa economica mentre in Italia è apparso beneficiare principalmente delle prospettive di operazioni di M&A bancarie e delle attese circa l'attuazione del programma Next Generation EU.

Anche se a fasi alterne, il Covid è stato percepito dai mercati finanziari come un problema in via di rapido superamento: con l'attenzione degli investitori tornata principalmente sui conti aziendali e su fondamentali che venivano misurati rispetto ai livelli di consensus pre-Covid.

Le due principali correzioni del mercato azionario e di quello del credito si sono avute a settembre, quando le difficoltà dei sistemi di logistica internazionali ed il marcato rialzo dei prezzi delle materie prime energetiche (petrolio, gas naturale) hanno fatto temere per la crescita economica e avvalorato l'ipotesi che l'inflazione potesse rivelarsi meno transitoria di quanto preventivato, e nella seconda metà di novembre, in seguito alla riduzione degli acquisti da parte della Fed e delle dichiarazioni delle banche centrali in Australia e Canada, in un mese che è culminato con una forte correzione legata all'annuncio della variante Omicron in Sud Africa.

La politica monetaria è andata assumendo un ruolo sempre maggiore nel corso del 2021: inizialmente confermando, come nel caso della Fed, o ricalibrando ed estendendo, come nel caso della BCE, gli strumenti messi in campo nei 12 mesi precedenti; poi cominciando a delineare i tempi e l'intensità di un processo di normalizzazione reso più impellente dall'insorgere dall'inflazione che ha presto lasciato la sfera delle aspettative per tradursi in una dinamica dei prezzi senza recenti precedenti. Un primo cambiamento di rilievo tuttavia non è avvenuto prima del mese di giugno quando la Fed ha per la prima volta accennato ad una riduzione del passo mensile del programma di acquisti (rispetto ai 120 miliardi di dollari) mentre le proiezioni sul livello dei tassi di policy hanno rivelato che la maggior parte dei membri del Federal Reserve Board si attendesse due aumenti dei tassi nel corso del 2023. Questo ha determinato una svolta determinante delle aspettative su inflazione, ripidità delle curve e rendimenti a medio-lungo termine presto riflessa anche dal mercato europeo.

I toni della Fed sono rimasti estremamente cauti ancora in a agosto a Jackson Hole dove si è chiarito che qualsiasi eventuale riduzione degli stimoli monetari (c.d. tapering) sarebbe stata progressiva e graduale con un atteggiamento di supporto alla crescita economica in presenza di un'inflazione considerata fenomeno transitorio. Solo alla fine di novembre, successivamente alla conferma di Jerome Powell, il tono della Banca Centrale è apparso più preoccupato per le dinamiche dei prezzi facendo eco ad un tema che andava assumendo valenza politica.

L'inizio di novembre ha visto un passo decisivo nella politica monetaria USA, con l'annuncio del tapering che avvia la fase di normalizzazione della politica monetaria. Il tapering terminerà a giugno 2022 per ridurre il rischio di una spirale prezzi-salari mentre il primo intervento sui Fed Funds era previsto per il mese di maggio.

Volgendo lo sguardo all'Europa, è importante ricordare come il mix di strumenti messo in campo dalla Banca Centrale Europea sia rimasto stabile. La liquidità al sistema bancario è stata garantita dalla terza serie di TLTRO che era stata oggetto di importante revisione nella seduta del 10 dicembre 2020, poi attuata a partire da gennaio 2021:

  • introduzione di tre nuove aste, sempre con durata triennale, a giugno, settembre e dicembre 2021;
  • estensione fino a giugno 2022 (da giugno 2021) delle misure di collateral easing e del periodo in cui poter beneficiare dello sconto di 50 bps addizionali sul costo del finanziamento;
  • innalzamento della soglia di tiraggio massimo fino al 55% degli eligible loans.

E' importante aggiungere che la BCE ha adottato un programma ambizioso di lotta al cambiamento climatico che prevede l'inclusione delle variabili climatiche nel framework di politica monetaria con estensione del livello di analisi, modelling e disclosure. Le variabili climatiche saranno anche oggetto di valutazione per quanto riguarda il risk assessment del settore bancario, i collaterali e il piano di acquisti nel settore corporate (CSPP).

Alla fine di marzo 2022 il Consiglio direttivo sospenderà gli acquisti netti di attività nell'ambito del PEPP, il cui ammontare era stato aumentato nel dicembre 2020 di 500 miliardi portandolo a 1.875 miliardi, dopo averne ridotto l'ammontare mensile da settembre. Il Consiglio direttivo ha deciso inoltre di estendere l'orizzonte di reinvestimento del PEPP fino alla fine del 2024, ben oltre il termine degli acquisti di fine marzo. In ogni caso, il futuro roll-off del portafoglio PEPP sarà gestito per evitare interferenze con l'appropriato orientamento di politica monetaria.

L'attività bancaria nazionale

L'attività bancaria nazionale sino alla metà del 2021 ha beneficiato del miglioramento progressivo della congiuntura economica. Nella seconda metà dell'anno alla stabilizzazione della crescita ha corrisposto un deciso rallentamento nello sviluppo degli attivi bancari. Dal lato delle imprese non finanziarie la minore dinamica è il riflesso sia delle ingenti disponibilità liquide accantonate durante la crisi pandemica sia della ripresa dei flussi di cassa legata al miglioramento dell'attività economica. Questi due fattori hanno anche determinato una minore domanda di finanziamenti assistiti da garanzia statale. La domanda residua dalle imprese è stata guidata prevalentemente da esigenze di rinegoziazione del debito e, in parte, dalla ripresa degli investimenti fissi. L'andamento è stato infine ancora condizionato dalla proroga, pur con limitate modifiche, dal 30 giugno al 31 dicembre delle misure previste dal quadro temporaneo degli aiuti di Stato, in particolare la garanzia statale sui prestiti ed una maggiore flessibilità per l'assicurazione dei crediti all'esportazione.

Sul lato delle famiglie i prestiti hanno invece mantenuto una dinamica sostenuta, riflesso dell'espansione dei mutui per l'acquisto di abitazioni, la cui domanda è stata stimolata dalle prospettive in miglioramento dei prezzi immobiliari e dal permanere di un contesto di tassi d'interesse storicamente bassi. Il progresso è stato agevolato dall'aumento del reddito, seguito al miglioramento del ciclo economico, e da una minor propensione al risparmio. Il credito al consumo ha invece registrato un andamento sostanzialmente stabile.

Nel dettaglio, secondo i dati ABI gli impieghi complessivi (settore privato e Pubblica Amministrazione) hanno chiuso il 2021 con un progresso del 2,0% mentre quelli a famiglie ed imprese risultano in aumento del +2,6%. Distinguendo ulteriormente per tipologia di prenditore, secondo i dati Banca d'Italia, gli impieghi alle società non finanziarie segnano un +1,6% su base annua, in netto rallentamento rispetto al 2020 (+5,8%). Il rallentamento è risultato diffuso in tutti i settori ma più intenso per le aziende della manifattura. Gli impieghi alle famiglie sono invece aumentati del +3,7%, che si confronta con il +1,6% nel 2020.

La qualità del credito ha proseguito lungo il sentiero di miglioramento già rilevato alla fine del 1° semestre, sotto diversi punti di vista. Le sofferenze nette (al netto delle svalutazioni e accantonamenti effettuati) sono risultate, secondo i dati ABI, in calo a 15,1 miliardi a dicembre, rispetto ai 20,9 miliardi di dodici mesi prima, con una flessione di oltre il 27%, pari a -5,8 miliardi. Il rapporto sofferenze nette su impieghi totali si attesta, sempre a dicembre, allo 0,86% (contro l'1,21% di dodici mesi prima). Il tasso di decadimento sul totale dei finanziamenti, in base ai dati di Banca d'Italia, è migliorato sino all'1,0%, su livelli inferiori rispetto a quelli prevalenti prima della Grande Crisi Finanziaria del 2008.

Riguardo al funding i flussi di finanziamento provenienti dalla BCE attraverso le aste hanno continuato a supportare ancora in misura considerevole il sistema bancario nazionale, che beneficia anche di una deroga ai capital keys riguardo l'acquisto di titoli del Tesoro da parte della Banca Centrale. La raccolta complessiva (depositi da clientela

residente ed obbligazioni bancarie) è cresciuta a fine dicembre del 5,6%, in rallentamento rispetto al +8,0% del 2020, a fronte di un calo della propensione al risparmio delle famiglie e di un aumento del capitale circolante delle imprese con il consolidarsi della ripresa economica. Nel dettaglio dell'aggregato, i depositi hanno continuato ad aumentare in misura significativa: +6,9% rispetto ad un anno prima. La raccolta obbligazionaria, a medio e lungo termine, è invece diminuita, nei 12 mesi, del 4,4%.

La forbice bancaria a novembre 2021, calcolata come differenza tra tasso medio sui prestiti e tasso medio sulla raccolta totale da famiglie e società non finanziarie, risultava in flessione di 11 bps a 169 bps rispetto a 180 bps del dicembre 2020. Nello stesso mese il mark-up (calcolato come differenza tra il tasso medio sullo stock di impieghi alle famiglie e società non finanziarie e il tasso Euribor a 3 mesi) si è attestato a 271 bps, registrando un'analoga contrazione rispetto allo stesso mese dell'anno precedente (-11 bps); mentre il mark-down (calcolato come differenza tra tasso Euribor a 3 mesi e tasso sulla raccolta totale) è risultato sostanzialmente stabile a 101 bps. La raccolta gestita ha segnato uno sviluppo assai favorevole: a dicembre 2021, il patrimonio dei fondi aperti di diritto italiano ed estero ammontava a 1.263,3 miliardi, in aumento del +13,2% rispetto a fine 2020. La raccolta netta dei fondi aperti ammonta a 64,7 miliardi da inizio anno.

FATTI DI RILIEVO DELL'ESERCIZIO

Nel seguito sono descritti i principali eventi che hanno caratterizzato l'esercizio chiuso al 31 dicembre 2021.

Le iniziative del Gruppo Banco BPM nel contesto dell'emergenza internazionale Covid-19

L'esercizio 2021 è stato ancora fortemente condizionato dall'emergenza internazionale per l'epidemia Coronavirus. In tale contesto, caratterizzato da pesanti ripercussioni sull'economia mondiale nonché sull'operatività delle imprese, il Gruppo ha proseguito nell'attuazione delle misure varate durante lo scorso anno e finalizzate alla tutela della clientela e dei propri dipendenti, nonché al sostegno concreto delle imprese, delle famiglie e delle comunità nelle quali il Gruppo opera, in osservanza delle normative vigenti.

Nel corso del 2020 l'emergenza Covid-19 aveva portato all'introduzione di severe misure di restrizione generalizzate, con forte impatto sulle attività economiche; per le banche erano state altresì adottate misure regolamentari finalizzate a limitare gli elementi di pro-ciclicità nel calcolo dei requisiti patrimoniali e di liquidità.

A valle dei primi interventi di risposta all'emergenza e di revisione delle modalità operative era emersa l'opportunità di attivare un meccanismo strutturato di impulso e coordinamento per rispondere con la massima efficacia al mutato contesto operativo. Il Gruppo Banco BPM aveva quindi avviato un'iniziativa strutturata, denominata "Progetto Reaction", con un Comitato Guida, presieduto dall'Amministratore Delegato e con la partecipazione del top management, focalizzata su tre ambiti, affidati a gruppi di lavoro dedicati:

  • Commerciale: con l'obiettivo di proporre idee mirate per la gestione delle relazioni con le imprese affidate e/o lo sviluppo dei ricavi sia nel brevissimo periodo sia sostenibile nel "new normal", anche alla luce delle nuove normative;
  • Costi: con l'obiettivo di definire un piano di contenimento dei costi operativi finalizzato a controbilanciare, per quanto possibile, il calo dei ricavi;
  • Stato patrimoniale: con l'obiettivo di gestire e mitigare gli impatti della crisi su asset quality, patrimonio e situazione di funding/liquidità.

Le attività del progetto sono proseguite anche nell'esercizio 2021, con focus sull'ambito "Commerciale", mentre quelle relative all'ambito "Costi" si sono concluse già nel 2020 e quelle relative all'ambito "Stato patrimoniale" nei primi mesi del 2021, con l'aggiornamento delle proiezioni economiche e patrimoniali triennali, in stretto coordinamento con le indicazioni delle Autorità di Vigilanza e con pieno coinvolgimento degli Organi Amministrativi.

Con riferimento al primo ambito "Commerciale", sono state portate avanti e ulteriormente perfezionate le azioni volte a garantire la sicurezza fisica delle persone e a riorientare la relazione con i clienti verso l'utilizzo dei canali digitali, con particolare attenzione al tema della sicurezza informatica delle transazioni: sono state rafforzate le misure di revisione del modello operativo e di servizio per indirizzare la relazione con la clientela su modalità "a distanza" e per potenziare i canali diretti già disponibili (Internet banking, Contact center, Phone banking, ATM).

Sono proseguite le attività volte a dare piena attuazione alle misure governative di sostegno all'economia, quali ad esempio la concessione di moratorie sulle rate dei mutui, il rafforzamento della liquidità disponibile alle imprese attraverso l'erogazione o la rinegoziazione di finanziamenti a fronte di garanzie pubbliche MCC e SACE, e l'anticipo della cassa integrazione.

Con il contributo della rete commerciale e delle funzioni centrali, si è proceduto a adeguare i processi e le procedure necessarie per accelerare le fasi di approvazione ed erogazione del credito e per semplificare l'operatività. Nell'individuazione delle soluzioni più opportune per la corretta messa a terra di questi provvedimenti sono stati sempre assicurati i presidi necessari attraverso il coinvolgimento preventivo delle funzioni di controllo.

Complessivamente, sulla base delle evidenze gestionali, nell'ambito delle misure di sostegno dell'economia per l'emergenza Covid, le erogazioni assistite da garanzia statale del 2021 sono state pari a circa 7 miliardi, portando il totale stock di tali crediti garantiti al 31 dicembre 2021 a 16,8 miliardi; mentre, per quando riguarda le moratorie previste dal Decreto Cura Italia e dal Protocollo ABI, a inizio 2022 risultano totalmente scadute, con un tasso di default che, comprendendo anche le rate addebitate a gennaio 2022, si è attestato all'1,5%.

Nel seguito sono descritte le principali iniziative attuate dal Gruppo per la propria clientela nei settori Privati e Imprese.

Supporto ai clienti privati – moratorie

Nel corso del 2021 Banco BPM ha applicato quanto previsto dal Decreto Legge 25 maggio 2021, n. 73 (Decreto Sostegni bis) convertito nella legge 23 luglio 2021 nr. 106, che ha ripristinato gran parte di quanto previsto dall'art. 54 del Decreto Cura Italia, decaduto in data 17 dicembre 2020.

Con la legge di Bilancio 2022 le agevolazioni previste sono state ulteriormente prorogate sino al 31 dicembre 2022.

Il decreto prevede di ottenere una moratoria sul pagamento dei mutui prima casa facendo ricorso al "Fondo di solidarietà mutui prima casa" (cosiddetto Fondo Gasparrini o Fondo CONSAP), con sospensione delle rate per un massimo di 18 mesi.

Tale soluzione prevede la corresponsione di un beneficio pari al 50% degli interessi maturati durante il periodo di sospensione.

Nel seguito sono descritte le principali agevolazioni confermate:

  • sono ammissibili le richieste presentate da lavoratori autonomi, liberi professionisti, imprenditori individuali nel caso di riduzione del fatturato superiore al 33% registrato in un trimestre successivo al 21 febbraio 2020 rispetto al fatturato dell'ultimo trimestre 2019 ovvero nel minor lasso di tempo intercorrente tra il 21 febbraio 2020 e la data della domanda qualora non sia trascorso un trimestre, in conseguenza della chiusura o della restrizione della propria attività operata in attuazione delle disposizioni adottate dall'autorità competente per l'emergenza Coronavirus;
  • sono ammissibili le richieste relative a mutui assistiti dal Fondo di Garanzia Prima Casa;
  • non è prevista la presentazione del modello ISEE;
  • sono inoltre ammessi tutti i mutui che hanno già usufruito di precedenti sospensioni, purché sia ripreso da almeno 3 mesi il regolare ammortamento delle rate; nel caso i cui i mutui non abbiano ripreso il regolare ammortamento da almeno 3 mesi, le precedenti sospensioni saranno conteggiate e faranno cumulo per il raggiungimento dei 18 mesi complessivi previsti dalla legge;
  • sono ammessi alla sospensione i mutui erogati (o surrogati) fino a 400 mila euro;
  • è confermato inoltre il termine di ammissibilità dei mutui in ammortamento da meno di un anno fino al 9 aprile 2022.

Banco BPM nel corso del 2021 ha evaso 1.516 richieste di moratorie CONSAP per 145 milioni di debito a scadere.

Banco BPM ha inoltre accordato ai clienti privati che non possedevano i requisiti per accedere al fondo di solidarietà altri tipi di moratoria per un numero di interventi pari a 9.354 così suddivisi:

  • moratoria commerciale, che prevede la sospensione dell'intera rata per un periodo massimo di 12 mesi. Al 31 dicembre 2021 sono state accordate 9.252 sospensioni per un importo pari a 885 milioni di debito a scadere;
  • moratoria ABI consumatori, scaduta il 31 marzo 2021: al 31 dicembre 2021 sono state accordate 102 sospensioni per un importo di debito a scadere pari a 9,3 milioni.

Supporto ai clienti imprese

Supporto ai clienti imprese - moratorie

Con riferimento al tema delle moratorie, nel corso del 2021 Banco BPM ha operato di conformità con le disposizioni governative che hanno portato alle successive proroghe automatiche, salvo rinuncia da parte dei clienti, delle moratorie ex art. 56 del D.L. "Cura Italia" fino al 30 giugno 2021. In totale sono state prorogate, relativamente al perimetro "Aziende" circa 5.434 moratorie per un ammontare di capitale pari a 1,7 milioni.

Supporto ai clienti imprese - finanziamenti

L'attività di supporto ai clienti imprese è proseguita attraverso l'importante utilizzo degli strumenti agevolativi messi a disposizione dal D.L. "Liquidità" dell'8 aprile 2020, successivamente convertito nella legge n. 40 del 5 giugno

2020, e relativa possibilità di accedere a finanziamenti dedicati garantiti dal Fondo di Garanzia per le PMI e da SACE.

Nel periodo si è dato anche seguito alle richieste di allungamento in particolare per le operazioni riferite al D.L. «Liquidità» - articolo 13 comma 1 lettera m).

Altre forme di supporto alla clientela

Banco BPM, già dallo scorso esercizio, è stata in grado di rispondere al trend di generale accelerazione della domanda di servizi digitali, anche grazie agli sviluppi progettuali già intrapresi negli anni precedenti nell'ambito del Programma di Digital Omnichannel Transformation del Gruppo, sviluppando nuovi prodotti e tools che hanno permesso di incrementare ulteriormente l'utilizzo dei canali digitali da parte di clienti e colleghi.

  • Più in dettaglio, gli indicatori di performance di Banco BPM sono costantemente aumentati durante il 2021:
    • le transazioni da remoto hanno raggiunto l'83% del totale (74% nel 2019), sostenute da un significativo incremento dell'operatività su mobile: +124% nel 2021 rispetto al 2019;
    • l'operatività dei clienti sui canali digitali si attesta ad un livello ben superiore rispetto alla media di mercato (+7 p.p. per le operazioni di pagamento tramite canali digitali, sulla base di specifiche ricerche di mercato);
    • oltre 400 mila clienti hanno già adottato la nuova soluzione di Digital Identity, abilitante previsto per la gestione di atti di vendita a distanza e per un approccio "paperless" nelle filiali.

Grazie al continuo sviluppo dei tools e di modelli di advanced analytics e ingegneria di marketing, il contributo delle customer journey alle vendite è cresciuto di quasi 10 punti percentuali raggiungendo oltre il 20% delle vendite totali sulla clientela retail (privati e aziende), indirizzando oltre 400.000 atti di vendita.

Nel quarto trimestre è stata infine lanciata una nuova applicazione destinata alle PMI che ha raggiunto in poche settimane oltre 10 mila download ottenendo sin dall'inizio commenti molto positivi dagli utenti.

Le attività di derisking

Nel corso del 2021 il Gruppo ha avviato un'ulteriore accelerazione del processo di derisking da realizzarsi mediante operazioni di cessione rispetto a quanto previsto per il bilancio 2020.

In particolare, nel mese di giugno 2021 è stata realizzata un'operazione di cessione di crediti a sofferenza (Progetto Rockets) per un valore lordo pari a circa 1,5 miliardi. Nel dettaglio, l'operazione si è perfezionata sotto forma di cartolarizzazione, con la cessione dei crediti alla società veicolo Aurelia SPV S.r.l. che ha emesso tre classi di Notes (Senior, Mezzanine e Junior). I titoli Mezzanine e Junior sono stati acquistati per il 95% da società controllate dai fondi Elliott, mentre il 5% è detenuto dal Gruppo. Il titolo Senior, assistito dalla garanzia dello Stato (c.d. GACS), è interamente detenuto dal Gruppo. Per ulteriori dettagli sull'operazione in esame si fa rinvio a quanto illustrato nella "Parte A – Politiche contabili" della Nota integrativa consolidata.

In data 19 ottobre 2021 il Consiglio di Amministrazione di Banco BPM, tenuto anche conto degli impatti del "Calendar Provisioning", ha deliberato una modifica della strategia di gestione dei crediti deteriorati elevando a circa 650 milioni il target delle probabili cessioni, rispetto all'obiettivo residuo di 150 milioni connesso alle ordinarie operazioni di smaltimento dei c.d. small tickets sofferenze.

A fronte della suddetta strategia di gestione, il bilancio 2021 recepisce gli effetti economici conseguenti all'adeguamento dei fondi rettificativi, determinati in base ad un modello multiscenario, per tenere conto dei previsti minori valori recuperabili tramite la cessione rispetto all'attività di gestione interna (c.d. workout).

Considerando anche l'ordinaria attività di workout interno, il derisking complessivo atteso per il 2022 è pari a circa 1 miliardo.

Gli accordi di partnership nel settore bancassurance

Nel mese di marzo 2021 il Gruppo ha concluso un importante accordo con Cattolica Assicurazioni che regola i termini e le modalità di prosecuzione della partnership nel settore della bancassurance.

Più in dettaglio l'accordo raggiunto prevede, a fronte della rinuncia di Banco BPM alla call già esercitata2 , il riconoscimento allo stesso di un diritto di uscita anticipata dalla partnership, la cui durata originaria era fissata fino al 2033, esercitabile nel periodo compreso tra il 1° gennaio e il 30 giugno 2023. In particolare, le parti hanno convenuto a favore di Banco BPM un'opzione non condizionata di acquisto del 65% detenuto da Cattolica nel capitale delle joint ventures Vera Vita e Vera Assicurazioni.

L'accordo prevede meccanismi di protezione di entrambe le parti legati al prezzo di esercizio della call e aggiustamenti del prezzo derivanti da eventuali utili non distribuiti, distribuzioni di riserve o dividendi straordinari ovvero da eventuali aumenti di capitale o versamenti in conto capitale relativi alle joint venture.

Inoltre, a fine giugno, Banco BPM ha ridefinito gli accordi della partnership attualmente in essere con il Gruppo Covéa e riferiti alle joint ventures Bipiemme Vita, detenuta all'81% da Covéa Coopérations e al 19% da Banco BPM, e Bipiemme Assicurazioni, interamente detenuta da Bipiemme Vita.

Tali accordi prevedono, tra l'altro, il riconoscimento a favore di Banco BPM di un'opzione incondizionata di acquisto dell'81% del capitale di Bipiemme Vita, esercitabile nel periodo compreso tra l'8 settembre 2021 e il 31 dicembre 2023. In caso di mancato esercizio di detta opzione, la partnership potrà proseguire fino alla fine del 2028 salvo l'esercizio di opzioni di put e call riconosciute rispettivamente a Covéa e alla Banca in determinate finestre temporali.

Per ulteriori dettagli sugli accordi di partnership si fa rinvio alla sezione "Partecipazioni - Voce 70 dell'attivo", contenuta nella "Parte B - Informazioni sullo stato patrimoniale consolidato" e alla sezione 3 - Area e metodi di consolidamento della "Parte A – Politiche contabili" della Nota integrativa consolidata.

Il nuovo Piano Strategico

Il Consiglio di Amministrazione di Banco BPM, nella seduta del 4 novembre 2021, ha approvato il Piano Strategico 2021-2024 del Gruppo.

Il nuovo Piano3 , che mira a remunerare in maniera significativa gli azionisti al fine di realizzare una crescita sostenibile della redditività, è stato sviluppato sulla base di un set di ipotesi completo, che incorpora le nuove prospettive macroeconomiche e le evoluzioni del contesto regolamentare.

Lo sviluppo del Piano è inoltre basato su una serie di priorità strategiche che vanno incontro alle aspettative dei principali stakeholder, fra cui clienti, investitori, risorse umane e autorità di vigilanza:

  • la progressiva evoluzione del modello di servizio in chiave di digitalizzazione;
  • le opportunità fornite dal PNRR;
  • le opzioni di valorizzazione della Bancassurance alla luce delle rinegoziazioni delle partnership "Cattolica" e "Covéa"
  • il contributo al contenimento dei costi riveniente dal recente accordo sul fondo esuberi e dalla razionalizzazione della rete di filiali
  • la normalizzazione del costo del rischio, resa possibile dall'aver conseguito un miglioramento sul fronte Asset Quality già superiore ai target che il Gruppo si era dato per il 2023 nel vecchio piano.

Il Piano si fonda su 3 pilastri chiave che prevedono un nuovo modello commerciale digital-driven finalizzato a una crescita del core business facendo leva sul potenziale delle fabbriche prodotto.

In particolare, il primo pilastro: la realizzazione del nuovo modello di servizio digital-driven, sarà finalizzato alla continua evoluzione del daily banking in ottica "mobile first" che consentirà:

  • l'incremento della clientela digitale ad una quota superiore all'80% e delle transazioni effettuate in remoto ad oltre il 90%;
  • il miglioramento della customers experience grazie all'implementazione di nuove soluzioni di smart assistance;
  • l'adozione della Digital Identity su oltre il 90% della clientela, con una progressiva trasformazione paperless dell'operatività.

2 Banco BPM, in data 15 dicembre 2020, ha comunicato a Cattolica l'esercizio della call option sulle quote partecipative di controllo

detenute da Cattolica nel capitale delle joint venture Vera Vita e Vera Assicurazioni. 3 Si ricorda che nel marzo 2020 era stato approvato il Piano Strategico 2020-2023, il quale, essendo basato su assunzioni ed obiettivi determinati precedentemente all'adozione delle misure restrittive riferite all'emergenza Coronavirus, non era da considerarsi più attuale.

Sul fronte dell'attività commerciale, il nuovo modello di servizio prevede la riduzione di oltre il 30% delle postazioni di cassa, lo sviluppo di digital branch che potranno, in arco di piano, vendere prodotti e servizi a distanza e il potenziamento dell'omnicanalità per offrire una gamma di prodotti e servizi Retail diversificata e "remotizzata" (attività già in corso nell'ambito del programma .DOT ("Digital e Omnichannel Transformation").

Il secondo pilastro si concentra invece sulla crescita di volumi e redditività del core business con particolare attenzione a:

  • Family Banking: con l'obiettivo di cogliere le opportunità di crescita nel comparto dei mutui alle famiglie e ai giovani, oltre che il continuo sviluppo del credito al consumo e il rafforzamento dell'attività bancassurance non life;
  • Wealth Management: con l'obiettivo di sostenere la crescita del comparto puntando sulla gestione degli investimenti della clientela, trasformando la nuova raccolta diretta acquisita negli ultimi anni in risparmio gestito, e facendo leva sia sulla strategia omnicanale della Banca sia sull'implementazione delle soluzioni di asset management e bancassurance vita;
  • Segmento PMI: i target di crescita saranno perseguiti attraverso il miglioramento del cross selling di commercial e investment banking con particolare focus sulle aree territoriali in cui la presenza è ridotta. Saranno inoltre a disposizione della clientela PMI diverse forme di credito che prevedono l'utilizzo di incentivi statali e sovrannazionali; particolare attenzione anche ai finanziamenti, ai bonus fiscali ed ai servizi connessi al PNRR;
  • Segmenti Corporate/Istituzionali e attività di Investment Banking: il Gruppo si pone l'ambizione di un ulteriore sviluppo del proprio supporto alla clientela Corporate attraverso la crescita in aree di business ad elevato valore aggiunto (finanza strutturata e attività estero). Un ulteriore segmento di sviluppo è la già attiva presenza nel business del cosiddetto "ecobonus & superbonus" nonché la valorizzazione delle opportunità collegate all'attuazione del PNRR con una attenzione specifica ai servizi di Private Banking di Banca Aletti e all'attività di Investment Banking di Banca Akros.

Il terzo pilastro infine fa leva sul potenziale delle fabbriche prodotto. In particolare, attraverso la ridefinizione degli accordi di partnership banca-assicurativi, rispettivamente con Cattolica Assicurazioni e con Covéa, il Gruppo si è garantito un'opzione di acquisto sulle quote delle Compagnie detenute dai rispettivi partners, che consentiranno il raggiungimento di una partecipazione del 100%. L'internalizzazione del business assicurativo nel Gruppo Banco BPM e il relativo consolidamento delle compagnie assicurative trova il suo razionale negli ampi spazi di crescita in termini di produttività nel comparto Vita, valorizzando la capacità della rete commerciale del Gruppo nel collocamento complessivo di prodotti d'investimento, e, nel comparto Danni, sfruttando in particolar modo le opportunità di crescita del mercato italiano.

In aggiunta, grazie alle partnership con Anima e con Agos, è attesa una crescita delle attività di risparmio gestito e di credito al consumo, con un rafforzamento delle sinergie nell'arco di piano.

Il raggiungimento degli obiettivi descritti consentirà al Gruppo una significativa creazione di valore (utile netto atteso nel 2024 oltre 1 miliardo; forte focus sul miglioramento della redditività operativa e attento controllo dei costi) ed il mantenimento di solidi livelli di liquidità e di capitalizzazione, oltre ad un ulteriore impulso al derisking ed una riduzione del costo del credito.

I traguardi previsti dal nuovo piano sono trainati da una forte "risk control culture" applicata alla gestione del credito, del funding e del portafoglio titoli, da una politica di valorizzazione del talento e della diversità delle risorse umane e di trasformazione digitale organizzativa e dei processi, nonché dalla piena integrazione della strategia ESG (Environmental, Social and Governance) nel modello di business del Gruppo.

Razionalizzazione dell'assetto societario e organizzativo del Gruppo

Acquisto della partecipazione in Oaklins Italy S.r.l.

In data 10 maggio 2021 la controllata Banca Akros ha sottoscritto l'atto di acquisto delle quote rappresentative dell'80% del capitale di Oaklins Italy S.r.l., società operante nel campo della consulenza in operazioni di "Mergers & Acquisition", per un corrispettivo pari a 2,8 milioni.

Il residuo 20% del capitale è stato rilevato in data 28 maggio, ad un controvalore di 0,7 milioni. Il corrispettivo di cessione, pari a 3,8 milioni, include il conguaglio determinato in base a un meccanismo di earn-out pattuito tra le parti.

Gli atti di acquisto delle due operazioni sono stati iscritti al competente Registro delle Imprese rispettivamente in data 18 maggio 2021 e 11 giugno 2021.

Tale acquisizione ha consentito a Banca Akros di accedere ad un network internazionale attivo nell'ambito delle attività di M&A, complementare con l'attività domestica di Investment Banking già svolta dalla Banca, rafforzando così l'offerta ai propri clienti di servizi di M&A e consulenza finanziaria. La nuova controllata è stata inserita nel Gruppo Bancario Banco BPM.

Per ulteriori dettagli sulla descritta operazione si fa rinvio alla parte G – Operazioni di aggregazione riguardanti imprese o rami d'azienda della Nota integrativa consolidata.

Fusione di società controllate

Coerentemente con le iniziative di razionalizzazione dell'assetto societario e operativo del Gruppo, di semplificazione della struttura, di ottimizzazione e valorizzazione delle risorse e di riduzione dei costi, il Consiglio di Amministrazione della Capogruppo del 9 febbraio 2021 ha approvato i progetti di fusione per incorporazione nella Capogruppo delle controllate ProFamily S.p.A. e Bipielle Real Estate S.p.A..

Più in dettaglio, in data 19 luglio 2021 si è perfezionata l'operazione di fusione per incorporazione della controllata ProFamily S.p.A. nella Capogruppo.

Tale operazione si pone in coerenza con gli accordi sottoscritti con il Gruppo Crédit Agricole finalizzati a consolidare ulteriormente la partnership in essere nell'ambito del business del credito al consumo in Italia.

La fusione è avvenuta secondo la forma semplificata prevista per le società interamente possedute, senza rapporto di cambio né conguaglio in denaro; gli effetti contabili e fiscali sono stati imputati al bilancio dell'incorporante con decorrenza 1° gennaio 2021.

In data 20 dicembre 2021 è stato invece sottoscritto l'atto di incorporazione di Bipielle Real Estate S.p.A. nella Capogruppo, iscritto presso il competente Registro delle Imprese in data 21 dicembre 2021. Come descritto nella sezione dedicata agli eventi successivi alla data di riferimento del bilancio della parte A della Nota integrativa consolidata, la fusione è stata perfezionata con decorrenza 1° gennaio 2022 e si è realizzata secondo le forme semplificate previste per le società interamente possedute.

Tale operazione si pone l'obiettivo di concentrare la proprietà complessiva del patrimonio immobiliare direttamente nella Capogruppo, cui farà capo anche il complesso delle strutture organizzative deputate alla gestione del patrimonio stesso.

Infine, in data 20 luglio 2021 il Consiglio di Amministrazione di Banco BPM e di Release hanno approvato il progetto di fusione per incorporazione della controllata Release nella Capogruppo.

Anche questa operazione si realizza secondo le forme semplificate previste per le società interamente possedute in quanto, nel mese di gennaio 2021, Banco BPM ha acquisito il controllo totalitario della partecipata Release, mediante l'acquisto da BPER Banca S.p.A. di n. 39.923.532 azioni ordinarie della partecipata.

Come descritto nella sezione dedicata agli eventi successivi alla data di riferimento del bilancio della parte A della Nota integrativa consolidata, l'operazione di fusione, che ha ottenuto l'autorizzazione della BCE in data 13 ottobre 2021, è stata perfezionata in data 21 febbraio 2022, con efficacia contabile e fiscale a partire dal 1° gennaio 2022.

Le descritte operazioni non comportano impatti sui ratio patrimoniali e sulla situazione patrimoniale ed economica del Gruppo.

Cessione di partecipazioni in società controllate

In data 15 luglio 2021 Banco BPM ha sottoscritto l'atto di cessione del 100% del capitale della società Immobiliare Marinai d'Italia S.r.l. in liquidazione, che a sua volta controlla al 100% le società Perca S.r.l. e Meleti S.r.l., a favore della società "Arcidiacona Consulenza & Servizi Immobiliari di Arcidiacona Toni Maurizio", per un corrispettivo pari a 100 mila euro.

L'atto di vendita della partecipazione è stato iscritto al competente Registro delle Imprese in data 22 luglio 2021.

La descritta operazione non ha comportato impatti sostanziali sulla situazione patrimoniale ed economica del Gruppo.

Liquidazione di società controllate

A inizio luglio 2021 si è conclusa la procedura di liquidazione della controllata FIN.E.R.T. S.p.A., senza alcun riparto tra i soci. La società è stata quindi cancellata dal Registro delle imprese ed espunta dal Gruppo Bancario. Nel mese di ottobre si è completata anche la liquidazione della controllata Milano Leasing S.p.A., cancellata dal Registro imprese nel mese di novembre.

Le descritte operazioni non hanno comportato effetti sulla situazione patrimoniale ed economica del Gruppo.

Inoltre, in data 22 luglio 2021 l'assemblea dei soci di Italfinance Securitisation Vehicle S.r.l. (società veicolo di cartolarizzazione dei crediti ai sensi della Legge n. 130/1999, consolidata da Banco BPM), a seguito della chiusura anticipata dell'ultima operazione di cartolarizzazione in essere, ha deliberato lo scioglimento anticipato e la messa in liquidazione della società. L'avvio della liquidazione ha avuto decorrenza in data 29 luglio 2021.

Infine, in data 25 ottobre 2021, l'assemblea dei soci di BP Trading Immobiliare S.r.l. (società facente parte del Gruppo bancario, controllata al 100% per il tramite di Bipielle Real Estate) ha deliberato lo scioglimento anticipato e l'avvio della liquidazione volontaria con effetti giuridici dal 1° novembre 2021.

Come descritto nella sezione dedicata agli eventi successivi alla data di riferimento del bilancio della parte A della Nota integrativa consolidata, in data 21 gennaio 2022 l'assemblea dei soci ha approvato il bilancio finale di liquidazione al 30 novembre 2021 e in data 16 febbraio 2022 la società è stata cancellata dal competente Registro delle Imprese.

Razionalizzazione della struttura e della rete commerciale

In riferimento all'intesa sottoscritta con le Organizzazioni Sindacali il 30 dicembre 2020, avente per oggetto l'accompagnamento alla pensione di 1.500 persone su base volontaria, sempre in accordo con le Organizzazioni Sindacali, il numero concordato di dipendenti interessati si è incrementato da 1.500 a 1.607 unità (senza ulteriori oneri) e le contestuali assunzioni previste sono passate da 750 a circa 800 unità. Più della metà delle uscite concordate è avvenuta entro il mese di giugno.

Nell'esercizio si è infine completato il piano di riorganizzazione e razionalizzazione della rete commerciale che ha visto la chiusura di circa 300 filiali di piccole dimensioni.

Altri eventi dell'esercizio

Concluse importanti operazioni di provvista

Nel mese di gennaio 2021 la Capogruppo ha perfezionato l'emissione di uno strumento perpetuo Additional Tier 1 per un ammontare pari a 400 milioni, destinato agli investitori istituzionali.

I titoli, emessi alla pari, potranno essere richiamati dall'emittente a partire dal 19 gennaio 2026 e successivamente ogni 6 mesi; la cedola fissa semestrale, non cumulativa, è fissata pari al 6,50% e il pagamento della stessa è totalmente discrezionale e soggetto a talune limitazioni.

Gli investitori che hanno partecipato all'operazione sono asset manager, hedge funds e banche, prevalentemente esteri.

L'operazione s'inserisce nell'ambito dell'efficientamento della propria struttura di capitale e consente di raggiungere il target di capitale Tier 1, portando ad un ulteriore rafforzamento della posizione patrimoniale del Gruppo.

Nel mese di giugno 2021 si è inoltre concluso il collocamento di una emissione obbligazionaria subordinata Tier 2, destinata ad investitori istituzionali, di 300 milioni e scadenza 10 anni, che si inserisce nel Programma Euro Medium Term Notes del Gruppo.

Il bond, sottoscritto prevalentemente da investitori esteri, prevede per i primi cinque anni una cedola fissa del 2,875%.

Infine, nel mese di luglio 2021 Banco BPM ha concluso con successo il collocamento della prima emissione di Social Bond senior preferred destinata a investitori istituzionali per un ammontare di 500 milioni con scadenza 2026.

L'obbligazione, emessa nell'ambito di un Green, Social and Sustainability Bond Framework a valere sul programma EMTN da 25 miliardi, è destinata a finanziare un portafoglio selezionato di PMI a cui sono state concesse erogazioni coperte dalla garanzia pubblica prevista nel Decreto Liquidità per fronteggiare l'emergenza Covid-19.

Banco BPM pubblicherà per tutta la vita del bond una rendicontazione annuale per assicurare la trasparenza sull'allocazione dei proventi dell'emissione e sui benefici sociali finalizzati alla salvaguardia dei posti di lavoro delle PMI colpite dall'emergenza sanitaria.

Il titolo è quotato presso il Luxembourg Stock Exchange, ha durata cinque anni e cedola annua pari allo 0,875%. L'emissione è stata sottoscritta da investitori istituzionali, principalmente banche e fondi italiani.

L'operazione si inserisce nella strategia ESG del Gruppo e rappresenta la concreta realizzazione degli obiettivi di sostenibilità ambientale e sociale che sempre più indirizzeranno e caratterizzeranno le diverse aree di business della Banca.

Si segnala inoltre che, come più diffusamente descritto nella sezione dedicata ai fatti di rilievo intervenuti dopo la chiusura dell'esercizio della Nota integrativa consolidata, nel gennaio 2022 Banco BPM ha concluso una nuova emissione subordinata Tier 2, con scadenza 10 anni e cedola fissa del 3,375%, per un ammontare pari a 400 milioni.

L'obbligazione, destinata a investitori istituzionali, si inserisce nel Programma Euro Medium Term Notes del Gruppo.

Riallineamento dei valori fiscali (D.L. 14 agosto 2020)

L'art. 110 del D.L. 14 agosto 2020, n. 104 (c.d. Decreto "Agosto") ha reintrodotto la possibilità, per le società che redigono il bilancio d'esercizio secondo i principi contabili IAS/IFRS, di riallineare le divergenze tra valori fiscali e contabili relativi ai beni materiali (esclusi i bene merce) e immateriali (esclusi gli avviamenti) e alle partecipazioni immobilizzate. Il citato articolo è stato integrato dalla Legge di Bilancio 2021 che, all'art. 1 comma 83, ha previsto la possibilità di effettuare il riallineamento anche all'avviamento e alle altre attività immateriali risultanti dal bilancio dell'esercizio in corso al 31 dicembre 2019.

Banco BPM ed alcune società del Gruppo hanno deliberato di avvalersi della facoltà di riallineare il valore fiscale di alcuni immobili ai maggiori valori contabili iscritti nel bilancio al 31 dicembre 2020.

Il beneficio patrimoniale complessivamente rilevato al 31 dicembre 2021 è pari 202,9 milioni, di cui 81,7 milioni in contropartita del conto economico e 121,2 milioni in contropartita delle riserve da valutazione.

Il riallineamento in esame si aggiunge a quello già deliberato dal Consiglio di Amministrazione della Capogruppo del 26 gennaio 2021 con riferimento alle attività immateriali rappresentate dagli intangibili (marchi e client relationship), rilevate nel bilancio separato a seguito della fusione per incorporazione dell'ex controllata Banca Popolare di Milano.

Si rimanda alla Parte A della Nota Integrativa – "Altri aspetti rilevanti ai fini delle politiche contabili di Gruppo" paragrafo "Riallineamento delle divergenze tra il valore fiscale ed il maggior valore contabile (D.L. 14 agosto 2020)" per la descrizione complessiva degli effetti del citato riallineamento.

Variazione delle cariche sociali

L'Assemblea dei Soci del 15 aprile 2021 ha provveduto all'integrazione del Collegio Sindacale con la nomina di Silvia Muzi in qualità di Sindaco effettivo e di Francesca Culasso quale Sindaco supplente, che rimarranno in carica fino all'Assemblea di approvazione del bilancio di esercizio che si chiuderà al 31 dicembre 2022.

Per effetto delle suddette nomine, Wilmo Carlo Ferrari cessa di ricoprire l'incarico di Sindaco Effettivo e, anche in considerazione della normativa in materia di equilibrio tra i generi, torna a ricoprire la carica di Sindaco Supplente.

EU-Wide Stress Test 2021: Banco BPM consegue risultati migliori rispetto al precedente esercizio (2018)

In data 30 luglio 2021 l'EBA ha comunicato gli esiti dell'EU-wide stress test cui anche Banco BPM ha partecipato. L'esercizio di stress test è stato condotto utilizzando uno scenario Adverse particolarmente penalizzante unito ad un punto di partenza (dati consuntivi al 31 dicembre 2020) già impattato dalle conseguenze della pandemia.

Banco BPM ha raggiunto risultati significativi evidenziando:

  • la capacità di creazione di valore nello scenario Baseline;
  • la capacità di resilienza a shock significativi nello scenario Adverse con il raggiungimento di risultati migliori rispetto al precedente esercizio di stress test condotto nel 2018, pur considerando il già ricordato scenario estremamente penalizzante;
  • risultati superiori ai minimi regolamentari.

Reclami vertenze e indagini relativi all'attività di segnalazione alla società Intermarket Diamond Business S.p.A. di clientela interessata all'acquisto di diamanti effettuata in passati esercizi

Nei mesi intercorsi tra le date di approvazione del progetto di bilancio 2020 e del progetto di bilancio 2021 i nuovi reclami sono risultati limitati sia come numero che come petitum addizionale complessivo (pari a circa 12,5 milioni). Alla data del 31 dicembre 2021, grazie all'attività di composizione tramite transazioni o per effetto di sentenza definitiva, risultano essere stati definiti reclami e contenziosi per un petitum complessivo superiore a 593 milioni a fronte di pretese che alla stessa data ammontano complessivamente a circa 716 milioni.

Per maggiori dettagli si fa rinvio alla sezione 10 "Fondi del passivo – Voci 90 e 100" contenuta nella "Parte B – Informazioni sullo stato patrimoniale consolidato" della Nota integrativa consolidata.

Attività ispettive e procedimenti delle Autorità di Vigilanza

Nel corso del normale svolgimento della propria attività, il Gruppo è oggetto di accertamenti ispettivi promossi dalle Autorità di Vigilanza. In particolare, nell'ambito del Single Supervisory Mechanism, il Gruppo è soggetto alla vigilanza prudenziale della Banca Centrale Europea (BCE); con riferimento a specifiche tematiche, l'attività di vigilanza è di competenza diretta della Banca d'Italia e di Consob.

L'attività di vigilanza comporta lo svolgimento di ordinarie e ricorrenti verifiche ispettive presso la sede della Capogruppo (on site/off site inspection) cui si affiancano attività di verifica a distanza, condotte attraverso scambi informativi strutturati e continuativi piuttosto che attraverso richieste specifiche di documentazione e approfondimenti tematici.

Negli esercizi 2019, 2020 e 2021, il Gruppo è stato oggetto di numerose ispezioni che hanno interessato i seguenti ambiti: revisioni della qualità del credito (sia su portafogli Corporate, sia Retail), Liquidity, Funding Risk, IRRBB, modelli di stima del rischio di credito (AIRB) e del rischio di mercato, capital adequacy, contrasto del riciclaggio, trasparenza in ambito servizi di pagamento, product governance e adeguatezza delle operazioni disposte dalla clientela, Internal Governance e Remuneration e approvazione del modello interno per il rischio di credito.

Le attività ispettive si sono, per la maggior parte, già concluse con il rilascio delle cosiddette Final follow-up letter o delle Decision attraverso le quali la BCE comunica le azioni correttive richieste in relazione agli ambiti di miglioramento rilevati. Nei casi in cui le attività ispettive abbiano interessato aspetti con potenziale impatto sulla rappresentazione patrimoniale, le osservazioni formulate sono state debitamente considerate nell'ambito di una nuova valutazione delle attività/passività aziendali. Nei casi in cui le attività ispettive abbiano evidenziato ambiti di miglioramento nel contesto dei processi esaminati, il Gruppo ha posto in essere specifici piani di azione correttivi.

Alla data della presente relazione, come illustrato dettagliatamente nel prosieguo, talune ispezioni risultano ancora in corso (alcune delle quali aperte prima dei predetti periodi) o in attesa della ricezione della Final follow-up letter o della Final Decision da parte di BCE, per altre, invece, residua solo la conclusione degli interventi correttivi.

Verifiche da parte della BCE

  • a) sui modelli interni in materia di rischio di credito per le seguenti classi di esposizione: Corporate Other; Corporate - SME; Retail - Other non-SME; Retail - Other SME; Retail - Qualifying revolving; Retail - Secured by real estate non-SME; Retail - Secured by real estate SME. L'ispezione consegue a un'istanza presentata a BCE da Banco BPM per modifiche materiali ai modelli interni utilizzati per il calcolo dei requisiti patrimoniali a fronte del rischio di credito, effettuate a seguito anche del recepimento delle Linee Guida EBA in materia, entrate in vigore il 1° gennaio 2022. L'avvio della predetta verifica, condotta in modalità off-site, è previsto indicativamente nella prima metà di febbraio;
  • b) per la valutazione dell'adeguatezza del calcolo del requisito di capitale di primo pilastro, incluso ogni aspetto accessorio; la fase ispettiva on site è iniziata il 25 ottobre 2021 e si è conclusa in data 23 dicembre 2021;
  • c) sul rischio di credito e di controparte avente ad oggetto la revisione della qualità degli attivi con riferimento al portafoglio Commercial Real Estate ("CRE"), tra cui la verifica degli immobili commerciali reimpossessati dal Gruppo oggetto di iscrizione (cosiddetti "Foreclosed Assets") e la valutazione delle procedure di gestione del rischio di credito e dei sistemi di controllo e di governance ("Credit and counterparty risk – Credit Quality Review of CRE portfolio and assess selected credit risk processes"). La fase ispettiva off site è iniziata il 26 aprile 2021 e ne è stata notificata la conclusione il 24 dicembre 2021;
  • d) per la valutazione della richiesta di autorizzazione della Banca all'adozione della nuova definizione di default prudenziale (integrante una modifica sostanziale del modello interno per la stima del rischio di credito a norma del Regolamento Delegato (UE) 529/14 della Commissione): la fase off site è iniziata il 14 settembre e si è conclusa in data 13 novembre 2020. Banco BPM ha ricevuto la decisione definitiva il 7 maggio 2021 e il 15 giugno 2021 ha inviato il piano di interventi correttivi, attualmente in corso;
  • e) per l'approvazione del modello interno relativo al rischio di credito (Credit Conversion Factor, "CCF" / Exposure at Default, "EAD"; Expected Loss Best Estimate, "ELBE"; Loss Given Default, "LGD" per le attività in sofferenza; Probability Default, "PD") per le seguenti classi di esposizioni: Corporate - Other; Corporate - Small and Medium Enterprise, "SME"; Retail - Other SME; Retail - Retail - Secured by real estate non-SME; Retail - Secured by real estate SME. La fase on site è iniziata il 14 ottobre 2019 e si è conclusa in modalità off site, a causa dell'emergenza sanitaria Covid-19, il 19 marzo 2020. Con lettera del 4 marzo 2021, BCE ha trasmesso la decisione finale relativa a tale ispezione. Il provvedimento conferma l'autorizzazione ad adottare delle modifiche ai modelli, prevedendo alcune misure qualitative per lo più volte all'irrobustimento normativo, nonché prudenziali – relative alla stima dei margini di prudenzialità e alle modalità di calcolo della LGD – nell'applicazione dei modelli stessi, con effetto sulle segnalazioni di vigilanza a far data dal 31 marzo 2021. Il piano di attività della Banca volto all'implementazione delle azioni di rimedio è attualmente in corso; la maggior parte delle raccomandazioni saranno oggetto di chiusura nell'ambito delle attività di "model change" incluse nell'istanza per la modifica ai modelli interni di cui all'ispezione punto a);
  • f) in tema di Internal Governance Remuneration: la fase on site è iniziata il 9 ottobre 2019 e si è conclusa il 13 dicembre 2019; Banco BPM ha ricevuto la Final Follow-up letter il 16 dicembre 2020 e, il 13 gennaio 2021, ha inviato il piano di interventi correttivi, conclusosi in data 30 luglio 2021;
  • g) per la validazione del Modello interno di rischio di Mercato (Value at Risk, "VaR", Stressed Value at Risk, "sVaR", Incremental Risk Charge, "IRC") per le categorie di rischio "debt instruments – specific risk; Forex Risk": la fase on site è terminata il 19 luglio 2019. Banco BPM ha ricevuto il 16 novembre 2020 la decisione finale (con relativa autorizzazione all'utilizzo del nuovo modello) e in data 16 dicembre 2020 ha inviato il piano d'azione correttivo, attualmente in corso; tale piano d'azione (che, tra l'altro, ricomprendeva peraltro le risultanze della decisione supplementare inviata da BCE nel dicembre 2020 a conclusione dell'ulteriore analisi orizzontale svolta sugli esiti della precedente ispezione TRIMIX del 2018) prevede la propria conclusione previa apposita istanza a BCE, comportando una modifica sostanziale del modello per il calcolo dei rischio di mercato;
  • h) in tema di rischio di liquidità e rischio di funding (Liquidity, Funding Risk e Interest Rate Risk Banking Book, "IRRBB"): la fase on site è terminata il 17 maggio 2019. Banco BPM ha ricevuto il 4 febbraio 2020 la decisione finale e in data 3 marzo 2020 ha inviato il piano d'azione correttivo concluso in data 30 giugno 2021 nel rispetto della scadenza;
  • i) in tema di "Credit Risk" (PD; LGD; CCF) con riferimento ai portafogli "Corporate Other" e "SME": la fase di ispezione on site è iniziata il 17 settembre 2018 e si è conclusa il 16 novembre 2018. Banco BPM ha ricevuto in data 7 ottobre 2020 la decisione finale con l'indicazione di misure di vigilanza vincolanti e raccomandazioni; in data 5 novembre 2020 Banco BPM ha inviato il piano di interventi correttivi

attualmente in corso; le raccomandazioni attualmente in stato di avanzato completamento saranno chiuse con l'istanza per la modifica ai modelli interni di cui all'ispezione punto a);

  • j) in tema di rischio di credito, la revisione della qualità del credito, con riferimento ai portafogli corporate, asset based e project finance: la fase on site è terminata il 3 ottobre 2018. Banco BPM ha ricevuto il 21 ottobre 2019 la decisione finale e il piano di interventi correttivi, inviato il 7 novembre 2019, si è concluso in data 30 giugno 2021;
  • k) sui modelli interni per la stima del rischio di credito (PD e LGD) con riferimento ai portafogli "Corporate" e "SME": la fase di ispezione on site, iniziata il 19 febbraio 2018, si è conclusa il 20 aprile 2018. Banco BPM ha ricevuto la decisione finale il 25 aprile 2019. Il relativo piano di azione correttivo, inviato il 24 maggio 2019, è confluito nelle modifiche di modello interno di cui al punto e) che precede.

Verifiche da parte della Banca d'Italia

  • a) in tema di contrasto del riciclaggio nello svolgimento dell'operatività on line posta in essere attraverso i canali digitali: la fase on site è terminata il 2 agosto 2019. Il 6 novembre 2019 è stato presentato l'esito dell'accertamento ispettivo; Banco BPM in data 17 dicembre 2019 ha presentato il piano di interventi correttivi concluso, nel rispetto della scadenza, in data 31 marzo 2021;
  • b) in materia di prevenzione del riciclaggio, con l'obiettivo di accertare l'osservanza degli obblighi previsti dal d.lgs. n. 231/2007, anche attraverso la valutazione dell'assetto normativo, procedurale e dei controlli presso la Dipendenza di Verona: la fase ispettiva (inizialmente on site) avviata il 4 ottobre 2021, si è conclusa in modalità off site il 21 dicembre 2021, data in cui è stata comunicata la conclusione del procedimento;
  • c) in tema di trasparenza, con l'obiettivo di accertare il rispetto degli obblighi rivenienti dalle disposizioni attuative della Direttiva 2014/92/UE in materia di "Payment Accounts Directive". L'attività di controllo, iniziata in data 11 novembre 2021 in modalità off site e, dal 22 novembre 2021, on site presso alcune dipendenze della Banca, è attualmente in corso.

Verifiche da parte della Consob

  • a) in tema di product governance e procedure per la valutazione dell'adeguatezza delle operazioni disposte dalla clientela: la verifica è stata avviata nel mese di aprile 2019 e si è conclusa il 3 dicembre 2019. Banco BPM in data 30 luglio 2020 ha ricevuto una nota tecnica con la quale, senza avviare alcun procedimento sanzionatorio, sono stati segnalati taluni aspetti su cui l'Autorità ha richiamato l'attenzione della Banca. Il 16 ottobre 2020 la Banca ha presentato all'Autorità il relativo piano di interventi correttivi, da realizzarsi progressivamente e attualmente in corso;
  • b) in data 18 febbraio 2021, Consob ha avviato un procedimento sanzionatorio avente ad oggetto l'accertamento per il mancato adempimento da parte della Banca dell'obbligo di comunicazione, ai sensi dell'art.16 del Regolamento Europeo sugli Abusi di Mercato n. 596/2014 (MAR), di ordini ed operazioni sospette di costituire abusi di mercato o tentativi di abusi di mercato, effettuate da due clienti della Banca stessa. In data 9 novembre 2021 Consob ha notificato alla Banca una sanzione amministrativa pecuniaria di 70 mila euro;
  • c) in data 20 luglio 2021, Consob ha avviato un procedimento sanzionatorio avente ad oggetto "Contestazioni ai sensi degli artt.193-quater e 195 del d.lgs. 58/1998 per violazione dell'art. 9 del Regolamento UE n. 648/2012 (EMIR), sugli strumenti derivati OTC, le controparti centrali e i repertori di dati sulle negoziazioni" in esito agli accertamenti svolti nell'ambito dell'attività di verifica della qualità dei dati segnalati al Trade Repository in ordine a contratti derivati; allo stato, il procedimento è in corso, in attesa della replica dell'Autorità alle controdeduzioni svolte dalla Banca alla proposta sanzionatoria, pari a 70 mila euro.

RISULTATI

Gli schemi di stato patrimoniale e di conto economico vengono di seguito rappresentati in forma riclassificata, secondo criteri gestionali, al fine di fornire indicazioni sull'andamento generale del Gruppo fondate su dati economici-finanziari di rapida e facile determinazione.

Di seguito si fornisce informativa sulle aggregazioni e sulle principali riclassificazioni sistematicamente effettuate rispetto agli schemi di bilancio previsti dalla Circolare n. 262/05, in conformità a quanto richiesto dalla Consob con la comunicazione n. 6064293 del 28 luglio 2006:

  • gli impatti derivanti dalle Purchase Price Allocation effettuate a seguito delle passate operazioni di aggregazione sono stati raggruppati in un'unica voce separata del conto economico riclassificato denominata "Purchase Price Allocation al netto delle imposte". Tale voce raggruppa gli impatti che nello schema di bilancio del conto economico sono registrati negli interessi attivi (reversal effect della valutazione al fair value di crediti), negli ammortamenti di attività immateriali rilevati nella voce 220 (ammortamenti delle cosiddette "client relationship") e nella voce "Imposte sul reddito dell'esercizio dell'operatività corrente". I dati dei periodi precedenti posti a confronto sono stati rideterminati su base omogenea;
  • la quota di pertinenza dei risultati economici delle partecipate valutate a patrimonio netto (compresi nella voce 250) è stata esposta in una specifica voce che costituisce, unitamente al "Margine di interesse", l'aggregato definito "Margine finanziario";
  • i dividendi su azioni classificate tra le attività finanziarie valutate al fair value con impatto a conto economico e sulla redditività complessiva (inclusi nella voce 70) sono stati ricondotti nell'ambito del "Risultato netto finanziario";
  • il risultato economico correlato all'emissione delle passività di negoziazione rappresentate dai certificates di Gruppo, che nello schema di conto economico redatto in base alla Circolare n. 262 è esposto nella voce "80. Risultato netto dell'attività di negoziazione", è stato parzialmente ricondotto nella voce di conto economico riclassificato delle "Commissioni nette". In maggiore dettaglio, nelle commissioni nette figura, secondo un'ottica gestionale, la quota parte della redditività del prodotto che remunera l'attività di collocamento svolta dal Gruppo. Inoltre le commissioni passive relative all'attività di collocamento svolta da reti terze sono ricondotte nell'ambito del risultato dell'attività di negoziazione;
  • l'effetto economico relativo alla variazione del proprio merito creditizio correlato alle emissioni dei certificates classificati nel portafoglio delle "Passività finanziarie di negoziazione" - incluso fino al terzo trimestre 2020 nella voce "Risultato netto finanziario" - viene esposto, a partire dal 30 settembre 2020, nella voce ad hoc "Variazione del merito creditizio sui Certificates emessi dal Gruppo, al netto delle imposte". Tale scelta deriva dalla necessità di isolare gli effetti economici conseguenti alla volatilità del suddetto merito creditizio, registrata nel corso del 2020, in quanto, in ottica gestionale, non sono ritenuti espressivi di un'effettiva redditività del Gruppo. I dati dei periodi precedenti posti a confronto sono stati rideterminati su base omogenea;
  • i recuperi di imposte e tasse e di altre spese (compresi nella voce 230) sono stati portati a diretta riduzione delle altre spese amministrative, dove risulta contabilizzato il relativo costo, anziché essere indicati nell'aggregato riclassificato degli "Altri proventi netti di gestione";
  • gli utili e perdite da cessione di crediti, non rappresentati da titoli di debito (inclusi nella voce 100) e gli utili/perdite da modifiche contrattuali senza cancellazioni (iscritti nella voce 140), sono stati accorpati, insieme alle rettifiche/riprese di valore nette per deterioramento di crediti, nella voce "Rettifiche nette su finanziamenti verso clientela";
  • gli oneri ordinari e straordinari introdotti a carico delle banche in forza dei meccanismi di risoluzione unico e nazionale (FRU e FRN) e del meccanismo di tutela dei depositi (DGS) sono stati esposti, al netto del relativo effetto fiscale, in una voce separata denominata "Oneri relativi al sistema bancario al netto delle imposte", anziché essere evidenziati nelle voci "Altre spese amministrative" e "Imposte sul reddito dell'esercizio dell'operatività corrente";
  • gli oneri straordinari che si prevede di sostenere a fronte degli incentivi all'esodo del personale, anche attraverso il ricorso volontario alle prestazioni straordinarie del Fondo di Solidarietà di settore, e per la razionalizzazione della rete sportelli sono stati esposti, al netto del relativo effetto fiscale, in una voce

separata denominata "Oneri relativi alla ristrutturazione aziendale al netto delle imposte", anziché nelle voci "Spese per il personale" e "Rettifiche di valore nette su attività materiali";

• l'impatto derivante dall'esercizio della facoltà di riallineamento dei valori fiscali ai valori contabili delle attività immateriali acquisite nell'ambito dell'aggregazione aziendale tra il Gruppo Banco Popolare e il Gruppo Banca Popolare di Milano, rilevato tra le "Imposte sul reddito dell'esercizio dell'operatività corrente" è stato ricondotto in una voce ad hoc del conto economico riclassificato denominata "Impatto del riallineamento dei valori fiscali ai valori contabili".

Negli allegati al bilancio viene fornito un prospetto di raccordo tra il conto economico riclassificato e quello predisposto in base alla Circolare n. 262 con i commenti esplicativi delle riclassifiche effettuate.

Dati economici consolidati

Conto economico consolidato riclassificato

Voci del conto economico riclassificate
(migliaia di euro)
2021 2020 Variazioni
Margine di interesse 2.041.628 1.982.561 3,0%
Risultato delle partecipazioni valutate a patrimonio netto 231.940 130.799 77,3%
Margine finanziario 2.273.568 2.113.360 7,6%
Commissioni nette 1.911.203 1.663.810 14,9%
Altri proventi netti di gestione 75.280 56.005 34,4%
Risultato netto finanziario 250.695 318.642 (21,3%)
Altri proventi operativi 2.237.178 2.038.457 9,7%
Proventi operativi 4.510.746 4.151.817 8,6%
Spese per il personale (1.667.799) (1.581.141) 5,5%
Altre spese amministrative (601.151) (593.812) 1,2%
Rettifiche di valore nette su attività materiali ed immateriali (246.825) (255.114) (3,2%)
Oneri operativi (2.515.775) (2.430.067) 3,5%
Risultato della gestione operativa 1.994.971 1.721.750 15,9%
Rettifiche nette su finanziamenti verso clientela (887.199) (1.336.807) (33,6%)
Risultato della valutazione al fair value delle attività materiali (141.633) (36.721) 285,7%
Rettifiche nette su titoli ed altre attività finanziarie (328) (1.030) (68,2%)
Accantonamenti netti ai fondi per rischi ed oneri (26.039) (42.294) (38,4%)
Utili (Perdite) su partecipazioni e investimenti (18.768) 1.190
Risultato lordo dell'operatività corrente 921.004 306.088 200,9%
Imposte sul reddito dell'esercizio dell'operatività corrente (253.828) (13.518) non sign.
Risultato netto dell'operatività corrente 667.176 292.570 128,0%
Oneri relativi alla ristrutturazione aziendale al netto delle imposte - (187.030)
Oneri relativi al sistema bancario al netto delle imposte (144.995) (138.901) 4,4%
Impatto del riallineamento dei valori fiscali ai valori contabili 81.709 128.324 (36,3%)
Impairment su avviamenti - (25.100)
Variazione del merito creditizio sui Certificates emessi dal Gruppo al netto
delle imposte
4.354 (11.739)
Purchase Price Allocation al netto delle imposte (*) (39.460) (41.492) (4,9%)
Utile (Perdita) dell'esercizio di pertinenza di terzi 284 4.248 (93,3%)
Utile (Perdita) dell'esercizio di pertinenza della Capogruppo 569.068 20.880 non sign.

(*) PPA relativa ai crediti e alla client relationship, al netto dei relativi effetti fiscali.

Conto economico consolidato riclassificato – Evoluzione trimestrale

Voci del conto economico riclassificate Es. 2021 Es. 2020
(migliaia di euro) IV trim. III trim. II trim. I trim. IV trim. III trim. II trim. I trim.
Margine di interesse 506.005 516.427 522.367 496.829 509.019 519.921 479.507 474.114
Risultato delle partecipazioni valutate a patrimonio
netto
87.066 46.795 56.535 41.544 23.729 36.768 48.036 22.266
Margine finanziario 593.071 563.222 578.902 538.373 532.748 556.689 527.543 496.380
Commissioni nette 485.821 475.308 478.679 471.395 429.225 417.651 376.371 440.563
Altri proventi netti di gestione 9.066 26.296 21.747 18.171 12.731 11.675 14.855 16.744
Risultato netto finanziario (1.443) 35.878 116.533 99.727 77.845 157.325 82.712 760
Altri proventi operativi 493.444 537.482 616.959 589.293 519.801 586.651 473.938 458.067
Proventi operativi 1.086.515 1.100.704 1.195.861 1.127.666 1.052.549 1.143.340 1.001.481 954.447
Spese per il personale (413.937) (409.823) (417.135) (426.904) (407.212) (356.950) (397.954) (419.025)
Altre spese amministrative (149.106) (144.012) (153.903) (154.130) (125.341) (159.797) (154.094) (154.580)
Rettifiche di valore nette su attività materiali e
immateriali
(61.610) (61.762) (60.603) (62.850) (67.229) (64.796) (61.710) (61.379)
Oneri operativi (624.653) (615.597) (631.641) (643.884) (599.782) (581.543) (613.758) (634.984)
Risultato della gestione operativa 461.862 485.107 564.220 483.782 452.767 561.797 387.723 319.463
Rettifiche nette su finanziamenti verso clientela (213.978) (200.643) (255.513) (217.065) (536.225) (324.340) (262.999) (213.243)
Risultato della valutazione al fair value delle attività
materiali
(96.927) (7.817) (36.964) 75 (30.989) (316) (5.094) (322)
Rettifiche nette su titoli ed altre attività finanziarie (1.098) 242 939 (411) 7.249 104 (3.728) (4.655)
Accantonamenti netti ai fondi per rischi ed oneri 2.255 (15.489) (5.615) (7.190) (35.587) 907 (9.809) 2.195
Utili (Perdite) su partecipazioni e investimenti (18.726) 395 (393) (44) (354) 1.324 129 91
Risultato lordo dell'operatività corrente 133.388 261.795 266.674 259.147 (143.139) 239.476 106.222 103.529
Imposte sul reddito del periodo dell'operatività
corrente
(37.228) (83.274) (50.628) (82.698) 47.946 (22.464) (13.293) (25.707)
Risultato netto dell'operatività corrente 96.160 178.521 216.046 176.449 (95.193) 217.012 92.929 77.822
Oneri relativi alla ristrutturazione aziendale al netto
delle imposte
- - - - (187.030) - - -
Oneri relativi al sistema bancario al netto delle
imposte
(4.792) (61.650) (19.309) (59.244) (10.216) (53.001) (18.169) (57.515)
Impatto del riallineamento dei valori fiscali ai valori
contabili
81.709 (79.220) 79.220 - 128.324 - - -
Impairment su avviamenti (79.220) 79.220 - - (25.100) - - -
Variazione del merito creditizio sui Certificates
emessi dal Gruppo, al netto delle imposte
12.320 3.954 (5.105) (6.815) (41.116) 2.194 (110.739) 137.922
Purchase Price Allocation al netto delle imposte (*) (9.251) (10.172) (9.705) (10.332) (11.543) (11.422) (11.962) (6.565)
Utile (Perdita) del periodo di pertinenza di terzi 144 28 78 34 220 2.520 1.537 (29)
Utile (Perdita) del periodo di pertinenza
della Capogruppo
97.070 110.681 261.225 100.092 (241.654) 157.303 (46.404) 151.635

(*) PPA relativa ai crediti e alla client relationship, al netto dei relativi effetti fiscali.

Con la Comunicazione n. DEM/6064293 del 28 luglio 2006 la CONSOB ha invitato le società emittenti strumenti finanziari quotati in mercati regolamentati italiani a fornire informazioni sull'incidenza degli eventi od operazioni il cui accadimento risulta non ricorrente.

Si precisa che il criterio di massima adottato dal Gruppo prevede che siano classificati come non ricorrenti:

  • i risultati delle operazioni di cessione di tutte le attività immobilizzate (partecipazioni, immobilizzazioni materiali ad esclusione delle attività finanziarie rientranti nel portafoglio Hold to Collect ("HtC") alienabili nel rispetto delle soglie di significatività e frequenza previste dal principio contabile IFRS 9);
  • gli utili e le perdite delle attività non correnti in via di dismissione;
  • le rettifiche/riprese di valore su crediti (sia valutative che le perdite effettive) che traggono origine da un cambio della NPE Strategy deliberato nel corso dell'esercizio dal Consiglio di Amministrazione consistente in una modifica degli obiettivi e/o della tipologia dei crediti oggetto di cessione rispetto a quelli in precedenza previsti;
  • le componenti economiche di importo significativo connesse ad operazioni di efficientamento, ristrutturazione, ecc. (es. oneri per il ricorso al fondo esuberi, incentivazioni all'esodo, oneri per fusione/integrazione);

  • le componenti economiche di importo significativo che non sono destinate a ripetersi frequentemente (es. penali, impairment di attività materiali, avviamenti ed altre attività immateriali, effetti connessi a cambi di normativa, risultati eccezionali);
  • gli impatti economici derivanti dalla valutazione al fair value degli immobili ed altre attività materiali (opere d'arte);
  • gli effetti fiscali connessi agli impatti economici di cui ai punti precedenti.

Al contrario sono solitamente considerati ricorrenti:

  • gli impatti economici derivanti dalla cessione o valutazione di tutte le attività finanziarie (diverse dai crediti), ivi comprese quelle rientranti nel portafoglio HtC e delle passività finanziarie;
  • fatti salvi casi eccezionali, gli impatti economici derivanti da aspetti valutativi (rettifiche di valore su crediti ed altre attività finanziarie o accantonamenti per rischi ed oneri);
  • gli impatti economici derivanti da variazioni dei parametri valutativi di riferimento considerati dai modelli valutativi applicati in modo continuativo;
  • gli impatti economici di importo singolarmente non significativo o non determinabile aventi natura di sopravvenienze attive e/o passive (es. costi e ricavi e/o rettifiche di costi e ricavi di competenza di altri esercizi);
  • gli effetti fiscali connessi agli impatti economici di cui ai punti precedenti.

Alla luce dei criteri sopra enunciati, il conto economico dell'esercizio 2021 evidenzia le seguenti componenti non ricorrenti:

  • la voce "Risultato delle partecipazioni valutate a patrimonio netto" include l'impatto positivo, pari a 42,1 milioni, derivante dal riallineamento del valore fiscale degli avviamenti registrato da una partecipata;
  • la voce "Spese per il personale" include risparmi di componenti retributive "one-off" costituenti un effetto indiretto della pandemia per 14,4 milioni;
  • la voce "Rettifiche di valore nette su attività materiali e immateriali" include svalutazioni dovute ad impairment su immobilizzazioni per 2,0 milioni;
  • la voce "Rettifiche nette su finanziamenti verso clientela" include l'importo relativo alle perdite connesse alla cessione di crediti perfezionata nell'ambito del progetto "Rockets" e gli ulteriori impatti derivanti dall'incremento degli obiettivi di cessione di crediti non performing deliberato dal Consiglio di Amministrazione, per complessivi 194 milioni;
  • nella voce "Risultato della valutazione al fair value delle attività materiali" sono rilevate rettifiche di valore nette per 141,6 milioni;
  • la voce "Utili (Perdite) su partecipazioni e investimenti" include l'effetto, pari a 18,8 milioni, derivante dall'impairment effettuato a fronte della quota partecipativa detenuta in Factorit;
  • le "Imposte sul reddito dell'operatività corrente" includono gli impatti fiscali delle citate componenti non ricorrenti per 96,5 milioni;
  • la voce "Oneri relativi al sistema bancario al netto delle imposte" include contributi addizionali versati al Fondo di Risoluzione Nazionale per 19,3 milioni (pari a 28,6 milioni al lordo del relativo effetto fiscale di 9,3 milioni);
  • nella voce "Impatto del riallineamento dei valori fiscali ai valori contabili" è rilevato il provento, pari a 81,7 milioni, conseguente all'esercizio della facoltà di riallineamento dei valori fiscali ai valori contabili degli immobili strumentali del Gruppo.

Nel complesso, l'impatto netto sul risultato economico dell'esercizio 2021 delle componenti non ricorrenti è negativo per 141,0 milioni.

Con riferimento all'esercizio 2020 le componenti non ricorrenti determinate con criteri analoghi a quelli sopra indicati risultavano le seguenti:

  • la voce "Spese per il personale" includeva risparmi di componenti retributive "one-off" costituenti un effetto indiretto della pandemia per 31,6 milioni;
  • la voce "Rettifiche di valore nette su attività materiali e immateriali" includeva svalutazioni dovute ad impairment su immobilizzazioni per 2,2 milioni;
  • la voce "Rettifiche nette su finanziamenti verso clientela" includeva perdite, pari a 251,4 milioni, connesse alle operazioni di cessione di crediti perfezionate nel mese di dicembre come conseguenza del cambio della strategia di gestione dei crediti deteriorati deciso ad ottobre 2020;

  • nella voce "Risultato della valutazione al fair value delle attività materiali" erano rilevate minusvalenze per 36,7 milioni, derivanti dall'adeguamento del fair value degli immobili di investimento a seguito dell'aggiornamento annuale delle perizie valutative;
  • gli "Accantonamenti netti ai fondi per rischi ed oneri" includevano stanziamenti per 26,0 milioni, effettuati a fronte della stima degli oneri correlati ad impegni contrattuali nei confronti del Gruppo Cattolica Assicurazioni divenuti probabili a seguito della decisione di esercizio della call option sulle quote partecipative di controllo delle società veicolo degli accordi di bancassurance;
  • la voce "Utili (Perdite) su partecipazioni e investimenti", per definizione non ricorrente, era positiva per 1,2 milioni;
  • le "Imposte sul reddito dell'operatività corrente" includevano gli impatti fiscali delle citate componenti non ricorrenti per 77,0 milioni;
  • nella voce "Oneri relativi alla ristrutturazione aziendale al netto delle imposte" pari a 187,0 milioni, erano rilevati i costi per incentivi all'esodo e per la razionalizzazione della rete di sportelli del Gruppo;
  • la voce "Oneri relativi al sistema bancario al netto delle imposte" includeva contributi addizionali versati al Fondo di Risoluzione Nazionale per 19,4 milioni (pari a 26,9 milioni al lordo del relativo effetto fiscale di 8,7 milioni);
  • nella voce "Impatto del riallineamento dei valori fiscali ai valori contabili" era rilevato il provento, pari a 128,3 milioni, derivante dalla decisione di usufruire della facoltà di riallineamento dei valori fiscali ai valori contabili delle attività immateriali;
  • gli impairment test condotti sulle attività immateriali a durata indefinita avevano portato alla rilevazione di rettifiche di valore su avviamenti per 25,1 milioni, esposte nella voce "Impairment su avviamenti".

Nel complesso, tenendo conto anche degli effetti di pertinenza delle minoranze (pari a + 0,3 milioni), le componenti non ricorrenti di competenza dell'esercizio 2020 avevano avuto un impatto netto negativo sul risultato dell'esercizio pari a 309,6 milioni.

Ove ritenute significative, le informazioni sull'incidenza che gli eventi od operazioni non ricorrenti o che non si ripetono frequentemente nel consueto svolgimento dell'attività hanno sulla situazione patrimoniale e finanziaria, nonché sui flussi finanziari del Gruppo, sono fornite nell'ambito delle specifiche sezioni della nota integrativa che illustrano l'evoluzione delle voci patrimoniali.

Conto Economico Consolidato riclassificato

Nel seguito vengono illustrate le principali grandezze economiche dell'esercizio 2021.

Proventi operativi

Margine di interesse

(migliaia di euro) 2021 2020 Var. ass. Var. %
Attività finanziarie (titoli) 413.712 440.191 (26.479) (6,0%)
Interessi netti verso clientela 1.686.905 1.792.551 (105.646) (5,9%)
Interessi netti verso banche (4.735) (32.492) 27.757 (85,4%)
Titoli emessi e passività finanziarie valutate al fair value (251.662) (318.163) 66.501 (20,9%)
Derivati di copertura (saldo netto) (*) (97.077) (73.383) (23.694) 32,3%
Interessi netti su altre attività/passività 294.485 173.857 120.628 69,4%
Totale 2.041.628 1.982.561 59.067 3,0%

(*) La voce include i differenziali di competenza dell'esercizio relativi ai contratti derivati aventi finalità di copertura delle attività finanziarie (titoli in portafoglio) e delle passività finanziarie emesse.

Margine di interesse

Il margine di interesse si attesta a 2.041,6 milioni in crescita del 3,0% rispetto al dato del 2020 (pari a 1.982,6 milioni) per effetto del maggior contributo apportato dalle operazioni di finanziamento TLTRO III le quali, in considerazione del raggiungimento degli obiettivi di net lending, a partire dal 24 giugno 2020 prevedono la corresponsione di uno special interest, pari a -0,50%, in aggiunta al tasso applicabile (-0,50%) per tutta la durata del finanziamento1.

Si segnala che nell'esercizio sono state rilevate svalutazioni degli interessi su alcuni crediti fiscali contabilizzati in anni precedenti, pari a 5,8 milioni.

(migliaia di euro) 2021 2020
riesposto (*)
2020 Riclassifiche Var. ass. su
saldi
riesposti
Var. %
Retail 1.041.503 921.288 937.279 (15.991) 120.215 13,0%
Corporate 472.599 463.178 455.230 7.948 9.421 2,0%
Istituzionali 51.219 56.662 57.223 (561) (5.443) (9,6%)
Private (2.557) 1.131 1.272 (141) (3.688)
Investment Banking 53.830 73.213 73.213 - (19.383) (26,5%)
Partnership strategiche (4.919) (9.777) (8.801) (976) 4.858 (49,7%)
Leasing 22.228 23.928 24.358 (430) (1.700) (7,1%)
Corporate Center 407.725 452.938 442.787 10.151 (45.213) (10,0%)
Totale 2.041.628 1.982.561 1.982.561 - 59.067 3,0%

(*) A parità di totale della voce, i dati relativi all'esercizio precedente sono stati riesposti per garantire un confronto omogeneo con i criteri di profilazione utilizzati per l'esercizio 2021.

1 Per il periodo dal 24 giugno 2020 al 23 giugno 2021 (c.d. special interest period) la Banca ha potuto beneficiare, sulle operazioni di rifinanziamento TLTRO III, di uno special interest rate pari a - 0,50% in aggiunta al tasso medio applicabile alle Deposit facilities (attualmente pari a - 0,50%), in quanto al 31 marzo 2021 l'ammontare dei prestiti idonei (eligible loans) è risultato ampiamente superiore all'ammontare dei medesimi prestiti riferito alla data del 1° marzo 2020. E' inoltre previsto che il suddetto special interest rate di - 0,50% sia applicabile anche al periodo 24 giugno 2021-23 giugno 2022, a condizione che l'ammontare dei prestiti idonei (eligible loans) al 31 dicembre 2021 sia almeno pari all'ammontare esistente alla data del 1° ottobre 2020. Anche in questo caso l'ammontare degli eligible loans al 31 dicembre 2021 è risultato superiore alla suddetta soglia.

In termini di settore di attività economica, la crescita registrata dal margine di interesse rispetto al precedente esercizio è riferibile alla positiva performance della Rete Commerciale, soprattutto nel segmento Retail (+120,2 milioni). Quest'ultimo, pur a fronte di una flessione nella marginalità degli impieghi, ove la crescita delle masse non ha del tutto bilanciato la diminuzione dei tassi, ha beneficiato della significativa riduzione del costo della raccolta, in particolare per la progressiva riduzione delle masse relative ai prestiti sottostanti i certificate emessi da Banca Akros.

Importante anche il contributo dato dall'attribuzione, sui segmenti commerciali, di una parte del beneficio derivante dal TLTRO III (c.a. 178,8 milioni), in parte bilanciato dall'incremento della negatività dovuta al c.d. liquidity buffer cost (108,4 milioni), ossia alla quota di costo attribuita alla Rete per la necessità del Gruppo di detenere un buffer di liquidità al fine di fare fronte ad inattesi deflussi di cassa. Gli impatti più rilevanti, si registrano sulla business line Retail, ove sono rispettivamente pari a -53,7 milioni e a +117,3 milioni.

In flessione il margine dell'Investment Banking (-19,4 milioni), rappresentato da Banca Akros e dalla controllata Oaklins Italy, che risente della diminuzione del contributo del portafoglio titoli, sia per il generale calo dei rendimenti, sia per la dinamica della componente infragruppo, composta principalmente dai prestiti obbligazionari sottostanti ai certificates emessi dalla Capogruppo e sottoscritti da Banca Akros. Infatti, dal secondo semestre dello scorso esercizio, i certificates collocati dalla Rete Commerciale del Gruppo non sono più emessi da Banca Akros, ma direttamente dalla Capogruppo che, in tal modo, non emette i prestiti obbligazionari ad essi sottostanti.

Infine, in peggioramento il Corporate Center (-45,2 milioni). Il portafoglio titoli, come lo scorso anno, continua a subire una erosione dei rendimenti, bilanciata da un minor costo (-23,5 milioni) delle emissioni obbligazionarie istituzionali, in progressiva riduzione. Positivo anche il contributo della quota di competenza del Corporate Center del TLTRO III (+79,2 milioni, rispetto all'esercizio precedente), stante anche l'incremento dello stock, arrivato a 39,2 miliardi. In sensibile contrazione l'apporto del centro ALM, che risente dell'apporto positivo sulla Rete Commerciale dello spread di liquidità della raccolta, ossia del tasso figurativo di re-impiego della liquidità.

Risultato delle partecipazioni valutate a patrimonio netto

(migliaia di euro) 2021 2020 Var. ass. Var. %
Agos Ducato 156.033 89.158 66.875 75,0%
Anima Holding 43.226 11.992 31.234 260,5%
Vera Vita 9.207 8.010 1.197 14,9%
Vera Assicurazioni 2.684 8.802 (6.118) (69,5%)
Bipiemme Vita 7.430 5.612 1.818 32,4%
Factorit 6.386 3.146 3.240 103,0%
Altre partecipate 6.974 4.079 2.895 71,0%
Totale 231.940 130.799 101.141 77,3%

Il risultato delle società partecipate valutate con il metodo del patrimonio netto raggiunge 231,9 milioni, in crescita rispetto al dato dello scorso esercizio (pari a 130,8 milioni) e include l'impatto positivo, pari a 42,1 milioni, derivante dal riallineamento del valore fiscale degli avviamenti effettuato dalla collegata Agos Ducato. Il dato del 2021 include l'apporto della collegata Anima Holding (pari a 43,2 milioni), valutata a patrimonio netto a decorrere dal secondo trimestre 20201 .

L'apporto principale alla voce in oggetto è fornito dal credito al consumo veicolato dalla quota partecipativa detenuta in Agos, pari a 156,0 milioni, in crescita rispetto a 89,2 milioni del 2020.

In termini di settore di attività economica, alla positiva dinamica della voce in oggetto contribuisce in modo determinante la performance del settore Partnership Strategiche e, in particolare, Agos Ducato per 156,0 milioni (+66,9 milioni, anche grazie all'impatto positivo derivante dall'affrancamento del goodwill), e Anima Holding per 43,2 milioni.

Sostanzialmente stabile il contributo delle altre partecipazioni, presenti nel Corporate Center.

Commissioni nette

(migliaia di euro) 2021 2020 Var. ass. Var. %
Servizi di gestione, intermediazione e consulenza 939.038 787.855 151.183 19,2%
Prodotti di risparmio e polizze 781.911 657.033 124.878 19,0%
- Collocamento strumenti finanziari 19.849 52.298 (32.449) (62,0%)
- Distribuzione e gestione di portafogli 624.866 490.346 134.520 27,4%
- Distribuzione prodotti assicurativi 137.196 114.389 22.807 19,9%
Credito al consumo 34.672 26.693 7.979 29,9%
Carte di credito 48.354 38.086 10.268 27,0%
Negoziazione titoli, valute e raccolta ordini 65.822 63.720 2.102 3,3%
Altri 8.279 2.323 5.956 256,4%
Tenuta e gestione su c/c e finanziamenti 644.419 583.556 60.863 10,4%
Servizi di incasso e pagamento 169.206 147.910 21.296 14,4%
Garanzie rilasciate e ricevute 69.343 64.990 4.353 6,7%
Altri servizi 89.197 79.499 9.698 12,2%
Totale 1.911.203 1.663.810 247.393 14,9%

Commissioni nette

Le commissioni nette dell'esercizio ammontano a 1.911,2 milioni, in significativa crescita (+14,9%) rispetto all'esercizio precedente.

1 Il contributo al conto economico consolidato dell'esercizio 2021 della collegata Anima Holding, valutata con il metodo del patrimonio netto a partire dal 1° aprile 2020, non comprende il risultato economico realizzato dalla partecipata nel quarto trimestre 2021 mentre comprende il risultato economico di pertinenza conseguito dalla partecipata nell'ultimo trimestre 2020, pari a 9,8 milioni. Ciò dipende dal fatto che Anima Holding ha approvato il proprio progetto di bilancio 2020 ed approverà il proprio progetto di bilancio 2021 successivamente all'approvazione dei risultati da parte del Banco BPM.

Tale dinamica è attribuibile al contributo sia dei servizi di gestione, intermediazione e consulenza (+19,2% rispetto al 31 dicembre 2020), per effetto di un'importante crescita nella componente "running", sia del comparto dei servizi di banca commerciale (+11,0% rispetto al 2020), legati principalmente all'erogazione di nuovi prestiti e ai servizi di pagamento.

Il positivo andamento si osserva per tutti i trimestri 2021 nel confronto con la dinamica dell'esercizio precedente, che aveva risentito pesantemente dell'impatto dell'inizio della pandemia.

(migliaia di euro) 2021 2020
riesposto (*)
2020 Riclassifiche Var. ass. su
saldi riesposti
Var. %
Retail 1.475.885 1.292.761 1.293.613 (852) 183.124 14,2%
Corporate 243.007 215.379 214.835 544 27.628 12,8%
Istituzionali 42.585 40.024 39.526 498 2.561 6,4%
Private 100.394 89.708 89.708 - 10.686 11,9%
Investment Banking 43.424 41.651 41.651 - 1.773 4,3%
Leasing (362) (979) (979) - 617 (63,0%)
Corporate Center 6.270 (14.734) (14.544) (190) 21.004
Totale 1.911.203 1.663.810 1.663.810 - 247.393 14,9%

(*) A parità di totale della voce, i dati relativi all'esercizio precedente sono stati riesposti per garantire un confronto omogeneo con i criteri di profilazione utilizzati per l'esercizio 2021.

La crescita registrata dalle commissioni nette (+247,4 milioni) rispetto all'esercizio precedente, su cui aveva gravato l'impatto della crisi economica legata alla pandemia da Covid-19, è principalmente dovuta alla Rete Commerciale che, specie nel segmento Retail, risente positivamente della crescita delle commissioni da risparmio gestito (+130,1 milioni), di quelle su conti correnti e depositi (+52,7 milioni) e delle commissioni derivanti dalla monetica e dai servizi di incasso e pagamento (+31,1 milioni). Positive anche le performance della business line Corporate (+27,6 milioni), per le maggiori erogazioni concesse alle imprese, e Private (+10,7 milioni), per l'incremento dei collocamenti di prodotti del risparmio gestito.

Altri proventi netti di gestione

(migliaia di euro) 2021 2020 Var. ass. Var. %
Proventi su c/c e finanziamenti 5.309 9.898 (4.589) (46,4%)
Fitti attivi 33.885 39.508 (5.623) (14,2%)
Oneri su beni rivenienti dal leasing (26.173) (14.775) (11.398) 77,1%
Altri proventi ed oneri 62.259 21.374 40.885 191,3%
Totale 75.280 56.005 19.275 34,4%

Altri proventi netti di gestione

Gli altri proventi netti di gestione sono pari a 75,3 milioni, in crescita di 19,3 milioni rispetto al 2020, principalmente legati alla positiva evoluzione di alcune vertenze legali che hanno consentito il rilascio di parte dei fondi rischi ed oneri precedentemente accantonati.

(migliaia di euro) 2021 2020 Var. ass. Var. %
Retail 5.167 9.237 (4.070) (44,1%)
Corporate 61 101 (40) (39,6%)
Istituzionali 3.504 3.057 447 14,6%
Private 5 7 (2) (28,6%)
Investment Banking 1.126 253 873 345,1%
Leasing (15.985) (1.945) (14.040) 721,9%
Corporate Center 81.402 45.295 36.107 79,7%
Totale 75.280 56.005 19.275 34,4%

Pur a fronte di una sensibile flessione delle commissioni da istruttoria veloce (CIV), in particolare nel settore Retail (- 4,1 milioni), e del sempre minore contributo del Leasing (-14,0 milioni), la voce in oggetto, tuttavia, ha registrato un incremento per la presenza delle componenti positive sopra indicate, registrate nel Corporate Center, per complessivi 20,6 milioni.

Risultato netto finanziario

(migliaia di euro) 2021 2020 Var. ass. Var. %
Risultato netto dell'attività di negoziazione 111.728 39.450 72.278 183,2%
Utili/Perdite da cessione di attività finanziarie 119.046 139.928 (20.882) (14,9%)
Dividendi e proventi simili su attività finanziarie 13.091 24.556 (11.465) (46,7%)
Utili/Perdite da riacquisto di passività finanziarie (74) (1.903) 1.829 (96,1%)
Risultato netto dell'attività di copertura (848) (7.657) 6.809 (88,9%)
Altri proventi/oneri 7.752 124.268 (116.516) (93,8%)
Totale 250.695 318.642 (67.947) (21,3%)

Il risultato netto finanziario1 al 31 dicembre 2021 è positivo e pari a 250,7 milioni rispetto al dato di 318,6 milioni registrato nell'esercizio precedente; in particolare assumono rilevanza gli eccellenti risultati rivenienti dalle plusvalenze da cessione di titoli per 119,0 milioni e dall'attività di negoziazione per 111,7 milioni.

L'evoluzione trimestrale della voce in esame nei due esercizi posti a confronto risulta influenzata dalle fluttuazioni registrate nella valutazione dei titoli di capitale. In particolare, l'effetto complessivo riferito alle azioni Nexi è risultato negativo per -25,8 milioni nel 2021 rispetto al dato positivo di 158,6 milioni del 2020.

(migliaia di euro) 2021 2020 Var. ass. Var. %
Retail 4.010 14.094 (10.084) (71,5%)
Corporate 22.373 22.874 (501) (2,2%)
Istituzionali (420) 126 (546)
Private (283) (75) (208) 277,3%
Investment Banking 13.414 10.327 3.087 29,9%
Partnership strategiche - 11.671 (11.671)
Corporate Center 211.601 259.625 (48.024) (18,5%)
Totale 250.695 318.642 (67.947) (21,3%)

La diminuzione mostrata dal risultato netto finanziario (-67,9 milioni), che si attesta a 250,7 milioni, è dovuta principalmente alla dinamica del Corporate Center (-48,0 milioni), ove, sebbene si segnalino plusvalenze derivanti

1 La voce non include l'effetto contabile, esposto in una voce separata del conto economico riclassificato, derivante dalla variazione del proprio merito creditizio sulla valutazione al fair value delle passività di propria emissione (certificates), che ha comportato la rilevazione nell'esercizio di un provento pari a 6,5 milioni, rispetto all'impatto negativo di -17,5 milioni registrato al 31 dicembre 2020.

dalla cessione di una quota del portafoglio titoli e maggiori utili da negoziazione, particolarmente significativa è la componente legata alla valutazione dei titoli FVTOCI. Quest'ultima è stata segnata dalla flessione registrata dalla valutazione del titolo Nexi che, rispetto all'esercizio precedente, ha subito una flessione di 184,4 milioni. Negativo anche il contributo della Rete Commerciale, in particolare il segmento Retail (-10,1 milioni), a seguito della minore operatività in derivati di copertura con la clientela, e della business line delle Partecipazioni Strategiche che, nello scorso esercizio, aveva beneficiato dei dividendi erogati da Anima Holding S.p.A. (che, a partire dal 30 giugno 2020, è stata consolidata con il metodo del patrimonio netto). In crescita, l'apporto dell'Investment banking che, sebbene soffra per il minor contributo derivante dalla strutturazione dei prodotti, beneficia del progressivo run-off dei certificates, dopo il passaggio alla Capogruppo della gran parte delle emissioni di questi strumenti di raccolta.

In virtù delle dinamiche descritte, il totale dei proventi operativi ammonta a 4.510,7 milioni, in crescita dell'8,6% rispetto a 4.151,8 milioni del 2020.

Core Banking Business

Prendendo in considerazione i soli ricavi del "core business bancario", rappresentati dalla somma degli aggregati relativi al margine di interesse, alle commissioni nette e al risultato delle partecipazioni valutate con il metodo del patrimonio netto, il 2021 raggiunge i 4.184,8 milioni, in crescita del 10,8% rispetto al dato dello scorso esercizio.

Oneri operativi

(migliaia di euro) 2021 2020 Var. ass. Var. %
Spese per il personale (1.667.799) (1.581.141) (86.658) 5,5%
Altre spese amministrative (601.151) (593.812) (7.339) 1,2%
- Imposte e tasse (320.133) (312.976) (7.157) 2,3%
- Servizi e consulenze (289.066) (268.748) (20.318) 7,6%
- Immobili (66.155) (60.796) (5.359) 8,8%
- Postali, telefoniche e cancelleria (22.773) (26.095) 3.322 (12,7%)
- Manutenzioni e canoni su mobili, macchinari e impianti (86.709) (81.292) (5.417) 6,7%
- Pubblicità e rappresentanza (9.501) (10.740) 1.239 (11,5%)
- Altre spese amministrative (89.333) (105.321) 15.988 (15,2%)
- Recuperi di spese 282.519 272.156 10.363 3,8%
Rettifiche di valore su attività materiali e immateriali (246.825) (255.114) 8.289 (3,2%)
- Rettifiche di valore su attività materiali (165.990) (179.011) 13.021 (7,3%)
- Rettifiche di valore su attività immateriali (78.825) (73.866) (4.959) 6,7%
- Rettifiche di valore nette per deterioramento (2.010) (2.237) 227 (10,1%)
Totale (2.515.775) (2.430.067) (85.708) 3,5%

Le spese per il personale, pari a 1.667,8 milioni, evidenziano una crescita del 5,5% rispetto al dato di 1.581,1 milioni del 2020, che aveva beneficiato del risparmio rilevato rispetto a quanto accantonato nel precedente esercizio per il sistema incentivante nonché di altre riduzioni di costo correlate agli effetti dell'emergenza sanitaria. Alla data del 31 dicembre 2021 il numero totale dei dipendenti è pari a n. 20.437 risorse, in riduzione rispetto alle n. 21.663 risorse in organico a fine 2020 per effetto dell'uscita avvenuta nel corso dell'esercizio di circa 1.300 risorse nell'ambito del programma che prevede l'utilizzo del Fondo di Solidarietà del settore.

Le altre spese amministrative1, pari a 601,2 milioni, evidenziano una lieve crescita dell'1,2% rispetto al dato del 2020, pari a 593,8 milioni.

Le rettifiche di valore nette su attività materiali ed immateriali ammontano complessivamente a 246,8 milioni, ed includono svalutazioni per 2,0 milioni.

Il confronto con il 2020 evidenzia una flessione rispetto al dato di 255,1 milioni del 31 dicembre 2020.

Il totale degli oneri operativi risulta pertanto pari a 2.515,8 milioni ed evidenzia una crescita del 3,5% rispetto a 2.430,1 milioni del 2020.

(migliaia di euro) 2021 2020
riesposto (*)
2020 Riclassifiche Var. ass. su
saldi riesposti
Var. %
Retail (1.901.966) (1.843.966) (1.843.966) - (58.000) 3,1%
Corporate (199.363) (156.707) (156.707) - (42.656) 27,2%
Istituzionali (41.907) (37.801) (37.801) - (4.106) 10,9%
Private (75.285) (73.138) (73.138) - (2.147) 2,9%
Investment Banking (91.922) (84.591) (84.591) - (7.331) 8,7%
Partnership strategiche (2.646) (2.566) (2.566) - (80) 3,1%
Leasing (31.817) (33.831) (33.050) (781) 2.014 (6,0%)
Corporate Center (170.869) (197.467) (198.248) 781 26.598 (13,5%)
Totale (2.515.775) (2.430.067) (2.430.067) - (85.708) 3,5%

(*) A parità di totale della voce, i dati relativi all'esercizio precedente sono stati riesposti per garantire un confronto omogeneo con i criteri di profilazione utilizzati per l'esercizio 2021.

Oneri operativi

1 L'aggregato non comprende gli "oneri sistemici", rappresentati dai contributi ai Fondi di Risoluzione ed al Fondo Interbancario di Tutela dei Depositi, esposti, al netto del relativo effetto fiscale, in una voce separata del conto economico riclassificato.

Tra gli oneri operativi, si registra un sensibile incremento delle spese del personale (86,7 milioni), sia nella Rete Commerciale, ove il Retail segna maggiori costi per 57,6 milioni, sia nell'Investment banking (8,2 milioni), in quanto l'esercizio 2020 aveva beneficiato di risparmi relativi al sistema incentivante e di altre riduzioni di costo correlate agli effetti dell'emergenza sanitaria (contributo del Fondo di solidarietà del settore in flessione da 31,6 milioni a 14,4 milioni).

Le altre spese amministrative e le rettifiche su attività materiali ed immateriali sono complessivamente stabili a livello consolidato. In particolare, il segmento Corporate della Rete Commerciale mostra un sensibile incremento delle Altre Spese Amministrative (37,9 milioni), a seguito di una ridefinizione del ribaltamento dei costi tra lo stesso ed il segmento Retail. Quest'ultimo, a fronte del beneficio anzi detto, ha registrato maggiori costi per alcuni progetti IT, che hanno coinvolto le filiali. Si incrementa la componente di ribaltamento dei costi del Corporate Center verso le diverse business line.

Risultato della gestione operativa

Il risultato della gestione operativa al 31 dicembre 2021 risulta pari a 1.995,0 milioni in crescita del 15,9% rispetto a 1.721,7 milioni dell'esercizio precedente.

Rettifiche e accantonamenti

(migliaia di euro) 2021 2020 Var. ass. Var. %
Rettifiche di valore nette su crediti verso clientela (639.147) (1.049.656) 410.509 (39,1%)
Rettifiche di valore specifiche: cancellazioni (67.065) (90.908) 23.843 (26,2%)
Rettifiche di valore specifiche: altre (1.075.092) (1.240.351) 165.259 (13,3%)
Riprese di valore specifiche 507.737 429.297 78.440 18,3%
Rettifiche/riprese nette di portafoglio (4.727) (147.694) 142.967 (96,8%)
Utili/(perdite) da cessione di crediti (248.052) (287.151) 39.099 (13,6%)
Totale (887.199) (1.336.807) 449.608 (33,6%)

Rettifiche nette su finanziamenti verso clientela

Le rettifiche nette su finanziamenti verso clientela sono pari a 887,2 milioni, in flessione rispetto allo scorso esercizio (1.336,8 milioni). La voce in esame comprende gli oneri straordinari conseguenti alla cessione di crediti perfezionata nell'ambito del progetto "Rockets" e gli ulteriori impatti derivanti dall'incremento degli obiettivi di cessione di crediti non performing deliberato dalla Capogruppo, per un totale di 194 milioni.

Al 31 dicembre 2021 il costo del credito, misurato dal rapporto tra le rettifiche nette di valore su crediti e gli impieghi netti, risulta pari a 81 p.b., che scende a 55 p.b. escludendo le componenti "non core"1 .

Il risultato della valutazione al fair value delle attività materiali al 31 dicembre 2021 evidenzia minusvalenze per 141,6 milioni rispetto a 36,7 milioni dello scorso esercizio. Tali rettifiche sono riconducibili al processo di valutazione condotto annualmente sugli immobili e sono ascrivibili per 106,0 milioni agli immobili di proprietà acquisiti nell'ambito dell'attività di recupero crediti (c.d. "foreclosed assets").

Nel 2021, così come nel precedente esercizio, non sono state rilevate rettifiche nette su titoli ed altre attività finanziarie di importo significativo.

Gli accantonamenti netti ai fondi per rischi ed oneri sono pari a 26,0 milioni; nell'esercizio precedente erano stati rilevati stanziamenti netti per 42,3 milioni a fronte di revocatorie e controversie legali e vertenze fiscali.

La voce utili (perdite) su partecipazioni e investimenti ammonta a -18,8 milioni e comprende l'effetto derivante dall'impairment effettuato a fronte della quota partecipativa detenuta in Factorit. Il dato dello scorso esercizio era pari a +1,2 milioni.

Per effetto delle dinamiche descritte, il risultato lordo dell'operatività corrente ammonta a 921,0 milioni rispetto a 306,1 milioni del 31 dicembre 2020.

Altre voci di ricavo e costo

Le imposte sul reddito dell'operatività corrente sono pari a -253,8 milioni (-13,5 milioni nel 2020).

Il risultato netto dell'operatività corrente ammonta pertanto a 667,2 milioni e risulta in crescita del 128,0% rispetto al dato di 292,6 milioni dell'esercizio precedente.

Al conto economico dell'esercizio sono stati inoltre addebitati oneri relativi al sistema bancario al netto delle imposte per 145,0 milioni (138,9 milioni nel 2020) riferiti ai contributi ordinari corrisposti al Single Resolution Fund (SRF) e al Fondo Interbancario Tutela Depositi, nonché al contributo addizionale versato al Fondo di Risoluzione Nazionale. Il valore complessivo dei suddetti oneri al lordo delle imposte è pari a 214,8 milioni rispetto a 192,0 milioni del 31 dicembre 2020.

1 Dato gestionale che esclude le componenti ritenute non strutturali.

Nella voce Impatto del riallineamento dei valori fiscali ai valori contabili è rilevato l'impatto sul conto economico, positivo per 81,7 milioni, conseguente all'esercizio della facoltà di riallineamento dei valori fiscali ai valori contabili degli immobili ad uso strumentale del Gruppo.

Nell'esercizio la variazione del merito creditizio sui Certificates emessi dal Gruppo, al netto delle imposte ha generato un impatto positivo pari a 4,4 milioni (6,5 milioni al lordo degli effetti fiscali), rispetto all'onere rilevato nel 2020 pari a -11,7 milioni (-17,5 milioni al lordo degli effetti fiscali).

La voce Purchase Price Allocation al netto delle imposte1 rappresenta l'impatto economico complessivo dei reversal effect delle allocazioni dei prezzi pagati in occasione delle operazioni di aggregazione aziendale al netto deli relativo effetto fiscale. In maggior dettaglio si tratta dell'impatto sulla voce "margine di interesse" (-25,5 milioni) derivante dal reversal effect dei maggiori valori attribuiti alle attività acquisite (principalmente riferito all'ex Gruppo Banca Popolare di Milano), e dell'impatto sulla voce "altri proventi netti di gestione" (-33,5 milioni) per effetto dell'ammortamento delle maggiori attività immateriali iscritte. Al netto dei relativi effetti fiscali, l'impatto complessivo sul conto economico dell'esercizio 2021 ammonta a -39,5 milioni (-41,5 milioni il dato riferito all'esercizio 2020).

Considerata la quota del risultato economico attribuibile ai soci terzi, pari a +0,3 milioni, l'esercizio 2021 si chiude con un risultato netto positivo pari a 569,1 milioni (20,9 milioni al 31 dicembre 2020).

Il risultato al netto delle componenti non ricorrenti al 31 dicembre 2021 è pari a 710,1 milioni rispetto a 330,5 milioni registrati nel 2020 (+114,9%).

Dati patrimoniali consolidati

Stato patrimoniale consolidato riclassificato

Di seguito si fornisce lo schema di stato patrimoniale riclassificato al 31 dicembre 2021 comparato con i saldi risultanti dal bilancio al 31 dicembre 2020; questi ultimi sono stati riesposti per tenere conto delle modifiche introdotte dal 7° aggiornamento della Circolare n. 262 della Banca d'Italia con la comunicazione del 21 dicembre 2021. Più in dettaglio, l'importo dei conti correnti e depositi a vista verso banche trova esposizione, a decorrere dal 31 dicembre 2021, nella voce "Cassa e disponibilità liquide" anziché tra i "Finanziamenti valutati al costo ammortizzato: finanziamenti verso banche".

Negli allegati al bilancio è riportato un prospetto di riconciliazione tra i saldi al 31 dicembre 2020 originariamente pubblicato e quelli riesposti, nonché un prospetto di raccordo tra le voci dello stato patrimoniale consolidato e lo schema dello stato patrimoniale consolidato riclassificato.

1 In applicazione di quanto previsto dal principio contabile internazionale (IFRS 3) il conto economico del Gruppo Banco BPM include gli impatti economici (cosiddetti "reversal effects") derivanti dall'allocazione dei prezzi pagati nell'ambito delle operazioni di aggregazione fra il Gruppo Banco Popolare ed il Gruppo Banca Popolare di Milano perfezionata nell'esercizio 2017 e fra i Gruppi Banco Popolare di Verona e Novara e Banca Popolare Italiana nel 2007.

(migliaia di euro) 31/12/2021 31/12/2020 (*) Variazioni
Cassa e disponibilità liquide 29.153.316 9.410.687 19.742.629 209,8%
Finanziamenti valutati al CA 121.261.260 119.903.058 1.358.202 1,1%
- Finanziamenti verso banche 11.877.878 10.568.073 1.309.805 12,4%
- Finanziamenti verso clientela (**) 109.383.382 109.334.985 48.397 0,0%
Altre attività finanziarie e derivati di copertura 36.326.393 41.175.632 (4.849.239) (11,8)%
- Valutate al FV con impatto a CE 6.464.186 9.118.571 (2.654.385) (29,1)%
- Valutate al FV con impatto su OCI 10.675.079 10.710.796 (35.717) (0,3)%
- Valutate al CA 19.187.128 21.346.265 (2.159.137) (10,1)%
Partecipazioni 1.794.116 1.664.772 129.344 7,8%
Attività materiali 3.278.245 3.552.482 (274.237) (7,7)%
Attività immateriali 1.213.722 1.218.632 (4.910) (0,4)%
Attività fiscali 4.540.229 4.704.196 (163.967) (3,5)%
Attività non correnti e gruppi di attività in dismissione 229.971 72.823 157.148 215,8%
Altre voci dell'attivo 2.691.964 1.982.900 709.064 35,8%
Totale attività 200.489.216 183.685.182 16.804.034 9,1%
Raccolta diretta 120.213.016 116.936.669 3.276.347 2,8%
- Debiti verso clientela 107.120.893 102.162.461 4.958.432 4,9%
- Titoli e passività finanziarie designate al FV 13.092.123 14.774.208 (1.682.085) (11,4)%
Debiti verso banche 45.685.032 33.937.523 11.747.509 34,6%
Debiti per leasing 673.872 760.280 (86.408) (11,4)%
Altre passività finanziarie valutate al fair value 15.755.319 14.015.427 1.739.892 12,4%
Fondi del passivo 1.196.946 1.415.473 (218.527) (15,4)%
Passività fiscali 302.816 464.570 (161.754) (34,8)%
Altre voci del passivo 3.566.156 3.928.139 (361.983) (9,2)%
Totale passività 187.393.157 171.458.081 15.935.076 9,3%
Patrimonio di pertinenza di terzi 1.108 1.894 (786) (41,5)%
Patrimonio netto del Gruppo 13.094.951 12.225.207 869.744 7,1%
Patrimonio netto consolidato 13.096.059 12.227.101 868.958 7,1%
Totale passività e patrimonio netto 200.489.216 183.685.182 16.804.034 9,1%

(*) Le voci "Cassa e disponibilità liquide" e "Finanziamenti valutati al CA - finanziamenti verso banche" dell'esercizio precedente sono state riesposte per tenere conto delle modifiche introdotte dal 7° aggiornamento della Circolare n. 262 della Banca d'Italia.

(**) Include i titoli senior rivenienti da operazioni di cessione di crediti deteriorati.

Nel seguito viene illustrata l'evoluzione dei principali aggregati patrimoniali al 31 dicembre 2021.

L'attività di intermediazione creditizia

La raccolta diretta

(migliaia di euro) 31/12/2021 Inc.% 31/12/2020 Inc.% Var. ass. Var. %
Conti correnti e depositi 105.028.846 87,4% 99.964.064 85,5% 5.064.782 5,1%
- conti correnti e depositi a vista 104.038.158 86,5% 98.490.060 84,2% 5.548.098 5,6%
- depositi a scadenza e c/c vincolati 990.688 0,8% 1.474.004 1,3% (483.316) (32,8%)
Titoli 13.092.123 10,9% 14.774.208 12,6% (1.682.085) (11,4%)
- obbligazioni e passività valutate al fair
value 13.071.312 10,9% 14.704.719 12,6% (1.633.407) (11,1%)
- certificati di deposito e altri titoli 20.811 0,0% 69.489 0,1% (48.678) (70,1%)
Pronti contro termine 627.845 0,5% 495.505 0,4% 132.340 26,7%
Finanziamenti ed altri debiti 1.464.202 1,2% 1.702.892 1,5% (238.690) (14,0%)
Raccolta diretta 120.213.016 100,0% 116.936.669 100,0% 3.276.347 2,8%
Raccolta diretta senza PCT 119.585.171 116.441.164 3.144.007 2,7%
Altra raccolta (Certificates a capitale
protetto) 3.582.874 3.699.901 (117.027) (3,2%)
Totale raccolta diretta senza PCT con
certificates 123.168.045 120.141.065 3.026.980 2,5%

Raccolta diretta

La raccolta diretta1 al 31 dicembre 2021 ammonta a 123,2 miliardi, in crescita del 2,5% rispetto al 31 dicembre 2020.

Più in dettaglio, nell'anno si registra un incremento di 5,5 miliardi della componente rappresentata dai conti correnti e depositi a vista della rete commerciale (+5,6%). Per quanto riguarda i titoli obbligazionari emessi, lo stock al 31 dicembre è pari a 13,1 miliardi, in calo di 1,7 miliardi nel confronto con il 31 dicembre 2020 per effetto di maggiori rimborsi di titoli giunti a scadenza rispetto alle nuove emissioni del periodo.

La provvista garantita dallo stock di certificates a capitale incondizionatamente protetto al 31 dicembre 2021 si attesta a 3,6 miliardi (3,7 miliardi il dato riferito al 31 dicembre 2020).

1 Aggregato che include la somma dei depositi e conti correnti a vista e vincolati, titoli obbligazionari emessi, certificati di deposito ed altri titoli, finanziamenti ed altri debiti, certificates a capitale protetto ed esclude le operazioni di pronti contro termine.

(migliaia di euro) 31/12/2021 Inc.% 31/12/2020
riesposto (*)
Inc.% 31/12/2020 Var. ass. su
saldi
riesposti
Var. %
Retail 84.398.631 68,5% 79.507.051 66,2% 79.521.550 4.891.580 6,2%
Corporate 10.136.351 8,2% 11.490.306 9,6% 11.475.745 (1.353.955) (11,8%)
Istituzionali 10.926.181 8,9% 9.956.785 8,3% 9.956.749 969.396 9,7%
Private 2.935.264 2,4% 2.983.412 2,5% 2.983.412 (48.148) (1,6%)
Investment Banking 2.663.969 2,2% 3.584.917 3,0% 3.584.917 (920.948) (25,7%)
Leasing 4.507 0,0% 6.669 0,0% 6.669 (2.162) (32,4%)
Corporate Center 12.103.142 9,8% 12.611.925 10,5% 12.612.023 (508.783) (4,0%)
Totale raccolta diretta 123.168.045 100,0% 120.141.065 100,0% 120.141.065 3.026.980 2,5%

(*) A parità di totale della voce, i dati relativi all'esercizio precedente sono stati riesposti per garantire un confronto omogeneo con i criteri di profilazione utilizzati per l'esercizio 2021.

Il complesso della raccolta diretta in capo alla Rete commerciale (Retail, Corporate, Istituzionali e Private) cresce sensibilmente, portandosi a 108,4 miliardi (+4,3%). A fronte, infatti, di una flessione nello stock dei prestiti obbligazionari collocati dalla Rete e della raccolta diretta vincolata, vi è un deciso incremento, soprattutto nel settore Retail, della componente non vincolata dei depositi (+5,4 miliardi), in particolare nella forma tecnica dei Conti Correnti. Tale dinamica compensa la flessione registrata dal Corporate della Rete Commerciale, la cui raccolta diretta passa da 11,5 miliardi a 10,1 miliardi.

Al contrario, risultano in flessione le masse del Corporate Center, in prevalenza per effetto della contrazione registrata dai prestiti obbligazionari istituzionali, nonostante vi siano state emissioni per 800 milioni, di cui 300 milioni relativi ad un prestito obbligazionario subordinato effettuato a fine giugno del corrente esercizio.

La raccolta indiretta

(migliaia di euro) 31/12/2021 Inc.% 31/12/2020 Inc.% Var. ass. Var. %
Raccolta gestita 65.347.877 63,9% 59.599.197 62,9% 5.748.680 9,6%
fondi comuni e SICAV 45.762.839 44,8% 40.797.605 43,0% 4.965.234 12,2%
gestioni patrimoniali mobiliari e GPF 4.135.099 4,0% 3.945.198 4,2% 189.901 4,8%
polizze assicurative 15.449.939 15,1% 14.856.394 15,7% 593.545 4,0%
Raccolta amministrata 36.840.066 36,1% 35.208.130 37,1% 1.631.936 4,6%
Totale raccolta indiretta 102.187.943 100,0% 94.807.327 100,0% 7.380.616 7,8%
Raccolta sottostante certificates a
capitale protetto
3.120.665 3.231.474 (110.809) (3,4%)
Totale raccolta indiretta senza
certificates
99.067.278 91.575.853 7.491.425 8,2%

Raccolta indiretta

La raccolta indiretta al netto dei certificates a capitale protetto è pari a 99,1 miliardi, in crescita dell'8,2% nel confronto con il 31 dicembre 2020.

La componente della raccolta gestita ammonta a 65,3 miliardi, in aumento rispetto al dato di 59,6 miliardi del 31 dicembre 2020 (+9,6%), grazie al contributo dei fondi e Sicav, che registrano un incremento di circa 5,0 miliardi da inizio anno (+12,2%); più contenuta la crescita delle gestioni patrimoniali e del comparto bancassurance. La raccolta amministrata, al netto dei certificates a capitale protetto, raggiunge 33,7 miliardi, con un incremento di 1,7 miliardi (+5,5%) rispetto a fine 2020.

I crediti verso la clientela

(migliaia di euro) 31/12/2021 Inc.% 31/12/2020 Inc.% Var. ass. Var. %
Mutui 79.285.841 72,5% 76.393.191 69,9% 2.892.650 3,8%
Conti correnti 8.542.637 7,8% 8.538.393 7,8% 4.244 0,0%
Pronti contro termine 3.658.922 3,3% 3.482.261 3,2% 176.661 5,1%
Leasing finanziario 1.222.730 1,1% 1.491.577 1,4% (268.847) (18,0%)
Carte di credito, prestiti personali e cessioni del
quinto
1.350.550 1,2% 1.890.737 1,7% (540.187) (28,6%)
Altre operazioni 13.025.142 11,9% 15.222.324 13,9% (2.197.182) (14,4%)
Titoli senior rivenienti da operazioni di cessione
di crediti deteriorati
Totale crediti netti verso la clientela
2.297.560
109.383.382
2,1% 2.316.502
100,0% 109.334.985
2,1%
100,0%
(18.942)
48.397
(0,8%)
0,0%

Crediti clientela netti

Gli impieghi netti verso la clientela1 ammontano al 31 dicembre 2021 a 109,4 miliardi, sostanzialmente invariati rispetto al dato del 31 dicembre 2020 (109,3 miliardi); le esposizioni performing registrano un incremento (+1,0%), con un volume di nuove erogazioni a famiglie e imprese nel periodo pari a 22,7 miliardi2 , mentre le esposizioni non performing registrano una contrazione del 24,0% rispetto a fine 2020 per effetto delle operazioni di cessione perfezionate nell'esercizio.

(migliaia di euro) 31/12/2021 Inc.% 31/12/2020
riesposto
Inc.% 31/12/2020 Var. ass. su
saldi
riesposti
Var. %
Retail 61.625.508 56,3% 58.868.234 53,8% 58.679.546 2.757.274 4,7%
Corporate 29.936.846 27,4% 31.563.990 28,9% 30.952.448 (1.627.144) (5,2%)
Istituzionali 6.488.818 5,9% 6.537.033 6,0% 6.498.443 (48.215) (0,7%)
Private 428.751 0,4% 335.172 0,3% 335.172 93.579 27,9%
Investment Banking 1.963.699 1,8% 695.414 0,6% 694.825 1.268.285 182,4%
Leasing 1.367.926 1,3% 1.639.209 1,5% 1.639.209 (271.283) (16,5%)
Corporate Center 7.571.834 6,9% 9.695.934 8,9% 10.535.342 (2.124.100) (21,9%)
Totale impieghi netti 109.383.382 100,0% 109.334.985 100,0% 109.334.985 48.397 0,0%

(*) A parità di totale della voce, i dati relativi all'esercizio precedente sono stati riesposti per garantire un confronto omogeneo con i criteri di profilazione utilizzati per l'esercizio 2021.

Sulla crescita degli impieghi di Gruppo incide positivamente la Rete commerciale. In particolare, il segmento Retail, che si attesta a 61,6 miliardi (+2,8 miliardi), si incrementa per effetto degli impieghi a medio lungo termine concessi a sostegno delle piccole e medie imprese e legati al Fondo di Garanzia dello Stato per l'emergenza Covid (DL "Cura Italia" e successivo DL "Liquidità"). In flessione il Corporate Center, ove è diminuita l'esposizione verso Cassa Compensazione e Garanzia, nella posizione del banking book della Capogruppo (-1,2 miliardi), ed ove è iniziato il run-off degli impieghi rivenienti dalla incorporata ProFamily.

1 Nell'aggregato non vengono ricompresi i crediti verso la clientela che, a seguito dell'applicazione dell'IFRS 9, devono essere obbligatoriamente valutati al fair value. Tali crediti, pari a 0,3 miliardi sono ricompresi fra le attività finanziarie valutate al fair value. 2 Dato gestionale.

La qualità del credito

Finanziamenti al costo ammortizzato verso clientela

31/12/2021 31/12/2020
(migliaia di euro) Esposizione
netta
Inc.% Esposizione
netta
Inc.% Var. ass. Var. %
Sofferenze 906.482 0,8% 1.462.216 1,3% (555.734) (38,0%)
Inadempienze probabili 2.309.437 2,1% 2.784.816 2,5% (475.379) (17,1%)
Esposizioni scadute deteriorate 44.610 0,0% 45.642 0,0% (1.032) (2,3%)
Esposizioni deteriorate 3.260.529 3,0% 4.292.674 3,9% (1.032.145) (24,0%)
Finanziamenti non deteriorati 103.825.293 94,9% 102.725.809 94,0% 1.099.484 1,1%
Titoli senior rivenienti da operazioni di
cessione di crediti deteriorati
2.297.560 2,1% 2.316.502 2,1% (18.942) (0,8%)
Esposizioni in bonis 106.122.853 97,0% 105.042.311 96,1% 1.080.542 1,0%
Totale crediti verso la clientela 109.383.382 100,0% 109.334.985 100,0% 48.397 0,0%
31/12/2021 31/12/2020
(migliaia di euro) Esposizione
lorda
Rettifiche di
valore
complessive
Esposizione
netta
Copertura Esposizione
lorda
Rettifiche di
valore
complessive
Esposizione
netta
Copertura
Sofferenze 2.190.338 (1.283.856) 906.482 58,6% 3.578.445 (2.116.229) 1.462.216 59,1%
Inadempienze probabili 4.126.107 (1.816.670) 2.309.437 44,0% 4.945.662 (2.160.846) 2.784.816 43,7%
Esposizioni scadute deteriorate 59.733 (15.123) 44.610 25,3% 62.018 (16.376) 45.642 26,4%
Esposizioni deteriorate 6.376.178 (3.115.649) 3.260.529 48,9% 8.586.125 (4.293.451) 4.292.674 50,0%
di cui: forborne 3.346.651 (1.524.087) 1.822.564 45,5% 4.155.253 (1.913.282) 2.241.971 46,0%
Esposizioni in bonis (*) 106.577.184 (454.331) 106.122.853 0,4% 105.508.487 (466.176) 105.042.311 0,4%
di cui: primo stadio 94.887.670 (124.343) 94.763.327 0,1% 98.314.976 (155.709) 98.159.267 0,2%
di cui: secondo stadio 11.689.514 (329.988) 11.359.526 2,8% 7.193.511 (310.467) 6.883.044 4,3%
di cui: forborne 3.224.400 (105.711) 3.118.689 3,3% 1.780.371 (94.599) 1.685.772 5,3%
Totale crediti verso la clientela 112.953.362 (3.569.980) 109.383.382 3,2% 114.094.612 (4.759.627) 109.334.985 4,2%
(*) Include i titoli senior rivenienti da operazioni di cessione di crediti deteriorati per un importo pari a 2.297,6 milioni (di cui 2.299,4 milioni di esposizione lorda e 1,8 milioni di

rettifiche di valore).

I dati della precedente tabella corrispondono alla voce "Finanziamenti verso clientela" dello Stato Patrimoniale riclassificato e, come sopra indicato, comprendono anche i titoli "senior" sottoscritti da Banco BPM rivenienti da operazioni di cessione di crediti deteriorati.

Senza considerare tale riclassifica, l'importo netto indicato corrisponde alla voce "Finanziamenti" riportata nella tabella 4.2 della Nota integrativa consolidata – Parte B – Informazioni sullo stato patrimoniale consolidato "Attività finanziarie valutate al costo ammortizzato: composizione merceologica dei crediti verso clientela".

Come più diffusamente illustrato nella Parte A – Politiche contabili, Sezione 5 – Altri aspetti – "Misurazione delle perdite attese sulle esposizioni creditizie", nel corso dell'esercizio 2021 il Gruppo ha proseguito il processo di rivisitazione e di fine tuning dei modelli in uso, con l'obiettivo di riflettere più puntualmente le perdite attese delle esposizioni performing, anche in conseguenza delle perturbazioni economiche correlate alla crisi Covid-19. Tale processo ha peraltro previsto una serie di aggiustamenti ai modelli nonché aggiustamenti manageriali post modello. Tali interventi, unitamente ai movimenti di portafoglio, hanno comportato un incremento delle esposizioni creditizie classificate nello "Stadio 2" rispetto a quelle esistenti ad inizio anno. In particolare, per il portafoglio rappresentato dai finanziamenti verso la clientela, le esposizioni lorde classificate al 31 dicembre 2021 nello "Stadio 2" ammontano a 11,7 miliardi (10,97% del totale delle esposizioni performing), con una crescita di 4,5 miliardi rispetto ad inizio anno (dove erano pari al 6,82% del totale delle esposizioni performing).

Le esposizioni nette deteriorate (sofferenze, inadempienze probabili ed esposizioni scadute e/o sconfinate) ammontano al 31 dicembre 2021 a 3,3 miliardi.

L'esame delle singole poste evidenzia la seguente dinamica:

  • sofferenze nette pari a 0,9 miliardi, in calo del 38,0% rispetto al 31 dicembre 2020;
  • inadempienze probabili nette pari a 2,3 miliardi, in diminuzione del 17,1% rispetto al 31 dicembre 2020;
  • esposizioni scadute nette pari a 45 milioni (46 milioni al 31 dicembre 2020).

L'indice di copertura dell'intero aggregato dei crediti deteriorati è pari al 48,9% (50,0% al 31 dicembre 2020). In maggior dettaglio, al 31 dicembre 2021 il grado di copertura risulta essere il seguente:

  • sofferenze 58,6% (59,1% al 31 dicembre 2020);
  • inadempienze probabili 44,0% (43,7% al 31 dicembre 2020);
  • esposizioni scadute 25,3% (26,4% al 31 dicembre 2020).

L'evoluzione delle coperture dei crediti deteriorati è correlata al significativo calo dell'incidenza delle sofferenze lorde sul totale portafoglio deteriorati (dal 41,7% a fine 2020 al 34,4% a dicembre 2021) conseguente al perfezionamento della cessione Rockets e ad un incremento della componente garantita nell'ambito delle sofferenze stesse (dal 64% di fine 2020 al 67% di dicembre 2021).

Il coverage ratio delle esposizioni in bonis è pari allo 0,43%, sostanzialmente stabile rispetto al 31 dicembre 2020 (0,44%); più in dettaglio, la copertura delle esposizioni nello "Stadio 2" è del 2,82%, rispetto al 4,32% del 31 dicembre 2020.

Le attività finanziarie

(migliaia di euro) 31/12/2021 Inc.% 31/12/2020 Inc.% Var. ass. Var. %
Titoli di debito (*) 30.671.735 84,4% 33.859.700 82,2% (3.187.965) (9,4%)
Titoli di capitale 1.927.416 5,3% 1.387.043 3,4% 540.373 39,0%
Quote di O.I.C.R. 1.091.564 3,0% 1.015.377 2,5% 76.187 7,5%
Totale portafoglio titoli 33.690.715 92,7% 36.262.120 88,1% (2.571.405) (7,1%)
Strumenti derivati di negoziazione e di copertura 2.122.530 5,8% 2.661.631 6,5% (539.101) (20,3%)
Finanziamenti 513.148 1,4% 2.251.881 5,5% (1.738.733) (77,2%)
Totale attività finanziarie 36.326.393 100,0% 41.175.632 100,0% (4.849.239) (11,8%)

(*) Esclude i titoli senior rivenienti da operazioni di cessione di crediti deteriorati.

Le attività finanziarie ammontano a 36,3 miliardi e sono in calo dell'11,8% rispetto a 41,2 miliardi del 31 dicembre 2020; la contrazione è principalmente concentrata nei titoli di debito (- 3,2 miliardi) ed in particolare nel portafoglio dei titoli valutati al costo ammortizzato. Al 31 dicembre 2021 l'aggregato in esame comprende titoli di debito per 30,7 miliardi, titoli di capitale e quote di OICR per 3,0 miliardi, strumenti derivati per 2,1 miliardi e altre attività finanziarie, principalmente rappresentate da operazioni di pronti contro termine, per 0,5 miliardi. Nelle tabelle seguenti viene fornito il dettaglio delle attività finanziarie per forma tecnica e portafoglio di appartenenza:

Attività finanziarie valutate al fair value con impatto a conto economico e derivati di copertura

(migliaia di euro)
31/12/2021 Inc.% 31/12/2020 Inc.% Var. ass. Var. %
Titoli di debito 1.148.885 17,8% 2.128.251 23,3% (979.366) (46,0%)
Titoli di capitale 1.588.059 24,6% 1.061.431 11,6% 526.628 49,6%
Quote di O.I.C.R. 1.091.564 16,9% 1.015.377 11,1% 76.187 7,5%
Totale portafoglio titoli 3.828.508 59,2% 4.205.059 46,1% (376.551) (9,0%)
Derivati finanziari e creditizi 2.122.530 32,8% 2.661.631 29,2% (539.101) (20,3%)
Finanziamenti 513.148 7,9% 2.251.881 24,7% (1.738.733) (77,2%)
Totale complessivo 6.464.186 100,0% 9.118.571 100,0% (2.654.385) (29,1%)

Attività finanziarie valutate al fair value con impatto sulla redditività complessiva

(migliaia di euro) 31/12/2021 Inc.% 31/12/2020 Inc.% Var. ass. Var. %
Titoli di debito 10.335.722 96,8% 10.385.184 97,0% (49.462) (0,5%)
Titoli di capitale 339.357 3,2% 325.612 3,0% 13.745 4,2%
Totale 10.675.079 100,0% 10.710.796 100,0% (35.717) (0,3%)

Attività finanziarie valutate al costo ammortizzato

(migliaia di euro) 31/12/2021 Inc.% 31/12/2020 Inc.% Var. ass. Var. %
Titoli di debito (*) 19.187.128 100,0% 21.346.265 100,0% (2.159.137) (10,1%)
Totale 19.187.128 100,0% 21.346.265 100,0% (2.159.137) (10,1%)

(*) Esclude i titoli senior rivenienti da operazioni di cessione di crediti deteriorati.

Esposizione al rischio sovrano

L'esposizione, rappresentata da titoli di debito, complessivamente detenuta dal Gruppo nei confronti degli Stati sovrani al 31 dicembre 2021 ammonta a 25.619,1 milioni, così ripartita per singolo Paese (importi in migliaia di euro):

Paesi Att. fin.
valutate al fair
value con
impatto sul
conto
economico
Att. fin. valutate
al fair value con
impatto sulla
redditività
complessiva
Att. fin. valutate
al costo
ammortizzato
Totale titoli
di debito
di cui
Capogruppo
Italia 722.938 1.706.035 10.303.393 12.732.366 12.524.015
Spagna 91.525 1.441.910 1.565.320 3.098.755 3.098.755
Germania 2 949.509 826.757 1.776.268 1.776.267
Francia - 2.008.014 1.962.876 3.970.890 3.970.890
Austria - - 142.370 142.370 142.370
Irlanda 3 - 19.484 19.487 19.484
Altri Paesi UE 3 136.267 295.434 431.704 431.701
Totale Paesi UE 814.471 6.241.735 15.115.634 22.171.840 21.963.482
USA 3 1.110.148 2.126.860 3.237.011 3.237.008
Cile - 14.948 2.057 17.005 17.005
Cina - 64.555 47.972 112.527 112.527
Messico - 5.237 18.853 24.090 24.090
Hong Kong - 21.499 - 21.499 21.499
Altri Paesi 40 28.164 6.877 35.081 35.079
Totale altri Paesi 43 1.244.551 2.202.619 3.447.213 3.447.208
Totale 814.514 7.486.286 17.318.253 25.619.053 25.410.690

L'esposizione è concentrata prevalentemente nella Capogruppo Banco BPM che, alla data del 31 dicembre, detiene complessivamente 25.410,7 milioni, riferiti principalmente a titoli di Stato italiani.

Gli investimenti in titoli di debito sovrano sono designati nel portafoglio delle attività finanziarie valutate al fair value con impatto conto economico per circa il 3%, per il 29% nel portafoglio delle attività finanziarie valutate al fair value con impatto sulla redditività complessiva, mentre il restante 68% risulta classificato nel comparto delle attività finanziarie valutate al costo ammortizzato.

Detta esposizione si riferisce per circa l'87% a titoli emessi da Paesi dell'Unione Europea ed in particolare per il 49,7% dal Paese Italia.

Per quanto riguarda le attività finanziarie valutate al fair value con impatto sulla redditività complessiva, le riserve derivanti dalla valutazione al fair value dei titoli di debito risultano essere al 31 dicembre 2021 complessivamente positive per 68,0 milioni al lordo degli effetti fiscali e si riferiscono, per 20,5 milioni, a titoli governativi (+11,1 milioni relative a titoli di Stato italiani e 9,4 milioni relative a titoli di altri Paesi).

Per quanto riguarda le attività finanziarie valutate al costo ammortizzato, il valore di bilancio ammonta a 17,3 miliardi, di cui 10,3 miliardi rappresentati da titoli di Stato Italiani. Ai soli fini informativi, si precisa che il fair value dei titoli governativi classificati nella suddetta categoria contabile, determinato in base alle quotazioni di mercato del 31 dicembre 2021 (livello 1 nella gerarchia del fair value), ammonta a 17,8 miliardi (10,6 miliardi è il fair value riferito ai soli titoli di Stato italiani).

Nelle successive tabelle si forniscono informazioni di maggiore dettaglio in termini di ripartizione dei titoli di debito verso Paesi UE per portafogli contabili di appartenenza, scaglioni temporali di vita residua e gerarchia di fair value.

Attività finanziarie valutate al fair value con impatto conto economico

Stato Scadenza entro il Scadenza dal 2023 Scadenza dal 2028 Scadenza oltre il Totale fair value al Totale fair value per gerarchia
2022 al 2027 al 2032 2032 31/12/2021 LEVEL 1 LEVEL 2 LEVEL 3
Italia 2.574 719.648 159 557 722.938 722.938 - -
Spagna - - 91.525 - 91.525 91.525 - -
Irlanda - 1 2 - 3 3 - -
Grecia - - - 2 2 2 - -
Germania - - - 2 2 2 - -
Altri Paesi UE - - 1 - 1 1 - -
Totale 2.574 719.649 91.687 561 814.471 814.471 - -
di cui Capogruppo - 715.203 91.529 - 806.732 806.732 - -

Attività finanziarie valutate al fair value con impatto sulla redditività complessiva

Stato Scadenza entro Scadenza dal Scadenza dal Scadenza oltre il Totale fair value Riserva Netta Rettifiche di Totale fair value per gerarchia
il 2022 2023 al 2027 2028 al 2032 2032 al 31/12/2021 FVTOCI valore LEVEL 1 LEVEL 2 LEVEL 3
Italia 200.618 1.006.175 337.249 161.993 1.706.035 7.446 - 1.706.035 - -
Spagna - 647.997 793.913 - 1.441.910 8.122 - 1.441.910 - -
Francia - 282.834 1.725.180 - 2.008.014 4.368 - 2.008.014 - -
Germania - - 949.509 - 949.509 108 - 949.509 - -
Altri Paesi UE - 12.094 124.173 - 136.267 1.723 - 136.267 - -
Totale 200.618 1.949.100 3.930.024 161.993 6.241.735 21.767 - 6.241.735 - -
di cui Capogruppo - 1.949.100 3.930.024 161.993 6.041.117 21.562 6.041.117 - -

Attività finanziarie valutate al costo ammortizzato

Scadenza entro il Scadenza dal 2023 Scadenza dal 2028 Scadenza oltre il Totale valore di Totale fair value Totale fair value per gerarchia
Stato 2022 al 2027 al 2032 2032 31/12/2021
bilancio al
LEVEL 1 LEVEL 2 LEVEL 3
Italia 3.672.064 5.798.460 665.310 167.559 10.303.393 10.585.131 10.585.131 - -
Spagna - 462.621 1.102.699 - 1.565.320 1.629.217 1.629.217 - -
Francia - - 1.962.876 - 1.962.876 2.025.150 2.025.150 - -
Irlanda - - 19.484 - 19.484 21.423 21.423 - -
Germania - 332.554 494.203 - 826.757 845.233 845.233 - -
Altri Paesi UE - 276.786 161.018 - 437.804 456.530 456.530 - -
Totale 3.672.064 6.870.420 4.405.591 167.559 15.115.634 15.562.683 15.562.683 - -
di cui Capogruppo 3.672.064 6.870.418 4.405.591 167.559 15.115.632 15.562.681 15.562.681 - -

Posizione Interbancaria Netta

Crediti verso banche

(migliaia di euro) 31/12/2021 Inc.% 31/12/2020
(*)
Inc.% Var. ass. Var. %
Crediti verso banche centrali 10.036.899 84,5% 7.826.884 74,1% 2.210.015 28,2%
Crediti verso altre banche 1.840.979 15,5% 2.741.189 25,9% (900.210) ( 32,8%)
Depositi a scadenza 154.496 1,3% 75.366 0,7% 79.130 105,0%
Pronti contro termine 293.490 2,5% 854.645 8,1% (561.155) ( 65,7%)
Altri finanziamenti 1.392.993 11,7% 1.811.178 17,1% (418.185) ( 23,1%)
Totale crediti (A) 11.877.878 100,0% 10.568.073 100,0% 1.309.805 12,4%

(*) I dati dell'esercizio precedente sono stati riesposti per tenere conto delle modifiche introdotte dal 7° aggiornamento della Circolare n. 262 della Banca d'Italia.

Debiti verso banche

(migliaia di euro) 31/12/2021 Inc.% 31/12/2020 Inc.% Var. ass. Var. %
Debiti verso banche centrali 39.041.403 85,5% 27.820.559 82,0% 11.220.844 40,3%
Operazioni di rifinanziamento 38.756.200 84,8% 27.355.979 80,6% 11.400.221 41,7%
Altri debiti 285.203 0,6% 464.580 1,4% (179.377) (38,6%)
Debiti verso altre banche 6.643.629 14,5% 6.116.964 18,0% 526.665 8,6%
Conti correnti e depositi a vista 421.964 0,9% 521.475 1,5% (99.511) (19,1%)
Depositi a scadenza 398.035 0,9% 152.328 0,4% 245.707 161,3%
Pronti contro termine 5.062.398 11,1% 4.619.012 13,6% 443.386 9,6%
Altri debiti 761.232 1,7% 824.149 2,4% (62.917) (7,6%)
Totale debiti (B) 45.685.032 100,0% 33.937.523 100,0% 11.747.509 34,6%
Sbilancio crediti/debiti (A) - (B) (33.807.154) (23.369.450) (10.437.704) 44,7%
Debiti verso banche centrali: operaz. di rifinanz. (38.756.200) (27.355.979) (11.400.221) 41,7%
Saldo interbancario (escl. operaz. di rifinanz.) 4.949.046 3.986.529 962.517 24,1%
Sbilancio v/banche centrali (escl. operaz. di
rifin.) 9.751.696 7.362.304 2.389.392 32,5%
Saldo interbancario verso altre banche (4.802.650) (3.375.775) (1.426.875) 42,3%

L'esposizione interbancaria netta complessiva al 31 dicembre 2021 ammonta a -33.807,2 milioni e si confronta con il saldo di -23.369,4 milioni della fine dello scorso esercizio.

I debiti verso banche centrali ammontano a 39,0 miliardi e includono le operazioni di rifinanziamento a lungo termine presso la Banca Centrale Europea denominate "TLTRO III", per nominali 39,2 miliardi.

Escludendo le esposizioni nette verso le banche centrali (di fatto legate alla riserva obbligatoria), il saldo netto dell'interbancario verso le altre banche è negativo e pari a -4.802,6 milioni (-3.375,8 milioni al 31 dicembre dello scorso esercizio).

Si precisa altresì che, come stabilito dal 7° aggiornamento della Circolare n. 262 della Banca d'Italia, i crediti verso banche a vista trovano rappresentazione, a decorrere dal 31 dicembre 2021, nella voce Cassa e disponibilità liquide dello Stato patrimoniale consolidato riclassificato anziché tra i finanziamenti verso banche valutati al costo ammortizzato. Il dato del precedente esercizio è stato riesposto per omogeneità di confronto.

Le partecipazioni

Gli investimenti in partecipazioni in società sottoposte a influenza notevole al 31 dicembre 2021 ammontano a 1.794,1 milioni rispetto ai 1.664,8 milioni del 31 dicembre 2020.

L'incremento registrato nell'esercizio, pari a 129,3 milioni, include gli effetti derivanti dalla valutazione con il metodo del patrimonio netto delle partecipazioni in imprese collegate; in dettaglio comprende:

• le quote di pertinenza dei risultati conseguiti dalle partecipate nell'esercizio per complessivi +231,9 milioni;

  • gli effetti della riduzione del patrimonio a seguito della distribuzione di dividendi di Agos Ducato (-47,6 milioni), Anima Holding (-15,7 milioni), Vera Assicurazioni (-3,9 milioni), Bipiemme Vita (-3,1 milioni), Gardant Liberty Servicing (-2,1 milioni) ed Etica SGR (-1,1 milioni);
  • le variazioni nette di pertinenza del Gruppo delle riserve da valutazione e delle altre riserve delle collegate (- 10,2 milioni);
  • l'impairment effettuato sulla quota partecipativa detenuta in Factorit (-18,7 milioni).

Si segnala inoltre che nel mese di luglio è stata ceduta una quota del 5% della società HI-MTF detenuta da Banca Akros.

Le attività materiali

(migliaia di euro) 31/12/2021 31/12/2020 Var. ass. Var. %
Attività materiali ad uso funzionale 2.172.466 2.392.442 (219.976) (9,2%)
- valutate al costo 795.374 894.659 (99.285) (11,1%)
- valutate al fair value 1.377.092 1.497.783 (120.691) (8,1%)
Attività materiali a scopo di investimento 1.105.779 1.160.040 (54.261) (4,7%)
- valutate al fair value 1.105.779 1.160.040 (54.261) (4,7%)
Totale attività materiali (voce 90) 3.278.245 3.552.482 (274.237) (7,7%)
Attività materiali in dismissione (voce 120) 106.028 61.449 44.579 72,5%
Totale attività materiali 3.384.273 3.613.931 (229.658) (6,4%)

La composizione per tipologia delle attività materiali ad uso funzionale è riportata nella tabella seguente:

Attività materiali ad uso funzionale
(migliaia di euro)
Valutate al
costo
Valutate al
fair value
31/12/2021 31/12/2020
Attività di proprietà 87.001 1.377.092 1.464.093 1.598.649
- terreni - 1.004.302 1.004.302 1.101.844
- fabbricati - 322.690 322.690 345.839
- altre 87.001 50.100 137.101 150.966
Diritti d'uso acquisiti con il leasing 708.373 - 708.373 793.793
- fabbricati 698.160 - 698.160 781.132
- altre 10.213 - 10.213 12.661
Totale 795.374 1.377.092 2.172.466 2.392.442

La composizione per tipologia delle attività materiali a scopo di investimento è riportata nella tabella seguente:

Attività materiali a scopo di investimento
(migliaia di euro)
Valutate al
costo
Valutate al
fair value
31/12/2021 31/12/2020
Attività di proprietà - 1.105.779 1.105.779 1.160.040
- terreni - 791.671 791.671 829.624
- fabbricati - 314.108 314.108 330.416
Totale - 1.105.779 1.105.779 1.160.040

Al 31 dicembre 2021 le attività materiali detenute complessivamente dal Gruppo ammontano a 3.384,3 milioni (3.613,9 milioni il dato al 31 dicembre scorso) ed includono attività in via di dismissione per 106,0 milioni (61,4 milioni al 31 dicembre 2020), riferibili a immobili per i quali sono stati definiti accordi di compravendita.

La valutazione al fair value degli immobili al 31 dicembre 2021 ha comportato la rilevazione di minusvalenze per 141,6 milioni, di cui 106,0 milioni riferite a immobili di proprietà acquisiti nell'ambito dell'attività di recupero crediti (c.d. "foreclosed assets").

I fondi del passivo

Alla data del 31 dicembre i fondi del passivo ammontano a 1.196,9 milioni (1.415,5 milioni il dato al 31 dicembre scorso) e includono il fondo trattamento di fine rapporto per il personale per 320,3 milioni (369,5 milioni alla fine dello scorso esercizio), i fondi di quiescenza per 124,9 milioni (133,7 milioni al 31 dicembre 2020), gli stanziamenti a fronte di impegni e garanzie rilasciate per 131,1 milioni (127,4 milioni alla fine dello scorso esercizio) ed altri fondi per rischi ed oneri per 620,7 milioni (784,9 milioni il dato di fine 2020).

Questi ultimi includono stanziamenti per oneri del personale per 382,6 milioni (450,7 milioni al 31 dicembre 2020), riferiti principalmente agli oneri previsti per il ricorso alle prestazioni straordinarie del Fondo di Solidarietà e per incentivi all'esodo del personale, e fondi per controversie legali e fiscali per 99,4 milioni (109,5 milioni alla fine dello scorso esercizio).

Nella Nota integrativa consolidata, parte B - passivo, sezione 10 - Fondi per rischi e oneri si forniscono i dettagli relativi ai principali procedimenti legali pendenti, ai principali contenziosi in essere nei confronti dell'Amministrazione Finanziaria e alle principali vertenze e reclami con la clientela.

Il patrimonio netto e i coefficienti di solvibilità

Patrimonio netto consolidato

Il patrimonio netto consolidato di Gruppo al 31 dicembre 2021, comprensivo degli strumenti di capitale, delle riserve da valutazione e del risultato dell'esercizio, ammonta a 13.095,0 milioni e si confronta con il dato di fine esercizio 2020, pari a 12.225,2 milioni.

L'incremento, pari a 869,7 milioni, deriva dall'emissione nel gennaio 2021 di 400 milioni nominali di strumenti Additional Tier 1, rilevati nella voce "140. Strumenti di capitale" per un ammontare di 397,4 milioni (pari al corrispettivo incassato dedotti i costi di transazione), e dal contributo della redditività complessiva registrata nell'esercizio. Quest'ultima è positiva per 600,1 milioni per effetto di un utile netto dell'esercizio pari a 569,1 milioni e della variazione positiva delle riserve da valutazione pari a 31,0 milioni.

Inoltre sono state registrate altre variazioni negative per complessivi 127,8 milioni, riferite principalmente alla distribuzione straordinaria di dividendi per 90,5 milioni, al pagamento delle cedole sugli strumenti Additional Tier 1 per 46,2 milioni e ad altre variazioni di riserve.

Nel prospetto seguente è rappresentata la composizione delle riserve da valutazione:

(migliaia di euro) 31/12/2021 31/12/2020
Attività finanziarie valutate al fair value con impatto sulla redditività complessiva 66.536 139.259
Attività materiali 375.335 246.926
Copertura di investimenti esteri (603) 199
Copertura dei flussi finanziari (16.416) (4.287)
Differenze di cambio 13.998 11.860
Passività finanziarie designate al fair value con impatto a conto economico (variazioni del
proprio merito creditizio)
(5.609) (8.608)
Utili (perdite) attuariali su piani previdenziali a benefici definiti (100.693) (95.176)
Quota delle riserve da valutazione delle partecipazioni valutate a patrimonio netto 6.498 17.925
Leggi speciali di rivalutazione 2.314 2.314
Totale 341.360 310.412

Le riserve da valutazione alla data del 31 dicembre 2021 sono positive e ammontano a 341,4 milioni e si confrontano con il dato positivo al 31 dicembre 2020 di 310,4 milioni. La variazione più significativa si osserva nelle riserve su Attività finanziarie valutate al fair value con impatto sulla redditività complessiva, che registrano una variazione negativa di 72,7 milioni, riferita principalmente alle riserve su titoli governativi italiani ed esteri per 71,2 milioni, e nella riserva relativa alle attività materiali, che evidenzia un incremento di 128,4 milioni rispetto al 2020, riconducibile prevalentemente all'effetto (pari a 121,2 milioni) derivante del rilascio delle passività per imposte differite in contropartita del patrimonio netto conseguente all'allineamento dei valori fiscali ai valori contabili delle attività materiali.

Nella tabella seguente è fornito il raccordo tra il patrimonio netto e il risultato della Capogruppo e gli stessi dati a livello consolidato.

(migliaia di euro) Patrimonio
netto
Risultato
dell'esercizio
Saldi al 31/12/2021 come da bilancio della Capogruppo 12.865.252 415.794
Effetto della valutazione a patrimonio netto di società collegate 261.989 231.940
Elisione dei dividendi incassati nell'esercizio da società collegate - (73.435)
Altre rettifiche di consolidamento (32.290) (5.231)
Saldi al 31/12/2021 come da bilancio consolidato 13.094.951 569.068

Coefficienti di solvibilità – normativa di riferimento e requisiti da rispettare

I requisiti minimi patrimoniali per il 2021 sono i seguenti:

  • coefficiente di capitale primario di classe 1 (Common Equity Tier 1 ratio: "CET1 ratio") minimo: 4,5% + 2,5% di buffer di conservazione di capitale (Capital Conservation Buffer: "CCB");
  • coefficiente di capitale di classe 1 (Tier 1 ratio) minimo: 6,0% + 2,5% di CCB;
  • coefficiente di capitale totale minimo: 8% + 2,5% di CCB.

La Banca d'Italia ha confermato il coefficiente della riserva di capitale anticiclica (Countercyclical Capital Buffer) relativo alle esposizioni verso controparti italiane allo zero per cento anche per il 2021.

Con la propria comunicazione del 30 novembre 2017 la Banca d'Italia ha identificato il gruppo bancario Banco BPM come istituzione a rilevanza sistemica (Other Systemically Important Institution, O-SII). La riserva O-SII è per il 2021 pari allo 0,19%, e raggiungerà lo 0,25% il 1° gennaio 2022.

In data 11 dicembre 2019 la Banca Centrale Europea (BCE) ha comunicato al Banco BPM la propria definitiva decisione riguardante i ratio patrimoniali minimi che il Banco BPM è tenuto a rispettare in via continuativa a partire dall'esercizio 2020.

La decisione si fonda sul processo di valutazione e revisione prudenziale (SREP) condotto conformemente all'art. 4(1)(f) del Regolamento (UE) n. 1024/2013.

In conformità all'art. 16(2)(a) dello stesso Regolamento n. 1024/2013, che attribuisce alla BCE il potere di richiedere alle banche vigilate di mantenere un ammontare di fondi propri superiore ai requisiti patrimoniali minimi stabiliti dalla normativa vigente, il requisito da sommare ai requisiti sopra evidenziati è pari al 2,25%.

A seguito dell'emergenza sanitaria legata al Covid-19, con lettera dell'8 aprile 2020, la BCE ha deciso di emendare la decisione presa nel dicembre 2019 più sopra illustrata, stabilendo che il requisito SREP pari al 2,25% deve essere mantenuto da Banco BPM per il 56,25% come Common Equity Tier 1 (CET1) e per il 75% come Tier 1 Capital (Tier 1).

In data 2 febbraio 2022 la Banca Centrale Europea (BCE) ha comunicato al Banco BPM la SREP decision per l'esercizio 2022, mantenendo fermo al 2,25% il requisito da sommare ai requisiti patrimoniali minimi.

Pertanto, tenendo conto anche della riserva di capitale anticiclica al 31 dicembre 2021 per le esposizioni nei confronti dei paesi nei quali il Gruppo opera, pari allo 0,003%, i requisiti minimi che Banco BPM è tenuto a rispettare per il 2022 sia livello phase-in che fully phased fino a nuova comunicazione, sono i seguenti1 :

  • CET1 ratio: 8,519%;
  • Tier 1 ratio: 10,441%;
  • Total Capital ratio: 13,003%.

Il Banco BPM ha esercitato l'opzione per l'applicazione nella sua integralità della disciplina transitoria prevista dall'articolo 473 bis del Regolamento UE n. 575/2013 che dilaziona nel tempo l'impatto sui fondi propri derivante dall'applicazione del nuovo modello di impairment introdotto dal principio contabile IFRS 9. La suddetta disciplina transitoria prevede la possibilità di includere nel capitale primario di classe 1 una componente positiva transitoria per una percentuale dell'incremento subito dagli accantonamenti per perdite attese su crediti per effetto dell'applicazione del principio contabile IFRS 9. Tale percentuale è decrescente nel tempo in un arco temporale di cinque anni come di seguito indicato:

  • periodo dal 1° gennaio al 31 dicembre 2018: 95% dell'incremento subito dagli accantonamenti per perdite attese su crediti per effetto dell'applicazione del principio contabile IFRS 9;
  • periodo dal 1° gennaio 2019 al 31 dicembre 2019: 85% dell'incremento subito dagli accantonamenti per perdite attese su crediti;
  • periodo dal 1° gennaio 2020 al 31 dicembre 2020: 70% dell'incremento subito dagli accantonamenti per perdite attese su crediti;
  • periodo dal 1° gennaio 2021 al 31 dicembre 2021: 50% dell'incremento subito dagli accantonamenti per perdite attese su crediti;
  • periodo dal 1° gennaio 2022 al 31 dicembre 2022: 25% dell'incremento subito dagli accantonamenti per perdite attese su crediti.

Dal 1° gennaio 2023 l'impatto derivante dalla prima applicazione del principio contabile IFRS 9 sarà pienamente riflesso nel computo dei fondi propri. Fermi restando gli impatti previsti dal regime transitorio sopra citato, Banco BPM non beneficia di alcun impatto sul capitale primario di classe 1 per effetto del nuovo regime transitorio previsto dalle modifiche apportate dal Regolamento 873/2020 all'articolo 473 bis in relazione ai maggiori accantonamenti effettuati nel corrente esercizio per perdite attese su crediti in bonis rispetto alla consistenza degli stessi alla data del 1° gennaio 2020.

Le stime dei ratio patrimoniali che il Gruppo avrebbe, a parità di ogni altra condizione, qualora non avesse esercitato la suddetta opzione, vengono denominate per brevità "IFRS9 fully phased". I ratio patrimoniali denominati "IFRS9 phased-in" sono calcolati applicando invece le suddette disposizioni transitorie.

Al 31 dicembre 2021, includendo il risultato dell'esercizio e tenuto conto della proposta di distribuzione di un dividendo di 19 centesimi per azione e delle altre destinazioni dell'utile che saranno sottoposte all'Assemblea degli Azionisti, il Common Equity Tier 1 ratio phased-in è pari al 14,7% rispetto al 14,6% del 31 dicembre 2020.

• il requisito di P2R comunicato da BCE pari al 2,25% da soddisfare con CET1 per il 56,25% e per il 75% con TIER1;

1 Tali requisiti sono così determinati:

il requisito minimo di Pillar I pari all'8% (di cui 4,5% di CET1, 1,5% in termini di AT1 e 2% in termini di AT2);

la riserva di conservazione del capitale pari al 2,50% da soddisfare interamente con CET1;

la riserva O-SII buffer pari allo 0,25% da soddisfare interamente con CET1;

la riserva di capitale anticiclica allo 0,003% da soddisfare interamente con CET1 capital.

Il ratio phased-in beneficia dell'esercizio dell'opzione per l'applicazione integrale della disciplina transitoria introdotta dal nuovo articolo 473 bis del regolamento UE n. 575/2013, che dilaziona nel tempo l'impatto sui fondi propri derivante dall'applicazione del nuovo modello di impairment introdotto dal principio contabile IFRS 9. Escludendo gli impatti della disciplina transitoria, il CET 1 ratio IFRS 9 fully phased è pari al 13,4%, in aumento rispetto al dato del 31 dicembre 2021, pari al 13,3%.

Il Tier 1 ratio phased-in è pari al 16,5% rispetto al 15,8% del 31 dicembre 2020, mentre il Total Capital ratio è pari al 19,6% rispetto al 18,7% del 31 dicembre 2020.

Il Tier 1 ratio fully phased è pari al 15,1%, (14,3% al 31 dicembre 2020); il Total Capital ratio è pari al 18,2% rispetto al 17,2% del 31 dicembre 2021.

La posizione di liquidità e la leva finanziaria

Dal 1° ottobre 2015 è entrato in vigore il Regolamento delegato (UE) n. 61/2015 che impone alle banche di mantenere un determinato livello di liquidità misurata con riferimento ad un orizzonte di breve termine (Liquidity Coverage Ratio, "LCR"). La normativa prevedeva un percorso di adeguamento progressivo ("phase in")(2). Il gruppo Banco BPM presenta al 31 dicembre 2021 un indice LCR consolidato pari al 209%.

E' prevista nel prossimo futuro l'introduzione di un ulteriore requisito di liquidità misurato su un orizzonte temporale più lungo, denominato Net Stable Funding Ratio ("NSFR"). Il suddetto indice, calcolato secondo le più recenti regole fissate dal Quantitative Impact Study ed includendo i certificates a capitale protetto, è superiore al 100%.

Per quanto riguarda infine il coefficiente di leva finanziaria ("Leverage ratio"), il valore al 31 dicembre 2021 si è attestato al 5,92% calcolato con definizione transitoria del capitale di classe 1 e beneficiando dell'esclusione di alcune esposizioni verso le banche centrali come da Regolamento (UE) 2020/873. Il coefficiente calcolato in base alle regole che saranno in vigore a regime (fully phased) è pari al 5,44%.

2 60% dal 1° ottobre 2015; 70% dal 1° gennaio 2016; 80% dal 1° gennaio 2017; 100% dal 1° gennaio 2018.

RISULTATI PER SETTORE DI ATTIVITÀ

Premessa

In base al principio IFRS 8, un'impresa deve fornire le informazioni che consentono agli utilizzatori del bilancio di valutare la natura e gli effetti sullo stesso delle attività da essa intraprese ed i contesti economici nei quali opera.

E' quindi necessario evidenziare il contributo dei diversi "settori operativi" alla formazione del risultato economico del Gruppo.

L'identificazione dei "settori operativi" della presente Sezione è coerente con le modalità adottate dalla Direzione Aziendale per l'assunzione di decisioni operative e si basa sulla reportistica interna, utilizzata ai fini dell'allocazione delle risorse ai diversi segmenti e dell'analisi delle relative performance. In tale ottica, anche al fine di migliorare la rappresentazione della redditività del Gruppo, sono evidenziati anche settori operativi che risultano al di sotto delle soglie quantitative previste dal par. 13 dell'IFRS 8.

Per l'esercizio 2021, quindi, i settori operativi, assunti a riferimento per la fornitura dell'informativa in esame, sono i seguenti:

  • Retail;
  • Corporate;
  • Istituzionali;
  • Private;
  • Investment Banking;
  • Partnership Strategiche;
  • Leasing;
  • Corporate Center.

L'identificazione del Leasing come settore operativo trova la sua giustificazione nell'esigenza di fornire evidenza separata di un'attività in run-off, il cui contributo economico evidenziato è rappresentato unicamente dal risultato derivante dalla gestione della progressiva riduzione delle attività e delle passività dell'ex Banca Italease (oggi incorporata nel Banco BPM) e della controllata Release 1 .

Si precisa inoltre che nel settore operativo Investment Banking confluisce anche il contributo della controllata Oaklins Italy S.r.l., acquisita da Banca Akros nel mese di maggio 2021.

Di seguito si fornisce una breve illustrazione della composizione dei diversi segmenti:

  • il segmento "Retail" comprende le attività di gestione e commercializzazione dei prodotti/servizi bancari e finanziari e di intermediazione creditizia rivolte principalmente a privati e piccole imprese. Tali attività sono condotte in misura prevalente dalla Rete Commerciale della Capogruppo;
  • il segmento "Corporate" comprende le attività di gestione e commercializzazione dei prodotti/servizi bancari e finanziari e di intermediazione creditizia rivolte ad imprese di medie e grandi dimensioni. Tali attività sono condotte in misura prevalente dalla Rete Commerciale della Capogruppo;
  • il segmento "Istituzionali" comprende le attività di gestione e commercializzazione dei prodotti/servizi bancari e finanziari e di intermediazione creditizia rivolte ad enti ed istituzioni (OICR, SICAV, imprese di assicurazione, fondi pensione, fondazioni bancarie). Tali attività sono condotte in egual misura dalla Rete Commerciale della Capogruppo, per le controparti "istituzionali del territorio", e dalle filiali specializzate, per le controparti "istituzionali di rilevanza nazionale";
  • il segmento "Private" comprende le attività di gestione e commercializzazione dei prodotti/servizi bancari e finanziari e di intermediazione creditizia rivolte a privati con un patrimonio che, singolarmente e/o a livello di nucleo commerciale, sia almeno pari a 1 milione di euro. Tali attività sono svolte dalla controllata Banca Aletti;
  • il settore "Investment Banking" comprende le attività di strutturazione di prodotti finanziari, di accesso ai mercati regolamentati, di supporto e sviluppo di servizi finanziari specializzati. Tali attività sono svolte da Banca Akros e da Oaklins Italy;
  • il settore "Partnership Strategiche" comprende il contributo delle partecipazioni detenute nelle società Agos Ducato, Vera Vita, Vera Assicurazioni, Bipiemme Vita, Factorit, Alba Leasing, SelmaBipiemme Leasing, Gardant Liberty Servicing e Anima Holding;

1 Incorporata nella Capogruppo in data 21 febbraio 2022 con decorrenza degli effetti contabili e fiscali dal 1° gennaio 2022.

  • il settore "Leasing" include i dati delle attività relative al business del leasing del Gruppo, il cui perimetro comprende:
    • le attività relative ai contratti dell'ex Banca Italease;
    • la società Release;
  • il settore "Corporate Center" include, oltre alle funzioni di governo e supporto, anche le attività relative al portafoglio titoli di proprietà, tesoreria, gestione dell'Asset and Liability Management del Gruppo, lo stock delle emissioni obbligazionarie collocate sui mercati istituzionali, le partecipazioni non allocate tra le Partnership Strategiche e le società operanti nel settore immobiliare. In tale segmento residuale sono state infine ricondotte tutte le scritture di consolidamento.

Nella successiva tabella vengono forniti i principali dati economici e patrimoniali dettagliati per settore riferiti all'esercizio 2021 confrontati con quelli al 31 dicembre 2020.

Si precisa che i dati relativi all'esercizio precedente sono stati sono stati riesposti rispetto a quelli pubblicati nella Relazione finanziaria annuale dell'esercizio 2020 per effetto della riallocazione di alcuni clienti fra le diverse business line, effettuata in base a logiche di natura commerciale finalizzate ad una profilazione più rispondente alle caratteristiche della clientela.

Gruppo Retail Corporate Istituzionali Private Investment
Banking
Partnership
Strategiche
Leasing Corporate
Center
Proventi operativi
2021 4.510.746 2.526.565 738.040 96.888 97.559 111.794 224.689 5.881 709.330
2020 (*) 4.151.817 2.237.380 701.533 99.868 90.771 125.444 131.279 21.004 744.538
Oneri operativi
2021 (2.515.775) (1.901.966) (199.363) (41.907) (75.285) (91.922) (2.646) (31.817) (170.869)
2020 (*) (2.430.067) (1.843.966) (156.707) (37.801) (73.138) (84.591) (2.566) (33.831) (197.467)
Risultato della gestione operativa
2021 1.994.971 624.599 538.677 54.981 22.274 19.872 222.043 (25.936) 538.461
2020 (*) 1.721.750 393.414 544.826 62.067 17.633 40.853 128.713 (12.827) 547.071
Risultato dell'esercizio
2021 569.068 18.178 85.743 21.417 11.268 10.654 205.857 (125.982) 341.933
2020 (*) 20.880 (330.064) 3.343 20.104 3.922 24.212 132.295 (91.010) 258.078
Impieghi netti (inclusi titoli senior rivenienti da operazioni di cessione di crediti deteriorati)
2021 109.383.382 61.625.508 29.936.846 6.488.818 428.751 1.963.699 - 1.367.926 7.571.834
2020 (*) 109.334.985 58.868.234 31.563.990 6.537.033 335.172 695.414 - 1.639.209 9.695.934
Raccolta diretta (senza PCT con certificates)
2021 123.168.045 84.398.631 10.136.351 10.926.181 2.935.264 2.663.969 - 4.507 12.103.142
2020 (*) 120.141.065 79.507.051 11.490.306 9.956.785 2.983.412 3.584.917 - 6.669 12.611.925

(*) A parità di totale della voce, i dati relativi all'esercizio precedente sono stati riesposti per garantire un confronto omogeneo con i criteri di profilazione utilizzati per l'esercizio 2021.

Per garantire un più immediato riscontro con i dati comparativi presentati nella Parte L – Informativa di Settore della Nota integrativa si evidenzia nella seguente tabella il confronto con i dati storici presentati nella Relazione finanziaria annuale del precedente esercizio.

Gruppo Retail Corporate Istituzionali Private Investment
Banking
Partnership
Strategiche
Leasing Corporate
Center
Proventi operativi
2021 4.510.746 2.526.565 738.040 96.888 97.559 111.794 224.689 5.881 709.330
2020 4.151.817 2.254.223 693.040 99.932 90.912 125.444 132.255 21.434 734.577
Oneri operativi
2021 (2.515.775) (1.901.966) (199.363) (41.907) (75.285) (91.922) (2.646) (31.817) (170.869)
2020 (2.430.067) (1.843.966) (156.707) (37.801) (73.138) (84.591) (2.566) (33.050) (198.248)
Risultato della gestione operativa
2021 1.994.971 624.599 538.677 54.981 22.274 19.872 222.043 (25.936) 538.461
2020 1.721.750 410.257 536.333 62.131 17.774 40.853 129.689 (11.616) 536.329
Risultato dell'esercizio
2021 569.068 18.178 85.743 21.417 11.268 10.654 205.857 (125.982) 341.933
2020 20.880 (319.352) 2.023 17.107 4.025 24.212 113.872 (90.626) 269.619
Impieghi netti (inclusi titoli senior rivenienti da operazioni di cessione di crediti deteriorati)
2021 109.383.382 61.625.508 29.936.846 6.488.818 428.751 1.963.699 - 1.367.926 7.571.834
2020 109.334.985 58.679.546 30.952.448 6.498.443 335.172 694.825 - 1.639.209 10.535.342
Raccolta diretta (senza PCT con certificates)
2021 123.168.045 84.398.631 10.136.351 10.926.181 2.935.264 2.663.969 - 4.507 12.103.142
2020 120.141.065 79.521.550 11.475.745 9.956.749 2.983.412 3.584.917 - 6.669 12.612.023

Di seguito vengono riportati i singoli settori con un'impostazione che focalizza l'attenzione inizialmente sull'andamento del conto economico e nel prosieguo un'analisi più dettagliata delle principali attività svolte, commerciali e non, suddividendole in modo coerente con l'organizzazione interna del settore stesso.

Retail

2021 2020 (*) variaz.ass. variaz. %
Margine di interesse 1.041.503 921.288 120.215 13,0%
Margine finanziario 1.041.503 921.288 120.215 13,0%
Commissioni nette 1.475.885 1.292.761 183.124 14,2%
Altri proventi netti di gestione 5.167 9.238 (4.071) (44,1%)
Risultato netto finanziario 4.010 14.093 (10.083) (71,5%)
Altri proventi operativi 1.485.062 1.316.092 168.970 12,8%
Proventi operativi 2.526.565 2.237.380 289.185 12,9%
Spese per il personale (1.069.629) (1.012.069) (57.560) 5,7%
Altre spese amministrative (722.089) (703.243) (18.846) 2,7%
Rettifiche di valore nette su attività materiali e immateriali (110.248) (128.654) 18.406 (14,3%)
Oneri operativi (1.901.966) (1.843.966) (58.000) 3,1%
Risultato della gestione operativa 624.599 393.414 231.185 58,8%
Rettifiche nette su finanziamenti verso clientela (438.667) (685.375) 246.708 (36,0%)
Accantonamenti netti ai fondi per rischi ed oneri (14.978) (7.533) (7.445) 98,8%
Risultato lordo dell'operatività corrente 170.954 (299.494) 470.448
Imposte sul reddito dell'esercizio dell'operatività corrente (61.690) 82.361 (144.051)
Risultato netto dell'operatività corrente 109.264 (217.133) 326.397
Oneri relativi alla ristrutturazione aziendale al netto delle imposte - (123.265) 123.265
Oneri relativi al sistema bancario al netto delle imposte (92.946) (89.604) (3.342) 3,7%
Impatto del riallineamento dei valori fiscali ai valori contabili 29.967 126.124 (96.157) (76,2%)
Purchase Price Allocation al netto delle imposte (**) (28.107) (26.186) (1.921) 7,3%
Utile (perdita) dell'esercizio di pertinenza della Capogruppo 18.178 (330.064) 348.242

(*) A parità di totale della voce, i dati relativi all'esercizio precedente sono stati riesposti per garantire un confronto omogeneo con i criteri di profilazione utilizzati per l'esercizio 2021.

(**) PPA relativa ai crediti e alla client relationship, al netto dei relativi effetti fiscali.

Andamento economico del settore

Il totale dei proventi operativi ammonta a 2.526,6 milioni, in aumento del 12,9% rispetto allo scorso esercizio. All'interno di tale aggregato, il margine di interesse migliora di 120,2 milioni, a fronte dell'attribuzione alla Rete Commerciale, e in particolare al segmento Retail, di una parte del beneficio derivante dal TLTRO III, parzialmente ridotto dall'impatto del c.d. liquidity buffer cost, ossia alla quota di costo attribuita alla Rete per la necessità del Gruppo di detenere un buffer di liquidità al fine di fare fronte ad inattesi deflussi di cassa. La crescita è imputabile, nonostante una diminuzione dello spread degli impieghi nel comparto del breve termine, ad un impatto positivo della raccolta, migliorata in modo significativo nella componente non vincolata.

La dinamica delle commissioni nette, pari a 1.475,9 milioni, registra un aumento (+183,1 milioni), sia nella componente dei prodotti di investimento (+57,6 milioni), che in quella della raccolta indiretta (+ 42,4 milioni); in aumento anche i c/c e depositi (+52,7 milioni) e i servizi di Banca Transizionale (+ 31 milioni).

In flessione gli altri proventi netti di gestione, da attribuire ad un calo delle commissioni istruttoria veloce; anche il risultato netto finanziario subisce una contrazione, legata ai prodotti di copertura collocati e all'emissione dei certificates.

Gli oneri operativi, pari a 1.902,0 milioni, evidenziano un aumento pari a 58,0 milioni: all'interno di tale aggregato l'aumento del costo del personale e delle altre spese amministrative è in parte compensato da una riduzione delle rettifiche di valore.

In diminuzione le rettifiche nette su finanziamenti verso clientela, pari a 438,7 milioni (rispetto a 685,4 milioni del 2020), che beneficiano di un miglioramento della rischiosità del portafoglio, anche legata alla riduzione dello stock di crediti deteriorati.

Gli accantonamenti ai fondi per rischi ed oneri ammontano a 15,0 milioni rispetto ai 7,5 milioni registrati lo scorso anno, e si riferiscono a revocatorie e controversie legali.

Gli oneri sistemici netti ammontano a 92,9 milioni (rispetto a 89,6 milioni del precedente esercizio).

L'impatto positivo derivante dall'esercizio della facoltà di riallineamento dei valori fiscali ai valori contabili delle attività materiali ad uso funzionale è rilevato nella omonima voce per un importo pari a 30,0 milioni.

Negativo invece il contributo della PPA (Price Purchase Allocation), pari a -28,1 milioni.

Per effetto di quanto sopra esposto, il settore Retail chiude l'esercizio 2021 con un utile di 18,2 milioni.

Come illustrato in premessa, il segmento "Retail" comprende le attività di gestione e commercializzazione dei prodotti/servizi bancari e finanziari e di intermediazione creditizia rivolte principalmente a privati e piccole imprese.

Nel seguito si forniscono maggiori dettagli in merito alle attività gestite dal segmento di business in esame.

Clientela Privati

Premessa

Il 2021 ha visto il potenziamento delle modalità di interazione tra Banca e Cliente: in particolare identità digitale e l'offerta a distanza.

Grazie alla sottoscrizione dell'identità digitale, la Banca è in grado di far firmare ai clienti i contratti digitalmente, eliminando la carta e rendendo operativo il processo in tutta sicurezza fin da subito.

Pertanto, il processo di offerta a distanza consente al cliente di avere sempre la banca a portata di mano in tutta sicurezza, con il controllo dell'operatività a distanza.

E', inoltre, proseguito lo sviluppo e implementazione delle piattaforme digitali (siti pubblici, YouWeb, YouBusinessWeb, YouApp, YouBusinessApp) che ha consentito ai clienti di essere sempre aggiornati lato emergenza.

Clientela Privati

La clientela "Privati" di Banco BPM comprende tutti i soggetti privati persone fisiche, ad eccezione della clientela Private Banking, che si distinguono in clienti "Personal" e "Universali".

A dicembre 2021 la clientela Privati risulta così distribuita:

Segmento n. clienti con c/c % n. clienti con
c/c
Universali 2.663.492 80,3%
Personal 606.178 18,3%
Altri segmenti Retail 48.509 1,4%
Totale clientela Retail titolare di conto corrente (incluse carte conto) 3.318.179 100,0%

Prodotti, servizi e finanziamenti per la clientela privati Retail

Conti correnti

Nel corso del 2021 Banco BPM ha aggiornato la propria offerta commerciale di conti correnti per il target Consumatori attraverso la commercializzazione del nuovo Conto You.

Conto You è destinato alla clientela con un profilo omnicanale, propensa all'uso di servizi a distanza ma anche interessata al servizio di consulenza della rete. Il conto può essere aperto sia in Filiale che online attraverso un processo di on boarding dedicato, in modalità self e paperless.

Il conto si inserisce in una logica pienamente multicanale, rappresenta dunque un'interessante opportunità sia in termini di acquisition di nuovi correntisti che di esperienza d'uso del cliente, e aggiorna l'offerta a catalogo rispetto al tema della diffusione dei servizi digitali.

Conto You si è arricchito di nuove funzionalità come la ricarica online degli abbonamenti ATM (Azienda Trasporti Milano) e il servizio MyBank, ampliando la gamma dei servizi fruibili dal cliente.

Conto You agevola i giovani grazie ad un canone conto gratuito e prevede tariffe scontate per lavoratori dipendenti e pensionati.

Al fine di supportare l'attività di acquisition della clientela nell'ultima parte dell'anno è stata avviata una campagna promozionale sul nuovo prodotto,

La collaborazione con la rete commerciale è sempre molto intensa e consente di ottenere supporto attraverso sessioni formative/informative specifiche.

Nuovi Siti Pubblici

L'ammodernamento dell'ecosistema digitale dei siti pubblici - che ha portato rilascio del nuovo sito commerciale (www.bancobpm.it) ed istituzionale (www.gruppo.bancobpm.it) nel dicembre 2019 – è continuato nel corso del 2021. Sono proseguite le attività di sviluppo e gestione dei contenuti, con particolare focus su temi legati all'educazione finanziaria presenti all'interno dell'area magazine, che ha portato alla produzione di oltre 120 articoli oltreché un aggiornamento continuo delle comunicazioni relative all'emergenza sanitaria. Parallelamente a queste attività sono stati completati, nel rispetto delle tempistiche dettate dalla normativa, anche gli aggiornamenti per allineare la gestione dei cookie tecnici e di profilazione alle disposizioni del Garante emerse in corso d'anno. A febbraio, con lo scopo di enfatizzare la vicinanza della Banca al territorio si è creata una nuova sezione dei prodotti dedicati alle aziende del terzo settore, accessibile direttamente da home page del sito commerciale di Banco BPM. I dati di utilizzo dei siti pubblici vedono nel confronto con l'anno precedente un incremento di visitatori di oltre il 37%. A fine anno è stata ultimata l'integrazione delle piattaforme di CRM con l'architettura dei siti pubblici. Questa evoluzione permetterà, agli utenti che hanno espresso il consenso, una personalizzazione dell'esperienza di navigazione con percorsi d'acquisto sempre più in linea con le caratteristiche e i bisogni individuati.

Basandosi sull'esperienza positiva e consolidata di questo ecosistema, in Banco BPM è stato aperto il cantiere che, mutuando le stesse tecnologie ed architetture, ha portato nel corso dell'anno al rifacimento dei siti di Banca Akros (www.bancaakros.it), online nella nuova veste a partire dal mese di giugno.

Cessione crediti fiscali derivanti da Ecobonus e Superbonus - privati

Anche nel corso del 2021 è proseguita la possibilità per la clientela appartenente al segmento privati, oltre che imprese e condomini, di cedere i crediti fiscali derivanti da interventi di efficientamento energetico degli immobili (Ecobonus e Superbonus). L'operatività di cessione dei crediti viene offerta tramite la piattaforma in partnership con Cherry 106 – Banco delle Tre Venezie. Nel corso del 2021 sono state presentate oltre 13.000 pratiche da parte dei clienti del segmento privati, mentre la distribuzione delle pratiche vede una ripartizione del 20% su crediti Superbonus e del 80% su altri bonus fiscali.

A tal proposito si evidenzia che in data 27 gennaio 2022 è stato pubblicato in Gazzetta Ufficiale il Decreto Legge n. 4 "Misure urgenti in materia di sostegno alle imprese e agli operatori economici, di lavoro, salute e servizi territoriali, connesse all'emergenza da Covid-19, nonché per il contenimento degli effetti degli aumenti dei prezzi nel settore elettrico" – c.d. "DL Sostegni Ter".

L'articolo 28 "Misure di contrasto alle frodi nel settore delle agevolazioni fiscali ed economiche" prevedeva, con riferimento al decreto-legge 19 maggio 2020, n. 34, convertito, con modificazioni, dalla legge 17 luglio 2020, n. 77, c.d. "Decreto Rilancio", che a partire dal 7 febbraio 2022 non vi sarebbe stata più facoltà di cessioni multiple dei crediti fiscali maturati e riferiti a Superbonus 110 e Altri Bonus Fiscali Edilizia (che ricomprendevano, ad esempio, Bonus Ristrutturazione, Bonus Facciate, ecc.).

L'introduzione della limitazione ad una sola cessione di credito fiscale ha temporaneamente sospeso il modello di business operativo "indiretto" adottato dalla Banca per la clientela Retail per l'acquisto di crediti fiscali. Tale modello, attivato mediante l'Accordo Distributivo stipulato nel 2020 con Cherry 106 (ora B.T.V. S.p.A.), prevedeva l'acquisto da parte della banca, tramite Cherry 106, dei crediti fiscali "Superbonus" e "Altri Crediti Fiscali" riferiti a clienti privati, condomìni e aziende.

In data 25 febbraio 2022 è stato pubblicato in Gazzetta Ufficiale il Decreto Legge 13/2022 "Misure urgenti per il contrasto alle frodi in materia edilizia e sull'elettricità prodotta da impianti da fonti rinnovabili" (c.d. "Decreto Anti Frodi"), che all'Articolo 1 ha modificato l'art. 28 del precedente "Decreto Legge Sostegni Ter", reintroducendo la possibilità di cessioni multiple dei crediti fiscali maturati e riferiti a Superbonus 110 e Altri Bonus Fiscali Edilizia purché effettuate a favore di banche e intermediari finanziari.

E' pertanto venuta meno la motivazione che aveva portato alla sospensione dell'operatività del modello di business operativo "indiretto" adottato dalla Banca, consentendo quindi a Cherry 106 di riprendere regolarmente ad operare nell'acquisto di crediti fiscali relativi a pratiche già contrattualizzate e completare il perfezionamento delle operazioni rimaste sospese a causa del blocco operativo citato. Il nuovo contesto normativo consente inoltre l'acquisto di nuovi crediti fiscali nei limiti del plafond assegnato.

Il citato Decreto ha inoltre prorogato fino al 31 dicembre 2022 la sospensione dei pagamenti delle rate dei mutui e dei finanziamenti, relativi agli interventi urgenti in favore delle popolazioni colpite dagli eventi sismici verificatisi nel

2016 nel Centro Italia, limitatamente alle attività economiche e produttive. Per i soggetti privati la sospensione è prevista per i mutui relativi alla prima casa di abitazione, inagibile o distrutta, localizzata in "zona rossa".

Omnicanalità

Nel corso del 2021 sono proseguite le attività volte allo sviluppo dell'offerta digitale rivolte ai clienti privati e aziende.

Nel 2021 gli sforzi progettuali sulle piattaforme dedicate ai privati si sono concentrati sul completamento del piano di roll out dei servizi abilitanti iniziato nel 2020 e, a partire da marzo 2021, il nuovo Contratto di Identità Digitale è disponibile per tutta la rete Banco BPM.

L'Identità Digitale regola, armonizza e integra i servizi di canale, la Firma digitale e la Firma grafometrica ed è offerta sia in occasione delle «nuove attivazioni» sia ai già titolari dei servizi di canale, raggiungendo entro fine anno circa 380 mila sottoscrizioni.

Costituisce un tassello fondamentale per operare in modalità paperless e digital, in filiale e tramite i canali telematici e rappresenta il prerequisito per l'accesso al nuovo processo di Offerta a distanza attraverso una stanza virtuale di scambio documentale e di firma, accessibile dal web.

La "Stanza di Firma", come elemento abilitante la proposizione commerciale attraverso il canale dell'Offerta a Distanza (OAD), permette alla Banca di instaurare nuove ed efficaci interazioni con i propri clienti che, in logica di web collaboration e mediante l'utilizzo della firma digitale, consentono di dare esecuzione a contratti di prodotti/servizi.

La "Stanza di Firma" svolge un ruolo sempre più centrale nell'interazione con il cliente pertanto lo sviluppo sarà esteso a breve all'app e alla clientela Business.

Da settembre 2021 è disponibile il servizio di consulenza finanziaria a distanza che permette ai clienti di prendere visione e sottoscrivere le proposte di consulenza direttamente tramite piattaforma web attraverso l'apposizione della firma digitale.

In linea con l'evoluzione del modello di servizio in chiave digitale definita dal Piano Industriale, nel corso del 2022 è previsto l'arricchimento progressivo dell'Offerta a Distanza (OAD) con un numero sempre maggiore di prodotti e servizi, quali ad esempio la Carta di Credito Nexi e il Prestito Agos.

Nel corso del 2021 è stato completato il nuovo Onboarding You rivolto alla clientela privata che intende aprire un conto corrente Banco BPM in una filiale territoriale. Dal sito pubblico della banca il cliente accede al nuovo processo di onboarding digitale per l'apertura del conto You e in maniera opzionale può richiedere la carta bancomat. Il conto You prevede anche la sottoscrizione dell'identità digitale.

Il processo totalmente in self presenta quattro macro step al fine di consentire la sottoscrizione del contratto di conto corrente online direttamente con firma digitale:

  • gestione dati anagrafici e caricamento documenti;
  • richiesta Identità Digitale;
  • scelta della filiale e richiesta Conto You;
  • richiesta carta di debito (opzionale).

Uno degli elementi di novità è l'upload dei documenti con utilizzo del servizio di OCR (Optical Character Recognition, Riconoscimento ottico dei caratteri), che mediante appositi algoritmi è in grado di individuare, all'interno di un'immagine, le componenti che rappresentano il testo.

Nel 2021, oltre all'integrazione del canale remoto ATM con il CRM, è stata rilasciata una nuova funzionalità per la clientela che prevede la possibilità di modificare il numero di cellulare predefinito dei servizi You o di Webank tramite ATM. I clienti che non hanno i servizi di internet banking possono, invece, inserire un nuovo numero di cellulare che la Banca potrà utilizzare per eventuali comunicazioni.

Dal punto di vista normativo, la PSD2 ha imposto l'introduzione della Strong Customer Authentication anche in caso di pagamento online con carta di pagamento, con il fine di aumentare la sicurezza dei pagamenti elettronici e ridurre il rischio di frode (articolo 97) con impatti su merchant, circuiti, issuer e acquirer. Il Gruppo Banco BPM, che

esercita anche il ruolo di issuer ha predisposto un piano di attività ed una serie di iniziative di comunicazione volte ad agevolare la migrazione verso i nuovi strumenti di sicurezza "compliant psd2".

Nel 2021 sono state si sono avviate iniziative per il passaggio al 3ds dei sistemi di pagamento come previsto dalla normativa. A giugno del 2020 i clienti carte K che possedevano un token compliant erano il 49%. A distanza di 12 mesi, grazie alle azioni messe in campo, la percentuale è salita all'81%. La percentuale di clienti che effettuano transazioni online è arrivata al 92%.

Nell'ambito delle evoluzioni dei canali digitali abilitate dalla nuova normativa europea PSD2 è stata intrapresa un'ulteriore iniziativa nel corso dell'anno, che consiste nel servizio di aggregazione conti di pagamento (AISP). Il servizio digitale (fruibile tramite YouAPP e App Webank) consente ai clienti privati con Identità Digitale e Firma Digitale Remota (FDR) di visualizzare saldo e movimenti dei conti di pagamento detenuti presso altri prestatori di servizi di pagamento. In questo modo il cliente potrà avere una visione di insieme della propria situazione

Nel corso del 2021 è stato completato il rilascio della nuova APP privati iniziato nel 2020. La stessa è stata soggetta a continue evolutive in ottica di Mobile First e vede un costante aumento dell'utilizzo da parte dei clienti. Tra le principali funzioni rilasciate si segnalano:

• vendita della carta Amex in self (funzione inserita anche su Web);

finanziaria, analizzare le proprie abitudini di spesa ed esigenze finanziarie future.

  • cruscotto privacy e gestione contatti commerciali;
  • evoluzione assistente virtuale e voice;
  • simulatore mutui che prevede un appuntamento in filiale per i clienti You e un invio della richiesta alla Filiale Virtuale per la clientela Webank;
  • prenotazione ricontatto telefonico da parte del Contact Center (Call Me Back);
  • sottoscrizione Firma Digitale Remota per clienti Webank durante il processo di richiesta AISP.

È continuato anche per il 2021, l'efficientamento delle piattaforme web attraverso la revisione di funzionalità esistenti, l'aggiornamento del catalogo prodotti assicurativi (Cattolica e Covèa) e di finanziamento (mutuo giovani), e il rilascio di nuovi strumenti e servizi, quali ad esempio la vendita in self delle carte Amex, la vendita in OAD della polizza Mp5 BPM e la possibilità di visualizzare il proprio portafoglio polizze.

Nel 2021 gli sforzi progettuali sulle piattaforme dedicate ai privati in ambito trading e investimenti si sono concentrati su:

  • conclusione del processo di efficientamento dei canali tramite la Convergenza Tecnologica dei servizi trading e investimenti. Tale attività, terminata nell'ottobre 2021, ha esteso ai servizi di back end gli interventi effettuati sul front end conclusi nel 2020, completando la costruzione di un'infrastruttura che massimizzi le sinergie tra i servizi WeBank e YouWeb, al fine di sfruttare i rilevanti benefici in termini di ottimizzazione degli interventi evolutivi, manutentivi nonché di riduzione dei costi;
  • avvio del progetto per la migrazione da Intesa San Paolo a Banca Akros della negoziazione tramite canale Webank di derivati quotati su mercati regolamentati.

Nel corso del secondo semestre 2021 sono stati migrati al negoziatore di gruppo i primi mercati (a luglio Euronext – LIFFE, a novembre IDEM), il progetto si concluderà nel corso del primo trimestre 2022 con la migrazione dei mercati EUREX e CME Globex.

Questo progetto di internalizzazione nel gruppo Banco BPM tutta l'operatività di negoziazione effettuata dai clienti tramite trading online, mantenendo i servizi di brokerage esterni esclusivamente come backup, consentirà di ottimizzare le sinergie di gruppo, producendo benefici sensibili in termini di riduzione di costi, di miglioramento del servizio offerto ai clienti e di incremento della quota di mercato di Banca Akros nel segmento della negoziazione conto terzi.

Nel corso del 2021 si sono intensificate le attività dedicate a Banca Aletti iniziate già a fine 2020 con il rilascio della nuova App. In particolare, si è lavorato sui seguenti temi:

  • personalizzazione e miglioramento dell'esperienza di utilizzo dei canali Web e App da parte della clientela di Banca Aletti che beneficia ora di una personalizzazione a livello di logo, colori identificativi, funzionalità specifiche dei servizi messi a disposizione da Banca Aletti, catalogo fondi e sicav dedicato;
  • introduzione di nuove sezioni informative profilate per la clientela di Banca Aletti, come i menù dedicati alle "Carte" (App e Web) e al mondo "Assicurazioni"(Web);

• possibilità di fruire del servizio di Web Advisory da App, consentendo al cliente di navigare, in modalità responsive, le proposte di consulenza erogate con il servizio di Web Advisory.

Per quanto riguarda la clientela imprese di seguito si riportano le principali attività progettuali del 2021.

  • nell'ultimo trimestre dell'anno è stata rilasciata la nuova app denominata "YouBusiness App", un'applicazione per smartphone e tablet interamente dedicata al mondo Business. Il progetto è stato pensato sulla base delle principali necessità espresse dalla clientela e, per tale ragione, l'applicazione è stata configurata inserendo al suo interno le operazioni maggiormente utilizzate sulla piattaforma Web. YouBusiness App costituisce inoltre un nuovo canale di contatto con la clientela, realizzando così un importante tassello nell'asset multicanale della banca. I prossimi obiettivi sono l'aumento del numero delle operazioni dispositive disponibili su YouBusiness App e la migrazione della clientela al token app, ottimizzando così la user experience dei clienti, riducendo i costi aziendali e migliorando il tasso ESG della banca;
  • l'incremento dell'operatività a distanza grazie al servizio abilitante della "stanza di firma" per la clientela business. Quest'attività, in fase di completamento, troverà piena applicazione nel corso del 2022 agevolando la trasformazione digitale dei processi commerciali in filiale e sui canali online;
  • l'evoluzione del servizio Smart lending che prevede adesso la completa digitalizzazione del processo di richiesta del finanziamento, con l'obiettivo di arrivare nel 2022 alla sottoscrizione online del contratto di finanziamento (fully digital);
  • il processo di ottimizzazione del canale web che grazie ad un costante ascolto della voce del cliente tramite survey e richieste al Contact Center, ha consentito un ulteriore miglioramento dei servizi offerti, in particolare F24, pagamento stipendi, esiti pagamenti e incassi, richiesta di anticipo fatture.

Proseguono inoltre le attività di allineamento agli standard CBI (Corporate Banking Interbancario), come ad esempio lo sviluppo della Rendicontazione XML per i collegamenti CBI passivi ed il Monitoraggio Finanziario.

Per quanto riguarda la clientela imprese a fine anno è stata introdotta un'ulteriore importante novità: il servizio BFM (Business Financial Management) che viene offerto a tutta la clientela abilitata alla piattaforma aziende YouBusiness Web ed è un utile strumento che consente al cliente di accedere a importanti nuove funzionalità quali:

• categorizzazione movimenti;

  • riconciliazione automatica delle fatture;
  • previsionale (tramite grafico) delle entrate e uscite future;
  • gestione della movimentazione ricorrente e del budget assegnato ai progetti aziendali.

Con il BFM le imprese, in particolare se di piccola dimensione, possono gestire in piena autonomia il cash flow aziendale liberando in tal modo risorse e tempo per attività a maggior valore aggiunto.

Nel 2021 Banco BPM ha accresciuto significativamente i livelli di digital adoption in tutti i principali segmenti della clientela grazie all'aumento delle abilitazioni e alla crescita degli utilizzi che ha interessato in particolar modo il mobile. Le numeriche evidenziano che l'introduzione della nuova App sulla clientela Privati ha creato un ulteriore boost sull'utilizzo sia informativo che dispositivo del canale mobile rendendolo sempre più centrale nella relazione tra Banca e Cliente.

Di seguito viene riportato il trend dei clienti abilitati ai servizi multicanale:

Prodotto/Servizio Dati fine 2021 Dati fine 2020 Delta %
Nr. Clienti con servizio Home Banking 2.032.457 1.984.599 + 2,41%
Nr. Clienti con Identità Digitale 386.659 2.996 non sign.
Nr. Clienti con Banca Telefonica 1.963.091 1.899.869 + 3,33%
Nr. Clienti digitali puri (Webank) 250.886 250.715 non sign.
% Clienti Dispositivi Dati fine 2021 Dati fine 2020 Delta %
% Clienti dispositivi online su totale clienti dispositivi 52,6% 49,3% + 3,30%
% Clienti dispositivi mobile su totale clienti dispositivi online 68,0% 60,3% +7,70%

Contact center

Nel corso del 2021 la struttura del Customer Support e Development ha ulteriormente consolidato la collaborazione con il canale Rete.

In particolare, nell'ambito del servizio Super Bonus 110 ha sviluppato e gestito in toto un servizio di assistenza e di relazione che si è rilevato di primaria importanza per il successo dell'iniziativa. L'interesse dimostrato dai diversi segmenti di clientela in perimetro (privati, aziende e condomini) verso il nuovo Servizio e le scadenze dettate dalla normativa hanno portato a un aumento progressivo e costante dei volumi di contatto.

In coerenza con gli obiettivi dichiarati dal Piano Industriale 2021/2024, nell'ambito dell'area di sviluppo, è stata ulteriormente potenziata l'attività a supporto del cross selling su diversi ambiti di business, in sinergia con i Customer Journey Omnicanale.

Sempre in ottica di collaborazione con la Rete, il Customer Support e Development ha ampliato la propria sfera di intervento nel contatto proattivo dei clienti selezionati dai Customer journey al fine di fissare un appuntamento in agenzia: nel corso del 2021 la percentuale di clienti Retail e Private contattati dalla struttura per finalità commerciali e di caring è più che raddoppiato rispetto al 2020.

Inoltre, al fine di spingere la digitalizzazione della clientela, prevalentemente Retail, nell'ultima parte dell'anno, sono state individuate nuove e straordinarie iniziative telefoniche outbound.

Nella sfera di competenza legata al supporto, la clientela è stata gestita attivamente sia tramite i tradizionali canali telefonici (numero verde con operatore e risponditore automatico IVR, nuovo servizio di call back disponibile da app e sito per una parte della clientela) e scritti (messaggi e-mail) che tramite assistente virtuale (web e mobile) e canali social; le principali aree di operatività, oltre al Super Bonus 110, sono state le seguenti, in continuità con il 2020:

  • il supporto a livello di assistenza e navigazione alla clientela dotata di servizi di home banking sia dei clienti privati Banco BPM e digitali Webank che delle aziende titolari di remote banking (YouBusiness Web);
  • la gestione del servizio di banca telefonica (operatività diretta banking e trading) sia in per i clienti privati Banco BPM che per i clienti digitali Webank;
  • il supporto alla clientela in fase di pre e post vendita del servizio online Webank, per tutti i prodotti e servizi offerti, in sinergia con la filiale virtuale (rappresentando l'unico canale di comunicazione tra la banca ed il cliente);
  • il supporto ai clienti privati Webank e Banco BPM su tematiche inerenti le carte.

Monetica – Carte di pagamento

Nel corso del 2021 Banco BPM ha innovato il proprio parco Carte di Debito e Prepagate dotandole della funzionalità di Tokenizzazione e consentendo la Digitalizzazione delle Carte di Pagamento di propria emissione nei principali Digital Wallet: Samsung Pay, Google Pay, Garmin Pay, Fitbit Pay e Xiaomi Pay.

Il nostro Istituto, sempre attento all'innovazione dei servizi proposti alla propria Clientela ha stipulato convenzioni con soggetti Terzi (OTT), fornitori di specifiche applicazioni di pagamento, che rendono possibile la gestione di Digital Wallet su cui la carta può essere registrata in formato virtuale ed utilizzata tramite dispositivi mobili abilitati come ad esempio smartphone, smartwatch e wearable.

La Digitalizzazione delle Carte di Pagamento consente al Titolare della Carta di utilizzare il proprio Dispositivo Mobile per effettuare Operazioni di Pagamento tramite Digital Wallet presso i POS dotati di tecnologia NFC, sui Siti Internet o sulle Applicazioni di commercio elettronico degli Esercenti abilitati che espongono i marchi dei circuiti di pagamento indicati sulla Carta.

Banco BPM è stato uno dei primi Istituti in Italia ad abilitare la digitalizzazione della componente Nazionale (PagoBANCOMAT), oltre a quella Internazionale (Maestro), per le carte di Debito cobadge, consentendo alla propria clientela che utilizza Samsung Pay di poter scegliere con quale circuito effettuare i pagamenti anche nel mondo digitale.

Nel corso dell'anno i clienti hanno mostrato una spiccata propensione nei confronti del digitale e dell'utilizzo di pagamenti elettronici: coloro che tradizionalmente sono stati diffidenti per anni al cashless, hanno cambiato idea dopo averli dovuti sperimentare nella stagione pandemica; fondamentale è stata anche l'azione del legislatore sempre più orientata a promuovere pagamenti alternativi al contante.

Al fine di cogliere questa opportunità Banco BPM ha innovato i suoi prodotti per soddisfare le richiesta della propria clientela non solo attraverso i Digital Wallet dei principali OTT per i pagamenti con le Carte Digitalizzate ma anche attraverso BANCOMAT Pay® per i trasferimenti di denaro tra privati e per i pagamenti con il Numero di Cellulare.

BANCOMAT Pay® è la modalità di pagamento digitale che permette di pagare presso tutti gli esercenti, sui siti ecommerce e mobile-commerce, convenzionati e di inviare o ricevere denaro in tempo reale 7 giorni su 7 h 24, senza conoscere l'IBAN del beneficiario ma col solo numero di cellulare, addebitando o accreditando direttamente il proprio conto corrente, istantaneamente.

Banco BPM proseguirà nel 2022 il percorso Innovativo Digitale rendendo disponibile Apple Pay nei primi mesi dell'anno e completando il processo di digitalizzazione abilitando anche le Carte di Credito Cartimpronta.

Mutui privati

Gli effetti della pandemia esplosa nel 2020 si sono in parte trascinati anche nel corso del 2021. Ciò nonostante, nel corso del 2021 si è registrato un tangibile aumento dei volumi delle erogazioni. Il dato finale, di poco superiore ai 4 miliardi, ha fatto registrare un aumento di circa il 30% rispetto allo scorso anno.

L'attività del Banco BPM è proseguita nel 2021 con la razionalizzazione dell'offerta distributiva sui canali diretti e dai partner commerciali, mantenendo nell'anno le posizioni di player di riferimento fra i principali competitor nazionali. L'offerta a catalogo è stata arricchita con il lancio dei "Mutui Green" con l'obiettivo di stimolare l'efficientamento energetico degli immobili. Inoltre, vista l'attenzione sempre più crescente dedicata dal mercato al target giovani, sempre nell'ambito dell'offerta Green, è stata rilasciata una versione denominata "Mutuo Giovani" garantita dalla presenza del Fondo Garanzia Prima Casa CONSAP.

Nel 2021 la Banca ha, inoltre, confermato il proprio impegno nel mantenere e portare avanti le azioni di supporto alla clientela in difficoltà con il rimborso delle rate dei finanziamenti per gli effetti causati dal Coronavirus, sia per quanto riguarda i lavoratori subordinati sia per il mondo dei lavoratori autonomi e delle professioni.

Banco BPM, come negli anni precedenti, anche nel 2021 ha aderito sin da subito a tutte le moratorie di legge intraprese dal Governo alle quali ha affiancato proprie iniziative di sospensione complementari di mutui e prestiti alle famiglie. Complessivamente gli interventi di moratoria a privati nel 2021 hanno interessato poco più di 10.700 finanziamenti.

Credito al consumo

Nel corso del 2021 la produzione di prestiti personali è stata di 970 milioni, attestandosi così a livelli vicini a quelli del periodo pre Covid-19. La quasi totalità dei prestiti personali è stata erogata da Agos Ducato, società di credito al consumo i cui prodotti sono distribuiti in esclusiva da Banco BPM. Nella prima parte dell'anno, inoltre, è continuata la modalità di vendita a distanza dei prestiti personali per rispondere ai bisogni della clientela privata che non poteva recarsi in filiale per dar corso alla richiesta di un prestito personale.

Con l'intenzione di mantenere sempre viva l'attenzione verso il segmento Giovani, Banco BPM ha ampliato l'offerta dedicata a questo target di clientela con iniziative specifiche.

Nell'ultima parte dell'anno infatti è stata data evidenza al prodotto "Prestito Giovani con Garanzia Fondo per il Credito a Giovani". Il finanziamento è dedicato a studenti di età compresa tra i 18 e i 40 anni, che intendono accedere a una serie di corsi di studio e gode, inoltre, della presenza della garanzia del "Fondo per il Credito ai Giovani", istituito dal Governo e gestito da CONSAP, in misura pari al 70% dell'importo del finanziamento concesso.

Nei mesi di Novembre e Dicembre, inoltre, i giovani under 36 hanno avuto l'opportunità di richiedere un prestito personale Agos non legato ad uno scopo specifico (oppure senza obbligo di destinazione) con un'offerta dedicata ed il pagamento della prima rata nell'anno successivo.

Infine, con l'intento di manifestare sempre di più la sua costante vicinanza ed attenzione alle esigenze delle famiglie e aiutarle nella ripresa dopo il difficile momento emergenziale, Banco BPM è stato promotore nel corso del 2021 di iniziative dedicate proprio ai prestiti personali Agos durante le quali i clienti interessati hanno potuto beneficiare di condizioni vantaggiose, anche con il posticipo del pagamento della prima rata.

Anticipazione del trattamento di fine servizio per dipendenti della Pubblica Amministrazione

Nel corso del 2021 è stata consolidata l'attività di promozione del prodotto che, grazie anche alla sottoscrizione di nuove convenzioni, ha permesso a Banco BPM, di essere leader sul mercato per questa tipologia di prodotto.

Continua inoltre proficua cooperazione di Banco BPM con le primarie Istituzioni e Associazioni professionali del Paese, concretizzando l'importante attenzione che l'istituto di credito rivolge ai professionisti e agli Organi e Corpi militari dello Stato italiano.

Complessivamente nel 2021 sono state concesse 1.700 anticipazioni.

Prodotti d'investimento

Nel 2021 i volumi di raccolta sul risparmio gestito si sono concentrati principalmente su prodotti flessibili e azionari improntati alla diversificazione degli asset.

Per assicurare la più ampia offerta sono continuate le collaborazioni con le più prestigiose case d'investimento e tra i principali partner del gruppo si conferma Anima SGR.

Il Gruppo Banco BPM pone particolare attenzione ai criteri ESG e in tale ottica sono stati distribuiti prodotti che rispettano l'art.8 del Regolamento UE Sostenibilità e Finanza.

In linea con questo nel catologo prodotti di risparmio gestito si è ampliata la proposta con prodotti tematici dedicati, tra cui il fondo Anima Gender Equality 2026, fondo flessibile Multi Asset - prodotto che investe in società che si contraddistinguono per la valorizzazione della parità di genere – e, il nuovo sistema di Fondi Comunitam, che integra in modo strutturato nel processo di investimento l'analisi dei fattori ESG e i criteri presenti nelle linee guida della Conferenza Episcopale Italiana (CEI).

Nel 2021 è stato anche collocato un fondo d'investimento alternativo di tipo chiuso ELTIF (European Long Term Investment Fund), in collaborazione con Anima Sgr denominato Anima ELTIF Italia 2026 per allineare la gamma dell'offerta e proporre un canale alternativo per il finanziamento di progetti a lungo termine a beneficio delle piccole e medie imprese, consentendo di sfruttare i benefici fiscali confermati dal Decreto Rilancio.

Nel 2021 il Gruppo ha proseguito la distribuzione dell'offerta assicurativa attraverso le joint-venture costituite con la società Vera Vita, Vera Financial e con la società Bipiemme Vita.

In tale ambito le preferenze dei clienti sono state rivolte al mondo delle polizze Multiramo. Tali prodotti hanno consentito alla clientela di unire soluzioni di protezione dei risparmi a soluzioni capaci di cogliere le migliori opportunità di rendimento offerte dai mercati. Nell'ambito dei prodotti di investimento assicurativo sono stati inoltre proposti prodotti Unit-linked, attraverso collocamenti a finestre temporali, con investimenti che rispettano i criteri ESG.

Sul tema ESG si evidenzia l'impegno di Vera Financial che, con la sottoscrizione della polizza Futuro Sostenibile 2.0, ha effettuato una donazione per piantare e crescere un albero.

Il Gruppo, nell'anno 2021, ha continuato l'emissione di certificates e, in linea con le preferenze della clientela, i prodotti hanno mantenuto la struttura finanziaria che protegge il capitale (Equity Protection).

L'utilizzo come sottostanti ai certificates di diversi Indici settoriali europei (ad es. Eurostoxx Oil&Gas, Eurostoxx Insurance, Eurostoxx Banks, Eurostoxx Utilities) e molteplici Indici borsistici Europei e Mondiali ha permesso una buona diversificazione.

Il Gruppo, per la parte di Previdenza complementare ha proposto un'iniziativa commerciale per promuovere i due prodotti a catalogo dedicati, il fondo Pensioni "Arti & Mestieri" di Anima Sgr e il Piano Individuale Pensionistico della Compagnia Vera Vita.

Bancassurance Protezione

Nel 2021, in considerazione del protrarsi della pandemia da Covid-19 e con l'obbiettivo di perseguire una multicanalità di offerta anche per le polizze danni, la Banca ha proseguito nello sviluppo dei servizi e dell'offerta del canale online.

L'utente online ora può consultare le proprie polizze in portafoglio, emesse dai due principali partners assicurativi Gruppo BPM Vita e Compagnie Vera (sia vita che danni), dal proprio servizio di Banking.

L'offerta del catalogo prodotti online di Vera Assicurazioni è stato arricchita dalla polizza Tutela Legale privati, prima disponibile solo da canale agenziale.

A tutela dei numerosi condomini, che hanno usufruito degli ingenti incentivi fiscali statali per la ristrutturazione degli immobili, è stata creata, in perimetro commerciale Vera Assicurazioni, una polizza a copertura degli eventi catastrofali.

In considerazione delle maggiori necessità di protezione sanitaria, dovuto anche alle insicurezze generate dal perdurare della pandemia, è stata creata, in entrambi i perimetri commerciali, una polizza sanitaria multigaranzia di nuova concezione modulare e completa.

Con la nuova polizza, in ottica di razionalizzazione del catalogo prodotti, sono state eliminate le vecchie polizze che prevedevano garanzie analoghe.

A maggior tutela del consumatore e a completamento del recepimento della Direttiva IDD (Insurance Distribution Directive) e dei relativi Regolamenti IVASS, in particolare il Regolamento 40/2018, è stato creato un nuovo questionario IDD che approfondisce ulteriormente l'analisi dei bisogni assicurativi, verificando sempre la coerenza con i prodotti a catalogo.

La nuova funzionalità, che principalmente tutela il consumatore, aiuta anche il gestore nella fase di proposizione d'offerta dei prodotti danni.

Con le Compagnie Assicurative Partner sono state inoltre individuate iniziative ad hoc, finalizzate ad agevolare l'accesso alle coperture assicurative, elargendo benefici concreti quali, ad esempio, un mese gratuito di copertura assicurativa o particolari sconti se la polizza viene acquistata autonomamente online dal cliente.

Ascolto del cliente

Anche nel 2021 grande importanza è stata data all'ascolto della clientela e alla rilevazione della soddisfazione, entrambe volte al miglioramento del servizio erogato.

La Customer Experience relazionale, o Customer Satisfaction, nel 2021 è stata condotta coinvolgendo circa 187 mila clienti retail, Privati e PMI.

Nel 2021, delle 187 mila interviste, il 20% circa sono con metodologia CAWI (40 mila), mentre il restante 80% sono telefoniche.

La soddisfazione è misurata utilizzando il TRI*M, un indice numerico da 0 a 100 che è dato dalle valutazioni che i clienti danno relativamente a soddisfazione complessiva, raccomandabilità, propensione al riacquisto e convenienza di Banco BPM. Un altro indicatore utilizzato per misurare la soddisfazione è il Net Promoter Score (NPS), che monitora la propensione del Cliente a consigliare Banco BPM. Nelle indagini di Customer Satisfaction viene indagata inoltre la soddisfazione riguardante i prodotti, la reputazione, il servizio di Filiale, i canali web e le eventuali criticità riscontrate. In ottica di costante presidio del livello di servizio percepito dai nostri clienti, tutti i risultati e gli approfondimenti delle indagini di soddisfazione sono stati pubblicati e resi disponibili ai colleghi all'interno di un portale dedicato della Intranet aziendale. Nel 2021, tutti gli indicatori di soddisfazione misurati hanno registrato un miglioramento rispetto all'anno passato. L'indice TRI*M di Banco BPM è 68 (+1 rispetto al 2020), mentre l'indice NPS è pari a 23 (+3 rispetto al 2020). Al fine di monitorare la qualità erogata, inoltre, sono state effettuate oltre circa 2.500 visite alle Filiali del Gruppo con la tecnica del "Mystery shopping". Le visite hanno confermato un buon livello del servizio di filiale, con particolare riferimento all'aspetto relazionale.

Il 2021 è stato inoltre l'anno dell'ulteriore rafforzamento degli strumenti a disposizione per l'ascolto attivo e il presidio dell'Experience a 360 gradi. Banco BPM ha proseguito infatti nell'integrazione della piattaforma di Customer Feedback Management (CFM), per raccogliere feedback in tempo reale riguardanti l'esperienza del cliente su prodotti, servizi e processi. Introdotta nel 2020, la Piattaforma ha permesso di raccogliere, ad oggi, circa 160.000 feedback istantanei all'interno dei Servizi Digitali del Gruppo (YouWeb, Webank, YouBusiness Web, YouApp e App Webank) e tramite Direct Mailing a conclusione di specifiche operazioni (es. apertura conto corrente, sottoscrizione mutuo, compravendita titoli, sottoscrizione polizza, ecc.).

Questi feedback hanno consentito a Banco BPM di introdurre innovativi processi di lavoro, volti al cosiddetto "Close the Loop", ossia la possibilità, partendo dai feedback ricevuti dai clienti, di migliorare ed implementare prodotti/servizi o addirittura dare feedback al cliente stesso. Nel 2021, ad esempio, è stato avviato un pilota sulla clientela Aziende che prevede, a cura del Contact Center, un ricontatto del cliente entro massimo 48 ore dal feedback ricevuto dalla piattaforma YouBusiness Web. I primi riscontri mostrano che il ricontatto genera un effetto positivo sulla clientela, riscontrabile in feedback migliorativi rispetto a quelli precedentemente dati.

Ricerche

In aggiunta alle già citate attività di indagine sull'Experience della clientela, nel corso del 2021 sono stati condotti circa 15 progetti di Ricerca ad hoc per il Gruppo, volti ad indirizzare le tematiche che, nel corso dell'anno, hanno richiesto un maggior approfondimento. In particolare, tali progetti si sono focalizzati sulla verifica dei livelli di User Experience nei confronti delle Piattaforme Digitali del Gruppo, contribuendo ad individuare le possibili aree di miglioramento e fornendo un supporto alla strategia e al design della stessa. Sono state inoltre realizzate numerose indagini in supporto alle Strutture del Gruppo inerenti alla tematica ESG e allo sviluppo di nuovi prodotti e servizi e al miglioramento di quelli esistenti. Per tali attività di ricerca, oltre al coinvolgimento di specifici target di clientela, si è fatto ricorso anche alla Panel Community "Insquadra", che dal 2019 è un ulteriore strumento a disposizione per

l'ascolto continuativo della voce del cliente e che coinvolge circa 2.000 clienti Privati e 500 clienti Imprese. I clienti che partecipano alle attività di ricerca di Banco BPM contribuiscono al processo decisionale del Gruppo, fornendo il proprio parere, generando idee e condividendo esperienze e sensazioni. In aggiunta a quanto sopra, i clienti Imprese, ogni volta che partecipano ad un'indagine, contribuiscono alle donazioni destinate alla Fondazione AIRC, supportando così la collaborazione in essere tra il nostro Gruppo e AIRC. Nel 2021, grazie alla partecipazione a Insquadra, è stato possibile contribuire anche al finanziamento di una borsa di studio per giovani ricercatori.

Noleggio a Lungo Termine

Nell'ambito della partnership commerciale con Alphabet (Gruppo BMW), che offre ai clienti il noleggio a lungo termine di vetture e veicoli industriali, a partire dal mese di novembre 2021 è stata introdotta la possibilità, per la clientela dei servizi Webank e YouWeb, di formulare un preventivo e sottoscrivere il contratto di noleggio direttamente online. Tale innovazione ha consentito sia di incrementare sensibilmente la visibilità della vetrina dei prodotti offerti, che, conseguentemente, il numero di clienti interessati presso la rete commerciale.

Sono in corso di rilascio le funzionalità precedentemente descritte anche sul canale APP, al fine di catturare l'interesse della clientela che predilige tale modalità di interfacciamento con la Banca.

E' stata inoltre attivata, sempre in modalità completamente online, una ulteriore funzionalità che consente di richiedere una vettura sostitutiva in attesa della consegna di quella ordinata. In tale modo i clienti possono accedere alla mobilità nel giro di 48-72 H dalla richiesta, con significativo accorciamento dei tempi d'attesa precedentemente registrati.

Clientela Imprese

I clienti Imprese titolari di conto corrente al 31 dicembre 2021 sono circa 470 mila di cui:

Segmento n. clienti
con c/c
% rispetto
al totale
imprese
Piccoli Operatori Economici 157.028 33,5%
Business 140.954 30,1%
Imprese 43.403 9,3%
Condomini 82.296 17,6%
Altre imprese 44.725 9,5%
Totale 468.406 100,0%

La distribuzione della clientela (clienti unici con conto corrente) per livelli di fatturato conferma la significativa concentrazione nella classe fino a 25 milioni (circa il 99%) già registrata negli anni precedenti, a conferma della vocazione del Gruppo Banco BPM nella relazione con le aziende di medie dimensioni.

Per quanto riguarda la suddivisione della clientela per settori di attività produttiva, le attività commerciali, le attività legate all'estrazione di minerale e quelle manifatturiere hanno continuato a rappresentare l'ambito più significativo, seguite da quelle legate alle costruzioni e immobiliare, all'attività di ristorazione e al mondo dell'agricoltura.

Come più sopra ricordato, la distribuzione della clientela Imprese vede una significativa incidenza delle piccole e medie imprese, nei confronti delle quali il Gruppo, nel corso del 2021, ha ulteriormente rafforzato la propria attività, confermando il ruolo di banca di riferimento e di supporto al tessuto imprenditoriale nei principali territori serviti.

In particolare l'attività si è sviluppata con prodotti e servizi dedicati, nel seguito descritti.

Servizi di incasso e pagamento

Sempre maggiore risulta il peso della componente da servizi transazionali nella composizione del margine da servizi della banca con un'incidenza sempre più alta dei canali telematici (soprattutto quello costituito da You App) a discapito di quella più tradizionali come la filiale.

Una crescita particolarmente vigorosa hanno registrato sia le operazioni di bonifico (soprattutto quelle in modalità "urgente" e "istantanea") che quelle di pagamento tramite circuito "pagoPA", guidato, quest'ultimo, dall'obbligo normativo che, a partire dal 1° marzo 2021, vincola gli Enti della Pubblica Amministrazione (comprese le società partecipate) ad adottare tale sistema per la gestione dei propri incassi.

Tale aumento è stato accompagnato sia da una serie di azioni di direct marketing rivolte in modo principale alla clientela con un elevato livello di digitazione che da un processo continuo di formazione sul tema rivolto ai colleghi di Rete, anche con il coinvolgimento degli Specialisti dei Prodotti Transazionali.

Monetica – POS

Il pagamento tramite POS è oggi una modalità di pagamento tra le più sicure, che permette di pagare beni e servizi attraverso l'utilizzo di carte di credito, carte di debito e bancomat.

Per l'anno 2021 Banco BPM ha confermato tutte le promozioni in essere ai propri esercenti sia di terminali fissi che mobile, con l'utilizzo di carte tradizionali, contactless o con token nei wallet digitali ed ha lanciato la promo "Special" rivolta al commercio online, in crescita esponenziale in tempi di emergenza Covid.

Banco BPM ha inoltre azzerato dal 1° gennaio 2021 per i successivi 2 anni, a tutti i propri esercenti in stock e di nuova acquisizione, l'addebito delle commissioni delle transazioni con carte PagoBancomat per importi inferiori ai 5 euro e, grazie all'iniziativa del Legislatore "Bonus POS" che ha incrementato dal 30% fino al 100% il credito di imposta sulle commissioni addebitate per i pagamenti elettronici effettuati mediante POS, ha contribuito a spingere la crescita del transato soprattutto dei piccoli esercenti e del segmento small business.

A livello operativo nel corso del corrente anno Banco BPM ha adeguato i terminali dei propri esercenti ai nuovi limiti per effettuare pagamenti contactless senza dover inserire il codice PIN, innalzato da 25 a 50 euro. Una pronta risposta alle esigenze del mercato che, provato dalla pandemia, richiede strumenti di pagamento semplici e a prova di contagio.

Tra le novità Banco BPM, in partnership con Nexi, ha inoltre messo a disposizione dei propri esercenti servizi a valore aggiunto ampliando l'estensione dell'accettazione dei buoni pasti a nuove Compagnie e introducendo la commercializzazione del circuito Bancomat Pay® per i pagamenti digitali presso tutti gli esercenti con siti ecommerce.

Infine ha posto le basi progettuali, nell'ambito del percorso Innovativo Digitale Omnichannel Sales, dell'offerta a distanza e della vendita in selfie dei prodotti POS che saranno resi disponibili nel corso del prossimo anno.

Impieghi e finanziamenti

I prodotti di finanziamento che compongono i vari Cataloghi, univoci per tutto il Gruppo Banco BPM, mirano a soddisfare le principali e più frequenti necessità di utilizzo: investimenti, capitale circolante, liquidità, consolidamenti, anticipi, elasticità di cassa, crediti di firma.

A seguito delle difficoltà economico/finanziarie subite dalle Imprese, conseguenti al perdurare lo stato di emergenza derivante dalla pandemia Covid-19, è continuata l'attività di miglioramento ed aggiornamento delle tipologie di finanziamento, con l'obiettivo di garantire un Catalogo Prodotti di Finanziamento sempre coerente con le esigenze di mercato e al tempo stesso efficace nella proposta commerciale da parte della Rete Commerciale.

La Banca, nell'intento di proporre soluzioni operative e di sostegno finanziario alla propria clientela - volendo al contempo cogliere le opportunità derivanti dalle normative emanate in materia di "crediti fiscali" - ha proseguito la propria collaborazione con Cherry 106 S.p.A. ora Banco delle Tre Venezie S.p.A. (di seguito B.T.V.) distribuendo i prodotti di acquisto di crediti fiscali con operatività totalmente digitale ed ha continuato ad offrire – con prodotti dedicati allo scopo - la copertura finanziaria per il tempo intercorrente tra l'avvio dei lavori del cantiere ed il suo completamento (a SAL o complessivo) con conseguente monetizzazione del credito fiscale ceduto. In particolare:

  • "Anticipo Superbonus Consumatori", destinato ad offrire a clienti consumatori Persone Fisiche e Condomìni la copertura finanziaria per il tempo intercorrente tra l'avvio dei lavori del cantiere ed il suo completamento (a SAL o complessivo) con conseguente monetizzazione del credito fiscale ceduto a B.T.V.;
  • finanziamenti chirografari a Condomìni "Credito Condominio", "Credito Condominio Energy Efficiency Italia", prevedendo la possibilità di finanziare le spese di riqualificazione edilizia e di efficientamento energetico anche per la parte di lavori che sarà pagata tramite l'utilizzo del corrispettivo derivante dalla cessione a Cherry 106 di tali crediti fiscali, affiancando la già presente possibilità di finanziamento dei costi dei lavori fino al 100%, IVA inclusa, al netto del credito fiscale ceduto all'impresa mediante "sconto in fattura";

• "Anticipo Contratti Riqualificazione Edifici" destinato alle aziende, attraverso il quale le stesse possono ottenere una copertura finanziaria per il tempo intercorrente tra l'avvio dei lavori del cantiere ed il suo completamento (a SAL o complessivo) con conseguente monetizzazione del credito fiscale ceduto all'intermediario partner commerciale della Banca.

Nel corso del 2021 sono proseguiti i cantieri progettuali volti a perseguire soluzioni finanziarie accessibili per supportare le PMI nella loro transizione energetica e gli investimenti in impianti di energia rinnovabile nell'ambito della tematica riguardante i Sustainable Linked Loan.

I nuovi prodotti si inseriscono nel più ampio contesto delle linee guida di indirizzo strategico in materia di politiche creditizie adottate dalla banca. Intendono diventare la principale offerta che la banca mette a disposizione alle aziende che vogliono intraprendere percorsi virtuosi di sostenibilità con minor impatto su ambiente (ambito Environmental), politiche di inclusione e supporto alle comunità (ambito Social) e rafforzamento organizzativo (ambito Governance).

La prima soluzione rispondente ai "Sustainability Linked Loan Principles" (SLLP) forniti dalla Loan Market Association, l'associazione internazionalmente riconosciuta dai mercati finanziari riguarda il "Finanziamento Chirografario Aziende con ESG Factor".

Il valore aggiunto del prodotto è dato dalla innovativa possibilità offerta al cliente di inserire un "covenant ESG", che consente di collegare l'andamento del pricing del finanziamento, al raggiungimento oppure al mantenimento di obiettivi misurabili di sostenibilità dell'azienda.

Smart Lending

Ad inizio 2021 è stata attivata la possibilità per i clienti possessori del remote banking "YouBusiness Web" di richiedere direttamente sul canale alla Banca le agevolazioni collegate all'emergenza derivante dalla pandemia da Covid-19 e relative a:

  • concessione dei finanziamenti con la garanzia del Fondo di Garanzia per le Piccole e Medie Imprese di cui al Decreto Legge n. 23 dell'8 aprile 2020 (c.d. Decreto Liquidità) e successive modifiche;
  • concessione della sospensione dei pagamenti delle rate dei finanziamenti piuttosto che l'allungamento dei debiti a Breve Termine.

Sempre tramite il canale telematico è proseguita nel corso del 2021 l'offerta alla clientela di finanziamenti a breve termine rateali dedicati a sostenere la liquidità aziendale o ad agevolare il pagamento di tasse/tredicesime.

Inoltre, per migliorare l'accesso ai servizi finanziari da parte delle aziende, è stato avviato un piano di attività volto ad ampliare la tipologia di operazioni di smobilizzo crediti che le stesse potranno richiedere alla Banca tramite Remote Banking.

Con tale progetto, che vedrà compimento nel corso dei prossimi mesi, tutta l'operatività commerciale a breve termine della Banca (sia per operazioni "Italia" che "Estero") sarà fruibile anche da remoto dalle aziende semplificando ulteriormente così il rapporto Banca/Cliente nell'ambito dell'ordinaria operatività.

Altre attività di supporto e di sviluppo degli impieghi alle imprese

La Banca ha continuato il proprio impegno nelle azioni a supporto delle aziende, anche in conseguenza del perdurare della situazione emergenziale derivante dalla pandemia Covid 19.

Le iniziative attuate nel corso del 2021 in quest'ambito hanno riguardato principalmente gli interventi resi necessari dalla pronta realizzazione delle misure di supporto ed agevolazione dettate da una serie di norme quali Leggi, Decreti Legge e Accordi ABI.

Nel concreto quindi sono stati tempo per tempo aggiornati e resi disponibili:

  • finanziamenti con la Garanzia del Fondo di Garanzia per le Piccole e Medie Imprese (ex DL "Liquidità" e successive modifiche);
  • finanziamenti con la SACE destinati alle aziende Mid Cap (c.d. "garanzia SACE MidCap");
  • sospensioni del pagamento delle rate dei finanziamenti ipotecari e chirografari (ex DL "Cura Italia e successive modifiche");
  • sospensione del pagamento delle rate dei finanziamenti ipotecari e chirografari e allungamento dei finanziamenti a breve termine ex Accordo per il Credito 2019 e successivi Addendum sottoscritti tra ABI e Associazioni di Categoria.

Agroalimentare

Il comparto "agroalimentare" ricopre un ruolo sempre di maggior rilievo nelle strategie commerciali del Gruppo Banco BPM e, per affiancare la rete nella fase di contatto e di visita alle imprese del settore, ha dedicato uno staff di risorse composto da 15 specialisti commerciali Agricoltura.

L'attività nel corso del 2021 è stata ancora fortemente condizionata dal Covid e si è incentrata, soprattutto, nel rendere accessibile la garanzia del Fondo di Garanzia per le PMI per l'intero comparto primario.

In tema di Programmi di Sviluppo Rurale (PSR) il nostro Istituto ha comunque continuato anche nel 2021, pur dovendo subire le limitazioni conseguenti all'epidemia di Covid, a perseguire e sostenere le opportunità di business che derivavano dalla realizzazione dei Programmi di Sviluppo Rurali (PSR) previsti per gli anni 2014-2020. E' stata inoltre confermata l'importante iniziativa commerciale "PSR - Siamo con Voi al 100%" allo scopo di offrire il sostegno finanziario degli investimenti che le imprese intendono realizzare beneficiando dei Contributi PSR.

Al riguardo, si evidenzia il fatto che il Parlamento Europeo ha deciso, già nel corso del 2020, di prorogare questa programmazione sino al 31 dicembre 2022, utilizzando le risorse economiche della programmazione 2021-2027.

I PSR e i correlati contributi pubblici previsti a favore delle imprese agricole e agroalimentari costituiscono un esclusivo e potente motore per gli investimenti nel settore dell'agricoltura e, di conseguenza, un'interessante opportunità per Banco BPM che ha deciso di sostenere finanziariamente le imprese sia con prodotti di breve termine (dedicati alle varie possibilità di anticipazione del contributo pubblico) sia con prodotti di medio lungo termine (dedicati al sostegno degli investimenti).

Infine, sono stai realizzati finanziamenti dedicati ai Progetti di Filiera e di Distretto con fondi CDP-MIPAAF (IV Bando), tema al quale il nostro Istituto non si era mai approcciato e finanziamenti con fondi BEI dedicati al comparto Agroalimentare, con sotto plafond per giovani agricoltori e clima.

Nel corso del 2021 si sono consolidati l'utilizzo e la manutenzione della procedura di valutazione creditizia delle imprese agricole (Istruttoria Imprese Agricole).

Tale operatività unitamente alla presenza delle figure specialistiche ed alla famiglia di prodotti di finanziamento "Semina", fanno del Banco BPM una tra le banche italiane più attente al presidio e allo sviluppo del comparto Agroalimentare.

Finanza Agevolata ed Enti di Garanzia

Nel 2021 Banco BPM ha proseguito nell'attività di erogazione di finanziamenti agevolati a favore delle Piccole e Medie Imprese e delle imprese a bassa capitalizzazione, nonché delle famiglie, volti (i) a facilitarne l'accesso al credito ovvero (ii) a ridurre il costo di quest'ultimo. Tali finanziamenti si avvalgono (i) di garanzie pubbliche (ad es. Fondo di Garanzia per le PMI, Fondi di garanzia ISMEA, Fondo Europeo per gli Investimenti-FEI, SACE, Fondo di garanzia per la Prima Casa, ecc.), oppure (ii) sono concessi dalla Banca utilizzando fondi ottenuti a condizioni agevolate (ad es. i fondi della Banca Europea degli Investimenti (BEI) o della Cassa Depositi e Prestiti).

Nel corso dell'anno le iniziative di maggior rilievo sono state le seguenti:

  • linee di funding BEI, per complessivi 500 milioni, impiegate nella concessione di finanziamenti a medio e lungo termine a sostegno dei programmi di investimento delle PMI e delle imprese MID CAPS italiane e, per una quota pari a 100 milioni, a favore delle imprese del comparto agrario con un particolare focus sui giovani agricoltori e sulle azioni a favore del clima;
  • accordo di garanzia FEI Innovfin che, permettendo alla Banca di beneficiare di una nuova linea di garanzia a copertura di finanziamenti già concessi alle PMI e Small Mid Cap italiane, consentirà l'erogazione di nuovi ulteriori finanziamenti per circa 500 milioni a imprese fortemente orientate alle attività di ricerca e sviluppo e/o all'innovazione tecnologica.

Si segnala, infine che a dicembre la Banca ha sottoscritto con la BEI e il FEI una nuova operazione di "cartolarizzazione sintetica", costituita da un Accordo quadro (Retrocession Agreement) con la BEI ed un Accordo di Garanzia (Guarantee Agreement) con il FEI.

In forza di tale Accordo, la Banca è impegnata alla costituzione di un "Nuovo Portafoglio" (non garantito dal FEI) di finanziamenti a medio/lungo termine, da erogare entro la data finale del 30 giugno 2023, ad imprese ammissibili al sostegno della BEI, composto attraverso la valorizzazione di operazioni con una rischiosità ed una durata media superiore rispetto a quelle assunte dalla Banca al di fuori dell'iniziativa BEI/EGF.

Strumenti di garanzia per le imprese

Considerata la rilevanza delle garanzie per facilitare l'accesso al credito, in particolare da parte delle Piccole e Medie Imprese, Banco BPM ha dato il massimo impulso all'operatività di garanzia, accessoria all'attività di erogazione del credito, sottoscrivendo/aderendo a specifici accordi e convenzioni con i soggetti gestori e fornitori di garanzia.

Banco BPM è inoltre attivo sui principali strumenti nazionali di garanzia agevolata, tra cui:

  • Fondo di Garanzia per le Piccole e Medie Imprese, specializzato nella protezione di finanziamenti bancari destinati a supportare le esigenze finanziarie aziendali;
  • ISMEA (Istituto di Servizi per il Mercato Agricolo Alimentare) ex SGFA (Società Gestione Fondi Agroalimentari), dedicato al rilascio di garanzie dirette o sussidiarie, cogaranzie e controgaranzie a favore delle imprese agricole;
  • SACE, nelle forme di garanzia "Garanzia Italia", "Mid Cap" e "SACE Green", quest'ultimo per rispondere ai parametri previsti nel Regolamento e nella Tassonomia europei delle attività "green" (Reg. UE n. 852/2020).

I predetti Fondi beneficiano della garanzia di ultima istanza dello Stato, che permette alla Banca di diminuire i costi di produzione dei finanziamenti e di applicare ai finanziamenti garantiti dagli stessi condizioni economiche maggiormente favorevoli.

L'operatività mediante i predetti strumenti di garanzia si è sviluppata con l'obiettivo di supportare le imprese nell'attuale contesto emergenziale dovuto all'epidemia di Covid-19.

Tali interventi hanno comportato l'adeguamento alle normative di volta in volta emanate, a partire dal Decreto Legge 8 aprile 2020 n. 23 (c.d. DL "Liquidità"), che hanno potenziato i predetti strumenti pubblici di garanzia a sostegno delle imprese danneggiate dall'evento epidemiologico.

A completamento dell'offerta alle aziende nei prossimi mesi, la banca estenderà la garanzia FGPMI alle aperture di credito a breve termine e ai crediti di firma, attuando di fatto una previsione normativa già contemplata da tempo dalle Disposizioni Operative di FGPMI e consentendo il più esteso utilizzo della garanzia diretta FGPMI.

Un'attività molto intensa è stata inoltre rivolta all'operatività con i Confidi (enti di natura mutualistica nati per facilitare l'accesso al credito delle PMI), sia per la completa adozione del nuovo testo di Convenzione alla luce della riforma del FGPMI del 2019, sia per aumentare la collaborazione con tali realtà in questa fase emergenziale conseguentemente ad un più esteso supporto della controgaranzia loro rilasciata dal Fondo di Garanzia PMI.

È continuata anche la collaborazione con varie Fondazioni, in virtù degli accordi stipulati nel tempo, che disciplinano l'operatività nell'ambito degli interventi finalizzati allo scopo di contrastare il fenomeno dell'usura in relazione ai fondi stanziati dalla legge 108/96 "Legge Antiusura". Grazie alla loro garanzia rilasciata in favore di Banco BPM, possono venire soddisfatte anche necessità di liquidità di persone fisiche con conclamate difficoltà economiche e di accesso al credito.

Altre agevolazioni pubbliche alle imprese

Nell'ambito di ulteriori interventi a favore delle PMI, Banco BPM partecipa anche a diverse misure che prevedono agevolazioni contributive (in conto interessi o a fondo perduto/in conto impianti) dettate da varie normative nazionali e regionali, confermando in tal modo la propria vocazione di banca vicina ai territori serviti e di cui è storicamente espressione.

Noleggio a Lungo Termine

Nell'ambito della Partnership con Alphabet, sono allo studio ulteriori iniziative volte al potenziamento della mobilità sostenibile tramite offerta di veicoli alimentati prevalentemente o esclusivamente con energie "green", con particolare riferimento alle necessità di conversione alla sostenibilità delle flotte aziendali.

Partnership con TeamSystem

Nel corso del 2021 sono proseguiti gli sviluppi relativi alla partnership con TeamSystem, produttore di sistemi gestionali per le imprese. In particolare, è stata rilasciata alla clientela la nuova modalità di interfacciamento via API del gestionale aziendale con il portale internet aziende della Banca "YouBusiness Web"; tale innovazione ha

consentito alla clientela di migliorare notevolmente la user experience per il servizio di importazione delle fatture dal gestionale e di facilitarne il pagamento e/o il finanziamento.

Sono inoltre state sottoscritte nuove importanti convenzioni per offrire alla clientela TeamSystem prodotti di conto corrente e internet banking a condizioni agevolate, oltre alla possibilità di cedere i crediti fiscali (Ecobonus e Superbonus) attraverso i canali Banca.

In ambito cessione crediti fiscali è proseguita la collaborazione con la piattaforma messa a disposizione dal Gruppo TeamSystem che ha consentito di raggiungere importanti risultati commerciali (circa 300 milioni di crediti ceduti alla Banca); la piattaforma è stata oggetto di importanti migliorie per incrementarne la fruibilità alla clientela interessata.

Cessione crediti fiscali derivanti da Ecobonus e Superbonus – imprese e condomini

Anche per la clientela appartenente al segmento imprese e condomini nel corso del 2021 è proseguita la possibilità di cedere i crediti fiscali derivanti da interventi di efficientamento energetico degli immobili (Ecobonus e Superbonus), con le medesime modalità della clientela del segmento privati. Per il canale retail, relativamente ai segmenti in oggetto, nel corso del 2021 sono state presentate oltre 12.000 pratiche per oltre 1 miliardo di controvalore del credito ed un taglio medio per pratica di circa 155 mila euro per le aziende e di circa 378 mila euro per i condomini. La distribuzione delle pratiche vede una ripartizione percentuale per le aziende del 52% su crediti Superbonus e del 48% su altri bonus fiscali, mentre per i condomini la ripartizione è rispettivamente pari al 9% su Superbonus e 91% su altri bonus fiscali.

Corporate

2021 2020 (*) variaz.ass. variaz. %
Margine di interesse 472.599 463.178 9.421 2,0%
Margine finanziario 472.599 463.178 9.421 2,0%
Commissioni nette 243.007 215.379 27.628 12,8%
Altri proventi netti di gestione 61 101 (40) (39,6%)
Risultato netto finanziario 22.373 22.875 (502) (2,2%)
Altri proventi operativi 265.441 238.355 27.086 11,4%
Proventi operativi 738.040 701.533 36.507 5,2%
Spese per il personale (76.023) (71.015) (5.008) 7,1%
Altre spese amministrative (118.711) (80.797) (37.914) 46,9%
Rettifiche di valore nette su attività materiali e immateriali (4.629) (4.895) 266 (5,4%)
Oneri operativi (199.363) (156.707) (42.656) 27,2%
Risultato della gestione operativa 538.677 544.826 (6.149) (1,1%)
Rettifiche nette su finanziamenti verso clientela (390.234) (504.727) 114.493 (22,7%)
Accantonamenti netti ai fondi per rischi ed oneri (5.242) (10.802) 5.560 (51,5%)
Risultato lordo dell'operatività corrente 143.201 29.297 113.904 388,8%
Imposte sul reddito dell'esercizio dell'operatività corrente (48.316) (8.057) (40.259) 499,7%
Risultato netto dell'operatività corrente 94.885 21.240 73.645 346,7%
Oneri relativi alla ristrutturazione aziendale al netto delle imposte - (8.649) 8.649
Oneri relativi al sistema bancario al netto delle imposte (11.159) (9.346) (1.813) 19,4%
Impatto del riallineamento dei valori fiscali ai valori contabili 1.850
Purchase Price Allocation al netto delle imposte (**) 167 98 69 70,4%
Utile (perdita) dell'esercizio di pertinenza della Capogruppo 85.743 3.343 80.550 non sign.

(*) A parità di totale della voce, i dati relativi all'esercizio precedente sono stati riesposti per garantire un confronto omogeneo con i criteri di profilazione utilizzati per l'esercizio 2021.

(**) PPA relativa ai crediti e alla client relationship, al netto dei relativi effetti fiscali.

Andamento economico del settore

Il settore Corporate registra un totale proventi operativi pari a 738,0 milioni, in crescita di 36,5 milioni (+5,2%) rispetto all'esercizio precedente.

All'interno di tale aggregato, il margine di interesse si attesta a 472,6 milioni, con un incremento di 9,4 milioni rispetto al 2020 (+2%), beneficiando, nonostante una lieve riduzione nelle masse degli impieghi, di una minore onerosità della raccolta, migliorata soprattutto nella forma non vincolata. Si segnala altresì il beneficio derivante

dall'allocazione di una parte degli effetti economici del TLTRO III, in parte mitigato dall'impatto negativo del c.d. liquidity buffer cost, ossia alla quota di costo attribuita alla Rete per la necessità che il Gruppo ha di detenere un buffer di liquidità al fine di fare fronte ad inattesi deflussi di cassa.

In crescita le commissioni nette, pari a 243,0 milioni (+27,6 milioni), per effetto, in particolare, del maggior contributo degli altri servizi alle imprese (+18,6 milioni), mentre il risultato netto finanziario, pari a 22,4 milioni, non ha subito variazioni di rilievo.

Gli oneri operativi registrano un incremento di 42,7 milioni, sia nelle spese per il personale, sia nelle altre spese amministrative, mentre in deciso calo è il costo del credito, pari a 390,2 milioni (504,7 milioni nel 2020), che beneficia di un miglioramento della rischiosità del portafoglio.

Al comparto in esame sono stati inoltre addebitati oneri relativi al sistema bancario al netto delle imposte per 11,2 milioni, rispetto a 9,3 milioni del 2020, che portano il risultato netto della business line a 85,7 milioni, rispetto a 3,3 milioni dello scorso esercizio.

Come illustrato in premessa, il segmento "Corporate" comprende le attività di gestione e commercializzazione dei prodotti/servizi bancari e finanziari e di intermediazione creditizia rivolte ad imprese di medie e grandi dimensioni.

Nel seguito si forniscono maggiori dettagli in merito alle attività gestite dal segmento di business in esame.

Premessa

La funzione Corporate di Banco BPM è la struttura organizzativa che presidia la clientela aziende di medie e grandi dimensioni attraverso la gestione centralizzata di attività a forte contenuto specialistico ed in ambiti ad alto valore aggiunto ed presidio diretto della Rete Commerciale Corporate.

La Rete Commerciale Corporate è organizzata su base territoriale secondo un modello sviluppato e consolidato nel corso degli ultimi anni, che si è dimostrato in grado di garantire un efficiente ed efficace presidio commerciale e territoriale attraverso:

  • una struttura centrale deputata al governo "in presa diretta" del business;
  • 5 Mercati Corporate articolati, a loro volta, in Centri Corporate;
  • oltre 150 gestori che, unitamente ad analisti dedicati, seguono la clientela nell'operatività, con forte orientamento allo sviluppo del business;
  • una struttura Large Corporate articolata in presidi locali dedicata a servire la clientela con fatturato superiore a 1 miliardo.

La clientela Corporate

Il segmento Corporate comprende le aziende Mid e Large Corporate.

Segmento n° clienti con c/c ()
o affidati (
*) al 31/12/2021
MID Corporate circa 9.800
Large Corporate circa 1.200
Totale aziende circa 11.000

(*) c/c commerciali, sono esclusi i conti tecnici.

(**) Clienti affidati che hanno un fido (sono esclusi i fidi di massima, le linee di fido per derivati e le linee di fido tecniche per limiti di utilizzo

Lo spaccato delle aziende Corporate, considerando Clienti e Gruppi, risulta essere:

Clienti corporate Totali di cui con CC di cui affidati
Numero clienti circa 11.000 circa 10.600 circa 7.600
Numero Gruppi circa 3.200 circa 3.100 circa 2.960

Il dato sugli impieghi (dati progressivi 2021, saldi medi dell'anno - Fonte RDB) risulta essere il seguente:

Impieghi vivi
(dati in milioni di euro)
35.362
Cassa + Bond 30.695
Firma 4.667
Raccolta Diretta 10.445

La business strategy Corporate per il 2021

Il mutevole contesto economico del 2021 e il suo altalenante scenario di mercato sia interno che internazionale, caratterizzato ancora da aspetti di natura emergenziale, hanno condotto la business strategy del Corporate verso l'adozione di due macro-direttrici: la prima dedicata al rilancio del Paese attraverso il supporto delle aziende e l'altra invece di natura progettuale che si è concretizzata nella definizione delle linee guida di sviluppo illustrate nel Piano Industriale 2021-2024.

La direttrice operativa a supporto dei propri clienti

Il supporto alle aziende clienti, in un momento di mercato particolarmente complesso, si è concretizzato attraverso il sostegno a progetti di investimento che hanno avuto come obiettivo il rilancio sia sul territorio nazionale che internazionale, con una sensibilità molto spiccata verso soluzioni in grado di perseguire anche obiettivi di mitigazione dei rischi climatici e ambientali. Oltre a ciò si è mirato a supportare le imprese nella ricostruzione delle scorte di materie prime, in un mercato caratterizzato da una importante risalita dei prezzi delle materie prime.

Banco BPM, anche attraverso le scelte fatte nel corso dell'ultimo anno, vuole consolidare il proprio ruolo di protagonista nel processo di transizione dei modelli di business della clientela Corporate.

Il Corporate, attraverso la sua attività commerciale, è attivamente coinvolto nel raggiungimento di molti SDG (Sustainable Development Goals), fissati dalle Nazioni Unite. L'anno che si è appena concluso ha visto numerose aziende avviare progetti sostenibili dal punto di vista ESG con l'obiettivo di acquisire ulteriori vantaggi competitivi in un mercato molto sensibile a questi temi.

Le linee guida di sviluppo contenute nel Piano Industriale 2021-2024

L'ambizione strategica per il Corporate è quella di rafforzare ulteriormente il proprio ruolo di player chiave di mercato, facendo leva su un maggior focus strategico e sulle sinergie di Gruppo. Le linee guida alla base di tale ambizione sono principalmente quattro:

  • crescita delle attività ad elevato valore aggiunto;
  • valorizzazione delle opportunità generate dal PNRR;
  • valorizzazione delle sinergie di Gruppo;

• ottimizzazione delle variabili di rischio-rendimento anche attraverso nuovi strumenti di analisi.

Nel seguito vengono descritte le specifiche aree di attività riconducibili alle direttrici strategiche individuate.

Focus sull'offerta a supporto della clientela Corporate – prodotti e servizi dedicati

Banco BPM mantiene un ruolo di riferimento tra gli interlocutori, a livello nazionale, aventi una specifica vocazione alla gestione delle esigenze delle aziende del segmento Corporate. La consolidata esperienza maturata nell'attività di supporto allo specifico comparto, unitamente alla presenza ben radicata sul territorio, contribuiscono al costante consolidamento della relazione banca-impresa, con quote di mercato sempre significative nello specifico segmento di attività.

Mantenere un costante presidio del rapporto con le aziende, in un contesto complesso quale l'attuale, caratterizzato dall'alternarsi di periodi di forte ripresa economica con altri periodi di complicazione del quadro pandemico, ha rappresentato uno degli obiettivi principali, funzionale a fornire il miglior supporto dedicato alla clientela Corporate. Il ruolo dei gestori di riferimento della clientela è stato ancora una volta molto importante per supportare i clienti nelle fasi di ripartenza. Rete Commerciale e Direzione Centrale, grazie anche al consolidato utilizzo di strumenti e supporti digitali, hanno saputo cogliere ed indirizzare in maniera rapida ed efficace le richieste della clientela.

Principali iniziative commerciali

L'anno 2021 ha contribuito a consolidare ulteriormente il ruolo di banca di riferimento per le Mid-Cap italiane. La struttura Corporate ha infatti proseguito l'impegno di focalizzare e razionalizzare la propria attività, al fine di accrescere ulteriormente le quote di mercato, le share of business ed il proprio posizionamento complessivo a servizio della clientela anche attraverso la valorizzazione di nuove opportunità di mercato (es. Superbonus 110%). Quanto sopra non prescinde dal monitoraggio costante degli aspetti di merito creditizio, unitamente ad un'attività mirata al corretto presidio del rapporto rischio-rendimento.

Sempre significativa la collaborazione e la sinergia con Banca Akros, specializzata in attività di Capital Markets (hedging) e Investment Banking (comparti: Equity Capital Markets, Debt Capital Markets, M&A, Securitisation e Advisory). Banca Akros si conferma nel 2021 player di riferimento nell'ambito dei piani di derisking attuati nell'orizzonte delle banche medie italiane agendo quale Arranger in importanti operazioni di cartolarizzazione.

Nel corso del 2021 si sono concretizzate le iniziative connesse allo stanziamento di un plafond di 5 miliardi, denominato "Investimenti Sostenibili 2020-2023", annunciato dal Gruppo a dicembre 2020, volto a favorire la green transition. Il plafond è una risposta tangibile ed innovativa alle tematiche emergenti in ambito ESG, che rappresentano sempre più un elemento chiave per lo sviluppo delle aziende clienti.

Accanto al plafond, prosegue lo sviluppo di prodotti ed iniziative dedicate, funzionali a sostenere, in maniera mirata ed articolata, i progetti e gli investimenti "green" delle Aziende Corporate, sia che riguardino operazioni con impostazioni fortemente personalizzate (sviluppate con il supporto di Finanza Strutturata), sia che riguardino operazioni più standardizzate sviluppate direttamente dalla Rete Commerciale Corporate.

Nel corso del 2021 è inoltre entrato a pieno regime l'utilizzo della piattaforma di interaction commerciale "Sales4Change"; la piattaforma funziona come una community dove i colleghi condividono il proprio know-how e sviluppano in modo collaborativo le migliori soluzioni da proporre alle aziende clienti.

I concetti di circolarità e sharing delle idee costituiscono i driver per l'ottimizzazione del servizio alla clientela, in un contesto di innovazione digitale.

Nel corso dell'anno sono state introdotte altre nuove funzionalità che hanno permesso un utilizzo sempre più efficace della piattaforma a vantaggio della Rete e della Clientela Corporate. L'attività progettuale è in continua evoluzione e proseguirà anche nel prossimo futuro, con l'obiettivo di realizzare un ecosistema digitale sempre integrato.

Copertura rischi finanziari

Nel corso del 2021 il Gruppo Banco BPM, attraverso la struttura di Corporate & Institutional Banking di Banca Akros, ha riaffermato la sua attività di supporto qualificato alla clientela aziende nella gestione dei rischi finanziari di tasso, cambio e commodity. L'attività è rivolta alle aziende che, in relazione alla loro gestione caratteristica o alla struttura del bilancio, presentano esigenze di copertura dei rischi sopra menzionati.

La clientela è seguita da un gruppo di sales e specialisti presenti sui diversi territori con elevate competenze tecniche e commerciali.

Nel corso dell'anno il Gruppo ha perseguito la sua attività di sviluppo di nuovi prodotti e servizi offerti continuando a consolidare il proprio ruolo di riferimento nell'ambito dell'innovazione per la propria clientela. Tra le attività innovative più recenti si menzionano le coperture su tassi ESG, che rispettano pertanto parametri di sostenibilità.

Nell'esercizio 2021 l'attività si è distinta per una crescita delle coperture sia su tassi di interesse che su cambi e commodity. Attraverso le figure dei sales e degli specialisti la struttura ha consolidato importanti relazioni con i clienti, continuando a fornire servizi ad elevato valore aggiunto anche in un contesto di mercato sempre più sfidante.

Acquisto pro-soluto di crediti commerciali e fiscali

Nel corso del 2021 Banco BPM ha sviluppato in modo rilevante i servizi riferibili all'acquisto pro-soluto dai propri clienti di crediti commerciali, fiscali ed incentivi, da questi ultimi vantati anche verso la Pubblica Amministrazione, compresi i crediti d'imposta afferenti al DL 34/2020 (c.d. "Super Ecobonus").

L'attività svolta in tale contesto è finalizzata, in primis, al sostegno delle filiere produttive tramite uno strumento che negli ultimi anni si è dimostrato particolarmente efficace per l'ottimizzazione del circolante aziendale.

L'esperienza maturata da Banco BPM in questo ambito si manifesta soprattutto nella capacità di definire accordi personalizzati con aziende leader che abbiano intenzione di ottimizzare le opportunità esistenti nella gestione del credito/debito di fornitura, offrendo allo stesso tempo efficaci servizi finanziari ai propri fornitori.

Un altro importante posizionamento di mercato è stato raggiunto nell'acquisto di crediti d'imposta derivanti dai c.d. "Super Ecobonus", attività che ha permesso sia a clientela privata, sia imprese, di poter usufruire appieno delle importanti agevolazioni fiscali previste da tale decreto.

Il consolidamento della posizione di leadership in questo specifico mercato è stato possibile anche grazie ad una prima fase di innovazione delle procedure interne, attraverso lo sviluppo di una piattaforma dedicata in grado di facilitare gli aspetti operativi nel rapporto banca- clientela, piattaforma che sarà oggetto di un importante piano di sviluppo mirato ad una digitalizzazione operativa entro il 2023.

Origination

Attraverso la figura di Senior Banker specializzati per Industry e con il supporto di Business Analyst dedicati, nel 2021 si è ottenuto un rafforzamento della qualità della relazione con gli imprenditori ed il management delle aziende servite; ciò a beneficio della soddisfazione percepita, del cross selling su prodotti e servizi di Corporate e Investment Banking e della profittabilità complessiva delle relazioni con le aziende clienti.

L'Unità di Origination ha poi consolidato un percorso di ulteriore rafforzamento dell'attività di Strategic Coverage sui clienti Corporate a maggiore complessità, anche grazie all'implementazione di una sistematica attività di Capital Structure Analysis & Solutions.

Un approccio analogo è stato implementato per il segmento delle medie imprese.

Finanza strutturata

Nel corso del 2021, l'attività di Finanza Strutturata ha mantenuto il ruolo nel Gruppo nell'assistere la clientela nell'ambito delle operazioni di finanziamento più sofisticate, realizzate con controparti istituzionali e industriali che, in relazione alla finalità del finanziamento e/o al suo ammontare, necessitano di un approccio specializzato. Tale attività, anche per effetto della pandemia, ha registrato interesse crescente da parte della clientela.

Le performance economiche registrate nel 2021 sono risultate in netto miglioramento rispetto all'esercizio precedente, nonostante molti ambiti economici siano risultati danneggiati dal perdurare degli effetti della pandemia. In generale, comunque, anche a seguito del mantenimento delle agevolazioni creditizie legate alla pandemia, Finanza Strutturata ha conosciuto un miglioramento su tutti i parametri di performance, patrimoniali, economici ed operativi.

In particolare, l'attività di Corporate Lending, coinvolta anche nell'attività dei finanziamenti assistiti da garanzia SACE, ha registrato una crescita importante nel numero di operazioni effettuate, oltre che nelle commissioni incassate.

L'attività svolta a favore dei Financial Sponsor, ambito nel quale la Banca vanta una posizione di leadership nel segmento dei leverage con PMI, ha registrato un anno particolarmente positivo grazie al mantenimento delle condizioni di mercato già osservate nel 2020, caratterizzato da un elevato numero di operazioni primarie alle quali si sono aggiunte le operazioni secondarie, che erano mancate nell'esercizio precedente.

L'attività di Project Finance ha registrato una forte crescita nei dati di performance, grazie sia al consolidamento dei rapporti con alcuni operatori che alla partecipazione ad alcune operazioni molto rilevanti. Si ritiene che l'avvio dei progetti legati al PNRR possa avere un impatto positivo negli anni a venire.

L'attività svolta nel Real Estate ha mantenuto i livelli di attività osservati nel biennio 2019-2020 grazie al permanere dell'interesse che operatori istituzionali, anche internazionali, hanno mantenuto in aree in cui la Banca vanta un elevato presidio storico. L'attività gode di un backlog molto interessante, in parte legato ai progetti più importanti sull'area di Milano.

Le operazioni di Finanza Strutturata concluse nel 2021 sono state oltre 200 per un ammontare complessivo deliberato di circa 6,5 miliardi. Di queste, oltre 100 operazioni (per oltre 4 miliardi di fidi deliberati), sono ascrivibili al Corporate Lending. A seguire, in termini di numerosità e relativi volumi, si registrano le operazioni di Leverage (58 operazioni per oltre 900 milioni di fidi deliberati), le operazioni in ambito Real Estate (circa 30 operazioni, per oltre 800 milioni di fidi deliberati), e quelle di Project Finance (oltre 20, per un totale di circa 570 milioni di fidi deliberati).

In generale, infine, Finanza Strutturata si è confermata un importante driver di sviluppo delle relazioni con la clientela più dinamica e più sofisticata consentendo, con il modello di servizio adottato, un sistematico supporto specialistico alle reti commerciali, supportandole nell'attività di sviluppo e di consolidamento delle relazioni con la clientela.

Estero e Trade Finance

Nel seguito vengono descritte le attività ascrivibili ai processi di internazionalizzazione e promozione dell'import/export che, pur in un contesto economico di inedita complessità, hanno ricevuto ampio impulso anche nel corso del 2021.

Rete dedicata e unità estero merci

Il Gruppo Banco BPM assiste la propria clientela attraverso una rete commerciale dedicata, composta da oltre 60 figure specialistiche dislocate sul territorio nazionale e con elevate competenze tecnico-commerciali, in grado di supportare al meglio le imprese nella loro attività di internazionalizzazione.

Il Gruppo si avvale, inoltre, per la propria attività operativa di comparti estero-merci dislocati sull'intero territorio nazionale, più precisamente a Milano, Legnano, Verona, Modena, Bergamo e Lucca.

Le suddette unità curano in particolare l'operatività in crediti documentari e rimesse documentate, mentre quella in garanzie internazionali è accentrata presso un unico comparto specificamente dedicato situato a Milano.

L'obiettivo comune è quello di offrire alla clientela un servizio ad alto valore aggiunto, che garantisca consistenti ritorni in termini di gettito commissionale a fronte di un contestuale corretto e puntuale presidio degli ingenti rischi tecnico-operativi.

Nel suo complesso la struttura Operations conta ad oggi circa 100 risorse.

Il 2021 è stato caratterizzato da una forte ripresa del commercio internazionale e la struttura dedicata di Estero e Trade Finance ha saputo valorizzare la crescita aumentando notevolmente le quote di mercato e supportando costantemente e proattivamente la clientela.

Financial Institutions

Anche nel corso del 2021 il Financial Institutions Group (FIG), nonostante i vincoli imposti dall'emergenza sanitaria, ha presidiato i principali mercati esteri allo scopo primario di garantire adeguati affidamenti a supporto delle attività import ed export della clientela.

A supporto dell'attività export, la struttura ha implementato e rinnovato adeguate linee di credito commerciali, sia continuative che temporanee, a favore di banche estere; per quanto riguarda l'attività import, non potendo effettuare le consuete mirate missioni estere nei principali Paesi d'interesse per la clientela, anche nel 2021 ha comunque mantenuto regolari contatti con le corrispondenti estere, organizzando video call, ottenendo il mantenimento delle linee di credito già in essere e l'implementazione di nuove.

Allo scopo di fornire adeguate coperture per l'operatività di trade finance con Paesi/banche considerati rischiosi o problematici, il Financial Institutions Group ha rinnovato la partecipazione ai rispettivi programmi di "trade facilitation" delle principali banche sovrannazionali: EBRD, IFC, ADB.

Attraverso la gestione degli Uffici di Rappresentanza esteri di Mumbai ed Hong Kong, l'ente ha inoltre assistito la clientela che opera, o intende operare, nelle aree di competenza degli uffici stessi.

A supporto della nuova attività di "assets acquisition", FIG ha confermato l'adesione alla BAFT (Bankers' Association for Foreign Trade) ed all'ITFA (International Trade and Forfaiting Association).

Prodotti e Servizi Estero

Anche nel corso del 2021 il supporto alle aziende operanti sui mercati esteri ha avuto un notevole impulso da parte di Banco BPM, che ha risposto alle mutate esigenze finanziarie degli operatori economici collaborando con soggetti istituzionali e recependo le misure messe a disposizione dal Governo per sostenere finanziariamente l'export italiano.

In coerenza con la crescente importanza dell'offerta digitale di servizi, il 2021 ha visto Banco BPM proseguire nell'integrazione di nuovi canali all'avanguardia, con funzioni sia informative sia dispositive, a favore delle aziende che operano o intendano operare con l'estero, tra questi si evidenzia "Banco BPM Trade World, il tuo alleato all'estero", che consente l'accesso ai mercati internazionali ed il contatto con partner commerciali selezionati grazie alle piattaforme YouWorld e YouLounge.

YouWorld è una piattaforma informativa a supporto del commercio estero; fornisce inoltre riferimenti di potenziali fornitori o clienti esteri organizzati per paese, tipologia di merce o servizi trattati. Le aziende fruitrici del servizio a dicembre 2021 sono complessivamente circa 1.000.

YouLounge è la piattaforma B2B per la promozione dei propri prodotti/servizi attraverso una vetrina virtuale. E' accessibile attraverso l'e-banking di Banco BPM. Partecipa alla Trade Club Alliance insieme ad altre 13 primarie banche partner internazionali che coprono 60 Paesi e conta oltre 22.000 aziende selezionate nel mondo. A dicembre 2021 le aziende clienti che partecipano a YouLounge sono oltre 1.550.

Nel 2021 YouLounge si è arricchita di una nuova funzionalità: "Opportunities" che prevede la possibilità per le aziende importatrici di pubblicare dei post per informare la community sulla ricerca di determinati prodotti/servizi specificandone caratteristiche, tempistiche e altre informazioni utili.

L'offerta digitale in ambito Estero si completa con un terzo portale: YouTrade Finance che consente la gestione dell'operatività merci per via telematica (garanzie internazionali - già operativo, crediti documentari - operativo per la fase import), con semplificazione e ottimizzazione del rapporto banca-cliente e in grado di assicurare massima sicurezza (es. utilizzo della firma digitale) attraverso procedure guidate.

Accordi con primarie istituzioni

Al fine di ampliare il supporto alla clientela che opera nel complesso campo della internazionalizzazione, Banco BPM è iscritta con propri manager specialisti nell'area Estero e Trade Finance a diverse associazioni o ha in essere accordi con primarie istituzioni (tra le quali ICC Italia International Chamber of Commerce, Credimpex Italia, Camera di Commercio Italo Germanica, De International Italia e la già citata SACE). Tutto ciò per poter offrire ai propri clienti un supporto professionale basato su approfondita conoscenza di tecniche e mezzi di regolamento, strumenti e norme relative al mondo degli scambi e del commercio internazionale.

Per quanto attiene ai rapporti con le Camere di Commercio, nel corso dell'anno 2021 Banco BPM ha mantenuto la collaborazione con la Camera di Commercio Italo-Germanica (CCIG), la Camera di Commercio Italo-Russa, oltre che con la società DE International Italia. Questa società, che appartiene alla CCIG, offre una ampia gamma di servizi per l'internazionalizzazione e per la promozione di forme di cooperazione (business days, incontri business to business tra clienti della Banca ed operatori esteri) con particolare focus sull'area tedesca, regione europea di particolare interesse per le imprese italiane impegnate nell'export.

Trade and Export Finance

Nel 2021 è stata creata la nuova Direzione di Trade and Export Finance che raggruppa tutte le attività di export finance con SACE/SIMEST, le operazioni di finanza strutturata e commodity finance internazionale del Gruppo con primari gruppi industriali internazionali e le operazioni di Trade Finance quali credito fornitore, coperture del rischio banca relativo all'emissione garanzie internazionali ed anche del rischio relativo all'apposizione di conferma di lettere di credito (con copertura SACE ed altre controparti). L'evoluzione del desk si è concentrata sul rafforzamento del Gruppo in operazioni bilaterali con nuovi clienti large internazionali, sul mercato sindacato in partnership con Istituti bancari internazionali, puntando anche su operazioni di trade finance mirate al rafforzamento delle esportazioni dei clienti della Banca.

Nel 2021 il desk ha potuto contare su una crescita bilanciata dell'operatività in ambito di credito acquirente, SACE Push strategy e credito fornitore a supporto delle esportazioni della propria rete corporate italiana e ha concluso alcune importanti operazioni internazionali in ambito commodity finance e international corporate, creando nuovi rapporti commerciali con gruppi industriali attivi nei mercati USA, Messico, Germania, Cina, India, Australia e Africa. Nel 2021, il desk ha partecipato inoltre ad un paio di operazioni di finanziamento con KPI ESG, formalizzando l'ingresso nel mercato di finanziamenti esteri sostenuti da KPI di sostenibilità.

All'ambito "estero evoluto" sono riconducibili le soluzioni (prodotti e attività) di seguito dettagliate:

  • Finanziamenti supportati da Export Credit Agency, in particolare SACE:
    • ECA Buyer's Credit credito fornitore con il supporto della polizza SACE;
    • SACE Push Strategy operazioni di finanziamento con garanzia finanziaria SACE per facilitare future opportunità di trade tra Italia e mercati esteri;
  • Commodity Trade Finance:
    • Pre-Export e Pre-payment Finance Finanziamenti per il commercio di materie prime a medio o lungo termine con controparti estere;
    • Borrowing Base Financing Revolving Credit Facilities Secured, operazioni di pegno rotativo su magazzino e crediti commerciali;
  • Debitori Esteri:
    • Corporate & Acquisition Loans operazioni straordinarie con corporate internazionali che operano in Italia;
    • Revolving Credit Facilities tipiche operazioni di credito revolving non assistite da magazzino e crediti commerciali;
  • Trade Finance Tradizionale:
    • Credito Fornitore con voltura di polizza ECA, assistito da garanzia corporate o bancaria (SBLC), per facilitare l'esportazione di macchinari e tecnologie Italiane all'estero;

  • Emissione di garanzie contrattuali con copertura SACE a supporto di operazioni commerciali internazionali anche di rilevanti dimensioni;
  • Conferma di lettere di credito coperte da SACE.

Complessivamente la struttura nel corso del 2021 ha concluso 68 operazioni consolidando il proprio ruolo di presidio altamente specializzato al servizio dell'espansione dell'export Italiano e dei clienti large esteri con quote di mercato in Italia.

Cultura della "sustainable finance" presso la clientela

Nel 2021 la valorizzazione dei temi di sostenibilità ha continuato a ispirare la progettualità anche in ambito formazione della clientela.

Nel mese di giugno ha infatti preso il via la terza "Lounge Banca Akros e Banco BPM Elite", edizione con focus su sostenibilità e tematiche ESG. L'evento, in modalità digitale, ha visto coinvolte società provenienti da diverse regioni italiane e operanti in vari settori industriali.

Questo percorso di alta formazione ha l'obiettivo di accompagnare le aziende nella trasformazione della loro visione di crescita in piani strategici sostenibili e risultati concreti accelerandone il potenziale di sviluppo, valorizzandone i progetti in ambito ESG e facilitandone l'avvicinamento alle forme di funding disponibili, compresi i mercati dei capitali, pubblici e privati.

Istituzionali

2021 2020 (*) variaz.ass. variaz. %
Margine di interesse 51.219 56.662 (5.443) (9,6%)
Margine finanziario 51.219 56.662 (5.443) (9,6%)
Commissioni nette 42.585 40.024 2.561 6,4%
Altri proventi netti di gestione 3.504 3.056 448 14,7%
Risultato netto finanziario (420) 126 (546)
Altri proventi operativi 45.669 43.206 2.463 5,7%
Proventi operativi 96.888 99.868 (2.980) (3,0%)
Spese per il personale (12.972) (8.499) (4.473) 52,6%
Altre spese amministrative (28.186) (28.423) 237 (0,8%)
Rettifiche di valore nette su attività materiali e immateriali (749) (879) 130 (14,8%)
Oneri operativi (41.907) (37.801) (4.106) 10,9%
Risultato della gestione operativa 54.981 62.067 (7.086) (11,4%)
Rettifiche nette su finanziamenti verso clientela (8.054) (22.836) 14.782 (64,7%)
Accantonamenti netti ai fondi per rischi ed oneri (149) (415) 266 (64,1%)
Risultato lordo dell'operatività corrente 46.778 38.816 7.962 20,5%
Imposte sul reddito dell'esercizio dell'operatività corrente (15.439) (10.675) (4.764) 44,6%
Risultato netto dell'operatività corrente 31.339 28.141 3.198 11,4%
Oneri relativi alla ristrutturazione aziendale al netto delle imposte - (1.035) 1.035
Oneri relativi al sistema bancario al netto delle imposte (10.726) (9.180) (1.546) 16,8%
Impatto del riallineamento dei valori fiscali ai valori contabili 842 2.200 (1.358) (61,7%)
Purchase Price Allocation al netto delle imposte (**) (38) (22) (16) 72,7%
Utile (perdita) dell'esercizio di pertinenza della Capogruppo 21.417 20.104 1.313 6,5%

(*) A parità di totale della voce, i dati relativi all'esercizio precedente sono stati riesposti per garantire un confronto omogeneo con i criteri di profilazione utilizzati per l'esercizio 2021.

(**) PPA relativa ai crediti e alla client relationship, al netto dei relativi effetti fiscali.

Andamento economico del settore

Il totale dei proventi operativi del settore Istituzionali registra un risultato pari a 96,9 milioni, in flessione di 3,0 milioni rispetto all'esercizio precedente (-3,0%).

All'interno di tale aggregato, il margine di interesse mostra una riduzione pari a 5,4 milioni, dovuta principalmente all'impatto del c.d. liquidity buffer cost, ossia alla quota di costo attribuita alla Rete per la necessità del Gruppo di detenere un buffer di liquidità al fine di fare fronte ad inattesi deflussi di cassa, che riduce l'incremento del margine

di interesse commerciale; al contrario le commissioni nette registrano un aumento di 2,6 milioni. Crescono complessivamente gli oneri operativi, pari a 41,9 milioni (+4,1 milioni rispetto al 2020) in particolare per l'incremento delle spese per il personale, che registrano un incremento di 4,5 milioni.

In decisa contrazione le rettifiche nette su finanziamenti verso clientela, pari a 8,1 milioni rispetto a 22,8 milioni dell'esercizio precedente, grazie alla sensibile riduzione del costo del rischio conseguente che al miglioramento della rischiosità del portafoglio.

Al conto economico dell'esercizio sono stati addebitati oneri relativi al sistema bancario al netto delle imposte per 10,7 milioni (9,2 milioni del 2020). L'esercizio 2021 si chiude con un risultato netto pari a 21,4 milioni, rispetto a 20,1 milioni dello scorso esercizio.

Nel seguito si forniscono maggiori dettagli in merito alle attività gestite dal segmento di business in esame.

Il 2021 è stato un anno cruciale, caratterizzato da fenomeni di impatto rilevante:

  • la gestione "economica" della pandemia da Covid 19, parallela alla gestione sanitaria, che ha comportato un ulteriore sostegno finanziario da parte del Sistema Bancario all'economia reale del Paese, dopo quello introdotto nel primo anno di pandemia;
  • la valutazione delle opportunità di ripresa economica rivenienti dal PNRR (Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza), le cui risorse saranno veicolate per oltre il 70% tramite la Pubblica Amministrazione;
  • la crescente importanza attribuita agli effetti dei cambiamenti climatici ed alla valutazione dell'impatto sociale degli investimenti finanziari (focus sugli obiettivi SDG dell'Agenda ONU 2020-30), che ha richiesto una maggiore attenzione da parte della Banca, attraverso l'avvio del progetto ESG ("Environmental, Social & Governance"), laddove il Terzo Settore riveste un ruolo fondamentale, ai fini delle logiche di determinazione del valore "sociale" degli investimenti.

L'attività di coordinamento e supporto commerciale relativi alla Clientela Istituzionali, Pubblica Amministrazione, Enti Religiosi, Terzo Settore ed alle Alleanze Accentrate, è affidata alla Funzione Istituzionali, Enti e Terzo Settore, mediante il presidio sull'offerta prodotti, lo sviluppo di idonei canali distributivi, l'evoluzione dei modelli di servizio e lo sviluppo di prodotti dedicati.

Le strutture di "business" in cui si articola la Funzione Istituzionali, Enti e Terzo Settore, sono le seguenti:

  • Istituzionali;
  • Partnership Accentrate con Alleanze Esterne al Gruppo;
  • Enti e Pubblica Amministrazione;
  • Terzo Settore ed Enti Religiosi.

Istituzionali

Le Controparti Istituzionali sono i principali soggetti cosiddetti "vigilati" quali Assicurazioni e Società Parabancarie, SGR, SIM, Fondi Comuni aperti e chiusi, Fondazioni Bancarie, Casse di Previdenza e Assistenza Sociale e Fondi Pensione. Inoltre, tra le Controparti Istituzionali vengono ricomprese lo Stato, gli Organi Costituzionali, gli Enti Statali Centrali ed alcune Società partecipate dalla Pubblica Amministrazione Centrale, oltre a Regioni, Aziende Sanitarie e Ospedaliere e grandi Comuni.

Le relazioni con le Controparti Istituzionali vengono presidiate dalla omonima Struttura mediante un modello di servizio completo, che comprende gestori ed addetti specializzati ed una filiale dedicata.

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La clientela Istituzionali (dati al 31 dicembre 2021) risultava così distribuita per tipologia di SAE/Attività economica:

Tipologia Ente per SAE (*) Distribuzione %
Fondi Comuni d'investimento, Fondi Pensione ed OICR 19%
SIM, SGR e società fiduciarie 8%
Società del parabancario (Leasing, Factoring) e Credito al Consumo 5%
Regioni, Aziende Sanitarie, Grandi Comuni e Partecipate della Pubblica Amministrazione 8%
Imprese di assicurazione 6%
Fondazioni bancarie 2%
Stato Centrale ed Organi Costituzionali 2%
Enti di Previdenza ed Assistenza Sociale 2%
Altre società ed intermediari finanziari 48%
Totale 100%

(*) non sono incluse le Società del Gruppo

Tra le attività coordinate dalla struttura dedicata alle Controparti Istituzionali, rientra altresì l'operatività svolta per le società del Gruppo Banco BPM.

Per una maggiore efficacia nella gestione dei rapporti, sono stati armonizzati i servizi offerti e sono state sviluppate sinergie commerciali con Banca Akros e Banca Aletti per rendere più completa e qualificata la gamma dei servizi offerti a questo particolare tipo di clientela.

Nel 2021, in particolare, sono state avviate le seguenti attività:

  • acquisto di senior notes da parte di Banco BPM nell'ambito del progetto sulle cartolarizzazioni di crediti a clientela Retail, con lo scopo di dare maggior supporto all'economia reale ed impulso alla crescita degli impieghi;
  • concessione dei primi finanziamenti ESG volti a sostenere specifiche iniziative dei Fondi d'investimento Alternativi (i.e. finanziamenti a Fondi di Real Estate per la realizzazione di RSA, con rilevante impatto sociale).

Partnership commerciale con alleati esterni al Gruppo

Tra le attività della Funzione Istituzionali, Enti e Terzo Settore rientra anche quella di sovrintendere e coordinare la struttura dedicata alla gestione in modalità accentrata delle alleanze commerciali con partner esterni al Gruppo Banco BPM.

Tali alleanze sono disciplinate da appositi accordi di partnership commerciale, i quali prevedono un'offerta prodotti dedicata esclusivamente alla clientela dell'alleato esterno, mediante un duplice canale distributivo:

  • offerta fuori sede, mediante l'attività dei consulenti finanziari esterni;
  • offerta in sede, attraverso la presenza di sportelli dedicati all'interno dei negozi finanziari dell'alleato commerciale.

La gestione commerciale in modalità accentrata si articola attraverso la presenza di una struttura dedicata, inserita all'interno della Funzione Istituzionali Enti e Terzo Settore, dalla quale dipendono 18 filiali distribuite sul territorio nazionale.

Il presidio diretto attraverso una struttura completamente dedicata consente, oltre allo sviluppo costante degli accordi commerciali in coerenza con gli sviluppi legislativi, anche maggiori ritorni economici ed un migliore presidio dei rischi operativi soprattutto in tema di normativa antiriciclaggio. Mediante questa modalità vengono serviti, in collaborazione con gli alleati, circa 40.000 rapporti di conto corrente.

Il mercato dell'offerta fuori sede di prodotti e servizi bancari attraverso le reti di consulenti finanziari appartenenti a gruppi che non hanno banche all'interno del proprio perimetro è ad ampio potenziale ed il modello organizzativo specificamente assunto ed il "know-how" finora acquisito da Banco BPM permettono buone possibilità di ulteriore sviluppo di un business in costante crescita sul mercato.

Enti e Pubblica Amministrazione

La Clientela Enti e Pubblica Amministrazione, o anche "Public Sector", ai sensi del Regolamento UE n. 549/2013 sul Sistema Europeo dei conti nazionali e regionali, è costituita da:

  • Amministrazioni Pubbliche, che a loro volta comprendono le Amministrazioni Centrali (Stato ed Organi Costituzionali, Ministeri e relativi Dipartimenti, ecc.), le Amministrazioni Territoriali (Regioni e Province Autonome) e Locali (Province e Comuni) e gli Enti di Previdenza ed Assistenza Pubblici;
  • Società Pubbliche, ovvero soggetti che producono beni e/o servizi destinati alla vendita e che abbiano natura giuridica pubblica o che siano controllati direttamente o indirettamente dalle Amministrazioni Pubbliche, in forza di leggi, decreti o regolamenti specifici.

Il Public Sector è preposto alla gestione del segmento dal punto di vista commerciale, normativo, amministrativo. L'attività, relativamente all'acquisizione dei rapporti e gestione della Pubblica Amministrazione, viene espletata ponendo particolare attenzione agli impegni ed alle criticità che ne derivano, alla limitazione dei rischi operativi, di immagine, creditizi ed in ottica commerciale.

Banco BPM è in possesso della certificazione di qualità UNI EN ISO 9001:2015 per la gestione dei servizi di tesoreria e cassa e finanziamenti alla Pubblica Amministrazione.

L'attività commerciale del 2021 si è svolta ponendo attenzione alla graduale ripresa successiva all'epidemia da Covid-19, fornendo alle controparti del Public Sector prodotti e servizi adeguati ad affrontare le specifiche esigenze. Al riguardo, è stata dedicata una sempre maggiore attenzione alle attività svolte dalle partecipate pubbliche nell'ambito del settore idrico e del ciclo di smaltimento dei rifiuti, per gli evidenti impatti ambientali, secondo le logiche ESG.

Particolare focus è stato dedicato al PNRR ed al ruolo chiave che il Public Sector assumerà in tale contesto.

La Clientela Enti e P.A. (dati al 31 dicembre 2021) risultava così distribuita per tipologia di SAE/Attività economica:

Tipologia Ente per SAE Distribuzione %
Comuni - Unioni Comuni 35%
Istituti scolastici ed Università 23%
Società partecipate ed Imprese Produttive di Servizi Pubblici 26%
Altri enti 16%
Totale 100%

Terzo Settore ed Enti Religiosi

La clientela appartenente al Terzo Settore ed Enti Religiosi è rappresentata da Associazioni, Fondazioni, ONLUS, Cooperative ed Imprese Sociali ed altre Organizzazioni non profit previste dalla Legge di Riforma del Terzo Settore (D.Lgs. 117/17), oltre a diocesi, parrocchie, congregazioni ed ordini religiosi. Nel segmento sono ricompresi anche i sindacati ed i partiti politici.

La clientela Terzo Settore ed Enti Religiosi (dati al 31 dicembre 2021) risultava così distribuita per tipologia di SAE/Natura giuridica:

Tipologia Ente per natura giuridica Distribuzione %
Associazioni 45%
Fondazioni 2%
Enti religiosi (parrocchie) 13%
Cooperative Sociali 4%
Altri enti con o senza personalità giuridica 36%
Totale 100%

Il Terzo Settore e gli Enti Religiosi costituiscono un segmento "centrale" della clientela per interesse sulle tematiche ESG, e Banco BPM ha rafforzato il presidio commerciale verso tali clienti mediante la propria struttura dedicata, con specialisti in ogni territorio di azione di Banco BPM.

Tra le iniziative distintive del 2021, si evidenziano:

  • le misure di sostegno economico per contrastare gli effetti della pandemia da Covid-19, in particolare verso quella larga fascia del Terzo Settore e degli Enti Religiosi rimasta esclusa dopo la scadenza della moratoria con garanzia pubblica a fine 2020 e non più rinnovata; le misure adottate riguardano sia la sospensione del pagamento delle rate dei mutui in ammortamento, sia la concessione di nuovi finanziamenti per esigenze di liquidità indotte dalla pandemia (erogati oltre 50 milioni nel 2021, più del 30% del totale erogato alle organizzazioni "non profit" ed al mondo religioso);
  • la collaborazione con il Politecnico di Milano, che ha condotto uno studio approfondito sulla valutazione dell'impatto sociale degli investimenti riguardanti le organizzazioni del Terzo Settore, attraverso il progetto Tiresia, con spunti interessanti ai fini dello sviluppo delle nuove metriche di misurazione del valore sociale degli investimenti, secondo le logiche ESG;
  • la concessione di nuova finanza per progetti di impatto sociale;
  • il lancio del Portale del terzo settore dedicato alla clientela di questo ambito e richiamabile direttamente dal sito istituzionale di Banco BPM (https://www.bancobpm.it/terzo-settore/). Attraverso il sito è possibile entrare in contatto con la struttura specialistica dedicata, che presta consulenza e agevola l'apertura di nuovi rapporti;
  • la sponsorizzazione per la terza edizione al laboratorio "Cantieri Viceversa", organizzato dal Forum Nazionale del Terzo Settore, per consentire l'incontro tra domanda ed offerta di fondi tra le organizzazioni ed enti del Terzo Settore.

Private

2021 2020 (*) variaz.ass. variaz. %
Margine di interesse (2.557) 1.131 (3.688)
Margine finanziario (2.557) 1.131 (3.688)
Commissioni nette 100.394 89.708 10.686 11,9%
Altri proventi netti di gestione 5 7 (2) (28,6%)
Risultato netto finanziario (283) (75) (208) 277,3%
Altri proventi operativi 100.116 89.640 10.476 11,7%
Proventi operativi 97.559 90.771 6.788 7,5%
Spese per il personale (55.953) (52.422) (3.531) 6,7%
Altre spese amministrative (15.909) (20.112) 4.203 (20,9%)
Rettifiche di valore nette su attività materiali e immateriali (3.423) (604) (2.819) 466,7%
Oneri operativi (75.285) (73.138) (2.147) 2,9%
Risultato della gestione operativa 22.274 17.633 4.641 26,3%
Rettifiche nette su finanziamenti verso clientela (265) 81 (346)
Accantonamenti netti ai fondi per rischi ed oneri (204) 16 (220)
Risultato lordo dell'operatività corrente 21.805 17.730 4.075 23,0%
Imposte sul reddito dell'esercizio dell'operatività corrente (7.327) (4.876) (2.451) 50,3%
Risultato netto dell'operatività corrente 14.478 12.854 1.624 12,6%
Oneri relativi alla ristrutturazione aziendale al netto delle imposte - (4.676) 4.676
Oneri relativi al sistema bancario al netto delle imposte (772) (1.369) 597 (43,6%)
Impatto del riallineamento dei valori fiscali ai valori contabili 242 - 242
Purchase Price Allocation al netto delle imposte (**) (2.680) (2.887) 207 (7,2%)
Utile (perdita) dell'esercizio di pertinenza della Capogruppo 11.268 3.922 7.346 187,3%

(*) A parità di totale della voce, i dati relativi all'esercizio precedente sono stati riesposti per garantire un confronto omogeneo con i criteri di profilazione utilizzati per l'esercizio 2021.

(**) PPA relativa ai crediti e alla client relationship, al netto dei relativi effetti fiscali.

Andamento economico del settore

Il totale dei proventi operativi del settore Private risulta pari a 97,6 milioni, in crescita (+7,5%) rispetto allo scorso esercizio.

All'interno di tale aggregato, il margine di interesse risulta in calo rispetto al 2020 (-3,7 milioni); tale flessione è dovuta principalmente all'impatto del c.d. liquidity buffer cost, ossia alla quota di costo attribuita alla Rete per la necessità del Gruppo di detenere un buffer di liquidità al fine di fare fronte ad inattesi deflussi di cassa.

Le commissioni nette, pari a 100,4 milioni, mostrano un aumento di 10,7 milioni rispetto all'esercizio precedente. Gli oneri operativi, pari a 75,3 milioni, sono in aumento rispetto allo scorso esercizio (+2,9%) sostanzialmente per l'incremento delle spese per il personale che crescono di 3,5 milioni e delle rettifiche di valore su attività materiali e immateriali, che aumentano di 2,8 milioni; tale incremento è parzialmente compensato da una contrazione delle spese amministrative, che risultano in calo di 4,2 milioni.

Al conto economico del segmento in esame sono state addebitate rettifiche sui crediti per 0,3 milioni, accantonamenti netti ai fondi per rischi e oneri per 0,2 milioni e oneri relativi al sistema bancario al netto delle imposte pari a 0,8 milioni (1,4 milioni nello scorso esercizio).

Considerando anche il contributo negativo della PPA (Purchase Price Allocation), pari a -2,7 milioni, il settore operativo Private chiude con un risultato netto dell'esercizio positivo di 11,3 milioni, con un incremento di 7,3 milioni rispetto al 2020.

Come illustrato in premessa, il segmento "Private" comprende le attività di gestione e commercializzazione dei prodotti/servizi bancari e finanziari e di intermediazione creditizia rivolte a privati con un patrimonio che, singolarmente e/o a livello di nucleo commerciale, sia almeno pari a 1 milione. Tali attività sono svolte dalla controllata Banca Aletti. Nel seguito si forniscono maggiori dettagli in merito alle attività gestite dal segmento di business in esame.

Alla chiusura dell'anno 2021, la Rete Private Banking di Banca Aletti registra un ammontare globale di "asset under management" (amministrati e gestiti) pari a 25,3 miliardi, in forte crescita rispetto al 2020; il dato include le marginali posizioni di liquidità dei clienti private di Banca Aletti appoggiate su Banco BPM.

La solidità dei dati reddituali si basa su un contesto di grande qualità dell'attività consulenziale della Rete Private che ha accompagnato i clienti nel mutato contesto dei mercati finanziari ed ha favorito la costruzione di portafogli di investimento caratterizzati da un corretto approccio all'incremento del rischio e da una diversificazione internazionale e tematica. La scelta di attivare la citata attività consulenziale sin dai primi mesi dell'anno ha potuto far beneficiare i portafogli dei clienti del favorevole contesto dei mercati azionari. L'elevato livello di delega ha permesso di implementare la qualità dei portafogli prevalentemente attraverso soluzioni di risparmio gestito con alta qualità di asset management.

Il permanere dei rendimenti strutturali negativi dei tassi monetari interbancari e di quelli delle curve dei rendimenti di molti mercati obbligazionari ha rafforzato la decrescita degli investimenti obbligazionari e monetari; d'altro canto, il contesto internazionale nel quale è fortemente aumentata la liquidità sul sistema e, di conseguenza, degli investitori ha mantenuto i volumi di raccolta diretta a vista su livelli analoghi all'anno precedente.

Le molteplici strategie e le azioni mirate all'incremento delle masse nel medio termine ed all'allargamento del perimetro alla clientela hanno fornito confortanti risultati in termini di nuova raccolta netta, sia sui clienti privati sia sui clienti istituzionali. In particolare, è meritevole di menzione la capacità di generazione di nuove relazioni e di sviluppo delle esistenti anche in un anno caratterizzato da frequenti limitazioni ai contatti personali spesso sostituiti da strumenti digitali.

Per supportare l'attività di sviluppo, in linea con la strategia degli anni precedenti, sono state impostate azioni finalizzate alla generazione di occasioni di contatto con clienti potenziali attraverso alcuni eventi sul territorio; nel rispetto del contesto sanitario, le iniziative si sono limitate agli ultimi mesi dell'anno.

In coerenza con il piano di sviluppo commerciale di Banco BPM, che prevede un approccio sempre più pervasivo al "cross selling", l'anno ha visto la piena realizzazione della collaborazione con la Direzione Corporate (a livello di Mercati e a livello di strutture centrali quali Origination e Finanza Strutturata) con la quale si è messo a terra un piano sinergico di sviluppo delle famiglie imprenditoriali, che si è concretizzato con l'ingaggio di tutti i Centri Corporate; a tale attività si è affiancata la strutturata collaborazione con la divisione Investment Banking di Banca Akros. L'insieme delle attività ha generato un importante incremento di masse e di perimetro clienti.

Meritevole di segnalazione è l'azione congiunta con il segmento Imprese con il quale si è strutturata un'azione di supporto alle aziende del Gruppo caratterizzate da un eccesso di liquidità strutturale al fine di definire soluzioni di investimento che, coerentemente con l'orizzonte temporale ed il basso profilo di rischio, generassero rendimenti positivi.

Al 31 dicembre 2021 la rete di Banca Aletti consta di 11 Aree, 45 Unit, 10 sportelli distaccati, 258 Private Bankers e 10 Consulenti Finanziari.

Investment Banking

2021 2020 variaz.ass. variaz. %
Margine di interesse 53.830 73.213 (19.383) (26,5%)
Margine finanziario 53.830 73.213 (19.383) (26,5%)
Commissioni nette 43.424 41.651 1.773 4,3%
Altri proventi netti di gestione 1.126 253 873 345,1%
Risultato netto finanziario 13.414 10.327 3.087 29,9%
Altri proventi operativi 57.964 52.231 5.733 11,0%
Proventi operativi 111.794 125.444 (13.650) (10,9%)
Spese per il personale (33.528) (25.293) (8.235) 32,6%
Altre spese amministrative (58.038) (58.953) 915 (1,6%)
Rettifiche di valore nette su attività materiali e immateriali (356) (345) (11) 3,2%
Oneri operativi (91.922) (84.591) (7.331) 8,7%
Risultato della gestione operativa 19.872 40.853 (20.981) (51,4%)
Rettifiche nette su finanziamenti verso clientela (55) 3 (58)
Rettifiche nette su titoli ed altre attività finanziarie 17 78 (61) (78,2%)
Accantonamenti netti ai fondi per rischi ed oneri 490 286 204 71,3%
Risultato lordo dell'operatività corrente 20.324 41.220 (20.896) (50,7%)
Imposte sul reddito dell'esercizio dell'operatività corrente (5.834) (13.495) 7.661 (56,8%)
Risultato netto dell'operatività corrente 14.490 27.725 (13.235) (47,7%)
Oneri relativi alla ristrutturazione aziendale al netto delle imposte (3.836) (602) (3.234) 537,2%
Oneri relativi al sistema bancario al netto delle imposte - (2.911) 2.911
Utile (perdita) dell'esercizio di pertinenza della Capogruppo 10.654 24.212 (13.558) (56,0%)

Andamento economico del settore

La dinamica dei principali aggregati economici segna una flessione del margine di interesse (-19,4 milioni), per la diminuzione registrata, in particolare, dal contributo del portafoglio titoli, soprattutto nella componente infragruppo. Su quest'ultima, infatti, incidono in modo significativo i prestiti obbligazionari sottostanti ai certificates emessi da Banca Akros, che, dalla fine di giugno 2020, sono limitati a quelli collocati da reti terze (i certificates collocati dalla rete del Gruppo sono emessi dalla Capogruppo). Di ciò ha beneficiato specularmente il risultato netto finanziario che, tuttavia, ha risentito negativamente della minore attività di strutturazione dei prodotti di investimento nonché della minore attività di coverage e di sviluppo della clientela Corporate & Financial Institutions, in coordinamento con la Capogruppo con derivati di tasso, cambio e commodity, portando la voce in oggetto a 13,4 milioni (in crescita di 3,1 milioni rispetto al 2020). Le commissioni nette risultano in linea con l'anno precedente, grazie anche al contributo dell'area Investment Banking, che ha più che compensato il calo delle commissioni di strutturazione per i minori collocamenti di certificates del Gruppo.

Gli oneri operativi registrano complessivamente una crescita di 7,3 milioni, incremento per lo più ascrivibile alle spese per il personale, per il ripristino integrale della componente variabile, compensata, in misura minore, dalla diminuzione del numero di risorse avvenuta nel corso del 2021.

Al conto economico del segmento in esame sono stati inoltre addebitati oneri sistemici, al netto delle relative imposte, pari 3,8 milioni, che portano il risultato netto dell'esercizio a 10,7 milioni.

Il settore "Investment Banking" comprende le attività di strutturazione di prodotti finanziari, di accesso ai mercati regolamentati, di supporto e sviluppo di servizi finanziari specializzati svolte dalla controllata Banca Akros. Nel corso del mese di Maggio 2021, Banca Akros ha acquisito il 100% della partecipazione nella società Oaklins Italy S.r.l., "boutique" operativa nell'attività di consulenza in materia di Merger & Acquisition.

Il settore "Investment Banking" comprende le attività di strutturazione di prodotti finanziari, di accesso ai mercati regolamentati, di supporto e sviluppo di servizi finanziari specializzati svolte dalla controllata Banca Akros. Nel seguito si forniscono maggiori dettagli in merito alle attività gestite dal segmento di business in esame.

Corporate & Institutional Banking

Nel corso del 2021 è proseguita positivamente, nonostante l'emergenza sanitaria ancora in atto, l'attività commerciale di coverage e di sviluppo della clientela Corporate & Financial Institutions in relazione all'offerta dei prodotti e servizi specialistici di Banca Akros, in coordinamento con la Capogruppo.

In particolare, grazie al modello di servizio che prevede l'accentramento presso la Banca di tutti i sales dei prodotti di hedging per la clientela corporate e imprese del Gruppo Banco BPM, sono state efficacemente presidiate le attività su strumenti di copertura dei rischi finanziari, prestate anche nell'ambito del "cross selling" con la Capogruppo, con particolare attenzione allo specifico target di riferimento rappresentato dal segmento Mid Corporate. I flussi sui prodotti derivati, in valore nozionale, si sono attestati complessivamente, nel corso dell'anno, a circa 4 miliardi per le operazioni di copertura del rischio cambio e commodity e a circa 5 miliardi per le operazioni di copertura del rischio tasso sui sottostanti finanziamenti, erogati principalmente da Banco BPM.

Grazie alle figure dei sales e degli specialisti localizzati presso i centri corporate sul territorio nazionale, la struttura ha consolidato, insieme al Gruppo, importanti relazioni commerciali con i clienti, fornendo servizi ad elevato valore aggiunto in un contesto di mercato caratterizzato dalla forte concorrenza da parte di altre banche italiane ed estere.

Nel periodo Banca Akros ha proseguito nello sviluppo di nuove attività e servizi, inclusi prodotti "ESG", confermandosi un operatore di riferimento nell'ambito dell'innovazione a favore della propria clientela.

È proseguita anche l'attività di strutturazione di Certificates, pur condizionata sia dal trend di restringimento degli spread creditizi all'interno del settore bancario, sia dalla politica commerciale e di funding del Gruppo, che ha anche determinato il contenimento della durata dei prodotti offerti alla clientela delle reti distributive.

Nell'anno, il totale degli Investment Certificates strutturati dalla "fabbrica prodotti" Global Market ammonta a circa 900 milioni, di cui circa 100 milioni emessi da Banca Akros e collocati da reti terze. Nel 2020 il totale degli Investment Certificates strutturati dalla Banca era stato pari a circa 1.900 milioni, di cui 120 milioni collocati da reti terze.

In un anno record per il risparmio gestito, Banca Akros ha collaborato con Anima SGR per la strutturazione di fondi per oltre 1 miliardo (550 milioni nel 2020): tale risultato è legato all'elevato gradimento mostrato dalla clientela di Anima verso prodotti caratterizzati, da un lato, da esposizioni a investimenti "tematici" anche mediante indici ESG, dall'altro da forme di gestione dinamica del rischio azionario.

Nella caratteristica attività di negoziazione sul mercato secondario obbligazionario, i flussi da clientela istituzionale nei comparti dei titoli governativi, supranational e agency, nonché degli emittenti corporate e financial, pur risentendo del generale rallentamento dell'attività che ha caratterizzato i principali mercati di riferimento, si sono complessivamente attestati a 13,2 miliardi.

Si conferma altresì il positivo contributo del c.d. "flow business" nei comparti azionario e FX.

Di rilievo l'attività di distribuzione sul mercato primario obbligazionario a investitori istituzionali, con l'attiva partecipazione al collocamento di emissioni di primari emittenti (descritti nel successivo paragrafo "Investment Banking"); si segnala il rilevante contributo fornito nel collocamento della terza e della quarta emissione del BTP Futura, rispettivamente nel mese di aprile e novembre, che hanno visto Banca Akros agire in qualità di Co-dealer, invitata dal MEF.

Sul fronte della diversificazione delle fonti di finanziamento per le imprese è proseguito lo sviluppo delle attività in relazione a operazioni di raccolta di capitale da parte di operatori specializzati nel settore del private debt, degli Eltif e dei fondi infrastrutturali.

Attività di negoziazione e market making in conto proprio

Nel contesto di generale "risk-on" dei mercati, l'attività di market making con la clientela è iniziata generalmente a livelli inferiori alle attese, per poi riportarsi gradualmente su volumi in linea con il secondo semestre del 2020. Il trading proprietario è stato caratterizzato da mercati con bassa volatilità e rendimenti compressi, ma è riuscito a generare complessivamente un risultato finanziario positivo e superiore a quello del 2020.

Il team di financial engineering ha proseguito nell'attività di strutturazione di Certificates, Polizze e SICAV, supportando con efficacia anche la diversificazione nei parametri di indicizzazione dei prodotti per la clientela.

Nel comparto fixed income, il market making di titoli governativi e corporate ha registrato volumi inferiori alle aspettative durante i primi due mesi dell'anno, mentre dal mese di marzo la clientela istituzionale è tornata ad operare in modo più significativo. La buona performance del "credito" (corporate bonds, ecc.), ancora caratterizzata da rendimenti positivi, ha reso possibile conseguire risultati superiori alle attese. Positivi anche i risultati del trading su tassi di interesse, grazie anche ai buoni volumi dei prodotti per la gestione del rischio tasso offerti alla clientela aziendale per il tramite della Capogruppo, che hanno consentito di gestire attivamente i "books" e cogliere opportunità di trading sulla volatilità.

Sui mercati azionari l'attività di market making in equity derivatives con la clientela e sui mercati regolamentati è stata sostanzialmente in linea con il secondo semestre del 2020. Più lenta inizialmente l'attività di market making di certificates, i cui volumi sono però decisamente cresciuti a partire dalla fine del secondo semestre e si sono mantenuti elevati fino a fine anno. Il trading proprietario sì è confrontato con volatilità realizzate particolarmente basse e ha prodotto risultati al di sotto delle attese.

L'attività sul mercato dei cambi con la clientela ha visto volumi ridotti, in continuità con il recente passato, non aiutata dal persistere di "trading range" sulle principali valute. Buoni invece i risultati della negoziazione proprietaria, grazie all'implementazione di strategie di "daily trading" focalizzate sull'assunzione che il prezzo degli asset tenderà a convergere al prezzo medio con il passare del tempo (c.d. "mean reversion").

L'assorbimento patrimoniale e il VAR giornaliero a fronte dei rischi di mercato delle attività di negoziazione in conto proprio si sono ridotti rispetto all'anno precedente, come conseguenza di scelte strategiche di capital allocation operate dalla Capogruppo in tema di RWA di mercato. Questa attività di "derisking" sul portafoglio obbligazionario ha comportato una forte riduzione del margine finanziario che ha impattato negativamente sui risultati dell'area Global Markets.

Attività di intermediazione e ricerca finanziaria

Nel corso del 2021 Banca Akros ha confermato e rafforzato la prima posizione assoluta nell'intermediazione in conto terzi sul mercato del reddito fisso quotato (fonte Assosim), con controvalori scambiati complessivamente pari al 33,04% (21,02% nel 2020) del totale del mercato. Nel dettaglio, il valore dell'intermediazione in conto terzi dei Bonds quotati conferma, anche per l'anno 2021, Banca Akros al primo posto sui seguenti mercati: DomesticMOT e EuroMOT, con quote di mercato rispettivamente pari al 34,70%, al 28,18%.

Positivi anche i risultati conseguiti da Banca Akros nell'attività di intermediazione azionaria in conto terzi sul mercato italiano, dove la Banca migliora il proprio ranking posizionandosi al terzo posto (quarto posto nell'anno 2020) tra gli intermediari italiani ed esteri attivi sull'Euronext Milan Domestic (già MTA) con una quota di mercato pari all'8,92%, sostanzialmente in linea con l'anno scorso (Fonte: Assosim). Il mercato Euronext Milan Domestic è rappresentato da un paniere di 241 società, con una capitalizzazione complessiva di 757,3 miliardi, pari al 43,2% circa del PIL italiano.

Sul Mercato Euronext growth Milan (già AIM-Italia), il mercato delle PMI, notevolmente cresciuto negli ultimi anni, la Banca migliora la sua posizione di un grade rispetto all'anno precedente e si posiziona al terzo posto sugli scambi in conto terzi, con una quota di mercato del 9,2%. Il mercato Euronext growth Milan è rappresentato da un paniere di 174 società, con una capitalizzazione complessiva di circa 11,5 miliardi, pari allo 0,6% circa del PIL italiano.

Con riferimento all'intero mercato azionario italiano, Banca Akros è nella terza posizione assoluta per controvalori negoziati, con una quota di mercato dell'8,65%, rispetto al quarto posto del 2020.

È positivamente proseguita l'operatività anche sul mercato Equiduct, gestito da Böerse Berlin, dove Banca Akros si conferma il primo operatore italiano.

Nell'attività di specialist e corporate broker per emittenti quotati sui mercati di Borsa si registrano, a fine anno 2021, 36 mandati, di cui 6 nuovi. A fine 2020 i mandati ottenuti erano stati 33. Dei 36 mandati attualmente in essere, 10 sono di società quotate sull'Euronext Milan Domestic, 12 di società quotate sullo Euronext STAR Milan (già STAR) e 14 di società quotate sul mercato Euronext Growth Milan.

Nell'attività di intermediazione in conto terzi sui mercati dei derivati regolamentati di Borsa Italiana, Banca Akros si colloca al secondo posto sul future su azioni (quarta posizione nel 2020) con una quota di mercato del 2,66%, al quinto posto nelle Opzioni sull'Indice FTSE Mib, con una quota di mercato del 4,19% (terzo posto nel 2020), al

nono posto nelle opzioni su azioni, con una quota di mercato dell'1,71% (sesto posto nel 2020) e all'undicesimo posto nel mercato dei Futures su indice (decimo posto nel 2020).

Banca Akros si colloca altresì al secondo posto sul mercato degli ETF (ETFPLUS) e su quello degli scambi dei Certificates SEDEX (terzo posto nel 2020) con una quota di mercato rispettivamente del 13,5% e del 20%. L'ottima performance sul mercato degli ETF è stata raggiunta anche grazie al contributo di SABE ETF, il sistema proprietario per la ricerca automatica della best execution dinamica rispondente ai dettami di MIFID II, al servizio della clientela bancaria e istituzionale.

È positivamente proseguita l'attività sul mercato tedesco dei derivati energetici EEX, con un andamento in crescita dei clienti e dei volumi intermediati per conto della clientela attiva in operazioni di negoziazione e copertura dei rischi nei relativi settori.

Investment Banking

Banca Akros ha intensificato la propria focalizzazione sulle attività di M&A/Corporate Finance rivolte a famiglie imprenditoriali ed imprese, nonché a fondi di Private Equity. La Banca, inoltre, ha completato la sua "proposition" commerciale, grazie all'accesso al network globale di Oaklins, società acquisita a maggio 2021, che comprende oltre 800 professionisti dedicati all'M&A e Corporate Finance in ben 45 Paesi; in tal modo il Gruppo Banco BPM arricchisce la propria offerta commerciale, potendo dare supporto per operazioni cross-border "in" e "out" alla clientela corporate, imprese e "financial sponsors".

Con riferimento all'attività di M&A si segnala l'esecuzione di diversi incarichi, sia "sell side" sia "buy side", nonché l'assistenza in OPA e il rilascio di fairness opinion; di seguito sono riportate le principali attività svolte nel 2021:

  • operazioni con "famiglie" imprenditoriali: si segnala la cessione del controllo di Inrail ad Autostrada del Brennero, l'assistenza a Lisap nell'acquisizione di Parisienne Italia, l'advisory a Landi Renzo nell'acquisizione del 49% di Metatron, l'assistenza a S3K per la ricerca di un fondo di private equity (poi individuato in HLD), la consulenza agli azionisti di ATK nella cessione di una quota di maggioranza al fondo Progressio, l'advisory a EGM nel conferimento del ramo di azienda laminati a KME Italy;
  • operazioni per conto di fondi di Private Equity: si segnala l'assistenza a NB Aurora nell'acquisizione di una quota di minoranza in Veneta Cucine, nonché a White Bridge nell'acquisizione di Antichi Sapori dell'Etna (Pistì).

Sono stati svolti inoltre incarichi di advisory per l'azionista di riferimento nell'OPA Panaria e per ION nell'OPA Cerved, nonché a CDP nell'emissione della fairness opinion relativamente al rapporto di concambio SIA-Nexi ed a Linkem per l'emissione della fairness opinion relativamente al concambio Tiscali - Linkem Retail.

Quanto ad Oaklins Italy, da maggio 2021 si segnala la realizzazione di 5 operazioni: in particolare, lato sell-side, la vendita di Pinsalab a Deutsche Invest Capital, la cessione di Zephyr a Dea capital e VSL Club, la cessione di DMR Group e di Weingrill; lato buy-side si segnala invece, l'assistenza a Bee2Link nell'acquisizione di Terranova Web Systems.

Nel mese di giugno Banca Akros è stata accreditata da CDP come un intermediario per lo svolgimento delle attività istruttorie, di esecuzione e gestione degli impieghi del Patrimonio Rilancio.

Per quanto riguarda l'attività di Equity Capital Markets, Akros ha svolto il ruolo di Global Coordinator e Specialist nella IPO di Almawave, per un controvalore totale raccolto di 30 milioni, nonché il ruolo di Global Coordinator, NOMAD e Specialist nella IPO della SPAC Industrial Stars of Italy 4 su AIM Italia per un controvalore di 138 milioni. Banca Akros ha inoltre svolto il ruolo di Sponsor nel passaggio dal mercato AIM Italia al Segmento STAR di Fine Foods & Pharmaceuticals N.T.M., il ruolo di intermediario incaricato del coordinamento della raccolta delle adesioni nelle OPA Panaria e Carraro ed il ruolo di Co-Lead Manager nell'aumento di capitale di Autogrill. Inoltre, la Banca ha svolto un'operazione di Accelerated Book Building Offer con il ruolo di Joint Global Coordinator ad ottobre 2021 sul titolo Salcef, per un controvalore di 32 milioni.

Nelle attività di Debt Capital Market si segnala la partecipazione al collocamento presso investitori istituzionali delle seguenti emissioni obbligazionarie del comparto Corporate: ENEL S.p.A. (3.250 milioni), Terna S.p.A. (600

milioni), Marcolin S.p.A. (350 milioni), Gamenet S.p.A. (575 milioni), Inwit S.p.A. (500 milioni), Atlantia S.p.A. (1 miliardo), Autostrade per l'Italia S.p.A. (1 miliardo), Telecom Italia S.p.A. (1 miliardo) e ASTM S.p.A. (3 miliardi).

Nel comparto delle Financial Institutions, Banca Akros ha partecipato, in qualità di Joint-Bookrunner, al collocamento delle emissioni obbligazionarie perfezionate nel corso del 2021 dalla Capogruppo Banco BPM e da Anima, nonché delle emissioni dei titoli senior legati alle operazioni di cartolarizzazione di Nexi S.p.A. (per 1.050 milioni), di Agos Ducato S.p.A. (Sunrise 2021-2 per 603,4 milioni) e di Alba Leasing S.p.A. (Alba 12 per 474,7 milioni).

Nel comparto degli emittenti SSA (Enti Sovranazionali, Sovrani e Agenzie Statali) Akros ha partecipato, con il ruolo di Joint Bookrunner, all'emissione di Senior Bond di AMCO S.p.A. per 750 milioni e di Cassa Depositi e Prestiti S.p.A. per 50 milioni; è altresì intervenuta in oltre venti emissioni di primari emittenti italiani ed esteri, tra cui la Banca Europea per gli Investimenti (BEI) e la tedesca Kreditanstalt Für Wiederaufbau (KFW).

Nel comparto delle cartolarizzazioni performing Akros ha diretto, in qualità di Joint Arranger due operazioni di cartolarizzazione di crediti al consumo originati da Agos Ducato (Sunrise 2021-1 e Sunrise 2021-2) per complessivi 2,2 miliardi e della cartolarizzazione di crediti derivanti da contratti di leasing originati da Alba Leasing S.p.A. (Alba 12) per 1,1 miliardi.

Banca Akros ha inoltre assistito, con il ruolo di Co-Arranger, Credimi S.p.A nell'operazione di cartolarizzazione di crediti derivanti da finanziamenti a piccole medie imprese in bonis di complessivi 200 milioni e un'istituzione finanziaria italiana, nell'operazione di cartolarizzazione di crediti derivanti da finanziamenti a piccole medie imprese in bonis di complessivi 170 milioni.

Nel comparto delle cartolarizzazioni corporate si evidenzia che Akros ha assistito, con il ruolo di Arranger, Unoenergy S.p.A. nella sua prima cartolarizzazione di crediti derivanti dall'attività di fornitura di gas naturale ed energia elettrica per complessivi 50 milioni, e una società operante nel commercio dell'acciaio nella sua prima cartolarizzazione per complessivi 30 milioni; inoltre, la Banca ha ricoperto il ruolo di Advisor Finanziario nel primo programma triennale di cartolarizzazione di crediti commerciali di 295 milioni originato da Generalfinance S.p.A..

Nel comparto "Green", Banca Akros ha inoltre diretto in qualità di Arranger, un'innovativa operazione di cartolarizzazione di crediti in bonis derivanti da finanziamenti in project finance su impianti di energia rinnovabile, promossa da Glennmont REBS Fund, per complessivi 26 milioni.

Infine, nel comparto delle cartolarizzazioni non performing Banca Akros ha diretto, in qualità di Joint Arranger, l'operazione di cartolarizzazione "Rockets" della Capogruppo e un'operazione di cartolarizzazione Multioriginator di un portafoglio di crediti in sofferenza appartenenti a 12 istituti bancari italiani per un ammontare complessivo di 790 milioni (Luzzatti POP NPLS 2021).

Partnership strategiche

2021 2020 (*) variaz.ass. variaz. %
Margine di interesse (4.919) (9.777) 4.858 (49,7%)
Risultato delle partecipazioni valutate a patrimonio netto 229.608 129.385 100.223 77,5%
Margine finanziario 224.689 119.608 105.081 87,9%
Risultato netto finanziario - 11.671 (11.671)
Altri proventi operativi - 11.671 (11.671)
Proventi operativi 224.689 131.279 93.410 71,2%
Spese per il personale (1.935) (1.853) (82) 4,4%
Altre spese amministrative (521) (713) 192 (26,9%)
Rettifiche di valore nette su attività materiali e immateriali (190) - (190)
Oneri operativi (2.646) (2.566) (80) 3,1%
Risultato della gestione operativa 222.043 128.713 93.330 72,5%
Utili (perdite) su partecipazioni e investimenti (18.673) - (18.673)
Risultato lordo dell'operatività corrente 203.370 128.713 74.657 58,0%
Imposte sul reddito dell'esercizio dell'operatività corrente 2.487 3.582 (1.095) (30,6%)
Risultato netto dell'operatività corrente 205.857 132.295 73.562 55,6%
Utile (perdita) dell'esercizio di pertinenza della Capogruppo 205.857 132.295 73.562 55,6%

(*) A parità di totale della voce, i dati relativi all'esercizio precedente sono stati riesposti per garantire un confronto omogeneo con i criteri di profilazione utilizzati per l'esercizio 2021.

Il settore denominato Partnership Strategiche è il segmento in cui confluiscono gli apporti al consolidato delle partecipazioni detenute in Vera Vita, Vera Assicurazioni, Bipiemme Vita, Agos Ducato, Alba Leasing, Selmabipiemme Leasing, Factorit, Gardant Liberty Servicing e Anima Holding.

Andamento economico del settore

I proventi operativi del settore in esame ammontano a 224,7 milioni, con una crescita di 105,8 milioni, grazie all'apporto delle società partecipate valutate con il metodo del patrimonio netto, che registra un incremento di 100,2 milioni, grazie al migliorato quadro macroeconomico generale e all'impatto positivo, pari a 42,1 milioni, derivante dal riallineamento del valore fiscale degli avviamenti effettuato da una partecipata. In particolare, si segnala il positivo contributo di Anima Holding (43,2 milioni) e di Agos (156,0 milioni).

La dinamica del Risultato netto finanziario risente dei mancati dividendi da Anima Holding in quanto la società, dal secondo trimestre dello scorso esercizio, è valutata con il metodo del patrimonio netto.

Il conto economico del segmento in esame registra inoltre l'impatto, negativo per 18,7 milioni, derivante dall'impairment effettuato a fronte della quota partecipativa detenuta in Factorit.

Leasing

2021 2020 (*) variaz.ass. variaz. %
Margine di interesse 22.228 23.928 (1.700) (7,1%)
Margine finanziario 22.228 23.928 (1.700) (7,1%)
Commissioni nette (362) (979) 617 (63,0%)
Altri proventi netti di gestione (15.985) (1.945) (14.040) 721,9%
Altri proventi operativi (16.347) (2.924) (13.423) 459,1%
Proventi operativi 5.881 21.004 (15.123) (72,0%)
Spese per il personale (5.975) (6.467) 492 (7,6%)
Altre spese amministrative (24.762) (26.583) 1.821 (6,9%)
Rettifiche di valore nette su attività materiali e immateriali (1.080) (781) (299) 38,3%
Oneri operativi (31.817) (33.831) 2.014 (6,0%)
Risultato della gestione operativa (25.936) (12.827) (13.109) 102,2%
Rettifiche nette su finanziamenti verso clientela (39.892) (106.248) 66.356 (62,5%)
Risultato netto della valutazione al fair value delle attività materiali (99.858) (12.227) (87.631) 716,7%
Accantonamenti netti ai fondi per rischi ed oneri 739 (409) 1.148
Utili (perdite) su partecipazioni e investimenti 85 1.340 (1.255) (93,7%)
Risultato lordo dell'operatività corrente (164.862) (130.371) (34.491) 26,5%
Imposte sul reddito dell'esercizio dell'operatività corrente 38.209 34.682 3.527 10,2%
Risultato netto dell'operatività corrente (126.653) (95.689) (30.964) 32,4%
Oneri relativi alla ristrutturazione aziendale al netto delle imposte - (585) 585
Purchase Price Allocation al netto delle imposte (**) 671 686 (15) (2,2%)
Utile (Perdita) dell'esercizio di pertinenza di terzi - 4.578 (4.578)
Utile (perdita) dell'esercizio di pertinenza della Capogruppo (125.982) (91.010) (34.972) 38,4%

(*) A parità di totale della voce, i dati relativi all'esercizio precedente sono stati riesposti per garantire un confronto omogeneo con i criteri di profilazione utilizzati per l'esercizio 2021.

(**) PPA relativa ai crediti e alla client relationship, al netto dei relativi effetti fiscali.

Il comparto Leasing include l'operatività di locazione finanziaria dell'ex Banca Italease, confluita nella Capogruppo, nonché l'operatività della società Release. I contratti di leasing in essere vengono gestiti in un'ottica di run-off, non essendo prevista la stipula di nuove operazioni né l'erogazione di nuova finanza su quelle in decorrenza.

Il comparto leasing si occupa pertanto prevalentemente di attività di natura amministrativa oppure connesse alla gestione tipica del post-vendita, sia relativamente ai finanziamenti sia con riferimento ai beni oggetto della locazione finanziaria.

In relazione ai contratti di leasing che presentano canoni insoluti, l'attività del comparto leasing, ed in particolare di Release, è invece finalizzata ad assicurare il ripristino di condizioni di regolarità nei pagamenti e, ove ciò non fosse possibile, a perseguire il recupero dei crediti, minimizzando i rischi ed i costi dei contenziosi in essere, anche attraverso il rientro in possesso dei beni. In tali casi l'attività del comparto è finalizzata alla migliore valorizzazione dei beni recuperati, in particolare immobili, attraverso la commercializzazione oppure la messa a reddito.

Andamento economico del settore

Il comparto Leasing, in cui vengono computati gli impatti dell'entità gestionale "Leasing Banco BPM" (ex Banca Italease) e le risultanze contabili di Release, registra un totale Proventi Operativi pari a 5,9 milioni, in riduzione di 15,1 milioni rispetto ai 21,0 milioni dello scorso esercizio, pari al -72,0%. Il calo è riconducibile principalmente alla diminuzione di 14,0 milioni degli "Altri proventi netti di gestione", causata dal forte incremento, di circa 13 milioni, degli oneri di gestione del magazzino immobiliare per effetto dei rilevanti lavori di completamento e ristrutturazione di un importante complesso immobiliare. Nell'aggregato in esame si osserva inoltre una riduzione di 1,7 milioni del "Margine di interesse" per decremento delle masse fruttifere (il comparto leasing è in run-off).

Gli oneri operativi, pari a 31,8 milioni, registrano una riduzione del 6,0% rispetto all'esercizio precedente; in particolare, le "Altre spese amministrative" si sono ridotte del 6,9%, passando da 26,6 milioni del 2020 a 24,8 milioni del corrente esercizio. I minori costi sono riconducibili principalmente a Release per 1,2 milioni (minori imposte dirette sugli immobili per 0,8 milioni e minori costi per assicurazioni immobili, spese varie e outsourcing infragruppo per 0,4 milioni).

Le rettifiche nette su attività materiali e immateriali ammontano a 1,1 milioni.

Per effetto di tali dinamiche, il risultato della gestione operativa risulta in calo di 13,1 milioni, passando dai -12,8 milioni del 2020 ai -25,9 milioni del 2021.

Il costo del credito si è ridotto di 66,4 milioni, passando da -106,2 milioni agli attuali -39,8 milioni; il miglioramento è riconducibile principalmente a Release, che ha registrato riprese di valore nette per 44,8 milioni (di cui 37 milioni derivanti dal piano di risanamento concordato su una posizione rilevante e 5 milioni da incassi). Nel precedente esercizio erano state registrate rettifiche di 18,8 milioni derivanti dalla cessione di un portafoglio di crediti non performing (operazione "Titan").

Il risultato della valutazione al fair value delle attività materiali passa da -12,2 milioni del 2020 a -99,9 milioni: l'incremento, registrato interamente su Release, riflette le rettifiche riconducibili al processo di valutazione condotto annualmente sugli immobili e sono ascrivibili agli immobili di proprietà acquisiti nell'ambito dell'attività di recupero crediti (c.d. "foreclosed assets").

Da quanto sopra evidenziato, il comparto leasing consegue un risultato di esercizio negativo pari a 126,0 milioni, rispetto alla perdita di 91,0 milioni dell'esercizio precedente.

Corporate Center

2021 2020 (*) variaz.ass. variaz. %
Margine di interesse 407.725 452.938 (45.213) (10,0%)
Risultato delle partecipazioni valutate a patrimonio netto 2.332 1.414 918 64,9%
Margine finanziario 410.057 454.352 (44.295) (9,7%)
Commissioni nette 6.270 (14.735) 21.005
Altri proventi netti di gestione 81.402 45.296 36.106 79,7%
Risultato netto finanziario 211.601 259.625 (48.024) (18,5%)
Altri proventi operativi 299.273 290.186 9.087 3,1%
Proventi operativi 709.330 744.538 (35.208) (4,7%)
Spese per il personale (411.784) (403.523) (8.261) 2,0%
Altre spese amministrative 367.065 325.012 42.053 12,9%
Rettifiche di valore nette su attività materiali e immateriali (126.150) (118.956) (7.194) 6,0%
Oneri operativi (170.869) (197.467) 26.598 (13,5%)
Risultato della gestione operativa 538.461 547.071 (8.610) (1,6%)
Rettifiche nette su finanziamenti verso clientela (10.032) (17.706) 7.674 (43,3%)
Risultato netto della valutazione al fair value delle attività materiali (41.775) (24.494) (17.281) 70,6%
Rettifiche nette su titoli ed altre attività finanziarie (345) (1.108) 763 (68,9%)
Accantonamenti netti ai fondi per rischi ed oneri (6.695) (23.437) 16.742 (71,4%)
Utili (perdite) su partecipazioni e investimenti (180) (150) (30) 20,0%
Risultato lordo dell'operatività corrente 479.434 480.176 (742) (0,2%)
Imposte sul reddito dell'esercizio dell'operatività corrente (155.918) (97.040) (58.878) 60,7%
Risultato netto dell'operatività corrente 323.516 383.136 (59.620) (15,6%)
Oneri relativi alla ristrutturazione aziendale al netto delle imposte - (48.217) 48.217
Oneri relativi al sistema bancario al netto delle imposte (25.556) (26.491) 935 (3,5%)
Impatto del riallineamento dei valori fiscali ai valori contabili 48.808 - 48.808
Impairment su avviamenti - (25.100) 25.100
Variazione del merito creditizio sui Certificates emessi dal Gruppo, al
netto delle imposte
4.354 (11.739) 16.093
Purchase Price Allocation al netto delle imposte (**) (9.473) (13.181) 3.708 (28,1%)
Utile (Perdita) dell'esercizio di pertinenza di terzi 284 (330) 614
Utile (perdita) dell'esercizio di pertinenza della Capogruppo 341.933 258.078 83.855 32,5%

(*) A parità di totale della voce, i dati relativi all'esercizio precedente sono stati riesposti per garantire un confronto omogeneo con i criteri di profilazione utilizzati per l'esercizio 2021.

(**) PPA relativa ai crediti e alla client relationship, al netto dei relativi effetti fiscali.

La business line Corporate Center è il segmento in cui confluiscono gli apporti al consolidato non rappresentati nelle altre linee di business. Nello specifico, il Corporate Center include gli apporti economici della Finanza della Capogruppo Banco BPM, della controllata ProFamily, delle società immobiliari del Gruppo, nonché della gestione accentrata delle funzioni a favore di tutto il Gruppo (Cost management, Personale, etc.).

Andamento economico del settore

I proventi operativi complessivi del Corporate Center ammontano a 709,3 milioni, in contrazione rispetto al 2020. In particolare, il margine di interesse si attesta a 407,7 milioni, in flessione soprattutto per la dinamica dello spread di liquidità (ossia dal tasso figurativo di re-impiego della liquidità) di cui ha beneficiato la Rete Commerciale (174,1 milioni, rispetto allo scorso esercizio). Tuttavia, a fronte dell'impatto negativo anzi detto, il margine di interesse ha goduto, da un lato, del maggior ricorso al funding della BCE, con le masse del TLTRO III passate da 27,5 miliardi dello scorso esercizio a 39,2 miliardi, e, dall'altro, della riduzione del costo delle emissioni istituzionali. Con riferimento a queste ultime, il peso delle scadenze ha più che compensato l'impatto a conto economico delle emissioni effettuate nel secondo semestre del 2020 (850 milioni, di cui 500 milioni per una emissione subordinata a settembre), che non avevano dispiegato appieno il loro effetto sul margine di interesse dello scorso esercizio. Inoltre, durante il 2021 sono stati emessi 800 milioni di prestiti obbligazionari, di cui una emissione di un prestito obbligazionario subordinato di 300 milioni a fine giugno. Sostanzialmente stabile il contributo del portafoglio titoli, ove a fronte di una diminuzione dei rendimenti, si è assistito ad un miglioramento del costo del relativo funding.

Il totale degli Altri proventi operativi si attesta a 299,3 milioni, in crescita rispetto al precedente esercizio anche per effetto del contributo positivo relativo alla chiusura di alcune vertenze legali e di alcune ulteriori sopravvenienze attive per complessivi 20,6 milioni, a fronte di un minor contributo del Risultato netto finanziario. Quest'ultimo, nonostante la positiva performance del portafoglio titoli (+90,1 milioni), soprattutto per effetto di alcune cessioni effettuate in corso d'anno, ha risentito negativamente della valutazione del titolo Nexi, che ha chiuso il corrente esercizio a -25,8 milioni (contro +158,6 milioni dell'esercizio 2020).

In sensibile flessione gli oneri operativi, pari a 170,9 milioni, a seguito dell'incremento della componente di ribaltamento dei costi sostenuti dal Gruppo verso le diverse business line.

In diminuzione il costo del credito e gli accantonamenti per rischi ed oneri mentre il Risultato della valutazione al fair value delle attività materiali si attesta a 41,8 milioni, a seguito del processo di valutazione condotto annualmente sugli immobili. Sostanzialmente stabile risultano invece gli Oneri sistemici (25,6 milioni).

Il conto economico del segmento in esame evidenzia inoltre l'impatto, positivo per 48,8 milioni, conseguente all'esercizio della facoltà di riallineamento dei valori fiscali ai valori contabili degli immobili ad uso strumentale del Gruppo per 48,8 milioni.

L'effetto della variazione del merito creditizio sui Certificates emessi dal Gruppo, al netto delle imposte, è positivo per 4,4 milioni (-11,7 milioni nel 2020). Migliora anche il contributo legato alla PPA, il cui impatto negativo passa da -13,2 milioni a -9,5 milioni. Considerando il Risultato di pertinenza dei terzi e le imposte, l'utile netto del Corporate Center si attesta a 341,9 milioni, rispetto a 258,1 milioni dello scorso esercizio.

Nel seguito si forniscono maggiori dettagli in merito alle attività gestite dal segmento di business in esame.

Finanza di Gruppo

La Capogruppo è il polo di coordinamento e di presidio delle politiche di gestione delle poste strutturali dell'attivo e del passivo, proprie e delle altre società del Gruppo, finalizzate all'ottimizzazione del capitale disponibile, all'individuazione di opportune operazioni e di strategie di funding per il Gruppo, mediante azioni sui mercati domestici e internazionali, nonché al presidio delle esigenze di liquidità e delle sue dinamiche, come anche della gestione dei portafogli titoli e di altri strumenti finanziari della proprietà del Gruppo.

L'operatività della Finanza di Gruppo si articola attraverso le seguenti strutture operative: Funding e Capital Management, Banking Book e ALM, Trading e Fondi e Group Treasury.

Funding e Capital Management

La posizione di liquidità del Gruppo si è mantenuta estremamente robusta per tutto il 2021; gli indicatori di liquidità LCR e NSFR nel corso dell'anno sono rimasti ampiamente al di sopra degli obiettivi di Risk Appetite Framework.

Il ricorso al funding a medio lungo termine da BCE (TLTRO III), in virtù delle condizioni particolarmente favorevoli introdotte dalla Banca Centrale nel corso del 2020 per far fronte alle conseguenze della pandemia da Covid-19, è stato ulteriormente incrementato in corso d'anno e si attesta al 31 dicembre 2021 a 39,2 miliardi nominali. Durante l'anno sono stati effettuati nuovi tiraggi per complessivi 15,7 miliardi e sono stati effettuati rimborsi anticipati di tranche più vecchie per complessivi 4 miliardi; il tiraggio netto complessivo effettuato nel 2021

ammonta pertanto a 11,7 miliardi. Tale strategia ha consentito di beneficiare del tasso favorevole e di allungare il profilo delle scadenze.

In relazione all'attività di emissione di strumenti obbligazionari destinati al mercato wholesale, si è provveduto all'adeguamento e all'aggiornamento del programma EMTN anche attraverso dei supplement e dei programmi di Obbligazioni Bancarie Garantite utilizzabili per le emissioni di covered bond.

Per quanto concerne le emissioni obbligazionarie pubbliche, si segnalano tre collocamenti per complessivi 1,2 miliardi. Nel dettaglio: (i) a gennaio 2021 un Additional Tier 1 di 400 milioni e cedola del 6,5%, (ii) a giugno un Tier II in formato "10NC5" di 300 milioni e cedola del 2,875% e (iii) a luglio un Social Senior Preferred Bond di 500 milioni con maturity 5 anni e cedola pari allo 0,875%, che costituisce il primo bond ESG di Banco BPM emesso nell'ambito del Green, Social and Sustainability Bond Framework, i cui proventi finanzieranno un portafoglio selezionato di PMI a cui sono state concesse erogazioni coperte dalla garanzia pubblica prevista nel Decreto Liquidità per fronteggiare l'emergenza Covid-19.

Infine, relativamente alle attività di ottimizzazione degli RWA, si segnala che a dicembre sono state concluse due operazioni di cartolarizzazione sintetica:

  • Cartolarizzazione Sintetica "Audrey": operazione realizzata con il FEI (Fondo Europeo per gli Investimenti) che prevede la garanzia della tranche junior di un portafoglio di circa 1,7 miliardi di crediti in bonis erogati alle PMI. Si tratta della terza operazione del Gruppo realizzata con il FEI;
  • Cartolarizzazione Sintetica "Brigitte": operazione realizzata con un investitore di mercato che prevede la garanzia della tranche junior di un portafoglio di circa 2,9 miliardi di crediti in bonis erogati a Mid Corporate Plus e Large Corporate (ivi compresi finanziamenti erogati in pool). Si tratta della prima operazione di cartolarizzazione sintetica realizzata dal Gruppo con un investitore di mercato avente come sottostante un portafoglio di Large Corporate.

Banking Book e ALM

ALM

La gestione del rischio di tasso del Banking Book è operativamente effettuata in modo accentrato dalla Capogruppo in un'apposita Funzione delegata e le scelte di gestione hanno come obiettivo primario l'esigenza di contemperare il riequilibrio delle dinamiche di volatilità del valore economico con la volatilità del margine di interesse al variare della curva dei tassi di mercato monetari e finanziari in genere, in accordo con quanto previsto dalla normativa specifica (BCBS, CRR/CRD, EBA, Banca d'Italia).

Il Gruppo utilizza un sistema integrato di Asset Liability Management (ALM) con l'obiettivo di elaborare le misure di rischio che prevedono anche il ricorso a modelli e misure comportamentali e la gestione è prioritariamente imperniata su un modello di "natural hedge" che tende a perseguire una naturale compensazione dei rischi generati dai gap delle poste passive e attive. Le poste in cui sono presenti le coperture sono soprattutto quelle a vista, le emissioni obbligazionarie, i mutui ipotecari e il portafoglio titoli.

Gestione dei Portafogli di Proprietà

Relativamente alla gestione degli strumenti finanziari dell'attivo, nel corso del 2021 si sono seguite le strategie sinteticamente descritte di seguito.

Posizioni nella categoria contabile HTCS

Il portafoglio del business model HTCS della Capogruppo nel corso del 2021 ha subito un lieve incremento, passando da 9,4 a 9,9 miliardi.

La quota governativa è il principale oggetto di questo incremento, combinazione di una sostanziale diminuzione della componente di titoli di Stato italiani più che compensata da un incremento di quella di titoli esteri, rispettivamente -2,2 e +2,7 miliardi.

La componente non governativa, rimasta sostanzialmente invariata nel suo ammontare, ha visto una parziale riallocazione verso i settori corporate più legati alla ripresa economica attesa post pandemia e alle ingenti politiche fiscali, con particolare focus sui titoli ESG. Le attese di inflazione e il conseguente rischio di un rialzo dei tassi risk free, poi concretizzatosi nella seconda metà dell'anno, hanno portato alla scelta di immunizzare progressivamente la parte più sensibile del portafoglio dal rischio tasso con una sostanziale riduzione della duration.

Posizioni nella categoria contabile HTC

Nel 2021 il portafoglio HTC del Banking Book della Capogruppo è diminuito da 20,7 miliardi a 18,7 miliardi nominali, a seguito del perfezionamento delle vendite a termine negoziate nell'anno 2020 e alle scadenze naturali di titoli. Per quanto concerne il portafoglio governativo, anche in questo caso, la componente che registra la riduzione più significativa è quella dei titoli domestici, consolidando il processo di diversificazione dei rischi già in atto da anni. Si ritiene inoltre opportuno sottolineare che durante il corso dell'esercizio sono state negoziate circa 2 miliardi di ulteriori vendite a termine che verranno perfezionate nel corso del 2022.

Per la componente non governativa sono state adottate le medesime politiche di investimento descritte precedentemente, nel reinvestimento dei titoli in scadenza.

Trading e Fondi

Posizioni nella categoria contabile HFT

Per quanto concerne l'attività di negoziazione, si evidenzia che le strategie poste in essere nei primi mesi del 2021 hanno dovuto adeguarsi alle nuove metriche (cambiamento di scenario/sensitivity del "VaR Stressato" passato da scenario di tasso a scenario di credito) e ai nuovi limiti di rischio adottati dalla Banca pur in continuità di indirizzo dell'attività rispetto a quanto effettuato nell'esercizio precedente. In particolare, anche in linea con quanto citato, gli investimenti in strumenti obbligazionari sono rimasti focalizzati sulla componente governativa e sui tassi risk free, sia tramite IRS che CCT, al fine di ridurne gli effetti di assorbimento patrimoniale e nel rispetto di vincoli e limiti. Relativamente ai titoli di Stato, l'attività si è focalizzata principalmente su strategie di flattening, di country spread, e, in misura minore, sull'attività in opzioni (sia di copertura che direzionali, soprattutto listate) la cui gestione non ha conseguito risultati positivi, salvo sul margine di interesse. Una contribuzione positiva al risultato netto finanziario è stata invece portata, da un lato, dalla gestione del portafoglio residuale dei bond financial e non governativi e dall'altra dall'implementazione di strategie di trading azionario e, marginalmente, di trading sui cambi.

Alternative Investments e Fondi

Nel corso del 2021 è proseguita l'attività di investimento in Fondi Alternativi, che ha privilegiato, come negli anni precedenti, il Private Equity, con particolare focus sul mondo green e con una maggiore diversificazione di investimenti all'estero. È proseguita l'attività di promozione del nuovo Servizio di Due Diligence e di Mediazione rivolto alla Clientela Istituzionale che investe nel private market, mentre, nel campo degli investimenti nei Fondi OICVM, nell'esercizio si è proceduto in particolare alla progressiva riduzione del rischio azionario a vantaggio del mondo obbligazionario.

Group Treasury

I tassi di interesse definiti da BCE sulle operazioni di rifinanziamento principali, sulle operazioni di rifinanziamento marginale e sui depositi presso la Banca Centrale sono rimasti invariati.

Le condizioni economiche particolarmente vantaggiose delle operazioni di TLTRO III hanno portato ad incrementare l'esposizione diretta con BCE da 27,5 miliardi nominali di fine 2020 a 39,2 miliardi nominali di fine 2021.

L'eccellente posizione di liquidità della Banca, derivante anche da un robusto incremento delle poste a vista da parte della clientela durante il periodo pandemico, ha consentito di contenere il ricorso al sostegno monetario di BCE per un importo che, al netto degli impieghi di liquidità nella Deposit Facility messa a disposizione da BCE e del saldo del conto di gestione presso la Banca Centrale, ammontava a circa 1 miliardo alla chiusura del 2021.

Nel corso del 2021 l'attività del Money Market Desk ha registrato un'intensa operatività in forex swap sia per esigenze di copertura dei conti in divisa estera presso le varie tesoriere sia per cogliere opportunità di arbitraggio, esprimendo un turn over medio mensile intorno ai 10 miliardi di ammontare nominale (controvalore in euro).

Si rammenta che, a partire dal mese di novembre 2021, la metodologia di determinazione dei tassi per l'operatività con la clientela non si è più basata sui tassi Libor, ma sui tassi fallback pubblicati su Bloomberg su mandato ISDA.

Nel mese di marzo 2021, Banco BPM è diventato ufficialmente aderente diretto alla Clearing House (Controparte Centrale) LCH SA con accesso al circuito LCH Repo SA. I benefici operativi dell'adesione diretta hanno riguardato inizialmente l'attività di pronti contro termine con sottostanti titoli governativi tedeschi, ampliandosi successivamente anche ad altri titoli governativi europei (Portogallo, Irlanda, Austria e Belgio). Tale adesione si è andata ad aggiungere a quella già perfezionata nel mese di dicembre 2020 relativa alla Controparte Centrale Eurex Clearing AG, la cui attività si è sviluppata e concretizzata nel corso del 2021. Si evidenzia che queste adesioni, oltre a fornire un ulteriore circuito per il finanziamento dei titoli (raccolta di liquidità) e per la copertura di posizioni corte, offrono un vantaggio nell'ottica di riduzione dei rischi operativi, del rischio controparte nonché di quello reputazionale.

L'adesione ad un maggior numero di Casse Centrali ha consentito una migliore ottimizzazione del collaterale disponibile e un contenimento dei costi della raccolta. Sul fronte dell'investimento secured della liquidità in eccesso si segnala una marcata riduzione dei volumi a causa del costante permanere dei tassi repo General Collateral al di sotto del tasso della Deposit Facility di BCE.

L'attività di secured financing sugli assets di proprietà ha evidenziato una raccolta che si è mediamente attestata a circa 8,2 miliardi, mentre l'attività di impiego, escludendo l'operatività di lungo termine, è stata mediamente pari a circa 2,3 miliardi.

Considerando il portafoglio in dollari, la curva dei tassi repo USD ha registrato nel 2021 una scarsa volatilità attestandosi stabilmente sui livelli poco superiori allo zero. Per il finanziamento dei governativi USD si è scelto di adottare una strategia di diversificazione delle scadenze al fine di garantire la miglior efficienza del funding di quel portafoglio.

Si è confermato anche per il 2021 il consolidamento dell'operatività in prestito titoli non collateralizzato sul mercato interbancario con controparti di elevato standing, che è stato favorito dalla solida posizione di liquidità e che ha permesso di ottimizzare il ritorno economico dei titoli di categoria High Quality Liquid Assets. L'outstanding massimo delle transazioni concluse è stato raggiunto alla fine del quarto trimestre con circa 2,1 miliardi di prestiti in essere.

Le operazioni di repo a medio/lungo termine con sottostanti titoli non governativi - in particolare con l'utilizzo di emissioni di Covered bond self-retained e di ABS aventi sottostante le tranche senior delle cartolarizzazioni delle sofferenze garantite dalle cosiddette GACS - hanno subito una sensibile diminuzione nell'arco dell'anno a fronte delle loro progressive scadenze naturali. Complessivamente l'ammontare finanziato, per tutte le suddette tipologie, alla fine del 2021 registra un outstanding complessivo pari a circa 1,3 miliardi.

L'azione di supporto agli indicatori di liquidità è proseguita anche attraverso un incremento delle operazioni di collateral switch con un outstanding, a fine 2021, di circa 350 milioni.

Sul mercato dei cambi, gli operatori hanno preso atto della forte crescita globale che ha caratterizzato le economie mondiali nel 2021, registrando una notevole volatilità sul mercato del cambio Eur/Usd, anche dovuta alle aspettative di riduzione degli acquisti di assets da parte delle Banche Centrali (tapering), che ha portato il dollaro a rafforzarsi sull'Euro, raggiungendo i minimi dell'anno in novembre sulla base della prospettiva di rialzi dei tassi americani in tempi brevi.

Si evidenzia che durante il 2021 è iniziata un'intensa attività di collaborazione con la Rete commerciale sui cambi spot e a termine; si prefigurano per l'anno 2022 anche interessanti prospettive di collaborazione con la struttura che segue i prodotti "estero".

Gestioni patrimoniali

Nel segmento del Corporate Center confluiscono inoltre le attività connesse alle gestioni patrimoniali di Banca Aletti, le cui commissioni di negoziazione e performance, nella logica di allocazione delle risorse ai diversi segmenti e di analisi delle relative performance definita dal Gruppo, non sono attribuite alla Rete Private.

Con riferimento agli asset gestiti, gli investimenti posti in essere hanno privilegiato l'esposizione all'asset class azionaria, strategicamente in sovrappeso complessivo, privilegiando però posizionamenti tecnico/tattici a livello di aree geografiche e, in modo particolare, a livello settoriale per gestire la maggiore volatilità, non recepita a livello aggregato, dovuta a repentine rotazioni settoriali. I rendimenti negativi offerti dalle curve governative europee hanno reso poco attraenti gli investimenti nell'asset class obbligazionaria governativa; la persistenza di dati elevati di inflazione, crescita economica solida ed il processo di tapering più rapido di quanto inizialmente ipotizzato e che ha caratterizzato gli ultimi mesi dell'anno, hanno supportato un posizionamento prudente, con la duration media dei portafogli gestiti contenuta e sottopesata rispetto ai parametri di riferimento. Per il comparto corporate è stato mantenuto un approccio selettivo e prudente, nell'ottica di cogliere opportunità di mercato. La diversificazione valutaria dei portafogli, funzionale ad una ponderata ripartizione dei rischi, è stata gestita con approccio tattico ed ha fornito, in generale, una buona contribuzione alle performance dei portafogli gestiti.

I risultati dell'anno sono stati, nel complesso, positivi e mediamente superiori ai parametri di riferimento contrattuali. Al 31 Dicembre 2021 le masse in gestione si sono attestate a 3,5 miliardi, lievemente superiori alle masse di fine 2020 (3,2 miliardi).

Comparto immobiliare

L'attività del settore immobiliare è caratterizzata sia dalla gestione del patrimonio strumentale del Gruppo sia dalla valorizzazione e dismissione di quello non strumentale.

L'attività svolta nel corso del 2021 è stata tesa all'efficientamento degli spazi occupati e alla riduzione dei costi di gestione degli stessi, proseguendo il piano di razionalizzazione delle piazze che prevede il rilascio di immobili di terzi e di proprietà vuoti o solo parzialmente occupati: in questo modo si ottiene, per gli immobili di terzi, la restituzione ai proprietari con il risparmio dei canoni di locazione, mentre per gli immobili di proprietà, la disponibilità per la vendita o per la locazione a terzi, consentendo anche un risparmio dei costi fissi di gestione. Ad oggi si sono conclusi i trasferimenti da Roma via Ludovisi a Roma Parco dei Medici e piazza Flaminio, da Milano viale Fulvio Testi a Milano via Massaua e piazza Meda, da Verona via Quintino Sella a Verona via Meucci e piazza Nogara, con un risparmio annuo complessivo di circa 3,1 milioni.

E stato inoltre portato a termine il progetto relativo alla chiusura di 300 agenzie, con la restituzione a proprietari terzi di 200 immobili per un risparmio sui canoni di locazione pari a 6,8 milioni annui.

In relazione al Fondo Eracle, a seguito della sottoscrizione del nuovo accordo e della conseguente stipula dei nuovi contratti di locazione, sono stati restituiti alla proprietà 72 immobili.

La gestione tecnica e giuridica di tutto il patrimonio non strumentale del Gruppo è affidata a Bipielle Real Estate e comprende anche immobili rivenienti da contratti di leasing in default. Con l'incorporazione di Bipielle Real Estate nel Banco BPM, con decorrenza 1° gennaio 2022, si è completato il processo di riorganizzazione del comparto immobiliare con la distribuzione delle attività nelle strutture sopra indicate.

L'attività relativa alla valorizzazione del patrimonio non strumentale si inserisce in un mercato immobiliare italiano che è stato, ovviamente, pesantemente condizionato dalla pandemia che ha colpito il Paese dal 2020 e che nel 2021 ha visto notevoli segnali di crescita.

Dopo l'inizio della pandemia è emersa una netta gerarchia tra le asset class a livello europeo. I trend europei evidenziano che i settori residenziale e logistica continueranno a rappresentare interessanti opportunità per gli investitori nel real estate nel 2022. In Italia la logistica è l'asset numero uno nel 2021 con prezzi che hanno raggiunto nuovi record.

Il mercato immobiliare italiano conferma la ripresa come emerge dal terzo rapporto sul settore di Nomisma. Anche le statistiche dell'Osservatorio del Mercato Immobiliare (OMI) dell'Agenzia delle Entrate evidenziano la fase di ripresa nelle compravendite immobiliari non residenziali: tutti i segmenti del non residenziale riflettono una dinamica di crescita dei volumi, a partire dal terziario-commerciale, che comprende oltre il 50% di tutto il volume di scambi del settore, anche se l'andamento dei prezzi non si è dimostrato altrettanto espansivo come in ambito residenziale. In particolare, il settore degli uffici mostra stabilità nei prezzi, pur registrando distinzioni rispetto ai singoli mercati, mentre il commerciale ha segnato una piccola variazione negativa.

Il settore meno dinamico è stato quello produttivo, pur registrando un significativo aumento delle compravendite.

L'OMI riporta che nel terzo trimestre 2021 gli scambi di uffici e studi privati sono cresciuti del 18% rispetto al 2020, sfiorando il +30% nel nord-est, mentre le transazioni relative a negozi e laboratori registrano un +22,7%, con una distribuzione territoriale abbastanza omogenea. In rialzo le compravendite di depositi commerciali e autorimesse (+30,6%), capannoni e industrie (+47,1%). Segno positivo, infine, anche per il settore produttivo agricolo (+19,3%). In crescita anche il settore alberghiero, pur ancora lontano dai livelli record del 2019.

In questo contesto di ripresa non sono mancati comunque gli ostacoli alla vendita, che ne hanno rallentato il processo, soprattutto in relazione alla Pubblica Amministrazione con ritardi nell'attività deliberativa di pratiche edilizie ed urbanistiche, necessarie a perfezionare gli atti notarili.

Nonostante ciò, il Gruppo ha stipulato rogiti per circa 115 milioni, in aumento del 34% rispetto al 2020, mentre ha preso impegni o deliberato vendite per altri 100 milioni.

Tra le operazioni più significative si segnalano la cessione di alcuni complessi immobiliari ex-strumentali tra cui: Piazza Mercanti a Milano (ad un prezzo superiore a 13 milioni), Via Quintino Sella a Verona (ad un prezzo di circa 8 milioni) e Piazzale Accursio a Milano (ad un prezzo superiore a 5 milioni). Si segnala inoltre la cessione di immobili sottostanti a posizioni NPL nell'ambito della cessione di un portafoglio di sofferenze rispettivamente a Doria Leaseco-Illimity per il cosiddetto progetto L-Ace (52 immobili) e Zeus Leaseco per il cosiddetto progetto Titan (32 immobili).

Il settore delle locazioni commerciali, purtroppo, non ha recuperato i livelli pre-pandemia ma, rispetto al primo semestre dell'anno, registra comunque un aumento dei volumi mediamente di 3,5 punti percentuali. In relazione ai canoni di locazione si registrano, su base annua, variazioni positive per abitazioni e uffici, mentre si confermano le variazioni negative per i negozi, le stesse che hanno investito i prezzi di vendita.

Il turismo è, con la ristorazione, tra i settori più duramente colpiti a livello globale dalla pandemia; le misure restrittive connesse all'evoluzione dei contagi hanno condizionato l'andamento delle entrate turistiche durante la prima e l'ultima parte dell'anno. I settori più colpiti (negozi, alberghi e palestre) hanno riscontrato difficoltà nel pagamento dei canoni di locazione.

Nel corso del 2021, anche se in misura ridotta rispetto al 2020, alcuni conduttori del settore turistico alberghiero e dei settori retail più toccati dalla pandemia hanno richiesto dilazioni di pagamento o riduzioni temporanee dei canoni di locazione. Il Gruppo ha accolto positivamente gran parte delle richieste, sia sottoscrivendo nuovi accordi transattivi sia accettando la parziale compensazione con il credito di imposta maturato sui canoni di locazione. L'impatto economico negativo è stato di oltre 5 milioni, registrato principalmente dalla controllata Release, che detiene alcuni alberghi con clientela business e turistica internazionale, pesantemente condizionati dalla pandemia.

Sempre per quanto riguarda il settore degli immobili a destinazione turistico-alberghiera, non si registrano impatti negativi per le controllate Lido dei Coralli, Terme Ioniche e Sagim: per queste società è continuato il processo di sviluppo immobiliare tramite la regolarizzazione catastale ed urbanistica dei complessi immobiliari di proprietà, oltre a lavori di manutenzione straordinaria ed adeguamento normativo.

A livello di Gruppo è proseguita comunque l'attività di "messa a reddito" degli spazi liberi, compresi quelli rivenienti dalle recenti chiusure delle filiali e, a tal proposito, sono stati sottoscritti nuovi contratti di locazione, per complessivi nuovi canoni annuali di circa 5 milioni, tra cui i principali riguardano una porzione del complesso immobiliare in Roma, via Anagnina locato da Release alla Regione Lazio e una parte dell'immobile in via del Pescaccio a Roma locato da Sirio ad una società controllata dalla stessa Regione.

LA GESTIONE DEI RISCHI

Adeguatezza patrimoniale e principali rischi

L'attuale livello dei Fondi Propri e delle attività di rischio ponderate consente al Gruppo Banco BPM di rispettare ampiamente sia le soglie regolamentari, sia le specifiche soglie richieste dall'Organismo di Vigilanza al termine dello svolgimento del processo di Supervisory Review and Evaluation Process (SREP).

Il Gruppo Banco BPM, al fine di fornire al proprio Management, agli stakeholder e all'Autorità di Vigilanza un'informativa completa e consapevole che testimoni l'adeguatezza dei Fondi Propri, primo presidio a fronte dei rischi assunti, valuta la propria situazione patrimoniale in condizioni di normalità e di stress, in ottica attuale e prospettica, sia in ambito di Primo che di Secondo Pilastro, sulla base delle regole di Basilea 3 e delle linee guida specifiche comunicate alle banche dall'Autorità di Vigilanza. L'adeguatezza patrimoniale del Gruppo si sostanzia nelle attività di monitoraggio e gestione nel continuo dei coefficienti patrimoniali al fine di verificare il rispetto dei limiti normativi e di assicurare il mantenimento dei livelli minimi di patrimonializzazione richiesti dall'Autorità di Vigilanza. Tali coefficienti vengono inoltre stimati in sede di Budget e Piano Strategico, e ne viene verificata la coerenza con le soglie fissate in ambito Risk Appetite Framework (RAF). Il framework RAF è infatti lo strumento che consente in modo unitario e sinergico di stabilire, formalizzare, comunicare e monitorare la coerenza del profilo di rischio del Gruppo con la propensione al rischio approvata dal Consiglio di Amministrazione e costituisce elemento di indirizzo per la predisposizione dei principali processi aziendali. La Funzione Rischi sviluppa il RAF a supporto dell'Organo con Funzione di Gestione (OFG), in collaborazione con la Funzione Pianificazione e Controllo e le altre Funzioni competenti, rivedendo almeno annualmente il framework anche in funzione dei mutamenti delle condizioni interne ed esterne in cui il Gruppo opera.

L'attività di prevenzione dell'assunzione di rischi non coerenti con la propensione al rischio trova inoltre esplicitazione operativa nel processo di gestione dei pareri ex-ante della funzione Rischi (OMR - Operazioni di Maggior Rilievo e OS - Operazioni Significative1 ), che è tenuta a esprimere un parere preventivo e non vincolante su tutte le operazioni che rientrano nei perimetri specificati nella normativa interna. Tra le attività a presidio dei rischi assunti, rientra altresì un efficace sistema di reporting integrato dei rischi che consente un monitoraggio di tutte le misure di rischio e dei principali fattori di rischio a cui il Gruppo è esposto; a tale sistema di reporting viene, inoltre, affiancata periodicamente un'analisi di posizionamento, volta a comparare il Gruppo rispetto al sistema bancario europeo e italiano, prendendo in esame un campione di banche italiane e europee, selezionate a seconda della fonte di riferimento, anche in base a criteri quali/quantitativi. L'analisi di posizionamento ha l'obiettivo di fornire approfondimenti con riferimento almeno alle seguenti aree di indagine: Adeguatezza del Capitale & Struttura Patrimoniale, Adeguatezza della Liquidità, Redditività ed Efficienza, Qualità dell'attivo e quote di mercato, Attivi ponderati e RWA Density e Parametri del Rischio di Credito adottando la prospettiva del Regulator, facendo leva sulla pubblicazione trimestrale degli "EBA Risk Dashboard" e dei documenti di Informativa al Pubblico (Pillar 3) dei principali competitor.

Nel corso del 2021, il monitoraggio periodico dell'adeguatezza patrimoniale di Gruppo (ICAAP), anche alla luce del rafforzamento del framework normativo interno, è stato rivisto "vincolando" l'ampiezza delle analisi alla dinamica del cosiddetto trigger di scenario. La definizione degli scenari macroeconomici adottati nei principali processi della Banca resta appannaggio dello Scenario Council, con successiva presentazione agli Organi Aziendali. Lo Scenario Council consiste in un gruppo di lavoro responsabile della definizione e dell'aggiornamento o conferma degli scenari macroeconomici adottati nei processi strategici di Gruppo, alla luce di eventi esterni o di specifiche vulnerabilità della banca. Esso è inoltre responsabile dell'individuazione dei relativi processi impattati e del loro potenziale aggiornamento. Tale gruppo di lavoro è composto dal Chief Financial Officer e dai responsabili delle funzioni Pianificazione e Controllo, Rischi e Amministrazione e Bilancio, con la partecipazione del responsabile della funzione Audit, quest'ultimo come uditore. Nel corso del 2021, lo Scenario Council si è riunito 7 volte al fine di valutare nel continuo l'evoluzione del contesto macroeconomico esterno e gli impatti sui processi strategici e gestionali della Banca.

1 Le OMR fanno riferimento a operazioni in ambito credito, finanza, cessione di crediti deteriorati, operazioni di acquisizione o cessione di asset di proprietà o altre operazioni rilevanti); le OS riguardano sia operazioni di concessione sia valutazioni sulla classificazione e afferiscono all'ambito Credito. Si precisa che nella tipologia creditizia rientrano anche le operazioni di finanziamenti a controparti a leva (cd. Leveraged transactions)

Al fine di presidiare in maniera rigorosa e puntuale i rischi a cui è esposto, il Gruppo Banco BPM si avvale di un articolato insieme di politiche, processi, metodologie e strumenti di cui nel prosieguo viene fornita una breve descrizione, rimandando invece alla Nota integrativa (Parte E) per i relativi approfondimenti.

Il controllo direzionale dei rischi creditizi viene realizzato attraverso un modello di portafoglio di stima del rischio VaR, appartenente alla categoria dei "default model", che viene applicato con frequenza mensile alle esposizioni creditizie delle banche del Gruppo. Il modello permette di stimare il capitale economico a fronte del rischio di credito, tenendo conto della concentrazione del portafoglio e dell'ipotesi di inadempimento congiunto delle controparti, in un predefinito contesto di variabili macroeconomiche rilevanti. L'intervallo di confidenza utilizzato è il 99,9% e l'orizzonte temporale di riferimento è pari a un anno. Al termine del processo di simulazione del modello, la perdita massima potenziale del portafoglio crediti viene scomposta nella componente di perdita attesa e in quella di perdita inattesa. Per le altre esposizioni residuali non rientranti nel modello di portafoglio, il calcolo del capitale economico ai fini del controllo direzionale dei rischi viene realizzato mediante l'utilizzo di metriche regolamentari di vigilanza (Standard).

Per quanto riguarda i processi e gli strumenti di gestione e controllo della qualità del portafoglio crediti afferenti alla clientela Corporate e Retail, un elemento chiave è costituito dai Rating interni che sono calcolati tramite modelli differenziati e stimati specificatamente per segmento di clientela. Il rating rappresenta la valutazione, riferita ad un orizzonte temporale di 12 mesi, effettuata sulla base di tutte le informazioni ragionevolmente accessibili, di natura sia quantitativa sia qualitativa, ed espressa mediante una classificazione su scala ordinale, della capacità di un soggetto affidato o da affidare di onorare le obbligazioni contrattuali.

Il Rating riveste un ruolo centrale nei processi di concessione del credito, di erogazione dei prodotti creditizi e di monitoraggio e gestione andamentale. In particolare, esso concorre alla determinazione degli Organi competenti per la delibera degli affidamenti, influisce sull'applicazione del meccanismo di rinnovo automatico delle posizioni con fidi a revoca e contribuisce a determinare l'intercettamento automatico nel processo di monitoraggio e gestione (Watch list).

Si sottolinea che il rating interno non è applicato per fini regolamentari al perimetro di Banca Akros, su cui vige altresì l'applicazione della metodologia standard di Vigilanza, per cui nelle applicazioni gestionali, tra cui la quantificazione del capitale economico e il calcolo dell'Expected Credit Loss in ambito IFRS 9, si utilizzano delle proxy con valori medi. Il rating interno viene invece utilizzato per Banca Akros all'interno del processo di concessione del credito per la clientela comune con Capogruppo. La classificazione delle posizioni a credito deteriorato è effettuata in conformità con i criteri definiti dall'EBA.

La gestione dei crediti deteriorati nel Gruppo Banco BPM è basata, in via prevalente, su un modello che assegna a risorse specializzate la gestione di un insieme definito (portafoglio) di posizioni. Il ricorso a modelli di gestione non basati su risorse specializzate è limitato alle posizioni classificate Past Due e Inadempienze probabili di importo inferiore alle soglie definite dalle procedure interne. Il monitoraggio, la gestione e la valutazione dei crediti deteriorati sono supportati da processi strutturati e da un'apposita procedura gestionale.

In particolare, le rettifiche di valore sono quantificate applicando un calcolo automatizzato, proposto e manutenuto dalla Funzione Governo del Credito e validato dalla Funzione Rischi, per le posizioni in Past due a prescindere dall'importo e per quelle a Inadempienze probabili o a Sofferenze di importo inferiore a una soglia di materialità (pari ad 1 milione), mentre, per importi superiori a tale soglia, sono quantificate analiticamente dal gestore. Le rettifiche di valore valutate analiticamente dai gestori sono periodicamente sottoposte a revisione.

Si sottolinea che, con riferimento al costo del credito ai fini di bilancio, sulle posizioni a default riconducibili al perimetro di Gruppo, è in essere una valutazione analitica effettuata dal gestore.

Con riferimento al rischio di controparte, definito come il rischio che la controparte di un'operazione risulti inadempiente prima del regolamento definitivo dei flussi di cassa dell'operazione stessa (Regolamento UE n. 575/2013), la Capogruppo e Banca Akros utilizzano, esclusivamente a fini gestionali e a supporto dei processi di valutazione dell'adeguatezza patrimoniale (processo ICAAP), una metodologia interna per la stima delle esposizioni a rischio di eventuali default delle controparti di operazioni in derivati OTC oggetto di Collateral Agreement (Credit Support Annex - CSA).

La stima dell'esposizione al rischio di controparte per le posizioni in derivati OTC, relativamente alle controparti con le quali è stato sottoscritto un "collateral agreement" (CSA), viene effettuata con metodologia simulativa semplificata "Shortcut Method", e valutata sulla base delle possibili variazioni del Mark to Market dei singoli contratti sottostanti al medesimo CSA di riferimento, su un orizzonte temporale dato dal "periodo di margine a rischio" caratteristico di ciascun contratto. La misura è implementata anche nella filiera dei processi creditizi della Capogruppo e di Banca Akros, unitamente ad un sistema di monitoraggio e reporting giornaliero. Ai fini di Vigilanza prudenziale, il Gruppo

adotta la metodologia standard SA-CCR, entrata in vigore a giugno 2021, per la stima delle esposizioni su tutto il perimetro derivati.

Per la restante parte del perimetro oggetto di rischio controparte (pronti contro termine, prestito titoli e finanziamenti a medio e lungo termine), la misura di esposizione viene calcolata con metodologie standard, utilizzate anche ai fini Segnaletici di Vigilanza.

In conformità allo Schema di Regolamentazione Basilea 3, sono inoltre calcolati i requisiti di capitale aggiuntivi in materia di:

  • Fondi Propri per il Credit Valuation Adjustment (CVA), tramite l'adozione del Metodo standardizzato, come previsto dal Regolamento (UE) n. 575/2013 per le banche non autorizzate a utilizzare il metodo IMM per il rischio di controparte;
  • esposizioni relative all'operatività verso Controparti Centrali Qualificate (QCCP), tramite l'adozione delle modalità previste agli art. 306-308 del Regolamento UE 575/2013.

Inoltre, a decorrere da settembre 2021, il Gruppo aderisce all'obbligo previsto dalla Normativa Europea (Regolamento Delegato UE 2016/2251), scambiando, in base alla relativa contrattualistica (CTA - Collateral Transfer Agreement), margini iniziali relativamente ai contratti derivati OTC non compensati a livello centrale, che forniscono un'ulteriore protezione nel caso in cui una delle due controparti non sia in grado di onorare i suoi impegni durante la vita del contratto. Il Gruppo Banco BPM utilizza il metodo SIMM, il cui calcolo è maggiormente risk sensitive ed è basato sulle sensitivity aggregate per classe di rischio e di prodotto. L'attività di controllo della gestione dei rischi finanziari, volta all'individuazione delle diverse tipologie di rischi, alla definizione delle metodologie di misurazione degli stessi, al controllo dei limiti a livello strategico e della coerenza dell'operatività delle stesse con gli obiettivi di rischio/rendimento assegnati è accentrata nella Capogruppo sotto la responsabilità della Funzione Rischi per tutte le banche del Gruppo.

Il monitoraggio dei rischi finanziari è realizzato quotidianamente attraverso l'utilizzo di indicatori sia di tipo deterministico (sensitività ai fattori di rischio di mercato e riferiti all'emittente) che di tipo probabilistico (Value at Risk - VaR). Il VaR rappresenta una misura sintetica di rischio, ed esprime la massima perdita potenziale causata da movimenti di mercato in condizioni di normalità, in un certo orizzonte temporale e con un certo intervallo di confidenza. L'approccio utilizzato per il calcolo del VaR è quello basato sulla simulazione storica. I valori calcolati vengono forniti con un intervallo di confidenza del 99% e un orizzonte temporale pari a un giorno. Le correlazioni utilizzate sono quelle implicite negli scenari storici applicati per la stima della distribuzione empirica dei valori del portafoglio di negoziazione. A seguito della richiesta presentata nel 2019 dal Gruppo Banco BPM, l'Autorità di Vigilanza ha concesso in data 16 novembre 2020 l'autorizzazione all'estensione del rischio specifico dei titoli di debito; pertanto, a partire dalla reporting date del 31 dicembre 2020, il Gruppo Banco BPM utilizza il modello esteso per il calcolo del requisito di capitale Rischio Mercato. Tale misura viene quindi calcolata sulla base di VaR, Stressed VaR, comprensivi del rischio specifico su titoli di debito, e IRC. Nel corso del 2021, sono stati apportati significativi affinamenti al modello interno, con la finalità di ottemperare a Obligations di ispezioni precedenti: le modifiche hanno riguardato, in particolare, la misurazione delle posizioni in cambi, la qualità dei dati dei parametri di mercato di VaR, Stressed VaR e IRC, il processo di identificazione e gestione dei Risk Not In Model Engine (RNIME) e la metodologia di calcolo dell'Incremental Risk Charge (IRC). Su quest'ultimo è in essere una limitation con add-on del 10% su base individuale e consolidata, fino alla risoluzione di alcuni relativi finding metodologici. A seguire si riportano il grafico andamentale dei dati di VaR gestionale relativi al 2021, riferiti al portafoglio di negoziazione di vigilanza del Gruppo Banco BPM.

Andamento VaR giornaliero e per fattore di rischio Gruppo Banco BPM: Portafoglio di Trading

Nel primo semestre del 2021, la componente di rischio prevalente è quella relativa al rischio azionario, a seguito del derisking avvenuto tra la fine del 2020 e l'inizio del 2021, che ha coinvolto soprattutto il portafoglio obbligazionario, a seguito della necessità di rispettare i limiti di RWA Mercato post estensione del modello interno al rischio specifico dei titoli di debito. In particolare, si osserva una minore rischiosità del portafoglio nel secondo trimestre del 2021, da attribuire all'uscita degli scenari di marzo/aprile 2020 dal calcolo del VaR.

Nel secondo semestre del 2021, la componente prevalente è quella relativa al rischio generico sui titoli azionari (ad eccezione del picco del rischio tasso di fine anno per un movimento tecnico delle curve repo in chiusura d'anno). La movimentazione di questi titoli è principalmente da attribuire all'andamento dei rischi complessivi del Gruppo nella seconda metà dell'anno. In particolare, si osserva una minore rischiosità del portafoglio nel secondo semestre, per la minore importanza della componente di rischio specifico a seguito dell'uscita degli scenari rilevanti per il calcolo del VaR di marzo 2020 e per la riduzione dell'esposizione su titoli governativi italiani avvenuta nella seconda metà dell'anno.

Con riferimento al rischio operativo, il Gruppo Banco BPM, dalla data di fusione, è stato autorizzato transitoriamente dalla Vigilanza Europea a utilizzare ai fini regolamentari la combinazione dei tre metodi regolamentari, in particolare l'approccio AMA (Advanced Measurement Approach), relativamente al perimetro validato ex Gruppo Banco Popolare (segmenti ex-Banco Popolare della Capogruppo e Banca Aletti), il metodo TSA (Traditional Standardised Approach) sul perimetro ex Gruppo Banca Popolare di Milano (segmenti della ex Capogruppo BPM S.c.a r.l., ex-BPM S.p.A., ProFamily e Banca Akros) e il BIA (Basic Indicator Approach) per le altre società residuali che compongono il Gruppo Banco BPM. Terminato il periodo transitorio dell'autorizzazione BCE sopra menzionata, a far data dalla segnalazione del 31 dicembre 2020 l'Organo di Regolamentazione ha richiesto al Gruppo di adottare integralmente, per quanto concerne il calcolo del requisito patrimoniale, la metodologia standardizzata (Traditional Standardised Approach) su tutte le società che compongono il Gruppo di Vigilanza, mentre con riferimento agli altri elementi quali-quantitativi previsti dalla Normativa di Vigilanza, di rispettare tutti i requisiti previsti nel Regolamento UE 575/2013 (c.d. CRR) per il metodo TSA nonché quelli previsti dalla suddetta per il metodo AMA agli articoli 321 (punti b-e) e 322 (punti b-f). Il Gruppo Banco BPM, allo scopo di assicurare una valutazione sempre accurata dei potenziali profili di esposizione a tali rischi, nonché il miglioramento nel continuo delle prassi gestionali e delle tecniche di prevenzione e mitigazione del rischio, con l'obiettivo costante di riduzione nel medio periodo delle frequenze e della severità degli eventi di perdita operativa, ha sviluppato un sistema di misurazione e gestione (norme e processi, attori, ruoli e responsabilità, metodologie e applicativi IT) in linea con le best practice del settore. La valutazione quantitativa si fonda sui dati di perdita interni, raccolti attraverso un processo di loss collection e integrati da informazioni esterne di perdita riferite al contesto bancario italiano (flussi di ritorno del consorzio DIPO, costituito in ambito ABI dai principali Gruppi bancari italiani), e sui dati rivenienti dal processo di autovalutazione dell'esposizione prospettica al rischio (Risk Self Assessment), nel quale sono utilizzate anche le evidenze qualitative rilevate nell'attività di valutazione nel continuo del contesto operativo interno ed esterno. Coerentemente con la mission del Gruppo Banco BPM, i principali impatti di rischio

riguardano la categoria Pratiche Commerciali, seguita dai Processi, che insieme rappresentano una parte prevalente del rischio totale e che si manifestano in maggior parte presso le reti commerciali del Gruppo.

Con riferimento alla casistica delle Frodi Esterne, a fronte della tendenza a una maggiore sofisticatezza delle tecniche utilizzate dai malfattori (es. furti d'identità, frodi informatiche ecc.), il Gruppo attua un costante rafforzamento dei presidi di sicurezza fisica e logica, determinando così un contenimento dei fenomeni sia in termini di frequenza che di impatto medio sugli eventi di perdita della specie. A fronte dei principali fattori di rischio che emergono, il Gruppo attua gli opportuni interventi definiti nel Piano di mitigazione (es. formazione, implementazione di processi e/o procedure applicative ecc.).

Con riferimento al rischio di liquidità, nel corso del 2021 il Gruppo Banco BPM ha efficacemente svolto il processo di valutazione interna dell'adeguatezza della liquidità (ILAAP - Internal Liquidity Adequacy Assessment Process), processo attraverso il quale gli Organi aziendali garantiscono che il Gruppo operi con livelli di liquidità che rispettino sia i requisiti minimi regolamentari sia la propensione al rischio approvata all'interno del RAF. Nell'ambito di tale processo, è previsto un monitoraggio periodico del rischio di liquidità, condotto su base infra-giornaliera, giornaliera (liquidità di breve termine) e mensile (liquidità strutturale) sia per le metriche regolamentari (LCR, NSFR, ALMM) sia per quelle elaborate internamente. Nel corso del 2021 sono state elaborate tutte le segnalazioni regolamentari di liquidità previste a livello di Gruppo Banco BPM. Si evidenzia che a partire dal mese di giugno 2021 l'indicatore NSFR è requisito regolamentare per le banche con minimo del 100%, in aderenza al Regolamento dell'Unione Europea 2019/876 (cosiddetto CRR 2).

Per maggiori informazioni sui rischi creditizi, finanziari e operativi si rinvia alla Parte E della Nota integrativa dedicata al presidio dei rischi. Nella stessa sezione sono riportate informazioni di dettaglio con riferimento ai prodotti strutturati di credito, alle esposizioni verso Special Purpose Entities, alle operazioni di cartolarizzazione e all'operatività in derivati. I modelli sviluppati internamente dal Gruppo Banco BPM sono sottoposti a verifiche periodiche da parte della funzione di Validazione Interna, indipendente dalle funzioni deputate allo sviluppo dei modelli. I risultati delle attività di verifica sono rappresentati in appositi report condivisi con gli Organi Aziendali.

Evoluzione prevedibile dei rischi e obiettivi del Gruppo

Lo scenario macroeconomico attualmente previsto per l'anno 2022 vede una prosecuzione del recupero del PIL Italia che ha dimostrato notevole dinamica nel 2021 ma che sarà ancora una volta influenzato dall'evoluzione delle misure di contenimento della pandemia e dall'evoluzione dello scenario internazionale con riferimento al conflitto Russia-Ucraina. A tale riguardo si fa rinvio al successivo paragrafo "Evoluzione prevedibile della gestione" della presente relazione.

L'evoluzione prevedibile dei rischi deve tenere conto delle tensioni che possono scaturire dalla dinamica dei prezzi energetici, su consumi e produzione, nonché dalla risalita dei tassi di mercato.

L'azione del Gruppo è comunque tesa ad un atteggiamento di prudente e costante presidio delle attività, al fine di limitare l'impatto di possibili evoluzioni avverse attualmente non prevedibili sulla base del quadro economico.

I ratio patrimoniali del Gruppo Banco BPM sono infatti ben superiori rispetto ai minimi imposti dalla Vigilanza, a garanzia di un'adeguata copertura dei rischi anche in condizioni di scenario macroeconomico peggiorativo.

Ciò premesso, per quanto riguarda il rischio di credito, il Gruppo intende proseguire il percorso iniziato negli scorsi anni di riduzione dell'incidenza dei crediti deteriorati, unitamente agli obiettivi perseguiti in termini di composizione settoriale degli impieghi. Per questo motivo è lecito ipotizzare un quadro di prudenziale miglioramento del profilo di rischio, con riferimento sia alle esposizioni in bonis, grazie alle politiche di accantonamento e quelle relative alle garanzie, sia al portafoglio dei crediti deteriorati.

Con riferimento al rischio di liquidità, sia operativa che strutturale, è possibile prevedere un quadro di sostanziale stabilità e sicurezza.

Il rischio di tasso di interesse del portafoglio di proprietà del Gruppo permane con un profilo rialzista che, in caso di aumento dei tassi di mercato, attualmente posizionati su livelli fortemente negativi, consentirebbe di ottenere un miglioramento del margine di interesse. Nel corso dell'esercizio, il profilo di rischio di tasso generico del Gruppo si è mostrato adeguato e coerente con i limiti di rischio approvati, così come il profilo di liquidità si è mostrato adeguato sia a breve sia a lungo termine, rispettando i limiti di rischio interni e, laddove presenti, regolamentari.

Il 18 Dicembre 2019 l'EBA ha pubblicato la bozza finale del Regulatory Technical Standard (RTS) relativamente al nuovo approccio standardizzato per il rischio di controparte SA-CCR, che è stato introdotto nell'ambito della CRR2. Sono state completate le attività progettuali dirette al recepimento dei nuovi requisiti normativi che sono stati applicati a decorrere da giugno 2021.

Da parte della Funzione Rischi, è stato coordinato il rinnovo delle coperture assicurative relativamente alla tutela sia degli asset strumentali del Gruppo, di natura materiale e immateriale, sia degli asset coinvolti a garanzia delle operazioni di business, nell'ottica di gestire appropriatamente il trasferimento del rischio operativo.

In tale contesto, è stata svolta una analisi delle coperture attive nel Gruppo, realizzando quindi le possibili razionalizzazioni e potenziando l'efficacia delle garanzie acquisite. In occasione dei rinnovi, il confronto con i mercati assicurativi ha tenuto in considerazione le nuove rischiosità collegate agli eventi pandemici.

ATTIVITÀ DI INDIRIZZO, CONTROLLO E SUPPORTO

Risorse umane

In un anno caratterizzato ancora da complessità ed incertezza per la proroga dello stato di emergenza dovuto alla pandemia da Covid-19, Banco BPM, al fine di salvaguardare la salute di tutti e di garantire le migliori condizioni lavorative (contenimento del numero di presenze, distanziamento interpersonale e fornitura dei dispositivi di protezione), ha confermato l'estensione del lavoro agile (smart working) già adottata nel 2020, la flessibilità degli orari di ingresso ed uscita e il ricevimento della clientela su appuntamento nei periodi di maggiore criticità. La proroga di queste modalità lavorative da un lato ha garantito maggiore sicurezza e favorito la qualità del

rapporto fra vita professionale e personale, dall'altro ha consentito di consolidare e rafforzare ulteriormente le competenze digitali, adottando nuove modalità di organizzazione del lavoro.

Oltre alle azioni mirate a garantire la sicurezza e la possibilità di svolgere la normale attività lavorativa nonostante il perdurare dello stato di emergenza, sono state intraprese diverse iniziative finalizzate a mettere al centro della strategia di business le persone, attraverso l'ascolto, la valorizzazione delle competenze possedute, delle esperienze maturate, del potenziale e delle aspirazioni professionali, pianificando percorsi di crescita personalizzati, in linea con le caratteristiche personali e con le esigenze aziendali.

Nel corso del 2021, in ottemperanza all'accordo sindacale relativo al piano di uscite volontarie, sono state effettuate 450 assunzioni, a fronte di 1.283 uscite (accesso al Fondo di Solidarietà e adesione a Quota 100), privilegiando il ricorso al contratto di apprendistato, sostenendo così l'occupazione giovanile e favorendo il ricambio generazionale. Tali nuovi ingressi nel Gruppo hanno contribuito allo sviluppo del business attraverso l'inserimento delle nuove competenze richieste dal mercato e dal mutato contesto di riferimento, sempre più caratterizzato dall'utilizzo delle nuove tecnologie.

La composizione del personale per categoria e genere al 31 dicembre 2021 è riportata nella tabella seguente:

Uomini Donne
Categorie Full time Part time Totale Full time Part time Totale Totale
Dirigenti 258 - 258 39 - 39 297
Quadri direttivi 5.299 36 5.335 2.060 392 2.452 7.787
Aree Professionali/altro personale 5.347 174 5.521 4.001 2.811 6.812 12.333
Personale estero 13 - 13 7 - 7 20
Totale organico forza lavoro 10.917 210 11.127 6.107 3.203 9.310 20.437
di cui:
Apprendisti 213 - 213 265 1 266 479
Contratti a tempo indeterminato 10.704 210 10.914 5.842 3.202 9.044 19.958
Contratti di somministrazione - - - - - - -

Pianificazione e Sviluppo

In continuità con la progettazione del 2020, il Modello di sviluppo è stato applicato nel processo di ricambio manageriale attivato in occasione del piano di uscite volontarie. Nella prima parte dell'anno è stata effettuata una mappatura dei requisiti di crescita per definire i bacini di alimentazione dei ruoli manageriali. Sono state valorizzate le informazioni qualitative disponibili (competenze, potenziale, prestazioni, esperienze) per delineare percorsi di sviluppo diversificati e con prospettive temporali in linea con il profilo individuale di ciascuno.

In questa mappatura il dato raccolto attraverso la Sezione di sviluppo del Sistema di Performance ha permesso di integrare le informazioni sulle aspirazioni professionali dei singoli responsabilizzandoli nell'essere parte attiva del loro percorso di crescita.

Tale approccio ha permesso di avviare la progettazione di programmi di sviluppo dedicati a tre target di popolazione - Manager, Talenti e Giovani – che saranno implementati a partire dal 2022. Ciascun programma prevede azioni gestionali e di sviluppo specifiche con l'obiettivo di valorizzare e consolidare il talento individuale.

Una prima applicazione è stata il "Gender Program", programma con l'obiettivo di rinforzare lo sviluppo di manager e professional donne attraverso percorsi di crescita personale per favorire una maggior presenza del

genere femminile nelle posizioni manageriali e superare il gender gap creatosi negli anni. Il 2021 ha visto partecipare 110 colleghe della rete retail alla prima tappa del percorso di empowerment a loro dedicato.

Si è conclusa a inizio anno la valutazione della prestazione 2020 e la conseguente restituzione dei feedback e definizione degli obiettivi di sviluppo 2021. A fine anno è stata attivata la fase di autovalutazione 2021 su una popolazione di circa 19.800 valutati. Il sistema, applicato a tutte le società del Gruppo, promuove la responsabilizzazione di capi e di collaboratori e favorisce la diffusione di comportamenti di qualità, attraverso il riconoscimento delle performance individuali e l'applicazione di criteri valutativi orientati a principi di equità e di meritocrazia. Questi concorrono alla creazione di una cultura omogenea nella valorizzazione dei collaboratori e permettono ai responsabili di sperimentare il proprio stile di leadership.

In parallelo si è concluso il ciclo di valutazione 2020 e avviato il ciclo 2021 destinato al top management, che continua a mantenere un riferimento ad ambiti relativi agli obiettivi ESG.

In collaborazione con Selezione e Assessment è stata attivata la rilevazione delle conoscenze tecniche in ambito crediti che ha coinvolto persone che operano sia in Rete Commerciale che nelle Funzioni Centrali per un totale di circa 3.500 persone. Obiettivo della rilevazione è individuare le aree di presidio tecnico, evidenziare i principali gap e definire azioni formative per consolidare la competenza nell'ambito di concessione e monitoraggio del credito (up-skilling e re-skilling) secondo le linee guida EBA all'interno del progetto LO&M.

Selezione e Assessment

Il rinnovamento del processo di selezione, avviato nel 2020, è stato completato nel 2021 attraverso la digitalizzazione di ogni fase dello stesso. L'iter si è trasformato per attrarre le nuove generazioni e per rispondere alle aspettative dei nuovi laureati e alla costante evoluzione del mercato del lavoro. Circa n. 2.550 persone sono entrate nell'iter di selezione per far fronte ai fabbisogni di nuove professionalità qualificate negli ambiti chiave del Gruppo. La Selezione rivolta ai giovani in ingresso rappresenta il primo momento in cui viene valutato il potenziale. Nel 2021, in continuità con gli anni precedenti, sono stati attivati n. 35 tirocini destinati a giovani universitari e neolaureati finalizzati a sperimentare nel contesto lavorativo le conoscenze acquisite durante il corso di studi e ad allenare le capacità organizzative e gestionali utili ad aumentare la consapevolezza nei confronti delle future scelte lavorative.

In collaborazione con Pianificazione e Sviluppo, le attività di Employer Branding, pianificate con le Università che «formano le Eccellenze» e con le principali Business School, sono state svolte a supporto del ricambio generazionale, con iniziative per ingaggiare e attrarre i giovani e diffondere un'immagine aziendale dinamica e innovativa.

Le attività realizzate riguardano iniziative di Education finalizzate a mettere a disposizione delle istituzioni scolastiche e delle università il know how dei professionisti in Azienda. Tutte le iniziative sono state realizzate in distance ed hanno coinvolto nel complesso circa 2.000 giovani e 38 colleghi in collaborazione con 14 Istituzioni (Università, Business School, Enti Formativi).

In coerenza con il modello di sviluppo che prevede la misurazione del potenziale, tra maggio e luglio è stata svolta l'attività di Assessment dedicata a persone che operano nella rete commerciale per l'accesso ai primi ruoli manageriali.

La valutazione diventa parte integrante del profilo individuale della persona: mette in evidenza le componenti del talento e la solidità ad affrontare nuove sfide, aiuta la persona, attraverso il momento di feedback, ad acquisire maggiore consapevolezza e contribuisce alla formulazione di piani di sviluppo personalizzati e coerenti.

Formazione

Nel 2021 Formazione ha accompagnato e supportato le persone nella crescita professionale e manageriale con percorsi formativi di ruolo aggiornati e coerenti con il mutato contesto, supportando la gestione del cambiamento e il perseguimento delle strategie aziendali e valorizzando le potenzialità del digitale con il canale mobile e ridisegnando l'esperienza in aula in modalità virtuale.

Le principali iniziative formative realizzate nel 2021 sono state:

• Programma #Respect: per favorire un'evoluzione nella cultura del rispetto in Azienda e per promuovere la diffusione di comportamenti e pratiche manageriali improntate al rispetto. Il programma ha attivato

un'importante riflessione sulla declinazione del rispetto in azienda con focus su cinque ambiti relazionali: Uomo-Donna, Capo-Collaboratore, tra Pari, tra Funzioni e tra Rete e Sede, Banca-Cliente, facendo emergere i comportamenti virtuosi migliori;

  • Strutture Centrali Cenacoli di valore: per stimolare le seconde linee manageriali ad essere promotori di un nuovo stile manageriale, coinvolgendoli in una riflessione finalizzata ad elevare la qualità nei processi di problem solving complesso e generativo, la comunicazione empatica, la visione positiva al fine di implementare una leadership diffusa, condivisa e identitaria, basata su responsabilità ed agilità;
  • Rete Retail «Team coaching in Filiale»: per consolidare una modalità di lavoro e un customer approach basati su metodo, logica della pianificazione e coinvolgimento di tutte le persone del Nucleo verso obiettivi sostenibili, attraverso una modalità relazionale orientata al coaching e una comunicazione chiara, trasparente e capillare sul senso di questo approccio al fare business;
  • Rete Corporate Essere Corporate: per co-costruire e sperimentare un modello di Customer Approach strutturato, anticipatorio e di team finalizzato a generare valore per il cliente e per Banco BPM, attraverso uno stile di leadership e di people management efficace, distintivo e condiviso, con la finalità di coinvolgere tutte le persone nel comune obiettivo di sviluppare un business sostenibile e al passo delle esigenze evolutive delle imprese clienti;
  • Disability Management: per promuovere un cambiamento culturale in azienda e agevolare azioni di inclusione delle persone con diversa-abilità; migliorare i processi aziendali in funzione del coinvolgimento delle persone con diversa-abilità in ogni fase della vita lavorativa;
  • Programma di trasformazione digitale: per condividere il contesto della trasformazione digitale in Banco BPM, facilitare la conoscenza, l'adozione consapevole e la promozione dei servizi e dei prodotti nati dai cantieri del Programma .DOT, sviluppare un linguaggio comune sui concetti che caratterizzano la strategia omnicanale. In particolare, con le iniziative: Identità digitale, Consulenza finanziaria a distanza e smart selling, nuove app privati e aziende;
  • Trasformazione IT e rafforzare la Data Quality di Gruppo: per supportare la trasformazione IT e rafforzare il ruolo della Data Quality e Sicurezza Informatica di Gruppo attraverso la mappatura delle conoscenze specifiche al mondo IT/Data Governance e Sicurezza IT, e altre conoscenze a supporto. Sono stati erogati programmi di up-skilling e re-skilling per le persone coinvolte: percorso data analytics;
  • Programma ESG: per sviluppare i temi ESG che sono derivati dalle esigenze formative espresse nei diversi cantieri del programma ESG di BBPM: Governance, People, Clients-Business, Clients-Wealth Management, Risk&Credit, Environment, Stakeholder engagement & Measurement. Le iniziative si sono focalizzate sullo sviluppo di una cultura aziendale che mette al centro la persona e agevola l'inclusione e gli impegni ESG di Banco BPM: dalla consapevolezza green, agli ESG Ambassador, dalla riqualificazione energetica delle imprese alla finanza sostenibile e le relative azioni concrete in azienda, dagli investimenti sostenibili alla gestione responsabile del risparmio;
  • Fondo Nuove Competenze ANPAL: per sviluppare un percorso di competenze trasversali, digitali e tecniche per tutti i colleghi e colleghe delle 300 filiali di piccole dimensioni coinvolte nel processo di razionalizzazione della Rete Commerciale del Gruppo Banco BPM. Sono state tre le aree di intervento: soft e digital skills, re-skilling e up-skilling in ambito consulenza finanziaria e valutazione e monitoraggio del rischio di credito, cultura della compliance nei processi di vendita. Il progetto formativo è stato interamente finanziato dal Fondo Nuove Competenze;
  • Programma Funzioni di Controllo (Audit, Compliance, Rischi): per fornire la cornice di riferimento necessaria per svolgere la professione secondo standard di elevata professionalità riconosciuti; approfondire le conoscenze sulle metodologie di misurazione dei rischi alla luce dell'evoluzione normativa e dei rischi emergenti; approfondire le metodologie di auditing e compliance; approfondire le conoscenze circa metodologie di prevenzione e contrasto alle frodi; garantire competenze relative agli strumenti digitali applicati nelle strutture di controllo attualmente a disposizione o di prossimo utilizzo; acquisire Certificazione "Certified Internal Auditor";
  • Programma competenze per la prevenzione e controllo dei rischi: per sviluppare competenze e maggior consapevolezza circa la rilevanza di una corretta gestione del rischio e la promozione e diffusione della cultura e della consapevolezza sul rischio operativo. Il crescente peso della dimensione reputazionale della Banca richiede una sempre più diffusa cultura della prevenzione del rischio nelle realtà bancarie a tutti i livelli (Formazione obbligatoria e abilitante);
  • Cultura creditizia: per diffondere e consolidare una cultura creditizia aziendale coerente con le linee guida EBA e le normative sul governo del rischio di credito. Sono state sviluppate iniziative formative in linea con lo sviluppo di nuove funzionalità attinenti la valutazione dei business plan delle imprese, la

gestione delle operazioni di credito agrario e le regole di classificazione dei clienti a fini prudenziali derivante dalla New Definition of Default;

  • Progetto Sales4Change: per consolidare le sinergie e sviluppare le azioni commerciali condivise e tempestive che coinvolgono le diverse strutture aziendali impegnate nel processo commerciale. Sono state inserite nuove funzionalità, le più rilevanti delle quali riguardano la pianificazione commerciale Corporate e Imprese, le esposizioni creditizie e le condizioni economiche applicate alla clientela;
  • Sviluppo Cross Selling CIB: per diffondere la cultura dei prodotti e delle operazioni CIB a maggior valore aggiunto, massimizzare la condivisione di informazioni e la cooperazione e offrire una proposizione commerciale completa e condivisa tra Investment Banking e le Reti Corporate, Imprese e Banca Aletti;
  • Percorsi di ruolo rete commerciale Retail: per accompagnare la crescita professionale nei ruoli. I percorsi di ruolo sono stati riprogettati interamente per essere fruiti tramite aula virtuale ed e-learning. Le competenze sono sempre costantemente allineate e potenziate per sviluppare la relazione commerciale con la clientela attraverso un servizio personalizzato in linea con l'evoluzione del mercato, adottando modalità efficaci di comunicazione e negoziazione e un'efficiente pianificazione e organizzazione del lavoro attenta alle logiche di business dei Gruppo;
  • Iniziative formative rete commerciale Corporate: per garantire una formazione continua su tematiche specialistiche e di approfondimento attraverso l'adozione di modelli di relazione, comunicazione e interfunzionalità, di nuovi strumenti operativi e di opportunità commerciali con le società prodotto. E' stata consolidata la formazione avviata negli anni precedenti a supporto delle competenze distintive di ruolo in coerenza con gli obiettivi strategici di business e di governo del rischio di credito;
  • Formazione banche del Gruppo: per sviluppare le competenze specialistiche:
    • Formazione Banca Aletti: proseguite ed implementate le attività formative avviate nel 2020 in un'ottica di rafforzamento delle competenze tecniche, commerciali e relazionali. In particolare, la formazione specialistica si è focalizzata sulla finanza comportamentale applicata e le personalità finanziarie, la fiscalità nel Private Banking, il percorso di certificazione ESG per la preparazione all'esame EFPA/ESG Advisor, il valore delle domande.
    • Formazione Banca Akros: proseguite ed implementate le attività formative avviate nel 2021 per rafforzare le competenze tecniche, commerciali e manageriali. In particolare, la formazione specialistica si è focalizzata sul Financial Modeling base e avanzato, il percorso di certificazione ESG per la preparazione all'esame EFPA/ESG Advisor, la finanza comportamentale e il valore delle domande.

Nel 2021 la formazione è stata erogata prevalentemente in modalità virtuale (sincrona e asincrona), attraverso una accurata riprogettazione di tutte le iniziative formative in modalità mista (aula virtuale; e-learning; mobile learning). Sono state inoltre attivate due iniziative di Smart Learning.

Nella tabella seguente si riporta il dettaglio delle ore di formazione erogate nel 2021, suddiviso per le diverse tipologie di attività formative e per inquadramento dei partecipanti.

Anno 2021 Giorni uomo/
Ore erogati
Giornate di formazione 138.623
Ore di formazione 1.039.673
di cui in % per area formativa:
Obbligatoria 12,8%
Tecnico - professionale 33,5%
Tecnico professionale abilitante 42,8%
Relazionale/sviluppo capacità/commerciale 8,5%
Manageriale 2,3%

Politiche di Remunerazione

Nell'ambito delle politiche di remunerazione, particolare rilevanza hanno lo short term incentive e il long term incentive, piani di incentivazione finalizzati al coinvolgimento e alla compartecipazione del personale al raggiungimento degli obiettivi aziendali e del Gruppo nel suo complesso sia di breve termine che di medio lungo termine.

Lo short term incentive ha rappresentato una leva gestionale utile all'azienda per valorizzare il contributo del personale e riconoscere il merito individuale, il long term incentive, che si concluderà nel 2023, ha la finalità di allineare gli interessi del management a quelli di tutti gli stakeholder rilevanti per il Gruppo.

L'informativa dettagliata sulla politica di remunerazione e incentivazione del Gruppo è contenuta nella "Relazione illustrativa sulla politica in materia di remunerazione e sui compensi corrisposti del Gruppo Banco BPM", redatta in conformità alle vigenti disposizioni dettate in materia dall'autorità di vigilanza nazionale ed europea e approvata dagli Organi sociali della Banca.

La Relazione viene presentata all'annuale Assemblea Ordinaria dei Soci ed è pubblicata nel sito del Gruppo www.gruppo.bancobpm.it (sezione Corporate Governance - Politiche di Remunerazione).

Relazioni Industriali

Nel seguito sono descritti i principali temi sui quali si è focalizzato il confronto con le Organizzazioni Sindacali.

Misure di prevenzione in materia di salute e sicurezza nei luoghi di lavoro

In relazione al permanere delle gravi problematiche causate dalla pandemia Covid-19 ed ai conseguenti rischi di contagio nei luoghi di lavoro, sono stati confermati gli interventi precauzionali già adottati nel corso del 2020, adeguandoli alle misure di prevenzione stabilite dalle normative di carattere emergenziale, tempo per tempo vigenti, in particolare confermando il ricorso esteso al lavoro agile e la facoltà di fruire di periodi di astensione lavorativa volontaria.

Riduzione degli organici

Hanno ricevuto particolare attenzione le fasi attuative dell'intesa sindacale di fine anno 2020, in materia di riduzione degli organici, peraltro integrata ad inizio 2021 da una specifica intesa volta a incrementare da 1.500 a 1.607 il numero complessivo dei lavoratori con accesso alle prestazioni straordinarie del Fondo di Solidarietà.

Interventi societari

Sono state esaminate le iniziative di ulteriore razionalizzazione dell'assetto societario e operativo del gruppo relative alla fusione per incorporazione nella capogruppo Banco BPM delle società ProFamily, Release e Bipielle Real Estate.

I conseguenti processi di ricollocazione del personale interessato non hanno evidenziato ricadute in termini di mobilità territoriale e sono stati accompagnati da interventi formativi di riqualificazione professionale eventualmente necessari.

Piano Industriale 2021-2024 ed evoluzione del modello di rete

E' stata fornita illustrazione del Piano Industriale 2021-2024 e della correlata evoluzione della rete commerciale del Gruppo mediante l'adozione di soluzioni organizzative atte a massimizzare l'efficacia del livello di servizio alla clientela.

Le predette soluzioni organizzative sono state oggetto della specifica procedura di informativa e confronto sindacale prevista dal contratto nazionale di settore.

Nell'ambito di una complessa trattativa avviata a fine anno 2021 hanno infine trovato conclusione le intese di seguito descritte.

Premi Aziendale e Welfare

A valorizzazione del particolare impegno del personale dipendente delle Aree Professionali e della categoria dei Quadri Direttivi nell'assicurare la continuità e l'efficacia dei servizi offerti alla clientela, si è definito, per l'anno di competenza 2021, il riconoscimento, a titolo di Premio Aziendale, di un importo di 650 euro pro-capite fruibile secondo i criteri e le modalità di scelta individuale ("welfare" o "cash"), nonché, a titolo di Premio Welfare, di un ulteriore importo di 600 euro pro-capite, di natura non monetaria, fruibile esclusivamente per finalità welfare.

Integrazione del contratto di secondo livello in materia di figure professionali

Ad integrazione della contrattazione di secondo livello sono state normate le nuove figure professionali previste in occasione della sopra segnalata evoluzione del modello di rete e della correlata attivazione dei Centri Imprese, con la finalità di salvaguardare i percorsi professionali già avviati del personale coinvolto, nonché, nello specifico, di valorizzare la professionalità e le competenze specialistiche delle figure professionali del Direttore Centro Imprese, del Referente Sviluppo, del Referente Aziende e del Referente Privati.

Formazione e riconversione professionale

E' stato definito l'accesso al finanziamento del Fondo Paritetico Interprofessionale (Fondo Banche e Assicurazioni) per l'erogazione di una articolata serie di interventi formativi a conferma della centralità della formazione quale strumento di integrazione e cambiamento culturale, nonché di riqualificazione e acquisizione delle competenze necessarie a sostenere la crescita professionale del personale.

Ricorso volontario all'astensione lavorativa

E' stata confermata anche per l'anno 2022 la facoltà di ricorso volontario all'astensione lavorativa parzialmente retribuita per esigenze personali e familiari, nell'ambito delle disponibilità residue (30.000 giornate) del piano di sospensione volontaria avviato nei precedenti esercizi.

Internal audit

La Funzione Audit della Capogruppo ha la responsabilità da un lato di presidiare, in un'ottica di controlli di terzo livello, anche con verifiche in loco e a distanza, il regolare andamento dell'operatività e l'evoluzione dei rischi, e, dall'altro, di valutare la completezza, l'adeguatezza, la funzionalità e l'affidabilità della struttura organizzativa e delle altre componenti del sistema dei controlli interni, rappresentando agli organi aziendali i possibili miglioramenti al processo di gestione, misurazione e controllo dei rischi e facendosi parte attiva nella loro realizzazione.

La Funzione Audit è competente per le attività di revisione interna riferite a tutte le strutture centrali e periferiche delle società italiane del Gruppo bancario; inoltre, per l'unica entità estera appartenente al Gruppo (Banca Aletti Suisse), svolge proprie verifiche in aggiunta a quelle effettuate dalla struttura locale incaricata delle attività di revisione ed operando in eventuale coordinamento con la stessa.

Nello svolgimento dei propri compiti la Funzione Audit tiene conto di quanto previsto dagli standard professionali diffusamente accettati.

Gli interventi condotti nel 2021 hanno riguardato i seguenti ambiti:

  • Processi di Governo;
  • Processi di Controllo e Gestione dei Rischi;
  • Finanza;
  • Commerciale;
  • Credito;
  • Processi di supporto;
  • Reti bancarie

con riferimento ai processi organizzativi in uso, al rispetto della normativa interna, nonché ai comportamenti del personale addetto.

Tra le attività più significative che hanno coinvolto la Funzione Audit nel 2021 sono incluse, oltre agli audit obbligatori (derivanti da adempimenti richiesti dalla normativa esterna o da Regolamenti Interni), le verifiche sui processi riguardanti la gestione del credito anomalo e deteriorato e sugli interventi evolutivi relativi ai processi di gestione e misurazione dei rischi (con particolare riferimento agli ambiti interessati ai modelli interni validati a fini regolamentari e di secondo pilastro), nonché il supporto alla Vigilanza (fornito sia nell'ambito delle ispezioni condotte on-site, che nell'ambito dell'attività di monitoraggio svolta dal JST).

Si segnalano, inoltre, le attività svolte sui processi adottati dal Gruppo per la gestione delle garanzie immobiliari e pubbliche a fronte di crediti verso la clientela, nonché per il monitoraggio delle esposizioni creditizie interessate dalle misure di sostegno agli operatori economici nel contesto della pandemia Covid-19.

La Funzione Audit ha altresì svolto, oltre all'attività tipica di revisione interna, un'attività di natura consulenziale, prestando la propria esperienza prevalentemente con la partecipazione a progetti e gruppi di lavoro.

Compliance

La funzione Compliance di Gruppo esercita le proprie attività, con riporto diretto all'Amministratore Delegato, sia per la Capogruppo sia per le società del Gruppo, che hanno affidato il servizio in outsourcing, con accesso diretto agli Organi Sociali, comunicando con essi senza restrizioni o intermediazioni.

La Funzione presiede, secondo un approccio risk based, la gestione del rischio di non conformità con riguardo a tutta l'attività aziendale, verificando che le procedure interne siano adeguate a prevenire tale rischio.

Al Compliance Manager è attribuita altresì la funzione di Data Protection Officer (DPO) ai sensi del Regolamento Europeo 2016/679 (GDPR) in ambito di protezione di dati personali.

Nel corso del 2021 sono proseguite le attività di sviluppo dei processi, delle metodologie e degli strumenti IT utilizzati, in particolare con l'obiettivo di ottenere benefici nelle fasi di identificazione, misurazione, valutazione, rappresentazione dei rischi di non conformità alle norme.

La funzione Compliance è stata impegnata nell'identificare le norme applicabili e valutare il loro impatto su processi, modelli e procedure aziendali, nel prestare consulenza in materia di conformità, nonché nell'effettuare la validazione di conformità della normativa interna nel processo di emanazione. In applicazione del piano di attività annuale o su specifica richiesta degli Organi societari o delle Autorità di Vigilanza, la Funzione ha eseguito verifiche di conformità, volte a valutare l'esistenza e l'adeguatezza dei presidi di governo, organizzativi, di controllo e IT di Gruppo, la loro tenuta ed efficacia nel mitigare i rischi di non conformità, nonché la conformità delle prassi e delle condotte operative attuate dal personale dipendente o dai collaboratori, evidenziando gli eventuali fenomeni di non conformità e individuando le possibili azioni di rimedio, monitorandone la realizzazione. La funzione Compliance ha inoltre fornito la propria consulenza e assistenza nei confronti delle strutture aziendali del Gruppo nelle materie in cui assume rilievo il rischio di non conformità alle norme, in particolare nelle fasi propedeutiche all'emanazione di norme interne e proposte commerciali.

La Funzione ha altresì fornito la propria collaborazione nell'attività di erogazione di percorsi formativi dedicati al personale, al fine di diffondere e promuovere all'interno della Banca una solida e robusta cultura del presidio del rischio, un'adeguata conoscenza della normativa e delle relative responsabilità, nonché consentire consapevolezza su strumenti e procedure di supporto nell'esecuzione degli adempimenti.

Tra le attività più significative che hanno interessato la Funzione Compliance nel corso del 2021 si segnalano in particolare: (i) l'avvio di un progetto di innovazione delle metodologie di Compliance; (ii) le implementazioni evolutive IT, in linea con le novità metodologiche introdotte; (iii) l'automazione del processo di gestione e calcolo dei principali Key Risk Indicators a supporto delle attività di analisi di compliance in ottica forward looking; (iv) il proseguimento del percorso di aggiornamento formativo, avviato nel 2020, dedicato alle risorse interne.

La funzione Antiriciclaggio di Capogruppo, all'interno della funzione Compliance, presidia nella piena autonomia di controllo il rischio di riciclaggio e finanziamento al terrorismo, nonché le segnalazioni di operazioni sospette, con accesso diretto agli Organi Sociali, comunicando con essi senza restrizioni o intermediazioni; assolve inoltre alle attività previste dalla normativa in capo al responsabile della funzione Antiriciclaggio e al Delegato Segnalazione Operazioni Sospette (SOS).

Anche in questo caso l'attività è svolta sia per la Capogruppo sia per le società del Gruppo che hanno affidato il servizio in outsourcing, secondo un approccio risk based, effettuando verifiche e controlli al fine di valutare l'esposizione al rischio di riciclaggio e di finanziamento del terrorismo, l'efficacia dei presidi organizzativi e di controllo, sia in fase di impianto che di funzionamento, e gli eventuali interventi correttivi da intraprendere per la risoluzione dei punti di attenzione rilevati.

Tra gli elementi di rilievo che hanno interessato la funzione Antiriciclaggio nel corso del 2021, si richiamano, in particolare: (i) l'aggiornamento del Regolamento Antiriciclaggio e prevenzione delle attività di finanziamento del terrorismo; (ii) il consolidamento del modello organizzativo della funzione, nonché il rafforzamento dei Controlli Antiriciclaggio, anche attraverso l'adozione di un impianto di controlli costruito sulla base di KRI – Key Risk Indicator; (iii) le diverse iniziative formative, anche a erogazione diretta da parte della funzione Antiriciclaggio, rivolte alla Rete Commerciale così come alle risorse di sede centrale nonché le specifiche sessioni rivolte agli Organi aziendali (board induction).

Ricerca e sviluppo

Considerata la natura bancaria del Gruppo, le attività di ricerca e sviluppo sono prevalentemente indirizzate a studiare la possibile applicazione delle novità tecnologiche nei rapporti con la clientela, per migliorare e/o ampliare l'offerta di prodotti/servizi, come pure nei processi interni aziendali, per semplificarli e renderli più

efficienti. Inoltre sono stati realizzati e sono in corso di realizzazione importanti progetti di natura regolamentare, legati all'emissione di nuove normative a livello di sistema. Tali attività sono gestite in forma accentrata dalla Capogruppo Banco BPM.

Nel seguito sono evidenziate le principali iniziative per ciascuna area.

Attività progettuali e investimenti tecnologici

Adeguamento normativo

Nel corso dell'anno è proseguita l'attività razionalizzazione della normativa interna di adeguamento alle novità legislative con particolare riferimento a:

IBOR's Transition – La transizione degli Indici di riferimento

A fine 2021 sono terminate la maggior parte delle attività previste dal progetto IBOR Transition, che è consistito principalmente nell'allineamento dei processi organizzativi ed informatici, della contrattualistica e delle normative di Banco BPM alle disposizioni previste dal Regolamento Europeo 1011/2016 (Benchmark Reform, BMR), la normativa che ha ridisegnato il quadro normativo sugli indici di riferimento del mercato.

Si rinvia alla parte A "Politiche contabili" - paragrafo "Riforma degli indici di riferimento per la determinazione dei tassi di interesse ("IBOR Reform")" - della presente Nota Integrativa per maggiori dettagli sulle attività progettuali del gruppo di lavoro.

Nuova Definizione di Default (Definition of Default – DoD)

A far data dal 1° gennaio 2021, è divenuta obbligatoria, ai fini regolamentari, l'applicazione della Nuova Definizione di Default ("DoD" – Definifion of Default), derivante dall'implementazione del "RTS on the materiality threshold for credit obligations past due under Article 178 of the CRR (Regolamento Delegato EU 2018/171)" e delle correlate linee guida dell'EBA "EBA Guidelines on the application of the definition of default under Article 178 of the CRR".

La citata normativa, pur confermando le basi del default nel ritardo nei pagamenti e nel probabile inadempimento del debitore, introduce alcuni criteri più stringenti per l'individuazione delle posizioni deteriorate e per il successivo rientro in bonis.

Nel corso dell'esercizio 2021 i modelli interni relativi alla misurazione del rischio di credito sono stati oggetto di modifica, al fine di recepire la nuova definizione di default, nell'ambito del più generale progetto di revisione dei modelli A-IRB.

Per una dettagliata illustrazione delle modifiche introdotte nel corso del 2021 dei modelli interni avanzati A-IRB si rinvia a quanto riportato nella Parte E, Sezione 1 - Rischi del consolidato contabile – A. Qualità del credito della nota integrativa consolidata.

D.Lgs. 231/01 – Responsabilità amministrativa delle Società

Banco BPM ha aggiornato, nel continuo, il proprio Modello di Organizzazione, gestione e controllo ex D.Lgs. 231/01 e quello delle principali società controllate al fine di recepire le novità legislative intervenute relativamente ai reati presupposto previsti dal D.Lgs. 231/01, nonché le variazioni alla struttura aziendale che possono impattare sull'articolazione del modello stesso.

Nel corso del 2021, sono stati portati a compimento una serie di interventi di rafforzamento dell'impianto 231/01, tra cui:

  • il maggior coinvolgimento della funzione Compliance nell'ambito delle attività a presidio dell'efficacia del Modello e, in particolare, nella sua validazione, nella segnalazione della necessità di eventuale modifica e nella mappatura dei rischi;
  • l'irrobustimento delle modalità di comunicazione del Modello tramite la tracciatura informatica della presa visione da parte dei dipendenti e dell'efficacia della formazione, anche attraverso la gestione degli esiti della fruizione dei corsi ai dipendenti;
  • l'acquisizione del parere sulla metodologia di risk assessment impiegata da parte delle funzioni Compliance e Rischi (Validazione Interna);

• l'attività di mappatura dei rischi 231/01 che ha coinvolto la rete commerciale, le strutture centrali, e gli organi apicali, al fine di individuare le aree che risultano maggiormente esposte alla possibilità di commettere i reati identificati dal D.Lgs. 231/2001.

Inoltre, per incrementare la consapevolezza in merito ai rischi di commettere i reati identificati dal D.Lgs 231/01 e per contestualizzarli rispetto alle attività svolte, sono state redatte schede di riconduzione che evidenziano la connessione tra le attività svolte dalle diverse strutture del Gruppo, i reati che potrebbero essere commessi, i princìpi di comportamento generici, quelli di controllo specifici e il riferimento alle normative aziendali in essere.

D.Lgs. 231/07– Antiriciclaggio e prevenzione delle attività di finanziamento del terrorismo

Nel corso del 2021 Banco BPM ha aggiornato l'impianto normativo con riferimento sia al Regolamento Antiriciclaggio e prevenzione delle attività di finanziamento del terrorismo, che illustra e motiva le scelte che il Gruppo adotta in materia di prevenzione dei rischi di coinvolgimento in fenomeni di riciclaggio e di finanziamento del terrorismo internazionale, sia alle norme operative, accompagnate dalle evoluzioni del sistema informativo, in allineamento alle novità introdotte dalle disposizioni esterne e, in particolare, dall'aggiornamento della circolare di Banca d'Italia "Istruzioni relative alla classificazione della clientela".

Progetti ed investimenti tecnologici

Gli investimenti del Gruppo si sono concentrati nei principali ambiti nel seguito illustrati.

DOT – Digital Omnichannel Transformation

Banco BPM, nel corso del 2021, ha portato a compimento i principali elementi abilitanti del nuovo modello omnichannel e digital con particolare riferimento agli elementi infrastrutturali, ai servizi che abilitano i clienti ad interagire nel nuovo contesto digitale nei diversi canali di offerta a distanza, in autonomia oppure interagendo direttamente con i gestori della relazione e con le altre strutture commerciali della banca.

Tra gli interventi effettuati si evidenzia inoltre la realizzazione, in aggiunta a quella già disponibile per la clientela privati, della "Stanza di Firma" per le imprese, che, oltre a consentire la sottoscrizione di documenti e contratti con firma digitale remota attraverso l'internet banking, permette anche di offrire consulenza finanziaria.

Il percorso di adoption delle nuove soluzioni introdotte dal Programma e dei nuovi processi di vendita prosegue attraverso l'erogazione di nuovi servizi digitali, l'evoluzione del catalogo e l'abilitazione della clientela.

Nel corso del 2021, il programma si è concentrato sulla vendita di prodotti ed erogazione di servizi nelle modalità Self ed Offerta a Distanza.

Gli interventi sui canali Web ed App hanno interessato sia le attività di vendita, con particolare attenzione ai prodotti assicurativi, alle carte di credito, ai sistemi di pagamento ed alla concessione di alcune forme di finanziamento, sia il rilascio dei nuovi servizi dedicati all'ottimizzazione del supporto alla clientela.

Tra questi l'apertura del servizio «Call me Now» e «Call me Back», l'apertura del «Nuovo Onboarding You» per l'ingaggio della clientela prospect, che include il nuovo Conto You e il nuovo Bancomat You, oltre al contratto di Identità Digitale.

La diffusione che si è realizzata nel 2021 dell'Identità Digitale della clientela privati ha portato, e continuerà a portare, ad una riduzione progressiva della produzione di documenti cartacei in filiale.

Nel 2021 è stata inoltre avviata l'erogazione del servizio di consulenza finanziaria a distanza, secondo un processo completamente digitale e paperless, e la clientela ha dimostrato di apprezzare i vantaggi del nuovo processo aderendovi in maniera significativa. Parallelamente il catalogo dell'offerta a distanza si è arricchito con prodotti di banca assicurazione (ramo danni).

Sono stati altresì realizzati interventi mirati per migliorare l'assistenza alla clientela anche attraverso supporti evoluti come, ad esempio, un nuovo assistente virtuale ed è stata avviata l'evoluzione del Customer Center con l'obiettivo di valorizzare le interazioni a maggior valore per la Banca e per i clienti orientata all'adozione di un modello di Digital Branch.

Il Programma .DOT ha inoltre portato ad una evoluzione dei servizi di open banking, alla realizzazione della nuova App per la clientela Imprese e ad interventi di miglioramento e aggiornamento delle funzionalità del sito pubblico.

Nel corso del 2021 si è registrata un'evoluzione complessiva dell'impianto di Customer Relationship Management in termini di industrializzazione del contatto, ascolto della clientela e di elementi architetturali del modello.

Da evidenziare anche l'evoluzione dei processi di smart lending in logica push, con riferimento a specifiche forme tecniche di finanziamento, e ai finanziamenti agevolati.

Nel corso dell'anno, all'interno del Programma, è stato anche effettuato uno studio di fattibilità per la realizzazione dell'onboarding di clientela prospect Imprese, la cui realizzazione è prevista nel corso del 2022.

Altre aree di intervento:

Architettura IT e Cloud Adoption

Nel 2021 è stato definito il modello di architettura applicativa del nuovo sistema informativo Banco BPM che adotta come principali componenti tecniche soluzioni leader di mercato, con l'obiettivo di garantire maggior agilità, automazione, resilienza e abilitare nuovi modelli di servizio. Inoltre, sono state adottate soluzioni Cloud per beneficiare dei vantaggi in termini di velocità, scalabilità e ottimizzazione dei costi.

Data Quality e Data Analytics

Nell'ambito della corretta evoluzione del modello di business e della conformità ai requisiti regolamentari e normativi, sono stati avviati progetti finalizzati all'incremento dell'affidabilità dei dati e alla definizione delle sinergie analitiche per la produzione di informazioni di valore; particolare focus sul mondo del credito con l'implementazione del DWH relativo.

Evoluzione Data Center e Convergenza Sistemi Informativi

In linea con gli obiettivi di modernizzazione, incremento delle prestazioni e riduzione delle inefficienze, Banco BPM ha focalizzato l'attenzione:

  • sulla continua evoluzione dell'infrastruttura tecnologica di Gruppo, per allinearla alle necessità di resilienza e upgrade della capacità di traffico della rete;
  • sulla convergenza dei sistemi informativi delle società del Gruppo verso l'ecosistema di Capogruppo.

Gestione Obsolescenza

Per garantire la qualità e la continuità del servizio erogato e ridurre eventuali rischi IT, è stata effettuata una valutazione complessiva dello stato di obsolescenza del parco applicativo, al termine della quale sono state prioritizzate una serie di attività volte ad adeguare Hardware, sistemi operativi, database in situazioni di End of Life.

Comunicazione

I piani strategici e di comunicazione della Banca nel 2021 si sono orientati principalmente verso progetti riferiti alle tematiche ESG e di sviluppo sostenibile, oltre a progetti di beneficenza e di solidarietà,

Con l'obiettivo di promuovere la sostenibilità in tutti i suoi aspetti, la struttura Brand Identity Partnership e Sponsorizzazioni ha curato la produzione di una campagna istituzionale partendo dalle tematiche ESG (Environment, Social, Governance) e sono state definite le nuove linee guida per la comunicazione di prodotto.

Sempre in ottica sostenibilità, è stato realizzato il layout grafico per l'iniziativa Plafond Investimenti Sostenibili rivolta alle imprese e alle aziende Corporate.

In una più ampia visione di responsabilità sociale, è proseguito l'accordo quinquennale dove Banco BPM si affianca alla Fondazione AIRC come partner istituzionale di raccolta fondi a sostegno della ricerca scientifica e di divulgazione della corretta informazione sulla prevenzione, la diagnosi e la cura del cancro. Non è mancato il tradizionale sostegno di comunicazione: la Banca ha attivato tutti i canali proprietari (sito, vetrine, banner, social) per partecipare alla divulgazione delle campagne sociali della Fondazione.

In merito al progetto "Language Revolution", il 2021 ha visto la nascita di una nuova Newsletter destinata ai clienti: "Tre minuti con Banco BPM", uno strumento agile, semplice e geolocalizzato. Con una frequenza ravvicinata e di veloce lettura, è caratterizzato da uno stile comunicativo molto diretto; contiene 3 notizie, due istituzionali e una commerciale. Il primo numero ha raggiunto oltre 1,6 milioni di clienti privati.

Sono stati inoltre attivati i percorsi formativi dedicati alle risorse interne con l'obiettivo di costruire linee guida per la divulgazione di una nuova cultura comune del linguaggio.

Lo sport come veicolo di inclusione e sostegno al tessuto sociale, nella sua migliore espressione dei valori di condivisione, ha trovato il sostegno di Banco BPM in favore soprattutto di associazioni e società votate all'inclusione sociale e di genere.

La scelta dell'Istituto è stata di sostenere partner impegnati nella promozione dello sport giovanile, femminile e dedicato ai diversamente abili. In particolare, la partnership con AC Milan prevede il sostegno di tutte le attività

giovanili e sociali promosse dalla squadra rossonera. Banco BPM è "Jersey Sponsor" della squadra femminile di serie A, partner principale del progetto giovani AC Milan Accademy e del progetto Respect.

La struttura Relazioni istituzionali con il territorio ha proseguito il supporto ai territori anche attraverso le attività di sponsorizzazione, che hanno privilegiato il sostegno a progetti e attività con una spiccata propensione al sociale, confermando la presenza della Banca all'interno dei contesti locali di radicamento storico.

Educazione e istruzione restano fronti di importanza cruciale per il Paese: per questo Banco BPM ha proseguito il suo impegno per sostenere le strutture scolastiche, nella consapevolezza che proprio l'istruzione rappresenta il punto di partenza per il futuro del nostro Paese. Il "Progetto Scuola", avviato già nel 2018, nel 2021 si è focalizzato particolarmente su attività a sostegno degli istituti pubblici di ogni grado: nello specifico, sono state aiutate 268 scuole in 41 diversi comuni, portando a termine 45 progetti.

Oltre ai "Progetti Scuola" Banco BPM nel 2021 si è impegnato in un nuovo programma di contrasto dell'abbandono scolastico in tutta Italia denominato "School 4 Life" promosso dal Consorzio Elis in collaborazione con i principali esponenti del mondo economico nazionale.

Nonostante i limiti imposti dalla situazione emergenziale e la relativa riduzione delle attività legate all'organizzazione di eventi, un carattere di rilievo hanno assunto le iniziative legate alla "Consapevolezza finanziaria" attraverso workshop online sui temi dell'economia e della finanza, con particolare attenzione al mondo femminile, attraverso 48 incontri.

Nel 2021 la struttura Media Relations ha inoltre coordinato i lavori organizzativi e di gestione di oltre 100 eventi e convegni di cui quasi il 90% finalizzati alla sensibilizzazione e al dibattito su temi ESG e, compatibilmente con la situazione pandemica e in linea con la normativa in vigore, ha proseguito l'attività di gestione e organizzazione di oltre 20 eventi istituzionali (di cui 5 incontri in modalità digitale), in diverse città italiane. Gli eventi hanno privilegiato gli ambiti culturali e gli Outlook di mercato, con particolare riferimento agli investimenti sostenibili, e sono stati rivolti alla clientela sia acquisita che potenziale di tutto il Gruppo.

La struttura Media Relations si è altresì concentrata sul rafforzamento delle relazioni con testate nazionali, locali e agenzie di stampa.

Nel 2021, i comunicati stampa sulle attività di tutto il Gruppo, incluse le Fondazioni, sono state più di 130 e, oltre ai temi di natura istituzionale e industriale (piano strategico 2021-2024, comunicazioni BCE sugli stress test, delibere del Consiglio di Amministrazione, emissioni obbligazionarie, derisking…), hanno toccato anche gli ambiti in cui Banco BPM esprime concretamente l'attenzione alle comunità attraverso progetti specifici: dalla scuola allo sport, dall'educazione finanziaria a momenti pubblici di incontro con i differenti stakeholder, dalle partnership alle sponsorizzazioni.

Queste azioni di comunicazione sono state affiancate da un intenso programma di presenza mediatica, attraverso interviste dedicate, presentazioni di eventi pubblici e partecipazione a convegni – sia in modalità web sia in presenza – organizzati o sostenuti da Banco BPM, direttamente o in cooperazione con altre realtà che operano nelle diverse sfere socioeconomiche dei territori di riferimento.

Sui social network, l'attività di comunicazione istituzionale di Banco BPM si è focalizzata principalmente sui temi legati alle iniziative messe in atto a favore delle comunità per sostenere le imprese e aiutare le famiglie.

Nel 2021 la struttura di Comunicazione interna ha continuato il suo ruolo di canale unico per trasmettere informazioni operative a supporto dell'attività commerciale della Rete, per comunicare gli asset strategici, la visione e i valori della Banca e infine a supporto delle funzioni aziendali per promuovere progetti, iniziative e contest volti a favorire la condivisione e il coinvolgimento delle colleghe e dei colleghi di Gruppo.

La Intranet aziendale e la Corporate TV si riconfermano anche nel 2021 i principali strumenti di comunicazione per veicolare le comunicazioni relative alla Banca unitamente a momenti di incontro in formato digitale volti sia a rafforzare il senso di comunità e di appartenenza sia ad accorciare le distanze con i vertici aziendali del Gruppo, nonché per fornire tutte le indicazioni operative adottate dall'azienda in merito alle misure per contrastare la diffusione del virus Covid-19 e tutelare la salute e la sicurezza del personale.

Per favorire l'engagement e la collaborazione, la struttura di Comunicazione Interna ha presentato e promosso progetti e iniziative finalizzate a promuovere e fare crescere la cultura della Sostenibilità, sia attraverso azioni di sensibilizzazione e divulgazione, sia attraverso la valorizzazione dell'operato della Banca, attraverso strategie, formazione, prodotti e servizi.

Comunicazione Interna ha proseguito con le iniziative di educazione finanziaria, coinvolgendo colleghe e colleghi come partecipanti e circa 70 Brand Ambassador formati come tutor per gli incontri nelle scuole di primo e secondo grado. Nello specifico, le iniziative che si sono tenute nel 2021 riguardano il ciclo di webinar "Il denaro con gli occhi delle donne", che sono stati estesi a colleghe, colleghi, clienti e prospect e gli incontri di educazione finanziaria dedicati agli studenti, per cui è stata organizzata una formazione ad hoc per i Brand Ambassador che

hanno successivamente tenuto le lezioni in DAD. L'obiettivo è proseguire nel percorso di sensibilizzazione sui principali temi dell'economia e della finanza in un contesto in continua evoluzione.

Per quanto riguarda i Workshop interni, è proseguita anche quest'anno l'attività di gestione e organizzazione di plenarie e incontri rivolti alle colleghe e ai colleghi di Banco BPM, prevalentemente in modalità digitale e con qualche eccezione per piccoli numeri in modalità fisica (es. Regata Iren Cup), in accordo con le normative vigenti e compatibilmente con l'emergenza pandemica.

Con "In Teams con l'Amministratore Delegato" alcuni colleghi hanno potuto vivere un momento di condivisione e scambio di suggestioni insieme a Giuseppe Castagna; sono stati inoltre realizzati alcuni momenti di incontro "virtuale" con la prima linea manageriale per condividere obiettivi e strategie, finalizzati a rendere i colleghi parte attiva nel processo di costruzione dell'identità di Gruppo. A questi si aggiungono eventi di Direzione e Workshop organizzati per la Rete retail in collaborazione con le società prodotto.

Investor Relations

Nel corso del 2021, il team di Investor Relations ha complessivamente gestito 97 eventi, anche con il coinvolgimento del top management del Gruppo, che hanno permesso di relazionarsi con 453 tra società di investimento e case di analisi finanziaria (sia del mercato azionario sia del reddito fisso), società di credit rating e altri soggetti finanziari istituzionali. Di questi eventi, 5, per un totale di 28 investitori incontrati, hanno avuto uno specifico focus su tematiche ESG.

Inoltre, Banco BPM ha effettuato nel corso dell'anno 5 conferenze telefoniche con audio webcast per presentare al mercato la performance finanziaria del Gruppo (risultati al 31 dicembre 2020, al 31 marzo 2021, al 30 giugno 2021 e al 30 settembre 2021) e il Piano Strategico 2021 – 2024.

La tabella seguente riepiloga gli eventi svolti nel corso dell'anno:

N° eventi % sul totale n° società
incontrate
% sul totale
Conferenze di settore (azionario) 6 6,2% 81 17,9%
Conferenze di settore (reddito fisso) 5 5,2% 46 10,2%
Roadshow & Reverse Roadshow (azionario) 11 11,3% 179 39,5%
Roadshows & Reverse Roadshow (reddito fisso) 5 5,2% 41 9,1%
Altri incontri individuali e/o di gruppo, conferenze telefoniche e
video conferenze (azionario)
58 59,8% 73 16,1%
Altri incontri individuali e/o di gruppo, conferenze telefoniche e
video conferenze (reddito fisso)
5 5,2% 6 1,3%
Altre attività 1 1,0% 21 4,6%
Incontri/call con società di rating 6 6,2% 6 1,3%
Totale 97 100% 453 100%
di cui con focus ESG 5 28
Presentazioni al mercato finanziario in conference call/webcast 5

Sul fronte del mercato azionario, il Gruppo ha partecipato a 6 conferenze di settore e 11 tra Roadshow e Reverse Roadshow organizzati da primarie case di ricerca e intermediazione, che, insieme, hanno coinvolto 260 controparti, pari al 57,4% del totale dei soggetti complessivamente raggiunti nell'anno.

Similmente, nell'ambito del mercato del reddito fisso, Banco BPM ha partecipato a 5 conferenze di settore e 5 tra Roadshow e Reverse Roadshow, entrando in contatto con 87 controparti (il 19,2% del totale).

Il restante 23,4% dei soggetti istituzionali coinvolti ha avuto la possibilità di relazionarsi con il Gruppo in 70 ulteriori occasioni (individualmente e/o in gruppo).

Si segnala che, stante la situazione di crisi pandemica che ha caratterizzato il 2021, la quasi totalità degli incontri con la comunità finanziaria si è svolta in modalità virtuale, consentendo al Gruppo di mantenere un costante e proficuo contatto con i propri stakeholder e, al tempo stesso, salvaguardare la salute e la sicurezza di tutti i soggetti coinvolti.

ALTRE INFORMAZIONI

Soci e Azionisti

Il capitale sociale di Banco BPM, pari a Euro 7.100.000.000,00, è rappresentato da n. 1.515.182.126 azioni ordinarie, prive di valore nominale.

Le azioni di Banco BPM sono quotate nel Mercato Telematico Azionario organizzato e gestito da Borsa Italiana S.p.A..

Al 31 dicembre 2021 gli azionisti della Banca risultano circa 290.000 così suddivisi:

  • circa 190.000 depositanti presso il Gruppo Banco BPM;
  • circa 100.000 depositanti presso altri intermediari. Tale dato rappresenta la situazione alla data della distribuzione del dividendo (21 aprile 2021 - payment date), non essendosi registrate in seguito operazioni contabili aventi ad oggetto l'intero capitale sociale.

Ai sensi dell'art. 120 del T.U.F., coloro che partecipano in una società con azioni quotate in misura superiore al 3% del capitale ne danno comunicazione alla società partecipata e alla Consob.

Consob, a mezzo comunicato stampa diffuso il 12 aprile 2021, ha reso noto di non prorogare ulteriormente il regime temporaneo di trasparenza rafforzata introdotto con la delibera del 9 aprile 2020 che aveva confermato, per un periodo di tempo di tre mesi dalla data di entrata in vigore della stessa e salvo revoca anticipata, l'ulteriore soglia temporanea dell'1%, al superamento della quale sorgevano gli obblighi di comunicazione previsti dall'art. 120 del TUF.

Chiunque, nell'arco temporale previsto dalla delibera, avesse detenuto una partecipazione superiore alla soglia dell'1% e inferiore alla soglia del 3% avrebbe dovuto darne comunicazione entro 10 giorni lavorativi decorrenti dalla suddetta data.

Con delibere successive dell'8 luglio 2020, del 7 ottobre 2020 e del 13 gennaio 2021, Consob aveva ulteriormente rinnovato la proroga delle previsioni delle predette delibere fino al 13 aprile 2021.

A partire dal 14 aprile 2021 è tornata in vigore la normativa ordinaria in materia di trasparenza sulle variazioni delle partecipazioni rilevanti.

Alla data del 31 dicembre 2021, secondo le informazioni pubblicate sul sito internet della Consob relative ai soggetti che possiedono una partecipazione superiore al 3% del capitale sociale di Banco BPM, Capital Research and Management Company risulta possedere una partecipazione pari al 4,99%.

Titolo e azioni Banco BPM

Nel 2021 il valore azionario del titolo Banco BPM ha oscillato in un range compreso tra un prezzo di chiusura minimo di 1,781 euro del 25 gennaio 2021 ed un prezzo di chiusura massimo di 3,04 euro registrato il 6 luglio 2021.

Da inizio anno, le azioni del titolo Banco BPM hanno avuto una performance positiva del +46%. Nel corso del 2021, i volumi medi giornalieri sono stati pari a oltre 13 milioni di azioni.

Inoltre, si segnala che a fine 2021 il titolo Banco BPM risultava "coperto" da parte di 20 case di ricerca azionaria (di cui: 12 aventi raccomandazioni positive, 8 neutrali e 0 negative), con le quali è stato mantenuto durante l'anno un continuo dialogo.

Si rileva infine che tra i soci di Banco BPM risulta in essere un accordo di consultazione avente ad oggetto azioni di Banco BPM S.p.A., reso pubblico ai sensi dell'art. 122 del D.Lgs 58/1998 e dell'art. 129 del Regolamento CONSOB n. 11971 del 14 maggio 1999.

Tale accordo di consultazione, originariamente sottoscritto il 21 dicembre 2020 tra alcune Fondazioni italiane azioniste di Banco BPM per una quota complessiva pari al 5,49% del capitale sociale di Banco BPM, è stato integrato da nuovi azionisti che hanno aderito al Patto di Consultazione in data 20 luglio 2021.

Ad oggi, tale accordo riunisce azionisti che detengono una quota pari al 6,17% del capitale sociale della Banca.

Si precisa inoltre che un ulteriore accordo di consultazione, sottoscritto il 18 gennaio 2021 tra alcuni azionisti di Banco BPM per la quota del 6,683% del capitale sociale, è stato risolto in data 1° novembre 2021, con avviso di scioglimento diffuso con comunicato stampa del 5 novembre 2021.

Per ulteriori dettagli si rimanda al sito internet www.gruppo.bancobpm.it nella sezione Investor Relations - Azioni, azionisti e dividendi, alla voce "Accordi di consultazione".

Rating del Gruppo

Tabella sintetica dei rating di Banco BPM

Società di rating Tipo di Rating 31/12/2021 31/12/2020
Moody's Investors
Service
Lungo Termine su Debito Senior Unsecured Ba2 / Outlook Stabile Ba2 / Outlook Negativo
Issuer Rating (Rating Emittente) Ba2 / Outlook Stabile Ba2 / Outlook Negativo
Lungo Termine sui Depositi Baa3 / Outlook Stabile Baa3 / Outlook Negativo
Breve Termine sui Depositi P-3 P-3
Baseline Credit Assessment ba3 ba3
Counterparty Risk Assessment Baa3(cr)/P-3(cr) Baa3(cr)/P-3(cr)
DBRS Morningstar Lungo Termine Issuer Rating (Rating
Emittente)
BBB (low) / Trend Positivo BBB (low) / Trend Negativo
Breve Termine Issuer Rating (Rating
Emittente)
R-2 (middle) / Trend Positivo R-2 (middle) / Trend Negativo
Lungo Termine sul Debito Senior BBB (low) / Trend Positivo BBB (low) / Trend Negativo
Breve Termine sul Debito R-2 (middle) / Trend Positivo R-2 (middle) / Trend Negativo
Lungo Termine sui Depositi BBB / Trend Positivo BBB / Trend Negativo
Breve Termine sui Depositi R-2 (high) / Trend Positivo R-2 (high) / Trend Negativo
Intrinsic Assessment BBB (low) BBB (low)
Support Assessment SA3 SA3

Tabella sintetica dei rating di Banca Akros

Società di rating Tipo di Rating 31/12/2021 31/12/2020
DBRS Morningstar Lungo Termine Issuer Rating (Rating
Emittente)
BBB (low) / Trend Positivo BBB (low) / Trend Negativo
Breve Termine Issuer Rating (Rating
Emittente)
R- 2 (middle) / Trend Positivo R-2 (middle) / Trend Negativo
Lungo Termine sul Debito Senior BBB (low) /Trend Positivo BBB (low) / Trend Negativo
Breve Termine sul Debito R-2 (middle) / Trend Positivo R-2 (middle) / Trend Negativo
Lungo Termine sui Depositi BBB / Trend Positivo BBB / Trend Negativo
Breve Termine sui Depositi R-2 (high) / Trend Positivo R-2 (high) / Trend Negativo
Support Assessment SA1 SA1

Nel corso dell'anno 2021, nell'ambito della normale attività di rating, le agenzie Moody's e DBRS Morningstar hanno monitorato le attività del Banco BPM attraverso report, press release e rating action; tra i principali eventi si segnala:

• Moody's, in data 12 maggio 2021, ha modificato da Negativo a Stabile l'Outlook del rating di lungo termine sui depositi nonché del rating a lungo termine sul debito senior unsecured e Issuer di Banco BPM. Nel contempo, tutti i rating di Banco BPM sono stati confermati, inclusi il Baseline Credit Assessment (ba3), i rating sui depositi di lungo e breve termine (Baa3/P-3), nonché il rating di lungo termine sul debito senior unsecured ed emittente (Ba2). Questa decisione si inserisce in un'azione simile che Moody's ha intrapreso con riferimento ad alcune banche italiane che rifletteva, tra l'altro, una valutazione più positiva sull'economia italiana e sul settore bancario nazionale. Il 14 giugno 2021 la società di rating ha pubblicato una Credit Opinion di aggiornamento sul Banco BPM confermando tale valutazione;

• DBRS Morningstar (DBRS), dopo la pubblicazione di un Rating Report sul Banco BPM, avvenuta in data 22 gennaio 2021 con riferimento ai rating in vigore a fine 2020, ha rivisto, in data 19 novembre 2021, il Trend di Banco BPM nonché di Banca Akros da Negativo a Positivo riconoscendo al Gruppo la riduzione del rischio correlato Covid-19 e il forte track record dimostrato durante la pandemia, includendo i significativi miglioramenti nella qualità del credito e della posizione patrimoniale complessiva. Successivamente, in data 6 dicembre 2021, DBRS ha pubblicato un Rating Report di analisi sul Banco BPM incorporando, tra l'altro, questo recente miglioramento.

ANDAMENTO DELLE PRINCIPALI SOCIETÀ DEL GRUPPO

Nel seguito si riporta un riepilogo delle principali partecipazioni in imprese del Gruppo con evidenza dei più significativi dati patrimoniali, reddituali e operativi riferiti al 31 dicembre 2021.

Per quanto riguarda la Capogruppo Banco BPM si fa rinvio al bilancio separato riportato nel presente fascicolo.

Banca Aletti

(milioni di euro) 2021 2020 Variazione
Dati economici
Margine d'interesse 0,3 (0,2) (268,23%)
Commissioni nette 106,9 92,6 15,40%
Proventi operativi 105,0 103,9 1,03%
Oneri operativi (77,6) (73,1) 6,08%
Risultato della gestione operativa 27,4 30,8 (10,97%)
Risultato lordo dell'operatività corrente 25,9 42,2 (38,64%)
Utile (perdita) dell'esercizio 14,8 23,0 (35,62%)
31/12/2021 31/12/2020 Variazione
Dati patrimoniali (milioni di euro)
Totale dell'attivo 2.940,0 2.808,1 4,70%
Crediti a clientela netti 370,0 257,9 43,47%
Attività finanziarie e derivati di copertura 8,8 50,0 (82,40%)
Patrimonio netto 371,3 368,3 0,81%
Attività finanziarie della clientela (milioni di euro)
Raccolta diretta 2.406,2 2.282,8 5,41%
Raccolta indiretta 22.775,1 22.126,0 2,93%
- Risparmio gestito 11.484,0 10.448,7 9,91%
- Fondi comuni e Sicav 6.101,1 5.296,2 15,20%
- Gestioni patrimoniali mobiliari e in fondi 3.453,9 3.355,3 2,94%
- Polizze assicurative 1.929,0 1.797,2 7,33%
- Risparmio amministrato 11.291,1 11.677,3 (3,31%)
Dati della Struttura
Numero medio dei dipendenti 485,8 477,9 1,65%
Numero degli sportelli bancari 55 55 -

31/12/2021 31/12/2020 Variazione
Indicatori alternativi di performance
Indici di redditività (%)
Margine finanziario / Proventi Operativi 0,3% (0,2%) (250,00%)
Commissioni nette / Proventi Operativi 101,8% 89,1% 14,25%
Oneri operativi / Proventi Operativi 73,9% 70,4% 4,97%
ROA 0,5% 0,8% (37,50%)
ROE 4,0% 6,3% (36,14%)
Dati sulla produttività Operativa
Crediti a clientela netti per dipendente (€/1000) 762 540 41,12%
Proventi operativi per dipendente (€/1000) 216 218 (0,64%)
Oneri operativi per dipendente (€/1000) 160 153 4,38%
Indici di Patrimonializzazione
Common equity tier 1 ratio 53,4% 58,9%
Tier 1 capital Ratio 53,4% 58,9%
Total capital ratio 53,4% 58,9%
Indice di leva Finanziaria 51,2% 64,7%
Altri Indici
Impieghi / Raccolta Diretta 15,4% 11,3%

Per un'analisi più dettagliata dei principali eventi che hanno interessato Banca Aletti si fa rinvio alla sezione della presente Relazione sulla Gestione dedicata alla descrizione dei segmenti di business e in particolare al comparto Private.

Banca Akros

(milioni di euro) 31/12/2021 31/12/2020 variaz.
Dati economici
Margine finanziario 54,7 73,2 (25,2%)
Commissioni nette 41,0 41,8 (1,8%)
Proventi operativi 110,2 125,4 (12,2%)
Oneri operativi (86,6) (84,6) 2,3%
Risultato della gestione operativa 23,6 40,8 (42,2%)
Risultato lordo dell'operatività corrente (*) 24,1 41,2 (41,5%)
Risultato netto dell'operatività corrente 17,3 27,7 (37,7%)
Utile netto del periodo 10,7 24,2 (55,7%)
Redditività complessiva 15,2 25,0 (39,1%)
(*) al lordo anche delle contribuzioni ai sistemi di garanzia.
(milioni di euro) 31/12/2021 31/12/2020 variaz.
Dati patrimoniali
Totale dell'attivo 8.241,7 7.905,8 4,2%
Finanziamenti verso clientela (netti) 1.963,7 694,8 182,6%
Attività finanziarie 5.685,4 6.425,2 (11,5%)
Patrimonio netto 727,2 735,6 (1,1%)
Attività finanziarie della clientela
Raccolta diretta 956,5 980,5 (2,4%)
Dati della struttura
Numero medio dei dipendenti e altro personale 203 212
Numero degli sportelli bancari 1 1

31/12/2021 31/12/2020
Indicatori alternativi di performance
Indici di redditività (%)
Return on Equity (ROE) 1,50% 3,40%
Return on risk adjusted capital (RORAC) 2,75% 9,04%
Return on asset (ROA) 0,13% 0,31%
Margine finanziario/Proventi operativi 49,68% 58,36%
Commissioni nette/Proventi operativi 37,23% 33,28%
Oneri operativi/Proventi operativi 78,58% 67,43%
Risultato lordo dell'operatività corrente (*)/Proventi operativi. 21,89% 32,86%
Dati sulla produttività operativa (€/1.000)
Crediti a clientela netti per dipendente 9.673,4 3.277,5
Proventi operativi per dipendente 542,7 591,7
Oneri operativi per dipendente 426,4 399,0
VAR (99%,1 giorno) gestionale medio annuo 2.400 4.800
Altri indici
Attività finanziarie/Totale attivo 68,98% 81,27%
Derivati attivi/totale attivo 16,60% 19,45%
- derivati di negoziazione attivi/Totale attivo 16,60% 19,45%
- derivati di copertura attivi/Totale attivo - -
Derivati di negoziazione netti/Totale attivo 0,02% 3,47%
Impieghi netti/Raccolta diretta 205,29% 70,86%
Indici regolamentari di patrimonializzazione
Common equity tier 1 ratio (CET1 capital ratio) 18,77% 24,46%
Tier 1 capital ratio 18,77% 24,46%
Total capital ratio 18,77% 24,46%
Indice di leva finanziaria 12,04% 23,62%
(*) al lordo anche delle contribuzioni ai sistemi di garanzia.

Per un'analisi più dettagliata dei principali eventi che hanno interessato Banca Akros si fa rinvio alla sezione della presente Relazione sulla Gestione dedicata alla descrizione dei segmenti di business e in particolare al comparto dell'Investment Banking.

Altre partecipate

(milioni di euro) Totale
dell'attivo
Patrimonio
netto (*)
Raccolta
Diretta
Raccolta
Indiretta
Impieghi
netti
Utile
(Perdita)
Istituzioni creditizie
Banca Aletti & C. (Suisse) 126,8 27,6 97,1 493,2 19,6 (1,0)
Bipielle Bank (Suisse) in liquidazione 23,0 21,4 - - - (0,5)
Società finanziarie
Aletti Fiduciaria 9,6 7,4 - 962,8 1,1 0,02
Release 1.295,2 457,8 4,5 - 479,8 (80,4)
Oaklins Italy 2,0 1,0 - - - 0,9
Altre società
Bipielle Real Estate 1.293,4 1.270,8 - - 4,7 29,1
Tecmarket Servizi 45,5 25,7 - - - 9,2
Ge.Se.So. 1,3 0,2 - - - 0,01
(*) importo comprensivo del risultato dell'esercizio.

Rapporti con imprese controllate e collegate

L'informativa sulle operazioni con parti correlate e la descrizione delle operazioni di maggiore rilevanza concluse con parti correlate nell'esercizio, prevista dal Regolamento adottato dalla Consob con delibera n. 17221 del 12 marzo 2010 e successive modifiche, sono riportate nella Nota Integrativa Consolidata, parte H, cui si fa rinvio.

Azioni proprie della Capogruppo e delle imprese controllate

L'informativa relativa alle azioni proprie della Capogruppo e alla movimentazione intervenuta nell'esercizio è fornita nella sezione 13 – Patrimonio del Gruppo della parte B della Nota Integrativa Consolidata.

Come descritto nella Sezione 4 – "Eventi successivi alla data di riferimento del bilancio" contenuta nella parte A della Nota Integrativa Consolidata, nel mese di febbraio 2022 la Capogruppo ha attuato il programma di acquisto di azioni proprie a sostegno dei piani di incentivazione del personale di breve e lungo termine in essere, in esecuzione della delibera dell'Assemblea ordinaria dei Soci del 15 aprile 2021.

Il programma ha avuto ad oggetto n. 4.582.640 azioni ordinarie Banco BPM per un controvalore di 16 milioni.

Dichiarazione consolidata di carattere non finanziario

Il Gruppo Banco BPM predispone la Dichiarazione consolidata di carattere non finanziario ai sensi del D. Lgs 254/2016 e della Delibera Consob n. 20267 del 18 gennaio 2018 in un documento separato, pubblicato sul sito internet www.gruppo.bancobpm.it, nella sezione "Sostenibilità".

Relazione sul governo societario e gli assetti proprietari

Il Gruppo Banco BPM predispone la Relazione sul governo societario e gli assetti proprietari ai sensi dell'art. 123 bis D.Lgs. n. 58/1998 in un documento separato, pubblicato sul sito internet www.gruppo.bancobpm.it, nella sezione "Corporate Governance".

Relazione sulla remunerazione

Il Gruppo Banco BPM predispone la Relazione sulla politica in materia di remunerazione e sui compensi corrisposti del personale del Gruppo bancario Banco BPM ai sensi delle Disposizioni di Vigilanza della Banca d'Italia (Circolare n. 285/2013, 37° aggiornamento, Parte Prima, Titolo IV, Capitolo 2 "Politiche e prassi di remunerazione e incentivazione"), dell'art. 123-ter, Decreto Legislativo 58/1998 e successive modificazioni e dell'art. 84-quater del Regolamento Emittenti (delibera Consob n.11971/1999 e successive modificazioni) in un documento separato, pubblicato sul sito internet www.gruppo.bancobpm.it, nella sezione "sezione Corporate Governance – Politiche di Remunerazione".

Predisposizione del bilancio in formato XBRL

Secondo quanto previsto dal Regolamento della Commissione Europea 815/2019 (c.d. Regolamento European Single Electronic Format – ESEF) Banco BPM ha predisposto la presente Relazione finanziaria annuale nel nuovo formato ESEF, che rappresenta una combinazione fra il linguaggio xHTML (per la presentazione delle relazioni finanziarie in un formato leggibile da utenti umani) ed i markup XBRL (eXtensible Business Reporting Language).

Inoltre, le informazioni contenute negli schemi del bilancio consolidato (stato patrimoniale, conto economico, prospetto della redditività complessiva, prospetto delle variazioni di patrimonio netto e rendiconto finanziario) sono state oggetto di mappatura secondo le specifiche "Inline XBRL" contenute nella tassonomia di base emanata dall'ESMA (European Securities and Markets Authority).

Si precisa altresì che, per adempiere agli obblighi di comunicazione previsti dalla direttiva Transparency (Direttiva 2004/109/CE), la Relazione finanziaria annuale predisposta da Banco BPM nel formato previsto dal Regolamento ESEF verrà resa pubblica nei termini di legge.

EVOLUZIONE PREVEDIBILE DELLA GESTIONE

Il 2021, come già accennato, ha segnato il punto di svolta nell'evoluzione della pandemia, grazie alla piena e diffusa realizzazione delle campagne di vaccinazione di massa in molte economie avanzate, che hanno contribuito alla vigorosa ripresa economica in atto.

Ad inizio febbraio le prospettive favorevoli che si stavano delineando sembravano destinate a proseguire nel nuovo esercizio sostenendo l'attività del settore bancario nel suo complesso. Gli scenari di consensus indicavano, per l'anno in corso, una robusta vitalità della domanda aggregata, alimentata anche dal risparmio in eccesso accumulato durante i lockdown, dall'ulteriore impulso atteso dall'avvio degli investimenti del PNRR e dal prolungamento sino a tutto il 1° semestre 2022 di alcune misure governative di sostegno al credito.

A livello di sistema bancario italiano, la favorevole dinamica economica era prevista favorire un leggero incremento dello stock di prestiti alle imprese, pur a fronte di fabbisogni finanziari limitati dai consistenti buffer di liquidità depositati presso il sistema bancario. Le stime prevedevano anche una crescita più marcata dei prestiti alle famiglie, grazie al rafforzamento del mercato immobiliare, che favorisce la domanda di mutui. La rischiosità dei prestiti ara attesa in aumento rispetto ai livelli molto contenuti raggiunti nel 2021. L'aumento dei flussi di nuovi prestiti deteriorati si prevedeva peraltro compensato in buona misura dal proseguimento delle cessioni di Non-Performing Loans e dalla gestione attiva di quelli in portafoglio, specie UTP e scaduti.

Sul lato del funding, era previsto il progressivo venir meno del supporto fornito dalla BCE. La raccolta diretta, in particolare dalle famiglie, era attesa crescere, seppur in misura inferiore rispetto all'anno scorso, sostenuta principalmente dall'emissione di depositi a tempo e obbligazioni.

La dinamica dei tassi di mercato monetario, a livello sistema, nonostante la citata impostazione meno accomodante della politica monetaria, era ipotizzata non destinata a subire eccessivi scossoni. Il mark-down rimaneva negativo, seppur in frazionale miglioramento, mentre il mark-up era previsto in possibile minima flessione, con il risultato di una in marginale chiusura della forbice bancaria.

L'incremento dei volumi atteso era previsto consentire, tuttavia, una sostanziale tenuta del margine da clientela, al quale era destinato a sommarsi un maggior contributo degli interessi sui titoli tali da consentire un modesto incremento del margine di interesse a livello sistema. Le commissioni nette erano previste in crescita, sostenute dagli investimenti in prodotti di gestione del risparmio. La dinamica descritta consentiva di prefigurare una crescita del margine di intermediazione, seppur in misura contenuta.

Le previsioni sui costi operativi evidenziavano un'ulteriore riduzione, guidata dalla flessione delle spese per il personale e dalla riduzione dei costi diversi, a seguito delle ulteriori chiusure di sportelli.

Alla luce dei trend sopra indicati il risultato di gestione di sistema era atteso in crescita.

Le rettifiche su crediti, infine, secondo gli scenari di consensus, erano destinate a salire a fronte del progressivo venir meno delle misure di sostegno pubblico.

Nell'ambito del contesto di sistema sopra descritto, il Gruppo Banco BPM ha elaborato le seguenti previsioni relative all'evoluzione della propria gestione:

  • crescita della componente commissionale, in particolare dal comparto dell'asset management e Bancassurance;
  • margine di interesse destinato a risentire della minore contribuzione derivante sia dal funding BCE, che sconta il termine del periodo di extra remunerazione, sia dal portafoglio di attività finanziarie;
  • riduzione dei costi complessivi, grazie al forte governo della dinamica degli oneri operativi, che continuerà a costituire uno dei principali fattori di attenzione, nonostante gli impatti derivanti dall'improbabile ripetibilità di taluni recuperi e riduzioni di spese che hanno caratterizzato l'esercizio 2021, soprattutto relativi alle spese per il personale, e gli aumenti connessi all'applicazione del contratto nazionale di categoria, alla crescita degli investimenti nell'IT e all'inflazione;
  • ulteriore progressione del percorso di riduzione del costo del credito avviato negli ultimi anni, grazie all'approccio conservativo nella valutazione adottato nel 2021 sulle esposizioni creditizie sia performing sia non performing, pur in una dinamica dei flussi di nuovi prestiti deteriorati attesa in crescita rispetto all'anno appena trascorso e favorendo, comunque, la prosecuzione del derisking e il mantenimento di solidi livelli di copertura.

In sintesi, al netto di significativi peggioramenti di scenario, la performance complessiva del Gruppo nel 2022, potendo fare leva sui risultati migliori delle attese registrati nel 2021, è stata prevista coerente con la tendenza delineata nel Piano Strategico e con i relativi target di medio periodo.

Il positivo scenario macroeconomico sopra delineato ha subito una repentina modifica alla fine del mese di febbraio. La tensione tra Russia e Ucraina, che si stava accrescendo a seguito delle vaste e prolungate manovre militari delle forze armate russe e bielorusse lungo buona parte del confine ucraino, si è tradotta nella prima mattinata del 24 febbraio 2022 nell'annuncio da parte delle Russia di un'operazione militare nel Donbass che ha dato inizio ad un'invasione dell'Ucraina.

L'aggressione russa è stata immediatamente oggetto della ferma condanna sia da parte dell'Unione Europea che da parte degli Stati Uniti e di tutti i paesi membri della NATO. Alla condanna ha fatto seguito l'approvazione di un'ampia gamma di sanzioni nei confronti della Russia, tra le quali il blocco delle esportazioni di tecnologia, il divieto di fare affari con le aziende statali russe, le aziende strategiche e quelle produttrici di gas e petrolio, nonché il blocco del sistema SWIFT per le banche russe.

Le sanzioni hanno generato una immediata crisi del sistema finanziario russo che ha trovato manifestazione in una rapida e pesante perdita di valore del rublo, nel declassamento del rating sovrano, nella configurazione di seri rischi di fallimento per le banche russe e nel crollo delle quotazioni dei titoli emessi da società russe.

Gli effetti delle sanzioni sono destinati tuttavia a colpire anche i paesi occidentali che le hanno decise e le prospettive macroeconomiche sono oggi molto incerte in quanto l'influenza su di esse degli eventi più sopra descritti dipenderà in larga parte dalla imprevedibile durata ed esito del conflitto in corso.

Si prefigurano oggi ipotesi di una minore crescita economica in Europa e in Italia, per effetto dell'aumento dei prezzi dell'energia e delle materie prime, che accentueranno la crescita dell'inflazione già in atto. Le ipotesi relative all'adozione di una politica monetaria meno accomodante da parte di BCE sembrano oggi destituite di fondamento, alla luce dell'esigenza di contrastare gli effetti negativi delle sanzioni e l'incremento dei costi dell'energia e delle materie prime, e le attese di rialzo dei tassi di interesse sono conseguentemente rientrate.

In tale nuovo contesto, non si prevedono impatti significativi sul Banco BPM correlati all'esposizione diretta del Gruppo verso la Russia e l'Ucraina. Ciò, in quanto tale esposizione è estremamente limitata essendo pari a meno dello 0,1% del totale delle attività per cassa e dei crediti di firma.

In considerazione dell'estrema incertezza che caratterizza una situazione in continua evoluzione, è invece prematuro stimare eventuali possibili implicazioni economiche indirette derivanti dai mutati scenari macroeconomici nei quali il Gruppo si troverà ad operare. Pertanto, Banco BPM aggiornerà il mercato su questi aspetti quando ci sarà più chiarezza sull'evoluzione della crisi internazionale e sulle possibili ricadute sulla crescita macroeconomica.

FATTI DI RILIEVO AVVENUTI DOPO LA CHIUSURA DELL'ESERCIZIO

In conformità con la disciplina speciale emanata dalla Banca d'Italia, i fatti di rilievo avvenuti dopo la chiusura dell'esercizio sono illustrati nella Nota Integrativa, parte A, Sezione 4.

Milano, 1° marzo 2022

Il Consiglio di Amministrazione

Schemi del bilancio consolidato

STATO PATRIMONIALE CONSOLIDATO

Voci dell'attivo 31/12/2021 31/12/2020 (*)
10. Cassa e disponibilità liquide 29.153.316 9.410.687
20. Attività finanziarie valutate al fair value con impatto a conto economico 6.337.110 9.043.525
a) attività finanziarie detenute per la negoziazione 4.538.625 7.248.348
c) altre attività finanziarie obbligatoriamente valutate al fair value 1.798.485 1.795.177
30. Attività finanziarie valutate al fair value con impatto sulla redditività complessiva 10.675.079 10.710.796
40. Attività finanziarie valutate al costo ammortizzato 140.448.388 141.249.323
a) crediti verso banche 12.773.990 11.422.214
b) crediti verso clientela 127.674.398 129.827.109
50. Derivati di copertura 127.076 75.046
60. Adeguamento di valore delle attività finanziarie oggetto di copertura generica (+/-) 2.875 52.288
70. Partecipazioni 1.794.116 1.664.772
90. Attività materiali 3.278.245 3.552.482
100. Attività immateriali 1.213.722 1.218.632
di cui:
- avviamento 54.858 51.100
110. Attività fiscali 4.540.229 4.704.196
a) correnti 246.601 236.993
b) anticipate 4.293.628 4.467.203
120. Attività non correnti e gruppi di attività in via di dismissione 229.971 72.823
130. Altre attività 2.689.089 1.930.612
Totale dell'attivo 200.489.216 183.685.182

(*) Le voci "10. Cassa e disponibilità liquide" e "40. a) Attività finanziarie valutate al costo ammortizzato - crediti verso banche" dell'esercizio precedente sono state riesposte per tenere conto delle modifiche introdotte dal 7° aggiornamento della Circolare n. 262 della Banca d'Italia.

Voci del passivo e del patrimonio netto 31/12/2021 31/12/2020
10. Passività finanziarie valutate al costo ammortizzato 166.561.146 151.420.894
a) debiti verso banche 45.691.578 33.944.598
b) debiti verso clientela 107.788.219 102.915.666
c) titoli in circolazione 13.081.349 14.560.630
20. Passività finanziarie di negoziazione 14.132.931 12.687.544
30. Passività finanziarie designate al fair value 1.405.190 955.781
40. Derivati di copertura 227.972 585.680
50. Adeguamento di valore delle passività finanziarie oggetto di copertura generica (+/-) (47.812) 130.912
60. Passività fiscali 302.816 464.570
a) correnti 8.894 5.672
b) differite 293.922 458.898
80. Altre passività 3.613.968 3.797.227
90. Trattamento di fine rapporto del personale 320.303 369.498
100. Fondi per rischi e oneri 876.643 1.045.975
a) impegni e garanzie rilasciate 131.108 127.442
b) quiescenza e obblighi simili 124.879 133.654
c) altri fondi per rischi e oneri 620.656 784.879
120. Riserve da valutazione 341.360 310.412
140. Strumenti di capitale 1.092.832 695.417
150. Riserve 3.999.850 4.112.500
170. Capitale 7.100.000 7.100.000
180. Azioni proprie (-) (8.159) (14.002)
190. Patrimonio di pertinenza di terzi (+/-) 1.108 1.894
200. Utile (Perdita) d'esercizio (+/-) 569.068 20.880
Totale del passivo e del patrimonio netto 200.489.216 183.685.182

CONTO ECONOMICO CONSOLIDATO

Voci 2021 2020
10. Interessi attivi e proventi assimilati 2.425.188 2.416.605
di cui: interessi attivi calcolati con il metodo dell'interesse effettivo 2.137.845 2.280.772
20. Interessi passivi e oneri assimilati (409.048) (460.005)
30. Margine di interesse 2.016.140 1.956.600
40. Commissioni attive 2.018.601 1.765.869
50. Commissioni passive (117.906) (123.996)
60. Commissioni nette 1.900.695 1.641.873
70. Dividendi e proventi simili 53.718 42.015
80. Risultato netto dell'attività di negoziazione 79.523 16.912
90. Risultato netto dell'attività di copertura (848) (7.657)
100. Utili (perdite) da cessione o riacquisto di: (129.080) (149.126)
a) attività finanziarie valutate al costo ammortizzato (145.262) (271.534)
b) attività finanziarie valutate al fair value con impatto sulla redditività complessiva 16.256 124.311
c) passività finanziarie (74) (1.903)
110. Risultato netto delle altre attività e passività finanziarie valutate al fair value con impatto a
conto economico 16.342 133.747
a) attività e passività finanziarie designate al fair value 7.894 14.235
b) altre attività finanziarie obbligatoriamente valutate al fair value 8.448 119.512
120. Margine di intermediazione 3.936.490 3.634.364
130. Rettifiche/Riprese di valore nette per rischio di credito relativo a: (630.954) (1.049.430)
a) attività finanziarie valutate al costo ammortizzato (629.997) (1.049.211)
b) attività finanziarie valutate al fair value con impatto sulla redditività complessiva (957) (219)
140. Utili/perdite da modifiche contrattuali senza cancellazioni (8.521) (1.256)
150. Risultato netto della gestione finanziaria 3.297.015 2.583.678
180. Risultato netto della gestione finanziaria e assicurativa 3.297.015 2.583.678
(2.897.178)
190. Spese amministrative: (2.771.573)
a) spese per il personale (1.670.739) (1.836.216)
b) altre spese amministrative (1.100.834) (1.060.962)
200. Accantonamenti netti ai fondi per rischi e oneri (26.039) (57.625)
a) impegni e garanzie rilasciate (5.254) (11.464)
b) altri accantonamenti netti (20.785) (46.161)
210. Rettifiche/Riprese di valore nette su attività materiali (165.828) (165.437)
220. Rettifiche/Riprese di valore nette su attività immateriali (114.457) (112.122)
230. Altri oneri/proventi di gestione 363.082 329.188
240. Costi operativi (2.714.815) (2.903.174)
250. Utili (Perdite) delle partecipazioni 213.314 130.799
260. Risultato netto della valutazione al fair value delle attività materiali e immateriali (141.633) (36.721)
270. Rettifiche di valore dell'avviamento - (25.100)
280. Utili (Perdite) da cessione di investimenti (142) 1.190
290. Utile (Perdita) della operatività corrente al lordo delle imposte 653.739 (249.328)
300. Imposte sul reddito dell'esercizio dell'operatività corrente (84.955) 265.960
310. Utile (Perdita) della operatività corrente al netto delle imposte 568.784 16.632
330. Utile (Perdita) d'esercizio 568.784 16.632
340. Utile (Perdita) d'esercizio di pertinenza di terzi 284 4.248
350. Utile (Perdita) d'esercizio di pertinenza della capogruppo 569.068 20.880
EPS Base (euro)
EPS Diluito (euro)
0,38
0,38
0,01
0,01

PROSPETTO DELLA REDDITIVITÀ CONSOLIDATA COMPLESSIVA

Voci 31/12/2021 31/12/2020
10. Utile (Perdita) d'esercizio 568.784 16.632
Altre componenti reddituali al netto delle imposte senza rigiro a conto
economico
139.815 (133.680)
20. Titoli di capitale designati al fair value con impatto sulla redditività complessiva 14.591 (126.130)
30. Passività finanziarie designate al fair value con impatto a conto economico (variazioni
del proprio merito creditizio)
2.131 (11.900)
50. Attività materiali 128.784 (2.732)
70. Piani a benefici definiti (5.517) 7.174
90. Quota delle riserve da valutazione delle partecipazioni valutate a patrimonio netto (174) (92)
Altre componenti reddituali al netto delle imposte con rigiro a conto
economico (108.790) 96.116
100. Copertura di investimenti esteri (802) (7)
110. Differenze di cambio 2.138 256
120. Copertura flussi finanziari (12.129) 2.618
140. Attività finanziarie (diverse dai titoli di capitale) valutate al fair value con impatto sulla
redditività complessiva
(86.744) 84.958
160. Quota delle riserve da valutazione delle partecipazioni valutate a patrimonio netto (11.253) 8.291
170. Totale altre componenti reddituali al netto delle imposte 31.025 (37.564)
180. Redditività complessiva (Voce 10+170) 599.809 (20.932)
190. Redditività consolidata complessiva di pertinenza di terzi (284) (4.242)
200. Redditività consolidata complessiva di pertinenza della Capogruppo 600.093 (16.690)

PROSPETTO DELLE VARIAZIONI DEL PATRIMONIO NETTO CONSOLIDATO

Allocazione risultato Variazioni dell'esercizio Patrimonio Patrimonio
31 dicembre 2021 Esistenze al Modifica saldi Esistenze all' esercizio precedente Operazioni su patrimonio netto Redditività Patrimonio
netto al
netto del netto di terzi
31/12/2020 apertura 1/01/2021 Riserve Dividendi e
destinazioni
altre
Variazioni di
riserve
nuove azioni
Emissione
Acquisto
proprie
azioni
Distribuzione
a dividendi
straordinari
strumenti di
Variazione
capitale
Derivati su
proprie
azioni
options
Stock
interessenze
partecipative
Variazioni
complessiva
31/12/2021
al
31/12/2021 31/12/2021
Gruppo al
31/12/2021
al
Capitale: 7.101.310 - 7.101.310 - - - - (574) 7.100.736 7.100.000 736
a) azioni ordinarie 7.101.310 - 7.101.310 - - - - (574) 7.100.736 7.100.000 736
b) altre azioni - - - - - - - - - - -
Sovrapprezzi di emissione - - - - - - - - - - -
Riserve: 4.117.332 - 4.117.332 16.632 (38.792) (4.194) - (90.544) - 72 4.000.506 3.999.850 656
a) di utili 3.796.621 - 3.796.621 16.632 (47.742) (4.194) - (90.544) 72 3.670.845 3.670.187 658
b) altre 320.711 - 320.711 - 8.950 - - - - 329.661 329.663 (2)
Riserve da valutazione 310.412 - 310.412 - (77) - 31.025 341.360 341.360 -
Strumenti di capitale 695.417 - 695.417 397.415 1.092.832 1.092.832 -
Azioni proprie (14.002) - (14.002) - 5.843 - (8.159) (8.159) -
Utile (Perdita) di esercizio 16.632 - 16.632 (16.632) - 568.784 568.784 569.068 (284)
Patrimonio netto 12.227.101 - 12.227.101 - - (38.869) 1.649 - (90.544) 397.415 - (502) 599.809 13.096.059 13.094.951 1.108
- del Gruppo 12.225.207 - 12.225.207 - - (38.869) 1.649 - (90.544) 397.415 - - 600.093 13.094.951
- di terzi 1.894 - 1.894 - - - - (502) (284) 1.108

_______________________________________________________________________________________________________ SCHEMI DEL BILANCIO CONSOLIDATO 153

Allocazione risultato Variazioni dell'esercizio
esercizio precedente Operazioni su patrimonio netto Patrimonio Patrimonio Patrimonio
31 dicembre 2020 Esistenze al
31/12/2019
Modifica saldi
apertura
Esistenze all'
1/01/2020
Riserve Dividendi e
destinazioni
altre
Variazioni di
riserve
nuove azioni
Emissione
Acquisto
proprie
azioni
Distribuzione
a dividendi
straordinari
strumenti di
Variazione
capitale
Derivati su
proprie
azioni
options
Stock
interessenze
partecipative
Variazioni
complessiva
31/12/2020
Redditività
al
31/12/2020
netto al
31/12/2020
Gruppo al
netto del
31/12/2020
netto di terzi
al
Capitale: 7.163.693 - 7.163.693 - (37.944) - - (24.439) 7.101.310 7.100.000 1.310
a) azioni ordinarie 7.163.693 - 7.163.693 - (37.944) - - (24.439) 7.101.310 7.100.000 1.310
b) altre azioni - - - - - - - - - - -
Sovrapprezzi di emissione - - - - - - - - - - -
Riserve: 3.490.528 - 3.490.528 781.437 (156.862) (2.270) - - - 4.499 4.117.332 4.112.500 4.832
a) di utili 2.980.837 - 2.980.837 781.437 32.118 (2.270) - - 4.499 3.796.621 3.791.787 4.834
b) altre 509.691 - 509.691 - (188.980) - - - - 320.711 320.713 (2)
Riserve da valutazione 164.830 - 164.830 - 183.146 - (37.564) 310.412 310.412 -
Strumenti di capitale 298.112 - 298.112 397.305 695.417 695.417 -
Azioni proprie (11.518) - (11.518) - 1.596 (4.080) (14.002) (14.002) -
Utile (Perdita) di esercizio 781.437 - 781.437 (781.437) - 16.632 16.632 20.880 (4.248)
Patrimonio netto 11.887.082 - 11.887.082 - - (11.660) (674) (4.080) - 397.305 - (19.940) (20.932) 12.227.101 12.225.207 1.894
- del Gruppo 11.861.006 - 11.861.006 - - (11.660) (674) (4.080) - 397.305 - - (16.690) 12.225.207
- di terzi 26.076 - 26.076 - - - - (19.940) (4.242) 1.894

RENDICONTO FINANZIARIO CONSOLIDATO

Metodo indiretto

A. Attività operativa 31/12/2021 31/12/2020 (*)
1. Gestione 1.270.260 795.904
- risultato d'esercizio (+/-) 568.784 16.632
- plus/minusvalenze su attività finanziarie detenute per la negoziazione e sulle altre
attività/passività finanziarie valutate al fair value con impatto a conto economico (-/+) (111.965) (231.066)
- plus/minusvalenze su attività di copertura (-/+) 848 7.657
- rettifiche/riprese di valore nette per rischi di credito (-/+) 639.475 1.050.686
- rettifiche/riprese di valore nette su immobilizzazioni materiali e immateriali (+/-) 280.285 302.659
- accantonamenti netti a fondi rischi ed oneri ed altri costi/ricavi (+/-) 28.229 56.823
- premi netti non incassati (-)
- altri proventi/oneri assicurativi non incassati (-/+)
- imposte, tasse e crediti d'imposta non liquidati (+/-) 77.587 (280.936)
- rettifiche/riprese di valore nette delle attività operative cessate al netto dell'effetto fiscale (-
/+)
- altri aggiustamenti (+/-) (212.983) (126.551)
2. Liquidità generata/assorbita dalle attività finanziarie 2.433.061 (9.570.840)
- attività finanziarie detenute per la negoziazione 2.762.800 (1.445.798)
- attività finanziarie designate al fair value - -
- altre attività finanziarie obbligatoriamente valutate al fair value 41.670 (198.936)
- attività finanziarie valutate al fair value con impatto sulla redditività complessiva 34.760 1.815.757
- attività finanziarie valutate al costo ammortizzato 162.417 (10.061.538)
- altre attività (568.586) 319.675
3. Liquidità generata/assorbita dalle passività finanziarie 15.977.948 16.220.648
- passività finanziarie valutate al costo ammortizzato 15.962.095 13.199.488
- passività finanziarie di negoziazione 2.457.926 1.017.672
- passività finanziarie designate al fair value 469.112 532.476
- altre passività (2.911.185) 1.471.012
Liquidità netta generata/assorbita dall'attività operativa 19.681.269 7.445.712
B. Attività di investimento
1. Liquidità generata da: 18.036 9.749
- vendite di partecipazioni 314 -
- dividendi incassati su partecipazioni
- vendite di attività materiali 17.722 9.735
- vendite di attività immateriali - 14
- vendite di società controllate e di rami d'azienda
2. Liquidità assorbita da: (198.527) (221.106)
- acquisti di partecipazioni - (68.240)
- acquisti di attività materiali (92.323) (66.358)
- acquisti di attività immateriali (106.204) (86.508)
- acquisti di società controllate e di rami d'azienda
Liquidità netta generata/assorbita dall'attività di investimento (180.491) (211.357)
C. Attività di provvista
- emissioni/acquisti di azioni proprie - (4.080)
- emissioni/acquisti di strumenti di capitale 332.395 358.805
- distribuzione dividendi e altre finalità (90.544) -
- vendita/acquisto di controllo di terzi
Liquidità netta generata/assorbita dall'attività di provvista 241.851 354.725
Liquidità netta generata/assorbita nell'esercizio 19.742.629 7.589.080

(*) I dati dell'esercizio precedente sono stati riesposti per tenere conto delle modifiche introdotte dal 7° aggiornamento della Circolare n. 262 della Banca d'Italia. Il risultato d'esercizio comprende il risultato di pertinenza di terzi.

Riconciliazione 31/12/2021 31/12/2020 (*)
- Cassa e disponibilità liquide all'inizio dell'esercizio 9.410.687 1.821.607
- Liquidità netta generata/assorbita nell'esercizio 19.742.629 7.589.080
- Cassa e disponibilità liquide: effetto della variazione dei cambi

Cassa e disponibilità liquide alla fine dell'esercizio 29.153.316 9.410.687 (*) I dati dell'esercizio precedente sono stati riesposti per tenere conto delle modifiche introdotte dal 7° aggiornamento della Circolare n. 262 della Banca

Di seguito si evidenziano le informazioni richieste dallo IAS 7 paragrafo 44 A e B.

d'Italia.

31/12/2020 Flussi di cassa Aggregazioni
aziendali /
perdita di
controllo di
Variazione
del fair
value
Altro 31/12/2021
182.099.267
165.064.219 18.889.133 società
2.498
(1.062.994) Variazioni non monetarie
(793.589)

Nota integrativa consolidata

PARTE A – POLITICHE CONTABILI

A.1 - PARTE GENERALE

Sezione 1 - Dichiarazione di conformità ai principi contabili internazionali

Il presente bilancio consolidato, in applicazione del D.Lgs. 28 febbraio 2005 n. 38, è redatto secondo i principi contabili internazionali IAS/IFRS emanati dall'International Accounting Standard Board (IASB) e le relative interpretazioni dell'International Financial Reporting Interpretations Committee (IFRIC) omologati dalla Commissione Europea, come stabilito dal Regolamento Comunitario n. 1606 del 19 luglio 2002.

Per l'interpretazione e l'applicazione dei principi contabili internazionali si è fatto riferimento ai seguenti documenti, seppur non omologati dalla Commissione Europea:

  • Quadro sistematico per la preparazione e presentazione del bilancio ("Conceptual Framework");
  • Implementation Guidance, Basis for Conclusions ed eventuali altri documenti predisposti dallo IASB o dall'IFRIC a completamento dei principi contabili emanati.

I principi contabili applicati per la redazione del presente bilancio sono quelli in vigore al 31 dicembre 2021 (inclusi i documenti interpretativi denominati SIC e IFRIC).

Con riferimento ai requisiti di discosure, si evidenzia che dal 1° gennaio 2021 è divenuta obbligatoria l'informativa prevista dal principio IFRS 7, paragrafi 24I e 24J, relativa alla fase 2 della Riforma IBOR, oggetto di illustrazione nel successivo paragrafo "Riforma degli indici di riferimento per la determinazione dei tassi di interesse ("IBOR Reform")", riportato nella "Sezione 5 – Altri Aspetti".

Per una panoramica sui principi contabili e sulle relative interpretazioni omologati dalla Commissione Europea, la cui applicazione è prevista per l'esercizio 2021 o per gli esercizi futuri, si fa rinvio alla successiva "Sezione 5 – Altri Aspetti", nella quale sono altresì illustrati i principali impatti per il Gruppo. Tra gli allegati al bilancio è riportato l'elenco dei principi IAS/IFRS omologati (inclusi i documenti interpretativi denominati SIC ed IFRIC) in vigore al 31 dicembre 2021.

Si sono inoltre considerate, per quanto applicabili, le comunicazioni degli Organi di Vigilanza (Banca d'Italia, BCE, EBA, Consob ed ESMA) ed i documenti interpretativi sull'applicazione degli IAS/IFRS predisposti dall'Organismo Italiano di Contabilità (OIC) e dall'Associazione Bancaria Italiana (ABI), con i quali sono state fornite raccomandazioni sull'informativa da riportare nella Relazione Finanziaria, su taluni aspetti di maggior rilevanza in ambito contabile o sul trattamento contabile di particolari operazioni. Con riferimento alle interpretazioni fornite dai citati Organi, relativamente agli effetti contabili derivanti dalla crisi sanitaria Covid-19, si fa rinvio a quanto illustrato nel paragrafo "Rischi, incertezze e impatti dell'epidemia Covid-19" contenuto nella successiva "Sezione 5 – Altri Aspetti".

Sezione 2 - Principi generali di redazione

Il bilancio consolidato è costituito dallo stato patrimoniale, dal conto economico, dal prospetto della redditività complessiva, dal prospetto delle variazioni di patrimonio netto, dal rendiconto finanziario e dalla nota integrativa ed è corredato dalla relazione degli Amministratori sull'andamento della gestione e sulla situazione dell'insieme delle imprese incluse nel consolidamento.

Per la predisposizione degli schemi di bilancio ed il contenuto della nota integrativa, sono state applicate le disposizioni della Circolare n. 262 del 22 dicembre 2005 "Il bilancio bancario: schemi e regole di compilazione" e successivi aggiornamenti, da ultimo il 7° aggiornamento pubblicato in data 29 ottobre 2021. Trattasi in particolare della Circolare emanata dalla Banca d'Italia nell'esercizio dei poteri stabiliti dal citato D. Lgs. 38/2005 (di seguito detta anche "Circolare n. 262"). E' stata inoltre considerata la Comunicazione del 21 dicembre 2021 intitolata "Aggiornamento delle integrazioni alle disposizioni della Circolare n. 262 "Il bilancio bancario: schemi e

regole di compilazione", in sostituzione di quella precedente emanata il 15 dicembre 2020, con la quale è stata introdotta l'informativa sugli impatti del Covid-19 e sulle misure a sostegno dell'economia.

Gli schemi di bilancio forniscono, oltre al dato contabile al 31 dicembre 2021, l'informativa comparativa relativa all'ultimo bilancio approvato al 31 dicembre 2020. Al riguardo si deve segnalare che, al fine di garantire un confronto omogeneo tra i suddetti bilanci, taluni saldi dello schema di stato patrimoniale e delle tabelle di nota integrativa sono stati oggetto di riesposizione per recepire i nuovi criteri di classificazione previsti dal 7° Aggiornamento della Circolare n. 262, come illustrato nel dettaglio nella successiva "Sezione 5 – Altri Aspetti".

Il presente bilancio è redatto adottando l'Euro come moneta di conto.

Gli importi degli schemi di bilancio e i dati riportati nelle tabelle di nota integrativa sono espressi in migliaia di Euro, qualora non diversamente indicato.

Il bilancio consolidato è redatto con intento di chiarezza e rappresenta in modo veritiero e corretto la situazione patrimoniale, finanziaria e il risultato economico dell'esercizio di Banco BPM e delle società controllate, come dettagliato nella successiva Sezione 3 "Area e metodi di consolidamento". I bilanci utilizzati per la stesura del bilancio consolidato sono quelli predisposti dalle società controllate con riferimento al 31 dicembre 2021, rettificati, ove necessario, per adeguarli ai principi contabili utilizzati dal Gruppo.

Se le informazioni richieste dai principi contabili internazionali e dalle disposizioni contenute nella citata Circolare sono ritenute non sufficienti a dare una rappresentazione veritiera e corretta, nella nota integrativa sono fornite informazioni complementari necessarie allo scopo.

Se, in casi eccezionali, l'applicazione di una disposizione prevista dai principi contabili internazionali fosse incompatibile con la rappresentazione veritiera e corretta della situazione patrimoniale, di quella finanziaria e del risultato economico, essa non sarebbe applicata. Nella nota integrativa si spiegherebbero i motivi dell'eventuale deroga e la sua influenza sulla rappresentazione della situazione patrimoniale, di quella finanziaria e del risultato economico.

Il bilancio è redatto nel rispetto dei seguenti principi generali:

  • continuità aziendale: il bilancio è redatto nella prospettiva della continuità dell'attività del Gruppo: come successivamente illustrato in modo più analitico, gli amministratori, alla luce dei principali indicatori economici e finanziari, hanno la ragionevole aspettativa che il Gruppo continuerà con la sua esistenza operativa in un futuro prevedibile;
  • rilevazione per competenza economica: il bilancio è redatto secondo il principio della rilevazione per competenza economica ad eccezione dell'informativa sui flussi finanziari;
  • coerenza di presentazione: la presentazione e la classificazione delle voci nel bilancio viene mantenuta costante da un esercizio all'altro a meno che un principio o una interpretazione non richieda un cambiamento nella presentazione o che un'altra presentazione o classificazione non sia più appropriata tenuto conto di quanto previsto dallo IAS 8. In quest'ultimo caso nella nota integrativa viene fornita l'informativa riguardante i cambiamenti effettuati rispetto all'esercizio precedente;
  • rilevanza e aggregazione: gli schemi di stato patrimoniale e di conto economico sono costituiti da voci (contrassegnate da numeri arabi), da sottovoci (contrassegnate da lettere) e da ulteriori dettagli informativi (i "di cui" delle voci e delle sottovoci). Le voci, le sottovoci e i relativi dettagli informativi costituiscono i conti del bilancio. Gli schemi sono conformi a quelli definiti dalla Banca d'Italia nella Circolare n. 262 del 22 dicembre 2005 e successivi aggiornamenti. Ai suddetti schemi possono essere aggiunte nuove voci se il loro contenuto non è riconducibile ad alcuna delle voci già previste dagli schemi e solo se si tratta di importi di rilievo. Le sottovoci previste dagli schemi possono essere raggruppate quando ricorre una delle due seguenti condizioni:
    • a) l'importo delle sottovoci sia irrilevante;
    • b) il raggruppamento favorisce la chiarezza del bilancio; in questo caso la nota integrativa contiene distintamente le sottovoci oggetto di raggruppamento.

Nello stato patrimoniale, nel conto economico e nel prospetto della redditività complessiva non sono indicati i conti che non presentano importi né per l'esercizio al quale si riferisce il bilancio né per quello precedente;

• prevalenza della sostanza sulla forma: le operazioni e gli altri eventi sono rilevati e rappresentati in conformità alla loro sostanza e realtà economica e non solamente secondo la loro forma legale;

  • compensazione: le attività e le passività, i proventi e i costi non vengono compensati a meno che ciò non sia consentito o richiesto da un principio contabile internazionale o da una sua interpretazione o da quanto disposto dalla citata Circolare n. 262;
  • informazioni comparative: per ogni conto dello stato patrimoniale e del conto economico viene fornita l'informazione comparativa relativa all'esercizio precedente, a meno che un principio contabile o una interpretazione non consentano o prevedano diversamente. I dati relativi all'esercizio precedente possono essere opportunamente adattati, ove necessario, al fine di garantire la comparabilità delle informazioni relative all'esercizio in corso. L'eventuale non comparabilità, l'adattamento o l'impossibilità di quest'ultimo sono segnalati e commentati nella nota integrativa.

La nota integrativa è suddivisa in parti: A - Politiche contabili, B - Informazioni sullo stato patrimoniale consolidato, C - Informazioni sul conto economico consolidato, D - Redditività consolidata complessiva, E - Informazioni sui rischi e sulle relative politiche di copertura, F - Informazioni sul patrimonio consolidato, G - Operazioni di aggregazione riguardanti imprese o rami d'azienda, H - Operazioni con parti correlate, I - Accordi di pagamento basati su propri strumenti patrimoniali, L - Informativa di settore, M - Informativa sul leasing.

Ogni parte della nota è articolata in sezioni, ciascuna delle quali illustra un singolo aspetto della gestione.

Aggiornamento della Circolare n. 262 – Illustrazione delle principali novità e conseguente riesposizione dei saldi comparativi

In data 29 ottobre 2021 è stato pubblicato dalla Banca d'Italia il 7° aggiornamento della Circolare n. 262, rilevante ai fini della redazione del bilancio 2021, con l'obiettivo di realizzare un maggior allineamento tra l'informativa di bilancio e la segnalazione di vigilanza FINREP, già oggetto di invio alla BCE con frequenza trimestrale, nonché di recepire le novità informative previste dall'IFRS 7.

Le principali novità, introdotte dall'aggiornamento in esame, riguardano la rappresentazione di bilancio delle seguenti poste:

  • crediti a vista verso banche e Banche Centrali;
  • crediti impaired acquisiti e originati (cd. POCI Purchased or Originated Credit Impaired);
  • attività immateriali;
  • commissioni attive e passive;
  • contributi al fondo di risoluzione e agli schemi di garanzia dei depositi.

Sono stati inoltre recepiti i nuovi fabbisogni informativi previsti dall'IFRS 7, a seguito dell'omologazione del Regolamento n. 25 del 13 gennaio 2021 relativo alla "Riforma degli indici di riferimento per la determinazione dei tassi di interesse, Fase 2", da fornire nell'ambito della "Parte A - Politiche Contabili".

Per le suddette poste, le nuove regole di compilazione hanno comportato la necessità di riesporre taluni dati comparativi dell'esercizio precedente, al fine di garantire un confronto omogeneo rispetto a quelli riferiti all'esercizio 2021.

Di seguito si fornisce una breve disamina delle modifiche introdotte e dei relativi impatti sui saldi comparativi contenuti negli schemi di bilancio e/o nelle tabelle di Nota Integrativa.

Modifiche con impatto sugli schemi di bilancio

L'aggiornamento in esame prevede che nella voce "10. Cassa e disponibilità liquide" debbano figurare i crediti a vista – conti correnti e depositi - verso tutte le banche, comprese quelle centrali; in base alle precedenti istruzioni i crediti a vista verso le banche, diverse da quelle centrali, erano invece compresi nella voce "40. Attività finanziarie valutate al costo ammortizzato", mentre i depositi a vista verso le banche centrali erano già inclusi nella voce "10. Cassa e disponibilità liquide". Per le disponibilità correlate agli adempimenti della "riserva obbligatoria" verso le banche centrali è stata confermata la classificazione nella voce "40. Attività finanziarie valutate al costo ammortizzato".

I nuovi criteri di classificazione hanno quindi comportato la necessità di riesporre i saldi dello schema di stato patrimoniale originariamente pubblicato al 31 dicembre 2020, al fine di riclassificare i crediti a vista verso banche, che ammontano a 552,6 milioni, dalla voce "40. Attività finanziarie valutate al costo ammortizzato" alla voce "10. Cassa e disponibilità liquide", come riepilogato nella seguente tabella.

Voci di Bilancio (Eur/000) 31.12.2020
Riesposto
(A)
31.12.2020
Pubblicato
(B)
Impatto
riesposizione
(A)-(B)
10. Cassa e Disponibilità Liquide 9.410.687 8.858.079 552.608
40. Attività finanziarie valutate al Costo Ammortizzato 141.249.323 141.801.931 -552.608
a)
Crediti verso Banche
11.422.214 11.974.822 -552.608

In coerenza con le modifiche apportate allo stato patrimoniale, la voce "130. Rettifiche/riprese di valore nette per rischio di credito" dello schema di conto economico è stata adeguata per includervi convenzionalmente le rettifiche/riprese di valore nette su crediti verso banche e banche centrali "a vista", esposte nella voce patrimoniale "10. Cassa e disponibilità liquide".

Modifiche con impatto sui dettagli di Nota Integrativa

L'aggiornamento della Circolare n. 262 ha comportato altresì la modifica di alcuni dettagli di Nota Integrativa, con la conseguente necessità di riesporre i dati comparativi dell'esercizio 2020, come di seguito illustrato; per ulteriori dettagli si fa rinvio alle specifiche tabelle di Nota Integrativa.

Crediti a vista verso banche e Banche Centrali

La modifica nei criteri di classificazione dei crediti a vista verso le banche, come in precedenza illustrato, ha determinato un diverso dettaglio informativo nelle tabelle di composizione merceologica della voce "10. Cassa e disponibilità liquide (Tabella 1.1 dell'attivo), e della voce "40. Attività finanziarie valutate al costo ammortizzato" (Tabella 4.1 dell'attivo) e nella tabella 4.4 "Attività finanziarie valutate al costo ammortizzato: valore lordo e rettifiche di valore complessive", con la conseguente riesposizione dei saldi al 31 dicembre 2020.

Coerentemente sono state oggetto di riesposizione i saldi comparativi delle seguenti tabelle contenute nella Parte E della presente nota integrativa:

  • A.1.1 Distribuzione delle attività finanziarie per portafogli di appartenenza e per qualità creditizia (valori di bilancio);
  • A.1.2 Distribuzione delle attività finanziarie per portafogli di appartenenza e per qualità creditizia (valori lordi e netti);
  • A.1.1 Consolidato Prudenziale Distribuzione delle attività finanziarie per fasce di scaduto (valori di bilancio);
  • A.1.2 Consolidato Prudenziale Attività finanziarie, impegni a erogare fondi e garanzie finanziarie rilasciate: dinamica delle rettifiche di valore complessive e degli accantonamenti complessivi.

Da ultimo, la riesposizione dei saldi ha interessato la tabella "A.4.5.4 Attività e passività non valutate al fair value o valutate al fair value su base non ricorrente: ripartizione per livelli di fair value" contenuta nella parte "A.4 - Informativa sul fair value" della presente Nota integrativa.

Crediti impaired acquisiti e originati (c.d. POCI)

Per i portafogli delle "Attività finanziarie valutate al costo ammortizzato" e delle "Attività finanziarie valutate al fair value con impatto sulla redditività complessiva", l'allineamento al FINREP ha comportato una diversa rappresentazione delle Attività finanziarie "impaired acquisite o originate" (cosiddette POCI), che, a partire dal presente bilancio, non sono più comprese nella ripartizione per stadi di rischio di credito ma esposte separatamente come una nuova categoria di qualità creditizia.

Per il Gruppo Banco BPM, tale fattispecie riguarda solo il portafoglio delle "Attività finanziarie valutate al costo ammortizzato" ed in particolare quello dei "Crediti verso Clientela". Al 31 dicembre 2020 il valore di bilancio delle attività impaired acquisite o originate ammontava a 341,5 milioni, pari allo sbilancio tra un valore lordo di 759,2 milioni e rettifiche di valore complessive per 417,7 milioni, e risultava esposto:

  • nello Stadio 2 per 25,0 milioni, pari allo sbilancio tra un valore lordo di 26,8 milioni e rettifiche di valore complessive per 1,8 milioni;
  • nello Stadio 3 per 316,5 milioni, pari allo sbilancio tra un valore lordo di 732,4 milioni e rettifiche di valore per 415,9 milioni.

Le tabelle di Nota Integrativa interessate dalla modifica in esame, con conseguente riesposizione dei saldi del precedente esercizio, sono le seguenti:

  • Parte B: "4.2 Attività finanziarie valutate al costo ammortizzato: composizione merceologica dei crediti verso clientela";
  • Parte B: "4.3 Attività finanziarie valutate al costo ammortizzato: composizione per debitori/emittenti dei crediti verso clientela";
  • Parte B: Attivo: "4.4 Attività finanziarie valutate al costo ammortizzato: valore lordo e rettifiche di valore complessive";
  • Parte B: "4.4a Finanziamenti valutati al costo ammortizzato oggetto di misure di sostegno Covid-19: valore lordo e rettifiche di valore complessive";
  • Parte B: "10.3 Fondi per rischio di credito relativo a impegni e garanzie finanziarie rilasciate";
  • Parte C: Conto Economico "8.1a Rettifiche di valore nette per rischio di credito relativo a finanziamenti valutati al costo ammortizzato oggetto di misure di sostegno Covid-19: composizione";
  • Parte E: A.1.2 Consolidato Prudenziale Attività finanziarie, impegni a erogare fondi e garanzie finanziarie rilasciate: dinamica delle rettifiche di valore complessive e degli accantonamenti complessivi.

Attività Immateriali

Nella composizione delle attività immateriali è stata richiesta una specifica evidenza dei software che non costituiscono parte integrante di hardware ai sensi dello IAS 38 (Tabella "10.1 Attività immateriali: composizione per tipologia di attività" contenuta nella Parte B di Nota Integrativa).

Al 31 dicembre 2021 il valore di bilancio delle attività immateriali rappresentate da software ammonta a 352,1 milioni (326,4 milioni al 31 dicembre 2020).

Coerentemente è stata modificata nel conto economico la composizione della "Tabella 15.1 Rettifiche/riprese di valore nette su attività immateriali" per includere l'informazione sull'ammortamento e sulle rettifiche di valore nette relativi a software inclusi nelle attività immateriali, ai sensi dello IAS 38.

Commissioni Attive e Passive

L'aggiornamento in esame ha rivisto la composizione delle tabelle di Nota Integrativa "2.1 Commissioni Attive" e "2.2 Commissioni Passive" al fine di allinearla, per quanto possibile, ai dettagli FINREP, mantenendo tuttavia, per talune tipologie di servizi offerti, i precedenti dettagli informativi.

I nuovi dettagli informativi hanno consentito di allocare una parte delle commissioni, in precedenza esposte nella voce residuale degli altri servizi, nelle pertinenti sottovoci, con particolare riferimento alle commissioni attive relative all'utilizzo della monetica e a quelle correlate all'erogazione e gestione dei finanziamenti.

Contributi al fondo di risoluzione e agli schemi di garanzia dei depositi

La modifica alla Circolare ha richiesto di fornire separata evidenza informativa dei contributi ai fondi di risoluzione e degli schemi di garanzia dei depositi rilevati in bilancio iscritti nell'ambito delle "Altre spese amministrative" (Tabella "12.5 Altre spese amministrative: composizione" contenuta nella parte C di Nota Integrativa).

Politiche contabili rilevanti ed incertezze sull'utilizzo di stime nella predisposizione del bilancio consolidato (ai sensi di quanto previsto dallo IAS 1 e dalle raccomandazioni contenute nei Documenti Banca d'Italia/Consob/Isvap n. 2 del 6 febbraio 2009 e n. 4 del 3 marzo 2010)

L'applicazione di alcuni principi contabili implica necessariamente il ricorso a stime ed assunzioni che hanno effetto sui valori delle attività e delle passività iscritti in bilancio e sull'informativa fornita in merito alle attività e passività potenziali.

Le assunzioni alla base delle stime formulate tengono in considerazione tutte le informazioni disponibili alla data di redazione del bilancio nonché le ipotesi considerate ragionevoli, anche alla luce dell'esperienza storica.

Per loro natura, non è quindi possibile escludere che le ipotesi assunte, per quanto ragionevoli, possano non trovare conferma nei futuri scenari in cui il Gruppo si troverà ad operare. I risultati che si consuntiveranno in futuro potrebbero pertanto differire dalle stime effettuate ai fini della redazione del bilancio e potrebbero conseguentemente rendersi necessarie rettifiche, ad oggi non prevedibili né stimabili, rispetto al valore contabile delle attività e delle passività iscritte in bilancio. Al riguardo si evidenzia che le stime di bilancio potrebbero dover essere riviste a seguito dei mutamenti nelle circostanze sulle quali le stesse erano fondate, della disponibilità di nuove informazioni o della maggiore esperienza registrata.

Di seguito si illustrano le politiche contabili considerate maggiormente critiche al fine della rappresentazione veritiera e corretta della situazione patrimoniale, economica e finanziaria del Gruppo, sia per la materialità dei valori da iscrivere in bilancio impattati da tali politiche, sia per l'elevato grado di giudizio richiesto nelle valutazioni che implica il ricorso a stime ed assunzioni da parte del management, con rinvio alle specifiche sezioni di nota integrativa per un'informativa di dettaglio sui processi valutativi condotti al 31 dicembre 2021. Nella seguente disamina sulle politiche contabili rilevanti vengono altresì segnalati i principali fattori di incertezza correlati all'epidemia Covid-19, in grado di influenzare le valutazioni di bilancio, oggetto di una più ampia informativa nel paragrafo "Rischi, incertezze e impatti dell'epidemia Covid-19" contenuto nella "Sezione 5 - Altri aspetti", a cui pertanto si fa rinvio.

Determinazione dell'impairment dei crediti erogati iscritti nell'attivo patrimoniale

I crediti rappresentano una delle poste valutative maggiormente esposte alle scelte effettuate dal Gruppo in materia di erogazione, gestione e monitoraggio del rischio.

Nel dettaglio, il Gruppo gestisce il rischio di inadempimento delle controparti finanziate, seguendo nel continuo l'evoluzione dei rapporti con la clientela al fine di valutarne le capacità di rimborso, sulla base della loro situazione economico-finanziaria. Tale attività di monitoraggio è indirizzata ad intercettare i segnali di deterioramento dei crediti anche al fine di una tempestiva classificazione nel perimetro delle esposizioni deteriorate e di una puntuale stima delle relative rettifiche di valore complessive. Tale stima può avvenire, in funzione di una soglia di rilevanza dell'esposizione oggetto di valutazione, su base analitica tenendo conto dei flussi recuperabili o su base forfettaria prendendo in considerazione le perdite registrate storicamente su crediti aventi caratteristiche omogenee. A tal riguardo si segnala che la concessione di moratorie, nel contesto del Covid-19, potrebbe rendere maggiormente difficile l'individuazione dei segnali di difficoltà finanziaria e comportare, nel breve periodo, un ritardo nella classificazione tra le esposizioni deteriorate, anche per effetto del congelamento dei giorni di past due nel periodo di moratoria.

Relativamente ai crediti per i quali non sono state individuate singolarmente evidenze oggettive di perdita, ossia per le esposizioni non deteriorate ("performing"), il modello di impairment, basato sulle perdite attese, richiede di implementare adeguati sistemi di monitoraggio volti ad individuare l'esistenza o meno di un significativo deterioramento rispetto alla data di rilevazione iniziale dell'esposizione. Il modello di impairment IFRS 9 richiede, infatti, che le perdite siano determinate facendo riferimento all'orizzonte temporale di un anno per le attività finanziarie che non hanno subito un significativo deterioramento del merito creditizio rispetto alla rilevazione iniziale (Stage 1) piuttosto che facendo riferimento all'intera vita dell'attività finanziaria qualora si riscontri un significativo deterioramento (Stage 2).

Sulla base di quanto sopra illustrato ne deriva che le perdite sui crediti devono essere registrate facendo riferimento non solo alle oggettive evidenze di perdite di valore già manifestatesi alla data di reporting, ma anche sulla base delle aspettative di perdite di valore future non ancora palesate, che devono riflettere:

  • la probabilità del verificarsi di diversi scenari;
  • l'effetto di attualizzazione mediante l'utilizzo del tasso di interesse effettivo;
  • le esperienze storiche e le valutazioni correnti e future.

Ne consegue che la determinazione delle perdite attese è un esercizio complesso che richiede significativi elementi di giudizio e di stima, divenuti ancora più evidenti dalle incertezze legate all'evoluzione dell'epidemia Covid-19 e delle connesse misure di contenimento. Nel dettaglio:

  • la determinazione del significativo deterioramento del merito creditizio rispetto alla data di iscrizione iniziale dell'esposizione (cosiddetto "SICR") è basata sull'identificazione di adeguati criteri qualitativi e quantitativi, che considerano anche informazioni prospettiche (cosiddette informazioni "forward looking"). Non è quindi possibile escludere che il ricorso a differenti criteri possa condurre a definire un diverso perimetro delle esposizioni da classificare nello Stage 2, con conseguente impatto sulle perdite attese da rilevare in bilancio;
  • il risultato del modello di impairment deve riflettere una stima obiettiva della perdita attesa, ottenuta valutando una gamma di possibili risultati. Ciò implica la necessità di identificare possibili scenari, basati su assunzioni in merito alle future condizioni economiche, a cui associare le relative probabilità di accadimento. La selezione di differenti scenari e probabilità di accadimento, nonché le modifiche nel set di variabili macroeconomiche da considerare nell'orizzonte temporale di previsione, potrebbero avere effetti significativi sul calcolo delle perdite attese. Al fine di poter apprezzare l'impatto sulle perdite attese conseguente alla selezione di differenti scenari macroeconomici, nella sezione dedicata al rischio di

credito contenuta nella Parte E della presente Nota Integrativa viene fornita un'analisi di sensitività delle perdite attese riferite ai finanziamenti non deteriorati nei confronti della clientela;

  • la determinazione delle perdite attese richiede di ricorrere a modelli di stima:
    • dei flussi di cassa che si prevede i singoli debitori (o portafogli di debitori omogenei in termini di rischio) siano in grado di corrispondere al fine di soddisfare, in tutto o in parte, le obbligazioni assunte nei confronti del Gruppo. Relativamente ai crediti deteriorati, in presenza di piani di dismissione, si rende altresì necessario ricorrere ad un approccio multiscenario, stimando i flussi recuperabili dalla cessione, da considerare quale scenario alternativo rispetto a quelli ritenuti recuperabili dalla gestione interna ("work out");
    • dei tempi di recupero;
    • del valore di presumibile realizzo degli immobili e delle garanzie collaterali.

Nell'ambito di un ventaglio di possibili approcci relativi ai modelli di stima consentiti dai principi contabili internazionali di riferimento, il ricorso ad una metodologia o la selezione di taluni parametri estimativi possono influenzare in modo significativo la valutazione dei crediti. Tali metodologie e parametri sono necessariamente soggetti ad un continuo processo di aggiornamento anche alla luce delle evidenze storiche disponibili, con l'obiettivo di affinare le stime per meglio rappresentare il valore presumibile di realizzo dell'esposizione creditizia. Per gli aggiornamenti introdotti nella misurazione delle perdite attese, primariamente indirizzati ad incorporare gli effetti sulla qualità del credito correlati all'epidemia Covid-19, si fa rinvio a quanto illustrato nell'apposito paragrafo contenuto nella Sezione "Rischio di credito" della "Parte E - Informazioni sui rischi e sulle relative politiche di copertura" della presente Nota Integrativa.

Alla luce di quanto sopra esposto, non si può escludere che criteri di monitoraggio alternativi o differenti metodologie, parametri, assunzioni nella determinazione del valore recuperabile delle esposizioni creditizie del Gruppo - influenzati peraltro anche da possibili strategie alternative di recupero delle stesse deliberate dai competenti organi aziendali nonché dall'evoluzione del contesto economico-finanziario e regolamentare di riferimento - possano determinare valutazioni differenti rispetto a quelle condotte ai fini della redazione del bilancio consolidato al 31 dicembre 2021. E' proprio nell'attuale contesto di mercato - caratterizzato da fenomeni che non hanno avuto precedenti in passato, quali le misure di supporto messe in atto da governi nazionali e sovranazionali – che i modelli ed i criteri di stima hanno dovuto subire un continuo processo di aggiornamento, anche mediante dei correttivi discrezionali, con l'obiettivo di riuscire a fattorizzare gli effetti attesi dei suddetti fenomeni.

Da ultimo si deve segnalare che, come rappresentato nella Relazione sulla gestione, a cui si fa rinvio per ulteriori dettagli, il 26 aprile 2021 ha preso avviso un'ispezione "off site" da parte di BCE concernente il rischio di credito e di controparte delle esposizioni "CRE - Commercial Real Estate". Nel dettaglio, l'ispezione ha riguardato la revisione della qualità degli attivi verso società immobiliari e verso aziende che presentano garanzie rappresentate da immobili commerciali (ossia delle suddette esposizioni "CRE"), la verifica degli immobili commerciali reimpossessati dal Gruppo ed oggetto di iscrizione in bilancio (cosiddetti "Foreclosed Assets"), nonché la valutazione dei correlati processi e procedure gestionali a supporto.

Alla data della presente Relazione finanziaria non è alcun pervenuto alcun "draft report" contenente le preliminari valutazioni da parte della BCE. Ciò nonostante, i nuovi elementi informativi acquisiti nell'ambito dell'interlocuzione con il team ispettivo sono stati debitamente tenuti in considerazione dalla Banca ai fini della relazione del bilancio 2021, con l'intento di formulare la migliore stima del valore recuperabile delle esposizioni rientranti nel perimetro dell'ispezione in esame.

Non è tuttavia possibile escludere che, ad esito finale delle attività di verifica dell'Organo di Vigilanza, con il rilascio delle cosiddette "Decision" o "Final follow-up letter", possano emergere nuovi elementi informativi, non noti alla data di redazione della presente Relazione, da considerare ai fini della valutazione delle esposizioni creditizie CRE.

Incorporazione dei rischi climatici ed ambientali nella determinazione delle perdite attese

Ai fini della stima delle perdite attese delle esposizioni creditizie, uno degli aspetti più complessi da valutare è l'effettiva rilevanza dei rischi climatici ed ambientali, considerata l'incertezza che inevitabilmente circonda le previsioni di eventi che, per natura, si potranno verificare in un orizzonte temporale di lungo periodo.

I modelli attualmente utilizzati dal Gruppo per calcolare le perdite attese relative ai crediti non deteriorati (ECL) non incorporano in modo diretto i rischi derivanti dall'esposizione della controparte debitrice ai fattori connessi a clima e ambiente; tuttavia, di tali fattori si tiene conto in via indiretta nella misura in cui i modelli di calcolo dell'ECL

considerano l'impatto atteso dell'evoluzione delle variabili macroeconomiche sui parametri di rischio di credito, anche tramite l'utilizzo di modelli satellite settoriali, ossia dei modelli che definiscono le relazioni funzionali tra l'evoluzione delle variabili macroeconomiche e i parametri di rischio della Banca (PD e LGD).

Ciò vale anche per le metodologie di determinazione di tipo "forfettario" adottate per il calcolo delle ECL relative a categorie omogenee di crediti deteriorati. Nel dettaglio, trattasi delle metodologie di calcolo adottate per la valutazione delle sofferenze ed inadempienze probabili con esposizione inferiore o uguale ad una soglia di rilevanza stabilita pari a 1,0 milioni ed al complesso delle esposizioni classificate nello stato di "past due" deteriorate, in linea con le regole della normativa di vigilanza.

Per quanto concerne invece i crediti deteriorati oggetto di valutazione analitica, i rischi connessi al clima e all'ambiente sono tenuti in considerazione nella stima del valore attuale dei previsti futuri flussi di cassa, su base essenzialmente discrezionale e congiuntamente ad altri elementi informativi.

Non si può pertanto escludere che l'eventuale sviluppo di modelli in grado di fattorizzare più compiutamente i rischi climatici ed ambientali, possa determinare valutazioni differenti rispetto a quelle condotte ai fini della redazione del bilancio consolidato al 31 dicembre 2021.

Per un'illustrazione di come il Gruppo si stia adoperando per valutare i fattori ambientali nell'ambito delle politiche creditizie si fa rinvio a quanto illustrato nella "Parte E - Informazioni sui rischi e sulle relative politiche di copertura" della presente Nota Integrativa.

Stima delle perdite presunte di valore a fronte di attività immateriali a vita utile indefinita

Ai sensi dello IAS 36, tutte le attività immateriali a vita utile indefinita devono essere sottoposte almeno annualmente al test di impairment, al fine di verificarne la recuperabilità del valore. In aggiunta, il principio stabilisce che i risultati del test annuale possano essere considerati validi ai fini delle successive valutazioni, purché sia considerata remota la probabilità che il valore recuperabile delle attività immateriali sia inferiore rispetto al valore contabile. Tale giudizio può basarsi sull'analisi dei fatti intervenuti e delle circostanze modificatesi successivamente al più recente test di impairment annuale condotto.

Sulla base delle disposizioni contenute nel citato principio, il Gruppo Banco BPM ha scelto di effettuare una verifica di impairment delle attività immateriali a vita utile indefinita con riferimento al 31 dicembre di ogni anno: gli esiti delle suddette verifiche possono considerarsi validi per le successive situazioni infrannuali, a meno che dovessero emergere evidenze tali da richiedere una conduzione anticipata di un test di impairment volto ad accertare la recuperabilità del valore delle suddette attività immateriali a vita utile indefinita. L'importanza di verificare la recuperabilità di valore delle attività immateriali in esame risulta particolarmente evidente nel contesto della crisi Covid-19, in linea con le raccomandazioni di ESMA e CONSOB, tenuto conto delle possibili ricadute negative della crisi sui flussi finanziari assunti alla base del test di impairment.

Al 31 dicembre 2021 le attività in esame ammontano complessivamente a 559,1 milioni e si riferiscono:

  • per 504,3 milioni ai marchi rilevati a seguito delle operazioni di aggregazione aziendale con l'ex Gruppo Banca Popolare Italiana (222,2 milioni) e con l'ex Gruppo BPM (282,1 milioni) ed attribuiti per 485,7 milioni alla Cash Generation Unit (di seguito anche "CGU") "Retail" e per 18,6 milioni alla CGU "Banca Akros";
  • per 54,9 milioni agli avviamenti attribuiti alla CGU "Bancassurance Protezione" (51,1 milioni) e alla CGU "Banca Akros" (3,8 milioni). Questo ultimo valore rappresenta l'intangibile iscritto al 31 dicembre 2021, a seguito dell'allocazione - divenuta definitiva nel corso del quarto trimestre dell'esercizio - del costo relativo all'acquisizione del controllo della società Oaklins Italy S.r.l. da parte di Banca Akros, come descritto nella "Parte G – Operazioni di aggregazione riguardanti imprese o rami d'azienda", a cui si fa rinvio per ulteriori dettagli.

Per gli intangibili relativi alla CGU "Retail", che rappresentano circa l'87% del totale delle attività immateriali a vita utile indefinita, le analisi valutative sono state condotte assumendo a riferimento i flussi finanziari del nuovo Piano Industriale 2021-2024, approvato lo scorso 4 novembre 2021, secondo un approccio multiscenario, al fine di fattorizzare le incertezze relative ai futuri scenari macroeconomici in cui il Gruppo si troverà ad operare. In maggior dettaglio, si sono considerate le analisi multiscenario, già elaborate alla data di redazione del suddetto piano, in funzione di tre differenti scenari ("base", "peggiorativo" e "migliorativo") ed assumendo a riferimento le proiezioni macroeconomiche allora disponibili. Al riguardo si rappresenta che non si è proceduto ad incorporare gli aggiornamenti delle proiezioni macroeconomiche, leggermente migliorative, elaborate ad inizio dicembre del 2021 ai fini della stima dell'ECL, tenuto anche conto della logica conservativa dell'esercizio del test di impairment. Analoghe considerazioni sono valide ai fini della verifica della recuperabilità delle imposte anticipate (DTA). Si è

invece proceduto ad omogenizzare, tra i diversi esercizi valutativi (impairment attività intangibili, DTA ed ECL), le probabilità di accadimento dei tre scenari macroeconomici.

Gli esiti del test di impairment condotto al 31 dicembre 2021 hanno portato a confermare la recuperabilità dei valori di bilancio delle attività immateriali a vita utile indefinita, così come illustrato nella Sezione 10 "Attività immateriali – voce 100" contenuta nella "Parte B – Informazioni sullo stato patrimoniale consolidato" della presente Nota Integrativa, a cui si rimanda per ulteriori dettagli.

Al riguardo si deve comunque segnalare che la verifica della recuperabilità di tali attività immateriali è un esercizio complesso i cui risultati risentono delle metodologie valutative adottate, nonché dei parametri e delle assunzioni sottostanti, che potrebbero dover essere modificati per tenere conto delle nuove informazioni o di evoluzioni non prevedibili alla data di redazione della presente Relazione. Per tale motivo, nella citata sezione delle attività immateriali viene fornita un'analisi di sensitivity, al fine di consentire un apprezzamento della tenuta del valore recuperabile rispetto ad ipotesi ed assunzioni alternative.

Determinazione del fair value di attività e passività finanziarie

In presenza di strumenti finanziari non quotati su mercati attivi o di strumenti illiquidi e complessi si rende necessario attivare adeguati processi valutativi caratterizzati da significativi elementi di giudizio in merito alla scelta dei modelli di valutazione e dei relativi parametri di input, che potrebbero talvolta non essere osservabili sul mercato.

Margini di soggettività esistono nella valutazione in merito all'osservabilità o meno di taluni parametri e nella conseguente classificazione in corrispondenza della triplice gerarchia di livelli di fair value.

Per l'informativa qualitativa e quantitativa sulla modalità di determinazione del fair value delle attività e delle passività finanziarie, nonché per l'analisi di sensitività del fair value relativa agli strumenti finanziari valutati al fair value e classificati nel livello 3 della gerarchia di fair value, si fa rinvio a quanto contenuto nella presente Nota Integrativa, Parte A.4 – "Informativa sul fair value".

Stima della recuperabilità delle attività fiscali per imposte anticipate

Il Gruppo presenta, tra le proprie attività patrimoniali significative, attività fiscali per imposte anticipate (DTA - Deferred Tax Asset) principalmente generate da differenze temporanee tra la data di iscrizione nel conto economico di determinati costi aziendali e la data nella quale i medesimi costi potranno essere dedotti, piuttosto che derivanti da perdite fiscali riportabili a nuovo. L'iscrizione di tali attività ed il successivo mantenimento in bilancio presuppone un giudizio di probabilità in merito al recupero delle stesse, il quale deve peraltro considerare le disposizioni normative fiscali vigenti alla data di redazione del bilancio.

Nel dettaglio, le attività per imposte anticipate che rispondono ai requisiti richiesti dalla Legge 22 dicembre 2011, n. 214 sono trasformabili in crediti di imposta nell'ipotesi di rilevazione di una "perdita civilistica", di una "perdita fiscale" ai fini dell'imposta IRES e di un "valore della produzione netto negativo" ai fini dell'imposta IRAP; il loro recupero è quindi certo, in quanto prescinde dalla capacità di generare una redditività futura.

Per le residue attività fiscali non trasformabili in crediti di imposta, il giudizio sulla loro probabilità di recupero deve essere fondato su ragionevoli previsioni reddituali desumibili da piani strategici e previsionali approvati, tenendo altresì conto, per la sola imposta IRES, delle disposizioni fiscali che prevedono di riportare a nuovo le perdite fiscali, senza alcun limite temporale. Tale giudizio è supportato da un esercizio valutativo di recuperabilità (c.d probability test) caratterizzato da significativi elementi di complessità, in particolar modo se riferito alle DTA sulle perdite fiscali riportabili a nuovo, la cui stessa esistenza potrebbe essere un indicatore del fatto di non poter disporre in futuro di redditi imponibili sufficienti per il loro recupero. In base a quanto previsto dal principio contabile IAS 12 e dalle considerazioni formulate dall'ESMA nel documento del 15 luglio 2019, il suddetto giudizio di recuperabilità richiede un'attenta ricognizione di tutte le evidenze a supporto della probabilità di disporre in futuro di redditi imponibili sufficienti, tenuto anche conto delle circostanze che hanno generato le perdite fiscali, che andrebbero ricondotte a cause ben identificate, ritenute non ripetibili in futuro su basi ricorrenti. Per tenere conto delle incertezze dello scenario macroeconomico e delle potenziali ripercussioni sulla stima dei flussi finanziari imponibili, particolarmente evidenti nel contesto della crisi Covid-19, il probability test è stato condotto, in linea con quanto effettuato per il bilancio 2020, con il metodo "Risk-adjusted profit approach", ossia scontando le previsioni sui futuri redditi imponibili sulla base di un fattore correttivo espressivo di un rischio specifico, coerente con il premio per il rischio utilizzato ai fini del test di impairment delle attività immateriali a vita utile indefinita, che aumenta tanto più lontano è l'orizzonte temporale della stima dei flussi reddituali imponibili.

Le previsioni sui redditi imponibili sono state sviluppate in coerenza con il Piano Industriale approvato lo scorso 4 novembre 2021.

Tenuto conto che la recuperabilità delle DTA potrebbe risultare negativamente influenzata da una revisione dei flussi finanziari assunti alla base del probability test - in linea con quanto suggerito dalla dottrina per gli esercizi valutativi caratterizzati da incertezza - la stima dei futuri redditi imponibili è stata condotta sulla base di un approccio multiscenario, in coerenza con le proiezioni e gli scenari utilizzati ai fini del test di impairment delle attività immateriali a vita utile indefinita, in precedenza illustrato a cui si fa rinvio per ulteriori dettagli.

Da ultimo, si deve segnalare che la recuperabilità di tutte le DTA potrebbe essere negativamente influenzata da modifiche nella normativa fiscale vigente, non prevedibili allo stato attuale.

Nella Sezione 11 - "Attività fiscali e passività fiscali" contenuta nella "Parte B – Informazioni sullo stato patrimoniale consolidato" della presente Nota Integrativa viene fornita l'informativa sulla composizione delle attività per imposte anticipate, sulle verifiche condotte in merito alla loro recuperabilità, sulle analisi di sensitivity finalizzate a consentire un apprezzamento dell'orizzonte temporale di recupero delle stesse, in funzione di ragionevoli variazioni delle principali ipotesi ad assunzioni sottostanti.

Stima dei fondi per rischi e oneri

Le società facenti parte del Gruppo sono soggetti passivi in una vasta tipologia di cause legali e contenziosi fiscali e sono altresì esposte a numerose tipologie di passività potenziali. La complessità delle situazioni ed operazioni societarie che sono alla base dei contenziosi in essere, unitamente alle problematiche interpretative riguardanti la legislazione applicabile, richiedono significativi elementi di giudizio nella stima delle passività che potranno emergere al momento della definizione delle liti pendenti. Le difficoltà di valutazione interessano sia l'an sia il quantum, nonché i tempi di eventuale manifestazione della passività, e risultano particolarmente evidenti qualora il procedimento avviato sia nella fase iniziale e/o sia in corso la relativa istruttoria. La peculiarità dell'oggetto del contendere e la conseguente assenza di giurisprudenza riferita a vertenze paragonabili, nonché i diversi orientamenti espressi dagli organi giudicanti - sia ai vari livelli del procedimento contenzioso, sia da organi del medesimo livello a distanza di tempo - rendono difficile la valutazione delle passività potenziali, anche qualora siano disponibili le sentenze provvisorie emesse a seguito dei primi gradi di giudizio. L'esperienza storica dimostra che, in diversi casi, le decisioni assunte dai giudici nei primi gradi di giudizio sono state completamente sovvertite nei giudizi di appello o di cassazione e ciò sia a favore che a sfavore delle società del Gruppo. In tale contesto, la classificazione delle passività potenziali e la conseguente valutazione degli accantonamenti necessari sono basate su elementi di giudizio non oggettivi e che richiedono il ricorso a procedimenti di stima talvolta estremamente complessi. Non si può quindi escludere che, a seguito dell'emissione delle sentenze definitive, gli accantonamenti ai fondi rischi ed oneri stanziati a fronte delle passività potenziali connesse alle vertenze legali e fiscali possano rivelarsi carenti od eccedenti.

Per l'informativa sulle principali posizioni di rischio del Gruppo relative a controversie legali (azioni revocatorie e cause in corso) e a controversie fiscali nei confronti dell'Amministrazione Finanziaria, si fa rinvio alla Sezione 10 – "Fondi per rischi ed oneri" contenuta nella "Parte B – Informazioni sullo stato patrimoniale consolidato" della presente Nota Integrativa.

In aggiunta, lo stanziamento ai fondi rischi ed oneri potrebbe rendersi necessario a seguito degli impegni assunti dal Gruppo in occasione della cessione di partecipazioni, rami d'azienda, portafogli creditizi deteriorati e correlati accordi di partnership. In particolare, i suddetti impegni si sostanziano nella previsione di meccanismi di protezione e garanzia dell'investimento effettuato dalle controparti acquirenti. Tali meccanismi prevedono il riconoscimento, a favore dell'acquirente, di un indennizzo nell'ipotesi di mancato raggiungimento di determinati obiettivi commerciali, piuttosto che nell'ipotesi di dichiarazioni difformi sulla bontà delle informazioni e della documentazione dei crediti rispetto a quelle fornite in sede di cessione. A fronte dei suddetti impegni si rende necessario stimare il probabile esborso di risorse finanziarie, in funzione della ragionevole evoluzione degli obiettivi commerciali, tenuto anche dell'orizzonte temporale a disposizione affinché il Gruppo possa intraprendere le azioni correttive volte ad evitare il pagamento delle penali. Per gli impegni correlati alla cessione di crediti deteriorati, la quantificazione del fondo deve invece considerare l'evoluzione attesa degli esborsi correlati ai claims ricevuti dagli acquirenti a fronte di presunte violazioni delle garanzie contrattuali.

Per una più dettagliata illustrazione si fa rinvio a quanto contenuto nella Sezione 10 – "Fondi per rischi ed oneri" contenuta nella Parte B – Passivo della presente Nota Integrativa.

Determinazione del fair value degli immobili

Le politiche contabili del Gruppo prevedono che il patrimonio immobiliare sia valutato al fair value, secondo i criteri stabiliti dal principio contabile IAS 40 per gli immobili detenuti a scopo di investimento o dal principio IAS 16 – ed in particolare del criterio del valore rideterminato - per quelli funzionali utilizzati per le attività amministrative e/o commerciali. L'aggiornamento dei valori è basato su apposita perizia rilasciata da primaria società, redatta in conformità degli standard "RICS Valuation" 1 .

In maggior dettaglio, per gli immobili ad uso investimento, le politiche contabili del Gruppo prevedono che l'aggiornamento del fair value sia condotto con frequenza annua, a meno di evidenze che rendano necessario un aggiornamento anticipato. Per gli immobili ad uso funzionale è invece possibile rideterminare il fair value con frequenza superiore all'anno; detta frequenza potrà dipendere dall'eventuale rilevazione di scostamenti significativi nelle quotazioni del mercato immobiliare, desunti sulla base di un'analisi di scenario, dalla rilevanza o dalle peculiarità distintive degli immobili.

Al 31 dicembre 2021 gli immobili per i quali si è proceduto ad aggiornare la valutazione al fair value - anche in funzione degli eventuali prezzi di vendita pattuiti, risultanti dalle delibere degli Organi e/o delle funzioni aziendali facoltizzati alla cessione - rappresentano più del 90% del patrimonio immobiliare complessivo del Gruppo. Gli immobili per i quali non è stata richiesta una nuova perizia sono quelli ad uso strumentale di importo unitario inferiore a 5 milioni, che nel complesso esprimono un valore di bilancio al 31 dicembre 2021 pari a circa 200 milioni.

Per il suddetto perimetro, l'aggiornamento del fair value è determinato attraverso il ricorso ad apposite perizie predisposte da esperti qualificati ed indipendenti, nel rispetto dei criteri stabiliti dal principio IFRS 13 per la misurazione del fair value. Nell'ambito di un ventaglio di possibili approcci valutativi, consentiti dal citato principio, la selezione di una determinata metodologia valutativa, così come la selezione di determinati parametri e/o assunzioni di stima, possono influenzare, in modo significativo, la determinazione del fair value, tenuto anche conto delle specificità e delle caratteristiche distintive dell'oggetto da valutare.

Tra le assunzioni significative ai fini della misurazione del fair value vi è la valutazione su quale sia il massimo e migliore utilizzo degli immobili. A tal riguardo, la valutazione al fair value degli immobili strumentali ha assunto a riferimento una continuità del loro utilizzo da parte del Gruppo in un prevedibile futuro, in quanto strettamente funzionali alle attività commerciali ed amministrative.

Margini di soggettività esistono inoltre nell'individuazione del perimetro degli immobili ad uso strumentale per i quali si ritiene necessario aggiornare le perizie, in funzione della capacità di cogliere eventuali significativi scostamenti di valore nelle quotazioni del mercato immobiliare che rendano opportuna la richiesta di una valutazione aggiornata.

Alla luce di quanto sopra esposto, non si può escludere che l'utilizzo di metodologie o parametri di stima differenti influenzati dalle previsioni relative agli scenari di riferimento del mercato immobiliare rilevante per il Gruppo, anche in conseguenza delle ripercussioni della pandemia in corso - possa condurre a valutazioni differenti rispetto a quelle effettuate per il bilancio 2021, con conseguenti impatti negativi sulla situazione patrimoniale ed economica del Gruppo.

Ai fini del bilancio 2021, nella selezione dei parametri e delle assunzioni di stima si sono considerati i nuovi elementi informativi acquisiti nell'ambito delle interlocuzioni con la BCE, in relazione all'ispezione relativa al rischio di credito e di controparte delle esposizioni CRE, sebbene alla data della presente Relazione finanziaria non sia pervenuto alcun "draft report" contenente le preliminari osservazioni formulate dal citato Organo di Vigilanza. Tra i nuovi elementi informativi si sono considerati, in particolare, gli effetti negativi del Covid-19 su alcune particolari categorie di immobili, con l'intento di formulare la migliore stima possibile del fair value, seppur la stessa continua ad essere caratterizzata da significativi margini di soggettività tenuto conto delle specificità dell'oggetto di valutazione.

Non è quindi possibile escludere che, ad esito finale delle attività di verifica dell'Organo di Vigilanza, con il rilascio delle cosiddette "Decision" o "Final follow-up letter", possano emergere nuovi elementi informativi, non noti alla data di redazione della presente Relazione, da considerare ai fini della misurazione del fair value del patrimonio immobiliare del Gruppo.

Per ulteriori dettagli sulla suddetta ispezione si fa rinvio a quanto illustrato nel precedente paragrafo "Determinazione dell'impairment dei crediti erogati iscritti nell'attivo patrimoniale".

1 Standard contenuti nel documento "RICS Valuation – Global Standard" della Royal Institution of Chartered Surveyors del Regno Unito (anche detto "Red Book").

Per ulteriori dettagli sulla composizione e movimentazione del patrimonio immobiliare si va rinvio alle sezioni "Attività materiali – Voce 90", "Attività non correnti e gruppi di attività in via di dismissione e passività associate – Voce 120 dell'attivo e voce 70 del passivo" contenute nella "Parte B - Informazioni sullo stato patrimoniale consolidato" della presente Nota Integrativa; per l'informativa sulla modalità di determinazione del fair value si fa invece rinvio a quanto contenuto nella successiva Parte A.4 – "Informativa sul fair value".

Stima delle obbligazioni relative ai benefici a favore dei dipendenti

La determinazione delle passività associate ai benefici a favore dei dipendenti, con particolare riferimento ai piani a benefici definiti ed ai benefici a lungo termine, implica un certo grado di complessità; le risultanze delle valutazioni dipendono, in larga misura, dalle ipotesi attuariali utilizzate di natura sia demografica (quali tassi di mortalità e di turnover dei dipendenti) sia finanziaria (quali tassi di attualizzazione e tassi di inflazione). Risulta pertanto fondamentale il giudizio espresso dal management nella selezione delle basi tecniche più opportune per la valutazione della fattispecie, che risulta influenzato dal contesto socio-economico in cui il Gruppo si trova ad operare, nonché dall'andamento dei mercati finanziari. L'illustrazione delle principali ipotesi attuariali, unitamente all'analisi di sensitività delle passività rispetto alle ipotesi attuariali ritenute più significative, è fornita nelle sezioni 9 e 10 del passivo, contenute nella Parte B della presente Nota Integrativa, rispettivamente per il fondo di trattamento di fine rapporto e per i fondi di quiescenza aziendali a benefici definiti.

§§§

L'elenco dei processi valutativi sopra indicati viene fornito al solo fine di consentire al lettore una migliore comprensione delle principali aree di incertezza, ma non è inteso in alcun modo a suggerire che assunzioni alternative, allo stato attuale, possano essere più appropriate.

Ad ogni modo, come in precedenza illustrato, al fine di consentire un apprezzamento degli effetti sul bilancio correlati ai suddetti fattori di incertezza, ampliati dalla pandemia Covid-19 in atto, nella presente Relazione Finanziaria, per le principali voci di bilancio soggette a stima (recuperabilità delle attività immateriali a vita utile indefinita, recuperabilità delle attività per imposte anticipate, perdite attese su esposizioni non deteriorate, fair value degli strumenti finanziari di livello 3, obbligazioni relative ai benefici definiti a favore dei dipendenti) viene fornita, nelle specifiche sezioni di Nota Integrativa, l'informativa delle principali ipotesi ed assunzioni utilizzate nella stima, nonché un'analisi di sensitività rispetto ad ipotesi alternative.

Dichiarazione di continuità aziendale

Con riferimento a quanto richiesto da Banca d'Italia, Consob e Isvap nel Documento Congiunto n.4 del 3 marzo 2010, il bilancio consolidato al 31 dicembre 2021 è stato predisposto nel presupposto della continuità aziendale: gli Amministratori non ritengano, infatti, siano emersi rischi ed incertezze tali da far sorgere dubbi riguardo alla continuità aziendale. Gli Amministratori hanno considerato che il Gruppo abbia la ragionevole aspettativa di continuare ad operare in un futuro prevedibile; pertanto il bilancio consolidato è stato redatto in ottica di continuità aziendale.

Ai fini dell'espressione del suddetto giudizio, gli Amministratori hanno peraltro valutato gli effetti conseguenti alla pandemia sanitaria, tuttora in corso, che ragionevolmente potrà comportare ricadute negative sui futuri risultati aziendali; tuttavia, detti effetti sono ritenuti tali da non indurre incertezze sul punto della continuità aziendale, tenuto anche conto della solidità, attuale e prospettica, nella struttura patrimoniale e finanziaria del Gruppo.

Per l'informativa sui rischi e sui relativi presidi del Gruppo si fa rinvio a quanto contenuto nella "Parte E – Informazioni sui rischi e sulle relative politiche di copertura" della presente Nota Integrativa, nonché nell'ambito della Relazione sulla gestione del Gruppo.

Sezione 3 - Area e metodi di consolidamento

(A) Società controllate

Il bilancio consolidato comprende le risultanze patrimoniali ed economiche della Capogruppo Banco BPM S.p.A. e delle sue entità controllate dirette e indirette, incluse le entità strutturate, ai sensi di quanto previsto dal principio contabile IFRS 10. In base al citato principio, il requisito del controllo è alla base del consolidamento di tutti i tipi di entità, incluse le entità strutturate, e si realizza qualora siano contemporaneamente presenti i seguenti tre requisiti in capo all'investitore:

  • potere di decisione sulle attività rilevanti dell'entità;
  • esposizioni, o diritti, ai rendimenti variabili derivanti dal rapporto con l'entità;
  • capacità di esercitare il proprio potere per incidere sull'ammontare dei suoi rendimenti, per effetto del suo rapporto con l'entità (collegamento tra potere e rendimenti).

Più in dettaglio, l'IFRS 10 stabilisce che, per detenere il controllo, l'investitore debba avere la capacità di dirigere le attività rilevanti dell'entità, per effetto di un diritto giuridico o per una mera situazione di fatto, ed essere altresì esposto alla variabilità dei risultati che derivano da tale potere.

Alla luce dei riferimenti normativi sopra illustrati, il Gruppo deve pertanto consolidare tutti i tipi di entità qualora siano soddisfatti tutti e tre i requisiti del controllo.

Generalmente, quando un'entità è diretta per il tramite dei diritti di voto, il controllo deriva dalla detenzione di più della metà di tali diritti.

Negli altri casi, la determinazione dell'area di consolidamento richiede di considerare tutti i fattori e le circostanze che conferiscono all'investitore la capacità pratica di condurre unilateralmente le attività rilevanti dell'entità (controllo di fatto). A tal fine risulta necessario considerare un insieme di fattori, quali, a mero titolo di esempio:

  • lo scopo ed il disegno dell'entità;
  • l'individuazione delle attività rilevanti e di come sono gestite;
  • qualsiasi diritto detenuto tramite accordi contrattuali che attribuiscono il potere di governare le attività rilevanti, quali il potere di determinare le politiche finanziarie e gestionali dell'entità, il potere di esercitare la maggioranza dei diritti di voto nell'organo deliberativo o il potere di nominare o di rimuovere la maggioranza dell'organo con funzioni deliberative;
  • eventuali diritti di voto potenziali esercitabili e considerati sostanziali;
  • coinvolgimento nell'entità nel ruolo di agente o di principale;
  • la natura e la dispersione di eventuali diritti detenuti da altri investitori.

Di seguito si forniscono considerazioni di maggiore dettaglio sul perimetro delle entità controllate in via esclusiva al 31 dicembre 2021, separatamente tra le società governate attraverso diritti di voto e le entità strutturate.

Società governate mediante diritti di voto

Con riferimento alla situazione del Gruppo esistente al 31 dicembre 2021, sono considerate controllate in via esclusiva tutte le società di cui si detiene la maggioranza dei diritti di voto nell'assemblea ordinaria, in quanto non sono state individuate evidenze che altri investitori abbiano la capacità pratica di dirigere le attività rilevanti.

Per le società di cui si possiede la metà o una quota inferiore dei diritti di voto, al 31 dicembre 2021 non è stato individuato alcun accordo, clausola statutaria, situazione in grado di attribuire al Gruppo la capacità pratica di governare unilateralmente le attività rilevanti.

Al fine di corroborare il predetto giudizio, di seguito si fornisce una breve disamina delle analisi svolte sulla partecipazione detenuta nella società Bipiemme Vita S.p.A. (di seguito anche Bipiemme Vita), in misura pari al 19% del capitale sociale, e sulla sua controllata Bipiemme Assicurazioni S.p.A. (di seguito anche Bipiemme Assicurazioni), in virtù dei diritti di voto potenziali conseguenti alla detenzione di opzioni di acquisto sulla restante quota dell'81% del capitale sociale detenuta da Covéa.

Verifica dei requisiti per il controllo ex IFRS 10 su Bipiemme Vita

In data 25 giugno 2021 sono stati sottoscritti tra Banco BPM e il Gruppo Covéa gli accordi modificativi della partnership nel settore della bancassicurazione riferiti alle joint venture Bipiemme Vita, detenuta per il 19% da Banco BPM e per il restante l'81% da Covéa, e Bipiemme Assicurazioni, interamente detenuta da Bipiemme Vita.

Tali accordi prevedono, inter alia, il riconoscimento a favore di Banco BPM di un'opzione incondizionata di acquisto dell'81% del capitale di Bipiemme Vita, esercitabile in qualunque momento nel periodo compreso tra l'8 settembre 2021 ed il 31 dicembre 2023. Il prezzo di esercizio è pari all'81% del capitale regolamentare Unrestricted T1 di Bipiemme Vita al 30 giugno 2021, maggiorato di una componente di remunerazione del capitale assorbito dalla detenzione della partecipazione per Covéa - convenzionalmente pari al 140% del Solvency Capital Requirement al 30 giugno 2021 - diminuito degli eventuali dividendi incassati, e maggiorato degli eventuali aumenti di capitale di Bipiemme Vita eseguiti fino alla data di trasferimento della partecipazione.

In caso di mancato esercizio della suddetta opzione, la partnership potrà proseguire fino alla fine del 2028, salvo l'esercizio di opzioni put e call riconosciute rispettivamente a Covéa e a Banco BPM in determinate finestre temporali.

Ad ogni modo, il perfezionamento dell'acquisto da parte di Banco BPM della partecipazione detenuta da Covéa in Bipiemme Vita, conseguente all'esercizio delle suddette opzioni, sarà subordinato all'ottenimento delle necessarie autorizzazioni da parte delle competenti Autorità (IVASS).

Alla luce di quanto sopra illustrato, l'opzione di acquisto detenuta da Banco BPM sull'81% di Bipiemme Vita, esercitabile tra l'8 settembre 2021 ed il 31 dicembre 2023, rappresenta un diritto di voto potenziale, in quando attribuisce il diritto di ottenere diritti di voto su un investitore. Ai fini della redazione del bilancio al 31 dicembre 2021, si è reso quindi necessario valutare se la detenzione dei suddetti diritti di voto potenziali sia tale da configurare una situazione di controllo di Banco BPM nei confronti di Bipiemme Vita, ai sensi della disciplina prevista dal principio contabile IFRS 10.

Ad esito delle analisi svolte, anche mediante il supporto di un parere di primario professionista, si può ragionevolmente affermare che, al 31 dicembre 2021, non vi siano elementi univoci e determinati tali per sostenere che l'opzione di acquisto incorpori un diritto potenziale rilevante ai fini dell'esistenza del controllo. A tale data, infatti, si ritiene sussistano barriere di tipo regolamentare di natura sostanziale, oltre che significativi profili di incertezza relativi alla puntuale valutazione, nella prospettiva della Banca, della convenienza economica ad esercitare l'opzione medesima. In maggior dettaglio, nel caso di specie, si è ritenuto che l'acquisizione dell'autorizzazione dell'IVASS non costituisca un passaggio meramente formale, ma presenti profili di sostanzialità tali da integrare una barriera al libero ed attuale esercizio dei diritti di voto, costituendo quindi, ai sensi dell'IFRS 10, un'evidenza di assenza di abilità pratica all'esercizio del controllo. Alla data del 31 dicembre 2021, così come alla data di redazione della presente Relazione finanziaria annuale, non solo tale autorizzazione non è stata ancora concessa a Banco BPM, ma il Gruppo non ha ancora nemmeno provveduto ad avanzare la relativa istanza nei confronti della suddetta Autorità di Vigilanza, in quanto non ha ancora posto in essere tutti i necessari adempimenti finalizzati ad assumere una decisione in merito all'esercizio dell'opzione.

Ai fini della redazione del bilancio al 31 dicembre 2021 le partecipazioni detenute in Bipiemme Vita e, indirettamente per il tramite di quest'ultima, in Bipiemme Assicurazioni continuano conseguentemente ad essere classificate come partecipazioni di collegamento valutate con il metodo del patrimonio netto, secondo la disciplina stabilita dal principio contabile IAS 28.

Entità strutturate consolidate

Il controllo delle entità strutturate, ossia delle entità per le quali i diritti di voto non sono considerati rilevanti per stabilire il controllo, è ritenuto esistere laddove il Gruppo disponga dei diritti contrattuali di gestire le attività rilevanti dell'entità e risulti esposto ai rendimenti variabili delle stesse.

Su tali basi, le entità strutturate che hanno comportato la necessità di un consolidamento ai fini del bilancio al 31 dicembre 2021 sono rappresentate da talune Società veicolo di operazioni di cartolarizzazione originate dal Gruppo. Per tali veicoli, gli elementi ritenuti rilevanti ai fini dell'identificazione del controllo e del conseguente consolidamento sono rappresentati da:

  • lo scopo di tali veicoli;
  • l'esposizione ai risultati dell'operazione;
  • la capacità di strutturare le operazioni e di dirigere le attività rilevanti e assumere le decisioni critiche per mezzo di contratti di servicing;
  • l'abilità di disporre della loro liquidazione.

Per le entità strutturate rappresentate dai fondi comuni di investimento e assimilabili, si ritiene che il Gruppo agisca in veste di "principale", e quindi controlli il fondo, con conseguente consolidamento dello stesso, qualora in capo al Gruppo siano verificate contemporaneamente le seguenti condizioni:

• abbia il potere di dirigere le attività rilevanti, qualora:

  • agisca come gestore del fondo e non sussistano diritti sostanziali di destituzione da parte di altri investitori; o
  • abbia un diritto sostanziale di rimuovere il gestore del fondo (esterno al Gruppo) senza giusta causa o per cause imputabili alle performance dei fondi; o
  • la governance del fondo sia tale da consentire al Gruppo di governare in modo sostanziale le attività rilevanti;
  • abbia un'esposizione significativa ai rendimenti variabili del fondo, attraverso la detenzione diretta di quote ritenute significative, in aggiunta a qualsiasi altra forma di esposizione correlata ai risultati economici del fondo;
  • sia in grado di influenzare tali rendimenti attraverso l'esercizio del potere, qualora:
    • sia il gestore del fondo;
    • abbia un diritto sostanziale di rimozione del gestore del fondo (esterno al Gruppo);
    • abbia un diritto di partecipare ai Comitati del fondo, tali da attribuire al Gruppo la capacità giuridica e/o pratica di controllare le attività svolte dal gestore.

Al 31 dicembre 2021, le analisi svolte sugli investimenti detenuti dal Gruppo in fondi comuni di investimento e assimilabili hanno portato ad escludere l'esistenza di un controllo sugli stessi; nessun fondo risulta pertanto incluso nell'area di consolidamento.

Metodo di consolidamento integrale

Le entità controllate sono oggetto di consolidamento a partire dalla data in cui il Gruppo acquisisce il controllo, secondo il metodo dell'acquisto ("purchase method"), e cessano di essere consolidate dal momento in cui viene a mancare una situazione di controllo, come descritto nel paragrafo "16- Altre informazioni, Aggregazioni aziendali, avviamento e modifiche interessenze azionarie" contenuto nella successiva sezione "A.2 – Parte relativa alle principali voci di bilancio" a cui si fa rinvio.

Il consolidamento integrale consiste nell'acquisizione "linea per linea" degli aggregati di stato patrimoniale e di conto economico delle entità controllate. Ai fini del consolidamento, il valore contabile delle interessenze partecipative detenute dalla Capogruppo o dalle altre società del Gruppo è eliminato, a fronte dell'assunzione delle attività e delle passività delle partecipate, in contropartita della corrispondente frazione di patrimonio netto di pertinenza del Gruppo e della quota di spettanza di terzi, tenuto altresì conto dell'allocazione del costo in sede di acquisizione del controllo (cosiddetto "Purchase Price Allocation").

Per le entità controllate, la quota di terzi relativa al patrimonio, al risultato dell'esercizio e alla redditività complessiva è oggetto di rappresentazione separata nei rispettivi schemi di bilancio consolidato (rispettivamente nelle voci: "190. Patrimonio di pertinenza di terzi", "340. Utile (Perdita) d'esercizio di pertinenza di terzi", "190. Redditività consolidata complessiva di pertinenza di terzi").

Al riguardo si precisa che nessun effetto sul patrimonio, sul risultato economico e sulla redditività complessiva di pertinenza di terzi è conseguente al consolidamento dei patrimoni separati detenuti dalle società veicolo delle cartolarizzazioni originate dal Gruppo, non oggetto di "derecognition" nei bilanci separati delle banche del Gruppo cedenti. Per l'illustrazione degli effetti del consolidamento di tali patrimoni si fa rinvio a quanto descritto nella successiva parte "A.2. Parte relativa alle principali voci di bilancio", paragrafo "16 - Altre informazioni, Cartolarizzazioni – cancellazione dal bilancio delle attività finanziarie cedute".

I costi e i ricavi dell'entità controllata sono inclusi nel consolidato a partire dalla data di acquisizione del controllo. I costi e i ricavi di una controllata ceduta sono inclusi nel conto economico fino alla data di cessione; la differenza tra il corrispettivo della cessione ed il valore contabile delle attività nette della stessa è oggetto di rilevazione nella voce di conto economico "280. Utili (Perdite) da cessione di investimenti". In presenza di una cessione parziale dell'entità controllata, che non determina la perdita di controllo, la differenza tra il corrispettivo della cessione ed il relativo valore contabile viene rilevata in contropartita del patrimonio netto.

Le attività, le passività, le operazioni fuori bilancio, i proventi e gli oneri relativi a transazioni intercorse tra imprese consolidate vengono integralmente eliminati.

La situazione patrimoniale - finanziaria e il risultato economico delle società consolidate la cui moneta di conto è diversa dall'euro vengono convertiti sulla base delle seguenti regole:

  • le attività e le passività patrimoniali vengono convertite al tasso di cambio di fine periodo;
  • i ricavi e i costi di conto economico vengono convertiti ai tassi di cambio medi del periodo.

Tutte le differenze di cambio derivanti dalla conversione vengono rilevate in una specifica riserva da valutazione del patrimonio netto. La suddetta riserva viene eliminata con contestuale addebito/accredito a conto economico al momento dell'eventuale cessione della partecipazione. Le variazioni di valore della riserva da valutazione per differenze di cambio figurano nel Prospetto della redditività complessiva.

Ai fini della predisposizione del bilancio consolidato al 31 dicembre 2021, tutte le società controllate in via esclusiva hanno predisposto una situazione patrimoniale ed economica redatta in conformità ai principi contabili del Gruppo.

Le partecipazioni in via di dismissione sono trattate in conformità al principio contabile internazionale di riferimento IFRS 5, che disciplina il trattamento delle attività non correnti destinate alla vendita. In tal caso, le attività e le passività in via di dismissione vengono ricondotte nelle voci di stato patrimoniale "120. Attività non correnti e gruppi di attività in via di dismissione" e "70. Passività associate ad attività in via di dismissione".

Qualora la dismissione in corso dell'investimento partecipativo sia configurabile quale attività operativa cessata (cosiddetta "discontinued operations" ai sensi dell'IFRS 5), i relativi proventi ed oneri sono esposti nel conto economico, al netto dell'effetto fiscale, nella voce "320. Utile (Perdita) delle attività operative cessate al netto delle imposte". Diversamente, il contributo della partecipata è esposto nel conto economico "linea per linea". Per ulteriori dettagli si fa rinvio a quanto illustrato nel paragrafo "8 – Attività non correnti e gruppi di attività in via di dismissione" contenuto nella successiva sezione "A.2 – Parte relativa alle principali voci di bilancio".

Nel caso in cui il fair value delle attività e delle passività in via di dismissione, al netto dei costi di vendita, dovesse risultare inferiore al valore di carico, si procede ad effettuare una rettifica di valore da imputare a conto economico.

(B) Partecipazioni in imprese controllate in modo congiunto e sottoposte a influenza notevole

Sono considerate società collegate, cioè sottoposte a influenza notevole, le società non controllate in cui si esercita un'influenza significativa. Si presume che la società eserciti un'influenza significativa in tutti i casi in cui detiene il 20% o una quota superiore dei diritti di voto e, indipendentemente dalla quota posseduta, qualora sussista il potere di partecipare alle decisioni gestionali e finanziarie delle partecipate, in virtù di particolari legami giuridici, quali patti parasociali, aventi la finalità per i partecipanti al patto di assicurare la rappresentatività negli organi di gestione e di salvaguardare l'unitarietà di indirizzo della gestione, senza tuttavia averne il controllo.

Le partecipazioni in imprese controllate in modo congiunto e sottoposte a influenza notevole vengono valutate in base al metodo del patrimonio netto, sulla base dei più recenti bilanci disponibili della società collegata/sottoposta a controllo congiunto, opportunamente rettificati per tenere conto di eventuali eventi o transazioni significative; per l'illustrazione dei criteri di classificazione, iscrizione, valutazione, cancellazione si fa rinvio alla successiva parte "A.2 – Parte relativa alle principali voci di bilancio" – "5. Partecipazioni".

Al riguardo si deve evidenziare che per la partecipazione detenuta nella società quotata Anima Holding, valutata con il metodo del patrimonio netto a partire dal 1° aprile 2020 a seguito dell'acquisizione dell'influenza notevole, il contributo al conto economico consolidato dell'esercizio 2021 non comprende il risultato economico realizzato dalla partecipata nel quarto trimestre 2021, mentre comprende il risultato economico di pertinenza conseguito dalla partecipata nell'ultimo trimestre 2020, pari a 9,8 milioni. Ciò dipende dal fatto che Anima Holding ha approvato il proprio progetto di bilancio 2020 ed approverà quello del 2021 successivamente all'approvazione dei risultati da parte del Gruppo Banco BPM.

1. Partecipazioni in società controllate in via esclusiva

Nella seguente tabella sono elencate le partecipazioni in società controllate in via esclusiva. Per le informazioni sui rapporti partecipativi in imprese sottoposte a controllo congiunto e ad influenza notevole da parte del Gruppo Banco BPM si fa rinvio alla "Sezione 7 – Partecipazioni", contenuta nella Parte B – Informazioni sullo Stato Patrimoniale consolidato della presente Nota Integrativa.

Tipo di Rapporto di partecipazione Disponib.
Denominazioni imprese Sede operativa Sede legale rapporto
(1)
Impresa partecipante Quota % voti % (2)
Banco BPM S.p.A. Verona Milano Capogruppo
1. Agriurbe S.r.l. in liquidazione Milano Milano 1 Banco BPM 100,000% 100,000%
Capitale sociale euro 10.000,00
2. Aletti & C. Banca di Investimento Mobiliare S.p.A. Milano Milano 1 Banco BPM 100,000% 100,000%
Capitale sociale euro 121.163.538,96
3. Aletti Fiduciaria S.p.A. Milano Milano 1 Banca Aletti & C. 100,000% 100,000%
Capitale sociale euro 1.040.000,00
4. Banca Akros S.p.A. Milano Milano 1 Banco BPM 100,000% 100,000%
Capitale sociale euro 39.433.803,00
5. Banca Aletti & C. (Suisse) S.A. CH - Lugano CH - Lugano 1 Banca Aletti & C. 100,000% 100,000%
Capitale sociale chf 35.000.000
6. Bipielle Bank (Suisse) S.A. in liquidazione CH - Lugano CH - Lugano 1 Banco BPM 100,000% 100,000%
Capitale sociale chf 25.000.000
7. Bipielle Real Estate S.p.A. Lodi Lodi 1 Banco BPM 100,000% 100,000%
Capitale sociale euro 298.418.385,78
8. BPM Covered Bond S.r.l. Roma Roma 1 Banco BPM 80,000% 80,000%
Capitale sociale euro 10.000,00
9. BPM Covered Bond 2 S.r.l. Roma Roma 1 Banco BPM 80,000% 80,000%
Capitale sociale euro 10.000,00
10. BRF Property S.p.A. Parma Parma 1 Banco BPM 65,428% 65,428%
Capitale sociale euro 2.000.000,00
11. BP Covered Bond S.r.l. Milano Milano 1 Banco BPM 60,000% 60,000%
Capitale sociale euro 10.000,00
12. BP Trading Immobiliare S.r.l. in liquidazione Lodi Lodi 1 Bipielle Real Estate 100,000% 100,000%
Capitale sociale euro 4.070.000,00
13. Consorzio AT01 Lodi Lodi 1 Bipielle Real Estate 95,000% 95,000%
Capitale sociale euro 100.000,00
14. Ge.Se.So. S.r.l. Milano Milano 1 Banco BPM 100,000% 100,000%
Capitale sociale euro 10.329,00
15. Lido dei Coralli S.r.l. Sassari Sassari 1 Bipielle Real Estate 100,000% 100,000%
Capitale sociale euro 10.000,00
16. Oaklins Italy S.r.l. Milano Milano 1 Banca Akros 100,000% 100,000%
Capitale sociale euro 109.000,00
17. Partecipazioni Italiane S.p.A. in liquidazione Milano Milano 1 Banco BPM 99,966% 100,000%
Capitale sociale euro 350.000,00
18. P.M.G. S.r.l. in liquidazione Milano Milano 1 Banco BPM 84,000% 84,000%
Capitale sociale euro 52.000,00
19. Release S.p.A. Milano Milano 1 Banco BPM 99,907% 99,907%
Capitale sociale euro 595.829.901,44
20. Sagim S.r.l. Società Agricola Asciano (SI) Asciano (SI) 1 Agriurbe 100,000% 100,000%
Capitale sociale euro 7.746.853,00
21. Sirio Immobiliare S.r.l. Lodi Lodi 1 Bipielle Real Estate 100,000% 100,000%
Capitale sociale euro 10.000,00
22. Tecmarket Servizi S.p.A. Verona Verona 1 Banco BPM 100,000% 100,000%
Capitale sociale euro 983.880,00

Denominazioni imprese Tipo di Rapporto di partecipazione Disponib.
Sede operativa Sede legale rapporto
(1)
Impresa partecipante Quota % voti % (2)
23. Terme Ioniche S.r.l. Cosenza Lodi 1 Bipielle Real Estate 100,000% 100,000%
Capitale sociale euro 1.157.190,00
24. Terme Ioniche Società Agricola S.r.l. Cosenza Cosenza 1 Bipielle Real Estate 100,000% 100,000%
Capitale sociale euro 100.000,00
25. BP Mortgages S.r.l. (*) Milano Milano 4 - 0,000%
Capitale sociale euro 10.000,00
26. BPL Mortgages S.r.l. (*) Conegliano V. (TV) Conegliano V. (TV) 4 - 0,000%
Capitale sociale euro 12.000,00
27. ProFamily SPV S.r.l. (*) Conegliano V. (TV) Conegliano V. (TV) 4 - 0,000%
Capitale sociale euro 10.000,00
(1) Tipo di rapporto:
1 = maggioranza dei diritti di voto nell'assemblea ordinaria

4 = altre forme di controllo

(2) Disponibilità voti nell'assemblea ordinaria, distinguendo tra effettivi e potenziali

(*) Società veicolo di operazioni di cartolarizzazione originate dal Gruppo.

Variazioni dell'area di consolidamento

Le variazioni nel perimetro di consolidamento rispetto alla situazione al 31 dicembre 2020 sono riportate nelle tabelle seguenti:

Società consolidate integralmente
Società entrata per operazione di acquisizione
Oaklins Italy S.r.l. 100,00%
Società uscite per operazioni di cessione
Immobiliare Marinai d'Italia S.r.l. (in liquidazione) 100,00%
Perca S.r.l. 100,00%
Meleti S.r.l 100,00%
Società uscite per chiusura operazioni di liquidazione/cartolarizzazione
FIN.E.R.T. S.p.A. (in liquidazione) 80,00%
Milano Leasing S.p.A. (in liquidazione) 99,99%
Italfinance Securitisation Vehicle S.r.l. 9,90%
Società uscite per operazioni di fusione
Società incorporata Società incorporante
ProFamily S.p.A. Banco BPM S.p.A.

Si segnala che nel mese di gennaio 2021 Banco BPM ha acquisito il controllo totalitario della partecipata Release, mediante l'acquisto da BPER Banca S.p.A. di n. 39.923.532 azioni ordinarie della controllata. Come illustrato nella sezione dedicata agli eventi successivi alla data di riferimento del bilancio, la società è stata incorporata nella Capogruppo con decorrenza 21 febbraio 2022. Si evidenzia inoltre che dal 1° gennaio 2022 ha avuto efficacia anche la fusione per incorporazione della controllata Bipielle Real Estate nella Capogruppo.

Inoltre, a decorrere dal mese di ottobre, le collegate Arcene Immobili S.r.l. in liquidazione e Arcene Infra S.r.l. in liquidazione vengono escluse dal comparto delle società consolidate con il metodo del patrimonio netto a seguito dell'avvio della procedura fallimentare.

Infine si ricorda che nel corso dell'esercizio la collegata CF Liberty Servicing S.p.A. ha modificato la propria denominazione sociale in Gardant Liberty Servicing S.p.A..

Per maggiori dettagli sulle descritte operazioni si rinvia alla sezione dedicata ai fatti di rilievo dell'esercizio della Relazione sulla gestione, al paragrafo "Altri aspetti rilevanti ai fini delle politiche contabili di Gruppo" contenuto nella successiva "Sezione 5 – Altri aspetti" e, per quanto riguarda l'acquisizione della società Oaklins Italy S.r.l., alla parte G – Operazioni di aggregazione riguardanti imprese o rami d'azienda della presente Nota integrativa.

2. Valutazioni e assunzioni significative per determinare l'area di consolidamento

Nell'ambito delle società controllate integralmente l'inclusione nel perimetro del Gruppo è legata al concetto della maggioranza dei diritti di voto nell'assemblea ordinaria, senza casi di esclusione in presenza di controllo di diritto.

Le uniche eccezioni sono quelle delle società veicolo per le operazioni di cartolarizzazione dove, come precedentemente illustrato, pur in assenza di interessenze partecipative dirette, il Gruppo dispone dei diritti contrattuali a gestire le attività rilevanti dell'entità ed è esposto ai rendimenti variabili delle stesse.

Al 31 dicembre 2021 non esistono interessenze di terzi in società controllate ritenute significative per il Gruppo, sia individualmente sia nel loro complesso, come evidenziato anche nella tabella della "Sezione 14 – Patrimonio di pertinenza di terzi" contenuta nella Parte B del passivo della presente nota integrativa; lo stesso dicasi per il bilancio al 31 dicembre 2020.

3. Partecipazioni in società controllate in via esclusiva con interessenze di terzi significative

3.1 Interessenze di terzi, disponibilità dei voti dei terzi e dividendi distribuiti ai terzi

Non si riporta alcuna informativa, per i motivi sopra illustrati.

3.2 Partecipazioni con interessenze di terzi significative, informazioni contabili

Non si riporta alcuna informativa, per i motivi sopra illustrati.

4. Restrizioni significative

Al 31 dicembre 2021, non esistono vincoli o restrizioni giuridiche o sostanziali in grado di ostacolare il rapido trasferimento di risorse patrimoniali all'interno del Gruppo. Gli unici vincoli sono quelli riconducibili alla normativa regolamentare, che può richiedere il mantenimento di un ammontare minimo di fondi propri, o alle disposizioni del codice civile sugli utili e riserve distribuibili.

Si precisa inoltre che non esistono diritti protettivi detenuti dalle minoranze in grado di limitare la capacità del Gruppo di accedere o di trasferire le attività tra le società del Gruppo o di regolare le passività del Gruppo, anche in relazione al fatto che non esistono società controllate con interessenze di terzi significative, come esposto nel precedente paragrafo.

5. Altre informazioni

Tutte le società controllate predispongono un bilancio di esercizio al 31 dicembre 2021, pari alla data di chiusura del bilancio consolidato (e del bilancio separato della Capogruppo).

Sezione 4 - Eventi successivi alla data di riferimento del bilancio

Di seguito vengono evidenziati gli eventi significativi intervenuti nel periodo compreso tra la data di riferimento del bilancio (31 dicembre 2021) e la data di approvazione del progetto di bilancio da parte del Consiglio di Amministrazione (1° marzo 2022), interamente riconducibili alla fattispecie dei "non adjusting events" ai sensi del principio contabile IAS 10, ossia agli eventi che non comportano alcuna rettifica dei saldi in bilancio, in quanto espressione di situazioni sorte successivamente alla data di riferimento del bilancio.

Emissione di nuovo prestito subordinato

Nel mese di gennaio 2022 Banco BPM ha concluso una nuova emissione subordinata Tier 2, con scadenza dieci anni, rimborsabile anticipatamente cinque anni prima della scadenza per un ammontare pari a 400 milioni. Il titolo paga una cedola fissa del 3,375% per i primi 5 anni; qualora non venisse esercitata l'opzione di rimborso

anticipato, la cedola per il successivo periodo fino a scadenza verrebbe rideterminata sulla base del tasso swap a 5 anni, aumentato di uno spread pari a 340 bps.

L'obbligazione, destinata a investitori istituzionali, si inserisce nel Programma Euro Medium Term Notes del Gruppo e contribuisce all'ulteriore rafforzamento della già robusta struttura di capitale della banca.

Chiusura liquidazione società controllate

Come illustrato nella sezione dedicata ai fatti di rilievo dell'esercizio contenuta nella Relazione sulla gestione, in data 16 febbraio 2022 la controllata BP Trading Immobiliare S.r.l., che aveva deliberato lo scioglimento anticipato e l'avvio della liquidazione volontaria dal 1° novembre 2021, è stata cancellata dal competente Registro delle Imprese. La società in oggetto, pertanto, viene espunta dal perimetro del Gruppo Bancario Banco BPM.

Fusione di società controllate

Come illustrato nella sezione dedicata ai fatti di rilievo dell'esercizio contenuta nella Relazione sulla gestione, con decorrenza 1° gennaio 2022 ha avuto efficacia l'incorporazione di Bipielle Real Estate S.p.A. nella Capogruppo. Inoltre, in data 10 febbraio 2022 è stato sottoscritto l'atto di fusione di Release S.p.A. in Banco BPM; l'operazione ha decorrenza giuridica dal 21 febbraio 2022, a seguito dell'iscrizione dell'atto di fusione presso il competente Registro delle imprese, mentre gli effetti contabili e fiscali decorrono dal 1° gennaio 2022.

Le descritte operazioni sono avvenute senza rapporto di cambio né conguaglio in denaro e non hanno comportato alcun aumento di capitale dell'incorporante Banco BPM.

Comunicati dalla BCE i requisiti patrimoniali per il 2022

In data 2 febbraio 2022 la Banca Centrale Europea (BCE) ha comunicato al Banco BPM la notifica della decisione prudenziale (SREP decision) contenente gli esiti del processo annuale di revisione e valutazione prudenziale.

Pertanto, tenendo conto anche della riserva di capitale anticiclica al 31 dicembre 2021 per le esposizioni nei confronti dei paesi nei quali il Gruppo opera, pari allo 0,003%, e mantenendo fermo al 2,25% il requisito da sommare ai requisiti patrimoniali minimi, i requisiti minimi che Banco BPM è tenuto a rispettare per il 2022 sia livello phase-in che fully phased, fino a nuova comunicazione, sono i seguenti1 :

  • CET1 ratio: 8,519%;
  • Tier 1 ratio: 10,441%;
  • Total Capital ratio: 13,003%.

Si conferma pertanto la piena solidità patrimoniale del Gruppo Banco BPM che, al 31 dicembre 2021 supera ampiamente tali requisiti prudenziali, sia assumendo a riferimento i coefficienti effettivi calcolati in conformità ai criteri transitori in vigore per il 2021 (phased-in) sia considerando i coefficienti patrimoniali calcolati in base ai criteri in vigore a regime (fully phased).

Avvio del programma di acquisto di azioni proprie

In esecuzione della delibera dell'Assemblea ordinaria dei Soci di Banco BPM S.p.A. del 15 aprile 2021, che aveva approvato, tra l'altro, la richiesta di autorizzazione all'acquisto e alla disposizione di azioni proprie a servizio dei

1 Tali requisiti sono così determinati:

il requisito minimo di Pillar I pari all'8% (di cui 4,5% di CET1, 1,5% in termini di AT1 e 2% in termini di AT2);

il requisito di P2R comunicato da BCE pari al 2,25% da soddisfare con CET1 per il 56,25% e per il 75% con TIER1;

la riserva di conservazione del capitale pari al 2,50% da soddisfare interamente con CET1;

la riserva O-SII buffer pari allo 0,25% da soddisfare interamente con CET1;

la riserva di capitale anticiclica allo 0,003% da soddisfare interamente con CET1 capital.

piani di compensi basati su azioni, nel febbraio 2022 la Capogruppo ha avviato il programma di acquisto di azioni proprie a sostegno dei piani di incentivazione del personale di breve e lungo termine in essere.

La durata del programma, che ha ottenuto l'autorizzazione della Banca Centrale Europea, è stata individuata nel periodo 15 febbraio – 28 febbraio 2022. Il controvalore massimo complessivo è stato stabilito pari a 16 milioni, a sostegno di tutti i piani in essere relativi sia all'incentivazione annuale (per gli esercizi dal 2015 al 2021), sia ai piani di incentivazione di lungo termine 2017/2019 e 2021/2023.

Le operazioni di acquisto, effettuate sul mercato secondo le modalità previste dalla normativa vigente, si sono concluse in data 24 febbraio 2022 e hanno avuto ad oggetto n. 4.582.640 azioni ordinarie Banco BPM per un controvalore di 16 milioni.

La guerra Russia – Ucraina

Come illustrato nel paragrafo "Evoluzione prevedibile della gestione" contenuto nella Relazione sulla gestione, il 24 febbraio 2022 la Russia ha annunciato un'operazione militare nel Donbass che ha dato inizio ad un'invasione dell'Ucraina.

L'aggressione russa è stata immediatamente oggetto della ferma condanna sia da parte dell'Unione Europea che da parte degli Stati Uniti e di tutti i paesi membri della NATO. Alla condanna ha fatto seguito l'approvazione di un'ampia gamma di sanzioni nei confronti della Russia, tra le quali il blocco delle esportazioni di tecnologia, il divieto di fare affari con le aziende statali russe, le aziende strategiche e quelle produttrici di gas e petrolio, nonché il blocco del sistema SWIFT per le banche russe.

Le sanzioni hanno generato una immediata crisi del sistema finanziario russo che ha trovato manifestazione in una rapida e pesante perdita di valore del rublo, nel declassamento del rating sovrano, nella configurazione di seri rischi di fallimento per le banche russe e nel crollo delle quotazioni dei titoli emessi da società russe.

Gli effetti delle sanzioni sono destinati tuttavia a colpire anche i paesi occidentali che le hanno decise e le prospettive macroeconomiche sono oggi molto incerte in quanto l'influenza su di esse degli eventi più sopra descritti dipenderà in larga parte dalla imprevedibile durata ed esito del conflitto in corso.

Si prefigurano oggi ipotesi di una minore crescita economica in Europa e in Italia, per effetto dell'aumento dei prezzi dell'energia e delle materie prime, che accentueranno la crescita dell'inflazione già in atto. Le ipotesi relative all'adozione di una politica monetaria meno accomodante da parte di BCE sembrano oggi destituite di fondamento, alla luce dell'esigenza di contrastare gli effetti negativi delle sanzioni e l'incremento dei costi dell'energia e delle materie prime, e le attese di rialzo dei tassi di interesse sono conseguentemente rientrate.

Come indicato in premessa, lo scoppio della guerra Russia-Ucraina rappresenta un fatto che non deve comportare alcuna rettifica dei saldi di bilancio (c.d. "non adjusting events") in quanto il fatto stesso e le relative conseguenze si sono manifestati successivamente al 31 dicembre 2021.

Si evidenzia comunque che per le esposizioni dirette detenute dal Gruppo verso la Russia e l'Ucraina non si prevedono impatti significativi, tenuto conto dell'entità delle stesse. Nel dettaglio, alla data del 31 dicembre 2021 l'esposizione diretta verso la Russia è rappresentata da finanziamenti e titoli per 87 milioni e da crediti di firma per 44,6 milioni; non si segnalano invece esposizioni dirette verso l'Ucraina. Anche l'esposizione del Gruppo verso il rublo risulta sostanzialmente pareggiata.

Per quanto invece riguarda gli impatti indiretti, tenuto conto degli elementi di assoluta aleatorietà riguardo l'evoluzione del conflitto e delle sue conseguenze sugli scenari macro-economici allo stato difficilmente prevedibili, non è possibile escludere di dover rivedere nel corso del 2022 le stime dei valori di bilancio, alla luce delle nuove informazioni che si renderanno disponibili.

Al fine di poter apprezzare gli eventuali impatti negativi correlati agli elementi di incertezza ipotizzabili alla data di redazione della presente Relazione Finanziaria si fa rinvio alle analisi di sensitività fornite con riferimento alle principali voci soggette a stima (perdite attese sulle esposizioni creditizie non deteriorate, recuperabilità delle attività immateriali a vita utile indefinita, recuperabilità delle attività per imposte anticipate, fair value degli strumenti finanziari, passività per benefici a prestazioni definite a favore dei dipendenti).

Sezione 5 – Altri aspetti

Rischi, incertezze e impatti dell'epidemia Covid-19

Di seguito si riporta l'informativa prevista dalla comunicazione di Banca d'Italia del 21 dicembre 20211 , mediante la quale è stata confermata anche per l'esercizio 2021 la specifica informativa, introdotta a partire dal bilancio 2020, sui rischi, sulle incertezze e sugli impatti del Covid-19 a motivo del carattere perdurante della crisi e delle relative misure di sostegno ancora in essere.

Tra i principali fattori di incertezza che potrebbero incidere sugli scenari futuri in cui il Gruppo si troverà ad operare devono infatti essere considerati gli effetti negativi sull'economia globale e italiana direttamente o indirettamente collegati all'epidemia da Coronavirus (Covid-19).

La diffusione della pandemia Covid-19 e le sue implicazioni per la salute pubblica, per l'attività economica e per il commercio, a quasi due anni dall'inizio dell'emergenza sanitaria, continuano ad influenzare in modo significativo i mercati in cui il Gruppo opera.

Nonostante l'impatto della pandemia sull'attività economica si sia notevolmente attenuato nel corso del 2021, anche grazie agli sforzi profusi nella campagna vaccinale in corso, lo sviluppo di nuove varianti collegate al virus nell'ultimo trimestre non ha consentito di ridurre significativamente quegli elementi di incertezza collegati alla ripresa delle attività economiche e produttive, con particolare riferimento a quei settori particolarmente impattati dalla crisi sanitaria. Detta ripresa, oltre a risultare influenzata dall'evoluzione della pandemia, dipenderà dall'efficacia e dall'estensione temporale delle misure espansive di sostegno - dei redditi delle famiglie e delle imprese, del credito all'economia e della liquidità sui mercati - intraprese dalle competenti autorità (Governi, BCE, Unione europea...) in risposta alla crisi sanitaria.

La visione che si sta consolidando alla data di redazione del bilancio è che le misure di contenimento del virus e i diversi interventi pubblici messi in atto siano tali da consentire una graduale ripresa delle attività produttive, che si prevede raggiungeranno i livelli pre-crisi entro il primo semestre 2022.

Dopo il crollo del PIL registrato nell'esercizio 2020, c'è stata, infatti, un'inversione di tendenza, con una robusta ripresa nell'esercizio 2021, che è attesa proseguire anche per l'esercizio 2022. Alla data di redazione del presente bilancio permangono, tuttavia, significativi elementi di incertezza legati all'evoluzione di nuovi varianti del virus, all'effettiva implementazione del Piano Nazionale di Ripresa e di Resilienza da parte del Governo. Per ulteriori dettagli sulle previsioni macroeconomiche utilizzate ai fini del presente bilancio si fa rinvio a quanto illustrato nel paragrafo "2.3 Metodi di misurazione delle perdite attese" contenuto nella sezione del rischio di credito di "Parte E – Informazioni sui rischi e sulle relative politiche di copertura" della presente Nota integrativa.

Il carattere straordinario della crisi in corso ha trovato testimonianza nei documenti emanati, a partire dal mese di marzo 2020, dalle diverse Autorità regolamentari e di vigilanza (di seguito per semplicità le "Autorità") e dagli standard setter, finalizzati a fornire indicazioni e interpretazioni su come applicare quanto previsto dai principi contabili internazionali nel contesto del Covid-19, anche con l'obiettivo di evitare lo sviluppo di effetti pro-ciclici, ma nel contempo di assicurare una corretta e trasparente informativa e misurazione dei rischi. Nei citati documenti è stata altresì richiamata l'attenzione sulla necessità di fornire informazioni aggiornate sui rischi legati al Covid-19 che possono avere un impatto sulla situazione economico-patrimoniale e finanziaria, sulle eventuali azioni intraprese o pianificate per mitigare detti rischi ed un'indicazione dei potenziali impatti rilevanti per la stima dell'andamento futuro.

1 "Aggiornamento delle integrazioni alle disposizioni della Circolare n. 262 "Il bilancio bancario: schemi e regole di compilazione" aventi ad oggetto gli impatti del COVID-19 e delle misure si sostegno dell'economia"

Nella seguente tabella si fornisce un elenco dei principali documenti emanati alla data di redazione della presente Relazione finanziaria, relativamente alle principali tematiche contabili impattate dal Covid-19:

Autorità/Tipo
Data
documento
Titolo
International Accounting Standard Board (IASB)
Statement
27/03/20
IFRS 9 and Covid-19. Accounting for expected credit losses applying IFRS 9 Financial
instrument in the light of current uncertainty resulting from the covid-19 pandemic
Banca Centrale Europea (BCE)
Comunicazione 20/03/20 ECB Banking Supervisor provides further flexibility to banks in reaction to coronavirus
Lettera BCE 01/04/20 IFRS 9 in the context of the coronavirus (Covid-19) pandemic
Lettera BCE 04/12/20 Identification and measurement of credit risk in the context of the coronavirus (Covid-19)
pandemic
European Banking Authority (EBA)
Statement 25/03/20 Statement on the application of the prudential framework regarding Default, Forbearance and
IFRS 9 in the light of Covid-19 measures
Guideline on legislative and non-legislative moratoria on loan repayment applied in the light of
Guideline
02/04/20
the Covid-19 crisis (EBA/GL/2020/02)
Guideline 25/06/20 Guidelines amending Guidelines EBA/GL/2020/02 on legislative and non legislative
moratoria on loan repayments applied in the light of the Covid-19 crisis (EBA/GL/2020/08)
Guideline 02/12/20 Guidelines amending Guidelines EBA/GL/2020/02 on legislative and non legislative
moratoria on loan repayments applied in the light of the Covid-19 crisis (EBA/GL/2020/15)
Guideline 02/06/20 Guidelines on reporting and disclosure of exposures subject to measures applied in response to
the Covid-19 crisis (EBA/GL/2020/07)
European Securities and Market Authority (ESMA)
Raccomandazione 11/03/20 ESMA recommends action by financial market participant for Covid-19 impact
Statement 25/03/20 Accounting implication of the Covid-19 outbreak on the calculation of expected credit losses in
accordance with IFRS 9 (ESMA32-63-951)
Statement 20/05/20 Implication of the Covid-19 outbreak on the half-yearly financial reports (ESMA32-63-972)
Statement 28/10/20 European common enforcement priorities for 2020 annual financial reports (ESMA32-63-1041)
Statement 29/10/21 European common enforcement priorities for 2021 annual financial reports (ESMA32-63-1186)
Commissione Nazionale per la Società e la Borsa (CONSOB)
Richiamo di attenzione 09/04/20 Covid-19 - Richiamo di attenzione sull'informativa finanziaria
Richiamo di attenzione 16/07/20 Covid-19 - Richiamo di attenzione sull'informativa finanziaria
Richiamo di attenzione 16/02/21 Covid-19 - Richiamo di attenzione sull'informativa finanziaria
International Organization of Securities Commissions (IOSCO)
Statement 03/04/20 IOSCO Statement on Application of Accounting Standards during the Covid-19 Outbreak
Banca d'Italia
Comunicazione 21/12/21 Aggiornamento delle integrazioni alle disposizioni della Circolare n. 262 "Il bilancio bancario:
schemi e regole di compilazione" aventi ad oggetto gli impatti del Covid-19 e delle misure di
sostegno dell'economia, originariamente pubblicate il 15 dicembre 2020

A tal proposito, nel corso dell'esercizio 2021, non si segnalano significativi interventi da parte delle Autorità e degli standard setter rispetto alle considerazioni già formulate nell'esercizio 2020 in merito all'interpretazione di taluni principi, che restano tuttora valide. In relazione all'informativa di bilancio si segnala la comunicazione dell'ESMA del 29 ottobre 2021, che richiama in modo particolare la necessità che venga fornita una completa e puntuale disclosure sugli impatti del Covid-19, sulla modalità di determinazione dell'ECL, nonché un'illustrazione sulle eventuali valutazioni condotte in merito ai potenziali effetti correlati ai rischi climatici ed ambientali.

In relazione a questo ultimo aspetto si fa rinvio a quanto illustrato nel precedente paragrafo "Politiche contabili rilevanti ed incertezze sull'utilizzo di stime nella predisposizione del bilancio consolidato", nonché negli specifici paragrafi ("Rischi ambientali" e "Informazioni sull'inclusione dei fattori ESG nell'ambito dei processi creditizi") contenuti nella "Parte E – Informazioni sui rischi e sulle relative politiche di copertura" della presente Nota Integrativa.

Di seguito si illustrano invece i principali elementi di attenzione considerati nelle valutazioni o nell'informativa di bilancio, conseguenti alla crisi Covid-19, con particolare evidenza delle novità e degli affinamenti introdotti dal Gruppo nel corso del 2021. Di seguito si illustrano i principali elementi di attenzione considerati nelle valutazioni o nell'informativa di bilancio, con particolare evidenza delle novità e degli affinamenti introdotti dal Gruppo nel corso del 2021.

Interventi di moratoria e relativa classificazione

Con l'intento di fornire sostegno alle controparti che sono state colpite dalla sospensione o dalla limitazione delle attività economiche conseguenti alla crisi Covid-19, il Gruppo ha concesso diverse misure di supporto alle famiglie ed alle imprese, sia in virtù di quanto previsto da interventi governativi sia in base ad iniziative bilaterali inquadrabili anche nell'ambito degli accordi ABI, tra cui vi rientrano le sospensioni dei pagamenti e/o l'allungamento delle scadenze dei finanziamenti in essere (cosiddette moratorie).

Al riguardo si deve ricordare che per la classificazione delle moratorie concesse a partire dal mese di marzo 2020 fino al mese di novembre 2020, il Gruppo si era avvalso del cosiddetto "temporary framework", introdotto dalle linee guida pubblicate dell'EBA il 2 aprile 2020, in base al quale era prevista un'esenzione dalla valutazione della difficoltà finanziaria ("forbearance") per quelle misure riconducibili allo schema di una "moratoria generale di pagamento". A partire dal mese di novembre 2020, il Gruppo ha invece riavviato l'ordinario processo di verifica dello status di difficoltà finanziaria al fine di accertare l'esistenza dei presupposti per la classificazione dell'esposizione come "forbearance", non avvalendosi dell'ulteriore proroga concessa dalle linee guida dell'EBA di applicare il citato "temporary framework" fino al 31 marzo 2021, a condizione che il periodo di sospensione della moratoria non fosse complessivamente superiore a nove mesi.

La valutazione della difficoltà finanziaria si è resa quindi necessaria per tutte le richieste di proroga delle moratorie pervenute nel corso del primo semestre 2021, ai sensi del D.L. 73/2021 (c.d. Decreto Sostegni bis). Per le imprese già ammesse alla moratoria ex art. 56 del Decreto Cura Italia (D.L. 18/2020), dopo la proroga al 30 giugno 2021 stabilita dalla Legge di Bilancio (n. 178 del 30 dicembre 2020), il Decreto Sostegni bis ha ulteriormente prorogato le misure fino al 31 dicembre 2021, subordinatamente alla richiesta del cliente entro il 15 giugno 2021. Nel corso del primo semestre, il Gruppo ha quindi intrapreso le necessarie azioni, finalizzate ad indirizzare correttamente le richieste di proroga da parte dei clienti, in funzione delle effettive necessità. Al contempo è stato introdotto uno specifico framework per la valutazione della difficoltà finanziaria (forbearance), secondo un approccio "risk-based", tenuto anche conto della significatività dell'esposizione da valutare.

Alla data del 31 dicembre 2021 per Banco BPM il volume delle esposizioni beneficiarie di misure di sostegno Covid-19 rappresentate da moratorie ammontano complessivamente a 14,9 miliardi e risultano scadute per 11,3 miliardi.

Le moratorie in essere sono quindi pari a 3,6 miliardi, e sono sostanzialmente rappresentate dalle moratorie giunte a conclusione il 31 dicembre 2021, come conseguenza della proroga concessa dal suddetto Decreto Sostegni Bis; alla data del 1° gennaio 2022 le suddette moratorie risultano pertanto scadute. Considerando le sole esposizioni rateali (3,1 miliardi), il 93% dei volumi (2,9 miliardi) risulta esigibile entro il primo semestre del 2022.

In termini di qualità creditizia si deve segnalare che il 61% delle moratorie in essere è classificato nello Stadio 2, il 32% nello Stadio 1 ed il restante 7% nello Stadio 3 e POCI. Al riguardo si segnala che l'incidenza delle esposizioni classificate nello Stadio 2 risulta condizionata dalla manovra prudenziale operata dalla Gruppo a seguito del Decreto Sostegni bis, mediante la quale sono state ricondotte d'iniziativa nello stadio in esame tutte le moratorie aventi un'esposizione inferiore a cinquecento migliaia di euro. Le evidenze gestionali evidenziano che per le moratorie in essere al 31 dicembre 2021 vi sia una concentrazione nelle fasce di rischio medio-basso (62%) e nei settori con outlook neutro (64%).

Per le moratorie già scadute alla data del 31 dicembre 2021 (11,6 miliardi) si conferma un tasso di default contenuto e pari a circa l'1,5%, comprendendo anche le rate addebitate a gennaio 2022.

Per ulteriori dettagli sulle azioni intraprese dal Gruppo al fine di una corretta classificazione delle misure di concessione e delle inadempienze probabili, nell'ambito del Covid-19, si fa rinvio a quanto illustrato nel paragrafo "Impatti derivanti dalla pandemia Covid-19" contenuto nella sezione relativa agli aspetti generali del rischio di credito della "Parte E – Informazioni sui rischi e sulle relative politiche di copertura" della presente Nota integrativa.

Per il trattamento contabile delle moratorie si fa rinvio a quanto illustrato nel successivo paragrafo "Modifiche contrattuali derivanti da Covid-19".

Da ultimo per le informazioni quantitative sulle misure di sostegno concesse dal Gruppo al 31 dicembre 2021, in termini di esposizioni lorde, rettifiche di valore (complessive e dell'esercizio), trasferimenti tra stadi si fa rinvio alle seguenti tabelle:

  • "4.4a Finanziamenti valutati al costo ammortizzato oggetto di misure di sostegno Covid-19: valore lordo e rettifiche di valore complessive" della "Sezione 4 – Attività finanziarie valutate al costo ammortizzato", contenuta nella "Parte B – Informazioni sullo stato patrimoniale" della presente Nota integrativa;
  • "8.1a Rettifiche di valore nette per rischio di credito relative a finanziamenti valutati al costo ammortizzato oggetto di misure di sostegno Covid-19: composizione" della "Sezione 8 – Rettifiche/Riprese di valore nette per rischio di credito" contenuta nella "Parte C – Informazioni sul conto economico" della presente Nota integrativa;

• "A.1.3a Finanziamenti oggetto di misure di sostegno Covid-19: trasferimenti tra i diversi stadi di rischio di credito (valori lordi)" e "A.1.5a Finanziamenti oggetto di misure di sostegno Covid-19: valori lordi e netti", contenuta tra le informazioni quantitative della sezione dedicata al rischio di credito della "Parte E – Informazioni sui rischi e sulle relative politiche di copertura" della presente Nota integrativa.

Al riguardo si precisa che nelle suddette tabelle i dati delle moratorie si riferiscono a quelle in essere al 31 dicembre 2021 e sono declinate nei seguenti dettagli informativi:

  • "Finanziamenti oggetto di concessione conforme con le Linee Guida": trattasi delle moratorie concesse fino al 31 marzo 2021 in conformità alle linee guida EBA sulle moratorie (EBA/GL/2020/02);
  • "Finanziamenti oggetto di misure di moratoria in essere non più conformi alle Linee Guida e non valutate come oggetto di concessione": trattasi delle moratorie che risultavano originariamente concesse in conformità alle suddette linee guida EBA, ma per le quali è successivamente intervenuto un evento tale da rendere applicabile l'ordinario framework della forbearance ad esito del quale è stata esclusa la sussistenza della difficoltà finanziaria in capo al cliente;
  • "Finanziamenti oggetto di altre misure di concessione": in tale voce confluiscono le moratorie concesse nell'ambito del Covid-19 e che rispettano la definizione di esposizioni con misura di forbearance.

Per ulteriori dettagli sulle moratorie che al 31 dicembre 2021 sono conformi alle linee guida EBA, si fa rinvio all'informativa prevista dalle "Guidelines on reporting and disclosure of exposures subject to measures applied in response to the Covid-19 crisis", pubblicate dall'EBA (EBA/GL/2020/07), contenuta nel documento "Informativa al pubblico da parte degli enti (Pillar III)" di Banco BPM, disponibile sul sito internet www.gruppo.bancobpm.it.

Misurazione delle perdite attese sulle esposizioni creditizie

Ai fini della misurazione delle perdite attese sulle esposizioni creditizie, le diverse competenti Autorità (BCE, EBA) e lo IASB hanno evidenziato la necessità di incorporare il deterioramento della situazione economica provocata dallo scenario Covid-19 ma, al tempo stesso, considerata la situazione di incertezza, hanno segnalato la necessità di sfruttare i margini di flessibilità previsti dal principio contabile IFRS 9. I suddetti margini consentirebbero - laddove non esistano evidenze supportabili sulle previsioni macroeconomiche - di stimare le perdite attese dando un peso maggiore alle informazioni storiche sulle previsioni macroeconomiche di lungo periodo. In aggiunta, in presenza di ragionevoli stime, le Autorità hanno evidenziato la necessità che le perdite attese debbano essere in grado di riflettere gli effetti positivi delle misure di sostegno concesse dal settore pubblico.

In maggior dettaglio, lo IASB nel documento del 27 marzo 2020 non ha introdotto alcuna modifica al principio contabile IFRS 9 ma ha affermato che, sfruttando gli elementi di giudizio ammessi dal suddetto principio, un'entità dovrebbe aggiustare l'approccio utilizzato per la determinazione delle perdite attese in base alle nuove e differenti circostanze, senza applicare l'esistente metodologia in modo meccanico. Pur nella consapevolezza della difficoltà di tale esercizio di stima, lo IASB ha ricordato che la quantificazione delle perdite attese deve considerare le informazioni storiche, quelle correnti e quelle prospettiche ed ha ammesso la possibilità di ricorrere ad aggiustamenti manageriali post modello (cosiddetti "post-model overlay or adjustment"), qualora i modelli non siano in grado di riflettere, in modo compiuto, gli effetti della crisi Covid-19 e le relative misure di supporto governativo.

Da ultimo, l'ESMA ha precisato che le garanzie degli Stati sovrani, fornite in concomitanza di moratorie o altre misure di sostegno, devono essere considerate ai fini della misurazione delle perdite attese. Al riguardo ha richiamato il documento del "Transitional Resource Group for Impairment" del mese di dicembre 2015, in base al quale non occorre, ai fini della misurazione delle perdite attese, che la garanzia dell'esposizione sia stabilita in modo esplicito nelle clausole contrattuali.

Ciò premesso, nel corso dell'esercizio 2021 è proseguito il processo di rivisitazione e di fine tuning dei modelli in uso, già intrapreso nel corso del 2020, con l'obiettivo di riflettere più puntualmente le perdite attese delle esposizioni non deteriorate (performing), anche in conseguenza delle perturbazioni economiche correlate alla crisi Covid-19. Tale processo ha peraltro previsto una serie di aggiustamenti ai modelli nonché aggiustamenti manageriali post modello (cosiddetti "post model adjustment") al fine di fattorizzare taluni elementi valutativi non adeguatamente intercettati dai modelli in uso, che in parte confermano quanto già adottato nella valutazione dei crediti al 31 dicembre 2020.

Per una puntuale disamina delle modifiche ai modelli di calcolo dell'ECL introdotte a seguito del Covid-19 e della relativa evoluzione intervenuta nel corso del 2021, nonché per l'illustrazione dei nuovi scenari macroeconomici considerati per il bilancio 2021, si fa rinvio al paragrafo "2.3 Metodi di misurazione delle perdite attese" contenuto nella sezione relativa al rischio credito della "Parte E - Informazioni sui rischi e sulle relative politiche di copertura" della presente Nota Integrativa.

Nel complesso gli interventi sopra citati, unitamente ai movimenti di portafoglio, hanno comportato un incremento delle esposizioni creditizie del Gruppo classificate nello "Stadio 2" rispetto a quelle esistenti ad inizio anno. Come evidenziato nella Relazione sulla gestione del Gruppo (si veda per un confronto, in particolare, la sezione dei risultati), per il portafoglio rappresentato dai finanziamenti verso la clientela, le esposizioni lorde classificate al 31 dicembre 2021 nello "Stadio 2" ammontano a 11,7 miliardi (10,97% del totale delle esposizioni performing), con una crescita di 4,5 miliardi rispetto ad inizio anno (dove erano pari al 6,82% del totale delle esposizioni performing).

La copertura complessiva delle esposizioni performing è pari allo 0,43%, sostanzialmente in linea con quella rilevata al 31 dicembre 2020 (0,44%). In dettaglio, la copertura media delle esposizioni nello "Stadio 2" è del 2,82%, rispetto al 4,32% del 31 dicembre 2020.

Al riguardo si evidenzia che non è possibile fornire una scomposizione dei suddetti complessivi impatti in funzione delle singole modifiche intervenute nei modelli e nelle metodologie di stima, stante la complessità e la pervasività dei cambiamenti introdotti.

Al riguardo si deve precisare che la suddetta copertura potrà tuttavia risultare influenzata, anche in modo significativo, da eventuali differenti sviluppi della pandemia, anche in relazione all'efficacia delle misure governative di supporto, nonché da un differente evoluzione dello scenario macroeconomico, tenuto anche conto della recente crisi politica mondiale.

Per l'illustrazione delle incertezze correlate alle stime di recuperabilità dei crediti, in funzione dei modelli, degli input e delle assunzioni sottostanti, influenzati peraltro dal Covid-19, si fa rinvio al precedente paragrafo "Politiche contabili rilevanti ed incertezze sull'utilizzo di stime nella predisposizione del bilancio consolidato".

Valutazione del patrimonio immobiliare del Gruppo

Al 31 dicembre 2021 il valore di bilancio del patrimonio immobiliare ammonta a 2.538,8 milioni, rappresentato per 1.327,0 milioni da immobili utilizzati per le attività amministrative/commerciali del Gruppo e per la restante parte dagli immobili detenuti a scopo di investimento o in via di dismissione. Tali investimenti sono rappresentati per 635,7 milioni dagli immobili rivenienti dall'attività di recupero dei crediti deteriorati (cosiddetti "foreclosed asset"). L'impatto rilevato nell'esercizio 2021 - a seguito dell'aggiornamento dei valori di perizia o delle trattative di vendita

in corso, che ha riguardato più del 90% del patrimonio immobiliare del Gruppo - è complessivamente negativo per 130,6 milioni. In maggior dettaglio, tale risultato è ottenuto dallo sbilancio di un impatto negativo rilevato nel conto economico per 141,6 milioni, rappresentato per circa il 75% dagli immobili "foreclosed", e di un impatto positivo rilevato in contropartita del patrimonio netto per 11,0 milioni.

Le suddette valutazioni, condotte con il supporto di specifiche perizie redatte da primarie società di valutazione, hanno tenuto in debita considerazione gli effetti che il Covid-19 sta avendo sul settore immobiliare, con particolare riferimento agli immobili destinati al settore dell'ospitalità e a quelli a scopo direzionale. Queste categorie di immobili sono risultate, infatti, significativamente impattate dalle continue misure restrittive imposte dalla pandemia e da una diversa concezione dell'ufficio, indotta da processi strutturali di ricorso allo smart working. In aggiunta, l'impatto è risultato particolarmente evidente per le unità situate nelle aree maggiormente periferiche e per quelle di rilevanti dimensioni.

Informativa finanziaria

La Consob ha richiamato l'attenzione affinché nel bilancio venga fornita l'illustrazione dei rischi legati al Covid-19 che possono avere un impatto sulla situazione economico-patrimoniale e finanziaria, delle eventuali azioni intraprese o pianificate per mitigare detti rischi, dei potenziali impatti rilevanti per la stima dell'andamento futuro. Viene altresì richiamata l'attenzione degli amministratori a valutare attentamente gli impatti, anche futuri, del Covid-19 sulla pianificazione strategica e sui target di piano, sulla performance economica, sulla situazione finanziaria e sui flussi di cassa, nonché sul presupposto della continuità aziendale.

A tal fine si rimanda a quanto illustrato nei paragrafi "Le iniziative del Gruppo Banco BPM nel contesto dell'emergenza internazionale Covid-19" ed "Evoluzione prevedibile della gestione" contenuti nella Relazione sulla gestione del Gruppo.

Si segnala inoltre che Consob ed ESMA evidenziano che i rischi correlati alla pandemia potrebbero compromettere il raggiungimento degli obiettivi del piano su cui si fondano le analisi di recuperabilità di alcune attività, quali gli avviamenti e altre attività immateriali a vita indefinita e le attività per imposte anticipate. Viene quindi segnalata la necessità di condurre le verifiche di recuperabilità delle suddette attività e di fornire adeguata informativa di bilancio, con particolare riferimento alle analisi di sensitività.

Gli effetti del Covid-19 sono invece rappresentati nel commento dei risultati, laddove rilevanti o in grado di spiegare una significativa variazione.

Impairment di attività non finanziarie

ESMA e CONSOB pongono una particolare attenzione agli effetti dell'epidemia Covid-19 sul test di impairment delle attività non finanziarie (avviamenti e altre attività immateriali a vita utile indefinita), in quanto la loro recuperabilità potrebbe essere negativamente influenzata da una revisione dei flussi finanziari assunti alla base del test di impairment. Considerata l'attuale incertezza, le Autorità suggeriscono di stimare i flussi finanziari, ricorrendo a scenari multipli, in relazione ai quali è attesa un'informativa di dettaglio sugli assunti di base utilizzati per le proiezioni dei flussi di cassa e sulle relative analisi di sensitività.

A tal riguardo, per la verifica di recuperabilità delle attività immateriali a vita utile indefinita il Gruppo ha fatto ricorso ad un approccio multiscenario, sulla base di ipotesi ed assunzioni il più possibile coerenti con le proiezioni macroeconomiche utilizzate per gli altri esercizi valutativi (attività per imposte anticipate e crediti performing), come meglio illustrato nel precedente paragrafo "Politiche contabili rilevanti ed incertezze sull'utilizzo di stime nella predisposizione del bilancio consolidato", a cui si rimanda per una completa illustrazione delle incertezze correlate alla valutazione di recuperabilità delle attività in esame.

Per una disamina delle verifiche svolte e dell'analisi di sensitività delle attività immateriali del Gruppo a vita utile indefinita si fa rinvio a quanto illustrato nella "Sezione 10. Attività immateriali – voce 100" contenuto nella "Parte B – Informazioni sullo stato patrimoniale consolidato" della presente Nota Integrativa.

Probability test delle imposte anticipate

Nel contesto del Covid-19, altra tematica contabile rilevante per il Gruppo è rappresentata dalla verifica di recuperabilità delle imposte anticipate, in quanto l'aggiornamento dei flussi finanziari per incorporare le nuove previsioni macroeconomiche, secondo un approccio "multiscenario", a cui applicare un fattore di sconto per riflettere le incertezze dell'esercizio di stima, potrebbe influenzarne negativamente la recuperabilità, come illustrato nel precedente paragrafo "Politiche contabili rilevanti ed incertezze sull'utilizzo di stime nella predisposizione del bilancio consolidato", a cui si rimanda per una completa illustrazione delle incertezze correlate alla valutazione di recuperabilità delle attività in esame.

Per una disamina delle verifiche svolte e dell'analisi di sensitività in merito alla recuperabilità delle DTA si fa rinvio a quanto illustrato nella Sezione 11 "Attività fiscali e passività fiscali" contenuta nella Parte B - Attivo della presente Nota Integrativa.

Modifiche contrattuali derivanti da Covid-19

1) Modifiche contrattuali e cancellazione contabile (IFRS 9)

Come in precedenza illustrato, in risposta all'emergenza sanitaria, il Gruppo ha intrapreso, in particolar modo nel corso dell'esercizio 2020, una serie di interventi a sostegno della propria clientela, attraverso la concessione di moratorie sui finanziamenti in essere (sospensione rate e/o allungamento delle scadenze).

Per quanto riguarda il relativo trattamento contabile, le suddette misure sono state inquadrate nella fattispecie prevista dal principio contabile IFRS 9 relativa alle "rinegoziazioni di attività finanziarie", che ricorre qualora le condizioni contrattuali originarie siano modificate per volontà delle parti. In tal caso occorre verificare se l'attività finanziaria debba continuare ad essere rilevata in bilancio o se, in caso contrario, si debba procedere a cancellare l'originaria attività finanziaria rilevando un nuovo strumento finanziario.

A tal fine, occorre valutare se le modifiche dei termini contrattuali della rinegoziazione siano sostanziali o meno.

Nel dettaglio:

  • in presenza di modifiche sostanziali, l'entità deve eliminare contabilmente lo strumento finanziario oggetto di modifica e procedere all'iscrizione di una nuova attività finanziaria sulla base delle nuove previsioni contrattuali (cosiddetto "derecognition accounting");
  • in presenza di rinegoziazioni considerate non sostanziali, l'entità deve rideterminare il valore lordo attraverso il calcolo del valore attuale dei flussi finanziari conseguenti alla rinegoziazione, sulla base del tasso originario dell'esposizione esistente prima della rinegoziazione. La differenza tra il suddetto valore lordo ed il valore contabile lordo antecedente la modifica è rilevata a conto economico nella voce 140 "Utili (Perdite) da modifiche contrattuali senza cancellazioni" (cosiddetto "modification accounting").

Le modifiche contrattuali in esame, comportando un mero slittamento dei pagamenti, devono ritenersi non sostanziali e quindi da trattare contabilmente in base al "modification accounting".

Al riguardo si deve precisare che le moratorie concesse dal Gruppo prevedono l'applicazione di interessi corrispettivi conteggiati sul debito residuo per l'intero periodo di sospensione dei pagamenti. Gli interessi sono pagati alla scadenza della rata originaria, in caso di sospensione della sola quota capitale, o a partire dalla fine del periodo di moratoria, in caso di sospensione dell'intera rata. Tale modalità applicativa implica che il valore attuale dell'esposizione post rinegoziazione sia sostanzialmente allineato al valore attuale dell'esposizione ante rinegoziazione.

Tali conclusioni sono peraltro coerenti con le aspettative dell'ESMA, la quale ritiene improbabile che le modifiche in esame siano tali da considerarsi sostanziali e condurre alla derecognition, considerata la temporaneità delle misure di sostegno e il fatto che il valore economico del prestito non sarà oggetto di una significativa variazione. In aggiunta, per le moratorie legislative la stessa relazione illustrativa del Decreto Cura Italia stabilisce che "le disposizioni prevedono che non vi sia una perdita economica per la banca per effetto della moratoria. Il meccanismo, quindi, è neutro dal punto di vista attuariale, si limita cioè a redistribuire i pagamenti senza determinare perdita per la banca o benefici per l'impresa".

Per una disamina quantitativa delle moratorie concesse dal Gruppo al 31 dicembre 2021 si rimanda alla tabella "A.1.5a Finanziamenti oggetto di misure di sostegno Covid-19: valori lordi e netti", contenuta tra le informazioni quantitative della sezione dedicata al rischio di credito della "Parte E – Informazioni sui rischi e sulle relative politiche di copertura" della presente Nota integrativa.

2) Emendamento del principio contabile IFRS 16

Il Regolamento (UE) n. 1421 del 30 agosto 2021 ha rinnovato per altri dodici mesi, attraverso un'ulteriore modifica all'IFRS 16, le agevolazioni previste dal precedente Regolamento (UE) n. 1434 del 9 ottobre 2020 in relazione al trattamento contabile delle concessioni sui canoni connesse al Covid-19. Le modifiche, in risposta alla crisi epidemiologica in atto, forniscono un espediente pratico in base al quale le riduzioni temporanee e/o le sospensioni di pagamento di affitti relativi al periodo che va dall'inizio dell'epidemia fino al 30 giugno 2022, in conseguenza diretta del Covid-19, possono non essere contabilizzate in base alle regole contabili della "lease modification". Il nuovo regolamento è in vigore a partire dai bilanci dal 1° aprile 2021 per gli esercizi finanziari che iniziano il 1° gennaio 2021 o successivamente, salvo applicazione anticipata.

In base a quanto stabilito dal principio IFRS 16, in caso di variazione delle condizioni contrattuali originarie di un contratto di leasing, si renderebbe necessario modificare il piano di ammortamento del leasing ("lease modification") con conseguente rideterminazione della passività. Con le modifiche in esame è invece concesso, quale espediente pratico, di trattare i canoni non corrisposti alla stregua di un pagamento variabile, da rilevare quale minor costo a conto economico, senza dover necessariamente ricalcolare la passività finanziaria.

Le tre condizioni che devono essere presenti per poter applicare la semplificazione in esame sono le seguenti:

  • l'ammontare dei canoni del contratto di leasing rivisto non deve differire in modo sostanziale rispetto all'ammontare dei canoni precedentemente previsti;
  • le concessioni devono riguardare esclusivamente i canoni relativi al periodo che va dall'inizio della pandemia al 30 giugno 2022;
  • tutti gli altri termini contrattuali devono rimanere sostanzialmente invariati.

Come già emerso nel bilancio 2020, per il Gruppo Banco BPM la semplificazione in oggetto non è risultata rilevante anche ai fini della redazione del bilancio al 31 dicembre 2021. Ciò dipende dalla circostanza che alle rinegoziazioni poste in essere dal Gruppo non è stato possibile stabilire un nesso diretto con la crisi sanitaria Covid-

19, in quanto, in linea generale, finalizzate ad ottenere una riduzione permanente dei canoni, che prescinde dalla situazione contingente conseguente alla citata crisi.

Termini di approvazione e pubblicazione del bilancio

L'art. 154-ter del D.Lgs. 58/98 (T.U.F.) prevede che, entro centoventi giorni dalla chiusura dell'esercizio, sia approvato il bilancio d'esercizio e sia pubblicata la relazione finanziaria annuale comprendente il progetto di bilancio di esercizio, il bilancio consolidato, la relazione sulla gestione e l'attestazione del Dirigente Preposto alla redazione dei documenti contabili societari di cui all'articolo 154-bis, comma 5.

Il progetto di bilancio di Banco BPM S.p.A. è stato approvato dal Consiglio di Amministrazione nella seduta del 1° marzo 2022 e sarà sottoposto all'approvazione da parte dell'Assemblea dei Soci convocata per il 7 aprile 2022.

Regolamento della Commissione Europea 815/2019 (c.d. Regolamento European Single Electronic Format – ESEF)

Il Regolamento della Commissione Europea 815/2019 (c.d. Regolamento European Single Electronic Format - ESEF), emanato al fine di dare attuazione alla direttiva Trasparency (Direttiva 2004/109/CE), ha introdotto l'obbligo di redigere le relazioni finanziarie annuali degli emittenti i cui valori mobiliari sono quotati nei mercati regolamentati dell'Unione Europea nel nuovo formato ESEF, che rappresenta una combinazione fra il linguaggio xHTML (per la presentazione delle relazioni finanziarie in un formato leggibile da utenti umani) ed i markup XBRL (eXtensible Business Reporting Language), con il fine di agevolare l'accessibilità, l'analisi e la comparabilità dei bilanci consolidati redatti secondo gli International Financial Reporting Standards (IFRS). L'uso di tale nuovo formato presuppone la mappatura delle informazioni contenute nel bilancio consolidato secondo le specifiche "Inline XBRL", che prevedono l'applicazione della tassonomia di base emanata dall'ESMA (European Securities and Markets Authority) 1 .

Le disposizioni contenute nel citato Regolamento si applicano alle relazioni finanziarie annuali a partire dal 1° gennaio 2021.

La presente Relazione finanziaria annuale è stata redatta in conformità a quanto previsto dal Regolamento ESEF ed approvata dal Consiglio di Amministrazione del Banco BPM in data 1° marzo 2022, e sarà resa pubblica nei termini di legge.

Revisione contabile

Il bilancio di esercizio e il bilancio consolidato al 31 dicembre 2021 sono sottoposti a revisione contabile a cura della società di revisione PricewaterhouseCoopers S.p.A., in applicazione dell'incarico conferito a detta società con delibere assembleari di Banco Popolare Soc. Coop. e Banca Popolare di Milano S.c. a r.l. del 15 ottobre 2016. Il suddetto incarico è stato conferito per gli esercizi dal 31 dicembre 2017 al 31 dicembre 2025, in conformità alla durata prevista dalla legge (9 esercizi). La relazione di revisione è messa integralmente a disposizione del pubblico insieme alla relazione finanziaria annuale, ai sensi dell'art. 154-ter del D. Lgs. 58/98.

Nuovi principi contabili/interpretazioni o modifiche di quelli esistenti approvati dallo IASB/IFRIC

Di seguito si riporta un'illustrazione dei nuovi principi contabili o delle modifiche ai principi esistenti approvati dallo IASB, nonché delle nuove interpretazioni o modifiche di quelle esistenti, pubblicate dall'IFRIC, con evidenza separata di quelli applicabili nell'esercizio 2021 da quelli adottabili negli esercizi successivi.

1 L'obbligo di marcatura delle informazioni contenute nel bilancio consolidato prevede due momenti:

- a partire dall'esercizio finanziario che inizia il 1° gennaio 2021, gli emittenti devono contrassegnare tutti i valori numerici contenuti nei prospetti relativi agli schemi del bilancio consolidato (stato patrimoniale, conto economico, prospetto della redditività complessiva, prospetto delle variazioni di patrimonio netto e rendiconto finanziario);

- a partire dall'esercizio finanziario che inizia il 1° gennaio 2022, gli emittenti dovranno contrassegnare tutte le informazioni, di natura testuale e/o numerica, contenute nella nota integrativa. Nel mese di ottobre 2021 XBRL Italia ha pubblicato l'integrazione della tassonomia di base che prevede numerose estensioni rese necessarie anche per assicurare la conformità alla struttura dei bilanci bancari prescritta dalla Circolare n. 262 della Banca d'Italia.

Principi contabili IAS/IFRS e relative interpretazioni SIC/IFRIC omologati e da applicare obbligatoriamente ai fini della redazione del bilancio 2021

Regolamento (UE) n. 2097 del 15 dicembre 2020 – "Proroga dell'esenzione temporanea dall'applicazione dell'IFRS 9" - Modifiche all'IFRS 4

In considerazione della decisione dello IASB di differire al 1° gennaio 2023 la data di prima applicazione del principio IFRS 17 relativo ai contratti assicurativi, il Regolamento in esame ha modificato di conseguenza il principio IFRS 4, al fine di prorogare al 1° gennaio 2023 l'applicazione dell'IFRS 9 (il cosiddetto "Deferral Approach"), con l'obiettivo di evitare possibili problematiche contabili temporanee derivanti dallo sfasamento tra la data di entrata in vigore dell'IFRS 9 Strumenti finanziari e la data di entrata in vigore dell'IFRS 17.

Il Gruppo nella sua attuale configurazione non svolge direttamente attività assicurativa.

L'evoluzione normativa in esame interessa tuttavia le compagnie assicurative nelle quali il Banco BPM detiene partecipazioni di collegamento. Per queste ultime le esenzioni temporanee previste dall'IFRS 4 (cfr. paragrafo 20O) devono quindi intendersi prorogate fino al 2023, con la conseguenza che le suddette compagnie continueranno ad applicare il principio contabile IAS 39 per la valutazione degli strumenti finanziari fino al 1° gennaio 2023, anziché lo standard IFRS 9 adottato dal Gruppo. La deroga al principio generale del criterio del patrimonio netto, in virtù del quale l'investitore e l'entità assoggettata ad influenza notevole devono applicare principi contabili uniformi, per gli esercizi aventi inizio prima del 1° gennaio 2023 è esplicitamente prevista nell'ambito delle esenzioni temporanee più sopra richiamate.

Regolamento (UE) n. 25 del 13 gennaio 2021 – "Riforma degli indici di riferimento per la determinazione dei tassi di interesse - Fase 2" - Modifiche all'IFRS 9, allo IAS 39, all'IFRS 7, all'IFRS 4 e all'IFRS 16

Per maggiori dettagli sul Regolamento che introduce la Fase 2 della Riforma IBOR e sulla disclosure fornita da parte del Gruppo si fa rinvio al successivo paragrafo "Riforma degli indici di riferimento per la determinazione dei tassi di interesse ("IBOR Reform")".

Regolamento (UE) n. 1421 del 30 agosto 2021 – "Modifica all'IFRS 16"

Il Regolamento apporta un ulteriore emendamento rispetto alla modifica al principio IFRS 16 introdotta nello scorso esercizio per tenere conto delle concessioni sui canoni di leasing connesse al Covid-19. L'emendamento in esame estende di un anno - dal 30 giugno 2021 al 30 giugno 2022 - il periodo di tempo oltre il quale applicare l'espediente pratico in base al quale è consentito ai locatari di non contabilizzare come "lease modification" le riduzioni temporanee o le sospensioni di pagamento dei contratti di affitto, per il periodo intercorrente dall'inizio della pandemia fino al 30 giugno 2022. Il trattamento della "lease modification" richiederebbe di modificare il piano di ammortamento del leasing, con conseguente rideterminazione della passività; con le modifiche in esame è invece concesso, quale espediente pratico, di trattare i canoni non corrisposti alla stregua di un pagamento variabile, da rilevare a conto economico come minore costo, senza dover procedere al ricalcolo della passività finanziaria.

Tale modifica risulta applicabile dai bilanci in vigore dal 1° aprile 2021 o anticipatamente con effetto retroattivo.

Il Gruppo Banco BPM non si è avvalso di tale semplificazione come illustrato in maggior dettaglio nel precedente paragrafo "Rischi, incertezze e impatti dell'epidemia Covid-19".

Principi contabili IAS/IFRS e interpretazioni SIC/IFRIC omologati, la cui applicazione decorre successivamente al 31 dicembre 2021

Di seguito si fornisce evidenza dei principi o delle modifiche la cui applicazione decorre successivamente al 31 dicembre 2021 e per i quali il Gruppo, laddove previsto, non si è avvalso di un'applicazione anticipata.

Regolamento (UE) n. 1080 del 28 giugno 2021 – "Ciclo annuale di miglioramenti agli IFRS 2018-2020" - Modifiche allo IAS 16, allo IAS 37, allo IAS 41, all'IFRS 1, all'IFRS 3 e all'IFRS 9

Con il Regolamento in esame sono state omologate alcune limitate modifiche approvate dallo IASB in data 14 maggio 2020 ai principi IAS 16, IAS 37 e IFRS 3. Nel dettaglio:

  • le modifiche allo IAS 16 vietano a un'entità di detrarre dal costo di un'attività materiale tutti i proventi derivanti dalla vendita di beni prodotti, nel periodo in cui l'attività deve essere portata nel luogo e nella condizione necessaria per poter operare nel modo previsto dalla direzione;
  • la modifica allo IAS 37 precisa quali costi debbano essere considerati ai fini della valutazione dell'onerosità del contratto. In particolare, viene precisato che il "costo di adempimento", al fine di valutare se un contratto sia oneroso, comprende i costi che si riferiscono direttamente al contratto; può

trattarsi di costi incrementali ma anche di costi che l'entità non può evitare a seguito della stipula del contratto;

• la modifica all'IFRS 3 prevede un aggiornamento del principio in modo che la rilevazione delle attività identificabili acquisite e delle passività identificabili assunte venga effettuata in base alla più recente versione del Conceptual Framework.

In aggiunta, il Regolamento ha recepito il ciclo di miglioramenti annuali di alcuni principi (IFRS 1, IFRS 9, IAS 41 e gli esempi illustrativi all'IFRS 16) finalizzati a correggere sviste o conflitti tra gli standard.

Le Modifiche saranno applicabili dal 1° gennaio 2022; tenuto conto della portata degli emendamenti in esame, alla luce delle valutazioni in corso, non si prevedono impatti per il Gruppo.

Regolamento (UE) n. 2036 del 19 novembre 2021 - IFRS 17 "Contratti Assicurativi"

In data 18 maggio 2017 lo IASB ha emanato il nuovo principio contabile IFRS 17 che disciplina il trattamento contabile dei contratti assicurativi. In data 25 giugno 2020 lo IASB ha pubblicato alcune modifiche all'IFRS 17, che non he hanno intaccato i principi base, ma che hanno invece fornito un ausilio nell'implementazione del principio, nonché alcune semplificazioni nella disclosure della performance finanziaria. La modifica in esame ha inoltre disposto, per le entità che svolgono attività assicurativa, il rinvio al 1° gennaio 2023 della prima applicazioni dell'IFRS 17; il differimento interessa anche l'applicazione dell'IFRS 9, allo scopo di far coincidere la prima applicazione di entrambi i suddetti principi contabili.

Rispetto al precedente standard IFRS 4, che consentiva alle compagnie assicurative una certa discrezionalità nell'identificazione e nella valutazione delle attività e delle passività assicurative a discapito della comparabilità dell'informativa di bilancio, il nuovo standard IFRS 17 introduce un approccio integrato alla contabilizzazione dei contratti assicurativi, con l'obiettivo di garantire un'informativa rilevante, in grado di rappresentare fedelmente gli effetti dei contratti assicurativi sulla situazione patrimoniale-finanziaria, sul risultato economico e sui flussi finanziari dell'entità.

In maggior dettaglio, in base al nuovo standard, al momento della sottoscrizione del contratto, l'entità deve riconoscere una passività il cui ammontare è dato dalla somma algebrica del valore attuale dei flussi di cassa attesi contrattuali - rettificati tenendo anche conto di un opportuno "risk adjustment" per i rischi di tipo non finanziario - e del margine economico atteso - il cosiddetto "Contractual Service Margin" o CSM - rappresentativo del valore attuale degli utili futuri. I suddetti elementi - flussi di cassa e margine economico atteso - devono essere misurati ad ogni data di reporting, al fine verificare la congruità delle stime rispetto alle condizioni correnti di mercato.

Con riferimento alla misurazione dei ricavi assicurativi, l'IFRS 17 prevede un'esposizione nel conto economico "per margini" conseguiti nel corso della vita delle polizze, ossia quando l'impresa effettivamente ottiene i profitti stimati, rispetto all'esposizione dei premi assicurativi incassati dalla compagnia assicurativa.

In relazione alla disclosure delle performance, il principio IFRS 17 introduce una rappresentazione distinta delle due componenti che contribuiscono alla redditività delle imprese di assicurazioni: ossia del profitto derivante dall'attività di "copertura" prestata - il cosiddetto "margine tecnico" - e di quello derivante dalle componenti "finanziarie".

Alla luce di quanto in precedenza illustrato, l'IFRS 17 introduce nuove logiche per la determinazione della redditività delle compagnie assicurative, anche al fine di perseguire una maggiore comparabilità dell'informativa finanziaria, che avranno un impatto sui prodotti assicurativi e sulla modalità di misurazione delle performance delle compagnie assicurative, basate sulla marginalità del prodotto rispetto all'attuale aggregato della raccolta premi.

La prima applicazione del citato principio avrà quindi un impatto sulla valutazione delle partecipazioni detenute dal Gruppo nelle compagnie assicurative (Bipiemme Vita, Vera Vita e Vera Assicurazioni); impatto allo stato non prevedibile in quanto dipenderà dalle scelte metodologiche che sono attualmente in corso di definizione da parte delle suddette compagnie.

Principi contabili IAS/IFRS e relative interpretazioni SIC/IFRIC emanati dallo IASB/IFRIC, in attesa di omologazione

Si riepilogano di seguito i principi, le interpretazioni o modifiche che sono stati approvati dallo IASB, ma in attesa di omologazione.

Modifiche allo IAS 1 "Classification of Liabilities as Current or Non-current – Deferral of Effective Date"

In data 23 gennaio 2020 lo IASB ha emanato l'emendamento allo IAS 1 "Classificazione delle passività in correnti e non correnti", al fine di chiarire che la classificazione delle passività, tra correnti e non correnti, dipende dai diritti esistenti alla fine del periodo di riferimento. La relativa applicazione, inizialmente prevista per l'esercizio 2022, è stata differita al 1° gennaio 2023 con le modifiche approvate dallo IASB in data 3 giugno 2020.

Si segnala che il 19 novembre 2021, nell'ambito delle citate modifiche allo IAS 1, lo IASB ha emanato l'Exposure Draft "Non-current Liabilities with Covenants", che tratta la problematica della classificazione della passività tra correnti e non correnti, nel caso in cui la decisione di un'entità di differirne l'estinzione di almeno dodici mesi sia soggetta al rispetto di condizioni. Con tale ED lo IASB propone di emendare i requisiti introdotti con le modifiche sopra citate del 2020 e rinviarne la data di entrata in vigore non prima del 1° gennaio 2024, salvo applicazione anticipata.

Modifiche allo IAS 1 e all'IFRS Practice Statement 2 "Disclosure of Accounting Policies"

In data 12 febbraio 2021 sono state pubblicate dallo IASB le modifiche in esame con l'obiettivo di sviluppare linee guida ed esempi nell'applicazione di giudizi di rilevanza e materialità alle informative sui principi contabili. Le informazioni sui principi contabili sono rilevanti se, considerate insieme ad altre informazioni incluse nel bilancio di un'entità, ci si può ragionevolmente attendere che influenzino le decisioni che prendono gli utilizzatori del bilancio.

E' necessario che le informazioni rilevanti siano chiaramente esposte nel bilancio, mentre le informazioni irrilevanti possono essere fornite a meno che la loro esposizione serva a non far emergere le informazioni significative.

La suddetta modifica ha riguardato anche l'IFRIC Practice Statement 2 "Making Materiality Judgements (Materiality Practice Statement)", che fornisce una guidance su come formulare giudizi di rilevanza nella preparazione dei bilanci in conformità con gli IFRS. Da tale guidance, che non rappresenta un documento obbligatorio, si evincono le caratteristiche generali della materialità attraverso un processo in quattro fasi che aiuta le entità a formulare giudizi di materialità nella preparazione dei bilanci.

Le modifiche sono applicabili dal 1° gennaio 2023, con possibilità di applicazione anticipata.

Modifiche allo IAS 8 "Definition of Accounting Estimates"

In data 12 febbraio 2021 lo IASB ha pubblicato la modifica in oggetto con l'obiettivo di distinguere i concetti di "politiche contabili" e "stime contabili", introducendo una definizione di stima contabile, in precedenza non prevista. Lo IAS 8 prevede, infatti, la definizione di "politiche contabili" e "cambiamento di stime contabili", ma nessuna definizione è invece prevista per "stima contabile". Le modifiche in esame definiscono le "stime contabili" come "importi monetari di bilancio soggetti ad incertezza di valutazione". Viene inoltre precisato che:

  • un cambiamento nella stima contabile che risulta da nuove informazioni o nuovi sviluppi non rappresenta una correzione di un errore;
  • gli effetti di un cambiamento in un input o in una tecnica di valutazione utilizzata per sviluppare una stima contabile rappresentano un cambiamento nelle stime contabili, qualora non derivino dalla correzione di errori di esercizi precedenti.

Le modifiche sono applicabili dal 1° gennaio 2023, con possibilità di applicazione anticipata.

Modifiche allo IAS 12 "Deferred Taxes related to Assets and Liabilities arising from a single transaction"

Lo IAS 12 stabilisce ai paragrafi 15 e 24 che un'attività fiscale differita e una passività fiscale differita devono essere rilevate per tutte le differenze tassabili e deducibili, ad eccezione di alcuni casi specifici per i quali è prevista un'esenzione in sede di rilevazione iniziale. Applicando le modifiche in oggetto si restringe l'ambito di applicazione dell'esenzione, che non sarà più applicabile alle operazioni che, in sede di rilevazione iniziale, danno luogo a pari differenze temporanee tassabili e deducibili.

Le modifiche sono applicabili dal 1° gennaio 2023 con possibilità di applicazione anticipata.

Modifiche all'IFRS 17 "Insurance contracts: Initial application of IFRS 17 and IFRS 9 – Comparative Information"

In data 9 dicembre 2021 è stata emanata una modifica alle regole di transizione al principio IFRS 17, per le entità che applicano contemporaneamente la transizione al principio IFRS 9, tenuto conto dei differenti requisiti previsti dai suddetti principi contabili per la rideterminazione dei saldi comparativi; l'IFRS 17 prevede, infatti, di dover rideterminare l'informativa comparativa, che è invece è permessa ma non richiesta dall'IFRS 9.

L'emendamento in esame riguarda pertanto le attività finanziarie per le quali deve essere presentata un'informativa comparativa alla data di transizione dell'IFRS 17 e dell'IFRS 9, la quale tuttavia non è rideterminata ai sensi dell'IFRS 9, con l'obiettivo di evitare mismatching contabili temporanei tra la valutazione delle attività finanziarie e quelle dei contratti di assicurazione, contribuendo in tal modo a migliorare la rilevanza delle informazioni comparative per gli utilizzatori dei bilanci. In base all'emendamento in esame è permesso all'entità di presentare l'informativa comparativa sulle attività finanziarie come se fossero stati applicati i requisiti di classificazione e di misurazione dell'IFRS 9; la suddetta opzione è applicabile al singolo strumento finanziario e non richiede di dover adottare i criteri di impairment stabiliti dall'IFRS 9.

Riforma degli indici di riferimento per la determinazione dei tassi di interesse ("IBOR Reform")

Ibor Reform – aspetti normativi

Gli InterBank Offered Rates (IBORs o tassi di riferimento benchmark) sono parametri variabili che assumono un ruolo fondamentale per la stabilità finanziaria, in quanto influenzano le caratteristiche ed il valore di strumenti finanziari (ad es. contratti derivati, titoli di Stato, obbligazioni societarie) e di credito (finanziamenti bancari ai consumatori ed alle imprese). Tali indici, che annoverano tra i più utilizzati l'Euribor (Euro Interbank Offered Rate) e il LIBOR (London Interbank Offered Rate), venivano calcolati e comunicati dalle banche contributrici. Queste ultime, in mancanza di transazioni sottostanti effettive e coerenti con i requisiti richiesti dalla normativa, si erano trovate a basare le comunicazioni sul proprio giudizio professionale, esponendo gli IBOR a potenziali manipolazioni e rendendone poco prevedibile l'andamento in condizioni di mercato anomale.

Le problematiche emerse a seguito di episodi di manipolazioni, soprattutto nel tasso LIBOR, ha portato il Financial Stability Board (di seguito anche FSB) a pubblicare nel 2014 alcune raccomandazioni volte a riformare i tassi IBOR, entro il 2021, con l'obiettivo di rafforzarne le metodologie esistenti, di renderli più aderenti alle transazioni effettive, favorendo lo sviluppo di tassi alternativi di riferimento più robusti. In tale contesto, con Regolamento Europeo n. 1011/2016 (Benchmark Reform, BMR) è stato introdotto un nuovo quadro normativo di riferimento, con l'obiettivo di adeguare gli indici di mercato e la relativa metodologia di calcolo ai principi internazionali, assicurandone l'accuratezza e l'integrità degli stessi, messa a rischio da alcuni episodi di manipolazione e dalla significativa riduzione degli scambi nel mercato interbancario. Il citato Regolamento contiene, infatti, le disposizioni riguardanti la fornitura, la contribuzione e l'utilizzo da parte degli enti vigilati, tra cui le banche, degli indici di riferimento e le regole alle quali si devono attenere tutti gli attori coinvolti, in funzione del ruolo svolto. Per gli indici più diffusi sono previste misure maggiormente prescrittive che tengono conto del loro rilievo sistemico. In particolare, agli utilizzatori degli indici di riferimento, tra i quali il Gruppo Banco BPM, viene richiesto un Piano Interno (cosiddetto "Piano solido e scritto") che specifichi le azioni da intraprendere nel caso di cessazione e/o variazione sostanziale di un indice di riferimento e che preveda uno o più indici di riferimento alternativi (cosiddette "clausole di fallback"), a cui si potrebbe fare riferimento per la sostituzione degli indici di cui è stata sospesa la fornitura, indicandone i motivi.

La riforma dei tassi di interesse, così avviata, ha quindi comportato un graduale processo di revisione e/o sostituzione dei principali benchmark finanziari con tassi di interesse alternativi privi di rischio (Risk Free Rates, RFR) e basati su effettive transazioni concluse sul mercato, con conseguente disponibilità solo il giorno successivo (tassi "T+1").

La Riforma, conseguente al Regolamento BMR e alle raccomandazioni del FSB, ha comportato la costituzione di numerosi gruppi di lavoro per l'identificazione di possibili tassi alternativi nel caso di cessazione di quelli precedentemente; tra i più rilevanti In Europa si ricorda il gruppo di lavoro composto dalle istituzioni finanziarie, da BCE e dalla Commissione Europea che ha adottato, a partire dal 2 ottobre 2019, il tasso risk free €STR, ricalibrato considerando l'EONIA maggiorato di uno spread di 8,5 bps fino al 3 gennaio 2022.

Nel corso del 2021, considerata la cessazione di importanti indici, sono stati pubblicati ulteriori documenti normativi, tra i quali:

  • il Regolamento (UE) n. 168 del 10 febbraio 2021 del Parlamento Europeo e del Consiglio Europeo che definisce, tra l'altro, i criteri per la sostituzione di determinati indici di riferimento in via di cessazione, attribuendo alla Commissione Europea la facoltà di designare uno o più sostituti legali, qualora il contratto non preveda clausola di fallback o questa non sia adeguata;
  • la dichiarazione del 5 marzo 2021 della FCA (Financial Conduct Authority, l'autorità di regolamentazione britannica) che ha fissato le date di cessazione del LIBOR (31 dicembre 2021: per tutte le scadenze del LIBOR denominate in GBP, EUR, CHF, JPY e le scadenze a 1 settimana e 2 mesi del LIBOR USD; 30 giugno 2023 per le scadenze overnight e a 1, 3, 6, 12 mesi del LIBOR USD). Sul tema discontinuing del LIBOR va altresì citata la dichiarazione congiunta del 24 giugno 2021 con la quale la Commissione Europea, la BCE, l'EBA e l'ESMA hanno esortato gli operatori di mercato a ridurre la loro esposizione verso il LIBOR in tutte le divise – Dollaro incluso - e in tutti i tenor - cessando la loro applicazione ai nuovi contratti e limitando l'uso dei c.d. LIBOR "sintetici" (ossia calcolati con una metodologia alternativa) ai soli contratti già in essere difficilmente aggiornabili - e a redigere solidi piani scritti nei quali indicare tassi di interesse alternativi per tutti i contratti che usano il LIBOR come tasso di riferimento;
  • i Regolamenti di Esecuzione (UE) della Commissione Europea n. 1847 e n. 1848, rispettivamente del 14 e 21 ottobre 2021, mediante il quale sono stati designati i sostituti legali per determinate scadenze del LIBOR CHF e dell'indice EONIA.

Per quanto riguarda la divisa Euro, nel mese di aprile 2021 è stata avviata la pubblicazione del Tasso Risk Free denominato "€STR Compounded Average Rate". L'11 maggio 2021 il "Working Group on euro risk-free rates" ha pubblicato le raccomandazioni finali, ad esito delle due consultazioni pubbliche di novembre 2020, indicando i tassi alternativi applicabili per i contratti in Euro, distinti per categorie di strumento finanziario e per segmento di clientela. In particolare, il suddetto Working Group ha raccomandato di utilizzare una struttura a termine basata sull'€STR con l'aggiunta di un "credit spread adjustment" per compensare, sulla base dei dati storici (5 anni di profondità) il differenziale medio con l'Euribor.

Per rispondere alle richieste del Regolamento BMR, a partire dal 2019, il Gruppo Banco BPM ha avviato una specifica progettualità denominata "IBOR Transition che ha adeguato alle disposizioni previste dal Regolamento BMR i processi organizzativi ed informatici, la contrattualistica e le normative interne.

Le azioni del progetto, come di seguito illustrato, si sono concentrate nei due ambiti di impatto della normativa rappresentati dai finanziamenti a tasso indicizzato, in Euro e in divisa, e dai contratti derivati.

Per quanto riguarda i nuovi finanziamenti in Euro a rimborso rateale, che prevedevano il LIBOR EUR quale tasso sostitutivo, è stata definita una nuova clausola di fallback standard utilizzando una struttura a termine basata sull'€STR, sono state effettuate le implementazioni procedurali per la gestione dei tassi (aggiornando il catalogo prodotti) e modificati i contratti di finanziamento con l'aggiornamento della clausola di fallback.

Per quanto attiene ai finanziamenti esistenti, in attesa di previsioni normative per la ricontrattualizzazione, la Banca ha completato il campionamento per recuperare le informazioni sui tassi di fallback e ha provveduto alla concreta applicazione dei tassi sostitutivi "ex-lege" (definiti dalla Commissione Europea) per EONIA e LIBOR CHF.

Per i finanziamenti non rateali in divisa (e relativi c/c collegati) sono stati applicati ed inseriti a Catalogo i nuovi indici di riferimento per le divise principali (indicati dalle corrispondenti Autorità dei paesi di riferimento), mentre per le divise minori si è optato per l'indicazione di un tasso fisso; infine è stata avviata la campagna di ricontrattualizzazione.

Relativamente ai contratti derivati con controparti di mercato, la Banca ha aderito alla soluzione individuata da ISDA (International Swaps and Derivatives Association) per i tassi di fallback, sottoscrivendo l'Addendum agli standard applicabili ai nuovi contratti e il protocollo che ne estende l'applicabilità anche agli strumenti in essere. Al riguardo si deve segnalare che i contratti derivati di Banco BPM e della controllata Banca Akros sono per la maggior parte assoggettati a clearing con una Controparte Centrale (Clearing House). Per le Clearing House LCH e EUREX la transizione dal tasso EONIA al tasso €STR si è completata nel mese di ottobre 2021, con la chiusura dei contratti in essere e la contestuale sostituzione con nuovi contratti aventi le medesime caratteristiche ma indicizzate al nuovo indice €STR. Sono state inoltre chiuse le posizioni residue indicizzate al LIBOR (n. 20 contratti circa in capo a Banca Akros).

Per quanto riguarda i contratti derivati di copertura dei finanziamenti con la clientela (indicizzati all'Euribor), a fronte della modifica delle clausole di fallback dei finanziamenti, il gruppo di lavoro ha finalizzato un accordo tra Banco BPM e Banca Akros che prevede la non applicazione del protocollo ISDA ai contratti derivati interni, in modo tale da trasferire integralmente il rischio della copertura su Banca Akros, che provvede alla gestione del rischio complessivo sul mercato.

Con riferimento alle operazioni di prestito titoli, è stata completata la migrazione da EONIA ad €STR del tasso applicato ai conti di marginazione, in parte attraverso la rinegoziazione diretta con le principali controparti e per una quota residua con l'applicazione del sopra citato tasso sostitutivo ex-lege.

Da ultimo, adeguata informazione è stata resa alla clientela con la comunicazione periodica (estratto conto mutui al 31 dicembre 2021); è stata inoltre aggiornata la sezione dedicata sul sito istituzionale di Banco BPM all'indirizzo www.gruppo.bancobpm.it/IBOR e di Banca Aletti e Banca Akros con rimando al sito della Capogruppo.

Impatti contabili della Riforma IBOR

Al fine di indirizzare le tematiche contabili correlate alla Riforma IBOR, lo IASB ha intrapreso il progetto denominato "Riforma degli indici di riferimento per la determinazione dei tassi di interesse", sviluppato in due differenti fasi:

• Fase 1: le modifiche introdotte sono finalizzate a ricercare adeguate soluzioni per ridurre gli effetti sul bilancio correlati ai potenziali impatti nel periodo precedente la sostituzione dei tassi benchmark con i nuovi tassi (cosiddette "pre-placement issues"). In particolare, tale fase introduce alcune deroghe alla contabilizzazione delle relazioni di copertura, finalizzate ad evitare gli effetti del discontinuing riconducibili alla mera situazione di incertezza della riforma dei tassi di interesse. Per la valutazione della relazione economica, le modifiche introdotte prevedono, infatti, che l'entità debba presumere che l'indice di riferimento, per la determinazione dei tassi di interesse dello strumento coperto e dello strumento di copertura, non venga modificato a seguito della riforma dei tassi. Tali modifiche sono state omologate con

Regolamento (UE) n. 34 del 15 gennaio 2020, e sono state applicate anticipatamente dal Gruppo a partire dal bilancio al 31 dicembre 2019;

• Fase 2: le modifiche introdotte con la fase in esame, omologate con Regolamento (UE) n. 25 del 13 gennaio 2021 applicabile a partire dal 1° gennaio 2021, sono finalizzate a trovare adeguate soluzioni per la gestione degli impatti contabili conseguenti all'effettiva sostituzione dei tassi (cosiddette "replacement issues"). In dettaglio, tale fase fornisce alcuni espedienti pratici per minimizzare gli effetti della sostituzione degli indici benchmark, con particolare riferimento al trattamento contabile delle modifiche dei flussi contrattuali ed alla gestione delle operazioni di copertura finalizzate a consentirne la prosecuzione. Con riferimento al primo aspetto, viene proposto, quale espediente pratico, che le modifiche dei flussi contrattuali per i nuovi tassi di interesse - se effettuate come diretta conseguenza della riforma sui tassi e su basi economiche equivalenti rispetto ai precedenti tassi – debbano considerarsi come adeguamento prospettico del tasso di interesse effettivo, al pari di una revisione del tasso di interesse variabile. Per quanto invece riguarda l'hedge accounting sono state introdotte alcune eccezioni ai principi contabili IAS 39 e IFRS 9, finalizzate ad evitare la cessazione della relazione di copertura conseguente all'aggiornamento della documentazione della relazione stessa (per la modifica del rischio coperto, dell'elemento coperto, del derivato di copertura o della modalità di valutazione dell'efficacia della copertura) purché le modifiche siano una diretta conseguenza della riforma ed effettuate su basi economiche equivalenti rispetto ai precedenti tassi.

Tale fase ha inoltre introdotto una specifica disclosure qualitativa e quantitativa sulla natura e sui rischi ai quali l'entità è esposta derivanti dagli strumenti finanziari connessi alla riforma, sul modo in cui detti rischi sono gestiti, sullo stato di avanzamento dell'entità nella transizione ai nuovi tassi di riferimento alternativi. Per i dettagli informativi sullo stato di avanzamento del progetto IBOR Transition nel Gruppo Banco BPM si veda il precedente punto. Nel successivo paragrafo viene illustrata l'informativa quantitativa ed i rischi associati agli strumenti soggetti alla riforma e relative modalità di gestione.

Informazioni sugli strumenti che devono ancora passare ad un tasso alternativo, disaggregate per indici di riferimento, ai sensi dei paragrafi 24I e 24J dell'IFRS 7

Nella seguente tabella si fornisce evidenza dei contratti indicizzati ai tassi Ibor oggetto di cessazione, in essere alla data del 31 dicembre 2021, in termini di numero e controvalore. Si precisa che il perimetro fa riferimento ai contratti in essere al 31 dicembre la cui scadenza è successiva alla cessazione dell'indice (3 gennaio 2022 per EONIA, 31 dicembre 2021 per il LIBOR sulle valute GBP, EUR, CHF, JPY, USD, AUD1 e le scadenze a 1 settimana e 2 mesi del LIBOR USD; 30 giugno 2023 per le scadenze overnight e a 1, 3, 6, 12 mesi del LIBOR USD).

1 Nel caso dell'AUD LIBOR l'indice oggetto di discontinuing al 31 dicembre 2021 è un LIBOR sintetico (AUD-BBSW), proxy dell'indice originario cessato nel marzo 2013

Esposizione agli indici cessati "IBOR Transition"

Dati al 31 dicembre 2021

Categorie di prodotto
Attività finanziarie non derivate Passività finanziarie non
derivate
Derivati
Importi in
milioni di euro
Finanziamenti e
anticipi
Titoli di debito C/c e depositi OTC Con Clearing house
numero
di
contratti
importo numero
di
contratti
importo numero
di
contratti
importo numero
di
contratti
nozionale numero
di
contratti
nozionale
Contratti
indicizzati ai
tassi IBORs:
469 574 1 15 3.327 (337) 50 1.756 6 49
riferiti a EONIA 6 62 1 15 9 (35) - - - -
riferiti a LIBOR 463 512 - - 3.318 (302) 50 1.756 6 49
di cui: USD 331 506 - - 2.572 (256) 50 1.756 3 27
di cui: GBP 38 1 - - 280 (22) - - - -
di cui: CHF 75 4 - - 298 (11) - - 1 13
di cui: JPY 13 - - - 96 (10) - - 2 9
di cui: AUD 6 - - - 72 (3) - - - -

Le esposizioni indicizzate al tasso EONIA risultano residuali, per numero e per controvalore, essendo ormai stata completata la migrazione ad €STR dei contratti derivati e pressoché conclusa anche quella dei conti di marginazione. Per tali esposizioni, dalla data del 3 gennaio 2022 è applicato ex lege il tasso l'€STR maggiorato di un "credit spread adjustment" pari a 8,5 bps.

Con riferimento ai tassi LIBOR, le principali posizioni, sia per cassa che derivati, si riferiscono al tasso LIBOR USD, che continuerà ad essere quotato fino al 30 giugno 2023. In maggior dettaglio:

  • per i derivati indicizzati al LIBOR, oltre alle posizioni in LIBOR USD, residua un numero del tutto marginale di esposizioni: un contratto riferito al Franco Svizzero (con scadenza a gennaio 2022) e due allo Yen (con scadenza a maggio 2022);
  • per le attività rappresentate da finanziamenti sono in essere n. 463 contratti per un controvalore complessivo di 512 milioni. In maggior dettaglio, trattasi di n. 71 posizioni di finanza strutturata, per complessivi 483 milioni (di cui n. 70 indicizzate al tasso LIBOR USD e n. 1 al LIBOR GBP, in corso di rinegoziazione); n. 40 contratti di mutui indicizzati al tasso LIBOR CHF per un ammontare di 4 milioni, ai quali si applicherà il tasso alternativo previsto ex-lege; n. 352 rapporti di conti correnti multidivisa per complessivi 24 milioni;
  • per le passività sono in essere n. 3.318 conti correnti multidivisa per un saldo complessivo di 302 milioni.

Si precisa che la Rete sta rinegoziando con la clientela il passaggio dei conti multidivisa ai tassi risk free.

Si ricorda infine che, seguendo le raccomandazioni delle principali Autorità sul tema, Banco BPM ha dato disposizioni affinché il LIBOR USD non venga più utilizzato nelle future operazioni.

Rischi derivanti dagli strumenti finanziari soggetti alla riforma Ibor e relative modalità di gestione

Con la fine del 2021 la parte più critica della transizione dei tassi IBOR può considerarsi completata per il Gruppo, con la pressoché completa mitigazione dei rischi collegati alla cessazione degli indici EONIA e LIBOR. Le esposizioni che permangono, limitate sostanzialmente a quelle indicizzate al LIBOR USD (quotato fino al 30 giugno 2023), sono destinate a ridursi ulteriormente nel tempo per scadenza naturale o rinegoziazione e saranno comunque oggetto di intervento entro la data di cessazione dell'indice.

Per quanto riguarda i derivati in essere risultano chiuse le posizioni indicizzate ai tassi EONIA e LIBOR, fatta eccezione per il LIBOR USD. I rischi connessi alla prevista cessazione del LIBOR USD piuttosto che alla possibile cessazione dell'Euribor sono stati sostanzialmente attenuati dalla sottoscrizione del Protocollo ISDA, cui hanno aderito Banco BPM e Banca Akros e numerose controparti.

Nell'ambito dei finanziamenti permane un'area di potenziale rischio collegata all'utilizzo del LIBOR EUR come tasso alternativo al tasso principale (Euribor o tasso BCE), che è stata mitigata nel corso del 2021 con la revisione di tutti i moduli contrattuali utilizzati per i nuovi finanziamenti avvalendosi dell'€STR come tasso alternativo.

Il rischio residuo insiste sullo stock dei mutui stipulati prima della revisione dei contratti (circa n. 280.000). Per molti di tali contratti, in caso di cessazione dell'Euribor, si potrebbe non disporre di un tasso valido, comportando la loro

risoluzione e la conseguente restituzione del debito, ovvero il proseguimento del contratto al tasso legale, pari allo 0,01% al 31 dicembre 2021. Al riguardo, alla data di redazione del presente bilancio, non è prevista un'ipotesi di discontinuità dell'Euribor, che potrebbe tuttavia cessare, qualora la metodologia "ibrida" per la sua determinazione fosse ritenuta troppo dipendente da valutazioni soggettive degli intermediari. A tal proposito si deve ricordare che, nel corso del 2019, l'Euribor, seppur in un contesto di formale continuità, era stato interessato da significative modifiche nella metodologia di calcolo (cosiddetta metodologia ibrida), finalizzate a preservarne l'utilizzo anche oltre il 1° gennaio 2022. Per l'Euribor la citata metodologia prevede che la determinazione dell'indice avvenga sulla base di una gerarchia basata su tre livelli, rappresentati dall'utilizzo di dati di transazioni di mercato del giorno prima (livello1), dall'interpolazione dei dati in caso di indisponibilità temporanea dei dati di mercato (livello 2), dal giudizio esperto come avveniva in precedenza alla riforma (livello 3).

Sono tuttora in corso in Italia interlocuzioni con le Autorità competenti per la pubblicazione di una disposizione normativa che consenta la modifica unilaterale dei contratti (con particolare riferimento alla clausola relativa al tasso alternativo, eliminando ogni riferimento al LIBOR EUR). Si ricorda che un ulteriore fattore di mitigazione è comunque costituito dalla facoltà, attribuita alla Commissione Europea, di definire un tasso ex-lege in caso di cessazione dell'Euribor.

Altri aspetti rilevanti ai fini delle politiche contabili di Gruppo

Di seguito si fornisce un'illustrazione di alcune operazioni o eventi verificatisi nel corso del 2021, ritenuti rilevanti ai fini della definizione del relativo trattamento contabile e/o degli impatti patrimoniali o economici.

Operazioni TLTRO III – "Targeted Longer Term Refinancing Operations"

Descrizione delle principali caratteristiche

Le operazioni TLTRO III "Targeted Longer Term Refinancing Operations" sono operazioni di finanziamento condotte dalla BCE con cadenza trimestrale – più in particolare, tra il mese di settembre 2019 e quello di dicembre 2021, per un numero complessivo di dieci tiraggi - finalizzate a mantenere condizioni favorevoli del credito bancario. Ogni operazione ha durata triennale, salvo l'eventuale opzione di rimborso anticipato, esercitabile secondo le tempistiche stabilite per ciascuna operazione. Nel dettaglio, per le prime sette operazioni (settembre 2019 – marzo 2021) il rimborso anticipato è esercitabile trimestralmente, trascorsi dodici mesi dal regolamento di ciascuna operazione, a partire dal mese di settembre 2021; per le ultime tre operazioni (giugno 2021 – dicembre 2021) il rimborso può avvenire trimestralmente a partire dal mese di giugno 2022.

A seguito dell'emergenza legata alla pandemia Covid-19 alcuni dei criteri previsti inizialmente da BCE nel 2019 sono stati rivisti, tra marzo e dicembre 2020, in senso migliorativo, con particolare riferimento all'importo massimo finanziabile e alla relativa remunerazione.

Relativamente alla remunerazione dei prestiti, a seguito delle citate revisioni, il tasso di interesse è fissato ad un livello pari al tasso medio delle operazioni di rifinanziamento principali dell'Eurosistema (MRO - "Main Refinancing Operations"), attualmente pari allo 0%, fatta eccezione per il periodo compreso tra il 24 giugno 2020 e il 23 giugno 2022 (cosiddetto "special interest rate period"), in cui si applicherà un tasso inferiore di 50 punti base.

È inoltre previsto un meccanismo di incentivazione che consente di accedere a condizioni di tasso più favorevoli, in funzione del raggiungimento di determinati benchmark, che dipendono dai prestiti netti erogati. In maggior dettaglio, è possibile beneficiare del tasso medio sui depositi (Deposit Facility) per tutta la durata dell'operazione, attualmente pari a -0,5%, invece del tasso MRO, con l'ulteriore riduzione di 50 punti base per lo "special interest rate period".

Detti interessi sono regolati alla scadenza di ciascuna operazione o al momento del rimborso anticipato.

Trattamento contabile

Il trattamento contabile delle operazioni in esame, ed in particolare il riconoscimento degli interessi in funzione dei diversi meccanismi di remunerazione, non sembra riconducibile, in modo diretto, ad alcun principio contabile IAS/IFRS. Ciò risulta confermato dalla richiesta che l'ESMA ha avanzato all'IFRS Interpretations Committee (IFRIC), ossia al comitato deputato a fornire interpretazioni ufficiali sui principi contabili internazionali, in data 9 febbraio 2021, al fine di ricevere chiarimenti sul trattamento contabile da applicare ai finanziamenti in esame.

Alla luce di quanto sopra illustrato, tenuto conto che alla data di redazione della presente relazione finanziaria annuale non risultano pervenute interpretazioni ufficiali sul trattamento contabile delle operazioni TLTRO III, il

Gruppo Banco BPM ha definito la politica contabile di riferimento, sulla base di quanto previsto dallo IAS 8, come di seguito precisato.

In base alle politiche contabili del Gruppo Banco BPM, ai finanziamenti TLTRO III si ritengono applicabili le disposizioni previste dal principio contabile IFRS 9 "Strumenti finanziari", in quanto le condizioni di remunerazione definite da BCE sono considerate alla stregua di condizioni di mercato, dal momento in cui BCE definisce e attua la politica monetaria per l'area Euro. In maggior dettaglio, si ritiene applicabile la disciplina prevista dall'IFRS 9 per gli strumenti finanziari a tasso variabile (paragrafo B5.4.5), in linea con il trattamento perseguito in passato per i finanziamenti ottenuti nell'ambito dei precedenti programmi TLTRO. In particolare, con riferimento alle modalità applicative, si ritiene che gli interessi debbano essere rilevati sulla base dei tassi, tempo per tempo in essere ed applicabili per ciascun periodo di riferimento, in funzione della probabilità di riuscire a raggiungere determinati obiettivi "benchmark". Nel consegue che lo special interest per il periodo compreso tra il 24 giugno 2020 e il 23 giugno 2022 è oggetto di riconoscimento nel suddetto periodo, nella misura in cui sia ritenuto probabile il suo conseguimento. La selezione del suddetto trattamento contabile ha tenuto in considerazione che: (i) lo special interest riguarda, in misura uguale, tutti i tiraggi a prescindere alla durata residua del finanziamenti (ii) il rimborso anticipato delle tranche, dopo il periodo di accertamento degli obiettivi "benchmark", avviene per un valore pari al valore nominale, maggiorato degli interessi maturati alla data, senza alcun pagamento di penale (iii) l'entità dello special interest nel periodo compreso tra giugno 2020 e giugno 2022 è prevista variare al fine di garantire un livello minimo di condizioni migliorative (ad esempio, nell'ipotesi in cui il tasso Deposit Facility fosse pari -0,45%, la remunerazione addizionale nel periodo in esame sarebbe pari a -0,55%).

Incertezze sul trattamento contabile

Come in precedenza illustrato, in considerazione della rilevanza della tematica a livello europeo e delle differenti prassi contabili osservate, in data 9 febbraio 2021 l'ESMA ha formulato richiesta all'IFRS Interpretations Committee (IFRIC), al fine di avere chiarimenti sul trattamento contabile delle operazioni TLTRO III.

Nelle riunioni dell'8-9 giugno 2021 il suddetto Committee ha pubblicato una Tentative Agenda Decision, senza tuttavia fornire indicazioni dirimenti in materia, rinviando la trattazione nell'ambito del progetto "Post Implementation Review" (PIR) relativo alla Classificazione e Misurazione dell'IFRS 9. La suddetta agenda è attualmente all'esame da parte dello IASB.

Alla luce di quanto sopra illustrato, alla data di redazione del presente bilancio non risulta emanata alcuna interpretazione ufficiale in materia; non si può tuttavia escludere che, a completamento delle analisi in corso da parte dello IASB, possano emergere differenti orientamenti in merito al trattamento contabile da adottare per la contabilizzazione della fattispecie in oggetto rispetto a quanto effettuato dal Gruppo fino al 31 dicembre 2021.

Finanziamenti in essere e relativi interessi di competenza dell'esercizio 2021

Al 31 dicembre 2021 le operazioni TLTRO III sottoscritte dal Gruppo ammontano a 39,2 miliardi e risultano interamente riconducibili alla Capogruppo.

Gli interessi di competenza dell'esercizio 2021 ammontano a 352,2 milioni e risultano accertati nella misura massima possibile, ossia in base al tasso negativo di -1%, pari al tasso di interesse dei Deposit Facility (-0,5%), maggiorato dell'ulteriore riduzione nello special interest rate period (-0,5%). Alla data di redazione della presente relazione tutti gli obiettivi benchmark, per poter beneficiare della più favorevole remunerazione, risultano ormai raggiunti; l'ultima osservazione del benchmark era infatti riferita all'evoluzione dei prestiti netti erogati ("net lending") per il periodo dal 1° ottobre 2020 al 31 dicembre 2021.

Crediti di imposta connessi con il Decreto "Rilancio", acquistati a seguito di cessione da parte dei beneficiari diretti o di precedenti acquirenti

Al fine di contrastare gli effetti economici negativi conseguenti alla pandemia Covid-19, con Legge del 17 luglio 2020 n. 77 di conversione con modificazioni del decreto-legge 19 maggio 2020, n. 34 (c.d. decreto Rilancio) recante misure urgenti in materia di salute, sostegno al lavoro e all'economia, nonché di politiche sociali connesse all'emergenza epidemiologica da Covid-19 - sono state introdotte una serie di misure fiscali di incentivazione che consentono di beneficiare di detrazioni connesse alle spese sostenute per specifici interventi, ad esempio per aumentare il livello di efficienza energetica di edifici esistenti (c.d. "ecobonus") o per ridurne il rischio sismico (cd "sismabonus"), fino al 110% delle spese sostenute.

Tali incentivi, applicati a famiglie ed imprese, sono commisurati ad una percentuale della spesa sostenuta e sono erogati sotto forma di crediti d'imposta o di detrazioni d'imposta e, in alcuni casi (ad esempio per l'ecobonus e il

sismabonus) consentono di usufruire di un contributo anticipato attraverso lo sconto sul corrispettivo dovuto al fornitore, cui verrà riconosciuto un credito di imposta.

La legge introduce quindi la possibilità per il contribuente di optare, in luogo della fruizione diretta della detrazione, per un contributo anticipato sotto forma di sconto dai fornitori dei beni o servizi (c.d. sconto in fattura) o, in alternativa, per la cessione del credito corrispondente alla detrazione spettante ad altri soggetti, ivi inclusi istituti di credito e altri intermediari finanziari (credito d'imposta).

In tale contesto, qualora il contribuente dovesse optare per la cessione della detrazione alla Banca, il credito d'imposta così acquistato potrà essere utilizzato in compensazione con altri debiti tributari della Banca stessa; l'eventuale quota non utilizzata non potrà essere chiesta a rimborso all'Erario ma potrà essere a sua volta ceduta a terzi acquirenti, secondo le modalità e le disposizioni previste dalle norme tempo per tempo in vigore.

La peculiarità dei sopra descritti crediti di imposta è tale da non consentirne la riconduzione ad uno specifico principio contabile internazionale; in tal caso, lo IAS 8 prevede che la direzione aziendale debba definire quel trattamento contabile ritenuto il più idoneo per garantire agli utilizzatori del bilancio un'informativa rilevante e attendibile.

A tal fine il Gruppo Banco BPM - tenendo conto delle indicazioni espresse in data 5 gennaio 2021 da Banca d'Italia, Consob e IVASS nel documento n. 9 del Tavolo di coordinamento in materia di applicazione degli IAS/IFRS "Trattamento contabile dei crediti d'imposta connessi con i Decreti Legge "Cura Italia" e "Rilancio" acquistati a seguito di cessione da parte dei beneficiari diretti o di precedenti acquirenti" - ha definito la propria politica contabile facendo riferimento ad alcune disposizioni contabili contenute nel principio IFRS 9. In maggior dettaglio, i crediti d'imposta in questione sono ritenuti assimilabili, sul piano sostanziale, ad un'attività finanziaria, per la quale applicare per estensione analogica le disposizioni previste nel citato principio, qualora compatibili con le caratteristiche dell'operazione.

In particolare, i crediti acquisiti sono riconducibili al business model "Hold to Collect", in quanto vi è un obiettivo di detenerli ed utilizzarli per future compensazioni con i debiti tributari del Gruppo.

Ne consegue che, applicando per analogia le disposizioni previste dall'IFRS 9, i crediti acquisiti vengono inizialmente iscritti al fair value, pari al corrispettivo pagato al cliente per l'acquisto del credito di imposta, e, successivamente, valutati in base al costo ammortizzato, tenuto conto del valore e della tempistica di compensazione. Non risultano invece applicabili le disposizioni relative al calcolo delle perdite attese (ECL), ai sensi dell'IFRS 9: la recuperabilità dei crediti fiscali dipende, infatti, dalla tax capability dell'acquirente, ossia dalla capacità di compensare i crediti fiscali acquisiti con i debiti tributari dell'acquirente, non essendo possibile richiedere, in alcun modo, il loro rimborso all'Agenzia delle Entrate. Detti crediti sono esposti nella voce residuale "130. Altre Attività", in quanto non rappresentano, ai sensi dei principi contabili internazionali, attività fiscali, contributi pubblici, attività immateriali o attività finanziarie, in linea con quanto rappresentato nel documento congiunto sopra citato.

Le competenze maturate, in base al criterio del costo ammortizzato, sono oggetto di rilevazione a conto economico nella voce "10. Interessi attivi e proventi assimilati".

Al 31 dicembre 2021 il valore nominale dei crediti d'imposta complessivamente acquistati al 31 dicembre 2021 ammonta a 912,1 milioni, quasi interamente riferito ad acquisti avvenuti nell'esercizio 2021 (908,9 milioni). Tenuto conto dei crediti compensati, pari a Euro 25,6 milioni, il valore nominale residuo al 31 dicembre 2021 ammonta a 886,5 milioni. Il corrispondente valore di bilancio, esposto nella voce di stato patrimoniale "130. Altre attività" in base al costo ammortizzato, che tiene conto del prezzo di acquisto e delle competenze nette maturate al 31 dicembre 2021, ammonta a 817,4 milioni.

Al 31 dicembre 2021, sono inoltre stati assunti impegni contrattualizzati con soggetti terzi per futuri acquisti di crediti d'imposta per un ammontare complessivo di circa 2 miliardi.

L'ammontare dei crediti acquistati e degli impegni all'acquisto assunti è compatibile con le stime dei debiti per obblighi di versamento nei confronti dell'Amministrazione Finanziaria dello Stato che potranno essere compensati con i crediti acquistati essendo la compensazione l'unica modalità di possibile incasso dei crediti medesimi.

Emissioni di titoli AT1 (Additional Tier 1)

Come indicato nella sezione dei "Fatti di rilievo dell'esercizio" della Relazione sulla gestione, in data 12 gennaio 2021, Banco BPM ha emesso strumenti Additional Tier 1 per un ammontare pari a 400 milioni destinati ad operatori istituzionali. Trattasi, in particolare, di strumenti subordinati classificati nel capitale aggiuntivo di Classe 1 ("Additional Tier 1"), ai sensi Regolamento n. 575 del 2013 (CRR).

I titoli sono perpetui e potranno essere richiamati dall'emittente, in base a quanto stabilito dalla normativa in vigore a partire dal 19 gennaio 2026; in caso di mancato richiamo, la call potrà essere esercitata successivamente ogni sei mesi, in corrispondenza della data di stacco della cedola.

La cedola semestrale, non cumulativa, è pari al tasso annuo del 6,5%. Nel caso in cui la facoltà di rimborso anticipato prevista, per il 19 gennaio 2026, non venisse esercitata, verrà determinata una nuova cedola a tasso fisso sommando lo spread originario al tasso mid swap in euro a cinque anni da rilevarsi al momento della data di ricalcolo. Tale nuova cedola resterà fissa per i successivi cinque anni e fino alla successiva data di ricalcolo.

Tale emissione si aggiunge a quelle effettuate, in data 11 aprile 2019 e 14 gennaio 2020, per un ammontare pari rispettivamente a 300 milioni e 400 milioni. Per entrambe le emissioni i titoli sono perpetui e potranno essere richiamati dall'emittente a partire rispettivamente dal 18 giugno 2024 e dal 21 gennaio 2025; in caso di non richiamo, la call potrà essere esercitata ogni cinque anni nel primo caso ed ogni 6 mesi per la seconda emissione. La cedola semestrale, non cumulativa, è fissata pari al tasso annuo rispettivamente dell'8,75% e del 6,125%. Nel caso in cui la facoltà di rimborso anticipato, prevista rispettivamente per il 18 giugno 2024 e per il 21 gennaio 2025, non venisse esercitata, verrà determinata una nuova cedola a tasso fisso sommando lo spread originario al tasso mid swap in euro a cinque anni da rilevarsi al momento della data di ricalcolo. Tale nuova cedola resterà fissa per i successivi cinque anni e fino alla successiva data di ricalcolo.

Per le suddette emissioni, in linea con le disposizioni della CRR per gli strumenti AT1, l'emittente ha piena discrezionalità nel decidere di non pagare le cedole, per qualsiasi ragione e per un periodo di tempo illimitato; la cancellazione è invece obbligatoria qualora si dovessero verificare determinate condizioni, tra le quali il verificarsi dell'evento attivatore, ossia qualora il Common Equity Tier 1 (CET1) di Banco BPM (o il CET1 consolidato) dovesse essere inferiore al livello del 5,125% (cosiddetto "trigger event"). In aggiunta, gli interessi non sono cumulativi, in quanto qualsiasi ammontare che l'emittente dovesse decidere di non pagare o sarebbe obbligato a non pagare non sarà accumulato o pagabile in una data successiva. E' inoltre previsto che al verificarsi del "trigger event", il capitale sarebbe irrevocabilmente e obbligatoriamente oggetto di cancellazione (cosiddetto "write down") per un ammontare necessario a riportare il CET1 (di Banco BPM o del Gruppo) al 5,125%. Il capitale oggetto di cancellazione potrebbe essere ripristinato (cosiddetto "write up"), al ricorrere di determinate condizioni, e comunque a completa discrezione dell'emittente, anche nell'ipotesi in cui Banco BPM dovesse decidere di rimborsare anticipatamente l'emissione. In base a quanto in precedenza illustrato, le suddette emissioni si configurano alla stregua di "strumenti di capitale", ai sensi del principio contabile IAS 32, come illustrato nelle politiche contabili riportate nel paragrafo "16 - Altre informazioni" della successiva sezione "A.2 – Parte relativa alle principali voci di bilancio".

Nel bilancio al 31 dicembre 2021, il corrispettivo incassato dalle suddette emissioni, dedotti i costi di transazione direttamente attribuibili al netto dei correlati effetti fiscali (7,2 milioni), trova rappresentazione nella voce di patrimonio netto "140. Strumenti di capitale", per un ammontare pari a 1.092,8 milioni.

In coerenza con la natura degli strumenti, le cedole sono rilevate a riduzione del patrimonio netto, nella voce "150. Riserve", se e nella misura in cui risultano pagate. Nel corso dell'esercizio 2021 il patrimonio netto si è ridotto di 46,2 milioni, per effetto del pagamento delle cedole relative alle emissioni AT1 (63,8 milioni), al netto del relativo effetto fiscale (imposta IRES) di 17,6 milioni. Trattasi, in particolare, delle due cedole semestrali relative alle emissioni effettuate negli esercizi 2019 e 2020, rispettivamente pari a 26,3 milioni e 24,5 milioni, e della cedola semestrale per l'emissione del 2021 che ammonta a 13,0 milioni.

Business Model "Hold to Collect" - vendite

Nel corso del 2021, sono state deliberate operazioni di cessione di titoli di debito classificati nel portafoglio delle "Attività finanziarie valutate al costo ammortizzato" per un valore nominale pari a circa 2 miliardi, quasi interamente riconducibili ad operazioni di vendita a termine ("vendite forward") di alcuni titoli di Stato italiani da parte della Capogruppo. Al 31 dicembre 2021 gli effetti economici delle suddette operazioni non sono risultati significativi, in quanto per le vendite forward saranno rilevati solamente alla data di regolamento a termine, ossia nell'esercizio 2022.

Trattandosi di esposizioni classificate nel portafoglio delle "Attività finanziarie valutate al costo ammortizzato", ossia nel portafoglio detenuto con l'obiettivo di incassare i flussi di cassa contrattuali (cosiddetto Business Model "Hold to Collect", HTC), il principio contabile IFRS 9 prevede che la loro cessione sia ammissibile nel rispetto di determinate soglie di significatività e di frequenza, in prossimità della scadenza, in presenza di un incremento significativo del rischio di credito o al ricorrere di circostanze eccezionali.

Al riguardo si rappresenta che le operazioni di cessione deliberate dal Gruppo nel corso dell'esercizio 2021 sono avvenute nel rispetto delle soglie di significatività e di frequenza, declinate nelle politiche contabili di Gruppo. In particolare, le vendite di titoli di debito, cash e forward, deliberate da Banco BPM nel corso del 2021 corrispondono a

circa il 9,3% del valore nominale dei titoli in essere al 1° gennaio 2021 e quindi entro il limite della soglia di significatività del 10% del valore nominale del portafoglio titoli ad inizio anno, definite nelle suddette politiche contabili. Risulta inoltre rispettata anche la soglia di frequenza annua, definita nei termini di dodici operazioni annue. Per la declinazione delle predette soglie, unitamente agli altri indicatori/limiti di ammissibilità delle vendite, si fa rinvio alla successiva parte "A.2 Parte relativa alle principali voci di bilancio", paragrafo "3 – Attività finanziarie valutate al costo ammortizzato".

In aggiunta, nel corso del 2021 hanno trovato perfezionamento le vendite a termine di titoli di Stato italiani conseguenti all'esecuzione di contratti forward stipulati nell'ultimo semestre dell'esercizio 2020, per un ammontare complessivo pari a 1.575 milioni in termini di valore nominale, nel rispetto della soglia annua di ammissibilità delle vendite del 10% prevista per l'esercizio 2020. Il risultato di tali vendite, contabilizzato nella voce "100. Utile (perdite) da cessione o riacquisto di: a) attività finanziarie valutate al costo ammortizzato" è complessivamente positivo per circa 102 milioni.

Da ultimo si deve rilevare che la gestione dei titoli di debito classificati nei portafogli "HTC", così come per quelli "Hold To Collect and Sell", prosegue in continuità con le scelte operate nei precedenti esercizi; nel corso dell'esercizio, infatti, non si è verificato alcun cambiamento di business model che abbia comportato la necessità di riclassificare il portafoglio titoli come pure non è intervenuta alcuna modifica in merito alle politiche contabili relative ai criteri di ammissibilità delle vendite HTC.

Progetto Rockets - operazioni di cessione di un portafoglio creditizio classificato a sofferenza

Come illustrato nella sezione "Fatti di rilievo del periodo" della Relazione sulla gestione del Gruppo, in data 3 giugno 2021 è stata perfezionata la cessione di un portafoglio di crediti classificati a sofferenza, mediante un'operazione di cartolarizzazione (c.d. "Project Rockets") finalizzata all'ottenimento della garanzia statale sui titoli senior (cosiddetta GACS "Garanzia Cartolarizzazione Sofferenze"), ai sensi del Decreto del MEF del 15 luglio 20211 .

L'operazione, che è stata realizzata da Banco BPM con Credito Fondiario in qualità di Master e Corporate Servicer e CF Liberty Servicing S.p.A. (ora "Gardant Liberty Servicing S.p.A.) come Special Servicer del portafoglio, ha come sottostante crediti a sofferenza originati dal Gruppo per un importo lordo pari a circa 1,5 miliardi, di cui circa la metà non garantiti (importo riferito alla data di valutazione contrattualmente stabilita nel 31 dicembre 2020).

In data 3 giugno 2021 è stato quindi stipulato il contratto di cessione tra Banco BPM e la società veicolo "Aurelia SPV S.r.l.".

Al fine di finanziare l'acquisto dei crediti, in data 22 giugno 2021, la società veicolo ha emesso le seguenti tre tranche di titoli ABS:

  • Senior (Class A) per 342 milioni (22,7% dell'importo lordo). Tali titoli presentano un rating pari all'investment grade (DBRS Morningstar: BBB; Scope Ratings Gmb: BBB);
  • Mezzanine (Class B) per 40 milioni;
  • Junior (Class J) per 12 milioni.

Per il titolo senior, in data 19 gennaio 2022, è pervenuta comunicazione in merito alla concessione della GACS, ai sensi del D.L. 18/2016, avvenuta con decreto del Ministro dell'economia e delle finanze firmato il 23 dicembre 2021.

Nel rispetto della retention rule stabilita dalle disposizioni di vigilanza, il Gruppo Banco BPM ha mantenuto la proprietà del 5% delle tranche Mezzanine e Junior, mentre in data 25 giugno 2021 ha ceduto a Orado Investments S.A.R.L - società controllata dai fondi Elliott - il 95% dei titoli Mezzanine ed il 95% dei titoli Junior. Banco BPM ha invece mantenuto anche la proprietà della totalità dei titoli Senior.

1 Decreto pubblicato nella G.U. del 3 agosto 2021 che ha esteso fino al 14 giugno 2022 lo schema di garanzia per le operazioni della specie previsto già dal Decreto MEF del 3 agosto 2016 e successive modifiche ed integrazioni.

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A seguito della sottoscrizione delle suddette tranche da parte di terzi, si sono verificati i presupposti per la cancellazione dal bilancio del portafoglio delle sofferenze cedute, risultando trasferiti in modo sostanziale i relativi diritti e benefici. L'effetto economico consolidato, direttamente ed indirettamente, correlato al portafoglio oggetto di cessione è complessivamente negativo per 134,6 milioni, e risulta esposto nelle seguenti voci di conto economico:

  • "100. a) Utili (perdite) da cessione di attività finanziarie valutate al costo ammortizzato", per un ammontare negativo di 214,4 milioni, corrispondente al minor corrispettivo della cessione rispetto al valore di carico dei crediti;
  • "10. Interessi attivi" per 6,9 milioni, conseguente all'effetto positivo dovuto al passaggio del tempo, rilevato fino alla data di cessione per le posizioni cedute;
  • "130. a) Rettifiche/Riprese di valore nette per rischio di credito su attività finanziarie valutate al costo ammortizzato" per un ammontare positivo pari 72,9 milioni, corrispondente all'effetto indiretto conseguente al rilascio dei fondi costituiti al 31 dicembre 2020 nell'ottica dello scenario di vendita, al fine di adeguare i nuovi obiettivi di vendita a quelli residui, dopo la cessione del portafoglio in esame.

Alla luce di quanto in precedenza illustrato, al 31 dicembre 2021 il Gruppo detiene:

  • la totalità dei titoli Senior classificati nel portafoglio delle "Attività finanziarie valutate al costo ammortizzato: b) Crediti verso la clientela", per un valore di bilancio pari a 341,7 milioni;
  • il 5% dei titoli Mezzanine ed il 5% dei titoli junior classificati nel portafoglio delle "Altre attività finanziarie obbligatoriamente valutate al fair value" per un valore di bilancio pari a 0,6 milioni, interamente riferito alla tranche Mezzanine. La valorizzazione al fair value ha assunto come riferimento il prezzo della transazione di vendita, come sopra illustrata, che è stato considerato quale livello 3 nella gerarchia di fair value.

Per completezza si segnala che tra le attività finanziarie valutate al costo ammortizzato figura altresì il finanziamento concesso alla società veicolo ("limited recourse loan") per un ammontare pari a 15,7 milioni, remunerato ad un tasso di interesse fisso annuo pari all'1,75%, anche al fine di costituire una riserva di cassa pari al 4,5% dei titoli senior in essere. Al riguardo si deve precisare che tale finanziamento non rappresenta alcuna forma di supporto creditizio nei confronti della cartolarizzazione; nella cascata dei pagamenti il rimborso del finanziamento in esame, infatti, è antergato rispetto al pagamento del capitale dei titoli senior e al pagamento del capitale e degli interessi dei titoli mezzanine.

Riallineamento delle divergenze tra il valore fiscale ed il maggior valore contabile (D.L. 14 agosto 2020)

L'art. 110 del D.L. 14 agosto 2020, n. 104 (c.d. Decreto "Agosto") ha reintrodotto la possibilità, per le società che redigono il bilancio d'esercizio secondo i principi contabili IAS/IFRS, di riallineare le divergenze tra i valori fiscali e quelli contabili relativi ai beni materiali (esclusi i bene merce) e immateriali (esclusi gli avviamenti) e alle partecipazioni immobilizzate. Il citato articolo è stato integrato dalla Legge di Bilancio 2021 che, all'art. 1 comma 83, ha previsto la possibilità di effettuare il riallineamento anche all'avviamento e alle altre attività immateriali risultanti dal bilancio dell'esercizio in corso al 31 dicembre 2019.

La citata normativa prevede che l'opzione del riallineamento poteva essere esercitata mediante il versamento della prima rata dell'imposta sostitutiva entro il 30 giugno 2021. L'importo da riallineare doveva essere determinato con riferimento ai valori contabili risultanti dal bilancio dell'impresa riferito al 2019, ma nei limiti dell'importo ancora presente nel bilancio 2020.

Nel mese di giugno 2021 Banco BPM ed alcune società del Gruppo (Bipielle Real Estate, Release e Banca Akros) hanno deliberato di avvalersi della facoltà di riallineare il valore fiscale di alcune unità immobiliari ai maggiori valori contabili iscritti nel bilancio al 31 dicembre 2020. L'importo riallineato è risultato complessivamente pari a 1.003,5 milioni, attribuibile per 702,9 milioni ad immobili ad uso funzionale (IAS 16) e per 300,6 milioni ad immobili ad uso investimento (IAS 40). Il beneficio del riallineamento ammonta complessivamente a 277,5 milioni, pari alla differenza tra il costo per l'imposta sostitutiva (30,1 milioni) - corrispondente al 3% del valore riallineato - e la fiscalità determinata in base alle ordinarie aliquote di tassazione delle società interessate dal riallineamento (307,6 milioni). Detto beneficio è riferito per 202,9 milioni ad immobili ad uso strumentale e per 74,6 milioni ad immobili ad uso investimento.

Ai fini dell'effettivo conseguimento del suddetto beneficio, è tuttavia previsto un meccanismo (recapture) in base al quale, qualora l'unità il cui valore fiscale è stato riallineato al valore contabile dovesse essere ceduta a terzi prima del 1° gennaio 2024, il calcolo delle plusvalenze e delle minusvalenze fiscali - rispettivamente da tassare e da

dedurre - sarebbe effettuato assumendo a riferimento il valore fiscale anteriore al riallineamento, portando a riduzione delle imposte dovute l'imposta sostitutiva già pagata.

In termini contabili, tale beneficio è conseguito mediante lo storno delle passività per imposte differite (DTL – Deferred Tax Liabilities) iscritte in bilancio a fronte del disallineamento fiscale e la rilevazione del debito tributario per l'imposta sostitutiva da corrispondere.

La rilevazione contabile dei suddetti effetti è avvenuta/avverrà accreditando il conto economico o le riserve patrimoniali, in funzione della natura e delle modalità con le quali erano state rilevate le passività per imposte differite da rilasciare sui disallineamenti in esame, come di seguito meglio precisato.

Per gli immobili ad uso investimento, atteso che tali immobili potrebbero essere oggetto di cessione anche prima del termine del periodo di recapture, si è ritenuto che lo storno delle passività per imposte differite possa essere rilevato solo quando sarà certo che le differenze temporanee che hanno comportato la rilevazione delle suddette passività non sussisteranno più, ovvero al termine del periodo di recapture (1° gennaio 2024). Per tale motivo nessun beneficio economico è stato rilevato nel bilancio al 31 dicembre 2021 a fronte del riallineamento dei valori dei suddetti immobili.

Diversamente, per gli immobili ad uso funzionale, non essendo prevedibile una loro cessione entro il termine del periodo di recapture, il venir meno delle differenze temporanee può ritenersi certo e conseguentemente si è provveduto allo storno delle relative passività per imposte differite. ll beneficio patrimoniale complessivamente rilevato al 31 dicembre 2021 è pari 202,9 milioni, di cui 81,7 milioni in contropartita del conto economico e 121,2 milioni in contropartita delle riserve da valutazione.

Da ultimo, si deve segnalare che, in ragione del predetto riallineamento, in capo a Banco BPM e alle singole società che hanno effettuato il riallineamento si è reso necessario iscrivere un vincolo di tassabilità in caso di distribuzione (cosiddetta riserva in sospensione di imposta ai fini fiscali) per un ammontare corrispondente ai maggiori valori riallineati al netto dell'imposta sostitutiva. Al riguardo si precisa che, a seguito delle intercorse fusioni di Bipielle Real Estate e Release nella Capogruppo, l'obbligo di istituire il vincolo fiscale per i riallineamenti deliberati delle suddette controllate è posto a carico dell'Assemblea dei Soci di Banco BPM. Ne consegue che per Banco BPM il vincolo fiscale da apporre sulle riserve, conseguente all'esercizio della facoltà di riallineamento del valore fiscale degli immobili al loro valore contabile - effettuato dalla stessa Capogruppo e dalle società incorporate Bipielle Real Estate S.p.A. e Release S.p.A. - ammonta complessivamente a 605,6 milioni. Nella determinazione di tale vincolo si sono considerati i chiarimenti dell'Agenzia delle Entrate forniti con la circolare n. 6/E del 1°marzo 2022, in base al quale il vincolo fiscale sulle riserve della società incorporante deve essere istituito se e nel limite in cui vi sia la rilevazione di un avanzo di fusione.

Si ricorda che il riallineamento in esame si aggiunge a quello già deliberato dal Consiglio di Amministrazione della Capogruppo del 26 gennaio 2021 in merito al riallineamento delle attività immateriali. Il valore riallineato al 31 dicembre 2020 delle citate attività ammonta complessivamente a 426,9 milioni (rappresentato da marchi per 263,4 milioni e client relationship per 163,5 milioni).

In ragione del predetto riallineamento, i cui benefici economici risultano già riflessi nel bilancio di Banco BPM al 31 dicembre 2020, l'Assemblea degli Azionisti del 15 aprile 2021 ha provveduto a necessario iscrivere un vincolo di tassabilità sulle riserve per un ammontare pari a 414,1 milioni.

Con riferimento al riallineamento del valore dei marchi (pari a 263,4 milioni), si segnala che per effetto delle novità normative introdotte con la Legge 234/2021 (Legge di Bilancio 2022), pubblicata in G.U. il 31 dicembre 2021 il periodo di ammortamento fiscale1 dei valori è stato esteso da 18 anni a 50 anni. L'opzione per il riallineamento esercitata rimane comunque economicamente conveniente. Al riguardo si deve segnalare che le modifiche normative in esame non hanno comportato alcun impatto economico sull'esercizio 2021.

Investimenti nello Schema Volontario del Fondo Interbancario di Tutela dei Depositi

Nell'ambito degli accordi sottoscritti in data 14 febbraio 2022 da parte del Fondo Interbancario di Tutela dei Depositi (FITD) con BPER Banca è previsto che lo Schema Volontario ceda a quest'ultima Banca la partecipazione detenuta in Banca Carige (80%) ad un prezzo simbolico di 1 euro e il prestito subordinato per un corrispettivo pari al valore nominale; le suddette operazioni saranno perfezionate, subordinatamente alle autorizzazioni di legge, previa capitalizzazione di Banca Carige, a carico del FITD, per un ammontare pari a 530 milioni.

1 Sotto il profilo contabile i suddetti marchi sono considerati attività immateriali a vita indefinita e quindi non sono oggetto di ammortamento.

Al 31 dicembre 2021 Banco BPM e le banche del Gruppo – Banca Akros e Banca Aletti – detengono indirettamente un investimento in Banca Carige ed in altri strumenti finanziari per il tramite dello Schema Volontario del FITD. Al 31 dicembre 2021 il valore dei suddetti investimenti iscritto nel bilancio consolidato del Banco BPM risulta essere stato integralmente svalutato.

Contribuzioni ai sistemi di garanzia dei depositi e a meccanismi di risoluzione

A seguito del recepimento nell'ordinamento nazionale, delle Direttive 2014/49/UE (Deposit Guarantee Schemes Directive –"DGSD") del 16 aprile 2014 e 2014/59/UE (Bank Recovery and Resolution Directive – "BRRD") del 15 maggio 2014, a partire dall'esercizio 2015, gli enti creditizi sono obbligati a fornire le risorse finanziarie necessarie per il finanziamento del Fondo Interbancario di Tutela dei Depositi (FITD) e del Fondo di Risoluzione Nazionale (confluito nel Fondo di Risoluzione Unico (FRU) a partire dal 2016), tramite il versamento di contributi ordinari ex ante da versare annualmente, fino al raggiungimento di un determinato livello obiettivo. Qualora i mezzi finanziari disponibili del FITD e/o del FRU non dovessero risultare sufficienti, rispettivamente per garantire il rimborso ai depositanti protetto o per finanziare la risoluzione, è previsto che gli enti creditizi debbano provvedere mediante versamento di contributi straordinari.

Le contribuzioni sono oggetto di rilevazione nella voce di conto economico "190. b) Altre spese amministrative", in applicazione dell'interpretazione IFRIC 21 "Tributi" in base alla quale la passività relativa al pagamento di un tributo nasce nel momento in cui si verifica il cosiddetto "fatto vincolante", ossia nel momento in cui sorge l'obbligazione al pagamento della quota annuale. Nel caso di specie, sotto il profilo contabile, le contribuzioni sono considerate assimilabili ad un tributo ed il momento dell'insorgenza del "fatto vincolante" è stato individuato nel primo trimestre per il FRU (1° gennaio di ogni esercizio) e nel terzo trimestre per il FITD (30 settembre di ogni esercizio).

In aggiunta, si segnala che nel mese di giugno 2021 sono state richiamate da Banca d'Italia contribuzioni addizionali al Fondo di Risoluzione Nazionale, per far fronte alle esigenze finanziarie connesse con gli interventi di risoluzione effettuati anteriormente all'avvio del FRU. Nel dettaglio, trattasi degli interventi avviati nel mese di novembre 2015 dalla Banca d'Italia, in qualità di autorità nazionale di risoluzione - ai sensi del decreto legislativo 16 novembre 2016, n. 180 - nei confronti delle seguenti quattro banche: Cassa di risparmio di Ferrara S.p.A., Banca delle Marche S.p.A., Banca popolare dell'Etruria e del Lazio. Ai sensi della citata interpretazione IFRS 21, tale contribuzione addizionale è stata rilevata nel secondo trimestre del 2021 nella voce di conto economico "190. b) Altre spese amministrative", tenuto conto che prima della richiesta di pagamento non risulta esserci alcun impegno, come anche precisato nella comunicazione di Banca d'Italia1 .

Per ulteriori dettagli sulle contribuzioni addebitate nell'esercizio 2021 si fa rinvio a quanto illustrato nella "Sezione 12 - Spese amministrative" della Parte C – Informazioni sul conto economico" della presente Nota integrativa.

A.2 - PARTE RELATIVA ALLE PRINCIPALI VOCI DI BILANCIO

Di seguito si riportano i principi contabili, dettagliati per voce di bilancio, che sono stati adottati per la predisposizione del bilancio consolidato al 31 dicembre 2021, con riferimento alle fasi di classificazione, iscrizione, valutazione e cancellazione delle diverse poste dell'attivo e del passivo, così come per le modalità di riconoscimento dei ricavi e dei costi. Detti principi risultano allineati a quelli adottati per la redazione del bilancio consolidato comparativo al 31 dicembre 2020.

1 &quot;L'importo complessivo annualmente dovuto dagli intermediari è comunicato tempo per tempo dalla Banca d'Italia e ripartito tra ciascuno di essi in misura proporzionale all'ammontare delle contribuzioni annuali dovute dai medesimi soggetti al Fondo di risoluzione unico europeo. La contribuzione addizionale nell'anno di riferimento è dovuta solo dagli intermediari per i quali sussista un obbligo contribuito nei confronti del Fondo di risoluzione unico per lo stesso anno. A tale fine assume rilievo la qualifica di banca alla data di riferimento individuata anno per anno dal Comitato di risoluzione unico nell'arco temporale definito dalla Banca d'Italia"

1 - Attività finanziarie valutate al fair value con impatto a conto economico

Criteri di classificazione

Sono classificate in questa categoria le attività finanziarie diverse da quelle classificate tra le "Attività finanziarie valutate al fair value con impatto sulla redditività complessiva" e tra le "Attività finanziarie valutate al costo ammortizzato". Vi rientrano:

  • i titoli di debito o i finanziamenti a cui è associato un Business Model "Other", ossia una modalità di gestione delle attività finanziarie non finalizzata alla raccolta dei flussi finanziari contrattuali (Business Model "Hold to collect") oppure alla raccolta dei flussi di cassa contrattuali e alla vendita di attività finanziarie (Business Model "Hold to collect and Sell");
  • i titoli di debito, i finanziamenti e le quote di OICR i cui termini contrattuali non prevedono esclusivamente rimborsi del capitale e pagamenti dell'interesse sull'importo del capitale da restituire (ossia che non superano il cosiddetto "SPPI test");
  • gli strumenti di capitale non qualificabili di controllo esclusivo, collegamento e controllo congiunto, detenuti per finalità di negoziazione o per i quali, in sede di prima rilevazione, non ci si è avvalsi dell'opzione di classificarli tra le "Attività finanziarie valutate al fair value con impatto sulla redditività complessiva";
  • i contratti derivati non aventi finalità di copertura e con un fair value positivo (derivati attivi). Per tali strumenti la compensazione con i derivati aventi un fair value negativo (derivati passivi) è consentita per le operazioni stipulate con la medesima controparte, qualora si abbia correntemente un diritto legale alla compensazione e si intenda regolarle su base netta.

Di seguito si forniscono informazioni di maggior dettaglio sulle tre sottovoci che compongono la categoria in esame, rappresentate da: "a) Attività finanziarie detenute per la negoziazione", "b) Attività finanziarie designate al fair value"; "c) Altre attività finanziarie obbligatoriamente valutate al fair value".

a) Attività finanziarie detenute per la negoziazione

Un'attività finanziaria (titoli di debito, titoli di capitale, finanziamenti, quote di OICR) è classificata come detenuta per la negoziazione se è gestita con l'obiettivo di realizzare i flussi finanziari mediante la vendita, ossia se è associata al Business Model "Other", in quanto:

  • acquisita al fine di essere venduta a breve;
  • fa parte di un portafoglio di strumenti finanziari che sono gestiti congiuntamente e per il quale esiste una provata strategia volta al conseguimento di profitti nel breve periodo.

Comprende altresì i contratti derivati aventi un fair value positivo, non designati nell'ambito di una relazione di copertura contabile. Fra i contratti derivati sono inclusi quelli incorporati in strumenti finanziari complessi, in cui il contratto primario è una passività finanziaria, che sono stati oggetto di rilevazione separata in quanto:

  • le loro caratteristiche economiche e i rischi non sono strettamente correlati alle caratteristiche del contratto sottostante;
  • gli strumenti incorporati, anche se separati, soddisfano la definizione di derivato;
  • gli strumenti ibridi cui appartengono non sono contabilizzati a fair value con le relative variazioni rilevate a conto economico.

Si considera come derivato uno strumento finanziario o altro contratto che presenta le seguenti caratteristiche:

  • il suo valore cambia in relazione alla variazione di un tasso di interesse, del prezzo di uno strumento finanziario, del prezzo di una merce, del tasso di cambio in valuta estera, di un indice di prezzi o di tassi, del merito di credito o di indici di credito o di altra variabile prestabilita ("sottostante") a condizione che, nel caso di variabile non finanziaria, questa non sia specifica di una delle parti contrattuali;
  • non richiede un investimento netto iniziale o richiede un investimento netto iniziale minore di quanto sarebbe richiesto per altri tipi di contratti da cui ci si aspetterebbe una simile risposta a cambiamenti di fattori di mercato;
  • è regolato a data futura.

b) Attività finanziarie designate al fair value

Un'attività finanziaria (titoli di debito e finanziamenti) può essere designata al fair value, in sede di rilevazione iniziale, con i risultati valutativi rilevati a conto economico, solo quando tale designazione consente di fornire una

migliore informativa, in quanto elimina o riduce notevolmente una mancanza di uniformità nella valutazione o nella rilevazione che altrimenti risulterebbe dalla valutazione di attività o passività o dalla rilevazione dei relativi utili e perdite su basi diverse (cosiddetto "accounting mismatch").

c) Altre attività finanziarie obbligatoriamente valutate al fair value

Le altre attività finanziarie obbligatoriamente valutate al fair value rappresentano una categoria residuale e sono composte dagli strumenti finanziari che non possiedono i requisiti, in termini di business model o di caratteristiche dei flussi finanziari, per la classificazione tra le attività finanziarie valutate al costo ammortizzato o al fair value con impatto sulla redditività complessiva. Nel dettaglio, vi rientrano:

  • titoli di debito o finanziamenti i cui termini contrattuali non prevedono esclusivamente rimborsi del capitale e pagamenti dell'interesse sull'importo del capitale da restituire (ossia che non superano il cosiddetto "SPPI test");
  • quote di OICR;
  • strumenti di capitale non detenuti per la negoziazione, per i quali non si è fatto ricorso all'opzione di classificarli tra le attività finanziarie valutate al fair value con impatto sulla redditività complessiva.

Criteri di iscrizione

L'iscrizione iniziale delle attività finanziarie avviene alla data di regolamento per i titoli di debito, i titoli di capitale e le quote di OICR, alla data di erogazione per i finanziamenti e alla data di sottoscrizione per i contratti derivati. All'atto della rilevazione iniziale le attività finanziarie valutate al fair value con impatto a conto economico vengono rilevate al fair value, che normalmente corrisponde al corrispettivo pagato, senza considerare i costi o i proventi di transazione direttamente attribuibili allo strumento finanziario, che vengono imputati nel conto economico.

Criteri di valutazione e di rilevazione delle componenti reddituali

Successivamente alla rilevazione iniziale, le attività finanziarie valutate al fair value con impatto a conto economico sono valorizzate al fair value, con rilevazione delle variazioni in contropartita al conto economico. Per gli strumenti derivati, nel caso in cui il fair value di un'attività finanziaria diventi negativo, tale posta è contabilizzata come passività finanziaria di negoziazione.

Per la determinazione del fair value degli strumenti finanziari quotati in un mercato attivo vengono utilizzate quotazioni di mercato rilevate alla data di riferimento del bilancio. In assenza di un mercato attivo vengono utilizzati metodi di stima e modelli valutativi che tengono conto di tutti i fattori di rischio correlati agli strumenti e che sono basati su dati rilevabili sul mercato, quali: metodi basati sulla valutazione di strumenti quotati che presentano analoghe caratteristiche, calcoli di flussi di cassa scontati, modelli di determinazione del prezzo di opzioni, valori rilevati in recenti transazioni comparabili. Per i titoli di capitale ed i correlati strumenti derivati per i quali non sia possibile determinare il fair value in maniera attendibile, il criterio del costo è utilizzato quale stima del fair value solo in via residuale e limitatamente a poche casistiche (non applicabilità dei metodi sopra richiamati o in presenza di una gamma di possibili valutazioni del fair value, tra le quali il costo rappresenta la stima più significativa).

Per le modalità di determinazione del fair value si fa rinvio alla successiva "Parte A.4 – Informativa sul fair value".

Gli utili e le perdite da negoziazione e le plusvalenze e le minusvalenze da valutazione del portafoglio di negoziazione, compresi i derivati connessi con le attività/passività finanziarie designate al fair value, sono iscritti nel conto economico nella voce "80. Risultato netto dell'attività di negoziazione". I medesimi effetti economici relativi alle attività finanziarie designate al fair value e a quelle obbligatoriamente valutate al fair value sono iscritti nella voce "110. Risultato netto delle altre attività e passività finanziarie valutate al fair value con impatto a conto economico", rispettivamente nelle sottovoci "a) attività e passività finanziarie designate al fair value" e "b) altre attività finanziarie obbligatoriamente valutate al fair value con impatto a conto economico".

Criteri di cancellazione

Le attività finanziarie vengono cancellate quando scadono i diritti contrattuali sui flussi finanziari derivanti dalle attività stesse o quando le attività finanziarie vengono cedute trasferendo sostanzialmente tutti i rischi ed i benefici ad esse connessi. In presenza di rinegoziazioni, i precedenti requisiti sussistono qualora le modifiche delle condizioni contrattuali siano ritenute sostanziali, come illustrato nel successivo paragrafo "16 – Altre informazioni – Rinegoziazioni" a cui si fa pertanto rinvio.

Nel caso in cui non sia possibile accertare il sostanziale trasferimento dei rischi e dei benefici, le attività finanziarie vengono cancellate dal bilancio qualora non sia mantenuto alcun tipo di controllo sulle stesse.

Infine, le attività cedute sono cancellate dal bilancio nel caso in cui venga mantenuto il diritto contrattuale a ricevere i flussi di cassa delle stesse, ma contestualmente venga assunta un'obbligazione contrattuale a pagare detti flussi ad un soggetto terzo, senza ritardo e solamente nella misura di quelli ricevuti.

Criteri di riclassifica

Le attività finanziarie valutate al fair value con impatto a conto economico, diverse dai titoli di capitale, possono essere riclassificate nelle categorie contabili delle "Attività finanziarie valutate al fair value con impatto sulla redditività complessiva" e delle "Attività finanziarie valutate al costo ammortizzato". Detta riclassifica può avvenire nella circostanza molto rara in cui l'entità decida di modificare il proprio modello di business per la gestione delle attività finanziarie. Il valore di trasferimento è rappresentato dal fair value alla data di riclassifica, con effetti prospettici a partire da tale data. In tal caso, il tasso di interesse effettivo dell'attività finanziaria riclassificata è determinato in base al suo fair value alla data di riclassifica, data che rappresenta il momento di iscrizione iniziale per l'allocazione dei diversi stadi di rischio creditizio (cosiddetto "stage assignment") ai fini dell'impairment.

2 - Attività finanziarie valutate al fair value con impatto sulla redditività complessiva

Criteri di classificazione

Nella presente categoria sono rilevate le attività finanziarie (titoli di debito e finanziamenti) qualora siano soddisfatte entrambe le seguenti condizioni:

  • l'obiettivo del loro possesso è rappresentato sia dalla raccolta dei flussi finanziari contrattuali che dalla vendita delle stesse (Business model "Hold to collect and Sell");
  • i relativi flussi contrattuali sono rappresentati unicamente da pagamenti di capitale e interessi sul capitale da restituire (ossia che prevedono il superamento del cosiddetto "SPPI test" – "Solely Payment of Principal and Interest test").

Nella categoria vengono rilevati, inoltre, i titoli di capitale, non detenuti per finalità di negoziazione e non qualificabili di controllo esclusivo, collegamento e controllo congiunto, per i quali si applica l'opzione di classificarli tra le attività finanziarie valutate al fair value con impatto sulla redditività complessiva. Tale opzione è esercitabile al momento dell'iscrizione iniziale del singolo strumento finanziario ed è irrevocabile.

Criteri di iscrizione

L'iscrizione iniziale dell'attività finanziaria avviene alla data di regolamento per i titoli di debito o di capitale ed alla data di erogazione nel caso dei finanziamenti.

All'atto della rilevazione iniziale le attività sono contabilizzate al fair value, che normalmente corrisponde al corrispettivo pagato, comprensivo dei costi o proventi di transazione direttamente attribuibili allo strumento stesso.

Criteri di valutazione e di rilevazione delle componenti reddituali

Successivamente alla rilevazione iniziale, le attività finanziarie classificate al fair value con impatto sulla redditività complessiva, rappresentate da titoli di debito e finanziamenti, continuano ad essere valutate al fair value, con la rilevazione a conto economico della quota di interesse in base al criterio del tasso di interesse effettivo, degli effetti da rivalutazione del cambio, delle perdite attese (impairment).

Gli utili o le perdite derivanti dalla variazione del fair value vengono invece rilevati in una specifica riserva di patrimonio netto ("120. Riserve da valutazione"), che sarà oggetto di riciclo nel conto economico al momento della cancellazione dell'attività finanziaria (voce "100. Utili (Perdite) da cessione o riacquisto di: b) attività finanziarie valutate al fair value con impatto sulla redditività complessiva").

Ad ogni chiusura di bilancio o di situazione infrannuale le citate attività sono assoggettate ad impairment al fine di stimare le perdite attese di valore relative al rischio di credito (cosiddette "Expected Credit Losses"), sulla base del modello di impairment previsto anche per le "Attività finanziarie valutate al costo ammortizzato". Dette rettifiche sono iscritte a conto economico nella voce "130. Rettifiche/Riprese di valore nette per rischio di credito relativo: a)

attività finanziarie valutate al fair value con impatto sulla redditività complessiva", in contropartita della specifica riserva da valutazione di patrimonio netto ("120. Riserve da valutazione"); lo stesso dicasi per i recuperi di parte o di tutte le svalutazioni effettuate in precedenti esercizi. Per approfondimenti sul modello di impairment si fa rinvio a quanto riportato nel successivo paragrafo "16 - Altre informazioni, Modalità di determinazione delle perdite di valore di attività finanziarie (impairment)".

Gli strumenti di capitale per i quali si è optato per la classificazione nella presente categoria sono valutati al fair value; gli utili e le perdite derivanti dalla variazione del fair value, al netto del relativo effetto fiscale, sono rilevati in contropartita di una specifica riserva di patrimonio netto ("120. Riserve da valutazione"). Gli importi rilevati in detta riserva non saranno mai oggetto di riciclo nel conto economico, nemmeno in caso di cessione dell'attività; in tal caso sarà necessario procedere ad una riclassifica in un'altra voce di patrimonio netto ("150. Riserve"). Nessuna svalutazione di conto economico è inoltre prevista per tali attività in quanto non assoggettate ad alcun processo di impairment. L'unica componente rilevata nel conto economico è rappresentata dai dividendi incassati ("70. Dividendi e proventi simili").

Per i titoli di capitale iscritti nella categoria, non quotati in un mercato attivo, il criterio del costo è utilizzato quale stima del fair value soltanto in via residuale e limitatamente a poche circostanze, ossia in caso di non applicabilità di tutti i metodi di valutazione illustrati nella precedente voce delle "Attività finanziarie valutate al fair value con impatto a conto economico", ovvero in presenza di un'ampia gamma di possibili valutazioni del fair value, nel cui ambito il costo rappresenta la stima più significativa.

Per le modalità di determinazione del fair value si fa rinvio ai criteri già illustrati per le "Attività finanziarie valutate al fair value con impatto a conto economico" ed alla successiva "Parte A.4 – Informativa sul fair value".

Criteri di cancellazione

Le attività finanziarie vengono cancellate quando scadono i diritti contrattuali sui flussi finanziari derivanti dalle attività stesse o quando le attività finanziarie vengono cedute trasferendo sostanzialmente tutti i rischi/benefici ad esse connessi. In presenza di rinegoziazioni, i precedenti requisiti sussistono qualora le modifiche delle condizioni contrattuali siano ritenute sostanziali, come illustrato nel successivo paragrafo "16 – Altre informazioni – Rinegoziazioni" a cui si fa pertanto rinvio.

Nel caso in cui non sia possibile accertare il sostanziale trasferimento dei rischi e dei benefici, le attività finanziarie vengono cancellate dal bilancio qualora non sia mantenuto alcun tipo di controllo sulle stesse.

Infine, le attività cedute sono cancellate dal bilancio nel caso in cui venga mantenuto il diritto contrattuale a ricevere i flussi di cassa delle stesse, ma contestualmente venga assunta un'obbligazione contrattuale a pagare detti flussi ad un soggetto terzo, senza ritardo e solamente nella misura di quelli ricevuti.

Criteri di riclassifica

Le attività finanziarie valutate al fair value con impatto sulla redditività complessiva, diverse dai titoli di capitale, possono essere riclassificate nelle categorie contabili delle "Attività finanziarie valutate al fair value con impatto a conto economico" e delle "Attività finanziarie valutate al costo ammortizzato". Detta riclassifica può avvenire nella circostanza molto rara in cui l'entità decida di modificare il proprio modello di business per la gestione delle attività finanziarie. Il valore di trasferimento è rappresentato dal fair value alla data della riclassifica, con effetti prospettici a partire da tale data.

In caso di riclassifica tra le "Attività finanziarie valutate al costo ammortizzato" l'utile/perdita cumulato nella riserva da valutazione è eliminato in contropartita di una rettifica del fair value dell'attività finanziaria alla data di riclassifica.

In caso di riclassifica tra le "Attività finanziarie valutate al fair value con impatto a conto economico" l'utile/perdita cumulato nella riserva da valutazione è riclassificato dal patrimonio netto al conto economico.

3 - Attività finanziarie valutate al costo ammortizzato

Criteri di classificazione

Nella presente categoria sono rilevate le attività finanziarie (finanziamenti e titoli di debito) qualora siano soddisfatte entrambe le seguenti condizioni:

  • l'obiettivo del loro possesso è rappresentato dalla raccolta dei flussi finanziari contrattuali (Business model "Hold to Collect");
  • i relativi flussi contrattuali sono rappresentati unicamente da pagamenti di capitale e interessi sul capitale da restituire (ossia che prevedono il superamento del cosiddetto "SPPI test").

In particolare, vi rientrano gli impieghi concessi alla clientela e, ad eccezione di quelli "a vista, alle banche - in qualsiasi forma tecnica - ed i titoli di debito che rispettano i requisiti illustrati precedentemente.

Sono altresì da ricondurre in tale voce i crediti originati da operazioni di leasing finanziario che, conformemente all'IFRS 16, vengono rilevati come credito in quanto trasferiscono rischi e benefici al locatario, compresi i valori riferiti ai beni in attesa di essere concessi in locazione finanziaria, inclusi gli immobili in corso di costruzione.

Sono inoltre incluse le operazioni di "Pronti contro termine" con obbligo di vendita a termine dei titoli e le operazioni di "Prestito titoli" con versamento di garanzia in denaro che rientra nella piena disponibilità del prestatore, per l'importo corrisposto a pronti, qualora le caratteristiche di tali operazioni siano tali da non comportare l'iscrizione nel portafoglio di proprietà del titolo oggetto di riporto o di prestito, non avendone acquisito alcun rischio e beneficio.

Nella categoria in esame rientrano, infine, i crediti di funzionamento connessi con la fornitura di servizi finanziari come definiti nel Testo Unico Bancario e nel Testo Unico della Finanza.

Criteri di iscrizione

L'iscrizione iniziale dell'attività finanziaria avviene alla data di regolamento per i titoli di debito e alla data di erogazione per i finanziamenti. All'atto della rilevazione iniziale le attività finanziarie classificate nella presente categoria sono rilevate al fair value, che normalmente corrisponde al corrispettivo pagato, comprensivo degli eventuali costi e proventi direttamente attribuibili allo strumento stesso.

Nello specifico, la prima iscrizione di un credito avviene alla data di erogazione sulla base del fair value dello strumento finanziario. Quest'ultimo è normalmente pari all'ammontare erogato, o al prezzo di sottoscrizione, comprensivo dei costi/proventi direttamente riconducibili al singolo credito e determinabili sin dall'origine dell'operazione, ancorché liquidati in un momento successivo. Sono esclusi i costi che, pur avendo le caratteristiche suddette, sono oggetto di rimborso ad opera della controparte debitrice o sono inquadrabili tra i normali costi interni di carattere amministrativo.

Nel caso in cui non vi sia coincidenza tra la data di sottoscrizione del contratto di credito e quella di erogazione delle somme pattuite, si provvede ad iscrivere un impegno ad erogare fondi che sarà oggetto di chiusura in sede di effettiva erogazione delle somme.

Criteri di valutazione e di rilevazione delle componenti reddituali

Dopo la rilevazione iniziale, le attività finanziarie in esame sono valutate al costo ammortizzato, pari al valore di prima iscrizione diminuito dei rimborsi di capitale, diminuito o aumentato dell'ammortamento - calcolato col metodo del tasso di interesse effettivo - della differenza tra l'ammontare erogato e quello rimborsabile a scadenza, riconducibile tipicamente ai costi/proventi imputati direttamente al singolo credito.

Il tasso di interesse effettivo è individuato calcolando il tasso che eguaglia il valore attuale dei flussi futuri dell'attività, per capitale ed interesse, all'ammontare erogato inclusivo dei costi/proventi ricondotti all'attività. La stima dei flussi finanziari deve tenere conto di tutte le clausole contrattuali che possono influire sugli importi e sulle scadenze, senza considerare invece le perdite attese sull'attività. Tale modalità di contabilizzazione, utilizzando una logica finanziaria, consente di distribuire l'effetto economico, lungo la vita residua attesa dell'attività, di tutti i costi di transazione, commissioni, premi o sconti considerati parte integrante del tasso di interesse effettivo. Il metodo del costo ammortizzato non viene utilizzato per le attività la cui breve durata fa ritenere trascurabile l'effetto dell'applicazione della logica di attualizzazione. Dette attività vengono valorizzate al costo storico e gli eventuali costi/proventi agli stessi riferibili sono attribuiti a conto economico in modo lineare lungo la durata contrattuale del credito. Analogo criterio di valorizzazione viene adottato per le attività senza una scadenza definita o a revoca.

Il valore di bilancio delle attività finanziarie al costo ammortizzato è rettificato al fine di tenere conto dell'eventuale fondo a copertura delle perdite attese. Ad ogni chiusura di bilancio o di situazione infrannuale le citate attività sono infatti assoggettate ad impairment con l'obiettivo di stimare le perdite attese di valore relative al rischio di credito (cosiddette "ECL - Expected Credit Losses"). Dette perdite sono rilevate a conto economico nella voce "130. Rettifiche/Riprese di valore nette per rischio di credito". Qualora si dovesse riscontrare l'insussistenza di ragionevoli aspettative di recupero, l'esposizione lorda è oggetto di stralcio (cosiddetto "write-off"): in tal caso, si procederà a ridurre l'esposizione lorda per l'ammontare ritenuto non recuperabile, in contropartita dello storno del fondo a copertura delle perdite attese e delle perdite di valore di conto economico, per la parte non coperta dal fondo. Per ulteriori dettagli sul trattamento contabile dei "write off" si fa rinvio a quanto illustrato nel successivo paragrafo relativo ai "criteri di cancellazione".

In maggior dettaglio, il modello di impairment prevede la classificazione delle attività in tre distinti "Stage" (Stage 1, Stage 2, Stage 3), in funzione dell'evoluzione del merito creditizio del debitore, a cui corrispondono diversi criteri di misurazione delle perdite attese:

  • Stage 1: vi rientrano le attività finanziarie non deteriorate (performing) per le quali non si sia osservato un significativo deterioramento del rischio di credito rispetto alla data di rilevazione iniziale oppure il cui rischio di credito sia ritenuto basso. L'impairment è basato sulla stima di perdita attesa avente a riferimento un orizzonte temporale pari ad un anno (perdita attesa che risulti da eventi di default sull'attività finanziaria che siano ritenuti possibili entro un anno dalla data di riferimento);
  • Stage 2: vi rientrano le attività finanziarie non deteriorate (performing) che hanno subito un significativo deterioramento del rischio di credito rispetto alla rilevazione iniziale (cosiddetto SICR – "Significant Increase in Credit Risk"). L'impairment è commisurato alla stima della perdita attesa avente a riferimento un orizzonte temporale pari all'intera vita residua dell'attività finanziaria;
  • Stage 3: rappresentato dalle attività finanziarie deteriorate, caratterizzate da una probabilità di default pari al 100%, da valutare sulla base di una stima della perdita attesa lungo tutta la vita dello strumento.

Per le attività performing le perdite attese vengono determinate secondo un processo collettivo in funzione di alcuni parametri di rischio rappresentati dalla probabilità di default (PD), dal tasso di perdita in caso di default (LGD) e dal valore dell'esposizione (EAD), derivanti dai modelli interni di calcolo del rischio di credito regolamentare, opportunamente adeguati per tenere conto dei requisiti specifici previsti dalla normativa contabile.

Per le attività deteriorate, ossia per le attività per le quali oltre ad un incremento significativo del rischio di credito siano state riscontrate evidenze obiettive di perdita di valore, le perdite di valore sono quantificate sulla base di un processo valutazione - analitica o forfettaria in base a categorie omogenee di rischio - volto a determinare il valore attuale dei previsti flussi futuri recuperabili, scontati sulla base del tasso di interesse effettivo originario o di una sua ragionevole approssimazione, laddove il tasso originario non sia direttamente reperibile.

Nel novero delle attività deteriorate rientrano le esposizioni alle quali è stato attribuito lo status di sofferenza, inadempienza probabile o di scaduto/sconfinante da oltre novanta giorni secondo le definizioni stabilite dalla vigente normativa di vigilanza (Circolare di Banca d'Italia n. 272 "Matrice dei conti") e richiamate dalla Circolare di Banca d'Italia n. 262, in quanto ritenute coerenti con la normativa contabile prevista dall'IFRS 9 in termini di evidenze obiettive di impairment.

In presenza di scenari di vendita, la determinazione dei flussi di cassa è basata, oltre che sulla previsione dei flussi recuperabili mediante l'attività di gestione interna, anche sulla base dei flussi ricavabili dall'eventuale cessione sul mercato, secondo l'approccio multi-scenario descritto nel successivo paragrafo "16 - Altre informazioni, Modalità di determinazione delle perdite di valore di attività finanziarie (impairment)".

l flussi di cassa previsti tengono altresì conto delle attese in termini di tempi di recupero e del presumibile valore netto di realizzo di eventuali garanzie.

Per le posizioni a tasso fisso, il tasso effettivo originario utilizzato per l'attualizzazione dei previsti flussi di recupero, determinato come in precedenza illustrato, rimane invariato nel tempo ancorché intervenga una modifica del tasso contrattuale imputabile a difficoltà finanziarie del debitore.

Per le posizioni a tasso di interesse variabile, il tasso utilizzato per l'attualizzazione dei flussi è oggetto di aggiornamento relativamente ai parametri di indicizzazione (esempio Euribor), mantenendo invece costante lo spread originariamente fissato.

Il valore originario delle attività finanziarie viene ripristinato negli esercizi successivi, a fronte di un miglioramento della qualità creditizia dell'esposizione rispetto a quella che ne aveva comportato la precedente svalutazione. La ripresa di valore è iscritta nel conto economico alla stessa voce e, in ogni caso, non può superare il costo ammortizzato che l'attività avrebbe avuto in assenza di precedenti rettifiche.

Per approfondimenti sul modello di impairment si fa rinvio a quanto riportato nel successivo paragrafo "16 - Altre informazioni, Modalità di determinazione delle perdite di valore di attività finanziarie (impairment)".

Per le esposizioni deteriorate, classificate in Stage 3, gli interessi di competenza sono calcolati sulla base del costo ammortizzato, ossia sulla base del valore dell'esposizione - determinato in base al tasso di interesse effettivo rettificato delle perdite attese.

Per le esposizioni deteriorate che non maturano interessi contrattuali, quali le sofferenze, detto interesse corrisponde ai ripristini di valore connessi all'attualizzazione delle previsioni di recupero, per effetto del semplice passaggio del tempo.

Criteri di cancellazione

Le attività finanziarie vengono cancellate quando scadono i diritti contrattuali sui flussi finanziari derivanti dalle attività stesse o quando le attività finanziarie vengono cedute trasferendo sostanzialmente tutti i rischi/benefici ad esse connessi. In presenza di rinegoziazioni, i precedenti requisiti sussistono qualora le modifiche delle condizioni contrattuali siano ritenute sostanziali, come illustrato nel successivo paragrafo "16 – Altre informazioni – Rinegoziazioni" a cui si fa pertanto rinvio.

Nel caso in cui non sia possibile accertare il sostanziale trasferimento dei rischi e dei benefici, le attività finanziarie vengono cancellate dal bilancio qualora non sia mantenuto alcun tipo di controllo sulle stesse.

Infine, le attività cedute sono cancellate dal bilancio nel caso in cui venga mantenuto il diritto contrattuale a ricevere i flussi di cassa delle stesse, ma contestualmente venga assunta un'obbligazione contrattuale a pagare detti flussi ad un soggetto terzo, senza ritardo e solamente nella misura di quelli ricevuti.

Per quanto riguarda le attività finanziarie deteriorate, la cancellazione può avvenire a seguito della presa d'atto dell'irrecuperabilità dell'esposizione e la conseguente conclusione del processo di recupero (cancellazione definitiva), e comporta la riduzione del valore nominale e del valore lordo contabile del credito. Tale fattispecie ricorre in presenza di accordi transattivi perfezionati con il debitore che comportano una riduzione del credito (accordi di saldo e stralcio) oppure in presenza di situazioni specifiche quali, a titolo di esempio:

  • l'intervenuta sentenza passata in giudicato che dichiara estinto una parte o l'intero credito;
  • la chiusura di procedura concorsuale o esecutiva sia nei confronti del debitore principale sia nei confronti dei garanti;
  • la conclusione di tutte le possibili azioni giudiziali e stragiudiziali per il recupero del credito;
  • il perfezionamento di una restrizione ipotecaria di un bene in garanzia, con conseguente cancellazione del credito garantito dall'ipoteca oggetto di restrizione, in assenza di ulteriori garanzie specifiche o di ulteriori azioni percorribili per il recupero dell'esposizione.

Tali specifiche situazioni possono comportare una cancellazione totale o parziale dell'esposizione ma non implicano necessariamente una rinuncia al diritto giuridico di recuperare il credito.

In aggiunta, per le attività finanziarie deteriorate la cancellazione può avvenire a seguito di stralcio delle stesse (cosiddetto "write off"), a seguito della presa d'atto dell'insussistenza di ragionevoli aspettative di recupero, pur continuando con le azioni volte al loro recupero. Detto stralcio viene effettuato nell'esercizio in cui il credito o parte di esso è considerato non recuperabile – pur senza chiusura della pratica legale – e può avvenire prima che siano concluse definitivamente le azioni giudiziarie intraprese nei confronti del debitore e dei garanti per il recupero del credito. Esso non implica la rinuncia al diritto giuridico di recuperare il credito e viene effettuato qualora la documentazione creditizia contenga ragionevoli informazioni finanziarie da cui emerga l'impossibilità del debitore di rimborsare l'importo del debito. In tal caso il valore lordo nominale del credito rimane invariato, ma il valore lordo contabile viene ridotto di un ammontare pari all'importo oggetto di stralcio che può essere riferito all'intera esposizione o ad una quota parte della stessa. L'importo stralciato non può essere oggetto di successive riprese di valore a seguito di una variazione migliorativa delle previsioni di recupero, ma unicamente a seguito di recuperi da incasso.

La cancellazione può avvenire a seguito della cessione delle attività finanziarie; in tal caso la differenza tra il valore contabile dell'attività ceduta ed il corrispettivo ricevuto, inclusivo di eventuali attività ricevute al netto di eventuali passività assunte, è rilevata nella voce di conto economico "100. a) Utili (Perdite) da cessione di attività finanziarie valutate al costo ammortizzato".

In coerenza con il Business Model "Hold to Collect", che caratterizza le attività finanziarie valutate al costo ammortizzato, il principio contabile IFRS 9 prevede che la cessione sia ammissibile al verificarsi di determinate circostanze. Di seguito si fornisce un'illustrazione delle circostanze al ricorrere delle quali il Gruppo ritiene ammissibile effettuare operazioni di vendita delle attività in esame.

Incremento del rischio di credito

Il Gruppo ritiene che vi sia un incremento del rischio di credito quando si verificano eventi tale da comportare:

  • la classificazione dell'attività finanziaria nello Stadio 2, in precedenza classificata nello Stadio 1;
  • la classificazione dell'attività finanziaria tra le attività deteriorate (ossia nello Stadio 3), in precedenza classificata negli Stadi 1 o 2.

Al ricorrere di tali fattispecie le vendite risultano ammissibili, a prescindere da qualsiasi soglia di frequenza e di significatività; ciò si verifica, ad esempio, per le cessioni di esposizioni creditizie deteriorate.

Prossimità dello strumento alla scadenza

Il Gruppo ritiene che, a prescindere da qualsiasi soglia di frequenza e di significatività, le cessioni siano compatibili con il Business Model "HTC" qualora:

  • l'intervallo temporale prima della scadenza sia inferiore a 3 mesi; e
  • la differenza tra l'ammontare percepito dalla vendita ed i flussi di cassa contrattuali residui non sia superiore, in valore assoluto, alla soglia del 5%.

Frequenza e significatività inferiori a determinate soglie

Sono ammissibili le vendite che presentano:

• una soglia di frequenza inferiore a 12 operazioni di vendita per ciascun esercizio. La singola operazione di vendita deve essere intesa come il complesso delle transazioni di cessione relative ad uno o più titoli che risultano perfezionate nell'arco temporale di 10 giorni lavorativi a partire dal giorno in cui è avvenuta la prima transazione di vendita;

oppure

• una soglia di significatività inferiore al 10%, soglia determinata in base al rapporto tra il valore nominale delle vendite durante l'esercizio rispetto al valore nominale degli strumenti presenti nel portafoglio delle attività finanziarie valutate al costo ammortizzato all'inizio dell'esercizio.

Le due soglie devono essere considerate in maniera distinta; ne deriva che non sono ammissibili vendite effettuate per un ammontare superiore al 10% rispetto alle consistenze iniziali, anche se non frequenti.

Dette soglie sono applicate a livello di singola entità giuridica appartenente al Gruppo e separatamente per il portafoglio dei titoli di debito rispetto a quello dei finanziamenti, in quanto tali portafogli sono detenuti con diversi obiettivi gestionali e/o gestiti da autonome funzioni di business.

Circostanze eccezionali

Esempi di circostanze eccezionali nelle quali le vendite sono considerate ammissibili, possono essere:

  • significative operazioni di aggregazioni aziendali/ristrutturazioni il cui perseguimento necessita di una ricomposizione di attività e passività del Gruppo;
  • vendite effettuate per fare fronte a crisi di liquidità qualora l'evento non poteva essere ragionevolmente prevedibile (scenario di stress).

Criteri di riclassifica

Le attività finanziarie valutate al costo ammortizzato possono essere riclassificate nelle categorie contabili delle "Attività finanziarie valutate al fair value con impatto sulla redditività complessiva" e delle "Attività finanziarie valutate al fair value con impatto a conto economico". Detta riclassifica può avvenire nella circostanza molto rara in cui l'entità decida di modificare il proprio modello di business per la gestione delle attività finanziarie. Il valore di trasferimento è rappresentato dal fair value alla data della riclassifica, con effetti prospettici a partire da tale data.

Gli utili o le perdite risultanti dalla differenza tra il costo ammortizzato dell'attività finanziaria e il relativo fair value sono rilevati:

  • a conto economico in caso di riclassifica tra le "Attività finanziarie valutate al fair value con impatto a conto economico";
  • a patrimonio netto, in un'apposita riserva da valutazione, in caso di riclassifica tra le "Attività finanziarie valutate al fair value con impatto sulla redditività complessiva".

4 - Operazioni di copertura

Si premette che il Gruppo Banco BPM si avvale della facoltà consentita dal principio contabile IFRS 9 di continuare ad applicare integralmente le regole di copertura contabile ("hedge accounting") dettate dal principio contabile IAS 39, nella versione omologata dalla Commissione Europea (cosiddetta versione "carved out").

Criteri di classificazione

Nelle voci dell'attivo e del passivo figurano i derivati finanziari di copertura che, alla data di riferimento del bilancio o della situazione infrannuale, presentano rispettivamente un fair value positivo e negativo.

Le operazioni di copertura dei rischi sono finalizzate a neutralizzare potenziali perdite rilevabili su un determinato strumento finanziario o su un gruppo di strumenti finanziari, attribuibili ad un determinato rischio, tramite gli utili rilevabili su un diverso strumento finanziario o gruppo di strumenti finanziari nel caso in cui quel particolare rischio dovesse effettivamente manifestarsi.

Sono previste le seguenti tipologie di coperture:

  • copertura di fair value, che ha l'obiettivo di coprire l'esposizione alla variazione del fair value di un'attività o passività di bilancio attribuibile ad un particolare rischio. E' inoltre possibile attivare coperture generiche di fair value ("macrohedging") aventi l'obiettivo di ridurre le oscillazioni di fair value, imputabili al rischio tasso di interesse, di un importo monetario, riveniente da un portafoglio di attività e di passività finanziarie (inclusi i "core deposit"). Non possono essere oggetto di copertura generica importi netti derivanti dallo sbilancio di attività e passività;
  • copertura di flussi finanziari, che ha l'obiettivo di coprire l'esposizione a variazioni dei flussi di cassa futuri attribuibili a particolari rischi associati a poste del bilancio o ad una operazione prevista altamente probabile;
  • copertura di un investimento in valuta, che attiene alla copertura dei rischi di un investimento in un'impresa estera espresso in valuta differente rispetto a quella di riferimento del Gruppo (euro).

A livello di bilancio consolidato, la designazione del derivato come strumento di copertura è possibile solo se risulta stipulato nei confronti di una controparte esterna al Gruppo. I risultati riconducibili a transazioni interne effettuate tra diverse entità del Gruppo sono eliminati.

Lo strumento derivato è designato di copertura se esiste una documentazione formalizzata della relazione tra lo strumento coperto e lo strumento di copertura, che include gli obiettivi di gestione del rischio, la strategia per effettuare la copertura e i metodi per verificarne l'efficacia prospettica e retrospettiva; tale relazione deve essere efficace nel momento in cui la copertura ha inizio e, prospetticamente, durante tutta la vita della stessa. L'efficacia della copertura dipende dalla misura in cui le variazioni di fair value dello strumento coperto o dei relativi flussi finanziari attesi risultano compensati da quelle dello strumento di copertura. Pertanto, l'efficacia è valutata dal confronto di suddette variazioni, tenuto conto dell'intento perseguito dall'entità nel momento in cui la copertura è stata posta in essere.

Si ha efficacia (nei limiti stabiliti dall'intervallo 80%-125%) quando le variazioni di fair value (o dei flussi di cassa) dello strumento finanziario di copertura neutralizzano quasi integralmente le variazioni dello strumento coperto, per l'elemento di rischio oggetto di copertura. La valutazione dell'efficacia è effettuata ad ogni chiusura di bilancio o di situazione infrannuale utilizzando:

  • test prospettici, che giustificano l'applicazione della contabilizzazione di copertura, in quanto dimostrano l'attesa sua efficacia;
  • test retrospettivi, che evidenziano il grado di efficacia della copertura raggiunto nel periodo cui si riferiscono. In altre parole, misurano quanto i risultati effettivi si siano discostati dalla copertura perfetta.

Criteri d'iscrizione

Gli strumenti finanziari derivati di copertura sono iscritti al fair value, alla data di stipula dei relativi contratti, e sono classificati nell'attivo patrimoniale alla voce "50. Derivati di copertura" o nel passivo patrimoniale alla voce "40. Derivati di copertura" a seconda che il valore sia positivo o negativo.

Criteri di valutazione e di rilevazione delle componenti reddituali

Successivamente all'iscrizione iniziale, i derivati di copertura continuano ad essere valutati al fair value. In particolare:

  • nel caso di copertura di fair value, la variazione del fair value dell'elemento coperto si compensa con la variazione del fair value dello strumento di copertura. Tale compensazione è riconosciuta attraverso la rilevazione a conto economico, nella voce "90. Risultato netto dell'attività di copertura", delle variazioni di valore, riferite sia all'elemento coperto (per quanto riguarda le variazioni prodotte dal fattore di rischio sottostante), sia allo strumento di copertura. L'eventuale differenza, che rappresenta la parziale inefficacia della copertura, ne costituisce di conseguenza l'effetto economico netto. Se la relazione di copertura termina, lo strumento coperto riacquisisce il criterio di valutazione originaria della classe di appartenenza; per gli strumenti valutati al costo ammortizzato le rivalutazioni/svalutazioni cumulate iscritte per effetto delle variazioni di fair value del rischio coperto è rilevato nel conto economico tra gli interessi attivi e passivi lungo la vita residua dell'elemento coperto, sulla base del tasso di interesse effettivo. Se l'elemento coperto è venduto o rimborsato, la quota di fair value non ancora ammortizzata è riconosciuta immediatamente a conto economico nella voce "90. Risultato netto dell'attività di copertura";
  • nel caso di copertura di flussi finanziari, le variazioni di fair value del derivato sono riportate a patrimonio netto (voce "120. Riserve da valutazione"), per la quota efficace della copertura, e sono rilevate a conto economico solo quando, con riferimento alla posta coperta, si manifesti la variazione dei flussi di cassa da compensare. La porzione dell'utile o della perdita dello strumento di copertura considerata inefficace viene iscritta a conto economico (voce "90. Risultato netto dell'attività di copertura"). Tale porzione è pari all'eventuale eccedenza del fair value cumulato dello strumento di copertura rispetto al fair value cumulato dello strumento coperto; in ogni caso, l'oscillazione del fair value della posta coperta e della relativa operazione di copertura deve essere mantenuta nel range di 80%-125%. Se la copertura dei flussi finanziari non è più considerata efficace, oppure la relazione di copertura è terminata, l'ammontare complessivo dei profitti o delle perdite sullo strumento di copertura, già rilevato tra le "Riserve da valutazione", viene imputato a conto economico solo nel momento in cui la transazione di copertura avrà luogo o nel momento in cui non sia più ritenuto possibile che la transazione si verifichi; in quest'ultima circostanza i profitti o le perdite sono trasferite dalla voce del patrimonio netto alla voce di conto economico "90. Risultato netto dell'attività di copertura";
  • le coperture di un investimento in valuta sono contabilizzate allo stesso modo delle coperture di flussi finanziari.

Per i titoli di debito classificati nel portafoglio delle "Attività finanziarie valutate al fair value con impatto sulla redditività complessiva", designati in una relazione di copertura di fair value, le variazioni di valore attribuibili al rischio coperto – che in assenza della suddetta sarebbero rilevate in contropartita di una specifica riserva da valutazione – trovano rappresentazione nella voce di conto economico "90. Risultato netto dell'attività di copertura", a compensazione con il risultato dello strumento di copertura.

Per i titoli di capitale classificati nel portafoglio delle "Attività finanziarie valutate al fair value con impatto sulla redditività complessiva", data la scelta esercitata dal Gruppo di applicare le regole dello IAS 39 per le relazioni di copertura, non è consentito designarli in copertura di fair value (rischio di prezzo o di cambio), in quanto gli effetti valutativi del derivato di copertura sono da rilevare a conto economico, mentre gli effetti valutativi e realizzativi dei titoli di capitale coperti trovano riconoscimento a patrimonio netto, senza alcuna eccezione di riciclo a conto economico , se non per i dividendi.

Criteri di cancellazione

Se i test non confermano l'efficacia della copertura, sia retrospettivamente che prospetticamente, la contabilizzazione delle operazioni di copertura, secondo quanto sopra esposto, viene interrotta. In questa circostanza il contratto derivato di copertura viene riclassificato nell'ambito delle "Attività finanziarie valutate al fair value con impatto a conto economico" ed in particolare tra le attività finanziarie detenute per la negoziazione.

Inoltre, la relazione di copertura cessa quando:

  • il derivato scade, viene estinto o esercitato;
  • l'elemento coperto viene venduto, scade o è rimborsato;
  • non è più altamente probabile che l'operazione futura coperta venga posta in essere.

5 - Partecipazioni

Criteri di classificazione

La voce include le interessenze detenute in società collegate o sottoposte a controllo congiunto, che vengono iscritte in base al metodo del patrimonio netto.

Si considerano collegate le società non controllate in cui si esercita un'influenza significativa. Si presume che la società eserciti un'influenza significativa in tutti i casi in cui detiene il 20% o una quota superiore dei diritti di voto (inclusi i diritti di voto "potenziali") e, indipendentemente dalla quota posseduta, qualora sussista il potere di partecipare alle decisioni gestionali e finanziarie delle partecipate, in virtù di particolari legami giuridici, quali patti parasociali, aventi la finalità per i partecipanti al patto di assicurare la rappresentatività negli organi di gestione e di salvaguardare l'unitarietà di indirizzo della gestione, senza tuttavia averne il controllo.

Sono considerate società a controllo congiunto quelle per cui vi sono accordi contrattuali o di altra natura in base ai quali è necessario il consenso unanime di tutte le parti che condividono il controllo per l'assunzione di decisioni finanziarie e gestionali aventi valenza strategica. Ciò si verifica qualora i diritti di voto ed il controllo dell'attività economica della partecipata sono condivisi in modo paritetico da Banco BPM ed un altro soggetto. Inoltre, viene qualificato come controllo congiunto un investimento partecipativo nel quale, pur in assenza di una quota paritetica di diritti di voto, al fine dell'assunzione delle decisioni riguardanti le attività rilevanti è richiesto il consenso unanime di tutte le parti che condividono il controllo.

Criteri d'iscrizione

L'iscrizione iniziale dell'attività finanziaria avviene alla data di regolamento. All'atto della rilevazione iniziale le attività finanziarie classificate nella presente categoria sono rilevate al costo, inclusivo dell'eventuale avviamento pagato in sede di acquisizione, il quale non è pertanto oggetto di autonoma e separata rilevazione.

Criteri di valutazione e di rilevazione delle componenti reddituali

Le partecipazioni sono valutate con il metodo del patrimonio netto. Tale metodo prevede che il valore contabile iniziale venga successivamente aumentato o diminuito per rilevare la quota degli utili e delle perdite delle partecipate di pertinenza del Gruppo realizzati dopo la data di acquisizione, in contropartita della voce di conto economico consolidato "250. Utili (perdite) delle partecipazioni". I dividendi ricevuti da una partecipata sono portati in riduzione del valore contabile della partecipazione.

Qualora sia necessario effettuare delle rettifiche di valore derivanti da variazioni nel patrimonio netto della partecipata che la stessa non ha rilevato nel conto economico (es. variazioni derivanti dalla valutazione al fair value di "Attività finanziarie valutate al fair value con impatto sulla redditività complessiva", dalla valutazione degli utili/perdite attuariali di piani a benefici definiti), la quota parte di tali variazioni, di pertinenza del Gruppo, è rilevata direttamente nella voce del patrimonio netto "120. Riserve da valutazione".

Nell'applicare il metodo del patrimonio netto, si utilizzano i più recenti bilanci disponibili della società collegata/sottoposta a controllo congiunto, opportunamente rettificati per tenere conto di eventuali eventi o transazioni significative, intervenute tra l'ultimo bilancio disponibile della partecipata e la data di riferimento del bilancio consolidato. Qualora la partecipata utilizzi principi contabili difformi rispetto a quelli impiegati dal Gruppo, sono apportate modifiche al bilancio della partecipata.

Dopo l'applicazione del metodo del patrimonio netto, l'investimento partecipativo in entità collegate o a controllo congiunto è sottoposto al test di impairment qualora vi siano evidenze obiettive di riduzione di valore che possano avere impatto sui flussi finanziari della partecipata e quindi sulla recuperabilità del valore di iscrizione dell'investimento stesso.

Il processo di rilevazione di eventuali impairment prevede quindi la verifica di possibili indicatori considerati espressione di evidenze obiettive di perdita, quali:

• significative difficoltà finanziarie della partecipata (a titolo esemplificativo, significative variazioni negative del patrimonio netto contabile, riduzione o interruzione della distribuzione dei dividendi, conseguimento di

risultati operativi inferiori, oltre ad una soglia fisiologica, rispetto agli obiettivi del budget o del piano pluriennale o comunque in riduzione rispetto ad esercizi precedenti o rispetto alla situazione esistente alla data di acquisizione dell'investimento);

  • una violazione del contratto, quale un inadempimento o un mancato pagamento da parte della partecipata;
  • l'estensione di concessioni per ragioni economiche o legali relative alla difficoltà finanziaria della partecipata, che diversamente non avrebbe preso in considerazione;
  • annuncio/avviso di un piano di ristrutturazione finanziaria o sussistenza di un'elevata probabilità che la partecipata possa annunciare operazioni di ristrutturazione o possa essere dichiarata fallita;
  • la scomparsa di un mercato attivo relativo all'investimento detenuto dovuta alle difficoltà finanziarie della partecipata;
  • importanti cambiamenti con effetto avverso per l'investimento verificatisi nell'ambiente tecnologico, di mercato, economico o legale in cui opera la partecipata;
  • una diminuzione significativa o prolungata di fair value al di sotto del suo costo. Per diminuzione significativa il Gruppo ritiene un decremento di fair value al di sotto del costo di acquisto superiore al 30%; per diminuzione prolungata il Gruppo ritiene un decremento perdurante per un periodo ininterrotto superiore ai 24 mesi.

Se esistono evidenze che il valore di una partecipazione possa aver subito una riduzione, si procede alla stima del valore recuperabile della partecipazione stessa, che rappresenta il maggiore tra il fair value, al netto dei costi di vendita, ed il valore d'uso. Il valore d'uso viene determinato attualizzando i flussi finanziari futuri che la partecipazione potrà generare, incluso il valore di dismissione finale dell'investimento. Si procede alla rilevazione a conto economico di una perdita di valore (alla voce "250. Utili (perdite) delle partecipazioni") qualora il valore contabile, inclusivo dell'avviamento, risulti inferiore rispetto al valore recuperabile. Qualora i motivi della perdita di valore siano rimossi a seguito di un evento verificatosi successivamente alla rilevazione della riduzione di valore, vengono effettuate riprese di valore con imputazione a conto economico, fino a concorrenza dell'impairment in precedenza rilevato, nella stessa voce.

Criteri di cancellazione

Le partecipazioni vengono cancellate in presenza di una cessione che trasferisce sostanzialmente tutti i rischi e benefici ad essa connessi.

In presenza di una situazione che determina la perdita dell'influenza notevole o del controllo congiunto l'eventuale partecipazione residua è oggetto di riclassifica nei portafogli delle attività finanziarie previste dall'IFRS 9, di norma in quello delle "Attività finanziarie valutate al fair value con impatto sulla redditività complessiva", sulla base del relativo fair value. La cancellazione dalla voce "Partecipazioni" può inoltre avvenire in presenza di circostanze che determinano il conseguimento di una situazione di controllo (cosiddette "step acquisition"). Per ulteriori dettagli si fa rinvio a quanto illustrato nel successivo paragrafo "16 – Altre informazioni, Aggregazioni aziendali, avviamento e modifiche interessenze azionarie".

6 - Attività materiali

Criteri di classificazione

Le attività materiali comprendono i terreni, gli immobili strumentali, gli investimenti immobiliari, il patrimonio artistico, gli impianti tecnici, i mobili, gli arredi e le attrezzature di qualsiasi tipo che si ritiene di utilizzare in un arco temporale superiore ad un esercizio. Nel dettaglio:

  • le attività detenute per essere utilizzate nella produzione o nella fornitura di beni e servizi sono classificate come "attività materiali ad uso funzionale" e iscritte secondo lo IAS 16;
  • gli immobili detenuti per essere affittati a terzi o per la valorizzazione del capitale investito, tramite la vendita, sono classificati come "attività materiali ad uso investimento" e seguono le regole previste dallo IAS 40;
  • gli immobili detenuti nell'ottica di valorizzazione dell'investimento attraverso lavori di ristrutturazione o di riqualificazione, al fine di una successiva vendita, sono classificati come rimanenze e seguono la disciplina prevista dallo IAS 2.

Sono inoltre iscritti in questa voce i diritti d'uso di attività materiali acquisiti con contratti di leasing, in qualità di locatario, indipendentemente dalla qualificazione giuridica degli stessi (c.d. Right of Use).

La voce include infine le migliorie e le spese incrementative sostenute su beni di terzi; trattasi dei costi di ristrutturazione di immobili presi in affitto sostenuti al fine di renderli idonei all'uso per il quale sono destinati. Nel dettaglio, le spese di miglioria che rappresentano attività materiali identificabili e separabili, sono oggetto di classificazione nella specifica categoria a cui si riferiscono (ad esempio impianti tecnici, attrezzature). Diversamente, le spese di miglioria che non risultano identificabili o separabili dall'immobile, quali le opere murarie, sono portati ad incremento del diritto d'uso, rilevato in base alle previsioni dell'IFRS 16.

Criteri d'iscrizione

Le attività materiali sono inizialmente iscritte al costo che comprende, oltre al prezzo di acquisto, tutti gli eventuali oneri accessori direttamente imputabili all'acquisto e alla messa in funzione del bene.

Le spese di manutenzione straordinaria, che comportano un incremento dei benefici economici futuri, vengono imputate ad incremento del valore dei cespiti, mentre gli altri costi di manutenzione ordinaria sono rilevati a conto economico.

Per gli immobili iscritti tra le attività materiali a scopo di investimento, a seguito della chiusura dell'originaria esposizione creditizia (cd. "datio in solutum"), il valore iniziale di iscrizione è pari al fair value ("valore di mercato"), desunto da apposita perizia.

La differenza tra il valore di prima iscrizione dell'immobile ed il valore di carico della precedente esposizione creditizia, oggetto di cancellazione, è rilevata tra le "Rettifiche/riprese di valore nette per rischio di credito" fino a concorrenza del valore del credito lordo esistente alla data di iscrizione. Tenuto conto del criterio di valutazione al fair value degli immobili ad uso investimento, come di seguito descritto, nella circostanza in cui il fair value di prima iscrizione dell'immobile dovesse essere superiore rispetto al valore del credito lordo, l'eccedenza è rilevata a conto economico nella voce "Risultato netto delle valutazioni al fair value delle attività materiali e immateriali".

Qualora al momento del perfezionamento dell'operazione, i competenti organi aziendali dovessero avere assunto la decisione di procedere alla dismissione dell'immobile entro un lasso temporale breve, il valore di iscrizione dell'immobile sarà pari al "valore di pronto realizzo", anch'esso desunto da apposita perizia, a meno che non vi siano trattative in corso tali da far presumere un maggior valore di recupero.

In ogni caso, qualora, alla data di iscrizione dell'immobile, dovessero sussistere concrete trattative di vendita, dimostrate da impegni assunti dalle parti interessate e deliberate dai competenti organi aziendali, il valore di iscrizione iniziale dovrà tenere conto del prezzo di uscita deliberato, al netto delle eventuali spese di cessione, nel caso risulti inferiore rispetto al "valore di mercato" desunto dalla perizia.

Per le attività materiali rappresentate dai diritti d'uso il valore di iscrizione iniziale corrisponde alla somma della passività per il leasing (valore attuale dei canoni futuri da pagare per la durata contrattuale), dei pagamenti per leasing corrisposti precedentemente o alla data di decorrenza del leasing, dei costi diretti iniziali e degli eventuali costi per lo smantellamento o il ripristino dell'attività sottostante il leasing.

Criteri di valutazione e di rilevazione delle componenti reddituali

Successivamente all'iscrizione iniziale, le attività materiali di proprietà o acquisite tramite diritti d'uso sono valutate al costo, dedotti eventuali ammortamenti e perdite di valore, ad esclusione:

  • degli immobili ad uso funzionale e del patrimonio artistico di pregio per i quali il Gruppo ha adottato l'opzione consentita dallo IAS 16, di valutarli in base al metodo della rideterminazione del valore;
  • degli immobili detenuti a scopo di investimento, per i quali il Gruppo ha adottato l'opzione, consentita dallo IAS 40, di valutarli in base al metodo del fair value;
  • delle attività materiali rientranti nella disciplina dello IAS 2, che sono valutate al minore tra il costo ed il valore netto di realizzo, rappresentato dal prezzo di vendita stimato meno i costi presunti per il completamento e gli altri costi necessari per realizzare la vendita.

Attività materiali ad uso funzionale: valutazione successiva

Ammortamenti

Le attività materiali ad uso funzionale sono sistematicamente ammortizzate lungo la loro vita utile stimata, adottando come criterio di ammortamento il metodo a quote costanti, ad eccezione:

  • dei terreni in quanto ritenuti avere una vita utile illimitata, siano essi stati acquisiti singolarmente o incorporati nel valore dei fabbricati;
  • del patrimonio artistico, tenuto conto che la vita utile di un'opera d'arte non può essere stimata e che il suo valore è normalmente destinato ad aumentare nel tempo.

La quota di ammortamento deve essere in grado di riflettere il deperimento dei cespiti nel tempo a seguito del loro utilizzo, tenuto conto delle spese di manutenzione di carattere straordinario, che possono portare ad un incremento del valore dei cespiti.

Il valore ammortizzabile è rappresentato dal costo del bene - per le attività valutate in base al metodo del costo - o dal valore rideterminato - per le attività valutate in base al metodo della rideterminazione del valore - al netto del valore residuo al termine del processo di ammortamento, qualora ritenuto significativo.

Per le migliorie su beni di terzi, rappresentate da attività materiali identificabili e separabili, l'ammortamento è determinato secondo la vita utile di tali attività, come in precedenza illustrato. Diversamente, per le migliorie non identificabili e separabili dall'immobile oggetto di leasing l'ammortamento viene effettuato secondo il periodo più breve tra quello in cui le migliorie e le spese incrementative possono essere utilizzate e la durata residua del contratto di leasing, comprensivo del periodo di rinnovo, qualora vi siano evidenze in tal senso.

Svalutazioni per riduzioni di valore (impairment)

Per le attività valutate al costo, ad ogni chiusura di bilancio o di situazione infrannuale, se esiste qualche indicazione che dimostri che un'attività possa aver subito una perdita di valore, si procede al confronto tra il valore di carico del cespite ed il suo valore di recupero, pari al maggiore tra il fair value, al netto degli eventuali costi di vendita, ed il valore d'uso del bene, inteso come il valore attuale dei flussi futuri originati dal cespite. Le eventuali rettifiche vengono rilevate a conto economico alla voce "Rettifiche/Riprese di valore nette su attività materiali". Qualora vengano meno i motivi che hanno portato alla rilevazione della perdita, si dà luogo ad una ripresa di valore contabilizzata nella stessa voce, che non può superare il valore che l'attività avrebbe avuto, al netto degli ammortamenti calcolati in assenza di precedenti perdite di valore.

Immobili di proprietà ad uso strumentale e patrimonio artistico di pregio: metodo del valore rideterminato

Per il patrimonio immobiliare di proprietà ad uso strumentale e per il patrimonio artistico di pregio, il Gruppo ha adottato quale criterio di valutazione il metodo del valore rideterminato.

Il suddetto metodo prevede che le attività siano iscritte ad un valore rideterminato, pari al fair value alla data della rideterminazione di valore, al netto degli ammortamenti e delle eventuali perdite per riduzione di valore accumulate. In base al citato metodo:

  • se il valore contabile dell'attività si incrementa a seguito di una rideterminazione di valore (ossia vi è una differenza positiva tra il valore rideterminato e il valore contabile del bene ante-rideterminazione), l'incremento deve essere rilevato in una specifica "riserva da valutazione" (oggetto di rilevazione nel prospetto delle altre componenti di conto economico complessivo senza rigiro a conto economico), a meno che trattasi di un ripristino di una svalutazione rilevata precedentemente a conto economico. In questo ultimo caso, l'incremento deve essere rilevato come provento a conto economico fino a concorrenza delle precedenti svalutazioni e solo l'eventuale residuo confluisce in una riserva da valutazione;
  • se il valore contabile di un bene è diminuito a seguito della rideterminazione di valore (ossia vi è una differenza negativa tra il valore rideterminato ed il valore contabile del bene ante-rideterminazione), la riduzione di valore deve essere rilevata in contropartita:
    • o del conto economico come costo in mancanza di preesistenti riserve da valutazione sull'attività ("Risultato netto della valutazione al fair value delle attività materiali ed immateriali");
    • o del patrimonio netto fino a concorrenza del saldo a credito della riserva di rivalutazione di tali attività e, per l'eccedenza, a conto economico, non essendo consentita la rilevazione di riserve da valutazione negative.

Immobili a scopo di investimento: metodo del fair value

Per gli immobili a scopo di investimento, rientranti nell'ambito di applicazione dello IAS 40, il Gruppo adotta il metodo di valutazione del fair value, in base al quale, successivamente alla rilevazione iniziale, tutti gli investimenti immobiliari sono valutati al fair value. Di conseguenza i suddetti immobili non sono oggetto di ammortamento, né di verifica dell'esistenza di eventuali riduzioni di valore.

Il metodo del fair value prevede che:

  • gli incrementi di fair value debbano essere rilevati a conto economico come proventi ("Risultato netto della valutazione al fair value delle attività materiali ed immateriali");
  • i decrementi di fair value debbano essere rilevati a conto economico come oneri ("Risultato netto della valutazione al fair value delle attività materiali ed immateriali").

In caso di vendita, la differenza tra il corrispettivo della cessione ed il valore di carico deve essere riconosciuta a conto economico, come "Utile (perdita) da cessione di investimenti".

Per le modalità di determinazione del fair value e della periodicità di rideterminazione del patrimonio immobiliare e del patrimonio artistico di pregio, si fa rinvio ai criteri illustrati nella successiva "Parte A.4 – Informativa sul fair value".

Criteri di cancellazione

Un'attività materiale è eliminata dallo stato patrimoniale al momento della dismissione o quando il bene è permanentemente ritirato dall'uso e dalla sua dismissione non sono attesi benefici economici futuri.

Le plusvalenze e le minusvalenze derivanti dallo smobilizzo o dalla dismissione delle attività materiali, determinate come differenza tra il corrispettivo netto di cessione e il valore contabile del bene, sono rilevate in contropartita del:

  • conto economico: per le attività ad uso funzionale valutate al costo e per gli immobili a scopo di investimento (voce "Utili (Perdite) da cessione di investimenti");
  • patrimonio netto: per le attività ad uso funzionale valutate in base al metodo del valore rideterminato. Le rivalutazioni degli immobili accreditate nelle riserve da valutazione di patrimonio netto possono essere trasferite tra le altre riserve di patrimonio netto (Altre riserve da utili), qualora l'immobile dovesse essere cancellato. Pertanto, in presenza di una vendita dell'immobile le riserve da valutazione sono trasferite ad altra componente di patrimonio netto (da "riserve da valutazione" ad "altre riserve"), senza tuttavia poter transitare nel conto economico.

I diritti d'uso acquisiti con il leasing sono eliminati dallo stato patrimoniale al termine della durata del contratto di leasing.

7 - Attività immateriali

Criteri di classificazione

Le attività immateriali sono attività non monetarie, identificabili e prive di consistenza fisica, originate da diritti legali o contrattuali, possedute per essere utilizzate in un periodo pluriennale, dalle quali è probabile che affluiranno benefici economici futuri, il cui costo può essere misurato attendibilmente.

Tra le attività immateriali sono inclusi i software, le attività immateriali legate alla valorizzazione dei rapporti con la clientela (cosiddette "client relationship") o alla valorizzazione dei marchi iscritte in occasione di operazioni di aggregazioni aziendali e l'avviamento, pari alla differenza tra il corrispettivo sostenuto per un'aggregazione aziendale ed il fair value delle attività nette identificabili acquisite, come meglio precisato nel paragrafo "16 – Altre informazioni, Aggregazioni aziendali, avviamento e modifiche interessenze azionarie".

Criteri d'iscrizione

Le attività immateriali sono iscritte al costo, rettificato per eventuali oneri accessori, solo se è probabile che i benefici economici attribuibili all'attività si realizzino e che il costo della stessa attività possa essere determinato in modo

attendibile. In caso contrario, il costo dell'attività immateriale è rilevato a conto economico nell'esercizio in cui è sostenuto.

Criteri di valutazione e di rilevazione delle componenti reddituali

Successivamente all'iscrizione iniziale le attività immateriali a vita utile definita sono iscritte al costo al netto degli ammortamenti complessivi e delle perdite di valore eventualmente verificatesi.

Il costo delle attività immateriali a vita utile definita è ammortizzato a quote costanti sulla base della relativa vita utile, ad eccezione delle attività rappresentate dalle Client Relationship. Per queste ultime attività, che esprimono la capacità dei rapporti esistenti, alla data dell'aggregazione aziendale, di generare flussi reddituali lungo la loro vita residua attesa, l'ammortamento viene effettuato in base ad una curva di smontamento dei citati rapporti, di regola decrescente. Il processo di ammortamento inizia quando il bene è disponibile per l'uso e cessa dal momento in cui l'attività è eliminata contabilmente.

Le attività immateriali la cui vita utile è indefinita, come l'avviamento e i marchi, sono iscritte al costo al netto delle perdite di valore eventualmente verificatesi.

Per tali attività non si procede all'ammortamento, ma solamente alla periodica verifica dell'adeguatezza del valore di iscrizione in bilancio.

Ad ogni chiusura di bilancio o di situazione infrannuale, in presenza di evidenze di perdite di valore, si procede alla stima del valore di recupero dell'attività. L'ammontare della perdita, rilevato a conto economico, è pari alla differenza tra il valore contabile dell'attività ed il valore recuperabile.

Con riferimento all'avviamento, lo stesso non è soggetto ad ammortamento, ma ad una verifica periodica dell'adeguatezza del valore di iscrizione in bilancio. In particolare, ogni volta che vi sia evidenza di perdita di valore, e comunque almeno una volta all'anno, viene effettuata una verifica dell'inesistenza di riduzioni durevoli di valore. A tal fine viene identificata l'unità generatrice di flussi finanziari cui attribuire l'avviamento. Detta unità rappresenta il livello minimo al quale l'avviamento è monitorato per finalità gestionali interne e non deve essere maggiore rispetto al settore operativo determinato in conformità al principio IFRS 8.

L'ammontare dell'eventuale riduzione di valore è determinato sulla base della differenza tra il valore di iscrizione dell'avviamento ed il suo valore di recupero, se inferiore. Detto valore di recupero è pari al maggiore tra il fair value dell'unità generatrice di flussi finanziari, al netto degli eventuali costi di vendita, ed il relativo valore d'uso. Il valore d'uso è il valore attuale dei flussi finanziari futuri attesi dalle unità generatrici alle quali l'avviamento è stato attribuito. Le conseguenti rettifiche di valore vengono rilevate a conto economico.

Non è ammessa la contabilizzazione di eventuali successive riprese di valore.

Criteri di cancellazione

Un'attività immateriale è eliminata dallo stato patrimoniale al momento della dismissione e qualora non siano più attesi benefici economici futuri.

8 - Attività non correnti e gruppi di attività in via di dismissione

Criteri di classificazione

Vengono classificate nella voce dell'attivo "Attività non correnti e gruppi di attività in via di dismissione" - e in quella del passivo "Passività associate ad attività in via di dismissione" - le attività/passività non correnti ed i gruppi di attività/passività il cui valore contabile sarà presumibilmente recuperato mediante la vendita anziché attraverso l'uso continuativo.

Per essere classificate nelle predette voci, le attività o passività (o gruppo in dismissione) devono essere immediatamente disponibili per la vendita e devono essere riscontrati programmi attivi e concreti tali da far ritenere come altamente probabile la loro dismissione entro un anno rispetto alla data di classificazione come attività in via di dismissione.

Criteri di valutazione e di rilevazione delle componenti reddituali

In seguito alla classificazione nella suddetta categoria, tali attività sono valutate al minore tra il loro valore contabile ed il relativo fair value, al netto dei costi di vendita, fatta eccezione per alcune tipologie di attività - riconducibili ad esempio a tutti gli strumenti finanziari rientranti nell'ambito di applicazione dell'IFRS 9 - per le quali il principio IFRS 5 prevede si debba continuare ad applicare i criteri valutativi del principio contabile di riferimento.

Nell'ipotesi in cui i beni in dismissione siano ammortizzabili, a decorrere dall'esercizio di classificazione tra le attività non correnti in via di dismissione cessa il processo di ammortamento.

I proventi e gli oneri riconducibili a gruppi di attività e passività in via di dismissione, qualora riconducibili alla fattispecie delle attività operative cessate ("discontinued operations" ai sensi dell'IFRS 5), sono esposti nel conto economico, al netto dell'effetto fiscale, nella voce "320. Utile (Perdita) delle attività operative cessate al netto delle imposte" mentre quelli relativi a singole attività non correnti in via di dismissione sono iscritti nella voce di conto economico più idonea.

Per "attività operative cessate" si deve intendere un importante ramo autonomo o area geografica di attività, anche facente parte di un unico programma coordinato di dismissione, piuttosto che una società controllata acquisita esclusivamente in funzione di una sua rivendita.

Criteri di cancellazione

Le attività ed i gruppi di attività non correnti in via di dismissione sono eliminati dallo stato patrimoniale al momento della dismissione.

9 - Fiscalità corrente e differita

Le voci includono rispettivamente le attività fiscali correnti ed anticipate e le passività fiscali correnti e differite relative alle imposte sul reddito.

Le imposte sul reddito, calcolate nel rispetto della vigente normativa fiscale, sono contabilizzate in base al criterio della competenza, coerentemente con la rilevazione in bilancio dei costi e dei ricavi che le hanno generate. Esse rappresentano pertanto l'onere fiscale, pari al saldo fra la fiscalità corrente e quella anticipata e differita, relativo al reddito dell'esercizio. Le imposte sul reddito sono rilevate nel conto economico (voce "300. Imposte sul reddito dell'esercizio dell'operatività corrente") ad eccezione di quelle relative a partite addebitate o accreditate direttamente a patrimonio netto, ad esempio le valutazioni degli strumenti finanziari valutati al fair value con impatto sulla redditività complessiva o dei contratti derivati di copertura dei flussi finanziari, per le quali la rilevazione della relativa fiscalità avviene, per coerenza, a patrimonio netto (ossia nella voce "120. Riserve da valutazione").

In particolare, le passività (attività) fiscali correnti, dell'esercizio in corso e di quelli precedenti, riflettono l'ammontare delle imposte sul reddito che ci si aspetta di pagare (recuperare) nei confronti delle autorità fiscali, in base ad una stima prudente, applicando le aliquote fiscali e la normativa fiscale vigente alla data di riferimento del bilancio (situazione infrannuale). Le attività e le passività fiscali correnti sono esposte nello stato patrimoniale a saldi compensati, qualora il regolamento avverrà sulla base del saldo netto, per l'esistenza di un diritto legale alla compensazione.

Le imposte anticipate e differite sono calcolate sulle differenze temporanee, senza limiti temporali, tra i valori contabili ed i valori fiscali delle singole attività o passività.

Le attività per imposte anticipate sono iscritte in bilancio, o nella situazione infrannuale, nella misura in cui esiste la probabilità del loro recupero, valutata sulla base della capacità della società interessata e del Gruppo, per effetto dell'esercizio dell'opzione relativa al c.d. "consolidato fiscale", di generare con continuità redditi imponibili positivi nei futuri esercizi, tenuto altresì conto delle disposizioni fiscali tempo per tempo vigenti, come ad esempio la Legge 214/2011 che prevede, a certe condizioni, la trasformabilità in crediti di talune attività per imposte anticipate. Le passività per imposte differite sono iscritte in bilancio o nella situazione infrannuale, con le sole eccezioni delle attività iscritte in bilancio per un importo superiore al valore fiscalmente riconosciuto e delle riserve in sospensione d'imposta, per le quali è ragionevole ritenere che non saranno effettuate d'iniziativa operazioni che ne comportino la tassazione.

Le attività e le passività iscritte per imposte anticipate e differite vengono sistematicamente valutate per tenere conto sia di eventuali modifiche intervenute nelle norme o nelle aliquote, sia di eventuali diverse situazioni soggettive delle società del Gruppo.

10 - Fondi per rischi ed oneri

Criteri di classificazione

Fondi per rischi e oneri: impegni e garanzie rilasciate

La sottovoce in esame accoglie i fondi per rischio di credito a fronte degli impegni ad erogare fondi e delle garanzie rilasciate che sono soggetti alle regole di svalutazione (impairment) ai sensi dell'IFRS 9, al pari di quanto previsto per le "Attività finanziarie valutate al costo ammortizzato" e per le "Attività finanziarie valutate al fair value con impatto sulla redditività complessiva". Per approfondimenti sul modello di impairment si fa rinvio a quanto riportato nel successivo paragrafo "16 - Altre informazioni, Modalità di determinazione delle perdite di valore di attività finanziarie (impairment)".

In aggiunta, sono inclusi nella sottovoce anche i fondi per rischi ed oneri costituiti a fronte di altre tipologie di impegni e di garanzie rilasciate che, in virtù delle proprie peculiarità, non rientrano nell'ambito applicativo dell'impairment ai sensi dell'IFRS 9.

Fondi per rischi e oneri: quiescenza e obblighi simili

Nella sottovoce "Fondi di quiescenza e obblighi simili" figurano i fondi a prestazioni definite, ovvero i fondi di previdenza per i quali è stata rilasciata una garanzia sulla restituzione del capitale e/o sul rendimento a favore dei beneficiari, come riportato nel successivo paragrafo "16 - Altre informazioni, Trattamento di fine rapporto e altri benefici per i dipendenti". I benefici che dovranno essere erogati in futuro sono valutati da un attuario esterno, utilizzando il "metodo della proiezione unitaria del credito", come richiesto dallo IAS 19.

Gli utili e le perdite attuariali, definiti quale differenza tra il valore di bilancio della passività ed il valore attuale degli impegni a fine periodo, sono contabilizzati per l'intero importo direttamente a patrimonio netto nella voce "Riserve da valutazione".

Fondi per rischi e oneri: altri fondi per rischi e oneri

Nella sottovoce "Altri fondi per rischi ed oneri" sono compresi gli stanziamenti a fronte degli esborsi stimati per obbligazioni legali o implicite derivanti da eventi passati. Tali esborsi possono essere di natura contrattuale, come ad esempio gli stanziamenti per il sistema incentivante al personale e per incentivi all'esodo del personale, gli indennizzi previsti da clausole contrattuali al verificarsi di determinati eventi, o di natura risarcitoria e/o restitutoria, come quelli a fronte di perdite presunte sulle cause passive, incluse le azioni revocatorie, gli esborsi stimati a fronte dei reclami della clientela per l'attività di intermediazione in titoli, i contenziosi di natura fiscale.

Criteri d'iscrizione, di valutazione e di rilevazione delle componenti reddituali

I fondi per rischi ed oneri sono costituiti da passività di ammontare o scadenza incerti e sono rilevati in bilancio se:

  • esiste un'obbligazione attuale (legale o implicita) quale risultato di un evento passato;
  • è probabile che sarà necessario l'impiego di risorse atte a produrre benefici economici per adempiere l'obbligazione;
  • può essere effettuata una stima attendibile del probabile esborso futuro.

L'importo rilevato come accantonamento rappresenta la migliore stima dell'esborso finanziario necessario per assolvere all'obbligazione esistente alla data di riferimento del bilancio e riflette i rischi e le incertezze insite nei fatti e nelle circostanze esaminate. Laddove l'elemento temporale sia significativo, gli accantonamenti vengono attualizzati utilizzando i tassi correnti di mercato. L'accantonamento e l'effetto dell'attualizzazione sono rilevati a conto economico nella voce "200. Accantonamenti netti ai fondi per rischi e oneri", così come l'incremento del fondo per effetto del passare del tempo.

I fondi accantonati sono riesaminati ad ogni data di riferimento del bilancio e rettificati per riflettere la migliore stima corrente. Quando l'impiego di risorse, atte a produrre benefici economici per adempiere all'obbligazione, diviene improbabile, l'accantonamento viene stornato.

In aggiunta, ciascun fondo è utilizzato unicamente per far fronte a quelle uscite per le quali è stato originariamente costituito.

Qualora non sia ritenuto probabile l'esborso di risorse finanziarie per adempiere all'obbligazione, non è necessario rilevare alcun accantonamento di bilancio; in tal caso si rende necessario fornire nella nota integrativa adeguata informativa sul possibile rischio di soccombenza, a meno che la probabilità di impiegare risorse sia ritenuta remota oppure il fenomeno non risulti rilevante.

11 – Passività finanziarie valutate al costo ammortizzato

Criteri di classificazione

La voce delle "Passività finanziarie valutate al costo ammortizzato" comprende le sottovoci "Debiti verso banche", "Debiti verso clientela", "Titoli in circolazione" ed è costituita dalle varie forme di provvista interbancaria e con clientela e dalla raccolta effettuata attraverso certificati di deposito e titoli obbligazionari in circolazione.

Sono inoltre inclusi i debiti iscritti dal locatario nell'ambito di operazioni di leasing, nonché le operazioni di pronti contro termine di raccolta e di titoli dati a prestito con ricevimento di garanzia in denaro che rientra nella piena disponibilità del prestatore. Sono infine compresi i debiti di funzionamento connessi con la fornitura di servizi finanziari come definiti nel Testo Unico Bancario e nel Testo Unico della Finanza.

Criteri di iscrizione

La prima iscrizione delle passività in esame avviene all'atto della ricezione delle somme raccolte o del regolamento dei titoli di debito emessi e viene effettuata sulla base del relativo fair value, normalmente pari all'ammontare incassato o al prezzo di emissione, aumentato degli eventuali costi/proventi aggiuntivi direttamente attribuibili alla singola operazione di provvista o di emissione e non rimborsati dalla controparte creditrice. Sono esclusi i costi interni di carattere amministrativo.

Le operazioni di pronti contro termine con obbligo di riacquisto sono iscritte in bilancio come operazioni di raccolta per l'importo incassato a pronti.

I debiti per leasing vengono iscritti sulla base del valore attuale dei canoni futuri ancora da pagare per la durata contrattuale attualizzati in base al tasso di interesse implicito dell'operazione oppure, se non determinabile, del tasso marginale di finanziamento.

Criteri di valutazione e di rilevazione delle componenti reddituali

Dopo la rilevazione iniziale, le passività finanziarie emesse, al netto degli eventuali rimborsi e/o riacquisti, vengono valutate al costo ammortizzato col metodo del tasso di interesse effettivo. Fanno eccezione le passività a breve termine, ove il fattore temporale risulti trascurabile, le quali rimangono iscritte per il valore incassato ed i cui costi eventualmente imputati sono attribuiti a conto economico in modo lineare lungo la durata contrattuale della passività. Si evidenzia, inoltre, che gli strumenti di raccolta oggetto di una relazione di copertura efficace vengono valutati sulla base delle regole previste per le operazioni di copertura.

Per gli strumenti strutturati che incorporano un derivato implicito - secondo quanto stabilito dall'IFRS 9 ed oggetto di illustrazione nella precedente voce delle "Attività finanziarie detenute per la negoziazione" - è prevista la separazione del derivato incorporato dal contratto ospite. In tal caso:

  • il derivato incorporato è classificato tra le attività/passività di negoziazione ed oggetto di misurazione al fair value;
  • il contratto ospite è classificato tra le passività finanziarie valutate al costo ammortizzato.

I debiti per leasing devono essere rideterminati in caso di modifica nei pagamenti dovuti (lease modification); l'impatto della rideterminazione andrà registrato in contropartita all'attività per il diritto d'uso.

Criteri di cancellazione

Le passività finanziarie sono cancellate dal bilancio o dalla situazione infrannuale quando risultano scadute o estinte. La cancellazione avviene anche in presenza di riacquisto di titoli precedentemente emessi. La differenza tra il valore contabile della passività e l'ammontare pagato per acquistarla viene registrato a conto economico. Il ricollocamento sul mercato di titoli propri successivamente al loro riacquisto è considerato contabilmente come una nuova emissione con iscrizione al nuovo prezzo di collocamento, senza alcun effetto a conto economico.

12 - Passività finanziarie di negoziazione

Criteri di classificazione

La voce in esame comprende:

  • le passività finanziarie emesse con l'intento di riacquistarle nel breve periodo;
  • le passività facenti parte di un portafoglio di strumenti finanziari che sono gestiti congiuntamente e per il quale esiste una provata strategia volta al conseguimento di profitti nel breve periodo;
  • i contratti derivati aventi un fair value negativo e non designati come strumenti di copertura, compresi quelli collegati alle attività/passività designate al fair value con impatto a conto economico ed i derivati impliciti oggetto di scorporo dalle passività finanziarie valutate al costo ammortizzato.

Sono inoltre incluse le passività che si originano da scoperti tecnici generati dall'attività di negoziazione di titoli e talune proprie emissioni di certificates, gestite nell'ambito di un complessivo portafoglio di strumenti finanziari di negoziazione. Per ulteriori dettagli sui certificates classificati in tale voce si fa rinvio a quanto illustrato nel successivo paragrafo "16 - Altre informazioni, Passività finanziarie designate al fair value".

Criteri di iscrizione

L'iscrizione iniziale delle passività finanziarie di negoziazione avviene alla data di regolamento per le passività per cassa e alla data di sottoscrizione per i contratti derivati.

La prima iscrizione è effettuata sulla base del fair value della passività, normalmente pari all'ammontare incassato, senza considerare i costi o i proventi di transazione direttamente attribuibili allo strumento stesso, che sono imputati direttamente a conto economico.

Per le modalità di determinazione del fair value si fa rinvio alla successiva "Parte A.4 – Informativa sul fair value".

Criteri di valutazione e di rilevazione delle componenti reddituali

Le passività finanziarie di negoziazione sono valutate al fair value corrente con imputazione del risultato della valutazione nel conto economico.

Gli utili e le perdite derivanti dalla variazione del fair value e/o dalla cessione degli strumenti di trading sono contabilizzati nel conto economico. Per gli strumenti derivati, nel caso in cui il fair value di una passività finanziaria diventi positivo, tale posta è contabilizzata nella voce delle "Attività finanziarie valutate al fair value con impatto a conto economico: a) attività finanziarie detenute per la negoziazione".

Gli utili e le perdite da negoziazione e le plusvalenze e le minusvalenze da valutazione del portafoglio di negoziazione sono iscritti nel conto economico nella voce "80. Risultato netto dell'attività di negoziazione".

Criteri di cancellazione

Le passività finanziarie di negoziazione vengono cancellate dal bilancio quando scadono i diritti contrattuali sui relativi flussi finanziari o quando le passività finanziarie sono cedute con trasferimento sostanziale di tutti i rischi ed i benefici derivanti dalla proprietà delle stesse.

13 - Passività finanziarie designate al fair value

Criteri di classificazione

Una passività finanziaria viene designata al fair value rilevato a conto economico in sede di rilevazione iniziale qualora ricorrano le seguenti circostanze:

  • si elimina o si riduce notevolmente una mancanza di uniformità nella valutazione o nella rilevazione che altrimenti risulterebbe dalla valutazione di attività o passività o dalla rilevazione dei relativi utili e perdite su basi diverse (cosiddetto "accounting mismatch");
  • un gruppo di attività finanziarie, passività finanziarie o entrambi è gestito e il suo andamento viene valutato in base al fair value secondo una documentata gestione del rischio o strategia di investimento, documentata internamente ai dirigenti con responsabilità strategiche;
  • si è in presenza di un contratto ibrido contenente uno o più derivati incorporati e il derivato incorporato è tale da modificare significativamente i flussi finanziari che altrimenti sarebbero previsti dal contratto.

L'opzione di designare una passività al fair value è irrevocabile, viene effettuata sul singolo strumento finanziario e non richiede la medesima applicazione a tutti gli strumenti aventi caratteristiche similari. Tuttavia, non è ammessa la designazione al fair value di una sola parte di uno strumento finanziario attribuibile ad una sola componente di rischio a cui lo strumento è assoggettato.

La voce in esame include talune obbligazioni emesse dal Gruppo e talune emissioni di certificates non gestite con intento di negoziazione.

Per approfondimenti sul perimetro del Gruppo delle passività in fair value option, sulla metodologia di determinazione del fair value e della quantificazione del proprio merito creditizio, si fa rinvio a quanto contenuto nel paragrafo "16 - Altre informazioni, Passività finanziarie designate al fair value" ed alla successiva "Parte A.4 – Informativa sul fair value".

Criteri di iscrizione

Le passività finanziarie in esame vengono valutate al fair value fin dal momento della prima iscrizione. I proventi ed oneri iniziali sono immediatamente imputati a conto economico.

Criteri di valutazione e di rilevazione delle componenti reddituali

Successivamente all'iscrizione iniziale le passività finanziarie sono valutate al relativo fair value corrente. La variazione di fair value è imputata nel conto economico alla voce "110. Risultato netto delle attività e passività finanziarie valutate al fair value con impatto a conto economico", ad eccezione degli effetti conseguenti alla variazione del proprio merito creditizio che sono rilevati in una specifica riserva da valutazione (voce "120. Riserve da valutazione"), a meno che tale trattamento non sia tale da creare o amplificare un'asimmetria contabile nel risultato economico. Un'asimmetria contabile viene creata o amplificata quando la rilevazione degli effetti del proprio merito creditizio in una riserva patrimoniale è tale da comportare nel conto economico una disarmonia più rilevante di quella che si avrebbe rilevando nel conto economico tutta la variazione di fair value della passività. In quest'ultimo caso l'intera variazione di fair value della passività, comprensiva dell'effetto di variazione del proprio merito creditizio, deve essere rilevata nel conto economico.

Gli effetti correlati alla variazione del proprio merito creditizio sono oggetto di presentazione nel prospetto della redditività complessiva, al netto del relativo effetto fiscale, in corrispondenza delle altre componenti reddituali senza rigiro nel conto economico.

L'importo imputato nella specifica riserva patrimoniale (voce "120. Riserve da valutazione") non sarà mai oggetto di rigiro nel conto economico nemmeno se la passività dovesse essere scaduta o estinta; in tal caso sarà necessario procedere a riclassificare l'utile (perdita) cumulato nella specifica riserva da valutazione in un'altra voce di patrimonio netto ("150. Riserve").

Criteri di cancellazione

Le passività finanziarie sono cancellate dal bilancio o dalla situazione infrannuale quando risultano scadute o estinte. Nel caso di passività finanziarie rappresentate da titoli emessi, la cancellazione avviene anche in presenza del riacquisto: la differenza tra il valore contabile della passività e l'ammontare pagato per acquistarla viene registrato a conto economico alla voce "110. Risultato netto delle attività e passività finanziarie valutate al fair value con impatto a conto economico", ad eccezione degli utili/perdite connessi alla variazione del proprio merito creditizio che sono rilevati in una riserva di patrimonio netto, come in precedenza illustrato. Il ricollocamento sul mercato dei titoli propri successivamente al loro riacquisto è considerato contabilmente come una nuova emissione con iscrizione al nuovo prezzo di collocamento, senza alcun effetto a conto economico.

14 - Operazioni in valuta

Criteri di classificazione

Tra le attività e le passività in valuta figurano, oltre a quelle denominate esplicitamente in una valuta diversa dall'euro, anche quelle che prevedono clausole di indicizzazione finanziaria collegate al tasso di cambio dell'euro con una determinata valuta o con un determinato paniere di valute.

Ai fini delle modalità di conversione da utilizzare, le attività e passività in valuta sono suddivise tra poste monetarie e non monetarie.

Gli elementi monetari consistono nelle somme in denaro e nelle attività e passività che esprimono il diritto di ricevere o l'obbligo di pagare importi di denaro fissi o determinabili (crediti, titoli di debito, passività finanziarie). Gli elementi non monetari (quali, ad esempio, i titoli di capitale) sono attività o passività che non contemplano il diritto di ricevere o l'obbligo di pagare importi di denaro fissi o determinabili.

Criteri di iscrizione

Le operazioni in valuta estera sono registrate, al momento della rilevazione iniziale, in divisa di conto, applicando all'importo in valuta estera il tasso di cambio in vigore alla data dell'operazione.

Criteri di valutazione e di rilevazione delle componenti reddituali

Ad ogni chiusura di bilancio o di situazione infrannuale, le poste di bilancio in valuta estera vengono valutate come segue:

  • le poste monetarie sono convertite al tasso di cambio alla data di chiusura;
  • le poste non monetarie valutate al costo storico sono convertite al tasso di cambio in essere alla data dell'operazione;
  • le poste non monetarie valutate al fair value sono convertite utilizzando i tassi di cambio in essere alla data di chiusura.

Le differenze di cambio che derivano dal regolamento di elementi monetari o dalla conversione di elementi monetari a tassi diversi da quelli di conversione iniziali, o di conversione del bilancio precedente, sono rilevate nel conto economico del periodo in cui sorgono.

Quando un utile o una perdita relativi ad un elemento non monetario sono rilevati a patrimonio netto, la differenza cambio relativa a tale elemento è rilevata anch'essa a patrimonio. Per contro, quando un utile o una perdita di un elemento non monetario sono iscritti a conto economico, è rilevata in conto economico anche la relativa differenza cambio.

Per la modalità di conversione dei bilanci delle società controllate estere che adottano una moneta di conto diversa da quella di riferimento della Capogruppo (euro) si fa rinvio a quanto illustrato nella sezione "Area e metodi di consolidamento" contenuta nella precedente parte "A.1 – Parte generale".

15 - Attività e passività assicurative

Non sono presenti imprese di assicurazione nel perimetro di consolidamento.

16 - Altre informazioni

a) Contenuto di altre voci di bilancio

Cassa e disponibilità liquide

La voce comprende le valute aventi corso legale, comprese le banconote e le monete divisionali estere, i conti correnti ed i depositi "a vista" verso le Banche Centrali, ad eccezione della riserva obbligatoria, nonché i crediti "a vista" verso le banche. In quest'ultima definizione rientrano le disponibilità che possono essere ritirate in qualsiasi momento senza preavviso o con un preavviso di 24 ore o di un giorno lavorativo.

La voce è iscritta per il valore facciale. Per le divise estere il valore facciale viene convertito in euro al cambio di chiusura della data di fine periodo.

Adeguamento di valore delle attività finanziarie e delle passività finanziarie oggetto di copertura generica

Nelle presenti voci figurano rispettivamente le variazioni di fair value di attività e passività finanziarie oggetto di copertura generica ("macrohedging") dal rischio di tasso di interesse, in base al rispettivo saldo, sia esso positivo (voce "60. Adeguamento di valore delle attività finanziarie oggetto di copertura generica") che negativo (voce "50. Adeguamento di valore delle passività finanziarie oggetto di copertura generica"), la cui contropartita economica è rappresentata dalla voce "90. Risultato netto dell'attività di copertura", così come per le coperture specifiche di fair value.

Altre attività

Nella presente voce sono iscritte le attività non riconducibili nelle altre voci dell'attivo dello stato patrimoniale. La voce può includere a titolo esemplificativo:

  • l'oro, l'argento e i metalli preziosi;
  • i ratei attivi diversi da quelli che vanno capitalizzati sulle relative attività finanziarie, ivi inclusi quelli derivanti da contratti con i clienti ai sensi dell'IFRS 15;
  • i crediti connessi alla fornitura di beni o servizi non finanziari;
  • le partite fiscali debitorie diverse da quelle rilevate nella voce "110. Attività fiscali".

Possono anche figurarvi eventuali rimanenze (di "saldo debitore") di partite viaggianti e sospese non attribuite ai conti di pertinenza, purché di importo complessivamente irrilevante.

Altre passività

Nella presente voce figurano le passività non riconducibili nelle altre voci del passivo dello stato patrimoniale. La voce include a titolo esemplificativo:

  • gli accordi di pagamento che l'IFRS 2 impone di classificare come debiti;
  • i debiti connessi con il pagamento di forniture di beni e servizi non finanziari;
  • i ratei passivi diversi da quelli da capitalizzare sulle pertinenti passività finanziarie, ivi inclusi quelli derivanti da contratti con i clienti ai sensi dell'IFRS 15;
  • le partite fiscali creditorie varie diverse da quelle rilevate nella voce "60. Passività fiscali" connesse, ad esempio, all'attività di sostituto d'imposta.

Trattamento di fine rapporto e altri benefici per i dipendenti

Ai sensi dello IAS 19 i benefici ai dipendenti comprendono tutte le tipologie di retribuzione previste, in cambio dell'attività lavorativa svolta dai dipendenti o in virtù della cessazione del rapporto di lavoro, che in particolare si suddividono in:

  • benefici a breve termine (diversi da quelli per la cessazione del rapporto di lavoro) che si prevede vengano liquidati entro 12 mesi dalla fine dell'esercizio nel quale i dipendenti hanno prestato l'attività lavorativa;
  • benefici successivi alla fine del rapporto di lavoro come ad esempio trattamento di fine rapporto e fondi di quiescenza;
  • benefici per la cessazione del rapporto di lavoro dovuti ai dipendenti a seguito della decisione dell'azienda di concludere il rapporto di lavoro prima della data di pensionamento;
  • benefici a lungo termine (diversi da quelli per la cessazione del rapporto di lavoro) che si prevede vengano liquidati lungo un arco temporale superiore ai 12 mesi dalla fine dell'esercizio nel quale i dipendenti hanno prestato l'attività lavorativa.

Tipologie dei benefici successivi alla fine del rapporto di lavoro

I benefici in oggetto comprendono il Fondo trattamento di fine rapporto (TFR) e i Fondi di quiescenza e sono distinti nelle due categorie di "piani a prestazioni definite" e "piani a contributi definiti", in base alle caratteristiche degli stessi piani.

In particolare, per i piani a contributi definiti il costo è rappresentato dai contributi maturati nell'esercizio, dato che la società ha solo l'obbligo di versare dei contributi fissati su base contrattuale ad un fondo e conseguentemente non

ha alcuna obbligazione legale o implicita a corrispondere, oltre al versamento della contribuzione, ulteriori importi qualora il fondo non disponga di sufficienti attività per pagare tutti i benefici ai dipendenti.

Per i piani a prestazioni definite, il rischio attuariale e di investimento, ossia il rischio di un'eventuale insufficienza di contributi o di un insufficiente rendimento degli asset in cui i contributi sono investiti, ricade sulla società.

Con riferimento al Fondo di trattamento di fine rapporto, a seguito della riforma della previdenza complementare, di cui al D.Lgs. 5 dicembre 2005, n. 252, sono state introdotte nuove regole per il trattamento di fine rapporto maturato a partire dal 1° gennaio 2007, che rilevano ai fini del relativo trattamento contabile. In particolare, per le società con in media almeno 50 dipendenti nel corso del 2006, le quote del trattamento di fine rapporto del personale maturate a partire dal 1° gennaio 2007 si configurano contabilmente come un "piano a contribuzione definita"; l'onere è infatti limitato alla contribuzione stabilita dalla normativa prevista dal Codice Civile, senza applicazione di alcuna metodologia attuariale. Diversamente, il fondo di trattamento di fine rapporto maturato alla data del 31 dicembre 2006 continua a qualificarsi contabilmente come un "piano a benefici definiti".

Valutazione dei benefici successivi alla fine del rapporto di lavoro rappresentati da piani a benefici definiti

Per i piani a prestazioni definite la passività viene determinata da un attuario esterno secondo la metodologia attuariale della "Proiezione unitaria del credito". In base alla citata metodologia è necessario prevedere gli esborsi futuri sulla base di ipotesi demografiche e finanziarie, da attualizzare per tenere conto del tempo che trascorrerà prima dell'effettivo pagamento e da riproporzionare in base al rapporto tra gli anni di servizio maturati e l'anzianità teorica stimata al momento dell'erogazione del beneficio. Il valore attuariale della passività così determinato deve poi essere rettificato dal fair value delle eventuali attività al servizio del piano (passività/attività netta).

Gli utili e le perdite attuariali che si originano per effetto di aggiustamenti delle precedenti ipotesi attuariali formulate, a seguito dell'esperienza effettivamente riscontrata o a causa di modifiche delle stesse ipotesi attuariali, comportano una rimisurazione della passività netta e sono imputati in contropartita di una riserva di patrimonio netto. Tali utili e perdite sono oggetto di rappresentazione nel "Prospetto della redditività complessiva".

La variazione della passività conseguente ad una modifica o ad una riduzione di piano è rilevata nel conto economico come utile o perdita. Nel dettaglio, la fattispecie della modifica interviene qualora venga introdotto un nuovo piano, piuttosto che venga ritirato o modificato un piano esistente. Si ha invece una riduzione in presenza di una significativa variazione negativa del numero dei dipendenti compresi nel piano, come ad esempio nel caso di piani di riduzione del personale in esubero (accesso al Fondo di Solidarietà).

Valutazione dei benefici a lungo termine

La metodologia della "Proiezione unitaria del credito", in precedenza descritta, viene seguita anche per la valutazione dei benefici a lungo termine, quali i "premi di anzianità" a favore dei dipendenti. A differenza di quanto descritto per i "piani a benefici definiti", gli utili e le perdite attuariali connessi alla valutazione dei benefici a lungo termine vengono rilevati immediatamente nel conto economico.

Riserve da valutazione

Nella presente voce figurano le riserve da valutazione relative ai titoli di capitale designati al fair value con impatto sulla redditività complessiva, alle attività finanziarie (diverse dai titoli di capitale) valutate al fair value con impatto sulla redditività complessiva, alla copertura di investimenti esteri, alla copertura dei flussi finanziari, alle differenze di cambio da conversione, alle attività materiali, alla quota parte delle riserve da valutazione delle partecipazioni valutate a patrimonio netto, agli utili (perdite) attuariali su piani a benefici definiti, agli utili/perdite connessi alla variazione del proprio merito creditizio relativamente alle passività in fair value option. Sono altresì incluse le riserve di rivalutazione iscritte in applicazione di leggi speciali di rivalutazione, anche se oggetto di "affrancamento" fiscale.

Strumenti di capitale

Gli strumenti di capitale sono strumenti rappresentativi di una partecipazione residuale nelle attività del Gruppo al netto delle sue passività. La classificazione di uno strumento emesso quale strumento di capitale richiede l'assenza di obbligazioni contrattuali ad effettuare pagamenti sotto forma di rimborso capitale, interessi o altre forme di rendimento.

Tali strumenti, diversi dalle azioni ordinarie o di risparmio, sono classificati nella voce "140. Strumenti di capitale" per un ammontare pari al corrispettivo incassato dall'emissione, dedotti i costi di transazione che sono direttamente attribuibili alla transazione stessa al netto della relativa fiscalità.

Le eventuali cedole corrisposte, al netto della relativa fiscalità, sono portate in riduzione della voce "150. Riserve", se e nella misura in cui risultano pagate.

In presenza di estinzione o di riacquisto, la differenza tra corrispettivo pagato ed il valore di bilancio di tali strumenti di capitale è rilevata a patrimonio netto nella voce "150. Riserve".

Capitale e azioni proprie

La voce capitale include l'importo delle azioni emesse al netto dell'importo dell'eventuale capitale sottoscritto ma non ancora versato alla data di bilancio o della situazione infrannuale. La voce è esposta al lordo delle eventuali azioni proprie detenute dalle società del Gruppo. Queste ultime vengono iscritte in bilancio a voce propria come componente negativa del patrimonio netto.

Il costo originario delle azioni proprie riacquistate e gli utili o le perdite derivanti dalla loro successiva vendita sono rilevati come movimenti del patrimonio netto.

I costi di transazione relativi ad un'operazione sul capitale, quale ad esempio un aumento del capitale sociale, sono contabilizzati come una riduzione del patrimonio netto, al netto di qualsiasi beneficio fiscale connesso.

I dividendi su azioni ordinarie sono contabilizzati a riduzione del patrimonio netto nell'esercizio in cui l'Assemblea degli azionisti ne ha deliberato la distribuzione. Eventuali acconti sui dividendi erogati ai soci sono rilevati nella voce del passivo dello stato patrimoniale "Acconti su dividendi" con il segno negativo.

Patrimonio di pertinenza di terzi

La voce rappresenta la frazione calcolata in base agli "equity ratios" del patrimonio netto consolidato attribuibile ad azioni di pertinenza dei soci di minoranza. L'importo è calcolato al netto delle eventuali azioni proprie riacquistate dalle imprese consolidate.

b) Illustrazione di altri trattamenti contabili significativi

Dividendi e riconoscimento dei ricavi e dei costi

Ricavi derivanti da contratti con la clientela (IFRS 15)

I ricavi sono flussi lordi di benefici economici che affluiscono all'entità come corrispettivo per l'obbligazione di trasferire al cliente una vasta gamma di beni e servizi rientranti nell'ordinaria attività.

Ai sensi dell'IFRS 15 l'entità deve riconoscere i ricavi in base al compenso che ci si attende di ricevere a fronte dei beni e dei servizi forniti nell'ambito dell'attività ordinaria. Nel dettaglio, il riconoscimento dei ricavi deve avvenire sulla base dei seguenti cinque passi:

  • identificazione del contratto, definito come un accordo avente sostanza commerciale tra due o più parti in grado di generare diritti ed obbligazioni;
  • individuazione delle singole obbligazioni ("performance obligations") contenute nel contratto;
  • determinazione del prezzo della transazione, ossia il corrispettivo atteso per il trasferimento al cliente dei beni o dei servizi;
  • allocazione del prezzo della transazione a ciascuna "performance obligation", sulla base dei prezzi di vendita della singola obbligazione ("stand-alone selling price");
  • riconoscimento dei ricavi allocati alla singola obbligazione quando la stessa viene regolata, ossia quando il cliente ottiene il controllo dei beni e dei servizi. Detto riconoscimento tiene conto del fatto che alcuni servizi possono essere resi in uno specifico momento oppure nel corso di un periodo temporale.

I ricavi derivanti da obbligazioni contrattuali con la clientela sono rilevati al conto economico qualora sia probabile che l'entità riceva il corrispettivo a cui ha diritto in cambio dei beni o dei servizi trasferiti al cliente. Tale corrispettivo deve essere allocato alle singole obbligazioni previste dal contratto e deve trovare riconoscimento come ricavo nel conto economico in funzione delle tempistiche di adempimento dell'obbligazione. Nel dettaglio, i ricavi possono trovare riconoscimento nel conto economico:

  • in un momento preciso, quando l'entità adempie l'obbligazione di fare trasferendo al cliente il bene o il servizio promesso, o
  • nel corso del tempo, mano a mano che l'entità adempie l'obbligazione di fare trasferendo al cliente il bene o il servizio promesso.

L'obbligazione di fare si considera adempiuta quando il cliente acquisisce il controllo del bene o del servizio trasferito.

Il corrispettivo promesso nel contratto con il cliente può includere importi fissi, importi variabili o entrambi. Nel dettaglio, il corrispettivo del contratto può variare a seguito di riduzioni, sconti, rimborsi, incentivi, premi di rendimento o altri elementi analoghi. La variabilità del corrispettivo può altresì dipendere dal verificarsi o meno di un evento futuro. In presenza di corrispettivi variabili, la rilevazione del ricavo nel conto economico viene effettuata qualora sia possibile stimare in modo attendibile il ricavo e solo se risulta altamente probabile che tale corrispettivo non debba essere successivamente stornato dal conto economico, in tutto o in una parte significativa.

Qualora l'entità riceva dal cliente un corrispettivo che prevede di rimborsare al cliente stesso, in tutto o in una parte, a fronte del ricavo riconosciuto a conto economico si rende necessario rilevare una passività, da stimare in funzione dei previsti futuri rimborsi (cosiddetta "refund liability"). La stima di tale passività è oggetto di aggiornamento ad ogni data di bilancio o situazione infrannuale e viene condotta sulla base della quota parte del corrispettivo che l'entità si aspetta di non avere diritto.

Costi

I costi relativi all'ottenimento e all'adempimento dei contratti con la clientela sono rilevati nel conto economico nei periodi nei quali sono contabilizzati i corrispondenti ricavi; i costi che non presentano una diretta associazione con i ricavi sono imputati immediatamente a conto economico.

Ricavi e costi relativi a strumenti finanziari

Con riferimento ai proventi ed oneri relativi alle attività/passività finanziarie si precisa che:

  • gli interessi sono rilevati pro-rata temporis sulla base del tasso di interesse contrattuale o di quello effettivo nel caso di applicazione del costo ammortizzato. In quest'ultimo caso, eventuali costi e proventi marginali, ritenuti parte integrante del rendimento dello strumento finanziario, sono considerati nel tasso di interesse effettivo e rilevati tra gli interessi. La voce interessi attivi (ovvero interessi passivi) comprende anche i differenziali o i margini, positivi (o negativi), maturati sino alla data di riferimento del bilancio, relativi a contratti derivati finanziari:
    • di copertura di attività e passività che generano interessi;
    • classificati nello stato patrimoniale nel portafoglio di negoziazione, ma gestionalmente collegati ad attività e/o passività finanziarie designate al fair value (Fair value Option) che generano interessi;
    • connessi gestionalmente con attività e passività classificate nel portafoglio di negoziazione e che prevedono la liquidazione di differenziali o di margini a più scadenze;
  • gli interessi di mora, eventualmente previsti in via contrattuale, sono contabilizzati a conto economico solo al momento del loro effettivo incasso;
  • i dividendi sono rilevati a conto economico nel momento in cui sorge il diritto legale ad incassarli, e quindi nel momento in cui ne viene deliberata la distribuzione e ne matura il diritto a ricevere il relativo pagamento;
  • le commissioni per ricavi da servizi sono iscritte, sulla base dell'esistenza di accordi contrattuali, nel periodo in cui i servizi stessi sono prestati. Le commissioni considerate nel costo ammortizzato ai fini della determinazione del tasso di interesse effettivo sono rilevate tra gli interessi;
  • gli utili e le perdite conseguenti alla prima iscrizione al fair value degli strumenti finanziari sono riconosciuti a conto economico, in sede di rilevazione dell'operazione, sulla base della differenza tra il corrispettivo pagato o incassato ed il fair value dello strumento stesso, solamente quando il fair value è determinabile facendo riferimento a transazioni di mercato correnti ed osservabili sul mercato oppure attraverso tecniche di valutazione i cui input siano parametri di mercato osservabili; diversamente, detti utili e perdite sono distribuiti nel tempo tenuto conto della natura e della durata dello strumento;
  • gli utili e le perdite derivanti dalla cessione di strumenti finanziari sono riconosciuti nel conto economico al momento di perfezionamento della vendita, con relativo trasferimento dei rischi e dei benefici, sulla base della differenza tra il corrispettivo incassato ed il valore di iscrizione degli strumenti stessi.

Pagamenti basati su azioni

Si tratta di pagamenti a favore dei dipendenti, come corrispettivo dell'attività lavorativa prestata, regolati con strumenti rappresentativi del capitale, che consistono, ad esempio, nell'assegnazione di:

  • diritti a sottoscrivere aumenti di capitale a pagamento (stock option);
  • diritti a ricevere azioni al raggiungimento di determinati obiettivi.

Ai fini contabili, ai sensi del principio IFRS 2, i pagamenti basati su azioni proprie si configurano come piani "equity settled", da rilevare in base al fair value delle prestazioni lavorative ricevute.

In considerazione delle difficoltà di stima diretta del fair value delle prestazioni lavorative ricevute in contropartita dell'assegnazione di azioni, è possibile misurare il valore delle prestazioni ricevute, in modo indiretto, facendo riferimento al fair value degli strumenti rappresentativi di capitale, alla data della loro assegnazione.

I piani di incentivazione del personale basati su azioni proprie vengono quindi rilevati a conto economico (voce "190. a) Spese per il personale") in contropartita di un corrispondente incremento del patrimonio netto (voce "150. Riserve"), sulla base del fair value degli strumenti finanziari attribuiti alla data di assegnazione ed in funzione del criterio di competenza della prestazione lavorativa fornita.

In particolare, quando le azioni assegnate non sono immediatamente "usufruibili" dal dipendente, ma lo saranno quando il dipendente avrà completato uno specifico periodo di servizio, l'impresa riconosce il costo, come corrispettivo della prestazione resa, lungo il periodo di maturazione delle condizioni stesse ("vesting period").

Per le società controllate, i piani di incentivo basati sulle azioni della Capogruppo, e non su azioni proprie, si configurano come piani "cash settled". Ai sensi dell'IFRS 2, nei rispettivi bilanci d'impresa, il costo di competenza viene quindi rilevato tra le spese per il personale in contropartita di un incremento della voce del passivo "Fondi per rischi ed oneri". Nell'ottica del bilancio consolidato tali piani, essendo regolati tramite le azioni della Capogruppo, trovano invece rappresentazione come piani "equity settled" in base al trattamento in precedenza illustrato.

Pronti contro termine, prestito titoli e riporti

Le operazioni di pronti contro termine o di riporto, con le quali il Gruppo vende a terzi dei titoli con l'obbligo di riacquisto degli stessi alla scadenza delle operazioni ad un prezzo predeterminato, vengono iscritte nei debiti verso banche o verso clientela a seconda della controparte. Analogamente, le operazioni di pronti contro termine o di riporto, con le quali il Gruppo acquista da terzi dei titoli con l'obbligo di rivendita degli stessi alla scadenza delle operazioni ad un prezzo predeterminato, sono contabilizzate come crediti verso banche o clientela (categoria contabile delle "Attività finanziarie valutate al costo ammortizzato"), a seconda della controparte. La differenza tra il prezzo a pronti e il prezzo a termine delle predette operazioni è contabilizzata come interesse (passivo o attivo a seconda dei casi) e registrata per competenza lungo la vita dell'operazione. Le operazioni di prestito titoli nelle quali la garanzia è rappresentata da contante che rientra nella piena disponibilità economica del prestatore vengono rilevate in bilancio come le anzidette operazioni di pronti contro termine.

Nel caso di operazioni di prestito titoli con garanzia costituita da altri titoli, ovvero senza garanzia, il prestatore e il prestatario continuano a rilevare nell'attivo dello stato patrimoniale, rispettivamente, il titolo oggetto del prestito e quello eventualmente dato in garanzia. La remunerazione di tale operatività è rilevata dal prestatore nella voce "40. Commissioni attive" e dal prestatario nella voce "50. Commissioni passive".

Compensazione di strumenti finanziari

Ai sensi dello IAS 32, paragrafo 42, le attività finanziarie e le passività finanziarie sono oggetto di compensazione ed evidenziate in bilancio per il saldo netto, qualora l'entità:

  • abbia un diritto legale ad operare tale compensazione, correntemente esercitabile in tutte le circostanze, siano esse afferenti al normale svolgimento del business siano esse relative a situazioni di inadempimento, insolvenza, fallimento delle parti;
  • intenda regolare le transazioni per il saldo netto o in base ad un regolamento su base lorda i cui effetti sostanziali siano equivalenti ad un regolamento netto.

Per gli strumenti derivati rientranti in accordi di compensazione, che rispettano i requisiti in precedenza illustrati, la Circolare n. 262 prevede di effettuare la compensazione tra tutti i derivati di negoziazione e tutti i derivati di copertura. Qualora lo sbilancio dei derivati di negoziazione dovesse essere di segno opposto rispetto allo sbilancio di tutti i derivati di copertura, è prevista una rappresentazione su base netta di tali sbilanci: convenzionalmente, il

saldo netto viene allocato nel portafoglio di negoziazione piuttosto che nei derivati di copertura, in funzione della prevalenza del valore assoluto tra lo sbilancio dei derivati di negoziazione e quello dei derivati di copertura.

In ottemperanza a quanto richiesto dal principio contabile IFRS 7, informazioni di maggior dettaglio sono fornite nelle tavole contenute nella Parte B – Altre informazioni della presente nota integrativa, nelle quali sono esposti in particolare:

  • i valori di bilancio di attività e passività che presentano i requisiti previsti dallo IAS 32, paragrafo 42, prima e dopo la compensazione contabile;
  • le esposizioni soggette ad accordi quadro di compensazione che non hanno dato luogo a compensazione ma che potenzialmente la possono attivare in seguito a specifiche circostanze;
  • le garanzie reali ad esse connesse.

Cartolarizzazioni – cancellazione dal bilancio delle attività finanziarie cedute

Nelle operazioni di cartolarizzazione originate dal Gruppo, la cessione delle attività finanziarie ad una società veicolo, anche se pro soluto, è tale da comportarne la cancellazione dal bilancio (cosiddetta "derecognition"), soltanto nell'ipotesi in cui vi sia un sostanziale trasferimento dei rischi e dei benefici. Nel caso in cui non sia possibile accertare il sostanziale trasferimento di rischi e benefici, le attività cedute vengono cancellate qualora il Gruppo non mantenga alcun tipo di controllo sulle stesse. Qualora ricorrano tali circostanze, la differenza tra il valore di carico delle attività cedute ed il corrispettivo ricevuto, incluse le nuove attività acquisite, è oggetto di rilevazione come utili o perdite di conto economico.

Diversamente, non si procede ad alcuna derecognition dal bilancio qualora il Gruppo abbia mantenuto i rischi ed i benefici associati al portafoglio cartolarizzato, ancorché ceduto pro-soluto, per il tramite, ad esempio, della sottoscrizione integrale della tranche dei titoli junior, ossia dei titoli che sopportano il rischio delle prime perdite, o dell'assunzione di esposizioni analoghe. Conseguentemente, nel bilancio separato della banca originator i crediti ceduti devono continuare a rimanere iscritti in bilancio come "Attività cedute e non cancellate", mentre il corrispettivo incassato dalla cessione deve essere rilevato in contropartita di un debito verso la società veicolo, al netto dei titoli sottoscritti dalla banca stessa. Nel bilancio consolidato, il consolidamento della società veicolo e del relativo patrimonio della cartolarizzazione, qualora siano rispettati i requisiti del controllo previsti dal principio IFRS 10, ha come principale effetto che, nella situazione patrimoniale consolidata, figureranno i titoli emessi dal veicolo e sottoscritti da entità non appartenenti al Gruppo.

Per ulteriori dettagli si fa rinvio all'informativa riportata nella presente Nota Integrativa, in corrispondenza della "Parte E – Sezione 1 – C. Operazioni di cartolarizzazione".

Leasing

L'IFRS 16 definisce il leasing come quel contratto, o parte di un contratto, in base al quale il locatore concede al locatario il diritto di utilizzare un bene identificato (c.d. ROU - "Right Of Use") per un certo periodo di tempo in cambio di un determinato corrispettivo. Gli elementi chiave per definire se un contratto, o una sua parte, rispetti la definizione di leasing sono rappresentati dal fatto che il bene sia identificato, che il locatario abbia il diritto di controllare l'utilizzo dello stesso e di riceverne sostanzialmente tutti i benefici economici.

Contabilizzazione nel bilancio del locatario

Qualora il Gruppo agisca nella veste di locatario, il modello contabile IFRS 16 prevede la rilevazione nella situazione patrimoniale di una passività sulla base del valore attuale dei canoni futuri da pagare per la durata contrattuale in contropartita dell'iscrizione, tra le attività, del diritto d'uso del bene oggetto del contratto di leasing.

Nel dettaglio, la data di rilevazione iniziale dell'attività e della passività nella situazione patrimoniale della società corrisponde alla data di decorrenza del contratto, ovvero alla data in cui l'attività viene resa disponibile al locatario.

A tale data il locatario rileva:

  • tra le "Attività materiali", l'attività per il diritto d'uso, determinata dalla somma dei seguenti valori:
    • valore attuale dei pagamenti futuri (valore della passività iscritta);
    • costi diretti iniziali (come ad esempio i costi per agenti);
    • canoni di leasing pagati in anticipo (maxicanone);
    • stima di eventuali costi per la rimozione e il ripristino, rilevati in ottemperanza allo IAS 37;

  • al netto di eventuali incentivi al leasing ricevuti dal locatore;
  • tra le "Passività finanziarie valutate al costo ammortizzato", la passività finanziaria, pari al valore attuale dei pagamenti dovuti per il leasing. Il tasso di attualizzazione utilizzato è pari al tasso di interesse marginale ("incremental borrowing rate") alla data di stipula del contratto. Tale tasso è stato identificato in quello utilizzato ai fini gestionali ed esprime il costo medio del funding del Gruppo sia di tipo secured che unsecured, considerato nello scaglione temporale in cui ricade la scadenza del contratto.

Nell'identificare un contratto di leasing, il Gruppo Banco BPM si avvale della facoltà concessa dall'IFRS 16 di non considerare i contratti "short term", ossia quelli aventi una scadenza inferiore ai 12 mesi, e quelli "low value" ossia aventi un valore dei beni a nuovo inferiore a 5.000 euro. Tale facoltà può essere fatta valere contratto per contratto; in tal caso, i costi dei canoni vengono registrati direttamente a conto economico al momento della maturazione.

Con riferimento alla durata del leasing, oltre al periodo non annullabile in cui il Gruppo non può sottrarsi dal pagamento dei canoni, vengono considerate le opzioni di proroga qualora sia ritenuto ragionevolmente certo il loro esercizio da parte del Gruppo, tenuto conto di tutti i fatti e le circostanze. In particolare, con riferimento ai contratti che prevedono la facoltà del locatario di rinnovare la locazione al termine del primo periodo il Gruppo considera la durata iniziale del contratto di affitto (es. durata di 12 anni per i contratti di affitto 6 anni + 6 anni) e, decorsa tale durata, il successivo primo periodo di rinnovo (es. successivi 6 anni), laddove non vi siano evidenze ragionevoli che possano portare ad un ulteriore periodo di rinnovo o, viceversa, alla fine del contratto. Inoltre si assume che il contratto di leasing venga rinnovato nel successivo periodo qualora nei 18 mesi antecedenti la scadenza del primo periodo o del successivo rinnovo il locatario non abbia dato disdetta al locatore.

Successivamente all'iscrizione:

  • il diritto d'uso deve essere valutato al costo in base allo IAS 16 ed oggetto di ammortamento ed eventuale impairment lungo la durata del contratto o la vita utile del bene;
  • la passività viene valutata al costo ammortizzato, ovvero viene incrementata a seguito della maturazione degli interessi passivi e progressivamente ridotta per effetto del pagamento dei canoni.

In caso di modifica nei pagamenti dovuti per il leasing, la passività deve essere rideterminata, in contropartita all'attività per diritto d'uso. La modifica può determinare l'iscrizione di un leasing separato (se aumenta l'oggetto del contratto in essere) oppure la modifica del contratto esistente (cosiddetta "lease modification"). In presenza di una "lease modification" si rende necessario rilevare la variazione del debito per leasing alla data di efficacia della modifica, in contropartita dell'attività relativa al diritto d'uso, ad eccezione degli utili e delle perdite derivanti dalla cancellazione (parziale o totale) della locazione che confluiscono a conto economico.

Contabilizzazione nel bilancio del locatore

Qualora il Gruppo agisca in qualità di locatore, il modello contabile IFRS 16 prevede che sia necessario distinguere se trattasi di beni concessi in leasing finanziario piuttosto che di beni concessi in leasing operativo, in funzione del diverso trattamento contabile applicabile alle due fattispecie.

In dettaglio, un leasing è classificato come finanziario se trasferisce sostanzialmente tutti i rischi e i benefici al locatario. Il leasing finanziario rappresenta, di fatto, un contratto di finanziamento con cui la società di leasing acquista, in vece del locatario, un bene cedendogli il diritto d'uso.

La contabilizzazione nel bilancio del locatore avviene con il metodo finanziario, mediante l'iscrizione di un credito di ammontare pari alla quota capitale dei canoni da percepire (aumentato dei costi esterni di transazione "up-front" non recuperati e ridotto dei ricavi di transazione "up-front" che concorrono alla remunerazione del credito), come se si trattasse di un'operazione di finanziamento.

Successivamente, il credito viene valutato al costo ammortizzato, pari al valore di prima iscrizione diminuito dei rimborsi di capitale, diminuito o aumentato dell'ammortamento - calcolato col metodo del tasso di interesse effettivo della differenza tra l'ammontare erogato e quello rimborsabile a scadenza, riconducibile tipicamente ai costi/proventi imputati direttamente al singolo credito. I crediti sono soggetti alle regole dell'impairment. Per maggiori dettagli sulle regole di contabilizzazione dei crediti valutati al costo ammortizzato si fa rinvio al punto "3. Attività finanziarie valutate al costo ammortizzato" della presente parte A.2.

Per le operazioni di leasing operativo, nel bilancio del locatore continuano a figurare i beni di proprietà concessi in leasing ed i canoni di locazione sono iscritti a conto economico come ricavi. A livello di Gruppo la fattispecie è riconducibile agli immobili di proprietà concessi in affitto; in tal caso detti immobili continuano ad essere rilevati tra le "Attività materiali a scopo di investimento", in base al relativo criterio di valutazione (fair value). Nel conto economico i proventi derivanti dalla locazione dei suddetti attivi confluiscono nella voce degli "altri proventi di gestione".

Esposizioni creditizie fuori bilancio - garanzie rilasciate ed impegni

Le esposizioni creditizie fuori bilancio sono rappresentate dalle garanzie rilasciate e dagli impegni ad erogare fondi a condizioni e termini predefiniti che comportano l'assunzione di un rischio creditizio e rientrano nel perimetro delle disposizioni in tema di impairment previsti dall'IFRS 9.

Il valore di prima iscrizione delle garanzie rilasciate è pari al fair value, che normalmente corrisponde all'importo ricevuto al momento dell'emissione della garanzia.

Successivamente le garanzie rilasciate sono valutate al maggiore tra l'importo rilevato in sede di prima iscrizione, al netto di eventuale quota ammortizzata, e l'importo stimato per adempiere all'obbligazione.

Ai fini del calcolo della perdita attesa sono utilizzate le stesse metodologie di allocazione nei tre stadi di rischio creditizio previste dall'IFRS 9 e già descritte nell'ambito della parte "3 – Attività finanziarie valutate al costo ammortizzato" e "2 – Attività finanziarie valutate al fair value con impatto sulla redditività complessiva" nonché nella parte "16 – Altre informazioni, Modalità di determinazione delle perdite di valore di attività finanziarie (impairment)".

Come rappresentato nella parte "10 – Fondi per rischi e oneri", i fondi correlati alla svalutazione di garanzie rilasciate ed impegni ad erogare fondi sono iscritti nella voce di stato patrimoniale "100. Fondi per rischi e oneri: a) impegni e garanzie rilasciate", in conformità alle disposizioni contenute nella Circolare n. 262 di Banca d'Italia; la contropartita è la voce di conto economico "200. Accantonamenti netti ai fondi per rischi e oneri: a) impegni e garanzie rilasciate".

Aggregazioni aziendali, avviamento e modifiche interessenze azionarie

Un'operazione di aggregazione aziendale si configura come il trasferimento del controllo di un'impresa (o di un gruppo di attività e beni integrati, condotti e gestiti unitariamente).

Un'aggregazione può dar luogo ad un legame partecipativo tra la Capogruppo acquirente e la controllata acquisita. In tale circostanza, l'acquirente applica il principio IFRS 3 "Aggregazioni aziendali" nel bilancio consolidato mentre nel bilancio separato rileva l'interessenza acquisita come partecipazione in una controllata applicando il principio contabile IAS 27 "Bilancio separato".

Un'aggregazione può anche prevedere l'acquisto dell'attivo netto di un'altra entità, incluso l'eventuale avviamento, oppure l'acquisto del capitale di un'altra entità (fusioni, conferimenti, acquisizioni di rami d'azienda). Una tale aggregazione non si traduce in un legame partecipativo analogo a quello tra controllante e controllata e quindi in tali casi si applica il principio contabile IFRS 3 anche nel bilancio separato dell'acquirente.

Le aggregazioni aziendali sono contabilizzate usando il metodo dell'acquisto ("purchase method"), che richiede: (i) l'identificazione dell'acquirente; (ii) la determinazione della data di acquisizione; (iii) la determinazione del costo dell'aggregazione; (iv) l'allocazione del prezzo di acquisizione ("Purchase Price Allocation").

Identificazione dell'acquirente

Il principio IFRS 3 richiede che per tutte le aggregazioni aziendali venga individuato un acquirente, identificato nel soggetto che ottiene il controllo su un'altra entità, inteso come il potere di determinare le politiche finanziarie e gestionali di tale entità al fine di ricevere benefici dalle sue attività. In presenza di operazioni di aggregazione che determinano lo scambio di interessenze partecipative, l'individuazione dell'acquirente deve considerare fattori quali: (i) il numero delle nuove azioni ordinarie con diritto di voto emesse rispetto al totale delle azioni ordinarie con diritto di voto che costituiranno il capitale della società esistente dopo l'aggregazione; (ii) il fair value delle entità che partecipano all'aggregazione; (iii) la composizione dei nuovi organi societari; (iv) l'entità che emette le nuove azioni.

Determinazione della data di acquisizione

L'acquisizione deve essere contabilizzata alla data in cui l'acquirente ottiene effettivamente il controllo sull'impresa e/o sulle attività acquisite. Quando l'operazione avviene tramite un'unica operazione di scambio la data dello scambio coincide con la data di acquisizione, a meno di accordi tra le parti che comportino un trasferimento del controllo prima della data dello scambio.

Determinazione del costo dell'aggregazione

Il corrispettivo trasferito in un'aggregazione aziendale è pari al fair value, alla data dell'acquisizione, delle attività cedute, delle passività sostenute e degli strumenti di capitale emessi dall'acquirente in cambio dell'ottenimento del controllo dell'acquisito.

Il corrispettivo che l'acquirente trasferisce in cambio dell'entità acquisita comprende qualsiasi attività e passività risultante da un accordo sul "corrispettivo potenziale", da rilevare alla data di acquisizione sulla base del fair value. Modifiche al corrispettivo trasferito sono possibili se derivano da informazioni addizionali su fatti e circostanze che esistevano alla data di acquisizione e sono riconoscibili entro il periodo di misurazione dell'aggregazione aziendale (ossia entro dodici mesi dalla data dell'acquisizione, come di seguito verrà precisato). Ogni altra modifica che deriva da eventi o circostanze successive all'acquisizione, come ad esempio quella riconosciuta al venditore legata al raggiungimento di determinate performance reddituali, deve essere rilevata nel conto economico.

I costi correlati all'acquisizione, che includono provvigioni di intermediazione, spese di consulenza, legali, contabili, professionali, costi amministrativi generali, sono registrati nel conto economico al momento del loro sostenimento, ad eccezione dei costi di emissione di titoli azionari e di titoli di debito che sono rilevati sulla base di quanto disposto dai principi contabili IAS 32 e IFRS 9.

Allocazione del prezzo di acquisizione (Purchase Price Allocation)

In base al metodo dell'acquisto, alla data di acquisizione, l'acquirente deve allocare il costo dell'aggregazione (c.d. PPA, "Purchase Price Allocation") alle attività identificabili acquisite, alle passività assunte misurate ai relativi fair value a tale data, rilevando altresì il valore degli interessi di minoranza dell'entità acquisita. Eccezioni all'applicazione di questo principio sono la rilevazione:

  • delle imposte sul reddito;
  • delle passività relative ai benefici ai dipendenti;
  • delle attività derivanti da indennizzi;
  • dei diritti riacquisiti;
  • delle operazioni con pagamento basato su azioni;
  • delle attività possedute per la vendita

per i quali si applicano i rispettivi principi di riferimento.

Occorre pertanto redigere una situazione patrimoniale della società acquisita, alla data dell'acquisizione, valorizzando al fair value le attività identificabili acquisite (comprese eventuali attività immateriali in precedenza non rilevate dall'entità acquisita) e le passività identificabili assunte (comprese quelle potenziali).

Per ogni aggregazione aziendale, le interessenze di minoranza possono essere rilevate al fair value o in proporzione alla quota detenuta nelle attività nette identificabili della società acquisita.

In aggiunta, se il controllo viene realizzato mediante acquisti successivi (aggregazioni aziendali realizzate in più fasi, cosiddette "step acquisition"), l'interessenza azionaria in precedenza detenuta è oggetto di misurazione al fair value alla data dell'acquisizione e la differenza rispetto al precedente valore di carico deve essere rilevata nel conto economico.

Alla data di acquisizione l'acquirente deve quindi determinare la differenza tra:

  • la sommatoria di:
    • il costo dell'aggregazione;
    • l'importo di qualsiasi interessenza di minoranza come sopra illustrato;
    • il fair value delle eventuali interessenze azionarie in precedenza detenute dall'acquirente; ed
  • il fair value delle attività nette identificabili acquisite, comprese le passività potenziali.

L'eventuale differenza positiva deve essere iscritta come avviamento (Goodwill); diversamente, l'eventuale differenza negativa deve essere rilevata nel conto economico dell'entità risultante dall'aggregazione aziendale quale utile derivante dall'acquisto a prezzi favorevoli (avviamento negativo o Badwill), dopo avere effettuato una nuova

misurazione volta ad accertare il corretto processo di identificazione di tutte le attività acquisite e delle passività assunte.

L'identificazione del fair value delle attività e delle passività può avvenire provvisoriamente entro la fine dell'esercizio in cui l'aggregazione viene realizzata e deve essere perfezionata in modo definitivo entro il termine massimo di dodici mesi dalla data di acquisizione (periodo di misurazione).

Una volta ottenuto il controllo ed applicato il metodo dell'acquisizione in precedenza descritto, qualsiasi ulteriore variazione in aumento o diminuzione nell'interessenza partecipativa in una società controllata che continua a mantenersi di controllo è contabilizzata come una transazione tra soci. Pertanto, i valori contabili del patrimonio netto di gruppo e di terzi devono essere rettificati per riflettere le modifiche di interessenze nella controllata. Qualsiasi differenza tra il valore per il quale le interessenze di minoranza vengono rettificate ed il fair value del corrispettivo pagato o ricevuto deve essere rilevata direttamente nel patrimonio netto di gruppo.

In presenza di un evento che determina la perdita del controllo, viene rilevato un effetto di conto economico pari alla differenza tra (i) la somma del fair value del corrispettivo ricevuto e del fair value dell'interessenza residua detenuta e (ii) il precedente valore contabile delle attività (incluso l'avviamento), delle passività della controllata, dell'eventuale patrimonio di terzi. Gli importi in precedenza riconosciuti nel prospetto della redditività complessiva (come ad esempio le riserve da valutazione di attività finanziarie valutate al fair value con impatto sulla redditività complessiva) devono essere contabilizzati analogamente a quanto richiesto nel caso in cui la controllante avesse dismesso direttamente le attività o le relative passività (mediante riclassifica nel conto economico o nel patrimonio netto).

Il fair value di una qualsiasi interessenza detenuta nella ex partecipazione di controllo deve essere considerato pari al fair value al momento della rilevazione iniziale di un'attività finanziaria in base all'IFRS 9, oppure, laddove appropriato, pari al costo al momento della rilevazione iniziale in una società collegata o in un'entità a controllo congiunto.

Business Combinations Under Common Control

Non sono considerate aggregazioni aziendali le operazioni realizzate con finalità riorganizzativa, tra due o più imprese o attività aziendali facenti parte del Gruppo. Tali operazioni ("business combinations under common control") sono escluse dall'ambito di applicazione dell'IFRS 3 e, in mancanza di un principio di riferimento, vengono contabilizzate facendo riferimento ai documenti interpretativi/orientamenti preliminari di Assirevi, ovvero in continuità di valori dell'entità acquisita nel bilancio dell'acquirente, qualora non presentino una significativa influenza sui flussi di cassa futuri; in particolare i valori adottati sono quelli risultanti dal bilancio consolidato del Gruppo alla data di trasferimento delle attività. Ciò in aderenza a quanto previsto dallo IAS 8, paragrafo 10, che richiede, in assenza di un principio specifico, di fare uso del proprio giudizio nell'applicare un principio contabile al fine di fornire un'informativa rilevante, attendibile, prudente e che rifletta la sostanza economica dell'operazione.

Modalità di determinazione delle perdite di valore degli strumenti finanziari IFRS 9 (impairment)

Ad ogni data di bilancio o di situazione infrannuale, i finanziamenti e i titoli di debito classificati nelle voci delle "Attività finanziarie valutate al costo ammortizzato" e delle "Attività finanziarie valutate al fair value con impatto sulla redditività complessiva" - nonché le esposizioni fuori bilancio rappresentate dagli impegni ad erogare fondi e dalle garanzie rilasciate - devono essere assoggettate ad un processo di impairment, finalizzato a stimare le perdite di valore attese per rischio di credito (cosiddette "ECL – Expected Credit Losses").

Aspetti generali del modello di impairment

Secondo il modello di calcolo delle Expected Credit Losses le perdite devono essere registrate non solo facendo riferimento alle oggettive evidenze di perdite di valore già manifestatesi alla data di valutazione, ma anche sulla base dell'aspettativa di perdite di valore future non ancora verificatesi.

In particolare, il modello ECL prevede che i sopracitati strumenti debbano essere classificati in tre distinti "Stage", in funzione della loro qualità creditizia assoluta o relativa rispetto all'erogazione iniziale, a cui corrispondono diversi criteri di misurazione delle perdite attese. Nel dettaglio:

• Stage 1: accoglie le attività finanziarie performing, originate o acquisite, per le quali non si osserva un significativo deterioramento del rischio di credito ("SICR – Significant Increase in Credit Risk") rispetto alla data di rilevazione iniziale;

  • Stage 2: accoglie le attività finanziarie performing che alla data di valutazione hanno registrato un significativo deterioramento del rischio di credito (SICR) rispetto alla prima iscrizione, sebbene non deteriorate;
  • Stage 3: comprende tutte le esposizioni per le quali si riscontrino uno o più eventi in grado di impattare negativamente sui flussi finanziari (evidenze di impairment), ossia le esposizioni che sono considerate come deteriorate.

Per le esposizioni rientranti nello Stage 1 la perdita attesa viene contabilizzata, alla data di rilevazione iniziale e ad ogni data di reporting successiva, su un orizzonte temporale fino a un anno; per quelle riconducibili allo Stage 2 e 3 le perdite attese vengono rilevate in un orizzonte temporale che considera tutta la vita residua dello strumento (lifetime).

Eccezione a quanto sopra è rappresentata dalle attività finanziarie considerate come deteriorate fin dalla loro acquisizione o origine (cosiddetti "POCI – Purchased or Originated Credit Impaired"), per la quale si fa rinvio a quanto illustrato nel paragrafo "Attività finanziarie deteriorate acquisite o originate".

Per il Gruppo Banco BPM, il perimetro delle esposizioni classificate nello Stage 3 corrisponde a quello delle esposizioni deteriorate, individuate sulla base delle definizioni stabilite dalla normativa di vigilanza (Circolare di Banca d'Italia n. 272 "Matrice dei conti") e richiamate dalla Circolare di Banca d'Italia n. 262 "Il bilancio bancario: schemi e regole di compilazione", in quanto ritenute coerenti con la normativa contabile IAS/IFRS, in termini di evidenze obiettive di impairment. Nel dettaglio, le richiamate circolari individuano le seguenti categorie di attività deteriorate:

  • Sofferenze: rappresentano il complesso delle esposizioni per cassa e "fuori bilancio" nei confronti di un soggetto in stato di insolvenza (anche non accertato giudizialmente) o in situazioni sostanzialmente equiparabili, indipendentemente dalle eventuali previsioni di perdita formulate dalla banca;
  • Inadempienze probabili ("unlikely to pay"): rappresentano le esposizioni per cassa e fuori bilancio, per cui non ricorrono le condizioni per la classificazione del debitore fra le sofferenze e per le quali si ritiene improbabile che, senza il ricorso ad azioni quali l'escussione delle garanzie, il debitore adempia integralmente (in linea capitale e/o interessi) alle sue obbligazioni creditizie. Tale valutazione viene effettuata in maniera indipendente dalla presenza di eventuali importi (o rate) scaduti e non pagati. La classificazione tra le inadempienze probabili non è necessariamente legata alla presenza esplicita di anomalie, quali il mancato rimborso, ma è legata alla sussistenza di elementi indicativi di una situazione di rischio di inadempimento del debitore (ad esempio, una crisi del settore industriale in cui opera il debitore);
  • Esposizioni scadute e/o sconfinanti deteriorate: le esposizioni per cassa, diverse da quelle classificate tra le sofferenze o le inadempienze probabili, che, alla data di riferimento, presentano una posizione scaduta e/o sconfinante da più di 90 giorni, secondo le soglie di significatività previste dalla citata normativa. Per il Gruppo Banco BPM le esposizioni scadute e/o sconfinanti deteriorate sono determinate facendo riferimento alla posizione del singolo debitore.

In aggiunta, la normativa di Banca d'Italia, in linea con gli standard dell'EBA, ha introdotto la definizione di "esposizioni oggetto di concessione" (cosiddette "Forborne Exposure"). Trattasi in particolare delle esposizioni beneficiarie di misure di tolleranza, che consistono in concessioni, in termini di modifica e/o di rifinanziamento di un preesistente credito, nei confronti di un debitore esclusivamente in ragione di, o per prevenire, un suo stato di difficoltà finanziaria che potrebbe avere effetti negativi sulla sua capacità di adempiere agli impegni contrattuali originariamente assunti, e che non sarebbero state concesse ad un altro debitore con analogo profilo di rischio non in difficoltà finanziaria. Dette concessioni devono essere identificate a livello di singola linea di credito e possono riguardare esposizioni di debitori classificati sia nello status performing che nello status non performing (deteriorato). Per le esposizioni con misure di forbearance, classificate tra le inadempienze probabili, il ritorno tra le esposizioni performing, ed in particolare tra le esposizioni dello "Stage 2", può avvenire solo dopo che sia trascorso un anno dal momento della concessione (cosiddetto "probation period") e che siano soddisfatte tutte le altre condizioni previste dal paragrafo 157 dell'ITS dell'EBA.

In ogni caso, le esposizioni rinegoziate non devono essere considerate forborne quando il debitore non si trovi in una situazione di difficoltà finanziaria: trattasi di rinegoziazioni concesse per motivi commerciali.

Perdite di valore su strumenti finanziari performing

Per le attività finanziarie performing, ossia per quelle attività non considerate deteriorate come in precedenza definite, si rende necessario valutare, a ciascuna reporting date, a livello di singolo rapporto, la presenza di un significativo deterioramento del rischio creditizio (SICR – "Significant Increase in Credit Risk"), tramite confronto tra il rischio di credito associato allo strumento finanziario all'atto della valutazione e quello al momento iniziale dell'erogazione o dell'acquisizione. Tale confronto viene effettuato assumendo a riferimento sia criteri quantitativi che qualitativi. Più in dettaglio, al fine di accertare l'esistenza di un significativo deterioramento della qualità creditizia ed il conseguente passaggio dello strumento finanziario dallo Stage 1 allo Stage 2, il Gruppo Banco BPM ha individuato i seguenti criteri ("Stage Assignment"):

  • criteri quantitativi relativi, basati su osservazioni statistiche o su variazioni della PD oltre una determinata soglia considerata come un indicatore di backstop, ritenute espressione di intervenuto significativo incremento del rischio di credito nel tempo;
  • criteri qualitativi assoluti, rappresentati dall'identificazione di trigger event o dal superamento di soglie assolute nell'ambito del processo di monitoraggio del credito;
  • backstop indicators, ovvero fattori di "delinquency" del credito, la cui manifestazione fa presumere che si sia verificato un significativo incremento del rischio di credito, a meno di evidenze contrarie.

Una volta definita l'allocazione nei diversi stadi di rischio creditizio, le perdite attese (ECL) vengono determinate, attribuendo alla singola operazione o tranche di titolo, i seguenti parametri di rischio:

  • PD (Probabilità di Default): rappresenta la probabilità che un'esposizione performing possa migrare nello status di deteriorato, nell'orizzonte temporale di un anno. Tale fattore viene quantificato attraverso i modelli di rating interno dell'esposizione o sulla base di dati medi di segmento/portafoglio;
  • LGD (Loss Given Default): trattasi della percentuale di perdita in caso default, quantificata sull'esperienza storica dei recuperi attualizzati sulla base delle pratiche deteriorate;
  • EAD (Exposure At Default), ossia l'esposizione al momento del default.

Le rettifiche di valore per perdite attese sono quindi quantificate come prodotto tra i parametri di PD, LGD ed EAD. I modelli utilizzati per la stima di tali parametri fanno leva sugli omologhi parametri utilizzati ai fini regolamentari, apportando specifici adattamenti per tenere conto dei differenti requisiti e finalità tra la normativa contabile e quella prudenziale.

Per ulteriori dettagli sul modello di determinazione delle perdite attese sulle esposizioni non deteriorate, con particolare riferimento ai criteri di stage assignment, alla modalità di calcolo dei parametri di rischio, agli scenari previsionali macroeconomici e alle relative probabilità di accadimento, si fa rinvio a quanto illustrato nel paragrafo "2.3 Metodi di misurazione delle perdite attese" contenuto nella Parte E della presente Nota Integrativa, in corrispondenza della sezione dedicata al rischio di credito.

Perdite di valore su strumenti finanziari deteriorati

Come in precedenza illustrato, per le attività finanziarie deteriorate, alle quali è associata una probabilità di default del 100%, l'ammontare delle rettifiche di valore per le perdite attese relative a ciascun credito è pari alla differenza tra il valore di bilancio (situazione infrannuale) dello stesso al momento della valutazione (costo ammortizzato), ed il valore attuale dei previsti flussi di cassa futuri, calcolato applicando il tasso di interesse effettivo originario o una sua ragionevole approssimazione laddove il tasso originario non sia direttamente reperibile. I flussi finanziari sono stimati sulla base delle previsioni di recupero attese lungo l'intera durata dell'attività (lifetime), tenuto conto del presumibile valore di realizzo delle eventuali garanzie.

Al fine della stima dei previsti flussi incassati e relativa tempistica, i crediti in esame sono oggetto di un processo di valutazione analitica. Per alcune categorie omogenee di crediti deteriorati, i processi valutativi contemplano che le previsioni di perdita siano basate su metodologie di calcolo di tipo "forfettario", da ricondurre in modo analitico ad ogni singola posizione. Il perimetro delle esposizioni assoggettate ad un processo di valutazione forfettaria è rappresentato:

  • dalle sofferenze e inadempienze probabili con esposizione inferiore o uguale ad una soglia di rilevanza stabilita pari a 1 milione;
  • dal complesso delle esposizioni "past due" deteriorate a prescindere dalla soglia di rilevanza dell'esposizione. Trattasi in particolare dei crediti che presentano sconfinamenti continuativi o ritardati

pagamenti, individuati in via automatica a cura delle procedure informatiche del Gruppo, secondo le citate regole dell'Organo di Vigilanza.

La metodologia di calcolo "forfettaria" prevede approcci di valutazione differenziati in funzione dello stato di rischio della controparte al momento della quantificazione (Sofferenza, Inadempienza Probabile, Past Due), della tipologia di esposizione (Secured, Unsecured), della presenza di garanzie diverse da quelle ipotecarie (fidejussioni, pegni, confidi). Nel dettaglio, per le esposizioni Secured la valutazione si basa sulla valorizzazione dei beni sottostanti (collateral), mentre per quelle Unsecured la previsione di perdita è definita come complemento rispetto alle curve di recupero basate sull'osservazione delle serie storiche interne, tenuto conto di eventuali elementi mitiganti derivanti dalla presenza di altre garanzie. In aggiunta, ai fini della previsione di perdita si considera il cosiddetto "time value", ossia il tempo stimato per il recupero del credito differenziato in funzione del vintage nonché la probabilità di passaggio allo stato di sofferenza (Danger Rate) per le esposizioni classificate ad Inadempienza probabile.

In funzione dello status di deterioramento e della tipologia di esposizione, la determinazione del valore di recupero viene effettuata prendendo come riferimento un approccio "going concern" piuttosto che "gone concern".

L'approccio going concern trova applicazione qualora si ritenga che l'attività operativa del debitore possa continuare a generare, in un futuro prevedibile, flussi di cassa da utilizzare per il pagamento dei debiti finanziari verso tutti i creditori, sulla base dei piani di rimborso previsti. L'approccio in esame prevede, quale fonte di rimborso, la redditività disponibile proveniente dall'attività operativa del cliente o da altre fonti finanziarie, nonché il corrispettivo stimato derivante dall'escussione delle eventuali garanzie reali o personali (per la quota parte non coperta dalla redditività disponibile). La valutazione della redditività disponibile deve essere condotta in modo prudenziale mediante analisi differenti in funzione della tipologia di clientela e dei dati acquisiti dalla stessa.

L'approccio gone concern viene utilizzato qualora si riscontri o si profili la cessazione dell'attività operativa del cliente e prevede, quale principale fonte di rimborso, il corrispettivo derivante dell'escussione delle garanzie reali (pegno o ipoteca), come avviene per tutte le esposizioni classificate nello status di sofferenza. In aggiunta, devono essere valutati i possibili flussi di rimborso rivenienti da beni aggredibili di proprietà del soggetto debitore o degli eventuali garanti fideiussori.

In coerenza con gli obiettivi di cessione delle esposizioni creditizie deteriorate, di volta in volta stabiliti dal Consiglio di Amministrazione, la quantificazione delle perdite attese delle predette esposizioni include elementi forward looking, attraverso l'introduzione di specifici scenari di vendita, laddove la strategia NPL del Gruppo preveda che il recupero delle citate esposizioni possa avvenire attraverso una cessione sul mercato, nell'ottica di perseguire una strategia di derisking volta a ridurre l'NPL ratio, ossia l'incidenza percentuale delle esposizioni deteriorate rispetto al complesso delle esposizioni. A partire dall'esercizio 2020, gli obiettivi di cessione, in precedenza riferiti alle sole esposizioni a sofferenza, hanno interessato anche portafogli di esposizioni classificate nello status di inadempienza probabile.

Conseguentemente, la stima delle perdite attese di tali posizioni riflette, oltre che il recupero atteso attraverso la gestione ordinaria (work out) anche la presenza, opportunamente calibrata, dello scenario di vendita e quindi dei relativi flussi di cassa.

Come espressamente previsto dall'ITG1 dello IASB, nella determinazione delle perdite attese è infatti possibile considerare i flussi recuperabili per il tramite della vendita, nella misura in cui sia possibile elaborare aspettative ed assunzioni desunte in base ad informazioni ragionevoli e dimostrabili (si veda al riguardo il documento: "Meeting Summary – 11 December 2015 - Inclusion of cash flows expected from the sale on default of a loan in the measurement of expected credit losses").

In coerenza con gli obiettivi di cessione, di volta in volta stabiliti dal Consiglio di Amministrazione, le esposizioni del Gruppo classificate nello status di sofferenza o di inadempienza probabile sono valutate attraverso la configurazione di due differenti stime dei flussi di cassa attesi:

  • la prima, determinata assumendo a riferimento lo scenario di recupero dal debitore sulla base dell'attività interna, secondo le linee guida di valutazione ordinaria seguite dal Gruppo in precedenza illustrate (scenario work out);
  • la seconda assumendo a riferimento lo scenario di recupero tramite cessione del credito (scenario vendita), la cui stima discende dall'importo definito per il recupero interno.

1 Trattasi dell'IFRS Transition Resource Group for impairment of financial instruments, ossia gruppo di lavoro istituito con l'obiettivo di supportare l'implementazione di alcune tematiche relativa al nuovo modello di impairment IFRS 9.

La stima dei flussi recuperabili è quindi pari alla media ponderata per le probabilità assegnate ai due scenari delle stime dei flussi di cassa che il Gruppo si aspetta di ricevere nei due suddetti scenari. Le perdite attese sono quindi determinate sulla base della differenza tra il valore lordo dell'esposizione creditizia ed i minori flussi recuperabili stimati.

La metodologia di stima delle perdite attese prevede quindi i seguenti passaggi:

  • la segmentazione del portafoglio in differenti cluster ritenuti rilevanti ai fini dell'analisi del portafoglio, in funzione dello status (sofferenze o inadempienze probabili), della data di ingresso tra le esposizioni deteriorate (vintage), dell'ammontare delle esposizioni, dell'esistenza di vendite programmate;
  • l'assegnazione a ciascun cluster di una differente probabilità di cessione, in coerenza con il raggiungimento del livello di cessioni target deliberate dai competenti organi;
  • la determinazione dei flussi di recupero tramite la vendita, fondata su un modello interno di attualizzazione dei flussi di cassa recuperabili, in base alla tecnica del "discounted cash flows", in funzione di alcuni parametri ritenuti rappresentativi nell'ottica del potenziale acquirente, con l'obiettivo di addivenire ad un prezzo dell'ipotetica cessione di ogni cluster, opportunamente calibrati al fine di tenere conto delle transazioni comparabili osservate sul mercato.

Tenuto conto che le esposizioni oggetto di probabile cessione possono non essere singolarmente identificabili alla data di reporting, il modello prevede che a ciascun credito sia associata una probabilità di cessione.

La perdita attesa delle esposizioni in esame è quindi pari alla media ponderata per le probabilità assegnate ai due scenari delle stime dei flussi di cassa recuperabili nei due scenari (workout e vendita).

L'assegnazione delle probabilità ai vari scenari avviene assumendo a riferimento la segmentazione del portafoglio complessivo dei crediti classificati come sofferenza o inadempienza probabile del Gruppo in funzione delle principali caratteristiche che influenzano il valore attribuito dal mercato ai crediti della specie (vintage, ammontare delle esposizioni).

L'assegnazione delle probabilità ai vari cluster è guidata dall'ammontare delle cessioni target approvato di volta in volta dal Consiglio di Amministrazione. In altre parole, le probabilità sono assegnate ai vari cluster in modo tale che la sommatoria dei valori nominali complessivi di ciascun cluster moltiplicato per la relativa probabilità di cessione (di seguito anche "valore atteso di cessione") sia pari al suddetto ammontare di cessioni target approvato dal Consiglio di Amministrazione. Le probabilità assegnate ai vari cluster sono pertanto variabili nel tempo e possono andare da un minimo pari allo 0%, per quelle posizioni che si ritiene di escludere dalla vendita per le loro caratteristiche intrinseche, fino ad un massimo dell'85%, assegnato al cluster in cui sono inseriti i crediti che si ritiene più probabile possano essere ceduti (vendite programmate). Anche la composizione dei cluster è variabile nel tempo in funzione dell'andamento dell'appetito del mercato per le varie tipologie di esposizioni e delle conseguenti valutazioni di convenienza effettuate dai competenti organi della Banca.

Per la determinazione dei flussi di recupero tramite la vendita, la metodologia valutativa utilizzata è fondata su un processo di attualizzazione dei flussi di cassa recuperabili ("discounted cash flows"), che tiene in considerazione i principali parametri che vengono normalmente considerati dai potenziali acquirenti in sede di definizione del prezzo di acquisto opportunamente calibrati al fine di tenere conto delle transazioni comparabili osservate sul mercato. In maggior dettaglio, i fattori considerati nel processo di stima sono: la stima del valore recuperabile in coerenza con il valore stimato nello scenario work out; le spese che l'acquirente dovrà sostenere per recuperare il credito; la stima dei tempi di recupero, fondata su informazioni di mercato (es. tempi medi dei tribunali); i tassi di rendimento attesi dagli acquirenti e fattori specifici di mercato definiti anche in funzione della tipologia dell'operazione di cessione posta in essere.

Si ritiene opportuno precisare che la metodologia in precedenza illustrata non trova applicazione agli eventuali crediti che, alla data di redazione del bilancio, sono già identificati analiticamente come destinati alla vendita, in relazione ai quali ricorrono le condizioni previste dal principio contabile IFRS 5 per la classificazione nel portafoglio delle attività in via di dismissione. La valutazione di tali crediti è effettuata considerando il solo scenario di cessione, a cui è assegnata una probabilità del 100% ed assumendo a riferimento i prezzi di vendita o comunque le informazioni contenute negli accordi perfezionati con le controparti (offerte vincolanti).

Attività finanziarie deteriorate acquisite o originate

Qualora all'atto della rilevazione iniziale un'esposizione creditizia classificata nelle voci delle "Attività finanziarie valutate al fair value con impatto sulla redditività complessiva" o delle "Attività finanziarie valutate al costo

ammortizzato" risulti essere deteriorata, la stessa si qualifica come "Attività finanziaria deteriorata acquisita o originata" (cosiddetta "POCI – Purchase or Originated Credit Impaired").

Un'attività si considera deteriorata al momento della rilevazione iniziale qualora il rischio di credito sia molto elevato e, in caso di acquisto, il prezzo sia stato pagato con un significativo sconto rispetto al debito residuo contrattuale. Tali attività sono inizialmente iscritte nello Stage 3, con possibilità di riclassificarle nello Stage 2, pertanto sulle stesse andrà rilevata una perdita attesa con modello di impairment basato su ECL lifetime.

Con riferimento ai criteri di rilevazione iniziale, valutazione e cancellazione si rimanda a quanto illustrato in corrispondenza delle voci di attività in cui possono essere classificate, salvo quanto di seguito specificato, con riferimento alla modalità di determinazione del costo ammortizzato e dell'impairment.

Nel dettaglio il costo ammortizzato e conseguentemente gli interessi attivi sono calcolati considerando un tasso di interesse effettivo corretto per il credito (cosiddetto "credit-adjusted effective interest rate"). Rispetto alla determinazione del tasso di interesse effettivo, la citata correzione per il credito consiste nel considerare nella stima dei flussi di cassa futuri anche le perdite creditizie attese lungo l'intera durata residua dell'attività.

In aggiunta, le attività in esame prevedono un trattamento particolare anche per quanto riguarda il processo dell'impairment, in quanto le stesse sono sempre soggette alla determinazione di una perdita attesa lungo la vita dello strumento finanziario; successivamente all'iscrizione iniziale devono quindi essere rilevati a conto economico gli utili o le perdite derivanti dall'eventuale variazione delle perdite attese lungo tutta la vita del credito rispetto a quelle iniziali. Per tali attività non è quindi possibile che il calcolo delle perdite attese possa avvenire prendendo come riferimento un orizzonte temporale pari a un anno.

Per il Gruppo Banco BPM l'unica fattispecie riconducibile ai POCI è quella derivante dalle operazioni di aggregazione aziendale; al di fuori di tale circostanza, il Gruppo Banco BPM non ha, infatti, acquistato o originato alcuna esposizione considerata come deteriorata.

Con riferimento ai crediti deteriorati acquistati nell'ambito dell'operazione di aggregazione aziendale con l'ex Gruppo Banca Popolare di Milano si precisa che il rispetto del trattamento contabile sopra illustrato è stato ottenuto sotto il profilo sostanziale attraverso la contabilizzazione negli interessi attivi, pro-rata temporis, dell'effetto reversal dei minori valori attribuiti ai crediti deteriorati in sede di Purchase Price Allocation. Tale approccio è ritenuto una ragionevole approssimazione del "credit-adjusted effective interest rate", in quanto il tasso di interesse contrattuale è, di fatto, integrato dal maggior rendimento derivante dal minor valore attribuito ai crediti acquisiti.

Rinegoziazioni

In presenza di una rinegoziazione di un'attività finanziaria, ossia quando le condizioni contrattuali originarie sono modificate per volontà delle parti, occorre verificare se l'attività finanziaria debba continuare ad essere rilevata in bilancio o se, in caso contrario, si debba procedere a cancellare l'originaria attività finanziaria rilevando un nuovo strumento finanziario.

A tal fine occorre valutare se le modifiche dei termini contrattuali della rinegoziazione siano sostanziali o meno.

In presenza di modifiche sostanziali, l'entità deve eliminare contabilmente lo strumento finanziario oggetto di modifica e procedere all'iscrizione di una nuova attività finanziaria sulla base delle nuove previsioni contrattuali, sia nel caso in cui la rinegoziazione venga formalizzata attraverso la sottoscrizione di un nuovo contratto sia nel caso in cui la rinegoziazione preveda una modifica di un contratto esistente. In particolare, sono considerate sostanziali le rinegoziazioni che:

  • introducono specifici elementi oggettivi che incidono sulle caratteristiche e/o sui flussi finanziari dello strumento finanziario (quali la modifica della valuta di denominazione, il cambiamento della controparte non appartenente al medesimo gruppo del debitore originario, l'introduzione di indicizzazioni a parametri azionari o di merci, l'introduzione della possibilità di convertire il credito in strumenti azionari/finanziari partecipativi/altre attività non finanziarie, la previsione di clausole di "pay if you can" che consentano al debitore la massima libertà di rimborsare il credito in termini di tempistica ed ammontare) in considerazione del significativo impatto atteso sui flussi finanziari originari; o
  • sono effettuate nei confronti della clientela che non presenta difficoltà finanziarie, con l'obiettivo di adeguare l'onerosità del contratto alle correnti condizioni di mercato.

In quest'ultimo caso, si deve precisare che qualora la banca non conceda una rinegoziazione delle condizioni contrattuali, il cliente avrebbe la possibilità di finanziarsi presso altro intermediario con conseguente perdita per la banca dei flussi di ricavi previsti dal contratto rinegoziato; in altri termini, a fronte di una rinegoziazione di natura

commerciale, si ritiene che per la banca non vi sia alcuna perdita da rilevare a conto economico conseguente al riallineamento alle migliori correnti condizioni di mercato per la propria clientela.

In caso contrario, ossia in presenza di modifiche non sostanziali, le esposizioni rinegoziate non saranno oggetto di cancellazione contabile. Nella fattispecie di rinegoziazioni non sostanziali vi rientrano le modifiche concesse a controparti che presentano difficoltà finanziarie (concessioni di misure di forbearance), riconducibili al tentativo della banca di massimizzare il recupero dell'esposizione originaria, i cui rischi e benefici continuano tuttavia ad essere trattenuti dalla banca. Fanno eccezione le modifiche che introducono nel contratto elementi oggettivi sostanziali, in grado di per sé di comportare la cancellazione dell'attività finanziaria, come in precedenza illustrato. Per le attività finanziarie valutate al costo ammortizzato, in presenza di rinegoziazioni considerate non sostanziali e riconducibili a difficoltà finanziarie del debitore, si procede alla rideterminazione del valore lordo attraverso il calcolo del valore attuale dei flussi finanziari conseguenti alla rinegoziazione, sulla base del tasso originario dell'esposizione esistente prima della rinegoziazione. La differenza tra tale valore lordo, come sopra determinato, ed il maggior valore contabile lordo antecedente la modifica è rilevata come perdita nel conto economico (voce 140 "Utili (Perdite) da modifiche contrattuali senza cancellazioni" cosiddetto "modification accounting"). Per le esposizioni deteriorate, eventuali misure di rinegoziazione rappresentate da stralci dell'esposizione lorda trovano rappresentazione nella voce di conto economico "130. Rettifiche / Riprese di valore nette per rischio di credito".

Per le rinegoziazioni conseguenti al Covid-19, non rientranti specificatamente nelle suddette due tipologie, si fa rinvio al trattamento contabile illustrato nel paragrafo "Rischi, incertezze e impatti dell'epidemia Covid-19", contenuto nella "Sezione "5 – Altri aspetti" della Parte A.1 della presente Nota integrativa.

Passività finanziarie designate al fair value

Per il Gruppo Banco BPM, le passività finanziarie designate al fair value sono riconducibili a talune emissioni di prestiti obbligazionari e di certificates, come di seguito illustrato in dettaglio, con particolare riferimento alle motivazioni richieste dal principio IFRS 9 per la classificazione nel portafoglio delle passività in esame.

Emissioni di prestiti obbligazionari

Ai fini della raccolta, la Capogruppo emette diverse tipologie di prestiti obbligazionari, sia a tasso fisso sia di tipo strutturato (con indicizzazione a componenti azionarie, a tassi di cambio, a strutture di tasso di interesse, tasso di inflazione o indici assimilabili).

I rischi conseguenti alle suddette emissioni sono oggetto di copertura da parte del Gruppo, nell'ambito della complessiva gestione dei rischi di mercato, mediante la stipula di contratti derivati.

Da un punto di vista contabile, alcuni di questi contratti sono designati come copertura secondo le regole dell'Hedge Accounting, ed in particolare del "fair value hedge", come descritto nel precedente paragrafo "4. Operazioni di copertura".

Per altri contratti invece, la cui relazione di copertura non è qualificata secondo le regole contabili dell'Hedge Accounting, si verrebbe a creare un'asimmetria contabile, tra la passività finanziaria e l'operazione a copertura, derivante dal diverso criterio di misurazione dell'emissione obbligazionaria - valutata al costo ammortizzato - e del derivato di copertura gestionale - valutato al fair value. Tale asimmetria viene superata dal Gruppo designando al fair value i prestiti obbligazionari oggetto di copertura gestionale. L'adozione della Fair value Option, in alternativa all'Hedge Accounting, oltre ad essere motivata dall'esigenza di semplificare il processo amministrativo contabile delle coperture, con particolare riferimento alle emissioni strutturate, è strettamente correlata alle modalità effettive con cui il Gruppo realizza le proprie politiche di copertura, gestendo l'esposizione con il mercato in termini complessivi e non mediante una relazione univoca con il prestito emesso.

A differenza dell'Hedge Accounting, le cui regole di contabilizzazione prevedono che sullo strumento coperto si rilevino le sole variazioni di fair value attribuibili al rischio coperto, la Fair value Option comporta la rilevazione di tutte le variazioni di fair value, indipendentemente dal fattore di rischio oggetto di copertura.

Con riferimento ai criteri di rilevazione delle componenti patrimoniali ed economiche dei prestiti obbligazionari emessi e dei correlati derivati di copertura gestionale si fa presente che:

• i derivati gestionalmente collegati alle passività finanziarie valutate al fair value sono classificati tra le "Attività finanziarie valutate al fair value con impatto a conto economico: a) Attività finanziarie detenute per la negoziazione" o tra le "Passività finanziarie di negoziazione". I correlati effetti economici, valutativi e realizzativi, sono iscritti nella voce di conto economico "80. Risultato netto dell'attività di negoziazione";

  • i differenziali ed i margini maturati sui derivati fino alla data di valutazione sono esposti, in funzione del saldo, tra gli "interessi attivi" o tra gli "interessi passivi", coerentemente con le competenze registrate sui prestiti obbligazionari oggetto di copertura gestionale;
  • gli utili e le perdite da realizzo e da valutazione dei prestiti in Fair value Option sono rilevati nella voce di conto economico "110. Risultato netto delle altre attività e passività finanziarie valutate al fair value con impatto a conto economico", ad eccezione degli effetti valutativi e realizzativi correlati alla variazione del proprio merito creditizio che sono contabilizzati in contropartita di una specifica riserva patrimoniale (voce "120. Riserve da valutazione"), come descritto in maggior dettaglio in corrispondenza del paragrafo "13. Passività finanziarie designate al fair value".

Emissioni di certificates

I certificates sono strumenti derivati cartolarizzati emessi dal Gruppo e negoziati su sistemi multilaterali di negoziazione che replicano, con o senza effetto leva, l'andamento della/e attività sottostanti. Tali prodotti possono prevedere una protezione dell'ammontare sottoscritto dal cliente o di una quota dello stesso in modo incondizionato rispetto all'andamento dei parametri finanziari a cui risultano indicizzati gli stessi. Da un punto di vista sostanziale, i certificates possono essere definiti come combinazioni di strategie di strumenti derivati o di attività finanziarie di base e derivati, grazie alle quali è possibile generare strumenti finanziari aventi caratteristiche proprie, sostanzialmente diverse rispetto a quelle delle attività da cui originano. Nel dettaglio, i certificates possono essere ricondotti nelle seguenti due tipologie di strumenti:

  • "certificates a incondizionatamente capitale protetto": trattasi di quei prodotti che prevedono una garanzia incondizionata superiore al 50% del capitale inizialmente investito. Ai fini contabili, detti strumenti sono considerati "titoli strutturati", data la preponderanza della componente garantita rispetto a quella variabile determinata dall'andamento del sottostante del certificate. In funzione delle modalità di gestione dei prodotti in esame, a livello di Gruppo, i portafogli contabili ammissibili sono quelle delle "Passività finanziarie designate al fair value", come di seguito illustrato, piuttosto che quello delle "Passività detenute per la negoziazione" qualora attivamente gestiti nell'ambito di un complessivo portafoglio di trading finalizzato a realizzare un profitto di breve periodo;
  • "altri certificates": trattasi di quei prodotti senza alcuna protezione, con protezione condizionata, o con protezione incondizionata del capitale iniziale in misura pari o inferiore al 50%. Per tali prodotti il valore dipende esclusivamente o in modo prevalente dall'andamento del parametro a cui lo stesso è indicizzato. Per tale motivo gli stessi sono classificati come "strumenti finanziari derivati", ed in particolare tra le opzioni emesse. Per tali strumenti l'unico portafoglio contabile ammissibile è quello delle "Passività finanziarie di negoziazione".

Ciò premesso, a partire dal mese di giugno 2020, la Capogruppo Banco BPM ha iniziato ad emettere certificates a capitale incondizionatamente protetto, principalmente con finalità di raccolta e classificati nel portafoglio contabile delle "Passività finanziarie designate al fair value". La suddetta classificazione è motivata dalla presenza di derivati impliciti che, in assenza del ricorso alla fair value option, dovrebbero essere oggetto di scorporo dallo strumento ospite, in quanto in grado di modificare significativamente i flussi finanziari del contratto. In tal caso, la valutazione a fair value dell'intero contratto, ossia dell'intero certificate, sarebbe meno onerosa rispetto alla valutazione separata dello strumento ospite e dei correlati derivati impliciti.

In aggiunta, tale classificazione consente di perseguire un "natural hedge" rispetto ai derivati di copertura gestionale che, a livello di Gruppo, risultano stipulati secondo un approccio di "massa" con l'obiettivo di coprire la complessiva esposizione del Gruppo.

Con riferimento ai criteri di rilevazione delle componenti patrimoniali ed economiche dei certificates rilevati tra le "Passività finanziarie designate al fair value" e dei correlati strumenti di copertura gestionale si rappresenta che:

  • l'intera marginalità per il Gruppo correlata alle emissioni in esame è inclusa nella voce "110. Risultato netto delle passività finanziarie valutate al fair value. Detta voce include altresì gli effetti valutativi correlati alla misurazione del fair value - conseguenti alla variazione nei parametri di mercato a cui il certificate è indicizzato fatta eccezione alle variazioni del proprio merito creditizio - nonché i differenziali pagati alla clientela, periodicamente o a scadenza. Gli effetti riconducibili alle variazioni del proprio merito creditizio sono rilevati in contropartita di una specifica riserva patrimoniale (voce "120. Riserve da valutazione"), come descritto in maggiore dettaglio in corrispondenza del paragrafo "13. Passività finanziarie designate al fair value";
  • i derivati gestionalmente collegati alle passività finanziarie valutate al fair value sono classificati tra le "Attività finanziarie valutate al fair value con impatto a conto economico: a) Attività finanziarie detenute

per la negoziazione" o tra le "Passività finanziarie di negoziazione". Le minusvalenze e le plusvalenze da valutazione, nonché gli effetti realizzati inclusi eventuali differenziali incassati e pagati trovano riconoscimento nella voce di conto economico "80. Risultato netto dell'attività di negoziazione".

Fair value e modalità di determinazione degli effetti correlati al proprio merito creditizio

Per le emissioni di obbligazioni e di certificates, la misurazione al fair value viene effettuata, in primis, facendo ricorso a prezzi osservabili sui mercati considerati attivi, quali mercati regolamentati, circuiti elettronici di negoziazione (es. Bloomberg) o sistemi di scambio organizzati o assimilabili.

In assenza di prezzi osservabili su mercati attivi, la valutazione viene effettuata sulla base dei prezzi di transazioni recenti avvenute sullo stesso strumento in mercati non attivi piuttosto che ricorrendo a tecniche di valutazione, basate su un modello di attualizzazione dei flussi di cassa, le quali devono considerare tutti i fattori reputati rilevanti dai partecipanti del mercato nella determinazione di un'ipotetica transazione di scambio.

In particolare, per la determinazione del merito creditizio si ricorre agli spread impliciti nelle emissioni comparabili dello stesso emittente contribuite su mercati attivi piuttosto che alla curva dei Credit Default Swap a nome Banco BPM a parità di grado di subordinazione con il titolo oggetto di valutazione.

Per ulteriori specifiche sulla modalità di determinazione del fair value, si fa rinvio a quanto illustrato in dettaglio nel paragrafo dedicato, riportato nella "Parte A.4 – Informativa sul fair value".

La quantificazione degli effetti conseguenti alla variazione del proprio merito creditizio, intervenuta tra la data di emissione e la data di valutazione, è determinata per differenza tra il fair value ottenuto considerando tutti i fattori di rischio a cui è soggetta l'emissione, compreso il rischio creditizio, ed il fair value ottenuto considerando gli stessi fattori, ad esclusione della variazione del rischio creditizio intervenuta nel periodo. Per l'illustrazione degli effetti cumulativi relativi alla variazione del merito creditizio del Gruppo delle emissioni in esame si fa rinvio a quanto illustrato nella "Sezione 3 – Passività finanziarie designate al fair value" della "Parte B – Informazioni sullo stato patrimoniale" della presente Nota integrativa.

La medesima metodologia è applicata per la determinazione degli effetti riconducibili alla variazione del proprio merito creditizio per i certificates classificati nel portafoglio contabile delle "Passività finanziarie di negoziazione"; per l'informativa quantitativa dei predetti effetti si fa rinvio a quanto illustrato nella "Sezione 3 – Passività finanziarie di negoziazione" della "Parte B – Informazioni sullo stato patrimoniale", nonché nel paragrafo "A.4.5.1 Attività e passività valutate al fair value su base ricorrente: ripartizione per livelli del fair value" contenuto nella successiva parte "A.4 – Informativa sul fair value" della presente Nota integrativa.

A.3 – INFORMATIVA SUI TRASFERIMENTI TRA PORTAFOGLI DI ATTIVITA' FINANZIARIE

Alla data di bilancio, non si rilevano trasferimenti tra portafogli di attività finanziarie che ne richiedano l'informativa prevista dal principio IFRS 7.

A tal proposito si deve infatti precisare che nel corso dell'esercizio 2021, così come per quelli precedenti, non è intervenuto alcun cambiamento del "business model" del Gruppo Banco BPM, ossia delle modalità con le quali il Gruppo gestisce gli strumenti finanziari.

A.4 – INFORMATIVA SUL FAIR VALUE

INFORMATIVA DI NATURA QUALITATIVA

Il fair value è definito come il prezzo che verrebbe percepito per la vendita di un'attività o pagato per il trasferimento di una passività in una regolare operazione tra operatori di mercato, alle condizioni correnti alla data di valutazione nel mercato principale o nel mercato più vantaggioso (prezzo di uscita). Sottostante alla misurazione del fair value vi è la presunzione che l'entità si trovi in una situazione di continuità aziendale (going concern), ossia che si trovi in una situazione pienamente operativa e che non intenda quindi liquidare o ridurre sensibilmente la propria operatività o intraprendere operazioni a condizioni sfavorevoli. Il fair value non è quindi l'importo che l'entità riceverebbe o pagherebbe in caso di operazioni forzose o vendite sottocosto.

Il fair value è un criterio di valutazione di mercato e non specificatamente riferito alle stime circa i possibili flussi di cassa futuri elaborati dalla singola entità; il fair value deve infatti essere determinato adottando le assunzioni che gli operatori di mercato utilizzerebbero nella determinazione del prezzo dell'attività e della passività, presumendo che essi agiscano nel migliore dei modi al fine di soddisfare il proprio interesse economico.

Ai fini della misurazione al fair value delle attività e passività, finanziarie e non, il principio IFRS 13 definisce una triplice gerarchia di fair value, basata sulla fonte e sulla qualità degli input utilizzati:

  • Livello 1: gli input sono rappresentati dai prezzi quotati (non rettificati) in mercati attivi per attività e passività identiche;
  • Livello 2: gli input sono rappresentati:
    • dai prezzi quotati in mercati attivi per attività e passività similari;
    • dai prezzi quotati in mercati non attivi per attività o passività identiche o similari;
    • da parametri osservabili sul mercato o corroborati da dati di mercato (ad esempio, tassi di interesse, spread creditizi, volatilità implicite, tassi di cambio) ed utilizzati nella tecnica di valutazione;
  • Livello 3: gli input utilizzati non sono osservabili sul mercato.

Per gli strumenti finanziari, oggetto di misurazione in bilancio al fair value, il Gruppo si è dotato di una "Fair Value Policy" che attribuisce la massima priorità ai prezzi quotati su mercati attivi (livello 1) e priorità più bassa all'utilizzo di input non osservabili (livello 3), in quanto maggiormente discrezionali, in linea con la gerarchia di fair value sopra rappresentata. Nel dettaglio tale policy definisce:

  • le regole di individuazione dei dati di mercato, la selezione/gerarchia delle fonti informative e le configurazioni di prezzo necessarie per valorizzare gli strumenti finanziari contribuiti su mercati attivi e classificati in corrispondenza del livello 1 della gerarchia di fair value ("Mark to Market Policy");
  • le tecniche di valutazione ed i relativi parametri di input in tutti i casi in cui non sia possibile adottare la Mark to Market Policy ("Mark to Model Policy").

Mark to Market

Nel determinare il fair value, il Gruppo utilizza, ogni volta che sono disponibili, informazioni basate su dati di mercato ottenuti da fonti indipendenti, in quanto considerate la migliore evidenza del fair value. In tal caso, il fair value è il prezzo di mercato dello stesso strumento oggetto di valutazione, ossia senza modifiche o ricomposizioni dello stesso strumento, desumibile dalle quotazioni espresse da un mercato attivo (e classificato nel livello 1 della gerarchia di fair value). Un mercato si considera attivo quando i prezzi di quotazione esprimono effettivi e regolari operazioni di mercato e risultano prontamente e regolarmente disponibili tramite borse, mediatori, intermediari, società del settore, servizi di quotazione o enti autorizzati.

Mark to Model

Qualora non sia applicabile la "Mark to Market Policy", per l'assenza di prezzi direttamente osservabili su mercati considerati attivi, è necessario fare ricorso a tecniche di valutazione che massimizzino il ricorso alle informazioni disponibili sul mercato, in base ai seguenti approcci valutativi:

    1. Comparable approach: in tal caso il fair value dello strumento è desunto dai prezzi osservati su transazioni recenti avvenute su strumenti similari in mercati attivi, opportunamente aggiustati per tenere conto delle differenze negli strumenti e nelle condizioni di mercato, piuttosto che dai prezzi di recenti transazioni sullo stesso strumento oggetto di valutazione non quotato su mercati attivi;
    1. Model Valuation: in mancanza di prezzi di transazioni osservabili per lo strumento oggetto di valutazione o per strumenti simili, è necessario adottare un modello di valutazione; tale modello deve essere di provata affidabilità nella stima di ipotetici prezzi "operativi" e pertanto deve trovare ampio riscontro negli operatori di mercato.

La classificazione nel livello 2 piuttosto che nel livello 3 è determinata in base all'osservabilità sui mercati degli input significativi utilizzati ai fini della determinazione del fair value. Uno strumento finanziario deve essere classificato nella sua interezza in un unico livello; pertanto, qualora nella tecnica di valutazione siano impiegati input appartenenti a diversi livelli, l'intera valutazione deve essere classificata in corrispondenza del livello della gerarchia in cui è classificato l'input di più basso livello, qualora sia ritenuto significativo per la determinazione del fair value nel suo complesso.

Sono normalmente considerati di livello 2 le seguenti tipologie di investimento:

  • strumenti finanziari rappresentati da derivati OTC e da pronti contro termine su titoli di debito ("Bond Repo") qualora gli input dei modelli di pricing, utilizzati per la determinazione del fair value, siano osservabili sul mercato oppure, qualora non osservabili, siano ritenuti tali da non influenzare in modo significativo la misurazione del fair value;
  • titoli di capitale non quotati su mercati attivi, valutati mediante la tecnica dei multipli di mercato, facendo riferimento ad un selezionato campione di società comparabili rispetto all'oggetto della valutazione piuttosto che valutati sulla base di effettive transazioni avvenute in un arco temporale ragionevolmente prossimo alla data di riferimento;
  • titoli di debito di terzi o di propria emissione, non quotati su mercati attivi, per i quali gli input, compresi gli spread creditizi, sono reperiti da fonti di mercato;
  • quote OICR caratterizzati da significativi livelli di trasparenza e liquidità, valorizzati sulla base dei NAV forniti dalla società di gestione/fund administrator.

Sono di regola considerati di livello 3 i seguenti strumenti finanziari:

  • fondi hedge caratterizzati da significativi livelli di illiquidità e per i quali si ritiene che il processo di valorizzazione del patrimonio del fondo richieda, in misura significativa, una serie di assunzioni e stime. La misurazione al fair value viene effettuata sulla base del NAV. Tale NAV può essere opportunamente corretto per tenere conto della scarsa liquidabilità dell'investimento, ossia dell'intervallo di tempo intercorrente tra la data di richiesta di rimborso e quella di rimborso effettivo, nonché per tenere conto di eventuali commissioni di uscita dall'investimento;
  • fondi immobiliari valutati sulla base degli ultimi NAV disponibili;
  • fondi di private equity, private debt e similari, valutati sulla base dell'ultimo NAV disponibile, eventualmente rettificato per tenere conto degli eventi non recepiti nella valorizzazione della quota o per riflettere una diversa valorizzazione delle attività sottostanti il fondo stesso;
  • titoli azionari illiquidi per i quali non sono osservabili transazioni recenti o comparabili, di norma valutati sulla base del modello patrimoniale;
  • titoli di debito caratterizzati da strutture finanziarie complesse per i quali vengono di regola utilizzate fonti pubblicamente non disponibili. Trattasi di quotazioni non vincolanti e altresì non corroborate da evidenze di mercato;
  • titoli di debito emessi da soggetti in difficoltà finanziaria per i quali il management deve utilizzare il proprio giudizio nella definizione delle previsioni di recupero (cosiddetto "recovery rate"), non esistendo prezzi significativi osservabili sul mercato;
  • strumenti finanziari rappresentati da derivati OTC per i quali i parametri di input non osservabili utilizzati dal modello di pricing sono ritenuti significativi ai fini della misurazione del fair value;
  • finanziamenti a medio-lungo termine (performing e non performing) valutati sulla base dei flussi di cassa attesi determinati con modelli variamente configurati, in funzione dello status della controparte, ed attualizzati in base ad un tasso di interesse ritenuto rappresentativo nell'ottica del potenziale acquirente.

Per l'informativa sul fair value delle attività non finanziarie, riconducibili alle attività materiali rappresentate dagli immobili e dalle opere d'arte, si fa rinvio a quanto illustrato nel successivo paragrafo.

A.4.1 Livelli di fair value 2 e 3: tecniche di valutazione e input utilizzati

Attività e passività finanziarie valutate al fair value su base ricorrente

Le attività e le passività finanziarie valutate al fair value su base ricorrente sono rappresentate da tutti gli strumenti finanziari misurati in bilancio in base al criterio del fair value (voci 20, 30, 50 dell'attivo di stato patrimoniale e voci 20, 30, 40 del passivo di stato patrimoniale). Per tali strumenti finanziari, in assenza di prezzi direttamente osservabili su mercati attivi, risulta necessario determinare un fair value sulla base dell'approccio valutativo del "Comparable Approach" o del "Model Valuation", come descritto nel precedente paragrafo. Di seguito si fornisce illustrazione sulle principali tecniche di valutazione adottate per ogni tipologia di strumento finanziario.

Titoli di debito

Vengono valutati in base alla metodologia dell'attualizzazione dei previsti flussi di cassa (Discounted Cash Flow), opportunamente corretti per tenere conto del rischio emittente. Le fonti informative da cui attingere lo spread ritenuto espressivo del rischio emittente, in ordine gerarchico, sono le seguenti: i) curva di "credit spread cash" ricavata dai prezzi dei titoli dello stesso emittente, caratterizzati dalla medesima seniority e divisa, quotati su mercati considerati attivi; (ii) curva "Credit Default Swap" dell'emittente a parità di seniority; (iii) curva di credit spread di titoli di debito quotati su mercati attivi relativa ad emittente "comparable"; (iv) curve credit spread cash di rating/settore; (v) curva di credit default swap settoriali.

Finanziamenti che non superano l'SPPI test

Trattasi dei finanziamenti che sono valutati obbligatoriamente al fair value in quanto i flussi contrattuali non prevedono esclusivamente il rimborso del capitale e il pagamento dell'interesse sul capitale da restituire (ossia che non superano il cosiddetto "SPPI test"), sia in virtù di clausole originariamente previste nel contratto sia a seguito di successive modifiche.

Nel seguito viene fornita illustrazione delle tecniche utilizzate per la determinazione del fair value:

  • per quei finanziamenti che non superano il test SPPI per la presenza di clausole contrattuali originariamente previste nel contratto, il fair value è determinato sulla base dei flussi di cassa, opportunamente rettificati per le perdite attese, in funzione dei parametri PD e LGD. Detti flussi sono poi attualizzati sulla base di un tasso di interesse di mercato, rettificato per tenere conto di un premio ritenuto espressivo dei rischi e delle incertezze. In presenza di componenti opzionali implicite, che prevedono ad esempio la possibilità di variare il tasso di interesse, il fair value tiene altresì conto della valutazione di dette componenti;
  • per quei finanziamenti che non superano il test SPPI a seguito di modifiche contrattuali riconducibili ad accordi di ristrutturazione (trattasi nella specie di esposizioni forborne) la misurazione del fair value prende come riferimento iniziale le previsioni dei flussi di cassa espresse dal gestore, in linea con la metodologia utilizzata per la determinazione dell'impairment dei finanziamenti al costo ammortizzato. Detti flussi sono oggetto di rettifica per tenere conto della probabilità o meno di successo della misura di forbearance accordata alla controparte e delle spese di legali e di gestione considerate upfront nell'ottica del potenziale acquirente. I flussi di recupero così stimati sono attualizzati sulla base di tassi di interesse, desunti facendo affidamento a quelli osservati sul mercato considerati, per quanto possibile, omogenei rispetto alle attività da valutare.

Titoli di capitale non quotati

Sono valutati con riferimento a transazioni dirette sullo stesso titolo o su titoli similari osservate in un congruo arco temporale rispetto alla data di valutazione, al metodo dei multipli di mercato di società comparabili e in via subordinata a metodi di valutazione finanziari, reddituali e patrimoniali.

Investimenti in OICR, diversi da quelli aperti armonizzati

Sono, di regola, valutati sulla base dei NAV messi a disposizione dal fund administrator o dalla società di gestione, a meno di ritenere che detto NAV non rappresenti un fair value, nell'ottica di un operatore di mercato. In tali investimenti rientrano tipicamente i fondi di private equity, private debt e similari, i fondi immobiliari ed i fondi hedge.

Contratti di pronto contro termine su titoli di debito ("Bond Repo")

Il fair value è ottenuto attualizzando i flussi contrattuali previsti a termine, determinati in funzione delle caratteristiche del contratto, sulla base di curve di tasso di interesse differenziate a seconda dell'emittente del titolo sottostante al contratto (titoli Governativi e titoli Corporate).

Derivati Over The Counter (OTC)

Sono valutati sulla base di una molteplicità di modelli, in funzione della tipologia di strumento e dei fattori di input (rischio tasso, volatilità, rischio cambio, rischio prezzo, ecc.) che ne influenzano la relativa valutazione. Il riferimento al tasso risk free, ai fini dell'attualizzazione dei flussi di cassa futuri, è identificato nella curva OIS ("Overnight Indexed Swap").

Nel dettaglio, per gli strumenti non opzionali (come ad esempio, interest rate swap, forward rate agreement, overnight interest swap, domestic currency swap) le tecniche valutative adottate appartengono alla categoria dei "discounted cash flow models", basata sull'attualizzazione dei flussi di cassa certi o tendenziali.

Per gli strumenti di natura opzionale, vengono utilizzati modelli comunemente riconosciuti nelle prassi di mercato, quali, a titolo di esempio, Black&Scholes, Black-like, Hull&White. In particolare:

  • per le opzioni "plain vanilla", le metodologie più utilizzate ricadono nel framework "forward risk-neutral" e si basano su formule analitiche black-like, in cui la volatilità dipende dalla scadenza e dallo strike (volatility skew);
  • per le opzioni più complesse (esempio, opzioni esotiche, opzioni con barriera, opzioni autocallable) le metodologie più utilizzate, sempre nell'ambito risk-neutral, si basano sulle simulazioni Monte Carlo, secondo le quali il pay-off dell'opzione è valutato mediante simulazioni per un numero sufficientemente elevato di ripetizioni relative all'evoluzione nel tempo dei fattori di rischio sottostanti all'opzione. Tali modelli stimano la probabilità che uno specifico evento si verifichi incorporando assunzioni come la volatilità delle stime o il prezzo dello strumento sottostante. Il prezzo del derivato è quindi ottenuto come media aritmetica scontata dei valori ottenuti per ogni scenario.

Nel caso di strumenti che contengano componenti derivative di natura differente, opzionali e non opzionali, la valutazione viene effettuata applicando a ciascuna componente dello strumento l'appropriata metodologia di valutazione.

In aggiunta, al fine della misurazione del fair value sono considerati alcuni "fair value adjustments", con l'obiettivo di riflettere al meglio il prezzo di realizzo di una transazione di mercato effettivamente possibile. Trattasi, in particolare, del rischio modello, del rischio di liquidità e del rischio di controparte di seguito esposti.

Rischio modello: tale rettifica è operata al fine di fronteggiare il rischio che i modelli di pricing, pur se validati, possano generare valori di fair value non direttamente osservabili o non immediatamente comparabili con i prezzi di mercato. E' il caso, in genere, di prodotti strutturati che presentano una notevole complessità nella valutazione e per i quali la tecnica di scomposizione in componenti elementari "sommabili" (strumento ospite e derivato incorporato) può generare qualche imprecisione nelle valutazione, oppure nel caso di algoritmi di pricing o tipologie di pay-off particolarmente "esotiche" che non presentano un adeguato grado di diffusione sul mercato o in presenza di modelli particolarmente sensibili a variabili difficilmente osservabili sul mercato.

Rischio liquidità: tale rettifica viene effettuata al fine di tenere conto dell'ampiezza del cosiddetto "bid/ask spread", ossia del costo effettivo di smobilizzo della posizione in derivati OTC in mercati scarsamente efficienti. L'effetto di correzione del rischio di liquidità è tanto maggiore quanto più il prodotto è strutturato, per i connessi costi di copertura/smobilizzo, e quanto più il modello di valutazione non sia sufficientemente affermato e diffuso tra gli operatori, poiché ciò rende le valutazioni maggiormente aleatorie.

Rischio di controparte: le rettifiche del valore di mercato sugli strumenti derivati OTC, classificati "in bonis" sono operate al fine di riflettere:

  • il rischio di possibile default della controparte; in tal caso l'"aggiustamento" è denominato Credit Valuation Adjustment (CVA);
  • il rischio di mancato adempimento delle proprie obbligazioni contrattuali nei confronti di una controparte ("own credit risk"), allo scopo di determinare il Debt Valuation Adjustment (DVA).

La considerazione del proprio rischio di credito, nella valutazione al fair value di una passività finanziaria, è coerente con la valutazione operata nella prospettiva dell'entità che detiene lo stesso strumento come un'attività finanziaria ed è espressamente previsto dal principio IFRS 13 (cosiddetto "non-performance risk").

I correttivi CVA/DVA sono determinati per ogni singola entità giuridica appartenente al Gruppo, in funzione dell'esposizione futura attesa degli strumenti derivati, delle probabilità di default delle parti (parametro PD ossia "Probability of Default") e delle relative perdite attese (parametro LGD ossia "Loss Given Default"). In particolare, il calcolo dell'esposizione attesa è variamente configurato per considerare gli effetti derivanti dall'esistenza di accordi di compensazione o garanzie sottostanti ("netting e collateral agreement"), in grado di mitigare il rischio di controparte. In particolare, i contratti di "Credit Support Annex" (CSA) negoziati con le controparti per l'operatività in derivati disciplinano le modalità di regolamento di garanzie reali finanziarie, in funzione dell'andamento del mark to market.

Nella stima delle PD, si è massimizzato il ricorso ai parametri osservabili sul mercato facendo, ad esempio, riferimento alle quotazioni dei Credit Default Swap, laddove disponibili, rispetto a parametri interni. Nella seguente tabella si riporta un riepilogo delle principali tipologie di derivati in essere presso il Gruppo con evidenza dei relativi modelli di valutazione e dei principali input.

Categoria di
derivati
Prodotto Modelli di valutazione Principali input del modello
Swap Discounted cash flow e Libor Convexity
adjustment
Cap - Floor Bachelier - analitico
Swaption europee Bachelier - analitico
Swaption bermudiane Mistura di Hull-White a un fattore –
albero trinomiale
Derivati finanziari
su tassi di interesse
CMS spread option Bachelier - analitico Curve dei tassi d'interesse, volatilità
CMS cap/floor/swap Bachelier e Cms Convexity adjustment
(Hagan)
tassi di interesse, correlazione dei
tassi di interesse
FRA Discounted cash flow – analitico
Interest Rate Futures Analitico con Convexity adjustment
Hull-White a un fattore
Bond Option Black - analitico
Bond Futures e Bond Repo Discounted Cash Flow Analitico
Bond Futures option Albero binomiale
Derivati su tassi di
inflazione
Swap, Cap – floor Lognormal Forward Inflation Model -
analitico
Curve dei tassi d'interesse e dei tassi
di inflazione, volatilità/correlazioni
tassi di interesse/inflazione calibrati
sulla base dei prezzi di mercato
Derivati su azioni/
indici azionari /
cambi
Opzioni plain vanilla single asset Black and Scholes - Analitico Volatilità equity/forex, curve dei tassi
Opzioni americane single asset Black and Scholes – albero binomiale
(equity) – albero trinomiale (forex)
d'interesse, tassi di cambio, prezzo
spot indici azionari, dividendi, tassi
repo
Opzioni europee su indice a
volatilità controllata
Local volatility – Monte Carlo Volatilità equity/forex, curve dei tassi
d'interesse, tassi di cambio, prezzo
spot indici azionari, tassi repo
Opzioni su indice a volatilità
controllata rappresentativo di un
portafoglio di investimento
Ibrido Black and Scholes, Hull e White
a due fattori – Monte Carlo con Jumps
Volatilità equity/forex/tassi di
interesse, correlazioni, tassi
d'interesse, tassi di cambio, prezzo
spot indici azionari dividendi, tassi
repo, prezzi di mercato di Crash Put
Opzioni esotiche su basket
equity
Local volatility – Monte Carlo Volatilità equity/forex/tassi di
Opzioni con barriera americana
su basket equity
Local volatility – Monte Carlo interesse, correlazioni, tassi
d'interesse, tassi di cambio, prezzo
Opzioni autocallable su basket
equity
Ibrido Black and Scholes, Hull e White
a due fattori – Monte Carlo
spot indici azionari dividendi, tassi
repo, curva di credito retail
Opzioni autocallable su cambio Local volatility – Monte Carlo Volatilità forex, tasso d'interesse,
tasso di cambio
Opzioni con barriera americana
su cambio
Albero trinomiale Volatilità forex, tasso d'interesse,
tasso di cambio
Dividend Swap e Total Return
Swap
Discounted cash flow - analitico Tassi d'interesse, tassi di cambio,
dividendi, tassi repo
Derivati su crediti Credit Default Swap Discounted cash flow - analitico Tassi d'interesse, curva Credit Default
Swap

Le tecniche ed i parametri per la determinazione del fair value, nonché i criteri per l'assegnazione della gerarchia di fair value sono definiti e formalizzati in un'apposita "fair value policy" adottata dal Gruppo. L'attendibilità delle valutazioni al fair value risulta inoltre garantita dalle attività di verifica svolte da una struttura di Risk Management. Quest'ultima struttura, che risulta indipendente dalle unità di Front Office che detengono le posizioni, si occupa di rivedere periodicamente l'elenco dei modelli di pricing da utilizzare ai fini della Fair Value Policy: Tali modelli devono infatti rappresentare standard o best practices di mercato e le relative tecniche di calibrazione devono garantire un risultato in linea con valutazioni che siano in grado di riflettere le "correnti condizioni di mercato". Nel dettaglio, ai fini di una corretta determinazione del fair value, per ogni prodotto risulta associato un modello di pricing, generalmente accettato dal mercato e selezionato in funzione delle caratteristiche e delle variabili di mercato sottostanti al prodotto stesso. Nel caso di prodotti particolarmente complessi o nel caso in cui si ritenesse mancante o non adeguato il modello di valutazione esistente per i prodotti in essere viene attivato un processo interno volto ad integrare gli attuali modelli. In base a tale processo, la citata struttura di Risk Management effettua una prima fase di validazione dei modelli di pricing, che possono essere nativi del sistema di Position Keeping o essere rilasciati da un'apposita struttura interna; segue poi una fase, da parte della medesima struttura, volta a garantire una costante affidabilità del modello in precedenza validato.

Nel dettaglio, l'attività di validazione è volta a verificare la robustezza teorica del modello, mediante un repricing indipendente del prezzo, un'eventuale calibrazione dei parametri ed un confronto con i prezzi delle controparti. Qualora tali attività abbiano dato esito positivo, l'utilizzo dei modelli è comunque ulteriormente subordinato all'approvazione da parte di appositi Comitati interni al Gruppo. Successivamente alla fase di validazione, è prevista una continua attività di revisione al fine di confermare l'accuratezza e l'aderenza al mercato dei modelli di pricing in uso presso il Gruppo, mediante opportuni interventi, se necessari, sui modelli e sulle relative ipotesi teoriche sottostanti. Al fine di fronteggiare il rischio che i modelli di pricing, pur se validati, possano generare valori di fair value non immediatamente comparabili con i prezzi di mercato è prevista una adeguata rettifica per il cosiddetto "Rischio modello", come in precedenza descritto.

Attività non finanziarie valutate al fair value su base ricorrente

Per il Gruppo Banco BPM le attività non finanziarie valutate al fair value su base ricorrente sono rappresentate dal patrimonio immobiliare di proprietà e dal patrimonio artistico di pregio.

Fair value del patrimonio immobiliare di proprietà

Il fair value degli immobili, siano essi detenuti a uso funzionale o a scopo di investimento, viene determinato attraverso il ricorso ad apposite perizie predisposte da parte di indipendenti società qualificate ed operanti nel ramo specifico, in grado di fornire valutazioni immobiliari sulla base degli standard RICS Valuation1 . Tali standard garantiscono che:

  • il fair value venga determinato coerentemente alle indicazioni del principio contabile internazionale IFRS 13, in quanto coerente con la nozione di "valore di mercato" definito come "l'ammontare stimato a cui un'attività verrebbe ceduta e acquistata, alla data di valutazione, da un venditore e da un acquirente privi di legami particolari, entrambi interessati alla compravendita, a condizioni concorrenziali, dopo un'adeguata commercializzazione in cui le parti abbiano agito entrambe in modo informato, consapevole e senza coercizioni";
  • i periti presentino dei requisiti professionali, etici e di indipendenza allineati alle previsioni degli standard internazionali ed europei.

Per gli immobili di importo significativo, ossia per gli immobili di valore superiore a 5 milioni, la perizia è di tipo "full", ossia condotta mediante un sopralluogo dell'immobile, oltre che attraverso un'analisi di dettaglio della documentazione disponibile. Per i restanti immobili è invece possibile ricorrere ad una perizia di tipo "desktop", ossia basata sull'esame della documentazione, senza alcuna ispezione fisica dell'immobile da parte del valutatore. Con riferimento alla periodicità di aggiornamento delle perizie, la policy di Gruppo prevede che:

• per gli immobili a scopo di investimento sia necessario effettuare un aggiornamento annuo, a meno di evidenze che rendano necessaria una revisione anticipata, tenuto conto che il criterio di misurazione di tali cespiti è il fair value;

1 Standard contenuti nel documento "RICS Valuation – Global Standard"della Royal Institution of Chartered Surveyors del Regno Unito (anche detto "Red Book").

• per gli immobili ad uso funzionale sia possibile richiedere un aggiornamento superiore all'anno, da definire in funzione delle specificità dell'immobile (quali, a titolo di esempio, la rilevanza, l'ubicazione) e delle variazioni intervenute nel mercato immobiliare, sulla base di un'analisi di scenario, con l'obiettivo di assicurare che il valore contabile non differisca in modo rilevante da quello che sarebbe stato determinato utilizzando il fair value alla data di riferimento del bilancio.

Le metodologie utilizzate per la determinazione del fair value possono basarsi sul metodo finanziario reddituale (Discounted Cash Flows), sul metodo comparativo di mercato, sul metodo della trasformazione, in funzione delle caratteristiche dell'immobile oggetto di valutazione.

Da ultimo si deve precisare che, in base al principio contabile IFRS 13, vi è la presunzione che l'attuale uso dell'attività rappresenti il massimo e migliore utilizzo della stessa, a meno che il mercato o altri fattori siano tali da suggerire che i partecipanti del mercato possano impiegare l'attività in modo diverso, al fine di massimizzarne il relativo valore (cosiddetto "highest and best use"). In linea con tale disposizione, l'approccio valutativo è stato quindi definito sulla base della destinazione d'uso corrente degli immobili, nella presunzione che rappresenti il massimo ed il migliore utilizzo, e considerando, in limitati casi, eventuali usi alternativi. In maggior dettaglio, per gli immobili ad uso strumentale la valutazione è stata condotta nella prospettiva di continuità di utilizzo degli stessi, ossia assumendo che il Gruppo continui ad occupare l'immobile sulla base di un canone di locazione allineato alle condizioni di mercato per un prevedibile futuro. Per taluni investimenti immobiliari la determinazione del fair value può invece aver tenuto conto della potenziale "riqualificazione" dell'attuale destinazione dell'immobile, qualora ritenuto che i partecipanti al mercato siano in grado di apprezzare le potenzialità correlate allo sviluppo futuro dell'immobile, ai fini della definizione di un ipotetico prezzo della transazione.

Fair value del patrimonio artistico di pregio

La misurazione al fair value del patrimonio artistico è determinata mediante apposite perizie rilasciate da parte di società qualificate ed indipendenti.

Nella determinazione del valore delle opere sono tenuti in considerazione elementi quali: la qualità stilistica, le dimensioni (in alcuni casi si tratta di opere di valenza museale), lo stato di conservazione, la provenienza, la presenza di una notifica di vincolo da parte dello Stato, le note storico-artistiche proposte nelle schede redatte dagli studiosi incaricati. Più in dettaglio, il valore di riferimento per la valutazione di bilancio è il "valore commerciale o di mercato", ossia la stima del ricavo minimo previsto dalla vendita dell'opera in un ridotto lasso di tempo, ipotizzato in pochi mesi. Ai fini della valutazione di bilancio, non è stato quindi considerato il "valore assicurato", che è normalmente più elevato rispetto al valore commerciale in un range del 20%-30%, in quanto tale configurazione di valore si riferisce ad un'ipotetica opportunità di riacquistare sul mercato un'opera analoga a quella perduta, ad un costo notevolmente più elevato rispetto a quello di vendita.

La policy di Gruppo prevede che l'aggiornamento della perizia possa essere effettuato con cadenza superiore all'anno, da definire in funzione delle caratteristiche dell'opera d'arte e dell'andamento del mercato, tenuto conto dell'obiettivo di assicurare che il valore di bilancio sia una ragionevole approssimazione del valore corrente di mercato.

Gerarchia del fair value del patrimonio immobiliare ed artistico

Il fair value degli immobili e del patrimonio artistico è classificato in corrispondenza del livello 3 nella gerarchia di fair value prevista dal principio contabile IFRS 13, in quanto dipendente in modo significativo dalle stime condotte dal management, che sono caratterizzate per natura da elementi di giudizio e di soggettività, in relazione alle caratteristiche uniche e distintive dell'oggetto da valutare.

In particolare, la selezione degli input (flussi reddituali, tassi di attualizzazione, valore per metro quadro, prezzi di transazioni simili) rilevanti ai fini della misurazione del fair value degli immobili risulta influenzata dalle caratteristiche peculiari degli stessi immobili, quali, a titolo esemplificativo, la posizione geografica e commerciale, l'accessibilità e le infrastrutture presenti, il contesto urbano, lo stato di conservazione, la dimensione, eventuali servitù, lo stato di impianti esterni/interni. In aggiunta, in presenza di situazioni di difficile commercializzazione, possono rendersi necessari ulteriori correttivi in funzione delle politiche di vendita che la direzione aziendale intende perseguire.

In linea teorica, vi potrebbero essere circostanze, ritenute del tutto eccezionali, in cui il fair value degli immobili possa considerarsi di livello 2, ossia determinato sulla base di parametri considerati osservabili su mercati attivi; in tal caso deve essere presente un volume sufficiente di transazioni avvenute in un lasso temporale recente rispetto alla

data di valutazione e non devono essere apportati correttivi significativi, a motivo dell'elevata similarità tra l'unità da valutare e le unità oggetto delle citate transazioni (es. unità residenziali appartenenti ad un edificio/area avente un numero sufficiente di unità comparabili oppure ufficio situato in un distretto commerciale con alcuni similari edifici caratterizzati da uffici comparabili).

Al riguardo si deve segnalare che, alla data di bilancio, il fair value del patrimonio immobiliare ed artistico è interamente classificato in corrispondenza del livello 3.

Attività e passività finanziarie valutate in bilancio al costo ammortizzato

Per le attività e passività finanziarie iscritte in bilancio in base al costo ammortizzato, classificate nelle categorie contabili delle "Attività finanziarie valutate al costo ammortizzato" (crediti verso banche e clientela) e delle "Passività finanziarie valutate al costo ammortizzato" (debiti verso banche e clientela e titoli in circolazione), la determinazione del fair value è rilevante ai soli fini informativi, in linea alle disposizioni previste dal principio contabile di riferimento IFRS 7. In particolare:

  • per gli impieghi a medio-lungo termine "performing" (prevalentemente finanziamenti rappresentati da mutui e leasing), il fair value è determinato sulla base dei flussi di cassa, opportunamente rettificati per le perdite attese, in funzione dei parametri PD e LGD. Detti flussi sono attualizzati sulla base di un tasso di interesse di mercato rettificato per tenere conto di un premio ritenuto espressivo dei rischi e delle incertezze. Per i suddetti finanziamenti il fair value è interamente classificato in corrispondenza del livello 3 della gerarchia di fair value;
  • per gli impieghi "deteriorati" (sofferenze, inadempienze probabili, past due), il fair value è assunto convenzionalmente pari al valore netto di bilancio ed è esposto nel livello 3 della gerarchia di fair value. Al riguardo si segnala che, in tempi recenti, il mercato italiano degli NPL (Non Performing Loans) ha visto il perfezionamento di significative transazioni di cessioni di crediti deteriorati. I prezzi delle citate transazioni hanno tuttavia risentito delle peculiari caratteristiche dei crediti ceduti e della variabilità dei rendimenti richiesti dalle controparti acquirenti. Il fair value determinato in base alle suddette transazioni sarebbe pertanto caratterizzato da un'elevata dispersione di valori, tali da rendere non oggettiva l'individuazione di un valore di riferimento da assumere ai fini dell'informativa di bilancio; per tale motivo, il fair value dei crediti deteriorati è stato posto convenzionalmente pari al valore di bilancio;
  • per i titoli di debito classificati nel portafoglio dei "Crediti verso banche o clientela" o dei "Titoli in circolazione", il fair value è determinato attraverso l'utilizzo di prezzi contribuiti su mercati attivi o mediante l'utilizzo di modelli valutativi, come descritto nel precedente paragrafo "Attività e passività finanziarie valutate al fair value su base ricorrente", a cui si fa rinvio anche in relazione all'assegnazione del fair value nella triplice gerarchia di valori;
  • per i crediti e i debiti a vista o a breve termine, il valore di bilancio viene considerato una buona approssimazione del fair value come consentito dal principio contabile IFRS 7. Il relativo fair value, che è convenzionalmente posto pari al valore di bilancio, è ricondotto in corrispondenza del livello 3.

Con riferimento agli impieghi a medio-lungo termine performing e per quelli deteriorati si deve precisare che i metodi e le assunzioni utilizzati per la stima del fair value sono frutto di valutazioni soggettive (livello 3); per tale ragione, il fair value riportato in bilancio, ai soli fini di disclosure, potrebbe risultare significativamente diverso rispetto ai valori determinati per finalità differenti così come potrebbe non risultare comparabile con quello fornito da altre istituzioni finanziarie.

A.4.2 Processi e sensibilità delle valutazioni

Per una disamina delle tecniche, degli input e dei processi di valutazione adottati dal Gruppo per gli strumenti classificati al livello 3 della gerarchia del fair value, si rimanda a quanto riportato nel precedente paragrafo. Le esposizioni in strumenti finanziari di livello 3 ammontano complessivamente a 1.110,4 milioni e sono in prevalenza rappresentati da titoli di capitale, quote di OICR e finanziamenti obbligatoriamente valutati al fair value come di seguito illustrato.

Titoli di capitale e quote di OICR

Gli investimenti in titoli di capitale e in quote di OICR, classificati nel livello 3, ammontano complessivamente a 740,8 milioni (corrispondente al 66,7% delle attività finanziarie valutate al fair value di livello 3), come illustrato in

maggior dettaglio nel successivo paragrafo "A.4.5.1 Attività e passività valutate al fair value su base ricorrente: ripartizione per livelli del fair value".

Per i suddetti strumenti non è di regola possibile elaborare alcuna analisi quantitativa di sensibilità del fair value rispetto al cambiamento degli input non osservabili, in quanto o il fair value è attinto da fonti terze, oppure è frutto di un modello i cui input sono specifici dell'entità oggetto di valutazione (ad esempio valori patrimoniali della società) e per i quali non si dispone delle informazioni necessarie per un'analisi di sensitivity.

Finanziamenti obbligatoriamente valutati al fair value

Fra gli strumenti finanziari di livello 3 figurano i finanziamenti verso la clientela che, non superando il test SPPI, sono classificati nel portafoglio delle attività obbligatoriamente al fair value, pari a 319,0 milioni (corrispondente al 28,7% delle attività finanziarie valutate al fair value di livello 3).

Per tali strumenti, il fair value risulta influenzato, in misura significativa, dalle previsioni di recupero dei flussi contrattuali e, in misura inferiore, dalla componente finanziaria legata alla selezione dei tassi di attualizzazione.

In particolare, per i finanziamenti valutati al fair value, a seguito dell'introduzione di talune clausole contrattuali negli accordi di ristrutturazioni tali da comportare il fallimento del test SPPI, complessivamente pari a 93,5 milioni, una riduzione del 10% dei flussi di cassa rispetto a quelli utilizzati ai fini della misurazione del fair value, che sono basati in larga misura sui piani asseverati ed approvati, comporterebbe una variazione in diminuzione di circa il 7,8% rispetto al valore di bilancio; un incremento del tasso di attualizzazione dell'1% si tradurrebbe, invece, in una riduzione di fair value pari a circa lo 0,3% rispetto al valore di bilancio.

A.4.3 Gerarchia del fair value

Ai fini della compilazione dell'informativa sui trasferimenti tra i livelli fornita nei successivi paragrafi A.4.5.1, A.4.5.2 e A.4.5.3, si segnala che, per i titoli in posizione al 31 dicembre 2021 e che presentano un livello di fair value differente rispetto a quello attribuito al 1° gennaio 2021, si è ipotizzato che il trasferimento tra i livelli sia avvenuto con riferimento ai saldi esistenti all'inizio del periodo di riferimento.

A.4.4 Altre informazioni

Per i contratti derivati rientranti in un medesimo accordo di Netting, al fine del calcolo del rischio di controparte, il Gruppo si è avvalso della possibilità di misurare l'esposizione a livello netto considerando tutti gli strumenti rientranti nel suddetto accordo, come descritto nel precedente paragrafo "A.4.1 Livelli di fair value 2 e 3: tecniche di valutazione e input utilizzati". In presenza di collateral agreement (CSA), l'esposizione associata al singolo derivato viene determinata in funzione del suo contributo marginale all'esposizione netta attesa generata da tutti i contratti stipulati con una determinata controparte nell'ambito del medesimo CSA.

INFORMATIVA DI NATURA QUANTITATIVA

A.4.5 Gerarchia del fair value

A.4.5.1 Attività e passività valutate al fair value su base ricorrente: ripartizione per livelli del fair value

Sulla base di quanto in precedenza rappresentato, nella seguente tabella si fornisce la ripartizione, in base alla gerarchia di fair value, delle attività e passività oggetto di misurazione al fair value su base ricorrente. Come definito dal citato principio IFRS 13, le valutazioni ricorrenti si riferiscono a quelle attività o passività misurate al fair value nel prospetto di stato patrimoniale, sulla base di quanto previsto o permesso dai principi contabili internazionali di riferimento.

31/12/2021 31/12/2020
Attività/Passività misurate al fair
value
L1 L2 L3 L1 L2 L3
1. Attività finanziarie valutate al fair value con
impatto a conto economico 3.379.057 2.044.482 913.571 3.491.133 4.705.654 846.738
a) attività finanziarie detenute per la
negoziazione 2.518.850 2.017.586 2.189 2.833.138 4.413.483 1.727
b) attività finanziarie designate al fair value - - - - - -
c) altre attività finanziarie obbligatoriamente
valutate al fair value 860.207 26.896 911.382 657.995 292.171 845.011
2. Attività finanziarie valutate al fair value con
impatto sulla redditività complessiva 10.312.065 166.209 196.805 10.408.048 115.435 187.313
3. Derivati di copertura - 127.076 - - 75.046 -
4. Attività materiali - - 2.482.871 - - 2.657.823
5. Attività immateriali - - - - - -
Totale 13.691.122 2.337.767 3.593.247 13.899.181 4.896.135 3.691.874
1. Passività finanziarie detenute per la
negoziazione 385.882 13.747.049 - 2.052.688 10.634.315 541
2. Passività finanziarie designate al fair value - 1.405.190 - - 955.781 -
3. Derivati di copertura - 227.972 - - 585.680 -
Totale 385.882 15.380.211 - 2.052.688 12.175.776 541
Legenda:

L1 = Livello 1

L2 = Livello 2

L3 = Livello 3

Attività finanziarie misurate al fair value su base ricorrente

Al 31 dicembre 2021 gli strumenti finanziari valutati in modo significativo sulla base di parametri non osservabili (Livello 3) sono rappresentati per l'82,1% da strumenti classificati nelle "Attività finanziarie valutate al fair value con impatto a conto economico", e per il 17,7% da strumenti classificati nel portafoglio delle "Attività finanziarie valutate al fair value con impatto sulla redditività complessiva"; il residuo è classificato tra le "Attività finanziarie detenute per la negoziazione".

Nel dettaglio, le attività finanziarie di livello 3 ammontano a 1.110,3 milioni e sono rappresentate dalle seguenti tipologie di investimenti:

  • titoli di capitale non quotati per 235,1 milioni, valorizzati principalmente sulla base di modelli interni di tipo patrimoniale, tecniche di "Discounted Cash Flows" o con prezzi di transazione che non rispettano i requisiti per l'attribuzione al livello 2;
  • quote di O.I.C.R. per 505,7 milioni, rappresentate da fondi di private equity, private debt e similari (451,9 milioni), fondi immobiliari (50 milioni) e fondi hedge (3,8 milioni); trattasi di fondi caratterizzati da significativi livelli di illiquidità e per i quali si ritiene che il processo di valorizzazione del patrimonio del fondo richieda, in misura significativa, una serie di assunzioni e stime. Per maggiori dettagli sulle quote di OICR detenute dalla Capogruppo, in relazione alle operazioni di cessione di credito multi-originator, si fa rinvio a quanto illustrato nella "Sezione 2 – D. Operazioni di cessione – Attività finanziarie cedute e cancellate integralmente" contenuta nella Parte E della presente Nota Integrativa;

  • finanziamenti verso la clientela per 319,0 milioni, oggetto di misurazione al fair value, per mancato superamento del test SPPI, in quanto i relativi flussi finanziari non rappresentano in via esclusiva il pagamento degli interessi e del capitale;
  • titoli di debito per 48,5 milioni, principalmente riferiti a titoli strutturati di credito (45,6 milioni);
  • derivati Over the Counter (OTC) per 2,0 milioni per i quali il fair value è stato misurato in via determinante mediante parametri non osservabili oppure ha fatto affidamento su fonti terze.

Con riferimento agli strumenti finanziari derivati detenuti con finalità di negoziazione e di copertura, escludendo la quota di livello 3 come in precedenza illustrato, gli stessi risultano pressoché interamente classificati in corrispondenza del livello 2, ad eccezione dei derivati quotati esposti nel livello 1, come di seguito dettagliato:

  • nel livello 1 figurano i derivati quotati (futures e opzioni) valutati sulla base dei prezzi forniti dalle Clearing House, per un valore complessivo pari a 172,0 milioni;
  • nel livello 2 sono classificati i derivati Over the Counter (OTC), valutati sulla base di modelli che utilizzano in misura significativa parametri osservabili sul mercato o sulla base di prezzi attinti da fonti indipendenti, per un valore di 1.948,5 milioni.

Passività finanziarie misurate al fair value su base ricorrente

Le passività finanziarie di livello 1 si riferiscono a derivati quotati di negoziazione per 114,8 milioni ed a scoperti tecnici su titoli quotati in mercati attivi per 271,1 milioni.

Le restanti passività finanziarie risultano interamente classificate in corrispondenza del livello 2 della gerarchia di fair value ed interessano principalmente il portafoglio delle "Passività finanziarie di negoziazione" in relazione all'operatività di negoziazione in Bond Repo per 9.714,9 milioni, ai derivati finanziari e creditizi per 1.843,7 milioni ed alle emissioni di Certificates incondizionatamente garantiti da parte di Banca Akros per 2.188,5 milioni. Nell'ambito delle "Passività finanziarie designate al fair value" figurano invece i Certificates a capitale incondizionatamente garantito emessi da Banco BPM per un valore di bilancio di 1.394,4 milioni (742,2 milioni a dicembre 2020).

Trasferimenti tra livelli del fair value (Livello 1 e Livello 2) per attività/passività finanziarie valutate al fair value su base ricorrente

Nel corso dell'esercizio 2021 i trasferimenti significativi si riferiscono ad un numero limitato di titoli. Nel dettaglio:

  • i trasferimenti da livello 2 a livello 1 ammontano a 1,2 milioni (valore di inizio esercizio) appartenenti al portafoglio delle "Attività finanziarie detenute per la negoziazione";
  • i trasferimenti da livello 1 a livello 2 ammontano a 3 milioni (valore di inizio esercizio) appartenenti al portafoglio delle "Attività finanziarie valutate al fair value con impatto sulla redditività complessiva".

Impatto del Credit Valuation Adjustment (CVA) e del Debt Valuation Adjustment (DVA) sulla determinazione del fair value degli strumenti finanziari derivati

Sulla base della metodologia descritta nel precedente paragrafo "A.4.1 Livelli di fair value 2 e 3: tecniche di valutazione e input utilizzati", al 31 dicembre 2021 le rettifiche cumulate apportate al fair value degli strumenti finanziari derivati, diverse dalle emissioni di certificates, per tener conto del rischio di controparte "Credit Valuation Adjustment (CVA) e Debt Valuation Adjustment (DVA)" sono complessivamente positive per 2,7 milioni e composte da:

  • rettifiche per CVA che hanno comportato una perdita cumulata, in termini di minori attività/maggiori passività, per 10,0 milioni;
  • rettifiche per DVA che hanno comportato un beneficio cumulato, in termini di maggiori attività/minori passività pari a 12,7 milioni.

Al 31 dicembre 2020 le rettifiche cumulate del fair value per tenere conto del rischio di controparte (CVA/DVA) erano complessivamente positive per 1,5 milioni, pari allo sbilancio tra rettifiche negative per CVA (-13,0 milioni) e rettifiche positive per DVA (+14,5 milioni).

Il conseguente impatto sul conto economico dell'esercizio 2021 è risultato quindi positivo per 1,2 milioni.

Attività materiali misurate al fair value su base ricorrente

Le attività materiali misurate al fair value su base ricorrente, interamente classificate nel livello 3, sono rappresentate dagli immobili e dalle opere d'arte di pregio.

Nella sottovoce "4. Attività materiali" figurano le attività classificate nella voce 90 dell'attivo di stato patrimoniale e valutate al fair value. Trattasi:

  • degli immobili di proprietà ad uso strumentale e a scopo di investimento per un importo pari a 2.432,8 milioni;
  • del patrimonio artistico di pregio per 50,1 milioni.

Al riguardo si segnala che, oltre alle attività materiali di cui sopra, il Gruppo detiene anche immobili valutati al fair value su base ricorrente per un ammontare pari a 106,0 milioni (livello 3 nella gerarchia di fair value), classificati nella voce patrimoniale "120. Attività non correnti e gruppi di attività in via di dismissione", in relazione alle trattative di vendita in corso.

A.4.5.2 Variazioni annue delle attività valutate al fair value su base ricorrente (livello 3)

Attività finanziarie valutate al fair value con
impatto a conto economico
Attività
Totale di cui: a)
attività
finanziarie
detenute per
la
negoziazione
di cui: b)
attività
finanziarie
designate
al fair
value
di cui: c)
altre
attività
finanziarie
obbligator
iamente
valutate al
fair value
finanziarie
valutate al
fair value
con impatto
sulla
redditività
complessiva
Derivati di
Attività
copertura
materiali
Attività
immateriali
1. Esistenze iniziali 846.738 1.727 - 845.011 187.313 - 2.657.823 -
2. Aumenti 210.110 1.307 - 208.803 30.857 -
100.399
-
2.1. Acquisti 68.810 - - 68.810 2.653 -
51.477
-
2.2. Profitti imputati a: 94.230 529 - 93.701 26.294 -
47.852
-
2.2.1. Conto Economico 94.230 529 - 93.701 1 -
26.322
-
- di cui plusvalenze 82.608 527 - 82.081 - -
25.448
-
2.2.2. Patrimonio netto - X X X 26.293 -
21.530
-
2.3. Trasferimenti da altri livelli 10.341 3 - 10.338 1.910 -
-
-
2.4. Altre variazioni in aumento 36.729 775 - 35.954 - -
1.070
-
3. Diminuzioni (143.277) (845) - (142.432) (21.365) -
(275.351)
-
3.1. Vendite (43.122) (2) - (43.120) (2.079) -
(17.012)
-
3.2. Rimborsi (23.322) - - (23.322) (1.304) -
-
-
3.3. Perdite imputate a: (44.493) (843) - (43.650) (17.521) -
(191.089)
-
3.3.1. Conto Economico (44.493) (843) - (43.650) - -
(180.540)
-
- di cui minusvalenze (31.773) (843) - (30.930) - -
(162.845)
-
3.3.2. Patrimonio netto - X X X (17.521) -
(10.549)
-
3.4. Trasferimenti ad altri livelli - - - - - -
-
-
3.5. Altre variazioni in diminuzione (32.340) - - (32.340) (461) -
(67.250)
-
4. Rimanenze finali 913.571 2.189 - 911.382 196.805 - 2.482.871 -

I "Trasferimenti da altri livelli" delle attività finanziarie si riferiscono al valore di bilancio di inizio esercizio di alcuni titoli per la cui valorizzazione, alla data di bilancio, non è più stato possibile fare affidamento a prezzi di transazione o a parametri osservabili che ne hanno comportato l'attribuzione del livello 3 della gerarchia.

Nelle sottovoci "2.2.1 Profitti imputati a Conto economico" e "3.3.1 Perdite imputate a Conto economico" figurano gli utili e le perdite complessivamente rilevate nel conto economico dell'esercizio in corrispondenza delle seguenti voci:

  • "80. Risultato netto dell'attività di negoziazione" per le "attività finanziarie detenute per la negoziazione";
  • "110. b) Risultato netto delle altre attività e passività finanziarie valutate al fair value con impatto a conto economico" per le "altre attività finanziarie obbligatoriamente valutate al fair value";

  • "260. Risultato netto della valutazione al fair value delle attività materiali e immateriali" per l'adeguamento al fair value delle attività materiali valutate sulla base del criterio del fair value (IAS 40) o del metodo del valore rideterminato (IAS 16);
  • "210. Rettifiche/Riprese di valore nette su attività materiali" per le quote di ammortamento sugli immobili ad uso strumentale, misurati in base al criterio del valore rideterminato (IAS 16);
  • "280. Utili (Perdite) da cessione di investimenti" per la rilevazione del risultato realizzato a seguito della vendita delle attività materiali rappresentate dagli immobili o dalle opere d'arte e valutate in base al criterio del fair value/valore rideterminato.

Nelle sottovoci "2.2.2 Profitti imputati a Patrimonio netto" e "3.3.2 Perdite imputate a Patrimonio netto" sono esposti gli utili e le perdite complessivamente rilevate in contropartita della voce di patrimonio netto "120. Riserve da valutazione", ed evidenziati nel prospetto della redditività complessiva in corrispondenza delle seguenti voci:

  • "20. Titoli di capitale designati al fair value con impatto sulla redditività complessiva";
  • "140. Attività finanziarie (diverse dai titoli di capitale) valutate al fair value con impatto sulla redditività complessiva" per gli altri titoli.
  • "50. Attività materiali".

A.4.5.3 Variazioni annue delle passività valutate al fair value su base ricorrente (livello 3)

Passività finanziarie
detenute per la
negoziazione
Passività
finanziarie
designate al
fair value
Derivati di
copertura
1. Esistenze iniziali 541 - -
2. Aumenti - - -
2.1. Emissioni - - -
2.2. Perdite imputate a: - - -
2.2.1. Conto Economico - - -
- di cui minusvalenze - - -
2.2.2. Patrimonio Netto X - -
2.3. Trasferimenti da altri livelli - - -
2.4. Altre variazioni in aumento - - -
3. Diminuzioni (541) - -
3.1. Rimborsi - - -
3.2. Riacquisti - - -
3.3. Profitti imputati a : (541) - -
3.3.1. Conto Economico (541) - -
- di cui plusvalenze (541) - -
3.3.2. Patrimonio Netto X - -
3.4. Trasferimento ad altri livelli - - -
3.5. Altre variazioni in diminuzione - - -
4. Rimanenze finali - - -

A.4.5.4 Attività e passività non valutate al fair value o valutate al fair value su base non ricorrente: ripartizione per livelli di fair value

Attività/Passività non misurate al fair value o misurate al 31/12/2021 31/12/2020 (*)
fair value su base non ricorrente VB L1 L2 L3 VB L1 L2 L3
1. Attività finanziarie valutate al costo ammortizzato 140.448.388 19.268.151 284.849 126.955.952 141.249.323 21.747.434 387.498 126.674.823
2. Attività materiali detenute a scopo di investimento - - - - - - - -
3. Attività non correnti e gruppi di attività in via di dismissione - - - - - - - -
Totale 140.448.388 19.268.151 284.849 126.955.952 141.249.323 21.747.434 387.498 126.674.823
1. Passività finanziarie valutate al costo ammortizzato 166.561.146 12.153.100 1.175.513 153.500.607 151.420.894 13.059.867 1.871.203 136.929.751
2. Passività associate ad attività in via di dismissione - - - - - - - -
Totale 166.561.146 12.153.100 1.175.513 153.500.607 151.420.894 13.059.867 1.871.203 136.929.751

(*) I dati dell'esercizio precedente sono stati riesposti per tenere conto delle modifiche introdotte dal 7° aggiornamento della Circolare n. 262 della Banca d'Italia

Attività e passività non valutate al fair value

Le attività e le passività finanziarie classificate in corrispondenza del livello 1 e del livello 2 della gerarchia di fair value si riferiscono a titoli di debito/obbligazioni in portafoglio (attività) o di propria emissione (passività), per i quali si è fatto ricorso a quotazioni disponibili su mercati attivi o a tecniche valutative i cui parametri rilevanti sono osservabili sul mercato. In maggior dettaglio, i titoli detenuti nell'attivo sono in prevalenza rappresentati da titoli governativi classificati in corrispondenza del livello 1.

Le restanti attività e le passività finanziarie valutate al costo ammortizzato (finanziamenti, depositi, conti correnti, altri debiti) sono classificate nel livello 3, in quanto:

  • il fair value è stato determinato sulla base di parametri non osservabili, prevalentemente riconducibili alle stime delle perdite attese determinate in base ad indicatori non osservabili sul mercato; o
  • non si è proceduto ad una misurazione del fair value in quanto ritenuto essere approssimativamente pari al valore di bilancio, come consentito dal principio contabile IFRS 7.

Per le citate tipologie di strumenti finanziari, la selezione delle tecniche e dei parametri utilizzati nella stima del fair value da indicare in bilancio ai soli fini di disclosure, nonché l'apprezzamento in merito alla rilevanza degli input non osservabili, richiedono significativi elementi di giudizio; non si può quindi escludere che un differente apprezzamento di tali parametri o il ricorso a tecniche di valutazione alternative possano condurre a valori di fair value significativamente differenti, anche in funzione delle diverse finalità per le quali gli stessi sono stati determinati.

Per l'informativa sulla modalità di determinazione del fair value delle attività e delle passività finanziarie valutate al costo ammortizzato si fa rinvio a quanto illustrato nei precedenti paragrafi "Attività e passività finanziarie valutate in bilancio al costo ammortizzato".

Attività e passività misurate al fair value su base non ricorrente

In linea con le disposizioni previste dalla Circolare 262 per le attività e passività misurate al fair value su base non ricorrente è necessario fornire l'informativa della triplice gerarchia di fair value. A titolo di esempio, tale fattispecie ricorrerebbe qualora un'attività materiale, di regola misurata in base al criterio del costo, sarebbe valutata al fair value, al netto dei costi di vendita, a seguito della classificazione IFRS 5 quale attività non corrente in via di dismissione.

Al riguardo si deve precisare che al 31 dicembre 2021, così come per l'esercizio precedente, non viene fornita alcuna informativa sulla gerarchia di fair value delle attività o passività misurate al fair value su base non ricorrente, in quanto fattispecie non presente nel Gruppo.

A.5 INFORMATIVA SUL C.D."DAY ONE PROFIT/LOSS"

Ai sensi dell'IFRS 7 paragrafo 28 nell'ambito degli strumenti finanziari del Gruppo, si rappresenta che alla data di bilancio non si rilevano impatti derivanti dal cosiddetto "Day 1 Profit/Loss", inteso come differenza tra il fair value al momento della rilevazione iniziale (prezzo della transazione) e l'importo determinato a quella data utilizzando una tecnica di valutazione.

PARTE B – INFORMAZIONI SULLO STATO PATRIMONIALE CONSOLIDATO

ATTIVO

Sezione 1 – Cassa e disponibilità liquide – Voce 10

1.1 Cassa e disponibilità liquide: composizione

Totale Totale
31/12/2021 31/12/2020 (*)
a) Cassa 787.733 858.079
b) Conti correnti e depositi a vista presso Banche Centrali 28.008.297 8.000.000
c) Conti correnti e depositi a vista presso banche 357.286 552.608
Totale 29.153.316 9.410.687

(*) I dati dell'esercizio precedente sono stati riesposti per tenere conto delle modifiche introdotte dal 7° aggiornamento della Circolare n. 262 della Banca d'Italia.

La sottovoce b) "Conti correnti e depositi a vista presso Banche Centrali" è principalmente costituita da un deposito a breve termine presso Banca d'Italia per 28,0 miliardi.

Sezione 2 - Attività finanziarie valutate al fair value con impatto a conto economico – Voce 20

2.1 Attività finanziarie detenute per la negoziazione: composizione merceologica

Voci/Valori Totale
31/12/2021
Totale
31/12/2020
L1 L2 L3 L1 L2 L3
A. Attività per cassa
1. Titoli di debito 1.057.713 2.051 - 2.033.591 4.905 -
1.1 Titoli strutturati 53.225 - - 88.342 4.337 -
1.2 Altri titoli di debito 1.004.488 2.051 - 1.945.249 568 -
2. Titoli di capitale 1.270.245 - 18 695.179 - 18
3. Quote di O.I.C.R. 18.888 - 134 4.692 - 144
4. Finanziamenti - 194.122 - - 1.923.234 -
4.1 Pronti contro termine - 194.122 - - 1.923.234 -
4.2 Altri - - - - - -
Totale (A) 2.346.846 196.173 152 2.733.462 1.928.139 162
B. Strumenti derivati - - - - - -
1. Derivati finanziari 172.004 1.821.274 2.037 99.676 2.485.033 1.565
1.1 di negoziazione 172.004 1.786.116 2.037 99.676 2.479.944 1.565
1.2 connessi con la fair value option - 34.956 - - 5.086 -
1.3 altri - 202 - - 3 -
2. Derivati creditizi - 139 - - 311 -
2.1 di negoziazione - 139 - - 311 -
2.2 connessi con la fair value option - - - - - -
2.3 altri - - - - - -
Totale (B) 172.004 1.821.413 2.037 99.676 2.485.344 1.565
Totale (A+B) 2.518.850 2.017.586 2.189 2.833.138 4.413.483 1.727

L1 = Livello 1

L2 = Livello 2 L3 = Livello 3

La sottovoce 1.2 "Altri titoli di debito" include attività finanziarie subordinate emesse da banche e assicurazioni per 45,7 milioni classificate come livello 1. Nello scorso esercizio erano pari a 49,2 milioni classificati come livello 1 e 0,1 milioni come livello 2.

La voce 4. "Finanziamenti" è interamente rappresentata da operazioni di pronti contro termine di negoziazione, in prevalenza stipulati con controparti bancarie e con Cassa Compensazione e Garanzia.

Nella tabella seguente viene fornita la composizione per tipologia di fondo delle quote di OICR, quasi interamente riconducibili alla tipologia dei fondi azionari.

Voci/Valori 31/12/2021 31/12/2020
Fondi Azionari 17.901 4.815
Fondi Immobiliari 1.121 21
Totale 19.022 4.836

2.2 Attività finanziarie detenute per la negoziazione: composizione per debitori / emittenti / controparti

Voci/Valori Totale Totale
31/12/2021
A. Attività per cassa
1. Titoli di debito 1.059.764 2.038.496
a) Banche Centrali - -
b) Amministrazioni pubbliche 828.411 1.825.805
c) Banche 141.056 88.368
d) Altre società finanziarie 54.114 76.502
di cui: imprese di assicurazione 9.975 12.199
e) Società non finanziarie 36.183 47.821
2. Titoli di capitale 1.270.263 695.197
a) Banche 22.327 14.772
b) Altre società finanziarie 94.980 48.570
di cui: imprese di assicurazione 1.988 2.355
c) Società non finanziarie 1.152.946 631.812
d) Altri emittenti 10 43
3. Quote di OICR 19.022 4.836
4. Finanziamenti 194.122 1.923.234
a) Banche Centrali - -
b) Amministrazioni pubbliche - -
c) Banche 192.086 962.046
d) Altre società finanziarie 2.036 961.188
di cui: imprese di assicurazione - -
e) Società non finanziarie - -
f) Famiglie - -
Totale (A) 2.543.171 4.661.763
B. Strumenti derivati
a) Controparti Centrali 61.060 48.073
b) Altre 1.934.394 2.538.512
Totale (B) 1.995.454 2.586.585
Totale (A+B) 4.538.625 7.248.348

2.3 Attività finanziarie designate al fair value: composizione merceologica

Al 31 dicembre 2021, così come per l'esercizio precedente, il Gruppo non detiene alcuna attività classificata nel portafoglio in esame.

2.4 Attività finanziarie designate al fair value: composizione per debitori/emittenti

Al 31 dicembre 2021, così come per l'esercizio precedente, il Gruppo non detiene alcuna attività classificata nel portafoglio in esame.

Totale Totale
Voci/Valori 31/12/2021 31/12/2020
L1 L2 L3 L1 L2 L3
1. Titoli di debito 40.601 - 48.520 40.407 - 49.348
1.1 Titoli strutturati - - - - - -
1.2 Altri titoli di debito 40.601 - 48.520 40.407 - 49.348
2. Titoli di capitale 252.623 26.896 38.277 41.686 292.171 32.377
3. Quote di O.I.C.R. 566.983 - 505.559 575.902 - 434.639
4. Finanziamenti - - 319.026 - - 328.647
4.1 Pronti contro termine - - - - - -
4.2 Altri - - 319.026 - - 328.647
Totale 860.207 26.896 911.382 657.995 292.171 845.011

2.5 Attività finanziarie obbligatoriamente valutate al fair value: composizione merceologica

L1 = Livello 1

L2 = Livello 2

L3 = Livello 3

L'esposizione in titoli di debito ammonta complessivamente a 89,1 milioni ed è rappresentata quasi interamente da obbligazioni emesse da società finanziarie e da banche.

In maggior dettaglio, nella sottovoce 1.2 "Altri titoli di debito" figurano:

  • attività finanziarie subordinate verso banche ed assicurazioni classificate al livello 1 per 40,6 milioni (valore nominale 40 milioni) rispetto ai 39,1 milioni (valore nominale 35,4 milioni) del 2020 classificate nello stesso livello;
  • titoli Asset Backed Securities (ABS) per 45,6 milioni (46,3 milioni nel 2020), di cui 44,4 milioni con clausole di subordinazione, perfezionate per il tramite dei seguenti veicoli: Pharma Finance S.r.l., Bnt Portfolio SPV, Red Sea SPV, Leviticus SPV, Tiberina SPV, Titan SPV e Luzzatti Pop Npls 2021 SRL. Tali titoli sono classificati in corrispondenza del livello 3. Per ulteriori dettagli si fa rinvio al paragrafo "C. Operazioni di cartolarizzazione" contenuto nella Parte E della presente Nota Integrativa.

Nella voce in esame figurano, per un valore nullo, gli investimenti indirettamente detenuti verso Banca Carige e Berenice SPV per il tramite dello Schema Volontario del FITD, come illustrato nella "Parte A – Politiche contabili" della presente Nota Integrativa, alla quale pertanto si fa rinvio per ulteriori dettagli.

Nella voce 2 "Titoli di capitale", che nel complesso ammonta a 317,8 milioni, il principale investimento classificato nel livello 1 è rappresentato dall'interessenza azionaria nel capitale di Nexi S.p.A. per un valore pari a 252,4 milioni, a seguito della fusione per incorporazione di SIA S.p.A..

Nella tabella seguente è illustrata la composizione delle quote di OICR.

Voci/Valori 31/12/2021 31/12/2020
Fondi Azionari 223.828 165.923
Fondi Bilanciati 5.859 28.639
Fondi Obbligazionari 608.554 587.934
Fondi Flessibili - 5.015
Fondi Hedge 3.820 6.225
Fondi Immobiliari 49.976 52.236
Fondi di Private Debt assimilati 180.505 164.569
Totale 1.072.542 1.010.541

I fondi di "Private Debt assimilati" si riferiscono alle quote attribuite al Gruppo nell'ambito di operazioni di cessione multi-originator di crediti deteriorati, come illustrato nella Parte E, Sezione 2 "Rischi del consolidato prudenziale", 1.1 "Rischio di credito", Sottosezione D "Operazioni di cessione", "D.3 Consolidato prudenziale - attività finanziarie cedute e cancellate integralmente", alla quale si fa pertanto rinvio per ulteriori dettagli.

2.6 Attività finanziarie obbligatoriamente valutate al fair value: composizione per debitori / emittenti

Totale Totale
31/12/2021 31/12/2020
1.Titoli di capitale 317.796 366.234
di cui: banche - 6.720
di cui: altre società finanziarie 270.933 56.583
di cui: società non finanziarie 46.863 302.930
2. Titoli di debito 89.121 89.755
a) Banche Centrali - -
b) Amministrazioni pubbliche - -
c) Banche 23.565 23.569
d) Altre società finanziarie 62.685 63.115
di cui: imprese di assicurazione 17.036 16.838
e) Società non finanziarie 2.871 3.071
3. Quote di O.I.C.R. 1.072.542 1.010.541
4. Finanziamenti 319.026 328.647
a) Banche Centrali - -
b) Amministrazioni pubbliche 3.303 3.623
c) Banche - -
d) Altre società finanziarie 108.000 108.003
di cui: imprese di assicurazione - -
e) Società non finanziarie 160.265 161.692
f) Famiglie 47.458 55.329
Totale 1.798.485 1.795.177

Sezione 3 - Attività finanziarie valutate al fair value con impatto sulla redditività complessiva – Voce 30

3.1 Attività finanziarie valutate al fair value con impatto sulla redditività complessiva: composizione merceologica

Totale Totale
Voci/Valori 31/12/2021 31/12/2020
L1 L2 L3 L1 L2 L3
1. Titoli di debito 10.283.038 52.684 - 10.383.882 - 1.302
1.1 Titoli strutturati 6.564 - - 6.531 - 1.302
1.2 Altri titoli di debito 10.276.474 52.684 - 10.377.351 - -
2. Titoli di capitale 29.027 113.525 196.805 24.166 115.435 186.011
3. Finanziamenti - - - - - -
Totale 10.312.065 166.209 196.805 10.408.048 115.435 187.313
L1 = Livello 1

L2 = Livello 2 L3 = Livello 3

L'esposizione in titoli di debito ammonta complessivamente a 10.335,7 milioni (10.385,2 milioni al 31 dicembre 2020) ed è rappresentata principalmente da obbligazioni emesse da governi e da banche.

Le attività subordinate ammontano a 114,2 milioni (107,0 milioni in termini di valore nominale) e si riferiscono a titoli emessi da banche, assicurazioni e società finanziarie; in maggior dettaglio, le suddette attività sono esposte nella sottovoce "1.2 Altri titoli di debito" in corrispondenza del livello 1. Nel precedente esercizio tali attività erano pari a 125,2 milioni (114,5 milioni in termini di valore nominale), classificate in corrispondenza del livello 1.

L'esposizione detenuta in titoli di capitale ammonta complessivamente a 339,4 milioni (325,6 milioni al 31 dicembre 2020). In maggior dettaglio:

  • tra i titoli di capitale di livello 2 sono comprese le quote detenute nel capitale sociale di Banca d'Italia (n. 4.541 quote), corrispondenti all'1,5137% dell'intero capitale sociale. Il valore di bilancio, pari a 113,5 milioni, è ottenuto valorizzando ciascuna quota per un valore unitario pari a 25.000 euro, che risulta confermato anche da recenti transazioni avvenute sul capitale di Banca d'Italia. Al riguardo si precisa che tali quote derivano dall'operazione di aumento di capitale effettuata da Banca d'Italia nel 2013 per effetto del Decreto Legge n. 133 del 30 novembre 2013, convertito con la Legge n. 5 del 29 gennaio 2014, che ha determinato l'emissione di nuove quote, per un valore pari a 25.000 euro a quota;
  • tra i titoli di capitale di livello 3 sono comprese le azioni di C.R. Asti S.p.A. e Palladio Holding S.p.A. rispettivamente per un importo pari a 61,1 milioni e 35,0 milioni.

I titoli di capitale rivenienti dal recupero di attività finanziarie impaired sono pari a 57,0 milioni.

3.2 Attività finanziarie valutate al fair value con impatto sulla redditività complessiva: composizione per debitori/emittenti

Totale Totale
Voci/Valori 31/12/2021 31/12/2020
1. Titoli di debito 10.335.722 10.385.184
a) Banche Centrali - -
b) Amministrazioni pubbliche 7.494.826 7.533.717
c) Banche 1.491.945 1.636.868
d) Altre società finanziarie 967.075 858.961
di cui: imprese di assicurazione 67.484 73.953
e) Società non finanziarie 381.876 355.638
2. Titoli di capitale 339.357 325.612
a) Banche 174.671 177.667
b) Altri emittenti: 164.686 147.945
- altre società finanziarie 63.337 61.695
di cui: imprese di assicurazione 20 16
- società non finanziarie 101.349 86.250
- altri - -
3. Finanziamenti - -
a) Banche Centrali - -
b) Amministrazioni pubbliche - -
c) Banche - -
d) Altre società finanziarie - -
di cui: imprese di assicurazione - -
e) Società non finanziarie - -
f) Famiglie - -
Totale 10.675.079 10.710.796

3.3 Attività finanziarie valutate al fair value con impatto sulla redditività complessiva: valore lordo e rettifiche di valore complessive

Valore lordo Rettifiche di valore complessivo
Primo stadio di cui:
Strumenti
con basso
rischio di
credito
Secondo
stadio
Terzo
stadio
Impaired
acquisite o
originate
Primo
stadio
Secondo
stadio
Terzo
stadio
Impaired
acquisite
o
originate
Write-off
parziali
complessivi
*
Titoli di debito 10.272.950 7.486.752 65.899 - - (2.745) (382) - - -
Finanziamenti - - - - - - - - - -
Totale 31/12/2021 10.272.950 7.486.752 65.899 - - (2.745) (382) - - -
Totale 31/12/2020 10.243.005 7.524.927 144.937 - - (2.085) (673) - - -

(*) Valore da esporre a fini informativi.

3.3a Finanziamenti valutati al fair value con impatto sulla redditività complessiva oggetto di misure di sostegno Covid-19: valore lordo e rettifiche di valore complessive

Alla data del 31 dicembre 2021 non risultano in essere finanziamenti valutati al fair value con impatto sulla redditività complessiva oggetto di misure di sostegno Covid-19. Si omette pertanto la relativa tabella.

Sezione 4 – Attività finanziarie valutate al costo ammortizzato – Voce 40

merceologica dei crediti verso banche
mposizione
mortizzato: co
m
4.1 Attività finanziarie valutate al costo a

Totale

Totale

31/12/2021 31/12/2020 (*)
Tipologia operazioni/Valori Valore di bilancio Fair value Valore di bilancio Fair value
secondo
Primo e
stadio
Terzo stadio acquisite o
Impaired
originate
L1 L2 L3 secondo
Primo e
stadio
Terzo stadio acquisite o
originate
Impaired
L1 L2 L3
A. Crediti verso Banche
Centrali
10.036.899 - - - - 10.036.899 7.826.884 - - - - 7.826.884
1. Depositi a scadenza -
-
- X X X - - - X X X
2. Riserva obbligatoria 10.036.899 - - X X X 7.816.232 - - X X X
3. Pronti contro termine -
-
- X X X - - - X X X
4. Altri -
-
- X X X 10.652 - - X X X
B. Crediti verso banche 2.737.091 - - 837.726 79.028 1.848.444 3.595.329 - - 699.298 183.155 2.746.114
1. Finanziamenti 1.840.979 - - - - 1.848.444 2.741.188 - - - - 2.746.114
1.1. Conti correnti -
-
- X X X - - - X X X
1.2. Depositi a scadenza 154.496 - - X X X 75.366 - - X X X
1.3. Altri finanziamenti: 1.686.483 - - X X X 2.665.822 - - X X X
- Pronti contro termine attivi 293.490 - - X X X 854.645 - - X X X
- Finanziamenti per leasing 666 - - X X X 1.311 - - X X X
- Altri 1.392.327 - - X X X 1.809.866 - - X X X
2. Titoli di debito 896.112 - - 837.726 79.028 - 854.141 - - 699.298 183.155 -
2.1. Titoli strutturati -
-
- - - - - - - - - -
2.2. Altri titoli di debito 896.112 - - 837.726 79.028 - 854.141 - - 699.298 183.155 -
Totale 12.773.990 - - 837.726 79.028 11.885.343 11.422.213 - - 699.298 183.155 10.572.998

(*) I dati dell'esercizio precedente sono stati riesposti per tenere conto delle modifiche introdotte dal 7° aggiornamento della Circolare n. 262 della Banca d'Italia.

L1 = Livello 1

L2 = Livello 2

L3 = Livello 3

La voce B.1.3 "Altri finanziamenti – altri" comprende i depositi cauzionali per contratti "ISMA" e "CSA" per 434,5 (751,0 milioni nel 2020), finanziamenti con piano di ammortamento a medio/lungo termine, crediti per operazioni di negoziazione titoli non ancora regolate, nonché crediti per sconto effetti. Nella voce in esame figurano altresì i crediti di funzionamento per un ammontare pari a circa 0,6 milioni riconducibili a ricavi di competenza dell'esercizio 2021 ancora da incassare alla chiusura dell'esercizio.

La voce B.2 "Titoli di debito" include titoli subordinati per un importo pari a 56,0 milioni.

Per il dettaglio delle attività deteriorate si rinvia alla "Parte E - Informazioni sui rischi e sulle relative politiche di copertura, Sezione 2 – Rischi del consolidato prudenziale, 1.1 Rischio di credito".

Totale Totale
31/12/2021 31/12/2020 (*)
Tipologia operazioni/Valori Valore di bilancio Fair value Valore di bilancio Fair value
secondo
Primo e
stadio
Terzo stadio acquisite o
Impaired
originate
L1 L2 L3 secondo
Primo e
stadio
Terzo stadio acquisite o
Impaired
originate
L1 L2 L3
1. Finanziamenti 103.678.315 3.063.186 344.321 - - 112.608.922 102.700.768 3.976.216 341.499 - - 113.698.693
1. Conti correnti 8.223.489 240.496 78.652 X X X 8.010.707 401.253 126.433 X X X
2. Pronti contro termine attivi 3.658.922 - - X X X 3.482.261 - - X X X
3. Mutui 77.212.146 1.911.505 162.190 X X X 74.009.136 2.219.996 164.059 X X X
personali e cessioni del quinto
4. Carte di credito, prestiti
1.333.945 16.508 97 X X X 1.879.093 11.585 59 X X X
5. Finanziamenti per leasing 702.296 516.984 3.450 X X X 863.992 622.475 5.110 X X X
6. Factoring 78.116 - - X X X 58.316 56 - X X X
7. Altri finanziamenti 12.469.401 377.693 99.932 X X X 14.397.263 720.851 45.838 X X X
2. Titoli di debito 20.588.576 - - 18.430.425 205.821 2.461.687 22.808.626 - - 21.048.136 204.343 2.403.132
1. Titoli strutturati - - - - - - - - - - - -
2. Altri titoli di debito 20.588.576 - - 18.430.425 205.821 2.461.687 22.808.626 - - 21.048.136 204.343 2.403.132
Totale 124.266.891 3.063.186 344.321 18.430.425 205.821 115.070.609 125.509.394 3.976.216 341.499 21.048.136 204.343 116.101.825

4.2 Attività finanziarie valutate al costo ammortizzato: composizione merceologica dei crediti verso clientela

(*) I dati dell'esercizio precedente sono stati riesposti per tenere conto delle modifiche introdotte dal 7° aggiornamento della Circolare n. 262 della Banca d'Italia.

L1 = Livello 1

L2 = Livello 2

L3 = Livello 3

I crediti netti verso la clientela risultano pari a 127.674,4 milioni (129.827,1 milioni al 31 dicembre 2020). Escludendo i titoli di debito, l'analisi del portafoglio per forma tecnica evidenzia una incidenza preponderante degli impieghi in mutui, che rappresentano il 70% del totale (71% nel 2020), seguiti dai conti correnti che ammontano a 8.542,6 milioni, con una incidenza pari all'8%, allineata allo scorso esercizio.

Nella voce "1.7. Altri finanziamenti" sono principalmente rilevati i finanziamenti per anticipi su effetti, documenti e valori similari salvo buon fine, le sovvenzioni non regolate in conto corrente e i crediti di funzionamento connessi con la prestazione di servizi finanziari. In particolare, i crediti di funzionamento sono rappresentati per 213 milioni dalle commissioni di competenza dell'esercizio 2021, a fronte dei contratti ordinari con la propria clientela, che saranno oggetto di incasso nel corso dell'esercizio 2022 (principalmente relativi all'attività di collocamento titoli per 103,4 milioni e alla distribuzione di prodotti di terzi per 94,2 milioni). Nel 2020 erano pari a 187,6 milioni quasi integralmente incassati nell'esercizio 2021, per ulteriori dettagli si rimanda a quanto specificato in calce alla tabella "2.1 Commissioni attive: composizione" della Parte C – Informazioni sul conto economico consolidato.

I crediti deteriorati (terzo Stadio) ammontano a 3.063,2 milioni, segnando una contrazione rispetto allo scorso esercizio (4.292,7 milioni), anche a seguito delle ulteriori operazioni di derisking perfezionate nell'anno.

Per ulteriori dettagli sulla qualità del credito si fa rinvio alla Parte E - Informazioni sui rischi e sulle relative politiche di copertura, Sezione 1 – Rischi del consolidato contabile, Informazioni di natura quantitativa, A. Qualità del credito e Sezione 2 – Rischi del consolidato prudenziale, 1.1 Rischio di credito, Informazioni di natura quantitativa, A. Qualità del credito.

Nella voce 2. Titoli di debito, classificati come livello 3 sono inclusi titoli emessi nell'ambito di operazioni di cartolarizzazione proprie per 2.297,6 milioni (2.316,6 milioni nel 2020) di cui:

  • 920,2 milioni (1.078,2 milioni nel 2020) relativi ai titoli senior emessi dal veicolo Red Sea SPV;
  • 938,3 milioni (1.122,0 milioni nel 2020) relativi ai titoli senior emessi dal veicolo Leviticus SPV;
  • 67,7 milioni (84,1 milioni nel 2020) relativi a titoli senior emessi dal veicolo Tiberina SPV;
  • 29,7 milioni (32,3 milioni nel 2020) relativi a titoli senior emessi dal veicolo Titan SPV;
  • 341,7 milioni relativi a titoli emessi dal veicolo Aurelia SPV;

e cartolarizzazioni di terzi per 99,4 milioni (6,0 milioni nel 2020).

Per ulteriori dettagli si fa rinvio a quanto descritto nella Parte E, Sezione 1.1 Rischio di credito, "C. Operazioni di cartolarizzazione".

I titoli provvisti di clausole di subordinazione, emessi da compagnie di assicurazione, ammontano complessivamente a 2,5 milioni.

4.3 Attività finanziarie valutate al costo ammortizzato: composizione per debitori/emittenti dei crediti verso clientela

Totale Totale
31/12/2021 31/12/2020 (*)
Tipologia operazioni/Valori Primo e
secondo
stadio
Terzo stadio Impaired
acquisite o
originate
Primo e
secondo
stadio
Terzo stadio Impaired
acquisite o
originate
1. Titoli di debito 20.588.576 - - 22.808.626 - -
a) Amministrazioni pubbliche 17.346.373 - - 19.701.602 - -
b) Altre società finanziarie 2.966.254 - - 2.840.092 - -
di cui: imprese di assicurazione 2.486 - - 27.058 - -
c) Società non finanziarie 275.949 - - 266.932 - -
2. Finanziamenti verso: 103.678.315 3.063.186 344.321 102.700.768 3.976.216 341.499
a) Amministrazioni pubbliche 1.679.631 1.163 17 1.758.680 1.883 -
b) Altre società finanziarie 12.009.437 29.491 788 12.515.904 57.236 4.461
di cui: imprese di assicurazione 104.645 - - 105.750 - -
c) Società non finanziarie 56.542.173 2.214.909 302.039 55.539.690 3.090.989 308.375
d) Famiglie 33.447.074 817.623 41.477 32.886.494 826.108 28.663
Totale 124.266.891 3.063.186 344.321 125.509.394 3.976.216 341.499

(*) I dati dell'esercizio precedente sono stati riesposti per tenere conto delle modifiche introdotte dal 7° aggiornamento della Circolare n. 262 della Banca d'Italia.

____________________________________________________________________________________________________________ NOTA INTEGRATIVA CONSOLIDATA 267

4.4 Attività finanziarie valutate al costo ammortizzato: valore lordo e rettifiche di valore complessive

Valore lordo Rettifiche di valore complessivo
Primo stadio Strumenti con
basso rischio
di credito
di cui:
Secondo stadio Terzo stadio acquisite o
Impaired
originate
Primo stadio Secondo stadio Terzo stadio acquisite o
Impaired
originate
complessivi (*)
Write-off
parziali
Titoli di debito 21.289.070 17.319.355 201.508 - - (4.435) (1.455) - - -
Finanziamenti 104.441.334 - 11.558.021 5.928.733 604.373 (123.116) (320.046) (2.865.547) (260.052) 427.545
Totale 31/12/2021 125.730.404 17.319.355 11.759.529 5.928.733 604.373 (127.551) (321.501) (2.865.547) (260.052) 427.545
Totale 31/12/2020 (**) 130.027.330 19.681.761 7.374.186 7.853.713 759.225 (158.973) (310.936) (3.877.497) (417.726) 551.237

(*) Valore da esporre a fini informativi.

(**) I dati dell'esercizio precedente sono stati riesposti per tenere conto delle modifiche introdotte dal 7° aggiornamento della Circolare n. 262 della Banca d'Italia. L'importo esposto alla colonna "di cui: Strumenti con basso rischio di credito" riguarda principalmente titoli governativi italiani ed esteri.

268 NOTA INTEGRATIVA CONSOLIDATA ____________________________________________________________________________________________________________

mplessive
misure di sostegno Covid-19: valore lordo e rettifiche di valore co
mortizzato oggetto di
m
menti valutati al costo a
4.4a Finanzia
Valore lordo Rettifiche di valore complessivo
Primo stadio Strumenti con
basso rischio
di credito
di cui:
Secondo
stadio
Terzo stadio acquisite o
Impaired
originate
Primo stadio Secondo
stadio
Terzo stadio acquisite o
Impaired
originate
complessivi (*)
Write-off
parziali
1. Finanziamenti oggetto di concessione conformi con le
GL
52.480 - 30.623 4.609 360 (115) (718) (1.105) (60) -
2. Finanziamenti oggetto di misure di moratoria in essere
non più conformi alle GL e non valutate come oggetto di
concessione
1.120.906 - 2.205.017 211.949 17.373 (1.985) (68.412) (67.607) (3.310) -
3. Finanziamenti oggetto di altre misure di concessione - - 114.298 17.527 - - (959) (5.123) - -
4. Nuovi finanziamenti 15.097.751 - 1.476.534 69.924 30 (5.215) (5.880) (17.691) - -
Totale 31/12/2021 16.271.137 - 3.826.472 304.009 17.763 (7.315) (75.969) (91.526) (3.370) -
Totale 31/12/2020 (**) 20.254.420 - 2.364.271 74.801 249 (31.955) (100.056) (22.357) (19) -

(*) Valore da esporre a fini informativi.

(**) I dati dell'esercizio precedente sono stati riesposti per tenere conto delle modifiche introdotte dal 7° aggiornamento della Circolare n. 262 della Banca d'Italia. In base alla comunicazione di Banca d'Italia del 21 dicembre 2021, la tabella contiene alcuni dettagli (valore lordo per stadi di rischio e relative rettifiche di valore) relativi alle misure di sostegno Covid-19 in essere alla data di riferimento del bilancio, rappresentate dai finanziamenti interessati da interventi di "moratoria" o altre misure di concessione o che costituiscono nuova liquidità concessa con il supporto di garanzie pubbliche, che al 31 dicembre 2021 sono interamente riferiti alla Capogruppo. Le moratorie in essere al 31 dicembre 2021, indicate nelle sottovoci 1 e 2, ammontano complessivamente 3.643,3 milioni e risultano classificate per il 61% nello Stadio 2; dette moratorie risultano pressoché interamente scadute al 1° gennaio 2022. Al 31 dicembre 2020 le moratorie in essere ammontavano a 12.353,3 milioni. Per l'illustrazione del contenuto delle citate sottovoci e per maggiori dettagli sulle moratorie concesse dal Gruppo e sulla qualità creditizia di quelle ancora in essere si fa rinvio a quanto contenuto nel paragrafo "Rischi, incertezze e impatti dell'epidemia Covid-19" contenuto nella "Parte A – Politiche contabili" della presente Nota Integrativa. I nuovi prestiti erogati con garanzia pubblica in essere al 31 dicembre 2021, indicati nella sottovoce 4, ammontano complessivamente a 16.644,2 milioni, in termini di valore lordo, e sono classificati per il 90,7% tra le esposizioni non deteriorate di primo stadio. Al 31 dicembre 2021 i finanziamenti della specie ammontavano a 10.220,0 milioni. Da ultimo, al 31 dicembre 2021 gli interventi concessi a clientela in difficoltà o rappresentati da rimodulazione di finanziamenti ammontano a 131,8 milioni (sottovoce 3). Per una disamina delle misure di sostegno del Gruppo si fa rinvio a quanto contenuto nella sezione dedicata ai "Fatti di rilievo dell'esercizio" della Relazione sulla gestione; per ulteriori dettagli sulla qualità creditizia delle esposizioni in oggetto si fa rinvio alle tabelle A.1.3a e A.1.5a contenute nella Parte E della presente nota integrativa, in corrispondenza della sezione dedicata al rischio di credito.

Sezione 5 - Derivati di copertura – Voce 50

Fair Value
31/12/2021
VN Fair Value
31/12/2020
VN
L1 L2 L3 31/12/2021 L1 L2 L3 31/12/2020
A. Derivati finanziari
1. Fair Value - 127.076 -
18.224.949
-
74.864
-
13.035.374
2. Flussi Finanziari - - - - -
-
- -
3. Investimenti esteri - - - - -
182
- -
B. Derivati creditizi
1. Fair Value - - - - -
-
- -
2. Flussi Finanziari - - - - -
-
- -
Totale - 127.076 -
18.224.949
-
75.046
- 13.035.374
VN = valore nozionale

5.1 Derivati di copertura: composizione per tipologia di copertura e per livelli

L1 = Livello 1

L2 = Livello 2

L3 = Livello 3

5.2 Derivati di copertura: composizione per portafogli coperti e per tipologia di copertura

Fair Value Flussi finanziari

Specifica Investim.
Operazioni/Tipo di copertura debito e tassi
di interesse
titoli di
indici azionari
capitale e
titoli di
valute e oro credito merci altri Generica Specifica Generica esteri
1. Attività finanziarie valutate al fair value con impatto
sulla redditività complessiva
30.527 - - - X X X - X X
2. Attività finanziarie valutate al costo ammortizzato 51.356 X - - X X X - X X
3. Portafoglio X X X X X X 16.888 X - X
4. Altre operazioni - - - - - X
-
- X -
Totale attività 81.883 - - - - 16.888
-
- - -
1. Passività finanziarie 28.288 X - - - X
-
- X X
2. Portafoglio X X X X X X 17 X - X
Totale passività 28.288 - - - - 17
-
- - -
1. Transazioni attese X X X X X X X - X X
2. Portafoglio di attività e passività finanziarie X X X X X X - X - -

Sezione 6 - Adeguamento di valore delle attività finanziarie oggetto di copertura generica – Voce 60

Totale Totale
Adeguamento di valore delle attività coperte / Valori 31/12/2021 31/12/2020
1. Adeguamento positivo 34.515 52.365
1.1 di specifici portafogli: 34.515 52.365
a) attività finanziarie valutate al costo ammortizzato 34.515 52.365
b) attività finanziarie valutate al fair value con impatto sulla redditività complessiva - -
1.2 complessivo - -
2. Adeguamento negativo (31.640) (77)
2.1 di specifici portafogli: (31.640) (77)
a) attività finanziarie valutate al costo ammortizzato (31.640) (77)
b) attività finanziarie valutate al fair value con impatto sulla redditività complessiva - -
2.2 complessivo - -
Totale 2.875 52.288

6.1 Adeguamento di valore delle attività coperte: composizione per portafogli coperti

L'adeguamento di valore delle attività finanziarie oggetto di copertura generica si riferisce alle variazioni di fair value, imputabili alle oscillazioni dei tassi di interesse, di alcuni specifici portafogli di attività al costo ammortizzato.

I proventi e gli oneri da valutazione relativi ai derivati di copertura e al portafoglio coperto vengono rilevati nella voce 90 "Risultato netto dell'attività di copertura".

Sezione 7 - Le partecipazioni – Voce 70

Al 31 dicembre 2021 il valore di bilancio della voce "Partecipazioni" ammonta a 1.794,1 milioni, riferito a:

  • partecipazioni significative per 1.391,6 milioni (1.248,2 milioni al 31 dicembre 2020), come rappresentato, per singola partecipazione, nella seguente tavola 7.2;
  • partecipazioni non significative per 402,5 milioni (416,6 milioni al 31 dicembre 2020), come evidenziato, nel complesso, nella seguente tavola 7.4.

Il perimetro delle "partecipazioni significative" è stato determinato considerando la materialità del valore di carico dell'investimento e della quota parte delle attività della partecipata rispetto alle omogenee grandezze riferite al bilancio consolidato.

7.1 Partecipazioni: informazioni sui rapporti partecipativi

Tipo di Rapporto di partecipazione Disponib.
Denominazioni Sede legale Sede operativa rapporto
(a)
Impresa
partecipante
Quota % voti %
A. Imprese controllate in modo congiunto
N/A
B. Imprese sottoposte a influenza notevole
1. Agos Ducato S.p.A. Milano Milano 1 Banco BPM 39,000% 39,000%
Capitale sociale euro 638.655.160,00
2. Alba Leasing S.p.A. Milano Milano 1 Banco BPM 39,189% 39,189%
Capitale sociale euro 357.953.058,13
3. Anima Holding S.p.A. Milano Milano 1 Banco BPM 19,385% 19,385%
Capitale sociale euro 7.291.809,72
4. Aosta Factor S.p.A. Aosta Aosta 1 Banco BPM 20,690% 20,690%
Capitale sociale euro 14.993.000,00
5. Bipiemme Vita S.p.A. (*) Milano Milano 1 Banco BPM 19,000% 19,000%
Capitale sociale euro 179.125.000,00
6. Bussentina S.c.a.r.l. in liquidazione Roma Roma 1 Bipielle Real Estate 20,000% 20,000%
Capitale sociale euro 25.500,00
7. Calliope Finance S.r.l. in liquidazione Milano Milano 1 Banco BPM 50,000% 50,000%
Capitale sociale euro 600.000,00
8. Gardant Liberty Servicing S.p.A. Roma Roma 1 Banco BPM 30,000% 30,000%
Capitale sociale euro 150.000,00
9. Etica SGR S.p.A. (*) Milano Milano 1 Banco BPM 19,444% 19,444%
Capitale sociale euro 4.500.000,00
10. Factorit S.p.A. Milano Milano 1 Banco BPM 39,500% 39,500%
Capitale sociale euro 85.000.002,00
11. GEMA Magazzini Generali BPV-BSGSP S.p.A. Castelnovo Sotto (RE) Castelnovo Sotto (RE) 1 Banco BPM 33,333% 33,333%
Capitale sociale euro 3.000.000,00
12. HI-MTF SIM S.p.A. Milano Milano 1 Banca Akros 20,000% 20,000%
Capitale sociale euro 5.000.000,00
13. SelmaBipiemme Leasing S.p.A. Milano Milano 1 Banco BPM 40,000% 40,000%
Capitale sociale euro 41.305.000,00
14. S.E.T.A. Società Edilizia Tavazzano S.r.l. in
liquidazione
Milano Milano 1 Banco BPM 32,500% 32,500%
Capitale sociale euro 20.000,00
15. Vera Assicurazioni S.p.A. Verona Verona 1 Banco BPM 35,000% 35,000%
Capitale sociale euro 63.500.000,00
16. Vera Vita S.p.A. Verona Verona 1 Banco BPM 35,000% 35,000%
Capitale sociale euro 219.600.005,00

(a) Tipo di rapporto:

1 = partecipazione al capitale sociale

(*)Società sottoposte a influenza notevole in base ad accordi di partnership o di natura parasociale con altri soci.

7.2 Partecipazioni significative: valore di bilancio, fair value e dividendi percepiti

Denominazioni Valore di bilancio Fair value Dividendi
percepiti
A. Imprese controllate in modo congiunto
N/A
B. Imprese sottoposte a influenza notevole
Agos Ducato S.p.A. 736.107 - 47.580
Alba Leasing S.p.A. 161.348 - -
Anima Holding S.p.A. 232.463 320.854 15.721
Vera Vita S.p.A. 261.726 - -
Totale 1.391.644 320.854 63.301

Si rappresenta che i dividendi percepiti nel corso dell'esercizio sono stati portati in riduzione del valore contabile della partecipazione (come descritto nella "Parte A – Politiche contabili" della presente Nota integrativa), in quanto gli utili da cui hanno tratto origine sono stati recepiti nel bilancio al 31 dicembre 2020 per effetto della valutazione in base al metodo del patrimonio netto.

7.3 Partecipazioni significative: informazioni contabili

Nella tabella seguente sono riportati i dati desumibili dai progetti di bilancio al 31 dicembre 2021 approvati dai Consigli di Amministrazione e forniti dalle società collegate o, qualora non disponibili, dalle più recenti situazioni patrimoniali (riferiti al 100% della partecipazione e non alla percentuale detenuta dal Gruppo, come previsto dal principio contabile IFRS 12). Si precisa che la valutazione a patrimonio netto è stata effettuata sulla base dei suddetti dati1 .

1 Alla data di redazione della presente Relazione Finanziaria Anima Holding S.p.A. non ha ancora approvato il proprio progetto di bilancio. La valutazione a patrimonio netto della suddetta partecipata è stata conseguentemente effettuata assumendo a riferimento la più recente situazione patrimoniale ed economica riferita al 30 settembre 2021.

Denominazioni Cassa e
disponibilità
liquide
Attività
finanziarie
Attività non
finanziarie
Passività
finanziarie
Passività
non
finanziarie
Ricavi totali Margine di
interesse
Rettifiche e
riprese di
valore su
attività
materiali e
immateriali
Utile
(Perdita)
della
operatività
corrente al
lordo delle
imposte
corrente al
Utile
(Perdita)
della
operatività
netto delle
imposte
Utile
(Perdita) dei
gruppi di
attività in
via di
dismissione
al netto
delle
imposte
Utile
(Perdita)
d'esercizio
(1)
Altre
componenti
reddituali al
netto delle
imposte
(2)
Redditività
complessiva
(3) = (1) + (2)
A. Imprese controllate in modo congiunto
N/A
Imprese sottoposte a influenza
notevole
B.
Agos Ducato S.p.A. X 14.594.510 2.269.424 14.371.617 300.404 1.411.264 X X 423.827 388.526 - 388.526 (526) 388.000
Alba Leasing S.p.A. X 5.193.199 154.242 4.781.183 153.897 229.820 X X 6.943 4.485 - 4.485 (58) 4.427

1.682.233

199.086

80.077.949

105.367

1.578.904

946.035

208.626

912.341

X X

36.739

26.300

-

26.300

(14.157) 12.143

X X

224.614

176.295

_ 176.295

Anima Holding S.p.A. X 885.611

Vera Vita S.p.A. X 8.405.739

882 177.177

Riconciliazione tra le attività nette ed il valore contabile della partecipata in bilancio

Attività nette (*) Quota di
partecipazione %
Attivo netto
detenuto
Rettifiche Valore
contabile
A. Imprese controllate in modo congiunto
N/A
B. Imprese sottoposte a influenza notevole
Agos Ducato S.p.A. 2.191.913 39,000% 854.846 (118.739) 736.107
Alba Leasing S.p.A. 412.361 39,189% 161.600 (252) 161.348
Anima Holding S.p.A. 1.413.183 19,385% 273.946 (41.483) 232.463
Vera Vita S.p.A. 421.509 35,000% 147.528 114.198 261.726

(*) L'importo delle attività nette, pari alla somma delle "Attività finanziarie", "Attività non finanziarie" al netto delle "Passività finanziarie", "Passività non finanziarie" indicate nella precedente tabella 7.3, corrisponde al patrimonio netto complessivo della partecipata.

Agos Ducato è una società finanziaria controllata dal gruppo internazionale Crédit Agricole tramite Crédit Agricole Consumer Finance. La società opera nel settore del credito alle famiglie nell'ambito del quale eroga finanziamenti, finalizzati principalmente all'acquisto di beni e servizi, e prestiti personali.

Alba Leasing è una società attiva nel settore leasing nata dalla ristrutturazione dell'ex Gruppo Banca Italease. La società ha per oggetto l'erogazione di finanziamenti sotto forma di contratti di leasing, i cui prodotti sono collocati attraverso il canale bancario, tra cui anche la rete del Banco BPM.

Anima Holding S.p.A. è una holding di partecipazioni capogruppo del Gruppo Anima, che svolge l'attività di gestione collettiva del risparmio attraverso la gestione di fondi comuni di investimento e dei fondi pensione.

Vera Vita S.p.A. è una compagnia di assicurazione operante nel settore vita, controllata dal Gruppo Società Cattolica Assicurazioni. La società fornisce in esclusiva a parte delle reti distributive del Banco BPM i prodotti assicurativi del ramo vita.

7.4 Partecipazioni non significative: informazioni contabili

Nella tabella seguente sono riportate le informazioni di natura contabile, cumulativamente per tipologia di rapporto partecipativo, con riferimento alle società sottoposte a influenza notevole non significative. Le informazioni sono desunte sulla base dell'ultimo bilancio o dell'ultima situazione contabile disponibile e calcolate con riferimento alla quota di possesso detenuta dal Gruppo, come previsto dal principio contabile IFRS 12.

Valore di
bilancio delle
partecipazioni
Totale
attivo
Totale
passività
Ricavi
totali
Utile
(perdita)
della
operatività
corrente al
netto delle
imposte
Utile
(Perdita) dei
gruppi di
attività
in via di
dismissione
al netto delle
imposte
Utile
(Perdita)
d'esercizio
(1)
Altre
componenti
reddituali
al netto
delle
imposte
(2)
Redditività
complessiva
(3) = (1) + (2)
A. Imprese controllate
in modo congiunto
N/A
B. Imprese sottoposte a
influenza notevole
402.472 3.606.288 3.265.109 291.044 23.961 - 23.961 (6.679) 17.283

7.5 Partecipazioni: variazioni annue

31/12/2021 31/12/2020
A. Esistenze iniziali 1.664.772 1.386.079
B. Aumenti 234.414 349.766
B.1 Acquisti 68.240
B.2 Riprese di valore
B.3 Rivalutazioni
B.4 Altre variazioni 234.414 281.526
C. Diminuzioni (105.070) (71.073)
C.1 Vendite (314)
C.2 Rettifiche di valore (18.673)
C.3 Svalutazioni
C.4 Altre variazioni (86.083) (71.073)
D. Rimanenze finali 1.794.116 1.664.772
E. Rivalutazioni totali - -
F. Rettifiche totali (644.594) (625.921)

Le altre variazioni in aumento (voce B.4) includono la quota degli utili d'esercizio realizzati dalle partecipate di competenza del Gruppo per un ammontare complessivo pari a 232,0 milioni (per il relativo dettaglio si fa rinvio alla "sezione 17- Utili (perdite) delle partecipazioni" della Parte C della presente Nota integrativa). Sono inoltre compresi gli effetti di pertinenza del Gruppo delle riserve da valutazione e delle altre riserve delle società collegate (2,3 milioni).

Le vendite (voce C.1) si riferiscono alla cessione del 5% della partecipazione in HI-MTF.

Le rettifiche di valore (voce C.2) ammontano a -18,7 milioni ed includono l'impatto derivante dall'impairment della quota partecipativa detenuta in Factorit.

Le altre variazioni in diminuzione (voce C.4) includono gli effetti della riduzione del patrimonio di Agos Ducato (- 47,6 milioni), di Anima Holding (-15,7 milioni), di Vera Assicurazioni (-3,9 milioni), di Bipiemme Vita (-3,0 milioni), di Gardant Liberty Servicing (-2,1 milioni) e di Etica SGR (-1,1 milioni) a seguito della distribuzione di dividendi. Sono inoltre compresi gli effetti di pertinenza del Gruppo delle riserve da valutazione e delle altre riserve delle società collegate (-12,5 milioni).

7.6 Valutazioni e assunzioni significative per stabilire l'esistenza di controllo congiunto o influenza notevole

Si ha influenza notevole qualora sussista il potere di partecipare alle decisioni gestionali e finanziarie dell'entità, in virtù dei diritti di voto detenuti o in presenza di particolari accordi contrattuali, come anche descritto nella "Parte A - Politiche contabili" della presente Nota integrativa. Al 31 dicembre 2021, il perimetro delle società sottoposte ad influenza notevole è relativo alle società nelle quali si detiene il 20% o una quota superiore dei diritti di voto, senza tuttavia avere il potere di dirigere in modo esclusivo le attività rilevanti dell'entità, come si evince dalla precedente tabella 7.1.

Per quanto concerne Bipiemme Vita S.p.A., pur detenendo meno del 20% dell'interessenza azionaria, si ritiene sussista un'influenza notevole in virtù del patto parasociale sottoscritto con l'altro socio Covéa (detentore dell'81% dei diritti di voto) contenente regole di corporate governance, nonché aspetti industriali della partnership.

Anche relativamente ad Anima Holding S.p.A., pur detenendo meno del 20% dell'interessenza azionaria, sussiste un'influenza notevole in virtù del peso sul processo decisionale attraverso la rappresentanza nel Consiglio di Amministrazione, nonché nel rispetto degli accordi di partnership in essere tra Banco BPM ed Anima.

Al 31 dicembre 2021 non esistono entità controllate in modo congiunto, ossia entità per le quali viene richiesto il consenso unanime di tutte le parti che condividono il controllo per l'assunzione delle decisioni finanziarie e gestionali aventi valenza strategica.

7.7 Impegni riferiti a partecipazioni in società controllate in modo congiunto

Non vi sono partecipazioni in società controllate in modo congiunto.

7.8 Impegni riferiti a partecipazioni in società sottoposte ad influenza notevole

Impegni derivanti dagli accordi con Crédit Agricole sul credito al consumo

In data 28 giugno 2019 era stata completata, in esecuzione degli accordi sottoscritti alla fine del 2018 tra Banco BPM, Crédit Agricole Consumer Finance SA, Crédit Agricole SA e Agos Ducato, la riorganizzazione del comparto di credito al consumo del Gruppo. La riorganizzazione, che conferma per i successivi 15 anni la partnership tra Gruppo Banco BPM e Crédit Agricole:

  • (i) ha previsto la formalizzazione, tra l'altro, di: (a) un nuovo Patto Parasociale, (b) un nuovo Accordo Distributivo, (c) un nuovo Accordo di Funding;
  • (ii)ha comportato la cessione di ProFamily ad Agos Ducato, previo perfezionamento di un'operazione di scissione delle attività non captive di ProFamily in favore di una società di nuova costituzione, che ha mantenuto la denominazione di ProFamily, controllata al 100% da Banco BPM. In data 19 luglio 2021 si è perfezionata l'operazione di fusione per incorporazione di ProFamily in Banco BPM.

In data 18 dicembre 2020 è stato sottoscritto tra le parti un Amendment Agreement al fine di consolidare ulteriormente la partnership in essere nell'ambito delle attività di consumer finance in Italia di Agos Ducato, con il quale sono state apportate alcune modifiche agli accordi sottoscritti nel 2018. Tali modifiche prevedono tra l'altro, l'estensione di ulteriori 24 mesi, e pertanto fino al 31 luglio 2023, del termine per l'esercizio dell'opzione di vendita (put option) riferita ad una quota partecipativa del 10% del capitale di Agos Ducato detenuta da Banco BPM, al prezzo di esercizio già convenuto, pari a 150 milioni.

Nell'ambito di tali accordi è tra l'altro previsto che, nel caso in cui venga perfezionata un'operazione straordinaria (per tale intendendosi: acquisizione del controllo del Banco BPM da parte di un operatore terzo o di più operatori terzi tra loro in concerto; fusione del Banco BPM con operatori terzi; acquisizione da parte di Banco BPM di un'altra banca o di altri canali distributivi; acquisizione da parte di Banco BPM di un terzo operatore), le parti tra l'altro discuteranno in buona fede, secondo il caso: i) la possibile acquisizione, da parte di Agos Ducato al valore di mercato, dell'entità che, per effetto dell'operazione straordinaria, operi nel comparto del credito al consumo; ii) l'estensione del nuovo Accordo Distributivo alla rete distributiva del terzo operatore; iii) l'inclusione dell'ulteriore canale distributivo acquisito nella rete distributiva del Gruppo Banco BPM.

Impegni derivanti dagli accordi di bancassurance con Cattolica

In data 29 marzo 2018, facendo seguito all'accordo per la costituzione di una partnership strategica nella bancassurance vita e danni sottoscritto in data 9 novembre 2017 tra Banco BPM e Società Cattolica di Assicurazione ("Cattolica"), è stato perfezionato l'acquisto del 50% + 1 azione di Avipop Assicurazioni (alla data della presente, Vera Assicurazioni) e di Popolare Vita (alla data della presente, Vera Vita), portando al 100% la quota di partecipazione del Gruppo Banco BPM nel capitale delle due compagnie. Nella stessa data si è perfezionata la cessione a Cattolica del 65% del capitale complessivamente detenuto dal Gruppo nelle due compagnie.

Il Patto Parasociale stipulato in data 29 marzo 2018 tra Banco BPM S.p.A. e Cattolica, successivamente modificato in data 29 ottobre 2018, prevede, tra l'altro, la concessione di una Put Option a Cattolica e di una Call Option a Banco BPM, avente ad oggetto la totalità delle partecipazioni detenute da Cattolica nel capitale di Vera Vita e di Vera Assicurazioni.

Tra i triggering events che determinano per il Banco BPM il diritto di esercizio della Call Option figura il verificarsi di un eventuale cambio di controllo su Cattolica.

L'esecuzione, in data 23 ottobre 2020, dell'operazione societaria e industriale tra Assicurazioni Generali e Cattolica, annunciata al mercato il 25 giugno 2020, ha determinato, a parere di Banco BPM, un cambio di controllo su Cattolica. Sulla base di tale convinzione la Banca, in data 15 dicembre 2020, ha comunicato a Cattolica l'esercizio della call option sulle quote partecipative di controllo detenute da Cattolica nel capitale delle joint venture. Cattolica ha contestato che si sia verificato un cambio di controllo e che dunque la Banca abbia un diritto ad esercitare l'opzione di acquisto.

A seguito di una interlocuzione tra le parti, in data 16 aprile 2021, facendo seguito all'accordo raggiunto il 5 marzo 2021, Banco BPM e Cattolica hanno stipulato un nuovo accordo che prevede, a fronte della rinuncia di Banco BPM alla call già esercitata, il riconoscimento allo stesso Banco BPM di un diritto di uscita anticipata dalla partnership, la cui durata originaria era fissata fino al 2033, esercitabile nel periodo compreso tra il 1° gennaio 2023 ed il 30 giugno 2023, eventualmente posticipabile dalla Banca di sei mesi in sei mesi per tre volte, sino al 31 dicembre 2024.

In particolare, le parti hanno convenuto a favore di Banco BPM un'opzione non condizionata di acquisto del 65% detenuto da Cattolica nel capitale delle JV Vera Vita e Vera Assicurazioni; il prezzo di esercizio dell'opzione di acquisto è stato fissato ai c.d. "own funds" - escluse le passività subordinate e includendo gli eventuali utili fino alla data di trasferimento delle partecipazioni – da calcolarsi al semestre antecedente l'esercizio dell'opzione. A tale valore saranno aggiunte (i) una componente fissa di 60 milioni, di cui 26 milioni a fronte della rinuncia da parte di Cattolica ad estendere l'accordo distributivo alle Filiali attualmente servite da altro partner assicurativo, e (ii) una componente eventuale di 50 milioni da corrispondersi in via differita, esclusivamente nel caso in cui per un periodo di 4 anni non si verifichino eventi che abbiano effetto sul controllo di Cattolica da parte dell'attuale primo azionista o di altri soggetti anche in concerto tra loro. L'accordo prevede meccanismi di protezione di entrambe le parti legati al prezzo di esercizio della call (c.d. cap e floor sul valore degli own funds come calcolati alla data di riferimento) e aggiustamenti del prezzo derivanti da eventuali utili non distribuiti, distribuzioni di riserve/dividendi straordinari ovvero da eventuali aumenti di capitale o versamenti in conto capitale delle joint venture.

Qualora Banco BPM decida di non esercitare l'opzione di acquisto entro il suddetto termine, la Banca corrisponderà a Cattolica i medesimi 26 milioni a fronte della rinuncia da parte di Cattolica ad estendere l'accordo distributivo alle Filiali attualmente servite da altro partner assicurativo e la partnership tra Banco BPM e Cattolica proseguirà sino al 31 dicembre 2030 (salvi successivi rinnovi annuali), allo scadere dei quali Banco BPM potrà nuovamente esercitare l'opzione di acquisto del 65% del capitale delle joint venture ovvero, in caso di mancato esercizio da parte della Banca di detta opzione, Cattolica potrà esercitare un'opzione di vendita delle suddette quote. In tale ipotesi, il prezzo di esercizio delle opzioni di acquisto e vendita resterà ancorato agli own funds (come sopra definiti) alla data del 31 dicembre 2030 senza componenti aggiuntive e senza l'applicazione di meccanismi di protezione.

Impegni derivanti dagli accordi di bancassurance con Covéa

In data 25 giugno 2021 Banco BPM ha sottoscritto con il gruppo Covéa accordi modificativi della partnership nel settore della bancassicurazione in essere dal 2011 fra l'ex Banca Popolare di Milano (ora Banco BPM) e Covéa e riferiti alle JV Bipiemme Vita, compagnia operativa nel ramo vita e detenuta all'81% da Covéa Coopérations e al 19% da Banco BPM, e Bipiemme Assicurazioni, compagnia operativa nel ramo danni interamente detenuta da Bipiemme Vita.

Le modifiche apportate agli accordi preesistenti, che prevedevano una "finestra" di uscita tramite esercizio di un'opzione call a favore di Banco BPM limitata al periodo dall'8 settembre 2021 al 23 ottobre 2021, disciplinano le modalità di prosecuzione e di conclusione della partnership fino, massimo, alla fine del 2028.

In particolare, gli accordi, come modificati, prevedono il riconoscimento a favore di Banco BPM di un'opzione incondizionata di acquisto dell'81% della Compagnia, esercitabile in qualunque momento nel periodo compreso tra l'8 settembre 2021 e il 31 dicembre 2023. In caso di mancato esercizio di detta opzione, la partnership potrà proseguire fino alla fine del 2028 salvo l'esercizio di opzioni di put e call riconosciute rispettivamente a Covéa e alla Banca in determinate finestre temporali.

Tali accordi, che modificano quelli già esistenti, ridefiniscono, tra l'altro, i termini e le condizioni dei diritti di exit delle parti della partnership. In sintesi è previsto quanto segue:

  • diritto per Banco BPM di esercitare una call option in qualunque momento entro il 31 dicembre 2023 ad un prezzo pari al valore degli Unrestricted T1 ("UT1") di Bipiemme Vita al 30 giugno 2021, maggiorati di una componente di remunerazione del capitale assorbito per Covéa (convenzionalmente pari al 140% del Solvency Capital Requirement di Bipiemme Vita alla data del 30 giugno 2021) e di eventuali aumenti di capitale decurtati dei dividendi eventualmente pagati;
  • nel caso in cui Banco BPM (i) non eserciti la call option e (ii) invii comunque disdetta degli accordi alla scadenza del 2023, Covéa potrà esercitare una Prima Put Option nel periodo tra il 1° gennaio 2024 e il 14 febbraio 2024, ad un prezzo pari agli UT1 al 31 dicembre 2023 moltiplicati di un multiplo pari a 1,5;

• nel caso in cui Banco BPM non effettui la disdetta degli accordi e non eserciti la call option entro la scadenza del 2023, la partnership si rinnoverà automaticamente per altri 5 anni fino al 31 dicembre 2028. Alla data del rinnovo, Covéa avrebbe diritto ad una Seconda Put Option esercitabile tra il 1° gennaio 2024 e il 14 febbraio 2024, a valere su una partecipazione in BPM Vita pari al 30%, ad un prezzo pari agli UT1 al 31 dicembre 2023. Alla data di scadenza, Covéa avrebbe diritto ad una Terza Put Option esercitabile tra il 2 ottobre 2028 ed il 16 novembre 2028, a valere sulla partecipazione residua in BPM Vita, ad un prezzo pari agli UT1 al 30 settembre 2028. In maniera reciproca, Banco BPM avrebbe diritto ad una nuova call option allo stesso prezzo e periodo di esercizio della Terza Put Option.

Gli accordi prevedono altresì che, a partire dal 31 ottobre 2021, tutte le attività di gestione in delega di BPM Vita verranno trasferite ad Anima SGR come previsto dagli accordi del 2018 tra Banco BPM ed Anima stessa. Banco BPM si impegna a compensare BPM Vita per i maggiori costi sostenuti.

Impegni derivanti dagli accordi con Anima sull'Asset Management

Si ricorda che nel corso del 2017 e degli anni successivi, in esecuzione degli accordi sottoscritti il 9 novembre 2017 tra Banco BPM e Anima Holding, sono stati siglati una serie di accordi volti a disciplinare:

  • (i) la cessione ad Anima Holding di Aletti Gestielle SGR;
  • (ii) la partnership di lungo periodo nel settore del risparmio gestito tra il Gruppo Banco BPM e il Gruppo Anima;
  • (iii) la cessione da parte di Banca Aletti ad Anima SGR dei mandati per la gestione in delega ed in via esclusiva di taluni attivi assicurativi distribuiti attraverso la rete Banco BPM nell'ambito delle joint venture in essere tra Banco BPM ed il Gruppo Cattolica.

Nell'ambito di tali accordi, della durata complessiva di 20 anni dalla loro origine, è tra l'altro previsto: (i) l'accesso preferenziale in via esclusiva del Gruppo Anima alle Reti distributive presenti e future del Gruppo Banco BPM, con peculiarità diverse tra la rete "retail" e le altre reti, (ii) la distribuzione di prodotti quali OICR e Gestioni Individuali di Portafoglio e altri prodotti e servizi del Gruppo Anima, (iii) i termini economici essenziali relativi alla Partnership, inclusi i livelli e obiettivi minimi attesi e taluni meccanismi di protezione e garanzia connessi al mancato raggiungimento degli stessi.

In data 14 maggio 2020 è intervenuta una rinegoziazione fra il Gruppo Anima e il Gruppo Banco BPM (Banco BPM e Banca Aletti) dell'accordo quadro di partnership che ha riguardato sia la ridefinizione dei livelli di obiettivi attesi che il termine previsto per il loro raggiungimento.

I fondi per rischi ed oneri costituiti a presidio degli impegni sorti in occasione della cessione di partecipazioni e dei correlati eventuali accordi di partnership sono illustrati nel successivo paragrafo 10.6.3 "Altri fondi per rischi ed oneri – altri" della Parte B – passivo della presente Nota integrativa.

7.9 Restrizioni significative

Per le partecipazioni sottoposte a influenza notevole non sono state individuate restrizioni significative al trasferimento di fondi nei confronti delle società del Gruppo Banco BPM, se non quelle riconducibili alla normativa regolamentare, che può richiedere il mantenimento di un ammontare minimo di fondi propri, o alle disposizioni del codice civile sugli utili e riserve distribuibili.

7.10 Altre informazioni

La collegata SelmaBipiemme Leasing ha chiuso il proprio esercizio sociale in data 30 giugno 2021. Al fine della valutazione con il metodo del patrimonio netto è stata ricostruita una situazione economica costituita dal secondo semestre dell'esercizio sociale 1/7/2020 - 30/6/2020 e da una situazione approvata dalla società relativa al semestre 1/7/2021 - 31/12/2021.

Sezione 8 - Riserve tecniche a carico dei riassicuratori – Voce 80

Il Gruppo non detiene partecipazioni in imprese di assicurazione.

Sezione 9 - Attività materiali – Voce 90

Le attività materiali ammontano al 31 dicembre 2021 a 3.278,2 milioni e si confrontano con il dato di 3.552,5 milioni dell'esercizio precedente.

9.1 Attività materiali ad uso funzionale: composizione delle attività valutate al costo

Totale Totale
31/12/2020
Attività/Valori 31/12/2021
1. Attività di proprietà 87.001 100.866
a) terreni - -
b) fabbricati - -
c) mobili 16.829 21.728
d) impianti elettronici 55.522 55.554
e) altre 14.650 23.584
2. Diritti d'uso acquisiti con il leasing 708.373 793.793
a) terreni - -
b) fabbricati 698.160 781.132
c) mobili 9.067 10.605
d) impianti elettronici - -
e) altre 1.146 2.056
Totale 795.374 894.659
di cui: ottenute tramite l'escussione delle garanzie ricevute - -

9.2 Attività materiali detenute a scopo di investimento: composizione delle attività valutate al costo

Il Gruppo non detiene attività materiali a scopo di investimento valutate al costo, si omette pertanto la relativa tabella.

9.3 Attività materiali ad uso funzionale: composizione delle attività rivalutate

Attività/Valori Totale
31/12/2021
Totale
31/12/2020
L1 L2 L3 L1 L2 L3
1. Attività di proprietà - - 1.377.092 - -
1.497.783
a) terreni - - 1.004.302 - -
1.101.844
b) fabbricati - - 322.690 - -
345.839
c) mobili - - - - -
-
d) impianti elettronici - - - - -
-
e) altre - - 50.100 - -
50.100
2. Diritti d'uso acquisiti con il leasing - - - - -
-
a) terreni - - - - -
-
b) fabbricati - - - - -
-
c) mobili - - - - -
-
d) impianti elettronici - - - - -
-
e) altre - - - - -
-
Totale - - 1.377.092 - -
1.497.783
di cui: ottenute tramite l'escussione delle garanzie
ricevute - - 24.500 - -
54.741

Le attività di proprietà rivalutate si riferiscono agli immobili di proprietà utilizzati per l'attività di impresa delle società del Gruppo ed alle opere d'arte di pregio.

Attività/Valori Totale Totale 31/12/2021 31/12/2020 L1 L2 L3 L1 L2 L3 1. Attività di proprietà - - 1.105.779 - - 1.160.040 a) terreni - - 791.671 - - 829.624 b) fabbricati - - 314.108 - - 330.416 2. Diritti d'uso acquisiti con il leasing - - - - - a) terreni - - - - - b) fabbricati - - - - - - Totale - - 1.105.779 - - 1.160.040

9.4 Attività materiali detenute a scopo di investimento: composizione delle attività valutate al fair value

di cui: ottenute tramite l'escussione delle garanzie ricevute - - 587.324 - - 644.449

Le attività valutate al fair value sono rappresentate dagli immobili di proprietà non utilizzati per l'attività di impresa del Gruppo Banco BPM.

Al riguardo si deve precisare che il Gruppo non detiene attività di investimento rappresentate da diritti d'uso acquisiti con il leasing. Gli immobili detenuti a scopo di investimento concessi in leasing operativo ammontano invece a 671,8 milioni.

9.5 Rimanenze di attività materiali disciplinate dallo IAS 2: composizione

Il Gruppo non detiene attività materiali classificate come rimanenze ai sensi dello IAS 2.

9.6 Attività materiali ad uso funzionale: variazioni annue

Terreni Fabbricati Mobili Impianti
elettronici
Altre Totale
A. Esistenze iniziali lorde 1.101.844 1.475.317 483.853 863.023 350.780 4.274.817
A.1 Riduzioni di valore totali nette - (348.346) (451.520) (807.469) (275.040) (1.882.375)
A.2 Esistenze iniziali nette 1.101.844 1.126.971 32.333 55.554 75.740 2.392.442
B. Aumenti: 13.241 52.852 3.844 21.057 2.279 93.273
B.1 Acquisti - 24.919 3.844 20.889 2.270 51.922
B.2 Spese per migliorie capitalizzate - 5.020 - - 2 5.022
B.3 Riprese di valore - 1.053 - - - 1.053
B.4 Variazioni positive di fair value
imputate a
9.200 15.727 - - - 24.927
a) patrimonio netto 8.445 14.045 - - - 22.490
b) conto economico 755 1.682 - - - 2.437
B.5 Differenze positive di cambio - 15 - - 7 22
B.6 Trasferimenti da immobili detenuti
a scopo di investimento
3.870 1.849 X X X 5.719
B.7 Altre variazioni 171 4.269 - 168 - 4.608
C. Diminuzioni: (110.783) (158.973) (10.281) (21.089) (12.123) (313.249)
C.1 Vendite - - - (19) (9) (28)
C.2 Ammortamenti - (122.797) (10.175) (21.066) (11.952) (165.990)
C.3 Rettifiche di valore da
deterioramento imputate a - (891) - - - (891)
a) patrimonio netto - - - - - -
b) conto economico - (891) - - - (891)
C.4 Variazioni negative di fair value
imputate a (23.455) (8.142) - - - (31.597)
a) patrimonio netto (8.326) (3.183) - - - (11.509)
b) conto economico (15.129) (4.959) - - - (20.088)
C.5 Differenze negative di cambio - - - - - -
C.6 Trasferimenti a: (87.328) (26.024) - - - (113.352)
a) attività materiali detenute a scopo
di investimento (69.183) (22.410) X X X (91.593)
b) attività non correnti e gruppi di
attività in via di dismissione (18.145) (3.614) - - - (21.759)
C.7 Altre variazioni - (1.119) (106) (4) (162) (1.391)
D. Rimanenze finali nette 1.004.302 1.020.850 25.896 55.522 65.896 2.172.466
D.1 Riduzioni di valore totali nette - (413.773) (461.089) (820.690) (284.449) (1.980.001)
D.2 Rimanenze finali lorde 1.004.302 1.434.623 486.985 876.212 350.345 4.152.467
E. Valutazione al costo 425.793 522.977 - 10.935 - 959.705

Al fine di una migliore comprensione della movimentazione delle attività in esame si deve precisare che:

  • la stessa si riferisce alle attività materiali di proprietà ed ai diritti d'uso acquisiti mediante contratti di leasing;
  • nelle sottovoci "B.4 Variazioni positive di fair value" e "C.4 Variazioni negative di fair value" figurano gli effetti conseguenti alla valutazione al fair value del patrimonio immobiliare del Gruppo, complessivamente negativi per 6,7 milioni. Detti effetti sono esposti nel prospetto della redditività complessiva per positivi 11,0 milioni e nella voce di conto economico "260. Risultato netto della valutazione al fair value delle attività materiali e immateriali" per negativi 17,7 milioni;
  • nelle sottovoci "B.7 Altre variazioni" e "C.7 Altre variazioni", in corrispondenza della colonna "fabbricati", trovano rappresentazione rispettivamente gli incrementi ed i decrementi correlati ai diritti d'uso di alcuni immobili, conseguenti alle rinegoziazioni perfezionate nel corso dell'esercizio;
  • nelle sottovoci "B.3 Riprese di valore" e "C.3 Rettifiche di valore da deterioramento" figurano gli effetti economici conseguenti alla valutazione di impairment dei diritti d'uso dei contratti di leasing immobiliare.

Per i dettagli sulla movimentazione dei diritti d'uso acquisti con il leasing si rimanda alla successiva tabella 9.6 bis.

Da ultimo, la sottovoce "E. Valutazione al costo" rappresenta quale sarebbe la valutazione al costo delle attività materiali (immobili ed opere d'arte) che in bilancio sono valutate secondo il criterio della rideterminazione del valore, in conformità con le istruzioni contenute nella Circolare n° 262 di Banca d'Italia.

9.6 bis Attività materiali ad uso funzionale - Diritti d'uso acquisiti con il leasing: variazioni annue

Di seguito si rappresenta la movimentazione avvenuta nel corso dell'esercizio sui diritti d'uso acquisiti con il leasing, già ricompresa nella precedente tabella 9.6, facendo un rinvio a quanto in precedenza illustrato per le relative dinamiche.

Terreni Fabbricati Mobili Impianti
elettronici
Altre Totale
A. Esistenze iniziali lorde - 1.036.019 13.266 - 5.135 1.054.420
A.1 Riduzioni di valore totali nette - (254.887) (2.661) - (3.079) (260.627)
A.2 Esistenze iniziali nette - 781.132 10.605 - 2.056 793.793
B. Aumenti: - 25.406 1.261 - - 26.667
B.1 Acquisti - 17.023 1.261 - - 18.284
B.2 Spese per migliorie capitalizzate - 3.046 -- - - 3.046
B.3 Riprese di valore - 1.053 - - - 1.053
B.4 Variazioni positive di fair value imputate a - - - - - -
a) patrimonio netto - - - - - -
b) conto economico - - - - - -
B.5 Differenze positive di cambio - 15 - - - 15
B.6 Trasferimenti da immobili detenuti a scopo di
investimento
- - X X X -
B.7 Altre variazioni - 4.269 - - - 4.269
C. Diminuzioni: - (108.378) (2.799) - (910) (112.087)
C.1 Vendite - - - - - -
C.2 Ammortamenti - (106.414) (2.799) - (907) (110.120)
C.3 Rettifiche di valore da deterioramento imputate a - (891) - - - (891)
a) patrimonio netto - - - - - 0
b) conto economico - (891) - - - (891)
C.4 Variazioni negative di fair value imputate a - - - - - -
a) patrimonio netto - - - - - -
b) conto economico - - - - - -
C.5 Differenze negative di cambio - - - - - -
C.6 Trasferimenti a: - - - - - -
a) attività materiali detenute a scopo di investimento - - X X X -
b) attività non correnti e gruppi di attività in via di
dismissione
- - - - - -
C.7 Altre variazioni - (1.073) - - (3) (1.076)
D. Rimanenze finali nette - 698.160 9.067 - 1.146 708.373
D.1 Riduzioni di valore totali nette - (321.097) (5.460) - (3.710) (330.267)
D.2 Rimanenze finali lorde - 1.019.257 14.527 - 4.856 1.038.640
E. Valutazione al costo - - - - - -

9.7 Attività materiali detenute a scopo di investimento: variazioni annue

Totale
Terreni Fabbricati
A. Esistenze iniziali 829.624 330.416
B. Aumenti 112.007 45.438
B.1 Acquisti 27.587 12.814
- di cui operazioni di aggregazione aziendale - -
B.2 Spese per migliorie capitalizzate - 1.206
B.3 Variazioni positive di fair value 14.837 8.463
B.4 Riprese di valore - -
B.5 Differenze di cambio positive - -
B.6 Trasferimenti da immobili ad uso funzionale 69.183 22.410
B.7 Altre variazioni 400 545
C. Diminuzioni (149.960) (61.746)
C.1 Vendite (8.039) (9.655)
- di cui operazioni di aggregazione aziendale - -
C.2 Ammortamenti - -
C.3 Variazioni negative di fair value (100.614) (42.143)
C.4 Rettifiche di valore da deterioramento - -
C.5 Differenze di cambio negative - -
C.6 Trasferimenti a: (40.354) (9.580)
a) immobili ad uso funzionale (3.870) (1.849)
b) attività non correnti e gruppi di attività in via di dismissione (36.484) (7.731)
C.7 Altre variazioni (953) (368)
D. Rimanenze finali 791.671 314.108
E. Valutazione al fair value - -

Al 31 dicembre 2021 le attività detenute a scopo di investimento, interamente rappresentate dagli immobili di proprietà valutati al fair value, ammontano a 1.105,8 milioni (1.160,0 milioni al 31 dicembre 2020).

Al fine di una migliore comprensione della movimentazione delle attività in esame si precisa che:

  • le variazioni imputabili a cambiamenti nella stima del fair value, pari allo sbilancio delle sottovoci B.3 e C.3 che è complessivamente negativo per 119,5 milioni, sono rilevate nella voce di conto economico "260. Risultato netto della valutazione al fair value delle attività materiali e immateriali";
  • la sottovoce "E. valutazione a fair value", da compilare per gli immobili ad uso investimento valutati al costo, risulta non valorizzata in quanto tutti gli immobili sono valutati al fair value.

9.8 Rimanenze di attività materiali disciplinate dallo IAS 2: variazioni annue

Il Gruppo non detiene attività materiali classificate come rimanenze ai sensi dello IAS 2.

9.9 Impegni per acquisto di attività materiali

Alla data di bilancio non risultano in essere impegni per acquisto di attività materiali di importo significativo.

Sezione 10 - Attività immateriali – Voce 100

Totale Totale
31/12/2020 (*)
Attività/Valori 31/12/2021
Durata definita Durata
indefinita
Durata definita Durata
indefinita
A.1 Avviamento X 54.858 X 51.100
A.1.1 di pertinenza del gruppo X 54.858 X 51.100
A.1.2 di pertinenza di terzi X - X -
A.2 Altre attività immateriali 654.592 504.272 663.260 504.272
di cui: software 352.092 - 326.395 -
A.2.1 Attività valutate al costo: 654.592 504.272 663.260 504.272
a) Attività immateriali generate internamente - - - -
b) Altre attività 654.592 504.272 663.260 504.272
A.2.2 Attività valutate al fair value: - - - -
a) Attività immateriali generate internamente - - - -
b) Altre attività - - - -
Totale 654.592 559.130 663.260 555.372

10.1 Attività immateriali: composizione per tipologia di attività

(*) I dati dell'esercizio precedente sono stati riesposti per tenere conto delle modifiche introdotte dal 7° aggiornamento della Circolare n. 262 della Banca d'Italia.

Le attività immateriali a durata definita includono la valorizzazione delle "Client Relationship" acquisite nell'ambito delle operazioni di aggregazione aziendale del Gruppo BPM e del Gruppo Banca Popolare Italiana per un importo complessivo di 302,5 milioni; le residue attività della specie si riferiscono a software per 352,1 milioni.

Le attività immateriali a durata indefinita iscritte in bilancio sono costituite:

  • per 51,1 milioni dall'avviamento rivenienti dall'aggregazione della Banca Popolare Italiana (CGU Bancassurance);
  • per 3,8 milioni dall'avviamento attribuito alla CGU "Banca Akros" conseguente al completamento del processo di Purchase Price Allocation (PPA) dell'acquisizione del controllo della società Oaklins Italy S.r.l. da parte di Banca Akros, avvenuto nel corso del 2021, come descritto nel dettaglio nella "Parte G – Operazioni di aggregazioni riguardanti imprese o rami d'azienda" della presente Nota Integrativa;
  • per 504,3 milioni da marchi di impresa rilevati a seguito delle operazioni di aggregazione aziendale con l'ex Gruppo Banca Popolare Italiana (222,2 milioni) e con l'ex Gruppo BPM (282,1 milioni).

Attività immateriali a durata definita - Client Relationship

La Client Relationship identifica le attività legate alla valorizzazione dei rapporti con la clientela che emergono in sede di Purchase Price Allocation (PPA) a seguito di operazioni di business combination contabilizzate ai sensi dell'IFRS 3.

Tali attività, che si annoverano tra le attività immateriali a vita utile definita, rappresentano la capacità dei rapporti esistenti alla data di business combination di generare flussi reddituali lungo la vita residua attesa di tali rapporti.

Coerentemente con quanto previsto dalle linee guida dell'IFRS 3, per la valorizzazione della Client Relationship vengono considerati solo quei rapporti instaurati prima della data di acquisizione. Non viene pertanto valorizzata la capacità di generazione di nuovi rapporti.

Il metodo di valutazione adottato per stimare alla data della PPA il valore della Client Relationship si basa sull'attualizzazione dei flussi economici netti futuri lungo il periodo che esprime la durata residua stimata dei rapporti in essere alla data in cui è avvenuta l'aggregazione.

Ad ogni attività immateriale rappresentativa di Client Relationship viene attribuita una vita utile con la definizione di percentuali di ammortamento rappresentate dal tasso stimato di smontamento dei volumi.

L'ammortamento viene quindi stimato sulla base della vita utile, che tiene conto di curve di decadimento fisiologicamente osservabile lungo un periodo temporale storico ritenuto significativo.

Le attività immateriali a vita definita sono inoltre soggette a impairment quando si rileva la presenza di indicatori di perdita tali da ritenere non recuperabile il valore iscritto in bilancio.

Ciò premesso le Client Relationship iscritte nel bilancio del Gruppo Banco BPM sono rappresentate dalle attività riconducibili alle relazioni con la clientela, per la raccolta gestita ed amministrata (Asset Management/Asset Under Custody - AuM/AuC) e per i rapporti di conto corrente attivi e passivi (Core overdraft/Core deposits), iscritte nell'ambito delle seguenti operazioni di aggregazione aziendale:

  • acquisizione del Gruppo Banca Popolare Italiana da parte di Banca Popolare di Verona, efficace dal 1° luglio 2007, con la quale sono state identificate attività immateriali riconducibili a rapporti di conto corrente attivi e passivi (Core overdraft/Core deposits), risparmio gestito ed amministrato (Asset Management/Asset Under Custody - AuM/AuC). Al 31 dicembre 2021 il valore residuo dei suddetti attivi ammonta a 121,0 milioni, dopo la rilevazione dell'ammortamento dell'esercizio pari a 14,0 milioni;
  • acquisizione del Gruppo Banca Popolare di Milano da parte del Banco Popolare, efficace dal 1° gennaio 2017, dalla quale sono emerse attività immateriali esclusivamente riferite al risparmio gestito ed amministrato (Asset Management/Asset Under Custody - AuM/AuC). Al 31 dicembre 2021 il valore residuo dei suddetti attivi ammonta a 181,4 milioni, dopo la rilevazione dell'ammortamento dell'esercizio pari a 19,4 milioni.

Di seguito per le fattispecie di Client Relationship emerse a seguito delle citate operazioni di aggregazione aziendale si illustrano i rispettivi criteri di valorizzazione e di ammortamento.

Rapporti di conto corrente (Core deposits/Core Overdraft)

L'iscrizione di un'attività immateriale correlata a Core Deposits e Core Overdraft dipende dal fatto che i rapporti di conto corrente hanno generalmente una durata economica superiore a quella contrattuale, risultando in tal modo più convenienti per la Banca rispetto a fonti di finanziamento o investimenti alternativi.

La valorizzazione di tale attività è stata effettuata in base all'evoluzione delle masse stimata considerando la probabilità di chiusura dei rapporti. Tale stima, che si basa su dati storici, permette di identificare una curva di decadimento fisiologica che si rifletterà nel processo di ammortamento; quest'ultimo prevede quote variabili sulla base di percentuali annue predefinite.

Nella valorizzazione dell'asset sono stati considerati, oltre all'evoluzione stimata delle masse, i ricavi (in termini di interessi e commissioni nette), alcuni costi operativi, i costi relativi al rischio credito (per i soli rapporti di conto corrente attivi) ed un effetto fiscale figurativo, con un tasso di sconto determinato sulla base del profilo di rischio degli assets valorizzati. Nella valutazione è stato considerato infine il Tax Amortisation Benefit, che esprime il beneficio fiscale per un potenziale terzo acquirente connesso alla deducibilità dell'ammortamento dell'asset stesso, nel caso di transazione regolata per cassa.

Asset Management/Asset Under Custody (AuM/AuC)

L'attività legata alla raccolta gestita e amministrata si collega alla relazione che la Banca instaura con la clientela, attraverso contratti che prevedono specifici servizi, cui viene attribuita una durata economica superiore a quella contrattuale, la cui valorizzazione si realizza attraverso le commissioni nette di cui la Banca beneficia in ragione dei prodotti e servizi di risparmio gestito e amministrato che sono forniti alla clientela.

La valorizzazione di tali attività si basa sull'attualizzazione dei flussi economici netti futuri riferibili alla raccolta indiretta e tiene conto dell'evoluzione delle masse amministrate e gestite lungo un orizzonte temporale stimato considerando la probabilità di chiusura dei rapporti sulla base una curva di decadimento fisiologica che si rifletterà nel processo di ammortamento; quest'ultimo prevede quote variabili sulla base di percentuali annue predefinite.

Nella valorizzazione dell'asset sono stati considerati, oltre all'evoluzione stimata delle masse, i ricavi in termini di commissioni nette, alcuni costi operativi ed un tax rate figurativo, con un tasso di sconto sulla base del profilo di rischio degli assets valorizzati. Nella valutazione è stato considerato infine il Tax Amortisation Benefit, che esprime il beneficio fiscale per un potenziale terzo acquirente connesso alla deducibilità dell'ammortamento dell'asset stesso, nel caso di transazione regolata per cassa.

Ammortamento della Client Relationship

Relativamente alla situazione al 31 dicembre 2021 la Client Relationship iscritta in bilancio ammonta a 302,4 milioni, di cui 80,2 milioni di core deposits, interamente riferibili alla PPA Gruppo Banca Popolare Italiana, e 222,2 milioni di AuM/AuC.

Tali attività risultano iscritte nel bilancio di Banco BPM per 264,7 milioni, riconducibili per 117,0 milioni alla PPA Gruppo BPI e per 147,7 milioni alla PPA Gruppo BPM. Le restanti attività, pari a 37,7 milioni, sono relative alla controllata Banca Aletti, a seguito dei processi di riorganizzazione aziendali, ed in particolare fanno riferimento per 4,0 milioni alla PPA Gruppo BPI e per 33,7 milioni alla PPA Gruppo BPM.

La quota di ammortamento di competenza dell'esercizio, iscritta nella voce "Rettifiche/riprese di valore nette su attività immateriali", ammonta a 33,4 milioni, al lordo dell'effetto fiscale.

La vita utile residua della Client Relationship della PPA relativa al Gruppo Banca Popolare Italiana, stimata in base ad una curva di chiusura dei rapporti, è pari a 15 anni (scadenza 2036); tenuto conto dell'evoluzione decrescente della curva di chiusura dei rapporti, si deve segnalare che il valore residuo iscritto al 31 dicembre 2021 risulterà ammortizzato per oltre la metà entro l'esercizio 2027.

Per quanto riguarda le Client Relationship riconducibili alla PPA del Gruppo Banca Popolare di Milano, la vita utile residua, stimata in base alla curva di chiusura dei rapporti, è pari a 20 anni (scadenza 2041). Tenuto conto dell'evoluzione decrescente della curva di chiusura dei rapporti, si deve segnalare che il valore residuo iscritto al 31 dicembre 2021 risulterà ammortizzato per oltre la metà entro l'esercizio 2028.

PPA BPI PPA BPM
(importi in milioni di euro) Core Deposits
Core Overdraft
Aum/AuC Aum/AuC Totale
A. Esistenze iniziali 343 31 154 299 827
A.1 Riduzioni di valore totali nette (254) (31) (109) (98) (491)
A.2 Esistenze iniziali nette 89 - 46 201 336
B. Aumenti - - - - -
C. Diminuzioni (9) - (5) (19) (33)
di cui: ammortamenti (9) - (5) (19) (33)
D. Rimanenze finali nette 80 - 41 181 302
D.1 Rettifiche di valori totali nette (263) (31) (114) (117) (524)
E. Rimanenze finali 343 31 154 299 827

Le attività immateriali a durata indefinita sono rappresentate da avviamenti e marchi per i quali si è proceduto a condurre un test di impairment come rappresentato nel successivo paragrafo 10.1.1.

Attività immateriali a durata indefinita - Marchi

Il marchio definisce un insieme di asset intangibili fra loro complementari, legati all'attività di marketing (oltre al nome e al logo, le competenze, la fiducia riposta dal consumatore, la qualità dei servizi, ecc.).

L'iscrizione di un intangible legato al marchio deriva dal fatto che ad elementi come la capacità di attrazione e fidelizzazione della clientela o il nome commerciale possono essere attribuiti benefici economici differenziali attesi (in termini di flussi finanziari netti) valutabili attendibilmente. Il marchio costituisce un'attività immateriale identificabile in quanto separabile dall'azienda nel suo complesso, cui può essere associata una significativa capacità di attrarre e fidelizzare la clientela.

Si tratta di un'attività immateriale a vita utile indefinita poiché si ritiene che tale componente immateriale possa contribuire per un periodo indeterminato alla formazione dei flussi reddituali, e in quanto tale è soggetto annualmente al test di impairment, per il quale si rinvia a quanto riportato successivamente.

Ciò premesso, nel bilancio consolidato del Gruppo Banco BPM risultano iscritti marchi per un valore complessivo pari a 504,3 milioni (dei quali 485,6 milioni nel bilancio di Capogruppo), rilevati:

  • per 222,2 milioni a seguito dell'acquisizione del Gruppo Banca Popolare Italiana da parte di Banca Popolare di Verona, efficace dal 1° luglio 2007;
  • per 282,1 milioni a seguito dell'acquisizione del Gruppo Banca Popolare di Milano da parte del Banco Popolare, efficace dal 1° gennaio 2017.

10.1.1 Attività immateriali a durata indefinita: l'attività di verifica dell'eventuale esistenza di perdite durevoli di valore (impairment test)

Ai sensi dello IAS 36 tutte le attività immateriali a vita utile indefinita devono essere sottoposte almeno annualmente al test di impairment per verificare la recuperabilità del valore. Il Gruppo ha ritenuto di effettuare la verifica di impairment con riferimento al 31 dicembre di ogni anno, e comunque, ogni qualvolta sia rilevata la presenza di indicatori di perdita. L'avviamento emerso in sede di acquisizione di Oaklins Italy (pari a 3,8 milioni) è stato iscritto in via definitiva al 31 dicembre 2021; per tale avviamento non si è formalmente proceduto all'esecuzione del test di impairment in quanto l'operazione è avvenuta in corso d'anno e, anche in considerazione dei risultati conseguiti dalla società, non sono emersi indicatori di impairment.

Nella conduzione del test di impairment al 31 dicembre 2021 si è tenuto conto di quanto segue:

  • dettami previsti dal principio contabile internazionale di riferimento IAS 36;
  • raccomandazioni emanate con lettera congiunta a firma di Banca d'Italia, Consob e Ivass del 3 marzo 2010;
  • dei suggerimenti dell'Organismo Italiano di Valutazione (O.I.V.) contenuti nel documento intitolato "impairment test dell'avviamento in contesti di crisi finanziaria e reale" del 14 giugno 2012, nonché nel documento "Linee guida per l'impairment test dopo gli effetti della pandemia da Covid-19" del 16 marzo 2021;
  • dei vari statement pubblicati da ESMA sull'argomento, da ultimo quello pubblicato in data 29 ottobre 2021 "European common enforcement priorities for 2021 annual financial reports" (ESMA32-63-11);
  • delle raccomandazioni emanate da Consob con la comunicazione n. 3907 del 19 gennaio 2015, nonché dei richiami di attenzione sull'informativa finanziaria per il Covid-19, da ultimo il documento del 16 febbraio 2021.

Si segnala inoltre che, come richiesto dai citati Organi di Vigilanza, la procedura ed i parametri di valutazione per il test di impairment degli avviamenti e delle altre attività intangibili a vita indefinita sono stati approvati dal Consiglio di Amministrazione in via autonoma ed anticipata rispetto all'approvazione del progetto di Bilancio 2021.

Ciò premesso, ai fini del test di impairment delle attività in esame, lo IAS 36 richiede di determinarne il valore recuperabile, quale maggiore tra il fair value e il valore d'uso. Qualora non sia possibile determinare in via diretta il valore recuperabile della specifica attività immateriale iscritta in bilancio, occorre determinare il valore recuperabile dell'unità generatrice di flussi finanziari alla quale l'attività appartiene (di seguito "CGU – Cash Generating Unit"). Ai fini dell'identificazione delle CGU alle quali attribuire le attività da sottoporre ad impairment test è necessario che le unità potenzialmente identificate generino flussi finanziari in entrata ampiamente indipendenti da quelli derivanti da altre unità identificate.

Con specifico riferimento alla verifica di recuperabilità dell'avviamento acquisito in sede di aggregazione aziendale, il paragrafo 80 del citato principio contabile precisa che lo stesso debba essere allocato, dalla data di acquisizione, ad ogni unità generatrice di flussi finanziari o gruppi di unità generatrici di flussi finanziari, che potranno beneficiare dalle sinergie dell'aggregazione, a prescindere dal fatto che altre attività o passività dell'impresa acquisita siano assegnate a tali unità o gruppi di unità.

Ogni unità o gruppo di unità a cui l'avviamento è così allocato deve:

  • (a)rappresentare il livello minimo all'interno dell'entità per il quale l'avviamento è monitorato ai fini del controllo di gestione interno;
  • (b)non essere maggiore di un settore operativo determinato secondo quanto previsto dal principio contabile IFRS 8.

In base ai riferimenti normativi sopra illustrati, al 31 dicembre 2021 le CGU individuate per le quali sono stati allocati intangibili a vita indefinita (marchi ed avviamenti come di seguito specificato) da sottoporre ad impairment test sono le seguenti:

  • CGU Retail, costituita dai segmenti privati e imprese retail sulla base della riportafogliazione dei clienti coerente col Piano Industriale 2021-24 e col Segment Reporting 2021, per la verifica dei marchi iscritti a seguito dell'operazione di aggregazione aziendale con l'ex Gruppo Banca Popolare Italiana nel 2007 (222,2 milioni) e con l'ex Gruppo Banca Popolare di Milano nel 2017 (263,5 milioni);
  • CGU Banca Akros, costituita da Banca Akros S.p.A., per la verifica del corrispondente marchio a seguito dell'operazione di aggregazione aziendale con l'ex Gruppo Banca Popolare di Milano nel 2017 (18,6 milioni);
  • CGU Bancassurance Protezione, coincidente con la partecipata Vera Assicurazioni S.p.A., ai fini del test di impairment dell'avviamento riferito a tale settore operativo, conseguente all'aggregazione con l'ex Gruppo Banca Popolare Italiana nel 2007 (51,1 milioni).

Di seguito si fornisce evidenza della metodologia seguita per la conduzione del test di impairment delle attività in esame, dei relativi esiti ed analisi di sensitività.

A. Modalità di calcolo del valore contabile delle singole CGU

Il valore contabile della CGU Retail, in continuità con il bilancio 2020, è stato determinato secondo metriche di tipo gestionali basate sugli assorbimenti di capitale regolamentare. In particolare, il valore contabile di riferimento è ottenuto considerando il Common Equity Tier 1 (CET1) capital attribuito alla CGU, ossia il capitale allocato gestionalmente in relazione alle attività di rischio ponderate della stessa. Nel dettaglio, il capitale allocato è ottenuto moltiplicando le attività di rischio ponderate della CGU per il coefficiente patrimoniale "CET1 fully-phased", pari al 13,44%, definito in termini di "CET1 target di piano", in quanto ritenuto essere la misura espressiva dell'effettivo capitale utilizzato, in condizioni ordinarie. Al capitale così attribuito sono inoltre sommati gli avviamenti e le altre attività immateriali, a vita utile indefinita e definita, associate alla CGU.

Per la CGU Bancassurance Protezione, che corrisponde all'entità giuridica Vera Assicurazioni, il valore di riferimento è identificato specificamente come sommatoria dei valori contabili delle attività e passività patrimoniali delle citate entità e degli avviamenti ad esse allocati.

Per quanto riguarda il marchio "Banca Akros", in continuità con il bilancio 2020, la metodologia utilizzata è basata sul metodo delle royalties. Tale metodologia consente di verificare direttamente la recuperabilità del valore di carico del marchio, senza che sia quindi necessario determinare il valore recuperabile dell'intera CGU alla quale il suddetto intangibile risulta allocato.

Nella seguente tabella si riportano i valori contabili di riferimento delle CGU, come sopra determinati, comprensivi degli avviamenti e dei marchi da sottoporre al test di impairment (valori ante eventuali impairment determinati).

C.G.U. Valore
contabile di
riferimento
di cui:
avviamenti
di cui:
marchi
Retail 3.037 - 485
Banca Akros (*) 19 - 19
Bancassurance Protezione 156 51 -
Totale 3.212 51 504

(*) In coerenza con la metodologia valutativa delle royalties, i valori della CGU Banca Akros devono intendersi riferiti al solo marchio "Banca Akros".

I suddetti valori di riferimento delle CGU sono coerenti con le modalità di determinazione dei rispettivi valori recuperabili, come di seguito illustrato.

B. Criterio utilizzato per determinare il valore recuperabile delle CGU

In base al principio contabile IAS 36, l'ammontare dell'eventuale riduzione di valore è determinato dalla differenza tra il valore di carico della CGU, individuato sulla base dei criteri precedentemente descritti, ed il suo valore recuperabile, se inferiore. Il valore recuperabile è definito come il maggiore tra il:

  • Value in Use ovvero il valore attuale dei flussi di cassa futuri che si prevede abbiano origine dall'uso continuo di una specifica attività o da una CGU;
  • Fair Value, dedotti i costi di vendita, ossia l'ammontare ottenibile dalla vendita di un'attività, in una libera transazione tra parti consapevoli e disponibili.

Per la CGU Retail e per la CGU Bancassurance Protezione, il test di impairment è stato condotto prendendo a riferimento il Value in Use, ottenuto attraverso l'applicazione del Dividend Discount Model (DDM).

Secondo il metodo del Dividend Discount Model, il valore di un'azienda è funzione del flusso di dividendi che essa è in grado di generare in chiave prospettica. Nella fattispecie, il metodo utilizzato è il DDM nella variante Excess Capital, il quale assume che il valore economico di una società sia pari alla somma del valore attuale dei flussi di cassa futuri (Dividendi Attesi) generati nell'orizzonte temporale di pianificazione prescelto e distribuibili agli azionisti mantenendo un livello di patrimonializzazione adeguato a garantire lo sviluppo futuro atteso, e la capitalizzazione perpetua del dividendo normalizzato dell'ultimo anno di previsione, sulla base di un "pay-out ratio", in funzione della redditività a regime. L'applicazione del DDM comporta l'utilizzo della seguente formula:

$$\mathbf{W} = \sum_{\mathfrak{t}=0}^{\mathrm{n}} \frac{\mathbf{D}_{\mathfrak{t}}}{\left(\mathfrak{l} + \mathbf{K}\mathfrak{s}\right)^{\mathfrak{t}}} + \mathrm{TV} + \mathrm{SA}$$

dove:

W = Valore generale del capitale economico

Ke = Costo del capitale proprio (Ke)

Dt = Dividendi distribuibili nel periodo esplicito, con un livello di patrimonializzazione coerente con la normativa vigente

n = Numero di anni del periodo esplicito

TV = Valore residuo o Terminal Value determinato come valore attuale di una rendita perpetua rappresentata dal Dividendo medio sostenibile per gli esercizi successivi al periodo di pianificazione esplicita

SA = Valore di eventuali surplus assets.

In termini analitici, il Terminal Value viene calcolato come segue:

$$\text{TV} = \frac{Dn+1}{Ke - \text{g}} \text{(l+Ke)}^{-n}$$

dove:

Dn+1 = Dividendo medio sostenibile atteso dopo il periodo di pianificazione esplicita

g = Tasso di crescita atteso di lungo periodo del dividendo dopo il periodo di pianificazione esplicita. Tale tasso è da mettersi in relazione al tasso di crescita nominale dell'economia sul lungo periodo. Si assume, infatti, prudenzialmente, che nel lungo periodo ogni settore ed ogni società nel settore, converga ad un tasso di crescita pari a quello dell'economia nel suo complesso

Ke = Costo del capitale proprio.

Per la CGU Banca Akros l'approccio metodologico utilizzato al fine della valutazione del marchio prevede che l'attività immateriale venga valorizzata sulla base delle royalties che il proprietario del marchio percepirebbe a seguito della cessione in uso a terzi dello stesso; il valore attuale del marchio viene espresso pertanto quale valore attuale delle royalties future, stimate facendo riferimento a specifici parametri (royalty rate, percentuale dei ricavi) al netto del relativo effetto fiscale.

La valutazione ha inoltre incluso il Tax Amortisation Benefit, ovvero il beneficio fiscale per un potenziale terzo acquirente connesso alla deducibilità dell'ammortamento dell'asset stesso, nel caso di transazione regolata per cassa. Nel dettaglio, ai fini della valorizzazione del marchio, è stata utilizzata la seguente formula:

$$\mathcal{W} = \left[ \frac{\sum_{t=1}^{n} \mathbf{S}_{t} \cdot r \cdot (\mathbf{l} - T)}{(\mathbf{l} + ke)^{t}} + TV \right] + \mathbf{TAB} $$

dove: W = Valore del marchio St = Proventi operativi 2022-2024

R = Royalty rate T = Tax rate Ke = Tasso di sconto TV = Terminal Value ottenuto attraverso la capitalizzazione in perpetuity del flusso di royalty atteso nel periodo successivo all'ultimo di previsione, considerando un tasso di crescita di lungo periodo TAB = Tax Amortisation Benefit

B.1 - La stima dei flussi finanziari

La stima dei flussi finanziari sottostanti la determinazione del Value in Use è di norma effettuata utilizzando l'ultimo piano pubblicamente disponibile o alternativamente mediante la formulazione di un piano previsionale sviluppato internamente da parte del management.

Per l'impairment 2021, le proiezioni economiche e patrimoniali alla base della stima dei flussi finanziari sottostanti la determinazione del Value in Use sono allineate alle numeriche del Piano Industriale 2021-24 del Gruppo Banco BPM, approvato lo scorso 4 novembre 2021, e, per il primo anno di proiezione, sono coerenti con le evidenze del budget 2022.

Con riferimento alla CGU Retail le proiezioni fanno riferimento al perimetro costituito dalle attività del Gruppo relative a privati e imprese con fatturato inferiore a 75 milioni, in coerenza con il segment reporting.

In conformità con quanto suggerito dalla prassi per gli esercizi valutativi da condurre in contesti caratterizzati da estrema incertezza, si è ritenuto opportuno adottare un approccio "multi scenario" in continuità con quanto effettuato per l'impairment test 2020. Le proiezioni dei flussi finanziari sono state quindi elaborate assumendo a riferimento tre distinti scenari macroeconomici, a cui sono state attribuite le rispettive probabilità di accadimento, coerentemente con gli altri processi valutativi aziendali rilevanti (probability test delle DTA e perdite attese su crediti non deteriorati), salvo quanto di seguito precisato.

In maggior dettaglio, i suddetti scenari sono stati elaborati sulla base delle previsioni macroeconomiche pubblicate da Prometeia a marzo 2021 e utilizzate nelle assunzioni del Piano Industriale approvato nel mese di novembre. Accanto ad uno scenario base ritenuto maggiormente probabile (di seguito anche "baseline") sono stati elaborati uno scenario migliorativo (di seguito anche "best") ed uno peggiorativo (di seguito anche "adverse"), a cui sono state assegnate le seguenti rispettive probabilità di accadimento: 50% scenario baseline, 30% scenario peggiorativo e 20% scenario migliorativo.

Come precisato nella "Parte A – Politiche contabili" della presente Nota Integrativa, ai fini della stima dei flussi finanziari assunti alla base del test di impairment delle attività immateriali in esame non si è proceduto ad incorporare gli aggiornamenti delle proiezioni macroeconomiche, leggermente migliorative, elaborate ad inizio dicembre del 2021 ai fini della stima dell'ECL sulle esposizioni creditizie, tenuto anche conto della logica conservativa dell'esercizio del test di impairment.

Di seguito si illustrano le principali ipotesi ed assunzioni sottostanti lo sviluppo delle suddette proiezioni:

  • Volumi commerciali: le forme tecniche più significative di impiego e di raccolta diretta/indiretta sono coerenti con le proiezioni sviluppate a livello consolidato nel Piano Industriale 2021-24 approvato lo scorso 4 novembre 2021 e tengono in considerazione le iniziative di sviluppo delle strutture commerciali e le dinamiche di scenario. Il CAGR 2021-24 degli impieghi netti dello scenario baseline, pari a 2,9%, è compreso tra l'1,1% dello scenario adverse e il 3,6% dello scenario best; Il CAGR 21-24 della raccolta totale (diretta ed indiretta) è pari a 1,5% nello scenario baseline (1,1% nello scenario adverse e 1,9% in quello best) riflettendo soprattutto la crescita della raccolta indiretta (CAGR 21-24 di +5% grazie all'incremento del risparmio gestito).
  • Margine di interesse: gli spread di impieghi e raccolta per il triennio 2021-24 incorporano gli impatti dello scenario tassi (euribor in risalita in arco piano tra 2021 e 2024 di 38 bps nello scenario base, 37 bps in quello adverse e di 64 bps nello scenario best) e ipotizzano un incremento dello spread gestionale sulla raccolta (+29 bps) mentre quello sugli impieghi resta sostanzialmente stabile (+2 bps). Complessivamente, il margine di interesse della CGU Retail risulta in aumento in arco 2021-24 in tutti e tre gli scenari, con un CAGR pari a +5% nello scenario baseline, +12,7% nello scenario best e +3,5% nello scenario adverse.

  • Proventi operativi: presentano un CAGR 21-24 nello scenario baseline del +4,4% beneficiando sia della crescita del margine di interesse (CAGR 21-24 del +5%) che delle commissioni nette (CAGR 21-24 del +4,3%) grazie alla dinamica dei volumi e al repricing sulle masse intermediate. Nello scenario best il CAGR 21-24 dei proventi operativi è del +8,1% mentre nello scenario adverse è del +3,1%.
  • Oneri operativi: è previsto un lieve contenimento dei costi con un CAGR 21-24 del -1,1% nello scenario baseline, -1% nello scenario best e del -1,4% nello scenario adverse. Gli oneri sistemici tengono conto delle evidenze regolamentari in coerenza con quanto fattorizzato nel Piano strategico.
  • Rettifiche di valore su crediti: la proiezione recepisce le indicazioni della Funzione Crediti e le ipotesi di scenario macro disponibili alla data, coerenti con le previsioni di graduale miglioramento dei KPI di rischio per l'uscita dalla pandemia Covid-19. Le proiezioni sono state elaborate analiticamente tenendo conto dello sviluppo delle masse e con il supporto dei modelli satellite del Risk, alimentati con i tre diversi scenari macroeconomici (baseline/best/adverse) e con l'evoluzione dei tassi di decadimento geo-settoriali, in coerenza con la metodologia ECL. Lo sviluppo tiene conto anche delle mitigazioni per le moratorie e le varie forme di garanzia pubblica conseguenti alle misure governative introdotte per contenere gli effetti della pandemia sugli operatori economici.

Per la stima del valore terminale, il dividendo medio sostenibile, dopo il periodo di pianificazione esplicita, è stato calcolato in funzione della redditività attesa nel lungo termine, anch'essa ottenuta ponderando i flussi dei suddetti tre scenari. In dettaglio, le voci dei ricavi e dei costi sono state ipotizzate uguali all'ultimo anno del periodo esplicito (2024) opportunamente normalizzate per tenere conto di quelle componenti non ripetibili in perpetuo di ciascun scenario. Per il costo del credito è stato ipotizzato un target di lungo periodo "normalizzato" a livello consolidato (pari a 55 bps), riparametrato ai volumi, differenziati nei diversi scenari. Gli oneri sistemici sono stati sterilizzati sia per la parte degli accantonamenti al Single Resolution Fund (SRF) che per il Deposit Guarantee Scheme (DGS) che, terminando rispettivamente nel 2023 e nel 2024, non sono ripetibili in perpetuo. La redditività a lungo termine è stata poi stimata avendo a riferimento un tasso di crescita di lungo periodo del 2%, assunto pari al tasso di crescita nominale dell'economia, in linea con l'obiettivo di inflazione nell'ambito della politica di stabilità monetaria della BCE nel lungo periodo.

I flussi distribuibili nel periodo esplicito (Dt) sono stati quindi determinati a partire dai dati economico-patrimoniali 2022-2024, come in precedenza illustrati, tenendo conto di un livello patrimoniale minimo stimato sulla base di un Common Equity Tier 1 (CET1) rappresentante il livello patrimoniale minimo che la BCE ha richiesto al Gruppo Banco BPM di rispettare in via continuativa a completamento del Supervisory Review and Evaluation Process (SREP), pari all'8,518%. La scelta di tale valore è ritenuta essere coerente con il modello DDM, in quanto rappresenta la soglia di capitale minimo da mantenere al di sotto della quale non è possibile distribuire i dividendi.

Per la verifica di recuperabilità del marchio "Banca Akros", per il 2022-24 sono state utilizzate le stesse proiezioni sottostanti il Piano Strategico 2021-24 approvato dal Consiglio di Amministrazione dello scorso 4 novembre 2021. Come per la CGU Retail, anche per la CGU Banca Akros le proiezioni sono state elaborate con riferimento a tre distinti scenari, uno maggiormente probabile, uno migliorativo e uno peggiorativo.

Per la CGU Bancassurance Protezione le proiezioni sono state stimate a partire dai flussi previsionali deliberati dalla compagnia nel corso del 2022, in relazione alle periodiche elaborazioni dei piani economici e del capitale, tenendo conto anche dei livelli di produzione attesi dalla banca in qualità di distributore, a perimetro costante, per il 2024 e 2025. Ai fini della stima dei dividendi distribuibili si è considerato, quale vincolo, il mantenimento di un livello di Solvency Capital Ratio (SCR) target del 130%.

B.2 - Tassi di attualizzazione dei flussi finanziari

Per l'attualizzazione dei dividendi distribuibili agli azionisti è stato utilizzato un Costo del Capitale, coerente con il rendimento richiesto per investimenti con caratteristiche analoghe all'oggetto di valutazione. Il Costo del Capitale (Ke) è stato determinato in base alla metodologia del Capital Asset Pricing Model (CAPM), secondo la quale il rendimento di un'attività rischiosa è pari alla somma tra un tasso privo di rischio (Rf) ed un premio per il rischio (MRP) determinato tenendo conto della rischiosità specifica dell'attività:

$$K_{\prec} = R_{\prec} + \triangleright \times (MRP\ )$$

Nel dettaglio, la componente priva di rischio (Rf), che ingloba in ogni caso il c.d. "Rischio Paese", è determinata, in continuità con l'approccio metodologico seguito per la Relazione finanziaria al 31 dicembre 2020, prendendo a

riferimento la media ad 1 anno dei rendimenti dei titoli di stato italiani BTP a 10 anni (0,78% è il valore al 31 dicembre 2021).

Con riferimento al coefficiente beta (ß) - che misura la rischiosità della specifica impresa o del settore operativo in termini di correlazione tra il rendimento effettivo di un'azione ed il rendimento complessivo del mercato di riferimento - è stato utilizzato:

  • a) per la CGU Retail: un indicatore relativo ad un campione di società comparabili (banche italiane quotate) rilevato da Bloomberg. Al 31 dicembre 2021 il coefficiente ß risulta pari a 1,11;
  • b) per la CGU Banca Akros: un indicatore medio relativo ad un campione di società attive nel Private e nell'Investment Banking rilevato da Bloomberg. Al 31 dicembre 2021 il coefficiente ß risulta pari a 1,20;
  • c) per la CGU Bancassurance Protezione: un indicatore relativo ad un campione comparabile di società attive nel settore assicurativo rilevato da Bloomberg. Al 31 dicembre 2021 il coefficiente ß risulta pari a 1,25.

I suddetti coefficienti sono stati rilevati, con frequenza settimanale, su un orizzonte temporale di 5 anni. Da ultimo, il premio per il rischio richiesto dal mercato (MRP-Market Risk Premium) è stato determinato nella misura del 5,2%, sulla base dell'utilizzo di fonti in linea con la prassi valutativa.

C. Sintesi delle metodologie utilizzate e dei principali parametri valutativi

Alla luce di quanto sopra illustrato, nella seguente tabella si riepilogano, per ogni CGU, le metodologie utilizzate per la determinazione del valore recuperabile ed i valori quantitativi dei principali parametri rappresentati dal costo del capitale (Ke) e dal fattore di crediti dei flussi reddituali (g):

C.G.U. Criterio di determinazione del
valore recuperabile
Tassi di
attualizzazione
"Ke"
Tassi di
crescita "g"
Retail Value in use – Dividend Discount Model 6,53% 2,00%
Bancassurance Protezione Value in use – Dividend Discount Model 7,30% 2,00%
Banca Akros Fair Value – Royalty Rate 7,02% 2,00%

D. Sintesi dei risultati

Sulla base delle linee guida illustrate, il test di impairment al 31 dicembre 2021 non ha determinato la necessità di rilevare alcuna svalutazione degli intangibili a vita utile indefinita. Al riguardo deve essere segnalato che i parametri e le ipotesi sottostanti la determinazione del valore d'uso risultano significativamente influenzati dal quadro macroeconomico assunto a riferimento.

Come precisato nel paragrafo "Rischi, incertezze e impatti dell'epidemia Covid-19", contenuto nella "Parte A – Politiche contabili" della presente Nota integrativa, stante la particolare situazione di incertezza del quadro macroeconomico, non si può escludere che le ipotesi assunte, per quanto ragionevoli e prudenziali, possano non trovare conferma nei futuri scenari in cui il Gruppo si troverà ad operare. In particolare, l'eventuale peggioramento dello scenario macroeconomico potrebbe incidere negativamente sulle proiezioni dei flussi finanziari stimati, sul costo del capitale e sul fattore di crescita, comportando risultati differenti rispetto a quelli stimati ai fini della presente Relazione finanziaria Annuale.

E. Analisi di Sensitività

In conformità al dettato del principio IAS 36, per ogni CGU, è stata condotta un'analisi di sensitività del valore recuperabile, al fine di poter apprezzare la variabilità di questo ultimo valore rispetto a ragionevoli variazioni nei parametri sottostanti.

In particolare, i dati evidenziati nelle tabelle sotto riportate rappresentano il differenziale (in valore assoluto e percentuale) tra il valore recuperabile ed il valore contabile di riferimento, nell'ipotesi di aumentare o diminuire il tasso di crescita (g) e/o il costo del capitale (Ke) rispetto ai tassi effettivamente utilizzati, mantenendo invariate tutte le restanti ipotesi. Nello specifico le tabelle evidenziano il livello che il tasso "Ke" dovrebbe assumere per azzerare il delta positivo fra il valore recuperabile ed il valore contabile, nell'ipotesi di mantenere costante il tasso di crescita "g" al 2%.

In particolare, per la CGU Retail, nella seguente tabella si evidenzia come con un incremento del costo del capitale

al valore del 15,35% abbinato ad un decremento del tasso di crescita del terminal value all'1,5%, si determinerebbe uno scenario d'impairment.

CGU Retail (probabilità scenario: baseline (50%), best (20%), adverse (30%)
Tassi di crescita del terminal value "g"/ Tassi di attualizzazione "ke"
(differenza tra valore recuperabile e valore di riferimento in milioni di euro)
(incidenza percentuale sul value in use)
(Ke)
6,53% 15,35%
1,50% 4.768 61,1% -26 -0,9%
(g) 2,00% 5.332 63,7% - 0,0%

Per la CGU Banca Akros, la tabella seguente evidenzia come con un incremento del costo del capitale al valore del 31,8% abbinato ad un decremento del tasso di crescita del terminal value all'1,5%, si determinerebbe uno scenario d'impairment.

2,50% 6.036 66,5% 28 0,9%

CGU Banca AKROS (probabilità scenario: baseline (50%), best (20%), adverse (30%)
Tassi di crescita del terminal value "g"/ Tassi di attualizzazione "ke"
(differenza tra valore recuperabile e valore di riferimento in milioni di euro)
(incidenza percentuale sul fair value)
(Ke)
7,02% 31,8%
7,02% 31,8%
1,50% 86 82,2% -0,2 -1,0%
(g) 2,00% 95 83,7% - 0,0%
2,50% 107 85,2% 0,2 1,1%

Per la CGU Bancassurance Protezione, la tabella seguente evidenzia come un decremento del tasso di crescita del terminal value all'1,5%, determinerebbe uno scenario d'impairment.

CGU Bancassurance Protezione
Tassi di crescita del terminal value "g"/ Tassi di attualizzazione "ke"
(differenza tra valore recuperabile e valore di riferimento in milioni di euro)
(incidenza percentuale sul value in use)
(Ke)
7,30% 7,51%
1,50% -3 -1,9% -8 -5,4%
(g) 2,00% 6 3,7% - 0,0%
2,50% 16 9,6% 10 5,8%

In aggiunta, per la CGU Retail, è stata condotta un'analisi di sensitività rispetto alle proiezioni dei flussi reddituali ed al vincolo di CET1 ratio per la distribuibilità dei dividendi mentre per la CGU Bancassurance Protezione è stata condotta un'analisi di sensitività rispetto al costo del capitale ed al vincolo della distribuibilità dei dividendi pari al coefficiente Solvency Ratio target (di seguito "SCR"). I risultati di tali analisi sono sintetizzati nelle tabelle di seguito riportate, che evidenziano il differenziale (in valore assoluto e percentuale) tra il valore recuperabile ed il valore contabile di riferimento nell'ipotesi di aumentare o diminuire il CET 1 o il Solvency Ratio e/o l'utile netto rispetto ai dati effettivamente utilizzati. Nello specifico le tabelle evidenziano i livelli che il CET 1/Variazione % dell'utile o il Solvency Ratio dovrebbero assumere per azzerare il delta positivo fra il valore recuperabile ed il valore contabile. In particolare, per la CGU Retail nella tabella seguente si evidenzia come, nel caso si manifestasse la necessità di un incremento del CET 1 target al 41,6% abbinata ad un decremento degli utili prospettici di oltre il 5%, si determinerebbero scenari d'impairment.

CGU Retail (probabilità scenario: baseline (50%), best (20%), adverse (30%)
Variazione % dell'utile netto / vincolo CET1 target
(differenza tra valore recuperabile e valore di riferimento in milioni di euro)
(incidenza percentuale sul value in use)
CET1
8,52%
41,6%
5,00% 5,754 65,5% 416 6,5%
UTILE 0,00% 5.332 63,7% - 0,0%
-5,00% 4.909 61,8% -416 -7,4%

Per la CGU Bancassurance Protezione la tabella seguente evidenzia come con un incremento dell'SCR target al valore del 150% abbinato ad un incremento del costo del capitale al 7,4%, si determinerebbe uno scenario d'impairment.

CGU Bancassurance Protezione
Variazione del ke / SCR target
(differenza tra valore recuperabile e valore di riferimento in milioni di euro)
(incidenza percentuale sul value in use)
SCR
130% 150%
7,05% 14 8,0% 8 4,6%
Ke 7,30% 6 3,7% - 0,0%
7,40% 3 1,9% -3 -1,9%

F. Segnali esogeni di Impairment

Le valutazioni espresse ai fini della redazione del presente bilancio sono frutto di un'estrapolazione del valore economico delle CGU sulla base della loro specifica capacità reddituale, non pienamente riconosciuta dai mercati finanziari. Tale valutazione si estrinseca su un periodo più ampio di quello assunto dalla comunità finanziaria e prescinde dalla particolarità del contesto economico finanziario attuale, seppur essa sia stata tenuta in debito conto.

Al 31 dicembre 2021 il patrimonio netto consolidato del Gruppo risulta pari a 12,0 miliardi (al netto degli strumenti di capitale) a fronte di una capitalizzazione di borsa pari a 4,0 miliardi (sulla base dei prezzi di borsa rilevati a fine dicembre 2021). Tale situazione non è certamente nuova in quanto sussisteva anche nei precedenti esercizi; infatti, le quotazioni mostrano per tutte le banche italiane sconti significativi anche rispetto al patrimonio netto tangibile. Le motivazioni sono riconducibili al disallineamento strutturale tra le valutazioni della comunità finanziaria (che, per loro natura, sono incentrate su obiettivi e stime di breve periodo) e le modalità di usuale conduzione degli impairment test le quali attribuiscono un valore significativo alle potenzialità di crescita nel medio/lungo. Infatti, le valutazioni espresse ai fini della redazione del presente bilancio sono frutto di un'estrapolazione del valore economico delle CGU sulla base della loro specifica capacità reddituale misurata avendo a riferimento un orizzonte temporale molto più ampio di quello assunto dalla comunità finanziaria.

10.2 Attività immateriali: variazioni annue

Avviamento Altre attività
immateriali: generate
internamente
Altre attività
immateriali: altre
Totale
DEF INDEF DEF INDEF
A. Esistenze iniziali 4.603.814 - - 2.686.926 504.272 7.795.012
A.1 Riduzioni di valore totali nette (4.552.714) - - (2.023.666) - (6.576.380)
A.2 Esistenze iniziali nette 51.100 - - 663.260 504.272 1.218.632
B. Aumenti 3.758 - - 106.210 - 109.968
B.1 Acquisti 3.758 - - 106.204 - 109.962
B.2 Incrementi di attività immateriali interne X - - - - -
B.3 Riprese di valore X - - - - -
B.4 Variazioni positive di fair value - - - - - -
- a patrimonio netto X - - - - -
- a conto economico X - - - - -
B.5 Differenze di cambio positive - - - 5 - 5
B.6 Altre variazioni - - - 1 - 1
C. Diminuzioni - - - (114.878) - (114.878)
C.1 Vendite - - - - - -
C.2 Rettifiche di valore - - - (114.457) - (114.457)
- Ammortamenti X - - (112.285) - (112.285)
- Svalutazioni - - - (2.172) - (2.172)
+ patrimonio netto X - - - - -
+ conto economico - - - (2.172) - (2.172)
C.3 Variazioni negative di fair value: - - - - - -
- a patrimonio netto X - - - - -
- a conto economico X - - - - -
C.4 Trasferimenti alle attività non correnti in
via di dismissione - - - - - -
C.5 Differenze di cambio negative - - - - - -
C.6 Altre variazioni - - - (421) - (421)
D. Rimanenze finali nette 54.858 - - 654.592 504.272 1.213.722
D.1 Rettifiche di valori totali nette (4.552.714) - - (2.137.715) - (6.690.429)
E. Rimanenze finali lorde 4.607.572 - - 2.792.307 504.272 7.904.151
F. Valutazione al costo - - - - - -

DEF: a durata definita

INDEF: a durata indefinita

Con riferimento alle principali variazioni registrate nel corso dell'esercizio 2021 si segnala che:

  • la sottovoce "B.1 Acquisti" include l'avviamento derivante dall'acquisizione di Oaklins da parte di Banca Akros per un importo di 3,8 milioni; gli acquisti di altre attività immateriali si riferiscono prevalentemente a software;
  • la sottovoce "C.2 Rettifiche di valore Ammortamenti", che è inerente prevalentemente ad ammortamenti di software, comprende la quota di ammortamento relativa alle Client Relationship acquisite attraverso operazioni di aggregazione aziendale per un importo pari a 33,4 milioni;
  • la sottovoce "C.2 Rettifiche di valore Svalutazioni", pari a 2,2 milioni fa riferimento a perdite di valore per software non più utilizzati.

10.3 Altre informazioni

Al 31 dicembre 2021 non ci sono impegni riferiti alle attività immateriali.

Sezione 11 - Attività fiscali e passività fiscali – Voce 110 dell'attivo e Voce 60 del passivo

Informazioni sulle attività per imposte anticipate (DTA), sulle DTA trasformabili e sulle verifiche relative alla recuperabilità

Di seguito si fornisce illustrazione delle principali categorie di DTA iscritte in bilancio al 31 dicembre 2021 e delle verifiche condotte a supporto della loro recuperabilità.

A.Attività fiscali per imposte anticipate – composizione

Al 31 dicembre 2021 le DTA totali ammontano a 4.293,6 milioni (4.467,2 milioni al 31 dicembre 2020), di cui 4.205,1 milioni hanno avuto effetti sul conto economico, mentre 88,5 milioni sono state registrate in contropartita del patrimonio netto in coerenza con le partite a cui si riferiscono. Per una disamina della composizione di tali DTA si fa rinvio alla tabella "11.1 Attività per imposte anticipate: composizione".

In maggior dettaglio, alla data del 31 dicembre 2021, le attività per imposte anticipate che rispondono ai requisiti richiesti dalla Legge 22 dicembre 2011, n. 214 (la "Legge 214/2011") per la trasformabilità in credito di imposta ammontano a 2.472,8 milioni (2.576,3 milioni al 31 dicembre 2020). Le disposizioni della citata legge e, successivamente, la disciplina introdotta dalla Legge 147/2013 (cosiddetta Legge di Stabilità 2014) prevedono la trasformazione in credito di imposta delle DTA nell'ipotesi di rilevazione di una "perdita civilistica", di una "perdita fiscale" ai fini IRES e di un "valore della produzione netto negativo" ai fini IRAP. Rientrano nella citata disciplina sia le svalutazioni di crediti non ancora dedotte secondo i limiti temporali, tempo per tempo vigenti ai sensi dell'art. 106, comma 3, del TUIR, sia i componenti negativi relativi agli avviamenti ed alle altre attività immateriali, non ancora dedotti secondo i limiti temporali, tempo per tempo vigenti (cosiddette "DTA qualificate").

Nel dettaglio, al 31 dicembre 2021 le DTA qualificate del Gruppo derivano da:

  • differenze temporanee deducibili relative a svalutazioni di crediti eccedenti il limite di deducibilità immediata previsto dalla normativa fiscale con riferimento ai soli enti creditizi e finanziari per 1.797,8 milioni (1.895,0 milioni al 31 dicembre 2020);
  • differenze temporanee deducibili riferite ad avviamenti ed altre attività immateriali rilevate nei precedenti esercizi per 675,0 milioni (681,3 milioni al 31 dicembre 2020).

Giova precisare che, con specifico riferimento alle menzionate DTA, il mantenimento della loro convertibilità in crediti di imposta è subordinato al pagamento del canone di cui al D.L. 3 maggio 2016, n. 59, convertito con modificazioni dalla legge n. 119 del 30 giugno 2016. La legge di conversione del 17 febbraio 2017, n. 15 del D.L. "Salva risparmio" ha posticipato il periodo per il quale è dovuto il canone fino al 31 dicembre 2030. Al fine di garantirsi la trasformabilità delle DTA in crediti di imposta ed evitare gli impatti negativi che si sarebbero altrimenti determinati sui Fondi Propri, il Gruppo Banco BPM ha aderito all'opzione tramite il versamento del citato canone.

Il canone di competenza dell'esercizio 2021 ammonta a 26,6 milioni, come illustrato in maggior dettaglio nella "Sezione 12 – Spese amministrative" contenuta nella Parte C della presente Nota Integrativa.

Si segnalano inoltre le recenti novità normative che prevedono la facoltà di conversione in crediti d'imposta delle DTA, anche se non iscritte in bilancio, sia riferite alle perdite fiscali non ancora computate in diminuzione del reddito imponibile IRES sia relative alla quota parte dei benefici derivanti dalla normativa di Agevolazione alla Crescita Economica (ACE) non ancora utilizzati.

In particolare, le previsioni di cui all'art. 44 bis del D.L. 30 aprile 2019 n. 34 e le successive modifiche da ultimo apportate dal D.L. 25 maggio 2021 n. 73 (cosiddetto "Decreto Sostegni-bis") subordinano la conversione delle DTA in esame al perfezionamento, entro il 31 dicembre 2021, di operazioni di cessione a titolo oneroso di crediti pecuniari vantati nei confronti di debitori inadempienti.

Ai fini della conversione delle DTA è consentito assumere le perdite e le eccedenze ACE nei limiti del 20% del valore nominale dei crediti ceduti, con un limite massimo annuo di 2 miliardi di valore riferito alle cessioni complessive di tutte le società del Gruppo legate tra loro da rapporti di controllo. Per avvalersi della facoltà di conversione è necessario pagare il canone annuo già previsto dal D.L. n. 59 del 2016 per la conversione delle DTA qualificate, come in precedenza illustrato.

In virtù della suddetta disciplina, tenuto conto delle operazioni perfezionate nell'anno 2021, il Gruppo ha trasformato DTA in crediti d'imposta per un ammontare complessivo pari a 106,7 milioni.

Al 31 dicembre 2021 le residue attività per imposte anticipate (DTA non trasformabili) ammontano a 1.820,8 milioni (1.890,8 milioni al 31 dicembre 2020) di cui 904,6 milioni derivanti da perdite fiscali IRES riportabili a nuovo (1.042,0 milioni al 31 dicembre 2020) e 916,2 milioni derivanti da costi e rettifiche di valore deducibili in esercizi successivi rispetto a quelli di rilevazione in bilancio (848,8 milioni al 31 dicembre 2020).

Si precisa che non tutte le DTA non qualificate sono state rilevate in bilancio da parte del Banco BPM e delle proprie controllate. L'ammontare delle DTA non iscritte alla data del 31 dicembre 2021 è pari a 56,8 milioni, di cui 16,4 milioni di DTA IRES e 40,4 milioni di DTA IRAP.

A. Attività per imposte anticipate – verifiche sulla recuperabilità

In conformità alla disciplina prevista dal principio contabile IAS 12 ed alla comunicazione dell'ESMA del 15 luglio 2019, il Gruppo Banco BPM ha rilevato attività per imposte anticipate (DTA – Deferred Tax Asset), previa verifica che i valori così iscritti siano supportati da un giudizio di probabilità sulla recuperabilità degli stessi. Ai fini dell'espressione del suddetto giudizio sono state tenute in considerazione le disposizioni fiscali vigenti, con particolare riferimento alle regole per la trasformabilità in crediti di imposta di talune attività per imposte anticipate, e la capacità del Gruppo di generare redditi imponibili futuri tenuto altresì conto dell'opzione del "consolidato fiscale".

Per quanto riguarda le DTA qualificate trasformabili in crediti di imposta, pari a 2.472,8 milioni e corrispondenti al 57,6% delle DTA totali iscritte in bilancio al 31 dicembre 2021, la disciplina fiscale introdotta dalla Legge 214/2011, unitamente all'esercizio dell'opzione del regime del canone annuo, in precedenza illustrati, rendono certa la loro recuperabilità. Tale trattamento risulta in linea con la disciplina contenuta nel Documento Banca d'Italia/CONSOB/Isvap n. 5 del 15 maggio 2012 "Trattamento contabile delle imposte anticipate derivante dalla Legge 214/2011".

Per le restanti attività fiscali (DTA non trasformabili), complessivamente pari a 1.820,8 milioni, l'iscrizione ed il successivo mantenimento in bilancio sono strettamente dipendenti dalla capacità del Gruppo e/o delle singole società di generare redditi imponibili futuri (cosiddetta "tax capability").

A tal fine, le DTA non trasformabili sono state assoggettate a tre distinti test di recuperabilità, basati su un modello di previsione dei redditi imponibili futuri, come di seguito dettagliato:

  • redditi imponibili IRES risultanti dal bilancio consolidato per l'aliquota ordinaria IRES (24%);
  • redditi imponibili IRES, a livello individuale di Banco BPM, ai fini dell'aliquota addizionale IRES applicabile alle banche (3,5%);
  • valore della produzione IRAP a livello individuale di Banco BPM, ai fini dell'IRAP.

Il test di recuperabilità è stato condotto sulla base delle seguenti informazioni ed assunzioni:

  • Banco BPM e le sue controllate che hanno iscritto DTA riflesse nel bilancio consolidato operano in Italia e conseguentemente è stata assunta a riferimento la normativa fiscale in vigore in tale paese;
  • la suddetta normativa fiscale non prevede limiti temporali al recupero delle perdite fiscali IRES (art. 84, comma 1, del D.P.R. 22 dicembre 1986, n. 917);
  • lo IAS 12 non contempla un orizzonte massimo di previsione dei redditi imponibili;
  • le stime dei redditi imponibili futuri sono state formulate, secondo un approccio multiscenario, assumendo a riferimento le proiezioni dei flussi reddituali del Gruppo Banco BPM o di Banco BPM per il periodo 2021 – 2024 - risultanti dal Piano Industriale del Gruppo approvato lo scorso 4 novembre 2021 - ed un tasso di crescita annua del 2% per il reddito "normalizzato" dell'ultimo anno di previsione;
  • le stime di cui al precedente punto sono state aggiustate per tenere conto dell'incertezza che caratterizza l'effettiva realizzazione delle previsioni di lungo periodo, applicando un fattore di sconto definito in funzione di un premio per il rischio (c.d. Risk-adjusted profit approach), in coerenza con le raccomandazioni indicate dall'ESMA nella sopra citata comunicazione del 15 luglio 2019;
  • le passività per imposte differite (DTL Deferred Tax Liabilities) sono state oggetto di compensazione con le DTA nel caso in cui il loro riversamento temporale sia previsto avvenire nel medesimo esercizio.

Di seguito si forniscono informazioni di dettaglio sulle assunzioni utilizzate ai fini del probability test, relativi esiti e analisi di sensitività.

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B.1 Stima dei redditi imponibili futuri

La stima dei redditi imponibili futuri è avvenuta a partire dalle proiezioni reddituali di Banco BPM e del Gruppo per gli esercizi 2021-2024 e si fondano su quelle contenute nel Piano Industriale 2021 – 2024 del Gruppo approvato dal Consiglio di Amministrazione il 4 novembre 2021.

Tenuto conto dell'attuale contesto di incertezza, dette proiezioni sono state elaborate con riferimento a tre distinti scenari macroeconomici alla data di elaborazione dei suddetti scenari, a cui è stata attribuita una diversa probabilità di accadimento. In dettaglio, accanto ad uno scenario base, ritenuto maggiormente probabile, sono stati elaborati uno scenario peggiorativo e uno migliorativo, a cui sono state assegnate le seguenti rispettive probabilità di accadimento: 50%, 30%, 20%.

Come precisato nella "Parte A – Politiche contabili" della presente Nota Integrativa, ai fini della stima dei flussi imponibili assunti alla base del test di impairment delle DTA in esame non si è proceduto ad incorporare gli aggiornamenti delle proiezioni macroeconomiche, leggermente migliorative, elaborate ad inizio dicembre del 2021 ai fini della stima dell'ECL sulle esposizioni creditizie, tenuto anche conto della logica conservativa dell'esercizio del test di impairment.

B.2 Modalità di aggiustamento dei redditi imponibili futuri

Al fine di tenere in considerazione l'incertezza che caratterizza l'effettiva realizzazione delle previsioni di lungo periodo è stato introdotto un fattore di sconto pari al 5,75% (in lieve riduzione rispetto al 6,19% preso come riferimento per il bilancio al 31 dicembre 2020). Tale fattore è stato definito in funzione del premio per il rischio richiesto dal mercato (MRP - Market Risk Premium), pari al 5,2%, moltiplicato per il coefficiente Beta (ß), pari all'1,11%, ossia del coefficiente che esprime la rischiosità specifica dell'attività del Gruppo.

In maggior dettaglio, l'aggiustamento dei redditi imponibili è ottenuto scontando le previsioni di ogni anno per il fattore di sconto del 5,75%, applicato secondo la formula della capitalizzazione composta, a partire dal 2025. Tale formula permette quindi di aggiustare le previsioni future secondo un fattore di abbattimento crescente in funzione dell'orizzonte temporale della stima dei flussi imponibili.

Il tasso di crescita (g) ed i parametri per fattorizzare l'incertezza delle previsioni (MRP e ß) sono coerenti con quelli considerati ai fini del test di impairment delle attività immateriali a vita indefinita relative alla CGU Retail, come illustrato in maggior dettaglio nella precedente "Sezione 10 – Attività immateriali – voce 100".

B.3 Esiti del probability test e analisi di sensitività

Sulla base dell'esercizio valutativo condotto con il modello descritto nei precedenti punti B.1 e B.2, di seguito si illustrano i relativi esiti, distintamente tra DTA IRES consolidate ad aliquota ordinaria del 24%, DTA IRES con aliquota addizionale del 3,5% a livello individuale di Banco BPM e DTA IRAP a livello individuale di Banco BPM, che rappresentano la quasi totalità delle DTA iscritte nel bilancio consolidato.

Le DTA IRES iscritte in base all'aliquota ordinaria del 24% al 31 dicembre 2021 recuperabili tramite i redditi generati da tutte le società aderenti al consolidato fiscale, ammontano a 1.506,0 milioni. Per le suddette DTA l'integrale recupero è previsto avvenire entro la fine dell'esercizio 2033 (12 anni), evidenziando una riduzione rispetto all'orizzonte temporale di recupero che era invece previsto nell'esercizio 2020 (2039). Va peraltro evidenziato che circa l'89% delle DTA sarebbe recuperabile entro l'esercizio 2031 (10 anni). Nell'ipotesi in cui le proiezioni dei redditi imponibili non fossero rettificate del fattore correttivo di cui al precedente punto B.2, il pieno recupero delle DTA in esame sarebbe più rapido completandosi nell'esercizio 2031 (10 anni).

Le DTA IRES iscritte sulla base dell'aliquota addizionale del 3,5% al 31 dicembre 2021, recuperabili tramite i redditi imponibili generati nel bilancio separato di Banco BPM, ammontano a 229,5 milioni. L'integrale recupero delle DTA in oggetto è previsto avvenire entro la fine dell'esercizio 2036 (15 anni), evidenziando una riduzione rispetto all'orizzonte temporale che era invece previsto nell'esercizio 2020 (entro la fine dell'esercizio 2040 era infatti atteso un recupero per oltre l'81,6%).

Nell'ipotesi in cui le proiezioni dei redditi imponibili non fossero rettificate del fattore correttivo di cui al precedente punto B.2, il pieno recupero delle DTA in esame è previsto avvenire entro la fine dell'esercizio 2033 (12 anni).

Da ultimo, con riferimento alle DTA IRAP di Banco BPM al 31 dicembre 2021, recuperabili tramite i redditi generati singolarmente da Banco BPM, pari a 66,5 milioni, le proiezioni dei redditi imponibili evidenziano, per ciascun anno, un pieno recupero delle DTA da differenze temporanee che si riversano in quell'anno.

Analisi di sensitività delle DTA IRES consolidate sulla base dell'aliquota del 24%

Il modello utilizzato include ipotesi ed assunzioni che potrebbero incidere in modo significativo sulle valutazioni di recuperabilità per le DTA IRES rilevate in base all'aliquota del 24% (1.506,0 milioni, pari all'87% del totale delle DTA IRES non trasformabili).

A tale scopo, è stata condotta un'analisi di sensitività delle principali ipotesi ed assunzioni rispetto all'orizzonte temporale di recupero; in particolare, le analisi di sensitività sono state sviluppate in base ai seguenti fattori:

  • tasso di sconto delle previsioni sui redditi imponibili futuri: un eventuale incremento/decremento dell'1,5% del fattore correttivo (rispettivamente pari a 7,25% e 4,25%) comporterebbe rispettivamente una conferma dell'orizzonte temporale di recupero entro il 2033 ed una riduzione dello stesso orizzonte di 1 anno;
  • tasso di crescita (g) dei redditi di lungo periodo: una riduzione dello 0,5% (dal 2% all'1,5%) non avrebbe significativi impatti sull'orizzonte temporale di recupero che resterebbe confermato entro il 2033;
  • reddito imponibile "normalizzato" previsto a partire dal 2025: una riduzione del 10% del suddetto reddito comporterebbe un allungamento delle previsioni di rientro delle DTA di 1 anno.

In aggiunta, come in precedenza già evidenziato nell'ipotesi in cui le proiezioni dei redditi imponibili, sviluppate sulla base dei flussi reddituali non rettificati del fattore correttivo, trovino conferma nei risultati che il Gruppo genererà in futuro, il pieno recupero delle DTA, ivi comprese quelle relative alle perdite fiscali pregresse, sarebbe più rapido completandosi nell'esercizio 2031 (10 anni).

Nella seguente tabella, per le DTA in esame, si riepilogano i diversi orizzonti temporali di rientro delle DTA nei diversi scenari alternativi sopra illustrati, comparati con le previsioni di recupero al 31 dicembre 2021 elaborati in base alle ipotesi ed assunzioni descritte nei precedenti punti B.1 e B.2.

Orizzonte previsto di rientro
delle DTA IRES iscritte in
base all'aliquota del 24%
Previsioni al
31/12/2021
Fattore
sconto
Fattore
sconto
Fattore di
crescita g
Redditi
imponibili attesi
al termine
periodo esplicito
Previsioni
reddituali
(senza fattore
sconto)
(+1,5%) (-1,5%) (-0,5%) (-10%)
31/12/2026 ( 5 anni) 30,9% 30,9% 30,9% 30,9% 30,9% 30,9%
31/12/2031 (10 anni) 89,1% 84,9% 93,7% 87,9% 81,2% 100,0%
31/12/2032 (11 anni) 99,6% 94,2% 100,0% 98,0% 90,3%
31/12/2033 (12 anni) 100,0% 100,0% 100,0% 99,0%
31/12/2034 (13 anni) 100,0%

B.4 Considerazioni sulle DTA relative alle perdite fiscali IRES riportabili a nuovo

Si ricorda che al 31 dicembre 2021 le DTA derivanti da perdite fiscali IRES riportabili a nuovo ammontano a 904,6 milioni, rispetto ai 1.042,0 milioni al 31 dicembre 2020.

Con specifico riferimento alle suddette DTA iscritte in precedenti esercizi, si evidenzia che la loro rilevazione era stata effettuata successivamente alla precisa identificazione delle cause che avevano generato le perdite fiscali ed alla valutazione della loro non ripetibilità futura su base ricorrente, in linea con la disciplina prevista dal principio contabile IAS 12. L'origine delle perdite fiscali registrate fino all'esercizio 2019 è riconducibile, infatti, alle significative perdite su crediti, ritenute di carattere straordinario, rilevate nell'ambito del processo di riduzione dell'ammontare dei crediti deteriorati e, in minor misura, agli altri oneri di natura straordinaria riconducibili all'operazione di aggregazione da cui il Gruppo Banco BPM ha avuto origine (es. oneri connessi alla riduzione del personale eccedente, all'integrazione dei sistemi informativi, alla razionalizzazione della rete territoriale, ecc.) o derivanti dall'esigenza di favorire il salvataggio di altre banche esterne al Gruppo a tutela della stabilità del sistema bancario. Anche la perdita registrata nel corso dell'esercizio 2020, che ha tratto origine dalle circostanze imputabili alla pandemia Covid-19, è ritenuta avere un carattere straordinario, come peraltro confermato dalle azioni straordinarie poste in essere come reazione a tale contesto.

Da ultimo si segnala che nell'esercizio 2021 non si sono generate nuove DTA da perdite fiscali.

11.1 Attività per imposte anticipate: composizione

IRES IRAP Altre
imposte
31/12/2021 31/12/2020
A) In contropartita del Conto Economico
A.1) DTA Trasformabili di cui alla Legge
214/2011 2.193.196 279.624 - 2.472.820 2.576.352
Svalutazione crediti deducibili in esercizi successivi 1.638.408 159.415 - 1.797.823 1.895.009
Costi deducibili in esercizi successivi conseguenti ad
affrancamenti di avviamenti ed altre attività immateriali
554.788 120.209 - 674.997 681.343
A.2) DTA Altre fattispecie 1.667.438 64.880 - 1.732.318 1.870.547
Perdite fiscali riportabili a nuovo 904.653 - - 904.653 1.042.031
Rettifiche ECL da FTA ex IFRS 9 su crediti verso clientela
deducibili negli esercizi successivi 254.821 49.764 - 304.585 348.098
Accantonamenti e rettifiche di valore deducibili in esercizi
successivi 111.273 772 - 112.045 138.403
Spese per il personale ed accantonamenti per
Trattamento di Fine Rapporto deducibili in esercizi
successivi 150.894 1.210 - 152.104 173.910
Rettifiche di valore su immobili deducibili in esercizi
successivi 208.240 8.859 - 217.099 125.166
Valori contabili inferiori ai valori fiscalmente riconosciuti
derivanti da rettifiche di valore su avviamenti e su altre
attività immateriali 20.653 4.216 - 24.869 26.960
Valori contabili inferiori ai valori fiscalmente riconosciuti
derivanti dalla valutazione al fair value delle attività
finanziarie 1.134 48 - 1.182 1.232
Altri casi di disallineamento tra valori contabili e valori
fiscali 15.770 11 - 15.781 14.747
Totale A 3.860.634 344.504 - 4.205.138 4.446.899
B) In contropartita a Patrimonio Netto
Valori contabili inferiori ai valori fiscalmente riconosciuti
derivanti dalla valutazione al fair value delle attività
finanziarie valutate in contropartita al patrimonio netto 19.191 5.612 - 24.803 3.520
Altri casi di disallineamento tra valori contabili e valori
fiscali 53.850 9.837 - 63.687 16.784
Totale B 73.041 15.449 - 88.490 20.304
Totale (A+B) 3.933.675 359.953 - 4.293.628 4.467.203

11.2 Passività per imposte differite: composizione

IRES IRAP Altre
imposte
31/12/2021 31/12/2020
A) In contropartita del conto economico:
Valori contabili eccedenti i valori fiscalmente riconosciuti conseguenti al
processo di ammortamento fiscale od a rettifiche di valore su avviamenti
e su altre attività immateriali 102.780 20.782 - 123.562 126.469
Riprese da valutazione al fair value su immobili imponibili in esercizi
successivi
37.335 806 - 38.141 7.681
Valori contabili eccedenti i valori fiscalmente riconosciuti conseguenti
alla valutazione al fair value di strumenti finanziari
9.727 7.734 - 17.461 18.881
Valori contabili eccedenti i valori fiscalmente riconosciuti conseguenti
alla valutazione al fair value di crediti verso la clientela
13.914 2.737 - 16.651 16.276
Valori contabili eccedenti i valori fiscalmente riconosciuti derivanti dalla
Purchase Price Allocation effettuata in occasione di operazioni di
aggregazione aziendale
- - - - 8.756
Altri casi di disallineamento tra valori contabili e valori fiscali 9.313 235 - 9.548 34.275
Totale A 173.069 32.294 - 205.363 212.338
B) In contropartita a Patrimonio Netto
Valori contabili eccedenti ai valori fiscalmente riconosciuti derivanti
dalla valutazione al fair value degli immobili di proprietà e del
patrimonio artistico
35.525 7.182 - 42.707 178.920
Valori contabili eccedenti ai valori fiscalmente riconosciuti derivanti
dalla valutazione al fair value delle attività finanziarie valutate in
contropartita al patrimonio netto 36.141 9.454 - 45.595 67.494
Altri casi di disallineamento tra valori contabili e valori fiscali 237 20 - 257 146
Totale B 71.903 16.656 - 88.559 246.560
Totale (A+B) 244.972 48.950 - 293.922 458.898

11.3 Variazioni delle imposte anticipate (in contropartita del conto economico)

31/12/2021 31/12/2020
1. Importo iniziale 4.446.899 4.412.373
2. Aumenti 193.108 346.148
2.1 Imposte anticipate rilevate nell'esercizio 100.200 319.536
a) relative a precedenti esercizi 11.433 16.676
b) dovute al mutamento di criteri contabili - -
c) riprese di valore - -
d) altre 88.767 302.860
2.2 Nuove imposte o incrementi di aliquote fiscali - -
2.3 Altri aumenti 92.908 26.612
3. Diminuzioni (434.869) (311.622)
3.1 Imposte anticipate annullate nell'esercizio (352.948) (295.243)
a) rigiri (345.495) (187.174)
b) svalutazioni per sopravvenuta irrecuperabilità - -
c) dovute a mutamento di criteri contabili - -
d) altre (7.453) (108.069)
3.2 Riduzioni di aliquote fiscali (1) -
3.3 Altre diminuzioni: (81.920) (16.379)
a) trasformazione in crediti d'imposta di cui alla L. 214/2011 (36.655) (5.233)
b) altre (45.265) (11.146)
4. Importo finale 4.205.138 4.446.899

11.4 Variazioni delle imposte anticipate di cui alla L. 214/2011

Totale Totale
31/12/2021 31/12/2020
1. Importo iniziale 2.576.352 2.582.568
2. Aumenti - -
3. Diminuzioni (103.532) (6.216)
3.1 Rigiri (66.878) (984)
3.2 Trasformazione in crediti d'imposta (36.654) (5.232)
a) derivante da perdite di esercizio (5.863) (5.232)
b) derivante da perdite fiscali (30.791) -
3.3 Altre diminuzioni - -
4. Importo finale 2.472.820 2.576.352

11.5 Variazioni delle imposte differite (in contropartita del conto economico)

Totale Totale
31/12/2021 31/12/2020
1. Importo iniziale 212.338 390.452
2. Aumenti 127.544 15.311
2.1 Imposte differite rilevate nell'esercizio 10.767 3.604
a) relative a precedenti esercizi - -
b) dovute al mutamento di criteri contabili - -
c) altre 10.767 3.604
2.2 Nuove imposte o incrementi di aliquote fiscali - -
2.3 Altri aumenti 116.777 11.707
3. Diminuzioni (134.519) (193.425)
3.1 Imposte differite annullate nell'esercizio (134.462) (191.943)
a) rigiri (41.093) (35.799)
b) dovute al mutamento di criteri contabili - -
c) altre (93.369) (156.144)
3.2 Riduzioni di aliquote fiscali - -
3.3 Altre diminuzioni (57) (1.482)
4. Importo finale 205.363 212.338

11.6 Variazioni delle imposte anticipate (in contropartita del patrimonio netto)

Totale Totale
31/12/2021 31/12/2020
1. Importo iniziale 20.304 47.419
2. Aumenti 88.451 11.930
2.1 Imposte anticipate rilevate nell'esercizio 40.259 11.930
a) relative a precedenti esercizi - -
b) dovute al mutamento di criteri contabili - -
c) altre 40.259 11.930
2.2 Nuove imposte o incrementi di aliquote fiscali - -
2.3 Altri aumenti 48.192 -
3. Diminuzioni (20.265) (39.045)
3.1 Imposte anticipate annullate nell'esercizio (1.536) (26.542)
a) rigiri (1.525) (20.140)
b) svalutazioni per sopravvenuta irrecuperabilità - -
c) dovute al mutamento di criteri contabili - -
d) altre (11) (6.402)
3.2 Riduzioni di aliquote fiscali - -
3.3 Altre diminuzioni (18.729) (12.503)
4. Importo finale 88.490 20.304

11.7 Variazioni delle imposte differite (in contropartita del patrimonio netto)

Totale Totale
31/12/2021 31/12/2020
1. Importo iniziale 246.560 219.582
2. Aumenti 95.802 68.059
2.1 Imposte differite rilevate nell'esercizio 43.811 67.155
a) relative a precedenti esercizi - -
b) dovute al mutamento dei criteri contabili - -
c) altre 43.811 67.155
2.2 Nuove imposte o incrementi di aliquote fiscali - -
2.3 Altri aumenti 51.991 904
3. Diminuzioni (253.803) (41.081)
3.1 Imposte differite annullate nell'esercizio (164.645) (37.354)
a) rigiri (164.645) (37.354)
b) dovute al mutamento di criteri contabili - -
c) altre - -
3.2 Riduzioni di aliquote fiscali - -
3.3 Altre diminuzioni (89.158) (3.727)
4. Importo finale 88.559 246.560

11.8 Altre informazioni

Situazione fiscale del Gruppo

Per una disamina dei rischi connessi a contenziosi in essere nei confronti dell'Amministrazione Finanziaria e della relativa evoluzione intervenuta nel corso dell'esercizio 2021 (nuovi contenziosi sorti o contenziosi terminati e/o definiti), si fa rinvio a quanto contenuto nella Sezione 10 – Fondi per rischi ed oneri – voce 100 del passivo, ove risultano contabilizzati gli stanziamenti operati a fronte di passività giudicate come probabili, ai sensi di quanto disposto dal principio contabile di riferimento IAS 37.

Il regime del Consolidato fiscale su base nazionale

Il Banco BPM e le società controllate di seguito elencate hanno esercitato l'opzione per il regime di tassazione di Gruppo (ai sensi degli articoli 117 e seguenti del D.P.R. 917/1986 - TUIR). Tale opzione si riferisce a tutte le società del Gruppo che soddisfano i requisiti richiesti dalla normativa citata e in particolare:

    1. Aletti Fiduciaria S.p.A.
    1. Banca Aletti & C. S.p.A.
    1. Banca Akros S.p.A.
    1. Bipielle Real Estate S.p.A. (**)
    1. BP Trading Immobiliare S.r.l. (***)
    1. BRF Property S.r.l.
    1. Ge.Se.So. S.r.l.
    1. Lido dei Coralli S.r.l.
    1. P.M.G. S.r.l.
    1. ProFamily S.p.A. (*)
    1. Release S.p.A. (**)
    1. Sirio Immobiliare S.r.l.
    1. Tecmarket Servizi S.p.A.
    1. Terme Ioniche S.r.l.
    1. Terme Ioniche Società Agricola S.r.l.

(*) La società è stata incorporata in Banco BPM nel corso del 2021.

(**) Le società sono state incorporate in Banco BPM nei primi mesi del 2022.

(***) La società è stata cancellata dal registro imprese in data 16/02/22.

Non vi sono società collegate per le quali si sia optato per il regime di trasparenza fiscale di cui agli articoli 115 e seguenti del DPR 917/86.

Gruppo IVA Banco BPM

Con delibera del Consiglio di Amministrazione del 25 settembre 2018 Banco BPM ha deciso di costituire il Gruppo IVA Banco BPM, ai sensi degli artt. da 70-bis a 70-duodecies del D.P.R. 26 ottobre 1972, n. 633 ("Legge IVA") e del correlato Decreto Ministeriale di attuazione del 6 aprile 2018, con decorrenza dal 1° gennaio 2019. Nel 2021 le società partecipanti sono le seguenti:

    1. Banco BPM S.p.A.
    1. Banca Aletti & C. S.p.A.
    1. Aletti Fiduciaria S.p.A.
    1. Banca Akros S.p.A.
    1. Bipielle Real Estate S.p.A. (**)
    1. BP Covered Bond S.r.l.
    1. BPM Covered Bond 2 S.r.l.
    1. BPM Covered Bond S.r.l.
    1. BRF Property S.p.A.
    1. Consorzio AT1
    1. GE.SE.SO Gestione Servizi Sociali S.r.l.
    1. Lido dei Coralli S.r.l.
    1. Meleti S.r.l. (***)
    1. Perca S.r.l. (***)
    1. ProFamily S.p.A. (*)
    1. Release S.p.A. (**)
    1. Sirio Immobiliare S.r.l.
    1. Tecmarket Servizi S.p.A.

(*) La società è stata incorporata in Banco BPM nel corso del 2021.

(**) Le società sono state incorporate in Banco BPM nei primi mesi del 2022.

(***) Le società sono state escluse nel corso del 2021 per venir meno del vincolo finanziario.

Sezione 12 - Attività non correnti e gruppi di attività in via di dismissione e passività associate – Voce 120 dell'attivo e voce 70 del passivo

12.1 Attività non correnti e gruppi di attività in via di dismissione: composizione per tipologia di attività

Totale Totale
31/12/2021 31/12/2020
A. Attività possedute per la vendita
A.1 Attività finanziarie
123.943 11.374
A.2 Partecipazioni - -
A.3 Attività materiali 106.028 61.449
di cui: ottenute tramite l'escussione delle garanzie ricevute 23.868 21.527
A.4 Attività immateriali - -
A.5 Altre attività non correnti - -
Totale A
di cui valutate al costo
229.971
123.943
72.823
11.374
di cui valutate al fair value livello 1 - -
di cui valutate al fair value livello 2 - -
di cui valutate al fair value livello 3 106.028 61.449
B. Attività operative cessate
B.1 Attività finanziarie valutate al fair value con impatto a conto economico - -
- Attività finanziarie detenute per la negoziazione - -
- Attività finanziarie designate al fair value - -
- Altre attività finanziarie obbligatoriamente valutate al fair value - -
B.2 Attività finanziarie valutate al fair value con impatto sulla redditività complessiva - -
B.3 Attività finanziarie valutate al costo ammortizzato - -
B.4 Partecipazioni - -
B.5 Attività materiali - -
di cui: ottenute tramite l'escussione delle garanzie ricevute - -
B.6 Attività immateriali - -
B.7 Altre attività - -
Totale B - -
di cui valutate al costo - -
di cui valutate al fair value livello 1 - -
di cui valutate al fair value livello 2 - -
di cui valutate al fair value livello 3 - -
C. Passività associate ad attività possedute per la vendita
C.1 Debiti - -
C.2 Titoli - -
C.3 Altre passività - -
Totale C - -
di cui valutate al costo - -
di cui valutate al fair value livello 1 - -
di cui valutate al fair value livello 2 - -
di cui valutate al fair value livello 3 - -
D. Passività associate ad attività operative cessate
D.1 Passività finanziarie valutate al costo ammortizzato - -
D.2 Passività finanziarie di negoziazione - -
D.3 Passività finanziarie designate al fair value - -
D.4 Fondi - -
D.5 Altre passività - -
Totale D - -
di cui valutate al costo - -
di cui valutate al fair value livello 1 - -
di cui valutate al fair value livello 2 - -
di cui valutate al fair value livello 3 - -

Al 31 dicembre 2021, tra le attività possedute per la vendita figurano le seguenti fattispecie:

  • crediti verso clientela relativi al portafoglio di "cessione del quinto" erogati dalla ex ProFamily e oggetto di un'operazione di cessione a terzi, deliberata dai competenti Organi Sociali, che è prevista perfezionarsi nel primo semestre 2022 (esposti nella voce A.1 "Attività Finanziarie");
  • immobili di proprietà per i quali le trattative di vendita in corso al 31 dicembre 2021 fanno ritenere probabile il perfezionamento delle cessioni nel corso del prossimo anno (esposte nella voce A.3 "Attività materiali").

Al 31 dicembre 2020, tra le attività possedute per la vendita figuravano le seguenti fattispecie:

  • immobili di proprietà per i quali al 31 dicembre 2020 erano in corso trattative di vendita (esposte nella voce A.3 "Attività materiali");
  • le restanti esposizioni erano interamente riconducibili ai crediti oggetto di cessione nell'ambito del cosiddetto Progetto "ACE Leasing".

Per le attività e passività indicate in corrispondenza delle sottovoci "di cui valutate al fair value livello 1/livello2/livello 3" si fa rinvio a quanto contenuto nella "Parte A.4 – Informativa sul fair value".

12.2 Altre informazioni

Non vi sono altre informazioni da segnalare.

Sezione 13 - Altre attività – Voce 130

13.1 Altre attività: composizione

Totale Totale
31/12/2021 31/12/2020
Crediti verso Amministrazioni Finanziarie (non classificabili nelle attività fiscali) 1.919.539 1.149.121
Crediti per la cessione di beni ed erogazione di servizi 21.792 20.796
Altri proventi da ricevere 3.438 4.987
Cassa ed altri valori in carico al cassiere 6.037 6.620
Partite in corso di lavorazione 582.231 560.322
Partite viaggianti tra filiali 9.724 7.926
Partite illiquide per operazioni di portafoglio 407 1.326
Titoli e cedole da regolare 50.104 58.235
Altre operazioni da regolare 6.698 10.841
Ratei e risconti attivi non riconducibili a voce propria 33.005 50.137
Altre partite 56.114 60.301
Totale 2.689.089 1.930.612

La voce "Crediti verso Amministrazioni Finanziarie" è principalmente composta da:

  • crediti per istanze di rimborso di imposte dirette per complessivi 305,0 milioni concernenti:
    • crediti relativi all'esercizio 2018 chiesti a rimborso nel 2019 per 206,3 milioni;
    • crediti IRPEG/ILOR relativi all'esercizio 1995 dell'ex Banca Popolare di Novara per 93,4 milioni il cui rimborso è stato negato da parte dell'Agenzia delle Entrate - Direzione Provinciale di Novara. Nell'ambito del contenzioso avviato dall'ex Banco Popolare, sia la Commissione Tributaria Provinciale sia quella Regionale hanno accolto i ricorsi presentati condannando altresì l'Agenzia al pagamento delle spese di lite. Risulta pendente il ricorso per Cassazione dell'Agenzia delle Entrate;
    • crediti chiesti a rimborso da Bipielle Real Estate per 3,8 milioni, acquistati nel corso del 2003 dalla Fondazione Cassa di Risparmio di Pescara e Loreto Aprutino a titolo di pagamento parziale del prezzo di trasferimento della proprietà di alcuni immobili. La società ha ripetutamente sollecitato l'erogazione, da parte dell'Agenzia, del rimborso dei crediti. L'Agenzia, pur essendosi in un primo momento dichiarata disposta ad erogarli, avrebbe invece mutato recentemente la propria posizione, sostenendo di ritenere necessario acquisire la documentazione comprovante l'esistenza dei presupposti applicativi delle agevolazioni fiscali riservate alle fondazioni bancarie di cui agli artt. 10 bis della L. n.

1745/1962 e 6 del DPR n. 601/1973 individuate dalla più recente giurisprudenza di legittimità. Banco BPM, quale incorporante di Bipielle Real Estate, presenterà ricorso alla Commissione tributaria Provinciale, valutando anche, sulla base dell'analisi del contenuto dell'atto di compravendita dalla Fondazione, l'eventuale rivalsa nei confronti della medesima;

  • crediti IRES ed IRAP attribuiti in seguito alla liquidazione di società del Gruppo per 3,4 milioni;

  • crediti derivanti dalle istanze di rimborso dell'IRES per mancata deduzione dell'IRAP per i periodi di imposta dal 2005 al 2011 per complessivi 3,5 milioni. Per quanto concerne il credito originario di Banco Popolare iscritto nel 2012 pari a 68,3 milioni, in linea capitale, è stato rimborsato quasi interamente nel corso del 2021 per 67,1 milioni. Per l'importo residuo è stato presentato ricorso alla Commissione tributaria Provinciale;

  • crediti per istanze di rimborso IVA ed imposte indirette per complessivi 194,6 milioni di cui:
    • 179,9 milioni relativi agli esercizi 1998, 1999 e 2000 dell'ex Banca Italease S.p.A.. Nell'ambito del contenzioso avviato avverso il silenzio rifiuto dell'Amministrazione Finanziaria sia la Commissione Tributaria Provinciale che quella Regionale avevano accolto i ricorsi presentati dalla Banca. In data 21 marzo 2019, a seguito del ricorso dell'Amministrazione Finanziaria, la Corte di Cassazione ha deciso di rinviare ad altra sezione della Commissione Tributaria Regionale la verifica dell'effettiva esistenza dei carichi pendenti evidenziati dall'Amministrazione a giustificazione del mancato rimborso. La causa è stata discussa in riassunzione avanti la Commissione Tributaria Regionale di Milano il 9 novembre 2020. Con sentenza depositata il 17 settembre 2021, La Commissione ha accolto il ricorso della Banca per quanto attiene all'illegittimità del fermo amministrativo con cui l'Ufficio aveva sospeso il pagamento del totale dei crediti IVA, riconoscendo la spettanza del rimborso per l'importo di 105,7 milioni. La quota parte del credito non riconosciuta, pari a 1,7 milioni, rappresenta una porzione del credito IVA di Banca Italease relativo all'anno 2000. La Commissione ha ritenuto valida la contestazione mossa dall'Ufficio in base alla quale non risulterebbe agli atti la prova della spettanza del rimborso per il suddetto importo. La Commissione ha anche ridimensionato la portata della sospensione dei rimborsi opposta dall'Ufficio fondata sulla presenza di carichi pendenti giudicandola fondata nei limiti dell'importo di soli 1,5 milioni che risultano peraltro già totalmente definiti. Con riferimento agli interessi maturati sul credito IVA dell'esercizio 1999 dell'ex Banca Italease, la Commissione ha ribaltato la precedente propria decisione assunta sulla base delle motivazioni cassate dalla Corte Suprema ritenendo dovuto il solo importo di 4,3 milioni. La motivazione del diniego al rimborso della differenza, pari a 7,7 milioni, si fonda sulla natura moratoria degli interessi che li rende dovuti solo se la mora è fondata e se il ritardo è attribuibile all'Ufficio. Nel caso in esame, secondo la Commissione, l'Ufficio non può essere considerato in mora per il periodo intercorrente tra la propria richiesta a controparte di documentazione aggiuntiva (documenti relativi ai carichi pendenti) e la data di fornitura della documentazione richiesta qualora questa sia stata messa a disposizione dalla società oltre il termine di 15 giorni. La difesa della Banca era stata costruita sull'irrilevanza di questa documentazione ai fini della prova della sussistenza del credito IVA ma non è stata accolta. Considerato che sussistono motivazioni per presentare un ulteriore ricorso alla Corte di Cassazione, si procederà in tal senso. Si è inoltre provveduto alla notifica della sentenza all'Ufficio competente che, ai sensi del comma 4 della predetta disposizione normativa, sarà tenuto a disporre il relativo pagamento entro novanta giorni dalla ricezione della stessa dei crediti riconosciuti esistenti e non sospesi oltre agli interessi maturati e maturandi;
    • 4,4 milioni relativi al credito IVA del secondo trimestre 2007 dell'ex Mercantile Leasing S.p.A. chiesti a rimborso in dichiarazione;
    • 6,8 milioni relativi al contenzioso dell'ex Mercantile Leasing S.p.A. connesso al diniego parziale del rimborso dell'IVA del primo e secondo trimestre 2007. E' stato presentato ricorso alla Commissione Tributaria Provinciale;
    • 2,6 milioni relativi al giudizio di ottemperanza contro il Comune di Roma afferente all'impugnazione di una ingiunzione di pagamento ai fini INVIM relativa ad una compravendita immobiliare effettuata nel corso del 1976; si è in attesa del rimborso;
    • 0,9 milioni relativi alla maggior imposta di registro versata da Banca Aletti sulla cessione del ramo di azienda avente ad oggetto le attività di private banking;
  • crediti iscritti in contropartita dei versamenti effettuati a titolo provvisorio in pendenza del giudizio definitivo delle vertenze fiscali in essere, per un importo complessivo di 210,2 milioni, di cui 201,9 milioni relativi alla vertenza riguardante la pretesa indeducibilità dei costi sostenuti nell'esercizio 2005 dalla ex Banca Popolare Italiana riconducibili al tentativo di scalata alla Banca Antonveneta;

  • crediti derivanti da maggiori versamenti in acconto dell'imposta di bollo e delle imposte sostitutive applicate alla clientela eseguiti nel corso dell'esercizio e che verranno recuperati in compensazione nel corso del 2022 per un importo complessivo di 272,7 milioni;
  • crediti diversi verso l'Erario per 67,7 milioni riferibili principalmente al versamento dell'acconto relativo all'imposta sostitutiva sul capital gain;
  • crediti d'imposta connessi agli interessi maturati sui finanziamenti erogati alla clientela residente in territori colpiti da eventi sismici per 53,5 milioni;
  • crediti d'imposta connessi al versamento IVA di Gruppo per 5,2 milioni;
  • crediti per Ecobonus per 817,4 milioni; per il trattamento contabile relativo a questa fattispecie si fa rinvio a quanto illustrato nel paragrafo "Altri aspetti rilevanti ai fini delle politiche contabili di Gruppo" contenuto nella Parte A della Nota integrativa;
  • crediti per IMU per 0,3 milioni;
  • altri crediti per ritenute subite in misura maggiore a quella stabilita dalle Convenzioni contro le doppie imposizioni su dividendi azionari, per i quali si è in attesa di rimborso da parte degli Stati esteri per 0,9 milioni;
  • crediti di imposta nei confronti di Amministrazioni fiscali esteri su dividendi incassati per 1,6 milioni;
  • altri crediti per 1,0 milioni.

Si evidenzia infine che, ad esito degli ultimi sviluppi giurisprudenziali e sulla base delle valutazioni eseguite, il valore lordo dei crediti d'imposta sopra dettagliati (pari a 1.933,6 milioni) è stato oggetto di svalutazioni per 14,1 milioni. Pertanto, come sopra indicato, il valore netto dei crediti verso l'Amministrazione Finanziaria iscritto in bilancio è pari a 1.919,5 milioni.

La voce "Partite in corso di lavorazione" contiene essenzialmente somme in attesa di imputazione definitiva e partite varie in sospeso, nonché gli addebiti ricevuti dalle società esterne relativi alla domiciliazione delle utenze da regolare sui c/c della clientela.

PASSIVO

Sezione 1 – Passività finanziarie valutate al costo ammortizzato – Voce 10

1.1 Passività finanziarie valutate al costo ammortizzato: composizione merceologica dei debiti verso banche

Totale Totale
Tipologia operazioni/Valori 31/12/2021 31/12/2020
Fair Value Fair Value
VB L1 L2 L3 VB L1 L2 L3
1. Debiti verso banche centrali 39.041.403 X X X 27.820.559 X X X
2. Debiti verso banche 6.650.175 X X X 6.124.039 X X X
2.1 Conti correnti e depositi a vista 421.964 X X X 521.475 X X X
2.2 Depositi a scadenza 398.035 X X X 152.328 X X X
2.3 Finanziamenti 5.428.926 X X X 5.215.642 X X X
2.3.1 Pronti contro termine passivi 5.062.398 X X X 4.619.012 X X X
2.3.2 Altri 366.528 X X X 596.630 X X X
2.4 Debiti per impegni di riacquisto di
propri strumenti patrimoniali
- X X X - X X X
2.5 Debiti per leasing 6.546 X X X 7.075 X X X
2.6 Altri debiti 394.704 X X X 227.519 X X X
Totale 45.691.578 - - 45.691.578 33.944.598 - - 33.944.596

VB = Valore di bilancio

L1 = Livello 1

L2 = Livello 2 L3 = Livello 3

La voce "Debiti verso banche centrali" include le operazioni di rifinanziamento presso la Banca Centrale Europea. Al 31 dicembre 2021 sono presenti operazioni di rifinanziamento a lungo termine denominate "TLTRO III" per nominali 39,2 miliardi (27,5 miliardi nel bilancio al 31 dicembre 2020).

Per ulteriori dettagli si fa rinvio al paragrafo "Altri aspetti rilevanti ai fini delle politiche contabili di Gruppo" contenuto nella Parte A della presente Nota integrativa.

1.2 Passività finanziarie valutate al costo ammortizzato: composizione merceologica dei debiti verso clientela

Tipologia operazioni/Valori Totale
31/12/2021
Totale
31/12/2020
Fair Value VB Fair Value
VB L1 L2 L3 L1 L2 L3
1. Conti correnti e depositi a vista 104.038.158 X X X 98.490.060 X X X
2. Depositi a scadenza 990.688 X X X 1.474.004 X X X
3. Finanziamenti 1.216.023 X X X 1.169.988 X X X
3.1 Pronti contro termine passivi 627.845 X X X 495.505 X X X
3.2 Altri 588.178 X X X 674.483 X X X
4. Debiti per impegni di riacquisto di propri
strumenti patrimoniali
- X X X - X X X
5. Debiti per leasing 667.326 X X X 753.205 X X X
6. Altri debiti 876.024 X X X 1.028.409 X X X
Totale 107.788.219 - - 107.788.219 102.915.666 - - 102.915.666

VB = Valore di bilancio

L1 = Livello 1

L2 = Livello 2

L3 = Livello 3

La sottovoce 3.1 "Pronti contro termine passivi" include operazioni con la Cassa Compensazione e Garanzia per 309,1 milioni (nel precedente esercizio ammontavano a 390,8 milioni).

1.3 Passività finanziarie valutate al costo ammortizzato: composizione merceologica dei titoli in circolazione

Totale Totale
Tipologia titoli /
Valori
31/12/2021 31/12/2020
Fair Value Fair Value
VB L1 L2 L3 VB L1 L2 L3
A. Titoli
1. Obbligazioni 13.060.538 12.153.100 1.175.513 - 14.491.141 13.059.867 1.871.203 -
1.1 strutturate - - - - - - - -
1.2 altre 13.060.538 12.153.100 1.175.513 - 14.491.141 13.059.867 1.871.203 -
2. Altri titoli 20.811 - - 20.810 69.489 - - 69.489
2.1 strutturate - - - - - - - -
2.2 altri 20.811 - - 20.810 69.489 - - 69.489
Totale 13.081.349 12.153.100 1.175.513 20.810 14.560.630 13.059.867 1.871.203 69.489
VB = Valore di bilancio

L1 = Livello 1

L2 = Livello 2

L3 = Livello 3

Tra i titoli in circolazione figurano le Obbligazioni Bancarie Garantite emesse dal Gruppo Banco BPM, il cui controvalore di bilancio ammonta a 6.066,8 milioni (rispetto ai 6.546,1 milioni del 31 dicembre 2020).

1.4 Dettaglio dei debiti/titoli subordinati

Alla data di bilancio, le uniche passività subordinate emesse dal Gruppo, classificate tra i titoli in circolazione valutati al costo ammortizzato, si riferiscono a 7 emissioni di titoli per un controvalore di bilancio pari a 2.632,4 milioni (nello scorso esercizio erano presenti 8 emissioni, per un controvalore di bilancio pari a 3.129,3 milioni), di cui una emissione è rappresentata da "preference share" per un importo di 104,9 milioni (invariato dal 31 dicembre 2020). La Capogruppo ha reso noto al mercato la propria intenzione di esercitare l'opzione di rimborso anticipato su tale strumento in quanto, in forza del cosiddetto "grandfathering", non è più computabile nei fondi propri dal 1° gennaio 2022. Ai sensi del regolamento di tale strumento, la prima data utile per l'esercizio del rimborso anticipato è il 21 marzo 2022.

Nel mese di marzo e di maggio 2021 sono stati rimborsati a scadenza due titoli subordinati, entrambi di durata decennale e rimborso in unica soluzione: il primo per nominali 448 milioni (computabile al 31 dicembre 2020 per 15 milioni) ed il secondo per nominali 318 milioni (computabile al 31 dicembre 2020 per 26 milioni).

Nel mese di giugno 2021 è stato emesso un nuovo titolo subordinato per nominali 300 milioni con durata decennale ed opzione di rimborso dopo cinque anni, computabile nel capitale di classe 2.

Oltre alle suddette passività finanziarie valutate al costo ammortizzato, nella voce di bilancio "140. Strumenti di capitale" risultano allocate tre emissioni di strumenti computabili nel capitale aggiuntivo di classe 1 per complessivi 1.092,8 milioni (nello scorso esercizio erano presenti due emissioni per complessivi 695,4 milioni).

La consistenza del capitale regolamentare aggiuntivo è stata accresciuta mediante una nuova emissione di 397,4 milioni computabili, collocata nel mese di gennaio 2021, con durata perpetua e opzione di rimborso quinquennale soggetta ad autorizzazione dell'autorità competente.

Nell'esercizio non sono state effettuate operazioni di "liability management" riferibili a titoli computabili nel capitale regolamentare.

L'attività di negoziazione sugli strumenti subordinati di propria emissione è stata azzerata, in conseguenza delle disposizioni introdotte dal Regolamento Delegato 241/2014 della Commissione Europea e dell'ultima autorizzazione concessa dalla BCE al Gruppo Banco BPM.

Le caratteristiche delle passività subordinate computabili ai fini di vigilanza sono riportate nel documento Informativa al pubblico da parte degli Enti - Pillar III.

1.5 Dettaglio dei debiti strutturati

Al 31 dicembre 2021, come pure nel precedente esercizio, non sono presenti debiti che hanno richiesto lo scorporo di derivati incorporati (cosiddetti "debiti strutturati").

1.6 Debiti per leasing

Ripartizione dei flussi contrattuali dei 31/12/2021 31/12/2020
contratti di leasing in base alla durata
contrattuale
Debiti verso
banche
Debiti verso
clientela
Debiti verso
banche
Debiti verso
clientela
Fino a 3 mesi 401 41.981 262 34.632
Da 3 mesi a 1 anno 1.004 104.501 789 101.815
Da 1 anno a 5 anni 2.059 214.824 3.698 384.698
Oltre 5 anni 3.738 357.636 2.812 284.205
Totale 7.202 718.942 7.561 805.350
Effetto tempo (656) (40.681) (486) (52.145)
Valore attuale dei debiti per leasing 6.546 678.261 7.075 753.205

Sezione 2 - Passività finanziarie di negoziazione – Voce 20

Tipologia Totale
31/12/2021
Totale
31/12/2020
operazioni/Valori Fair Value Fair Value
VN L1 L2 L3 Fair Value * VN L1 L2 L3 Fair Value *
A. Passività per
cassa
1. Debiti verso banche 2.724.699 250.042 2.583.165 - 2.833.207 1.693 2.715 - - 2.715
2. Debiti verso clientela 6.791.146 21.085 7.131.741 - 7.152.826 6.275.407 1.937.630 4.809.615 - 6.747.245
3. Titoli di debito 2.168.171 - 2.188.458 - 2.156.082 2.968.222 - 2.957.698 - 2.908.690
3.1 Obbligazioni - - - - - - - - - -
3.1.1 Strutturate - - - - X - - - - X
3.1.2 Altre
obbligazioni
- - - - X - - - - X
3.2 Altri titoli 2.168.171 - 2.188.458 - 2.156.082 2.968.222 - 2.957.698 - 2.908.690
3.2.1 Strutturati 2.168.171 - 2.188.458 - X 2.968.222 - 2.957.698 - X
3.2.2 Altri - - - - X - - - - X
Totale A 11.684.016 271.127 11.903.364 - 12.142.115 9.245.322 1.940.345 7.767.313 - 9.658.650
B. Strumenti
derivati
1. Derivati finanziari - 114.755 1.841.534 - - - 112.343 2.865.897 541 -
1.1 Di negoziazione X 114.755 1.782.756 - X X 112.343 2.836.179 541 X
1.2 Connessi con la
fair value option
X - 58.709 - X X - 29.478 - X
1.3 Altri X - 69 - X X - 240 - X
2. Derivati creditizi - - 2.151 - - - - 1.105 - -
2.1 Di negoziazione X - 2.151 - X X - 1.105 - X
2.2 Connessi con la
fair value option
X - - - X X - - - X
2.3 Altri X - - - X X - - - X
Totale B X 114.755 1.843.685 - X X 112.343 2.867.002 541 X
Totale (A+B) X 385.882 13.747.049 - X X 2.052.688 10.634.315 541 X

2.1 Passività finanziarie di negoziazione: composizione merceologica

VN = valore nominale o nozionale

L1 = Livello 1

L2 = Livello 2 L3 = Livello 3

Fair value * = Fair value calcolato escludendo le variazioni di valore dovute al cambiamento del merito creditizio dell'emittente rispetto alla data di emissione

Le voci "1. Debiti verso banche" e "2. Debiti verso clientela" si riferiscono a scoperti tecnici su titoli quotati in mercati attivi, classificati in corrispondenza del livello 1, e ad operazioni di Pronti contro termine, classificate nel livello 2.

La voce 3.2.1 "Altri titoli - strutturati", che al 31 dicembre 2021 è pari a 2.188,5 milioni, è rappresentata dai certificates, emessi da Banca Akros, che prevedono una protezione del premio versato dal cliente o di una quota dello stesso, in modo incondizionato rispetto all'andamento dei parametri finanziari a cui risultano indicizzati gli stessi. Al 31 dicembre 2020 il saldo delle citate emissioni era pari a 2.957,7 milioni.

Per tali emissioni, la variazione del merito creditizio del Gruppo rispetto alla data di emissione ha comportato la rilevazione di minusvalenze cumulate pari a 32,4 milioni (corrispondente alla differenza tra il fair value di bilancio ed il dato indicato nella colonna "Fair value*"); al 31 dicembre 2020 la rilevazione di minusvalenze cumulate era pari a 49,0 milioni.

In aggiunta si segnala che per i certificates classificati tra i derivati finanziari (168,3 milioni al 31 dicembre 2021) l'effetto cumulato relativo alla variazione del merito creditizio del Gruppo è anch'esso negativo per 0,1 milioni (3,3 milioni al 31 dicembre 2020). Trattasi in particolare dei certificates protetti in modo condizionato o con una quota di protezione incondizionata inferiore rispetto al 50% del premio versato.

2.2 Dettaglio delle "Passività finanziarie di negoziazione": passività subordinate

Al 31 dicembre 2021, tra gli scoperti tecnici su titoli, sono compresi titoli subordinati per 742 migliaia di euro.

2.3 Dettaglio delle "Passività finanziarie di negoziazione": debiti strutturati

Al 31 dicembre 2021, così come per l'esercizio precedente, non sono presenti debiti che hanno richiesto lo scorporo di derivati incorporati.

Sezione 3 - Passività finanziarie designate al fair value – Voce 30

3.1 Passività finanziarie designate al fair value: composizione merceologica

Totale
31/12/2021
Totale
31/12/2020
Tipologia operazioni/Valori Fair value Fair value Fair value Fair value
VN L1 L2 L3 * VN L1 L2 L3 *
1. Debiti verso banche - - - - - - - - - -
1.1 Strutturati - - - - X - - - - X
1.2 Altri - - - - X - - - - X
di cui:
- impegni a erogare fondi - X X X X X X X X X
- garanzie finanziarie rilasciate - X X X X X X X X X
2. Debiti verso clientela - - - - - - - - - -
2.1 Strutturati - - - - X - - - - X
2.2 Altri - - - - X - - - - X
di cui:
- impegni a erogare fondi - X X X X X X X X X
- garanzie finanziarie rilasciate - X X X X X X X X X
3. Titoli di debito 1.419.293 - 1.405.190 - 1.397.901 949.433 - 955.781 - 943.781
3.1 Strutturati 1.409.293 - 1.394.416 - X 739.433 - 742.203 - X
3.2 Altri 10.000 - 10.774 - X 210.000 - 213.578 - X
Totale 1.419.293 - 1.405.190 - 1.397.901 949.433 - 955.781 - 943.781

FV = Fair Value

FV*= FV calcolato escludendo le variazioni di valore dovute al cambiamento del merito creditizio dell'emittente rispetto alla data di emissione VN = valore nominale

L1 = Livello 1

L2 = Livello 2

L3 = Livello 3

Le passività finanziarie designate al fair value si riferiscono a talune emissioni obbligazionarie e certificates a capitale protetto, questi ultimi rilevati nella voce 3.1 "Titoli di debito strutturati", come illustrato nel paragrafo 16 "Altre informazioni – passività finanziarie designate al fair value" della parte A.2 della presente Nota integrativa.

Per tali emissioni, la variazione del merito creditizio del Gruppo rispetto alla data di emissione ha comportato la rilevazione di minusvalenze cumulate pari a 7,3 milioni (pari alla differenza tra il fair value di bilancio ed il dato indicato nella colonna "Fair value*"), principalmente riferito ai certificates. Al 31 dicembre 2020 la rilevazione di minusvalenze cumulate era pari a 12 milioni.

3.2 Dettaglio della voce 30 "Passività finanziarie designate al fair value": passività subordinate

Al 31 dicembre 2021, così come per l'esercizio precedente, non sono presenti passività subordinate.

Sezione 4 - Derivati di copertura – Voce 40

Fair value 31/12/2021 VN Fair value 31/12/2020 VN
L1 L2 L3 31/12/2021 L1 L2 L3 31/12/2020
A. Derivati finanziari - 227.972 - 13.234.612 - 585.680 -
20.287.784
1) Fair value - 167.825 - 13.030.953 - 527.000 -
20.012.784
2) Flussi finanziari - 59.016 - 175.000 - 58.680 -
275.000
3) Investimenti esteri - 1.131 - 28.659 - - -
-
B. Derivati creditizi - - - - - - -
-
1) Fair value - - - - - - -
-
2) Flussi finanziari - - - - - - -
-
Totale - 227.972 - 13.234.612 - 585.680 -
20.287.784
VN = valore nozionale

4.1 Derivati di copertura: composizione per tipologia di copertura e per livelli

L1 = Livello 1

L2 = Livello 2

L3 = Livello 3

4.2 Derivati di copertura: composizione per portafogli coperti e per tipologie di copertura

Fair Value Flussi finanziari
Specifica
Operazioni/Tipo di
copertura
Titoli di
debito e
tassi di
interesse
Titoli di
capitale e
indici
azionari
Valute e
oro
Credito Merci Altri Generica Specifica Generica Investim.
esteri
1. Attività finanziarie valutate
al fair value con impatto sulla
redditività complessiva
103 - - - X X X - X X
2. Attività finanziarie valutate
al costo ammortizzato 80.328 X - - X X X - X X
3. Portafoglio X X X X X X - X 59.015 X
4. Altre operazioni - - - - - - X - X -
Totale attività 80.431 - - - - - - - 59.015 -
1. Passività finanziarie - X - - - - X - X X
2. Portafoglio X X X X X X 88.526 X - X
Totale passività - - - - - - 88.526 - - -
1. Transazioni attese X X X X X X X - X X
2. Portafoglio di attività e
passività finanziarie
X X X X X X - X - -

Sezione 5 Adeguamento di valore delle passività finanziarie oggetto di copertura generica – Voce 50

5.1 Adeguamento di valore delle passività finanziarie coperte

Adeguamento di valore delle passività coperte/ Componenti del gruppo 31/12/2021 31/12/2020
1. Adeguamento positivo delle passività finanziarie 34.996 130.944
2. Adeguamento negativo delle passività finanziarie (82.808) (32)
Totale (47.812) 130.912

Sezione 6 - Passività fiscali – Voce 60

Tale sezione è oggetto di commento nella sezione 11 dello stato patrimoniale attivo della Parte B – Informazioni sullo stato patrimoniale della presente Nota integrativa.

Sezione 7 - Passività associate ad attività in via di dismissione – Voce 70

Le informazioni di questa sezione sono esposte nella sezione 12 dello stato patrimoniale attivo della Parte B – Informazioni sullo stato patrimoniale della presente Nota integrativa.

Sezione 8 - Altre passività – Voce 80

8.1 Altre passività: composizione

31/12/2021 31/12/2020
Debiti verso Erario (non classificabili tra le passività fiscali) 133.573 126.042
Debiti verso il personale 4.247 3.688
Debiti verso enti previdenziali 56.977 59.882
Debiti verso fornitori 233.916 246.953
Partite viaggianti tra filiali non attribuite ai conti di pertinenza 90.679 37.915
Somme a disposizione da riconoscere a terzi 320.187 300.003
Bonifici da regolare in stanza 618.554 545.078
Partite relative ad operazioni in titoli 56.298 371.414
Altre partite in corso di lavorazione 769.264 959.981
Rettifiche per partite illiquide di portafoglio 1.042.158 877.670
Ratei e risconti passivi non riconducibili a voce propria 42.420 40.833
Altre partite 245.695 227.768
Totale 3.613.968 3.797.227

La voce "Debiti verso l'Erario (non classificabili nelle passività fiscali)" include le passività fiscali nette quali debiti IVA, imposta sostitutiva sui finanziamenti, ritenute su interessi passivi e redditi da lavoro dipendente e assimilato, ritenute e altre partite fiscali non rilevate nella voce 60 "Passività fiscali".

La voce "Debiti verso enti previdenziali" è costituita principalmente dagli oneri relativi ai contributi sociali obbligatori.

La voce "Bonifici da regolare in stanza" è relativa principalmente ad operazioni di bonifici da accreditare.

La voce "Partite relative ad operazioni in titoli" comprende operazioni di compravendita titoli per contanti effettuate a cavallo d'anno e somme in attesa di definitiva imputazione.

La voce "Altre partite in corso di lavorazione" è relativa ad operazioni in attesa di sistemazione o di regolamento.

La voce "Rettifiche per partite illiquide di portafoglio" include gli sbilanci degli effetti in portafoglio ("portafoglio di terzi" e portafoglio proprio").

La voce "Altre partite" è formata principalmente da passività relative a incassi di deleghe F24 e ad altre partite residuali legate alla normale operatività bancaria.

Sezione 9 - Trattamento di fine rapporto del personale – Voce 90

9.1 Trattamento di fine rapporto del personale: variazioni annue

31/12/2021 31/12/2020
A. Esistenze iniziali 369.498 384.886
B. Aumenti 7.415 7.658
B.1 Accantonamento dell'esercizio 2.141 2.431
B.2 Altre variazioni 5.274 5.227
C. Diminuzioni (56.610) (23.046)
C.1 Liquidazioni effettuate (54.154) (12.361)
C.2 Altre variazioni (2.456) (10.685)
D. Rimanenze finali 320.303 369.498

La sottovoce B.1 "Accantonamento dell'esercizio" si riferisce agli oneri rilevati nella voce nella voce 190 a) spese amministrative – spese per il personale, sottovoce 1.e) accantonamento al trattamento di fine rapporto del personale" del conto economico.

La valutazione attuariale è compresa nella sottovoce B.2 "Altre variazioni" per 4,5 milioni di perdite attuariali (4,8 milioni di perdite attuariali e 9,4 milioni di utili attuariali al 31 dicembre 2020) Gli utili e le perdite attuariali, sono rilevati in contropartita della relativa riserva da valutazione di patrimonio netto "Utili (perdite) attuariali relativi a piani previdenziali a benefici definiti" e sono oggetto di rendicontazione nel prospetto della redditività complessiva.

9.2 Altre informazioni

Come descritto nella "Parte A – Politiche contabili" – "16 Altre Informazioni – Trattamento di fine rapporto ed altri benefici per i dipendenti", a seguito della riforma della previdenza complementare, il trattamento di fine rapporto del personale contabilizzato nella presente voce di bilancio si riferisce, per le società con in media almeno 50 dipendenti nel corso del 2006, che rappresentano la quasi totalità delle società del Gruppo, alla sola quota maturata sino al 31 dicembre 2006.

Per tali società l'accantonamento non comprende pertanto le quote che, per effetto della citata riforma, sono versate a forme di previdenza complementare oppure al fondo di Tesoreria presso l'INPS. Le quote di trattamento di fine rapporto del personale maturate a partire dal 1° gennaio 2007 configurano infatti un "piano a contribuzione definita" e sono rilevate, sulla base dei contributi dovuti senza l'applicazione di metodologie di calcolo attuariali, tra i costi per il personale, in contropartita alla rilevazione della voce patrimoniale "Altre passività", o di un'uscita di disponibilità liquide:

  • nella sottovoce "indennità di fine rapporto" se versate al fondo di Tesoreria verso l'INPS;
  • nella sottovoce "versamenti ai fondi di previdenza complementari esterni a contribuzione definita" se versate a forme di previdenza complementari.

Principali ipotesi attuariali

La valutazione attuariale del TFR è stata condotta da attuari esterni indipendenti, sulla base della metodologia dei "benefici maturati" mediante il criterio "Projected Unit Credit", come previsto dallo IAS 19. Nella seguente tabella sono riportate le principali ipotesi di tipo demografico, economico-finanziario sulle quali è fondata la valutazione al 31 dicembre 2021 rispetto a quella al 31 dicembre 2020.

Tasso annuo di inflazione

Principali ipotesi attuariali per la valutazione del fondo TFR
Ipotesi demografiche (2021-2020):
Tasso di mortalità dei dipendenti IPS55 con Age.-Shifting Base demografica per le assicurazioni di rendita
Frequenze ed ammontare delle
anticipazioni di TFR
0,50%
Frequenze del turnover 1,50%
Probabilità di pensionamento Secondo le ultime disposizioni legislative - al raggiungimento del primo requisito di pensionamento
secondo quanto previsto dall'Assicurazione Generale Obbligatoria
Ipotesi finanziarie (2021-2020):
Tasso annuo di attualizzazione media ponderata dei tassi della curva Eur Composite AA (*)
31.12.2021: dallo 0,43% all'1,27 %
31.12.2020: dal -0,04% allo 0,21%

31.12.2020: 1,10% (*) media ponderata dei tassi della curva Eur Composite AA alla data di riferimento, utilizzando come pesi i rapporti tra l'importo pagato e anticipato per ciascuna scadenza e l'importo totale da pagare e anticipare fino all'estinzione della popolazione considerata;

media ponderata dei tassi della curva europea Zero-Coupon Inflation-Indexed Swap (**)

(**) tasso medio ponderato ricavato come media ponderata dei tassi della curva europea Zero-Coupon Inflation-Indexed Swap alla data di riferimento, utilizzando come pesi i rapporti tra l'importo pagato e anticipato per ciascuna scadenza e l'importo totale da pagare e anticipare fino all'estinzione della popolazione considerata (con riferimento a tutte le Società del Gruppo Banco BPM)

Utili/Perdite attuariali rilevati nel prospetto della redditività complessiva

31.12.2021: 2,20%

Come illustrato nel precedente paragrafo 9.1, le modifiche di alcune delle ipotesi attuariali per la valutazione del TFR al 31 dicembre 2021, rispetto al precedente esercizio, hanno comportato complessivamente un incremento del fondo di 4,5 milioni per effetto di perdite attuariali, imputabili:

  • alle variazioni delle ipotesi finanziarie per 3,2 milioni. In dettaglio, trattasi di perdite relative alla variazione del tasso di inflazione per 20,0 milioni e di utili relativi alla modifica del tasso di attualizzazione per 16,7 milioni;
  • alle altre ipotesi attuariali per 1,3 milioni. In dettaglio, perdite attuariali per 1,0 milioni imputabili alle differenze tra le precedenti ipotesi attuariali demografiche utilizzate e quanto si è effettivamente verificato e di perdite relative alla modifica delle ipotesi demografiche per 0,3 milioni.

Per quanto riguarda il tasso di attualizzazione, che è una delle più importanti assunzioni utilizzate nella misurazione delle obbligazioni per i piani a benefici definiti, si è fatto riferimento ai rendimenti di aziende aventi rating "AA", considerati quale migliore espressione di rendimenti di aziende di primaria qualità. Il principio contabile di riferimento IAS 19 precisa, infatti, che tale tasso deve riflettere il valore temporale del denaro, ma non il rischio di credito specifico dell'entità, né il rischio attuariale o di investimento e nemmeno il rischio che, in futuro, i dati reali sperimentati possano differire rispetto alle ipotesi attuariali utilizzate. Il principio specifica, inoltre, che tale tasso deve essere determinato con riferimento ai rendimenti di mercato, alla data di chiusura dell'esercizio, di titoli di aziende primarie del Paese in cui opera l'entità (cosiddetto "High Quality Corporate Bond yield") e, alternativamente, in assenza di un mercato per tali titoli, con riferimento ai rendimenti di mercato di titoli governativi. Il Gruppo Banco BPM, a partire dal 2020, utilizza come tasso di attualizzazione la curva dei tassi Eur Composite AA utilizzando come pesi i rapporti tra l'importo pagato e anticipato per ciascuna scadenza e l'importo totale da pagare e anticipare fino all'estinzione della popolazione considerata. Nel dettaglio, sono stati considerati i soli titoli emessi da emittenti corporate compresi nella classe "AA" di rating emessi da società appartenenti a diversi settori tra cui Utility, Telephone, Financial, Bank, Industrial. Quanto invece all'area geografica è stato fatto riferimento all'area Euro. La curva è stata ricavata tramite l'information provider Bloomberg.

L'incremento dei tassi di attualizzazione è quindi imputabile esclusivamente all'evoluzione di mercato, in quanto il parametro di riferimento al 31 dicembre 2021, a parità di piano, è risultato il medesimo di quello dell'esercizio precedente.

Analisi di sensitività

Come richiesto dallo IAS 19, si è provveduto a condurre un'analisi di sensitività dell'obbligazione relativa al trattamento di fine rapporto nell'ipotesi di aumentare o diminuire il tasso di attualizzazione e il tasso di inflazione di 50 punti base. L'analisi è finalizzata a mostrare di quanto varierebbe la passività di bilancio in relazione alle oscillazioni ragionevolmente possibili di tali ipotesi attuariali.

Variazione TFR
in termini
assoluti (*)
Variazione TFR
in termini
percentuali
Modifica ipotesi attuariali:
- Tasso attualizzazione:
+0,5% (12.861) (4,02%)
-0,5% 13.668 4,27%
- Tasso di inflazione:
+0,5% 8.197 2,56%
-0,5% (7.947) (2,48%)

(*) gli importi tra parentesi indicano un decremento del fondo.

Sezione 10 - Fondi per rischi e oneri – Voce 100

10.1 Fondi per rischi e oneri: composizione

Totale Totale
Voci/Componenti 31/12/2021 31/12/2020
1. Fondi per rischio di credito relativo a impegni e garanzie finanziarie rilasciate 42.361 56.024
2. Fondi su altri impegni e altre garanzie rilasciate 88.747 71.418
3. Fondi di quiescenza aziendali 124.879 133.654
4. Altri fondi per rischi ed oneri 620.656 784.879
4.1 controversie legali e fiscali 99.404 109.493
4.2 oneri per il personale 382.622 450.722
4.3 altri 138.630 224.664
Totale 876.643 1.045.975

10.2 Fondi per rischi e oneri: variazioni annue

Fondi su altri
impegni e altre
garanzie
rilasciate
Fondi di
quiescenza
Altri fondi per
rischi ed oneri
Totale
A. Esistenze iniziali 71.418 133.654 784.879 989.951
B. Aumenti 22.654 9.043 136.938 168.635
B.1 Accantonamento dell'esercizio 22.654 371 134.760 157.785
B.2 Variazioni dovute al passare del tempo - (36) 2 (34)
B.3 Variazioni dovute a modifiche del tasso di sconto - - - -
B.4 Altre variazioni - 8.708 2.176 10.884
C. Diminuzioni (5.325) (17.818) (301.161) (324.304)
C.1 Utilizzo nell'esercizio - (12.156) (240.662) (252.818)
C.2 Variazioni dovute a modifiche del tasso di sconto - (4.389) - (4.389)
C.3 Altre variazioni (5.325) (1.273) (60.499) (67.097)
D. Rimanenze finali 88.747 124.879 620.656 834.282

La voce C.1 "Utilizzo nell'esercizio" include gli utilizzi effettuati in contropartita dei pagamenti di oneri del personale e somme derivanti dalla definizione di azioni revocatorie ed altre vertenze per le quali erano stati stanziati specifici accantonamenti.

La voce C.3 "Altre variazioni" degli altri fondi per rischi ed oneri è principalmente attribuibile a riprese di valore relative agli oneri per il personale (rilevati nella voce 190 a) "Spese per il personale) e ad altri fondi (compresi nella voce 200 b) "Accantonamenti netti ai fondi per rischi ed oneri – altri accantonamenti netti").

Fondi per rischio di credito relativo a impegni e garanzie finanziarie
rilasciate
Primo stadio Secondo
stadio
Terzo stadio Impaired
acquisiti/e o
originati/e
Totale
Impegni a erogare fondi 11.218 6.092 15.188 314 32.812
Garanzie finanziarie rilasciate 2.334 1.432 5.783 - 9.549
Totale 13.552 7.524 20.971 314 42.361

10.3 Fondi per rischio di credito relativo a impegni e garanzie finanziarie rilasciate

10.4 Fondi su altri impegni e altre garanzie rilasciate

I fondi su altri impegni e altre garanzie rilasciate sono pari a 88,7 milioni (71,4 milioni alla fine dello scorso esercizio) e riguardano principalmente fidejussioni commerciali rilasciate alla clientela.

10.5 Fondi di quiescenza aziendali a benefici definiti

I fondi di quiescenza esposti in bilancio rappresentano le passività relative ai piani a prestazione definita per un valore di 124,9 milioni e sono riferibili interamente a fondi interni.

1. Illustrazione delle caratteristiche dei fondi e dei connessi rischi

Per i fondi di previdenza complementare a prestazione definita, la determinazione dei valori attuariali, prevista dall'applicazione dello IAS 19 "Benefici per i Dipendenti", viene effettuata da attuari indipendenti così come illustrato nella "Parte A - Politiche contabili, 16 Altre Informazioni – Trattamento di fine rapporto ed altri benefici per i dipendenti".

Alla data di bilancio i fondi in oggetto ammontano a 124,9 milioni (133,7 milioni al 31 dicembre 2020). Gli oneri dell'esercizio sono stati imputati per 0,4 milioni alla voce 160 a) - "Spese per il personale" del conto economico e per 3,0 milioni a decremento della riserva da valutazione del patrimonio netto "Utili (perdite) attuariali relativi a piani previdenziali a benefici definiti".

Di seguito si evidenziano i fondi quiescenza, con l'evidenza dei fondi Ex Gruppo Banco Popolare ed ex Gruppo Banca Popolare di Milano.

I fondi interni si riferiscono a:

  • a) Fondi rientranti nel "Fondo Pensione a prestazione definita del Gruppo Banco Popolare" che dal 1° aprile 2017 è stato individuato quale contenitore delle Forme pensionistiche a prestazione definita presenti nell'ex Gruppo Banco Popolare con garanzia della Banca. La regolamentazione dei trattamenti confluiti viene, comunque, confermata nelle medesime specificità proprie di ciascuna forma:
    • impegni ex Fondo Banca Popolare Italiana (BPI), ora Fondo Pensione a prestazione definita del Gruppo Banco Popolare: rappresenta il valore degli impegni nei confronti di 102 beneficiari della ex Banca Popolare di Lodi, ed è costituito da un trattamento previdenziale aggiuntivo a quello spettante per legge al proprio personale; tale fondo è retto dal Regolamento del 17 giugno 1992. In seguito alle disposizioni di cui al D.Lgs. 124/1993, la Banca ha proceduto alla trasformazione del Fondo con accordo del 6 ottobre 2000, al fine di consentire l'adesione al personale assunto successivamente al 27 aprile 1993, e dal 1° aprile 2017 il Fondo è stato individuato quale contenitore delle Forme pensionistiche a prestazione definita presenti nell'ex Gruppo Banco Popolare con garanzia della Banca;
    • impegni ex Fondo Chiavari: il fondo costituito con accordo sindacale dell'11 dicembre 1986, assicura

ai propri iscritti ed ai loro superstiti un trattamento previdenziale aggiuntivo alle pensioni erogate dall'INPS; i beneficiari di tale fondo, alla data di bilancio, sono 2;

  • impegni ex Fondo Banca Industriale Gallaratese (BIG): rappresenta gli impegni verso il personale della ex Banca Industriale Gallaratese ed è stato istituito in data 25 febbraio 1986; garantisce un trattamento previdenziale aggiuntivo a quello spettante per legge a favore di coloro che alla predetta data erano in servizio presso la ex B.I.G. ed è disciplinato dal Regolamento redatto in occasione dell'istituzione del fondo. In data 21 agosto 1992 avvenne la fusione per incorporazione dell'ex B.I.G. nella Banca Popolare di Lodi e successivamente è stata data la possibilità per gli iscritti al fondo di scegliere se trasferire la propria posizione al Fondo pensione di Banca Lodi o se mantenerla presso tale fondo. Alla data di bilancio i beneficiari del trattamento sono 53;
  • impegni ex Fondo Bipielle Adriatico: rappresenta il fondo di integrazione delle prestazioni dell'INPS per l'assicurazione obbligatoria di invalidità, vecchiaia e superstiti a favore del personale dipendente di Bipielle Adriatico (ex Cassa di Risparmio di Imola), istituito con Regolamento del 29 dicembre 1954, poi modificato in data 29 luglio 1997. Alla data di bilancio i beneficiari del trattamento sono 4;
  • impegni ex Fondo Bpl Regolamento 1961 e 1973: rappresenta il trattamento di previdenza aggiuntivo per il personale della ex Banca Popolare di Lodi così come previsto dai regolamenti del 18 aprile 1961 e 12 dicembre 1973. Alla data di bilancio i beneficiari delle prestazioni sono rispettivamente in numero di 5 e 11;
  • impegni ex Fondo di quiescenza Banca Popolare Cremona: rappresenta il trattamento previdenziale aggiuntivo a quello spettante per legge per il personale della ex Banca Popolare di Cremona, come previsto dal regolamento del 17 giugno 1972. Alla data di bilancio i beneficiari sono 5;
  • impegni ex Fondo Cassa di Risparmio di Lucca: rappresenta il fondo integrativo delle prestazioni INPS ed è disciplinato con regolamento del 2 ottobre 1986 successivamente modificato in data 16 dicembre 1988. Alla data di bilancio i beneficiari delle prestazioni sono 50;
  • impegni ex Fondo Cassa di Risparmio di Pisa: riguarda gli impegni del fondo integrativo delle prestazioni previdenziali ed è disciplinato con regolamento del 20 aprile 1959. Alla data di bilancio i beneficiari delle prestazioni sono 20;
  • impegni ex Fondo Cassa di Risparmio di Livorno: rappresenta il fondo integrativo delle prestazioni INPS ed è disciplinato con regolamento del 3 aprile 1991. Alla data di bilancio i beneficiari delle prestazioni sono 56;
  • impegni verso 34 ex dipendenti della ex ICCRI BFE la Banca garantisce le prestazioni integrative dell'INPS per l'Assicurazione Generale Obbligatoria di Invalidità, Vecchiaia e Superstiti di cui all'Accordo del 19 aprile 1994;
  • impegni verso 30 beneficiari relativi al Fondo Integrativo delle prestazioni INPS per l'Assicurazione Obbligatoria di Invalidità, Vecchiaia e Superstiti della ex Banca Italease;
  • impegni verso 18 ex dipendenti relativi al Fondo Integrativo delle prestazioni INPS per l'Assicurazione Obbligatoria di Invalidità, Vecchiaia e Superstiti per il personale in quiescenza della ex Banca S. Geminiano e S. Prospero, costituito con Accordo integrativo del 30 luglio 1976, con lo scopo di riconoscere una pensione integrativa a favore del personale della Banca;
  • impegni verso 14 ex dipendenti relativi al Fondo a prestazioni definite per il personale in quiescenza della ex Banca Popolare di Verona – Banco S. Geminiano e S. Prospero, disciplinato dallo Statuto – Regolamento di cui alle intese collettive in vigore dal 1° gennaio 1999, con lo scopo di fornire una pensione integrativa a quella dell'Assicurazione Generale Obbligatoria al personale della Banca;
  • impegni verso 108 beneficiari dell'ex Credito Bergamasco per l'erogazione delle prestazioni pensionistiche definite da accordi aziendali stipulati a suo tempo con le Rappresentanze Sindacali Aziendali (T.I.A. - Trattamento Integrativo Aziendale).

b) Altri Fondi ex Gruppo Banco Popolare

  • impegni verso 4 ex dirigenti relativi al Fondo Integrativo delle prestazioni INPS per l'Assicurazione Obbligatoria di Invalidità, Vecchiaia e Superstiti per i dirigenti in quiescenza della ex Banca S. Geminiano e S. Prospero, costituito con l'accordo aziendale del 10 ottobre 1996 con lo scopo di fornire una pensione aggiuntiva a quella dell'Assicurazione Generale Obbligatoria a favore dei propri dipendenti;
  • impegni verso 3 ex dirigenti relativi al Fondo Integrativo delle prestazioni INPS per l'Assicurazione Obbligatoria di Invalidità, Vecchiaia e Superstiti per i dirigenti in quiescenza della ex Banca Popolare di Verona, costituito con Accordo integrativo del 30 luglio 1976 con lo scopo di riconoscere una pensione integrativa a favore del personale della Banca;

  • impegni verso 191 pensionati prima del 1° gennaio 1988, relativi agli assegni perequativi a favore del personale in quiescenza della ex Banca Popolare di Verona e Novara e verso un ex dirigente;
  • impegni verso dipendenti e pensionati dell'ex Credito Bergamasco: rappresenta il valore degli impegni nei confronti di 3 ex dipendenti, percettori di un trattamento previdenziale previsto da un accordo aziendale del 10 ottobre 1996 e di liberalità aziendale deliberate dal Consiglio di Amministrazione del 29 aprile 1985.

c) Fondi ex Gruppo Banca Popolare di Milano

• Fondo pensioni ex Banca Popolare di Bologna e Ferrara

Si tratta di un fondo a benefici definiti legato all'impegno assunto dall'incorporata ex Banca Popolare di Bologna e Ferrara di erogare a tutti i dipendenti in quiescenza al 31 dicembre 1995 una pensione definita, allineata a quella del pari grado in servizio. Alla data di bilancio i beneficiari delle prestazioni sono 86;

  • Fondo pensioni ex Banca Agricola Milanese Rappresenta l'impegno assunto dall'incorporata ex Banca Agricola Milanese di erogare una pensione integrativa ai dipendenti in quiescenza al 31 dicembre 1972. Alla data di bilancio i beneficiari delle prestazioni sono 2;
  • Trattamento previdenziale integrativo della ex Banca Popolare di Milano

In applicazione del regolamento del Trattamento previdenziale integrativo l'impegno consiste: nel riconoscimento di una pensione integrativa agli ex dipendenti in quiescenza la cui pensione INPS sia inferiore ad una percentuale predefinita dello stipendio del pari grado in servizio (cosiddetti dipendenti in quiescenza integrati); ovvero, nel caso in cui la pensione INPS sia superiore alla suddetta percentuale, nel pagamento a tutti i pensionati del 50% di una mensilità tabellare ai valori congelati al 31 dicembre 1991. I suddetti benefici non sono riconosciuti ai dipendenti entrati in servizio dopo il 28 aprile 1993 e a quelli assunti nell'ambito di operazioni di incorporazione. Alla data di bilancio i beneficiari delle prestazioni sono 4.964;

• Fondo Pensioni ex Cassa di Risparmio di Alessandria Si tratta di un fondo a prestazioni definite senza personalità giuridica e autonomia patrimoniale, integrativo (sostitutivo solo per talune particolari situazioni) al trattamento pensionistico INPS. Il collettivo degli iscritti al Fondo risulta composto unicamente da pensionati ex dipendenti o loro superstiti. Alla data di bilancio i beneficiari delle prestazioni sono 213.

Figura inoltre tra i fondi interni la passività relativa al S.I.PRE. per 0,2 milioni.

I rendiconti dei fondi interni di Banco BPM sono riportati in allegato al bilancio separato della Capogruppo.

2. Variazioni nell'esercizio delle passività (attività) nette a benefici definiti e dei diritti di rimborso

31/12/2021
A. Esistenze iniziali 133.654
B. Aumenti 9.043
B.1 Costo previdenziale relativo alle prestazioni di lavoro (CSC) 371
B.2 Oneri finanziari dovuti al passare del tempo (36)
B.3 Altre perdite attuariali 8.695
B.4 Perdite dovute a modifiche del tasso di sconto -
B.5 Altre variazioni in aumento 13
C. Diminuzioni (17.818)
C.1 Utilizzo nell'esercizio (12.156)
C.2 Utili dovuti a modifiche del tasso di sconto (4.389)
C.3 Altri utili attuariali (1.271)
C.4 Altre variazioni in diminuzione (2)
D. Rimanenze finali 124.879

Le perdite nette attuariali ammontano complessivamente a 3,0 milioni e sono imputabili ai seguenti effetti:

  • alla modifica del tasso di inflazione, che ha comportato una perdita attuariale pari a 7,0 milioni inserito nella voce B.3 "Altre perdite attuariali";
  • alla modifica del tasso di sconto, come illustrato nella precedente Sezione 9 "Trattamento di fine rapporto del personale" che ha comportato un utile attuariale pari a 4,4 milioni corrispondente alla sottovoce C.2 "Utili dovuti a modifiche del tasso di sconto";
  • alle altre ipotesi attuariali che hanno determinato una perdita netta 0,4 milioni rilevato per 1,7 milioni nella sottovoce B.3 "Altre perdite attuariali" e per 1,3 milioni nella sottovoce C.3 "Altri utili attuariali".

3. Informativa sul fair value delle attività a servizio del piano

In base allo IAS 19 le attività a servizio del piano sono quelle detenute da un'entità (un fondo) giuridicamente distinta dall'entità che redige il bilancio (fondo esterno) e che possono essere utilizzate esclusivamente per pagare o accantonare i benefici per i dipendenti e che non sono quindi disponibili per i creditori dell'entità che redige il bilancio. In base a tale definizione, al 31 dicembre 2021, così come al 31 dicembre 2020, non sono presenti attività a servizio dei piani.

Per completezza si segnala che esistono alcune polizze assicurative, classificate nella voce 20 c) "Attività finanziarie valutate al fair value con impatto a conto economico – Altre attività finanziarie obbligatoriamente valutate al fair value", aventi l'obiettivo di costituire la provvista necessaria per fronteggiare gli indennizzi dei piani stipulati a favore di alcuni dirigenti (denominato "piano S.I.PRE."), il cui fair value, al 31 dicembre 2021, ammonta complessivamente a 0,2 milioni.

4. Descrizione delle principali ipotesi attuariali

Si riportano di seguito le ipotesi attuariali (demografiche, finanziarie ed economiche) utilizzate per i principali fondi.

Principali ipotesi demografiche ed attuariali utilizzati per la valutazione dei Fondi di Quiescenza
Ipotesi demografiche (2021-2020)
Probabilità di decesso dei pensionati e degli attivi IPS55 con Age.-Shifting Base demografica per le assicurazioni di
rendita.
Ipotesi finanziarie (2021-2020)
Tasso annuo di attualizzazione media ponderata dei tassi della curva Eur Composite AA (*):
2021: da 0,14% a 0,535 a seconda del piano
2020: da -0,17% a 0,05% a seconda del piano
Tasso annuo di inflazione media ponderata dei tassi della curva europea Zero-Coupon Inflation
Indexed Swap (**):
2021: 2,30%
2020: 1,10%

(*) Media ponderata dei tassi della curva Eur Composite AA alla data di riferimento, utilizzando come pesi i rapporti tra l'importo pagato e anticipato per ciascuna scadenza e l'importo totale da pagare e anticipare fino all'estinzione della popolazione considerata;

(**) Tasso medio ponderato ricavato come media ponderata dei tassi della curva europea Zero-Coupon Inflation-Indexed Swap alla data di riferimento, utilizzando come pesi i rapporti tra l'importo pagato e anticipato per ciascuna scadenza e l'importo totale da pagare e anticipare fino all'estinzione della popolazione considerata (con riferimento a tutte le Società del Gruppo Banco BPM).

5. Informazioni su importo, tempistica e incertezza dei flussi finanziari

Come richiesto dallo IAS 19, si è provveduto a condurre un'analisi di sensitività dell'obbligazione relativa al trattamento di fine rapporto nell'ipotesi di aumentare o diminuire il tasso di attualizzazione e il tasso di inflazione di 50 punti base. L'analisi è finalizzata a mostrare di quanto varierebbe la passività di bilancio in relazione alle oscillazioni ragionevolmente possibili di tali ipotesi attuariali.

Variazione fondi a
prestazione definita
in termini assoluti (*)
Variazione fondi a
prestazione definita
in termini percentuali
tasso attualizzazione +0,5% (4.668) (3,74%)
tasso attualizzazione -0,5% 5.033 4,03%
tasso di inflazione +0,50% 3.034 2,43%
tasso di inflazione – 0,50% (2.887) (2,31%)

(*) gli importi tra parentesi indicano un decremento del fondo

6. Piani relativi a più datori di lavoro

Non vi sono piani della specie in essere.

  1. Piani a benefici definiti che condividono i rischi tra entità sotto controllo comune

Non vi sono piani della specie in essere.

10.6 Fondi per rischi ed oneri – altri fondi

10.6.1 Altri fondi per rischi ed oneri - controversie legali e fiscali

Il Gruppo opera in un contesto legale e normativo che lo espone ad una vasta tipologia di vertenze legali, connesse, ad esempio, alle condizioni praticate alla propria clientela, alla natura ed alle caratteristiche dei prodotti e dei servizi finanziari prestati, alle irregolarità amministrative, alle revocatorie fallimentari, alle liti giuslavoristiche. Il Banco BPM, le società dalla cui fusione per unione il Gruppo ha avuto origine, le società controllate incorporate e le società controllate sono state inoltre oggetto di varie attività di verifica da parte dell'Amministrazione Finanziaria. Tali attività hanno riguardato la determinazione dei redditi imponibili dichiarati ai fini delle imposte sui redditi, dell'IVA, dell'imposta di registro e più in generale le modalità di applicazione della normativa fiscale tempo per tempo vigente. Come conseguenza di tali attività di controllo il Gruppo Banco BPM è coinvolto in alcuni contenziosi.

Le vertenze legali e fiscali sono oggetto di specifica analisi da parte del Gruppo, al fine di identificare quelle per la cui definizione si ritiene sia probabile l'impiego di risorse atte a produrre benefici economici e conseguentemente si rende necessario la rilevazione di accantonamenti, dal resto delle "passività potenziali". Sono definite "passività potenziali" a fronte delle quali non sono rilevati accantonamenti le vertenze alle quali corrispondono:

  • i) obbligazioni possibili, in quanto deve ancora essere confermato se l'entità abbia un'obbligazione attuale che può portare all'impiego di risorse atte a produrre benefici economici;
  • ii) obbligazioni effettive che tuttavia non soddisfano le condizioni per la rilevazione previste dallo IAS 37 (perché non è probabile che sarà necessario l'impiego di risorse atte a produrre benefici economici per adempiere all'obbligazione, oppure perché non può essere effettuata una stima sufficientemente attendibile dell'ammontare dell'obbligazione).

Si precisa che le informazioni di seguito fornite riguardanti le pretese connesse alle principali vertenze rappresentano la massima esposizione al rischio, a prescindere dal giudizio espresso dal Gruppo in merito al relativo grado di soccombenza. Per alcune di tali vertenze, il Gruppo reputa che vi siano limitati profili di rischio e quindi, trattandosi di passività potenziali, non ha effettuato alcun accantonamento.

Per le vertenze rispetto alle quali si ritiene che l'entità abbia un'obbligazione attuale che può portare all'impiego di risorse atte a produrre benefici economici, l'informativa sull'ammontare dello stanziamento a fondi rischi ed oneri non viene fornita per singola vertenza al fine di non recare pregiudizio al Gruppo nell'evoluzione del contenzioso con la controparte, per via giudiziale o transattiva. E' in ogni caso fornito l'ammontare complessivo degli stanziamenti distinto per tipologia di contenzioso laddove le vertenze siano raggruppabili in categorie aventi natura simile. Come indicato nel paragrafo "Politiche contabili rilevanti ed incertezze sull'utilizzo di stime nella predisposizione del bilancio consolidato", cui si fa rinvio, la complessità delle situazioni e delle operazioni societarie che sono alla base dei contenziosi implicano significativi elementi di giudizio che possono interessare sia l'an, sia il quantum e relativi tempi di manifestazione della passività. Al riguardo, per quanto le stime condotte dal Gruppo siano ritenute attendibili e conformi ai dettami dei principi contabili di riferimento, non si può quindi escludere che gli oneri che emergeranno dalla definizione delle vertenze possano rivelarsi diversi, anche per importi significativi, rispetto a quelli accantonati.

I fondi accantonati a fronte del complesso delle controversie legali e fiscali in essere, comprensive delle vertenze collegate ad azioni revocatorie, ammontano a 99,4 milioni.

Vertenze legali con la clientela

La numerosità delle vertenze impedisce di fornire un elenco dettagliato delle medesime mentre la loro eterogeneità rende estremamente difficoltoso, se non impossibile, effettuare raggruppamenti di tipologie aventi natura simile.

Si precisa che il contenzioso BM 124 S.r.l., descritto nella Relazione finanziaria annuale dello scorso esercizio, non è più oggetto di informativa nella presente Relazione in quanto il rischio è stato classificato come remoto.

Tale vertenza era stata avviata in data 15 dicembre 2020 dalla società BM 124 S.r.l., che aveva citato in giudizio Banco BPM, unitamente ad altri 18 soggetti (tra cui sette istituti di credito), per ottenere la condanna in via solidale al pagamento di 37,5 milioni (pari alle maggiori perdite registrate) o in subordine di 22,9 milioni (pari al totale delle operazioni pregiudizievoli, di cui 9,2 milioni riferibili a Banco BPM) a titolo di risarcimento per i danni asseritamente determinati dalla abusiva concessione del credito.

Di seguito viene fornita una breve descrizione delle principali controversie legali in essere al 31 dicembre 2021 la cui definizione si ritiene possa comportare un probabile o possibile utilizzo di risorse finanziarie.

  • Il 10 luglio 2019 un cliente, unitamente ad alcuni suoi familiari, ha citato in giudizio Banco BPM per l'ottenimento di un complessivo risarcimento danni di circa 21 milioni per aver consentito ad un procuratore/delegato del cliente medesimo di compiere una serie di operazioni non autorizzate su diversi rapporti di conto corrente e dossier titoli. Con sentenza del 31 dicembre 2020 il Tribunale di Milano ha rigettato tutte le domande avversarie. La sentenza è stata appellata dalle controparti che hanno contestualmente ridotto le pretese a circa 11,8 milioni.
  • Il 18 luglio 2019 gli eredi di un cliente hanno citato in giudizio Banco BPM per chiedere l'annullamento di alcune operazioni, in massima parte di natura finanziaria, che sarebbero state effettuate su conti intestati al cliente senza autorizzazione e in violazione della normativa Mifid. Le controparti hanno richiesto la condanna della Banca alla restituzione di un importo complessivo di circa 37 milioni. La causa pende dinanzi il Tribunale di Milano.
  • Il 28 ottobre 2019 la Società Cooperativa Agricola Centro Lazio ha citato in giudizio Banco BPM per far accertare la responsabilità della Banca che, in base alla ricostruzione avversaria, avrebbe preteso, nell'ambito dell'erogazione di alcuni finanziamenti agrari, garanzie in eccesso, messo in ammortamento prima del tempo uno dei finanziamenti concessi e costretto la stessa società a cessare il funzionamento del proprio impianto. La controparte ha avanzato inoltre richieste risarcitorie per 40 milioni relativamente a pretesi danni subiti per l'asserita incauta condotta negoziale posta in essere e ha chiesto la dichiarazione di nullità dei contratti di finanziamento e delle ipoteche correlate. La causa pende dinanzi il Tribunale di Milano a seguito della dichiarata incompetenza territoriale del Tribunale di Latina inizialmente adito da controparte.
  • Il 4 febbraio 2020 la società Malenco S.r.l. ha citato in giudizio Banco BPM, unitamente ad un'altra Banca capofila delle operazioni in pool, in merito alla concessione di finanziamenti per la realizzazione e ultimazione di un complesso immobiliare. La società ha richiesto l'accertamento della nullità dei mutui per presunto superamento del tasso soglia usura e della nullità dei contratti derivati sottoscritti a copertura delle operazioni di finanziamento accordate, con richiesta di condanna di Banco BPM a pagare la somma di 31 milioni di cui 10 milioni in solido con l'altra Banca. La causa pende dinanzi il Tribunale di Roma.
  • Il 20 dicembre 2019 Banco BPM è stato citato, unitamente ad un pool di banche, dalla curatela della società Privilege Yard per presunta abusiva erogazione di credito che, secondo controparte, sarebbe stato concesso sulla base di un piano aziendale definito improbabile, per un'evidente incapacità di restituzione del finanziamento, ed in assenza di idonee garanzie. La curatela ha richiesto di accertare la responsabilità degli istituti di credito per concorso nella mala gestio degli amministratori della Privilege Yard con condanna, in via solidale, al pagamento a titolo di risarcimento del danno di circa 97 milioni (quota Banco BPM 27 milioni). La causa pende in fase iniziale dinanzi il Tribunale di Roma. All'udienza del 19 aprile 2021 il Giudice ha fissato l'udienza di precisazione delle conclusioni al 10 maggio 2022.
  • La controllata Partecipazioni Italiane in liquidazione, in qualità di ex proprietaria di un terreno ubicato in Pavia che era il sito industriale della ex Necchi S.p.A. (che ha cessato le attività produttive ormai da molti anni), risulta oggetto di un'ordinanza della Provincia di Pavia in virtù della quale le è richiesto, a titolo di responsabile "storico" e congiuntamente ad altro soggetto, di provvedere alle opere di bonifica e messa in sicurezza della suddetta area, già da molti anni di proprietà di terzi estranei al Gruppo Banco BPM.

Il TAR Lombardia ha respinto il ricorso della controllata contro l'ordinanza provinciale; pende il giudizio d'impugnazione dinanzi il Consiglio di Stato per il quale non risulta ancora fissata la pubblica udienza di merito.

Nell'ambito del parallelo procedimento ambientale, sia alcune delle attuali proprietarie delle varie porzioni del sito ex Necchi, sia Partecipazioni Italiane hanno presentato autonomi piani di caratterizzazione dell'area. Considerate le diverse posizioni delle parti ne è scaturito un nuovo procedimento amministrativo attualmente pendente dinanzi al TAR Lombardia che vede coinvolti anche il Comune di Pavia, la Provincia di Pavia e l'Agenzia Regionale per la Protezione Ambiente Lombardia e per il quale non è ancora stata fissata la pubblica udienza di merito. Al 31 dicembre 2021, con riferimento

ad una delle porzioni del sito, la controllata ha effettuato un accantonamento a fondi rischi ed oneri per un importo di 1,7 milioni sulla base della ragionevole stima degli oneri a suo carico; per le altre tre zone in cui è suddiviso il sito, in considerazione del persistere dell'indeterminatezza degli interventi da eseguire, non risulta possibile stimare attendibilmente gli eventuali oneri a carico della partecipata, neppure all'interno di un range di una certa ampiezza.

Alla luce dell'esistenza di esiti favorevoli riscontrati nei primi gradi di giudizio e/o dell'esistenza di validi e fondati motivi per contrastare le pretese avanzate dagli attori nell'ambito dei procedimenti giudiziali avviati, le pretese classificate come possibili ma non probabili ammontano complessivamente a 396,3 milioni.

Le pretese classificate come probabili ammontano complessivamente a 244,3 milioni a fronte delle quali risultano stanziati nella voce Fondi per rischi e oneri 60,2 milioni.

Revocatorie, cause avviate a fronte di crediti in sofferenza

La numerosità delle vertenze impedisce di fornire un elenco dettagliato delle medesime mentre la loro eterogeneità rende estremamente difficoltoso se non impossibile effettuare raggruppamenti di tipologie aventi natura simile.

Si informa che la vertenza avviata da Tecnogas S.p.A., con la quale veniva richiesta alla Banca la restituzione di somme per 11,2 milioni, è stata definita con sentenza favorevole alla Banca e rigetto integrale delle contestazioni di controparte. La sentenza non è stata appellata ed è passata in giudicato in data 16 luglio 2021.

Di seguito viene fornita una breve descrizione delle principali controversie legali in essere al 31 dicembre 2021 la cui definizione si ritiene possa comportare un probabile o possibile utilizzo di risorse finanziarie.

  • CE.DI.SISA Centro Nord S.p.A. (in liquidazione) La Banca in data 5 agosto 2020 è stata citata per azione di responsabilità nei confronti di Amministratori, Sindaci, Società di revisione, consulenti della società fallita ed Istituti di credito che abbiano concorso con l'Organo Amministrativo nell'aggravamento del passivo. La Banca, che non ha mai concesso finanziamenti ma operava attraverso anticipazioni di fatture, ha preliminarmente eccepito la prescrizione temporale per la domanda formulata. Il petitum complessivo, nei confronti di tutte le banche, è pari a 120 milioni. L'udienza di trattazione è fissata per il 16 marzo 2022.
  • Presidenza del Consiglio dei Ministri/Democratici di Sinistra: a seguito di ricorso per decreto ingiuntivo richiesto nei confronti dei Democratici di Sinistra (credito a sofferenza) e della Presidenza del Consiglio dei Ministri (garanti dei Democratici di Sinistra in forza di fidejussione) per 3 finanziamenti in pool (di cui uno con capofila Efibanca e gli altri due partecipati) per complessivi 26,5 milioni è stata presentata nel 2015 opposizione a decreto ingiuntivo; il primo ed il secondo grado del giudizio sono stati favorevoli alle Banche, con contestuale rigetto delle opposizioni a decreto ingiuntivo. La sentenza di appello non è stata impugnata con ricorso in Cassazione dalle parti ma, per la sezione di Barletta dei Democratici di Sinistra, il giudizio è ancora pendente con fissazione della prossima udienza al 6 marzo 2023.
  • La Redenta Società Cooperativa Agricola La Banca è stata citata in data 4 settembre 2018 per azione di responsabilità insieme agli Amministratori, Sindaci ed altri 6 istituti di credito che avrebbero concorso nell'aggravamento del passivo. Il petitum complessivo, riferito a tutte le banche, è pari a 20 milioni. Il giudizio di primo grado si è concluso con sentenza favorevole alla Banca ed il rigetto delle domande attoree. La sentenza è stata appellata da controparte.
  • Ecorecuperi S.r.l. in liquidazione Nell'agosto 2014 la Banca è stata citata unitamente ad altre 4 banche ed agli Amministratori per responsabilità contrattuale e risarcimento danno a favore della Curatela per 17,8 milioni (pari al totale del passivo fallimentare) a causa affidamenti concessi. Il primo ed il secondo grado del giudizio sono stati favorevoli alle Banche, con contestuale rigetto delle domande attoree; la sentenza di appello è stata impugnata con Ricorso in Cassazione.
  • Compagnia Finanza e Servizi (Co.fi.se.) S.r.l., Tabellini Paolo La Banca in data 8 novembre 2016 è stata citata, unitamente ad Alba Leasing, per responsabilità contrattuale, causazione e aggravamento del danno subito dalla società per complessivi 15 milioni. Il giudizio di primo grado si è concluso con sentenza favorevole alla Banca, con il rigetto delle domande attoree. La sentenza è stata appellata da controparte.

Alla luce dell'esistenza di esiti favorevoli riscontrati nei primi gradi di giudizio e/o dell'esistenza di validi e fondati motivi per contrastare le pretese avanzate dagli attori nell'ambito dei procedimenti giudiziali avviati, le pretese classificate come possibili ma non probabili ammontano complessivamente a 28,8 milioni.

Le pretese classificate come probabili ammontano complessivamente a 25,7 milioni a fronte delle quali risultano stanziati nella voce Fondi per rischi e oneri 6,6 milioni.

Vertenze fiscali

L'ammontare complessivo delle pretese avanzate dall'Amministrazione Finanziaria nell'ambito dei contenziosi fiscali avviati che interessano il Banco BPM e le proprie società controllate alla data del 31 dicembre 2021 è pari a 225,0 milioni1 (alla data del 31 dicembre 2020 le pretese ammontavano a 222,7 milioni).

Dettaglio dei contenziosi in essere al 31 dicembre 2021

I principali contenziosi fiscali in essere alla data del 31 dicembre 2021 (pretese maggiori o uguali a 1 milione) sono i seguenti:

  • Banco BPM (ex Banca Popolare di Verona e Novara Soc. Coop.) cartella di pagamento riguardante l'imposta IRAP versata alla Regione Veneto per l'esercizio 2006. La pretesa si riferisce all'applicazione al valore della produzione netta derivante dall'attività esercitata in Veneto ed in Toscana dell'aliquota ordinaria del 4,25% anziché nella misura maggiorata del 5,25% ed ammonta complessivamente a 7,1 milioni. La cartella di pagamento è stata impugnata. La Commissione Tributaria Provinciale ha parzialmente accolto il ricorso dichiarando non dovute le sanzioni irrogate. La Commissione Tributaria Regionale ha confermato la sentenza di primo grado, annullando altresì la pretesa fiscale relativa alla maggiorazione IRAP riferita alla Regione Toscana. E' pendente il ricorso presentato alla Corte di Cassazione. Si ritiene che la definizione della vertenza possa comportare l'effettivo impiego di risorse economiche per 5,6 milioni. Tale importo è coperto da uno specifico accantonamento mentre la differenza è classificata come una passività potenziale a fronte della quale non vi sono accantonamenti iscritti in bilancio.
  • Banca Akros atto di contestazione notificato a dicembre 2021 relativo ad una asserita violazione degli obblighi di trasmissione all'Agenzia delle Entrate previsti dall'articolo 1, del DL 167 del 1990 con applicazione della sanzione minima prevista dall'art. 5, comma 1, per un ammontare di 2,3 milioni. Si sono presentate memorie difensive.
  • Banco BPM (ex Banca Popolare Italiana Soc. Coop.) avvisi di accertamento relativi al periodo d'imposta 2005 riguardanti la pretesa indeducibilità ai fini IRES ed IRAP di costi e rettifiche di valore su crediti ritenuti riconducibili a fatti o atti qualificabili come reato (si tratta dei reati di false comunicazioni sociali, ostacolo alla vigilanza e turbativa di mercato contestati alla Banca Popolare Italiana in relazione al tentativo di scalata a Banca Antonveneta). Le pretese ammontano a 199,8 milioni (interessi ed aggi esattoriali compresi). Con separate sentenze depositate in data 15 ottobre 2014, n. 8.562 (IRES) e n. 8561 (IRAP), la Commissione Tributaria Provinciale di Milano, Sezione 22, ha integralmente rigettato i ricorsi presentati dalla Banca, seppur non motivando in alcun modo le ragioni poste a fondamento della conferma della pretesa fiscale. La predetta sentenza è stata appellata avanti la Commissione Tributaria Regionale della Lombardia. In data 6 maggio 2015 si è tenuta la discussione avanti la Commissione Tributaria Regionale di Milano, sezione 2, degli appelli depositati il 3 febbraio 2015. La Commissione, con sentenza n. 670 depositata in data 19 maggio 2015, anch'essa priva di adeguata motivazione, ha rigettato gli appelli riuniti presentati e confermato le sentenze impugnate. E' stato presentato ricorso alla Corte di Cassazione che è tuttora pendente.

Agli avvisi illustrati ha fatto seguito il 22 dicembre 2014 la notifica di ulteriori avvisi di accertamento in relazione al processo verbale di constatazione del 30 giugno 2011 per i periodi d'imposta 2006 - 2009. Anche le pretese contenute in questi avvisi riguardano la asserita indeducibilità ai fini IRES ed IRAP dei costi ritenuti riconducibili a fatti o atti qualificabili come reato. Si tratta in particolare delle rettifiche di valore su crediti già oggetto di contestazione con riferimento all'esercizio 2005. Tali rettifiche di valore, ancorché rilevate da Banca Popolare Italiana nel proprio bilancio relativo all'esercizio 2005, risultavano deducibili in quote costanti nei 18 esercizi successivi ai sensi della versione allora vigente dell'art. 106, terzo comma, D.P.R. 22 dicembre 1986, n. 917. Gli avvisi di accertamento notificati contestano pertanto la pretesa indeducibilità delle quote delle suddette rettifiche su crediti dedotte negli esercizi 2006, 2007, 2008 e 2009. Le pretese ammontano complessivamente a 15,8 milioni. E' stato presentato ricorso alla Commissione Tributaria Provinciale. La Commissione ha sospeso il procedimento sino al passaggio in giudicato della sentenza della Corte di Cassazione sugli avvisi di accertamento relativi all'esercizio 2005,

1 Si ricorda che tale importo non include i contenziosi di importo unitario non significativo principalmente costituiti da tributi locali. Si precisa inoltre che, ad eccezione degli accertamenti relativi all'esercizio 2005 dell'ex Banca Popolare Italiana e delle passività classificate come probabili, la stima delle passività potenziali relative agli avvisi di accertamento non include gli eventuali interessi da corrispondere in caso di soccombenza. La stima delle passività potenziali relative ai processi verbali di constatazione notificati o in fase di notifica diverse da quelle classificate come probabili non include né gli interessi né le sanzioni.

di cui al punto precedente. Le pretese illustrate, che ammontano complessivamente a 215,6 milioni, sono state oggetto di attenta valutazione da parte della Banca anche alla luce dell'esito sfavorevole dei primi due gradi di giudizio. Al riguardo va in primo luogo evidenziato che, nei paralleli procedimenti penali avviati nei confronti dei firmatari delle dichiarazioni dei redditi per il reato di infedele dichiarazione (reato fondato sulle medesime contestazioni contenute negli avvisi di accertamento in esame), il giudice ha emesso sentenza di assoluzione degli imputati "perché il fatto non sussiste". Ancorché i procedimenti penali siano indipendenti rispetto alle vertenze amministrative, che quindi potrebbero terminare con un esito diverso, si evidenzia che, nel dispositivo della sentenza, il giudice penale ha motivato la propria decisione con argomentazioni analoghe a quelle formulate dalla Banca a propria difesa nei ricorsi presentati nell'ambito dei procedimenti amministrativi oggetto di illustrazione. Inoltre, dall'esame del dispositivo e del contenuto della sentenza della Commissione Tributaria Regionale, è stato riscontrato che la decisione della medesima sugli aspetti di merito non contiene alcuna specifica motivazione e si basa su un mero rimando alle tesi dell'Agenzia, senza alcuna espressa indicazione delle ragioni del mancato accoglimento delle puntuali argomentazioni sviluppate dal Banco Popolare a supporto del proprio ricorso. Alla luce di tali analisi e considerazioni, ritenendo la sentenza fondatamente impugnabile potendo di fatto riproporre in giudizio tutte le argomentazioni difensive riguardanti gli aspetti di legittimità non considerate dai giudici di primo e secondo grado, in data 18 dicembre 2015 è stato presentato il già citato ricorso alla Suprema Corte.

Le approfondite analisi della vicenda svolte con il supporto dei consulenti incaricati della predisposizione del ricorso, nonché gli ulteriori pareri richiesti ad altri autorevoli esperti della materia, hanno confermato il convincimento che la pretesa dell'Agenzia delle Entrate sia illegittima e che rimane immutata la possibilità di riuscire a vedere finalmente considerate e condivise le argomentazioni difensive nel giudizio avanti alla Suprema Corte. Le medesime analisi hanno condotto il Consiglio di Amministrazione a confermare la classificazione della pretesa come una passività potenziale essendo il rischio di soccombenza possibile ma non probabile. Alla luce delle valutazioni condotte nessun accantonamento risulta stanziato a fronte delle suddette passività potenziali nel bilancio al 31 dicembre 2021.

Attività di verifica in corso al 31 dicembre 2021

Il 5 dicembre 2019, nell'ambito di una verifica fiscale più ampia avente per oggetto una società terza esterna al Gruppo Banco BPM, è stato avviato dalla Guardia di Finanza un controllo ai fini delle imposte dirette e dell'IVA per l'anno di imposta 2017 del Banco BPM. L'attività di verifica è stata sospesa in relazione alla situazione emergenziale connessa al Coronavirus.

Il 2 marzo 2020 l'Agenzia delle Entrate – Direzione Regionale della Lombardia aveva informato, in conformità ai principi previsti dallo Statuto del Contribuente, di voler iniziare una verifica fiscale ai fini delle imposte IRES, IRAP, IVA e degli obblighi di sostituto d'imposta avente per oggetto l'anno 2016 della controllata Banca Aletti. Con successiva comunicazione del 6 marzo l'Agenzia ha deciso di rinviare l'apertura della verifica a data da definire in relazione alla situazione emergenziale connessa al Coronavirus.

10.6.2 Altri fondi per rischi ed oneri – oneri per il personale

Ammontano al 31 dicembre 2021 a 382,6 milioni e comprendono l'importo di 228,7 milioni (pari originariamente a 257,0 milioni) stanziato a fronte degli oneri previsti per il ricorso alle prestazioni straordinarie del Fondo di Solidarietà e per incentivi all'esodo a seguito degli accordi raggiunti con le organizzazioni sindacali comunicati al mercato il 30 dicembre 2020, che prevedono l'accompagnamento alla pensione su base volontaria di oltre 1.600 risorse, delle quali circa 1.300 già uscite alla data del 31 dicembre 2021.

Sono inoltre ricompresi gli oneri residui da sostenere per finanziare il Fondo di Solidarietà di settore a fronte dei piani di agevolazione all'esodo del personale attivati nei precedenti esercizi e la stima dell'onere derivante dalla prevedibile corresponsione di retribuzioni variabili in conformità a quanto previsto dai sistemi di incentivazione del Gruppo.

10.6.3 Altri fondi per rischi ed oneri – altri

Tale categoria residuale di fondi rischi ammonta a complessivi 138,6 milioni e comprende principalmente gli stanziamenti a fronte delle seguenti passività:

  • a) rischi connessi a vertenze e reclami sia pendenti che attesi legati all'operatività con la clientela e a possibili evoluzioni interpretative di talune norme regolamentanti l'attività bancaria (67,9 milioni);
  • b) stima dei probabili rimborsi di commissioni conseguenti ad eventuali estinzioni anticipate di polizze assicurative da parte della clientela (20,6 milioni);
  • c) rischi connessi ad impegni assunti nell'ambito degli accordi di partnership e garanzie concesse a fronte di cessioni di partecipazioni o altre attività o gruppi di attività (12,5 milioni);
  • d) rischi connessi a garanzie rilasciate a fronte delle cessioni di crediti deteriorati già perfezionate alla data del 31 dicembre 2021 (17,1 milioni).

La categoria a) si riferisce l'accantonamento a fronte dei rischi residui connessi all'attività di segnalazione della clientela interessata all'acquisto di diamanti alla società specializzata Intermarket Diamond Business S.p.A. ("IDB"). Tale attività di segnalazione è stata effettuata per la quasi totalità negli anni dal 2003 al 2016 e quindi anteriormente alla fusione da cui il Banco BPM ha avuto origine. L'attività era stata infatti sospesa fin dai primi mesi del 2017 e poi definitivamente interrotta.

In relazione a tale operatività risulta inoltre incardinato un procedimento penale presso la Procura di Milano nell'ambito del quale, in data 19 febbraio 2019, la Procura di Milano ha notificato alla Banca (i) un decreto di sequestro preventivo per complessivi 84,6 milioni e (ii) un'informazione di garanzia a Banco BPM e Banca Aletti ai sensi del D.Lgs. 231/2001 per illecito amministrativo per i reati presupposto di autoriciclaggio e a Banco BPM per l'ipotesi di ostacolo all'esercizio delle funzioni delle autorità pubbliche di vigilanza. Nell'avviso di chiusura delle indagini preliminari la Procura ha inoltre contestato ad alcuni ex manager e dipendenti del Gruppo il reato di truffa aggravata, autoriciclaggio, ostacolo all'esercizio delle funzioni delle autorità pubbliche di vigilanza e corruzione tra privati. Nel mese di febbraio 2021 è stata depositata la richiesta di rinvio a giudizio dei soggetti imputati per i vari reati contestati, inclusi gli illeciti amministrativi ex D.Lgs. 231/2001 nei confronti di Banco BPM e di Banca Aletti. In esito all'udienza preliminare del 21 gennaio 2022 il Giudice ha stabilito la competenza territoriale della Procura di Verona per il filone del procedimento che coinvolge gli ex manager e dipendenti del Gruppo in relazione ai reati di truffa, autoriciclaggio e ostacolo all'esercizio delle funzioni delle autorità pubbliche di vigilanza. Il Tribunale di Milano resta competente soltanto per il reato di corruzione tra privati contestato ad un ex manager della banca e per le posizioni di Banco BPM e Banca Aletti quali enti imputati ex D.lgs 231/2001.

Tali vicende hanno determinato la ricezione di un elevato numero di reclami da parte della clientela del Gruppo coinvolta e l'avvio di contenziosi in sede civile. Al riguardo, anche in un'ottica di vicinanza alla clientela, il Gruppo ha posto in essere fin dagli scorsi esercizi un'ampia iniziativa di customer care che prevede un'analisi caso per caso degli elementi evidenziati dalla clientela nei propri reclami, finalizzata, se del caso, al perfezionamento di transazioni che prevedono il mantenimento della proprietà della pietra da parte del cliente unitamente all'erogazione di un ristoro economico da parte delle banche del Gruppo interessate. Inoltre, a seguito del fallimento di IDB, dichiarato a gennaio 2019, il Gruppo ha ulteriormente rafforzato i presidi di customer care prevedendo un servizio gratuito per l'assistenza ai clienti nella presentazione al fallimento delle richieste di restituzione delle pietre e, da ultimo, per l'attività di riconsegna dei diamanti ancora in custodia presso i caveau gestiti dal fallimento IDB ai clienti che abbiano già ricevuto autorizzazione dal Giudice Delegato. Alla data del 31 dicembre 2021 risultavano pervenuti oltre 24.000 reclami e oltre 1.100 contenziosi (in parte preceduti da reclamo), per un petitum complessivo di circa 716 milioni.

Alla stessa data, grazie all'attività di gestione delle posizioni e di customer care precedentemente illustrata, risultano essere stati definiti, mediante transazione o per effetto di sentenza definitiva, reclami e contenziosi per un petitum complessivo superiore a 593 milioni.

A fronte dei reclami e dei contenziosi, sia quelli non ancora definiti e quindi ancora pendenti che quelli potenziali stimati, nella sottovoce in oggetto risulta compreso lo specifico fondo posto a presidio delle suddette vertenze con la clientela ammontante a 67,9 milioni.

L'accantonamento complessivo effettuato nel corso degli esercizi a partire dal 2017 è risultato pari a 385,6 milioni, a fronte dei quali sono stati effettuati utilizzi per i rimborsi a favore della clientela per 317,7 milioni.

Al 31 dicembre 2020 il fondo ammontava a 126,7 milioni; nel corso del 2021 sono stati effettuati utilizzi a fonte dei rimborsi per 61,0 milioni ed è stato effettuato un ulteriore accantonamento di 2,2 milioni per tenere conto delle stime aggiornate relative al petitum complessivo atteso e alle percentuali di ristoro.

Come consentito dal paragrafo 92 del principio contabile internazionale di riferimento (IAS 37), l'informativa più sopra esposta non comprende le informazioni la cui fornitura potrebbe pregiudicare la posizione delle banche del Gruppo interessate (Banco BPM e Banca Aletti) nelle azioni di tutela della propria posizione terza rispetto alla vicenda e nelle vertenze in essere.

La voce b) rappresenta il fondo stanziato in applicazione di quanto previsto dal principio contabile IFRS 15 a fronte del rischio di dover restituire quota parte delle commissioni incassate a fronte del collocamento alla clientela di polizze assicurative nell'ipotesi in cui la clientela medesima decidesse di estinguere anticipatamente le suddette coperture assicurative.

La voce c) rappresenta il fondo stanziato a fronte dei rischi connessi a talune garanzie concesse alla controparte acquirente in occasione di cessioni di partecipazioni, attività e gruppi di attività già perfezionate e nell'ambito degli accordi di partnership siglati, come di seguito meglio precisato.

Al riguardo si evidenzia che, nell'ambito dei contratti stipulati in occasione della cessione di partecipazioni o rami d'azienda perfezionate in precedenti esercizi, nonché negli eventuali accordi di partnership ad essi correlati, sono previsti meccanismi di protezione e garanzia dell'investimento effettuato da parte delle controparti acquirenti. Nel dettaglio, tali meccanismi prevedono l'eventuale corresponsione di indennizzi a favore dell'acquirente/partner nell'ipotesi di mancato raggiungimento di determinati obiettivi commerciali, con la previsione di massimali, franchigie, periodi di grazia ed eccezioni a favore del Gruppo Banco BPM. Taluni meccanismi di protezione e garanzia dell'investimento permangono fino al termine delle partnership.

Di seguito è fornito un elenco delle principali operazioni perfezionate a fronte delle quali i contratti di cessione e/o i correlati accordi di partnership prevedono obblighi di pagamento di eventuali indennizzi a carico del Gruppo Banco BPM:

  • cessione perfezionata nell'esercizio 2017 della partecipazione di controllo in Aletti Gestielle SGR ad Anima Holding;
  • cessione perfezionata nell'esercizio 2018 dei contratti relativi alla gestione in delega degli attivi assicurativi collocati presso la rete del Gruppo Banco BPM ad Anima SGR;
  • cessione perfezionata nell'esercizio 2018 di una quota pari al 65% delle interessenze azionarie detenute nelle compagnie assicurative Popolare Vita ed Avipop Assicurazioni (oggi denominate rispettivamente Vera Vita e Vera Assicurazioni) alla Società Cattolica Assicurazioni;
  • cessione perfezionata nell'esercizio 2018 del ramo d'azienda relativo all'attività di banca depositaria a BNP Paribas Securities Services e conseguente rivisitazione degli obblighi stabiliti in occasione della cessione avvenuta nell'esercizio 2010 del ramo di banca depositaria dall'ex Banca Popolare di Milano alla medesima controparte acquirente;
  • cessione perfezionata nell'esercizio 2015 della controllata B.P. Luxembourg S.A. a Banque Havilland;
  • cessione perfezionata nell'esercizio 2011 della partecipazione pari all'81% del capitale di Bipiemme Vita a Covéa. Al riguardo si ricorda che nel corso dell'esercizio la Capogruppo ha ridefinito gli accordi della partnership con Covéa: si rimanda alla sezione 7 – Partecipazioni della presente Nota integrativa per l'informativa al riguardo.

Qualora sulla base degli obiettivi consuntivati e delle previsioni future relative all'evoluzione degli stessi si ritenga probabile l'erogazione di un indennizzo a favore della controparte acquirente, la stima della relativa passività è oggetto di stanziamento nell'ambito dei fondi rischi ed oneri in esame.

Con riferimento agli accordi con Cattolica Assicurazioni, nel corso dell'esercizio è stato concluso un importante accordo che ha rivisto i termini e le modalità di prosecuzione della partnership. Si rimanda alla sezione 7 - Partecipazioni della presente Nota integrativa per una più completa informativa relativa agli accordi di put e call option relativi al trasferimento delle quote partecipative. Per quanto riguarda i target collegati alla produzione, il nuovo accordo prevede la rinuncia ad ogni pretesa relativamente al periodo 2018-2020 ed introduce un nuovo sistema di penali e commissioni aggiuntive per il periodo intercorrente fra il 1° gennaio 2021 ed il trimestre precedente al trasferimento delle quote partecipative.

Dal momento che i prezzi di esercizio delle opzioni (descritti nella sezione 7 - Partecipazioni) sono stati calcolati tenendo in considerazione gli importi che - alla data di stipula dei nuovi accordi (marzo 2021) – sarebbero spettati a Cattolica, si ritiene che lo stanziamento di 38,5 milioni rilevato nel bilancio 2020 debba continuare ad essere mantenuto nel bilancio al 31 dicembre 2021.

Peraltro, tenuto conto che la somma di 26 milioni legata alla mancata cessione a Cattolica del 65% del capitale sociale di BPM Vita costituisce di fatto una passività certa, in sede di redazione del bilancio al 31 dicembre 2021 si è proceduto a rilevare un "debito" verso Cattolica, riclassificando l'ammontare dell'onere prevedibile già rilevato nel bilancio 2020 tra i fondi per rischi ed oneri; l'importo di 12,5 milioni rappresentante la stima della penale dovuta per il mancato raggiungimento dei target distributivi previsti dai precedenti accordi è stato mantenuto in quanto implicitamente incluso nei prezzi di esercizio delle nuove opzioni.

Per quanto riguarda gli impegni relativi ai nuovi target commerciali previsti dai nuovi accordi, alla data del 31 dicembre 2021 gli obiettivi sono ritenuti raggiungibili e conseguentemente non è prevedibile l'impiego di risorse finanziarie per il pagamento di penali/indennizzi.

La voce d) infine si riferisce all'importo stanziato a presidio dei probabili esborsi finanziari futuri per le garanzie concesse nell'ambito delle operazioni di cessione di crediti deteriorati perfezionate nel 2021 e nei precedenti esercizi.

Sezione 11 – Riserve tecniche – Voce 110

Il Gruppo non detiene partecipazioni in imprese di assicurazione incluse nel consolidamento.

Sezione 12 - Azioni rimborsabili – Voce 130

12.1 Azioni rimborsabili: composizione

Il Gruppo non detiene azioni rimborsabili né alla data di riferimento del bilancio, né al 31 dicembre 2020.

Sezione 13 - Patrimonio del Gruppo Voci 120, 130, 140, 150, 160, 170 e 180

13.1 "Capitale" e "Azioni proprie": composizione

Il capitale sociale al 31 dicembre 2021 risulta pari a 7.100 milioni ed è costituito da n. 1.515.182.126 azioni ordinarie sottoscritte ed interamente versate.

La voce "azioni proprie" è rappresentata da n. 3.569.511 azioni della Capogruppo, interamente detenute dalla stessa, per un controvalore di bilancio di 8,2 milioni.

13.2 Capitale – Numero azioni della capogruppo: variazioni annue

Ordinarie Altre
A. Azioni esistenti all'inizio dell'esercizio 1.515.182.126 -
- interamente liberate 1.515.182.126 -
- non interamente liberate - -
A.1 Azioni proprie (-) (6.125.659) -
A.2 Azioni in circolazione: esistenze iniziali 1.509.056.467 -
B. Aumenti 2.556.148 -
B.1 Nuove emissioni - -
a pagamento: - -
- operazioni di aggregazioni di imprese - -
- conversione di obbligazioni - -
- esercizio di warrant - -
- altre - -
a titolo gratuito: - -
- a favore dei dipendenti - -
- a favore degli amministratori - -
- altre - -
B.2 Vendita azioni proprie 2.556.148 -
B.3 Altre variazioni - -
C. Diminuzioni - -
C.1 Annullamento - -
C.2 Acquisto di azioni proprie - -
C.3 Operazioni di cessione di imprese - -
C.4 Altre variazioni - -
D. Azioni in circolazione: rimanenze finali 1.511.612.615 -
D.1 Azioni proprie (+) 3.569.511 -
D.2 Azioni esistenti alla fine dell'esercizio 1.515.182.126 -
- interamente liberate 1.515.182.126 -
- non interamente liberate - -

Nella voce B.2 figurano le azioni assegnate nel corso dell'esercizio ai dipendenti in attuazione delle politiche di remunerazione e incentivazione come dettagliato nella Parte I della Nota Integrativa.

13.3 Capitale: altre informazioni

Non ci sono altre informazioni da segnalare rispetto a quanto riportato nei precedenti punti della presente sezione.

13.4 Riserve di utili: altre informazioni

Le Riserve di Gruppo iscritte nella voce 150 del passivo dello Stato Patrimoniale ammontano complessivamente a 3.999,8 milioni e presentano la seguente classificazione:

  • Riserve di utili per 3.670,2 milioni;
  • Riserve altre per 329,6 milioni.

Si rimanda al "prospetto delle variazioni del patrimonio netto consolidato" per l'evidenza dell'evoluzione delle Riserve nel corso dell'esercizio 2021 e al prospetto inserito nella Nota integrativa del bilancio separato di Banco BPM per le informazioni previste dall'art. 2427 del codice civile.

Da ultimo, si segnala che la Capogruppo presenta all'interno delle proprie riserve patrimoniali la "Riserva Legale" costituita nella misura prevista dall'art. 2430 del Codice Civile pari ad un quinto del capitale sociale, per un ammontare di 1.420,0 milioni.

13.5 Strumenti di capitale: composizione e variazioni annue

Gli strumenti di capitale in essere al 31 dicembre 2021 ammontano a 1.092,8 milioni (695,4 milioni alla fine dell'esercizio precedente) e sono rappresentati da tre emissioni di titoli Additional Tier 1: la prima avvenuta nel 2019 per 300 milioni nominali, la seconda perfezionata nel gennaio 2020 per 400 milioni nominali e l'ultima del gennaio 2021 per 400 milioni nominali.

Trattasi, in particolare, di strumenti subordinati classificati nel capitale aggiuntivo di Classe 1 (Additional Tier 1), ai sensi Regolamento n. 575 del 2013 (CRR).

Tali emissioni sono classificabili come strumenti di capitale, ai sensi del principio contabile IAS 32. Il corrispettivo incassato dall'emissione, dedotti i costi di transazione direttamente attribuibili al netto dell'effetto fiscale, viene rilevato nella voce "140. Strumenti di capitale".

In coerenza con la natura dello strumento, le cedole sono rilevate a riduzione del patrimonio netto (voce "150. Riserve"). Al 31 dicembre 2021 il patrimonio netto si è ridotto di 46,2 milioni, per effetto del pagamento delle cedole al netto del relativo effetto fiscale.

Per ulteriori dettagli sul trattamento contabile degli strumenti in esame si fa rinvio a quanto illustrato nel paragrafo "Altri aspetti rilevanti ai fini delle politiche contabili di Gruppo" contenuto nella "Parte A – Politiche contabili" della presente Nota integrativa.

13.6 Altre informazioni

Non vi sono altre informazioni da segnalare rispetto a quanto riportato nelle sezioni precedenti.

Sezione 14 - Patrimonio di pertinenza di terzi – Voce 190

14.1 Dettaglio della voce 190 "patrimonio di pertinenza di terzi"

Denominazione imprese 31/12/2021 31/12/2020
Partecipazioni in società consolidate con interessenze di terzi significative - -
Altre partecipazioni 1.108 1.894
Totale 1.108 1.894

14.2 Strumenti di capitale: composizione e variazioni annue

Non vi sono strumenti finanziari emessi da società del Gruppo non oggetto di controllo totalitario.

Altre informazioni

1. Impegni e garanzie finanziarie rilasciate

Valore nominale su impegni e garanzie
finanziarie rilasciate
Primo
stadio
Secondo
stadio
Terzo
stadio
Impaired
acquisiti/e
o
originati/e
Totale
31/12/2021
Totale
31/12/2020
1. Impegni a erogare fondi 41.416.299 2.843.781 520.397 9.676 44.790.153 45.149.940
a) Banche Centrali - - - - - -
b) Amministrazioni pubbliche 1.026.735 199.742 13.580 - 1.240.057 1.354.479
c) Banche 1.851.496 20.750 - - 1.872.246 1.852.289
d) Altre società finanziarie 2.817.820 65.384 115 1 2.883.320 2.763.978
e) Società non finanziarie 33.252.562 2.434.408 501.435 9.552 36.197.957 36.607.477
f) Famiglie 2.467.686 123.497 5.267 123 2.596.573 2.571.717
2. Garanzie finanziarie rilasciate 413.908 29.056 20.134 - 463.098 504.714
a) Banche Centrali - - - - - -
b) Amministrazioni pubbliche 13.477 - - - 13.477 20.405
c) Banche 34.050 - - - 34.050 34.361
d) Altre società finanziarie 45.074 87 16 - 45.177 52.956
e) Società non finanziarie 280.368 21.235 17.943 - 319.546 355.052
f) Famiglie 40.939 7.734 2.175 - 50.848 41.940

2. Altri impegni e altre garanzie rilasciate

Valore nominale
Totale Totale
31/12/2021 31/12/2020
1. Altre garanzie rilasciate 7.316.990 6.769.898
di cui: esposizioni creditizie deteriorate 261.622 367.872
a) Banche Centrali - -
b) Amministrazioni pubbliche 15.627 18.410
c) Banche 463.523 446.291
d) Altre società finanziarie 195.012 152.319
e) Società non finanziarie 6.508.535 6.016.780
f) Famiglie 134.293 136.098
2. Altri impegni 3.028.549 5.287.756
di cui: esposizioni creditizie deteriorate 3.941 4.486
a) Banche Centrali - -
b) Amministrazioni pubbliche 7.082 4.532
c) Banche 70.757 44
d) Altre società finanziarie 636.465 2.858.226
e) Società non finanziarie 573.658 530.165
f) Famiglie 1.740.587 1.894.789

3. Attività costituite a garanzia di proprie passività e impegni

Importo Importo
Portafogli 31/12/2021 31/12/2020
1. Attività finanziarie valutate al fair value con impatto a conto economico 1.079.749 631.715
2. Attività finanziarie valutate al fair value con impatto sulla redditività complessiva 8.142.284 4.532.735
3. Attività finanziarie valutate al costo ammortizzato 55.652.324 46.303.101
4. Attività materiali - -
di cui: attività materiali che costituiscono rimanenze - -

Le attività costituite a garanzia di proprie passività ed impegni iscritte nell'attivo dello stato patrimoniale ammontano complessivamente a 65.034,7 milioni, in gran parte riconducibili alla Capogruppo, e si riferiscono:

  • per 15.864,9 milioni (15.167,6 milioni nel 2020) ad attività finanziarie, riferiti a mutui ceduti dalla Capogruppo alla società veicolo BP Covered Bond, a garanzia dei portatori delle obbligazioni bancarie garantite emesse, come descritto in dettaglio nel paragrafo D.4 Consolidato prudenziale - Operazioni di covered bond contenuta nella Parte E - Sezione 1.1 della presente Nota integrativa;
  • per 23.119,6 milioni (17.536,2 milioni nel 2020) a finanziamenti posti a garanzia di operazioni di finanziamento presso banche centrali (Abaco);
  • per 11.804,0 milioni (8.900,3 milioni nel 2020) a titoli sottostanti ad operazioni di pronti contro termine e prestito titoli di raccolta;
  • per 13.305,0 milioni (8.213,7 milioni nel 2020) a titoli costituiti a cauzione e garanzia di altre operazioni, prevalentemente riconducibili alle operazioni di rifinanziamento presso banche centrali (meccanismo del pooling);
  • per 209,0 milioni (314,9 milioni nel 2020) ad attività costituite a garanzia di operazioni di finanziamento ricevute da Cassa Depositi e Prestiti;
  • per 732,2 milioni (1.334,9 milioni nel 2020) a depositi di garanzia a titolo di collateralizzazione di contratti Master Agreement stipulati dalle società del Gruppo e a depositi per i margini di variazione con le controparti centrali relative all'operatività in contratti derivati OTC. Tali depositi sono esposti in bilancio nella voce 40 "Attività finanziarie valutate al costo ammortizzato."

In aggiunta, si segnalano le seguenti attività, non rappresentate che da un punto di vista contabile nell'attivo patrimoniale, utilizzate come parte del collaterale dei finanziamenti ricevuti dalla BCE che al 31 dicembre 2021 ammontano a nominali 39,2 miliardi (27,5 miliardi di nominale nel 2020):

  • titoli rivenienti da operazioni di cartolarizzazione di proprie attività per 2.495,0 milioni (2.919,3 milioni nel 2020);
  • emissioni obbligazionarie garantite (covered bond) riacquistate per un valore nominale pari a 5.744,5 milioni (5.283,7 milioni nel 2020);
  • titoli derivanti da operazioni di pronti contro termine di impiego e/o prestito titoli contro titoli per un valore nominale residuo pari a 860,0 milioni (265,0 milioni nel 2020).

Da ultimo si segnala che, alla data di bilancio, risultano in essere operazioni di provvista garantite rappresentate da pronti contro termine passivi con sottostante titoli acquisiti nell'ambito di operazioni di pronti contro termine attive. Il valore di bilancio delle citate operazioni di pronti contro termine attive, esposte tra i crediti verso banche e clientela, in funzione della controparte, ammonta a 2.764,7 milioni (1.771,6 milioni nel 2020) con valore nominale di 2.465,4 milioni (1.582,3 milioni nel 2020).

4. Composizione degli investimenti a fronte delle polizze unit-linked e index linked

Il Gruppo alla data del 31 dicembre 2021 non detiene investimenti a fronte di polizze unit-linked e index-linked.

5. Gestione e intermediazione per conto terzi

Tipologia servizi 31/12/2021
1. Esecuzione di ordini per conto della clientela
a) acquisti 65.281.522
1. regolati 65.103.671
2. non regolati 177.851
b) vendite 34.300.158
1. regolate 34.120.486
2. non regolate 179.672
2. Gestioni di portafogli
a) individuali 3.068.392
b) collettive -
3. Custodia e amministrazione di titoli
a) titoli di terzi in deposito: connessi con lo svolgimento di banca depositaria (escluse le gestioni di portafogli) -
1. titoli emessi dalle società incluse nel consolidamento -
2. altri titoli -
b) titoli di terzi in deposito (escluse gestioni di portafogli): altri 54.394.989
1. titoli emessi dalle società incluse nel consolidamento 4.731.785
2. altri titoli 49.663.204
c) titoli di terzi depositati presso terzi 51.667.585
d) titoli di proprietà depositati presso terzi 34.711.830
4. Altre operazioni 48.106

Attività e passività finanziarie oggetto di compensazione in bilancio oppure soggette ad accordi quadro di compensazione o accordi similari

Nella presente sezione viene fornita l'informativa richiesta dal principio IFRS 7 in tema di "compensazione di attività e passività finanziarie" per quegli strumenti finanziari:

  • che sono stati compensati nello stato patrimoniale ai sensi dello IAS 32;
  • che sono potenzialmente compensabili, al ricorrere di determinate condizioni, ma esposti nello stato patrimoniale a saldi aperti in quanto regolati da "accordi quadro di compensazione o accordi simili" che tuttavia non rispettano i criteri stabiliti dallo IAS 32 per operare la compensazione di bilancio.

Nel fornire disclosure di tali accordi, il principio richiede altresì di prendere in considerazione gli effetti delle garanzie reali finanziarie (incluse le garanzie in disponibilità liquide) ricevute e prestate.

Nel dettaglio, gli strumenti che sono stati compensati nello stato patrimoniale ai sensi dello IAS 32 si riferiscono ad alcune operazioni di Pronti contro termine stipulate dalla Capogruppo con Banche e ad alcuni derivati finanziari Over the counter OTC stipulati dalle singole società del Gruppo con la controparte London Clearing House (LCH).

In particolare gli importi compensati esposti nelle successive tabelle 6. e 7., in corrispondenza delle colonne "Ammontare delle passività finanziarie compensato in bilancio (b)" ed "Ammontare delle attività finanziarie compensato in bilancio (b)", ammontano a 1.263,5 milioni di cui 829,4 milioni relativi alle operazioni di Pronti contro termine il cui effetto viene rappresentato in diminuzione delle seguenti voci di stato patrimoniale:

    1. Attività finanziarie valutate al costo ammortizzato
  • a) crediti verso banche compensati per 829,4 milioni;
    1. Passività finanziarie valutate al costo ammortizzato
    2. a) debiti verso banche compensati per 459,0 milioni;
    3. b) titoli in circolazione compensati per 370,4 milioni.

L'effetto della compensazione in diminuzione dei "titoli in circolazione" è dovuto alla rappresentazione prevista per le operazioni di Pronti contro termine di raccolta con l'utilizzo di proprie emissioni riacquistate.

I rimanenti 434,1 milioni relativi a strumenti derivati compensati a livello della singola società del Gruppo, vengono rappresentati in diminuzione delle seguenti voci di stato patrimoniale:

    1. Attività finanziarie valutate al fair value con impatto a conto economico
    2. a) Attività finanziarie di negoziazione compensate per 342,5 milioni;
    1. Derivati di copertura compensati per 91,6 milioni.
    1. Passività finanziarie di negoziazione compensate per 342,5 milioni;
    1. Derivati di copertura compensati per 91,6 milioni.

Con riferimento agli strumenti potenzialmente compensabili, al ricorrere di taluni eventi e da esporre nelle seguenti tabelle 6. e 7. in corrispondenza delle colonne "Ammontari correlati non oggetto di compensazione in bilancio", si segnala nel Gruppo la presenza dei seguenti accordi:

  • per gli strumenti derivati: "ISDA Master Agreement" e accordi di compensazione con clearing house;
  • per i pronti contro termine attivi e passivi: contratto quadro "Global Master Repurchase Agreements (GMRA)" ed accordi di compensazione con la "Cassa di Compensazione e Garanzia (CC&G)";
  • per le operazioni di prestito titoli: "Global Master Securities Lending Agreements (GMSLA)".

Per quanto riguarda gli strumenti derivati, sia di negoziazione sia di copertura, si evidenzia che:

  • quelli che presentano un fair value positivo ammontano a 2.122,5 milioni (esposti nelle voce 20 e 50 dell'attivo di stato patrimoniale), dei quali, al netto delle compensazioni, 1.935,6 milioni (2.369,7 milioni l'ammontare lordo) sono assistiti da contratti di netting (91,2% in termini percentuali), come indicato in corrispondenza della tabella 6 (colonne c) ed a));
  • quelli che presentano un fair value negativo ammontano a 2.186,4 milioni (esposti nella voce 20 e 40 del passivo di stato patrimoniale), dei quali, al netto delle compensazioni, 1.976,8 milioni (2.410,9 milioni l'ammontare lordo) assistiti da contratti di netting (90,4% in termini percentuali), come indicato nella tabella 7 (colonne c) ed a)). Le posizioni non rientranti in accordi di netting si riferiscono, in prevalenza, ai contratti "certificates" sottoscritti dalla clientela emessi dalla controllata Banca Akros che al 31 dicembre 2021 presentano un fair value pari a 168,3 milioni.

Con riferimento alle operazioni di prestito titoli si deve evidenziare che nelle seguenti tabelle 6. e 7. sono riportate le operazioni che prevedono il versamento di garanzia in denaro che rientra nella piena disponibilità del prestatore, in quanto trattasi delle uniche operazioni che trovano rappresentazione nello stato patrimoniale. Ai fini della riconciliazione con i saldi patrimoniali delle operazioni di prestito titoli e di pronti contro termine rientranti in accordi di compensazione o similari si segnala che le citate operazioni sono rappresentate in corrispondenza delle voci "Pronti contro termine attivi/passivi" esposte in corrispondenza delle tabelle di composizione dei crediti e dei debiti verso banche e verso la clientela e delle attività e passività finanziarie di negoziazione, in funzione della tipologia della controparte e della finalità delle operazioni, contenute nella Parte B – Informazioni sullo stato patrimoniale consolidato. Si precisa che nella tabella 7. figurano 500 milioni di pronti contro termine di raccolta con l'utilizzo di proprie emissioni riacquistate rappresentati in bilancio e nelle relative tabelle di Parte B "Voce 10. Passività finanziarie valutate al costo ammortizzato – c) Titoli in circolazione", mentre non sono rappresentate alcune operazioni di prestito titoli garantiti da contante nei confronti della clientela senza accordi di compensazione per 1,0 milioni, che rappresentano le differenze rispetto a quanto rappresentato nelle tabelle della Parte B.

Ai fini della compilazione delle successive tabelle 6. e 7., in linea con il principio IFRS 7 e con le istruzioni contenute nella Circolare n. 262, si fa presente che:

  • gli effetti della potenziale compensazione dei controvalori di bilancio delle attività e passività finanziarie sono indicate in corrispondenza delle colonna (d) "Strumenti finanziari", unitamente al fair value delle garanzie reali finanziarie rappresentate da titoli;
  • gli effetti della potenziale compensazione dell'esposizione con le relative garanzie in contanti figurano in corrispondenza della colonna (e) "Depositi di contante ricevuti/dati in garanzia".

Tali effetti sono computati per ogni singola controparte assistita da un accordo quadro di netting nei limiti dell'esposizione netta indicata nella colonna (c).

In base alle modalità di compilazione sopra rappresentate, gli accordi di netting tra gli strumenti finanziari e relative garanzie finanziarie consentono di ridurre in modo significativo l'esposizione creditoria/debitoria verso la controparte, come indicato in corrispondenza della colonna (f) "Ammontare netto", indicata nelle successive tabelle 6. e 7.

6. Attività finanziarie oggetto di compensazione in bilancio, oppure soggette ad accordi-quadro di compensazione o ad accordi similari

Forme tecniche Ammontare Ammontare
delle
Ammontare
netto delle
Ammontari correlati non
oggetto di compensazione
in Bilancio
Ammontare
netto
(f=c-d-e)
Ammontare
netto
(f=c-d-e)
lordo delle
attività
finanziarie
(a)
passività
finanziarie
compensate
in bilancio
(b)
attività
finanziarie
riportato in
bilancio
(c=a-b)
Strumenti
finanziari
(d)
Depositi di
contante
ricevuti in
garanzia
(e)
31/12/2021 31/12/2020
1. Derivati 2.369.686 434.098 1.935.588 1.451.450 369.840 114.298 71.433
2. Pronti contro termine 3.600.940 829.367 2.771.573 2.769.804 611 1.158 7
3. Prestito titoli 1.374.962 - 1.374.962 1.210.209 - 164.753 2.411
4. Altre - - - - - - -
Totale 31/12/2021 7.345.588 1.263.465 6.082.123 5.431.463 370.451 280.209 X
Totale 31/12/2020 10.802.804 2.248.927 8.553.877 8.228.352 251.674 X 73.851

7. Passività finanziarie oggetto di compensazione in bilancio, oppure soggette ad accordiquadro di compensazione o ad accordi similari

Ammontare
Ammontare
delle attività
Ammontare
netto delle
Ammontari correlati non
oggetto di compensazione
in bilancio
Ammontare
netto
Ammontare
netto
Forme tecniche lordo delle
passività
finanziarie
finanziarie
compensate
in bilancio
(b)
passività
finanziarie
riportato in
bilancio
(c=a-b)
Strumenti
finanziari
(d)
Depositi in
contanti
posti a
garanzia
(e)
(f=c-d-e) (f=c-d-e)
(a) 31/12/2021 31/12/2020
1. Derivati 2.410.880 434.098 1.976.782 1.451.449 505.685 19.648 65.321
2. Pronti contro termine 14.825.005 829.367 13.995.638 13.962.047 31.749 1.842 273
3. Prestito titoli 1.908.513 - 1.908.513 1.901.890 - 6.623 40.639
4. Altre operazioni - - - - - - -
Totale 31/12/2021 19.144.398 1.263.465 17.880.933 17.315.386 537.434 28.113 X
Totale 31/12/2020 16.276.211 2.248.927 14.027.284 12.801.115 1.119.936 X 106.233

8. Operazioni di prestito titoli

Nella seguente tabella si fornisce evidenza dell'operatività del Gruppo in prestito titoli (attivi e passivi), suddivisa in funzione della tipologia di titoli (titoli di stato, titoli bancari, altri), delle controparti di mercato (banche, intermediari finanziari, clientela), della relativa forma tecnica (prestito garantito da contante o da altri titoli).

Detta operatività viene svolta in prevalenza dalla Capogruppo Banco BPM e dalla controllata Banca Akros: i titoli presi a prestito vengono, di regola, utilizzati per speculari operazioni di prestito titoli (ove il Gruppo opera in qualità di prestatore) o come sottostanti di operazioni di pronti contro termine di raccolta.

Si segnala che le operazioni di prestito titoli che prevedono il versamento di garanzia in denaro, che rientra nella piena disponibilità del prestatore, trovano rappresentazione nello stato patrimoniale tra i crediti/debiti verso banche o clientela, in corrispondenza della forma tecnica dei "pronti contro termine". Le operazioni di prestito titoli con garanzia costituita da altri titoli o da contante, che non rientra nella piena disponibilità del prestatore, non trovano alcuna esposizione patrimoniale, ma figurano tra le esposizioni fuori bilancio per il relativo rischio di controparte.

Nella seguente tabella si fornisce evidenza dei crediti e dei debiti rilevati nel bilancio al 31 dicembre 2021 a fronte dei titoli ricevuti e dati in prestito garantiti da contante; le operazioni che non trovano rappresentazione patrimoniale, come illustrato nel precedente paragrafo, sono esposte sulla base del fair value dei titoli ricevuti o dati in prestito.

Tipologia di titoli
Tipologia di operazioni prestito titoli Titoli di Stato Titoli bancari Altri titoli
Titoli ricevuti in prestito garantito da contante - Crediti verso:
a) Banche - 2.227 36.614
b) Intermediari finanziari - 116.048 1.220.074
c) Clientela - - -
Totale crediti per prestito titoli - 118.275 1.256.688
Titoli ricevuti in prestito garantito da titoli o da contante che
non rientra nella disponibilità del prestatore da:
b) Intermediari finanziari - - -
c) Clientela 1.499 364.545 40.764
Totale (fair value) 1.499 364.545 40.764
Titoli dati in prestito garantito da contante - Debiti verso:
a) Banche - 125.019 1.723.686
b) Intermediari finanziari - 3.829 55.980
c) Clientela - 362 647
Totale debiti per prestito titoli - 129.210 1.780.313
Titoli dati in prestito garantito da titoli o non garantito:
a) Banche 2.056.553 368.034 4.431
b) Intermediari finanziari - - -
c) Clientela - 138 6.283
Totale (fair value) 2.056.553 368.172 10.714

I 2.056,6 milioni rappresentati nei "Titoli dati in prestito garantito da titoli o non garantito" (1.912,9 milioni nel 2020), si riferiscono ad operazioni su titoli governativi dati in prestito dalla Capogruppo, prive di garanzie ricevute.

9. Informativa sulle attività a controllo congiunto

Alla data di bilancio, così come per l'esercizio precedente, non sono presenti accordi a controllo congiunto qualificabili come "joint operation" ai sensi del principio contabili IFRS 11, in base ai quali le parti che detengono il controllo congiunto hanno diritti sulle attività e obbligazioni sulle passività relative all'accordo.

PARTE C – INFORMAZIONI SUL CONTO ECONOMICO CONSOLIDATO

Sezione 1 - Interessi – Voci 10 e 20

1.1 Interessi attivi e proventi assimilati: composizione

Voci/Forme tecniche Titoli di debito Finanziamenti Altre
operazioni
Totale
2021
Totale
2020
1. Attività finanziarie valutate al fair value con impatto a conto
economico:
23.641 3.442 3.224 30.307 41.419
1.1 Attività finanziarie detenute per la negoziazione 19.482 - 3.224 22.706 26.811
1.2 Attività finanziarie designate al fair value - - - - -
1.3 Altre attività finanziarie obbligatoriamente valutate al fair value 4.159 3.442 - 7.601 14.608
2. Attività finanziarie valutate al fair value con impatto sulla redditività
complessiva
145.395 - X 145.395 148.875
3. Attività finanziarie valutate al costo ammortizzato: 244.676 1.740.427 X 1.985.103 2.123.031
3.1 Crediti verso banche 10.744 28.179 X 38.923 44.372
3.2 Crediti verso clientela 233.932 1.712.248 X 1.946.180 2.078.659
4. Derivati di copertura X X (141.861) (141.861) (116.454)
5. Altre attività X X 11.963 11.963 6.961
6. Passività finanziarie X X X 394.281 212.773
Totale 413.712 1.743.869 (126.674) 2.425.188 2.416.605
di cui: interessi attivi su attività finanziarie impaired 362 91.511 - 91.873 119.769
di cui: interessi attivi su leasing finanziario X 18.285 X 18.285 22.938

Nella voce 1.1 "Attività finanziarie detenute per la negoziazione – Altre operazioni" figurano i differenziali dei contratti derivati connessi gestionalmente con le passività finanziarie di propria emissione valutate al fair value (FVO).

Nella voce 4 "Derivati di copertura - Altre operazioni" figurano i differenziali maturati dei contratti derivati finanziari di copertura relativi ad operazioni dell'attivo dello stato patrimoniale.

Nella voce 5 "Altre attività – Altre operazioni" figurano per 5,3 milioni interessi attivi su crediti d'imposta.

La voce 6 "Passività finanziarie" si riferisce per 352,2 milioni agli interessi attivi di competenza sulle operazioni di raccolta da BCE rappresentate dai finanziamenti passivi TLTRO III. Nel 2020 ammontavano a 169,2 milioni, di cui 25,2 milioni su operazioni di raccolta da BCE rappresentate da finanziamenti passivi TLTRO II, interamente rimborsati, e per 144,0 milioni relative a finanziamenti TLTRO III.

Per il trattamento contabile relativo alla rilevazione degli interessi di competenza di quest'ultimo finanziamento si fa rinvio a quanto illustrato nel paragrafo "Altri aspetti rilevanti ai fini delle politiche contabili di Gruppo" contenuto nella Parte A della Nota integrativa.

Gli interessi attivi su attività impaired sono contabilizzati secondo le modalità previste dal principio contabile IFRS 9. In particolare accolgono l'effetto attribuibile al c.d. "time reversal" dovuto alle riprese di valore da attualizzazione dei crediti deteriorati.

1.2 Interessi attivi e proventi assimilati: altre informazioni

1.2.1 Interessi attivi su attività finanziarie in valuta

Voci 2021 2020
Interessi attivi su attività finanziarie in valuta 58.097 73.502

1.3 Interessi passivi e oneri assimilati: composizione

Voci/Forme tecniche Debiti Titoli Altre
operazioni
Totale
2021
Totale
2020
1. Passività finanziarie valutate al costo ammortizzato (83.745) (248.740) X (332.485) (445.151)
1.1 Debiti verso banche centrali - X X - -
1.2 Debiti verso banche (32.914) X X (32.914) (65.846)
1.3 Debiti verso clientela (50.831) X X (50.831) (64.974)
1.4 Titoli in circolazione X (248.740) X (248.740) (314.331)
2. Passività finanziarie di negoziazione (11.405) - - (11.405) (13.109)
3. Passività finanziarie designate al fair value - (2.922) - (2.922) (3.832)
4. Altre passività e fondi X X (52) (52) (449)
5. Derivati di copertura X X 44.784 44.784 43.071
6. Attività finanziarie X X X (106.968) (40.535)
Totale (95.150) (251.662) 44.732 (409.048) (460.005)
di cui: interessi passivi relativi ai debiti per leasing (7.473) X X (7.473) (9.402)

La voce 5 "Derivati di copertura - Altre operazioni" contiene i differenziali maturati dei contratti derivati finanziari di copertura relativi ad operazioni del passivo dello stato patrimoniale.

La voce 6 "Attività finanziarie – Altre operazioni" include gli interessi attivi negativi relativi a operazioni di pronti contro termine di impiego, prestito titoli, finanziamenti, conti correnti e depositi verso clientela e istituzioni creditizie.

1.4 Interessi passivi e oneri assimilati: altre informazioni

1.4.1 Interessi passivi su passività in valuta

Voci 2021 2020
Interessi passivi su passività finanziarie in valuta (10.994) (6.543)

1.5 Differenziali relativi alle operazioni di copertura

Voci 2021 2020
A. Differenziali positivi relativi a operazioni di copertura: 157.108 290.289
B. Differenziali negativi relativi a operazioni di copertura: (254.185) (363.672)
C. Saldo (A-B) (97.077) (73.383)

Sezione 2 - Commissioni – Voci 40 e 50

2.1 Commissioni attive: composizione

Tipologia servizi/Valori Totale Totale
2021 2020 (*)
a) Strumenti finanziari 119.268 143.724
1. Collocamento titoli 16.252 47.631
1.1 Con assunzione a fermo e/o sulla base di un impegno irrevocabile 11 19.513
1.2 Senza impegno irrevocabile 16.241 28.118
2. Attività di ricezione e trasmissione di ordini e esecuzione di ordini per conto dei clienti 66.063 64.806
2.1 Ricezione e trasmissione di ordini di uno o più strumenti finanziari 45.305 43.503
2.2 Esecuzione di ordini per conto dei clienti 20.758 21.303
3. Altre commissioni connesse con attività legate a strumenti finanziari 36.953 31.287
di cui: negoziazione per conto proprio - -
di cui: gestione di portafogli individuali 30.915 25.588
b) Corporate Finance 9.469 3.732
1. Consulenza in materia di fusioni e acquisizioni 7.353 2.899
2. Servizi di tesoreria 2.116 833
3. Altre commissioni connesse con servizi di corporate finance - -
c) Attività di consulenza in materia di investimenti 855 880
d) Compensazione e regolamento - -
e) Gestione di portafogli collettive - -
f) Custodia e amministrazione 13.793 11.182
1. Banca depositaria - -
2. Altre commissioni legate all'attività di custodia e amministrazione 13.793 11.182
g) Servizi amministrativi centrali per gestioni di portafogli collettive - -
h) Attività fiduciaria 2.053 1.926
i) Servizi di pagamento 541.313 456.857
1. Conti correnti 257.858 201.135
2. Carte di credito 24.320 25.832
3. Carte di debito ed altre carte di pagamento 72.278 62.994
4. Bonifici e altri ordini di pagamento 177.815 157.309
5. Altre commissioni legate ai servizi di pagamento 9.042 9.587
j) Distribuzione di servizi di terzi 815.604 645.073
1. Gestioni di portafogli collettive 592.224 462.717
2. Prodotti assicurativi 137.196 114.389
3. Altri prodotti 86.184 67.967
di cui: gestioni di portafogli individuali 1.727 2.041
k) Finanza strutturata 894 1.288
l) Attività di servicing per operazioni di cartolarizzazione - 176
m) Impegni a erogare fondi - -
n) Garanzie finanziarie rilasciate 81.081 73.769
di cui: derivati su crediti - -
o) Operazioni di finanziamento 138.157 108.124
di cui: per operazioni di factoring - -
p) Negoziazione di valute 3.796 3.517
q) Merci - -
r) Altre commissioni attive 292.318 315.621
di cui: per attività di gestione di sistemi multilaterali di scambio - -
di cui: per attività di gestione di sistemi organizzati di negoziazione - -
Totale 2.018.601 1.765.869

(*) I dati dell'esercizio precedente sono stati riesposti per tenere conto delle modifiche introdotte dal 7° aggiornamento della Circolare n. 262 della Banca d'Italia.

La sottovoce j) "altri servizi" include le commissioni per la messa a disposizione dei fondi (Corrispettivo di Disponibilità Creditizia) per 248,4 milioni (264,9 milioni il dato dell'esercizio precedente) e commissioni attive su operazioni di prestito titoli per 9,6 milioni.

Si deve precisare che, in relazione all'operatività del Gruppo, i flussi finanziari correlati alle commissioni rilevate nel conto economico dell'esercizio 2021 presentano limitati elementi di incertezza, in quanto trattasi di commissioni maturate, ed in larga parte incassate, a fronte della prestazione di servizi finanziari ormai completati. I crediti di funzionamento relativi a servizi prestati ma non ancora incassati risultano, infatti, di ammontare non significativo come illustrato nella "Sezione 4 – Attività finanziarie valutate al costo ammortizzato" della parte B dell'attivo di stato patrimoniale della presente Nota integrativa.

Per taluni ricavi riconducibili al collocamento di polizze assicurative a premio unico, il rischio di restituire alla compagnia di assicurazione una quota parte delle commissioni incassate a fronte dell'estinzione anticipata delle suddette polizze da parte della clientela è presidiato mediante lo stanziamento di adeguati fondi, come illustrato nella "Sezione 10 – Fondi per rischi ed oneri" contenuta nella Parte B – Passivo della presente Nota Integrativa.

Al riguardo si fa inoltre presente che gli aggiustamenti delle commissioni rilevate nell'esercizio 2021, a fronte dei servizi resi in precedenti esercizi, sono negativi per 6,7 milioni, pari allo sbilancio tra l'accertamento di maggiori ricavi per 7,7 milioni (di cui 3 milioni relativi alla distribuzione di prodotti assicurativi e 1,8 milioni alla distribuzione di prodotti di finanziamento di terzi ) e minori ricavi per 14,4 milioni (principalmente riconducibili per 5,9 milioni alla distribuzione di prodotti assicurativi e per 5,7 milioni alla distribuzione di prodotti di finanziamento di terzi).

Totale Totale
Servizi/Valori 2021 2020 (*)
a) Strumenti finanziari (16.980) (24.975)
di cui: negoziazione di strumenti finanziari (10.069) (10.248)
di cui: collocamento di strumenti finanziari (6.911) (14.727)
di cui: gestione di portafogli individuali - -
- Proprie - -
- Delegate a terzi - -
b) Compensazione e regolamento - -
c) Gestione di portafogli collettive - -
1. Proprie - -
2. Delegate a terzi - -
d) Custodia e amministrazione (11.475) (9.415)
e) Servizi di incasso e pagamento (56.898) (53.692)
di cui: carte di credito, carte di debito e altre carte di pagamento (48.288) (44.293)
f) Attività di servicing per operazioni di cartolarizzazione - -
g) Impegni a ricevere fondi - -
h) Garanzie finanziarie ricevute (11.655) (8.693)
di cui: derivati su crediti - -
i) Offerta fuori sede di strumenti finanziari, prodotti e servizi (6.688) (9.034)
l) Negoziazione di valute (7) (8)
m) Altre commissioni passive (14.203) (18.179)
Totale (117.906) (123.996)

2.2 Commissioni passive: composizione

(*) I dati dell'esercizio precedente sono stati riesposti per tenere conto delle modifiche introdotte dal 7° aggiornamento della Circolare n. 262 della Banca d'Italia.

Sezione 3 - Dividendi e proventi simili – Voce 70

3.1 Dividendi e proventi simili: composizione

Voci/Proventi Totale
2021
Totale
2020
Dividendi Proventi
simili
Dividendi Proventi
simili
A. Attività finanziarie detenute per la negoziazione 41.052 - 17.654 -
B. Altre attività finanziarie obbligatoriamente valutate al fair value 1.525 4.221 1.046 6.162
C. Attività finanziarie valutate al fair value con impatto sulla redditività
complessiva
6.920 - 17.153 -
D. Partecipazioni - - - -
Totale 49.497 4.221 35.853 6.162

Sezione 4 - Risultato netto dell'attività di negoziazione – Voce 80

4.1 Risultato netto dell'attività di negoziazione: composizione

Operazioni/Componenti reddituali Plusvalenze
(A)
Utili da
negoziazione
(B)
Minusvalenze
(C)
Perdite da
negoziazione
(D)
Risultato
netto
[(A+B) - (C+D)]
1. Attività finanziarie di negoziazione 107.811 170.969 (42.550) (96.880) 139.350
1.1 Titoli di debito 1.121 69.678 (9.185) (32.516) 29.098
1.2 Titoli di capitale 106.149 99.351 (32.639) (64.285) 108.576
1.3 Quote di O.I.C.R. 535 561 (15) (3) 1.078
1.4 Finanziamenti 6 - (711) - (705)
1.5 Altre - 1.379 - (76) 1.303
2. Passività finanziarie di negoziazione 5.858 25.786 (44.803) (53.532) (66.691)
2.1 Titoli di debito - - - - -
2.2 Debiti 1.344 23.711 (597) (6.098) 18.360
2.3 Altre 4.514 2.075 (44.206) (47.434) (85.051)
Attività e passività finanziarie: differenze di
cambio
X X X X 38.539
3. Strumenti derivati 1.561.990 2.424.999 (1.535.229) (2.497.634) (31.675)
3.1 Derivati finanziari: 1.560.856 2.420.283 (1.532.877) (2.492.723) (30.262)
- Su titoli di debito e tassi di interesse 1.008.425 1.516.704 (1.066.852) (1.602.311) (144.034)
- Su titoli di capitale e indici azionari 500.860 688.902 (414.175) (676.160) 99.427
- Su valute e oro X X X X 14.199
- Altri 51.571 214.677 (51.850) (214.252) 146
3.2 Derivati su crediti 1.134 4.716 (2.352) (4.911) (1.413)
di cui: coperture naturali connesse con la fair value
option X X X X -
Totale 1.675.659 2.621.754 (1.622.582) (2.648.046) 79.523

Si deve precisare che, in base alle disposizioni contenute nella Circolare di Banca d'Italia n. 262, la specifica in merito al "di cui: coperture naturali connesse con la fair value option" si riferisce ad una particolare tipologia di copertura prevista dal principio contabile IFRS 9. Al riguardo si segnala che non risultano importi da valorizzare, in quanto il Gruppo Banco BPM ha optato di continuare ad avvalersi del regime di hedge accounting previsto dal principio contabile IAS 39.

Sezione 5 - Risultato netto dell'attività di copertura – Voce 90

5.1 Risultato netto dell'attività di copertura: composizione

Componenti reddituali/Valori Totale Totale
2020
2021
A. Proventi relativi a:
A.1 Derivati di copertura del fair value 498.034 174.278
A.2 Attività finanziarie coperte (fair value) 385.890 453.842
A.3 Passività finanziarie coperte (fair value) 213.797 497.978
A.4 Derivati finanziari di copertura dei flussi finanziari 191 8
A.5 Attività e passività in valuta 1.861 605
Totale proventi dell'attività di copertura (A) 1.099.773 1.126.711
B. Oneri relativi a:
B.1 Derivati di copertura del fair value (216.431) (217.017)
B.2 Attività finanziarie coperte (fair value) (860.865) (342.330)
B.3 Passività finanziarie coperte (fair value) (22.661) (574.428)
B.4 Derivati finanziari di copertura dei flussi finanziari - -
B.5 Attività e passività in valuta (664) (593)
Totale oneri dell'attività di copertura (B) (1.100.621) (1.134.368)
C. Risultato netto dell'attività di copertura (A - B) (848) (7.657)
di cui: risultato delle coperture su posizioni nette - -

Sezione 6 - Utili (Perdite) da cessione/riacquisto – Voce 100

6.1 Utile (perdite) da cessione/riacquisto: composizione

Voci/Componenti reddituali Totale
2021
Totale
2020
Utili Perdite Risultato
netto
Utili Perdite Risultato
netto
Attività finanziarie
1. Attività finanziarie valutate al costo
ammortizzato
301.281 (446.543) (145.262) 105.973 (377.507) (271.534)
1.1 Crediti verso banche - - - - - -
1.2 Crediti verso clientela 301.281 (446.543) (145.262) 105.973 (377.507) (271.534)
2. Attività finanziarie valutate al fair
value con impatto sulla redditività
complessiva 40.063 (23.807) 16.256 124.715 (404) 124.311
2.1 Titoli di debito 40.063 (23.807) 16.256 124.715 (404) 124.311
2.2 Finanziamenti - - - - - -
Totale attività (A) 341.344 (470.350) (129.006) 230.688 (377.911) (147.223)
Passività finanziarie valutate al
costo ammortizzato - - - - - -
1. Debiti verso banche - - - - - -
2. Debiti verso clientela - - - - - -
3. Titoli in circolazione 17.724 (17.798) (74) 2.158 (4.061) (1.903)
Totale passività (B) 17.724 (17.798) (74) 2.158 (4.061) (1.903)

Il risultato esposto in corrispondenza della voce "1.2. Crediti verso clientela" comprende gli utili pari a 101,9 milioni, derivanti dalla vendita di titoli classificati nel portafoglio dei crediti verso la clientela, prevalentemente rappresentati da titolo di Stato sia italiani che esteri, nonché dall'effetto di rimborsi anticipati su titoli HTC. Escludendo tale componente il risultato netto della suddetta voce è negativo per 247,2 milioni imputabile per 214,4 milioni all'operazione di cessione del portafoglio di sofferenze denominata "Rockets".

Per ulteriori dettagli sulle suddette operazioni si fa rinvio al paragrafo "Altri aspetti rilevanti ai fini delle politiche contabili di Gruppo" contenuto nella Parte A - Politiche contabili, sezione A.1 Parte Generale, della presente Nota integrativa.

Gli utili da cessione di attività finanziarie valutate al fair value con impatto sulla redditività complessiva si riferiscono prevalentemente agli utili da cessione su titoli di Stato italiani ed esteri.

Sezione 7 - Risultato netto delle altre attività e passività finanziarie valutate al fair value con impatto a conto economico – Voce 110

7.1 Variazione netta di valore delle altre attività e passività finanziarie valutate al fair value con impatto a conto economico: composizione delle attività e delle passività finanziarie designate al fair value

Operazioni/Componenti reddituali Plusvalenze
(A)
Utili da
realizzo
(B)
Minusvalenze
(C)
Perdite da
realizzo
(D)
Risultato netto
[(A+B) - (C+D)]
1. Attività finanziarie - - - - -
1.1 Titoli di debito - - - - -
1.2 Finanziamenti - - - - -
2. Passività finanziarie 18.041 3.216 (4.131) (9.232) 7.894
2.1 Titoli in circolazione 18.041 3.216 (4.131) (9.232) 7.894
2.2 Debiti verso banche - - - - -
2.3 Debiti verso clientela - - - - -
3. Attività e passività finanziarie in valuta:
differenze di cambio
X X X X -
Totale 18.041 3.216 (4.131) (9.232) 7.894

7.2 Variazione netta di valore delle altre attività e passività finanziarie valutate al fair value con impatto a conto economico: composizione delle altre attività finanziarie obbligatoriamente valutate al fair value

Operazioni/Componenti reddituali Plusvalenze
(A)
Utili da
realizzo
(B)
Minusvalenze
(C)
Perdite da
realizzo
(D)
Risultato netto
[(A+B) - (C+D)]
1. Attività finanziarie 85.043 5.179 (41.374) (50.570) (1.722)
1.1 Titoli di debito 2.125 2.688 (2.541) (5) 2.267
1.2 Titoli di capitale 5.499 527 (10.175) (37.462) (41.611)
1.3 Quote di O.I.C.R. 47.361 1.959 (15.762) (384) 33.174
1.4 Finanziamenti 30.058 5 (12.896) (12.719) 4.448
2. Attività finanziarie in valuta: differenze di
cambio
X X X X 10.170
Totale 85.043 5.179 (41.374) (50.570) 8.448

Sezione 8 - Rettifiche/riprese di valore nette per rischio di credito – Voce 130

8.1 Rettifiche di valore nette per rischio di credito relativo ad attività finanziarie valutate al costo ammortizzato: composizione

Rettifiche di valore (1) Riprese di valore (2)
Operazioni/Componenti
reddituali
Primo stadio Secondo Terzo stadio originate
Impaired
acquisite o Primo stadio Secondo Terzo stadio acquisite o
Impaired
Totale
2021
Totale
2020
stadio Write-off Altre Write-off Altre stadio originate
A. Crediti verso banche (346) - - - - - 561 - 93 - 308 364
- Finanziamenti - - - - - - 489 - 93 - 582 210
- Titoli di debito (346) - - - - - 72 - - - (274) 154
B. Crediti verso clientela (5.049) (48.968) (65.974) (983.476) (1.091) (91.273) 37.715 20.074 464.467 43.270 (630.305) (1.049.575)
- Finanziamenti (4.094) (48.923) (65.974) (983.476) (1.091) (91.273) 37.158 19.310 464.467 43.270 (630.626) (1.048.400)
- Titoli di debito (955) (45) - - - - 557 764 - - 321 (1.175)
Totale (5.395) (48.968) (65.974) (983.476) (1.091) (91.273) 38.276 20.074 464.560 43.270 (629.997) (1.049.211)

8.1a Rettifiche di valore nette per rischio di credito relativo a finanziamenti valutati al costo ammortizzato oggetto di misure di sostegno Covid-19: composizione

Rettifiche di valore nette
Operazioni/Componenti reddituali Terzo stadio Impaired acquisite o originate Totale
2021
Totale
2020
Primo stadio Secondo stadio Write-off Altre Write-off Altre
1. Finanziamenti oggetto di concessione conformi con le GL 97 (160) - (1.086) - 6 (1.143) (56.946)
2. Finanziamenti oggetto di misure di moratoria in essere non più
conformi alle GL e non valutate come oggetto di concessione
2.482 (20.622) - (58.953) - (2.897) (79.990) -
3. Finanziamenti oggetto di altre misure di concessione - 207 - (2.836) - - (2.629) (4.499)
4. Nuovi finanziamenti 1.518 (145) - (15.487) - - (14.114) (10.625)
Totale 4.097 (20.720) - (78.362) - (2.891) (97.876) (72.070)

8.2 Rettifiche di valore nette per rischio di credito relativo ad attività finanziarie valutate al fair value con impatto sulla redditività complessiva: composizione

Rettifiche di valore (1) Riprese di valore (2)
Operazioni/Componenti reddituali Primo
stadio
Secondo
stadio
Terzo stadio Impaired acquisite o
originate
Primo stadio Secondo Terzo stadio acquisite o
Impaired
Totale
2021
Totale
2020
Write-off Altre Write-off Altre Write-off Altre stadio originate
A. Titoli di debito (1.490) - - - - 516
-
17 - - (957) (219)
B. Finanziamenti - - - - - -
-
- - - - -
- Verso clientela - - - - - -
-
- - - - -
- Verso banche - - - - - -
-
- - - - -
Totale (1.490) - - - - - 516 17 - - (957) (219)

8.2.a Rettifiche di valore nette per rischio di credito relativo a finanziamenti valutati al fair value con impatto sulla redditività complessiva oggetto di misure di sostegno Covid-19: composizione

La fattispecie non è presente per il Gruppo. Si omette pertanto la relativa tabella.

Sezione 9 – Utili/perdite da modifiche contrattuali senza cancellazioni – Voce 140

9.1 Utili/perdite da modifiche contrattuali: composizione

Voci/Componenti reddituali Totale
2021
Totale
2020
Utili Perdite Risultato
netto
Utili Perdite Risultato
netto
Attività finanziarie al FV rilevato nelle altre
componenti di C.E.
Modifiche contrattuali su Attività finanziarie valutate al
FV rilevati a CE complessivo - - - -
-
-
Attività finanziarie al costo ammortizzato
Modifiche contrattuali su Attività finanziarie al Costo
Ammortizzato 2.507 (11.028) (8.521) -
(1.256)
(1.256)
Totale 2.507 (11.028) (8.521) -
(1.256)
(1.256)

La voce, negativa per 8,5 milioni, rappresenta l'impatto netto derivante dalle modifiche contrattuali intervenute nell'esercizio in relazione alle forme di finanziamento che non hanno comportato la cancellazione totale o parziale dal bilancio della precedente esposizione creditizia.

Sezione 10 - Premi netti – Voce 160

Tale voce non ha rilevanza per il Gruppo.

Sezione 11 - Saldo altri proventi e oneri della gestione assicurativa – Voce 170

Tale voce non ha rilevanza per il Gruppo.

Sezione 12 - Spese amministrative – Voce 190

12.1 Spese per il personale: composizione

Totale Totale
Tipologia di spesa/Settori 2021 2020
1) Personale dipendente (1.663.228) (1.829.467)
a) salari e stipendi (1.164.009) (1.099.055)
b) oneri sociali (307.291) (287.732)
c) indennità di fine rapporto (66.017) (65.926)
d) spese previdenziali (289) (295)
e) accantonamento al trattamento di fine rapporto del personale (2.141) (2.431)
f) accantonamento al fondo trattamento di quiescenza e obblighi simili: (333) (1.015)
- a contribuzione definita - -
- a benefici definiti (333) (1.015)
g) versamenti ai fondi di previdenza complementare esterni: (41.937) (42.817)
- a contribuzione definita (41.937) (42.817)
- a benefici definiti - -
h) costi derivanti da accordi di pagamento basati su propri strumenti patrimoniali (7.782) (3.286)
i) altri benefici a favore dei dipendenti (73.429) (326.910)
2) Altro personale in attività (740) (432)
3) Amministratori e sindaci (6.754) (6.302)
4) Personale collocato a riposo (17) (15)
Totale (1.670.739) (1.836.216)

12.2 Numero medio dei dipendenti per categoria

2021 2020
1) Personale dipendente 19.928 20.761
a) dirigenti 312 323
b) totale quadri direttivi 7.954 8.299
di cui: di 3° e 4° livello 4.146 4.361
c) restante personale dipendente 11.662 12.139
2) Altro personale 21 15
Numero medio del personale 19.949 20.776

Il numero medio dei dipendenti non include gli amministratori e sindaci. Nel caso dei dipendenti part-time è convenzionalmente considerato il 70%.

12.3 Fondi di quiescenza aziendali a benefici definiti: costi e ricavi

Totale Totale
2020
2021
- Costo previdenziale relativo alle prestazioni di lavoro correnti (371) (490)
- Oneri finanziari 36 (533)
- Rendimento atteso delle attività a servizio del piano - -
- Utili e perdite attuariali - -
- Costo previdenziale relativo alle prestazioni di lavoro passate - -
- Utili e perdite da riduzioni o estinzioni 2 8
Totale (333) (1.015)

12.4 Altri benefici a favore dei dipendenti

Gli altri benefici a favore dei dipendenti, i cui costi sono riportati nella precedente tabella 12.1, al punto "i) altri benefici a favore dei dipendenti", ammontano a 73,4 milioni (326,9 milioni nel 2020).

In tale voce sono rilevati principalmente i costi relativi al sistema di welfare del Gruppo, quali - a titolo d'esempio - il premio aziendale c.d. "welfare", i buoni pasto e i costi per la gestione delle mense aziendali, le polizze sanitarie e infortuni a beneficio dei dipendenti, le borse di studio, i contributi a favore dei circoli ricreativi aziendali, i premi fedeltà, i costi relativi ai corsi di addestramento e aggiornamento professionale.

Il dato dell'esercizio precedente comprendeva gli oneri a fronte degli incentivi all'esodo del personale, anche attraverso il ricorso volontario alle prestazioni straordinarie del Fondo di Solidarietà di settore, pari a 257,0 milioni.

12.5 Altre spese amministrative: composizione

Totale Totale
Tipologia di spesa/Settori 2021 2020 (*)
a) Spese relative agli immobili (66.155) (60.796)
- fitti (6.930) (7.046)
- manutenzioni locali (13.852) (14.980)
- spese di pulizia (12.930) (13.326)
- energia, acqua e riscaldamento (32.443) (25.444)
b) Imposte indirette e tasse (320.133) (312.976)
c) Spese postali, telefoniche, stampati e altre per ufficio (22.773) (26.095)
d) Manutenzioni e canoni per mobili, macchine e impianti (86.709) (81.292)
- canoni (20.689) (22.549)
- manutenzioni (66.020) (58.743)
e) Prestazioni professionali e consulenze (67.478) (59.599)
f) Spese per visure e informazioni (8.651) (13.376)
g) Sorveglianza e scorta valori (16.850) (18.488)
h) Prestazione di servizi da terzi (221.588) (209.149)
i) Pubblicità, rappresentanza e omaggi (9.501) (10.740)
l) Premi assicurativi (10.472) (9.287)
m) Trasporti, noleggi e viaggi (6.210) (8.053)
- noleggi (777) (2.274)
- altre spese (5.433) (5.779)
n) Oneri sistemici (214.821) (192.044)
- contributi ordinari ai Fondi di Risoluzione (87.787) (85.215)
- contributi addizionali ai Fondi di Risoluzione (28.595) (26.919)
- contributi ordinari al Fondo Interbancario di Tutela Depositi (98.439) (79.910)
o) Altri costi e spese diverse (49.493) (59.067)
Totale (1.100.834) (1.060.962)

(*) I dati dell'esercizio precedente sono stati riesposti per tenere conto delle modifiche introdotte dal 7° aggiornamento della Circolare n. 262 della Banca d'Italia.

Nella voce "a) Spese relative agli immobili – affitti" sono ricompresi affitti su immobili, che non rientrano nel perimetro IFRS 16 in quanto relativi a contratti short term (inferiori a 12 mesi).

Nelle voci "d) Manutenzioni e canoni per mobili, macchine e impianti" e "m) Trasporti, noleggi e viaggi – noleggi" sono compresi noleggi di software, noleggi di macchine e autoveicoli short term o low value e canoni di assistenza relativi ai noleggi.

Contribuzioni ai sistemi di garanzia dei depositi e a meccanismi di risoluzione

A seguito del recepimento nell'ordinamento nazionale, delle Direttive 2014/49/UE (Deposit Guarantee Schemes Directive –"DGSD") del 16 aprile 2014 e 2014/59/UE (Bank Recovery and Resolution Directive – "BRRD") del 15 maggio 2014, a partire dall'esercizio 2015 gli enti creditizi sono obbligati a fornire le risorse finanziarie necessarie per il finanziamento del Fondo Interbancario di Tutela dei Depositi (FITD) e del Fondo di Risoluzione Nazionale (confluito nel Fondo di Risoluzione Unico (FRU) a partire dal 2016), tramite il versamento di contributi

ordinari ex ante da versare annualmente, fino al raggiungimento di un determinato livello obiettivo. Qualora i mezzi finanziari disponibili del FITD e/o del FRU non dovessero risultare sufficienti, rispettivamente per garantire il rimborso ai depositanti protetto o per finanziare la risoluzione, è previsto che gli enti creditizi debbano provvedere mediante versamento di contributi straordinari.

Le contribuzioni sono oggetto di rilevazione nella voce in esame, ossia la voce "190. b) Altre spese amministrative", in applicazione dell'interpretazione IFRIC 21 "Tributi" in base alla quale la passività relativa al pagamento di un tributo nasce nel momento in cui si verifica il cosiddetto "fatto vincolante", ossia nel momento in cui sorge l'obbligazione al pagamento della quota annuale. Nel caso di specie, sotto il profilo contabile, le contribuzioni sono considerate assimilabili ad un tributo ed il momento dell'insorgenza del "fatto vincolante" è stato individuato nel primo trimestre per il FRU e nel terzo trimestre per il FITD.

La contribuzione ordinaria al FRU per l'esercizio 2021 ammonta a 87,8 milioni (85,2 milioni era la contribuzione dell'esercizio 2020). Al riguardo si precisa che per il 2021, così come per l'esercizio precedente, il Gruppo non si è avvalso della possibilità di ottemperare alla richiesta mediante l'assunzione di un impegno irrevocabile al pagamento (cosiddetti "IPC - Irrevocable Payment Committments").

La contribuzione ordinaria al FITD, addebitata nel conto economico del 2021 ammonta a 98,4 milioni (79,9 milioni era stata la contribuzione richiesta per l'esercizio 2020).

Da ultimo, si segnala che nel mese di giugno 2021 sono state richiamate da Banca d'Italia contribuzioni addizionali al Fondo di Risoluzione Nazionale per un ammontare pari a 28,6 milioni, per far fronte alle esigenze finanziarie connesse con gli interventi di risoluzione effettuati anteriormente all'avvio del FRU. Nel dettaglio, trattasi degli interventi avviati nel mese di novembre 2015 dalla Banca d'Italia, in qualità di autorità nazionale di risoluzione - ai sensi del decreto legislativo 16 novembre 2016, n. 180 - nei confronti delle seguenti quattro banche: Cassa di risparmio di Ferrara S.p.A., Banca delle Marche S.p.A., Banca popolare dell'Etruria e del Lazio - Società cooperativa e Cassa di risparmio della Provincia di Chieti S.p.A., anche detto importo è stato addebitato nella voce "190. b) Altre spese amministrative" (nel 2020 erano stati richiesti contributi addizionali per 26,9 milioni).

I valori indicati sopra descritti sono riportati nella precedente tabella in corrispondenza della sottovoce "n) Oneri sistemici".

Canone per la garanzia della trasformabilità delle DTA - evoluzioni normative al Decreto Legge n. 59/2016

Si ricorda che l'articolo 11 del D.L. n. 59 del 3 maggio 2016, convertito con modificazioni dalla L. n. 119 del 30 giugno 2016, ha introdotto un regime opzionale, in virtù del quale la garanzia sulla trasformabilità in crediti di imposta delle attività fiscali per imposte anticipate (DTA – Deferred Tax Asset) che rispondono ai requisiti richiesti dalla Legge 22 dicembre 2011, n. 214 risulta subordinata al pagamento di un canone, dovuto per gli esercizi a partire dal 31 dicembre 2015 fino al 31 dicembre 2029, da determinarsi annualmente.

In data 21 febbraio 2017 è stata pubblicata nella Gazzetta Ufficiale la legge di conversione (L. 17 febbraio 2017, n. 15) del Decreto Legge Salva Risparmio; nel dettaglio, l'art. 26 bis, comma 4, ha modificato l'articolo 11 del D. L. 59/2016, posticipando il periodo per il quale è dovuto il canone anno che è stabilito con partenza dal 31 dicembre 2016 fino al 31 dicembre 2030.

Ai sensi dei citati riferimenti normativi l'esercizio di tale opzione, che è stato effettuato nel 2016 da entrambi i gruppi partecipanti alla fusione, è considerato irrevocabile.

Più in dettaglio, il canone annuale da versare per assicurare la convertibilità delle suddette attività per imposte anticipate in crediti d'imposta deve essere determinato annualmente applicando l'aliquota dell'1,5% ad una "base" ottenuta sommando alla differenza tra le attività per imposte anticipate trasformabili iscritte nel bilancio dell'esercizio precedente e le corrispondenti attività per imposte anticipate iscritte nel bilancio 2007, l'importo delle trasformazioni delle stesse attività per imposte anticipate operate dal 2008 fino all'esercizio precedente, e sottraendo le imposte previste dal Decreto e versate con riferimento ai predetti periodi di imposta (base detta anche "DTA di tipo 2"). I canoni sono deducibili sia ai fini IRES che ai fini IRAP nell'esercizio in cui vengono pagati.

In virtù delle citate disposizioni normative, nella voce di conto economico in esame ("190. b) Altre spese amministrative") è stato addebitato l'onere di competenza dell'esercizio 2021 che ammonta a 26,6 milioni (25,4 milioni era anche l'importo addebitato nel conto economico del 2020).

13.1 Accantonamenti netti per rischio di credito relativi a impegni a erogare fondi e garanzie finanziarie rilasciate: composizione

Accantonamenti Riattribuzioni Totale
2021
Totale
2020
Impegni ad erogare fondi e garanzie finanziarie
rilasciate
(4.319) 16.393 12.074 (15.657)

13.2 Accantonamenti netti relativi ad altri impegni e altre garanzie rilasciate: composizione

Accantonamenti Totale Totale
Riattribuzioni 2021 2020
Altri impegni e altre garanzie rilasciate (22.654) 5.326 (17.328) 4.193

13.3 Accantonamenti netti agli altri fondi per rischi e oneri: composizione

Accantonamenti Riattribuzioni
di eccedenze
Totale
2021
Totale
2020
Rischi ed oneri su controversie legali (22.160) 15.141 (7.019) (4.502)
Altri rischi ed oneri (23.048) 9.282 (13.766) (41.659)
Totale (45.208) 24.423 (20.785) (46.161)

Gli accantonamenti netti agli altri fondi per rischi ed oneri ammontano a 20,8 milioni e comprendono, tra l'altro, gli stanziamenti effettuati a fronte degli impegni contrattualmente previsti relativi alle operazioni di cessioni di crediti perfezionate nell'esercizio in corso e nei precedenti esercizi.

Per maggiori dettagli sugli stanziamenti effettuati si fa rinvio all'informativa contenuta nella "Sezione 10 – Fondi per rischi e oneri" – Voce 100 della parte B – Passivo della presente Nota integrativa consolidata.

Sezione 14 – Rettifiche/riprese di valore nette su attività materiali – Voce 210

14.1 Rettifiche di valore nette su attività materiali: composizione

Attività/Componente reddituali Ammortamento
(a)
Rettifiche
di valore per
deterioramento
(b)
Riprese
di valore
(c)
Risultato netto
(a + b - c)
A. Attività materiali
1 Ad uso funzionale (165.990) (891) 1.053 (165.828)
- Di proprietà (55.888) - - (55.888)
- Diritti d'uso acquisiti con il leasing (110.102) (891) 1.053 (109.940)
2 Detenute a scopo d'investimento - - - -
- Di proprietà - - - -
- Diritti d'uso acquisiti con il leasing - - - -
3 Rimanenze X - - -
Totale (165.990) (891) 1.053 (165.828)

Sezione 15 – Rettifiche/riprese di valore nette su attività immateriali – Voce 220

Attività/Componente reddituale Ammortamento
(a)
Rettifiche di
valore per
deterioramento
(b)
Riprese di valore
(c)
Risultato netto
(a + b - c)
A. Attività immateriali
di cui: software (3.115) - - (3.115)
A.1 Di proprietà (112.285) (2.172) - (114.457)
- Generate internamente dall'azienda - - - -
- Altre (112.285) (2.172) - (114.457)
A.2 Diritti d'uso acquisiti con il leasing - - - -
B. Attività possedute per la vendita X - - -
Totale (112.285) (2.172) - (114.457)

15.1 Rettifiche di valore nette su attività immateriali: composizione

Sezione 16 - Gli altri oneri e proventi di gestione – Voce 230

16.1 Altri oneri di gestione: composizione

Totale Totale
2021 2020
Oneri su beni rivenienti dal leasing (26.173) (14.775)
Altri (47.192) (57.075)
Totale (73.365) (71.850)

La voce "Oneri su beni rivenienti dal leasing" è relativa ai costi sostenuti sui beni a garanzia di esposizioni deteriorate per l'acquisto e la rivendita dei beni oggetto di operazioni di leasing finanziario.

La voce "Altri" include oneri da transazioni legali eccedenti i fondi rischi accantonati per 18,1 milioni (31,9 milioni il dato dell'esercizio precedente), perdite operative relative alla gestione delle filiali (rapine, frodi, furti e altri danni) per 7,2 milioni (7,1 milioni nel 2020), nonché sopravvenienze passive ed altre insussistenze.

16.2 Altri proventi di gestione: composizione

Totale Totale
2020
2021
Proventi su c/c e finanziamenti 5.309 9.898
Recuperi di imposte 271.108 261.192
Recuperi di spese 16.694 11.991
Fitti attivi su immobili 33.885 39.508
Altri 109.451 78.449
Totale 436.447 401.038

La sottovoce "Proventi su c/c e finanziamenti" si riferisce alla "commissione di istruttoria veloce" introdotta dal D.L. 6 dicembre 2011, n. 201, convertito dalla L. n. 214/2011.

La sottovoce "Altri" include proventi vari per servizi resi.

Sezione 17 - Utili (perdite) delle partecipazioni – Voce 250

17.1 Utili (perdite) delle partecipazioni: composizione

Totale Totale
Componenti reddituali/Settori 2021 2020
1) Imprese a controllo congiunto
A. Proventi - -
1. Rivalutazioni - -
2. Utili da cessione - -
3. Riprese di valore - -
4. Altri proventi - -
B. Oneri - -
1. Svalutazioni - -
2. Rettifiche di valore da deterioramento - -
3. Perdite da cessione - -
4. Altri oneri - -
Risultato netto - -
2) Imprese sottoposte a influenza notevole
A. Proventi 232.068 130.975
1. Rivalutazioni 232.021 130.975
2. Utili da cessione 47 -
3. Riprese di valore - -
4. Altri proventi - -
B. Oneri (18.754) (176)
1. Svalutazioni (81) (176)
2. Rettifiche di valore da deterioramento (18.673) -
3. Perdite da cessione - -
4. Altri oneri - -
Risultato netto 213.314 130.799
Totale 213.314 130.799

Nelle voci Rivalutazioni e Svalutazioni sono ricompresi gli utili e le perdite derivanti dalla valutazione a patrimonio netto delle partecipazioni sottoposte a influenza notevole. In particolare, gli utili si riferiscono per 156,0 milioni a Agos Ducato, per 43,2 milioni a Anima Holding, per 9,2 milioni a Vera Vita, per 2,7 milioni a Vera Assicurazioni, per 7,4 milioni a Bipiemme Vita, per 6,4 milioni a Factorit, per 2,1 milioni a Alba Leasing, per 2,0 milioni a Gardant Liberty, per 1,9 milioni a Etica SGR, per 0,5 milioni a SelmaBipiemme; le perdite sono rappresentate dalla società HI-MTF.

L'utile da cessione si riferisce all'effetto economico della cessione della quota del 5% di HI-MTF.

Le rettifiche di valore da deterioramento ammontano a -18,7 milioni ed includono l'importo derivante dall'impairment effettuato a fronte della quota partecipativa detenuta in Factorit.

Sezione 18 - Risultato netto della valutazione al fair value delle attività materiali e immateriali – Voce 260

18.1 Risultato netto della valutazione al fair value (o al valore rivalutato) o al valore di presumibile realizzo delle attività materiali e immateriali: composizione

Attività/Componenti reddituale Rivalutazioni
(a)
Svalutazioni
(b)
Differenze cambio Risultato
Positive
(c)
Negative
(d)
netto
(a-b+c-d)
A. Attività materiali 25.788 (167.421) - -
(141.633)
A.1 Ad uso funzionale: 2.437 (20.086) - -
(17.649)
- Di proprietà 2.437 (20.086) - -
(17.649)
- Diritti d'uso acquisiti con il leasing - - - -
-
A.2 Detenute a scopo di investimento: 23.351 (147.335) - -
(123.984)
- Di proprietà 23.351 (147.335) - -
(123.984)
- Diritti d'uso acquisiti con il leasing - - - -
-
A.3 Rimanenze - - - -
-
B. Attività immateriali - - - -
-
B.1 Di proprietà: - - - -
-
B1.1 Generate internamente dall'azienda - - - -
-
B1.2 Altre - - - -
-
B.2 Diritti d'uso acquisiti con il leasing - - - -
-
Totale 25.788 (167.421) - -
(141.633)

La voce, complessivamente negativa per 141,6 milioni (36,7 milioni era il saldo negativo dello scorso esercizio), accoglie i risultati conseguenti alla valutazione al fair value delle "attività materiali ad uso funzionale rivalutate" e delle "attività materiali detenute a scopo di investimento", rappresentate dal patrimonio immobiliare di proprietà.

Sezione 19 - Rettifiche di valore dell'avviamento – Voce 270

19.1 Rettifiche di valore dell'avviamento: composizione

I risultati delle verifiche di recuperabilità degli avviamenti iscritti in bilancio non hanno determinato rettifiche di valore a carico dell'esercizio.

Per la descrizione delle modalità di effettuazione degli impairment test sugli avviamenti si rimanda a quanto esposto nella "Sezione 10 – Attività immateriali" della parte B della presente Nota integrativa consolidata.

Sezione 20 - Utili (perdite) da cessione di investimenti – Voce 280

20.1 Utili (perdite) da cessione di investimenti: composizione

Componenti reddituali/Settori Totale Totale
2020
2021
A. Immobili (723) 1.452
- Utili da cessione 585 3.045
- Perdite da cessione (1.308) (1.593)
B. Altre attività 581 (262)
- Utili da cessione 596 20
- Perdite da cessione (15) (282)
Risultato netto (142) 1.190

Sezione 21 - Imposte sul reddito dell'esercizio dell'operatività corrente – Voce 300

21.1 Imposte sul reddito dell'esercizio dell'operatività corrente: composizione

Totale Totale
Componenti reddituali/Settori 2021 2020
1. Imposte correnti (-) (56.468) (49.537)
2. Variazioni delle imposte correnti dei precedenti esercizi (+/-) (7.260) (3.421)
3. Riduzione delle imposte correnti dell'esercizio (+) 108.218 106.286
3.bis Riduzione delle imposte correnti dell'esercizio per crediti d'imposta di cui alla Legge n.
214/2011 (+)
36.654 5.233
4. Variazione delle imposte anticipate (+/-) (289.404) 19.060
5. Variazione delle imposte differite (+/-) 123.305 188.339
6. Imposte di competenza dell'esercizio (-) (-1+/-2+3+3bis+/-4+/-5) (84.955) 265.960

Come già indicato, nell'esercizio Banco BPM ha esercitato l'opzione prevista dall'art. 110 del D.L. 14 agosto 2020 n. 104 per il riallineamento dei valori fiscali ai maggiori valori contabili relativamente agli immobili di proprietà. L'esercizio dell'opzione ha comportato i) la rilevazione immediata dell'imposta sostitutiva di 16,4 milioni imputata a Conto Economico; ii) la cancellazione di passività fiscali differite (DTL) nette per 98,1 milioni, con un impatto positivo sul Conto Economico di 81,7 milioni.

21.2 Riconciliazione tra onere fiscale teorico e onere fiscale effettivo di bilancio

IRES 2021 2020
Risultato dell'operatività corrente al lordo delle imposte 653.739 (249.328)
Componenti negativi del risultato lordo non rilevanti
definitivamente (+) 187.960 140.995
Interessi passivi non deducibili 391 1.593
Minusvalenze da realizzo/valutazione partecipazioni /OCI 69.598 21.065
Imposte indeducibili diverse da quelle sui redditi 15.438 16.261
Perdite su crediti indeducibili 4.791 428
Spese amministrative a deducibilità limitata 4.184 4.646
Altre spese non deducibili 40.528 37.862
Impairment avviamenti 25.100
Perdite società estere 1.353 1.610
Effetti da consolidamento partecipazioni infragruppo 22.309
Accantonamenti 21.877 5.997
Altro 29.800 4.124
Componenti positivi del risultato lordo non rilevanti
definitivamente (-)
(246.014) (320.553)
Quota non rilevante delle plus da realizzo/valutazione su
partecipazioni/OCI (6.570) (174.272)
Quota non rilevante dei dividendi ante scritture di consolidamento (72.883) (79.690)
Elisione dividendi infragruppo 73.435 70.847
Effetti da consolidamento partecipazioni infragruppo (235.715) (130.799)
Altro (4.281) (6.639)
Variazioni in aumento definitive non legate ad elementi
del risultato lordo (+)
- 3.845
Altre - 3.845
Variazioni in diminuzione definitive non legate ad
elementi del risultato lordo (-) (95.644) (97.898)
Deduzione forfetaria 10% IRAP e deduzione IRAP costo lavoro
dipendente (283) (294)
Quota reddito agevolabile A.C.E. (75.058) (75.891)
Altro (20.303) (21.713)
Base di calcolo IRES a conto economico 500.041 (522.939)
Aliquota nominale IRES 24% 24%
IRES effettiva (120.010) 125.505
Tax rate IRES (18,36%) 50,34%

IRAP 2021 2020
Risultato dell'operatività corrente al lordo delle imposte 653.739 (249.328)
Componenti negativi del risultato lordo non rilevanti
definitivamente (+)
393.762 459.972
Interessi passivi non deducibili 606 2.413
Quota non deducibile degli ammortamenti su beni ad uso funzionale 30.854 30.744
Altre spese amministrative non deducibili 162.308 163.081
Spese del personale al netto delle deduzioni ammesse (riduzione
cuneo, disabili, ecc.) 2.769 68.621
Altre rettifiche di valore di cui voce 130 di conto economico 9.077 76
Accantonamenti netti ai fondi rischi e oneri 24.988 94.525
Altri oneri di gestione 31.817 24.686
Perdite delle partecipazioni 23.359 2.108
Impairment avviamenti - 25.100
Effetti da consolidamento partecipazioni infragruppo - 22.309
Altro 107.984 26.309
Componenti positivi del risultato lordo non rilevanti
definitivamente (-)
(261.862) (193.831)
Utili delle partecipazioni - (24.434)
Quota non rilevante dei dividendi ante scritture di consolidamento (61.466) (53.349)
Elisione dividendi infragruppo 73.435 70.847
Altri proventi di gestione (32.366) (26.887)
Utili da cessioni di investimenti non rilevanti (960) -
Effetti da consolidamento partecipazioni infragruppo (235.715) (130.799)
Altro (4.790) (29.209)
Variazioni in aumento definitive non legate ad elementi
del risultato lordo (+)
- 412.566
Rettifiche per neutralizzazione valore della produzione negativa - 406.286
Altro - 6.280
Variazioni in diminuzione definitive non legate ad
elementi del risultato lordo (-) (24.243) (241.170)
Altre (24.243) (241.170)
Base di calcolo IRAP a conto economico 761.396 188.209
Aliquota nominale media ponderata IRAP 5,46% 4,91%
IRAP effettiva (41.567) (9.242)
Tax rate IRAP (6,36%) (3,71%)
IRES e IRAP non di competenza e altre imposte 2021 2020
Totale impatto 76.622 149.697
IRES - Fiscalità corrente, anticipata e differita di esercizi precedenti 12.175 1.845
IRES – Addizionale aliquota 3,5% (19.483) 17.409
IRAP - Fiscalità corrente, anticipata e differita di esercizi precedenti 2.374 2.275
Riallineamento 81.709 128.323
Imposte estere - altro (153) (155)
Tax rate IRES e IRAP non di competenza e altre imposte 11,72% 60,04%
Totale imposte sul risultato lordo 2021 2020
Totale IRES + IRAP + Altre imposte (84.955) 265.960
Tax rate complessivo (13%) 106,67%

Sezione 22 - Utile (Perdita) delle attività operative cessate al netto delle imposte – Voce 320

22.1 Utile (Perdita) delle attività operative cessate al netto delle imposte: composizione

La voce non è valorizzata per l'esercizio in corso, né per quello precedente. Si omette pertanto la relativa tabella.

22.2 Dettaglio delle imposte sul reddito relative alle attività operative cessate

La voce non è valorizzata per l'esercizio in corso, né per quello precedente. Si omette pertanto la relativa tabella.

Sezione 23 - Utile (Perdita) d'esercizio di pertinenza di terzi – Voce 340

23.1 Dettaglio della voce 340 "utile/(perdita) d'esercizio di pertinenza di terzi"

Denominazione imprese 2021 2020
Partecipazioni consolidate con interessenze di terzi significative - -
Altre partecipazioni 284 (4.248)
Totale 284 (4.248)

L'importo si riferisce prevalentemente alla quota di risultato della controllata Release di pertinenza di terzi.

Sezione 24 - Altre informazioni

Non si segnalano altre informazioni rilevanti oltre a quanto già indicato nelle sezioni precedenti.

Sezione 25 - Utile per azione

31/12/2021 31/12/2020
EPS Base EPS diluito EPS Base EPS diluito
Media ponderata azioni ordinarie (numero) 1.510.823.282 1.510.823.282 1.509.504.749 1.509.504.749
Risultato attribuibile (migliaia di euro) 567.068 567.068 20.880 20.880
EPS (euro) 0,375 0,375 0,014 0,014

25.1 Numero medio delle azioni ordinarie a capitale diluito

Si segnala che al 31 dicembre 2021 l'EPS Base coincide con l'EPS diluito in quanto non risultano in essere strumenti finanziari con potenziali effetti diluitivi.

25.2 Altre informazioni

Non si segnalano altre informazioni rilevanti oltre a quanto già indicato nelle sezioni precedenti.

PARTE D – REDDITIVITÀ CONSOLIDATA COMPLESSIVA

Prospetto analitico della redditività consolidata complessiva

Voci 31/12/2021 31/12/2020
10. Utile (Perdita) d'esercizio 568.784 16.632
Altre componenti reddituali senza rigiro a conto economico 139.815 (133.680)
20. Titoli di capitale designati al fair value con impatto sulla redditività complessiva: 15.826 (125.809)
a) variazione di fair value 15.304 (16.571)
b) trasferimenti ad altre componenti di patrimonio netto 522 (109.238)
30. Passività finanziarie designate al fair value con impatto a conto economico (variazioni del proprio
merito creditizio): 3.828 (16.413)
a) variazione del fair value 4.027 (16.413)
b) trasferimenti ad altre componenti di patrimonio netto (199) -
40. Coperture di titoli di capitale designati al fair value con impatto sulla redditività complessiva: - -
a) variazione di fair value (strumento coperto) - -
b) variazione di fair value (strumento di copertura) - -
50. Attività materiali 10.983 (3.911)
60. Attività immateriali - -
70. Piani a benefici definiti (7.615) 9.899
80 Attività non correnti e gruppi di attività in via di dismissione - -
90. Quota delle riserve da valutazione delle partecipazioni valutate a patrimonio netto (239) (128)
100. Imposte sul reddito relative alle altre componenti reddituali senza rigiro a conto economico 117.032 2.682
Altre componenti reddituali con rigiro a conto economico (108.790) 96.116
110. Copertura di investimenti esteri: (1.067) (10)
a) variazioni di fair value (1.067) (10)
b) rigiro a conto economico - -
c) altre variazioni - -
120. Differenze di cambio: 2.138 256
a) variazioni di valore - -
b) rigiro a conto economico - -
c) altre variazioni 2.138 256
130. Copertura dei flussi finanziari: (18.119) 3.911
a) variazioni di fair value (18.119) 3.911
b) rigiro a conto economico - -
c) altre variazioni - -
di cui: risultato delle posizioni nette - -
140. Strumenti di copertura (elementi non designati): - -
a) variazioni di valore - -
b) rigiro a conto economico - -
c) altre variazioni - -
150. Attività finanziarie (diverse dai titoli di capitale) valutate al fair value con impatto sulla redditività
complessiva:
(129.584) 126.913
a) variazioni di fair value (68.783) 145.935
b) rigiro a conto economico (60.801) (19.022)
- rettifiche per rischio di credito 385 (763)
- utili/perdite da realizzo (61.186) (18.259)
c) altre variazioni - -
160. Attività non correnti e gruppi di attività in via di dismissione: - -
a) variazioni di fair value - -
b) rigiro a conto economico - -
c) altre variazioni - -
170. Quota delle riserve da valutazione delle partecipazioni valutate a patrimonio netto: (16.319) 11.988
a) variazioni di fair value (16.319) 11.988
b) rigiro a conto economico - -
- rettifiche da deterioramento - -
- utili/perdite da realizzo - -
c) altre variazioni - -
180. Imposte sul reddito relative alle altre componenti reddituali con rigiro a conto economico 54.161 (46.942)
190. Totale altre componenti reddituali 31.025 (37.564)
200. Redditività complessiva (Voce 10+190) 599.809 (20.932)
210. Redditività consolidata complessiva di pertinenza di terzi (284) (4.242)
220. Redditività consolidata complessiva di pertinenza della capogruppo 600.093 (16.690)

La variazione della riserva da valutazione delle attività materiali che ha avuto impatto sulla redditività complessiva è pari a 128,8 milioni ed è rappresentato dalla variazione del fair value degli immobili funzionali per positivi 11,0 milioni indicati nella sottovoce "50. Attività materiali" e per positivi 117,8 milioni indicati nella sottovoce "110. Imposte sul reddito relative alle altre componenti reddituali senza rigiro a conto economico" che comprendono l'impatto fiscale sulle variazioni di fair value per 3,4 milioni e 121,2 milioni relativi all'effetto del riallineamento fiscale degli immobili ad uso strumentale, come illustrato nel paragrafo "Altri aspetti rilevanti ai fini delle politiche contabili di Gruppo" contenuto nella "Parte A.1 – Politiche contabili" della presente Nota integrativa.

PARTE E – INFORMAZIONI SUI RISCHI E SULLE RELATIVE POLITICHE DI COPERTURA

Nella presente Parte E si forniscono le informazioni riguardanti i profili di rischio del Gruppo, relativamente alle politiche di gestione e di copertura dei rischi (di credito, di mercato, di liquidità, operativi) messe in atto dal Gruppo, ed all'operatività in strumenti finanziari derivati.

Per ulteriori informazioni sulle attività di monitoraggio e gestione dei rischio del Gruppo Banco BPM (adeguatezza patrimoniale, esposizione ai rischi e alle caratteristiche generali dei sistemi preposti alla loro gestione e controllo), si fa rinvio al documento "Informativa al pubblico da parte degli enti – Pillar III", redatto ai sensi delle disposizioni contenute nella Circolare della Banca d'Italia n.285 del 17 dicembre 2013, che ha recepito le disposizioni contenute del Regolamento UE n. 575/2013 (c.d. CRR) così come modificato dal Regolamento UE n.876/2019 (c.d. CRR II), nonché in coerenza con le altre direttive esterne applicabili in materia e reso disponibile, nei termini previsti dalla normativa, nella sezione Investor Relations del sito www.gruppo.bancobpm.it.

Sezione 1 - Rischi del consolidato contabile

INFORMAZIONI DI NATURA QUANTITATIVA

A. Qualità del credito

Nuova Definition of Default ("DoD")

Ai fini della successiva informativa sulla qualità del credito, si precisa che, a far data dal 1° gennaio 2021, è divenuta obbligatoria, ai fini regolamentari, l'applicazione della Nuova Definizione di Default ("DoD" – Definition of Default), derivante dall'implementazione del "RTS on the materiality threshold for credit obligations past due under Article 178 of the CRR (Regolamento Delegato EU 2018/171)" e delle correlate linee guida dell'EBA "EBA Guidelines on the application of the definition of default under Article 178 of the CRR".

La citata normativa, pur confermando le basi del default nel ritardo nei pagamenti e nel probabile inadempimento del debitore, introduce alcuni criteri più stringenti per l'individuazione delle posizioni deteriorate e per il successivo rientro in bonis. In particolare, la Nuova Definizione di Default stabilisce i criteri per l'identificazione dello scaduto, la modalità di gestione degli indicatori da considerare ai fini dell'identificazione di probabile inadempimento, gli aspetti specifici delle esposizioni retail e i criteri per il ritorno di una posizione in uno stato di bonis.

Nel dettaglio, le principali novità introdotte rispetto alla normativa in precedenza vigente riguardano i seguenti ambiti:

  • nuova definizione di past due:
    • abbassamento della soglia di rilevanza "relativa" da 5% a 1% (soglia calcolata come rapporto tra l'importo scaduto e/o sconfinante e l'esposizione complessiva del cliente, entrambi determinati a livello di Gruppo Bancario senza compensazione con eventuali margini disponibili di altre linee di credito);
    • introduzione di una soglia di rilevanza "assoluta" differenziata per tipologia di esposizione (100 euro per i retail e 500 euro per i non retail, da confrontare con l'importo complessivo scaduto e/o sconfinante del debitore);
    • classificazione di un debitore in stato default (NPE) al superamento congiunto di entrambe le soglie di rilevanza per 90 giorni consecutivi;
  • introduzione di un periodo di osservazione di almeno 3 mesi propedeutico alla riclassificazione a performing per i debitori precedentemente classificati a default (Non Performing Exposure) che regolarizzano la propria posizione;
  • classificazione di un debitore in stato default in maniera omogenea a livello di Gruppo Bancario, ossia su tutte le obbligazioni creditizie attive presso le società del Gruppo;
  • classificazione del debitore in stato di default nel caso in cui la ristrutturazione onerosa implichi una ridotta obbligazione finanziaria, superiore all'1% rispetto a quella precedente (i.e. Δ NPV > 1%);
  • introduzione di nuove regole di propagazione/valutazione della propagazione dello stato di default di una posizione sulla base del legame esistente con altre posizioni passate in stato di non performing;
  • impossibilità per la banca di compensare gli importi scaduti/sconfinanti esistenti su alcune linee di credito del debitore con altre linee di credito aperte e non utilizzate dallo stesso (cd. margini disponibili).

I criteri introdotti dalla normativa di vigilanza hanno avuto un impatto sulla classificazione contabile delle esposizioni creditizie deteriorate (Stadio 3), in quanto le disposizioni di vigilanza sono ritenute coerenti con la normativa contabile prevista dall'IFRS 9, in termini di evidenze obiettive di impairment.

Alla data del 1° gennaio 2021, la prima applicazione dei criteri previsti dalla Nuova Definizione di Default ha comportato la classificazione, tra le posizioni deteriorate (past due), di un ammontare lordo pari a 113,4 milioni, precedentemente classificato tra le esposizioni performing. Le relative rettifiche di valore, che ammontano complessivamente a 16,2 milioni, non hanno comportato alcun impatto nel conto economico del 2021, in quanto gli effetti valutativi conseguenti alla prima applicazione della nuova normativa erano già stati recepiti nel bilancio al 31 dicembre 2020.

Come rappresentato nel successivo paragrafo "2.2 Sistemi di gestione, misurazione e controllo" le attività di monitoraggio intraprese dal Gruppo, nonché le straordinarie misure di sostegno concesse alla clientela nell'ambito del Covid-19, in primis le moratorie, hanno consentito di ridurre a soli 8,9 milioni l'incremento delle esposizioni lorde scadute deteriorate complessivamente registrato nel corso dell'esercizio 2021.

Come indicato nella successiva tabella "A.1.7 Consolidato prudenziale – Esposizioni creditizie per cassa verso clientela: dinamiche delle esposizioni lorde" le esposizioni scadute deteriorate al 31 dicembre 2021 ammontano, infatti, a 68,9 milioni rispetto ai 57,0 milioni di inizio esercizio.

Nelle seguenti tabelle viene fornita l'informativa quantitativa della qualità del credito del complesso delle "esposizioni creditizie" del Gruppo; al riguardo si precisa che le suddette esposizioni non comprendono i titoli di capitale e le quote di OICR.

A.1 Esposizioni creditizie deteriorate e non deteriorate: consistenze, rettifiche di valore, dinamica e distribuzione economica

A.1.1 Distribuzione delle attività finanziarie per portafogli di appartenenza e per qualità creditizia (valori di bilancio)

Portafogli/qualità Sofferenze Inadempienze
probabili
Esposizioni
scadute
deteriorate
Esposizioni
scadute non
deteriorate
Esposizioni
non
deteriorate
Totale
1. Attività finanziarie valutate al costo ammortizzato 906.482 2.309.438 44.610 571.520 136.616.338 140.448.388
2. Attività finanziarie valutate al fair value con impatto
sulla redditività complessiva
- - - - 10.335.722 10.335.722
3. Attività finanziarie designate al fair value - - - - - -
4. Altre attività finanziarie obbligatoriamente valutate
al fair value
109 104.471 60 3.099 300.408 408.147
5. Attività finanziarie in corso di dismissione 83 861 5.551 2.653 114.795 123.943
Totale 31/12/2021 906.674 2.414.770 50.221 577.272 147.367.263 151.316.200
Totale 31/12/2020 (*) 1.470.618 2.900.336 45.892 1.782.957 145.864.480 152.064.283

(*) I dati dell'esercizio precedente sono stati riesposti per tenere conto delle modifiche introdotte dal 7° aggiornamento della Circolare n. 262 della Banca d'Italia.

Informativa sul portafoglio di appartenenza delle esposizioni creditizie oggetto di concessioni

Al 31 dicembre 2021, le esposizioni nette oggetto di misure di concessione (cosiddette esposizioni con misure di "forbearance"), ammontano a 6.694,7 milioni (di cui 3.449,5 milioni deteriorate e 3.245,2 milioni non deteriorate) e sono prevalentemente riconducibili al portafoglio delle "Attività finanziarie valutate al costo ammortizzato - crediti verso clientela"; per ulteriori informazioni su dette esposizioni si fa quindi rinvio alla successiva tabella A.1.5.

____________________________________________________________________________________________________________ NOTA INTEGRATIVA CONSOLIDATA 365

A.1.2 Distribuzione delle attività finanziarie per portafogli di appartenenza e per qualità creditizia (valori lordi e netti)

Deteriorate Non deteriorate Totale
Portafogli/qualità Esposizione
lorda
complessive
Rettifiche di
valore
Esposizione
netta
complessivi
Write-off*
parziali
Esposizione
lorda
complessive
Rettifiche di
valore
Esposizione netta (esposizione
netta)
1. Attività finanziarie valutate al costo ammortizzato 6.376.177 (3.115.647) 3.260.530 427.545 137.646.869 (459.011) 137.187.858 140.448.388
2. Attività finanziarie valutate al fair value con impatto sulla redditività
complessiva
- - - - 10.338.849 (3.127) 10.335.722 10.335.722
3. Attività finanziarie designate al fair value - - - - X X - -
4. Altre attività finanziarie obbligatoriamente valutate al fair value 196.540 (91.900) 104.640 - X X 303.507 408.147
5. Attività finanziarie in corso di dismissione 8.313 (1.818) 6.495 - 118.344 (896) 117.448 123.943
Totale 31/12/2021 6.581.030 (3.209.365) 3.371.665 427.545 148.104.062 (463.034) 147.944.535 151.316.200
Totale 31/12/2020 (**) 8.847.620 (4.430.774) 4.416.846 551.237 147.816.277 (474.450) 147.647.437 152.064.283

(*) Valore da esporre a fini informativi

(**) I dati dell'esercizio precedente sono stati riesposti per tenere conto delle modifiche introdotte dal 7° aggiornamento della Circolare n. 262 della Banca d'Italia.

Portafoglio detenuto per la negoziazione e derivati

Nella seguente tabella si fornisce evidenza della qualità del credito riferita alle esposizioni creditizie classificate nel portafoglio delle attività finanziarie detenute per la negoziazione (titoli e derivati) e dei derivati di copertura (non oggetto di rappresentazione nella precedente tabella):

Attività di evidente scarsa qualità
creditizia
Altre attività
Portafogli/qualità Minusvalenze
cumulate
Esposizione netta Esposizione netta
1. Attività finanziarie detenute per la negoziazione (1.725) 1.439 3.247.901
2. Derivati di copertura - - 127.076
Totale 31/12/2021 1.725 1.439 3.374.977
Totale 31/12/2020 19.660 7.045 6.616.316

Le esposizioni di scarsa qualità creditizia, il cui valore di bilancio è pari a 1,4 milioni, si riferiscono esclusivamente a strumenti derivati con la clientela.

B. Informativa sulle entità strutturate (diverse dalle società per la cartolarizzazione)

B.1 Entità strutturate consolidate

Al 31 dicembre 2021 non risultano entità strutturate consolidate contabilmente, diverse dalle società di cartolarizzazione, rientranti nel perimetro del Gruppo Banco BPM.

B.2 Entità strutturate non consolidate contabilmente

B.2.1 Entità strutturate consolidate prudenzialmente

Al 31 dicembre 2021 non risultano entità strutturate consolidate prudenzialmente rientranti nel perimetro del Gruppo Banco BPM.

B.2.2 Altre entità strutturate

Il Gruppo detiene interessenze in OICR (fondi e Sicav), primariamente al fine di soddisfare le proprie esigenze di investimento. Sono inoltre comprese le quote di fondi detenute a seguito delle operazioni di cessione multi-originator di esposizioni creditizie deteriorate del Gruppo.

L'esposizione complessiva nei citati investimenti ammonta a 1.091,6 milioni (1.015,3 milioni al 31 dicembre 2020).

Per ulteriori dettagli si fa rinvio:

  • all'informativa fornita in corrispondenza delle tabelle di composizione delle voci 20 a) e 20 c) dell'attivo patrimoniale, contenute nella Parte B della presente Nota Integrativa;
  • alla successiva sezione "Rischi del consolidato prudenziale D.3 Operazioni di Cessione Attività finanziarie cedute e cancellate integralmente".

Ulteriore coinvolgimento in entità strutturate, che vada oltre alla mera detenzione di quote, è rappresentato dall'attività di collocamento di quote OICR.

I ricavi netti del Gruppo derivanti dall'attività di collocamento di Fondi di investimento nel 2021 ammontano a 562,2 milioni (462,7 milioni nell'esercizio 2020).

Sezione 2 - Rischi del consolidato prudenziale

Risk Appetite Framework (RAF) di Gruppo

Nel corso del primo trimestre del 2021, il Consiglio di Amministrazione della Capogruppo Banco BPM ha approvato il nuovo Risk Appetite Framework (di seguito anche "RAF"), sia a livello consolidato che di singola Legal Entity maggiormente rilevante, attraverso il quale l'Organo con Funzione di Supervisione Strategica (OFSS) approva il livello di rischio che il Gruppo è disposto ad assumere nel perseguimento dei propri obiettivi strategici. Il nuovo framework si compone dei seguenti elementi fondanti:

    1. la Governance, che definisce i ruoli e le responsabilità degli attori coinvolti e i flussi informativi tra gli stessi;
    1. il "sistema delle metriche", che sintetizza l'esposizione ai rischi;
    1. il "sistema delle soglie", attraverso il quale viene definita la propensione al rischio;
    1. il processo di escalation, che si attiva con diversi gradi di intensità e attori coinvolti in caso di superamento delle soglie definite;
    1. il documento cd. "Risk Appetite Statement (RAS)", nel quale sono esplicitati in modo analitico le metriche e le modalità di calcolo delle rispettive soglie;
    1. gli strumenti e le procedure che supportano la rappresentazione e la gestione operativa del RAF, incluse le cd. "Operazioni di Maggior Rilievo (OMR)".

Il RAF è lo strumento che consente in modo unitario di stabilire, formalizzare, comunicare, approvare e monitorare gli obiettivi di rischio che il Gruppo e le singole Legal Entities rilevanti intendono assumere. A tal fine, viene articolato in soglie e ambiti di rischio che consentono di individuare a priori i livelli e le tipologie di rischio che il Gruppo intende assumere, andando a declinare i ruoli e le responsabilità degli Organi e delle Funzioni Aziendali coinvolte nel processo di gestione di tali rischi. In particolare, la Funzione Rischi ha provveduto a rafforzare la struttura complessiva del Framework, prevedendo, per alcuni indicatori:

  • la suddivisione su livelli gerarchici e per ambito di rischio (cascading down);
  • la declinazione a livello di Legal Entity e linee di business/portafogli (cascading orizzontale).

Il Gruppo deve garantire che il RAF, nella sua declinazione operativa, sia utilizzato e interiorizzato, e costituisca elemento di indirizzo per la predisposizione di processi quali, a titolo esemplificativo, il Piano Strategico e il Budget, nonché dei processi interni di autovalutazione dell'adeguatezza patrimoniale (ICAAP) e di liquidità (ILAAP). Il framework viene utilizzato anche come strumento operativo nell'ambito del Piano di Risanamento (cd. Recovery Plan) e nell'ambito di definizione delle politiche di remunerazione.

I principi generali che guidano la strategia di assunzione di rischio del Gruppo sono sintetizzabili nei seguenti aspetti:

  • le attività sono svolte tenendo conto dei rischi assunti e dei presidi posti a mitigazione in un'ottica di breve e medio lungo periodo;
  • particolare attenzione viene posta all'adeguatezza del capitale, della liquidità e alla qualità creditizia del portafoglio, anche alla luce dell'introduzione di nuova normativa e dei vincoli regolamentari imposti dall'Organo di Vigilanza.

Nel 2021 sono stati, inoltre, inseriti i primi indicatori RAF in ambito ESG (Environmental, Social and Governance), tema che verrà ulteriormente rafforzato nei prossimi anni in coerenza con il progetto ESG definito dal Gruppo; si provvederà, in aggiunta, a realizzare il completo allineamento degli indicatori del Risk Appetite Framework con il corrispettivo set del Recovery Plan.

Il set di indicatori del RAF fa leva sul processo di Risk Identification e tiene conto delle recenti indicazioni normative in tema di Risk Governance. Tutti i rischi rilevanti identificati al termine di tale processo vengono considerati in fase di definizione del Risk Appetite Framework e vengono individuati specifici indicatori per il loro monitoraggio. In particolare, il perimetro RAF del Gruppo ha identificato un set di indicatori suddivisi nei principali ambiti di rischio: Adeguatezza del Capitale di Primo e Secondo Pilastro, Adeguatezza della Liquidità/Funding & IRRBB, Qualità del credito, Redditività, Operativo/di Condotta e Altre tematiche rilevanti.

Gli indicatori che sintetizzano il profilo di rischio del Gruppo in tali ambiti sono stati suddivisi in 3 livelli, differenziandoli tra indicatori strategici, che consentono al Consiglio di Amministrazione di indirizzare le scelte strategiche del Gruppo, indicatori gestionali, al fine di integrare e anticipare le dinamiche – ove possibile – degli indicatori strategici, e indicatori Early Warning (di seguito anche EWI), i quali coprono gli ambiti di rischio del perimetro RAF Gestionale consentendo di anticipare le dinamiche degli indicatori appartenenti al RAF Strategico e Gestionale. Nel dettaglio:

  • il RAF Strategico è l'insieme di metriche e soglie che consentono di definire e monitorare la strategia di rischio del Gruppo; ricomprende un numero ristretto ed esaustivo di indicatori attraverso cui si esplicita la propensione al rischio approvata dal Consiglio di Amministrazione e rappresenta in modo sintetico l'andamento del profilo di rischio complessivo;
  • il RAF Gestionale è un set di metriche che consentono di integrare e dettagliare gli indicatori strategici e di anticiparne l'evoluzione del profilo di rischio. Tali metriche consentono di cogliere specifici aspetti dei principali processi aziendali e di norma sono monitorabili con una frequenza maggiore per adempiere al ruolo di anticipatori rispetto a eventuali situazioni di criticità;
  • gli Indicatori Early Warning costituiscono un insieme di metriche utili a prevedere segnali di peggioramento degli indicatori inclusi nel RAF Strategico e Gestionale. Tali metriche consentono di cogliere specifici aspetti dei principali processi aziendali e di norma sono monitorabili con una frequenza maggiore per adempiere al ruolo di anticipatori rispetto a eventuali situazioni di criticità.

Il sistema delle soglie per gli indicatori Strategici prevede la definizione dei seguenti limiti:

  • Risk Target (Obiettivo di Medio-Lungo termine): di norma obiettivo di rischio definito dal Piano Industriale a livello di Gruppo. Indica il livello di rischio (complessivo e per tipologia) cui il Gruppo desidera esporsi per il perseguimento dei propri obiettivi strategici;
  • Risk Trigger: è la soglia, differenziata per indicatore, il cui superamento attiva i vari processi di escalation previsti dal Framework. Il Risk Trigger è determinato anche mediante l'utilizzo di prove di stress test. In coerenza con i valori di Trigger viene definito il sistema dei limiti utilizzati a fini operativi (cd. "Risk Limits");
  • Risk Alert: è la soglia, per indicatori di Early Warning, il cui superamento non attiva i vari processi di escalation previsti dal Framework ma un flusso informativo verso i Comitati e gli Organi Aziendali. Il Risk Alert è determinato anche mediante l'utilizzo di prove di stress test e in coerenza con i valori di Trigger degli Indicatori Gestionali o Strategici di cui anticipano la dinamica;
  • Risk Tolerance (soglia di tolleranza): è la devianza massima dal Risk Appetite consentita; la soglia di tolleranza è fissata in modo da assicurare in ogni caso al Gruppo margini sufficienti per operare, anche in condizioni di stress, entro il massimo rischio assumibile;
  • Risk Capacity (massimo rischio assumibile): è il livello massimo di rischio che il Gruppo è in grado di assumere senza violare i requisiti regolamentari o gli altri vincoli imposti dagli azionisti o dall'Autorità di Vigilanza.

Per gli indicatori gestionali viene declinata solo la soglia di Risk Trigger: il superamento dei limiti di rischio determina la tempestiva attivazione di appositi processi di escalation.

Per gli indicatori Early Warning, invece, viene declinata solo la soglia di Alert, e il superamento dei limiti di rischio non determina l'attivazione di appositi processi di escalation, ma un tempestivo flusso informativo viene predisposto verso i Comitati e gli Organi Aziendali.

La Funzione Rischi, in collaborazione con la Funzione Pianificazione e Controllo e le altre Funzioni competenti, sviluppa il RAF, a supporto dell'Organo con Funzione di Gestione (OFG), nell'aspetto normativo e operativo in coerenza con la strategia, i piani di business, l'allocazione del capitale nelle condizioni ordinarie e in situazione di stress. Il RAF viene aggiornato almeno annualmente, anche in funzione dei mutamenti delle condizioni interne ed esterne in cui il Gruppo opera.

L'attività di gestione ex-ante dei rischi trova esplicitazione operativa anche nel processo di gestione delle Operazioni di Maggior Rilievo (relative a operazioni in ambito credito, finanza, cessione crediti, etc.), che coinvolge in primo luogo la Funzione Rischi, tenuta a esprimere un parere preventivo e non vincolante su tutte le operazioni che rientrano in queste categorie sulla base dei requisiti stabiliti e normati internamente. Il perimetro di applicazione dei pareri ex-ante della funzione Rischi è stato ampliato anche alle operazioni definite Significative. Queste ultime riguardano l'ambito creditizio e consentono di sottoporre a valutazione preventiva un numero di operazioni creditizie significativamente maggiore, sia in fase di erogazione – con particolare riferimento al portafoglio SME – sia in fase di classificazione da maggiore a minor rischio e viceversa.

Il Gruppo, inoltre, provvede ad erogare attività formativa specifica e percorsi formativi dedicati, anche al fine di diffondere e promuovere all'interno della Banca una solida e robusta cultura del rischio. Nel 2020, Banco BPM ha avviato un piano formativo dedicato a tutto il personale della funzione Rischi con focus su:

  • scenario di mercato e Covid-19;
  • evoluzione quadro normativo e suo impatto sulla misurazione dei rischi di Credito, Liquidità e Tasso Mercato e Rischio Operativo e rappresentazione delle scelte metodologiche di Banco BPM.

Il piano è proseguito nel 2021 con attività formative dedicate a:

  • lettura integrata dei Rischi e del posizionamento di Banco BPM;
  • introduzione ai rischi emergenti: Cyber Risk, Climate Change & ESG, Model Risk;
  • approfondimenti su Rischio Mercato con riferimento a FRTB (Fundamental Review of Trading Book) e corsi di Finanza Quantitativa.

Nell'ambito del progetto "Advanced Analytics", Banco BPM ha organizzato sessioni formative di "Common Understanding" e un percorso di sviluppo delle competenze di Data Science in cui sono stati coinvolti alcuni Responsabili e colleghi della Funzione Rischi.

Nel corso del primo semestre 2021, il Gruppo è stato impegnato nello svolgimento dell'esercizio EU-wide Stress Test 2021 condotto dall'European Banking Authority (EBA) in collaborazione con la Banca Centrale Europea (BCE), il Comitato Europeo per il Rischio Sistemico (ESRB – European Systemic Risk Board) e la Commissione Europea, volto a testare il business model e la resilienza delle banche sulla base di 2 scenari, baseline e avverso, elaborati dal Regulator. I risultati delle banche che hanno partecipato all'esercizio sotto la guida dell'EBA sono stati pubblicati dall'EBA il 30 luglio 2021.

Inoltre, nella seconda parte dell'anno sono state avviate le attività propedeutiche all'esercizio di Climate Risk Stress Test 2022 che sarà condotto dalla BCE sul complessivo settore bancario europeo tra febbraio e luglio 2022.

Attività di monitoraggio e reporting

L'attività di monitoraggio e controllo dei rischi svolta dalla Funzione Rischi ha il compito di assicurare, a livello di Gruppo e di singole Società, il presidio unitario dei rischi di propria competenza garantendo informazioni appropriate e tempestive agli Organi Aziendali e alle Unità Organizzative coinvolte nella gestione dei rischi stessi, assicurando lo sviluppo e il miglioramento continuo delle metodologie e dei modelli relativi alla loro misurazione.

A tali fini, la Capogruppo procede periodicamente con la predisposizione della reportistica verso gli Organi Aziendali in linea con le policy interne del Gruppo. Nell'ambito della reportistica integrata dei rischi predisposta a livello di Gruppo e di singola Legal Entity, la Funzione Rischi effettua un'analisi dei principali rischi a cui il Gruppo e le singole Legal Entities sono esposte e procede con l'assessment periodico del risk profile degli indicatori RAF comparandolo con le soglie definite nel framework, fornendo analisi storiche e di dettaglio che ne spieghino le dinamiche, i punti di attenzione e le aree di miglioramento. Inoltre, trimestralmente, all'interno della reportistica integrata viene fornito un aggiornamento sull'andamento degli indicatori di Recovery Plan, che nel 2021 sono stati tutti inseriti nel framework RAF; tale analisi viene predisposta dalla Funzione "Recovery & Resolution Plans" con il supporto della Funzione Rischi.

Le analisi di posizionamento (benchmark) forniscono agli Organi aziendali della Capogruppo e al top management un aggiornamento trimestrale sul posizionamento del Gruppo rispetto al sistema bancario italiano ed europeo con riferimento ai principali ambiti di rischio; le analisi sono condotte adottando la prospettiva del Regulator, facendo leva sulle principali evidenze e sulle metriche di rischio riportate negli EBA Risk Dashboard e nelle informazioni presenti nei documenti di Disclosure al Mercato (Pillar 3), permettendo quindi di individuare le eventuali opportunità di miglioramento nella gestione dei rischi.

Una verifica di adeguatezza patrimoniale attuale e prospettica, sia in ottica di Primo (prospettiva normativa) che di Secondo Pilastro (prospettiva economica), in coerenza con quanto previsto dalle Linee Guida BCE sull'ICAAP, viene inoltre rendicontata periodicamente ai Comitati e agli Organi Aziendali.

Adeguatezza patrimoniale di Primo e Secondo Pilastro

Il Gruppo Banco BPM, al fine di fornire al proprio management e all'Autorità di Vigilanza un'informativa completa e consapevole che testimoni l'adeguatezza dei fondi propri, primo presidio a fronte dei rischi assunti, valuta la

propria situazione patrimoniale in ottica attuale e prospettica, sia in ambito di Primo che di Secondo Pilastro, sulla base delle regole di Basilea 3 (che trovano applicazione tramite la CRR/CRD IV) e le linee guida specifiche comunicate alle banche dall'Autorità di Vigilanza.

Per quanto concerne il Primo Pilastro, l'adeguatezza patrimoniale del Gruppo si sostanzia nelle attività di monitoraggio e gestione nel continuo dei coefficienti patrimoniali, calcolati sulla base delle informazioni fornite dalla Funzione Amministrazione e Bilancio attraverso l'applicazione delle regole stabilite dalla Normativa di Vigilanza, al fine di verificare il rispetto dei limiti normativi e di assicurare il mantenimento dei livelli minimi di patrimonializzazione richiesti. Tali coefficienti vengono inoltre stimati in sede di Budget o Piano Strategico, e ne viene verificata la coerenza con le soglie fissate in ambito Risk Appetite Framework e le stime effettuate nel Capital Plan.

In ambito Secondo Pilastro, la Funzione Rischi ha il compito di coordinare il processo interno di determinazione dell'adeguatezza patrimoniale del Gruppo, coerentemente con le disposizioni normative, e di effettuare le stime attuali e prospettiche, sia in uno scenario baseline che stressato, rendicontate agli Organi Aziendali e integrate annualmente nell'ambito dell' ICAAP (Internal Capital Adequacy Assessment Process) package, trasmesso alle Autorità di Vigilanza.

La valutazione dell'adeguatezza patrimoniale, in ambito ICAAP, avviene attraverso la verifica del rispetto dei vincoli patrimoniali sia di Primo che di Secondo Pilastro (Riserva di capitale calcolata come rapporto tra Available Financial Resources – AFR e fabbisogno di capitale - ECAP, calcolato tramite metodologie avanzate sviluppate internamente e validate dalla competente funzione aziendale), facendo leva sul Framework di Risk Appetite, nonché degli elementi di natura qualitativa.

L'esito dell'autovalutazione dell'adeguatezza patrimoniale, condotto su base pluriennale, tiene in considerazione le simulazioni effettuate sia secondo l'ottica regolamentare (prospettiva normativa) che attraverso l'applicazione di metodologie interne gestionali (prospettiva economica). Le simulazioni vengono condotte in condizione di normale corso degli affari e tengono conto anche dei risultati derivanti dall'applicazione di scenari di stress.

In conformità alle Linee Guida emanate dalla Banca Centrale Europea in tema di ICAAP, il Gruppo Banco BPM aggiorna inoltre, con frequenza semestrale, le analisi finalizzate alla verifica della sua adeguatezza patrimoniale normativa ed economica.

Tale attività garantisce lo svolgimento nel continuo del processo di autonoma valutazione richiesto dalla Vigilanza. Le principali risultanze emergenti da questo specifico monitoraggio sono rendicontate agli Organi Aziendali della Banca.

L'aggiornamento delle analisi di adeguatezza patrimoniale consente – in aggiunta – di tenere conto delle variazioni del contesto macroeconomico esterno e di identificare eventuali ambiti e/o elementi di vulnerabilità del Gruppo definendo, contestualmente, le potenziali azioni di intervento ritenute più idonee allo scopo di preservare opportuni buffer di capitale, volti a garantire il perseguimento delle strategie e degli obiettivi aziendali di medio/lungo termine.

Esiti dell'attività di validazione interna

La funzione Validazione Interna effettua analisi di natura qualitativa e quantitativa, volte a valutare la solidità e l'accuratezza delle stime di rischio di Primo e Secondo Pilastro.

Inoltre, in ambito ICAAP essa esprime un giudizio in merito al regolare funzionamento, alla capacità predittiva, alle performance e alla prudenzialità delle metodologie interne di misurazione dei rischi.

Adeguatezza della liquidità di Primo e Secondo Pilastro

Il Gruppo Banco BPM gestisce l'adeguatezza del profilo di liquidità, sia in ottica attuale che prospettica, in ambito di Primo e di Secondo Pilastro sulla base dell'impianto disciplinare di Basilea 3 e delle linee guida dell'Autorità di Vigilanza.

Relativamente al Primo Pilastro, l'adeguatezza di liquidità del Gruppo viene monitorata nel continuo attraverso due indicatori: (i) il Liquidity Coverage Ratio (LCR), indicatore volto a promuovere la resilienza a breve termine del profilo di rischio di liquidità della Banca assicurando che essa disponga di sufficienti risorse liquide di alta qualità per superare una situazione di stress acuto della durata di un mese; (ii) il Net Stable Funding Ratio, (NSFR) indicatore volto a favorire la resilienza a più lungo termine fornendo alla Banca maggiori incentivi a finanziare la propria attività attingendo su base strutturale a fonti di provvista più stabili. Questo indicatore strutturale ha un orizzonte temporale di un anno ed è stato elaborato per garantire che attività e passività presentino una struttura

per scadenze sostenibile. Tali indicatori sono integrati nell'ambito del Secondo Pilastro da metriche sviluppate internamente e complementari agli indicatori di liquidità regolamentare oltre che da analisi di stress.

Il Gruppo si è inoltre dotato di una strategia e di un processo di controllo interno dell'adeguatezza della liquidità (Internal Liquidity Adequacy Assessment Process - ILAAP). L'ILAAP è infatti il processo interno con cui il Gruppo Banco BPM gestisce e monitora il rischio di liquidità a livello di Gruppo e valuta l'adeguatezza della liquidità sia nel breve sia nel medio lungo termine. L'ILAAP prevede inoltre un'auto-valutazione interna annuale (self-assessment) del complessivo Liquidity Risk Management Framework volto al continuo miglioramento del processo stesso.

Altri rischi considerati dal Gruppo

Il processo di identificazione dei rischi (cd. Risk Identification) rappresenta il punto di partenza di tutti i processi strategici di Gruppo. Tale processo rappresenta un percorso strutturato e dinamico che viene svolto annualmente a livello di Gruppo dalla funzione Rischi, con il coinvolgimento dei vertici direttivi della Banca e delle principali società del Gruppo, e consente di identificare i principali fattori di rischio ed i rischi emergenti cui esso è o potrebbe essere esposto, assicurando che il processo stesso sia effettivamente agito e conosciuto nel Gruppo. L'output del processo si concretizza nell'inventario dei rischi (cd. Risk Inventory), che rappresenta l'elenco di tutti i rischi identificati dal Gruppo, anche quelli a fronte dei quali è calcolato un capitale economico, per i quali sono definiti adeguati presidi organizzativi per la loro prevenzione e mitigazione, e nella mappa dei rischi (cd. Risk Map) che consiste nell'elenco dei soli rischi rilevanti per il Gruppo Banco BPM quantificati attraverso modelli interni. Quest'ultima rappresenta la base per la definizione degli indicatori di RAF e i rischi in essa contenuti devono essere considerati in ambito ICAAP.

La Capogruppo Banco BPM assicura la misurazione, il monitoraggio e la gestione dei fabbisogni patrimoniali a fronte di ciascuna tipologia di rischio rilevante e garantisce il presidio e la quantificazione delle risorse patrimoniali di cui il Gruppo dispone per coprire l'esposizione ai rischi in modo da ottemperare agli obblighi normativi di Primo e Secondo Pilastro. In particolare, il presidio centralizzato dell'adeguatezza patrimoniale del Gruppo, che si concretizza nell'attività di confronto tra l'ammontare delle risorse patrimoniali a disposizione e i fabbisogni patrimoniali derivanti dai rischi cui il Gruppo è esposto, in sede consuntiva e prospettica, in condizioni di normalità e di stress, è realizzato attraverso l'attuazione del processo interno di valutazione dell'adeguatezza del capitale (ICAAP).

In aggiunta ai rischi di Primo Pilastro (rischio di credito, rischio di controparte, rischio di mercato, rischio operativo) sono di seguito elencati i rischi identificati dal Gruppo Banco BPM in seguito all'attuazione del processo di Risk Identification (cd. Inventario dei rischi):

CARTOLARIZZAZIONE Rischio che la sostanza economica dell'operazione di cartolarizzazione effettuata da società del
Gruppo non sia pienamente rispecchiata nelle decisioni di valutazione e di gestione del rischio.
COMMERCIALE Rischio attuale e prospettico legato ad una potenziale flessione del margine di interesse rispetto agli
obiettivi stabiliti dovuto a una bassa soddisfazione della clientela sui prodotti e servizi offerti dal
Gruppo a causa di condizioni di mercato avverse.
CONCENTRAZIONE DI RISCHI Rappresenta il rischio che l'esposizione verso una singola controparte possa originare, allo stesso
tempo, differenti tipi di rischio.
CONDOTTA Tale rischio è incluso nel rischio Operativo. Esso è definito come il rischio attuale e prospettico di
incorrere in perdite dovute all'inadeguatezza dei servizi finanziari forniti, incluso il rischio di cattiva
condotta e trattamento non corretto della clientela.
ESTERNALIZZAZIONE Rappresenta il rischio derivante da contratti di outsourcing / services con partner esterni al Gruppo.
EXECUTION Perdite dovute a carenze nel perfezionamento delle operazioni o nella gestione dei processi, nonché
perdite dovute alle relazioni con controparti commerciali, venditori e fornitori.
ICT Rischio di incorrere in perdite finanziarie, reputazionali e di quote di mercato dovuto all'utilizzo di
tecnologia informatica e di comunicazione (ICT).
IMMOBILIARE Rischio attuale o prospettico derivante da variazioni di valore degli immobili di proprietà detenuti a
causa di variazioni nei prezzi nel mercato immobiliare italiano.
ECCESSIVA LEVA FINANZIARIA Rischio che un livello di indebitamento particolarmente elevato rispetto alla dotazione di mezzi propri
renda la Banca vulnerabile, rendendo necessaria l'adozione di misure correttive al proprio piano
industriale, compresa la vendita di attività con contabilizzazione di perdite che potrebbero comportare
rettifiche di valore anche sulle restanti attività.
MERCATO NEL PORTAFOGLIO Rischio di perdita derivante da operazioni sul mercato di attività finanziarie classificate nel portafoglio
BANCARIO bancario.
MODELLO Rischio che il modello utilizzato in un processo di misurazione o in base al quale vengono prese
decisioni strategiche dia un output errato a causa di un'errata specificazione, difettosa esecuzione o un
uso improprio del modello.
NON CONFORMITA' Rischio di incorrere in sanzioni giudiziarie o amministrative, perdite finanziarie rilevanti o danni di
reputazione in conseguenza di violazioni di norme imperative (leggi, regolamenti) ovvero di
autoregolamentazione (ad es. statuti, codici di condotta, codici di autodisciplina). Esso include il rischio
di antiriciclaggio e quello di finanziamento al terrorismo.

PAESE Rischio di perdite causate da eventi che si verificano in un Paese diverso dall'Italia. Il concetto di rischio
Paese è più ampio di quello di rischio sovrano in quanto è riferito a tutte le esposizioni
indipendentemente dalla natura delle controparti, siano esse persone fisiche, imprese, banche o
amministrazioni pubbliche.
PARTECIPAZIONE Rischio derivante da cambiamenti nel valore delle partecipazioni detenute nel portafoglio bancario a
causa della volatilità del mercato o dello stato dell'emittente.
REGOLAMENTARE Rischio derivante dagli attuali sviluppi regolamentari che potrebbero influenzare il perseguimento delle
strategie individuate dal Gruppo.
REPUTAZIONALE È il rischio legato ad una percezione negativa dell'immagine della Banca da parte della clientela, degli
azionisti, degli investitori, degli analisti finanziari e delle Autorità di Vigilanza che potrebbe influenzare
negativamente la capacità della Banca di mantenere o sviluppare nuove opportunità di business o
continuare ad avere accesso alle fonti di funding.
RESIDUO Rischio che le tecniche riconosciute per l'attenuazione del rischio di credito utilizzate dal Gruppo
risultino meno efficaci del previsto. Per la sua quantificazione, viene valutata la rilevanza delle diverse
tipologie di strumenti di Credit Risk Mitigation (CRM) in termini di riduzione del requisito patrimoniale
ottenuto grazie al loro utilizzo.
STRATEGICO Rischio attuale o prospettico legato ad una potenziale flessione degli utili o del capitale dovuto a un
inadeguato posizionamento di mercato o decisioni manageriali errate. Nello specifico, rappresenta il
rischio che le scelte di posizionamento competitivo/strategico non producano i risultati attesi,
penalizzando il raggiungimento degli obiettivi economici e patrimoniali di breve e medio-lungo
periodo, o addirittura provocando indesiderate contrazioni dei livelli di redditività e delle condizioni di
solidità patrimoniale. In tale prospettiva, il rischio strategico attiene alla possibilità di insuccesso di
progetti aziendali che comportino discontinuità gestionale e all'inerzia della Banca di fronte ad
impreviste dinamiche del mercato.
TASSO DI INTERESSE NEL Rischio di cambiamento del margine di interesse netto (Funding Cost Risk) e del valore economico del
PORTAFOGLIO BANCARIO Gruppo Banco BPM a seguito di variazioni inattese nei tassi di interesse, che impattano sulle posizioni
classificate nel portafoglio bancario ai fini regolamentari. Il rischio origina prevalentemente
dall'esercizio dell'attività di intermediario nel processo di trasformazione delle scadenze.
In particolare, costituisce una fonte di rischio di tasso di interesse il "fair value" di titoli emessi a tasso
fisso, l'erogazione di finanziamenti e prestiti commerciali a tasso fisso e la raccolta attraverso conti
correnti; rappresenta una fonte di rischio di tasso di interesse i flussi di cassa dell'attivo e del passivo
soggetti a tasso variabile. Tale rischio include la componente di rischio Base.
TRASFERIMENTO
Rischio che una Banca, esposta nei confronti di un soggetto che si finanzia in una valuta diversa da
quella in cui percepisce le sue principali fonti di reddito, realizzi delle perdite dovute alle difficoltà del
debitore di convertire la propria valuta nella valuta in cui è denominata l'esposizione.
PANDEMIA Rischio derivante dagli effetti attesi del perdurare della crisi in corso e/o incertezza su nuove potenziali
crisi e capacità di reazione
RISCHIO CLIMATICO Rischi diretti e indiretti legati a tematiche di climate change

Nell'ambito del processo di Risk Identification, svolto nel corso del 2021, il Gruppo ha individuato come specifico fattore di rischio aggiuntivo, il Rischio Climatico legato alle tematiche ambientali relative a "Climate change & ESG".

Con riferimento a tale ambito, il Gruppo ha intrapreso un percorso ambizioso finalizzato a integrare la Sostenibilità nelle attività aziendali della Banca e nel suo business. A tale scopo, ha definito uno specifico Progetto ESG, con la creazione di sette cantieri di lavoro. Al suo interno, la Funzione Rischi ha avviato uno specifico assessment finalizzato a valutare la coerenza con i requirement normativi previsti dalle "Guidelines on climate-related and environmental risks" pubblicate dalla BCE a novembre 2020.

Rischi ambientali

Premessa

La gestione del rischio è una delle componenti fondamentali dell'attività operativa del Gruppo Banco BPM. L'approccio alla gestione del rischio si è notevolmente evoluto negli ultimi anni, quando il rischio legato agli effetti del cambiamento climatico si è innestato a pieno titolo come driver nello sviluppo della strategia aziendale di medio lungo termine, obbligando i diversi soggetti interessati, incluso Banco BPM, a muoversi di conseguenza per rispondere al crescente interesse da parte degli investitori e degli stakeholder. Tale esigenza si è manifestata specialmente in seguito al commitment internazionale espresso con gli Accordi sul Clima di Parigi del 2015 e con la Legge Europea sul Clima (Regolamento CEE/UE 30 giugno 2021, n. 1119), che stabilisce l'obiettivo vincolante della neutralità climatica nell'Unione Europea entro il 2050 e l'obiettivo intermedio di riduzione di almeno il 55% delle emissioni di gas a effetto serra entro il 2030 rispetto ai livelli registrati nel 1990.

La scelta di Banco BPM di aderire, oltre a tutte le altre progettualità avviate in materia di analisi, gestione e mitigazione dei rischi legati al climate change, alla Task Force on Climate-Related Financial Disclosures (TCFD)

concretizza la consapevolezza del Gruppo di avere un ruolo di primo piano nell'azione contro il cambiamento climatico. Per i dettagli sulla gestione e mitigazione dei rischi climatici e ambientali si rimanda alla Dichiarazione Non Finanziaria 2021.

Le recenti evoluzioni in ambito BCE

La Banca Centrale Europea (BCE) ha un ruolo di primo piano nell'indirizzare i player del settore bancario e creditizio verso la disclosure dei rischi legati al cambiamento climatico. A novembre 2020, BCE ha pubblicato la versione finale della "Guida sui rischi climatici e ambientali" per le banche, in cui vengono riportate le aspettative della Vigilanza in merito alla gestione di tali rischi, seguita dalla comunicazione del Presidente del Supervisory Board di BCE del gennaio 2021 avente ad oggetto "Supervisory Expectations on climate-related and environmental risk: request for self-assessment and implementation plans", tramite cui è stato richiesto alla Banca di eseguire un'autoanalisi degli scostamenti rilevati rispetto alle aspettative enunciate nella Guida BCE (Questionario A) e di fornire un programma di attività volto a presidiare l'impatto dei cambiamenti climatici e ambientali (Questionario B). Banco BPM ha quindi inviato entro il termine previsto del 28 febbraio 2021, il "Questionario A" a BCE, in cui è stata effettuata un'autovalutazione dei processi interni volti a valutare e gestire in maniera adeguata i rischi ambientali e climatici. In seguito, è stato inviato il "Questionario B" contenente i piani operativi finalizzati al completo allineamento del Gruppo alle aspettative richieste dalla BCE in materia, sulla base delle risultanze emerse nella fase di self-assessment. Le principali attività previste sono state suddivise nei seguenti macro-ambiti, di cui si riassumono di seguito gli elementi principali:

    1. Modello di Business e Strategia: per assumere decisioni strategiche coerenti e nel rispetto del contesto in cui opera, Banco BPM necessita di comprendere l'impatto dei rischi legati a clima e ambiente. A tal fine nel Piano Strategico presentato a novembre 2021 sono stati indicati i principali obiettivi strategici nell'ambito della gestione dei rischi climatici e ambientali e le modalità per la loro integrazione nel business e nelle attività operative anche attraverso il Programma ESG di Banco BPM, che coinvolge l'azienda a tutti i livelli. È stato inoltre previsto il rafforzamento delle competenze di sostenibilità nelle strutture coinvolte a diverso titolo su tali tematiche, in particolar modo nell'ambito Rischi e Crediti;
    1. Governance e Risk Appetite: nell'elaborazione della strategia aziendale e nella definizione degli obiettivi di business Banco BPM intende considerare l'impatto dei rischi climatici e ambientali, integrando il proprio Risk Appetite Framework (RAF) con specifici indicatori volti a sintetizzare l'esposizione al rischio in tali ambiti al fine di permettere al Consiglio di Amministrazione e alle funzioni aziendali interessate di assumere decisioni informate in relazione alla gestione di questi rischi. Risulta inoltre di primaria importanza la raccolta, effettuata tramite fornitori esterni e specifiche iniziative interne (ad es. tramite questionari ai clienti), di tutti i dati necessari a definire e sviluppare idonee metodologie interne che consentano di includere anche tali componenti negli attuali modelli di stima adottati dalla Banca;
    1. Risk Management: al fine di considerare i rischi legati al clima e all'ambiente come driver determinanti per le altre categorie di rischio incluse nel framework di risk management, è necessario individuare i rischi fisici e di transizione cui è esposto il portafoglio crediti del Gruppo Banco BPM, valutandoli in relazione a specifici scenari a cui può essere esposta la Banca. Questo è attuabile attraverso la definizione di KRIs (Key Risk Indicators)/KPIs (Key Performance Indicators) che includano esplicitamente rischi climatici e ambientali nel RAF, favorendo lo sviluppo di un framework metodologico atto, tra gli altri, a integrare tali fattori nella definizione e nella valutazione del merito creditizio della clientela e nei processi di loan origination, monitoring e pricing. La definizione delle politiche creditizie del Banco BPM, inoltre, prevederà un'analisi dei settori maggiormente esposti ai rischi legati a clima e ambiente (c.d. "settori controversi") e tali rischi dovranno essere valutati anche nella definizione dei piani di business continuity e nell'implementazione dei framework di gestione dei rischi operativi, reputazionali, di mercato e di liquidità;
    1. Disclosure: a Banco BPM è richiesto di pubblicare le informazioni e i risultati legati ai rischi climatici e ambientali ritenuti rilevanti, sviluppando una reportistica in linea con le aspettative enunciate dalla Non-Financial Reporting Directive (NFRD) e, progressivamente, di allinearsi alle raccomandazioni della Task Force on climate-related Disclosure.

Tra gli ulteriori punti di attenzione e sviluppo nell'ambito delle attività della BCE, infine, sono di fondamentale importanza gli stress test sui rischi derivanti dal cambiamento climatico che saranno effettuati tra gennaio e luglio 2022 e che vedranno interessato anche Banco BPM nell'elaborazione delle proiezioni bottom-up.

Le principali iniziative implementate nel 2021

Nel corso del 2021, Banco BPM ha definito e implementato molteplici iniziative relativamente all'analisi e gestione dei rischi legati a clima e ambiente, sia nell'ambito del proprio Programma ESG, sia in risposta alle aspettative della Guida BCE sul tema, predisponendo e presentando all'Autorità di Vigilanza il piano operativo di dettaglio (Questionario B), descritto in precedenza.

Più nel dettaglio, le attività, avviate e completate o ancora in corso e in sviluppo nel 2022 nonché negli anni successivi, riguardano principalmente due Workstream del Programma ESG:

  • Governance: con l'obiettivo di rafforzare il modello organizzativo a presidio dei diversi ambiti ESG, meglio specificando opportuni ruoli e responsabilità, nonché di rafforzare i flussi di reporting verso gli Organi Sociali e di aggiornare/estendere i KPI ESG nelle politiche di remunerazione per il top/middle management;
  • Risk & Credit: con l'obiettivo, tra gli altri, di incorporare i fattori ESG e i rischi associati all'interno del Risk Appetite Framework, oltre che nelle Politiche creditizie, in una logica di ottimizzazione del rischiorendimento che tenga conto anche dei potenziali impatti dei fattori ambientali e del cambiamento climatico.

Si riassumono di seguito alcune delle principali attività realizzate nel 2021, con particolare focus sull'area Risk & Credit. Per maggiori dettagli si rimanda ai contenuti della Dichiarazione non Finanziaria.

Nell'ambito della specifica iniziativa "Climate Transparency" Banco BPM ha provveduto ad esaminare i potenziali rischi fisici e di transizione insiti nel portafoglio crediti del Gruppo effettuando una mappatura completa delle sue esposizioni finalizzata alla valutazione di tali fattori di rischio (esposizione verso settori controversi, settori transitional, ecc), identificando gli scenari climatici di riferimento più idonei e definendo i diversi framework metodologici che dovranno essere nel tempo implementati allo scopo di perseguire la completa integrazione del rischio climatico nei processi decisionali della Banca.

Relativamente alle iniziative di Climate Scenario Analysis & Stress Test, sono stati invece definiti gli inventari degli scenari climatici disponibili, mentre in relazione al RAF sono stati identificati ed inclusi nel Risk Inventory del Gruppo i rischi ESG, con particolare attenzione alla definizione di adeguati KPIs utili alla futura quantificazione e gestione proattiva dei rischi climatici. Per quanto riguarda l'ambito legato al Market & Liquidity risk è stata condotta una prima analisi di materialità dei rischi climatici su tali portafogli al fine di integrarli, in una fase successiva, nel framework esistente e nei processi di monitoraggio e reporting.

Sono stati rivisti, inoltre, i processi di identificazione dei fattori climatici e ambientali nei rischi operativi, reputazionali e di business continuity. Con riguardo, infine, alle Politiche creditizie del Gruppo, è stata effettuata un'analisi preliminare per la quantificazione del rischio ambientale, definendo le policy di riferimento per i settori controversi (iniziativa Credit Strategies "politiche creditizie").

Per rispondere alle nuove esigenze di disclosure derivanti dall'implementazione della EU Taxonomy, è stata avviata la definizione dei dati necessari per la misurazione dell'eleggibilità, a livello di controparti.

Sono stati, infine, predisposti degli specifici questionari da sottoporre alla clientela finalizzati ad avviare la raccolta dei dati e delle informazioni attinenti agli impatti climatici.

Parallelamente agli stream progettuali sopra riportati, nel corso del 2021 sono state implementate attività di formazione specifiche ed è stato sviluppato un cantiere ad hoc dedicato trasversalmente agli aspetti IT necessari al governo e gestione delle diverse progettualità.

Quelle presentate rappresentano solo una parte del complesso di iniziative e progetti che hanno visto, vedono e vedranno impegnato Banco BPM in ambito climate change e, in generale, ESG.

Rischio relativo all'attività di leasing

Con riferimento ai rischi associati alle operazioni di locazione finanziaria, fatto salvo quanto più generalmente riferito in materia di gestione del rischio di credito da parte del Gruppo, occorre premettere che, in considerazione della situazione di run-off del comparto leasing, anche i rischi associati ai beni sottostanti risultano moderatamente rilevanti ed in progressiva contrazione.

In relazione alla gestione del rischio di credito e alle politiche di copertura/provisioning, va ricordato che la valutazione delle previsioni di perdita è condotta in funzione dello stato di classificazione e del totale dell'esposizione nei confronti del cliente.

Tra l'altro, essendo ormai trascorsi svariati anni dalla stipula degli ultimi contratti, il portafoglio in essere risulta costituito pressoché esclusivamente da operazioni di leasing "immobiliare finito", tipicamente caratterizzate da scadenze più lunghe, ma comunque prossime al termine.

In relazione alla mitigazione dei rischi riconducibili ai beni, in particolare immobili, il Gruppo ripone particolare attenzione alla verifica dell'appropriata copertura assicurativa degli stessi, in relazione sia ai contratti in ammortamento, prevedendo una copertura di secondo rischio che tuteli la Banca anche nel caso in cui l'utilizzatore non ne abbia stipulata una propria, sia ai contratti risolti per inadempienza, anche laddove sia intervenuto il reimpossessamento da parte della Banca.

A prescindere dalle ordinarie tutele contrattuali, stanti le quali le responsabilità in materia di conformità e sicurezza dei beni in leasing sono in capo agli utilizzatori degli stessi, il Gruppo riserva grande riguardo alle tematiche inerenti la sicurezza degli immobili, soprattutto se rientrati nel proprio possesso, con le conseguenti maggiori responsabilità dirette.

In particolare vengono attuati interventi specifici sugli immobili volti a minimizzare i rischi ed i danni derivanti da fattori esogeni, quali inquinamento, eventi naturali o atti vandalici, ed endogeni, quali precaria stabilità, assenza degli apparati antintrusione o presenza di manufatti in amianto.

Il modello organizzativo adottato dal Gruppo prevede che il presidio specialistico delle tematiche esposte sia assicurato dalla struttura Leasing di Banco BPM, posta alle dipendenze del Chief Lending Officer, in coordinamento con la società Bipielle Real Estate per quanto attiene alla gestione degli immobili rientrati nella disponibilità del Gruppo.

Rischi conseguenti alla riforma degli indici di riferimento

Alla luce delle evoluzioni normative intercorse, il Gruppo ha analizzato i rischi collegati alla riforma dei tassi benchmark, con particolare riferimento al rischio connesso alla cessazione del tasso Euribor, che rappresenta il principale indice di riferimento utilizzato dal Gruppo per l'indicizzazione dei contratti di finanziamento e per le attività sottostanti ai contratti derivati su tassi di interesse.

Per maggiori dettagli si rinvia a quanto illustrato nella parte A "Politiche Contabili" – Sezione 5 "Altri Aspetti", in cui si riporta tra l'altro l'evoluzione normativa della Riforma sugli indici di riferimento (cd. IBOR), le iniziative progettuali di Banco BPM in merito all'"Ibor Transition" e la disclosure qualitativa e quantitativa della c.d. Fase 2.

Stress test

Il Gruppo Banco BPM ha implementato un articolato framework di stress testing, inteso come l'insieme di tecniche quantitative e qualitative mediante le quali la Banca valuta la propria vulnerabilità ad eventi eccezionali ma plausibili. Nell'ambito del framework sono inoltre stabilite le linee guida relative all'applicazione degli scenari di stress oltre ai ruoli e responsabilità delle funzioni aziendali e degli Organi Sociali. Il framework per le proiezioni di lungo termine e per le prove di stress adottato dal Banco BPM costituisce dunque un insieme coordinato di metodologie, processi, controlli e procedure che definiscono le principali variabili da utilizzare in ottica prospettica per le stime in condizioni ordinarie e avverse finalizzate sia ai processi di pianificazione e risk management sia a fini regolamentari che gestionali.

Le prove di stress sono volte a valutare gli effetti sui rischi della Banca di eventi specifici (analisi di sensitività) o di movimenti congiunti di un insieme di variabili economico-finanziarie in ipotesi di scenari avversi (analisi di scenario), con riferimento ai singoli rischi (stress test specifici) o in maniera integrata su più rischi (stress test integrato).

Il processo di analisi si basa sulla quantificazione degli impatti relativi a prove di stress testing di tipo firm-wide che consente una valutazione globale in termini di profilo di rischio della Banca.

Attraverso tali analisi è possibile individuare quei fattori di rischio che più di altri contribuiscono a determinare risultati negativi e, conseguentemente, permettono di attuare strategie che consentono di limitare la perdita al realizzarsi di detti scenari.

Lo Scenario Council, costituito nel 2019, ha il compito di confermare o proporre una revisione degli scenari utilizzati nei processi di Gruppo, alla luce di eventi esterni o di specifiche vulnerabilità della Banca, tenendo anche conto di eventuali considerazioni del Top Management derivanti, ad esempio, da variazioni sostanziali delle stime di rischio e profittabilità, variazioni del mercato o del contesto di riferimento, introduzione di nuovi principi normativi, indicazioni specifiche dell'Autorità di Vigilanza, individuando anche i relativi processi impattati e valutando il loro potenziale aggiornamento. In esso sono esaminati nel continuo, almeno trimestralmente, gli aggiornamenti degli scenari macroeconomici effettuati da differenti provider esterni, valutando di volta in volta se recepirli nei processi strategici ad essi collegati.

Al fine di meglio rafforzare e strutturare l'attività svolta dallo Scenario Council, la Banca nel corso del 2021 ha definito un framework per l'aggiornamento degli scenari macroeconomici, supportato anche dalla definizione di una metodologia per l'individuazione di trigger di materialità di variazione degli scenari, il cui superamento richiede la convocazione di uno Scenario Council per un'analisi di dettaglio degli scenari che hanno originato tali sforamenti e una valutazione tecnica circa la loro adozione nei processi strategici della Banca.

Nel corso del 2021, lo Scenario Council si è riunito 7 volte al fine di valutare nel continuo l'evoluzione del contesto macroeconomico esterno e gli impatti sui processi strategici e gestionali della Banca.

Il Gruppo svolge periodicamente, in coerenza con le finalità di analisi e al principio di proporzionalità, prove di stress con finalità specifiche legate ai principali processi aziendali, in particolare:

  • Risk Identification, per quanto riguarda la definizione della materialità dei rischi, che viene verificata in condizioni ordinarie e stressate;
  • Definizione del Risk Appetite Framework (RAF);
  • Pianificazione strategica e operativa;
  • Quantificazione dei valori dei limiti operativi in ipotesi di stress (qualora prevista);
  • Calcolo dell'ECL IFRS 9;
  • Internal Capital Adequacy Assessment Process (ICAAP);
  • Internal Liquidity Adequacy Assessment Process (ILAAP);
  • Liquidity Contingency Plan;
  • Recovery Plan.

Nell'ambito di tali prove di stress rientrano anche prove di stress "verticali", condotte a livello di portafogli e rischi individuali, riconducibili ad analisi di sensitivity o di scenario, volte anche a individuare potenziali concentrazioni di rischio.

Specifiche prove di stress sono svolte inoltre con finalità gestionali e regolamentari (Supervisory Stress Test), questi ultimi secondo le tempistiche dettate di volta in volta dall'Autorità di Vigilanza.

Il Gruppo utilizza tali strumenti a supporto di altre tecniche di gestione e di misurazione dei rischi, in ottica di:

  • fornire una visione prospettica dei rischi, dei relativi impatti economici e finanziari, valutando la solidità complessiva della Banca al verificarsi di scenari avversi o alternativi rispetto a quello di riferimento, supportando così la definizione del budget e del piano industriale;
  • contribuire nell'ambito dei più importanti processi di pianificazione e risk management, anche alla definizione delle soglie RAF e alla determinazione degli obiettivi di rischio/rendimento del Gruppo;
  • valutare lo sviluppo di piani di mitigazione del rischio e di ripristino in concomitanza con determinate situazioni di stress. Le prove di stress sono infatti utilizzate per definire specifiche soglie di trigger interne al raggiungimento delle quali si attivano i piani di risoluzione come previsto dalla direttiva BRRD (Bank Recovery and Resolution Directive) in tema di prevenzione e gestione delle crisi bancarie e delle imprese di investimento.

Nel corso della prima metà dell'anno, il Gruppo ha partecipato all'esercizio EU-wide Stress Test 2021 guidato da EBA / BCE volto a testare il business model e la resilienza delle banche sulla base di 2 scenari, baseline e avverso, elaborati dal Regulator. L'esercizio, avviato nel mese di gennaio 2021, si è concluso il 30 luglio 2021 con la pubblicazione dei risultati da parte di EBA.

Il sistema di controllo interno dei rischi

Nel seguito è riportata la descrizione delle strutture e dei compiti attribuiti alle funzioni aziendali di controllo del nuovo Gruppo Banco BPM. Le principali funzioni aziendali della Capogruppo Banco BPM preposte al controllo dei rischi sono le seguenti:

  • Funzione Audit;
  • Funzione Rischi;
  • Funzione Compliance.

La Funzione Audit è a riporto diretto del Consiglio di Amministrazione, svolge l'attività di Revisione Interna prevista dalle Disposizioni di Vigilanza mediante lo svolgimento di attività di verifica e monitoraggio – in loco e a distanza – presso le Banche e le Società Prodotto del Gruppo, in forza di uno specifico contratto di outsourcing ovvero in

qualità di Capogruppo. Il responsabile della funzione Audit ha accesso diretto all'Organo con funzione di controllo e comunica con esso senza restrizioni o intermediazioni.

La Funzione Audit della Capogruppo ha la responsabilità da un lato di presidiare, in un'ottica di controlli di terzo livello, anche con verifiche in loco e a distanza, il regolare andamento dell'operatività e l'evoluzione dei rischi, e, dall'altro, di valutare la completezza, l'adeguatezza, la funzionalità e l'affidabilità della struttura organizzativa e delle altre componenti del sistema dei controlli interni, rappresentando agli organi aziendali i possibili miglioramenti al processo di gestione, misurazione e controllo dei rischi e facendosi parte attiva nella loro realizzazione.

La Funzione Audit è competente per le attività di revisione interna riferite a tutte le strutture centrali e periferiche delle società italiane del Gruppo bancario; inoltre, per l'unica entità estera appartenente al Gruppo (Banca Aletti Suisse) svolge proprie verifiche in aggiunta a quelle effettuate dalla struttura locale incaricata delle attività di revisione ed operando in eventuale coordinamento con la stessa.

Nello svolgimento dei propri compiti la Funzione Audit tiene conto di quanto previsto dagli standard professionali diffusamente accettati.

La Funzione Audit ha altresì svolto, oltre all'attività tipica di revisione interna, un'attività di natura consulenziale, prestando la propria esperienza prevalentemente con la partecipazione a progetti e gruppi di lavoro.

La Funzione Rischi è a riporto diretto dell'Amministratore Delegato del Banco BPM S.p.A.; il suo responsabile accede direttamente all'Organo con funzione di supervisione strategica e all'Organo con funzione di controllo e comunica con essi senza restrizioni o intermediazioni.

La funzione Rischi di Capogruppo assume il ruolo di funzione di controllo dei rischi ai sensi della Circolare 285/2013 di Banca d'Italia, assicura il coordinamento funzionale dei presidi di controllo dei rischi delle Società del Gruppo e sovrintende - a livello di Gruppo ed in modo integrato - ai processi di governo e controllo (Enterprise Risk Management), sviluppo e misurazione dei rischi (Risk Models) e al processo di convalida dei modelli interni di misurazione dei rischi (Validazione Interna).

La Funzione Rischi e le strutture che in essa operano sono indipendenti dalle funzioni e attività operative. In particolare, provvedono a:

  • proporre e sviluppare, in coerenza con le strategie e gli obiettivi aziendali, gli indirizzi e le politiche in materia di gestione dei rischi di competenza;
  • coordinare l'attuazione degli indirizzi e delle politiche in materia di gestione dei rischi di competenza da parte delle unità preposte del Gruppo, anche nei diversi ambiti societari;
  • garantire la misurazione e il controllo dell'esposizione di Gruppo alle diverse tipologie di rischio e dei relativi assorbimenti di capitale, verificando l'attuazione degli indirizzi e delle politiche definite in materia di gestione dei rischi di competenza e il rispetto delle soglie definite all'interno del Risk Appetite Framework di Gruppo;
  • garantire lo sviluppo ed il miglioramento continuativo dei modelli e delle metriche di misurazione dei rischi - di Primo e Secondo Pilastro, in condizioni ordinarie e stressate - anche attraverso progetti finalizzati all'implementazione e attuazione dei modelli avanzati, all'allineamento agli standard che tempo per tempo si vanno affermando a livello internazionale, al recepimento delle normative e direttive di Vigilanza nonché allo sviluppo di presidi sempre più efficaci;
  • presidiare il processo di convalida dei modelli interni utilizzati per il calcolo dei requisiti patrimoniali;
  • presidiare il processo di verifica, mediante controlli di secondo livello, del corretto svolgimento del monitoraggio andamentale sulle singole esposizioni, e di valutazione della coerenza delle classificazioni, della congruità degli accantonamenti e dell'adeguatezza del processo di recupero;
  • assicurare che le informazioni utilizzate per le attività di misurazione, monitoraggio e reporting dei rischi di propria competenza siano state sottoposte a un robusto framework di Data Quality e Aggregation;
  • formulare proposte di mitigazione, in particolare attraverso l'utilizzo di coperture assicurative o finanziarie al fine di esternalizzazione del rischio, demandandone la valutazione e l'esecuzione alle funzioni deputate, e monitorandone l'andamento;
  • con riferimento alla pandemia Covid-19, assicurare agli Organi Aziendali un adeguato presidio e supporto nella comprensione e attuazione di azioni correttive fornendo una "risk opinion" sulla robustezza e appropriatezza dei processi e delle scelte metodologiche effettuate in particolare dalle strutture creditizie e in generale nella definizione delle proiezioni di lungo periodo.

Le attività di competenza del responsabile della Funzione Rischi consistono, inoltre, nell'agevolare gli Organi aziendali nello svolgimento dei rispettivi compiti in materia di Sistema dei Controlli Interni, attraverso:

• la tempestiva e coordinata intercettazione di tutte le informazioni rilevanti ai fini della quantificazione e gestione dei rischi;

  • una più integrata capacità di elaborare, sistematizzare e contestualizzare le informazioni acquisite e di effettuare valutazioni (sia in termini di rischio che di valore degli asset) in modalità indipendente da altre istanze;
  • una rappresentazione di sintesi (integrata) dei rischi aziendali e, quindi per questa via, una maggiore comprensione, da parte degli Organi Aziendali, delle principali problematiche evidenziate dal sistema dei controlli interni di secondo livello;
  • l'adozione di interventi correttivi tempestivi e coerenti con le problematiche e le relative priorità evidenziate dalle Funzioni di Controllo interno di secondo livello.

La funzione di Validazione Interna, collocata a diretto riporto della funzione Rischi, presidia in modo indipendente i processi di validazione interna dei sistemi di misurazione e gestione dei rischi. La Funzione valuta il rischio di modello implicito nelle metodologie utilizzate per la misurazione dei rischi ed effettua controlli finalizzati alla validazione del calcolo dei requisiti patrimoniali con riferimento all'applicazione dei modelli interni validati.

La funzione Compliance di Capogruppo è a riporto gerarchico dell'Amministratore Delegato e presiede alla gestione del rischio di non conformità con riguardo a tutta l'attività aziendale, secondo un approccio basato sul rischio verificando che le procedure interne siano adeguate a prevenire tale rischio. A tal fine la funzione Compliance di Gruppo esercita le proprie attività, con riporto diretto all'Amministratore Delegato, sia per la Capogruppo sia per le società del Gruppo che hanno affidato il servizio in outsourcing, con accesso diretto agli Organi Sociali, comunicando con essi senza restrizioni o intermediazioni.

La Funzione presiede, secondo un approccio risk based, la gestione del rischio di non conformità con riguardo a tutta l'attività aziendale, verificando che le procedure interne siano adeguate a prevenire tale rischio.

Al Compliance Manager è attribuita altresì la funzione di Data Protection Officer (DPO) ai sensi del Regolamento Europeo 2016/679 (GDPR) in ambito di protezione di dati personali.

Nel corso del 2021, la funzione Compliance è stata impegnata nell'identificare le norme applicabili e valutare il loro impatto su processi, modelli e procedure aziendali, nel prestare consulenza in materia di conformità, nonché nell'effettuare la validazione di conformità della normativa interna nel processo di emanazione. In applicazione del piano di attività annuale o su specifica richiesta degli Organi societari o delle Autorità di Vigilanza, la Funzione ha eseguito verifiche di conformità, volte a valutare l'esistenza e l'adeguatezza dei presidi di governo, organizzativi, di controllo e IT di Gruppo, la loro tenuta ed efficacia nel mitigare i rischi di non conformità, nonché la conformità delle prassi e delle condotte operative attuate dal personale dipendente o dai collaboratori, evidenziando gli eventuali fenomeni di non conformità e individuando le possibili azioni di rimedio, monitorandone la realizzazione. La funzione Compliance ha inoltre fornito la propria consulenza e assistenza nei confronti delle strutture aziendali del Gruppo nelle materie in cui assume rilievo il rischio di non conformità alle norme, in particolare nelle fasi propedeutiche all'emanazione di norme interne e proposte commerciali.

La Funzione ha altresì fornito la propria collaborazione nell'attività di erogazione di percorsi formativi dedicati al personale, al fine di diffondere e promuovere all'interno della Banca una solida e robusta cultura del presidio del rischio, un'adeguata conoscenza della normativa e delle relative responsabilità, nonché consentire consapevolezza su strumenti e procedure di supporto nell'esecuzione degli adempimenti.

La funzione Antiriciclaggio di Capogruppo, all'interno della funzione Compliance, presidia nella piena autonomia di controllo il rischio di riciclaggio e finanziamento al terrorismo, nonché le segnalazioni di operazioni sospette, con accesso diretto agli Organi Sociali, comunicando con essi senza restrizioni o intermediazioni; assolve inoltre alle attività previste dalla normativa in capo al responsabile della funzione Antiriciclaggio e al Delegato Segnalazione Operazioni Sospette (SOS).

Attività di miglioramento del sistema di gestione e controllo dei rischi

Il Gruppo Banco BPM ha avviato nel tempo molteplici attività progettuali volte al miglioramento del proprio sistema di gestione e controllo dei rischi. In particolare, il Gruppo risulta ad oggi autorizzato all'utilizzo dei propri modelli interni ai fini del calcolo degli assorbimenti patrimoniali regolamentari con riferimento ai seguenti rischi di Primo Pilastro:

• rischio di credito (a partire dalla rilevazione del 30 giugno 2012): il perimetro riguarda i modelli interni di rating avanzati (PD, sia di monitoraggio sia di accettazione, e LGD) relativi ai crediti verso imprese e al dettaglio di Banco BPM. Per i portafogli creditizi non rientranti nel perimetro di prima validazione AIRB permane l'applicazione, a fini prudenziali, dell'approccio regolamentare standard. Nel corso del 2017 il Gruppo Banco BPM ha presentato alla Banca Centrale Europea richiesta di estensione, con contestuale model change sulla definizione di default e aggiornamento delle serie storiche, dei modelli interni avanzati

(AIRB) al portafoglio Corporate e Retail della BPM S.p.A. e di uso del modello EAD limitatamente al perimetro Retail, per il relativo calcolo del requisito patrimoniale a fronte del rischio di credito. In tal contesto, il Gruppo ha ricevuto l'autorizzazione da BCE all'uso di suddetti modelli a fini segnalatori nel primo trimestre 2018, a valere sulle segnalazioni a partire da gennaio 2018.

A partire da marzo 2021, l'Istituto è stato autorizzato dal Regulator all'uso di un più aggiornato framework IRB con l'introduzione nei diversi ambiti di applicazione (regolamentari e gestionali) di nuovi parametri di PD, LGD ed EAD sia per la clientela retail che per quella corporate. Gli effetti di tali nuovi parametri recepiscono la nuova definizione di default regolamentare (EBA/GL/2016/07) ed anticipano svariati aspetti riguardanti le linee guida EBA su stima PD, LGD e downturn (rispettivamente EBA/GL/2017/16 e EBA/GL/2019/03).

Nel corso del 2021, la Banca ha avviato un importante progetto di revisione del sistema AIRB volto ad ultimare il processo di allineamento degli attuali modelli di rischio di credito ai dettami normativi derivanti dalle linee guida EBA in ambito sviluppo modelli PD e LGD (EBA/GL/2017/16), stima del downturn (EBA/GL/2019/03, ma anche EBA/RTS/2018/04) e tecniche di Credit Risk Mitigation (EBA/GL/2020/05). Le attività progettuali di revisione dei modelli di rischio di credito, dei criteri di valutazione degli stessi (framework di backtesting) e di adeguamento dei vari processi Banca, hanno portato all'invio di un'istanza di model change AIRB al Regulator nel primo trimestre 2022;

  • rischio di mercato: a seguito della richiesta presentata nel 2019 dal Gruppo Banco BPM, l'Autorità di Vigilanza ha concesso in data 16 novembre 2020 l'autorizzazione all'estensione del rischio specifico dei titoli di debito; pertanto, a partire dalla reporting date del 31 dicembre 2020, il Gruppo Banco BPM utilizza il modello esteso per il calcolo del requisito di capitale Rischio Mercato. Tale misura viene quindi calcolata sulla base di VaR, Stressed VaR – comprensivi del rischio specifico su titoli di debito – e IRC. Nel corso del 2021 sono stati apportati significativi affinamenti al modello interno, con la finalità di ottemperare a Obligations di ispezioni precedenti: le modifiche hanno riguardato, in particolare, la misurazione delle posizioni in cambi, la qualità dei dati dei parametri di mercato di VaR, Stressed VaR e IRC, il processo di identificazione e gestione dei "Risk Not In Model Engine" (RNIME) e la metodologia di calcolo dell'"Incremental Risk Charge" (IRC). Su quest'ultimo è in essere una limitation con Add-On del 10% su base individuale e consolidata, fino alla risoluzione di alcuni relativi finding metodologici;
  • rischio operativo: il Gruppo Banco BPM, dalla data di fusione, è stato autorizzato transitoriamente dalla Vigilanza Europea a utilizzare ai fini regolamentari la combinazione dei tre metodi regolamentari, in particolare l'approccio AMA (Advanced Measurement Approach), relativamente al perimetro validato ex Gruppo Banco Popolare (segmenti ex-Banco Popolare della Capogruppo e Banca Aletti), il metodo TSA (Traditional Standardised Approach) sul perimetro ex Gruppo Banca Popolare di Milano (segmenti della ex-Capogruppo BPM S.c.a r.l., ex-BPM S.p.A., ProFamily e Banca Akros) e il BIA (Basic Indicator Approach) per le altre società residuali che compongono il Gruppo Banco BPM. Terminato il periodo transitorio dell'autorizzazione BCE sopra menzionata, a far data dalla Segnalazione del 31 dicembre 2020 l'Organo di Regolamentazione ha richiesto al Gruppo di adottare integralmente, per quanto concerne il calcolo del requisito patrimoniale, la metodologia standardizzata (Traditional Standardised Approach) su tutte le società che compongono il Gruppo di Vigilanza, mentre con riferimento agli altri elementi quali-quantitativi previsti dalla Normativa di Vigilanza, di rispettare tutti i requisiti previsti nella CRR 575/2013 per il metodo TSA nonché quelli previsti dalla suddetta per il metodo AMA agli articoli 321 (punti b-e) e 322 (punti b-f).

1.1 RISCHIO DI CREDITO

INFORMAZIONI DI NATURA QUALITATIVA

1. Aspetti generali

Il Gruppo Banco BPM persegue gli obiettivi di politica creditizia indirizzati a:

  • supportare lo sviluppo delle attività nel territorio in cui opera, con lo scopo di presidiare e governare l'evoluzione del posizionamento del Gruppo, in coerenza con gli indirizzi di RAF e degli obiettivi di budget e piano industriale, focalizzando il sostegno e lo sviluppo delle relazioni con la clientela;
  • diversificare il portafoglio, limitando la concentrazione delle esposizioni su singole controparti/gruppi e su singoli settori di attività economica o aree geografiche;

• applicare un modello omogeneo e univoco di gestione del credito basato su regole, metodologie, processi, procedure informatiche e normative interne armonizzate e standardizzate per tutte le banche e società del Gruppo.

Al fine di perseguire l'obiettivo di ottimizzare la qualità del credito e minimizzare il costo complessivo del rischio creditizio per il Gruppo e per le singole società, il modello organizzativo assegna alla Funzione Crediti della Capogruppo il ruolo di indirizzo delle politiche creditizie sia per le banche sia per le società del Gruppo.

Nell'ambito del Gruppo sono stabilite inoltre linee di comportamento in merito all'assunzione del rischio creditizio al fine di evitare eccessive concentrazioni, limitare le potenziali perdite e garantire la qualità del credito. In particolare, nella fase di concessione del credito la Capogruppo esercita il ruolo di indirizzo, governo e supporto del Gruppo.

Il monitoraggio del portafoglio crediti, svolto dalla sopra citata Funzione, è focalizzato sull'analisi dell'andamento del profilo di rischio dei settori economici, delle aree geografiche, dei segmenti di clientela e delle tipologie di affidamento accordato e su altre dimensioni di analisi, che permettono a livello centrale di definire le eventuali azioni correttive.

La Funzione Rischi della Capogruppo ha il compito di supportare l'Alta Direzione nella pianificazione e controllo dell'esposizione al rischio e dell'assorbimento di capitale, in ordine al mantenimento di condizioni di stabilità del Gruppo, verificando l'adeguatezza patrimoniale prospettica e stressata nonché il rispetto delle soglie RAF, dei limiti di rischio e di propensione al rischio del Gruppo. In particolare, la Funzione è incaricata di sviluppare, gestire e ottimizzare nel tempo i modelli interni di rating (Primo Pilastro), il modello di portafoglio del credito (Secondo Pilastro) e di presidiare - nell'ambito dei controlli di secondo livello di pertinenza - il calcolo delle attività di rischio ponderate con metodi avanzati.

L'attività di monitoraggio dei rischi di credito a livello di portafoglio è condotta tramite l'utilizzo di un modello appartenente alla categoria dei "default model", applicato con frequenza mensile alle esposizioni creditizie del Gruppo Banco BPM.

Il Gruppo Banco BPM ha recepito altresì gli Orientamenti EBA 2020/07 in materia di Informativa riguardante le esposizioni soggette alle misure applicate in risposta alla crisi Covid-19 (moratorie legislative e non legislative nonché nuovi finanziamenti garantiti dallo Stato o altro Ente pubblico).

Per maggiori dettagli e approfondimenti si rimanda pertanto a quanto illustrato nel paragrafo "Informazioni sulle esposizioni soggette a moratorie legislative e non legislative sulle nuove esposizioni originate soggette a schemi di garanzia pubblica" contenuto nel documento "Informativa al pubblico da parte degli enti (Pillar III)" di Banco BPM, disponibile sul sito internet www.gruppo.bancobpm.it.

Impatti derivanti dalla pandemia Covid-19

La fase di emergenza sanitaria globale, scoppiata ad inizio 2020, ha avuto impatti sulla modalità di calcolo delle perdite attese e sulla gestione delle esposizioni creditizie. In particolare, la natura fortemente asimmetrica dello shock macroeconomico generatosi e i conseguenti interventi mitiganti messi in atto dalle diverse Autorità Competenti hanno imposto l'introduzione di modifiche (model change) ed affinamenti ad hoc (fine tuning) ai modelli in uso, con l'obiettivo di consentire una corretta misurazione della reale rischiosità del portafoglio di Gruppo.

I suddetti model change e fine tuning, che hanno interessato sia la modalità di stima delle perdite attese sia i criteri di stage assignment, hanno portato Banco BPM ad adottare, a partire da giugno 2020, una metodologia basata su tassi di decadimento prospettici settoriali, in grado di fattorizzare le misure di mitigazione conseguenti alle diverse forme di sostegno introdotte dal Governo italiano (Decreto Cura Italia e Decreto Liquidità).

Nel corso del primo semestre del 2021, tale metodologia è stata modificata introducendo, su specifici settori di attività economica impattati in misura inferiore dalle misure di supporto precedentemente citate (con particolare riferimento alle moratorie), l'utilizzo di nuovi modelli satellite settoriali sviluppati dal Gruppo.

Per una completa illustrazione delle modifiche ai modelli e ai criteri di staging, si rimanda al successivo paragrafo "Modifiche dovute al Covid-19" all'interno della sezione "2.3 Metodi di misurazione delle perdite attese".

Si fa inoltre presente che, nel contesto dell'emergenza sanitaria Covid-19, a partire dal 2020 il Gruppo Banco BPM ha concesso molteplici misure di supporto alla clientela, tra le quali moratorie ex lege (Decreto Cura Italia), erogazioni di nuova finanza prevista dal Decreto Legge "Liquidità" e interventi definiti internamente dal Gruppo (es. accordi bilaterali di sospensione), attivando nuove azioni di prioritizzazione degli interventi per il 2021, in attesa che il Governo renda attuativa la legge finanziaria che prevede maggiori spazi su questo fronte (in particolare con il supporto di SACE). In coerenza con le linee guida EBA, nel periodo marzo-novembre 2020 il Gruppo si era avvalso della possibilità di applicare il c.d temporary framework EBA, in base al quale sono stati esentati dalla

valutazione della difficoltà finanziaria (c.d. "forbearance") gli interventi di nuova liquidità, fatta eccezione per le rimodulazioni, e le misure di moratoria che rispettavano i requisiti definiti dal Regolatore. Sebbene il temporary framework EBA fosse applicabile fino al 31 marzo 2021, a partire dal mese di novembre 2020 il Gruppo ha ripristinato l'ordinario processo di valutazione delle misure forbearance per tutte le misure di sostegno concesse alla clientela.

Al fine di effettuare un monitoraggio puntuale delle complessive misure di sostegno concesse il Gruppo Banco BPM ha attivato specifiche iniziative di interazione con la clientela beneficiaria di dette misure. Le verifiche sono state condotte applicando criteri risk-based - che considerano specifiche informazioni quali-quantitative, al fine di valutare al meglio il merito di credito e la corretta classificazione delle esposizioni – con l'obiettivo di mettere in evidenzia i debitori con potenziali difficoltà finanziarie. Per le controparti così selezionate, il Gruppo ha avviato un programma di relazioni con la clientela attraverso apposite campagne di contatto (anche dette campagne di "early engagement"). La suddetta attività, svolta dalla struttura commerciale, ha consentito la raccolta puntuale di feedback ed informazioni qualitative sulla clientela, che sono state rese disponibili alla struttura facente capo al Chief Lending Officer ("CLO") per le opportune valutazioni svolte da una struttura dedicata (Monitoraggio e prevenzione).

In ottica evolutiva di rafforzamento del processo di gestione delle esposizioni deteriorate, le strutture facenti capo al CLO, in accordo con la Funzione Rischi, hanno avviato specifiche attività ad integrazione di quanto già previsto dai processi interni del Gruppo, tra le quali: (i) la definizione, a partire da fine dicembre 2020, di una specifica checklist da sottoporre a tutti i gestori di Inadempienze Probabili, finalizzata alla raccolta di ulteriori dati circa le controparti caratterizzate dal peggioramento della situazione congiunturale dovuta al Covid-19 e (ii) l'interazione con tali controparti al fine di raccogliere le informazioni più aggiornate circa la loro posizione economicofinanziaria e verificare, ove previsto, il rispetto di covenants contrattuali.

2. Politiche di gestione del rischio di credito

2.1 Aspetti organizzativi

Il Gruppo governa il rischio di credito attribuendo specifiche responsabilità agli Organi, alle funzioni e ai Comitati di Capogruppo e delle Società controllate, coerentemente con il proprio Sistema dei Controlli Interni e sulla base di un modello organizzativo che prevede il presidio accentrato presso la Capogruppo al fine di esprimere un indirizzo e un governo unitario nella gestione dei rischi stessi.

Le politiche di governo del rischio di credito rappresentano il quadro di riferimento per l'operatività delle strutture deputate alla gestione del rischio, sono aggiornate annualmente nell'ambito del RAF e indirizzano le politiche creditizie in relazione all'evoluzione dell'attività aziendale, del profilo di rischio atteso e del contesto esterno.

Come richiesto dalla normativa di vigilanza, il Gruppo ha definito, internamente, il processo di gestione ex-ante delle Operazioni di Maggior Rilievo (OMR) e il presidio sulle grandi esposizioni, disciplinato dallo specifico regolamento aziendale in materia.

La Capogruppo definisce le politiche creditizie di Gruppo, in parallelo con il processo di budget e in coerenza con le strategie, la propensione al rischio e gli obiettivi economici approvati dal Consiglio di Amministrazione.

Per la misurazione del rischio di credito nelle sue diverse accezioni e componenti il Gruppo adotta modelli e metriche sviluppati in conformità con la normativa di vigilanza, orientati ad assicurare una sana e prudente gestione delle posizioni di rischio assunte e a rispettare i requisiti regolamentari, valutando anche l'effetto di variazioni di scenario cui è esposto il portafoglio creditizio.

Tali modelli devono essere sottoposti a backtesting e stress testing periodico al fine di garantirne la robustezza statistica e la prudenzialità, convalidati da una unità operativa indipendente rispetto alla funzione deputata al loro sviluppo, oggetto di revisione almeno annuale da parte della Funzione Audit.

In ottica regolamentare, gli attivi ponderati per il rischio di credito (RWA) sono determinati con metodologia basata su rating interni (AIRB Approach) sui segmenti/parametri di rischio validati dagli Organi di Vigilanza e con Approccio Standard per le altre esposizioni, in coerenza con il piano di roll-out del Gruppo. Relativamente al perimetro di Banca Akros e Banca Aletti, vige l'applicazione della metodologia standard di Vigilanza.

I modelli sono soggetti a calibrazione periodica dei parametri di rischio.

Il processo di sviluppo e aggiornamento "model change" dei modelli di rating è costituito dall'insieme delle attività e procedure volte a definire, in fase iniziale o di successivo aggiornamento, i modelli di rating applicabili alle esposizioni creditizie, cioè modelli statistici o esperienziali finalizzati a supportare le valutazioni creditizie effettuate

dalle Società del Gruppo Bancario e a consentire la determinazione dei requisiti patrimoniali della stessa a fronte del rischio di perdite inattese.

Con riferimento ai segmenti validati, sono presenti:

  • cinque modelli di rating (4 per la clientela Imprese, 1 per i Privati), che utilizzano informazioni di bilancio, andamentali e qualitative (Imprese) e sociologiche/andamentali (Privati), calibrati secondo un approccio di lungo periodo (Through-the-Cycle), allo scopo di neutralizzare possibili impatti derivanti da una fase espansiva o recessiva del ciclo economico;
  • due modelli di LGD performing (1 per la clientela Imprese, 1 per i Privati);
  • due modelli di LGD non performing ELBE (Expected Loss Best Estimate) e Defaulted Asset separati per Imprese e Privati;
  • due modelli EAD rispettivamente per la clientela Corporate e per il portafoglio Privati.

In ottica gestionale, la misurazione della perdita inattesa sul rischio di credito avviene quantificando il capitale economico attraverso l'applicazione di un modello di portafoglio Credit VaR.

L'elemento centrale dei modelli di misurazione del rischio di credito è costituito dal Sistema di Rating, ovvero un insieme strutturato e documentato di metodologie, processi organizzativi e di controllo e modalità di organizzazione delle basi dati che consente la raccolta e l'elaborazione delle informazioni rilevanti per la formulazione di valutazioni sintetiche della rischiosità di una controparte e delle singole operazioni creditizie.

Il sistema di rating è integrato nei processi decisionali e nella gestione dell'operatività aziendale, rivestendo una funzione rilevante nei seguenti processi di Gruppo:

  • Politiche creditizie;
  • Pianificazione commerciale;
  • Pianificazione del capitale;
  • Risk Appetite Framework;
  • Pricing dei prodotti;
  • Concessione del credito;
  • Monitoraggio e gestione del credito;
  • Provisioning;
  • Misurazione e controllo del rischio;
  • ICAAP e ILAAP;
  • Gestione del sistema premiante;
  • A.Ba.Co. (altri strumenti di funding).

Le modalità di utilizzo gestionale del rating nei diversi processi aziendali sono disciplinate nelle normative tempo per tempo emanate relative ai suddetti ambiti. L'impianto normativo posto a presidio del rischio di credito, sviluppato in coerenza con gli standard aziendali, si basa su specifici Regolamenti e Norme di Processo, in particolare il Regolamento in materia di rischi di credito e di controparte e il Regolamento dei Limiti di autonomia e delle facoltà per la concessione e la gestione del credito.

I principi definiti nei Regolamenti emanati sono applicati e inseriti nella scrittura della normativa in forma organica, per i processi compresi nella tassonomia aziendale.

I processi di concessione del credito garantiscono un'adeguata, obiettiva e omogenea valutazione del merito creditizio e dei rischi, attraverso l'utilizzo del rating per indirizzare le fasi decisionali.

In particolare i rating sono utilizzati per la definizione della competenza deliberativa attraverso una metodologia di ponderazione basata sulla valutazione di merito creditizio di ciascuna controparte, sintetizzata dal rating, nonché sui fattori di contenimento del rischio assunto.

La valutazione dei rischi già assunti o da assumere è effettuata nei confronti del singolo cliente e del Gruppo di Rischio, cioè l'insieme dei soggetti collegati attraverso i legami considerati per il censimento dei Gruppi Economici nonché quelli di cointestazione e di coobbligazione, con riferimento all'intero Gruppo Bancario.

I criteri di attribuzione delle responsabilità ai diversi soggetti/unità organizzative che partecipano al processo di concessione del credito sono ispirati a principi di separatezza al fine di garantire indipendenza di giudizio e prudenza nell'assunzione dei rischi.

A questo fine, nell'ambito delle attività previste nel processo di concessione del credito, sono chiaramente distinti i ruoli del "Proponente", del "Deliberante" e dell'eventuale "Organo intermedio esprimente parere".

Nel caso di clientela "non residente", l'assunzione di "Rischi di Credito", "Rischi di Consegna", di "Rischi di Collocamento" e di "Rischio di Evidenza" deve essere soggetta alla preventiva verifica del rispetto del plafond autorizzato per "Rischio Paese".

La Norma "Autorizzazione, monitoraggio e gestione degli sconfinamenti e/o scaduti" definisce le attività di costante monitoraggio che il Gestore deve effettuare nella gestione della relazione con riferimento agli sconfinamenti, alle rate scadute e non pagate ed agli utilizzi a fronte di fidi scaduti o ridotti.

La gestione degli sconfinamenti è accompagnata da apposita procedura che ha reso più efficiente l'accesso ai dati relativi alle posizioni nella situazione definita "past due in corso di formazione", permettendo consultazioni attuali e storiche delle informazioni disponibili sino al dettaglio del singolo rapporto, nonché di ottenere elenchi in funzione di criteri di selezione parametrici a scelta dell'utente.

L'identificazione del credito forborne è effettuata nell'ambito del processo di concessione del credito e, conseguentemente, mediante le funzionalità della PEF (Pratica Elettronica di Fido).

L'individuazione dei crediti forborne è svolta con riferimento sia alle posizioni in bonis inserite nella watch list, sia a quelle classificate a credito deteriorato, per le quali siano riscontrati lo stato di difficoltà finanziaria (tale stato è oggettivo per le posizioni classificate a credito deteriorato) e la concessione di una tolleranza.

Al Gestore della relazione, nel ruolo di "Proponente", è attribuita la responsabilità di:

  • svolgere la valutazione relativa alla situazione di difficoltà finanziaria del cliente. Per formare un giudizio di merito sono utilizzate tutte le informazioni dell'istruttoria impiegate per l'analisi del merito creditizio in PEF, ivi compresa una specifica check list integrativa differenziata tra Imprese e Privati;
  • valutare la concessione in proposta con riferimento alla sua natura di forbearance;
  • attestare nel sistema informativo la propria valutazione in merito alla situazione di difficoltà finanziaria o meno del cliente ed all'identificazione o meno della concessione in proposta come misura di forbearance.

All'Organo intermedio esprimente parere è richiesta la condivisione delle valutazioni del Proponente.

Agli Organi Deliberanti è attribuita la responsabilità di attestare la coerenza o l'incoerenza della valutazione formulata dal Proponente.

L'evidenza espressa in sede di delibera sulla singola linea di credito identifica automaticamente tutti i rapporti ad essa collegati come "forborne".

Una volta classificate come forborne, le esposizioni sono gestite nell'ambito dei processi di riferimento ("Monitoraggio e gestione del credito deteriorato" per le "Esposizioni oggetto di concessioni deteriorate" e "Monitoraggio e gestione del credito: watch list" per le "Altre esposizioni oggetto di concessioni").

Le decisioni in merito alla cessata condizione di credito forborne, od alla riclassificazione "in bonis" delle "Esposizioni oggetto di concessioni deteriorate", sono assistite dal sistema informativo.

In merito sono automaticamente evidenziate le posizioni che superano i parametri oggettivi definiti dalla normativa EBA e le proposte sono oggetto di un processo strutturato che consente l'esame e la storicizzazione di tutti gli elementi di valutazione disponibili.

La riclassificazione a maggior rischio dell'esposizione "in bonis", già precedentemente oggetto di concessione di tolleranza, è automatica al verificarsi degli eventi definiti dalla normativa EBA.

Il Rischio Paese, che identifica i fattori di rischio ascrivibili alla situazione politica, macroeconomica, istituzionale e legale di un Paese estero, viene considerato, con riferimento a tutte le operazioni di natura commerciale e finanziaria, nel caso la controparte sia residente o abbia sede in un Paese estero. Il rischio Paese è incentrato su due elementi principali:

  • il rischio politico, ovvero l'insieme dei fattori riguardanti il sistema politico e istituzionale che possono influenzare la volontà di un Paese di onorare i propri impegni;
  • il rischio di trasferimento, ovvero l'insieme dei fattori economici che possono influenzare la possibilità che un determinato Paese possa stabilire, come elemento della propria politica economica, dei limiti al trasferimento dei capitali, dividendi, interessi, commissioni o royalties nei confronti di creditori e/o investitori stranieri.

Nel caso di clientela "non residente", l'assunzione di "Rischi di Credito", "Rischi di Consegna", di "Rischi di Collocamento" e di "Rischio di Evidenza" deve essere soggetta alla preventiva verifica del rispetto del plafond autorizzato per "Rischio Paese".

Con riferimento al Rischio di Trasferimento, si segnala che tale rischio è incluso nei portafogli creditizi che utilizzano rating ECAI (esposizioni verso Stati ed Amministrazioni centrali, Intermediari vigilati e Corporate non residenti). Il

perimetro residuale (clientela non residente sprovvista di ECAI), di ampiezza limitata, è monitorato periodicamente dalla Funzione Rischi della Capogruppo.

Le strutture organizzative della Funzione Crediti e dei Crediti delle Direzioni Territoriali sono definite in aderenza ai processi di concessione, di monitoraggio e di gestione del credito.

Inoltre, il Responsabile della struttura Crediti di Direzioni Territoriali riporta funzionalmente al Responsabile della Funzione Crediti ed il Responsabile Crediti di Area Affari, a sua volta, riporta funzionalmente al Responsabile della struttura Crediti di Direzione Territoriale.

Sotto il profilo delle procedure e strumenti a supporto dei processi si evidenziano in particolare:

  • nei processi di "Concessione del Credito" la procedura Pratica Elettronica di Fido (PEF) supporta la Rete nelle fasi di istruttoria, proposta, delibera e perfezionamento e calcola automaticamente la competenza deliberativa;
  • la Pratica Elettronica di Fido (PEF) web based supporta il processo di concessione del credito con uno specifico work flow a gestione parametrica e consente la tracciatura di ogni momento del processo di istruttoria – proposta - inoltro agli Organi superiori e delibera, nonché il controllo automatico dei documenti richiesti e della validità degli elementi di valutazione;
  • per gli interventi a favore della clientela "Privati", "Piccole Imprese" e "Piccoli Operatori Economici" sono utilizzati motori decisionali (ScoPri, Transact), a supporto della finanziabilità dell'operazione proposta, che definiscono una valutazione sintetica a rischiosità crescente;
  • il processo di monitoraggio e gestione del credito "in bonis" è assistito da apposita procedura, su piattaforma web, dotata di funzionalità che permette, oltre che l'intercettamento automatico delle posizioni e la classificazione in watch list, anche di seguirne la gestione e verificare il rispetto delle decisioni assunte; l'intercettamento delle posizioni avviene sia per il superamento delle soglie riferite a parametri specifici sia attraverso l'utilizzo di un indicatore automatico, calcolato mensilmente, in grado di produrre una valutazione sintetica dell'andamento della relazione; tale indicatore è interrogabile sia con riferimento al singolo mese di elaborazione, sia come indicatore medio di periodo (ultimi sei mesi) ed integrato nei processi del credito quale parametro di evidenza;
  • a supporto dei processi di monitoraggio e gestione del credito deteriorato, differenziati in funzione dello stato (Past Due e Incagli; Ristrutturati; Sofferenze) è stata creata una nuova procedura "Pratica Elettronica di Gestione - PEG";
  • i processi di valutazione del credito sono attuati mediante procedura informatica "SUITE IFRS 9".

La Funzione Crediti, con periodicità trimestrale – in concomitanza con la pubblicazione dei dati trimestrali di bilancio – predispone un report direzionale che contempla una serie di viste di sintesi circa le principali dimensioni del credito; in particolare, la reportistica si compone di focus riferiti a: scenario nazionale; distribuzione impieghi del Gruppo; distribuzione settoriale degli impieghi; distribuzione per classi di rating; evoluzione degli impieghi; focus sui mutui ai Privati – Famiglie consumatrici.

La Funzione Rischi produce con cadenza mensile la reportistica "Rischio di Credito – modello di portafoglio" in cui sono riportate le evidenze con viste di gruppo, per società, settore economico e area geografica.

È stata avviata inoltre, con frequenza mensile, la produzione di un documento di sintesi relativo all'andamento complessivo dei rischi di Primo e Secondo Pilastro, a supporto della periodica reportistica integrata dei rischi del Gruppo, finalizzato a monitorare l'evoluzione del capitale economico e rendicontare le opportune evidenze agli Organi aziendali.

2.2 Sistemi di gestione, misurazione e controllo

Il Gruppo Banco BPM si avvale di un articolato insieme di strumenti per concedere e gestire il credito e per monitorare l'andamento della qualità del portafoglio.

Il rating riveste un ruolo centrale nei processi di concessione del credito, di erogazione dei prodotti creditizi e di monitoraggio e gestione andamentale. In particolare, esso concorre alla definizione delle linee guida in materia di politiche creditizie, alla determinazione degli Organi competenti per la delibera degli affidamenti, influisce sull'applicazione del meccanismo di rinnovo automatico delle posizioni con fidi a revoca e contribuisce a determinare l'intercettamento automatico del processo di monitoraggio e gestione (Watch list).

Al fine di gestire proattivamente le controparti che mostrano segnali di deterioramento del merito creditizio, il Gruppo si avvale di una specifica piattaforma di intercettamento, monitoraggio e gestione delle esposizioni con anomalia, nonché di un modello di scoring andamentale finalizzato ad intercettare i primi segnali di deterioramento della controparte, in anticipo rispetto all'evento del default. Tenuto conto delle nuove linee guida EBA sulla definizione di default, applicate dal Gruppo a partire dal 1° gennaio 2021, nella citata piattaforma di

monitoraggio sono state incorporate le nuove regole relative alle esposizioni sconfinate, prevedendo, sin dai primi giorni di manifestazione dell'evento di sconfino, processi di intervento differenziati per tipo di controparte e livello di esposizione, secondo una logica di gestione il più possibile industrializzata volta a prevenire il deterioramento del merito creditizio ed il conseguente ripristino della gestione ordinaria della relazione. Nello specifico, il processo attualmente in essere prevede un intercettamento delle posizioni sconfinate su base giornaliera e la loro conseguente gestione secondo un procedimento strutturato, che prevede una clusterizzazione del portafoglio con anomalie e una successiva definizione degli interventi secondo una definita scala di priorità. Nonostante alla data del 1° gennaio 2021 la nuova definizione di default abbia determinato un incremento delle esposizioni deteriorate conseguente alle nuove regole di intercettamento automatico dello scaduto deteriorato (+113,4 milioni), le attività di monitoraggio in precedenza illustrate hanno consentito di ridurre a soli 8,9 milioni l'incremento delle esposizioni lorde scadute deteriorate complessivamente registrato nel corso dell'esercizio 2021. Tale evoluzione consegue peraltro alle straordinarie misure di sostegno concesse alla clientela nell'ambito delle iniziative Covid-19, in primis le moratorie.

Per ulteriori dettagli sulla nuova definizione di default e sullo stock di esposizioni scadute deteriorate si fa rinvio a quanto illustrato nel paragrafo "Nuova Definition of Default ("DoD")" contenuto nella precedente "Sezione 1 – Rischio del consolidato contabile".

Le metodologie sottostanti i parametri di rischio PD (Probability of Default), LGD (Loss Given Default), EAD (Exposure At Default), oltre a essere utilizzate per la valutazione della controparte in fase di concessione, monitoraggio e rinnovo dell'affidamento, vengono utilizzate anche nel processo di svalutazione collettiva dei crediti in bilancio, in ottemperanza al principio contabile IFRS 9.

La valutazione del credito, finalizzata a determinare l'ammontare della previsione di perdita dei crediti deteriorati, prevede modalità differenziate in relazione allo status e alla dimensione dell'esposizione. Le previsioni di perdita valutate analiticamente dal gestore sono periodicamente sottoposte a revisione.

Per la fotografia dei crediti deteriorati del Gruppo al 31 dicembre 2021 si rimanda a quanto già illustrato nell'ambito della precedente sezione di commento dei Risultati del periodo.

Ai fini prudenziali l'attività di monitoraggio dei rischi di credito a livello di portafoglio è inoltre condotta tramite l'utilizzo di un modello appartenente alla categoria dei "default model", applicato con frequenza mensile alle esposizioni creditizie del Gruppo Banco BPM. Per un approfondimento delle caratteristiche generali di tale modello si rimanda a quanto riportato nel successivo paragrafo "E. Consolidato Prudenziale - Modelli per la misurazione del rischio di credito".

Per le altre esposizioni - diverse da quelle verso la clientela ordinaria e finanziaria residente in bonis - il controllo dei rischi viene realizzato mediante l'utilizzo di metriche regolamentari di Vigilanza (Standard).

Informazioni sull'inclusione dei fattori ESG nell'ambito dei processi creditizi

Le politiche creditizie del Gruppo Banco BPM, il cui obiettivo principale è quello di indirizzare lo sviluppo dei volumi in un'ottica di ottimizzazione del rischio-rendimento e di contenimento del costo del rischio di credito prospettico, incorporano già dal 2021 diversi elementi di chiara connotazione ESG, in particolare riferiti ai settori Real Estate e Agrifood. Tali elementi sono stati implementati nel processo di concessione attraverso tool dedicati che prevedono l'acquisizione in fase di proposta e delibera di informazioni caratterizzanti anche gli aspetti più legati all'ambiente e al clima.

Di seguito si rappresentano le linee evolutive che saranno introdotte nel corso del 2022.

Per il 2022 il framework delle politiche creditizie sarà oggetto di un'importante revisione finalizzata all'integrazione estensiva del layer di valutazione ESG, sviluppato in coerenza con le omonime linee guida dichiarate nel Piano Strategico 2021-2024. In maggior dettaglio, il framework – che prevedeva l'adozione di strategie differenziate in funzione del rating, della valutazione del posizionamento aziendale (in relazione agli indicatori medi settoriali e all'outlook di settore) e di un'analisi della sostenibilità finanziaria – sarà integrato con un nuovo profilo valutativo, lo "Score ESG". Tale indicatore rappresenta una misura di sintesi delle informazioni acquisite riguardanti i fattori ambientali di seguito indicate con logiche di applicazione/calibrazione differenziate in funzione della tipologia di controparte.

Più in dettaglio, la valutazione del profilo ESG è fondata su quattro componenti:

  • analisi settoriale per cogliere potenziali rischi di transizione connessi al micro-settore di riferimento;
  • questionario per la valutazione della controparte (strategie e percorso intrapreso in chiave ESG) e dell'operazione;
  • verifica che l'operazione finanziata sia coerente con la tassonomia europea;

• analisi della sostenibilità finanziaria ESG (ad esempio, presenza di investimenti destinati a obiettivi ESG) incorporata nei tool di valutazione prospettica (business plan di medio lungo periodo).

La prima componente dell'analisi ESG è funzionale a fornire un'indicazione del rischio di transizione associato al settore di appartenenza della controparte (identificazione dei settori rischiosi e maggiormente esposti in vista di una transizione verso un'economia a basse emissioni di carbonio e più sostenibile sotto il profilo ambientale).

Il rischio di transizione è espresso con una scala di 5 classi (Molto Alto, Alto, Medio, Trascurabile, Green), con un trattamento specifico per i settori Costruzioni e Real Estate. Il dettaglio settoriale è fornito per ATECO 4 digit e gli elementi analizzati per pervenire alla classificazione sono la regolamentazione europea (Tassonomia, Emission Trading Scheme), le emissioni, l'inquinamento suolo/acqua, la tecnologia e l'evoluzione del mercato.

I principali obiettivi del layer ESG integrato nel quadro di riferimento delle politiche creditizie 2022, coerenti con le linee guida ESG già presentate da Banco BPM all'interno del Piano Strategico, riguardano:

  • l'applicazione di uno screening negativo sui settori a rischio di transizione Molto Alto (estrazione di carbone fossile, manifattura di prodotti da altoforno alimentati a carbone, produzione di energia da carbone) con un target di run off;
  • l'introduzione di iniziative per favorire la riconversione Green dei settori legati ai combustibili fossili attraverso nuove erogazioni incrementali dedicate a progetti di transizione (target >80%);
  • l'introduzione di meccanismi di incentivazione/disincentivazione sulla base del settore di riferimento (e quindi del rischio di transizione) e della valutazione della controparte e delle operazioni green (target new lending verso settori o operazioni green >65% entro il 2024).

Considerando la solida distribuzione qualitativa del portafoglio Banco BPM e la portata fortemente innovativa dei temi oggetto di analisi è stato definito un approccio graduale per l'introduzione del layer ESG.

Tale approccio prevede rilasci nel tempo che consentiranno di sperimentare sul campo i nuovi strumenti e monitorare progressivamente gli impatti sul portafoglio.

Nella fase attivata nel 2022 sono stati previsti i seguenti step:

  • inclusione del "negative screening" per i settori connessi all'estrazione del carbone e alla produzione di energia da carbone;
  • integrazione del Rischio di Transizione micro-settoriale e di controparte;
  • introduzione del questionario ESG su specifici segmenti/settori e certificazione per le operazioni c.d. Green (ovvero allineate alla tassonomia europea)

Il questionario ESG è costituto, a sua volta, da due macro-sezioni:

  • la sezione "controparte" permette alla Banca di valutare quanto l'azienda analizzata abbia definito politiche e strategie (in ottica forward looking) per mitigare i principali rischi ESG del settore in cui opera attraverso domande qualitative (ESG strategy, industry specific) negli ambiti Environment, Social e Governance con variabili differenziate a seconda del rischio settoriale e KPI quantitativi negli ambiti ESG (ad esempio, emissioni di gas ad effetto serra per l'ambito Environment), funzionali anche in ottica segnaletica e di valutazione del rischio;
  • la sezione "operazione" consente di valutare se il finanziamento sia direttamente legato a un obiettivo ESG e sia quindi virtuoso a prescindere dall'attività della controparte.

Tale impostazione permetterà alla Banca di avviare un percorso di approfondimento sempre maggiore nei confronti della clientela su tali temi, includendo in modo progressivo le modifiche che saranno via via apportate alla tassonomia EU e integrando il layer di sostenibilità finanziaria ESG anche mediante l'ausilio di strumenti di mercato di cui la Banca si doterà nel corso dell'anno.

Per agevolare il processo di acquisizione di tali nuovi nuove logiche sono stati avviati da subito specifici corsi di formazione per i gestori e le altre figure professionali interessate, finalizzati alla diffusione della cultura ESG nonché all'utilizzo dei nuovi prodotti e strumenti messi a disposizione dalla Banca. In parallelo sono stati attivati workshop tematici verso la clientela, indirizzati in particolare a piccole e medie imprese (target significativo per la Banca) nonché a soggetti caratterizzanti il tessuto produttivo italiano.

I modelli attualmente utilizzati dal Gruppo per calcolare le perdite attese relative ai crediti non deteriorati (ECL) non incorporano in modo diretto i rischi derivanti dall'esposizione della controparte debitrice ai fattori connessi a clima e ambiente; tuttavia, di tali fattori si tiene conto in via indiretta nella misura in cui i modelli di calcolo dell'ECL considerano l'impatto atteso dell'evoluzione delle variabili macroeconomiche sui parametri di rischio di credito, anche tramite l'utilizzo di modelli satellite settoriali, ossia dei modelli che definiscono le relazioni funzionali tra

l'evoluzione delle variabili macroeconomiche e i parametri di rischio della Banca (PD e LGD). Lo stesso dicasi per le esposizioni deteriorate valutate secondo una metodologia "forfettaria".

Per quanto concerne invece i crediti deteriorati oggetto di valutazione analitica, i rischi connessi al clima e all'ambiente sono tenuti in considerazione nella stima del valore attuale dei previsti futuri flussi di cassa, su base essenzialmente discrezionale e congiuntamente ad altri elementi informativi.

2.3 Metodi di misurazione delle perdite attese

Modifiche dovute al Covid-19

Con riferimento al calcolo delle perdite attese (ECL), nel corso dell'esercizio 2021 è proseguito il processo di rivisitazione e di fine tuning dei modelli in uso, già intrapreso nel corso del 2020, con l'obiettivo di riflettere più puntualmente le perdite attese delle esposizioni non deteriorate (performing), anche in conseguenza delle perturbazioni economiche correlate alla crisi Covid-19. Tale processo ha peraltro previsto una serie di aggiustamenti manageriali post modello (cosiddetti "Post model adjustment") al fine di fattorizzare taluni elementi valutativi non adeguatamente intercettati dai modelli in uso.

Di seguito si fornisce illustrazione dei cambiamenti introdotti nei modelli e nei criteri di calcolo delle perdite attese conseguenti al Covid-19, nonché delle ulteriori modiche introdotte nel corso del 2021 nell'ambito del continuo processo di revisione dei modelli, in funzione della tipologia di intervento (valutazione del SICR, stima delle forwardlooking information, altre modifiche del modello, e utilizzo di eventuali management overlays).

Nel complesso i suddetti interventi hanno comportato un incremento delle esposizioni creditizie del Gruppo classificate nello "Stadio 2" rispetto a quelle esistenti ad inizio anno e, a maggior ragione, rispetto alla situazione ante Covid-19. Come evidenziato nella Relazione sulla gestione del Gruppo (si veda per un confronto, in particolare, la sezione dei risultati), per il portafoglio rappresentato dai finanziamenti verso la clientela, le esposizioni lorde classificate al 31 dicembre 2021 nello "Stadio 2" ammontano a 11,7 miliardi (10,97% del totale delle esposizioni performing), con una crescita di 4,5 miliardi rispetto ad inizio anno (dove erano pari al 6,82% del totale delle esposizioni performing).

La copertura complessiva delle esposizioni performing è pari allo 0,43%, sostanzialmente in linea con quella rilevata al 31 dicembre 2020 (0,44%). In dettaglio, la copertura media delle esposizioni nello "Stadio 2" è del 2,82%, rispetto al 4,32% del 31 dicembre 2020.

Si evidenzia che, stante la complessità e pervasività dei cambiamenti nei modelli di stima introdotti, non è risultato possibile isolare gli impatti che gli stessi hanno generato rispetto ai modelli di stima precedentemente applicati.

Valutazione del SICR

Con riferimento al framework di stage assignment, ai fini della redazione del bilancio consolidato 2021 sono stati effettuati alcuni interventi di modifica nei criteri utilizzati per la valutazione del significativo incremento del rischio di credito (cosiddetto SICR - Significant Increase in Credit Risk), rispetto a quelli in uso lo scorso esercizio, che hanno conseguentemente condizionato la classificazione dei crediti non deteriorati per stadi (Stage 1 e Stage 2).

In maggior dettaglio, nel corso del 2021 è stata introdotta una nuova regola quantitativa al verificarsi della quale si ritiene sussistere un SICR rispetto alla data di erogazione del credito. Tale regola, denominata "Threefold effect", rappresenta un criterio di backstop in quanto prevede la classificazione automatica nello Stage 2 di tutti i finanziamenti concessi dalla Banca a controparti che hanno manifestato tra la data di erogazione e la data di riferimento un incremento della probabilità di default (PD) annualizzata pari al 300%, ad eccezione dei casi in cui la PD alla data di riferimento risulti comunque inferiore alla soglia dello 0,30%, ossia alla soglia ritenuta espressione di un basso rischio di credito.

L'introduzione di tale criterio fa seguito alle analisi sviluppate nel corso del 2021, a valle della ricezione delle ulteriori indicazioni sull'identificazione e la misurazione del rischio di credito nel contesto della pandemia, contenute nella comunicazione della BCE del 4 dicembre 20201 . Con tale comunicazione la BCE ha, infatti, invitato le banche a considerare, tra l'altro, l'opportunità di adottare un incremento pari o superiore al 300% della PD lifetime annualizzata come indicatore dell'esistenza di un SICR2 .

Un'ulteriore novità è stata la classificazione nello Stage 2 delle linee di credito inferiori a 500 migliaia di euro erogate a controparti che, in virtù di quanto previsto dal Decreto Sostegni bis, hanno richiesto una proroga al 31

1 Trattasi in particolare della lettera inviata da BCE alle banche europee in data 4 dicembre 2020 "Identification and measurement of

credit risk in the context of the coronavirus (Covid-19 pandemic)". 2 Tale soglia trova giustificazione in quanto osservato dalla BCE nelle più recenti indagini quantitative condotte prima dell'inizio della pandemia.

dicembre 2021 della scadenza della moratoria ex art. 56 del Decreto Cura Italia, inizialmente fissata dallo Stato italiano al 30 giugno 2021.

Anche per l'esercizio 2021 restano confermati gli interventi, già introdotti nel 2020, relativi al modello quantitativo del SICR e al cosiddetto "Backward-looking approach", come di seguito meglio illustrato.

Con riferimento al primo intervento, al fine di meglio riflettere gli effetti del Covid-19, a partire dal bilancio 2020 il modello quantitativo del SICR è stato interessato da un cambio metodologico finalizzato a rendere il sistema di staging maggiormente reattivo rispetto agli scenari macroeconomici, mediante la ridefinizione di nuove soglie di materialità per il passaggio tra i diversi stadi di rischio, legata al cambio di rating per ciascun segmento di controparte. In maggior dettaglio, tale modifica ha impattato le controparti appartenenti ai settori economici maggiormente colpiti dalla crisi economica, in funzione dell'evoluzione prevista negli scenari macroeconomici.

Con riferimento al secondo intervento, in coerenza con quanto già applicato in sede di redazione del bilancio 2020, sono state riportate nello Stage 2 le controparti che erano state precedentemente classificate nello Stage 1 a causa, esclusivamente, dei benefici derivanti dall'ottenimento di una misura governativa di supporto (cd. "Backwardlooking approach").

Da ultimo, nell'ambito del continuo processo di revisione dei modelli in uso, per le controparti di "operazioni di Finanza Strutturata - OFS" (Income Producing Real Estate, Real Estate Development, Project Financing e Leveraged & Acquisition Finance), in precedenza considerate come "unratable", nel corso del 2021 è stata sviluppata una specifica metodologia di calcolo del rating gestionale. Ciò ha permesso di introdurre una nuova regola di staging basata sul rating della controparte che prevede la classificazione nello Stadio 2 delle esposizioni riferite a controparti aventi un rating appartenente a una fascia di rischio medio/alta da almeno sei mesi.

Stima delle forward-looking information

Con riferimento all'inclusione delle informazioni forward looking1 a partire dal 30 giugno 2020 sono stati introdotti modelli satellite settoriali non proprietari che hanno permesso di valorizzare le conseguenze, particolarmente diversificate, della pandemia sui singoli settori dell'economia italiana. Nel corso del 2021, oltre al consueto aggiornamento delle serie storiche dei parametri di rischio, è stato sviluppato un nuovo modello satellite settoriale proprietario, che ha sostituito parzialmente il modello satellite settoriale non proprietario acquisito da terzi e utilizzato per le valutazioni di bilancio dell'esercizio precedente. Quest'ultimo ha continuato comunque ad essere utilizzato per calcolare gli effetti sui parametri di rischio dei settori di attività che hanno maggiormente beneficiato delle moratorie introdotte dal Governo italiano a seguito della crisi pandemica2 .

In aggiunta, al calcolo delle perdite attese sulle esposizioni creditizie performing al 31 dicembre 2021, si è proceduto ad aggiornare gli scenari macroeconomici e le relative probabilità, assumendo a riferimento le informazioni fornite da primario provider, disponibili ad inizio dicembre 2021, in base a tre differenti scenari ("base", "peggiorativo" e "migliorativo"), così come approvati da uno specifico Scenario Council di Banco BPM, come previsto dalla policy del Gruppo.

Per ulteriori dettagli si fa rinvio al successivo paragrafo "Inclusione dei fattori forward looking".

Altre modifiche del modello

Nel corso dell'esercizio 2021 i modelli interni per il calcolo dei parametri di rischio IFRS 9 sono stati oggetto di revisione, al fine di recepire la nuova definizione di default (DoD) e, più in generale, per riflettere il progetto di revisione modelli A-IRB. Come illustrato nella precedente "Sezione 2 – Rischio del consolidato prudenziale", a partire da marzo 2021, la Banca è stata autorizzata dal Regulator all'uso di un più aggiornato framework IRB con l'introduzione nei diversi ambiti di applicazione (regolamentari e gestionali) di nuovi parametri di PD, LGD ed EAD sia per la clientela retail che per quella corporate. Gli effetti di tali nuovi parametri, che recepiscono peraltro la nuova definizione di default regolamentare (EBA/GL/2016/07) ed anticipano svariati aspetti riguardanti le linee guida EBA su stima PD, LGD e downturn (rispettivamente EBA/GL/2017/16 e EBA/GL/2019/03), sono stati introdotti anche nel framework di calcolo della ECL IFRS 9, per gli aspetti ritenuti compatibili.

In relazione alla normativa DoD, l'intervento principale ha riguardato le previsioni dei tassi di default, con impatto sul parametro della probabilità di default (PD), che è stato stimato tenendo conto di serie storiche coerenti con i

1 Condizionamento dei parametri di rischio di credito (PD e LGD) calcolati in modalità Point-in-Time, al fine di stimarne la variazione

prospettica in funzione dell'evoluzione attesa delle principali variabili macroeconomiche (es. PIL, indice di disoccupazione ecc.). 2 Trattasi in particolare di quei settori per i quali l'incidenza delle moratorie è risultata superiore rispetto a una soglia apri al valore medio del portafoglio non-financial corporations di Gruppo a inizio 2021.

dettami della nuova normativa, e sul parametro delle perdite attese in caso di default (LGD), che è stato opportunamente oggetto di calibrazione per tenere conto degli interventi sui tassi di default.

Un ulteriore affinamento introdotto nel 2021 ai fini del calcolo delle perdite attese è rappresentato dal pieno utilizzo delle informazioni dei modelli interni che valutano la rischiosità delle cd. "operazioni di Finanza Strutturata - OFS" (Income Producing Real Estate, Real Estate Development, Project Financing e Leveraged & Acquisition Finance) attraverso il calcolo di parametri di rischio riferiti alla singola operazione per meglio valorizzarne le caratteristiche specifiche derivanti, in massima parte, dai relativi business plan. Con riferimento al parametro di LGD, a seguito dell'attività svolta dalla funzione di Validazione Interna, è stato introdotto un floor regolamentare del 15% sul suddetto parametro, rispetto alle evidenze del modello stesso.

Da ultimo, in linea con quanto effettuato nello scorso esercizio, il calcolo delle perdite attese al 31 dicembre 2021 ha valorizzato le azioni di sostegno creditizio introdotte dal Governo italiano nei confronti delle imprese e delle famiglie, per il tramite del sistema bancario, a favore del quale sono previste garanzie a prima richiesta su finanziamenti concessi alle imprese (art. 13 del Decreto Liquidità) piuttosto che garanzie sussidiarie sul 33% delle rate sospese (art. 56 del Decreto Cura Italia). Più in dettaglio, ai fini della determinazione delle perdite attese, si è tenuto conto dei flussi di cassa derivanti dall'escussione delle suddette garanzie statali, come meglio illustrato nel successivo paragrafo "Stima della perdita attesa (Expected Credito Loss) – Stage 1 e Stage 2".

Utilizzo di eventuali management overlays

Oltre alle modifiche precedentemente illustrate (cosiddetti in-model adjustments) in sede di redazione del bilancio 2021 si è ritenuto opportuno applicare ulteriori "post model adjustments/management overlays". In maggior dettaglio, sono state rilevate maggiori rettifiche di valore a fronte delle esposizioni creditizie non deteriorate per complessivi 70,5 milioni, interamente riferiti alla Capogruppo, (56,0 milioni relativi ad esposizioni per cassa e 14,5 milioni ad esposizioni fuori bilancio), di cui 50,5 milioni a fronte di esposizioni classificate nello Stage 2. Tale management overlay, che di fatto neutralizza gli impatti economici positivi che altrimenti sarebbero stati rilevati, trova principale giustificazione nel fatto che i modelli di stima applicati potrebbero non catturare completamente le perdite attese relative alle esposizioni che hanno beneficiato della moratoria statale Covid-19, conclusasi a fine 2021, e nella prevedibile variazione dei parametri di rischio derivanti dai nuovi modelli in corso di definizione anche in considerazione che i risultati derivanti dai modelli di calcolo delle perdite attese sono influenzati da scenari macroeconomici particolarmente positivi, ma in buona parte dipendenti da fenomeni non del tutto consolidati e comunque ancora soggetti ad estrema variabilità ed incertezza in relazione all'evoluzione della diffusione di nuovi varianti del virus Covid-19, alla effettiva realizzazione del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza ed all'evoluzione della situazione economico-politica mondiale.

Misurazione delle perdite attese

In base al principio IFRS 9, tutte le attività finanziarie non oggetto di misurazione in bilancio al fair value con impatto nel conto economico, rappresentate da titoli di debito e finanziamenti, e le esposizioni fuori bilancio (impegni e garanzie rilasciate) devono essere assoggettate al modello di impairment basato sulle perdite attese (ECL – Expected Credit Losses).

Nel dettaglio, il modello di impairment IFRS 9 si basa sul concetto di valutazione "forward looking", ovvero sulla nozione di perdita attesa (Expected Credit Loss), sia essa calcolata a 12 mesi (Stage 1) o per l'intera vita residua dello strumento (perdita lifetime per gli Stage 2 e Stage 3). In particolare, il modello prevede che le attività finanziarie debbano essere classificate in tre distinti "stage" a cui corrispondono diversi criteri di valutazione:

  • Stage 1: da valutare sulla base di una stima di perdita attesa avente a riferimento un orizzonte temporale pari ad un anno. Rientrano nello Stage 1 le attività finanziarie in bonis per le quali non si è osservato un deterioramento significativo del rischio di credito rispetto alla data di rilevazione iniziale;
  • Stage 2: da valutare sulla base di una stima di perdita attesa avente a riferimento un orizzonte temporale pari all'intera vita residua dell'attività finanziaria. Rientrano nello Stage 2 le attività finanziarie che hanno subito un significativo deterioramento del rischio di credito rispetto alla rilevazione iniziale;
  • Stage 3: da valutare sulla base di una stima della perdita attesa che assume la probabilità di default pari al 100%. Rientrano nello Stage 3 le attività finanziarie considerate deteriorate.

Secondo il modello di calcolo delle Expected Credit Losses, le perdite devono essere registrate non solo facendo riferimento alle oggettive evidenze di perdite di valore già manifestatesi alla data di reporting, ma anche sulla base delle aspettative di perdite di valore future non ancora palesate, che devono riflettere:

  • la probabilità del verificarsi di diversi scenari;
  • l'effetto di attualizzazione mediante l'utilizzo del tasso di interesse effettivo;
  • le esperienze storiche e le valutazioni correnti e future.

Di seguito si forniscono informazioni di dettaglio sul modello utilizzato dal Gruppo per accertare la sussistenza o meno di un significativo deterioramento del rischio di credito (cosiddetto "Framework Stage Assignment") e per calcolare le perdite attese in ottica forward looking.

Framework stage assignment

Ai fini dell'allocazione delle esposizioni nei diversi stage, il Gruppo Banco BPM ha classificato:

  • le esposizioni performing in corrispondenza degli Stage 1 e 2;
  • le esposizioni deteriorate in corrispondenza dello Stage 3. Le analisi svolte hanno portato a ritenere che il relativo perimetro risulti allineato a quello delle esposizioni deteriorate, determinato secondo le definizioni contenute nelle vigenti segnalazioni di vigilanza1 (sofferenze, inadempienze probabili, esposizioni scadute deteriorate), in quanto ritenute coerenti con la normativa contabile in termini di evidenze obiettive di impairment. Per ulteriori dettagli su tale perimetro si fa rinvio a quanto contenuto nella Parte "A.2 – Parte relativa alle principali voci di bilancio" della presente Nota Integrativa.

Di seguito si fornisce illustrazione dei criteri quantitativi e qualitativi definiti dal Gruppo al fine di classificare un'esposizione performing in corrispondenza dello Stage 1 o dello Stage 2.

Con riferimento a criteri quantitativi, il modello sviluppato dal Gruppo assume come riferimento il parametro della probabilità di default lifetime (PDL) misurato alla data di valutazione (reference date) ed il medesimo parametro misurato alla data di origine (origination date). Il rapporto tra i suddetti parametri è definito come "Lifetime PD Ratio" (LPDR).

Lo sviluppo del modello ha altresì comportato l'individuazione di specifiche soglie interne di variazione tra le due citate probabilità, differenziate per i seguenti driver:

  • segmento di rischio;
  • classe di Rating;
  • vita residua;

• settore economico.

La misurazione della variazione del rischio di credito avviene quindi confrontano il parametro "Lifetime PD Ratio – LPDR" della singola esposizione, come sopra definito, e le soglie interne appositamente stimate. Il superamento delle suddette soglie costituisce espressione di un significativo incremento del rischio di credito ed il conseguente trasferimento della singola linea di credito dallo Stage 1 allo Stage 2. Tale metodologia è quindi basata su un approccio relativo, in quanto l'allocazione tra lo Stage 1 e lo Stage 2 è guidata dalla variazione del rischio di credito intervenuta rispetto alla data di origination.

Nello sviluppo del proprio modello operativo il Gruppo, dopo avere calcolato le soglie di LPDR rappresentative di un SICR basate sulle PD lifetime, ha verificato che le suddette soglie risultassero coerenti, al fine di una classificazione tra Stage 1 e Stage 2, con quelle calcolate assumendo a riferimento il parametro LPDR calcolato tra le PD 12 mesi2 .

Tale passaggio è giustificato dall'opportunità, sotto il profilo operativo, di coordinare il modello di stage allocation con il modello di rating interno adottato ai fini della gestione e monitoraggio del credito. A tale proposito si evidenzia che il sistema di rating interno prevede la classificazione delle esposizioni in 11 classi di rating che sono accorpate, ai fini dei processi di concessione del credito, in 5 fasce di rischio omogeneo ("Bassa", "Medio-bassa", "Media", "Medio-alta", "Alta").

1 Definizioni contenute nella Circolare di Banca d'Italia n. 272 del 30 luglio 2008 e successivi aggiornamenti, in base alle quali il perimetro delle esposizioni deteriorate corrisponde a quello delle "Non Performing Exposure" del Regolamento di esecuzione (UE) 680/2014, con il quale è stato recepito l'ITS dell'EBA (EBA/ITS/2013/rev1 del 24/07/2014).

2 Sulla base degli incroci considerati significativi per il modello adottato, i valori di soglia ammissibili sono tutti quelli contenuti in un range che va dal LPDR corrispondente alla classe di rating più alta appartenente alla fascia di rischio più rischiosa tra quelle che non generano un SICR al LPDR corrispondente alla classe di rating più bassa appartenente alla fascia di rischio meno rischiosa tra quelle che generano un SICR.

L'impiego delle fasce di rischio sopra indicate garantisce quindi l'integrazione e coerenza del processo di valutazione delle esposizioni creditizie non deteriorate con gli altri processi interni di gestione del credito (erogazione, pricing, monitoraggio e classificazione).

Tutto ciò premesso, il modello di stage allocation quantitativo prevede l'accorpamento in 5 fasce di rischio delle esposizioni aventi una rischiosità omogenea. Nello specifico:

  • per le esposizioni classificate in fascia di rischio "Bassa" alla origination date, un incremento del rischio di credito è considerato significativo qualora, alla reference date, si sia osservata la migrazione dell'esposizione in una fascia di rischio "Medio-Alta" o "Alta" (migrazione di almeno tre fasce di rischio);
  • per le esposizioni classificate in fascia di rischio "Medio-Bassa" alla origination date, un incremento del rischio di credito è considerato significativo qualora, alla reference date, si sia osservata una migrazione in una fascia di rischio "Medio-Alta" o "Alta" (migrazione di almeno due fasce di rischio);
  • per le esposizioni classificate in fascia di rischio "Media" alla origination date, un incremento del rischio di credito è considerato significativo qualora, alla reference date, si sia osservata una migrazione nella fascia di rischio "Alta" (migrazione di almeno due fasce di rischio);
  • per le esposizioni classificate in fascia di rischio "Medio-Alta" alla origination date, un incremento del rischio di credito è considerato significativo qualora alla reference date si sia osservata una migrazione nella fascia di rischio "Alta" (migrazione di una fascia di rischio);
  • per le esposizioni che alla origination date sono già classificate nella fascia di rischio "Alta" non è possibile rilevare eventuali significativi incrementi del rischio di credito, sulla base del modello quantitativo, in quanto l'unico deterioramento possibile è, di fatto, il passaggio in default. Si evidenzia al riguardo che, per tutti i segmenti di clientela, sono classificate nella fascia "Alta" esclusivamente le esposizioni che appartengono alle classi di rating 10 e 11.

Come già illustrato nel paragrafo introduttivo "Modifiche dovute al Covid-19", l'assegnazione delle esposizioni alla specifica fascia di rischio, effettuata sulla base del segmento e dalla classe di rating, ha altresì considerato, a partire dal 2020, le informazioni forward looking differenziate per settore economico di appartenenza. Questo ha permesso di incorporare nella rilevazione del SICR la natura fortemente asimmetrica dello shock macroeconomico sui diversi settori produttivi, generatosi in seguito al Covid-19, e le conseguenti diverse misure di sostegno promosse dalle competenti autorità, in primis le moratorie. Nello specifico, tramite l'inclusione dei fattori forward looking è stata ottenuta una ricalibrazione della soglia trigger, tale da anticiparne la classificazione nella fascia peggiorativa di staging, seppur nel contesto di un modello SICR basato sulle medesime fasce di rischio in precedenza illustrate. In ottica prudenziale, eventuali miglioramenti nella fascia di rischio, connessi ad outlook positivi osservati su taluni isolati settori, sono stati inibiti. Nel complesso, questo intervento ha incrementato la percentuale di intercettamento delle esposizioni classificate nello Stage 2, riferite a quei settori economici caratterizzati da proiezioni macro economiche impattate in modo particolarmente negativo dal Covid-19.

La metodologia di stage allocation sopra descritta è applicata a tutte le esposizioni verso la clientela ad esclusione dei titoli di debito.

Con riferimento ai titoli di debito il Gruppo applica la "Low Credit Risk Exemption", ossia l'espediente pratico di assumere che il rischio di credito non sia aumentato significativamente rispetto alla rilevazione iniziale dello strumento, classificandolo nello Stage 1. Tale esenzione trova applicazione ai titoli che presentano, alla data di valutazione, un livello di rating pari all'investment grade, in conformità a quanto previsto dal principio contabile IFRS 9.

Qualora alla data di valutazione i titoli abbiamo un livello di rating inferiore all'investment grade – e quindi non risulti applicabile la "Low Credit Risk Exemption" - la metodologia sviluppata dal Gruppo è basata anch'essa sul calcolo del LPDR1, ma diversamente dai crediti non basata sulle fasce di rischio. Nello specifico i valori di soglia SICR identificati per questo specifico perimetro sono stati derivati tramite un approccio distributivo e corrispondono al 95° percentile della distribuzione del LPDR osservata sul portafoglio di applicazione al 31 dicembre 2021.

Considerata la presenza di più transazioni di acquisto avvenute in date diverse a fronte del medesimo titolo fungibile (ISIN), ai fini del SICR, la rischiosità all'origine è misurata separatamente per ciascuna tranche acquistata. Si è reso quindi necessario individuare una metodologia per identificare le tranche vendute e conseguentemente le quantità residue a cui è associata la qualità creditizia alla data di rilevazione iniziale da confrontare con quella alla data di valutazione: tale metodologia di movimentazione è basata sul metodo FIFO (First In – First Out).

Con riferimento alle esposizioni verso banche la metodologia sviluppata è basata anch'essa sul calcolo del parametro LPDR ma, diversamente dai crediti, non utilizza le fasce di rischio.

1 Dati tratti dalla piattaforma CreditEdge dell'agenzia di rating Moody's.

Come già in precedenza descritto, ai fini della valutazione del SICR, nel corso del 2021 è stato introdotto un nuovo criterio quantitativo denominato "threefold effect". Tale criterio rappresenta un "backstop indicator" in quanto prevede la classificazione automatica nello Stage 2 di tutti i finanziamenti concessi dalla Banca a controparti che hanno manifestato tra la data di erogazione e la data di riferimento un incremento della probabilità di default (PD) annualizzata pari al 300%, ad eccezione dei casi in cui la PD alla data di riferimento risulti comunque inferiore alla soglia dello 0,30%, ossia alla soglia ritenuta espressione di un basso rischio di credito.

In aggiunta ai criteri quantitativi in precedenza illustrati, il modello di stage allocation adottato dal Gruppo è fondato anche su criteri qualitativi. In maggior dettaglio, comportano la classificazione nello Stage 2:

  • la presenza di un numero di giorni di scaduto/sconfinamento continuativo superiore alla soglia di 30 giorni;
  • la concessione di una misura di forbearance. In maggior dettaglio, vi rientrano tutte le esposizioni interessate da misure di forbearance e che presentano tale attributo ancora attivo, indipendentemente dalla regolarità o meno del probation period in corso;
  • la presenza della controparte nell'ambito delle esposizioni soggette a stretto monitoraggio (watchlist) in presenza di situazioni che denotano un'elevata rischiosità (es. giudizio sintetico del grado di rischio del singolo cliente superiore ad una determinata soglia, eventi pregiudizievoli);
  • la classificazione della controparte nella fascia di rischio "Alta", in precedenza illustrata, fatta salva la possibilità di override da parte delle competenti funzioni aziendali, da motivare adeguatamente. In particolare sono classificate nello Stage 2 tutte le controparti il cui rating, alla data di riferimento, dovesse risultare superiore ad una determinata soglia; più in dettaglio, trattasi della soglia di rating "11" per il segmento retail e della soglia di rating "10" per i restanti segmenti;
  • l'assenza di rating alla data di origine, salvo il caso in cui alla data di valutazione sia stato assegnato alla controparte un rating tale da classificare l'esposizione nelle fasce di rischio "Bassa", "Medio-bassa" o "Media", in precedenza illustrate.

Per quanto riguarda il funzionamento del modello, il Gruppo Banco BPM ha deciso di adottare un modello di riclassificazione da Stage 2 a Stage 1 di tipo simmetrico: nei casi in cui le condizioni scatenanti il significativo deterioramento del rischio di credito cessino di sussistere ad una data di valutazione successiva, lo strumento finanziario torna ad essere misurato in base alla perdita attesa misurata su un orizzonte temporale di dodici mesi. Si precisa inoltre che, in caso di rientro tra le esposizioni performing dallo Stage 3, non è previsto alcun passaggio obbligatorio dei rapporti della controparte in Stage 2. La classificazione negli stadi delle esposizioni performing (Stage 1 o Stage 2) dipenderà dall'applicazione automatica del framework di Stage assignment.

Nel caso di esposizioni oggetto di concessione (forbearance) un eventuale ritorno al calcolo della perdita attesa a un anno avviene nel rispetto del cosiddetto "probation period", in linea con le tempistiche previste dalle disposizioni di vigilanza.

Nella tabella sottostante viene rappresentata la composizione percentuale delle esposizioni allocate in Stage 2 sulla base dei diversi trigger di classificazione, dalla quale cui risulta che la ripartizione delle esposizioni ivi classificate risulta equamente influenzata dai criteri quantitativi basati sulla variazione della probabilità di default, ivi compresa la regola del "threefold increase" introdotta nel corso dell'esercizio 2021 come in precedenza illustrato, e dai criteri qualitativi. Le esposizioni classificate nello Stage 2 esclusivamente per la presenza di un numero di giorni di scaduto superiore a 30 giorni rappresenta una quota trascurabile.

Tipologia1 Stage 2 di cui:
Large
Corporate
di cui: Mid
Corp.Plus
di cui: Mid
Corporate
di cui:
Small
Business
di cui:
Private
Individuals
di cui:
Banche
di cui:
controparti
prive di
rating
Criteri quantitativi 48,17% 50,09% 68,77% 54,28% 36,30% 59,30% 100,00% 3,87%
Criteri qualitativi 51,34% 49,91% 30,79% 45,52% 63,37% 40,34% - 93,15%
Esposizioni scadute
oltre 30 giorni
0,49% - 0,44% 0,20% 0,33% 0,36% - 2,98%
Totale Stage 2 100,00% 100,00% 100,00% 100,00% 100,00% 100,00% 100,00% 100,00%

1 Nel casi in cui una posizione venga classificata a stage due a seguito di criteri di diversa natura, la sua esposizione è stata assegnata al primo cluster secondo l'ordine in cui sono stati presentati i criteri di classificazione.

Stima della perdita attesa (Expected Credit Loss) – Stage 1 e Stage 2

Il modello di calcolo dell'Expected Credit Loss (ECL) per la misurazione dell'impairment degli strumenti non deteriorati, differenziato in funzione della classificazione dell'esposizione nello Stage 1 o nello Stage 2, si basa sulla seguente formula:

$$ECL = \sum_{t=1}^{7} PD_t \ast EAD_t \ast LGD_t \ast (1+r)^{-t}$$

Dove:

PDt rappresenta la probabilità di default ad ogni data di cash flow. Trattasi della probabilità di passare dallo
stato performing a quello del deteriorato nell'orizzonte temporale di un anno (PD a 1 anno) o lungo
l'intera durata dell'esposizione (PD lifetime)
EADt rappresenta l'esposizione di controparte ad ogni data di cash flow
LGDt rappresenta la perdita associata per controparte a ogni data di cash flow. Trattasi della percentuale di
perdita in caso di default, sulla base dell'esperienza storica osservata in un determinato periodo di
osservazione, nonché dell'evoluzione prospettica lungo l'intera durata dell'esposizione (lifetime);
r rappresenta il tasso di sconto
t rappresenta il numero di cash flow
T rappresenta il numero complessivo di cash flow, limitato ai 12 mesi successivi per i rapporti in Stage 1, e
riferito a tutta la vita residua per gli Stage 2

I modelli utilizzati per la stima dei suddetti parametri fanno leva sugli omologhi utilizzati ai fini del requisito patrimoniale del rischio di credito, apportando specifici adattamenti per tenere conto dei differenti requisiti e finalità del modello di impairment IFRS 9 rispetto a quello prudenziale.

La definizione dei suddetti parametri, rispetto a quelli regolamentari, ha tenuto conto dei seguenti obiettivi:

  • rimozione della componente down turn considerata nel calcolo LGD regolamentare per tenere conto del ciclo economico avverso;
  • rimozione della componente MoC (Margin of Conservatism) considerata nel calcolo LGD regolamentare per tenere conto di ulteriori margini di conservatività come richiesto dalle Guidelines EBA;
  • aggiustamento dei tassi di perdita per gestire la differenza tra il tasso di sconto utilizzato per la stima della LGD regolamentare1 e l'Effective Interest Rate (EIR) utilizzato per il calcolo delle perdite al costo ammortizzato;
  • inclusione delle condizioni del ciclo economico corrente (Point-in-Time risk measures) in sostituzione di una misurazione dei parametri lungo il ciclo economico (TTC – Through The Cycle) richiesta ai fini regolamentari;
  • introduzione di informazioni previsionali riguardanti la futura dinamica dei fattori macroeconomici (Forward looking risk) ritenuti potenzialmente in grado di influenzare la situazione del debitore;
  • estendere i parametri di rischio ad una prospettiva pluriennale, tenendo conto della durata dell'esposizione creditizia da valutare (lifetime).

Come già indicato, la definizione di default adottata risulta allineata a quella in uso per fini regolamentari.

In risposta alla crisi sanitaria sono state attuate, da parte del Governo, delle importanti politiche di sostegno all'economia per mitigarne l'impatto (e.g. decreto Cura Italia, decreto Rilancio, decreto Liquidità, etc.). In questo contesto le autorità competenti (ECB, EBA, ESMA, BIS) hanno invitato gli istituti bancari a tenere conto delle azioni di mitigazione messe in atto dalle autorità pubbliche e a limitare l'impatto dello shock macroeconomico nel calcolo del provisioning contenendo gli elementi di prociclicità impliciti nell'IFRS 9.

A tal fine, come già illustrato nel precedente paragrafo dedicato agli impatti derivanti dalla pandemia Covid-19, Banco BPM ha tenuto conto all'interno del calcolo dell'ECL della misura governativa sulle garanzie statali. La metodologia adottata ha permesso quindi di identificare la quota di esposizione coperta da tali garanzie sul totale dell'esposizione di rapporto. Su tale quota è stata quindi azzerata la LGD associata al rapporto e assegnato un coverage associato allo Stato Italia.

1 Il tasso di sconto utilizzato per le stime di LGD a fini regolamentari, in compliance con le Guidelines EBA (EBA/GL/2017/16), corrisponde all'Euribor a 3 mesi con add-on prudenziale del 5%.

Le provision risultano pertanto calcolate come somma della perdita attesa sulla quota di esposizione non garantita dallo Stato a cui è sommata una ECL calcolata tramite l'applicazione del coverage "Stato Italia" alla quota di esposizione garantita dallo Stato.

Di seguito si forniscono informazioni di maggior dettaglio sulla modalità con le quali il Gruppo ha determinato i citati parametri di rischio IFRS 9 compliant, con particolare riferimento ai fattori forward looking.

Al riguardo si deve precisare che l'aggiornamento delle serie storiche dei parametri e conseguentemente l'attività di ricalibrazione degli stessi è effettuata su base annua. In particolare nel mese di dicembre 2021, in linea con quanto previsto dai processi interni, i parametri di rischio sono stati aggiornati per incorporare nella loro stima la matrice relativa all'ultimo anno disponibile (settembre 2020 – settembre 2021).

Stima del parametro PD

I valori di PD sono ottenuti sulla base di quelli regolamentari, che sono ancorati al livello di rischio medio osservato sul lungo periodo, opportunamente calibrati per riflettere le current conditions del ciclo economico (ottica Point in Time). Successivamente i valori di PD vengono condizionati, in ottica Forward Looking, alle proiezioni macroeconomiche mediante l'utilizzo di tassi di decadimento prospettici a livello di settore economico, nonché attraverso l'applicazione dei modelli satellite recentemente sviluppati dal Gruppo su quei settori caratterizzati da una percentuale di concessione moratorie inferiore al 6%, come già esplicitato ad inizio sezione, utilizzando, come punto di partenza per il primo anno prospettico, i valori delle variabili macro pre-Covid (quarto trimestre 2019). Detti valori devono essere stimati non solo con riferimento all'orizzonte dei dodici mesi successivi alla data di reporting, ma anche negli anni futuri, in modo da consentire il calcolo degli accantonamenti lifetime. Le curve di PD lifetime sono state costruite moltiplicando tra loro, con approccio markoviano, le matrici di migrazione del rating a 12 mesi distinte per segmento di rischio (Large Corporate, Mid Corporate, Mid Corporate Plus, Small Business, Privati) condizionate agli scenari prospettici macroeconomici. Ad ogni classe di rating assegnata alle controparti tramite modelli interni AIRB viene associata la relativa curva di PD lifetime. Di seguito i principali step metodologici utilizzati per la stima del parametro PD lifetime:

  • costruzione delle matrici di migrazione Point in Time (PiT) storiche per ogni segmento di rischio definito dai modelli di rating e, sulla base della media di tali matrici, ottenimento delle matrici di migrazione di lungo periodo Through The Cycle (TTC) per ogni segmento di rischio;
  • determinazione delle matrici di migrazione PiT future per i primi tre anni successivi rispetto alla data di reporting, ottenute sulla base delle matrici di migrazione PiT condizionate in base agli scenari macroeconomici, tramite l'applicazione di shock derivati da tassi di decadimento settoriali prospettici, integrati a partire da giugno 2021 da una nuova versione di modelli satellite interni di PD applicati a certi settori limitatamente impattati da moratorie, e gli effetti derivanti dalle misure di supporto al credito (nuova finanza coperta da garanzie statali);
  • questi ultimi sono in grado di esprimere la sensitività dei livelli di PD rispetto alle variazioni delle principali grandezze economiche e considerano al loro interno le misure di mitigazione e, in particolare, i diversi decreti liquidità emessi dal Governo italiano;
  • ottenimento delle PD cumulate per classe di rating e scenario, mediante prodotto matriciale (markov chain techniques) delle matrici di migrazione PiT future per i primi tre anni, come in precedenza calcolate, mentre dal quarto anno in poi vengono utilizzate le matrici cosiddette smoothed, che consentono il ricongiungimento graduale con la matrice di migrazione TTC;
  • generazione della curva PD cumulata lifetime come media delle curve di PD cumulate di ogni scenario macroeconomico selezionato ponderato per le rispettive probabilità di accadimento.

Si fa rinvio al successivo paragrafo "Inclusione dei fattori forward looking" per ulteriori dettagli sulla modalità di costruzione del parametro PD.

Stima del parametro LGD

I valori di LGD sono assunti pari ai tassi di recupero regolamentari calcolati lungo il ciclo economico (TTC), opportunamente adattati al fine di rimuovere alcuni elementi prudenziali previsti dai modelli regolamentari, rappresentati dai costi indiretti, dal MoC (Margin of Conservatism) e dalla componente legata al ciclo economico avverso (cosiddetta componente "down turn"), nonché per riflettere i più attuali tassi di recupero (PiT), la differenza

tra il tasso di sconto utilizzato per la stima dei parametri in ambito regolamentare1 e l'Effective Interest Rate (EIR), le aspettative circa i futuri trend (forward looking). Nel dettaglio, in ottica forward looking, la stima del parametro tiene conto del condizionamento al ciclo economico delle componenti rappresentate dalla probabilità di sofferenza (Psoff) e dalla Loss Given Sofferenza (LGS) attraverso appositi scaling factor prospettici, che permettono di ottenere delle LGD point in time e forward looking. In particolare, gli effetti forward looking sono veicolati alle stime di LGD mediante applicazione di modelli satellite specifici per le componenti principali del modello LGD (Psoff e LGS) che mettono in relazione, con i residui delle stime dei due citati parametri sull'orizzonte storico, le variazioni dei fattori macro.

Stima EAD

Per le esposizioni per cassa, il parametro EAD è rappresentato, ad ogni data di pagamento futura, dal debito residuo sulla base del piano di ammortamento, maggiorato delle eventuali rate non pagate e/o scadute.

Per le esposizioni fuori bilancio, rappresentate dalle garanzie e dagli impegni ad erogare fondi irrevocabili o revocabili, l'EAD è pari al valore nominale ponderato per un apposito fattore di conversione creditizia (CCF – Credit Conversion Factor), determinato in conformità ai modelli interni già validati ed utilizzando l'approccio standard per le rimanenti esposizioni. Per quanto riguarda le esposizioni coperte da modelli interni, a dicembre 2021 in ambito IFRS 9 i modelli di CCF (credit conversion factor) sono stati calibrati per recepire l'aggiornamento delle serie storiche.

Inclusione dei fattori forward looking

In base a quanto previsto dal principio IFRS 9 nella stima delle perdite attese, è necessario tenere conto delle informazioni forward looking, condizionando i parametri di rischio in funzione dei differenti scenari macroeconomici in cui si prevede di poter operare.

Si deve premettere che l'impatto della pandemia da Covid-19 sulle variabili macroeconomiche è stato particolarmente significativo, determinando nel 2020 una flessione del PIL dell'economia italiana pari a circa il 9%. A tale flessione ha fatto seguito nel 2021 un altrettanto significativo rimbalzo, pari a circa il 6,5%. A fronte dell'ampiezza di tali variazioni, raramente sperimentate in passato, si è rilevata una dinamica del tutto flat del tasso di default delle controparti finanziate dalla Banca, con una generale tendenza addirittura ribassista rispetto al periodo pre-pandemico. Poiché i modelli satellite sono stati stimati in periodi in cui a contenute variazioni delle variabili macroeconomiche facevano seguito impatti materiali sul merito creditizio delle controparti affidate, la mera applicazione dei modelli satellite alimentati con le citate variazioni del PIL avrebbe comportato un andamento anomalo, in quanto nel 2020 vi sarebbero stati significativi incrementi negli accantonamenti, seguiti da rilasci altrettanto significativi nei successivi periodi di ripresa (2021), non corrispondenti alla reale situazione dei debitori della Banca. D'altro canto, né una pandemia così impattante sull'attività economica italiana né l'introduzione di misure di supporto governative così estese in termini temporali e di numero di beneficiari, erano mai state sperimentate in passato.

Al fine di ovviare a queste potenziali incoerenze, nell'approccio Forward-looking2 da seguire ai fini calcolo dell'ECL, in linea con quanto previsto dal principio IFRS 9, sono stati adottati modelli satellite settoriali che hanno permesso di valorizzare le conseguenze – particolarmente diversificate – della pandemia sui singoli settori dell'economia italiana, alimentati con traiettorie attese delle variabili macro che, di fatto, ne hanno collegato i livelli pre (2019) a quelli post (2022) pandemici.

In maggior dettaglio, si ricorda che a partire dal 30 giugno 2020 la Banca era ricorsa a modelli satellite settoriali non proprietari, forniti da primario provider, in quanto i modelli allora in uso, non disponendo di una sufficiente granularità per settore economico della clientela affidata, non sarebbero stati in grado di cogliere gli impatti significativamente differenziati della crisi sui diversi settori economici.

Nel corso del 2021, oltre al consueto aggiornamento delle serie storiche dei parametri di rischio, è stato sviluppato un nuovo modello satellite settoriale proprietario, che ha sostituito parzialmente il modello satellite settoriale acquisito da terzi e utilizzato per le valutazioni di bilancio dell'esercizio precedente. Quest'ultimo ha continuato

1 Il tasso di sconto utilizzato per le stime di LGD a fini regolamentari, in compliance con le Guidelines EBA (EBA/GL/2017/16),

corrisponde all'Euribor a 3 mesi con add-on prudenziale del 5%. 2 Condizionamento dei parametri di rischio di credito (PD e LGD) calcolati in modalità Point-in-Time, al fine di stimarne la variazione prospettica in funzione dell'evoluzione attesa delle principali variabili macroeconomiche (es. PIL, indice di disoccupazione ecc.).

comunque ad essere utilizzato per calcolare gli effetti sui parametri di rischio dei settori di attività che hanno maggiormente beneficiato delle moratorie introdotte dal Governo italiano a seguito della crisi pandemica 1 .

Da ultimo, per il calcolo dell'ECL al 31 dicembre 2021 sono stati aggiornati gli scenari macroeconomici e le relative probabilità di accadimento, sulla base delle analisi svolte dallo Scenario Council2 , in linea con i processi già in uso lo scorso esercizio. A tal fine sono state considerate le proiezioni macroeconomiche fornite da primario provider, disponibili nel mese di ottobre 2021, con riferimento a tre differenti scenari: "base", "peggiorativo" e "migliorativo". Ai fini dell'attribuzione delle probabilità di accadimento dei suddetti scenari, si sono prese come base di riferimento quelle implicite nella costruzione degli stessi, così come fornite dal provider. Tenuto conto dell'incertezza dell'evoluzione della crisi sanitaria, a cui si sommano i potenziali effetti negativi della crisi energetica, si è deciso, su base discrezionale, di elevare la probabilità di accadimento dello scenario "peggiorativo" dal 25% indicata dal provider al 30%, allocando a quest'ultimo la probabilità del 5% attribuita dal provider a un ulteriore scenario negativo "estremo" che la Banca non ha preso in considerazione proprio in quanto ritenuto estremo. Di seguito sono indicate le probabilità di accadimento attribuite ai tre scenari macroeconomici considerati:

  • "Base": 50%;
  • "Peggiorativo": 30%;
  • "Migliorativo": 20%.

Nel 2021 è stato, inoltre, definito in maggior dettaglio il modello di governance del processo di aggiornamento degli scenari macroeconomici. In base a tale modello, è previsto che gli scenari macroeconomici siano oggetto di aggiornamento come minimo con cadenza semestrale (ai fini delle chiusure di fine anno e del primo semestre di ogni esercizio). L'aggiornamento potrà avvenire con maggior frequenza (trimestrale) qualora il monitoraggio dell'evoluzione delle previsioni relative al PIL rispetto a quelle implicite negli scenari in uso evidenzi il superamento di una determinata soglia3 .

Nella seguente tabella si fornisce evidenza dei valori (espressi in termini di variazioni percentuali medie annue/valori assoluti per i tassi di rendimento) dei principali indicatori macroeconomici per il periodo 2021-2024 per ognuno dei tre scenari considerati nei modelli satellite ai fini del condizionamento dei parametri di rischio da utilizzare per il calcolo dell'ECL:

Scenario Indicatori macroeconomici 2021 (*) 2022 2023 2024
peggiorativo PIL Italia 5,9 2,4 1,9 1,5
base PIL Italia 6,2 4,0 2,8 2,0
migliorativo PIL Italia 6,2 5,8 3,5 2,4
peggiorativo Tasso di disoccupazione 9,8 10,9 11,7 11,7
base Tasso di disoccupazione 9,8 10,2 10,0 9,0
migliorativo Tasso di disoccupazione 9,7 9,8 8,7 6,9
peggiorativo Indice dei prezzi degli immobili residenziali 1,4 0,6 0,4 0,6
base Indice dei prezzi degli immobili residenziali 1,4 1,5 1,9 1,9
migliorativo Indice dei prezzi degli immobili residenziali 1,4 1,9 2,8 3,0
peggiorativo Consumi famiglie 4,8 2,8 1,5 1,4
base Consumi famiglie 5,0 4,0 2,8 2,6
migliorativo Consumi famiglie 5,0 5,7 4,2 3,3
peggiorativo Investimenti in costruzioni 21,4 4,5 3,7 1,3
base Investimenti in costruzioni 21,9 8,4 7,2 3,9
migliorativo Investimenti in costruzioni 21,9 11,9 11,3% 6,1
peggiorativo Euribor 3 mesi -0,55 -0,56 -0,39 -0,16
base Euribor 3 mesi -0,55 -0,55 -0,37 -0,10
migliorativo Euribor 3 mesi -0,51 -0,46 -0,19 0,13

1 Trattasi in particolare di quei settori per i quali l'incidenza delle moratorie è risultata superiore rispetto a una soglia pari al valore medio

del portafoglio non-financial corporations di Gruppo a inizio 2021. 2 Lo Scenario Council consiste in un gruppo di lavoro responsabile della definizione e dell'aggiornamento o conferma degli scenari macroeconomici adottati nei processi strategici di Gruppo, alla luce di eventi esterni o di specifiche vulnerabilità della Banca. Esso è inoltre responsabile dell'individuazione dei processi impattati e del loro potenziale aggiornamento. Tale gruppo di lavoro è composto dal Chief Financial Officer e dai responsabili delle funzioni Pianificazione e Controllo, Rischi e Amministrazione e Bilancio, con la partecipazione del responsabile della funzione Audit, quest'ultimo come uditore.

3 Soglia individuata in una variazione del PIL superiore a 0,5%.

Indicatori macroeconomici 2021 (*) 2022 2023 2024
Tasso BCE 0,00 0,00 0,00 0,25
Tasso BCE 0,00 0,00 0,00 0,25
Tasso BCE 0,00 0,00 0,12 0,50
Rendimento titoli di Stato italiani 10 anni 0,74 1,10 1,59 1,91
Rendimento titoli di Stato italiani 10 anni 0,73 1,08 1,33 1,64
Rendimento titoli di Stato italiani 10 anni 0,70 1,02 1,20 1,45
Spread BTP/Bund 1,12 1,24 1,43 1,43
Spread BTP/Bund 1,08 1,03 0,97 0,94
Spread BTP/Bund 1,05 0,80 0,46 0,36
Indice dei prezzi al consumo italiani 1,8 1,5 1,1 1,4
Indice dei prezzi al consumo italiani 1,8 1,5 1,5 1,7
Indice dei prezzi al consumo italiani 1,8 1,7 1,6 1,9
Importazioni 13 9 3 4
Importazioni 13 12 7 6
Importazioni 14 17 12 7
Esportazioni 13 6 5 4
Esportazioni 13 9 6 3
Esportazioni 13 13 7 4
Spesa pubblica amministrazione 1,4 0,4 0,0 -0,2
Spesa pubblica amministrazione 1,5 0,7 0,1 -0,2
Spesa pubblica amministrazione 1,4 0,5 0,1 -0,2

(*) I dati del 2021 incorporano, per il quarto trimestre, l'ultima stima all'epoca disponibile e non sono pertanto da considerarsi consuntivi.

Passata la recessione globale del 2020, la crescita economica si è riavviata con ritmi piuttosto diversificati fra le varie aree geografiche con un'accelerazione centrata sui paesi industrializzati oltre che, solo inizialmente, sulla Cina. Questa tendenza evolve dopo l'estate per effetto della nuova ondata di contagio e, da fine novembre, dell'accelerata diffusione della variante Omicron.

Lo scenario "Base" prevede che restrizioni parziali impattino la crescita sequenziale ancora nei primi e negli ultimi mesi del 2021 penalizzando essenzialmente i settori dei servizi soggetti a norme di distanziamento, mentre la parte di manifattura e delle costruzioni risulta poco impattata dalla quarta ondata. Il progresso del 6,2% è in gran parte dovuto ai trimestri centrali dell'anno, in crescita sequenziale del 2,7% e del 2,6% rispettivamente.

L'anno 2021 beneficia fortemente della proroga di misure di sostegno dei redditi e del credito che rendono ancora anomala e, per certi versi, contraddittoria la dinamica di alcune grandezze quali: impieghi bancari, sofferenze e disoccupazione. La disponibilità di vaccini, i tempi del processo di immunizzazione e l'emergere di nuove varianti influenzano l'evoluzione dello scenario che proietta quanto segue:

  • il PIL Italia in forte recupero sia nel secondo che nel terzo trimestre, ma in frenata dal quarto per effetto della nuova ondata di contagio che non impedisce di consolidare per l'anno un progresso medio del +6,2%. Il rimbalzo dell'attività economica permette di recuperare i livelli precrisi entro il primo semestre 2022;
  • il tasso di disoccupazione sale al 10,2% nel 2022 per rientrare sotto il 10% dopo il 2023;
  • l'inflazione rimane inferiore al 2%, convalidando tassi di interesse di policy che tornano positivi prima del 2025;
  • il rendimento dei titoli di Stato italiani in risalita del 2022 fino a 1,6% nel 2024 con spread BTP Bund mediamente contenuto, attorno 100 b.p. anche grazie all'iniziale azione della BCE.

Per quanto riguarda lo scenario "Peggiorativo", si ipotizza un'uscita dalla pandemia più lenta a causa del peggioramento della situazione epidemiologica in autunno/inverno con l'introduzione di alcune limitate restrizioni. L'aumento dei contagi e le conseguenti restrizioni condurrebbero a un lieve rallentamento dell'economia che perdurerebbe per buona parte del prossimo anno.

A questo si associa un'implementazione problematica del PNRR che si tradurrebbe dal 2022 in un periodo di crescita economica relativamente moderata, pur in assenza di ulteriori periodi di crisi. Il PIL per l'Italia risulterebbe inferiore di 2 punti percentuali già nel 2023, anno in cui l'economia Italia recupera i livelli di attività pre-Covid.

Questa nuova fase vedrebbe l'economia italiana allineata a quella UE tuttavia penalizzata da un tasso di disoccupazione prossimo al 12%, che frena i consumi, mentre un livello notevolmente inferiore di fiducia riduce notevolmente gli investimenti.

In dettaglio si è previsto quanto segue:

  • PIL Italia in recupero più contenuto nel 2022 a +2,4% e che non supera il 2% negli anni successivi nonostante l'impulso fiscale garantito dal PNRR, trend che vede l'Italia allineata alla UE; crescita del PIL mondiale inferiore di -2,6% rispetto allo scenario di base a fine periodo;
  • consistente incremento del tasso di disoccupazione già nel 2022 (10,9%) ma soprattutto dal 2023 che si stabilizza all'11,7% negli anni successivi;
  • dinamica della spesa per investimenti privati praticamente dimezzata dal 2022 (sia macchinari che costruzioni) anche a conseguenza di un rientro dell'incentivo fiscale;
  • rendimento dei titoli di Stato italiani a 10 anni che risale costantemente prima per un allargamento dello spread BTP Bund, poi per effetto della risalita dei rendimenti del decennale tedesco. Il rendimento supera l'1,9% nel 2024 per effetto di una crescita deludente che differisce e rallenta il miglioramento dei fondamentali del debito pubblico post-Covid, dopo che lo stesso ha raggiunto il 156% del PIL nel 2020.

Infine, lo scenario "Migliorativo" ipotizza un più rapido rientro della crisi pandemica con un 2021 già in consistente crescita in Italia ed in Europa, grazie ad un deciso recupero di consumi ed investimenti che non incontra nuovi ostacoli ad un solo anno dall'inizio della pandemia. Nel dettaglio:

  • PIL in crescita del 5,8% nel 2022, che si mantiene ben sopra i livelli storici del paese anche negli anni successivi rientrando sotto il 3% solo nel 2024;
  • tasso di disoccupazione in discesa già nel 2023 all'8,7% che migliora sensibilmente nei due anni successivi toccando livelli che non hanno precedenti recenti per l'Italia;
  • rendimento dei Titoli di Stato italiani a 10 anni che risale gradualmente solo per effetto della normalizzazione dei tassi di mercato (Bund su rendimenti positivi dal 2022), in presenza di uno spread BTP Bund in costante contrazione, che si riporta su livelli precedenti alla crisi sovereign. Il miglioramento rapido dei fondamentali è legato a tassi di crescita economica tali da favorire un rientro rapido del debito pubblico in rapporto al PIL.

Analisi di sensitività delle perdite attese

Le assunzioni alla base delle analisi di sensitivity

Secondo quanto previsto dai paragrafi 1 e 125 dello IAS 1, nella nota integrativa devono essere fornite informazioni in merito ai principali fattori di incertezza che caratterizzano le stime di bilancio. Il successivo paragrafo 129 prevede che tale informativa debba essere fornita in modo tale da consentire al lettore di bilancio una chiara comprensione degli elementi di giudizio utilizzati dal management e i relativi impatti. Tra gli esempi menzionati per perseguire tale obiettivo vi sono le analisi di sensitività, mediante le quali il lettore è messo nella condizione di poter apprezzare gli impatti sulle stime di bilancio conseguenti a modelli alternativi di calcolo, variazioni ragionevolmente prevedibili degli input e delle assunzioni alla base delle stime.

Tra i valori di bilancio il cui processo di stima è caratterizzato dalla presenza di rilevanti fattori di incertezza figurano certamente i fondi rettificativi delle esposizioni creditizie non deteriorate (ECL).

Come rappresentato nel paragrafo "Politiche contabili rilevanti ed incertezze sull'utilizzo di stime nella predisposizione del bilancio consolidato nel contesto della pandemia Covid-19" contenuto nella "Parte A – Politiche contabili", la determinazione delle perdite attese sui crediti non deteriorati implica, infatti, l'utilizzo di significativi elementi di giudizio, con particolare riferimento ai modelli utilizzati per la misurazione delle perdite e dei relativi parametri di rischio, ai trigger ritenuti espressivi di un significativo deterioramento del credito, alla selezione degli scenari macroeconomici e all'assegnazione a questi ultimi delle relative probabilità di accadimento.

A tal riguardo, l'inclusione dei fattori forward looking risulta essere un esercizio particolarmente complesso in quanto richiede di formulare previsioni macroeconomiche, di selezionare scenari e relative probabilità di accadimento nonché di definire un modello in grado di esprimere la relazione tra i citati fattori macroeconomici e i tassi di inadempimento delle esposizioni oggetto di valutazione.

Per tale motivo, al fine di poter apprezzare gli impatti sulle perdite attese conseguenti alla selezione di differenti scenari macroeconomici, la Banca ha fornito, fin dal bilancio 2020, un'analisi di sensitività delle perdite attese sui crediti non deteriorati. Per il bilancio 2020, le analisi erano state sviluppate – a parità di probabilità assegnata allo scenario base (60%) – in funzione dell'attribuzione di una probabilità superiore del 5% rispettivamente allo scenario

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"peggiorativo" e allo scenario "migliorativo", rispetto all'ipotesi di attribuzione di una eguale probabilità a entrambi gli scenari considerata ai fini della redazione del bilancio (20%).

Tale approccio è stato oggetto di revisione nel corso del 2021, anche al fine di recepire la raccomandazione contenuta nel rapporto pubblicato dall'ESMA il 15 dicembre 2021 sull'effettiva applicazione delle prescrizioni in termini di informativa prevista dai principi IFRS 7 e IFRS 9. In particolare, per il bilancio 2021 le analisi di sensitivity sono condotte attribuendo una ponderazione del 100% a ciascun singolo scenario macroeconomico ("base", "peggiorativo", "migliorativo") rispetto ai risultati di bilancio conseguenti all'applicazione del modello multiscenario, come di seguito illustrato.

Al riguardo si deve precisare che le analisi di sensitivity condotte ai fini del bilancio 2020 non vengono riportate in quanto non risultano comparabili, essendo redatte su differenti assunzioni, come in precedenza esposto.

Risultati quantitativi delle analisi di sensitivity sulle ECL

In considerazione dell'elevata incertezza che caratterizza il contesto economico-finanziario di riferimento e recependo le raccomandazioni fornite dall'ESMA con la propria comunicazione del 29 ottobre 20211 , le perdite attese relative alle esposizioni creditizie non deteriorate sono state oggetto di analisi di sensitività al fine di analizzarne la variabilità rispetto ai diversi scenari macroeconomici che condizionano i parametri di rischio nel modello di calcolo. La selezione di una sensitività multifattoriale, ottenuta facendo variare più parametri contemporaneamente, è giustificata dal fatto che vi sono innumerevoli interrelazioni tra i diversi fattori macroeconomici tali da rendere meno rappresentativa un'analisi di sensitività basata sul singolo fattore (a titolo di esempio, alla variazione del PIL sarebbero infatti correlate le variazioni di molti altre variabili macroeconomiche).

Le suddette analisi sono state condotte al fine di rappresentare gli impatti, sia in termini di ECL che di stage allocation, conseguenti all'adozione di un singolo scenario macroeconomico rispetto all'approccio multiscenario seguito ai fini della redazione del presente bilancio che, come precedentemente descritto, considera tre differenti scenari alternativi. Accanto allo scenario "base", ritenuto essere maggiormente probabile - 50% è, infatti, la relativa probabilità di accadimento – è stato considerato uno scenario "peggiorativo" a cui è stata attribuita una probabilità di accadimento del 30% e uno scenario "migliorativo" con una probabilità di accadimento pari al 20%.

1 Public Statement dell'ESMA intitolato: "European common enforcement priorities for 2021 annual financial reports" (ESMA32-63-1186).

Nella seguente tabella si riepilogano i risultati dell'analisi di sensitività delle perdite attese condotte sul portafoglio dei crediti verso la clientela, che rappresenta più del 90% delle perdite attese rilevate in bilancio sulle esposizioni performing. Detti risultati sono stati ottenuti confrontando le perdite attese di bilancio, determinate in base a un approccio multiscenario, e quelle che sarebbero state rilevate nell'ipotesi di adottare ciascun scenario con una probabilità di accadimento pari al 100%, con o senza impatti sull'allocazione tra gli stadi di qualità creditizia. Si precisa che i suddetti impatti sono stati calcolati assumendo a riferimento i modelli implementati nelle procedure di calcolo dell'ECL, non includendo quindi gli interventi su singole posizioni specifiche e di post model adjustments/management overlays precedentemente illustrati.

Dati al 31 dicembre 2021 ponderato
Scenario
Simulazione scenari alternativi
a parità di stage allocation
con impatto su stage allocation
Simulazione scenari alternativi
(migliaia di euro) Saldi bilancio Peggiorativo Base Migliorativo Peggiorativo Base Migliorativo
FINANZIAMENTI LORDI 106.577.184 106.577.184 106.577.184 106.577.184 106.577.184 106.577.184 106.577.184
Stadio 1 - PCT attivi 3.658.922 3.658.922 3.658.922 3.658.922 3.658.922 3.658.922 3.658.922
Stadio 1 - Altri finanziamenti 91.228.746 91.228.746 91.228.746 91.228.746 90.071.475 91.504.663 92.074.383
(*)
Stadio 2
11.689.516 11.689.516 11.689.516 11.689.516 12.846.787 11.413.599 10.843.879
RETTIFICHE DI VALORE COMPLESSIVE (454.331) (500.786) (444.333) (404.787) (504.781) (444.137) (404.139)
Stadio 1 - PCT attivi - - - - - - -
Stadio 1 - Altri finanziamenti (124.342) (131.668) (122.775) (117.384) (128.924) (123.045) (118.643)
(*)
Stadio 2
(329.989) (369.118) (321.558) (287.403) (375.858) (321.092) (285.496)
FINANZIAMENTI AL C.A. "PERFORMING" 106.122.853 106.076.398 106.132.851 106.172.397 106.072.403 106.133.047 106.173.045
% Composizione 100,00% 100,00% 100,00% 100,00% 100,00% 100,00% 100,00%
Stadio 1 - PCT attivi 3,43% 3,43% 3,43% 3,43% 3,43% 3,43% 3,43%
Stadio 1 - Altri finanziamenti 85,60% 85,60% 85,60% 85,60% 84,51% 85,86% 86,39%
(*)
Stadio 2
10,97% 10,97% 10,97% 10,97% 12,05% 10,71% 10,17%
% Coverage 0,43% 0,47% 0,42% 0,38% 0,47% 0,42% 0,38%
Stadio 1 - PCT attivi 0,00% 0,00% 0,00% 0,00% 0,00% 0,00% 0,00%
Stadio 1 - Altri finanziamenti 0,14% 0,14% 0,13% 0,13% 0,14% 0,13% 0,13%
(*)
Stadio 2
2,82% 3,16% 2,75% 2,46% 2,93% 2,81% 2,63%
Var. assoluta rettifiche scenari alternativi vs scenario ponderato (46.455) 9.998 49.544 (50.450) 10.194 50.192
Stadio 1 - Altri finanziamenti (7.326) 1.567 6.958 (4.582) 1.297 5.699
(*)
Stadio 2
(39.129) 8.431 42.586 (45.869) 8.897 44.493
Var. % rettifiche scenari alternativi vs scenario ponderato 10,22% (2,20%) (10,90%) 11,10% (2,24%) (11,05%)
Stadio 1 - Altri finanziamenti 5,89% (1,26%) (5,60%) 3,68% (1,04%) (4,58%)
(*)
Stadio 2
11,86% (2,56%) (12,91%) 13,90% (2,70%) (13,48%)

(*) inclusi i crediti impaired acquisiti o originati

Di seguito si riepilogano i principali risultati delle suddette analisi di sensitivity:

  • assegnazione di una probabilità di accadimento pari al 100% allo scenario peggiorativo: in tale ipotesi, e a parità di stage allocation, l'ECL segnerebbe un incremento di +46,5 milioni rispetto a quella calcolata adottando l'approccio multiscenario (+10,22% in termini percentuali). Qualora si consideri anche l'impatto in termini di diversa stage allocation, l'ammontare delle ECL risulterebbe superiore di 50,5 milioni rispetto a quella calcolata adottando l'approccio multiscenario (+11,10% in termini percentuali), a fronte di un aumento della percentuale di esposizioni classificate in Stage 2 pari al +1,08%. In tale ipotesi, la percentuale media di copertura delle esposizioni creditizie non deteriorate aumenterebbe di 4 bps;
  • assegnazione di una probabilità di accadimento pari al 100% allo scenario base: in tale ipotesi e a parità di stage allocation, l'ammontare delle ECL risulterebbe inferiore di -10 milioni rispetto all'importo dell'ECL calcolata adottando l'approccio multiscenario (-2,20% in termini percentuali). Qualora si consideri anche l'impatto in termini di diversa stage allocation, l'ammontare delle ECL risulterebbe inferiore del -2,24% a fronte di una lieve flessione della percentuale di esposizioni classificate in Stage 2 (0,26% in termini percentuali). In tale ipotesi, la percentuale media di copertura delle esposizioni creditizie non deteriorate si ridurrebbe di -1 bps;
  • assegnazione di una probabilità di accadimento pari al 100% allo scenario migliorativo: in tale ipotesi e a parità di stage allocation, l'ammontare delle ECL risulterebbe inferiore di -49,5 milioni rispetto all'importo delle ECL calcolate adottando l'approccio multiscenario (-10,90% in termini percentuali). Qualora si consideri anche l'impatto in termini di diversa stage allocation, l'ammontare delle ECL risulterebbe inferiore di -50,2 milioni (-11,05% in termini percentuali), a fronte di una riduzione della percentuale di esposizioni classificate in Stage 2 pari al -0,80%. In tale ipotesi, la percentuale media di copertura delle esposizioni creditizie non deteriorate si ridurrebbe di -5 bps.

Stima della perdita attesa (Expected credit Loss) – Stage 3

Con riferimento ai modelli utilizzati per la determinazione delle perdite attese sulle esposizioni classificate nello Stage 3, ossia sulle esposizioni deteriorate, si fa rinvio a quanto illustrato nel paragrafo "Modalità di determinazione delle perdite di valore degli strumenti finanziari IFRS 9 (impairment)" contenuto nella Parte "A.2 – Parte relativa alle principali voci di bilancio". Come evidenziato nel dettaglio nel citato paragrafo, la quantificazione delle perdite attese delle predette esposizioni, oltre al recupero atteso attraverso la gestione ordinaria (work out interno) tiene conto dei flussi ritenuti recuperabili dagli scenari di vendita, in coerenza con gli obiettivi di cessione di volta in volta stabiliti dai rispettivi Consiglio di Amministrazione.

Come rappresentato nel paragrafo "Politiche contabili rilevanti ed incertezze sull'utilizzo di stime nella predisposizione del bilancio consolidato" contenuto nella "Parte A – Politiche contabili", la determinazione delle perdite attese sui crediti deteriorati implica significativi elementi di giudizio, con particolare riferimento alla stima dei flussi ritenuti recuperabili e della relativa tempistica di recupero.

In maggior dettaglio, le perdite attese sui crediti deteriorati sono determinate analiticamente in base alle previsioni di recupero, formulate dal gestore o risultanti dall'applicazione di metodologie di calcolo "forfettarie", attualizzate in funzione dei tassi di interesse effettivi originari e della relativa tempistica di recupero. Considerato che le previsioni di recupero assumono a riferimento la specifica situazione del debitore, si ritiene di non poter fornire alcuna ragionevole analisi di sensitivity delle perdite attese.

Non è tuttavia possibile escludere che un deterioramento della situazione creditizia del debitore, anche in conseguenza dei possibili effetti negativi sull'economia correlati al Covid-19, possa comportare la rilevazione di ulteriori perdite, anche significative, rispetto a quelle considerate sulla base delle condizioni in essere alla data chiusura di bilancio.

2.4 Tecniche di mitigazione del rischio di credito

Il Gruppo è da sempre attento all'acquisizione di strumenti a maggior tutela del credito ovvero all'utilizzo di applicativi e tecniche che determinino una riduzione del rischio di credito. A tale fine sono acquisite, quando ritenute necessarie, le garanzie tipiche dell'attività bancaria, vale a dire, principalmente, ipoteche su beni immobili, garanzie reali su titoli oltre alle garanzie personali rilasciate dai fideiussori.

In generale, la decisione sull'acquisizione di una garanzia si basa sulla valutazione del merito creditizio del cliente e sulle caratteristiche dell'operazione. Dopo tale analisi, può essere ritenuto opportuno raccogliere delle garanzie

supplementari ai fini della mitigazione del rischio, tenuto conto del presumibile valore recuperabile offerto dalla garanzia.

Il sistema di censimento dei beni immobili posti a garanzia di operazioni di finanziamento consente la rivalutazione periodica automatica del valore dei beni ed identifica i beni per i quali ricorrono le condizioni per l'aggiornamento della perizia in linea con i criteri stabiliti dalle Norme vigenti.

Il valore delle garanzie reali finanziarie è sottoposto a un costante monitoraggio automatico che permette il confronto tra il valore attuale della garanzia rispetto a quello iniziale, in modo da consentire al gestore di intervenire tempestivamente nel caso si registri una significativa riduzione della garanzia stessa.

Per le garanzie costituite da pegno su titoli è operativo un sistema automatico di alert che evidenzia la perdita di valore della garanzia oltre una determinata soglia, evidenziando al gestore della relazione la criticità affinché quest'ultimo possa provvedere con interventi mirati.

Per quanto riguarda l'attività in derivati con controparti di mercato, sono preferite le entità con le quali sono attivi accordi di prestazione di collaterale, con particolare riferimento agli ISDA - Credit Support Annex, al fine di ridurre significativamente il rischio di credito.

3. Esposizioni creditizie deteriorate

3.1 Strategie e politiche di gestione

La classificazione delle posizioni a credito deteriorato è effettuata in conformità con i criteri definiti dall'EBA. In particolare, la classificazione a non performing avviene:

  • in modo automatico, per le posizioni che raggiungono le soglie previste dalle disposizioni dell'Organo di vigilanza in materia di Past Due;
  • mediante delibera assunta da un Organo a ciò facoltizzato (i) su proposta generata automaticamente dal sistema informativo, per le posizioni che raggiungono le soglie previste, tempo per tempo, dai processi interni di monitoraggio e gestione del credito, oppure (ii) su proposta di un Organo proponente, per le posizioni che denotano l'insorgenza di eventi pregiudizievoli per la prosecuzione "in bonis" della relazione.

La gestione dei crediti deteriorati nel Gruppo Banco BPM è basata, in via prevalente, su un modello che assegna a risorse specializzate la gestione di un insieme definito (portafoglio) di posizioni. Nel corso del 2019 è stata completata una profonda riorganizzazione dell'attività di gestione dei crediti deteriorati del Gruppo che ha portato alla cessione del ramo d'azienda volto al recupero crediti sofferenziali ad un partner specializzato, con successivo conferimento di un mandato di gestione per la parte prevalente dei nuovi flussi generati per i successivi dieci anni. A seguito di tale accordo, quindi, la gestione delle sofferenze è prevalentemente condotta da un primario player del settore, mentre la gestione delle restanti esposizioni deteriorate è seguita da personale interno specializzato.

Sempre nel corso del 2019, ed anche a seguito della cessione di ramo sopra menzionata, la gestione di tutte le esposizioni deteriorate è stata unificata all'interno della struttura facente capo al Chief Lending Officer ("CLO"). Le responsabilità di gestione variano in relazione allo stato di classificazione della posizione:

  • la gestione delle posizioni classificate a Past Due e a Inadempienze probabili è attribuita, con la sola eccezione delle posizioni inferiori ad una soglia definita, a gestori specialistici che possono essere collocati, a seconda della rilevanza della posizione, presso il CLO ovvero presso le strutture Crediti della Rete (Divisioni e Aree Affari). Per tali posizioni, i gestori delle posizioni deteriorate sono responsabili delle scelte gestionali afferenti le posizioni attribuite ai rispettivi portafogli, nel rispetto delle previste facoltà deliberative, ma sono supportati nella gestione amministrativa dai gestori (commerciali) di Rete nel cui portafoglio permane collocata la relazione nonché l'imputazione dei risultati economici conseguiti;
  • la gestione delle posizioni classificate a Sofferenze è condotta dalle strutture interne specializzate del CLO, coadiuvate (nell'ambito dell'accordo sopra menzionato) per buona parte delle stesse, dalla società Gardant Liberty Servicing o, con riferimento a Release S.p.A., a gestori di quest'ultima, in coordinamento con le strutture del CLO.

Oltre alla gestione del processo di recupero, i gestori sono responsabili della valutazione del credito finalizzata a determinare l'ammontare delle previsioni di perdita sulle singole posizioni che presentano un'esposizione complessiva superiore alla soglia definita per il cd. "collective provisioning". Nel corso del 2019 la Banca ha proceduto ad innalzare tale soglia dai precedenti 300 mila euro ad 1 milione di euro. Nell'effettuare tale valutazione, il gestore deve tenere conto di:

  • rischio complessivo del cliente e dei rapporti collegati, nonché dell'eventuale gruppo economico di appartenenza;
  • situazione di Centrale Rischi con particolare attenzione ai loro eventuali impegni a garanzia di terzi;
  • consistenza patrimoniale del debitore e degli eventuali garanti;
  • valore del bene posto a garanzia;
  • tempo necessario per il recupero del credito.

Per supportare le attività relative agli ultimi due punti, la Banca ha stimato su basi statistiche parametri di Haircut, definiti come lo scarto da applicare al valore di mercato dei beni posti a garanzia per allinearli all'importo che l'Istituto verosimilmente riuscirà ad incassare a seguito della loro vendita forzata, e di estensione temporale che il gestore deve tenere in considerazione ai fini della valutazione analitica della singola posizione. Le previsioni di perdita così ottenute sono periodicamente sottoposte a revisione e continuo monitoraggio.

Il processo sopra descritto non viene applicato alle sofferenze che presentano un'esposizione complessiva pari o inferiore alla soglia di rilevanza di 1 milione di euro per le quali si usa il modello di valutazione automatico teso a replicare la metodologia applicata dai gestori sopra la soglia di rilevanza. Tale modello, sviluppato e manutenuto dalla struttura Governo del Credito, viene sottoposto alla validazione della funzione Rischi.

Con riferimento invece alle posizioni in Past due e Unlikely to pay (UTP), la valutazione del credito finalizzata a determinare l'ammontare delle previsioni di perdita considera modalità differenziate in relazione allo status ed alla dimensione della esposizione:

  • per le posizioni in Past due a prescindere dall'importo, nonché per quelle a Inadempienze probabili entro prestabiliti limiti di importo (analoghi a quelli applicati per le sofferenze), viene applicato il modello di valutazione di tipo "collective";
  • per le posizioni ad Inadempienze probabili di importo superiore alla soglia sopra citata, le previsioni di perdita vengono valutate analiticamente dal gestore secondo un processo analogo a quello sopra esposto per il portafoglio sofferenze.

Le previsioni di perdita valutate analiticamente dal gestore sono periodicamente sottoposte a revisione.

Strategia di cessione di esposizioni creditizie deteriorate

La strategia di gestione dei crediti deteriorati - oltre all'attività di recupero effettuata da strutture dedicate (cosiddetto work out interno) come in precedenza illustrato - può prevedere operazioni di cessione massive a controparti terze del Gruppo, finalizzate al raggiungimento di determinati obiettivi di derisking, così come deliberati dai rispettivi Consigli di Amministrazione.

Tenuto conto della natura "forward looking" del modello di impairment previsto dall'IFRS 9, la presenza di obiettivi deliberati di cessione deve essere adeguatamente fattorizzata nei modelli di determinazione delle perdite attese, come illustrato in maggior dettaglio nel paragrafo "Modalità di determinazione delle perdite di valore degli strumenti finanziaria IFRS 9 (impairment)" contenuto nella "Parte A – Politiche contabili" della presente Nota Integrativa.

Per l'attività di derisking perseguita dal Gruppo nel corso dell'esercizio 2021, ed in particolare per gli obiettivi di cessione massiva di crediti deteriorati in essere al 31 dicembre 2021, si fa rinvio a quanto illustrato nel paragrafo "Le attività di derisking" contenuto nei fatti di rilievo dell'esercizio della Relazione sulla gestione del Gruppo.

Le attività di derisking

Sistema dei controlli relativi ai processi del credito

L'assetto del sistema dei controlli relativo ai processi del credito è basato su:

  • controlli di I° livello (o di linea), diretti ad assicurare il corretto svolgimento dei processi. Rientrano tra i controlli di primo livello i controlli c.d. "automatici", cioè svolti direttamente dalle procedure applicative, i controlli effettuati direttamente dalle strutture operative ed i controlli di tipo gerarchico, attuati nell'ambito della medesima filiera di responsabilità. Sono inoltre attuati controlli di II^ istanza, attraverso le strutture del CLO di Monitoraggio e Controllo e Governo del Credito;
  • controlli di II° livello (o controlli sui rischi e sulla conformità), in capo alla struttura "Controlli di Secondo Livello" collocata all'interno della funzione Rischi - Enterprise Risk Management. I controlli, svolti in via continuativa, attraverso analisi massive sui portafogli creditizi del Gruppo e attraverso la revisione di singole posizioni - campionate statisticamente o in base allo specifico profilo di rischio - in modalità indipendente rispetto alle funzioni deputate allo svolgimento delle attività oggetto di verifica, sono diretti ad assicurare la corretta attuazione del processo di gestione dei rischi (posto in essere dalle strutture operative) verificando lo svolgimento del monitoraggio andamentale sulle singole esposizioni, in particolare di quelle deteriorate, e la valutazione della coerenza delle classificazioni, della congruità degli accantonamenti e dell'adeguatezza del processo di recupero, in linea con la normativa interna ed esterna. A partire da dicembre 2019, a seguito della citata modifica del Regolamento, la struttura fornisce pareri sulle seguenti OMR in ambito creditizio: proposte di i) variazione delle provision; ii) attribuzione delle misure di forbearance e iii) variazione a maggiore o minor rischio dello stato amministrativo di classificazione.

3.2 Write-off

Il Gruppo, per tutte le posizioni classificate a sofferenza, valuta se sia opportuno continuare a mantenere in vita il credito a sofferenza in quanto le azioni stragiudiziali o giudiziali in corso permettono di ritenere ragionevole un'aspettativa di recupero, anche parziale, oppure se sia opportuno procedere a una cancellazione o a uno stralcio (write-off), totale o parziale, in virtù, rispettivamente, della conclusione del processo di recupero ovvero della circostanza che non sussista una prospettiva ragionevole di recupero.

Lo stralcio (write off), in coerenza con il principio contabile IFRS 9, e con le "Linee guida per le Banche sui crediti deteriorati (NPL)" emanate da BCE, è la riduzione del valore lordo contabile del credito conseguente alla presa d'atto dell'insussistenza di ragionevoli aspettative di recupero dello stesso per importi eccedenti quelli considerati incassabili o già incassati.

Esso non implica la rinuncia da parte della Banca al diritto giuridico di recuperare il credito e deve essere effettuato qualora dal complesso delle informazioni disponibili emerga l'impossibilità del debitore di rimborsare in tutto o in parte l'importo del debito.

Per ulteriori dettagli sulla definizione di write-off si fa rinvio a quanto illustrato nella "Parte A – Politiche contabili" della presente Nota Integrativa.

I processi di monitoraggio del credito del Gruppo prevedono che, ad integrazione e supporto delle scelte adottate dalle strutture di gestione, vengano identificate con periodicità trimestrale le posizioni da attenzionare ai fini del write-off, con l'obiettivo di effettuare una valutazione gestionale delle singole posizioni e di intraprendere o meno i necessari iter deliberativi per il perfezionamento dello stralcio. Tale elenco si riferisce alle esposizioni che presentano fondi rettificativi uguali o superiori ad una determinata soglia e che sono classificati a sofferenza da più di un determinato numero di anni, differenziati a seconda del tipo di garanzia e della presenza o meno di una procedura concorsuale.

3.3 Attività finanziarie impaired acquisite o originate

In relazione al trattamento contabile di tali attività e relative modalità espositive si fa rinvio a quanto illustrato nella parte "A.2 – Parte relativa alle principali voci di bilancio" e nella Premessa della presente sezione.

4. Attività finanziarie oggetto di rinegoziazioni commerciali ed esposizioni oggetto di concessioni

Di seguito si fornisce un'analisi delle esposizioni oggetto di concessione, in base all'anzianità distinguendo tra esposizioni deteriorate e non deteriorate.

Anno dell'ultima concessione Esposizioni
non deteriorate
Esposizioni
deteriorate
Totale
2021 2.222.384 791.004 3.013.387
2020 435.583 418.119 853.702
2019 230.886 568.149 799.034
2018 123.271 501.669 624.939
2017 100.481 236.919 337.400
2016 72.657 234.351 307.008
2015 16.589 215.769 232.359
2014 26.504 131.287 157.791
2013 5.741 321.681 327.423
2012 1.326 12.730 14.056
2011 1.051 1.455 2.506
2010 1.746 12.049 13.795
precedente 6.961 4.342 11.304
Totale 3.245.180 3.449.524 6.694.704

Le suddette esposizioni, riferite al perimetro del consolidamento prudenziale, vengono ripartite nella seguente tabella in funzione del numero di concessioni accordate alla controparte (una sola concessione, due concessioni, più di due concessioni).

Numero di concessioni Esposizioni
non deteriorate
Esposizioni
deteriorate
Totale
1 2.297.955 1.991.460 4.289.414
2 523.655 663.564 1.187.218
>2 423.571 794.501 1.218.072
Totale 3.245.180 3.449.524 6.694.704

INFORMAZIONI DI NATURA QUANTITATIVA

A. Qualità del credito

Nella presente parte, ai fini dell'informativa di natura quantitativa sulla qualità del credito, con il termine "esposizioni creditizie per cassa" si intendono tutte le attività finanziarie per cassa vantate verso banche o clientela, qualunque sia il loro portafoglio di allocazione contabile (valutate al fair value con impatto a conto economico, valutate al fair value con impatto sulla redditività complessiva, valutate al costo ammortizzato, attività finanziarie in via di dismissione), si escludono invece i titoli di capitale e le quote di O.I.C.R..

A.1 Esposizioni creditizie deteriorate e non deteriorate: consistenze, rettifiche di valore, dinamica e distribuzione economica

A.1.1 Consolidato prudenziale - Distribuzione delle attività finanziarie per fasce di scaduto (valori di bilancio)

Primo stadio Secondo stadio Terzo stadio Impaired acquisite o originate
Portafogli/stadi di rischio Da 1 giorno
a 30 giorni
giorni fino a
Da oltre 30
90 giorni
Oltre 90
giorni
Da 1 giorno
a 30 giorni
giorni fino a
Da oltre 30
90 giorni
Oltre 90
giorni
Da 1 giorno
a 30 giorni
giorni fino a
Da oltre 30
90 giorni
Oltre 90
giorni
Da 1 giorno
a 30 giorni
giorni fino a
Da oltre 30
90 giorni
Oltre 90
giorni
1. Attività finanziarie valutate al costo
ammortizzato 306.819 23.026 1.823 130.819 93.544 15.094 32.612 89.032 1.965.565 301 2.451 80.639
2. Attività finanziarie valutate al fair value con
impatto sulla redditività complessiva - - - - - - - - - - - -
3. Attività finanziarie in corso di dismissione 3 15 78 94 128 2.334 10 9 5.701 - - -
Totale 31/12/2021 306.822 23.041 1.901 130.913 93.672 17.428 32.622 89.041 1.971.266 301 2.451 80.639
Totale 31/12/2020 (*) 893.683 189.676 63.388 150.867 226.515 248.858 41.852 119.125 3.051.361 199 4.776 226.552

(*) I dati dell'esercizio precedente sono stati riesposti per tenere conto delle modifiche introdotte dal 7° aggiornamento della Circolare n. 262 della Banca d'Italia.

____________________________________________________________________________________________________________ NOTA INTEGRATIVA CONSOLIDATA 407

A.1.2 Consolidato prudenziale – Attività finanziarie, impegni a erogare fondi e garanzie finanziarie rilasciate: dinamica delle rettifiche di valore complessive e degli accantonamenti complessivi

Rettifiche di valore complessive
Attività rientranti nel primo stadio Attività rientranti nel secondo stadio Attività rientranti nel terzo stadio
Causali/ stadi di rischio banche e Banche
Centrali a vista
Crediti verso
ammortizzato
finanziarie
valutate al
Attività
costo
con impatto
finanziarie
valutate al
complessiva
redditività
fair value
Attività
sulla
finanziarie
in corso di
dismissione
Attività
i individuali
svalutazion
di cui:
svalutazion
i collettive
di cui:
Centrali a
banche e
Banche
Crediti
verso
vista
ammortizzato
finanziarie
valutate al
Attività
costo
con impatto
finanziarie
valutate al
complessiva
redditività
fair value
Attività
sulla
finanziarie
in corso di
dismissione
Attività
i individuali
svalutazion
di cui:
svalutazion
i collettive
di cui:
Centrali a
banche e
Banche
Crediti
verso
vista
ammortizzato
finanziarie
valutate al
Attività
costo
con impatto
finanziarie
valutate al
complessiva
redditività
fair value
Attività
sulla
finanziarie
in corso di
dismissione
Attività
i individuali
svalutazion
di cui:
svalutazion
i collettive
di cui:
Rettifiche complessive
iniziali (*)
383 159.899 2.085 - - 162.367 2 313.199 673 - - 313.874 93 3.906.461 - 14.029 3.885.209 37.053
attività finanziarie acquisite o
Variazioni in aumento da
- - - - - - - - - - - - - -
Cancellazioni diverse dai
originate
write-off
- -
(147)
(358) - - (505) - (53) -
(231)
- - (284) - (1.089.138) - (7.224) -
(1.096.362)
-
-
Rettifiche/riprese di valore
nette per rischio di credito
(362) (30.148) 1.018 772 - (28.720) (2) 26.097 (60) 124 - 26.159 (93) 508.300 - - 508.207 -
Modifiche contrattuali senza
cancellazioni
- 11 - - - 11 - 1.637 - - - 1.637 - 6.873 - - 6.873 -
metodologia di stima
Cambiamenti della
- - - - - - - - - - - - - - - - - -
Write-off non rilevati
direttamente a conto
economico
- (1.046) - - - (1.046) - (15.190) - - - (15.190) - (488.111) - - (488.111) -
Altre variazioni - (907) - - - (907) - (3.411) - - - (1.637) - 51.838 - (4.987) 45.169 -
Rettifiche complessive
finali
21 127.662 2.745 772 - 131.200 - 322.279 382 124 - 324.559 - 2.896.223 - 1.818 2.860.985 37.053
Recuperi da incasso su attività
finanziarie oggetto di write-off
- - - - - - - - - - - - - 13.386 - - 13.386 -
Write-off rilevati direttamente a
conto economico
- - - - - - - (4.349) - - - (4.349) - (61.627) - - (61.627) -
(*) I dati dell'esercizio precedente sono stati riesposti per tenere conto delle modifiche introdotte dal 7° aggiornamento della Circolare n. 262 della Banca d'Italia.

Rettifiche di valore complessive Accantonamenti complessivi su impegni a erogare fondi e
Attività fin. impaired acquisite o originate garanzie finanziarie rilasciate
Causali/ stadi di rischio ammortizzato
finanziarie
valutate al
Attività
costo
valutate al fair
impatto sulla
finanziarie
complessiva
redditività
value con
Attività
finanziarie in
dismissione
corso di
Attività
svalutazioni
individuali
di cui:
svalutazioni
collettive
di cui:
Primo stadio Secondo
stadio
Terzo stadio e garanzie fin.
erogare fondi
acquisiti/e o
Impegni a
originati/e
rilasciate
impaired
Tot.
Rettifiche complessive iniziali (*) 417.726 - - 415.953 1.773 23.406 8.021 24.743 44 4.870.764
Variazioni in aumento da attività finanziarie
acquisite o originate
X X X X X - - - - -
Cancellazioni diverse dai write-off (144.482) - - (144.482) - - - - - (1.241.633)
Rettifiche/riprese di valore nette per rischio di
credito
48.003 - - 39.825 8.178 (9.842) (475) (3.772) 270 539.830
Modifiche contrattuali senza cancellazioni - - - - - - - - - 8.521
Cambiamenti della metodologia di stima - - - - - - - - - -
Write-off non rilevati direttamente a conto
economico
(40.389) - - - (40.389) - - - - (544.736)
Altre variazioni (20.806) - - (20.806) - - - - - 21.727
Rettifiche complessive finali 260.052 - - 290.490 (30.438) 13.564 7.546 20.971 314 3.654.473
Recuperi da incasso su attività finanziarie
oggetto di write-off
- - - - - - - - - 13.386
Write-off rilevati direttamente a conto economico (1.091) - - - - - - - - (67.067)

(*) I dati dell'esercizio precedente sono stati riesposti per tenere conto delle modifiche introdotte dal 7° aggiornamento della Circolare n. 262 della Banca d'Italia.

A.1.3 Consolidato prudenziale – Attività finanziarie, impegni a erogare fondi e garanzie finanziarie rilasciate: trasferimenti tra i diversi stadi di rischio di credito (valori lordi e nominali)

Esposizione lorda/valore nominale
Portafogli/stadi di rischio stadio e secondo stadio
Trasferimenti tra primo
Trasferimenti tra secondo stadio e terzo
stadio
Trasferimenti tra primo stadio e terzo
stadio
Da primo stadio a
secondo stadio
Da secondo stadio a
primo stadio
Da secondo stadio a
terzo stadio
Da terzo stadio a
secondo stadio
Da primo stadio a
terzo stadio
Da terzo stadio a
primo stadio
1. Attività finanziarie valutate al costo ammortizzato 6.303.562 1.862.573 697.257 94.638 178.624 22.574
2. Attività finanziarie valutate al fair value con impatto sulla redditività complessiva 5.221 30.757 - - - -
3. Attività finanziarie in corso di dismissione 1.855 910 4.107 54 1.828 252
4. Impegni a erogare fondi e garanzie finanziarie rilasciate 1.699.593 240.435 23.077 3.639 38.876 1.708
Totale 31/12/2021 8.010.231 2.134.675 724.441 98.331 219.328 24.534
Totale 31/12/2020 (*) 3.707.130 1.988.257 600.915 207.512 424.423 39.782

(*) I dati dell'esercizio precedente sono stati riesposti per tenere conto delle modifiche introdotte dal 7° aggiornamento della Circolare n. 262 della Banca d'Italia.

410 NOTA INTEGRATIVA CONSOLIDATA ____________________________________________________________________________________________________________ A.1.3a Finanziamenti oggetto di misure di sostegno Covid-19: trasferimenti tra i diversi stadi di rischio di credito (valori lordi)

Valori lordi/valore nominale
Portafogli/qualità stadio e secondo stadio
Trasferimenti tra primo
Trasferimenti tra secondo stadio e terzo
stadio
stadio Trasferimenti tra primo stadio e terzo
secondo stadio
Da primo a
Da secondo stadio
a primo stadio
Da secondo stadio
a terzo stadio
Da terzo stadio a
secondo stadio
Da primo stadio a
terzo stadio
Da terzo stadio a
primo stadio
A. Finanziamenti valutati al costo ammortizzato 2.214.210 246.405 164.007 895 49.073 192
A.1 oggetto di concessione conforme con le GL 18.343 2.712 1.435 408 299 -
A.2 oggetto di misure di moratoria in essere non più conformi alle GL e non valutate
come oggetto di concessione
1.419.098 45.913 138.369 23 25.368 -
A.3 oggetto di altre misure di concessione 15.641 2.965
-
259 489 -
A.4 nuovi finanziamenti 761.128 197.780 21.238 205 22.917 192
B. Finanziamenti valutati al fair value con impatto sulla redditività
complessiva
- - - - - -
B.1 oggetto di concessione conforme con le GL - -
-
- - -
B.2 oggetto di misure di moratoria in essere non più conformi alle GL e non valutate
come oggetto di concessione
- -
-
- - -
B.3 oggetto di altre misure di concessione - -
-
- - -
B.4 nuovi finanziamenti - -
-
- - -
Totale 31/12/2021 2.214.210 246.405 164.007 895 49.073 192
Totale 31/12/2020 869.242 333.091 27.662 7.477 25.144 474

La tabella in esame prevista dalla Comunicazione di Banca d'Italia del 21 dicembre 2021, rappresenta i trasferimenti tra i tre stadi di rischio delle esposizioni interessate da misure di sostegno Covid-19, qualora lo stadio di rischio di fine esercizio sia diverso rispetto allo stadio di rischio in cui le esposizioni erano classificate all'inizio dell'esercizio o alla data di iscrizione iniziale (se successiva all'inizio dell'esercizio).

____________________________________________________________________________________________________________ NOTA INTEGRATIVA CONSOLIDATA 411

A.1.4 Consolidato prudenziale – Esposizioni creditizie per cassa e fuori bilancio verso banche: valori lordi e netti

Esposizione lorda Rettifiche di valore complessive e accantonamenti complessivi Write-off
Tipologie esposizioni/valori stadio
Primo
Secondo
stadio
Terzo stadio acquisite o
Impaired
originate
stadio
Primo
Secondo
stadio
Terzo stadio acquisite o
Impaired
originate
Esposizione
Netta
complessivi
parziali
*
A. ESPOSIZIONI CREDITIZIE PER CASSA
A.1 A VISTA 28.220.078 28.207.322 12.756 - - (17) (17) - - - 28.220.061 -
a) Deteriorate - X - - - - X - - - - -
b) Non deteriorate 28.220.078 28.207.322 12.756 X - (17) (17) - X - 28.220.061 -
A.2 ALTRE 14.625.195 14.222.741 45.745 - - (2.590) (2.527) (64) - - 14.622.605 -
a) Sofferenze - X - - - - X - - - - -
- di cui: esposizioni oggetto di concessioni - X - - - - X - - - - -
b) Inadempienze probabili - X - - - - X - - - - -
- di cui: esposizioni oggetto di concessioni - X - - - - X - - - - -
c) Esposizioni scadute deteriorate - X - - - - X - - - - -
- di cui: esposizioni oggetto di concessioni - X - - - - X - - - - -
d) Esposizioni scadute non deteriorate - - - X - - - - X - - -
- di cui: esposizioni oggetto di concessioni - - - X - - - - X - - -
e) Altre esposizioni non deteriorate 14.625.195 14.222.741 45.745 X - (2.590) (2.527) (64) X - 14.622.605 -
- di cui: esposizioni oggetto di concessioni - - - X - - - - X - - -
TOTALE (A) 42.845.273 42.430.063 58.501 - - (2.607) (2.544) (64) - - 42.842.666 -
B. ESPOSIZIONI CREDITIZIE FUORI
BILANCIO
a) Deteriorate - X - - - - X - - - - -
b) Non deteriorate 5.256.110 1.885.546 20.750 X - (326) (236) (1) X - 5.255.784 -
TOTALE (B) 5.256.110 1.885.546 20.750 - - (326) (236) (1) - - 5.255.784 -
TOTALE (A+B) 48.101.383 44.315.609 79.251 - - (2.933) (2.780) (65) - - 48.098.450 -

(*) Valore da esporre a fini informativi

412 NOTA INTEGRATIVA CONSOLIDATA ____________________________________________________________________________________________________________

A.1.5 Consolidato prudenziale – Esposizioni creditizie per cassa e fuori bilancio verso clientela: valori lordi e netti

Esposizione lorda Rettifiche di valore complessive e accantonamenti complessivi Write-off
Tipologie esposizioni/valori Primo stadio Secondo
stadio
Terzo stadio acquisite o
Impaired
originate
Primo stadio Secondo
stadio
Terzo stadio acquisite o
Impaired
originate
Esposizione
Netta
complessivi *
parziali
A. ESPOSIZIONI CREDITIZIE PER CASSA
a) Sofferenze 2.196.291 X - 2.076.358 102.250 (1.289.617) X - (1.204.744) (71.974) 906.674 427.545
- di cui: esposizioni oggetto di concessioni 533.675 X - 512.547 21.023 (298.817) X - (281.553) (17.237) 234.858 36.963
b) Inadempienze probabili 4.353.819 X - 3.817.641 345.099 (1.934.756) X - (1.670.046) (178.103) 2.419.063 -
- di cui: esposizioni oggetto di concessioni 2.904.491 X - 2.477.207 324.517 (1.255.384) X - (1.060.387) (163.297) 1.649.107 -
c) Esposizioni scadute deteriorate 65.890 X - 65.731 96 (15.669) X - (15.642) (24) 50.221 -
- di cui: esposizioni oggetto di concessioni 11.358 X - 11.282 76 (1.613) X - (1.596) (17) 9.745 -
d) Esposizioni scadute non deteriorate 609.404 332.408 273.484 X 413 (32.132) (644) (31.471) X (17) 577.272 -
- di cui: esposizioni oggetto di concessioni 64.803 2 64.667 X 134 (3.035) - (3.030) X (4) 61.768 -
e) Altre esposizioni non deteriorate 134.582.538 121.693.443 11.534.997 X 156.515 (429.188) (128.009) (291.247) X (9.934) 134.153.350 -
- di cui: esposizioni oggetto di concessioni 3.180.377 1.032 3.110.716 X 47.849 (102.676) (5) (101.210) X (1.461) 3.077.701 -
TOTALE (A) 141.807.942 122.025.851 11.808.481 5.959.730 604.373 (3.701.362) (128.653) (322.718) (2.890.432) (260.052) 138.106.580 427.545
B. ESPOSIZIONI CREDITIZIE FUORI
BILANCIO
a) Deteriorate 812.157 X - 540.530 6.064 (87.194) X - (20.971) (313) 724.963 -
b) Non deteriorate 60.457.390 39.951.589 2.857.607 X 3.612 (43.621) (13.327) (7.545) X (1) 60.413.769 -

(*) Valore da esporre a fini informativi

TOTALE (B) TOTALE (A+B)

61.269.547 203.077.489

161.977.440

14.666.088

6.500.260

614.049

(3.832.177)

(141.980)

(330.263)

(2.911.403)

(260.366)

199.245.312

427.545

39.951.589

2.857.607

540.530

9.676

(130.815)

(13.327)

(7.545)

(20.971)

(314)

61.138.732

-

____________________________________________________________________________________________________________ NOTA INTEGRATIVA CONSOLIDATA 413

A.1.5a Finanziamenti oggetto di misure di sostegno Covid-19: valori lordi e netti

Esposizione lorda Rettifiche di valore complessive e accantonamenti complessivi Esposizione Write-off
parziali
Tipologie esposizioni / Valori Primo
stadio
Secondo
stadio
Terzo stadio acquisite o
Impaired
originate
Primo
stadio
Secondo
stadio
Terzo stadio acquisite o
Impaired
originate
netta complessivi
*
A. FINANZIAMENTI IN SOFFERENZA 22.486 - - 22.486 - (8.893) - - (8.893) - 13.593 -
a) Oggetto di concessione conformi con le GL - - - - - - - - - - - -
b) Oggetto di misure di moratoria non più conformi alle GL e
non valutate come oggetto di concessione
6.339 - - 6.339 - (3.841) - - (3.841) - 2.498 -
c) Oggetto di altre misure di concessione 1.830 - - 1.830 - (579) - - (579) - 1.251 -
d) Nuovi finanziamenti 14.317 - - 14.317 - (4.473) - - (4.473) - 9.844 -
B. FINANZIAMENTI IN INADEMPIENZE PROBABILI 289.633 - - 277.091 11.840 (85.165) - - (81.776) (3.021) 204.468 -
a) Oggetto di concessione conformi con le GL 4.881 - - 4.520 360 (1.160) - - (1.100) (60) 3.721 -
b) Oggetto di misure di moratoria non più conformi alle GL e
non valutate come oggetto di concessione
216.602 - - 204.422 11.480 (66.705) - - (63.375) (2.961) 149.897 -
c) Oggetto di altre misure di concessione 15.470 - - 15.470 - (4.504) - - (4.504) - 10.966 -
d) Nuovi finanziamenti 52.680 - - 52.679 - (12.796) - - (12.797) - 39.884 -
C. FINANZIAMENTI SCADUTI DETERIORATI 4.432 - - 4.432 - (857) - - (857) - 3.575 -
a) Oggetto di concessione conformi con le GL 89 - - 89 - (5) - - (5) - 84 -
b) Oggetto di misure di moratoria non più conformi alle GL e
non valutate come oggetto di concessione
1.188 - - 1.188 - (391) - - (391) - 797 -
c) Oggetto di altre misure di concessione 227 - - 227 - (40) - - (40) - 187 -
d) Nuovi finanziamenti 2.928 - - 2.928 - (421) - - (421) - 2.507 -
D. ALTRI FINANZIAMENTI SCADUTI NON DETERIORATI 103.334 59.550 43.784 - - (1.258) (80) (1.179) - - 102.076 -
a) Oggetto di concessione conformi con le GL 320 139 181 - - (7) - (7) - - 313 -
b) Oggetto di misure di moratoria non più conformi alle GL e
non valutate come oggetto di concessione
32.737 15.015 17.722 - - (926) (20) (907) - - 31.811 -
c) Oggetto di altre misure di concessione 3.233 - 3.233 - - (82) - (82) - - 3.151 -
d) Nuovi finanziamenti 67.044 44.396 22.648 - - (243) (60) (183) - - 66.801 -
E. ALTRI FINANZIAMENTI NON DETERIORATI 20.000.768 16.211.587 3.782.688 - 5.923 (82.375) (7.235) (74.790) - (349) 19.918.393 -
a) Oggetto di concessione conformi con le GL 82.783 52.341 30.442 - - (827) (115) (711) - - 81.956 -
b) Oggetto di misure di moratoria non più conformi alle GL e
non valutate come oggetto di concessione
3.299.650 1.105.891 2.187.295 - 5.893 (69.819) (1.965) (67.505) - (349) 3.229.831 -
c) Oggetto di altre misure di concessione 111.064 - 111.065 - - (877) - (877) - - 110.187 -
d) Nuovi finanziamenti 16.507.271 15.053.355 1.453.886 - 30 (10.852) (5.155) (5.697) - - 16.496.419 -
TOTALE (A+B+C+D+E) 20.420.653 16.271.137 3.826.472 304.009 17.763 (178.548) (7.315) (75.969) (91.526) (3.370) 20.242.105 -

In base alla comunicazione di Banca d'Italia del 21 dicembre 2021, la tabella espone la qualità del credito relativa alle esposizioni oggetto di misure di sostegno Covid-19, rappresentate da finanziamenti interessati da moratorie o altre misure di concessione non ancora scadute alla data di riferimento del bilancio, o da nuovi finanziamenti erogati mediante meccanismi di garanzia pubblica.

I finanziamenti interessati dalle suddette misure di sostegno ammontano complessivamente a 20.420,7 milioni (22.704,9 milioni al 31 dicembre 2020), in termini di esposizione lorda, e sono interamente riferiti alla Capogruppo.

In maggior dettaglio, detti finanziamenti sono classificati per 20.419,4 milioni nel portafoglio contabile delle "Attività finanziarie valutate al costo ammortizzato", come rappresentato nella tabella "4.4a Finanziamenti valutati al costo ammortizzato oggetto di misure di sostegno Covid-19: valore lordo e rettifiche di valore complessive" contenuta nella Parte B della presente nota integrativa. L'importo residuo di 1,3 milioni si riferisce ad esposizioni oggetto di moratorie classificate nel portafoglio contabile delle "Attività finanziarie obbligatoriamente valutate al fair value con impatto a conto economico".

Per l'illustrazione del contenuto delle diverse tipologie di moratorie previste nella tabella, così come delle moratorie concesse dal Gruppo e delle relativa qualità creditizia di quelle ancora in essere si fa rinvio a quanto contenuto nel paragrafo "Rischi, incertezze e impatti dell'epidemia Covid-19" contenuto nella "Parte A – Politiche contabili" della presente Nota Integrativa. Al riguardo si precisa che le moratorie rappresentate nelle sottovoci a) b), complessivamente pari a 3.644,6 milioni (di cui 3.643,3 milioni relativi al portafoglio delle attività valutate al costo ammortizzato) sono interamente scadute al 1 gennaio 2022.

Per maggiori dettagli sulle tipologie delle misure concesse dal Gruppo a sostegno della clientela si fa rinvio alla sezione dedicata ai fatti di rilievo dell'esercizio della Relazione sulla gestione. Per ulteriori informazioni quantitative sulle misure che rispettano i criteri contenuti nelle linee guida dell'EBA (EBA/GL/2020/02) si fa invece rinvio a quanto contenuto nel documento "Informativa al pubblico da parte degli enti (Pillar III)" di Banco BPM, disponibile sul sito internet www.gruppo.bancobpm.it.

Causali/Categorie Sofferenze Inadempienze
probabili
Esposizioni
scadute
deteriorate
A. Esposizione lorda iniziale 116 - -
- di cui: esposizioni cedute non cancellate - - -
B. Variazioni in aumento - - -
B.1 ingressi da esposizioni non deteriorate - - -
B.2 ingressi da attività finanziarie impaired acquisite o originate - - -
B.3 trasferimenti da altre categorie di esposizioni deteriorate - - -
B.4 modifiche contrattuali senza cancellazioni - - -
B.5 altre variazioni in aumento - - -
C. Variazioni in diminuzione (116) - -
C.1 uscite verso esposizioni non deteriorate - - -
C.2 write-off - - -
C.3 incassi - - -
C.4 realizzi per cessioni - - -
C.5 perdite da cessione - - -
C.6 trasferimenti ad altre categorie di esposizioni deteriorate - - -
C.7 modifiche contrattuali senza cancellazioni - - -
C.8 altre variazioni in diminuzione (116) - -
D. Esposizione lorda finale - - -
- di cui: esposizioni cedute non cancellate - - -

A.1.6 Consolidato prudenziale – Esposizioni creditizie per cassa verso banche: dinamica delle esposizioni deteriorate lorde

A.1.6 bis Consolidato prudenziale – Esposizioni creditizie per cassa verso banche: dinamica delle esposizioni lorde oggetto di concessioni lorde distinte per qualità creditizia

Al 31 dicembre 2021, così come per l'esercizio precedente, non esistono esposizioni verso banche oggetto di misure di concessione; si omette pertanto la relativa tabella.

A.1.7 Consolidato prudenziale – Esposizioni creditizie per cassa verso clientela: dinamica delle esposizioni deteriorate lorde

Causali/Categorie Sofferenze Inadempienze
probabili
Esposizioni
scadute
deteriorate
A. Esposizione lorda iniziale 3.602.612 5.217.616 62.278
- di cui: esposizioni cedute non cancellate 29.104 11.581 1.205
B. Variazioni in aumento 596.846 1.208.557 86.895
B.1 ingressi da esposizioni non deteriorate 75.551 873.774 75.416
B.2 ingressi da attività finanziarie impaired acquisite o originate - - -
B.3 trasferimenti da altre categorie di esposizioni deteriorate 471.174 45.772 1.241
B.4 modifiche contrattuali senza cancellazioni - 855 42
B.5 altre variazioni in aumento 50.121 288.156 10.196
C. Variazioni in diminuzione (2.003.167) (2.072.354) (83.283)
C.1 uscite verso esposizioni non deteriorate (4.087) (161.272) (8.571)
C.2 write-off (177.470) (414.662) (220)
C.3 incassi (150.184) (554.069) (18.765)
C.4 realizzi per cessioni (396.551) (152.849) -
C.5 perdite da cessione (401.221) (57.980) -
C.6 trasferimenti ad altre categorie di esposizioni deteriorate (328) (463.400) (54.459)
C.7 modifiche contrattuali senza cancellazioni - (7.760) (9)
C.8 altre variazioni in diminuzione (873.326) (260.362) (1.259)
D. Esposizione lorda finale 2.196.291 4.353.819 65.890
- di cui: esposizioni cedute non cancellate 18.968 9.141 622

Con riferimento alle operazioni di cessione di crediti deteriorati, la voce "altre variazioni in diminuzione" include l'importo lordo delle esposizioni oggetto di cessione eccedente la somma del valore di realizzo e dell'eventuale perdita da cessione.

A.1.7 bis Consolidato prudenziale – Esposizioni creditizie per cassa verso clientela: dinamica delle esposizioni lorde oggetto di concessioni lorde distinte per qualità creditizia

Causali/Qualità Esposizioni
oggetto di
concessioni:
deteriorate
Esposizioni
oggetto di
concessioni:
non deteriorate
A. Esposizione lorda iniziale 4.305.689 1.805.566
- di cui: esposizioni cedute non cancellate 10.184 10.651
B. Variazioni in aumento 951.414 2.247.987
B.1 ingressi da esposizioni non deteriorate non oggetto di concessioni 307.727 2.118.049
B.2 ingressi da esposizioni non deteriorate oggetto di concessioni 289.639 X
B.3 ingressi da esposizioni oggetto di concessioni deteriorate X 126.884
B.4 ingressi da esposizioni deteriorate non oggetto di concessione 696 -
B.4 altre variazioni in aumento 353.352 3.054
C. Variazioni in diminuzione (1.807.579) (808.373)
C.1 uscite verso esposizioni non deteriorate non oggetto di concessioni X (439.954)
C.2 uscite verso esposizioni non deteriorate oggetto di concessioni (126.884) X
C.3 uscite verso esposizioni oggetto di concessioni deteriorate X (289.639)
C.4 write-off (362.233) -
C.5 incassi (431.214) (78.780)
C.6 realizzi per cessioni (189.027) -
C.7 perdite da cessione (196.136) -
C.8 altre variazioni in diminuzione (502.085) -
D. Esposizione lorda finale 3.449.524 3.245.180
- di cui: esposizioni cedute non cancellate 7.307 6.666

A.1.8 Consolidato prudenziale – Esposizioni creditizie per cassa deteriorate verso banche: dinamica delle rettifiche di valore complessive

Sofferenze Inadempienze probabili Esposizioni scadute
deteriorate
Causali/Categorie Totale di cui:
esposizioni
oggetto di
concessioni
Totale di cui:
esposizioni
oggetto di
concessioni
Totale di cui:
esposizioni
oggetto di
concessioni
A. Rettifiche complessive iniziali 93 - - - -
-
- di cui: esposizioni cedute non cancellate - - - - -
-
B. Variazioni in aumento - - - - -
-
B.1 rettifiche di valore di attività impaired
acquisite o originate
B.2 altre rettifiche di valore
-
-
X
-
-
-
X
-
-
X
-
-
B.3 perdite da cessione - - - - -
-
B.4 trasferimenti da altre categorie di
esposizioni deteriorate
- - - - -
-
B.5 modifiche contrattuali senza
cancellazioni
- - - - -
-
B.6 altre variazioni in aumento - - - - -
-
B.4 altre variazioni in aumento (93) - - - -
-
C.1 riprese di valore da valutazione (93) - - - -
-
C.2 riprese di valore da incasso - - - - -
-
C.3 utili da cessione - - - - -
-
C.4 write-off - - - - -
-
C.5 trasferimenti ad altre categorie di
esposizioni deteriorate
- - - - -
-
C.6 modifiche contrattuali senza
cancellazioni
- - - - -
-
C.7 altre variazioni in diminuzione - - - - -
-
D. Rettifiche complessive finali - - - - -
-
- di cui: esposizioni cedute non cancellate - - - - -
-

A.1.9 Consolidato prudenziale – Esposizioni creditizie per cassa deteriorate verso clientela: dinamica delle rettifiche di valore complessive

Sofferenze Inadempienze probabili Esposizioni scadute
deteriorate
Causali/Categorie Totale di cui:
esposizioni
oggetto di
concessioni
Totale di cui:
esposizioni
oggetto di
concessioni
Totale di cui:
esposizioni
oggetto di
concessioni
A. Rettifiche complessive iniziali 2.131.994 526.505 2.313.037 1.453.690 16.386 1.678
- di cui: esposizioni cedute non
cancellate
15.555 845 1.371 703 144 6
B. Variazioni in aumento 907.941 360.355 924.071 679.589 15.752 3.847
B.1 rettifiche di valore da attività
finanziarie impaired acquisite o
originate - X - X - X
B.2 altre rettifiche di valore 304.217 101.086 829.096 570.544 9.824 1.343
B.3 perdite da cessione 401.221 165.303 57.980 30.833 - -
B.4 trasferimenti da altre categorie di
esposizioni deteriorate
180.669 73.110 9.584 3.041 5.320 295
B.5 modifiche contrattuali senza
cancellazioni
- - 7.760 7.760 9 9
B.6 altre variazioni in aumento 21.834 20.856 19.651 67.411 599 2.200
C. Variazioni in diminuzione (1.750.318) (588.043) (1.302.352) (877.895) (16.469) (3.912)
C.1 riprese di valore da valutazione (56.286) (20.058) (335.003) (230.035) (4.570) (503)
C.2 riprese di valore da incasso (47.712) (3.696) (88.958) (74.326) (398) (53)
C.3 utili da cessione (178.151) (58.212) (21.335) (4.038) - -
C.4 write-off (177.470) (13.698) (414.662) (348.535) (220) -
C.5 trasferimenti ad altre categorie di
esposizioni deteriorate
(3.810) - (180.524) (73.132) (11.239) (3.314)
C.6 modifiche contrattuali senza
cancellazioni - - (855) (855) (42) (42)
C.7 altre variazioni in diminuzione (1.286.889) (492.379) (261.015) (146.974) - -
D. Rettifiche complessive finali 1.289.617 298.817 1.934.756 1.255.384 15.669 1.613
- di cui: esposizioni cedute non
cancellate 4.998 335 713 406 45 25

Con riferimento alle operazioni di cessione di crediti deteriorati, la voce "Altre variazioni in diminuzione" include l'ammontare complessivo delle cancellazioni diverse dai write-off contabili (vale a dire, per l'importo pari alla differenza tra l'esposizione creditizia lorda e il corrispettivo della cessione).

____________________________________________________________________________________________________________ NOTA INTEGRATIVA CONSOLIDATA 419

A.2 Classificazione delle esposizioni in base ai rating esterni e interni

A.2.1 Consolidato prudenziale - Distribuzione delle attività finanziarie, degli impegni a erogare fondi e delle garanzie finanziarie rilasciate per classi di rating esterni (valori lordi)

Classi di rating esterni Totale
Esposizioni AAA/AA- A+/A- BBB+/BBB- BB+/BB- B+/B- inferiore B Senza rating
A. Attività finanziarie vautate al costo ammortizzato 5.350.202 4.843.509 13.322.185 2.980.077 620.857 361.288 116.735.586 144.213.704
- Primo stadio 5.350.202 4.787.221 13.171.600 2.386.211 490.798 182.696 99.493.224 125.861.952
- Secondo stadio - 56.288 150.585 573.776 128.989 71.513 10.802.528 11.783.679
- Terzo stadio - - - 20.090 1.070 44.081 5.898.459 5.963.700
- Impaired acquisite o originate - - - - - 62.998 541.375 604.373
B. Attività finanziarie valutate al fair value con impatto sulla
redditività complessiva
4.335.694 2.670.667 2.658.270 102.366 118.314 - 453.539 10.338.850
- Primo stadio 4.332.454 2.641.065 2.628.210 102.366 118.314 - 450.542 10.272.951
- Secondo stadio 3.240 29.602 30.060 - - - 2.997 65.899
- Terzo stadio - - - - - - - -
- Impaired acquisite o originate - - - - - - - -
C. Attività finanziarie in corso di dismissione - - - - - - 126.657 126.657
- Primo stadio - - - - - - 113.692 113.692
- Secondo stadio - - - - - - 4.652 4.652
- Terzo stadio - - - - - - 8.313 8.313
- Impaired acquisite o originate - - - - - - - -
Totale (A+B+C) 9.685.896 7.514.176 15.980.455 3.082.443 739.171 361.288 117.315.782 154.679.211
D. Impegni a erogare fondi e garanzie finanziarie rilasciate 110.363 1.097.968 2.847.561 1.855.676 194.696 13.719 39.145.715 45.265.698
- Primo stadio 110.363 1.087.385 2.717.791 1.644.789 184.844 5.629 36.086.332 41.837.133
- Secondo stadio - 10.583 129.770 210.887 6.881 7.950 2.512.287 2.878.358
- Terzo stadio - - - - 2.971 140 537.420 540.531
- Impaired acquisiti/e o originati/e - - - - - - 9.676 9.676
Totale (D) 110.363 1.097.968 2.847.561 1.855.676 194.696 13.719 39.145.715 45.265.698

Il Gruppo Banco BPM adotta le valutazioni del merito creditizio rilasciate dalle seguenti agenzie esterne di valutazione del merito di credito (ECAI): Standard & Poor's ratings Services, Moody's Investors Service, Fitch Ratings e Cerved Rating Agency S.p.A..

9.796.259

8.612.144

18.828.016

4.938.119

933.867

375.007

156.461.497

199.944.909

Totale (A+B+C+D)

Le suddette agenzie sono valide per tutte le banche appartenenti al Gruppo. Si evidenzia che, laddove siano presenti due valutazioni dello stesso cliente, viene adottata quella più prudenziale; nel caso più di due valutazioni sono selezionate le due valutazioni corrispondenti ai due fattori di ponderazione più bassi. Se i due fattori di ponderazione più bassi sono diversi, si applica il fattore più alto. Se i due fattori di ponderazioni più bassi sono identici, si attribuisce tale fattore (art 138 del regolamento (EU) 575/2013).

Di seguito la tabella di raccordo tra le classi di rischio ed i rating delle agenzie utilizzate.

CLASSE Ratings
Fitch
Moody's Standard &
Poor's
Cerved Rating Agency SpA
AAA/AA- da AAA a AA- da Aaa a Aa3 da AAA a AA- da A1.1 a A1.3
A+/A- da A+ a A- da A1 a A3 da A+ a A- da A2.1 a A3.1
BBB+/BBB- da BBB+ a BBB- da Baa1 a Baa3 da BBB+ a BBB- da B1.1 a B1.2
BB+/BB- da BB+ a BB- da Ba1 a Ba3 da BB+ a BB- da B2.1 a B2.2
B+/B- da B+ a B- da B1 a B3 da B+ a B- C1.1
Inferiore B- CCC+ e inferiori Caa1 e inferiori CCC+ e inferiori C1.2 e inferiori

____________________________________________________________________________________________________________ NOTA INTEGRATIVA CONSOLIDATA 421

A.2.2 Consolidato prudenziale - Distribuzione delle attività finanziarie, degli impegni a erogare fondi e delle garanzie finanziarie rilasciate per classi di rating interni (valori lordi) Alle esposizioni rappresentate nelle tavole A.2.2 sono associati, ad eccezione di quanto indicato nel prospetto banche, rating utilizzati anche per la determinazione dei requisiti patrimoniali sui rischi di credito, limitatamente a quanto riconducibile nei portafogli regolamentari Imprese e Dettaglio. In particolare, con riferimento alla clientela imprese, sono stati sviluppati quattro distinti modelli di rating, in funzione dei seguenti segmenti di clientela: Large Corporate, Mid

Corporate Plus, Mid Corporate e Small Business – ed uno per la clientela privati. Il sistema di rating di controparte prevede, a livello di singolo segmento, dodici classi di rating (undici bonis ed una default) di seguito raggruppate per fasce di rischio.

Classi di rating interni Unrated Totale
Esposizioni verso Banche AAA AA A BBB BB B CCC Default
A. Attività finanziarie valutate al costo ammortizzato 623 188.827 743.466 1.230.497 125.530 725 - - 10.510.598 12.800.266
- Primo stadio 623 188.827 743.466 1.205.520 125.273 725 - 10.510.399
-
12.774.833
- Secondo stadio - - - 24.977 257 - - 199
-
25.433
- Terzo stadio - - - - - - - -
-
-
- Impaired acquisite o originate - - - - - - - -
-
-
B. Attività finanziarie valutate al fair value con impatto sulla
redditività complessiva
2.076 122.579 540.723 609.980 207.734 - - - 10.097 1.493.189
- Primo stadio - 107.339 540.723 606.984 207.734 - - 10.097
-
1.472.877
- Secondo stadio 2.076 15.240 - 2.996 - - - -
-
20.312
- Terzo stadio - - - - - - - -
-
-
- Impaired acquisite o originate - - - - - - - -
-
-
C. Attività finanziarie in corso di dismissione - - - - - - - - - -
- Primo stadio - - - - - - - -
-
-
- Secondo stadio - - - - - - - -
-
-
- Terzo stadio - - - - - - - -
-
-
- Impaired acquisite o originate - - - - - - - -
-
-
Totale delle Attività finanziarie 2.699 311.406 1.284.189 1.840.477 333.264 725 - - 10.520.695 14.293.455
D. Impegni ad erogare fondi e garanzie finanziarie rilasciate
- Primo stadio 2.000 207.327 582.358 617.822 373.178 7.378 - 97.625
-
1.887.688
- Secondo stadio - - - 13.177 - - - 7.573
-
20.750
- Terzo stadio - - - - - - - -
-
-
- Impaired acquisiti/e o originati/e - - - - - - - -
-
-
Totale impegni ad erogare fondi e garanzie finanziarie
rilasciate
2.000 207.327 582.358 630.999 373.178 7.378 - - 105.198 1.908.438
Totale 4.699 518.733 1.866.547 2.471.476 706.442 8.103 - - 10.625.893 16.201.893

NOTA INTEGRATIVA CONSOLIDATA __________________
422
Classi di rating interni Totale
Esposizioni verso Clientela BASSO MEDIO BASSO MEDIO MEDIO ALTO ALTO Default Unrated
A. Attività finanziarie valutate al costo ammortizzato 28.022.883 33.515.952 18.289.459 4.749.270 2.236.183 4.956.107 236.228 92.006.082
- Primo stadio 27.570.423 31.096.062 14.369.683 2.513.126 319.310 - 205.705 76.074.309
- Secondo stadio 450.106 2.405.782 3.895.566 2.197.768 1.902.011 - 30.523 10.881.756
- Terzo stadio - - - - 52 4.576.634 - 4.576.686
- Impaired acquisite o originate 2.354 14.108 24.210 38.376 14.810 379.473 - 473.331
B. Attività finanziarie valutate al fair value con impatto sulla
redditività complessiva
168.500 18.821 14.504 - - - - 201.825
- Primo stadio 168.500 12.497 14.504 - - - - 195.501
- Secondo stadio - 6.324 - - - - - 6.324
- Terzo stadio - - - - - - - -
- Impaired acquisite o originate - - - - - - - -
C. Attività finanziarie in corso di dismissione 275 1.975 2.244 881 899 581 - 6.855
- Primo stadio 275 1.939 2.175 859 847 - - 6.095
- Secondo stadio - 36 69 22 52 - - 179
- Terzo stadio - - - - - 581 - 581
- Impaired acquisite o originate - - - - - - - -
Totale (A + B + C) 28.191.658 33.536.748 18.306.207 4.750.151 2.237.082 4.956.688 236.228 92.214.762
D. Impegni ad erogare fondi e garanzie finanziarie rilasciate
- Primo stadio 21.101.507 8.839.796 4.796.691 437.220 45.308 - 100.245 35.320.767
- Secondo stadio 92.033 1.086.049 1.053.101 266.624 220.573 - 247 2.718.627
- Terzo stadio - - - - - 511.192 - 511.192
- Impaired acquisiti/e o originati/e 42 81 2.813 632 3 6.064 - 9.635
Totale (D) 21.193.582 9.925.926 5.852.605 704.476 265.884 517.256 100.492 38.560.221
Totale (A+B+C+D) segmentate 49.385.240 43.462.674 24.158.812 5.454.627 2.502.966 5.473.944 336.720 130.774.983
Totale non segmentate - - - - - 1.478.772 51.490.393 52.969.165
Totale 49.385.240 43.462.674 24.158.812 5.454.627 2.502.966 6.952.716 51.827.113 183.744.148

____________________________________________________________________________________________________________ NOTA INTEGRATIVA CONSOLIDATA423

Classi di rating interni Totale
Esposizioni BASSO MEDIO BASSO MEDIO MEDIO ALTO ALTO Default Unrated
Large Corporate 8.675.647 3.746.152 4.794.461 105.034 145.741 204.994 - 17.672.029
Mid Corporate Plus 8.704.867 8.172.753 3.347.267 907.526 288.166 1.092.039 16.169 22.528.787
Mid Corporate 13.251.613 8.062.187 4.796.724 1.875.190 596.158 1.347.718 27.486 29.957.076
Small business 9.332.829 7.354.240 8.722.590 1.966.611 646.779 1.957.004 233.813 30.213.866
Privati 9.420.284 16.127.342 2.497.770 600.266 826.122 872.189 59.252 30.403.225
Totale Esposizioni segmentate 49.385.240 43.462.674 24.158.812 5.454.627 2.502.966 5.473.944 336.720 130.774.983

A.3 Distribuzione delle esposizioni creditizie garantite per tipologia di garanzia

A.3.1 Consolidato prudenziale - Esposizioni creditizie per cassa e fuori bilancio verso banche garantite

Garanzie reali Garanzie personali
(2) Totale
Esposizione
lorda
Esposizione Derivati su crediti Crediti di firma
netta Immobili - Immobili -
Finanziame
Altre Altri derivati Amministr Altre società Altri
ipoteche leasing
nti per
Titoli garanzie
reali
CLN Controparti
centrali
Banche Altre società
finanziarie
soggetti
Altri
pubbliche
azioni
Banche finanziarie soggetti (1)+(2)
1. Esposizioni creditizie per
cassa garantite:
513.592 513.584 - 666 479.507 - - - - - - - - 525 1.243 481.941
1.1. totalmente garantite 513.441 513.434 - 666 479.507 - - - - - - - - 525 1.097 481.795
- di cui deteriorate - - - - - - - - - - - - - - - -
1.2. parzialmente garantite 151 150 - - - - - - - - - - - - 146 146
- di cui deteriorate - - - - - - - - - - - - - - - -
2. Esposizioni creditizie fuori
bilancio garantite:
64.998 64.985 - - 42.722 - - - - - - - 713 4.133 7.573 55.141
2.1. totalmente garantite 47.754 47.751 - - 42.722 - - - - - - - 285 1.052 3.692 47.751
- di cui deteriorate - - - - - - - - - - - - - - - -
2.2. parzialmente garantite 17.244 17.234 - - - - - - - - - - 428 3.081 3.881 7.390
- di cui deteriorate - - - - - - - - - - - - - - - -

424 NOTA INTEGRATIVA CONSOLIDATA ____________________________________________________________________________________________________________

A.3.2 Consolidato prudenziale - Esposizioni creditizie per cassa e fuori bilancio verso clientela garantite

Garanzie reali
(1)
Garanzie personali
(2)
Derivati su crediti Crediti di firma
Esposizione
lorda
Esposizione
netta
Immobili - Immobili -
leasing
Titoli garanzie
Altre
Altri derivati Amministra Altre (1)+(2)
Totale
Ipoteche finanziario reali CLN Controparti
centrali
Banche finanziarie
società
Altre
soggetti
Altri
pubbliche
-zioni
Banche finanziarie
società
soggetti
Altri
1. Esposizioni creditizie per
cassa garantite:
85.990.163 83.370.748 42.097.393 1.016.061 4.588.410 1.995.237 - - - - - 18.227.753 145.068 402.776 6.683.033 75.155.731
1.1. totalmente garantite 68.464.262 66.082.790 42.090.203 1.016.061 4.408.979 1.746.405 - - - - - 8.922.957 40.225 360.963 6.357.627 64.943.420
- di cui deteriorate 4.953.948 2.871.432 1.953.737 342.976 4.398 143.111 - - - - - 108.706 811 15.689 197.334 2.766.762
1.2. parzialmente garantite 17.525.901 17.287.958 7.190 - 179.431 248.832 - - - - - 9.304.796 104.843 41.813 325.406 10.212.311
- di cui deteriorate 336.580 126.688 5.363 - 7.004 815 - - - - - 45.435 1.210 15.125 21.180 96.132
2. Esposizioni creditizie "fuori
bilancio" garantite:
11.872.950 11.840.838 758.205 51 1.106.426 685.457 - - - - - 848.486 226.624 547.775 5.978.366 10.151.390
2.1. totalmente garantite 8.531.427 8.506.828 731.816 51 950.934 565.733 - - - - - 323.956 126.256 363.033 5.189.217 8.250.996
- di cui deteriorate 88.923 76.517 12.567 - 2.086 2.284 - - - - - 1.041 - 820 57.573 76.371
2.2. parzialmente garantite 3.341.523 3.334.010 26.389 - 155.492 119.724 - - - - - 524.530 100.368 184.742 789.149 1.900.394
- di cui deteriorate 78.868 73.099 180 - 546 3.103 - - - - - 3.397 - 7 35.434 42.667

Si precisa che nella presente tabella non figurano le mitigazioni del rischio rappresentate da contratti di CSA su strumenti derivati nonché le forme di supporto relative alle operazioni di cartolarizzazione sintetiche.

A.4 Consolidato prudenziale – Attività finanziarie e non finanziarie ottenute tramite l'escussione delle garanzie ricevute

Valore di bilancio
Esposizione
creditizia
cancellata
Valore
lordo
Rettifiche di
valore
complessive
di cui
ottenute nel
corso
dell'esercizio
A. Attività materiali 952.145 1.047.192 (435.368) 611.824 37.551
A.1. Ad uso funzionale 53.726 62.766 (38.266) 24.500 -
A.2. A scopo di investimento 898.419 984.426 (397.102) 587.324 37.551
A.3. Rimanenze - - - - -
B. Titoli di capitale e titoli di debito 15.554 15.554 (6.057) 9.497 -
C. Altre attività - - - - -
D. Attività non correnti e gruppi di attività in
via di dismissione 44.595 50.299 (26.431) 23.868 -
D.1. Attività materiali 44.595 50.299 (26.431) 23.868 -
D.2. Altre attività - - - - -
Totale 31/12/2021 1.012.294 1.113.045 (467.856) 645.189 37.551
Totale 31/12/2020 987.205 1.086.368 (355.690) 730.678 5.257

B. Distribuzione e concentrazione delle esposizioni creditizie

B.1 Consolidato prudenziale - Distribuzione settoriale delle esposizioni creditizie per cassa e "fuori bilancio" verso clientela

Amministrazioni pubbliche Società finanziarie Società finanziarie (di cui:
imprese di assicurazione)
Società non finanziarie Famiglie
Esposizioni/Controparti Esposizione
netta
complessive
Rettifiche
valore
Esposizione
netta
complessive
Rettifiche
valore
Esposizione
netta
complessive
Rettifiche
valore
Esposizione
netta
complessive
Rettifiche
valore
Esposizione
netta
complessive
Rettifiche
valore
A. Esposizioni creditizie per cassa
A.1 Sofferenze - - 11.298 (10.636) - - 688.938 (1.074.784) 206.438 (204.196)
- di cui esposizioni oggetto di concessioni - - 716 (816) - - 194.032 (273.430) 40.111 (24.570)
A.2 Inadempienze probabili 1.164 (1.814) 47.443 (72.324) - - 1.772.365 (1.693.071) 598.091 (167.548)
- di cui esposizioni oggetto di concessioni 10 (24) 11.607 (13.176) - - 1.257.844 (1.162.646) 379.646 (79.538)
A.3 Esposizioni scadute deteriorate 1 (1) 109 (16) - - 6.768 (2.595) 43.343 (13.057)
- di cui esposizioni oggetto di concessioni - - - - - - 1.561 (536) 8.184 (1.077)
A.4 Esposizioni non deteriorate 27.352.568 (7.438) 16.251.642 (75.661) 201.625 (276) 57.477.104 (276.285) 33.649.308 (101.936)
- di cui esposizioni oggetto di concessioni 2.554 (55) 15.376 (677) - - 2.320.565 (78.493) 800.974 (26.486)
Totale (A) 27.353.733 (9.253) 16.310.492 (158.637) 201.625 (276) 59.945.175 (3.046.735) 34.497.180 (486.737)
B. Esposizioni creditizie fuori bilancio
B.1 Esposizioni deteriorate 12.773 (815) 1.274 (439) - - 700.550 (84.463) 10.366 (1.477)
B.2 Esposizioni non deteriorate 7.737.104 (159) 4.220.154 (3.620) 162.379 (21) 42.950.574 (34.510) 4.518.809 (5.332)
Totale (B) 7.749.877 (974) 4.221.428 (4.059) 162.379 (21) 43.651.124 (118.973) 4.529.175 (6.809)
Totale (A+B) 31/12/2021 35.103.610 (10.227) 20.531.920 (162.696) 364.004 (297) 103.596.299 (3.165.708) 39.026.355 (493.546)

Totale (A+B) 31/12/2020 34.965.769

(10.687)

24.046.760

(226.015)

397.914

(367)

103.602.924

(4.234.648)

38.468.123

(591.024)

____________________________________________________________________________________________________________ NOTA INTEGRATIVA CONSOLIDATA 427

B.2 Consolidato prudenziale - Distribuzione territoriale delle esposizioni creditizie per cassa e "fuori bilancio" verso clientela

Rettifiche

Rettifiche

Italia Altri paesi europei America Asia Resto del mondo

Rettifiche

Rettifiche

Rettifiche

Esposizioni/Aree geografiche Esposizione
netta
complessive
valore
Esposizione
netta
complessive
valore
Esposizione
netta
complessive
valore
Esposizione
netta
complessive
valore
Esposizione
netta
complessive
valore
A. Esposizioni creditizie per cassa
A.1 Sofferenze 901.276 (1.275.046) 4.646 (13.304) 513 (120) - (949) 239 (197)
A.2 Inadempienze probabili 2.400.534 (1.898.865) 17.906 (34.443) 60 (10) 562 (1.436) 1 (3)
A.3 Esposizioni scadute deteriorate 50.206 (15.661) 12 (5) 2 (2) 1 (1) - -
A.4 Esposizioni non deteriorate 118.595.406 (457.445) 11.488.427 (1.873) 4.115.070 (1.603) 400.656 (381) 131.063 (18)
Totale (A) 121.947.422 (3.647.017) 11.510.991 (49.625) 4.115.645 (1.735) 401.219 (2.767) 131.303 (218)
B. Esposizioni creditizie fuori bilancio - - - - - - - - - -
B.1 Esposizioni deteriorate 713.938 (86.577) 10.278 (17) - - 739 (600) 8 -
B.2 Esposizioni non deteriorate 54.217.385 (43.265) 3.457.315 (191) 1.447.386 (114) 57.841 (31) 246.714 (20)
Totale (B) 54.931.323 (129.842) 3.467.593 (208) 1.447.386 (114) 58.580 (631) 246.722 (20)
Totale (A+B) 31/12/2021
Totale (A+B) 31/12/2020
185.533.226
176.878.745
(3.776.859)
(5.027.713)
14.978.584
11.481.269
(49.833)
(31.998)
3.325.599
5.563.031
(1.849)
(1.220)
459.799
397.580
(3.398)
(1.152)
378.025
345.902
(238)
(291)

In maggior dettaglio le esposizioni Italia sono ripartite per area geografica come risulta dalla tabella seguente:

Italia Nord Ovest Italia Nord Est Italia Centro Italia Sud e Isole
Esposizioni / Aree geografiche Esposizione netta Rettifiche valore
complessive
Esposizione netta Rettifiche valore
complessive
Esposizione netta Rettifiche valore
complessive
Esposizione netta Rettifiche valore
complessive
A. Esposizioni creditizie per cassa
A.1 Sofferenze 372.021 (512.043) 132.334 (208.970) 259.940 (352.902) 136.981 (201.131)
A.2 Inadempienze probabili 1.315.116 (1.105.715) 393.769 (355.952) 459.211 (331.678) 232.438 (105.520)
A.3 Esposizioni scadute deteriorate 16.465 (6.322) 10.767 (2.666) 12.695 (3.722) 10.279 (2.951)
A.4 Esposizioni non deteriorate 54.297.863 (252.072) 23.600.760 (103.103) 34.640.721 (78.485) 6.056.062 (23.785)
Totale (A) 56.001.465 (1.876.152) 24.137.630 (670.691) 35.372.567 (766.787) 6.435.760 (333.387)
B. Esposizioni creditizie fuori bilancio
B.1 Esposizioni deteriorate 287.287 (49.591) 157.111 (18.467) 235.500 (15.611) 34.040 (2.908)
B.2 Esposizioni non deteriorate 26.567.791 (31.946) 13.458.983 (5.158) 12.206.882 (4.975) 1.983.729 (1.186)
Totale (B) 26.855.078 (81.537) 13.616.094 (23.625) 12.442.382 (20.586) 2.017.769 (4.094)
Totale (A+B) 31/12/2021 82.856.543 (1.957.689) 37.753.724 (694.316) 47.814.949 (787.373) 8.453.529 (337.481)
Totale (A+B) 31/12/2020 81.116.455 (2.525.744) 37.874.529 (1.025.959) 58.001.024 (1.089.275) 8.541.218 (386.735)

B.3 Consolidato prudenziale - Distribuzione territoriale delle esposizioni creditizie per cassa e "fuori bilancio" verso banche

Italia Altri paesi europei America Asia Resto del mondo
Esposizioni/Aree geografiche Esposizioni
netta
complessive
Rettifiche di
valore
Esposizioni
netta
complessive
Rettifiche di
valore
Esposizioni
netta
Rettifiche di
complessive
valore
Esposizioni
netta
Rettifiche di
complessive
valore
Esposizioni
netta
complessive
Rettifiche di
valore
A. Esposizioni creditizie per cassa
A.1 Sofferenze - - - - - - - - - -
A.2 Inadempienze probabili - - - - - - - - - -
A.3 Esposizioni scadute deteriorate - - - - - - - - - -
A.4 Esposizioni non deteriorate 40.834.332 (1.727) 1.782.264 (687) 158.709 (62) 22.581 (33) 44.778 (98)
Totale (A) 40.834.332 (1.727) 1.782.264 (687) 158.709 (62) 22.581 (33) 44.778 (98)
B. Esposizioni creditizie fuori bilancio
B.1 Esposizioni deteriorate - - - - - - - - - -
B.2 Esposizioni non deteriorate 932.539 (79) 2.384.259 (106) 114.421 (20) 520.794 (53) 204.555 (68)
Totale (B) 932.539 (79) 2.384.259 (106) 114.421 (20) 520.794 (53) 204.555 (68)
Totale (A+B) 31/12/2021 41.766.871 (1.806) 4.166.523 (793) 273.130 (82) 543.375 (86) 249.333 (166)

Totale (A+B) 31/12/2020 12.054.901

(1.558)

5.283.645

(1.062)

299.386

(112)

553.607

(121)

297.722

(148)

B.4 Grandi esposizioni

A partire dal 30 giugno 2021 è entrata in vigore la disciplina prudenziale per le banche e per le imprese di investimento contenuta nel Regolamento (UE) n. 575/2013 così come aggiornata dal Regolamento (UE) n. 876/2019 (CRR 2) in seguito modificato dal Regolamento (UE) n. 873/2020 e nella Direttiva 2013/36/UE così come aggiornata dalla Direttiva (UE) 878/2019 (CRD V), che traspongono nell'Unione Europea gli standard definiti dal Comitato di Basilea per la Vigilanza bancaria.

Costituiscono oggetto di rilevazione nella presente voce l'importo (valore "non ponderato" e "valore ponderato") e il numero delle "posizioni di rischio" che costituiscono una "grande esposizione" secondo quanto disciplinato dall'Art. 14 del Regolamento di esecuzione (UE) n. 451/2021, che stabilisce norme tecniche di attuazione per quanto riguarda le segnalazioni degli enti a fini di vigilanza.

L'esposizione di un ente verso un cliente o un gruppo di clienti connessi è considerata una grande esposizione quando il suo valore è pari o superiore al 10% del capitale ammissibile dell'ente ("CRR 2", articolo 392). Costituiscono comunque oggetto di segnalazione consolidata i clienti o gruppi di clienti con un'esposizione superiore a 300 milioni anche se non costituiscono grande esposizione.

Tenuto conto dell'effetto delle esenzioni e dell'attenuazione del rischio di credito, le grandi esposizioni devono in ogni caso rispettare singolarmente il limite del 25% del capitale ammissibile dell'ente: tale limite è fissato a 150 milioni qualora il 25% del capitale ammissibile risultasse inferiore.

Alla data del 31 dicembre 2021 il capitale ammissibile coincide con l'ammontare dei Capitale di classe 1.

A complemento delle norme tecniche di attuazione per quanto riguarda le segnalazioni degli enti a fini di vigilanza, la segnalazione delle Grandi Esposizioni è stata prodotta applicando le linee guida dell'EBA (EBA-GL-2017-15) in materia di clienti connessi, limitatamente all'approccio alternativo verso le Amministrazioni Centrali.

Sulla base del combinato disposto normativo, alla stessa data sono state rilevate n. 32 posizioni di rischio classificate come "grandi esposizioni" per un ammontare complessivo ("non ponderato") pari a 689.746,5 milioni corrispondenti ad un'esposizione netta ("ponderato") pari a 20.804,2 milioni.

I principali Gruppi segnalati come "grandi esposizioni" presentano le seguenti attività di rischio:

• il Ministero dell'Economia e delle Finanze per 35.828,2 milioni (657,8 milioni considerando i fattori di ponderazione e le esenzioni ex art. 400 CRR), prevalentemente costituite dai titoli di Stato in portafoglio, dalle garanzie rilasciate e dalle attività di natura fiscale.

Le esposizioni di questa Amministrazione Centrale sono a loro volta incluse in ciascun gruppo di clienti connessi, identificato separatamente per le persone giuridiche direttamente controllate o ad essa legate direttamente, come meglio specificato al paragrafo 5 (Approccio alternativo per le esposizioni verso le amministrazioni centrali) delle linee guida dell'EBA precedentemente richiamate;

  • Euronext per 34.108,3 milioni (32,4 milioni considerando i fattori di ponderazione e le esenzioni ex art. 400 CRR), prevalentemente costituite da pronti contro termine con controparte Cassa Compensazione e Garanzia;
  • tre Amministrazioni Centrali di Stati esteri per complessivi 13.142,4 milioni (0 milioni considerando i fattori di ponderazione e le esenzioni ex art. 400 CRR), esclusivamente costituite dai titoli di Stato in portafoglio;
  • la Banca d'Italia per 38.231,8 milioni (124,0 milioni considerando i fattori di ponderazione e le esenzioni ex art. 400 CRR), prevalentemente costituite da depositi a vista e per riserva obbligatoria;

Le restanti 25 posizioni sono riconducibili a primari gruppi bancari, finanziari e industriali, sia nazionali sia esteri. Ciascuna delle posizioni segnalate rispetta il limite del 25% del capitale ammissibile.

31/12/2021 31/12/2020
a) Ammontare (valore di bilancio) (*) 689.746.479 410.816.906
b) Ammontare (valore ponderato) (*) 20.804.227 9.804.654
c) Numero 32 25

(*) dati in migliaia di euro

C. Operazioni di cartolarizzazione

1. Cartolarizzazioni tradizionali con ruolo di originator

Nella presente sezione viene fornita illustrazione sull'esposizione del Gruppo verso le cartolarizzazioni, sia per quelle in cui il Gruppo riveste il ruolo di originator dei crediti, sia per quelle di terzi in cui il Gruppo opera in qualità di investitore.

Al riguardo si deve premettere che la strutturazione delle operazioni di cartolarizzazione originate dal Gruppo e delle proprie emissioni di obbligazioni bancarie garantite è seguita da una dedicata struttura organizzativa appartenente alla funzione di Finanza della Capogruppo. I portafogli a collaterale delle operazioni realizzate sono sottoposti a monitoraggio costante attraverso la produzione di report mensili e trimestrali da cui si evince l'andamento degli incassi in linea capitale e interessi e lo status dei crediti.

Nel corso dell'esercizio 2021 il Gruppo ha proseguito nel perfezionamento di operazioni di cartolarizzazione proprie mediante la cessione in blocco di crediti a sofferenza, finalizzate ad attuare le azioni di derisking. In particolare le operazioni di cartolarizzazione perfezionate nel corso degli ultimi esercizi a partire dal 2018 hanno previsto:

  • la sottoscrizione dei titoli Senior emessi dal veicolo e la cessione a terzi delle tranche Mezzanine e Junior, nel rispetto dei requisiti previsti dalla normativa prudenziale. A fronte di tale detenzione, i crediti ceduti sono stati oggetto di cancellazione dal bilancio (cosiddetta "derecognition"), avendo il Gruppo trasferito in modo sostanziale i diritti ed i benefici delle attività finanziarie cedute;
  • l'ottenimento della garanzia dello Stato sui titoli Senior (cosiddetta Garanzia Cartolarizzazione Sofferenze – GACS ai sensi del Decreto 18 del 14 febbraio 2016 convertito in legge n. 49 dell'8 aprile 2016 e successivo decreto del MEF del 3 agosto 2016).

Da ultimo si precisa che l'informativa relativa alle operazioni cosiddette di "auto-cartolarizzazione" è contenuta nella parte E - Sezione 2 - Rischi del consolidato prudenziale "1.4 - Rischio di liquidità". Trattasi, infatti, di operazioni in cui il Gruppo ha sottoscritto integralmente i titoli emessi dal veicolo, con l'obiettivo di utilizzarli per l'ottenimento di liquidità, attraverso operazioni di politica monetaria con l'Eurosistema o mediante operazioni di pronti contro termine con controparti di mercato.

INFORMAZIONI DI NATURA QUALITATIVA

Società Veicolo
Originator
Data emissione titoli Operazione Tipologia di cartolarizzazione
Cartolarizzazioni non cancellate dal bilancio
BP Mortgages S.r.l. Banco BPM giugno 2007 BP Mortgages 2 Mutui residenziali in bonis
Cartolarizzazioni oggetto di integrale cancellazione dal bilancio
Red Sea SPV S.r.l. Banco BPM giugno 2018 Progetto Exodus Crediti in sofferenza
Leviticus SPV S.r.l. Banco BPM febbraio 2019 Progetto Ace Crediti in sofferenza
Tiberina SPV S.r.l. Banco BPM dicembre 2020 Progetto Django Crediti UTP e in sofferenza
Titan SPV S.r.l. Banco BPM e Release dicembre 2020 Progetto Titan Crediti in sofferenza
Aurelia SPV S.r.l. Banco BPM giugno 2021 Progetto Rockets Crediti in sofferenza

Nella tabella seguente sono elencate le operazioni di cartolarizzazione in essere al 31 dicembre 2021.

Le operazioni di cartolarizzazione "oggetto di integrale cancellazione dal bilancio" sono rappresentate dalle operazioni per le quali il Gruppo Banco BPM ha trasferito in modo sostanziale i rischi ed i benefici delle attività cedute ai veicoli avendo ceduto al mercato il 95% della tranche junior ed il 95% della tranche mezzanine.

Di seguito si fornisce illustrazione delle nuove operazioni perfezionate nel corso dell'esercizio e di quelle chiuse.

Nuove operazioni dell'esercizio

Aurelia SPV S.r.l (Progetto Rockets)

In data 3 giugno 2021 si è perfezionata la cessione pro-soluto, a titolo oneroso ed in blocco di un portafoglio di crediti classificati a sofferenza originati da Banco BPM S.p.A., (di seguito anche la "Cedente" o l'"Originator") per un valore lordo complessivamente pari a 1.509,5 milioni.

In particolare, il perfezionamento dell'operazione è avvenuto tramite la vendita dei crediti alla società Aurelia SPV S.r.l., società veicolo di cartolarizzazione appositamente costituita e non appartenente al Gruppo Banco BPM, ai sensi della Legge 130/99.

L'acquisto dei crediti da parte della Società Veicolo è stato finanziato mediante l'emissione, in data 22 giugno 2021, di tre tranche di titoli (Senior, Mezzanine e Junior), che sono state interamente sottoscritte pro-quota dall'Originator, per un valore nominale complessivamente pari a 394 milioni, come illustrato nella tabella di seguito riportata.

Classi - Tipologia Valore emissione
Class A - Senior 342.000
Class B - Mezzanine 40.000
Class J -Junior 12.000
Totale 394.000

La struttura prevede altresì la costituzione di una Cash Reserve di 15,4 milioni, pari al 4,5% del valore nominale dei Titoli Senior (Class A) in essere a ciascuna data di pagamento.

Detta riserva è stata costituita mediante un finanziamento a ricorso limitato (cosiddetto "Limited Recourse Loan") erogato da Banco BPM alla società veicolo Aurelia SPV, per un valore complessivo pari a 15,6 milioni, remunerato sulla base di un tasso di interesse fisso annuo pari all'1,75%, antergato rispetto alla nota senior.

Con data valuta 29 giugno 2021 Banco BPM ha venduto ad una controparte di mercato il 95% della tranche Mezzanine ed il 95% della tranche Junior, trattenendo integralmente la tranche Senior ed il 5% delle tranche Mezzanine e Junior, nel rispetto della retention rule prevista dalla normativa prudenziale (Reg. UE n. 575/2013, cosiddetta "CRR").

Al seguito del perfezionamento dell'operazione, sulla nota Senior è stata richiesta Garanzia Statale sulla Cartolarizzazione delle Sofferenze ("GACS"): in data 23 dicembre 2021 è stato emesso il decreto con cui viene rilasciata la garanzia da parte del Ministero dell'Economia e delle Finanze.

Il perfezionamento della suddetta cessione ha comportato il trasferimento significativo dei rischi e dei benefici dei crediti ceduti, che sono stati pertanto cancellati dal bilancio (derecognition), in base alla disciplina prevista dal principio contabile IFRS 9.

Si riepiloga di seguito la situazione alla data di sottoscrizione ed al 31 dicembre 2021 dei titoli sottoscritti dalla Capogruppo:

Tipologia Tipologia Valore
nominale di
emissione
Quota
Nominale
sottoscritta
dal Gruppo
Valore di
iscrizione
iniziale
Valore al
31/12/2021
Scadenza Rating Tasso di
interesse
Class A Asset Backed
Floating Rate Notes due
luglio 2047
Senior 342.000 342.000 342.000 341.708 30/07/2047 DBRS: BBB
Scope: BBB
Euribor 6M +
0,5%
Class B1 Asset Backed
Floating Rate Notes due
luglio 2047
Mezzanine 40.000 2.000 580 665 30/07/2047 Unrated Euribor 6M +
8%
Class J Asset Backed
Floating Rate and
Variable Return Notes
due luglio 2047
Junior 12.000 600 - - 30/07/2047 Unrated Euribor 6M +
10%
Totale 394.000 344.600 342.580 342.373

Per ulteriori dettagli sull'operazione e sul relativo trattamento contabile, si rimanda a quanto illustrato nel paragrafo "Altri aspetti rilevanti ai fini delle politiche contabili di Gruppo" contenuto nella "Parte A - Politiche Contabili" della presente Nota Integrativa.

Operazioni chiuse nell'esercizio

BP Mortgages 1 (marzo 2007)

Nel mese di luglio 2021, con la firma dei relativi contratti, si è provveduto alla chiusura anticipata dell'operazione di cartolarizzazione perfezionata dalla Società Veicolo BP Mortgages S.r.l. nel mese di aprile 2007 ("BP Mortgages 1"). In particolare (i) in data 29 giugno 2021 Banco BPM ha riacquistato l'intero portafoglio residuo di mutui sottostante l'operazione e (ii) in occasione della data pagamento interessi del 20 luglio 2021, la Società Veicolo ha proceduto alla chiusura dell'operazione ed al rimborso anticipato dei titoli ancora in essere. Con la sottoscrizione del Termination Agreement del 19 luglio 2021, sono stati chiusi tutti i contratti sottoscritti ed i rapporti in essere nel contesto dell'operazione.

Italfinance Securitization Vehicle S.r.l. in liquidazione

A seguito della chiusura anticipata, nel corso del precedente esercizio, dell'ultima operazione di cartolarizzazione in essere, l'Assemblea dei Soci in data 22 luglio 2021 ha deliberato, con efficacia giuridica a decorrere dal 29 luglio 2021, lo scioglimento anticipato e la messa in liquidazione della Società Veicolo.

Operazioni di cartolarizzazione in essere e fatti di rilievo dell'esercizio 2021

BP Mortgages 2 (giugno 2007)

In data 22 giugno 2007 la Banca Popolare di Novara ed il Credito Bergamasco, ora entrambe Banco BPM, hanno ceduto alla società veicolo BP Mortgages S.r.l. un portafoglio di mutui residenziali fondiari e mutui residenziali assistiti da ipoteca volontaria su immobili. L'ammontare del portafoglio ceduto era pari a 1.610 milioni; la società veicolo ha emesso in data 29 giugno 2007 quattro classi di titoli dotati di rating e collocati presso investitori istituzionali e due classi di titoli junior unrated sottoscritti dagli Originator; tutte le classi di titoli sono quotate presso l'Irish Stock Exchange.

Nell'ambito dell'operazione le Banche Originator, ora Banco BPM, hanno assunto l'incarico di Servicer gestendo l'incasso dei crediti.

Portafoglio crediti

Banca Valore
31/12/2021
Valore
31/12/2020
Banco BPM 180.251 212.178

Gli importi indicati rappresentano i crediti in bonis, le inadempienze probabili, gli scaduti deteriorati e le sofferenze, al netto dei relativi fondi svalutazione, costo ammortizzato e comprensivi dei ratei sui mutui.

Caratteristiche delle emissioni

Classi Tipologia Valore
emissione
Valore al
31/12/2021
Tasso di interesse Scadenza Rating
Moody's/S&P/
Fitch (4)
A1 Senior 147.300 - Euribor 3 mesi + 0,07%
A2 Senior (1) 1.382.000 47.434 Euribor 3 mesi + 0,13% Luglio 2044 Aa3/AA/AA
B Mezzanine 28.200 28.200 Euribor 3 mesi + 0,25% Luglio 2044 Aa3/AA/AA
C Mezzanine (1) 36.200 36.200 Euribor 3 mesi + 0,66% Luglio 2044 Aa3/AA/AA
M1 Junior (2) 8.639 8.639 Euribor 3 mesi + 2% + Additional
Return
Luglio 2044 unrated
M2 Junior (3) 7.479 7.479 Euribor 3 mesi + 2% + Additional
Return
Luglio 2044 unrated
Totale 1.609.818 127.952

(1) Il Banco BPM (ex Banco Popolare) ha acquistato, dopo il loro collocamento sul mercato, titoli Senior per un valore nominale di 685,8 milioni e titoli mezzanine per un valore nominale di 11,4 milioni.

(2) Il titolo junior classe M1 è stato sottoscritto dalla ex Banca Popolare di Novara, ora Banco BPM.

(3) Il titolo junior classe M2 è stato sottoscritto dall'ex Credito Bergamasco, ora Banco BPM.

(4) Rating al 31 dicembre 2021.

Operazioni finanziarie accessorie

Al fine di immunizzare il rischio di tasso in capo alla società veicolo dovuto al mismatching tra i tassi dei mutui cartolarizzati e i rendimenti delle obbligazioni emesse è stato stipulato tra le Banche Originator, ora Banco BPM, una controparte di mercato e la società veicolo un contratto di interest rate swap, mediante l'intermediazione di Banca Akros.

Accordi contrattuali con obbligo nel fornire sostegno finanziario alla società veicolo (IFRS 12, par. 14)

Banco BPM, già Banco Popolare, nel giugno 2012, a seguito della perdita del rating minimo previsto per il rilascio della garanzia, ai sensi del contratto denominato "First Demand Guarantee", ha costituito un collateral account, segregato rispetto al patrimonio separato della società, il cui importo viene rivisto annualmente in corrispondenza dell'Interest Payment Date di luglio per tener conto dell'ammortamento del portafoglio ceduto; al 31 dicembre 2021 l'importo del collaterale versato è pari a 8,6 milioni.

Sostegno finanziario fornito all'entità (IFRS 12, par. 15)

Nel corso dell'esercizio non è stato fornito alcun sostegno finanziario, diverso da quello contrattualmente previsto.

Eventi di rilievo dell'esercizio 2021 - Rating

In data 21 dicembre 2021 l'agenzia di rating Fitch, a seguito dell'upgrading del paese Italia, ha aumentato il rating dei Titoli di Classe A2, di Classe B e di Classe C da "AA-" ad "AA".

Tiberina SPV S.r.l (Progetto Django)

In data 11 dicembre 2020 è stato stipulato il contratto di cessione di crediti tra Banco BPM e la società veicolo Tiberina SPV, nell'ambito di un'operazione di cartolarizzazione, ai sensi della legge n. 130/99. La cessione ha riguardato un portafoglio di 40 posizioni classificate ad inadempienza probabile e 1 posizione classificata a sofferenza, per un valore lordo pari a 288 milioni.

In data 22 dicembre 2020, l'acquisto del portafoglio crediti è stato finanziato dall'SPV tramite l'emissione dei seguenti titoli asset backed securities per un valore nominale complessivo di 120,0 milioni:

  • Classe A Senior per un valore nominale di 84,0 milioni;
  • Classe B1 Mezzanine per un valore nominale di 18,0 milioni;

  • Classe B1 Mezzanine per un valore nominale di 9,0 milioni;
  • Classe J Junior per un valore nominale di 9,0 milioni.

La tranche senior è stata interamente sottoscritta da Banco BPM, unitamente al 5% delle tranche mezzanine e della tranche junior – in conformità alla retention rule prevista dalla normativa regolamentare - per un valore nominale complessivo di 85,8 milioni.

Le tranche Mezzanine e Junior sono invece state sottoscritte per il restante 95% da Credito Fondiario.

Il perfezionamento della suddetta cessione ha comportato il trasferimento significativo dei rischi e dei benefici dei crediti ceduti, che sono stati pertanto cancellati dal bilancio (derecognition), in base alla disciplina prevista dal principio contabile IFRS 9.

Si riepiloga di seguito la situazione alla data del 31 dicembre 2021 dei titoli sottoscritti dalla Capogruppo:

Tipologia Tipologia Nominale
sottoscritta da
Banco BPM alla
data di
emissione
Nominale
sottoscritta da
Banco BPM
oustanding al
31/12/2021
Valore al
31/12/2021
Scadenza Rating Tasso di
interesse
Class A Asset Backed
Floating Rate Notes due
ottobre 2040
Senior 84.037 67.404 67.688 01/10/2040 Unrated Euribor (floor
@0%)+2%
Class B1 Asset Backed
Floating Rate Notes due
ottobre 2040
Mezzanine 901 754 771 01/10/2040 Unrated Euribor (floor
@0%)+9%
Class B2 Asset Backed
Floating Rate Notes due
ottobre 2040
Mezzanine 451 451 465 01/10/2040 Unrated Euribor (floor
@0%)+12%
Class J Asset Backed
Variable Return Notes
due ottobre 2040
Junior 451 451 451 01/10/2040 Unrated n.a.
Totale 85.840 69.060 69.375

Titan SPV S.r.l. (Progetto Titan)

In data 12 dicembre 2020 è stata stipulata un'operazione di cartolarizzazione multioriginator (Banco BPM S.p.A., Release S.p.A. e Alba Leasing S.p.A.), con sottostante un portafoglio di Leasing NPL per un valore lordo contrattuale complessivamente pari a 335,4 milioni (valore riferito alla data di valutazione che in base al contratto corrisponde al 31 dicembre 2019).

In data 28 dicembre 2020, l'acquisto del portafoglio crediti è stato finanziato dall'SPV tramite l'emissione dei seguenti titoli asset backed securities per un valore nominale di 115,6 milioni, comprensivo dell'emissione per finanziare Alba Leasing:

  • Classe A Senior per un valore nominale di 90,5 milioni, per la quale è stata ottenuta la Garanzia Statale sulle Cartolarizzazione delle Sofferenze ("GACS");
  • Classe B Mezzanine per un valore nominale di 15,0 milioni;
  • Classe J Junior per un valore nominale di 10,1 milioni. L'emissione delle tranche in esame, oltre a finanziare l'acquisto dei crediti, è destinata a finanziare per 6,5 milioni le spese iniziali della cartolarizzazione.

Alla data di emissione i titoli sono stati integralmente sottoscritti pro-quota dai cedenti; nel dettaglio, la quota parte dei titoli emessi per finanziare il portafoglio del Gruppo ammonta a 41,7 milioni (22,3 milioni relativi alla Capogruppo e 19,4 milioni a Release). Successivamente, il 95% dei titoli Mezzanine e Junior del Gruppo è stato collocato presso un investitore terzo e Release ha ceduto alla Capogruppo le tranche dei titoli da essa sottoscritti.

Il perfezionamento della suddetta cessione ha comportato il trasferimento significativo dei rischi e dei benefici dei crediti ceduti, che sono stati pertanto cancellati dal bilancio (derecognition), in base alla disciplina prevista dal principio contabile IFRS 9.

Tipologia Tipologia Nominale
sottoscritta da
Banco BPM alla
data di
emissione
Nominale
sottoscritta da
Banco BPM
oustanding al
31/12/2021
Valore al
31/12/2021 Scadenza
Rating al 31
dicembre 2021
Tasso di
interesse
Class A Asset Backed
Floating Rate Notes due
gennaio 2041
Senior 32.343 29.675 29.650 31/01/2041 DBRS: BBB
Scope: BBB
Euribor 6M +
0,5%
Class B1 Asset Backed
Floating Rate Notes due
gennaio 2041
Mezzanine 269 269 82 31/01/2041 Unrated Euribor 6M + 8%
Class J Asset Backed
Variable Return Notes
due gennaio 2041
Junior 200 200 0 31/01/2041 Unrated n.a.
Totale 32.812 30.144 29.732

Si riepiloga di seguito la situazione alla data del 31 dicembre 2021 dei titoli sottoscritti dalla Capogruppo:

Leviticus SPV S.r.l (Progetto Ace)

Nel mese di dicembre 2018 era stata avviata un'operazione di cessione di un portafoglio di crediti classificati a sofferenza, ai sensi della legge sulla cartolarizzazione (Legge n. 130/1999). Alla data di cessione il valore lordo del portafoglio ceduto ammontava a circa 6 miliardi, al netto di stralci per circa 1,1 miliardi (7,4 miliardi era il valore nominale, al lordo degli stralci, riferito alla data di godimento stabilita contrattualmente il 30 giugno 2018).

L'operazione è stata finalizzata in data 6 febbraio 2019 mediante l'emissione, da parte di Leviticus SPV S.r.l., delle seguenti classi di titoli, interamente sottoscritti da parte di Banco BPM:

  • Classe A Senior pari a 1.440,0 milioni, per i quali è stata ottenuta la garanzia da parte dello Stato Italiano ai sensi del D.L. 18/2016 ("GACS");
  • Classe B Mezzanine pari a 221,5 milioni;
  • Classe J Junior pari a circa 248,8 milioni.

Successivamente si è perfezionata la vendita a terzi del 95% delle tranche Mezzanine e del 95% delle tranche Junior. Nel rispetto della "retention rule" stabilita dalle disposizioni di vigilanza, il Banco BPM ha mantenuto la proprietà del 5% dei suddetti titoli. Il Banco BPM ha mantenuto anche la proprietà del 100% dei titoli Senior.

Il perfezionamento della suddetta cessione ha comportato il trasferimento significativo dei rischi e dei benefici dei crediti ceduti, che sono stati pertanto cancellati dal bilancio (derecognition), in base alla disciplina prevista dal principio contabile IFRS 9.

Si riepiloga di seguito la situazione alla data del 31 dicembre 2021 dei titoli sottoscritti dalla Capogruppo:

Tipologia Tipologia Nominale
sottoscritta da
Banco BPM alla
data di
emissione
Nominale
sottoscritta da
Banco BPM
oustanding al
31/12/2021
Valore al
31/12/2021 Scadenza
Rating al 31
dicembre 2021
Tasso di
interesse
Class A Asset Backed
Floating Rate Notes due
Luglio 2040
Senior 1.440.033 938.767 938.271 31/07/2040 DBRS: BB; Scope: BBB- Euribor 6M+0,6%
Class B Asset Backed
Floating Rate Notes due
Luglio 2040
Mezzanine 11.078 11.078 4.483 31/07/2040 Unrated Euribor 6M+8%
Class J Asset Backed
Variable Return Notes
due Luglio 2040
Junior 12.443 12.443 - 31/07/2040 Unrated n.a.
Totale 1.463.554 962.288 942.753

Red Sea SPV S.r.l (Progetto Exodus)

Nel mese di giugno 2018 Banco BPM ha perfezionato la cessione di un portafoglio di crediti in sofferenza per un valore nominale lordo di circa 5,1 miliardi alla società veicolo Red Sea SPV S.r.l..

L'operazione è stata realizzata mediante l'emissione, da parte della società veicolo, di titoli per complessivi 1,9 miliardi circa, così ripartiti:

  • Classe A Senior per 1.656,5 milioni, per i quali è stata ottenuta la garanzia da parte dello Stato Italiano ai sensi del D.L. 18/2016 ("GACS");
  • Classe B Mezzanine per 152,9 milioni;
  • Classe J Junior per 51 milioni.

I titoli interamente sottoscritti dal Banco BPM, sono stati successivamente ceduti, per una quota pari al 95% dei titoli mezzanine e junior, ad un terzo investitore. Con il collocamento dei titoli mezzanine e junior, si sono realizzati i presupposti per poter procedere alla cancellazione contabile (derecognition) dei crediti in sofferenza ceduti al veicolo.

Si riepiloga di seguito la situazione alla data del 31 dicembre 2021 dei titoli sottoscritti dalla Capogruppo:

Tipologia Tipologia Nominale
sottoscritta da
Banco BPM alla
data di
emissione
Nominale
sottoscritta da
Banco BPM
oustanding al
31/12/2021
Valore al
31/12/2021 Scadenza
Rating al 31
dicembre 2021
Tasso di
interesse
Class A Asset Backed
Floating Rate Notes due
October 2038
Senior 1.656.504 921.361 920.243 29/10/2038 Moody's: Baa1; Scope: BBB- Euribor 6M+0,6%
Class B Asset Backed
Floating Rate Notes due
October 2038
Mezzanine 7.646 7.646 2.944 29/10/2038 Unrated Euribor 6M+6%
Class J Asset Backed
Variable Return Notes
due October 2038
Junior 2.549 2.549 - 29/10/2038 Unrated n.a.
Totale 1.666.699 931.556 923.187

2. Cartolarizzazioni sintetiche con ruolo di originator

Le cartolarizzazioni sintetiche prevedono, attraverso la stipula di contratti di garanzia, l'acquisto di protezione del rischio creditizio sottostante ad un portafoglio di finanziamenti, del quale l'Originator mantiene la piena titolarità. Tali operazioni sono quindi finalizzate a trasferire il rischio di credito dall'Originator ad una Controparte esterna, senza derecognition degli attivi che pertanto sono mantenuti nel bilancio dell'Originator.

Le caratteristiche di queste operazioni consentono la liberazione di capitale regolamentare ed economico grazie alla riduzione del livello di rischio di credito del portafoglio sottostante ("Significant Risk Transfer" ai sensi della normativa prudenziale), contribuendo in tal modo alla creazione di valore attraverso l'ottimizzazione dell'uso del capitale stesso.

La normativa di riferimento per tali transazioni è il Regolamento UE n. 575/2013 (Capital Requirements Regulation, "CRR"), che all'art. 245 stabilisce le condizioni in base alle quali è soddisfatto il criterio del Significant Risk Transfer (SRT) ovvero il trasferimento significativo del rischio a terzi mediante una protezione del credito di tipo reale o di tipo personale. Tali condizioni dovranno essere oggetto di costante monitoraggio nel corso dell'intera durata dell'operazione.

INFORMAZIONI DI NATURA QUALITATIVA

Nella tabella seguente sono elencate le operazioni di cartolarizzazione sintetica in essere al 31 dicembre 2021.

Garante Originator Data operazione Tipologia di cartolarizzazione
Fondo Europeo per gli investimenti Banco BPM dicembre 2020 Finanziamenti in bonis
Fondo Europeo per gli investimenti Banco BPM dicembre 2021 Finanziamenti in bonis
Investitore di mercato Banco BPM dicembre 2021 Finanziamenti in bonis

Nuove operazioni di cartolarizzazione sintetica dell'esercizio

Cartolarizzazione sintetica Fondo Europeo per gli investimenti 2021 – project Audrey

Nel corso del mese di dicembre 2021 Banco BPM ha concluso la terza operazione di cartolarizzazione sintetica con il Fondo Europeo degli Investimenti (FEI).

Il portafoglio oggetto di cartolarizzazione è composto da finanziamenti in bonis originati da Banco BPM verso circa 6.000 imprese tra PMI e Corporate, per 1.696 milioni.

La struttura dell'operazione prevede che il portafoglio venga virtualmente suddiviso in 2 tranche in relazione al grado di rischio: Senior e Junior, per un valore iniziale del portafoglio di 1.567 milioni, così ripartito:

  • Senior: 1.476 milioni;
  • Junior: 91 milioni.

In aggiunta, per soddisfare il requisito di mantenimento di interesse economico netto di almeno il 5% (retention), è previsto un trattenimento dall'intero portafoglio, inizialmente pari a 129 milioni.

In particolare, la quota Senior non gode di alcuna garanzia, mentre la quota Junior è coperta con garanzia da parte del Fondo Europeo per gli investimenti (FEI) e controgarantita dalla Banca Europea per gli investimenti (BEI), mediante l'utilizzo dei fondi proveniente dall'European Guarantee Fund (EGF).

A fronte della suddetta garanzia, è previsto anche l'impegno, da parte della Banca, alla costituzione entro 18 mesi successivi all'avvio dell'operazione, di un portafoglio di nuovi finanziamenti per un ammontare di circa 954 milioni da erogare con finalità di sostegno agli investimenti e al capitale circolante, a favore di PMI (con un organico fino a 249 dipendenti, che realizzano un fatturato annuo non superiore a 50 milioni e/o un totale di bilancio annuo non superiore a 43 milioni, attive in qualunque settore economico ad eccezione di alcuni settori di attività esclusi da BEI in quanto ritenuti "sensibili").

L'erogazione di tali finanziamenti avrà inizio nel 2022.

Al 31 dicembre 2021 il portafoglio cartolarizzato ammonta a 1.615,1 milioni e l'esposizione netta di Banco BPM è pari a 1.552,9 milioni, di cui 1.428,2 milioni rappresentati da titoli Senior e 124,7 milioni di retention.

Cartolarizzazione sintetica Large Corporate 2021 – project Brigitte

Nel corso del mese di dicembre 2021 Banco BPM ha concluso la quarta operazione di cartolarizzazione sintetica, la prima con investitore di mercato.

Il portafoglio oggetto di cartolarizzazione è composto da finanziamenti in bonis originati da Banco BPM verso circa 100 imprese appartenenti al segmento Corporate, per un ammontare di 2.857 milioni.

La struttura dell'operazione prevede che il portafoglio venga virtualmente suddiviso in 2 tranche in relazione al grado di rischio: Senior e Junior, per un valore iniziale del portafoglio di circa 2.200 milioni, così ripartito:

  • Senior: 2.046 milioni;
  • Junior: 154 milioni.

In aggiunta, per soddisfare il requisito di mantenimento di interesse economico netto di almeno il 5% (retention), è previsto un trattenimento dall'intero portafoglio, inizialmente pari a 657 milioni.

In particolare, la quota Senior non gode di alcuna garanzia, mentre la quota Junior è coperta con garanzia da parte di un investitore di mercato attraverso una Funded Financial Guarantee.

Al 31 dicembre 2021 il portafoglio cartolarizzato ammonta a 2.769,3 milioni e l'esposizione netta di Banco BPM è pari a 2.657,4 milioni, di cui 2.005,4 milioni rappresentati da titoli Senior e 652,0 milioni di retention.

Operazioni di cartolarizzazione sintetica chiuse nell'esercizio

Cartolarizzazione sintetica Fondo Europeo per gli investimenti 2019

Nel giugno 2019 Banco BPM aveva concluso la prima operazione di cartolarizzazione sintetica con il Fondo Europeo degli investimenti (FEI).

Il portafoglio oggetto di cartolarizzazione era composto da mutui in bonis originati da Banco BPM verso la clientela Corporate.

La struttura dell'operazione prevedeva che il portafoglio fosse virtualmente suddiviso in 3 tranche in relazione al grado di rischio: Senior, Mezzanine e Junior, per un valore iniziale del portafoglio pari a 1.656,6 milioni, così ripartito:

  • Senior: 1.589,1 milioni;
  • Mezzanine: 55,0 milioni;
  • Junior: 12,5 milioni.

Le quota Junior e Senior non godevano di alcuna garanzia, mentre la quota Mezzanine era coperta con garanzia da parte del Fondo Europeo per gli investimenti (FEI) e controgarantita dalla Banca Europea per gli investimenti (BEI). In aggiunta, era previsto un trattenimento del 5% dell'intero portafoglio, pari a 59,5 milioni, alla partenza dell'operazione, per soddisfare il requisito di mantenimento di interesse economico minimo (retention).

Nel corso del mese di agosto 2021 Banco BPM ha esercitato l'opzione di early termination, contrattualmente prevista, chiudendo così l'operazione in esame.

Operazioni di cartolarizzazione sintetica in essere

Cartolarizzazione sintetica Fondo Europeo per gli investimenti 2020

Nel dicembre 2020 Banco BPM ha concluso la seconda operazione di cartolarizzazione sintetica con il Fondo Europeo degli Investimenti (FEI).

Il portafoglio oggetto di cartolarizzazione è composto da finanziamenti in bonis originati da Banco BPM verso le piccole e medie imprese e clientela Corporate, per 1.894,9 milioni.

La struttura dell'operazione prevede la suddivisione del portafoglio in 3 tranche in relazione al grado di rischio: Senior, Mezzanine e Junior, per un valore iniziale del portafoglio pari a 1.702,4 milioni, così ripartito:

  • Senior: 1.608,8 milioni;
  • Mezzanine: 76,6 milioni;
  • Junior: 17,0 milioni.

In aggiunta, per soddisfare il requisito di mantenimento di interesse economico netto di almeno il 5% (retention), è previsto un trattenimento dall'intero portafoglio, inizialmente pari a 192,5 milioni.

In particolare, le quote Junior e Senior non godono di alcuna garanzia, mentre la quota Mezzanine è coperta con garanzia da parte del Fondo Europeo per gli investimenti (FEI) e controgarantita dalla Banca Europea per gli investimenti (BEI).

A fronte della suddetta garanzia, l'operazione prevedeva la messa a disposizione da parte di Banco BPM di 462 milioni (di cui 77 milioni da erogare entro 6 mesi dalla sottoscrizione del contratto di garanzia) di finanziamenti agevolati da erogare, con finalità di sostegno agli investimenti e al capitale circolante, a favore di imprese Midcap con un organico fino a n. 2.999 dipendenti e, per almeno il 50%, di piccole e medie imprese con un organico fino a n. 249 dipendenti, attive in qualunque settore economico (ad eccezione di alcuni settori di attività esclusi da BEI in quanto ritenuti "sensibili")

L'erogazione di tali finanziamenti è stata completata nel 2021.

Al 31 dicembre 2021 il portafoglio cartolarizzato ammonta a 1.060,0 milioni e l'esposizione netta di Banco BPM è pari a 1.028,7 milioni, di cui 892,1 milioni rappresentati da titoli Senior, 17,2 milioni rappresentati da titoli Junior e 119,4 milioni di retention.

3. Investimenti in cartolarizzazioni tradizionali con ruolo di sponsor

Il Gruppo è inoltre attivo sul mercato del finanziamento di crediti dei propri clienti corporate attraverso lo strumento della cartolarizzazione dei crediti commerciali in cui il Gruppo opera in qualità di sponsor, ai sensi dell'art 6 comma 3 (a) del Regolamento (UE) 2017/2402, e di investitore senior.

L'operatività è iniziata nel corso dell'esercizio 2021 con la realizzazione di due operazioni, per il tramite di Banca Akros in qualità di Arranger, perfezionate attraverso il veicolo SUN SPV S.r.l. costituito ai sensi della Legge 130/1999, come di seguito illustrato.

INFORMAZIONI DI NATURA QUALITATIVA

Cartolarizzazione nel settore energetico

Il programma della cartolarizzazione riguarda crediti commerciali in bonis di importo massimo rotativo di circa 50 milioni originati da un cliente del Gruppo, operante nel settore della distribuzione energetica, e derivanti dall'attività di fornitura di gas naturale ed energia elettrica.

Il Gruppo ricopre i ruoli di senior noteholder, sponsor ed account bank.

Il finanziamento dell'acquisto rotativo da parte di SUN SPV S.r.l è avvenuto con l'emissione di tre tranche di titoli ABS (di classe Senior, Mezzanine e Junior), privi di rating,

Nella successiva tabella è evidenziata la totalità dei titoli emessi dal veicolo e la parte sottoscritta da Banco BPM: 100% del titolo Senior, 5% dei titoli Mezzanine e Junior.

BANCO BPM
Classi – Tipologia Valore nominale emissione Valore nominale Tirato 31 12 2021
Titolo Senior (*) 42.703 42.703 27.717
Titolo Mezzanine(*) 5.402 271 176
Titolo Junior 1.500 75 75
Totale 49.605 43.049 27.968

(*) Il Titolo Senior e il Titolo Mezzanine sono di tipo partly paid variable funding.

Cartolarizzazione nel settore dell'acciaio

Il programma della cartolarizzazione riguarda crediti commerciali performing di importo massimo rotativo pari a 30 milioni, originati da un cliente del Gruppo operante nel settore dell'acciaio e di altri materiali non ferrosi, nei confronti di clienti in varie giurisdizioni europee.

Il Gruppo ricopre i ruoli di senior noteholder, sponsor e account bank.

Il finanziamento dell'acquisto rotativo da parte di SUN SPV S.r.l., è avvenuto con l'emissione di tre tranche di titoli ABS (Senior, Mezzanine e Junior), privi di rating.

Nella successiva tabella è evidenziata la totalità dei titoli emessi e la parte sottoscritta da Banco BPM: 100% del titolo Senior, 5% dei titoli Mezzanine e Junior.

BANCO BPM
Classi – Tipologia Valore nominale emissione Valore nominale Tirato 31 12 2021
Titolo Senior (*) 26.350 26.350 26.160
Titolo Mezzanine(*) 2.626 132 131
Titolo Junior 948 48 48
Totale 29.924 26.530 26.339

(*) Il Titolo Senior e il Titolo Mezzanine sono di tipo partly paid variable funding.

4. Investimenti in cartolarizzazioni tradizionali

INFORMAZIONI DI NATURA QUALITATIVA

Nel corso del 2021 il Gruppo ha strutturato, per conto della clientela istituzionale di Banco BPM (soggetti vigilati ed intermediari finanziari), tre operazioni di cartolarizzazione di crediti; anche per queste operazioni Banca Akros ha svolto il ruolo di Arranger.

Le operazioni hanno previsto l'emissione da parte alcuni veicoli costituiti ai sensi della Legge 130/1999, di più classi di tioli ABS (Asset Backed Security).

Banco BPM è intervenuto acquistando in tutto o in parte la sola tranche Senior.

SPV Project 2011 S.r.l.

L'operazione riguarda alcuni finanziamenti di Project Finance erogati a società operanti nel settore eolico e fotovoltaico.

Nella successiva tabella è evidenziata la totalità dei titoli emessi dal veicolo e la parte sottoscritta da Banco BPM.

Valore nominale emissione BANCO BPM
Classi – Tipologia Valore nominale Tirato 31 12 2021
Titolo Senior 16.500 15.675 15.675
Titolo Junior 9.068 - -
Totale 25.568 15.675 15.675

La cartolarizzazione è attualmente in fase di rimborso dei titoli. L'investimento al 31 dicembre 2021 ammonta a 8,7 milioni

Perseveranza SPV S.r.l.

L'operazione riguarda un portafoglio di crediti concesso a piccole e medie imprese e assistito da garanzia del Fondo Centrale di Garanzia per le Piccole e Medie Imprese, come previsto dalle disposizioni di legge emanate a seguito dell'emergenza Covid-19.

Nella successiva tabella è evidenziata la totalità dei titoli emessi dal veicolo e la parte sottoscritta da Banco BPM.

BANCO BPM
Valore nominale Tirato 31 12 2021
28.626
180.000 31.200
20.000 - -
25.000 - -
225.000 31.200 28.626
Valore nominale emissione

(*) Il Titolo Senior e il Titolo Mezzanine sono di tipo partly paid.

Igloo SPV S.r.l.

L'operazione riguarda un portafoglio di crediti concesso a piccole e medie imprese e mid-cap, assistiti da garanzia del Fondo Centrale di Garanzia per le Piccole e Medie Imprese o di SACE, come previsto dalle disposizioni di legge emanate a seguito dell'emergenza Covid-19.

Nella successiva tabella è evidenziata la totalità dei titoli emessi dal veicolo e la parte sottoscritta da Banco BPM.

BANCO BPM
Classi – Tipologia Valore nominale emissione Valore nominale Tirato 31 12 2021
Class A1, A2 – Senior 134.700 105.300 191
Class B – Upper Mezzanine 23.300 - -
Class Y – Lower Mezzanine 7.800 - -
Class J -Junior 4.200 - -
Totale 170.000 105.300 191

(*) Il Titolo Senior e il Titolo Mezzanine sono di tipo partly paid.

INFORMAZIONI DI NATURA QUANTITATIVA

C.1 Consolidato prudenziale - Esposizioni derivanti dalle principali operazioni di cartolarizzazione "proprie" ripartite per tipologia di attività cartolarizzate e per tipologia di esposizioni

Esposizioni per cassa
Tipologia attività Senior Mezzanine Junior
cartolarizzate/Esposizioni Valore di
bilancio
Rettif/ripr.
di valore
Valore di
bilancio
Rettif/ripr.
di valore
Valore di
bilancio
Rettif/ripr.
di valore
A. Oggetto di integrale
cancellazione dal bilancio
2.416.525 (1.919) 9.410 - 451 -
Attività deteriorate:
A.1 Crediti in sofferenza 2.416.525 (1.919) 9.410 - 451 -
Attività non deteriorate:
A.2 Leasing - - - - - -
B. Oggetto di parziale cancellazione
dal bilancio
C. Non cancellate dal bilancio 4.356.774 (1.895) 29.487 - 92.224 (65)
Attività non deteriorate:
C.1 Mutui ipotecari residenziali 31.044 - 29.487 - 75.044 -
C.2 Prestiti verso imprese (*) 4.325.730 (1.895) - - 17.180 (65)

(*) La sottovoce "Prestiti verso imprese" è relativa all'operazione di cartolarizzazione sintetica. Alla data del 31 dicembre 2021 il valore della Retention trattenuta da Banco BPM è pari a 896,1 milioni.

Si omette la parte della tabella relativa alle garanzie rilasciate e alle linee di credito in quanto fattispecie non presenti.

C.2 Consolidato prudenziale - Esposizioni derivanti dalle principali operazioni di cartolarizzazione di "terzi" ripartite per tipologia delle attività cartolarizzate e per tipo di esposizione

Esposizioni per cassa
Tipologia attività
cartolarizzate/Esposizioni
Senior Mezzanine Junior Senior
Valore di Rettif/ripr. Valore di Rettif/ripr. Valore di Rettif/ripr.
bilancio di valore bilancio di valore bilancio di valore
A.1 BNT PORT 14-42 TV - 28.571
Crediti agricoli e zootecnici
A.2 PHARMA FIN.SR3 TV 28 1.274 - -
Altro
A.3 PHARMA FIN.SRL TV 28 - 603 -
Altro
A.4 PHARMA FIN.EUR TV 28 - 4.524 -
Altro
A.5 FAW3 SPV 23 A-1-S 2% (*) 8.001 (12) -
Altro
A.6 SUN SPV 21-28 TV A 27.703 (14)
Crediti commerciali
A.7 SUN SPV 21-29 TV A 26.142 (19)
Crediti commerciali
A.8 SUN SPV 21-28 TV B 176
Crediti commerciali
A.9 SUN SPV 21-28 TV J 75
Crediti commerciali
A.10 SUN SPV 21-29 TV B 131
Crediti commerciali
A.11 SUN SPV 21-29 TV J 48
Crediti commerciali
A.12 PERSEVERANZA SPV 21-31 TV A 28.683 (24)
Finanziamenti con garanzia
FGPMI
A.13 IGLOO 21-31 TV A1 191
Finanziamenti con garanzia
FGPMI
A.14 SPV PROJ 21-28 TV A 8.672 (7)
Finanziamenti di project finance
A.15 Luzzati 381
Crediti deteriorati
A.16 Luzzati 5
Crediti deteriorati

(*) Trattasi di tranche unica, indicata convenzionalmente come titolo Senior

Si omette la parte della tabella relativa alle garanzie rilasciate e alle linee di credito in quanto fattispecie non presenti.

In aggiunta a quanto riportato in tabella, si precisa che il titolo Mezzanine della Cartolarizzazione Berenice posseduto per il tramite dello Schema Volontario è stato completamente svalutato nel corso dell'esercizio. Per ulteriori dettagli, si rimanda a quanto illustrato nel paragrafo "Altri aspetti rilevanti ai fini delle politiche contabili di Gruppo" contenuto nella "Parte A - Politiche Contabili" della presente Nota Integrativa.

Le esposizioni derivanti dalle operazioni di cartolarizzazioni di terzi ammontano a 135,2 milioni, e sono classificate, per 35,8 milioni, nel portafoglio delle "Attività finanziarie valutate al fair value con impatto a conto economico: c) altre attività finanziarie obbligatoriamente valutate al fair value" e per 99,4 milioni nel portafoglio delle "Attività finanziarie valutate al costo ammortizzato".

Per l'esposizione in "BNT Port 14-42 TV", classificata tra le "Attività finanziarie valutate al fair value con impatto a conto economico: c) altre attività finanziarie obbligatoriamente valutate al fair value" si fa rinvio a quanto illustrato nel successivo paragrafo.

C.3 Consolidato prudenziale - Interessenze in società veicolo per la cartolarizzazione

Di seguito si illustrano le società veicolo nelle quali le società del Gruppo bancario sono state coinvolte nell'attività di strutturazione e per le quali si detiene un'interessenza.

Trattasi, in particolare, delle società veicolo create al fine di perfezionare le proprie operazioni di cartolarizzazione; come descritto nella "Parte A – Politiche contabili", "3. Area e Metodi di consolidamento", il patrimonio separato è oggetto di consolidamento in quanto il Gruppo dispone dei diritti contrattuali di gestire le attività rilevanti dell'entità e risulta esposto ai rendimenti variabili delle stesse, a prescindere dai diritti di voto.

In aggiunta, si segnala l'interessenza detenuta nella società "BNT Portfolio SPV". Trattasi del veicolo costituito nell'esercizio 2014 al fine di perfezionare la cartolarizzazione dei crediti agrari di Banca della Nuova Terra, finanziata mediante l'emissione di un'unica tranche di titolo per un valore nominale di 397,8 milioni sottoscritta dalle banche pattiste di Banca della Nuova Terra, tra cui l'ex Banco Popolare. In base agli accordi intervenuti, l'ex Banco Popolare aveva sottoscritto il citato titolo per un valore nominale pari a 84,6 milioni; al 31 dicembre 2021, il fair value di tale titolo, esposto tra le "Attività finanziarie valutate al fair value con impatto a conto economico: c) altre attività finanziarie obbligatoriamente valutate al fair value" è pari a 28,6 milioni al netto degli incassi intervenuti.

Nella seguente tabella si fornisce evidenza del complesso delle attività e delle passività, così come figurano nel patrimonio separato del veicolo.

Nome Attività Passività
Cartolarizzazione/
Denominazione società
veicolo
Sede
legale
Consolidamento Crediti Titoli di
debito
Altre Senior Mezzanine Junior
BNT Portfolio SPV S.r.l. Milano no 146.703 - 14.039 - - 254.486
BP Mortgages giu 2007 Milano contabile 181.055 - 36.215 47.434 64.408 16.165

C.4 Consolidato prudenziale - Società veicolo per la cartolarizzazione non consolidate

Al 31 dicembre 2021 le società veicolo non consolidate risultano essere Red Sea SPV S.r.l., veicolo costituito per l'operazione di cessione crediti a sofferenza denominato "Progetto Exodus" perfezionata nel corso dell'esercizio 2018, Leviticus SPV S.r.l. veicolo costituito per l'operazione di cessione di un portafoglio di crediti a sofferenza denominato "Progetto ACE" perfezionata nel corso del 2019, Tiberina SPV S.r.l. veicolo costituito per l'operazione di cessione di un portafoglio di crediti UTP e a sofferenza denominato "Progetto Django", Titan SPV S.r.l., veicolo costituito per l'operazione di cessione di un portafoglio di crediti a sofferenza denominato "Progetto Titan" e Aurelia SPV S.r.l. veicolo costituito per l'operazione di cessione di un portafoglio di crediti a sofferenza denominato "Progetto Rockets", come in precedenza illustrato.

La seguente tabella riporta le attività e le passività del Gruppo nei confronti dei suddetti veicoli, principalmente riconducibili ai titoli senior sottoscritti dal Gruppo, classificati nel portafoglio dei "Crediti verso la clientela".

Si precisa, in proposito, che non sono presenti nei confronti delle società stesse, esposizioni fuori bilancio, linee di credito non revocabili o garanzie finanziarie, pertanto l'esposizione massima al rischio di perdita corrisponde alla differenza fra le attività e le passività detenute nei confronti del veicolo.

(migliaia di euro) Red Sea
SPV
Leviticus
SPV
Tiberina
SPV
Titan SPV Aurelia
SPV
Totale attività 970.251 992.184 69.375 37.399 358.237
Attività finanziarie obbligatoriamente valutate al fair value 2.944 4.483 1.687 82 665
Crediti verso clientela 966.396 987.675 67.688 37.317 357.479
Altre voci dell'attivo 911 27 93
Totale passività 7.300 149.900 - 3.676 266
Debiti verso clientela 7.299 149.900 3.676 -
Altre voci del passivo 1 - - - 266
(migliaia di euro) Red Sea
SPV
Leviticus
SPV
Tiberina
SPV
Titan SPV Aurelia
SPV
Margine d'interesse 1.221 1.771 1.702 20 85

Si precisa inoltre che nel corso dell'esercizio non è stato fornito alcun supporto finanziario.

C.5 Consolidato prudenziale - Attività di servicer – cartolarizzazioni proprie: incassi dei crediti cartolarizzati e rimborsi dei titoli emessi dalla società veicolo per la cartolarizzazione

Nel 2021 Il Gruppo non ha svolto attività di servicer in operazioni di cartolarizzazione proprie nelle quali le attività cedute sono state cancellate dal bilancio.

C.6 Consolidato prudenziale - Società veicolo per la cartolarizzazione consolidate

Non vi sono società veicolo per la cartolarizzazione facenti parte del Gruppo Bancario.

D. Operazioni di cessione

A. Attività finanziarie cedute e non cancellate integralmente

INFORMAZIONI DI NATURA QUALITATIVA

Al 31 dicembre 2021, le operazioni di trasferimento che non hanno comportato la cancellazione dal bilancio delle sottostanti attività finanziarie sono rappresentate da:

  • operazioni di cartolarizzazioni di esposizioni creditizie verso la clientela (180,3 milioni);
  • operazioni di pronti contro termine passive su titoli di proprietà, in prevalenza classificati nei portafogli delle "Attività finanziarie valutate al fair value con impatto sulla redditività complessiva" e "Attività finanziarie valutate al costo ammortizzato".

Per le operazioni passive di pronti contro termine, la mancata "derecognition" del titolo, oggetto di cessione a pronti, deriva dal fatto che la Banca trattiene sostanzialmente tutti i rischi ed i benefici connessi al titolo, avendo l'obbligo di riacquistarlo a termine ad un prezzo stabilito contrattualmente. I titoli oggetto di trasferimento continuano pertanto a trovare rappresentazione nei portafogli contabili di appartenenza; il corrispettivo della cessione viene rilevato tra le "Passività finanziarie valutate al costo ammortizzato: a) debiti verso le banche o b) debiti verso la clientela", in funzione della tipologia di controparte. Al riguardo si deve segnalare che nelle seguenti tabelle non trovano rappresentazione le operazioni di pronti contro termine passivi effettuate su titoli non iscritti in bilancio, qualora la disponibilità degli stessi consegue ad operazioni di pronti contro termine attivi (si fa rinvio a quanto riportato nel paragrafo "Altre informazioni" contenuto nella Parte B della presenta Nota integrativa).

Per le operazioni di cartolarizzazione, descritte nel precedente paragrafo "C. Operazioni di cartolarizzazione", la mancata "derecognition" consegue alla sottoscrizione, da parte del Gruppo, delle tranche dei titoli Junior o di esposizioni analoghe, che comportano, in capo allo stesso, il rischio delle prime perdite e, parimenti, il beneficio connesso al rendimento del portafoglio delle attività trasferite. A fronte del trasferimento, il corrispettivo incassato viene rilevato in contropartita della rilevazione di un debito verso la società veicolo, al netto delle tranche di titoli sottoscritti o di utilizzi di forme di sostegno di liquidità a favore del veicolo al fine di effettuare pagamenti in linea capitale. Il finanziamento così iscritto verso la società veicolo è destinato a ridursi per effetto delle somme incassate dall'originator, in qualità di "servicer", e trasferite allo stesso veicolo.

Per effetto del consolidamento del patrimonio del veicolo, nel bilancio consolidato non troverà rappresentazione questa ultima passività; diversamente, nel passivo figureranno i titoli in circolazione emessi dalla società veicolo e non sottoscritti dalle società del Gruppo.

INFORMAZIONI DI NATURA QUANTITATIVA

D.1 Consolidato prudenziale - Attività finanziarie cedute rilevate per intero e passività finanziarie associate: valori di bilancio

Attività finanziarie cedute rilevate per intero Passività finanziarie associate
Valore di bilancio di cui: oggetto di
cartolarizzazione
operazioni di
vendita con patto
di cui: oggetto di
di riacquisto
contratti di
di cui deteriorate Valore di bilancio cartolarizzazione
di cui: oggetto di
operazioni di
contratti di vendita
di cui: oggetto di
con patto di
riacquisto
A. Attività finanziarie detenute per la negoziazione 1.050.924 - 1.050.924 X 990.489 990.489
-
1. Titoli di debito 292.837 - 292.837 X 292.903 292.903
-
2. Titoli di capitale 758.087 - 758.087 X 697.586 697.586
-
3. Finanziamenti - - - X - -
-
4. Derivati - - - X - -
-
B. Altre attività finanziarie obbligatoriamente valutate al fair
value
3.932 3.932 - 200 - -
-
1. Titoli di debito - - - - - -
-
2. Titoli di capitale - - - X - -
-
3. Finanziamenti 3.932 3.932 - 200 - -
-
C. Attività finanziarie designate al fair value - - - - - -
-
1. Titoli di debito - - - - - -
-
2. Finanziamenti - - - - - -
-
D. Attività finanziarie valutate al fair value con impatto sulla
redditività complessiva
3.844.865 - 3.844.865 - 3.856.895 3.856.895
-
1. Titoli di debito 3.844.865 - 3.844.865 - 3.856.895 3.856.895
-
2. Titoli di capitale - - - X - -
-
3. Finanziamenti - - - - - -
-
E. Attività finanziarie valutate al costo ammortizzato 7.369.837 176.319 7.193.518 22.775 7.394.578 45.482 7.349.096
1. Titoli di debito 7.193.518 - 7.193.518 - 7.349.096 7.349.096
-
2. Finanziamenti 176.319 176.319 - 22.775 45.482 45.482 -
Totale 31/12/2021 12.269.558 180.251 12.089.307 22.975 12.241.962 45.482 12.196.480
Totale 31/12/2020 9.220.720 318.520 8.902.200 32.292 8.914.259 88.525 8.825.734

Tra le "attività finanziarie cedute rilevate per intero" figurano 539,9 milioni di valore di bilancio sottostanti ad operazioni di pronti contro termine di raccolta della Capogruppo, esposte in tabella nelle "Passività finanziarie associate" per 459,0 milioni ma che non trovano rappresentazione nelle passività dello Stato patrimoniale in quanto oggetto di compensazione ai sensi dello IAS 32.

D.2 Consolidato prudenziale - Attività finanziarie cedute rilevate parzialmente e passività finanziarie associate: valori di bilancio

Al 31 dicembre 2021 non sono presenti attività finanziarie cedute rilevate parzialmente e passività finanziarie associate.

D.3 Consolidato prudenziale - Operazioni di cessione con passività aventi rivalsa esclusivamente sulle attività cedute e non cancellate integralmente: fair value

Nella presente tabella si fornisce rappresentazione del fair value delle attività e delle correlate passività riconducibili in via esclusiva alle operazioni di cartolarizzazione, in quanto considerate le uniche fattispecie in essere per il Gruppo nelle quali il cessionario, ossia la società veicolo, abbia rivalsa esclusiva sulle attività trasferite, rappresentando di fatto gli unici flussi di cassa disponibili per il pagamento dei titoli emessi.

Rilevate per Rilevate Totale
intero parzialmente 31/12/2021 31/12/2020
A. Attività finanziarie detenute per la negoziazione - - - -
1. Titoli di debito - - - -
2. Titoli di capitale - - - -
3. Finanziamenti - - - -
4. Derivati - - - -
B. Altre attività finanziarie obbligatoriamente
valutate al fair value
1. Titoli di debito
-
-
-
-
-
-
-
-
2. Titoli di capitale - - - -
3. Finanziamenti - - - -
C. Attività finanziarie designate al fair value 3.932 - 3.932 4.531
1. Titoli di debito - - - -
2. Finanziamenti 3.932 - 3.932 4.531
D. Attività finanziarie valutate al fair value con
impatto sulla redditività complessiva
- - - -
1. Titoli di debito - - - -
2. Titoli di capitale - - - -
3. Finanziamenti - - - -
E. Attività finanziarie valutate al costo ammortizzato
(fair value) 187.050 - 187.050 333.148
1. Titoli di debito - - - -
2. Finanziamenti 187.050 - 187.050 333.148
Totale attività finanziarie 190.982 - 190.982 337.679
Totale passività finanziarie associate 45.482 - X X
Valore netto al 31/12/2021 145.500 - 190.982 X
Valore netto al 31/12/2020 249.154 - X 337.679

B. Attività finanziarie cedute e cancellate integralmente con rilevazione del continuo coinvolgimento

La fattispecie non è presente per il Gruppo alla data di bilancio.

D.3 Consolidato prudenziale - attività finanziarie cedute e cancellate integralmente

Operazioni di cessione multi-originator di crediti a fondi comuni di investimento

In base a quanto stabilito dalla Comunicazione di Banca d'Italia del 23 dicembre 2019, nella presente sezione si riportano le informazioni quali-quantitative relative alle operazioni di cessione di tipo multi-originator di portafogli creditizi riconducibili allo schema della cessione ad un fondo comune di investimento con attribuzione delle relative quote agli intermediari cedenti.

Il Gruppo Banco BPM, nel corso dell'esercizio e degli esercizi precedenti, ha infatti perfezionato alcune operazioni di cessione di esposizioni classificate a fondi comuni di investimento in cambio di quote emesse dai fondi stessi.

INFORMAZIONI DI NATURA QUALITATIVA

Obiettivi generali delle operazioni di cessione di crediti realizzate per il tramite dello schema del fondo comune di investimento

In linea generale, l'obiettivo industriale e strategico delle operazioni della specie è quello di affidare la gestione di alcune esposizioni classificate come ad alto rischio ad operatori professionali specializzati ed indipendenti (rappresentati da società di gestione del risparmio, di seguito anche "SGR"), i quali, attraverso azioni di discontinuità manageriale, dovrebbero consentire un più efficace turnaround aziendale rispetto a quanto perseguibile dalla Banca mediante una gestione in proprio della propria esposizione. Le strategie perseguite dalla SGR, infatti, puntano su leve gestionali difficilmente attivabili dalle singole banche, quali, a mero titolo di esempio, la conversione in equity dei crediti, l'ingresso negli organi di gestione delle società per realizzare un effettivo turnaround operativo, lo sviluppo di operazioni di distressed M&A volte a salvaguardare il valore delle imprese attraverso partnership industriali, il reimpossessamento diretto dell'immobile nel caso di operatori real estate e, da ultimo, l'apporto di nuova finanza da parte di investitori terzi finalizzata al rilancio delle imprese.

In tale ottica, l'intervento di una SGR consente l'istituzione di adeguati meccanismi di salvaguardia dei diritti delle banche conferenti, mediante i poteri attribuiti ad appositi comitati degli investitori. In aggiunta, al fine di allineare gli interessi della SGR con quelli delle banche conferenti, la struttura commissionale a favore della SGR prevede, di regola, oltre alle commissioni di gestione, parametrate sulle attività nette del fondo, anche commissioni di performance o un carried interest sull'extra rendimento dell'operazione.

Trattamento contabile

Da un punto di vista contabile, ai sensi del principio contabile IFRS 9, le suddette operazioni di cessione hanno comportato la cancellazione contabile dei crediti ceduti (cosiddetta "derecognition"), in quanto il Gruppo non ha trattenuto in modo sostanziale i rischi ed i benefici delle attività trasferite e, altresì, non ha mantenuto alcun controllo sostanziale su tali attività, che è stato invece assunto dalla società di gestione del fondo. In particolare, i rischi ed i benefici che il Gruppo potrà conseguire dalle quote detenute in cambio del conferimento dei crediti, non risultano ancorate né nell'an, né nel quantum, né nella tempistica, agli eventi che interessano i crediti ceduti, posto che le dinamiche economiche e finanziarie connesse ai singoli crediti non influenzeranno in via automatica e diretta i ritorni dei singoli quotisti (tra cui Banco BPM) che invece dipenderanno dal generale andamento del fondo gestito dalla SGR. Al riguardo si deve tenere presente che, trattandosi di operazioni multi-originator, i crediti conferiti dai singoli partecipanti possono differire rispetto a quelli apportati da altri partecipanti e, qualora si tratti dello stesso debitore, può altresì cambiare la percentuale dell'esposizione conferita da ciascun partecipante.

A fronte della suddetta cancellazione, le quote dei fondi, ottenute quale permuta della cessione, sono state iscritte nel portafoglio contabile delle "Altre attività finanziarie obbligatoriamente valutate al fair value". La differenza tra i crediti così cancellati ed il valore di iscrizione delle quote dei fondi è stata rilevata a conto economico quale effetto riconducibile ai crediti, in base alla disciplina prevista dal paragrafo 3.2.12 del principio contabile IFRS 9.

Con riferimento alla necessità di dover consolidare i fondi comuni di investimenti sottoscritti - in linea con quanto illustrato nella "Parte A – Politiche contabili" in merito ai requisiti richiesti dal principio contabile IFRS 10 per la detenzione del controllo su un'entità - si rappresenta che non è stato individuato alcun fondo da dover consolidare. Sulla base dei poteri attribuiti agli organi costitutivi del fondo (Consiglio di Amministrazione, Comitato degli investitori, Assemblea degli investitori) e alle maggioranze richieste per assumere le relative deliberazioni, non è stato individuato alcun fondo per il quale si ritiene che il Gruppo detenga il potere di dirigere le attività rilevanti.

Nuove operazioni dell'esercizio

Back2 Bonis (Operazione Cuvée – Wave 4)

Obiettivi e principali caratteristiche del fondo

L'operazione multi-originator denominata Cuvée si è perfezionata in data 20 dicembre 2021, mediante la cessione dei crediti ad Ampre S.r.l – società veicolo costituita ai sensi della legge sulle cartolarizzazioni (Legge n. 130/99) e la contestuale sottoscrizione delle quote di un fondo comune di investimento gestito da Prelios SGR, denominato Back2Bonis, liberate tramite l'apporto allo stesso fondo dei crediti vantati nei confronti di Ampre a fronte dei crediti ceduti. Ampre ha poi emesso un'unica nota untranched a pagamento del proprio debito nei confronti del fondo.

Ampre ha sottoscritto un mandato di servicing con Amco, che agisce in qualità di special e master servicer del veicolo di cartolarizzazione, ed un mandato di real estate advisory con Prelios Integra, società del Gruppo della SGR, finalizzato ad un'efficace gestione del portafoglio immobiliare a garanzia dei crediti.

In maggior dettaglio, l'operazione in esame ha per oggetto la cessione di un portafoglio di crediti di tipo "Real Estate Small & Medium Size" classificati quali Unlikely To Pay (di seguito anche "UTP") derivanti da finanziamenti concessi a società operanti nell'ambito immobiliare o a fondi immobiliari, che presentano profili di rischio differenti in termini di distribuzione territoriale, destinazione d'uso e ciclo di vita delle attività immobiliari sottostanti.

L'operazione ha l'obiettivo di garantire una più proattiva ed efficace gestione dei crediti garantiti, attraverso i) l'erogazione di nuova finanza laddove ritenuto necessario per sviluppare e completare gli asset immobiliari, ii) l'eventuale reimpossessamento dei beni stessi, attraverso un meccanismo di datio in solutum, ed iii) una migliore e più efficace commercializzazione degli stessi, sfruttando le specifiche competenze del Gruppo della SGR cessionaria.

Dimensione dei crediti ceduti e quota di partecipazione di Banco BPM

I partecipanti all'operazione hanno ceduto al fondo le proprie esposizioni creditizie per un valore lordo complessivo pari a 124 milioni; Il totale dei crediti gestiti supera così 1,1 miliardi, confermando il primato sul mercato italiano.

Banco BPM ha ceduto al veicolo 9 esposizioni, classificate a UTP, per un valore lordo pari a 76,3 milioni corrispondente ad una valorizzazione del conferimento iniziale pari a 21,7 milioni. A fronte della citata operazione, Banco BPM ha ricevuto 46,483 quote del fondo Back2bonis. In particolare, questo conferimento ha visto ad oggetto alcune controparti verso cui Fondo Cuvèe aveva già acquistato quote di crediti da altre banche: il conferimento di Banco BPM ha avuto quindi tra gli altri anche l'obiettivo di accrescere la share of wallet di Cuvèe nei confronti delle controparti cedute, aumentando così il potere negoziale ai tavoli di ristrutturazioni con l'obiettivo di accrescere la recovery.

Trattamento contabile

In data 20 dicembre 2021, i crediti ceduti sono stati cancellati contabilmente dal bilancio in contropartita dell'iscrizione delle quote del fondo Back2bonis.

Il fair value del fondo Back2bonis, in base alla metodologia del Discounted Cash Flow (DCF) illustrata nel successivo paragrafo, è risultato pari a 19,1 milioni, evidenziando una riduzione di circa l'11,8% rispetto al valore di conferimento indicato dalla SGR in sede di apporto (21,7 milioni).

Tenuto conto del valore di iscrizione dei crediti al 1° gennaio 2021 e degli incassi da retrocedere, l'operazione di cessione ha comportato la rilevazione di un effetto economico negativo, riconducibile ai crediti ceduti, pari a 12,1 milioni.

Al 31 dicembre 2021 il fair value complessivo del fondo comprensivo anche delle quote relative alle precedenti cessioni è pari a 54,4 milioni.

Metodologie di determinazione del fair value ed analisi di sensitività del fair value

In base alla metodologia del Discounted Cash Flow, il fair value è ottenuto attualizzando i previsti flussi di recupero delle esposizioni complessivamente detenute dal fondo in base ad un tasso di attualizzazione determinato secondo il modello Weighted Average Cost of Capital ("WACC").

Nel dettaglio, il WACC è il procedimento di calcolo che consente di individuare il tasso rappresentativo del costo medio ponderato del capitale ed esprime la remunerazione richiesta dagli investitori per un'operazione di acquisto, a normali condizioni di mercato, di un'attività simile rispetto a quella oggetto di valutazione.

In particolare, il WACC è stato calcolando applicando la seguente formula:

WACC=Ke * (E/(D+E)) + Kd * (1-t) * (D/(D+E))

dove:

Ke = β*(Mrp)+Rf : rappresenta il costo del capitale, calcolato secondo il modello del Capital Asset Pricing Model (CAPM), in base al quale il rendimento di un'attività rischiosa è pari alla somma tra un tasso privo di rischio (Rf) ed un adeguato premio per il rischio, determinato in base all'indicatore β, come di seguito meglio illustrato.

β : Coefficiente beta, che indica la rischiosità di uno specifico titolo azionario rispetto al mercato azionario nel suo complesso. A tal fine è stato considerato il β unlevered adjusted del settore in cui le singole società oggetto di cessione sono attive, ponderando il risultato ottenuto per il peso di ogni esposizione creditizia sul totale.

Mrp : rappresenta il premio, ossia il rendimento differenziale, richiesto dagli investitori per un investimento in titoli azionari rispetto ad un investimento privo di rischio. A tal fine viene considerato l'implied equity risk premium fonte: Damodaran)

Rf : rappresenta il tasso risk free ossia di rendimento delle attività prive di rischio, identificato sulla base del rendimento decennale dei titoli di stato italiani (fonte: Bloomberg)

Kd : rappresenta il costo del debito, determinato in base al tasso della nuova finanza prevista nelle singole operazioni. In presenza di differenti tassi è stato calcolato un tasso medio ponderato

t: rappresenta il tax rate

(E/(D+E) e (D/(D+E) : rappresenta la struttura finanziaria di ogni operazione, in termini di combinazione di capitale (E: Equity) e debito (D: Debt).

Tenuto conto delle peculiarità degli strumenti oggetto di valutazione – trattasi di esposizioni illiquide verso imprese small size - nella determinazione del costo del capitale (Ke) si è tenuto conto di un premio al rischio aggiuntivo, stabilito su base discrezionale, e variabile in funzione della tipologia di crediti, compreso tra il 2% per le esposizioni garantite ed il 4% per le esposizioni chirografarie.

Il fair value così determinato risulta classificato in corrispondenza del livello 3 della gerarchia di fair value prevista dal principio contabile IFRS 13, in quanto influenzato in modo significativo da parametri discrezionali non osservabili sul mercato.

In base alla metodologia del DCF, nella seguente tabella si riporta un'analisi di sensitività del fair value del fondo Back2bonis rispetto al cambiamento degli input non osservabili più significativi, che nel caso di specie sono rappresentati dai flussi di recupero del fondo (è stata considerata una variazione positiva o negativa pari a 5%) e dal costo del capitale Ke (è stata considerata una variazione, positiva o negativa, pari all'1%).

Fondo Back2bonis
Variazione del fair value in valore assoluto (e percentuale) al variare del Ke rispettivamente
del +1%/-1% e dei previsti flussi di cassa rispettivamente del +5%/-5%
Ke -1% Ke% Ke +1%
+5% +4,12 milioni (+7,6%) +2,7 milioni (+5%) +1,36 milioni (+2,5%)
Var. 0 +1,34 milioni (+2,5%) - -1,29 milioni (-2,4%)
flussi di cassa -5% -1,45 milioni (-2,7%) -2,7 milioni (-5%) -3,95 milioni (-7,3%)

INFORMAZIONI DI NATURA QUANTITATIVA

Dettaglio delle quote di fondi comuni di investimento in essere al 31 dicembre 2021

Al 31 dicembre 2021 il controvalore di bilancio dei fondi comuni di investimento rivenienti dalle operazioni in esame ammonta complessivamente a 180,5 milioni (164,6 milioni al 31 dicembre 2020), interamente riferito alla Capogruppo. Nella seguente tabella viene fornito il dettaglio dei fondi detenuti, con evidenza della società di gestione del fondo, della data del primo closing e dei successivi conferimenti, nonché della politica di investimento perseguita dal fondo.

Valore di Società di Data primo
Nome del fondo bilancio al gestione del closing/successivi Politica di investimento del fondo
31/12/2021(*) Risparmio conferimenti
IDeA Corporate 1.445 Dea Capital 23 giugno 2016 Crediti past due, unlikely to pay o categorie corrispondenti e assimilabili
Credit Recovery I Alternative 27 giugno 2017 e/o oggetto di ristrutturazione vantati nei confronti di società target,
Funds SGR 4 luglio 2019 strumenti finanziari partecipativi o azioni emesse dalle suddette ed
eventualmente crediti a breve termine derivanti da linee di credito
autoliquidanti concesse alle suddette società target
IDeA Corporate 17.774 Dea Capital 28 dicembre 2017 Crediti past due, unlikely to pay o categorie corrispondenti e assimilabili
Credit Recovery II Alternative 18 febbraio 2019 e/o oggetto di ristrutturazione vantati nei confronti di società target, da
Funds SGR strumenti finanziari partecipativi o azioni emesse dalle suddette ed
eventualmente crediti a breve termine derivanti da linee di credito
autoliquidanti concesse alle suddette società target
IDeA Corporate 81.027 Dea Capital 21 dicembre 2018 Crediti past due, unlikely to pay o categorie corrispondenti e assimilabili
Credit Recovery II – Alternative e/o oggetto di ristrutturazione vantati nei confronti di società target
comparto Shipping Funds SGR operanti nel campo della navigazione e dei trasporti marittimi senza
specifici vincoli settoriali, da strumenti finanziari partecipativi o azioni
emesse dalle suddette ed eventualmente crediti a breve termine derivanti da
linee di credito autoliquidanti concesse alle suddette società target
Clessidra 25.874 Clessidra SGR 25 settembre 2019 Crediti past due, unlikely to pay, forborne performing e non performing, in
Restructuring Fund bonis high risk vantati nei confronti di società target, da strumenti finanziari
partecipativi/azioni/obbligazioni convertibili emesse dalle suddette, crediti
erogati nella forma di operazioni di debtor in possession financing a
sostegno delle società target nell'ambito di operazioni di ristrutturazione
del debito erogato
Back2bonis 54.385 Prelios SGR 23 dicembre 2019 Titoli "asset backed securities" untranched emessi nell'ambito di operazioni
20 dicembre 2021 di cartolarizzazione realizzate ai sensi della legge 130/99, il cui
sottostante è rappresentato da crediti prevalentemente qualificabili quali
"inadempienze probabili" non vantati nei confronti di debitori consumatori,
nonché crediti erogati a favore di tali debitori nel contesto di operazioni di
ristrutturazione del debito, risanamento e/o turn around e/o operazioni
similari piuttosto che nel contesto di operazioni di reimpossessamento e
simili dei beni a garanzia

(*) Attività incluse nella voce di bilancio "20 c. Attività finanziarie valutate al fair value con impatto a conto economico – altre attività finanziarie obbligatoriamente valutate al fair value"

La variazione intervenuta nell'esercizio, complessivamente positiva per 15,9 milioni, è imputabile all'incremento delle quote in Back2bonis per la cessione del 20 dicembre 2021 (+18,1 milioni), alle distribuzioni ricevute dalle SGR (-8,8 milioni), alle plus/minusvalenze da valutazione (-0,1 milioni), nonché agli effetti della conversione in cambio dell'investimento in dollari detenuto nel fondo "IDeA Corporate Credit Recovery II - comparto Shipping" +6,7 milioni).

La misurazione a fair value dei suddetti fondi viene effettuata sulla base dei NAV comunicati periodicamente dalla SGR (fondi IDeA), piuttosto che mediante una tecnica valutativa basata sull'attualizzazione dei previsti flussi di recupero in funzione di un tasso di attualizzazione ritenuto espressivo della remunerazione richiesta dal mercato per un'attività simile (fondi "Clessidra Restructuring Fund" e "Back2bonis").

Si precisa inoltre che la suddetta detenzione delle quote del fondo rappresenta la massima esposizione al rischio per il Gruppo; con riferimento alle suddette operazioni non esistono, infatti, garanzie o linee di credito irrevocabili rilasciate nei confronti del fondo, nonché impegni a sottoscrivere ulteriori quote del fondo stesso.

Per le operazioni realizzate mediante lo schema della cessione dei crediti ad un veicolo di cartolarizzazione ex legge 130/99 e contestuale sottoscrizione dei titoli ABS da parte degli intermediari cedenti si fa invece rinvio a quanto illustrato nella precedente sezione "C. Operazioni di cartolarizzazione".

D.4 Consolidato prudenziale - operazioni di covered bond

Programmi di emissione di obbligazioni bancarie garantite

INFORMAZIONI DI NATURA QUALITATIVA

Obiettivi strategici

L'emissione di Obbligazioni Bancarie Garantite ("OBG") si inserisce nel piano strategico del Gruppo Banco BPM quale strumento di diversificazione delle fonti di raccolta, di riduzione del relativo costo e di allungamento delle scadenze del passivo.

Il Gruppo Banco BPM ha in essere tre Programmi di emissione di OBG, nello specifico i Programmi "BP OBG1", "BPM OBG1" e "BPM OBG2".

Per l'ex Gruppo Banco Popolare nel corso del 2010 è stato avviato il primo programma di emissione di OBG avente ad oggetto mutui residenziali ("OBG Residenziale" o "BP OBG1"). L'importo massimo di OBG che possono essere emesse nell'ambito del programma è stato incrementato dagli iniziali 5 miliardi a 10 miliardi nel febbraio 2011.

Per l'ex Gruppo BPM, in data 13 novembre 2007 il Consiglio di Amministrazione della Banca Popolare di Milano ha autorizzato un programma di emissione di OBG ("BPM OBG1") per un importo massimo di 10 miliardi, avente ad oggetto esclusivamente mutui fondiari ed ipotecari residenziali, ma strutturato per poter ricomprendere anche mutui commerciali. Successivamente, in data 10 marzo 2015, il Consiglio di Gestione dell'ex Gruppo BPM ha approvato un secondo programma di emissione di OBG ("BPM OBG2") strutturato per ammettere esclusivamente la cessione di mutui fondiari e ipotecari residenziali per un ammontare massimo pari a 10 miliardi.

Struttura dei programmi

A seguito della fusione per incorporazione in Banco BPM di BPM S.p.A., perfezionatasi nel mese di novembre 2018, Banco BPM, per tutti i programmi OBG del Gruppo, oltre al ruolo di Banca Emittente delle OBG, ha assunto il ruolo di unica Banca Cedente degli attivi ai sensi dell'art. 7-bis della legge 30 aprile 1999, n.130 e di unica Banca Finanziatrice.

Con riferimento al Programma "BP OBG1", Banco BPM ha effettuato cessioni pro-soluto alla Società Veicolo BP Covered Bond S.r.l. (partecipata al 60% dal Banco BPM) dei relativi crediti pecuniari derivanti da mutui ipotecari aventi le caratteristiche di cui all'art. 2, comma 1, lett. a) del Decreto MEF (Mutui Ipotecari).

Con riferimento ai Programmi "BPM OBG1" e "BPM OBG2", i crediti pecuniari derivanti da mutui fondiari e ipotecari residenziali aventi le caratteristiche di cui all'art. 2 del Decreto MEF, unitamente ai mutui commerciali, solo per il Programma "BPM OBG1", sono stati ceduti alla Società Veicolo BPM Covered Bond S.r.l. (partecipata all'80% dal Banco BPM) nell'ambito del Programma "BPM OBG1" e alla Società Veicolo BPM Covered Bond 2 S.r.l. (partecipata all'80% dal Banco BPM) nell'ambito del Programma "BPM OBG2".

Finanziamento subordinato

Per tutti i programmi OBG del Gruppo Banco BPM, a fronte della cessione degli attivi, le Banche Originator, ora solo Banco BPM, hanno erogato un Prestito Subordinato a favore delle società veicolo al fine di dotarle delle disponibilità finanziarie necessarie per poter acquisire i relativi crediti (tranne nel caso in cui la società veicolo abbia provveduto al pagamento diretto degli attivi acquistati); le Società Veicolo dovranno rimborsare i finanziamenti subordinati all'ultima data di rimborso finale tenuto conto della estensione della data di rimborso in caso di inadempimento dell'Emittente, in conformità all'ordine di priorità dei pagamenti applicabile e nei limiti dei fondi disponibili. E' in ogni caso prevista, ad ogni data di pagamento degli interessi, la possibilità di procedere al rimborso anticipato dei finanziamenti subordinati a condizione che l'ammontare residuo in linea capitale dei finanziamenti sia pari o superiore al debito residuo delle OBG in circolazione e che i test previsti ai sensi della normativa e quelli contrattuali siano rispettati. Sui prestiti subordinati vengono corrisposti interessi a tasso fisso

oppure pari al tasso medio di interesse delle Serie di OBG emesse più l'eventuale excess spread generato dalla struttura.

Contratti derivati

Il Programma di emissione "BPM OBG2" ha in essere tre contratti derivati denominati "Covered Bond Swap" sottoscritti dalle società veicolo e da controparti di mercato; questi swap, appartenenti alla tipologia interest rate swap, consentono di coprire, a livello consolidato, anche in caso di default dell'Emittente, il rischio di tasso derivante dal disallineamento tra i flussi di interessi del portafoglio di attivi ceduti ai rispettivi veicoli ed i flussi di interessi sulle OBG emesse. Il Programma "BP OBG1" ha in essere un solo contratto di Covered Bond Swap stipulato tra la Società Veicolo e UBS, mentre nessun contratto di Covered Bond Swap è in essere per il Programma "BPM OBG1".

Per tutti e tre i programmi OBG del Gruppo non sono più in essere contratti di "Mortgages Pool Swap".

Garanzie

Le Società Veicolo al fine di garantire il rimborso delle OBG, nell'ipotesi in cui l'Emittente fosse inadempiente ai propri obblighi di pagamento, hanno rilasciato una garanzia primaria, incondizionata ed irrevocabile a valere sugli attivi segregati a beneficio degli investitori che sottoscriveranno le OBG. L'ammontare garantito è pari al totale degli interessi e del capitale che deve essere corrisposto agli investitori sulle singole serie di OBG. La normativa stabilisce che l'integrità della garanzia vada assicurata durante la vita delle OBG e a tale scopo sono previsti degli specifici test che tengono conto dell'ammontare e delle caratteristiche sia degli attivi ceduti che delle OBG emesse. I test sono effettuati su base trimestrale dalla Struttura Organizzativa Finanza di Gruppo e sono sottoposti a verifica dalla Struttura Organizzativa Risk Management. L'accuratezza dei test effettuati al momento dell'emissione delle singole serie di OBG e su base trimestrale viene inoltre verificata da un soggetto esterno, l'Asset Monitor che, come previsto dalle Disposizioni di Vigilanza, deve essere una società di revisione diversa da quella incaricata per la revisione del bilancio. L'Asset Monitor deve anche verificare la qualità e l'integrità degli attivi ceduti e predispone una relazione annuale con i risultati dei controlli svolti. Il sistema dei controlli si avvale anche dell'Internal Audit che verifica l'adeguatezza delle verifiche svolte internamente, basandosi anche sulla relazione annuale predisposta dall'Asset Monitor.

Test normativi e contrattuali

I test normativi, effettuati su base trimestrale, sui portafogli di ciascuno dei programmi di emissione, sono i seguenti:

  • il Nominal Value Test verifica che il valore nominale dei crediti residui del portafoglio ceduto sia maggiore del valore nominale delle OBG in essere;
  • l'NPV Test verifica che il valore attuale dei crediti residui del portafoglio ceduto sia maggiore del valore attuale delle OBG in essere;
  • l'Interest Coverage Test verifica che gli interessi incassati e gli interessi da incassare al netto dei costi della Società Veicolo siano maggiori degli interessi da riconoscere ai portatori delle OBG.

Qualora tutti i test siano rispettati si potrà procedere ad effettuare i pagamenti secondo l'ordine indicato nella relativa "cascata". Ai sensi della documentazione contrattuale dei programmi occorre rispettare anche l'"Asset Coverage Test" sul portafoglio, che verifica che il valore nominale dei crediti, ponderato sulla base di eventuali ritardi nei pagamenti di questi ultimi e del livello di over-collateralisation previsto dai contratti, sia maggiore del valore nominale delle OBG in essere. La violazione dei test normativi e dei test contrattuali fa sorgere in capo alle banche cedenti un obbligo di integrazione del portafoglio.

Attività di incasso e gestione amministrativa

Per ciascun programma OBG del Gruppo, l'attività d'incasso e di gestione dei crediti ceduti viene effettuata dal Banco BPM che agisce in qualità di unico Servicer.

In particolare, per il Programma "BP OBG1" le somme incassate sono versate sui conti intestati alla Società Veicolo BP Covered Bond S.r.l. aperti presso il Banco BPM (Interim Account Bank) e, su base giornaliera, sono trasferite sui conti della Società Veicolo sempre presso il Banco BPM (Transaction Account Bank). Il Banco BPM svolge anche il

ruolo di Administrative Servicer, ovvero presta servizi di carattere amministrativo ed adempimenti di natura fiscale per conto della Società Veicolo BP Covered Bond S.r.l..

Per i Programmi "BPM OBG1" e "BPM OBG2" le somme incassate sono versate sui conti intestati rispettivamente a BPM Covered Bond S.r.l. e a BPM Covered Bond 2 S.r.l. aperti presso Banco BPM e, su base giornaliera, sono trasferite sui conti delle Società Veicolo sempre presso Banco BPM. Con decorrenza 1° luglio 2021, Banco BPM ha assunto anche il ruolo di Administrative Servicer, ovvero svolge le funzioni amministrative, contabili e fiscali per conto di entrambe le Società Veicolo.

INFORMAZIONI DI NATURA QUANTITATIVA

Programmi in essere e fatti di rilievo dell'esercizio 2021

Programma Banco OBG Residenziale ("BP OBG1")

Nel corso dei precedenti esercizi, Banco BPM, in qualità di Banca Cedente, ha ceduto alla Società Veicolo BP Covered Bond S.r.l. complessivamente dodici portafogli mutui per un debito residuo complessivo pari a 16,8 miliardi; la Società Veicolo per il pagamento dei prezzi di acquisto dei diversi portafogli si è avvalsa del Finanziamento Subordinato revolving concesso dalla stessa banca cedente e della liquidità disponibile derivante dall'ammortamento del portafoglio crediti e depositata su suoi conti correnti aperti presso il Banco BPM. Banco BPM ha assunto l'incarico di Servicer gestendo l'incasso dei crediti.

Di seguito il valore complessivo dei crediti ceduti alla Società Veicolo alla data del 31 dicembre 2021:

31/12/2021 31/12/2020
Banco BPM 3.426.788 3.964.753

Gli importi indicati rappresentano i crediti in bonis, le inadempienze probabili, gli scaduti deteriorati e le sofferenze, al netto dei relativi fondi svalutazione, costo ammortizzato e comprensivi dei ratei sui mutui.

Nella tabella seguente si espongono i crediti deteriorati:

Banca Valore al
31/12/2021
Valore al
31/12/2020
Banco BPM 129.767 281.252

Nel corso dell'esercizio 2021 il portafoglio mutui ha generato incassi per complessivi 594,2 milioni, di cui 536,7 milioni come incassi in linea capitale e 57,5 milioni come incassi in linea interessi.

Emissione titoli da parte del Banco BPM

Nell'ambito del Programma "BP OBG1", il Banco BPM ha emesso dodici Serie di OBG, quotate presso il Luxembourg Stock Exchange, ed un Registered Covered Bond non quotato; tali titoli sono stati sottoscritti da investitori istituzionali o dal Banco BPM.

Complessivamente i titoli emessi dal Banco BPM ammontano a 14.950 milioni, di cui rimborsati per 11.700 milioni. Pertanto, alla data del 31 dicembre 2021 i titoli emessi ed in essere sono pari a 3.250 milioni, così dettagliati:

Data
emissione
Serie/Tranche Nozionale Cedola Scadenza Prezzo
Emissione
(corso secco)
Rating
Moody's/
DBRS (***)
24/01/2011 Registered CB (1) 100.000 5,250% 03/04/2029 96,590 Aa3/A
05/04/2013 6° Serie 1° tranche (2) 150.000 4,000% 31/03/2023 99,482 Aa3/A
08/01/2014 7° Serie 1° tranche (3) (5) 1.000.000 Eur 3M + 100 bps 31/03/2023(*) 100,000 Aa3/A
05/03/2015 9° Serie 1° tranche (4) 1.000.000 0,75% 31/03/2022 99,917 Aa3/A
28/03/2018 12° Serie 1° tranche (3) 1.000.000 Eur 1M + 30 bps 30/06/2025 (**) 100,000 Aa3/A
3.250.000

(1) I titoli sono stati collocati sotto forma di private placement presso investitori del mercato.

(2) I titoli sono stati sottoscritti da Banca Generali S.p.A.

(3) I titoli sono stati interamente sottoscritti dal Banco BPM ed utilizzati come collaterale per operazioni di politica monetaria con Eurosistema.

(4) I titoli sono stati sottoscritti da investitori istituzionali.

(5) In data 27 marzo 2019 è stato effettuato un rimborso parziale anticipato per 500 milioni.

(*) Nel mese di marzo 2016 è stata prorogata la "Maturity Date" dal 31 marzo 2016 al 31 marzo 2019. Nel mese di marzo 2019 è stata prolungata la scadenza dal 31 marzo 2019 al 31 marzo 2023.

(**) Nel mese di aprile 2021 è stata prolungata la scadenza dal 30 giugno 2021 al 30 giugno 2025.

(***) Rating al 31 dicembre 2021.

Altre informazioni

Nel mese di aprile 2021sono state modificate le Final Terms della Dodicesima Serie retained al fine di prolungare la scadenza dal 30 giugno 2021 al 30 giugno 2025.

Nel mese di giugno 2021 Banco BPM ha provveduto al riacquisto "in blocco" delle posizioni classificate a sofferenza alla data del 31 maggio 2021 ed il relativo corrispettivo è stato regolato a favore della Società Veicolo nel mese di luglio 2021.

Nel corso dell'esercizio la Società Veicolo ha proceduto al rimborso parziale anticipato del Finanziamento Subordinato erogato dal Banco BPM per un importo complessivo pari a 250 milioni (di cui 200 milioni in occasione della Guarantor Payment Date del 30 settembre 2021 e 50 milioni in occasione della Guarantor Payment Date del 31 dicembre 2021).

Programma BPM Covered Bond ("BPM OBG1")

Nel corso dei precedenti esercizi sono stati ceduti alla Società Veicolo BPM Covered Bond S.r.l. complessivamente nove portafogli di attivi idonei per un debito residuo complessivo pari a 12,1 miliardi.

Nel mese di giugno 2021, con la firma dei relativi contratti, Banco BPM ha ceduto alla Società Veicolo BPM Covered Bond S.r.l. un nuovo portafoglio di mutui residenziali, comprese erogazioni a dipendenti del Gruppo, e di mutui commerciali, per un debito residuo complessivo pari a 503 milioni ("Terzo Portafoglio Banco BPM", decima cessione alla Società Veicolo).

La Società Veicolo per il pagamento dei prezzi di acquisto dei diversi portafogli si è avvalsa dei Finanziamenti Subordinati concessi dalle Banche Cedenti, ora Banco BPM, e della liquidità disponibile derivante dall'ammortamento del portafoglio crediti depositata sui suoi conti correnti aperti presso Banco BPM. Le Banche Cedenti, ora Banco BPM, hanno assunto l'incarico di Servicer gestendo l'incasso dei crediti.

Di seguito il valore complessivo dei crediti ceduti alla Società Veicolo alla data del 31 dicembre 2021:

Valore al
Banca
31/12/2021
Valore al
31/12/2020
Banco BPM 5.158.058 5.429.849

Gli importi indicati rappresentano i crediti in bonis, le inadempienze probabili, gli scaduti deteriorati e le sofferenze, al netto dei relativi fondi svalutazione, costo ammortizzato e comprensivi dei ratei sui mutui.

Nella tabella seguente si espongono i crediti deteriorati:

Banca Valore al
31/12/2021
Valore al
31/12/2020
Banco BPM 115.868 466.801

Nel corso dell'esercizio 2021 il portafoglio mutui ha generato incassi per complessivi 839,3 milioni, di cui 770,8 milioni come incassi in linea capitale e 68,5 milioni come incassi in linea interessi.

Emissione titoli da parte del Banco BPM

Nell'ambito del Programma "BPM OBG1", Banco BPM ha emesso undici Serie di OBG, quotate presso il Luxembourg Stock Exchange, per complessivi 11.150 milioni, sottoscritti in origine da investitori istituzionali o dal Banco BPM stesso, complessivamente rimborsati per 6.100 milioni, di cui 600 milioni nel corso dell'esercizio 2021 quale rimborso parziale anticipato della Nona Serie, interamente detenuta dal Banco BPM.

Pertanto alla data del 31 dicembre 2021 sono in essere cinque Serie di obbligazioni bancarie garantite, interamente riacquistate dal Banco BPM e utilizzate per operazioni di rifinanziamento con la BCE o per operazioni di Repo con controparti di mercato, per un totale di 5.050 milioni così dettagliati:

Data
emissione
Serie/Tranche Nozionale Cedola Scadenza Prezzo
Emissione
(corso secco)
Rating
Moody's
(*)
19/11/2015 7° Serie 900.000 Euribor 3 mesi + 60 bps 19/11/2022 100,00 Aa3
07/11/2016 8° Serie 1.000.000 Euribor 3 mesi + 30 bps 07/11/2025 (*) 100,00 Aa3
26/04/2018 9° Serie 1.900.000 Euribor 3 mesi + 30 bps 26/04/2025 (**) 100,00 Aa3
23/11/2018 10° Serie 600.000 Euribor 3 mesi + 90 bps 23/11/2022 100,00 Aa3
25/09/2019 11° Serie 650.000 Euribor 3 mesi + 80 bps 25/03/2025 100,00 Aa3
Totale 5.050.000

(*) Nel mese di ottobre 2021 è stata prolungata la scadenza dal 7 novembre 2021 al 7 novembre 2025.

(**) Nel mese di aprile 2021 è stata prolungata la scadenza dal 26 aprile 2021 al 26 aprile 2025.

(***) Rating al 31 dicembre 2021.

Altre informazioni

Con riferimento alla Nona Serie retained di OBG emesse (i) in data 7 gennaio 2021 è stato effettuato un rimborso parziale anticipato per 600 milioni e (ii) nel mese di aprile 2021 sono state modificate le Final Terms al fine di prolungare la scadenza dal 26 aprile 2021 al 26 aprile 2025. Inoltre, nel mese di ottobre 2021, è stata prolungata la scadenza dell'Ottava Serie retained dal 7 novembre 2021 al 7 novembre 2025.

In occasione delle Guarantor Payment Date del 15 gennaio, 15 aprile, 15 luglio e 15 ottobre 2021, il finanziamento subordinato concesso dal Banco BPM alla Società Veicolo è stato rimborsato per un importo complessivo pari a 840 milioni.

Nel mese di giugno 2021 Banco BPM ha provveduto al riacquisto "in blocco" delle posizioni classificate a sofferenza alla data del 31 maggio 2021 ed il relativo corrispettivo è stato regolato a favore della Società Veicolo nel mese di luglio 2021.

Eventi successivi alla chiusura dell'esercizio

In occasione della Guarantor Payment Date del 17 gennaio 2022 il finanziamento subordinato concesso dal Banco BPM alla Società Veicolo è stato rimborsato per 230 milioni.

Programma BPM Covered Bond 2 ("BPM OBG2")

Nel corso dei precedenti esercizi sono stati ceduti alla Società Veicolo BPM Covered Bond 2 S.r.l. dieci portafogli di mutui residenziali ipotecari e fondiari per un importo totale di 9,2 miliardi.

Nel mese di giugno 2021, con la firma dei relativi contratti, Banco BPM ha ceduto alla Società Veicolo BPM Covered Bond S.r.l. un nuovo portafoglio di mutui residenziali, escluse le erogazioni a dipendenti del Gruppo, per un debito residuo complessivo pari a 2.498 milioni ("Sesto Portafoglio Banco BPM", undicesima cessione alla Società Veicolo).

Per il pagamento del prezzo di acquisto dei portafogli la Società Veicolo ha utilizzato una linea di credito subordinata concessa dalle Banche Cedenti. Le Banche Cedenti, ora Banco BPM, hanno assunto l'incarico di Servicer gestendo l'incasso dei crediti.

Di seguito il valore complessivo dei crediti ceduti alla Società Veicolo alla data del 31 dicembre 2021:

Banca Valore al
31/12/2021
Valore al
31/12/2020
Banco BPM 7.280.076 5.772.963

Gli importi indicati rappresentano i crediti in bonis, le inadempienze probabili, gli scaduti deteriorati e le sofferenze, al netto dei relativi fondi svalutazione, costo ammortizzato e comprensivi dei ratei sui mutui.

Nella tabella seguente si espongono i crediti deteriorati:

Banca Valore al
31/12/2021
Valore al
31/12/2020
Banco BPM 65.447 296.338

Nel corso dell'esercizio 2021 il portafoglio mutui ha generato incassi per complessivi 1.084,7 milioni, di cui 977,5 milioni come incassi in linea capitale e 107,2 milioni come incassi in linea interessi.

Emissione titoli da parte del Banco BPM

Nell'ambito del Programma "BPM OBG2" il Banco BPM ha emesso sei Serie di OBG, quotate presso il Luxembourg Stock Exchange, per un valore nominale complessivo di 4.250 milioni. Tutti i titoli emessi dal programma sono stati collocati sul mercato dei capitali.

Alla data del 31 dicembre 2021 i titoli emessi e in essere sono così dettagliati:

Data
Emissione
Serie/Tranche Nozionale Cedola Scadenza Prezzo
Emissione
(corso secco)
Rating
Moody's (*)
14/09/2015 1° Serie 1.000.000 0,875% 14/09/2022 99,872 Aa3
02/12/2015 2° Serie 750.000 1,500% 02/12/2025 98,946 Aa3
08/06/2016 3° Serie 750.000 0,625% 08/06/2023 99,761 Aa3
23/01/2018 4° Serie 750.000 1,000% 23/01/2025 99,792 Aa3
25/07/2018 5° Serie 500.000 1,125% 25/09/2023 99,446 Aa3
05/12/2019 6° Serie 500.000 0,5% 05/12/2025 100,000 Aa3
Totale 4.250.000

(*) Rating al 31 dicembre 2021.

Altre informazioni

In occasione delle Guarantor Payment Date del 18 gennaio, 19 aprile, 19 luglio e 18 ottobre 2021, il finanziamento subordinato concesso dal Banco BPM alla Società Veicolo è stato rimborsato per un importo complessivo pari a 1.090 milioni.

Nel mese di giugno 2021 Banco BPM ha provveduto al riacquisto "in blocco" delle posizioni classificate a sofferenza alla data del 31 maggio 2021 ed il relativo corrispettivo è stato regolato a favore della Società Veicolo nel mese di luglio 2021.

Eventi successivi alla chiusura dell'esercizio

In occasione della Guarantor Payment Date del 18 gennaio 2022 il finanziamento subordinato concesso dal Banco BPM alla Società Veicolo è stato rimborsato per 230 milioni.

Rappresentazione contabile

Nel bilancio consolidato Banco BPM S.p.A. (in qualità di Capogruppo Emittente e banca cedente) e le Società Veicolo fanno parte del Gruppo e sono incluse nell'area di consolidamento con il metodo integrale.

Di seguito si fornisce la rappresentazione contabile delle principali poste patrimoniali connesse all'emissione di OBG:

  • i mutui ceduti dalle banche cedenti alle Società Veicolo continuano ad essere rilevati nell'attivo dello Stato Patrimoniale nella voce "40b - Crediti verso clientela", ed i relativi interessi attivi sono iscritti nella voce 10 del conto economico "Interessi attivi e proventi assimilati". Al 31 dicembre 2021 il valore di bilancio dei mutui è pari a (i) 3.428 milioni per il programma BP OBG1 (ii) 5.151 milioni per il programma BPM OBG1 e (iii) 7.274 milioni per il programma BPM OBG2. Tale valore è oggetto di specifica evidenza tra le "Attività costituite a garanzia di proprie passività e impegni" nella sezione "Altre informazioni" contenuta nella "Parte B – Informazioni sullo stato patrimoniale" della presente nota integrativa;
  • le OBG emesse sono iscritte tra i titoli in circolazione (voce 10c del Passivo) e valutate secondo le regole contabili del fair value hedge con il derivato di copertura del rischio tasso stipulato dalle Società Veicolo ("Covered Bond Swap"). Tra i titoli emessi figurano anche le operazioni di finanziamento mediante pronti contro termine sulle serie di OBG riacquistate, in linea con i chiarimenti forniti al riguardo dall'Organo di Vigilanza. Il valore di bilancio delle OBG al 31 dicembre 2021 ammonta a (i) 1.283,5 milioni riferiti al programma BP OBG, (ii) 500 milioni riferiti al programma BPM OBG1 e (ii) 4.282,6 milioni riferiti al programma BPM OBG2. Si precisa che le emissioni di parte del programma BPM OBG1 e di parte del programma BP OBG1 non trovano rappresentazione in quanto riacquistate ed utilizzate quale collaterale per operazioni di politica monetaria con l'Eurosistema, come in precedenza descritto;
  • i contratti di Covered Bond Swap, tra i veicoli e le controparti di mercato esterne al Gruppo, sono classificati alla voce 50 "Derivati di copertura" dell'attivo e/o alla voce 40 "Derivati di copertura" del passivo.

Il conto economico consolidato consta delle seguenti componenti:

  • alla voce "Interessi attivi e proventi assimilati" sono contabilizzati gli interessi sui mutui ceduti (cover pool), come sopra già citato;
  • alla voce "Interessi passivi e oneri assimilati" sono rilevati gli interessi sui Covered Bond emessi;
  • tra gli "Interessi attivi e proventi assimilati" o "Interessi passivi e oneri assimilati", a seconda del saldo, i differenziali relativi al derivato di copertura (che trasformano il tasso del Covered Bond da fisso a variabile);
  • nella voce 90 "Risultato netto dell'attività di copertura" il delta fair value dei contratti di copertura e degli item coperti.

E. Consolidato prudenziale - modelli per la misurazione del rischio di credito

Nell'ambito della misurazione del rischio di credito di portafoglio la Banca utilizza a fini gestionali un modello econometrico alimentato da un insieme esteso di dati e di variabili di rischio, denominato Modello di Portafoglio.

Il modello consente, mediante l'utilizzo di metriche di Credit-VaR, di definire la distribuzione di probabilità delle perdite del portafoglio creditizio. Questa distribuzione è utilizzata per misurare la perdita massima potenziale lungo un intervallo temporale annuale e con uno specifico livello di confidenza.

In particolare, al fine di ricavare tale distribuzione, il motore di calcolo del modello utilizza un approccio di simulazione "MonteCarlo", mediante il quale viene simulato un numero di scenari sufficientemente elevato da fornire una buona approssimazione empirica della distribuzione teorica delle perdite del portafoglio crediti.

La determinazione della perdita massima potenziale, scomponibile nelle classiche misure di Perdita Attesa e Perdita Inattesa (Capitale Economico), risente, rispettivamente, del rischio di concentrazione e del rischio sistematico.

Il rischio di concentrazione deriva da esposizioni di ammontare elevato verso singole controparti (name concentration) o verso tipologie di controparti, omogenee in termini di settori economici, il cui merito creditizio dipende da uno o più fattori sistematici (industry concentration).

Il rischio sistematico, invece, deriva dall'impatto di variazioni inattese di fattori macroeconomici sui parametri di rischio (PD ed LGD) dei singoli rapporti utilizzando le elasticità stimate mediante i modelli satellite in grado di legare PD ed LGD di controparti e rapporti omogenei ad un insieme di fattori economico-finanziari (internazionali e nazionali).

Il modello di portafoglio viene, infine, sottoposto periodicamente a prove di stress al fine di valutare la sensibilità del rischio di credito del portafoglio di Gruppo a variazioni estreme dei fattori economico-finanziari.

Al 31 dicembre 2021 la perdita attesa, calcolata sul perimetro di validazione Basilea 3 (per il quale Banco BPM è stato autorizzato dal Regulator all'utilizzo dei sistemi interni di rating per la determinazione dei requisiti patrimoniali sui rischi di credito) risulta pari allo 0,45% dell'esposizione a default, mentre la perdita complessiva (perdita attesa ed inattesa misurata con la metodologia C-Var con un livello di confidenza del 99,9% all'interno del perimetro A-IRB) ammonta al 2,57% dell'esposizione a default.

I modelli interni per la stima di PD, LGD ed EAD sono sottoposti a un processo di validazione interna da parte della Funzione Rischi e a un controllo di terzo livello da parte della Funzione Audit: l'esito di tali processi è riportato in apposite relazioni, sottoposte agli Organi Sociali e trasmesse alla Banca Centrale Europea/Banca d'Italia.

Infine, si precisa che le variazioni apportate a partire da giugno 2020 alle metodologie di stress testing dei parametri di rischio, con particolare riferimento ai modelli satellite PD basati su proiezioni di tassi di decadimento settoriali, già citate con riferimento agli impatti derivanti dalla pandemia Covid-19, sono state coerentemente recepite all'interno del framework metodologico delle misure gestionali mediante modello di portafoglio.

Esiti backtesting sistemi di rating

Il Gruppo Banco BPM adotta - ai fini del calcolo dei requisiti patrimoniali a fronte del Rischio di Credito e sul solo perimetro della Capogruppo - stime interne di PD e di LGD, per i portafogli Imprese e Privati, e EAD per il segmento retail.

Il confronto tra stime e dati empirici viene effettuato separatamente per PD, LGD e CCF, mediante attività di backtesting condotta dalla funzione di Validazione Interna.

Con riferimento ai modelli PD, il Gruppo Banco BPM adotta misure di performance per verificare la capacità discriminante delle stime (accuracy ratio-AR) e test di calibrazione (test binomiali "classici", multi-periodali e monoperiodali) per confrontare i tassi di decadimento (TD) realizzati su un orizzonte temporale annuale con i valori stimati di PD.

Relativamente al segmento Imprese, dall'ultimo backtesting emerge una buona capacità discriminante dei modelli a livello sia di singoli moduli sia di score integrato finale, che si attesta su valori comparabili, e a volte superiori, rispetto a quelli ottenuti nella fase di sviluppo. Per quanto concerne la calibrazione, si rilevano valori soddisfacenti per tutti i modelli.

Relativamente al segmento Privati, si osserva nel complesso un buon livello di performance del modello. In diversi moduli si riscontrano performance migliori di quanto ottenuto in fase di sviluppo. Per quanto riguarda la calibrazione, gli esiti del test binomiale sono soddisfacenti.

Relativamente al parametro LGD, sono state condotte le attività di verifica sia sulla componente bonis che default, per le quali la Funzione Validazione interna non ha rilevato significativi problemi per le stime prodotte sui modelli imprese e privati.

Con riferimento ai CCF retail, sono state condotte le attività di verifica, il cui esito non ha evidenziato significativi problemi per le stime prodotte sul modello retail.

In generale, si segnala che sono state condotte le attività di fine tuning dei modelli finalizzati principalmente a rendere il modello maggiormente compliant con le richieste normative.

1.2 RISCHI DI MERCATO

Impatti derivanti dalla pandemia Covid-19

Relativamente agli impatti della pandemia Covid-19, le metodologie di misurazione del rischio e i processi, presidiati in continuità rispetto al passato, non hanno subito variazioni. Il Gruppo, infatti, ha mantenuto costante il presidio giornaliero, garantendo l'affidabilità dei rischi e delle valutazioni a fair value degli strumenti finanziari in portafoglio.

1.2.1 Rischio di tasso di interesse e rischio di prezzo - portafoglio di negoziazione di vigilanza

INFORMAZIONI DI NATURA QUALITATIVA

A. Aspetti generali

Il rischio di mercato è il rischio che la Banca subisca minori ricavi rispetto a quelli previsti, perdite di valore delle poste patrimoniali o minusvalenze economiche relativamente alle posizioni finanziarie detenute, a causa di sensibili e avverse variazioni delle condizioni di mercato e in particolare dei tassi di interesse, dei corsi azionari, dei cambi, delle commodities e delle relative volatilità e correlazioni (rischio generico), o per il verificarsi di fattori che compromettano la capacità di rimborso dell'emittente (rischio di default) o che comunque comportino una variazione della solvibilità dell'emittente stesso (rischio spread di credito). Il rischio di mercato si manifesta sia relativamente al portafoglio di negoziazione (trading book), comprendente gli strumenti finanziari di negoziazione e gli strumenti derivati ad essi collegati, sia al portafoglio bancario (banking book), che comprende le attività e passività finanziarie contabilizzate diversamente da quelle costituenti il trading book.

Il modello organizzativo adottato dal Gruppo Banco BPM per i portafogli di negoziazione soggetti al rischio tasso di interesse e al rischio di prezzo prevede:

  • l'accentramento nella Capogruppo della gestione delle posizioni di Tesoreria;
  • l'accentramento nella controllata Banca Akros delle posizioni di rischio e dei flussi operativi concernenti l'attività di negoziazione, market making e trading di titoli, divise, derivati OTC e altri strumenti finanziari.

Con riferimento al modello interno per il calcolo degli assorbimenti patrimoniali a fronte del rischio di mercato, a seguito della richiesta presentata nel 2019 dal Gruppo Banco BPM, l'Autorità di Vigilanza ha concesso in data 16 novembre 2020 l'autorizzazione all'estensione del rischio specifico dei titoli di debito, pertanto a partire dalla reporting date del 31 dicembre 2020, il Gruppo Banco BPM utilizza il modello esteso per il calcolo del requisito di capitale Rischio Mercato. Tale misura viene quindi calcolata sulla base di VaR, Stressed VaR – comprensivi del rischio specifico su titoli di debito – e IRC (Incremental Risk Charge). Nel corso del 2021 sono stati apportati significativi affinamenti al modello interno, con la finalità di ottemperare a Obligations di ispezioni precedenti da parte dell'Autorità di Vigilanza: le modifiche hanno riguardato, in particolare, la misurazione delle posizioni in cambi, la qualità dei dati dei parametri di mercato di VaR, Stressed VaR e IRC, il processo di identificazione e gestione dei Risk Not In Model Engine (RNIME) e la metodologia di calcolo dell'IRC. Su quest'ultima metrica è in essere una limitation con Add-On del 10% su base individuale e consolidata, fino alla risoluzione di alcuni relativi finding metodologici.

Portafoglio di Proprietà della Capogruppo

All'interno della Capogruppo, si possono identificare due tipologie principali di operatività di negoziazione:

• il portafoglio di investimento, che rappresenta la principale fonte di rischio di tasso di interesse generico e di rischio spread di credito, contabilizzati nella categoria contabile di Trading, a larghissima prevalenza un portafoglio obbligazionario. Al termine dell'esercizio 2021, il portafoglio di tipo obbligazionario della Capogruppo ammonta a circa 414 milioni di valore nominale (posizione corta nominale), equamente suddiviso tra titoli Governativi italiani ed esteri, e per una parte marginale da titoli finanziari e corporate italiani. La sensitivity (delta) al rischio tasso complessiva a fine esercizio, calcolata ipotizzando una variazione parallela della curva dei tassi di 1 punto base, è pari a circa -19 mila euro e deriva da una netta prevalenza delle esposizioni sui diversi nodi della curva di tasso Euro. Questo portafoglio presenta un'esposizione al rischio spread di credito pari a circa +77 mila euro, considerando uno shock di 1 punto

base. Tale esposizione è il risultato di un'esposizione lunga soggetta alla sensitivity sui titoli governativi tedeschi. La posizione sui titoli governativi italiani è poco rilevante. Al portafoglio obbligazionario si aggiunge la componente di rischio di prezzo del portafoglio azionario che presenta un'esposizione esigua di delta equivalente di circa 6 milioni;

• il portafoglio di Tesoreria che non presenta titoli in posizione alla data di riferimento.

Le suddette esposizioni di rischio della Capogruppo sono monitorate giornalmente per verificare il rispetto dei limiti operativi, sull'intero portafoglio e sui singoli sottostanti, fissati dal Consiglio di Amministrazione.

Portafoglio di negoziazione di Banca Akros, detenuto nell'ambito della propria operatività di Investment Bank

Banca Akros detiene un portafoglio di negoziazione le cui principali esposizioni al rischio tasso sono riconducibili sia all'operatività sui mercati a contante ed i connessi derivati di copertura, sia a quella sui mercati dei derivati e prodotti strutturati OTC e dei derivati quotati.

L'operatività riguarda sia strumenti plain vanilla che strumenti strutturati e derivati quotati e non quotati, comprensiva anche della negoziazione sul mercato secondario dei prodotti strutturati emessi o collocati dalle banche del Gruppo. La destrutturazione delle operazioni complesse in base al sottostante consente la gestione accentrata dei rischi di tasso, cambio e corso nell'ambito degli specifici uffici della Direzione Global Markets della Banca, che si avvalgono di sofisticati sistemi di position keeping.

L'attività di negoziazione in derivati su tassi di interesse consiste prevalentemente nell'ottimizzazione dei flussi generati dalle esigenze di copertura dei rischi di tasso di interesse da parte della clientela istituzionale (ad esempio Banche, Fondi, Assicurazioni, etc.) e corporate di Banca Akros e della Capogruppo, assumendone il rischio in proprietà e gestendo lo stesso con strategie di copertura dinamica. Banca Akros opera come market maker sui derivati OTC principalmente sulle curve di tasso Euro. Il processo di ribilanciamento dei rischi nel continuo prevede, anche in funzione della liquidità dei mercati, il ricorso a negoziazioni in futures regolamentati e relative opzioni sul tasso a breve ed a medio-lungo termine.

L'attività di negoziazione in titoli obbligazionari emessi da società financial o corporate e negoziate sul mercato secondario (Eurobonds) trae origine dalla necessità di soddisfare le richieste della clientela, prevalentemente istituzionale. La Banca opera, sul mercato secondario, in qualità di market maker sui titoli obbligazionari di emittenti corporate, financial e sovranazionali, principalmente denominati in Euro, attraverso la negoziazione su piattaforme di negoziazione multilaterale oppure in modalità OTC. Altra attività da segnalare nel corso dell'esercizio è quella di market making svolta sull'Internalizzatore Sistematico a supporto della liquidità di emissioni obbligazionarie retail del Gruppo e terze, attività svolta nell'ambito della più ampia funzione di market maker sui titoli obbligazionari.

In particolare, l'esposizione obbligazionaria netta, escluse le emissioni Banco BPM, risulta a fine esercizio pari a circa 114 milioni di nominale, costituita per il 76% (86 milioni) da titoli Finanziari (prevalentemente italiani), per il 33% (37 milioni) da titoli Corporate, per il 15% (17,1 milioni) da titoli Supranational e per il residuo da una posizione corta in titoli Governativi italiani (-5%; -5,4 milioni) ed esteri (-18%; -20,9 milioni), quest'ultima prevalentemente su titoli tedeschi.

L'esposizione al rischio spread di credito risulta complessivamente di circa -25 mila Euro (al netto delle emissioni Banco BPM), considerando uno shock di 1 punto base, derivante principalmente dai titoli finanziari (credit spread sensitivity: circa -25 mila Euro), prevalentemente italiani. Risulta invece sostanzialmente nulla l'esposizione ai titoli governativi italiani a fine esercizio, pari ad una credit spread sensitivity di circa -0,5 mila Euro considerando uno shock di 1 punto base.

La sensitivity (delta) al rischio tasso complessiva a fine esercizio, al netto delle esposizioni lunghe e corte sulle diverse divise e nodi delle curve di tasso, è pari a +30 mila Euro, ipotizzando una variazione parallela della curva dei tassi di 1 basis point. Le maggiori esposizioni al rischio tasso si registrano sulle curve EUR (33 mila Euro rho positivo) e CHF (2 mila Euro rho negativo).

Le principali esposizioni al rischio azionario sono riconducibili all'operatività sia sui mercati a contanti e relativi derivati quotati o plain vanilla sia sui mercati dei derivati e prodotti strutturati OTC e dei derivati quotati.

In particolare, rientrano nel perimetro i portafogli in titoli azionari e relativi derivati quotati, detenuti per finalità di trading, per l'operatività di market making su singole Stock Future e Opzioni e per le attività connesse ai servizi di specialist (esposizione continuativa di proposte di acquisto/vendita), nonché l'operatività in strumenti strutturati ed in derivati quotati. La destrutturazione delle operazioni complesse in base al sottostante consente la gestione accentrata dei rischi di tasso, cambio e corso nell'ambito degli specifici uffici che si avvalgono di un sistema di position keeping specializzato sia nel comparto tasso e credit spread che in quelli corso/cambi. Tale sistema è

integrato anche con modelli di pricing e calcolo dei rischi (greche) sviluppati internamente dalla funzione Financial Engineering e certificati dalla Funzione Rischi della Capogruppo.

L'esposizione al rischio di corso complessiva, a fine esercizio, del portafoglio azionario equivale ad una posizione delta equivalente lunga di circa +10 milioni, concentrata sull'Area Euro (+26 milioni), USA (-15 milioni) e Asia (-2 milioni). Con riferimento all'indicatore Vega (sensibilità rispetto a variazioni della volatilità implicita del sottostante), relativamente alla classe di rischio equity, a fine esercizio 2021 l'esposizione risulta positiva, pari a circa 1 milione, considerato uno shock parallelo di 1% sui livelli di volatilità. Tale esposizione origina prevalentemente da indici azionari liquidi e da azioni single stock "Large Cap".

Infine, la sensitivity al fattore di rischio dividendi, considerato uno shock parallelo del 10% sui livelli di tale parametro, a fine esercizio risulta essere pari a circa +700 mila Euro, concentrata principalmente nei settori Oil&Gas e Utilities.

Le suddette esposizioni di rischio di Banca Akros sono monitorate giornalmente per verificare il rispetto dei limiti operativi, sull'intero portafoglio e sui singoli sottostanti, fissati dal Consiglio di Amministrazione.

B. Processi di gestione e metodi di misurazione del rischio di tasso di interesse e del rischio di prezzo

L'attività di controllo della gestione dei rischi finanziari, volta all'individuazione delle diverse tipologie di rischi, alla definizione delle metodologie di misurazione degli stessi, al controllo dei limiti a livello strategico e della coerenza dell'operatività delle stesse con gli obiettivi di rischio/rendimento assegnati, è accentrata nella Capogruppo sotto la responsabilità della Funzione Rischi per tutte le banche del Gruppo.

In particolare per la rilevazione, la misurazione, la gestione ed il controllo operativo delle posizioni di rischio delle Banche del Gruppo, la Funzione Finanza della Capogruppo e Banca Akros si avvalgono di sofisticati sistemi di position keeping e controllo dei rischi che consentono il costante governo dei livelli di esposizione e la puntuale verifica del rispetto dei limiti operativi definiti dal Consiglio di Amministrazione della Capogruppo e dai Consigli di Amministrazione delle banche del Gruppo.

L'analisi del rischio relativo al portafoglio di Trading viene effettuata mediante l'utilizzo di indicatori sia deterministici, quali la sensitività ai fattori di rischio di mercato, sia probabilistici quali il VaR (Value at Risk), che è una misura di massima perdita potenziale del portafoglio entro un certo orizzonte temporale e con un determinato livello di confidenza.

Il VaR è la principale misura di rischio utilizzata dal Gruppo per quantificare l'esposizione al rischio di mercato ed è calcolata attraverso l'applicazione di un modello di simulazione storica e un approccio di full revaluation dei fattori di mercato (il valore del portafoglio oggetto di analisi viene totalmente rivalutato secondo i risultati della simulazione dei parametri di mercato sottostanti). L'applicazione della full revaluation permette di cogliere perfettamente la convessità degli strumenti derivati senza effettuare nessun tipo di approssimazione. Oltre al VaR Regolamentare, calcolato in condizioni correnti, viene calcolato il VaR Regolamentare in condizioni di stress (Stressed VaR) che adotta quale scenario di massima severità (nel quarto trimestre 2021) il periodo compreso tra gennaio e dicembre 2020 per Banca Akros (agosto 2011- agosto 2012 per Capogruppo). Il periodo di stress viene monitorato con una frequenza ed una metodologia definite da regolamenti interni, che ne consentono l'individuazione puntuale al variare della composizione del portafoglio, garantendo allo stesso tempo una certa stabilità.

Tale modello, come previsto dalla normativa prudenziale, è utilizzato per il calcolo del requisito patrimoniale per il rischio di mercato, oltre che per finalità gestionali.

Relativamente al perimetro Banco BPM e Banca Akros, le stime di capitale a rischio gestionale con approccio VaR sono effettuate utilizzando la metodologia historical simulation e considerando un orizzonte temporale di un giorno lavorativo e un intervallo di confidenza statistica del 99%. Viene calcolato un VaR sia applicando un coefficiente Lambda (fattore di decadimento) pari a 0,99, in modo tale da rendere più reattiva la stima della metrica alle variazioni più recenti dei parametri di mercato, sia equipesando le osservazioni storiche (Lambda = 1). Mentre a fini regolamentari la misura utilizzata è quella equipesata, a fini gestionali prudenzialmente viene utilizzato il maggiore tra il VaR calcolato con il fattore di decadimento citato e quello equipesato.

La misura di rischio gestionale include, oltre che al rischio azionario e al rischio cambio, il rischio tasso di interesse e il rischio specifico dei titoli di debito. Inoltre, la misura gestionale include i rischi dividendi e correlazioni, mediante tecniche di stress test e senza beneficio di diversificazione rispetto alle metriche VaR.

Il requisito patrimoniale ai fini di vigilanza viene misurato con modello interno validato, per il rischio azionario, il rischio cambio, il rischio generico di tasso ed il rischio specifico di credito (a partire da novembre 2020), mentre

viene misurato con il metodo standard per gli altri fattori di rischio (rischio cambio del banking book e rischio commodity).

INFORMAZIONI DI NATURA QUANTITATIVA

Portafoglio di negoziazione di vigilanza: modelli interni e altre metodologie di analisi della sensitività

La misura di Value at Risk (VaR) considera il rischio tasso, il rischio azionario, il rischio cambio e il rischio spread di credito, nonché il beneficio di correlazione tra i rischi. Vengono considerati anche il rischio correlazione ed il rischio dividendo, valorizzati mediante tecniche di stress test, senza beneficio di diversificazione rispetto al primo gruppo di rischi citato. A seguire si riportano il grafico andamentale e una tavola contenenti i dati di VaR gestionale relativi al 2021, riferiti al portafoglio di negoziazione di vigilanza del Gruppo Banco BPM.

Andamento VaR giornaliero e per fattore di rischio Gruppo Banco BPM: Portafoglio di Trading

Portafoglio di negoziazione vigilanza 2021
(in milioni di euro) 31 dicembre media massimo minimo
Rischio Tasso 3,459 0,638 3,459 0,257
Rischio Cambio 0,044 0,140 0,377 0,020
Rischio Azionario 1,553 2,044 4,967 0,970
Rischio Dividendi e Correlazioni 0,765 0,660 1,140 0,245
Rischio Specifico Titoli di Debito 0,765 1,841 6,438 0,595
Totale non correlato 6,587
Effetto diversificazione -2,572
Rischio Congiunto (*) 4,015 3,094 10,497 1,312

(*) VAR gestionale complessivo

Dall'analisi del grafico e dalla tabella appena riportati, si può notare che la componente di rischio rilevante nel secondo semestre del 2021 è quella relativa al rischio generico sui titoli azionari (ad eccezione del picco del rischio tasso di fine anno per un movimento tecnico delle curve repo in chiusura d'anno) e, in minor misura, quella relativa al rischio specifico sui titoli di debito. Principalmente alla movimentazione di questi titoli è da attribuire l'andamento dei rischi complessivi del Gruppo. In particolare, si osserva una minore rischiosità del portafoglio nel secondo semestre, per la minore importanza della componente di rischio specifico a seguito dell'uscita degli scenari rilevanti per il calcolo del VaR di marzo/aprile 2020, e per la riduzione dell'esposizione su titoli governativi italiani avvenuta nella seconda metà dell'anno.

Coerentemente con la validazione del modello interno per la determinazione del requisito patrimoniale sui rischi di mercato, vengono condotti, su base quotidiana, test retrospettivi (backtesting) finalizzati a verificare la bontà del modello VaR adottato. Tali test vengono eseguiti sul portafoglio di negoziazione di vigilanza del Banco BPM e di Banca Akros.

Viene di seguito riportato il "backtesting" riferito alla metodologia VaR calcolato sulle componenti di rischio generico e specifico titoli di debito e titoli azionari, rischio tasso di interesse e rischio cambio.

Ai fini di backtesting, così come previsto dalla normativa di vigilanza in vigore, si utilizza la misura di VaR equipesata, invece dell'applicazione di un fattore di decadimento utilizzato in ambito gestionale.

Backtesting Effettivo Banco BPM

Backtesting Ipotetico Banco BPM

Backtesting Effettivo Banca Akros

Per quanto concerne Banca Akros, nel 2021 non si sono registrate eccezioni di Backtesting Effettivo e Ipotetico del portafoglio di Trading.

Per quanto riguarda Capogruppo, nel 2021 si sono registrate 3 eccezioni sul P&L di Backtesting Effettivo e Ipotetico del portafoglio di Trading, da attribuire principalmente al restringimento del credit spread dei titoli governativi tedeschi e spagnoli, a fronte di una posizione lunga sensitivity.

Attività di validazione

ll Gruppo Banco BPM adotta modelli interni per la quantificazione dei requisiti patrimoniali a fronte del Rischio di Mercato, sui quali la funzione di Validazione Interna effettua analisi di natura qualitativa e quantitativa volte a valutare la solidità degli stessi e l'accuratezza delle stime di tutte le componenti rilevanti di rischio. Inoltre, esprime un giudizio in merito al regolare funzionamento, alla capacità predittiva, alle performance delle metodologie interne di misurazione dei rischi e all'adeguatezza dei processi operativi per assicurare, su base continuativa, la rispondenza delle metodologie interne alle esigenze aziendali e all'evoluzione del mercato di riferimento.

Con riferimento al backtesting, vengono analizzati i dati prodotti a supporto degli sconfini, oltre a specifici test statistici (Proportion of Failures test, Time Until First Failure test, Christoffersen Interval Forecast test, Mixed Kupiec test, Conditional Coverage test) condotti con riferimento a differenti livelli gerarchici di portafoglio e orizzonte temporale per Banca Akros e Capogruppo. I risultati delle analisi hanno rilevato una buona capacità del modello di predire il numero degli sconfini di backtesting, soprattutto a seguito dell'introduzione del rischio specifico.

Inoltre, viene sottoposta a revisione l'adeguatezza della metodologia di scaling utilizzata nella quantificazione del requisito di capitale, come richiesto dalla normativa.

Al fine di verificare la severity del periodo stressato utilizzato nella misura di rischio Stressed VaR, vengono condotte opportune analisi finalizzate a valutare eventuali periodi alternativi maggiormente conservativi rispetto a quello attualmente utilizzato per la quantificazione del rischio. Le analisi hanno mostrato l'adeguatezza del periodo stressato utilizzato nella quantificazione del rischio.

Infine, Validazione Interna effettua la validazione di modelli di pricing a campione ed effettua modelli benchmark al fine di valutare la robustezza di quelli in produzione.

Nell'ambito della normativa Mifid 2, Validazione Interna ha coordinato il gruppo di lavoro creato ad hoc al fine di produrre la Relazione annuale di Convalida sul Trading Algoritmico da inviare a Consob (previa valutazione delle funzioni Audit e Compliance), con esito complessivo del processo di autovalutazione giudicato adeguato.

Nel corso dell'anno sono state svolte, inoltre, le attività di verifica finalizzate a validare il nuovo approccio standard per richiesto dalla Fundamental Review sul Trading Book e le evoluzioni di modello proposte dalla funzione di sviluppo e finalizzate a irrobustire il framework metodologico per la quantificazione del rischio.

1.2.2 Rischio di tasso di interesse e rischio di prezzo – portafoglio bancario

INFORMAZIONI DI NATURA QUALITATIVA

A. Aspetti generali, procedure di gestione e metodi di misurazione del rischio di tasso di interesse e del rischio di prezzo

Il rischio di tasso di interesse relativo al portafoglio bancario deriva principalmente dall'attività caratteristica esercitata in qualità di intermediario impegnato nel processo di trasformazione delle scadenze. In particolare, costituiscono fonte di rischio di tasso da "fair value" le emissioni di prestiti obbligazionari a tasso fisso, l'erogazione di mutui e impieghi commerciali a tasso fisso e la raccolta mediante conti correnti a vista mentre costituiscono fonte di rischio di tasso di interesse da flussi di cassa le attività/passività finanziarie a tasso variabile.

La struttura Asset & Liability Management della Funzione Finanza della Capogruppo è deputata alla gestione del rischio di tasso d'interesse e opera nel rispetto dei limiti di esposizione al rischio tasso d'interesse definiti nell'ambito del RAF e delle indicazioni del Comitato Finanza.

L'attività di monitoraggio e controllo del rischio di tasso d'interesse del portafoglio bancario è svolta dalla Funzione Rischi della Capogruppo, anche per le società finanziarie controllate. L'attività, condotta su base mensile, si pone l'obiettivo di verificare il rispetto dei limiti fissati in termini di variazione del margine di interesse e del valore economico del portafoglio bancario.

Nel corso del 2021 sono state svolte, oltre alle consuete periodiche attività di mantenimento e aggiornamento dei modelli interni, in particolare l'introduzione dei conditional cash-flows per i modelli prepayment e poste a vista, identificando per questi ultimi anche i depositi transazionali; inoltre, è stato introdotto il discounting mediante la curva €STR.

Nell'ambito del monitoraggio del rischio di tasso di interesse, in particolare le misure di rischio utilizzate internamente oggetto di limite RAF sono:

  • la variazione del margine di interesse atteso a seguito di uno shock parallelo delle curve dei tassi spot di +/- 40 basis point su un orizzonte temporale di dodici mesi (prospettiva reddituale) in accordo ad una prospettiva di bilancio sia dinamico sia statico;
  • la variazione del valore economico a seguito di uno shock parallelo delle curve dei tassi spot di +/-200 basis point in relazione ai Fondi Propri (prospettiva patrimoniale); inoltre, è monitorato anche come limite operativo il valore a rischio del portafoglio bancario attraverso la metodologia VaR (Value at Risk) su un orizzonte temporale di 12 mesi e con un intervallo di confidenza del 99,9%.

Il Gruppo Banco BPM, seguendo la normale prassi gestionale nonché la normativa interna, effettua periodiche prove di stress applicando shock istantanei paralleli o non paralleli, sulle curve dei tassi delle divise in cui sono denominate le poste del portafoglio bancario. Inoltre, in corrispondenza dell'esercizio ICAAP viene valutato l'impatto di variazioni estreme ma plausibili dei fattori di rischio sul VaR secondo la prospettiva dell'adeguatezza del capitale.

INFORMAZIONI DI NATURA QUANTITATIVA

1. Portafoglio bancario: distribuzione per durata residua (per data di riprezzamento) delle attività e passività finanziarie

Valuta di denominazione: Euro

Tipologia/Durata residua A vista Fino a 3
mesi
Da oltre 3
mesi fino a
6 mesi
Da oltre 6
mesi a fino
a 1 anno
Da oltre 1
anno fino a
5 anni
Da oltre 5
anni fino a
10 anni
Oltre 10
anni
Durata
indeterminata
1. Attività per cassa 19.937.921 64.151.056 7.246.517 5.925.350 23.929.452 16.462.224 9.069.338 1.133
1.1 Titoli di debito 111.840 2.080.745 2.408.158 2.825.158 9.618.949 10.760.553 593.203 -
- con opzione di rimborso anticipato 7.005 1.460.043 33.784 139.154 367.965 323.077 28.214 -
- altri 104.835 620.702 2.374.374 2.686.004 9.250.984 10.437.476 564.989 -
1.2 Finanziamenti a banche 531.375 10.950.467 222.251 2.963 9.595 - - -
1.3 Finanziamenti a clientela 19.294.706 51.119.844 4.616.108 3.097.229 14.300.908 5.701.671 8.476.135 1.133
- c/c 8.400.208 - 864 4.182 87.369 1.040 - -
- altri finanziamenti 10.894.498 51.119.844 4.615.244 3.093.047 14.213.539 5.700.631 8.476.135 1.133
- con opzione di rimborso
anticipato
3.342.603 46.388.215 3.865.697 2.869.055 13.338.087 5.562.256 8.416.786 -
- altri 7.551.895 4.731.629 749.547 223.992 875.452 138.375 59.349 1.133
2. Passività per cassa 106.988.226 3.940.242 324.847 1.477.354 47.903.562 1.607.849 326.161 -
2.1 Debiti verso clientela 103.981.145 624.736 289.509 352.954 525.178 286.760 302.722 -
- c/c 101.352.760 6 2 1.102 5.000 - - -
- altri debiti 2.628.385 624.730 289.507 351.852 520.178 286.760 302.722 -
- con opzione di rimborso
anticipato
- - - - - - - -
- altri 2.628.385 624.730 289.507 351.852 520.178 286.760 302.722 -
2.2 Debiti verso banche 2.881.883 85.040 22.533 16.065 38.779.276 9.059 1.798 -
- c/c 79.823 - - - - - - -
- altri debiti 2.802.060 85.040 22.533 16.065 38.779.276 9.059 1.798 -
2.3 Titoli di debito 125.179 3.230.466 12.805 1.108.335 8.599.108 1.312.030 21.641 -
- con opzione di rimborso anticipato 36.886 999.879 55 104.979 796.755 1.194.874 226 -
- altri 88.293 2.230.587 12.750 1.003.356 7.802.353 117.156 21.415 -
2.4 Altre passività 19 - - - - - - -
- con opzione di rimborso anticipato - - - - - - - -
- altri 19 - - - - - - -
3. Derivati finanziari 3.143.914 14.415.664 2.841.661 7.041.107 12.680.474 9.281.486 1.647.565 -
3.1 Con titolo sottostante 2.200.000 - 37.500 - 7.500 - - -
- Opzioni - - 37.500 - 7.500 - - -
+ Posizioni lunghe - - 22.500 - 4.500 - - -
+ Posizioni corte - - 15.000 - 3.000 - - -
- Altri 2.200.000 - - - - - - -
+ Posizioni lunghe 2.200.000 - - - - - - -
+ Posizioni corte - - - - - - - -
3.2 Senza titolo sottostante 943.914 14.415.664 2.804.161 7.041.107 12.672.974 9.281.486 1.647.565 -
- Opzioni 1.291 96.842 36.748 13.404 68.525 19.811 12.689 -
+ Posizioni lunghe 1.291 91.927 28.079 301 184 93 2.780 -
+ Posizioni corte - 4.915 8.669 13.103 68.341 19.718 9.909 -
- Altri derivati 942.623 14.318.822 2.767.413 7.027.703 12.604.449 9.261.675 1.634.876 -
+ Posizioni lunghe 437.623 4.816.500 2.731.825 6.926.500 6.888.894 2.820.385 1.150.000 -
+ Posizioni corte 505.000 9.502.322 35.588 101.203 5.715.555 6.441.290 484.876 -
4. Altre operazioni fuori bilancio 31.340.628 - - - - - - -
+ Posizioni lunghe 15.670.314 - - - - - - -
+ Posizioni corte 15.670.314 - - - - - - -

Valuta di denominazione: altre divise diverse dall'Euro

Tipologia/Durata residua A vista Fino a 3
mesi
Da oltre 3
mesi fino a
6 mesi
Da oltre 6
mesi a fino
a 1 anno
Da oltre 1
anno fino
a 5 anni
Da oltre 5
anni fino a
10 anni
Oltre 10
anni
Durata
indeterminata
1. Attività per cassa 150.387 1.051.370 295.330 4.903 1.410.281 1.839.495 1.372 -
1.1 Titoli di debito 19.957 250.191 1.770 - 1.401.744 1.837.263 - -
- con opzione di rimborso anticipato 236 - - - 8.803 16.059 - -
- altri 19.721 250.191 1.770 - 1.392.941 1.821.204 - -
1.2 Finanziamenti a banche 18.667 145.314 762 1.956 - - - -
1.3 Finanziamenti a clientela 111.763 655.865 292.798 2.947 8.537 2.232 1.372 -
- c/c 79.565 - - - - 2 - -
- altri finanziamenti 32.198 655.865 292.798 2.947 8.537 2.230 1.372 -
- con opzione di rimborso
anticipato
6.337 279.308 247.085 1.470 6.642 1.524 1.372 -
- altri 25.861 376.557 45.713 1.477 1.895 706 - -
2. Passività per cassa 881.636 3.895.745 213.378 3.461 - - - -
2.1 Debiti verso clientela 818.793 145.820 133.619 812 - - - -
- c/c 815.606 36 133.619 812 - - - -
- altri debiti 3.187 145.784 - - - - - -
- con opzione di rimborso
anticipato
- - - - - - - -
- altri 3.187 145.784 - - - - - -
2.2 Debiti verso banche 62.843 3.749.925 79.759 2.649 - - - -
- c/c 2.369 - - - - - - -
- altri debiti 60.474 3.749.925 79.759 2.649 - - - -
2.3 Titoli di debito - - - - - - - -
- con opzione di rimborso anticipato - - - - - - - -
- altri - - - - - - - -
2.4 Altre passività - - - - - - - -
- con opzione di rimborso anticipato - - - - - - - -
- altri - - - - - - - -
3. Derivati finanziari - 1.602.508 66.219 738.301 1.465.654 941.374 - -
3.1 Con titolo sottostante - - - - - - - -
- Opzioni - - - - - - - -
+ Posizioni lunghe - - - - - - - -
+ Posizioni corte - - - - - - - -
- Altri - - - - - - - -
+ Posizioni lunghe - - - - - - - -
+ Posizioni corte - - - - - - - -
3.2 Senza titolo sottostante - 1.602.508 66.219 738.301 1.465.654 941.374 - -
- Opzioni - - - - - - - -
+ Posizioni lunghe - - - - - - - -
+ Posizioni corte - - - - - - - -
- Altri derivati - 1.602.508 66.219 738.301 1.465.654 941.374 - -
+ Posizioni lunghe - 1.602.508 66.219 738.301 - - - -
+ Posizioni corte - - - - 1.465.654 941.374 - -
4. Altre operazioni fuori bilancio - 122.511 934 17.697 - - - -
+ Posizioni lunghe - 51.940 934 17.697 - - - -
+ Posizioni corte - 70.571 - - - - - -

2. Portafoglio bancario: modelli interni e altre metodologie di analisi della sensitività

Nell'ambito del Gruppo viene utilizzata una procedura di Asset & Liability Management allo scopo di misurare, con frequenza mensile, gli impatti ("sensitivity") derivanti da variazioni della struttura dei tassi di interesse sul valore economico del patrimonio relativamente al portafoglio bancario.

Per quanto concerne il margine finanziario atteso, il sistema di ALM ne stima la variazione su un orizzonte temporale annuale nell'ipotesi di shock deterministico delle curve dei tassi (aumento/diminuzione in punti base applicati a tutte le curve dei tassi come variazione istantanea, unica e parallela), nonché di shock di adeguamento dei tassi forward impliciti nei tassi di mercato a contante o shock frutto di previsioni che riflettono scenari alternativi. Le stime sono condotte sotto l'ipotesi di invarianza della struttura patrimoniale in termini di insieme di attività e passività e relative caratteristiche finanziarie (tassi, spread, duration).

Relativamente al valore economico del patrimonio viene applicata la medesima metodologia di variazione della curva dei tassi, misurando la differenza riscontrata nel valore attuale di tutte le operazioni e confrontando queste variazioni con il valore dei Fondi Propri.

A fronte di uno scenario di mercato caratterizzato dalla persistenza di tassi prossimi allo zero e negativi sulle scadenze di breve termine, ai fini delle analisi di sensitivity le metriche di misurazione del rischio sono monitorate applicando un floor allo sviluppo dei tassi futuri utilizzati per il calcolo.

Nella tabella seguente si riporta l'esposizione al rischio di tasso di interesse alla fine dell'esercizio 2021 secondo le misure di rischio gestionali.

esercizio 2020
Indici di rischiosità (%) 31 dicembre
media
massimo
minimo 31 dicembre
media
Per shift + 100 bp
Margine finanziario a rischio/
Margine finanziario
22,7% 23,3% 26,9% 19,2% 14,1% 14,5%
Per shift - 100 bp (floor EBA)
Margine finanziario a rischio/
Margine finanziario
-8,5% -6,4% -4,9% -8,9% -5,6% -6,8%
Per shift + 100 bp
Valore economico a rischio/
Valore economico del capitale
-0,2% -0,2% 4,2% -1,8% 1,4% -0,5%
Per shift - 100 bp (floor EBA)
Valore economico a rischio /
Valore economico del capitale
0,4% 0,6% 2,6% -0,4% 1,7% 0,9%

Con riferimento al portafoglio bancario, il Gruppo valuta inoltre l'esposizione al rischio di default e di migrazione della classe di rating dei titoli di debito classificati come HTCS e HTC, utilizzando una metodologia che prevede il calcolo del VaR Spread e dell'Incremental Default Risk (IDR), per cogliere la componente Default del portafoglio HTCS, e dell'Incremental Risk Charge per cogliere la componente Migrazione di Rating del portafoglio HTC.

1.2.3 Rischio di cambio

INFORMAZIONI DI NATURA QUALITATIVA

A. Aspetti generali, processi di gestione e metodi di misurazione del rischio di cambio

Banca Akros, in qualità di Corporate & Investment Bank del Gruppo, sulla base delle peculiarità del proprio business model e, in particolare, nell'ambito del rischio di cambio generato dal portafoglio di negoziazione, ha accentrato la gestione dello stesso presso l'Unità Forex & Commodities.

L'esposizione complessiva per Banca Akros al 31 dicembre 2021, sommando tutte le posizioni a tassi di cambio contro Euro, risulta sostanzialmente pareggiata, pari a circa +270 mila Euro (lungo divisa estera, corto Euro), concentrata principalmente nelle divise USD (Dollaro Americano, esposizione: -630 mila Euro), CHF (Franco Svizzero: esposizione -730 mila Euro), AUD (Dollaro Australiano, esposizione: +840 mila Euro) e GBP (Sterlina, esposizione: +790 mila Euro).

Relativamente ai metodi di misurazione e controllo del rischio di cambio generato dal portafoglio di negoziazione, si rimanda alla metodologia descritta nella sezione "Rischio di tasso di interesse e rischio di prezzo - Portafoglio di negoziazione di vigilanza".

Con riferimento al calcolo dei requisiti patrimoniali, si ricorda che, con la Final Decision del 16 novembre 2020, l'Autorità di Vigilanza ha subordinato l'autorizzazione all'estensione del rischio di cambio del banking book ad una condition (pertanto sarà effettiva solo al superamento di alcune relative obligation, post certificazione delle funzioni aziendali di controllo e dell'Autorità di Vigilanza stessa). Tuttavia, al 31 dicembre 2021 non si rileva esposizione del Banking Book di Banca Akros al rischio cambio.

B. Attività di copertura del rischio di cambio

Le esposizioni al rischio cambio sono monitorate su base giornaliera e vengono coperte dai vari desk in modo da rispettare i limiti di rischio definiti dal Gruppo.

L'Unità Money Market & Forex, presso cui è accentrata la gestione del rischio di cambio della Capogruppo, opera in copertura delle esposizioni valutarie, sia relative ad altri desk sia rivenienti dalla propria attività di market making, nell'ottica di una gestione unitaria e dinamica "a libro" del rischio cambio e volatilità su cambio, con la possibilità quindi di effettuare coperture "in monte" ed assumere i rischi entro i limiti predefiniti previsti dalle policy interne.

INFORMAZIONI DI NATURA QUANTITATIVA

Nella seguente tabella si fornisce la distribuzione, per valuta di denominazione, delle attività, delle passività e dei derivati del Gruppo, sulla base delle regole di compilazione previste dalla Circolare di Banca d'Italia n. 262.

Al riguardo si precisa che lo sbilancio risultante dalla suddetta distribuzione non necessariamente deve intendersi rappresentativo dell'effettiva posizione in cambi del Gruppo, così come desumibile dalle evidenze di rischio su base gestionale. Ciò deriva principalmente dal fatto che nella tabella trovano rappresentazione taluni strumenti in divisa gestionalmente correlati ad altri strumenti che, pur avendo parte dei flussi finanziari dipendenti dal rischio di cambio, non sono oggetto di esposizione in quanto denominati in euro.

1. Distribuzione per valuta di denominazione delle attività e passività e dei derivati

Valute
Voci USD GBP JPY CHF HKD ALTRE
A. Attività finanziarie 5.200.782 54.607 121.106 109.468 29.577 128.761
A.1 Titoli di debito 3.510.814 - - 22.269 - 10.347
A.2 Titoli di capitale 509.393 33.237 104.446 64.733 27.757 96.169
A.3 Finanziamenti a banche 136.472 5.204 13.852 15.390 494 18.211
A.4 Finanziamenti a clientela 1.044.103 16.166 2.808 7.076 1.326 4.034
A.5 Altre attività finanziarie - - - - - -
B. Altre attività 53.880 20.212 6.955 28.674 190 28.381
C. Passività finanziarie 4.835.718 68.714 11.005 20.070 66 58.648
C.1 Debiti verso banche 3.869.123 7.251 109 127 1 18.564
C.2 Debiti verso clientela 966.595 61.463 10.896 19.943 65 40.084
C.3 Titoli di debito - - - - - -
C.4 Altre passività finanziarie - - - - - -
D. Altre passività 21.817 757 106 1.205 23 2.617
E. Derivati finanziari
- Opzioni
+ Posizioni lunghe 105.557 2.049 - 3.368 - 15.585
+ Posizioni corte 138.518 389 6.480 208 - 3.134
- Altri derivati
+ Posizioni lunghe 14.465.957 243.410 212.829 6.847 32.513 168.239
+ Posizioni corte 14.446.272 235.572 218.770 94.889 36.167 180.242
Totale attività 19.826.176 320.278 340.890 148.357 62.280 340.966
Totale passività 19.442.325 305.432 236.361 116.372 36.256 244.641
Sbilancio (+/-) 383.851 14.846 104.529 31.985 26.024 96.325

2. Modelli interni e altre metodologie per l'analisi della sensitività

Il monitoraggio del rischio di cambio generato dal portafoglio di negoziazione e dal portafoglio bancario è effettuato tramite un modello interno VaR, descritto nella sezione "Rischio di tasso di interesse e rischio di prezzo - Portafoglio di negoziazione di vigilanza" dove vengono esposti i valori assunti da tale indicatore.

1.3 GLI STRUMENTI DERIVATI E LE POLITICHE DI COPERTURA

Gli strumenti derivati

A fronte dell'operatività in strumenti finanziari derivati, il Gruppo Banco BPM si è dotato di specifici e robusti processi di validazione e controllo dei modelli di pricing e dei relativi parametri di mercato.

Processo di validazione e controllo dei Parametri di Mercato

Il Gruppo Banco BPM si è dotato di una Fair Value Policy che definisce le regole contabili per la valorizzazione dei parametri di mercato. Per l'adempimento di tale Policy è in vigore un processo rigoroso di censimento, validazione e controllo dei parametri di mercato utilizzati per la misurazione del valore di mercato e per la stima del rischio delle posizioni in derivati. Tale processo è effettuato dalla Funzione Rischi della Capogruppo e prevede, in particolare:

  • l'aggiornamento costante del Manuale Parametri, in cui sono riportati i principali parametri utilizzati e le loro caratteristiche più significative, con la definizione della fonte alimentante;
  • l'aggiornamento continuo delle metodologie di controllo dei parametri;
  • la validazione e il controllo su base giornaliera dei parametri quotati/listati, alimentati in automatico dagli info-provider esterni;
  • la validazione e il controllo su base giornaliera dei parametri illiquidi, a livello contabile e gestionale.

A supporto delle attività di controllo il Gruppo si è dotato di un sistema applicativo evoluto (alimentato dal sistema di front office e, con finalità di benchmarking, da info-provider alternativi ed altamente specializzati) al fine di poter monitorare nel tempo l'andamento dei parametri, con funzionalità di analisi statistica degli scostamenti e di warning operativi.

Processo di validazione dei modelli di pricing dei prodotti derivati OTC

Il Gruppo Banco BPM opera in strumenti derivati OTC utilizzando, ai fini della loro valutazione, modelli quantitativi di pricing allineati alle best practices di mercato e già inclusi nell'applicativo di Front Office oppure, per particolari strutture, modelli sviluppati dall'ingegneria finanziaria della Investment Bank.

Al fine di assicurare un governo preciso e rigoroso del processo di adozione di nuovi modelli di pricing – siano essi di mercato o sviluppati internamente - è operativo un processo di validazione che prevede:

  • validazione modelli svolta dall'Unità Rischio di Mercato della Funzione Rischi;
  • validazione dei modelli tramite il ricorso a rigorosi test di consistenza e di robustezza, condotti anche con la consulenza di esponenti del mondo accademico;
  • validazione ufficiale dei nuovi modelli di pricing da parte del Comitato Rischi di Capogruppo e, nel caso comporti un nuovo prodotto, anche da parte del Comitato Innovazione Prodotti con il coinvolgimento dei principali esponenti del management aziendale.

Da evidenziare che l'attuale politica prudenziale perseguita dal Gruppo prevede che la stipula di strumenti finanziari con caratteristiche innovative sia consentita dopo un'attenta verifica in merito all'attendibilità ed accuratezza dei relativi modelli di pricing.

La tabella a seguire fornisce evidenza dell'ammontare del fair value delle posizioni in strumenti finanziari derivati di Banca Akros (ad esclusione delle operazioni a termine su cambi), in relazione alla tipologia di modello di pricing utilizzato. Si precisa che Banca Akros, in qualità di investment bank del Gruppo Banco BPM, gestisce il rischio di mercato derivante dall'operatività complessiva in strumenti finanziari derivati.

Aggregato
(valori dei fair value espressi in migliaia di euro)
Numero
contratti/lotti
(in unità)
Fair Value Fair Value
Positivo
Fair Value
Negativo
Totale 358.949 (140.244) 1.465.624 (1.605.868)
di cui: Derivati Quotati/Listati 355.272 71.417 247.175 (175.758)
di cui: Certificates valutati con modelli interni sviluppati
dall'ingegneria finanziaria di Banca Akros
26 (168.280) - (168.280)
di cui: Derivati OTC valutati con modelli proprietari del sistema di
Front Office
3.237 (241.685) 572.044 (813.729)
di cui: Derivati OTC valutati con modelli interni sviluppati
dall'ingegneria finanziaria di Banca Akros
412 197.465 645.566 (448.101)
di cui: Derivati OTC con valutazione da contributori esterni 2 839 839 -

1.3.1 Gli strumenti derivati di negoziazione

A. DERIVATI FINANZIARI

A.1 Derivati finanziari di negoziazione: valori nozionali di fine periodo

Totale 31/12/2021 Totale 31/12/2020
Over the counter
Attività sottostanti/Tipologie
derivati
Senza controparti centrali Mercati Senza controparti centrali Mercati
Controparti
centrali
Con accordi di
compensazione
Senza
accordi di
compensazione
organizzati Controparti
centrali
Con accordi di
compensazione
Senza
accordi di
compensazione
organizzati
1. Titoli di debito e tassi d'interesse 37.085.821 37.208.379 15.243.424 1.425.919 36.507.566 29.788.462 13.716.474 937.200
a) Opzioni - 22.849.540 2.268.340 14.324 - 13.418.203 2.466.080 86.200
b) Swap 37.085.821 14.358.839 11.097.296 - 36.507.566 16.370.259 9.432.029 -
c) Forward - - 78.000 - - - 57.000 -
d) Futures - - 1.799.788 1.411.595 - - 1.761.365 851.000
e) Altri - - - - - - - -
2. Titoli di capitale e indici azionari - 10.882.157 1.409.667 1.134.792 - 10.636.861 1.627.201 1.001.981
a) Opzioni - 10.882.157 968.990 1.102.154 - 10.636.861 1.256.943 964.593
b) Swap - - - - - - - -
c) Forward - - - - - - - -
d) Futures - - 440.677 32.638 - - 370.258 37.388
e) Altri - - - - - - - -
3. Valute e oro - 28.279.994 1.380.863 - - 36.605.277 1.164.478 -
a) Opzioni - 57.793 316.632 - - 199.349 269.441 -
b) Swap - 3.890 16.267 - - - 15.138 -
c) Forward - 28.218.311 1.032.915 - - 36.405.928 875.202 -
d) Futures - - - - - - - -
e) Altri - - 15.049 - - - 4.697 -
4. Merci - 80.511 14.262 - - 38.027 9.623 -
5. Altri - - - - - - - -
Totale 37.085.821 76.451.041 18.048.216 2.560.711 36.507.566 77.068.627 16.517.776 1.939.181

____________________________________________________________________________________________________________ NOTA INTEGRATIVA CONSOLIDATA 475

A.2 Derivati finanziari di negoziazione: fair value lordo positivo e negativo – ripartizione per prodotti

Totale 31/12/2021 Totale 31/12/2020
Over the counter
Senza controparti centrali
Over the counter
Tipologie derivati Senza controparti centrali Mercati
Controparti
centrali
Con accordi di
compensazione
Senza
accordi di
compensazione
Mercati
organizzati
Controparti
centrali
Con accordi di
compensazione
Senza
accordi di
compensazione
organizzati
1. Fair value positivo
a) Opzioni - 861.792 25.514 59.666 - 680.670 52.748 47.922
b) Interest rate swap 344.233 273.266 119.470 - 457.759 473.689 249.740 -
c) Cross currency swap - - - - - - - -
d) Equity swap - - - - - - - -
e) Forward - 604.711 8.082 - - 1.064.054 7.873 -
f) Futures - - - - - - - -
g) Altri - 31.620 8.279 - - 10.872 1.706 -
Totale 344.233 1.771.389 161.345 59.666 457.759 2.229.285 312.067 47.922
2. Fair value
negativo
a) Opzioni - 636.046 193.276 29.350 - 587.065 370.671 41.616
b) Interest rate swap 417.310 361.161 34.845 - 635.395 563.899 27.193 -
c) Cross currency swap - - - - - - - -
d) Equity swap - - - - - - - -
e) Forward - 577.384 9.963 - - 1.187.272 11.201 -
f) Futures - - - - - - - -
g) Altri - 35.553 3.848 - - 10.176 1.945 -
Totale 417.310 1.610.144 241.932 29.350 635.395 2.348.412 411.010 41.616

A.3 Derivati finanziari di negoziazione OTC: valori nozionali, fair value lordo positivo e negativo per controparti

Attività sottostanti Controparti
centrali
Banche Altre società
finanziarie
Altri soggetti
Contratti non rientranti in accordi di
compensazione
1) Titoli di debito e tassi d'interesse
- valore nozionale X 2.112.888 389.739 12.740.797
- fair value positivo X 1 2.892 128.366
- fair value negativo X - 1.038 40.454
2) Titoli di capitale e indici azionari
- valore nozionale X 440.677 59.184 909.806
- fair value positivo X - 6.730 5.658
- fair value negativo X - 849 182.610
3) Valute e oro
- valore nozionale X 582.124 15.049 783.690
- fair value positivo X 1.041 202 8.483
- fair value negativo X 4.177 - 8.955
4) Merci
- valore nozionale X 199 - 14.063
- fair value positivo X - - 7.973
- fair value negativo X - - 3.848
5) Altri
- valore nozionale X - - -
- fair value positivo X - - -
- fair value negativo X - - -
Contratti rientranti in accordi di compensazione
1) Titoli di debito e tassi d'interesse
- valore nozionale 37.085.821 23.098.466 12.278.364 1.831.551
- fair value positivo 344.233 323.568 117.211 13.790
- fair value negativo 417.309 300.540 148.504 3.731
2) Titoli di capitale e indici azionari
- valore nozionale - 7.587.555 3.294.602 -
- fair value positivo - 547.782 132.200 -
- fair value negativo - 411.258 132.284 -
3) Valute e oro
- valore nozionale - 21.983.329 6.052.649 244.017
- fair value positivo - 470.904 132.969 1.381
- fair value negativo - 434.380 140.048 3.847
4) Merci
- valore nozionale - 63.401 6.630 10.480
- fair value positivo - 25.851 668 5.064
- fair value negativo - 34.484 1.022 47
5) Altri
- valore nozionale - - - -
- fair value positivo - - - -
- fair value negativo - - - -

A.4 Vita residua dei derivati finanziari OTC: valori nozionali

Sottostanti/Vita residua Fino ad 1 anno Oltre 1 anno e
fino a 5 anni
Oltre 5 anni Totale
A.1 Derivati finanziari su titoli di debito e tassi di interesse 28.892.527 49.181.762 11.463.335 89.537.624
A.2 Derivati finanziari su titoli di capitale ed indici azionari 4.355.307 7.594.126 342.391 12.291.824
A.3 Derivati finanziari su valute e oro 29.608.984 51.873 - 29.660.857
A.4 Derivati finanziari su merci 94.773 - - 94.773
A.5 Altri derivati finanziari - - - -
Totale 31/12/2021 62.951.591 56.827.761 11.805.726 131.585.078
Totale 31/12/2020 60.335.220 52.783.943 16.974.808 130.093.971

Derivati finanziari OTC: rischio di controparte/rischio finanziario – Modelli interni

Con riferimento al rischio di controparte, definito come il rischio che la controparte di un'operazione risulti inadempiente prima del regolamento definitivo dei flussi di cassa dell'operazione stessa (Regolamento (UE) n. 575/2013), la Capogruppo e Banca Akros utilizzano, esclusivamente a fini gestionali, una metodologia interna per la stima delle esposizioni a rischio di eventuale default delle controparti di operazioni in derivati OTC. Tale metodologia prevede un approccio semplificato per la stima dell'esposizione al rischio di controparte in derivati, relativamente alle posizioni in essere con controparti con le quali è stato sottoscritto un "collateral agreement" (Credit Support Annex – CSA); il suddetto approccio, "Shortcut Method", prevede la valutazione delle possibili variazioni del Mark to Market dei singoli contratti sottostanti al medesimo CSA di riferimento su un orizzonte temporale dato dal "periodo di margine a rischio" caratteristico di ciascun contratto. La misura è implementata anche nella filiera dei processi creditizi della Capogruppo e di Banca Akros, con un sistema di monitoraggio e reporting giornaliero. Ai fini di Vigilanza prudenziale il Gruppo adotta la metodologia standard SA-CCR, entrata in vigore a giugno 2021, per la stima delle esposizioni su tutto il perimetro derivati.

Per la restante parte del perimetro oggetto di rischio controparte (Pronti contro Termine, Prestito titoli e finanziamenti a medio e lungo termine), la misura di esposizione viene calcolata con metodologie standard, utilizzate anche ai fini Segnaletici di Vigilanza.

In conformità allo Schema di Regolamentazione Basilea 3 sono inoltre calcolati i requisiti di capitale aggiuntivi in materia di:

  • Fondi Propri per il Credit Valuation Adjustment (CVA), tramite l'adozione del Metodo standardizzato, come previsto dal Regolamento (UE) n. 575/13 per le banche non autorizzate a utilizzare il metodo IMM per il rischio di controparte;
  • esposizioni relative all'operatività verso Controparti Centrali Qualificate (QCCP), tramite l'adozione delle modalità previste agli art. 306-308 del Regolamento UE nr. 575/2013.

Inoltre, a decorrere da settembre 2021, il Gruppo aderisce all'obbligo previsto dalla Normativa Europea (Regolamento Delegato (UE) 2016/2251), scambiando, in base alla relativa contrattualistica (CTA - Collateral Transfer Agreement), margini iniziali relativamente ai contratti derivati OTC non compensati a livello centrale, che forniscono un'ulteriore protezione nel caso in cui una delle due controparti non sia in grado di onorare i suoi impegni durante la vita del contratto. Il Gruppo Banco BPM utilizza il metodo SIMM, il cui calcolo è maggiormente risk sensitive ed è basato sulle sensitivity aggregate per classe di rischio e di prodotto.

B. DERIVATI CREDITIZI

B.1 Derivati creditizi di negoziazione: valori nozionali di fine periodo

Derivati di negoziazione
Categorie di operazioni su un singolo
soggetto
su più soggetti
(basket)
1. Acquisti di protezione
a) Credit default products - 84.000
b) Credit spread products - -
c) Total rate of return swap - -
d) Altri - -
Totale 31/12/2021 - 84.000
Totale 31/12/2020 47.000 -
2. Vendite di protezione
a) Credit default products - -
b) Credit spread products - -
c) Total rate of return swap - -
d) Altri - -
Totale 31/12/2021 - -
Totale 31/12/2020 - -

B.2 Derivati creditizi di negoziazione: fair value lordo positivo e negativo – ripartizione per prodotti

Totale Totale
31/12/2020
Tipologie derivati 31/12/2021
1. Fair value positivo
a) Credit default products 139 311
b) Credit spread products - -
c) Total rate of return swap - -
d) Altri - -
Totale 139 311
2. Fair value negativo
a) Credit default products 2.151 1.105
b) Credit spread products - -
c) Total rate of return swap - -
d) Altri - -
Totale 2.151 1.105

B.3 Derivati creditizi di negoziazione OTC: valori nozionali, fair value lordo (positivo e negativo) per controparti

Controparti
centrali
Banche Altre società
finanziarie
Altri
soggetti
Contratti non rientranti in accordi di compensazione
1) Acquisto protezione
− valore nozionale X - - -
− fair value positivo X - - -
− fair value negativo X - - -
2) Vendita protezione
− valore nozionale X - - -
− fair value positivo X - - -
− fair value negativo X - - -
Contratti rientranti in accordi di compensazione
1) Acquisto protezione
− valore nozionale 52.000 32.000 - -
− fair value positivo 72 67 - -
− fair value negativo 1.706 445 - -
2) Vendita protezione
− valore nozionale - - - -
− fair value positivo - - - -
− fair value negativo - - - -

B.4 Vita residua dei derivati creditizi di negoziazione OTC: valori nozionali

Sottostanti/Vita residua Fino ad 1
anno
Oltre 1
anno e fino
a 5 anni
Oltre 5 anni Totale Totale
1 Vendita di protezione - - - -
2 Acquisto di protezione - 84.000 - 84.000
Totale 31/12/2021 - 84.000 - 84.000
Totale 31/12/2020 - 47.000 - 47.000

B.5 Derivati creditizi connessi con la fair value option: variazioni annue

La fattispecie non è presente per il Gruppo; si omette pertanto la relativa tabella.

1.3.2 Le coperture contabili

INFORMAZIONI DI NATURA QUALITATIVA

A. Attività di copertura del fair value

La gestione del rischio di tasso del Banking Book è operativamente effettuata in modo accentrato dalla Capogruppo in una apposita Funzione delegata, e le scelte di gestione hanno come obiettivo primario l'esigenza di contemperare il riequilibrio delle dinamiche di volatilità del valore economico con la volatilità del margine di interesse al variare della curva dei tassi di mercato, in accordo con quanto previsto dalla normativa specifica (BCBS, EBA, Banca d'Italia).

Il Gruppo utilizza un sistema integrato di Asset Liability Management (ALM) con l'obiettivo di elaborare le misure di rischio che prevedono anche il ricorso a modelli e misure comportamentali e la gestione tende a perseguire una naturale compensazione dei rischi generati dai gap delle poste passive e attive. Le poste in cui sono presenti le coperture sono soprattutto le poste a vista, le emissioni obbligazionarie, i mutui ipotecari e il portafoglio titoli. Per quanto riguarda il trattamento contabile di tali relazioni di copertura:

• le poste a vista sono coperte attraverso relazioni di fair value hedge;

  • i prestiti obbligazionari collocati presso la clientela ordinaria sono coperti attraverso la fair value option, mentre è utilizzato il fair value hedge per le emissioni collocate presso gli operatori istituzionali;
  • il portafoglio titoli è coperto usualmente attraverso relazioni di fair value hedge (oppure, in alcuni casi specifici, di cash flow hedge);
  • i finanziamenti sono coperti attraverso relazioni di fair value hedge.

Per ulteriori dettagli si rinvia a quanto contenuto nella "Parte A - Politiche contabili" e nel commento alla tabella della voce "30. Passività finanziarie designate al fair value" della "Parte B – Informazioni sullo stato patrimoniale" della presente nota integrativa.

Il rischio di prezzo della componente rappresentata dal portafoglio di asset alternativi è monitorato su base giornaliera e non è oggetto di copertura.

B. Attività di copertura dei flussi finanziari

L'attività di copertura di flussi finanziari è molto limitata e riguarda alcuni titoli presenti nell'attivo (principalmente si tratta di titoli indicizzati all'inflazione).

C. Attività di copertura di investimenti esteri

L'unica attività di copertura di investimenti esteri posta in essere dal Gruppo si riferisce alla partecipazione detenuta da Banca Aletti nella società controllata Banca Aletti & C. (Suisse) S.A., il cui valore di carico è espresso in divisa diversa dall'Euro (franchi svizzeri). Nel bilancio individuale la copertura è direttamente riferita alla partecipazione iscritta nel bilancio di Banca Aletti, mentre a livello di bilancio consolidato, a seguito del processo di consolidamento, la copertura è riferita alle attività e passività nette della controllata.

D. Strumenti di copertura

Le principali fonti di inefficacia che potrebbero modificare la relazione di copertura durante il relativo periodo di validità sono le seguenti:

  • disallineamento tra nozionale del derivato e del sottostante coperto rilevato al momento della designazione iniziale o generato successivamente, come nel caso di rimborsi parziali dei mutui o riacquisto dei prestiti obbligazionari;
  • inclusione nel test di efficacia del valore della gamba variabile del derivato di copertura, nell'ipotesi di copertura di "tipo fair value hedge".

Nel corso dell'esercizio non si sono verificate condizioni che abbiano determinato l'inefficacia delle coperture.

Il Gruppo nel corso dell'esercizio non ha posto in essere coperture dinamiche, così come definite nell'IFRS 7, paragrafo 23C.

E. Elementi coperti

In merito ai rischi coperti e ai relativi strumenti di copertura utilizzati si rimanda ai precedenti punti A e B.

Come evidenziato nella Parte A della Nota integrativa, gli strumenti derivati sono designati di copertura se esiste una documentazione formalizzata della relazione tra lo strumento coperto e lo strumento di copertura e se tale relazione è efficace nel momento in cui la copertura ha inizio e, prospetticamente, durante tutta la vita della stessa. L'efficacia della copertura dipende dalla misura in cui le variazioni di fair value dello strumento coperto o dei relativi flussi finanziari attesi risultano compensati da quelle dello strumento di copertura. Pertanto, l'efficacia è valutata dal confronto di suddette variazioni, tenuto conto dell'intento perseguito dall'entità nel momento in cui la copertura è stata posta in essere.

Si ha efficacia (nei limiti stabiliti dall'intervallo 80%-125%) quando le variazioni di fair value (o dei flussi di cassa) dello strumento finanziario di copertura neutralizzano quasi integralmente le variazioni dello strumento coperto, per l'elemento di rischio oggetto di copertura.

Successivamente all'iscrizione iniziale con riferimento all'inefficacia parziale o totale delle relazioni di copertura:

• nel caso di copertura di fair value, la variazione del fair value dell'elemento coperto si compensa con la variazione del fair value dello strumento di copertura. Tale compensazione è riconosciuta attraverso la

rilevazione a conto economico, nella voce "90. Risultato netto dell'attività di copertura", delle variazioni di valore, riferite sia all'elemento coperto (per quanto riguarda le variazioni prodotte dal fattore di rischio sottostante), sia allo strumento di copertura. L'eventuale differenza, che rappresenta la parziale inefficacia della copertura, ne costituisce di conseguenza l'effetto economico netto. Se la relazione di copertura termina, lo strumento coperto riacquisisce il criterio di valutazione originaria della classe di appartenenza; per gli strumenti valutati al costo ammortizzato le rivalutazioni/svalutazioni cumulate iscritte per effetto delle variazioni di fair value del rischio coperto è rilevato nel conto economico tra gli interessi attivi e passivi lungo la vita residua dell'elemento coperto, sulla base del tasso di interesse effettivo. Se l'elemento coperto è venduto o rimborsato, la quota di fair value non ancora ammortizzata è riconosciuta immediatamente a conto economico;

• nel caso di copertura di flussi finanziari, le variazioni di fair value del derivato sono riportate a patrimonio netto (voce "120. Riserve da valutazione"), per la quota efficace della copertura, e sono rilevate a conto economico solo quando, con riferimento alla posta coperta, si manifesti la variazione dei flussi di cassa da compensare. La porzione dell'utile o della perdita dello strumento di copertura considerata inefficace viene iscritta a conto economico (voce "90. Risultato netto dell'attività di copertura"). Tale porzione è pari all'eventuale eccedenza del fair value cumulato dello strumento di copertura rispetto al fair value cumulato dello strumento coperto; in ogni caso, l'oscillazione del fair value della posta coperta e della relativa operazione di copertura deve essere mantenuta nel range di 80%-125%. Se la copertura dei flussi finanziari non è più considerata efficace, oppure la relazione di copertura è terminata, l'ammontare complessivo dei profitti o delle perdite sullo strumento di copertura, già rilevato tra le "Riserve da valutazione", viene imputato a conto economico solo nel momento in cui la transazione di copertura avrà luogo o nel momento in cui non sia più ritenuto possibile che la transazione si verifichi; in quest'ultima circostanza i profitti o le perdite sono trasferite dalla voce del patrimonio netto alla voce di conto economico "90. Risultato netto dell'attività di copertura".

INFORMAZIONI DI NATURA QUANTITATIVA

A. DERIVATI FINANZIARI DI COPERTURA

A.1 Derivati finanziari di copertura: valori nozionali di fine periodo

Totale 31/12/2021 Totale 31/12/2020
Over the counter Over the counter
Attività sottostanti/Tipologie
derivati
Senza controparti centrali Mercati Senza controparti centrali Mercati
Controparti
centrali
Con accordi di
compensazione
Senza
accordi di
compensazione
organizzati Controparti
centrali
Con accordi di
compensazione
Senza
accordi di
compensazione
organizzati
1. Titoli di debito e tassi d'interesse 15.909.028 13.421.874 2.100.000 - 18.758.867 10.680.235 2.100.000 -
a) Opzioni - 205.000 - - - 206.002 - -
b) Swap 15.909.028 10.373.833 2.100.000 - 18.758.867 7.974.158 2.100.000 -
c) Forward - 2.843.041 - - - 2.500.075 - -
d) Futures - - - - - - - -
e) Altri - - - - - - - -
2. Titoli di capitale e indici azionari - - - - - - - -
a) Opzioni - - - - - - - -
b) Swap - - - - - - - -
c) Forward - - - - - - - -
d) Futures - - - - - - - -
e) Altri - - - - - - - -
3. Valute e oro - - 28.659 - - - - -
a) Opzioni - - - - - - - -
b) Swap - - - - - - - -
c) Forward - - 28.659 - - - - -
d) Futures - - - - - - - -
e) Altri - - - - - - - -
4. Merci - - - - - - - -
5. Altri - - - - - - - -
Totale 15.909.028 13.421.874 2.128.659 - 18.758.867 10.680.235 2.100.000 -

Fair value positivo e negativo
Totale 31/12/2021 Totale 31/12/2020
Tipologie derivati Over the counter Over the counter
Senza controparti centrali Mercati Senza controparti centrali Mercati
Controparti
centrali
Con accordi di
compensazione
Senza
accordi di
compensazione
organizzati Controparti
centrali
Con accordi di
compensazione
Senza
accordi di
compensazione
organizzati
Fair value positivo
a) Opzioni - - - - - - - -
b) Interest rate swap 91.581 104.390 6.858 - 122.738 67.256 7.746 -
c) Cross currency swap - - - - - - - -
d) Equity swap - - - - - - - -
e) Forward - 15.756 - - - - - -
f) Futures - - - - - - - -
g) Altri - - - - - - - -
Totale 91.581 120.146 6.858 - 122.738 67.256 7.746 -
Fair value negativo
a) Opzioni - 33 - - - 269 - -
b) Interest rate swap 171.765 146.606 - - 318.539 344.436 - -
c) Cross currency swap - - - - - - - -
d) Equity swap - - - - - - - -
e) Forward - 19 1.131 - - 45.173 - -
f) Futures - - - - - - - -
g) Altri - - - - - - - -
Totale 171.765 146.658 1.131 - 318.539 389.878 - -

A.3 Derivati finanziari di copertura OTC: valori nozionali, fair value lordo positivo e negativo per controparti

Attività sottostanti Controparti
centrali
Banche Altre società
finanziarie
Altri soggetti
Contratti non rientranti in accordi di
compensazione
1) Titoli di debito e tassi d'interesse
- valore nozionale X 2.100.000 - -
- fair value positivo X 6.858 - -
- fair value negativo X - - -
2) Titoli di capitale e indici azionari
- valore nozionale X - - -
- fair value positivo X - - -
- fair value negativo X - - -
3) Valute e oro
- valore nozionale X 28.659 - -
- fair value positivo X - - -
- fair value negativo X 1.131 - -
4) Merci
- valore nozionale X - - -
- fair value positivo X - - -
- fair value negativo X - - -
5) Altri
- valore nozionale X - - -
- fair value positivo X - - -
- fair value negativo X - - -
Contratti rientranti in accordi di compensazione
1) Titoli di debito e tassi d'interesse
- valore nozionale 15.909.028 10.663.544 2.758.330 -
- fair value positivo
- fair value negativo
91.581
171.765
97.378
103.900
22.768
42.759
-
-
2) Titoli di capitale e indici azionari
- valore nozionale - - - -
- fair value positivo - - - -
- fair value negativo - - - -
3) Valute e oro
- valore nozionale - - - -
- fair value positivo - - - -
- fair value negativo - - - -
4) Merci
- valore nozionale - - - -
- fair value positivo - - - -
- fair value negativo - - - -
5) Altri - - - -
- valore nozionale - - - -
- fair value positivo - - - -
- fair value negativo - - - -

A.4 Vita residua dei derivati finanziari di copertura OTC: valori nozionali

Sottostanti/Vita residua Fino ad 1 anno Oltre 1 anno e
fino a 5 anni
Oltre 5 anni Totale
A.1 Derivati finanziari su titoli di debito e tassi di interesse 5.598.154 14.114.208 11.718.540 31.430.902
A.2 Derivati finanziari su titoli di capitale e indici azionari - - - -
A.3 Derivati finanziari su valute ed oro 28.659 - - 28.659
A.4 Derivati finanziari su merci - - - -
A.5 Altri derivati finanziari - - - -
Totale 31/12/2021 5.626.813 14.114.208 11.718.540 31.459.561
Totale 31/12/2020 6.915.845 15.436.364 9.186.892 31.539.101

B. DERIVATI CREDITIZI DI COPERTURA

B.1 Derivati creditizi di copertura: valori nozionali di fine periodo

La fattispecie non è presente per il Gruppo; si omette pertanto la relativa tabella.

B.2 Derivati creditizi di copertura: fair value lordo positivo e negativo – ripartizione per prodotti

La fattispecie non è presente per il Gruppo; si omette pertanto la relativa tabella.

B.3 Derivati creditizi di copertura OTC: valori nozionali, fair value lordo positivo e negativo per controparti

La fattispecie non è presente per il Gruppo; si omette pertanto la relativa tabella.

B.4 Vita residua dei derivati creditizi di copertura OTC: valori nozionali

La fattispecie non è presente per il Gruppo; si omette pertanto la relativa tabella.

C. STRUMENTI NON DERIVATI DI COPERTURA

C.1 Strumenti di copertura diversi dai derivati: ripartizione per portafoglio contabile e tipologia di copertura

La fattispecie non è presente per il Gruppo; si omette pertanto la relativa tabella.

D. STRUMENTI COPERTI

D.1 Coperture del fair value

Coperture Coperture specifiche
Coperture
specifiche:
valore di
bilancio
specifiche -
posizioni nette:
valore di
bilancio delle
attività o
passività (prima
della
compensazione)
Variazioni
cumulate di
fair value
dello
strumento
coperto
Cessazione
della
copertura:
variazioni
cumulate
residue del
fair value
Variazioni del
valore usato
per rilevare
l'inefficacia
della
copertura
Coperture
generiche:
Valore di
bilancio
A. Attività
1. Attività finanziarie valutate al
fair value con impatto sulla
redditività complessiva – copertura
di: 6.333.213 - (57.689) -
-
-
1.1 Titoli di debito e tassi d'interesse 6.333.213 - (57.689) -
-
X
1.2 Titoli di capitale e indici azionari - - - -
-
X
1.3 Valute e oro - - - -
-
X
1.4 Crediti - - - -
-
X
1.5 Altri - - - -
-
X
2. Attività finanziarie valutate al
costo ammortizzato - copertura di:
9.993.965 - 1.982 -
-
2.875
1.1 Titoli di debito e tassi d'interesse 9.993.965 - 1.982 -
-
X
1.2 Titoli di capitale e indici azionari - - - -
-
X
1.3 Valute e oro - - - -
-
X
1.4 Crediti - - - -
-
X
1.5 Altri - - - -
-
X
Totale 31/12/2021 16.327.178 - (55.707) -
-
2.875
Totale 31/12/2020 16.899.958 - 380.685 -
-
47.279
B. Passività
1. Passività finanziarie valutate al
costo ammortizzato - copertura di:
1.538.986 - (6.694) -
-
(47.812)
1.1 Titoli di debito e tassi d'interesse 1.538.986 - (6.694) -
-
X
1.2 Valute e oro - - - -
-
X
1.3 Altri - - - -
-
X
Totale 31/12/2021 1.538.986 - (6.694) -
-
(47.812)
Totale 31/12/2020 3.699.591 - 8.629 -
-
122.009

D.2 Copertura dei flussi finanziari e degli investimenti esteri

Variazione del valore
usato per rilevare
l'inefficacia della
copertura
Riserve da copertura Cessazione della
copertura: valore
residuo delle riserve
di copertura
A. Copertura di flussi finanziari
1. Attività - 16.416 -
1.1 Titoli di debito e tassi d'interesse - 16.416 -
1.2 Titoli di capitale e indici azionari - - -
1.3 Valute e oro - - -
1.4 Crediti - - -
1.5 Altri - - -
2. Passività - - -
1.1 Titoli di debito e tassi d'interesse - - -
1.2 Valute e oro - - -
1.3 Altri - - -
Totale (A) 31/12/2021 - (16.416) -
Totale (A) 31/12/2020 - (4.287) -
B. Copertura degli investimenti esteri X (603) -
Totale (A+B) 31/12/2021 - (17.019) -
Totale (A+B) 31/12/2020 - (4.088) -

E. EFFETTI DELLE OPERAZIONI DI COPERTURA A PATRIMONIO NETTO

E.1 Riconciliazione delle componenti di patrimonio netto

Riserva da copertura dei flussi finanziari Riserva da copertura di investimenti esteri
Titoli di
debito e
tassi
d'interesse
Titoli di
capitale
e indici
azionari
Valute
e oro
Crediti Altri Titoli di
debito e
tassi
d'interesse
Titoli di
capitale
e indici
azionari
Valute
e oro
Crediti Altri
Esistenze iniziali (4.287) - - - -
-
- - - -
Variazioni di fair value (quota efficace) (18.119) - - - -
-
- - - -
Rigiri a conto economico - - - - -
-
- - - -
di cui: transazioni future non più attese - - - - -
X
X X X X
Altre variazioni 5.990 - - - -
-
- - - -
di cui: trasferimenti al valore contabile
iniziale degli strumenti di coperti
- - - - -
X
X X X X
Rimanenze finali (16.416) - - - -
-
- - - -

Si omette la tabella relativa agli Strumenti di copertura (elementi non designati) in quanto la fattispecie non è presente per il Gruppo.

F. Informativa prevista dall'IFRS 7 connessa con la riforma degli indici di riferimento

Informazioni sui rischi e sulle relative politiche di copertura – gli strumenti derivati e le politiche di copertura

Le coperture contabili

Il paragrafo 24H del principio IFRS 7, introdotto dal Regolamento n. 34 del 15 gennaio 2020, richiede venga fornita specifica informativa sulle incertezze derivanti dalla riforma degli indici di riferimento per la determinazione dei tassi di interesse sulle relazioni di copertura ed il valore nozionale degli strumenti di copertura potenzialmente

impattati dalla riforma dei tassi benchmark. Al riguardo si specifica che nell'esercizio sono stati rinegoziati con le controparti, tutti i contratti indicizzati al tasso di interesse Eonia (Euro OverNight Index Average) tra cui quelli designati in relazioni di hedge accounting stipulati con la controparte centrale London Clearing House (LCH).

Il valore nozionale dei rimanenti contratti di copertura potenzialmente impattati ammonta a 1.710 milioni di dollari (per un controvalore in euro di 1.509,8 milioni) e si riferisce a derivati indicizzati al tasso di interesse "USD LIBOR 3 mesi (London Interbank Offered Rate)".

Trattasi in particolare di strumenti derivati del tipo "Interest Rate swap" designati in una relazione di copertura specifica del fair value di titoli obbligazionari governativi classificati nel portafoglio delle "Attività finanziarie valutate al costo ammortizzato" per un valore nominale di 1.700 milioni di dollari (euro 1.501 milioni) e nel portafoglio delle "Attività finanziarie valutate al fair value con impatto sulla redditività complessiva" per un valore nominale di 10 milioni di dollari (euro 8,8 milioni).

Per maggior dettaglio sull'informativa relativa all'evoluzione della riforma nel 2021, con l'introduzione dell'obbligo di disclosure previsto dalla fase 2 della Riforma IBOR ai sensi del principio IFRS 7, paragrafi 24I e 24J , si rinvia al paragrafo "Riforma degli indici di riferimento per la determinazione dei tassi di interesse ("IBOR Reform")", riportato nella "Sezione 5 – Altri Aspetti" della Parte "A – Politiche Contabili" della presente Nota integrativa.

1.3.3 Altre informazioni sugli strumenti derivati (di negoziazione e di copertura)

A. DERIVATI FINANZIARI E CREDITIZI

A.1 Derivati finanziari e creditizi OTC: fair value netti per controparti

Controparti
centrali
Banche Altre società
finanziarie
Altri soggetti
A. Derivati finanziari
1) Titoli di debito e tassi d'interesse
- valore nozionale 52.683.349 - - -
- fair value netto positivo - - - -
- fair value netto negativo 153.480 - - -
2) Titoli di capitale e indici azionari
- valore nozionale - - - -
- fair value netto positivo - - - -
- fair value netto negativo - - - -
3) Valute e oro
- valore nozionale - - - -
- fair value netto positivo - - - -
- fair value netto negativo - - - -
4) Merci
- valore nozionale - - - -
- fair value netto positivo - - - -
- fair value netto negativo - - - -
5) Altri
- valore nozionale - - - -
- fair value netto positivo - - - -
- fair value netto negativo - - - -
B. Derivati creditizi
1) Acquisto protezione
- valore nozionale - - - -
- fair value netto positivo - - - -
- fair value netto negativo - - - -
2) Vendita protezione
- valore nozionale - - - -
- fair value netto positivo - - - -
- fair value netto negativo - - - -

1.4 RISCHIO DI LIQUIDITÀ

INFORMAZIONI DI NATURA QUALITATIVA

Impatti derivanti dalla pandemia Covid-19

Sin dall'iniziale diffondersi della pandemia Covid-19, con riferimento ai rischi di liquidità e funding, il Gruppo Banco BPM ha incrementato il livello di monitoraggio attivando specifici report sull'andamento dei principali fattori di rischio (es. andamento degli spread di mercato e di raccolta e impieghi con la clientela). Pur a fronte del contesto di riferimento, dal punto di vista del profilo di rischio non vi sono impatti negativi materiali da menzionare, piuttosto nel corso dell'anno il profilo di rischio sia di liquidità sia di funding ha beneficiato delle misure espansive adottate dalla Banca Centrale Europea (es. ampliamento delle tipologie di collaterale accettato dalla Banca Centrale a garanzia delle operazioni di rifinanziamento) oltre che del positivo andamento della raccolta da clientela.

A. Aspetti generali, processi di gestione e metodi di misurazione del rischio di liquidità

Per rischio di liquidità si intende il rischio che il Gruppo non riesca a far fronte ai propri impegni di pagamento, certi o previsti con ragionevole certezza. Normalmente vengono individuate due manifestazioni del rischio di liquidità: il Liquidity e Funding Risk, ovvero il rischio che il Gruppo non sia in grado, nel breve (liquidity) e lungo termine (funding), di far fronte ai propri impegni di pagamento e alle proprie obbligazioni in modo efficiente per incapacità di reperire fondi senza pregiudicare la sua attività caratteristica e/o la sua situazione finanziaria; il Market Liquidity Risk, rappresenta il rischio che il Gruppo non sia in grado di liquidare un'attività se non a costo di incorrere in perdite in conto capitale a causa della scarsa profondità del mercato di riferimento e/o in conseguenza del timing con cui è necessario realizzare l'operazione.

Nel Gruppo Banco BPM il rischio di liquidità e di funding è normato dal "Regolamento in materia di rischio di liquidità, di funding e ILAAP" che stabilisce: i ruoli e responsabilità degli organi societari e delle funzioni aziendali, le metriche utilizzate per la misurazione del rischio, le linee guida per l'esecuzione delle analisi di stress, il Liquidity Contingency Plan e il reporting framework complessivo relativo al rischio di liquidità e funding del Gruppo.

Il rischio di liquidità viene gestito e monitorato nell'ambito del processo di valutazione interna dell'adeguatezza della liquidità (ILAAP – Internal Liquidity Adequacy Assessment Process) che rappresenta il processo con cui il Gruppo identifica, misura, monitora, mitiga e rendiconta il profilo di rischio di liquidità del Gruppo. Nell'ambito di tale processo il Gruppo procede a un'autovalutazione annuale circa l'adeguatezza del framework complessivo di gestione e misurazione del rischio di liquidità che include, inoltre, governance, metodologie, sistemi informativi, strumenti di misurazione e reporting. I risultati della valutazione di adeguatezza del profilo di rischio e dell'autovalutazione complessiva sono rendicontati agli Organi aziendali e portati a conoscenza dell'Autorità di Vigilanza. Il governo della liquidità è accentrato presso la Capogruppo.

L'attività di monitoraggio e controllo del rischio di liquidità è condotta su base giornaliera (liquidità di breve termine) e mensile (liquidità strutturale) e si pone l'obiettivo di monitorare l'evoluzione del profilo di rischio verificandone l'adeguatezza rispetto al Risk Appetite Framework e ai limiti operativi previsti. Su base mensile vengono svolte analisi di stress al fine di testare la capacità del Gruppo di resistere a scenari sfavorevoli e vengono aggiornate le stime di liquidità generabile con le contromisure (il cosiddetto action plan, parte integrante del Liquidity Contingency Plan) attivabili al realizzarsi di uno scenario di stress.

In particolare, il Gruppo utilizza un sistema di monitoraggio che include indicatori di liquidità sia di breve termine (orizzonte temporale da infra-giornaliero fino a dodici mesi), sia di lungo termine (oltre dodici mesi). A tal fine sono utilizzate sia metriche regolamentari (LCR, NSFR, ALMM) sia metriche elaborate internamente e che includono l'utilizzo di modelli di stima di parametri comportamentali e/o opzionali.

Nel corso del 2020 il profilo di liquidità del nuovo Gruppo Banco BPM si è mostrato adeguato sia a breve sia a lungo termine, rispettando i limiti di rischio regolamentari e interni. Sono state inoltre oggetto di regolare manutenzione e aggiornamento le metodologie (es. i modelli comportamentali sui depositi a vista) e da giugno 2021 è stata avviata la segnalazione trimestrale all'Autorità di Vigilanza dell'indicatore NSFR che, a partire da tale data, è requisito regolamentare per le banche con minimo del 100% (in aderenza al Regolamento dell'Unione Europea 2019/876 (cosiddetto CRR-II).

____________________________________________________________________________________________________________ NOTA INTEGRATIVA CONSOLIDATA 491

INFORMAZIONI DI NATURA QUANTITATIVA

1. Distribuzione temporale per durata residua contrattuale delle attività e passività finanziarie. Valuta di denominazione: Euro

Da oltre 1 Da oltre 7 Da oltre 15 Da oltre 1 Da oltre 3 Da oltre 6 Da oltre 1 Durata
Voci/ Scaglioni temporali A vista giorno a 7
giorni
giorni a 15
giorni
giorni a 1
mese
mese fino 3
mesi
mesi fino a 6
mesi
mesi fino a 1
anno
anno fino a 5
anni
Oltre 5 anni Indeterminata
Attività per cassa 19.469.772 2.234.353 529.976 1.247.847 3.221.808 6.417.086 10.654.253 53.437.586 43.203.715 10.170.721
A.1 Titoli di Stato 79.977 - - - 54 1.302.028 2.555.995 8.086.034 10.110.278 -
A.2 Altri titoli di debito 38.199 767 - 41.461 56.223 95.034 401.861 2.471.632 4.020.462 209
A.3 Quote OICR 969.092 - - - - - - - - -
A.4 Finanziamenti 18.382.504 2.233.586 529.976 1.206.386 3.165.531 5.020.024 7.696.397 42.879.920 29.072.975 10.170.512
- Banche 534.477 63.420 328.929 58.551 22.416 249.920 137.410 483.242 - 10.062.467
- Clientela 17.848.027 2.170.166 201.047 1.147.835 3.143.115 4.770.104 7.558.987 42.396.678 29.072.975 108.045
Passività per cassa 106.964.015 9.863.885 21.559 316.556 2.051.234 1.073.314 2.527.515 49.504.656 2.792.743 104.900
B.1 Depositi e conti correnti 103.629.041 19.609 20.831 42.876 145.678 250.221 278.066 108.241 - -
- Banche 361.935 - - - - 13.532 6.523 - - -
- Clientela 103.267.106 19.609 20.831 42.876 145.678 236.689 271.543 108.241 - -
B.2 Titoli di debito 125.246 166 728 7.648 1.862.372 638.789 2.043.984 9.751.730 2.113.888 104.900
B.3 Altre passività 3.209.728 9.844.110 - 266.032 43.184 184.304 205.465 39.644.685 678.855 -
Operazioni fuori bilancio
C.1 Derivati finanziari con scambio di capitale
- Posizioni lunghe 49 636.335 497.171 1.686.393 5.543.583 5.269.684 3.734.748 122.519 88.330 -
- Posizioni corte 78.457 501.660 385.415 1.830.613 4.010.853 3.616.524 3.939.002 2.018.393 812.194 -
C.2 Derivati finanziari senza scambio di capitale
- Posizioni lunghe 1.504.121 - 304 1.747 19.810 8.266 39.750 - - -
- Posizioni corte 1.567.774 70 607 2.631 7.952 10.689 22.222 - - -
C.3 Depositi e finanziamenti da ricevere
- Posizioni lunghe 15.075.539 - - - - - - - - -
- Posizioni corte 15.075.539 - - - - - - - - -
C.4 Impegni irrevocabili a erogare fondi
- Posizioni lunghe 594.776 - - - - - - - - -
- Posizioni corte 594.776 - - - - - - - - -
C.5 Garanzie finanziarie rilasciate 94.793 119 32 1.829 7.277 7.530 20.585 210.453 83.793 -
C.6 Garanzie finanziarie ricevute - - - - - - - - - -
C.7 Derivati creditizi con scambio di capitale
- Posizioni lunghe - - - - - - - - - -
- Posizioni corte - - - - - - - - - -
C.8 Derivati creditizi senza scambio di capitale
- Posizioni lunghe 139 - - - - - - - - -
- Posizioni corte 2.151 - - - - - - - - -

492 NOTA INTEGRATIVA CONSOLIDATA ____________________________________________________________________________________________________________

minazione: altre valute
mporale per durata residua contrattuale delle attività e passività finanziarie. Valuta di deno
2. Distribuzione te
A vista Da oltre 1 Da oltre 7 Da oltre 15 Da oltre 1
mese fino 3
Da oltre 3
mesi fino a 6
Da oltre 6
mesi fino a 1
Da oltre 1
anno fino a 5
Oltre 5 anni Durata
Voci/ Scaglioni temporali giorno a 7
giorni
giorni a 15
giorni
giorni a 1
mese
mesi mesi anno anni Indeterminata
Attività per cassa 276.125 66.010 83.518 443.637 188.084 91.589 45.212 1.723.731 2.069.461 1.293
A.1 Titoli di Stato 18.082 - - 251.633 - 1.766 23 1.256.843 1.863.267 -
A.2 Altri titoli di debito 2.024 - - - - 4.545 - 164.614 45.916 -
A.3 Quote OICR 122.472 - - - - - - - - -
A.4 Finanziamenti 133.547 66.010 83.518 192.004 188.084 85.278 45.189 302.274 160.278 1.293
- Banche 22.705 54.218 59.338 31.167 601 764 1.966 - - -
- Clientela 110.842 11.792 24.180 160.837 187.483 84.514 43.223 302.274 160.278 1.293
Passività per cassa 881.370 624.954 1.063.694 1.839.645 367.603 213.810 3.472 - - -
B.1 Depositi e conti correnti 874.954 507.090 105.029 35.324 3.582 143.763 3.472 - - -
- Banche 59.766 507.090 105.029 35.324 3.546 9.728 2.655 - - -
- Clientela 815.188 - - - 36 134.035 817 - - -
B.2 Titoli di debito - - - - - - - - - -
B.3 Altre passività 6.416 117.864 958.665 1.804.321 364.021 70.047 - - - -
Operazioni fuori bilancio
C.1 Derivati finanziari con scambio di capitale
- Posizioni lunghe 494 778.379 412.811 1.882.582 4.387.267 3.753.873 4.016.594 25.398 5.866 -
- Posizioni corte 51 919.395 529.507 1.675.935 4.628.911 4.228.660 3.346.212 20.708 5.866 -
C.2 Derivati finanziari senza scambio di capitale
- Posizioni lunghe 70.136 407 2.414 1.033 3.324 9.867 20.261 - - -
- Posizioni corte 55.495 - - 31 389 483 2.690 - - -
C.3 Depositi e finanziamenti da ricevere
- Posizioni lunghe - - - - - - - - - -
- Posizioni corte - - - - - - - - - -
C.4 Impegni irrevocabili a erogare fondi
- Posizioni lunghe - - - - 51.940 934 17.697 - - -
- Posizioni corte - 70.571 - - - - - - - -
C.5 Garanzie finanziarie rilasciate 6.582 - - - 172 17.058 4.294 150 2.649 -
C.6 Garanzie finanziarie ricevute - - - - - - - - - -
C.7 Derivati creditizi con scambio di capitale
- Posizioni lunghe - - - - - - - - - -
- Posizioni corte - - - - - - - - - -
C.8 Derivati creditizi senza scambio di capitale
- Posizioni lunghe - - - - - - - - - -
- Posizioni corte - - - - - - - - - -

Come descritto nella "Parte E - Sezione 2 – Rischi del consolidato prudenziale - 1.1 Rischio di credito - C. Operazioni di cartolarizzazione", Banco BPM, a fronte di operazioni di "auto-cartolarizzazione" generate da banche o società del Gruppo, ha sottoscritto titoli utilizzabili per operazioni di rifinanziamento in BCE o per operazioni di pronti contro termine con controparti di mercato. Di seguito vengono descritte le operazioni di "autocartolarizzazione" in essere al 31 dicembre 2021.

Operazioni di auto-cartolarizzazione

Società Veicolo Originator Data emissione
titoli
Operazione Tipologia di
cartolarizzazione
Operazioni di auto-cartolarizzazione non cancellate dal bilancio
BPL Mortgages S.r.l. Banco BPM dicembre 2012 BPL Mortgages 5 Mutui residenziali in bonis
ProFamily SPV S.r.l. Banco BPM (ex
ProFamily)
febbraio 2021 ProFamily Crediti al consumo

Operazioni chiuse nell'esercizio

Cartolarizzazione crediti ipotecari, fondiari, agrari e altri prestiti erogati a piccole e medie imprese (Small and Medium Enterprises – SME) – BPL Mortgages 7 (giugno 2014)

Nel mese di giugno 2021, con la firma dei relativi contratti, si è provveduto alla chiusura dell'operazione di cartolarizzazione realizzata dalla Società Veicolo BPL Mortgages S.r.l. e perfezionata nel mese di giugno 2014 (BPL Mortgages 7). In particolare, in data 21 giugno 2021 Banco BPM ha riacquistato l'intero portafoglio residuo di mutui sottostante tale operazione e in data 28 giugno 2021 è stata effettuata una data di pagamento straordinaria nella quale la Società Veicolo ha proceduto alla chiusura dell'operazione ed al rimborso anticipato dei titoli ancora in essere ed interamente sottoscritti dal Banco BPM. Con la sottoscrizione del Termination Agreement sono stati chiusi i contratti sottoscritti ed i rapporti in essere nel contesto dell'operazione.

Operazioni di auto cartolarizzazione in essere e fatti di rilievo dell'esercizio 2021

Cartolarizzazione crediti fondiari e ipotecari residenziali – BPL Mortgages 5 (dicembre 2012)

L'operazione di cartolarizzazione è stata originata dal Banco Popolare e dal Credito Bergamasco, ora entrambe Banco BPM, e si è perfezionata in più fasi. In data 17 novembre 2012 le Banche Originator hanno ceduto alla società veicolo BPL Mortgages S.r.l. un primo portafoglio di mutui ipotecari e fondiari residenziali in bonis per un valore pari a 2.505,2 milioni e in data 21 dicembre 2012 la società veicolo ha emesso due classi di titoli obbligazionari.

Successivamente, sono state effettuate operazioni di ristrutturazione dei portafogli, che hanno comportato la cessione/riacquisto di crediti e l'emissione di ulteriori notes.

I Titoli Senior sono quotati presso l'Irish Stock Exchange. Tutte le Classi di Titoli sono sottoscritte dal Banco BPM ed i Titoli Senior sono utilizzati dal Banco BPM come collaterale per operazioni di politica monetaria con l'Eurosistema.

Nell'ambito dell'operazione le Banche Originator, ora Banco BPM, hanno assunto l'incarico di Servicer gestendo l'incasso dei crediti; Banco BPM riveste anche il ruolo di Interim Account Bank e di Transaction Bank.

Portafoglio crediti

Banca Valore
31/12/2021
Valore
31/12/2020
Banco BPM 2.633.424 2.993.003

Gli importi indicati rappresentano i crediti in bonis, le inadempienze probabili, gli scaduti deteriorati e le sofferenze, al netto dei relativi fondi svalutazione, costo ammortizzato e comprensivi dei ratei sui mutui.

Classi Tipologia Valore
emissione
Valore
31/12/2021
Tasso di interesse Scadenza Rating
Moody's/DBRS
(*)
A1 Senior 2.440.400 471.287 Euribor 1 mese + 0,3% Ottobre 2058 Aa3/AH
B1 Junior (1) 1.148.455 392.765 Additional Return Ottobre 2058 unrated
A2 Senior 995.100 409.184 Euribor 1 mese + 0,25% Ottobre 2058 Aa3/AH
A3 Senior 1.504.300 914.578 Euribor 1 mese + 0,25% Ottobre 2058 Aa3/AH
B3 Junior (1) 69.670 69.670 Additional Return Ottobre 2058 unrated
Totale 6.157.925 2.257.484

Caratteristiche delle emissioni

(1) Titoli Junior non quotati.

(*) Rating al 31 dicembre 2021.

Operazioni finanziarie accessorie

La struttura dell'operazione prevedeva la costituzione di una Cash Reserve di 64 milioni, costituita principalmente tramite l'erogazione da parte delle Banche Originator, ora Banco BPM, avvenuta in data 21 dicembre 2012, di un prestito subordinato per un importo complessivo di 60 milioni.

In occasione della ristrutturazione dell'operazione avvenuta nel corso del 2019, in data 14 marzo 2019 la riserva di cassa è stata incrementata per 24,6 milioni attraverso l'erogazione da parte del Banco BPM di un mutuo ad esigibilità limitata di pari importo.

Cartolarizzazione crediti al consumo – Profamily SPV (febbraio 2021)

In data 16 dicembre 2020 ProFamily S.p.A., ora Banco BPM, ha ceduto alla società veicolo Profamily SPV S.r.l. un portafoglio di crediti al consumo in bonis per un valore pari a 958,5 milioni. La società veicolo ha emesso in data 24 febbraio 2021 due classi di Titoli: (i) Classe A (Senior Notes), dotati di rating, quotati presso il segmento ExtraMOT PRO della Borsa Italiana e (ii) Classe J (Junior Notes), non dotati di rating e non quotati. Entrambe le classi di titoli risultano interamente sottoscritte dall'Originator ProFamily, ora Banco BPM; i Titoli Senior sono utilizzati dal Banco BPM per operazioni di politica monetaria con l'Eurosistema. Durante il periodo revolving, la società veicolo ha acquistato da ProFamily ulteriori quattro portafogli di crediti al consumo in bonis.

Nell'ambito dell'operazione l'Originator ProFamily, ora Banco BPM, ha assunto l'incarico di Servicer gestendo l'incasso dei crediti.

Portafoglio crediti

Banca Valore
31/12/2021
Valore
31/12/2020
Banco BPM (ex ProFamily S.p.A.) 783.955 910.878

Gli importi indicati rappresentano i crediti in bonis, le inadempienze probabili, gli scaduti deteriorati e le sofferenze, al netto dei relativi fondi svalutazione, costo ammortizzato e comprensivi dei ratei sui mutui.

Caratteristiche delle emissioni

Classi Tipologia Valore
emissione
31/12/2021
Valore Tasso di interesse Scadenza Rating
DBRS/Fitch (*)
A Senior 860.000
677.441
1% annuo Dicembre 2040 AH/A+
J Junior (1) 100.932
100.932
5% annuo Dicembre 2040 unrated
Totale 960.932
778.373

(1) Titoli Junior non quotati. (*) Rating al 31 dicembre 2021.

Eventi di rilievo dell'esercizio 2021 - Rating

In data 21 dicembre 2021 l'agenzia di rating Fitch ha aumentato il rating dei Titoli Senior da "A-" ad "A+".

1.5 GRUPPO BANCARIO - RISCHI OPERATIVI

INFORMAZIONI DI NATURA QUALITATIVA

A. Aspetti generali, processi di gestione e metodi di misurazione del rischio operativo

Natura del rischio

Il rischio operativo è definito come il rischio di subire perdite derivanti dall'inadeguatezza o dalla disfunzione di procedure, risorse umane e sistemi interni, oppure da eventi esogeni. Rientrano in tale tipologia, tra l'altro, le perdite derivanti da frodi, errori umani, interruzioni dell'operatività, indisponibilità dei sistemi, inadempienze contrattuali, catastrofi naturali. All'interno del rischio operativo è ricompreso il rischio giuridico mentre non sono inclusi quelli strategici e di reputazione.

Fonti del rischio

Le fonti principali di manifestazione del rischio operativo sono: la scarsa affidabilità - in termini di efficacia/efficienza - dei processi operativi, le frodi interne ed esterne, gli errori operativi, il livello qualitativo della sicurezza fisica e logica, l'inadeguatezza dell'apparato informatico rispetto al livello dimensionale dell'operatività, il crescente ricorso all'automazione, l'esternalizzazione di funzioni aziendali, l'utilizzo di pochi fornitori, l'adozione di cambiamenti di strategia, la presenza di non corrette politiche di gestione e formazione del personale ed infine gli impatti sociali e ambientali.

Modello di gestione del rischio e struttura organizzativa

Il Gruppo Banco BPM, dalla data di fusione, è stato autorizzato transitoriamente dalla Vigilanza Europea a utilizzare ai fini regolamentari la combinazione dei tre metodi regolamentari, in particolare l'approccio AMA (Advanced Measurement Approach), relativamente al perimetro validato ex Gruppo Banco Popolare (segmenti ex-Banco Popolare della Capogruppo e Banca Aletti), il metodo TSA (Traditional Standardised Approach) sul perimetro ex Gruppo Banca Popolare di Milano (segmenti della ex-Capogruppo BPM S.c.a r.l., ex-BPM S.p.A., ProFamily e Banca Akros) e il BIA (Basic Indicator Approach) per le altre società residuali che compongono il Gruppo Banco BPM. Terminato il periodo transitorio dell'autorizzazione BCE sopra menzionata, a far data dalla Segnalazione del 31 dicembre 2020 l'Organo di Regolamentazione ha richiesto al Gruppo di adottare integralmente, per quanto concerne il calcolo del requisito patrimoniale, la metodologia standardizzata (Traditional Standardised Approach) su tutte le società che compongono il Gruppo di Vigilanza, mentre con riferimento agli altri elementi qualiquantitativi previsti dalla Normativa di Vigilanza, di rispettare tutti i requisiti previsti nella CRR 575/2013 per il metodo TSA nonché quelli previsti dalla suddetta per il metodo AMA agli articoli 321 (punti b-e) e 322 (punti b-f).

Il Gruppo ha adottato - anche in aderenza alle apposite prescrizioni normative - un modello di gestione del rischio operativo che prevede al suo interno le modalità di gestione e gli attori coinvolti nei processi di identificazione, misurazione, monitoraggio, mitigazione e reporting, con particolare riferimento sia ai presidi accentrati (governance e funzioni di controllo) che ai presidi decentrati (coordinatori e referenti ORM, impegnati in particolare nei processi chiave di raccolta dei dati di perdita operativa, di valutazione nel continuo del contesto operativo e di valutazione prospettica dell'esposizione al rischio). Tale modello è disciplinato in uno specifico Regolamento di Gruppo, approvato dagli Organi di Governo.

Il Gruppo Banco BPM adotta un modello di reporting articolato in un sistema di informativa direzionale, destinato agli Organi sociali e all'Alta Direzione (perdite significative e relativi recuperi, valutazione complessiva sul profilo di rischio, profilo degli indicatori RAF, assorbimenti patrimoniali e politiche di gestione del rischio realizzate e/o pianificate), e in un sistema di reportistica operativa, utile ai fini di un'adeguata gestione del rischio nei relativi ambiti di pertinenza.

Impatti derivanti dalla pandemia Covid-19

Il Gruppo Banco BPM ha gestito proattivamente l'emergenza sanitaria Covid-19, al fine in prima istanza di tutelare la salute di tutte le persone coinvolte nelle proprie attività di business (dipendenti, clienti, fornitori ecc.), nonché di garantire un'adeguata continuità operativa, in coerenza con le disposizioni normative tempo per tempo vigenti.

Dal punto di vista del rischio operativo non sono emersi significativi impatti straordinari connessi alla pandemia, salvo quelli principalmente legati all'adeguamento della macchina operativa (costi degli apparati di sanificazione specifici, incremento della digitalizzazione per consentire l'attività a distanza di clienti e dipendenti ecc.).

Con riferimento specifico a Banca Akros, nell'ambito Operational/Conduct Risk, è stato definito all'interno del Risk Appetite Framework l'indicatore strategico "Cumulated yearly OpLoss / MINTER (%)", che rappresenta la percentuale del Margine di Intermediazione assorbita dalle perdite operative contabilizzate negli ultimi 12 mesi (fornendo una misura sintetica relativamente al presidio e gestione dei rischi operativi da parte del Gruppo), con relativo limite, che nel corso del 2021 è risultato sempre rispettato, con l'indicatore in oggetto che si è sempre mantenuto in area di adeguatezza.

Sempre nell'ambito Operational/Conduct Risk, è stato definito all'interno del Risk Appetite Framework l'indicatore manageriale "Cyber Risk Outlook", che fornisce una visione olistica e forward looking dei rischi operativi Cyber attraverso un giudizio sintetico (formulato tramite la ponderazione dei giudizi assegnati sui singoli ambiti), con relativo limite, che nel corso del 2021 è risultato anch'esso sempre rispettato, mantenendosi sempre in area di adeguatezza.

INFORMAZIONI DI NATURA QUANTITATIVA

Relativamente alle fonti di manifestazione del rischio operativo, è stata condotta un'analisi con riferimento agli eventi di rischio operativo, con perdita lorda maggiore o uguale a 200 euro (soglia minima di rilevanza) ed aventi data di rilevazione pari o posteriore al 1° gennaio 2012.

I dati di perdita in oggetto, censiti nell'archivio gestionale di Loss collection del Gruppo, sono stati articolati per tipologia di evento, con viste per impatto e per numerosità di accadimento, secondo lo schema di classificazione degli eventi previsto dal Regulator.

0%

Composizione per numerosità eventi

Dall'analisi dei grafici emerge che le categorie di eventi prevalenti in termini di impatto riguardano i fenomeni relativi a:

  • pratiche commerciali, con perdite derivanti da inadempienze relative a obblighi professionali verso clienti ovvero dalla natura o dalle caratteristiche del prodotto o del servizio prestato. La categoria in oggetto comprende gli impatti da rischio operativo connessi alla vicenda dei diamanti;
  • processi, con perdite relative a errori/inefficienze/ritardi nell'esecuzione, consegna e gestione dei processi con prevalenza di perdite per anatocismo (post sentenza Cassazione del 99), errata applicazione di condizioni alla clientela e carenza documentale nel collocamento di prodotti finanziari;
  • illeciti esterni, con perdite dovute a frode, appropriazione indebita o violazione di leggi da parte di soggetti esterni alla Banca, compresi i fenomeni di cyber risk. La prevalenza in termini di impatto riguarda gli eventi di frode esterna tradizionali (rapine e furti ATM).

Attività di validazione

In ambito Rischio Operativo, l'unità di Validazione Interna presidia il framework di gestione e il calcolo di rischi di Secondo Pilastro attraverso verifiche annuali sulle metriche di misurazione. In particolare, viene verificata nel continuo la stabilità, robustezza e incertezza di modello, la consistenza del dataset di calcolo, tramite repliche indipendenti e verifiche in sede di Loss Data Collection e campagna di Risk Self Assessment, l'aderenza ai requisiti normativi e alle best-practice vigenti. Sulla base delle verifiche effettuate, Validazione Interna indirizza alle funzioni competenti specifici suggerimenti e ne monitora la soluzione al fine di assicurare il mantenimento di elevati standard di qualità ed affidabilità nella gestione del rischio.

Inoltre, in sede ICAAP, vengono verificati gli scenari di stress e le metodologie applicate sull'intero perimetro di Gruppo.

Sezione 3 - Rischi delle imprese di assicurazione

Il Gruppo partecipa al capitale delle compagnie di assicurazione Vera Assicurazioni, Vera Vita e Bipiemme Vita; tali partecipazioni sono incluse nel perimetro di consolidamento delle società valutate con il metodo del patrimonio netto e sono esposte nell'attivo consolidato alla voce 70 "Partecipazioni".

In relazione ai rischi del comparto in esame si rappresenta che l'incidenza delle società in oggetto sul totale attivo consolidato risulta essere scarsamente significativa.

Sezione 4 - Rischi delle altre imprese

Non si segnalano significativi ulteriori rischi per le restanti imprese incluse nel perimetro di consolidamento non facenti parte né del Gruppo Bancario, né delle imprese assicurative. Relativamente alle società immobiliari del Gruppo, incluse quelle acquisite a seguito di accordi di ristrutturazione del credito, si precisa che il valore di bilancio a cui gli immobili sono iscritti è coerente con i valori desumibili da specifiche perizie e valutazioni.

Il rischio di una perdita di valore del patrimonio immobiliare è comunque coperto da uno specifico requisito patrimoniale - in ambito rischio di credito - che il Gruppo calcola in accordo alle metodologie di vigilanza. Inoltre la Funzione Rischi provvede trimestralmente alla verifica, tramite metodologie interne di tipo gestionale, della congruità del requisito patrimoniale regolamentare a fronte del rischio immobiliare.

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PARTE F - INFORMAZIONI SUL PATRIMONIO CONSOLIDATO

Sezione 1 - Il patrimonio consolidato

A. INFORMAZIONI DI NATURA QUALITATIVA

Il patrimonio netto del Gruppo è costituito dalla sommatoria dei saldi delle seguenti voci del passivo patrimoniale:

  • Capitale al netto delle azioni proprie riacquistate
  • Sovrapprezzi di emissione
  • Riserve
  • Riserve da valutazione
  • Strumenti di capitale
  • Azioni proprie
  • Risultato dell'esercizio.

B. INFORMAZIONI DI NATURA QUANTITATIVA

Il patrimonio consolidato alla data del 31 dicembre 2021 ammonta a 13.096,0 milioni (di cui 13.094.9 milioni del Gruppo e 1,1 milioni di terzi) ed evidenzia un incremento netto di 868,9 milioni rispetto ai 12.227,1 milioni (di cui 12.225,2,0 milioni del Gruppo e 1,9 milioni di terzi) rappresentanti il patrimonio consolidato al 31 dicembre 2020.

B.1 Patrimonio consolidato: ripartizione per tipologia di impresa

Voci del patrimonio netto Consolidato
prudenziale
Imprese di
assicurazione
Altre imprese Elisioni e
aggiustamenti
da
consolidamento
Totale
1. Capitale 7.100.008 - 15.022 (14.294) 7.100.736
2. Sovrapprezzi di emissione - - 4 (4) -
3. Riserve 3.989.125 - 9.040 (2.341) 4.000.506
4. Strumenti di capitale 1.092.832 - - - 1.092.832
5. (Azioni proprie) (8.159) - - - (8.159)
6. Riserve da valutazione: 341.360 - (347) 347 341.360
- Titoli di capitale designati al fair value con impatto sulla
redditività complessiva
21.017 - - - 21.017
- Copertura su titoli di capitale designati al fair value con impatto
sulla redditività complessiva
- - - - -
- Attività finanziarie (diverse dai titoli di capitale) valutate al fair
value con impatto sulla redditività complessiva 45.519 - - - 45.519
- Attività materiali 375.335 - - - 375.335
- Attività immateriali - - - - -
- Copertura di investimenti esteri (603) - - - (603)
- Copertura dei flussi finanziari (16.416) - - - (16.416)
- Strumenti di copertura [elementi non designati] - - - - -
- Differenze di cambio 13.998 - - - 13.998
- Attività non correnti e gruppi di attività in via di dismissione - - - - -
- Passività finanziarie designate al fair value con impatto a conto
economico (variazioni del proprio merito creditizio)
(5.609) - - - (5.609)
- Utili (Perdite) attuariali su piani previdenziali a benefici definiti (100.346) - (347) - (100.693)
- Quota delle riserve da valutazione delle partecipazioni valutate
a patrimonio netto
6.151 - - 347 6.498
- Leggi speciali di rivalutazione 2.314 - - - 2.314
7. Utile (Perdita) d'esercizio (+/-) del gruppo e di terzi 570.604 - 8.942 (10.762) 568.784
Totale 13.085.770 - 32.661 (22.372) 13.096.059

Tra le variazioni al patrimonio consolidato si segnala l'incremento della riserva da valutazione relativa alle attività materiali per 128,4 milioni che si riferisce per 121,2 milioni all'effetto del riallineamento fiscale degli immobili ad uso strumentale come illustrato nel paragrafo "Altri aspetti rilevanti ai fini delle politiche contabili di Gruppo" contenuto nella "Parte A.1 – Politiche contabili" della presente Nota integrativa.

B.2 Riserve da valutazione delle attività finanziarie valutate al fair value con impatto sulla redditività complessiva: composizione

Attività/valori Consolidato
prudenziale
Imprese di
assicurazione
Altre imprese Elisioni e
aggiustamenti da
consolidamento
Totale
Riserva
positiva
Riserva
negativa
Riserva
positiva
Riserva
negativa
Riserva
positiva
Riserva
negativa
Riserva
positiva
Riserva
negativa
Riserva
positiva
Riserva
negativa
1. Titoli di debito 75.460 (29.941) - - - - - - 75.460 (29.941)
2. Titoli di capitale 50.900 (29.883) - - - - - - 50.900 (29.883)
3. Finanziamenti - - - - - - - - - -
Totale 31/12/2021 126.360 (59.824) - - - - - - 126.360 (59.824)
Totale 31/12/2020 157.557 (18.298) - - - - - - 157.557 (18.298)

B.3 Riserve da valutazione delle attività finanziarie valutate al fair value con impatto sulla redditività complessiva: variazioni annue

Titoli di
debito
Titoli di
capitale
Finanziamenti
1. Esistenze iniziali 132.263 6.996 -
2. Variazioni positive 9.235 33.078 -
2.1 Incrementi di fair value 8.200 32.173 -
2.2 Rettifiche di valore per rischio di credito 989 X -
2.3 Rigiro a conto economico di riserve negative da realizzo 46 X -
2.4 Trasferimenti ad altre componenti di patrimonio netto (titoli di capitale) - 901 -
2.5 Altre variazioni - 4 -
3. Variazioni negative (95.979) (19.057) -
3.1 Riduzioni di fair value (54.245) (17.585) -
3.2 Riprese di valore per rischio di credito (730) - -
3.3 Rigiro a conto economico da riserve positive: da realizzo (41.004) X -
3.4 Trasferimenti ad altre componenti di patrimonio netto (titoli di capitale) - (1.472) -
3.5 Altre variazioni - - -
4. Rimanenze finali 45.519 21.017 -

B.4 Riserve da valutazione relative a piani a benefici definiti: variazioni annue

31/12/2021
1. Esistenze iniziali (95.176)
2. Variazioni positive 9.417
2.1 Utili dovuti a modifiche delle ipotesi finanziarie 4.455
2.2 Altri utili attuariali 1.283
2.3 Altre variazioni 3.679
3. Variazioni negative (14.934)
3.1 Perdite dovute a modifiche delle ipotesi finanziarie (10.323)
3.2 Altre perdite attuariali (3.030)
3.3 Altre variazioni (1.581)
4. Rimanenze finali (100.693)

Sezione 2 – I fondi propri e i coefficienti di vigilanza bancari

Si rinvia all'informativa sui fondi propri e sull'adeguatezza patrimoniale contenuta nel documento "Informativa al pubblico da parte degli enti (Pillar III)", disponibile sul sito internet www.gruppo.bancobpm.it.

PARTE G - OPERAZIONI DI AGGREGAZIONE RIGUARDANTI IMPRESE O RAMI D'AZIENDA

Sezione 1 – Operazioni realizzate durante l'esercizio

1.1 Operazioni di aggregazione

Come descritto nella sezione dedicata ai fatti di rilievo dell'esercizio della Relazione sulla gestione, nel mese di maggio Banco BPM, attraverso la controllata Banca Akros, ha acquisito, in due distinte operazioni, il 100% del capitale di Oaklins Italy S.r.l., società operante nel comparto della consulenza in operazioni di "Mergers & Acquisition".

A seguito di tale acquisizione, la società è entrata nel perimetro del Gruppo Banco BPM ed è stata conseguentemente consolidata integralmente nel Bilancio Consolidato del Gruppo Banco BPM a partire dalla Relazione finanziaria semestrale consolidata al 30 giugno 2021.

L'operazione rientra fra le aggregazioni aziendali ("business combination") secondo quanto previsto dai principi contabili internazionali IAS/IFRS ed in particolare dall'IFRS 3 che prevede l'applicazione del metodo dell'acquisto ("purchase method").

Il corrispettivo per l'acquisto complessivo delle quote della partecipata è risultato pari a 3,8 milioni dei quali 0,3 milioni costituiscono la stima dell'earn-out previsto contrattualmente.

Ai sensi del principio contabile IFRS 3, l'entità acquirente deve allocare il costo dell'aggregazione alle attività acquisite, alle passività assunte, comprese quelle potenziali, che sono oggetto di misurazione sulla base del fair value (cosiddetta "Purchase Price Allocation" – "PPA"); l'eventuale differenza positiva/negativa non allocata rappresenta, rispettivamente, il "goodwill" da iscrivere nella situazione patrimoniale quale avviamento o il "bargain purchase" da accreditare a conto economico quale profitto realizzato con l'acquisizione.

Nel caso in esame le attività e le passività risultanti dalla situazione contabile alla data dell'acquisizione sono principalmente costituite da poste di importo non significativo e per le quali non sussiste, alla data di redazione della presente relazione, evidenza di un fair value diverso dal valore rappresentato nella situazione contabile.

In sede di allocazione definitiva della PPA, nel corso del quarto trimestre dell'esercizio, non sono stati identificati intangibili specifici (non iscritti nel bilancio Oaklins) legati all'operazione aventi le caratteristiche per essere iscritti separatamente.

Pertanto il fair value netto delle attività e passività acquisite è pari al patrimonio netto contabile risultante dalla situazione alla data di acquisto, pari a 74 mila euro come risulta dal seguente prospetto:

(importi in migliaia di euro) Dati al
10/05/2021
Attivo
Attività finanziarie valutate al costo ammortizzato
- crediti verso banche 647
Attività materiali 26
Attività fiscali:
- anticipate 79
Altre attività 62
Totale attivo 814
Passivo
Passività finanziarie valutate al costo ammortizzato
- debiti verso banche 568
Passività fiscali:
- correnti 30
Altre passività 75
Trattamento di fine rapporto del personale 44
Fondi per rischi ed oneri 23
Totale passivo 740
Patrimonio netto 74

In conclusione, con riferimento all'operazione di aggregazione in esame, come risulta in dettaglio dalla tabella di seguito esposta, la differenza tra il costo dell'aggregazione (euro 3.832 migliaia) ed il fair value delle attività acquisite e delle passività assunte (determinato, come sopra indicato, in euro 74 migliaia), risulta positiva per euro 3.758 migliaia. Tale differenza viene iscritta come Avviamento nella voce "Attività immateriali" e viene attribuita alla CGU "Banca Akros".

(importi in migliaia di euro)
Patrimonio netto contabile Oaklins al 10/05/2021 74 A
Differenza complessiva fair value - B
Fair value delle attività e passività oggetto di acquisizione 74 C=A+B
Corrispettivo trasferito 3.832 D
Goodwill 3.758 E=C-D

Secondo quanto previsto dalla Circolare n. 262 della Banca d'Italia, nella tabella seguente sono riportati i dati relativi all'entità oggetto dell'operazione di aggregazione (dati in migliaia di Euro):

Denominazione Data dell'operazione (2) (3) (4)
Oaklins Italy S.r.l. 10/05/2021 3.832 100% 3.076 78

I dati di totale ricavi e utile netto sono tratti dal bilancio della partecipata riferito al 31 dicembre 2020.

Legenda:

(1) = Costo dell'operazione

(2) = Percentuale di interessenza acquisita con diritto di voto nell'assemblea ordinaria

(3) = Totale ricavi del gruppo

(4) = Utile/perdita netto del gruppo

Operazioni di aggregazioni fra società appartenenti al Gruppo (c.d. "business combination under common control")

Come evidenziato nella sezione dedicata ai fatti di rilievo dell'esercizio della Relazione sulla gestione, in data 19 luglio 2021 si è perfezionata l'operazione di incorporazione di ProFamily S.p.A. nella Capogruppo Banco BPM.

Tale operazione, che ha avuto decorrenza contabile e fiscale dal 1° gennaio 2021, è avvenuta secondo la forma semplificata prevista per le società interamente possedute

Sezione 2 – Operazioni realizzate dopo la chiusura dell'esercizio

Non si sono realizzate operazioni di aggregazione aziendale esterne al Gruppo dopo la chiusura dell'esercizio.

Operazioni di aggregazioni fra società appartenenti al Gruppo (c.d. business combination between entities under common control)

Come descritto nella sezione dedicata agli eventi successivi alla data di riferimento del bilancio, contenuta nella parte A della presente Nota integrativa, dopo la chiusura dell'esercizio 2021 si sono perfezionate le seguenti operazioni di fusione per incorporazione nella Capogruppo di società interamente controllate:

  • in data 1° gennaio 2022 è divenuta efficace l'incorporazione di Bipielle Real Estate;
  • in data 21 febbraio 2022 è divenuta efficace l'incorporazione di Release.

Entrambe le operazioni hanno efficacia contabile e fiscale dal 1° gennaio 2022 e sono avvenute secondo la forma semplificata prevista per le società interamente possedute.

Tali operazioni non rientrano nell'ambito di applicazione dell'IFRS 3 e, sulla base delle Disposizioni della Circ. 262/2005 di Banca d'Italia, vengono convenzionalmente riportate nella presente sezione. In assenza di un principio contabile di riferimento le operazioni "under common control" sono contabilizzate nei bilanci delle società del Gruppo adottando il principio della continuità di valori contabili, riferita ai valori risultanti dal bilancio consolidato del Gruppo alla data di trasferimento delle attività.

Tali operazioni non comporteranno alcun impatto sulla situazione patrimoniale ed economica del Gruppo Banco BPM.

Sezione 3 – Rettifiche retrospettive

Non è risultato necessario rilevare alcuna rettifica retrospettiva.

PARTE H - OPERAZIONI CON PARTI CORRELATE

1. Informazioni sui compensi dei consiglieri e dei dirigenti con responsabilità strategiche

Le informazioni si riferiscono a chi ha il potere e la responsabilità, direttamente o indirettamente, della pianificazione, della direzione e del controllo delle attività delle società del Gruppo.

Nella tabella che segue sono riportati i compensi degli amministratori, dei sindaci e dei dirigenti con responsabilità strategiche (direttori generali e altri dirigenti aventi le predette caratteristiche).

Complessivamente si tratta di 149 incarichi affidati a 119 persone (di cui 26 dirigenti).

(migliaia di euro) 2021
Totale retribuzione lorda 16.759
di cui:
Amministratori non esecutivi e Sindaci 4.576
Amministratori esecutivi non dipendenti 3.006
Dipendenti 9.177
Benefici a breve termine (es. autovettura, alloggio, infortuni, assistenza sanitaria) (*) 145
Benefici successivi al rapporto di lavoro (es. fondo pensioni, sistema integrativo previdenziale) (*) 213
Indennità per la cessazione del rapporto di lavoro (es. trattamento di fine rapporto, altre
indennità)
-

(*) Il valore rappresenta l'imponibile fiscale dei benefici.

2. Informazioni sulle transazioni con parti correlate

In linea con i requisiti stabiliti dal principio contabile IAS 24, di seguito si fornisce illustrazione dei criteri seguiti dal Gruppo Banco BPM ai fini dell'identificazione delle parti correlate, declinati in apposita normativa aziendale:

  • a) società soggette ad influenza notevole e a controllo congiunto: ossia le entità nelle quali la Capogruppo Banco BPM o le Entità controllate esercitano influenza notevole ai sensi del principio contabile IAS 28 o un controllo congiunto ai sensi del principio contabile IFRS 11. Trattasi in particolare delle "Imprese controllate in modo congiunto e sottoposte a influenza notevole" indicate nella Parte B - Sezione 7 "Partecipazioni" della presente Nota integrativa consolidata;
  • b) dirigenti con responsabilità strategiche: sono qualificati come tali oltre ai componenti del Consiglio di Amministrazione, i componenti effettivi del Collegio Sindacale, il Direttore Generale e i Condirettori Generali della Capogruppo e delle società del Gruppo, i vertici operativi e direttivi di Banco BPM, individuati da apposita determinazione consiliare, il Dirigente preposto alla redazione dei documenti contabili societari, il Responsabile della funzione di conformità, il Responsabile della funzione Internal Audit di Banco BPM, ulteriori responsabili di strutture individuati dal Consiglio di Amministrazione di Banco BPM ed eventuali liquidatori straordinari;
  • c) stretti familiari dei dirigenti con responsabilità strategiche: rilevano i soli familiari in grado di influenzare il (o di essere influenzati dal) soggetto interessato nel proprio rapporto con il Banco BPM o le società del Gruppo. Si presumono tali, salvo diversa dichiarazione scritta del dirigente, resa sotto propria responsabilità e recante adeguata ed analitica motivazione delle ragioni che escludono la possibilità di influenza: il coniuge, il convivente more uxorio (compresi conviventi di fatto il cui stato non si rilevi dal certificato di famiglia), i figli del soggetto, del coniuge o del convivente more uxorio, le persone a carico del soggetto, del coniuge o del convivente more uxorio. È inoltre parte correlata ogni altra persona che il soggetto ritiene lo possa influenzare (o essere da lui influenzata) nel proprio rapporto con il Banco BPM o con le altre società del Gruppo;
  • d) rapporti partecipativi riconducibili ai dirigenti con responsabilità strategiche e ai loro stretti familiari: sono considerate parti correlate le entità nelle quali i dirigenti con responsabilità strategiche o i loro stretti familiari detengono il controllo ex art. 2359, comma 1, Codice Civile, o il controllo congiunto o esercitano un'influenza notevole che si presume qualora detengono, direttamente o indirettamente, almeno il 20% dei

diritti di voto esercitabili nell'assemblea ordinaria, o il 10% se la società ha azioni quotate in mercati regolamentati;

  • e) fondi pensionistici del Gruppo: i Fondi Pensione per il personale del Gruppo e di qualsiasi altra entità correlata;
  • f) titolari di una partecipazione rilevante: sono considerati parti correlate gli azionisti e i relativi gruppi societari (entità giuridiche controllanti, controllate o sottoposte a controllo congiunto) che controllano la Capogruppo, anche congiuntamente, o che esercitano un'influenza notevole su Banco BPM. Si presume sussistere, come minimo, una situazione di influenza notevole qualora l'azionista detenga un'interessenza con diritto di voto superiore al 10% del capitale sociale di Banco BPM. Sono inoltre considerati parti correlate i soggetti non appartenenti al Gruppo che detengono nelle altre società del Gruppo, una partecipazione superiore al 20% dei diritti di voto esercitabili nell'assemblea ordinaria, ovvero il 10% se la società ha azioni quotate in mercati regolamentati;
  • g) soggetti in grado, ex se, di nominare componenti del Consiglio di Amministrazione, in virtù di statuto o di accordi parasociali.

Rapporti finanziari e commerciali tra le società controllate e quelle sottoposte ad influenza notevole e a controllo congiunto.

I rapporti finanziari e commerciali intrattenuti con le parti correlate rientrano nell'ambito della normale gestione e sono stati conclusi a condizioni sostanzialmente allineate al mercato.

Nelle tabelle che seguono vengono indicati i rapporti patrimoniali ed economici al 31 dicembre 2021 con le società sottoposte a influenza notevole, le joint venture, il management con responsabilità strategiche (che include gli organi di controllo) e le altre parti correlate.

Entità che
esercitano
un'influenza
notevole (1)
Società
collegate
Joint
venture
Dirigenti con
responsabilità
strategica
Altre parti
correlate
Totale % sul
consolidato
- 8.700 - - 181 8.881 0,20%
- 9.978 - - - 9.978 0,09%
- 3.053.190 - 9.525 85.515 3.148.230 2,94%
- 6.065 - - - 6.065 0,01%
- 596.001 - 12.311 50.029 658.341 0,61%
- - - 387 2.113 2.500 0,02%
- - - - 24 24 0,00%
- - - 20 - 20 0,00%
- 7.713 - 256 6 7.975 0,16%
- 580.730 - 2.508 72.593 655.831 1,18%

(1) Soggetti autorizzati che possiedono una quota di partecipazione superiore al 10% del capitale.

(migliaia di euro) Entità che
esercitano
un'influenza
notevole (1)
Società
collegate
Joint
venture
Dirigenti con
responsabilità
strategica
Altre parti
correlate
Totale % sul
consolidato
Margine d'interesse - 17.125 54 2.624 19.803 0,98%
Commissioni nette - 590.763 - 20 366 591.149 31,10%
Spese amministrative/recuperi di
spesa - 1.450 - (13.491) (377) (12.418) 0,45%
Altri costi/ricavi - 894 - - - 894 0,14%

(1) Soggetti autorizzati che possiedono una quota di partecipazione superiore al 10% del capitale.

Altre operazioni con altre parti correlate

Nella seguente tabella vengono evidenziate le altre operazioni (forniture di beni e servizi e operazioni su immobili) poste in essere con le parti correlate esposte nella voce "Spese amministrative/recuperi di spesa" della precedente tabella, in corrispondenza dei "dirigenti con responsabilità strategica" ed "altre parti correlate".

Acquisti e
vendite di beni
e servizi
Locazioni
attive
Locazioni
passive
a) Amministratori - - -
b) Dirigenti con responsabilità strategiche - - -
c) Stretto familiare dei soggetti di cui alle lettere a) e b) - - -
d) Società controllata collegata o soggetta a influenza notevole dai soggetti di
cui alle lettere a) e b)
700 211 -

Altre informazioni

Con riferimento al comma 8 dell'art. 5 "Informazioni al pubblico sulle operazioni con parti correlate" del Regolamento Consob recante le disposizioni in materia di operazioni con parti correlate (adottato dalla Consob con delibera n. 17221 del 12 marzo 2010 e successive modifiche) nel seguito vengono riportate le operazioni di maggiore rilevanza concluse nel corso del 2021, nonché di quelle di minore rilevanza di particolare significatività.

Attività di emissione di certificates da parte del Banco BPM per l'esercizio 2021 e 2022, da collocare tramite la Rete di Capogruppo e di Banca Aletti & C. S.p.A.: revisione dei ruoli delle società coinvolte nel processo di product governance e strutturazione.

Delibera quadro per l'esercizio 2021 e 2022 avente ad oggetto il flusso commissionale relativo all'esternalizzazione presso Banca Akros S.p.A. delle attività di strutturazione dei certificates che verranno emessi dal Banco BPM e la gestione, da parte di Banca Akros S.p.A., della copertura integrale dei rischi finanziari risultanti dell'emissione dei certificates da parte del Banco BPM.

Delibera quadro per l'esercizio 2021 e 2022 avente ad oggetto il flusso commissionale per emissioni e collocamento certificates Banco BPM tramite la Rete di Capogruppo e di Banca Aletti & C. S.p.A.

In data 14-15 dicembre 2020 il Consiglio di Amministrazione ha deliberato di: (i) approvare le emissioni di certificates da parte del Banco BPM per un importo massimo complessivo fino a 1.110 milioni per il periodo gennaio-dicembre 2021 (di cui 1.000 milioni distribuiti dalla Rete di Banco BPM e 110 milioni distribuiti dalla rete di Banca Aletti) e procedere al collocamento dei certificates stessi, tramite la Rete di Capogruppo e quella di Banca Aletti, riconoscendo a favore di Banca Aletti, per il periodo gennaio-dicembre 2021 per l'attività di collocamento, sotto forma di delibera quadro, un importo complessivo fino ad 1,3 milioni, parametrato a una commissione dell'1,20%; (ii) approvare a fronte di tale attività per il medesimo intervallo temporale un flusso commissionale a favore di Banca Akros, sotto forma di delibera quadro, per l'attività di strutturazione dei certificates e gestione della relativa copertura finanziaria per un importo complessivo fino ad 11,1 milioni (di cui 10 milioni per i certificates emessi e distribuiti dal Banco BPM e 1,1 milioni per i certificates emessi dal Banco BPM e distribuiti dalla Rete di Banca Aletti) parametrato ad una commissione media dell'1%.

Si segnala che per il periodo gennaio-dicembre 2021 sono stati emessi certificates Banco BPM per un importo totale pari a 11,1 milioni che ha generato per l'attività di collocamento a Banca Aletti commissioni pari a 133 mila euro; si segnala altresì che per il medesimo intervallo temporale è stato corrisposto un flusso commissionale a favore di Banca Akros per l'attività di strutturazione dei certificates e gestione della relativa copertura finanziaria da parte di Banco BPM per 7,2 milioni e da parte di Banca Aletti per 142 mila euro.

In data 14 dicembre 2021 il Consiglio di Amministrazione ha deliberato di: (i) approvare le emissioni di certificates da parte del Banco BPM per un importo massimo complessivo fino a 1.100 milioni per il periodo gennaio-dicembre 2022 (di cui 1.000 milioni da distribuire tramite la Rete di Banco BPM e 100 milioni da distribuire tramite la rete di Banca Aletti) e procedere al collocamento dei certificates stessi, tramite la Rete di Capogruppo e quella di Banca Aletti, riconoscendo a favore di Banca Aletti, per il periodo gennaio-dicembre 2022 per l'attività di collocamento, sotto forma di delibera quadro, un importo complessivo fino a 1,750 milioni, parametrato a una commissione dell'1,75%; (ii) approvare a fronte di tale attività per il medesimo intervallo temporale un flusso commissionale a favore di Banca Akros, sotto forma di delibera quadro, per l'attività di strutturazione dei certificates e gestione della relativa copertura finanziaria per un importo complessivo fino a 11 milioni (di cui 10 milioni per i certificate emessi

e distribuiti dal Banco BPM e 1 milione per i certificates emessi dal Banco BPM e distribuiti dalla Rete di Banca Aletti) parametrato ad una commissione media dell'1%.

Delibera quadro avente ad oggetto i flussi commissionali per l'esercizio 2021 e 2022 relativi all'attività di collocamento e gestione delle gestioni patrimoniali di Banca Aletti & c. S.p.A. da parte del Banco BPM S.p.A.

Il Consiglio di Amministrazione, nella seduta del 14-15 dicembre 2020, ha approvato, con riferimento all'attività di collocamento e gestione delle Gestioni Patrimoniali di Banca Aletti, da parte del Banco BPM, l'apertura di linee di catalogo Private di Banca Aletti alla clientela Retail del Banco BPM, con la corresponsione per l'esercizio 2021 di un flusso commissionale, sotto forma di delibera quadro, a favore della Capogruppo per il servizio reso pari a complessivi 420 mila euro. Per l'esercizio 2021 sono state corrisposte da Banca Aletti a Banco BPM commissioni pari a 347 mila euro.

In data 7 settembre 2021, il Consiglio di Amministrazione ha deliberato una nuova convenzione per il collocamento delle Gestioni Patrimoniali di Banca Aletti da parte della Capogruppo Banco BPM che prevede la possibilità di sottoscrizione, anche per la clientela del Banco BPM, delle linee di investimento riservate alla clientela Private e l'incremento, dal 50% al 65%, della percentuale di retrocessione delle commissioni running riconosciute da Banca Aletti al Banco BPM che ha determinato, per il periodo metà settembre-dicembre 2021 un flusso commissionale per un importo di 131 mila di euro.

Successivamente, in data 14 dicembre 2021, il Consiglio di Amministrazione ha deliberato, con riferimento all'attività di gestione delle gestioni patrimoniali di Banca Aletti in essere presso la clientela Retail del Banco BPM, un flusso commissionale, sotto forma di delibera quadro, pari a complessivi 450 mila euro per l'esercizio 2022 e, precisamente, per il periodo gennaio - dicembre 2022.

Rinnovo della delibera quadro avente ad oggetto i flussi commissionali 2021 relativi allo svolgimento dei servizi di negoziazione per conto proprio, esecuzione di ordini per conto dei clienti, ricezione e trasmissione di ordini tra Banco BPM, Banca Aletti & C. S.p.A. e Banca Akros S.p.A.

Il Consiglio di Amministrazione del 14-15 dicembre 2020 ha deliberato: (i) il rinnovo della Delibera Quadro relativa allo svolgimento dell'attività di negoziazione da parte di Banca Akros a fronte della quale il Banco BPM ha stimato di riconoscere per l'esercizio 2021, e precisamente per il periodo gennaio–dicembre 2021, un flusso commissionale pari a complessivi 12 milioni per l'incarico di svolgere i servizi di negoziazione per conto proprio, esecuzione di ordini per conto dei clienti, ricezione e trasmissione di ordini cui all'art. 1, comma 5, lett. a), b) ed e) del TUF, in relazione agli ordini trasmessi dal Banco BPM ed inerenti ai rapporti di investimento che sono stati e/o saranno perfezionati da Banco BPM stesso con la propria clientela; (ii) il rinnovo della Delibera Quadro relativa allo svolgimento dell'attività di negoziazione da parte di Banca Akros a fronte della quale Banca Aletti stima di riconoscere per l'esercizio 2021, e precisamente per il periodo gennaio – dicembre 2021, un flusso commissionale pari a complessivi 3,3 milioni per l'incarico di svolgere i servizi di negoziazione per conto proprio, esecuzione di ordini per conto dei clienti, ricezione e trasmissione di ordini cui all'art. 1, comma 5, lett. a), b) ed e) del TUF, in relazione agli ordini trasmessi da Banca Aletti ed inerenti ai rapporti di investimento che sono stati e/o saranno perfezionati da Banca Aletti stessa con la propria clientela. Si segnala che per il periodo gennaio-dicembre 2021 il flusso commissionale riconosciuto da Banco BPM S.p.A. è stato pari a 11,5 milioni, mentre quello riconosciuto da Banca Aletti è stato pari a 2,2 milioni.

Successivamente, il Consiglio di Amministrazione del 14 dicembre 2021 ha deliberato: (i) il rinnovo della Delibera Quadro relativa allo svolgimento dell'attività di negoziazione da parte di Banca Akros a fronte della quale il Banco BPM stima di riconoscere per l'esercizio 2022, e precisamente per il periodo gennaio–dicembre 2022, un flusso commissionale pari a complessivi 14 milioni per l'incarico di svolgere i servizi di negoziazione per conto proprio, esecuzione di ordini per conto dei clienti, ricezione e trasmissione di ordini cui all'art. 1, comma 5, lett. a), b) ed e) del TUF, in relazione agli ordini trasmessi dal Banco BPM ed inerenti ai rapporti di investimento che sono stati e/o saranno perfezionati da Banco BPM stesso con la propria clientela; (ii) il rinnovo della Delibera Quadro relativa allo svolgimento dell'attività di negoziazione da parte di Banca Akros a fronte della quale Banca Aletti stima di riconoscere per l'esercizio 2022, e precisamente per il periodo gennaio–dicembre 2022, un flusso commissionale massimo pari 3,3 milioni per l'incarico di svolgere i servizi di negoziazione per conto proprio, esecuzione di ordini per conto dei clienti, ricezione e trasmissione di ordini cui all'art. 1, comma 5, lett. a), b) ed e) del TUF, in relazione agli ordini trasmessi da Banca Aletti ed inerenti ai rapporti di investimento che sono stati e/o saranno perfezionati da Banca Aletti stessa con la propria clientela.

Emissione di Investment certificates di Banca Akros S.p.A. da collocarsi su reti terze e Plafond 2021 per le relative emissioni di prestiti obbligazionari del Banco BPM, sottoscritti da Banca Akros S.p.A. e finalizzati all'impiego della liquidità riveniente

Il Consiglio di Amministrazione, nella seduta dell'8-9 febbraio 2021, ha deliberato l'emissione da parte di Banco BPM, nel corso dell'anno 2021, di prestiti obbligazionari per un ammontare pari a complessivi 150 milioni che da riservare alla sottoscrizione di Banca Akros al fine di poter gestire della liquidità riveniente dal collocamento dei certificates. Si segnala che per il periodo gennaio–dicembre 2021 sono stati emessi prestiti obbligazionari per 103,2 milioni.

Approvazione del Progetto di Fusione per incorporazione di ProFamily S.p.A. in Banco BPM S.p.A.

Il Consiglio di Amministrazione, nella seduta dell'8-9 febbraio 2021, ha deliberato di approvare, ai sensi dell'art. 2501-ter cod.civ., il progetto di fusione per incorporazione di ProFamily nel Banco BPM, con procedura semplificata ex art. 2505 cod.civ.

In coerenza con gli accordi sottoscritti con il Gruppo Crédit Agricole finalizzati a consolidare ulteriormente la partnership in essere nell'ambito del business del credito al consumo in Italia, la fusione di ProFamily nella Capogruppo persegue finalità di carattere liquidatorio. L'operazione è altresì coerente con le iniziative di razionalizzazione dell'assetto societario e operativo del Gruppo Banco BPM, rispondendo a esigenze di semplificazione e razionalizzazione di struttura, di ottimizzazione e valorizzazione delle persone e di riduzione dei costi, ivi inclusi quelli societari.

A seguito del rilascio, in data 15 aprile 2021, del provvedimento autorizzativo della BCE ai sensi dell'art. 57 del D.Lgs. n. 385/1993, si è proceduto alle ulteriori fasi dell'iter societario di fusione, da ultimo con la sottoscrizione dell'atto di fusione in data 22 giugno 2021, iscritto presso il competente registro delle imprese il successivo 24 giugno 2021.

La fusione ha prodotto effetti giuridici, ai sensi dell'art. 2504-bis cod. civ., in data 19 luglio 2021; a partire dalla data di efficacia della fusione l'incorporante Banco BPM è subentrata in tutti i rapporti giuridici, diritti e obblighi dell'incorporanda. Le operazioni della società incorporanda sono state imputate al bilancio dell'incorporante con decorrenza dal primo gennaio 2021.

Approvazione del Progetto di Fusione per incorporazione di Bipielle Real Estate S.p.A. in Banco BPM S.p.A.

Il Consiglio di Amministrazione, nella seduta dell'8-9 febbraio 2021, ha deliberato di approvare, ai sensi dell'art. 2501-ter cod.civ., il progetto di fusione per incorporazione di Bipielle Real Estate nel Banco BPM, con procedura semplificata ex art. 2505 cod.civ.

L'incorporazione di Bipielle Real Estate, società immobiliare il cui patrimonio ha natura prevalentemente strumentale, persegue la finalità di concentrare la proprietà complessiva del patrimonio immobiliare direttamente nella Capogruppo, cui fa capo anche il complesso delle strutture organizzative deputate alla gestione del patrimonio stesso.

A seguito del rilascio, in data 15 aprile 2021, del provvedimento autorizzativo della BCE ai sensi dell'art. 57 del D.Lgs. n. 385/1993, si è proceduto alle ulteriori fasi dell'iter societario di fusione, da ultimo con la sottoscrizione dell'atto di fusione in data 20 dicembre 2021, iscritto presso il competente registro delle imprese il 21 dicembre 2021.

La fusione ha prodotto effetti giuridici, ai sensi dell'art. 2504-bis cod. civ., in data 1° gennaio 2022; a partire dalla data di efficacia della fusione, l'incorporante Banco BPM è subentrata in tutti i rapporti giuridici, diritti e obblighi dell'incorporanda. Le operazioni della società incorporanda sono state imputate al bilancio dell'incorporante con decorrenza dal primo gennaio 2022.

Proposta di chiusura anticipata delle cartolarizzazioni BP Mortgages 1 e BPL Mortgages 7

Il Consiglio di Amministrazione, nella seduta del 23 marzo 2021, ha deliberato di approvare la chiusura anticipata delle seguenti due operazioni di cartolarizzazione: (i) BPL Mortgages 7 realizzata con la società veicolo BPL Mortgages S.r.l. nel mese di giugno 2014, avente ad oggetto un portafoglio di crediti performing ipotecari, fondiari e chirografari o assistiti da altre garanzie reali e personali, erogati a piccole e medie imprese ed originati dall'ex Banco Popolare Soc. Coop. e dall'ex BPM S.p.A., entrambe ora Banco BPM S.p.A.; (ii) BP Mortgages 1, realizzata con la società veicolo BP Mortgages S.r.l. nel mese di marzo 2007, avente ad oggetto un portafoglio di mutui

residenziali performing ipotecari e fondiari erogati a privati ed originati dall'ex Banco Popolare di Verona e Novara Scarl, ora Banco BPM S.p.A..

Con riferimento all'operazione "BPL Mortgages 7", in data 21 giugno 2021, con la firma del contratto di retrocessione, Banco BPM ha riacquistato l'intero portafoglio residuo di mutui sottostante l'operazione e, in corrispondenza della data di pagamento straordinaria del 28 giugno 2021, BPL Mortgages S.r.l. ha proceduto alla chiusura dell'operazione ed al rimborso anticipato dei titoli ancora in essere ed interamente sottoscritti dal Banco BPM.

Con riferimento all'operazione "BP Mortgages 1", in data 29 giugno 2021, con la firma del contratto di retrocessione, Banco BPM ha riacquistato l'intero portafoglio residuo di mutui sottostante l'operazione e, in corrispondenza della data di pagamento interessi del mese di luglio 2021, BP Mortgages S.r.l. ha proceduto alla chiusura dell'operazione e al rimborso anticipato dei titoli ancora in essere.

Proposta di (i) cessione di nuovi portafogli di attivi idonei nell'ambito dei programmi di emissioni BPM OBG1 e BPM OBG2; (ii) riacquisto di posizioni a sofferenza nell'ambito dei programmi OBG, ai fini di future cessioni ovvero operazioni di cartolarizzazione di non performing loans

Il Consiglio di Amministrazione, nella seduta del 25 maggio 2021 ha deliberato di approvare: (i) la cessione da parte del Banco BPM al veicolo BPM Covered Bond S.r.l. del Nuovo Portafoglio BPM OBG1 di attivi idonei costituito da mutui residenziali, comprese erogazioni a dipendenti del Gruppo, e da mutui commerciali, per un importo pari a circa 600 milioni; (ii) la cessione da parte del Banco BPM al veicolo BPM Covered Bond 2 S.r.l. del Nuovo Portafoglio BPMOBG2 di attivi idonei costituito esclusivamente da mutui residenziali, escluse le erogazioni a dipendenti del Gruppo, per un importo pari a circa 2,7 miliardi; (iii) la concessione di un plafond creditizio per ammontare complessivo di 16 miliardi utilizzabile in capo ad entrambe le Controparti; (iv) la revisione (con nuova scadenza al 30 giugno 2061) con rimodulazione delle linee di credito disponibili presso Banco BPM in capo alle società BPM Covered Bond e BPM Covered Bond 2; (v) il riacquisto da parte del Banco BPM di tre portafogli di mutui ipotecari a sofferenza nell'ambito dei programmi OBG per gli importi massimi indicati.

In esecuzione a tali delibere, in data 30 giugno 2021, con la firma dei relativi contratti, Banco BPM ha ceduto (i) alla Società Veicolo BPM Covered Bond un nuovo portafoglio di mutui residenziali, comprese erogazioni a dipendenti del Gruppo, e di mutui commerciali per un debito residuo complessivo pari a 503 milioni e (ii) alla Società Veicolo BPM Covered Bond 2 un nuovo portafoglio di mutui residenziali idonei, escluse erogazioni a dipendenti del Gruppo, avente un debito residuo complessivo pari a circa 2,5 miliardi. Inoltre, sempre in data 30 giugno 2021, con la firma dei relativi contratti, Banco BPM ha provveduto al riacquisto in blocco delle posizioni presenti in tutti e tre i Programmi di emissione di Obbligazioni Bancarie Garantite del Banco BPM che, alla data del 31 maggio 2021, risultavano classificate a sofferenza.

Gruppo di rischio Alba Leasing S.p.A.: aumento del monte fidi e incremento e nuova scadenza di revisione del plafond di affidabilità

Il Consiglio di Amministrazione, nella seduta del 15 giugno 2021 ha deliberato di approvare a favore di Alba Leasing: (ii) l'incremento del plafond di affidabilità per rischi diretti da 1.055 milioni a 1.100 milioni, di cui 100 milioni temporanei con scadenza 31 dicembre 2021; (ii) l'aumento del monte fidi da 969,7 milioni a 1.077,2 milioni, di cui 100 milioni temporanei con scadenza 31 dicembre 2021, a cui si affiancano rischi indiretti per 2,2 milioni e rischi di evidenza per 15 milioni.

Approvazione del Progetto di Fusione per incorporazione di Release S.p.A. in Banco BPM S.p.A.

Il Consiglio di Amministrazione, nella seduta del 20 luglio 2021 ha deliberato di approvare, ai sensi dell'art. 2501 ter cod.civ., il progetto di fusione per incorporazione di Release nel Banco BPM, con procedura semplificata ex art. 2505 cod.civ.

L'operazione in argomento è coerente con le iniziative di razionalizzazione dell'assetto societario e operativo del Gruppo Banco BPM, rispondendo ad esigenze di semplificazione e razionalizzazione di struttura, di ottimizzazione e valorizzazione delle persone e di riduzione dei costi, ivi inclusi quelli societari.

A seguito del rilascio, in data 13 ottobre 2021, del provvedimento autorizzativo della BCE ai sensi dell'art. 57 del D.Lgs. n. 385/1993, si è proceduto alle ulteriori fasi dell'iter societario di fusione, mediante l'approvazione, in data 23 novembre 2021, del progetto di fusione da parte del Consiglio di Amministrazione di Banco BPM (ai sensi dell'art. 2505, secondo comma, del cod. civ. e dell'art. 24.2.3. dello Statuto sociale) e da parte dell'Assemblea dei

soci di Release. La fusione si è perfezionata in data 21 febbraio 2022, con decorrenza degli effetti contabili e fiscali dal 1° gennaio 2022.

BPL Mortgages S.r.l.: Proposta di strutturazione di una nuova operazione di cartolarizzazione di crediti erogati a piccole e medie imprese

Il Consiglio di Amministrazione, nella seduta del 14 dicembre 2021 ha deliberato di procedere alla strutturazione di una nuova operazione di cartolarizzazione con la società veicolo BPL Mortgages, denominata BPL 8: nello specifico, ha approvato (i) la cessione da parte di Banco BPM a BPL Mortgages di un portafoglio di mutui performing ipotecari, fondiari e chirografari e mutui assistiti da altre garanzie reali e personali, erogati a favore di piccole e medie imprese ed originati dal Banco BPM con un debito residuo in linea capitale pari a circa 2,5 miliardi, (ii) la sottoscrizione di Titoli senior, Titoli mezzanine e Titoli junior emessi da BPL Mortgages allo scopo di finanziare l'acquisto dei sopra menzionati crediti, (iii) di finanziare, se necessario, BPL Mortgages con un prestito subordinato destinato alla costituzione di una eventuale riserva di cassa nell'ambito dell'operazione, (iv) di sottoscrivere tutta la documentazione contrattuale utile e/o necessaria e/o opportuna relativa o comunque connessa all'espletamento da parte di Banco BPM di tali funzioni e alla realizzazione delle predette operazioni.

PARTE I - ACCORDI DI PAGAMENTO BASATI SU PROPRI STRUMENTI PATRIMONIALI

A. INFORMAZIONI DI NATURA QUALITATIVA

1. Descrizione degli accordi di pagamento basati su propri strumenti patrimoniali

1.1 Remunerazione collegata a sistemi di incentivazione: piani di compensi basati su azioni

Banco BPM S.p.A., in qualità di Capogruppo, predispone l'annuale Relazione sulla politica in materia di remunerazione e sui compensi corrisposti ai sensi delle vigenti disposizioni in materia di politiche e prassi di remunerazione e incentivazione della Banca d'Italia (Circolare n. 285/2013, Parte Prima, Titolo IV, Capitolo 2 "Politiche e prassi di remunerazione e incentivazione"), dell'art.123-ter del Decreto Legislativo 58/1998 ("Testo Unico della Finanza" o "TUF") e successive modificazioni e dell'art. 84-quater della delibera Consob n.11971/1999 e successive modificazioni ("Regolamento Emittenti").

La politica in materia di remunerazione ("Policy") rappresenta un'importante leva gestionale, ai fini di attrarre, motivare e trattenere il management e il personale e di orientarli verso una logica di contenimento dei rischi assunti dall'intermediario (ivi inclusi i rischi legali e reputazionali) e di tutela e fidelizzazione del cliente, in un'ottica di correttezza delle condotte e gestione dei conflitti di interesse. Essa è inoltre funzionale al perseguimento del successo sostenibile, che si sostanzia nella creazione di valore nel lungo termine a beneficio degli azionisti tenendo conto degli interessi di tutti gli stakeholder rilevanti per il Gruppo.

La Policy 2021 definisce le linee guida dei sistemi di remunerazione e incentivazione del Personale del Gruppo con l'obiettivo di favorire il perseguimento delle strategie, degli obiettivi e dei risultati di lungo periodo, in coerenza con il quadro generale di politiche di governo e di gestione dei rischi nel rispetto dei livelli di liquidità e patrimonializzazione. Con riferimento ai fattori ESG (Environmental, Social, Governance), la Policy 2021, proseguendo il percorso avviato nel 2020, rafforza ulteriormente la correlazione tra la remunerazione variabile del management e le azioni strategiche inerenti tematiche ambientali, aspetti relativi alla salute e sicurezza e alla gestione delle risorse umane, nell'ambito delle quali la cultura aziendale inclusiva e la neutralità rispetto al genere assumono un rilievo sempre più consistente. La politica in materia di remunerazione di Banco BPM è neutrale rispetto al genere del personale.

In accordo alla Policy 2021, la remunerazione del personale dipendente del Gruppo prevede una componente variabile (incentivo) collegata al sistema di incentivazione con periodicità annuale (Piano Short Term Incentive), il cui riconoscimento è subordinato alla contestuale positiva verifica di predefinite condizioni di accesso (cancelli) costituite da indicatori di adeguatezza patrimoniale, adeguatezza della liquidità e di redditività. Successivamente alla verifica dei cancelli, ma in via anticipata rispetto alle eventuali erogazioni, l'ammontare delle risorse economiche effettivamente disponibile è determinato in ragione dei risultati economici conseguiti (coefficiente di rettifica finanziario), nonché di indicatori qualitativi di natura non finanziaria (coefficiente di rettifica non finanziario), in entrambi i casi inclusi e monitorati, in coerenza con il quadro di propensione al rischio del Gruppo, nell'ambito del Risk Appetite Framework.

L'incentivo del personale più rilevante1 identificato nell'anno 2021 è corrisposto nell'arco di sei o quattro anni, suddiviso in una quota up-front e in cinque o tre quote differite annuali subordinate alla positiva verifica di future condizioni.

La quota up-front a prescindere dal beneficiario è pari al:

  • 60% dell'incentivo riconosciuto, nei casi in cui esso sia inferiore a 430 mila euro;
  • 40% dell'incentivo riconosciuto, nei casi in cui esso sia pari o superiore a 430 mila euro.

Il valore di 430 mila euro rappresenta per il Gruppo il livello di remunerazione variabile di importo particolarmente elevato, determinato in coerenza al criterio stabilito dalle Disposizioni di Vigilanza della Banca d'Italia2 .

1 Soggetti la cui attività professionale ha, o può avere, un impatto rilevante sul profilo di rischio del Gruppo.

2 Cfr. Parte Prima, Titolo IV, Capitolo 2, Sezione III, Paragrafo 2: "Per importo di remunerazione variabile particolarmente elevato si intende il minore tra: i) il 25 per cento della remunerazione complessiva media degli high earners italiani, come risultante dal più recente rapporto pubblicato dall'EBA; ii) 10 volte la remunerazione complessiva media dei dipendenti della banca".

Il 50% della quota up-front dell'incentivo è riconosciuto in azioni ordinarie Banco BPM.

Le quote differite sono costituite da:

  • cinque quote annue di pari importo differite nel periodo quinquennale successivo all'anno di maturazione della quota up-front, per il 55% in azioni ordinarie Banco BPM, per il personale più rilevante apicale1 , indipendentemente dall'importo dell'incentivo riconosciuto, e per il personale più rilevante ricompreso nei diretti riporti dell'Amministratore Delegato di Banca Akros o di Banca Aletti, nel caso in cui l'importo dell'incentivo riconosciuto sia pari o superiore a 430 mila euro;
  • tre quote annue di pari importo, differite nel periodo triennale successivo all'anno di maturazione della quota up-front, per il 50% in azioni ordinarie Banco BPM, per il personale più rilevante non indicato al punto precedente.

In coerenza con le prassi del sistema bancario nazionale e nel rispetto dello spirito delle disposizioni vigenti al momento dell'approvazione della Policy 20212 , nei casi in cui l'incentivo riconosciuto risulti inferiore o pari alla soglia di rilevanza di 50 mila euro e contestualmente inferiore o pari a un terzo della componente fissa della remunerazione individuale, esso è erogato in contanti e in un'unica soluzione; tale previsione non riguarda il personale più rilevante di fascia alta3 (ivi compreso quello apicale) e coloro effettivamente interessati4 da un rapporto tra la remunerazione variabile e fissa superiore al 100%, a cui pertanto è sempre applicata integralmente la norma in termini di differimento e di attribuzione di azioni.

Con la finalità di perseguire risultati che creino valore nel lungo termine a beneficio degli azionisti, tenendo conto degli interessi di tutti gli stakeholder rilevanti per la Banca, il Gruppo ha attivato un Piano Long Term Incentive (LTI) correlato alle performance da conseguire nel triennio 2021-2023.

Oltre all'Amministratore Delegato e ai dirigenti con responsabilità strategiche di Capogruppo (esclusi i responsabili delle funzioni con compiti di controllo), il perimetro dei destinatari del Piano LTI include circa 60 ruoli ricompresi tra il personale più rilevante del Gruppo (esclusi gli appartenenti alle funzioni con compiti di controllo), selezionati in base al livello della posizione e all'impatto sul business.

L'incentivo correlato al Piano LTI (incentivo LTI) è corrisposto integralmente in azioni ordinarie Banco BPM ed è commisurato al livello di raggiungimento di condizioni e obiettivi di performance.

Per tutti i beneficiari le azioni riconosciute al termine del periodo di performance triennale sono attribuite in sei o quattro anni, suddivise in una quota up-front pari al 40% e in cinque (per il personale più rilevante apicale) o tre (per i restanti partecipanti al piano) quote differite annuali subordinate alla positiva verifica di future condizioni.

Per entrambi i Piani Short Term Incentive 2021 e Long Term Incentive 2021-2023, per le azioni maturate (up-front e differite) è previsto un periodo di retention (vincolo alla vendita) di un anno, che decorre dal momento della maturazione; l'effettiva entrata in possesso da parte del beneficiario avviene al termine di tale periodo.

Sia la quota up-front, sia le quote differite sono soggette a meccanismi di malus e di claw-back, così come declinati nella Policy.

Oltre ai piani di compensi basati su azioni del Banco BPM S.p.A. relativi al Piano Short Term Incentive 2021 e al Piano Long Term Incentive 2021-2023, l'Assemblea Ordinaria dei Soci di Banco BPM in data 15 aprile 2021 ha approvato:

  • la politica in materia di remunerazione 2021 Sezione I della Relazione sulla politica in materia di remunerazione e sui compensi corrisposti del personale del Gruppo Bancario Banco BPM – 2021;
  • la relazione sui compensi corrisposti Sezione II della Relazione sulla politica in materia di remunerazione e sui compensi corrisposti del personale del Gruppo Bancario Banco BPM – 2021 (voto consultivo);

1 Per personale più rilevante apicale si intende l'Amministratore Delegato, il Direttore Generale (ove nominato), i Condirettori Generali e i vertici operativi e direttivi di Capogruppo, i responsabili della prima linea manageriale di Capogruppo non inclusi tra le funzioni aziendali di controllo e a diretto riporto dell'Amministratore Delegato o del Consiglio di Amministrazione, l'Amministratore Delegato di Banca Aletti e di Banca Akros.

2 Il 24 novembre 2021 la Banca d'Italia ha emanato il 37° aggiornamento della Circolare n. 285/2013, che ha espressamente previsto la possibilità di erogare l'incentivo in contanti e in un'unica soluzione qualora la remunerazione variabile annua non superi 50 mila euro e contestualmente non rappresenti più di un terzo della remunerazione totale annua.

3 Per personale più rilevante di fascia alta si intende l'Amministratore Delegato, il Direttore Generale, (ove nominato), i Condirettori Generali e i Responsabili della prima linea manageriale di Capogruppo, l'Amministratore Delegato, il Direttore Generale, il Condirettore Generale e il Vice Direttore Generale (ove presenti) di Banca Aletti, Banca Akros e ProFamily (quest'ultima fusa per incorporazione nel Banco BPM con decorrenza degli effetti civilistici dal 19 luglio 2021).

4 Ex ante.

  • i criteri per la determinazione degli importi eventualmente da accordare in caso di conclusione anticipata del rapporto di lavoro o di cessazione anticipata dalla carica di tutto il personale, ivi compresi i limiti fissati a detti importi;
  • la richiesta di autorizzazione all'acquisto e alla disposizione di azioni proprie a servizio dei piani di compensi basati su azioni di Banco BPM S.p.A..

Per maggiori informazioni di dettaglio si rinvia a quanto contenuto nei documenti: Relazione sulla politica in materia di remunerazione e sui compensi corrisposti 2021 (Sezione I e Sezione II), Documento Informativo su Piano di compensi basati su azioni Banco BPM - Piano Short term incentive 2021 e Documento Informativo su Piano di compensi basati su azioni Banco BPM - Piano Long Term Incentive 2021-2022-2023, disponibili sul sito internet www.gruppo.bancobpm.it (sezione Corporate Governance - Politiche di Remunerazione).

1.2 Piani compensi basati su azioni di esercizi precedenti

Il Consiglio di Amministrazione di Banco BPM in data 9 marzo 2021 ha preso atto della maturazione, nell'esercizio 2021, della componente azionaria delle quote differite di incentivo di breve e lungo termine, riferite ai piani di compensi basati su azioni in corso di validità e approvati sulla base di precedenti delibere assembleari.

In relazione alle quote azionarie di competenza di esercizi precedenti la nascita del gruppo Banco BPM, il numero di azioni ordinarie della ex Banca Popolare di Milano riconosciute è stato convertito in azioni Banco BPM, in virtù dell'avvenuta fusione con l'ex Banco Popolare, sulla base del valore stabilito per il concambio pari a 1 azione Banco BPM ogni 6,386 azioni della ex Banca Popolare di Milano.

Per un maggior dettaglio sulle modalità e sui termini di attribuzione delle azioni a valere sui Piani sopra descritti si rinvia ai rispettivi documenti informativi predisposti ai sensi dell'art. 84-bis del Regolamento Emittenti, depositati presso la Sede sociale, Borsa Italiana S.p.A. e a disposizione del pubblico, tra l'altro, sul sito internet del Banco BPM S.p.A. all'indirizzo www.gruppo.bancobpm.it (dal 2017: sezione Corporate Governance — Politiche di Remunerazione; per gli anni precedenti: sezione Corporate Governance — Assemblea Soci — Assemblea Soci Ante Fusione).

1.3 Importi per la conclusione anticipata del rapporto di lavoro

Nel rispetto della normativa tempo per tempo vigente è facoltà unilaterale della Capogruppo pattuire, subordinatamente alle condizioni e secondo le modalità definite nella Policy, eventuali importi per la conclusione anticipata del rapporto di lavoro (per il personale più rilevante, "golden parachute") che possono essere riconosciuti nella misura massima di 24 mensilità di remunerazione fissa (esclusa l'indennità di mancato preavviso determinata secondo quanto stabilito dalla legge) ed entro il limite massimo di 2,4 milioni (lordo dipendente).

Il riconoscimento di importi per la conclusione anticipata del rapporto di lavoro è subordinato alla positiva verifica delle condizioni, relative all'esercizio precedente, di adeguatezza patrimoniale e della liquidità; esso è inoltre determinato considerando ogni elemento ritenuto rilevante e in ogni caso:

  • i risultati positivi conseguiti nel tempo;
  • le circostanze che hanno portato alla risoluzione, tenendo conto dell'interesse dell'azienda anche al fine di evitare l'alea di un giudizio;
  • i ruoli svolti e/o le cariche ricoperte nel corso del rapporto di lavoro, intesi anche nel senso di rischi assunti dal soggetto;
  • la durata del rapporto di lavoro e del ruolo;
  • il risparmio che consegue dalla conclusione anticipata del rapporto di lavoro.

L'erogazione avviene secondo le medesime modalità previste per il Piano Short Term Incentive, definite nella politica in materia di remunerazione vigente al momento della cessazione, con riferimento all'ultimo ruolo per il quale è valutata la concessione dell'importo, ferme restando le specificità previste dalle Disposizioni di Vigilanza della Banca d'Italia.

L'erogazione degli importi per la conclusione anticipata del rapporto di lavoro, sia per il personale più rilevante, sia per il restante personale, avviene solo in assenza di accertati comportamenti fraudolenti o di colpa grave messi in atto da colui che sia cessato. L'accertamento di tali comportamenti, la cui valutazione in merito alla significatività della colpa è effettuata dal Consiglio di Amministrazione di Capogruppo, per i soggetti da esso direttamente

nominati, o dall'Amministratore Delegato di Capogruppo, per i restanti soggetti, implica l'annullamento delle quote non ancora erogate (malus) e la restituzione di quelle già attribuite (claw-back); tale valutazione avviene dal momento della loro maturazione fino ai successivi cinque anni.

Le componenti di remunerazione per il personale più rilevante sopra descritte, che prevedono il pagamento basato su azioni di Banco BPM, si configurano come piani "equity settled" in accordo con le previsioni dell'IFRS 2. Tali pagamenti basati su azioni sono rilevati nel conto economico nella voce "Spese per il personale" in contropartita di un incremento delle "Riserve" di patrimonio netto consolidato e nel patrimonio netto della Capogruppo.

Le società controllate invece, nel proprio bilancio separato, contabilizzano il costo di competenza del periodo nella voce di conto economico "Spese per il personale" in contropartita di un incremento della voce dello stato patrimoniale passivo "Fondi per rischi ed oneri" in quanto i piani di incentivazione per il personale più rilevante prevedono il pagamento basato su azioni della Capogruppo che verrà regolato dalle singole controllate e, pertanto, si configurano come operazioni "cash settled".

B. INFORMAZIONI DI NATURA QUANTITATIVA

1. Variazioni annue

Il saldo del "magazzino titoli" al 1° gennaio 2021, interamente detenuto dalla Capogruppo Banco BPM, consisteva in n. 6.125.659 azioni ordinarie Banco BPM.

Nel corso del 2021, in attuazione della politica in materia di remunerazione, sono state consegnate a 90 beneficiari complessivamente n. 2.556.148 azioni ordinarie Banco BPM S.p.A.

A seguito delle operazioni sopraindicate, il saldo del "magazzino titoli" al 31 dicembre 2021 consiste in n. 3.569.511 azioni ordinarie Banco BPM, interamente possedute dalla Capogruppo.

2. Altre informazioni

Con riferimento a quanto deliberato dal Consiglio di Amministrazione di Banco BPM in data 9 marzo 2021 relativamente al piano di compensi basati su azioni approvato dall'Assemblea ordinaria dei Soci del 2020, sono state complessivamente riconosciute n. 798.168 azioni a 52 beneficiari di cui (i) n. 440.186 relative alla quota upfront maturata e (ii) n. 357.982 relative alle quote differite, a seconda dei casi, nei tre o cinque anni successivi al 2021, la cui maturazione rimane subordinata alla positiva verifica di future condizioni consolidate nonché all'assenza di comportamenti di misconduct. Si precisa che la Capogruppo ha riconosciuto ai propri beneficiari n. 699.004 azioni, di cui n. 381.286 azioni relative alla quota up-front maturata e n. 317.718 azioni relative alle quote differite come sopra specificato.

La medesima delibera ha altresì determinato la maturazione di quote azionarie differite relative ad esercizi precedenti (2015, 2016, 2017, 2018, 2019 e LTI 2017-2019) per complessive n. 932.078 azioni Banco BPM a 86 beneficiari, di cui 787.793 azioni maturate a favore di beneficiari di Banco BPM.

2.1 Impatti economici 2021

Relativamente ai Sistemi di Incentivazione in azioni del personale più rilevante nel 2021 il Gruppo ha stanziato 7,8 milioni, gli importi più rilevanti sono da ricondursi per 3,4 milioni al piano di incentivazione a breve termine 2021 e per 4 milioni al piano di incentivazione 2021-2023 a lungo termine.

Si precisa che la Capogruppo, a fronte di tali Sistemi di Incentivazione, ha stanziato 7,1 milioni, di cui 2,9 milioni per il piano di incentivazione a breve termine e 3,6 milioni per quello a lungo termine.

PARTE L – INFORMATIVA DI SETTORE

In base al principio IFRS 8, un'impresa deve fornire le informazioni che consentono agli utilizzatori del bilancio di valutare la natura e gli effetti sullo stesso delle attività da essa intraprese ed i contesti economici nei quali opera. E' quindi necessario evidenziare il contributo dei diversi "settori operativi" alla formazione del risultato economico

del Gruppo.

L'identificazione dei "settori operativi" della presente Sezione è coerente con le modalità adottate dalla Direzione Aziendale per l'assunzione di decisioni operative e si basa sulla reportistica interna, utilizzata ai fini dell'allocazione delle risorse ai diversi segmenti e dell'analisi delle relative performance. In tale ottica, anche al fine di migliorare la rappresentazione della redditività del Gruppo, sono evidenziati anche settori operativi che risultano al di sotto delle soglie quantitative previste dal par. 13 dell'IFRS 8.

Per l'esercizio 2021, i settori operativi, assunti a riferimento per la fornitura dell'informativa in esame, sono i seguenti:

  • Retail;
  • Corporate;
  • Istituzionali;
  • Private;
  • Investment Banking;
  • Partnership Strategiche;
  • Leasing;

• Corporate Center.

L'identificazione del Leasing come settore operativo trova la sua giustificazione nell'esigenza di fornire evidenza separata di un'attività in run-off, riconducibile alla gestione delle pregresse operazioni di leasing dell'ex Banca Italease (oggi incorporata nel Banco BPM) e della controllata Release1 .

Si precisa inoltre che nel settore operativo Investment Banking confluisce anche il contributo della controllata Oaklins Italy S.r.l., acquisita da Banca Akros nel mese di maggio 2021.

Per una descrizione in merito alla configurazione sui suddetti settori operativi si fa rinvio all'informativa contenuta nella sezione "Risultati per settore di attività" della Relazione sulla gestione del Gruppo.

Nelle successive tabelle vengono forniti i dati economici e patrimoniali dettagliati per settore al 31 dicembre 2021 confrontati con i corrispondenti dati dell'esercizio precedente così come pubblicati nella Relazione finanziaria annuale dell'esercizio 2020.

1 Incorporata nella Capogruppo in data 21 febbraio 2022 con decorrenza degli effetti contabili e fiscali dal 1° gennaio 2022.

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__________________ NOTA INTEGRATIVA CONSOLIDATA

Risultati di settore - dati economici

2021 Totale Retail Corporate Istituzionali Private Investment
Banking
Partnership
Strategiche
Leasing Corporate
Center
Margine di interesse 2.041.628 1.041.503 472.599 51.219 (2.557) 53.830 (4.919) 22.228 407.725
Risultato delle partecipazioni valutate a patrimonio netto 231.940 - - - - - 229.608 - 2.332
Margine finanziario 2.273.568 1.041.503 472.599 51.219 (2.557) 53.830 224.689 22.228 410.057
Commissioni nette 1.911.203 1.475.885 243.007 42.585 100.394 43.424 - (362) 6.270
Altri proventi netti di gestione 75.280 5.167 61 3.504 5 1.126 - (15.985) 81.402
Risultato netto finanziario 250.695 4.010 22.373 (420) (283) 13.414 - - 211.601
Altri proventi operativi 2.237.178 1.485.062 265.441 45.669 100.116 57.964 - (16.347) 299.273
Proventi operativi 4.510.746 2.526.565 738.040 96.888 97.559 111.794 224.689 5.881 709.330
Spese per il personale (1.667.799) (1.069.629) (76.023) (12.972) (55.953) (33.528) (1.935) (5.975) (411.784)
Altre spese amministrative (601.151) (722.089) (118.711) (28.186) (15.909) (58.038) (521) (24.762) 367.065
Rettifiche di valore nette su attività materiali e immateriali (246.825) (110.248) (4.629) (749) (3.423) (356) (190) (1.080) (126.150)
Oneri operativi (2.515.775) (1.901.966) (199.363) (41.907) (75.285) (91.922) (2.646) (31.817) (170.869)
Risultato della gestione operativa 1.994.971 624.599 538.677 54.981 22.274 19.872 222.043 (25.936) 538.461
Rettifiche nette su finanziamenti verso clientela (887.199) (438.667) (390.234) (8.054) (265) (55) - (39.892) (10.032)
Risultato netto della valutazione al fair value delle attività
materiali
(141.633) - - - - - - (99.858) (41.775)
Rettifiche nette su titoli ed altre attività finanziarie (328) - - - - 17 - - (345)
Accantonamenti netti ai fondi per rischi ed oneri (26.039) (14.978) (5.242) (149) (204) 490 - 739 (6.695)
Utili (perdite) su partecipazioni e investimenti (18.768) - - - - - (18.673) 85 (180)
Risultato lordo dell'operatività corrente 921.004 170.954 143.201 46.778 21.805 20.324 203.370 (164.862) 479.434
Imposte sul reddito dell'esercizio dell'operatività corrente (253.828) (61.690) (48.316) (15.439) (7.327) (5.834) 2.487 38.209 (155.918)
Risultato netto dell'operatività corrente 667.176 109.264 94.885 31.339 14.478 14.490 205.857 (126.653) 323.516
Oneri relativi al sistema bancario al netto delle imposte (144.995) (92.946) (11.159) (10.726) (772) (3.836) - - (25.556)
Impatto del riallineamento dei valori fiscali ai valori contabili 81.709 29.967 1.850 842 242 - - - 48.808
Variazione del merito creditizio sui Certificates emessi dal
Gruppo, al netto delle imposte
4.354 - - - - - - - 4.354
Purchase Price Allocation al netto delle imposte (*) (39.460) (28.107) 167 (38) (2.680) - - 671 (9.473)
Utile (Perdita) dell'esercizio di pertinenza di terzi 284 - - - - - - - 284
Utile (Perdita) dell'esercizio di pertinenza della
Capogruppo
569.068 18.178 85.743 21.417 11.268 10.654 205.857 (125.982) 341.933

NOTA INTEGRATIVA CONSOLIDATA __________________
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51
2020 Totale Retail Corporate Istituzionali Private Investment
Banking
Partnership
Strategiche
Leasing Corporate
Center
Margine di interesse 1.982.561 937.279 455.230 57.223 1.272 73.213 (8.801) 24.358 442.787
Risultato delle partecipazioni valutate a patrimonio netto 130.799 - - - - - 129.385 - 1.414
Margine finanziario 2.113.360 937.279 455.230 57.223 1.272 73.213 120.584 24.358 444.201
Commissioni nette 1.663.810 1.293.613 214.835 39.526 89.708 41.651 - (979) (14.544)
Altri proventi netti di gestione 56.005 9.237 101 3.057 7 253 - (1.945) 45.295
Risultato netto finanziario 318.642 14.094 22.874 126 (75) 10.327 11.671 - 259.625
Altri proventi operativi 2.038.457 1.316.944 237.810 42.709 89.640 52.231 11.671 (2.924) 290.376
Proventi operativi 4.151.817 2.254.223 693.040 99.932 90.912 125.444 132.255 21.434 734.577
Spese per il personale (1.581.141) (1.012.069) (71.015) (8.499) (52.422) (25.293) (1.853) (6.467) (403.523)
Altre spese amministrative (593.812) (703.243) (80.797) (28.423) (20.112) (58.953) (713) (26.583) 325.012
Rettifiche di valore nette su attività materiali e immateriali (255.114) (128.654) (4.895) (879) (604) (345) - - (119.737)
Oneri operativi (2.430.067) (1.843.966) (156.707) (37.801) (73.138) (84.591) (2.566) (33.050) (198.248)
Risultato della gestione operativa 1.721.750 410.257 536.333 62.131 17.774 40.853 129.689 (11.616) 536.329
Rettifiche nette su finanziamenti verso clientela (1.336.807) (690.545) (497.972) (24.015) 81 3 - (106.248) (18.111)
Risultato netto della valutazione al fair value delle attività
materiali
(36.721) - - - - - - (13.008) (23.713)
Rettifiche nette su titoli ed altre attività finanziarie (1.030) - - - - 78 - - (1.108)
Accantonamenti netti ai fondi per rischi ed oneri (42.294) (7.465) (10.886) (400) 16 286 (26.000) (409) 2.564
Utili (perdite) da cessione di partecipazioni e investimenti 1.190 - - - - - - 1.340 (150)
Risultato lordo dell'operatività corrente 306.088 (287.753) 27.475 37.716 17.871 41.220 103.689 (129.941) 495.811
Imposte sul reddito dell'esercizio dell'operatività corrente (13.518) 79.132 (7.555) (10.372) (4.914) (13.495) 10.409 34.540 (101.263)
Risultato netto dell'operatività corrente 292.570 (208.621) 19.920 27.344 12.957 27.725 114.098 (95.401) 394.548
Oneri relativi alla ristrutturazione aziendale al netto delle
imposte
(187.030) (123.265) (8.649) (1.035) (4.676) (602) (226) (585) (47.992)
Oneri relativi al sistema bancario al netto delle imposte (138.901) (89.604) (9.346) (9.180) (1.369) (2.911) - - (26.491)
Impatto del riallineamento dei valori fiscali ai valori contabili 128.324 128.324 - - - - - - -
Impairment su avviamenti (25.100) - - - - - - - (25.100)
Variazione del merito creditizio sui Certificates emessi dal
Gruppo, al netto delle imposte
(11.739) - - - - - - - (11.739)
Purchase Price Allocation al netto delle imposte (*) (41.492) (26.186) 98 (22) (2.887) - - 686 (13.181)
Utile (Perdita) dell'esercizio di pertinenza di terzi 4.248 - - - - - - 4.674 (426)
Utile (Perdita) dell'esercizio di pertinenza della
Capogruppo
20.880 (319.352) 2.023 17.107 4.025 24.212 113.872 (90.626) 269.619

Nelle tabelle seguenti si riporta il dettaglio delle commissioni attive dell'esercizio 2021 e dell'esercizio precedente disaggregate in funzione della tipologia di servizio prestato, definita in ottica gestionale, e del settore operativo IFRS 8, in linea con i requisiti informativi introdotti dal principio contabile IFRS 15.

Tipologia servizi/valori
2021
Gruppo Retail Corporate Istituzionali Private Investment
Banking
Partnership
Strategiche
Leasing Corporate
Center
PRODOTTI DI RISPARMIO 779.857 660.149 1.095 5.516 102.564 - - - 10.533
di cui:
Indiretta upfront - Rete 281.186 270.981 87 1.447 8.671 - - - -
Amministrata 8.588 8.398 30 40 120 - - - -
Gestioni e Fondi 232.919 224.510 56 1.260 7.093 - - - -
Vita 39.679 38.073 1 147 1.458 - - - -
Indiretta running - Rete 474.967 389.168 1.008 4.069 93.893 - - - (13.171)
Amministrata 48.549 52.751 256 1.483 7.230 - - - (13.171)
Gestioni e Fondi 381.540 298.551 702 2.390 79.897 - - - -
Vita 44.878 37.866 50 196 6.766 - - - -
Indiretta non Rete Commerciale 23.704 - - - - - - - 23.704
Investment banking 70.295 - - - - 70.295 - - -
Protezione assicurativa 49.512 49.242 20 36 75 - - - 139
Altre commissioni 1.129.445 832.686 255.811 38.708 1.645 - - 9 586
Commissioni attive 2.029.109 1.542.077 256.926 44.260 104.284 70.295 - 9 11.258
Commissioni passive (117.906) (66.192) (13.919) (1.675) (3.890) (26.871) - (371) (4.988)
Commissioni nette 1.911.203 1.475.885 243.007 42.585 100.394 43.424 - (362) 6.270

NOTA INTEGRATIVA CONSOLIDATA __________________
520
Tipologia servizi/valori
2020
Totale Retail Corporate Istituzionali Private Investment
Banking
Partnership
Strategiche
Leasing Corporate
Center
Prodotti di risparmio 653.387 560.207 924 4.732 91.175 - - - (3.651)
di cui:
Indiretta upfront - Rete 223.579 213.390 97 986 9.106 - - - -
Amministrata 38.672 37.285 23 93 1.271 - - - -
Gestioni e Fondi 153.022 145.379 73 815 6.755 - - - -
Vita 31.885 30.726 1 78 1.080 - - - -
Indiretta running - Rete 421.222 346.817 827 3.746 82.069 - - - (12.237)
Amministrata 50.696 52.970 211 1.609 8.143 - - - (12.237)
Gestioni e Fondi 328.088 257.858 554 1.960 67.716 - - - -
Vita 42.438 35.989 62 177 6.210 - - - -
Indiretta non Rete Commerciale 8.586 - - - - - - - 8.586
Investment banking 73.730 - - - - 83.013 - - (9.283)
Protezione assicurativa 38.173 37.925 25 22 60 - - - 141
Altre commissioni 1.019.341 749.822 219.251 35.030 2.395 - - 11 12.832
Commissioni attive 1.784.631 1.347.954 220.200 39.784 93.630 83.013 - 11 39
Commissioni passive (120.821) (54.341) (5.365) (258) (3.922) (41.362) - (990) (14.582)
Commissioni nette 1.663.810 1.293.613 214.835 39.526 89.708 41.651 - (979) (14.544)

____________________________________________________________________________________________________________ NOTA INTEGRATIVA CONSOLIDATA 521

Nelle tabelle seguenti è fornito il dettaglio della voce "Altre commissioni" dell'esercizio 2021 e dell'esercizio precedente disaggregate in funzione della tipologia di servizio prestato:

Altre commissioni 2021 Gruppo Retail Corporate Istituzionali Private Investment
Banking
Partnership
Strategiche
Leasing Corporate
Center
Tenuta e gestione dei C/C, CDC 508.842 438.145 56.806 12.631 1.140 - - - 120
di cui:
CDC 248.409 201.803 42.321 3.965 269 - - - 51
Tenuta e gestione dei c/c 260.433 236.342 14.485 8.666 871 - - - 69
Comm. su finanz. (inc. credito al consumo) e
crediti di firma Italia
218.406 70.531 133.407 8.599 76 - - - 5.793
di cui:
Commissioni su finanziamenti 132.607 17.855 107.243 7.143 7 - - - 359
Commissioni su crediti di firma 43.647 17.970 26.164 1.453 58 - - - (1.998)
Credito al Consumo 42.152 34.706 - 3 11 - - - 7.432
Estero (inc. crediti di firma) 77.805 31.552 40.905 507 193 - - - 4.648
Servizi di incasso e pagamento, monetica 322.506 294.734 24.923 17.202 1.321 - - - (15.674)
di cui:
Servizi di incasso e pagamento 167.853 134.717 18.640 12.163 684 - - - 1.649
Monetica 154.653 160.017 6.283 5.039 637 - - - (17.323)
Altri servizi 1.886 (2.276) (230) (231) (1.085) - - 9 5.699
di cui:
Rimborsi commerciali (5.108) (3.056) (493) (236) (1.085) - - - (238)
Altro 6.994 780 263 5 - - - 9 5.937
Totale altre commissioni 1.129.445 832.686 255.811 38.708 1.645 - - 9 586

Altre commissioni 2020 Gruppo Retail Corporate Istituzionali Private Investment
Banking
Partnership
Strategiche
Leasing Corporate
Center
Tenuta e gestione dei C/C, CDC 466.001 399.419 55.235 10.525 1.120 - - - (298)
di cui:
CDC 264.865 214.557 45.897 4.023 299 - - - 89
Tenuta e gestione dei c/c 201.136 184.862 9.338 6.502 821 - - - (387)
Comm. su finanz. (inc. credito al consumo) e
crediti di firma Italia
190.339 63.499 107.747 7.848 89 - - - 11.156
di cui:
Commissioni su finanziamenti 110.200 19.640 83.700 6.522 (5) - - - 343
Commissioni su crediti di firma 43.645 17.092 24.047 1.323 83 - - - 1.100
Credito al Consumo 36.494 26.767 3 11 - - - 9.713
Estero (inc. crediti di firma) 60.100 23.330 30.907 607 155 - - - 5.101
Servizi di incasso e pagamento, monetica 296.511 263.083 25.269 16.046 1.026 - - - (8.913)
di cui:
Servizi di incasso e pagamento 160.109 126.143 19.219 12.204 551 - - - 1.992
Monetica 136.402 136.940 6.050 3.842 475 - - - (10.905)
Altri servizi 6.390 491 93 4 5 - - 11 5.786
Totale altre commissioni 1.019.341 749.822 219.251 35.030 2.395 - - 11 12.832

523
__________________ NOTA INTEGRATIVA CONSOLIDATA

Risultati di settore - dati patrimoniali

31/12/2021 Totale Retail Corporate Istituzionali Private Investment
Banking
Partnership
Strategiche
Leasing Corporate
Center
Crediti verso clientela: 127.674.398 61.625.508 30.171.846 6.488.818 428.751 1.963.699 - 1.367.926 25.627.850
finanziamenti verso clientela
107.085.822 61.625.508 29.936.846 6.488.818 428.751 1.963.699 - 1.367.926 5.274.274
titoli di debito
20.588.576 - 235.000 - - - - - 20.353.576
31/12/2020 Totale Retail Corporate Istituzionali Private Investment
Banking
Partnership
Strategiche
Leasing Corporate
Center
Crediti verso clientela: 129.827.109 58.679.546 31.109.162 6.498.443 335.172 695.414 - 1.639.209 30.870.163
finanziamenti verso clientela
107.018.483 58.679.546 30.952.448 6.498.443 335.172 694.825 - 1.639.209 8.218.840
31/12/2021 Totale Retail Corporate Istituzionali Private Investment
Banking
Partnership
Strategiche
Leasing Corporate
Center
Raccolta diretta 120.213.016 81.426.305 10.125.501 10.915.228 2.771.365 956.547 - 4.507 14.013.563

titoli di debito 22.808.626

-

156.714

  • -

589

-

-

22.651.323

31/12/2020 Totale Retail Corporate Istituzionali Private Investment
Banking
Partnership
Strategiche
Leasing Corporate
Center
Raccolta diretta 116.936.669 76.407.106 11.471.081 9.945.329 2.796.089 980.502 - 6.669 15.329.893
31/12/2021 Totale Retail Corporate Istituzionali Private Investment
Banking
Partnership
Strategiche
Leasing Corporate
Center
Partecipazioni 1.794.116 - - - - - 1.775.259 - 18.857
31/12/2020 Totale Retail Corporate Istituzionali Private Investment
Banking
Partnership
Strategiche
Leasing Corporate
Center

Si segnala che la maggior parte delle attività e dei proventi operativi sono conseguiti in Italia, a conferma del radicamento sul territorio nazionale, considerato quale raggio primario di azione del Gruppo. Il peso delle attività e dei proventi operativi conseguiti all'estero è ampiamente inferiore alla soglia del 5%.

Partecipazioni 1.664.772

-

-

  • -

-

1.647.043

-

17.729

PARTE M – INFORMATIVA SUL LEASING

Sezione 1 – Locatario

INFORMAZIONI QUALITATIVE

Nel perimetro IFRS 16 del Gruppo Banco BPM rientrano i contratti di locazione delle unità immobiliari in prevalenza destinate all'attività commerciale (filiali), che rappresentano più del 99% dei diritti d'uso relativi al leasing. Marginali risultano gli altri contratti, relativi al noleggio della flotta delle auto aziendali ed a un numero limitato di contratti contenenti il diritto d'uso di apparecchiature tecnologiche.

I contratti di leasing a breve termine o di modesto valore sono contabilizzati secondo quanto previsto dal par. 6 dell'IFRS 16. I relativi costi sono indicati nella tabella 12.2 "Altre spese amministrative: composizione".

INFORMAZIONI QUANTITATIVE

Secondo quanto previsto dalla Circolare 262 di Banca d'Italia, nel seguito vengono riepilogate le informazioni richieste dal principio contabile IFRS 16, relative ai contratti nei quali il Gruppo risulta essere locatario, contenute nella presente Nota integrativa consolidata, nelle sezioni sotto indicate:

  • le informazioni sui diritti d'uso acquisiti con il leasing sono contenute nella Parte B, Attivo sezione 9 tabella 9.1 "Attività materiali ad uso funzionale: composizione delle attività valutate al costo" e tabella 9.6 bis "Attività materiali ad uso funzionale - Diritti d'uso acquisiti con il leasing: variazioni annue"";
  • le informazioni sui debiti per leasing sono contenute nella Parte B, Passivo sezione 1 tabella 1.6 "Debiti per leasing";
  • le informazioni sugli interessi passivi sui debiti per leasing sono contenute nella Parte C sezione 1 tabella 1.3 "Interessi passivi e oneri assimilati: composizione";
  • le informazioni sugli ammortamenti dei diritti d'uso e le relative classi di attività sono contenute nella Parte B, Attivo – sezione 9, tabella 9.6 bis "Attività materiali ad uso funzionale - Diritti d'uso acquisiti con il leasing: variazioni annue", in corrispondenza della voce C.2 "Ammortamenti".

Alla data di bilancio il Gruppo non ha in essere impegni significativi per contratti di affitto che decorreranno nel 2022.

Sezione 2 – Locatore

INFORMAZIONI QUALITATIVE

Il Gruppo ha in essere contratti sia di leasing finanziario sia di leasing operativo.

L'attività di leasing finanziario, che include i contratti dell'ex Banca Italease (confluiti nella Capogruppo Banco BPM), nonché i contratti della società Release, risulta essere in run-off in relazione alla decisione del Gruppo di non erogare più direttamente tale forma di finanziamento.

L'attività di leasing operativo riguarda prevalentemente locazioni commerciali connesse agli immobili acquisiti a titolo di datio in solutum a fronte di precedenti esposizioni creditizie.

INFORMAZIONI QUANTITATIVE

1. Informazioni di stato patrimoniale e di conto economico

1. Informazioni di stato patrimoniale e di conto economico

Secondo quanto previsto dalla Circolare 262 di Banca d'Italia, nel seguito vengono riepilogate le informazioni richieste dal principio contabile IFRS 16, relative ai contratti nei quali il Gruppo risulta essere locatore, contenute nella presente Nota integrativa consolidata, nelle sezioni sotto indicate:

  • le informazioni sui finanziamenti per leasing sono contenute nella Parte B, Attivo sezione 4 tabella 4.1 "Attività finanziarie valutate al costo ammortizzato: composizione merceologica dei crediti verso banche" e tabella 4.1 "Attività finanziarie valutate al costo ammortizzato: composizione merceologica dei crediti verso clientela";
  • le informazioni sulle attività concesse in leasing operativo sono contenute nella Parte B, Attivo sezione 9 in calce alla tabella 9.4 "Attività materiali detenute a scopo di investimento: composizione delle attività valutate al fair value", con relativa specifica in calce alla stessa tabella;
  • le informazioni sugli interessi attivi sui finanziamenti per leasing sono contenute nella Parte C sezione 1 tabella 1.1 "Interessi attivi e proventi assimilati: composizione";
  • le informazioni sui proventi derivanti da leasing operativo sono contenute nella Parte C sezione 16 tabella 16.2 "Altri proventi di gestione: composizione".

2. Leasing finanziario

2.1 Classificazione per fasce temporali dei pagamenti da ricevere e riconciliazione con i finanziamenti per leasing iscritti nell'attivo

Totale Totale
31/12/2021 31/12/2020
Fasce temporali Pagamenti da
ricevere per il
leasing
Pagamenti da
ricevere per il
leasing
Fino a 1 anno 448.402 351.883
Da oltre 1 anno fino a 2 anni 150.384 429.165
Da oltre 2 anno fino a 3 anni 150.998 260.118
Da oltre 3 anno fino a 4 anni 99.806 139.593
Da oltre 4 anno fino a 5 anni 94.950 87.617
Da oltre 5 anni 364.456 336.604
Totale dei pagamenti da ricevere per leasing 1.308.996 1.604.980
Riconciliazione con finanziamenti
Utili finanziari non maturati (-) (85.600) (100.071)
Valore residuo non garantito (-) - -
Finanziamenti per leasing 1.223.396 1.504.909

I finanziamenti per leasing registrano una progressiva riduzione in relazione alla decisione del Gruppo di non erogare più direttamente tale forma di finanziamento.

2.2 Altre informazioni

Nessuna ulteriore informazione da segnalare.

3. Leasing operativo

3.1 Classificazione per fasce temporali dei pagamenti da ricevere

Totale
31/12/2021 31/12/2020
Fasce temporali Pagamenti da
ricevere per il
leasing
Pagamenti da
ricevere per il
leasing
Fino a 1 anno 33.331 22.027
Da oltre 1 anno fino a 2 anni 22.517 18.518
Da oltre 2 anni fino a 3 anni 19.147 12.770
Da oltre 3 anni fino a 4 anni 14.224 8.566
Da oltre 4 anni fino a 5 anni 13.395 6.096
Da oltre 5 anni 54.939 22.099
Totale 157.553 90.076

3.2 Altre informazioni

Nessuna ulteriore informazione da segnalare.

ALTRE INFORMAZIONI

Informativa su erogazioni pubbliche di cui all'art. 1, comma 125 della Legge 4 agosto 2017, n. 124 ("Legge annuale per il mercato e la concorrenza")

In ottemperanza a quanto disposto dall'art. 1, comma 125, della legge 4 agosto 2017, n. 124, si fornisce di seguito evidenza degli importi incassati nel corso dell'esercizio 2021 dalla Capogruppo e dalle società controllate, a titolo di "sovvenzioni, contributi, incarichi retribuiti e comunque vantaggi economici di qualunque genere".

Società del Gruppo Tipologia di contributi Autorità concedente Importi incassati
nell'esercizio
2021
(dati in euro)
Banco BPM Aiuti alla formazione del personale (*) FBA (Fondo Banche e Assicurazioni) 4.347.000
Banco BPM Aiuti alla formazione del personale (**) ANPAL (Agenzia Nazionale Politiche
Attive del Lavoro
414.718
Terme Ioniche Società
Agricola S.r.l.
Contributi all'agricoltura (***) Erogati dall'Unione Europea per il
tramite di Arcea (l'Agenzia della Regione
Calabria per le Erogazioni in
Agricoltura), in qualità di organismo
pagatore
177.227
Sagim S.r.l. Società Agricola Contributi all'agricoltura (***) Erogati dall'Unione Europea per il
tramite di Artea (l'Agenzia Regionale
Toscana per le Erogazioni in
Agricoltura), in qualità di organismo
pagatore
291.134

(*) Trattasi di aiuti alla formazione del personale richiesti nel corso dell'esercizio 2018 e corrisposti nel mese di marzo 2021.

(**) Trattasi di aiuti alla formazione richiesti e corrisposti nel mese di maggio 2021.

(***) Trattasi, in particolare, di risorse pubbliche di fonte comunitaria, in cui la pubblica amministrazione italiana ha assunto un ruolo di pagatore.

Al riguardo si segnala che nella suddetta tabella, in linea con le disposizioni della legge in esame, non sono indicati i vantaggi economici al di sotto della soglia di 10.000 euro; detta soglia deve intendersi riferita al totale dei vantaggi che la Capogruppo o ciascuna società del Gruppo hanno ricevuto dalla medesima autorità nell'esercizio 2021, sia che il beneficio sia stato erogato con un unico atto sia che l'erogazione sia avvenuta con una pluralità di atti.

Attestazione dell'Amministratore Delegato e del Dirigente Preposto alla redazione dei documenti contabili societari

-


    -
    -

Relazione della Società di Revisione sul bilancio consolidato

Relazione della società di revisione indipendente

ai sensi deU'articolo 14 del DLgs 27 gennaio 2010, n. 39 e deWarticolo 10 del Regolamento (UE) n. 537/2014

Agli azionisti di Banco BPM SpA

Relazione sulla revisione contabile del bilancio consolidato

Giudizio

Abbiamo svolto la revisione contabile del bilancio consolidato del gruppo Banco BPM (nel seguito anche il "Gruppo"), costituito dallo stato patrimoniale al 31 dicembre 2021, dal conto economico, dal prospetto della redditività complessiva, dal prospetto delle variazioni del patrimonio netto, dal rendiconto finanziario per l'esercizio chiuso a tale data e dalla nota integrativa che include anche la sintesi dei più significativi principi contabili applicati.

A nostro giudizio, il bilancio consolidato fornisce una rappresentazione veritiera e corretta della situazione patrimoniale e finanziaria del Gruppo al 31 dicembre 2021, del risultato economico e dei flussi di cassa per l'esercizio chiuso a tale data in conformità agli International Financial Reporting Standards adottati dall'Unione Europea, nonché ai provvedimenti emanati in attuazione deU'articolo 9 del DLgs n. 38/05 e dell'articolo 43 del DLgs n. 136/15.

Elementi alla base del giudizio

Abbiamo svolto la revisione contabile in conformità ai principi di revisione internazionali (ISA Italia). Le nostre responsabilità ai sensi di tali principi sono ulteriormente descritte nella sezione Responsabilità della società di revisione per la revisione contabile del bilancio consolidato della presente relazione. Siamo indipendenti rispetto a Banco BPM SpA (nel seguito anche la "Banca") in conformità alle norme e ai principi in materia di etica e di indipendenza applicabili nell'ordinamento italiano alla revisione contabile del bilancio. Riteniamo di aver acquisito elementi probativi sufficienti ed appropriati su cui basare il nostro giudizio.

Aspetti chiave della revisione contabile

Gli aspetti chiave della revisione contabile sono quegli aspetti che, secondo il nostro giudizio professionale, sono stati maggiormente significativi nell'ambito della revisione contabile del bilancio consolidato dell'esercizio in esame. Tali aspetti sono stati da noi affrontati nell'ambito della revisione contabile e nella formazione del nostro giudizio sul bilancio consolidato nel suo complesso; pertanto su tali aspetti non esprimiamo un giudizio separato.

PriceivaterhouseCoopers SpA

Sede legale: Milano 20145 Piazza Tre Torri 2 Tel. 02 77851 Fax 02 7785240 Capitale Sociale Euro 6.890.000,00 i.v. C.F. e P.IVA e Reg. Imprese Milano Monza Brianza Lodi 12979880155 Iscritta al n° 119644 del Registro dei Revisori Legali - Altri Uffici: Ancona 60131 Via Sandro Torti 1 Tel. 071 2132311 - Bari 70122 Via Abate Gimma 72 Tel. 080 5640211 - Bergamo 24121 Largo Edotti 5 Tel. 035 229691 - Bologna 40126 Via Angelo Finelli 8 Tel. 051 6186211 - Brescia 25121 Viale Duca dAosta 28 Tel. 030 3697501 - Catania 95129 Corso Italia 302 Tel. 095 7532311 - Firenze 50121 Viale Gramsci 15 Tel. 055 2482811 - Genova 16121 Piazza Piccapìetra 9 Tel. 010 29041 - Napoli 80121 Via dei Mille 16 Tel. 081 36181 - Padova 35138 Via Vicenza 4 Tel. 049 873481 - Palermo 90141 Via Marchese Ugo 60 Tel. 091349737 - Parma 43121 Viale Tanara 20/A Tel. 0521275911 - Pescara 65127 Piazza Ettore Troìlo 8 Tel. 085 4545711 - Roma 00154 Largo Fochetti 29 Tel. 06 570251 - Torino 10122 Corso Palestre 10 Tel. 011556771 - Trento 38122 Viale della Costituzione 33 Tel. 0461 237004 - Treviso 31100 Viale Felissent 90 Tel. 0422 696911 - Trieste 34125 Via Cesare Battisti 18 Tel. 040 3480781 - Udine 33100 Via Poscolle 43 Tel. 0432 25789 -Varese 21100 Via Albuzzi 43 Tel. 0332 285039 - Verona 37135 Via Francia 21/C Tel. 045 8263001 - Vicenza 36100 Piazza Pontelandolfo 9 Tel. 0444 393311

Valutazione dei crediti verso la clientela per finanziamenti non deteriorati valutati al costo ammortizzato

Nota integrativa:

ParteA - Politiche contabili Parte B -Informazioni sullo stato patrimoniale, Sezioni 4012 delVattivo Parte C -Informazioni sul conto economico, Sezione 8 Parte E -Informazioni sui rischi e sulle relative politiche di copertura

I crediti verso la clientela per finanziamenti non deteriorati (primo e secondo stadio) al 31 dicembre 2021 ammontano a Euro 103.678 milioni e rappresentano la parte preponderante della voce 40 b) "Attività finanziarie valutate al costo ammortizzato - crediti verso la clientela" che mostra un saldo pari ad Euro 127.674 milioni, corrispondente complessivamente al 64 per cento circa del totale attivo di bilancio. Le rettifiche di valore nette rilevate nell'esercizio per i crediti in esame, ammontano ad Euro 4,7 milioni e rappresentano la migliore stima formulata dagli amministratori al fine di adeguare le perdite attese alla data di riferimento del bilancio sulla base dei principi contabili applicabili.

I processi e le modalità di valutazione adottati, risultano inevitabilmente caratterizzati da un elevato grado di giudizio professionale e richiedono la stima di numerose variabili rilevanti. Il ricorso a significative assunzioni rileva, in particolare, oltre che per la verifica del significativo incremento del rischio di credito [SignificantIncrease in Credit Risk - SICR), per l'allocazione dei portafogli ai diversi stadi di rischio {Staging) e per la determinazione delle ipotesi e dei dati di input ai modelli di determinazione della perdita attesa {Expected Credit Boss - ECL).

Per l'esercizio in corso, tali processi di stima sono stati interessati da alcuni cambiamenti metodologici rispetto all'esercizio precedente. In particolare, oltre a procedere aH'ordinario processo di aggiornamento dei dati di input e di affinamento dei parametri di rischio (ivi inclusa l'adozione della nuova definizione di default regolamentare), il Gruppo ha introdotto anche alcune

Aspetti chiave Procedure direvisione in risposta agli aspetti chiave

Nell'ambito dell'attività di revisione contabile abbiamo tenuto in considerazione il controllo interno rilevante per la redazione del bilancio.

Nella definizione delle procedure di revisione si è tenuto, altresì, conto delle modifiche e degli adattamenti che si sono resi necessari nell'applicazione delle metodologie già in uso per la valutazione del portafoglio crediti anche al fine di considerare lo scenario macroeconomico indotto dalla pandemia Covid-19.

Al fine di indirizzare questo aspetto chiave, sono state svolte le seguenti principali attività, anche con il supporto degli esperti appartenenti alla rete PwC:

  • analisi dell'adeguatezza dell'ambiente informatico e verifica dell'efficacia operativa dei controlli rilevanti a presidio dei sistemi e degli applicativi informatici utilizzati dalla Banca ai fini della valutazione dei crediti;
  • comprensione e valutazione del disegno dei controlli rilevanti in ambito monitoraggio, classificazione e valutazione del credito e verifica dell'efficacia operativa di tali controlli;
  • analisi critica delle verifiche svolte nell'esercizio dalle funzioni di controllo, dei risultati in tale ambito emersi e delle eventuali azioni correttive intraprese;

Aspetti chiave Procedure di revisione in risposta agli aspetti chiave

modifiche metodologiche, nonché "post model adjustments/management overlays" al fine di opportunamente considerare Tevoluzione del contesto macroeconomico indotto dalla pandemia Covid-19 (ivi inclusa la maggiore rischiosità connessa a debitori che hanno beneficiato di misure di sostegno), eventuali aspetti di attenzione emersi dalle analisi svolte internamente, nonché di fattorizzare taluni elementi valutativi non adeguatamente intercettati dai modelli utilizzati.

In considerazione della significatività del valore di bilancio, dell'elevata complessità dei processi di stima e dei significativi elementi di giudizio insiti negli stessi, nonché del processo di rivisitazione ed affinamento dei criteri e dei modelli utilizzati nel corso dell'esercizio, la valutazione dei crediti in oggetto è stata considerata un aspetto chiave dell'attività di revisione.

  • verifica su base campionaria della ragionevolezza della classificazione tra i crediti non deteriorati (primo e secondo stadio) sulla base delle informazioni disponibili in merito allo stato del debitore e di altre evidenze informative disponibili, ivi incluse quelle esterne ed avendo particolare riguardo anche ai debitori interessati da misure di moratoria del debito;
  • comprensione e verifica dell'appropriatezza delle politiche, delle procedure e dei modelli utilizzati per la misurazione del SICR, per lo Staging e per la determinazione della ECL. Particolare attenzione è stata posta alle modifiche metodologiche introdotte nell'esercizio nei criteri e nei modelli utilizzati, nonché alle modalità di determinazione dei "post model

adjustments/management overlays" applicati;

• comprensione e verifica delle modalità di determinazione dei principali parametri di stima nell'ambito dei modelli utilizzati per la determinazione della ECL e degli aggiornamenti ed affinamenti introdotti nel corso dell'esercizio. In particolare, abbiamo verificato la ragionevolezza delle stime nella definizione degli scenari macroeconomici attesi, anche mediante riscontro con fonti esterne. Specifiche verifiche sono state,

inoltre, effettuate con riferimento alla corretta applicazione dei fattori di

Aspetti
chiave
Procedure
direvisione
in
aspetti
risposta
agli
chiave
conversione creditizia per
le
esposizioni fuori
bilancio;
verifica della corretta

applicazione dei criteri
valutativi
definiti, della completezza ed
accuratezza delle basi
dati
utilizzate ai fini della
determinazione
della ECL,
nonché
di eventuali elaborazioni
effettuate al di fuori
delle
procedure
informatiche
("ambiente
di laboratorio
");

verifica della ragionevolezza delle
rettifiche
di valore determinate
anche mediante
lo sviluppo di
stime indipendenti;
procedure
di analisi comparativa

verso la clientela per
dei crediti
finanziamenti
e dei relativi indici
di copertura
mediante
anche
confronto con
i dati
dei periodi
precedenti
i dati dei
e con
principali operatori
di settore
comparabili;

esame delle analisi
di sensitività
della ECL agli scenari
macroeconomici che

e

rischio dei modelli utilizzati, anche in considerazione degli eventi successivi, ivi inclusi quelli riconducibili al conflitto tra

e Ucraina; • verifica della completezza

dell'adeguatezza dell'informativa resa secondo quanto disposto dai principi contabili internazionali, dal quadro regolamentare applicabile, nonché dalle

e raccomandazioni emanate dalle

Russia

comunicazioni

Autorità di Vigilanza.

Aspetti chiave Procedure di revisione in risposta agli aspetti chiave

Valutazione dei crediti verso la clientela per finanziamenti deteriorati (sofferenze e inadempienze probabili) valutati al costo ammortizzato

Nota integrativa:

ParteA - Politiche contabili Parte B -Informazioni sullo stato patrimoniale, Sezioni 4012 deU'attivo Parte C -Informazioni sul conto economico, Sezione 8

Parte E -Informazioni sui rischi e sulle relative politiche di copertura

I crediti verso la clientela per finanziamenti deteriorati (terzo stadio) al 31 dicembre 2021 sono pari a Euro 3.063 milioni.

Le rettifiche di valore rilevate nell'esercizio per i crediti in esame ammontano ad Euro 625,9 milioni e rappresentano la migliore stima formulata dagli amministratori al fine di adeguare le perdite attese alla data di riferimento del bilancio sulla base dei principi contabili applicabili.

I processi di stima e le modalità di valutazione sia di tipo analitico che di tipo forfettario, risultano inevitabilmente caratterizzati da elevata complessità, da un elevato grado di giudizio professionale e richiedono la stima di numerose variabili. Il ricorso a significative assunzioni rileva in particolare per la stima dei flussi di cassa futuri attesi, delle relative tempistiche e del valore di realizzo delle eventuali garanzie. In particolare, laddove la strategia del Gruppo preveda il recupero anche attraverso piani di dismissione di portafogli, la stima riflette i flussi derivanti non solo daH'attività di gestione interna ma anche dalla cessione sul mercato secondo un approccio multiscenario.

In considerazione della significatività del valore di bilancio dei crediti deteriorati, della complessità dei processi di stima adottati, nonché dell'elevata soggettività delle ipotesi e delle assunzioni richieste per la determinazione delle variabili rilevanti, la valutazione dei crediti in oggetto è stata considerata un aspetto chiave dell'attività di revisione.

Nell'ambito dell'attività di revisione contabile abbiamo tenuto in considerazione il controllo interno rilevante per la redazione del bilancio.

Al fine di indirizzare questo aspetto chiave, sono state svolte le seguenti principali attività:

  • analisi dell'adeguatezza dell'ambiente informatico e verifica dell'efficacia operativa dei controlli rilevanti a presidio dei sistemi e degli applicativi informatici utilizzati per la valutazione dei crediti;
  • comprensione e valutazione del disegno dei controlli rilevanti in ambito monitoraggio, classificazione e valutazione del credito e verifica dell'efficacia operativa di tali controlli;
  • comprensione e verifica della appropriatezza delle politiche, delle procedure e dei modelli utilizzati per la determinazione della ECL;
  • verifica della corretta applicazione dei criteri valutativi definiti e della completezza ed accuratezza delle basi dati utilizzate ai fini della determinazione della ECL;
  • verifica su base campionaria della ragionevolezza della classificazione tra le diverse categorie regolamentari previste anche sulla base delle informazioni disponibili in merito allo stato del debitore e

Aspetti
chiave
di
revisione
Procedure
in
risposta
aspetti
agli
chiave
di altre
evidenze informative, ivi
incluse quelle esterne;
verifica della modalità

di
definizione degli scenari
alternativi di recupero
ipotizzati
o recupero
interno),
(vendita
della coerenza degli stessi con gli
obiettivi di vendita
definiti dagli
amministratori
e delle relative
probabilità
assegnate,
nonché
verifica della corretta
determinazione
della ECL sulla
base della media
ponderata
dei
flussi di cassa stimati
dagli
interno
scenari di recupero
e di
vendita;
in

relazione allo scenario
di
interno,
per
recupero
ciascuna
categoria prevista
dal quadro
normativo
e regolamentare
applicabile, per
i crediti
valutati
analiticamente, verifica
su
base
campionaria
della ragionevolezza
delle assunzioni
formulate
con
riferimento
all'identificazione
e
quantificazione dei flussi di cassa
futuri
attesi
dalle attività di
recupero, alla valutazione
delle
garanzie che assistono
tali
stima
esposizioni ed alla
dei
tempi di
recupero.

Per i crediti deteriorati valutati su base forfettaria, verifica della corretta determinazione dei principali parametri di stima nell'ambito del modello utilizzato, nonché della completezza ed accuratezza dei dati che alimentano il modello;

• procedure di analisi comparativa e dei relativi indici di copertura anche mediante confronto con i dati dei periodi precedenti e con i dati dei principali operatori di settore comparabili;

analisi degli eventi successivi alla
data di chiusura
del bilancio;
verifica della completezza e
dell'adeguatezza dell'informativa
resa
secondo quanto
disposto
dai
principi
internazionali,
contabili
dal quadro
regolamentare
applicabile, nonché
dalle
comunicazioni e
raccomandazioni
emanate
dalle
Autorità
di Vigilanza.

per la negoziazione non quotati in mercati attivi e valutati al fair value subase ricorrente

Nota Integrativa:

ParteA -Politiche contabili Parte B -Informazioni sullo stato patrimoniale, Sezione 2 delVattivo, Sezione 2 del passivo Parte C -Informazioni sul Conto Economico, sezione 4

Gli strumenti finanziari detenuti per la negoziazione non quotati in mercati attivi il cuifair value è stato determinato mediante ricorso a modelli alimentati da dati e parametri direttamente osservabili e non osservabili sul mercato (rispettivamente strumenti con livello dìfair value 203 della gerarchia delfair value), mostrano un valore attivo complessivo pari ad Euro 2.020 milioni ed un valore passivo pari ad Euro 13.747 milioni, corrispondenti rispettivamente a circa l'i per cento dell'attivo ed a circa il 6,9 per cento del passivo di bilancio.

Tali valori, che rappresentano la migliore stima delfair value degli strumenti alla data di riferimento del bilancio determinata sulla base dei principi contabili applicabili, evidenziano una significativa contribuzione del portafoglio della controllata Banca Akros SpA.

Nell'ambito della nostra attività di revisione abbiamo prestato particolare attenzione alla valutazione degli strumenti finanziari in esame detenuti da Banca Akros SpA e, in particolare, a quelli caratterizzati da elevata complessità (titoli strutturati e derivati).

Nello svolgimento della revisione contabile abbiamo tenuto in considerazione il controllo interno rilevante per la redazione del bilancio al fine di definire le procedure di revisione appropriate nelle circostanze. In particolare, al fine di indirizzare questo aspetto chiave, sono state svolte le seguenti principali attività, anche con il supporto degli esperti appartenenti alla rete PwC:

  • analisi dell'adeguatezza dell'ambiente informatico e verifica dell'efficacia operativa dei controlli rilevanti a presidio dei sistemi e degli applicativi informatici utilizzati ai fini della valutazione degli strumenti finanziari;
  • comprensione e valutazione del disegno dei controlli rilevanti per ridentifìcazione, misurazione e supervisione del rischio connesso alla valutazione ed alla contabilizzazione degli strumenti finanziari, nonché verifica deH'efficacia operativa di tali controlli;

Aspetti chiave Procedure di revisione in risposta agli aspetti chiave

Tale aspetto è stato considerato rilevante in relazione alla significatività dei valori, alla molteplicità e complessità dei modelli valutativi utilizzati, nonché in ragione del significativo ricorso a stime ed assunzioni a tal fine necessarie. Infatti, i modelli di valutazione utilizzati, oltre ad essere numerosi e differenti in relazione alla tipologia di strumenti, richiedono la formulazione di specifiche assunzioni qualitative e quantitative suscettibili di determinare risultati significativamente differenti.

Gli stessi modelli, per quanto consolidati e riconosciuti nella prassi prevalente, possono risultare, inoltre, estremamente sensibili ai dati di input ed alle assunzioni utilizzate e, per loro natura, incorporano un rischio di non corretta valutazione.

  • comprensione ed analisi critica delle politiche adottate in materia di determinazione del fair vaine degli strumenti finanziari al fine di verificarne l'appropriatezza;
  • analisi delle tecniche di valutazione e dei modelli utilizzati, nonché delle modalità di determinazione delle assunzioni significative e dei dati di input necessari e verifica della coerenza e della rispondenza con la prassi prevalente di settore e con la letteratura finanziaria;
  • svolgimento di specifiche procedure di validità sui relativi saldi contabili, tra le quali la verifica indipendente delfair vaine per un campione di strumenti finanziari di livello 2 e 3 al fine di verificare la ragionevolezza delle valutazioni effettuate dagli amministratori. In tale ambito, oggetto di particolare attenzione sono state le assunzioni qualitative e quantitative formulate ed i dati di input utilizzati (curve dei tassi di interesse, spread di credito e di liquidità, aggiustamenti per merito creditizio, parametri di volatilità, altre informazioni di mercato);
  • verifica della completezza ed adeguatezza dell'informativa strettamente correlata all'aspetto chiave in oggetto anche in relazione a quanto previsto dai principi contabili di riferimento.

Responsabilità degli amministratori e del collegio sindacaleperil bilancio consolidato

Gli amministratori sono responsabili per la redazione del bilancio consolidato che fornisca una rappresentazione veritiera e corretta in conformità agli International Financial Reporting Standards adottati dairilnione Europea, nonché ai provvedimenti emanati in attuazione deH'articolo 9 del DLgs n- 38/05 e dell'articolo 43 del DLgs n. 136/15 e, nei termini previsti dalla legge, per quella parte del controllo interno dagli stessi ritenuta necessaria per consentire la redazione di un bilancio che non contenga errorisignificativi dovuti a frodi o a comportamenti o eventi non intenzionali.

Gli amministratori sono responsabili per la valutazione della capacità del Gruppo di continuare ad operare come un'entità in funzionamento e, nella redazione del bilancio consolidato, per l'appropriatezza dell'utilizzo del presupposto della continuità aziendale, nonché per una adeguata informativa in materia. Gli amministratori utilizzano il presupposto della continuità aziendale nella redazione del bilancio consolidato a meno che abbiano valutato che sussistono le condizioni per la liquidazione della capogruppo Banco BPM SpA o per l'interruzione deH'attività o non abbiano alternative realistiche a tali scelte.

Il collegio sindacale ha la responsabilità della vigilanza, nei termini previsti dalla legge, sul processo di predisposizione deH'informativa finanziaria del Gruppo.

Responsabilità della società di revisione per la revisione contabile del bilancio consolidato

I nostri obiettivi sono l'acquisizione di una ragionevole sicurezza che il bilancio consolidato nel suo complesso non contenga errori significativi, dovuti a frodi 0 a comportamenti o eventi non intenzionali, e l'emissione di una relazione di revisione che includa il nostro giudizio. Per ragionevole sicurezza si intende un livello elevato di sicurezza che, tuttavia, non fornisce la garanzia che una revisione contabile svolta in conformità ai principi di revisione internazionali (ISA Italia) individui sempre un errore significativo, qualora esistente. Gli errori possono derivare da frodi 0 da comportamenti o eventi non intenzionali e sono considerati significativi qualora ci si possa ragionevolmente attendere che essi, singolarmente o nel loro insieme, siano in grado di influenzare le decisioni economiche prese dagli utilizzatori sulla base del bilancio consolidato.

Nell'ambito della revisione contabile svolta in conformità ai principi di revisione internazionali (ISA Italia), abbiamo esercitato il giudizio professionale e abbiamo mantenuto lo scetticismo professionale per tutta la durata della revisione contabile. Inoltre:

• abbiamo identificato e valutato i rischi di errori significativi nel bilancio consolidato, dovuti a frodi o a comportamenti o eventi non intenzionali; abbiamo definito e svolto procedure di revisione in risposta a tali rischi; abbiamo acquisito elementi probativi sufficienti ed appropriati su cui basare il nostro giudizio. Il rischio di non individuare un errore significativo dovuto a frodi è più elevato rispetto al rischio di non individuare un errore significativo derivante da comportamenti o eventi non intenzionali, poiché la frode può implicare l'esistenza di collusioni, falsificazioni, omissioni intenzionali, rappresentazioni fuorvianti o forzature del controllo interno;

  • abbiamo acquisito una comprensione del controllo interno rilevante ai fini della revisione contabile allo scopo di definire procedure di revisione appropriate nelle circostanze e non per esprimere un giudizio sulbefficacia del controllo interno del Gruppo;
  • abbiamo valutato l'appropriatezza dei principi contabili utilizzati, nonché la ragionevolezza delle stime contabili effettuate dagli amministratori, inclusa la relativa informativa;
  • siamo giunti ad una conclusione suU'appropriatezza deirutilizzo da parte degli amministratori del presupposto della continuità aziendale e, in base agli elementi probativi acquisiti, sull' eventuale esistenza di una incertezza significativa riguardo a eventi o circostanze che possono far sorgere dubbi significativi sulla capacità del Gruppo di continuare ad operare come un'entità in funzionamento. In presenza di un'incertezza significativa, siamo tenuti a richiamare l'attenzione nella relazione di revisione sulla relativa informativa di bilancio ovvero, qualora tale informativa sia inadeguata, a riflettere tale circostanza nella formulazione del nostro giudizio. Le nostre conclusioni sono basate sugli elementi probativi acquisiti fino alla data della presente relazione. Tuttavia, eventi o circostanze successivi possono comportare che il Gruppo cessi di operare come un'entità in funzionamento;
  • abbiamo valutato la presentazione, la struttura e il contenuto del bilancio consolidato nel suo complesso, inclusa l'informativa, e se il bilancio consolidato rappresenti le operazioni e gli eventi sottostanti in modo da fornire una corretta rappresentazione;
  • abbiamo acquisito elementi probativi sufficienti e appropriati sulle informazioni finanziarie delle imprese o delle differenti attività economiche svolte all'interno del Gruppo per esprimere un giudizio sul bilancio consolidato. Siamo responsabili della direzione, della supervisione e dello svolgimento dell'incarico di revisione contabile del Gruppo. Siamo gli unici responsabili del giudizio di revisione sul bilancio consolidato.

Abbiamo comunicato ai responsabili delle attività di governance, identificati ad un livello appropriato come richiesto dagli ISA Italia, tra gli altri aspetti, la portata e la tempistica pianificate per la revisione contabile e i risultati significativi emersi, incluse le eventuali carenze significative nel controllo interno identificate nel corso della revisione contabile.

Abbiamo fornito ai responsabili delle attività di governance anche una dichiarazione sul fatto che abbiamo rispettato le norme e i principi in materia di etica e di indipendenza applicabili neH'ordinamento italiano e abbiamo comunicato loro ogni situazione che possa ragionevolmente avere un effetto sulla nostra indipendenza e, ove applicabile, le relative misure di salvaguardia.

Tra gli aspetti comunicati ai responsabili delle attività di governance, abbiamo identificato quelli che sono stati più rilevanti nell'ambito della revisione contabile del bilancio consolidato dell'esercizio in esame, che hanno costituito quindi gli aspetti chiave della revisione. Abbiamo descritto tali aspetti nella relazione di revisione.

Altre informazioni comunicate aisensi dell'articolo io delRegolamento (UE) 537/2014

Le assemblee degli azionisti di Banco Popolare Società Cooperativa e di Banca Popolare di Milano Scarl ci hanno conferito in data 15 ottobre 2016 l'incarico di revisione legale del bilancio d'esercizio e consolidato della Banca per gli esercizi dal 31 dicembre 2017 al 31 dicembre 2025.

Dichiariamo che non sono stati prestati servizi diversi dalla revisione contabile vietati ai sensi deirarticolo 5, paragrafo 1, del Regolamento (UE) 537/2014 e che siamo rimasti indipendenti rispetto alla Banca nell'esecuzione della revisione legale.

Confermiamo che il giudizio sul bilancio consolidato espresso nella presente relazione è in linea con quanto indicato nella relazione aggiuntiva destinata al collegio sindacale, nella sua funzione di Comitato per il controllo interno e la revisione contabile, predisposta ai sensi deirarticolo 11 del citato Regolamento.

Relazione su altre disposizioni di legge e regolamentari

Giudizio sulla conformità alle disposizioni delRegolamento Delegato (UE) 2019/815

Gli amministratori di Banco BPM SpA sono responsabili per Papplicazione delle disposizioni del Regolamento Delegato (UE) 2019/815 della Commissione Europea in materia di norme tecniche di regolamentazione relative alla specificazione del formato elettronico unico di comunicazione (ESEF - European Single Electronic Format) (nel seguito "Regolamento Delegato") al bilancio consolidato, da includere nella relazione finanziaria annuale.

Abbiamo svolto le procedure indicate nel principio di revisione (SA Italia) n. 700B al fine di esprimere un giudizio sulla conformità del bilancio consolidato alle disposizioni del Regolamento Delegato.

A nostro giudizio, il bilancio consolidato è stato predisposto nel formato XHTML ed è stato marcato, in tutti gli aspetti significativi, in conformità alle disposizioni del Regolamento Delegato.

Giudizio aisensi dell'articolo 14, comma 2, lettera e), del DLgs 39/10 e dell'articolo 123 bis, comma 4, del DLgs 58/98

Gli amministratori di Banco BPM SpA sono responsabili per la predisposizione della relazione sulla gestione e della relazione sul governo societario e gli assetti proprietari del gruppo Banco BPM al 31 dicembre 2021, incluse la loro coerenza con il relativo bilancio consolidato e la loro conformità alle norme di legge.

Abbiamo svolto le procedure indicate nel principio di revisione (SA Italia) n. 720B al fine di esprimere un giudizio sulla coerenza della relazione sulla gestione e di alcune specifiche informazioni contenute nella relazione sul governo societario e gli assetti proprietari indicate nell'articolo 123-bis, comma 4, del DLgs 58/98, con il bilancio consolidato del gruppo Banco BPM al 31 dicembre 2021 e sulla conformità delle stesse alle norme di legge, nonché di rilasciare una dichiarazione su eventuali errori significativi.

A nostro giudizio, la relazione sulla gestione e alcune specifiche informazioni contenute nella relazione sul governo societario e gli assetti proprietari sopra richiamate sono coerenti con il bilancio consolidato del gruppo Banco BPM al 31 dicembre 2021 e sono redatte in conformità alle norme di legge.

Con riferimento alla dichiarazione di cui airarticolo 14, comma 2, lettera e), del DLgs 39/10, rilasciata sulla base delle conoscenze e della comprensione dell'impresa e del relativo contesto acquisite nel corso dell'attività di revisione, non abbiamo nulla da riportare.

Dichiarazione ai sensi delVart. 4 delRegolamento Consob di attuazione del DLgs 30 dicembre 2016, n. 254

Gli amministratori di Banco BPM SpA sono responsabili per la predisposizione della dichiarazione non finanziaria ai sensi del DLgs 30 dicembre 2016, n. 254.

Abbiamo verificato l'awenuta approvazione da parte degli amministratori della dichiarazione non finanziaria.

Ai sensi deU'art. 3, comma 10, del DLgs 30 dicembre 2016, n. 254, tale dichiarazione è oggetto di separata attestazione di conformità da parte nostra.

Milano, 16 marzo 2022

PricewaterhouseCoopers SpA

Allegati

Elenco dei principi contabili IAS/IFRS omologati dalla Commissione Europea al 31 dicembre 2021

Regolamento omologazione
Principi contabili modifiche
IAS 1 Presentazione del bilancio 1126/2008 1274/2008; 53/2009; 70/2009; 494/2009; 243/2010;
149/2011; 475/2012; 1254/2012; 1255/2012; 301/2013;
2113/2015; 2406/2015; 1905/2016; 2067/2016;
1986/2017; 2075/2019; 2104/2019; 2036/2021 (**)
IAS 2 Rimanenze 1126/2008 70/2009; 1255/2012; 1905/2016; 2067/2016; 1986/2017
IAS 7 Rendiconto finanziario 1126/2008 1260/2008; 1274/2008; 70/2009; 494/2009; 243/2010;
1254/2012; 1174/2013; 1986/2017; 1990/2017; 2036/2021
(**)
IAS 8 Principi contabili, cambiamenti nelle stime contabili ed
errori
1126/2008 1274/2008; 70/2009; 1255/2012; 2067/2016; 2075/2019;
2104/2019
IAS 10 Fatti intervenuti dopo la data di riferimento del bilancio 1126/2008 1274/2008; 70/2009; 1142/2009; 1255/2012; 2067/2016;
2104/2019
IAS 12 Imposte sul reddito 1126/2008 1274/2008; 495/2009; 475/2012; 1254/2012; 1255/2012;
1174/2013; 1905/2016; 2067/2016; 1986/2017;
1989/2017; 412/2019
IAS 16 Immobili, impianti e macchinari 1126/2008 1260/2008; 1274/2008; 70/2009; 495/2009; 1255/2012;
301/2013, 28/2015; 2113/2015; 2231/2015; 1905/2016;
1986/2017; 1080/2021 (); 2036/2021 ()
IAS 19 Benefici per i dipendenti 1126/2008 1274/2008; 70/2009; 475/2012; 1255/2012; 29/2015;
2343/2015; 402/2019; 2036/2021 (**)
IAS 20 Contabilizzazione dei contributi pubblici e informativa
sull'assistenza pubblica
1126/2008 1274/2008; 70/2009; 475/2012; 1255/2012; 2067/2016
IAS 21 Effetti delle variazioni dei cambi delle valute estere 1126/2008 1274/2008; 69/2009; 494/2009; 149/2011; 475/2012;
1254/2012; 1255/2012; 2067/2016; 1986/2017
IAS 23 Oneri finanziari 1126/2008 1260/2008; 70/2009; 2113/2015; 2067/2016; 1986/2017;
412/2019
IAS 24 Informativa di bilancio sulle operazioni con parti
correlate
1126/2008 1274/2008, 632/2010; 475/2012; 1254/2012; 1174/2013;
28/2015
IAS 26 Rilevazione e rappresentazione in bilancio di fondi
pensione
1126/2008
IAS 27 Bilancio separato 1126/2008 1274/2008; 69/2009; 70/2009; 494/2009;1254/2012;
1174/2013; 2441/2015
IAS 28 Partecipazioni in società collegate e joint venture 1126/2008 1274/2008; 70/2009, 494/2009, 495/2009; 1254/2012;
1255/2012; 2441/2015; 1703/2016; 2067/2016; 182/2018;
237/2019; 2036/2021 (**)
IAS 29 Rendicontazione contabile in economie iperinflazionate 1126/2008 1274/2008; 70/2009
IAS 32 Strumenti finanziari: esposizione nel bilancio 1126/2008 1274/2008; 53/2009; 70/2009, 494/2009;
495/2009;1293/2009; 149/2011; 475/2012; 1254/2012;
1255/2012; 1256/2012; 301/2013; 1174/2013; 1905/2016;
2067/2016; 1986/2017; 2036/2021 (**)
IAS 33 Utile per azione 1126/2008 1274/2008; 494/2009; 495/2009; 475/2012; 1254/2012;
1255/2012; 2067/2016
IAS 34 Bilanci intermedi 1126/2008 1274/2008; 70/2009; 495/2009; 149/2011; 475/2012;
1255/2012; 301/2013; 1174/2013; 2343/2015; 2406/2015;
1905/2016; 2075/2019; 2104/2019
IAS 36 Riduzione di valore delle attività 1126/2008 1274/2008; 69/2009; 70/2009; 495/2009; 243/2010;
1254/2012; 1255/2012; 1374/2013; 2113/2015;
1905/2016; 2067/2016; 2036/2021 (**)
IAS 37 Accantonamenti, passività e attività potenziali 1126/2008 1274/2008; 495/2009; 28/2015; 1905/2016; 2067/2016;
1986/2017; 2075/2019; 2104/2019; 1080/2021 ();
2036/2021 (
)
IAS 38 Attività immateriali 1126/2008 1260/2008; 1274/2008; 70/2009; 495/2009; 243/2010;
1254/2012; 1255/2012; 28/2015; 2231/2015; 1905/2016;
1986/2017; 2075/2019; 2036/2021 (**)
IAS 39 Strumenti finanziari: rilevazione e valutazione (ad
eccezione di talune disposizioni relative alla
contabilizzazione delle operazioni di copertura) (*)
1126/2008 1274/2008; 53/2009; 70/2009; 494/2009; 495/2009;
824/2009; 839/2009; 1171/2009; 243/2010; 149/2011;
1254/2012; 1255/2012; 1174/2013; 1375/2013; 28/2015;
1905/2016; 2067/2016; 1986/2017; 34/2020; 25/2021
IAS 40 Investimenti immobiliari 1126/2008 1274/2008; 70/2009; 1255/2012; 1361/2014; 2113/2015;
1905/2016; 1986/2017; 400/2018; 2036/2021 (**)
IAS 41 Agricoltura 1126/2008 1274/2008; 70/2009; 1255/2012; 2113/2015; 1986/2017;
1080/2021 (**)
IFRS 1 Prima adozione dei principi contabili internazionali 1126/2008 1260/2008; 1274/2008; 69/2009; 70/2009; 254/2009;
494/2009; 495/2009; 1136/2009; 1164/2009; 550/2010;
574/2010; 662/2010; 149/2011; 1205/2011; 475/2012;
1254/2012; 1255/2012; 183/2013; 301/2013; 313/2013;
1174/2013; 2173/2015; 2343/2015; 2441/2015;
1905/2016; 2067/2016; 1986/2017; 182/2018; 519/2018;
1595/2018; 1080/2021 (); 2036/2021 ()

Principi contabili Regolamento omologazione
modifiche
IFRS 2 Pagamenti basati sulle azioni 1126/2008 1261/2008; 495/2009; 243/2010; 244/2010; 1254/2012;
1255/2012; 28/2015; 2067/2016; 289/2018; 2075/2019
IFRS 3 Aggregazioni aziendali 1126/2008 495/2009; 149/2011; 1254/2012; 1255/2012; 1174/2013;
1361/2014; 28/2015; 1905/2016; 2067/2016; 1986/2017;
412/2019; 2075/2019; 551/2020; 1080/2021 ();
2036/2021 (
)
IFRS 4 Contratti assicurativi 1126/2008 1274/2008; 494/2009; 1165/2009; 1255/2012; 1905/2016;
2067/2016; 1986/2017; 1988/2017; 2097/2020; 25/2021
IFRS 5 Attività non correnti possedute per la vendita e attività
operative cessate
1126/2008 1274/2008; 70/2009; 494/2009; 1142/2009; 243/2010;
475/2012; 1254/2012;1255/2012; 2343/2015; 2067/2016;
2036/2021 (**)
IFRS 6 Esplorazione e valutazione delle risorse minerarie 1126/2008 2075/2019
IFRS 7 Strumenti finanziari: informazioni integrative 1126/2008 1274/2008; 53/2009; 70/2009; 495/2009; 824/2009;
1165/2009; 574/2010; 149/2011; 1205/2011; 475/2012;
1254/2012; 1255/2012; 1256/2012; 1174/2013;
2343/2015; 2406/2015; 2067/2016; 1986/2017; 34/2020;
25/2021; 2036/2021 (**)
IFRS 8 Settori operativi 1126/2008 1274/2008; 243/2010; 632/2010; 475/2012; 28/2015
IFRS 9 Strumenti finanziari 2067/2016 1986/2017; 498/2018; 34/2020; 25/2021; 1080/2021 ();
2036/2021 (
)
IFRS 10 Bilancio consolidato 1254/2012 313/2013; 1174/2013; 1703/2016
IFRS 11 Accordi a controllo congiunto 1254/2012 313/2013; 2173/2015; 412/2019
IFRS 12 Informativa sulle partecipazioni in altre entità 1254/2012 313/2013; 1174/2013; 1703/2016; 182/2018
IFRS 13 Valutazione del fair value 1255/2012 1361/2014; 2067/2016; 1986/2017
IFRS 15 Ricavi provenienti da contratti con i clienti 1905/2016 1986/2017; 1987/2017; 2036/2021 (**)
IFRS 16 Leasing 1986/2017 1434/2020; 25/2021; 1421/2021
IFRS 17 Contratti assicurativi 2036/2021 (**)

(*) Con l'entrata in vigore dell'IFRS 9 "Strumenti finanziari" lo IAS 39 rimane in vigore solo per la parte relativa alla contabilizzazione delle operazioni di copertura di fair value.

(**) Regolamenti omologati alla data di approvazione del bilancio, ma applicabili successivamente al 1° gennaio 2022.

Interpretazioni Regolamento omologazione
Modifiche
IFRIC 1 Cambiamenti nelle passività iscritte per smantellamenti,
ripristini, e passività similari
1126/2008 1260/2008; 1274/2008; 1986/2017
IFRIC 2 Azioni dei soci in entità cooperative e strumenti simili 1126/2008 53/2009; 1255/2012; 301/2013; 2067/2016
IFRIC 5 Diritti derivanti da interessenze in fondi per
smantellamenti, ripristini e bonifiche ambientali
1126/2008 1254/2012; 2067/2016
IFRIC 6 Passività derivanti dalla partecipazione ad un mercato
specifico – Rifiuti di apparecchiature elettriche ed
elettroniche
1126/2008
IFRIC 7 Applicazione del metodo della rideterminazione del
valore dello IAS 29 – Rendicontazione contabile in
economie iperinflazionate
1126/2008 1274/2008
IFRIC 10 Bilanci intermedi e riduzione di valore 1126/2008 1274/2008; 2067/2016
IFRIC 12 Accordi per servizi in concessione 254/2009 1905/2016; 2067/2016; 1986/2017; 2075/2019
IFRIC 14 IAS 19 – Il limite relativo a un'attività a servizio di un
piano a benefici definiti, le previsioni di contribuzione
minima e la loro interazione
1263/2008 1274/2008; 633/2010; 475/2012
IFRIC 16 Coperture di un investimento netto in una gestione estera 460/2009 243/2010; 1254/2012; 2067/2016
IFRIC 17 Distribuzione ai soci di attività non rappresentate da
disponibilità liquide
1142/2009 1254/2012; 1255/2012
IFRIC 19 Estinzione di passività finanziarie con strumenti
rappresentativi di capitale
662/2010 1255/2012; 2067/2016; 2075/2019
IFRIC 20 Costi di sbancamento nella fase di produzione di una
miniera a cielo aperto
1255/2012 2075/2019
IFRIC 21 Tributi 634/2014
IFRIC 22 Operazioni in valuta estera e anticipi 519/2018 2075/2019
IFRIC 23 Incertezza sui trattamenti ai fini dell'imposta sul reddito 1595/2018
SIC 7 Introduzione dell'euro 1126/2008 1274/2008; 494/2009
SIC 10 Assistenza pubblica – Nessuna specifica relazione con
le attività operative
1126/2008 1274/2008
SIC 15 Leasing operativo – Incentivi 1126/2008 1274/2008
SIC 25 Imposte sul reddito – Cambiamenti nella condizione
fiscale di un'entità o dei suoi azionisti
1126/2008 1274/2008
SIC 29 Accordi per servizi in concessione: informazioni
integrative
1126/2008 1274/2008; 254/2009; 1986/2017
SIC 32 Attività immateriali – Costi connessi a siti web 1126/2008 1274/2008; 1905/2016; 1986/2017; 2075/2019

Raccordo tra le voci del conto economico consolidato e lo schema del conto economico consolidato riclassificato dell'esercizio 2021

2021 Conto
economico
Riclassifiche Conto
economico
riclassificato
Margine di interesse 2.041.628
10. Interessi attivi e proventi assimilati 2.425.188 25.488 (a)
20. Interessi passivi e oneri assimilati (409.048)
Risultato delle partecipazioni valutate al patrimonio netto 231.940
250. Utili (Perdite) delle partecipazioni 231.940 (b)
Margine finanziario 2.273.568
Commissioni nette 1.911.203
40. Commissioni attive 2.018.601 10.508 (c)
50. Commissioni passive (117.906) - (d)
Altri proventi netti di gestione 75.280
230. Altri oneri/proventi di gestione 363.082 (282.519) (d)
(5.283) (e)
Risultato netto finanziario 250.695
70. Dividendi e proventi simili 53.718
80. Risultato netto dell'attività di negoziazione 79.523 (10.508) (c)
(6.504) (f)
90. Risultato netto dell'attività di copertura (848)
100. Utili (Perdite) da cessione o riacquisto (129.080) 248.052 (g)
110. Risultato netto delle altre attività e passività finanziarie
valutate al fair value con impatto a conto economico 16.342
Altri proventi operativi 2.237.178
Proventi operativi 4.510.746
Spese per il personale (1.667.799)
190 a) Spese per il personale (1.670.739) (2.343) (h)
5.283 (e)
Altre spese amministrative (601.151)
190 b) Altre spese amministrative (1.100.834) 2.343 (h)
282.519 (d)
214.821 (i)
Rettifiche di valore nette su attività materiali ed immateriali (246.825)
210. Rettifiche/Riprese di valore nette su attività materiali (165.828) - (l)
220. Rettifiche/Riprese di valore nette su attività immateriali (114.457) 33.460 (a)
230. Altri oneri/proventi di gestione
Oneri operativi (2.515.775)
Risultato della gestione operativa 1.994.971
Rettifiche nette su finanziamenti verso clientela (887.199)
130 a) Rettifiche/Riprese di valore nette per rischio di credito
relativo ad attività finanziarie valutate al costo ammortizzato
(629.997) (582) (l)
274 (m)
(321) (n)
(248.052) (g)
140. Utili/perdite da modifiche contrattuali senza cancellazioni (8.521)
Risultato della valutazione al fair value delle attività materiali (141.633)
260. Risultato netto della valutazione al fair value delle attività
materiali e immateriali (141.633)
Rettifiche nette su titoli ed altre attività finanziarie (328)
130 b) Rettifiche/Riprese di valore nette per rischio di credito
relativo ad attività finanziarie valutate al fair value con
impatto sulla redditività complessiva (957) 582
(274)
(l)
(m)

2021 Conto
economico
Riclassifiche Conto
economico
riclassificato
321 (n)
Accantonamenti netti ai fondi per rischi ed oneri (26.039)
200. Accantonamenti netti ai fondi per rischi ed oneri (26.039) -
(l)
Utili (Perdite) su partecipazioni e investimenti (18.768)
250. Utili (Perdite) delle partecipazioni 213.314 (231.940) (b)
280. Utili (Perdite) da cessione di investimenti (142)
Risultato lordo dell'operatività corrente 921.004
Imposte sul reddito dell'esercizio dell'operatività corrente (253.828)
300. Imposte sul reddito dell'esercizio dell'operatività corrente (84.955) (69.826) (i)
(19.488) (a)
2.150 (f)
(81.709) (o)
Risultato netto dell'operatività corrente 98.392 667.176
Oneri relativi al sistema bancario al netto delle imposte (144.995) (i) (144.995)
Impatto del riallineamento dei valori fiscali ai valori contabili 81.709 (o) 81.709
Variazione del merito creditizio sui Certificates emessi dal Gruppo,
al netto delle imposte
4.354 (f) 4.354
Purchase Price Allocation al netto delle imposte (39.460) (a) (39.460)
Utile (Perdita) dell'esercizio di pertinenza di terzi 284
340. Utile (Perdita) dell'esercizio di pertinenza di terzi 284
Utile (Perdita) dell'esercizio di pertinenza della
Capogruppo
569.068 - 569.068

Le lettere riportate in corrispondenza della colonna "Riclassifiche" sono poste con l'obiettivo di consentire una più immediata comprensione delle riclassifiche effettuate.

Con riferimento al prospetto di raccordo in precedenza riportato, si evidenzia che:

  • la voce "Margine di interesse" è rappresentata dal saldo algebrico degli interessi attivi e proventi assimilati (voce 10) ed interessi passivi ed oneri assimilati (voce 20), al netto della PPA relativa ai crediti verso clientela, pari a 25,5 milioni (a), raccordata nella voce del conto economico riclassificato "Purchase Price Allocation al netto delle imposte";
  • la voce "Risultato delle partecipazioni valutate al patrimonio netto" evidenzia la quota di pertinenza dei risultati economici delle partecipate valutate al patrimonio netto (compresi nella voce 250), complessivamente positivi per 231,9 milioni (b) ed unitamente al margine di interesse, rappresenta l'aggregato definito "Margine finanziario";
  • la voce "Commissioni nette" è rappresentata dal saldo algebrico delle commissioni attive (voce 40) e passive (voce 50); include inoltre la riclassifica delle commissioni upfront relative al collocamento di Certificates attraverso la rete del Gruppo (per 10,5 milioni (c)) dalla voce 80 dello schema ufficiale "Risultato netto dell'attività di negoziazione";
  • la voce "Altri proventi netti di gestione" è rappresentata dalla voce di bilancio "230 Altri oneri/proventi di gestione" depurata dai recuperi per imposte indirette, spese legali ed altre spese pari complessivamente a 282,5 milioni (d), che ai fini riclassificati sono esposti a riduzione della voce "Altre spese amministrative", e dal recupero dei costi per la formazione pari a 5,3 milioni (e) riclassificati a riduzione delle "Spese per il personale";
  • la voce del conto economico "Risultato netto finanziario" include i "Dividendi e proventi simili" (voce 70), il "Risultato netto dell'attività di negoziazione" (voce 80), al netto sia della riclassifica dell'importo relativo alle commissioni upfront sul collocamento di Certificates per 10,5 milioni (c), ricondotto tra le commissioni nette, sia dell'impatto derivante dalla variazione del proprio merito creditizio sulle emissioni di Certificates per 6,5 milioni (f), ricondotto nella voce ad hoc del conto economico riclassificato denominata "Variazione del merito creditizio sui Certificates emessi dal Gruppo, al netto delle imposte". L'aggregato in esame comprende inoltre il "Risultato netto dell'attività di copertura" (voce 90), il "Risultato netto delle altre attività e passività finanziarie valutate al fair value con impatto a conto economico" (voce 110) e gli "utili/perdite da cessione o riacquisto" (voce 100) al netto del risultato della cessione dei crediti non rappresentati da titoli di debito, pari a 248,1 milioni (g), ricondotto nell'aggregato gestionale delle "Rettifiche nette su finanziamenti verso clientela";
  • la voce "Spese per il personale" è rappresentata dalla voce di bilancio "190 a) Spese per il personale", da alcuni oneri funzionalmente connessi con il personale, pari a 2,3 milioni (h), rilevati in bilancio nella voce "190 b) Altre spese amministrative" e dal recupero dei costi per la formazione pari a 5,3 milioni (e) compresi nella voce "230 Altri oneri/proventi di gestione", come in precedenza descritto;
  • la voce "Altre spese amministrative" corrisponde alla voce di bilancio 190 b) al netto dei recuperi per imposte indirette, spese legali ed altre spese, pari a 282,5 milioni (d), comprese nella voce "230 Altri oneri/proventi di gestione", come in precedenza descritto, e di alcuni oneri funzionalmente connessi al personale rilevati nella voce riclassificata "Spese per il personale" per 2,3 milioni (h). Sono inoltre esclusi gli oneri ordinari e straordinari per complessivi 214,8 milioni (i) introdotti a carico delle banche in forza dei meccanismi di risoluzione unico e nazionale (FRU e FRN) che sono esposti, al netto del relativo effetto fiscale, nella voce separata "Oneri relativi al sistema bancario al netto delle imposte";
  • la voce "Rettifiche di valore nette su attività materiali e immateriali" corrisponde alle voci di bilancio 210 e 220, al netto delle rettifiche di intangibili a vita definita (client relationship), raccordate nella voce del conto economico riclassificato "Purchase Price Allocation al netto delle imposte", per 33,5 milioni (a);
  • il totale delle "Rettifiche nette su finanziamenti verso clientela" e "Rettifiche nette su titoli ed altre attività finanziarie" prende avvio dalle voci del conto economico 130 "Rettifiche/Riprese di valore nette per rischio di credito" e 140 "Utile/perdite da modifiche contrattuali senza cancellazioni". In particolare, le "Rettifiche nette su finanziamenti verso clientela" comprendono le rettifiche di valore su esposizioni classificate nel portafoglio delle attività finanziarie valutate al costo ammortizzato - crediti verso la clientela - finanziamenti (per 630,0 milioni), il risultato negativo delle cessioni di crediti, pari a 248,1 milioni (g) (compreso nella voce 100), nonché gli utili/perdite da modifiche contrattuali senza cancellazioni (voce 140 del conto economico). Sono invece escluse le rettifiche nette per deterioramento di esposizioni classificate nel portafoglio delle attività finanziarie valutate al costo ammortizzato rappresentate da titoli di debito, pari a 0,3 milioni (n) e le rettifiche nette per deterioramento di esposizioni classificate nel portafoglio delle attività finanziarie valutate al costo ammortizzato - crediti verso banche – finanziamenti e titoli (l) e (m) per complessivi 0,3 milioni, tutte complessivamente esposte nella voce del conto economico riclassificato "Rettifiche nette su titoli ed altre attività finanziarie";
  • il "Risultato della valutazione al fair value delle attività materiali" corrisponde alla voce 260 del conto economico ufficiale;
  • l'aggregato delle "Rettifiche nette su titoli ed altre attività finanziarie" comprende le rettifiche nette per deterioramento di esposizioni classificate nel portafoglio delle attività finanziarie valutate al costo ammortizzato - crediti verso banche - finanziamenti e titoli (l) e (m) per complessivi 0,3 milioni, nonché le rettifiche nette per deterioramento di esposizioni classificate nel portafoglio delle attività finanziarie valutate al costo ammortizzato rappresentate da titoli di debito (comprese nella voce 130) emessi da clientela (n) per 0,3 milioni;
  • gli "Accantonamenti netti ai fondi per rischi ed oneri" corrispondono alla voce 200 del conto economico ufficiale;
  • gli "Utili (perdite) su partecipazioni e investimenti" corrispondono alla voce 280 del conto economico ufficiale e al risultato da cessione delle partecipazioni valutate al patrimonio netto (voce 250 del conto economico ufficiale) al netto della quota di pertinenza dei risultati economici delle partecipate valutate al patrimonio netto, complessivamente positivi per 231,9 milioni (b) raccordati nell'aggregato riclassificato "Risultato delle partecipazioni valutate a patrimonio netto";
  • la voce "Imposte sul reddito dell'esercizio dell'operatività corrente" corrisponde alla voce 300 del conto economico ufficiale, depurata degli effetti fiscali negativi relativi ai cosiddetti "oneri sistemici" per 69,8 milioni (i), alla PPA per 19,5 milioni (a) e all'impatto della variazione del merito creditizio sui Certificates emessi per 2,1 milioni (f). La voce in esame è inoltre esposta al netto dell'impatto, positivo per 81,7 milioni (o), derivante dal riallineamento dei valori fiscali ai valori contabili degli immobili ad uso strumentale del Gruppo, esposto in una voce separata del conto economico riclassificato denominata "Impatto del riallineamento dei valori fiscali ai valori contabili;
  • nella voce "Oneri relativi al sistema bancario al netto delle imposte" sono ricompresi gli oneri ordinari e straordinari per complessivi 214,8 milioni (i), rilevati contabilmente nella voce 190 b) del conto economico ufficiale, al netto del correlato effetto fiscale, pari a 69,8 milioni (i);
  • nella voce "Impatto del riallineamento dei valori fiscali ai valori contabili" è esposto l'importo rilevato nella voce 300 del conto economico ufficiale, positivo per 81,7 milioni (o), conseguente all'esercizio della facoltà di riallineamento dei valori fiscali ai valori contabili degli immobili come in precedenza descritto;

  • nella voce "Variazione del merito creditizio sui Certificates emessi dal Gruppo, al netto delle imposte" è esposto l'effetto economico relativo alla variazione del proprio merito creditizio correlato alle emissioni dei Certificates, rilevato contabilmente nella voce 80 del conto economico ufficiale per -6,5 milioni (f), al netto del relativo effetto fiscale, pari a 2,1 milioni (f);
  • infine, nella voce "Purchase Price Allocation al netto delle imposte" sono rilevati gli effetti della PPA relativa ai crediti, pari a -25,5 milioni (a), e alla client relationship, pari a -33,5 milioni (a), al netto dei relativi effetti fiscali, pari a 19,5 milioni (a).

Raccordo tra le voci dello stato patrimoniale consolidato e lo schema dello stato patrimoniale consolidato riclassificato al 31 dicembre 2021

Voci dell'attivo
(migliaia di euro)
31/12/2021
10. Cassa e disponibilità liquide 29.153.316
Cassa e disponibilità liquide 29.153.316
40. a) Attività finanziarie valutate al costo ammortizzato: crediti verso banche 12.773.990
meno: titoli di debito verso banche al costo ammortizzato (896.112)
Finanziamenti valutati al CA: finanziamenti verso banche 11.877.878
40. b) Attività finanziarie valutate al costo ammortizzato: crediti verso clientela 127.674.398
più: titoli senior relativi alle operazioni di cessione "Red Sea" e "Leviticus" (GACS) 2.297.560
meno: titoli di debito verso clientela al costo ammortizzato (20.588.576)
Finanziamenti valutati al CA: finanziamenti verso clientela 109.383.382
20. Attività finanziarie valutate al fair value con impatto a conto economico 6.337.110
50. Derivati di copertura 127.076
Attività finanziarie e derivati di copertura valutate al FV con impatto a CE 6.464.186
30. Attività finanziarie valutate al fair value con impatto sulla redditività complessiva 10.675.079
Attività finanziarie valutate al FV con impatto su OCI 10.675.079
più: titoli di debito verso banche e clientela al costo ammortizzato 21.484.688
meno: titoli senior relativi alle operazioni di cessione "Red Sea" e "Leviticus" (GACS) (2.297.560)
Attività finanziarie valutate al CA 19.187.128
70. Partecipazioni 1.794.116
Partecipazioni 1.794.116
90. Attività materiali 3.278.245
Attività materiali 3.278.245
100. Attività immateriali 1.213.722
Attività immateriali 1.213.722
110. Attività fiscali 4.540.229
Attività fiscali 4.540.229
120. Attività non correnti e gruppi di attività in via di dismissione 229.971
Attività non correnti e gruppi di attività in via di dismissione 229.971
60. Adeguamento di valore delle attività finanziarie oggetto di copertura generica (+/-) 2.875
130. Altre attività 2.689.089
Altre voci dell'attivo 2.691.964
Totale attivo 200.489.216
Voci del passivo
(migliaia di euro)
31/12/2021
10. b) Passività finanziarie valutate al costo ammortizzato: debiti verso clientela 107.788.219
meno: debiti per leasing verso clientela (667.326)
10. c) Passività finanziarie valutate al costo ammortizzato: titoli in circolazione 13.081.349
30. Passività finanziarie designate al fair value 1.405.190
meno: certificates a capitale protetto (1.394.416)
Raccolta diretta 120.213.016
10. a) Passività finanziarie valutate al costo ammortizzato: debiti verso banche 45.691.578
meno: debiti per leasing verso banche (6.546)
Debiti verso banche 45.685.032
più: debiti per leasing verso banche 6.546
più: debiti per leasing verso clientela 667.326
Debiti per leasing 673.872
20. Passività finanziarie di negoziazione 14.132.931
più: certificates a capitale protetto 1.394.416
40. Derivati di copertura 227.972
Altre passività finanziarie valutate al fair value 15.755.319
90. Trattamento di fine rapporto del personale 320.303
100. Fondi per rischi ed oneri 876.643
Fondi del passivo 1.196.946
60. Passività fiscali 302.816
Passività fiscali 302.816
50. Adeguamento di valore delle passività finanziarie oggetto di copertura generica
(+/-)
(47.812)
80. Altre passività 3.613.968
Altre voci del passivo 3.566.156
Totale passività 187.393.157
190. Patrimonio di pertinenza dei terzi (+/-) 1.108
Patrimonio di pertinenza dei terzi 1.108
120. Riserve da valutazione 341.360
140. Strumenti di capitale 1.092.832
150. Riserve 3.999.850
170. Capitale 7.100.000
180. Azioni proprie (-) (8.159)
200. Utile/Perdita dell'esercizio (+/-) 569.068
Patrimonio netto del Gruppo 13.094.951
Totale passivo e patrimonio netto 200.489.216

Riconciliazione tra lo schema di stato patrimoniale consolidato al 31 dicembre 2020 e lo stesso riesposto ai fini comparativi

Voci dell'attivo
(migliaia di euro)
31/12/2020 Riclassifiche 31/12/2020
riesposto
10. Cassa e disponibilità liquide 8.858.079 552.608 9.410.687
20. Attività finanziarie valutate al fair value con impatto a conto
economico 9.043.525 - 9.043.525
a) attività finanziarie detenute per la negoziazione 7.248.348 7.248.348
c) altre attività finanziarie obbligatoriamente valutate al fair value 1.795.177 1.795.177
30. Attività finanziarie valutate al fair value con impatto sulla redditività
complessiva 10.710.796 10.710.796
40. Attività finanziarie valutate al costo ammortizzato 141.801.931 (552.608) 141.249.323
a) crediti verso banche 11.974.822 (552.608) 11.422.214
b) crediti verso clientela 129.827.109 129.827.109
50. Derivati di copertura 75.046 75.046
60. Adeguamento di valore delle attività finanziarie oggetto di copertura
generica (+/-) 52.288 52.288
70. Partecipazioni 1.664.772 1.664.772
90. Attività materiali 3.552.482 3.552.482
100. Attività immateriali 1.218.632 1.218.632
di cui: avviamenti 51.100 51.100
110. Attività fiscali 4.704.196 - 4.704.196
a) correnti 236.993 236.993
b) anticipate 4.467.203 4.467.203
120. Attività non correnti e gruppi di attività in via di dismissione 72.823 72.823
130. Altre attività 1.930.612 1.930.612
Totale dell'attivo 183.685.182 - 183.685.182
Voci del passivo e del patrimonio netto
(migliaia di euro)
31/12/2020 Riclassifiche 31/12/2020
riesposto
10. Passività finanziarie valutate al costo ammortizzato 151.420.894 - 151.420.894
a) debiti verso banche 33.944.598 33.944.598
b) debiti verso clientela 102.915.666 102.915.666
c) titoli in circolazione 14.560.630 14.560.630
20. Passività finanziarie di negoziazione 12.687.544 12.687.544
30. Passività finanziarie designate al fair value 955.781 955.781
40. Derivati di copertura 585.680 585.680
50. Adeguamento di valore delle passività finanziarie oggetto di
copertura generica (+/-) 130.912 130.912
60. Passività fiscali 464.570 - 464.570
a) correnti 5.672 5.672
b) differite 458.898 458.898
80. Altre passività 3.797.227 3.797.227
90. Trattamento di fine rapporto del personale 369.498 369.498
100. Fondi per rischi ed oneri 1.045.975 - 1.045.975
a) impegni e garanzie rilasciate 127.442 127.442
b) quiescenza e obblighi simili 133.654 133.654
c) altri fondi per rischi e oneri 784.879 784.879
120. Riserve da valutazione 310.412 310.412
140. Strumenti di capitale 695.417 695.417
150. Riserve 4.112.500 4.112.500
170. Capitale 7.100.000 7.100.000
180. Azioni proprie (-) (14.002) (14.002)
190. Patrimonio di pertinenza dei terzi (+/-) 1.894 1.894
200. Utile/Perdita d'esercizio (+/-) 20.880 20.880
Totale del passivo e del patrimonio netto 183.685.182 - 183.685.182

Riconciliazione tra lo schema di stato patrimoniale consolidato riclassificato al 31 dicembre 2020 e lo stesso riesposto ai fini comparativi

(migliaia di euro) 31/12/2020 Riclassifiche 31/12/2020
riesposto
Cassa e disponibilità liquide 8.858.079 552.608 9.410.687
Finanziamenti valutati al CA 120.455.666 (552.608) 119.903.058
- Finanziamenti verso banche 11.120.681 (552.608) 10.568.073
- Finanziamenti verso clientela 109.334.985 109.334.985
Altre attività finanziarie e derivati di copertura 41.175.632 - 41.175.632
- Valutate al FV con impatto a CE 9.118.571 9.118.571
- Valutate al FV con impatto su OCI 10.710.796 10.710.796
- Valutate al CA 21.346.265 21.346.265
Partecipazioni 1.664.772 1.664.772
Attività materiali 3.552.482 3.552.482
Attività immateriali 1.218.632 1.218.632
Attività fiscali 4.704.196 4.704.196
Attività non correnti e gruppi di attività in dismissione 72.823 72.823
Altre voci dell'attivo 1.982.900 1.982.900
Totale attività 183.685.182 - 183.685.182
Raccolta diretta 116.936.669 - 116.936.669
- Debiti verso clientela 102.162.461 102.162.461
- Titoli e passività finanziarie designate al FV 14.774.208 14.774.208
Debiti verso banche 33.937.523 33.937.523
Debiti per leasing 760.280 760.280
Altre passività finanziarie valutate al fair value 14.015.427 14.015.427
Fondi del passivo 1.415.473 1.415.473
Passività fiscali 464.570 464.570
Altre voci del passivo 3.928.139 3.928.139
Totale passività 171.458.081 - 171.458.081
Patrimonio di pertinenza di terzi 1.894 1.894
Patrimonio netto del Gruppo 12.225.207 12.225.207
Patrimonio netto consolidato 12.227.101 - 12.227.101
Totale passività e patrimonio netto 183.685.182 - 183.685.182

Informativa al pubblico Stato per Stato (Country by Country Reporting)

La disciplina dell'informativa al pubblico Stato per Stato ("country by country reporting"), introdotta con l'art. 89 della Direttiva 2013/36/UE ("CRD IV"), recepita nell'ordinamento italiano con il 4° aggiornamento della circolare della Banca D'Italia n. 285 del 17 dicembre 2013 (Parte Prima, Titolo III, capitolo 2), prevede l'obbligo annuale delle informazioni con riferimento alle lettere a), b),c), d), e) ed f) dell'art.89 della CRD IV.

A tale fine, vengono riportate le informazioni richieste, suddivise per singola lettera.

(A) Denominazione delle società insediate e natura dell'attività

Le attività svolte dal Gruppo Banco BPM sono rappresentate nella seguente tabella che fa riferimento a quella riportata nell'articolo 317 del Regolamento N. 575/2013 del Parlamento Europeo e del Consiglio UE (CRR), integrata con ulteriori specifiche attività.

Tali attività sono raccordate, secondo criteri di prevalenza, con i "settori di attività" che, in sintesi, fanno riferimento all'assetto gestionale interno del Gruppo e vengono richiamati nella Relazione sulla Gestione (paragrafo "Risultati per settore di attività" ed anche nella "Parte L - Informativa di settore" della Nota Integrativa della Relazione Finanziaria Consolidata al 31 dicembre 2021.

Tratto dal CRR: par. 4, art. 317, Tabella 2 Settori di attività del Gruppo Banco BPM
Linea di business Elenco di attività Retail Corporate Istituzionale Private Investment
Banking
Partnership
strategiche
Leasing Corporate
Center
Assunzione a fermo di strumenti finanziari
o collocamento di strumenti finanziari sulla
base di un impegno irrevocabile
Servizi finanziari per Servizi connessi con l'assunzione a fermo
l'impresa (corporate Consulenza in materia di investimenti
finance) Ricerca in materia di investimenti e analisi
finanziaria e altre forme di consulenza
generale riguardanti le operazioni relative
a strumenti finanziari
Negoziazione per conto proprio
Ricezione e trasmissione di ordini
riguardanti uno o più strumenti finanziari
Negoziazioni e vendite Esecuzione di ordini per conto dei clienti
(trading and sales) Collocamento di strumenti finanziari senza
impegno irrevocabile
Gestione di sistemi multilaterali di
negoziazione
Intermediazione al
dettaglio (retail
Ricezione e trasmissione di ordini
riguardanti uno o più strumenti finanziari
brokerage) (Attività con Esecuzione di ordini per conto dei clienti
persone fisiche o con
PMI che soddisfano i
criteri di cui all'articolo
123 per la classe delle
esposizioni al dettaglio)
Collocamento di strumenti finanziari senza
impegno irrevocabile
Raccolta di depositi o di altri fondi
rimborsabili
Servizi bancari a
carattere Commerciale
Operazioni di prestito
(commercial banking) Leasing finanziario
Rilascio di garanzie e di impegni di firma
Servizi bancari al
dettaglio (retail
Raccolta di depositi o di altri fondi
rimborsabili
banking) (Attività con Operazioni di prestito
persone fisiche o con
PMI che soddisfano i
Leasing finanziario
criteri di cui all'articolo
123 per la classe delle
esposizioni al dettaglio)
Rilascio di garanzie e di impegni di firma
Pagamenti e Servizi di pagamento
regolamenti (payment Emissione e gestione di mezzi di

Tratto dal CRR: par. 4, art. 317, Tabella 2 Settori di attività del Gruppo Banco BPM
Linea di business Elenco di attività Retail Corporate Istituzionale Private Investment
Banking
Partnership
strategiche
Leasing Corporate
Center
and settlement) pagamento
Gestioni fiduciarie
(agency services)
Custodia e amministrazione di strumenti
finanziari per conto dei clienti, inclusi la
custodia e i servizi connessi come la
gestione di contante/garanzie reali
Gestione di portafogli
Gestioni patrimoniali
(asset management)
Gestione di OICVM
Altre forme di gestioni patrimoniali
Gestione della tesoreria e funding in conto
proprio
Altri servizi e attività di Gestione del portafoglio partecipazioni
supporto Gestione attività IT
Gestione e manutenzione del patrimonio
immobiliare

Con riferimento ai principali contenuti, il settore di attività:

  • "Retail", comprende le attività di gestione e commercializzazione dei prodotti/servizi bancari e finanziari e di intermediazione creditizia rivolte principalmente a privati e piccole imprese. Tali attività sono condotte in misura prevalente dalla Rete Commerciale della Capogruppo;
  • "Corporate", comprende le attività di gestione e commercializzazione dei prodotti/servizi bancari e finanziari e di intermediazione creditizia rivolte ad imprese di medie e grandi dimensioni. Tali attività sono condotte in misura prevalente dalla Rete Commerciale della Capogruppo;
  • "Istituzionale" comprende le attività di gestione e commercializzazione dei prodotti/servizi bancari e finanziari e di intermediazione creditizia rivolte ad enti ed istituzioni (OICR, SICAV, imprese di assicurazione, fondi pensione, fondazioni bancarie). Tali attività sono condotte in misura prevalente dalla Rete Commerciale della Capogruppo;
  • "Private" comprende le attività di gestione e commercializzazione dei prodotti/servizi bancari e finanziari e di intermediazione creditizia rivolte a privati con un patrimonio che, singolarmente e/o a livello di nucleo commerciale, sia almeno pari a 1 milione. Tali attività sono svolte da Banca Aletti;
  • "Investment banking", comprende le attività di strutturazione di prodotti finanziari, di accesso ai mercati regolamentati, di supporto e sviluppo di servizi finanziari specializzati. Tali attività sono svolte da Banca Akros e, in via minore, da Oaklins Italy, società controllata da Banca Akros;
  • "Partnership strategiche", comprende le interessenze in alcune società (Vera Assicurazioni, Vera Vita, Bipiemme Vita, Agos Ducato, Alba Leasing, SelmaBipiemme Leasing, Factorit, Gardant Liberty Servicing, Anima Holding);
  • "Leasing", comprende le attività di gestione ed amministrazione dei contratti di locazione finanziaria posti in essere dalla Capogruppo Banco BPM e dalla controllata Release;
  • "Corporate Center", comprende le attività rientranti nell'ambito dei processi di governo delle diverse entità del Gruppo e di supporto al business. Tali attività sono svolte in prevalenza dalle strutture centrali della Capogruppo e dalle società immobiliari del Gruppo.

In misura marginale rispetto ai volumi complessivi del Gruppo, alcune attività di dettaglio rientranti nelle suddette classificazioni sono svolte anche dalla controllata estera Banca Aletti & C. (Suisse) S.A. (servizi finanziari specializzati per la clientela "private"). Con riferimento al 31 dicembre 2021 l'incidenza delle attività estere, sia sul totale attivo consolidato, sia sul totale proventi consolidati, è da ritenersi trascurabile.

(B)Fatturato

Il fatturato fa riferimento al Margine di Intermediazione di cui alla voce 120 del conto economico consolidato, che al 31 dicembre 2021 ammonta a 3.936,5 milioni (3.634,4 milioni al 31 dicembre 2020). Si veda al riguardo lo schema di Conto Economico Consolidato dell'esercizio 2021.

(C) Numero dei dipendenti su base equivalente a tempo pieno

In termini di risorse full-time equivalent, il dato al 31 dicembre 2021, che include anche i contratti a Co.Co.Pro. e di Stage, è pari a 19.435 (20.616 al 31 dicembre 2020).

(D) Utile o perdita prima delle imposte

L'utile/perdita prima delle imposte del Gruppo corrisponde alla somma delle voci 290 e 320 dello schema di conto economico consolidato pari a +653,7 milioni (-249,3 milioni al 31 dicembre 2020). Si veda al riguardo lo schema di Conto Economico Consolidato dell'esercizio 2021.

(E) Imposte sull'utile o sulla perdita

Le imposte sull'utile del Gruppo dell'esercizio 2021 sono pari all'importo esposto alla voce 300 dello schema di conto economico consolidato ed ammontano all'importo negativo di -84,9 milioni (+265,9 milioni al 31 dicembre 2020). Si veda al riguardo lo schema di Conto Economico Consolidato dell'esercizio 2021.

(F) Contributi pubblici ricevuti

Il Gruppo Banco BPM nel corso dell'esercizio 2021 ha ricevuto contributi pubblici per l'effettuazione di corsi di formazione del personale per complessivi 4,8 milioni (73 mila euro al 31 dicembre 2020).

Al riguardo si precisa che, nel novero di tali contributi, in ottemperanza alle disposizioni previste per la compilazione dell'informativa in oggetto, sono escluse le operazioni poste in essere con le banche centrali per finalità di stabilità finanziaria oppure le operazioni aventi l'obiettivo di facilitare il meccanismo di trasmissione della politica monetaria.

Relazione e bilancio dell'Impresa

DATI DI SINTESI E INDICI ECONOMICO-FINANZIARI DELL'IMPRESA

Dati di sintesi

Di seguito vengono riportati i dati di sintesi e i principali indici del Banco BPM S.p.A. calcolati sulla base dei prospetti contabili riclassificati.

(milioni di euro) 2021 2020
Riesposto (*)
Dati economici
Margine finanziario 2.036,1 1.975,1
Commissioni nette 1.775,0 1.538,8
Proventi operativi 4.033,8 3.793,9
Oneri operativi (2.316,7) (2.238,4)
Risultato della gestione operativa 1.717,1 1.555,5
Risultato lordo dell'operatività corrente 773,5 208,3
Utile (Perdita) dell'esercizio 415,8 (25,6)
(*) I dati al precedente esercizio sono stati riesposti per tenere conto delle modifiche introdotte dal 7° aggiornamento della Circolare n. 262 della Banca

d'Italia e della fusione per incorporazione di Profamily S.p.A..

(milioni di euro) 31/12/2021 31/12/2020
Riesposto (*)
Dati patrimoniali
Totale dell'attivo 196.523,2 182.047,8
Finanziamenti verso clientela (netti) 107.474,1 108.900,7
Attività finanziarie e derivati di copertura 33.409,6 38.823,2
Patrimonio netto 12.865,3 12.136,6
Attività finanziarie della clientela
Raccolta diretta 119.560,4 117.519,2
Raccolta diretta senza PCT con certificates 120.816,7 118.196,3
Raccolta indiretta 85.598,2 79.729,8
Raccolta indiretta senza certificates a capitale protetto 82.632,4 76.673,7
- Risparmio gestito 53.842,5 49.242,5
- Fondi comuni e Sicav 39.661,7 35.501,4
- Gestioni patrimoniali mobiliari e in fondi 659,9 681,9
- Polizze assicurative 13.520,9 13.059,2
- Risparmio amministrato 31.755,7 30.487,3
Dati della struttura
Numero medio dei dipendenti e altro personale (**) 19.022 19.778
Numero degli sportelli bancari 1.452 1.752

(*) I dati al precedente esercizio sono stati riesposti per tenere conto delle modifiche introdotte dal 7° aggiornamento della Circolare n. 262 della Banca d'Italia e della fusione per incorporazione di Profamily S.p.A..

(**) Media ponderata del personale calcolata su base mensile in termini di risorse full time equivalent. Non comprende gli Amministratori e Sindaci della Società.

Indici economici, finanziari e altri dati

2021 2020
Riesposto (*)
Indicatori alternativi di performance
Indici di redditività (%)
ROE 3,34% (0,21%)
Return on asset (ROA) 0,21% (0,01%)
Margine finanziario / Proventi operativi 50,5% 52,1%
Commissioni nette / Proventi operativi 44,0% 40,6%
Oneri operativi / Proventi operativi 57,4% 59,0%
Dati sulla produttività operativa (€/1000)
Crediti a clientela (netti) per dipendente (**) 5.650,0 5.506,2
Proventi operativi per dipendente (**) 212,1 191,8
Oneri operativi per dipendente (**) 121,8 113,2
Indici di rischiosità del credito (%)
Sofferenze nette / Crediti verso clientela (netti) 0,7% 1,2%
Inadempienze probabili / Crediti verso clientela (netti) 2,0% 2,3%
Sofferenze nette / Patrimonio netto 6,0% 10,7%
Altri indici
Attività finanziarie e derivati di copertura / Totale attivo 17,00% 21,33%
Derivati attivi / Totale attivo 0,54% 0,86%
- derivati di negoziazione attivi / totale attivo 0,49% 0,84%
- derivati di copertura attivi / totale attivo 0,05% 0,02%
Derivati di negoziazione netti (***) / Totale attivo 0,01% 0,07%
Impieghi lordi / Raccolta diretta 89,89% 92,67%
Indici regolamentari di patrimonializzazione e di liquidità
Common equity tier 1 ratio (CET1 capital ratio) (****) 16,1% 15,7%
Tier 1 capital ratio (****) 18,0% 17,0%
Total capital ratio (****) 21,3% 20,1%
Indice di leva finanziaria 6,3% 5,8%
Titolo azionario BANCO BPM SPA
Numero di azioni in essere 1.515.182.126 1.515.182.126
Prezzi di chiusura ufficiali dell'azione
- Finale 2,640 1,808
- Massimo 3,040 2,456
- Minimo 1,781 1,043
- Media 2,542 1,538
EPS base 0,275 (0,016)
EPS diluito 0,275 (0,016)

(*) I dati al precedente esercizio sono stati riesposti per tenere conto delle modifiche introdotte dal 7° aggiornamento della Circolare n. 262 della Banca d'Italia e della fusione per incorporazione di Profamily S.p.A..

(**) Media aritmetica calcolata su base mensile in termini di risorse full time equivalent, il cui valore è esposto nella precedente tabella. Non comprende gli Amministratori e Sindaci della società.

(***) L'aggregato dei derivati di negoziazione netti corrisponde allo sbilancio, in valore assoluto, tra i derivati compresi nella voce di bilancio 20 a) dell'attivo "Attività finanziarie valutate al fair value con impatto a conto economico - detenute per la negoziazione" e 20 del passivo "Passività finanziarie di negoziazione".

(****) Ratio calcolati includendo l'utile dell'esercizio e deducendo l'importo del dividendo e delle altre destinazioni.

Gli indicatori alternativi di performance (IAP) esposti nella precedente tabella sono stati individuati dagli amministratori per facilitare la comprensione dell'andamento economico e finanziario della gestione del Gruppo Banco BPM. Gli IAP non sono previsti dai principi contabili internazionali IAS/IFRS e, pur essendo calcolati su dati di bilancio, non sono soggetti a revisione contabile completa o limitata.

I suddetti indicatori si basano sulle linee guida dell'European Securities and Markets Authority (ESMA) del 5 ottobre 2015 (ESMA/2015/1415), incorporate nella Comunicazione Consob n. 0092543 del 3 dicembre 2015.

Aderendo alle indicazioni contenute nell'aggiornamento del documento "ESMA32_51_370 – Question and answer – ESMA Guidelines on Alternative Performance Measures (APMS)", pubblicato il 17 aprile 2020, non è stata apportata alcuna modifica agli IAP finalizzata a tenere in considerazione gli effetti della crisi Covid-19.

Al riguardo si deve precisare che per ciascun IAP è fornita evidenza della formula di calcolo e le grandezze utilizzate sono desumibili dalle informazioni contenute nella precedente tabella e/o negli schemi di bilancio riclassificati contenuti nella sezione "Risultati" della presente Relazione.

Relazione sulla gestione dell'Impresa

FATTI DI RILIEVO DELL'ESERCIZIO

Per l'illustrazione dei principali eventi che hanno caratterizzato l'esercizio chiuso al 31 dicembre 2021 si rimanda all'informativa contenuta nella Relazione sulla Gestione del Bilancio Consolidato.

RISULTATI

Premessa

Gli schemi di stato patrimoniale e di conto economico vengono di seguito rappresentati in forma riclassificata, secondo criteri gestionali, al fine di fornire in modo puntuale indicazioni sull'andamento generale della società fondate su dati economici-finanziari di rapida e facile determinazione.

Di seguito si fornisce informativa sulle aggregazioni e sulle principali riclassificazioni sistematicamente effettuate rispetto agli schemi di bilancio previsti dalla Circolare n. 262/05, in conformità a quanto richiesto dalla Consob con la comunicazione n. 6064293 del 28 luglio 2006:

  • gli impatti derivanti dalle Purchase Price Allocation effettuate a seguito delle passate operazioni di aggregazione sono stati raggruppati in un'unica voce separata del conto economico riclassificato denominata "Purchase Price Allocation al netto delle imposte". Tale voce raggruppa gli impatti che nello schema di bilancio del conto economico sono registrati negli interessi attivi (reversal effect della valutazione al fair value di crediti), negli ammortamenti di attività immateriali rilevati nella voce 190 (ammortamenti delle cosiddette "client relationship") e nella voce "Imposte sul reddito dell'esercizio dell'operatività corrente". I dati dei periodi precedenti posti a confronto sono stati rideterminati su base omogenea;
  • i dividendi su azioni classificate tra le attività finanziarie valutate al fair value con impatto a conto economico e sulla redditività complessiva (inclusi nella voce 70) sono stati ricondotti nell'ambito del "Risultato netto finanziario";
  • i dividendi su azioni detenute in società collegate (inclusi nella voce 70) sono stati ricondotti nell'ambito del "Margine Finanziario";
  • gli utili/perdite da cessione partecipazioni, nonché gli effetti delle rivalutazioni e svalutazioni delle partecipate valutate a patrimonio netto, che trovano rappresentazione nella voce 220, sono riclassificati all'interno del "Margine finanziario";
  • il risultato economico correlato all'emissione delle passività rappresentate dai certificates, che nel conto economico redatto in base alla Circolare n. 262 trova esposizione nelle voci "80. Risultato netto dell'attività di negoziazione" e "110. Risultato netto delle altre attività e passività finanziarie valutate al fair value con impatto a conto economico", è stato parzialmente ricondotto nella voce di conto economico riclassificato "Commissioni nette";
  • I recuperi di imposte e tasse e di altre spese (compresi nella voce 200) sono stati portati a diretta riduzione delle "Altre spese amministrative", dove risulta contabilizzato il relativo costo, anziché essere indicati nell'aggregato riclassificato degli "Altri proventi netti di gestione";
  • gli utili e perdite da cessione di crediti, non rappresentati da titoli di debito (inclusi nella voce 100) e gli utili/perdite da modifiche contrattuali senza cancellazioni (iscritti nella voce 140), sono stati accorpati, insieme alle rettifiche/riprese di valore nette per deterioramento di crediti, nella voce "Rettifiche nette su finanziamenti verso clientela";
  • gli oneri ordinari e straordinari introdotti a carico delle banche in forza dei meccanismi di risoluzione unico e nazionale (FRU e FRN) e del meccanismo di tutela dei depositi (DGS) sono stati esposti, al netto del relativo effetto fiscale, in una voce separata "Oneri relativi al sistema bancario al netto delle imposte", anziché essere evidenziati nelle voci "Altre spese amministrative" e "Imposte sul reddito del periodo dell'operatività corrente";
  • gli oneri straordinari che si prevede di sostenere a fronte degli incentivi all'esodo del personale, anche attraverso il ricorso volontario alle prestazioni straordinarie del Fondo di Solidarietà di settore, e per la razionalizzazione della rete di sportelli sono stati esposti, al netto del relativo effetto fiscale, in una voce

separata denominata "Oneri relativi alla ristrutturazione aziendale, netto imposte", anziché nelle voci "Spese del personale" e "Rettifiche/Riprese di valore su attività materiali e immateriali";

• l'impatto derivante dall'esercizio della facoltà di riallineamento dei valori fiscali ai valori contabili delle attività materiali acquisite nell'ambito dell'aggregazione aziendale tra il Gruppo Banco Popolare e il Gruppo Banca Popolare di Milano, rilevato tra le "Imposte sul reddito dell'esercizio dell'operatività corrente" è stato ricondotto in una voce ad hoc del conto economico riclassificato denominato "Impatto del riallineamento dei valori fiscali ai valori contabili.

I dati comparativi posti a confronto nelle tabelle della Relazione sulla Gestione sono stati riesposti per tener conto delle disposizioni introdotte dal 7° aggiornamento della circolare 262, ovvero dell'inclusione nella voce "Cassa e disponibilità liquide" dei conti correnti e depositi a vista verso banche (prima inclusi nella voce "Crediti verso Banche"), nonché dell'aggregazione dei saldi di Profamily S.p.A., fusa in Banco BPM S.p.A nel corso del 2021 con effetti contabili e fiscali a decorrere dal 1° gennaio 2021. Negli allegati del presente fascicolo viene fornito un prospetto di raccordo tra gli schemi riclassificati 2020.

Negli allegati al bilancio viene inoltre fornito un prospetto di raccordo tra il conto economico riclassificato e quello predisposto in base alla Circolare n. 262 con i commenti esplicativi delle riclassifiche effettuate.

Conto Economico riclassificato

Voci del conto economico riclassificate
(migliaia di euro)
2021 2020
Riesposto
Var. ass. Var. %
Margine di interesse 1.980.085 1.879.780 100.305 5,3%
Dividendi e Risultato delle partecipazioni 56.053 95.280 (39.227) (41,2%)
Margine finanziario 2.036.138 1.975.060 61.078 3,1%
Commissioni nette 1.774.951 1.538.792 236.159 15,3%
Altri oneri netti di gestione (208) (21.976) 21.768 (99,1%)
Risultato netto finanziario 222.965 302.054 (79.089) (26,2%)
Altri proventi operativi 1.997.708 1.818.870 178.838 9,8%
Proventi operativi 4.033.846 3.793.930 239.916 6,3%
Spese per il personale (1.569.691) (1.493.553) (76.138) 5,1%
Altre spese amministrative (474.954) (461.049) (13.905) 3,0%
Rettifiche di valore nette su attività materiali e immateriali (272.068) (283.841) 11.773 (4,1%)
Oneri operativi (2.316.713) (2.238.443) (78.270) 3,5%
Risultato della gestione operativa 1.717.133 1.555.487 161.646 10,4%
Rettifiche nette su finanziamenti verso clientela (906.916) (1.281.465) 374.549 (29,2%)
Risultato della valutazione al fair value delle attività materiali (11.902) (7.970) (3.932) 49,3%
Rettifiche nette su titoli ed altre attività finanziarie (145) (1.003) 858 (85,5%)
Accantonamenti netti ai fondi per rischi e oneri (20.977) (56.870) 35.893 (63,1%)
Rettifiche di valore su partecipazioni (3.200) - (3.200)
Utili (Perdite) da cessioni di partecipazioni e investimenti (535) 88 (623)
Risultato lordo dell'operatività corrente 773.458 208.267 565.191 271,4%
Imposte sul reddito dell'esercizio dell'operatività corrente (250.201) 4.921 (255.122)
Risultato netto dell'operatività corrente 523.257 213.188 310.069 145,4%
Oneri per ristrutturazione aziendale al netto delle imposte - (182.111) 182.111
Oneri relativi al sistema bancario al netto delle imposte (140.331) (134.471) (5.860) 4,4%
Impatto del riallineamento dei valori fiscali ai valori contabili 69.648 128.324 (58.676) (45,7%)
Impairment su avviamenti - (25.100) 25.100
Purchase Price Allocation al netto delle imposte (*) (36.780) (25.399) (11.381) 44,8%
Risultato netto 415.794 (25.569) 441.363

(*) PPA relativa ai crediti e alla client relationship, al netto dei relativi effetti fiscali.

Con la Comunicazione n. DEM/6064293 del 28 luglio 2006 la CONSOB ha invitato le società emittenti strumenti finanziari quotati in mercati regolamentati italiani a fornire informazioni sull'incidenza degli eventi od operazioni il cui accadimento risulta non ricorrente.

Si precisa che il criterio di massima adottato prevede che siano classificati come non ricorrenti:

  • i risultati delle operazioni di cessione di tutte le attività immobilizzate (partecipazioni, immobilizzazioni materiali ad esclusione delle attività finanziarie classificate nel portafoglio Hold to Collect ("HtC") alienabili nel rispetto delle soglie di significatività e frequenza previste dal principio contabile (IFRS 9);
  • gli utili e le perdite delle attività non correnti in via di dismissione;
  • le rettifiche/riprese di valore di crediti (sia valutative che le perdite effettive) che traggono origine da un cambio della NPE Strategy deliberato nel corso dell'esercizio dal Consiglio di Amministrazione consistente in una modifica degli obiettivi e/o della tipologia dei crediti oggetto di cessione rispetto a quelli in precedenza previsti:
  • le componenti economiche di importo significativo connesse ad operazioni di efficientamento, ristrutturazione, ecc. (es. oneri per il ricorso al fondo esuberi, incentivazioni all'esodo, oneri per fusione/integrazione);
  • le componenti economiche di importo significativo che non sono destinate a ripetersi frequentemente (es. penali, impairment di attività materiali, avviamenti ed altre attività immateriali, effetti connessi a cambi di normativa, risultati eccezionali);
  • gli impatti economici derivanti dalla valutazione al fair value degli immobili ed altre attività materiali (opere d'arte);
  • gli effetti fiscali connessi agli impatti economici di cui ai punti precedenti.

Al contrario sono solitamente considerati ricorrenti:

  • gli impatti economici derivanti dalla cessione o valutazione di tutte le attività finanziarie (diverse dai crediti), ivi comprese quelle ricomprese nel portafoglio "HtC" e delle passività finanziarie;
  • fatti salvi casi eccezionali, gli impatti economici derivanti da aspetti valutativi (rettifiche di valore su crediti ed altre attività finanziarie o accantonamenti per rischi ed oneri);
  • gli impatti economici derivanti da variazioni dei parametri valutativi di riferimento considerati dai modelli valutativi applicate in modo continuativo;
  • gli impatti economici di importo singolarmente non significativo o non determinabile aventi natura di sopravvenienze attive e/o passive (es. costi e ricavi e/o rettifiche di costi e ricavi di competenza di altri esercizi);
  • gli effetti fiscali connessi agli impatti economici di cui ai punti precedenti.

Alla luce dei criteri sopra enunciati, il conto economico dell'esercizio 2021 evidenzia le seguenti componenti non ricorrenti:

  • la voce "Spese per il personale" include risparmi di componenti retributive "one-off" costituenti un effetto indiretto della pandemia per 13,8 milioni;
  • la voce "Rettifiche di valore nette su attività materiali e immateriali" include le svalutazioni dovute ad impairment su immobilizzazioni per 2,0 milioni;
  • la voce "Rettifiche nette su finanziamenti verso clientela" include perdite, pari a 196,2 milioni, connesse alle operazioni di cessione di crediti e di ulteriori impatti derivanti dall'incremento degli obiettivi di cessione di crediti non performing deliberate dal Consiglio di Amministrazione;
  • nella voce "Risultato della valutazione al fair value delle attività materiali" sono rilevate minusvalenze per 11,9 milioni, derivanti dall'adeguamento del fair value degli immobili di investimento a seguito dell'aggiornamento annuale delle perizie valutative;
  • la voce "Utili (perdite) da cessione di partecipazioni e investimenti", per definizione non ricorrente, è positiva per 0,5 milioni;
  • la voce "Rettifiche di valore su partecipazioni", pari a 3,2 milioni, rappresenta la svalutazione apportata a Vera Assicurazioni S.p.A. a seguito del test di impairment periodico;
  • le "Imposte sul reddito dell'operatività corrente" includono gli impatti fiscali delle citate componenti non ricorrenti per 74,2 milioni;
  • la voce "Oneri relativi al sistema bancario al netto delle imposte" include contributi addizionali versati al Fondo di Risoluzione Nazionale per 18,3 milioni (pari a 27,1 milioni lordi al netto del relativo effetto fiscale di 8,8 milioni);

• nella voce "Impatto del riallineamento dei valori fiscali ai valori contabili" è rilevato il provento, pari a 69,6 milioni, derivante dall'esercizio della facoltà di riallineamento dei valori fiscali ai valori contabili delle attività materiali.

Nel complesso, le componenti non ricorrenti di competenza dell'esercizio 2021 sono negative per 102,1 milioni. Il risultato "adjusted" risulta quindi pari a 517,9 milioni.

Ove ritenute significative, le informazioni sull'incidenza che gli eventi od operazioni non ricorrenti o che non si ripetono frequentemente nel consueto svolgimento dell'attività hanno sulla situazione patrimoniale e finanziaria, nonché sui flussi finanziari della Banca, sono fornite nell'ambito delle specifiche sezioni della nota integrativa che illustrano l'evoluzione delle voci patrimoniali.

Con riferimento all'esercizio 2020 le componenti non ricorrenti determinate con criteri analoghi a quelli sopra indicati risultavano le seguenti:

  • la voce "Spese per il personale" include risparmi di componenti retributive "one-off" costituenti un effetto indiretto della pandemia per 31,1 milioni;
  • la voce "Rettifiche di valore nette su attività materiali e immateriali" include le svalutazioni dovute ad impairment su immobilizzazioni per 2,2 milioni;
  • la voce "Rettifiche nette su finanziamenti verso clientela" include perdite, pari a 232,6 milioni, connesse alle operazioni di cessione di crediti perfezionate nel mese di dicembre;
  • nella voce "Risultato della valutazione al fair value delle attività materiali" sono rilevate minusvalenze per 8,0 milioni, derivanti dall'adeguamento del fair value degli immobili di investimento a seguito dell'aggiornamento annuale delle perizie valutative;
  • gli "Accantonamenti netti ai fondi per rischi ed oneri" includono stanziamenti per 38,5 milioni, effettuati a fronte della stima degli oneri correlati ad impegni contrattuali assunti in occasione della dismissione di partecipazioni;
  • la voce "Utili (perdite) da cessione di partecipazioni e investimenti", per definizione non ricorrente, è positiva per 0,09 milioni;
  • le "Imposte sul reddito dell'operatività corrente" includono gli impatti fiscali delle citate componenti non ricorrenti per 65,4 milioni;
  • nella voce "Oneri relativi alla ristrutturazione aziendale al netto delle imposte" pari a 180,0 milioni, sono rilevati i costi per incentivi all'esodo e per la razionalizzazione della rete di sportelli del Gruppo;
  • la voce "Oneri relativi al sistema bancario al netto delle imposte" include contributi addizionali versati al Fondo di Risoluzione Nazionale per 18,5 milioni (pari a 25,5 milioni lordi al netto del relativo effetto fiscale di 7,0 milioni).

Proventi operativi

Margine di interesse

(migliaia di euro) 2021 2020
Riesposto
Var. ass. Var. %
Attività finanziarie (titoli) 402.335 424.857 (22.522) (5,3%)
Interessi netti verso clientela 1.716.200 1.783.297 (67.097) (3,8%)
Interessi netti verso banche (10.143) (28.978) 18.835 (65,0%)
Titoli emessi e passività finanziarie valutate al fair value (290.454) (371.363) 80.909 (21,8%)
Derivati di copertura (saldo netto) (118.160) (91.887) (26.273) 28,6%
Interessi netti su altre attività/passività 280.307 163.854 116.453 71,1%
Totale 1.980.085 1.879.780 100.305 5,3%

Il margine di interesse dell'esercizio è pari a 1.980,1 milioni e si confronta con il dato riesposto di 1.879,8 milioni del precedente esercizio. Il maggior contributo positivo è apportato dalle operazioni di TLTRO III le quali, in considerazione degli obiettivi di net lending raggiunti da Banco BPM S.p.A., a partire dal 24 giugno 2020 prevedono la corresponsione di uno special interest, pari allo -0,50%, in aggiunta al tasso applicabile (-0,50%) per tutta la durata del finanziamento e da minori interessi negativi dovuti principalmente alla scadenza di titoli obbligazionari emessi.

Dividendi e risultato delle partecipazioni

La diminuzione del 41,2% rispetto al precedente esercizio è da imputare al minor contributo dei risultati delle partecipazioni controllate in via esclusiva (valutate con il metodo del patrimonio netto) mentre l'apporto dei dividendi sulle partecipazioni collegate è in linea con i valori del 2020.

Margine finanziario

Il margine finanziario dell'esercizio è pari a 2.036,1 milioni, in incremento del 3,1% rispetto al 2020.

Commissioni nette

(migliaia di euro) 2021 2020
Riesposto
Var. ass. Var. %
Servizi di gestione, intermediazione e consulenza 790.772 664.440 126.332 19,0%
Distribuzione di prodotti di risparmio 659.787 550.340 109.447 19,9%
- Collocamento strumenti finanziari 2.277 32.758 (30.481) (93,0%)
- Gestione di portafogli 528.912 410.219 118.693 28,9%
- Bancassurance 128.598 107.363 21.235 19,8%
Credito al consumo 34.672 34.364 308 0,9%
Carte di credito 48.329 38.071 10.258 26,9%
Negoziazione titoli, valute e raccolta ordini 31.538 30.131 1.407 4,7%
Altri 16.446 11.534 4.912 42,6%
Tenuta e gestione su c/c e finanziamenti 644.162 573.778 70.384 12,3%
Servizi di incasso e pagamento 169.123 148.947 20.176 13,5%
Garanzie rilasciate e ricevute 68.268 64.663 3.605 5,6%
Altri servizi 102.626 86.964 15.662 18,0%
Totale 1.774.951 1.538.792 236.159 15,3%

Le commissioni nette dell'esercizio si attestano a 1.775,0 milioni, in aumento del 15,3%, rispetto ai 1.538,8 milioni del 2020. Si registra un aumento generalizzato su tutte le voci, a conferma del graduale processo di uscita dalla crisi economica generata dal Covid-19. Solo la voce "Collocamento strumenti finanziari" risulta in calo rispetto al precedente esercizio per una diversa politica aziendale che vede l'emissione di certificates di Banco BPM S.p.A. e non più di terzi.

Altri proventi/oneri netti di gestione

(migliaia di euro) 2021 2020
Riesposto
Var. ass. Var. %
Proventi su c/c e finanziamenti 5.309 9.898 (4.589) (46,4%)
Fitti attivi 4.280 5.132 (852) (16,6%)
Oneri su beni rivenienti dal leasing (8.778) (9.516) 738 (7,8%)
Altri proventi ed oneri (1.019) (27.490) 26.471 (96,3%)
Totale (208) (21.976) 21.768 (99,1%)

Il saldo degli altri oneri netti di gestione è negativo per 0,2 milioni rispetto ai 22,0 milioni negativi del 2020. L'incremento è da imputare interamente agli "Altri proventi ed oneri", ed in particolare a maggiori proventi legati a sopravvenienze realizzate nell'esercizio e a minori transazioni eccedenti al relativo fondo rischi accantonato su cause legali.

Risultato netto finanziario

(migliaia di euro) 2021 2020
Riesposto
Var. ass. Var. %
Risultato netto dell'attività di negoziazione 91.588 25.383 66.205 260,8%
Utili/Perdite da cessione di attività finanziarie 119.035 139.475 (20.440) (14,7%)
Dividendi e proventi simili su attività finanziarie 13.091 24.556 (11.465) (46,7%)
Utili/Perdite da riacquisto di passività finanziarie (16.832) (2.430) (14.402) 592,7%
Risultato netto dell'attività di copertura (556) (7.765) 7.209 (92,8%)
Altri proventi/oneri 16.639 122.835 (106.196) (86,5%)
Totale 222.965 302.054 (79.089) (26,2%)

Il risultato netto finanziario è pari a 223 milioni, in contrazione rispetto a 302,1 milioni dello scorso esercizio. Il decremento è imputabile principalmente alla contrazione nella voce "Altri proventi/oneri" che include la perdita nell'interessenza in Nexi S.p.A. e S.I.A. S.p.A. (plusvalenti nel 2020) nonché ai minori utili delle cessioni su attività finanziarie e alle maggiori perdite sui riacquisti di proprie passività finanziarie.

Oneri operativi

(migliaia di euro) 2021 2020
Riesposto
Var. ass. Var. %
Spese per il personale (1.569.691) (1.493.553) (76.138) 5,1%
Altre spese amministrative (474.954) (461.049) (13.905) 3,0%
- Imposte e tasse (275.870) (267.912) (7.958) 3,0%
- Servizi e consulenze (278.073) (255.439) (22.634) 8,9%
- Immobili (62.720) (59.141) (3.579) 6,1%
- Postali, telefoniche e cancelleria (22.408) (25.279) 2.871 (11,4%)
- Manutenzioni e canoni su mobili, macchinari e impianti (86.522) (81.090) (5.432) 6,7%
- Pubblicità e rappresentanza (8.583) (9.710) 1.127 (11,6%)
- Altre spese amministrative (85.698) (99.435) 13.737 (13,8%)
- Recuperi di spese 344.920 336.957 7.963 2,4%
Rettifiche di valore nette su attività materiali e immateriali (272.068) (283.841) 11.773 (4,1%)
- Rettifiche di valore su attività materiali (192.869) (210.893) 18.024 (8,5%)
- Rettifiche di valore su attività immateriali (76.136) (70.711) (5.425) 7,7%
- Rettifiche di valore nette per deterioramento (3.063) (2.237) (826) 36,9%
Totale (2.316.713) (2.238.443) (78.270) 3,5%

Le spese per il personale sono pari a 1.569,7 milioni, in aumento del 5,1% rispetto all'esercizio precedente. Il 2020 aveva beneficiato della riduzione di costi correlata agli effetti dell'emergenza sanitaria e della revisione degli oneri del sistema incentivante.

Le altre spese amministrative dell'esercizio sono pari a 475,0 milioni, in leggero aumento rispetto ai 461,0 milioni del precedente esercizio.

Le rettifiche di valore nette su attività materiali e immateriali sono pari a 272,1 milioni contro i 283,8 milioni del 2020. Da rilevare un aumento delle rettifiche da deterioramento del 36,9%.

Risultato della gestione operativa

Il risultato della gestione operativa si attesta nell'esercizio corrente a 1.717,1 milioni contro i 1.555,5 milioni del 2020.

Rettifiche e accantonamenti

(migliaia di euro) 2021 2020
Riesposto
Var. ass. Var. %
Rettifiche di valore nette su finanziamenti verso clientela (658.843) (1.003.164) 344.321 (34,3%)
Rettifiche di valore specifiche: cancellazioni (66.602) (89.951) 23.349 (26,0%)
Rettifiche di valore specifiche: altre (1.045.200) (1.196.601) 151.401 (12,7%)
Riprese di valore specifiche 459.405 422.065 37.340 8,8%
Rettifiche/riprese nette di portafoglio (6.446) (148.391) 141.945 (95,7%)
Utili/(perdite) da cessione di crediti (248.073) (268.587) 20.514 (7,6%)
Totale (906.916) (1.281.465) 374.549 (29,2%)

Le rettifiche nette su finanziamenti verso clientela sono pari a 906,9 milioni in netto calo rispetto ai 1.281,5 milioni del 2020. Tale diminuzione è da imputare alla politica di derisking (progetto Rockets) attuata del Gruppo e alle operazioni di cessione di crediti e di ulteriori impatti derivanti dall'incremento degli obiettivi di cessione di crediti non performing deliberate dal Consiglio di Amministrazione.

Il risultato della valutazione al fair value delle attività materiali risulta negativo per 11,9 milioni, in diminuzione rispetto agli 8,0 milioni del 2020. Tale diminuzione deriva dal processo di valutazione annuale che avviene sugli immobili.

Le rettifiche nette su titoli ed altre attività finanziarie sono pari a 0,1 milioni (nel 2020 erano pari a 1,0 milione).

Gli accantonamenti netti ai fondi per rischi ed oneri ammontano a 21,0 milioni (56,9 milioni nel precedente esercizio).

Le rettifiche di valore su partecipazioni ammontano a 3,2 milioni e rappresentano la rettifica di valore su Vera Assicurazioni S.p.A. a seguito del periodico test di impairment.

Gli utili (perdite) da cessione di partecipazioni ed investimenti nel 2021 non hanno registrato variazioni di notevole entità, infatti la voce è pari a 0,5 milioni contro i 0,09 milioni del precedente esercizio.

Altre voci di ricavo e costo

Le imposte sul reddito dell'esercizio dell'operatività corrente alla data del 31 dicembre 2021 sono negative per 250,2 milioni rispetto ai 4,9 milioni positivi del 31 dicembre 2020.

Al conto economico dell'esercizio sono stati addebitati Oneri relativi al sistema bancario al netto delle imposte per 140,3 milioni (134.5 milioni nel 2020) riferiti al contributo ordinario pagato al Single Resolution Fund (SRF), al contributo pagato al Fondo Interbancario Tutela Depositi ed al contributo addizionale versato al Fondo di Risoluzione Nazionale.

Nella voce Impatto del riallineamento dei valori fiscali ai valori contabili è rilevato un impatto positivo sul conto economico, per 69,7 milioni, conseguente all'esercizio della facoltà di riallineamento dei valori fiscali degli immobili ad uso strumentale ai valori contabili.

La voce del conto economico riclassificato, denominata Purchase Price Allocation al netto delle imposte è negativa per 36,8 milioni rispetto ai 25,4 milioni del 2020.

Il risultato netto dell'esercizio 2021 si chiude con un utile pari a 415,8 milioni rispetto alla perdita del 2020 di 25,6 milioni.

Stato Patrimoniale riclassificato

Di seguito si fornisce lo schema di stato patrimoniale al 31 dicembre 2021 comparato con i saldi riesposti risultanti dal bilancio al 31 dicembre 2020. Negli allegati al bilancio è riportato un prospetto di raccordo tra le voci dello stato patrimoniale e lo schema dello stato patrimoniale riclassificato, nonché, come anticipato in premessa, il prospetto di raccordo tra lo stato patrimoniale 2020 e il prospetto riesposto per effetto delle novità normative introdotte dal 7° aggiornamento della circolare 262, nonché dell'incorporazione di ProFamily S.p.A. avvenuta nel corso del 2021 ma con effetti contabili e fiscali a partire dal 1° gennaio 2021.

Voci dell'attivo riclassificate
(migliaia di euro)
31/12/2021 31/12/2020
Riesposto
Var. ass. Var. %
Cassa e disponibilità liquide 29.245.434 9.441.400 19.804.034 209,8%
Finanziamenti valutati al CA 119.415.089 119.312.780 102.309 0,1%
- Finanziamenti verso banche 11.941.002 10.412.093 1.528.909 14,7%
- Finanziamenti verso clientela (*) 107.474.087 108.900.687 (1.426.600) (1,3%)
Attività finanziarie e derivati di copertura 33.409.569 38.823.187 (5.413.618) (13,9%)
- Valutate al FV con impatto a CE 3.878.656 7.076.063 (3.197.407) (45,2%)
- Valutate al FV con impatto su OCI 10.408.032 10.491.219 (83.187) (0,8%)
- Valutate al CA 19.122.881 21.255.905 (2.133.024) (10,0%)
Partecipazioni 4.445.985 4.479.124 (33.139) (0,7%)
Attività materiali 1.877.042 2.379.624 (502.582) (21,1%)
Attività immateriali 1.151.233 1.155.220 (3.987) (0,3%)
Attività fiscali 4.250.210 4.500.443 (250.233) (5,6%)
Attività non correnti e gruppi di attività in dismissione 135.674 15.080 120.594 799,7%
Altre voci dell'attivo 2.592.941 1.940.900 652.041 33,6%
Totale attività 196.523.177 182.047.758 14.475.419 8,0%
Voci del passivo riclassificate
(migliaia di euro)
31/12/2021 31/12/2020
Riesposto
Var. ass. Var. %
Raccolta diretta 119.560.398 117.519.212 2.041.186 1,7%
- Debiti verso clientela 104.142.867 99.325.847 4.817.020 4,8%
- Titoli e passività finanziarie designate al FV 15.417.531 18.193.365 (2.775.834) (15,3%)
Debiti verso banche 46.064.136 35.888.455 10.175.681 28,4%
Debiti per leasing 684.414 1.150.636 (466.222) (40,5%)
Altre passività finanziarie valutate al FV 12.494.556 9.735.790 2.758.766 28,3%
Fondi del passivo 1.156.517 1.381.814 (225.297) (16,3%)
Passività fiscali 246.755 417.306 (170.551) (40,9%)
Altre voci del passivo 3.451.149 3.817.945 (366.796) (9,6%)
Totale passività 183.657.925 169.911.158 13.746.767 8,1%
Patrimonio netto 12.865.252 12.136.600 728.652 6,0%
Patrimonio Netto 196.523.177 182.047.758 14.475.419 8,0%

(*) La voce include i titoli senior rivenienti da operazioni di cessione di crediti deteriorati

L'attività di intermediazione creditizia

Cassa e disponibilità liquide

La voce presenta un incremento di 19.804,0 milioni, passando dai 9.441,4 milioni del 2020 ai 29.245,4 milioni del 2021. La variazione è imputabile alla sottoscrizione di un deposito a vista presso Banca d'Italia pari a 28.000 milioni.

La raccolta diretta

(migliaia di euro) 31/12/2021 Inc.% 31/12/2020
Riesposto
Inc.% Var. ass. Var. %
Conti correnti e depositi 102.615.883 85,8% 97.672.235 83,1% 4.943.648 5,1%
- conti correnti e depositi a vista 101.625.195 85,0% 96.198.252 81,9% 5.426.943 5,6%
- depositi a scadenza e c/c vincolati 990.688 0,8% 1.473.983 1,3% (483.295) (32,8%)
Titoli 15.417.531 12,9% 18.193.365 15,5% (2.775.834) (15,3%)
- obbligazioni e passività valutate al fair value 15.348.824 12,8% 17.913.363 15,2% (2.564.539) (14,3%)
- certificati di deposito e altri titoli 68.707 0,1% 280.002 0,2% (211.295) (75,5%)
Pronti contro termine 146.809 0,1% 68.942 0,1% 77.867 112,9%
Finanziamenti ed altri debiti 1.380.175 1,2% 1.584.670 1,3% (204.495) (12,9%)
Raccolta diretta 119.560.398 100,0% 117.519.212 100,0% 2.041.186 1,7%
Raccolta diretta senza PCT 119.413.589 117.450.270 1.963.319 1,7%
Altra raccolta (Certificates a capitale protetto) 1.403.066 746.034 657.032 88,1%
Totale raccolta diretta senza PCT con certificates 120.816.655 118.196.304 2.620.351 2,2%

Al 31 dicembre 2021 la raccolta diretta1 è pari a 120.816,7 milioni, in aumento del 2,2% rispetto al 31 dicembre 2020. Da evidenziare la notevole crescita della raccolta legata a conti correnti e depositi a vista (+ 5.426,9 milioni) parzialmente compensata da minori emissioni di titoli obbligazionari (-2.775,8 milioni).

La raccolta indiretta

(migliaia di euro) 31/12/2021 Inc.% 31/12/2020
Riesposto
Inc.% Var. ass. Var. %
Raccolta gestita 53.842.518 62,9% 49.242.523 61,8% 4.599.995 9,3%
fondi comuni e SICAV 39.661.706 46,3% 35.501.424 44,5% 4.160.282 11,7%
gestioni patrimoniali mobiliari e GPF 659.869 0,8% 681.893 0,9% (22.024) (3,2%)
polizze assicurative 13.520.944 15,8% 13.059.206 16,4% 461.738 3,5%
Raccolta amministrata 31.755.666 37,1% 30.487.279 38,2% 1.268.387 4,2%
Totale raccolta indiretta 85.598.184 100,0% 79.729.802 100,0% 5.868.382 7,4%
Raccolta sottostante certificates a capitale protetto 2.965.760 3.056.772 (91.011) (3,0%)
Totale raccolta indiretta senza certificates 82.632.424 76.673.030 5.959.394 7,8%

La raccolta indiretta al netto dei certificates a capitale protetto ammonta al 31 dicembre 2021 a 82,6 miliardi in aumento del 7,8% rispetto ai 76,7 miliardi del 31 dicembre 2020.

La componente della raccolta gestita ammonta a 53,8 miliardi, in aumento rispetto al dato di 49,2 miliardi del 31 dicembre 2020 (+9,3%), principalmente grazie al contributo dei fondi e Sicav, che registrano un incremento di circa 4,2 miliardi da inizio anno (+11,7%).

La raccolta amministrata, al netto dei certificates a capitale protetto, raggiunge 28,8 miliardi, con un incremento di 1,4 miliardi (+5,0%) rispetto a fine 2020.

1 Aggregato che include la somma dei depositi e conti correnti a vista e vincolati, titoli obbligazionari emessi, certificati di deposito ed altri titoli, finanziamenti ed altri debiti, certificates a capitale protetto ed esclude le operazioni di pronti contro termine.

I crediti verso la clientela

(migliaia di euro) 31/12/2021 Inc.% 31/12/2020
Riesposto
Inc.% Var. ass. Var. %
Mutui 79.268.926 73,8% 76.371.156 70,1% 2.897.770 3,8%
Conti correnti 8.195.023 7,6% 8.295.912 7,6% (100.889) (1,2%)
Pronti contro termine 2.060.809 1,9% 3.358.302 3,1% (1.297.493) (38,6%)
Leasing finanziario 776.121 0,7% 961.569 0,9% (185.448) (19,3%)
Carte di credito, prestiti personali e cessioni del quinto 1.350.550 1,3% 1.890.737 1,7% (540.187) (28,6%)
Altre operazioni 13.525.098 12,6% 15.706.509 14,4% (2.181.411) (13,9%)
Titoli senior rivenienti da operazioni di cessione di crediti
deteriorati 2.297.560 2,1% 2.316.502 2,1% (18.942) (0,8%)
Totale crediti netti verso la clientela 107.474.087 100,0% 108.900.687 100,0% (1.426.600) (1,3%)

Al 31 dicembre 2021 i crediti verso clientela, comprensivi dei titoli senior sottoscritti nell'ambito della cessione di crediti deteriorati, sono pari a 107.474,1 milioni, in calo dell' -1,3% rispetto al 31 dicembre 2020. Da evidenziare l'aumento delle erogazioni di mutui a famiglie ed imprese parzialmente assorbito dalla scadenza di alcune sovvenzioni.

La qualità del credito

Le successive tabelle evidenziano distintamente l'esposizione lorda ed i fondi rettificativi.

Finanziamenti al costo ammortizzato verso clientela

31/12/2021 31/12/2020 Riesposto Variazione
(migliaia di euro) Esposizione
netta
Inc.% Esposizione
netta
Inc.% ass. %
Sofferenze 768.384 0,7% 1.302.981 1,2% (534.597) (41,0%)
Inadempienze probabili 2.110.378 2,0% 2.558.859 2,3% (448.481) (17,5%)
Esposizioni scadute deteriorate 44.533 0,0% 45.582 0,0% (1.049) (2,3%)
Esposizioni deteriorate 2.923.295 2,7% 3.907.422 3,6% (984.127) (25,2%)
Finanziamenti non deteriorati 102.253.232 95,1% 102.676.763 94,3% (423.531) (0,4%)
Titoli senior rivenienti da operazioni di
cessione di crediti deteriorati
2.297.560 2,1% 2.316.502 2,1% (18.942) (0,8%)
Esposizioni in bonis 104.550.792 97,3% 104.993.265 96,4% (442.473) (0,4%)
Totale crediti verso la clientela 107.474.087 100,0% 108.900.687 100,0% (1.426.600) (1,3%)

Le esposizioni deteriorate (sofferenze, inadempienze probabili ed esposizioni scadute deteriorate), al netto delle rettifiche di valore, ammontano al 31 dicembre 2021, a 2.923,3 milioni in calo rispetto ai 3.907,4 milioni del dato al 31 dicembre 2020. La riduzione deriva dalle operazioni di cessione realizzate nell'esercizio.

L'incidenza delle attività deteriorate nette sul totale dei crediti verso la clientela netti è pari al 2,7%, in flessione rispetto al 3,6% del precedente esercizio.

Finanziamenti al costo ammortizzato verso clientela

31/12/2021 31/12/2020 Riesposto
(migliaia di euro) Esposizione lorda Rettifiche di valore
complessive
Esposizione netta Copertura Esposizione lorda Rettifiche di valore
complessive
Esposizione netta Copertura
Sofferenze 1.919.389 (1.151.005) 768.384 59,97% 3.218.083 (1.915.102) 1.302.981 59,51%
Inadempienze probabili 3.812.022 (1.701.644) 2.110.378 44,64% 4.539.998 (1.981.139) 2.558.859 43,64%
Esposizioni scadute deteriorate 59.655 (15.122) 44.533 25,35% 61.957 (16.375) 45.582 26,43%
Esposizioni deteriorate 5.791.066 (2.867.771) 2.923.295 49,52% 7.820.038 (3.912.616) 3.907.422 50,03%
di cui: forborne 3.108.308 (1.404.515) 1.703.793 45,19% 3.815.456 (1.724.664) 2.090.792 45,20%
Esposizioni in bonis (*) 105.005.677 (454.885) 104.550.792 0,43% 105.458.278 (465.013) 104.993.265 0,44%
di cui: primo stadio 93.321.111 (124.427) 93.196.684 0,13% 98.212.228 (152.640) 98.059.588 0,16%
di cui: secondo stadio 11.684.566 (330.458) 11.354.108 2,83% 7.101.510 (304.087) 6.797.423 4,28%
di cui: forborne 3.224.139 (105.704) 3.118.435 3,28% 1.764.742 (93.291) 1.671.451 5,29%
Totale crediti verso la clientela 110.796.743 (3.322.656) 107.474.087 3,00% 113.278.316 (4.377.629) 108.900.687 3,86%
(*) Include i titoli senior rinvenienti da operazioni di cessione di crediti deteriorati per un controvalore netto pari a 2,297,6 milioni (2.299.4 valore lordo).

I dati della tabella sopra riportata corrispondono alla voce "Finanziamenti verso clientela" dello Stato Patrimoniale riclassificato e, come sopra indicato, comprendono anche i titoli "senior" sottoscritti da Banco BPM nell'ambito di progetti di cessione di crediti deteriorati. Senza considerare tale riclassifica, l'importo netto indicato corrisponde alla voce "Finanziamenti" riportato nella tabella 4.2 della Nota integrativa – Parte B – Informazioni sullo stato patrimoniale "Attività finanziarie valutate al costo ammortizzato: composizione merceologica dei crediti verso clientela".

Le sofferenze al lordo e al netto delle rettifiche di valore ammontano rispettivamente a 1.919,4 milioni ed a 768,4 milioni con una percentuale di copertura pari al 59,97%.

Le inadempienze probabili al lordo e al netto delle rettifiche di valore ammontano rispettivamente a 3.812,0 milioni ed a 2.110,4 milioni con una percentuale di copertura pari al 44,64%. Le esposizioni scadute deteriorate al lordo e al netto delle rettifiche di valore risultano pari rispettivamente a 59,7 milioni ed a 44,5 milioni con una percentuale di copertura pari al 25,35%.

La copertura dei crediti in bonis si attesta allo 0,43% (nel 2020 era pari allo 0,44%).

Le attività finanziarie

(migliaia di euro) 31/12/2021 31/12/2020
Riesposto
Var. ass. Var. %
Titoli di debito 30.100.545 33.341.760 (3.241.215) (9,7%)
- Attività detenute per la negoziazione 820.172 1.830.817 (1.010.645) (55,2%)
- Attività obbligatoriamente valutate al FV 88.735 89.348 (613) (0,7%)
- Attività valutate al FV con impatto su OCI 10.068.757 10.165.690 (96.933) (1,0%)
- Attività valutate al CA (*) 19.122.881 21.255.905 (2.133.024) (10,0%)
Titoli di capitale e quote di OICR 1.729.565 1.660.551 69.014 4,2%
- Attività detenute per la negoziazione 14.557 11.720 2.837 24,2%
- Attività obbligatoriamente valutate al FV 1.375.733 1.323.302 52.431 4,0%
- Attività valutate al FV con impatto su OCI 339.275 325.529 13.746 4,2%
Finanziamenti 513.148 2.251.881 (1.738.733) (77,2%)
Strumenti derivati 1.066.311 1.568.995 (502.684) (32,0%)
- Derivati finanziari di negoziazione 959.132 1.531.476 (572.344) (37,4%)
- Derivati finanziari di copertura 107.179 37.519 69.660 185,7%
Totale 33.409.569 38.823.187 (5.413.618) (13,9%)

(*) Esclude i titoli senior sottoscritti a fronte di operazioni di cessione di crediti deteriorati.

Le attività finanziarie ammontano complessivamente a 33,4 miliardi e sono in diminuzione del 13,9% rispetto ai 38,8 miliardi del 31 dicembre 2020. Le attività valutate al costo ammortizzato presentano un notevole calo dovuto al rimborso di diverse posizioni giunte a scadenza.

Nella voce Finanziamenti sono ricompresi i finanziamenti che devono essere obbligatoriamente valutati al fair value per effetto delle risultanze dell'SPPI test (per 319,0 milioni, in linea con il numero del 2020) e le operazioni di pronti contro termine classificate nel portafoglio di negoziazione (per 194,1 milioni rispetto ai 1.923,3 milioni del precedente esercizio).

Esposizione al rischio sovrano

L'esposizione in titoli di debito nei confronti degli Stati sovrani al 31 dicembre 2021 ammonta a 25.410,7 milioni. L'esposizione verso paesi UE, pari all'86% del totale, è rappresentata per 12.524,0 milioni da titoli di stato Italiani, 3.970,9 milioni da titoli francesi e 3.098,8 milioni da titoli spagnoli.

L'esposizione verso paesi non UE, per il restante 14%, è principalmente rappresentata da titoli USA per 3.237,0 milioni.

Posizione interbancaria netta

Crediti verso banche

(migliaia di euro) 31/12/2021 Inc.% 31/12/2020
Riesposto
Inc.% Var. ass. Var. %
Crediti verso banche centrali 10.036.899 84,1% 7.816.232 75,1% 2.220.667 28,4%
Crediti verso altre banche 1.904.103 15,9% 2.595.861 24,9% (691.758) ( 26,6%)
Depositi a scadenza 126.504 1,1% 42.977 0,4% 83.527 194,4%
Pronti contro termine 390.574 3,3% 703.954 6,8% (313.380) ( 44,5%)
Altri finanziamenti 1.387.025 11,6% 1.848.930 17,8% (461.905) ( 25,0%)
Totale crediti (A) 11.941.002 100,0% 10.412.093 100,0% 1.528.909 14,7%

Debiti verso banche

(migliaia di euro) 31/12/2021 Inc.% 31/12/2020
Riesposto
Inc.% Var. ass. Var. %
Debiti verso banche centrali 39.041.403 84,8% 27.820.559 77,5% 11.220.844 40,3%
Operazioni di rifinanziamento (TLTRO III) 38.756.200 84,1% 27.355.979 76,2% 11.400.221 41,7%
Altri debiti 285.203 0,6% 464.580 1,3% (179.377) (38,6%)
Debiti verso altre banche 7.022.733 15,2% 8.067.896 22,5% (1.045.163) (13,0%)
Conti correnti e depositi a vista 2.717.710 5,9% 2.754.449 7,7% (36.739) (1,3%)
Depositi a scadenza 452.399 1,0% 178.872 0,5% 273.527 152,9%
Pronti contro termine 3.273.112 7,1% 4.411.182 12,3% (1.138.070) (25,8%)
Altri debiti 579.512 1,3% 723.393 2,0% (143.881) (19,9%)
Totale debiti (B) 46.064.136 100,0% 35.888.455 100,0% 10.175.681 28,4%
Sbilancio crediti/debiti (A) - (B) (34.123.134) (25.476.362) 8.646.772 33,9%
Debiti verso banche centrali: operaz. di rifinanz. (38.756.200) (27.355.979) 11.400.221 41,7%
Saldo interbancario (escl. operaz. di rifinanz.) 4.633.066 1.879.617 2.753.449 146,5%
Sbilancio v/banche centrali (escl. operaz.
di rifin.)
9.751.696 7.351.652 2.400.044 32,6%
Saldo interbancario verso altre banche (5.118.630) (5.472.035) (353.405) (6,5%)

La posizione interbancaria netta è negativa per 34.123,1 milioni in aumento del 33,9% rispetto al dato del 31 dicembre 2020. A pesare la sottoscrizione di ulteriori tranche di TLTRO.

Le partecipazioni

L'importo comprende partecipazioni controllate in via esclusiva per 2.899,4 milioni e partecipazioni in società collegate per 1.546,6 milioni.

In maggior dettaglio le partecipazioni in società controllate fanno registrare un decremento di 30,0 milioni attribuibile alle valutazioni con il metodo del patrimonio netto (metodo che il Banco BPM ha adottato dal 2020). Ulteriori 3,2 milioni sono invece attribuibili alla svalutazione sulla collegata Vera Assicurazioni S.p.A. a seguito del periodico test di impairment.

Le attività materiali

(migliaia di euro) 31/12/2021 31/12/2020
Riesposto
Var. ass. Var. %
Attività materiali ad uso funzionale 1.701.617 2.217.835 (516.218) (23,3%)
- valutate al costo 785.715 1.273.258 (487.543) (38,3%)
- valutate al fair value 915.902 944.577 (28.675) (3,0%)
Attività materiali a scopo di investimento 175.425 161.789 13.636 8,4%
- valutate al fair value 175.425 161.789 13.636 8,4%
Totale attività materiali (voce 90) 1.877.042 2.379.624 (502.582) (21,1%)
Attività materiali in dismissione (voce 110) 11.731 11.273 458 4,1%
Totale attività materiali 1.888.773 2.390.897 (502.124) (21,0%)

La composizione per tipologia delle attività materiali ad uso funzionale è riportata nella tabella seguente:

Attività materiali ad uso funzionale
(migliaia di euro)
Valutate al
costo
Valutate al
fair value
31/12/2021 31/12/2020
Riesposto
1. Attività di proprietà 78.428 915.902 994.330 1.036.594
- terreni - 692.305 692.305 718.812
- fabbricati - 173.497 173.497 175.665
- altre 78.428 50.100 128.528 142.117
2. Diritti d'uso acquisiti con il leasing 707.287 - 707.287 1.181.241
- fabbricati 697.300 - 697.300 1.168.929
- altre 9.987 - 9.987 12.312
Totale 785.715 915.902 1.701.617 2.217.835

La composizione per tipologia delle attività materiali a scopo investimento è riportata nella tabella seguente:

Attività materiali a scopo di investimento
(migliaia di euro)
Valutate al
costo
Valutate al
fair value
31/12/2021 31/12/2020
Riesposto
1. Attività di proprietà - 175.425 175.425 161.789
- terreni - 124.200 124.200 114.577
- fabbricati - 51.225 51.225 47.212
2. Diritti d'uso acquisiti con il leasing - - - -
- terreni - - - -
- fabbricati - - - -
Totale - 175.425 175.425 161.789

Al 31 dicembre 2021 le attività materiali detenute complessivamente da Banco BPM ammontano a 1.888,8 milioni (2.390,9 milioni il dato al 31 dicembre 2020) ed includono attività in via di dismissione per 11,7 milioni (dato allineato all'esercizio precedente), riferibili a immobili per i quali sono stati definiti accordi di compravendita.

I fondi del passivo

Alla data del 31 dicembre i fondi del passivo ammontano a 1.156,5 milioni (1.381,8 milioni il dato al 31 dicembre scorso) e includono il fondo trattamento di fine rapporto per il personale per 307,8 milioni (356,1 milioni alla fine dello scorso esercizio), i fondi di quiescenza per 124,9 milioni (133,7 milioni al 31 dicembre 2020), gli stanziamenti a fronte di impegni e garanzie rilasciate per 131,1 milioni (129,6 milioni alla fine dello scorso esercizio) ed altri fondi per rischi ed oneri per 592,7 milioni (756,7 milioni il dato di fine 2020).

Questi ultimi includono stanziamenti per oneri del personale per 362,6 milioni (434,1 milioni al 31 dicembre 2020), riferiti principalmente agli oneri previsti per il ricorso alle prestazioni straordinarie del Fondo di Solidarietà e per incentivi all'esodo del personale, e fondi per controversie legali e fiscali per 91,3 milioni (102,9 milioni alla fine dello scorso esercizio).

Nella Nota integrativa, parte B - passivo, sezione 10 - Fondi per rischi e oneri si forniscono i dettagli relativi ai principali procedimenti legali pendenti, ai principali contenziosi in essere nei confronti dell'Amministrazione Finanziaria e alle principali vertenze e reclami con la clientela.

Il patrimonio e i coefficienti di solvibilità

Il patrimonio netto al 31 dicembre 2021, comprensivo delle riserve da valutazione e del risultato d'esercizio, ammonta a 12.865,3 milioni rispetto ai 12.136,6 milioni del precedente esercizio.

L'incremento è sostanzialmente imputabile al risultato d'esercizio, pari a 415,8 milioni, alla emissione di uno strumento Additional Tier 1 per nominali 400 milioni e all'impatto negativo derivante dalla distribuzione straordinaria di dividendi per 90,5 milioni.

I ratio patrimoniali

Applicando il regime transitorio in vigore al 31 dicembre 2021 i ratio patrimoniali, comprensivi del risultato d'esercizio, sono i seguenti:

  • Common Equity Tier1 (CET1) Ratio pari al 16,05%;
  • Tier 1 Capital Ratio pari al 18%;
  • Total Capital Ratio pari al 21,27%.

ALTRE INFORMAZIONI

A partire dal 1° gennaio 2017, il Banco BPM esercita, ai sensi degli art. 2497 e seguenti del codice civile, attività di direzione e coordinamento nei confronti delle proprie controllate comprese le società che non fanno parte del Gruppo Bancario.

La presente Relazione di bilancio comprende il solo commento dei risultati della gestione della Capogruppo Banco BPM. Per tutte le altre informazioni richieste da disposizioni di Legge e specifiche normative, si rinvia a quanto esposto nella nota integrativa del presente bilancio separato e alla Relazione sull'andamento della gestione del Gruppo ed alla nota integrativa consolidata.

In particolare, si rinvia alla nota integrativa del presente bilancio separato per quanto attiene:

  • le informazioni relative all'operatività e ai rapporti della Banca nei confronti di parti correlate (Parte H Operazioni con parti correlate);
  • l'elenco delle società controllate in via esclusiva, controllate in modo congiunto e sottoposte ad influenza notevole (Parte B – Attivo - Sezione 7 Partecipazioni);
  • l'informativa relativa al possesso ed alla compravendita di azioni proprie (Parte B Passivo --- Sezione 12 Patrimonio dell'impresa);
  • la disamina degli eventi successivi intervenuti alla data di riferimento del bilancio (Parte A Politiche contabili);
  • le altre informazioni sul patrimonio (Parte F Informazioni sul patrimonio);
  • le operazioni di carattere straordinario (Parte G Operazioni di aggregazione riguardanti imprese o rami d'azienda).

Si rinvia invece alla relazione sulla gestione consolidata per quanto riguarda:

  • Il contesto economico;
  • Fatti di rilievo dell'esercizio;
  • Risultati per settore di attività;
  • La gestione dei rischi;
  • Attività di indirizzo, controllo e supporto;
  • Attività di ricerca e sviluppo;
  • Altre informazioni;
  • Evoluzione prevedibile della gestione.

La "Relazione sul governo societario e gli assetti proprietari", contenente, tra l'altro, le informazioni di cui all'art. 123- bis del Testo Unico della Finanza, è riportata in una relazione distinta rispetto alla presente ed è messa a disposizione presso la sede sociale, nonché pubblicata all'interno del sito internet aziendale (www.bancobpm.it), sezione "Corporate Governance" nei termini di legge.

EVOLUZIONE DELLA RISERVA DI UTILI INDISPONIBILE AI SENSI DELL'ART. 6 DEL D. LGS.28 FEBBRAIO 2005 N. 38

Di seguito viene illustrata e fornita informativa in merito all'evoluzione della riserva indisponibile da costituire ai sensi dell'art. 6 del D. Lgs. 28 febbraio 2005, n. 38.

A tale proposito si ritiene opportuno rammentare che, in base a quanto disposto dall'art. 6 comma 1 lettera a) e dal comma 2 della norma precedentemente indicata, la quota parte dell'utile d'esercizio corrispondente alle plusvalenze non realizzate, al netto del relativo onere fiscale, iscritte nel conto economico per effetto della valutazione al fair value non può essere distribuita e deve essere iscritta in una riserva patrimoniale indisponibile. Non rientrano in tale prescrizione per espressa disposizione dell'articolo citato:

  • le plusvalenze iscritte nel conto economico come conseguenza della valutazione al fair value degli strumenti finanziari di negoziazione;
  • le plusvalenze iscritte nel conto economico connesse all'operatività in cambi e di copertura.

In caso di utili di esercizio di importo inferiore a quello delle plusvalenze, la riserva è integrata, per la differenza, utilizzando le riserve di utili disponibili o, in mancanza, accantonando gli utili degli esercizi successivi. In base al disposto dell'art. 6, comma 3, la riserva di cui al comma 2 si riduce in misura corrispondente all'importo delle plusvalenze realizzate, anche attraverso l'ammortamento, o divenute insussistenti per effetto della svalutazione.

L' articolo 6, comma 1 lettera b), dispone inoltre che non possono essere distribuite le riserve del patrimonio netto costituite e movimentate in contropartita diretta della valutazione al fair value di strumenti finanziari ed attività.

In sede di esame della bozza di guida predisposta dall'OIC in tema di distribuibilità degli utili e delle riserve, in data 30 settembre 2009 la CONSOB, d'intesa con Banca d'Italia e Isvap, ha infine evidenziato che "a suo avviso, in assenza di specifiche disposizioni di legge, la distribuibilità di utili non esplicitamente menzionati nel D. Lgs. n. 38/2005 deve ricondursi ai principi generali stabiliti dall'art. 6 del medesimo decreto. Tale articolo individua due categorie di plusvalenze da fair value iscritte nel conto economico: quelle "distribuibili", espressamente richiamate dalla norma (portafoglio di negoziazione, operatività in cambi e di copertura), e quelle "non distribuibili" (ivi incluse quelle connesse con l'utilizzo della fair value option), costituite da tutte le altre plusvalenze le quali possono essere distribuite solo quanto sono realizzate.

Si ricorda che nel corso dell'esercizio 2020 la Capogruppo ha deliberato la modifica del criterio di valutazione delle partecipazioni in società controllate passando dal criterio del costo a quello del patrimonio netto. Il suddetto cambiamento ha portato all'iscrizione di una specifica "Riserva di utili su partecipazioni valutate al patrimonio netto" che comprende l'effetto cumulato pari alla differenza fra il costo precedentemente iscritto in bilancio ed il valore determinato con il nuovo criterio di valutazione. Per la sua natura tale riserva è soggetta al vincolo di indisponibilità previsto dal D. Lgs. 28 febbraio 2005, n. 38.

Al 31 dicembre 2020 tale riserva risultava pari a euro 838.928.708,74 cui va sommato l'effetto complessivo netto a beneficio del conto economico 2020 pari a euro 24.433.473,73 che ha portato il valore complessivo della sopra citata riserva a euro 863.362.182,47.

Nel corso dell'esercizio 2021 sono intervenute movimentazioni che hanno ridotto il saldo della riserva a euro 723.551.170,14 con una riduzione di euro 139.811.012,33. Inoltre, per effetto del risultato complessivo rilevato nel conto economico 2021 per la valutazione ad equity delle partecipate – che è risultato negativo per euro 17.382.000,00 – tale riserva si riduce ad euro 706.169.170,14.

Con riferimento a tutte le altre plusvalenze per le quali si rende necessario costituire la riserva indisponibile in oggetto, al 31 dicembre 2020 l'importo è stato determinato in euro 319.436.892,41. Per effetto dell'evoluzione intervenuta a seguito delle movimentazioni registrate dalle attività e passività valutate al fair value nell'esercizio 2021, il vincolo di indisponibilità costituito in precedenti esercizi viene ridotto per euro 1.803.247,87 in modo da portare la quota parte delle riserve di utili indisponibili ai sensi dell'art. 6 del D. Lgs. n. 38/2005 a euro 317.633.644,54.

Pertanto, in relazione alle movimentazioni registrate dalle attività e passività valutate al fair value e dalle partecipazioni valutate a patrimonio netto nell'esercizio, il Consiglio propone la riduzione del vincolo di indisponibilità costituito in precedenti esercizi per un ammontare pari ad Euro 158.996.260,20 al fine di adeguare ad Euro 1.023.802.814,68 la riserva di utili indisponibili ai sensi dell'art. 6 del D.Lgs. n. 38/2005.

VINCOLO FISCALE EX D.L.104/2020

Vincolo fiscale relativo a Banco BPM

Ai sensi di quanto previsto dall'art. 110 del D.L. n. 104 del 14 agosto 2020 convertito con modificazioni dalla legge n. 126 del 13 ottobre 2020, nel corso del 2021 Banco BPM ha esercitato la facoltà di riallineamento del valore fiscalmente riconosciuto degli immobili di proprietà ai rispettivi maggiori valori contabili.

Il valore complessivo del riallineamento - sulla base dei dati aggiornati al 31 dicembre 2021 - è risultato pari ad Euro 621.485.075. L'imposta sostitutiva, pari al 3% del riallineamento effettuato, è stata determinata in Euro 18.644.552.

Il suddetto art. 110 prevede l'obbligo di iscrizione di un vincolo fiscale su una riserva patrimoniale per un importo corrispondente ai maggiori valori oggetto di riallineamento, al netto dell'imposta sostitutiva pari ad Euro 602.840.523 (Euro 621.485.075 – Euro 18.644.552).

Al fine di adempiere a quanto previsto dalla norma in parola, si rende pertanto necessario individuare le riserve patrimoniali che possono essere vincolate per un importo pari a Euro 602.840.523

Sotto tale profilo va evidenziato che la norma non fornisce indicazioni dirette su quali siano le riserve vincolabili e quali non lo siano. Tale aspetto è stato, pertanto, oggetto di analisi da parte di Assonime con Circolare n. 6 del 5 marzo 2021. L'interpretazione dell'Associazione, che risulta condivisa dalla generalità dei commentatori della normativa in esame, è nel senso che possano essere vincolate non solo le riserve di utili presenti in bilancio, ma anche quelle di capitale (ad esempio, riserve da sovrapprezzo).

L'Assonime ritiene inoltre che il vincolo possa essere apposto anche su riserve che siano già in tutto o in parte indisponibili "ai fini civilistici" (ad esempio, la riserva legale) in quanto in questo senso si è espressa la stessa Agenzia delle Entrate nella propria Circolare n. 18/e del 2006, laddove ha chiarito che è possibile vincolare anche la riserva da First Time Adoption dei principi contabili internazionali IAS/IFRS.

Viceversa, non è ovviamente possibile apporre il vincolo su riserve che siano già soggette ad un regime di sospensione di imposta ad altro titolo ai fini fiscali.

Non sono inoltre ritenute vincolabili le riserve positive da valutazione (ad esempio, da cash flow hedge o da valutazione al fair value delle attività finanziarie con impatto sulla redditività complessiva).

Si ricorda inoltre che - con riferimento alle modalità di apposizione del vincolo - lo stesso deve essere istituito formalmente da parte dell'Assemblea dei Soci.

In base alle indicazioni fornite dall'Agenzia delle Entrate con varie circolari, la delibera assembleare può essere assunta anche in sede di approvazione del bilancio relativo all'esercizio durante il quale venga presentata la dichiarazione in cui si esercita l'opzione di riallineamento e cioè il bilancio relativo all'esercizio 2021 sottoposto ad approvazione dell'Assemblea dei Soci in data 7 aprile 2022.

Alla luce di quanto sopra illustrato, Il Consiglio di Amministrazione propone all'Assemblea dei soci di identificare nella riserva legale, ammontante ad Euro 1.420.000.000 la riserva su cui apporre il vincolo fiscale conseguente all'esercizio della facoltà di riallineamento del valore fiscale degli immobili al loro valore contabile, nei limiti dell'importo di Euro 602.840.523.

Vincolo fiscale relativo alle società controllate incorporate in Banco BPM nel corso del 2022

Si ricorda innanzitutto che in data 1° Gennaio 2022 è divenuta efficace la fusione per incorporazione di Bipielle Real Estate in Banco BPM ed in data 21 febbraio 2022 è divenuta efficace la fusione per incorporazione di Release sempre in Banco BPM.

Analogamente alla Capogruppo, anche i Consigli di Amministrazione delle società sopra indicate hanno deliberato, nel corso del 2021, l'esercizio della facoltà di riallineamento del valore fiscale dei propri immobili ai rispettivi valori contabili.

A seguito delle intervenute fusioni, l'obbligo di istituire l'anzidetto vincolo fiscale è posto a carico dell'Assemblea dei Soci di Banco BPM che è tenuta ad approvare anche i bilanci al 31 dicembre 2021 delle due società nel frattempo incorporate.

L'Agenzia delle Entrate con la circolare n. 6/E del 1°marzo 2022 ha chiarito che deve essere istituito un vincolo fiscale a valere sulle riserve della società incorporante se e nel limite in cui vi sia la rilevazione di un avanzo di fusione.

Considerato che le operazioni di fusione per incorporazione più sopra indicate comportano la rilevazione di un avanzo di fusione pari ad Euro 2.314.093 per Bipielle Real Estate S.p.A. ed Euro 457.687 per Release S.p.A., il Banco BPM deve istituire un vincolo sulle proprie riserve per pari importo.

Alla luce delle considerazioni in precedenza ricordate, il Consiglio di Amministrazione propone all'Assemblea dei Soci di identificare nella riserva legale di Banco BPM, ammontante ad Euro 1.420.000,000, la riserva su cui apporre il vincolo fiscale sopra indicato per le società incorporate BRE e Release, nei limiti dell'importo di Euro 2.771.780.

Comprendendo anche l'importo di Euro 602.840.523 in precedenza indicato, il vincolo complessivo posto sulla Riserva Legale risulta pertanto pari a Euro 605.612.303.

Vincolo fiscale ex D.L. 104/2020 deliberato in precedenti esercizi

Nel corso dell'esercizio 2020, sempre nell'ambito di quanto previsto dall'art. 110 comma 8 bis del Decreto Legge 14/08/2020 n. 104 così aggiunto dall'art. 1 comma 83 della Legge 30/12/2020 n. 178 (c.d. Legge Bilancio 2021), Banco BPM aveva deliberato l'affrancamento fiscale relativamente ad alcuni cespiti rappresentati da marchi e c.d. "Client Relationship" iscritte in bilancio alla voce "Attività Immateriali" per un importo complessivo di euro 426.892.216, tramite il pagamento di un'imposta sostitutiva del 3%.

Il vincolo pari a euro 414.085.450 (corrispondente all'ammontare dei valori riallineati, al netto dell'imposta sostitutiva) era stato posto a carico della riserva costituita dagli avanzi di fusione emersi a seguito dell'incorporazione di società controllate (principalmente Banca Popolare di Milano).

PROPOSTE DI DESTINAZIONE DELL'UTILE D'ESERCIZIO

Signori Soci,

il bilancio dell'esercizio 2021 si chiude con un utile netto di euro 415.794.001,74.

Il Consiglio di Amministrazione, tenuto conto:

  • dell'evoluzione sopra ricordata in merito alla Riserva di utili indisponibili ex art. 6 del D. Lgs. 38/2005;
  • del fatto che la Riserva Legale risulta già costituita nella misura prevista dall'art. 2430 del Codice Civile pari ad un quinto del Capitale Sociale.

Vi propone, il seguente riparto dell'utile:

(importo in euro)
Utile netto dell'esercizio 415.794.001,74
Dividendo ai Soci (pari a € 0,19 per 1.515.182.126 azioni emesse) (*) (287.884.603,94)
Utile dell'esercizio destinato a finalità di assistenza, beneficenza e pubblico interesse ai sensi
dell'art. 5.2 dello Statuto Sociale (2.000.000,00)
Residuo utile da assegnare alla riserva straordinaria disponibile 125.909.397,80

(*) Il dividendo non verrà attribuito alle azioni di cui la Banca si trovasse in possesso alla data di stacco del dividendo

Milano 1 marzo 2022

Schemi del bilancio dell'Impresa

STATO PATRIMONIALE

Voci dell'attivo
(euro)
31/12/2021 31/12/2020 *
10. Cassa e disponibilità liquide 29.245.433.675 9.441.400.390
20. Attività finanziarie valutate al fair value con impatto a conto
economico 3.771.476.642 7.038.544.132
a) attività finanziarie detenute per la negoziazione 1.987.983.042 5.297.247.490
c) altre attività finanziarie obbligatoriamente valutate al fair
value 1.783.493.600 1.741.296.642
30. Attività finanziarie valutate al fair value con impatto sulla
redditività complessiva 10.408.031.980 10.491.218.648
40. Attività finanziarie valutate al costo ammortizzato 138.537.969.273 140.427.648.334
a) crediti verso banche 12.778.409.644 11.184.155.973
b) crediti verso clientela 125.759.559.629 129.243.492.361
50. Derivati di copertura 107.179.311 37.519.202
60. Adeguamento di valore delle attività finanziarie
oggetto di copertura generica (+/-) 2.875.068 52.287.763
70. Partecipazioni 4.445.985.357 4.593.696.391
80. Attività materiali 1.877.042.265 2.377.883.821
90. Attività immateriali 1.151.233.208 1.154.250.563
di cui:
- avviamento 51.100.000 51.100.000
100. Attività fiscali 4.250.210.418 4.495.151.648
a) correnti 237.980.425 225.464.374
b) anticipate 4.012.229.993 4.269.687.274
110. Attività non correnti e gruppi di attività in via di dismissione 135.674.142 15.079.943
120. Altre attività 2.590.065.976 1.890.960.798
Totale dell'attivo 196.523.177.315 182.015.641.633

(*) Le voci "10. Cassa e disponibilità liquide" e "40. a) Attività finanziarie valutate al costo ammortizzato - crediti verso banche" dell'esercizio precedente sono state riesposte per tenere conto delle modifiche introdotte dal 7° aggiornamento della Circolare n. 262 della Banca d'Italia

Voci del passivo e del patrimonio netto
(euro)
31/12/2021 31/12/2020
10. Passività finanziarie valutate al costo ammortizzato 166.298.173.348 154.342.789.636
a) debiti verso banche 46.075.070.551 35.900.407.197
b) debiti verso clientela 104.816.346.125 100.462.595.462
c) titoli in circolazione 15.406.756.672 17.979.786.977
20. Passività finanziarie di negoziazione 10.864.617.717 8.404.004.359
30. Passività finanziarie designate al fair value 1.413.839.878 959.612.226
40. Derivati di copertura 226.872.208 585.752.399
50. Adeguamento di valore delle passività finanziarie
oggetto di copertura generica (+/-) (47.811.840) 130.912.424
60. Passività fiscali 246.755.078 407.807.865
b) differite 246.755.078 407.807.865
80. Altre passività 3.498.962.093 3.672.027.659
90. Trattamento di fine rapporto del personale 307.787.424 356.106.073
100. Fondi per rischi e oneri 848.729.583 1.020.050.776
a) impegni e garanzie rilasciate 131.130.900 129.662.730
b) quiescenza e obblighi simili 124.854.636 133.643.301
c) altri fondi per rischi e oneri 592.744.047 756.744.745
110. Riserve da valutazione 338.004.812 293.794.662
130. Strumenti di capitale 1.092.832.352 695.416.633
140. Riserve 3.926.780.095 4.085.639.684
160. Capitale 7.100.000.000 7.100.000.000
170. Azioni proprie ( - ) (8.159.435) (14.002.455)
180. Utile (Perdita) dell'esercizio (+/-) 415.794.002 (24.270.308)
Totale del passivo e del patrimonio netto 196.523.177.315 182.015.641.633

CONTO ECONOMICO

Voci del conto economico
(euro)
31/12/2021 31/12/2020
10. Interessi attivi e proventi assimilati 2.389.325.524 2.370.444.954
di cui: interessi attivi calcolati con il metodo dell'interesse effettivo 2.142.310.015 2.263.802.812
20. Interessi passivi e oneri assimilati (434.728.903) (513.332.203)
30. Margine di interesse 1.954.596.621 1.857.112.751
40. Commissioni attive 1.870.999.094 1.626.710.419
50. Commissioni passive (104.637.808) (105.009.083)
60. Commissioni nette 1.766.361.286 1.521.701.336
70. Dividendi e proventi simili 86.525.909 95.403.643
80. Risultato netto dell'attività di negoziazione 100.178.438 34.861.792
90. Risultato netto dell'attività di copertura (555.798) (7.765.007)
100. Utili (Perdite) da cessione o riacquisto di: (145.870.187) (131.542.309)
a) attività finanziarie valutate al costo ammortizzato (145.294.356) (253.261.510)
b) attività finanziarie valutate al fair value con impatto sulla redditività
complessiva 16.256.284 124.149.522
c) passività finanziarie (16.832.115) (2.430.321)
110. Risultato netto delle altre attività e passività finanziarie valutate al fair value
con impatto a conto economico 16.638.117 122.835.352
a) attività e passività finanziarie designate al fair value 7.893.663 14.287.915
b) altre attività finanziarie obbligatoriamente valutate al fair value 8.744.454 108.547.437
120. Margine di intermediazione 3.777.874.386 3.492.607.558
130. Rettifiche / riprese di valore nette per rischio di credito di: (650.467.183) (1.002.911.040)
a) attività finanziarie valutate al costo ammortizzato (649.491.366) (1.002.621.886)
b) attività finanziarie valutate al fair value con impatto sulla redditività
complessiva (975.817) (289.154)
140. Utili / perdite da modifiche contrattuali senza cancellazioni (8.521.055) (1.255.659)
150. Risultato netto della gestione finanziaria 3.118.886.148 2.488.440.859
160. Spese amministrative: (2.602.749.619) (2.712.345.671)
a) spese per il personale (1.573.105.186) (1.734.300.280)
b) altre spese amministrative (1.029.644.433) (978.045.391)
170. Accantonamenti netti ai fondi per rischi ed oneri (20.977.171) (69.110.749)
a) impegni e garanzie rilasciate (3.039.312) (13.511.957)
b) altri accantonamenti netti (17.937.859) (55.598.792)
180. Rettifiche / riprese di valore nette su attività materiali (193.759.545) (196.657.508)
190. Rettifiche / riprese di valore nette su attività immateriali (107.764.128) (104.138.379)
200. Altri oneri / proventi di gestione 349.986.467 312.487.922
210. Costi operativi (2.575.263.996) (2.769.764.385)
220. Utili (Perdite) delle partecipazioni (20.581.551) 24.433.474
230. Risultato netto della valutazione al fair value delle
attività materiali e immateriali (11.901.523) (7.969.758)
240. Rettifiche di valore dell'avviamento - (25.100.000)
250. Utili (Perdite) da cessione di investimenti (534.799) 87.597
260. Utile (Perdita) della operatività corrente al lordo delle imposte 510.604.279 (289.872.213)
270. Imposte sul reddito del periodo dell'operatività corrente (94.810.277) 265.601.905
280. Utile (Perdita) della operatività corrente al netto delle imposte 415.794.002 (24.270.308)
300. Utile (Perdita) d'esercizio 415.794.002 (24.270.308)

PROSPETTO DELLA REDDITIVITÀ COMPLESSIVA

Voci
(euro)
31/12/2021 31/12/2020
10. Utile (Perdita) d'esercizio 415.794.002 (24.270.308)
Altre componenti reddituali al netto delle imposte senza rigiro a
conto economico
20. Titoli di capitale designati al fair value con impatto sulla redditività complessiva 14.587.202 (126.129.780)
30. Passività finanziarie designate al fair value con impatto a conto -
economico (variazione del proprio merito creditizio) 2.122.093 (11.899.560)
50. Attività materiali 94.238.700 (1.134.748)
70. Piani a benefici definiti (5.431.476) 7.498.208
90. Quota delle riserve da valutazione delle partecipazioni valutate
a patrimonio netto 35.322.000 (1.937.000)
Altre componenti reddituali al netto delle imposte con rigiro a conto
economico
120. Copertura flussi finanziari (12.128.862) 2.618.240
140. Attività finanziarie (diverse dai titoli di capitale) valutate al fair value con impatto
sulla redditività complessiva (86.237.958) 84.133.323
160. Quota delle riserve da valutazione delle partecipazioni valutate - -
a patrimonio netto 1.632.000 5.834.716
170. Totale altre componenti reddituali al netto delle imposte 44.103.699 (41.016.601)
140. Redditività complessiva (Voce 10+170) 459.897.701 (65.286.909)

PROSPETTO DELLE VARIAZIONI DEL PATRIMONIO NETTO AL 31 DICEMBRE 2021

Allocazione risultato esercizio Variazioni dell'esercizio
precedente Operazioni su patrimonio netto Patrimonio
31/12/2020
Esistenze al
Modifica saldi
apertura
all'1/01/2021
Esistenze
Riserve destinazioni
Dividendi e
altre
Variazioni di
riserve
nuove azioni
Emissione
Acquisto azioni
proprie
straordinaria
Distribuzione
dividendi
strumenti di
Variazione
capitale
azioni proprie
Derivati su
Stock options esercizio 2021
complessiva
Redditività
31/12/2021
netto al
Capitale sociale: 7.100.000.000 - 7.100.000.000 - - - -
-
- - - - - 7.100.000.000
a) azioni ordinarie 7.100.000.000 - 7.100.000.000 - - - -
-
- - - - - 7.100.000.000
b) altre azioni - - - - - - -
-
- - - - - -
Sovrapprezzi di emissione - - - - - - -
-
- - - - - -
Riserve: 4.085.639.684 - 4.085.639.684 (24.270.308) - (39.850.945) (4.194.662) - (90.543.674) - - - - 3.926.780.095
a) di utili 3.493.604.817 - 3.493.604.817 (24.270.308) - (49.861.950) (4.194.662) - (90.543.674) - - - - 3.324.734.223
b) altre 592.034.867 - 592.034.867 - - 10.011.005 -
-
- - - - - 602.045.872
Riserve da valutazione 293.794.662 - 293.794.662 - - 106.451 -
-
- - - - 44.103.699 338.004.812
Strumenti di capitale 695.416.633 - 695.416.633 - - - -
-
- 397.415.719 - - - 1.092.832.352
Azioni proprie (14.002.455) - (14.002.455) - - - 5.843.020 - - - - - - (8.159.435)
Utile (Perdita) d'esercizio (24.270.308) - (24.270.308) 24.270.308 - - -
-
- - - - 415.794.002 415.794.002
Patrimonio netto 12.136.578.216 - 12.136.578.216 - - (39.744.494) 1.648.358 - (90.543.674) 397.415.719 - - 459.897.701 12.865.251.826

____________________________________________________________________________________________________________ SCHEMI DEL BILANCIO DELL'IMPRESA 597

PROSPETTO DELLE VARIAZIONI DEL PATRIMONIO NETTO AL 31 DICEMBRE 2020

Allocazione risultato esercizio Variazioni dell'esercizio
precedente Operazioni su patrimonio netto Patrimonio
(euro) 31/12/2019
Esistenze al
Modifica saldi
apertura
all'1/01/2020
Esistenze
Riserve destinazioni
Dividendi e
altre
Variazioni di
riserve
nuove azioni
Emissione
Acquisto azioni
proprie
straordinaria
Distribuzione
dividendi
strumenti di
Variazione
capitale
azioni proprie
Derivati su
Stock options esercizio 2020
complessiva
Redditività
31/12/2020
netto al
Capitale sociale: 7.100.000.000 - 7.100.000.000 - - - - - - - - - - 7.100.000.000
a) azioni ordinarie 7.100.000.000 - 7.100.000.000 - - - - - - - - - - 7.100.000.000
b) altre azioni - - - - - - - - - - - - - -
Sovrapprezzi di emissione - - - - - - - - - - - - - -
Riserve: 3.370.748.653 - 3.370.748.653 912.861.581 - (195.700.403) (2.270.147) - - - - - - 4.085.639.684
a) di utili 2.589.910.599 - 2.589.910.599 912.861.581 - (6.897.216) (2.270.147) - - - - - - 3.493.604.817
b) altre 780.838.054 - 780.838.054 - - (188.803.187) - - - - - - - 592.034.867
Riserve da valutazione 156.419.694 - 156.419.694 - - 178.391.569 - - - - - - (41.016.601) 293.794.662
Strumenti di capitale 298.111.741 - 298.111.741 - - - - - - 397.304.892 - - - 695.416.633
Azioni proprie (11.518.364) - (11.518.364) - - - 1.596.059 (4.080.150) - - - - - (14.002.455)
Utile (Perdita) dell'esercizio 912.861.581 - 912.861.581 (912.861.581) - - - - - - - - (24.270.308) (24.270.308)
Patrimonio netto 11.826.623.305 - 11.826.623.305 - - (17.308.834) (674.088) (4.080.150) - 397.304.892 - - (65.286.909) 12.136.578.216

RENDICONTO FINANZIARIO

Metodo indiretto (in euro)

A. ATTIVITA' OPERATIVA 31/12/2021 31/12/2020 *
1. Gestione 1.455.115.764 1.569.283.400
- risultato d'esercizio (+/-) 415.794.002 (24.270.308)
- plus/minusvalenze su attività finanziarie detenute per la negoziazione e sulle altre attività/passività
finanziarie valutate al fair value con impatto a conto economico (-/+) (506.113.691) 224.820.786
- plus/minusvalenze su attività di copertura (-/+) 202.459.359 (128.885.704)
- rettifiche/riprese di valore nette per rischio di credito (+/-) 992.447.759 992.697.831
- rettifiche/riprese di valore nette su immobilizzazioni materiali e immateriali (+/-) 277.539.336 321.199.379
- accantonamenti netti a fondi rischi ed oneri ed altri costi/ricavi (+/-) 19.739.308 70.125.616
- imposte, tasse e crediti d'imposta non liquidati (+/-) 94.810.277 (265.601.905)
- rettifiche/riprese di valore nette delle attività operative cessate al netto dell'effetto fiscale (+/-) - -
- altri aggiustamenti (+/-) (41.560.586) 379.197.705
2. Liquidità generata/assorbita dalle attività finanziarie 1.969.131.140 (10.763.822.876)
- attività finanziarie detenute per la negoziazione 2.613.439.538 (2.391.325.007)
- attività finanziarie designate al fair value - -
- altre attività obbligatoriamente valutate al fair value (45.499.253) (202.874.234)
- attività finanziarie valutate al fair value con impatto sulla redditività complessiva (158.610.417) 1.695.177.899
- attività finaziarie valutate al costo ammortizzato 2.653.178.362 (8.589.484.785)
- altre attività (3.093.377.090) (1.275.316.749)
3. Liquidità generata/assorbita dalle passività finanziarie 16.216.716.940 17.238.639.010
- passività finanziarie valutate al costo ammortizzato 12.722.340.188 13.205.673.937
- passività finanziarie di negoziazione 3.245.293.237 2.338.133.692
- passività finanziarie designate al fair value 473.930.951 497.919.100
- altre passività (224.847.436) 1.196.912.281
Liquidità netta generata/assorbita dall'attività operativa 19.640.963.844 8.044.099.534
B. ATTIVITA' DI INVESTIMENTO
1. Liquidità generata da: 75.400.655 73.132.655
- vendite di partecipazioni 30.000 -
- dividendi incassati su partecipazioni 70.847.655 70.847.655
- vendite di attività materiali 4.523.000 2.285.000
- vendite di attività immateriali - -
- vendite di rami d'azienda - -
2. Liquidità assorbita da: (154.182.088) (780.327.714)
- acquisti di partecipazioni - (493.239.564)
- acquisti di attività materiali (49.984.000) (203.725.000)
- acquisti di attività immateriali (104.198.088) (83.363.150)
- acquisti di rami d'azienda - -
Liquidità netta generata/assorbita dall'attività di investimento (78.781.433) (707.195.059)
C. ATTIVITA' DI PROVVISTA 241.850.874 354.724.742
- emissioni/acquisti di azioni proprie - (4.080.150)
- emissioni/acquisti di strumenti di capitale 332.394.548 358.804.892
- distribuzione dividendi e altre finalità (90.543.674) -
Liquidità netta generata/assorbita dall'attività di provvista 241.850.874 354.724.742
Liquidità netta generata/assorbita nell'esercizio 19.804.033.285 7.691.629.217

(*) Le voci "10. Cassa e disponibilità liquide" e "40. a) Attività finanziarie valutate al costo ammortizzato - crediti verso banche" dell'esercizio precedente sono state riesposte per tenere conto delle modifiche introdotte dal 7° aggiornamento della Circolare n. 262 della Banca d'Italia

<-- PDF CHUNK SEPARATOR -->

Riconciliazione

Riconciliazione
- Cassa e disponibilità liquide all'inizio dell'esercizio 9.441.400.390 1.749.771.173
- Liquidità netta generata/assorbita nell'esercizio 19.804.033.285 7.691.629.217
- Cassa e disponibilità liquide: effetto della variazione dei cambi - -
Cassa e disponibilità liquide alla fine dell'esercizio 29.245.433.675 9.441.400.390

____________________________________________________________________________________________________________ SCHEMI DEL BILANCIO DELL'IMPRESA 599

Di seguito si evidenziano le informazioni richieste dallo IAS 7 paragrafo 44 A e B.

Variazioni non monetarie 31/12/2021
31/12/2020 Aggregazioni
aziendali/Per
Flussi di Cassa
dita di
controllo di
società
Variazione del
fair value
Passività derivanti da attività di
finanziamento (Voci 10 - 20 - 30 del
passivo)
163.706.406.221 16.441.564.376 1.935.000 (803.457.093) (769.817.561) 178.576.630.944

Nota integrativa dell'Impresa

PARTE A – POLITICHE CONTABILI

A.1 - PARTE GENERALE

Nell'ambito del progetto di razionalizzazione organizzativa e societaria del Gruppo Banco BPM, nel corso dell'esercizio si è perfezionata l'operazione di fusione per incorporazione nella Capogruppo Banco BPM della società controllata ProFamily S.p.A..

La decorrenza dell'operazione, inquadrabile tra le "aggregazione aziendali sotto comune controllo", ha avuto efficacia contabile e fiscale dal 1° gennaio 2021. Pertanto, il bilancio dell'esercizio 2021 dell'incorporante Banco BPM riflettendo l'apporto patrimoniale ed economico della società incorporata, non risulta confrontabile con quello al 31 dicembre 2020, riferito alla sola incorporante.

Nell'ambito della nota integrativa, gli effetti delle operazioni di aggregazione sono rappresentati parzialmente per le sole tavole di variazioni annue, per le quali è prevista tra gli "aumenti" e tra le "diminuzioni" una specifica evidenza delle "operazioni di aggregazioni aziendali".

Per ulteriori dettagli sui principi e sui processi perseguiti per la rappresentazione contabile dell'operazione si rinvia alla parte G – Operazioni di aggregazioni riguardanti impreso o rami d'azienda, della presente Nota Integrativa.

Sezione 1 - Dichiarazione di conformità ai principi contabili internazionali

Il presente bilancio d'esercizio, in applicazione del D.Lgs. 28 febbraio 2005 n. 38, è redatto secondo i principi contabili internazionali IAS/IFRS emanati dall'International Accounting Standard Board (IASB) e le relative interpretazioni dell'International Financial Reporting Interpretations Committee (IFRIC) omologati dalla Commissione Europea, come stabilito dal Regolamento Comunitario n. 1606 del 19 luglio 2002.

Per l'interpretazione e l'applicazione dei principi contabili internazionali si è fatto riferimento ai seguenti documenti, seppur non omologati dalla Commissione Europea:

  • Quadro sistematico per la preparazione e presentazione del bilancio ("Conceptual Framework");
  • Implementation Guidance, Basis for Conclusions ed eventuali altri documenti predisposti dallo IASB o dall'IFRIC a completamento dei principi contabili emanati.

I principi contabili applicati per la redazione del presente bilancio, sono quelli in vigore al 31 dicembre 2021 (inclusi i documenti interpretativi denominati SIC e IFRIC). Con riferimento ai requisiti di disclosure, si evidenzia che dal 1° gennaio 2021 è divenuta obbligatoria l'informativa prevista dal principio IFRS 7, paragrafi 24I e 24J, relativa alla fase 2 della Riforma IBOR, oggetto di illustrazione nel paragrafo "Riforma degli indici di riferimento per la determinazione dei tassi di interesse ("IBOR Reform"), riportato nella "Parte A Politiche Contabili - A.1 Parte Generale - Sezione 5 – Altri Aspetti"" della Nota integrativa consolidata.

Per una panoramica sui principi contabili e sulle relative interpretazioni omologati dalla Commissione Europea, la cui applicazione è prevista per l'esercizio 2021 o per gli esercizi futuri, si fa rinvio alla successiva "Sezione 4 – Altri Aspetti", nella quale sono altresì illustrati i principali impatti per la Banca. Tra gli allegati al bilancio consolidato è riportato l'elenco dei principi IAS/IFRS omologati (inclusi i documenti interpretativi denominati SIC e IFRIC) in vigore al 31 dicembre 2021.

Si sono inoltre considerate, per quanto applicabili, le comunicazioni degli Organi di Vigilanza (Banca d'Italia, BCE, EBA, Consob ed ESMA) ed i documenti interpretativi sull'applicazione degli IAS/IFRS predisposti dall'Organismo Italiano di Contabilità (OIC) e dall'Associazione Bancaria Italiana (ABI), con i quali sono state fornite raccomandazioni sull'informativa da riportare nella Relazione Finanziaria, su taluni aspetti di maggior rilevanza in ambito contabile o sul trattamento contabile di particolari operazioni. Con riferimento alle interpretazioni fornite dai citati Organi, relativamente agli effetti contabili derivanti dalla crisi sanitaria Covid-19, si fa rinvio a quanto illustrato nel paragrafo "Rischi, incertezze e impatti dell'epidemia Covid-19" contenuto nella "Sezione 5 – Altri Aspetti" della Nota Integrativa consolidata.

Sezione 2 - Principi generali di redazione

Il bilancio d'esercizio è costituito dallo stato patrimoniale, dal conto economico, dal prospetto della redditività complessiva, dal prospetto delle variazioni di patrimonio netto, dal rendiconto finanziario e dalla nota integrativa ed è corredato dalla relazione degli Amministratori sull'andamento della gestione.

Per la predisposizione degli schemi di bilancio ed il contenuto della nota integrativa, sono state applicate le disposizioni della Circolare n. 262 del 22 dicembre 2005 "Il bilancio bancario: schemi e regole di compilazione" e successivi aggiornamenti (da ultimo il 7° aggiornamento pubblicato in data 29 ottobre 2021). Trattasi in particolare della Circolare emanata dalla Banca d'Italia nell'esercizio dei poteri stabiliti dal citato D. Lgs. 38/2005 (di seguito detta anche "Circolare n. 262").

E' stata inoltre considerata la Comunicazione del 21 dicembre 2021 intitolata "Aggiornamento delle integrazioni alle disposizioni della Circolare n. 262 "Il bilancio bancario: schemi e regole di compilazione", in sostituzione di quella precedente emanata il 15 dicembre 2020, con la quale è stata introdotta l'informativa sugli impatti del Covid-19 e sulle misure a sostegno dell'economia.

Gli schemi di bilancio forniscono, oltre al dato contabile al 31 dicembre 2021, l'informativa comparativa relativa all'ultimo bilancio approvato al 31 dicembre 2020. Al riguardo si deve segnalare che, al fine di garantire un confronto omogeneo tra i suddetti bilanci, taluni saldi dello schema di stato patrimoniale e delle tabelle di nota integrativa sono stati oggetto di riesposizione per recepire i nuovi criteri di classificazione previsti dal 7° Aggiornamento della Circolare n. 262, come illustrato nel dettaglio nella successiva "Sezione 4 – Altri Aspetti".

Il presente bilancio è redatto adottando l'Euro come moneta di conto.

Gli importi degli schemi di bilancio sono espressi in unità di Euro, mentre i dati riportati nelle tabelle di nota integrativa sono espressi in migliaia di Euro, qualora non diversamente indicato.

Il bilancio d'esercizio è redatto con intento di chiarezza e rappresenta in modo veritiero e corretto la situazione patrimoniale, finanziaria e il risultato economico dell'esercizio di Banco BPM.

Se le informazioni richieste dai principi contabili internazionali e dalle disposizioni contenute nella citata Circolare sono ritenute non sufficienti a dare una rappresentazione veritiera e corretta, nella nota integrativa sono fornite informazioni complementari necessarie allo scopo.

Se, in casi eccezionali, l'applicazione di una disposizione prevista dai principi contabili internazionali fosse incompatibile con la rappresentazione veritiera e corretta della situazione patrimoniale, di quella finanziaria e del risultato economico, essa non sarebbe applicata. Nella nota integrativa si spiegherebbero i motivi dell'eventuale deroga e la sua influenza sulla rappresentazione della situazione patrimoniale, di quella finanziaria e del risultato economico.

Il bilancio è redatto nel rispetto dei seguenti principi generali:

  • continuità aziendale: il bilancio è redatto nella prospettiva della continuità dell'attività della Banca: come successivamente illustrato in modo più analitico, gli amministratori, alla luce dei principali indicatori economici e finanziari, hanno la ragionevole aspettativa che la Banca continuerà con la sua esistenza operativa in un futuro prevedibile;
  • rilevazione per competenza economica: il bilancio è redatto secondo il principio della rilevazione per competenza economica ad eccezione dell'informativa sui flussi finanziari;
  • coerenza di presentazione: la presentazione e la classificazione delle voci nel bilancio viene mantenuta costante da un esercizio all'altro a meno che un principio o una interpretazione non richieda un cambiamento nella presentazione o che un'altra presentazione o classificazione non sia più appropriata tenuto conto di quanto previsto dallo IAS 8. In quest'ultimo caso nella nota integrativa viene fornita l'informativa riguardante i cambiamenti effettuati rispetto all'esercizio precedente;
  • rilevanza e aggregazione: gli schemi di stato patrimoniale e di conto economico sono costituiti da voci (contrassegnate da numeri arabi), da sottovoci (contrassegnate da lettere) e da ulteriori dettagli informativi (i "di cui" delle voci e delle sottovoci). Le voci, le sottovoci e i relativi dettagli informativi costituiscono i conti del bilancio. Gli schemi sono conformi a quelli definiti dalla Banca d'Italia nella Circolare n. 262 del 22 dicembre 2005 e successivi aggiornamenti. Ai suddetti schemi possono essere aggiunte nuove voci se il loro contenuto non è riconducibile ad alcuna delle voci già previste dagli schemi e solo se si tratta di

importi di rilievo. Le sottovoci previste dagli schemi possono essere raggruppate quando ricorre una delle due seguenti condizioni:

  • a) l'importo delle sottovoci sia irrilevante;
  • b) il raggruppamento favorisce la chiarezza del bilancio; in questo caso la nota integrativa contiene distintamente le sottovoci oggetto di raggruppamento.

Nello stato patrimoniale, nel conto economico e nel prospetto della redditività complessiva non sono indicati i conti che non presentano importi né per l'esercizio al quale si riferisce il bilancio né per quello precedente;

  • prevalenza della sostanza sulla forma: le operazioni e gli altri eventi sono rilevati e rappresentati in conformità alla loro sostanza e realtà economica e non solamente secondo la loro forma legale;
  • compensazione: le attività e le passività, i proventi e i costi non vengono compensati a meno che ciò non sia consentito o richiesto da un principio contabile internazionale o da una sua interpretazione o da quanto disposto dalla citata Circolare n. 262;
  • informazioni comparative: per ogni conto dello stato patrimoniale e del conto economico viene fornita l'informazione comparativa relativa all'esercizio precedente, a meno che un principio contabile o una interpretazione non consentano o prevedano diversamente. I dati relativi all'esercizio precedente possono essere opportunamente adattati, ove necessario, al fine di garantire la comparabilità delle informazioni relative all'esercizio in corso. L'eventuale non comparabilità, l'adattamento o l'impossibilità di quest'ultimo sono segnalati e commentati nella nota integrativa.

La nota integrativa è suddivisa in parti: A-Politiche contabili, B-Informazioni sullo stato patrimoniale, C-Informazioni sul conto economico, D-Redditività complessiva, E-Informazioni sui rischi e sulle relative politiche di copertura, F-Informazioni sul patrimonio, G-Operazioni di aggregazione riguardanti imprese o rami d'azienda, H-Operazioni con parti correlate, I-Accordi di pagamento basati su propri strumenti patrimoniali, L-Informativa di settore, M-Informativa sul leasing.

Ogni parte della nota è articolata in sezioni, ciascuna delle quali illustra un singolo aspetto della gestione.

Aggiornamento della Circolare n. 262 – Illustrazione delle principali novità e conseguente riesposizione dei saldi comparativi

In data 29 ottobre 2021 è stato pubblicato dalla Banca d'Italia il 7° aggiornamento della Circolare n. 262, rilevante ai fini della redazione del bilancio 2021, con l'obiettivo di realizzare un maggior allineamento tra l'informativa di bilancio e la segnalazione di vigilanza FINREP, già oggetto di invio alla BCE con frequenza trimestrale, nonché di recepire le novità informative previste dall'IFRS 7.

Le principali novità, introdotte dall'aggiornamento in esame, riguardano la rappresentazione di bilancio delle seguenti poste:

  • crediti a vista verso banche e Banche Centrali;
  • crediti impaired acquisiti e originati (c.d. POCI Purchased or Originated Credit Impaired);
  • attività immateriali;

  • commissioni attive e passive;

  • contributi al fondo di risoluzione e agli schemi di garanzia dei depositi.

Sono stati inoltre recepiti i nuovi fabbisogni informativi previsti dall'IFRS 7, a seguito dell'omologazione del Regolamento n. 25 del 13 gennaio 2021 relativo alla "Riforma degli indici di riferimento per la determinazione dei tassi di interesse, Fase 2", da fornire nell'ambito della "Parte A - Politiche Contabili".

Per le suddette poste, le nuove regole di compilazione hanno comportato la necessità di riesporre taluni dati comparativi dell'esercizio precedente, al fine di garantire un confronto omogeneo rispetto a quelli riferiti all'esercizio 2021.

Di seguito si fornisce una breve disamina delle modifiche introdotte e dei relativi impatti sui saldi comparativi contenuti negli schemi di bilancio e/o nelle tabelle di Nota Integrativa.

Modifiche con impatto sugli schemi di bilancio

L'aggiornamento in esame prevede che nella voce "10. Cassa e disponibilità liquide" debbano figurare i crediti a vista – conti correnti e depositi - verso tutte le banche, comprese quelle centrali; in base alle precedenti istruzioni i crediti a vista verso le banche, diverse da quelle centrali, erano invece compresi nella voce "40. Attività finanziarie valutate al costo ammortizzato", mentre i depositi a vista verso le banche centrali erano già inclusi nella voce "10. Cassa e disponibilità liquide". Per le disponibilità correlate agli adempimenti della "riserva obbligatoria" verso le banche centrali è stata confermata la classificazione nella voce "40. Attività finanziarie valutate al costo ammortizzato".

I nuovi criteri di classificazione hanno quindi comportato la necessità di riesporre i saldi dello schema di stato patrimoniale originariamente pubblicato al 31 dicembre 2020, al fine di riclassificare i crediti a vista verso banche, che ammontano a 587,9 milioni, dalla voce "40. Attività finanziarie valutate al costo ammortizzato" alla voce "10. Cassa e disponibilità liquide", come riepilogato nella seguente tabella.

Voci di Bilancio (Eur/000) 31.12.2020
Riesposto
(A)
31.12.2020
Pubblicato
(B)
Impatto
riesposizione
(A)-(B)
10. Cassa e Disponibilità Liquide 9.441.400 8.853.511 587.889
40. Attività finanziarie valutate al Costo Ammortizzato 140.427.648 141.015.537 (587.889)
a)
Crediti verso Banche
11.184.156 11.772.045 (587.889)

In coerenza con le modifiche apportate allo stato patrimoniale, la voce "130. Rettifiche/riprese di valore nette per rischio di credito" dello schema di conto economico è stata adeguata per includervi convenzionalmente le rettifiche/riprese di valore nette su crediti verso banche e banche centrali "a vista", esposte nella voce patrimoniale "10. Cassa e disponibilità liquide".

Modifiche con impatto sui dettagli di Nota Integrativa

L'aggiornamento della Circolare n. 262 ha comportato altresì la modifica di alcuni dettagli di Nota Integrativa, con la conseguente necessità di riesporre i dati comparativi dell'esercizio 2020, come di seguito illustrato; per ulteriori dettagli si fa rinvio alle specifiche tabelle di Nota Integrativa.

Crediti a vista verso banche e Banche Centrali

La modifica nei criteri di classificazione dei crediti a vista verso le banche, come in precedenza illustrato, ha determinato un diverso dettaglio informativo nelle tabelle di composizione merceologica della voce "10. Cassa e disponibilità liquide (Tabella 1.1 dell'attivo), e della voce "40. Attività finanziarie valutate al costo ammortizzato" (Tabella 4.1 dell'attivo) e nella tabella 4.4 "Attività finanziarie valutate al costo ammortizzato: valore lordo e rettifiche di valore complessive", con la conseguente riesposizione dei saldi al 31 dicembre 2020.

Coerentemente sono state oggetto di riesposizione i saldi comparativi delle seguenti tabelle contenute nella Parte E della presente nota integrativa:

  • A.1.1 Distribuzione delle attività finanziarie per portafogli di appartenenza e per qualità creditizia (valori di bilancio);
  • A.1.2 Distribuzione delle attività finanziarie per portafogli di appartenenza e per qualità creditizia (valori lordi e netti);
  • A.1.3 Distribuzione delle attività finanziarie per fasce di scaduto (valori di bilancio);
  • A.1.4 Attività finanziarie, impegni a erogare fondi e garanzie finanziarie rilasciate: dinamica delle rettifiche di valore complessive e degli accantonamenti complessivi;
  • A.1.5 Attività finanziarie, impegni a erogare fondi e garanzie finanziarie rilasciate: trasferimenti tra i diversi stadi di rischio di credito (valori lordi e nominali).

Da ultimo, la riesposizione dei saldi ha interessato la tabella "A.4.5.4 Attività e passività non valutate al fair value o valutate al fair value su base non ricorrente: ripartizione per livelli di fair value" contenuta nella parte "A.4 - Informativa sul fair value" della presente Nota integrativa.

Crediti impaired acquisiti e originati (c.d. POCI)

Per i portafogli delle "Attività finanziarie valutate al costo ammortizzato" e delle "Attività finanziarie valutate al fair value con impatto sulla redditività complessiva", l'allineamento al FINREP ha comportato una diversa rappresentazione delle Attività finanziarie "impaired acquisite o originate" (cosiddette POCI), che, a partire dal

presente bilancio, non sono più comprese nella ripartizione per stadi di rischio di credito ma esposte separatamente come una nuova categoria di qualità creditizia.

Per Banco BPM, tale fattispecie riguarda solo il portafoglio delle "Attività finanziarie valutate al costo ammortizzato" ed in particolare quello dei "Crediti verso Clientela". Al 31 dicembre 2020 il valore di bilancio delle attività impaired acquisite o originate ammontava a 341,5 milioni, pari allo sbilancio tra un valore lordo di 759,2 milioni e rettifiche di valore complessive per 417,7 milioni, e risultava esposto:

  • nello Stadio 2 per 25,0 milioni, pari allo bilancio tra un valore lordo di 26,8 milioni e rettifiche di valore complessive per 1,8 milioni;
  • nello Stadio 3 per 316,5 milioni, pari allo sbilancio tra un valore lordo di 732,4 milioni e rettifiche di valore per 415,9 milioni.

Le tabelle di Nota Integrativa interessate dalla modifica in esame, con conseguente riesposizione dei saldi del precedente esercizio, sono le seguenti:

  • Parte B: "4.2 Attività finanziarie valutate al costo ammortizzato: composizione merceologica dei crediti verso clientela";
  • Parte B: "4.3 Attività finanziarie valutate al costo ammortizzato: composizione per debitori/emittenti dei crediti verso clientela";
  • Parte B: Attivo: "4.4 Attività finanziarie valutate al costo ammortizzato: valore lordo e rettifiche di valore complessive";
  • Parte B: "4.4 a Finanziamenti valutati al costo ammortizzato oggetto di misure di sostegno Covid-19: valore lordo e rettifiche di valore complessive";
  • A.1.3 Distribuzione delle attività finanziarie per fasce di scaduto (valori di bilancio);
  • Parte E: A.1.4 Attività finanziarie, impegni a erogare fondi e garanzie finanziarie rilasciate: dinamica delle rettifiche di valore complessive e degli accantonamenti complessivi;

Attività Immateriali

Nella composizione delle attività immateriali è stata richiesta una specifica evidenza dei software che non costituiscono parte integrante di hardware ai sensi dello IAS 38 (Tabella "9.1 Attività immateriali: composizione per tipologia di attività" contenuta nella Parte B di Nota Integrativa).

Al 31 dicembre 2021 il valore di bilancio delle attività immateriali rappresentate da software ammonta a 349,6 milioni (323,4 milioni al 31 dicembre 2020).

Commissioni Attive e Passive

L'aggiornamento in esame ha rivisto la composizione delle tabelle di Nota Integrativa "2.1 Commissioni Attive" e "2.2 Commissioni Passive" al fine di allinearla, per quanto possibile, ai dettagli FINREP, mantenendo tuttavia, per talune tipologie di servizi offerti, i precedenti dettagli informativi.

I nuovi dettagli informativi hanno consentito di allocare una parte delle commissioni, in precedenza esposte nella voce residuale degli altri servizi, nelle pertinenti sottovoci, con particolare riferimento alle commissioni attive relative all'utilizzo della monetica e a quelle correlate all'erogazione e gestione dei finanziamenti.

Contributi al fondo di risoluzione e agli schemi di garanzia dei depositi

La modifica alla Circolare ha richiesto di fornire separata evidenza informativa dei contributi ai fondi di risoluzione e degli schemi di garanzia dei depositi rilevati in bilancio iscritti nell'ambito delle "Altre spese amministrative" (Tabella "10.5 Altre spese amministrative: composizione" contenuta nella "Parte C – Informazioni sul conto economico" di Nota integrativa).

Politiche contabili rilevanti ed incertezze sull'utilizzo di stime nella predisposizione del bilancio d'esercizio (ai sensi di quanto previsto dallo IAS 1 e dalle raccomandazioni contenute nei Documenti Banca d'Italia/Consob/Isvap n. 2 del 6 febbraio 2009 e n. 4 del 3 marzo 2010)

L'applicazione di alcuni principi contabili implica necessariamente il ricorso a stime ed assunzioni che hanno effetto sui valori delle attività e delle passività iscritti in bilancio e sull'informativa fornita in merito alle attività e passività potenziali.

Le assunzioni alla base delle stime formulate tengono in considerazione tutte le informazioni disponibili alla data di redazione del bilancio nonché le ipotesi considerate ragionevoli, anche alla luce dell'esperienza storica.

Per loro natura, non è quindi possibile escludere che le ipotesi assunte, per quanto ragionevoli, possano non trovare conferma nei futuri scenari in cui la Banca si troverà ad operare. I risultati che si consuntiveranno in futuro

potrebbero pertanto differire dalle stime effettuate ai fini della redazione del bilancio e potrebbero conseguentemente rendersi necessarie rettifiche, ad oggi non prevedibili né stimabili, rispetto al valore contabile delle attività e delle passività iscritte in bilancio. Al riguardo si evidenzia che le stime di bilancio potrebbero dover essere riviste a seguito dei mutamenti nelle circostanze sulle quali le stesse erano fondate, della disponibilità di nuove informazioni o della maggiore esperienza registrata.

Di seguito si illustrano le politiche contabili considerate maggiormente critiche al fine della rappresentazione veritiera e corretta della situazione patrimoniale, economica e finanziaria della Banca, sia per la materialità dei valori da iscrivere in bilancio impattati da tali politiche sia per l'elevato grado di giudizio richiesto nelle valutazioni che implica il ricorso a stime ed assunzioni da parte del management, con rinvio alle specifiche sezioni di nota integrativa per un'informativa di dettaglio sui processi valutativi condotti al 31 dicembre 2021. Nella seguente disamina sulle politiche contabili rilevanti vengono altresì segnalati i principali fattori di incertezza correlati all'epidemia Covid-19, in grado di influenzare le valutazioni di bilancio, oggetto di una più ampia informativa nel paragrafo "Rischi, incertezze e impatti dell'epidemia Covid-19" contenuto nella "Sezione 5 - Altri aspetti" della Nota Integrativa consolidata, a cui pertanto si fa rinvio.

Determinazione dell'impairment dei crediti erogati iscritti nell'attivo patrimoniale

I crediti rappresentano una delle poste valutative maggiormente esposte alle scelte effettuate dalla Banca in materia di erogazione, gestione e monitoraggio del rischio.

Nel dettaglio, la Banca gestisce il rischio di inadempimento delle controparti finanziate, seguendo nel continuo l'evoluzione dei rapporti con la clientela al fine di valutarne le capacità di rimborso, sulla base della loro situazione economico-finanziaria. Tale attività di monitoraggio è indirizzata ad intercettare i segnali di deterioramento dei crediti anche al fine di una tempestiva classificazione nel perimetro delle esposizioni deteriorate e di una puntuale stima delle relative rettifiche di valore complessive. Tale stima può avvenire, in funzione di una soglia di rilevanza dell'esposizione oggetto di valutazione, su base analitica tenendo conto dei flussi recuperabili o su base forfettaria prendendo in considerazione le perdite registrate storicamente su crediti aventi caratteristiche omogenee. A tal riguardo si segnala che la concessione di moratorie, nel contesto del Covid-19, potrebbe rendere maggiormente difficile l'individuazione dei segnali di difficoltà finanziaria e comportare, nel breve periodo, un ritardo nella classificazione tra le esposizioni deteriorate, anche per effetto del congelamento dei giorni di past due nel periodo di moratoria.

Relativamente ai crediti per i quali non sono state individuate singolarmente evidenze oggettive di perdita, ossia per le esposizioni non deteriorate ("performing"), il modello di impairment, basato sulle perdite attese, richiede di implementare adeguati sistemi di monitoraggio volti ad individuare l'esistenza o meno di un significativo deterioramento rispetto alla data di rilevazione iniziale dell'esposizione. Il modello di impairment IFRS 9 richiede, infatti, che le perdite siano determinate facendo riferimento all'orizzonte temporale di un anno per le attività finanziarie che non hanno subito un significativo deterioramento del merito creditizio rispetto alla rilevazione iniziale (Stage 1) piuttosto che facendo riferimento all'intera vita dell'attività finanziaria qualora si riscontri un significativo deterioramento (Stage 2).

Sulla base di quanto sopra illustrato ne deriva che le perdite sui crediti devono essere registrate facendo riferimento non solo alle oggettive evidenze di perdite di valore già manifestatesi alla data di reporting, ma anche sulla base delle aspettative di perdite di valore future non ancora palesate, che devono riflettere:

  • la probabilità del verificarsi di diversi scenari;
  • l'effetto di attualizzazione mediante l'utilizzo del tasso di interesse effettivo;
  • le esperienze storiche e le valutazioni correnti e future.

Ne consegue che la determinazione delle perdite attese è un esercizio complesso che richiede significativi elementi di giudizio e di stima, divenuti ancora più evidenti dalle incertezze legate all'evoluzione dell'epidemia Covid-19 e delle connesse misure di contenimento. Nel dettaglio:

  • la determinazione del significativo deterioramento del merito creditizio rispetto alla data di iscrizione iniziale dell'esposizione (cosiddetto "SICR") è basata sull'identificazione di adeguati criteri qualitativi e quantitativi, che considerano anche informazioni prospettiche (cosiddette informazioni "forward looking"). Non è quindi possibile escludere che il ricorso a differenti criteri possa condurre a definire un diverso perimetro delle esposizioni da classificare nello Stage 2, con conseguente impatto sulle perdite attese da rilevare in bilancio;
  • il risultato del modello di impairment deve riflettere una stima obiettiva della perdita attesa, ottenuta valutando una gamma di possibili risultati. Ciò implica la necessità di identificare possibili scenari, basati su assunzioni in merito alle future condizioni economiche, a cui associare le relative probabilità di

accadimento. La selezione di differenti scenari e probabilità di accadimento, nonché le modifiche nel set di variabili macroeconomiche da considerare nell'orizzonte temporale di previsione potrebbero avere effetti significativi sul calcolo delle perdite attese. Al fine di poter apprezzare l'impatto sulle perdite attese conseguente alla selezione di differenti scenari macroeconomici, nella sezione dedicata al rischio di credito contenuta nella Parte E della Nota Integrativa consolidata viene fornita un'analisi di sensitività delle perdite attese riferite ai finanziamenti non deteriorati nei confronti della clientela;

  • la determinazione delle perdite attese richiede di ricorrere a modelli di stima:
    • o dei flussi di cassa che si prevede i singoli debitori (o portafogli di debitori omogenei in termini di rischio) siano in grado di corrispondere al fine di soddisfare, in tutto o in parte, le obbligazioni assunte nei confronti della Banca. Relativamente ai crediti deteriorati, in presenza di piani di dismissione, si rende altresì necessario ricorrere ad un approccio multiscenario, stimando i flussi recuperabili dalla cessione, da considerare quale scenario alternativo rispetto a quelli ritenuti recuperabili dalla gestione interna ("work out");
    • o dei tempi di recupero;

o del valore di presumibile realizzo degli immobili e delle garanzie collaterali.

Nell'ambito di un ventaglio di possibili approcci relativi ai modelli di stima consentiti dai principi contabili internazionali di riferimento, il ricorso ad una metodologia o la selezione di taluni parametri estimativi possono influenzare in modo significativo la valutazione dei crediti. Tali metodologie e parametri sono necessariamente soggetti ad un continuo processo di aggiornamento, anche alla luce delle evidenze storiche disponibili, con l'obiettivo di affinare le stime per meglio rappresentare il valore presumibile di realizzo dell'esposizione creditizia. Per gli aggiornamenti introdotti nella misurazione delle perdite attese, primariamente indirizzati ad incorporare gli effetti sulla qualità del credito correlati all'epidemia Covid-19, si fa rinvio a quanto illustrato nell'apposito paragrafo contenuto nella Sezione "Rischio di credito" della "Parte E - Informazioni sui rischi e sulle relative politiche di copertura" della Nota Integrativa consolidata.

Alla luce di quanto sopra esposto, non si può escludere che criteri di monitoraggio alternativi o differenti metodologie, parametri, assunzioni nella determinazione del valore recuperabile delle esposizioni creditizie della Banca - influenzati peraltro anche da possibili strategie alternative di recupero delle stesse deliberate dai competenti organi aziendali nonché dall'evoluzione del contesto economico-finanziario e regolamentare di riferimento possano determinare valutazioni differenti rispetto a quelle condotte ai fini della redazione del bilancio al 31 dicembre 2021.

E' proprio nell'attuale contesto di mercato - caratterizzato da fenomeni che non hanno avuto precedenti in passato, quali le misure di supporto messe in atto da governi nazionali e sovranazionali – che i modelli ed i criteri di stima hanno dovuto subire un continuo processo di aggiornamento, anche mediante dei correttivi discrezionali, con l'obiettivo di riuscire a fattorizzare gli effetti attesi dei suddetti fenomeni.

Da ultimo si deve segnalare che, come rappresentato nella Relazione sulla gestione del Gruppo, a cui si fa rinvio per ulteriori dettagli, il 26 aprile 2021 ha preso avviso un'ispezione "off site" da parte di BCE concernente il rischio di credito e di controparte delle esposizioni "CRE - Commercial Real Estate". Nel dettaglio, l'ispezione ha riguardato la revisione della qualità degli attivi verso società immobiliari e verso aziende che presentano garanzie rappresentate da immobili commerciali (ossia delle suddette esposizioni "CRE"), la verifica degli immobili commerciali reimpossessati dal Gruppo ed oggetto di iscrizione in bilancio (cosiddetti "Foreclosed Assets"), nonché la valutazione dei correlati processi e procedure gestionali a supporto. Alla data della presente Relazione finanziaria non è alcun pervenuto alcun "draft report" contenente le preliminari valutazioni da parte della BCE. Ciò nonostante, i nuovi elementi informativi acquisiti nell'ambito dell'interlocuzione con il team ispettivo sono stati debitamente tenuti in considerazione dalla Banca ai fini della relazione del bilancio 2021, con l'intento di formulare la migliore stima del valore recuperabile delle esposizioni rientranti nel perimetro dell'ispezione in esame.

Non è tuttavia possibile escludere che, ad esito finale delle attività di verifica dell'Organo di Vigilanza, con il rilascio delle cosiddette "Decision" o "Final follow-up letter", possano emergere nuovi elementi informativi, non noti alla data di redazione della presente Relazione, da considerare ai fini della valutazione delle esposizioni creditizie CRE.

Incorporazione dei rischi climatici ed ambientali nella determinazione delle perdite attese

Ai fini della stima delle perdite attese delle esposizioni creditizie, uno degli aspetti più complessi da valutare è l'effettiva rilevanza dei rischi climatici ed ambientali, considerata l'incertezza che inevitabilmente circonda le previsioni di eventi che, per natura, si potranno verificare in un orizzonte temporale di lungo periodo.

I modelli attualmente utilizzati da Banco BPM per calcolare le perdite attese relative ai crediti non deteriorati (ECL) non incorporano in modo diretto i rischi derivanti dall'esposizione della controparte debitrice ai fattori connessi a clima e ambiente; tuttavia, di tali fattori si tiene conto in via indiretta nella misura in cui i modelli di calcolo dell' ECL considerano l'impatto atteso dell'evoluzione delle variabili macroeconomiche sui parametri di rischio di credito, anche tramite l'utilizzo di modelli satellite settoriali, ossia dei modelli che definiscono le relazioni funzionali tra l'evoluzione delle variabili macroeconomiche e i parametri di rischio della banca (PD e LGD).

Ciò vale anche per le metodologie di determinazione di tipo "forfettario" adottate per il calcolo delle ECL relative a categorie omogenee di crediti deteriorati. Nel dettaglio, trattasi delle metodologie di calcolo adottate per la valutazione delle sofferenze ed inadempienze probabili con esposizione inferiore o uguale ad una soglia di rilevanza stabilita pari a 1 milioni ed al complesso delle esposizioni classificate nello stato di "past due" deteriorate, in linea con le regole della normativa di vigilanza.

Per quanto concerne invece i crediti deteriorati oggetto di valutazione analitica, i rischi connessi al clima e all'ambiente sono tenuti in considerazione nella stima del valore attuale dei previsti futuri flussi di cassa, su base essenzialmente discrezionale e congiuntamente ad altri elementi informativi.

Non si può pertanto escludere che l'eventuale sviluppo di modelli in grado di fattorizzare più compiutamente i rischi climatici ed ambientali, possa determinare valutazioni differenti rispetto a quelle condotte ai fini della redazione del bilancio consolidato al 31 dicembre 2021.

Per un'illustrazione di come il Gruppo si stia adoperando per valutare i fattori ambientali nell'ambito delle politiche creditizie si fa rinvio a quanto illustrato nella "Parte E - Informazioni sui rischi e sulle relative politiche di copertura" della Nota Integrativa consolidata.

Stima delle perdite presunte di valore a fronte di attività immateriali a vita utile indefinita

Ai sensi dello IAS 36, tutte le attività immateriali a vita utile indefinita devono essere sottoposte almeno annualmente al test di impairment, al fine di verificarne la recuperabilità del valore. In aggiunta, il principio stabilisce che i risultati del test annuale possano essere considerati validi ai fini delle successive valutazioni, purché sia considerata remota la probabilità che il valore recuperabile delle attività immateriali sia inferiore rispetto al valore contabile. Tale giudizio può basarsi sull'analisi dei fatti intervenuti e delle circostanze modificatesi successivamente al più recente test di impairment annuale condotto.

Sulla base delle disposizioni contenute nel citato principio, Banco BPM ha scelto di effettuare una verifica di impairment delle attività immateriali a vita utile indefinita con riferimento al 31 dicembre di ogni anno: gli esiti delle suddette verifiche possono considerarsi validi per le successive situazioni infrannuali, a meno che dovessero emergere evidenze tali da richiedere una conduzione anticipata di un test di impairment volto ad accertare la recuperabilità del valore delle suddette attività immateriali a vita utile indefinita. L'importanza di verificare la recuperabilità di valore delle attività immateriali in esame risulta particolarmente evidente nel conteso della crisi Covid-19, in linea con le aspettative di ESMA e CONSOB, tenuto conto delle possibili ricadute negative della crisi sui flussi finanziari assunti alla base del test di impairment.

Al 31 dicembre 2021 le attività in esame ammontano complessivamente a 536,7 milioni e si riferiscono:

  • per 485,6 milioni ai marchi rilevati a seguito delle operazioni di aggregazione aziendale con l'ex Gruppo Banca Popolare Italiana (222,2 milioni) e con l'ex Gruppo BPM (263,4 milioni) ed attribuiti alla Cash Generation Unit (di seguito anche "CGU") "Retail";
  • per 51,1 milioni agli avviamenti attribuiti alla CGU "Bancassurance Protezione".

Per gli intangibili relativi alla CGU "Retail", che rappresentano circa il 90% del totale delle attività immateriali a vita utile indefinita, le analisi valutative sono state condotte assumendo a riferimento i flussi finanziari del nuovo Piano Industriale 2021-2024, approvato lo scorso 4 novembre 2021, secondo un approccio multiscenario, al fine di fattorizzare le incertezze relative ai futuri scenari macroeconomici in cui Banco BPM si troverà ad operare. In maggior dettaglio, si sono considerate le analisi multiscenario, già elaborate alla data di redazione del suddetto piano, in funzione di tre differenti scenari ("base", "peggiorativo" e "migliorativo") ed assumendo a riferimento le proiezioni macroeconomiche allora disponibili. Al riguardo si rappresenta che non si è proceduto ad incorporare gli aggiornamenti delle proiezioni macroeconomiche, leggermente migliorative, elaborate ad inizio dicembre ai fini

della stima dell'ECL, tenuto anche conto della logica conservativa dell'esercizio del test di impairment. Analoghe considerazioni sono valide ai fini della verifica della recuperabilità delle imposte anticipate (DTA). Si è invece proceduto ad omogenizzare, tra i diversi esercizi valutativi (impairment attività intangibili, DTA ed ECL), le probabilità di accadimento dei tre scenari macroeconomici.

Gli esiti del test di impairment condotto al 31 dicembre 2021 hanno portato a confermare la recuperabilità dei valori di bilancio delle attività immateriali a vita utile indefinita, così come illustrato nella Sezione 10 "Attività immateriali – voce 100" contenuta nella "Parte B – Informazioni sullo stato patrimoniale consolidato" della Nota Integrativa consolidata, a cui si rimanda per ulteriori dettagli.

Al riguardo si deve comunque segnalare che la verifica della recuperabilità di tali attività immateriali è un esercizio complesso i cui risultati risentono delle metodologie valutative adottate, nonché dei parametri e delle assunzioni sottostanti, che potrebbero dover essere modificati per tenere conto delle nuove informazioni o di evoluzioni non prevedibili alla data di redazione della presente Relazione. Per tale motivo, nella citata sezione delle attività immateriali viene fornita un'analisi di sensitivity, al fine di consentire un apprezzamento della tenuta del valore recuperabile rispetto ad ipotesi ed assunzioni alternative.

Determinazione del fair value di attività e passività finanziarie

In presenza di strumenti finanziari non quotati su mercati attivi o di strumenti illiquidi e complessi si rende necessario attivare adeguati processi valutativi caratterizzati da significativi elementi di giudizio in merito alla scelta dei modelli di valutazione e dei relativi parametri di input, che potrebbero talvolta non essere osservabili sul mercato.

Margini di soggettività esistono nella valutazione in merito all'osservabilità o meno di taluni parametri e nella conseguente classificazione in corrispondenza della triplice gerarchia di livelli di fair value.

Per l'informativa qualitativa e quantitativa sulla modalità di determinazione del fair value delle attività e delle passività finanziarie, nonché per l'analisi di sensitività del fair value relativa agli strumenti finanziari valutati al fair value e classificati nel livello 3 della gerarchia di fair value, si fa rinvio a quanto contenuto nella presente Nota Integrativa, Parte A.4 – "Informativa sul fair value".

Stima della recuperabilità delle attività fiscali per imposte anticipate

La Banca presenta, tra le proprie attività patrimoniali significative, attività fiscali per imposte anticipate (DTA - Deferred Tax Asset) principalmente generate da differenze temporanee tra la data di iscrizione nel conto economico di determinati costi aziendali e la data nella quale i medesimi costi potranno essere dedotti, piuttosto che derivanti da perdite fiscali riportabili a nuovo. L'iscrizione di tali attività ed il successivo mantenimento in bilancio presuppone un giudizio di probabilità in merito al recupero delle stesse, il quale dovrà peraltro considerare le disposizioni normative fiscali vigenti alla data di redazione del bilancio.

Nel dettaglio, le attività per imposte anticipate che rispondono ai requisiti richiesti dalla Legge 22 dicembre 2011, n. 214 sono trasformabili in crediti di imposta nell'ipotesi di rilevazione di una "perdita civilistica", di una "perdita fiscale" ai fini dell'imposta IRES e di un "valore della produzione netto negativo" ai fini dell'imposta IRAP; il loro recupero è quindi certo, in quanto prescinde dalla capacità di generare una redditività futura.

Per le residue attività fiscali non trasformabili in crediti di imposta, il giudizio sulla loro probabilità di recupero deve essere fondato su ragionevoli previsioni reddituali desumibili da piani strategici e previsionali approvati, tenendo altresì conto, per la sola imposta IRES, delle disposizioni fiscali che prevedono di riportare a nuovo le perdite fiscali, senza alcun limite temporale. Tale giudizio è supportato da un esercizio valutativo di recuperabilità (c.d probability test) caratterizzato da significativi elementi di complessità, in particolar modo se riferito alle DTA sulle perdite fiscali riportabili a nuovo, la cui stessa esistenza potrebbe essere un indicatore del fatto di non disporre in futuro di redditi imponibili sufficienti per il loro recupero. In base a quanto previsto dal principio contabile IAS 12 e dalle considerazioni formulate dall'ESMA nel documento del 15 luglio 2019, il suddetto giudizio di recuperabilità richiede un'attenta ricognizione di tutte le evidenze a supporto della probabilità di disporre in futuro di redditi imponibili sufficienti, tenuto anche conto delle circostanze che hanno generato le perdite fiscali, che andrebbero ricondotte a cause ben identificate, ritenute non ripetibili in futuro su basi ricorrenti. Per tenere conto delle incertezze dello scenario macroeconomico e delle potenziali ripercussioni sulla stima dei flussi finanziari imponibili, particolarmente evidenti nel contesto della crisi Covid-19, il probability test è stato condotto, in linea con quanto effettuato per il bilancio 2020, con il metodo "Risk-adjusted profit approach", ossia scontando le previsioni sui futuri redditi imponibili sulla base di un fattore correttivo espressivo di un rischio specifico, coerente con il premio per il rischio utilizzato ai fini del test di impairment delle attività immateriali a vita utile indefinita, che aumenta tanto più lontano è l'orizzonte temporale della stima dei flussi reddituali imponibili.

Le previsioni sui redditi imponibili sono state sviluppate in coerenza con il Piano Industriale approvato lo scorso 4 novembre 2021.

Tenuto conto che la recuperabilità delle DTA potrebbe risultare negativamente influenzata da una revisione dei flussi finanziari assunti alla base del probability test - in linea con quanto suggerito dalla dottrina per gli esercizi valutativi caratterizzati da incertezza - la stima dei futuri redditi imponibili è stata condotta sulla base di un approccio multiscenario, in coerenza con le proiezioni e gli scenari utilizzati ai fini del test di impairment delle attività immateriali a vita utile indefinita, in precedenza illustrato a cui si fa rinvio per ulteriori dettagli.

Da ultimo, si deve segnalare che la recuperabilità di tutte le DTA potrebbe essere negativamente influenzata da modifiche nella normativa fiscale vigente, non prevedibili allo stato attuale.

Nella Sezione 10 - "Attività fiscali e passività fiscali" contenuta nella "Parte B – Informazioni sullo stato patrimoniale" della presente Nota Integrativa viene fornita l'informativa sulla composizione delle attività per imposte anticipate, mentre nella Sezione 11 - "Attività fiscali e passività fiscali" contenuta nella "Parte B – Informazioni sullo stato patrimoniale consolidato" della Nota Integrativa consolidata viene fornita l'informativa sulle verifiche condotte in merito alla loro recuperabilità, sulle analisi di sensitivity finalizzate a consentire un apprezzamento dell'orizzonte temporale di recupero delle stesse, in funzione di ragionevoli variazioni delle principali ipotesi ad assunzioni sottostanti.

Stima dei fondi per rischi e oneri

Banco BPM è soggetto passivo in una vasta tipologia di cause legali e contenziosi fiscali ed è altresì esposto a numerose tipologie di passività potenziali. La complessità delle situazioni ed operazioni societarie che sono alla base dei contenziosi in essere, unitamente alle problematiche interpretative riguardanti la legislazione applicabile, richiedono significativi elementi di giudizio nella stima delle passività che potranno emergere al momento della definizione delle liti pendenti. Le difficoltà di valutazione interessano sia l'an sia il quantum, nonché i tempi di eventuale manifestazione della passività, e risultano particolarmente evidenti qualora il procedimento avviato sia nella fase iniziale e/o sia in corso la relativa istruttoria. La peculiarità dell'oggetto del contendere e la conseguente assenza di giurisprudenza riferita a vertenze paragonabili, nonché i diversi orientamenti espressi dagli organi giudicanti - sia ai vari livelli del procedimento contenzioso, sia da organi del medesimo livello a distanza di tempo rendono difficile la valutazione delle passività potenziali, anche qualora siano disponibili le sentenze provvisorie emesse a seguito dei primi gradi di giudizio. L'esperienza storica dimostra che, in diversi casi, le decisioni assunte dai giudici nei primi gradi di giudizio sono state completamente sovvertite nei giudizi di appello o di cassazione e ciò sia a favore che a sfavore della Banca. In tale contesto, la classificazione delle passività potenziali e la conseguente valutazione degli accantonamenti necessari sono basate su elementi di giudizio non oggettivi e che richiedono il ricorso a procedimenti di stima talvolta estremamente complessi. Non si può quindi escludere che, a seguito dell'emissione delle sentenze definitive,1 gli accantonamenti ai fondi rischi ed oneri stanziati a fronte delle passività potenziali connesse alle vertenze legali e fiscali possano rivelarsi carenti od eccedenti.

Per l'informativa sulle principali posizioni di rischio relative a controversie legali (azioni revocatorie e cause in corso) e a controversie fiscali nei confronti dell'Amministrazione Finanziaria, si fa rinvio alla Sezione 10 – "Fondi per rischi ed oneri" contenuta nella "Parte B – Informazioni sullo stato patrimoniale" della presente Nota Integrativa.

In aggiunta, lo stanziamento ai fondi rischi ed oneri potrebbe rendersi necessario a seguito degli impegni assunti dalla Banca in occasione della cessione di partecipazioni, rami d'azienda, portafogli creditizi deteriorati e correlati accordi di partnership. In particolare, i suddetti impegni si sostanziano nella previsione di meccanismi di protezione e garanzia dell'investimento effettuato dalle controparti acquirenti. Tali meccanismi prevedono il riconoscimento, a favore dell'acquirente, di un indennizzo nell'ipotesi di mancato raggiungimento di determinati obiettivi commerciali, piuttosto che nell'ipotesi di dichiarazioni difformi sulla bontà delle informazioni e della documentazione dei crediti rispetto a quelle fornite in sede di cessione. A fronte dei suddetti impegni si rende necessario stimare il probabile esborso di risorse finanziarie, in funzione della ragionevole evoluzione degli obiettivi commerciali, tenuto anche dell'orizzonte temporale a disposizione affinché la Banca possa intraprendere le azioni correttive volte ad evitare il pagamento delle penali. Per gli impegni correlati alla cessione di crediti deteriorati, la quantificazione del fondo deve invece considerare l'evoluzione attesa degli esborsi correlati ai claims ricevuti dagli acquirenti a fronte di presunte violazioni delle garanzie contrattuali.

Per una più dettagliata illustrazione si fa rinvio a quanto contenuto nella Sezione 10 – "Fondi per rischi ed oneri" contenuta nella Parte B – Passivo della Nota Integrativa consolidata.

Determinazione del fair value degli immobili

Le politiche contabili della Banca prevedono che il patrimonio immobiliare sia valutato al fair value, secondo i criteri stabiliti dal principio contabile IAS 40 per gli immobili detenuti a scopo di investimento o dal principio IAS 16 – ed in particolare del criterio del valore rideterminato - per quelli funzionali utilizzati per le attività amministrative e/o commerciali. L'aggiornamento dei valori è basato su apposita perizia rilasciata da primaria società, redatta in conformità degli standard "RICS Valuation" 1 .

In maggior dettaglio, per gli immobili ad uso investimento, le politiche contabili della Banca prevedono che l'aggiornamento del fair value sia condotto con frequenza annua, a meno di evidenze che rendano necessario un aggiornamento anticipato. Per gli immobili ad uso funzionale è invece possibile rideterminare il fair value con frequenza superiore all'anno; detta frequenza potrà dipendere dall'eventuale rilevazione di scostamenti significativi nelle quotazioni del mercato immobiliare, desunti sulla base di un'analisi di scenario, dalla rilevanza o dalle peculiarità distintive degli immobili.

Al 31 dicembre 2021 gli immobili per i quali si è proceduto ad aggiornare la valutazione al fair value - anche in funzione degli eventuali prezzi di vendita pattuiti, risultanti dalle delibere degli Organi e/o delle funzioni aziendali facoltizzati alla cessione - rappresentano più dell'80% del patrimonio immobiliare complessivo della Banca. Gli immobili per i quali non è stata richiesta una nuova perizia sono quelli ad uso strumentale di importo unitario inferiore a 5 milioni, che nel complesso esprimono un valore di bilancio al 31 dicembre 2021 pari a circa 200 milioni.

Per il suddetto perimetro, l'aggiornamento del fair value è determinato attraverso il ricorso ad apposite perizie predisposte da esperti qualificati ed indipendenti, nel rispetto dei criteri stabiliti dal principio IFRS 13 per la misurazione del fair value. Nell'ambito di un ventaglio di possibili approcci valutativi, consentiti dal citato principio, la selezione di una determinata metodologia valutativa, così come la selezione di determinati parametri e/o assunzioni di stima, possono influenzare, in modo significativo, la determinazione del fair value, tenuto anche conto delle specificità e delle caratteristiche distintive dell'oggetto da valutare.

Tra le assunzioni significative ai fini della misurazione del fair value vi è la valutazione su quale sia il massimo e migliore utilizzo degli immobili. A tal riguardo, la valutazione al fair value degli immobili strumentali ha assunto a riferimento una continuità del loro utilizzo da parte del Gruppo in un prevedibile futuro, in quanto strettamente funzionali alle attività commerciali ed amministrative.

Margini di soggettività esistono inoltre nell'individuazione del perimetro degli immobili ad uso strumentale per i quali si ritiene necessario aggiornare le perizie, in funzione della capacità di cogliere eventuali significativi scostamenti di valore nelle quotazioni del mercato immobiliare che rendano opportuna la richiesta di una valutazione aggiornata.

Alla luce di quanto sopra esposto, non si può escludere che l'utilizzo di metodologie o parametri di stima differenti influenzati dalle previsioni relative agli scenari di riferimento del mercato immobiliare rilevante per Banco BPM, anche in conseguenza delle ripercussioni della pandemia in corso - possa condurre a valutazioni differenti rispetto a quelle effettuate per il bilancio 2021, con conseguenti impatti negativi sulla situazione patrimoniale ed economica della Banca.

Ai fini del bilancio 2021, nella selezione dei parametri e delle assunzioni di stima si sono considerati i nuovi elementi informativi acquisiti nell'ambito delle interlocuzioni con la BCE, in relazione all'ispezione relativa al rischio di credito e di controparte delle esposizioni CRE, sebbene alla data della presente Relazione finanziaria non sia pervenuto alcun "draft report" contenente le preliminari osservazioni formulate dal citato Organo di Vigilanza. Tra i nuovi elementi informativi si sono considerati, in particolare, gli effetti negativi del Covid-19 su alcune particolari categorie di immobili, con l'intento di formulare la migliore stima possibile del fair value, seppur la stessa continua ad essere caratterizzata da significativi margini di soggettività tenuto conto delle specificità dell'oggetto di valutazione.

Non è quindi possibile escludere che, ad esito finale delle attività di verifica dell'Organo di Vigilanza, con il rilascio delle cosiddette "Decision" o "Final follow-up letter", possano emergere nuovi elementi informativi, non noti alla data di redazione della presente Relazione, da considerare ai fini della misurazione del fair value del patrimonio immobiliare della Banca.

Per ulteriori dettagli sulla suddetta ispezione si fa rinvio a quanto illustrato nel precedente paragrafo "Determinazione dell'impairment dei crediti erogati iscritti nell'attivo patrimoniale".

1 Standard contenuti nel documento "RICS Valuation – Global Standard" della Royal Institution of Chartered Surveyors del Regno Unito (anche detto "Red Book").

Per ulteriori dettagli sulla composizione e movimentazione del patrimonio immobiliare si va rinvio alle sezioni "Attività materiali – Voce 80", "Attività non correnti e gruppi di attività in via di dismissione e passività associate – Voce 110 dell'attivo e voce 70 del passivo" contenute nella "Parte B - Informazioni sullo stato patrimoniale" della presente Nota Integrativa; per l'informativa sulla modalità di determinazione del fair value si fa invece rinvio a quanto contenuto nella successiva Parte A.4 – "Informativa sul fair value".

Stima delle obbligazioni relative ai benefici a favore dei dipendenti

La determinazione delle passività associate ai benefici a favore dei dipendenti, con particolare riferimento ai piani a benefici definiti ed ai benefici a lungo termine, implica un certo grado di complessità; le risultanze delle valutazioni dipendono, in larga misura, dalle ipotesi attuariali utilizzate di natura sia demografica (quali tassi di mortalità e di turnover dei dipendenti) sia finanziaria (quali tassi di attualizzazione e tassi di inflazione). Risulta pertanto fondamentale il giudizio espresso dal management nella selezione delle basi tecniche più opportune per la valutazione della fattispecie, che risulta influenzato dal contesto socio-economico in cui Banco BPM si trova ad operare, nonché dall'andamento dei mercati finanziari. L'illustrazione delle principali ipotesi attuariali, unitamente all'analisi di sensitività delle passività rispetto alle ipotesi attuariali ritenute più significative, è fornita nelle sezioni 9 e 10 del passivo, contenute nella Parte B della presente Nota Integrativa, rispettivamente per il fondo di trattamento di fine rapporto e per i fondi di quiescenza aziendali a benefici definiti.

§§§

L'elenco dei processi valutativi sopra indicati viene fornito al solo fine di consentire al lettore una migliore comprensione delle principali aree di incertezza, ma non è inteso in alcun modo a suggerire che assunzioni alternative, allo stato attuale, possano essere più appropriate.

Ad ogni modo, come in precedenza illustrato, al fine di consentire un apprezzamento degli effetti sul bilancio correlati ai suddetti fattori di incertezza, ampliati dalla pandemia Covid-19 in atto, nella presente Relazione Finanziaria, per le principali voci di bilancio soggette a stima (recuperabilità delle attività immateriali a vita utile indefinita, recuperabilità delle attività per imposte anticipate, perdite attese su esposizioni non deteriorate, fair value degli strumenti finanziari di livello 3, obbligazioni relative ai benefici definiti a favore dei dipendenti) viene fornita, nelle specifiche sezioni di Nota Integrativa, l'informativa delle principali ipotesi ed assunzioni utilizzate nella stima, nonché un'analisi di sensitività rispetto ad ipotesi alternative.

Dichiarazione di continuità aziendale

Con riferimento a quanto richiesto da Banca d'Italia, Consob e Isvap nel Documento Congiunto n.4 del 3 marzo 2010, il bilancio al 31 dicembre 2021 è stato predisposto nel presupposto della continuità aziendale: gli Amministratori non ritengono, infatti, siano emersi rischi ed incertezze tali da far sorgere dubbi riguardo alla continuità aziendale. Gli Amministratori hanno considerato che Banco BPM abbia la ragionevole aspettativa di continuare ad operare in un futuro prevedibile; pertanto il bilancio consolidato è stato redatto in ottica di continuità aziendale.

Ai fini dell'espressione del suddetto giudizio, gli Amministratori hanno peraltro valutato gli effetti conseguenti alla pandemia sanitaria, tuttora in corso, che ragionevolmente potrà comportare ricadute negative sui futuri risultati aziendali; tuttavia, detti effetti sono ritenuti tali da non indurre incertezze sul punto della continuità aziendale, tenuto anche conto della solidità, attuale e prospettica, nella struttura patrimoniale e finanziaria di Banco BPM.

Per l'informativa sui rischi e sui relativi presidi di Banco BPM si fa rinvio a quanto contenuto nella "Parte E – Informazioni sui rischi e sulle relative politiche di copertura" della presente Nota Integrativa, nonché nell'ambito della Relazione sulla gestione del Gruppo.

Sezione 3 - Eventi successivi alla data di riferimento del bilancio

Di seguito vengono evidenziati gli eventi significativi intervenuti nel periodo compreso tra la data di riferimento del bilancio (31 dicembre 2021) e la data di approvazione del progetto di bilancio da parte del Consiglio di Amministrazione (1° marzo 2022), interamente riconducibili alla fattispecie dei "non adjusting events" ai sensi del

principio contabile IAS 10, ossia agli eventi che non comportano alcuna rettifica dei saldi in bilancio, in quanto espressione di situazioni sorte successivamente alla data di riferimento del bilancio.

Emissione di nuovo prestito subordinato

Nel mese di gennaio 2022 Banco BPM ha concluso una nuova emissione subordinata Tier 2, con scadenza dieci anni, rimborsabile anticipatamente cinque anni prima della scadenza per un ammontare pari a 400 milioni.

Il titolo paga una cedola fissa del 3,375% per i primi 5 anni; qualora non venisse esercitata l'opzione di rimborso anticipato, la cedola per il successivo periodo fino a scadenza verrebbe rideterminata sulla base del tasso swap a 5 anni, aumentato di uno spread pari a 340 bps.

L'obbligazione, destinata a investitori istituzionali, si inserisce nel Programma Euro Medium Term Notes del Gruppo e contribuisce all'ulteriore rafforzamento della già robusta struttura di capitale della banca.

Fusione di società controllate

Come illustrato nella sezione dedicata ai fatti di rilievo dell'esercizio contenuta nella Relazione sulla gestione del Gruppo, con decorrenza 1° gennaio 2022 ha avuto efficacia l'incorporazione di Bipielle Real Estate S.p.A. nella Capogruppo.

Inoltre, in data 10 febbraio 2022 è stato sottoscritto l'atto di fusione di Release S.p.A. in Banco BPM; l'operazione ha decorrenza giuridica dal 21 febbraio 2022, a seguito dell'iscrizione dell'atto di fusione presso il competente Registro delle imprese, mentre gli effetti contabili e fiscali decorrono dal 1° gennaio 2022.

Le descritte operazioni sono avvenute senza rapporto di cambio né conguaglio in denaro e non hanno comportato alcun aumento di capitale dell'incorporante Banco BPM.

Comunicati dalla BCE i requisiti patrimoniali per il 2022

In data 2 febbraio 2022 la Banca Centrale Europea (BCE) ha comunicato al Banco BPM la notifica della decisione prudenziale (SREP decision) contenente gli esiti del processo annuale di revisione e valutazione prudenziale.

Pertanto, tenendo conto anche della riserva di capitale anticiclica al 31 dicembre 2021 per le esposizioni nei confronti dei paesi nei quali il Gruppo opera, pari allo 0,003%, e mantenendo fermo al 2,25% il requisito da sommare ai requisiti patrimoniali minimi, i requisiti minimi che Banco BPM è tenuto a rispettare per il 2022 sia livello phase-in che fully phased, fino a nuova comunicazione, sono i seguenti1 :

  • CET1 ratio: 8,519%;
  • Tier 1 ratio: 10,441%;
  • Total Capital ratio: 13,003%.

Si conferma pertanto la piena solidità patrimoniale del Gruppo Banco BPM che, al 31 dicembre 2021 supera ampiamente tali requisiti prudenziali, sia assumendo a riferimento i coefficienti effettivi calcolati in conformità ai criteri transitori in vigore per il 2021 (phased-in) sia considerando i coefficienti patrimoniali calcolati in base ai criteri in vigore a regime (fully phased).

Avvio del programma di acquisto di azioni proprie

In esecuzione della delibera dell'Assemblea ordinaria dei Soci di Banco BPM S.p.A. del 15 aprile 2021, che aveva approvato, tra l'altro, la richiesta di autorizzazione all'acquisto e alla disposizione di azioni proprie a servizio dei piani di compensi basati su azioni, nel febbraio 2022 la Capogruppo ha avviato il programma di acquisto di azioni proprie a sostegno dei piani di incentivazione del personale di breve e lungo termine in essere.

1 Tali requisiti sono così determinati:

il requisito minimo di Pillar I pari all'8% (di cui 4,5% di CET1, 1,5% in termini di AT1 e 2% in termini di AT2);

il requisito di P2R comunicato da BCE pari al 2,25% da soddisfare con CET1 per il 56,25% e per il 75% con TIER1;

la riserva di conservazione del capitale pari al 2,50% da soddisfare interamente con CET1;

la riserva O-SII buffer pari allo 0,25% da soddisfare interamente con CET1;

la riserva di capitale anticiclica allo 0,003% da soddisfare interamente con CET1 capital.

La durata del programma, che ha ottenuto l'autorizzazione della Banca Centrale Europea, è stata individuata nel periodo 15 febbraio – 28 febbraio 2022. Il controvalore massimo complessivo è stato stabilito pari a 16 milioni, a sostegno di tutti i piani in essere relativi sia all'incentivazione annuale (per gli esercizi dal 2015 al 2021), sia ai piani di incentivazione di lungo termine 2017/2019 e 2021/2023.

Le operazioni di acquisto, effettuate sul mercato secondo le modalità previste dalla normativa vigente, si sono concluse in data 24 febbraio 2022 e hanno avuto ad oggetto n. 4.582.640 azioni ordinarie Banco BPM per un controvalore di 16 milioni.

La guerra Russia – Ucraina

Come illustrato nel paragrafo "Evoluzione prevedibile della gestione" contenuto nella Relazione sulla gestione del Gruppo, il 24 febbraio 2022 la Russia ha annunciato un'operazione militare nel Donbass che ha dato inizio ad un'invasione dell'Ucraina.

L'aggressione russa è stata immediatamente oggetto della ferma condanna sia da parte dell'Unione Europea che da parte degli Stati Uniti e di tutti i paesi membri della NATO. Alla condanna ha fatto seguito l'approvazione di un'ampia gamma di sanzioni nei confronti della Russia, tra le quali il blocco delle esportazioni di tecnologia, il divieto di fare affari con le aziende statali russe, le aziende strategiche e quelle produttrici di gas e petrolio, nonché il blocco del sistema SWIFT per le banche russe.

Le sanzioni hanno generato una immediata crisi del sistema finanziario russo che ha trovato manifestazione in una rapida e pesante perdita di valore del rublo, nel declassamento del rating sovrano, nella configurazione di seri rischi di fallimento per le banche russe e nel crollo delle quotazioni dei titoli emessi da società russe.

Gli effetti delle sanzioni sono destinati tuttavia a colpire anche i paesi occidentali che le hanno decise e le prospettive macroeconomiche sono oggi molto incerte in quanto l'influenza su di esse degli eventi più sopra descritti dipenderà in larga parte dalla imprevedibile durata ed esito del conflitto in corso.

Si prefigurano oggi ipotesi di una minore crescita economica in Europa e in Italia, per effetto dell'aumento dei prezzi dell'energia e delle materie prime, che accentueranno la crescita dell'inflazione già in atto. Le ipotesi relative all'adozione di una politica monetaria meno accomodante da parte di BCE sembrano oggi destituite di fondamento, alla luce dell'esigenza di contrastare gli effetti negativi delle sanzioni e l'incremento dei costi dell'energia e delle materie prime, e le attese di rialzo dei tassi di interesse sono conseguentemente rientrate.

Come indicato in premessa, lo scoppio della guerra Russia-Ucraina rappresenta un fatto che non deve comportare alcuna rettifica dei saldi di bilancio (c.d. "non adjusting events") in quanto il fatto stesso e le relative conseguenze si sono manifestati successivamente al 31 dicembre 2021.

Si evidenzia comunque che per le esposizioni dirette detenute dal Gruppo verso la Russia e l'Ucraina non si prevedono impatti significativi, tenuto conto dell'entità delle stesse. Nel dettaglio, alla data del 31 dicembre 2021 l'esposizione diretta verso la Russia è rappresentata da finanziamenti e titoli per 87 milioni e da crediti di firma per 44,6 milioni; non si segnalano invece esposizioni dirette verso l'Ucraina. Anche l'esposizione del Gruppo verso il rublo risulta sostanzialmente pareggiata.

Per quanto invece riguarda gli impatti indiretti, tenuto conto degli elementi di assoluta aleatorietà riguardo l'evoluzione del conflitto e delle sue conseguenze sugli scenari macro-economici allo stato difficilmente prevedibili, non è possibile escludere di dover rivedere nel corso del 2022 le stime dei valori di bilancio, alla luce delle nuove informazioni che si renderanno disponibili.

Al fine di poter apprezzare gli eventuali impatti negativi correlati agli elementi di incertezza ipotizzabili alla data di redazione della presente Relazione Finanziaria si fa rinvio alle analisi di sensitività fornite con riferimento alle principali voci soggette a stima (perdite attese sulle esposizioni creditizie non deteriorate, recuperabilità delle attività immateriali a vita utile indefinita, recuperabilità delle attività per imposte anticipate, fair value degli strumenti finanziari, passività per benefici a prestazioni definite a favore dei dipendenti).

Sezione 4 – Altri aspetti

Rischi, incertezze e impatti dell'epidemia Covid-19

Per una completa disclosure si rimanda alla lettura dell'omologo paragrafo contenuto nella Nota Integrativa consolidata.

Termini di approvazione e pubblicazione del bilancio

L'art. 154-ter del D.Lgs. 58/98 (T.U.F.) prevede che, entro centoventi giorni dalla chiusura dell'esercizio, sia approvato il bilancio d'esercizio e sia pubblicata la relazione finanziaria annuale comprendente il progetto di bilancio di esercizio, il bilancio consolidato, la relazione sulla gestione e l'attestazione del Dirigente Preposto alla redazione dei documenti contabili societari di cui all'articolo 154-bis, comma 5.

Il progetto di bilancio di Banco BPM S.p.A. è stato approvato dal Consiglio di Amministrazione nella seduta del 1° marzo 2022 e sarà sottoposto all'approvazione da parte dell'Assemblea dei Soci convocata per il 7 aprile 2022.

Regolamento della Commissione Europea 815/2019 (c.d. Regolamento European Single Electronic Format – ESEF)

Secondo quanto previsto dal Regolamento della Commissione Europea 815/2019 (c.d. Regolamento European Single Electronic Format – ESEF) Banco BPM ha predisposto la Relazione finanziaria annuale dell'esercizio 2021 (composta da Relazioni e Bilancio consolidato e Relazioni e bilancio dell'Impresa) nel nuovo formato ESEF, che rappresenta una combinazione fra il linguaggio xHTML (per la presentazione delle relazioni finanziarie in un formato leggibile da utenti umani) ed i markup XBRL (eXtensible Business Reporting Language).

Inoltre, le informazioni contenute negli schemi del bilancio consolidato (stato patrimoniale, conto economico, prospetto della redditività complessiva, prospetto delle variazioni di patrimonio netto e rendiconto finanziario) sono state oggetto di mappatura secondo le specifiche "Inline XBRL" contenute nella tassonomia di base emanata dall'ESMA (European Securities and Markets Authority).

La Relazione finanziaria annuale, redatta in conformità a quanto previsto dal Regolamento ESEF è stata approvata dal Consiglio di Amministrazione di Banco BPM in data 1° marzo 2022 e sarà resa pubblica nei termini di legge. Per approfondimenti si rimanda al medesimo paragrafo contenuto nella "Parte A Politiche Contabili - A.1 Parte Generale" della nota integrativa consolidata.

Revisione contabile

Il bilancio di esercizio e il bilancio consolidato al 31 dicembre 2021 sono sottoposti a revisione contabile a cura della società di revisione PricewaterhouseCoopers S.p.A., in applicazione dell'incarico conferito a detta società con delibere assembleari di Banco Popolare Soc. Coop. e Banca Popolare di Milano S.c. a r.l. del 15 ottobre 2016. Il suddetto incarico è stato conferito per gli esercizi dal 31 dicembre 2017 al 31 dicembre 2025, in conformità alla durata prevista dalla legge (9 esercizi). La relazione di revisione è messa integralmente a disposizione del pubblico insieme alla relazione finanziaria annuale, ai sensi dell'art. 154-ter del D. Lgs. 58/98.

Nuovi principi contabili/interpretazioni o modifiche di quelli esistenti approvati dallo IASB/IFRIC

Per una completa disclosure si rimanda alla lettura dell'omologo paragrafo contenuto nella nota integrativa consolidata.

Riforma degli indici di riferimento per la determinazione dei tassi di interesse ("IBOR Reform")

Per l'informativa qualitativa circa gli aspetti normativi, gli impatti contabili, i rischi derivanti dagli strumenti finanziari soggetti alla riforma Ibor e le relative modalità di gestione, si rimanda al medesimo paragrafo contenuto nella "Parte A Politiche Contabili - A.1 Parte Generale" della Nota integrativa consolidata.

Informazioni sugli strumenti che devono ancora passare ad un tasso alternativo, disaggregate per indici di riferimento, ai sensi dei paragrafi 24I e 24J dell'IFRS 7

Nella seguente tabella si fornisce evidenza dei contratti indicizzati ai tassi Ibor oggetto di cessazione, in essere alla data del 31 dicembre 2021, in termini di numero e controvalore. Si precisa che il perimetro fa riferimento ai contratti in essere al 31 dicembre la cui scadenza è successiva alla cessazione dell'indice (3 gennaio 2022 per

EONIA, 31 dicembre 2021 per il LIBOR sulle valute GBP, EUR, CHF, JPY, USD, AUD1 e le scadenze a 1 settimana e 2 mesi del LIBOR USD e 30 giugno 2023 per le scadenze overnight e a 1, 3, 6, 12 mesi del LIBOR USD).

Esposizione agli indici cessati "IBOR Transition"

Dati al 31 dicembre 2021
Categorie di prodotto
Attività finanziarie non derivate Derivati
Finanziamenti e anticipi Titoli di debito C/c e depositi OTC
numero di
contratti
importo numero di
contratti
importo numero di
contratti
importo numero di
contratti
nozionale
441 571 1 15 2.992 (284) 36 1.318
6 62 1 15 - - - -
435 509 - - 2.992 (284) 36 1.318
318 - - 2.347 36 1.318
31 - - 231 - -
71 - - 275 - -
10 - - 87 - -
5 - - 52 - -
505
1
4
-
-
Passività finanziarie non
derivate
(244)
(16)
(11)
(10)
(2)

Le esposizioni indicizzate al tasso EONIA sono residuali e riconducibili a 7 posizioni: una obbligazione da 15 milioni e 6 conti di marginazione, per un valore complessivo di 62 milioni, ai quali dal 3 gennaio 2022 viene applicato ex lege il tasso €STR maggiorato di un "credit spread adjustment" pari a 8,5 bps.

Con riferimento ai tassi LIBOR, le principali posizioni, sia per cassa che derivati, si riferiscono al tasso LIBOR/USD, che continuerà ad essere quotato fino al 30 giugno 2023. In maggior dettaglio si tratta di 36 derivati indicizzati al LIBOR USD, per un controvalore complessivo di 1,3 miliardi.

Le attività sono rappresentate da 435 posizioni per un controvalore complessivo di 510 milioni. Più specificamente si tratta di:

  • n. 71 contratti di finanza strutturata, per complessivi 483 milioni (di cui n. 70 indicizzati al tasso LIBOR USD e n. 1 al LIBOR GBP, in corso di rinegoziazione);
  • n. 40 contratti di mutui indicizzati al tasso LIBOR CHF per un ammontare di 4 milioni, ai quali si applicherà il tasso alternativo previsto ex-lege;
  • n. 324 rapporti di conti correnti multidivisa per complessivi 22 milioni.

Per le passività sono in essere n. 2.992 conti correnti multidivisa per un saldo complessivo di 282 milioni. Si precisa che la Rete sta rinegoziando con la clientela il passaggio di tutti i conti multidivisa ai tassi risk free.

Si ricorda infine che, seguendo le raccomandazioni delle principali Autorità sul tema, Banco BPM ha dato disposizioni affinché il LIBOR USD non venga più utilizzato nelle future operazioni.

Altri aspetti rilevanti ai fini delle politiche contabili

Per la disclosure sugli "Altri aspetti rilevanti ai fini delle politiche contabili" si rimanda al medesimo paragrafo contenuto nella "Parte A Politiche Contabili - A.1 Parte Generale" della nota integrativa consolidata.

1 Nel caso dell'AUD LIBOR l'indice oggetto di discontinuing al 31 dicembre 2021 è un LIBOR sintetico (AUD-BBSW), proxy dell'indice originario cessato nel marzo 2013

A.2 PARTE RELATIVA ALLE PRINCIPALI VOCI DI BILANCIO

Di seguito si riportano i principi contabili, dettagliati per voce di bilancio, che sono stati adottati per la predisposizione del bilancio d'esercizio al 31 dicembre 2021, con riferimento alle fasi di classificazione, iscrizione, valutazione e cancellazione delle diverse poste dell'attivo e del passivo, così come per le modalità di riconoscimento dei ricavi e dei costi. Detti principi risultano allineati a quelli adottati per la redazione del bilancio comparativo al 31 dicembre 2020.

1 - Attività finanziarie valutate al fair value con impatto a conto economico

Criteri di classificazione

Sono classificate in questa categoria le attività finanziarie diverse da quelle classificate tra le "Attività finanziarie valutate al fair value con impatto sulla redditività complessiva" e tra le "Attività finanziarie valutate al costo ammortizzato". Vi rientrano:

  • i titoli di debito o i finanziamenti a cui è associato un Business Model "Other", ossia una modalità di gestione delle attività finanziarie non finalizzata alla raccolta dei flussi finanziari contrattuali (Business Model "Hold to collect") oppure alla raccolta dei flussi di cassa contrattuali e alla vendita di attività finanziarie (Business Model "Hold to collect and Sell");
  • i titoli di debito, i finanziamenti e le quote di OICR i cui termini contrattuali non prevedono esclusivamente rimborsi del capitale e pagamenti dell'interesse sull'importo del capitale da restituire (ossia che non superano il cosiddetto "SPPI test");
  • gli strumenti di capitale non qualificabili di controllo esclusivo, collegamento e controllo congiunto, detenuti per finalità di negoziazione o per i quali, in sede di prima rilevazione, non ci si è avvalsi dell'opzione di classificarli tra le "Attività finanziarie valutate al fair value con impatto sulla redditività complessiva";
  • i contratti derivati non aventi finalità di copertura e con fair value positivo (derivati attivi). Per tali strumenti la compensazione con i derivati aventi un fair value negativo (derivati passivi) è consentita per le operazioni stipulate con la medesima controparte, qualora si abbia correntemente un diritto legale alla compensazione e si intenda regolarle su base netta.

Di seguito si forniscono informazioni di maggior dettaglio sulle tre sottovoci che compongono la categoria in esame, rappresentate da: "a) Attività finanziarie detenute per la negoziazione", "b) Attività finanziarie designate al fair value"; "c) Altre attività finanziarie obbligatoriamente valutate al fair value".

a) Attività finanziarie detenute per la negoziazione

Un'attività finanziaria (titoli di debito, titoli di capitale, finanziamenti, quote di OICR) è classificata come detenuta per la negoziazione se è gestita con l'obiettivo di realizzare i flussi finanziari mediante la vendita, ossia se è associata al Business Model "Other", in quanto:

  • acquisita al fine di essere venduta a breve;
  • fa parte di un portafoglio di strumenti finanziari che sono gestiti congiuntamente e per il quale esiste una provata strategia volta al conseguimento di profitti nel breve periodo.

Comprende altresì i contratti derivati aventi un fair value positivo, non designati nell'ambito di una relazione di copertura contabile. Fra i contratti derivati sono inclusi quelli incorporati in strumenti finanziari complessi, in cui il contratto primario è una passività finanziaria, che sono stati oggetto di rilevazione separata in quanto:

  • le loro caratteristiche economiche e i rischi non sono strettamente correlati alle caratteristiche del contratto sottostante;
  • gli strumenti incorporati, anche se separati, soddisfano la definizione di derivato;
  • gli strumenti ibridi cui appartengono non sono contabilizzati a fair value con le relative variazioni rilevate a conto economico.

Si considera come derivato uno strumento finanziario o altro contratto che presenta le seguenti caratteristiche:

• il suo valore cambia in relazione alla variazione di un tasso di interesse, del prezzo di uno strumento finanziario, del prezzo di una merce, del tasso di cambio in valuta estera, di un indice di prezzi o di tassi, del merito di credito o di indici di credito o di altra variabile prestabilita ("sottostante") a condizione che, nel caso di variabile non finanziaria, questa non sia specifica di una delle parti contrattuali;

  • non richiede un investimento netto iniziale o richiede un investimento netto iniziale minore di quanto sarebbe richiesto per altri tipi di contratti da cui ci si aspetterebbe una simile risposta a cambiamenti di fattori di mercato;
  • è regolato a data futura.

b) Attività finanziarie designate al fair value

Un'attività finanziaria (titoli di debito e finanziamenti) può essere designata al fair value, in sede di rilevazione iniziale, con i risultati valutativi rilevati a conto economico, solo quando tale designazione consente di fornire una migliore informativa, in quanto elimina o riduce notevolmente una mancanza di uniformità nella valutazione o nella rilevazione che altrimenti risulterebbe dalla valutazione di attività o passività o dalla rilevazione dei relativi utili e perdite su basi diverse (cosiddetto "accounting mismatch").

c) Altre attività finanziarie obbligatoriamente valutate al fair value

Le altre attività finanziarie obbligatoriamente valutate al fair value rappresentano una categoria residuale e sono composte dagli strumenti finanziari che non possiedono i requisiti, in termini di business model o di caratteristiche dei flussi finanziari, per la classificazione tra le attività finanziarie valutate al costo ammortizzato o al fair value con impatto sulla redditività complessiva. Nel dettaglio, vi rientrano:

  • titoli di debito o finanziamenti i cui termini contrattuali non prevedono esclusivamente rimborsi del capitale e pagamenti dell'interesse sull'importo del capitale da restituire (ossia che non superano il cosiddetto "SPPI test");
  • quote di OICR;
  • strumenti di capitale non detenuti per la negoziazione, per i quali non si è fatto ricorso all'opzione di classificarli tra le attività finanziarie valutate al fair value con impatto sulla redditività complessiva.

Criteri di iscrizione

L'iscrizione iniziale delle attività finanziarie avviene alla data di regolamento per i titoli di debito, i titoli di capitale e le quote di OICR, alla data di erogazione per i finanziamenti e alla data di sottoscrizione per i contratti derivati. All'atto della rilevazione iniziale le attività finanziarie valutate al fair value con impatto a conto economico vengono rilevate al fair value, che normalmente corrisponde al corrispettivo pagato, senza considerare i costi o i proventi di transazione direttamente attribuibili allo strumento finanziario, che vengono imputati nel conto economico.

Criteri di valutazione e di rilevazione delle componenti reddituali

Successivamente alla rilevazione iniziale, le attività finanziarie valutate al fair value con impatto a conto economico sono valorizzate al fair value, con rilevazione delle variazioni in contropartita al conto economico. Per gli strumenti derivati, nel caso in cui il fair value di un'attività finanziaria diventi negativo, tale posta è contabilizzata come passività finanziaria di negoziazione.

Per la determinazione del fair value degli strumenti finanziari quotati in un mercato attivo vengono utilizzate quotazioni di mercato rilevate alla data di riferimento del bilancio. In assenza di un mercato attivo vengono utilizzati metodi di stima e modelli valutativi che tengono conto di tutti i fattori di rischio correlati agli strumenti e che sono basati su dati rilevabili sul mercato, quali: metodi basati sulla valutazione di strumenti quotati che presentano analoghe caratteristiche, calcoli di flussi di cassa scontati, modelli di determinazione del prezzo di opzioni, valori rilevati in recenti transazioni comparabili. Per i titoli di capitale ed i correlati strumenti derivati per i quali non sia possibile determinare il fair value in maniera attendibile, il criterio del costo è utilizzato quale stima del fair value solo in via residuale e limitatamente a poche casistiche (non applicabilità dei metodi sopra richiamati o in presenza di una gamma di possibili valutazioni del fair value, tra le quali il costo rappresenta la stima più significativa).

Per le modalità di determinazione del fair value si fa rinvio alla successiva "Parte A.4 – Informativa sul fair value".

Gli utili e le perdite da negoziazione e le plusvalenze e le minusvalenze da valutazione del portafoglio di negoziazione, compresi i derivati connessi con le attività/passività finanziarie designate al fair value, sono iscritti nel conto economico nella voce "80. Risultato netto dell'attività di negoziazione". I medesimi effetti economici relativi alle attività finanziarie designate al fair value e a quelle obbligatoriamente valutate al fair value sono iscritti nella voce "110. Risultato netto delle altre attività e passività finanziarie valutate al fair value con impatto a conto economico", rispettivamente nelle sottovoci "a) attività e passività finanziarie designate al fair value" e "b) altre attività finanziarie obbligatoriamente valutate al fair value con impatto a conto economico".

Criteri di cancellazione

Le attività finanziarie vengono cancellate quando scadono i diritti contrattuali sui flussi finanziari derivanti dalle attività stesse o quando le attività finanziarie vengono cedute trasferendo sostanzialmente tutti i rischi ed i benefici ad esse connessi. In presenza di rinegoziazioni, i precedenti requisiti sussistono qualora le modifiche delle condizioni contrattuali siano ritenute sostanziali, come illustrato nel successivo paragrafo "15 – Altre informazioni – Rinegoziazioni" a cui si fa pertanto rinvio.

Nel caso in cui non sia possibile accertare il sostanziale trasferimento dei rischi e dei benefici, le attività finanziarie vengono cancellate dal bilancio qualora non sia mantenuto alcun tipo di controllo sulle stesse.

Infine, le attività cedute sono cancellate dal bilancio nel caso in cui venga mantenuto il diritto contrattuale a ricevere i flussi di cassa delle stesse, ma contestualmente venga assunta un'obbligazione contrattuale a pagare detti flussi ad un soggetto terzo, senza ritardo e solamente nella misura di quelli ricevuti.

Criteri di riclassifica

Le attività finanziarie valutate al fair value con impatto a conto economico, diverse dai titoli di capitale, possono essere riclassificate nelle categorie contabili delle "Attività finanziarie valutate al fair value con impatto sulla redditività complessiva" e delle "Attività finanziarie valutate al costo ammortizzato". Detta riclassifica può avvenire nella circostanza molto rara in cui l'entità decida di modificare il proprio modello di business per la gestione delle attività finanziarie. Il valore di trasferimento è rappresentato dal fair value alla data di riclassifica, con effetti prospettici a partire da tale data. In tal caso, il tasso di interesse effettivo dell'attività finanziaria riclassificata è determinato in base al suo fair value alla data di riclassifica, data che rappresenta il momento di iscrizione iniziale per l'allocazione dei diversi stadi di rischio creditizio (cosiddetto "stage assignment") ai fini dell'impairment.

2 - Attività finanziarie valutate al fair value con impatto sulla redditività complessiva

Criteri di classificazione

Nella presente categoria sono rilevate le attività finanziarie (titoli di debito e finanziamenti) qualora siano soddisfatte entrambe le seguenti condizioni:

  • l'obiettivo del loro possesso è rappresentato sia dalla raccolta dei flussi finanziari contrattuali che dalla vendita delle stesse (Business model "Hold to collect and Sell");
  • i relativi flussi contrattuali sono rappresentati unicamente da pagamenti di capitale e interessi sul capitale da restituire (ossia che prevedono il superamento del cosiddetto "SPPI test" – "Solely Payment of Principal and Interest test").

Nella categoria vengono rilevati, inoltre, i titoli di capitale, non detenuti per finalità di negoziazione e non qualificabili di controllo esclusivo, collegamento e controllo congiunto, per i quali si applica l'opzione di classificarli tra le attività finanziarie valutate al fair value con impatto sulla redditività complessiva. Tale opzione è esercitabile al momento dell'iscrizione iniziale del singolo strumento finanziario ed è irrevocabile.

Criteri di iscrizione

L'iscrizione iniziale dell'attività finanziaria avviene alla data di regolamento per i titoli di debito o di capitale ed alla data di erogazione nel caso dei finanziamenti.

All'atto della rilevazione iniziale le attività sono contabilizzate al fair value, che normalmente corrisponde al corrispettivo pagato, comprensivo dei costi o proventi di transazione direttamente attribuibili allo strumento stesso.

Criteri di valutazione e di rilevazione delle componenti reddituali

Successivamente alla rilevazione iniziale, le attività finanziarie classificate al fair value con impatto sulla redditività complessiva, rappresentate da titoli di debito e finanziamenti, continuano ad essere valutate al fair value, con la rilevazione a conto economico della quota di interessi in base al criterio del tasso di interesse effettivo, degli effetti da rivalutazione del cambio, delle perdite attese (impairment).

Gli utili o le perdite derivanti dalla variazione del fair value vengono invece rilevati in una specifica riserva di patrimonio netto ("110. Riserve da valutazione"), che sarà oggetto di riciclo nel conto economico al momento della cancellazione dell'attività finanziaria (voce "100. Utili (Perdite) da cessione o riacquisto di: b) attività finanziarie valutate al fair value con impatto sulla redditività complessiva").

Ad ogni chiusura di bilancio o di situazione infrannuale le citate attività sono assoggettate ad impairment al fine di stimare le perdite attese di valore relative al rischio di credito (cosiddette "Expected Credit Losses"), sulla base del modello di impairment previsto anche per le "Attività finanziarie valutate al costo ammortizzato". Dette rettifiche sono iscritte a conto economico nella voce "130. Rettifiche/Riprese di valore nette per rischio di credito relativo: a) attività finanziarie valutate al fair value con impatto sulla redditività complessiva", in contropartita della specifica riserva da valutazione di patrimonio netto ("110. Riserve da valutazione"); lo stesso dicasi per i recuperi di parte o di tutte le svalutazioni effettuate in precedenti esercizi. Per approfondimenti sul modello di impairment si fa rinvio a quanto riportato nel successivo paragrafo "15 - Altre informazioni, Modalità di determinazione delle perdite di valore di attività finanziarie (impairment)".

Gli strumenti di capitale per i quali si è optato per la classificazione nella presente categoria sono valutati al fair value; gli utili e le perdite derivanti dalla variazione del fair value, al netto del relativo effetto fiscale, sono rilevati in contropartita di una specifica riserva di patrimonio netto ("110. Riserve da valutazione"). Gli importi rilevati in detta riserva non saranno mai oggetto di riciclo nel conto economico, nemmeno in caso di cessione dell'attività; in tal caso sarà necessario procedere ad una riclassifica in un'altra voce di patrimonio netto ("140. Riserve"). Nessuna svalutazione di conto economico è inoltre prevista per tali attività in quanto non assoggettate ad alcun processo di impairment. L'unica componente rilevata nel conto economico è rappresentata dai dividendi incassati ("70. Dividendi e proventi simili").

Per i titoli di capitale iscritti nella categoria, non quotati in un mercato attivo, il criterio del costo è utilizzato quale stima del fair value soltanto in via residuale e limitatamente a poche circostanze, ossia in caso di non applicabilità di tutti i metodi di valutazione illustrati nella precedente voce delle "Attività finanziarie valutate al fair value con impatto a conto economico", ovvero in presenza di un'ampia gamma di possibili valutazioni del fair value, nel cui ambito il costo rappresenta la stima più significativa.

Per le modalità di determinazione del fair value si fa rinvio ai criteri già illustrati per le "Attività finanziarie valutate al fair value con impatto a conto economico" ed alla successiva "Parte A.4 – Informativa sul fair value".

Criteri di cancellazione

Le attività finanziarie vengono cancellate quando scadono i diritti contrattuali sui flussi finanziari derivanti dalle attività stesse o quando le attività finanziarie vengono cedute trasferendo sostanzialmente tutti i rischi/benefici ad esse connessi. In presenza di rinegoziazioni, i precedenti requisiti sussistono qualora le modifiche delle condizioni contrattuali siano ritenute sostanziali, come illustrato nel successivo paragrafo "15 – Altre informazioni – Rinegoziazioni" a cui si fa pertanto rinvio.

Nel caso in cui non sia possibile accertare il sostanziale trasferimento dei rischi e dei benefici, le attività finanziarie vengono cancellate dal bilancio qualora non sia mantenuto alcun tipo di controllo sulle stesse.

Infine, le attività cedute sono cancellate dal bilancio nel caso in cui venga mantenuto il diritto contrattuale a ricevere i flussi di cassa delle stesse, ma contestualmente venga assunta un'obbligazione contrattuale a pagare detti flussi ad un soggetto terzo, senza ritardo e solamente nella misura di quelli ricevuti.

Criteri di riclassifica

Le attività finanziarie valutate al fair value con impatto sulla redditività complessiva, diverse dai titoli di capitale, possono essere riclassificate nelle categorie contabili delle "Attività finanziarie valutate al fair value con impatto a conto economico" e delle "Attività finanziarie valutate al costo ammortizzato". Detta riclassifica può avvenire nella circostanza molto rara in cui l'entità decida di modificare il proprio modello di business per la gestione delle attività finanziarie. Il valore di trasferimento è rappresentato dal fair value alla data della riclassifica, con effetti prospettici a partire da tale data.

In caso di riclassifica tra le "Attività finanziarie valutate al costo ammortizzato" l'utile/perdita cumulato nella riserva da valutazione è eliminato in contropartita di una rettifica del fair value dell'attività finanziaria alla data di riclassifica.

In caso di riclassifica tra le "Attività finanziarie valutate al fair value con impatto a conto economico" l'utile/perdita cumulato nella riserva da valutazione è riclassificato dal patrimonio netto al conto economico.

3 - Attività finanziarie valutate al costo ammortizzato

Criteri di classificazione

Nella presente categoria sono rilevate le attività finanziarie (finanziamenti e titoli di debito) qualora siano soddisfatte entrambe le seguenti condizioni:

  • l'obiettivo del loro possesso è rappresentato dalla raccolta dei flussi finanziari contrattuali (Business model "Hold to Collect");
  • i relativi flussi contrattuali sono rappresentati unicamente da pagamenti di capitale e interessi sul capitale da restituire (ossia che prevedono il superamento del cosiddetto "SPPI test").

In particolare, vi rientrano gli impieghi concessi alla clientela e, ad eccezione di quelli "a vista", alle banche - in qualsiasi forma tecnica - ed i titoli di debito che rispettano i requisiti illustrati precedentemente.

Sono altresì da ricondurre in tale voce i crediti originati da operazioni di leasing finanziario che, conformemente all'IFRS 16, vengono rilevati come credito in quanto trasferiscono rischi e benefici al locatario, compresi i valori riferiti ai beni in attesa di essere concessi in locazione finanziaria, inclusi gli immobili in corso di costruzione.

Sono inoltre incluse le operazioni di "Pronti contro termine" con obbligo di vendita a termine dei titoli e le operazioni di "Prestito titoli" con versamento di garanzia in denaro che rientra nella piena disponibilità del prestatore, per l'importo corrisposto a pronti, qualora le caratteristiche di tali operazioni siano tali da non comportare l'iscrizione nel portafoglio di proprietà del titolo oggetto di riporto o di prestito, non avendone acquisito alcun rischio e beneficio.

Nella categoria in esame rientrano, infine, i crediti di funzionamento connessi con la fornitura di servizi finanziari come definiti nel Testo Unico Bancario e nel Testo Unico della Finanza.

Criteri di iscrizione

L'iscrizione iniziale dell'attività finanziaria avviene alla data di regolamento per i titoli di debito e alla data di erogazione per i finanziamenti. All'atto della rilevazione iniziale le attività finanziarie classificate nella presente categoria sono rilevate al fair value, che normalmente corrisponde al corrispettivo pagato, comprensivo degli eventuali costi e proventi direttamente attribuibili allo strumento stesso.

Nello specifico, la prima iscrizione di un credito avviene alla data di erogazione sulla base del fair value dello strumento finanziario. Quest'ultimo è normalmente pari all'ammontare erogato, o al prezzo di sottoscrizione, comprensivo dei costi/proventi direttamente riconducibili al singolo credito e determinabili sin dall'origine dell'operazione, ancorché liquidati in un momento successivo. Sono esclusi i costi che, pur avendo le caratteristiche suddette, sono oggetto di rimborso ad opera della controparte debitrice o sono inquadrabili tra i normali costi interni di carattere amministrativo.

Nel caso in cui non vi sia coincidenza tra la data di sottoscrizione del contratto di credito e quella di erogazione delle somme pattuite, si provvede ad iscrivere un impegno ad erogare fondi che sarà oggetto di chiusura in sede di effettiva erogazione delle somme.

Criteri di valutazione e di rilevazione delle componenti reddituali

Dopo la rilevazione iniziale, le attività finanziarie in esame sono valutate al costo ammortizzato, pari al valore di prima iscrizione diminuito dei rimborsi di capitale, diminuito o aumentato dell'ammortamento - calcolato col metodo del tasso di interesse effettivo - della differenza tra l'ammontare erogato e quello rimborsabile a scadenza, riconducibile tipicamente ai costi/proventi imputati direttamente al singolo credito.

Il tasso di interesse effettivo è individuato calcolando il tasso che eguaglia il valore attuale dei flussi futuri dell'attività, per capitale ed interesse, all'ammontare erogato inclusivo dei costi/proventi ricondotti all'attività. La stima dei flussi finanziari deve tenere conto di tutte le clausole contrattuali che possono influire sugli importi e sulle scadenze, senza considerare invece le perdite attese sull'attività. Tale modalità di contabilizzazione, utilizzando una logica finanziaria, consente di distribuire l'effetto economico, lungo la vita residua attesa dell'attività, di tutti i

costi di transazione, commissioni, premi o sconti considerati parte integrante del tasso di interesse effettivo. Il metodo del costo ammortizzato non viene utilizzato per le attività la cui breve durata fa ritenere trascurabile l'effetto dell'applicazione della logica di attualizzazione. Dette attività vengono valorizzate al costo storico e gli eventuali costi/proventi agli stessi riferibili sono attribuiti a conto economico in modo lineare lungo la durata contrattuale del credito. Analogo criterio di valorizzazione viene adottato per le attività senza una scadenza definita o a revoca.

Il valore di bilancio delle attività finanziarie al costo ammortizzato è rettificato al fine di tenere conto dell'eventuale fondo a copertura delle perdite attese. Ad ogni chiusura di bilancio o di situazione infrannuale le citate attività sono infatti assoggettate ad impairment con l'obiettivo di stimare le perdite attese di valore relative al rischio di credito (cosiddette "ECL - Expected Credit Losses"). Dette perdite sono rilevate a conto economico nella voce "130. Rettifiche/Riprese di valore nette per rischio di credito". Qualora si dovesse riscontrare l'insussistenza di ragionevoli aspettative di recupero, l'esposizione lorda è oggetto di stralcio (cosiddetto "write-off"): in tal caso, si procederà a ridurre l'esposizione lorda per l'ammontare ritenuto non recuperabile, in contropartita dello storno del fondo a copertura delle perdite attese e delle perdite di valore di conto economico, per la parte non coperta dal fondo. Per ulteriori dettagli sul trattamento contabile dei "write off" si fa rinvio a quanto illustrato nel successivo paragrafo relativo ai "criteri di cancellazione".

In maggior dettaglio, il modello di impairment prevede la classificazione delle attività in tre distinti "Stage" (Stage 1, Stage 2, Stage 3), in funzione dell'evoluzione del merito creditizio del debitore, a cui corrispondono diversi criteri di misurazione delle perdite attese:

  • Stage 1: vi rientrano le attività finanziarie non deteriorate (performing) per le quali non si sia osservato un significativo deterioramento del rischio di credito rispetto alla data di rilevazione iniziale oppure il cui rischio di credito sia ritenuto basso. L'impairment è basato sulla stima di perdita attesa avente a riferimento un orizzonte temporale pari ad un anno (perdita attesa che risulti da eventi di default sull'attività finanziaria che siano ritenuti possibili entro un anno dalla data di riferimento);
  • Stage 2: vi rientrano le attività finanziarie non deteriorate (performing) che hanno subito un significativo deterioramento del rischio di credito rispetto alla rilevazione iniziale (cosiddetto SICR – "Significant Increase in Credit Risk"). L'impairment è commisurato alla stima della perdita attesa avente a riferimento un orizzonte temporale pari all'intera vita residua dell'attività finanziaria;
  • Stage 3: rappresentato dalle attività finanziarie deteriorate, caratterizzate da una probabilità di default pari al 100%, da valutare sulla base di una stima della perdita attesa lungo tutta la vita dello strumento.

Per le attività performing le perdite attese vengono determinate secondo un processo collettivo in funzione di alcuni parametri di rischio rappresentati dalla probabilità di default (PD), dal tasso di perdita in caso di default (LGD) e dal valore dell'esposizione (EAD), derivanti dai modelli interni di calcolo del rischio di credito regolamentare, opportunamente adeguati per tenere conto dei requisiti specifici previsti dalla normativa contabile.

Per le attività deteriorate, ossia per le attività per le quali oltre ad un incremento significativo del rischio di credito siano state riscontrate evidenze obiettive di perdita di valore, le perdite di valore sono quantificate sulla base di un processo valutazione - analitica o forfettaria in base a categorie omogenee di rischio - volto a determinare il valore attuale dei previsti flussi futuri recuperabili, scontati sulla base del tasso di interesse effettivo originario o di una sua ragionevole approssimazione, laddove il tasso originario non sia direttamente reperibile.

Nel novero delle attività deteriorate rientrano le esposizioni alle quali è stato attribuito lo status di sofferenza, inadempienza probabile o di scaduto/sconfinante da oltre novanta giorni secondo le definizioni stabilite dalla vigente normativa di vigilanza (Circolare di Banca d'Italia n. 272 "Matrice dei conti") e richiamate dalla Circolare di Banca d'Italia n. 262, in quanto ritenute coerenti con la normativa contabile prevista dall'IFRS 9 in termini di evidenze obiettive di impairment.

In presenza di scenari di vendita, la determinazione dei flussi di cassa è basata, oltre che sulla previsione dei flussi recuperabili mediante l'attività di gestione interna, anche sulla base dei flussi ricavabili dall'eventuale cessione sul mercato, secondo l'approccio multi-scenario descritto nel successivo paragrafo "15 - Altre informazioni, Modalità di determinazione delle perdite di valore di attività finanziarie (impairment)".

l flussi di cassa previsti tengono altresì conto delle attese in termini di tempi di recupero e del presumibile valore netto di realizzo di eventuali garanzie.

Per le posizioni a tasso fisso, il tasso effettivo originario utilizzato per l'attualizzazione dei previsti flussi di recupero, determinato come in precedenza illustrato, rimane invariato nel tempo ancorché intervenga una modifica del tasso contrattuale imputabile a difficoltà finanziarie del debitore.

Per le posizioni a tasso di interesse variabile, il tasso utilizzato per l'attualizzazione dei flussi è oggetto di aggiornamento relativamente ai parametri di indicizzazione (esempio Euribor), mantenendo invece costante lo spread originariamente fissato.

Il valore originario delle attività finanziarie viene ripristinato negli esercizi successivi, a fronte di un miglioramento della qualità creditizia dell'esposizione rispetto a quella che ne aveva comportato la precedente svalutazione. La ripresa di valore è iscritta nel conto economico alla stessa voce e, in ogni caso, non può superare il costo ammortizzato che l'attività avrebbe avuto in assenza di precedenti rettifiche.

Per approfondimenti sul modello di impairment si fa rinvio a quanto riportato nel successivo paragrafo "15 - Altre informazioni, Modalità di determinazione delle perdite di valore di attività finanziarie (impairment)".

Per le esposizioni deteriorate, classificate in Stage 3, gli interessi di competenza sono calcolati sulla base del costo ammortizzato, ossia sulla base del valore dell'esposizione - determinato in basa al tasso di interesse effettivo rettificato delle perdite attese.

Per le esposizioni deteriorate che non maturano interessi contrattuali, quali le sofferenze, detto interesse corrisponde ai ripristini di valore connessi all'attualizzazione delle previsioni di recupero, per effetto del semplice passaggio del tempo.

Criteri di cancellazione

Le attività finanziarie vengono cancellate quando scadono i diritti contrattuali sui flussi finanziari derivanti dalle attività stesse o quando le attività finanziarie vengono cedute trasferendo sostanzialmente tutti i rischi/benefici ad esse connessi. In presenza di rinegoziazioni, i precedenti requisiti sussistono qualora le modifiche delle condizioni contrattuali siano ritenute sostanziali, come illustrato nel successivo paragrafo "15 – Altre informazioni – Rinegoziazioni" a cui si fa pertanto rinvio.

Nel caso in cui non sia possibile accertare il sostanziale trasferimento dei rischi e dei benefici, le attività finanziarie vengono cancellate dal bilancio qualora non sia mantenuto alcun tipo di controllo sulle stesse.

Infine, le attività cedute sono cancellate dal bilancio nel caso in cui venga mantenuto il diritto contrattuale a ricevere i flussi di cassa delle stesse, ma contestualmente venga assunta un'obbligazione contrattuale a pagare detti flussi ad un soggetto terzo, senza ritardo e solamente nella misura di quelli ricevuti.

Per quanto riguarda le attività finanziarie deteriorate, la cancellazione può avvenire a seguito della presa d'atto dell'irrecuperabilità dell'esposizione e la conseguente conclusione del processo di recupero (cancellazione definitiva), e comporta la riduzione del valore nominale e del valore lordo contabile del credito. Tale fattispecie ricorre in presenza di accordi transattivi perfezionati con il debitore che comportano una riduzione del credito (accordi di saldo e stralcio) oppure in presenza di situazioni specifiche quali, a titolo di esempio:

  • l'intervenuta sentenza passata in giudicato che dichiara estinto una parte o l'intero credito;
  • la chiusura di procedura concorsuale o esecutiva sia nei confronti del debitore principale sia nei confronti dei garanti;
  • la conclusione di tutte le possibili azioni giudiziali e stragiudiziali per il recupero del credito;
  • il perfezionamento di una restrizione ipotecaria di un bene in garanzia, con conseguente cancellazione del credito garantito dall'ipoteca oggetto di restrizione, in assenza di ulteriori garanzie specifiche o di ulteriori azioni percorribili per il recupero dell'esposizione.

Tali specifiche situazioni possono comportare una cancellazione totale o parziale dell'esposizione ma non implicano necessariamente una rinuncia al diritto giuridico di recuperare il credito.

In aggiunta, per le attività finanziarie deteriorate la cancellazione può avvenire a seguito di stralcio delle stesse (cosiddetto "write off"), a seguito della presa d'atto dell'insussistenza di ragionevoli aspettative di recupero, pur continuando con le azioni volte al loro recupero. Detto stralcio viene effettuato nell'esercizio in cui il credito o parte di esso è considerato non recuperabile – pur senza chiusura della pratica legale – e può avvenire prima che siano concluse definitivamente le azioni giudiziarie intraprese nei confronti del debitore e dei garanti per il recupero del credito. Esso non implica la rinuncia al diritto giuridico di recuperare il credito e viene effettuato qualora la documentazione creditizia contenga ragionevoli informazioni finanziarie da cui emerga l'impossibilità del debitore

di rimborsare l'importo del debito. In tal caso il valore lordo nominale del credito rimane invariato, ma il valore lordo contabile viene ridotto di un ammontare pari all'importo oggetto di stralcio che può essere riferito all'intera esposizione o ad una quota parte della stessa. L'importo stralciato non può essere oggetto di successive riprese di valore a seguito di una variazione migliorativa delle previsioni di recupero, ma unicamente a seguito di recuperi da incasso.

La cancellazione può avvenire a seguito della cessione delle attività finanziarie; in tal caso la differenza tra il valore contabile dell'attività ceduta ed il corrispettivo ricevuto, inclusivo di eventuali attività ricevute al netto di eventuali passività assunte, è rilevata nella voce di conto economico "100. a) Utili (Perdite) da cessione di attività finanziarie valutate al costo ammortizzato".

In coerenza con il Business Model "Hold to Collect", che caratterizza le attività finanziarie valutate al costo ammortizzato, il principio contabile IFRS 9 prevede che la cessione sia ammissibile al verificarsi di determinate circostanze. Di seguito si fornisce un'illustrazione delle circostanze al ricorrere delle quali la Banca ritiene ammissibile effettuare operazioni di vendita delle attività in esame.

Incremento del rischio di credito

La Banca ritiene che vi sia un incremento del rischio di credito quando si verificano eventi tale da comportare:

  • la classificazione dell'attività finanziaria nello Stadio 2, in precedenza classificata nello Stadio 1;
  • la classificazione dell'attività finanziaria tra le attività deteriorate (ossia nello Stadio 3), in precedenza classificata negli Stadi 1 o 2.

Al ricorrere di tali fattispecie le vendite risultano ammissibili, a prescindere da qualsiasi soglia di frequenza e di significatività; ciò si verifica, ad esempio, per le cessioni di esposizioni creditizie deteriorate.

Prossimità dello strumento alla scadenza

La Banca ritiene che, a prescindere da qualsiasi soglia di frequenza e di significatività, le cessioni siano compatibili con il Business Model "HTC" qualora:

  • l'intervallo temporale prima della scadenza sia inferiore a 3 mesi; e
  • la differenza tra l'ammontare percepito dalla vendita ed i flussi di cassa contrattuali residui non sia superiore, in valore assoluto, alla soglia del 5%.

Frequenza e significatività inferiori a determinate soglie

Sono ammissibili le vendite che presentano:

• una soglia di frequenza inferiore a 12 operazioni di vendita per ciascun esercizio. La singola operazione di vendita deve essere intesa come il complesso delle transazioni di cessione relative ad uno o più titoli che risultano perfezionate nell'arco temporale di 10 giorni lavorativi a partire dal giorno in cui è avvenuta la prima transazione di vendita;

oppure

• una soglia di significatività inferiore al 10%, soglia determinata in base al rapporto tra il valore nominale delle vendite durante l'esercizio rispetto al valore nominale degli strumenti presenti nel portafoglio delle attività finanziarie valutate al costo ammortizzato all'inizio dell'esercizio.

Le due soglie devono essere considerate in maniera distinta; ne deriva che non sono ammissibili vendite effettuate per un ammontare superiore al 10% rispetto alle consistenze iniziali, anche se non frequenti.

Dette soglie sono applicate separatamente per il portafoglio dei titoli di debito rispetto a quello dei finanziamenti, in quanto tali portafogli sono detenuti con diversi obiettivi gestionali e/o gestiti da autonome funzioni di business.

Circostanze eccezionali

Esempi di circostanze eccezionali nelle quali le vendite sono considerate ammissibili, possono essere:

  • significative operazioni di aggregazioni aziendali/ristrutturazioni il cui perseguimento necessita di una ricomposizione di attività e passività;
  • vendite effettuate per fare fronte a crisi di liquidità qualora l'evento non poteva essere ragionevolmente prevedibile (scenario di stress).

Criteri di riclassifica

Le attività finanziarie valutate al costo ammortizzato possono essere riclassificate nelle categorie contabili delle "Attività finanziarie valutate al fair value con impatto sulla redditività complessiva" e delle "Attività finanziarie valutate al fair value con impatto a conto economico". Detta riclassifica può avvenire nella circostanza molto rara in cui l'entità decida di modificare il proprio modello di business per la gestione delle attività finanziarie. Il valore di trasferimento è rappresentato dal fair value alla data della riclassifica, con effetti prospettici a partire da tale data. Gli utili o le perdite risultanti dalla differenza tra il costo ammortizzato dell'attività finanziaria e il relativo fair value sono rilevati:

  • a conto economico in caso di riclassifica tra le "Attività finanziarie valutate al fair value con impatto a conto economico";
  • a patrimonio netto, in un'apposita riserva da valutazione, in caso di riclassifica tra le "Attività finanziarie valutate al fair value con impatto sulla redditività complessiva".

4 - Operazioni di copertura

Si premette che Banco BPM si avvale della facoltà consentita dal principio contabile IFRS 9 di continuare ad applicare integralmente le regole di copertura contabile ("hedge accounting") dettate dal principio contabile IAS 39, nella versione omologata dalla Commissione Europea (cosiddetta versione "carved out").

Criteri di classificazione

Nelle voci dell'attivo e del passivo figurano i derivati finanziari di copertura che, alla data di riferimento del bilancio o della situazione infrannuale, presentano rispettivamente un fair value positivo e negativo.

Le operazioni di copertura dei rischi sono finalizzate a neutralizzare potenziali perdite rilevabili su un determinato strumento finanziario o su un gruppo di strumenti finanziari, attribuibili ad un determinato rischio, tramite gli utili rilevabili su un diverso strumento finanziario o gruppo di strumenti finanziari nel caso in cui quel particolare rischio dovesse effettivamente manifestarsi.

Sono previste le seguenti tipologie di coperture:

  • copertura di fair value, che ha l'obiettivo di coprire l'esposizione alla variazione del fair value di un'attività o passività di bilancio attribuibile ad un particolare rischio. E' inoltre possibile attivare coperture generiche di fair value ("macrohedging") aventi l'obiettivo di ridurre le oscillazioni di fair value, imputabili al rischio tasso di interesse, di un importo monetario, riveniente da un portafoglio di attività e di passività finanziarie (inclusi i "core deposit"). Non possono essere oggetto di copertura generica importi netti derivanti dallo sbilancio di attività e passività;
  • copertura di flussi finanziari, che ha l'obiettivo di coprire l'esposizione a variazioni dei flussi di cassa futuri attribuibili a particolari rischi associati a poste del bilancio o ad una operazione prevista altamente probabile;
  • copertura di un investimento in valuta, che attiene alla copertura dei rischi di un investimento in un'impresa estera espresso in valuta differente rispetto a quella di riferimento della Banca (euro).

Lo strumento derivato è designato di copertura se esiste una documentazione formalizzata della relazione tra lo strumento coperto e lo strumento di copertura, che include gli obiettivi di gestione del rischio, la strategia per effettuare la copertura e i metodi per verificarne l'efficacia prospettica e retrospettiva; tale relazione deve essere efficace nel momento in cui la copertura ha inizio e, prospetticamente, durante tutta la vita della stessa. L'efficacia della copertura dipende dalla misura in cui le variazioni di fair value dello strumento coperto o dei relativi flussi finanziari attesi risultano compensati da quelle dello strumento di copertura. Pertanto l'efficacia è valutata dal confronto di suddette variazioni, tenuto conto dell'intento perseguito dall'entità nel momento in cui la copertura è stata posta in essere.

Si ha efficacia (nei limiti stabiliti dall'intervallo 80%-125%) quando le variazioni di fair value (o dei flussi di cassa) dello strumento finanziario di copertura neutralizzano quasi integralmente le variazioni dello strumento coperto, per l'elemento di rischio oggetto di copertura. La valutazione dell'efficacia è effettuata ad ogni chiusura di bilancio o di situazione infrannuale utilizzando:

• test prospettici, che giustificano l'applicazione della contabilizzazione di copertura, in quanto dimostrano l'attesa sua efficacia;

• test retrospettivi, che evidenziano il grado di efficacia della copertura raggiunto nel periodo cui si riferiscono. In altre parole, misurano quanto i risultati effettivi si siano discostati dalla copertura perfetta.

Criteri d'iscrizione

Gli strumenti finanziari derivati di copertura sono iscritti al fair value, alla data di stipula dei relativi contratti, e sono classificati nell'attivo patrimoniale alla voce "50. Derivati di copertura" o nel passivo patrimoniale alla voce "40. Derivati di copertura" a seconda che il valore sia positivo o negativo.

Criteri di valutazione e di rilevazione delle componenti reddituali

Successivamente all'iscrizione iniziale, i derivati di copertura continuano ad essere valutati al fair value. In particolare:

  • nel caso di copertura di fair value, la variazione del fair value dell'elemento coperto si compensa con la variazione del fair value dello strumento di copertura. Tale compensazione è riconosciuta attraverso la rilevazione a conto economico, nella voce "90. Risultato netto dell'attività di copertura", delle variazioni di valore, riferite sia all'elemento coperto (per quanto riguarda le variazioni prodotte dal fattore di rischio sottostante), sia allo strumento di copertura. L'eventuale differenza, che rappresenta la parziale inefficacia della copertura, ne costituisce di conseguenza l'effetto economico netto. Se la relazione di copertura termina, lo strumento coperto riacquisisce il criterio di valutazione originaria della classe di appartenenza; per gli strumenti valutati al costo ammortizzato le rivalutazioni/svalutazioni cumulate iscritte per effetto delle variazioni di fair value del rischio coperto è rilevato nel conto economico tra gli interessi attivi e passivi lungo la vita residua dell'elemento coperto, sulla base del tasso di interesse effettivo. Se l'elemento coperto è venduto o rimborsato, la quota di fair value non ancora ammortizzata è riconosciuta immediatamente a conto economico nella voce "90. Risultato netto dell'attività di copertura";
  • nel caso di copertura di flussi finanziari, le variazioni di fair value del derivato sono riportate a patrimonio netto (voce "110. Riserve da valutazione"), per la quota efficace della copertura, e sono rilevate a conto economico solo quando, con riferimento alla posta coperta, si manifesti la variazione dei flussi di cassa da compensare. La porzione dell'utile o della perdita dello strumento di copertura considerata inefficace viene iscritta a conto economico (voce "90. Risultato netto dell'attività di copertura"). Tale porzione è pari all'eventuale eccedenza del fair value cumulato dello strumento di copertura rispetto al fair value cumulato dello strumento coperto; in ogni caso, l'oscillazione del fair value della posta coperta e della relativa operazione di copertura deve essere mantenuta nel range di 80%-125%. Se la copertura dei flussi finanziari non è più considerata efficace, oppure la relazione di copertura è terminata, l'ammontare complessivo dei profitti o delle perdite sullo strumento di copertura, già rilevato tra le "Riserve da valutazione", viene imputato a conto economico solo nel momento in cui la transazione di copertura avrà luogo o nel momento in cui non sia più ritenuto possibile che la transazione si verifichi; in quest'ultima circostanza i profitti o le perdite sono trasferite dalla voce del patrimonio netto alla voce di conto economico "90. Risultato netto dell'attività di copertura";
  • le coperture di un investimento in valuta sono contabilizzate allo stesso modo delle coperture di flussi finanziari.

Per i titoli di debito classificati nel portafoglio delle "Attività finanziarie valutate al fair value con impatto sulla redditività complessiva", designati in una relazione di copertura di fair value, le variazioni di valore attribuibili al rischio coperto – che in assenza della suddetta sarebbero rilevate in contropartita di una specifica riserva da valutazione – trovano rappresentazione nella voce di conto economico "90. Risultato netto dell'attività di copertura", a compensazione con il risultato dello strumento di copertura.

Per i titoli di capitale classificati nel portafoglio delle "Attività finanziarie valutate al fair value con impatto sulla redditività complessiva", data la scelta esercitata dalla Banca di applicare le regole dello IAS 39 per le relazioni di copertura, non è consentito designarli in copertura di fair value (rischio di prezzo o di cambio), in quanto gli effetti valutativi del derivato di copertura sono da rilevare a conto economico, mentre gli effetti valutativi e realizzativi dei titoli di capitale coperti trovano riconoscimento a patrimonio netto, senza alcuna eccezione di riciclo a conto economico , se non per i dividendi.

Criteri di cancellazione

Se i test non confermano l'efficacia della copertura, sia retrospettivamente che prospetticamente, la contabilizzazione delle operazioni di copertura, secondo quanto sopra esposto, viene interrotta. In questa circostanza il contratto derivato di copertura viene riclassificato nell'ambito delle "Attività finanziarie valutate al fair value con impatto a conto economico" ed in particolare tra le attività finanziarie detenute per la negoziazione. Inoltre, la relazione di copertura cessa quando:

  • il derivato scade, viene estinto o esercitato;
  • l'elemento coperto viene venduto, scade o è rimborsato;
  • non è più altamente probabile che l'operazione futura coperta venga posta in essere.

5 - Partecipazioni

Criteri di classificazione

La voce include le interessenze detenute in società direttamente controllate, collegate, sottoposte a controllo congiunto, nonché le partecipazioni di minoranza in società controllate e collegate appartenenti al Gruppo.

Si definisce "controllata" la società su cui si esercita il controllo. Tale condizione si configura quando si ha il potere di determinare, direttamente o indirettamente, le scelte amministrative e gestionali dell'impresa così da poter ottenere i relativi benefici. Ciò avviene quando è detenuta, direttamente e/o indirettamente, più della metà dei diritti di voto o in presenza di altre condizioni di controllo di fatto, quali ad esempio la nomina della maggioranza degli Amministratori.

Si considerano collegate le società non controllate in cui si esercita un'influenza significativa. Si presume che la società eserciti un'influenza significativa in tutti i casi in cui detiene il 20% o una quota superiore dei diritti di voto (inclusi i diritti di voto "potenziali") e, indipendentemente dalla quota posseduta, qualora sussista il potere di partecipare alle decisioni gestionali e finanziarie delle partecipate, in virtù di particolari legami giuridici, quali patti parasociali, aventi la finalità per i partecipanti al patto di assicurare la rappresentatività negli organi di gestione e di salvaguardare l'unitarietà di indirizzo della gestione, senza tuttavia averne il controllo.

Sono considerate società a controllo congiunto quelle per cui vi sono accordi contrattuali o di altra natura in base ai quali è necessario il consenso unanime di tutte le parti che condividono il controllo per l'assunzione di decisioni finanziarie e gestionali aventi valenza strategica.

Criteri d'iscrizione

L'iscrizione iniziale dell'attività finanziaria avviene alla data di regolamento al costo d'acquisto, integrato dei costi direttamente attribuibili.

Criteri di valutazione e di rilevazione delle componenti reddituali

Successivamente alla rilevazione iniziale le partecipazioni in società controllate in via esclusiva sono valutate in base al metodo del patrimonio netto, mentre le società collegate e le joint ventures sono contabilizzate in base al metodo del costo.

Investimenti partecipativi valutati in base al metodo del costo

Il valore di iscrizione iniziale (costo d'acquisto maggiorato dei costi di transazione) non deve essere oggetto di misurazione successiva, salvo la necessità di registrare perdite di valore in base alla disciplina prevista dallo IAS 36.

Se esistono evidenze obiettive che il valore di una partecipazione possa aver subito una riduzione, si procede alla stima del valore recuperabile della partecipazione stessa, che rappresenta il maggiore tra il fair value, al netto dei costi di vendita, ed il valore d'uso. Il valore d'uso viene determinato attualizzando i flussi finanziari futuri che la partecipazione potrà generare, incluso il valore di dismissione finale dell'investimento. Qualora il valore di recupero risulti inferiore al valore contabile, la relativa differenza è rilevata a conto economico. Qualora i motivi della perdita di valore siano rimossi a seguito di un evento verificatosi successivamente alla rilevazione della riduzione di valore, vengono effettuate riprese di valore con imputazione a conto economico, fino a concorrenza dell'impairment in precedenza rilevato.

Con riferimento alle partecipazioni di controllo, l'effettuazione del test di impairment avviene individualmente per ogni singola partecipata nel caso in cui la stessa presenti autonome capacità di generazione di flussi di cassa. Qualora il modello organizzativo del Gruppo preveda che le attività della partecipata siano incluse in una Cash Generation Unit (CGU) di maggiori dimensioni o con una diversa struttura, nel bilancio separato il test di impairment non viene condotto per ogni singola partecipazione di controllo, ma sulla singola CGU individuata a livello consolidato, in quanto solo in base a tale procedimento è possibile determinare il valore recuperabile della CGU.

I dividendi sono contabilizzati come ricavi nel momento in cui sorge il diritto al ricevimento degli stessi, ossia quando ne viene deliberata la distribuzione, a prescindere dal fatto che si tratti di dividendi generati anteriormente o successivamente alla data di acquisizione. Il rischio che la contabilizzazione del dividendo a conto economico possa comportare una sopravalutazione della partecipazione, qualora relativo a utili formatisi in data antecedente all'acquisizione, è superato dalla conduzione del test di impairment della partecipazione stessa.

Nell'eventualità di una perdita di controllo, collegamento o controllo congiunto, per effetto di una dismissione parziale della partecipazione, l'interessenza residua detenuta viene iscritta in bilancio al fair value e gli utili e le perdite rispetto al precedente valore di carico sono rilevati nel conto economico.

Investimenti partecipativi valutati in base al metodo del patrimonio netto

Successivamente alla rilevazione iniziale il valore della partecipazione è aumentato o ridotto della quota corrispondente:

  • dei risultati economici di periodo della controllata, opportunamente rettificati, per tener conto degli effetti della PPA (Purchase Price Allocation) rilevata in sede di acquisizione dell'investimento, così come iscritti nel bilancio consolidato. Tali variazioni vanno imputate in contropartita del conto economico, nella voce "utili/perdite delle partecipazioni";
  • delle altre componenti reddituali dal prospetto della redditività complessiva non contabilizzate nel conto economico (ad esempio le variazioni derivanti dalla valutazione al fair value di titoli di debito iscritti tra le attività finanziarie valutate al fair value con impatto sulla redditività complessiva, gli utili/perdite attuariali dei piani a benefici definiti).

Il valore della partecipazione deve essere diminuito dei dividendi che sono periodicamente distribuiti dalla controllata, in quanto gli utili che hanno contribuito alla formazione di tali dividendi sono già stati portati ad incremento del valore della partecipazione.

Nel bilancio separato l'investimento partecipativo contabilizzato sulla base del metodo del patrimonio netto deve essere sottoposto alla verifica di impairment, secondo la disciplina prevista dal principio contabile IAS 28 §§ 41A-41C. In particolare, se esistono evidenze obiettive che il valore di una partecipazione possa aver subito una riduzione, si rende necessario sottoporre l'investimento partecipativo al test di impairment sulla base delle disposizioni previste dallo IAS 36.

Qualora sia necessario effettuare delle rettifiche di valore derivanti da variazioni nel patrimonio netto della partecipata che la stessa non ha rilevato nel conto economico (es. variazioni derivanti dalla valutazione al fair value di "Attività finanziarie valutate al fair value con impatto sulla redditività complessiva", dalla valutazione degli utili/perdite attuariali di piani a benefici definiti), la quota parte di tali variazioni, di pertinenza della Capogruppo, è rilevata direttamente nella voce del patrimonio netto "110. Riserve da valutazione".

Nell'applicare il metodo del patrimonio netto, si utilizzano i più recenti bilanci disponibili della partecipata, opportunamente rettificati per tenere conto di eventuali eventi o transazioni significative, intervenute tra l'ultimo bilancio disponibile della partecipata e la data di riferimento del bilancio della controllante. Qualora la partecipata utilizzi principi contabili difformi rispetto a quelli impiegati dalla Capogruppo, sono apportate modifiche al bilancio della partecipata.

Dopo l'applicazione del metodo del patrimonio netto, l'investimento partecipativo è sottoposto al test di impairment qualora vi siano evidenze obiettive di riduzione di valore che possano avere impatto sui flussi finanziari della partecipata e quindi sulla recuperabilità del valore di iscrizione dell'investimento stesso.

Il processo di rilevazione di eventuali impairment prevede quindi la verifica di possibili indicatori considerati espressione di evidenze obiettive di perdita, quali:

• significative difficoltà finanziarie della partecipata (a titolo esemplificativo, significative variazioni negative del patrimonio netto contabile, riduzione o interruzione della distribuzione dei dividendi, conseguimento di risultati operativi inferiori, oltre ad una soglia fisiologica, rispetto agli obiettivi del budget o del piano

pluriennale o comunque in riduzione rispetto ad esercizi precedenti o rispetto alla situazione esistente alla data di acquisizione dell'investimento);

  • una violazione del contratto, quale un inadempimento o un mancato pagamento da parte della partecipata;
  • l'estensione di concessioni per ragioni economiche o legali relative alla difficoltà finanziaria della partecipata, che diversamente non avrebbe preso in considerazione;
  • annuncio/avviso di un piano di ristrutturazione finanziaria o sussistenza di un'elevata probabilità che la partecipata possa annunciare operazioni di ristrutturazione o possa essere dichiarata fallita;
  • la scomparsa di un mercato attivo relativo all'investimento detenuto dovuta alle difficoltà finanziarie della partecipata;
  • importanti cambiamenti con effetto avverso per l'investimento verificatisi nell'ambiente tecnologico, di mercato, economico o legale in cui opera la partecipata;
  • una diminuzione significativa o prolungata di fair value al di sotto del suo costo. Per diminuzione significativa la Banca ritiene un decremento di fair value al di sotto del costo di acquisto superiore al 30%; per diminuzione prolungata la Banca ritiene un decremento perdurante per un periodo ininterrotto superiore ai 24 mesi.

Se esistono evidenze che il valore di una partecipazione possa aver subito una riduzione, si procede alla stima del valore recuperabile della partecipazione stessa, che rappresenta il maggiore tra il fair value, al netto dei costi di vendita, ed il valore d'uso. Il valore d'uso viene determinato attualizzando i flussi finanziari futuri che la partecipazione potrà generare, incluso il valore di dismissione finale dell'investimento. Si procede alla rilevazione a conto economico di una perdita di valore qualora il valore contabile, inclusivo dell'avviamento, risulti inferiore rispetto al valore recuperabile. Qualora i motivi della perdita di valore siano rimossi a seguito di un evento verificatosi successivamente alla rilevazione della riduzione di valore, vengono effettuate riprese di valore con imputazione a conto economico, fino a concorrenza dell'impairment in precedenza rilevato.

Criteri di cancellazione

Le attività finanziarie vengono cancellate quando scadono i diritti contrattuali sui flussi finanziari derivanti dalle attività stesse o quando l'attività finanziaria viene ceduta trasferendo sostanzialmente tutti i rischi e benefici ad essa connessi.

6 - Attività materiali

Criteri di classificazione

Le attività materiali comprendono i terreni, gli immobili strumentali, gli investimenti immobiliari, il patrimonio artistico, gli impianti tecnici, i mobili, gli arredi e le attrezzature di qualsiasi tipo che si ritiene di utilizzare in un arco temporale superiore ad un esercizio. Nel dettaglio:

  • le attività detenute per essere utilizzate nella produzione o nella fornitura di beni e servizi sono classificate come "attività materiali ad uso funzionale" e iscritte secondo lo IAS 16;
  • gli immobili detenuti per essere affittati a terzi o per la valorizzazione del capitale investito, tramite la vendita, sono classificati come "attività materiali ad uso investimento" e seguono le regole previste dallo IAS 40;
  • gli immobili detenuti nell'ottica di valorizzazione dell'investimento attraverso lavori di ristrutturazione o di riqualificazione, al fine di una successiva vendita, sono classificati come rimanenze e seguono la disciplina prevista dallo IAS 2.

Sono inoltre iscritti in questa voce i diritti d'uso di attività materiali acquisiti con contratti di leasing, in qualità di locatario, indipendentemente dalla qualificazione giuridica degli stessi (c.d. Right of Use).

La voce include infine le migliorie e le spese incrementative sostenute su beni di terzi; trattasi dei costi di ristrutturazione di immobili presi in affitto sostenuti al fine di renderli idonei all'uso per il quale sono destinati. Nel dettaglio, le spese di miglioria che rappresentano attività materiali identificabili e separabili, sono oggetto di classificazione nella specifica categoria a cui si riferiscono (ad esempio impianti tecnici, attrezzature).

Diversamente, le spese di miglioria che non risultano identificabili o separabili dall'immobile, quali le opere murarie, sono portati ad incremento del diritto d'uso, rilevato in base alle previsioni dell'IFRS 16.

Criteri d'iscrizione

Le attività materiali sono inizialmente iscritte al costo che comprende, oltre al prezzo di acquisto, tutti gli eventuali oneri accessori direttamente imputabili all'acquisto e alla messa in funzione del bene. Le spese di manutenzione straordinaria, che comportano un incremento dei benefici economici futuri, vengono imputate ad incremento del valore dei cespiti, mentre gli altri costi di manutenzione ordinaria sono rilevati a conto economico.

Per gli immobili iscritti tra le attività materiali a scopo di investimento, a seguito della chiusura dell'originaria esposizione creditizia (c.d. "datio in solutum"), il valore iniziale di iscrizione è pari al fair value ("valore di mercato"), desunto da apposita perizia.

La differenza tra il valore di prima iscrizione dell'immobile ed il valore di carico della precedente esposizione creditizia, oggetto di cancellazione, è rilevata tra le "Rettifiche/riprese di valore nette per rischio di credito" fino a concorrenza del valore del credito lordo esistente alla data di iscrizione. Tenuto conto del criterio di valutazione al fair value degli immobili ad uso investimento, come di seguito descritto, nella circostanza in cui il fair value di prima iscrizione dell'immobile dovesse essere superiore rispetto al valore del credito lordo, l'eccedenza è rilevata a conto economico nella voce "Risultato netto delle valutazioni al fair value delle attività materiali e immateriali".

Qualora al momento del perfezionamento dell'operazione, i competenti organi aziendali dovessero avere assunto la decisione di procedere alla dismissione dell'immobile entro un lasso temporale breve, il valore di iscrizione dell'immobile sarà pari al "valore di pronto realizzo", anch'esso desunto da apposita perizia, a meno che non vi siano trattative in corso tali da far presumere un maggior valore di recupero.

In ogni caso, qualora, alla data di iscrizione dell'immobile, dovessero sussistere concrete trattative di vendita, dimostrate da impegni assunti dalle parti interessate e deliberate dai competenti organi aziendali, il valore di iscrizione iniziale dovrà tenere conto del prezzo di uscita deliberato, al netto delle eventuali spese di cessione, nel caso risulti inferiore rispetto al "valore di mercato" desunto dalla perizia.

Per le attività materiali rappresentate dai diritti d'uso il valore di iscrizione iniziale corrisponde alla somma della passività per il leasing (valore attuale dei canoni futuri da pagare per la durata contrattuale), dei pagamenti per leasing corrisposti precedentemente o alla data di decorrenza del leasing, dei costi diretti iniziali e degli eventuali costi per lo smantellamento o il ripristino dell'attività sottostante il leasing.

Criteri di valutazione e di rilevazione delle componenti reddituali

Successivamente all'iscrizione iniziale, le attività materiali di proprietà o acquisite tramite diritti d'uso sono valutate al costo, dedotti eventuali ammortamenti e perdite di valore, ad esclusione:

  • degli immobili ad uso funzionale e del patrimonio artistico di pregio per i quali il Gruppo ha adottato l'opzione consentita dallo IAS 16, di valutarli in base al metodo della rideterminazione del valore;
  • degli immobili detenuti a scopo di investimento, per i quali il Gruppo ha adottato l'opzione, consentita dallo IAS 40, di valutarli in base al metodo del fair value;
  • delle attività materiali rientranti nella disciplina dello IAS 2, che sono valutate al minore tra il costo ed il valore netto di realizzo, rappresentato dal prezzo di vendita stimato meno i costi presunti per il completamento e gli altri costi necessari per realizzare la vendita.

Attività materiali ad uso funzionale: valutazione successiva

Ammortamenti

Le attività materiali ad uso funzionale sono sistematicamente ammortizzate lungo la loro vita utile stimata, adottando come criterio di ammortamento il metodo a quote costanti, ad eccezione:

  • dei terreni in quanto ritenuti avere una vita utile illimitata, siano essi stati acquisiti singolarmente o incorporati nel valore dei fabbricati;
  • del patrimonio artistico, tenuto conto che la vita utile di un'opera d'arte non può essere stimata e che il suo valore è normalmente destinato ad aumentare nel tempo.

La quota di ammortamento deve essere in grado di riflettere il deperimento dei cespiti nel tempo a seguito del loro utilizzo, tenuto conto delle spese di manutenzione di carattere straordinario, che possono portare ad un incremento del valore dei cespiti.

Il valore ammortizzabile è rappresentato dal costo del bene - per le attività valutate in base al metodo del costo - o dal valore rideterminato - per le attività valutate in base al metodo della rideterminazione del valore - al netto del valore residuo al termine del processo di ammortamento, qualora ritenuto significativo.

Per le migliorie su beni di terzi, rappresentate da attività materiali identificabili e separabili, l'ammortamento è determinato secondo la vita utile di tali attività, come in precedenza illustrato. Diversamente, per le migliorie non identificabili e separabili dall'immobile oggetto di leasing l'ammortamento viene effettuato secondo il periodo più breve tra quello in cui le migliorie e le spese incrementative possono essere utilizzate e la durata residua del contratto di leasing, comprensivo del periodo di rinnovo, qualora vi siano evidenze in tal senso.

Svalutazioni per riduzioni di valore (impairment)

Per le attività valutate al costo, ad ogni chiusura di bilancio o di situazione infrannuale, se esiste qualche indicazione che dimostri che un'attività possa aver subito una perdita di valore, si procede al confronto tra il valore di carico del cespite ed il suo valore di recupero, pari al maggiore tra il fair value, al netto degli eventuali costi di vendita, ed il valore d'uso del bene, inteso come il valore attuale dei flussi futuri originati dal cespite. Le eventuali rettifiche vengono rilevate a conto economico alla voce "Rettifiche/Riprese di valore nette su attività materiali". Qualora vengano meno i motivi che hanno portato alla rilevazione della perdita, si dà luogo ad una ripresa di valore contabilizzata nella stessa voce, che non può superare il valore che l'attività avrebbe avuto, al netto degli ammortamenti calcolati in assenza di precedenti perdite di valore.

Immobili di proprietà ad uso strumentale e patrimonio artistico di pregio: metodo del valore rideterminato

Per il patrimonio immobiliare di proprietà ad uso strumentale e per il patrimonio artistico di pregio, la Banca ha adottato quale criterio di valutazione il metodo del valore rideterminato.

Il suddetto metodo prevede che le attività siano iscritte ad un valore rideterminato, pari al fair value alla data della rideterminazione di valore, al netto degli ammortamenti e delle eventuali perdite per riduzione di valore accumulate. In base al citato metodo:

  • se il valore contabile dell'attività si incrementa a seguito di una rideterminazione di valore (ossia vi è una differenza positiva tra il valore rideterminato e il valore contabile del bene ante-rideterminazione), l'incremento deve essere rilevato in una specifica "riserva da valutazione" (oggetto di rilevazione nel prospetto delle altre componenti di conto economico complessivo senza rigiro a conto economico), a meno che trattasi di un ripristino di una svalutazione rilevata precedentemente a conto economico. In questo ultimo caso, l'incremento deve essere rilevato come provento a conto economico fino a concorrenza delle precedenti svalutazioni e solo l'eventuale residuo confluisce in una riserva da valutazione;
  • se il valore contabile di un bene è diminuito a seguito della rideterminazione di valore (ossia vi è una differenza negativa tra il valore rideterminato ed il valore contabile del bene ante-rideterminazione), la riduzione di valore deve essere rilevata in contropartita:
    • o del conto economico come costo in mancanza di preesistenti riserve da valutazione sull'attività ("Risultato netto della valutazione al fair value delle attività materiali ed immateriali");
    • o del patrimonio netto fino a concorrenza del saldo a credito della riserva di rivalutazione di tali attività e, per l'eccedenza, a conto economico, non essendo consentita la rilevazione di riserve da valutazione negative.

Immobili a scopo di investimento: metodo del fair value

Per gli immobili a scopo di investimento, rientranti nell'ambito di applicazione dello IAS 40, Banco BPM ha adottato il metodo di valutazione del fair value, in base al quale, successivamente alla rilevazione iniziale, tutti gli investimenti immobiliari sono valutati al fair value. Di conseguenza i suddetti immobili non sono oggetto di ammortamento, né di verifica dell'esistenza di eventuali riduzioni di valore.

Il metodo del fair value prevede che:

• gli incrementi di fair value debbano essere rilevati a conto economico come proventi ("Risultato netto della valutazione al fair value delle attività materiali ed immateriali");

• i decrementi di fair value debbano essere rilevati a conto economico come oneri ("Risultato netto della valutazione al fair value delle attività materiali ed immateriali").

In caso di vendita, la differenza tra il corrispettivo della cessione ed il valore di carico deve essere riconosciuta a conto economico, come "Utile (perdita) da cessione di investimenti".

Per le modalità di determinazione del fair value e della periodicità di rideterminazione del patrimonio immobiliare e del patrimonio artistico di pregio, si fa rinvio ai criteri illustrati nella successiva "Parte A.4 – Informativa sul fair value".

Criteri di cancellazione

Un'attività materiale è eliminata dallo stato patrimoniale al momento della dismissione o quando il bene è permanentemente ritirato dall'uso e dalla sua dismissione non sono attesi benefici economici futuri.

Le plusvalenze e le minusvalenze derivanti dallo smobilizzo o dalla dismissione delle attività materiali, determinate come differenza tra il corrispettivo netto di cessione e il valore contabile del bene, sono rilevate in contropartita del:

  • conto economico: per le attività ad uso funzionale valutate al costo e per gli immobili a scopo di investimento (voce "Utili (Perdite) da cessione di investimenti");
  • patrimonio netto: per le attività ad uso funzionale valutate in base al metodo del valore rideterminato. Le rivalutazioni degli immobili accreditate nelle riserve da valutazione di patrimonio netto possono essere trasferite tra le altre riserve di patrimonio netto (Altre riserve da utili), qualora l'immobile dovesse essere cancellato. Pertanto, in presenza di una vendita dell'immobile le riserve da valutazione sono trasferite ad altra componente di patrimonio netto (da "riserve da valutazione" ad "altre riserve"), senza tuttavia poter transitare nel conto economico.

I diritti d'uso acquisiti con il leasing sono eliminati dallo stato patrimoniale al termine della durata del contratto di leasing.

7 - Attività immateriali

Criteri di classificazione

Le attività immateriali sono attività non monetarie, identificabili e prive di consistenza fisica, originate da diritti legali o contrattuali, possedute per essere utilizzate in un periodo pluriennale, dalle quali è probabile che affluiranno benefici economici futuri, il cui costo può essere misurato attendibilmente.

Tra le attività immateriali sono inclusi i software, le attività immateriali legate alla valorizzazione dei rapporti con la clientela (cosiddette "client relationship") o alla valorizzazione dei marchi iscritte in occasione di operazioni di aggregazioni aziendali e l'avviamento, pari alla differenza tra il corrispettivo sostenuto per un'aggregazione aziendale ed il fair value delle attività nette identificabili acquisite, come meglio precisato nel paragrafo "15 – Altre informazioni, Aggregazioni aziendali, avviamento e modifiche interessenze azionarie".

Criteri d'iscrizione

Le attività immateriali sono iscritte al costo, rettificato per eventuali oneri accessori, solo se è probabile che i benefici economici attribuibili all'attività si realizzino e che il costo della stessa attività possa essere determinato in modo attendibile. In caso contrario, il costo dell'attività immateriale è rilevato a conto economico nell'esercizio in cui è sostenuto.

Criteri di valutazione e di rilevazione delle componenti reddituali

Successivamente all'iscrizione iniziale, le attività immateriali a vita utile definita sono iscritte al costo al netto degli ammortamenti complessivi e delle perdite di valore eventualmente verificatesi.

Il costo delle attività immateriali a vita utile definita è ammortizzato a quote costanti sulla base della relativa vita utile, ad eccezione delle attività rappresentate dalle Client Relationship. Per queste ultime attività, che esprimono la capacità dei rapporti esistenti, alla data dell'aggregazione aziendale, di generare flussi reddituali lungo la loro vita residua attesa, l'ammortamento viene effettuato in base ad una curva di smontamento dei citati rapporti, di regola

decrescente. Il processo di ammortamento inizia quando il bene è disponibile per l'uso e cessa dal momento in cui l'attività è eliminata contabilmente.

Le attività immateriali la cui vita utile è indefinita, come avviamento e marchi, sono iscritte al costo al netto delle perdite di valore eventualmente verificatesi.

Per tali attività non si procede all'ammortamento, ma solamente alla periodica verifica dell'adeguatezza del valore di iscrizione in bilancio.

Ad ogni chiusura di bilancio o di situazione infrannuale, in presenza di evidenze di perdite di valore, si procede alla stima del valore di recupero dell'attività. L'ammontare della perdita, rilevato a conto economico, è pari alla differenza tra il valore contabile dell'attività ed il valore recuperabile.

Con riferimento all'avviamento, lo stesso non è soggetto ad ammortamento, ma ad una verifica periodica dell'adeguatezza del valore di iscrizione in bilancio. In particolare, ogni volta che vi sia evidenza di perdita di valore, e comunque almeno una volta all'anno, viene effettuata una verifica dell'inesistenza di riduzioni durevoli di valore. A tal fine viene identificata l'unità generatrice di flussi finanziari cui attribuire l'avviamento. Detta unità rappresenta il livello minimo al quale l'avviamento è monitorato per finalità gestionali interne e non deve essere maggiore rispetto al settore operativo determinato in conformità al principio IFRS 8.

L'ammontare dell'eventuale riduzione di valore è determinato sulla base della differenza tra il valore di iscrizione dell'avviamento ed il suo valore di recupero, se inferiore. Detto valore di recupero è pari al maggiore tra il fair value dell'unità generatrice di flussi finanziari, al netto degli eventuali costi di vendita, ed il relativo valore d'uso. Il valore d'uso è il valore attuale dei flussi finanziari futuri attesi dalle unità generatrici alle quali l'avviamento è stato attribuito. Le conseguenti rettifiche di valore vengono rilevate a conto economico. Non è ammessa la contabilizzazione di eventuali successive riprese di valore.

Criteri di cancellazione

Un'attività immateriale è eliminata dallo stato patrimoniale al momento della dismissione e qualora non siano più attesi benefici economici futuri.

8 - Attività non correnti e gruppi di attività in via di dismissione

Criteri di classificazione

Vengono classificate nella voce dell'attivo "Attività non correnti e gruppi di attività in via di dismissione" - e in quella del passivo "Passività associate ad attività in via di dismissione" - le attività/passività non correnti ed i gruppi di attività/passività il cui valore contabile sarà presumibilmente recuperato mediante la vendita anziché attraverso l'uso continuativo.

Per essere classificate nelle predette voci, le attività o passività (o gruppo in dismissione) devono essere immediatamente disponibili per la vendita e devono essere riscontrati programmi attivi e concreti tali da far ritenere come altamente probabile la loro dismissione entro un anno rispetto alla data di classificazione come attività in via di dismissione.

Criteri di valutazione e di rilevazione delle componenti reddituali

In seguito alla classificazione nella suddetta categoria, tali attività sono valutate al minore tra il loro valore contabile ed il relativo fair value, al netto dei costi di vendita, fatta eccezione per alcune tipologie di attività - riconducibili ad esempio a tutti gli strumenti finanziari rientranti nell'ambito di applicazione dell'IFRS 9 - per le quali il principio IFRS 5 prevede si debba continuare ad applicare i criteri valutativi del principio contabile di riferimento.

Nell'ipotesi in cui i beni in dismissione siano ammortizzabili, a decorrere dall'esercizio di classificazione tra le attività non correnti in via di dismissione cessa il processo di ammortamento.

I proventi e gli oneri riconducibili a gruppi di attività e passività in via di dismissione, qualora riconducibili alla fattispecie delle attività operative cessate ("discontinued operations" ai sensi dell'IFRS 5), sono esposti nel conto economico, al netto dell'effetto fiscale, nella voce "290. Utile (Perdita) delle attività operative cessate al netto delle

imposte" mentre quelli relativi a singole attività non correnti in via di dismissione sono iscritti nella voce di conto economica più idonea.

Per "attività operative cessate" si deve intendere un importante ramo autonomo o area geografica di attività, anche facente parte di un unico programma coordinato di dismissione, piuttosto che una società controllata acquisita esclusivamente in funzione di una sua rivendita.

Criteri di cancellazione

Le attività ed i gruppi di attività non correnti in via di dismissione sono eliminati dallo stato patrimoniale al momento della dismissione.

9 - Fiscalità corrente e differita

Le voci includono rispettivamente le attività fiscali correnti ed anticipate e le passività fiscali correnti e differite relative alle imposte sul reddito.

Le imposte sul reddito, calcolate nel rispetto della vigente normativa fiscale, sono contabilizzate in base al criterio della competenza, coerentemente con la rilevazione in bilancio dei costi e dei ricavi che le hanno generate. Esse rappresentano pertanto l'onere fiscale, pari al saldo fra la fiscalità corrente e quella anticipata e differita, relativo al reddito dell'esercizio. Le imposte sul reddito sono rilevate nel conto economico (voce "270. Imposte sul reddito dell'esercizio dell'operatività corrente") ad eccezione di quelle relative a partite addebitate o accreditate direttamente a patrimonio netto, ad esempio le valutazioni degli strumenti finanziari valutati al fair value con impatto sulla redditività complessiva o dei contratti derivati di copertura dei flussi finanziari, per le quali la rilevazione della relativa fiscalità avviene, per coerenza, a patrimonio netto (ossia nella voce "110. Riserve da valutazione").

In particolare, le passività (attività) fiscali correnti, dell'esercizio in corso e di quelli precedenti, riflettono l'ammontare delle imposte sul reddito che ci si aspetta di pagare (recuperare) nei confronti delle autorità fiscali, in base ad una stima prudente, applicando le aliquote fiscali e la normativa fiscale vigente alla data di riferimento del bilancio (situazione infrannuale). Le attività e le passività fiscali correnti sono esposte nello stato patrimoniale a saldi compensati, qualora il regolamento avverrà sulla base del saldo netto, per l'esistenza di un diritto legale alla compensazione.

Le imposte anticipate e differite sono calcolate sulle differenze temporanee, senza limiti temporali, tra i valori contabili ed i valori fiscali delle singole attività o passività.

Le attività per imposte anticipate sono iscritte in bilancio, o nella situazione infrannuale, nella misura in cui esiste la probabilità del loro recupero, valutata sulla base della capacità della società interessata e del Gruppo, per effetto dell'esercizio dell'opzione relativa al c.d. "consolidato fiscale", di generare con continuità redditi imponibili positivi nei futuri esercizi, tenuto altresì conto delle disposizioni fiscali tempo per tempo vigenti, come ad esempio la Legge 214/2011 che prevede, a certe condizioni, la trasformabilità in crediti di talune attività per imposte anticipate. Le passività per imposte differite sono iscritte in bilancio o nella situazione infrannuale, con le sole eccezioni delle attività iscritte in bilancio per un importo superiore al valore fiscalmente riconosciuto e delle riserve in sospensione d'imposta, per le quali è ragionevole ritenere che non saranno effettuate d'iniziativa operazioni che ne comportino la tassazione.

Le attività e le passività iscritte per imposte anticipate e differite vengono sistematicamente valutate per tenere conto sia di eventuali modifiche intervenute nelle norme o nelle aliquote, sia di eventuali diverse situazioni soggettive delle società del Gruppo.

10 - Fondi per rischi ed oneri

Criteri di classificazione

Fondi per rischi e oneri: impegni e garanzie rilasciate

La sottovoce in esame accoglie i fondi per rischio di credito a fronte degli impegni ad erogare fondi e delle garanzie rilasciate che sono soggetti alle regole di svalutazione (impairment) ai sensi dell'IFRS 9, al pari di quanto previsto per le "Attività finanziarie valutate al costo ammortizzato" e per le "Attività finanziarie valutate al fair value

con impatto sulla redditività complessiva". Per approfondimenti sul modello di impairment si fa rinvio a quanto riportato nel successivo paragrafo "15 - Altre informazioni, Modalità di determinazione delle perdite di valore di attività finanziarie (impairment)".

In aggiunta, sono inclusi nella sottovoce anche i fondi per rischi ed oneri costituiti a fronte di altre tipologie di impegni e di garanzie rilasciate che, in virtù delle proprie peculiarità, non rientrano nell'ambito applicativo dell'impairment ai sensi dell'IFRS 9.

Fondi per rischi e oneri: quiescenza e obblighi simili

Nella sottovoce "Fondi di quiescenza e obblighi simili" figurano i fondi a prestazioni definite, ovvero i fondi di previdenza per i quali è stata rilasciata una garanzia sulla restituzione del capitale e/o sul rendimento a favore dei beneficiari, come riportato nel successivo paragrafo "15 - Altre informazioni, Trattamento di fine rapporto e altri benefici per i dipendenti". I benefici che dovranno essere erogati in futuro sono valutati da un attuario esterno, utilizzando il "metodo della proiezione unitaria del credito", come richiesto dallo IAS 19.

Gli utili e le perdite attuariali, definiti quale differenza tra il valore di bilancio della passività ed il valore attuale degli impegni a fine periodo, sono contabilizzati per l'intero importo direttamente a patrimonio netto nella voce "Riserve da valutazione".

Fondi per rischi e oneri: altri fondi per rischi e oneri

Nella sottovoce "Altri fondi per rischi ed oneri" sono compresi gli stanziamenti a fronte degli esborsi stimati per obbligazioni legali o implicite derivanti da eventi passati. Tali esborsi possono essere di natura contrattuale, come ad esempio gli stanziamenti per il sistema incentivante al personale e per incentivi all'esodo del personale, gli indennizzi previsti da clausole contrattuali al verificarsi di determinati eventi, o di natura risarcitoria e/o restitutoria, come quelli a fronte di perdite presunte sulle cause passive, incluse le azioni revocatorie, gli esborsi stimati a fronte dei reclami della clientela per l'attività di intermediazione in titoli, i contenziosi di natura fiscale.

Criteri d'iscrizione, di valutazione e di rilevazione delle componenti reddituali

I fondi per rischi ed oneri sono costituiti da passività di ammontare o scadenza incerti e sono rilevati in bilancio se:

  • esiste un'obbligazione attuale (legale o implicita) quale risultato di un evento passato;
  • è probabile che sarà necessario l'impiego di risorse atte a produrre benefici economici per adempiere l'obbligazione;
  • può essere effettuata una stima attendibile del probabile esborso futuro.

L'importo rilevato come accantonamento rappresenta la migliore stima dell'esborso finanziario necessario per assolvere all'obbligazione esistente alla data di riferimento del bilancio e riflette i rischi e le incertezze insite nei fatti e nelle circostanze esaminate. Laddove l'elemento temporale sia significativo, gli accantonamenti vengono attualizzati utilizzando i tassi correnti di mercato. L'accantonamento e l'effetto dell'attualizzazione sono rilevati a conto economico nella voce "170. Accantonamenti netti ai fondi per rischi e oneri", così come l'incremento del fondo per effetto del passare del tempo.

I fondi accantonati sono riesaminati ad ogni data di riferimento del bilancio e rettificati per riflettere la migliore stima corrente. Quando l'impiego di risorse, atte a produrre benefici economici per adempiere all'obbligazione, diviene improbabile, l'accantonamento viene stornato.

In aggiunta, ciascun fondo è utilizzato unicamente per far fronte a quelle uscite per le quali è stato originariamente costituito.

Qualora non sia ritenuto probabile l'esborso di risorse finanziarie per adempiere all'obbligazione, non è necessario rilevare alcun accantonamento di bilancio; in tal caso si rende necessario fornire nella nota integrativa adeguata informativa sul possibile rischio di soccombenza, a meno che la probabilità di impiegare risorse sia ritenuta remota oppure il fenomeno non risulti rilevante.

11 – Passività finanziarie valutate al costo ammortizzato

Criteri di classificazione

La voce delle "Passività finanziarie valutate al costo ammortizzato" comprende le sottovoci "Debiti verso banche", "Debiti verso clientela", "Titoli in circolazione" ed è costituita dalle varie forme di provvista interbancaria e con clientela e dalla raccolta effettuata attraverso certificati di deposito e titoli obbligazionari in circolazione.

Sono inoltre inclusi i debiti iscritti dal locatario nell'ambito di operazioni di leasing, nonché le operazioni di pronti contro termine di raccolta e di titoli dati a prestito con ricevimento di garanzia in denaro che rientra nella piena disponibilità del prestatore. Sono infine compresi i debiti di funzionamento connessi con la fornitura di servizi finanziari come definiti nel Testo Unico Bancario e nel Testo Unico della Finanza.

Criteri di iscrizione

La prima iscrizione delle passività in esame avviene all'atto della ricezione delle somme raccolte o del regolamento dei titoli di debito emessi e viene effettuata sulla base del relativo fair value, normalmente pari all'ammontare incassato o al prezzo di emissione, aumentato degli eventuali costi/proventi aggiuntivi direttamente attribuibili alla singola operazione di provvista o di emissione e non rimborsati dalla controparte creditrice. Sono esclusi i costi interni di carattere amministrativo.

Le operazioni di pronti contro termine con obbligo di riacquisto sono iscritte in bilancio come operazioni di raccolta per l'importo incassato a pronti.

I debiti per leasing vengono iscritti sulla base del valore attuale dei canoni futuri ancora da pagare per la durata contrattuale attualizzati in base al tasso di interesse implicito dell'operazione oppure, se non determinabile, del tasso marginale di finanziamento.

Criteri di valutazione e di rilevazione delle componenti reddituali

Dopo la rilevazione iniziale, le passività finanziarie emesse, al netto degli eventuali rimborsi e/o riacquisti, vengono valutate al costo ammortizzato col metodo del tasso di interesse effettivo. Fanno eccezione le passività a breve termine, ove il fattore temporale risulti trascurabile, le quali rimangono iscritte per il valore incassato ed i cui costi eventualmente imputati sono attribuiti a conto economico in modo lineare lungo la durata contrattuale della passività. Si evidenzia, inoltre, che gli strumenti di raccolta oggetto di una relazione di copertura efficace vengono valutati sulla base delle regole previste per le operazioni di copertura.

Per gli strumenti strutturati che incorporano un derivato implicito - secondo quanto stabilito dall'IFRS 9 ed oggetto di illustrazione nella precedente voce delle "Attività finanziarie detenute per la negoziazione" - è prevista la separazione del derivato incorporato dal contratto ospite. In tal caso:

  • il derivato incorporato è classificato tra le attività/passività di negoziazione ed oggetto di misurazione al fair value;
  • il contratto ospite è classificato tra le passività finanziarie valutate al costo ammortizzato.

I debiti per leasing devono essere rideterminati in caso di modifica nei pagamenti dovuti (lease modification); l'impatto della rideterminazione andrà registrato in contropartita all'attività per il diritto d'uso.

Criteri di cancellazione

Le passività finanziarie sono cancellate dal bilancio o dalla situazione infrannuale quando risultano scadute o estinte. La cancellazione avviene anche in presenza di riacquisto di titoli precedentemente emessi. La differenza tra il valore contabile della passività e l'ammontare pagato per acquistarla viene registrata a conto economico. Il ricollocamento sul mercato di titoli propri successivamente al loro riacquisto è considerato contabilmente come una nuova emissione con iscrizione al nuovo prezzo di collocamento, senza alcun effetto a conto economico.

12 - Passività finanziarie di negoziazione

Criteri di classificazione

La voce in esame comprende:

  • le passività finanziarie emesse con l'intento di riacquistarle nel breve periodo;
  • le passività facenti parte di un portafoglio di strumenti finanziari che sono gestiti congiuntamente e per il quale esiste una provata strategia volta al conseguimento di profitti nel breve periodo;
  • i contratti derivati aventi un fair value negativo e non designati come strumenti di copertura, compresi quelli collegati alle attività/passività designate al fair value con impatto a conto economico ed i derivati impliciti oggetto di scorporo dalle passività finanziarie valutate al costo ammortizzato.

Sono inoltre incluse le passività che si originano da scoperti tecnici generati dall'attività negoziazione di titoli.

Criteri di iscrizione

L'iscrizione iniziale delle passività finanziarie di negoziazione avviene alla data di regolamento per le passività per cassa e alla data di sottoscrizione per i contratti derivati.

La prima iscrizione è effettuata sulla base del fair value della passività, normalmente pari all'ammontare incassato, senza considerare i costi o i proventi di transazione direttamente attribuibili allo strumento stesso, che sono imputati direttamente a conto economico.

Per le modalità di determinazione del fair value si fa rinvio alla successiva "Parte A.4 – Informativa sul fair value".

Criteri di valutazione e di rilevazione delle componenti reddituali

Le passività finanziarie di negoziazione sono valutate al fair value corrente con imputazione del risultato della valutazione nel conto economico.

Gli utili e le perdite derivanti dalla variazione del fair value e/o dalla cessione degli strumenti di trading sono contabilizzati nel conto economico. Per gli strumenti derivati, nel caso in cui il fair value di una passività finanziaria diventi positivo, tale posta è contabilizzata nella voce delle "Attività finanziarie valutate al fair value con impatto a conto economico: a) attività finanziarie detenute per la negoziazione".

Gli utili e le perdite da negoziazione e le plusvalenze e le minusvalenze da valutazione del portafoglio di negoziazione sono iscritti nel conto economico nella voce "80. Risultato netto dell'attività di negoziazione".

Criteri di cancellazione

Le passività finanziarie di negoziazione vengono cancellate dal bilancio quando scadono i diritti contrattuali sui relativi flussi finanziari o quando le passività finanziarie sono cedute con trasferimento sostanziale di tutti i rischi ed i benefici derivanti dalla proprietà delle stesse.

13 - Passività finanziarie designate al fair value

Criteri di classificazione

Una passività finanziaria viene designata al fair value rilevato a conto economico in sede di rilevazione iniziale qualora ricorrano le seguenti circostanze:

  • si elimina o si riduce notevolmente una mancanza di uniformità nella valutazione o nella rilevazione che altrimenti risulterebbe dalla valutazione di attività o passività o dalla rilevazione dei relativi utili e perdite su basi diverse (cosiddetto "accounting mismatch");
  • un gruppo di attività finanziarie, passività finanziarie o entrambi è gestito e il suo andamento viene valutato in base al fair value secondo una documentata gestione del rischio o strategia di investimento, documentata internamente ai dirigenti con responsabilità strategiche;
  • si è in presenza di un contratto ibrido contenente uno o più derivati incorporati e il derivato incorporato è tale da modificare significativamente i flussi finanziari che altrimenti sarebbero previsti dal contratto.

L'opzione di designare una passività al fair value è irrevocabile, viene effettuata sul singolo strumento finanziario e non richiede la medesima applicazione a tutti gli strumenti aventi caratteristiche similari. Tuttavia non è ammessa la designazione al fair value di una sola parte di uno strumento finanziario, attribuibile ad una sola componente di rischio a cui lo strumento è assoggettato.

La voce in esame include talune obbligazioni emesse dalla Banca e talune emissioni di certificates non gestite con intento di negoziazione.

Per approfondimenti sul perimetro delle passività in fair value option, sulla metodologia di determinazione del fair value e della quantificazione del proprio merito creditizio, si fa rinvio a quanto contenuto nel paragrafo "15 - Altre informazioni, Passività finanziarie designate al fair value" ed alla successiva "Parte A.4 – Informativa sul fair value".

Criteri di iscrizione

Le passività finanziarie in esame vengono valutate al fair value fin dal momento della prima iscrizione. I proventi ed oneri iniziali sono immediatamente imputati a conto economico.

Criteri di valutazione e di rilevazione delle componenti reddituali

Successivamente all'iscrizione iniziale le passività finanziarie sono valutate al relativo fair value corrente. La variazione di fair value è imputata nel conto economico alla voce "110. Risultato netto delle attività e passività finanziarie valutate al fair value con impatto a conto economico", ad eccezione degli effetti conseguenti alla variazione del proprio merito creditizio che sono rilevati in una specifica riserva da valutazione (voce "110. Riserve da valutazione"), a meno che tale trattamento non sia tale da creare o amplificare un'asimmetria contabile nel risultato economico. Un'asimmetria contabile viene creata o amplificata quando la rilevazione degli effetti del proprio merito creditizio in una riserva patrimoniale è tale da comportare nel conto economico una disarmonia più rilevante di quella che si avrebbe rilevando nel conto economico tutta la variazione di fair value della passività. In quest'ultimo caso l'intera variazione di fair value della passività, comprensiva dell'effetto di variazione del proprio merito creditizio, deve essere rilevata nel conto economico.

Gli effetti correlati alla variazione del proprio merito creditizio sono oggetto di presentazione nel prospetto della redditività complessiva, al netto del relativo effetto fiscale, in corrispondenza delle altre componenti reddituali senza rigiro nel conto economico.

L'importo imputato nella specifica riserva patrimoniale (voce "110. Riserve da valutazione") non sarà mai oggetto di rigiro nel conto economico nemmeno se la passività dovesse essere scaduta o estinta; in tal caso sarà necessario procedere a riclassificare l'utile (perdita) cumulato nella specifica riserva da valutazione in un'altra voce di patrimonio netto ("140. Riserve").

Criteri di cancellazione

Le passività finanziarie sono cancellate dal bilancio o dalla situazione infrannuale quando risultano scadute o estinte. Nel caso di passività finanziarie rappresentate da titoli emessi, la cancellazione avviene anche in presenza del riacquisto: la differenza tra il valore contabile della passività e l'ammontare pagato per acquistarla viene registrato a conto economico alla voce "110. Risultato netto delle attività e passività finanziarie valutate al fair value con impatto a conto economico", ad eccezione degli utili/perdite connessi alla variazione del proprio merito creditizio che sono rilevati in una riserva di patrimonio netto, come in precedenza illustrato. Il ricollocamento sul mercato dei titoli propri successivamente al loro riacquisto è considerato contabilmente come una nuova emissione con iscrizione al nuovo prezzo di collocamento, senza alcun effetto a conto economico.

14 - Operazioni in valuta

Criteri di classificazione

Tra le attività e le passività in valuta figurano, oltre a quelle denominate esplicitamente in una valuta diversa dall'euro, anche quelle che prevedono clausole di indicizzazione finanziaria collegate al tasso di cambio dell'euro con una determinata valuta o con un determinato paniere di valute.

Ai fini delle modalità di conversione da utilizzare, le attività e passività in valuta sono suddivise tra poste monetarie e non monetarie.

Gli elementi monetari consistono nelle somme in denaro e nelle attività e passività che esprimono il diritto di ricevere o l'obbligo di pagare importi di denaro fissi o determinabili (crediti, titoli di debito, passività finanziarie). Gli elementi non monetari (quali, ad esempio, i titoli di capitale) sono attività o passività che non contemplano il diritto di ricevere o l'obbligo di pagare importi di denaro fissi o determinabili.

Criteri di iscrizione

Le operazioni in valuta estera sono registrate, al momento della rilevazione iniziale, in divisa di conto, applicando all'importo in valuta estera il tasso di cambio in vigore alla data dell'operazione.

Criteri di valutazione e di rilevazione delle componenti reddituali

Ad ogni chiusura di bilancio o di situazione infrannuale, le poste di bilancio in valuta estera vengono valutate come segue:

  • le poste monetarie sono convertite al tasso di cambio alla data di chiusura;
  • le poste non monetarie valutate al costo storico sono convertite al tasso di cambio in essere alla data dell'operazione;
  • le poste non monetarie valutate al fair value sono convertite utilizzando i tassi di cambio in essere alla data di chiusura.

Le differenze di cambio che derivano dal regolamento di elementi monetari o dalla conversione di elementi monetari a tassi diversi da quelli di conversione iniziali, o di conversione del bilancio precedente, sono rilevate nel conto economico del periodo in cui sorgono.

Quando un utile o una perdita relativi ad un elemento non monetario sono rilevati a patrimonio netto, la differenza di cambio relativa a tale elemento è rilevata anch'essa a patrimonio. Per contro, quando un utile o una perdita di un elemento non monetario sono iscritti a conto economico, è rilevata in conto economico anche la relativa differenza cambio.

15 - Altre informazioni

a) Contenuto di altre voci di bilancio

Cassa e disponibilità liquide

La voce comprende le valute aventi corso legale, comprese le banconote e le monete divisionali estere, i conti correnti ed i depositi "a vista" verso le Banche Centrali, ad eccezione della riserva obbligatoria, nonché i crediti "a vista" verso le banche. In quest'ultima definizione rientrano le disponibilità che possono essere ritirate in qualsiasi momento senza preavviso o con un preavviso di 24 ore o di un giorno lavorativo.

La voce è iscritta per il valore facciale. Per le divise estere il valore facciale viene convertito in euro al cambio di chiusura della data di fine periodo.

Adeguamento di valore delle attività finanziarie e delle passività finanziarie oggetto di copertura generica

Nelle presenti voci figurano rispettivamente le variazioni di fair value di attività e passività finanziarie oggetto di copertura generica ("macrohedging") dal rischio di tasso di interesse, in base al rispettivo saldo, sia esso positivo (voce "60. Adeguamento di valore delle attività finanziarie oggetto di copertura generica") che negativo (voce "50. Adeguamento di valore delle passività finanziarie oggetto di copertura generica"), la cui contropartita economica è rappresentata dalla voce "90. Risultato netto dell'attività di copertura", così come per le coperture specifiche di fair value.

Altre attività

Nella presente voce sono iscritte le attività non riconducibili nelle altre voci dell'attivo dello stato patrimoniale. La voce può includere a titolo esemplificativo:

  • l'oro, l'argento e i metalli preziosi;
  • i ratei attivi diversi da quelli che vanno capitalizzati sulle relative attività finanziarie, ivi inclusi quelli derivanti da contratti con i clienti ai sensi dell'IFRS 15;
  • i crediti connessi alla fornitura di beni o servizi non finanziari;
  • le partite fiscali debitorie diverse da quelle rilevate nella voce "100. Attività fiscali".

Possono anche figurarvi eventuali rimanenze (di "saldo debitore") di partite viaggianti e sospese non attribuite ai conti di pertinenza, purché di importo complessivamente irrilevante.

Nella presente voce figurano le passività non riconducibili nelle altre voci del passivo dello stato patrimoniale. La voce include a titolo esemplificativo:

  • gli accordi di pagamento che l'IFRS 2 impone di classificare come debiti;
  • i debiti connessi con il pagamento di forniture di beni e servizi non finanziari;
  • i ratei passivi diversi da quelli da capitalizzare sulle pertinenti passività finanziarie, ivi inclusi quelli derivanti da contratti con i clienti ai sensi dell'IFRS 15;
  • le partite fiscali creditorie varie diverse da quelle rilevate nella voce "60. Passività fiscali" connesse, ad esempio, all'attività di sostituto d'imposta.

Trattamento di fine rapporto e altri benefici per i dipendenti

Ai sensi dello IAS 19 i benefici ai dipendenti comprendono tutte le tipologie di retribuzione previste, in cambio dell'attività lavorativa svolta dai dipendenti o in virtù della cessazione del rapporto di lavoro, che in particolare si suddividono in:

  • benefici a breve termine (diversi da quelli per la cessazione del rapporto di lavoro) che si prevede vengano liquidati entro 12 mesi dalla fine dell'esercizio nel quale i dipendenti hanno prestato l'attività lavorativa;
  • benefici successivi alla fine del rapporto di lavoro come ad esempio trattamento di fine rapporto e fondi di quiescenza;
  • benefici per la cessazione del rapporto di lavoro dovuti ai dipendenti a seguito della decisione dell'azienda di concludere il rapporto di lavoro prima della data di pensionamento;
  • benefici a lungo termine (diversi da quelli per la cessazione del rapporto di lavoro) che si prevede vengano liquidati lungo un arco temporale superiore ai 12 mesi dalla fine dell'esercizio nel quale i dipendenti hanno prestato l'attività lavorativa.

Tipologie dei benefici successivi alla fine del rapporto di lavoro

I benefici in oggetto comprendono il Fondo trattamento di fine rapporto (TFR) e i Fondi di quiescenza e sono distinti nelle due categorie di "piani a prestazioni definite" e "piani a contributi definiti", in base alle caratteristiche degli stessi piani.

In particolare, per i piani a contributi definiti il costo è rappresentato dai contributi maturati nell'esercizio, dato che la società ha solo l'obbligo di versare dei contributi fissati su base contrattuale ad un fondo e conseguentemente non ha alcuna obbligazione legale o implicita a corrispondere, oltre al versamento della contribuzione, ulteriori importi qualora il fondo non disponga di sufficienti attività per pagare tutti i benefici ai dipendenti.

Per i piani a prestazioni definite, il rischio attuariale e di investimento, ossia il rischio di un'eventuale insufficienza di contributi o di un insufficiente rendimento degli asset in cui i contributi sono investiti, ricade sulla società.

Con riferimento al Fondo di trattamento di fine rapporto, a seguito della riforma della previdenza complementare, di cui al D.Lgs. 5 dicembre 2005, n. 252, sono state introdotte nuove regole per il trattamento di fine rapporto maturato a partire dal 1° gennaio 2007, che rilevano ai fini del relativo trattamento contabile. In particolare, per le società con in media almeno 50 dipendenti nel corso del 2006, le quote del trattamento di fine rapporto del personale maturate a partire dal 1° gennaio 2007 si configurano contabilmente come un "piano a contribuzione definita"; l'onere è infatti limitato alla contribuzione stabilita dalla normativa prevista dal Codice Civile, senza applicazione di alcuna metodologia attuariale. Diversamente, il fondo di trattamento di fine rapporto maturato alla data del 31 dicembre 2006 continua a qualificarsi contabilmente come un "piano a benefici definiti".

Valutazione dei benefici successivi alla fine del rapporto di lavoro rappresentati da piani a benefici definiti

Per i piani a prestazioni definite la passività viene determinata da un attuario esterno secondo la metodologia attuariale della "Proiezione unitaria del credito". In base alla citata metodologia è necessario prevedere gli esborsi futuri sulla base di ipotesi demografiche e finanziarie, da attualizzare per tenere conto del tempo che trascorrerà prima dell'effettivo pagamento e da riproporzionare in base al rapporto tra gli anni di servizio maturati e l'anzianità teorica stimata al momento dell'erogazione del beneficio. Il valore attuariale della passività così determinato deve poi essere rettificato dal fair value delle eventuali attività al servizio del piano (passività/attività netta).

Gli utili e le perdite attuariali che si originano per effetto di aggiustamenti delle precedenti ipotesi attuariali formulate, a seguito dell'esperienza effettivamente riscontrata o a causa di modifiche delle stesse ipotesi attuariali, comportano una rimisurazione della passività netta e sono imputati in contropartita di una riserva di patrimonio netto. Tali utili e perdite sono oggetto di rappresentazione nel "Prospetto della redditività complessiva".

La variazione della passività conseguente ad una modifica o ad una riduzione di piano è rilevata nel conto economico come utile o perdita. Nel dettaglio, la fattispecie della modifica interviene qualora venga introdotto un nuovo piano, piuttosto che venga ritirato o modificato un piano esistente. Si ha invece una riduzione in presenza di una significativa variazione negativa del numero dei dipendenti compresi nel piano, come ad esempio nel caso di piani di riduzione del personale in esubero (accesso al Fondo di Solidarietà).

Valutazione dei benefici a lungo termine

La metodologia della "Proiezione unitaria del credito", in precedenza descritta, viene seguita anche per la valutazione dei benefici a lungo termine, quali i "premi di anzianità" a favore dei dipendenti. A differenza di quanto descritto per i "piani a benefici definiti", gli utili e le perdite attuariali connessi alla valutazione dei benefici a lungo termine vengono rilevati immediatamente nel conto economico.

Riserve da valutazione

Nella presente voce figurano le riserve da valutazione relative ai titoli di capitale designati al fair value con impatto sulla redditività complessiva, alle attività finanziarie (diverse dai titoli di capitale) valutate al fair value con impatto sulla redditività complessiva, alla copertura dei flussi finanziari, agli utili (perdite) attuariali su piani a benefici definiti, agli utili/perdite connessi alla variazione del proprio merito creditizio relativamente alle passività in fair value option, alle attività materiali.

Strumenti di capitale

Gli strumenti di capitale sono strumenti rappresentativi di una partecipazione residuale nelle attività della Banca al netto delle sue passività. La classificazione di uno strumento emesso quale strumento di capitale richiede l'assenza di obbligazioni contrattuali ad effettuare pagamenti sotto forma di rimborso capitale, interessi o altre forme di rendimento.

Tali strumenti, diversi dalle azioni ordinarie o di risparmio, sono classificati nella voce "130. Strumenti di capitale" per un ammontare pari al corrispettivo incassato dall'emissione, dedotti i costi di transazione che sono direttamente attribuibili alla transazione stessa al netto della relativa fiscalità.

Le eventuali cedole corrisposte, al netto della relativa fiscalità, sono portate in riduzione della voce "140. Riserve", se e nella misura in cui risultano pagate.

In presenza di estinzione o di riacquisto, la differenza tra corrispettivo pagato ed il valore di bilancio di tali strumenti di capitale è rilevata a patrimonio netto nella voce "140. Riserve".

Capitale e azioni proprie

La voce capitale include l'importo delle azioni emesse al netto dell'importo dell'eventuale capitale sottoscritto ma non ancora versato alla data di bilancio o della situazione infrannuale. La voce è esposta al lordo delle eventuali azioni proprie detenute dalla banca. Queste ultime vengono iscritte in bilancio a voce propria come componente negativa del patrimonio netto.

Il costo originario delle azioni proprie riacquistate e gli utili o le perdite derivanti dalla loro successiva vendita sono rilevati come movimenti del patrimonio netto.

I costi di transazione relativi ad un'operazione sul capitale, quale ad esempio un aumento del capitale sociale, sono contabilizzati come una riduzione del patrimonio netto, al netto di qualsiasi beneficio fiscale connesso.

I dividendi su azioni ordinarie sono contabilizzati a riduzione del patrimonio netto nell'esercizio in cui l'Assemblea degli azionisti ne ha deliberato la distribuzione. Eventuali acconti sui dividendi erogati ai soci sono rilevati nella voce del passivo dello stato patrimoniale "Acconti su dividendi" con il segno negativo.

b) Illustrazione di altri trattamenti contabili significativi

Dividendi e riconoscimento dei ricavi e dei costi

Ricavi derivanti da contratti con la clientela (IFRS 15)

I ricavi sono flussi lordi di benefici economici che affluiscono all'entità come corrispettivo per l'obbligazione di trasferire al cliente una vasta gamma di beni e servizi rientranti nell'ordinaria attività.

Ai sensi dell'IFRS 15 l'entità deve riconoscere i ricavi in base al compenso che ci si attende di ricevere a fronte dei beni e dei servizi forniti nell'ambito dell'attività ordinaria. Nel dettaglio, il riconoscimento dei ricavi deve avvenire sulla base dei seguenti cinque passi:

  • identificazione del contratto, definito come un accordo avente sostanza commerciale tra due o più parti in grado di generare diritti ed obbligazioni;
  • individuazione delle singole obbligazioni ("performance obligations") contenute nel contratto;
  • determinazione del prezzo della transazione, ossia il corrispettivo atteso per il trasferimento al cliente dei beni o dei servizi;
  • allocazione del prezzo della transazione a ciascuna "performance obligation", sulla base dei prezzi di vendita della singola obbligazione ("stand-alone selling price");
  • riconoscimento dei ricavi allocati alla singola obbligazione quando la stessa viene regolata, ossia quando il cliente ottiene il controllo dei beni e dei servizi. Detto riconoscimento tiene conto del fatto che alcuni servizi possono essere resi in uno specifico momento oppure nel corso di un periodo temporale.

I ricavi derivanti da obbligazioni contrattuali con la clientela sono rilevati al conto economico qualora sia probabile che l'entità riceva il corrispettivo a cui ha diritto in cambio dei beni o dei servizi trasferiti al cliente. Tale corrispettivo deve essere allocato alle singole obbligazioni previste dal contratto e deve trovare riconoscimento come ricavo nel conto economico in funzione delle tempistiche di adempimento dell'obbligazione. Nel dettaglio, i ricavi possono trovare riconoscimento nel conto economico:

  • in un momento preciso, quando l'entità adempie l'obbligazione di fare trasferendo al cliente il bene o il servizio promesso, o
  • nel corso del tempo, mano a mano che l'entità adempie l'obbligazione di fare trasferendo al cliente il bene o il servizio promesso.

L'obbligazione di fare si considera adempiuta quando il cliente acquisisce il controllo del bene o del servizio trasferito.

Il corrispettivo promesso nel contratto con il cliente può includere importi fissi, importi variabili o entrambi. Nel dettaglio, il corrispettivo del contratto può variare a seguito di riduzioni, sconti, rimborsi, incentivi, premi di rendimento o altri elementi analoghi. La variabilità del corrispettivo può altresì dipendere dal verificarsi o meno di un evento futuro. In presenza di corrispettivi variabili, la rilevazione del ricavo nel conto economico viene effettuata qualora sia possibile stimare in modo attendibile il ricavo e solo se risulta altamente probabile che tale corrispettivo non debba essere successivamente stornato dal conto economico, in tutto o in una parte significativa.

Qualora l'entità riceva dal cliente un corrispettivo che prevede di rimborsare al cliente stesso, in tutto o in una parte, a fronte del ricavo riconosciuto a conto economico si rende necessario rilevare una passività, da stimare in funzione dei previsti futuri rimborsi (cosiddetta "refund liability"). La stima di tale passività è oggetto di aggiornamento ad ogni data di bilancio o situazione infrannuale e viene condotta sulla base della quota parte del corrispettivo che l'entità si aspetta di non avere diritto.

Costi

I costi relativi all'ottenimento e all'adempimento dei contratti con la clientela sono rilevati nel conto economico nei periodi nei quali sono contabilizzati i corrispondenti ricavi; i costi che non presentano una diretta associazione con i ricavi sono imputati immediatamente a conto economico.

Ricavi e costi relativi a strumenti finanziari

Con riferimento ai proventi ed oneri relativi alle attività/passività finanziarie si precisa che:

• gli interessi sono rilevati pro-rata temporis sulla base del tasso di interesse contrattuale o di quello effettivo nel caso di applicazione del costo ammortizzato. In quest'ultimo caso, eventuali costi e proventi marginali,

ritenuti parte integrante del rendimento dello strumento finanziario, sono considerati nel tasso di interesse effettivo e rilevati tra gli interessi. La voce interessi attivi (ovvero interessi passivi) comprende anche i differenziali o i margini, positivi (o negativi), maturati sino alla data di riferimento del bilancio, relativi a contratti derivati finanziari:

  • o di copertura di attività e passività che generano interessi;
  • o classificati nello stato patrimoniale nel portafoglio di negoziazione, ma gestionalmente collegati ad attività e/o passività finanziarie designate al fair value (Fair value Option) che generano interessi;
  • o connessi gestionalmente con attività e passività classificate nel portafoglio di negoziazione e che prevedono la liquidazione di differenziali o di margini a più scadenze;
  • gli interessi di mora, eventualmente previsti in via contrattuale, sono contabilizzati a conto economico solo al momento del loro effettivo incasso;
  • i dividendi sono rilevati a conto economico nel momento in cui sorge il diritto legale ad incassarli, e quindi nel momento in cui ne viene deliberata la distribuzione e ne matura il diritto a ricevere il relativo pagamento;
  • le commissioni per ricavi da servizi sono iscritte, sulla base dell'esistenza di accordi contrattuali, nel periodo in cui i servizi stessi sono prestati. Le commissioni considerate nel costo ammortizzato ai fini della determinazione del tasso di interesse effettivo sono rilevate tra gli interessi;
  • gli utili e le perdite conseguenti alla prima iscrizione al fair value degli strumenti finanziari sono riconosciuti a conto economico, in sede di rilevazione dell'operazione, sulla base della differenza tra il corrispettivo pagato o incassato ed il fair value dello strumento stesso, solamente quando il fair value è determinabile facendo riferimento a transazioni di mercato correnti ed osservabili sul mercato oppure attraverso tecniche di valutazione i cui input siano parametri di mercato osservabili; diversamente, detti utili e perdite sono distribuiti nel tempo tenuto conto della natura e della durata dello strumento;
  • gli utili e le perdite derivanti dalla cessione di strumenti finanziari sono riconosciuti nel conto economico al momento di perfezionamento della vendita, con relativo trasferimento dei rischi e dei benefici, sulla base della differenza tra il corrispettivo incassato ed il valore di iscrizione degli strumenti stessi.

Pagamenti basati su azioni

Si tratta di pagamenti a favore dei dipendenti, come corrispettivo dell'attività lavorativa prestata, regolati con strumenti rappresentativi del capitale, che consistono, ad esempio, nell'assegnazione di:

  • diritti a sottoscrivere aumenti di capitale a pagamento (stock option);
  • diritti a ricevere azioni al raggiungimento di determinati obiettivi.

Ai fini contabili, ai sensi del principio IFRS 2, i pagamenti basati su azioni proprie si configurano come piani "equity settled", da rilevare in base al fair value delle prestazioni lavorative ricevute.

In considerazione delle difficoltà di stima diretta del fair value delle prestazioni lavorative ricevute in contropartita dell'assegnazione di azioni, è possibile misurare il valore delle prestazioni ricevute, in modo indiretto, facendo riferimento al fair value degli strumenti rappresentativi di capitale, alla data della loro assegnazione.

I piani di incentivazione del personale basati su azioni proprie vengono quindi rilevati a conto economico (voce "160. a) Spese per il personale") in contropartita di un corrispondente incremento del patrimonio netto (voce "140. Riserve"), sulla base del fair value degli strumenti finanziari attribuiti alla data di assegnazione ed in funzione del criterio di competenza della prestazione lavorativa fornita.

In particolare, quando le azioni assegnate non sono immediatamente "usufruibili" dal dipendente, ma lo saranno quando il dipendente avrà completato uno specifico periodo di servizio, l'impresa riconosce il costo, come corrispettivo della prestazione resa, lungo il periodo di maturazione delle condizioni stesse ("vesting period").

Per le società controllate, i piani di incentivo basati sulle azioni della Capogruppo, e non su azioni proprie, si configurano come piani "cash settled". Ai sensi dell'IFRS 2, nei rispettivi bilanci d'impresa, il costo di competenza viene quindi rilevato tra le spese per il personale in contropartita di un incremento della voce del passivo "Fondi per rischi ed oneri". Nell'ottica del bilancio consolidato tali piani, essendo regolati tramite le azioni della Capogruppo, trovano invece rappresentazione come piani "equity settled" in base al trattamento in precedenza illustrato.

Pronti contro termine, prestito titoli e riporti

Le operazioni di pronti contro termine o di riporto, con le quali la Banca vende a terzi dei titoli con l'obbligo di riacquisto degli stessi alla scadenza delle operazioni ad un prezzo predeterminato, vengono iscritte nei debiti verso banche o verso clientela a seconda della controparte. Analogamente, le operazioni di pronti contro termine o di

riporto, con le quali la Banca acquista da terzi dei titoli con l'obbligo di rivendita degli stessi alla scadenza delle operazioni ad un prezzo predeterminato, sono contabilizzate come crediti verso banche o clientela (categoria contabile delle "Attività finanziarie valutate al costo ammortizzato"), a seconda della controparte. La differenza tra il prezzo a pronti e il prezzo a termine delle predette operazioni è contabilizzata come interesse (passivo o attivo a seconda dei casi) e registrata per competenza lungo la vita dell'operazione. Le operazioni di prestito titoli nelle quali la garanzia è rappresentata da contante che rientra nella piena disponibilità economica del prestatore vengono rilevate in bilancio come le anzidette operazioni di pronti contro termine.

Nel caso di operazioni di prestito titoli con garanzia costituita da altri titoli, ovvero senza garanzia, il prestatore e il prestatario continuano a rilevare nell'attivo dello stato patrimoniale, rispettivamente, il titolo oggetto del prestito e quello eventualmente dato in garanzia. La remunerazione di tale operatività è rilevata dal prestatore nella voce "40. Commissioni attive" e dal prestatario nella voce "50. Commissioni passive".

Compensazione di strumenti finanziari

Ai sensi dello IAS 32, paragrafo 42, le attività finanziarie e le passività finanziarie sono oggetto di compensazione ed evidenziate in bilancio per il saldo netto, qualora l'entità:

  • abbia un diritto legale ad operare tale compensazione, correntemente esercitabile in tutte le circostanze, siano esse afferenti al normale svolgimento del business siano esse relative a situazioni di inadempimento, insolvenza, fallimento delle parti;
  • intenda regolare le transazioni per il saldo netto o in base ad un regolamento su base lorda i cui effetti sostanziali siano equivalenti ad un regolamento netto.

Per gli strumenti derivati rientranti in accordi di compensazione, che rispettano i requisiti in precedenza illustrati, la Circolare n. 262 prevede di effettuare la compensazione tra tutti i derivati di negoziazione e tutti i derivati di copertura. Qualora lo sbilancio dei derivati di negoziazione dovesse essere di segno opposto rispetto allo sbilancio di tutti i derivati di copertura, è prevista una rappresentazione su base netta di tali sbilanci: convenzionalmente, il saldo netto viene allocato nel portafoglio di negoziazione piuttosto che nei derivati di copertura, in funzione della prevalenza del valore assoluto tra lo sbilancio dei derivati di negoziazione e quello dei derivati di copertura.

In ottemperanza a quanto richiesto dal principio contabile IFRS 7, informazioni di maggior dettaglio sono fornite nelle tavole contenute nella Parte B – Altre informazioni della presente nota integrativa, nelle quali sono esposti in particolare:

  • i valori di bilancio di attività e passività che presentano i requisiti previsti dallo IAS 32, paragrafo 42, prima e dopo la compensazione contabile;
  • le esposizioni soggette ad accordi quadro di compensazione che non hanno dato luogo a compensazione ma che potenzialmente la possono attivare in seguito a specifiche circostanze;
  • le garanzie reali ad esse connesse.

Cartolarizzazioni – cancellazione dal bilancio delle attività finanziarie cedute

Nelle operazioni di cartolarizzazione originate dalla Banca, la cessione delle attività finanziarie ad una società veicolo, anche se pro soluto, è tale da comportarne la cancellazione dal bilancio (cosiddetta "derecognition"), soltanto nell'ipotesi in cui vi sia un sostanziale trasferimento dei rischi e dei benefici. Nel caso in cui non sia possibile accertare il sostanziale trasferimento di rischi e benefici, le attività cedute vengono cancellate qualora la Banca non mantenga alcun tipo di controllo sulle stesse. Qualora ricorrano tali circostanze, la differenza tra il valore di carico delle attività cedute ed il corrispettivo ricevuto, incluse le nuove attività acquisite, è oggetto di rilevazione come utili o perdite di conto economico.

Diversamente, non si procede ad alcuna derecognition dal bilancio qualora la Banca abbia mantenuto i rischi ed i benefici associati al portafoglio cartolarizzato, ancorché ceduto pro-soluto, per il tramite, ad esempio, della sottoscrizione integrale della tranche dei titoli junior, ossia dei titoli che sopportano il rischio delle prime perdite, o dell'assunzione di esposizioni analoghe. Conseguentemente, nel bilancio separato della banca originator i crediti ceduti devono continuare a rimanere iscritti in bilancio come "Attività cedute e non cancellate", mentre il corrispettivo incassato dalla cessione deve essere rilevato in contropartita di un debito verso la società veicolo, al netto dei titoli sottoscritti dalla banca stessa.

Per ulteriori dettagli si fa rinvio all'informativa riportata nella presente Nota Integrativa, in corrispondenza della "Parte E – Sezione 1 – C. Operazioni di cartolarizzazione".

Leasing

L'IFRS 16 definisce il leasing come quel contratto, o parte di un contratto, in base al quale il locatore concede al locatario il diritto di utilizzare un bene identificato (c.d. ROU - "Right Of Use") per un certo periodo di tempo in cambio di un determinato corrispettivo. Gli elementi chiave per definire se un contratto, o una sua parte, rispetti la definizione di leasing sono rappresentati dal fatto che il bene sia identificato, che il locatario abbia il diritto di controllare l'utilizzo dello stesso e di riceverne sostanzialmente tutti i benefici economici.

Contabilizzazione nel bilancio del locatario

Qualora la Banca agisca nella veste di locatario, il modello contabile IFRS 16 prevede la rilevazione nella situazione patrimoniale di una passività sulla base del valore attuale dei canoni futuri da pagare per la durata contrattuale in contropartita dell'iscrizione, tra le attività, del diritto d'uso del bene oggetto del contratto di leasing.

Nel dettaglio, la data di rilevazione iniziale dell'attività e della passività nella situazione patrimoniale della società corrisponde alla data di decorrenza del contratto, ovvero alla data in cui l'attività viene resa disponibile al locatario.

A tale data il locatario rileva:

  • tra le "Attività materiali", l'attività per il diritto d'uso, determinata dalla somma dei seguenti valori:
    • o valore attuale dei pagamenti futuri (valore della passività iscritta);
    • o costi diretti iniziali (come ad esempio i costi per agenti);
    • o canoni di leasing pagati in anticipo (maxicanone);
    • o stima di eventuali costi per la rimozione e il ripristino, rilevati in ottemperanza allo IAS 37;
    • o al netto di eventuali incentivi al leasing ricevuti dal locatore;
  • tra le "Passività finanziarie valutate al costo ammortizzato", la passività finanziaria, pari al valore attuale dei pagamenti dovuti per il leasing. Il tasso di attualizzazione utilizzato è pari al tasso di interesse marginale ("incremental borrowing rate") alla data di stipula del contratto. Tale tasso è stato identificato in quello utilizzato ai fini gestionali ed esprime il costo medio del funding del Gruppo sia di tipo secured che unsecured, considerato nello scaglione temporale in cui ricade la scadenza del contratto.

Nell'identificare un contratto di leasing, Banco BPM si avvale della facoltà concessa dall'IFRS 16 di non considerare i contratti "short term", ossia quelli aventi una scadenza inferiore ai 12 mesi, e quelli "low value" ossia aventi un valore dei beni a nuovo inferiore a 5.000 euro. Tale facoltà può essere fatta valere contratto per contratto; in tal caso, i costi dei canoni vengono registrati direttamente a conto economico al momento della maturazione.

Con riferimento alla durata del leasing, oltre al periodo non annullabile in cui la Banca non può sottrarsi dal pagamento dei canoni, vengono considerate le opzioni di proroga qualora sia ritenuto ragionevolmente certo il loro esercizio da parte della Banca, tenuto conto di tutti i fatti e le circostanze. In particolare, con riferimento ai contratti che prevedono la facoltà del locatario di rinnovare la locazione al termine del primo periodo la Banca considera la durata iniziale del contratto di affitto (es. durata di 12 anni per i contratti di affitto 6 anni + 6 anni) e, decorsa tale durata, il successivo primo periodo di rinnovo (es. successivi 6 anni), laddove non vi siano evidenze ragionevoli che possano portare ad un ulteriore periodo di rinnovo o, viceversa, alla fine del contratto. Inoltre si assume che il contratto di leasing venga rinnovato nel successivo periodo qualora nei 18 mesi antecedenti la scadenza del primo periodo o del successivo rinnovo il locatario non abbia dato disdetta al locatore.

Successivamente all'iscrizione:

  • il diritto d'uso deve essere valutato al costo in base allo IAS 16 ed oggetto di ammortamento ed eventuale impairment lungo la durata del contratto o la vita utile del bene;
  • la passività viene valutata al costo ammortizzato, ovvero viene incrementata a seguito della maturazione degli interessi passivi e progressivamente ridotta per effetto del pagamento dei canoni.

In caso di modifica nei pagamenti dovuti per il leasing, la passività deve essere rideterminata, in contropartita all'attività per diritto d'uso. La modifica può determinare l'iscrizione di un leasing separato (se aumenta l'oggetto del contratto in essere) oppure la modifica del contratto esistente (cosiddetta "lease modification"). In presenza di una "lease modification" si rende necessario rilevare la variazione del debito per leasing alla data di efficacia della

modifica, in contropartita dell'attività relativa al diritto d'uso, ad eccezione degli utili e delle perdite derivanti dalla cancellazione (parziale o totale) della locazione che confluiscono a conto economico.

Contabilizzazione nel bilancio del locatore

Qualora la Banca agisca in qualità di locatore, il modello contabile IFRS 16 prevede che sia necessario distinguere se trattasi di beni concessi in leasing finanziario piuttosto che di beni concessi in leasing operativo, in funzione del diverso trattamento contabile applicabile alle due fattispecie.

In dettaglio, un leasing è classificato come finanziario se trasferisce sostanzialmente tutti i rischi e i benefici al locatario. Il leasing finanziario rappresenta, di fatto, un contratto di finanziamento con cui la società di leasing acquista, in vece del locatario, un bene cedendogli il diritto d'uso.

La contabilizzazione nel bilancio del locatore avviene con il metodo finanziario, mediante l'iscrizione di un credito di ammontare pari alla quota capitale dei canoni da percepire (aumentato dei costi esterni di transazione "up-front" non recuperati e ridotto dei ricavi di transazione "up-front" che concorrono alla remunerazione del credito), come se si trattasse di un'operazione di finanziamento.

Successivamente, il credito viene valutato al costo ammortizzato, pari al valore di prima iscrizione diminuito dei rimborsi di capitale, diminuito o aumentato dell'ammortamento - calcolato col metodo del tasso di interesse effettivo della differenza tra l'ammontare erogato e quello rimborsabile a scadenza, riconducibile tipicamente ai costi/proventi imputati direttamente al singolo credito. I crediti sono soggetti alle regole dell'impairment. Per maggiori dettagli sulle regole di contabilizzazione dei crediti valutati al costo ammortizzato si fa rinvio al punto "3. Attività finanziarie valutate al costo ammortizzato" della presente parte A.2.

Per le operazioni di leasing operativo, nel bilancio del locatore continuano a figurare i beni di proprietà concessi in leasing ed i canoni di locazione sono iscritti a conto economico come ricavi. A livello di Gruppo la fattispecie è riconducibile agli immobili di proprietà concessi in affitto; in tal caso detti immobili continuano ad essere rilevati tra le "Attività materiali a scopo di investimento", in base al relativo criterio di valutazione (fair value). Nel conto economico i proventi derivanti dalla locazione dei suddetti attivi confluiscono nella voce degli "altri proventi di gestione".

Esposizioni creditizie fuori bilancio - garanzie rilasciate ed impegni

Le esposizioni creditizie fuori bilancio sono rappresentate dalle garanzie rilasciate e dagli impegni ad erogare fondi a condizioni e termini predefiniti che comportano l'assunzione di un rischio creditizio e rientrano nel perimetro delle disposizioni in tema di impairment previsti dall'IFRS 9.

Il valore di prima iscrizione delle garanzie rilasciate è pari al fair value, che normalmente corrisponde all'importo ricevuto al momento dell'emissione della garanzia.

Successivamente le garanzie rilasciate sono valutate al maggiore tra l'importo rilevato in sede di prima iscrizione, al netto di eventuale quota ammortizzata, e l'importo stimato per adempiere all'obbligazione.

Ai fini del calcolo della perdita attesa sono utilizzate le stesse metodologie di allocazione nei tre stadi di rischio creditizio previste dall'IFRS 9 e già descritte nell'ambito della parte "3 – Attività finanziarie valutate al costo ammortizzato" e "2 – Attività finanziarie valutate al fair value con impatto sulla redditività complessiva" nonché nella parte "15 – Altre informazioni, Modalità di determinazione delle perdite di valore di attività finanziarie (impairment)".

Come rappresentato nella parte "10 – Fondi per rischi e oneri", i fondi correlati alla svalutazione di garanzie rilasciate ed impegni ad erogare fondi sono iscritti nella voce di stato patrimoniale "100. Fondi per rischi e oneri: a) impegni e garanzie rilasciate", in conformità alle disposizioni contenute nella Circolare n. 262 di Banca d'Italia; la contropartita è la voce di conto economico "170. Accantonamenti netti ai fondi per rischi e oneri: a) impegni e garanzie rilasciate".

Aggregazioni aziendali, avviamento e modifiche interessenze azionarie

Un'operazione di aggregazione aziendale si configura come il trasferimento del controllo di un'impresa (o di un gruppo di attività e beni integrati, condotti e gestiti unitariamente).

Un'aggregazione può dar luogo ad un legame partecipativo tra la Capogruppo acquirente e la controllata acquisita. In tale circostanza, l'acquirente applica il principio IFRS 3 "Aggregazioni aziendali" nel bilancio

consolidato mentre nel bilancio separato rileva l'interessenza acquisita come partecipazione in una controllata applicando il principio contabile IAS 27 "Bilancio separato".

Un'aggregazione può anche prevedere l'acquisto dell'attivo netto di un'altra entità, incluso l'eventuale avviamento, oppure l'acquisto del capitale di un'altra entità (fusioni, conferimenti, acquisizioni di rami d'azienda). Una tale aggregazione non si traduce in un legame partecipativo analogo a quello tra controllante e controllata e quindi in tali casi si applica il principio contabile IFRS 3 anche nel bilancio separato dell'acquirente.

Le aggregazioni aziendali sono contabilizzate usando il metodo dell'acquisto ("purchase method"), che richiede: (i) l'identificazione dell'acquirente; (ii) la determinazione della data di acquisizione; (iii) la determinazione del costo dell'aggregazione; (iv) l'allocazione del prezzo di acquisizione ("Purchase Price Allocation").

Identificazione dell'acquirente

Il principio IFRS 3 richiede che per tutte le aggregazioni aziendali venga individuato un acquirente, identificato nel soggetto che ottiene il controllo su un'altra entità, inteso come il potere di determinare le politiche finanziarie e gestionali di tale entità al fine di ricevere benefici dalle sue attività. In presenza di operazioni di aggregazione che determinano lo scambio di interessenze partecipative, l'individuazione dell'acquirente deve considerare fattori quali: (i) il numero delle nuove azioni ordinarie con diritto di voto emesse rispetto al totale delle azioni ordinarie con diritto di voto che costituiranno il capitale della società esistente dopo l'aggregazione; (ii) il fair value delle entità che partecipano all'aggregazione; (iii) la composizione dei nuovi organi societari; (iv) l'entità che emette le nuove azioni.

Determinazione della data di acquisizione

L'acquisizione deve essere contabilizzata alla data in cui l'acquirente ottiene effettivamente il controllo sull'impresa e/o sulle attività acquisite. Quando l'operazione avviene tramite un'unica operazione di scambio la data dello scambio coincide con la data di acquisizione, a meno di accordi tra le parti che comportino un trasferimento del controllo prima della data dello scambio.

Determinazione del costo dell'aggregazione

Il corrispettivo trasferito in un'aggregazione aziendale è pari al fair value, alla data dell'acquisizione, delle attività cedute, delle passività sostenute e degli strumenti di capitale emessi dall'acquirente in cambio dell'ottenimento del controllo dell'acquisito.

Il corrispettivo che l'acquirente trasferisce in cambio dell'entità acquisita comprende qualsiasi attività e passività risultante da un accordo sul "corrispettivo potenziale", da rilevare alla data di acquisizione sulla base del fair value. Modifiche al corrispettivo trasferito sono possibili se derivano da informazioni addizionali su fatti e circostanze che esistevano alla data di acquisizione e sono riconoscibili entro il periodo di misurazione dell'aggregazione aziendale (ossia entro dodici mesi dalla data dell'acquisizione, come di seguito verrà precisato). Ogni altra modifica che deriva da eventi o circostanze successive all'acquisizione, come ad esempio quella riconosciuta al venditore legata al raggiungimento di determinate performance reddituali, deve essere rilevata nel conto economico.

I costi correlati all'acquisizione, che includono provvigioni di intermediazione, spese di consulenza, legali, contabili, professionali, costi amministrativi generali, sono registrati nel conto economico al momento del loro sostenimento, ad eccezione dei costi di emissione di titoli azionari e di titoli di debito che sono rilevati sulla base di quanto disposto dai principi contabili IAS 32 e IFRS 9.

Allocazione del prezzo di acquisizione (Purchase Price Allocation)

In base al metodo dell'acquisto, alla data di acquisizione, l'acquirente deve allocare il costo dell'aggregazione (c.d. PPA, "Purchase Price Allocation") alle attività identificabili acquisite, alle passività assunte misurate ai relativi fair value a tale data, rilevando altresì il valore degli interessi di minoranza dell'entità acquisita. Eccezioni all'applicazione di questo principio sono la rilevazione:

  • delle imposte sul reddito;
  • delle passività relative ai benefici ai dipendenti;
  • delle attività derivanti da indennizzi;
  • dei diritti riacquisiti;
  • delle operazioni con pagamento basato su azioni;
  • delle attività possedute per la vendita
  • per i quali si applicano i rispettivi principi di riferimento.

Occorre pertanto redigere una situazione patrimoniale della società acquisita, alla data dell'acquisizione, valorizzando al fair value le attività identificabili acquisite (comprese eventuali attività immateriali in precedenza non rilevate dall'entità acquisita) e le passività identificabili assunte (comprese quelle potenziali).

Per ogni aggregazione aziendale, le interessenze di minoranza possono essere rilevate al fair value o in proporzione alla quota detenuta nelle attività nette identificabili della società acquisita.

In aggiunta, se il controllo viene realizzato mediante acquisti successivi (aggregazioni aziendali realizzate in più fasi, cosiddette "step acquisition"), l'interessenza azionaria in precedenza detenuta è oggetto di misurazione al fair value alla data dell'acquisizione e la differenza rispetto al precedente valore di carico deve essere rilevata nel conto economico.

Alla data di acquisizione l'acquirente deve quindi determinare la differenza tra:

  • la sommatoria di:
    • o il costo dell'aggregazione;
    • o l'importo di qualsiasi interessenza di minoranza come sopra illustrato;
    • o il fair value delle eventuali interessenze azionarie in precedenza detenute dall'acquirente; ed
  • il fair value delle attività nette identificabili acquisite, comprese le passività potenziali.

L'eventuale differenza positiva deve essere iscritta come avviamento (Goodwill); diversamente, l'eventuale differenza negativa deve essere rilevata nel conto economico dell'entità risultante dall'aggregazione aziendale quale utile derivante dall'acquisto a prezzi favorevoli (avviamento negativo o Badwill), dopo avere effettuato una nuova misurazione volta ad accertare il corretto processo di identificazione di tutte le attività acquisite e delle passività assunte.

L'identificazione del fair value delle attività e delle passività può avvenire provvisoriamente entro la fine dell'esercizio in cui l'aggregazione viene realizzata e deve essere perfezionata in modo definitivo entro il termine massimo di dodici mesi dalla data di acquisizione (periodo di misurazione).

Una volta ottenuto il controllo ed applicato il metodo dell'acquisizione in precedenza descritto, qualsiasi ulteriore variazione in aumento o diminuzione nell'interessenza partecipativa in una società controllata che continua a mantenersi di controllo è contabilizzata come una transazione tra soci. Pertanto, i valori contabili del patrimonio netto di gruppo e di terzi devono essere rettificati per riflettere le modifiche di interessenze nella controllata. Qualsiasi differenza tra il valore per il quale le interessenze di minoranza vengono rettificate ed il fair value del corrispettivo pagato o ricevuto deve essere rilevata direttamente nel patrimonio netto di gruppo.

In presenza di un evento che determina la perdita del controllo, viene rilevato un effetto di conto economico pari alla differenza tra (i) la somma del fair value del corrispettivo ricevuto e del fair value dell'interessenza residua detenuta e (ii) il precedente valore contabile delle attività (incluso l'avviamento), delle passività della controllata, dell'eventuale patrimonio di terzi. Gli importi in precedenza riconosciuti nel prospetto della redditività complessiva (come ad esempio le riserve da valutazione di attività finanziarie valutate al fair value con impatto sulla redditività complessiva) devono essere contabilizzati analogamente a quanto richiesto nel caso in cui la controllante avesse dismesso direttamente le attività o le relative passività (mediante riclassifica nel conto economico o nel patrimonio netto).

Il fair value di una qualsiasi interessenza detenuta nella ex partecipazione di controllo deve essere considerato pari al fair value al momento della rilevazione iniziale di un'attività finanziaria in base all'IFRS 9, oppure, laddove appropriato, pari al costo al momento della rilevazione iniziale in una società collegata o in un'entità a controllo congiunto.

Business Combinations Under Common Control

Non sono considerate aggregazioni aziendali le operazioni realizzate con finalità riorganizzativa, tra due o più imprese o attività aziendali facenti parte del Gruppo. Tali operazioni ("business combinations under common control") sono escluse dall'ambito di applicazione dell'IFRS 3 e, in mancanza di un principio di riferimento, vengono contabilizzate facendo riferimento ai documenti interpretativi/orientamenti preliminari di Assirevi, ovvero in continuità di valori dell'entità acquisita nel bilancio dell'acquirente, qualora non presentino una significativa influenza sui flussi di cassa futuri; in particolare i valori adottati sono quelli risultanti dal bilancio consolidato del Gruppo alla data di trasferimento delle attività. Ciò in aderenza a quanto previsto dallo IAS 8, paragrafo 10, che richiede, in assenza di un principio specifico, di fare uso del proprio giudizio nell'applicare un principio contabile al fine di fornire un'informativa rilevante, attendibile, prudente e che rifletta la sostanza economica dell'operazione.

Modalità di determinazione delle perdite di valore degli strumenti finanziari IFRS 9 (impairment)

Ad ogni data di bilancio o di situazione infrannuale, i finanziamenti e i titoli di debito classificati nelle voci delle "Attività finanziarie valutate al costo ammortizzato" e delle "Attività finanziarie valutate al fair value con impatto sulla redditività complessiva" - nonché le esposizioni fuori bilancio rappresentate dagli impegni ad erogare fondi e dalle garanzie rilasciate - devono essere assoggettate ad un processo di impairment, finalizzato a stimare le perdite di valore attese per rischio di credito (cosiddette "ECL – Expected Credit Losses").

Aspetti generali del modello di impairment

Secondo il modello di calcolo delle Expected Credit Losses le perdite devono essere registrate non solo facendo riferimento alle oggettive evidenze di perdite di valore già manifestatesi alla data di valutazione, ma anche sulla base dell'aspettativa di perdite di valore future non ancora verificatesi.

In particolare, il modello ECL prevede che i sopracitati strumenti debbano essere classificati in tre distinti "Stage", in funzione della loro qualità creditizia assoluta o relativa rispetto all'erogazione iniziale, a cui corrispondono diversi criteri di misurazione delle perdite attese. Nel dettaglio:

  • Stage 1: accoglie le attività finanziarie performing, originate o acquisite, per le quali non si osserva un significativo deterioramento del rischio di credito ("SICR – Significant Increase in Credit Risk") rispetto alla data di rilevazione iniziale;
  • Stage 2: accoglie le attività finanziarie performing che alla data di valutazione hanno registrato un significativo deterioramento del rischio di credito (SICR) rispetto alla prima iscrizione, sebbene non deteriorate;
  • Stage 3: comprende tutte le esposizioni per le quali si riscontrino uno o più eventi in grado di impattare negativamente sui flussi finanziari (evidenze di impairment), ossia le esposizioni che sono considerate come deteriorate.

Per le esposizioni rientranti nello Stage 1 la perdita attesa viene contabilizzata, alla data di rilevazione iniziale e ad ogni data di reporting successiva, su un orizzonte temporale fino a un anno; per quelle riconducibili allo Stage 2 e 3 le perdite attese vengono rilevate in un orizzonte temporale che considera tutta la vita residua dello strumento (lifetime).

Eccezione a quanto sopra è rappresentata dalle attività finanziarie considerate come deteriorate fin dalla loro acquisizione o origine (cosiddetti "POCI – Purchased or Originated Credit Impaired"), per la quale si fa rinvio a quanto illustrato nel paragrafo "Attività finanziarie deteriorate acquisite o originate", di seguito riportato.

Per Banco BPM, il perimetro delle esposizioni classificate nello Stage 3 corrisponde a quello delle esposizioni deteriorate, individuate sulla base delle definizioni stabilite dalla normativa di vigilanza (Circolare di Banca d'Italia n. 272 "Matrice dei conti") e richiamate dalla Circolare di Banca d'Italia n. 262 "Il bilancio bancario: schemi e regole di compilazione", in quanto ritenute coerenti con la normativa contabile IAS/IFRS, in termini di evidenze obiettive di impairment. Nel dettaglio, le richiamate circolari individuano le seguenti categorie di attività deteriorate:

  • Sofferenze: rappresentano il complesso delle esposizioni per cassa e "fuori bilancio" nei confronti di un soggetto in stato di insolvenza (anche non accertato giudizialmente) o in situazioni sostanzialmente equiparabili, indipendentemente dalle eventuali previsioni di perdita formulate dalla banca;
  • Inadempienze probabili ("unlikely to pay"): rappresentano le esposizioni per cassa e fuori bilancio, per cui non ricorrono le condizioni per la classificazione del debitore fra le sofferenze e per le quali si ritiene improbabile che, senza il ricorso ad azioni quali l'escussione delle garanzie, il debitore adempia integralmente (in linea capitale e/o interessi) alle sue obbligazioni creditizie. Tale valutazione viene effettuata in maniera indipendente dalla presenza di eventuali importi (o rate) scaduti e non pagati. La classificazione tra le inadempienze probabili non è necessariamente legata alla presenza esplicita di anomalie, quali il mancato rimborso, ma è legata alla sussistenza di elementi indicativi di una situazione di rischio di inadempimento del debitore (ad esempio, una crisi del settore industriale in cui opera il debitore);
  • Esposizioni scadute e/o sconfinanti deteriorate: le esposizioni per cassa, diverse da quelle classificate tra le sofferenze o le inadempienze probabili, che, alla data di riferimento, presentano una posizione scaduta e/o sconfinante da più di 90 giorni, secondo le soglie di significatività previste dalla citata normativa. Per Banco BPM le esposizioni scadute e/o sconfinanti deteriorate sono determinate facendo riferimento alla posizione del singolo debitore.

In aggiunta, la normativa di Banca d'Italia, in linea con gli standard dell'EBA, ha introdotto la definizione di "esposizioni oggetto di concessione" (cosiddette "Forborne Exposure"). Trattasi in particolare delle esposizioni beneficiarie di misure di tolleranza, che consistono in concessioni, in termini di modifica e/o di rifinanziamento di un preesistente credito, nei confronti di un debitore esclusivamente in ragione di, o per prevenire, un suo stato di difficoltà finanziaria che potrebbe avere effetti negativi sulla sua capacità di adempiere agli impegni contrattuali originariamente assunti, e che non sarebbero state concesse ad un altro debitore con analogo profilo di rischio non in difficoltà finanziaria. Dette concessioni devono essere identificate a livello di singola linea di credito e possono riguardare esposizioni di debitori classificati sia nello status performing che nello status non performing (deteriorato). Per le esposizioni con misure di forbearance, classificate tra le inadempienze probabili, il ritorno tra le esposizioni performing, ed in particolare tra le esposizioni dello "Stage 2", può avvenire solo dopo che sia trascorso un anno dal momento della concessione (cosiddetto "probation period") e che siano soddisfatte tutte le altre condizioni previste dal paragrafo 157 dell'ITS dell'EBA.

In ogni caso, le esposizioni rinegoziate non devono essere considerate forborne quando il debitore non si trovi in una situazione di difficoltà finanziaria: trattasi di rinegoziazioni concesse per motivi commerciali.

Perdite di valore su strumenti finanziari performing

Per le attività finanziarie performing, ossia per quelle attività non considerate deteriorate come in precedenza definite, si rende necessario valutare, a ciascuna reporting date, a livello di singolo rapporto, la presenza di un significativo deterioramento del rischio creditizio (SICR – "Significant Increase in Credit Risk", tramite confronto tra il rischio di credito associato allo strumento finanziario all'atto della valutazione e quello al momento iniziale dell'erogazione o dell'acquisizione. Tale confronto viene effettuato assumendo a riferimento sia criteri quantitativi che qualitativi. Più in dettaglio, al fine di accertare l'esistenza di un significativo deterioramento della qualità creditizia ed il conseguente passaggio dello strumento finanziario dallo Stage 1 allo Stage 2, Banco BPM ha individuato i seguenti criteri ("Stage Assignment"):

  • criteri quantitativi relativi, basati su osservazioni statistiche o su variazioni della PD oltre una determinata soglia considerata come un indicatore di backstop, ritenute espressione di intervenuto significativo incremento del rischio di credito nel tempo;
  • criteri qualitativi assoluti, rappresentati dall'identificazione di trigger event o dal superamento di soglie assolute nell'ambito del processo di monitoraggio del credito;
  • backstop indicators, ovvero fattori di "delinquency" del credito, la cui manifestazione fa presumere che si sia verificato un significativo incremento del rischio di credito, a meno di evidenze contrarie.

Una volta definita l'allocazione nei diversi stadi di rischio creditizio, le perdite attese (ECL) vengono determinate, attribuendo alla singola operazione o tranche di titolo, i seguenti parametri di rischio:

  • PD (Probabilità di Default): rappresenta la probabilità che un'esposizione performing possa migrare nello status di deteriorato, nell'orizzonte temporale di un anno. Tale fattore viene quantificato attraverso i modelli di rating interno dell'esposizione o sulla base di dati medi di segmento/portafoglio;
  • LGD (Loss Given Default): trattasi della percentuale di perdita in caso default, quantificata sull'esperienza storica dei recuperi attualizzati sulla base delle pratiche deteriorate;
  • (EAD Exposure At Default), ossia l'esposizione al momento del default.

Le rettifiche di valore per perdite attese sono quindi quantificate come prodotto tra i parametri di PD, LGD ed EAD. I modelli utilizzati per la stima di tali parametri fanno leva sugli omologhi parametri utilizzati ai fini regolamentari, apportando specifici adattamenti per tenere conto dei differenti requisiti e finalità tra la normativa contabile e quella prudenziale.

Per ulteriori dettagli sul modello di determinazione delle perdite attese sulle esposizioni non deteriorate, con particolare riferimento ai criteri di stage assignment, alla modalità di calcolo dei parametri di rischio, agli scenari previsionali macroeconomici e alle relative probabilità di accadimento, si fa rinvio a quanto illustrato nel paragrafo "2.3 Metodi di misurazione delle perdite attese" contenuto nella Parte E della Nota Integrativa consolidata.

Perdite di valore su strumenti finanziari deteriorati

Come in precedenza illustrato, per le attività finanziarie deteriorate, alle quali è associata una probabilità di default del 100%, l'ammontare delle rettifiche di valore per le perdite attese relative a ciascun credito è pari alla differenza tra il valore di bilancio (situazione infrannuale) dello stesso al momento della valutazione (costo ammortizzato), ed il

valore attuale dei previsti flussi di cassa futuri, calcolato applicando il tasso di interesse effettivo originario o una sua ragionevole approssimazione laddove il tasso originario non sia direttamente reperibile. I flussi finanziari sono stimati sulla base delle previsioni di recupero attese lungo l'intera durata dell'attività (lifetime), tenuto conto del presumibile valore di realizzo delle eventuali garanzie.

Al fine della stima dei previsti flussi incassati e relativa tempistica, i crediti in esame sono oggetto di un processo di valutazione analitica. Per alcune categorie omogenee di crediti deteriorati, i processi valutativi contemplano che le previsioni di perdita siano basate su metodologie di calcolo di tipo "forfettario", da ricondurre in modo analitico ad ogni singola posizione. Il perimetro delle esposizioni assoggettate ad un processo di valutazione forfettaria è rappresentato:

  • dalle sofferenze e inadempienze probabili con esposizione inferiore o uguale ad una soglia di rilevanza stabilita pari a 1.000.000 di euro;
  • dal complesso delle esposizioni "past due" deteriorate a prescindere dalla soglia di rilevanza dell'esposizione. Trattasi in particolare dei crediti che presentano sconfinamenti continuativi o ritardati pagamenti, individuati in via automatica a cura delle procedure informatiche della Banca, secondo le citate regole dell'Organo di Vigilanza.

La metodologia di calcolo "forfettaria" prevede approcci di valutazione differenziati in funzione dello stato di rischio della controparte al momento della quantificazione (Sofferenza, Inadempienza Probabile, Past Due), della tipologia di esposizione (Secured, Unsecured), della presenza di garanzie diverse da quelle ipotecarie (fidejussioni, pegni, confidi). Nel dettaglio, per le esposizioni Secured la valutazione si basa sulla valorizzazione dei beni sottostanti (collateral), mentre per quelle Unsecured la previsione di perdita è definita come complemento rispetto alle curve di recupero basate sull'osservazione delle serie storiche interne, tenuto conto di eventuali elementi mitiganti derivanti dalla presenza di altre garanzie. In aggiunta, ai fini della previsione di perdita si considera il cosiddetto "time value", ossia Il tempo stimato per il recupero del credito differenziato in funzione del vintage nonché la probabilità di passaggio allo stato di sofferenza (Danger Rate) per le esposizioni classificate ad Inadempienza probabile.

In funzione dello status di deterioramento e della tipologia di esposizione, la determinazione del valore di recupero viene effettuata prendendo come riferimento un approccio "going concern" piuttosto che "gone concern".

L'approccio going concern trova applicazione qualora si ritenga che l'attività operativa del debitore possa continuare a generare, in un futuro prevedibile, flussi di cassa da utilizzare per il pagamento dei debiti finanziari verso tutti i creditori, sulla base dei piani di rimborso previsti. L'approccio in esame prevede, quale fonte di rimborso, la redditività disponibile proveniente dall'attività operativa del cliente o da altre fonti finanziarie, nonché il corrispettivo stimato derivante dall'escussione delle eventuali garanzie reali o personali (per la quota parte non coperta dalla redditività disponibile). La valutazione della redditività disponibile deve essere condotta in modo prudenziale mediante analisi differenti in funzione della tipologia di clientela e dei dati acquisiti dalla stessa.

L'approccio gone concern viene utilizzato qualora si riscontri o si profili la cessazione dell'attività operativa del cliente e prevede, quale principale fonte di rimborso, il corrispettivo derivante dell'escussione delle garanzie reali (pegno o ipoteca), come avviene per tutte le esposizioni classificate nello status di sofferenza. In aggiunta, devono essere valutati i possibili flussi di rimborso rivenienti da beni aggredibili di proprietà del soggetto debitore o degli eventuali garanti fideiussori.

In coerenza con gli obiettivi di cessione delle esposizioni creditizie deteriorate, di volta in volta stabiliti dal Consiglio di Amministrazione, la quantificazione delle perdite attese delle predette esposizioni include elementi forward looking, attraverso l'introduzione di specifici scenari di vendita, laddove la strategia NPL della Banca preveda che il recupero delle citate esposizioni possa avvenire attraverso una cessione sul mercato, nell'ottica di perseguire una strategia di derisking volta a ridurre l'NPL ratio, ossia l'incidenza percentuale delle esposizioni deteriorate rispetto al complesso delle esposizioni. A partire dall'esercizio 2020, gli obiettivi di cessione, in precedenza riferiti alle sole esposizioni a sofferenza, hanno interessato anche portafogli di esposizioni classificate nello status di inadempienza probabile.

Conseguentemente, la stima delle perdite attese di tali posizioni riflette, oltre che il recupero atteso attraverso la gestione ordinaria (work out) anche la presenza, opportunamente calibrata, dello scenario di vendita e quindi dei relativi flussi di cassa.

Come espressamente previsto dall'ITG1 dello IASB, nella determinazione delle perdite attese è infatti possibile considerare i flussi recuperabili per il tramite della vendita, nella misura in cui sia possibile elaborare aspettative ed assunzioni desunte in base ad informazioni ragionevoli e dimostrabili (si veda al riguardo il documento: "Meeting Summary – 11 December 2015 - Inclusion of cash flows expected from the sale on default of a loan in the measurement of expected credit losses").

In coerenza con gli obiettivi di cessione, di volta in volta stabiliti dal Consiglio di Amministrazione, le esposizioni della Banca classificate nello status di sofferenza o di inadempienza probabile sono valutate attraverso la configurazione di due differenti stime dei flussi di cassa attesi:

  • la prima, determinata assumendo a riferimento lo scenario di recupero dal debitore sulla base dell'attività interna, secondo le linee guida di valutazione ordinaria seguite dalla Banca in precedenza illustrate (scenario work out);
  • la seconda assumendo a riferimento lo scenario di recupero tramite cessione del credito (scenario vendita), la cui stima discende dall'importo definito per il recupero interno.

La stima dei flussi recuperabili è quindi pari alla media ponderata per le probabilità assegnate ai due scenari delle stime dei flussi di cassa che la Banca si aspetta di ricevere nei due suddetti scenari. Le perdite attese sono quindi determinate sulla base della differenza tra il valore lordo dell'esposizione creditizia ed i minori flussi recuperabili stimati.

La metodologia di stima delle perdite attese prevede quindi i seguenti passaggi:

  • la segmentazione del portafoglio in differenti cluster, ritenuti rilevanti ai fini dell'analisi del portafoglio, in funzione dello status (sofferenze o inadempienze probabili), della data di ingresso tra le esposizioni deteriorate (vintage), dell'ammontare delle esposizioni, dell'esistenza di vendite programmate;
  • l'assegnazione a ciascun cluster di una differente probabilità di cessione, in coerenza con il raggiungimento del livello di cessioni target deliberate dai competenti organi;
  • la determinazione dei flussi di recupero tramite la vendita, fondata su un modello interno di attualizzazione dei flussi di cassa recuperabili, in base alla tecnica del "discounted cash flows", in funzione di alcuni parametri ritenuti rappresentativi nell'ottica del potenziale acquirente, con l'obiettivo di addivenire ad un prezzo dell'ipotetica cessione di ogni cluster, opportunamente calibrati al fine di tenere conto delle transazioni comparabili osservate sul mercato.

Tenuto conto che le esposizioni oggetto di probabile cessione possono non essere singolarmente identificabili alla data di reporting, il modello prevede che a ciascun credito sia associata una probabilità di cessione.

La perdita attesa delle esposizioni in esame è quindi pari alla media ponderata per le probabilità assegnate ai due scenari delle stime dei flussi di cassa recuperabili nei due scenari (workout e vendita).

L'assegnazione delle probabilità ai vari scenari avviene assumendo a riferimento la segmentazione del portafoglio complessivo dei crediti classificati come sofferenza o inadempienza probabile, in funzione delle principali caratteristiche che influenzano il valore attribuito dal mercato ai crediti della specie (vintage, ammontare delle esposizioni).

L'assegnazione delle probabilità ai vari cluster è guidata dall'ammontare delle cessioni target approvato di volta in volta dal Consiglio di Amministrazione. In altre parole le probabilità sono assegnate ai vari cluster in modo tale che la sommatoria dei valori nominali complessivi di ciascun cluster moltiplicato per la relativa probabilità di cessione (di seguito anche "valore atteso di cessione") sia pari al suddetto ammontare di cessioni target approvato dal Consiglio di Amministrazione. Le probabilità assegnate ai vari cluster sono pertanto variabili nel tempo e possono andare da un minimo pari allo 0%, per quelle posizioni che si ritiene di escludere dalla vendita per le loro caratteristiche intrinseche, fino ad un massimo dell'85%, assegnato al cluster in cui sono inseriti i crediti che si ritiene più probabile possano essere ceduti (vendite programmate). Anche la composizione dei cluster è variabile nel tempo in funzione dell'andamento dell'appetito del mercato per le varie tipologie di esposizioni e delle conseguenti valutazioni di convenienza effettuate dai competenti organi della banca.

Per la determinazione dei flussi di recupero tramite la vendita, la metodologia valutativa utilizzata è fondata su un processo di attualizzazione dei flussi di cassa recuperabili ("discounted cash flows"), che tiene in considerazione i

1 Trattasi dell'IFRS Transition Resource Group for impairment of financial instruments, ossia gruppo di lavoro istituito con l'obiettivo di supportare l'implementazione di alcune tematiche relativa al nuovo modello di impairment IFRS 9.

principali parametri che vengono normalmente considerati dai potenziali acquirenti in sede di definizione del prezzo di acquisto opportunamente calibrati al fine di tenere conto delle transazioni comparabili osservate sul mercato. In maggior dettaglio, i fattori considerati nel processo di stima sono: la stima del valore recuperabile in coerenza con il valore stimato nello scenario work out; le spese che l'acquirente dovrà sostenere per recuperare il credito; la stima dei tempi di recupero, fondata su informazioni di mercato (es. tempi medi dei tribunali); i tassi di rendimento attesi dagli acquirenti e fattori specifici di mercato definiti anche in funzione della tipologia dell'operazione di cessione posta in essere.

Si ritiene opportuno precisare che la metodologia in precedenza illustrata non trova applicazione agli eventuali crediti che, alla data di redazione del bilancio, sono già identificati analiticamente come destinati alla vendita, in relazione ai quali ricorrono le condizioni previste dal principio contabile IFRS 5 per la classificazione nel portafoglio delle attività in via di dismissione. La valutazione di tali crediti è effettuata considerando il solo scenario di cessione, a cui è assegnata una probabilità del 100%, ed assumendo a riferimento i prezzi di vendita o comunque le informazioni contenute negli accordi perfezionati con le controparti (offerte vincolanti).

Attività finanziarie deteriorate acquisite o originate

Qualora all'atto della rilevazione iniziale un'esposizione creditizia classificata nelle voci delle "Attività finanziarie valutate al fair value con impatto sulla redditività complessiva" o delle "Attività finanziaria deteriorata acquisita o originata" (cosiddetta "POCI – Purchase or Originated Credit Impaired").

Un'attività si considera deteriorata al momento della rilevazione iniziale qualora il rischio di credito sia molto elevato e, in caso di acquisto, il prezzo sia stato pagato con un significativo sconto rispetto al debito residuo contrattuale. Tali attività sono inizialmente iscritte nello Stage 3, con possibilità di riclassificarle nello Stage 2, pertanto sulle stesse andrà rilevata una perdita attesa con modello di impairment basato su ECL lifetime.

Con riferimento ai criteri di rilevazione iniziale, valutazione e cancellazione si rimanda a quanto illustrato in corrispondenza delle voci di attività in cui possono essere classificate, salvo quanto di seguito specificato, con riferimento alla modalità di determinazione del costo ammortizzato e dell'impairment.

Nel dettaglio il costo ammortizzato e conseguentemente gli interessi attivi sono calcolati considerando un tasso di interesse effettivo corretto per il credito (cosiddetto "credit-adjusted effective interest rate"). Rispetto alla determinazione del tasso di interesse effettivo, la citata correzione per il credito consiste nel considerare nella stima dei flussi di cassa futuri anche le perdite creditizie attese lungo l'intera durata residua dell'attività.

In aggiunta, le attività in esame prevedono un trattamento particolare anche per quanto riguarda il processo dell'impairment, in quanto le stesse sono sempre soggette alla determinazione di una perdita attesa lungo la vita dello strumento finanziario; successivamente all'iscrizione iniziale devono quindi essere rilevati a conto economico gli utili o le perdite derivanti dall'eventuale variazione delle perdite attese lungo tutta la vita del credito rispetto a quelle iniziali. Per tali attività non è quindi possibile che il calcolo delle perdite attese possa avvenire prendendo come riferimento un orizzonte temporale pari a un anno.

Per Banco BPM l'unica fattispecie riconducibile ai POCI è quella derivante dalle operazioni di aggregazione aziendale al di fuori di tale circostanza, il Banco BPM non ha, infatti, acquistato o originato alcuna esposizione considerata come deteriorata.

Con riferimento ai crediti deteriorati acquistati nell'ambito dell'operazione di aggregazione aziendale con l'ex Gruppo Banca Popolare di Milano si precisa che il rispetto del trattamento contabile sopra illustrato è stato ottenuto sotto il profilo sostanziale attraverso la contabilizzazione negli interessi attivi, pro-rata temporis, dell'effetto reversal dei minori valori attribuiti ai crediti deteriorati in sede di Purchase Price Allocation. Tale approccio è ritenuto una ragionevole approssimazione del "credit-adjusted effective interest rate", in quanto il tasso di interesse contrattuale è, di fatto, integrato dal maggior rendimento derivante dal minor valore attribuito ai crediti acquisiti.

Rinegoziazioni

In presenza di una rinegoziazione di un'attività finanziaria, ossia quando le condizioni contrattuali originarie sono modificate per volontà delle parti, occorre verificare se l'attività finanziaria debba continuare ad essere rilevata in bilancio o se, in caso contrario, si debba procedere a cancellare l'originaria attività finanziaria rilevando un nuovo strumento finanziario.

A tal fine occorre valutare se le modifiche dei termini contrattuali della rinegoziazione siano sostanziali o meno. In presenza di modifiche sostanziali, l'entità deve eliminare contabilmente lo strumento finanziario oggetto di modifica e procedere all'iscrizione di una nuova attività finanziaria sulla base delle nuove previsioni contrattuali, sia

nel caso in cui la rinegoziazione venga formalizzata attraverso la sottoscrizione di un nuovo contratto sia nel caso in cui la rinegoziazione preveda una modifica di un contratto esistente. In particolare, sono considerate sostanziali le rinegoziazioni che:

  • introducono specifici elementi oggettivi che incidono sulle caratteristiche e/o sui flussi finanziari dello strumento finanziario (quali la modifica della valuta di denominazione, il cambiamento della controparte non appartenente al medesimo gruppo del debitore originario, l'introduzione di indicizzazioni a parametri azionari o di merci, l'introduzione della possibilità di convertire il credito in strumenti azionari/finanziari partecipativi/altre attività non finanziarie, la previsione di clausole di "pay if you can" che consentano al debitore la massima libertà di rimborsare il credito in termini di tempistica ed ammontare) in considerazione del significativo impatto atteso sui flussi finanziari originari; o
  • sono effettuate nei confronti della clientela che non presenta difficoltà finanziarie, con l'obiettivo di adeguare l'onerosità del contratto alle correnti condizioni di mercato.

In quest'ultimo caso, si deve precisare che qualora la banca non conceda una rinegoziazione delle condizioni contrattuali, il cliente avrebbe la possibilità di finanziarsi presso altro intermediario con conseguente perdita per la banca dei flussi di ricavi previsti dal contratto rinegoziato; in altri termini, a fronte di una rinegoziazione di natura commerciale, si ritiene che per la banca non vi sia alcuna perdita da rilevare a conto economico conseguente al riallineamento alle migliori correnti condizioni di mercato per la propria clientela.

In caso contrario, ossia in presenza di modifiche non sostanziali, le esposizioni rinegoziate non saranno oggetto di cancellazione contabile. Nella fattispecie di rinegoziazioni non sostanziali vi rientrano le modifiche concesse a controparti che presentano difficoltà finanziarie (concessioni di misure di forbearance), riconducibili al tentativo della banca di massimizzare il recupero dell'esposizione originaria, i cui rischi e benefici continuano tuttavia ad essere trattenuti dalla banca. Fanno eccezione le modifiche che introducono nel contratto elementi oggettivi sostanziali, in grado di per sé di comportare la cancellazione dell'attività finanziaria, come in precedenza illustrato. Per le attività finanziarie valutate al costo ammortizzato, in presenza di rinegoziazioni considerate non sostanziali e riconducibili a difficoltà finanziarie del debitore, si procede alla rideterminazione del valore lordo attraverso il calcolo del valore attuale dei flussi finanziari conseguenti alla rinegoziazione, sulla base del tasso originario dell'esposizione esistente prima della rinegoziazione. La differenza tra tale valore lordo, come sopra determinato, ed il maggior valore contabile lordo antecedente la modifica è rilevata come perdita nel conto economico (voce 140 "Utili (Perdite) da modifiche contrattuali senza cancellazioni" cosiddetto "modification accounting"). Per le esposizioni deteriorate, eventuali misure di rinegoziazione rappresentate da stralci dell'esposizione lorda trovano rappresentazione nella voce di conto economico "130. Rettifiche / Riprese di valore nette per rischio di credito". Per le rinegoziazioni conseguenti al Covid-19, non rientranti specificatamente nelle suddette due tipologie, si fa

rinvio al trattamento contabile illustrato nel paragrafo "Rischi, incertezze e impatti dell'epidemia Covid-19", contenuto nella "Sezione "4 – Altri aspetti" della Parte A.1 della presente Nota integrativa.

Passività finanziarie designate al fair value

Per Banco BPM, le passività finanziarie designate al fair value sono riconducibili a talune emissioni di prestiti obbligazionari e di certificates, come di seguito illustrato in dettaglio, con particolare riferimento alle motivazioni richieste dal principio IFRS 9 per la classificazione nel portafoglio delle passività in esame.

Emissioni di prestiti obbligazionari

Ai fini della raccolta, vengono emesse diverse tipologie di prestiti obbligazionari, sia a tasso fisso sia di tipo strutturato (con indicizzazione a componenti azionarie, a tassi di cambio, a strutture di tasso di interesse, tasso di inflazione o indici assimilabili).

I rischi conseguenti alle suddette emissioni sono oggetto di copertura nell'ambito della complessiva gestione dei rischi di mercato, mediante stipula di contratti derivati.

Da un punto di vista contabile, alcuni di questi contratti sono designati come copertura secondo le regole dell'Hedge Accounting, ed in particolare del "fair value hedge", come descritto nel precedente paragrafo "4. Operazioni di copertura".

Per altri contratti invece, la cui relazione di copertura non è qualificata secondo le regole contabili dell'Hedge Accounting, si verrebbe a creare un'asimmetria contabile, tra la passività finanziaria e l'operazione a copertura, derivante dal diverso criterio di misurazione dell'emissione obbligazionaria - valutata al costo ammortizzato - e del derivato di copertura gestionale - valutato al fair value. Tale asimmetria viene superata designando al fair value i prestiti obbligazionari oggetto di copertura gestionale. L'adozione della Fair value Option, in alternativa all'Hedge Accounting, oltre ad essere motivata dall'esigenza di semplificare il processo amministrativo contabile delle coperture, con particolare riferimento alle emissioni strutturate, è strettamente correlata alle modalità effettive con cui

il Gruppo realizza le proprie politiche di copertura, gestendo l'esposizione con il mercato in termini complessivi e non mediante una relazione univoca con il prestito emesso.

A differenza dell'Hedge Accounting, le cui regole di contabilizzazione prevedono che sullo strumento coperto si rilevino le sole variazioni di fair value attribuibili al rischio coperto, la Fair value Option comporta la rilevazione di tutte le variazioni di fair value, indipendentemente dal fattore di rischio oggetto di copertura.

Con riferimento ai criteri di rilevazione delle componenti patrimoniali ed economiche dei prestiti obbligazionari emessi e dei correlati derivati di copertura gestionale si fa presente che:

  • i derivati gestionalmente collegati alle passività finanziarie valutate al fair value sono classificati tra le "Attività finanziarie valutate al fair value con impatto a conto economico: a) Attività finanziarie detenute per la negoziazione" o tra le "Passività finanziarie di negoziazione". I correlati effetti economici, valutativi e realizzativi, sono iscritti nella voce di conto economico "80. Risultato netto dell'attività di negoziazione";
  • i differenziali ed i margini maturati sui derivati fino alla data di valutazione sono esposti, in funzione del saldo, tra gli "interessi attivi" o tra gli "interessi passivi", coerentemente con le competenze registrate sui prestiti obbligazionari oggetto di copertura gestionale;
  • gli utili e le perdite da realizzo e da valutazione dei prestiti in Fair value Option sono rilevati nella voce di conto economico "110. Risultato netto delle altre attività e passività finanziarie valutate al fair value con impatto a conto economico", ad eccezione degli effetti valutativi e realizzativi correlati alla variazione del proprio merito creditizio che sono contabilizzati in contropartita di una specifica riserva patrimoniale (voce "120. Riserve da valutazione"), come descritto in maggior dettaglio in corrispondenza del paragrafo "13. Passività finanziarie designate al fair value".

Emissioni di certificates

I certificates sono strumenti derivati cartolarizzati negoziati su sistemi multilaterali di negoziazione che replicano, con o senza effetto leva, l'andamento della/e attività sottostanti. Tali prodotti possono prevedere una protezione dell'ammontare sottoscritto dal cliente o di una quota dello stesso in modo incondizionato rispetto all'andamento dei parametri finanziari a cui risultano indicizzati gli stessi. Da un punto di vista sostanziale, i certificates possono essere definiti come combinazioni di strategie di strumenti derivati o di attività finanziarie di base e derivati, grazie alle quali è possibile generare strumenti finanziari aventi caratteristiche proprie, sostanzialmente diverse rispetto a quelle delle attività da cui originano. Nel dettaglio, i certificates possono essere ricondotti nelle seguenti due tipologie di strumenti:

  • "certificates a incondizionatamente capitale protetto": trattasi di quei prodotti che prevedono una garanzia incondizionata superiore al 50% del capitale inizialmente investito. Ai fini contabili, detti strumenti sono considerati "titoli strutturati", data la preponderanza della componente garantita rispetto a quella variabile determinata dall'andamento del sottostante del certificate. In funzione delle modalità di gestione dei prodotti in esame, a livello di Gruppo, i portafogli contabili ammissibili sono quelle delle "Passività finanziarie designate al fair value", come di seguito illustrato, piuttosto che quello delle "Passività detenute per la negoziazione" qualora attivamente gestiti nell'ambito di un complessivo portafoglio di trading finalizzato a realizzare un profitto di breve periodo;
  • "altri certificates": trattasi di quei prodotti senza alcuna protezione, con protezione condizionata, o con protezione incondizionata del capitale iniziale in misura pari o inferiore al 50%. Per tali prodotti il valore dipende esclusivamente o in modo prevalente dall'andamento del parametro a cui lo stesso è indicizzato. Per tale motivo gli stessi sono classificati come "strumenti finanziari derivati", ed in particolare tra le opzioni emesse. Per tali strumenti l'unico portafoglio contabile ammissibile è quello delle "Passività finanziarie di negoziazione".

Ciò premesso, a partire dal mese di giugno 2020, Banco BPM ha iniziato ad emettere certificates a capitale incondizionatamente protetto, che rappresentano le uniche tipologie di certificates emessi dalla capogruppo, principalmente con finalità di raccolta e classificati nel portafoglio contabile delle "Passività finanziarie designate al fair value". La suddetta classificazione è motivata dalla presenza di derivati impliciti che, in assenza del ricorso alla fair value option, dovrebbero essere oggetto di scorporo dallo strumento ospite, in quanto in grado di modificare significativamente i flussi finanziari del contratto. In tal caso, la valutazione a fair value dell'intero contratto, ossia dell'intero certificate, sarebbe meno onerosa rispetto alla valutazione separata dello strumento ospite e dei correlati derivati impliciti.

In aggiunta, tale classificazione consente di perseguire un "natural hedge" rispetto ai derivati di copertura gestionale che, a livello di Gruppo, risultano stipulati secondo un approccio di "massa" con l'obiettivo di coprire la complessiva esposizione del Gruppo.

Con riferimento ai criteri di rilevazione delle componenti patrimoniali ed economiche dei certificates rilevati tra le "Passività finanziarie designate al fair value" e dei correlati strumenti di copertura gestionale si rappresenta che:

  • l'intera marginalità correlata alle emissioni in esame è inclusa nella voce "110. Risultato netto delle passività finanziarie valutate al fair value. Detta voce include altresì gli effetti valutativi correlati alla misurazione del fair value - conseguenti alla variazione nei parametri di mercato a cui il certificate è indicizzato fatta eccezione alle variazioni del proprio merito creditizio - nonché i differenziali pagati alla clientela, periodicamente o a scadenza. Gli effetti riconducibili alle variazioni del proprio merito creditizio sono rilevati in contropartita di una specifica riserva patrimoniale (voce "120. Riserve da valutazione"), come descritto in maggiore dettaglio in corrispondenza del paragrafo "13. Passività finanziarie designate al fair value";
  • i derivati gestionalmente collegati alle passività finanziarie valutate al fair value sono classificati tra le "Attività finanziarie valutate al fair value con impatto a conto economico: a) Attività finanziarie detenute per la negoziazione" o tra le "Passività finanziarie di negoziazione". Le minusvalenze e le plusvalenze da valutazione, nonché gli effetti realizzati inclusi eventuali differenziali incassati e pagati trovano riconoscimento nella voce di conto economico "80. Risultato netto dell'attività di negoziazione".

Fair value e modalità di determinazione degli effetti correlati al proprio merito creditizio

Per le emissioni di obbligazioni e di certificates, la misurazione al fair value viene effettuata, in primis, facendo ricorso a prezzi osservabili sui mercati considerati attivi, quali mercati regolamentati, circuiti elettronici di negoziazione (es. Bloomberg) o sistemi di scambio organizzati o assimilabili.

In assenza di prezzi osservabili su mercati attivi, la valutazione viene effettuata sulla base dei prezzi di transazioni recenti avvenute sullo stesso strumento in mercati non attivi piuttosto che ricorrendo a tecniche di valutazione, basate su un modello di attualizzazione dei flussi di cassa, le quali devono considerare tutti i fattori reputati rilevanti dai partecipanti del mercato nella determinazione di un'ipotetica transazione di scambio.

In particolare, per la determinazione del merito creditizio si ricorre agli spread impliciti nelle emissioni comparabili dello stesso emittente contribuite su mercati attivi piuttosto che alla curva dei Credit Default Swap a nome Banco BPM a parità di grado di subordinazione con il titolo oggetto di valutazione.

Per ulteriori specifiche sulla modalità di determinazione del fair value, si fa rinvio a quanto illustrato in dettaglio nel paragrafo dedicato, riportato nella "Parte A.4 – Informativa sul fair value".

La quantificazione degli effetti conseguenti alla variazione del proprio merito creditizio, intervenuta tra la data di emissione e la data di valutazione, è determinata per differenza tra il fair value ottenuto considerando tutti i fattori di rischio a cui è soggetta l'emissione, compreso il rischio creditizio, ed il fair value ottenuto considerando gli stessi fattori, ad esclusione della variazione del rischio creditizio intervenuta nel periodo. Per l'illustrazione degli effetti cumulativi relativi alla variazione del merito creditizio delle emissioni in esame si fa rinvio a quanto illustrato nella "Sezione 3 – Passività finanziarie designate al fair value" della "Parte B – Informazioni sullo stato patrimoniale" della presente Nota integrativa.

A.3 – INFORMATIVA SUI TRASFERIMENTI TRA PORTAFOGLI DI ATTIVITA' FINANZIARIE

Alla data di bilancio, non si rilevano trasferimenti tra portafogli di attività finanziarie che ne richiedano l'informativa prevista dal principio IFRS 7.

A tal proposito si deve infatti precisare che nel corso dell'esercizio 2021, così come per quelli precedenti, non è intervenuto alcun cambiamento del "business model" di Banco BPM, ossia delle modalità con le quali la Banca gestisce gli strumenti finanziari.

A.4 – INFORMATIVA SUL FAIR VALUE

INFORMATIVA DI NATURA QUALITATIVA

Il fair value è definito come il prezzo che verrebbe percepito per la vendita di un'attività o pagato per il trasferimento di una passività in una regolare operazione tra operatori di mercato, alle condizioni correnti alla data di valutazione nel mercato principale o nel mercato più vantaggioso (prezzo di uscita). Sottostante alla misurazione del fair value vi è la presunzione che l'entità si trovi in una situazione di continuità aziendale (going concern), ossia che si trovi in una situazione pienamente operativa e che non intenda quindi liquidare o ridurre sensibilmente la propria operatività o intraprendere operazioni a condizioni sfavorevoli. Il fair value non è quindi l'importo che l'entità riceverebbe o pagherebbe in caso di operazioni forzose o vendite sottocosto.

Il fair value è un criterio di valutazione di mercato e non specificatamente riferito alle stime circa i possibili flussi di cassa futuri elaborati dalla singola entità; il fair value deve infatti essere determinato adottando le assunzioni che gli operatori di mercato utilizzerebbero nella determinazione del prezzo dell'attività e della passività, presumendo che essi agiscano nel migliore dei modi al fine di soddisfare il proprio interesse economico.

Ai fini della misurazione al fair value delle attività e passività, finanziarie e non, il principio IFRS 13 definisce una triplice gerarchia di fair value, basata sulla fonte e sulla qualità degli input utilizzati:

  • Livello 1: gli input sono rappresentati dai prezzi quotati (non rettificati) in mercati attivi per attività e passività identiche;
  • Livello 2: gli input sono rappresentati:
    • o dai prezzi quotati in mercati attivi per attività e passività similari;
    • o dai prezzi quotati in mercati non attivi per attività o passività identiche o similari;
    • o da parametri osservabili sul mercato o corroborati da dati di mercato (ad esempio, tassi di interesse, spread creditizi, volatilità implicite, tassi di cambio) ed utilizzati nella tecnica di valutazione;
  • Livello 3: gli input utilizzati non sono osservabili sul mercato.

Per gli strumenti finanziari, oggetto di misurazione in bilancio al fair value, Banco BPM si è dotato di una "Fair Value Policy" che attribuisce la massima priorità ai prezzi quotati su mercati attivi (livello 1) e priorità più bassa all'utilizzo di input non osservabili (livello 3), in quanto maggiormente discrezionali, in linea con la gerarchia di fair value sopra rappresentata. Nel dettaglio tale policy definisce:

  • le regole di individuazione dei dati di mercato, la selezione/gerarchia delle fonti informative e le configurazioni di prezzo necessarie per valorizzare gli strumenti finanziari contribuiti su mercati attivi e classificati in corrispondenza del livello 1 della gerarchia di fair value ("Mark to Market Policy");
  • le tecniche di valutazione ed i relativi parametri di input in tutti i casi in cui non sia possibile adottare la Mark to Market Policy ("Mark to Model Policy").

Mark to Market

Nel determinare il fair value, la Banca utilizza, ogni volta che sono disponibili, informazioni basate su dati di mercato ottenuti da fonti indipendenti, in quanto considerate la migliore evidenza del fair value. In tal caso, il fair value è il prezzo di mercato dello stesso strumento oggetto di valutazione, ossia senza modifiche o ricomposizioni dello stesso strumento, desumibile dalle quotazioni espresse da un mercato attivo (e classificato nel livello 1 della gerarchia di fair value). Un mercato si considera attivo quando i prezzi di quotazione esprimono effettive e regolari operazioni di mercato e risultano prontamente e regolarmente disponibili tramite borse, mediatori, intermediari, società del settore, servizi di quotazione o enti autorizzati.

Mark to Model

Qualora non sia applicabile la "Mark to Market Policy", per l'assenza di prezzi direttamente osservabili su mercati considerati attivi, è necessario fare ricorso a tecniche di valutazione che massimizzino il ricorso alle informazioni disponibili sul mercato, in base ai seguenti approcci valutativi:

  1. Comparable approach: in tal caso il fair value dello strumento è desunto dai prezzi osservati su transazioni recenti avvenute su strumenti similari in mercati attivi, opportunamente aggiustati per tenere conto delle differenze negli strumenti e nelle condizioni di mercato, piuttosto che dai prezzi di recenti transazioni sullo stesso strumento oggetto di valutazione non quotato su mercati attivi;

  1. Model Valuation: in mancanza di prezzi di transazioni osservabili per lo strumento oggetto di valutazione o per strumenti simili, è necessario adottare un modello di valutazione; tale modello deve essere di provata affidabilità nella stima di ipotetici prezzi "operativi" e pertanto deve trovare ampio riscontro negli operatori di mercato.

La classificazione nel livello 2 piuttosto che nel livello 3 è determinata in base all'osservabilità sui mercati degli input significativi utilizzati ai fini della determinazione del fair value. Uno strumento finanziario deve essere classificato nella sua interezza in un unico livello; pertanto, qualora nella tecnica di valutazione siano impiegati input appartenenti a diversi livelli, l'intera valutazione deve essere classificata in corrispondenza del livello della gerarchia in cui è classificato l'input di più basso livello, qualora sia ritenuto significativo per la determinazione del fair value nel suo complesso.

Sono normalmente considerati di livello 2 le seguenti tipologie di investimento:

  • strumenti finanziari rappresentati da derivati OTC e da pronti contro termine su titoli di debito ("Bond Repo") qualora gli input dei modelli di pricing, utilizzati per la determinazione del fair value, siano osservabili sul mercato oppure, qualora non osservabili, siano ritenuti tali da non influenzare in modo significativo la misurazione del fair value;
  • titoli di capitale non quotati su mercati attivi, valutati mediante la tecnica dei multipli di mercato, facendo riferimento ad un selezionato campione di società comparabili rispetto all'oggetto della valutazione piuttosto che valutati sulla base di effettive transazioni avvenute in un arco temporale ragionevolmente prossimo alla data di riferimento;
  • titoli di debito di terzi o di propria emissione, non quotati su mercati attivi, per i quali gli input, compresi gli spread creditizi, sono reperiti da fonti di mercato;
  • quote OICR caratterizzati da significativi livelli di trasparenza e liquidità, valorizzati sulla base dei NAV forniti dalla società di gestione/fund administrator.

Sono di regola considerati di livello 3 i seguenti strumenti finanziari:

  • fondi hedge caratterizzati da significativi livelli di illiquidità e per i quali si ritiene che il processo di valorizzazione del patrimonio del fondo richieda, in misura significativa, una serie di assunzioni e stime. La misurazione al fair value viene effettuata sulla base del NAV. Tale NAV può essere opportunamente corretto per tenere conto della scarsa liquidabilità dell'investimento, ossia dell'intervallo di tempo intercorrente tra la data di richiesta di rimborso e quella di rimborso effettivo, nonché per tenere conto di eventuali commissioni di uscita dall'investimento;
  • fondi immobiliari valutati sulla base degli ultimi NAV disponibili;
  • fondi di private equity, private debt e similari, valutati sulla base dell'ultimo NAV disponibile, eventualmente rettificato per tenere conto degli eventi non recepiti nella valorizzazione della quota o per riflettere una diversa valorizzazione delle attività sottostanti il fondo stesso;
  • titoli azionari illiquidi per i quali non sono osservabili transazioni recenti o comparabili, di norma valutati sulla base del modello patrimoniale;
  • titoli di debito caratterizzati da strutture finanziarie complesse per i quali vengono di regola utilizzate fonti pubblicamente non disponibili. Trattasi di quotazioni non vincolanti e altresì non corroborate da evidenze di mercato;
  • titoli di debito emessi da soggetti in difficoltà finanziaria per i quali il management deve utilizzare il proprio giudizio nella definizione delle previsioni di recupero (cosiddetto "recovery rate"), non esistendo prezzi significativi osservabili sul mercato;
  • strumenti finanziari rappresentati da derivati OTC per i quali i parametri di input non osservabili utilizzati dal modello di pricing sono ritenuti significativi ai fini della misurazione del fair value;
  • finanziamenti a medio-lungo termine (performing e non performing) valutati sulla base dei flussi di cassa attesi determinati con modelli variamente configurati in funzione dello status della controparte ed attualizzati in base ad un tasso di interesse ritenuto rappresentativo nell'ottica del potenziale acquirente.

Per l'informativa sul fair value delle attività non finanziarie, riconducibili alle attività materiali rappresentate dagli immobili e dalle opere d'arte, si fa rinvio a quanto illustrato nel successivo paragrafo.

A.4.1 Livelli di fair value 2 e 3: tecniche di valutazione e input utilizzati

Attività e passività finanziarie valutate al fair value su base ricorrente

Le attività e le passività finanziarie valutate al fair value su base ricorrente, sono rappresentate da tutti gli strumenti finanziari misurati in bilancio in base al criterio del fair value (voci 20, 30, 50 dell'attivo di stato patrimoniale e voci 20, 30, 40 del passivo di stato patrimoniale). Per tali strumenti finanziari, in assenza di prezzi direttamente osservabili su mercati attivi, risulta necessario determinare un fair value sulla base dell'approccio valutativo del "Comparable Approach" o del "Model Valuation", come descritto nel precedente paragrafo. Di seguito si fornisce illustrazione sulle principali tecniche di valutazione adottate per ogni tipologia di strumento finanziario.

Titoli di debito

Vengono valutati in base alla metodologia dell'attualizzazione dei previsti flussi di cassa (Discounted Cash Flow), opportunamente corretti per tenere conto del rischio emittente. Le fonti informative da cui attingere lo spread ritenuto espressivo del rischio emittente, in ordine gerarchico, sono le seguenti: i) curva di "credit spread cash" ricavata dai prezzi dei titoli dello stesso emittente, caratterizzati dalla medesima seniority e divisa, quotati su mercati considerati attivi; (ii) curva "Credit Default Swap" dell'emittente a parità di seniority; (iii) curva di credit spread di titoli di debito quotati su mercati attivi relativa ad emittente "comparable"; (iv) curve credit spread cash di rating/settore; (v) curva di credit default swap settoriali.

Finanziamenti che non superano l'SPPI test

Trattasi dei finanziamenti che sono valutati obbligatoriamente al fair value in quanto i flussi contrattuali non prevedono esclusivamente il rimborso del capitale e il pagamento dell'interesse sul capitale da restituire (ossia che non superano il cosiddetto "SPPI test"), sia in virtù di clausole originariamente previste nel contratto sia a seguito di successive modifiche.

Nel seguito viene fornita illustrazione delle tecniche utilizzate per la determinazione del fair value:

  • per quei finanziamenti che non superano il test SPPI per la presenza di clausole contrattuali originariamente previste nel contratto, il fair value è determinato sulla base dei flussi di cassa, opportunamente rettificati per le perdite attese, in funzione dei parametri PD e LGD. Detti flussi sono poi attualizzati sulla base di un tasso di interesse di mercato, rettificato per tenere conto di un premio ritenuto espressivo dei rischi e delle incertezze. In presenza di componenti opzionali implicite, che prevedono ad esempio la possibilità di variare il tasso di interesse, il fair value tiene altresì conto della valutazione di dette componenti;
  • per quei finanziamenti che non superano il test SPPI a seguito di modifiche contrattuali riconducibili ad accordi di ristrutturazione (trattasi nella specie di esposizioni forborne) la misurazione del fair value prende come riferimento iniziale le previsioni dei flussi di cassa espresse dal gestore, in linea con la metodologia utilizzata per la determinazione dell'impairment dei finanziamenti al costo ammortizzato. Detti flussi sono oggetto di rettifica per tenere conto della probabilità o meno di successo della misura di forbearance accordata alla controparte e delle spese di legali e di gestione considerate upfront nell'ottica del potenziale acquirente. I flussi di recupero così stimati sono attualizzati sulla base di tassi di interesse, desunti facendo affidamento a quelli osservati sul mercato considerati, per quanto possibile, omogenei rispetto alle attività da valutare.

Titoli di capitale non quotati

Sono valutati con riferimento a transazioni dirette sullo stesso titolo o su titoli similari osservate in un congruo arco temporale rispetto alla data di valutazione, al metodo dei multipli di mercato di società comparabili e in via subordinata a metodi di valutazione finanziari, reddituali e patrimoniali.

Investimenti in OICR, diversi da quelli aperti armonizzati

Sono, di regola, valutati sulla base del NAV messo a disposizione dal fund administrator o dalla società di gestione, a meno di ritenere che detto NAV non rappresenti un fair value, nell'ottica di un operatore di mercato. In tali

investimenti rientrano tipicamente i fondi di private equity, private debt e similari, i fondi immobiliari ed i fondi hedge.

Contratti di pronto contro termine su titoli di debito ("Bond Repo")

Il fair value è ottenuto attualizzando i flussi contrattuali previsti a termine, determinati in funzione delle caratteristiche del contratto, sulla base di curve di tasso di interesse differenziate a seconda dell'emittente del titolo sottostante al contratto (titoli Governativi e titoli Corporate).

Derivati Over The Counter (OTC)

Sono valutati sulla base di una molteplicità di modelli, in funzione della tipologia di strumento e dei fattori di input (rischio tasso, volatilità, rischio cambio, rischio prezzo, ecc.) che ne influenzano la relativa valutazione. Il riferimento al tasso risk free, ai fini dell'attualizzazione dei flussi di cassa futuri, è identificato nella curva OIS ("Overnight Indexed Swap").

Nel dettaglio, per gli strumenti non opzionali (come ad esempio, interest rate swap, forward rate agreement, overnight interest swap, domestic currency swap) le tecniche valutative adottate appartengono alla categoria dei "discounted cash flow models", basata sull'attualizzazione dei flussi di cassa certi o tendenziali.

Per gli strumenti di natura opzionale, vengono utilizzati modelli comunemente riconosciuti nelle prassi di mercato, quali, a titolo di esempio, Black&Scholes, Black-like, Hull&White. In particolare:

  • per le opzioni "plain vanilla", le metodologie più utilizzate ricadono nel framework "forward risk-neutral" e si basano su formule analitiche black-like, in cui la volatilità dipende dalla scadenza e dallo strike (volatility skew);
  • per le opzioni più complesse (esempio, opzioni esotiche, opzioni con barriera, opzioni autocallable) le metodologie più utilizzate, sempre nell'ambito risk-neutral, si basano sulle simulazioni Monte Carlo, secondo le quali il pay-off dell'opzione è valutato mediante simulazioni per un numero sufficientemente elevato di ripetizioni relative all'evoluzione nel tempo dei fattori di rischio sottostanti all'opzione. Tali modelli stimano la probabilità che uno specifico evento si verifichi incorporando assunzioni come la volatilità delle stime o il prezzo dello strumento sottostante. Il prezzo del derivato è quindi ottenuto come media aritmetica scontata dei valori ottenuti per ogni scenario.

Nel caso di strumenti che contengano componenti derivative di natura differente, opzionali e non opzionali, la valutazione viene effettuata applicando a ciascuna componente dello strumento l'appropriata metodologia di valutazione.

In aggiunta, al fine della misurazione del fair value sono considerati alcuni "fair value adjustment", con l'obiettivo di riflettere al meglio il prezzo di realizzo di una transazione di mercato effettivamente possibile. Trattasi, in particolare, del rischio modello, del rischio di liquidità e del rischio di controparte di seguito esposti.

Rischio modello: tale rettifica è operata al fine di fronteggiare il rischio che i modelli di pricing, pur se validati, possano generare valori di fair value non direttamente osservabili o non immediatamente comparabili con i prezzi di mercato. E' il caso, in genere, di prodotti strutturati che presentano una notevole complessità nella valutazione e per i quali la tecnica di scomposizione in componenti elementari "sommabili" (strumento ospite e derivato incorporato) può generare qualche imprecisione nelle valutazione, oppure nel caso di algoritmi di pricing o tipologie di pay-off particolarmente "esotiche" che non presentano un adeguato grado di diffusione sul mercato o in presenza di modelli particolarmente sensibili a variabili difficilmente osservabili sul mercato.

Rischio liquidità: tale rettifica viene effettuata al fine di tenere conto dell'ampiezza del cosiddetto "bid/ask spread", ossia del costo effettivo di smobilizzo della posizione in derivati OTC in mercati scarsamente efficienti. L'effetto di correzione del rischio di liquidità è tanto maggiore quanto più il prodotto è strutturato, per i connessi costi di copertura/smobilizzo, e quanto più il modello di valutazione non sia sufficientemente affermato e diffuso tra gli operatori, poiché ciò rende le valutazioni maggiormente aleatorie.

Rischio di controparte: le rettifiche del valore di mercato sugli strumenti derivati OTC, classificati "in bonis" sono operate al fine di riflettere:

  • il rischio di possibile default della controparte; in tal caso l'"aggiustamento" è denominato Credit Valuation Adjustment (CVA);
  • il rischio di mancato adempimento delle proprie obbligazioni contrattuali nei confronti di una controparte ("own credit risk"), allo scopo di determinare il Debt Valuation Adjustment (DVA).

La considerazione del proprio rischio di credito, nella valutazione al fair value di una passività finanziaria, è coerente con la valutazione operata nella prospettiva dell'entità che detiene lo stesso strumento come un'attività finanziaria ed è espressamente previsto dal principio IFRS 13 ("non-performance risk").

I correttivi CVA/DVA sono determinati in funzione dell'esposizione futura attesa degli strumenti derivati, delle probabilità di default delle parti (parametro PD ossia "Probability of Default") e delle relative perdite attese (parametro LGD ossia "Loss Given Default"). In particolare, il calcolo dell'esposizione attesa è variamente configurato per considerare gli effetti derivanti dall'esistenza accordi di compensazione o garanzie sottostanti ("netting e collateral agreement"), in grado di mitigare il rischio di controparte. In particolare, i contratti di "Credit Support Annex" (CSA) negoziati con le controparti per l'operatività in derivati disciplinano le modalità di regolamento di garanzie reali finanziarie, in funzione dell'andamento del mark to market.

Nella stima delle PD, si è massimizzato il ricorso ai parametri osservabili sul mercato facendo, ad esempio, riferimento alle quotazioni dei Credit Default Swap, laddove disponibili, rispetto a parametri interni.

Nella seguente tabella si riporta un riepilogo delle principali tipologie di derivati in essere presso il Gruppo con evidenza dei relativi modelli di valutazione e dei principali input.

Categoria di
derivati
Prodotto Modelli di valutazione Principali input del modello
Swap Discounted cash flow e Libor Convexity
adjustment
Cap - Floor Bachelier - analitico
Swaption europee Bachelier - analitico
Swaption bermudiane Mistura di Hull-White a un fattore –
albero trinomiale
CMS spread option Bachelier - analitico Curve dei tassi d'interesse, volatilità
Derivati finanziari
su tassi di interesse
CMS cap/floor/swap Bachelier e Cms Convexity adjustment
(Hagan)
tassi di interesse, correlazione dei
tassi di interesse
FRA Discounted cash flow – analitico
Interest Rate Futures Analitico con Convexity adjustment
Hull-White a un fattore
Bond Option Black - analitico
Bond Futures e Bond Repo Discounted Cash Flow Analitico
Bond Futures option Albero binomiale
Derivati su tassi di
inflazione
Swap, Cap – floor Lognormal Forward Inflation Model -
analitico
Curve dei tassi d'interesse e dei tassi
di inflazione, volatilità/correlazioni
tassi di interesse/inflazione calibrati
sulla base dei prezzi di mercato
Opzioni plain vanilla single asset Black and Scholes - Analitico Volatilità equity/forex, curve dei tassi
Opzioni americane single asset Black and Scholes – albero binomiale
(equity) – albero trinomiale (forex)
d'interesse, tassi di cambio, prezzo
spot indici azionari, dividendi, tassi
repo
Opzioni europee su indice a
volatilità controllata
Local volatility – Monte Carlo Volatilità equity/forex, curve dei tassi
d'interesse, tassi di cambio, prezzo
spot indici azionari, tassi repo
Derivati su azioni/ Opzioni su indice a volatilità
controllata rappresentativo di un
portafoglio di investimento
Ibrido Black and Scholes, Hull e White
a due fattori – Monte Carlo con Jumps
Volatilità equity/forex/tassi di
interesse, correlazioni, tassi
d'interesse, tassi di cambio, prezzo
spot indici azionari dividendi, tassi
repo, prezzi di mercato di Crash Put
indici azionari /
cambi
Opzioni esotiche su basket
equity
Local volatility – Monte Carlo Volatilità equity/forex/tassi di
interesse, correlazioni, tassi
Opzioni con barriera americana
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Local volatility – Monte Carlo d'interesse, tassi di cambio, prezzo
spot indici azionari dividendi, tassi
Opzioni autocallable su basket
equity
Ibrido Black and Scholes, Hull e White
a due fattori – Monte Carlo
repo, curva di credito retail
Opzioni autocallable su cambio Local volatility – Monte Carlo Volatilità forex, tasso d'interesse,
tasso di cambio
Opzioni con barriera americana
su cambio
Albero trinomiale Volatilità forex, tasso d'interesse,
tasso di cambio
Dividend Swap e Total Return
Swap
Discounted cash flow - analitico Tassi d'interesse, tassi di cambio,
dividendi, tassi repo
Derivati su crediti Credit Default Swap Discounted cash flow - analitico Tassi d'interesse, curva Credit Default
Swap

Le tecniche ed i parametri per la determinazione del fair value, nonché i criteri per l'assegnazione della gerarchia di fair value sono definiti e formalizzati in un'apposita "fair value policy" adottata da Banco BPM. L'attendibilità delle valutazioni al fair value risulta inoltre garantita dalle attività di verifica svolte da una struttura di Risk Management. Quest'ultima struttura, che risulta indipendente dalle unità di Front Office che detengono le posizioni, si occupa di rivedere periodicamente l'elenco dei modelli di pricing da utilizzare ai fini della Fair Value Policy: tali modelli devono infatti rappresentare standard o best practices di mercato e le relative tecniche di calibrazione devono garantire un risultato in linea con valutazioni che siano in grado di riflettere le "correnti condizioni di mercato". Nel dettaglio, ai fini di una corretta determinazione del fair value, per ogni prodotto risulta associato un modello di pricing, generalmente accettato dal mercato e selezionato in funzione delle caratteristiche e delle variabili di mercato sottostanti al prodotto stesso. Nel caso di prodotti particolarmente complessi o nel caso in cui si ritenesse mancante o non adeguato il modello di valutazione esistente per i prodotti in essere viene attivato un

processo interno volto ad integrare gli attuali modelli. In base a tale processo, la citata struttura di Risk Management effettua una prima fase di validazione dei modelli di pricing, che possono essere nativi del sistema di Position Keeping o essere rilasciati da un'apposita struttura interna; segue poi una fase, da parte della medesima struttura, volta a garantire una costante affidabilità del modello in precedenza validato.

Nel dettaglio, l'attività di validazione è volta a verificare la robustezza teorica del modello, mediante un repricing indipendente del prezzo, un'eventuale calibrazione dei parametri ed un confronto con i prezzi delle controparti. Qualora tali attività abbiano dato esito positivo, l'utilizzo dei modelli è comunque ulteriormente subordinato all'approvazione da parte di appositi Comitati interni alla Banca. Successivamente alla fase di validazione, è prevista una continua attività di revisione al fine di confermare l'accuratezza e l'aderenza al mercato dei modelli di pricing in uso, mediante opportuni interventi, se necessari, sui modelli e sulle relative ipotesi teoriche sottostanti. Al fine di fronteggiare il rischio che i modelli di pricing, pur se validati, possano generare valori di fair value non immediatamente comparabili con i prezzi di mercato è prevista una adeguata rettifica per il cosiddetto "Rischio modello", come in precedenza descritto.

Attività non finanziarie valutate al fair value su base ricorrente

Per Banco BPM le attività non finanziarie valutate al fair value su base ricorrente sono rappresentate dal patrimonio immobiliare di proprietà e dal patrimonio artistico di pregio.

Fair value del patrimonio immobiliare di proprietà

Il fair value degli immobili, siano essi detenuti a uso funzionale o a scopo di investimento, viene determinato attraverso il ricorso ad apposite perizie predisposte da parte di indipendenti società qualificate ed operanti nel ramo specifico, in grado di fornire valutazioni immobiliari sulla base degli standard RICS Valuation1 .

Tali standard garantiscono che:

  • il fair value venga determinato coerentemente alle indicazioni del principio contabile internazionale IFRS 13, in quanto coerente con la nozione di "valore di mercato" definito come "l'ammontare stimato a cui un'attività verrebbe ceduta e acquistata, alla data di valutazione, da un venditore e da un acquirente privi di legami particolari, entrambi interessati alla compravendita, a condizioni concorrenziali, dopo un'adeguata commercializzazione in cui le parti abbiano agito entrambe in modo informato, consapevole e senza coercizioni";
  • i periti presentino dei requisiti professionali, etici e di indipendenza allineati alle previsioni degli standard internazionali ed europei.

Per gli immobili di importo significativo, ossia per gli immobili di valore superiore a 5 milioni, la perizia è di tipo "full", ossia condotta mediante un sopralluogo dell'immobile, oltre che attraverso un'analisi di dettaglio della documentazione disponibile. Per i restanti immobili è invece possibile ricorrere ad una perizia di tipo "desktop", ossia basata sull'esame della documentazione, senza alcuna ispezione fisica dell'immobile da parte del valutatore. Con riferimento alla periodicità di aggiornamento delle perizie, la policy di Gruppo prevede che:

  • per gli immobili a scopo di investimento sia necessario effettuare un aggiornamento annuo, a meno di evidenze che rendano necessaria una revisione anticipata, tenuto conto che il criterio di misurazione di tali cespiti è il fair value;
  • per gli immobili ad uso funzionale sia possibile richiedere un aggiornamento superiore all'anno, da definire in funzione delle specificità dell'immobile (quali, a titolo di esempio, la rilevanza, l'ubicazione) e delle variazioni intervenute nel mercato immobiliare, sulla base di un'analisi di scenario, con l'obiettivo di assicurare che il valore contabile non differisca in modo rilevante da quello che sarebbe stato determinato utilizzando il fair value alla data di riferimento del bilancio.

Le metodologie utilizzate per la determinazione del fair value possono basarsi sul metodo finanziario reddituale (Discounted Cash Flows), sul metodo comparativo di mercato, sul metodo della trasformazione, in funzione delle caratteristiche dell'immobile oggetto di valutazione.

Da ultimo si deve precisare che, in base al principio contabile IFRS 13, vi è la presunzione che l'attuale uso dell'attività rappresenti il massimo e migliore utilizzo della stessa, a meno che il mercato o altri fattori siano tali da

1 Standard contenuti nel documento "RICS Valuation – Global Standard"della Royal Institution of Chartered Surveyors del Regno Unito (anche detto "Red Book").

suggerire che i partecipanti del mercato possano impiegare l'attività in modo diverso, al fine di massimizzarne il relativo valore (cosiddetto "highest and best use"). In linea con tale disposizione, l'approccio valutativo è stato quindi definito sulla base della destinazione d'uso corrente degli immobili, nella presunzione che rappresenti il massimo ed il migliore utilizzo, e considerando, in limitati casi, eventuali usi alternativi. In maggior dettaglio, per gli immobili ad uso strumentale la valutazione è stata condotta nella prospettiva di continuità di utilizzo degli stessi, ossia assumendo che il Gruppo continui ad occupare l'immobile sulla base di un canone di locazione allineato alle condizioni di mercato per un prevedibile futuro. Per taluni investimenti immobiliari la determinazione del fair value può invece aver tenuto conto della potenziale "riqualificazione" dell'attuale destinazione dell'immobile, qualora ritenuto che i partecipanti al mercato siano in grado di apprezzare le potenzialità correlate allo sviluppo futuro dell'immobile, ai fini della definizione di un ipotetico prezzo della transazione.

Fair value del patrimonio artistico di pregio

La misurazione al fair value del patrimonio artistico è determinata mediante apposite perizie rilasciate da parte di società qualificate ed indipendenti.

Nella determinazione del valore delle opere sono tenuti in considerazione elementi quali: la qualità stilistica, le dimensioni (in alcuni casi si tratta di opere di valenza museale), lo stato di conservazione, la provenienza, la presenza di una notifica di vincolo da parte dello Stato, le note storico artistiche proposte nelle schede redatte dagli studiosi incaricati. Più in dettaglio, il valore di riferimento per la valutazione di bilancio è il "valore commerciale o di mercato", ossia la stima del ricavo minimo previsto dalla vendita dell'opera in un ridotto lasso di tempo, ipotizzato in pochi mesi. Ai fini della valutazione di bilancio, non è stato quindi considerato il "valore assicurato", che è normalmente più elevato rispetto al valore commerciale in un range del 20%-30%, in quanto tale configurazione di valore si riferisce ad un'ipotetica opportunità di riacquistare sul mercato un'opera analoga a quella perduta, ad un costo notevolmente più elevato rispetto a quello di vendita.

La policy di Gruppo prevede che l'aggiornamento della perizia possa essere effettuato con cadenza superiore all'anno, da definire in funzione delle caratteristiche dell'opera d'arte e dell'andamento del mercato, tenuto conto dell'obiettivo di assicurare che il valore di bilancio sia una ragionevole approssimazione del valore corrente di mercato.

Gerarchia del fair value del patrimonio immobiliare ed artistico

Il fair value degli immobili e del patrimonio artistico è classificato in corrispondenza del livello 3 nella gerarchia di fair value prevista dal principio contabile IFRS 13, in quanto dipendente in modo significativo dalle stime condotte dal management, che sono caratterizzate per natura da elementi di giudizio e di soggettività, in relazione alle caratteristiche uniche e distintive dell'oggetto da valutare.

In particolare, la selezione degli input (flussi reddituali, tassi di attualizzazione, valore per metro quadro, prezzi di transazioni simili) rilevanti ai fini della misurazione del fair value degli immobili risulta influenzata dalle caratteristiche peculiari degli stessi immobili, quali, a titolo esemplificativo, la posizione geografica e commerciale, l'accessibilità e le infrastrutture presenti, il contesto urbano, lo stato di conservazione, la dimensione, eventuali servitù, lo stato di impianti esterni/interni. In aggiunta, in presenza di situazioni di difficile commercializzazione, possono rendersi necessari ulteriori correttivi in funzione delle politiche di vendita che la direzione aziendale intende perseguire.

In linea teorica, vi potrebbero essere circostanze, ritenute del tutto eccezionali, in cui il fair value degli immobili possa considerarsi di livello 2, ossia determinato sulla base di parametri considerati osservabili su mercati attivi; in tal caso deve essere presente un volume sufficiente di transazioni avvenute in un lasso temporale recente rispetto alla data di valutazione e non devono essere apportati correttivi significativi, a motivo dell'elevata similarità tra l'unità da valutare e le unità oggetto delle citate transazioni (es. unità residenziali appartenenti ad un edificio/area avente un numero sufficiente di unità comparabili oppure ufficio situato in un distretto commerciale con alcuni similari edifici caratterizzati da uffici comparabili).

Al riguardo si deve segnalare che, alla data di bilancio, il fair value del patrimonio immobiliare ed artistico è interamente classificato in corrispondenza del livello 3.

Attività e passività finanziarie valutate in bilancio al costo ammortizzato

Per le attività e passività finanziarie iscritte in bilancio in base al costo ammortizzato, classificate nelle categorie contabili delle "Attività finanziarie valutate al costo ammortizzato" (crediti verso banche e clientela) e delle "Passività finanziarie valutate al costo ammortizzato" (debiti verso banche e clientela e titoli in circolazione), la

determinazione del fair value è rilevante ai soli fini informativi, in linea alle disposizioni previste dal principio contabile di riferimento IFRS 7. In particolare:

  • per gli impieghi a medio-lungo termine "performing" (prevalentemente finanziamenti rappresentati da mutui e leasing), il fair value è determinato sulla base dei flussi di cassa, opportunamente rettificati per le perdite attese, in funzione dei parametri PD e LGD. Detti flussi sono attualizzati sulla base di un tasso di interesse di mercato rettificato per tenere conto di un premio ritenuto espressivo dei rischi e delle incertezze. Per i suddetti finanziamenti il fair value è interamente classificato in corrispondenza del livello 3 della gerarchia di fair value;
  • per gli impieghi "deteriorati" (sofferenze, inadempienze probabili, past due), il fair value è assunto convenzionalmente pari al valore netto di bilancio ed è esposto nel livello 3 della gerarchia di fair value. Al riguardo si segnala che, in tempi recenti, il mercato italiano degli NPL (Non Performing Loans) ha visto il perfezionamento di significative transazioni di cessioni di crediti deteriorati. I prezzi delle citate transazioni hanno tuttavia risentito delle peculiari caratteristiche dei crediti ceduti e della variabilità dei rendimenti richiesti dalle controparti acquirenti. Il fair value determinato in base alle suddette transazioni sarebbe pertanto caratterizzato da un'elevata dispersione di valori, tali da rendere non oggettiva l'individuazione di un valore di riferimento da assumere ai fini dell'informativa di bilancio; per tale motivo, il fair value dei crediti deteriorati è stato posto convenzionalmente pari al valore di bilancio;
  • per i titoli di debito classificati nel portafoglio dei "Crediti verso banche o clientela" o dei "Titoli in circolazione", il fair value è determinato attraverso l'utilizzo di prezzi contribuiti su mercati attivi o mediante l'utilizzo di modelli valutativi, come descritto nel precedente paragrafo "Attività e passività finanziarie valutate al fair value su base ricorrente", a cui si fa rinvio anche in relazione all'assegnazione del fair value nella triplice gerarchia di valori;
  • per i crediti e i debiti a vista o a breve termine, il valore di bilancio viene considerato una buona approssimazione del fair value come consentito dal principio contabile IFRS 7. Il relativo fair value, che è convenzionalmente posto pari al valore di bilancio, è ricondotto in corrispondenza del livello 3.

Con riferimento agli impieghi a medio-lungo termine performing e per quelli deteriorati si deve precisare che i metodi e le assunzioni utilizzati per la stima del fair value sono frutto di valutazioni soggettive (livello 3); per tale ragione, il fair value riportato in bilancio, ai soli fini di disclosure, potrebbe risultare significativamente diverso rispetto ai valori determinati per finalità differenti così come potrebbe non risultare comparabile con quello fornito da altre istituzioni finanziarie.

A.4.2 Processi e sensibilità delle valutazioni

Per una disanima delle tecniche, degli input e dei processi di valutazione adottati dal Gruppo per gli strumenti classificati al livello 3 della gerarchia del fair value, si rimanda a quanto riportato nel precedente paragrafo. Le esposizioni in strumenti finanziari di livello 3 ammontano complessivamente a 1.107 milioni e sono in prevalenza rappresentati da titoli di capitale, quote di OICR e finanziamenti obbligatoriamente valutati al fair value come di seguito illustrato.

Titoli di capitale e quote di OICR

Gli investimenti in titoli di capitale e in quote di OICR, classificati nel livello 3, ammontano complessivamente a 738,8 milioni (corrispondente al 66,7% delle attività finanziarie valutate al fair value di livello 3), come illustrato in maggior dettaglio nel successivo paragrafo "A.4.5.1 Attività e passività valutate al fair value su base ricorrente: ripartizione per livelli del fair value".

Per i suddetti strumenti non è di regola possibile elaborare alcuna analisi quantitativa di sensibilità del fair value rispetto al cambiamento degli input non osservabili, in quanto o il fair value è attinto da fonti terze, oppure è frutto di un modello i cui input sono specifici dell'entità oggetto di valutazione (esempio valori patrimoniali della società) e per i quali non si dispone delle informazioni necessarie per un'analisi di sensitivity.

Finanziamenti obbligatoriamente valutati al fair value

Fra gli strumenti finanziari di livello 3 figurano i finanziamenti verso la clientela che, non superando il test SPPI, sono classificati nel portafoglio delle attività obbligatoriamente al fair value, pari a 319,0 milioni (corrispondente al 28,8% delle attività finanziarie valutate al fair value di livello 3).

Per tali strumenti, il fair value risulta influenzato, in misura significativa, dalle previsioni di recupero dei flussi contrattuali e, in misura inferiore, dalla componente finanziaria legata alla selezione dei tassi di attualizzazione.

In particolare, per i finanziamenti valutati al fair value, a seguito dell'introduzione di talune clausole contrattuali negli accordi di ristrutturazioni tali da comportare il fallimento del test SPPI, complessivamente pari a 93,5 milioni, una riduzione del 10% dei flussi di cassa rispetto a quelli utilizzati ai fini della misurazione del fair value, basati in larga misura sui piani asseverati ed approvati, comporterebbe una variazione in diminuzione di circa il 7,8% rispetto al valore di bilancio; un incremento del tasso di attualizzazione dell'1% si tradurrebbe, invece, in una riduzione di fair value pari a circa lo 0,3% rispetto al valore di bilancio.

A.4.3 Gerarchia del fair value

Ai fini della compilazione dell'informativa sui trasferimenti tra i livelli fornita nei successivi paragrafi A.4.5.1, A.4.5.2 e A.4.5.3, si segnala che, per i titoli in posizione al 31 dicembre 2021 e che presentano un livello di fair value differente rispetto a quello attribuito al 1° gennaio 2021, si è ipotizzato che il trasferimento tra i livelli sia avvenuto con riferimento ai saldi esistenti all'inizio del periodo di riferimento.

A.4.4 Altre informazioni

Per i contratti derivati rientranti in un medesimo accordo di Netting, al fine del calcolo del rischio di controparte, il Gruppo si è avvalso della possibilità di misurare l'esposizione a livello netto considerando tutti gli strumenti rientranti nel suddetto accordo, come descritto nel precedente paragrafo "A.4.1 Livelli di fair value 2 e 3: tecniche di valutazione e input utilizzati". In presenza di collateral agreement (CSA), l'esposizione associata al singolo derivato viene determinata in funzione del suo contributo marginale all'esposizione netta attesa generata da tutti i contratti stipulati con una determinata controparte nell'ambito del medesimo CSA.

INFORMAZIONI DI NATURA QUANTITATIVA

A.4.5 Gerarchia del fair value

A.4.5.1 Attività e passività valutate al fair value su base ricorrente: ripartizione per livelli di fair value

Sulla base di quanto in precedenza rappresentato, nella seguente tabella si fornisce la ripartizione, in base alla gerarchia di fair value, delle attività e passività oggetto di misurazione al fair value su base ricorrente. Come definito dal citato principio IFRS 13, le valutazioni ricorrenti si riferiscono a quelle attività o passività misurate al fair value nel prospetto di stato patrimoniale, sulla base di quanto previsto o permesso dai principi contabili internazionali di riferimento.

31/12/2021 31/12/2020
Attività/Passività misurate al fair value L1 L2 L3 L1 L2 L3
1. Attività finanziarie valutate al fair value con impatto a conto
economico
1.682.656 1.178.428 910.393 2.467.134 3.727.225 844.185
a) attività finanziarie detenute per la negoziazione 835.098 1.151.542 1.343 1.842.865 3.453.263 1.119
b) attività finanziarie designate al fair value - - - - - -
c) altre attività finanziarie obbligatoriamente valutate al fair value 847.558 26.886 909.050 624.269 273.962 843.066
2. Attività finanziarie valutate al fair value con impatto sulla redditività
complessiva
10.094.790 116.519 196.723 10.189.856 115.435 185.928
3. Derivati di copertura - 107.179 - - 37.519 -
4. Attività materiali - - 1.091.327 - - 1.106.366
5. Attività immateriali - - - - - -
Totale 11.777.446 1.402.126 2.198.443 12.656.990 3.880.179 2.136.479
1. Passività finanziarie detenute per la negoziazione 220.264 10.644.354 - 1.927.356 6.476.648 -
2. Passività finanziarie designate al fair value - 1.413.840 - - 959.612 -
3. Derivati di copertura - 226.872 - - 585.752 -
Totale 220.264 12.285.066 - 1.927.356 8.022.012 -
Legenda:

L1 = Livello 1

L2 = Livello 2

L3 = Livello 3

Attività finanziarie misurate al fair value su base ricorrente

Al 31 dicembre 2021 gli strumenti finanziari valutati in modo significativo sulla base di parametri non osservabili (Livello 3) sono rappresentati per l'82,1% da strumenti classificati nel portafoglio delle "Attività obbligatoriamente valutate al fair value", nell'ambito della categoria "Attività finanziarie valutate al fair value con impatto a conto economico", e per il 17,8% da titoli classificati nella categoria delle "Attività finanziarie valutate al fair value con impatto sulla redditività complessiva"; il residuo è classificato tra le "Attività finanziarie detenute per la negoziazione". Nel dettaglio, le attività finanziarie di livello 3 ammontano a 1.107 milioni e sono rappresentate dalle seguenti

  • tipologie di investimenti: • titoli di capitale non quotati per 235 milioni, valorizzati principalmente sulla base di modelli interni di tipo patrimoniale, tecniche di "Discounted Cash Flows" o con prezzi di transazione che non rispettano i requisiti per l'attribuzione al livello 2;
    • quote di O.I.C.R. per 503,7 milioni, rappresentate da fondi di private equity, private debt e similari (450,9 milioni), fondi immobiliari (50 milioni) e fondi hedge (2,8 milioni); trattasi di fondi caratterizzati da significativi livelli di illiquidità e per i quali si ritiene che il processo di valorizzazione del patrimonio del fondo richieda, in misura significativa, una serie di assunzioni e stime. Per maggiori dettagli sulle quote di OICR, in relazione alle operazioni di cessione di credito multi-originator, si fa rinvio a quanto illustrato nella "Parte E - Sottosezione E "Operazioni di Cessione" punto "C.3 Attività finanziarie cedute e cancellate integralmente" contenuta nella presente Nota Integrativa;
    • finanziamenti verso la clientela per 319,0 milioni, oggetto di misurazione al fair value, per mancato superamento del test SPPI, in quanto i relativi flussi finanziari non rappresentano in via esclusiva il pagamento degli interessi e del capitale;
    • titoli di debito per 48,1 milioni, principalmente riferiti a titoli strutturati di credito per 45,6 milioni;

• derivati Over the Counter OTC per 1,2 milioni per i quali il fair value è stato misurato in via determinante mediante parametri non osservabili oppure ha fatto affidamento su fonti terze.

Le attività finanziarie sono costituite per 1.066,3 milioni da strumenti derivati detenuti con finalità di negoziazione e di copertura classificati per la quasi totalità (1.064,6 milioni pari al 99,8%) a livello 2 della gerarchia. Trattasi di contratti derivati Over the Counter OTC valutati sulla base di modelli che utilizzano in misura significativa parametri osservabili sul mercato o sulla base di prezzi attinti da fonti indipendenti (livello 2). Le rimanenti attività finanziarie classificate a livello 2 si riferiscono, in massima parte, ad operazioni di negoziazione in Bond Repo (194,1 milioni).

Passività finanziarie misurate al fair value su base ricorrente

Le passività finanziarie di livello 1 si riferiscono a derivati quotati di negoziazione per 0,3 milioni, a scoperti tecnici su titoli quotati in mercati attivi per 220,0 milioni.

Le restanti passività finanziarie risultano interamente classificate in corrispondenza del livello 2 della gerarchia di fair value ed interessano il portafoglio delle "Passività finanziarie di negoziazione" in relazione all'operatività di negoziazione in Bond Repo, per 9.714,9 milioni (4.809,6 milioni a dicembre 2020) ed a Strumenti derivati per 929,4 milioni (1.667 milioni a dicembre 2020). Le "Passività finanziarie designate al fair value" si riferiscono quasi interamente a Certificates a capitale incondizionatamente garantito emessi dalla Banca per un valore di bilancio di 1.403,1 milioni (746,0 milioni a dicembre 2020).

Trasferimenti tra livelli del fair value (Livello 1 e Livello 2) per attività/passività finanziarie valutate al fair value su base ricorrente

Nel corso dell'esercizio 2021 l'unico trasferimento significativo è relativo ad un titolo passato dal livello 1 al livello 2 per 3 milioni (valore di inizio esercizio) e si riferisce ad un obbligazione appartenente al portafoglio delle "Attività finanziarie valutate al fair value con impatto sulla redditività complessiva" per la quale, al 31 dicembre 2021, non è stato possibile fare affidamento sul prezzo osservato su mercato considerato attivo.

Impatto del Credit Valuation Adjustment (CVA) e del Debt Valuation Adjustment (DVA) sulla determinazione del fair value degli strumenti finanziari derivati

Sulla base della metodologia descritta nel precedente paragrafo "A.4.1 Livelli di fair value 2 e 3: tecniche di valutazione e input utilizzati", al 31 dicembre 2021 le rettifiche cumulate apportate al fair value degli strumenti finanziari derivati per tener conto del rischio di controparte "Credit Valuation Adjustment (CVA)" e "Debt Valuation Adjustment (DVA)", sono complessivamente positive per 2,6 milioni e composte da:

  • rettifiche per CVA che hanno comportato una perdita cumulata, in termini di minori attività/maggiori passività, per 9,1 milioni;
  • rettifiche per DVA che hanno comportato un beneficio cumulato, in termini di maggiori attività/minori passività pari a 11,7 milioni.

Al 31 dicembre 2020 le rettifiche cumulate del fair value per tenere conto del rischio di controparte (CVA/DVA) erano complessivamente positive per 0,6 milioni, pari allo sbilancio tra rettifiche negative per CVA (11,8 milioni) e rettifiche positive per DVA (12,4 milioni).

Il conseguente impatto sul conto economico dell'esercizio 2021 è risultato quindi positivo per 2 milioni.

Attività materiali misurate al fair value su base ricorrente

Le attività materiali misurate al fair value su base ricorrente, interamente classificate nel livello 3, sono rappresentate dagli immobili e dalle opere d'arte di pregio valorizzate con il criterio del valore rideterminato/fair value.

In maggior dettaglio, nella sottovoce "4. Attività materiali" figurano le attività classificate nella voce 90 dell'attivo di stato patrimoniale e valutate al fair value. Trattasi:

  • degli immobili di proprietà ad uso strumentale e a scopo di investimento per un importo pari a 1.041,2 milioni;
  • del patrimonio artistico di pregio per 50,1 milioni classificati nella voce di stato patrimoniale "80. Attività materiali".

Al riguardo si segnala che oltre alle attività materiali di cui sopra, Banco BPM detiene anche immobili valutati al fair value su base ricorrente per un ammontare pari a 11,7 milioni (livello 3 nella gerarchia di fair value), classificati nella voce patrimoniale "110. Attività non correnti e gruppi di attività in via di dismissione", in relazione alle trattative di vendita in corso.

Attività finanziarie valutate al fair value con
impatto a conto economico
Attività
Totale di cui: a)
attività
finanziarie
detenute
per la
negoziazione
di cui: b)
attività
finanziarie
designate
al fair
value
di cui: c)
altre
attività
finanziarie
obbligatori
amente
valutate al
fair value
finanziarie
valutate al
fair value
con impatto
sulla
redditività
complessiva
Derivati di
copertura
Attività
materiali
Attività
immateriali
1. Esistenze iniziali 844.185 1.119 - 843.066 185.928 - 1.106.366 -
2. Aumenti 207.014 236 - 206.778 30.855 - 43.076 -
2.1. Acquisti 67.443 - - 67.443 2.653 - 11.471 -
2.2. Profitti imputati a: 93.057 2 - 93.055 26.292 - 31.007 -
2.2.1. Conto Economico 93.057 2 - 93.055 - - 15.726 -
- di cui plusvalenze 82.072 - - 82.072 - - 15.542 -
2.2.2. Patrimonio netto - X X X 26.292 - 15.281 -
2.3. Trasferimenti da altri livelli 10.338 - - 10.338 1.910 - - -
2.4. Altre variazioni in aumento 36.176 234 - 35.942 - - 598 -
3. Diminuzioni (140.806) (12) - (140.794) (20.060) - (58.115) -
3.1. Vendite (42.087) (2) - (42.085) (2.079) - (3.823) -
3.2. Rimborsi (23.322) - - (23.322) - - - -
3.3. Perdite imputate a: (43.403) (10) - (43.393) (17.521) - (44.093) -
3.3.1. Conto Economico (43.403) (10) - (43.393) - - (37.504) -
- di cui minusvalenze (30.684) (10) - (30.674) - - (27.444) -
3.3.2. Patrimonio netto - X X X (17.521) - (6.589) -
3.4. Trasferimenti ad altri livelli - - - - - - - -
3.5. Altre variazioni in diminuzione (31.994) - - (31.994) (460) - (10.199) -
4. Rimanenze finali 910.393 1.343 - 909.050 196.723 - 1.091.327 -

A.4.5.2 Variazioni annue delle attività valutate al fair value su base ricorrente (livello 3)

I "Trasferimenti da altri livelli" delle attività finanziarie si riferiscono al valore di bilancio di inizio esercizio di alcuni titoli per la cui valorizzazione, alla data di bilancio, non è più stato possibile fare affidamento a prezzi di transazione o a parametri osservabili che ne hanno comportato l'attribuzione del livello 3 della gerarchia.

Nelle sottovoci "2.2.1 Profitti imputati a Conto economico" e "3.3.1 Perdite imputate a Conto economico" figurano gli utili e le perdite complessivamente rilevate nel conto economico dell'esercizio in corrispondenza delle seguenti voci:

  • "80. Risultato netto dell'attività di negoziazione" per le "attività finanziarie detenute per la negoziazione";
  • "110. b) Risultato netto delle altre attività e passività finanziarie valutate al fair value con impatto a conto economico" per le "altre attività finanziarie obbligatoriamente valutate al fair value";
  • "230. Risultato netto della valutazione al fair value delle attività materiali e immateriali" per l'adeguamento al fair value delle attività materiali valutate sulla base del criterio del fair value (IAS 40) o del metodo del valore rideterminato (IAS 16);
  • "180. Rettifiche/Riprese di valore nette su attività materiali" per le quote di ammortamento sugli immobili ad uso strumentale, misurati in base al criterio del valore rideterminato (IAS 16);
  • "250. Utili (Perdite) da cessione di investimenti" per la rilevazione del risultato realizzato a seguito della vendita delle attività materiali rappresentate dagli immobili o dalle opere d'arte e valutate in base al criterio del fair value /valore rideterminato.

Nelle sottovoci "2.2.2 Profitti imputati a Patrimonio netto" e "3.3.2 Perdite imputate a Patrimonio netto" sono esposti gli utili e le perdite complessivamente rilevate in contropartita della voce di patrimonio netto "120. Riserve da valutazione", ed evidenziati nel prospetto della redditività complessiva in corrispondenza delle seguenti voci:

  • "20. Titoli di capitale designati al fair value con impatto sulla redditività complessiva";
  • "140. Attività finanziarie (diverse dai titoli di capitale) valutate al fair value con impatto sulla redditività complessiva" per gli altri titoli.
  • "50. Attività materiali".

A.4.5.3 Variazioni annue delle passività valutate al fair value su base ricorrente (livello 3)

Alla data di bilancio non sono presenti passività finanziarie valutate al fair value di livello 3 così come ad inizio esercizio.

A.4.5.4 Attività e passività non valutate al fair value o valutate al fair value su base non ricorrente: ripartizione per livelli di fair value

Attività/Passività non misurate al 31/12/2021 31/12/2020(*)
fair value o misurate al fair value
su base non ricorrente
VB L1 L2 L3 VB L1 L2 L3
1. Attività finanziarie valutate al costo
ammortizzato
138.537.970 19.236.854 250.682 125.107.045 140.427.648 21.746.433 297.737 126.018.676
2. Attività materiali detenute a scopo di
investimento
3. Attività non correnti e gruppi di attività
in via di dismissione
Totale 138.537.970 19.236.854 250.682 125.107.045 140.427.648 21.746.433 297.737 126.018.676
1. Passività finanziarie valutate al costo
ammortizzato
166.298.174 12.176.073 3.511.457 150.912.227 154.342.790 13.158.346 5.249.790 136.432.492
2. Passività associate ad attività in via di
dismissione
Totale 166.298.174 12.176.073 3.511.457 150.912.227 154.342.790 13.158.346 5.249.790 136.432.492

*) I dati dell'esercizio precedente sono stati riesposti per tenere conto delle modifiche introdotte dal 7° aggiornamento della Circolare n. 262 della Banca d'Italia

Attività e passività non valutate al fair value

Le attività e le passività finanziarie classificate in corrispondenza del livello 1 e del livello 2 della gerarchia di fair value si riferiscono a titoli di debito/obbligazioni in portafoglio (attività) o di propria emissione (passività), per i quali si è fatto ricorso a quotazioni disponibili su mercati attivi o a tecniche valutative in cui parametri rilevanti sono osservabili sul mercato. In maggior dettaglio, i titoli detenuti nell'attivo sono in prevalenza rappresentati da titoli governativi classificati in corrispondenza del livello 1.

Le restanti attività e le passività finanziarie valutate al costo ammortizzato (finanziamenti, depositi, conti correnti, altri debiti) sono classificate nel livello 3, in quanto:

  • il fair value è stato determinato sulla base di parametri non osservabili, prevalentemente riconducibili alle stime delle perdite attese determinate in base ad indicatori non osservabili sul mercato; o
  • non si è proceduto ad una misurazione del fair value in quanto ritenuto essere approssimativamente pari al valore di bilancio, come consentito dal principio contabile IFRS 7.

Per le citate tipologie di strumenti finanziari, la selezione delle tecniche e dei parametri utilizzati nella stima del fair value da indicare in bilancio ai soli fini di disclosure, nonché l'apprezzamento in merito alla rilevanza degli input non osservabili, richiedono significativi elementi di giudizio; non si può quindi escludere che un differente apprezzamento di tali parametri o il ricorso a tecniche di valutazione alternative possano condurre a valori di fair value significativamente differenti, anche in funzione delle diverse finalità per le quali gli stessi sono stati determinati.

Per l'informativa sulla modalità di determinazione del fair value delle attività e delle passività finanziarie valutate al costo ammortizzato si fa rinvio a quanto illustrato nei precedenti paragrafi "Attività e passività finanziarie valutate in bilancio al costo ammortizzato".

Attività e passività misurate al fair value su base non ricorrente

In linea con le disposizioni previste dalla Circolare 262 per le attività e passività misurate al fair value su base non ricorrente è necessario fornire l'informativa della triplice gerarchia di fair value. A titolo di esempio, tale fattispecie ricorrerebbe qualora un'attività materiale, di regola misurata in base al criterio del costo, sarebbe valutata al fair value, al netto dei costi di vendita, a seguito della classificazione IFRS 5 quale attività non corrente in via di dismissione.

Al riguardo si deve precisare che al 31 dicembre 2021, così come per l'esercizio precedente, non viene fornita alcuna informativa sulla gerarchia di fair value delle attività o passività misurate al fair value su base non ricorrente, in quanto fattispecie non presente.

A.5 Informativa sul c.d. "day one profit/loss"

Ai sensi dell'IFRS 7 paragrafo 28 nell'ambito degli strumenti finanziari del Gruppo, si rappresenta che alla data di bilancio non si rilevano impatti derivanti dal cosiddetto "Day 1 Profit/Loss", inteso come differenza tra il fair value al momento della rilevazione iniziale (prezzo della transazione) e l'importo determinato a quella data utilizzando una tecnica di valutazione.

PARTE B – INFORMAZIONI SULLO STATO PATRIMONIALE

ATTIVO

Sezione 1 Cassa e disponibilità liquide – Voce 10

1.1 Cassa e disponibilità liquide: composizione

Totale Totale
31/12/2021 31/12/2020(*)
a) Cassa 763.559 853.511
b) Conti correnti e depositi a vista presso Banche Centrali 28.000.000 8.000.000
c) Conti correnti e depositi a vista presso banche 481.875 587.889
Totale 29.245.434 9.441.400
(*) I dati dell'esercizio precedente sono stati riesposti per tenere conto delle modifiche introdotte dal 7°aggiornamento della Circolare n° 262 della Banca

d'Italia.

La sottovoce b) "Conti correnti e Depositi a vista presso Banche Centrali", pari a 28.000 milioni, evidenzia un deposito a breve termine presso Banca d'Italia.

Sezione 2 Attività finanziarie valutate al fair value con impatto a conto economico - Voce 20

2.1 Attività finanziarie detenute per la negoziazione: composizione merceologica

Voci/Valori 31/12/2021 Totale
31/12/2020
L1 L2 L3 L1 L2 L3
A. Attività per cassa
1. Titoli di debito 820.172 - - 1.830.816 1 -
1.1 Titoli strutturati - - - - - -
1.2 Altri titoli di debito 820.172 - - 1.830.816 1 -
2. Titoli di capitale 14.409 - 14 10.975 - 14
3. Quote di O.I.C.R. - - 134 587 - 144
4. Finanziamenti - 194.122 - - 1.923.234 -
4.1 Pronti contro termine - 194.122 - - 1.923.234 -
4.2 Altri - - - - - -
Totale (A) 834.581 194.122 148 1.842.378 1.923.235 158
B. Strumenti derivati
1. Derivati finanziari 517 957.420 1.195 487 1.530.028 961
1.1 di negoziazione 517 922.465 1.195 487 1.507.650 961
1.2 connessi con la fair value option - 34.955 - - 22.378 -
1.3 altri - - - - - -
2. Derivati creditizi - - - - - -
2.1 di negoziazione - - - - - -
2.2 connessi con la fair value option - - - - - -
2.3 altri - - - - - -
Totale (B) 517 957.420 1.195 487 1.530.028 961
Totale (A+B) 835.098 1.151.542 1.343 1.842.865 3.453.263 1.119

L1 = Livello 1

L2 = Livello 2

L3 = Livello 3

La sottovoce 1.2 "Altri titoli di debito" include attività finanziarie subordinate emesse da banche per un importo non significativo classificate come livello 1. Nello scorso esercizio erano pari a 17,2 milioni per un valore nominale di 16,3 milioni.

La voce 4. "Finanziamenti" è interamente rappresentata da operazioni di pronti contro termine di negoziazione, in prevalenza stipulati con controparti bancarie e con controparti centrali.

Nella tabella seguente viene fornita la composizione per tipologia di fondo delle voci "Quote di O.I.C.R." interamente riconducibili alla tipologia dei fondi azionari.

Voci/Valori 31/12/2021 31/12/2020
Fondi Azionari 134 731
Totale 134 731

2.2 Attività finanziarie detenute per la negoziazione: composizione per debitori / emittenti / controparti

Totale Totale
Voci/Valori 31/12/2021 31/12/2020
A. ATTIVITA' PER CASSA
1. Titoli di debito 820.172 1.830.817
a) Banche Centrali - -
b) Amministrazioni pubbliche 806.770 1.800.549
c) Banche 9.130 27.262
d) Altre società finanziarie 1 9
di cui: imprese di assicurazione - -
e) Società non finanziarie 4.271 2.997
2. Titoli di capitale 14.423 10.989
a) Banche 1.036 1.263
b) Altre società finanziarie 1.602 590
di cui: imprese di assicurazione 312 285
c) Società non finanziarie 11.785 9.136
d) Altri emittenti - -
3. Quote di OICR 134 731
4. Finanziamenti 194.122 1.923.234
a) Banche Centrali - -
b) Amministrazioni pubbliche - -
c) Banche 192.086 962.046
d) Altre società finanziarie 2.036 961.188
di cui: imprese di assicurazione - -
e) Società non finanziarie - -
f) Famiglie - -
Totale (A) 1.028.851 3.765.771
B. STRUMENTI DERIVATI - -
a) Controparti Centrali - 344
b) Altre 959.132 1.531.132
Totale (B) 959.132 1.531.476
Totale (A+B) 1.987.983 5.297.247

2.3 Attività finanziarie designate al fair value: composizione merceologica

Al 31 dicembre 2021, così come per l'esercizio precedente, non sono presenti attività finanziarie designate al fair value.

2.4 Attività finanziarie designate al fair value: composizione per debitori/emittenti

Al 31 dicembre 2021, così come per l'esercizio precedente, non sono presenti attività finanziarie designate al fair value.

2.5 Altre attività finanziarie obbligatoriamente valutate al fair value: composizione merceologica

Voci/Valori Totale
31/12/2021
Totale
31/12/2020
L1 L2 L3 L1 L2 L3
1. Titoli di debito 40.601 - 48.134 40.407 - 48.941
1.1 Titoli strutturati - - - - - -
1.2 Altri titoli di debito 40.601 - 48.134 40.407 - 48.941
2. Titoli di capitale 244.831 26.886 38.277 41.614 273.962 32.377
3. Quote di O.I.C.R. 562.126 - 503.613 542.248 - 433.101
4. Finanziamenti - - 319.026 - - 328.647
4.1 Pronti contro termine - - - - - -
4.2 Altri - - 319.026 - - 328.647
Totale 847.558 26.886 909.050 624.269 273.962 843.066
L1 = Livello 1

L2 = Livello 2 L3 = Livello 3

L'esposizione in titoli di debito ammonta complessivamente a 88,7 milioni ed è rappresentata quasi interamente da obbligazioni emesse da società finanziarie e da banche.

Nella sottovoce 1.2 "Altri titoli di debito" figurano:

  • attività finanziarie subordinate verso banche ed assicurazioni classificate al livello 1 per 40,6 milioni (valore nominale 40 milioni) rispetto ai 39,1 milioni (valore nominale 35,4 milioni) del 2020 classificate nello stesso livello.
  • titoli Asset Backed Securities (ABS) per 45,3 milioni (45,9 milioni nel 2020), di cui 44 milioni con clausole di subordinazione, perfezionati per il tramite dei seguenti veicoli: Pharma Finance S.r.l., Bnt Portfolio SPV, Red Sea SPV, Leviticus SPV, Tiberina SPV, Titan SPV, Aurelia SPV e Sun SPV. Tali titoli sono classificati in corrispondenza del livello 3. Per ulteriori dettagli si fa rinvio al paragrafo "C. Operazioni di cartolarizzazione" contenuto nella Parte E della presente Nota Integrativa.

Nella voce in esame figurano, per un valore nullo, gli investimenti indirettamente detenuti verso Banca Carige e Berenice SPV per il tramite dello Schema Volontario del FITD, come illustrato nella "Parte A – Politiche contabili – Altri aspetti rilevanti ai fini delle politiche contabili di Gruppo" della Nota Integrativa consolidata, alla quale pertanto si fa rinvio per ulteriori dettagli.

Nella voce 2 "Titoli di capitale", che nel complesso ammonta a 310,0 milioni, il principale investimento classificato nel livello 1 è rappresentato dall'interessenza azionaria nel capitale di Nexi S.p.A. per un valore pari a 244,6 milioni, che ha perfezionato la fusione per incorporazione di SIA S.p.A. (Nexi S.p.A. 41,4 milioni classificata come livello 1 e SIA S.p.A. 235,2 milioni classificata come livello 2 al 31 dicembre 2020).

Nella tabella seguente viene fornita la composizione per tipologia di fondo della voce "Quote di O.I.C.R.". –

Voci/Valori 31/12/2021 31/12/2020
Fondi Azionari 223.828 165.923
Fondi Bilanciati - -
Fondi Obbligazionari 608.554 587.934
Fondi di Liquidità - -
Fondi Flessibili - -
Fondi Hedge 2.876 4.687
Fondi Immobiliari 49.976 52.236
Fondi di Private Debt assimilati 180.505 164.569
Totale 1.065.739 975.349

I fondi di "Private Debt assimilati" si riferiscono alle quote attribuite a Banco BPM nell'ambito di operazioni di cessione multi-originator di crediti deteriorati, come illustrato nella Parte E della presente Nota Integrativa (Sottosezione E "Operazioni di Cessione" punto "C. Attività finanziarie cedute e cancellate integralmente"), alla quale si fa pertanto rinvio per ulteriori dettagli.

2.6 Altre attività finanziarie obbligatoriamente valutate al fair value: composizione per debitori/ emittenti

Totale Totale
31/12/2021 31/12/2020
1.Titoli di capitale 309.994 347.953
di cui: banche - 6.720
di cui: altre società finanziarie 263.131 56.577
di cui: società non finanziarie 46.863 284.656
2. Titoli di debito 88.735 89.348
a) Banche Centrali - -
b) Amministrazioni pubbliche - -
c) Banche 23.565 23.569
d) Altre società finanziarie 62.299 62.708
di cui: imprese di assicurazione 17.036 16.838
e) Società non finanziarie 2.871 3.071
3. Quote di O.I.C.R. 1.065.739 975.349
4. Finanziamenti 319.026 328.647
a) Banche Centrali - -
b) Amministrazioni pubbliche 3.303 3.623
c) Banche - -
d) Altre società finanziarie 108.000 108.003
di cui: imprese di assicurazione - -
e) Società non finanziarie 160.265 161.692
f) Famiglie 47.458 55.329
Totale 1.783.494 1.741.297

Sezione 3 Attività finanziarie valutate al fair value con impatto sulla redditività complessiva – Voce 30

Totale Totale
Voci/Valori 31/12/2021 31/12/2020
L1 L2 L3 L1 L2 L3
1. Titoli di debito 10.065.763 2.994 - 10.165.690 - -
1.1 Titoli strutturati - - - - - -
1.2 Altri titoli di debito 10.065.763 2.994 - 10.165.690 - -
2. Titoli di capitale 29.027 113.525 196.723 24.166 115.435 185.928
3. Finanziamenti - - - - - -
Totale 10.094.790 116.519 196.723 10.189.856 115.435 185.928
L1 = Livello 1

3.1 Attività finanziarie valutate al fair value con impatto sulla redditività complessiva: composizione merceologica

L2 = Livello 2

L3 = Livello 3

L'esposizione in titoli di debito ammonta complessivamente a 10.068,8 milioni (10.165,7 milioni al 31 dicembre 2020) ed è rappresentata principalmente da obbligazioni emesse da governi e da banche. Le attività subordinate ammontano a 114,2 milioni (107 milioni in termini di valore nominale) e si riferiscono a titoli emessi da banche e assicurazioni; in maggior dettaglio, le suddette attività sono esposte nella sottovoce "1.2 Altri titoli di debito" in corrispondenza del livello 1. Nel precedente esercizio tali attività erano pari a 125,2 milioni (114,5 milioni in termini di valore nominale), classificate in corrispondenza del livello 1.

L'esposizione detenuta in titoli di capitale ammonta complessivamente a 339,3 milioni (325,6 milioni al 31 dicembre 2020). In maggior dettaglio:

  • tra i titoli di capitale di livello 2 sono comprese le quote detenute nel capitale sociale di Banca d'Italia (n. 4.541 quote) corrispondenti all'1,5137% dell'intero capitale sociale. Il valore di bilancio pari a 113,5 milioni è ottenuto valorizzando ciascuna quota per un valore unitario pari a 25.000 euro. Al riguardo si precisa che tali quote derivano dall'operazione di aumento di capitale effettuata da Banca d'Italia nel 2013 per effetto del Decreto Legge n. 133 del 30 novembre 2013, convertito con la Legge n. 5 del 29 gennaio 2014, che ha determinato l'emissione di nuove quote, per un valore pari a 25.000 euro a quota;
  • tra i titoli di capitale di livello 3 sono comprese le azioni di C.R. Asti S.p.A. e Palladio Holding S.p.A. rispettivamente per un importo pari a 61,1 milioni e 35,1 milioni.

I titoli di capitale rivenienti dal recupero di attività finanziarie impaired sono pari a 57 milioni.

3.2 Attività finanziarie valutate al fair value con impatto sulla redditività complessiva: composizione per debitori/emittenti

Totale Totale
Voci/Valori 31/12/2021 31/12/2020
1. Titoli di debito 10.068.757 10.165.690
a) Banche Centrali - -
b) Amministrazioni pubbliche 7.294.208 7.332.234
c) Banche 1.481.852 1.626.690
d) Altre società finanziarie 917.385 857.659
di cui: imprese di assicurazione 67.484 73.953
e) Società non finanziarie 375.312 349.107
2. Titoli di capitale 339.275 325.529
a) Banche 174.671 177.667
b) Altri emittenti: 164.604 147.862
- altre società finanziarie 63.337 61.695
di cui: imprese di assicurazione 20 16
- società non finanziarie 101.267 86.167
- altri - -
3. Finanziamenti - -
a) Banche Centrali - -
b) Amministrazioni pubbliche - -
c) Banche - -
d) Altre società finanziarie - -
di cui: imprese di assicurazione - -
e) Società non finanziarie - -
f) Famiglie - -
Totale 10.408.032 10.491.219

3.3 Attività finanziarie valutate al fair value con impatto sulla redditività complessiva: valore lordo e rettifiche di valore complessive

Valore lordo Rettifiche di valore complessivo
Primo stadio Strumenti con
basso rischio
di credito
di cui:
Secondo
stadio
Terzo stadio acquisite o
Impaired
originate
Primo stadio Secondo
stadio
Terzo stadio acquisite o
Impaired
originate
complessivi *
Write-off
parziali
Titoli di debito 10.005.966 7.286.127 65.899 - - (2.726) (382) - - -
Finanziamenti - - - - - - - - - -
Totale 31/12/2021 10.005.966 7.286.127 65.899 - - (2.726) (382) - - -
Totale 31/12/2020 10.024.792 7.323.431 143.618 - - (2.064) (656) - - -

* Valore da esporre a fini informativi

3.3a Finanziamenti valutati al fair value con impatto sulla redditività complessiva oggetto di misure di sostegno Covid-19: valore lordo e rettifiche di valore complessive

Alla data del 31 Dicembre 2020 non sono presenti finanziamenti valutati al fair value con impatto sulla redditività complessiva oggetto di misure di sostegno Covid-19. Si omette pertanto la relativa tabella.

Sezione 4 Attività finanziarie valutate al costo ammortizzato – Voce 40

4.1 Attività finanziarie valutate al costo ammortizzato: composizione merceologica dei crediti verso banche

Totale Totale
31/12/2021 31/12/2020 (*)
Tipologia operazioni/Valori Valore di bilancio Fair value Valore di bilancio Fair value
secondo
Primo e
stadio
Terzo stadio acquisite o
originate
Impaired
L1 L2 L3 secondo
Primo e
stadio
Terzo stadio acquisite o
Impaired
originate
L1 L2 L3
A. Crediti verso Banche
Centrali
10.036.899 - - - - 10.036.899 7.816.232 - - - - 7.816.232
1. Depositi a scadenza - - - X X X - - - X X X
2. Riserva obbligatoria 10.036.899 - - X X X 7.816.232 - - X X X
3. Pronti contro termine - - - X X X - - - X X X
4. Altri - - - X X X - - - X X X
B. Crediti verso banche 2.741.511 - - 806.630 50.203 1.911.218 3.367.924 - - 699.298 100.086 2.618.018
1. Finanziamenti 1.904.103 - - - - 1.911.218 2.595.861 - - - - 2.618.018
1.1. Conti correnti - - - X X X - - - X X X
1.2. Depositi a scadenza 126.504 - - X X X 42.977 - - X X X
1.3. Altri finanziamenti: 1.777.599 - - X X X 2.552.884 - - X X X
- Pronti contro termine attivi 390.574 - - X X X 703.954 - - X X X
- Finanziamenti per leasing 666 - - X X X 1.311 - - X X X
- Altri 1.386.359 - - X X X 1.847.619 - - X X X
2. Titoli di debito 837.408 - - 806.630 50.203 - 772.063 - - 699.298 100.086 -
2.1. Titoli strutturati - - - - - - - - - - - -
2.2. Altri titoli di debito 837.408 - - 806.630 50.203 - 772.063 - - 699.298 100.086 -
Totale 12.778.410 - - 806.630 50.203 11.948.117 11.184.156 - - 699.298 100.086 10.434.250

(*) I dati dell'esercizio precedente sono stati riesposti per tenere conto delle modifiche introdotte dal 7°aggiornamento della Circolare n° 262 della Banca d'Italia.

L1 = Livello 1

L2 = Livello 2

L3 = Livello 3

La voce B.1.3 "Altri finanziamenti – altri" comprende principalmente i depositi cauzionali per contratti "ISMA" e "CSA" per 502,8 milioni (917,2 milioni nel 2020), finanziamenti con piano di ammortamento a medio/lungo termine per 644,6 milioni (716,6 milioni nel 2020), altre sovvenzioni non in c/c per 150,2 milioni (150,2 milioni nel 2020), nonché crediti per sconto effetti per 59,3 milioni (43,6 milioni nel 2020). Nella voce in esame figurano altresì i crediti di funzionamento per un ammontare pari a 2,1 milioni (6 milioni nel 2020), riconducibili a ricavi di competenza dell'esercizio 2021 ancora da incassare alla chiusura dell'esercizio. La voce B.2 "Titoli di debito" include titoli subordinati per un importo pari a 56 milioni.

______________________________________________________________________________________________________________ NOTA INTEGRATIVA DELL'IMPRESA 681

4.2 Attività finanziarie valutate al costo ammortizzato: composizione merceologica dei crediti verso clientela

Totale Totale
31/12/2021 31/12/2020(*)
Tipologia operazioni/Valori Valore di bilancio Fair value Valore di bilancio Fair value
secondo
Primo e
stadio
Terzo stadio acquisite o
Impaired
originate
L1 L2 L3 secondo
Primo e
stadio
Terzo stadio acquisite o
Impaired
originate
L1 L2 L3
1. Finanziamenti 102.106.254 2.725.952 344.321 - - 110.697.241 102.515.468 3.586.181 341.499 - - 113.181.882
1.1. Conti correnti 7.871.797 244.574 78.652 X X X 7.844.810 405.288 126.433 X X X
1.2. Pronti contro termine attivi 2.060.809 - - X X X 3.358.302 - - X X X
1.3. Mutui 77.208.607 1.898.129 162.190 X X X 74.004.068 2.203.028 164.059 X X X
personali e cessioni del quinto
1.4. Carte di credito, prestiti
1.333.945 16.508 97 X X X 475.103 6.802 59 X X X
1.5. Finanziamenti per leasing 564.373 208.298 3.450 X X X 676.379 280.080 5.110 X X X
1.6. Factoring 78.116 - - X X X 58.316 56 - X X X
1.7. Altri finanziamenti 12.988.607 358.443 99.932 X X X 16.098.490 690.927 45.838 X X X
2. Titoli di debito 20.583.033 - - 18.430.224 200.479 2.461.687 22.800.344 - - 21.047.135 197.651 2.402.544
1. Titoli strutturati - - - - - - - - - - - -
2. Altri titoli di debito 20.583.033 - - 18.430.224 200.479 2.461.687 22.800.344 - - 21.047.135 197.651 2.402.544
Totale 122.689.287 2.725.952 344.321 18.430.224 200.479 113.158.928 125.315.812 3.586.181 341.499 21.047.135 197.651 115.584.426
(*) I dati dell'esercizio precedente sono stati riesposti per tenere conto delle modifiche introdotte dal 7°aggiornamento della Circolare n° 262 della Banca d'Italia.

L1 = Livello 1 L2 = Livello 2

L3 = Livello 3

Nella voce "1.7. Altri finanziamenti" sono principalmente rilevati i finanziamenti per anticipi e sconti su effetti, documenti e valori similari salvo buon fine per 3.952,5 milioni (3.970,7 milioni nel 2020), le sovvenzioni non regolate in conto corrente, finanziamenti con piano di ammortamento a medio/lungo termine per 8.373,3 milioni (10.559,6 milioni nel 2020) ed i crediti di funzionamento connessi con la prestazione di servizi finanziari. In particolare, i crediti di funzionamento sono rappresentati per 222,6 milioni dalle commissioni di competenza dell'esercizio 2021, a fronte dei contratti ordinari con la propria clientela, che saranno oggetto di incasso nel corso dell'esercizio 2022 (principalmente relativi all'attività di collocamento titoli per 103,4 milioni e alla distribuzione di prodotti di terzi per 94,2 milioni). Nel 2020 erano pari a 192,3 milioni quasi integralmente incassati nell'esercizio 2021. Per ulteriori dettagli si rimanda a quanto specificato in calce alla tabella "2.1 Commissioni attive: composizione" della Parte C – Informazioni sul conto economico consolidato.

I crediti deteriorati (terzo stadio) ammontano a 2.726,0 milioni (3.586,2 milioni nel 2020) e sono frutto del proseguimento delle azioni di derisking effettuate dalla Banca nel corso dell'anno come illustrato nella "Sezione 4 - Altri aspetti" contenuta nella Parte A.1 della presente Nota integrativa.

Per ulteriori dettagli sulla qualità del credito si fa rinvio alla "Parte E – Informazioni sui rischi e sulle relative politiche di copertura, Sezione 1 – Rischio di credito, Informazioni di natura quantitativa – A. Qualità del credito".

Nella voce 2. Titoli di debito, classificati come livello 3 sono inclusi titoli emessi nell'ambito di operazioni di cartolarizzazioni proprie per 2.297,6 milioni (2.316,6 milioni nel 2020) di cui:

  • 920,2 milioni (1.078,2 milioni nel 2020) relativi ai titoli senior emessi dal veicolo Red Sea SPV;
  • 938,3 milioni (1.122,0 milioni nel 2020) relativi ai titoli senior emessi dal veicolo Leviticus SPV;
  • 67,7 milioni (84,1 milioni nel 2020) relativi a titoli senior emessi dal veicolo Tiberina SPV;
  • 29,7 milioni (32,3 milioni nel 2020) relativi a titoli senior emessi dal veicolo Titan SPV;
  • 341,7 milioni relativi a titoli senior emessi dal veicolo Aurelia SPV.

Sono inoltre comprese cartolarizzazioni di terzi per 99,4 milioni (6,0 milioni nel 2020).

I titoli provvisti di clausole di subordinazione, emessi da compagnie di assicurazione, ammontano complessivamente a 2,5 milioni.

I finanziamenti subordinati, ammontano a 319,9 milioni e sono principalmente rappresentati da società veicolo di assicurazione e finanziarie.

4.3 Attività finanziarie valutate al costo ammortizzato: composizione per debitori/emittenti dei crediti verso clientela

Totale Totale
31/12/2021 31/12/2020 (*)
Tipologia operazioni/Valori Primo e
secondo
stadio
Terzo stadio Impaired
acquisite o
originate
Primo e
secondo
stadio
Terzo stadio Impaired
acquisite o
originate
1. Titoli di debito 20.583.033 - - 22.800.344 - -
a) Amministrazioni pubbliche 17.346.373 - - 19.700.799 - -
b) Altre società finanziarie 2.964.845 - - 2.838.680 - -
di cui: imprese di assicurazione 2.486 - - 27.058 - -
c) Società non finanziarie 271.815 - - 260.865 - -
2. Finanziamenti verso: 102.106.254 2.725.952 344.321 102.515.468 3.586.181 341.499
a) Amministrazioni pubbliche 1.679.632 1.163 17 1.758.680 1.883 -
b) Altre società finanziarie 10.914.477 22.501 788 14.159.584 49.791 4.461
di cui: imprese di assicurazione 102.634 - - 102.130 - -
c) Società non finanziarie 56.381.540 1.891.194 302.039 55.258.620 2.719.892 308.375
d) Famiglie 33.130.605 811.094 41.477 31.338.584 814.615 28.663
Totale 122.689.287 2.725.952 344.321 125.315.812 3.586.181 341.499

(*) I dati dell'esercizio precedente sono stati riesposti per tenere conto delle modifiche introdotte dal 7°aggiornamento della Circolare n° 262 della Banca d'Italia.

______________________________________________________________________________________________________________ NOTA INTEGRATIVA DELL'IMPRESA 683

4.4 Attività finanziarie valutate al costo ammortizzato: valore lordo e rettifiche di valore complessive

Valore lordo Rettifiche di valore complessivo
Impaired Impaired Write-off
Primo stadio di cui: Strumenti
rischio di credito
con basso
Secondo stadio Terzo stadio acquisite o
originate
Primo stadio Secondo
stadio
Terzo stadio acquisite o
originate
complessivi *
parziali
Titoli di debito 21.224.767 17.319.355 201.508 - - (4.379) (1.455) - - -
Finanziamenti 102.937.905 - 11.553.073 5.343.621 604.373 (123.206) (320.516) (2.617.669) (260.052) 203.835
Totale 31/12/2021 124.162.672 17.319.355 11.754.581 5.343.621 604.373 (127.585) (321.971) (2.617.669) (260.052) 203.835
Totale 31/12/2020(**) 129.678.883 19.681.761 7.281.585 7.045.790 759.225 (155.955) (304.545) (3.459.609) (417.726) 369.402

(*) Valore da esporre a fini informativi. (**) I dati dell'esercizio precedente sono stati riesposti per tenere conto delle modifiche introdotte dal 7°aggiornamento della Circolare n° 262 della Banca d'Italia. I titoli di debito con basso rischio di credito, pari a 17.319,4 milioni (19.681,8 milioni nel 2020), riguardano prevalentemente titoli governativi italiani ed esteri.

4.4a Finanziamenti valutati al costo ammortizzato oggetto di misure di sostegno Covid-19: valore lordo e rettifiche di valore complessive.

Valore lordo Rettifiche di valore complessivo
Primo stadio Strumenti con
basso rischio
di credito
di cui:
Secondo stadio Terzo stadio acquisite o
Impaired
originate
Primo stadio Secondo
stadio
Terzo stadio acquisite o
Impaired
originate
complessivi *
Write-off
parziali
1. Finanziamenti oggetto di concessione
conformi con le GL
52.480 - 30.623 4.609 360 (115) (718) (1.105) (60) -
in essere non più conformi alle GL e non valutate
2. Finanziamenti oggetto di misure di moratoria
come oggetto di concessione 1.120.906 - 2.205.017 211.949 17.373 (1.985) (68.412) (67.607) (3.310) -
3. Finanziamenti oggetto di altre misure di
concessione - - 114.298 17.527 - - (959) (5.123) - -
4. Nuovi finanziamenti 15.097.751 - 1.476.534 69.924 30 (5.215) (5.880) (17.691) - -
Totale 31/12/2021 16.271.137 - 3.826.472 304.009 17.763 (7.315) (75.969) (91.526) (3.370) -
Totale 31/12/2020 20.118.495 - 2.320.860 68.185 249 (31.437) (96.520) (20.133) (19) -

(*) Valore da esporre a fini informativi.

In base alla comunicazione di Banca d'Italia del 21 dicembre 2021, la tabella contiene alcuni dettagli (valore lordo per stadi di rischio e relative rettifiche di valore) relativi alle misure di sostegno Covid-19 in essere alla data di riferimento del bilancio, rappresentate dai finanziamenti interessati da interventi di "moratoria" o altre misure di concessione o che costituiscono nuova liquidità concessa con il supporto di garanzie pubbliche, che al 31 dicembre 2021 sono interamente riferiti alla Capogruppo.

Le moratorie in essere al 31 dicembre 2021, indicate nelle sottovoci 1 e 2, ammontano complessivamente 3.643,3 milioni e risultano classificate per il 61% nello Stadio 2; dette moratorie risultano pressoché interamente scadute al 1° gennaio 2022. Al 31 dicembre 2020 le moratorie in essere ammontavano a 12.353,3 milioni. Per l'illustrazione del contenuto delle citate sottovoci e per maggiori dettagli sulle moratorie concesse dal Gruppo e sulla qualità creditizia di quelle ancora in essere si fa rinvio a quanto contenuto nel paragrafo "Rischi, incertezze e impatti dell'epidemia Covid-19" contenuto nella "Parte A – Politiche contabili" della presente Nota Integrativa.

I nuovi prestiti erogati con garanzia pubblica in essere al 31 dicembre 2021, indicati nella sottovoce 4, ammontano complessivamente a 16.644,2 milioni, in termini di valore lordo, e sono classificati per il 90,7% tra le esposizioni non deteriorate di primo stadio. Al 31 dicembre 2021 i finanziamenti della specie ammontavano a 10.220,0 milioni.

Da ultimo, al 31 dicembre 2021 gli interventi concessi a clientela in difficoltà o rappresentati da rimodulazione di finanziamenti ammontano a 131,8 milioni (sottovoce 3).

Per una disamina delle misure di sostegno si fa rinvio a quanto contenuto nella sezione dedicata ai "Fatti di rilievo dell'esercizio" della Relazione sulla gestione consolidata; per ulteriori dettagli sulla qualità creditizia delle esposizioni in oggetto si fa rinvio alle tabelle A.1.5a e A.1.7a contenute nella Parte E della presente nota integrativa, in corrispondenza della sezione dedicata al rischio di credito.

Sezione 5 Derivati di copertura – Voce 50

5.1 Derivati di copertura: composizione per tipologia di copertura e per livelli

Fair Value
31/12/2021
VN Fair Value
31/12/2020
VN
L1 L2 L3 31/12/2021 L1 L2 L3 31/12/2020
A. Derivati finanziari
1. Fair Value - 107.179 - 13.924.949 - 37.519 - 8.125.913
2. Flussi Finanziari - - - - - - - -
3. Investimenti esteri - - - - - - - -
B. Derivati creditizi
1. Fair Value - - - - - - - -
2. Flussi Finanziari - - - - - - - -
Totale - 107.179 - 13.924.949 - 37.519 - 8.125.913

VN = valore nozionale

L1 = Livello 1

L2 = Livello 2 L3 = Livello 3

5.2 Derivati di copertura: composizione per portafogli coperti e per tipologia di copertura

Fair Value Flussi finanziari
Operazioni/Tipo di copertura Specifica
titoli di
debito e
tassi di
interesse
titoli di
capitale
e indici
azionari
valute e
oro
credito merci altri Generica Specifica Generica Investim.
esteri
1. Attività finanziarie valutate al fair
value con impatto sulla redditività
complessiva
30.527 - - - X X X - X X
2. Attività finanziarie valutate al costo
ammortizzato
51.356 X - - X X X - X X
3. Portafoglio X X X X X X 14.250 X - X
4. Altre operazioni - - - - - - X - X -
Totale attività 81.883 - - - - - 14.250 - - -
1. Passività finanziarie - X - - - - X - X X
2. Portafoglio X X X X X X 11.046 X - X
Totale passività - - - - - - 11.046 - - -
1. Transazioni attese X X X X X X X - X X
2. Portafoglio di attività e passività
finanziarie
X X X X X X - X - -

Sezione 6 Adeguamento di valore delle attività finanziarie oggetto di copertura generica – Voce 60

6.1 Adeguamento di valore delle attività coperte: composizione per portafogli coperti

Totale Totale
Adeguamento di valore delle attività coperte / Valori 31/12/2021 31/12/2020
1. Adeguamento positivo 34.515 52.365
1.1 di specifici portafogli: 34.515 52.365
a) attività finanziarie valutate al costo ammortizzato 34.515 52.365
b) attività finanziarie valutate al fair value con impatto sulla redditività complessiva - -
1.2 complessivo - -
2. Adeguamento negativo (31.640) (77)
2.1 di specifici portafogli: (31.640) (77)
a) attività finanziarie valutate al costo ammortizzato (31.640) (77)
b) attività finanziarie valutate al fair value con impatto sulla redditività complessiva - -
2.2 complessivo - -
Totale 2.875 52.288

L'adeguamento di valore delle attività finanziarie oggetto di copertura generica si riferisce alle variazioni di fair value, imputabili alle oscillazioni dei tassi di interesse, di alcuni specifici portafogli di attività al costo ammortizzato.

I proventi e gli oneri da valutazione relativi ai derivati di copertura e al portafoglio coperto vengono rilevati nella voce 90 "Risultato netto dell'attività di copertura".

Sezione 7 Partecipazioni – Voce 70

7.1 Partecipazioni: informazioni sui rapporti partecipativi

diretta % voti %
A. Imprese controllate in via esclusiva
Agriurbe S.r.l. in liquidazione Milano Milano 100,00% 100,00%
Banca Akros S.p.A. Milano Milano 100,00% 100,00%
Banca Aletti & C. S.p.A. Milano Milano 100,00% 100,00%
Bipielle Bank Suisse SA in liquidazione CH - Lugano CH - Lugano 100,00% 100,00%
Bipielle Real Estate S.p.A. Lodi Lodi 100,00% 100,00%
BP Covered Bond S.r.l. Milano Milano 60,00% 60,00%
BPM Covered Bond Roma Roma 80,00% 80,00%
BPM Covered Bond 2 Roma Roma 80,00% 80,00%
BRF Property S.p.A. Parma Parma 65,43% 65,43%
Ge.Se.So. S.r.l. Milano Milano 100,00% 100,00%
P.M.G. s.r.l. in liquidazione Milano Milano 84,00% 84,00%
Partecipazioni Italiane in liquidazione Milano Milano 99,97% 100,00%
Release S.p.A. Milano Milano 100,00% 100,00%
Tecmarket Servizi S.p.A. Verona Verona 100,00% 100,00%

B. Imprese controllate in modo congiunto

C. Imprese sottoposte ad influenza notevole

Agos-Ducato S.p.A. Milano Milano 39,00% 39,00%
Alba Leasing S.p.A. Milano Milano 39,19% 39,19%
Anima Holding S.p.A. Milano Milano 19,39% 19,39%
Aosta Factor S.p.A. Aosta Aosta 20,69% 20,69%
Bipiemme Vita S.p.A. Milano Milano 19,00% 19,00%
Calliope Finance S.r.l. Milano Milano 50,00% 50,00%
Etica S.G.R. S.p.A. Milano Milano 19,44% 19,44%
Factorit S.p.A. Milano Milano 39,50% 39,50%
Gardant Liberty Servicing S.p.A. Roma Roma 30,00% 30,00%
GEMA S.P.A Castelnovo Sotto (RE) Castelnovo Sotto (RE) 33,33% 33,33%
SelmaBipiemme Leasing S.p.A. Milano Milano 40,00% 40,00%
S.E.T.A. Società Edilizia Tavazzano S.r.l. Milano Milano 32,50% 32,50%
Vera Assicurazioni S.p.A. (ex Avipop Assicurazioni) Verona Verona 35,00% 35,00%
Vera Vita S.p.A. (ex Popolare Vita S.p.A.) Verona Verona 35,00% 35,00%

7.2 Partecipazioni significative: valore di bilancio, fair value e dividendi percepiti

Per l'informativa in oggetto si rimanda alla medesima sezione della Nota integrativa consolidata.

7.3 Partecipazioni significative: informazioni contabili

Per l'informativa in oggetto si rimanda alla medesima sezione della Nota integrativa consolidata.

7.4 Partecipazioni non significative: informazioni contabili

Per l'informativa in oggetto si rimanda alla medesima sezione della Nota integrativa consolidata.

7.5 Partecipazioni: variazioni annue

Totale Totale
31/12/2021 31/12/2020
A. Esistenze Iniziali 4.593.696 3.994.090
B. Aumenti 99.441 744.045
B.1 Acquisti - 493.240
di cui: operazioni di aggregazione aziendale - -
B.2 Riprese di Valore - -
B.3 Rivalutazioni - -
B.4 Altre Variazioni 99.441 250.805
C. Diminuzioni (247.150) (144.439)
C.1 Vendite (114.582) -
di cui: operazioni di aggregazione aziendale (114.582) -
C.2 Rettifiche di valore (3.200) -
C.3 Svalutazioni - -
C.4 Altre variazioni (129.368) (144.439)
D. Rimanenze Finali 4.445.987 4.593.696
E. Rivalutazioni Totali 61.278 61.278
F. Rettifiche Totali (935.104) (931.904)

La variazione negativa dell'anno pari a 147,7 milioni è dovuta principalmente alla valutazione delle partecipazioni delle società controllate in via esclusiva con il metodo del patrimonio netto.

In particolare nella voce B.4 e C.4 "Altre Variazioni" sono inclusi i risultati relativi alle partecipate Banca Akros S.p.A. per -8,4 milioni, a Banca Aletti S.p.A. per 3 milioni, a Bipielle Real Estate S.p.A. per 57,4 milioni e Release S.p.A. per -80,4 milioni.

La voce C.1 "Vendite – di cui: operazioni di aggregazione aziendale" rappresenta l'operazione di fusione per incorporazione di Profamily S.p.A..

7.6 Impegni riferiti a partecipazioni in società controllate in modo congiunto

Alla data di riferimento non vi sono partecipazioni in società controllate in modo congiunto.

7.7 Impegni riferiti a partecipazioni in società sottoposte ad influenza notevole

Per l'informativa in oggetto si rimanda alla medesima sezione della Nota integrativa consolidata.

7.8 Restrizioni significative

Per l'informativa in oggetto si rimanda alla medesima sezione della Nota integrativa consolidata.

7.9 Altre informazioni

Per l'informativa in oggetto si rimanda alla medesima sezione della Nota integrativa consolidata.

Sezione 8 Attività materiali – Voce 80

Le attività materiali ammontano al 31 dicembre 2021 a 1.877,0 milioni e si confrontano con il dato di 2.377,9 milioni dell'esercizio precedente.

t

8.1 Attività materiali ad uso funzionale: composizione delle attività valutate al costo

Totale Totale
Attività/Valori 31/12/2021
1. Attività di proprietà 78.428 91.707
a) terreni - -
b) fabbricati - -
c) mobili 16.443 21.193
d) impianti elettronici 48.722 48.297
e) altre 13.263 22.217
2. Diritti d'uso acquisiti con il leasing 707.287 1.179.811
a) terreni - -
b) fabbricati 697.300 1.167.567
c) mobili 9.067 10.605
d) impianti elettronici - -
e) altre 920 1.639
Totale 785.715 1.271.518
di cui: ottenute tramite l'escussione delle garanzie ricevute - -
Vita utile (in anni)
Terreni indefinita
Fabbricati Da perizia
Mobili e arredi 9
Impianti 3 – 8

* La vita utile di Fabbricati è determinata dalla Perizia di valutazione periodica

8.2 Attività materiali detenute a scopo di investimento: composizione delle attività valutate al costo

Banco BPM non detiene attività materiali a scopo di investimento valutate al costo, si omette pertanto la relativa tabella.

8.3 Attività materiali ad uso funzionale: composizione delle attività rivalutate

Attività/Valori 31/12/2021 Totale Totale
31/12/2020
L1 L2 L3 L1 L2 L3
1. Attività di proprietà - - 915.902 - - 944.577
a) terreni - - 692.305 - - 718.812
b) fabbricati - - 173.497 - - 175.665
c) mobili - - - - - -
d) impianti elettronici - - - - - -
e) altre - - 50.100 - - 50.100
2. Diritti d'uso acquisiti con il leasing - - - - - -
a) terreni - - - - - -
b) fabbricati - - - - - -
c) mobili - - - - - -
d) impianti elettronici - - - - - -
e) altre - - - - - -
Totale - - 915.902 - - 944.577
di cui: ottenute tramite l'escussione delle garanzie ricevute - - 2.430 - - 2.454

L1 = Livello 1

L3 = Livello 3

Le attività di proprietà rivalutate si riferiscono agli immobili di proprietà utilizzati per l'attività di impresa della Banca ed alle opere d'arte di pregio.

8.4 Attività materiali detenute a scopo di investimento: composizione delle attività valutate al fair value

Attività/Valori Totale
31/12/2021
Totale
31/12/2020
L1 L2 L3 L1 L2 L3
1. Attività di proprietà - - 175.425 - - 161.789
a) terreni - - 124.200 - - 114.577
b) fabbricati - - 51.225 - - 47.212
2. Diritti d'uso acquisiti con il leasing - - - - - -
a) terreni - - - - - -
b) fabbricati - - - - - -
Totale - - 175.425 - - 161.789
di cui: ottenute tramite l'escussione delle garanzie ricevute - - 44.791 - - 50.994

L1 = Livello 1

L2 = Livello 2 L3 = Livello 3

Le attività valutate al fair value sono rappresentate dagli immobili di proprietà non utilizzati per l'attività di impresa della Banca.

Al riguardo si deve precisare che Banco BPM non detiene attività di investimento rappresentate da diritti d'uso acquisiti con il leasing. Gli immobili detenuti a scopo di investimento concessi in leasing operativo ammontano invece a 25,9 milioni.

L2 = Livello 2

8.5 Rimanenze di attività materiali disciplinate dallo IAS 2: composizione

Non sono presenti attività materiali disciplinate dallo IAS 2.

8.6 Attività materiali ad uso funzionale: variazioni annue

Terreni Fabbricati Mobili Impianti
elettronici
Altre Totale
A. Esistenze iniziali lorde 718.812 1.737.975 469.967 831.958 338.834 4.097.546
A.1 Riduzioni di valore totali nette - (394.743) (438.169) (783.661) (264.878) (1.881.451)
A.2 Esistenze iniziali nette 718.812 1.343.232 31.798 48.297 73.956 2.216.095
B. Aumenti: 8.537 70.409 3.892 19.037 1.934 103.809
B.1 Acquisti - 23.449 3.892 18.874 1.934 48.149
- di cui operazioni di aggregazione aziendale - 1.362 128 - 250 1.740
B.2 Spese per migliorie capitalizzate - 3.046 - - - 3.046
B.3 Riprese di valore - 1.053 - - - 1.053
B.4 Variazioni positive di fair value imputate a 5.659 9.719 - - - 15.378
a) patrimonio netto 5.618 9.663 - - - 15.281
b) conto economico 41 56 - - - 97
B.5 Differenze positive di cambio - - - - - -
B.6 Trasferimenti da immobili detenuti a scopo di
investimento
2.707 781 X X X 3.488
B.7 Altre variazioni 171 32.361 - 163 - 32.695
C. Diminuzioni: (35.044) (542.844) (10.180) (18.612) (11.607) (618.287)
C.1 Vendite - - - (19) (9) (28)
- di cui operazioni di aggregazione aziendale - - - - - -
C.2 Ammortamenti - (153.818) (10.074) (18.589) (11.441) (193.922)
C.3 Rettifiche di valore da deterioramento - (891) - - - (891)
imputate a
a) patrimonio netto - - - - - -
b) conto economico - (891) - - - (891)
C.4 Variazioni negative di fair value imputate a (5.213) (2.360) - - - (7.573)
a) patrimonio netto (4.596) (1.993) - - - (6.589)
b) conto economico (617) (367) - - - (984)
C.5 Differenze negative di cambio - - - - - -
C.6 Trasferimenti a: (29.831) (9.000) - - - (38.831)
a) attività materiali detenute a scopo di
investimento
(28.596) (8.668) X X X (37.264)
b) attività non correnti e gruppi di attività in via
di dismissione
(1.235) (332) - - - (1.567)
C.7 Altre variazioni - (376.775) (106) (4) (157) (377.042)
D. Rimanenze finali nette 692.305 870.797 25.510 48.722 64.283 1.701.617
D.1 Riduzioni di valore totali nette - (375.273) (448.379) (794.517) (274.877) (1.893.046)
D.2 Rimanenze finali lorde 692.305 1.246.070 473.889 843.239 339.160 3.594.663
E. Valutazione al costo 269.402 337.391 - 10.935 - 617.728

Al fine di una migliore comprensione della movimentazione delle attività in esame si deve precisare che:

  • la stessa si riferisce alle attività materiali di proprietà ed ai diritti d'uso acquisiti mediante contratti di leasing;
  • nelle sottovoci "B.4 Variazioni positive di fair value" e "C.4 Variazioni negative di fair value" figurano gli effetti conseguenti alla valutazione al fair value del patrimonio immobiliare complessivamente positivi per 7,8 milioni. Detti effetti sono esposti nel prospetto della redditività complessiva per positivi 8,7 milioni e nella voce di conto economico "230. Risultato netto della valutazione al fair value delle attività materiali e immateriali" per negativi 0,9 milioni;
  • nelle sottovoci "B.7 Altre variazioni" e "C.7 Altre variazioni", in corrispondenza della colonna "fabbricati", trovano rappresentazione rispettivamente gli incrementi ed i decrementi correlati ai diritti d'uso di alcuni immobili, conseguenti alle rinegoziazioni perfezionate nel corso dell'esercizio. In particolare, la variazione in diminuzione si riferisce all'estinzione del diritto d'uso per i contratti di locazione con Bipielle Real Estate e Release, società fuse per incorporazione in Banco BPM nei primi mesi del 2022;
  • nelle sottovoci "B.3 Riprese di valore" e "C.3 Rettifiche di valore da deterioramento" figurano gli effetti economici conseguenti alla valutazione di impairment dei diritti d'uso dei contratti di leasing immobiliare.

Per i dettagli sulla movimentazione dei diritti d'uso acquisti con il leasing si rimanda alla successiva tabella 8.6 bis.

Da ultimo, la sottovoce "E. Valutazione al costo" rappresenta quale sarebbe la valutazione al costo delle attività materiali (immobili ed opere d'arte) che in bilancio sono valutate secondo il criterio della rideterminazione del valore, in conformità con le istruzioni contenute nella Circolare n° 262 di Banca d'Italia.

8.6 bis Attività materiali ad uso funzionale - Diritti d'uso acquisiti con il leasing: variazioni annue

Di seguito si rappresenta la movimentazione avvenuta nel corso dell'esercizio sui diritti d'uso acquisiti con il leasing, già ricompresa nella precedente tabella 8.6, facendo un rinvio a quanto in precedenza illustrato per le relative dinamiche.

Terreni Fabbricati Mobili Impianti
elettronici
Altre Totale
A. Esistenze iniziali lorde - 1.506.195 13.265 - 4.159 1.523.619
A.1 Riduzioni di valore totali nette - (338.628) (2.661) - (2.520) (343.809)
A.2 Esistenze iniziali nette - 1.167.567 10.604 - 1.639 1.179.810
B. Aumenti: - 52.013 1.262 - 67 53.342
B.1 Acquisti - 15.553 1.262 - 67 16.882
B.2 Spese per migliorie capitalizzate - 3.046 - - - 3.046
B.3 Riprese di valore - 1.053 - - - 1.053
B.4 Variazioni positive di fair value imputate a - - - - - -
a) patrimonio netto - - - - - -
b) conto economico - - - - - -
B.5 Differenze positive di cambio - - - - - -
B.6 Trasferimenti da immobili detenuti a scopo di
investimento
- - X X X -
B.7 Altre variazioni - 32.361 - - 32.361
C. Diminuzioni: - (522.281) (2.799) - (785) (525.865)
C.1 Vendite - - - - - -
- di cui operazioni di aggregazione aziendale - - - - - -
C.2 Ammortamenti - (144.645) (2.799) - (785) (148.229)
C.3 Rettifiche di valore da deterioramento
imputate a
- (891) - - - (891)
a) patrimonio netto - - - - - -
b) conto economico - (891)- - - - (891)
C.4 Variazioni negative di fair value imputate a - - - - - -
a) patrimonio netto - - - - - -
b) conto economico - - - - - -
C.5 Differenze negative di cambio - - - - - -
C.6 Trasferimenti a: - - - - - -
a) attività materiali detenute a scopo di
investimento
- - X X X -
b) attività non correnti e gruppi di attività in via - - - - - -
di dismissione
C.7 Altre variazioni - (376.745) - - - (376.745)
D. Rimanenze finali nette 697.299 9.067 - 921 707.287
D.1 Riduzioni di valore totali nette (319.072) (5.460) - (3.305) (327.837)
D.2 Rimanenze finali lorde 1.016.371 14.527 - 4.226 1.035.124
E. Valutazione al costo

Totale
Terreni Fabbricati
A. Esistenze iniziali 114.577 47.212
B. Aumenti 38.672 18.040
B.1 Acquisti 761 2.814
- di cui operazioni di aggregazione aziendale - -
B.2 Spese per migliorie capitalizzate - -
B.3 Variazioni positive di fair value 9.093 6.352
B.4 Riprese di valore - -
B.5 Differenze di cambio positive - -
B.6 Trasferimenti da immobili ad uso funzionale 28.596 8.668
B.7 Altre variazioni 222 206
C. Diminuzioni (29.049) (14.027)
C.1 Vendite (3.363) (1.133)
- di cui operazioni di aggregazione aziendale - -
C.2 Ammortamenti - -
C.3 Variazioni negative di fair value (16.988) (9.472)
C.4 Rettifiche di valore da deterioramento - -
C.5 Differenze di cambio negative - -
C.6 Trasferimenti a: (8.698) (3.422)
a) immobili ad uso funzionale (2.707) (781)
b) attività non correnti e gruppi di attività in via di dismissione (5.991) (2.641)
C.7 Altre variazioni - -
D. Rimanenze finali 124.200 51.225
E. Valutazione al fair value - -

8.7 Attività materiali detenute a scopo di investimento: variazioni annue

Al 31 dicembre 2020 le attività detenute a scopo di investimento, interamente rappresentate dagli immobili di proprietà valutate al fair value, ammontano a 175,4 milioni (161,8 milioni al 31 dicembre 2020).

Al fine di una migliore comprensione delle movimentazione delle attività in esame si precisa che:

  • le variazioni imputabili a cambiamenti nella stima del fair value, pari allo sbilancio delle sottovoci B.3 e C.3 che è complessivamente negativo per 3,1 milioni, sono rilevate nella voce di conto economico "230. Risultato netto della valutazione al fair value delle attività materiali e immateriali";
  • la sottovoce "E. valutazione a fair value", da compilare per gli immobili ad uso investimento valutati al costo, risulta non valorizzata in quanto tutti gli immobili sono valutati al fair value.

8.8 Rimanenze di attività materiali disciplinate dallo IAS 2: variazioni annue

Non sono presenti attività materiali classificate come rimanenze ai sensi dello IAS 2.

8.9 Impegni per acquisto di attività materiali

Alla data di bilancio non risultano in essere impegni per acquisto di attività materiali di importo significativo.

Sezione 9 Attività immateriali – Voce 90

9.1 Attività immateriali: composizione per tipologia di attività

Totale Totale
31/12/2020
Attività/Valori 31/12/2021
Durata
definita
Durata
indefinita
Durata
definita
Durata
indefinita
A.1 Avviamento X 51.100 X 51.100
A.2 Altre attività immateriali 614.492 485.641 617.510 485.641
di cui: software 349.806 - 323.366 -
A.2.1 Attività valutate al costo: 614.492 485.641 617.510 485.641
a) Attività immateriali generate internamente - - - -
b) Altre attività 614.492 485.641 617.510 485.641
A.2.2 Attività valutate al fair value: - - - -
a) Attività immateriali generate internamente - - - -
b) Altre attività - - - -
Totale 614.492 536.741 617.510 536.741

Le attività immateriali a durata definita includono la valorizzazione delle "Client Relationship" acquisite nell'ambito delle operazioni di aggregazione aziendale del Gruppo BPM e del Gruppo Banca Popolare Italiana per un importo complessivo di 264,7 milioni, le residue attività della specie si riferiscono a software per 349,8 milioni.

Le attività immateriali a durata indefinita iscritte in bilancio sono costituite:

  • per 51,1 milioni da avviamenti rivenienti dall'aggregazione della Banca Popolare Italiana (CGU Bancassurance);
  • per 485,6 milioni da marchi di impresa.

Le attività immateriali a durata definita includono la valorizzazione delle "Client Relationship" acquisite nell'ambito delle operazioni di aggregazione aziendale del Gruppo BPM e del Gruppo Banca Popolare Italiana per un importo complessivo di 264,7 milioni; la quota residua si riferisce prevalentemente a software

Attività immateriali a durata definita - Client Relationship

Le Client Relationship iscritte nel bilancio separato di Banco BPM sono rappresentate dalle attività riconducibili alle relazioni con la clientela, per la raccolta gestita ed amministrata (Asset Management/Asset Under Custody - AuM/AuC) e per i rapporti di conto corrente attivi e passivi (Core overdraft/Core deposits), iscritte nell'ambito delle seguenti operazioni di aggregazione aziendale:

  • acquisizione del Gruppo Banca Popolare Italiana da parte di Banca Popolare di Verona, efficace dal 1°luglio 2007, con la quale sono state identificate attività immateriali riconducibili a rapporti di conto corrente attivi e passivi (Core overdraft/Core deposits), risparmio gestito ed amministrato (Asset Management/Asset Under Custody - AuM/AuC). Al 31 dicembre 2021 il valore residuo dei suddetti attivi ammonta a 117,0 milioni, dopo la rilevazione dell'ammortamento dell'esercizio pari a 13,7 milioni;
  • acquisizione del Gruppo Banca Popolare di Milano da parte del Banco Popolare, efficace dal 1° gennaio 2017, dalla quale sono emerse attività immateriali esclusivamente riferite al risparmio gestito ed mministrato (Asset Management/Asset Under Custody - AuM/AuC). Al 31 dicembre 2021 il valore residuo dei suddetti attivi ammonta a 147,7 milioni, dopo la rilevazione dell'ammortamento dell'esercizio pari a 15,8 milioni.

Per quanto riguarda i criteri di valorizzazione e di ammortamento delle fattispecie sopra indicate di Client Relationship emerse a seguito delle citate operazioni di aggregazione aziendale si fa rinvio alla "Sezione 10 – Attività Immateriali" della nota integrativa consolidata.

Attività immateriali a durata indefinita - Avviamento

L'avviamento iscritto in Banco BPM (51,1 milioni) è relativo alla CGU Bancassurance Protezione, coincidente con la partecipata Vera Assicurazioni S.p.A., ai fini del test di impairment dell'avviamento riferito a tale settore operativo, conseguente all'aggregazione con l'ex Gruppo Banca Popolare Italiana nel 2007.

Attività immateriali a durata indefinita - Marchi

Il marchio definisce un insieme di asset intangibili fra loro complementari, legati all'attività di marketing (oltre al nome e al logo, le competenze, la fiducia riposta dal consumatore, la qualità dei servizi, ecc.). L'iscrizione di un intangible legato al marchio deriva dal fatto che ad elementi come la capacità di attrazione e fidelizzazione della clientela o il nome commerciale possono essere attribuiti benefici economici differenziali attesi (in termini di flussi finanziari netti) valutabili attendibilmente. Il marchio costituisce un'attività immateriale identificabile in quanto separabile dall'azienda nel suo complesso, cui può essere associata una significativa capacità di attrarre e fidelizzare la clientela.

Si tratta di un'attività immateriale a vita utile indefinita poiché si ritiene che tale componente immateriale possa contribuire per un periodo indeterminato alla formazione dei flussi reddituali, e in quanto tale è soggetto annualmente al test di impairment, per il quale si rinvia a quanto riportato successivamente.

Ciò premesso, nel bilancio separato di Banco BPM risultano iscritti marchi per un valore complessivo pari a 485,6 milioni:

  • per 222,2 milioni a seguito dell'acquisizione del Gruppo Banca Popolare Italiana da parte di Banca Popolare di Verona, efficace dal 1° luglio 2007;
  • per 263,4 milioni a seguito dell'acquisizione del Gruppo Banca Popolare di Milano da parte del Banco Popolare, efficace dal 1° gennaio 2017.

9.1.1 Attività immateriali a durata indefinita: l'attività di verifica dell'esistenza di perdite durevoli di valore (Impairment Test)

Ai sensi dello IAS 36 tutte le attività immateriali a vita utile indefinita devono essere sottoposte almeno annualmente al test di impairment per verificare la recuperabilità del valore. La Banca ha ritenuto di effettuare la verifica di impairment con riferimento al 31 dicembre di ogni anno, e comunque, ogni qualvolta sia rilevata la presenza di indicatori di perdita.

Le analisi e i risultati del test di impairment condotto ai fini della redazione del bilancio consolidato sono considerate valide anche nella prospettiva del bilancio separato.

Pertanto per quanto riguarda: i criteri di identificazione e le modalità di calcolo del valore contabile delle singole CGU, i criteri utilizzati per determinarne il valore recuperabile e le relative assunzioni alla base dei modelli valutativi utilizzati e per le analisi di sensitività si fa rinvio alla "Sezione 10 – Attività Immateriali" della nota integrativa consolidata, le cui considerazioni sono integralmente applicabili anche al bilancio separato di Banco BPM ad eccezione di quanto riportato per il marchio di Banca Akros allocato alla C.G.U. Banca Akros (specificamente iscritto solo nel bilancio consolidato).

9.2 Attività immateriali: variazioni annue

Avviamento Altre attività
immateriali:
generate
internamente
Altre attività
immateriali: altre
Totale
DEF INDEF DEF INDEF
A. Esistenze iniziali 4.022.737 - - 2.524.705 485.641 7.033.083
A.1 Riduzioni di valore totali nette (3.971.637) - - (1.907.195) - (5.878.832)
A.2 Esistenze iniziali nette 51.100 - -
617.510
485.641 1.154.251
B. Aumenti - - -
105.167
- 105.167
B.1 Acquisti - - -
105.167
- 105.167
- di cui operazioni di aggregazione aziendale - - -
969
- 969
B.2 Incrementi di attività immateriali interne X - -
-
- -
B.3 Riprese di valore X - -
-
- -
B.4 Variazioni positive di fair value - - -
-
- -
- a patrimonio netto X - -
-
- -
- a conto economico X - -
-
- -
B.5 Differenze di cambio positive - - -
-
- -
B.6 Altre variazioni - - -
-
- -
C. Diminuzioni - - -
(108.185)
- (108.185)
C.1 Vendite - - -
-
- -
- di cui operazioni di aggregazione aziendale - - -
-
- -
C.2 Rettifiche di valore - - -
(107.764)
- (107.764)
- Ammortamenti X - -
(105.592)
- (105.592)
- Svalutazioni - - -
(2.172)
- (2.172)
+ patrimonio netto X - -
-
- -
+ conto economico - - -
(2.172)
- (2.172)
C.3 Variazioni negative di fair value: - - -
-
- -
- a patrimonio netto X - -
-
- -
- a conto economico X - -
-
- -
C.4 Trasferimenti alle attività non correnti in via di
dismissione - - -
-
- -
C.5 Differenze di cambio negative - - -
-
- -
C.6 Altre variazioni - - -
(421)
- (421)
D. Rimanenze finali nette 51.100 - -
614.492
485.641 1.151.233
D.1 Rettifiche di valori totali nette (3.971.637) - - (2.029.697) - (6.001.334)
E. Rimanenze finali lorde 4.022.737 - - 2.644.189 485.641 7.152.567
F. Valutazione al costo - - -
-
- -

DEF: a durata definita INDEF: a durata indefinita

Con riferimento alle principali variazioni registrate nel corso dell'esercizio 2021 si segnala che:

• la sottovoce "B.1 Acquisti" fa riferimento ai software;

• la sottovoce "C.2 Rettifiche di valore – Ammortamenti", inerente prevalentemente ad ammortamenti di software, comprende la quota di ammortamento relativa alle Client Relationship acquisite attraverso operazioni di aggregazione aziendale per un importo pari a 29,5 milioni;

• la sottovoce "C.2 Rettifiche di valore – Svalutazioni", pari a 2,2 milioni fa riferimento a perdite di valore per software non più utilizzati.

9.3 Attività immateriali: altre informazioni

Al 31 dicembre 2021, così come nell'esercizio precedente, non vi sono impegni riferiti alle attività immateriali.

Sezione 10 Attività fiscali e le passività fiscali – Voce 100 dell'attivo e Voce 60 del passivo

Per le informazioni sulle attività per imposte anticipate (DTA), sulle DTA trasformabili e sulle verifiche relative alla recuperabilità si rinvia alla Sezione 11 "Attività fiscali e passività fiscali" della Nota integrativa consolidata.

10.1 Attività per imposte anticipate: composizione

IRES IRAP Altre imposte 31/12/2021 31/12/2020
A) In contropartita del Conto Economico
A.1) DTA Trasformabili di cui alla Legge
214/2011 2.184.916 278.798 - 2.463.714 2.561.537
Svalutazione crediti deducibili in esercizi successivi 1.630.128 158.589 - 1.788.717 1.880.194
Costi deducibili in esercizi successivi conseguenti ad
affrancamenti di avviamenti ed altre attività immateriali 554.788 120.209 - 674.997 681.343
A.2) DTA Altre fattispecie 1.423.744 53.635 - 1.477.379 1.700.102
Perdite fiscali riportabili a nuovo 903.834 - - 903.834 1.040.830
Rettifiche ECL da FTA ex IFRS 9 su crediti verso clientela
deducibili negli esercizi successivi 246.133 49.764 - 295.897 338.168
Accantonamenti e rettifiche di valore deducibili in
esercizi successivi 96.561 - - 96.561 119.136
Spese per il personale ed accantonamenti per
Trattamento di Fine Rapporto deducibili in esercizi
successivi 144.430 24 - 144.454 167.480
Rettifiche di valore su immobili deducibili in esercizi
successivi 30.680 3.847 - 34.527 31.411
Valori contabili inferiori ai valori fiscalmente riconosciuti
derivanti da rettifiche di valore su avviamenti e su altre
attività immateriali - - - - -
Valori contabili inferiori ai valori fiscalmente riconosciuti
derivanti dalla valutazione al fair value delle attività
finanziarie 1.101 - - 1.101 1.151
Imposte anticipate su plusvalenze infragruppo eliminate
in sede di consolidamento - - - - -
Altri casi di disallineamento tra valori contabili e valori
fiscali
Totale A
1.005
3.608.660
-
332.433
-
-
1.005
3.941.093
1.926
4.261.639
B) In contropartita a Patrimonio Netto
Valori contabili inferiori ai valori fiscalmente riconosciuti
derivanti dalla valutazione al fair value delle attività
finanziarie valutate in contropartita al patrimonio netto
19.055 5.612 - 24.667 3.384
Altri casi di disallineamento tra valori contabili e valori
fiscali 39.198 7.272 - 46.470 4.665
Totale B 58.253 12.884 - 71.137 8.049
Totale (A+B) 3.666.913 345.317 - 4.012.230 4.269.688

10.2 Passività per imposte differite: composizione

IRES IRAP ALTRE IMPOSTE 31/12/2021 31/12/2020
A) In contropartita del conto economico:
Valori contabili eccedenti i valori fiscalmente
riconosciuti conseguenti al processo di ammortamento
fiscale od a rettifiche di valore su avviamenti e su altre
attività immateriali 95.643 19.337 - 114.980 117.637
Valori contabili eccedenti i valori fiscalmente
riconosciuti conseguenti alla valutazione al fair value di
strumenti finanziari 9.727 7.734 - 17.461 18.881
Valori contabili eccedenti i valori fiscalmente
riconosciuti conseguenti alla valutazione al fair value di
crediti verso la clientela 13.914 2.737 - 16.651 16.276
Riprese da valutazione al fair value su immobili
imponibili in esercizi successivi 8.593 709 - 9.302 6.754
Valori contabili eccedenti i valori fiscalmente
riconosciuti derivanti dalla Purchase Price Allocation
effettuata in occasione di operazioni di aggregazione
aziendale
Imposte differite su utili delle partecipate imponibili in
- - - - -
esercizi successivi - - - - -
Altri casi di disallineamento tra valori contabili e valori
fiscali - 541 - 541 2.409
Totale A 127.877 31.058 - 158.935 161.957
B) In contropartita a Patrimonio Netto
Valori contabili eccedenti ai valori fiscalmente
riconosciuti derivanti dalla valutazione al fair value
degli immobili di proprietà e del patrimonio artistico 35.525 7.182 - 42.707 178.920
Valori contabili eccedenti ai valori fiscalmente
riconosciuti derivanti dalla valutazione al fair value
delle attività finanziarie valutate in contropartita al
patrimonio netto 35.945 9.168 - 45.113 66.931
Altri casi di disallineamento tra valori contabili e valori
fiscali - - - - -
Totale B 71.470 16.350 - 87.820 245.851
Totale (A+B) 199.347 47.408 - 246.755 407.808

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10.3 Variazioni delle imposte anticipate (in contropartita del conto economico)

Totale Totale
31/12/2020
31/12/2021
1. Importo iniziale 4.261.639 4.229.007
2. Aumenti 98.368 319.031
2.1 Imposte anticipate rilevate nell'esercizio 67.243 301.050
a) relative a precedenti esercizi 10.668 10.435
b) dovute al mutamento di criteri contabili - -
c) riprese di valore - -
d) altre 56.575 290.615
2.2 Nuove imposte o incrementi di aliquote fiscali - -
2.3 Altri aumenti 31.125 17.981
- di cui operazioni di aggregazione aziendale 5.291 -
3. Diminuzioni (418.914) (286.399)
3.1 Imposte anticipate annullate nell'esercizio (337.806) (274.086)
a) rigiri (330.704) (171.116)
b) svalutazioni per sopravvenuta irrecuperabilità - -
c) dovute a mutamento di criteri contabili - -
d) altre (7.102) (102.970)
3.2 Riduzioni di aliquote fiscali (1) -
3.3 Altre diminuzioni: (81.107) (12.313)
a) trasformazione in crediti d'imposta di cui alla L. 214/2011 (35.842) -
b) altre (45.265) (12.313)
- di cui operazioni di aggregazione aziendale - -
4. Importo finale 3.941.093 4.261.639

10.3 bis Variazioni delle imposte anticipate di cui alla Legge 214/2011

Totale
31/12/2021
Totale
31/12/2020
1. Importo iniziale 2.561.537 2.561.547
2. Aumenti 4.609 -
- di cui operazioni di aggregazione aziendale 4.609 -
3. Diminuzioni (102.432) (10)
3.1 Rigiri (66.591) (10)
3.2 Trasformazione in crediti d'imposta (35.841) -
a) derivante da perdite di esercizio (5.050) -
b) derivante da perdite fiscali (30.791) -
3.3 Altre diminuzioni - -
- di cui operazioni di aggregazione aziendale - -
4. Importo finale 2.463.714 2.561.537

10.4 Variazioni delle imposte differite (in contropartita del conto economico)

Totale Totale
31/12/2020
31/12/2021
1. Importo iniziale 161.957 320.562
2. Aumenti 94.147 10.996
2.1 Imposte differite rilevate nell'esercizio 2.402 2.774
a) relative a precedenti esercizi - -
b) dovute al mutamento di criteri contabili - -
c) altre 2.402 2.774
2.2 Nuove imposte o incrementi di aliquote fiscali - -
2.3 Altri aumenti 91.745 8.222
- di cui operazioni di aggregazione aziendale 8.756 -
3. Diminuzioni (97.169) (169.601)
3.1 Imposte differite annullate nell'esercizio (97.169) (169.601)
a) rigiri (20.278) (22.361)
b) dovute al mutamento di criteri contabili - -
c) altre (76.891) (147.240)
3.2 Riduzioni di aliquote fiscali - -
3.3 Altre diminuzioni - -
- di cui operazioni di aggregazione aziendale - -
4. Importo finale 158.935 161.957

10.5 Variazioni delle imposte anticipate (in contropartita del patrimonio netto)

Totale
31/12/2021
Totale
31/12/2020
1. Importo iniziale 8.049 28.086
2. Aumenti 83.316 11.855
2.1 Imposte anticipate rilevate nell'esercizio 40.081 11.855
a) relative a precedenti esercizi - -
b) dovute al mutamento di criteri contabili - -
c) altre 40.081 11.855
2.2 Nuove imposte o incrementi di aliquote fiscali - -
2.3 Altri aumenti 43.235 -
- di cui operazioni di aggregazione aziendale - -
3. Diminuzioni (20.228) (31.892)
3.1 Imposte anticipate annullate nell'esercizio (1.267) (19.751)
a) rigiri (1.267) (19.751)
b) svalutazioni per sopravvenuta irrecuperabilità - -
c) dovute al mutamento di criteri contabili - -
d) altre - -
3.2 Riduzioni di aliquote fiscali - -
3.3 Altre diminuzioni (18.961) (12.141)
- di cui operazioni di aggregazione aziendale - -
4. Importo finale 71.137 8.049

Totale Totale
31/12/2020
31/12/2021
1. Importo iniziale 245.851 218.344
2. Aumenti 95.677 66.941
2.1 Imposte differite rilevate nell'esercizio 43.686 66.941
a) relative a precedenti esercizi - -
b) dovute al mutamento dei criteri contabili - -
c) altre 43.686 66.941
2.2 Nuove imposte o incrementi di aliquote fiscali - -
2.3 Altri aumenti 51.991 -
- di cui operazioni di aggregazione aziendale 8.756 -
3. Diminuzioni (253.708) (39.434)
3.1 Imposte differite annullate nell'esercizio (164.550) (37.299)
a) rigiri (164.550) (37.299)
b) dovute al mutamento di criteri contabili - -
c) altre - -
3.2 Riduzioni di aliquote fiscali - -
3.3 Altre diminuzioni (89.158) (2.135)
- di cui operazioni di aggregazione aziendale - -
4. Importo finale 87.820 245.851

10.6 Variazioni delle imposte differite (in contropartita del patrimonio netto)

10.7 Altre informazioni

Per l'informativa inerente l'analisi della "tax capability", l'iscrivibilità in bilancio delle attività per imposte anticipate, l'informativa sul regime del consolidato fiscale su base nazionale e sulle imposte anticipate di cui alla Legge 214/2011, si rimanda alla "Sezione 11 – Le attività e le passività fiscali" della Nota integrativa consolidata. Per quanto riguarda la situazione dei rischi connessi ai contenziosi in essere con l'amministrazione finanziaria si rimanda alla "Sezione 10 - Fondi per rischi ed oneri" della presente Nota integrativa.

Sezione 11 Attività non correnti e gruppi di attività in via di dismissione e passività associate – Voce 110 dell'attivo e Voce 70 del passivo

11.1 Attività non correnti e gruppi di attività in via di dismissione: composizione per tipologia di attività

Totale Totale
31/12/2021 31/12/2020
A. Attività possedute per la vendita
A.1 Attività finanziarie 123.943 3.807
A.2 Partecipazioni - -
A.3 Attività materiali 11.731 11.273
di cui: ottenute tramite l'escussione delle garanzie ricevute 1.248 1.624
A.4 Attività immateriali - -
A.5 Altre attività non correnti - -
Totale A 135.674 15.080
di cui valutate al costo 123.943 3.807
di cui valutate al fair value livello 1 - -
di cui valutate al fair value livello 2 - -
di cui valutate al fair value livello 3 11.731 11.273
B. Attività operative cessate
B.1 Attività finanziarie valutate al fair value con impatto a conto economico - -
- Attività finanziarie detenute per la negoziazione - -
- Attività finanziarie designate al fair value - -
- Altre attività finanziarie obbligatoriamente valutate al fair value - -
B.2 Attività finanziarie valutate al fair value con impatto sulla redditività complessiva - -
B.3 Attività finanziarie valutate al costo ammortizzato - -
B.4 Partecipazioni - -
B.5 Attività materiali - -
di cui: ottenute tramite l'escussione delle garanzie ricevute - -
B.6 Attività immateriali - -
B.7 Altre attività - -
Totale B - -
di cui valutate al costo - -
di cui valutate al fair value livello 1 - -
di cui valutate al fair value livello 2 - -
di cui valutate al fair value livello 3 - -
C. Passività associate ad attività possedute per la vendita
C.1 Debiti - -
C.2 Titoli - -
C.3 Altre passività - -
Totale C - -
di cui valutate al costo - -
di cui valutate al fair value livello 1 - -
di cui valutate al fair value livello 2 - -
di cui valutate al fair value livello 3 - -
D. Passività associate ad attività operative cessate
D.1 Passività finanziarie valutate al costo ammortizzato - -
D.2 Passività finanziarie di negoziazione - -
D.3 Passività finanziarie designate al fair value - -
D.4 Fondi - -
D.5 Altre passività - -
Totale D - -
di cui valutate al costo - -
di cui valutate al fair value livello 1 - -
di cui valutate al fair value livello 2 - -
di cui valutate al fair value livello 3 - -

Al 31 dicembre 2021, tra le attività possedute per la vendita figurano le seguenti fattispecie:

  • crediti verso clientela relativi al portafoglio di "cessione del quinto" erogati dalla ex ProFamily e oggetto di un'operazione di cessione a terzi, deliberata dai competenti Organi Sociali, che è prevista perfezionarsi nel primo semestre 2022 (esposti nella voce A.1 Attività Finanziarie);
  • immobili di proprietà per i quali le trattative di vendita in corso al 31 dicembre 2021 fanno ritenere probabile il perfezionamento delle cessioni nel corso del prossimo anno (esposte nella voce A.3 "Attività materiali).

Al 31 dicembre 2020, tra le attività possedute per la vendita figuravano le seguenti fattispecie:

  • immobili di proprietà per i quali al 31 dicembre 2020 erano in corso trattative di vendita (esposte nella voce A.3 "Attività materiali");
  • le restanti esposizioni erano riconducibili ai crediti oggetto di cessione nell'ambito del cosiddetto Progetto "ACE Leasing".

Per le attività e passività indicate in corrispondenza delle sottovoci "di cui valutate al fair value livello 1/livello2/livello 3" si fa rinvio a quanto contenuto nella "Parte A.4 – Informativa sul fair value".

11.2 Altre informazioni

Non ci sono altre informazioni da segnalare.

Sezione 12 Altre attività – Voce 120

12.1 Altre attività: composizione

Totale
31/12/2021
Totale
31/12/2020
Crediti verso società del gruppo relativi al consolidato fiscale 2.842 1.528
Crediti verso Amministrazioni Finanziarie (non classificabili nelle attività fiscali) 1.882.995 1.104.148
Crediti per la cessione di beni ed erogazione di servizi - -
Altri proventi da ricevere - -
Cassa ed altri valori in carico al cassiere 6.037 6.620
Partite in corso di lavorazione 582.813 549.221
Partite viaggianti tra filiali 9.724 7.713
Partite illiquide per operazioni di portafoglio 407 1.326
Titoli e cedole da regolare 12.448 21.063
Altre operazioni da regolare - -
Migliorie e spese incrementative su beni di terzi - -
Ratei e risconti attivi non riconducibili a voce propria 30.738 47.261
Altre partite 62.062 152.080
Totale 2.590.066 1.890.960

La voce "Crediti verso Amministrazioni Finanziarie" comprende principalmente:

  • crediti per istanze di rimborso di imposte dirette per complessivi 303,0 milioni di cui 206,3 milioni relativi all'esercizio 2018 chiesti a rimborso nel 2019. La voce comprende inoltre principalmente crediti IRPEG/ILOR relativi all'esercizio 1995 dell'ex Banca Popolare di Novara per 93,4 milioni il cui rimborso è stato negato da parte dell'Agenzia delle Entrate - Direzione Provinciale di Novara. Nell'ambito del contenzioso avviato dall'ex Banco Popolare s.c., sia la Commissione Tributaria Provinciale che quella Regionale hanno accolto i ricorsi presentati condannando altresì l'Agenzia al pagamento delle spese di lite. Risulta pendente il ricorso per Cassazione dell'Agenzia delle Entrate;
  • crediti derivanti dalle istanze di rimborso dell'IRES per mancata deduzione dell'IRAP per i periodi di imposta dal 2005 al 2011 per complessivi 3,5 milioni. Per quanto concerne il credito originario di Banco Popolare iscritto nel 2012 pari a 68,3 milioni, in linea capitale, è stato rimborsato quasi interamente nel corso del 2021 per 67,1 milioni. Per l'importo residuo è stato presentato ricorso alla Commissione tributaria Provinciale;

  • crediti per istanze di rimborso IVA ed imposte indirette per complessivi 193,7 milioni di cui:
    • 179,9 milioni relativi agli esercizi 1998, 1999 e 2000 dell'ex Banca Italease S.p.A.. Nell'ambito del contenzioso avviato avverso il silenzio rifiuto dell'Amministrazione Finanziaria sia la Commissione Tributaria Provinciale sia quella Regionale avevano accolto i ricorsi presentati dalla Banca. In data 21 marzo 2019, a seguito del ricorso dell'Amministrazione Finanziaria, la Corte di Cassazione ha deciso di rinviare ad altra sezione della Commissione Tributaria Regionale la verifica dell'effettiva esistenza dei carichi pendenti evidenziati dall'Amministrazione a giustificazione del mancato rimborso. La causa è stata discussa in riassunzione avanti la Commissione Tributaria Regionale di Milano il 9 novembre 2020. Con sentenza depositata il 17 settembre 2021, la Commissione ha accolto il ricorso della Banca per quanto attiene all'illegittimità del fermo amministrativo con cui l'Ufficio aveva sospeso il pagamento del totale dei crediti IVA, riconoscendo la spettanza del rimborso per l'importo di 105,7 milioni. La quota parte del credito non riconosciuta, pari a 1,7 milioni, rappresenta una porzione del credito IVA di Banca Italease relativo all'anno 2000. La Commissione ha ritenuto valida la contestazione mossa dall'Ufficio in base alla quale non risulterebbe agli atti fornita la prova della spettanza del rimborso per il suddetto importo. La Commissione ha anche ridimensionato la portata della sospensione dei rimborsi opposta dall'Ufficio fondata sulla presenza di carichi pendenti giudicandola fondata nei limiti dell'importo di soli 1,5 milioni che risultano peraltro già totalmente definiti. Con riferimento agli interessi maturati sul credito IVA dell'esercizio 1999 dell'ex Banca Italease, la Commissione ha ribaltato la precedente propria decisione assunta sulla base delle motivazioni cassate dalla Corte Suprema ritenendo dovuto il solo importo di 4,3 milioni. La motivazione del diniego al rimborso della differenza, pari a 7,7 milioni, si fonda sulla natura moratoria degli interessi che li rende dovuti solo se la mora è fondata e se il ritardo è attribuibile all'Ufficio. Nel caso in esame, secondo la Commissione l'Ufficio non può essere considerato in mora per il periodo intercorrente tra la propria richiesta a controparte di documentazione aggiuntiva (documenti relativi ai carichi pendenti) e la data di fornitura della documentazione richiesta qualora questa sia stata messa a disposizione dalla società oltre il termine di 15 giorni. La difesa della Banca era stata costruita sull'irrilevanza di questa documentazione ai fini della prova della sussistenza del credito IVA ma non è stata accolta. Considerato che sussistono motivazioni per presentare un ulteriore ricorso alla Corte di Cassazione, si procederà in tal senso. Si è inoltre proceduto alla notifica della sentenza all'Ufficio competente che ai sensi del comma 4 della predetta disposizione normativa sarà tenuto a provvedere al relativo pagamento entro novanta giorni dalla ricezione della stessa dei crediti riconosciuti esistenti e non sospesi oltre agli interessi maturati e maturandi.
    • 4,4 milioni relativo al credito IVA del secondo trimestre 2007 dell'ex Mercantile Leasing S.p.A. chiesti a rimborso in dichiarazione;
    • 6,8 milioni al contenzioso dell'ex Mercantile Leasing S.p.A. relativo al diniego parziale del rimborso dell'IVA del primo e secondo trimestre 2007. E' stato presentato ricorso alla Commissione Tributaria Provinciale;
    • l'ulteriore importo di 2,6 milioni è relativo al giudizio di ottemperanza contro il Comune di Roma afferente all'impugnazione di una ingiunzione di pagamento ai fini INVIM relativa ad una compravendita immobiliare effettuata nel corso del 1976; si è in attesa del rimborso.
  • crediti iscritti in contropartita dei versamenti effettuati a titolo provvisorio in pendenza del giudizio definitivo delle vertenze fiscali in essere, per un importo complessivo di 210,2 milioni, di cui 201,9 milioni relativi alla vertenza riguardante la pretesa indeducibilità dei costi sostenuti nell'esercizio 2005 dalla ex Banca Popolare Italiana riconducibili al tentativo di scalata alla Banca Antonveneta;
  • crediti derivanti da maggiori versamenti in acconto dell'imposta di bollo e delle imposte sostitutive applicate alla clientela eseguiti nel corso dell'esercizio e che verranno recuperati in compensazione nel corso del 2022 per un importo complessivo di 242,8 milioni;
  • crediti diversi verso l'Erario per 67,7 milioni riferibili principalmente al versamento dell'acconto relativo all'imposta sostitutiva sul capital gain;
  • crediti d'imposta connessi agli interessi maturati sui finanziamenti erogati alla clientela residente in territori colpiti da eventi sismici per 53,5 milioni;
  • crediti d'imposta connessi al versamento IVA di Gruppo per 5,0 milioni;
  • crediti per Ecobonus per 817,4 milioni; per il trattamento contabile relativo a questa fattispecie si fa rinvio a quanto illustrato nel paragrafo "Altri aspetti rilevanti ai fini delle politiche contabili di Gruppo" contenuto nella Parte A della Nota integrativa consolidata;
  • crediti per IMU per 0,3 milioni.

Si evidenzia infine che, ad esito degli ultimi sviluppi giurisprudenziali e sulla base delle valutazioni eseguite, il valore lordo dei crediti d'imposta sopra dettagliati è stato oggetto di svalutazioni per circa 14 milioni. Pertanto, come sopra indicato, il valore netto dei crediti verso l'Amministrazione Finanziaria iscritto in bilancio è pari a 1.883 milioni.

La voce "Partite in corso di lavorazione" contiene essenzialmente somme in attesa di imputazione definitiva e partite varie in sospeso, importi da regolare in stanza di compensazione nonché gli addebiti ricevuti dalle società esterne relativi alla domiciliazione delle utenze da regolare sui c/c della clientela.

Nella voce "Altre partite" sono ricomprese principalmente crediti per fatture emesse, stanziamenti per servizi di outsourcing verso società controllate e collegate e altri crediti generici.

PASSIVO

Sezione 1 Passività finanziarie valutate al costo ammortizzato – Voce 10

1.1 Passività finanziarie valutate al costo ammortizzato: composizione merceologica dei debiti verso banche

Totale
31/12/2021
Totale
31/12/2020
Tipologia operazioni/Valori Fair Value Fair Value
VB L1 L2 L3 VB L1 L2 L3
1. Debiti verso banche centrali 39.041.403 X X X 27.820.559 X X X
2. Debiti verso banche 7.033.668 X X X 8.079.848 X X X
2.1 Conti correnti e depositi a vista 2.717.710 X X X 2.754.449 X X X
2.2 Depositi a scadenza 452.399 X X X 178.872 X X X
2.3 Finanziamenti 3.639.640 X X X 5.007.812 X X X
2.3.1 Pronti contro termine passivi 3.273.112 X X X 4.411.182 X X X
2.3.2 Altri 366.528 X X X 596.630 X X X
2.4 Debiti per impegni di riacquisto di propri
strumenti patrimoniali
- X X X - X X X
2.5 Debiti per leasing 10.935 X X X 11.952 X X X
2.6 Altri debiti 212.984 X X X 126.763 X X X
Totale 46.075.071 - - 46.075.071 35.900.407 - - 35.900.407

VB = Valore di bilancio

L2 = Livello 2 L3 = Livello 3

La voce "Debiti verso banche centrali" contiene tutte le operazioni di rifinanziamento presso la Banca Centrale Europea. Al 31 dicembre 2021 sono presenti, per nominali 39.200 milioni, operazioni di rifinanziamento a lungo termine denominate "TLTRO III", (27.500 milioni nel bilancio al 31 dicembre 2020).

Per ulteriori dettagli si fa rinvio alla "Parte A – Politiche contabili – Altri aspetti rilevanti ai fini delle politiche contabili di Gruppo" della Nota Integrativa consolidata.

L1 = Livello 1

1.2 Passività finanziarie valutate al costo ammortizzato: composizione merceologica dei debiti verso clientela

Totale Totale
31/12/2021 31/12/2020
Tipologia operazioni/Valori Fair Value Fair Value
VB L1 L2 L3 VB L1 L2 L3
1. Conti correnti e depositi a vista 101.625.195 X X X 96.198.518 X X X
2. Depositi a scadenza 990.688 X X X 1.473.983 X X X
3. Finanziamenti 734.987 X X X 743.425 X X X
3.1 Pronti contro termine passivi 146.809 X X X 68.942 X X X
3.2 Altri 588.178 X X X 674.483 X X X
4. Debiti per impegni di riacquisto di propri
strumenti patrimoniali
- X X X - X X X
5. Debiti per leasing 673.479 X X X 1.137.829 X X X
6. Altri debiti 791.997 X X X 908.841 X X X
Totale 104.816.346 - - 104.816.346 100.462.596 - - 100.462.59
6

VB = Valore di bilancio

L1 = Livello 1

La sottovoce 3.1 "Pronti contro termine passivi" include operazioni con clientela; nel precedente esercizio il saldo della sottovoce (68,9 milioni) era quasi interamente rappresentato da rapporti con Cassa Compensazione e Garanzia (67,2 milioni).

1.3 Passività finanziarie valutate al costo ammortizzato: composizione merceologica dei titoli in circolazione

Totale Totale
31/12/2021 31/12/2020
Fair Value Fair Value
VB L1 L2 L3 VB L1 L2 L3
A. Titoli
1. Obbligazioni 15.338.050 12.176.073 3.464.016 - 17.699.785 13.158.346 5.035.394 -
1.1 strutturate - - - - - - - -
1.2 altre 15.338.050 12.176.073 3.464.016 - 17.699.785 13.158.346 5.035.394 -
2. Altri titoli 68.707 - 47.441 20.810 280.002 - 214.396 69.489
2.1 strutturate - - - - - - - -
2.2 altri 68.707 - 47.441 20.810 280.002 - 214.396 69.489
Totale 15.406.757 12.176.073 3.511.457 20.810 17.979.787 13.158.346 5.249.790 69.489
VB = Valore di bilancio
L1 = Livello 1

L2 = Livello 2 L3 = Livello 3

Tra i titoli in circolazione figurano le Obbligazioni Bancarie Garantite il cui controvalore di bilancio ammonta a 6.025,8 milioni (6.474,7 milioni nel 2020).

1.4 Dettaglio dei debiti/titoli subordinati

I titoli subordinati in circolazione sono costituiti da 7 emissioni, per un controvalore di bilancio pari 2.632,5 milioni (8 emissioni per un controvalore di bilancio pari 3.129,4 milioni nel 2020), di cui 1 titolo rappresentato da preference share per un importo di 104,9 milioni pari al nominale (invariato nel 2020).

L2 = Livello 2

L3 = Livello 3

Per ulteriori dettagli si rimanda a quanto specificato al paragrafo " 1.4. Dettaglio dei debiti/titoli subordinati" contenuto nella Parte B – Informazioni sullo stato patrimoniale consolidato

1.5 Dettaglio dei debiti strutturati

Al 31 dicembre 2021, così come pure nel precedente esercizio, non sono presenti debiti che hanno richiesto lo scorporo di derivati incorporati (cosiddetti "debiti strutturati").

1.6 Debiti per leasing

Ripartizione dei flussi contrattuali dei 31/12/2021 31/12/2020
contratti di leasing in base alla durata
contrattuale
Debiti verso
banche
Debiti verso
clientela
Debiti verso
banche
Debiti verso
clientela
Fino a 3 mesi 546 41.314 403 45.362
Da 3 mesi a 1 anno 1.440 103.306 1.211 134.132
Da 1 anno a 5 anni 4.385 211.902 5.946 552.070
Oltre 5 anni 5.220 357.366 5.480 500.483
Totale 11.591 713.888 13.040 1.232.047
Effetto tempo (656) (40.409) (1.088) (94.218)
Valore attuale dei debiti per leasing 10.935 673.479 11.952 1.137.829

Sezione 2 Passività finanziarie di negoziazione – Voce 20

2.1 Passività finanziarie di negoziazione: composizione merceologica

Totale Totale
31/12/2021 31/12/2020
Tipologia operazioni/Valori Fair Value Fair Value
VN L1 L2 L3 Fair Value * VN L1 L2 L3 Fair Value *
A. Passività per cassa
1. Debiti verso banche 2.722.364 216.935 2.583.165 - 2.800.100 243 1.143 - 1.143
-
2. Debiti verso clientela 6.773.000 3.037 7.131.741 - 7.134.778 6.264.657 1.925.909 4.809.615 6.735.524
-
3. Titoli di debito - - - - - - - - -
-
3.1 Obbligazioni - - - - - - - - -
-
3.1.1 Strutturate - - - - X - - - X
-
3.1.2 Altre obbligazioni - - - - X - - - X
-
3.2 Altri titoli - - - - - - - - -
-
3.2.1 Strutturati - - - - X - - - X
-
3.2.2 Altri - - - - X - - - X
-
Totale A 9.495.364 219.972 9.714.906 - 9.934.878 6.264.900 1.927.052 4.809.615 6.736.667
-
B. Strumenti derivati
1. Derivati finanziari - 292 929.405 - - - 304 1.666.984 -
-
1.1 Di negoziazione X 292 870.696 - X X 304 1.637.506 X
-
1.2 Connessi con la fair value option X - 58.709 - X X - 29.478 X
-
1.3 Altri X - - - X X - - X
-
2. Derivati creditizi - - 43 - - - - 49 -
-
2.1 Di negoziazione X - 43 - X X - 49 X
-
2.2 Connessi con la fair value option X - - - X X - - X
-
2.3 Altri X - - - X X - - X
-
Totale B X 292 929.448 - X X 304 1.667.033 X
-
Totale (A+B) X 220.264 10.644.354 - X X 1.927.356 6.476.648 X
-
VN = valore nominale o nozionale

L1 = Livello 1

L2 = Livello 2

L3 = Livello 3

Fair value * = Fair value calcolato escludendo le variazioni di valore dovute al cambiamento del merito creditizio dell'emittente rispetto alla data di emissione La voce "Passività per cassa" comprende scoperti tecnici su titoli quotati in mercati attivi classificati come livello 1 e operazioni di pronti contro termine di negoziazione classificate come livello 2.

2.2 Dettaglio delle "Passività finanziarie di negoziazione": passività subordinate

Al 31 dicembre 2021, così come pure nel precedente esercizio, non sono presenti passività finanziarie di negoziazione subordinate.

2.3 Dettaglio delle "Passività finanziarie di negoziazione": debiti strutturati

Al 31 dicembre 2021, così come pure nel precedente esercizio, non sono presenti debiti strutturati.

Sezione 3 Passività finanziarie designate al fair value – Voce 30

3.1 Passività finanziarie designate al fair value: composizione merceologica

Totale Totale
31/12/2021 31/12/2020
Tipologia operazioni/Valori Fair value Fair value
VN L1 L2 L3 Fair value * VN L1 L2 L3 Fair value *
1. Debiti verso banche - - - -
-
- - - - -
1.1 Strutturati - - - X
-
- - - - X
1.2 Altri - - - X
-
- - - - X
di cui:
- impegni a erogare fondi - X X X
X
X X X X X
- garanzie finanziarie rilasciate - X X X
X
X X X X X
2. Debiti verso clientela - - - -
-
- - - - -
2.1 Strutturati - - - X
-
- - - - X
2.2 Altri - - - X
-
- - - - X
di cui:
- impegni a erogare fondi - X X X
X
X X X X X
- garanzie finanziarie rilasciate - X X X
X
X X X X X
3. Titoli di debito 1.427.939 - 1.413.840 1.406.470
-
953.215 - 959.612 - 947.545
3.1 Strutturati 1.417.939 - 1.403.066 X
-
743.215 - 746.034 - X
3.2 Altri 10.000 - 10.774 X
-
210.000 - 213.578 - X
Totale 1.427.939 - 1.413.840 1.406.470
-
953.215 - 959.612 - 947.545
VN = valore nominale
L1 = Livello 1

L1 = Livello 1

L2 = Livello 2 L3 = Livello 3

Fair value * = Fair value calcolato escludendo le variazioni di valore dovute al cambiamento del merito creditizio dell'emittente rispetto alla data di emissione

Le passività finanziarie designate al fair value si riferiscono a talune emissioni obbligazionarie e certificates a capitale protetto, queste ultime rilevate nella voce 3.1. "Titoli di debito strutturati", come illustrato nel paragrafo 15 "Altre informazioni – Passività Finanziarie designate al fair value" della parte A.2 della presente Nota integrativa. Per tali emissioni, la variazione del merito creditizio del Gruppo rispetto alla data di emissione ha comportato la rilevazione di minusvalenze cumulate pari a 7,4 milioni (pari alla differenza tra il fair value di bilancio ed il dato indicato nella colonna "Fair value*"), principalmente riferito ai certificates.

3.2 Dettaglio delle "Passività finanziarie designate al fair value": passività subordinate

Al 31 dicembre 2021, così come nel precedente esercizio, non sono presenti passività subordinate.

Sezione 4 Derivati di copertura – Voce 40

4.1 Derivati di copertura: composizione per tipologia di copertura e per livelli gerarchici

Fair value 31/12/2021 VN Fair value 31/12/2020 VN
L1 L2 L3 31/12/2021 L1 L2 L3 31/12/2020
A. Derivati finanziari - 226.872 - 13.205.953 - 585.752 - 19.112.187
1) Fair value - 167.856 - 13.030.953 - 527.072 - 18.837.187
2) Flussi finanziari - 59.016 - 175.000 - 58.680 - 275.000
3) Investimenti esteri - - - - - - - -
B. Derivati creditizi - - - - - - - -
1) Fair value - - - - - - - -
2) Flussi finanziari - - - - - - - -
Totale - 226.872 - 13.205.953 - 585.752 - 19.112.187
VN = valore nozionale

L1 = Livello 1

L2 = Livello 2 L3 = Livello 3

4.2 Derivati di copertura: composizione per portafogli coperti e per tipologia di copertura

Fair Value
Specifica
Operazioni/Tipo di
copertura
Titoli di
debito e
tassi di
interesse
Titoli di
capitale e
indici
azionari
Valute e
oro
Credito Merci Altri Generica Specifica Generica Investim.
esteri
1. Attività finanziarie valutate
al fair value con impatto sulla
redditività complessiva 103 - - - X X X -
X
X
2. Attività finanziarie valutate
al costo ammortizzato
80.328 X - - X X X -
X
X
3. Portafoglio X X X X X X 28.249 X 59.015 X
4. Altre operazioni - - - - - - X -
X
-
Totale attività 80.431 - - - - - 28.249 -
59.015
-
1. Passività finanziarie 3.216 X - - - - X -
X
X
2. Portafoglio X X X X X X 55.961 X - X
Totale passività 3.216 - - - - - 55.961 -
-
-
1. Transazioni attese X X X X X X X -
X
X
2. Portafoglio di attività e
passività finanziarie
X X X X X X - X - -

Sezione 5 Adeguamento di valore delle passività finanziarie oggetto di copertura generica – Voce 50

5.1 Adeguamento di valore delle passività finanziarie coperte

Adeguamento di valore delle passività coperte/ Valori Totale
31/12/2021
Totale
31/12/2020
1. Adeguamento positivo delle passività finanziarie 34.996 130.944
2. Adeguamento negativo delle passività finanziarie (82.808) (32)
Totale (47.812) 130.912

Sezione 6 Passività fiscali – Voce 60

Le passività fiscali sono state esposte nella "Sezione 10 - Attività fiscali e passività fiscali" dello stato patrimoniale attivo.

Sezione 7 Passività associate ad attività in via di dismissione – Voce 70

Per il dettaglio delle passività associate alle attività in via di dismissione si rimanda alla "Sezione 11 - Attività non correnti e gruppi di attività in via di dismissione e passività associate" dello stato patrimoniale attivo.

Sezione 8 Altre passività – Voce 80

8.1 Altre passività: composizione

Totale Totale
31/12/2021 31/12/2020
Debiti verso società del Gruppo relativi al consolidato fiscale 73.656 78.949
Debiti verso Erario (non classificabili tra le passività fiscali) 123.228 117.279
Debiti verso il personale 4.034 3.557
Debiti verso enti previdenziali 54.215 56.861
Debiti verso fornitori 213.569 225.371
Partite viaggianti tra filiali non attribuite ai conti di pertinenza 45.536 22.947
Somme a disposizione da riconoscere a terzi 281.884 264.800
Bonifici da regolare in stanza 614.265 544.327
Partite relative ad operazioni in titoli 26.055 299.919
Altre partite in corso di lavorazione 767.016 954.663
Rettifiche per partite illiquide di portafoglio 1.042.158 877.670
Ratei e risconti passivi non riconducibili a voce propria 41.227 40.253
Altre partite 212.118 185.432
Totale 3.498.961 3.672.028

La voce "Debiti verso l'Erario (non classificabili nelle passività fiscali)" include le passività fiscali nette quali debiti IVA, imposta sostitutiva sui finanziamenti, ritenute su interessi passivi e redditi da lavoro dipendente e assimilato, ritenute e altre partite fiscali non rilevate nella voce 60 "Passività fiscali".

La voce "Debiti verso enti previdenziali" è costituita principalmente dagli oneri relativi ai contributi sociali obbligatori.

La voce "Bonifici da regolare in stanza" è relativa principalmente ad operazioni di bonifici da accreditare.

La voce "Partite relative ad operazioni in titoli" comprende operazioni di compravendita titoli per contanti effettuate a cavallo d'anno e somme in attesa di definitiva imputazione.

La voce "Altre partite in corso di lavorazione" è relativa ad operazioni in attesa di sistemazione o di regolamento.

La voce "Rettifiche per partite illiquide di portafoglio" include gli sbilanci degli effetti in portafoglio ("portafoglio di terzi" e " portafoglio proprio").

La voce "Altre partite" è formata principalmente da passività relative a incassi di deleghe F24 per circa 166,9 milioni (133,6 milioni nel 2020) e da altre partite residuali legate alla normale operatività bancaria.

Sezione 9 Trattamento di fine rapporto del personale – Voce 90

9.1 Trattamento di fine rapporto del personale: variazioni annue

Totale Totale
31/12/2021 31/12/2020
A. Esistenze iniziali 356.106 372.044
B. Aumenti 6.705 6.487
B.1 Accantonamento dell'esercizio 1.898 2.167
B.2 Altre variazioni 4.807 4.320
- di cui operazioni di aggregazione aziendale 69 -
C. Diminuzioni (55.024) (22.425)
C.1 Liquidazioni effettuate (52.851) (12.108)
C.2 Altre variazioni (2.173) (10.317)
- di cui operazioni di aggregazione aziendale - -
D. Rimanenze finali 307.787 356.106

La sottovoce B.1 "Accantonamento dell'esercizio" si riferisce agli oneri rilevati nella voce nella voce "160 a) spese amministrative – spese per il personale, sottovoce 1.e) accantonamento al trattamento di fine rapporto del personale" del conto economico.

Nella sottovoce B.2 "Altre variazioni" sono comprese perdite attuariali per 4,5 milioni. Al 31 dicembre 2020 l'impatto attuariale era composto da perdite attuariali per 4,1 milioni, e da utili attuariali compresi nella sottovoce C.2 "Altre variazioni" per 9,2 milioni.

Gli utili e le perdite attuariali sono stati iscritti, al netto dell'effetto fiscale, in contropartita della relativa riserva da valutazione di patrimonio netto "Utili (perdite) attuariali relativi a piani previdenziali a benefici definiti" e sono oggetto di rendicontazione nel prospetto della redditività complessiva.

9.2 Altre informazioni

Come descritto nella Parte A - Politiche contabili", "15 Altre Informazioni – Trattamento di fine rapporto ed altri benefici per i dipendenti", a seguito della riforma della previdenza complementare, il trattamento di fine rapporto del personale contabilizzato nella presente voce di bilancio si riferisce, per le società che come Banco BPM avevano in media almeno 50 dipendenti nel corso del 2006, alla sola quota maturata sino al 31 dicembre 2006.

Per tali società l'accantonamento non comprende pertanto le quote che, per effetto della citata riforma, sono versate a forme di previdenza complementare oppure al fondo di Tesoreria presso l'INPS. Le quote di trattamento di fine rapporto del personale maturande a partire dal 1° gennaio 2007 configurano infatti un "piano a contribuzione definita" e sono rilevate, sulla base dei contributi dovuti senza l'applicazione di metodologie di calcolo attuariali, tra i costi per il personale, in contropartita alla rilevazione della voce patrimoniale "Altre passività", o di un'uscita di disponibilità liquide:

  • nella sottovoce "indennità di fine rapporto" se versate al fondo di Tesoreria verso l'INPS;
  • nella sottovoce "versamenti ai fondi di previdenza complementari esterni a contribuzione definita" se versate a forme di previdenza complementari.

Principali ipotesi attuariali

La valutazione attuariale del TFR è stata condotta da un attuario esterno indipendente, sulla base della metodologia dei "benefici maturati" mediante il criterio "Projected Unit Credit", come previsto dallo IAS 19. Nella seguente tabella sono riportate le principali ipotesi di tipo demografico, economico - finanziario sulle quali è fondata la valutazione al 31 dicembre 2021 rispetto a quella al 31 dicembre 2020.

Principali ipotesi demografiche ed attuariali per la valutazione del fondo TFR

Ipotesi demografiche (2021-2020)
Probabilità di decesso degli attivi IPS55 con Age.-Shifting Base demografica per le assicurazioni di rendita
Frequenza delle anticipazioni di TFR 0,50%
Frequenza del turnover 1,50%
Probabilità di pensionamento Secondo le ultime disposizioni legislative - al raggiungimento del primo
requisito di pensionamento secondo quanto previsto dall'Assicurazione
Generale Obbligatoria
Ipotesi finanziarie (2021-2020)
Tasso annuo di attualizzazione media ponderata dei tassi della curva Eur Composite AA (*)
31.12.2021: 0,57%
31.12.2020: 0,01%
Tasso annuo di inflazione media ponderata dei tassi della curva europea Zero-Coupon Inflation-Indexed
Swap (**)
31.12.2021: 2,20%
31.12.2020: 1,10%

(*) media ponderata dei tassi della curva Eur Composite AA alla data di riferimento, utilizzando come pesi i rapporti tra l'importo pagato e anticipato per ciascuna scadenza e l'importo totale da pagare e anticipare fino all'estinzione della popolazione considerata;

(**) tasso medio ponderato ricavato come media ponderata dei tassi della curva europea Zero-Coupon Inflation-Indexed Swap alla data di riferimento, utilizzando come pesi i rapporti tra l'importo pagato e anticipato per ciascuna scadenza e l'importo totale da pagare e anticipare fino all'estinzione della popolazione considerata (con riferimento a tutte le Società del Gruppo Banco BPM)

Utili/Perdite attuariali rilevati nel prospetto della redditività complessiva

Come illustrato nel precedente paragrafo 9.1, le modifiche di alcune delle ipotesi attuariali per la valutazione del TFR al 31 dicembre 2021, rispetto al precedente esercizio, hanno comportato complessivamente un incremento del fondo di 4,5 milioni per effetto di perdite attuariali, imputabili:

  • alle variazioni delle ipotesi finanziarie per 3,3 milioni. In dettaglio, trattasi di perdite relative alla variazione del tasso di inflazione per 19,2 milioni e di utili relativi alla modifica del tasso di attualizzazione per 15,9 milioni;
  • alle altre ipotesi attuariali per 1,2 milioni. In dettaglio, perdite attuariali per 0,9 milioni imputabili alle differenze tra le precedenti ipotesi attuariali utilizzate e quanto si è effettivamente verificato e di perdite relative alla modifica delle ipotesi demografiche per 0,3 milioni.

Per quanto riguarda il tasso di attualizzazione, che è una delle più importanti assunzioni utilizzate nella misurazione delle obbligazioni per i piani a benefici definiti, si è fatto riferimento ai rendimenti di aziende aventi rating "AA", considerati quale migliore espressione di rendimenti di aziende di primaria qualità. Il principio contabile di riferimento IAS 19 precisa, infatti, che tale tasso deve riflettere il valore temporale del denaro, ma non il rischio di credito specifico dell'entità, né il rischio attuariale o di investimento e nemmeno il rischio che, in futuro, i dati reali sperimentati possano differire rispetto alle ipotesi attuariali utilizzate. Il principio specifica, inoltre, che tale tasso deve essere determinato con riferimento ai rendimenti di mercato, alla data di chiusura dell'esercizio, di titoli di aziende primarie del paese in cui opera l'entità (cosiddetto "High Quality Corporate Bond yield") e, alternativamente, in assenza di un mercato spesso per tali titoli, con riferimento ai rendimenti di mercato di titoli governativi. Banco BPM, a partire dal 2020, utilizza come tasso di attualizzazione la curva dei tassi Eur Composite AA utilizzando come pesi i rapporti tra l'importo pagato e anticipato per ciascuna scadenza e l'importo totale da pagare e anticipare fino all'estinzione della popolazione considerata. Nel dettaglio, sono stati considerati i soli titoli emessi da emittenti corporate compresi nella classe "AA" di rating emessi da società appartenenti a diversi settori tra cui Utility, Telephone, Financial, Bank, Industrial. Quanto invece all'area geografica è stato fatto riferimento all'area Euro. La curva è stata ricavata tramite l'information provider Bloomberg.

L'incremento del tasso di attualizzazione di 56 basis point (0,57% al 31 dicembre 2021 contro 0,01% del 31 dicembre 2020) è quindi imputabile esclusivamente all'evoluzione di mercato, in quanto il parametro di riferimento al 31 dicembre 2021, a parità di piano , è risultato il medesimo di quello dell'esercizio precedente.

Analisi di sensitività

Come richiesto dallo IAS 19, si è provveduto a condurre un'analisi di sensitività dell'obbligazione relativa al trattamento di fine rapporto nell'ipotesi di aumentare o diminuire il tasso di attualizzazione e tasso di inflazione di 50 punti base. L'analisi è finalizzata a mostrare di quanto varierebbe la passività di bilancio in relazione alle oscillazioni ragionevolmente possibili di tali ipotesi attuariali.

Variazione TFR
in termini
assoluti (*)
Variazione TFR
in termini
percentuali
Tasso attualizzazione +0,5% (12.264) (3,98%)
Tasso attualizzazione -0,5% 13.022 4,23%
Tasso di inflazione +0,5% 7.840 2,55%
Tasso di inflazione -0,5% (7.603) (2,47%)

(*) gli importi tra parentesi indicano un decremento del fondo

Sezione 10 Fondi per rischi e oneri – Voce 100

10.1 Fondi per rischi e oneri: composizione

Totale Totale
Voci/Valori 31/12/2021 31/12/2020
1. Fondi per rischio di credito relativo a impegni e garanzie finanziarie rilasciate 42.359 58.240
2. Fondi su altri impegni e altre garanzie rilasciate 88.772 71.422
3. Fondi di quiescenza aziendali 124.855 133.643
4. Altri fondi per rischi ed oneri 592.744 756.745
4.1 controversie legali e fiscali 91.301 102.948
4.2 oneri per il personale 362.593 434.077
4.3 altri 138.850 219.720
Totale 848.730 1.020.050

10.2 Fondi per rischi e oneri: variazioni annue

Fondi su altri
impegni e altre
garanzie
rilasciate
Fondi di
quiescenza
Altri fondi per
rischi ed oneri
Totale
A. Esistenze iniziali 71.422 133.643 756.745 961.810
B. Aumenti 22.675 9.030 121.185 152.890
B.1 Accantonamento dell'esercizio 22.675 371 113.859 136.905
B.2 Variazioni dovute al passare del tempo - (36) 1 (35)
B.3 Variazioni dovute a modifiche del tasso di sconto - - - -
B.4 Altre variazioni - 8.695 7.325 16.020
- di cui operazioni di aggregazione aziendale - - 5.609 5.609
C. Diminuzioni (5.325) (17.818) (285.186) (308.329)
C.1 Utilizzo nell'esercizio - (12.156) (221.642) (233.798)
C.2 Variazioni dovute a modifiche del tasso di sconto - (4.389) - (4.389)
C.3 Altre variazioni (5.325) (1.273) (63.544) (70.142)
- di cui operazioni di aggregazione aziendale - - - -
D. Rimanenze finali 88.772 124.855 592.744 806.371

La voce B.1 "Accantonamento dell'esercizio" degli altri fondi include per 74,6 milioni gli accantonamenti per gli oneri per il personale e per 39,3 milioni altri accantonamenti, imputati rispettivamente alle voci 160 a) – "Spese per il personale" e 170 – "Accantonamenti netti ai fondi per rischi ed oneri" di conto economico.

La voce C.1. "Utilizzo nell'esercizio" degli altri fondi per rischi e oneri include gli utilizzi effettuati in contropartita al pagamento degli oneri per il personale per 136,5 milioni ed a seguito della chiusura di revocatorie ed altre vertenze per le quali erano stati stanziati specifici accantonamenti per 85,1 milioni.

Nella voce C.3 "Altre variazioni" degli altri fondi per rischi e oneri sono incluse riprese di valore per 32,3 milioni di cui: 11 milioni relative agli oneri per il personale e 21,3 milioni agli altri fondi, inclusi rispettivamente nella voce 160 a) – "Spese per il personale" e nella voce 170 – "Accantonamenti netti ai fondi per rischi ed oneri" di conto economico.

10.3 Fondi per rischio di credito relativo a impegni e garanzie finanziarie rilasciate

Fondi per rischio di credito relativo a impegni e garanzie finanziarie
rilasciate
Primo stadio Secondo
stadio
Terzo stadio Impaired
acquisiti/e o
originati/e
Totale
1. Impegni a erogare fondi 11.267 6.132 15.188 314 32.901
2. Garanzie finanziarie rilasciate 2.330 1.345 5.783 - 9.458
Totale 13.597 7.477 20.971 314 42.359

10.4 Fondi su altri impegni e altre garanzie rilasciate

I fondi su altri impegni e altre garanzie rilasciate sono pari a 88,8 milioni (71,4 milioni nel 2020) e riguardano principalmente fidejussioni commerciali rilasciate alla clientela.

10.5 Fondi di quiescenza aziendali a benefici definiti

Fondi di quiescenza aziendali

I fondi di quiescenza esposti in bilancio rappresentano le passività relative ai piani a prestazione definita per un valore di 124,9 milioni e sono riferibili interamente a fondi interni.

In ottemperanza alle disposizioni della Circolare n. 262, negli allegati di bilancio viene riportato il rendiconto dei "fondi interni".

1. Illustrazione delle caratteristiche dei fondi e dei relativi rischi

Per i fondi di previdenza complementare a prestazione definita, la determinazione dei valori attuariali, prevista dall'applicazione dello IAS 19 "Benefici per i Dipendenti", viene effettuata da un attuario indipendente così come illustrato nella "Parte A - Politiche contabili, 15 – Altre Informazioni – Trattamento di fine rapporto e altri benefici per i dipendenti".

Alla data di bilancio i fondi in oggetto ammontano a 124,9 milioni (133,6 milioni al 31 dicembre 2020). Gli oneri dell'esercizio sono stati imputati per 0,3 milioni alla voce 160 a) - "Spese per il personale" del conto economico e per 3,0 milioni a decremento della riserva da valutazione del patrimonio netto "Utili (perdite) attuariali relativi a piani previdenziali a benefici definiti".

Di seguito si evidenziano i fondi quiescenza, con l'evidenza dei fondi Ex Gruppo Banco Popolare ed ex Gruppo Banca Popolare di Milano.

I fondi interni si riferiscono a:

  • a) Fondi rientranti nel "Fondo Pensione a prestazione definita del Gruppo Banco Popolare" che dal 1° aprile 2017 è stato individuato quale contenitore delle Forme pensionistiche a prestazione definita presenti nell'ex Gruppo Banco Popolare con garanzia della Banca. La regolamentazione dei trattamenti confluiti viene, comunque, confermata nelle medesime specificità proprie di ciascuna forma:
    • impegni ex Fondo Banca Popolare Italiana (BPI), ora Fondo Pensione a prestazione definita del Gruppo Banco Popolare: rappresenta il valore degli impegni nei confronti di 102 beneficiari della ex Banca Popolare di Lodi, ed è costituito da un trattamento previdenziale aggiuntivo a quello spettante per legge al proprio personale; tale fondo è retto dal Regolamento del 17 giugno 1992. In seguito alle

disposizioni di cui al D.Lgs. 124/1993, la Banca ha proceduto alla trasformazione del Fondo con accordo del 6 ottobre 2000, al fine di consentire l'adesione al personale assunto successivamente al 27 aprile 1993, e dal 1° aprile 2017 il Fondo è stato individuato quale contenitore delle Forme pensionistiche a prestazione definita presenti nell'ex Gruppo Banco Popolare con garanzia della Banca;

  • impegni ex Fondo Chiavari: il fondo costituito con accordo sindacale dell'11 dicembre 1986, assicura ai propri iscritti ed ai loro superstiti un trattamento previdenziale aggiuntivo alle pensioni erogate dall'INPS; i beneficiari di tale fondo, alla data di bilancio, sono 2;
  • impegni ex Fondo Banca Industriale Gallaratese (BIG): rappresenta gli impegni verso il personale della ex Banca Industriale Gallaratese ed è stato istituito in data 25 febbraio 1986; garantisce un trattamento previdenziale aggiuntivo a quello spettante per legge a favore di coloro che alla predetta data erano in servizio presso la ex B.I.G. ed è disciplinato dal Regolamento redatto in occasione dell'istituzione del fondo. In data 21 agosto 1992 avvenne la fusione per incorporazione dell'ex B.I.G. nella Banca Popolare di Lodi e successivamente è stata data la possibilità per gli iscritti al fondo di scegliere se trasferire la propria posizione al Fondo pensione di Banca Lodi o se mantenerla presso tale fondo. Alla data di bilancio i beneficiari del trattamento sono 53;
  • impegni ex Fondo Bipielle Adriatico: rappresenta il fondo di integrazione delle prestazioni dell'INPS per l'assicurazione obbligatoria di invalidità, vecchiaia e superstiti a favore del personale dipendente di Bipielle Adriatico (ex Cassa di Risparmio di Imola), istituito con Regolamento del 29 dicembre 1954, poi modificato in data 29 luglio 1997. Alla data di bilancio i beneficiari del trattamento sono 4;
  • impegni ex Fondo Bpl Regolamento 1961 e 1973: rappresenta il trattamento di previdenza aggiuntivo per il personale della ex Banca Popolare di Lodi così come previsto dai regolamenti del 18 aprile 1961 e 12 dicembre 1973. Alla data di bilancio i beneficiari delle prestazioni sono rispettivamente in numero di 5 e 11;
  • impegni ex Fondo di quiescenza Banca Popolare Cremona: rappresenta il trattamento previdenziale aggiuntivo a quello spettante per legge per il personale della ex Banca Popolare di Cremona, come previsto dal regolamento del 17 giugno 1972. Alla data di bilancio i beneficiari sono 5;
  • impegni ex Fondo Cassa di Risparmio di Lucca: rappresenta il fondo integrativo delle prestazioni INPS ed è disciplinato con regolamento del 2 ottobre 1986 successivamente modificato in data 16 dicembre 1988. Alla data di bilancio i beneficiari delle prestazioni sono 50;
  • impegni ex Fondo Cassa di Risparmio di Pisa: riguarda gli impegni del fondo integrativo delle prestazioni previdenziali ed è disciplinato con regolamento del 20 aprile 1959. Alla data di bilancio i beneficiari delle prestazioni sono 20;
  • impegni ex Fondo Cassa di Risparmio di Livorno: rappresenta il fondo integrativo delle prestazioni INPS ed è disciplinato con regolamento del 3 aprile 1991. Alla data di bilancio i beneficiari delle prestazioni sono 56;
  • impegni verso 34 ex dipendenti della ex ICCRI BFE la Banca garantisce le prestazioni integrative dell'INPS per l'Assicurazione Generale Obbligatoria di Invalidità, Vecchiaia e Superstiti di cui all'Accordo del 19 aprile 1994;
  • impegni verso 30 beneficiari relativi al Fondo Integrativo delle prestazioni INPS per l'Assicurazione Obbligatoria di Invalidità, Vecchiaia e Superstiti della ex Banca Italease;
  • impegni verso 18 ex dipendenti relativi al Fondo Integrativo delle prestazioni INPS per l'Assicurazione Obbligatoria di Invalidità, Vecchiaia e Superstiti per il personale in quiescenza della ex Banca S. Geminiano e S. Prospero, costituito con Accordo integrativo del 30 luglio 1976, con lo scopo di riconoscere una pensione integrativa a favore del personale della Banca;
  • impegni verso 14 ex dipendenti relativi al Fondo a prestazioni definite per il personale in quiescenza della ex Banca Popolare di Verona – Banco S. Geminiano e S. Prospero, disciplinato dallo Statuto – Regolamento di cui alle intese collettive in vigore dal 1° gennaio 1999, con lo scopo di fornire una pensione integrativa a quella dell'Assicurazione Generale Obbligatoria al personale della Banca;
  • impegni verso 108 beneficiari dell'ex Credito Bergamasco per l'erogazione delle prestazioni pensionistiche definite da accordi aziendali stipulati a suo tempo con le Rappresentanze Sindacali Aziendali (T.I.A. - Trattamento Integrativo Aziendale).

b) Altri Fondi ex Gruppo Banco Popolare

• impegni verso 4 ex dirigenti relativi al Fondo Integrativo delle prestazioni INPS per l'Assicurazione Obbligatoria di Invalidità, Vecchiaia e Superstiti per i dirigenti in quiescenza della ex Banca S. Geminiano e S. Prospero, costituito con l'accordo aziendale del 10 ottobre 1996 con lo scopo di

fornire una pensione aggiuntiva a quella dell'Assicurazione Generale Obbligatoria a favore dei propri dipendenti;

  • impegni verso 3 ex dirigenti relativi al Fondo Integrativo delle prestazioni INPS per l'Assicurazione Obbligatoria di Invalidità, Vecchiaia e Superstiti per i dirigenti in quiescenza della ex Banca Popolare di Verona, costituito con Accordo integrativo del 30 luglio 1976 con lo scopo di riconoscere una pensione integrativa a favore del personale della Banca;
  • impegni verso 191 pensionati prima del 1° gennaio 1988, relativi agli assegni perequativi a favore del personale in quiescenza della ex Banca Popolare di Verona e Novara e verso un ex dirigente;
  • impegni verso dipendenti e pensionati dell'ex Credito Bergamasco: rappresenta il valore degli impegni nei confronti di 3 ex dipendenti, percettori di un trattamento previdenziale previsto da un accordo aziendale del 10 ottobre 1996 e di liberalità aziendale deliberate dal Consiglio di Amministrazione del 29 aprile 1985.

c) Fondi ex Gruppo Banca Popolare di Milano

  • Fondo pensioni ex Banca Popolare di Bologna e Ferrara Si tratta di un fondo a benefici definiti legato all'impegno assunto dall'incorporata ex Banca Popolare di Bologna e Ferrara di erogare a tutti i dipendenti in quiescenza al 31 dicembre 1995 una pensione definita, allineata a quella del pari grado in servizio. Alla data di bilancio i beneficiari delle prestazioni sono 86;
  • Fondo pensioni ex Banca Agricola Milanese

Rappresenta l'impegno assunto dall'incorporata ex Banca Agricola Milanese di erogare una pensione integrativa ai dipendenti in quiescenza al 31 dicembre 1972. Alla data di bilancio i beneficiari delle prestazioni sono 2;

• Trattamento previdenziale integrativo della ex Banca Popolare di Milano

In applicazione del regolamento del Trattamento previdenziale integrativo l'impegno consiste: nel riconoscimento di una pensione integrativa agli ex dipendenti in quiescenza la cui pensione INPS sia inferiore ad una percentuale predefinita dello stipendio del pari grado in servizio (cosiddetti dipendenti in quiescenza integrati); ovvero, nel caso in cui la pensione INPS sia superiore alla suddetta percentuale, nel pagamento a tutti i pensionati del 50% di una mensilità tabellare ai valori congelati al 31 dicembre 1991. I suddetti benefici non sono riconosciuti ai dipendenti entrati in servizio dopo il 28 aprile 1993 e a quelli assunti nell'ambito di operazioni di incorporazione. Alla data di bilancio i beneficiari delle prestazioni sono 4.964;

• Fondo Pensioni ex Cassa di Risparmio di Alessandria Si tratta di un fondo a prestazioni definite senza personalità giuridica e autonomia patrimoniale, integrativo (sostitutivo solo per talune particolari situazioni) al trattamento pensionistico INPS. Il collettivo

degli iscritti al Fondo risulta composto unicamente da pensionati ex dipendenti o loro superstiti. Alla data di bilancio i beneficiari delle prestazioni sono 213.

Figura inoltre tra i fondi interni la passività relativa al S.I.PRE. per 0,2 milioni.

2. Variazioni nell'esercizio delle passività (attività) nette a benefici definiti e dei diritti di rimborso

31/12/2021
A. Esistenze iniziali 133.643
B. Aumenti 9.030
B.1 Costo previdenziale relativo alle prestazioni di lavoro (CSC) 371
B.2 Oneri finanziari dovuti al passare del tempo (36)
B.3 Altre perdite attuariali 8.695
B.4 Perdite dovute a modifiche del tasso di sconto -
B.5 Altre variazioni in aumento -
- di cui: operazioni di aggregazione aziendale -
C. Diminuzioni (17.818)
C.1 Utilizzo nell'esercizio (12.156)
C.2 Utili dovuti a modifiche del tasso di sconto (4.389)
C.3 Altri utili attuariali (1.271)
C.4 Altre variazioni in diminuzione (2)
- di cui: operazioni di aggregazione aziendale -
D. Rimanenze finali 124.855

Le perdite nette attuariali ammontano complessivamente a 3,0 milioni e sono imputabili ai seguenti effetti:

  • alla modifica del tasso di inflazione, che ha comportato una perdita attuariale pari a 7,0 milioni inserito nella voce B.3 "Altre perdite attuariali";
  • alla modifica del tasso di sconto, come illustrato nella precedente Sezione 9 "Trattamento di fine rapporto del personale" che ha comportato un utile attuariale pari a 4,4 milioni corrispondente alla sottovoce C.2 "Utili dovuti a modifiche del tasso di sconto";
  • alle altre ipotesi attuariali che hanno determinato una perdita netta 0,4 milioni rilevato per 1,7 milioni nella sottovoce B.3 "Altre perdite attuariali" e per 1,3 milioni nella sottovoce C.3 "Altri utili attuariali".

3. Informazioni sul fair value delle attività a servizio del piano

In base allo IAS 19 le attività a servizio del piano sono quelle detenute da un'entità (un fondo) giuridicamente distinta dall'entità che redige il bilancio (fondo esterno) e che possono essere utilizzate esclusivamente per pagare o accantonare i benefici per i dipendenti e che non sono quindi disponibili per i creditori dell'entità che redige il bilancio. In base a tale definizione, al 31 dicembre 2021, così come al 31 dicembre 2020, non sono presenti attività a servizio dei piani.

Per completezza si segnala che esistono alcune polizze assicurative, classificate nella voce 20 c) "Attività finanziarie valutate al fair value con impatto a conto economico – Altre attività finanziarie obbligatoriamente valutate al fair value", aventi l'obiettivo di costituire la provvista necessaria per fronteggiare gli indennizzi dei piani stipulati a favore di alcuni dirigenti (denominato "piano S.I.PRE."), il cui fair value, al 31 dicembre 2021, ammonta complessivamente a 0,2 milioni.

4. Descrizione delle principali ipotesi attuariali

Si riportano di seguito le ipotesi attuariali (demografiche, finanziarie ed economiche) utilizzate per i principali fondi.

Principali ipotesi demografiche ed attuariali utilizzati per la valutazione dei Fondi di Quiescenza
Ipotesi demografiche (2021-2020)
Probabilità di decesso dei pensionati e degli attivi IPS55 con Age.-Shifting Base demografica per le assicurazioni di
rendita.
Ipotesi finanziarie (2021-2020)
Tasso annuo di attualizzazione media ponderata dei tassi della curva Eur Composite AA (*):
2021: da 0,14% a 0,53% a seconda del piano
2020: da -0,17% a 0,05% a seconda del piano
Tasso annuo di inflazione media ponderata dei tassi della curva europea Zero-Coupon Inflation
Indexed Swap (**):
2021: 2,30%
2020: 1,10%

(*)media ponderata dei tassi della curva Eur Composite AA alla data di riferimento, utilizzando come pesi i rapporti tra l'importo pagato e anticipato per ciascuna scadenza e l'importo totale da pagare e anticipare fino all'estinzione della popolazione considerata;

(**)tasso medio ponderato ricavato come media ponderata dei tassi della curva europea Zero-Coupon Inflation-Indexed Swap alla data di riferimento, utilizzando come pesi i rapporti tra l'importo pagato e anticipato per ciascuna scadenza e l'importo totale da pagare e anticipare fino all'estinzione della popolazione considerata (con riferimento a tutte le Società del Gruppo Banco BPM).

5. Informazioni su importo, tempistica e incertezza dei flussi finanziari

Come richiesto dallo IAS 19, si è provveduto a condurre un'analisi di sensitività dell'obbligazione relativa al trattamento di fine rapporto nell'ipotesi di aumentare o diminuire il tasso di attualizzazione e il tasso di inflazione di 50 punti base. L'analisi è finalizzata a mostrare di quanto varierebbe la passività di bilancio in relazione alle oscillazioni ragionevolmente possibili di tali ipotesi attuariali.

Variazione fondi a
prestazione definita
in termini assoluti (*)
Variazione fondi a
prestazione definita
in termini percentuali
tasso attualizzazione +0,5% (4.668) (3,74%)
tasso attualizzazione -0,5% 5.033 4,03%
tasso di inflazione +0,50% 3.034 2,43%
tasso di inflazione – 0,50% (2.887) (2,31%)

(*) gli importi tra parentesi indicano un decremento del fondo

6. Piani relativi a più datori di lavoro

Non vi sono piani della specie in essere.

7. Piani a benefici definiti che condividono i rischi tra entità sotto controllo comune

Non vi sono piani della specie in essere.

10.6 Fondi per rischi ed oneri – altri fondi

10.6.1 Altri fondi per rischi ed oneri - controversie legali e fiscali

Il Banco BPM opera in un contesto legale e normativo che lo espone ad una vasta tipologia di vertenze legali, connesse, ad esempio, alle condizioni praticate alla propria clientela, alla natura ed alle caratteristiche dei prodotti e dei servizi finanziari prestati, alle irregolarità amministrative, alle revocatorie fallimentari, alle liti giuslavoristiche.

Il Banco BPM, le società dalla cui fusione per unione il Gruppo ha avuto origine, le società controllate incorporate e le società controllate sono state inoltre oggetto di varie attività di verifica da parte dell'Amministrazione Finanziaria. Tali attività hanno riguardato la determinazione dei redditi imponibili dichiarati ai fini delle imposte sui redditi, dell'IVA, dell'imposta di registro e più in generale le modalità di applicazione della normativa fiscale tempo per tempo vigente. Come conseguenza di tali attività di controllo il Gruppo Banco BPM è coinvolto in alcuni contenziosi.

Le vertenze legali e fiscali sono oggetto di specifica analisi da parte della Banca, al fine di identificare quelle per la cui definizione si ritiene sia probabile l'impiego di risorse atte a produrre benefici economici e conseguentemente si rende necessario la rilevazione di accantonamenti, dal resto delle "passività potenziali". Sono definite "passività potenziali" a fronte delle quali non sono rilevati accantonamenti le vertenze alle quali corrispondono:

  • i) obbligazioni possibili, in quanto deve ancora essere confermato se l'entità abbia un'obbligazione attuale che può portare all'impiego di risorse atte a produrre benefici economici;
  • ii) obbligazioni effettive che tuttavia non soddisfano le condizioni per la rilevazione previste dallo IAS 37 (perché non è probabile che sarà necessario l'impiego di risorse atte a produrre benefici economici per adempiere all'obbligazione, oppure perché non può essere effettuata una stima sufficientemente attendibile dell'ammontare dell'obbligazione).

Si precisa che le informazioni di seguito fornite riguardanti le pretese connesse alle principali vertenze rappresentano la massima esposizione al rischio, a prescindere dal giudizio espresso dalla Banca in merito al relativo grado di soccombenza. Per alcune di tali vertenze, la Banca reputa che vi siano limitati profili di rischio e quindi, trattandosi di passività potenziali, non ha effettuato alcun accantonamento.

Per le vertenze rispetto alle quali si ritiene che l'entità abbia un obbligazione attuale che può portare all'impegno di risorse atte a produrre benefici economici, l'informativa sull'ammontare dello stanziamento a fondi rischi e oneri non viene fornita per singola vertenza al fine di non recare pregiudizio al Gruppo nell'evoluzione del contenzioso con la controparte, per via giudiziale o transattiva. E' in ogni caso fornito l'ammontare complessivo degli stanziamenti distinto per tipologia di contenzioso laddove le vertenze siano raggruppabili in categorie aventi natura simile. Come indicato nella parte A della Nota Integrativa Consolidata nel paragrafo "Politiche contabili rilevanti ed incertezze sull'utilizzo di stime nella predisposizione del bilancio consolidato", cui si fa rinvio, la complessità delle situazioni e delle operazioni societarie che sono alla base dei contenziosi implicano significativi elementi di giudizio che possono interessare sia l'an, sia il quantum e relativi tempi di manifestazione della passività. Al riguardo, per quanto le stime condotte dalla Banca siano ritenute attendibili e conformi ai dettami dei principi contabili di riferimento, non si può quindi escludere che gli oneri che emergeranno dalla definizione delle vertenze possano rivelarsi diversi, anche per importi significativi, rispetto a quelli accantonati.

I fondi accantonati a fronte del complesso delle controversie legali e fiscali in essere, comprensive delle vertenze collegate ad azioni revocatorie, ammontano a 91,3 milioni.

Vertenze legali con la clientela

La numerosità delle vertenze impedisce di fornire un elenco dettagliato delle medesime mentre la loro eterogeneità rende estremamente difficoltoso, se non impossibile, effettuare raggruppamenti di tipologie aventi natura simile.

Si precisa che il contenzioso BM 124 S.r.l., descritto nella Relazione finanziaria annuale dello scorso esercizio, non è più oggetto di informativa nella presente Relazione in quanto il rischio è stato classificato come remoto.

Tale vertenza era stata avviata in data 15 dicembre 2020 dalla società BM 124 S.r.l., che aveva citato in giudizio Banco BPM, unitamente ad altri 18 soggetti (tra cui sette istituti di credito), per ottenere la condanna in via solidale al pagamento di 37,5 milioni (pari alle maggiori perdite registrate) o in subordine di 22,9 milioni (pari al totale delle operazioni pregiudizievoli, di cui 9,2 milioni riferibili a Banco BPM) a titolo di risarcimento per i danni asseritamente determinati dalla abusiva concessione del credito.

Di seguito viene fornita una breve descrizione delle principali controversie legali in essere al 31 dicembre 2021 la cui definizione si ritiene possa comportare un probabile o possibile utilizzo di risorse finanziarie.

  • Il 10 luglio 2019 un cliente, unitamente ad alcuni suoi familiari, ha citato in giudizio Banco BPM per l'ottenimento di un complessivo risarcimento danni di circa 21 milioni per aver consentito ad un procuratore/delegato del cliente medesimo di compiere una serie di operazioni non autorizzate su diversi rapporti di conto corrente e dossier titoli. Con sentenza del 31 dicembre 2020 il Tribunale di Milano ha rigettato tutte le domande avversarie. La sentenza è stata appellata dalle controparti che hanno contestualmente ridotto le pretese a circa 11,8 milioni.
  • Il 18 luglio 2019 gli eredi di un cliente hanno citato in giudizio Banco BPM per chiedere l'annullamento di alcune operazioni, in massima parte di natura finanziaria, che sarebbero state effettuate su conti intestati al cliente senza autorizzazione e in violazione della normativa Mifid. Le controparti hanno richiesto la condanna della Banca alla restituzione di un importo complessivo di circa 37 milioni. La causa pende dinanzi il Tribunale di Milano.

  • Il 28 ottobre 2019 la Società Cooperativa Agricola Centro Lazio ha citato in giudizio Banco BPM per far accertare la responsabilità della Banca che, in base alla ricostruzione avversaria, avrebbe preteso, nell'ambito dell'erogazione di alcuni finanziamenti agrari, garanzie in eccesso, messo in ammortamento prima del tempo uno dei finanziamenti concessi e costretto la stessa società a cessare il funzionamento del proprio impianto. La controparte ha avanzato inoltre richieste risarcitorie per 40 milioni relativamente a pretesi danni subiti per l'asserita incauta condotta negoziale posta in essere e ha chiesto la dichiarazione di nullità dei contratti di finanziamento e delle ipoteche correlate. La causa pende dinanzi il Tribunale di Milano a seguito della dichiarata incompetenza territoriale del Tribunale di Latina inizialmente adito da controparte.
  • Il 4 febbraio 2020 la società Malenco S.r.l. ha citato in giudizio Banco BPM, unitamente ad un'altra Banca capofila delle operazioni in pool, in merito alla concessione di finanziamenti per la realizzazione e ultimazione di un complesso immobiliare. La società ha richiesto l'accertamento della nullità dei mutui per presunto superamento del tasso soglia usura e della nullità dei contratti derivati sottoscritti a copertura delle operazioni di finanziamento accordate, con richiesta di condanna di Banco BPM a pagare la somma di 31 milioni di cui 10 milioni in solido con l'altra Banca. La causa pende dinanzi il Tribunale di Roma.
  • Il 20 dicembre 2019 Banco BPM è stato citato, unitamente ad un pool di banche, dalla curatela della società Privilege Yard per presunta abusiva erogazione di credito che, secondo controparte, sarebbe stato concesso sulla base di un piano aziendale definito improbabile, per un'evidente incapacità di restituzione del finanziamento, ed in assenza di idonee garanzie. La curatela ha richiesto di accertare la responsabilità degli istituti di credito per concorso nella mala gestio degli amministratori della Privilege Yard con condanna, in via solidale, al pagamento a titolo di risarcimento del danno di circa 97 milioni (quota Banco BPM 27 milioni). La causa pende in fase iniziale dinanzi il Tribunale di Roma. All'udienza del 19 aprile 2021 il Giudice ha fissato l'udienza di precisazione delle conclusioni al 10 maggio 2022.

Alla luce dell'esistenza di esiti favorevoli riscontrati nei primi gradi di giudizio e/o dell'esistenza di validi e fondati motivi per contrastare le pretese avanzate dagli attori nell'ambito dei procedimenti giudiziali avviati, le pretese classificate come possibili ma non probabili ammontano complessivamente a 386,6 milioni.

Le pretese classificate come probabili ammontano complessivamente a 243,3 milioni a fronte delle quali risultano stanziati nella voce Fondi per rischi e oneri 59,7 milioni.

Revocatorie, cause avviate a fronte di crediti in sofferenza

La numerosità delle vertenze impedisce di fornire un elenco dettagliato delle medesime mentre la loro eterogeneità rende estremamente difficoltoso se non impossibile effettuare raggruppamenti di tipologie aventi natura simile.

Si informa che la vertenza avviata da Tecnogas S.p.A., con la quale veniva richiesta alla Banca la restituzione di somme per 11,2 milioni, è stata definita con sentenza favorevole alla Banca e rigetto integrale delle contestazioni di controparte. La sentenza non è stata appellata ed è passata in giudicato in data 16 luglio 2021.

Di seguito viene fornita una breve descrizione delle principali controversie legali in essere al 31 dicembre 2021 la cui definizione si ritiene possa comportare un probabile o possibile utilizzo di risorse finanziarie.

  • CE.DI.SISA Centro Nord S.p.A. (in liquidazione) La Banca in data 5 agosto 2020 è stata citata per azione di responsabilità nei confronti di Amministratori, Sindaci, Società di revisione, consulenti della società fallita ed Istituti di credito che abbiano concorso con l'Organo Amministrativo nell'aggravamento del passivo. La Banca, che non ha mai concesso finanziamenti ma operava attraverso anticipazioni di fatture, ha preliminarmente eccepito la prescrizione temporale per la domanda formulata. Il petitum complessivo, nei confronti di tutte le banche, è pari a 120 milioni. L'udienza di trattazione è fissata per il 16 marzo 2022.
  • Presidenza del Consiglio dei Ministri/Democratici di Sinistra: a seguito di ricorso per decreto ingiuntivo richiesto nei confronti dei Democratici di Sinistra (credito a sofferenza) e della Presidenza del Consiglio dei Ministri (garanti dei Democratici di Sinistra in forza di fidejussione) per 3 finanziamenti in pool (di cui uno con capofila Efibanca e gli altri due partecipati) per complessivi 26,5 milioni è stata presentata nel 2015 opposizione a decreto ingiuntivo; il primo ed il secondo grado del giudizio sono stati favorevoli alle Banche, con contestuale rigetto delle opposizioni a decreto ingiuntivo. La sentenza di appello non è stata impugnata con ricorso in Cassazione dalle parti ma, per la sezione di Barletta dei Democratici di Sinistra; il giudizio è ancora pendente con fissazione della prossima udienza al 6 marzo 2023.
  • La Redenta Società Cooperativa Agricola La Banca è stata citata in data 4 settembre 2018 per azione di responsabilità insieme agli Amministratori, Sindaci ed altri 6 istituti di credito che avrebbero concorso nell'aggravamento del passivo. Il petitum complessivo, riferito a tutte le banche, è pari a 20 milioni. Il

giudizio di primo grado si è concluso con sentenza favorevole alla Banca ed il rigetto delle domande attoree. La sentenza è stata appellata da controparte.

  • Ecorecuperi S.r.l. in liquidazione Nell'agosto 2014 la Banca è stata citata unitamente ad altre 4 banche ed agli Amministratori per responsabilità contrattuale e risarcimento danno a favore della Curatela per 17,8 milioni (pari al totale del passivo fallimentare) a causa affidamenti concessi. Il primo ed il secondo grado del giudizio sono stati favorevoli alle Banche, con contestuale rigetto delle domande attoree; la sentenza di appello è stata impugnata con Ricorso in Cassazione.
  • Compagnia Finanza e Servizi (Co.fi.se.) S.r.l., Tabellini Paolo La Banca in data 8 novembre 2016 è stata citata, unitamente ad Alba Leasing, per responsabilità contrattuale, causazione e aggravamento del danno subito dalla società per complessivi 15 milioni. Il giudizio di primo grado si è concluso con sentenza favorevole alla Banca, con il rigetto delle domande attoree. La sentenza è stata appellata da controparte.

Alla luce dell'esistenza di esiti favorevoli riscontrati nei primi gradi di giudizio e/o dell'esistenza di validi e fondati motivi per contrastare le pretese avanzate dagli attori nell'ambito dei procedimenti giudiziali avviati, i fondi stanziati a fronte delle pretese classificate come probabili ammontano complessivamente a 6,6 milioni.

Vertenze fiscali

L'ammontare complessivo delle pretese avanzate dall'Amministrazione Finanziaria nell'ambito dei contenziosi fiscali avviati che interessano il Banco BPM e le proprie società controllate ammontano alla data del 31 dicembre 2021 è pari a 222,7 milioni 1 .

Nel corso dell'esercizio non sono sorti nuovi contenziosi.

Dettaglio dei contenziosi in essere al 31 dicembre 2021

I principali contenziosi fiscali in essere alla data del 31 dicembre 2021 (pretese maggiori o uguali a 1 milione) sono i seguenti:

  • Banco BPM (ex Banca Popolare di Verona e Novara Soc. Coop.) cartella di pagamento riguardante l'imposta IRAP versata alla Regione Veneto per l'esercizio 2006. La pretesa si riferisce all'applicazione al valore della produzione netta derivante dall'attività esercitata in Veneto ed in Toscana dell'aliquota ordinaria del 4,25% anziché nella misura maggiorata del 5,25% ed ammonta complessivamente a 7,1 milioni. La cartella di pagamento è stata impugnata. La Commissione Tributaria Provinciale ha parzialmente accolto il ricorso dichiarando non dovute le sanzioni irrogate. La Commissione Tributaria Regionale ha confermato la sentenza di primo grado, annullando altresì la pretesa fiscale relativa alla maggiorazione IRAP riferita alla Regione Toscana. E' pendente il ricorso presentato alla Corte di Cassazione. Si ritiene che la definizione della vertenza possa comportare l'effettivo impiego di risorse economiche per 5,6 milioni. Tale importo è coperto da uno specifico accantonamento mentre la differenza è classificata come una passività potenziale a fronte della quale non vi sono accantonamenti iscritti in bilancio.
  • Banco BPM (ex Banca Popolare Italiana Soc. Coop.) avvisi di accertamento relativi al periodo d'imposta 2005 riguardanti la pretesa indeducibilità ai fini IRES ed IRAP di costi e rettifiche di valore su crediti ritenuti riconducibili a fatti o atti qualificabili come reato (si tratta dei reati di false comunicazioni sociali, ostacolo alla vigilanza e turbativa di mercato contestati alla Banca Popolare Italiana in relazione al tentativo di scalata a Banca Antonveneta). Le pretese ammontano a 199,8 milioni (interessi ed aggi esattoriali compresi). Con separate sentenze depositate in data 15 ottobre 2014, n. 8.562 (IRES) e n. 8561 (IRAP), la Commissione Tributaria Provinciale di Milano, Sezione 22, ha integralmente rigettato i ricorsi presentati dalla Banca, seppur non motivando in alcun modo le ragioni poste a fondamento della conferma della pretesa fiscale. La predetta sentenza è stata appellata avanti la Commissione Tributaria Regionale della Lombardia. In data 6 maggio 2015 si è tenuta la discussione avanti alla Commissione Tributaria Regionale di Milano, sezione 2, degli appelli depositati il 3 febbraio 2015. La Commissione,

1 Si ricorda che tale importo non include i contenziosi di importo unitario non significativo principalmente costituiti da tributi locali. Si precisa inoltre che, ad eccezione degli accertamenti relativi all'esercizio 2005 dell'ex Banca Popolare Italiana e delle passività classificate come probabili, la stima delle passività potenziali relative agli avvisi di accertamento non include gli eventuali interessi da corrispondere in caso di soccombenza. La stima delle passività potenziali relative ai processi verbali di constatazione notificati o in fase di notifica diverse da quelle classificate come probabili non include né gli interessi né le sanzioni.

con sentenza n. 670 depositata in data 19 maggio 2015, anch'essa priva di adeguata motivazione, ha rigettato gli appelli riuniti presentati e confermato le sentenze impugnate. E' stato presentato ricorso alla Corte di Cassazione che è tutt'ora pendente.

Agli avvisi illustrati ha fatto seguito il 22 dicembre 2014 la notifica di ulteriori avvisi di accertamento in relazione al processo verbale di constatazione del 30 giugno 2011 per i periodi d'imposta 2006 - 2009. Anche le pretese contenute in questi avvisi riguardano la asserita indeducibilità ai fini IRES ed IRAP dei costi ritenuti riconducibili a fatti o atti qualificabili come reato. Si tratta in particolare delle rettifiche di valore su crediti già oggetto di contestazione con riferimento all'esercizio 2005. Tali rettifiche di valore, ancorché rilevate da Banca Popolare Italiana nel proprio bilancio relativo all'esercizio 2005, risultavano deducibili in quote costanti nei 18 esercizi successivi ai sensi della versione allora vigente dell'art. 106, terzo comma, D.P.R. 22 dicembre 1986, n. 917. Gli avvisi di accertamento notificati contestano pertanto la pretesa indeducibilità delle quote delle suddette rettifiche su crediti dedotte negli esercizi 2006, 2007, 2008 e 2009. Le pretese ammontano complessivamente a 15,8 milioni. E' stato presentato ricorso alla Commissione Tributaria Provinciale. La Commissione ha sospeso il procedimento sino al passaggio in giudicato della sentenza della Corte di Cassazione sugli avvisi di accertamento relativi all'esercizio 2005, di cui al punto precedente. Le pretese illustrate, che ammontano complessivamente a 215,6 milioni, sono state oggetto di attenta valutazione da parte della Banca anche alla luce dell'esito sfavorevole dei primi due gradi di giudizio. Al riguardo va in primo luogo evidenziato che, nei paralleli procedimenti penali avviati nei confronti dei firmatari delle dichiarazioni dei redditi per il reato di infedele dichiarazione (reato fondato sulle medesime contestazioni contenute negli avvisi di accertamento in esame), il giudice ha emesso sentenza di assoluzione degli imputati "perché il fatto non sussiste". Ancorché i procedimenti penali siano indipendenti rispetto alle vertenze amministrative, che quindi potrebbero terminare con un esito diverso, si evidenzia che, nel dispositivo della sentenza, il giudice penale ha motivato la propria decisione con argomentazioni analoghe a quelle formulate dalla Banca a propria difesa nei ricorsi presentati nell'ambito dei procedimenti amministrativi oggetto di illustrazione. Inoltre, dall'esame del dispositivo e del contenuto della sentenza della Commissione Tributaria Regionale, è stato riscontrato che la decisione della medesima sugli aspetti di merito non contiene alcuna specifica motivazione e si basa su un mero rimando alle tesi dell'Agenzia, senza alcuna espressa indicazione delle ragioni del mancato accoglimento delle puntuali argomentazioni sviluppate dal Banco Popolare a supporto del proprio ricorso. Alla luce di tali analisi e considerazioni, ritenendo la sentenza fondatamente impugnabile potendo di fatto riproporre in giudizio tutte le argomentazioni difensive riguardanti gli aspetti di legittimità non considerate dai giudici di primo e secondo grado, in data 18 dicembre 2015 è stato presentato il già citato ricorso

alla Suprema Corte.

Le approfondite analisi della vicenda svolte con il supporto dei consulenti incaricati della predisposizione del ricorso, nonché gli ulteriori pareri richiesti ad altri autorevoli esperti della materia, hanno confermato il convincimento che la pretesa dell'Agenzia delle Entrate sia illegittima e che rimane immutata la possibilità di riuscire a vedere finalmente considerate e condivise le argomentazioni difensive nel giudizio avanti alla Suprema Corte. Le medesime analisi hanno condotto il Consiglio di Amministrazione a confermare la classificazione della pretesa come una passività potenziale essendo il rischio di soccombenza possibile ma non probabile. Alla luce delle valutazioni condotte nessun accantonamento risulta stanziato a fronte delle suddette passività potenziali nel bilancio al 31 dicembre 2021.

Attività di verifica in corso al 31 dicembre 2021

Il 5 dicembre 2019, nell'ambito di una verifica fiscale più ampia avente per oggetto una società terza esterna al Gruppo Banco BPM, è stato avviato dalla Guardia di Finanza un controllo ai fini delle imposte dirette e dell'IVA per l'anno di imposta 2017 del Banco BPM. L'attività di verifica è stata sospesa in relazione alla situazione emergenziale connessa al Coronavirus.

Il 2 marzo 2020 l'Agenzia delle Entrate – Direzione Regionale della Lombardia aveva informato, in conformità ai principi previsti dallo Statuto del Contribuente, di voler iniziare una verifica fiscale ai fini delle imposte IRES, IRAP, IVA e degli obblighi di sostituto d'imposta avente per oggetto l'anno 2016 della controllata Banca Aletti. Con successiva comunicazione del 6 marzo l'Agenzia ha deciso di rinviare l'apertura della verifica a data da definire in relazione alla situazione emergenziale connessa al Coronavirus.

10.6.2 Altri fondi per rischi ed oneri – oneri per il personale

Ammontano al 31 dicembre 2021 a 362,6 milioni e comprendono l'importo di 217,5 milioni (pari originariamente a 249,7 milioni) stanziato a fronte degli oneri previsti per il ricorso alle prestazioni straordinarie del Fondo di Solidarietà e per incentivi all'esodo a seguito degli accordi raggiunti con le organizzazioni sindacali comunicati al mercato il 30 dicembre 2020, che prevedono l'accompagnamento alla pensione su base volontaria di oltre 1.600 risorse a livello complessivo di Gruppo, delle quali circa 1.300 già uscite alla data del 31dicembre 2021.

Sono inoltre ricompresi gli oneri residui da sostenere per finanziare il Fondo di Solidarietà di settore a fronte dei piani di agevolazione all'esodo del personale attivati nei precedenti esercizi e la stima dell'onere derivante dalla prevedibile corresponsione di retribuzioni variabili in conformità a quanto previsto dai sistemi di incentivazione.

10.6.3 Altri fondi per rischi ed oneri – altri

Tale categoria residuale di fondi rischi ammonta a complessivi 138,8 milioni e comprende principalmente gli stanziamenti a fronte delle seguenti passività:

  • a) rischi connessi a vertenze e reclami sia pendenti che attesi legati all'operatività con la clientela e a possibili evoluzioni interpretative di talune norme regolamentanti l'attività bancaria (57,2 milioni);
  • b) stima dei probabili rimborsi di commissioni conseguenti ad eventuali estinzioni anticipate di polizze assicurative da parte della clientela (20,6 milioni);
  • c) rischi connessi ad impegni assunti nell'ambito degli accordi di partnership e garanzie concesse a fronte di cessioni di partecipazioni o altre attività o gruppi di attività (12,5 milioni);
  • d) rischi connessi a garanzie rilasciate a fronte della cessione di crediti deteriorati già perfezionate alla data del 31 dicembre 2021 (17,1 milioni).

Nell'ambito della categoria a) è incluso l'accantonamento a fronte dei rischi residui connessi all'attività di segnalazione della clientela interessata all'acquisto di diamanti alla società specializzata Intermarket Diamond Business S.p.A. ("IDB"). Tale attività di segnalazione è stata effettuata per la quasi totalità negli anni dal 2003 al 2016 e quindi anteriormente alla fusione da cui il Banco BPM ha avuto origine. L'attività era stata infatti sospesa fin dai primi mesi del 2017 e poi definitivamente interrotta.

In relazione a tale operatività risulta inoltre incardinato un procedimento penale presso la Procura di Milano nell'ambito del quale, in data 19 febbraio 2019, la Procura di Milano ha notificato alla Banca (i) un decreto di sequestro preventivo per complessivi 84,6 milioni e (ii) un'informazione di garanzia a Banco BPM e Banca Aletti ai sensi del D.Lgs. 231/2001 per illecito amministrativo per i reati presupposto di autoriciclaggio e a Banco BPM per l'ipotesi di ostacolo all'esercizio delle funzioni delle autorità pubbliche di vigilanza. Nell'avviso di chiusura delle indagini preliminari la Procura ha inoltre contestato ad alcuni ex manager e dipendenti del Gruppo il reato di truffa aggravata, autoriciclaggio, ostacolo all'esercizio delle funzioni delle autorità pubbliche di vigilanza e corruzione tra privati. Nel mese di febbraio 2021 è stata depositata la richiesta di rinvio a giudizio dei soggetti imputati per i vari reati contestati, inclusi gli illeciti amministrativi ex D.Lgs. 231/2001 nei confronti di Banco BPM e di Banca Aletti. In esito all'udienza preliminare del 21 gennaio 2022 il Giudice ha stabilito la competenza territoriale della Procura di Verona per il filone del procedimento che coinvolge gli ex manager e dipendenti del Gruppo in relazione ai reati di truffa, autoriciclaggio e ostacolo all'esercizio delle funzioni delle autorità pubbliche di vigilanza. Il Tribunale di Milano resta competente soltanto per il reato di corruzione tra privati contestato ad un ex manager della banca e per le posizioni di Banco BPM e Banca Aletti quali enti imputati ex D.lgs 231/2001.

Tali vicende hanno determinato la ricezione di un elevato numero di reclami da parte della clientela del Gruppo coinvolta e l'avvio di contenziosi in sede civile. Al riguardo, anche in un'ottica di vicinanza alla clientela, il Gruppo ha posto in essere fin dagli scorsi esercizi un'ampia iniziativa di customer care che prevede un'analisi caso per caso degli elementi evidenziati dalla clientela nei propri reclami, finalizzata, se del caso, al perfezionamento di transazioni che prevedono il mantenimento della proprietà della pietra da parte del cliente unitamente all'erogazione di un ristoro economico da parte delle banche del Gruppo interessate. Inoltre, a seguito del fallimento di IDB, dichiarato a gennaio 2019, il Gruppo ha ulteriormente rafforzato i presidi di customer care prevedendo un servizio gratuito per l'assistenza ai clienti nella presentazione al fallimento delle richieste di restituzione delle pietre e, da ultimo, per l'attività di riconsegna dei diamanti ancora in custodia presso i caveau gestiti dal fallimento IDB ai clienti che abbiano già ricevuto autorizzazione dal Giudice Delegato. Alla data del 31 dicembre 2021 risultavano pervenuti complessivamente a livello di Gruppo (Banco BPM e Banca Aletti) oltre 24.000 reclami e oltre 1.100 contenziosi (in parte preceduti da reclamo), per un petitum complessivo di circa 716 milioni (di cui circa 665 milioni riferiti a Banco BPM).

Alla stessa data, grazie all'attività di gestione delle posizioni e di customer care precedentemente illustrata, risultano essere stati definiti, mediante transazione o per effetto di sentenza definitiva, reclami e contenziosi per un petitum complessivo superiore a 593 milioni (dei quali circa 560 milioni riferiti a Banco BPM).

A fronte dei reclami e dei contenziosi, sia quelli non ancora definiti e quindi ancora pendenti che quelli potenziali stimati, nella sottovoce in oggetto risulta compreso lo specifico fondo posto a presidio delle suddette vertenze con la clientela ammontante a 67,9 milioni (dei quali 57,2 milioni riferiti a Banco BPM).

L'accantonamento complessivo relativo a Banco BPM effettuato nel corso degli esercizi a partire dal 2017 è risultato pari a 359,3 milioni, a fronte dei quali sono stati effettuati utilizzi per i rimborsi a favore della clientela per 302,1 milioni.

Al 31 dicembre 2020 il fondo relativo a Banco BPM ammontava a 111,3 milioni; nel corso del 2021 sono stati effettuati utilizzi a fonte dei rimborsi effettuati alla clientela per 56,3 milioni ed è stato effettuato un ulteriore accantonamento di 2,2 milioni per tenere conto delle stime aggiornate relative al petitum complessivo atteso e alle percentuali di ristoro.

Come consentito dal paragrafo 92 del principio contabile internazionale di riferimento (IAS 37), l'informativa più sopra esposta non comprende le informazioni la cui fornitura potrebbe pregiudicare la posizione delle banche del Gruppo interessate (Banco BPM e Banca Aletti) nelle azioni di tutela della propria posizione terza rispetto alla vicenda e nelle vertenze in essere.

La voce b) rappresenta il fondo stanziato in applicazione di quanto previsto dal principio contabile IFRS 15 a fronte del rischio di dover restituire quota parte delle commissioni incassate a fronte del collocamento alla clientela di polizze assicurative nell'ipotesi in cui la clientela medesima decidesse di estinguere anticipatamente le suddette coperture assicurative.

La voce c) rappresenta il fondo stanziato a fronte dei rischi connessi a talune garanzie concesse alla controparte acquirente in occasione di cessioni di partecipazioni, attività e gruppi di attività già perfezionate, e nell'ambito degli accordi di partnership siglati, per il cui dettaglio si rimanda alla relativa sezione di bilancio consolidato.

Al riguardo si evidenzia che, nell'ambito dei contratti stipulati in occasione della cessione di partecipazioni o rami d'azienda perfezionate in precedenti esercizi, nonché negli eventuali accordi di partnership ad essi correlati, sono previsti meccanismi di protezione e garanzia dell'investimento effettuato da parte delle controparti acquirenti. Nel dettaglio, tali meccanismi prevedono l'eventuale corresponsione di indennizzi a favore dell'acquirente/partner nell'ipotesi di mancato raggiungimento di determinati obiettivi commerciali, con la previsione di massimali, franchigie, periodi di grazia ed eccezioni a favore del Gruppo Banco BPM. Taluni meccanismi di protezione e garanzia dell'investimento permangono fino al termine delle partnership.

Di seguito è fornito un elenco delle principali operazioni perfezionate a fronte delle quali i contratti di cessione e/o i correlati accordi di partnership prevedono obblighi di pagamento di eventuali indennizzi a carico del Gruppo Banco BPM:

  • cessione perfezionata nell'esercizio 2017 della partecipazione di controllo in Aletti Gestielle SGR ad Anima Holding;
  • cessione perfezionata nell'esercizio 2018 dei contratti relativi alla gestione in delega degli attivi assicurativi collocati presso la rete del Gruppo Banco BPM ad Anima SGR;
  • cessione perfezionata nell'esercizio 2018 di una quota pari al 65% delle interessenze azionarie detenute nelle compagnie assicurative Popolare Vita ed Avipop Assicurazioni (oggi denominate rispettivamente Vera Vita e Vera Assicurazioni) alla Società Cattolica Assicurazioni;
  • cessione perfezionata nell'esercizio 2018 del ramo d'azienda relativo all'attività di banca depositaria a BNP Paribas Securities Services e conseguente rivisitazione degli obblighi stabiliti in occasione della cessione avvenuta nell'esercizio 2010 del ramo di banca depositaria dall'ex Banca Popolare di Milano alla medesima controparte acquirente;
  • cessione perfezionata nell'esercizio 2015 della controllata B.P. Luxembourg S.A. a Banque Havilland;
  • cessione perfezionata nell'esercizio 2011 della partecipazione pari all'81% del capitale di Bipiemme Vita a Covéa. Al riguardo si ricorda che nel corso dell'esercizio la Capogruppo ha ridefinito gli accordi della partnership con Covéa: si rimanda alla sezione 7 – Partecipazioni della Nota integrativa consolidata per l'informativa al riguardo.

Qualora sulla base degli obiettivi consuntivati e delle previsioni future relative all'evoluzione degli stessi si ritenga probabile l'erogazione di un indennizzo a favore della controparte acquirente, la stima della relativa passività è oggetto di stanziamento nell'ambito dei fondi rischi ed oneri in esame.

Con riferimento agli accordi con Cattolica Assicurazioni nel corso dell'esercizio è stato concluso un importante accordo che ha rivisto i termini e le modalità di prosecuzione della partnership. Si rimanda alla sezione 7 - Partecipazioni della presente nota integrativa per una più completa informativa relativa agli accordi di put e call option relativi al trasferimento delle quote partecipative. Per quanto riguarda i target collegati alla produzione, il nuovo accordo prevede la rinuncia ad ogni pretesa relativamente al periodo 2018-2020 ed introduce un nuovo sistema di penali e commissioni aggiuntive per il periodo intercorrente fra il 1° gennaio 2021 ed il trimestre precedente al trasferimento delle quote partecipative.

Dal momento che i prezzi di esercizio delle opzioni sono stati calcolati tenendo in considerazione gli importi che alla data di stipula dei nuovi accordi (marzo 2021) – sarebbero spettati a Cattolica, si ritiene che lo stanziamento di 38,5 milioni rilevato nel bilancio 2020 debba continuare ad essere mantenuto nel bilancio al 31 dicembre 2021.

Peraltro, tenuto conto che la somma di 26 milioni legata alla mancata cessione a Cattolica del 65% del capitale sociale di BPM Vita costituisce di fatto una passività certa, in sede di redazione del bilancio al 31 dicembre 2021 si è proceduto a rilevare un "debito" verso Cattolica, riclassificando l'ammontare dell'onere prevedibile già rilevato nel bilancio 2020 tra i fondi per rischi ed oneri; l'importo di 12,5 milioni rappresentante la stima della penale dovuta per il mancato raggiungimento dei target distributivi previsti dai precedenti accordi è stato mantenuto in quanto implicitamente incluso nei prezzi di esercizio delle nuove opzioni.

Per quanto riguarda gli impegni relativi ai nuovi target commerciali previsti dai nuovi accordi, alla data del 31 dicembre 2021 gli obiettivi sono ritenuti raggiungibili e conseguentemente non è prevedibile l'impiego di risorse finanziarie per il pagamento di penali/indennizzi.

Il punto d) infine si riferisce all'importo stanziato a presidio dei probabili esborsi finanziari futuri per le garanzie concesse nell'ambito delle operazioni di cessione di crediti deteriorati perfezionate nel 2021 e nei precedenti esercizi.

Sezione 11 Azioni Rimborsabili – Voce 120

11.1 Azioni rimborsabili: composizione

Alla data di bilancio, così come nel precedente esercizio, non vi sono azioni rimborsabili.

Sezione 12 Patrimonio dell'impresa – Voci 110, 130, 140, 150, 160, 170 e 180

12.1 "Capitale" e "Azioni proprie": composizione

Il capitale sociale al 31 dicembre 2021 risulta pari a 7.100 milioni ed è costituito da n. 1.515.182.126 azioni ordinarie sottoscritte ed interamente versate.

Le azioni proprie in portafoglio alla data di bilancio sono pari a n. 3.569.511, per un controvalore di bilancio di 8,2 milioni.

12.2 Capitale – Numero azioni: variazioni annue

Voci/Tipologie Ordinarie Altre
A. Azioni esistenti all'inizio dell'esercizio 1.515.182.126 -
- interamente liberate 1.515.182.126 -
- non interamente liberate - -
A.1 Azioni proprie (-) (6.125.659) -
A.2 Azioni in circolazione: esistenze iniziali 1.509.056.467 -
B. Aumenti 2.586.897 -
B.1 Nuove emissioni - -
- a pagamento: - -
- operazioni di aggregazioni di imprese - -
- conversione di obbligazioni - -
- esercizio di warrant - -
- altre - -
- a titolo gratuito: - -
- a favore dei dipendenti - -
- a favore degli amministratori - -
- altre - -
B.2 Vendita di azioni proprie 2.586.897 -
B.3 Altre variazioni - -
C. Diminuzioni (30.749) -
C.1 Annullamento - -
C.2 Acquisto di azioni proprie (30.749) -
C.3 Operazioni di cessione di imprese - -
C.4 Altre variazioni - -
D. Azioni in circolazione: rimanenze finali 1.511.612.615 -
D.1 Azioni proprie (+) 3.569.511 -
D.2 Azioni esistenti alla fine dell'esercizio 1.515.182.126 -
- interamente liberate 1.515.182.126 -
- non interamente liberate - -

Nella voce B.2 figurano principalmente le n. 2.556.148 azioni assegnate nel corso dell'esercizio ai dipendenti in attuazione delle politiche di remunerazione e incentivazione come dettagliato nella Parte I della Nota Integrativa consolidata.

Nelle voci B.2 e C.2 sono rilevate anche n. 30.749 azioni acquistate e vendute con riferimento all'operatività con la clientela del c.d. "conto errori".

12.3 Capitale: altre informazioni

Non ci sono altre informazioni da segnalare rispetto a quanto riportato nei precedenti punti della presente sezione.

12.4 Riserve di utili: altre informazioni

In base alle previsioni dello IAS 1, paragrafo 79 - lettera b), e dell'art. 2427 commi 7-bis e 22-septies del codice civile, di seguito si riporta l'informativa relativa:

  • al riepilogo delle voci di patrimonio netto distinte secondo la loro origine con l'indicazione della possibilità di utilizzo e distribuibilità, nonché della loro utilizzazione nei tre precedenti esercizi;
  • alla proposta di destinazione degli utili o di copertura delle perdite d'esercizio.

12.4.rmativa ai sensi dell'art. 2427 comma 7-bis del codice civile

Voci 31/12/2021 Possibilità di Utilizzi negli ultimi tre esercizi
utilizzazione Quota
disponibile
Copertura
perdite
Altri utilizzi
Capitale 7.100.000
Sovrapprezzi di emissione
Strumenti di capitale
-
1.092.832
Azioni proprie (8.159) (90.544)
Riserve 3.926.781 3.902.288 (175.888)
- Riserva legale 1.420.000 B 1.420.000
- Riserva statutaria - -
- Riserva per azioni proprie 8.159
- Riserva indisponibile ex art. 6 D.Lgs. 38/2005
- Riserva indisponibile da valutazione Partecipazioni
valutate al PN
319.437
723.551
B(1)
B(1)
319.437
723.551
- Riserva straordinaria disponibile 739.583 A,B,C 652.748(*) (175.888) (90.544)
- Riserva First Time Adoption (FTA) - Rivalutazione Immobili 13.675 A,B,C 13.675
- Riserva da aggregazioni aziendali 772.877 A,B,C 772.877
- Riserva per cedole strumenti AT1 (86.835)
- Altre riserve 16.334
Riserve da valutazione: 338.004
- Riserva da valutazione - FVOCIE 22.250 (2)
- Riserva da valutazione - FVOCID 45.543 (2)
- Riserva da valutazione – Partecipazioni valutate al PN 106.001 (2)
- Riserva da valutazione - CFH (16.416) (2)
- Riserva da valutazione - Attività materiali 284.922 (2)
- Riserva da valutazione - Utili(Perdite) attuariali (98.957) (2)
- Riserva da valutazione - Variazione proprio merito creditizio (5.609) (2)
Totale 12.449.458 3.902.288 (175.888) (90.544)
- Risultato d'esercizio 415.794
Totale Patrimonio 12.865.252 3.902.288 (175.888) (90.544)

A = per aumento gratuito di capitale

B = per copertura perdite

C = per distribuzione ai soci

(1) La riserva può essere utilizzata per la copertura delle perdite di esercizio solo dopo aver utilizzato le riserve di utili disponibili e la riserva legale come stabilito dall'art. 6 del D.Lgs. n. 38/05. In tale caso essa è reintegrata accantonando gli utili degli esercizi successivi.

(2) Le riserve sono soggette a vincolo di indisponibilità ai sensi del art. 6 del D.Lgs. n. 38/05

* La quota disponibile della Riserva è al netto della Riserva per cedole strumentali AT1 negativa per 86,835 milioni

Dal prospetto sopra riportato risulta che le riserve disponibili per la distribuzione ai soci (c.d "Distributable Items") indicate con la lettera C nella colonna "Possibilità di utilizzazione" sono pari a 1.439,3 milioni.

Nel caso in cui l'Assemblea approvi le delibere riportate nella Relazione sulla Gestione al paragrafo "Proposte di destinazione dell'utile d'esercizio" (riportate di seguito nella tabella 12.4.2) e tenendo conto dell'evoluzione della riserva indisponibile ex D.L. 38/2005, l'ammontare dei Distributable items si attesterà a 1.584,4 milioni.

Si ricorda che, a seguito della delibera assembleare del 15 aprile 2021, sulla "Riserva da aggregazioni aziendali" è stato posto un vincolo di sospensione di imposta ai fini fiscali per l'importo di euro 414.085.450.

Inoltre l'Assemblea del 7 aprile 2022 sarà chiamata a deliberare un vincolo di sospensione di imposta ai fini fiscali complessivo pari a euro 605.612.303 sulla "Riserva Legale".

Tali vincoli conseguono alla decisione di riallineare i valori fiscali a quelli contabili per le attività immateriali costituite da marchi e client relationship (da cui discende il vincolo di euro 414,1 milioni) e sulle attività materiali costituite da immobili (da cui discende il vincolo di euro 605,6 milioni tenuto conto anche degli avanzi di fusione dellle società Bipielle Real Estate e Release incorporate nel 2022). Per ulteriori dettagli si fa rinvio alla "Parte A – Politiche contabili – Altri aspetti rilevanti ai fini delle politiche contabili di Gruppo" della Nota Integrativa consolidata.

12.4.2 Informativa ai sensi dell'art. 2427 comma 22-septies del codice civile

(importo in euro)
Utile netto dell'esercizio 415.794.002
Dividendo ai Soci (pari a € 0,19 per 1.515.182.126 azioni emesse)(*) (287.884.604)
Utile dell'esercizio destinato a finalità di assistenza, beneficenza e pubblico interesse ai sensi
dell'art. 5.2 dello Statuto Sociale (2.000.000)
Residuo utile da assegnare alla riserva straordinaria disponibile 125.909.398

(*) Il dividendo non verrà attribuito alle azioni di cui la Banca si trovasse in possesso alla data di stacco del dividendo

12.5 Strumenti di capitale: composizione e variazioni annue

In gennaio Banco BPM ha realizzato la seconda emissione di strumenti Additional Tier 1, per un importo pari a 400 milioni, destinata ad investitori istituzionali.

L'emissione è classificabile come strumento di capitale, ai sensi del principio contabile IAS 32. Il corrispettivo incassato dall'emissione, è stato rilevato a voce "130 Strumenti di capitale" per un ammontare pari a 397,4 milioni, dedotti i costi di transazione direttamente attribuibili pari a 2,6 milioni, al netto dell'effetto fiscale.

Pertanto al 31dicembre 2021 risultano in essere le seguenti emissioni di Additional Tier 1 classificati come strumenti di capitale:

  • Banco BPM 8,75% emissione 11/04/2019 valore nominale 300 milioni valore bilancio 298,1 milioni;
  • Banco BPM 6,125% emissione 21/01/2020 valore nominale 400 milioni valore di bilancio 397,3 milioni;
  • Banco BPM 6,5% emissione 19/01/2021 valore nominale 400 milioni valore di bilancio 397,4 milioni.

per un valore di bilancio complessivo pari a 1.092,8 milioni.

Per ulteriori dettagli sul trattamento contabile degli strumenti in esame si fa rinvio a quanto illustrato nel paragrafo "Altri aspetti rilevanti ai fini delle politiche contabili di Gruppo" contenuto nella "Parte A – Politiche contabili" della Nota integrativa consolidata.

12.6 Altre informazioni

Non vi sono altre informazioni da segnalare rispetto a quanto riportato nelle sezioni precedenti.

Valore nominale su impegni e garanzie finanziarie
rilasciate
Totale Totale
Primo stadio Secondo
stadio
Terzo
stadio
Impaired
acquisiti/e o
originati/e
31/12/2021 31/12/2020
1. Impegni a erogare fondi 41.526.391 2.811.951 520.370 9.676 44.868.388 45.789.513
a) Banche Centrali - - - - - -
b) Amministrazioni pubbliche 1.026.735 199.742 13.580 - 1.240.057 1.354.479
c) Banche 2.167.273 20.750 - - 2.188.023 2.190.525
d) Altre società finanziarie 2.757.807 45.384 115 1 2.803.307 3.144.960
e) Società non finanziarie 33.233.829 2.427.089 501.408 9.552 36.171.878 36.623.023
f) Famiglie 2.340.747 118.986 5.267 123 2.465.123 2.476.526
2. Garanzie finanziarie rilasciate 407.996 26.856 20.134 - 454.986 643.782
a) Banche Centrali - - - - - -
b) Amministrazioni pubbliche 13.477 - - - 13.477 20.405
c) Banche 39.585 - - - 39.585 39.896
d) Altre società finanziarie 45.074 87 16 - 45.177 187.956
e) Società non finanziarie 280.368 21.235 17.943 - 319.546 355.052
f) Famiglie 29.492 5.534 2.175 - 37.201 40.473

1. Impegni e garanzie finanziarie rilasciate (diversi da quelli designati al fair value)

2. Altri impegni e altre garanzie rilasciate

Valore nominale
Totale Totale
31/12/2021 31/12/2020
1. Altre garanzie rilasciate 7.316.890 6.774.087
di cui: deteriorati 261.622 367.872
a) Banche Centrali - -
b) Amministrazioni pubbliche 15.627 18.410
c) Banche 463.703 446.471
d) Altre società finanziarie 196.266 154.391
e) Società non finanziarie 6.509.230 6.021.177
f) Famiglie 132.064 133.638
2. Altri impegni 3.025.474 5.292.311
di cui: deteriorati 3.941 4.486
a) Banche Centrali - -
b) Amministrazioni pubbliche 7.082 4.532
c) Banche 70.934 7.403
d) Altre società finanziarie 636.487 2.858.295
e) Società non finanziarie 573.749 530.256
f) Famiglie 1.737.222 1.891.825

3. Attività costituite a garanzia di proprie passività e impegni

Importo Importo
31/12/2020
Portafogli 31/12/2021
1. Attività finanziarie valutate al fair value con impatto a conto economico 320.369 391.973
2. Attività finanziarie valutate al fair value con impatto sulla redditività complessiva 7.881.883 4.381.623
3. Attività finanziarie valutate al costo ammortizzato 55.523.294 46.184.402
4. Attività materiali - -
di cui: attività materiali che costituiscono rimanenze - -

Le attività costituite a garanzia di proprie passività ed impegni e che risultano iscritte nell'attivo dello stato patrimoniale ammontano complessivamente a 63.725,6 milioni e si riferiscono:

  • per 15.864,9 milioni (15.167,6 milioni nel 2020) a mutui ceduti alla società veicolo BP Covered Bond a garanzia dei portatori delle obbligazioni bancarie garantite. Tali finanziamenti sono esposti in bilancio nella voce 40 "Attività finanziarie valutate al costo ammortizzato – b) crediti verso la clientela";
  • per 23.119,6 milioni (17.536,2 milioni nel 2020) a crediti verso la clientela costituiti a garanzia di operazioni di finanziamento presso banche centrali (Abaco);
  • per 11.024,6 milioni (8.509,5 milioni nel 2020) a titoli sottostanti ad operazioni di pronti contro termine di raccolta;
  • per 13.018,9 milioni (8.213,7 milioni nel 2020) a titoli costituiti a cauzione e garanzia di altre operazioni, prevalentemente riconducibili alle operazioni di rifinanziamento presso banche centrali (meccanismo del pooling);
  • per 209,0 milioni (314,9 milioni nel 2020) ad attività costituite a garanzia di operazioni di finanziamento ricevute da Cassa Depositi e Prestiti;
  • per 488,6 milioni (1.216,2 milioni nel 2020) a depositi di garanzia a titolo di collateralizzazione di contratti Master Agreement stipulati dall'istituto. Tali depositi sono esposti in bilancio nella voce 40 - "Attività finanziarie valutate al costo ammortizzato."

In aggiunta, si segnalano le seguenti attività che da un punto di vista contabile non trovano alcuna rappresentazione nell'attivo patrimoniale, utilizzate come parte del collaterale dei finanziamenti ricevuti dalla BCE che al 31 dicembre 2021 ammontano a nominali 39,2 miliardi (27,5 miliardi di nominale nel 2020):

  • titoli rivenienti da operazioni di cartolarizzazione di proprie attività per 2.495,0 milioni (2.919,3 milioni nel 2020);
  • emissioni obbligazionarie garantite (covered bond) riacquistate per un valore nominale pari a 5.744,5 milioni (5.283,7 milioni nel 2020);
  • titoli derivanti da operazioni di pronti contro termine di impiego e/o prestito titoli contro titoli per un valore nominale residuo pari a 1.145,5 milioni (265,0 milioni nel 2020).

Da ultimo si segnala che alla data di bilancio risultano in essere operazioni di provvista garantite rappresentate da pronti contro termine passivi con sottostante titoli acquisiti nell'ambito di operazioni di pronti contro termine attive. Il valore di bilancio delle citate operazioni di pronti contro termine attive, esposte tra i crediti verso banche e clientela in funzione della controparte, ammonta a 2.365,7 milioni (1.573,7 milioni nel 2020) con valore nominale di 2.088,4 milioni (1.400,8 milioni nel 2020).

4. Gestione e intermediazione per conto terzi

Tipologia servizi Importo
31/12/2021
1. Esecuzione di ordini per conto della clientela
a) acquisti 2.600
1. regolati 2.600
2. non regolati -
b) vendite 52.812
1. regolate 52.806
2. non regolate 6
2. Gestioni di portafogli
a) individuali -
b) collettive -
3. Custodia e amministrazione di titoli
a) titoli di terzi in deposito: connessi con lo svolgimento di banca depositaria (escluse le gestioni
di portafogli)
-
1. titoli emessi dalla banca che redige il bilancio -
2. altri titoli -
b) titoli di terzi in deposito (escluse gestioni di portafogli): altri 42.506.247
1. titoli emessi dalla banca che redige il bilancio 4.289.818
2. altri titoli 38.216.429
c) titoli di terzi depositati presso terzi 41.066.985
d) titoli di proprietà depositati presso terzi 37.360.777
4. Altre operazioni -

Attività e passività finanziarie oggetto di compensazione in bilancio, oppure soggette ad accordi di compensazione o ad accordi similari

Nella presente sezione viene fornita l'informativa richiesta dal principio IFRS 7 in tema di "compensazione di attività e passività finanziarie" per quegli strumenti finanziari:

  • che sono stati compensati nello stato patrimoniale ai sensi dello IAS 32;
  • che sono potenzialmente compensabili, al ricorrere di determinate condizioni, ma esposti nello stato patrimoniale a saldi aperti in quanto regolati da "accordi quadro di compensazione o accordi simili" che tuttavia non rispettano i criteri stabiliti dallo IAS 32 per operare la compensazione di bilancio.

Nel fornire disclosure di tali accordi, il principio richiede altresì di prendere in considerazione gli effetti delle garanzie reali finanziarie (incluse le garanzie in disponibilità liquide) ricevute e prestate.

Nel dettaglio, gli strumenti che sono stati compensati nello stato patrimoniale ai sensi dello IAS 32, si riferiscono ad alcune operazioni di Pronti contro termine stipulate con Banche e ad alcuni derivati Over the counter OTC stipulati con la controparte London Clearing House (LCH).

In particolare gli importi compensati esposti nelle successive tabelle 5. e 6. , in corrispondenza delle colonne "Ammontare delle passività finanziarie compensato in bilancio (b)" ed "Ammontare delle attività finanziarie compensate in bilancio (b)" ammontano a 921,8 milioni di cui 829,4 milioni relativi alle operazioni di Pronti contro termine il cui effetto viene rappresentato in diminuzione delle seguenti voci di stato patrimoniale:

    1. Attività finanziarie valutate al costo ammortizzato
  • a) crediti verso banche compensati per 829,4 milioni;
    1. Passività finanziarie valutate al costo ammortizzato
  • a) debiti verso banche compensati per 459,0 milioni;
  • b) titoli in circolazione compensati per 370,4 milioni.

L'effetto della compensazione in diminuzione dei "titoli in circolazione" è dovuto alla rappresentazione prevista per le operazioni di Pronti contro termine di raccolta con l'utilizzo di proprie emissioni riacquistate.

I rimanenti 92,4 milioni relativi ai contratti derivati Over the counter OTC compensati con controparte LCH, vengono rappresentati in diminuzione delle seguenti voci di stato patrimoniale:

    1. Attività finanziarie valutate al fair value con impatto a conto economico
  • a) Attività finanziarie di negoziazione compensate per 0,8 milioni;
    1. Derivati di copertura compensati per 91,6 milioni.
    1. Passività finanziarie di negoziazione compensate per 0,8 milioni;
    1. Derivati di copertura compensati per 91,6 milioni.

Con riferimento agli strumenti potenzialmente compensabili, al ricorrere di taluni eventi e da esporre nelle seguenti tabelle 5. e 6. in corrispondenza delle colonne "Ammontari correlati non oggetto di compensazione in bilancio", si segnala la presenza dei seguenti accordi:

  • per gli strumenti derivati: "ISDA Master Agreement" e accordi di compensazione con clearing house;
  • per i pronti contro termine attivi e passivi: contratto quadro "Global Master Repurchase Agreements (GMRA)" ed accordi di compensazione con la "Cassa di Compensazione e Garanzia (CC&G)";
  • per le operazioni di prestito titoli: "Global Master Securities Lending Agreements (GMSLA)".

Per quanto riguarda gli strumenti derivati, sia di negoziazione sia di copertura, si evidenzia che:

  • quelli che presentano un fair value positivo ammontano a 1.066,3 milioni (esposti nelle voci 20 e 50 dell'attivo di stato patrimoniale), dei quali, al netto delle compensazioni, 931,3 milioni (1.023,7milioni l'ammontare lordo) sono assistiti da contratti di netting (87,3% in termini percentuali), come indicato in corrispondenza della tabella 5 (colonne c) ed a));
  • quelli che presentano un fair value negativo ammontano a 1.156,6 milioni (esposti nella voce 20 e 40 del passivo di stato patrimoniale), dei quali, al netto delle compensazioni, 1.135,2 milioni (1.227,6 milioni l'ammontare lordo) assistiti da contratti di netting (98,1% in termini percentuali), come indicato nella tabella 6. (colonne c) ed a)).

Con riferimento alle operazioni di prestito titoli si deve evidenziare che nelle seguenti tabelle 5. e 6. sono riportate le operazioni che prevedono il versamento di garanzia in denaro che rientra nella piena disponibilità del prestatore, in quanto trattasi delle uniche operazioni che trovano rappresentazione nello stato patrimoniale. Ai fini della riconciliazione con i saldi patrimoniali delle operazioni di prestito titoli e di pronti contro termine rientranti in accordi di compensazione o similari, si segnala che le citate operazioni sono rappresentate in corrispondenza delle voci "Pronti contro termine attivi/passivi", esposte in corrispondenza delle tabelle di composizione dei crediti e dei debiti verso banche e clientela, e delle attività e passività finanziarie di negoziazione, in funzione della tipologia della controparte e della finalità delle operazioni, contenute nella Parte B – Informazioni sullo stato patrimoniale. Si precisa che nella tabella 6. figurano 500 milioni di pronti contro termine di raccolta con l'utilizzo di proprie emissioni riacquistate rappresentati in bilancio e nelle relative tabelle di Parte B "Voce 10. Passività finanziarie valutate al costo ammortizzato – c) Titoli in circolazione", mentre non sono rappresentate alcune operazioni di prestito titoli garantiti da contante nei confronti della clientela senza accordi di compensazione per 1 milione, che rappresentano le differenze rispetto a quanto rappresentato nelle tabelle della Parte B.

Ai fini della compilazione delle successive tabelle 5. e 6., in linea con il principio IFRS 7 e con le istruzioni contenute nella Circolare n. 262, si fa presente che:

  • gli effetti della potenziale compensazione dei controvalori di bilancio delle attività e passività finanziarie sono indicate in corrispondenza della colonna (d) "Strumenti finanziari", unitamente al fair value delle garanzie reali finanziarie rappresentate da titoli;
  • gli effetti della potenziale compensazione dell'esposizione con le relative garanzie in contanti figurano in corrispondenza della colonna (e) "Depositi di contante ricevuti/dati in garanzia".

Tali effetti sono computati per ogni singola controparte assistita da un accordo quadro di netting nei limiti dell'esposizione netta indicata nella colonna (c).

In base alle modalità di compilazione sopra rappresentate, gli accordi di netting tra gli strumenti finanziari e relative garanzie finanziarie consentono di ridurre in modo significativo l'esposizione creditoria/debitoria verso la controparte, come indicato in corrispondenza della colonna (f) "Ammontare netto", indicata nelle successive tabelle 5. e 6.

5. Attività finanziarie oggetto di compensazione in bilancio, oppure soggette ad accordi-quadro di compensazione o ad accordi similari

Ammontare Ammontare
delle
Ammontare
netto delle
attività
oggetto di compensazione in Ammontari correlati non
Bilancio
Ammontare
Ammontare
netto (f=c-d-e)
netto (f=c-d-e)
Forme tecniche lordo delle
attività
finanziarie (a)
passività
finanziarie
compensate
in bilancio (b)
finanziarie
riportato in
bilancio (c=a
b)
Strumenti
finanziari (d)
Depositi di
contante
ricevuti in
garanzia (e)
31/12/2021 31/12/2020
1. Derivati 1.023.720 92.406 931.314 713.212 189.931 28.171 48.645
2. Pronti contro termine 3.472.616 829.367 2.643.249 2.641.366 1.096 787 -
3. Prestito titoli 2.258 - 2.258 2.258 - - -
4. Altre - - - - - - -
Totale 31/12/2021 4.498.594 921.773 3.576.821 3.356.836 191.027 28.958 X
Totale 31/12/2020 9.072.312 1.793.929 7.278.383 7.142.743 86.995 X 48.645

6. Passività finanziarie oggetto di compensazione in bilancio, oppure soggette ad accordiquadro di compensazione o ad accordi similari

Ammontare
lordo delle
Ammontare
Ammontare
netto delle
delle attività
passività
finanziarie
Ammontari correlati non
oggetto di compensazione
in bilancio
Ammontare
netto
(f=c-d-e)
Ammontare
netto
Forme tecniche passività
finanziarie
(a)
compensate
in bilancio
(b)
finanziarie
riportato in
bilancio
(c=a-b)
Strumenti
finanziari
(d)
Depositi in
contanti
posti a
garanzia (e)
31/12/2021 31/12/2020 (f=c-d-e)
1. Derivati 1.227.595 92.406 1.135.189 713.212 410.681 11.296 31.003
2. Pronti contro termine 14.403.778 829.367 13.574.411 13.540.901 31.749 1.761 195
3. Prestito titoli 59.418 - 59.418 56.666 - 2.752 6.416
4. Altri - - - - - -
Totale 31/12/2021 15.690.791 921.773 14.769.018 14.310.779 442.430 15.809 X
Totale 31/12/2020 14.247.422 1.793.929 12.453.493 11.401.636 1.014.243 X 37.614

7. Operazioni di prestito titoli

Le operazioni di prestito titoli che prevedono il versamento di garanzia in denaro, che rientra nella piena disponibilità del prestatore, trovano rappresentazione nello stato patrimoniale tra i crediti/debiti verso banche o clientela, in corrispondenza della forma tecnica dei "pronti contro termine". Al 31 dicembre 2021 le operazioni della specie sono esposte tra i Crediti verso Banche per 2,3 milioni (14 milioni nel 2020) e tra i Debiti verso Banche o clientela per 60,4 milioni (136,8 milioni nel 2020) di cui 59,4 milioni verso Banche (135,1 milioni nel 2020) in corrispondenza della forma tecnica "Pronti contro termine".

Le operazioni di prestito titoli con garanzia costituita da altri titoli, da contante che non rientra nella piena disponibilità del prestatore o privi di garanzia, non trovano alcuna esposizione patrimoniale. Al 31 dicembre 2021 il fair value dei titoli presi a prestito con garanzia costituita da altri titoli o da contante che non rientra nella piena disponibilità del prestatore è pari a 406,8 milioni (380,4 milioni nel 2020), mentre l'importo dei titoli dati a prestito a banche senza aver ricevuto garanzie, è pari a 2.424,6 milioni (2.162,9 milioni nel 2020).

8. Informativa sulle attività a controllo congiunto

Alla data di bilancio non sono presenti attività a controllo congiunto.

PARTE C – INFORMAZIONI SUL CONTO ECONOMICO

Sezione 1 - Interessi – Voci 10 e 20

1.1 Interessi attivi e proventi assimilati: composizione

Voci/Forme tecniche Titoli di debito Finanziamenti Altre
operazioni
Totale
31/12/2021
Totale
31/12/2020
1. Attività finanziarie valutate al fair value con
impatto a conto economico: 13.734 3.442 3.224 20.400 27.815
1.1 Attività finanziarie detenute per la negoziazione 9.587 - 3.224 12.811 13.207
1.2 Attività finanziarie designate al fair value - - - - -
1.3 Altre attività finanziarie obbligatoriamente valutate al
fair value 4.147 3.442 - 7.589 14.608
2. Attività finanziarie valutate al fair value con
impatto sulla redditività complessiva
145.068 - X 145.068 148.540
3. Attività finanziarie valutate al costo
ammortizzato: 243.533 1.746.174 X 1.989.707 2.115.263
3.1 Crediti verso banche 9.635 19.491 X 29.126 42.657
3.2 Crediti verso clientela 233.898 1.726.683 X 1.960.581 2.072.606
4. Derivati di copertura X X (162.944) (162.944) (134.958)
5. Altre attività X X 11.958 11.958 6.961
6. Passività finanziarie X X X 385.137 206.824
Totale 402.335 1.749.616 (147.762) 2.389.326 2.370.445
di cui: interessi attivi su attività finanziarie impaired 362 85.872 - 86.234 113.512
di cui: interessi attivi su leasing finanziario X 12.508 X 12.508 14.444

Nella voce 1.1 "Attività finanziarie detenute per la negoziazione – Altre operazioni" figurano i differenziali dei contratti derivati connessi gestionalmente con le passività finanziarie di propria emissione valutate al fair value (FVO).

Nella voce 4 "Derivati di copertura - Altre operazioni" figurano i differenziali maturati dei contratti derivati finanziari di copertura relativi ad operazioni dell'attivo dello stato patrimoniale.

Nella voce 5 "Altre attività – Altre operazioni" pari a 12,0 milioni figurano per 2,4 milioni interessi attivi su credito d'imposta.

La voce 6 "Passività finanziarie" si riferisce per 352,2 milioni a interessi attivi su operazioni di raccolta da BCE TLTRO III. Nel 2020 ammontavano a 169,2 milioni, di cui 25,2 milioni su operazioni di raccolta da BCE rappresentate da finanziamenti passivi TLTRO II, interamente rimborsati, e per 144,0 milioni sui finanziamenti TLTRO III.

Per il trattamento contabile relativo alla rilevazione degli interessi di competenza di quest'ultimo finanziamento si rinvia a quanto illustrato nella "Parte A – Politiche contabili – Altri aspetti rilevanti ai fini delle politiche contabili di Gruppo" della Nota Integrativa consolidata.

Gli interessi attivi su attività impaired sono contabilizzati secondo le modalità previste dal principio contabile IFRS 9. In particolare accolgono l'effetto attribuibile al c.d. "time reversal" dovuto alle riprese di valore da attualizzazione dei crediti deteriorati.

1.2 Interessi attivi e proventi assimilati: altre informazioni

1.2.1 Interessi attivi su attività finanziarie in valuta

Voci 31/12/2021 31/12/2020
Interessi attivi su attività finanziarie in valuta 57.864 73.052

1.3 Interessi passivi e oneri assimilati: composizione

Voci/Forme tecniche Debiti Titoli Altre
operazioni
Totale
31/12/2021 31/12/2020
Totale
1. Passività finanziarie valutate al costo ammortizzato (76.583) (287.532) X (364.115) (499.177)
1.1 Debiti verso banche centrali - X X - -
1.2 Debiti verso banche (29.634) X X (29.634) (61.940)
1.3 Debiti verso clientela (46.949) X X (46.949) (69.795)
1.4 Titoli in circolazione X (287.532) X (287.532) (367.442)
2. Passività finanziarie di negoziazione (10.931) - - (10.931) (12.156)
3. Passività finanziarie designate al fair value - (2.922) - (2.922) (3.921)
4. Altre passività e fondi X X (44) (44) (268)
5. Derivati di copertura X X 44.784 44.784 43.071
6. Attività finanziarie X X X (101.501) (40.881)
Totale (87.514) (290.454) 44.740 (434.729) (513.332)
di cui: interessi passivi relativi ai debiti per leasing (13.454) X X (13.454) (16.000)

La voce 5 "Derivati di copertura - Altre operazioni" contiene i differenziali maturati dei contratti derivati finanziari di copertura relativi ad operazioni del passivo dello stato patrimoniale.

La voce 6 "Attività finanziarie – Altre operazioni" pari a 101,5 milioni contiene gli interessi attivi negativi relativi a operazioni di pronti contro termine di impiego, prestito titoli, finanziamenti, conti correnti e depositi verso clientela e istituzioni creditizie attive.

1.4 Interessi passivi e oneri assimilati: altre informazioni

1.4.1 Interessi passivi su passività in valuta

Voci 31/12/2021 31/12/2020
Interessi passivi su passività finanziarie in valuta (1.915) (6.230)

1.5 Interessi passivi e oneri assimilati: differenziali relativi alle operazioni di copertura

Voci 31/12/2021 31/12/2020
A. Differenziali positivi relativi a operazioni di copertura: 135.625 270.104
B. Differenziali negativi relativi a operazioni di copertura: (253.785) (361.991)
C. Saldo (A-B) (118.160) (91.887)

Sezione 2 - Commissioni – Voci 40 e 50

2.1 Commissioni attive: composizione

Totale Totale
Tipologia servizi/Valori 31/12/2021 31/12/2020(*)
a) Strumenti finanziari 45.025 74.120
1. Collocamento titoli 2.660 33.499
1.1 Con assunzione a fermo e/o sulla base di un impegno irrevocabile 2.660 33.499
1.2 Senza impegno irrevocabile - -
2. Attività di ricezione e trasmissione di ordini e esecuzione di ordini per conto dei clienti 39.813 37.871
2.1 Ricezione e trasmissione di ordini di uno o più strumenti finanziari 39.813 37.871
2.2 Esecuzione di ordini per conto dei clienti - -
3. Altre commissioni connesse con attività legate a strumenti finanziari 2.552 2.750
di cui: negoziazione per conto proprio - -
di cui: gestione di portafogli individuali - -
b) Corporate Finance - -
1. Consulenza in materia di fusioni e acquisizioni - -
2. Servizi di tesoreria - -
3. Altre commissioni connesse con servizi di corporate finance - -
c) Attività di consulenza in materia di investimenti - -
d) Compensazione e regolamento - -
e) Custodia e amministrazione 11.633 9.124
1. Banca depositaria - -
2. Altre commissioni legate all'attività di custodia e amministrazione 11.633 9.124
f) Servizi amministrativi centrali per gestioni di portafogli collettive - -
g) Attività fiduciaria - -
h) Servizi di pagamento 558.727 469.844
1. Conto correnti 257.723 200.991
2. Carte di credito 24.320 25.832
3. Carte di debito ed altre carte di pagamento 72.278 62.994
4. Bonifici e altri ordini di pagamento 177.729 158.341
5. Altre commissioni legate ai servizi di pagamento 26.677 21.686
i) Distribuzione di servizi di terzi 743.370 584.183
1. Gestioni di portafogli collettive 529.488 409.969
2. Prodotti assicurativi 128.598 107.363
3. Altri prodotti 85.284 66.851
di cui: gestioni di portafogli individuali 852 997
j) Finanza strutturata - -
k) Attività di servicing per operazioni di cartolarizzazione - -
l) Impegni a erogare fondi - -
m) Garanzie finanziarie rilasciate 81.421 74.752
di cui: derivati su crediti - -
n) Operazioni di finanziamento 138.148 108.124
di cui: per operazioni di factoring - -
o) Negoziazione di valute 3.056 2.656
p) Merci - -
q) Altre commissioni attive 289.619 303.907
di cui: per attività di gestione di sistemi multilaterali di scambio - -
di cui: per attività di gestione di sistemi organizzati di negoziazione - -
Totale 1.870.999 1.626.710

(*) I dati dell'esercizio precedente sono stati riesposti per tenere conto delle modifiche introdotte dal 7° aggiornamento della Circolare n°262 della Banca d'Italia

La sottovoce j) "altri servizi" include le commissioni per la messa a disposizione dei fondi (Corrispettivo di Disponibilità Creditizia) per 248,3 milioni (263,8 milioni il dato dell'esercizio precedente) e commissioni attive su prestito titoli per 7,6 milioni (8,7 milioni il dato dell'esercizio precedente).

Si deve precisare che, in relazione all'operatività della Banca, i flussi finanziari correlati alle commissioni rilevate nel conto economico dell'esercizio 2021 presentano limitati elementi di incertezza, in quanto trattasi principalmente di commissioni maturate, ed in larga parte incassate, a fronte della prestazione di servizi finanziari ormai completati. I crediti di funzionamento relativi a servizi prestati ma non ancora incassati risultano, infatti, di ammontare non significativo come illustrato nella "Sezione 4 – Attività finanziarie valutate al costo ammortizzato" della parte B dell'attivo di stato patrimoniale della presente Nota integrativa.

Per taluni ricavi riconducibili al collocamento di polizze assicurative a premio unico, il rischio di restituire alla compagnia di assicurazione una quota parte delle commissioni incassate a fronte dell'estinzione anticipata delle suddette polizze da parte della clientela è presidiato mediante lo stanziamento di adeguati fondi, come illustrato nella "Sezione 10 – Fondi per rischi ed oneri" contenuta nella Parte B – Passivo della presente Nota Integrativa.

Al riguardo si fa inoltre presente che gli aggiustamenti delle commissioni rilevate nell'esercizio 2021, a fronte dei servizi resi in precedenti esercizi, sono negativi per 7,4 milioni, pari allo sbilancio tra l'accertamento di maggiori ricavi per 6,8 milioni (di cui 3 milioni relativi alla distribuzione di prodotti assicurativi e 1,8 milioni alla distribuzione di prodotti di finanziamento di terzi ) e minori ricavi per 14,2 milioni (principalmente riconducibili per 5,9 milioni alla distribuzione di prodotti assicurativi e per 5,7 milioni a distribuzione di prodotti di finanziamento di terzi).

2.2 Commissioni attive: canali distributivi dei prodotti e servizi

Canali/Valori Totale Totale
31/12/2020
31/12/2021
a) presso propri sportelli: 746.030 617.682
1. gestioni di portafogli - -
2. collocamento di titoli 2.660 33.499
3. servizi e prodotti di terzi 743.370 584.183
b) offerta fuori sede: - -
1. gestioni di portafogli - -
2. collocamento di titoli - -
3. servizi e prodotti di terzi - -
c) altri canali distributivi: - -
1. gestioni di portafogli - -
2. collocamento di titoli - -
3. servizi e prodotti di terzi - -

2.3 Commissioni passive: composizione

Totale Totale
Servizi/Valori 31/12/2021 31/12/2020(*)
a) Strumenti finanziari (15.688) (14.626)
di cui: negoziazione di strumenti finanziari (13.877) (13.138)
di cui: collocamento di strumenti finanziari (1.811) (1.488)
di cui: gestione di portafogli individuali - -
- Proprie - -
- Delegate a terzi - -
b) Compensazione e regolamento - -
c) Custodia e amministrazione (1.423) (1.420)
d) Servizi di incasso e pagamento (56.880) (53.674)
di cui: carte di credito, carte di debito e altre carte di pagamento (48.273) (44.280)
e) Attività di servicing per operazioni di cartolarizzazione - -
f) Impegni a ricevere fondi - -
g) Garanzie finanziarie ricevute (13.153) (10.089)
di cui: derivati su crediti - -
h) Offerta fuori sede di strumenti finanziari, prodotti e servizi (3.785) (6.680)
i) Negoziazione di valute (7) (8)
j) Altre commissioni passive (13.702) (18.512)
Totale (104.638) (105.009)

(*) I dati dell'esercizio precedente sono stati riesposti per tenere conto delle modifiche introdotte dal 7° aggiornamento della Circolare n°262 della Banca d'Italia

Sezione 3 - Dividendi e proventi simili – Voce 70

3.1 Dividendi e proventi simili: composizione

Voci/Proventi Totale
31/12/2021
Totale
31/12/2020
Dividendi Proventi
simili
Dividendi Proventi
simili
A. Attività finanziarie detenute per la negoziazione 425 - 195 -
B. Altre attività finanziarie obbligatoriamente valutate al fair value 1.525 4.221 1.046 6.162
C. Attività finanziarie valutate al fair value con impatto sulla redditività
complessiva
6.920 - 17.153 -
D. Partecipazioni 73.435 - 70.847 -
Totale 82.305 4.221 89.241 6.162

La voce "Altre attività finanziarie obbligatoriamente valutate al fair value" include per 0,9 milioni i dividendi relativi a Genextra NM Az. Eur, 0,3 milioni i dividendi relativi alla partecipazione detenuta in Crif S.p.A. e per 0,3 milioni quelli relativi ad Autostrade del Brennero. I Proventi simili si riferiscono ai proventi incassati per 1,5 milioni dal Fondo Clessidra P 3 A, per 0,5 milioni al Fondo eur Divers Infr.III, per 0,5 milioni al Fondo Eracle Imm. Stum. A.P. e per 0,4 milioni dal Fondo Tikehau Direct Lend.

La voce "Attività finanziarie valutate al fair value con impatto sulla redditività complessiva" include per 5,1 milioni i dividendi relativi alla partecipazione detenuta in Banca d'Italia e per 0,8 milioni quelli relativi a C.R Asti.

I dividendi da partecipazioni si riferiscono esclusivamente ai proventi incassati da società non controllate in via esclusiva, in maggior dettaglio da Agos Ducato S.p.A. per 47,6 milioni e da Anima Holding per 15,7 milioni.

Sezione 4 - Risultato netto dell'attività di negoziazione – Voce 80

4.1 Risultato netto dell'attività di negoziazione: composizione

Operazioni/Componenti reddituali Plusvalenze
(A)
Utili da
negoziazione
(B)
Minusvalenze
(C)
Perdite da
negoziazione
(D)
Risultato
netto [(A+B) -
(C+D)]
1. Attività finanziarie di negoziazione 1.315 61.221 (7.568) (23.437) 31.531
1.1 Titoli di debito - 57.109 (6.603) (22.366) 28.140
1.2 Titoli di capitale 1.309 3.483 (244) (992) 3.556
1.3 Quote di O.I.C.R. - 40 (10) (3) 27
1.4 Finanziamenti 6 - (711) - (705)
1.5 Altre - 589 - (76) 513
2. Passività finanziarie di negoziazione 1.105 21.791 (4) (1.186) 21.706
2.1 Titoli di debito - - - - -
2.2 Debiti 1.105 21.791 (4) (1.186) 21.706
2.3 Altre - - - - -
3. Attività e passività finanziarie:
differenze di cambio X X X X 27.866
4. Strumenti derivati 232.283 802.033 (247.154) (749.746) 19.075
4.1 Derivati finanziari: 232.278 802.023 (247.154) (749.720) 19.086
- Su titoli di debito e tassi di interesse 196.842 778.543 (242.994) (730.999) 1.392
- Su titoli di capitale e indici azionari 35.436 23.480 (4.160) (18.720) 36.036
- Su valute e oro X X X X (18.341)
- Altri - - - (1) (1)
4.2 Derivati su crediti 5 10 - (26) (11)
di cui: coperture naturali connesse con la fair
value option X X X X -
Totale 234.703 885.045 (254.726) (774.369) 100.178

Si deve precisare che, in base alle disposizioni contenute nella Circolare di Banca d'Italia n. 262, la specifica in merito al "di cui: coperture naturali connesse con la fair value option" si riferisce ad una particolare tipologia di copertura prevista dal principio contabile IFRS 9. Al riguardo si segnala che non risultano importi da valorizzare, in quanto il Gruppo Banco BPM ha optato di continuare ad avvalersi del regime di hedge accounting previsto dal principio contabile IAS 39.

Sezione 5 - Risultato netto dell'attività di copertura – Voce 90

5.1 Risultato netto dell'attività di copertura: composizione

Totale Totale
31/12/2020
Componenti reddituali/Valori 31/12/2021
A. Proventi relativi a:
A.1 Derivati di copertura del fair value 498.104 173.391
A.2 Attività finanziarie coperte (fair value) 385.890 453.842
A.3 Passività finanziarie coperte (fair value) 213.797 497.978
A.4 Derivati finanziari di copertura dei flussi finanziari 191 8
A.5 Attività e passività in valuta - -
Totale proventi dell'attività di copertura (A) 1.097.982 1.125.219
B. Oneri relativi a:
B.1 Derivati di copertura del fair value (215.012) (216.226)
B.2 Attività finanziarie coperte (fair value) (860.865) (342.330)
B.3 Passività finanziarie coperte (fair value) (22.661) (574.428)
B.4 Derivati finanziari di copertura dei flussi finanziari - -
B.5 Attività e passività in valuta - -
Totale oneri dell'attività di copertura (B) (1.098.538) (1.132.984)
C. Risultato netto dell'attività di copertura (A - B) (556) (7.765)
di cui: risultato delle coperture su posizioni nette - -

Sezione 6 - Utili (Perdite) da cessione/riacquisto – Voce 100

6.1 Utili (perdite) da cessione/riacquisto: composizione

Totale
31/12/2021
Totale
31/12/2020
Voci/Componenti reddituali Utili Perdite Risultato
netto
Utili Perdite Risultato
netto
A. Attività finanziarie
1. Attività finanziarie valutate al costo
ammortizzato
301.249 (446.543) (145.294) 105.274 (358.536) (253.262)
1.1 Crediti verso banche - - - - - -
1.2 Crediti verso clientela 301.249 (446.543) (145.294) 105.274 (358.536) (253.262)
2. Attività finanziarie valutate al fair value
con impatto sulla redditività complessiva
40.063 (23.807) 16.256 124.546 (396) 124.150
2.1 Titoli di debito 40.063 (23.807) 16.256 124.546 (396) 124.150
2.2 Finanziamenti - - - - - -
Totale attività (A) 341.312 (470.350) (129.038) 229.820 (358.932) (129.112)
B. Passività finanziarie valutate al
costo ammortizzato
1. Debiti verso banche - - - - - -
2. Debiti verso clientela - - - - - -
3. Titoli in circolazione - (16.832) (16.832) - (2.430) (2.430)
Totale passività (B) - (16.832) (16.832) - (2.430) (2.430)

Il risultato esposto in corrispondenza della voce "1.2. Crediti verso clientela" comprende gli utili pari a 102,8 milioni, derivanti dalla vendita di titoli classificati nel portafoglio dei crediti verso la clientela, principalmente rappresentati da titoli governativi italiani ed esteri (101,4 milioni).

Escludendo tale componente il risultato netto della suddetta voce è negativo per 248,1 milioni imputabile per 214,4 milioni all'operazione di cessione del portafoglio di sofferenze denominata "Rockets".

Per ulteriori dettagli sulle suddette operazioni si fa rinvio al paragrafo "Altri aspetti rilevanti ai fini delle politiche contabili di Gruppo" contenuto nella Parte A - Politiche contabili, sezione A.1 Parte Generale, della Nota integrativa consolidata.

Gli utili da cessione di attività finanziarie valutate al fair value con impatto sulla redditività complessiva si riferiscono per 10,1 milioni agli utili da cessione su titoli governativi italiani ed esteri.

Sezione 7 - Risultato netto delle altre attività e passività finanziarie valutate al fair value con impatto a conto economico – Voce 110

7.1 Variazione netta di valore delle altre attività e passività finanziarie valutate al fair value con impatto a conto economico: composizione delle attività e passività finanziarie designate al fair value

Operazioni/Componenti reddituali Plusvalenze
(A)
Utili da
Minusvalenze
realizzo (B)
(C)
Perdite da
realizzo (D)
Risultato
netto [(A+B) -
(C+D)]
1. Attività finanziarie - - - - -
1.1 Titoli di debito - - - - -
1.2 Finanziamenti - - - - -
2. Passività finanziarie 18.041 3.216 (4.131) (9.232) 7.894
2.1 Titoli in circolazione 18.041 3.216 (4.131) (9.232) 7.894
2.2 Debiti verso banche - - - - -
2.3 Debiti verso clientela - - - - -
3. Attività e passività finanziarie in
valuta: differenze di cambio X X X X -
Totale 18.041 3.216 (4.131) (9.232) 7.894

7.2 Variazione netta di valore delle altre attività e passività finanziarie valutate al fair value con impatto a conto economico: composizione delle altre attività finanziarie obbligatoriamente valutate al fair value

Operazioni/Componenti reddituali Plusvalenze
(A)
Utili da
realizzo (B)
Minusvalenze
(C)
Perdite da
realizzo (D)
Risultato
netto [(A+B) -
(C+D)]
1. Attività finanziarie 83.803 4.303 (39.808) (49.723) (1.425)
1.1 Titoli di debito 2.125 2.051 (2.533) (4) 1.639
1.2 Titoli di capitale 5.496 434 (8.866) (37.000) (39.936)
1.3 Quote di O.I.C.R. 46.124 1.813 (15.513) - 32.424
1.4 Finanziamenti 30.058 5 (12.896) (12.719) 4.448
2. Attività finanziarie in valuta:
differenze di cambio
X X X X 10.170
Totale 83.803 4.303 (39.808) (49.723) 8.745

Sezione 8 - Rettifiche/riprese di valore nette per rischio di credito – Voce 130

8.1 Rettifiche di valore nette per rischio di credito relativo ad attività finanziarie valutate al costo ammortizzato: composizione

Rettifiche di valore (1) Riprese di valore (2)
Operazioni/Componenti
reddituali
Terzo stadio Impaired acquisite o originate Impaired 31/12/2021
Totale
31/12/2020
Totale
Primo stadio Secondo stadio Write-off Altre Write-off Altre Primo stadio Secondo stadio Terzo stadio acquisite o
originate
A. Crediti verso banche (325) - - - - - 742 - 93 - 510 466
- Finanziamenti (1) - - - - - 689 - 93 - 781 296
- Titoli di debito (324) - - - - - 53 - - - (271) 170
B. Crediti verso clientela (5.052) (48.696) (65.511) (951.077) (1.091) (91.273) 37.511 18.290 413.628 43.270 (650.001) (1.003.088)
- Finanziamenti (4.097) (48.651) (65.511) (951.077) (1.091) (91.273) 36.954 17.526 413.628 43.270 (650.322) (1.001.908)
- Titoli di debito (955) (45) - - - - 557 764 - - 321 (1.180)
Totale (5.377) (48.696) (65.511) (951.077) (1.091) (91.273) 38.253 18.290 413.721 43.270 (649.491) (1.002.622)

8.1a Rettifiche di valore nette per rischio di credito relativo a finanziamenti valutati al costo ammortizzato oggetto di misure di sostegno Covid-19: composizione

Rettifiche di valore nette
Operazioni/Componenti reddituali Terzo stadio Impaired acquisite o originate 31/12/2021
Totale
31/12/2020
Totale
Primo stadio Secondo stadio Write-off Altre Write-off Altre
1. Finanziamenti oggetto di concessione conformi con le GL 97 (160) - (1.086) - 6 (1.143) (56.530)
2. Finanziamenti oggetto di misure di moratoria in essere
non più conformi alle GL e non valutate come oggetto di
concessione 2.482 (20.622) - (58.953) - (2.897) (79.990) -
3. Finanziamenti oggetto di altre misure di concessione - 207 - (2.836) - - (2.629) (2.640)
4. Nuovi finanziamenti 1.518 (145) - (15.487) - - (14.114) (10.625)
Totale 4.097 (20.720) - (78.362) - (2.891) (97.876) (69.795)

8.2 Rettifiche di valore nette per rischio di credito relativo ad attività finanziarie valutate al fair value con impatto sulla redditività complessiva: composizione

Rettifiche di valore (1) Riprese di valore (2)
Operazioni/Componenti
reddituali
Primo stadio Secondo Terzo stadio Impaired acquisite o
originate
Primo stadio Secondo Terzo stadio acquisite o
Impaired
31/12/2021
Totale
31/12/2020
Totale
stadio Write-off Altre Write-off Altre stadio originate
A. Titoli di debito (1.484) - - - - - 508 - - (976)
-
(289)
B. Finanziamenti - - - - - - - - - -
-
-
- Verso clientela - - - - - - - - - -
-
-
- Verso banche - - - - - - - - - -
-
-
Totale (1.484) - - - - - 508 - - - (976) (289)

8.2.a Rettifiche di valore nette per rischio di credito relativo a finanziamenti valutati al fair value con impatto sulla redditività complessiva oggetto di misure di sostegno Covid-19: composizione

La fattispecie non è presente per la Banca. Si omette pertanto la relativa tabella.

Sezione 9 – Utili/perdite da modifiche contrattuali senza cancellazioni – Voce 140

9.1 Utili/perdite da modifiche contrattuali: composizione

Totale Totale
Voci/Componenti reddituali Utili 31/12/2021
Perdite
Risultato
netto
Utili 31/12/2020 Perdite Risultato
netto
Attività finanziarie al FV rilevato nelle altre
componenti di C.E.
Modifiche contrattuali su Attività finanziarie valutate al FV
rilevati a CE complessivo
- - - -
-
-
Attività finanziarie al costo ammortizzato
Modifiche contrattuali su Attività finanziarie al Costo
Ammortizzato 2.507 (11.028) (8.521) -
(1.256)
(1.256)
Totale 2.507 (11.028) (8.521) -
(1.256)
(1.256)

Nella voce, negativa per 8,5 milioni, figurano le perdite derivanti dalle modifiche contrattuali intervenute nell'esercizio in relazione alle forme di finanziamento, che non hanno comportato la cancellazione totale o parziale dal bilancio della precedente esposizione creditizia.

Sezione 10 – Spese amministrative – Voce 160

10.1 Spese per il personale: composizione

Totale Totale
Tipologia di spese/Valori 31/12/2021 31/12/2020
1) Personale dipendente (1.577.432) (1.742.696)
a) salari e stipendi (1.102.943) (1.041.472)
b) oneri sociali (290.225) (271.831)
c) indennità di fine rapporto (63.295) (63.119)
d) spese previdenziali - -
e) accantonamento al trattamento di fine rapporto del personale (1.898) (2.167)
f) accantonamento al fondo trattamento di quiescenza e obblighi simili: (333) (1.015)
- a contribuzione definita - -
- a benefici definiti (333) (1.015)
g) versamenti ai fondi di previdenza complementare esterni: (40.443) (41.271)
- a contribuzione definita (40.443) (41.271)
- a benefici definiti - -
h) costi derivanti da accordi di pagamento basati su propri strumenti patrimoniali (7.074) (3.286)
i) altri benefici a favore dei dipendenti (71.221) (318.535)
2) Altro personale in attività (141) (125)
3) Amministratori e sindaci (4.599) (4.061)
4) Personale collocato a riposo (17) (15)
5) Recuperi di spese per dipendenti distaccati presso altre aziende 10.608 14.129
6) Rimborsi di spese per dipendenti di terzi distaccati presso la società (1.524) (1.533)
Totale (1.573.105) (1.734.301)

10.2 Numero medio dei dipendenti per categoria

Numero medio (*) 31/12/2021 31/12/2020
1) Personale dipendente 19.014 19.770
a) dirigenti 262 268
b) quadri direttivi 7.426 7.753
di cui: di 3° e 4° livello 3.766 3.965
c) restante personale dipendente 11.326 11.749
2) Altro personale 8 8
Totale 19.022 19.778

Il numero medio dei dipendenti non include gli amministratori e sindaci. Nel caso dei dipendenti part-time è convenzionalmente considerato il 70%.

10.3 Fondi di quiescenza aziendale a benefici definiti: costi e ricavi

Totale Totale
31/12/2021 31/12/2020
- Costo previdenziale relativo alle prestazioni di lavoro correnti (371) (490)
- Oneri finanziari 36 (533)
- Rendimento atteso delle attività a servizio del piano - -
- Utili e perdite attuariali - -
- Costo previdenziale relativo alle prestazioni di lavoro passate - -
- Utili e perdite da riduzioni o estinzioni 2 8
Totale (333) (1.015)

10.4 Altri benefici a favore dei dipendenti

Gli altri benefici a favore dei dipendenti, i cui costi sono riportati nella precedente tabella 10.1, al punto "i) altri benefici a favore dei dipendenti", ammontano a 71,2 milioni (318,5 milioni del 2020).

In tale voce sono rilevati principalmente i costi relativi al sistema di welfare del Gruppo, quali - a titolo d'esempio - il premio aziendale c.d. "welfare", i buoni pasto e i costi per la gestione delle mense aziendali, le polizze sanitarie e infortuni a beneficio dei dipendenti, le borse di studio, i contributi a favore dei circoli ricreativi aziendali, i premi fedeltà, i costi relativi ai corsi di addestramento e aggiornamento professionale.

Il dato dell'esercizio precedente comprendeva gli oneri a fronte degli incentivi all'esodo del personale, anche attraverso il ricorso volontario alle prestazioni straordinarie del Fondo di Solidarietà di settore, pari a 257,0 milioni.

10.5 Altre spese amministrative: composizione

Tipologia di spesa/Settori Totale Totale
31/12/2021 31/12/2020(*)
a) Spese relative agli immobili (62.720) (59.085)
- fitti (7.435) (8.333)
- manutenzioni locali (12.290) (13.747)
- spese di pulizia (12.645) (13.071)
- energia, acqua e riscaldamento (30.350) (23.934)
b) Imposte indirette e tasse (275.870) (267.791)
c) Spese postali, telefoniche, stampati e altre per ufficio (22.408) (25.124)
d) Manutenzioni e canoni per mobili, macchine e impianti (86.522) (80.242)
- canoni (20.594) (21.617)
- manutenzioni (65.928) (58.625)
e) Prestazioni professionali e consulenze (62.142) (50.337)
f) Spese per visure e informazioni (8.538) (13.185)
g) Sorveglianza e scorta valori (16.736) (18.118)
h) Prestazione di servizi da terzi (215.931) (198.963)
i) Pubblicità, rappresentanza e omaggi (8.583) (9.573)
l) Premi assicurativi (9.934) (8.072)
m) Trasporti, noleggi e viaggi (5.791) (7.554)
- noleggi (611) (1.970)
- altre spese (5.180) (5.584)
n) Oneri sistemici (207.910) (185.477)
- contributi ordinari ai Fondi di Risoluzione (83.265) (80.802)
- contributi addizionali ai Fondi di Risoluzione (27.122) (25.525)
- contributi ordinari al Fondo Interbancario di Tutela Depositi (97.523) (79.150)
o) Altri costi e spese diverse (46.559) (54.524)
Totale (1.029.644) (978.045)

(*) I dati dell'esercizio precedente sono stati riesposti per tenere conto delle modifiche introdotte dal 7° aggiornamento della Circolare n°262 della Banca d'Italia

Nella voce "a) Spese relative agli immobili – affitti" sono ricompresi affitti su immobili, che non sono rientrati nel perimetro IFRS 16 in quanto relativi a contratti short term (inferiore a 12 mesi).

Nelle voci "d) Manutenzioni e canoni per mobili, macchine e impianti" e "m) Trasporti, noleggi e viaggi – noleggi" sono compresi noleggi di software, noleggi di macchine e autoveicoli short term o low value e canoni di assistenza relativi ai noleggi.

Contribuzioni ai sistemi di garanzia dei depositi e a meccanismi di risoluzione

A seguito del recepimento nell'ordinamento nazionale, delle Direttive 2014/49/UE (Deposit Guarantee Schemes Directive –"DGSD") del 16 aprile 2014 e 2014/59/UE (Bank Recovery and Resolution Directive – "BRRD") del 15 maggio 2014, a partire dall'esercizio 2015 gli enti creditizi sono obbligati a fornire le risorse finanziarie necessarie per il finanziamento del Fondo Interbancario di Tutela dei Depositi (FITD) e del Fondo di Risoluzione Nazionale (confluito nel Fondo di Risoluzione Unico (FRU) a partire dal 2016), tramite il versamento di contributi ordinari ex ante da versare annualmente, fino al raggiungimento di un determinato livello obiettivo. Qualora i mezzi finanziari disponibili del FITD e/o del FRU non dovessero risultare sufficienti, rispettivamente per garantire il rimborso ai depositanti protetto o per finanziare la risoluzione, è previsto che gli enti creditizi debbano provvedere mediante versamento di contributi straordinari.

Le contribuzioni sono oggetto di rilevazione nella voce in esame, ossia la voce "190. b) Altre spese amministrative", in applicazione dell'interpretazione IFRIC 21 "Tributi" in base alla quale la passività relativa al pagamento di un tributo nasce nel momento in cui si verifica il cosiddetto "fatto vincolante", ossia nel momento in cui sorge l'obbligazione al pagamento della quota annuale. Nel caso di specie, sotto il profilo contabile, le contribuzioni sono considerate assimilabili ad un tributo ed il momento dell'insorgenza del "fatto vincolante" è stato individuato nel primo trimestre per il FRU e nel terzo trimestre per il FITD.

La contribuzione ordinaria al FRU per l'esercizio 2021 ammonta a 83,3 milioni (80,8 milioni era la contribuzione dell'esercizio 2020). Al riguardo si precisa che per il 2021, così come per l'esercizio precedente, il Gruppo non si è avvalso della possibilità di ottemperare alla richiesta mediante l'assunzione di un impegno irrevocabile al pagamento (cosiddetti "IPC - Irrevocable Payment Committments").

La contribuzione ordinaria al FITD, addebitata nel conto economico del 2021 ammonta a 97,5 milioni (79,2 milioni era stata la contribuzione richiesta per l'esercizio 2020).

Da ultimo, si segnala che nel mese di giugno 2021 sono state richiamate da Banca d'Italia contribuzioni addizionali al Fondo di Risoluzione Nazionale per un ammontare pari a 27,1 milioni, per far fronte alle esigenze finanziarie connesse con gli interventi di risoluzione effettuati anteriormente all'avvio del FRU. Nel dettaglio, trattasi degli interventi avviati nel mese di novembre 2015 dalla Banca d'Italia, in qualità di autorità nazionale di risoluzione - ai sensi del decreto legislativo 16 novembre 2016, n. 180 - nei confronti delle seguenti quattro banche: Cassa di risparmio di Ferrara S.p.A., Banca delle Marche S.p.A., Banca popolare dell'Etruria e del Lazio - Società cooperativa e Cassa di risparmio della Provincia di Chieti S.p.A., anche detto importo è stato addebitato nella voce "190. b) Altre spese amministrative" (nel 2020 erano stati richiesti contributi addizionali per 25,5 milioni).

I valori indicati sopra descritti sono riportati nella precedente tabella in corrispondenza della sottovoce "n) Oneri sistemici".

Canone per la garanzia della trasformabilità delle DTA - evoluzioni normative al Decreto Legge n. 59/2016

Si ricorda che l'articolo 11 del D.L. n. 59 del 3 maggio 2016, convertito con modificazioni dalla L. n. 119 del 30 giugno 2016, ha introdotto un regime opzionale, in virtù del quale la garanzia sulla trasformabilità in crediti di imposta delle attività fiscali per imposte anticipate (DTA – Deferred Tax Asset) che rispondono ai requisiti richiesti dalla Legge 22 dicembre 2011, n. 214 risulta subordinata al pagamento di un canone, dovuto per gli esercizi a partire dal 31 dicembre 2015 fino al 31 dicembre 2029, da determinarsi annualmente.

In data 21 febbraio 2017 è stata pubblicata nella Gazzetta Ufficiale la legge di conversione (L. 17 febbraio 2017, n. 15) del Decreto Legge Salva Risparmio; nel dettaglio, l'art. 26 bis, comma 4, ha modificato l'articolo 11 del D. L. 59/2016, posticipando il periodo per il quale è dovuto il canone anno che è stabilito con partenza dal 31 dicembre 2016 fino al 31 dicembre 2030.

Ai sensi dei citati riferimenti normativi l'esercizio di tale opzione, che è stato effettuato nel 2016 dalla Banca, è considerato irrevocabile.

Più in dettaglio, il canone annuale da versare per assicurare la convertibilità delle suddette attività per imposte anticipate in crediti d'imposta deve essere determinato annualmente applicando l'aliquota dell'1,5% ad una "base" ottenuta sommando alla differenza tra le attività per imposte anticipate trasformabili iscritte nel bilancio dell'esercizio precedente e le corrispondenti attività per imposte anticipate iscritte nel bilancio 2007, l'importo delle trasformazioni delle stesse attività per imposte anticipate operate dal 2008 fino all'esercizio precedente, e sottraendo le imposte previste dal Decreto e versate con riferimento ai predetti periodi di imposta (base detta anche "DTA di tipo 2"). I canoni sono deducibili sia ai fini IRES che ai fini IRAP nell'esercizio in cui vengono pagati.

In virtù delle citate disposizioni normative, nella voce di conto economico in esame ("160. b) Altre spese amministrative") è stato addebitato l'onere di competenza dell'esercizio 2021 che, al lordo del recupero da società del Gruppo, ammonta a 26,6 milioni (25,4 milioni era l'importo addebitato nel conto economico del 2020).

Sezione 11 - Accantonamenti netti ai fondi per rischi e oneri – Voce 170

11.1 Accantonamenti netti per rischio di credito relativi a impegni a erogare fondi e garanzie finanziarie rilasciate: composizione

Accantonamenti Riattribuzioni Totale Totale
31/12/2021 31/12/2020
Impegni ad erogare fondi e garanzie finanziarie rilasciate (4.229) 18.539 14.310 (17.725)

11.2 Accantonamenti netti relativi ad altri impegni e altre garanzie rilasciate: composizione

Accantonamenti Riattribuzioni Totale
31/12/2021
Totale
31/12/2020
Altri impegni e altre garanzie rilasciate (22.675) 5.326 (17.349) 4.213

11.3 Accantonamenti netti agli altri fondi per rischi e oneri: composizione

Accantonamenti Riattribuzioni
di eccedenze
Totale
31/12/2021
Totale
31/12/2020
Rischi ed oneri su controversie legali (18.954) 14.792 (4.162) (4.641)
Altri rischi ed oneri (20.328) 6.552 (13.776) (50.958)
Totale (39.282) 21.344 (17.938) (55.599)

Gli accantonamenti ai fondi per rischi ed oneri, al netto delle riprese di valore, ammontano a 17,9 milioni. Per maggiori dettagli sugli stanziamenti effettuati si fa rinvio all'informativa contenuta nella "Sezione 10 – Fondi per rischi e oneri" – Voce 100 della parte B – Passivo della presente Nota integrativa.

Sezione 12 – Rettifiche/riprese di valore nette su attività materiali – Voce 180

12.1 Rettifiche di valore nette su attività materiali: composizione

Attività/Componente reddituali Ammortamento
(a)
Rettifiche di
valore per
deterioramento
(b)
Riprese di valore
(c)
Risultato netto
(a + b - c)
A. Attività materiali
1 Ad uso funzionale (193.922) (891) 1.053 (193.760)
- Di proprietà (45.693) - - (45.693)
- Diritti d'uso acquisiti con il leasing (148.229) (891) 1.053 (148.067)
2 Detenute a scopo d'investimento - - - -
- Di proprietà - - - -
- Diritti d'uso acquisiti con il leasing - - - -
3 Rimanenze X - - -
Totale (193.922) (891) 1.053 (193.760)

Sezione 13 – Rettifiche/riprese di valore nette su attività immateriali – Voce 190

13.1 Rettifiche di valore nette su attività immateriali: composizione

Attività/Componente reddituale Ammortamento
(a)
Rettifiche di
valore per
deterioramento
(b)
Riprese di valore
(c)
Risultato netto
(a + b - c)
A. Attività immateriali
di cui: software (3.115) - - (3.115)
A.1 Di proprietà (105.592) (2.172) - (107.764)
- Generate internamente dall'azienda - - - -
- Altre (105.592) (2.172) - (107.764)
A.2 Diritti d'uso acquisiti con il leasing - - - -
B. Attività possedute per la vendita X - - -
Totale (105.592) (2.172) - (107.764)

Sezione 14 - Altri oneri e proventi di gestione – Voce 200

14.1 Altri oneri di gestione: composizione

Totale Totale
31/12/2021 31/12/2020
(8.778) (9.516)
- -
(35.458) (46.237)
(44.236) (55.753)

La voce "Oneri su beni rivenienti dal leasing" è relativa ai costi sostenuti sui beni a garanzia di esposizioni deteriorate per l'acquisto e la rivendita dei beni oggetto di operazioni di leasing finanziario.

La voce "Altri" include per 18 milioni gli oneri per transazioni su cause non accantonati o eccedenti i fondi rischi, perdite operative relative alla gestione delle filiali (rapine, frodi, furti e altri danni) per 7,1 milioni, nonché sopravvenienze passive ed altre insussistenze.

14.2 Altri proventi di gestione: composizione

Totale Totale
31/12/2021 31/12/2020
Proventi su c/c e finanziamenti 5.309 9.898
Recuperi di imposte 245.065 237.791
Recuperi di spese 105.129 100.972
Fitti attivi su immobili 4.280 5.132
Altri 34.439 14.450
Totale 394.222 368.243

La sottovoce "Proventi su c/c e finanziamenti" si riferisce alla "commissione di istruttoria veloce" introdotta dal D.L. 6 dicembre 2011, n. 201, convertito dalla L. n. 214/2011.

Sezione 15 – Utili (perdite) delle partecipazioni – Voce 220

15.1 Utili (perdite) delle partecipazioni: composizione

Componente reddituale/Valori Totale
31/12/2021
Totale
31/12/2020
A. Proventi 54.906 81.824
1. Rivalutazioni 54.448 81.824
2. Utili da cessione 458 -
3. Riprese di valore - -
4. Altri proventi - -
B. Oneri (75.488) (57.391)
1. Svalutazioni (72.288) (57.391)
2. Rettifiche di valore da deterioramento (3.200) -
3. Perdite da cessione - -
4. Altri oneri - -
Risultato netto (20.582) 24.433

Nelle voci Rivalutazioni e Svalutazioni sono ricompresi gli utili e le perdite derivanti dalla valutazione a patrimonio netto delle partecipazioni di controllo per – 17,8 milioni. Si ricorda che nel corso del 2020 Banco BPM S.p.A. ha deliberato la modifica del criterio di valutazione delle partecipazioni in società controllate passando dal criterio del

costo a quello del patrimonio netto. Da evidenziare l'impatto negativo di Release per 80,5 milioni e quello positivo di Bipielle Real Estate Spa per 28,1 milioni.

Le rettifiche di valore da deterioramento si riferiscono all'impairment su Vera Assicurazioni S.p.A. a seguito del test periodico.

Sezione 16 - Risultato netto della valutazione al fair value delle attività materiali ed immateriali – Voce 230

16.1 Risultato netto della valutazione al fair value (o al valore rivalutato) o al valore di presumibile realizzo delle attività materiali e immateriali: composizione

Attività/Componenti reddituale Rivalutazioni
(a)
Svalutazioni
(b)
Differenze cambio Risultato
Positive
(c)
Negative
(d)
netto
(a-b+c-d)
A. Attività materiali 15.542 (27.444) - - (11.902)
A.1 Ad uso funzionale: 97 (984) - -
(887)
- Di proprietà 97 (984) - -
(887)
- Diritti d'uso acquisiti con il leasing - - - -
-
A.2 Detenute a scopo di investimento: 15.445 (26.460) - -
(11.015)
- Di proprietà 15.445 (26.460) - -
(11.015)
- Diritti d'uso acquisiti con il leasing - - - -
-
A.3 Rimanenze - - - -
-
B. Attività immateriali - - - - -
B.1 Di proprietà: - - - -
-
- Generate internamente dall'azienda - - - -
-
- Altre - - - -
-
B.2 Diritti d'uso acquisiti con il leasing - - - -
-
Totale 15.542 (27.444) - - (11.902)

La voce, complessivamente negativa per 11,9 milioni (8 milioni era il saldo negativo dello scorso esercizio), accoglie i risultati conseguenti alla valutazione al fair value delle "attività materiali ad uso funzionale rivalutate" e delle "attività materiali detenute a scopo di investimento", rappresentate dal patrimonio immobiliare di proprietà e dal patrimonio artistico di pregio.

Sezione 17 - Rettifiche di valore dell'avviamento – Voce 240

17.1 Rettifiche di valore dell'avviamento: composizione

Nel corso del 2021 non sono state rilevate rettifiche di valore dell'avviamento.

Sezione 18 - Utili (perdite) da cessione di investimenti – Voce 250

18.1 Utili (perdite) da cessione di investimenti: composizione

Componente reddituale/Valori Totale
31/12/2021
Totale
31/12/2020
A. Immobili (673) 359
- Utili da cessione 184 625
- Perdite da cessione (857) (266)
B. Altre attività 138 (271)
- Utili da cessione 153 10
- Perdite da cessione (15) (281)
Risultato netto (535) 88

Sezione 19 - Imposte sul reddito dell'esercizio dell'operatività corrente – Voce 270

19.1 Imposte sul reddito dell'esercizio dell'operatività corrente: composizione

Totale Totale
Componenti reddituali/Valori 31/12/2021 31/12/2020
1. Imposte correnti (-) (25.024) (12.807)
2. Variazioni delle imposte correnti dei precedenti esercizi (+/-) (731) (1.489)
3. Riduzione delle imposte correnti dell'esercizio (+) 106.742 86.107
3.bis Riduzione delle imposte correnti dell'esercizio per crediti d'imposta di cui alla Legge n.
214/2011 (+)
35.842 -
4. Variazione delle imposte anticipate (+/-) (306.406) 26.964
5. Variazione delle imposte differite (+/-) 94.767 166.827
6. Imposte di competenza dell'esercizio (-) (-1+/-2+3+3bis+/-4+/-5) (94.810) 265.602

Come già indicato, nell'esercizio Banco BPM ha esercitato l'opzione prevista dall'art. 110 del D.L. 14 agosto 2020 n. 104 per il riallineamento dei valori fiscali ai maggiori valori contabili relativamente agli immobili di proprietà. L'esercizio dell'opzione ha comportato i) la rilevazione immediata dell'imposta sostitutiva di 9,5 milioni imputata a Conto Economico; ii) la cancellazione di passività fiscali differite (DTL) nette per 79,1 milioni, con un impatto positivo sul Conto Economico di 69,6 milioni.

19.2 Riconciliazione tra onere fiscale teorico e onere fiscale effettivo di bilancio

IRES 2021 2020
Risultato dell'operatività corrente al lordo delle imposte 510.604 (289.872)
Componenti negativi del risultato lordo non rilevanti definitivamente
(+) 163.609 95.386
Minusvalenze da realizzo/valutazione su partecipazioni/OCI 65.137 18.889
Imposte indeducibili diverse da quelle sui redditi 6.308 7.278
Perdite su crediti indeducibili 4.791 428
Spese amministrative a deducibilità limitata 3.464 3.667
Altre spese amministrative non deducibili 36.272 34.040
Impairment avviamenti - 25.100
Accantonamenti 19.010 4.003
Altro 28.627 1.981
Componenti positivi del risultato lordo non rilevanti definitivamente (-) (78.453) (243.370)
Quota non rilevante delle plus da realizzo/valutazione su partecipazioni/OCI (5.570) (163.680)
Quota non rilevante dei dividendi (72.883) (79.690)
Variazioni in aumento definitive non legate ad elementi del risultato
lordo (+) - 3.845
Altre - 3.845
Variazioni in diminuzione definitive non legate ad elementi del
risultato lordo (-)
(87.935) (89.547)
Quota reddito agevolabile A.C.E. (69.130) (70.197)
Altro (18.805) (19.350)
Base di calcolo IRES a conto economico 507.825 (523.558)
Aliquota nominale IRES 24,00% 24,00%
IRES effettiva (121.878) 125.654
Tax rate IRES (23,87%) 43,35%
IRAP 2021 2020
Risultato dell'operatività corrente al lordo delle imposte 510.604 (289.872)
Componenti negativi del risultato lordo non rilevanti definitivamente
(+) 212.249 331.948
Quota non deducibile degli ammortamenti su beni ad uso funzionale 30.152 30.080
Altre spese amministrative non deducibili 128.632 128.116
Spese del personale al netto delle deduzioni ammesse (riduzione cuneo,disabili,ecc.) - 70.437
Altre rettifiche di valore non rilevanti 8.987 76
Accantonamenti netti ai fondi rischi e oneri 20.977 69.111
Impairment avviamenti - 25.100
Perdita delle partecipazioni 20.582
Altri 2.919 9.028
Componenti positivi del risultato lordo non rilevanti definitivamente (-) (49.397) (69.054)
Quota non rilevante dei dividendi (50%) (41.153) (44.621)
Altri proventi di gestione (8.244) -
Utili delle partecipazioni - (24.433)
Utili da cessione di investimenti - -
Ripresa di valore su crediti - -
Variazioni in aumento definitive non legate ad elementi del risultato
lordo (+)
- 349.527
Rettifiche per neutralizzazione valore della produzione negativa - 343.358
Altro - 6.169
Variazioni in diminuzione definitive non legate ad elementi del
risultato lordo (-) (13.064) (234.557)
Recapture componenti negativi irrilevanti di esercizi precedenti - -
Recapture cuneo fiscale - -
Altre (13.064) (234.557)
Base di calcolo IRAP a conto economico 660.392 87.992
Aliquota nominale media ponderata IRAP 5,56% 5,56%
IRAP effettiva (36.718) (4.892)
Tax rate IRAP (7,19%) (1,69%)

IRES e IRAP non di competenza e Addizionale Ires 2021 2020
Totale impatto 63.786 144.840
Ires - Fiscalità corrente, anticipata e differita di esercizi precedenti 10.325 (2.715)
Irap - Fiscalità corrente, anticipata e differita di esercizi precedenti 1.587 906
Ires - Addizionale 3,5% (17.774) 18.325
Riallineamento 69.648 128.324
Tax rate IRES e IRAP non di competenza e altre imposte 12.49% 49,97%
Totale imposte sul risultato lordo 2021 2020
Totale IRES + IRAP + Altre imposte (94.810) 265.602
Tax rate complessivo (18,57%) 91,63%

Sezione 20 - Utile (perdita) delle attività operative cessate al netto delle imposte – Voce 290

20.1 Utile (perdita) delle attività operative cessate al netto delle imposte: composizione

La voce non è valorizzata per l'esercizio in corso, né per quello precedente. Si omette pertanto la relativa tabella.

20.2 Dettaglio delle imposte sul reddito relative alle attività operative cessate

La voce non è valorizzata per l'esercizio in corso, né per quello precedente. Si omette pertanto la relativa tabella.

Sezione 21 - Altre informazioni

Non si segnalano altre informazioni rilevanti oltre a quanto già indicato nelle sezioni precedenti.

Sezione 22 - Utile per azione

31/12/2021 31/12/2020
EPS Base EPS diluito EPS Base EPS diluito
Media ponderata azioni ordinarie (numero) 1.510.823.282 1.510.823.282 1.509.504.749 1.509.504.749
Risultato attribuibile (migliaia di euro) 415.794 415.794 (24.270) (24.270)
EPS (euro) 0,275 0,275 (0,016) (0,016)

25.1 Numero medio delle azioni ordinarie a capitale diluito

Si segnala che al 31 dicembre 2021 l'EPS Base coincide con l'EPS diluito in quanto non risultano in essere strumenti finanziari con potenziali effetti diluitivi.

25.2 Altre informazioni

Non si segnalano altre informazioni rilevanti oltre a quanto già indicato nelle sezioni precedenti

PARTE D – REDDITIVITÀ COMPLESSIVA

Prospetto analitico della redditività complessiva

Voci 31/12/2021 31/12/2020
10. Utile (Perdita) d'esercizio 415.794 (24.270)
Altre componenti reddituali senza rigiro a conto economico 140.839 (133.603)
20. Titoli di capitale designati al fair value con impatto sulla redditività complessiva: 15.822 (125.809)
a) variazione di fair value 15.300 (16.571)
b) trasferimenti ad altre componenti di patrimonio netto 522 (109.238)
30. Passività finanziarie designate al fair value con impatto a conto economico (variazioni del proprio
merito creditizio): 3.819 (16.412)
a) variazione del fair value 4.018 (16.412)
b) trasferimenti ad altre componenti di patrimonio netto (199) -
40. Copertura di titoli di capitale designati al fair value con impatto sulla redditività complessiva: - -
a) variazione di fair value (strumento coperto) - -
b) variazione di fair value (strumento di copertura) - -
50. Attività materiali 8.692 (1.695)
60. Attività immateriali - -
70. Piani a benefici definiti (7.495) 10.342
80. Attività non correnti e gruppi di attività in via di dismissione - -
90. Quota delle riserve da valutazione delle partecipazioni valutate a patrimonio netto 35.322 (1.937)
100. Imposte sul reddito relative alle altre componenti reddituali senza rigiro a conto economico 84.679 1.908
Altre componenti reddituali con rigiro a conto economico (96.735) 92.586
110. Copertura di investimenti esteri: - -
a) variazioni di fair value - -
b) rigiro a conto economico - -
c) altre variazioni - -
120. Differenze di cambio: - -
a) variazioni di valore - -
b) rigiro a conto economico - -
c) altre variazioni - -
130. Copertura dei flussi finanziari: (18.119) 3.911
a) variazioni di fair value (18.119) 3.911
b) rigiro a conto economico - -
c) altre variazioni - -
di cui: risultato delle posizioni nette - -
140. Strumenti di copertura (elementi non designati): - -
a) variazioni di valore - -
b) rigiro a conto economico - -
c) altre variazioni - -
150. Attività finanziarie (diverse dai titoli di capitale) valutate al fair value con impatto sulla redditività
complessiva: (128.829) 125.684
a) variazioni di fair value (68.046) 144.636
b) rigiro a conto economico (60.783) (18.952)
- rettifiche per rischio di credito 387 (693)
- utili/perdite da realizzo (61.170) (18.259)
c) altre variazioni - -
160. Attività non correnti e gruppi di attività in via di dismissione: - -
a) variazioni di fair value - -
b) rigiro a conto economico - -
c) altre variazioni - -
170. Quota delle riserve da valutazione delle partecipazioni valutate a patrimonio netto: 1.632 5.835
a) variazioni di fair value 1.632 5.835
b) rigiro a conto economico - -
- rettifiche da deterioramento - -
- utili/perdite da realizzo - -
c) altre variazioni - -
180. Imposte sul reddito relative alle altre componenti reddituali con rigiro a conto economico 48.581 (42.844)
190. Totale altre componenti reddituali 44.104 (41.017)
200. Redditività complessiva (Voce 10+190) 459.898 (65.287)

*In tale voce figurano gli utili e le perdite dell'esercizio.

La variazione della riserva da valutazione delle attività materiali che ha avuto impatto sulla redditività complessiva è pari a 94,2 milioni ed è rappresentato dalla variazione del fair value degli immobili funzionali per positivi 8,7 milioni indicati nella sottovoce "50. Attività materiali" e per positivi 85,5 milioni indicati nella sottovoce "110. Imposte sul reddito relative alle altre componenti reddituali senza rigiro a conto economico" che comprendono l'impatto fiscale sulle variazioni di fair value per negativi 2,8 milioni e 88,7 milioni relativi all'effetto del riallineamento fiscale degli immobili ad uso funzionale, come illustrato nel paragrafo "Altri aspetti rilevanti ai fini delle politiche contabili di Gruppo" contenuto nella "Parte A.1 – Politiche contabili" della Nota integrativa consolidata.

PARTE E – INFORMAZIONI SUI RISCHI E SULLE RELATIVE POLITICHE DI COPERTURA

Premessa

Il documento che riguarda gli adempimenti relativi alla disciplina del Terzo Pilastro (o Pillar 3) recante le informazioni finalizzate a fornire disclosure sulle attività di monitoraggio e gestione dei rischi relative al Gruppo Banco BPM (adeguatezza patrimoniale, esposizione ai rischi e alle caratteristiche generali dei sistemi preposti alla loro gestione e controllo), secondo quanto previsto dalla circolare della Banca d'Italia n.285 del 17 dicembre 2013 e nello specifico dalla Parte Otto del Regolamento CRR UE n.575/2013, è reso disponibile nei termini previsti dalla normativa nella sezione Investor Relations del sito www.gruppo.bancobpm.it.

Le informazioni quantitative contenute nella presente parte includono tutte le attività e passività finanziarie verso banche e clientela qualunque sia il loro portafoglio di allocazione contabile.

Sezione 1 - Rischio di credito

INFORMAZIONI DI NATURA QUALITATIVA

Per le informazioni di natura qualitativa dei rischi di credito si rimanda alla parte E della Nota integrativa consolidata.

INFORMAZIONI DI NATURA QUANTITATIVA

A. Qualità del Credito

Nuova Definition of Default ("DoD")

Ai fini della successiva informativa sulla qualità del credito, si precisa che, a far data dal 1° gennaio 2021, è divenuta obbligatoria, ai fini regolamentari, l'applicazione della Nuova Definizione di Default ("DoD" – Definition of Default), derivante dall'implementazione del "RTS on the materiality threshold for credit obligations past due under Article 178 of the CRR (Regolamento Delegato EU 2018/171)" e delle correlate linee guida dell'EBA "EBA Guidelines on the application of the definition of default under Article 178 of the CRR".

La citata normativa, pur confermando le basi del default nel ritardo nei pagamenti e nel probabile inadempimento del debitore, introduce alcuni criteri più stringenti per l'individuazione delle posizioni deteriorate e per il successivo rientro in bonis. In particolare, la Nuova Definizione di Default stabilisce i criteri per l'identificazione dello scaduto, la modalità di gestione degli indicatori da considerare ai fini dell'identificazione di probabile inadempimento, gli aspetti specifici delle esposizioni retail e i criteri per il ritorno di una posizione in uno stato di bonis.

Per maggiori dettagli si rimanda alla Parte E "Sezione 1 A. Qualità del Credito" della Nota integrativa consolidata.

Nella presente parte, ai fini dell'informativa di natura quantitativa sulla qualità del credito, con il termine "esposizioni creditizie per cassa" si intendono tutte le attività finanziarie per cassa vantate verso banche o clientela, qualunque sia il loro portafoglio di allocazione contabile (valutate al fair value con impatto a conto economico, valutate al fair value con impatto sulla redditività complessiva, valutate al costo ammortizzato, attività finanziarie in via di dismissione), si escludono invece i titoli di capitale e le quote di O.I.C.R.

A.1 Esposizioni creditizie deteriorate e non deteriorate: consistenze, rettifiche di valore, dinamica e distribuzione economica

A.1.1 Distribuzione delle attività finanziarie per portafogli di appartenenza e per qualità creditizia (valori di bilancio)

Portafogli/qualità Sofferenze Inadempienze
probabili
Esposizioni
scadute
deteriorate
Esposizioni
scadute non
deteriorate
Altre
esposizioni
non
deteriorate
Totale
1. Attività finanziarie valutate al costo ammortizzato 768.384 2.110.379 44.533 569.734 135.044.940 138.537.970
2. Attività finanziarie valutate al fair value con impatto
sulla redditività complessiva
- - - - 10.068.757 10.068.757
3. Attività finanziarie designate al fair value - - - - - -
4. Altre attività finanziarie obbligatoriamente valutate
al fair value
109 104.471 60 3.099 300.022 407.761
5. Attività finanziarie in corso di dismissione 83 861 5.551 2.653 114.795 123.943
Totale 31/12/2021 768.576 2.215.711 50.144 575.486 145.528.514 149.138.431
Totale 31/12/2020(*) 1.303.794 2.672.748 42.702 1.749.573 145.246.323 151.015.140

(*) I dati dell'esercizio precedente sono stati riesposti per tenere conto delle modifiche introdotte dal 7° aggiornamento della Circolare n. 262 della Banca d'Italia

A.1.2 Distribuzione delle attività finanziarie per portafogli di appartenenza e per qualità creditizia (valori lordi e netti)

Deteriorate Non deteriorate Totale
Portafogli/qualità Esposizione
lorda
complessive
Rettifiche di
valore
Esposizione
netta
complessivi*
Write-off
parziali
Esposizione
lorda
complessive
Rettifiche di
valore
Esposizione
netta
(esposizione
netta)
1. Attività finanziarie valutate al costo ammortizzato 5.791.066 (2.867.770) 2.923.296 203.835 136.074.181 (459.507) 135.614.674 138.537.970
2. Attività finanziarie valutate al fair value con impatto sulla redditività complessiva - - - - 10.071.865 (3.108) 10.068.757 10.068.757
3. Attività finanziarie designate al fair value - - - - X X - -
4. Altre attività finanziarie obbligatoriamente valutate al fair value 196.540 (91.900) 104.640 - X X 303.121 407.761
5. Attività finanziarie in corso di dismissione 8.313 (1.818) 6.495 - 118.344 (896) 117.448 123.943
Totale 31/12/2021 5.995.919 (2.961.488) 3.034.431 203.835 146.264.390 (463.511) 146.104.000 149.138.431
Totale 31/12/2020 (**) 8.025.325 (4.006.081) 4.019.244 369.402 147.155.690 (464.992) 146.995.896 151.015.140
(*) Valore da esporre a fini informativi

(**) I dati dell'esercizioprecedente sono stati riesposti per tenere conto delle modifiche introdotte dal 7° aggiornamento della Circolare n. 262 della Banca d'Italia

Portafoglio detenuto per la negoziazione e derivati

Nella seguente tabella si fornisce evidenza della qualità creditizia riferita alle esposizioni classificate nel portafoglio delle attività finanziarie detenute per la negoziazione (titoli e derivati) e dei derivati di copertura (non oggetto di rappresentazione nella precedente tabella):

Attività di evidente scarsa qualità
creditizia
Altre attività
Portafogli/qualità Minusvalenze
cumulate
Esposizione netta Esposizione netta
1. Attività finanziarie detenute per la negoziazione (1.725) 1.439 1.971.986
2. Derivati di copertura - - 107.179
Totale 31/12/2021 1.725 1.439 2.079.165
Totale 31/12/2020 19.660 7.045 5.316.000

Le esposizioni di scarsa qualità creditizia, il cui valore di bilancio è pari a 7,0 milioni, si riferiscono esclusivamente a strumenti derivati con la clientela.

A.1.3 Distribuzione delle attività finanziarie per fasce di scaduto (valori di bilancio)

Primo stadio Secondo stadio Terzo stadio Impaired acquisite o originate
Portafogli/stadi di rischio Da 1 giorno
a 30 giorni
Da oltre 30
a 90 giorni
giorni fino
Oltre 90
giorni
Da 1 giorno
a 30 giorni
Da oltre 30
a 90 giorni
giorni fino
Oltre 90
giorni
Da 1 giorno
a 30 giorni
Da oltre 30
a 90 giorni
giorni fino
Oltre 90
giorni
Da 1 giorno
a 30 giorni
Da oltre 30
a 90 giorni
giorni fino
Oltre 90
giorni
1. Attività finanziarie valutate al costo
ammortizzato
305.224 23.026 1.823 130.780 93.392 15.094 32.488 87.671 1.676.752 301 2.451 80.639
2. Attività finanziarie valutate al fair value con
impatto sulla redditività complessiva
- - - - - - - - - - - -
3. Attività finanziarie in corso di dismissione 3 15 78 94 128 2.334 10 9 5.701 - - -
Totale 31/12/2021 305.227 23.041 1.901 130.874 93.520 17.428 32.498 87.680 1.682.453 301 2.451 80.639
Totale 31/12/2020 (*) 893.548 189.676 63.387 141.798 218.704 232.490 41.431 119.003 2.705.211 199 4.776 226.552

(*) I dati dell'esercizio precedente sono stati riesposti per tenere conto delle modifiche introdotte dal 7° aggiornamento della Circolare n. 262 della Banca d'Italia

______________________________________________________________________________________________________________ NOTA INTEGRATIVA DELL'IMPRESA 763

A.1.4 Attività finanziarie, impegni a erogare fondi e garanzie finanziarie rilasciate: dinamica delle rettifiche di valore complessive e degli accantonamenti complessivi

Rettifiche di valore complessive
Attività rientranti nel primo stadio Attività rientranti nel secondo stadio Attività rientranti nel terzo stadio
Causali/ stadi di rischio Centrali a
banche e
Banche
Crediti
verso
vista
ammortizzato
finanziarie
valutate al
Attività
costo
con impatto
finanziarie
valutate al
complessiva
redditività
fair value
Attività
sulla
finanziarie
in corso di
dismissione
Attività
i individuali
svalutazion
di cui:
i collettive
svalutazion
di cui:
Centrali a
banche e
Banche
Crediti
verso
vista
ammortizzato
finanziarie
valutate al
Attività
costo
complessiva
con impatto
finanziarie
valutate al
redditività
fair value
Attività
sulla
finanziarie
in corso di
dismissione
Attività
i individuali
svalutazion
di cui:
svalutazion
i collettive
di cui:
Centrali a
banche e
Banche
Crediti
verso
vista
ammortizzato
finanziarie
valutate al
Attività
costo
con impatto
finanziarie
valutate al
complessiva
redditività
fair value
Attività
sulla
finanziarie
in corso di
dismissione
Attività
i individuali
svalutazion
di cui:
svalutazion
i collettive
di cui:
Rettifiche complessive iniziali
(*)
459 155.955 2.064 - - 158.478 2 304.545 656 - - 305.203 93 3.459.609 - 7.224 3.466.926 -
Variazioni in aumento da attività
finanziarie acquisite o originate
- - - - - - - - - - - - - - - - - -
Cancellazioni diverse dai write-off - (147) (358) - - (505) - (53) (231) - - (284) - (1.089.138) - (7.224) (1.096.362) -
Rettifiche/riprese di valore nette per
rischio di credito (+/-)
(459) (29.859) 1.020 772 - (28.526) (2) 27.962 (43) 124 - 28.041 (93) 527.357 - - 527.264 -
Modifiche contrattuali senza
cancellazioni
- 11 - - - 11 - 1.637 - - - 1.637 - 6.873 - - 6.873 -
Cambiamenti della metodologia di
stima
- - - - - - - - - - - - - - - - - -
Write-off non rilevati direttamente a
conto economico
- (1.046) - - - (1.046) - (15.190) - - - (15.190) - (369.824) - - (369.824) -
Altre variazioni - 2.671 - - - 2.671 - 3.071 - - - 3.071 - 82.790 - 1.818 47.555 37.053
Rettifiche complessive finali - 127.585 2.726 772 - 131.083 - 321.972 382 124 - 322.478 - 2.617.667 - 1.818 2.582.432 37.053
Recuperi da incasso su attività
finanziarie oggetto di write-off
- - - - - - - - - - - - - 13.337 - - 13.337 -
Write-off rilevati direttamente a conto
economico
- - - - - - - (4.349) - - - (4.349) - (61.164) - - (61.164) -

Rettifiche di valore complessive Accantonamenti complessivi su impegni a erogare fondi e garanzie
Attività fin. impaired acquisite o originate finanziarie rilasciate
Causali/ stadi di rischio Attività finanziarie
valutate al costo
ammortizzato
value con impatto
sulla redditività
valutate al fair
complessiva
finanziarie
Attività
finanziarie in
dismissione
corso di
Attività
svalutazioni
individuali
di cui:
svalutazioni
collettive
di cui:
Primo stadio Secondo stadio Terzo stadio erogare fondi e
garanzie fin.
acquisiti/e o
originati/e
Impegni a
rilasciate
impaired
Tot.
Rettifiche complessive iniziali (*) 417.726 - - 415.953 1.773 25.432 8.021 24.743 44 4.406.573
Variazioni in aumento da attività finanziarie acquisite
o originate
X X X X X - - - - -
Cancellazioni diverse dai write-off (144.482) - - (144.482) - - - - - (1.241.633)
Rettifiche/riprese di valore nette per rischio di credito 48.003 - - 39.825 8.178 (11.835) (544) (3.772) 270 558.901
Modifiche contrattuali senza cancellazioni - - - - - - - - - 8.521
Cambiamenti della metodologia di stima - - - - - - - - - -
Write-off non rilevati direttamente a conto economico (40.389) - - - (40.389) - - - - (426.449)
Altre variazioni (20.806) - - (20.806) - - - - - 69.544
Rettifiche complessive finali 260.052 - - 290.490 (30.438) 13.597 7.477 20.971 314 3.375.457
Recuperi da incasso su attività finanziarie oggetto di
write-off
- - - - - - - - - 13.337
Write-off rilevati direttamente a conto economico (1.091) - - - - - - - - (66.604)

(*) I dati dell'esercizio precedente sono stati riesposti per tenere conto delle modifiche introdotte dal 7° aggiornamento della Circolare n. 262 della Banca d'Italia

______________________________________________________________________________________________________________ NOTA INTEGRATIVA DELL'IMPRESA 765

A.1.5 Attività finanziarie, impegni a erogare fondi e garanzie finanziarie rilasciate: trasferimenti tra i diversi stadi di rischio di credito (valori lordi e nominali)

Esposizione lorda/valore nominale
Portafogli/stadi di rischio stadio e secondo stadio
Trasferimenti tra primo
Trasferimenti tra secondo stadio e terzo
stadio
Trasferimenti tra primo stadio e terzo
stadio
Da primo stadio a
secondo stadio
Da secondo stadio
a primo stadio
Da secondo stadio
a terzo stadio
Da terzo stadio a
secondo stadio
Da primo stadio a
terzo stadio
Da terzo stadio a
primo stadio
1. Attività finanziarie valutate al costo ammortizzato 6.282.304 1.856.308 662.977 94.638 178.624 22.574
2. Attività finanziarie valutate al fair value con impatto sulla redditività complessiva 5.221 30.757 - - - -
3. Attività finanziarie in corso di dismissione 1.855 910 4.107 54 1.828 252
4. Impegni a erogare fondi e garanzie finanziarie rilasciate 1.699.593 240.435 23.077 3.639 38.876 1.708
Totale 31/12/2021 7.988.973 2.128.410 690.161 98.331 219.328 24.534
Totale 31/12/2020 (*) 3.653.972 1.971.969 594.198 207.402 416.875 39.594

(*) I dati dell'esercizioprecedente sono stati riesposti per tenere conto delle modifiche introdotte dal 7° aggiornamento della Circolare n. 262 della Banca d'Italia

766 NOTA INTEGRATIVA DELL'IMPRESA ______________________________________________________________________________________________________________ A.1.5a Finanziamenti oggetto di misure di sostegno Covid-19: trasferimenti tra i diversi stadi di rischio di credito (valori lordi)

Valori lordi/valore nominale
Portafogli/qualità stadio e secondo stadio
Trasferimenti tra primo
Trasferimenti tra secondo stadio e terzo
stadio
Trasferimenti tra primo stadio e terzo
stadio
Da primo a secondo
stadio
Da secondo stadio
a primo stadio
secondo stadio
a terzo stadio
Da
Da terzo stadio a
secondo stadio
Da primo stadio a
terzo stadio
Da terzo stadio a
primo stadio
A. Finanziamenti valutati al costo ammortizzato 2.214.210 246.405 164.007 895 49.073 192
A.1 oggetto di concessione conforme con le GL 18.343 2.712 1.435 408 299 -
A.2 oggetto di misure di moratoria in essere non più conformi alle GL e non valutate
come oggetto di concessione
1.419.098 45.913 138.369 23 25.368 -
A.3 oggetto di altre misure di concessione 15.641 - 2.965 259 489 -
A.4 nuovi finanziamenti 761.128 197.780 21.238 205 22.917 192
B. Finanziamenti valutati al fair value con impatto sulla redditività
complessiva
- - - - - -
B.1 oggetto di concessione conforme con le GL - - - - - -
B.2 oggetto di misure di moratoria in essere non più conformi alle GL e non valutate
come oggetto di concessione
- - - - - -
B.3 oggetto di altre misure di concessione - - - - - -
B.4 nuovi finanziamenti - - - - - -
Totale 31/12/2021 2.214.210 246.405 164.007 895 49.073 192
Totale 31/12/2020 862.643 328.727 27.258 7.473 24.343 457

La tabella in esame prevista dalla Comunicazione di Banca d'Italia del 21 dicembre 2021, rappresenta i trasferimenti tra i tre stadi di rischio delle esposizioni interessate da misure di sostegno Covid-19, qualora lo stadio di rischio di fine esercizio sia diverso rispetto allo stadio di rischio in cui le esposizioni erano classificate all'inizio dell'esercizio o alla data di iscrizione iniziale (se successiva all'inizio dell'esercizio).

______________________________________________________________________________________________________________ NOTA INTEGRATIVA DELL'IMPRESA 767

Esposizione lorda Rettifiche di valore complessive e accantonamenti complessivi

A.1.6 Esposizioni creditizie per cassa e fuori bilancio verso banche: valori lordi e netti

Write-off
Tipologie esposizioni/valori stadio
Primo
Secondo
stadio
stadio
Terzo
acquisite o
Impaired
originate
stadio
Primo
Secondo
stadio
stadio
Terzo
acquisite o
Impaired
originate
Esposizione
Netta
complessivi *
parziali
A. ESPOSIZIONI CREDITIZIE PER CASSA
A.1 A VISTA 28.469.119
28.481.875
12.756 - - - - - - - 28.481.875 -
a) Deteriorate X
-
- - - - X - - - - -
b) Non deteriorate 28.469.119
28.481.875
12.756 X - - - - X - 28.481.875 -
A.2 ALTRE 14.217.047
14.487.574
45.745 - - (2.530) (2.467) (64) - - 14.485.044 -
a) Sofferenze X
-
- - - - X - - - - -
- di cui: esposizioni oggetto di concessioni X
-
- - - - X - - - - -
b) Inadempienze probabili X
-
- - - - X - - - - -
- di cui: esposizioni oggetto di concessioni X
-
- - - - X - - - - -
c) Esposizioni scadute deteriorate X
-
- - - - X - - - - -
- di cui: esposizioni oggetto di concessioni X
-
- - - - X - - - - -
d) Esposizioni scadute non deteriorate -
-
- X - - - - X - - -
- di cui: esposizioni oggetto di concessioni -
-
- X - - - - X - - -
e) Altre esposizioni non deteriorate 14.217.047
14.487.574
45.745 X - (2.530) (2.467) (64) X - 14.485.044 -
- di cui: esposizioni oggetto di concessioni -
-
- X - - - - X - - -
TOTALE (A) 42.686.166
42.969.449
58.501 - - (2.530) (2.467) (64) - - 42.966.919 -
B. ESPOSIZIONI CREDITIZIE FUORI BILANCIO - - - - -
a) Deteriorate X
-
- - - - X - - - - -
b) Non deteriorate 2.206.858
4.617.146
20.750 X - (371) (281) (1) X - 4.616.775 -
TOTALE (B) 2.206.858
4.617.146
20.750 - - (371) (281) (1) - - 4.616.775 -
TOTALE (A+B) 44.893.024
47.586.595
79.251 - - (2.901) (2.748) (65) - - 47.583.694 -
* Valore da esporre a fini informativi

768 NOTA INTEGRATIVA DELL'IMPRESA ______________________________________________________________________________________________________________

A.1.7 Esposizioni creditizie per cassa e fuori bilancio verso clientela: valori lordi e netti

Esposizione lorda Rettifiche di valore complessive e accantonamenti complessivi

Write-off

Tipologie esposizioni/valori Primo stadio Secondo
stadio
Terzo stadio acquisite o
Impaired
originate
Primo stadio Secondo
stadio
Terzo stadio acquisite o
Impaired
originate
Esposizione
Netta
complessivi *
parziali
A. ESPOSIZIONI CREDITIZIE PER
CASSA
a) Sofferenze 1.925.342 X - 1.817.694 102.250 (1.156.766) X - (1.079.502) (71.974) 768.576 203.835
- di cui: esposizioni oggetto di
concessioni
516.945 X - 495.817 21.023 (289.512) X - (272.248) (17.237) 227.433 27.888
b) Inadempienze probabili 4.004.765 X - 3.468.587 345.099 (1.789.054) X - (1.524.344) (178.103) 2.215.711 -
- di cui: esposizioni oggetto di
concessioni
2.682.878 X - 2.255.594 324.517 (1.145.117) X - (950.120) (163.297) 1.537.761 -
c) Esposizioni scadute deteriorate 65.812 X - 65.653 96 (15.668) X - (15.641) (24) 50.144 -
- di cui: esposizioni oggetto di
concessioni
11.358 X - 11.282 76 (1.613) X - (1.596) (17) 9.745 -
d) Esposizioni scadute non deteriorate 607.564 330.762 273.290 X 413 (32.078) (593) (31.468) X (17) 575.486 -
- di cui: esposizioni oggetto di
concessioni
64.803 2 64.667 X 134 (3.035) - (3.030) X (4) 61.768 -
e) Altre esposizioni non deteriorate 132.486.664 119.734.525 11.506.093 X 156.515 (428.900) (128.025) (290.943) X (9.934) 132.057.764 -
- di cui: esposizioni oggetto di
concessioni
3.180.116 1.032 3.110.455 X 47.849 (102.669) (5) (101.203) X (1.461) 3.077.447 -
TOTALE (A) 139.090.147 120.065.287 11.779.383 5.351.934 604.373 (3.422.466) (128.618) (322.411) (2.619.487) (260.052) 135.667.681 203.835
B. ESPOSIZIONI CREDITIZIE FUORI
BILANCIO
a) Deteriorate 812.130 X - 540.503 6.064 (87.194) X - (20.971) (313) 724.936 -
b) Non deteriorate 59.769.622 39.727.531 2.818.056 X 3.612 (43.565) (13.315) (7.476) X (1) 59.726.057 -
TOTALE (B) 60.581.752 39.727.531 2.818.056 540.503 9.676 (130.759) (13.315) (7.476) (20.971) (314) 60.450.993 -

(*) Valore da esporre a fini informativi

TOTALE (A+B) 199.671.899 159.792.818

14.597.439

5.892.437

614.049

(3.553.225) (141.933)

(329.887)

(2.640.458)

(260.366)

196.118.674

203.835

______________________________________________________________________________________________________________ NOTA INTEGRATIVA DELL'IMPRESA 769

A.1.7 a Finanziamenti oggetto di misure di sostegno Covid-19: valori lordi e netti

Esposizione lorda Rettifiche di valore complessive e accantonamenti complessivi Esposizione Write-off
Tipologie esposizioni / Valori Primo stadio Secondo stadio Terzo stadio acquisite o
Impaired
originate
Primo stadio Secondo stadio Terzo stadio acquisite o
Impaired
originate
netta complessivi *
parziali
A. FINANZIAMENTI IN SOFFERENZA 22.486 - - 22.486 - (8.893) - - (8.893) - 13.593 -
a) Oggetto di concessione conformi con le GL - - - - - - - - - - - -
b) Oggetto di misure di moratoria non più conformi alle
GL e non valutate come oggetto di concessione
6.339 - - 6.339 - (3.841) - - (3.841) - 2.498 -
c) Oggetto di altre misure di concessione 1.830 - - 1.830 - (579) - - (579) - 1.251 -
d) Nuovi finanziamenti 14.317 - - 14.317 - (4.473) - - (4.473) - 9.844 -
B. FINANZIAMENTI IN INADEMPIENZE
PROBABILI
289.633 - - 277.091 11.840 (85.165) - - (81.776) (3.021) 204.468 -
a) Oggetto di concessione conformi con le GL 4.881 - - 4.520 360 (1.160) - - (1.100) (60) 3.721 -
b) Oggetto di misure di moratoria non più conformi alle
GL e non valutate come oggetto di concessione
216.602 - - 204.422 11.480 (66.705) - - (63.375) (2.961) 149.897 -
c) Oggetto di altre misure di concessione 15.470 - - 15.470 - (4.504) - - (4.504) - 10.966 -
d) Nuovi finanziamenti 52.680 - - 52.679 - (12.796) - - (12.797) - 39.884 -
C. FINANZIAMENTI SCADUTI DETERIORATI 4.432 - - 4.432 - (857) - - (857) - 3.575 -
a) Oggetto di concessione conformi con le GL 89 - - 89 - (5) - - (5) - 84 -
b) Oggetto di misure di moratoria non più conformi alle
GL e non valutate come oggetto di concessione
1.188 - - 1.188 - (391) - - (391) - 797 -
c) Oggetto di altre misure di concessione 227 - - 227 - (40) - - (40) - 187 -
d) Nuovi finanziamenti 2.928 - - 2.928 - (421) - - (421) - 2.507 -
D. ALTRI FINANZIAMENTI SCADUTI NON
DETERIORATI
103.334 59.550 43.784 - - (1.258) (80) (1.179) - - 102.076 -
a) Oggetto di concessione conformi con le GL 320 139 181 - - (7) - (7) - - 313 -
b) Oggetto di misure di moratoria non più conformi alle
GL e non valutate come oggetto di concessione
32.737 15.015 17.722 - - (926) (20) (907) - - 31.811 -
c) Oggetto di altre misure di concessione 3.233 - 3.233 - - (82) - (82) - - 3.151 -
d) Nuovi finanziamenti 67.044 44.396 22.648 - - (243) (60) (183) - - 66.801 -
E. ALTRI FINANZIAMENTI NON DETERIORATI 20.000.768 16.211.587 3.782.688 - 5.923 (82.375) (7.235) (74.790) - (349) 19.918.393 -
a) Oggetto di concessione conformi con le GL 82.783 52.341 30.442 - - (827) (115) (711) - - 81.956 -
b) Oggetto di misure di moratoria non più conformi alle
GL e non valutate come oggetto di concessione
3.299.650 1.105.891 2.187.295 - 5.893 (69.819) (1.965) (67.505) - (349) 3.229.831 -
c) Oggetto di altre misure di concessione 111.064 - 111.065 - - (877) - (877) - - 110.187 -
d) Nuovi finanziamenti 16.507.271 15.053.355 1.453.886 - 30 (10.852) (5.155) (5.697) - - 16.496.419 -
TOTALE (A+B+C+D+E) 20.420.653 16.271.137 3.826.472 304.009 17.763 (178.548) (7.315) (75.969) (91.526) (3.370) 20.242.105 -
* Valore da esporre a fini informativi

In base alla comunicazione di Banca d'Italia del 21 dicembre 2021, la tabella espone la qualità del credito relativa alle esposizioni oggetto di misure di sostegno Covid-19, rappresentate da finanziamenti interessati da moratorie o altre misure di concessione non ancora scadute alla data di riferimento del bilancio, o da nuovi finanziamenti erogati mediante meccanismi di garanzia pubblica.

I finanziamenti interessati dalle suddette misure di sostegno ammontano complessivamente a 20.420,7 milioni (22.704,9 milioni al 31 dicembre 2020), in termini di esposizione lorda, e sono interamente riferiti alla Capogruppo.

In maggior dettaglio, detti finanziamenti sono classificati per 20.419,4 milioni nel portafoglio contabile delle "Attività finanziarie valutate al costo ammortizzato", come rappresentato nella tabella "4.4a Finanziamenti valutati al costo ammortizzato oggetto di misure di sostegno Covid-19: valore lordo e rettifiche di valore complessive" contenuta nella Parte B della presente nota integrativa. L'importo residuo di 1,3 milioni si riferisce ad esposizioni oggetto di moratorie classificate nel portafoglio contabile delle "Attività finanziarie obbligatoriamente valutate al fair value con impatto a conto economico".

Per l'illustrazione del contenuto delle diverse tipologie di moratorie previste nella tabella, così come delle moratorie concesse dalla Banca e delle relativa qualità creditizia di quelle ancora in essere si fa rinvio a quanto contenuto nel paragrafo "Rischi, incertezze e impatti dell'epidemia Covid-19" contenuto nella "Parte A – Politiche contabili" della Nota Integrativa consolidata. Al riguardo si precisa che le moratorie rappresentate nelle sottovoci a) b), complessivamente pari a 3.644,6 milioni (di cui 3.643,3 milioni relativi al portafoglio delle attività valutate al costo ammortizzato) sono interamente scadute al 1 gennaio 2022.

Per maggiori dettagli sulle tipologie delle misure concesse dalla Banca a sostegno della clientela si fa rinvio alla sezione dedicata ai fatti di rilievo dell'esercizio della Relazione sulla gestione del Gruppo. Per ulteriori informazioni quantitative sulle misure che rispettano i criteri contenuti nelle linee guida dell'EBA (EBA/GL/2020/02) si fa invece rinvio a quanto contenuto nel documento "Informativa al pubblico da parte degli enti (Pillar III)" di Banco BPM, disponibile sul sito internet www.gruppo.bancobpm.it.

A.1.8 Esposizioni creditizie per cassa verso banche: dinamica delle esposizioni deteriorate lorde

Causali/Categorie Sofferenze Inadempienze
probabili
Esposizioni
scadute
deteriorate
A. Esposizione lorda iniziale 116 - -
- di cui: esposizioni cedute non cancellate - - -
B. Variazioni in aumento - - -
B.1 ingressi da esposizioni non deteriorate - - -
B.2 ingressi da attività finanziarie impaired acquisite o originate - - -
B.3 trasferimenti da altre categorie di esposizioni deteriorate - - -
B.4 modifiche contrattuali senza cancellazioni - - -
B.5 altre variazioni in aumento - - -
C. Variazioni in diminuzione (116) - -
C.1 uscite verso esposizioni non deteriorate - - -
C.2 write-off - - -
C.3 incassi - - -
C.4 realizzi per cessioni - - -
C.5 perdite da cessione - - -
C.6 trasferimenti ad altre categorie di esposizioni deteriorate - - -
C.7 modifiche contrattuali senza cancellazioni - - -
C.8 altre variazioni in diminuzione (116) - -
D. Esposizione lorda finale - - -
- di cui: esposizioni cedute non cancellate - - -

A.1.8 bis Esposizioni creditizie per cassa verso banche: dinamica delle esposizioni lorde oggetto di concessioni distinte per qualità creditizia

Al 31 dicembre 2021, così come per l'esercizio precedente, non esistono esposizioni verso banche oggetto di misure di concessione; si omette pertanto la relativa tabella.

A.1.9 Esposizioni creditizie per cassa verso clientela: dinamica delle esposizioni deteriorate lorde

Causali/Categorie Sofferenze Inadempienze
probabili
Esposizioni
scadute
deteriorate
A. Esposizione lorda iniziale 3.195.306 4.773.053 56.966
- di cui: esposizioni cedute non cancellate 29.104 11.572 983
B. Variazioni in aumento 618.610 1.169.756 92.125
B.1 ingressi da esposizioni non deteriorate 75.551 839.397 75.395
B.2 ingressi da attività finanziarie impaired acquisite o originate - - -
B.3 trasferimenti da altre categorie di esposizioni deteriorate 462.227 45.772 1.241
B.4 modifiche contrattuali senza cancellazioni - 855 42
B.5 altre variazioni in aumento 80.832 283.732 15.447
C. Variazioni in diminuzione (1.888.574) (1.938.044) (83.279)
C.1 uscite verso esposizioni non deteriorate (4.087) (161.272) (8.571)
C.2 write-off (92.122) (381.723) (220)
C.3 incassi (134.973) (467.738) (18.761)
C.4 realizzi per cessioni (396.551) (152.435) -
C.5 perdite da cessione (401.221) (57.980) -
C.6 trasferimenti ad altre categorie di esposizioni deteriorate (328) (454.453) (54.459)
C.7 modifiche contrattuali senza cancellazioni - (7.760) (9)
C.8 altre variazioni in diminuzione (859.292) (254.683) (1.259)
D. Esposizione lorda finale 1.925.342 4.004.765 65.812
- di cui: esposizioni cedute non cancellate 18.968 9.141 622

Con riferimento alle operazioni di cessione di crediti deteriorati, la voce "altre variazioni in diminuzione" include l'importo lordo delle esposizioni oggetto di cessione eccedente la somma del valore di realizzo e dell'eventuale perdita da cessione.

A.1.9 bis Esposizioni creditizie per cassa verso clientela: dinamica delle esposizioni lorde oggetto di concessioni distinte per qualità creditizia

Causali/Qualità Esposizioni
oggetto di
concessioni:
deteriorate
Esposizioni
oggetto di
concessioni:
non
deteriorate
A. Esposizione lorda iniziale 3.965.892 1.777.712
- di cui: esposizioni cedute non cancellate 10.184 10.648
B. Variazioni in aumento 919.720 2.249.439
B.1 ingressi da esposizioni non deteriorate non oggetto di concessioni 307.727 2.118.049
B.2 ingressi da esposizioni non deteriorate oggetto di concessioni 263.503 X
B.3 ingressi da esposizioni oggetto di concessioni deteriorate X 126.884
B.4 ingressi da esposizioni deteriorate non oggetto di concessione - -
B.4 altre variazioni in aumento 348.490 4.506
C. Variazioni in diminuzione (1.674.431) (782.232)
C.1 uscite verso esposizioni non deteriorate non oggetto di concessioni X (439.954)
C.2 uscite verso esposizioni non deteriorate oggetto di concessioni (126.884) X
C.3 uscite verso esposizioni oggetto di concessioni deteriorate X (263.503)
C.4 write-off (325.693) -
C.5 incassi (343.234) (78.775)
C.6 realizzi per cessioni (188.613) -
C.7 perdite da cessione (196.136) -
C.8 altre variazioni in diminuzione (493.871) -
D. Esposizione lorda finale 3.211.181 3.244.919
- di cui: esposizioni cedute non cancellate 7.307 6.666

A.1.10 Esposizioni creditizie per cassa deteriorate verso banche: dinamica delle rettifiche di valore complessive

Sofferenze Inadempienze probabili Esposizioni scadute
deteriorate
Causali/Categorie Totale di cui:
esposizioni
oggetto di
concessioni
Totale di cui:
esposizioni
oggetto di
concessioni
Totale di cui:
esposizioni
oggetto di
concessioni
A. Rettifiche complessive iniziali 93 - -
-
- -
- di cui: esposizioni cedute non cancellate - - -
-
-
-
B. Variazioni in aumento
B.1 rettifiche di valore di attività impaired
acquisite o originate
-
-
-
X
-
-
-
X
- -
-
X
B.2 altre rettifiche di valore - - -
-
-
-
B.3 perdite da cessione
B.4 trasferimenti da altre categorie di
esposizioni deteriorate
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
B.5 modifiche contrattuali senza
cancellazioni
- - -
-
-
-
B.6 altre variazioni in aumento - - -
-
-
-
C. Variazioni in diminuzione (93) - -
-
- -
C.1 riprese di valore da valutazione (93) - -
-
-
-
C.2 riprese di valore da incasso - - -
-
-
-
C.3 utili da cessione - - -
-
-
-
C.4 write-off - - -
-
-
-
C.5 trasferimenti ad altre categorie di
esposizioni deteriorate
- - -
-
-
-
C.6 modifiche contrattuali senza
cancellazioni - - -
-
-
-
C.7 altre variazioni in diminuzione
D. Rettifiche complessive finali
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
- di cui: esposizioni cedute non cancellate - - -
-
-
-

A.1.11 Esposizioni creditizie per cassa deteriorate verso clientela: dinamica delle rettifiche di valore complessive

Sofferenze Inadempienze probabili Esposizioni scadute
deteriorate
Causali/Categorie Totale di cui:
esposizioni
oggetto di
concessioni
Totale di cui:
esposizioni
oggetto di
concessioni
Totale di cui:
esposizioni
oggetto di
concessioni
A. Rettifiche complessive iniziali 1.891.512 513.318 2.100.305 1.278.309 14.264 1.628
- di cui: esposizioni cedute non
cancellate
7.947 845 1.368 703 52 6
B. Variazioni in aumento 920.038 358.062 911.895 669.235 17.873 3.897
B.1 rettifiche di valore da attività
finanziarie impaired acquisite o originate
- X - X - X
B.2 altre rettifiche di valore 284.570 98.208 814.559 560.322 9.824 1.343
B.3 perdite da cessione 401.221 165.303 57.980 30.833 - -
B.4 trasferimenti da altre categorie di
esposizioni deteriorate
179.903 72.964 9.584 3.041 5.320 295
B.5 modifiche contrattuali senza
cancellazioni
- - 7.760 7.760 9 9
B.6 altre variazioni in aumento 54.344 21.587 22.012 67.279 2.720 2.250
C. Variazioni in diminuzione (1.654.784) (581.868) (1.223.146) (802.427) (16.469) (3.912)
C.1 riprese di valore da valutazione (52.155) (19.508) (330.354) (226.994) (4.570) (503)
C.2 riprese di valore da incasso (44.044) (3.024) (48.148) (34.580) (398) (53)
C.3 utili da cessione (178.151) (58.212) (21.314) (4.025) - -
C.4 write-off (92.122) (9.680) (381.723) (316.013) (220) -
C.5 trasferimenti ad altre categorie di
esposizioni deteriorate
(3.810) - (179.758) (72.986) (11.239) (3.314)
C.6 modifiche contrattuali senza
cancellazioni
- - (855) (855) (42) (42)
C.7 altre variazioni in diminuzione (1.284.502) (491.444) (260.994) (146.974) - -
D. Rettifiche complessive finali 1.156.766 289.512 1.789.054 1.145.117 15.668 1.613
- di cui: esposizioni cedute non
cancellate
4.998 335 713 406 45 25

Con riferimento alle operazioni di cessione di crediti deteriorati, la voce "Altre variazioni in diminuzione" include l'ammontare complessivo delle cancellazioni diverse dai write-off contabili (vale a dire, per l'importo pari alla differenza tra l'esposizione creditizia lorda e il corrispettivo della cessione).

______________________________________________________________________________________________________________ NOTA INTEGRATIVA DELL'IMPRESA 775

A.2 Classificazione delle attività finanziarie, degli impegni a erogare fondi e delle garanzie finanziarie rilasciate in base ai rating esterni e interni

A.2.1 Distribuzione delle attività finanziarie, degli impegni a erogare fondi e delle garanzie finanziarie rilasciate per classi di rating esterni (valori lordi) Il Banco BPM adotta le valutazioni del merito creditizio rilasciate dalle seguenti agenzie esterne di valutazione del merito di credito (ECAI): Standard & Poor's ratings Services, Moody's Investors Service, Fitch Ratings e Cerved Rating Agency S.p.A.. Si evidenzia che, laddove siano presenti due valutazioni dello stesso cliente, viene adottata quella più prudenziale; nel caso più di due valutazioni sono selezionate le due valutazioni corrispondenti ai due fattori di ponderazione più bassi. Se i due fattori di ponderazione più bassi sono diversi, si applica il fattore più alto. Se i due fattori di ponderazioni più bassi sono identici, si attribuisce tale fattore. (art 138 del regolamento (EU) 575/2013). Per quanto riguarda il raccordo (mapping) tra le classi di rischio e i rating delle agenzie utilizzate, si rimanda alla medesima sezione della nota integrativa consolidata.

Classi di rating esterni Totale
Esposizioni AAA/AA- A+/A- BBB+/BBB- BB+/BB- B+/B- inferiore B Senza rating
A. Attività finanziarie vautate al costo ammortizzato 5.345.843 4.653.610 14.492.955 2.978.018 620.055 190.812 113.583.954 141.865.247
- Primo stadio 5.345.843 4.597.322 14.342.370 2.384.152 489.996 47.516 96.955.473 124.162.672
- Secondo stadio - 56.288 150.585 573.776 128.989 71.513 10.773.430 11.754.581
- Terzo stadio - - - 20.090 1.070 8.785 5.313.676 5.343.621
- Impaired acquisite o originate - - - - - 62.998 541.375 604.373
B. Attività finanziarie valutate al fair value con impatto sulla
redditività complessiva
4.335.694 2.670.667 2.407.952 92.268 118.314 - 446.970 10.071.865
- Primo stadio 4.332.454 2.641.065 2.377.892 92.268 118.314 - 443.973 10.005.966
- Secondo stadio 3.240 29.602 30.060 - - - 2.997 65.899
- Terzo stadio - - - - - - - -
- Impaired acquisite o originate - - - - - - - -
C. Attività finanziarie in corso di dismissione - - - - - - 126.657 126.657
- Primo stadio - - - - - - 113.692 113.692
- Secondo stadio - - - - - - 4.652 4.652
- Terzo stadio - - - - - - 8.313 8.313
- Impaired acquisite o originate - - - - - - - -
Totale (A+B+C) 9.681.537 7.324.277 16.900.907 3.070.286 738.369 190.812 114.157.581 152.063.769
D. Impegni a erogare fondi e garanzie finanziarie rilasciate 110.363 1.094.655 3.412.449 1.855.217 194.693 13.719 38.642.278 45.323.374
- Primo stadio 110.363 1.084.072 3.276.301 1.644.330 184.841 5.629 35.628.851 41.934.387
- Secondo stadio - 10.583 136.148 210.887 6.881 7.950 2.466.358 2.838.807
- Terzo stadio - - - - 2.971 140 537.393 540.504
- Impaired acquisiti/e o originati/e - - - - - - 9.676 9.676
Totale (D) 110.363 1.094.655 3.412.449 1.855.217 194.693 13.719 38.642.278 45.323.374
Totale (A+B+C+D) 9.791.900 8.418.932 20.313.356 4.925.503 933.062 204.531 152.799.859 197.387.143

A.2.2 Distribuzione delle attività finanziarie, degli impegni a erogare fondi e delle garanzie finanziarie rilasciate per classi di rating interni (valori lordi) Alle esposizioni verso clientela rappresentate nelle tavole A.2.2 sono associati, ad eccezione di quanto indicato nel prospetto Banche, rating utilizzati anche per la determinazione dei requisiti patrimoniali sui rischi di credito, limitatamente a quanto riconducibile nei portafogli regolamentari Imprese e Dettaglio. In particolare, con riferimento alla clientela imprese, sono stati sviluppati quattro distinti modelli di rating, in funzione dei seguenti segmenti di clientela - Large Corporate, Mid

Corporate Plus, Mid Corporate e Small Business - ed uno riferito alla clientela Privati. Il sistema di rating di controparte prevede, a livello di singolo segmento, dodici classi di rating (undici bonis ed una default) di seguito raggruppate per fasce di rischio.

Esposizioni verso Banche

Classi di rating interni Unrated Totale
Esposizioni verso Banche AAA AA A BBB BB B CCC Default
A. Attività finanziarie valutate al costo ammortizzato - 186.731 1.198.243 1.229.192 125.530 725 - - 10.039.279 12.779.700
- Primo stadio - 186.731 1.198.243 1.204.215 125.273 725 - - 10.039.080 12.754.267
- Secondo stadio - - - 24.977 257 - - - 199 25.433
- Terzo stadio - - - - - - - -
-
-
- Impaired acquisite o originate - - - - - - - -
-
-
B. Attività finanziarie valutate al fair value con impatto sulla
redditività complessiva
2.076 122.579 540.723 609.980 207.734 - - - - 1.483.092
- Primo stadio - 107.339 540.723 606.984 207.734 - - - - 1.462.780
- Secondo stadio 2.076 15.240 - 2.996 - - - - - 20.312
- Terzo stadio - - - - - - - -
-
-
- Impaired acquisite o originate - - - - - - - -
-
-
C. Attività finanziarie in corso di dismissione - - - - - - - - - -
- Primo stadio - - - - - - - - - -
- Secondo stadio - - - - - - - - - -
- Terzo stadio - - - - - - - -
-
-
- Impaired acquisite o originate - - - - - - - -
-
-
Totale delle Attività finanziarie 2.076 309.310 1.738.966 1.839.172 333.264 725 - - 10.039.279 14.262.792
D. Impegni ad erogare fondi e garanzie finanziarie rilasciate
- Primo stadio 2.000 207.327 933.365 617.822 373.178 7.378 - - 65.788 2.206.858
- Secondo stadio - - - 13.177 - - - - 7.573 20.750
- Terzo stadio - - - - - - - -
-
-
- Impaired acquisiti/e o originati/e - - - - - - - -
-
-
Totale impegni ad erogare fondi e garanzie finanziarie
rilasciate
2.000 207.327 933.365 630.999 373.178 7.378 - - 73.361 2.227.608

Totale 4.076

516.637

2.672.331

2.470.171 706.442

8.103

-

-

10.112.640

16.490.400

______________________________________________________________________________________________________________ NOTA INTEGRATIVA DELL'IMPRESA 777

Esposizioni verso Clientela

Classi di rating interni Totale
Esposizioni verso Clientela BASSO MEDIO BASSO MEDIO MEDIO ALTO ALTO Default Unrated
A. Attività finanziarie valutate al costo ammortizzato 27.969.300 33.350.565 18.222.846 4.726.305 2.223.236 4.956.107 187.551 91.635.910
- Primo stadio 27.516.840 30.936.276 14.312.631 2.494.306 315.944 - 157.028 75.733.025
- Secondo stadio 450.106 2.400.181 3.886.005 2.193.623 1.892.482 - 30.523 10.852.920
- Terzo stadio - - - - - 4.576.634 - 4.576.634
- Impaired acquisite o originate 2.354 14.108 24.210 38.376 14.810 379.473 - 473.331
B. Attività finanziarie valutate al fair value con impatto sulla
redditività complessiva
168.500 18.821 14.504 - - - - 201.825
- Primo stadio 168.500 12.497 14.504 - - - - 195.501
- Secondo stadio - 6.324 - - - - - 6.324
- Terzo stadio - - - - - - - -
- Impaired acquisite o originate - - - - - - - -
C. Attività finanziarie in corso di dismissione 275 1.975 2.244 881 899 581 - 6.855
- Primo stadio 275 1.939 2.175 859 847 - - 6.095
- Secondo stadio - 36 69 22 52 - - 179
- Terzo stadio - - - - - 581 - 581
- Impaired acquisite o originate - - - - - - - -
Totale (A + B + C) 28.138.075 33.371.361 18.239.594 4.727.186 2.224.135 4.956.688 187.551 91.844.590
D. Impegni ad erogare fondi e garanzie finanziarie rilasciate - - - - - - - -
- Primo stadio 21.050.386 8.761.842 4.786.276 433.809 44.907 - 89.540 35.166.760
- Secondo stadio 92.033 1.061.685 1.058.502 249.164 217.446 - 247 2.679.077
- Terzo stadio - - - - - 511.192 - 511.192
- Impaired acquisiti/e o originati/e 42 81 2.813 632 3 6.064 - 9.635
Totale (D) 21.142.461 9.823.608 5.847.591 683.605 262.356 517.256 89.787 38.366.664
Totale (A+B+C+D) segmentate 49.280.536 43.194.969 24.087.185 5.410.791 2.486.491 5.473.944 277.338 130.211.254
Totale non segmentate - - - - - 872.002 49.813.487 50.685.489
Totale 49.280.536 43.194.969 24.087.185 5.410.791 2.486.491 6.345.946 50.090.825 180.896.743

Esposizioni verso Clientela

Classi di rating interni Totale
Esposizioni BASSO MEDIO BASSO MEDIO MEDIO ALTO ALTO Default Unrated
Large Corporate 8.655.647 3.746.152 4.794.461 105.034 145.521 204.994 - 17.651.809
Mid Corporate Plus 8.704.793 8.136.723 3.363.645 904.009 288.166 1.092.039 16.169 22.505.544
Mid Corporate 13.249.863 8.057.084 4.788.723 1.856.584 595.807 1.347.718 27.486 29.923.265
Small business 9.332.829 7.350.761 8.717.715 1.960.321 645.427 1.957.004 233.683 30.197.740
Privati 9.337.404 15.904.249 2.422.641 584.843 811.570 872.189 - 29.932.896
Totale Esposizioni segmentate 49.280.536 43.194.969 24.087.185 5.410.791 2.486.491 5.473.944 277.338 130.211.254

______________________________________________________________________________________________________________ NOTA INTEGRATIVA DELL'IMPRESA 779

A.3 Distribuzione delle esposizioni creditizie garantite per tipologia di garanzia

A.3.1 Esposizioni creditizie per cassa e fuori bilancio verso banche garantite

Garanzie reali Garanzie personali
(2)
Derivati su crediti Crediti di firma
Esposizione
lorda
Esposizione
netta
Immobili - Altre Altri derivati Altre (1)+(2)
Totale
Immobili -
ipoteche
Finanziamenti
per leasing
Titoli garanzie
reali
CLN Controparti
centrali
Banche finanziarie
società
Altre
soggetti
Altri
oni pubbliche Banche
Amministrazi
finanziarie
società
soggetti
Altri
1. Esposizioni creditizie per
cassa garantite:
585.108 585.098 - 666 578.055 - -
-
- - - - - 525 1.243 580.489
1.1. totalmente garantite 584.957 584.948 666
-
578.055 - -
-
- - -
-
- 525 1.097 580.343
- di cui deteriorate - - - -
-
- -
-
- - -
-
- - - -
1.2. parzialmente garantite 151 150 - -
-
- -
-
- - -
-
- - 146 146
- di cui deteriorate - - - -
-
- -
-
- - -
-
- - - -
2. Esposizioni creditizie fuori
bilancio garantite:
64.998 64.985 - - 42.722 - -
-
- - - - 713 4.133 7.573 55.141
2.1. totalmente garantite 47.754 47.751 - 42.722
-
- -
-
- - -
-
285 1.052 3.692 47.751
- di cui deteriorate - - - -
-
- -
-
- - -
-
- - - -
2.2. parzialmente garantite 17.244 17.234 - -
-
- -
-
- - -
-
428 3.081 3.881 7.390
- di cui deteriorate - - - -
-
- -
-
- - -
-
- - - -

A.3.2 Esposizioni creditizie per cassa e fuori bilancio verso clientela garantite

Garanzie personali

Garanzie reali (2)
(1) Derivati su crediti Crediti di firma Totale
Esposizione
lorda
Esposizione
netta
Immobili - Altre Altri derivati Amministra Altre (1)+(2)
Immobili -
Ipoteche
finanziario
leasing
Titoli garanzie
reali
CLN Controparti
centrali
Banche finanziarie
società
Altre
soggetti
Altri
pubbliche
zioni
Banche finanziarie
società
soggetti
Altri
1. Esposizioni creditizie per cassa
garantite:
83.332.638 80.955.713 42.072.241 623.868 3.023.258 1.753.658 - - - - - 18.227.753 144.465 402.025 6.658.794 72.906.062
1.1. totalmente garantite 65.814.146 63.674.893 42.065.051 623.868 2.847.014 1.507.166 - - - - - 8.922.957 39.622 360.212 6.333.653 62.699.543
- di cui deteriorate 4.407.729 2.566.576 1.931.984 86.614 4.398 139.982 - - - - - 108.706 811 14.938 174.614 2.462.047
1.2. parzialmente garantite 17.518.492 17.280.820 7.190 - 176.244 246.492 - - - - - 9.304.796 104.843 41.813 325.141 10.206.519
- di cui deteriorate 336.082 126.423 5.363 - 7.004 815 - - - - - 45.435 1.210 15.125 20.915 95.867
2. Esposizioni creditizie "fuori
bilancio" garantite:
11.408.501 11.376.402 758.205 51 796.536 547.768 - - - - - 848.486 223.874 547.775 5.975.366 9.698.061
2.1. totalmente garantite 8.102.974 8.078.382 731.816 51 665.269 428.981 - - - - - 323.956 123.506 363.033 5.186.217 7.822.829
- di cui deteriorate 88.923 76.517 12.567 - 2.086 2.284 - - - - - 1.041 - 820 57.573 76.371
2.2. parzialmente garantite 3.305.527 3.298.020 26.389 - 131.267 118.787 - - - - - 524.530 100.368 184.742 789.149 1.875.232
- di cui deteriorate 78.868 73.099 180 - 546 3.103 - - - - - 3.397 - 7 35.434 42.667

Si precisa che nella presente tabella non figurano le mitigazioni del rischio rappresentate da contratti di CSA su strumenti derivati nonché le forme di supporto relative alle operazioni di cartolarizzazione sintetiche.

.

A.4 Attività finanziarie e non finanziarie ottenute tramite l'escussione di garanzie ricevute

Valore di bilancio
Esposizione
creditizia
cancellata
Valore
lordo
Rettifiche di
valore
complessive
di cui
ottenute nel
corso
dell'esercizio
A. Attività materiali 78.479 70.333 (23.112) 47.221 3.462
A.1. Ad uso funzionale 1.428 2.430 - 2.430 -
A.2. A scopo di investimento 77.051 67.903 (23.112) 44.791 3.462
A.3. Rimanenze - - - - -
B. Titoli di capitale e titoli di debito 15.554 15.554 (6.057) 9.497 -
C. Altre attività - - - - -
D. Attività non correnti e gruppi di attività in
via di dismissione 3.311 4.143 (2.895) 1.248 -
D.1. Attività materiali 3.311 4.143 (2.895) 1.248 -
D.2. Altre attività - - - - -
Totale 31/12/2021 97.344 90.030 (32.064) 57.966 3.462
Totale 31/12/2020 95.267 87.410 (22.377) 65.033 2.839

B. Distribuzione e concentrazione delle esposizioni creditizie

B.1 Distribuzione settoriale delle esposizioni creditizie per cassa e fuori bilancio verso clientela

Amministrazioni pubbliche Società finanziarie Società finanziarie (di cui:
imprese di assicurazione)
Società non finanziarie Famiglie
Esposizioni/Controparti Esposizione
netta
complessive
Rettifiche
valore
Esposizione
netta
complessive
Rettifiche
valore
Esposizione
netta
complessive
Rettifiche
valore
Esposizione
netta
complessive
Rettifiche
valore
Esposizione
netta
complessive
Rettifiche
valore
A. Esposizioni creditizie per cassa
A.1 Sofferenze - - 4.308 (7.134) - - 562.226 (959.336) 202.042 (190.296)
- di cui esposizioni oggetto di concessioni - - 716 (816) - - 186.855 (264.224) 39.862 (24.472)
A.2 Inadempienze probabili 1.164 (1.814) 47.443 (72.300) - - 1.571.069 (1.548.770) 596.035 (166.170)
- di cui esposizioni oggetto di concessioni 10 (24) 11.607 (13.176) - - 1.147.842 (1.052.398) 378.302 (79.519)
A.3 Esposizioni scadute deteriorate 1 (1) 109 (16) - - 6.768 (2.595) 43.266 (13.056)
- di cui esposizioni oggetto di concessioni - - - - - - 1.561 (536) 8.184 (1.077)
A.4 Esposizioni non deteriorate 27.130.306 (7.431) 14.940.471 (76.176) 189.639 (276) 57.249.261 (275.801) 33.313.212 (101.570)
- di cui esposizioni oggetto di concessioni 2.554 (56) 15.376 (677) - - 2.320.525 (78.491) 800.760 (26.480)
Totale (A) 27.131.471 (9.246) 14.992.331 (155.626) 189.639 (276) 59.389.324 (2.786.502) 34.154.555 (471.092)
B. Esposizioni creditizie fuori bilancio
B.1 Esposizioni deteriorate 12.773 (815) 1.274 (439) - - 700.523 (84.463) 10.366 (1.477)
B.2 Esposizioni non deteriorate 7.625.243 (159) 3.852.930 (3.621) 162.379 (21) 42.898.216 (34.554) 4.362.540 (5.231)
Totale (B) 7.638.016 (974) 3.854.204 (4.060) 162.379 (21) 43.598.739 (119.017) 4.372.906 (6.708)
Totale (A+B) 31/12/2021 34.769.487 (10.220) 18.846.535 (159.686) 352.018 (297) 102.988.063 (2.905.519) 38.527.461 (477.800)

Totale (A+B) 31/12/2020 34.691.706

(10.674)

25.528.287

(207.063)

382.895

(367)

102.783.818

(3.850.814)

36.784.919

(529.564)

______________________________________________________________________________________________________________ NOTA INTEGRATIVA DELL'IMPRESA 783

Italia Altri paesi europei America Asia Resto del mondo

B.2 Distribuzione territoriale delle esposizioni creditizie per cassa e fuori bilancio verso clientela

Esposizioni/Aree geografiche Esposizione
netta
complessive
Rettifiche
valore
Esposizione
netta
complessive
Rettifiche
valore
Esposizione
netta
complessive
Rettifiche
valore
Esposizione
netta
complessive
Rettifiche
valore
Esposizione
netta
complessive
Rettifiche
valore
A. Esposizioni creditizie per cassa
A.1 Sofferenze 763.417 (1.142.644) 4.646 (13.053) 513 (120) - (949) - -
A.2 Inadempienze probabili 2.197.182 (1.753.293) 17.906 (34.312) 60 (10) 562 (1.436) 1 (3)
A.3 Esposizioni scadute deteriorate 50.129 (15.660) 12 (5) 2 (2) 1 (1) - -
A.4 Esposizioni non deteriorate 116.938.339 (457.105) 11.068.095 (1.870) 4.108.515 (1.603) 400.141 (381) 118.160 (19)
Totale (A) 119.949.067 (3.368.702) 11.090.659 (49.240) 4.109.090 (1.735) 400.704 (2.767) 118.161 (22)
B. Esposizioni creditizie fuori bilancio - - - - - - - - - -
B.1 Esposizioni deteriorate 713.911 (86.577) 10.278 (17) - - 739 (600) 8 -
B.2 Esposizioni non deteriorate 53.825.490 (43.209) 3.170.600 (190) 1.439.321 (114) 56.853 (31) 246.664 (20)
Totale (B) 54.539.401 (129.786) 3.180.878 (207) 1.439.321 (114) 57.592 (631) 246.672 (20)
Totale (A+B) 31/12/2021 174.488.468 (3.498.488) 14.271.537 (49.447) 5.548.411 (1.849) 458.296 (3.398) 364.833 (42)
Totale (A+B) 31/12/2020 185.230.239 (4.564.347) 10.504.437 (31.305) 3.313.183 (1.220) 395.362 (1.152) 345.510 (92)

In maggior dettaglio le esposizioni Italia sono ripartite per area geografica come risulta dalla tabella seguente:

Italia Nord Ovest Italia Nord Est Italia Centro Italia Sud e Isole
Esposizioni / Aree geografiche Esposizione netta Rettifiche valore
complessive
Esposizione netta Rettifiche valore
complessive
Esposizione netta Rettifiche valore
complessive
Esposizione netta Rettifiche valore
complessive
A. Esposizioni creditizie per cassa
A.1 Sofferenze 336.284 (477.134) 118.893 (191.693) 195.675 (304.919) 112.565 (168.898)
A.2 Inadempienze probabili 1.148.223 (970.392) 393.004 (355.601) 424.929 (322.186) 231.026 (105.114)
A.3 Esposizioni scadute deteriorate 16.464 (6.321) 10.767 (2.666) 12.695 (3.722) 10.203 (2.951)
A.4 Esposizioni non deteriorate 53.408.991 (252.199) 23.424.991 (102.846) 34.067.721 (78.291) 6.036.636 (23.769)
Totale (A) 54.909.962 (1.706.046) 23.947.655 (652.806) 34.701.020 (709.118) 6.390.430 (300.732)
B. Esposizioni creditizie fuori bilancio
B.1 Esposizioni deteriorate 287.287 (49.591) 157.084 (18.467) 235.500 (15.611) 34.040 (2.908)
B.2 Esposizioni non deteriorate 26.650.961 (31.978) 13.356.398 (5.158) 11.843.216 (4.888) 1.974.915 (1.185)
Totale (B) 26.938.248 (81.569) 13.513.482 (23.625) 12.078.716 (20.499) 2.008.955 (4.093)
Totale (A+B) 31/12/2021 81.848.210 (1.787.615) 37.461.137 (676.431) 46.779.736 (729.617) 8.399.385 (304.825)
Totale (A+B) 31/12/2020 82.933.725 (2.329.124) 37.330.155 (993.468) 56.854.841 (914.181) 8.111.518 (327.574)

______________________________________________________________________________________________________________ NOTA INTEGRATIVA DELL'IMPRESA 785

Italia Altri paesi europei America Asia Resto del mondo

B.3 Distribuzione territoriale delle esposizioni creditizie per cassa e fuori bilancio verso banche

Esposizioni/Aree geografiche Esposizioni
netta
complessive
Rettifiche di
valore
Esposizioni
netta
complessive
Rettifiche di
valore
Esposizioni
netta
complessive
Rettifiche di
valore
Esposizioni
netta
complessive
Rettifiche di
valore
Esposizioni
netta
complessive
Rettifiche di
valore
A. Esposizioni creditizie per cassa
A.1 Sofferenze - - - - - - - - - -
A.2 Inadempienze probabili - - - - - - - - - -
A.3 Esposizioni scadute deteriorate - - - - - - - - - -
A.4 Esposizioni non deteriorate 41.245.553 (1.667) 1.530.704 (671) 123.299 (61) 22.581 (33) 44.782 (98)
Totale (A) 41.245.553 (1.667) 1.530.704 (671) 123.299 (61) 22.581 (33) 44.782 (98)
B. Esposizioni creditizie fuori bilancio - - - - - - - - - -
B.1 Esposizioni deteriorate - - - - - - - - - -
B.2 Esposizioni non deteriorate 1.205.659 (124) 1.443.883 (106) 114.421 (20) 520.794 (53) 204.555 (68)
Totale (B) 1.205.659 (124) 1.443.883 (106) 114.421 (20) 520.794 (53) 204.555 (68)
Totale (A+B) 31/12/2021 42.451.212 (1.791) 2.974.587 (777) 237.720 (81) 543.375 (86) 249.337 (166)

Totale (A+B) 31/12/2020 12.704.294

(1.747)

4.384.926

(1.046)

255.533

(111)

553.607

(121)

297.723

(148)

B.4 Grandi esposizioni

Dal 1° gennaio 2014 è entrata in vigore la nuova disciplina armonizzata per le banche e le imprese di investimento contenuta nel Regolamento (UE) n. 575/2013 ("CRR") e nella direttiva 2013/36/UE ("CRD IV") del 26 giugno 2013 che traspongono nell'Unione Europea gli standard definiti dal Comitato di Basilea per la vigilanza bancaria (c.d. framework Basilea 3). ( in consolidato rif 2021)

Costituiscono oggetto di rilevazione nella presente voce l'importo (valore non ponderato e valore ponderato) e il numero delle "posizioni di rischio" che costituiscono una "grande esposizione" secondo quanto disciplinato dal Capo 5 (Art. 13) del Regolamento di esecuzione (UE) n. 680/2014, che stabilisce norme tecniche di attuazione per quanto riguarda le segnalazioni degli enti a fini di vigilanza.

Si applicano altresì le disposizioni della Parte Seconda – Capitolo 10 della Circolare 285 emanata dalla Banca d'Italia.

A partire dal 30 giugno 2021 è entrata in vigore la disciplina prudenziale per le banche e per le imprese di investimento contenuta nel Regolamento (UE) n. 575/2013 così come aggiornata dal Regolamento (UE) n. 876/2019 (CRR 2) in seguito modificato dal Regolamento (UE) n. 873/2020 e nella Direttiva 2013/36/UE così come aggiornata dalla Direttiva (UE) 878/2019 (CRD V), che traspongono nell'Unione Europea gli standard definiti dal Comitato di Basilea per la Vigilanza bancaria, il capitale di riferimento per le grandi esposizioni non è più il totale dei fondi propri, ma il solo il capitale ammissibile di tipo Tier 1.

L'esposizione di un ente verso un cliente o un gruppo di clienti connessi è considerata una grande esposizione quando il suo valore è pari o superiore al 10% del capitale ammissibile di tipo Tier 1 ("CRR", articolo 392).

Tenuto conto dell'effetto delle esenzioni e dell'attenuazione del rischio di credito, le grandi esposizioni devono in ogni caso rispettare il limite del 25% del capitale ammissibile di tipo Tier 1 dell'ente.

Alla data del 31 dicembre 2021 il capitale ammissibile coincide con l'ammontare del capitale Tier 1 ed è pari a 2.702,9 milioni.

A complemento delle norme tecniche di attuazione per quanto riguarda le segnalazioni degli enti a fini di vigilanza, la segnalazione delle Grandi Esposizioni è stata prodotta applicando le linee guida dell'EBA (EBA-GL-2017-15) in materia di clienti connessi, limitatamente all'approccio alternativo verso le Amministrazioni Centrali.

Sulla base del combinato disposto normativo, alla stessa data sono state rilevate n. 31 posizioni di rischio classificate come "grandi esposizioni" per un ammontare complessivo ("non ponderato") pari a 664.039,2 milioni corrispondenti ad un'esposizione ponderata pari a 19.362,6 milioni.

Le esposizioni nei confronti di altre società del Gruppo ammontano a 5.306,2 milioni (80,8 milioni considerando i fattori di ponderazione) e non costituiscono posizione di rischio.

Gli altri principali "Grandi rischi" sono rappresentati da esposizioni verso:

• il Ministero dell'Economia e delle Finanze per 35.131 milioni (657,8 milioni considerando i fattori di ponderazione e le esenzioni ex art. 400 CRR) prevalentemente costituita dai titoli di Stato in portafoglio e dalle partite relative alla fiscalità.

Le esposizioni di questa amministrazione centrale sono a loro volta incluse in ciascun gruppo di clienti connessi, identificato separatamente per le persone giuridiche direttamente controllate o ad essa legate direttamente, come meglio specificato al paragrafo 5 (Approccio alternativo per le esposizioni verso le amministrazioni centrali) delle linee guida dell'EBA precedentemente richiamate.

  • Euronext N.V. per 21.513,7 milioni (8,9 milioni considerando i fattori di ponderazione e le esenzioni ex art. 400 CRR) prevalentemente costituita da pronti contro termine con controparte Cassa Compensazione e Garanzia;
  • London Stock Exchange Group PLC per 5.541,2 (0 milioni considerando i fattori di ponderazione e le esenzioni ex art. 400 CRR) prevalentemente costituite da rapporti con le Controparti Centrali LCH ed LCH SA.

Le restanti posizioni sono riconducibili a primari gruppi bancari, finanziari e industriali, sia nazionali sia esteri. Ciascuna delle posizioni segnalate rispetta il limite del 25% del capitale ammissibile di tipo Tier 1

31/12/2021 31/12/2020
Numero posizioni di rischio 31 26
Esposizioni 664.039.192 395.612.505
di cui: infragruppo 5.306.156 7.154.793
Posizioni di rischio 19.362.638 9.506.542
di cui: infragruppo 80.796 73.938

C. Operazioni di cartolarizzazione

INFORMAZIONI DI NATURA QUALITATIVA

Nella tabella seguente sono elencate le operazioni di cartolarizzazione in essere al 31 dicembre 2021.

Per le altre informazioni di natura qualitativa si rimanda a quanto esposto nella parte E della nota integrativa consolidata.

Società Veicolo Originator Data emissione titoli Operazione Tipologia di cartolarizzazione
Cartolarizzazioni non cancellate dal bilancio
BP Mortgages S.r.l. Banco BPM giugno 2007 BP Mortgages 2 Mutui residenziali in bonis
Cartolarizzazioni oggetto di integrale cancellazione dal bilancio
Red Sea SPV S.r.l. Banco BPM giugno 2018 Progetto Exodus Crediti in sofferenza
Leviticus SPV S.r.l. Banco BPM febbraio 2019 Progetto Ace Crediti in sofferenza
Tiberina SPV S.r.l. Banco BPM dicembre 2020 Progetto Django Crediti UTP e in sofferenza
Titan SPV S.r.l. Banco BPM e Release dicembre 2020 Progetto Titan Crediti in sofferenza
Aurelia SPV S.r.l. Banco BPM giugno 2021 Progetto Rockets Crediti in sofferenza

Le operazioni di cartolarizzazione "oggetto di integrale cancellazione dal bilancio" sono rappresentate dalle operazioni per le quali il Gruppo Banco BPM ha trasferito in modo sostanziale i rischi ed i benefici delle attività cedute ai veicoli avendo ceduto al mercato il 95% della tranche junior ed il 95% della tranche mezzanine.

INFORMAZIONI DI NATURA QUANTITATIVA

C.1 Esposizione derivanti dalle principali operazioni di cartolarizzazione "proprie" ripartite per tipologia di attività cartolarizzate e per tipologia di esposizioni

ESPOSIZIONI PER CASSA
Tipologia attività cartolarizzate / Esposizioni Senior Mezzanine Junior
(migliaia di euro) Valore di
bilancio
Rettifiche/
riprese di
Valore
Valore di
bilancio
Rettifiche/
riprese di
Valore
Valore di
bilancio
Rettifiche/
riprese di
Valore
A. Oggetto di integrale cancellazione dal bilancio 2.416.525 (1.919) 9.410 - 451 -
Attività deteriorate:
A.1 Crediti in sofferenza 2.416.525 (1.919) 9.410 451
Attività non deteriorate:
A.2 Leasing
B. Oggetto di parziale cancellazione dal bilancio
C. Non cancellate dal bilancio 4.356.774 (1.895) 29.487 - 92.224 (65)
Attività non deteriorate:
C.1 Mutui ipotecari residenziali 31.044 29.487 75.044
C.2 Leasing
C.3 Prestiti verso imprese (*) 4.325.730 (1.895) - - 17.180 (65)

(*) La sottovoce "Prestiti verso imprese" è relativa alle operazioni di cartolarizzazione sintetica. Alla data del 31 dicembre 2020 il valore della Retention trattenuta da Banco BPM è pari a 213,6 milioni.

Si omette l'esposizione della parte di Tabella relativa alle garanzie rilasciate e alle linee di credito in quanto fattispecie non presenti.

C.2 Esposizioni derivanti dalle principali operazioni di cartolarizzazione di "terzi" ripartite per tipologia delle attività cartolarizzate e per tipo di esposizione

ESPOSIZIONI PER CASSA
Tipologia attività cartolarizzate/Esposizioni Senior Mezzanine Junior
(migliaia di euro) Valore di
bilancio
Rettifiche/
riprese di
Valore
Valore di
bilancio
Rettifiche/
riprese di
Valore
Valore di
bilancio
Rettifiche/
riprese di
Valore
A.1 BNT PORT 14-42 TV 28.571
- crediti agricoli e zootecnici
A.2 PHARMA FIN.SR3 TV 28 1.274 -
- altro
A.3 PHARMA FIN.SRL TV 28 - 603
- altro
A.4 PHARMA FIN.EUR TV 28 - 4.524
- altro
A.5 FAW3 SPV 23 A-1-S 2% (*) 8.001 (12)
- altro
A.6 SUN SPV 21-28 TV A 27.703 (14)
- crediti commerciali
A.7 SUN SPV 21-29 TV A 26.142 (19)
-- crediti commerciali
A.8 SUN SPV 21-28 TV B 176
- crediti commerciali
A.9 SUN SPV 21-28 TV J 75
- crediti commerciali
A.10 SUN SPV 21-29 TV B 131
- crediti commerciali
A.11 SUN SPV 21-29 TV J 48
- crediti commerciali
A.12 PERSEVER 21-31 TV A 26.683 (24)
- finanziamenti con garanzia FGPMI
A.13 IGLOO 21-31 TV A1 191
- finanziamenti con garanzia FGPMI
A.14 SPV PROJ 21-28 TV A 8.672 (7)
- finanziamenti di project finance

(*) Trattasi di tranche unica, indicata convenzionalmente come titolo Senior

Si omette l'esposizione della parte di Tabella relativa alle garanzie rilasciate e alle linee di credito in quanto fattispecie non presenti.

In aggiunta a quanto riportato in tabella, si precisa che il titolo Mezzanine della Cartolarizzazione Berenice posseduto per il tramite dello Schema Volontario è stato completamente svalutato nel corso dell'esercizio. Per ulteriori dettagli, si rimanda a quanto illustrato nel paragrafo "Altri aspetti rilevanti ai fini delle politiche contabili di Gruppo" contenuto nella "Parte A - Politiche Contabili" della Nota Integrativa Consolidata.

C.3 Società veicolo per la cartolarizzazione

Nome Cartolarizzazione /
Denominazione società
veicolo
Sede Legale Consolidamen
to
Crediti Attività
Titoli di
debito
Altre Senior Passività
Mezzanine
Junior
BNT Portfolio SPV S.r.l. Milano no 146.706 14.039 254.486
BP Mortgages giu 2007 Milano contabile 181.055 36.215 47.434 64.408 16.165

Si omette l'esposizione della parte di Tabella relativa alle garanzie rilasciate e alle linee di credito in quanto fattispecie non presenti.

C.4 Società veicolo per la cartolarizzazione non consolidate

Si omette l'informativa in quanto già fornita nella nota integrativa consolidata.

C.5 Attività di servicer – cartolarizzazioni proprie: incassi dei crediti cartolarizzati e rimborsi dei titoli emessi dalla società veicolo per la cartolarizzazione

Nel 2021 Banco BPM non ha svolto attività di servicer in operazioni di cartolarizzazione proprie nelle quali le attività cedute sono state cancellate dal bilancio.

D. Informativa sulle entità strutturate non consolidate contabilmente (diverse dalle società veicolo per la cartolarizzazione)

INFORMAZIONI DI NATURA QUALITATIVA

Per l'informativa in oggetto si rimanda al medesimo punto inserito nella Parte E Sezione 1 della nota integrativa consolidata.

INFORMAZIONI DI NATURA QUANTITATIVA

Per l'informativa in oggetto si rimanda alla corrispondente parte della nota integrativa consolidata.

E. Operazioni di cessione

A. Attività finanziarie cedute e non cancellate integralmente

INFORMAZIONI DI NATURA QUALITATIVA

Al 31 dicembre 2021, le operazioni di trasferimento che non hanno comportato la cancellazione dal bilancio delle sottostanti attività finanziarie sono rappresentate da:

  • operazioni di cartolarizzazioni di crediti verso la clientela (180,3 milioni);
  • operazioni di pronti contro termine passive su titoli di proprietà, in prevalenza classificati nei portafogli delle "Attività finanziarie valutate al fair value con impatto sulla redditività complessiva" e "Attività finanziarie valutate al costo ammortizzato".

Per le operazioni passive di pronti contro termine, la mancata "derecognition" del titolo, oggetto di cessione a pronti, deriva dal fatto che la banca trattiene sostanzialmente tutti i rischi ed i benefici connessi al titolo, avendo l'obbligo di riacquistarlo a termine ad un prezzo stabilito contrattualmente. I titoli oggetto di trasferimento continuano pertanto a trovare rappresentazione nei portafogli contabili di appartenenza; il corrispettivo della cessione viene rilevato tra i debiti verso le banche o verso la clientela, in funzione della tipologia di controparte.

Per le operazioni di cartolarizzazione, descritte nel precedente paragrafo "C.1 Operazioni di cartolarizzazione", la mancata "derecognition" consegue alla sottoscrizione, da parte della banca, delle tranche dei titoli Junior o di esposizioni analoghe, che comportano, in capo alla stessa, il rischio delle prime perdite e, parimenti, il beneficio connesso al rendimento del portafoglio delle attività trasferite. Tali attività sono oggetto di cessione pro soluto e quindi non sono liberamente disponibili da parte della banca cedente; mediante un contratto di servicer, la banca mantiene l'impegno a svolgere il servizio di gestione, amministrazione, incasso, riscossione e recupero crediti per conto del veicolo.

A fronte del trasferimento, il corrispettivo incassato viene rilevato in contropartita della rilevazione di un debito verso la società veicolo, al netto delle tranche di titoli sottoscritti o di utilizzi di forme di sostegno di liquidità a favore del veicolo al fine di effettuare pagamenti in linea capitale. Il finanziamento così iscritto verso la società veicolo è destinato a ridursi per effetto delle somme incassate dall'originator, in qualità di "servicer", e trasferite allo stesso veicolo.

INFORMAZIONI DI NATURA QUANTITATIVA

E.1 Attività finanziarie cedute rilevate per intero e passività finanziarie associate: valori di bilancio

Attività finanziarie cedute rilevate per intero Passività finanziarie associate
Valore di
bilancio
di cui: oggetto di
cartolarizzazione
operazioni di
vendita con patto
di cui: oggetto di
di riacquisto
contratti di
di cui deteriorate Valore di
bilancio
di cui: oggetto di
cartolarizzazione
operazioni di
vendita con patto
di cui: oggetto di
di riacquisto
contratti di
A. Attività finanziarie detenute per la negoziazione 292.327 - 292.327 X 292.392 - 292.392
1. Titoli di debito 292.327 - 292.327 X 292.392 - 292.392
2. Titoli di capitale - - - X - - -
3. Finanziamenti - - - X - - -
4. Derivati - - - X - - -
B. Altre attività finanziarie obbligatoriamente valutate al fair value 3.932 3.932 - 200 - - -
1. Titoli di debito - - - - - - -
2. Titoli di capitale - - - X - - -
3. Finanziamenti 3.932 3.932 - 200 - - -
C. Attività finanziarie designate al fair value - - - - - - -
1. Titoli di debito - - - - - - -
2. Finanziamenti - - - - - - -
D. Attività finanziarie valutate al fair value con impatto sulla 3.584.464 3.584.464 3.594.367 3.594.367
redditività complessiva
1. Titoli di debito
3.584.464 -
-
3.584.464 -
-
3.594.367 -
-
3.594.367
2. Titoli di capitale - - - X - - -
3. Finanziamenti - - - - - - -
E. Attività finanziarie valutate al costo ammortizzato 7.324.104 176.319 7.147.785 22.776 7.406.652 45.482 7.361.170
1. Titoli di debito 7.147.785 - 7.147.785 - 7.361.170 - 7.361.170
2. Finanziamenti 176.319 176.319 - 22.776 45.482 45.482 -
Totale 31/12/2021 11.204.827 180.251 11.024.576 22.976 11.293.411 45.482 11.247.929
Totale 31/12/2020 8.827.990 318.520 8.509.470 32.293 8.645.019 88.525 8.556.494

Tra le "attività finanziarie cedute rilevate per intero" figurano 539,9 milioni di valore di bilancio sottostanti ad operazioni di pronti contro termine di raccolta, esposte in tabella nelle "Passività finanziarie associate" per 459 milioni ma che non trovano rappresentazione nelle passività dello Stato patrimoniale in quanto oggetto di compensazione ai sensi dello IAS 32. .

E.2 Attività finanziarie cedute rilevate parzialmente e passività finanziarie associate: valori di bilancio

Al 31 dicembre 2021 non figurano attività finanziarie cedute rilevate parzialmente e passività finanziarie associate.

E.3 Operazioni di cessione con passività aventi rivalsa esclusivamente sulle attività cedute e non cancellate integralmente: fair value

Rilevate per
Rilevate
Totale
intero parzialmente 31/12/2021 31/12/2020
A. Attività finanziarie detenute per la negoziazione - - - -
1. Titoli di debito - - - -
2. Titoli di capitale - - - -
3. Finanziamenti - - - -
4. Derivati - - - -
B. Altre attività finanziarie obbligatoriamente
valutate al fair value
- - - -
1. Titoli di debito - - - -
2. Titoli di capitale - - - -
3. Finanziamenti - - - -
C. Attività finanziarie designate al fair value 3.932 - 3.932 4.531
1. Titoli di debito - - - -
2. Finanziamenti 3.932 - 3.932 4.531
D. Attività finanziarie valutate al fair value con
impatto sulla redditività complessiva - - - -
1. Titoli di debito - - - -
2. Titoli di capitale - - - -
3. Finanziamenti - - - -
E. Attività finanziarie valutate al costo ammortizzato
(fair value)
187.050 - 187.050 333.148
1. Titoli di debito - - - -
2. Finanziamenti 187.050 - 187.050 333.148
Totale attività finanziarie 190.982 - 190.982 337.679
Totale passività finanziarie associate 45.482 - X X
Valore netto al 31/12/2021 145.500 - 190.982 X
Valore netto al 31/12/2020 337.679 - X 337.679

Nella presenta tabella si fornisce rappresentazione del fair value delle attività e delle correlate passività riconducibili in via esclusiva alle operazioni di cartolarizzazione, in quanto considerate le uniche fattispecie in essere per la banca nelle quali il cessionario, ossia la società veicolo, abbia rivalsa esclusiva sulle attività trasferite, rappresentando di fatto gli unici flussi di cassa disponibili per il pagamento delle note emesse.

B. Attività finanziarie cedute e cancellate integralmente con rilevazione del continuo coinvolgimento (continuing involvement)

La fattispecie non è presente alla data di bilancio.

C. Attività finanziarie cedute e cancellate integralmente

Operazioni di cessione multi-originator di crediti a fondi comuni di investimento

In base a quanto stabilito dalla Comunicazione di Banca d'Italia del 23 dicembre 2019, nella presente sezione si riportano le informazioni quali-quantitative relative alle operazioni di cessione di tipo multi-originator di portafogli creditizi riconducibili allo schema della cessione ad un fondo comune di investimento con attribuzione delle relative quote agli intermediari cedenti.

Banco BPM, nel corso dei precedenti esercizi, ha infatti perfezionato alcune operazioni di cessione di esposizioni classificate a fondi comuni di investimento in cambio di quote emesse dai fondi stessi.

INFORMAZIONI DI NATURA QUALITATIVA

Per l'informativa in oggetto e per la disclosure sugli obiettivi generali delle operazioni realizzate per il tramite dello schema del fondo comune di investimento si rimanda alla nota integrativa consolidata, Parte E, Sezione II "Rischi del consolidato prudenziale", Sottosezione D "Operazioni di cessione", "Consolidato Prudenziale – Attività finanziarie cedute e cancellate integralmente".

INFORMAZIONI DI NATURA QUANTITATIVA

Dettaglio delle quote di fondi comuni di investimento in essere al 31 dicembre 2021

Al 31 dicembre 2021 il controvalore di bilancio dei fondi comuni di investimento rivenienti dalle operazioni in esame ammonta complessivamente a 180,5 milioni (164,6 milioni al 31 dicembre 2020). Nella seguente tabella viene fornito il dettaglio dei fondi detenuti, con evidenza della società di gestione del fondo, della data del primo closing e dei successivi conferimenti, nonché della politica di investimento perseguita dal fondo.

Nome del fondo Valore di
bilancio al
31/12/2021(*)
Società di
gestione del
Risparmio
Data primo
closing/successivi
conferimenti
Politica di investimento del fondo
IDeA Corporate
Credit Recovery I
1.445 Dea Capital
Alternative
Funds SGR
23 giugno 2016
27 giugno 2017
4 luglio 2019
Crediti past due, unlikely to pay o categorie corrispondenti e assimilabili
e/o oggetto di ristrutturazione vantati nei confronti di società target,
strumenti finanziari partecipativi o azioni emesse dalle suddette ed
eventualmente crediti a breve termine derivanti da linee di credito
autoliquidanti concesse alle suddette società target
IDeA Corporate
Credit Recovery II
17.774 Dea Capital
Alternative
Funds SGR
28 dicembre 2017
18 febbraio 2019
Crediti past due, unlikely to pay o categorie corrispondenti e assimilabili
e/o oggetto di ristrutturazione vantati nei confronti di società target, da
strumenti finanziari partecipativi o azioni emesse dalle suddette ed
eventualmente crediti a breve termine derivanti da linee di credito
autoliquidanti concesse alle suddette società target
IDeA Corporate
Credit Recovery II –
comparto Shipping
81.027 Dea Capital
Alternative
Funds SGR
21 dicembre 2018 Crediti past due, unlikely to pay o categorie corrispondenti e assimilabili
e/o oggetto di ristrutturazione vantati nei confronti di società target
operanti nel campo della navigazione e dei trasporti marittimi senza
specifici vincoli settoriali, da strumenti finanziari partecipativi o azioni
emesse dalle suddette ed eventualmente crediti a breve termine derivanti da
linee di credito autoliquidanti concesse alle suddette società target
Clessidra
Restructuring Fund
25.874 Clessidra SGR 25 settembre 2019 Crediti past due, unlikely to pay, forborne performing e non performing, in
bonis high risk vantati nei confronti di società target, da strumenti finanziari
partecipativi/azioni/obbligazioni convertibili emesse dalle suddette, crediti
erogati nella forma di operazioni di debtor in possession financing a
sostegno delle società target nell'ambito di operazioni di ristrutturazione
del debito erogato
Back2bonis 54.385 Prelios SGR 23 dicembre 2019
20 dicembre 2021
Titoli "asset backed securites" untranched emessi nell'ambito di operazioni
di cartolarizzazione realizzate ai sensi della legge 130/99, il cui
sottostante è rappresentato da crediti prevalentemente qualificabili quali
"inadempienze probabili" non vantati nei confronti di debitori consumatori,
nonché crediti erogati a favore di tali debitori nel contesto di operazioni di
ristrutturazione del debito, risanamento e/o turn around e/o operazioni
similari piuttosto che nel contesto di operazioni di reimpossessamento e
simili dei beni a garanzia

(*) Attività incluse nella voce di bilancio "20 c. Attività finanziarie valutate al fair value con impatto a conto economico – altre attività finanziarie obbligatoriamente valutate al fair value"

La variazione intervenuta nell'esercizio, complessivamente positiva per 15,9 milioni, è imputabile all'incremento delle quote in Back2bonis per la cessione del 20 dicembre 2021 (+18,1 milioni), alle distribuzioni ricevute dalle SGR (-8,8 milioni), alle plus/minusvalenze da valutazione (-0,1 milioni), nonché agli effetti della conversione in cambio dell'investimento in dollari detenuto nel fondo "IDeA Corporate Credit Recovery II - comparto Shipping" +6,7 milioni).

La misurazione a fair value dei suddetti fondi viene effettuata sulla base dei NAV comunicati periodicamente dalla SGR (fondi IDeA), piuttosto che mediante una tecnica valutativa basata sull'attualizzazione dei previsti flussi di recupero in funzione di un tasso di attualizzazione ritenuto espressivo della remunerazione richiesta dal mercato per un'attività simile (fondi "Clessidra Restructuring Fund" e "Back2bonis").

Si precisa inoltre che la suddetta detenzione delle quote del fondo rappresenta la massima esposizione al rischio per il Gruppo; con riferimento alle suddette operazioni non esistono, infatti, garanzie o linee di credito irrevocabili rilasciate nei confronti del fondo, nonché impegni a sottoscrivere ulteriori quote del fondo stesso.

Per le operazioni realizzate mediante lo schema della cessione dei crediti ad un veicolo di cartolarizzazione ex legge 130/99 e contestuale sottoscrizione dei titoli ABS da parte degli intermediari cedenti si fa invece rinvio a quanto illustrato nella precedente sezione "C. Operazioni di cartolarizzazione".

E.4 Operazioni di Covered Bond

INFORMAZIONI DI NATURA QUALITATIVA

Per l'informativa in oggetto si rimanda alla corrispondente parte della nota integrativa consolidata.

INFORMAZIONI DI NATURA QUANTITATIVA

Per l'informativa in oggetto si rimanda alla corrispondente parte della nota integrativa consolidata.

F. Modelli per la misurazione del rischio di credito

Nell'ambito della misurazione del rischio di credito di portafoglio la banca utilizza a fini gestionali un modello econometrico alimentato da un insieme esteso di dati e di variabili di rischio, denominato Modello di Portafoglio.

Il modello consente, mediante l'utilizzo di metriche di Credit-VaR, di definire la distribuzione di probabilità delle perdite del portafoglio creditizio Questa distribuzione è utilizzata per misurare la perdita massima potenziale lungo un intervallo temporale annuale e con uno specifico livello di confidenza.

In particolare, al fine di ricavare tale distribuzione, il motore di calcolo del modello utilizza un approccio di simulazione "MonteCarlo", mediante il quale viene simulato un numero di scenari sufficientemente elevato da fornire una buona approssimazione empirica della distribuzione teorica delle perdite del portafoglio crediti.

La determinazione della perdita massima potenziale, scomponibile nelle classiche misure di Perdita Attesa e Perdita Inattesa (Capitale Economico), risente, rispettivamente, del rischio di concentrazione e del rischio sistematico.

Il rischio di concentrazione deriva da esposizioni di ammontare elevato verso singole controparti – name concentration – o verso tipologie di controparti, omogenee in termini di settori economici, il cui merito creditizio dipende da uno o più fattori sistematici – industry concentration - e il rischio sistematico, invece, deriva dall'impatto di variazioni inattese di fattori macroeconomici sui parametri di rischio (PD ed LGD) dei singoli rapporti utilizzando le elasticità stimate mediante i modelli satellite in grado di legare PD ed LGD di controparti e rapporti omogenei ad un insieme di fattori economico-finanziari (internazionali e nazionali).

Il modello di portafoglio viene, infine, sottoposto periodicamente a prove di stress al fine di valutare la sensibilità del rischio di credito del portafoglio di Gruppo a variazioni estreme dei fattori economico-finanziari.

Al 31 dicembre 2021 la perdita attesa, calcolata sul perimetro di validazione Basilea 3 (per il quale Banco BPM è stato autorizzato dal Regulator all'utilizzo dei sistemi interni di rating per la determinazione dei requisiti patrimoniali sui rischi di credito) risulta pari allo 0,45% dell'esposizione a default, mentre la perdita complessiva (perdita attesa ed inattesa misurata con la metodologia C-Var con un livello di confidenza del 99,9% perimetro modelli interni) ammonta al 2,57% dell'esposizione a default.

I modelli interni per la stima di PD, LGD ed EAD sono sottoposti a un processo di validazione interna da parte della Funzione Rischi e a un controllo di terzo livello da parte della Funzione Audit: l'esito di tali processi è riportato in apposite relazioni, sottoposte agli Organi Sociali e trasmesse alla Banca Centrale Europea/Banca d'Italia.

Infine, si precisa che le variazioni apportate a partire da giugno 2020 alle metodologie di stress testing dei parametri di rischio, con particolare riferimento ai modelli satellite PD basati su proiezioni di tassi di decadimento settoriali, citate ad inizio sezione "Impatti derivanti dalla pandemia Covid-19", concetti poi ripresi nel paragrafo "Modifiche dovute al Covid-19", sono state coerentemente recepite all'interno del framework metodologico delle misure gestionali mediante modello di portafoglio.

Esiti backtesting sistemi di rating

Il Gruppo Banco BPM adotta - ai fini del calcolo dei requisiti patrimoniali a fronte del Rischio di Credito e sul solo perimetro della Capogruppo - stime interne di PD e di LGD per i portafogli Imprese e Privati e EAD per il segmento retail.

Il confronto tra stime e dati empirici viene effettuato separatamente per PD, LGD e CCF, mediante attività di backtesting condotta dalla funzione di Validazione Interna.

Con riferimento ai modelli PD, il Gruppo Banco BPM adotta misure di performance per verificare la capacità discriminante delle stime (accuracy ratio-AR) e test di calibrazione (test binomiali, multi-periodali e mono-periodali) per confrontare i tassi di default realizzati su un orizzonte temporale annuale con i valori stimati di PD.

Relativamente al segmento Imprese, dall'ultimo backtesting emerge una buona capacità discriminante dei modelli a livello sia di singoli moduli sia di score integrato finale, che si attesta su valori comparabili, e a volte superiori, rispetto a quelli ottenuti nella fase di sviluppo. Per quanto concerne la calibrazione, si rilevano valori soddisfacenti per tutti i modelli.

Relativamente al segmento Privati, si osserva nel complesso un buon livello di performance del modello. In diversi moduli si riscontrano performance migliori di quanto ottenuto in fase di sviluppo. Per quanto riguarda la calibrazione, gli esiti del test binomiale sono soddisfacenti.

Con riferimento al parametro LGD, sono state condotte le attività di verifica sia sulla componente bonis che default. Validazione interna non ha rilevato significativi problemi per quanto attiene alle stime prodotte per i modelli imprese e privati.

Con riferimento ai CCF retail, sono state condotte le attività di verifica. Validazione interna non ha rilevato significativi problemi per quanto attiene alle stime prodotte per il modello retail.

In generale, si segnala che sono state condotte le attività di fine tuning dei modelli finalizzati principalmente a rendere il modello maggiormente compliant con le richieste normative.

Sezione 2 - Rischi di mercato

Impatti derivanti dalla pandemia Covid-19

Relativamente agli impatti della pandemia Covid-19, le metodologie di misurazione del rischio e i processi, presidiati in continuità rispetto al passato, non hanno subito variazioni. Banco BPM S.p.A., infatti, ha mantenuto costante il presidio giornaliero, garantendo l'affidabilità dei rischi e delle valutazioni a Fair Value degli strumenti finanziari in portafoglio.

2.1 Rischio di tasso di interesse e rischio di prezzo - portafoglio di negoziazione di vigilanza

INFORMAZIONI DI NATURA QUALITATIVA

Per le informazioni di natura qualitativa sulla misurazione dei rischi finanziari relativi al portafoglio di negoziazione di vigilanza si rimanda alla Parte E della Nota integrativa consolidata.

INFORMAZIONI DI NATURA QUANTITATIVA

1. Portafoglio di negoziazione di vigilanza: distribuzione per durata residua (data di riprezzamento) delle attività e delle passività finanziarie per cassa e derivati finanziari (EURO)

Tipologia/Durata residua A vista Fino a 3
mesi
Da oltre 3
mesi fino a
6 mesi
Da oltre 6
mesi fino a
1 anno
Da oltre 1
anno fino
a 5 anni
Da oltre 5
anni fino a
10 anni
Oltre 10
anni
Durata
indeterminata
A. Attività per cassa 1.195 480.978 - 12 409.075 96.665 94 -
1.1 Titoli di debito - 286.856 - 12 409.075 96.665 94 -
- con opzione di rimborso
anticipato
- - - - 973 1.916 - -
- altri - 286.856 - 12 408.102 94.749 94 -
1.2 Altre attività 1.195 194.122 - - - - - -
2. Passività per cassa - 9.934.341 - - - - - -
2.1 P.C.T. passivi - 9.714.906 - - - - - -
2.2 Altre passività - 219.435 - - - - - -
3. Derivati finanziari
3.1 Con titolo sottostante
- Opzioni
+ Posizioni lunghe - 2.919 43 - - - - -
+ Posizioni corte - 3.317 103 - - - - -
- Altri
+ Posizioni lunghe - 1.316.381 1.141.544 385.117 - 85.136 - -
+ Posizioni corte 75.000 10.234 - - 2.021.878 833.308 - -
3.2 Senza titolo sottostante
- Opzioni
+ Posizioni lunghe - 89.948 78.724 92.247 28.239 2.822 74 -
+ Posizioni corte - 86.157 66.495 88.503 28.239 2.822 74 -
- Altri
+ Posizioni lunghe 8.256.184 12.391.748 6.371.991 4.418.108 8.619.570 2.113.509 371.690 -
+ Posizioni corte 9.266.623 11.462.399 6.189.990 5.108.930 8.333.041 1.655.209 486.690 -

1. Portafoglio di negoziazione di vigilanza: distribuzione per durata residua (data di riprezzamento) delle attività e delle passività finanziarie per cassa e derivati finanziari (ALTRE VALUTE)

A vista Fino a 3
mesi
Da oltre 3
mesi fino a
6 mesi
Da oltre 6
mesi fino a
1 anno
a 5 anni Da oltre 5
anni fino a
10 anni
Durata
indeterminata
- 1 2.553 - 22.791 - -
- 1 2.553 - 22.791 - -
- - - - - - -
- 1 2.553 - 22.791 - -
- - - - - - -
- - - - - - -
- - - - - - -
- - - - - - -
- 931 - - - - -
- 986 73 - - - -
- - - - - - -
- - - - - - -
- 87.793 67.368 88.893 12.016 - -
- 91.651 79.377 92.657 12.016 - -
13.144 6.872.359 3.695.183 3.941.529 23.732 7.572 -
13.495 7.118.689 4.149.569 3.226.875 24.167 29.645 -
Da oltre 1
anno fino
Oltre 10
anni
4
4
-
4
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-

2. Portafoglio di negoziazione di vigilanza: distribuzione delle esposizioni in titoli di capitale e indici azionari per i principali Paesi del mercato di quotazione

Non quotati
ITALIA ALTRI PAESI
12.895 1.514 14
421 101 -
7 - -
7 - -
168 62 -
182 54 -
54 106 -
11 45 -
Quotati

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3. Portafoglio di negoziazione di vigilanza: modelli interni e altre metodologie di analisi della sensitività

La misura di Value at Risk (VaR) considera il rischio di tasso, il rischio azionario, il rischio di cambio e il rischio spread di credito, nonché il beneficio di correlazione tra i rischi. Vengono considerati anche il rischio correlazione ed il rischio dividendo.

A seguire si riportano il grafico andamentale e una tavola contenenti i dati di VaR gestionale relativi al 2021, riferiti al portafoglio di negoziazione di vigilanza.

BANCO BPM Holding: Portafoglio di TRADING

Portafoglio di negoziazione vigilanza 2021
(in milioni di euro) 31-dic MEDIA MASSIMO MINIMO
Rischio Tasso 3,401 0,586 3,401 0,189
Rischio Cambio 0,020 0,052 0,179 0,006
Rischio Azionario 0,082 0,168 0,575 0,067
Rischio Dividendi e Correlazioni 0,005 0,013 0,091 0,002
Rischio Specifico Titoli di Debito 0,510 1,349 4,798 0,493
Totale non correlato 4,018
Effetto diversificazione -0,579
Rischio Congiunto* 3,439 1,577 4,733 0,518

*VAR_GESTIONALE complessivo

Si può notare che la componente di rischio rilevante è quella relativa al rischio specifico sui titoli di debito (ad eccezione del picco del rischio tasso di fine anno generato da un movimento tecnico delle curve repo in chiusura d'anno), per la presenza delle posizioni su titoli governativi italiani, francesi e spagnoli. Alla movimentazione di questi titoli è da attribuire l'andamento dei rischi complessivi del Banco BPM. Coerentemente con la validazione del modello interno per la determinazione del requisito patrimoniale sui rischi di mercato, vengono condotti, su base quotidiana, test retrospettivi (backtesting) finalizzati a verificare la bontà del modello VaR adottato. Tali test vengono eseguiti sul portafoglio di negoziazione di vigilanza del Banco BPM.

Viene di seguito riportato il "backtesting" riferito alla metodologia VaR calcolato sulle componenti di rischio generico e specifico dei titoli di debito e titoli azionari, rischio tasso di interesse e rischio cambio.

Ai fini di backtesting, così come previsto dalla normativa di vigilanza in vigore, ci si avvale della misura di VaR equipesata, invece dell'applicazione di un fattore di decadimento utilizzato in ambito gestionale.

Andamento VaR giornaliero e per fattore di rischio

Backtesting Effettivo Banco BPM

Nel 2021 si sono registrate 3 eccezioni sul P&L di Backtesting Effettivo e Ipotetico del portafoglio di Trading di Banco BPM, da attribuire principalmente al restringimento del credit spread dei titoli governativi tedeschi e spagnoli, a fronte di una posizione lunga sensitivity.

2.2 Rischio di tasso di interesse e rischio di prezzo – Portafoglio bancario

INFORMAZIONI DI NATURA QUALITATIVA

Per le informazioni di natura qualitativa sulla misurazione dei rischi finanziari relativi al portafoglio bancario si rimanda alla Parte E della Nota integrativa consolidata.

______________________________________________________________________________________________________________ NOTA INTEGRATIVA DELL'IMPRESA 801

INFORMAZIONI DI NATURA QUANTITATIVA

1. Portafoglio bancario: distribuzione per durata residua (per data di riprezzamento) delle attività e delle passività finanziarie (EURO)

Da oltre 3 mesi Da oltre 6 mesi a Da oltre 1 anno Da oltre 5 anni
Tipologia/Durata residua A vista Fino a 3 mesi fino a 6 mesi fino a 1 anno fino a 5 anni fino a 10 anni Durata indeterminata
Oltre 10 anni
1. Attività per cassa 17.806.410 63.715.697 6.973.135 6.673.950 23.730.526 16.425.158 9.087.751 -
1.1 Titoli di debito 111.464 2.078.613 2.205.355 2.824.551 9.493.270 10.760.553 593.202 -
- con opzione di rimborso anticipato 6.993 1.460.043 33.411 139.154 367.965 323.077 28.213 -
- altri 104.471 618.570 2.171.944 2.685.397 9.125.305 10.437.476 564.989 -
1.2 Finanziamenti a banche 485.004 11.143.648 154.585 2.963 9.595 - - -
1.3 Finanziamenti a clientela 17.209.942 50.493.436 4.613.195 3.846.436 14.227.661 5.664.605 8.494.549 -
- c/c 8.026.176 - 864 4.182 87.369 1.040 - -
- altri finanziamenti 9.183.766 50.493.436 4.612.331 3.842.254 14.140.292 5.663.565 8.494.549 -
- con opzione di rimborso anticipato 3.333.556 46.362.242 3.864.113 3.618.391 13.336.603 5.562.238 8.416.758 -
- altri 5.850.210 4.131.194 748.218 223.863 803.689 101.327 77.791 -
2. Passività per cassa 104.635.072 6.007.402 325.084 1.477.901 47.985.917 1.588.812 304.746 -
2.1 Debiti verso clientela 101.298.289 315.027 289.205 352.369 522.261 286.658 302.722 -
- c/c 98.959.061 6 2 1.102 5.000 - - -
- altri debiti 2.339.228 315.021 289.203 351.267 517.261 286.658 302.722 -
- con opzione di rimborso anticipato - - - - - - - -
- altri 2.339.228 315.021 289.203 351.267 517.261 286.658 302.722 -
2.2 Debiti verso banche 3.207.781 97.500 23.074 17.147 38.781.501 9.059 1.798 -
- c/c 2.368.273 - - - - - - -
- altri debiti 839.508 97.500 23.074 17.147 38.781.501 9.059 1.798 -
2.3 Titoli di debito 128.983 5.594.875 12.805 1.108.385 8.682.155 1.293.095 226 -
- con opzione di rimborso anticipato 36.886 1.007.557 55 105.029 796.755 1.194.874 226 -
- altri 92.097 4.587.318 12.750 1.003.356 7.885.400 98.221 - -
2.4 Altre passività 19 - - - - - - -
- con opzione di rimborso anticipato - - - - - - - -
- altri 19 - - - - - - -
3. Derivati finanziari 943.914 14.808.611 2.841.661 6.441.107 10.762.526 9.206.486 1.647.564 -
3.1 Con titolo sottostante - - 37.500 - 7.500 - - -
- Opzioni - - 37.500 - 7.500 - - -
+ Posizioni lunghe - - 22.500 - 4.500 - - -
+ Posizioni corte - - 15.000 - 3.000 - - -

802 NOTA INTEGRATIVA DELL'IMPRESA ______________________________________________________________________________________________________________

Tipologia/Durata residua A vista Fino a 3 mesi Da oltre 3 mesi
fino a 6 mesi
Da oltre 6 mesi a
fino a 1 anno
Da oltre 1 anno
fino a 5 anni
Da oltre 5 anni
fino a 10 anni
Durata indeterminata
Oltre 10 anni
- Altri derivati - - - - - - -
-
+ Posizioni lunghe - - - - - - -
-
+ Posizioni corte - - - - - - -
-
3.2 Senza titolo sottostante 943.914 14.808.611 2.804.161 6.441.107 10.755.026 9.206.486 -
1.647.564
- Opzioni 1.291 96.842 36.748 13.404 68.525 19.811 -
12.689
+ Posizioni lunghe 1.291 91.927 28.079 301 184 93 -
2.780
+ Posizioni corte - 4.915 8.669 13.103 68.341 19.718 -
9.909
- Altri derivati 942.623 14.711.769 2.767.413 6.427.703 10.686.501 9.186.675 -
1.634.875
+ Posizioni lunghe 437.623 4.816.500 2.731.825 6.326.500 4.970.947 2.745.385 -
1.150.000
+ Posizioni corte 505.000 9.895.269 35.588 101.203 5.715.554 6.441.290 -
484.875
4. Altre operazioni fuori bilancio 29.739.396 - - - - - -
-
+ Posizioni lunghe 14.869.698 - - - - - -
-
+ Posizioni corte 14.869.698 - - - - - -
-

______________________________________________________________________________________________________________ NOTA INTEGRATIVA DELL'IMPRESA 803

1. Portafoglio bancario: distribuzione per durata residua (per data di riprezzamento) delle attività e delle passività finanziarie (ALTRE VALUTE)

Tipologia/Durata residua A vista Fino a 3 mesi Da oltre 3 mesi
fino a 6 mesi
Da oltre 6 mesi a
fino a 1 anno
Da oltre 1 anno
fino a 5 anni
Da oltre 5 anni
fino a 10 anni
Oltre 10 anni Durata
indeterminata
1. Attività per cassa 131.442 1.043.404 294.908 4.903 1.410.281 1.839.495 1.372 -
1.1 Titoli di debito 19.957 250.191 1.770 - 1.401.744 1.837.263 - -
- con opzione di rimborso anticipato 236 - - - 8.803 16.059 - -
- altri 19.721 250.191 1.770 - 1.392.941 1.821.204 - -
1.2 Finanziamenti a banche 5.142 137.348 762 1.956 - - - -
1.3 Finanziamenti a clientela 106.343 655.865 292.376 2.947 8.537 2.232 1.372 -
- c/c 75.390 - - - - 2 - -
- altri finanziamenti 30.953 655.865 292.376 2.947 8.537 2.230 1.372 -
- con opzione di rimborso anticipato 6.337 279.308 247.085 1.470 6.642 1.524 1.372 -
- altri 24.616 376.557 45.291 1.477 1.895 706 - -
2. Passività per cassa 867.427 3.895.745 213.378 3.461 - - - -
2.1 Debiti verso clientela 762.547 145.820 133.619 812 - - - -
- c/c 762.532 36 133.619 812 - - - -
- altri debiti 15 145.784 - - - - - -
- con opzione di rimborso anticipato - - - - - - - -
- altri 15 145.784 - - - - - -
2.2 Debiti verso banche 104.880 3.749.925 79.759 2.649 - - - -
- c/c 44.412 - - - - - - -
- altri debiti 60.468 3.749.925 79.759 2.649 - - - -
2.3 Titoli di debito - - - - - - - -
- con opzione di rimborso anticipato - - - - - - - -
- altri - - - - - - - -
2.4 Altre passività - - - - - - - -
- con opzione di rimborso anticipato - - - - - - - -
- altri - - - - - - - -
3. Derivati finanziari - 1.602.508 66.219 738.301 1.465.654 941.374 - -
3.1 Con titolo sottostante - - - - - - - -
- Opzioni - - - - - - - -
+ Posizioni lunghe - - - - - - - -
+ Posizioni corte - - - - - - - -
- Altri derivati - - - - - - - -
+ Posizioni lunghe - - - - - - - -
+ Posizioni corte - - - - - - - -

Tipologia/Durata residua A vista Fino a 3 mesi Da oltre 3 mesi
fino a 6 mesi
Da oltre 6 mesi a
fino a 1 anno
Da oltre 1 anno
fino a 5 anni
Da oltre 5 anni
fino a 10 anni
Oltre 10 anni indeterminata
Durata
3.2 Senza titolo sottostante - 1.602.508 66.219 738.301 1.465.654 941.374 - -
- Opzioni - - - - - - - -
+ Posizioni lunghe - - - - - - - -
+ Posizioni corte - - - - - - - -
- Altri derivati - 1.602.508 66.219 738.301 1.465.654 941.374 - -
+ Posizioni lunghe - 1.602.508 66.219 738.301 - - - -
+ Posizioni corte - - - - 1.465.654 941.374 - -
4. Altre operazioni fuori bilancio - 122.511 934 17.697 - - - -
+ Posizioni lunghe - 51.940 934 17.697 - - - -
+ Posizioni corte - 70.571 - - - - - -

2. Portafoglio bancario: modelli interni e altre metodologie di analisi della sensitività

Nell'ambito del Gruppo viene utilizzata una procedura di Asset & Liability Management allo scopo di misurare, con frequenza mensile, gli impatti ("sensitivity") derivanti da variazioni della struttura dei tassi di interesse sul valore economico del patrimonio relativamente al portafoglio bancario.

Per quanto concerne il margine finanziario atteso, il sistema di ALM ne stima la variazione su un orizzonte temporale annuale nell'ipotesi di shock deterministico delle curve dei tassi (aumento/diminuzione in punti base applicati a tutte le curve dei tassi come variazione istantanea, unica e parallela), nonché di shock di adeguamento dei tassi forward impliciti nei tassi di mercato a contante o shock frutto di previsioni che riflettono scenari alternativi. Le stime sono condotte sotto l'ipotesi di invarianza della struttura patrimoniale in termini di insieme di attività e passività e relative caratteristiche finanziarie (tassi, spread, duration).

Relativamente al valore economico del patrimonio viene applicata la medesima metodologia di variazione della curva dei tassi, misurando la differenza riscontrata nel valore attuale di tutte le operazioni e confrontando queste variazioni con il valore dei Fondi Propri.

A fronte di uno scenario di mercato caratterizzato dalla persistenza di tassi prossimi allo zero e negativi sulle scadenze di breve termine, ai fini delle analisi di sensitivity le metriche di misurazione del rischio sono monitorate applicando un floor allo sviluppo dei tassi futuri utilizzati per il calcolo.

Nella tabella seguente si riporta l'esposizione al rischio di tasso di interesse alla fine dell'esercizio 2021 secondo le misure di rischio gestionali.

esercizio 2021 esercizio 2020
Indici di rischiosità (%) 31
dicembre
media Massimo minimo 31 dicembre media
Per shift + 100 bp
Margine finanziario a rischio/Margine
finanziario
22,7% 23,3% 26,9% 19,2% 14,1% 14,5%
Per shift - 100 bp (floor EBA)
Margine finanziario a rischio/Margine
finanziario
-8,5% -6,4% -4,9% -8,9% -5,6% -6,8%
Per shift + 100 bp
Valore economico a rischio/Valore
economico del capitale
-0,2% -0,2% 4,2% -1,8% 1,4% -0,5%
Per shift - 100 bp (floor EBA)
Valore economico a rischio /
Valore economico del capitale
0,4% 0,6% 2,6% -0,4% 1,7% 0,9%

2.3 Rischio di cambio

INFORMAZIONI DI NATURA QUALITATIVA

Le esposizioni al rischio di cambio sono monitorate su base giornaliera e vengono coperte nel rispetto dei limiti di rischio definiti dal Gruppo. In particolare, la gestione del rischio di cambio è affidata, in modo accentrato, ad una specifica unità di Banco BPM (Unità "Forex & Commodities" di Banca Akros), la quale effettua operazioni di copertura delle esposizioni valutarie rivenienti dalla propria attività di market making o dall'operatività di altre unità aziendali, nell'ottica di una gestione "a libro" del rischio cambio e della relativa volatilità. Tale unità effettua quindi coperture "in monte" del rischio cambio, assumendo eventuali posizioni di rischio, nel rispetto di predefiniti limiti stabiliti dalle policy interne.

INFORMAZIONI DI NATURA QUANTITATIVA

1. Distribuzione per valuta di denominazione delle attività, delle passività e dei derivati

Valute
Voci USD JPY CHF GBP PLN ALTRE
VALUTE
A. Attività finanziarie 4.774.761 12.954 61.058 17.943 - 15.549
A.1 Titoli di debito 3.503.767 22.269 10.347
A.2 Titoli di capitale 109.167 200 85 153
A.3 Finanziamenti a banche 120.258 9.969 11.612 2.380 988
A.4 Finanziamenti a clientela 1.041.569 2.785 5.693 15.563 4.061
A.5 Altre attività finanziarie 21.399
B. Altre attività 58.224 9.991 28.450 21.639 286 36.304
C. Passività finanziarie 4.828.444 10.362 35.755 62.632 218 42.600
C.1 Debiti verso banche 3.901.464 113 3.442 9.120 159 22.913
C.2 Debiti verso clientela 926.980 10.249 32.313 53.512 59 19.687
C.3 Titoli di debito
C.4 Altre passività finanziarie
D. Altre passività 20.466 106 964 756 71 985
E. Derivati finanziari
- Opzioni
+ Posizioni lunghe 227.920 6.480 513 2.438 5 18.713
+ Posizioni corte 248.065 6.480 2.438 5 18.713
- Altri derivati
+ Posizioni lunghe 13.886.339 203.978 30.913 193.446 45.115 117.872
+ Posizioni corte 13.839.821 216.469 87.022 168.885 46.410 127.979
Totale attività 18.947.244 233.403 120.934 235.466 45.406 188.438
Totale passività 18.936.796 233.417 123.741 234.711 46.704 190.277
Sbilancio (+/-) 10.448 (14) (2.807) 755 (1.298) (1.839)

2. Modelli interni ed altre metodologie per l'analisi di sensitività

La gestione del rischio di cambio è accentrata presso l'Unità Forex & Commodities di Banca Akros.

Relativamente ai metodi di misurazione e controllo del rischio di cambio generato dal portafoglio di negoziazione, si rimanda alla metodologia descritta nella sezione "Rischio di tasso di interesse e rischio di prezzo - Portafoglio di negoziazione di vigilanza".

Con riferimento al calcolo dei requisiti patrimoniali, si ricorda che, con la Final Decision del 16 novembre 2020, l'Autorità di Vigilanza ha subordinato l'autorizzazione all'estensione del rischio di cambio del banking book ad una condition (pertanto sarà effettiva solo al superamento di alcune relative obligation, post certificazione delle funzioni aziendali di controllo e dell'Autorità di Vigilanza stessa).

Sezione 3 - Gli strumenti derivati e le politiche di copertura

3.1 Gli strumenti derivati di negoziazione

A. DERIVATI FINANZIARI

INFORMAZIONI DI NATURA QUALITATIVA

Per quanto riguarda l'informativa circa i processi di validazione e controllo dell'operatività in strumenti finanziari derivati si rimanda al medesimo paragrafo della parte E della Nota integrativa consolidata.

A.1 Derivati finanziari di negoziazione: valori nozionali di fine periodo

Totale 31/12/2021 Totale 31/12/2020
Attività Over the counter Over the counter
sottostanti/Tipologie
derivati
Senza controparti centrali Mercati Senza controparti centrali Mercati
Controparti
centrali
Con accordi di
compensazione
Senza
accordi di
compensazione
organizzati Controparti
centrali
Con accordi di
compensazione
Senza
accordi di
compensazione
organizzati
1. Titoli di debito e tassi
d'interesse
222.073 34.969.511 12.569.909 1.425.919 476.299 23.214.360 11.040.740 937.200
a) Opzioni - 16.996.621 1.420.613 14.324 - 8.038.525 1.576.711 86.200
b) Swap 222.073 17.972.890 11.074.296 - 476.299 15.175.835 9.407.029 -
c) Forward - - 75.000 - - - 57.000 -
d) Futures - - - 1.411.595 - - - 851.000
e) Altri - - - - - - - -
2. Titoli di capitale e indici
azionari
- 1.537.947 751 64.469 - 837.723 106 33.404
a) Opzioni - 1.537.947 751 53.572 - 837.723 106 27.587
b) Swap - - - - - - - -
c) Forward - - - - - - - -
d) Futures - - - 10.897 - - - 5.817
e) Altri - - - - - - - -
3. Valute e oro - 27.736.815 981.641 - - 36.090.797 766.251 -
a) Opzioni - 403.077 316.632 - - 239.769 236.844 -
b) Swap - - - - - - - -
c) Forward - 27.333.738 665.009 - - 35.851.028 529.407 -
d) Futures - - - - - - - -
e) Altri - - - - - - - -
4. Merci - - - - - - - -
5. Altri - - - - - - - -
Totale 222.073 64.244.273 13.552.301 1.490.388 476.299 60.142.880 11.807.097 970.604

A.2 Derivati finanziari di negoziazione: fair value lordo positivo e negativo - ripartizione per prodotti

Totale 31/12/2021 Totale 31/12/2020
Over the counter Mercati Mercati
Tipologie derivati Senza controparti centrali Senza controparti centrali
Controparti
centrali
Con accordi di
compensazione
Senza
accordi di
compensazione
organizzati Controparti
centrali
Con accordi di
compensazione
Senza
accordi di
compensazione
organizzati
1. Fair value positivo
a) Opzioni - 156.541 13.249 394 - 118.767 20.757 345
b) Interest rate swap 825 59.850 117.298 - 2.761 79.314 246.342 -
c) Cross currency swap - - - - - - - -
d) Equity swap - - - - - - - -
e) Forward - 602.520 8.085 - - 1.057.240 7.750 -
f) Futures - - - - - - - -
g) Altri - - - - - - - -
Totale 825 818.911 138.632 394 2.761 1.255.321 274.849 345
2. Fair value negativo
a) Opzioni - 89.467 9.133 292 - 100.017 3.719 304
b) Interest rate swap 2.075 212.670 34.845 - 6.893 340.828 27.193 -
c) Cross currency swap - - - - - - - -
d) Equity swap - - - - - - - -
e) Forward - 571.094 10.947 - - 1.183.923 7.174 -
f) Futures - - - - - - - -
g) Altri - - - - - - - -
Totale 2.075 873.231 54.925 292 6.893 1.624.768 38.086 304

A.3 Derivati finanziari di negoziazione OTC: valori nozionali, fair value lordo positivo e negativo per controparti

Attività sottostanti Controparti
centrali
Banche Altre società
finanziarie
Altri soggetti
Contratti non rientranti in accordi di
compensazione
1) Titoli di debito e tassi d'interesse
- valore nozionale X - 369.739 12.200.170
- fair value positivo X - 721 128.296
- fair value negativo X - 1.038 39.770
2) Titoli di capitale e indici azionari
- valore nozionale X - 200 551
- fair value positivo X - 70 53
- fair value negativo X - - -
3) Valute e oro
- valore nozionale X 220.406 - 761.234
- fair value positivo X 1.131 - 8.362
- fair value negativo X 5.161 - 8.955
4) Merci
- valore nozionale X - - -
- fair value positivo X - - -
- fair value negativo X - - -
5) Altri
- valore nozionale X - - -
- fair value positivo X - - -
- fair value negativo X - - -
Contratti rientranti in accordi di compensazione
1) Titoli di debito e tassi d'interesse
- valore nozionale 222.073 26.278.345 6.878.179 1.812.988
- fair value positivo 825 102.820 37.758 13.646
- fair value negativo 2.075 253.699 26.686 3.731
2) Titoli di capitale e indici azionari -
- valore nozionale - 1.530.447 7.500 -
- fair value positivo - 53.010 5.403 -
- fair value negativo - 8.865 5.291 -
3) Valute e oro -
- valore nozionale - 21.795.023 5.938.261 3.532
- fair value positivo - 473.674 132.485 114
- fair value negativo - 435.936 139.023 -
4) Merci -
- valore nozionale - - - -
- fair value positivo - - - -
- fair value negativo - - - -
5) Altri - - - -
- valore nozionale - - - -
- fair value positivo - - - -
- fair value negativo - - - -

A.4 Vita residua dei derivati finanziari di negoziazione OTC: valori nozionali

Sottostanti/Vita residua Fino ad 1 anno Oltre 1 anno e
fino a 5 anni
Oltre 5 anni Totale
A.1 Derivati finanziari su titoli di debito e tassi di interesse 19.618.186 21.951.215 6.192.093 47.761.494
A.2 Derivati finanziari su titoli di capitale ed indici azionari 37.700 1.425.481 75.517 1.538.698
A.3 Derivati finanziari su valute e oro 28.669.581 48.874 - 28.718.455
A.4 Derivati finanziari su merci - - - -
A.5 Altri derivati finanziari - - - -
Totale 31/12/2021 48.325.467 23.425.570 6.267.610 78.018.647
Totale 31/12/2020 46.689.306 19.354.599 6.382.371 72.426.276

B. DERIVATI CREDITIZI

B.1 Derivati creditizi di negoziazione: valori nozionali di fine periodo

Derivati di negoziazione
Categorie di operazioni su un singolo
su più soggetti
soggetto
(basket)
1. Acquisti di protezione
a) Credit default products - 2.000
b) Credit spread products - -
c) Total rate of return swap - -
d) Altri - -
Totale 31/12/2021 - 2.000
Totale 31/12/2020 2.000 -
2. Vendite di protezione
a) Credit default products - -
b) Credit spread products - -
c) Total rate of return swap - -
d) Altri - -
Totale 31/12/2021 - -
Totale 31/12/2020 - -

B.2 Derivati creditizi di negoziazione: fair value lordo positivo e negativo - ripartizione per prodotti

Tipologie derivati Totale
31/12/2021
Totale
31/12/2020
1. Fair value positivo
1. Fair value positivo
a) Credit default products - -
b) Credit spread products - -
c) Total rate of return swap - -
d) Altri - -
Totale - -
2. Fair value negativo
a) Credit default products 43 49
b) Credit spread products - -
c) Total rate of return swap - -
d) Altri - -
Totale 43 49

B.3 Derivati creditizi di negoziazione OTC: valori nozionali, fair value lordo positivo e negativo per controparti

Controparti
centrali
Banche Altre società
finanziarie
Altri
soggetti
Contratti non rientranti in accordi di compensazione
1) Acquisto protezione
− valore nozionale X - - -
− fair value positivo X - - -
− fair value negativo X - - -
2) Vendita protezione
− valore nozionale X - - -
− fair value positivo X - - -
− fair value negativo X - - -
Contratti rientranti in accordi di compensazione
1) Acquisto protezione
− valore nozionale - 2.000 - -
− fair value positivo - - - -
− fair value negativo - 43 - -
2) Vendita protezione
− valore nozionale - - - -
− fair value positivo - - - -
− fair value negativo - - - -

B.4 Vita residua dei derivati creditizi di negoziazione OTC: valori nozionali

Sottostanti/Vita residua Fino ad 1 anno Oltre 1 anno e
fino a 5 anni
Oltre 5 anni Totale
1. Vendita di protezione - - - -
2. Acquisto di protezione - 2.000 - 2.000
Totale 31/12/2021 - 2.000 - 2.000
Totale 31/12/2020 - 2.000 - 2.000

B.5 Derivati creditizi connessi con la fair value option: variazioni annue

Alla data di bilancio non sono presenti derivati creditizi della fattispecie.

3.2 Le coperture contabili

INFORMAZIONI DI NATURA QUALITATIVA

Per le informazioni di natura qualitativa sulle attività di copertura si rimanda alla Parte E della Nota integrativa consolidata.

INFORMAZIONI DI NATURA QUANTITATIVA

A. DERIVATI FINANZIARI DI COPERTURA

A.1 Derivati finanziari di copertura: valori nozionali di fine periodo

Totale 31/12/2021 Totale 31/12/2020
Attività
sottostanti/Tipologie
derivati
Over the counter Over the counter
Controparti Senza controparti centrali Mercati Senza controparti centrali
Controparti
Mercati
centrali Con accordi di
compensazione
Senza accordi di
compensazione
organizzati centrali Con accordi di
compensazione
Senza accordi di
compensazione
organizzati
1. Titoli di debito e tassi
d'interesse
15.419.028 11.711.873 - - 18.152.094 9.086.005 - -
a) Opzioni - 205.000 - - - 205.000 - -
b) Swap 15.419.028 8.663.832 - - 18.152.094 6.380.930 - -
c) Forward - 2.843.041 - - - 2.500.075 - -
d) Futures - - - - - - - -
e) Altri - - - - - - - -
2. Titoli di capitale e
indici azionari
- - - - - - - -
a) Opzioni - - - - - - - -
b) Swap - - - - - - - -
c) Forward - - - - - - - -
d) Futures - - - - - - - -
e) Altri - - - - - - - -
3. Valute e oro - - - - - - - -
a) Opzioni - - - - - - - -
b) Swap - - - - - - - -
c) Forward - - - - - - - -
d) Futures - - - - - - - -
e) Altri - - - - - - - -
4. Merci - - - - - - - -
5. Altri - - - - - - - -
Totale 15.419.028 11.711.873 - - 18.152.094 9.086.005 - -

______________________________________________________________________________________________________________ NOTA INTEGRATIVA DELL'IMPRESA 813

A.2 Derivati finanziari di copertura: fair value lordo positivo e negativo - ripartizione per prodotti

Fair value positivo e negativo per calcolare l'efficacia della
Variazione del valore usato
copertura
Totale 31/12/2021 Totale 31/12/2020
Tipologie derivati Over the counter Over the counter Totale Totale
Senza controparti centrali Mercati Senza controparti centrali Mercati 31/12/2021 31/12/2020
Controparti
centrali
Con accordi di
compensazione
Senza accordi di
compensazione
organizzati Controparti
centrali
Con accordi di
compensazione
Senza accordi di
compensazione
organizzati
Fair value positivo
a) Opzioni -
-
- - - - - - - -
b) Interest rate swap 91.581 91.424 - - 122.738 37.519 - - - -
c) Cross currency swap -
-
- - - - - - - -
d) Equity swap -
-
- - - - - - - -
e) Forward 15.756
-
- - - - - - - -
f) Futures -
-
- - - - - - - -
g) Altri -
-
- - - - - - - -
Totale 91.581 107.180 - - 122.738 37.519 - - - -
Fair value negativo
a) Opzioni 33
-
- - - 269 - - - -
b) Interest rate swap 171.765 146.636 - - 318.539 344.508 - - - -
c) Cross currency swap -
-
- - - - - - - -
d) Equity swap -
-
- - - - - - - -
e) Forward 19
-
- - - 45.173 - - - -
f) Futures -
-
- - - - - - - -
g) Altri -
-
- - - - - - - -

Totale 171.765 146.688

-

-

318.539 389.950

-

-

-

-

A.3 Derivati finanziari di copertura OTC: valori nozionali, fair value lordo positivo e negativo per controparti

Attività sottostanti Controparti
centrali
Banche Altre società
finanziarie
Altri soggetti
Contratti non rientranti in accordi di
compensazione
1) Titoli di debito e tassi d'interesse
- valore nozionale X - - -
- fair value positivo X - - -
- fair value negativo X - - -
2) Titoli di capitale e indici azionari
- valore nozionale X - - -
- fair value positivo X - - -
- fair value negativo X - - -
3) Valute e oro
- valore nozionale X - - -
- fair value positivo X - - -
- fair value negativo X - - -
4) Merci
- valore nozionale X - - -
- fair value positivo X - - -
- fair value negativo X - - -
5) Altri
- valore nozionale X - - -
- fair value positivo X - - -
- fair value negativo X - - -
Contratti rientranti in accordi di compensazione
1) Titoli di debito e tassi d'interesse
- valore nozionale 15.419.028 11.178.543 533.330 -
- fair value positivo 91.581 106.650 530 -
- fair value negativo 171.765 103.930 42.759 -
2) Titoli di capitale e indici azionari
- valore nozionale - - - -
- fair value positivo - - - -
- fair value negativo - - - -
3) Valute e oro
- valore nozionale - - - -
- fair value positivo - - - -
- fair value negativo - - - -
4) Merci
- valore nozionale - - - -
- fair value positivo - - - -
- fair value negativo - - - -
5) Altri
- valore nozionale - - - -
- fair value positivo - - - -
- fair value negativo - - - -

A.4 Vita residua dei derivati finanziari di copertura OTC: valori nozionali

Sottostanti/Vita residua Fino ad 1 anno Oltre 1 anno e
fino a 5 anni
Oltre 5 anni Totale
A.1 Derivati finanziari su titoli di debito e tassi di interesse 4.398.153 11.114.208 11.618.540 27.130.901
A.2 Derivati finanziari su titoli di capitale e indici azionari - - - -
A.3 Derivati finanziari su valute ed oro - - - -
A.4 Derivati finanziari su merci - - - -
A.5 Altri derivati finanziari - - - -
Totale 31/12/2021 4.398.153 11.114.208 11.618.540 27.130.901
Totale 31/12/2020 6.955.423 11.209.421 9.073.255 27.238.099

B. DERIVATI CREDITIZI DI COPERTURA

B.1 Derivati creditizi di copertura: valori nozionali di fine periodo

Alla data di bilancio non sono presenti derivati creditizi della fattispecie.

B.2 Derivati creditizi di copertura: fair value lordo positivo e negativo - ripartizione per prodotti

Alla data di bilancio non sono presenti derivati creditizi della fattispecie.

B.3 Derivati creditizi di copertura OTC: valori nozionali, fair value lordo positivo e negativo per controparti

Alla data di bilancio non sono presenti derivati creditizi della fattispecie.

B.4 Vita residua dei derivati creditizi di copertura OTC: valori nozionali

Alla data di bilancio non sono presenti derivati creditizi della fattispecie.

C. STRUMENTI NON DERIVATI DI COPERTURA

C.1 Strumenti di copertura diversi dai derivati: ripartizione per portafoglio contabile e tipologia di copertura

Alla data di bilancio non sono presenti strumenti di copertura diversi dai derivati.

D. STRUMENTI COPERTI

D.1 Coperture del fair value

Coperture specifiche - Coperture specifiche
Coperture
specifiche:
valore di
bilancio
posizioni nette:
valore di bilancio
delle attività o
passività (prima
della
compensazione)
Variazioni
cumulate di
fair value dello
strumento
coperto
Cessazione
della
copertura:
variazioni
cumulate
residue del fair
value
Variazioni del
valore usato
per rilevare
l'inefficacia
della copertura
Coperture
generiche:
Valore di
bilancio
A. Attività
1. Attività finanziarie valutate al fair
value con impatto sulla redditività
complessiva - copertura di:
6.333.213 -
(57.689)
- - -
1.1 Titoli di debito e tassi d'interesse 6.333.213 -
(57.689)
- - x
1.2 Titoli di capitale e indici azionari - -
-
- - x
1.3 Valute e oro - -
-
- - x
1.4 Crediti - -
-
- - x
1.5 Altri - -
-
- - x
2. Attività finanziarie valutate al
costo ammortizzato - copertura di:
9.993.965 -
1.982
- - 2.875
1.1 Titoli di debito e tassi d'interesse 9.993.965 -
1.982
- - x
1.2 Titoli di capitale e indici azionari - -
-
- - x
1.3 Valute e oro - -
-
- - x
1.4 Crediti - -
-
- - x
1.5 Altri - -
-
- - x
Totale 31/12/2021 16.327.178 -
(55.707)
- - 2.875
Totale 31/12/2020 16.899.958 -
380.685
- - 47.279
B. Passività
1. Passività finanziarie valutate al
costo ammortizzato - copertura di:
1.598.055 -
(6.921)
- - (47.812)
1.1 Titoli di debito e tassi d'interesse 1.598.055 -
(6.921)
- - x
1.2 Valute e oro - -
-
- - x
1.3 Altri - -
-
- - x
Totale 31/12/2021 1.598.055 -
(6.921)
- - (47.812)
Totale 31/12/2020 3.897.321 -
8.375
- - 122.009

D.2 Copertura dei flussi finanziari e degli investimenti esteri

Variazione del valore
usato per rilevare
l'inefficacia della
copertura
Riserve da copertura Cessazione della
copertura: valore
residuo delle riserve
di copertura
A. Copertura di flussi finanziari
1. Attività - 16.416
1.1 Titoli di debito e tassi d'interesse - 16.416 -
1.2 Titoli di capitale e indici azionari - - -
1.3 Valute e oro - - -
1.4 Crediti - -
1.5 Altri - - -
2. Passività - - -
1.1 Titoli di debito e tassi d'interesse - - -
1.2 Valute e oro - - -
1.3 Altri - - -
Totale (A) 31/12/2021 - (16.416) -
Totale (A) 31/12/2020 - (4.287) -
B. Copertura degli investimenti esteri X - -
Totale (A+B) 31/12/2021 - (16.416) -
Totale (A+B) 31/12/2020 - (4.287) -

E. EFFETTI DELLE OPERAZIONI DI COPERTURA A PATRIMONIO NETTO

E.1 Riconciliazione delle componenti di patrimonio netto

Riserva da copertura dei flussi finanziari Riserva da copertura di investimenti esteri
Titoli di debito
d'interesse
e tassi
indici azionari
capitale e
Titoli di
Valute e oro Crediti Altri Titoli di debito
d'interesse
e tassi
indici azionari
capitale e
Titoli di
Valute e oro Crediti Altri
Esistenze iniziali (4.287) - - - -
-
- - - -
Variazioni di fair value (quota efficace) (18.119) - - - -
-
- - - -
Rigiri a conto economico - - - - -
-
- - - -
di cui: transazioni future non più attese - - - - X
-
X X X X
Altre variazioni 5.990 - - - -
-
- - - -
di cui: trasferimenti al valore contabile iniziale
degli strumenti di coperti - - - - X
-
X X X X
Rimanenze finali (16.416) - - - -
-
- - - -

F. Informativa prevista dall'IFRS 7 connessa con la riforma degli indici di riferimento

Informazioni sui rischi e sulle relative politiche di copertura – gli strumenti derivati e le politiche di copertura

Le coperture contabili

Il paragrafo 24H del principio IFRS 7, introdotto dal Regolamento n. 34 del 15 gennaio 2020, richiede venga fornita specifica informativa sulle incertezze derivanti dalla riforma degli indici di riferimento per la determinazione dei tassi di interesse sulle relazioni di copertura ed il valore nozionale degli strumenti di copertura potenzialmente impattati dalla riforma dei tassi benchmark. Al riguardo si specifica che nell'esercizio sono stati rinegoziati con le controparti, tutti i contratti indicizzati al tasso di interesse Eonia (Euro OverNight Index Average) tra cui quelli designati in relazioni di hedge accounting stipulati con la controparte centrale London Clearing House (LCH).

Il valore nozionale dei rimanenti contratti di copertura potenzialmente impattati ammonta a 1.710 milioni di dollari (per un controvalore in euro di 1.509,8 milioni) e si riferisce a derivati indicizzati al tasso di interesse "USD LIBOR 3 mesi (London Interbank Offered Rate)".

Trattasi in particolare di strumenti derivati del tipo "Interest Rate swap" designati in una relazione di copertura specifica del fair value di titoli obbligazionari governativi classificati nel portafoglio delle "Attività finanziarie valutate al costo ammortizzato" per un valore nominale di 1.700 milioni di dollari (euro 1.501 milioni) e nel portafoglio delle "Attività finanziarie valutate al fair value con impatto sulla redditività complessiva" per un valore nominale di 10 milioni di dollari (euro 8,8 milioni).

Per maggior dettaglio sull'informativa relativa all'evoluzione della riforma nel 2021, con l'introduzione dell'obbligo di disclosure previsto dalla fase 2 della Riforma IBOR ai sensi del principio IFRS 7, paragrafi 24I e 24J , si rinvia al paragrafo "Riforma degli indici di riferimento per la determinazione dei tassi di interesse ("IBOR Reform")", riportato nella "Sezione 5 – Altri Aspetti" della Parte "A – Politiche Contabili" della Nota integrativa consolidata.

3.3 Altre informazioni sugli strumenti derivati di negoziazione e di copertura

A. DERIVATI FINANZIARI E CREDITIZI

A.1 Derivati finanziari e creditizi OTC: fair value netti per controparti

Controparti
centrali
Banche Altre società
finanziarie
Altri soggetti
A. Derivati finanziari
1) Titoli di debito e tassi d'interesse
- valore nozionale 15.641.101 - - -
- fair value netto positivo - - - -
- fair value netto negativo 81.434 - - -
2) Titoli di capitale e indici azionari
- valore nozionale - - - -
- fair value netto positivo - - - -
- fair value netto negativo - - - -
3) Valute e oro
- valore nozionale - - - -
- fair value netto positivo - - - -
- fair value netto negativo - - - -
4) Merci
- valore nozionale - - - -
- fair value netto positivo - - - -
- fair value netto negativo - - - -
5) Altri
- valore nozionale - - - -
- fair value netto positivo - - - -
- fair value netto negativo - - - -
B. Derivati creditizi
1) Acquisto protezione
- valore nozionale - - - -
- fair value netto positivo - - - -
- fair value netto negativo - - - -
2) Vendita protezione
- valore nozionale - - - -
- fair value netto positivo - - - -
- fair value netto negativo - - - -

Sezione 4 – Rischio di liquidità

INFORMAZIONI DI NATURA QUALITATIVA

Per le informazioni di natura qualitativa si rinvia a quanto esposto nella Parte E della nota integrativa consolidata.

Impatti derivanti dalla pandemia Covid-19

Sin dall'iniziale diffondersi della pandemia Covid-19, con riferimento ai rischi di liquidità e funding, Banco BPM ha incrementato il livello di monitoraggio attivando specifici report sull'andamento dei principali fattori di rischio (es. andamento degli spread di mercato e di raccolta e impieghi con la clientela). Pur a fronte del contesto di riferimento, dal punto di vista del profilo di rischio non vi sono impatti negativi materiali da menzionare, piuttosto nel corso dell'anno il profilo di rischio sia di liquidità sia di funding ha beneficiato delle misure espansive adottate dalla Banca Centrale Europea (es. ampliamento delle tipologie di collaterale accettato dalla Banca Centrale a garanzia delle operazioni di rifinanziamento) oltre che del positivo andamento.

INFORMAZIONI DI NATURA QUANTITATIVA

1. Distribuzione temporale per durata residua contrattuale delle attività e passività finanziarie. Valuta di denominazione: EURO

Voci/ Scaglioni temporali A vista Da oltre 1
giorno a 7
Da oltre 7
giorni a 15
Da oltre 15
giorni a 1 mese
Da oltre 1 mese
fino 3 mesi
Da oltre 3 mesi
fino a 6 mesi
Da oltre 6 mesi
fino a 1 anno
Da oltre 1 anno
fino a 5 anni
Oltre 5 anni Durata
Indeterminata
giorni giorni
A. Attività per cassa 17.324.595 2.004.751 599.791 1.324.993 3.182.088 6.128.731 11.301.904 52.917.223 43.118.458 10.145.153
A.1 Titoli di Stato 79.924 - - - - 1.100.000 2.555.515 8.082.087 10.109.614 -
A.2 Altri titoli di debito 35.396 - - 40.001 50.882 82.388 393.413 2.253.658 3.964.609 209
A.3 Quote OICR 962.274 - - - - - - - - -
A.4 Finanziamenti 16.247.001 2.004.751 599.791 1.284.992 3.131.206 4.946.343 8.352.976 42.581.478 29.044.235 10.144.944
- Banche 485.098 104 398.745 245.233 22.416 182.254 137.410 483.242 - 10.036.899
- Clientela 15.761.903 2.004.647 201.046 1.039.759 3.108.790 4.764.089 8.215.566 42.098.236 29.044.235 108.045
B. Passività per cassa 104.610.880 9.512.358 24.931 380.492 2.066.106 1.110.214 2.573.909 49.630.447 2.744.313 104.950
B.1 Depositi e conti correnti 103.489.325 19.609 20.831 97.240 145.678 250.221 278.066 108.241 - -
- Banche 2.615.908 - - 54.364 - 13.532 6.523 - - -
- Clientela 100.873.417 19.609 20.831 42.876 145.678 236.689 271.543 108.241 - -
B.2 Titoli di debito 129.050 166 4.100 17.220 1.877.330 675.452 2.089.881 9.878.533 2.116.014 104.950
B.3 Altre passività 992.505 9.492.583 - 266.032 43.098 184.541 205.962 39.643.673 628.299 -
C. Operazioni fuori bilancio
C.1 Derivati finanziari con scambio di capitale
- Posizioni lunghe 49 583.322 396.429 1.282.652 5.454.089 5.230.331 3.612.503 24.064 85.000 -
- Posizioni corte 75.457 458.727 321.925 1.426.370 3.934.049 3.604.462 3.914.092 1.946.325 811.500 -
C.2 Derivati finanziari senza scambio di capitale
- Posizioni lunghe 195.041 - 304 1.747 19.992 10.419 41.465 - - -
- Posizioni corte 207.166 70 607 2.631 9.891 12.739 23.195 - - -
C.3 Depositi e finanziamenti da ricevere
- Posizioni lunghe 14.512.618 - - - - - - - - -
- Posizioni corte 14.512.618 - - - - - - - - -
C.4 Impegni a erogare fondi
- Posizioni lunghe 357.080 - - - - - - - - -
- Posizioni corte 357.080 - - - - - - - - -
C.5 Garanzie finanziarie rilasciate 100.328 119 32 1.829 7.277 6.530 17.645 207.066 77.473 -
C.6 Garanzie finanziarie ricevute - - - - - - - - - -
C.7 Derivati creditizi con scambio di capitale
- Posizioni lunghe - - - - - - - - - -
- Posizioni corte - - - - - - - - - -
C.8 Derivati creditizi senza scambio di capitale
- Posizioni lunghe - - - - - - - - - -
- Posizioni corte 43 - - - - - - - - -

______________________________________________________________________________________________________________ NOTA INTEGRATIVA DELL'IMPRESA823

minazione: ALTRE VALUTE
mporale per durata residua contrattuale delle attività e passività finanziarie. Valuta di deno
2. Distribuzione te
Voci/ Scaglioni temporali A vista Da oltre 1
giorno a 7
giorni
Da oltre 7
giorni a 15
giorni
Da oltre 15
giorni a 1 mese
Da oltre 1 mese
fino 3 mesi
Da oltre 3 mesi
fino a 6 mesi
Da oltre 6 mesi
fino a 1 anno
Da oltre 1 anno
fino a 5 anni
Oltre 5 anni Durata
Indeterminata
A. Attività per cassa 234.251 66.010 75.552 443.637 188.084 86.622 45.189 1.721.282 2.069.448 1.293
A.1 Titoli di Stato 18.082 - - 251.633 - 1.766 - 1.256.843 1.863.254 -
A.2 Altri titoli di debito 2.003 - - - - - - 162.165 45.916 -
A.3 Quote OICR 103.599 - - - - - - - - -
A.4 Finanziamenti 110.567 66.010 75.552 192.004 188.084 84.856 45.189 302.274 160.278 1.293
- Banche 5.147 54.218 51.372 31.167 601 764 1.966 - - -
- Clientela 105.420 11.792 24.180 160.837 187.483 84.092 43.223 302.274 160.278 1.293
B. Passività per cassa 867.162 624.954 1.063.694 1.839.645 367.603 213.810 3.472 - - -
B.1 Depositi e conti correnti 864.163 507.090 105.029 35.324 3.582 143.763 3.472 - - -
- Banche 101.803 507.090 105.029 35.324 3.546 9.728 2.655 - - -
- Clientela 762.360 - - - 36 134.035 817 - - -
B.2 Titoli di debito - - - - - - - - - -
B.3 Altre passività 2.999 117.864 958.665 1.804.321 364.021 70.047 - - - -
C. Operazioni fuori bilancio
C.1 Derivati finanziari con scambio di capitale
- Posizioni lunghe 494 747.559 343.237 1.513.425 4.319.312 3.761.714 4.028.748 20.174 - -
- Posizioni corte 51 883.434 422.217 1.279.687 4.611.307 4.228.182 3.317.859 20.610 - -
C.2 Derivati finanziari senza scambio di capitale
- Posizioni lunghe 1.644 407 2.414 1.033 3.324 9.867 20.261 - - -
- Posizioni corte 2.931 - - 31 389 483 2.690 - - -
C.3 Depositi e finanziamenti da ricevere
- Posizioni lunghe - - - - - - - - - -
- Posizioni corte - - - - - - - - - -
C.4 Impegni a erogare fondi
- Posizioni lunghe - - - - 51.940 934 17.697 - - -
- Posizioni corte - 70.571 - - - - - - - -
C.5 Garanzie finanziarie rilasciate 6.582 - - - 172 17.058 4.294 150 2.649 -
C.6 Garanzie finanziarie ricevute - - - - - - - - - -
C.7 Derivati creditizi con scambio di capitale
- Posizioni lunghe - - - - - - - - - -
- Posizioni corte - - - - - - - - - -
C.8 Derivati creditizi senza scambio di capitale
- Posizioni lunghe - - - - - - - - - -
- Posizioni corte - - - - - - - - - -

Operazioni di auto-cartolarizzazione

Nella tabella seguente sono elencate le operazioni di auto-cartolarizzazione in essere al 31 dicembre 2021. Per le altre informazioni di natura qualitativa si rimanda a quanto esposto nella medesima sezione della parte E della nota integrativa consolidata.

Società Veicolo Originator Data emissione
titoli
Operazione Tipologia di
cartolarizzazione
Operazioni di auto-cartolarizzazione non cancellate dal bilancio
BPL Mortgages S.r.l. Banco BPM dicembre 2012 BPL Mortgages 5 Mutui residenziali in bonis
ProFamily SPV S.r.l. Banco BPM (ex
ProFamily)
febbraio 2021 ProFamily Crediti al consumo

Sezione 5 - Rischi operativi

Aspetti generali, processi di gestione e metodi di misurazione del rischio operativo

Per quanto concerne l'informativa circa gli aspetti qualitativi e quantitativi dei rischi operativi si rimanda alla Parte E della nota integrativa consolidata.

PARTE F - INFORMAZIONI SUL PATRIMONIO

Sezione 1 - Il patrimonio dell'impresa

A. INFORMAZIONI DI NATURA QUALITATIVA

Il patrimonio netto dell'impresa è costituito dalla sommatoria dei saldi delle seguenti voci del passivo patrimoniale:

  • Capitale sociale;
  • Sovrapprezzi di emissione;
  • Riserve;

  • Strumenti di capitale;

  • Riserve da valutazione;
  • Risultato dell'esercizio.

Il patrimonio netto comprensivo delle riserve da valutazione e del risultato di periodo, al 31 dicembre 2021 ammonta a 12.865,3 milioni.

L'incremento rispetto ai 12.136,6 milioni del 2020 è imputabile sostanzialmente al risultato d'esercizio, pari a 415,8 milioni, alla emissione di uno strumento Additional Tier 1 per nominali 400 milioni e all'impatto negativo derivante dalla distribuzione straordinaria di dividendi per 90,5 milioni.

B. INFORMAZIONI DI NATURA QUANTITATIVA

B.1 Patrimonio dell'impresa: composizione

Importo Importo
Voci/Valori 31/12/2021 31/12/2020
1. Capitale 7.100.000 7.100.000
2. Sovrapprezzi di emissione - -
3. Riserve 3.926.780 4.085.640
- di utili 3.324.734 3.493.605
a) legale 1.420.000 1.420.000
b) statutaria - -
c) azioni proprie 8.159 14.002
d) altre 1.896.575 2.059.603
- altre 602.046 592.035
4. Strumenti di capitale 1.092.832 695.417
5. (Azioni proprie) (8.159) (14.002)
6. Riserve da valutazione: 338.005 293.795
- Titoli di capitale designati al fair value con impatto sulla redditività complessiva 22.520 8.503
- Copertura su titoli di capitale designati al fair value con impatto sulla redditività complessiva - -
- Attività finanziarie (diverse dai titoli di capitale) valutate al fair value con impatto sulla
redditività complessiva
45.543 131.781
- Attività materiali 284.922 190.875
- Attività immateriali - -
- Copertura di investimenti esteri - -
- Copertura dei flussi finanziari (16.416) (4.287)
- Strumenti di copertura [elementi non designati] - -
- Differenze di cambio - -
- Attività non correnti e gruppi di attività in via di dismissione - -
- Passività finanziarie designate al fair value con impatto a conto economico (variazioni del
proprio merito creditizio) (5.609) (8.608)
- Utili (Perdite) attuariali relativi a piani previdenziali a benefici definiti (98.956) (93.516)
- Quota delle riserve da valutazione delle partecipazioni valutate a patrimonio netto 106.001 69.047
- Leggi speciali di rivalutazione - -
7. Utile (perdita) d'esercizio 415.794 (24.270)
Totale 12.865.252 12.136.580

La variazione della riserva da valutazione relativa alle attività materiali paria a 94,0 milioni che si riferisce per 88,4 milioni all'effetto del riallineamento fiscale degli immobili ad uso strumentale come illustrato nel paragrafo "Altri aspetti rilevanti ai fini delle politiche contabili di Gruppo" contenuto nella "Parte A.1 – Politiche contabili" della Nota integrativa consolidata.

B.2 Riserve da valutazione delle attività finanziarie valutate al fair value con impatto sulla redditività complessiva: composizione

Totale 31/12/2021 Totale 31/12/2020
Attività/Valori Riserva
positiva
Riserva
negativa
Riserva
positiva
Riserva
negativa
1. Titoli di debito 75.133 (29.590) 132.161 (380)
2. Titoli di capitale 52.403 (29.883) 26.413 (17.910)
3. Finanziamenti - - - -
Totale 127.536 (59.473) 158.574 (18.290)

B.3 Riserve da valutazione delle attività finanziarie valutate al fair value con impatto sulla redditività complessiva: variazioni annue

Titoli di
debito
Titoli di
capitale
Finanziamenti
1. Esistenze iniziali 131.781 8.503 -
2. Variazioni positive 9.215 33.074 -
2.1 Incrementi di fair value 8.184 32.173 -
2.2 Rettifiche di valore per rischio di credito 985 X -
2.3 Rigiro a conto economico di riserve negative da realizzo 46 X -
2.4 Trasferimenti ad altre componenti di patrimonio netto (titoli di capitale) - 901 -
2.5 Altre variazioni - - -
3. Variazioni negative (95.453) (19.057) -
3.1 Riduzioni di fair value (53.735) (17.585) -
3.2 Riprese di valore per rischio di credito (725) - -
3.3 Rigiro a conto economico da riserve positive: da realizzo (40.993) X -
3.4 Trasferimenti ad altre componenti di patrimonio netto (titoli di capitale) - (1.472) -
3.5 Altre variazioni - - -
4. Rimanenze finali 45.543 22.520 -

B.4 Riserve da valutazione relative a piani a benefici definiti: variazioni annue

31/12/2021
1. Esistenze iniziali (93.516)
2. Variazioni positive 9.278
2.1 Utili dovuti a modifiche delle ipotesi finanziarie 4.389
2.2 Altri utili attuariali 1.271
2.3 Altre variazioni 3.618
- di cui operazioni di aggregazione aziendale interne -
3. Variazioni negative (14.718)
3.1 Perdite dovute a modifiche delle ipotesi finanziarie (10.211)
3.2 Altre perdite attuariali (2.940)
3.3 Altre variazioni (1.567)
- di cui operazioni di aggregazione aziendale interne (9)
4. Rimanenze finali (98.956)

Sezione 2 – I fondi propri e i coefficienti di vigilanza

Si rinvia all'informativa sui fondi propri e sull'adeguatezza patrimoniale contenuta nel documento "Informativa da parte degli enti al pubblico (Pillar III)",disponibile sul sito internet www.gruppo.bancobpm.it.

PARTE G - OPERAZIONI DI AGGREGAZIONE RIGUARDANTI IMPRESE O RAMI D'AZIENDA

Sezione 1 - Operazioni realizzate durante l'esercizio

Nel corso dell'esercizio non si sono realizzate operazioni di aggregazione aziendale esterne al Gruppo.

Operazioni di aggregazione fra società appartenenti al Gruppo (c.d. "business combination under common control")

In data 9 febbraio 2021 il Consiglio di Amministrazione ha approvato il progetto fusione per incorporazione di ProFamily S.p.A.; l'operazione si è perfezionata in data 19 luglio con decorrenza contabile e fiscale dal 1° gennaio 2021. Tale operazione rientra nel più ampio processo di razionalizzazione dell'assetto societario e operativo del Gruppo, di semplificazione della struttura, di ottimizzazione e valorizzazione delle risorse e di riduzione di costi, nonché in linea con gli accordi sottoscritti con il Gruppo Crédit Agricole finalizzati a consolidare ulteriormente la partnership in essere nell'ambito del business del credito al consumo in Italia.

L'operazione non rientra nell'ambito di applicazione dell'IFRS 3 e, sulla base delle Disposizioni della Circ. 262/2005 di Banca d'Italia, viene convenzionalmente riportate nella presente sezione. In assenza di un principio contabile di riferimento le operazioni "under common control" sono contabilizzate nei bilanci delle società del Gruppo adottando il principio della continuità di valori contabili, riferita ai valori risultanti dal bilancio consolidato del Gruppo alla data di trasferimento delle attività.

Le operazioni non hanno comportato alcun impatto sulla situazione patrimoniale ed economica del Gruppo. Maggiori informazioni sono presenti nella sezione dedicata ai fatti di rilievo dell'esercizio contenuta nella Relazione sulla Gestione Consolidata.

Sezione 2 – Operazioni realizzate dopo la chiusura dell'esercizio

Dopo la chiusura dell'esercizio non si sono realizzate operazioni di aggregazione aziendale esterne al Gruppo.

Operazioni di aggregazioni fra società appartenenti al Gruppo (c.d. business combination between entities under common control)

Dopo la chiusura dell'esercizio 2021 Banco BPM ha perfezionato le seguenti operazioni di fusione per incorporazione di società interamente controllate:

  • in data 1° gennaio 2022 è divenuta efficace l'incorporazione di Bipielle Real Estate;
  • in data 21 febbraio 2022 è divenuta efficace l'incorporazione di Release.

Entrambe le operazioni hanno efficacia contabile e fiscale dal 1° gennaio 2022 e sono avvenute secondo la forma semplificata prevista per le società interamente possedute.

Come la fusione di ProFamily rappresentata nel precedente paragrafo, a cui si rimanda per i dettagli sul metodo di contabilizzazione, anche tali operazioni non rientrano nell'ambito di applicazione dell'IFRS 3.

Tali fusioni non comporteranno alcun impatto sulla situazione patrimoniale ed economica del Gruppo Banco BPM.

Sezione 3 – Rettifiche retrospettive

Non è risultato necessario rilevare alcuna rettifica retrospettiva.

PARTE H - OPERAZIONI CON PARTI CORRELATE

1. Informazioni sui compensi dei dirigenti con responsabilità strategica

Le informazioni sui compensi, sulle stock options e stock grant e sui possessi azionari ed obbligazionari dei consiglieri e dei dirigenti con responsabilità strategiche sono incluse nella "Relazione sulla Remunerazione", redatta ai sensi delle Disposizioni di Vigilanza della Banca d'Italia (Circolare n. 285/2013, 25° aggiornamento, Parte Prima, Titolo IV, Capitolo 2 "Politiche e prassi di remunerazione e incentivazione"), dell'art. 123-ter, Decreto Legislativo 58/1998 e successive modificazioni e dell'art. 84-quater del Regolamento Emittenti (delibera Consob n.11971/1999 e successive modificazioni).

Retribuzione dei consiglieri, dei sindaci e dei dirigenti con responsabilità strategiche

Di seguito viene riportata l'informativa relativa ai compensi dei consiglieri e sindaci (Consiglio di Amministrazione e Collegio Sindacale) e dei dirigenti con responsabilità strategiche del 2021.

2021
Totale retribuzione lorda 10.834
di cui:
Amministratori e Sindaci 3.174
Dipendenti 7.660
Benefici a breve termine (es. autovettura, alloggio, polizza infortuni, assistenza sanitaria)(*) 49
Benefici successivi al rapporto di lavoro (es. fondo pensioni, sistema integrativo
previdenziale)(*)
130
Benefici a lungo termine (eventuale) -
Indennità per la cessazione del rapporto di lavoro (es. trattamento di fine rapporto, altre
indennità)
-
Pagamenti in azioni (stock option / stock grant, pagamento di premi in azioni) -
(*) Il valore rappresenta l'imponibile fiscale dei benefici

2. Informazioni sulle transazioni con parti correlate

Banco BPM ha adottato una "Norma di processo per la gestione delle parti correlate IAS 24". Tale "Norma di processo", che è valida per lo stesso Banco BPM e per tutte le società del Gruppo, definisce i seguenti criteri operativi per l'identificazione delle parti correlate:

Società controllate: le società controllate da parte di Banco BPM, in via diretta ed indiretta, ed oggetto di consolidamento integrale, ai sensi del principio contabile IFRS 10. Trattasi, in particolare, del perimetro indicato nella tabella "Partecipazioni in società controllate in via esclusiva" riportata nella Nota Integrativa del bilancio consolidato in corrispondenza della Sezione 3 – Area e metodi di consolidamento contenuta nella "Parte A – Politiche contabili";

Società soggette ad influenza notevole e a controllo congiunto ed eventuali loro controllate: le società sulle quali Banco BPM o le Entità Controllate esercitano influenza notevole, ai sensi del principio contabile IAS 28 e le società sulle quali Banco BPM o le Entità Controllate esercitato un controllo congiunto, ai sensi del principio contabile IFRS 11; trattasi, in particolare, delle "Imprese sottoposte a influenza notevole" e delle "Imprese controllate in modo congiunto" indicate nella Sezione 7 "Le partecipazioni" della Nota Integrativa del bilancio consolidato in corrispondenza della "Parte B – Attivo";

Dirigenti con responsabilità strategiche: sono qualificati come tali oltre ai componenti del Consiglio di Amministrazione, i componenti effettivi del Collegio Sindacale, il Direttore Generale e i Condirettori Generali di Banco BPM e delle società del Gruppo, i vertici operativi e direttivi di Banco BPM, individuati da apposita determinazione consiliare, il Dirigente preposto alla redazione dei documenti contabili societari, il Responsabile

della funzione di conformità, il Responsabile della funzione Internal Audit di Banco BPM, ulteriori responsabili di strutture individuati dal Consiglio di Amministrazione di Banco BPM ed eventuali liquidatori straordinari;

Stretti familiari dei Dirigenti con responsabilità strategiche: rilevano i soli familiari in grado di influenzare il (o di essere influenzati dal) Dirigente con responsabilità strategiche nel proprio rapporto con il Banco BPM o le Società del Gruppo; si presumono tali, salvo diversa dichiarazione scritta dal Dirigente, resa sotto propria responsabilità recante adeguata ed analitica motivazione delle ragioni che escludono la possibilità di influenza: il coniuge, il convivente more uxorio (compresi conviventi di fatto il cui stato non si rilevi dal certificato di famiglia), i figli del soggetto, del coniuge o del convivente more uxorio, le persone a carico del soggetto, del coniuge o del convivente more uxorio. È inoltre parte correlata ogni altra persona che il soggetto ritiene lo possa influenzare (o essere da lui influenzata) nel proprio rapporto con il Banco BPM o con le altre società del Gruppo;

Rapporti partecipativi riconducibili ai dirigenti con responsabilità strategiche ed ai loro stretti familiari: sono considerate parti correlate le entità nelle quali i dirigenti con responsabilità strategiche o i loro stretti familiari detengono il controllo ex art. 2359 comma 1, del codice civile, o il controllo congiunto o esercitano un'influenza notevole che si presume qualora detengono, direttamente o indirettamente, almeno il 20% dei diritti di voto esercitabili nell'assemblea ordinaria, ovvero il 10% se la società ha azioni quotate in mercati regolamentati;

Fondi pensionistici del Gruppo: i Fondi Pensione per il personale del Gruppo e di qualsiasi altra entità correlata;

Titolari di una partecipazione rilevante: sono considerati parti correlate gli azionisti e i relativi gruppi societari (entità giuridiche controllanti, controllate o sottoposte a controllo congiunto) che controllano la Banco BPM, anche congiuntamente, o che esercitano un'influenza notevole sulla società. Si presume sussistere, come minimo, una situazione di influenza notevole qualora l'azionista detenga un'interessenza con diritto di voto superiore al 10% del capitale sociale di Banco BPM. Sono inoltre considerati parti correlate i soggetti non appartenenti al Gruppo che detengono nelle altre società del Gruppo, una partecipazione superiore al 20% dei diritti di voto esercitabili nell'assemblea ordinaria, ovvero il 10% se la società ha azioni quotate in mercati regolamentati;

Soggetti in grado, ex se, di nominare componenti del Consiglio di Amministrazione: sono considerate parti correlate i soggetti che, in virtù di statuto o di accordi parasociali, sono in grado di nominare, da soli, uno o più consiglieri di amministrazione di Banco BPM o di qualsiasi altra entità controllata.

______________________________________________________________________________________________________________ NOTA INTEGRATIVA DELL'IMPRESA 831

Nella seguente tabella sono evidenziati i rapporti patrimoniali ed economici intrattenuti con le parti correlate..

PROSPETTO RIEPILOGATIVO DEI RAPPORTI CON PARTI CORRELATE E DELLA LORO
INCIDENZA SULLE VOCI DI BILANCIO
Società del Gruppo
(Consolidate)
Partecipazioni rilevanti
valutate a PN (Collegate)
che
esercitano
un'influenza
notevole (1)
Entità
Dirigenti con
Responsabilità
Strategiche (2)
Altre Parti
Correlate
TOTALE % sul
Bilancio
010 Cassa e disponibilità liquide 344.390 - - - - 344.390 1,2%
020 a) Attività finanziarie detenute per la negoziazione 88.299 171 - - 181 88.651 4,5%
020 b) Attività finanziarie designate al fair value - - - - - - -
020 c) Altre attività finanziarie obbligatoriamente valutate al fair value - - - - - - -
030 Attività finanziarie valutate al FV con impatto sulla redditività complessiva - 9.978 - - - 9.978 0,1%
040 a) Attività finanziarie valutate al CA: Crediti verso Banche 469.065 - - - - 469.065 3,9%
040 b) Attività finanziarie valutate al CA: Crediti verso Clientela 929.614 3.051.105 - 9.352 85.515 4.075.586 3,9%
040 c) Attività finanziarie valutate al CA:Titoli di debito - - - - - - -
050 Derivati di copertura 11.029 - - - - 11.029 10,3%
Altre voci dell'attivo (voci 060-080-090-100-110-120-130) 25.672 5.808 - - - 31.480 0,2%
010 a) Passività finanziarie valutate al CA: Debiti verso banche 2.452.158 - - - - 2.452.158 5,3%
010 b) Passività finanziarie valutate al CA: Debiti verso clientela 492.610 488.796 - 10.905 37.604 1.029.915 1,0%
010 c) Passività finanziarie valutate al CA:Titoli in circolazione 2.442.659 - - 261 2.063 2.444.983 15,9%
020 Passività finanziarie di negoziazione 209.415 - - - 24 209.439 1,9%
030 Passività finanziarie designate al fair value 8.650 - - 10 - 8.660 0,6%
040 Derivati di copertura 31.465 - - - - 31.465 13,9%
Altre voci del passivo (voci 050-060-070-080--090-100-110-120) 98.041 6.688 - - 6 104.735 2,0%
Garanzie rilasciate 11.349 45.533 - 9 19.791 76.682 1,0%
Garanzie ricevute - - - 9.304 23.911 33.215 -
Impegni ad erogare fondi 577.123 535.197 - 2.362 52.802 1.167.484 2,4%
Interessi attivi e proventi assimilati (010) 26.358 17.145 - 59 2.655 46.217 1,9%
Interessi passivi e oneri assimilati (020) (51.237) (20) - (4) (16) (51.277) 11,8%
Commissioni attive (040) 21.509 583.927 - 20 366 605.822 32,4%
Commissioni passive (050) (17.549) - - - - (17.549) 16,8%
Dividendi e proventi simili (070) - 73.435 - - - 73.435 84,9%
Risultato finanziario (voci 080-090-100-110) - - - - - - -
Spese amministrative (190) (25.236) 1.893 - (11.013) (352) (34.708) 1,3%
di cui: Spese per il personale 3.782 2.241 - (11.013) - (4.990) 0,3%
di cui: Altre spese amministrative (29.018) (348) - - (352) (29.718) 2,9%
Altri proventi / oneri di gestione (voce 160-170-200-230) 87.481 893 - - - 88.374 26,9%
Costi / Ricavi relativi a gruppi di attività in via di dismis. (IFRS5) (320) - - - - - - -
Altri proventi / oneri (140-250-260-280-300) - - - - - - -
(1) Fondi o altri soggetti autorizzati che rivestono la qualità di Socio e che possiedono una quota di partecipazione superiore al 10% del capitale della Capogruppo

(2) Amministratori, membri degli Organi di controllo ed altri Dirigenti con responsabilità strategiche

Si segnala che nella tabella sopra riportata non viene rappresentato il risultato netto dell'attività di negoziazione relativo ai derivati intragruppo tra Banco BPM SpA e Banca Akros SpA in quanto si tratta di attività di negoziazione i cui impatti contabili sono sostanzialmente pareggiati con contratti derivati stipulati con il mercato. Il modello organizzativo di gruppo prevede, infatti, l'accentramento in Banca Akros delle posizioni di rischio derivanti dalla negoziazione di titoli e derivati che, a sua volta, trasferisce sul mercato i rischi acquisiti dalla Capogruppo.

I rapporti finanziari e commerciali intrattenuti con le parti correlate rientrano nell'ambito della normale gestione e sono stati conclusi a condizioni sostanzialmente allineate al mercato

Altre informazioni

Con riferimento al comma 8 dell'art. 5 "Informazioni al pubblico sulle operazioni con parti correlate" del Regolamento Consob recante le disposizioni in materia di operazioni con parti correlate (adottato dalla Consob con delibera n. 17221 del 12 marzo 2010 e successivamente modificato con delibera n. 19974 del 27 aprile 2017) si fa rinvio, per la parte relativa al bilancio separato del Banco BPM, a quanto riportato nella Parte H – "Operazioni con parti correlate" della nota integrativa del bilancio consolidato.

PARTE I - ACCORDI DI PAGAMENTO BASATI SU PROPRI STRUMENTI PATRIMONIALI

Si rimanda alla lettura della corrispondente parte della nota integrativa consolidata.

PARTE L – INFORMATIVA DI SETTORE

Per l'informativa di settore si rimanda alla Parte L della nota integrativa consolidata.

PARTE M – INFORMATIVA SUL LEASING

Sezione 1 – Locatario

INFORMAZIONI QUALITATIVE

Nel perimetro IFRS 16 di Banco BPM rientrano i contratti di locazione delle unità immobiliari in prevalenza destinate all'attività commerciale (filiali), che rappresentano quasi il 99% dei diritti d'uso relativi al leasing. Marginali risultano gli altri contratti, relativi al noleggio della flotta delle auto aziendali ed a un numero limitato di contratti contenenti il diritto d'uso di apparecchiature tecnologiche.

I contratti di leasing a breve termine o di modesto valore sono contabilizzati secondo quanto previsto dal par. 6 dell'IFRS 16. I relativi costi sono indicati nella tabella 10.5 "Altre spese amministrative: composizione".

INFORMAZIONI QUANTITATIVE

Secondo quanto previsto dalla Circolare 262 di Banca d'Italia, nel seguito vengono riepilogate le informazioni richieste dal principio contabile IFRS 16, relative ai contratti nei quali la Banca risulta essere locataria, contenute nella presente Nota integrativa, nelle sezioni sotto indicate:

  • le informazioni sui diritti d'uso acquisiti con il leasing sono contenute nella Parte B, Attivo sezione 8 tabelle 8.1 "Attività materiali ad uso funzionale: composizione delle attività valutate al costo" e 8.6 bis "Attività materiali ad uso funzionale -. Diritti d'uso acquisiti con il leasing: variazioni annue";
  • le informazioni sui debiti per leasing sono contenute nella Parte B, Passivo sezione 1 tabella 1.6 "Debiti per leasing";
  • le informazioni sugli interessi passivi sui debiti per leasing sono contenute nella Parte C sezione 1 tabella 1.3 "Interessi passivi e oneri assimilati: composizione";
  • le informazioni sugli ammortamento dei diritti d'uso e le relative classi di attività sono contenute nella tabella della Parte B, Attivo – sezione 8 tabella 8.6 bis "Attività materiali ad uso funzionale - Diritti d'uso acquisiti con il leasing: variazioni annue", in corrispondenza della voce C.2 "Ammortamenti".

Alla data di bilancio la Banca non ha in essere impegni significativi per contratti di affitto che decorreranno nel 2022.

Sezione 2 – Locatore

INFORMAZIONI QUALITATIVE

La Banca ha in essere contratti sia di leasing finanziario sia di leasing operativo.

L'attività di leasing finanziario, che include i contratti dell'ex Banca Italease, risulta essere in run-off in relazione alla decisione di Banco BPM di non erogare più direttamente tale forma di finanziamento.

L'attività di leasing operativo riguarda prevalentemente locazioni commerciali connesse agli immobili acquisiti a titolo di datio in solutum a fronte di precedenti esposizioni creditizie.

INFORMAZIONI QUANTITATIVE

1. Informazioni di stato patrimoniale e di conto economico

Secondo quanto previsto dalla Circolare 262 di Banca d'Italia, nel seguito vengono riepilogate le informazioni richieste dal principio contabile IFRS 16, relative ai contratti nei quali la Banca risulta essere locatrice, contenute nella presente Nota integrativa, nelle sezioni sotto indicate:

  • le informazioni sui finanziamenti per leasing sono contenute nella Parte B, Attivo sezione 4 tabella 4.1 "Attività finanziarie valutate al costo ammortizzato: composizione merceologica dei crediti verso banche" e tabella 4.2 "Attività finanziarie valutate al costo ammortizzato: composizione merceologica dei crediti verso clientela";
  • le informazioni sulle attività concesse in leasing operativo sono contenute nella Parte B, Attivo sezione 8 in calce alla tabella 8.4 "Attività materiali detenute a scopo di investimento: composizione delle attività valutate al fair value", con relativa specifica in calce alla stessa tabella;
  • le informazioni sugli interessi attivi sui finanziamenti per leasing finanziario sono contenute nella Parte C sezione 1 – tabella 1.1 "Interessi attivi e proventi assimilati: composizione";
  • le informazioni sui proventi derivanti da leasing operativo sono contenute nella Parte C sezione 16 tabella 16.2 "Altri proventi di gestione: composizione".

2. Leasing finanziario

2.1 Classificazione per fasce temporali dei pagamenti da ricevere e riconciliazione con i finanziamenti per leasing iscritti nell'attivo

Totale Totale
31/12/2021 31/12/2020
Fasce temporali Pagamenti da
ricevere per il
leasing
Pagamenti da
ricevere per il
leasing
Fino a 1 anno 280.709 335.311
Da oltre 1 anno fino a 2 anni 119.078 159.731
Da oltre 2 anno fino a 3 anni 102.347 135.930
Da oltre 3 anno fino a 4 anni 66.541 82.980
Da oltre 4 anno fino a 5 anni 67.556 73.665
Da oltre 5 anni 194.968 262.759
Totale dei pagamenti da ricevere per leasing 831.199 1.050.376
Riconciliazione con finanziamenti
Utili finanziari non maturati (-) (54.411) (70.113)
Valore residuo non garantito (-) - -
Finanziamenti per leasing 776.788 980.263

I finanziamenti per leasing registrano una progressiva riduzione in relazione alla decisione di Banco BPM di non erogare più direttamente tale forma di finanziamento.

2.2 Altre informazioni

Nessuna ulteriore informazione da segnalare.

3. Leasing operativo

3.1 Classificazione per fasce temporali dei pagamenti da ricevere

Totale Totale
31/12/2021 31/12/2020
Fasce temporali Pagamenti da
ricevere per il
leasing
Pagamenti da
ricevere per il
leasing
Fino a 1 anno 12.440 2.714
Da oltre 1 anno fino a 2 anni 6.537 1.887
Da oltre 2 anni fino a 3 anni 4.784 1.484
Da oltre 3 anni fino a 4 anni 4.290 1.309
Da oltre 4 anni fino a 5 anni 3.683 1.112
Da oltre 5 anni 3.527 1.791
Totale 35.261 10.297

3.2 Altre informazioni

Nessuna ulteriore informazione da segnalare.

ALTRE INFORMAZIONI

Informativa su erogazioni pubbliche di cui all'art. 1, comma 125 della Legge 4 agosto 2017, n. 124 ("Legge annuale per il mercato e la concorrenza")

In ottemperanza a quanto disposto dall'art. 1, comma 125, della legge 4 agosto 2017, n. 124, si fornisce di seguito evidenza degli importi incassati nel corso dell'esercizio 2021 del Banco BPM S.p.A., a titolo di "sovvenzioni, contributi, incarichi retribuiti e comunque vantaggi economici di qualunque genere".

Autorità concedente Importi incassati
nell'esercizio 2021
(dati in euro)
FBA (Fondo Banche e Assicurazioni) 4.347.000
ANPAL (Agenzia Nazionale Politiche Attive del
Lavoro)
414.718

(*) Trattasi di aiuti alla formazione del personale richiesti nel corso dell'esercizio 2018 e corrisposti nel mese di marzo 2021

(**) Trattasi di aiuti alla formazione richiesti e corrisposti nel mese di maggio 2021

Al riguardo si segnala che nella suddetta tabella, in linea con le disposizioni della legge in esame, non sono indicati i vantaggi economici al di sotto della soglia di 10.000 euro; detta soglia deve intendersi riferita al totale dei vantaggi che il Banco BPM S.p.A. ha ricevuto dalla medesima autorità nell'esercizio 2021, sia che il beneficio sia stato erogato con un unico atto sia che l'erogazione sia avvenuta con una pluralità di atti.

Relazione del Collegio Sindacale

Relazione del Collegio Sindacale all'Assemblea dei Soci di Banco BPM S.p.A. ai sensi dell'articolo 153 del D.Lgs. n. 58 del 24 febbraio 1998

Signori Soci,

il Collegio Sindacale (di seguito anche solo "Collegio" o "Organo di Controllo") attualmente in carica è stato nominato dall'Assemblea dei Soci di Banco BPM S.p.A. (di seguito anche "Banco BPM" o "la Banca") tenutasi in data 4 aprile 2020 e successivamente integrato dall'Assemblea dei Soci della Banca tenutasi in data 15 aprile 2021, a seguito delle dimissioni rassegnate da alcuni componenti nel corso del 2020.

Alla data di redazione della presente Relazione, risultano componenti effettivi del Collegio i signori prof. Marcello Priori (con il ruolo di Presidente), dott. Maurizio Lauri, dott. Alfonso Sonato, dott.ssa Nadia Valenti (tutti già precedentemente in carica) e dott.ssa Silvia Muzi (nominata dall'Assemblea in data 15 aprile 2021), nonché componenti supplenti i signori dott. Gabriele Camillo Erba, dott. Wilmo Carlo Ferrari (componente effettivo dal 4 settembre 2020 sino all'Assemblea tenutasi in data 15 aprile 2021 che lo ha nuovamente confermato nella carica di Sindaco supplente) e dott.ssa Francesca Culasso (nominata dall'Assemblea in data 15 aprile 2021).

Con la presente Relazione, redatta ai sensi dell'articolo 153 del D.Lgs. n. 58/1998 (di seguito anche "TUF") e nel rispetto delle indicazioni fornite dalla Consob con Comunicazione n. 1025564 del 6 aprile 2001 e successivi aggiornamenti, il Collegio Sindacale di Banco BPM riferisce sull'attività di vigilanza svolta nel corso dell'esercizio 2021, in conformità alla normativa di riferimento e tenuto anche conto delle Norme di comportamento del Collegio Sindacale di società quotate raccomandate dal Consiglio Nazionale dei Dottori Commercialisti e degli Esperti Contabili.

Nel corso del 2021, il Collegio Sindacale ha esercitato l'attività di vigilanza di competenza e ha adempiuto alle proprie funzioni; in tale ambito:

***

  • ha partecipato a tutte le riunioni del Consiglio di Amministrazione (nominato anch'esso dall'Assemblea del 4 aprile 2020) nonché, per il tramite del proprio Presidente o di un Sindaco da quest'ultimo designato, secondo quanto previsto dalla normativa di riferimento, alle riunioni del Comitato Controllo Interno, Rischi e Sostenibilità (denominazione aggiornata con la revisione dello Statuto deliberata dall'Assemblea straordinaria dei Soci di Banco BPM del 15 aprile 2021 – di seguito anche "CCIRS"), del Comitato Remunerazioni, del Comitato Parti Correlate e del Comitato Nomine, istituiti all'interno del Consiglio, e ha ottenuto, nel rispetto delle disposizioni di legge e di Statuto, esaurienti informazioni sull'attività svolta e sulle operazioni di maggior rilievo effettuate

dalla Banca e dalle Società da questa controllate. All'Assemblea dei Soci, tenutasi in data 15 aprile 2021 (in sede ordinaria e straordinaria), ha assistito fisicamente per il Collegio Sindacale il Presidente, mentre i componenti allora effettivi signori dott. Wilmo Carlo Ferrari, dott. Alfonso Sonato e dott.ssa Nadia Valenti, in conformità alle prescrizioni adottate dai competenti organi governativi a tutela della salute e sicurezza a fronte dell'emergenza sanitaria, hanno partecipato mediante mezzi di telecomunicazione;

  • ha acquisito le informazioni necessarie sull'osservanza della legge e dello Statuto, sul rispetto dei princìpi di corretta amministrazione nonché sulla funzionalità e sull'adeguatezza della struttura organizzativa della Banca, dei sistemi di controllo interno e gestione dei rischi e del sistema amministrativo-contabile, mediante indagini dirette, raccolta di dati e di informazioni dai Responsabili delle principali Funzioni Aziendali interessate e non da ultimo dalla Società incaricata della revisione legale dei conti PricewaterhouseCoopers S.p.A. (di seguito anche la "Società di revisione" o "PwC");
  • ha svolto le proprie verifiche sul Sistema di Controllo Interno e di Gestione dei Rischi (di seguito anche "SCI"), avvalendosi della presenza del Responsabile della Funzione Audit alle riunioni collegiali, cui hanno partecipato sovente, oltre che il Compliance Manager, anche i Responsabili della Funzione Antiriciclaggio, della Funzione Rischi e della Funzione Validazione Interna nonché i loro collaboratori diretti, assicurando in tal modo il necessario collegamento funzionale e informativo sulle modalità di svolgimento dei rispettivi compiti istituzionali di controllo e sugli esiti delle pertinenti attività;
  • ha condotto i dovuti accertamenti sull'adeguatezza delle disposizioni impartite alle Società Controllate, anche ai sensi dell'articolo 114, comma 2, del TUF;
  • ha scambiato flussi informativi sull'attività reciprocamente svolta sia con i Collegi Sindacali delle principali Società del Gruppo che con l'Organismo di Vigilanza previsto dal Modello di Organizzazione, Gestione e Controllo adottato da Banco BPM ai sensi del D.Lgs. n. 231/2001;
  • ha monitorato le concrete modalità di attuazione delle regole di governo societario previste dal nuovo Codice di Corporate Governance, promosso dal Comitato per la Corporate Governance, cui la Banca ha aderito;
  • ha vigilato sulla conformità del "Regolamento in materia di operazioni con Parti correlate", approvato dal Consiglio di Amministrazione, ai princìpi di cui alla Delibera Consob n. 17221 del 12 marzo 2010 e successive modifiche, nonché sul rispetto del Regolamento medesimo (aggiornato in corso d'anno a seguito delle variazioni introdotte da Consob con Delibera n. 21624 del 10 dicembre 2020);

  • ha vigilato sulla complessiva idoneità delle procedure interne in materia di attività di rischio e conflitti di interesse nei confronti di Soggetti collegati, di cui alla Circolare della Banca d'Italia n. 263/2006, Titolo V, Capitolo 5;
  • ha provveduto ad effettuare, con esito positivo, le previste verifiche circa la sussistenza dei requisiti di idoneità in capo ai propri esponenti, in applicazione della normativa vigente in materia;
  • ha accertato, sulla base delle dichiarazioni rilasciate dai singoli Amministratori e delle valutazioni collegialmente espresse dal Consiglio di Amministrazione della Banca, che i criteri e le procedure da quest'ultimo adottati per valutare l'indipendenza dei propri membri fossero stati correttamente applicati. Il Collegio ha altresì accertato la conduzione da parte del Consiglio di Amministrazione – nel rispetto della normativa vigente – del processo annuale di autovalutazione, i cui esiti hanno evidenziato un quadro sostanzialmente positivo in relazione sia alla composizione che al funzionamento del Consiglio. I punti di miglioramento emersi sono stati oggetto di discussione con individuazione di specifiche azioni correttive, tra le quali il proseguimento e l'integrazione del piano ordinario di training e induction già in atto (alle cui sessioni sono invitati – e hanno sempre partecipato – anche i componenti del Collegio Sindacale) con il fine di un rafforzamento nel continuo delle competenze;
  • ha esaminato il Progetto di Bilancio d'esercizio e consolidato ed i relativi allegati, il Risk Appetite Framework, il Piano Strategico 2021-2024 ed il Budget;
  • ha verificato l'osservanza delle norme di legge e regolamentari inerenti al processo di formazione del Bilancio e di redazione della Dichiarazione di carattere non finanziario di cui al D.Lgs. n. 254/2016;
  • ha posto in essere nel proprio ruolo di Comitato per il Controllo Interno e la Revisione Contabile quanto richiesto dal D.Lgs. n. 39/2010 e dal Regolamento (UE) n. 537/2014, con riferimento, tra l'altro, alla verifica dei profili di indipendenza della Società di revisione incaricata.

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Prima di entrare nel merito delle principali evidenze acquisite nell'espletamento dei propri doveri, il Collegio Sindacale ritiene utile fornire alcune informazioni inerenti al particolare contesto che ha caratterizzato anche l'anno 2021 a causa della pandemia da Covid-19, situazione che ha impattato trasversalmente su talune decisioni e sull'attività, in generale, di Banco BPM.

L'emergenza sanitaria – peraltro ancora in corso all'atto della redazione del presente documento – ha determinato pesanti ripercussioni sia sull'economia mondiale sia sull'operatività delle imprese. In tale contesto Banco BPM ha proseguito nell'attuare un'appropriata serie di misure finalizzate alla tutela della salute e della sicurezza della clientela e dei propri dipendenti, nonché al sostegno

concreto delle imprese, delle famiglie e delle comunità del territorio nell'ambito del quale il Gruppo opera. Alcuni di tali interventi (tra cui, in particolare, lo smart working, le turnazioni per il personale dipendente e la promozione di un'operatività a distanza da parte dei clienti) sono stati garantiti dall'implementazione di soluzioni organizzative e IT volte a garantire la continuità della regolare attività bancaria, assicurando al contempo la sicurezza fisica delle persone e la sicurezza informatica delle transazioni.

L'insieme delle iniziative è stato gestito e coordinato da un Comitato di Crisi, attivo sin dal 23 febbraio 2020, presieduto dall'Amministratore Delegato e composto dai responsabili delle principali Funzioni Aziendali, nell'ambito del quale sono state impostate le attività e gli interventi che hanno assicurato l'adozione di azioni tempestive ed efficaci nonché il coordinamento e l'implementazione delle più opportune misure di intervento, in base all'evolversi della situazione, in linea con le disposizioni normative e con le indicazioni emanate dalle Autorità e dagli enti/istituzioni di riferimento.

Nel corso del 2021 le attività del progetto strutturato per affrontare gli impatti dell'emergenza sanitaria, denominato Reaction, sono state focalizzate prevalentemente nell'ambito commerciale per assicurare la sicurezza fisica delle persone e orientare la relazione con i clienti verso l'utilizzo dei canali digitali.

Coerentemente con quanto sopra, a partire dal primo trimestre 2020, la Banca ha proceduto all'attivazione operativa delle misure di sostegno all'economia, adottate dal Governo italiano, dall'ABI o basate su accordi bilaterali (quali concessione di moratorie nei pagamenti, sospensione delle rate dei mutui, erogazione o rinegoziazione di finanziamenti a fronte di garanzie pubbliche, anticipo della cassa integrazione).

Il contesto pandemico, i suoi forti impatti sia a livello sociale sia sull'economia nazionale e sovranazionale (peraltro con significative asimmetrie settoriali) nonché le misure conseguentemente attivate hanno influito sull'esposizione alle diverse tipologie di rischio che caratterizzano l'operatività della Banca e, in modo specifico, al rischio di credito. Con l'intento di presidiare, gestire e correttamente misurare tali rischi in relazione alla straordinaria crisi in atto, l'intero Gruppo ha attuato una serie di interventi evolutivi, talvolta anche di carattere prudenziale, su processi, procedure e modellistica interna, rafforzando e rimodulando presìdi e controlli, sulla cui effettività ed efficacia il Collegio Sindacale ha posto particolare attenzione, come declinato nel prosieguo della Relazione. In tale attività di supervisione, il Collegio ha avuto particolare riguardo ai numerosi documenti, linee guida, richiami e raccomandazioni via via emanati da parte delle Autorità di Vigilanza (Banca Centrale Europea, Banca d'Italia, Consob) e di altre istituzioni sovranazionali (quali EBA, ESMA, IASB, Comitato di Basilea), finalizzati a fornire indicazioni per assicurare una corretta e trasparente misurazione dei rischi, oltre che alle interpretazioni per l'applicazione di quanto previsto dai princìpi contabili al fine di evitare lo sviluppo di effetti pro-ciclici. Contemporaneamente sono state adottate

le raccomandazioni circa l'esigenza di assicurare informazioni aggiornate sui rischi legati al Covid-19, aventi un impatto sulla situazione economico-patrimoniale e finanziaria della Banca, sulle eventuali azioni dalla stessa intraprese o pianificate per mitigare detti rischi e sull'indicazione dei potenziali effetti rilevanti per la stima dell'andamento futuro. Nel merito i Sindaci hanno indirizzato la propria attenzione, in particolare: (i) sulla classificazione dei crediti caratterizzati da interventi di moratoria e in generale sull'andamento del portafoglio interessato da misure "Covid-19 correlate", sia ancora attive che scadute; (ii) sulla misurazione delle perdite attese sulle esposizioni creditizie, tali da incorporare le previsioni degli scenari macroeconomici futuri e gli effetti delle garanzie statali rilasciate su finanziamenti "Covid-19 correlati"; (iii) sull'informativa al mercato circa gli effetti registrati dalla crisi sanitaria e quelli prospettici, nonché le misure intraprese e quelle programmate per affrontare la crisi, in base alle indicazioni fornite negli statement, richiami di attenzione e comunicazioni (in particolare di ESMA, Consob e Banca d'Italia); (iv) sulla valutazione e sulla determinazione dell'impairment per le attività non finanziarie; (v) sulla valutazione e sulla recuperabilità dei deferred tax assets; (vi) sulla complessiva adeguatezza dell'assetto amministrativo-contabile, dell'assetto organizzativo e, non ultimo, del Sistema dei Controlli Interni e di Gestione dei Rischi anche nel contesto pandemico.

Si evidenzia peraltro come, a partire dal mese di febbraio 2020, proseguendo nel corso del 2021 e ancora fino alla redazione della presente Relazione, il Consiglio di Amministrazione abbia esaminato le rendicontazioni sulle azioni attuate a mitigazione degli impatti del Covid-19, con riguardo alle misure operative finalizzate a contenere il diffondersi del contagio, alle misure commerciali per limitare gli effetti economici negativi rivenienti dall'emergenza sanitaria, alle misure finalizzate, in ottemperanza alle citate indicazioni della Vigilanza, a limitare gli elementi di pro-ciclicità nel calcolo dei requisiti patrimoniali e di liquidità, nonché alle informative sull'andamento del business, del portafoglio creditizio (con particolare riferimento al portafoglio relativo alle moratorie, al credito erogato con assistenza di garanzie statali ed al credito deteriorato) e dei progetti aziendali, alle iniziative/attività sull'avanzamento del programma di Digital Transformation e quanto necessario a garantire una sempre maggiore facilità ed interazione multicanale con riferimento alle attività di clienti e dipendenti.

In un contesto caratterizzato dalle incertezze della pandemia in corso, il Collegio Sindacale ha inoltre monitorato con specifica attenzione le iniziative assunte dalla Banca (ed in specie dalla Funzione Rischi) per assicurare un costante e continuo monitoraggio sul capitale regolamentare, avendo altresì riguardo al mantenimento di adeguati buffer rispetto ai requisiti normativi anche nell'ottica dell'evoluzione delle disposizioni e delle richieste della Vigilanza (con i connessi eventuali assorbimenti patrimoniali). In proposito, conferma l'utilità del monitoraggio ICAAP, ad oggi svolto con un aggiornamento completo con periodicità semestrale, in linea con le tempistiche di

aggiornamento degli scenari macroeconomici elaborati dalla Banca ai fini delle proprie attività di pianificazione e controllo. Considerate le significative incertezze del periodo, il Collegio ha raccomandato un attento e continuo monitoraggio degli scenari di riferimento, al fine di cogliere tempestivamente eventuali significative variazioni di contesto.

Parimenti, il Collegio ha accertato l'adeguato controllo nel continuo sul profilo di liquidità del Gruppo da parte della Funzione Rischi attuato mediante il monitoraggio degli indicatori regolamentari (Liquidity Coverage Ratio e Net Stable Funding Ratio), integrati da metriche sviluppate internamente e agli stessi complementari (come ad esempio i modelli comportamentali sui depositi a vista), nonché mediante una periodica analisi di posizionamento sull'adeguatezza della liquidità del Gruppo rispetto al sistema bancario europeo e italiano.

Si segnala altresì che, come anticipato nella Relazione riferita al precedente esercizio, in data 4 novembre 2021 Banco BPM ha approvato il nuovo Piano Strategico 2021-2024, basato su assunzioni ed obiettivi definiti anche considerando gli impatti dell'emergenza sanitaria e la sua possibile evoluzione, come meglio dettagliato nella Relazione sulla gestione.

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Al fine di fornire un quadro informativo preliminare completo, in ottica prospettica si ritiene opportuno evidenziare anche la preoccupante situazione dell'attuale contesto geopolitico internazionale, conseguente alle tensioni originatesi a seguito della recente invasione dello Stato Ucraino da parte della Russia, i cui impatti sulle principali variabili macroeconomiche (crescita, produzione industriale, inflazione, ecc.) e sui mercati finanziari e valutari – oltreché, ancor più grave, in termini di vite umane – risultano oggi difficilmente quantificabili. Il Collegio Sindacale, accertatosi anche con autonomi approfondimenti che l'esposizione diretta di Banco BPM verso la Russia è estremamente limitata, ha sottolineato la necessità di un attento monitoraggio del contesto macroeconomico italiano – considerata l'interrelazione dell'andamento delle principali variabili con possibili evoluzioni del merito creditizio della clientela – e di un rafforzamento dei presìdi da parte delle funzioni operative e di controllo in ragione dei possibili rischi sottesi all'attività della Banca, anche alla luce del rispetto delle iniziative sanzionatorie assunte dall'Unione Europea e dei possibili attacchi cyber cui potrebbe essere esposto il sistema finanziario.

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Sulla base delle principali evidenze acquisite nell'adempimento delle proprie funzioni, sono stati individuati taluni eventi rilevanti che hanno caratterizzato l'esercizio 2021 (in parte già esposti nella

Relazione riferita al precedente esercizio) nonché i primi mesi del 2022, in merito ai quali, pur se illustrati nella Relazione sulla gestione del Gruppo redatta dagli Amministratori (cui si fa rinvio), si ritiene opportuno fare nel seguito un richiamo, tenuto conto della loro rilevanza nell'ambito delle valutazioni inerenti alla situazione patrimoniale ed economica di Banco BPM e della coerenza delle determinazioni gestionali assunte, in vigenza della situazione pandemica che ha interessato anche l'esercizio 2021. In particolare:

  • iniziative di razionalizzazione dell'assetto societario ed operativo del Gruppo: (i) in continuità con il processo di semplificazione della struttura del Gruppo, nel corso del 2021 e nei primi mesi del 2022 si sono perfezionate (secondo le forme semplificate previste per le società interamente possedute e previa autorizzazione delle competenti Autorità) le seguenti operazioni di fusione per incorporazione in Banco BPM S.p.A. delle Società Controllate: (a) ProFamily S.p.A. (in coerenza con gli accordi sottoscritti con il Gruppo Crédit Agricole) in data 19 luglio 2021 con effetti contabili e fiscali dal 1° gennaio 2021; (b) Bipielle Real Estate S.p.A. (con l'obiettivo di concentrare la proprietà complessiva del patrimonio immobiliare direttamente nella Banca) in data 21 dicembre 2021 con effetti contabili e fiscali dal 1° gennaio 2022; (c) Release S.p.A. (a seguito dell'acquisizione del 100% del capitale sociale) in data 21 febbraio 2022 con effetti contabili e fiscali dal 1° gennaio 2022. Con riferimento a Bipielle Real Estate S.p.A. e Release S.p.A. il Collegio (quale Organo di Controllo della Società incorporante) ha predisposto le Relazioni ai sensi dell'articolo 2429 del codice civile per l'esercizio 2021, consultabili nel fascicolo dedicato; (ii) in ottica di razionalizzazione della struttura e della Rete Commerciale, Banco BPM ha completato il piano di chiusura di n. 300 filiali di piccole dimensioni e attuato l'intesa sottoscritta con le Organizzazioni Sindacali a fine 2020 regolando entro il mese di giugno 2021 più della metà delle uscite volontarie concordate di dipendenti;
  • iniziative di derisking: nel corso del 2021, in linea con gli obiettivi di prosecuzione del processo di progressiva riduzione del portafoglio deteriorato, Banco BPM ha finalizzato il cd. "Progetto Rockets" che ha comportato, nel mese di giugno, la cessione di crediti in sofferenza per un importo di Euro 1,5 miliardi lordi sotto forma di cartolarizzazione a favore della società veicolo Aurelia SPV S.r.l. che ha emesso le Notes (Senior, Mezzanine e Junior). Le Senior Notes sono state assistite dalla garanzia dello Stato (cd. "GACS"), la cui proroga è stata approvata dalla Commissione Europea. Il 95% dei titoli Mezzanine e Junior è stato acquistato da società controllate dai fondi Elliott. La Banca, successivamente alla richiamata operazione e al netto della stessa, ha rivisto il target di ulteriori cessioni, attestatosi al 31 dicembre 2021 ad Euro 650 milioni;
  • Partnership ed accordi strategici: (i) in data 5 marzo 2021 Banco BPM e Cattolica Assicurazioni hanno definito un nuovo accordo (formalizzato in un Memorandum of understanding), con il quale sono stati delineati termini e modalità di adeguamento e prosecuzione della partnership

nel settore della bancassurance e dei relativi diritti di exit, coniugando i rispettivi interessi e tenendo conto del mutato contesto economico. A fronte della rinuncia da parte di Banco BPM alla call già esercitata a dicembre 2020, sono stati riconosciuti allo stesso: (a) un diritto di uscita anticipata dalla partnership (con durata originaria al 2033), esercitabile nel periodo compreso tra il 1° gennaio e il 30 giugno 2023; (b) un'opzione non condizionata di acquisto del 65% detenuto da Cattolica Assicurazioni nel capitale delle joint ventures Vera Vita S.p.A. e Vera Assicurazioni S.p.A. L'accordo prevede inoltre ulteriori meccanismi di protezione per entrambe le parti; (ii) a fine giugno, Banco BPM ha ridefinito gli accordi della partnership attualmente in essere con il Gruppo Covéa e relativi alla joint venture in Bipiemme Vita S.p.A. e alla sua controllata Bipiemme Assicurazioni S.p.A., prevedendo, tra l'altro, il riconoscimento a favore di Banco BPM di un'opzione incondizionata di acquisto dell'81% del capitale di Bipiemme Vita, esercitabile nel periodo compreso tra l'8 settembre 2021 e il 31 dicembre 2023. In caso di mancato esercizio di detta opzione, la partnership potrà proseguire fino alla fine del 2028, salvo ulteriori meccanismi di protezione esercitabili da entrambe le parti, mediante opzioni put e call; (iii) con riferimento alla partnership con Anima Holding S.p.A. nessuna modifica è intervenuta rispetto all'accordo quadro definito nel 2020 e alla partecipazione detenuta da Banco BPM nella stessa Società, classificata nella voce "70. Partecipazioni". In data 1° marzo 2022 la Banca ha inoltre sottoscritto un contratto di compravendita di azioni avente ad oggetto la cessione a Banca Popolare di Sondrio S.p.A. della partecipazione complessiva, pari al 39,5% del capitale sociale, detenuta in Factorit S.p.A., intermediario ex art. 106 del D.Lgs. n. 385/1993 che opera nell'anticipazione e nell'incasso di crediti commerciali e nei servizi connessi. Il perfezionamento dell'operazione dovrebbe concludersi entro lo stesso mese e si inserisce nella più generale azione di razionalizzazione del portafoglio partecipazioni intrapresa negli ultimi anni da Banco BPM;

operazioni di provvista destinate ad investitori istituzionali: (i) nel mese di gennaio 2021 si è perfezionata un'emissione di strumenti Additional Tier 1 per un valore nominale di Euro 400 milioni, finalizzata ad un rafforzamento della posizione patrimoniale del Gruppo; (ii) nel mese di giugno 2021 è stato concluso il collocamento di un'emissione obbligazionaria subordinata Tier 2 di Euro 300 milioni e scadenza 10 anni, nell'ambito del Programma EMTN del Gruppo; (iii) nel mese di luglio 2021, in linea con le strategie ESG del Gruppo, è stata perfezionata la prima emissione di Social Bond senior preferred di Euro 500 milioni con scadenza al 2026. L'obbligazione, emessa nell'ambito di un Green, Social and Sustainability Bond Framework, a valere sul Programma EMTN, è destinata a finanziare un portafoglio selezionato di PMI a cui sono state concesse erogazioni coperte dalla garanzia pubblica per fronteggiare l'emergenza Covid-19, prevedendo una rendicontazione annuale; (iv) nel mese di gennaio 2022 è stata

conclusa una nuova emissione subordinata Tier 2 di Euro 400 milioni e scadenza 10 anni che si inserisce sempre nel Programma EMTN, oggetto di informativa al mercato e più diffusamente descritta nella sezione dedicata ai fatti di rilievo intervenuti dopo la chiusura dell'esercizio della Nota integrativa consolidata; (v) nel mese di marzo 2022 è stato concluso il collocamento della prima emissione di Green Covered Bond, per un ammontare complessivo di Euro 750 milioni e scadenza 5 anni, nell'ambito del predetto Green, Social and Sustainability Bond Framework e a valere sul Programma di Obbligazioni Bancarie Garantite (BPM Covered Bond 2) da Euro 10 miliardi, finalizzata a rifinanziare un portafoglio selezionato di mutui ipotecari residenziali verdi erogati a clientela privata per l'acquisto di abitazioni ad alta efficienza energetica. Si dà inoltre atto che la posizione complessiva di raccolta a medio-lungo termine (TLTRO III) verso la Banca Centrale Europea (di seguito anche "BCE"), in virtù delle condizioni particolarmente favorevoli previste per far fronte alle conseguenze della pandemia da Covid-19, è stata ulteriormente incrementata in corso d'anno e si attesta al 31 dicembre 2021 ad Euro 39,2 miliardi nominali.

Con riferimento ai rapporti con le Autorità di Vigilanza, si segnala tra l'altro che Banco BPM è stato sottoposto alle visite ispettive condotte dalle Autorità nell'esercizio delle proprie prerogative di verifica e supervisione, in particolare da BCE nell'ambito del Supervisory Review and Evaluation Process (di seguito anche "SREP"). Tali attività sono state condotte anche in presenza, compatibilmente con i presìdi assunti in considerazione del perdurare della pandemia. Nell'esercizio delle proprie funzioni anche istituzionali, il Collegio Sindacale ha intrattenuto un proficuo rapporto informativo con il Joint Supervisory Team (di seguito anche "JST") – unità operativa del Single Supervisory Mechanism (di seguito anche "SSM"), deputata ad esercitare le attività di vigilanza prudenziale sul Gruppo – e con i team ispettivi (della stessa Autorità europea o di quelle nazionali) di volta in volta incaricati.

In proposito, si evidenzia che la Banca ha ricevuto a febbraio 2022 la notifica della decisione prudenziale (cd. "SREP decision"), contenente gli esiti del processo annuale di revisione e valutazione prudenziale a valere sul 2022, nella quale sono riportate alcune raccomandazioni al fine di indirizzare le aree di miglioramento individuate per la Banca. Tenuto conto delle analisi e delle valutazioni effettuate, la BCE ha determinato per il 2022 un requisito di Common Equity Tier 1 (di seguito "CET 1") da rispettare su base consolidata pari a 8,52%, mantenendo fermo al 2,25% il requisito "Pillar 2 additional own funds Requirement" (cd. "P2R") che dovrà essere rispettato almeno per il 56,25% (corrispondente al 1,27%) con CET 1 e per almeno il 75% con Tier 1. Tutti i requisiti patrimoniali risultano ampiamente rispettati da Banco BPM.

In continuità con le informative rese nella Relazione riferita al precedente esercizio (che si intendono qui richiamate) in merito all'attività di segnalazione di clientela interessata all'acquisto di diamanti alla società specializzata Intermarket Diamond Business S.p.A. (operatività riferibile a prima del 2017 ed ora del tutto cessata), si dà atto che nel corso del 2021 i nuovi reclami in materia sono risultati limitati sia

come numero che come petitum addizionale complessivo. La Banca ha costituito apposito fondo a fronte dei rischi residui connessi a tale attività, per il quale nel corso del 2021 è stato rilevato un ulteriore accantonamento di Euro 2,2 milioni. Il Collegio Sindacale continua comunque a mantenere costante attenzione sulla gestione delle istanze (in particolare con riferimento alla percentuale di rimborso riconosciuta alla clientela, in relazione alla quale è attivo altresì un managerial indicator nel Risk Appetite Framework) e sul contenzioso giudiziale, esaminando parimenti le verifiche periodiche della Funzione Validazione Interna volte a testare il corretto funzionamento del modello di determinazione degli stanziamenti a Bilancio.

Tutto quanto sopra considerato, nel corso del 2021 e nei primi mesi del 2022, il Collegio Sindacale ha supervisionato, anche con specifici monitoraggi e approfondimenti mirati, alcuni ambiti in considerazione della loro rilevanza con riferimento ad aspetti organizzativi, di controllo e di gestione del rischio. In particolare, si segnala quanto segue.

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Processo di gestione e monitoraggio del credito

Come già rappresentato nelle Relazioni dell'Organo di Controllo riferite a precedenti esercizi, Banco BPM ha, nel continuo, posto in essere sui processi di gestione del credito iniziative di progressivo rinforzo e affinamento del relativo framework normativo ed organizzativo, atte a garantire un'efficace gestione del rischio, in virtù delle raccomandazioni formulate da BCE in tal senso (in specie per le posizioni non performing) ad esito degli accessi ispettivi. La crisi indotta dalla pandemia e i connessi interventi di sostegno all'economia, prorogati sino a fine 2021, hanno reso opportuno un consolidamento dei meccanismi di governance ed operativi, con specifico focus rispetto alle modalità di identificazione, monitoraggio e misurazione del rischio di credito, in alcuni casi mediante l'accelerazione di implementazioni già in corso, così come l'ampliamento delle attività di reporting a beneficio del Top Management e degli Organi Sociali, per una rappresentazione quanto più completa ed efficace, anche ai fini dell'assunzione consapevole delle opportune determinazioni in materia. Su tali interventi – che si sono sviluppati nel corso del 2020 e del 2021 – il Collegio ha mantenuto peculiare attenzione sia mediante disamina delle proposte evolutive, sia mediante l'esame dell'integrata reportistica di monitoraggio (svolto dalle strutture di primo livello) e di controllo (condotto soprattutto dalla Funzione Rischi/Enterprise Risk Management e dalla Funzione Audit). Nel merito, si rappresentano i seguenti aspetti:

• oltre alle modifiche organizzative apportate all'Area Chief Lending Officer (di seguito "CLO"), finalizzate a conseguire la massima efficacia e le migliori sinergie di funzionamento nonché a garantire maggiore integrazione operativa delle strutture di presidio dei rischi, in specie quello di

credito, nel corso del 2021 sono state ulteriormente rafforzate le modalità di interazione tra CLO (e relative strutture di riferimento) e Responsabile della Funzione Rischi (e relative strutture di riferimento, quali Enterprise Risk Management, Risk Models e Validazione Interna). Sono state ampliate le verifiche ex ante poste in essere dalla Funzione Rischi, migliorate le cd. "credit file review" (di seguito anche "CFR") e supervisionata costantemente l'attività dell'Area CLO, mediante la partecipazione del Responsabile della Funzione Rischi al Comitato Crediti e al Comitato NPE (di cui infra);

  • per quanto riferito all'attività di reporting, la competente struttura Governo del Credito ha prodotto periodicamente le reportistiche in ambito credito, caratterizzate da progressivi interventi di miglioramento, oltre che di ampliamento del perimetro di rilevazione/analisi, anche in considerazione di un ancor più stringente monitoraggio, reso necessario dal perdurante contesto pandemico. Nello specifico, si segnalano: (a) il report "Performing portfolio dynamics and focus on covid measures", volto a monitorare le misure di supporto legislativo e non legislativo applicate a seguito della crisi generata dalla pandemia da Covid-19 (interventi di moratoria e di nuova liquidità), che è stato progressivamente integrato con sezioni dedicate a: (i) il monitoraggio dell'andamento delle moratorie scadute e della potenziale rischiosità delle esposizioni residue; (ii) l'approfondimento sulla distribuzione per fascia di rischio e outlook settoriale delle moratorie scadute e ancora attive; (iii) il follow up sull'andamento delle attività di early management e borrower engagement e sui controlli ex post effettuati dalla struttura Monitoraggio e Controlli; (b) il documento "NPE Portfolio Dynamics", finalizzato ad un periodico esame da parte dei Sindaci del Portafoglio Crediti per le verifiche di competenza, anche in considerazione delle indicazioni elaborate da BCE in merito all'opportuno esame e discussione del Portafoglio Crediti della Banca da parte del Collegio Sindacale, soprattutto per le posizioni non performing;
  • rispetto alle Politiche Creditizie, la Banca ha revisionato il relativo framework, prevedendo un maggior coinvolgimento del Responsabile della Funzione Rischi nei processi decisionali. Il nuovo framework prevede la sistematica partecipazione del Responsabile della Funzione Rischi ai Comitati Direzionali Crediti e NPE, permettendo un'efficace supervisione e l'integrazione con i previsti pareri sulle delibere di concessione rientranti nel perimetro delle Operazioni di Maggior Rilievo/Operazioni Significative, a riprova del progressivo ampliamento del perimetro di operazioni oggetto di valutazione ex ante da parte della Funzione Rischi. Inoltre, sempre nel corso del 2021, sono stati definiti e risultano in corso di implementazione i requirements necessari al rispetto delle Linee Guida EBA in tema di "Loan Origination and Monitoring", volte alla valutazione della sostenibilità finanziaria e della solidità prospettica delle controparti, la cui tempestiva implementazione viene giudicata dal Collegio Sindacale di assoluta importanza;

  • per il monitoraggio del Portafoglio, la Banca ha realizzato una serie di interventi di rafforzamento del framework di monitoraggio già in essere, in linea ed in riscontro alle raccomandazioni pervenute anche dalla Vigilanza ("Follow up on operational capacity to deal with distressed debtors in the context of Covid-19 pandemic" del 30/11/2020 e "Identification and measurement of credit risk in the context of the coronavirus (Covid-19) pandemic" del 4/12/2020). Il tutto in considerazione sempre degli impatti incerti della pandemia, nonché dei potenziali effetti distorsivi nel processo di valutazione delle posizioni creditizie, correlati alle misure di sostegno governative attivate a supporto del sistema economico (cd. "cliff effect"). Tra questi, si segnalano:
    • (i) l'analisi sull'andamento del Portafoglio performing (a cura della struttura Performance Management Bonis) e non performing (a cura della struttura Performance Management NPE), i cui esiti sono rendicontati periodicamente agli Organi. Tale analisi è integrata con le verifiche di natura aggregata (mediante cd. "Key Risk Indicators" o "KRI") effettuate dalla Funzione Rischi, i cui indici di anomalia sono utilizzati per indirizzare le attività di credit file review;
    • (ii) il rafforzamento del sistema di intercettamento mediante: (a) un monitoraggio nel continuo delle posizioni ("Early Warning System"), al fine di cogliere anticipatamente segnali di deterioramento della clientela; (b) l'implementazione dell'applicativo NEWS ("New Early Warning Score"), nuovo modello di scoring andamentale utilizzato ai fini di monitoraggio. Tale complessivo sistema indirizza poi la gestione delle singole posizioni nell'ambito della procedura di monitoraggio PMG ("Pratica di Monitoraggio e Gestione"), piattaforma di intercettamento e gestione delle controparti con anomalia;
    • (iii) il monitoraggio e l'analisi dell'andamento del portafoglio beneficiario di misure di sostegno "Covid-19 correlate" (a cura della struttura Performance Management Bonis), con previsione di specifiche verifiche campionarie ex post di primo livello (sulla base di indicatori risk based) su controparti beneficiarie delle misure di sostegno, sempre al fine di intercettare segnali di difficoltà finanziaria. A tali controlli si integrano quelli di secondo livello effettuati dalla Funzione Rischi (di tipo massivo e mediante credit file review), che comprendono anche analisi sulla posizione di liquidità dei clienti beneficiari di misure di sostegno;
    • (iv) la verifica della possibile minore significatività dei segnali andamentali per i clienti oggetto di moratoria. Tale iniziativa (della quale l'Area CLO fornisce periodici aggiornamenti) è accompagnata da specifiche verifiche da parte della Funzione Rischi per la valutazione delle analisi condotte dall'Area CLO, anche in termini di rappresentatività e profondità del perimetro delle campagne di contatto (iniziative di interazione, promosse dalla stessa Area

CLO, con la clientela beneficiaria di misure di sostegno), nonché di verifiche sul perfezionamento delle azioni attuate/identificate, ove previste, e la relativa efficacia;

(v) un assessment specifico sulle controparti UTP Mid Ticket, condotto nel primo semestre 2021 dall'Area CLO con il supporto di un consulente esterno, al fine di anticipare l'aggiornamento della situazione economico-finanziaria del cliente, valutandone la coerenza della classificazione, l'adeguatezza delle previsioni e dei tempi di recupero, nonché la validità delle perizie. Ciò ha permesso di esaminare una rilevante percentuale di posizioni Mid Corporate. Tale attività è stata sottoposta ad una valutazione di adeguatezza dalla Funzione Rischi attraverso specifiche credit file review.

In tale contesto, in considerazione della proroga delle moratorie (Decreto Legge n. 73/2021 cd. "Sostegni Bis" convertito nella Legge n. 106/2021), la Banca ha adottato uno specifico framework di valutazione della difficoltà finanziaria, ai fini della concessione della proroga. In primo luogo, la Banca ha informato in modo esaustivo tutti i clienti cercando, nei limiti del possibile, di indirizzare comportamenti differenziati che riflettessero gli effettivi bisogni. Si sono a tal proposito individuati due target di clienti, avviando quindi una campagna di "ripresa ammortamento" ed una campagna di "rinnovo moratoria". Con riferimento alle richieste di moratoria pervenute con un utilizzo fino ad Euro 500.000, la valutazione della difficoltà finanziaria e l'eventuale misura di forbearance sono state determinate a livello aggregato con approccio risk based, salvo diverse evidenze raccolte successivamente da parte della Rete Commerciale, valutate dalla Funzione Monitoraggio e Prevenzione. Per le controparti con utilizzo oltre Euro 500.000 è stata svolta una verifica analitica della difficoltà finanziaria mediante apposita Pratica Elettronica di Fido deliberata con iter ordinario. L'assenza di difficoltà è stata motivata e supportata da evidenze specifiche sulla solidità finanziaria (ad esempio, piena ripresa dell'attività/buone prospettive per il 2021), in assenza delle quali il finanziamento prorogato è stato considerato forborne;

• relativamente al processo di staging, nel corso del 2021 i relativi modelli sono stati oggetto di revisione, con l'intento di incorporare nei sistemi la natura fortemente asimmetrica dello shock macroeconomico sui diversi settori produttivi, generatosi in seguito alla crisi pandemica e alle misure di contenimento promosse dalle Autorità competenti. Le nuove proiezioni macroeconomiche hanno incorporato la rischiosità intrinseca del settore di riferimento, in ottica maggiormente prudenziale, al fine di ridurre il rischio di eventuali cliff effect alla scadenza delle misure di supporto governative. In tale contesto la Banca – sin dal mese di marzo 2021 – ha perfezionato una serie di interventi metodologici di natura prudenziale, introdotti in virtù di specifiche richieste della Funzione Validazione Interna nonché, successivamente, sulla base del Piano adottato per rispondere alle evidenze del JST (ad esito della cd. "Credit ad hoc analysis" di fine giugno 2021). Nello specifico, si segnala che:

  • (i) già dal mese di giugno 2021 mediante post model adjustment di natura prudenziale (attesa l'anomalia straordinaria puntuale dell'emergenza pandemica, difficilmente catturabile da sistemi validati costruiti in ottica through the cycle) e, in seguito, a partire dalla Situazione patrimoniale ed economica trimestrale al 30 settembre 2021, direttamente nella "Suite IFRS9" (procedura tramite la quale vengono acquisiti i dati necessari ed effettuate le elaborazioni mensili finalizzate alla contabilizzazione delle perdite attese sulle esposizioni creditizie), è stato applicato il cd. "threefold effect", che permette la classificazione a stage 2 delle controparti in portafoglio che evidenziano una probabilità di default alla data di riferimento maggiore di almeno 3 volte rispetto a quella rilevata alla data di erogazione del credito;
  • (ii) sono stati recepiti in procedura IFRS9 gli effetti della valutazione analitica quali-quantitativa compiuta in occasione della Relazione Semestrale e che ha portato alla classificazione a forborne delle posizioni oggetto di proroga della moratoria ex art. 56 del Decreto Legge n. 18/2020 cd. "Cura Italia", per le quali si è rilevata la presenza di difficoltà finanziaria;
  • (iii) la "Suite IFRS9" è stata modificata per tener conto delle modifiche ai parametri di rischio intervenute a seguito dell'approvazione da parte di BCE dei cambiamenti ai modelli interni A-IRB, a marzo 2021. L'integrazione ha, quindi, permesso di raggiungere un completo allineamento metodologico nel calcolo dei parametri di rischio applicati in ambito contabile e regolamentare, pur mantenendo le specificità previste sia nel principio IFRS9 sia nella normativa di vigilanza prudenziale;
  • (iv) è stato confermato il perimetro di applicazione dei modelli satellite sviluppati internamente, replicando quanto già effettuato per la chiusura al 30 giugno 2021, utilizzando un modello esterno per i settori con un'incidenza delle moratorie in essere superiore alla media che, grazie ad interventi manageriali effettuati dal fornitore a valle rispetto ai risultati statistici, risulta più prudente rispetto a quello sviluppato internamente.

Oltre alle elaborazioni della "Suite IFRS9" sono stati replicati alcuni post model adjustment con l'obiettivo di cogliere elementi di possibile incremento di rischio non individuati dalle metodologie sopra evidenziate alla luce della eccezionalità dell'attuale contesto di riferimento. Nello specifico: (i) la classificazione a stage 2 delle linee di credito con controparti che, beneficiando delle misure di supporto governative, erano ritornate in stage 1 (cd. "Approccio Backward-looking"); (ii) la classificazione prudenziale a stage 2 delle controparti con esposizione inferiore a Euro 500.000 che hanno richiesto una proroga a fine 2021 della moratoria ex art. 56 del Decreto Legge n. 18/2020 cd. "Cura Italia" e non giudicate forborne a seguito dell'assessment quantitativo analitico ad opera del gestore della relazione; (iii) l'utilizzo dei parametri di rischio stimati attraverso la modellistica interna per la svalutazione delle linee di credito che rientrano tra le Operazioni di Finanza Strutturata. A questi interventi, si aggiungono i

consueti override effettuati dall'Area Crediti, in applicazione della normativa interna di riferimento, rispetto a quanto generato dalla "Suite IFRS9";

• con riferimento alle attività di copertura del rischio di credito sulle posizioni non performing, si rammenta preliminarmente che la struttura Performance Management NPE (Area CLO), su base annuale, definisce e revisiona (in collaborazione con la struttura Risk Models attraverso la condivisione dei parametri sottostanti i modelli valutativi nonché previa validazione della Funzione Validazione Interna) il framework metodologico sottostante il processo di provisioning delle posizioni non performing ed aggiorna la soglia utile a identificare il perimetro di esposizioni i cui accantonamenti sono determinati con metodo automatico o con metodo analitico. Al riguardo, si evidenzia che, in relazione al modello di calcolo delle previsioni di perdita sul portafoglio non performing riferito a clienti con esposizione inferiore alla soglia di materialità (Euro 1 milione) – cd. "Gone automatizzato" – a valere dalla data di riferimento del 30 giugno 2021, sono stati apportati adeguamenti di natura metodologica, anche al fine di recepire i findings precedentemente formulati dalla Funzione Validazione Interna. Nello specifico, sono state prudenzialmente riviste le stime degli haircut immobiliari e del Recovery Rate dei Bad Loans, nonché inserite ulteriori correzioni sui parametri di danger rate legati all'introduzione della nuova definizione di default. Peraltro, a seguito delle verifiche svolte dalla Funzione Validazione Interna, anche i tempi di recupero proposti dal gestore in sede di valutazione analitica sono stati rivisti e resi maggiormente coerenti con le logiche di quantificazione adottate per la valutazione forfettaria. La Funzione Rischi – attraverso la struttura Controlli di II Livello – conduce, con periodicità almeno semestrale, un'attività di dual coding sul modello di calcolo utilizzato per la determinazione automatica delle previsioni di perdita. Dalle attività condotte sulle date di riferimento 31 dicembre 2020 e 30 giugno 2021 non sono emerse incongruenze tali da generare impatti significativi sui dati di bilancio, esprimendo pertanto un giudizio di sostanziale adeguatezza. Tale verifica è inoltre oggetto di periodica rendicontazione sottoposta all'attenzione degli Organi Aziendali e Comitati Direzionali. Relativamente al processo di provisioning analitico, la struttura Performance Management NPE definisce l'impianto sottostante le metodologie di stima degli accantonamenti, conduce analisi sul livello di accantonamenti in essere sulle esposizioni deteriorate, effettua simulazioni sul costo del credito e controlli di primo livello seconda istanza nell'ambito del credito non performing circa la corretta valutazione del credito. Tali attività sono oggetto di reportistica periodica indirizzata al Comitato NPE. La Funzione Rischi, nell'ambito dei controlli di secondo livello: (i) conduce, tramite la struttura Enterprise Risk Management, verifiche analitiche sulle singole esposizioni del portafoglio creditizio individuate in coerenza con le metodologie tempo per tempo definite ai fini della valutazione

sulla congruità degli accantonamenti; (ii) effettua, tramite la Funzione Validazione Interna, controlli e verifiche sui modelli di provision, ponendo in essere altresì attività di backtesting.

Nel rammentare quanto segnalato nella precedente Relazione in merito alle raccomandazioni elaborate dal Dirigente Preposto alla redazione dei documenti contabili societari (di seguito "Dirigente Preposto") e dalla Funzione Validazione Interna sulle modalità extra-procedurali, spesso utilizzate in passato per il calcolo degli impatti degli interventi metodologici posti in essere, il Collegio evidenzia le importanti evoluzioni realizzate nel 2021, che hanno portato ad automatizzare le attività manuali e/o in ambiente di laboratorio, residuandone solo talune, peraltro anch'esse in via di risoluzione.

In relazione all'aggiornamento del valore degli immobili posti a garanzia delle esposizioni creditizie, la struttura Performance Management NPE monitora il processo di aggiornamento del valore delle garanzie – di competenza dell'Area Operations – relative al perimetro di competenza, al fine di identificare possibili anomalie e proporre gli opportuni interventi correttivi. Nell'ambito dei controlli di secondo livello, la Funzione Rischi conduce specifiche attività di verifica sulle perizie degli asset posti a garanzia di esposizioni performing e non performing, al fine di verificarne il corretto aggiornamento in linea con quanto disposto dalle normative interne. Con riferimento al processo interno in uso per il monitoraggio delle garanzie reali/ipotecarie ed alle iniziative attuate per il relativo ulteriore rafforzamento, si evidenzia come la Banca abbia definito specifici "alert", al fine di individuare i beni per i quali si rende necessaria l'acquisizione di una nuova perizia. Si segnala come la Funzione Rischi, al fine di perseguire un costante rafforzamento dei presìdi sulle perizie e sul relativo processo, abbia definito le specifiche per l'implementazione informatica necessaria all'esecuzione delle verifiche rispetto alla rotazione dei periti nonché in relazione alla loro indipendenza. La Funzione Rischi prosegue, da ultimo, il costante monitoraggio delle perizie scadute a garanzia di esposizioni sia performing sia non performing e sta finalizzando l'attività di backtesting sul valore dei cespiti a garanzia. In tale ambito, il Collegio ha più volte rappresentato e raccomandato un tempestivo e continuo aggiornamento delle perizie sui cespiti a garanzia, elemento informativo essenziale per una puntuale valutazione del residuale rischio di credito.

Più in generale, in ambito Credito, anche nel corso del 2021 il Collegio ha esaminato le risultanze di tutte le verifiche – eseguite dalle Funzioni Aziendali di Controllo della Banca (in particolare dalla Funzione Audit e dalla struttura Controlli di Secondo Livello della Funzione Rischi), in coerenza con le aspettative e le richieste della Vigilanza Europea – sull'efficacia e sulla funzionalità dei processi creditizi, i cui esiti complessivamente positivi sono da ricondurre al rilevato generale rafforzamento dei presìdi. Sulle aree di miglioramento identificate sono state avviate attività migliorative, spesso connesse ad implementazioni di tipo informatico. In merito, pur comprendendo le difficoltà connesse alla complessa realizzazione delle implementazioni informatiche necessarie, il Collegio ha raccomandato

ogni possibile azione manageriale per un eventuale contenimento dei tempi di realizzazione e l'adozione di opportune azioni compensative in corso di realizzazione. Il Collegio si riserva di verificare l'efficacia delle azioni già finalizzate e proseguirà nel monitoraggio sulla realizzazione degli interventi programmati, avendo altresì riguardo all'evoluzione del quadro regolamentare ed alle eventuali indicazioni formulate dalla Vigilanza in materia.

Si ritiene che tali potenziali alee, così come le ancora incerte prospettive correlate alle ripercussioni della crisi indotta dalla pandemia tuttora in corso e all'effetto mitigatore (ma temporaneo) delle misure di sostegno all'economia concesse, siano state valutate nell'approccio adottato dal Consiglio di Amministrazione, anche su impulso del Collegio Sindacale, nella determinazione delle coperture sul rischio di credito cui la Banca risulta esposta, pur avendo ben presenti le incertezze proprie di un complesso contesto di riferimento macroeconomico e, più di recente, geopolitico connesso alla guerra in Ucraina. In proposito, si sottolinea la particolare attenzione che il Collegio Sindacale ha riservato all'applicazione della normativa in tema di Calendar Provisioning ed alle modalità con cui la Banca allinea ed informa gli Organi Sociali su tale importante tematica. Il tutto con particolare riguardo ai diversi momenti di condivisione ed illustrazione delle valutazioni svolte in ottica sia statica che dinamica, con esplicitazione nel dettaglio delle ragioni – anche a seguito degli esiti dei colloqui intercorsi in argomento con l'Autorità di Vigilanza – che hanno condotto alle quantificazioni incluse nell'esercizio ICAAP sviluppato sulla base del Piano Strategico 2021-2024, approvato dal Consiglio di Amministrazione in data 4 novembre 2021.

Quanto sopra esposto non esenta, quindi, la Banca dal proseguire nelle attività di ulteriore affinamento dei framework metodologici, organizzativi e di processo nonché di continuo rafforzamento dei sistemi di monitoraggio (e relativo puntuale reporting) delle posizioni e di intervento proattivamente tempestivo a sostegno dell'eventuale manifestarsi di segnali di difficoltà. I presìdi sul profilo di rischio del portafoglio performing così come, tra l'altro, sulla solidità dei processi di classificazione e sulla congruità degli accantonamenti continueranno ad essere garantiti dalla Funzione Rischi, con verifiche sia di natura aggregata che di tipo analitico. Gli stessi verranno formalizzati anche attraverso il rilascio di appositi pareri resi agli Organi Sociali ed alle Autorità di Vigilanza. In continuità con l'anno 2021, la pianificazione delle attività predisposta dalla Funzione Audit sul 2022 conferma l'effort investito nella conduzione di verifiche e/o follow up sui processi creditizi, accompagnato peraltro da attività di credit file review (talvolta richieste dalla Vigilanza) e di certificazione sul completamento e sulla verificata efficacia delle azioni correttive previste nei Remedial Action Plans predisposti a risoluzione dei rilievi formulati dall'Autorità di Vigilanza ad esito delle ispezioni poste in essere.

Il Collegio Sindacale ha anche ben presente la rilevanza (e la complessità) del necessario inserimento di valutazioni dei possibili effetti del climate change (e più in generale delle tematiche ESG) nelle metodologie inerenti al monitoraggio del portafoglio creditizio, in relazione alle quali sono state avviate

apposite progettualità in seno alla Funzione Rischi (da parte di Risk Models), la cui conclusione e relativa implementazione vengono giudicate molto importanti dall'Organo di Controllo.

Processi di aggiornamento ed estensione dei modelli interni di misurazione dei rischi

In considerazione degli impatti patrimoniali connessi al consolidamento della modellistica interna, nel corso del 2021 il Collegio ha proseguito la propria supervisione circa gli ulteriori sviluppi dei risk models, interessati da processi di estensione ed evoluzione in coerenza con la normativa di riferimento e con le aspettative della Vigilanza. Il Collegio Sindacale ha mantenuto costanti flussi informativi con le strutture della Banca (e, in particolare, con la struttura Risk Models e la Funzione Validazione Interna) relativamente alle attività progressivamente svolte, anche al fine di indirizzare i findings formulati da BCE ad esito del processo volto all'autorizzazione delle istanze di modifica/estensione dei modelli interni utilizzati per la misurazione dei rischi ai fini segnalatori presentate dalla Banca. A quest'ultimo riguardo, anche in aggiornamento a quanto riferito nella precedente Relazione, si segnala che, relativamente:

  • al rischio di credito, a partire da marzo 2021, Banco BPM è stato autorizzato dalla Vigilanza all'uso di un più aggiornato framework IRB con l'introduzione nei diversi ambiti di applicazione (regolamentari e gestionali) di nuovi parametri di PD, LGD ed EAD, sia per la clientela retail che per quella corporate. Questi ultimi recepiscono la nuova definizione di default regolamentare (EBA/GL/2016/07) ed anticipano svariati aspetti riguardanti le Linee Guida EBA su stima PD, LGD e downturn (rispettivamente EBA/GL/2017/16 e EBA/GL/2019/03). Nel corso del 2021, la Banca ha avviato altresì un importante progetto di revisione del sistema A-IRB, volto ad ultimare il processo di allineamento degli attuali modelli di rischio di credito ai dettami normativi derivanti dalle Linee Guida EBA in ambito sviluppo modelli PD e LGD (EBA/GL/2017/16), stima del downturn (EBA/GL/2019/03, ma anche EBA/RTS/2018/04) e tecniche di Credit Risk Mitigation (EBA/GL/2020/05). Le attività progettuali di revisione dei modelli di rischio di credito, dei criteri di valutazione degli stessi (framework di backtesting) e di adeguamento dei vari processi interni, hanno condotto all'invio di un'istanza di model change A-IRB all'Autorità di Vigilanza nel primo trimestre 2022; inoltre, obiettivo fondamentale di tale nuova application è stato quello di risolvere le Obligations evidenziate nel corso di precedenti ispezioni sui modelli interni A-IRB nonché taluni rilievi mossi nel tempo dalle Funzioni Aziendali di Controllo;
  • al rischio di mercato, nel corso del 2021 sono stati apportati significativi affinamenti al modello interno (per il quale si rammenta aver ricevuto dall'Autorità di Vigilanza, in data 16 novembre 2020, l'autorizzazione all'estensione del rischio specifico dei titoli di debito), con la finalità di ottemperare alle Obligations di ispezioni precedenti. Le modifiche hanno riguardato, in particolare, la misurazione delle posizioni in cambi, la qualità dei dati dei parametri di mercato di VaR, Stressed

VaR e IRC, il processo di identificazione e gestione dei "Risk Not In Model Engine" (RNIME) e la metodologia di calcolo dell'"Incremental Risk Charge" (IRC). Su quest'ultimo è in essere una Limitation con add-on del 10% su base individuale e consolidata, fino alla risoluzione di alcuni relativi findings metodologici;

• al rischio operativo, essendo terminato il periodo transitorio dell'autorizzazione di BCE per l'utilizzo della combinazione dei tre metodi regolamentari (in particolare, l'approccio AMA - Advanced Measurement Approach relativamente al perimetro validato ex Gruppo Banco Popolare, il metodo TSA - Traditional Standardised Approach sul perimetro ex Gruppo Banca Popolare di Milano e il BIA - Basic Indicator Approach per le altre Società residuali), a far data dalla segnalazione del 31 dicembre 2020 l'Autorità di Vigilanza ha richiesto al Gruppo di adottare integralmente, per quanto concerne il calcolo del requisito patrimoniale, la metodologia standardizzata (TSA) su tutte le Società del Gruppo, mentre, con riferimento agli altri elementi qualiquantitativi previsti dalla Normativa di Vigilanza, di rispettare tutti i requisiti previsti nella CRR 575/2013 per il metodo TSA nonché quelli previsti dalla suddetta per il metodo AMA agli articoli 321 (punti b-e) e 322 (punti b-f).

Per quanto riguarda la modellistica interna utilizzata per la misurazione dei rischi ai fini gestionali, le competenti strutture (in particolare Risk Models) hanno proseguito, anche nel 2021, le attività di manutenzione ed aggiornamento nel continuo, in specie in ambito rischio di tasso e di liquidità, evolvendo, tra l'altro, il modello comportamentale sulle poste a vista, con l'applicazione di una nuova metodologia di identificazione dei depositi transazionali, quest'ultima di fondamentale importanza alla luce degli effetti sugli indicatori regolamentari di liquidità per una banca caratterizzata da una significativa raccolta diretta dalla clientela.

Si sottolinea inoltre che livelli crescenti di capacity sono dedicati alle attività inerenti all'inclusione dei rischi legati a clima e ambiente – e, più in generale, delle tematiche ESG – all'interno del processo di gestione dei rischi agito dal Gruppo, come indicato nel prosieguo e come sopra già anticipato.

Al Collegio Sindacale sono state rappresentate le istanze di modifica della modellistica, in specie di quella regolamentare. In tale contesto il Collegio ha, tra l'altro, esaminato le verifiche svolte dalle Funzioni Aziendali di Controllo di secondo (in particolare, Validazione Interna) e terzo livello (Audit) nonché le decisioni finali della Vigilanza sulle istanze stesse, le relative richieste e i conseguenti Action Plans correttivi approvati dalla Banca (anch'essi sottoposti ad assurance della Funzione Audit).

In relazione a quanto sopra descritto, nell'ambito della propria azione di supervisione del Sistema dei Controlli Interni e di Gestione dei Rischi (SCI), il Collegio ha ribadito la necessità, nella pianificazione delle attività inerenti a interventi modellistici, di stimare adeguatamente i tempi necessari allo svolgimento di puntuali controlli da parte delle Funzioni agli stessi preposte (in primis, Validazione Interna e Audit).

Product Governance

Nel richiamare quanto già riferito nella precedente Relazione in ordine al percorso evolutivo intrapreso dal Gruppo, con il supporto della Funzione Compliance per gli aspetti di competenza, in ambito Product Governance (anche "POG") per i Servizi di investimento e adeguamento alla cd. "Direttiva MiFID II" alla luce degli esiti dell'ispezione condotta da Consob nel 2019 e tenuto conto altresì di progettualità già in corso, si rappresenta che le competenti Funzioni Aziendali proseguono nella realizzazione delle iniziative delineate. Residuano peraltro punti di miglioramento, segnalati da BCE e da Consob, per i quali sono stati individuati interventi le cui soluzioni sono state sostanzialmente completate entro fine dicembre 2021/inizi del 2022, mentre nel secondo trimestre 2021 si è conclusa la maggior parte delle attività di mitigazione sottese ai rilievi elevati dalla Funzione Compliance in tale ambito. Su tutti tali interventi progettuali il Collegio ha mantenuto e manterrà idoneo monitoraggio, anche per il tramite della Funzione Compliance, richiedendo e ricevendo specifici aggiornamenti/approfondimenti relativamente allo stato di realizzazione degli interventi di adeguamento alla Direttiva MiFID II ed al complessivo processo di Product Governance. Un focus particolare sarà posto ancora sul processo di profilatura della clientela, sul nuovo modello in vigore dal 6 dicembre 2021, sull'identificazione del target market e la definizione della strategia distributiva, sul processo di review dei prodotti, sulla specifica procedura applicativa per l'erogazione della consulenza, sulle verifiche di adeguatezza e appropriatezza.

Ulteriori iniziative sono in corso sempre in ambito Product Governance rispetto ai profili di anomalia evidenziati da Banca d'Italia nella Comunicazione avente ad oggetto "Orientamenti per gli intermediari relativi ai dispositivi di governance e di controllo sui prodotti bancari al dettaglio (POG)", inoltrata al mercato lo scorso 18 marzo 2021 e relativa appunto ai prodotti bancari. Gli esiti dell'assessment condotto dalla Banca ed il relativo Piano degli interventi (con scadenze progressive fino al 2022) sono stati illustrati al Collegio Sindacale nella riunione del 12 luglio 2021, in occasione di specifico confronto con le competenti strutture, richiesto al fine di ottenere un'informativa sul tema, con particolare riferimento allo stato di conformità di Banco BPM alle indicazioni contenute nella nota in parola. In tale sede, il Collegio Sindacale ha potuto verificare il livello di adeguatezza delle procedure interne afferenti al processo della Product Governance rispetto ai profili di anomalia evidenziati da Banca d'Italia, anche ricorrendo a soluzioni di contingency, apprezzando l'impegno profuso dalle strutture coinvolte che hanno peraltro riconosciuto un certo ritardo nella realizzazione di alcuni interventi di miglioramento/affinamento (in specie con riguardo ad automatismi informatici a livello procedurale), sui quali hanno assicurato il massimo impegno. Il Collegio ha peraltro posto l'accento sulla rilevanza della tematica, non solo sotto il profilo del sistema interno dei controlli ma anche, e soprattutto, in termini di "cultura" e di approccio verso il cliente, assicurando opportuno monitoraggio nel corso del 2022, anche con focus sulla formazione erogata alla Rete Commerciale.

In tal senso, avendo ben presente come le soluzioni di contingency assumano natura evidentemente compensativa di soluzioni strutturali, il Collegio ha raccomandato che il necessario adeguamento informatico a livello procedurale sia attuato con tempestività.

Servizi di investimento

Nell'ambito dei servizi di investimento, il Collegio Sindacale esamina periodicamente – oltre che le verifiche sui processi – gli esiti dei controlli condotti dalla Funzione Compliance sulla Rete Commerciale di Banco BPM atti a rilevare, principalmente tramite l'analisi di indicatori a distanza (Key Risk Indicators o KRI), eventuali macro-fenomeni rappresentativi di diffuse pratiche operative potenzialmente non conformi alle policies aziendali. Le analisi svolte nell'anno 2021 hanno evidenziato un trend andamentale complessivamente positivo. Ciò nonostante, anche ad esito dei confronti con il Collegio Sindacale, la Funzione Compliance ha condotto approfondimenti specifici su taluni aspetti, proponendo interventi migliorativi e sensibilizzando la Rete Commerciale rispetto ad alcuni approcci comportamentali non del tutto conformi al modello in uso, anche attraverso l'organizzazione – con il supporto della Funzione Commerciale – di incontri formativi presso le strutture territoriali. In questo contesto si ritiene opportuno richiamare le raccomandazioni formulate dal Collegio Sindacale in termini di "cultura aziendale" sopra evidenziate, da attuare nella relazione con la clientela.

La disamina della Relazione annuale sull'attività svolta, resa anche ai sensi dell'articolo 89 del Regolamento Intermediari (come aggiornato con delibera Consob n. 20307 del 15 febbraio 2018), e di quella relativa ai Reclami sulla Prestazione dei Servizi di Investimento predisposte dalla Funzione di Conformità alle Norme – da inoltrare a Consob – non hanno fatto emergere aspetti di criticità ulteriori rispetto a quelli già indirizzati mediante specifiche iniziative e/o progettualità.

In conclusione, le analisi svolte hanno portato la Funzione Compliance a non rilevare significative carenze organizzative o comportamentali che richiedano un intervento tempestivo, sia perché non si sono manifestate concentrazioni di lamentele né per servizio prestato, né da un punto di vista territoriale, sia perché le principali cause di contestazioni attengono a vicende del passato, non replicabili nell'attuale assetto di gestione dei servizi di investimento adottato dal Gruppo. Il numero di reclami registrati nel 2021 risulta peraltro in diminuzione sia rispetto all'anno precedente (-28,1%), sia rispetto al biennio 2018-2019.

Nel corso del 2021 sono altresì proseguiti i controlli di secondo livello svolti dalla Funzione Rischi/struttura Enterprise Risk Management (di seguito anche "ERM"), riconducibili ai macro-processi della Consulenza, della Product Governance, del Pricing e della Best Execution, le cui evidenze saranno inserite nella Relazione annuale sui Servizi di Investimento da redigere ai sensi del Regolamento congiunto Banca d'Italia e Consob del 29 ottobre 2007 e successive modificazioni. La

struttura ERM sta procedendo, nel contempo, al rafforzamento del sistema di reporting anche in termini di sistematicità.

In attesa dell'emissione dell'annuale Relazione della Funzione Audit sulla Prestazione dei Servizi di Investimento, anch'essa oggetto di inoltro all'Autorità, il Collegio Sindacale ha esaminato le verifiche condotte in tale ambito dalla predetta Funzione, ad esito delle quali è emerso un quadro di sostanziale adeguatezza e sono state indirizzate, anche su sollecitazione dello stesso Collegio, le azioni di miglioramento individuate (per esempio, in materia di classificazione della clientela come professionale ai sensi MiFID, anche riferita alla Controllata Banca Akros).

Il Collegio si riserva di esaminare le Relazioni annuali che verranno presentate dalla Funzione Rischi e dalla Funzione Audit.

Trasparenza, tutela del consumatore e usura

Nell'ambito delle prerogative di vigilanza, il Collegio Sindacale riserva particolare attenzione alle tematiche in oggetto, esaminando periodicamente gli esiti dell'attività di monitoraggio svolta, per quanto di rispettiva competenza, dalle Funzioni Aziendali di Controllo.

Al riguardo, si rappresenta che le periodiche attività di controllo a distanza condotte dalla Funzione Compliance su Banco BPM in tema di (i) prodotti e servizi bancari, (ii) prodotti abbinati a contratti di finanziamento, (iii) distribuzione assicurativa (rendicontazione avviata nel corso del 2021) e (iv) usura, atte a rilevare tramite l'analisi di indicatori eventuali profili di non conformità, pur non riscontrando indici di specifiche rischiosità, hanno evidenziato taluni profili di attenzione, sui quali la predetta Funzione mantiene opportuno presidio, anche su sollecitazione del Collegio Sindacale. Gli esiti di tali monitoraggi sono altresì trasmessi alle competenti Funzioni della Banca per gli ambiti di rispettiva competenza, al fine di valutare l'adozione di eventuali interventi di indirizzo delle anomalie riscontrate.

Dalla disamina della Relazione predisposta dalla Funzione Compliance, in merito all'analisi sull'attività di gestione dei reclami bancari e all'adeguatezza delle procedure interne adottate dalla Banca, non sono emersi specifici fattori di rischiosità o indici di preoccupazione. Infatti, come in passato, le contestazioni sono risultate insistere sui prodotti di più ampia diffusione tra la clientela, in particolare i conti correnti e i prodotti afferenti alla concessione del credito e ai servizi di pagamento. Le motivazioni prevalenti alla base delle contestazioni attengono principalmente all'esecuzione delle operazioni, alle comunicazioni/informazioni alla clientela e alle condizioni e/o all'applicazione delle stesse. Peraltro, nel 2021 si è riscontrata una diminuzione, pari al 15%, del numero dei reclami ricevuti in ambito bancario rispetto all'esercizio precedente: il dato è anche riconducibile alla progressiva diminuzione registrata nel corso dell'intero 2021 del numero dei reclami connessi all'emergenza Covid-19, di significativo impatto sul totale reclami del 2020.

Dando atto che, con riferimento all'adeguatezza delle procedure e delle soluzioni organizzative adottate per la gestione dei reclami, la Funzione Compliance esprime un giudizio di adeguatezza sia sotto il profilo della normativa interna che dal punto di vista dei processi operativi, si evidenzia che la Banca, nel 2021, ha proseguito – anche in risposta alle richieste formulate dall'Autorità di Vigilanza nell'ambito di pregresse visite ispettive e agli esiti dei controlli della stessa Funzione Compliance – nell'affinamento dei presìdi volti al rafforzamento delle prassi adottate nella gestione dei reclami o di processi che possono esporre la Banca ad azioni di reclamo. Tra le iniziative, con medesima finalità, programmate ed in corso, si segnalano gli interventi mirati alla revisione del processo interno di disconoscimento delle operazioni effettuate dalla clientela con strumenti di pagamento, i cui rilasci sono previsti nel corso del corrente anno e con data ultima pianificata a settembre 2022.

Dalle analisi degli esiti delle verifiche condotte dalla Funzione Audit sulla Rete Commerciale non sono emerse anomalie rilevanti riconducibili al rispetto della normativa in materia di Trasparenza. Quelle esistenti sono comunque per lo più riconducibili ad aspetti di completezza documentale di tipo cartaceo.

Per quanto riguarda i processi attinenti alla gestione delle relazioni con la clientela in ambito Trasparenza, proseguono le iniziative intraprese per assicurare che le informative ai clienti in merito ad eventuali future manovre unilaterali siano pienamente in linea con le aspettative di Banca d'Italia, come richiesto dalla stessa con comunicazione del 23 settembre 2021. Si segnala, altresì, che la medesima Autorità ha avviato, nell'ultima parte del 2021, accertamenti ispettivi presso la Rete Commerciale, focalizzati sul rispetto degli obblighi rivenienti dalle disposizioni attuative della Direttiva 2014/92/UE, cd. "Direttiva PAD" ("Payment Accounts Directive"), in materia di trasparenza e comparabilità delle spese relative al conto di pagamento. Anche su tale attività di controllo (iniziata in data 11 novembre 2021 in modalità off site e, dal 22 novembre 2021, on site presso alcune dipendenze della Banca), attualmente in corso, il Collegio Sindacale intende mantenere opportuno monitoraggio tramite le competenti Funzioni Aziendali, rimanendo in attesa degli esiti per le valutazioni di competenza.

Segnalazioni/Reporting alle Autorità di Vigilanza

Richiamando quanto già riferito in argomento nella precedente Relazione, si evidenzia che, pur in un contesto di architettura dei controlli valutato – dalla Funzione Compliance – complessivamente di solidità, permane l'esigenza di ultimare il percorso evolutivo in corso, volto al rafforzamento dei presìdi di controllo a mitigazione del rischio di non conformità alle norme, con specifico riferimento al processo delle Segnalazioni alle Authorities in ambito normativo Mercati e Infrastrutture in relazione alle segnalazioni inviate alle diverse Autorità di Vigilanza ("Transaction Reporting" e "Securities

Financing Transaction Regulation" o "SFTR"), con l'obiettivo di irrobustire ulteriormente il Sistema dei Controlli, sia nelle fasi ex ante sia nelle fasi ex post dell'iter di segnalazione.

Al riguardo, si precisa che, con riferimento alle segnalazioni di Transaction Reporting, per quanto la situazione sia sensibilmente migliorata rispetto al passato, permangono alcuni punti di attenzione, per i quali è stato avviato un progetto, con il supporto di un consulente esterno, volto a determinare eventuali gap e definire un piano di interventi, con soluzione rappresentata come completata entro fine dicembre 2021.

Per completezza d'informativa, si dà atto che la Banca è in attesa, entro il primo trimestre 2022, della conclusione del procedimento sanzionatorio avviato da Consob nel luglio 2021 con riferimento alla qualità dei dati segnalati, ai sensi del Regolamento (UE) n. 648/2012 (cd. "EMIR"), al Trade Repository in ordine a contratti derivati, peraltro riferito ad operatività pregressa.

Sulle predette tematiche, afferenti alle segnalazioni EMIR e Transaction Reporting, permane alta l'attenzione della Funzione Compliance anche attraverso l'effettuazione, a partire dal quarto trimestre 2020, di monitoraggi trimestrali a distanza (KRI), rendicontati per la prima volta al Collegio Sindacale nella riunione del 6 aprile 2021 e, successivamente, con la consueta periodicità.

Anche il Collegio di Banco BPM – così come gli Organi di Controllo delle Società Controllate Banca Aletti e Banca Akros -– ha riservato e continuerà a mantenere specifica attenzione su tali aspetti, procedendo altresì a mirati approfondimenti con il supporto delle competenti strutture aziendali.

Data Quality

In aggiornamento a quanto riferito con la precedente Relazione, in merito alle iniziative avviate dalla Banca sin dal 2019 per la delineazione sia di un'adeguata disciplina interna sia di un framework organizzativo conforme ai requisiti ed ai princìpi di data governance, reporting e aggregation contenuti nella normativa BCBS 239, si segnala in particolare che, nel corso del 2021, sono stati perseguiti tre obiettivi di riferimento: (i) in primo luogo, si è provveduto alla manutenzione del lineage sulle metriche già documentate ed alla documentazione delle residue metriche ritenute rilevanti da documentare; (ii) è stato poi svolto un censimento, corredato della corrispondente documentazione, dei controlli esistenti su tutte le aree di rischio (credito, mercato, liquidità, ecc.) e lungo tutti i livelli di controllo (primo livello – prima e seconda istanza – e secondo livello) nell'ottica di predisporre una componente per la valutazione analitica dell'adeguatezza del presidio della qualità dei dati; sempre nell'ambito del Progetto BCBS 239 è stata altresì avviata l'analisi per definire una metodologia orientata alla misurazione della qualità dei dati; (iii) infine, è stato attivato un cantiere finalizzato a verificare la capacità delle strutture della Banca di produrre la reportistica necessaria in particolari situazioni di criticità operativa.

Nel corso del primo semestre 2021 è stato inoltre attivato il presidio di secondo livello sul Rischio

Informatico, come conseguenza delle attività di impostazione normativa e metodologica sul trattamento di tale rischio attuata nel corso del 2020.

Il framework di Data Quality è ora esteso a tutte le categorie di rischio di Primo Pilastro (rischi di mercato, tasso, liquidità, credito, controparte ed operativo) e sono stati inoltre sviluppati ulteriori controlli di Data Quality nell'ambito dello sviluppo dei modelli di stima di PD, LGD single step e nuova definizione di Default. Con riferimento alle categorie di rischio di Secondo Pilastro le attività di verifica saranno finalizzate nel 2022.

Nel corso del 2022, proseguiranno le attività di adeguamento alle Linee Guida BCBS 239, principalmente in termini di aggiornamento delle metriche già processate, con previsione di illustrazione agli Organi, con periodicità semestrale, dell'avanzamento del Progetto BCBS 239 e delle decisioni chiave intraprese dal Management sul tema. Si procederà quindi (i) all'ultimazione della mappatura dei controlli di Data Quality in ambito rischi ed al disegno ed implementazione dei controlli di secondo livello, ove mancanti o da rivedere, nonché (ii) alla valorizzazione dei Key Quality Indicators (cd. "KQI") secondo la metodologia definita nel corso del 2021.

Il Collegio Sindacale si attende da siffatti interventi un necessario complessivo ulteriore rafforzamento della Data Quality del Gruppo, che in passato ha manifestato in taluni ambiti necessità di miglioramento, peraltro principalmente riconducibili a ricostruzioni storiche funzionali alla declinazione operativa della modellistica interna. L'Organo di Controllo proseguirà quindi a vigilare attentamente sulla progressiva realizzazione delle iniziative individuate, reputando la Data Quality uno degli aspetti-chiave dei processi aziendali.

Information Technology

Il Collegio Sindacale riserva da sempre specifica attenzione al sistema di Information Technology del Gruppo ed alla sua complessiva evoluzione, da considerarsi di essenziale importanza a supporto delle attività di business e di controllo, al fine di evitare l'adozione di interventi di contingency di tipo organizzativo, aventi impatti in termini di risorse sia economiche che umane. Al riguardo, si segnala che, oltre alla disamina delle rendicontazioni e delle pianificazioni previste in conformità a disposizioni normative esterne e regolamentari interne attinenti a tale ambito, il Collegio ha richiesto ai referenti delle strutture IT un incontro specifico (tenutosi in data 16 novembre 2021) di approfondimento sulla generale situazione del sistema informatico e sulla sua evoluzione in vista delle importanti sfide e dinamiche del mercato, promuovendone la replica nell'ambito del ciclo delle programmate sessioni di Board Induction rivolte agli esponenti apicali del Gruppo.

Nel rammentare che nel 2020 è stato effettuato un assessment su n. 6 ambiti (architettura, infrastruttura, data governance & data quality, processi, modalità di lavoro e strategia di sourcing), alla luce del quale sono stati definiti il Masterplan IT 2020-2023 ed il relativo Piano Operativo 2020

(entrambi indirizzati ad un aggiornamento dell'architettura e dell'infrastruttura, all'evoluzione della strategia di sourcing, alla revisione del modello operativo dell'IT e all'accelerazione della digitalizzazione), tenuto conto anche delle evidenze emerse dalle Relazioni annuali sul rischio informatico, si sottolinea come, nella riunione del 19 luglio 2021, in occasione della presentazione all'Organo del Documento di Indirizzo Strategico e Piano Operativo delle Iniziative Informatiche 2021, il Collegio abbia potuto apprezzare l'analisi critica condotta dalle competenti Funzioni sul predetto Masterplan IT 2020-2023, per verificarne l'applicabilità rispetto agli scenari significativamente mutati a seguito della pandemia da Covid-19 ed in veloce cambiamento, avuto altresì riguardo: (i) alle Proiezioni 2021-2023 "multiscenario" sottoposte all'attenzione del Consiglio di Amministrazione nell'aprile 2021; (ii) ai risultati dell'assessment periodico condotto (di cui infra). Tutti elementi che hanno contribuito a definire la strategia di mitigazione dei rischi ICT del Gruppo, basata su un programma pluriennale di iniziative, declinato in piani operativi con orizzonte annuale.

Più in dettaglio, si rappresenta poi che, nell'ambito delle ampie considerazioni svolte sul contenuto del Documento di Indirizzo Strategico illustrato, il Collegio Sindacale ha sottolineato l'importanza di riservare particolare attenzione, in specie sotto il profilo della mitigazione del rischio, con attivazione di adeguati controlli e presìdi:

  • - alla strategia di sourcing, relativa ai domìni applicativi, che, pur proseguendo in continuità con le Linee Guida definite nel 2020, contemplerà anche l'ambito dei servizi cloud;
  • - allo sviluppo di prodotti con driver "ESG", soppesandone opportunamente rischi e opportunità;
  • - all'introduzione di tecnologie innovative (quali, Robotica e Intelligenza Artificiale), considerate volano per l'evoluzione della Banca digitale e paperless;
  • - allo sfruttamento delle partnership con società fintech, centri di innovazione e università anche per l'utilizzo di soluzioni Open Banking;
  • - al rafforzamento della Cybersecurity, con previsione di interventi per: (i) l'accrescimento della sicurezza sugli ambiti più esposti (ad esempio Cloud, Servizi On Line, Terze Parti), (ii) l'evoluzione delle soluzioni volte alla gestione degli incidenti di sicurezza, alla Continuità Operativa ed al Crisis Management, (iii) il consolidamento delle soluzioni di protezione dei dati (classificazione, cifratura, mascheramento, tracciatura) in conformità alle discipline di General Data Protection Regulation e Privacy.

Con specifico riferimento al Piano Operativo delle Iniziative Informatiche definito per il 2021, il Collegio Sindacale ha raccomandato a tutte le strutture coinvolte di assicurare il massimo impegno nel raggiungimento degli obiettivi (considerata la trasversalità di tali aspetti sulla complessiva operatività della Banca e del Gruppo) riguardanti:

- la "Data Quality", tramite l'ottimizzazione del framework di Data Governance (con interventi di consolidamento dei tools, arricchimento dei Key Quality Indicators ed evoluzione del reporting

direzionale) e la sua applicazione a nuovi perimetri dati, nonché alla risoluzione delle indicazioni emerse in ambito di ispezioni;

- la "Sicurezza", tramite l'evoluzione del modello dei controlli (introduzione di nuovi controlli, ampliamento di perimetro su terze parti e Cloud), la definizione del processo per la valutazione del rischio delle terze parti (esternalizzazioni e forniture ICT significative), l'ottimizzazione dei processi di gestione ed assistenza clienti e delle infrastrutture in ambito Fraud Management.

Nel corso della riunione collegiale sopra citata, il Collegio Sindacale ha altresì esaminato il "Rapporto sintetico sull'adeguatezza e costi dell'ICT 2020", prendendo atto delle valutazioni condotte nel corso del 2020 all'interno del Gruppo Banco BPM che confermano, in linea con gli esiti degli anni precedenti, il giudizio di adeguatezza dei sistemi e degli oneri ICT. A seguito del confronto avuto con il Management in tale sede, il Collegio ha richiamato peraltro l'attenzione delle Funzioni e degli Organi competenti su:

  • - il monitoraggio degli incidenti informatici, alla luce della strategia perseguita dal Gruppo di progressivo sviluppo della digitalizzazione, dell'omnicanalità e dell'innovazione di processo e tecnologica;
  • - il dimensionamento, sia quantitativo che qualitativo, della struttura organizzativa dell'ICT, in vista anche delle future sfide evolutive sui sistemi informativi ed informatici;
  • - il livello degli investimenti per il raggiungimento degli obiettivi strategici del Gruppo tramite l'evoluzione dell'architettura, la modernizzazione dell'infrastruttura, lo sviluppo del modello operativo IT e la digitalizzazione.

Il Collegio, nel merito, ha raccomandato l'adozione di idonee iniziative in ottica di continuo miglioramento e rafforzamento del modello di governo e presidio dei rischi informatici, dell'infrastruttura tecnologica, dell'architettura IT, dell'architettura del dato e del modello operativo IT, al fine di incrementare ulteriormente il livello di presidio dei sistemi e la qualità dei servizi erogati nonché garantire i massimi livelli di sicurezza del sistema informativo, peraltro oggetto di interventi pianificati nel Documento di Indirizzo Strategico e, conseguentemente, nel Piano Operativo delle Iniziative Informatiche 2021 di cui si è in precedenza riferito.

Dalla disamina condotta (sempre nella medesima seduta) sul "Rapporto sintetico sulla situazione del rischio informatico per l'esercizio 2020. Controlli di secondo livello sull'analisi del rischio informatico al 31 dicembre 2020", il Collegio Sindacale – pur tenuto conto che, per la valutazione sulla situazione del rischio informatico per l'esercizio 2020, è stato utilizzato per la prima volta il nuovo framework metodologico, approvato dal Consiglio di Amministrazione nel marzo 2020 – ha potuto constatare:

- un profilo di rischio residuo complessivo del Gruppo attestabile su una valutazione pari a "basso" rispetto alle applicazioni in perimetro, ritenute le più critiche;

  • - la delineazione del piano di mitigazione del rischio per le applicazioni valutate a rischio residuo "moderato", raccomandando alle competenti strutture di monitorarne con attenzione la realizzazione nel rispetto dell'orizzonte temporale (12 mesi) previsto;
  • - un limitato impatto, in termini di capitale economico, sul modello di stima del rischio strategico e un contributo sostanzialmente invariante con riferimento al modello di stima del rischio reputazionale.

Il Collegio ha rilevato altresì: (i) gli esiti sostanzialmente positivi della verifica di coerenza della metodologia e dei controlli di secondo livello (a cura della struttura Risk Data Quality e Aggregation, appartenente alla Funzione Rischi), che confermano la validità complessiva delle risultanze dell'analisi di rischio informatico sopra riferite; (ii) l'opportuno indirizzo, ai fini del superamento delle criticità, dei residuali punti di attenzione evidenziati dalla Funzione Rischi.

Il Collegio ha tuttavia osservato che dovrà essere esteso il perimetro delle applicazioni sottoposte ad analisi del rischio ICT e dovranno essere altresì ampliati i controlli di primo livello, così come quelli di secondo livello (anche con verifiche di backtesting e raffronti con le pregresse risultanze), oltre che essere completato l'iter di validazione di conformità della metodologia di esecuzione di tali controlli di secondo livello, il tutto nel solco già tracciato di un continuo rafforzamento del presidio dei rischi informatici, in linea con le indicazioni ricevute dalle Autorità di Vigilanza.

In chiave prospettica, assunto che una delle priorità strategiche alla base del Piano 2021-2024 del Gruppo è la progressiva evoluzione del modello di servizio in chiave di digitalizzazione e tenute anche presenti le aree di miglioramento rilevate dalla Funzione Audit, il Collegio ha sottolineato l'opportunità di un affinamento della tracciabilità e della struttura del Piano Strategico ICT, al fine di assicurare il pieno recepimento delle indicazioni delle Linee Guida EBA e uno stretto raccordo con la declinazione degli obiettivi del Piano a supporto della relativa sostenibilità.

Su tali aspetti, il Collegio Sindacale manterrà un attento monitoraggio.

Action Plans tematici

Nel corso del 2021 – anche se in misura minore in relazione al rallentamento delle attività ispettive connesso alla pandemia, analogamente a quanto verificatosi nel 2020 – la Banca è stata chiamata a definire ed approvare Piani di intervento su determinati ambiti (anche definiti "Action Plans"), al fine di programmare misure correttive o di miglioramento via via identificate, prevalentemente a seguito di ispezioni (on site o a distanza), condotte di norma nell'ambito della già richiamata supervisione nel continuo a cura della Vigilanza o in relazione a specifiche istanze avanzate alla stessa Autorità dalla Banca. Il Collegio ha ricevuto ed esaminato periodici aggiornamenti circa lo stato di attuazione degli stessi (primariamente tramite il report "Monitoring of remedial actions relating to the recommendations from Supervisory Authorities"). Tale monitoraggio trova il presupposto nello

strutturato processo per l'assegnazione alle Funzioni della Banca della gestione e risoluzione dei rilievi individuati sia dalla Vigilanza e/o dalla Società di revisione sia dalle Funzioni Aziendali di Controllo. Il Collegio Sindacale ha esaminato inoltre le certificazioni (rilasciate dalla Funzione Audit) sul completamento e sulla verificata efficacia delle azioni correttive previste nei citati Remedial Action Plans. Tali verifiche risultano particolarmente significative per il Collegio Sindacale (che si aspetta un sempre maggiore challenge da parte della Funzione di Revisione Interna nei confronti delle strutture owner delle attività di rimedio), in quanto permettono di assicurare un approccio sostanziale (accertamento dell'efficacia delle misure) rispetto ad una mera attestazione formale di finalizzazione degli interventi. Al riguardo il Collegio ha raccomandato in più occasioni una puntuale esecuzione delle azioni di rimedio nel rispetto delle tempistiche rappresentate alla Vigilanza, ritenendo che eventuali ripianificazioni debbano avere carattere necessariamente residuale.

Sostenibilità e tematiche ESG

In considerazione dell'importanza, anche per la Banca, di uno sviluppo sostenibile e, in generale, della centralità delle tematiche cd. "ESG" (Environmental, Social and Governance), il Collegio Sindacale focalizza parte della propria azione di vigilanza su tali materie, anche in ragione dei crescenti livelli di capacity dedicati dalle strutture aziendali (direttamente e/o indirettamente coinvolte) alle attività inerenti all'inclusione dei rischi legati a clima e ambiente – e, in senso ampio, delle tematiche ESG – all'interno del processo di gestione dei rischi agito dal Gruppo, come si riferirà ulteriormente, rispetto a quanto anticipato nei precedenti paragrafi, anche nel prosieguo della presente Relazione, cui si rinvia. In particolare, giova segnalare che, con riguardo alla progressiva realizzazione delle iniziative progettuali delineate in tale ambito, il Collegio:

  • - pur prendendo atto periodicamente delle attività concluse e/o in via di completamento per ogni Cantiere in cui si articola il complesso Progetto "ESG", ha osservato come occorra un impegno collettivo, consapevole e proattivo, diffuso dai vertici aziendali a tutti i livelli del Personale, per una reale ed efficace risposta alle aspettative non solo della Vigilanza ma, soprattutto, del mercato e di tutti gli stakeholders, anche in vista del ruolo, quale Banca, di "motore di sviluppo e di sensibilizzazione" (ad esempio in materia creditizia a livello di PMI) delle attività di transizione verso uno sviluppo pienamente sostenibile;
  • - ha formulato pertanto la raccomandazione di promuovere tutte le iniziative necessarie (anche di formazione e informazione) per aumentare la sensibilità di ciascun attore dei processi aziendali, accelerando per quanto possibile la realizzazione degli interventi individuati in fase progettuale ed in particolare di quelli volti a completare il framework normativo interno e a rafforzare il Sistema dei Controlli Interni, anche sotto il profilo della disclosure;
  • - ha suggerito l'opportunità di valutare l'ipotesi di un irrobustimento delle strutture preposte al

presidio delle iniziative in ambito sociale, ambientale e, in senso più ampio, delle altre iniziative legate alla sostenibilità del business, in vista della crescente rilevanza e pervasività delle tematiche ESG nell'operatività bancaria, anche in ottica evolutiva, e dell'attenzione a queste riservate dai soggetti terzi.

Al riguardo la Banca ha sviluppato un piano di evoluzione delle proprie attività in ambito ESG, valutato positivamente dall'Organo di Controllo. Considerato tuttavia il livello di ambizione dallo stesso espresso, il Collegio Sindacale ne ha comunque raccomandato una puntuale implementazione nel rispetto delle tempistiche previste.

Politiche Retributive

Il Collegio Sindacale ha preso atto che il Consiglio di Amministrazione, nella riunione del 15 marzo 2022, ha approvato, per quanto di competenza ai sensi della normativa vigente, la Relazione sulla politica in materia di remunerazione e sui compensi corrisposti al personale del Gruppo Bancario Banco BPM comprensiva della sezione "Politica in materia di remunerazione 2022" e della sezione "Compensi corrisposti" nonché la relativa Relazione Illustrativa all'Assemblea dei Soci cui i documenti verranno sottoposti.

La Policy predisposta per il 2022 conferma sostanzialmente l'impianto dell'esercizio 2021, recependo altresì gli elementi di novità introdotti dal 37° aggiornamento della Circolare n. 285/2013 di Banca d'Italia e tenendo in considerazione i contenuti del Piano Strategico 2021–2024 approvato dal Consiglio di Amministrazione nel novembre 2021.

Nell'ambito delle Politiche 2022, il Collegio ha valutato apprezzabili, tra l'altro,

  • (i) in merito agli obiettivi di performance del Piano Short Term Incentive, la previsione di obiettivi ESG relativi alla declinazione annuale di quanto previsto dal Piano Strategico nonché la previsione di obiettivi in tema di strategie di monitoraggio e gestione dei crediti deteriorati;
  • (ii) la declinazione della metodologia utilizzata al fine dell'analisi da parte del Consiglio di Amministrazione della neutralità della politica di remunerazione rispetto al genere nonché l'illustrazione delle iniziative previste per l'inclusione e la valorizzazione dei talenti e della diversità coerentemente al Piano Strategico 2021-2024, con particolare riferimento ai progetti specificamente dedicati alle donne;
  • (iii) il recepimento dei princìpi e delle raccomandazioni previsti in materia di politiche di remunerazione dal Codice di Corporate Governance, cui Banco BPM ha aderito. In particolare, la Policy risulta funzionale al perseguimento del successo sostenibile della Banca.
  • Il Collegio Sindacale ha inoltre esaminato:
  • - la relazione della Funzione Audit che rendiconta le risultanze delle verifiche dalla stessa condotte nel corso del 2021 sull'attuazione del sistema di remunerazione e incentivazione del Gruppo, ad

esito delle quali: (i) è stata accertata la coerenza delle prassi adottate in materia di remunerazione e incentivazione rispetto ai princìpi statuiti nelle Politiche di Gruppo vigenti e approvate dall'Assemblea dei Soci, nonché con la normativa esterna di riferimento; (ii) è stato rilevato che il Sistema dei Controlli a presidio dell'attuazione delle Politiche di remunerazione è risultato efficace ed effettivo;

- l'opinion (ex ante) rilasciata dalla Funzione Compliance circa la conformità alla normativa di riferimento delle Politiche di remunerazione e incentivazione 2022 del Gruppo Banco BPM.

Altre tematiche di particolare interesse

Tra le attività svolte nel corso del 2021 e sino alla data di redazione della presente Relazione, il Collegio Sindacale ha posto anche peculiare interesse a taluni specifici ambiti di operatività, particolarmente sensibili o potenzialmente forieri di significativi rischi per la Banca e/o il Gruppo, richiedendo focus mirati ovvero organizzando momenti di confronto e/o di approfondimento con i referenti delle strutture aziendali competenti. In proposito, si segnalano:

- Progetto "IBOR Transition"

Avviato nel 2019, mira a presidiare le sfide derivanti dalla riforma degli indici di riferimento del mercato (IBOR), in particolare gli adempimenti collegati al Regolamento (UE) 2016/1011 (cd. "Benchmark Regulation" o "BMR") e la cessazione certa (ad esempio EONIA, LIBOR) o potenziale (ad esempio EURIBOR) dei principali benchmark di mercato, in un contesto caratterizzato da incertezza sulle evoluzioni regolamentari. Considerato l'ampio perimetro di applicazione degli indici IBOR e, quindi, l'estensione degli interventi individuati, il Collegio Sindacale ha seguito l'evoluzione del Progetto, prendendo atto che, a fine 2021, si è conclusa la maggior parte delle attività previste, rappresentate principalmente dall'allineamento dei processi organizzativi ed informatici, della contrattualistica e delle normative di Banco BPM alle disposizioni previste dal citato Regolamento europeo.

- Processo di acquisizione di crediti fiscali derivanti da Ecobonus e Super Ecobonus

Avuto riguardo al significativo sviluppo, in particolare nel corso del 2021, dei servizi riferibili all'acquisto pro-soluto dai propri clienti di crediti commerciali, fiscali ed incentivi, da questi ultimi vantati anche verso la Pubblica Amministrazione (compresi i crediti d'imposta afferenti al cd. "Ecobonus" e "Super Ecobonus") e tenuto conto dei molteplici profili di rischio sotteso a tali delicate e complesse attività (anche in ottica "231/2001 sensitive"), se non altro perché innovative in quanto a legislazione applicabile, il Collegio Sindacale ha approfondito con le competenti strutture aziendali i processi operativi posti in essere per la relativa gestione (con focus sulle modalità di acquisizione dei crediti cd. "Ecobonus" e "Super Ecobonus"), riservando particolare attenzione ai presìdi (normativi, organizzativi, procedurali, in specie informatici, e di

controllo, anche con riferimento ai partner coinvolti nei vari processi) attuati a mitigazione dei potenziali rischi a cui la Banca ed il Gruppo potrebbero essere esposti. Anche in ragione del consolidamento della posizione di rilievo del Banco BPM in questo specifico mercato, il Collegio proseguirà a monitorare con peculiare interesse tale operatività.

- Finanza Strutturata

Trattandosi di una delle business line in cui la Banca risulta particolarmente attiva, anche in chiave prospettica, il Collegio ha riservato particolare attenzione alle necessità di progressivo rafforzamento dei presìdi operativi ed organizzativi della struttura, tanto in termini di risorse umane quanto in termini di infrastrutture informatiche, al fine altresì di un adeguato monitoraggio delle operazioni poste in essere in qualità sia di banca agente o capofila che di banca partecipante in finanziamenti in pool.

- Processo di monitoraggio delle garanzie immobiliari e delle perizie

Nella considerazione che il credito rappresenta il core business della Banca, alla luce sia del contesto macroeconomico fortemente impattato dalla crisi causata dalla pandemia da Covid-19 sia delle importanti evoluzioni normative in materia, il Collegio Sindacale ha ritenuto opportuno focalizzare parte della propria attività di vigilanza sul processo di monitoraggio e aggiornamento delle garanzie immobiliari e delle perizie anche in ottica qualitativa, in quanto strettamente correlato alla valutazione del credito e del relativo provision.

***

Si segnala preliminarmente che, secondo quanto previsto dal Regolamento Delegato (UE) 2019/815 (di seguito "Regolamento ESEF"), la Relazione Finanziaria Annuale è stata predisposta nel nuovo formato ESEF (European Single Electronic Format), che rappresenta una combinazione fra il linguaggio xHTML ed i markup XBRL (eXtensible Business Reporting Language). Inoltre, le informazioni contenute negli Schemi del Bilancio consolidato sono state oggetto di mappatura secondo le specifiche "Inline XBRL" contenute nella tassonomia di base emanata dall'ESMA.

Il Collegio Sindacale ha vigilato sul processo di informativa finanziaria e, in particolare, ha proceduto a verificare ed approfondire il processo di formazione del Bilancio separato e consolidato dell'esercizio 2021 di Banco BPM, nonché la sua conformità alle leggi ed ai regolamenti vigenti e la coerenza con le deliberazioni adottate dal Consiglio di Amministrazione. Relativamente a tali attività il Collegio Sindacale ha, tra l'altro:

(i) verificato l'adeguatezza, sotto il profilo metodologico, del processo di impairment test cui sono stati sottoposti gli attivi di bilancio interessati. In particolare, il Collegio ha accertato che – già in occasione della redazione della Relazione Finanziaria Semestrale ed in conformità alle indicazioni

di ESMA e di Consob elaborate in argomento – le analisi valutative venissero condotte mediante l'utilizzo di un approccio multiscenario al fine di considerare, in un contesto di incertezza sui futuri scenari macroeconomici, il rischio inerente all'effettiva realizzazione delle proiezioni dei flussi di cassa assunte alla base della determinazione del valore d'uso. Gli esiti dei test di impairment, eseguiti sulle attività immateriali a vita utile indefinita al 31 dicembre 2021, hanno portato a confermare la recuperabilità dei valori di Bilancio. In considerazione degli elementi di incertezza che caratterizzano l'attuale contesto e che possono influenzare le metodologie valutative adottate, la Banca ha condotto delle analisi di sensitività al fine di poter apprezzare la tenuta del valore recuperabile determinato rispetto ad ipotesi e assunzioni alternative. Il tutto come meglio illustrato nella Nota integrativa al Bilancio, cui si rinvia per i dettagli.

Si rammenta che gli scenari e le proiezioni pluriennali, utilizzati per questo e per gli altri principali processi aziendali di stima, tenendo conto delle previsioni e degli obiettivi del nuovo Piano Strategico 2021-2024 approvato a novembre 2021, sono stati definiti dallo Scenario Council (gruppo di lavoro appositamente costituito cui partecipano, tra l'altro, il Chief Financial Officer e i responsabili delle Funzioni Pianificazione e Controllo, Rischi, Amministrazione e Bilancio e Audit, quest'ultimo come uditore), esaminati dal CCIRS e sottoposti all'approvazione del Consiglio di Amministrazione, come previsto dalla Policy del Gruppo. Tale attività, inoltre, nel corso del 2021 è stata ulteriormente rafforzata con la definizione di un framework per l'aggiornamento degli scenari, prevedendo anche delle soglie di materialità per la loro variazione;

(ii) accertato l'applicazione dei princìpi contabili di nuova introduzione o modificati, aventi decorrenza obbligatoria dal Bilancio 2021, riscontrando il sostanziale allineamento a quelli seguiti ai fini della predisposizione del Bilancio al 31 dicembre 2020 e l'assenza di impatti particolari sulla situazione patrimoniale ed economica di Banco BPM.

Come in parte anticipato nella Relazione riferita al precedente esercizio, si evidenzia che nel 2021 (confermandolo anche a gennaio 2022) Banco BPM ha deliberato di avvalersi dell'opzione per il riallineamento delle divergenze tra valori fiscali e contabili, in conformità alle previsioni della Legge di Bilancio per il 2021, come modificata da analoga normativa per il 2022, sia con riferimento ad alcuni immobili (determinazione assunta anche da altre Società del Gruppo, le incorporate Bipielle Real Estate S.p.A. e Release S.p.A., oltre a Banca Akros S.p.A.), sia per le attività immateriali rappresentate dagli intangibili rilevate nel Bilancio separato (marchi e client relationship), le cui risultanze sono dettagliate in Relazione sulla gestione e Nota integrativa (cui si rinvia).

Si fa altresì presente che, oltre alle già richiamate comunicazioni diramate dalle diverse Autorità di Vigilanza nel corso del 2021, relativamente alle principali tematiche contabili impattate dal Covid-19, per la predisposizione degli Schemi di Bilancio sono state applicate le disposizioni di

Banca d'Italia di cui al 7° aggiornamento della Circolare n. 262 e alla comunicazione del 21 dicembre 2021 intitolata "Aggiornamento delle integrazioni alle disposizioni della Circolare n. 262 "Il bilancio bancario: schemi e regole di compilazione" aventi ad oggetto gli impatti del COVID-19 e delle misure a sostegno dell'economia", con la quale è stata introdotta specifica disclosure quali-quantitativa relativa ai "Finanziamenti oggetto di misure di moratoria in essere non più conformi alle Linee Guida e non valutate come oggetto di concessione";

  • (iii) esaminato il Piano di revisione predisposto da PwC con riferimento al Bilancio d'esercizio e consolidato 2021, confrontandosi con i partners della stessa circa i rischi significativi e gli aspetti chiave identificati nonché circa l'approccio metodologico di revisione definito. Successivamente – anche mediante confronti via via avuti su singoli temi o aspetti valutativi – il Collegio ha acquisito i risultati delle verifiche svolte dalla Società di revisione sulla regolare tenuta della contabilità sociale e sulla corretta rilevazione dei fatti di gestione nelle scritture contabili, dalle quali non sono emerse criticità, come meglio rappresentato nel seguito;
  • (iv) effettuato periodici incontri con il Dirigente Preposto, nel corso dei quali lo stesso non ha segnalato significative carenze nei processi operativi e di controllo che abbiano potuto inficiare l'adeguatezza e l'effettiva applicazione delle procedure amministrativo-contabili ai fini della corretta rappresentazione economica, patrimoniale e finanziaria in conformità ai princìpi contabili. Tale rappresentazione è confermata da quanto esposto nella "Relazione sulle attività svolte dal Dirigente Preposto alla redazione dei documenti contabili e societari del Gruppo Banco BPM ai fini del rilascio dell'attestazione prevista dall'art. 154 bis del TUF sulla relazione finanziaria annuale 31 dicembre 2021", come rappresentato nel seguito;
  • (v) constatato la disclosure, contenuta sia nella Relazione sulla gestione che nella Nota integrativa al Bilancio 2021, relativa all'incertezza connessa all'emergenza sanitaria legata al Covid-19, i cui possibili impatti sugli scenari e sui risultati economico-patrimoniali futuri sono allo stato ancora connotati da un certo margine di incertezza, stante il perdurare dell'evento pandemico.

Nell'espletamento dei propri compiti di vigilanza sul processo di informativa finanziaria, il Collegio Sindacale ha altresì esaminato il report della Funzione Audit riguardante le attività di verifica ex post sulle Informative al Pubblico Pillar III, pubblicate nel 2021, risultate conformi alle normative tempo per tempo vigenti ed idonee a trasmettere un esauriente profilo del rischio del Gruppo al mercato, rappresentando in modo chiaro e completo tutte le informazioni significative ed in grado di garantire continuità espositiva e comparabilità. Per quanto attiene specificamente al Modello di Informativa, la Funzione Audit ha attestato come il Sistema dei Controlli posto a presidio del processo di predisposizione dello stesso sia risultato in grado di garantirne il corretto aggiornamento, in virtù di adeguata acquisizione, archiviazione e storicizzazione delle informazioni quantitative e qualitative (anche grazie ad un idoneo sistema informativo di supporto).

Il Collegio ha altresì esaminato il Modello di Informativa al Pubblico Pillar III per l'esercizio 2022 – presentato ai Sindaci dalla Funzione Rischi – senza rilevare osservazioni. In coerenza con tale Modello è stata predisposta l'Informativa sui dati al 31 dicembre 2021, da pubblicare contestualmente al Bilancio, ricomprendendo le richieste dichiarazioni di conformità.

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Come anticipato, nell'ambito delle attività di verifica di propria competenza, il Collegio Sindacale ha incontrato in diverse occasioni il Dirigente Preposto e la Società di revisione PwC, con il fine generale di garantire lo scambio di informazioni necessario, tra l'altro, all'espletamento della vigilanza prevista in capo al Collegio (nel suo ruolo di "Comitato per il Controllo Interno e la Revisione Contabile") dall'articolo 19 del D.Lgs. n. 39/2010 nonché allo scopo di esaminare le tematiche ritenute più rilevanti ai fini della predisposizione del Bilancio 2021.

Nei primi mesi del 2022, gli incontri tra il Collegio Sindacale e la Società di revisione sono stati intensificati per assicurare un idoneo flusso informativo in ottemperanza ai rispettivi doveri di controllo, avuto altresì riguardo alle tempistiche di predisposizione delle Relazioni di pertinenza.

Alla luce delle disposizioni vigenti, la Società di revisione ha rilasciato:

  1. alla Banca, ai sensi dell'articolo 14 del D.Lgs. n. 39/2010, la Relazione di revisione sui Bilanci d'esercizio e consolidato chiusi al 31 dicembre 2021.

Ciò premesso, per quanto riguarda i giudizi e le attestazioni, PwC ha emesso le Relazioni sulla revisione del Bilancio d'esercizio e consolidato senza rilievi e senza richiami d'informativa. PwC (i) ha rilasciato un giudizio dal quale risulta che le Relazioni sulla gestione che corredano il Bilancio d'esercizio e consolidato – oltre ad alcune specifiche informazioni contenute nella "Relazione sul governo societario e gli assetti proprietari" indicate nell'articolo 123-bis, comma 4, del TUF (la cui responsabilità compete agli Amministratori della Banca) – sono coerenti con i Bilanci e sono redatte in conformità alle disposizioni di legge applicabili; (ii) ha dichiarato, per quanto riguarda errori significativi nelle Relazioni sulla Gestione, sulla base delle conoscenze e della comprensione dell'impresa e del relativo contesto acquisite nel corso dell'attività di revisione, di non avere nulla da riportare. Per il dettaglio degli aspetti chiave della revisione si rinvia al contenuto delle Relazioni rilasciate da PwC, pubblicate unitamente al Bilancio d'esercizio e consolidato;

  1. al Collegio Sindacale, ai sensi dell'articolo 11 del Regolamento (UE) n. 537/2014, la Relazione al Comitato per il Controllo Interno e la Revisione Contabile (cd. "Relazione aggiuntiva"), dalla quale non sono risultate carenze significative sul Sistema di Controllo Interno in relazione al processo di informativa finanziaria meritevoli di essere portate all'attenzione del Collegio stesso. Sono state rappresentate al Collegio Sindacale alcune carenze e/o aree di potenziale miglioramento nel

Sistema di Controllo Interno in relazione al processo di informativa finanziaria, valutate dal Revisore come "non significative".

Tali aspetti sono stati oggetto di discussione e di confronto con il Collegio Sindacale, che ne terrà conto nell'elaborazione delle proprie osservazioni da fornire al Consiglio di Amministrazione – in conformità a quanto previsto dall'articolo 19, comma 1, lett. a, del D.Lgs. n. 39/2010 – a corredo dell'inoltro allo stesso della Relazione aggiuntiva al fine degli approfondimenti e dell'adozione delle misure di competenza dell'Organo di Amministrazione.

Si informa che, con riferimento all'esercizio 2020, in data 24 marzo 2021 il Collegio Sindacale ha provveduto ad inoltrare al Consiglio di Amministrazione la citata Relazione corredata dalle proprie osservazioni. Il Consiglio di Amministrazione ha altresì esaminato la Lettera di Suggerimenti (di seguito anche "Management Letter"), indirizzata al Management della Banca dalla Società di revisione con il fine di formulare alcune raccomandazioni ad esito della propria attività di revisione sul Bilancio dell'esercizio 2020, prendendo atto delle attività di remediation avviate dalle strutture aziendali di riferimento, riferite anche agli esercizi precedenti (sulla realizzazione delle quali il Collegio Sindacale ha opportunamente vigilato convocando, se del caso, le strutture owner degli interventi di indirizzo). Peraltro, le osservazioni formulate dalla Società di revisione nella propria Management Letter sono ora ricomprese nella rendicontazione integrata sull'andamento delle azioni di risoluzione, fornita ai Sindaci dalle Funzioni Aziendali di Controllo con cadenza trimestrale. La Società di revisione ha altresì emesso in data 30 giugno 2021 la Relazione ai sensi dell'articolo 23, comma 7, del Regolamento di Banca d'Italia del 5 dicembre 2019 con riferimento all'esercizio 2020. La Relazione ha avuto ad oggetto il Documento Descrittivo predisposto da Banco BPM contenente le soluzioni organizzative, procedurali e i relativi controlli adottati per l'esercizio di riferimento relativamente al deposito e sub-deposito dei beni della clientela e della conformità degli stessi alle disposizioni normative. Il Collegio Sindacale ha monitorato nell'ambito di periodici incontri con la Società di revisione e le Funzioni Aziendali lo stato di attuazione degli interventi definiti per soddisfare i punti di miglioramento emersi ad esito della Relazione emessa per l'esercizio 2019, già portati all'attenzione del Responsabile Unico (nominato ai sensi del citato Regolamento di Banca d'Italia) e degli altri referenti aziendali interessati.

In data 8 marzo 2022 la Società di revisione ha rilasciato la conferma annuale dell'indipendenza ai sensi dell'articolo 6 del Regolamento (UE) n. 537/2014, dalla quale non emergono situazioni che possano comprometterne l'indipendenza. Il Collegio ha altresì preso atto della Relazione di Trasparenza predisposta dalla Società di revisione, pubblicata sul sito della stessa ai sensi dell'articolo 13 del Regolamento (UE) n. 537/2014.

A tale riguardo il Collegio Sindacale, nel corso dell'esercizio ed in ottemperanza alle richiamate disposizioni in materia di revisione legale, ha preventivamente approvato – previe le verifiche di

competenza circa i potenziali rischi per l'indipendenza e le misure di salvaguardia adottate – gli incarichi diversi dalla revisione legale conferiti a PwC ed alle società appartenenti al suo network. In proposito, a decorrere dal 2020 (essendosi consolidato il triennio normativamente previsto dal conferimento dell'incarico a PwC da parte di Banco BPM), è stato altresì attivato un monitoraggio volto a verificare il rispetto del limite quantitativo ai corrispettivi per incarichi non di revisione previsto dall'articolo 4 del richiamato Regolamento europeo. Il Collegio Sindacale attesta che il limite è stato ampiamente rispettato.

Si rappresenta inoltre essere vigente apposita normativa interna, applicata a livello di Gruppo, volta a regolamentare l'operatività connessa alle citate verifiche relative ai conferimenti di incarichi per servizi non di revisione. Tale disciplina è peraltro stata di recente oggetto di revisione in ottica maggiormente prudenziale rispetto alle previsioni della normativa esterna di riferimento con l'intento di formalizzare, precisandole, prassi operative già in uso.

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Il Collegio Sindacale, nell'ambito dello svolgimento delle funzioni ad esso attribuite, ha vigilato – tra l'altro incontrando periodicamente la struttura preposta e confrontandosi con la Società di revisione – sull'osservanza delle disposizioni contenute nel D.Lgs. 30 dicembre 2016, n. 254, in particolare con riferimento sia al processo di redazione sia ai contenuti della Dichiarazione di carattere non finanziario predisposta da Banco BPM. Al riguardo, esaminate l'attestazione rilasciata dalla Società di revisione ai sensi dell'articolo 3, comma 10, del D.Lgs. n. 254/2016 e la dichiarazione resa dalla stessa nell'ambito della Relazione al Bilancio consolidato ai sensi dell'articolo 4 del Regolamento Consob di attuazione del citato Decreto, entrambe emesse in data 16 marzo 2022, il Collegio non ha rilevato elementi di non conformità e/o di violazione delle normative di riferimento.

Per quanto riguarda la Lettera di Suggerimenti redatta dalla Società di revisione ad esito delle attività svolte sulla Dichiarazione di carattere non finanziario relativa all'esercizio 2020, il Collegio Sindacale ha verificato che le raccomandazioni ivi indicate fossero tenute in debita considerazione dalle strutture della Banca nel processo di redazione della Dichiarazione di carattere non finanziario relativa all'esercizio 2021.

In considerazione della centralità delle tematiche ESG (Environmental, Social and Governance), per le quali il Piano Strategico 2021-2024 prevede una piena integrazione nel modello di business del Gruppo, il Collegio Sindacale ha periodicamente incontrato le Funzioni Aziendali responsabili (inclusa la struttura Sostenibilità) per un aggiornamento sulle complessive progettualità avviate dalla Banca in tale ambito, sulle iniziative già concluse nonché sugli interventi programmati (sulla base di uno strutturato progetto trasversale), al fine di impostare un più robusto complessivo framework in materia

con l'intento di rispondere alle aspettative della Vigilanza e degli stakeholders (il tutto descritto più in dettaglio in Nota integrativa e nella Dichiarazione non finanziaria). Di specifica importanza per il Collegio sono le iniziative del citato Programma – coordinate dalla Funzione Rischi – volte, tra l'altro, all'integrazione dei rischi collegati a fattori climatici e ambientali all'interno del framework di gestione dei rischi (in particolare per il rischio di credito), al fine di misurarli, monitorarli e mitigarli nel lungo periodo, nonché allo sviluppo di un approccio per fattorizzare i rischi climatici nella valutazione annuale di adeguatezza di capitale e liquidità. Nell'ambito del processo di Risk Identification, svolto nel corso del 2021, il Gruppo ha già individuato come specifico fattore di rischio aggiuntivo il rischio climatico.

Il Collegio Sindacale ha inoltre approfondito le risultanze (i) sia dell'autoanalisi rispetto alle aspettative enunciate nella "Guida sui rischi climatici e ambientali" emessa da BCE per le banche, (ii) sia del programma di attività definito per presidiare l'impatto dei cambiamenti climatici e ambientali, entrambi predisposti e trasmessi dalla Banca all'Autorità di Vigilanza nel corso del 2021, prendendo altresì atto delle attività avviate per l'esercizio del cd. "Climate Risk Stress Test 2022", attualmente in corso sempre su richiesta di BCE sul complessivo settore bancario europeo.

Per tale ambito è inoltre opportuno segnalare gli interventi evolutivi attuati: (i) a livello di governance con le proposte di revisione degli Statuti delle Banche del Gruppo in adeguamento alle più recenti disposizioni e prassi di Vigilanza sui requisiti degli esponenti aziendali, che sono state recepite in normativa aziendale e saranno sottoposte alle rispettive Assemblee in sede straordinaria; (ii) a livello di struttura organizzativa di Banco BPM con l'istituzione nel 2021, a riporto della Funzione Risorse Umane, di una struttura per il presidio delle iniziative volte al radicamento a livello di Gruppo di una cultura aziendale inclusiva e attenta alla valorizzazione delle differenze individuali (denominata "Inclusion, Diversity e Social").

A completamento della dovuta informativa all'Assemblea, vengono forniti nel seguito gli specifici ragguagli richiesti dalla Comunicazione Consob n. 1025564 del 6 aprile 2001 e successivi aggiornamenti, resi sulla base dell'attività svolta nel 2021 dal Collegio Sindacale di Banco BPM:

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  1. il Collegio ha acquisito adeguate informazioni sulle operazioni di maggior rilievo economico, finanziario e patrimoniale realizzate dalla Banca e dalle Società da questa controllate. Alla luce di tali informazioni, ha riscontrato che le suddette operazioni sono state conformi alla legge e allo Statuto, non manifestamente imprudenti o azzardate, non in conflitto di interessi, o in contrasto con le delibere assunte dall'Assemblea dei Soci o, comunque, tali da compromettere l'integrità del patrimonio sociale.

Oltre a quanto rappresentato nella presente Relazione, per una esauriente disamina delle operazioni di maggior rilievo poste in essere nell'esercizio si rimanda alla Relazione sulla gestione e alla Nota integrativa a corredo del Bilancio consolidato al 31 dicembre 2021;

    1. non sono emerse operazioni che possano definirsi atipiche o inusuali poste in essere dalla Banca con soggetti terzi, con Società del Gruppo o con Parti correlate, fermo quanto rappresentato nella presente Relazione. Le operazioni infragruppo e con Parti correlate effettuate nel 2021 sono state ritenute congrue, conformi alla normativa di riferimento e rispondenti all'interesse della Banca e del Gruppo. Le operazioni in potenziale conflitto di interesse sono state deliberate in conformità alle disposizioni normative interne ed esterne in materia e sono state peraltro oggetto di specifica attenzione, di monitoraggio e, ove richiesto, di specifico esame da parte del Comitato Parti Correlate. Sulla base delle informazioni disponibili il Collegio Sindacale può ragionevolmente ritenere che le operazioni siano congrue e rispondenti all'interesse della Banca e/o del Gruppo;
    1. nelle Relazioni sulla gestione e nelle Note illustrative specifiche a corredo sia del Bilancio separato sia del Bilancio consolidato, il Consiglio di Amministrazione ha adeguatamente segnalato e illustrato, descrivendone le caratteristiche, le principali operazioni con terzi, infragruppo e con Parti correlate, di cui il Collegio Sindacale ha verificato, per quanto di competenza, la conformità alla legge, allo Statuto ed ai regolamenti interni tempo per tempo vigenti;
    1. come già sopra riportato, la Società incaricata della revisione legale dei conti, PricewaterhouseCoopers S.p.A., ha emesso in data 16 marzo 2022 le Relazioni sulla revisione del Bilancio d'esercizio e consolidato senza rilievi. PwC (i) ha rilasciato un giudizio dal quale risulta che le Relazioni sulla gestione che corredano il Bilancio d'esercizio e consolidato – oltre ad alcune specifiche informazioni contenute nella "Relazione sul governo societario e gli assetti proprietari" indicate nell'articolo 123-bis, comma 4, del TUF (la cui responsabilità compete agli Amministratori della Banca) – sono coerenti con i Bilanci e sono redatte in conformità alle disposizioni di legge applicabili; (ii) ha dichiarato, per quanto riguarda errori significativi nelle Relazioni sulla gestione, sulla base delle conoscenze e della comprensione dell'impresa e del relativo contesto acquisite nel corso dell'attività di revisione, di non avere nulla da riportare. Per il dettaglio degli aspetti chiave della revisione si rinvia al contenuto delle Relazioni rilasciate da PwC, pubblicate unitamente al Bilancio d'esercizio e consolidato.

PwC ha altresì rilasciato, sempre in data 16 marzo 2022, ai sensi dell'articolo 11 del Regolamento (UE) n. 537/2014, la Relazione al Comitato per il Controllo Interno e la Revisione Contabile (cd. "Relazione aggiuntiva"), dalla quale, come già evidenziato, non sono risultate carenze significative sul Sistema di Controllo Interno in relazione al processo di informativa finanziaria meritevoli di essere portate all'attenzione del Collegio stesso. Sono state tuttavia rappresentate

al Collegio Sindacale alcune carenze e/o aree di potenziale miglioramento nel Sistema di Controllo Interno in relazione al processo di informativa finanziaria, valutate dal Revisore come "non significative".

Tali aspetti sono stati oggetto di discussione e di confronto con il Collegio Sindacale che ne terrà conto nell'elaborazione delle proprie osservazioni da fornire al Consiglio di Amministrazione – in conformità a quanto previsto dall'articolo 19, comma 1, lett. a, del D.Lgs. n. 39/2010 – a corredo dell'inoltro allo stesso della Relazione aggiuntiva al fine degli approfondimenti e dell'adozione delle misure di competenza dell'Organo di Amministrazione, come già riferito.

In data 8 marzo 2022 la Società di revisione ha rilasciato la conferma annuale dell'indipendenza ai sensi dell'articolo 6 del Regolamento (UE) n. 537/2014, dalla quale non emergono situazioni che possono comprometterne l'indipendenza.

La Società di revisione ha altresì rilasciato l'attestazione ai sensi dell'articolo 3, comma 10, del D.Lgs. n. 254/2016 nonché reso la dichiarazione nell'ambito della Relazione al Bilancio consolidato ai sensi dell'articolo 4 del Regolamento Consob di attuazione del citato Decreto, riguardanti la Dichiarazione di carattere non finanziario;

    1. il Collegio Sindacale non è stato destinatario di alcuna denunzia ai sensi dell'articolo 2408 del codice civile;
    1. oltre a quanto indicato al punto precedente, sono pervenute al Collegio Sindacale, anche per il tramite del proprio Presidente, due comunicazioni potenzialmente qualificabili come esposti, in cui vengono segnalate asserite scorrettezze comportamentali ascritte a dipendenti/strutture aziendali nell'ambito dello svolgimento dell'attività. Tali esposti sono stati fatti oggetto di opportuni approfondimenti da parte del Collegio Sindacale, anche con il coinvolgimento delle competenti strutture aziendali, all'esito dei quali è stato dato riscontro agli esponenti (e, ove richiesto, alle Autorità di Vigilanza competenti);
    1. nell'esercizio 2021 sono stati riconosciuti a PricewaterhouseCoopers S.p.A., nel rispetto della normativa vigente, compensi per la revisione legale pari a Euro 1.828.310 dalla Capogruppo Banco BPM S.p.A. e a complessivi Euro 1.208.792 dalle altre Società del Gruppo. Al riguardo, con il fine di garantire un quadro informativo completo, si segnala la proposta motivata all'Assemblea elaborata dallo scrivente Collegio Sindacale (resa disponibile ai sensi di legge in vista dell'Assemblea convocata per il 7 aprile 2022) circa l'integrazione dei corrispettivi alla Società di revisione resasi necessaria (i) a seguito delle operazioni di riorganizzazione del Gruppo, già commentate, e (ii) per gli adempimenti connessi alla redazione della Relazione Finanziaria Annuale secondo le disposizioni di cui al Regolamento ESEF che comportano e comporteranno attività aggiuntive nell'ambito dell'incarico per la

revisione legale dei conti per gli esercizi dal 2021 al 2025 del Bilancio d'esercizio e consolidato di Banco BPM.

Alla medesima Società di revisione sono stati conferiti ulteriori incarichi (i) per servizi di attestazione per Euro 875.297 dalla Banca nonché per Euro 101.689 dalle altre Società del Gruppo e (ii) per altri servizi per Euro 32.500 dalle altre Società del Gruppo.

Il dettaglio di tali compensi viene altresì ripreso in allegato al Bilancio d'esercizio e consolidato di Banco BPM come richiesto dall'articolo 149-duodecies del vigente Regolamento Consob n. 11971 del 14 maggio 1999 (di seguito "Regolamento Emittenti");

    1. a società facenti parte del network cui appartiene PwC sono stati corrisposti complessivamente nell'esercizio 2021 compensi per:
    2. revisione contabile a favore di altre Società del Gruppo per Euro 161.649;
    3. altri servizi a favore della Banca per Euro 250.050.

Il dettaglio di tali compensi viene altresì ripreso in allegato al Bilancio d'esercizio e consolidato di Banco BPM come richiesto dall'articolo 149-duodecies del vigente Regolamento Emittenti di Consob.

Nel corso dell'esercizio non sono emersi aspetti critici sotto il profilo dell'indipendenza della Società di revisione, tenuto conto anche di quanto previsto dal D.Lgs. n. 39/2010 e dal Regolamento (UE) n. 537/2014. A tale riguardo il Collegio Sindacale, nel corso dell'esercizio ed in ottemperanza alle richiamate disposizioni, ha preventivamente approvato – previe le verifiche di competenza circa i potenziali rischi per l'indipendenza e le misure di salvaguardia adottate, nonché il rispetto del limite quantitativo prescritto, ove applicabile – gli incarichi diversi dalla revisione legale conferiti a PwC ed alle società appartenenti al suo network;

    1. sono stati rilasciati da parte del Collegio Sindacale i pareri richiesti dalla legge e dallo Statuto. In proposito, il Collegio Sindacale ha reso, tra l'altro, il proprio parere: (i) sulla remunerazione dei consiglieri investiti di particolari cariche o incarichi ai sensi dell'articolo 2389 del codice civile; (ii) sulla remunerazione dei Responsabili delle Funzioni Aziendali di Controllo. Ha inoltre formulato le osservazioni, le valutazioni e i pareri prescritti dalla normativa di Vigilanza nonché quelli tempo per tempo richiesti dalla Banca Centrale Europea e dalle Autorità di Vigilanza nazionali con apposite Comunicazioni (relativi prevalentemente ai diversi profili della gestione e del controllo dei rischi cui la Banca è risultata esposta nello svolgimento della propria attività), oltre che dalla normativa aziendale;
    1. nel corso del 2021 il Collegio Sindacale si è riunito n. 40 volte, di cui n. 14 sino al 15 aprile 2021 (data dell'Assemblea che ha proceduto, tra l'altro, all'integrazione del Collegio Sindacale) e n. 26 successive a tale data. All'unica Assemblea dei Soci, tenutasi in data 15 aprile 2021 (in sede ordinaria e straordinaria), ha assistito fisicamente per il Collegio Sindacale il Presidente e si sono

inoltre collegati, mediante mezzi di telecomunicazione, tre componenti allora effettivi, in conformità alle prescrizioni adottate dai competenti organi governativi a tutela della salute e sicurezza a fronte dell'emergenza sanitaria. Il Collegio ha altresì partecipato alle n. 22 riunioni del Consiglio di Amministrazione (di cui n. 8 antecedenti al 15 aprile 2021 e n. 14 successive a tale data) nonché, con un proprio rappresentante (o, eccezionalmente, in esame condiviso), alle riunioni del CCIRS (presenziando a n. 19 sedute sulle n. 20 tenutesi), del Comitato Remunerazioni (a tutte le n. 26 sedute tenutesi), del Comitato Nomine (a n. 17 sedute sulle n. 18 tenutesi) nonché del Comitato Parti Correlate (a tutte le n. 6 riunioni tenutesi).

In conformità a quanto previsto dalle Disposizioni di Vigilanza della citata Circolare di Banca d'Italia n. 285/2013, il Collegio Sindacale ha effettuato la propria autovalutazione con riferimento all'esercizio 2021, redigendo l'apposito Documento conclusivo. Gli esiti dell'esercizio autovalutativo – per il quale il Collegio si è avvalso del supporto di un qualificato consulente esterno – hanno evidenziato una sostanziale e pervasiva adeguatezza, tanto della composizione del Collegio Sindacale – con riferimento ai singoli membri e all'Organo nel suo complesso – quanto del suo funzionamento. A superamento delle marginali aree di miglioramento emerse ed in un'ottica di continuos improvement, il Collegio ha identificato una specifica iniziativa da implementare nell'ambito del nuovo piano ordinario di training e induction da attuare nel corso del corrente anno;

    1. il Collegio Sindacale non ha evidenziato osservazioni da formulare sul rispetto dei princìpi di corretta amministrazione;
    1. il Collegio Sindacale ha acquisito conoscenza e vigilato sull'assetto organizzativo, particolarmente per quanto attiene all'adeguamento alle disposizioni normative e ai correlati interventi di modifica e consolidamento dell'impianto regolamentare interno.

Al riguardo, sia sulla base di confronti diretti intercorsi con i Responsabili delle Funzioni Aziendali deputate in occasione degli incontri via via avuti in corso d'anno sia in relazione alle evidenze emerse ad esito dei controlli condotti dalle Funzioni Aziendali di Controllo, il Collegio Sindacale ha rilevato una sostanziale adeguatezza dell'assetto organizzativo e normativo della Banca. In particolare, in uno specifico incontro tenutosi ad inizio 2022, i Responsabili aziendali di riferimento hanno confermato la complessiva coerenza tra organigramma, funzionigramma (Regolamento aziendale), sistema delle deleghe e delle procure e disposizioni organizzative, attesa la necessità di garantire omogeneità tra ruoli e responsabilità organizzative ed i sottostanti processi aziendali. Nel corso del 2021, la struttura organizzativa della Banca non ha registrato significativi interventi nella sua articolazione, ma è stata comunque interessata (i) dall'attuazione dell'intesa sottoscritta nel 2020 con le Organizzazioni Sindacali aziendali per l'accompagnamento alla pensione dei dipendenti su base volontaria, anche attraverso il ricorso alle prestazioni

straordinarie del Fondo di Solidarietà del settore, (ii) dal completamento del piano di chiusura di n. 300 filiali di piccole dimensioni e, (iii) più di recente, a gennaio 2022, in linea con l'iniziativa del Piano Strategico 2021-2024 del Gruppo inerente la specializzazione del modello di servizio previsto per servire le imprese, dall'attivazione di n. 135 punti dedicati a tale tipologia di clientela.

Si ritiene opportuno segnalare che l'Area Crediti è stata interessata dall'avvicendamento del Chief Lending Officer, avvenuto il 13 dicembre 2021, a seguito dell'adesione da parte del precedente Responsabile all'iniziativa di incentivo all'esodo promossa dalla Banca.

Nel corso del 2021, tenuto conto del perdurare della pandemia da Covid-19, il Collegio Sindacale ha monitorato con attenzione sull'operato e sulle iniziative del Comitato di Crisi, ricevendo informativa nell'ambito della partecipazione alle sedute consiliari. Le soluzioni di contingency (in particolare, smart working, chiusura di agenzie e turnazioni), attivate nel 2020 allo scopo di gestire gli impatti operativi correlati al periodo emergenziale, al fine di salvaguardare la salute e la sicurezza delle persone, sono state in parte mantenute e nel tempo adeguate anche ai fini di un rafforzamento dei presìdi IT. Le nuove modalità di interazione con la clientela, introdotte nel corso del 2020, sono state ulteriormente rafforzate con una revisione del modello operativo e di servizio per incentivare l'uso dei canali digitali.

Da quanto ha potuto accertare in via diretta nonché alla luce della numerosità (contenuta) e della tipologia (per lo più riconducibile a circostanze oggettive non nella disponibilità della Banca in relazione al contesto pandemico) dei reclami ricevuti dalla clientela qualificabili come "Covid-19 correlati", il Collegio Sindacale non ha identificato situazioni di discontinuità operativa o gravi carenze nella gestione dei processi, potendo confermare una sostanziale resilienza organizzativa dimostrata da Banco BPM nella gestione del protrarsi dell'evento pandemico.

La Banca ha potuto fattorizzare l'esperienza imposta dalla pandemia per sviluppare ulteriormente i propri processi di digitalizzazione (previo adeguato percorso di formazione del personale, volto ad impostare un cambio radicale di approccio al lavoro, prescindendo dall'interazione fisica con il cliente), le proprie dotazioni tecnologiche (per favorire il lavoro e le modalità di comunicazione a distanza), la gestione della mobilità. Il tutto avendo riguardo al rispetto e alla promozione di logiche di sostenibilità.

In continuità con l'attenzione posta dal Collegio nei precedenti esercizi in merito al framework delle esternalizzazioni infra ed extra Gruppo, anche nel 2021 i Sindaci hanno avuto riguardo alla tematica in relazione all'adeguamento alle Linee Guida EBA e all'evoluzione del business del Gruppo esaminando (i) sia le verifiche svolte dalla Funzione Audit, anche sollecitando l'attuazione di eventuali interventi di miglioramento, (ii) che le risultanze del monitoraggio periodico delle attività esternalizzate presentate al Consiglio di Amministrazione.

In proposito si evidenzia che il Collegio ha peraltro ribadito in più occasioni la propria opinione circa il fatto che l'adeguatezza quali-quantitativa delle strutture aziendali debba essere garantita e valutata anche in considerazione della presenza (o della possibilità/opportunità di rafforzamento e/o implementazione) di supporti di carattere informatico e di processi di automazione che ne migliorino l'efficienza e la qualità operativa.

In questo contesto il Collegio ha raccomandato di proseguire in significative politiche di investimento e di miglioramento della infrastruttura informatica, sia per dotare le strutture aziendali operanti nelle nuove aree di business di appropriate dotazioni, sia per adeguare il complessivo sistema informativo aziendale alle complesse sfide portate dalle esigenze di digitalizzazione ed implementazione delle nuove tecnologie allo stato disponibili.

Tutto ciò rappresentato e tenuto conto di quanto evidenziato nella presente Relazione, tanto con riferimento alle progettualità e iniziative interne quanto alle già richiamate numerose attività ispettive (on site o a distanza) e richieste della Vigilanza (anche in ambito SREP), il Collegio Sindacale ha vigilato sulla progressiva adozione da parte del Consiglio di Amministrazione di determinazioni idonee ad assicurare un framework normativo e assetti organizzativi interni adeguati a garantire una corretta applicazione dei processi operativi. Al riguardo, pur nella consapevolezza che, in un Gruppo dimensionalmente e strutturalmente significativo come Banco BPM, tale assetto organizzativo e normativo richiede continui interventi evolutivi e di costante rafforzamento, il Collegio ha constatato la sua sostanziale conformità.

Stante quanto indicato, alla luce dell'attività svolta, delle informazioni acquisite e della documentazione esaminata, il Collegio Sindacale non ha ritenuto di procedere ad alcuna segnalazione alle Autorità di Vigilanza.

Resta fermo che il Collegio proseguirà nella sua attività di monitoraggio sugli ulteriori interventi di tipo organizzativo/procedurale nonché di integrazione e di aggiornamento della normativa interna, volti a mantenere sempre compiutamente completo e coerente il framework complessivo;

  1. nel 2021 l'assetto organizzativo del Sistema dei Controlli Interni (SCI) è stato interessato dal rafforzamento del framework per la gestione del rischio fiscale, anche mediante l'individuazione di un Tax Risk Manager. Il Gruppo ha adottato un modello di outsourcing in ottica di una maggiore garanzia dei presìdi di controllo con l'accentramento in Capogruppo delle attività di controllo svolte dalle Funzioni Audit, Compliance, Antiriciclaggio e Rischi sulle principali Legal Entities e con la nomina – ai sensi delle Disposizioni di Vigilanza – dei referenti da parte delle Società che hanno esternalizzato il servizio.

Nel corso del 2021 non vi sono stati avvicendamenti nei ruoli di responsabilità per le Funzioni Aziendali di Controllo e il Collegio è stato sentito, per quanto di competenza, con riferimento alle remunerazioni dei rispettivi Responsabili.

Nell'esercizio dei propri doveri di supervisione sull'adeguatezza del Sistema dei Controlli, il Collegio Sindacale ha mantenuto un costante confronto con i Responsabili delle Funzioni Aziendali di Controllo, tra l'altro, al fine di: (i) verificare eventuali esigenze di rafforzamento qualiquantitativo delle stesse e in tal senso, ove ritenuto opportuno, ha sollecitato le Funzioni Organizzazione e Risorse Umane, oltre che lo stesso Consiglio di Amministrazione, a definire opportuni interventi. A tale riguardo è utile segnalare che, ad esito di un'attività di assessment interno e al fine di riscontrare talune aspettative della Vigilanza, le citate strutture sono state interessate da alcune integrazioni di risorse e sono comunque in corso attività di selezione per assicurare il raggiungimento del dimensionamento, anche qualitativo, target per ciascuna Funzione. Inoltre, anche nel corso del 2021, sono proseguite le attività formative definite in collaborazione con la Funzione Risorse Umane sulla base della skill inventory condotta nel 2019 (di cui si è riferito nelle Relazioni afferenti ai precedenti esercizi), al fine di consolidare le competenze e la professionalità dei singoli e delle Funzioni. Il Collegio ha potuto così accertare la complessiva adeguatezza quali-quantitativa di ciascuna Funzione Aziendale di Controllo. Si ricorda peraltro che, su sollecitazione del Comitato Remunerazioni, la Banca ha incaricato un consulente esterno di condurre un assessment riguardante, tra l'altro, analisi di job evaluation e benchmarking retributivi, ad esito del quale sono state assunte iniziative di adeguamento retributivo, già oggetto di informativa nella Relazione relativa al precedente esercizio. Il percorso per il raggiungimento di un approccio integrato tra le Funzioni Aziendali di Controllo è proseguito anche nel corso del 2021 (ad esempio con la predisposizione di un Tableau de Bord integrato trimestrale, esteso anche alle Banche Controllate) ed il Collegio è stato aggiornato sugli ulteriori interventi definiti di prossima implementazione. Si segnala altresì che il costante collegamento tra le Funzioni Aziendali di Controllo è attuato nell'ambito del Comitato di Coordinamento del Sistema dei Controlli Interni di Gruppo, all'interno del quale sono condivisi i risultati emersi dall'attività svolta, la valutazione dei rischi residui ed in generale la valutazione dell'adeguatezza del SCI. Un Sindaco è delegato alla lettura dei verbali di tale Comitato, al fine di rendicontarne le evidenze di interesse al Collegio.

Con riferimento alle singole Funzioni Aziendali di Controllo, anche nel corso del 2021 è proseguito il costante e graduale innalzamento degli indici di efficacia ed efficienza dei controlli, doveroso nell'ambito di un processo di continuous improvement di un Gruppo complesso quale Banco BPM. In tale contesto il Collegio Sindacale osserva, in particolare, quanto segue:

Funzione Compliance (esclusa la Funzione Antiriciclaggio): posto che il Compliance Manager svolge altresì l'incarico di Data Protection Officer (di seguito anche "DPO") a livello di Gruppo e che sono attivi tre Presìdi Specialistici (per gli ambiti Fiscale, implementato come sopra descritto, Giuslavoristico e Sicurezza sul Lavoro), il perimetro societario di riferimento della Funzione di Conformità alle Norme (a riporto diretto dell'Amministratore Delegato) è rappresentato, oltre che da Banco BPM, dalle Società Controllate Banca Aletti & C. S.p.A., Banca Akros S.p.A., Aletti Fiduciaria S.p.A., mentre per quanto riguarda Banca Aletti & C. (Suisse) S.A. (dotata di propria autonoma Funzione di Conformità alle Norme), la Funzione Compliance ha svolto verifiche solo con riguardo all'attività per la libera prestazione di servizi in Italia.

Nel corso dell'esercizio in commento, l'attività della Funzione Compliance, anche in ragione del perdurante contesto epidemiologico, è stata impegnata in una consistente attività di verifica ex ante (su normative e proposte commerciali), in un'accresciuta attività consulenziale (anche per la conduzione di specifiche gap analysis) e in un effort specifico in ragione della necessità di partecipare a numerosi gruppi di lavoro. Il Collegio peraltro riconosce in generale l'importanza di tali attività svolte ex ante dalla Funzione, che permettono di indirizzare preventivamente i lavori ed i progetti (oltre che documenti e prodotti) quanto ad aspetti di conformità. Ancora per il 2021, gli impatti da Covid-19 ed i rischi allo stesso connessi hanno determinato – come per tutte le Funzioni Aziendali di Controllo – la necessità di calibrare i contenuti delle programmate verifiche ex post. Il Compliance Plan 2021 – come modificato ad esito della revisione semestrale – è stato comunque completato e la Funzione ha espresso un giudizio di sostanziale adeguatezza sul Sistema dei Controlli Interni e sulla capacità dello stesso di mitigare il rischio di non conformità alle norme.

In tale contesto, la Funzione Compliance ha rilevato la necessità di ultimare i presìdi di rafforzamento – già programmati ed in corso di realizzazione – in ambito Mercati e Infrastrutture, in relazione alle segnalazioni inviate alle diverse Autorità di Vigilanza (EMIR, Transaction Reporting e SFTR), sia nelle fasi ex ante sia nelle fasi ex post dei relativi processi. Tenuto conto di quanto emerso, la Funzione ha peraltro sviluppato (oltre a quelli già largamente in uso) strumenti di misurazione di rischio (KRI) con riguardo al reporting EMIR e MiFIR che hanno consentito un monitoraggio su base periodica delle eventuali anomalie circa gli obblighi segnalatori.

La Funzione Compliance ha condotto, anche nel corso del 2021, un monitoraggio dei reclami, in particolare in ambito servizi bancari, sia al fine di una rilevazione tempestiva di eventuali fenomeni commerciali, sia come fonte informativa utile per avviare verifiche in ottica risk based.

Nel corso del 2021 la predetta Funzione, sulla base dello sviluppo di una metodologia interna, ha inoltre svolto periodici controlli a distanza in materia di Segnalazioni di Vigilanza, esprimendo un giudizio di prevalente conformità in merito alle voci segnaletiche oggetto di verifica e monitorando la risoluzione di eventuali punti di attenzione rilevati.

In corso d'anno – oltre a quanto già rappresentato – la Funzione Compliance ha altresì portato avanti diverse iniziative di specifico interesse, quali: (i) il progetto di revisione del Compliance Universe, con l'obiettivo di proporre la rivisitazione di alcuni elementi cardine della metodologia di valutazione del rischio di non conformità alle norme ed in particolare la razionalizzazione degli ambiti normativi e dei macro-requisiti (raggruppamento in categorie concettuali dei requisiti normativi), al fine di ottenere benefici nelle fasi di identificazione, misurazione, valutazione, rappresentazione dei rischi di non conformità; (ii) un'iniziativa volta a finalizzare il rafforzamento della metodologia interna inerente allo svolgimento dei compiti di controllo di secondo livello in materia di Sicurezza ed ICT, aspetto attenzionato dalla Vigilanza; (iii) l'attivo contributo a numerose progettualità e, in particolare, a quella per la definizione e la progressiva realizzazione delle iniziative progettuali in ambito Servizi di Investimento e Product Governance, anche in ottica del recepimento dei requisiti ESG.

Con riferimento alle specifiche attività del DPO (puntualmente rendicontate nella Relazione annuale della Funzione), il Collegio ha preso atto delle attività svolte dall'apposita unità organizzativa e ha in particolare rilevato che nessuno dei data breach occorsi nel 2021 è stato caratterizzato dalla presenza dei presupposti di obbligatorietà della segnalazione e che si è conclusa nel corso del 2021 l'iniziativa progettuale volta al completo adeguamento del Gruppo alle disposizioni del Regolamento (UE) 2016/679 (cd. "GDPR");

Funzione Antiriciclaggio (di seguito anche "AML"): pur se posta a riporto diretto del Responsabile della Funzione Compliance, la Funzione accede direttamente agli Organi Aziendali e produce propria reportistica con garanzia di autonomia e indipendenza nello svolgimento delle attività a presidio del rischio di riciclaggio e finanziamento al terrorismo. La Funzione Antiriciclaggio ha consolidato la propria struttura organizzativa (aggiornata nel 2020, anche con la nomina dell'attuale Responsabile) e, in linea con le raccomandazioni diramate tempo per tempo dalle Autorità di Vigilanza, nel perdurante contesto della pandemia da Covid-19, ha dato ulteriore impulso allo sviluppo di un approccio (già avviato nel 2020 con la formalizzazione di un Protocollo di Collaborazione con la Funzione Audit) sempre più rivolto a valorizzare il dialogo e gli scambi informativi, coinvolgendo in particolare le strutture di business per una sana e diffusa cultura del rischio. L'esperienza indotta dalla pandemia e le esigenze di puntuali controlli AML sui processi di erogazione del

credito, nonché sull'iter valutativo delle operazioni sospette e delle movimentazioni del contante, oltre a rafforzare i presìdi organizzativi e di controllo, hanno altresì favorito la rivisitazione di alcuni aspetti procedurali in una logica di ulteriore consolidamento ed efficacia delle attività. In questo contesto si inserisce ad esempio la conclusione di un Accordo di Collaborazione tra Banco BPM e l'Ente garante pubblico SACE, finalizzato ad una migliore condivisione del rischio e ad una distribuzione più efficiente degli obblighi di compliance. Nel corso del 2021 è stato inoltre adottato il nuovo "Regolamento in materia di antiriciclaggio e prevenzione delle attività di finanziamento del terrorismo" in conformità alla più recente normativa di riferimento.

Il Piano AML 2021 – come modificato ad esito della revisione semestrale – è stato completato, così come sono proseguiti i monitoraggi nel continuo (tra l'altro riscontrando considerevoli recuperi delle giacenze, frutto della stretta collaborazione con le strutture Controlli della Rete) e la Funzione ha potuto esprimere un giudizio di sostanziale adeguatezza sul Sistema dei Controlli Interni e sulla capacità dello stesso di mitigare il rischio di riciclaggio e di finanziamento al terrorismo. Ciò risulta confermato dagli esiti dell'esercizio di autovalutazione condotto al riguardo, da cui è risultato un rischio residuo sia per Banco BPM S.p.A. che a livello di Gruppo che si conferma "basso". Il giudizio espresso è stato determinato in particolare da: (i) il completamento, nel rispetto dei termini indicati all'Autorità di Vigilanza, di tutti gli interventi definiti nell'Action Plan predisposto a seguito dell'ispezione condotta da Banca d'Italia nel 2019 sull'operatività on line, come certificato anche da parte della Funzione Audit; (ii) l'implementazione di un sistema di KRI per tutte le banche del Gruppo; (iii) il rafforzamento di screening preventivo e monitoraggio della clientela, in linea con i più recenti schemi di anomalia, mediante informazioni fornite da Infoproviders; (iv) il rafforzamento di presìdi e controlli per le operazioni in contanti con banconote di grosso taglio o di provenienza estera; (v) il significativo coinvolgimento della Funzione Antiriciclaggio nell'attività di rilascio dei pareri nell'ambito del processo di erogazione del credito.

Si precisa che, come richiesto dal Provvedimento IVASS n. 111 del 13 luglio 2021, è stato condotto anche uno specifico esercizio di risk assessment relativo alla distribuzione assicurativa, che si è concluso con una valutazione del rischio residuo di livello "basso" analogamente a quanto rilevato dalla Banca sulle altre linee di business (Istituzionali, Corporate e Retail).

Nel corso del 2022 proseguirà la progettualità per la finalizzazione della sostituzione dell'applicativo "GIANOS 3D" (strumento essenziale nella valutazione del rischio AML connesso alla clientela) a favore della nuova piattaforma "GIANOS 4D". In merito, il

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Collegio ribadisce l'importanza della completa implementazione di questa nuova piattaforma, attesa la sua significatività ai fini dell'ulteriore rafforzamento dei presìdi e dei processi di controllo in ambito Antiriciclaggio, in particolare anche in relazione al processo di gestione delle SOS.

Per questo ambito, in considerazione delle recenti evoluzioni geopolitiche internazionali che hanno portato in evidenza la rilevanza di un adeguato presidio del sistema delle sanzioni, il Collegio Sindacale manterrà un attento monitoraggio delle iniziative assunte dalla Banca per un rafforzamento di strutture ed infrastrutture di screening e valutazione, al fine di poter garantire il puntuale rispetto della normativa, nazionale ed internazionale, applicabile nella specie;

Funzione Rischi (esclusa la Funzione Validazione Interna): posta a diretto riporto dell'Amministratore Delegato, la Funzione Rischi è deputata ad assicurare il coordinamento funzionale dei presìdi di controllo dei rischi delle Società del Gruppo e a supervisionare – a livello di Gruppo ed in modo integrato – i processi di governo e controllo (struttura Enterprise Risk Management, anche "ERM") e di sviluppo e misurazione dei rischi stessi (struttura Risk Models, anche "RM"). Complessivamente, la Funzione Rischi è stata caratterizzata da un rafforzamento non solo a livello quantitativo ma anche quanto a migliore definizione e formalizzazione – oltre che ulteriore ampliamento (in linea con le aspettative della Vigilanza e con nuove disposizioni interne) – del proprio ruolo e delle connesse responsabilità. Ciò con l'obiettivo di ancor meglio definire ed implementare modelli e metriche di controllo per assicurare di poter calcolare, monitorare e riportare in modo sempre più efficace l'esposizione ai rischi, rendendo più completa, tempestiva e comprensibile la reportistica indirizzata, tra l'altro, agli Organi Aziendali, al fine di ulteriormente accrescere la consapevolezza degli stessi circa i rischi assunti, anche in relazione alle scelte di business e operative.

Con particolare riferimento all'operatività dell'unità RM, sono proseguite le ordinarie attività di monitoraggio e di manutenzione dei modelli e delle metriche interne di misurazione dei rischi, affiancate da importanti iniziative sugli ambiti di rischio di Primo Pilastro e, in particolare: (i) per il rischio di credito il progetto inerente all'istanza sul sistema di calcolo dei requisiti patrimoniali (cd. "Next Application A-IRB 2021"), che prevede una ristima completa dei parametri di rischio Corporate e Retail con pieno allineamento alle Linee Guida EBA, recepimento dei segnali di deterioramento del credito ricostruiti a storico sulla base della nuova definizione di default e modifica strutturale del framework di stima LGD, nonché, in ambito gestionale, la finalizzazione del ri-sviluppo dei modelli satellite PD Imprese e Privati; (ii) per il rischio di mercato le attività per la risoluzione dei findings aperti dalla Vigilanza per

l'istanza di estensione del modello interno al rischio specifico dei titoli di debito e al rischio cambio del banking book, nonché il progetto di adeguamento alla nuova normativa di Vigilanza di prossima introduzione (cd. "Fundamental Review del Trading Book", di seguito "FRTB"); (iii) per rischi di liquidità, funding e tasso di interesse del banking book gli importanti miglioramenti apportati nel calcolo delle metriche per la quantificazione dell'esposizione, con particolare riferimento al nuovo modello comportamentale sui depositi a vista, ora pienamente integrato e coerente tra i citati ambiti di rischio, pur valorizzandone le specificità; (iv) per il rischio operativo il completamento del progetto di passaggio integrale al metodo TSA da parte del Gruppo, come richiesto dalla Regolamentazione a far data dalla segnalazione di vigilanza riferita al 31 dicembre 2020. Va altresì segnalato l'importante impegno della struttura nella progressiva risoluzione dei findings aperti dalla Vigilanza, da opportunamente integrare e correlare alle esigenze evolutive imposte dalle normative regolamentari in continua evoluzione.

Alla struttura RM è stato peraltro assegnato il coordinamento – nell'ambito del più ampio Piano della Banca di cui si è già fatto cenno – del progetto evolutivo finalizzato alla rilevazione dei rischi ESG, con particolare riferimento anche alle tematiche di cambiamento climatico e ambientale, che rivestono per il Collegio Sindacale una rilevante importanza, sia ai fini della preparazione degli esercizi promossi da BCE già nel 2021 (come autoanalisi rispetto alle aspettative enunciate nella "Guida sui rischi climatici e ambientali" e programma di attività definito per presidiare l'impatto dei cambiamenti climatici e ambientali) e in corso per il 2022 (Climate Stress Test e Thematic Review sui rischi legati a clima e ambiente), sia per il progressivo inserimento di questi nuovi fattori di rischio nei parametri di calcolo delle tradizionali metriche attraverso le quali viene stimato il profilo di rischio complessivo del Gruppo.

L'Organo di Controllo ha mantenuto l'attenzione su tutte le citate attività di miglioramento dei modelli sviluppati a fini regolamentari, volte a garantirne la funzionalità e la puntuale applicazione all'interno del Gruppo, apprezzando altresì la prosecuzione delle attività di models inventory e model risk management anche con riferimento ai modelli utilizzati a fini gestionali.

Per quanto riguarda la struttura ERM, come in parte già segnalato, l'anno 2021 ha richiesto un forte impegno della stessa sia nell'ottica di rispondere ad alcune sollecitazioni ed aspettative dell'Autorità di Vigilanza sia al fine di un miglioramento continuo per rafforzare i presìdi in ottica di controllo, contenimento dei rischi e qualità dei dati. In particolare si ritiene meritevole di segnalazione l'attività volta al potenziamento dei processi strategici, quali (i) il RAF, con l'implementazione, in coerenza con la nuova struttura, di un sistema

cascading down degli indicatori per singolo ambito di rischio, caratterizzato da dettagli per linee di business/portafogli e dall'individuazione e attribuzione di referenti per i principali indicatori del framework, e l'introduzione di soglie di lungo periodo per gli indicatori strategici; (ii) l'ICAAP, con la revisione del processo di monitoraggio prevedendo un'analisi quantitativa completa su base semestrale e una qualitativa negli altri trimestri, anche mediante una verifica di posizionamento delle misure di Secondo Pilastro e la previsione di soglie di materialità per la rilevazione di elementi disruptive. Per tale ambito sono inoltre in corso riflessioni in merito alle modalità di valutazione del rischio strategico, mentre è stata completata l'attività evolutiva in tema di rischio reputazionale; (iii) la Risk Identification con l'inclusione dei fattori di rischio ESG.

Sempre in ambito Risk Strategy e Capital Adequacy, l'anno 2021 è stato caratterizzato altresì da un ulteriore miglioramento dell'efficacia ed immediatezza della reportistica, con messaggi chiari e strutturati e la predisposizione del Risk Appetite Framework Monitoring, diversamente declinata sulla base delle esigenze dei destinatari della stessa (Organi piuttosto che Comitati manageriali/tecnici, segnalando per questi ultimi il primo monitoraggio sulle esposizioni verso il cd. "Shadow Banking System").

Come già segnalato nella presente Relazione, nonché in quella riferita al precedente esercizio, coerentemente con il quadro macroeconomico domestico e globale derivante dagli impatti della pandemia da Covid-19, i controlli di secondo livello svolti da ERM – già strutturati ed agiti in conformità con i vigenti dettami normativi – sono stati configurati al fine di renderli maggiormente sinergici anche con il contesto pandemico. In particolare, in ambito creditizio, i controlli ordinari di secondo livello, agiti in via continuativa e in indipendenza rispetto alle Funzioni di linea, sono stati finalizzati a valutare, ad esempio, l'efficacia degli interventi adottati in merito alle analisi della sostenibilità finanziaria delle misure concesse alla clientela, anche in considerazione delle dinamiche settoriali e degli effetti derivanti dalla pandemia, e sono stati condotti attraverso verifiche aggregate (principalmente inerenti al sistema di intercettamento adottato dall'Area CLO nell'ambito del monitoraggio del credito, il processo di identificazione delle misure di concessione – cd. "forbearance" – e specifiche attività sulle garanzie in ottica di adeguatezza del provisioning). Gli stessi controlli hanno anche revisionato singole posizioni campionate statisticamente o in base allo specifico profilo di rischio (cd. "credit file review" o "CFR", con verifiche inerenti alla correttezza e alla tempestività delle attività di gestione delle esposizioni e della classificazione delle stesse, all'adeguata e tempestiva determinazione degli accantonamenti, all'efficacia del processo di recupero, nonché al corretto intercettamento delle misure di concessione), con esiti complessivamente positivi. È inoltre

in corso una revisione dei KRI (i cui esiti saranno formalizzati nel primo trimestre del 2022) utilizzati ai fini della selezione del campione oggetto di attività di CFR, anche a valle di un quick-assessment sui nuovi criteri di intercettamento del sistema di Early Warning dell'Area CLO e in coerenza con l'evoluzione del quadro normativo di riferimento.

Si richiama inoltre, quale ulteriore ed utile strumento di monitoraggio, la cd. "risk opinion" condivisa trimestralmente con gli Organi Aziendali, finalizzata a fornire un'overview complessiva dei controlli agiti dal Responsabile della Funzione Rischi sulle attività dell'Area CLO, con riferimento ai diversi aspetti dei processi del credito.

Nel corso del 2021, sempre con riferimento ai controlli di secondo livello svolti da ERM: (i) si è perfezionato il passaggio su tale struttura di tutte le attività riferite ai rischi della clientela, in particolare per i servizi di investimento; (ii) sono state rafforzate le attività sulla qualità dei dati (ad esempio, con l'estensione del progetto di adeguamento ai princìpi disciplinati dalla Circolare 239 del Comitato di Basilea – cd. "BCBS 239" – sui controlli di secondo livello sul rischio informatico e con l'attivazione di un'analisi per definire una metodologia orientata alla misurazione della qualità dei dati nonché di un cantiere finalizzato a verificare la capacità delle strutture di produrre la reportistica necessaria in particolari situazioni di criticità operativa).

In un'ottica di sempre maggior coinvolgimento per il rilascio di valutazioni ex ante da parte della Funzione Rischi, nel corso del 2021 è stato completato, con la revisione della normativa interna di riferimento, l'ampliamento del perimetro delle operazioni soggette al parere di ERM sia con l'affinamento dei criteri per l'individuazione di quelle classificabili come Operazioni di Maggior Rilievo (cd. "OMR") sia con l'introduzione di una nuova tipologia di operazioni rilevanti (le cd. "Operazioni Significative"), assicurando un rafforzamento dei controlli svolti soprattutto in fase di erogazione del credito, con particolare riferimento al portafoglio SME (fortemente impattato dalla pandemia), ed in fase di classificazione delle controparti. In relazione a tale attività, in linea con le aspettative della Vigilanza, il Collegio ha monitorato nel continuo la gestione delle tempistiche previste per la preventiva disamina delle operazioni da parte della Funzione Rischi, richiamando le strutture proponenti al rispetto delle stesse e sottolineando l'eccezionalità di richieste con carattere di urgenza.

Un ulteriore elemento di rafforzamento per un maggior coinvolgimento preventivo della Funzione Rischi verso le attività del Chief Lending Officer e del Chief Financial Officer, raccomandato anche dalla Vigilanza, è stato peraltro rappresentato dalla partecipazione del Responsabile della predetta Funzione ai Comitati Direzionali.

Il particolare contesto macroeconomico degli ultimi anni e, più di recente, geopolitico con il quale la Banca si è dovuta confrontare hanno reso, a parere del Collegio, di particolare

rilevanza, soprattutto in chiave strategica, le iniziative e le attività di previsione e monitoraggio nel continuo delle dinamiche economiche, di capitale e di liquidità condotte e sviluppate dalla Funzione Rischi. In ragione di ciò il Collegio manterrà un adeguato presidio a che le stesse siano rafforzate e costantemente adeguate a supporto di una sana e prudente gestione della Banca;

Funzione Validazione Interna (di seguito anche "IVU"): pur se posta a diretto riporto del Responsabile della Funzione Rischi, la terzietà e l'autonomia di IVU sono assicurate sia dall'indipendenza della stessa dalle strutture deputate allo sviluppo dei modelli e all'integrazione dei rischi sia dall'accesso diretto agli Organi Aziendali. Come anticipato nella Relazione riferita al precedente esercizio, la Funzione è stata interessata (con formalizzazione nel gennaio 2021) da una revisione dell'articolazione interna che ha visto la creazione di due strutture (Validazione Credito e Validazione Modelli) con l'intento di migliorare l'efficienza nello svolgimento delle attività di competenza. Dal punto di vista del dimensionamento quantitativo (poste le skills elevate correlate alla mission della struttura che assicurano già un livello professionale qualitativamente alto), la struttura è valutata adeguata (come accertato dal Collegio anche mediante confronto diretto con il Responsabile), nella consapevolezza della necessità di un'adeguata prioritizzazione delle attività nonché della possibilità di ricorrere al supporto di consulenze specialistiche esterne su specifiche attività e analisi.

Posto che il perimetro di riferimento delle attività della Funzione Validazione Interna comprende tutti i modelli utilizzati, all'interno del perimetro del Gruppo, per la misurazione dei rischi con finalità sia regolamentare che gestionale, a seguito delle verifiche condotte nel 2021 (il Piano delle attività – come modificato ad esito della revisione semestrale – è stato sostanzialmente completato, con un residuale 4% riscadenziato al 2022), IVU ha espresso un giudizio di sostanziale adeguatezza della modellistica interna, pur in presenza di alcuni interventi evolutivi richiesti e indirizzati mediante la previsione di azioni di rimedio. Nello specifico, oltre allo svolgimento delle attività di analisi e di backtesting di carattere ricorrente, IVU ha posto in essere specifiche verifiche con riferimento: (i) alla modellistica utilizzata per la quantificazione dei rischi di Primo Pilastro, con particolare riguardo al rischio di credito (con l'avvio nell'ultimo trimestre del 2021 dei controlli finalizzati all'invio a BCE dell'istanza di modifica dei modelli in uso ai fini di una piena applicazione delle Linee Guida EBA, cd. "Next Application A-IRB 2021") e al rischio di mercato (con il completamento delle attività richieste dalla Vigilanza e l'esecuzione dei controlli sulla metodologia di quantificazione dei requisiti standard richiesta dal FRTB); (ii) ai modelli utilizzati a fini gestionali, soprattutto in ambito rischio di credito (con la conduzione di attività di verifica del modello

cd. "Gone automatizzato", dell'impianto IFRS9 e dei criteri di staging allocation) e rischio di liquidità (principalmente con la validazione dei principali modelli utilizzati per le poste a vista e la nuova segmentazione della clientela, nonché della nuova metodologia di calcolo degli Early Warning). IVU è stata inoltre coinvolta per la verifica dell'accantonamento definito in relazione alla pregressa attività di segnalazione di clientela interessata all'acquisto di diamanti mediante un modello alternativo, che ha condotto ad una contenuta integrazione del fondo dedicato. Va altresì segnalato l'importante impegno della struttura nella progressiva risoluzione dei findings aperti dalla Vigilanza.

Tutte le indicazioni e le richieste di intervento elaborate dalla Funzione Validazione Interna sono state prese in carico dalle strutture deputate alla realizzazione delle azioni correttive e vengono dalla Funzione stessa attentamente monitorate, riscontrando in corso d'anno una diminuzione del numero dei findings aperti proprio a seguito delle attività svolte dalle competenti Funzioni.

Il Collegio riconosce la specifica importanza delle verifiche e delle analisi svolte dalla Funzione Validazione Interna (spesso impattata dalla necessità di condurre attività mirate, anche non pianificate, finalizzate alla verifica dell'adeguatezza di specifici processi volti alla valutazione dei rischi, alla luce di istanze formulate dalla Vigilanza, dagli Organi Aziendali o dalle stesse strutture interne nell'ambito di appositi gruppi di lavoro) e ha richiamato le Funzioni di sviluppo e di business a che venga sempre garantito alla stessa idoneo lasso temporale per la realizzazione dei puntuali controlli attesi in relazione ad evoluzioni modellistiche;

Funzione Audit: a riporto diretto del Consiglio di Amministrazione, la Funzione Audit verifica, in un'ottica di terzo livello per tutte le Legal Entities del Gruppo, il regolare andamento dell'operatività e l'evoluzione dei rischi, portando all'attenzione degli Organi competenti i possibili miglioramenti al processo di gestione dei rischi. La stessa, oltre a sviluppare un Piano di audit che prende in considerazione gli aspetti riguardanti tendenze e rischi emergenti, i cambiamenti organizzativi significativi, le principali operazioni del Gruppo, le ispezioni sulla Rete di vendita e gli accertamenti su irregolarità operative e frodi esterne, anche nel corso del 2021 ha valutato nel continuo la tenuta complessiva del Sistema dei Controlli Interni Integrato di Gruppo, tenendo altresì conto delle soluzioni operative (smart working e incremento dell'operatività a distanza da parte della clientela) attivate dalla Banca per far fronte all'emergenza da Covid-19 (inclusi quelli per la gestione delle misure di supporto all'economia).

Nel corso del 2021 la Funzione Audit ha operato avvalendosi di risorse adeguate in termini di dimensionamento quantitativo, opportunamente presidiato, con il supporto della Funzione Risorse Umane, con idonei processi di sostituzione per far fronte al fisiologico turn

over. Con riferimento all'assetto qualitativo sono proseguite nel corso dell'anno le attività formative sulla base dell'apposita gap analysis (skill inventory) condotta nel 2019, già citata. In ottica di un continuo miglioramento dell'adeguatezza dell'assetto organizzativo della Funzione, nel corso del 2022 è prevista una revisione della struttura finalizzata a garantire (i) una focalizzazione dell'ambito metodologie, strumenti e pianificazione delle attività e (ii) una riorganizzazione della struttura Audit Rete, conseguente agli interventi di razionalizzazione delle filiali di Banco BPM e all'attivazione dei punti dedicati a servire le imprese previsti dal Piano Strategico 2021 - 2024.

Nel corso del 2021 la Funzione Audit ha svolto le attività definite nel Piano – come modificato ad esito della revisione semestrale – eseguendo una parte degli interventi ispettivi sulla Rete anche on site e proseguendo contestualmente nelle attività evolutive del Sistema dei Controlli a Distanza, in linea con la più volte manifestata opinione del Collegio circa il fatto che l'implementazione di avanzati framework dei controlli, con leva sulle nuove tecnologie e strumentazioni per l'analisi/elaborazione dei dati, sia alla base di una sempre maggiore efficacia e capacità predittiva del Sistema dei Controlli.

La Funzione Audit sovrintende altresì al Sistema Interno di Segnalazione delle Violazioni ("SISV", noto anche come "whistleblowing"), in merito al quale sono stati consolidati i presìdi di garanzia dell'anonimato. Al riguardo il Collegio, anche tenuto conto dell'irrilevante numero delle segnalazioni pervenute negli ultimi anni, ha rinnovato la raccomandazione ad attuare specifici interventi conoscitivi e formativi, volti ad incentivarne l'utilizzo quale importante strumento di prevenzione di condotte illecite.

Ciò evidenziato, in un contesto di verifiche e approfondimenti svolti nel continuo sui processi core in una logica risk based, il 2021 è stato ancora caratterizzato da un particolare impegno profuso dalla Funzione Audit per lo svolgimento di attività volte ad accertare l'efficacia delle iniziative adottate dal Gruppo per la realizzazione degli interventi previsti nei Remedial Action Plans via via approvati dal Consiglio di Amministrazione (in termini di certificazione delle azioni correttive e di conduzione di verifiche mirate previste dai Piani stessi), oltreché ad evadere specifiche richieste che la Vigilanza ha avanzato nell'ambito o ad esito dei citati processi ispettivi. Anche tali attività costituiscono ovviamente occasione per indagare la solidità di processi della Banca e conseguentemente poter indirizzare eventuali specifiche ulteriori indagini.

Non ultimo il Collegio riconosce: (i) l'attività di coordinamento delle Funzioni Aziendali di Controllo svolta dalla Funzione di Revisione Interna, anche in relazione alla già richiamata revisione della metodologia di valutazione dei gap e alla promozione di una maggiore integrazione ed omogeneizzazione delle rendicontazioni delle stesse Funzioni; (ii) l'impegno

profuso non solo nelle citate attività di certificazione connesse ai Piani di Rimedio post ispettivi ma anche nel monitoraggio nel continuo assicurato sulla risoluzione delle criticità elevate dalla Vigilanza (e nel relativo reporting agli Organi).

In qualità di destinatario di una puntuale rendicontazione periodica delle attività poste in essere e di un numero significativo di audit report (quelli chiusi con un giudizio in fascia negativa, quelli emessi in ambito credito, quelli obbligatori per normativa o attinenti ai principali processi aziendali oltre che quelli specificamente richiesti/individuati dal Collegio), l'Organo di Controllo ha potuto rilevare la costante attenzione mantenuta dalla Funzione Audit: (i) sui processi creditizi, anche (oltre a quanto già riferito) con riferimento alle evoluzioni della modellistica interna e delle progettualità inerenti all'adeguamento a disposizioni normative. Le attività di verifica sono state sovente svolte mediante credit file review e nell'ambito degli accertamenti necessari alla certificazione di chiusura delle azioni di rimedio; (ii) in ambito Finanza e Mercati, anche in relazione all'efficacia della declinazione operativa di alcuni interventi progettuali (tra cui MiFID II, Corporate & Investment Banking) o allo sviluppo di modelli interni; (iii) in ambito Governance, soprattutto su processi primari per la Banca, quali ad esempio ICAAP/ILAAP e Risk Appetite Framework e su specifici profili, quali il processo di monitoraggio delle garanzie ipotecarie, la gestione delle esternalizzazioni, le attività di finanza strutturata, il processo degli acquisti.

Ad esito delle attività complessivamente svolte, benché non siano emerse gravi irregolarità, né siano state richieste azioni di rimedio ad urgenza "alta", la Funzione Audit ha confermato la presenza di alcuni gap (tutti monitorati nel continuo, nonché mediante interventi di follow up), la cui tempestiva sistemazione è necessaria al fine di una corretta mitigazione dei rischi cui il Gruppo risulta esposto.

Con specifico riferimento alla Rete distributiva (il cui Piano annuale è stato sostanzialmente finalizzato con interventi on site e a distanza, nel rispetto delle disposizioni correlate alla gestione dell'emergenza sanitaria), il Collegio ha esaminato periodicamente gli esiti sia delle verifiche sulla Rete Commerciale sia degli accertamenti volti ad approfondire comportamenti anomali (e potenzialmente fraudolenti) dei dipendenti. Al riguardo, con riferimento all'operatività della Rete Commerciale emerge una sostanziale adeguatezza della stessa, pur in presenza di aree di miglioramento, soprattutto in ambito Antiriciclaggio. Al fine di promuovere il superamento delle carenze maggiormente ricorrenti, come descritto in precedenza, vi è stata un'attiva collaborazione con la Funzione Antiriciclaggio e sono stati effettuati (anche con la partecipazione della Funzione Audit e, in particolare, della stessa Funzione Antiriciclaggio) specifici interventi formativi. Peraltro, il Collegio ha potuto riscontrare un progressivo consolidamento del modello dei controlli di primo livello

sulle strutture di Rete introdotto dopo la fusione, basato sulle figure dei Referenti Controlli presso le unità operative e sulle strutture Controlli presso le Direzioni Territoriali. In proposito, anche alla luce degli esiti delle verifiche e degli accertamenti svolti dalla Funzione Audit, il Collegio ha raccomandato una specifica attenzione alla sostanzialità dei controlli agiti al primo livello. In tale contesto, importante è la promozione, in ottica di ulteriore rafforzamento – anche da parte dei vertici della Banca – di una cultura del controllo, da non leggere in accezione negativa ma come strumento a supporto del business stesso in termini di proattività, anche avvalendosi di strumenti come il SISV.

Per quanto attiene agli accertamenti di anomalie comportamentali, il Collegio ha constatato che, al ricorrere dei presupposti, sono stati adottati dalla Banca gli opportuni provvedimenti disciplinari, ricevendo periodici aggiornamenti in argomento dalla Funzione Risorse Umane. Al riguardo, ad esito della propria attività di verifica nel continuo e tenuto conto delle irregolarità accertate, il Collegio proseguirà nell'attività di promozione – sia per il tramite delle Funzioni Aziendali di Controllo sia per il tramite delle strutture commerciali e della Funzione Risorse Umane – della diffusione di una sempre più consolidata cultura del rischio e del rispetto delle regole a tutti i livelli dell'operatività aziendale, con l'obiettivo di garantire comportamenti in linea con le normative interne ed esterne e con le strategie aziendali.

Nell'ambito della propria più ampia supervisione del Sistema dei Controlli, il Collegio ha inoltre esaminato la "Relazione di valutazione del Sistema dei Controlli Interni di Gruppo" predisposta dalla Funzione Audit per l'esercizio 2021, al fine di accertare la completezza, l'adeguatezza, la funzionalità e l'affidabilità delle diverse componenti che caratterizzano tale Sistema.

La Funzione Audit, nel redigere la sopra richiamata Relazione, ha tenuto conto delle proprie valutazioni nonché di quelle espresse dalle altre Funzioni Aziendali di Controllo. La Relazione fornisce una complessiva valutazione di sostanziale adeguatezza sul Sistema dei Controlli Interni di Gruppo, pur in presenza di alcuni ambiti che hanno evidenziato necessità di adeguamento dei presìdi. Nel prendere atto del giudizio complessivo, il Collegio Sindacale ha condiviso le azioni d'intervento sulle aree di miglioramento, peraltro riconducibili agli esiti delle verifiche condotte in corso d'anno e portate all'attenzione dell'Organo di Controllo. Nello specifico sono tre le aree di attività per le quali l'effettività dei presìdi di controllo è risultata "medio-bassa". Per ciascuna di esse, unitamente ad altri profili di rischio minori, la Relazione identifica le azioni di sistemazione in atto e, ove già definita, la relativa data di previsto complessivo completamento. Con riferimento più in generale alla gestione delle azioni di rimedio e, in particolare, relativamente al rispetto delle scadenze di finalizzazione delle attività, pur avendo assistito ad un sensibile decremento dello stock delle criticità aperte (sia dalle Funzioni Aziendali di Controllo Interno che

dalle Autorità di Vigilanza e dalla Società di revisione) ed apprezzando la chiarezza della rendicontazione a supporto, il Collegio Sindacale ha sollecitato una maggiore responsabilizzazione delle strutture owner degli interventi e una crescente incisività delle Funzioni Aziendali di Controllo nel sollecitare la chiusura dei rilievi.

In questa ottica il Collegio ha raccomandato che le Funzioni Aziendali di Controllo continuino in un costruttivo challenge nel confronto con le altre strutture manageriali della Banca, rendendo sempre più effettiva la loro autorevolezza nell'analisi delle diverse fattispecie oggetto di esame. Da ultimo, nell'ambito dell'assetto del Sistema dei Controlli si evidenzia il collegamento funzionale ed informativo tra il Collegio Sindacale e l'Organismo di Vigilanza di Banco BPM, istituito ai sensi del D.Lgs. n. 231/2001, assicurato, oltre che dal periodico scambio degli opportuni flussi informativi, anche dal fatto che un Sindaco è componente dell'Organismo medesimo. In questo contesto il Collegio ha preso atto dell'adeguatezza ed efficacia del Modello Organizzativo adottato ai sensi della normativa di riferimento nonché dell'assenza di segnalazioni (tra quelle pervenute) attinenti alla sua violazione per l'esercizio in esame, come attestato dal Presidente dell'Organismo nell'incontro tenutosi in data 28 febbraio 2022;

  1. per quanto attiene all'adeguatezza del sistema amministrativo e contabile, nel corso dei periodici incontri con il Collegio Sindacale finalizzati allo scambio di informazioni e alla vigilanza prevista in capo all'Organo di Controllo, il Dirigente Preposto non ha segnalato significative carenze nei processi operativi e di controllo che, per rilevanza, possano inficiare il giudizio di adeguatezza ed effettiva applicazione delle procedure amministrativo-contabili poste a presidio di una corretta rappresentazione dei fatti di gestione, in conformità ai vigenti princìpi contabili internazionali.

Secondo quanto previsto dal Regolamento ESEF, la Relazione Finanziaria Annuale è stata predisposta nel nuovo formato ESEF, che rappresenta una combinazione fra il linguaggio xHTML ed i markup XBRL. Inoltre, le informazioni contenute negli Schemi del Bilancio consolidato sono state oggetto di mappatura secondo le specifiche "Inline XBRL" contenute nella tassonomia di base emanata dall'ESMA.

Nell'ambito della propria Relazione ai fini del rilascio dell'attestazione prevista dall'articolo 154 bis del TUF, il Dirigente Preposto ha espresso un giudizio di sostanziale adeguatezza ed effettiva applicazione delle procedure amministrative e contabili che governano la formazione del Bilancio, elaborato alla luce della valutazione del rischio residuo presente nei macro-ambiti analizzati e degli interventi di mitigazione identificati. Nell'espressione del proprio giudizio il Dirigente Preposto ha tenuto conto, tra l'altro, degli interventi attuati in conseguenza delle evidenze dallo stesso rilevate con riferimento al precedente esercizio, constatando l'esistenza di

ulteriori aree di miglioramento che non influenzano, peraltro, la valutazione complessiva espressa.

La Società di revisione ha altresì individuato (e segnalato nella Relazione aggiuntiva fornita al Collegio Sindacale) alcune aree di miglioramento che non sono state valutate come carenze significative del Sistema di Controllo Interno in relazione al processo di informativa finanziaria. Le stesse verranno portate all'attenzione della Direzione della Banca dalla stessa Società di revisione e rappresentate al Consiglio di Amministrazione da parte del Collegio Sindacale per le eventuali determinazioni di competenza.

Il Collegio non ha pertanto osservazioni di competenza da formulare sull'adeguatezza del sistema amministrativo-contabile e sulla sua affidabilità a rappresentare correttamente i fatti di gestione. Con riferimento all'informativa contabile contenuta nel Bilancio d'esercizio e consolidato al 31 dicembre 2021 di Banco BPM, va osservato che è stata resa l'attestazione senza rilievi dell'Amministratore Delegato e del Dirigente Preposto ai sensi dell'articolo 81-ter del vigente Regolamento Emittenti di Consob;

  1. il Collegio Sindacale non ha osservazioni di competenza da formulare sull'adeguatezza della normativa interna che regolamenta le apposite disposizioni da impartire alle Società Controllate al fine di acquisire i flussi informativi necessari per garantire il tempestivo adempimento degli obblighi di comunicazione previsti dalla legge.

Il Collegio ha peraltro promosso la conduzione annuale di una specifica verifica di funzionamento in materia di gestione delle informazioni privilegiate e di scambio di flussi informativi tra le varie Società del Gruppo interessate, i cui esiti hanno mostrato una complessiva conformità, attestando un corretto funzionamento del processo analizzato oltreché un impianto dei presìdi in termini di normativa interna (recentemente aggiornato al fine di includere anche l'operatività in ambito creditizio) e di procedura informatica completo e allineato alle Linee Guida emanate da Consob nell'ottobre 2017.

Tra le attività espletate nel corso dell'esercizio 2021, anche al fine di operare in stretto raccordo e favorire il confronto nell'ambito del Sistema dei Controlli della Banca e del Gruppo, il Collegio ha mantenuto un periodico scambio di flussi informativi con gli Organi di Controllo delle principali Società Controllate, agevolato anche dal fatto che il Presidente del Collegio e due componenti effettivi sono anche Presidenti e componente effettivo dei Collegi delle altre due Banche del Gruppo. Dai rapporti intercorsi con i corrispondenti Organi di Controllo delle Società Controllate, nonché dalle evidenze presentate dalle Funzioni Aziendali di Controllo della Capogruppo, in particolare Audit e Compliance, non sono emerse criticità meritevoli di segnalazione;

  1. come già richiamato precedentemente, il Collegio Sindacale ha incontrato periodicamente i Responsabili della Società incaricata della revisione legale dei conti in conformità al disposto

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dell'articolo 150, comma 3, del TUF al fine dello scambio di reciproche informazioni. La Società di revisione non ha evidenziato atti o fatti ritenuti censurabili né irregolarità che abbiano richiesto la formulazione di specifiche segnalazioni ai sensi dell'articolo 155, comma 2, del TUF nonché ai sensi dell'articolo 19, comma 3, del D.Lgs. n. 39/2010;

  1. per quanto attiene alle regole di governo societario, si rammenta che Banco BPM ha aderito al nuovo Codice di Corporate Governance promosso dal Comitato per la Corporate Governance, come comunicato al mercato attraverso la pubblicazione sul sito aziendale della "Relazione sul governo societario e gli assetti proprietari", redatta ai sensi dell'articolo 123-bis del TUF e successive modifiche ed integrazioni.

La citata Relazione illustra le modalità ed i comportamenti con cui i princìpi ed i criteri applicativi del Codice sono stati effettivamente applicati, nonché la mancata o parziale adozione o applicazione di alcune delle raccomandazioni del suddetto Codice, fornendo in tal caso le relative motivazioni. Il Collegio ha inoltre preso atto della lettera della Presidente del Comitato di dicembre 2021, acquisendone le indicazioni nel corso di una propria seduta;

    1. a seguito dell'attività di vigilanza svolta, come sopra descritta, non sono emersi omissioni, fatti censurabili o irregolarità meritevoli di menzione in questa sede;
    1. in conclusione, a compendio dell'attività di vigilanza complessivamente svolta, il Collegio Sindacale di Banco BPM non ritiene che ricorrano i presupposti che rendano necessario esercitare la facoltà di formulare proposte all'Assemblea ai sensi dell'articolo 153, comma 2, del TUF in merito all'approvazione del Bilancio separato di Banco BPM al 31 dicembre 2021 e alle materie di propria competenza. Il Collegio, eseguiti gli opportuni approfondimenti anche in relazione alle raccomandazioni formulate al sistema bancario dall'Autorità di Vigilanza Europea, non ha osservazioni da formulare in merito alla proposta all'Assemblea di distribuzione di un dividendo pari a Euro 0,19 per azione.

Milano, 16 marzo 2022

Il Collegio Sindacale di Banco BPM S.p.A. f.to Prof. Marcello Priori, Presidente f.to Dott. Maurizio Lauri f.to Dott.ssa Silvia Muzi f.to Dott. Alfonso Sonato f.to Dott.ssa Nadia Valenti

Attestazione dell'Amministratore Delegato e del Dirigente Preposto alla redazione dei documenti contabili societari

ATTESTAZIONE DEL BILANCIO D'ESERCIZIO AI SENSI DELL'ART, 81-TER DEL REGOLAMENTO CONSOB N. 11971 DEL 14 MAGGIO 1999 E SUCCESSIVE MODIFICHE E INTEGRAZIONI

  1. I sottoscritti Giuseppe Castagna, in qualità di Amministratore Delegato di Banco BPM S.p.A. e Gianpietro Val, in qualità di Dirigente Preposto alla redazione dei documenti contabili societari, di Banco BPM S.p.A., attestano, tenuto anche conto di quanto previsto dall'art. 154-bis, commi 3 e 4, del decreto legislativo 1998, n. 58:

  2. l'adeguatezza in relazione alle caratteristiche dell'impresa e

  3. l'effettiva applicazione

delle procedure amministrative e contabili per la formazione del bilancio d'esercizio di Banco BPM S.p.A. nel corso dell'esercizio 2021.

  1. La valutazione dell'adeguatezza e la verifica dell'effettiva applicazione delle procedure amministrative e contabili per la formazione del bilancio d'esercizio di Banco BPM S.p.A. al 31 dicembre 2021 si è basata su un modello interno definito Banco BPM S.p.A., sviluppato utilizzando quale niferimento l'"/nternal Control - Integrated Framework (COSO)" e, per la componente IT, il "Control Objectives for IT and related Technology (COBIT)", che rappresentano gli standard per il sistema di controllo interno generalmente accettati a livello internazionale.

  2. Si attesta, inoltre, che:

  3. 3.1 il bilancio dell'esercizio di Banco BPM S.p.A. al 31 dicembre 2021:

    • a) è redatto in conformità ai principi contabili internazionali riconosciuti nella Comunità europea ai sensi del regolamento (CE) n. 1606/2002 del Parlamento europeo e del Consiglio, del 19 luglio 2002;
    • b) corrisponde alle risultanze dei libri e delle scritture contabili;
    • c) è idoneo a fornire una rappresentazione veritiera e corretta della situazione patrimoniale, economica e finanziaria dell'emittente.

3.2 la relazione sulla gestione comprende un'analisi attendibile dell'andamento e del risultato di gestione nonché della situazione dell'emittente Banco BPM S.p.A., unitamente alla descrizione dei principali rischi e incertezze cui è esposto.

Milano, 1º marzo 2022

Giuseppe Castagna Amministr

Gianpietro Val Dirigente Preposto alla redazione dei docamenti contabili societari

Relazione della società di revisione sul bilancio d'Impresa

Relazione della società di revisione indipendente

ai sensi dell'articolo 14 del DLgs 27 gennaio 2010, n. 39 e deU'articolo 10 del Regolamento (UE) n. 537/2014

Agli azionisti di Banco BPM SpA

Relazione sulla revisione contabile del bilancio d'esercizio

Giudizio

Abbiamo svolto la revisione contabile del bilancio d'esercizio di Banco BPM SpA (nel seguito anche la "Banca"), costituito dallo stato patrimoniale al 31 dicembre 2021, dal conto economico, dal prospetto della redditività complessiva, dal prospetto delle variazioni del patrimonio netto, dal rendiconto finanziario per l'esercizio chiuso a tale data e dalla nota integrativa che include anche la sintesi dei più significativi principi contabili applicati.

A nostro giudizio, il bilancio d'esercizio fornisce una rappresentazione veritiera e corretta della situazione patrimoniale e finanziaria della Banca al 31 dicembre 2021, del risultato economico e dei flussi di cassa per l'esercizio chiuso a tale data in conformità agli International Financial Reporting Standards adottati daU'Unione Europea, nonché ai provvedimenti emanati in attuazione dell'articolo 9 del DLgs n. 38/05 e deU'articolo 43 del DLgs n. 136/15.

Elementi alla base del giudizio

Abbiamo svolto la revisione contabile in conformità ai principi di revisione internazionali (ISA Italia). Le nostre responsabilità ai sensi di tali principi sono ulteriormente descritte nella sezione Responsabilità della società di revisioneper la revisione contabile del bilancio d'esercizio della presente relazione. Siamo indipendenti rispetto a Banco BPM SpA in conformità alle norme e ai principi in materia di etica e di indipendenza applicabili nell'ordinamento italiano alla revisione contabile del bilancio. Riteniamo di aver acquisito elementi probativi sufficienti ed appropriati su cui basare il nostro giudizio.

Aspetti chiave della revisione contabile

Gli aspetti chiave della revisione contabile sono quegli aspetti che, secondo il nostro giudizio professionale, sono stati maggiormente significativi nell'ambito della revisione contabile del bilancio dell'esercizio in esame. Tali aspetti sono stati da noi affrontati nell'ambito della revisione contabile e nella formazione del nostro giudizio sul bilancio d'esercizio nel suo complesso; pertanto su tali aspetti non esprimiamo un giudizio separato.

PriceivaterhouseCoopers SpA

Sede legale: Milano 20145 Piazza Tre Toni 2 Tel. 02 77851 Fax 02 7785240 Capitale Sociale Euro 6.890.000,00 i.v. C.F. e P.IVA e Reg. Imprese Milano Monza Brianza Lodi 12979880155 Iscritta al n° 119644 del Registro dei Revisori Legali - Altri Uffici: Ancona 60131 Via Sandro Torti 1 Tel. 071 2132311 - Bari 70122 Via Abate Gimma 72 Tel. 080 5640211 - Bergamo 24121 Largo Belotti 5 Tel. 035 229691 - Bologna 40126 Via Angelo Finelli 8 Tel. 051 6186211 - Brescia 25121 Viale Duca dAosta 28 Tel. 030 3697501 - Catania 95129 Corso Italia 302 Tel. 095 7532311 - Firenze 50121 Viale Gramsci 15 Tel, 055 2482811 - Genova 16121 Piazza Piccapìetra 9 Tel. 010 29041 - Napoli 80121 Via dei Mille 16 Tel. 081 36181 - Padova 35138 Via Vicenza 4 Tel. 049 873481 - Palermo 90141 Via Marchese Ugo 60 Tel. 091349737 - Parma 43121 Viale Tanara 20/A Tel. 0521275911 - Pescara 65127 Piazza Ettore Troilo 8 Tel. 085 4545711 - Roma 00154 Largo Pochetti 29 Tel. 06 570251 - Torino 10122 Corso Palestre 10 Tel. 011556771 - Trento 38122 Viale della Costituzione 33 Tel. 0461 237004 - Treviso 31100 Viale Felìssent 90 Tel. 0422 696911 - Trieste 34125 Via Cesare Battisti 18 Tel. 040 3480781 - Udine 33100 Via Poscolle 43 Tel. 0432 25789 -Varese 21100 Via Albuzzi 43 Tel 0332 285039 - Verona 37135 Via Francia 21/C Tel. 045 8263001 - Vicenza 36100 Piazza Pontelandolfo 9 Tel. 0444 393311

Aspetti chiave Procedure di revisione in risposta agli aspetti chiave

Valutazione dei crediti verso la clientela per finanziamenti non deteriorati valutati al costo ammortizzato

Nota integrativa:

ParteA - Politiche contabili Parte B -Informazioni sullo stato patrimoniale, Sezioni4 eli delVattivo Parte C -Informazioni sul conto economico, Sezione 8 Parte E -Informazioni sui rischi e sulle relative politiche di copertura.

I crediti verso la clientela per finanziamenti non deteriorati (primo e secondo stadio) al 31 dicembre 2021 ammontano a Euro 102.106 milioni e rappresentano la parte preponderante della voce 40 b) "Attivitàfinanziarie valutate al costo ammortizzato - crediti verso la clientela" che mostra un saldo pari ad Euro 125.760 milioni, corrispondente complessivamente al 64 per cento circa del totale attivo di bilancio. Le rettifiche di valore nette rilevate nell'esercizio per i crediti in esame, ammontano ad Euro 6,4 milioni e rappresentano la migliore stima formulata dagli amministratori al fine di adeguare le perdite attese alla data di riferimento del bilancio sulla base dei principi contabili applicabili.

I processi e le modalità di valutazione adottati, risultano inevitabilmente caratterizzati da un elevato grado di giudizio professionale e richiedono la stima di numerose variabili rilevanti. Il ricorso a significative assunzioni rileva, in particolare, oltre che per la verifica del significativo incremento del rischio di credito {SignificantIncrease in Credit Risk - SICR), per l'allocazione dei portafogli ai diversi stadi di rischio (Staging) e per la determinazione delle ipotesi e dei dati di input ai modelli di determinazione della perdita attesa {Expected Credit Boss -ECL).

Per l'esercizio in corso, tali processi di stima sono stati interessati da alcuni cambiamenti metodologici rispetto all'esercizio precedente. Nell'ambito dell'attività di revisione contabile abbiamo tenuto in considerazione il controllo interno rilevante per la redazione del bilancio.

Nella definizione delle procedure di revisione si è tenuto, altresì, conto delle modifiche e degli adattamenti che si sono resi necessari nell'applicazione delle metodologie già in uso per la valutazione del portafoglio crediti anche al fine di considerare lo scenario macroeconomico indotto dalla pandemia Covid-19.

Al fine di indirizzare questo aspetto chiave, sono state svolte le seguenti principali attività, anche con il supporto degli esperti appartenenti alla rete PwC:

  • analisi dell'adeguatezza dell'ambiente informatico e verifica dell'efficacia operativa dei controlli rilevanti a presidio dei sistemi e degli applicativi informatici utilizzati dalla Banca ai fini della valutazione dei crediti;
  • comprensione e valutazione del disegno dei controlli rilevanti in ambito monitoraggio, classificazione e valutazione del credito e verifica dell'efficacia operativa di tali controlli;
  • analisi critica delle verifiche svolte nell'esercizio dalle funzioni di controllo, dei risultati in tale ambito emersi e delle eventuali azioni correttive intraprese;
  • verifica su base campionaria della ragionevolezza della classificazione tra i crediti non deteriorati (primo e secondo stadio) sulla base delle informazioni disponibili in merito allo stato del debitore e di altre evidenze informative disponibili, ivi incluse quelle esterne ed avendo particolare

In particolare, oltre a procedere airordinario processo di aggiornamento dei dati di input e di affinamento dei parametri di rischio (ivi inclusa l'adozione della nuova definizione di default regolamentare), la Banca ha introdotto anche alcune modifiche metodologiche, nonché "posf model adjustments/management overlays" al fine di opportunamente considerare l'evoluzione del contesto macroeconomico indotto dalla pandemia Covid-19 (ivi inclusa la maggiore rischiosità connessa a debitori che hanno beneficiato di misure di sostegno), eventuali aspetti di attenzione emersi dalle analisi svolte internamente, nonché di fattorizzare taluni elementi valutativi non adeguatamente intercettati dai modelli utilizzati.

In considerazione della significatività del valore di bilancio, dell'elevata complessità dei processi di stima e dei significativi elementi di giudizio insiti negli stessi, nonché del processo di rivisitazione ed affinamento dei criteri e dei modelli utilizzati nel corso dell'esercizio, la valutazione dei crediti in oggetto è stata considerata un aspetto chiave dell'attività di revisione.

Aspetti chiave Procedure di revisione in risposta agli aspetti chiave

riguardo anche ai debitori interessati da misure di moratoria del debito;

  • comprensione e verifica dell'appropriatezza delle politiche, delle procedure e dei modelli utilizzati per la misurazione del SICR, per lo Staging e per la determinazione della ECL. Particolare attenzione è stata posta alle modifiche metodologiche introdotte nell'esercizio nei criteri e nei modelli utilizzati, nonché alle modalità di determinazione dei "post model adjustments/management overlays" applicati;
  • comprensione e verifica delle modalità di determinazione dei principali parametri di stima nell'ambito dei modelli utilizzati per la determinazione della ECL e degli aggiornamenti ed affinamenti introdotti nel corso dell'esercizio. In particolare, abbiamo verificato la ragionevolezza delle stime nella definizione degli scenari macroeconomici attesi, anche mediante riscontro con fonti esterne. Specifiche verifiche sono state, inoltre, effettuate con riferimento alla corretta applicazione dei fattori di conversione creditizia per le esposizioni fuori bilancio;
  • verifica della corretta applicazione dei criteri valutativi definiti, della completezza ed accuratezza delle basi dati utilizzate ai fini della determinazione della ECL, nonché di eventuali elaborazioni effettuate al di fuori delle procedure informatiche ("ambiente di laboratorio");
  • verifica della ragionevolezza delle rettifiche di valore determinate anche mediante lo sviluppo di stime indipendenti;
  • procedure di analisi comparativa dei crediti verso la clientela per finanziamenti e dei relativi indici di copertura anche mediante confronto

Aspetti
chiave
risposta
Procedure
di
revisione
in
aspetti
agli
chiave
con i dati
dei periodi
precedenti
e con
i dati dei principali
operatori
di
settore
comparabili;

esame delle analisi di sensitività
della
ECL agli scenari
macroeconomici
che
condizionano i parametri
di rischio
dei modelli utilizzati, anche in
considerazione degli eventi successivi,
ivi inclusi quelli riconducibili
al
conflitto tra
Russia e Ucraina;

verifica della completezza e
dell'adeguatezza dell'informativa
resa
secondo quanto
disposto
dai
principi
contabili internazionali,
dal quadro
regolamentare
applicabile, nonché
dalle comunicazioni e
emanate
raccomandazioni
dalle
Autorità
di Vigilanza.
Valutazione dei
crediti
verso
clientela
la
per
finanziamenti
deteriorati
(sofferenze
inadempienze
e
probabili)
valutati
al
costo ammortizzato

Nota integrativa:

ParteA - Politiche contabili Parte B -Informazioni sullo stato patrimoniale, Sezioni4 eli dell'attivo Parte C -Informazioni sul conto economico, Sezione 8

Parte E -Informazioni sui rischi e sulle relative politiche di copertura.

I crediti verso la clientela per finanziamenti deteriorati (terzo stadio) al 31 dicembre 2021 sono pari a Euro 2.726 milioni. Le rettifiche di valore rilevate nell'esercizio per i crediti in esame ammontano ad Euro 644 milioni e rappresentano la migliore stima formulata dagli amministratori al fine di adeguare le perdite attese alla data di riferimento del bilancio sulla base dei principi contabili applicabili.

I processi di stima e le modalità di valutazione sia di tipo analitico, che di tipo forfettario, risultano inevitabilmente caratterizzati da elevata complessità, da un elevato grado di

Nell'ambito dell'attività di revisione contabile abbiamo tenuto in considerazione il controllo interno rilevante per la redazione del bilancio.

Al fine di indirizzare questo aspetto chiave, sono state svolte le seguenti principali attività:

  • analisi dell'adeguatezza dell'ambiente informatico e verifica dell'efficacia operativa dei controlli rilevanti a presidio dei sistemi e degli applicativi informatici utilizzati per la valutazione dei crediti;
  • comprensione e valutazione del disegno dei controlli rilevanti in ambito monitoraggio, classificazione e valutazione del credito e verifica dell'efficacia operativa di tali controlli;
  • comprensione e verifica della appropriatezza delle politiche, delle procedure e dei modelli utilizzati per la determinazione della ECL;

Aspetti chiave Procedure di revisione in risposta agli aspetti chiave

giudizio professionale e richiedono la stima di numerose variabili. Il ricorso a significative assunzioni rileva in particolare per la stima dei flussi di cassa futuri attesi, delle relative tempistiche e del valore di realizzo delle eventuali garanzie. In particolare, laddove la strategia della Banca preveda il recupero anche attraverso piani di dismissione di portafogli, la stima riflette i flussi derivanti non solo dall'attività di gestione interna ma anche dalla cessione sul mercato secondo un approccio multiscenario.

In considerazione della significatività del valore di bilancio dei crediti deteriorati, della complessità dei processi di stima adottati, nonché dell'elevata soggettività delle ipotesi e delle assunzioni richieste per la determinazione delle variabili rilevanti, la valutazione dei crediti in oggetto è stata considerata un aspetto chiave dell'attività di revisione.

  • verifica della corretta applicazione dei criteri valutativi definiti e della completezza ed accuratezza delle basi dati utilizzate ai fini della determinazione della ECL;
  • verifica su base campionaria della ragionevolezza della classificazione tra le diverse categorie regolamentari previste anche sulla base delle informazioni disponibili in merito allo stato del debitore e di altre evidenze informative, ivi incluse quelle esterne;
  • verifica della modalità di definizione degli scenari alternativi di recupero ipotizzati (vendita o recupero interno), della coerenza degli stessi con gli obiettivi di vendita definiti dagli amministratori e delle relative probabilità assegnate, nonché verifica della corretta determinazione della ECL sulla base della media ponderata dei flussi di cassa stimati dagli scenari di recupero interno e di vendita;
  • in relazione allo scenario di recupero interno, per ciascuna categoria prevista dal quadro normativo e regolamentare applicabile, per i crediti valutati analiticamente, verifica su base campionaria della ragionevolezza delle assunzioni formulate con riferimento aU'identificazione e quantificazione dei flussi di cassa futuri attesi dalle attività di recupero, alla valutazione delle garanzie che assistono tali esposizioni ed alla stima dei tempi di recupero.

Per i crediti deteriorati valutati su base forfettaria, verifica della corretta determinazione dei principali parametri di stima nell'ambito del modello utilizzato, nonché della completezza ed accuratezza dei dati che alimentano il modello;

• procedure di analisi comparativa e dei relativi indici di copertura anche mediante confronto con i dati dei

Aspetti
chiave
Procedure
di
revisione
risposta
in
aspetti
agli
chiave
precedenti
e con i dati
periodi
dei
principali operatori
di settore
comparabili;

analisi degli eventi successivi alla data
di chiusura
del bilancio;

verifica della completezza e
dell'adeguatezza dell'informativa
resa
secondo quanto
disposto
dai principi
contabili internazionali,
dal
quadro
regolamentare
applicabile, nonché
dalle comunicazioni e
emanate
raccomandazioni
dalle
Autorità
di Vigilanza.

Responsabilità degli amministratori e del collegio sindacaleperil bilancio d'esercizio

Gli amministratori sono responsabili per la redazione del bilancio d'esercizio che fornisca una rappresentazione veritiera e corretta in conformità agli International Financial Reporting Standards adottati dall'Unione Europea, nonché ai provvedimenti emanati in attuazione dell'articolo 9 del DLgs n. 38/05 e deH'articolo 43 del DLgs n. 136/15 e, nei termini previsti dalla legge, per quella parte del controllo interno dagli stessi ritenuta necessaria per consentire la redazione di un bilancio che non contenga errori significativi dovuti a frodi o a comportamenti o eventi non intenzionali.

Gli amministratori sono responsabili per la valutazione della capacità della Banca di continuare ad operare come un'entità in funzionamento e, nella redazione del bilancio d'esercizio, per l'appropriatezza dell'utilizzo del presupposto della continuità aziendale, nonché per una adeguata informativa in materia. Gli amministratori utilizzano il presupposto della continuità aziendale nella redazione del bilancio d'esercizio a meno che abbiano valutato che sussistono le condizioni per la liquidazione della Banca o per l'interruzione dell'attività 0 non abbiano alternative realistiche a tali scelte.

Il collegio sindacale ha la responsabilità della vigilanza, nei termini previsti dalla legge, sul processo di predisposizione dell'informativa finanziaria della Banca.

Responsabilità della società direvisione per la revisione contabile del bilancio d'esercizio

I nostri obiettivi sono l'acquisizione di una ragionevole sicurezza che il bilancio d'esercizio nel suo complesso non contenga errori significativi, dovuti a frodi o a comportamenti o eventi non intenzionali, e l'emissione di una relazione di revisione che includa il nostro giudizio. Per ragionevole sicurezza si intende un livello elevato di sicurezza che, tuttavia, non fornisce la garanzia che una revisione contabile svolta in conformità ai principi di revisione internazionali (ISA Italia) individui sempre un errore significativo, qualora esistente. Gli errori possono derivare da frodi o da comportamenti o eventi non intenzionali e sono considerati significativi qualora ci si possa ragionevolmente attendere che essi, singolarmente o nel loro insieme, siano in grado di influenzare le decisioni economiche prese dagli utilizzatori sulla base del bilancio d'esercizio.

NeU'ambito della revisione contabile svolta in conformità ai principi di revisione internazionali (ISA Italia), abbiamo esercitato il giudizio professionale e abbiamo mantenuto lo scetticismo professionale per tutta la durata della revisione contabile. Inoltre:

  • abbiamo identificato e valutato i rischi di errori significativi nel bilancio d'esercizio, dovuti a frodi o a comportamenti o eventi non intenzionali; abbiamo definito e svolto procedure di revisione in risposta a tali rischi; abbiamo acquisito elementi probativi sufficienti ed appropriati su cui basare il nostro giudizio. Il rischio di non individuare un errore significativo dovuto a frodi è più elevato rispetto al rischio di non individuare un errore significativo derivante da comportamenti o eventi non intenzionali, poiché la frode può implicare 1'esistenza di collusioni, falsificazioni, omissioni intenzionali, rappresentazioni fuorvianti o forzature del controllo interno;
  • abbiamo acquisito una comprensione del controllo interno rilevante ai fini della revisione contabile allo scopo di definire procedure di revisione appropriate nelle circostanze e non per esprimere un giudizio sull'efficacia del controllo interno della Banca;
  • abbiamo valutato l'appropriatezza dei principi contabili utilizzati, nonché la ragionevolezza delle stime contabili effettuate dagli amministratori, inclusa la relativa informativa;
  • siamo giunti ad una conclusione sull'appropriatezza deU'utilizzo da parte degli amministratori del presupposto della continuità aziendale e, in base agli elementi probativi acquisiti, sull' eventuale esistenza di una incertezza significativa riguardo a eventi o circostanze che possono far sorgere dubbi significativi sulla capacità della Banca di continuare ad operare come un'entità in funzionamento. In presenza di un'incertezza significativa, siamo tenuti a richiamare l'attenzione nella relazione di revisione sulla relativa informativa di bilancio ovvero, qualora tale informativa sia inadeguata, a riflettere tale circostanza nella formulazione del nostro giudizio. Le nostre conclusioni sono basate sugli elementi probativi acquisiti fino alla data della presente relazione. Tuttavia, eventi o circostanze successivi possono comportare che la Banca cessi di operare come un'entità in funzionamento;
  • abbiamo valutato la presentazione, la struttura e il contenuto del bilancio d'esercizio nel suo complesso, inclusa l'informativa, e se il bilancio d'esercizio rappresenti le operazioni e gli eventi sottostanti in modo da fornire una corretta rappresentazione.

Abbiamo comunicato ai responsabili delle attività di governance, identificati ad un livello appropriato come richiesto dagli ISA Italia, tra gli altri aspetti, la portata e la tempistica pianificate per la revisione contabile e i risultati significativi emersi, incluse le eventuali carenze significative nel controllo interno identificate nel corso della revisione contabile.

Abbiamo fornito ai responsabili delle attività di governance anche una dichiarazione sul fatto che abbiamo rispettato le norme e i principi in materia di etica e di indipendenza applicabili neH'ordinamento italiano e abbiamo comunicato loro ogni situazione che possa ragionevolmente avere un effetto sulla nostra indipendenza e, ove applicabile, le relative misure di salvaguardia.

Tra gli aspetti comunicati ai responsabili delle attività di governance, abbiamo identificato quelli che sono stati più rilevanti nell'ambito della revisione contabile del bilancio dell'esercizio in esame, che hanno costituito quindi gli aspetti chiave della revisione. Abbiamo descritto tali aspetti nella relazione di revisione.

Altre informazioni comunicate aisensi dell'articolo io delRegolamento (UE) 537/2014

Le assemblee degli azionisti di Banco Popolare Società Cooperativa e di Banca Popolare di Milano Scarl ci hanno conferito in data 15 ottobre 2016 rincarico di revisione legale del bilancio d'esercizio e consolidato della Banca per gli esercizi dal 31 dicembre 2017 al 31 dicembre 2025.

Dichiariamo che non sono stati prestati servizi diversi dalla revisione contabile vietati ai sensi deU'articolo 5, paragrafo 1, del Regolamento (UE) 537/2014 e che siamo rimasti indipendenti rispetto alla Banca nell'esecuzione della revisione legale.

Confermiamo che il giudizio sul bilancio d'esercizio espresso nella presente relazione è in linea con quanto indicato nella relazione aggiuntiva destinata al collegio sindacale, nella sua funzione di Comitato per il controllo interno e la revisione contabile, predisposta ai sensi dell'articolo 11 del citato Regolamento.

Relazione su altre disposizioni di legge e regolamentari

Giudizio sulla conformità alle disposizioni del Regolamento Delegato (UE) 2019/815

Gli amministratori di Banco BPM SpA sono responsabili per l'applicazione delle disposizioni del Regolamento Delegato (UE) 2019/815 della Commissione Europea in materia di norme tecniche di regolamentazione relative alla specificazione del formato elettronico unico di comunicazione (ESEF - European Single Electronic Format) (nel seguito "Regolamento Delegato") al bilancio d'esercizio, da includere nella relazione finanziaria annuale.

Abbiamo svolto le procedure indicate nel principio di revisione (SA Italia) n, 700B al fine di esprimere un giudizio sulla conformità del bilancio d'esercizio alle disposizioni del Regolamento Delegato.

A nostro giudizio, il bilancio d'esercizio è stato predisposto nel formato XHTML in conformità alle disposizioni del Regolamento Delegato.

Giudizio aisensi dell'articolo 14, comma 2, lettera e), del DLgs 39/10 e dell'articolo 123 bis, comma 4, del DLgs 58/98

Gli amministratori di Banco BPM SpA sono responsabili per la predisposizione della relazione sulla gestione e della relazione sul governo societario e gli assetti proprietari di Banco BPM SpA al 31 dicembre 2021, incluse la loro coerenza con il relativo bilancio d'esercizio e la loro conformità alle norme di legge.

Abbiamo svolto le procedure indicate nel principio di revisione (SA Italia) n. 720B al fine di esprimere un giudizio sulla coerenza della relazione sulla gestione e di alcune specifiche informazioni contenute nella relazione sul governo societario e gli assetti proprietari indicate neH'articolo 123-bis, comma 4, del DLgs 58/98, con il bilancio d'esercizio di Banco BPM SpA al 31 dicembre 2021 e sulla conformità delle stesse alle norme di legge, nonché di rilasciare una dichiarazione su eventuali errori significativi.

A nostro giudizio, la relazione sulla gestione e alcune specifiche informazioni contenute nella relazione sul governo societario e gli assetti proprietari sopra richiamate sono coerenti con il bilancio d'esercizio di Banco BPM SpA al 31 dicembre 2021 e sono redatte in conformità alle norme di legge.

Con riferimento alla dichiarazione di cui aU'articolo 14, comma 2, lettera e), del DLgs 39/10, rilasciata sulla base delle conoscenze e della comprensione dell'impresa e del relativo contesto acquisite nel corso dell'attività di revisione, non abbiamo nulla da riportare.

Milano, 16 marzo 2022

PricewaterhouseCoopers SpA

Pierfrancqsco Anglani (Revisore legale)

Allegati

Prospetto di riconciliazione tra gli schemi di Stato Patrimoniale riclassificato al 31 Dicembre 2020 pubblicati e gli schemi di Stato Patrimoniale riesposti per tener conto delle modifiche normative e organizzative descritte nella premessa della Relazione sulla Gestione.

Voci dell'attivo riclassificate
(migliaia di euro)
31/12/2020
Pubblicato
Fusione
Profamily
Riclassifica
cassa
Riclassifica
Certificates
31/12/2020
Riesposto
Cassa e disponibilità liquide 8.853.511 587.889 9.441.400
Finanziamenti valutati al CA 119.759.632 141.037 (587.889) 119.312.780
- Finanziamenti verso banche 10.999.982 - (587.889) 10.412.093
- Finanziamenti verso clientela 108.759.650 141.037 108.900.687
Attività finanziarie e derivati di copertura 38.823.187 - - 38.823.187
- Valutate al FV con impatto a CE 7.076.063 7.076.063
- Valutate al FV con impatto su OCI 10.491.219 10.491.219
- Valutate al CA 21.255.905 21.255.905
Partecipazioni 4.593.697 (114.573) 4.479.124
Attività materiali 2.377.884 1.740 2.379.624
Attività immateriali 1.154.251 969 1.155.220
Attività fiscali 4.495.152 5.291 4.500.443
Attività non correnti e gruppi di attività in
dismissione 15.080 15.080
Altre voci dell'attivo 1.943.248 (2.348) 1.940.900
Totale attività 182.015.642 32.116 - 182.047.758
Voci del passivo riclassificate
(migliaia di euro)
31/12/2020
Pubblicato
Fusione
Profamily
Riclassifica
cassa
Riclassifica
Certificates
31/12/2020
Riesposto
Raccolta diretta 118.264.166 1.080 - (746.034) 117.519.212
- Debiti verso clientela 99.324.767 1.080 99.325.847
- Titoli e passività finanziarie designate al FV 18.939.399 (746.034) 18.193.365
Debiti verso banche 35.888.455 - 35.888.455
Debiti per leasing 1.149.781 855 1.150.636
Altre passività finanziarie valutate al FV 8.989.756 746.034 9.735.790
Fondi del passivo 1.376.156 5.658 1.381.814
Passività fiscali 407.808 9.498 417.306
Passività associate ad attività in via di
dismissione
- -
Altre voci del passivo 3.802.940 15.005 3.817.945
Totale passività 169.879.062 32.096 - - 169.911.158
Patrimonio netto 12.136.580 20 12.136.600
Totale passività e Patrimonio Netto 182.015.642 32.116 - - 182.047.758

Prospetto di riconciliazione tra gli schemi di Conto Economico riclassificato al 31 Dicembre 2020 pubblicati e gli schemi di Conto Economico riesposti per tener conto delle modifiche normative e organizzative descritte nella premessa della Relazione sulla Gestione.

Voci del conto economico riclassificate
(migliaia di euro)
2020 Pubblicato Fusione Profamily 2020 Riesposto
Margine di interesse 1.863.344 16.436 1.879.780
Dividendi e Risultato delle partecipazioni 95.280 95.280
Margine finanziario 1.958.624 16.436 1.975.060
Commissioni nette 1.531.180 7.612 1.538.792
Altri oneri netti di gestione (26.273) 4.297 (21.976)
Risultato netto finanziario 302.054 302.054
Altri proventi operativi 1.806.961 11.909 1.818.870
Proventi operativi 3.765.585 28.345 3.793.930
Spese per il personale (1.486.071) (7.482) (1.493.553)
Altre spese amministrative (452.385) (8.664) (461.049)
Rettifiche di valore nette su attività materiali e immateriali (282.664) (1.177) (283.841)
Oneri operativi (2.221.120) (17.323) (2.238.443)
Risultato della gestione operativa 1.544.465 11.022 1.555.487
Rettifiche nette su finanziamenti verso clientela (1.271.751) (9.714) (1.281.465)
Risultato della valutazione al fair value delle attività materiali (7.970) (7.970)
Rettifiche nette su titoli ed altre attività finanziarie (1.003) (1.003)
Accantonamenti netti ai fondi per rischi e oneri (56.864) (6) (56.870)
Rettifiche di valore su partecipazioni - -
Utili (Perdite) da cessioni di partecipazioni e investimenti 88 88
Risultato lordo dell'operatività corrente 206.965 1.302 208.267
Imposte sul reddito dell'esercizio dell'operatività corrente 5.441 (520) 4.921
Risultato netto dell'operatività corrente 212.406 782 213.188
Oneri per ristrutturazione aziendale al netto delle imposte (180.030) (2.081) (182.111)
Oneri relativi al sistema bancario al netto delle imposte (134.471) (134.471)
Impatto del riallineamento dei valori fiscali ai valori contabili 128.324 128.324
Impairment su avviamenti (25.100) (25.100)
Purchase Price Allocation al netto delle imposte (*) (25.399) (25.399)
Risultato netto (24.270) (1.299) (25.569)

(*) PPA relativa ai crediti e alla client relationship, al netto dei relativi effetti fiscali.

Raccordo tra le voci dello stato patrimoniale e lo schema dello stato patrimoniale riclassificato dell'esercizio 2021

Voci dell'attivo
(migliaia di euro)
31/12/2021
10. Cassa e disponibilità liquide 29.245.434
Cassa e disponibilità liquide 29.245.434
40. a) Attività finanziarie valutate al costo ammortizzato: crediti verso banche 12.778.410
meno: titoli di debito verso banche al costo ammortizzato (837.408)
Finanziamenti valutati al CA: finanziamenti verso banche 11.941.002
40. b) Attività finanziarie valutate al costo ammortizzato: crediti verso clientela 125.759.560
più: titoli senior relativi al Project Exodus (GACS) 2.297.560
meno: titoli di debito verso clientela al costo ammortizzato (20.583.033)
Finanziamenti valutati al CA: finanziamenti verso clientela 107.474.087
20. Attività finanziarie valutate al fair value con impatto a conto economico 3.771.477,00
50. Derivati di copertura 107.179
Attività finanziarie e derivati di copertura valutate al FV con impatto a CE 3.878.656
30. Attività finanziarie valutate al fair value con impatto sulla redditività complessiva 10.408.032
Attività finanziarie e derivati di copertura valutate al FV con impatto su OCI 10.408.032
titoli di debito verso banche e clientela al costo ammortizzato 21.420.441
meno: titoli senior relativi al Project Exodus (GACS) (2.297.560)
Attività finanziarie e derivati di copertura valutate al CA 19.122.881
70. Partecipazioni 4.445.985
Partecipazioni 4.445.985
80. Attività materiali 1.877.042
Attività materiali 1.877.042
90. Attività immateriali 1.151.233
Attività immateriali 1.151.233
100. Attività fiscali 4.250.210
Attività fiscali 4.250.210
110. Attività non correnti e gruppi di attività in via di dismissione 135.674
Attività non correnti e gruppi di attività in via di dismissione 135.674
60. Adeguamento di valore delle attività finanziarie oggetto di copertura generica (+/-) 2.875
120. Altre attività 2.590.066
Altre voci dell'attivo 2.592.941
Totale dell'attivo 196.523.177

Voci del passivo e del patrimonio netto
(migliaia di euro)
31/12/2021
10. B) Passività finanziarie valutate al costo ammortizzato: debiti verso clientela 104.816.346
meno: debiti verso clientela per leasing (673.479)
10. C) Passività finanziarie valutate al costo ammortizzato: titoli in circolazione 15.406.757
30. Passività finanziarie designate al fair value 1.413.840
meno: certificates a capitale protetto (1.403.066)
Raccolta diretta 119.560.398
10. a) Passività finanziarie valutate al costo ammortizzato: debiti verso banche 46.075.071
meno: debiti verso banche per leasing (10.935)
Debiti verso banche 46.064.136
Debiti verso clientela per leasing 673.479
Debiti verso banche per leasing 10.935
Debiti per Leasing 684.414
20. Passività finanziarie di negoziazione 10.864.618
più: certificates a capitale protetto 1.403.066
40. Derivati di copertura 226.872
Altre passività finanziarie valutate al FV 12.494.556
90. Trattamento di fine rapporto del personale 307.787
100. Fondi per rischi e oneri 848.730
Fondi del passivo 1.156.517
60. Passività fiscali 246.755
Passività fiscali 246.755
70. Passività associate ad attività in via di dismissione -
Passività associate ad attività in via di dismissione -
50. Adeguamento di valore delle passività finanziarie oggetto di copertura generica (+/-) (47.812)
80. Altre passività 3.498.961
Altre voci del passivo 3.451.149
Totale passività 183.657.925
Patrimonio netto 12.865.252
Totale del passivo e del patrimonio netto 196.523.177

___________________________________________________________________________________________________________________________________ ALLEGATI 921

Raccordo tra le voci del conto economico e lo schema del conto economico riclassificato dell'esercizio 2021

Esercizio 2021 Conto
economico
Riclassifiche lett Conto economico
riclassificato
Margine di interesse 1.980.085
10 Interessi attivi e proventi assimilati 2.389.326 25.488 a)
20 Interessi passivi ed oneri assimilati (434.729)
70 Dividendi e risultato delle Partecipazioni 73.435 b) 73.435
(17.382) n) (17.382)
Margine finanziario 2.036.138
Commissioni nette 1.774.951
40 Commissioni attive 1.870.999 8.590 c)
50 Commissioni passive (104.638)
Altri proventi netti di gestione (208)
200 Altri oneri / proventi di gestione 349.986 (344.920) d)
(5.274) e)
Risultato netto finanziario 222.965
70 Dividendi e proventi simili 86.526 (73.435) b)
80 Risultato netto dell'attività di negoziazione 100.178 (8.590) c)
90 Risultato netto dell'attività di copertura (556)
100 a) Utili (Perdite) da cessione o riacquisto di attività finanziarie valutate al costo
ammortizzato
102.779 f)
100 b) Utili (Perdite) da cessione o riacquisto di attività finanziarie valutate al fair
value con impatto sulla redditività complessiva 16.256
100 c) Utili (Perdite) da cessione o riacquisto di passività finanziarie (16.832)
110 a) Risultato netto delle altre attività e passività finanziarie valutate al fair value
con impatto a conto economico - designate al fair value
110 b) Risultato netto delle altre attività e passività finanziarie valutate al fair value
7.894
con impatto a conto economico - obbligatoriamente valutate al fair value 8745
Altri proventi operativi 1.997.708
Proventi operativi 4.033.846
Spese per il personale (1.569.691)
160 a) Spese per il personale (1.573.105) l)
160 b) Altre spese amministrative (1.860) g)
200 Altri oneri / proventi di gestione 5.274 e)
Altre spese amministrative (474.954)
160 b) Altre spese amministrative (1.029.644) 1.860 g)
200 Altri oneri / proventi di gestione 344.920 d)
207.910 h)
Rettifiche di valore nette su attività materiali ed immateriali (272.068)
180 Rettifiche / riprese di valore nette su attività materiali (193.760) l)
190 Rettifiche / riprese di valore nette su attività immateriali (107.764) 29.456 a)
Oneri operativi (2.316.713)
Risultato della gestione operativa 1.717.133
Rettifiche nette su finanziamenti verso clientela (906.916)
100 a) Utili (Perdite) da cessione o riacquisto di attività finanziarie valutate al costo
ammortizzato
(145.294) (102.779) f)
130 a) Rettifiche / riprese di valore nette per rischio di credito di attività
finanziarie valutate al costo ammortizzato
140 Utili/perdite da modifiche contrattuali senza cancellazioni
(649.491)
(8.521)
(831) i)
Risultato della valutazione al fair value delle attività materiali (11.902)
230 Risultato della valutazione al fair value delle attività materiali (11.902)
Rettifiche nette su titoli ed altre attività finanziarie (145)
100 b) Utili (Perdite) da cessione o riacquisto di attività finanziarie valutate al fair
value con impatto sulla redditività complessiva
130 a) Rettifiche / riprese di valore nette per rischio di credito di attività
-
finanziarie valutate al costo ammortizzato 831 i)
130 b) Rettifiche / riprese di valore nette per rischio di credito di attività
finanziarie valutate al fair value con impatto sulla redditività complessiva
(976)
Accantonamenti netti ai fondi per rischi ed oneri (20.977)
170 Accantonamenti netti ai fondi per rischi ed oneri (20.977) l)
Rettifiche di valore su partecipazioni (3.200)
220 Utili (Perdite) delle partecipazioni (3.200) o)
Esercizio 2021 Conto
economico
Riclassifiche lett Conto economico
riclassificato
Utili (Perdite) da cessione di partecipazioni ed investimenti (535)
220 Utili (Perdite) delle partecipazioni (20.582) 17.382 n)
3.200 o)
250 Utili (Perdite) da cessione di investimenti (535)
Risultato lordo dell'operatività corrente 773.458
Imposte sul reddito dell'esercizio dell'operatività corrente (250.201)
270 Imposte sul reddito dell'esercizio dell'operatività corrente (94.810) (67.579) h)
(18.164) a)
(69.648) m)
Risultato netto dell'operatività corrente 523.257
Oneri relativi al sistema bancario al netto delle imposte (140.331) h) (140.331)
Impatto del riallineamento dei valori fiscali ai valori contabili 69.648 m) 69.648
240. Rettifiche di valore dell'avviamento
Purchase Price Allocation al netto delle imposte (36.780) a) (36.780)
Risultato di pertinenza della Capogruppo 415.794 - 415.794

Le lettere in corrispondenza della colonna "Riclassifiche" hanno l'obiettivo di consentire una più immediata comprensione delle riclassifiche effettuate rispetto allo schema di conto economico ufficiale previsto dalla circolare 262/2005 di Banca d'Italia:

  • la voce "Margine di interesse" corrisponde al margine del conto economico ufficiale dello schema civilistico al netto del reversal PPA dei crediti in bonis, per 25,5 milioni, iscritta nella voce "Purchase Price Allocation al netto delle imposte";
  • la voce "Dividendi e Risultati delle partecipazioni" include i dividendi su partecipazioni, collegate e sottoposte ad influenza notevole (voce 70 dello schema di conto economico ufficiale) per 73,4 milioni e il risultato delle partecipazioni per -17,4 milioni iscritti nella voce 220 "Utile (perdite) delle Partecipazioni";
  • la voce "Commissioni nette" include commissioni attive relative al collocamento dei Certificates attraverso le rete propria per 8,6 milioni iscritte nelle voci del risultato netto finanziario;
  • la voce gli "Altri proventi netti di gestione" è rappresentata dalla voce di bilancio 200 "Altri oneri/proventi di gestione" depurata dai recuperi per imposte indirette, spese legali ed altre spese pari complessivamente a 344,9 milioni, esposti nella voce "Altre spese amministrative" e depurata dai recuperi di costi per il sostegno dell'occupazione pari a 5,3 milioni classificata nelle "Spese per il personale".
  • il "Risultato netto finanziario" include i dividendi su attività finanziarie diverse dalle partecipazioni (voce 70), il "Risultato netto dell'attività di negoziazione" (voce 80), il "Risultato netto dell'attività di copertura" (voce 90), il "Risultato netto delle altre attività e passività finanziarie valutate al fair value con impatto a conto economico (voce 110). Comprende gli "Utili (perdite) da cessione o riacquisto" (voce 100) ad esclusione del risultato negativo di -248 milioni relativo alla cessione di crediti non rappresentati da titoli di debito, ricondotto nelle "Rettifiche nette su finanziamenti verso clientela". Sono state riclassificate inoltre nelle "Commissioni nette" le commissioni, implicite negli strumenti finanziari, relative al collocamento dei Certificates rete propria;
  • la voce "Spese per il personale" è rappresentata dalla voce di bilancio 160 a)"Spese per il personale", da alcuni oneri funzionalmente connessi con il personale, pari a 1,9 milioni, rilevati in bilancio nella voce 160 b) "Altre spese amministrative" e dai recuperi di costi per il sostegno dell'occupazione pari a 5,3 milioni compreso nella voce 200 "Altri oneri/proventi di gestione";
  • La voce "Altre spese amministrative" corrisponde alla voce di bilancio 160 b)"Altre spese amministrative" al netto dei recuperi per imposte indirette, spese legali ed altre spese, pari a 344,9 milioni, comprese nella voce 200 "Altri oneri/proventi di gestione" come in precedenza descritto e di alcuni oneri funzionalmente connessi con il personale, pari a 1,9 milioni, rilevati nella voce "Spese per il personale". La voce risulta al netto anche di 207,9 milioni relativi degli oneri ordinari e straordinari introdotti a carico delle banche in forza dei meccanismi di risoluzione unico e nazionale (FRU e FRN) e del meccanismo di tutela dei depositi (DGS). Tali oneri sono stati esposti, al netto del relativo effetto fiscale, in una voce separata "Oneri relativi al sistema bancario al netto delle imposte";
  • Le "Rettifiche di valore nette su attività materiali ed immateriali" corrisponde alle voci di bilancio 180 e 190 al netto dell'ammortamento sugli intangibili a vita definita (client relationship) raccordate nell'aggregato riclassificato tra gli "Purchase Price Allocation al netto delle imposte" per 29,5 milioni;

  • Il totale delle "Rettifiche nette su finanziamenti verso clientela" corrisponde alle voci di bilancio 100 a) "Utili (perdite) da cessione o riacquisto" relativa ai crediti, rettificata della quota di utili relativi a titoli di debito, pari a 102,8 milioni, iscritti nel "Risultato netto finanziario", alla 130 a) Rettifiche/riprese di valore nette per rischio di credito di attività finanziarie valutate al costo ammortizzato al netto delle rettifiche su titoli e crediti verso banche, per 0,8 milioni, rappresentate nella voce "Rettifiche nette su titoli ad altre attività finanziarie";
  • La voce "Risultato della valutazione al fair value delle attività materiali" corrisponde alla voce di bilancio 230 "Risultato della valutazione al fair value delle attività materiali;
  • La voce "Rettifiche nette su titoli ed altre attività finanziarie" corrisponde alla voce di bilancio 130 b) "Rettifiche/riprese di valore nette per rischio di credito di attività finanziarie valutate al fair value con impatto sulla redditività complessiva" e alle rettifiche su crediti verso banche e verso titoli di debito presenti nella voce 130 a) "Rettifiche/riprese di valore nette per rischio di credito di attività finanziarie valutate al costo ammortizzato" per – 0,8 milioni;
  • La voce "Accantonamenti netti ai fondi per rischi e oneri" è pari alla voce 170 "Accantonamenti netti ai fondi per rischi ed oneri";
  • La voce "Rettifiche di valore su partecipazioni" è composta dagli impairment su società collegate che trovano rappresentazione contabile nella voce 220 "Utili (Perdite) delle Partecipazioni";
  • Gli "Utili (Perdite) da cessione di partecipazioni ed investimenti" corrispondono alla voce 220 "Utili (Perdite) delle Partecipazioni" depurato dal risultato partecipazioni controllate in via esclusiva, che trovano rappresentazione nei "Dividendi e Risultato delle partecipazioni" e dagli impairment su società collegate, rappresentati nella voce "Rettifiche di valore su partecipazioni", nonché dalla voce 250 del conto economico "Utili (Perdita) da cessione di investimenti";
  • La voce "Imposte sul reddito dell'esercizio dell'operatività corrente" corrisponde alla voce 270 "Imposte sul reddito dell'esercizio dell'operatività corrente" depurata della quota di imposte, pari a 85,7 milioni, relativa agli oneri ordinari e straordinari introdotti a carico delle banche in forza dei meccanismi di risoluzione unico e nazionale (FRU e FRN) e del meccanismo di tutela dei depositi (DGS), alla PPA e alla client relationship, componenti tutte esposte in voci ad hoc. La voce è inoltre esposta al netto dell'impatto positivo, pari a 69,7 milioni, derivante dal riallineamento dei valori fiscali ai valori contabili di alcune attività materiali, esposto in una voce separata del conto economico riclassificato denominata "Impatto del riallineamento dei valori fiscali ai valori contabili;
  • La voce "Oneri relativi al sistema bancario al netto delle imposte" è composta dagli oneri ordinari e straordinari introdotti a carico delle banche in forza dei meccanismi di risoluzione unico e nazionale (FRU e FRN) e del meccanismo di tutela dei depositi (DGS) presenti nella voce 160 b) "Altre spese amministrative" per 207,9 milioni al netto del relativo impatto fiscale per complessivi 67,6 milioni;
  • Nella voce "Impatto del riallineamento dei valori fiscali ai valori contabili" è esposto l'importo rilevato nella voce 270 "Imposte sul reddito dell'esercizio dell'operatività corrente" del conto economico ufficiale, positivo per 69,7 milioni, conseguente all'esercizio della facoltà di riallineamento dei valori fiscali ai valori contabili di alcune attività materiali;
  • Infine, nella voce "Purchase Price Allocation al netto delle imposte" sono rilevati gli effetti della PPA relativa ai crediti, pari -25,5 milioni e alla client relationship, pari a -29,5 milioni, al netto dei relativi effetti fiscali pari a 18,2 milioni.

Rendiconti dei Fondi Interni di quiescenza del personale

Fondi di quiescenza a prestazione definita interni

2021
A. Esistenze iniziali 133.643
B. Incrementi 9.030
Accantonamenti dell'esercizio 335
Perdite attuariali 8.695
Altre variazioni in aumento -
C. Decrementi (17.818)
Pagamenti effettuati (12.156)
Utili attuariali (5.660)
Altre variazioni in diminuzione (2)
D. Rimanenze finali 124.855

I fondi di previdenza complementare interni a prestazione definita del Banco BPM, sono esposti in bilancio nella "Sezione 10 – Fondi per rischi ed oneri – Voce 100" dello stato patrimoniale passivo ed alla data di bilancio ammontano a 124,9 milioni.

Per i fondi di previdenza complementare a prestazione definita, la determinazione dei valori attuariali, prevista dall'applicazione dello IAS 19 "Benefici ai Dipendenti", viene effettuata da un attuario indipendente così come illustrato nella "Parte A - Politiche contabili" della nota integrativa.

Elenco dei corrispettivi e dei servizi forniti dalla società di revisione e dalle entità appartenenti alla rete della società di revisione

Informativa resa ai sensi dell'art. 149 - duodecies del Regolamento Emittenti Consob.

Relativamente all'esercizio 2021 la società di revisione PricewaterhouseCoopers S.p.A. e le altre società del network PwC hanno svolto, per conto del nostro Gruppo, i servizi di seguito dettagliati:

Tipologia di servizi
(importi in euro)
Pricewaterhouse
Coopers S.p.A.
Altre società del network PwC
Banco BPM Società
controllate
Banco BPM Società
controllate
Totale
Revisione Contabile 1.828.310 1.208.792 - 161.649(*) 3.198.751
Servizi di attestazione 875.297 101.689 - - 976.986
Altri servizi - 32.500(***) 250.050 (**) - 282.550
Totale 2.703.607 1.342.981 250.050 161.649 4.458.288

(*) gli onorati indicati per servizi di revisione contabile in questa colonna si riferiscono ad Aletti Suisse e BIPIELLE Bank (Suisse) in liquidazione (**) Banco BPM: Supporto adeguamento al Regolamento UE 679/2016 (GDPR), supporto metodologico in ambito Cybersecurity maturity assessment e SREP, attività di due diligence per l'acquisizione di crediti fiscali verso la pubblica amministrazione, supporto tecnico-consulenziale in ambito ICAAP, attività di supporto in ambito Eurosystem Collateral Management System

(***)Profamily SpA: Procedure di verifica concordate nell'ambito di un'operazione di cartolarizzazione

I corrispettivi indicati sono al netto di IVA, spese e contributo Consob.

Indirizzo

Banco BPM S.p.A. Piazza F. Meda, 4 - 20121 Milano - Italia Piazza Nogara, 2 - 37121 Verona - Italia

Investor Relations

tel. +39-02.77002057 | +39-045.8675537 [email protected] www.bancobpm.it www.gruppo.bancobpm.it

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