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Banco BPM SpA

Annual Report Mar 13, 2020

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Annual Report

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Relazione finanziaria annuale

Esercizio 2019

Relazione finanziaria annuale Esercizio 2019

Banco BPM S.p.A.

Sede Legale: Piazza F. Meda, 4 - 20121 Milano Sede Amministrativa: Piazza Nogara, 2 - 37121 Verona Capitale sociale al 31 dicembre 2019: euro 7.100.000.000,00 i.v. Codice fiscale e Iscrizione al Registro delle Imprese di Milano: 09722490969 Società rappresentante del Gruppo IVA Banco BPM, partita IVA 10537050964 Aderente al Fondo Interbancario di Tutela dei Depositi ed al Fondo Nazionale di Garanzia Capogruppo del Gruppo Bancario Banco BPM Iscritto all'Albo delle Banche della Banca d'Italia e all'Albo dei Gruppi Bancari

CARICHE SOCIALI E SOCIETÀ DI REVISIONE AL 31 DICEMBRE 2019

Vice Presidente Vicario Mauro Paoloni (*) Vice Presidente Guido Castellotti (*) Vice Presidente Maurizio Comoli (*) Amministratore Delegato Giuseppe Castagna (*) Consiglieri Mario Anolli

(*) componenti del Comitato Esecutivo

Presidente Marcello Priori

Condirettore Generale Domenico De Angelis Condirettore Generale Salvatore Poloni

Consiglio di Amministrazione

Presidente Carlo Fratta Pasini Michele Cerqua Rita Laura D'Ecclesia Carlo Frascarolo Paola Elisabetta Maria Galbiati Cristina Galeotti Piero Sergio Lonardi (*) Giulio Pedrollo Fabio Ravanelli Manuela Soffientini Costanza Torricelli Cristina Zucchetti

Collegio Sindacale

Sindaci Effettivi Maria Luisa Mosconi Gabriele Camillo Erba Claudia Rossi Alfonso Sonato Sindaci Supplenti Chiara Benciolini Marco Bronzato Paola Simonelli

Direzione Generale

Dirigente preposto alla redazione dei documenti contabili societari Gianpietro Val

Società di Revisione PricewaterhouseCoopers S.p.A.

LETTERA AI SOCI

Signori Soci,

in occasione della prossima Assemblea sarete chiamati, tra l'altro, ad approvare il progetto di bilancio dell'esercizio 2019, il quale prevede la distribuzione del primo dividendo, oltre che a rinnovare gli organi sociali di Banco BPM per il prossimo triennio.

L'approvazione del nuovo piano strategico triennale sottolinea ulteriormente come la banca stia vivendo un momento particolarmente significativo, un vero punto nodale della propria storia.

Nel recente passato abbiamo pensato, voluto e realizzato la confluenza tra due Popolari che avevano accettato la sfida del cambiamento. Oggi occorre nuovamente pensare e realizzare un'equilibrata confluenza tra vecchio e nuovo, tra locale e globale, tra fattori identitari e fattori innovativi.

Viviamo quindi un momento in cui, al legittimo orgoglio per i risultati ormai raggiunti, si aggiunge lo sforzo di comprendere come affrontare in modo efficace un futuro caratterizzato ad un tempo da una sempre più rapida evoluzione e diffusione delle tecnologie digitali e dall'emergere di fattori e congiunture destinati a pesare negativamente sull'andamento dell'economia.

Segnatamente, si tratta di un momento che, più di altri, richiede alla Banca e alle sue Persone la capacità di comprendere ed il coraggio di decidere, ponendo mano anche a quegli elementi ed a quei connotati che si sono sedimentati negli anni, ma che non trovano più nel presente alcuna valida ragion d'essere e che potrebbero costituire invece, già ora ed ancor più in futuro, veri e propri ostacoli alla capacità di competere di Banco BPM.

E' proprio in quest'ottica, coniugata attraverso lo spirito di servizio cui da sempre abbiamo inteso ispirare la nostra azione, che alcuni di noi hanno maturato la decisione di non ripresentare la propria candidatura. Ciò consentirà alla banca, oltre alla conferma dell'Amministratore Delegato dott. Giuseppe Castagna, un rinnovamento sostanziale del board che vedrà quanto meno la metà dei propri ulteriori componenti tratti da nuove candidature, così come un nuovo Presidente, auspicabilmente nella persona del dott. Massimo Tononi.

Sempre in quest'ottica va letta anche la previsione ed il prossimo pagamento di un dividendo: riconoscimento fortemente voluto, e necessariamente rimandato negli anni scorsi, alla fedeltà di tanti Azionisti, e particolarmente dei piccoli Azionisti - Clienti ereditati dalle Popolari fondatrici; oltre che, ad un tempo, caparra di risultati futuri.

Al termine di questo triennio possiamo affermare in modo convinto che la banca che avevamo immaginato - e cioè una banca radicata nel cuore economico del Paese, attenta ai bisogni ed alle aspirazioni di tutte le imprese, di tutte le famiglie, di tutte le espressioni della sussidiarietà e del pubblico, che possa essere percepita come comunità di impresa tra le comunità territoriali di riferimento - ha preso finalmente forma e velocità.

Nell'immaginare il futuro della nostra traiettoria nell'ambito del prossimo piano strategico non abbiamo incluso operazioni di carattere straordinario; dalla nostra non comune esperienza abbiamo appreso, infatti, che si tratta di operazioni non pianificabili, di opportunità che possono manifestarsi lungo il cammino, di eventi che possono vedere la nostra banca come soggetto, ma anche come oggetto e che, per concretarsi positivamente, debbono alimentarsi di riservatezza e determinazione.

Possedendole entrambe, non abbiamo avuto difficoltà a costruire il nostro piano strategico su di una prospettiva stand-alone ed a percorrere con decisione la strada, speriamo breve, che ancora ci rimane per colmare il gap con i migliori intermediari domestici, anche sul piano della capitalizzazione di borsa.

A Voi Soci, che tanta fiducia ci avete generosamente accordato e mantenuto in un percorso tanto lungo e complesso, chiediamo quindi ancora fiducia nel momento in cui, con un board rinnovato, Banco BPM potrà nuovamente competere con i migliori, crescere ulteriormente nel servizio alle economie ed alle comunità sociali e territoriali di riferimento e così completare la propria affermazione nel sistema bancario e nel Paese.

Il Consiglio di Amministrazione

Verona/Milano, 18 febbraio 2020

Avviso di convocazione dell'Assemblea ordinaria dei Soci 8
RELAZIONI E BILANCIO CONSOLIDATO DELL'ESERCIZIO 17
Struttura del Gruppo 18
Distribuzione territoriale delle filiali 20
Dati di sintesi e indici economico - finanziari del Gruppo 22
Relazione sulla gestione del Gruppo 25
Il contesto economico 27
Fatti di rilievo dell'esercizio 34
Risultati 40
Dati economici consolidati 41
Dati patrimoniali consolidati 55
Risultati per settore di attività 70
Retail 72
Corporate 82
Istituzionali 88
Private 92
Investment Banking 94
Partnership Strategiche 99
Leasing 100
Corporate Center 101
La gestione dei rischi 108
Attività di indirizzo, controllo e supporto 113
Risorse umane 113
Internal audit 117
Compliance 117
Ricerca e sviluppo 119
Attività progettuali e investimenti tecnologici 119
Comunicazione 126
Investor Relations 128
Altre informazioni 129
Andamento delle principali società del Gruppo 131
Evoluzione prevedibile della gestione 135
Schemi del bilancio consolidato 139
Stato Patrimoniale consolidato 140
Conto Economico consolidato 142
Prospetto della redditività consolidata complessiva 143
Prospetto delle variazioni del Patrimonio Netto consolidato 144
Rendiconto finanziario consolidato 146
Nota integrativa consolidata 149
Parte A – Politiche contabili 150
Parte B – Informazioni sullo Stato Patrimoniale consolidato 233
Parte C – Informazioni sul Conto Economico consolidato 307
Parte D – Redditività consolidata complessiva 327
Parte E – Informazioni sui rischi e sulle relative politiche di copertura 329
Parte F – Informazioni sul patrimonio consolidato 441
Parte G – Operazioni di aggregazione riguardanti imprese o rami d'azienda 443
Parte H – Operazioni con parti correlate 445
Parte I – Accordi di pagamento basati su propri strumenti patrimoniali 453
Parte L – Informativa di settore 458
Relazione della Società di revisione sul bilancio d'impresa 779
Allegati 789
Attestazione dell'Amministratore Delegato e del Dirigente preposto alla redazione
dei documenti contabili societari 775
Relazione del Collegio Sindacale 749
Altre informazioni 747
Parte M – Informativa sul leasing 744
Parte L – Informativa di settore 743
Parte I – Accordi di pagamento basati su propri strumenti patrimoniali 742
Parte H – Operazioni con parti correlate 738
Parte G – Operazioni di aggregazione riguardanti imprese o rami d'azienda 737
Parte F – Informazioni sul patrimonio 734
Parte E – Informazioni sui rischi e sulle relative politiche di copertura 677
Parte D – Redditività complessiva 676
Parte C – Informazioni sul Conto Economico 659
Parte B – Informazioni sullo Stato Patrimoniale 602
Parte A – Politiche contabili 532
Nota integrativa dell'impresa 531
Rendiconto finanziario 528
Prospetto delle variazioni del Patrimonio Netto 526
Prospetto della redditività complessiva 525
Conto Economico 524
Schemi del bilancio dell'impresa 521
Stato Patrimoniale 522
Proposte inerenti la copertura della perdita 2018 519
Evoluzione della riserva di utili indisponibile ai sensi dell'art. 6 del D. Lgs.28 febbraio 2005 n. 38 517
Altre informazioni 516
Risultati 502
Relazione sulla gestione dell'impresa 501
Dati di sintesi e indici economico-finanziari dell'impresa 498
RELAZIONI E BILANCIO DELL'IMPRESA 497
Allegati 485
Relazione della Società di revisione sul bilancio consolidato 473
dei documenti contabili societari 469
Attestazione dell'Amministratore Delegato e del Dirigente Preposto alla redazione
Parte M – Informativa sul leasing 464
Altre informazioni 467

AVVISO DI CONVOCAZIONE DELL'ASSEMBLEA ORDINARIA E STRAORDINARIA DEI SOCI

A norma degli articoli 13 e 43 dello Statuto sociale, l'Assemblea ordinaria e straordinaria dei Soci di Banco BPM S.p.A. è indetta in unica convocazione per sabato 4 aprile 2020, alle ore 9, in Milano, presso MiCo – Milano Congressi, Gate 4, Viale Scarampo angolo Via B. Colleoni, per discutere e deliberare sul seguente

ORDINE DEL GIORNO

Parte ordinaria

  • 1) Approvazione del bilancio di esercizio al 31 dicembre 2019 di Banco BPM S.p.A., corredato dalle relazioni del Consiglio di Amministrazione, del Collegio Sindacale e della Società di revisione. Presentazione del bilancio consolidato del Gruppo Banco BPM.
  • 2) Deliberazioni sulla destinazione e sulla distribuzione degli utili.
  • 3) Determinazioni relative alle politiche di remunerazione e incentivazione; approvazione della relazione ai sensi delle disposizioni normative vigenti. Delibere inerenti e conseguenti.
  • 4) Approvazione dei criteri per la determinazione degli importi eventualmente da accordare in caso di conclusione anticipata del rapporto di lavoro o di cessazione anticipata dalla carica, ivi compresi i limiti fissati a detti importi. Delibere inerenti e conseguenti.
  • 5) Piano di compensi basati su azioni di Banco BPM S.p.A: sistema di incentivazione annuale (2020). Delibere inerenti e conseguenti.
  • 6) Richiesta di autorizzazione all'acquisto e alla disposizione di azioni proprie a servizio dei piani di compensi basati su azioni di Banco BPM S.p.A.. Delibere inerenti e conseguenti.
  • 7) Nomina dei componenti del Consiglio di Amministrazione per gli esercizi 2020-2021-2022, tra cui il Presidente e il Vice Presidente.
  • 8) Nomina dei Sindaci e del Presidente del Collegio Sindacale per gli esercizi 2020-2021-2022.
  • 9) Determinazione dei compensi dei componenti del Consiglio di Amministrazione.
  • 10) Determinazione dei compensi dei Sindaci.

Parte straordinaria

1) Proposte di modifica degli articoli 1.3., 5.2., 5.3., 5.4., 10.1., 11.3., 11.4., 12.1., 12.2., 17.1., 20.1.1., 20.1.6., 20.3.6., 20.4.2., 20.8., 20.8.1., 20.11.1., 20.11.4., 23.1.2., 23.5.1., 24.2.1., 24.2.2., 24.4.1., 25.1., 26., 27., 28., 28.1., 29.1., 29.2., 30.1., 30.2., 30.3., 30.4., 31.1., 31.2., 31.3., 32.1., 32.2., 32.3., 32.4., 32.5., 33.1., 33.2., 33.3., 33.4., 33.5., 33.6., 33.7., 34.1., 35.1., 35.2., 35.3., 35.4., 35.5., 36.1., 36.2., 36.3., 36.4., 36.5., 36.6., 36.7., 36.8., 36.9., 36.10., 36.11., 37.1., 37.2., 37.3., 37.4., 37.5., 37.6., 37.7., 37.8., 37.9., 37.10., 37.11., 37.12., 37.13., 38.1., 38.2., 38.3., 38.4., 38.5., 38.6., 38.7., 38.8., 38.9., 39.1., 40.1., 40.2., 41.1., 41.2., 42.1., 43.1., 44., 45., 46. dello Statuto sociale di Banco BPM.

Di seguito si forniscono le necessarie informazioni in conformità a quanto disposto dall'articolo 125 bis del D.Lgs. 58/1998 e successive modifiche (T.U.F.).

INTERVENTO IN ASSEMBLEA E RAPPRESENTANZA

Possono intervenire all'Assemblea i soggetti cui spetta il diritto di voto per i quali sia pervenuta alla Società, entro la fine del terzo giorno di mercato aperto precedente alla data dell'Assemblea, ossia entro il 1° aprile 2020, la comunicazione effettuata dall'intermediario autorizzato attestante la loro legittimazione all'intervento in Assemblea e all'esercizio del diritto di voto.

In conformità a quanto previsto dall'articolo 83-sexies del T.U.F. e dall'articolo 42 del Provvedimento unico sul post-trading della Consob e della Banca d'Italia del 13/08/2018 (il "Provvedimento Congiunto"), tale comunicazione è effettuata alla Società dall'intermediario autorizzato sulla base delle evidenze relative al termine della giornata contabile del settimo giorno di mercato aperto precedente alla data dell'Assemblea (26 marzo 2020 – c.d. "record date").

Coloro che risulteranno titolari di azioni della Società successivamente a tale data non avranno diritto di intervenire e di votare in Assemblea.

Resta ferma la legittimazione all'intervento e al voto qualora le comunicazioni siano pervenute alla Società oltre il termine del 1° aprile 2020 sopra indicato, purché entro l'inizio dei lavori assembleari.

I Soci, le cui azioni risultano già depositate in dossier a custodia e amministrazione, e in quanto tali già dematerializzate, presso la Capogruppo Banco BPM S.p.A. o presso Banca Aletti & C. S.p.A., devono comunque richiedere entro il 1° aprile 2020, ai sensi dell'articolo 42 del Provvedimento Congiunto, l'emissione della comunicazione, ricevendone contestualmente copia, avente validità quale biglietto di ammissione all'Assemblea.

A beneficio dei Soci le cui azioni siano depositate presso altri Intermediari autorizzati, si precisa che, ai sensi del citato articolo 42 del Provvedimento Congiunto, la richiesta di comunicazione deve essere effettuata sempre entro il 1°aprile 2020 avendo cura di farsi rilasciare copia.

I Soci titolari di azioni non ancora dematerializzate devono consegnare le stesse a Banco BPM S.p.A. o ad altra Banca del Gruppo Banco BPM o ad altro intermediario autorizzato per procedere alla loro dematerializzazione e richiedere quindi l'emissione della comunicazione per l'intervento in Assemblea.

Coloro ai quali spetta il diritto di voto hanno facoltà di farsi rappresentare nell'Assemblea, con l'osservanza delle disposizioni di legge, mediante delega, con facoltà di utilizzare il modulo di delega riprodotto in calce alla comunicazione rilasciata al Socio da una delle banche del Gruppo Banco BPM o da altro intermediario autorizzato, oppure il fac-simile di modulo di delega disponibile sul sito internet della Società (www.bancobpm.it - sezione "Corporate Governance - Assemblea Soci") o presso la sede sociale di Banco BPM S.p.A. (Affari Societari di Gruppo, Piazza Filippo Meda, 4 - 20121 Milano).

A tal fine i Soci interessati potranno:

  • (i) consegnare le deleghe conferite mediante documento cartaceo presso le filiali di Banco BPM S.p.A o di Banca Aletti & C. S.p.A. entro il 1°aprile 2020; oppure
  • (ii) notificare le deleghe mediante posta elettronica certificata, all'indirizzo [email protected], entro il 2 aprile 2020.

Qualora il rappresentante trasmettesse o consegnasse alla Società una copia della delega, dovrà attestare sotto la propria responsabilità, in sede di accreditamento ai lavori assembleari, la conformità della copia all'originale e l'identità del delegante.

Le deleghe presentate successivamente alla data sopra indicata o in sede di Assemblea dovranno comunque essere compilate con le stesse modalità sopra indicate.

Il Presidente del Consiglio di Amministrazione, nella sua qualità di Presidente dell'Assemblea, ha pieni poteri per accertare, anche attraverso soggetti dal medesimo incaricati, la regolarità delle deleghe ed in genere il diritto degli intervenuti a partecipare all'Assemblea e ad esprimere il voto.

RAPPRESENTANTE DESIGNATO DALLA SOCIETÀ

La delega può essere altresì conferita gratuitamente - con istruzioni di voto su tutte o alcune delle proposte all'ordine del giorno – alla società Computershare S.p.A quale "Rappresentante Designato" ai sensi dell'art. 135-undecies del T.U.F. entro la fine del secondo giorno di mercato aperto precedente alla data dell'Assemblea (2 aprile 2020). La delega ha effetto per le sole proposte in relazione alle quali siano state conferite istruzioni di voto. La delega e le istruzioni di voto sono sempre revocabili entro il termine di cui sopra.

Per il conferimento della delega al Rappresentante Designato dovrà essere utilizzato l'apposito modulo disponibile sul sito internet (www.bancobpm.it - sezione "Corporate Governance - Assemblea Soci"). Il modulo di delega, qualora necessario, sarà trasmesso in forma cartacea a chi ne farà richiesta a Computershare S.p.A. al n. 0110923200, o a Banco BPM S.p.A. (Affari Societari di Gruppo - numero verde 800.013.090).

La delega dovrà pervenire, con le istruzioni di voto conferite al Rappresentante Designato, entro il suddetto termine del 2 aprile 2020, con una delle seguenti modalità alternative:

  • (i) in copia riprodotta informaticamente (PDF) e trasmessa a [email protected] sempreché il delegante, anche se persona giuridica, utilizzi una propria casella di posta elettronica certificata o, in mancanza, sottoscriva il documento informatico con firma elettronica avanzata, qualificata o digitale, oppure
  • (ii) a mezzo fax al n. 011 0923202, oppure
  • (iii) in originale a Computershare S.p.A., Via Nizza 262/73, 10126, Torino.

INTEGRAZIONE DELL'ORDINE DEL GIORNO E PRESENTAZIONE DI NUOVE PROPOSTE DI DELIBERA

I Soci che, anche congiuntamente, rappresentino almeno 1/40 del capitale sociale possono chiedere, entro il 2 marzo 2020 (dieci giorni dalla pubblicazione del presente avviso di convocazione), l'integrazione dell'elenco delle materie da trattare in Assemblea (salvo per quegli argomenti sui quali l'Assemblea delibera, a norma di legge, su proposta dell'organo amministrativo o sulla base di un progetto o di una relazione da esso predisposta, diversa da quelle indicate all'articolo 125-ter, comma 1, T.U.F.), indicando nella domanda gli ulteriori argomenti proposti, ai sensi dell'articolo 13.3 dello Statuto, ovvero presentare proposte di deliberazione su materie già all'ordine del giorno, in conformità a quanto previsto dall'articolo 126-bis T.U.F.. Colui al quale spetta il diritto di voto può presentare individualmente proposte di deliberazione in Assemblea.

La domanda scritta deve essere presentata, a mezzo raccomandata, alla Società (Affari Societari di Gruppo, Piazza Filippo Meda, 4 - 20121 Milano) oppure mediante comunicazione elettronica all'indirizzo di posta certificata [email protected].

La legittimazione all'esercizio del diritto è attestata dal deposito di copia della comunicazione rilasciata dall'intermediario autorizzato ai sensi dell'art. 43 del Provvedimento Congiunto.

I Soci che richiedono l'integrazione dell'elenco delle materie da trattare o che presentano proposte di deliberazione su materie già all'ordine del giorno dovranno predisporre una relazione che riporti la motivazione delle proposte di deliberazione sulle nuove materie di cui essi propongono la trattazione ovvero la motivazione relativa alle ulteriori proposte di deliberazione presentate su materie già all'ordine del giorno. La relazione dovrà essere trasmessa all'organo di amministrazione entro il termine ultimo per la presentazione della richiesta di integrazione sopra indicato. L'organo di amministrazione metterà a disposizione del pubblico la relazione, accompagnata dalle proprie eventuali valutazioni, contestualmente alla pubblicazione della notizia dell'integrazione dell'ordine del giorno o della presentazione di ulteriori proposte di deliberazione, con le modalità previste dalla vigente normativa.

Delle eventuali integrazioni all'ordine del giorno o presentazioni di ulteriori proposte di deliberazione su materie già all'ordine del giorno verrà data notizia, nelle stesse forme prescritte per la pubblicazione del presente avviso di convocazione, almeno quindici giorni prima di quello fissato per l'Assemblea (19 marzo 2020). Le ulteriori proposte di deliberazione su materie già all'ordine del giorno saranno messe a disposizione del pubblico con le modalità previste dalla vigente normativa, contestualmente alla pubblicazione della notizia della presentazione.

DIRITTO DI PORRE DOMANDE SULLE MATERIE ALL'ORDINE DEL GIORNO

Coloro ai quali spetta il diritto di voto possono porre domande sulle materie all'ordine del giorno anche prima dell'Assemblea, facendole pervenire entro il quinto giorno precedente alla data dell'Assemblea (30 marzo 2020) tramite posta elettronica certificata all'indirizzo [email protected] o consegnandole in busta chiusa, all'attenzione dell'ufficio Affari Societari di Gruppo, presso la sede sociale di Piazza Filippo Meda, 4 – 20121 Milano.

I richiedenti dovranno far pervenire alla Società - tramite il proprio intermediario - le comunicazioni attestanti la legittimazione all'esercizio del diritto; qualora abbiano richiesto al proprio intermediario

la comunicazione per l'intervento in Assemblea, sarà sufficiente riportare nella richiesta i riferimenti della comunicazione o quantomeno la denominazione dell'intermediario stesso.

Alle domande che risultano pertinenti con le materie all'ordine del giorno sarà data risposta nei modi di legge al più tardi durante l'Assemblea. La Società potrà fornire risposta unitaria alle domande aventi il medesimo contenuto.

NOMINA DEI COMPONENTI DEL CONSIGLIO DI AMMINISTRAZIONE E DEL COLLEGIO SINDACALE

Alle deliberazioni in ordine alla nomina dei componenti del Consiglio di Amministrazione e del Collegio Sindacale di cui ai punti 7 e 8 dell'ordine del giorno dell'Assemblea in sede ordinaria, si procederà in base alle vigenti norme di legge e regolamentari nonché dalle disposizioni contenute nello Statuto sociale di Banco BPM (articolo 20 per le nomine a membro dell'organo di amministrazione e articoli 35, 36, 37 per le nomine relative all'organo di controllo).

All'elezione si procederà sulla base di liste di candidati presentate con le modalità di seguito indicate; l'assemblea è chiamata ad eleggere 15 (quindici) Consiglieri di Amministrazione, anche non soci, fra i quali un Presidente e un Vice–Presidente, 5 (cinque) Sindaci effettivi e 3 (tre) Sindaci supplenti.

La durata del mandato del Consiglio di Amministrazione e del Collegio Sindacale è di 3 esercizi e la scadenza coincide con la data dell'Assemblea convocata per l'approvazione del bilancio al 31 dicembre 2022.

Legittimazione alla presentazione delle liste

All'elezione dei componenti del Consiglio di Amministrazione per gli esercizi 2020 - 2022 si procede sulla base di liste - nelle quali ai candidati è assegnata una numerazione progressiva – che possono essere presentate (i) dal Consiglio di Amministrazione (la "Lista del Consiglio"; (ii) da uno o più soci che risultino complessivamente titolari di una quota di partecipazione pari ad almeno l'1% (uno per cento) del capitale sociale del Banco BPM avente diritto di voto nell'Assemblea ordinaria (la "Lista di Soci"); (iii) da uno o più soci che siano al contempo lavoratori dipendenti del Banco BPM o di società da questa controllate e che risultino complessivamente titolari di una quota di partecipazione pari almeno lo 0,12% (zero virgola dodici per cento) del capitale sociale del Banco BPM (la "Lista di Soci – Dipendenti").

All'elezione dei componenti del Collegio Sindacale per gli esercizi 2020 - 2022 si procede sulla base di liste – nella quale ai candidati è assegnata una numerazione progressiva – presentate da uno o più soci aventi diritto di voto che risultino, singolarmente o nel loro insieme, titolari di quote di partecipazione pari ad almeno l'1% (uno per cento) del capitale sociale del Banco BPM.

Hanno diritto a presentare le liste per la nomina dei componenti del Consiglio di Amministrazione e del Collegio Sindacale, con i requisiti sopra indicati, coloro che ottengano il rilascio della comunicazione ai sensi dell'art. 43 del Provvedimento unico sul post-trading della Consob e della Banca d'Italia del 13/08/2018 (il "Provvedimento Congiunto") e dell'art. 83-sexies del D.Lgs. n. 58/1998 (il "TUF") e delle relative norme attuative.

Composizione delle liste

La composizione del Consiglio di Amministrazione deve assicurare l'equilibrio tra i generi secondo quanto previsto dalla vigente normativa in materia. Ai sensi della normativa vigente è previsto che, al genere meno rappresentato, sia riservata per sei mandati consecutivi una quota pari almeno a due quinti degli amministratori eletti.

La Lista del Consiglio deve rispettare i seguenti requisiti:

  • deve contenere un numero di candidati pari a 15 (quindici);
  • ai primi due posti sono indicati il candidato alla carica di Presidente del Consiglio di Amministrazione, primo in lista, e colui che si intende proporre al Consiglio di Amministrazione per la carica di Amministratore Delegato, secondo in lista;

  • al terzo posto è indicato il candidato alla carica di Vice-Presidente del Consiglio di Amministrazione.

La composizione delle Liste di Soci e delle Liste di Soci-Dipendenti, invece, non deve rispettare i requisiti previsti per la Lista del Consiglio. Pertanto, è consentita la presentazione di liste con un numero di candidati inferiore a 15 (quindici), fermo restando che:

  • le liste che prevedono un numero di candidati pari o superiore a 3 (tre) devono includere candidati di genere diverso, allo scopo di assicurare che la composizione del Consiglio di Amministrazione rispetti l'equilibrio tra i generi secondo quanto previsto dalla normativa vigente;
  • devono altresì contenere un numero di candidati in possesso dei requisiti di indipendenza previsti dall'art. 20.1.6. dello Statuto sociale in misura pari ad almeno 7 (sette) nel caso in cui la lista sia composta da 15 (quindici) candidati o ad almeno la metà (approssimando all'intero inferiore se il primo decimale è pari o inferiore a 5 e all'intero superiore negli altri casi) nel caso in cui la lista sia composta da un numero di candidati inferiore a 15 (quindici).

La composizione del Collegio Sindacale deve assicurare l'equilibrio tra i generi secondo quanto previsto dalla vigente normativa in materia. Ai sensi della normativa vigente è previsto che, al genere meno rappresentato, sia riservata per sei mandati consecutivi una quota pari almeno a due quinti dei Sindaci effettivi eletti.

Ai sensi delle pertinenti previsioni statutarie, la lista deve rispettare i seguenti requisiti:

  • la lista, divisa in due sezioni, una per i candidati alla carica di Sindaco effettivo e una per i candidati alla carica di Sindaco supplente, deve indicare un numero di candidati non superiore a quello dei Sindaci da eleggere, elencati con un numero progressivo;
  • la lista che, considerando entrambe le sezioni, presenta un numero di candidati pari o superiore a 3 (tre), deve includere candidati di genere diverso, in modo da assicurare una composizione del Collegio Sindacale che rispetti quanto previsto dalla normativa tempo per tempo vigente in materia di equilibrio tra i generi.

Modalità di presentazione delle liste e documentazione da depositare

Ciascun socio può presentare o concorrere a presentare e votare una sola lista di candidati, anche se per interposta persona. I soci appartenenti al medesimo gruppo societario - per esso intendendosi il controllante, le società controllate e le società sottoposte a comune controllo - e i soci che aderiscono a un patto parasociale ai sensi dell'art. 122 del TUF aventi a oggetto le azioni del Banco BPM non possono presentare o votare più di una lista, anche se per interposta persona o per il tramite di società fiduciaria.

Ogni candidato può essere presente in una sola lista, a pena di ineleggibilità.

La titolarità della quota minima di partecipazione al capitale sociale richiesta per la presentazione delle liste di candidati è determinata avendo riguardo alle azioni che risultano registrate a favore del singolo azionista, ovvero di più azionisti congiuntamente, nel giorno in cui le liste sono depositate presso il Banco BPM.

L'attestazione della titolarità del numero di azioni necessario alla presentazione delle liste può pervenire alla Banca anche successivamente al deposito delle liste, purché entro il termine di pubblicazione delle liste stesse che avverrà a cura del Banco BPM entro il 13 marzo 2020 (21° giorno precedente a quello fissato dall'Assemblea).

Per l'elezione del Consiglio di Amministrazione, unitamente a ciascuna lista devono essere depositati anche i seguenti documenti:

  • un'esauriente informativa sulle caratteristiche personali e professionali dei candidati indicati nella lista (in via esemplificativa e non esaustiva: curriculum vitae, copia di un documento di identità, certificato di residenza o documento equivalente);
  • le dichiarazioni con le quali i candidati accettano la candidatura, attestano, sotto la propria responsabilità, l'inesistenza di cause di ineleggibilità e di incompatibilità (anche ai sensi dell'art. 36 Legge 214/2011, c.d. "divieto di interlocking") nonché l'esistenza dei requisiti prescritti dalla

disciplina legale, regolamentare e dallo Statuto sociale per ricoprire la carica di Consigliere di Amministrazione (professionalità, competenza onorabilità, correttezza, time commitment, cumulo degli incarichi ed, eventualmente, indipendenza;

  • una dichiarazione degli Azionisti che hanno presentato la lista e diversi da quelli che detengono, anche congiuntamente, una partecipazione di controllo o di maggioranza relativa – attestante l'assenza (o la presenza) con questi ultimi dei rapporti di collegamento previsti dall'art. 144 – quinquies, primo comma, del Regolamento Consob 11971/1999 e dalla normativa pro tempore vigente;
  • l'elenco degli incarichi di amministrazione e controllo ricoperte in altre società;
  • l'indicazione dell'identità dei soci che hanno presentato la lista e della percentuale di partecipazione complessivamente detenuta;
  • copia della Comunicazione o dichiarazione di impegno a trasmettere la Comunicazione in parola entro il termine di pubblicazione delle liste stesse che avverrà a cura del Banco BPM entro il 13 marzo 2020 (21° giorno precedente a quello fissato dall'Assemblea).

In aggiunta a tale documentazione, i soci-dipendenti che presentino la Lista di Soci-Dipendenti devono depositare la documentazione attestante il proprio status di lavoratori dipendenti del Banco BPM o di società da questa controllate.

Le liste presentate senza l'osservanza delle modalità che precedono sono considerate come non presentate. Tuttavia, la mancanza della documentazione relativa ai singoli candidati di una lista non comporta automaticamente l'esclusione dell'intera lista, bensì dei soli candidati a cui si riferiscono le irregolarità.

Nel presentare le liste, gli Azionisti sono invitati a tenere altresì conto del documento "Composizione quali-quantitativa del Consiglio di Amministrazione" – redatto anche ai sensi delle disposizioni della Banca d'Italia in materia di governo societario, contenute nella Circolare n. 285/2013 – il quale contiene indicazioni e suggerimenti a disposizione degli Azionisti, nell'ottica di aiutarli a formulare proposte per la composizione del Consiglio di Amministrazione del Banco BPM. Il documento è disponibile sul sito internet del Banco BPM www.bancobpm.it (Corporate Governance – Assemblea Soci).

Per l'elezione del Collegio Sindacale, unitamente a ciascuna lista devono essere presentati anche i seguenti documenti:

  • le informazioni relative all'identità dei soci che hanno presentato le liste, con l'indicazione della percentuale di partecipazione complessivamente detenuta;
  • un'esaurente informativa sulle caratteristiche personali e professionali dei candidati (in via esemplificativa e non esaustiva: curriculum vitae, copia di un documento di identità, certificato di residenza o documento equivalente ed eventuale certificato di iscrizione al Registro dei revisori legali dei conti), con l'indicazione degli incarichi di amministrazione e controllo ricoperti in altre società (anche ai fini dell'informativa ai sensi dell'art. 2400, 4° comma, cod. civ., e avuto presente il limite del cumulo degli incarichi previsti dalla normativa vigente - Regolamento Emittenti emanato con delibera Consob n. 11971/1999 e successive modificazioni);
  • le dichiarazioni con le quali i singoli candidati accettano la candidatura e attestano, sotto la propria responsabilità, l'inesistenza di cause di ineleggibilità o di incompatibilità (anche ai sensi dell'art. 36 Legge 214/2011, c.d. "divieto di interlocking"), nonché l'esistenza dei requisiti prescritti dalla legge o dallo Statuto per la carica (professionalità, competenza, time commitment, cumulo degli incarichi, onorabilità, correttezza ed indipendenza;
  • una dichiarazione degli Azionisti che hanno presentato la lista e diversi da quelli che detengono, anche congiuntamente, una partecipazione di controllo o di maggioranza relativa – attestante l'assenza (o la presenza) con questi ultimi dei rapporti di collegamento previsti dall'art. 144 – quinquies, primo comma, del Regolamento Consob 11971/1999 e dalla normativa pro tempore vigente;

copia della Comunicazione o dichiarazione di impegno a trasmettere la Comunicazione entro il termine di pubblicazione delle liste stesse che avverrà a cura del Banco BPM entro il 13 marzo 2020 (21° giorno precedente a quello fissato dall'Assemblea).

Le liste presentate senza l'osservanza delle modalità che precedono sono considerate come non presentate, anche nel caso in cui le eventuali difformità o carenze riguardino la documentazione relativa ai singoli candidati.

Nel presentare le liste, gli Azionisti sono invitati a tenere altresì conto del documento "Composizione quali-quantitativa del Collegio Sindacale" il quale contiene indicazioni e suggerimenti a disposizione degli Azionisti, nell'ottica di aiutarli a formulare proposte per la composizione del Collegio Sindacale del Banco BPM. Il documento è disponibile sul sito internet del Banco BPM www.bancobpm.it (Corporate Governance – Assemblea Soci).

Termini e modalità per il deposito e la pubblicazione delle liste

Le liste di candidati, unitamente alla relativa documentazione prevista dalla normativa vigente e dallo Statuto sociale, devono essere sottoscritte dai soci e depositate, a pena di decadenza, entro le ore 17 del 9 marzo 2020 (25° giorno precedente a quello fissato per l'Assemblea) con le seguenti modalità (fra loro alternative):

  • deposito presso la Sede legale del Banco BPM (funzione Affari Societari di Gruppo), Piazza Filippo Meda, 4, Milano nei giorni lavorativi dalle ore 8,15 alle ore 17; ovvero
  • trasmissione a mezzo di posta elettronica certificata, al seguente indirizzo [email protected], allegando i documenti in formato pdf.

Relativamente all'elezione del Collegio Sindacale, nel caso in cui alla data di scadenza del termine di cui sopra, sia stata depositata una sola lista ovvero soltanto liste presentate da soci che, in base alla disciplina vigente risultino collegati tra di loro, il Banco BPM ne dà senza indugio notizia con le modalità previste dalla normativa applicabile, per poi procedere nei termini di legge.

La funzione Affari Societari di Gruppo, quale struttura dedicata, sarà a disposizione per fornire ai soci che ne facciano richiesta la documentazione e le indicazioni necessarie per la formazione delle liste. Le liste di candidati che siano state regolarmente presentate saranno messe a disposizione del pubblico almeno 21 (ventuno) giorni prima della data dell'Assemblea (e pertanto entro il 13 marzo 2020) presso la Sede Sociale del Banco BPM, sul sito internet del Banco BPM www.bancobpm.it (Corporate Governance – Assemblea Soci) e sul sito internet del meccanismo di stoccaggio autorizzato, "eMarket Storage" .

Ulteriori informazioni sulle procedure di nomina dei componenti del Consiglio di Amministrazione e del Collegio Sindacale sono pubblicate sul sito internet del Banco BPM (Corporate Governance – Assemblea Soci).

INFORMAZIONI SUL CAPITALE SOCIALE

Il capitale sociale sottoscritto e versato dalla Società è pari, alla data del presente avviso, ad Euro 7.100.000.000,00 suddiviso in n. 1.515.182.126 azioni senza indicazione del valore nominale. Alla data del presente avviso, la Società possiede n. 3.657.792 azioni proprie.

DOCUMENTAZIONE

Le relazioni illustrative degli Amministratori su ciascuna delle materie all'ordine del giorno, nonché la restante documentazione, ivi incluse le proposte di deliberazione, per cui è prevista la pubblicazione prima dell'Assemblea, vengono messe a disposizione del pubblico presso la sede sociale di Banco BPM S.p.A. e presso Borsa Italiana S.p.A., nonché pubblicati sul sito internet aziendale (www.bancobpm.it, sezione "Corporate Governance – Assemblea Soci") e sul sito internet del meccanismo di stoccaggio autorizzato , secondo i termini e le modalità previste dalla vigente normativa.

I Soci hanno facoltà, avvenuto il deposito, di ottenere copia della documentazione di cui sopra inviando apposita richiesta a Banco BPM S.p.A. all'indirizzo di posta elettronica certificata [email protected].

La Banca ha provveduto altresì a redigere (i) la Relazione sul governo societario e gli assetti proprietari ai sensi dell'art. 123-bis D.Lgs. n. 58/1998 (ii) la Dichiarazione consolidata di carattere non finanziario ai sensi del D.Lgs. n. 254/2016 e della Delibera Consob n. 20267 del 18 gennaio 2018. I documenti saranno a disposizione del pubblico presso la sede sociale di Banco BPM S.p.A. e presso Borsa Italiana S.p.A., nonché pubblicati sul sito internet aziendale (www.bancobpm.it, sezione "Corporate Governance") e sul sito internet del meccanismo di stoccaggio autorizzato secondo i termini e le modalità previste dalla vigente normativa.

Il presente avviso di convocazione - effettuato anche ai fini dell'articolo 84 del Regolamento Consob 11971/99 e successive modifiche (Regolamento Emittenti) - viene pubblicato, ai sensi degli articoli 125-bis T.U.F. e 13.4 dello Statuto sociale, sui quotidiani "Il Sole 24 Ore" e "MF Milano Finanza" nonché con le altre modalità sopra indicate.

Ulteriori informazioni circa le modalità di intervento all'Assemblea potranno essere richieste a Banco BPM S.p.A. (Affari Societari di Gruppo, Piazza Filippo Meda n. 4 – 20121 Milano) chiamando il numero verde 800.013.090 nei giorni lavorativi, dalle ore 9 alle ore 17, o inviando una comunicazione all'indirizzo di posta elettronica certificata [email protected].

Ai sensi della normativa Privacy (Regolamento (EU) 2016/679 del Parlamento Europeo e del Consiglio del 27 aprile 2016) il Titolare del trattamento dei dati personali è Banco BPM S.p.A. L'informativa completa sul trattamento dei dati in relazione all'esercizio dei diritti correlati all'Assemblea è fornita sul sito www.bancobpm.it, sezione "Corporate Governance - Assemblea Soci".

Milano-Verona, 18 febbraio 2020

Per il CONSIGLIO DI AMMINISTRAZIONE Il Presidente (Avv. Carlo Fratta Pasini)

Relazioni e bilancio consolidato dell'esercizio

STRUTTURA DEL GRUPPO: PRINCIPALI SOCIETà

STRUTTURA DEL GRUPPO: business line

  • Etica SGR

Società collegate

  • Tecmarket Servizi

DISTRIBUZIONE TERRITORIALE DELLE FILIALI

Totale 1.808

Numero
1.752
55
1
1.808

___________________________________________________________________________________________________________________________________________ 21

Presenza all'estero

Il Gruppo è presente all'estero con la società controllata Banca Aletti Suisse e tramite Uffici di Rappresentanza in Cina (Hong Kong) e India (Mumbai); nel mese di giugno si è concluso l'iter per la chiusura dell'Ufficio di Rappresentanza di Shanghai.

Dati di sintesi e indici economico-finanziari del Gruppo

Dati di sintesi

Di seguito vengono riportati i dati di sintesi e i principali indici del Gruppo, calcolati sulla base dei prospetti contabili riclassificati, le cui modalità di costruzione sono illustrate nella sezione "Risultati" della presente Relazione.

(milioni di euro) 2019 2018 Variaz.
Dati economici
Margine finanziario 2.129,2 2.452,0 (13,2%)
Commissioni nette (*) 1.794,4 1.860,9 (3,6%)
Proventi operativi 4.293,0 4.772,9 (10,1%)
Oneri operativi (2.604,0) (2.792,8) (6,8%)
Risultato della gestione operativa 1.688,9 1.980,1 (14,7%)
Risultato dell'operatività corrente al lordo delle imposte 1.019,7 (129,7)
Risultato dell'esercizio di pertinenza della Capogruppo 797,0 (59,4)

(*) Il dato dell'esercizio precedente è stato riesposto per omogeneità di confronto.

(milioni di euro) 31/12/2019 31/12/2018 Variaz.
Dati patrimoniali
Totale dell'attivo 167.038,2 160.464,8 4,1%
Finanziamenti verso clientela (netti) 105.845,5 104.014,6 1,8%
Attività finanziarie e derivati di copertura 37.069,1 36.852,9 0,6%
Patrimonio netto del Gruppo 11.861,0 10.259,5 15,6%
Attività finanziarie della clientela
Raccolta diretta 109.506,3 105.219,7 4,1%
Raccolta indiretta 92.672,2 88.212,7 5,1%
- Risparmio gestito 58.324,9 55.689,6 4,7%
- Fondi comuni e Sicav 39.049,8 35.992,0 8,5%
- Gestioni patrimoniali mobiliari e in fondi 3.904,4 4.804,7 (18,7%)
- Polizze assicurative 15.370,7 14.892,9 3,2%
- Risparmio amministrato 34.347,4 32.523,1 5,6%
Dati della struttura
Numero medio dei dipendenti e altro personale (*) 21.013 21.846
Numero degli sportelli bancari 1.808 1.804

(*) Media ponderata del personale calcolata su base mensile in termini di risorse full time equivalent. Non comprende gli Amministratori e i Sindaci delle Società del Gruppo.

Indici economici, finanziari e altri dati del Gruppo

31/12/2019 31/12/2018
Indicatori alternativi di performance
Indici di redditività (%)
Return on equity (ROE) 7,20% n.s.
Return on asset (ROA) 0,48% n.s.
Margine finanziario / Proventi operativi 49,60% 51,37%
Commissioni nette (*) / Proventi operativi 41,80% 38,99%
Oneri operativi / Proventi operativi 60,66% 58,51%
Dati sulla produttività operativa (€/1000)
Crediti a clientela (netti) per dipendente (**) 5.037,0 4.761,3
Proventi operativi per dipendente (**) 204,3 218,5
Oneri operativi per dipendente (**) 123,9 127,8
Indici di rischiosità del credito (%)
Sofferenze nette / Crediti verso clientela (netti) 1,47% 1,53%
Inadempienze probabili / Crediti verso clientela (netti) 3,70% 4,85%
Sofferenze nette / Patrimonio netto 13,15% 15,51%
Altri indici
Attività finanziarie e derivati di copertura / Totale attivo 22,19% 22,97%
Derivati attivi / Totale attivo 1,24% 1,16%
- derivati di negoziazione attivi / totale attivo 1,17% 1,08%
- derivati di copertura attivi / totale attivo 0,06% 0,08%
Derivati di negoziazione netti (***) / Totale attivo 0,41% 0,62%
Impieghi netti / Raccolta diretta 96,66% 98,85%
Indici regolamentari di patrimonializzazione e di liquidità
Common equity tier 1 ratio (CET1 capital ratio) 14,43% 12,06%
Tier 1 capital ratio 15,08% 12,26%
Total capital ratio 17,40% 14,68%
Liquidity Coverage Ratio (LCR) 165,03% 154,13%
Indice di leva finanziaria 5,41% 4,57%
Titolo azionario Banco BPM
Numero di azioni in essere 1.515.182.126 1.515.182.126
Prezzi di chiusura ufficiali dell'azione
- Finale 2,028 1,968
- Massimo 2,155 3,146
- Minimo 1,620 1,556
- Media 1,897 2,480
EPS base 0,527 (0,037)
EPS diluito 0,527 (0,037)

(*) Il dato dell'esercizio precedente è stato riesposto per omogeneità di confronto.

(**) Media aritmetica calcolata su base mensile in termini di risorse full time equivalent, il cui valore è esposto nella precedente tabella. Non comprende gli Amministratori e Sindaci delle Società del Gruppo.

(***) L'aggregato dei derivati di negoziazione netti corrisponde allo sbilancio, in valore assoluto, tra i derivati compresi nella voce di bilancio 20 a) dell'attivo "Attività finanziarie valutate al fair value con impatto a conto economico - detenute per la negoziazione" e 20 del passivo "Passività finanziarie di negoziazione".

Gli indicatori alternativi di performance (IAP) esposti nella precedente tabella sono stati individuati dagli amministratori per facilitare la comprensione dell'andamento economico e finanziario della gestione del Gruppo Banco BPM. Gli IAP non sono previsti dai principi contabili internazionali IAS/IFRS e, pur essendo calcolati su dati di bilancio, non sono soggetti a revisione contabile.

I suddetti indicatori si basano sulle linee guida dell'European Securities and Markets Authority (ESMA) del 5 ottobre 2015 (ESMA/2015/1415), applicabili dal 3 luglio 2016, ed incorporate nella Comunicazione Consob n. 0092543 del 3 dicembre 2015.

Al riguardo si deve precisare che per ciascun IAP è fornita evidenza della formula di calcolo e le grandezze ivi utilizzate sono tracciabili attraverso le informazioni contenute nella precedente tabella o negli schemi di bilancio riclassificati contenuti nella sezione "Risultati" della presente Relazione.

Relazione sulla gestione del Gruppo

IL CONTESTO ECONOMICO

Il panorama internazionale

Nel corso del 2019 l'economia globale, pur con temporanei segnali di ripresa, ha seguito un percorso di graduale scivolamento e consolidamento su dinamiche di espansione più contenute. Hanno inciso fattori frenanti comuni a livello internazionale, in primis le crescenti barriere commerciali, così come fattori specifici legati a singoli paesi (Brexit) o comparti produttivi (automotive). Le stime sul tasso di crescita globale annuo per il 2019 del Fondo Monetario Internazionale sono scese dal 3,5% a gennaio al 3,0% ad ottobre, la crescita attesa più contenuta dalla Grande Crisi del 2008 mentre quelle relative al commercio internazionale sono passate, in volume, dal +4,0% al +1,1%.

Le ritorsioni tariffarie tra USA e Cina, e i timori di estensione delle restrizioni commerciali ad altri Paesi, hanno poi inciso negativamente sul clima di fiducia e sull'attività delle imprese a livello globale, amplificando anche rallentamenti ciclici e strutturali già in atto (alcune economie avanzate e Cina). Alla ricomposizione delle supply chain globali – innescata anche dalle tariffe USA - ha corrisposto una significativa dislocazione di attività produttive dalla Cina, prevalentemente verso altri paesi asiatici (in primis Vietnam). Nel comparto automotive i cambiamenti normativi, i nuovi standard di emissione, e probabilmente anche i cambiamenti di governance dei grandi gruppi, hanno pesato sulle vendite in diversi paesi, colpendo in particolare i produttori tedeschi. In Europa pressioni sulla crescita sono venute, tra l'altro, dall'incertezza sui tempi e modalità della Brexit, risoltesi solo parzialmente a fine anno quando il Parlamento inglese ha approvato, a maggioranza, la legge sul recesso dall'UE entro la fine di gennaio 2020. Ulteriori pressioni sono venute dalla debolezza specifica di grandi economie emergenti come Brasile, India, Messico e Russia. Il peggioramento dei risvolti macroeconomici legati a condizioni finanziarie più rigide (Argentina), alle tensioni geopolitiche (Iran) e ai disordini sociali (Venezuela, Libia e Yemen) completano un quadro economico divenuto più complesso e volatile.

In questo contesto, a livello globale, le aziende sono diventate più caute nella spesa a lungo termine e gli acquisti di macchinari e attrezzature hanno rallentato. Contemporaneamente la domanda delle famiglie di beni durevoli si è, in media, indebolita. Di fronte a domanda più lenta di beni durevoli e minori investimenti, le imprese hanno ridotto la produzione industriale. Il commercio globale - dove è forte il peso dei beni finali durevoli e dei fattori utilizzati per produrli - è, come accennato, assai rallentato.

Nel complesso l'economia globale ha comunque evidenziato una buona resilienza. Il rallentamento, infatti, ha colpito prevalentemente i settori manifatturieri a livello globale, il cui contributo alla formazione del PIL è relativamente meno rilevante nelle economie avanzate rispetto ai comparti dei servizi, cui si deve la maggior parte della crescita. Inoltre le tensioni commerciali, via via più vivaci sul finire del 2018 e nei primi mesi del periodo, si sono gradualmente stemperate con il progredire dei negoziati tra Stati Uniti e Cina. Un supporto significativo è infine giunto dall'azione delle principali banche centrali: la FED è tornata a ridurre in più riprese i tassi ufficiali e ad ampliare l'attivo di bilancio, specie nell'ultimo trimestre con consistenti operazioni di rifinanziamento temporaneo, mentre la BCE ha ripreso l'acquisto di titoli interrotto a fine 2018.

Nel dettaglio gli USA hanno registrato nel corso dell'anno un rallentamento della crescita del PIL, imputabile in larga misura al comparto manifatturiero: all'aumento del 3,1% annualizzato del primo trimestre è seguito un +2,0% nel secondo e +2,1% nel terzo e quarto, risultati in linea con la stima preliminare di un espansione del 2,3% nel 2019 (+2,9% nel 2018). La crescita è stata sostenuta, dal 2° trimestre in poi, principalmente dalla spesa in consumi (+3,0% e +2,1% rispettivamente nel secondo e terzo trimestre), beneficiaria dell'aumento del reddito disponibile, intorno al +3% tendenziale a partire da aprile, e della maggiore occupazione - gli occupati non agricoli sono cresciuti dell'1,5% tendenziale (sempre a novembre 2019) mentre la disoccupazione ha toccato il 3,5% a novembre 2019 (3,7% un anno prima). Gli investimenti si sono invece contratti: -1,2% e -0,2% rispettivamente. I prezzi al consumo sono rimasti sotto controllo: sono aumentati, a novembre, del 2,1% mentre l'indice dei prezzi per la spesa in consumi personali, rilevante per le decisioni della FED, è cresciuto dell'1,5%.

La politica commerciale dell'Amministrazione Trump ha comunque portato alcuni frutti: a novembre il saldo commerciale si è ridotto a 43 miliardi con un calo nei primi 11 mesi del 4,7% rispetto allo stesso periodo del 2018. Il Giappone nei primi nove mesi dell'anno ha segnato un tasso di crescita progressivamente più moderato (+0,4% nel 3° trimestre). L'economia ha accusato una sensibile flessione dell'export, riflesso in primis della minore domanda cinese, mentre la domanda interna si è mantenuta sostenuta, grazie agli investimenti privati non residenziali e all'anticipo di spesa in previsione dell'aumento dell'IVA poi avvenuto in ottobre. Nel complesso i dati rimangono coerenti con stime di crescita allo 0,9% per il 2019 (+0,8% nel 2018). I prezzi al consumo a novembre sono aumentati dello 0,5% (la componente core ha però segnato un aumento dello 0,8%) a fronte di attese di un tasso di inflazione per tutto il 2019 dell'1%, segnando un progresso debole nella lotta alla deflazione.

In Cina la crescita economica ha parimenti rallentato, accusando gli effetti della controversia commerciale con gli Stati Uniti. Nel terzo trimestre il tasso di crescita del PIL ha toccato il 6,0% sui dodici mesi (+6,6% annuo nel 2018), riflettendo la frenata dell'export seguita dal rallentamento degli investimenti, che hanno risentito anche dei provvedimenti di riduzione della leva finanziaria e depotenziamento dello "shadow banking". A dicembre i prezzi al consumo, spinti anche dal forte aumento dei prezzi della carne di maiale, a seguito dei danni prodotti dalla peste suina, hanno segnato un incremento del 4,5% contro una stima del 3,3% per tutto il 2019. I prezzi alla produzione sono invece diminuiti per il sesto mese consecutivo: -0,5% tendenziale.

I corsi delle materie prime continuano ad accusare il ridotto dinamismo della crescita globale. I prezzi dei prodotti energetici, in calo tendenziale, sono stati moderati anche dalla raggiunta indipendenza energetica statunitense. Sui metalli ha continuato a pesare la controversia commerciale USA-Cina che, indirettamente, ha inciso anche sui corsi dei prodotti agricoli. Stante la politica tariffaria, la domanda cinese di granaglie si è, infatti, indirizzata con maggior decisione verso il Brasile, penalizzando gli USA, storico fornitore del Paese asiatico. Per queste dinamiche, l'inflazione internazionale è rimasta nel complesso su livelli contenuti.

La situazione europea e italiana

La fase di debolezza dell'economia UEM avviata nel 2018 è proseguita, nella sostanza, anche nell'esercizio appena concluso. Infatti, i fattori d'incertezza del quadro internazionale, sopra menzionati, che l'hanno ingenerata sono rimasti vivi nel corso dell'anno ed hanno significativamente frenato il ciclo degli investimenti. Solo verso la fine dell'esercizio si è avuta una "schiarita", favorita da alcuni segnali di stabilizzazione dell'economia globale e da una crescita positiva del commercio mondiale, dopo tre trimestri consecutivi di flessione. Anche nel corso dell'anno ci sono stati alcuni segnali d'inversione di tendenza, ma non sono risultati duraturi. Il rallentamento delle esportazioni e le difficoltà del comparto manifatturiero hanno continuato a pesare sull'attività economica, finendo per contagiare, in certa misura, anche il comparto dei servizi. La BCE ha pertanto ritenuto di varare nella seconda metà dell'anno un ampio pacchetto di misure espansive considerate appropriate alle prospettive di crescita e d'inflazione.

Più nel dettaglio, l'economia di Eurozona ha evidenziato un tasso di crescita contenuto nel corso dell'anno, con una modesta accelerazione iniziale, subito ridimensionatasi. Nel primo trimestre dell'anno, infatti, il PIL è cresciuto dello 0,4% rispetto a fine 2018 e dell'1,4% a confronto con lo stesso periodo dell'anno precedente, superando le attese degli osservatori. Nei due trimestri successivi il tasso di crescita tendenziale si è però ridimensionato all'1,2% e quello su base trimestrale si è fermato allo 0,2%. L'attività economica dell'Area è stata sostenuta principalmente dalla domanda interna, sia per consumi sia per investimento, mentre il settore esterno - con l'eccezione del primo trimestre - e la variazione delle scorte hanno fornito un contributo negativo. Nel terzo trimestre, infatti, la variazione tendenziale annua dei consumi delle famiglie si è attestata all'1,5%, le esportazioni al +2,4% ma le importazioni al +5,0%.

Francia e Spagna si confermano le economie più vivaci, tra le maggiori. L'Italia rimane il fanalino di coda. La Germania continua a risentire pesantemente delle difficoltà del commercio internazionale: dopo un balzo iniziale nel primo trimestre (+0,5% rispetto al periodo precedente) il Pil ha subito addirittura una contrazione nel secondo (-0,2%), per poi ristagnare nei mesi autunnali (+0,1%).

La stima preliminare per l'ultimo trimestre non si discosta da questi valori: +0,1% sul trimestre precedente e +1,0% in termini tendenziali. Gli indicatori congiunturali dell'area nei mesi autunnali confermano il permanere della debolezza del settore manifatturiero e una stazionarietà nell'ambito dei servizi, anche se tra novembre e dicembre si è osservata qualche timida indicazione d'inversione di tendenza.

Nel complesso dell'anno, quindi, in base alle più recenti stime la crescita UEM dovrebbe attestarsi intorno all'1,2%, in sensibile diminuzione rispetto al 2018 (+1,9%).

Il mercato del lavoro nell'Eurozona è migliorato nel corso dell'anno, pur in misura contenuta. L'occupazione è aumentata dello 0,1% nel terzo trimestre del 2019, rispetto al +0,2% del secondo trimestre. Il tasso di disoccupazione è sceso al 7,5% a novembre, dal 7,8% di inizio anno, e rimane vicino ai livelli pre-crisi. Il tasso d'inflazione è risalito all'1,3% a dicembre (1,5% a fine 2018) dopo aver toccato un minimo dello 0,7% in ottobre: nonostante qualche tensione sul fronte del costo del lavoro, la crescita dei prezzi si mantiene ampiamente al di sotto del livello obiettivo della BCE, complice la fase di debolezza congiunturale.

Per quanto riguarda l'Italia, il 2019 si è aperto in chiave positiva: il balzo della produzione industriale sospinta dai consumi nazionali e dalle esportazioni nette (+0,2% le esportazioni nel primo trimestre rispetto al trimestre precedente e -1,5% l'import), in concomitanza di un'accelerazione degli investimenti fissi lordi, ascrivibile prevalentemente al settore immobiliare, hanno restituito un po' di slancio alle aspettative di crescita del PIL (crescita nulla nel 1° trimestre rispetto al -0,1% del 4° trimestre 2018). Nel secondo trimestre il mancato avvio del ciclo degli investimenti ha frenato l'impulso e la crescita si è mantenuta flebile (tendenziale a +0,1%). Il terzo trimestre ha visto invece un certo miglioramento della dinamica: secondo gli ultimi dati disponibili il PIL è cresciuto del +0,3% tendenziale, sostenuto da consumi finali nazionali (+0,8%) e dagli investimenti fissi lordi (+2,5%, di cui +2,8% quelli in impianti e macchinari) mentre le esportazioni sono diminuite del -3,8%. Nel quarto trimestre, invece, si è avuta una battuta d'arresto: -0,3% rispetto al periodo precedente e invariato in termini tendenziali. I dati sinora disponibili sono pertanto compatibili con una crescita stimata per l'intero 2019 pari al +0,2% contro il +0,7% segnato nel 2018.

Nell'anno hanno inciso negativamente sulla domanda estera e sulle decisioni d'investimento delle imprese e di spesa delle famiglie principalmente alcuni specifici fattori. In primis, la politica tariffaria adottata dall'amministrazione Trump: questa ha inciso, direttamente ed indirettamente, sul tono dell'export italiano, gravando ulteriormente sulle incerte prospettive del sistema produttivo e quindi sulle decisioni di investimento delle imprese export-oriented e dell'indotto. Le difficoltà dell'automotive europeo, alle prese con mutamenti strutturali e nuova normativa sulle emissioni, hanno colpito i settori della componentistica e più in generale il comparto della meccanica inserito nella supply chain delle grandi case produttrici, in primis quelle tedesche.

Sul fronte interno della finanza pubblica, dopo la minaccia d'apertura di una procedura d'infrazione per debito eccessivo, giunta dalle autorità europee, l'Esecutivo ha varato – ad inizio estate - un pacchetto di provvedimenti, contenuti nel c.d. decreto "salva conti", che prevedeva una correzione dei conti per 7,6 miliardi, pari allo 0,42% del PIL. Nonostante l'esito positivo, la vertenza ha contribuito a limitare l'impulso degli altri provvedimenti moderatamente espansivi adottati. Infine l'apertura, in agosto, di una crisi di Governo ed il timore di elezioni anticipate hanno inciso negativamente sulle prospettive della Legge di Bilancio per il 2020 e sul clima di fondo. La soluzione della crisi, giunta con un cambio di compagine governativa, non ha impedito che la Legge di Bilancio venisse approvata con difficoltà, dopo qualche incertezza - anche nella sostanza dei provvedimenti adottati e della loro portata - solo alle ultime battute dell'anno mentre divenivano più urgenti alcune situazioni idiosincratiche quali la crisi dell'ILVA e quella del vettore nazionale Alitalia.

Alcuni fattori sono comunque giunti a supporto dell'Esecutivo, attenuando l'impatto potenziale delle criticità succitate, specie quelle di finanza pubblica, sull'economia reale: la buona domanda internazionale di titoli di stato italiani, stanti i rendimenti sovereign negativi in molti paesi europei, ha reso assai agevole il rinnovo del debito pubblico in scadenza, riflettendosi in una diminuzione della spesa per interessi. Ciò ha aperto spazi di bilancio in grado di compensare l'aumento della spesa primaria (+6% gli investimenti pubblici nei primi 6 mesi). Anche grazie a questo, il disavanzo per il 2019 è previsto stabile al 2,2% del PIL.

Da sottolineare come il mercato del lavoro abbia mantenuto un tono assai positivo: a novembre, su base annua, l'occupazione è cresciuta del +1,2% (+285 mila unità), sostenendo quindi i redditi (il reddito disponibile lordo delle famiglie è aumentato dell'1,5% tendenziale nel terzo trimestre). La dinamica dei prezzi al consumo si è infine mantenuta su livelli contenuti: in media, nel 2019, i prezzi al consumo hanno registrato una crescita del +0,6%, dimezzando quella del 2018 (+1,2%).

Le banche centrali

Nel corso del 2019 le ambizioni di normalizzazione delle politiche monetarie, emerse nell'esercizio precedente, sono rapidamente tramontate, lasciando il campo, al contrario, all'adozione di nuovi stimoli a contrasto dell'impatto della guerra dei dazi. Le nuove misure introdotte tendono ad esaurire lo spazio efficace di manovra monetaria, richiedendo, quindi, un passaggio di testimone alle politiche fiscali.

I primi segnali di una maggior prudenza da parte delle banche centrali sono emersi dalle minute della Fed di Dicembre 2018, dopo che per tutto l'anno la dialettica delle autorità monetarie aveva inneggiato ad una fase di normalizzazione, pur in presenza di un forte rallentamento economico nel terzo e quarto trimestre, a fronte di una visibile riduzione dell'attivo della Fed.

Anche l'ipotesi di un primo rialzo dei tassi da parte della BCE nel 2019 è diventato presto impraticabile stante il calo dell'inflazione in Eurozona e negli USA, che aveva influenzato anche la Fed nel fermare per precauzione gli intenti di normalizzazione, pur con un mercato del lavoro ancora molto forte, in vista del venir meno dello stimolo fiscale. Anche in Europa, infatti, le autorità monetarie hanno rinviato le decisioni di politica monetaria restrittiva, da tempo in programma: dapprima spostando l'appuntamento con il rialzo dei tassi a dopo l'estate, poi garantendo da marzo tassi invariati per tutto l'anno e infine, da settembre, spostandolo ad un orizzonte temporale indeterminato.

L'inversione di tendenza delle politiche monetarie ha quindi caratterizzato il primo semestre dell'anno partendo dalle dichiarazioni di forward guidance che hanno creato un'aspettativa di intervento nei mesi estivi che ha tranquillizzato i mercati finanziari, pur in presenza di continui colpi di scena nella disputa commerciale USA-Cina. A luglio, quindi, la Fed ha annunciato un primo taglio dello 0,25% confermando le attese del mercato. A questo ne sono seguiti altri due. I tre tagli dei tassi di policy da parte della Fed avvenuti tra fine luglio e fine ottobre sono stati presentati come un aggiustamento preventivo non destinato a proseguire, essendosi raggiunto un livello adeguato al livello di espansione economica in atto.

Nonostante il deteriorarsi dell'attività economica fosse più evidente nell'Eurozona, la Bce ha agito con gradualità. Oltre al rinvio del rialzo dei tassi, cui si faceva cenno dianzi, a marzo il Consiglio direttivo ha annunciato una nuova serie di operazioni mirate di rifinanziamento a più lungo termine (TLTRO-III), a partire da settembre 2019 sino a marzo 2021, ciascuna con una scadenza di due anni. A fine luglio è stato comunicato l'avvio delle riflessioni in merito ad un sistema a più livelli per la remunerazione delle riserve e ad eventuali nuovi acquisti netti di attività, delle dimensioni e composizione da stabilirsi, rinviando alla riunione di settembre tale definizione. Nella riunione di settembre, infine, la BCE ha ridotto di dieci punti base, a -0,50 per cento, il tasso sui depositi presso l'Eurosistema ed ha inoltre deciso di riavviare, dall'inizio di novembre, il programma ampliato di acquisti netti di attività finanziarie (Expanded Asset Purchase Programme, APP) a un ritmo mensile di 20 miliardi di euro, che proseguirà finché necessario.

L'andamento dei mercati finanziari

L'inizio del 2019 è stato caratterizzato, come ricordato, dall'inversione di tendenza della politica monetaria da parte delle banche centrali occidentali la cui azione è presto diventata quasi una funzione dell'evolversi della guerra commerciale tra Usa e Cina. Questo duello ha dominato i mercati lasciano in secondo piano altri eventi politici di primaria importanza: dall'evoluzione della Brexit, alle elezioni Europee passando per la nomina del nuovo vertice della BCE e per le difficoltà di tenuta degli esecutivi di alcuni paesi europei. L'apertura della FED ad una politica monetaria meno restrittiva e il conseguente ribilanciamento dei portafogli durante la parte iniziale dell'anno sono state le cause principali del rialzo del mercato, seguito al disastroso ultimo trimestre 2018; analogo effetto ha generato il mutato orientamento della BCE.

L'atteggiamento delle banche centrali ha quindi sostenuto il trend rialzista che è proseguito nei primi mesi dell'anno sia sui mercati azionari sia su quelli obbligazionari, complice un graduale e costante miglioramento delle aspettative sul fronte delle tensioni commerciali USA-Cina. Un ulteriore sostegno è derivato dai dati trimestrali delle società U.S.A. che sono risultati complessivamente positivi, così come particolarmente sorprendente è stato il dato registrato dal PIL U.S.A. del primo trimestre. Sul segmento obbligazionario euro, la prospettiva di nuove misure di allentamento da parte della BCE ha contribuito al restringimento degli spread rispetto al tasso risk free, con un beneficio maggiore sul segmento a breve-medio termine della curva, mentre il tasso sul Bund decennale è tornato a registrare valori negativi, fenomeno che non si verificava da giugno 2016. Le mutate aspettative sulla congiuntura e le attese per le mosse della FED hanno portato ad un appiattimento della curva dei Treasury, tanto da assistere, in un paio di sedute a marzo, ad un'inversione della stessa.

Una prima correzione di questo trend si è verificata a maggio, quando i titoli corporate, al contrario dei governativi, hanno risentito della debolezza dei mercati azionari in tutto il mondo in seguito alla rottura delle trattative commerciali USA-Cina. Le tensioni hanno indotto gli investitori a liquidare gli asset più rischiosi e il consueto fenomeno del "flight-to-quality" ha prodotto nuovi consistenti rialzi dei Treasury U.S.A e dei Bund tedeschi.

La correzione di maggio è stata superata rapidamente, grazie anche al supporto offerto dalle politiche monetarie estremamente espansive. Le aspettative relative alle iniziative della BCE, sopra citate, hanno contribuito ad un ulteriore rialzo dei titoli obbligazionari governativi, in particolare di quelli periferici, primo fra tutti il BTP italiano, rimasto indietro rispetto a Spagna e Portogallo, e dei paesi emergenti. La possibile vittoria dei "sovranisti" alle elezioni europee, poi smentita dai risultati, aveva infatti penalizzato il mercato dei titoli di stato italiani almeno fino a fine maggio. Nell'imminenza della consultazione lo spread era risalito fino a circa 290 p.b., e il BTP quinquennale aveva brevemente raggiunto un rendimento superiore al titolo di stato greco di analoga durata. Anche l'indice azionario italiano, dopo un avvio molto vivace nei primi mesi dell'anno, tra aprile e maggio ha registrato la peggior performance dell'area Euro, arrivando a perdere oltre il 6%.

In agosto le rinnovate tensioni nella contesa commerciale tra USA e Cina, determinate dalle minacce di ulteriori dazi sui beni cinesi da parte di Trump, hanno comportato un breve sell-off sui mercati azionari globali e alcune perdite per i corsi obbligazionari corporate, in particolare nel segmento high yield.

Verso la fine dell'estate, invece, il quadro delle politiche monetarie espansive della BCE e della FED è andato completandosi e i mercati hanno ripreso a correre. Il mercato del credito ha registrato un'ulteriore riduzione dei credit spread, soprattutto sulle emissioni bancarie (senior e subordinate) e su quelle high yield e i rendimenti dei governativi hanno toccato i minimi dell'anno, in particolare quelli italiani, grazie anche all'insediamento del nuovo governo con un taglio più filo-europeista, spingendo al ribasso lo spread BTP/Bund.

Gli sviluppi positivi sul fronte della guerra dei dazi, dati da crescenti aspettative sulla imminente firma di un deal di fase 1 tra USA e Cina, hanno determinato una situazione di risk-on sui mercati nell'ultima parte dell'anno che si è accompagnata allo steepening della curva sia dei paesi core che periferici della zona euro, penalizzando in particolare le obbligazioni corporate investment grade e Governative con scadenze più lunghe. Da questa situazione hanno tratto beneficio i listini azionari in generale e i bond del segmento high yield e del settore bancario subordinato.

Il mercato azionario Europeo (Stoxx 600) nell'anno ha avuto una performance positiva del 23.2% (+24.8% Eurostoxx 50) chiudendo vicino ai massimi dopo due correzioni importanti a maggio e ed agosto, legate alle vicende dalla guerra dei dazi. L'indice Dow Jones sui 12 mesi a messo a segno un incremento in valuta locale del +22.3%, superato dallo Standard & Poor's 500 (+28.9%) e dal Nasdaq (+35.2%). I listini americani, nel corso di questo movimento rialzista, dopo aver colmato il gap creato dal sell-off del dicembre 2018, hanno ripetutamente aggiornato i rispettivi record storici.

L'indice FTSE Mib della borsa italiana è salito del 28.3% sovraperformando quelli europei e chiudendo poco sotto i massimi.

Gli indici azionari del settore bancario hanno registrato nell'anno un rialzo contenuto rispetto al mercato dell'8,2% in Europa e del 23,5% in Italia, con una performance che ha riflesso il calo del rischio paese dopo la crisi di governo dell'estate. Passando ai mercati obbligazionari, in Europa il total return nel 2019 è stato in media del 5,8% per la classe AAA (Iboxx all mat), prossimo al 6,7% per i titoli governativi europei e del +9,5% per il segmento Liquid High Yield. Il risultato dell'investimento obbligazionario sul mercato americano è stato altrettanto positivo (+5,8% VBMFX).

Il rendimento dei titoli di stato italiani, lungo tutta la curva, ha registrato nel corso dell'anno un sensibile calo dai livelli di fine 2018, che risentivano delle tensioni emerse sul tema dell'equilibrio dei conti pubblici tra Governo italiano e Commissione europea. Questo movimento si è tradotto in un ridimensionamento dello spread BTP/Bund che è stato particolarmente intenso all'annuncio di nuove politiche monetarie espansive da parte di Fed e BCE tra giugno e luglio, con un calo di circa 100 p.b. da 287 a 185 p.b. La flessione dello spread è poi proseguita, salvo l'impennata a quota 240 p.b. durante la breve crisi di governo, sull'onda della formazione del nuovo esecutivo, ritenuto dagli operatori di stampo più europeista, e dell'annuncio del pacchetto di interventi da parte della BCE in settembre, arrivando a segnare un minimo a quota 128 p.b. a inizio ottobre. La riduzione drastica del rischio di ridenominazione, inteso come componente stimata del rendimento di mercato del BTP decennale (sceso da 100 a 30 p.b. tra giugno e settembre) ha favorito anche il rientro dei premi sui credit default swap (CDS) relativi ai titoli bancari italiani che sono scesi in corso d'anno di circa 100 p.b. chiudendo il 2019 sui minimi sotto gli 80 p.b.. La risalita successiva, che ha portato lo spread BTP/Bund ad oscillare fino a fine anno intorno a quota 160 p.b., è stata dovuta a nuove incertezze sulla tenuta della coalizione di governo e ad un'approvazione pur sempre laboriosa della manovra di bilancio.

L'attività bancaria nazionale

Nel corso del 2019, i prestiti al settore privato (corretti per l'effetto delle cartolarizzazioni) non sono variati in modo significativo. La debolezza che ha caratterizzato l'anno appena trascorso è dovuta principalmente alla riduzione della domanda di finanziamento da parte delle imprese, come evidenziato dalla BCE nell'indagine sul credito bancario (Bank Lending Survey), nonostante il perdurare di condizioni estremamente accomodanti sui tassi di mercato. In tal modo, il portafoglio di crediti erogati dagli intermediari si ricompone a favore delle famiglie, che assorbono meno capitale e offrono margini unitari più remunerativi rispetto alle imprese, in un contesto in cui la forbice bancaria risulta ancora molto compressa.

Sono numerose le sfide che gravano sul sistema bancario. La più impellente implica il ritorno a livelli di redditività soddisfacente in uno scenario connotato dall'estrema debolezza dell'attività tradizionale, da tassi di mercato negativi e dalla necessità di ridurre ulteriormente lo stock di crediti deteriorati. A ciò si aggiunge la minaccia derivante dal Fintech e dai competitors non bancari e la relativa necessità di investire in modo efficace nei processi di trasformazione tecnologica.

Le banche possono fare ancora affidamento sulle condizioni di funding favorevoli garantite dalla BCE e su tassi di mercato contenuti per attenuare il costo della raccolta. Le nuove TLTRO III, a cadenza trimestrale, dovrebbero fornire un prezioso sostegno agli intermediari consentendo di rifinanziare la scadenza di un'ampia parte delle emissioni obbligazionarie e del TLTRO II nel corso del 2020.

La BCE ha inoltre introdotto un sistema differenziato di remunerazione delle riserve bancarie presso BCE su due livelli, in cui una quota della liquidità in eccesso sarà remunerata a tasso 0%, esentandola quindi dal livello negativo dei tassi di mercato interbancari, in modo da ridurne l'impatto sui margini degli intermediari.

Inoltre, nonostante l'indebolimento del quadro congiunturale, il settore bancario nazionale oggi è nel suo complesso ben più solido rispetto alle condizioni in cui si è trovato alla vigilia della crisi sui debiti sovrani, in virtù delle importanti cessioni di crediti in sofferenza, di un maggior grado di patrimonializzazione e dei progressivo taglio dei costi della rete fisica.

Sul fronte della qualità del credito in particolare, il 2019 ha segnato il terzo anno consecutivo del processo di ridimensionamento delle masse di crediti deteriorati dopo il picco di cessioni che ha caratterizzato il 2018; nell'esercizio 2019 le cessioni per il sistema bancario italiano sono stimate attorno a un valore complessivo di circa 40 miliardi, contro i 60 miliardi di fine 2018 e gli 80 miliardi del 2017.

Entrando nel dettaglio dei trend sopra descritti, a dicembre 2019, in base ai dati diffusi dall'ABI, lo stock di credito bancario al settore privato (calcolato includendo i prestiti non rilevati nei bilanci bancari poiché cartolarizzati e al netto delle variazioni delle consistenze non connesse con transazioni) è rimasto sostanzialmente invariato rispetto al medesimo periodo dell'anno precedente, mentre l'ammontare relativo alle sole famiglie e imprese è leggermente aumentato di +0,3%. Riguardo quest'ultimo aggregato, si nota come sia sostenuto essenzialmente dallo sviluppo vivace e costante delle famiglie, cresciute del +2,4% in ragione d'anno, compensando la contrazione della componente delle imprese (-1,9% nel medesimo arco temporale, contro il +1,3% tendenziale registrato a fine 2018).

L'evoluzione negativa del credito alle imprese è dovuta al calo della domanda di finanziamenti, riflettendo la debolezza del ciclo economico e degli investimenti. La domanda di credito è stata caratterizzata essenzialmente da un minor fabbisogno di rifinanziamento delle scorte e del circolante e da limitate esigenze di finanziamento di investimenti fissi, nonostante condizioni di accesso al credito ancora ampiamente favorevoli e in ulteriore allentamento. Infatti, il tasso medio sui nuovi prestiti in euro alle società non finanziarie a dicembre è sceso all'1,27%, livello prossimo al minimo storico toccato ad agosto e settembre (1,26%).

L'evoluzione dei prestiti alle famiglie è stata trainata sia dall'incremento dei mutui per acquisto abitazione (+2,5% annuo) che dal credito al consumo, grazie al perdurare di condizioni di tasso al minimo storico.

Entrando nel dettaglio sul tema della qualità del credito, durante il 2019 è proseguito il percorso di pulizia degli attivi da parte degli Istituti. Tuttavia, si evidenzia ancora una scarsa propensione ad assumere nuovi rischi, come testimoniato dalla citata crescita nulla dello stock di credito.

E' migliorato ulteriormente il rapporto tra esposizioni deteriorate e impieghi, seppur con un ritmo di riduzione in rallentamento; tale rapporto a giugno 2019, in base alle più recenti stime pubblicate da Banca d'Italia, è sceso all' 8,1% contro l'8,7% di fine 2018.

Il flusso dei nuovi crediti deteriorati sul totale dei finanziamenti, al netto dei fattori stagionali e in ragione d'anno, aveva registrato un primo segnale di inversione di tendenza a metà anno, a causa del peggioramento della componente ascrivibile alle Imprese, in particolare quelle legate ai Servizi. Tuttavia, il rapporto nel trimestre successivo è tornato a scendere, nonostante il peggioramento del quadro congiunturale, consolidandosi pertanto su livelli decisamente contenuti e lontani da quelli pre-crisi.

Questi risultati si riflettono nel ridimensionamento dello stock di sofferenze nette, che a novembre 2019 (ultimo dato disponibile secondo le più recenti stime ABI) scendono a 29,6 miliardi dai 38,3 miliardi di novembre 2018, con un calo ben del -22,7% (-7,2% da inizio anno e -66% dal picco di 86,8 miliardi di fine 2016). Ciò è avvenuto in linea con le azioni di contenimento pianificate dagli intermediari insieme a una maggior prudenza e selettività nelle politiche di erogazione del credito.

La raccolta diretta complessiva da clientela (depositi e obbligazioni) a dicembre 2019 tocca i 1.815 miliardi, con una crescita del 4,8% su base annua e in lieve flessione rispetto al picco di 1.824 miliardi di novembre. L'aggregato è cresciuto in modo costante e regolare nel corso dell'anno, beneficiando da un lato dell'incremento sensibile delle masse dei depositi di clientela residente e, dall'altro, della stabilizzazione del trend delle obbligazioni.

Come anticipato poc'anzi, l'ammontare dei depositi da clientela residente (in conto corrente, certificati di deposito, pronti contro termine al netto delle operazioni con controparti centrali, dei depositi con durata prestabilita connessi con operazioni di cessioni di crediti) è in forte crescita a fine 2019: +5,6%, corrispondente a un incremento di 83,1 miliardi su base annua, continuando ad essere privilegiati tra le scelte di allocazione del risparmio per il basso livello dei tassi di interesse e la curva dei rendimenti piatta. Dall'altro lato, nel medesimo arco temporale si stabilizza il trend dello stock di obbligazioni (al netto di quelle emesse da banche) dopo una lunga fase discendente, grazie alle nuove emissioni registrate nel corso dell'anno.

L'andamento dei tassi bancari attivi e passivi nel periodo è il risultato combinato dei fattori descritti. La forbice bancaria, calcolata come differenza tra tasso medio sui prestiti e tasso medio sulla raccolta totale da famiglie e società non finanziarie, a fine 2019 si è ristretta all'1,90%, un livello inferiore di 4 p.b. a quello di fine 2018.

A dicembre 2019, il mark-up (calcolato come differenza tra il tasso medio sugli impieghi e il tasso Euribor a 3 mesi) si posiziona a 288 p.b. (+2 p.b. rispetto all'anno precedente), mentre il mark-down (calcolato come differenza tra il tasso Euribor a 3 mesi e il tasso sulla raccolta totale) è peggiorato di 6 p.b. passando da -92 a -98 p.b. nel medesimo arco di tempo.

A novembre 2019, il patrimonio dei fondi aperti di diritto italiano ed estero è cresciuto su base annua dell'8,9%, portandosi a 1.055 miliardi dai 969 miliardi dell'anno precedente. Tale valore è composto per il 23,2% da fondi di diritto italiano e per il restante 76,8% da fondi di diritto estero.

Sempre a novembre, la Raccolta netta dei fondi comuni di diritto italiano è aumentata su base annua del 3,7%. Tale andamento riflette l'incremento dei fondi obbligazionari e, in misura inferiore, dei comparti azionari, bilanciati e flessibili, a scapito dei fondi di liquidità ed hedge fund.

FATTI DI RILIEVO DELL'ESERCIZIO

La gestione dell'esercizio 2019 è stata focalizzata sulla prosecuzione delle attività di derisking e sulla realizzazione delle operazioni di capital management già annunciate al mercato, nonché sulla prosecuzione dei progetti di riorganizzazione delle attività del Gruppo in linea con il piano industriale.

Nel seguito sono descritti i principali eventi che hanno caratterizzato l'esercizio chiuso al 31 dicembre 2019.

Le attività di derisking

Nel primo trimestre si è perfezionata la cessione "ACE", avviata nello scorso esercizio, con l'ottenimento della garanzia "GACS" sulle Senior Notes ed il collocamento del 95% sia delle Mezzanine che delle Junior Notes. In tal modo si è completato definitivamente il trasferimento dei rischi sui crediti ceduti - a fine 2018 iscritti fra le "attività in via di dismissione" per un valore netto di 1.330 milioni - per i quali si è potuto pertanto procedere alla derecognition contabile.

Sempre nell'ambito del "progetto ACE", nel dicembre 2018 era stata costituita la società First Servicing S.p.A. finalizzata a segregare le funzioni di servicer dei crediti non performing anche attraverso l'acquisizione del ramo d'azienda dedicato al recupero dei crediti stessi, oggetto di conferimento da parte di Banco BPM.

In data 23 maggio 2019 l'assemblea straordinaria di First Servicing ha deliberato un aumento di capitale sociale a pagamento, riservato al socio unico Banco BPM, da 50.000 euro sino a nominali 150.000 euro a fronte del conferimento (effettuato in continuità di valori contabili) del ramo d'azienda costituito dal complesso di beni, rapporti giuridici e risorse organizzate per l'esercizio dell'attività di recupero dei crediti classificati a sofferenza.

Il valore attribuito al ramo d'azienda da parte dell'esperto indipendente incaricato è di 142,8 milioni.

Successivamente, in data 31 maggio 2019, si è tenuta l'assemblea straordinaria della società che ha deliberato alcune modifiche statutarie, tra cui la variazione di denominazione di First Servicing S.p.A. in CF Liberty Servicing S.p.A., e la ripartizione del capitale sociale, costituito da n. 10.000 azioni prive di valore nominale, in n. 7.000 azioni di categoria A e n. 3.000 azioni di categoria B.

In pari data è stato sottoscritto l'atto con cui Banco BPM ha trasferito il 70% del capitale sociale di First Servicing (ora CF Liberty Servicing S.p.A.), pari a n. 7.000 azioni di categoria A a Credito Fondiario S.p.A., per un corrispettivo di 100 milioni.

Pertanto, con efficacia 1° giugno 2019, l'azionariato di CF Liberty Servicing è ripartito in n. 7.000 azioni di categoria A, pari al 70% del capitale, detenute dal socio Credito Fondiario e n. 3.000 azioni di categoria B, pari al 30% del capitale, detenute dal socio Banco BPM.

Per effetto di tali operazioni, il conto economico dell'esercizio beneficia di un impatto complessivo pari a 142,7 milioni a titolo di plusvalenza realizzata sulla cessione e di rilevazione al fair value dell'interessenza residua; al netto dell'effetto fiscale, l'impatto risulta pari a 140,7 milioni.

Nel corso del 2019 le attività di derisking del Gruppo sono proseguite anche con l'accordo di cessione di un portafoglio di crediti in leasing in sofferenza (Progetto "ACE Leasing"). A seguito del completamento del processo di due diligence, Banco BPM ha individuato Illimity Bank quale controparte per la cessione di un portafoglio pari a circa 650 milioni nominali (misurati alla data di cut-off del 30 giugno 2018), composto principalmente da crediti derivanti dai rapporti giuridici attivi e passivi riconducibili a contratti di leasing in sofferenza, unitamente ai beni immobili o mobili e ai contratti sottostanti. Il perfezionamento dell'operazione si articolerà in più fasi, con conclusione prevista entro la metà del 2020. In particolare al 31 dicembre 2019 il valore nominale dei crediti che a seguito del suddetto accordo - è stato iscritto fra le "attività non correnti e gruppi di attività in via di dismissione" è pari a 313 milioni (94 milioni al netto delle rettifiche di valore). Ad esito dell'accordo di cessione non sono stati rilevati impatti significativi a conto economico.

Il processo di definizione dell'assetto societario e organizzativo del Gruppo Banco BPM

Concluso il riassetto del comparto del credito al consumo

A fine giugno 2019 il Gruppo ha completato, in esecuzione degli accordi sottoscritti alla fine del 2018 tra Banco BPM, Crédit Agricole S.A., Crédit Agricole Consumer Finance S.A. e Agos Ducato ed a seguito del rilascio delle previste autorizzazioni da parte delle competenti Autorità, la riorganizzazione del comparto del credito al consumo, attraverso le seguenti operazioni:

  • la scissione parziale proporzionale di ProFamily S.p.A. a favore di una società di nuova costituzione integralmente controllata dal Banco BPM, avente ad oggetto l'assegnazione del ramo d'azienda relativo all'attività di credito al consumo esercitata per il tramite della "Rete non captive" (agenti monomandatari e filiali proprie) della stessa ProFamily S.p.A.;
  • la costituzione, contestualmente all'intervenuta efficacia della scissione sopra citata, della società beneficiaria che ha assunto la denominazione sociale della società scissa (ProFamily S.p.A.); la società beneficiaria è stata autorizzata dalla Banca d'Italia all'esercizio dell'attività di concessione di finanziamenti nei confronti del pubblico. Per effetto della suddetta operazione di scissione, la società scissa ProFamily S.p.A. ha mutato la propria denominazione sociale in ProAgos S.p.A ed è stata incorporata in Agos Ducato;
  • subordinatamente all'efficacia della scissione indicata nei punti precedenti, il Banco BPM ha ceduto ad Agos Ducato il 100% del capitale sociale di ProAgos, per un corrispettivo pari a 310 milioni; in pari data, Banco BPM, Crédit Agricole, Crédit Agricole Consumer Finance e Agos Ducato hanno altresì formalizzato la documentazione contrattuale volta a confermare, per i successivi 15 anni, la partnership esistente nel comparto del credito al consumo.

La cessione di ProFamily (ProAgos) ha consentito di registrare nel conto economico del bilancio consolidato una plusvalenza pari a circa 186 milioni al netto degli effetti fiscali. La plusvalenza accreditata al conto economico consolidato corrisponde al 61% della differenza tra il prezzo pagato da Agos (310 milioni), ed il valore di carico della partecipazione. In conformità a quanto previsto dal principio contabile di riferimento per il caso di specie, il 39% della suddetta differenza (pari alla quota di partecipazione detenuta dal Banco BPM) è stato rilevato a riduzione del valore contabile della partecipazione detenuta in Agos.

Accentramento delle attività di Private Banking in Banca Aletti

Nel corso dell'esercizio la Capogruppo ha trasferito alla controllata Banca Aletti, attraverso due distinte operazioni di apporto, i rami di azienda cosiddetti "Clienti Non Portafogliati Private" e "Consulenti Finanziari Agenti".

Oggetto delle operazioni di trasferimento sono, oltre alle attività, passività, diritti e obbligazioni relativi ai rami d'azienda, anche le attività finanziarie sottostanti ai rapporti contrattuali di amministrazione e custodia, di risparmio gestito e i prodotti assicurativi.

Attraverso le descritte operazioni si è completato il programma di riassetto del comparto delle attività di Private Banking avviato nei precedenti esercizi.

Semplificazione della struttura societaria del Gruppo

Nell'ambito delle iniziative di razionalizzazione dell'assetto societario ed operativo del Gruppo, oltre alle sopra ricordate operazioni societarie connesse alle attività di derisking e alla riorganizzazione del comparto del credito al consumo, si collocano anche le operazioni di fusione per incorporazione delle controllate Holding di Partecipazioni Finanziarie Banco Popolare S.p.A., BP Property Management S.c.a r.l. e Società Gestione Servizi BP S.c.p.a. nella Capogruppo Banco BPM e delle controllate Sviluppo Comparto 6 S.r.l., Sviluppo Comparto 8 S.r.l. e Manzoni 65 S.r.l. in Bipielle Real Estate. Tali operazioni, che hanno avuto decorrenza contabile e fiscale dal 1° gennaio 2019, sono avvenute senza rapporto di cambio né conguaglio in denaro.

Nel mese di novembre si è invece perfezionata l'operazione di cessione della partecipazione detenuta in Arena Broker S.r.l., pari al 57,30% del capitale, a favore di Assiteca S.p.A., per un corrispettivo pari a 3,7 milioni, realizzando una plusvalenza di circa 2 milioni.

Nel corso dell'esercizio inoltre le controllate in liquidazione Liberty S.r.l., BPM Securitisation 3 S.r.l., Beta S.r.l. e Tiepolo Finance S.r.l. sono state cancellate dal competente Registro delle Imprese. La conclusione delle procedure di liquidazione non ha comportato impatti significativi sulla situazione patrimoniale ed economica del Gruppo. Nel mese di marzo è stata deliberata anche la messa in liquidazione della società collegata Immobiliare Centro Milano; tale partecipazione è stata in seguito ceduta ad Algebris NPL Partnership, nel contesto di una più ampia e rilevante operazione di cessione di crediti a favore di un veicolo di cartolarizzazione gestito da Algebris.

Infine, dal Gruppo escono altresì i veicoli Erice Finance S.r.l. e BPM Securitisation 2 S.r.l., per chiusura delle rispettive operazioni di cartolarizzazione, e Leviticus SPV S.r.l., a seguito del perfezionamento della cessione dei crediti nell'ambito del progetto "ACE" e della conseguente derecognition contabile degli stessi.

Altri eventi dell'esercizio

Reclami vertenze e indagini relativi all'attività di segnalazione alla società Intermarket Diamond Business S.p.A. di clientela interessata all'acquisto di diamanti effettuata in passati esercizi

Negli anni dal 2003 al 2016 e quindi anteriormente alla fusione da cui Banco BPM ha avuto origine è stata svolta l'attività di segnalazione di clientela interessata all'acquisto di diamanti alla società specializzata Intermarket Diamond Business S.p.A. (società dichiarata fallita a gennaio 2019), attività sospesa fin dai primi mesi del 2017 e poi definitivamente interrotta.

Nel mese di aprile 2017 l'Autorità Garante della Concorrenza e del Mercato (AGCM) aveva esteso il procedimento avviato nei confronti di IDB alle banche segnalatrici, tra cui Banco BPM, e in data 30 ottobre 2017, nel ravvisare una presunta pratica commerciale scorretta ai sensi del Codice del Consumo, aveva irrogato alla stessa IDB e alle banche segnalatrici una sanzione amministrativa (pari, nel caso di Banco BPM, a 3,35 milioni). La Banca ha corrisposto l'importo della sanzione e ha impugnato il provvedimento dell'AGCM presso il TAR. A seguito del rigetto dell'impugnativa da parte del TAR nel novembre 2018, la Banca ha proposto appello tuttora pendente presso il Consiglio di Stato.

In relazione a tale operatività risulta inoltre pendente un procedimento penale presso la Procura di Milano nell'ambito del quale, in data 19 febbraio 2019, la Procura di Milano ha notificato alla Banca (i) un decreto di sequestro preventivo per complessivi 84,6 milioni e (ii) un'informazione di garanzia a Banco BPM e Banca Aletti ai sensi del D.lgs 231/2001 per illecito amministrativo per i reati presupposto di autoriciclaggio e a Banco BPM per l'ipotesi di ostacolo all'esercizio delle funzioni delle autorità pubbliche di vigilanza. Nell'avviso di chiusura delle indagini preliminari la Procura ha inoltre contestato ad alcuni ex manager del Gruppo il reato di truffa aggravata, antoriciclaggio, ostacolo all'esercizio delle funzioni delle autorità pubbliche di vigilanza e corruzione tra privati.

Tale vicenda con la conseguente eco mediatica ha determinato la ricezione di un elevato numero di reclami da parte della clientela del Gruppo coinvolta e l'avvio di contenziosi in sede civile. In prossimità dell'approvazione del progetto di bilancio dell'esercizio 2017 risultavano pervenuti circa 1.250 reclami per un petitum complessivo inferiore a 50 milioni. Nel corso dell'esercizio 2018 il numero dei reclami è progressivamente cresciuto arrivando a circa 13.300 reclami per un petitum complessivo di circa 430 milioni alla data del 31 gennaio 2019. Il flusso è proseguito anche nel 2019 fino a raggiungere il numero complessivo di circa 22.800 reclami per un petitum complessivo di circa 640 milioni alla data del 31 gennaio 2020. Alla stessa data risultavano pendenti circa 500 provvedimenti civili che vedono le banche del Gruppo interessate convenute per un petitum complessivo pari a circa 43 milioni.

Al riguardo, anche in un'ottica di vicinanza alla clientela, la Banca ha posto in essere un'ampia iniziativa di customer care che prevede un'analisi caso per caso degli elementi evidenziati dalla clientela nei propri reclami, finalizzata, se del caso, al perfezionamento di transazioni. Le transazioni si configurano nella generalità dei casi nell'erogazione di un ristoro monetario che si aggiunge al mantenimento della proprietà della pietra da parte del cliente.

In tale contesto, in sede di redazione del bilancio al 31 dicembre 2019, le banche del Gruppo interessate hanno ritenuto di integrare i fondi generici posti a presidio dei suddetti reclami e contenziosi, sia pendenti che potenziali, con un ulteriore accantonamento di 65 milioni rispetto alle somme già stanziate nei precedenti esercizi. Le risorse finanziarie complessivamente messe a disposizione dal Gruppo nel triennio per fornire ristoro alla clientela ammontano a 383,3 milioni. Per ulteriori dettagli si rinvia alla Nota integrativa consolidata – passivo - sezione 10. Fondi per rischi e oneri.

Attività ispettive delle Autorità di Vigilanza - Banca Centrale Europea, Banca d'Italia e Consob

Nel corso del normale svolgimento della propria attività, il Gruppo è oggetto di accertamenti ispettivi promossi dalle Autorità di Vigilanza. In particolare, nell'ambito del Single Supervisory Mechanism, il Gruppo è soggetto alla vigilanza della Banca Centrale Europea ("BCE"); con riferimento a specifiche tematiche, quali ad esempio il rispetto della normativa antiriciclaggio o la trasparenza, l'attività di vigilanza è di competenza diretta della Banca d'Italia.

L'attività di vigilanza comporta lo svolgimento di ordinarie e ricorrenti verifiche ispettive presso la sede della Capogruppo ("on site inspection") a cui si affiancano attività di verifica "a distanza", condotte attraverso scambi informativi strutturati e continuativi piuttosto che attraverso richieste specifiche di documentazione e approfondimenti tematici.

Negli esercizi 2017 e 2018, il Gruppo è stato oggetto di n. 10 "on site inspection" che hanno interessato i seguenti ambiti: NPL, Credit Quality Review – Corporate, Asset Based or Project Finance Portfolios, Trasparenza, Operational Risk e Modelli di gestione dei rischi (in particolare, rischio di Credito e rischio di Mercato); a queste, nel 2019, si sono aggiunte ulteriori 6 ispezioni relative a: (i) Liquidity, Funding Risk, IRRBB; (ii) contrasto del riciclaggio; (iii) rischio di Mercato; (iv) product governance e adeguatezza delle operazioni disposte dalla clientela; (v) Internal Governance Remuneration; e (vi) modello interno relativo al rischio di credito.

Le attività ispettive si sono per la maggior parte già concluse con il rilascio delle c.d. "Final follow up letter" o delle "Decision" attraverso le quali la BCE comunica le azioni correttive richieste in relazione agli ambiti di miglioramento rilevati. Nei casi in cui le attività ispettive abbiano interessato aspetti con potenziale impatto sulla rappresentazione patrimoniale (es. credit file review) le osservazioni formulate sono state debitamente considerate nell'ambito di una nuova valutazione delle attività/passività aziendali. Nei casi in cui le attività ispettive abbiano evidenziato ambiti di miglioramento nel contesto dei processi esaminati il Gruppo ha posto in essere specifici piani di azione correttivi.

Alla data della presente relazione risultano ancora in corso o in attesa della ricezione della Final follow up letter o della Final Decision da parte di BCE e/o degli esiti finali degli accertamenti ispettivi da parte degli altri organi di Vigilanza (Banca d'Italia e Consob) le seguenti attività ispettive:

  • verifica in tema di "Operational Risk". La fase on site si è conclusa alla fine di gennaio 2019 e Banco BPM ha ricevuto il 21 novembre 2019 la decisione finale con indicazione delle raccomandazioni e dei requisiti qualitativi; a dicembre 2019 Banco BPM ha inviato il piano di interventi correttivi, attualmente in corso;
  • ispezione in tema di "Credit Risk" (PD; LGD; CCF) con riferimento ai portafogli "Corporate Other" e "SME". La fase di ispezione in loco è iniziata il 17 settembre 2018 e si è conclusa il 3 ottobre 2018; Banco BPM è in attesa di una decisione definitiva;
  • verifica, nell'ambito del rischio di credito, avente ad oggetto la revisione della qualità del credito, con riferimento ai portafogli corporate, asset based e project finance ("Credit Quality Review – Corporate, Asset based or Project finance Portfolios"). La fase on site è terminata il 28 settembre 2018. Banco BPM ha ricevuto il 21 ottobre 2019 la decisione finale e, il 7 novembre 2019, ha inviato il piano di interventi correttivi, attualmente in corso;
  • verifica, nell'ambito del rischio di liquidità e rischio di funding (Liquidity, Funding Risk e IRRBB). La fase on site dell'ispezione è terminata il 17 maggio 2019. Banco BPM ha ricevuto il 4 febbraio 2020 la decisione finale ed è in corso di elaborazione il piano d'azione correttivo;
  • verifica volta ad ottenere la validazione del Modello interno di rischio di Mercato (VaR, sVaR, IRC) per le categorie di rischio "debt instruments – specific risk; Forex Risk". La fase on site dell'ispezione è terminata il 19 luglio 2019 e la Banca è in attesa della relativa decisione;
  • verifica, svolta da Banca d'Italia, avente ad oggetto il rispetto della normativa in materia di contrasto del riciclaggio nello svolgimento dell'operatività online posta in essere attraverso i canali digitali. La fase on site dell'ispezione è terminata il 2 agosto 2019. Il 6 novembre 2019 è stato presentato l'esito dell'accertamento ispettivo di Banca d'Italia; Banco BPM in data 17 dicembre 2019 ha presentato il piano di interventi correttivi, attualmente in corso di realizzazione;
  • verifica, svolta da Consob, avente ad oggetto gli assetti procedurali definiti in materia di product governance e le procedure per la valutazione dell'adeguatezza delle operazioni disposte dalla clientela. La verifica è stata avviata nel mese di aprile 2019 e si è conclusa il 3 dicembre 2019; Banco BPM è in attesa di una decisione definitiva;
  • verifica, svolta da Banca d'Italia, in materia di Trasparenza delle operazioni e correttezza dei rapporti con la clientela. La fase on site è iniziata il 15 ottobre 2018 e si è conclusa il 18 gennaio 2019. L'11 aprile 2019 è stato presentato il rapporto ispettivo di Banca d'Italia ed è stato avviato un procedimento sanzionatorio; il 17 luglio 2019 Banco BPM ha inviato il piano di interventi correttivi, attualmente in corso. In data 7 gennaio 2020, Banco BPM ha ricevuto da Banca d'Italia una comunicazione relativa alle fasi e agli importi proposti per il procedimento sanzionatorio dell'ispezione per la quale Banco BPM ha inviato le proprie osservazioni;
  • verifica, da parte della Banca Centrale Europea, avente ad oggetto i modelli interni relativi al rischio di credito (PD e LGD) con riferimento ai portafogli "Corporate" e "SME". La fase di ispezione in loco, iniziata il 19 febbraio 2018, si è conclusa il 20 aprile 2018. Banco BPM ha ricevuto la decisione finale il 24 aprile 2019 ed ha inviato il piano di azione correttiva il 24 maggio 2019, attualmente in corso;
  • verifica, da parte della Banca Centrale Europea, sulla qualità del credito dei portafoglio Retail & SME. La fase in loco è iniziata il 4 febbraio 2020 ed è attualmente in corso;
  • verifica, da parte della Banca Centrale Europea, al fine di valutare l'approvazione del modello interno relativo al rischio di credito (CCF/EAD; ELBE; LGD; LGD; LGD per le attività in sofferenza; PD) per le seguenti classi di esposizioni: Corporate - Other; Corporate - SME; Retail - Other SME; Retail - Retail - Secured by real estate non-SME; Retail - Secured by real estate SME. La fase on site è iniziata il 14 ottobre 2019 ed è attualmente in corso;
  • verifica, da parte della Banca Centrale Europea, al fine di valutare l'Internal Governance Remuneration. La fase on site è iniziata il 9 ottobre e si è conclusa il 13 dicembre 2019; Banco BPM è in attesa di una decisione definitiva.

Cambiamento del criterio contabile di valutazione del patrimonio immobiliare

Nell'ambito del progetto di razionalizzazione e valorizzazione del patrimonio immobiliare del Gruppo, il Consiglio di Amministrazione ha deliberato il cambiamento del criterio di valutazione degli immobili e dei beni artistici di pregio adottando il fair value per gli immobili di investimento ed il valore rideterminato per gli immobili ad uso funzionale e i beni artistici di pregio. L'effetto complessivo sul conto economico dell'esercizio delle svalutazioni e rivalutazioni è risultato pari a -158,5 milioni. Tenuto conto che una parte della valutazione è attribuita direttamente a patrimonio per 367 milioni, il cambiamento di criterio ha prodotto un effetto positivo sulla redditività complessiva del Gruppo pari a 208,5 milioni.

Concluse importanti operazioni di provvista

In data 11 aprile Banco BPM ha realizzato la prima emissione di strumenti Additional Tier 1 per un ammontare pari a 300 milioni, destinata agli investitori istituzionali, importante operazione per l'efficientamento della struttura di capitale del Gruppo. I titoli emessi sono perpetui e potranno essere richiamati dall'emittente a partire dal 18 giugno 2024.

La cedola semestrale iniziale è stata fissata all'8,75%; il regolamento del prestito prevede alcuni meccanismi di pagamento della cedola stessa nonché di riduzione temporanea del valore nominale.

Il collocamento è avvenuto principalmente presso fondi di investimento (circa l'88% del totale).

Inoltre, a inizio ottobre, è stata portata a termine una nuova emissione subordinata Tier 2, anch'essa destinata agli investitori istituzionali, per 350 milioni, scadenza dieci anni, con cedola fissa del 4,25% per i primi cinque anni.

Nell'esercizio si sono inoltre conclusi con successo i collocamenti di tre emissioni obbligazionarie senior preferred unsecured riservate agli investitori istituzionali; la prima, a inizio marzo, con scadenza a 3 anni per un ammontare di 750 milioni e cedola fissa del 2%; la seconda nel mese di giugno con scadenza a 5 anni per un ammontare di 500 milioni e cedola fissa del 2,50%, la terza in ottobre, per 500 milioni, con scadenza a 5 anni e 3 mesi e cedola fissa dell'1,75%. Con questa operazione l'ammontare complessivo delle emissioni pubbliche del Banco BPM nel 2019 raggiunge i 2,4 miliardi.

A tali emissioni si è aggiunta, a inizio gennaio 2020, un'ulteriore emissione di strumenti Additional Tier 1 per un ammontare pari a 400 milioni, destinata agli investitori istituzionali. Per quest'ultima operazione si fa rinvio alla sezione dedicata agli eventi successivi alla data di riferimento del bilancio, contenuta nella parte A della Nota integrativa consolidata.

Fissati dalla BCE i requisiti patrimoniali per il Gruppo

In data 11 dicembre 2019 la Banca Centrale Europea ha comunicato al Banco BPM la decisione prudenziale ("SREP decision"), contenente gli esiti aggiornati del processo annuale di revisione e valutazione prudenziale (Supervisory Review and Evaluation Process - "SREP").

Tenuto conto delle analisi e delle valutazioni effettuate nel 2019 dall'Autorità di Vigilanza a valere sulla Banca per il 2020, il requisito complessivo in termini di CET1 ratio da rispettare su base consolidata è pari al 9,385% secondo i criteri transitori in vigore per il 2020 e al 9,505% secondo i criteri a regime.

Tali requisiti, in termini di CET1 ratio, comprendono:

  • il requisito minimo di Pillar 1 pari al 4,5%;
  • un requisito di capitale Pillar 2 (P2R) pari al 2,25%, invariato rispetto a quello applicato lo scorso anno;
  • la riserva di conservazione del capitale pari al 2,50%;
  • la riserva O-SII buffer che è pari allo 0,13% secondo i criteri transitori in vigore per il 2020 (era lo 0,06% per il 2019) e che sarà pari allo 0,25% secondo i criteri a regime nel 2022;
  • la riserva di capitale anticiclica pari allo 0,005%.

Il Total SREP Capital requirement, comprensivo del requisito minimo di Pillar 1 pari all'8% (di cui 4,5% in termini di CET 1, 1,5% in termini di AT1 e 2,0% in termini di Tier 2) e del requisito di capitale Pillar 2 (da soddisfare interamente con CET 1 capital), è quindi pari al 10,25%. L'overall capital requirement in termini di fondi propri, considerando anche tutte le riserve sopra indicate, è pari quindi al 12,885% per il 2020 ed al 13,005% a regime.

Variazione delle cariche sociali

Il Consiglio di Amministrazione della Capogruppo, nella seduta del 28 maggio, ha deliberato la revisione del proprio assetto organizzativo che non prevede più la figura del Direttore Generale, il cui rapporto di lavoro era cessato a seguito del provvedimento di sospensione cautelare del 27 febbraio 2019, e introduce le figure del Chief Lending Officer (CLO) e del Chief Financial Officer (CFO), assegnate rispettivamente a Carlo Bianchi ed Edoardo Ginevra.

Sono state invece confermate le cariche dei Condirettori Generali.

Inoltre:

  • in data 14 maggio 2019 la dott.ssa Marisa Golo ha rassegnato le proprie dimissioni dal Consiglio di Amministrazione "in considerazione di sopraggiunti e improcrastinabili impegni personali";
  • in data 23 luglio 2019 il dott. Pier Francesco Saviotti ha rassegnato, per motivi personali, le dimissioni dalla carica di Consigliere di Amministrazione e Presidente del Comitato Esecutivo.

Rinnovo del Consiglio di Amministrazione di Banco BPM

Si forniscono di seguito informazioni rese note in merito a quanto in oggetto fra la data di chiusura dell'esercizio e la data di approvazione del Bilancio:

  • in data 8 gennaio 2020, il Presidente Carlo Fratta Pasini ha comunicato la propria decisione di non ricandidarsi, dopo aver considerato attentamente la durata della propria permanenza nella carica e gli importanti risultati conseguiti dalla banca.
  • nella seduta del 21 gennaio 2020, il Consiglio di Amministrazione, sentito il Comitato Nomine e con il supporto della società Egon Zehnder, ha approvato la lista di 15 candidati alla carica di amministratore per gli esercizi 2020-2022, che verrà sottoposta alla prossima Assemblea dei Soci, e che risulta composta da:
    • 1) Tononi Massimo (Presidente)
    • 2) Castagna Giuseppe (Amministratore Delegato)
    • 3) Paoloni Mauro (Vice Presidente)
    • 4) Mantelli Marina
    • 5) Comoli Maurizio
    • 6) Tauro Luigia
    • 7) Frascarolo Carlo
    • 8) Torricelli Costanza
    • 9) Rossetti Eugenio
    • 10) Pedrollo Giulio
    • 11) Soffientini Manuela
    • 12) Anolli Mario
    • 13) Galbiati Paola
    • 14) Laudanna Chiara
    • 15) Rangoni Machiavelli Claudio

RISULTATI

Premessa

Gli schemi di stato patrimoniale e di conto economico vengono di seguito rappresentati in forma riclassificata, secondo criteri gestionali, al fine di fornire in modo tempestivo indicazioni sull'andamento generale del Gruppo fondate su dati economici-finanziari di rapida e facile determinazione.

Nella presente relazione trova applicazione il nuovo principio contabile IFRS 16, come descritto nella specifica sezione "Informativa sulla prima applicazione del principio contabile IFRS 16 - Leasing" contenuta nella Parte A - Politiche contabili - della Nota integrativa consolidata. In considerazione delle modifiche introdotte con l'applicazione del principio IFRS 16, al fine di garantire un'adeguata informativa sull'evoluzione della situazione patrimoniale e finanziaria del Gruppo, lo stato patrimoniale riclassificato è stato predisposto fornendo ai fini comparativi oltre alle informazioni relative al 31 dicembre 2018 anche le informazioni al 1° gennaio 2019 con l'applicazione del nuovo principio contabile.

Inoltre, per effetto del cambiamento del criterio di valutazione degli immobili, il conto economico riclassificato evidenzia la nuova voce "Risultato della valutazione al fair value delle attività materiali" dove confluisce il saldo, positivo o negativo, fra le svalutazioni e le rivalutazioni degli immobili, sia a scopo di investimento che ad uso funzionale (ivi ricompresi i beni artistici di pregio), rispettivamente valutati al fair value o al valore rivalutato, rilevato nella voce 260 "Risultato netto della valutazione al fair value delle attività materiali e immateriali" del conto economico ufficiale.

Di seguito si fornisce informativa sulle aggregazioni e sulle principali riclassificazioni sistematicamente effettuate rispetto agli schemi di bilancio previsti dalla Circolare n. 262/05, in conformità a quanto richiesto dalla Consob con la comunicazione n. 6064293 del 28 luglio 2006:

  • la quota di pertinenza dei risultati economici delle partecipate valutate a patrimonio netto (compresi nella voce 250) è stata esposta in una specifica voce che costituisce, unitamente al "Margine di interesse", l'aggregato definito "Margine finanziario";
  • i dividendi su azioni classificate tra le attività finanziarie valutate al fair value con impatto a conto economico e sulla redditività complessiva (inclusi nella voce 70) sono stati ricondotti nell'ambito del "Risultato netto finanziario";
  • il risultato economico correlato all'emissione delle passività di negoziazione rappresentate dai certificates di Gruppo, che nello schema di conto economico redatto in base alla Circolare n. 262 è esposto nella voce "80. Risultato netto dell'attività di negoziazione", è stato parzialmente ricondotto nella voce di conto economico riclassificato delle "Commissioni nette". In maggiore dettaglio, nelle commissioni nette figura, secondo un'ottica gestionale, la quota parte della redditività del prodotto che remunera l'attività di collocamento svolta dal Gruppo. Inoltre le commissioni passive relative all'attività di collocamento svolta da reti terze sono ricondotte nell'ambito del risultato dell'attività di negoziazione. Al fine di garantire un confronto omogeneo con il sopra citato criterio di classificazione, introdotto a partire dal 30 giugno 2019, si è proceduto a riesporre i dati dei periodi comparativi;
  • i recuperi di imposte e tasse e di altre spese (compresi nella voce 230) sono stati portati a diretta riduzione delle altre spese amministrative, dove risulta contabilizzato il relativo costo, anziché essere indicati nell'aggregato riclassificato degli "Altri proventi netti di gestione";
  • gli ammortamenti relativi ad attività immateriali legate alla "client relationship" rilevata nei processi di aggregazione aziendale (contabilizzati nella voce 220) sono esposti nell'aggregato "Altri proventi netti di gestione";
  • gli utili e perdite da cessione di crediti, non rappresentati da titoli di debito (inclusi nella voce 100) e gli utili/perdite da modifiche contrattuali senza cancellazioni (iscritti nella voce 140), sono stati accorpati, insieme alle rettifiche/riprese di valore nette per deterioramento di crediti, nella voce "Rettifiche nette su finanziamenti verso clientela";
  • la quota di fitti attivi dei contratti di leasing oggetto di retrocessione nell'ambito del progetto "ACE Leasing", esposta fra gli altri proventi/oneri di gestione (voce 230), è stata ricondotta alla voce "Rettifiche nette su finanziamenti verso clientela";
  • lo stanziamento effettuato dalla controllata Banca Aletti a fronte di alcune vertenze fiscali, rilevato nella voce 200 del conto economico "Accantonamenti netti ai fondi per rischi ed oneri", è stato esposto nella voce "Imposte sul reddito dell'esercizio dell'operatività corrente" del conto economico riclassificato;

• gli oneri ordinari e straordinari introdotti a carico delle banche in forza dei meccanismi di risoluzione unico e nazionale (FRU e FRN) e del meccanismo di tutela dei depositi (DGS) sono stati esposti, al netto del relativo effetto fiscale, in una voce separata "Oneri relativi al sistema bancario al netto delle imposte", anziché essere evidenziati nelle voci "Altre spese amministrative" e "Imposte sul reddito del periodo dell'operatività corrente".

Negli allegati al bilancio viene fornito un prospetto di raccordo tra il conto economico riclassificato e quello predisposto in base alla Circolare n. 262 con i commenti esplicativi delle riclassifiche effettuate.

Dati economici consolidati

Conto economico consolidato riclassificato

Voci del conto economico riclassificate
(migliaia di euro)
2019 2018 Variazioni
Margine di interesse 1.997.952 2.292.562 (12,9%)
Risultato delle partecipazioni valutate a patrimonio netto 131.255 159.457 (17,7%)
Margine finanziario 2.129.207 2.452.019 (13,2%)
Commissioni nette (*) 1.794.423 1.860.941 (3,6%)
Altri proventi netti di gestione 37.245 389.771 (90,4%)
Risultato netto finanziario (*) 332.080 70.179 373,2%
Altri proventi operativi 2.163.748 2.320.891 (6,8%)
Proventi operativi 4.292.955 4.772.910 (10,1%)
Spese per il personale (1.696.531) (1.732.805) (2,1%)
Altre spese amministrative (638.566) (816.478) (21,8%)
Rettifiche di valore nette su attività materiali ed immateriali (268.949) (243.498) 10,5%
Oneri operativi (2.604.046) (2.792.781) (6,8%)
Risultato della gestione operativa 1.688.909 1.980.129 (14,7%)
Rettifiche nette su finanziamenti verso clientela (778.530) (1.941.116) (59,9%)
Risultato della valutazione al fair value delle attività materiali (158.533) -
Rettifiche nette su titoli ed altre attività finanziarie 5.759 3.291 75,0%
Accantonamenti netti ai fondi per rischi ed oneri (71.025) (345.341) (79,4%)
Utili (Perdite) da cessione di partecipazioni e investimenti 333.151 173.358 92,2%
Risultato dell'operatività corrente al lordo delle imposte 1.019.731 (129.679)
Imposte sul reddito dell'esercizio dell'operatività corrente (145.417) 162.835
Oneri relativi al sistema bancario al netto delle imposte (92.877) (100.218) (7,3%)
Utile (Perdita) delle attività operative cessate - 936
Utile (Perdita) dell'esercizio di pertinenza di terzi 15.564 9.623 61,7%
Risultato dell'esercizio ante impairment su client relationship 797.001 (56.503)
Impairment su client relationship al netto delle imposte - (2.929)
Utile (Perdita) dell'esercizio di pertinenza della Capogruppo 797.001 (59.432)

(*) I dati relativi all'esercizio precedente sono stati riesposti per garantire un confronto omogeneo.

Conto economico consolidato riclassificato – Evoluzione trimestrale

Voci del conto economico riclassificate Es. 2019 Es. 2018 (*)
(migliaia di euro) IV trim. III trim. (*) II trim. (*) I trim. (*) IV trim. III trim. II trim. I trim.
Margine di interesse 477.930 500.024 514.846 505.152 554.694 557.759 584.998 595.111
Risultato delle partecipazioni valutate a patrimonio netto 33.917 27.952 32.628 36.758 50.668 32.791 33.413 42.585
Margine finanziario 511.847 527.976 547.474 541.910 605.362 590.550 618.411 637.696
Commissioni nette 462.167 444.065 453.673 434.518 474.374 451.372 457.274 477.921
Altri proventi netti di gestione 6.339 7.994 8.292 14.620 21.061 214.531 130.029 24.150
Risultato netto finanziario 207.370 41.668 10.697 72.345 (78.397) 46.768 73.901 27.907
Altri proventi operativi 675.876 493.727 472.662 521.483 417.038 712.671 661.204 529.978
Proventi operativi 1.187.723 1.021.703 1.020.136 1.063.393 1.022.400 1.303.221 1.279.615 1.167.674
Spese per il personale (437.052) (415.622) (417.984) (425.873) (422.177) (431.479) (437.060) (442.089)
Altre spese amministrative (149.780) (158.632) (163.135) (167.019) (205.705) (196.184) (203.102) (211.487)
Rettifiche di valore nette su attività materiali e immateriali (69.289) (68.586) (67.745) (63.329) (97.096) (49.456) (49.020) (47.926)
Oneri operativi (656.121) (642.840) (648.864) (656.221) (724.978) (677.119) (689.182) (701.502)
Risultato della gestione operativa 531.602 378.863 371.272 407.172 297.422 626.102 590.433 466.172
Rettifiche nette su finanziamenti verso clientela (220.499) (208.387) (197.692) (151.952) (987.260) (267.405) (360.212) (326.239)
Risultato della valutazione al fair value delle attività materiali (131.012) (739) (19.306) (7.476) - - - -
Rettifiche nette su titoli ed altre attività finanziarie 1.596 4.138 3.996 (3.971) 3.968 (1.312) (1.593) 2.228
Accantonamenti netti ai fondi per rischi ed oneri (62.633) (2.712) (10.102) 4.422 (227.805) (71.865) (20.707) (24.964)
Utili (Perdite) da cessione di partecipazioni e investimenti (3.638) (24) 336.646 167 5.109 (10.301) (1.104) 179.654
Risultato dell'operatività corrente al lordo delle
imposte
Imposte sul reddito del periodo dell'operatività corrente
115.416
(24.396)
171.139
(43.219)
484.814
(25.229)
248.362
(52.573)
(908.566)
322.430
275.219
(72.338)
206.817
(61.320)
296.851
(25.937)
Oneri relativi al sistema bancario al netto delle imposte (4.495) (31.521) (15.240) (41.621) (668) (32.122) (18.391) (49.037)
Utile (Perdita) delle attività operative cessate - - - - - 932 18 (14)
Utile (Perdita) del periodo di pertinenza di terzi 9.247 1.846 3.225 1.246 5.777 256 2.160 1.430
Risultato del periodo ante impairment su client
relationship
95.772 98.245 447.570 155.414 (581.027) 171.947 129.284 223.293
Impairment su client relationship al netto delle imposte - - - - (2.929) - - -
Utile (Perdita) del periodo di pertinenza della
Capogruppo
95.772 98.245 447.570 155.414 (583.956) 171.947 129.284 223.293

(*) I dati relativi ai periodi precedenti sono stati riesposti per garantire un confronto omogeneo.

Con la Comunicazione n. DEM/6064293 del 28 luglio 2006 la CONSOB ha invitato le società emittenti strumenti finanziari quotati in mercati regolamentati italiani a fornire informazioni sull'incidenza degli eventi od operazioni il cui accadimento risulta non ricorrente.

Si precisa che il criterio di massima adottato dal Gruppo prevede che siano classificati come non ricorrenti:

  • i risultati delle operazioni di cessione di tutte le attività immobilizzate (partecipazioni, immobilizzazioni materiali ad esclusione delle attività finanziarie rientranti nel portafoglio Hold to Collect ("HtC") alienabili nel rispetto delle soglie di significatività e frequenza previste dal principio contabile IFRS 9);
  • gli utili e le perdite delle attività non correnti in via di dismissione;
  • le componenti economiche di importo significativo connesse ad operazioni di efficientamento, ristrutturazione, ecc. (es. oneri per il ricorso al fondo esuberi, incentivazioni all'esodo, oneri per fusione/integrazione);
  • le componenti economiche di importo significativo che non sono destinate a ripetersi frequentemente (es. penali, impairment di attività materiali, avviamenti ed altre attività immateriali, effetti connessi a cambi di normativa, risultati eccezionali);
  • gli impatti economici derivanti dalla valutazione al fair value degli immobili ed altre attività materiali (opere d'arte);
  • gli effetti fiscali connessi agli impatti economici di cui ai punti precedenti.

Al contrario sono solitamente considerati ricorrenti:

  • gli impatti economici derivanti dalla cessione o valutazione di tutte le attività finanziarie (diverse dai crediti), ivi comprese quelle rientranti nel portafoglio HtC e delle passività finanziarie;

  • fatti salvi casi eccezionali, gli impatti economici derivanti da aspetti valutativi (rettifiche di valore su crediti ed altre attività finanziarie o accantonamenti per rischi ed oneri);

  • gli impatti economici derivanti da variazioni dei parametri valutativi di riferimento considerati dai modelli valutativi applicati in modo continuativo;
  • gli impatti economici di importo singolarmente non significativo o non determinabile aventi natura di sopravvenienze attive e/o passive (es. costi e ricavi e/o rettifiche di costi e ricavi di competenza di altri esercizi);
  • gli effetti fiscali connessi agli impatti economici di cui ai punti precedenti.

Alla luce dei criteri sopra enunciati, il conto economico dell'esercizio 2019 evidenzia le seguenti componenti non ricorrenti:

  • la voce "margine di interesse" include l'importo, pari a 4,7 milioni, che lo Schema Volontario del Fondo Interbancario Tutela Depositi ha riconosciuto alle banche aderenti a fronte degli interessi incassati sul prestito subordinato Carige sottoscritto dallo Schema stesso nell'ambito dell'operazione di "salvataggio" di Banca Carige stessa;
  • la voce "rettifiche di valore nette su attività materiali e immateriali" include svalutazioni di attività immateriali per 4,4 milioni;
  • nella nuova voce "risultato della valutazione al fair value delle attività materiali", pari a 158,5 milioni, è rilevato il saldo netto delle svalutazioni e rivalutazioni iscritte nel conto economico dell'esercizio relative agli immobili, sia a scopo di investimento sia ad uso funzionale (ivi compresi i beni artistici di pregio), rispettivamente valutati al fair value o al valore rideterminato, derivante dall'adozione del nuovo criterio di valutazione descritto in precedenza;
  • nella voce "accantonamenti netti ai fondi per rischi ed oneri" sono compresi stanziamenti di natura straordinaria riferiti: per 12,5 milioni alla stima degli oneri relativi ad impegni contrattuali assunti in occasione della dismissione di asset o partecipazioni e per 65,0 milioni agli stanziamenti a fronte di oneri relativi a vertenze e reclami, anche prospettici, connessi a passate attività di segnalazione di clientela interessata all'acquisto di diamanti da cui possono originarsi richieste di ristoro da parte dei clienti meritevoli di essere soddisfatte in un'ottica di customer care;
  • la voce "utili da cessione di partecipazioni e investimenti", pari a 333,2 milioni, include principalmente le plusvalenze conseguite per effetto della riorganizzazione del comparto del credito al consumo, per 189,5 milioni, e della cessione a Credito Fondiario del 70% della società CF Liberty Servicing S.p.A., per 142,7 milioni;
  • la voce "imposte sul reddito dell'esercizio dell'operatività corrente" include gli impatti fiscali positivi per 59,2 milioni relativi alle componenti in precedenza dettagliate oltre ad altre componenti straordinarie negative per complessivi 2,1 milioni;
  • la voce "oneri relativi al sistema bancario al netto delle imposte" include 15,2 milioni rappresentati dai contributi addizionali versati al Fondo di Risoluzione Nazionale (pari a 22,6 milioni) al netto del relativo effetto fiscale di 7,4 milioni.

Gli effetti di pertinenza delle minoranze sono pari a + 9,3 milioni.

Ove ritenute significative, le informazioni sull'incidenza che gli eventi od operazioni non ricorrenti o che non si ripetono frequentemente nel consueto svolgimento dell'attività hanno sulla situazione patrimoniale e finanziaria, nonché sui flussi finanziari del Gruppo, sono fornite nell'ambito delle specifiche sezioni della nota integrativa che illustrano l'evoluzione delle voci patrimoniali.

Con riferimento all'esercizio 2018 le componenti non ricorrenti determinate con criteri analoghi a quelli sopra indicati risultavano le seguenti:

  • la voce "altri proventi netti di gestione" includeva il risultato derivante dalla cessione ad Anima SGR dei mandati di gestione in delega degli attivi assicurativi svolti per conto delle joint venture assicurative legate alla rete bancassurance dell'ex Banco Popolare per 113,6 milioni, nonché la plusvalenza realizzata a seguito della cessione delle attività di banca depositaria e fund administration a BNP Paribas Securities Services, per 200,0 milioni;
  • la voce "risultato netto finanziario" comprendeva la svalutazione, pari a 27,9 milioni, dell'investimento effettuato nello Schema Volontario del FITD al fine di sostenere l'intervento a favore di Banca Carige;
  • la voce "altre spese amministrative" includeva componenti non ricorrenti per complessivi 22,6 milioni riferibili prevalentemente ad oneri di integrazione per 15,5 milioni e spese di chiusura sportelli per 5,1 milioni;
  • la voce "rettifiche di valore nette su attività materiali e immateriali" includeva svalutazioni dovute ad impairment su immobilizzazioni per complessivi 52,7 milioni;
  • la voce "accantonamenti netti ai fondi per rischi ed oneri" includeva 351,6 milioni relativi a: (i) stanziamenti prudenziali finalizzati a garantire un pieno presidio a fronte di vertenze e reclami, anche prospettici, connessi a passate attività di segnalazione di clientela interessata all'acquisto di diamanti alla società specializzata Intermarket Diamond Business S.p.A., da cui si sono originate richieste di ristoro da parte dei clienti meritevoli di essere fronteggiati in un'ottica di customer care; (ii) accantonamenti di natura straordinaria derivanti dal ricalcolo di condizioni applicate alla clientela in precedenti esercizi e ristimate secondo metriche definite recentemente da più severe normative e note interpretative degli organi di vigilanza;
  • la voce "utili da cessione di partecipazioni ed investimenti", pari a 173,4 milioni. La principale componente (170,7 milioni) era rappresentata dal risultato riveniente dal riassetto del settore Bancassurance che aveva visto la cessione a Cattolica delle due interessenze nelle compagnie assicurative Popolare Vita (ora Vera Vita) e Avipop Assicurazioni (ora Vera Assicurazioni);
  • la voce "imposte sul reddito dell'esercizio dell'operatività corrente" includeva gli impatti fiscali delle componenti sopra indicate, complessivamente pari a 37,3 milioni, nonché il beneficio derivante dalla rilevazione delle attività per imposte anticipate IRAP, pari a 64,0 milioni, relative alle rettifiche su crediti operate in sede di prima applicazione del principio contabile IFRS 9;
  • la voce "oneri relativi al sistema bancario al netto delle imposte" comprendeva 18,4 milioni relativi ai contributi addizionali relativi al Fondo di Risoluzione Nazionale (pari a 25,5 milioni al netto del relativo effetto fiscale di 7,1 milioni);
  • la voce "utile delle attività cessate" comprendeva 0,9 milioni relativi alle attività residuali in via di dismissione cedute nell'esercizio.

Inoltre per quanto riguarda i risultati del 2018, al fine di consentire di valutare anche i risultati economici ottenuti dall'attività "ordinaria" ("business as usual") del Gruppo, si era proceduto a determinare un risultato "adjusted" che tenesse conto anche degli impatti delle operazioni di derisking, ragionevolmente non ripetibili, connessi alla realizzazione di quanto previsto dal Piano Industriale.

Pertanto, ai fini della determinazione del risultato "adjusted" del 2018, erano state prese in considerazione anche le componenti incluse nella voce "Rettifiche nette su finanziamenti verso clientela" per complessivi 713,9 milioni, relative agli effetti registrati nel corso dell'esercizio sulle operazioni ACE (per 659,9 milioni) ed Exodus (per 54,0 milioni). L'effetto fiscale connesso a tali rettifiche ammonta a 196,3 milioni.

Proventi operativi

Margine di interesse

(migliaia di euro) 2019 2018 (*) Var. ass. Var. %
Attività finanziarie (titoli) 591.682 574.166 17.516 3,1%
Interessi netti verso clientela 1.845.206 2.162.893 (317.687) (14,7%)
Interessi netti verso banche (118.388) (52.957) (65.431) 123,6%
Titoli emessi e passività finanziarie valutate al fair value (308.085) (381.226) 73.141 (19,2%)
Derivati di copertura (saldo netto) (112.321) (70.746) (41.575) 58,8%
Interessi netti su altre attività/passività 99.858 60.432 39.426 65,2%
Totale 1.997.952 2.292.562 (294.610) (12,9%)

(*) A parità di totale della voce, i dati relativi all'esercizio precedente sono stati riesposti per garantire un confronto omogeneo con il dettaglio utilizzato per l'esercizio 2019.

Margine di interesse

Il margine di interesse si attesta a 1.998,0 milioni e si confronta con il dato di 2.292,6 milioni del precedente esercizio. L'andamento del margine risente dell'impatto negativo del minor effetto contabile (c.d. "reversal", pari a - 193,8 milioni a/a), incluso quello connesso alla PPA1 derivante per lo più dalle operazioni di cessione di sofferenze dello scorso esercizio che, d'altro lato, hanno contribuito positivamente alla discesa del costo del rischio.

Inoltre al 31 dicembre 2019, a seguito della prima applicazione delle regole di rilevazione previste dall'IFRS 16, sono stati registrati interessi passivi su debiti per contratti di leasing per 9,7 milioni.

Al netto di tali effetti il margine d'interesse risulta pari a 1.986,8 milioni e si confronta con un dato calcolato su base omogenea di 2.078,0 milioni del 2018 (-4,4%).

(migliaia di euro) 2019 2018 (*) Var. ass. Var. %
Retail 1.064.337 1.191.518 (127.181) (10,7%)
Corporate 401.404 448.467 (47.063) (10,5%)
Istituzionali 55.713 59.476 (3.763) (6,3%)
Private 3.483 (543) 4.026
Investment Banking 83.409 92.653 (9.244) (10,0%)
Partnership strategiche (8.915) (10.557) 1.642 (15,6%)
Leasing 35.506 50.359 (14.853) (29,5%)
Corporate Center 363.015 461.189 (98.174) (21,3%)
Totale 1.997.952 2.292.562 (294.610) (12,9%)

(*) A parità di totale della voce, i dati relativi all'esercizio precedente sono stati riesposti per garantire un confronto omogeneo con i criteri di segmentazione utilizzati per l'esercizio 2019.

1 Si intende fare riferimento agli impatti della "Purchase Price Allocation" rilevati a seguito dell'operazione di aggregazione tra Banco Popolare e Banca Popolare di Milano.

In particolare, la dinamica dei segmenti della Rete Commerciale è segnata dalla flessione registrata dal segmento Retail (-127,2 milioni) e da quello Corporate (-47,1 milioni), ove ha inciso la contrazione della marginalità degli impieghi, solo in parte bilanciata dalla flessione del costo della raccolta, per la riduzione dello stock delle emissioni obbligazionarie. Inoltre, la dinamica sopradescritta è stata altresì influenzata, come sopra ricordato, dal minor effetto reversal derivante dalle operazioni di derisking dello scorso esercizio.

In flessione anche il margine dell'Investment Banking (-9,2 milioni), principalmente per la diminuzione del contributo del portafoglio titoli, per effetto sia di un calo dei rendimenti, sia di una contrazione nella componente infragruppo, principalmente relativa ai prestiti obbligazionari sottostanti ai certificates, emessi dalla Capogruppo e sottoscritti da Banca Akros (fino al 30 settembre 2018 erano sottoscritti da Banca Aletti).

Si riduce anche il contributo dato dal Leasing, per la chiusura di alcuni contratti.

Anche il Corporate Center si contrae (-98,2 milioni), nonostante un miglioramento del costo del funding istituzionale per il calo nei volumi emessi. In particolare, si segnala il minor contributo del portafoglio titoli, per il calo dei rendimenti e per il maggior costo del funding della componente in valuta, mitigato solo in parte da una crescita delle masse.

Risultato delle partecipazioni valutate a patrimonio netto

Il risultato delle società partecipate valutate con il metodo del patrimonio netto, è positivo per 131,3 milioni in calo rispetto al dato di 159,5 milioni rilevato nel 2018. Nell'ambito di tale aggregato l'apporto principale è fornito dal credito al consumo veicolato dalla quota partecipativa detenuta in Agos Ducato per 103,1 milioni.

In termini di settore di attività economica, il contributo del settore Partnership Strategiche, pari a 131,4 milioni, include prevalentemente l'apporto di Agos Ducato, pari a 103,1 milioni, e quello delle società del comparto assicurativo per complessivi 22,4 milioni. Il contributo del Corporate Center ammonta a -0,2 milioni, e comprende i contributi delle collegate minori.

Commissioni nette

(migliaia di euro) 2019 2018 (*) Var. ass. Var. %
Servizi di gestione, intermediazione e consulenza 866.367 896.368 (30.001) (3,3%)
Distribuzione di prodotti di risparmio 724.715 732.378 (7.663) (1,0%)
- Collocamento strumenti finanziari 46.549 19.773 26.776 135,4%
- Gestione di portafogli 540.784 606.800 (66.016) (10,9%)
- Bancassurance 137.382 105.805 31.577 29,8%
Credito al consumo 35.476 28.366 7.110 25,1%
Carte di credito 38.569 50.933 (12.364) (24,3%)
Banca depositaria 1.428 14.367 (12.939) (90,1%)
Negoziazione titoli, valute e raccolta ordini 66.510 65.899 611 0,9%
Altri (331) 4.425 (4.756)
Tenuta e gestione su c/c e finanziamenti 609.880 635.947 (26.067) (4,1%)
Servizi di incasso e pagamento 164.653 170.181 (5.528) (3,2%)
Garanzie rilasciate e ricevute 70.158 73.379 (3.221) (4,4%)
Altri servizi 83.365 85.066 (1.701) (2,0%)
Totale 1.794.423 1.860.941 (66.518) (3,6%)

(*) I dati relativi all'esercizio precedente sono stati riesposti per garantire un confronto omogeneo.

Commissioni nette

Le commissioni nette1 ammontano a 1.794,4 milioni, con una contrazione del 3,6% rispetto a 1.860,9 milioni dello scorso esercizio, dovuta essenzialmente al minor apporto delle commissioni su tenuta e gestione dei conti correnti e al venir meno delle commissioni relative all'attività di banca depositaria ceduta nel secondo semestre del 2018 (- 12,9 milioni). Nell'anno si osserva una positiva progressione delle commissioni nette che passano da 434,5 milioni del primo trimestre a 462,2 milioni del quarto, con un incremento del 6,4%, grazie all'apporto fornito dall'attività di consulenza e di collocamento di prodotti d'investimento, assicurativi e di credito al consumo.

(migliaia di euro) 2019 2018 (*) Var. ass. Var. %
Retail 1.464.256 1.491.668 (27.412) (1,8%)
Corporate 182.828 202.780 (19.952) (9,8%)
Istituzionali 37.695 35.708 1.987 5,6%
Private 89.857 90.434 (577) (0,6%)
Investment Banking 38.821 41.795 (2.974) (7,1%)
Leasing 4 7 (3) (42,9%)
Corporate Center (19.038) (1.451) (17.587) non sign.
Totale 1.794.423 1.860.941 (66.518) (3,6%)

(*) A parità di totale della voce, i dati relativi all'esercizio precedente sono stati riesposti per garantire un confronto omogeneo con i criteri di segmentazione utilizzati per l'esercizio 2019.

La flessione registrata dalle commissioni nette, rispetto all'anno precedente, è principalmente dovuta al calo delle commissioni di disponibilità creditizia e dell'attività di collocamento di prodotti di investimento. In particolare, su questi ultimi, hanno inciso significativamente i minori collocamenti dei fondi comuni, soprattutto nel settore Retail

1 A partire dal 30 giugno 2019, sono state riclassificate in tale aggregato anche le commissioni upfront relative al collocamento di Certificate (precedentemente classificate nel Risultato Netto Finanziario). I dati relativi ai periodi precedenti sono stati rideterminati in maniera coerente.

(-63,6 milioni), bilanciati solo in parte dalla crescita registrata dai prodotti Vita (segmento Retail +24,6 milioni) e dal collocamento dei certificates emessi da Banca Akros (segmento Retail +25,8 milioni). Si segnala, infine, la minore contribuzione del Corporate Center, per effetto della cessione dell'attività di banca depositaria, avvenuta nel 2018.

Altri proventi netti di gestione

(migliaia di euro) 2019 2018 Var. ass. Var. %
Proventi su c/c e finanziamenti 16.156 36.096 (19.940) (55,2%)
Fitti attivi 45.314 51.381 (6.067) (11,8%)
Oneri su beni rivenienti dal leasing (15.968) (15.662) (306) 2,0%
Altri proventi ed oneri 30.522 360.068 (329.546) (91,5%)
Subtotale 76.024 431.883 (355.859) (82,4%)
Client relationship (PPA) (38.779) (42.112) 3.333 (7,9%)
Totale 37.245 389.771 (352.526) (90,4%)

Altri proventi netti di gestione

Gli altri proventi netti di gestione sono pari a 37,2 milioni rispetto al dato di 389,8 milioni del 2018, che includeva le plusvalenze, pari a 313,6 milioni, realizzate a seguito della cessione delle attività di banca depositaria e fund administration e dei mandati di gestione in delega degli attivi assicurativi. Escludendo tali componenti dal dato dell'esercizio precedente, l'aggregato evidenzia una riduzione dovuta principalmente alla progressiva contrazione dei proventi su c/c e finanziamenti che registrano un calo del 55,2% rispetto al 31 dicembre 2018, riferibile prevalentemente alle commissioni di istruttoria veloce, anche a seguito degli interventi restitutori effettuati nell'esercizio.

(migliaia di euro) 2019 2018 (*) Var. ass. Var. %
Retail (14.353) (2.776) (11.577) 417,0%
Corporate 295 692 (397) (57,4%)
Istituzionali 4.053 3.982 71 1,8%
Private (4.554) (4.886) 332 (6,8%)
Investment Banking 787 879 (92) (10,5%)
Leasing (1.837) 15.418 (17.255)
Corporate Center 52.854 376.462 (323.608) (86,0%)
Totale 37.245 389.771 (352.526) (90,4%)

(*) A parità di totale della voce, i dati relativi all'esercizio precedente sono stati riesposti per garantire un confronto omogeneo con i criteri di segmentazione utilizzati per l'esercizio 2019.

La flessione registrata nella voce di conto economico in oggetto si è prevalentemente concentrata nel Corporate Center, dove nel 2018 erano state iscritte le plusvalenze derivanti dalla cessione delle attività di banca depositaria (200 milioni) e dei mandati di gestione in delega degli attivi assicurativi (113,6 milioni). Al netto di tali componenti, l'aggregato del 2019 risulta in flessione di -38,9 milioni per effetto in prevalenza di minori proventi derivanti dalla commissione di istruttoria veloce (-14,5 milioni relativi alla business line Retail) e dalla business line del Leasing (-17,3 milioni), a seguito della riduzione degli affitti attivi rivenienti dal patrimonio immobiliare di Release.

Risultato netto finanziario

(migliaia di euro) 2019 2018 (*) Var. ass. Var. %
Risultato netto dell'attività di negoziazione (194.049) (82.104) (111.945) 136,3%
Utili/Perdite da cessione di attività finanziarie 384.517 150.331 234.186 155,8%
Dividendi e proventi simili su attività finanziarie 28.838 26.269 2.569 9,8%
Utili/Perdite da riacquisto di passività finanziarie (4.391) (4.508) 117 (2,6%)
Risultato netto dell'attività di copertura 7.497 (2.657) 10.154
Altri proventi/oneri 109.668 (17.152) 126.820
Totale 332.080 70.179 261.901 373,2%

(*) I dati relativi all'esercizio precedente sono stati riesposti per garantire un confronto omogeneo con la riclassifica delle commissioni sui Certificates descritta in Premessa.

Risultato netto finanziario

Il risultato netto finanziario è pari a 332,1 milioni rispetto a 70,2 milioni dello scorso esercizio. A tale risultato hanno contribuito le plusvalenze sia da valutazione che da cessione dell'interessenza Nexi, la ripresa di valore sui titoli obbligazionari Sorgenia e le cessioni di titoli - prevalentemente governativi - del portafoglio HTC (Hold to Collect). Bisogna inoltre considerare che i risultati economici vanno considerati congiuntamente alla variazione registrata nelle riserve da valutazione sulle esposizioni classificate tra le attività valutate al fair value con impatto sulla redditività complessiva (FVOCI), non gestite secondo le regole contabili dell'hedge accounting. Al 31 dicembre 2019 il saldo delle riserve sui titoli di debito FVOCI, al lordo della fiscalità, è positivo per 71 milioni rispetto a -197 milioni al 31 dicembre 2018.

(migliaia di euro) 2019 2018 (*) Var. ass. Var. %
Retail 9.792 20.852 (11.060) (53,0%)
Corporate (8.181) 28.982 (37.163)
Istituzionali (42) 1.453 (1.495)
Private 18 20 (2) (10,0%)
Investment Banking 19.340 (20.369) 39.709
Partnership strategiche 8.948 8.354 594 7,1%
Leasing - (16) 16
Corporate Center 302.205 30.903 271.302 877,9%
Totale 332.080 70.179 261.901 373,2%

(*) A parità di totale della voce, i dati relativi all'esercizio precedente sono stati riesposti per garantire un confronto omogeneo con i criteri di segmentazione utilizzati per l'esercizio 2019.

Il deciso incremento mostrato dal risultato netto finanziario del Corporate Center è dovuto ai proventi rivenienti dalla dismissione di titoli (+117,4 milioni), nonché dalle plusvalenze sia da valutazione che da cessione dell'interessenza in Nexi (70,3 milioni) e dalla ripresa di valore sui titoli obbligazionari Sorgenia (44,6 milioni). Positivo anche il contributo dell'Investment banking (Banca Akros) per la crescita registrata nell'attività di strutturazione dei prodotti, che in parte compensa la non positiva performance della Rete, in flessione di 49,7 milioni, soprattutto per effetto della valutazione dei crediti che non hanno superato l'SPPI test, pari a -19,0 milioni per il 2019 rispetto a + 24,9 milioni dell'esercizio precedente.

In virtù delle dinamiche descritte, il totale dei proventi operativi ammonta quindi a 4.293,0 milioni, in flessione del 10,1% rispetto al 2018; escludendo nel confronto le componenti non ricorrenti rilevate al 31 dicembre 2018, la riduzione risulterebbe pari al 4,4% principalmente per effetto del già illustrato andamento del margine di interesse da leggersi anche alla luce della già citata riduzione del rischio conseguita grazie al derisking effettuato nel 2018 e delle commissioni.

Core Banking Business

Prendendo in considerazione i soli ricavi del "core business bancario", rappresentati dalla somma degli aggregati relativi al margine di interesse e alle commissioni nette, il 2019 raggiunge i 3.792,4 milioni, in calo dell'8,7% rispetto al dato dello scorso esercizio.

Oneri operativi

(migliaia di euro) 2019 2018 Var. ass. Var. %
Spese per il personale (1.696.531) (1.732.805) 36.274 (2,1%)
Altre spese amministrative (638.566) (816.478) 177.912 (21,8%)
- Imposte e tasse (311.841) (330.799) 18.958 (5,7%)
- Servizi e consulenze (299.584) (337.777) 38.193 (11,3%)
- Immobili (65.534) (207.874) 142.340 (68,5%)
- Postali, telefoniche e cancelleria (26.787) (32.998) 6.211 (18,8%)
- Manutenzioni e canoni su mobili, macchinari e impianti (67.272) (59.467) (7.805) 13,1%
- Pubblicità e rappresentanza (16.700) (16.313) (387) 2,4%
- Altre spese amministrative (112.548) (112.594) 46 (0,0%)
- Recuperi di spese 261.700 281.344 (19.644) (7,0%)
Rettifiche di valore su attività materiali e immateriali (268.949) (243.498) (25.451) 10,5%
- Rettifiche di valore su attività materiali (*) (197.653) (110.958) (86.695) 78,1%
- Rettifiche di valore su attività immateriali (66.811) (66.857) 46 (0,1%)
- Rettifiche di valore su migliorie a beni di terzi (*) - (17.775) 17.775
- Rettifiche di valore nette per deterioramento (4.485) (47.908) 43.423 (90,6%)
Totale (2.604.046) (2.792.781) 188.735 (6,8%)

(*) al 31 dicembre 2019, con l'applicazione dell'IFRS 16, l'importo delle rettifiche di valore su migliorie a beni di terzi è compreso tra le rettifiche di valore su attività materiali.

Le spese per il personale, pari a 1.696,5 milioni, evidenziano una riduzione del 2,1% rispetto a 1.732,8 milioni dello scorso esercizio. Il numero totale dei dipendenti è pari a n. 21.941 risorse alla data del 31 dicembre 2019, rispetto alle n. 22.247 risorse in organico a fine 2018.

Le altre spese amministrative1 risultano pari a 638,6 milioni con una riduzione del 21,8% rispetto al 2018. Tale riduzione è, in parte, attribuibile all'applicazione dell'IFRS 16 che prevede, per i contratti rientranti in tale principio, l'iscrizione dell'ammortamento del diritto d'uso fra le "rettifiche di valore nette su attività materiali ed immateriali" in luogo dell'iscrizione dei fitti e canoni di locazione passivi fra le "altre spese amministrative"; anche tenendo conto di tale effetto le altre spese amministrative risultano comunque in forte riduzione (- 9,0% rispetto al 2018). Il calo si osserva in particolare nella voce relativa agli oneri su immobili che risente, oltre che del citato effetto dell'IFRS 16, anche dei minori affitti a seguito della chiusura degli sportelli attuata nello scorso esercizio.

Le rettifiche di valore nette su attività materiali ed immateriali ammontano complessivamente a 268,9 milioni, rispetto a 243,5 milioni del 31 dicembre 2018, ed includono svalutazioni di attività immateriali per 4,4 milioni. Il dato del 31 dicembre 2019 non è pienamente comparabile con quello dell'esercizio precedente in quanto, per effetto della modifica del criterio contabile di valutazione del patrimonio immobiliare e artistico del Gruppo, gli immobili detenuti a scopo di investimento non sono più soggetti ad ammortamento. La voce in esame è

1 L'aggregato non comprende gli "oneri sistemici", rappresentati dai contributi ai Fondi di Risoluzione ed al Fondo Interbancario di Tutela dei Depositi, esposti, al netto del relativo effetto fiscale, in una voce separata del conto economico riclassificato.

stata inoltre influenzata dall'introduzione dell'IFRS 16 sopra ricordata. Tenendo conto degli effetti sopra ricordati (introduzione dell'IFRS 16 e cambiamento di criterio contabile) e al netto delle svalutazioni, l'aggregato presenta comunque una contrazione del 4,3% rispetto al 31 dicembre 2018.

Il totale degli oneri operativi risulta pertanto pari a 2.604,0 milioni con una riduzione del 6,8% rispetto al 2018. Anche al netto delle citate componenti non ricorrenti, l'aggregato risulta in diminuzione (-4,3%) a testimonianza della costante attività di contenimento dei costi intrapresa fin dall'origine del Banco BPM.

(migliaia di euro) 2019 2018 Var. ass. Var. %
Retail (1.974.965) (2.167.785) 192.820 (8,9%)
Corporate (165.841) (159.803) (6.038) 3,8%
Istituzionali (36.194) (39.344) 3.150 (8,0%)
Private (70.918) (69.747) (1.171) 1,7%
Investment Banking (86.665) (93.162) 6.497 (7,0%)
Partnership strategiche (2.771) (2.558) (213) 8,3%
Leasing (36.358) (74.811) 38.453 (51,4%)
Corporate Center (230.334) (185.571) (44.763) 24,1%
Totale (2.604.046) (2.792.781) 188.735 (6,8%)

Tra gli oneri operativi si registra una sensibile contrazione delle spese del personale (-36,3 milioni), soprattutto nel comparto Retail (53,6 milioni), per effetto della progressiva riduzione dell'organico. Le altre spese amministrative registrano l'impatto positivo dell'applicazione del principio contabile IFRS 16, con la riclassifica tra le rettifiche di valore su attività materiali ed immateriali di un importo pari a 104,4 milioni. Tale cambio di rendicontazione è stato recepito dalle singole business line. Tuttavia, anche al netto di tale effetto, resta sensibile il calo a livello consolidato ed, in particolare, nel segmento Retail, per effetto di una attenta gestione dei costi. Si incrementano, invece, le rettifiche su attività materiali ed immateriali, che risentono negativamente dell'applicazione del principio contabile IFRS 16, mitigato solo in parte dal miglioramento dovuto al cambio di criterio contabile di valutazione degli immobili. In particolare, proprio quest'ultimo aspetto ha avuto un impatto iniziale negativo, relativo agli immobili ad uso investimento, registrato in parte nel segmento Leasing (impatto dovuto a Release per 78,2 milioni) e per la restante parte nel Corporate Center (80,3 milioni).

Risultato della gestione operativa

Il risultato della gestione operativa ammonta quindi a 1.688,9 milioni rispetto a 1.980,1 milioni del 2018, in calo del 14,7%. Al netto delle componenti non ricorrenti, l'aggregato si attesta a 1.688,7 milioni, in calo del 4,6% rispetto al corrispondente dato dell'esercizio precedente.

Rettifiche e accantonamenti

(migliaia di euro) 2019 2018 Var. ass. Var. %
Rettifiche di valore nette su crediti verso clientela (735.955) (1.683.663) 947.708 (56,3%)
Rettifiche di valore specifiche: cancellazioni (54.418) (140.010) 85.592 (61,1%)
Rettifiche di valore specifiche: altre (1.428.460) (2.747.946) 1.319.486 (48,0%)
Riprese di valore specifiche 708.968 1.222.016 (513.048) (42,0%)
Rettifiche/riprese nette di portafoglio 37.955 (17.723) 55.678
Utili/(perdite) da cessione di crediti (42.575) (257.453) 214.878 (83,5%)
Totale (778.530) (1.941.116) 1.162.586 (59,9%)

Rettifiche nette su finanziamenti verso clientela

Le rettifiche nette su finanziamenti verso clientela sono pari a 778,5 milioni, in evidente calo rispetto al dato di 1.941,1 milioni del 2018 (-59,9%), per effetto della sensibile contrazione delle sofferenze derivante dalle azioni di derisking portate a termine nel precedente esercizio. Il costo del credito, misurato dal rapporto tra le rettifiche nette su crediti e gli impieghi netti (comprensivi dei crediti classificati in dismissione), risulta pari a 73 b.p., in netta diminuzione rispetto al dato dello scorso esercizio pari a 184 b.p.. Anche al netto delle rettifiche straordinarie effettuate nel 20181 (713,9 milioni), il costo del rischio adjusted 2019 si conferma in decisa diminuzione di 43 b.p. a/a.

L'effetto complessivo sul conto economico dell'esercizio delle svalutazioni e rivalutazioni degli immobili e dei beni artistici di pregio, inserito nella nuova voce del conto economico riclassificato risultato della valutazione al fair value delle attività materiali, è risultato pari a -158,5 milioni.

Nel conto economico dell'esercizio sono state rilevate riprese nette su titoli ed altre attività finanziarie per 5,8 milioni (riprese nette per 3,3 milioni al 31 dicembre 2018).

Gli accantonamenti netti ai fondi per rischi e oneri ammontano a 71,0 milioni rispetto a 345,3 milioni del 2018 che includevano gli stanziamenti effettuati per tenere conto delle più severe normative riguardanti le condizioni applicate alla clientela nonché per incrementare il presidio a fronte degli oneri da vertenze e reclami.

Al 31 dicembre 2019 sono stati registrati utili da cessione di partecipazioni e investimenti per 333,2 milioni che includono le plusvalenze lorde conseguite per effetto della riorganizzazione del comparto del credito al consumo (189,5 milioni) e della realizzazione della partnership con Credito Fondiario nella gestione delle attività di recupero dei crediti deteriorati (142,7 milioni). Nel 2018 il contributo era stato pari a 173,4 milioni, derivanti quasi interamente dalle cessioni di quote partecipative effettuate nell'ambito della riorganizzazione del comparto della bancassurance.

1 A seguito delle transazioni Exodus ed ACE.

Per effetto delle dinamiche descritte, il risultato dell'operatività corrente al lordo delle imposte e degli oneri sistemici evidenzia un utile di 1.019,7 milioni rispetto alla perdita di 129,7 milioni registrata nello scorso esercizio.

Altre voci di ricavo e costo

Le imposte sul reddito dell'esercizio dell'operatività corrente alla data del 31 dicembre 2019 sono pari a -145,4 milioni (+ 162,8 milioni al 31 dicembre 2018) beneficiando del minor carico fiscale che caratterizza le plusvalenze realizzate con la cessione di partecipazioni.

Al conto economico dell'esercizio sono stati addebitati oneri relativi al sistema bancario al netto delle imposte per 92,9 milioni (100,2 milioni nel 2018) che includono i contributi ordinari al Single Resolution Fund (SRF) per 61,7 milioni lordi (68,1 milioni al 31 dicembre 2018) e al Fondo Interbancario Tutela Depositi per 53,4 milioni (45,2 milioni al 31 dicembre 2018), nonché gli ulteriori contributi straordinari al Single Resolution Fund per 22,6 milioni (25,5 milioni al 31 dicembre 2018).

Considerata la quota del risultato economico attribuibile ai soci terzi (+ 15,6 milioni), l'esercizio 2019 si chiude con un utile netto di pertinenza della Capogruppo pari a 797,0 milioni, rispetto alla perdita di 59,4 milioni conseguita nello scorso esercizio.

A livello adjusted l'utile dell'esercizio ammonta a 648,6 milioni e si confronta con il risultato di 342,8 milioni del 2018 (+89,2%).

Dati patrimoniali consolidati

Stato patrimoniale consolidato riclassificato

Di seguito si fornisce lo schema di stato patrimoniale al 31 dicembre 2019 comparato con i saldi risultanti dal bilancio al 31 dicembre 2018; viene altresì riportato il confronto con i saldi al 1° gennaio 2019 rideterminati per tenere conto della prima applicazione del nuovo principio contabile IFRS 16.

Negli allegati al bilancio è riportato un prospetto di riconciliazione tra i saldi al 31 dicembre 2018 e quelli determinati al 1° gennaio 2019, nonché un prospetto di raccordo tra le voci dello stato patrimoniale consolidato e lo schema dello stato patrimoniale consolidato riclassificato.

(migliaia di euro) 31/12/2019 01/01/2019 31/12/2018 Variazioni su
31/12/2018
Cassa e disponibilità liquide 912.742 922.017 922.017 (9.275) (1,0)%
Finanziamenti valutati al CA 115.889.891 108.207.732 108.207.732 7.682.159 7,1%
- Finanziamenti verso banche 10.044.427 4.193.119 4.193.119 5.851.308 139,5%
- Finanziamenti verso clientela (*) 105.845.464 104.014.613 104.014.613 1.830.851 1,8%
Altre attività finanziarie e derivati di copertura 37.069.089 36.852.942 36.852.942 216.147 0,6%
- Valutate al FV con impatto a CE 7.285.091 5.869.106 5.869.106 1.415.985 24,1%
- Valutate al FV con impatto su OCI 12.526.772 15.351.561 15.351.561 (2.824.789) (18,4)%
- Valutate al CA 17.257.226 15.632.275 15.632.275 1.624.951 10,4%
Partecipazioni 1.386.079 1.434.163 1.434.163 (48.084) (3,4)%
Attività materiali 3.624.312 3.649.776 2.775.885 848.427 30,6%
Attività immateriali 1.269.360 1.277.941 1.277.941 (8.581) (0,7)%
Attività fiscali 4.619.636 5.012.477 5.012.477 (392.841) (7,8)%
Attività non correnti e gruppi di attività in
dismissione
131.082 1.592.782 1.592.782 (1.461.700) (91,8)%
Altre voci dell'attivo 2.136.010 2.316.144 2.388.852 (252.842) (10,6)%
Totale attività 167.038.201 161.265.974 160.464.791 6.573.410 4,1%
Raccolta diretta 109.506.299 105.219.691 105.219.691 4.286.608 4,1%
- Debiti verso clientela 93.375.026 90.197.859 90.197.859 3.177.167 3,5%
- Titoli e passività finanziarie designate al FV 16.131.273 15.021.832 15.021.832 1.109.441 7,4%
Debiti verso banche 28.515.685 31.633.541 31.633.541 (3.117.856) (9,9)%
Debiti per leasing 732.536 835.594 732.536
Altre passività finanziarie valutate al fair value 10.919.429 7.228.829 7.228.829 3.690.600 51,1%
Fondi del passivo 1.486.683 1.670.455 1.704.866 (218.183) (12,8)%
Passività fiscali 619.269 505.402 505.402 113.867 22,5%
Passività associate ad attività in via di
dismissione 5.096 3.043 3.043 2.053 67,5%
Altre voci del passivo 3.366.122 3.864.345 3.864.345 (498.223) (12,9)%
Totale passività 155.151.119 150.960.900 150.159.717 4.991.402 3,3%
Patrimonio di pertinenza di terzi 26.076 45.599 45.599 (19.523) (42,8)%
Patrimonio netto del Gruppo 11.861.006 10.259.475 10.259.475 1.601.531 15,6%
Patrimonio netto consolidato 11.887.082 10.305.074 10.305.074 1.582.008 15,4%
Totale passività e patrimonio netto 167.038.201 161.265.974 160.464.791 6.573.410 4,1%

(*) Include i titoli senior per i quali è stato attivato l'iter per il rilascio, da parte dello Stato italiano, della garanzia sulla cartolarizzazione delle sofferenze ai sensi del D.L. 18/2016 ("GACS").

Nel seguito viene illustrata l'evoluzione dei principali aggregati patrimoniali al 31 dicembre 2019.

L'attività di intermediazione creditizia

La raccolta diretta

(migliaia di euro) 31/12/2019 Inc.% 31/12/2018 Inc.% Var. ass. Var. %
Conti correnti e depositi 87.782.024 80,2% 81.124.139 77,1% 6.657.885 8,2%
- conti correnti e depositi a vista 86.155.794 78,7% 78.713.896 74,8% 7.441.898 9,5%
- depositi a scadenza e c/c vincolati 1.626.230 1,5% 2.410.243 2,3% (784.013) (32,5%)
Titoli 16.131.273 14,7% 15.021.832 14,3% 1.109.441 7,4%
- obbligazioni e passività valutate al fair value 16.055.719 14,7% 14.853.170 14,1% 1.202.549 8,1%
- certificati di deposito e altri titoli 75.554 0,1% 168.662 0,2% (93.108) (55,2%)
Pronti contro termine 3.866.166 3,5% 7.110.267 6,8% (3.244.101) (45,6%)
Finanziamenti ed altri debiti 1.726.836 1,6% 1.963.453 1,9% (236.617) (12,1%)
Totale raccolta diretta 109.506.299 100,0% 105.219.691 100,0% 4.286.608 4,1%

Raccolta diretta

La raccolta diretta al 31 dicembre 2019 ammonta a 109,5 miliardi ed evidenzia un incremento del 4,1% rispetto ai 105,2 miliardi del 31 dicembre 2018.

Nel confronto con i dati di fine 2018 si registra una crescita di 7,4 miliardi della componente rappresentata dai conti correnti e depositi a vista della rete commerciale (+9,5%). Risulta in crescita anche il trend dei titoli obbligazionari emessi (+1,2 miliardi) a seguito delle emissioni obbligazionarie senior preferred unsecured e subordinate riservate agli investitori istituzionali.

(migliaia di euro) 31/12/2019 Inc.% 31/12/2018 (*) Inc.% Var. ass. Var. %
Retail 71.458.273 65,3% 67.528.064 64,2% 3.930.209 5,8%
Corporate 8.796.052 8,0% 9.163.782 8,7% (367.730) (4,0%)
Istituzionali 8.971.719 8,2% 7.400.402 7,0% 1.571.317 21,2%
Private 2.751.218 2,5% 2.592.783 2,5% 158.435 6,1%
Investment Banking 1.337.763 1,2% 826.764 0,8% 510.999 61,8%
Leasing 5.570 0,0% 5.369 0,0% 201 3,7%
Corporate Center 16.185.704 14,8% 17.702.527 16,8% (1.516.823) (8,6%)
Totale raccolta diretta 109.506.299 100,0% 105.219.691 100,0% 4.286.608 4,1%

(*) A parità di totale della voce, i dati relativi all'esercizio precedente sono stati riesposti per garantire un confronto omogeneo con i criteri di segmentazione utilizzati per l'esercizio 2019.

Il complesso della raccolta diretta in capo alla Rete commerciale (Retail, Corporate, Istituzionali e Private) cresce sensibilmente, portandosi a 92,0 miliardi (+6,1%). A fronte, infatti, di una flessione nello stock dei prestiti obbligazionari collocati dalla Rete, vi è un deciso incremento, soprattutto nel settore Retail, della componente non vincolata dei depositi (+6,8 miliardi). Importante anche il contributo dato dal settore degli Istituzionali, passato da 7,4 a 9,0 miliardi.

Nel Corporate Center si segnala un incremento dei saldi per le emissioni effettuate in corso d'anno. In particolare, grazie alle favorevoli condizioni di mercato, il Gruppo Banco BPM ha emesso 2,6 miliardi, di cui: 1.750 milioni nell'ambito del programma EMTN, 500 milioni relativi a operazioni di covered bond e 350 milioni di titoli subordinati Tier 2.

La raccolta indiretta

(migliaia di euro) 31/12/2019 Inc.% 31/12/2018 Inc.% Var. ass. Var. %
Raccolta gestita 58.324.893 62,9% 55.689.606 63,1% 2.635.287 4,7%
fondi comuni e SICAV 39.049.762 42,1% 35.992.009 40,8% 3.057.753 8,5%
gestioni patrimoniali mobiliari e GPF 3.904.398 4,2% 4.804.669 5,4% (900.271) (18,7%)
polizze assicurative 15.370.733 16,6% 14.892.928 16,9% 477.805 3,2%
Raccolta amministrata 34.347.351 37,1% 32.523.095 36,9% 1.824.256 5,6%
Totale raccolta indiretta 92.672.244 100,0% 88.212.701 100,0% 4.459.543 5,1%

In maggior dettaglio, la componente della raccolta gestita ammonta a 58,3 miliardi, con un incremento del 4,7% rispetto al dato di 55,7 miliardi del 31 dicembre 2018, osservabile principalmente nel comparto dei fondi e sicav che evidenzia nell'anno una crescita di oltre 3 miliardi.

Anche il comparto della raccolta amministrata, che raggiunge i 34,3 miliardi, risulta in crescita rispetto a fine 2018 (+ 5,6%).

I crediti verso la clientela

(migliaia di euro) 31/12/2019 Inc.% 31/12/2018 Inc.% Var. ass. Var. %
Mutui 65.341.934 61,7% 61.677.406 59,3% 3.664.528 5,9%
Conti correnti 11.345.996 10,7% 12.198.635 11,7% (852.639) (7,0%)
Pronti contro termine 5.724.258 5,4% 6.233.274 6,0% (509.016) (8,2%)
Leasing finanziario 1.715.408 1,6% 2.085.657 2,0% (370.249) (17,8%)
Carte di credito, prestiti personali e cessioni
del quinto 2.019.994 1,9% 1.943.781 1,9% 76.213 3,9%
Altre operazioni 17.195.762 16,2% 18.447.246 17,7% (1.251.484) (6,8%)
Titoli senior relativi alle operazioni Exodus ed ACE
(GACS) 2.502.112 2,4% 1.428.614 1,4% 1.073.498 75,1%
Totale crediti netti verso la clientela 105.845.464 100,0% 104.014.613 100,0% 1.830.851 1,8%

Crediti clientela netti

Gli impieghi netti verso la clientela1 ammontano al 31 dicembre 2019 a 105,8 miliardi, in crescita di 1,8 miliardi rispetto al dato del 31 dicembre 2018. In particolare, l'aggregato degli impieghi performing risulta in crescita di 3,0 miliardi (+3,1%) rispetto al 31 dicembre 2018, mentre i crediti non performing risultano in calo di 1,2 miliardi (-17,6%).

Inoltre, nella voce "attività non correnti e gruppi di attività in via di dismissione" risulta iscritto un portafoglio di esposizioni creditizie a sofferenza, principalmente rappresentate da contratti di leasing, in relazione al quale è stato sottoscritto, in data 28 giugno 2019, un accordo quadro di cessione (L-ACE) il cui il cui completamento, considerate le prime tre tranche già realizzate, è previsto entro il 30 giugno 2020. Al 31 dicembre 2019 il valore netto di bilancio ammonta a 94 milioni (313 milioni è il valore lordo contabile), allineato al prezzo di cessione previsto.

1 Nell'aggregato non vengono ricompresi i crediti verso la clientela che, a seguito dell'applicazione dell'IFRS 9, devono essere obbligatoriamente valutati al fair value. Tali crediti, pari a 0,4 miliardi sono ricompresi fra le attività finanziarie valutate al fair value.

31/12/2019 Inc.% 31/12/2018 (*) Inc.% Var. ass. Var. %
56.335.048 53,2% 55.017.100 52,9% 1.317.948 2,4%
28.601.715 27,0% 28.150.052 27,1% 451.663 1,6%
5.720.739 5,4% 5.099.081 4,9% 621.658 12,2%
245.141 0,2% 220.935 0,2% 24.206 11,0%
819.074 0,8% 1.385.016 1,3% (565.942) (40,9%)
2.005.510 1,9% 2.577.597 2,5% (572.087) (22,2%)
12.118.237 11,4% 11.564.832 11,1% 553.405 4,8%
105.845.464 100,0% 104.014.613 100,0% 1.830.851 1,8%

(*) A parità di totale della voce, i dati relativi all'esercizio precedente sono stati riesposti per garantire un confronto omogeneo con i criteri di segmentazione utilizzati per l'esercizio 2019.

Sulla crescita degli impieghi di Gruppo incide positivamente la dinamica degli impieghi vivi (impieghi lordi escluse le sofferenze) con clientela della Rete commerciale, che passano complessivamente da 90,5 miliardi a 92,9 miliardi. Tale dinamica, in cui si registra una ricomposizione verso gli impieghi a medio lungo termine ed in particolare nei finanziamenti in pool, è presente sia nel segmento Corporate (+833 milioni), sia in quello Retail (+551 milioni) ed Istituzionale (+961 milioni).

La qualità del credito

Premessa

Le modalità espositive dei crediti acquisiti nell'ambito di operazioni di aggregazione aziendale sono illustrate nella parte E – Sezione 1 "Rischi del consolidato contabile" a cui si rimanda.

Nelle tabelle sotto riportate, che evidenziano distintamente l'esposizione lorda ed i fondi rettificativi, i crediti acquisiti nell'ambito di operazioni di aggregazione sono rappresentati "a saldi aperti" ovvero indicando come esposizione lorda il valore nominale dei crediti acquisiti e includendo il differenziale tra il valore contabile ed il valore attribuito ai crediti nel contesto del processo di Purchase Price Allocation nell'ambito dei fondi rettificativi in quanto tale modalità di rappresentazione permette un immediato apprezzamento dell'effettivo livello di copertura dei crediti deteriorati.

Finanziamenti al costo ammortizzato verso clientela

(migliaia di euro) 31/12/2019 31/12/2018
Esposizione
netta
Inc.% Esposizione
netta
Inc.% Var. ass. Var. %
Sofferenze 1.559.597 1,5% 1.591.446 1,5% (31.849) (2,0%)
Inadempienze probabili 3.911.791 3,7% 5.047.921 4,9% (1.136.130) (22,5%)
Esposizioni scadute deteriorate 72.996 0,1% 87.535 0,1% (14.539) (16,6%)
Esposizioni deteriorate 5.544.384 5,2% 6.726.902 6,5% (1.182.518) (17,6%)
Finanziamenti non deteriorati 97.798.968 92,4% 95.859.097 92,2% 1.939.871 2,0%
Titoli senior relativi alle operazioni
Exodus ed ACE (GACS) 2.502.112 2,4% 1.428.614 1,4% 1.073.498 75,1%
Esposizioni in bonis 100.301.080 94,8% 97.287.711 93,5% 3.013.369 3,1%
Totale crediti verso la clientela 105.845.464 100,0% 104.014.613 100,0% 1.830.851 1,8%
31/12/2019 31/12/2018
(migliaia di euro) Esposizione
lorda
Rettifiche di
valore
complessive
Esposizione
netta
Copertura Esposizione
lorda
Rettifiche di
valore
complessive
Esposizione
netta
Copertura
Sofferenze 3.564.561 (2.004.964) 1.559.597 56,2% 3.939.378 (2.347.932) 1.591.446 59,6%
Inadempienze probabili 6.423.516 (2.511.725) 3.911.791 39,1% 7.768.401 (2.720.480) 5.047.921 35,0%
Esposizioni scadute deteriorate 98.492 (25.496) 72.996 25,9% 106.101 (18.566) 87.535 17,5%
Esposizioni deteriorate 10.086.569 (4.542.185) 5.544.384 45,0% 11.813.880 (5.086.978) 6.726.902 43,1%
di cui: forborne 4.701.537 (1.809.432) 2.892.105 4.905.846 (1.709.364) 3.196.482
Esposizioni in bonis (*) 100.631.192 (330.112) 100.301.080 0,3% 97.658.906 (371.195) 97.287.711 0,4%
di cui: primo stadio 94.717.188 (123.560) 94.593.628 0,1% 90.439.344 (120.408) 90.318.936 0,1%
di cui: secondo stadio 5.914.004 (206.552) 5.707.452 3,5% 7.219.562 (250.787) 6.968.775 3,5%
di cui: forborne 1.982.039 (73.477) 1.908.562 2.059.326 (68.621) 1.990.705
Totale crediti verso la clientela 110.717.761 (4.872.297) 105.845.464 4,4% 109.472.786 (5.458.173) 104.014.613 5,0%

(*) Include i titoli senior relativi al Project Exodus e Project ACE per un importo pari a 2.502,1 milioni (di cui 2.503,8 milioni di esposizione lorda e 1,7 milioni di rettifiche di valore).

I dati della tabella sopra riportata corrispondono alla voce "Finanziamenti verso clientela" dello Stato Patrimoniale riclassificato e, come sopra indicato, comprendono anche i titoli "senior" sottoscritti da Banco BPM nell'ambito dei progetti Exodus e ACE.

Senza considerare tale riclassifica, l'importo netto indicato corrisponde alla voce "Finanziamenti" riportata nella tabella 4.2 della Nota integrativa consolidata – Parte B – Informazioni sullo stato patrimoniale consolidato "Attività finanziarie valutate al costo ammortizzato: composizione merceologica dei crediti verso clientela".

Le esposizioni nette deteriorate (sofferenze, inadempienze probabili ed esposizioni scadute e/o sconfinate) ammontano al 31 dicembre 2019 a 5,5 miliardi ed evidenziano una diminuzione di 1,2 miliardi (-17,6%) rispetto al 31 dicembre 2018.

L'esame delle singole categorie di crediti deteriorati evidenzia la seguente dinamica:

  • sofferenze nette pari a 1.560 milioni, in calo del 2,0% rispetto al dato di 1.591 milioni del 31 dicembre 2018;
  • inadempienze probabili nette pari a 3.912 milioni in calo del 22,5% rispetto a 5.048 milioni al 31 dicembre 2018;
  • esposizioni scadute nette pari a 73 milioni in calo del 16,6% rispetto a 88 milioni del 31 dicembre 2018.

L'indice di copertura dell'intero aggregato dei crediti deteriorati si attesta al 45,0% (48,1% inclusi i write-off), in crescita sia rispetto al 43,1% del 31 dicembre 2018 sia rispetto al 42,8% del 30 settembre 2019. In maggior dettaglio, al 31 dicembre 2019 il grado di copertura risulta essere il seguente:

  • sofferenze 56,2% (55,8% al 30 settembre 2019; 59,6% al 31 dicembre 2018); includendo i write-off la copertura raggiunge il 62,5%;
  • inadempienze probabili 39,1% (37,0% al 30 settembre 2019; 35,0% al 31 dicembre 2018);
  • esposizioni scadute 25,9% (17,3% al 30 settembre 2019; 17,5% al 31 dicembre 2018).

Il coverage ratio delle esposizioni in bonis è pari allo 0,33%, in lieve riduzione rispetto allo 0,38% del 31 dicembre 2018.

Le attività finanziarie

(migliaia di euro) 31/12/2019 Inc.% 31/12/2018 Inc.% Var. ass. Var. %
Titoli di debito (*) 31.238.603 84,3% 32.877.292 89,2% (1.638.689) (5,0%)
Titoli di capitale 1.942.243 5,2% 1.320.031 3,6% 622.212 47,1%
Quote di O.I.C.R. 604.969 1,6% 492.425 1,3% 112.544 22,9%
Totale portafoglio titoli 33.785.815 91,1% 34.689.748 94,1% (903.933) (2,6%)
Strumenti derivati di negoziazione e di copertura 2.063.323 5,6% 1.868.793 5,1% 194.530 10,4%
Finanziamenti 1.219.951 3,3% 294.401 0,8% 925.550 314,4%
Totale attività finanziarie 37.069.089 100,0% 36.852.942 100,0% 216.147 0,6%

(*) Esclude i titoli senior per i quali è stata rilasciata dallo Stato italiano, ai sensi del D.L. 18/2016 ("GACS"), la garanzia sulla cartolarizzazione delle sofferenze.

Le attività finanziarie ammontano a 37,1 miliardi, in lieve crescita rispetto a 36,9 miliardi del 31 dicembre 2018 (+ 0,6%). La composizione al 31 dicembre 2019 è rappresentata da titoli di debito per 31,2 miliardi (che alla data del 31 dicembre 2019 evidenziano riserve positive per 70,7 milioni, sulla parte classificata in FVOCI, e "unrealized gains" per circa 520 milioni, sulla parte classificata al costo ammortizzato) e da titoli di capitale e da quote di OICR per 2,5 miliardi. Le esposizioni in titoli di debito emessi da Stati Sovrani sono pari a 26,4 miliardi di cui 15,5 miliardi riferiti a titoli di Stato italiani; l'incidenza di questi ultimi sul comparto dei titoli di debito è pari al 49,7% al 31 dicembre 2019 rispetto al 56,5% del 30 settembre 2019. A seguito dell'introduzione dell'IFRS 9 sono ricompresi fra le attività finanziarie (per un importo pari a 0,4 miliardi) anche i finanziamenti verso la clientela che devono essere obbligatoriamente valutati al fair value. Inoltre, a partire dal 31 dicembre 2019, sono ricompresi tra le attività finanziarie anche le operazioni di pronti contro termine classificate nel portafoglio di negoziazione per 0,8 miliardi.

Nelle tabelle seguenti viene fornito il dettaglio delle attività finanziarie per forma tecnica e portafoglio di appartenenza:

(migliaia di euro) 31/12/2019 Inc.% 31/12/2018 Inc.% Var. ass. Var. %
Titoli di debito 2.086.204 28,6% 2.390.289 40,7% (304.085) (12,7%)
Titoli di capitale 1.310.644 18,0% 823.198 14,0% 487.446 59,2%
Quote di O.I.C.R. 604.969 8,3% 492.425 8,4% 112.544 22,9%
Totale portafoglio titoli 4.001.817 54,9% 3.705.912 63,1% 295.905 8,0%
Derivati finanziari e creditizi 2.063.323 28,3% 1.868.793 31,8% 194.530 10,4%
Finanziamenti 1.219.951 16,7% 294.401 5,0% 925.550 314,4%
Totale complessivo 7.285.091 100,0% 5.869.106 100,0% 1.415.985 24,1%

Attività finanziarie valutati al fair value con impatto a conto economico e derivati di copertura

Attività finanziarie valutate al fair value con impatto sulla redditività complessiva

(migliaia di euro) 31/12/2019 Inc.% 31/12/2018 Inc.% Var. ass. Var. %
Titoli di debito 11.895.173 95,0% 14.854.728 96,8% (2.959.555) (19,9%)
Titoli di capitale 631.599 5,0% 496.833 3,2% 134.766 27,1%
Totale 12.526.772 100,0% 15.351.561 100,0% (2.824.789) (18,4%)

Attività finanziarie valutate al costo ammortizzato

(migliaia di euro) 31/12/2019 Inc.% 31/12/2018 Inc.% Var. ass. Var. %
Titoli di debito (*) 17.257.226 100,0% 15.632.275 100,0% 1.624.951 10,4%
Totale 17.257.226 100,0% 15.632.275 100,0% 1.624.951 10,4%

(*) Esclude i titoli senior per i quali è stata rilasciata dallo Stato italiano, ai sensi del D.L. 18/2016 ("GACS"), la garanzia sulla cartolarizzazione delle sofferenze.

Esposizione al rischio sovrano

L'esposizione, rappresentata da titoli di debito, complessivamente detenuta dal Gruppo nei confronti degli Stati sovrani al 31 dicembre 2019 ammonta a 26.437,2 milioni, così ripartita per singolo Paese (importi in migliaia di euro):

Paesi Att. fin. valutate
al fair value con
impatto sul
conto
economico
Att. fin. valutate al
fair value con
impatto sulla
redditività
complessiva
Att. fin. valutate
al costo
ammortizzato
Totale titoli
di debito
di cui
Capogruppo
Italia 883.872 4.635.070 10.006.021 15.524.963 14.740.101
Spagna 732.977 1.915.599 1.253.510 3.902.087 3.899.899
Irlanda 2 - 19.929 19.931 19.929
Germania 6.593 330.743 389.592 726.928 726.926
Francia - 1.508.072 1.366.073 2.874.145 2.874.145
Austria - - 144.218 144.218 144.218
Altri Paesi UE 65 53.539 131.485 185.089 185.024
Totale Paesi UE 1.623.509 8.443.023 13.310.829 23.377.362 22.590.242
USA 3 580.636 2.384.906 2.965.545 2.965.543
Argentina 59 - - 59 59
Cina - 54.572 39.647 94.219 94.219
Totale altri Paesi 62 635.208 2.424.553 3.059.823 3.059.821
Totale 1.623.571 9.078.231 15.735.382 26.437.185 25.650.063

L'esposizione è concentrata prevalentemente nella Capogruppo Banco BPM che, alla data del 31 dicembre, detiene complessivamente 25.650,1 milioni, riferiti principalmente a titoli di Stato italiani.

Gli investimenti in titoli di debito sovrano sono designati nel portafoglio delle attività finanziarie valutate al fair value con impatto conto economico per circa il 6%, per il 34% nel portafoglio delle attività finanziarie valutate al fair value con impatto sulla redditività complessiva, mentre il restante 60% risulta classificato nel comparto delle attività finanziarie valutate al costo ammortizzato.

Nelle successive tabelle si forniscono informazioni di maggiore dettaglio in termini di ripartizione dei titoli di debito verso Paesi UE per portafogli contabili di appartenenza, scaglioni temporali di vita residua e gerarchia di fair value.

Attività finanziarie valutate al fair value con impatto conto economico

Stato Scadenza entro il Scadenza dal 2020 al Scadenza dal 2024 Scadenza oltre il Totale fair value al Totale fair value per gerarchia
2020 2024 al 2029 2029 31/12/2019 LEVEL 1 LEVEL 2 LEVEL 3
Italia 500.558 109.841 214.511 58.962 883.872 883.872 - -
Spagna - 391.126 341.851 - 732.977 732.977 - -
Irlanda - - 2 - 2 2 - -
Grecia - - - 2 2 2 - -
Germania - 6.591 - 2 6.593 6.593 - -
Altri Paesi UE - - 63 - 63 63 - -
Totale 500.558 507.558 556.428 58.965 1.623.509 1.623.509 - -
di cui Capogruppo - 485.997 551.585 - 1.037.581 1.037.581 - -

Attività finanziarie valutate al fair value con impatto sulla redditività complessiva

Stato Scadenza entro Scadenza dal Scadenza dal Scadenza oltre Totale fair value Riserva Netta Rettifiche di Totale fair value per gerarchia
il 2020 2020 al 2024 2024 al 2029 il 2029 al 31/12/2019 FVTOCI valore LEVEL 1 LEVEL 2 LEVEL 3
Italia - 3.719.727 810.557 104.785 4.635.070 35.103 - 4.635.070 - -
Spagna - 51.069 1.864.530 - 1.915.599 (3.835) - 1.915.599 - -
Francia - - 1.508.072 - 1.508.072 (4.179) - 1.508.072 - -
Germania - - 330.743 - 330.743 (3.261) - 330.743 - -
Altri Paesi UE - - 53.539 - 53.539 189 - 53.539 - -
Totale - 3.770.797 4.567.441 104.785 8.443.023 24.017 - 8.443.023 - -
di cui Capogruppo - 3.569.608 4.567.441 104.785 8.241.835 24.381 - 8.241.835 - -

Attività finanziarie valutate al costo ammortizzato

Stato Scadenza entro il Scadenza dal 2020 Scadenza dal Scadenza oltre il Totale valore di
bilancio al
Totale fair value Totale fair value per gerarchia
2020 al 2024 2024 al 2029 2029 31/12/2019 LEVEL 1 LEVEL 2 LEVEL 3
Italia 501.933 5.903.952 3.322.564 277.573 10.006.021 10.348.401 10.348.401 - -
Spagna - 150.562 1.102.948 - 1.253.510 1.299.699 1.299.699 - -
Francia - - 1.366.073 - 1.366.073 1.400.201 1.400.201 - -
Irlanda - - 19.929 - 19.929 21.546 21.546 - -
Germania - - 389.592 - 389.592 399.982 399.982 - -
Altri Paesi UE - - 275.703 - 275.703 281.322 281.322 - -
Totale 501.933 6.054.514 6.476.809 277.573 13.310.829 13.751.150 13.751.150 - -
di cui Capogruppo 501.933 6.054.513 6.476.807 277.573 13.310.826 13.751.147 13.751.147 - -

Posizione Interbancaria Netta

Crediti verso banche

(migliaia di euro) 31/12/2019 Inc.% 31/12/2018 Inc.% Var. ass. Var. %
Crediti verso banche centrali 6.556.632 65,3% 575.536 13,7% 5.981.096 non sign.
Crediti verso altre banche 3.487.795 34,7% 3.617.583 86,3% (129.788) ( 3,6%)
Conti correnti e depositi a vista 908.865 9,0% 1.094.490 26,1% (185.625) ( 17,0%)
Depositi a scadenza 134.493 1,3% 129.295 3,1% 5.198 4,0%
Pronti contro termine 971.491 9,7% 758.169 18,1% 213.322 28,1%
Altri finanziamenti 1.472.946 14,7% 1.635.629 39,0% (162.683) ( 9,9%)
Totale crediti (A) 10.044.427 100,0% 4.193.119 100,0% 5.851.308 139,5%

Debiti verso banche

(migliaia di euro) 31/12/2019 Inc.% 31/12/2018 Inc.% Var. ass. Var. %
Debiti verso banche centrali 20.783.964 72,9% 21.289.947 67,3% (505.983) (2,4%)
Operazioni di rifinanziamento 20.735.884 72,7% 21.237.501 67,1% (501.617) (2,4%)
Altri debiti 48.080 0,2% 52.446 0,2% (4.366) (8,3%)
Debiti verso altre banche 7.731.721 27,1% 10.343.594 32,7% (2.611.873) (25,3%)
Conti correnti e depositi a vista 636.642 2,2% 877.462 2,8% (240.820) (27,4%)
Depositi a scadenza 113.156 0,4% 158.955 0,5% (45.799) (28,8%)
Pronti contro termine 5.870.652 20,6% 8.194.818 25,9% (2.324.166) (28,4%)
Altri debiti 1.111.271 3,9% 1.112.359 3,5% (1.088) (0,1%)
Totale debiti (B) 28.515.685 100,0% 31.633.541 100,0% (3.117.856) (9,9%)
Sbilancio crediti/debiti (A) - (B) (18.471.258) (27.440.422) 8.969.164 (32,7%)
Debiti verso banche centrali: operaz. di rifinanz. (20.735.884) (21.237.501) 501.617 (2,4%)
Saldo interbancario (escl. operaz. di rifinanz.) 2.264.626 (6.202.921) 8.467.547
Sbilancio v/banche centrali (escl. operaz. di rifin.) 6.508.552 523.090 5.985.462 non sign.
Saldo interbancario verso altre banche (4.243.926) (6.726.011) 2.482.085 (36,9%)

L'esposizione interbancaria netta complessiva al 31 dicembre 2019 ammonta a -18.471,3 milioni e si confronta con il saldo di 27.440,4 milioni della fine dello scorso esercizio.

I debiti verso banche centrali ammontano a 20,8 miliardi e si riferiscono alle operazioni di rifinanziamento sia a lungo termine (TLTRO II e III) che a breve termine (MRO) con la Banca Centrale Europea.

Escludendo le esposizioni nette verso le banche centrali (di fatto legate alla riserva obbligatoria), il saldo netto dell'interbancario verso le altre banche è negativo e pari a -4.243,9 milioni (-6.726,0 milioni al 31 dicembre dello scorso esercizio).

Le partecipazioni

Gli investimenti in partecipazioni in società sottoposte a influenza notevole al 31 dicembre 2019 ammontano a 1.386,1 milioni rispetto ai 1.434,1 milioni del 31 dicembre 2018.

La variazione registrata nell'esercizio include gli effetti derivanti dalla valutazione con il metodo del patrimonio netto delle partecipazioni in imprese collegate, riferiti alla quota di pertinenza dei risultati conseguiti dalle stesse nell'esercizio (+131,2 milioni), gli effetti della riduzione del patrimonio di Agos Ducato (-106,5 milioni), di Vera Assicurazioni (-9,1 milioni), di Bipiemme Vita (-3,8 milioni) e di Etica SGR (-0,6 milioni) a seguito della distribuzione di dividendi, nonché le variazioni di pertinenza del Gruppo delle riserve da valutazione e delle altre riserve delle società collegate (+11,5 milioni).

Inoltre, a seguito dell'operazione di cessione della maggioranza del capitale sociale della società CF Liberty Servicing S.p.A. (ex First Servicing S.p.A.), la valutazione al fair value dell'interessenza residua ha comportato l'iscrizione a voce partecipazioni di un importo, pari a 42,9 milioni.

Le attività materiali

(migliaia di euro)
31/12/2019 31/12/2018 Var. ass. Var. %
Attività materiali ad uso funzionale 2.308.541 1.382.900 925.641 66,9%
- valutate al costo 875.205 1.382.900 (507.695) (36,7%)
- valutate al fair value 1.433.336 - 1.433.336
Attività materiali a scopo di investimento 1.315.771 1.392.985 (77.214) (5,5%)
- valutate al costo - 1.392.985 (1.392.985) (100,0%)
- valutate al fair value 1.315.771 - 1.315.771
Totale attività materiali (voce 90) 3.624.312 2.775.885 848.427 30,6%
Attività materiali in dismissione (voce 120) 33.594 9.396 24.198 257,5%
Totale attività materiali 3.657.906 2.785.281 872.625 31,3%

La composizione per tipologia delle attività materiali ad uso funzionale è riportata nella tabella seguente:

Attività materiali ad uso funzionale
(migliaia di euro)
Valutate al
costo
Valutate al
fair value
31/12/2019 31/12/2018
1. Attività di proprietà 113.662 1.433.336 1.546.998 1.382.646
- terreni - 1.043.095 1.043.095 451.847
- fabbricati - 336.504 336.504 789.029
- altre 113.662 53.737 167.399 141.770
2. Diritti d'uso acquisiti con il leasing 761.543 - 761.543 254
- terreni - - - -
- fabbricati 760.865 - 760.865 254
- altre 678 - 678 -
Totale 875.205 1.433.336 2.308.541 1.382.900

La composizione per tipologia delle attività materiali a scopo di investimento è riportata nella tabella seguente:

Attività materiali a scopo di investimento
(migliaia di euro)
Valutate al
costo
Valutate al
fair value
31/12/2019 31/12/2018
1. Attività di proprietà - 1.315.771 1.315.771 1.392.985
- terreni - 952.657 952.657 614.287
- fabbricati - 363.114 363.114 778.698
2. Diritti d'uso acquisiti con il leasing - - - -
- terreni - - - -
- fabbricati - - - -
Totale - 1.315.771 1.315.771 1.392.985

Al 31 dicembre 2019 le attività materiali detenute complessivamente dal Gruppo ammontano a 3.657,9 milioni. Il dato non è pienamente confrontabile con quello dello scorso esercizio per effetto della prima applicazione del principio contabile IFRS 16 che ha comportato la rilevazione di maggiori attività materiali a seguito dell'iscrizione dei diritti d'uso acquisiti con il leasing pari a 835,6 milioni, quasi interamente rappresentati da contratti di affitto di immobili.

Inoltre, a partire dal bilancio al 31 dicembre 2019, il Gruppo ha modificato il criterio di valutazione del patrimonio immobiliare e del patrimonio artistico di pregio. L'adozione del nuovo criterio ha comportato:

  • per le attività materiali ad uso funzionale: variazioni nette positive di fair value per 367,0 milioni, conseguenti all'allineamento dei valori di carico ai maggiori valori di fair value al 31 dicembre 2019, rilevate in contropartita di una riserva da valutazione, e variazioni negative di fair value per 49,0 milioni, conseguente all'allineamento dei valori di carico ai minor valori di fair value al 31 dicembre 2019, addebitate nel conto economico alla voce "Risultato della valutazione al fair value della attività materiali";

  • per le attività materiali a scopo di investimento: variazioni negative di fair value 12,4 milioni, rilevate in contropartita di una modifica dei saldi iniziali di apertura delle riserve di patrimonio netto, sulla base dei fair value misurati alla data del 1° gennaio 2019, e variazioni negative di fair value per 109,5 milioni, rilevate nella voce di conto economico "Risultato della valutazione al fair value delle attività materiali", principalmente per effetto della revisione delle metodologie di determinazione del fair value al 31 dicembre 2019 rispetto al 31 dicembre 2018. Per tale categoria di immobili si è anche proceduto allo storno degli ammortamenti rilevati fino al 31 dicembre 2019 (per 27,2 milioni), in quanto non più assoggettati ad ammortamento.

Nel comparto delle attività in via di dismissione al 31 dicembre 2019 figurano 33,6 milioni di attività materiali (9,4 milioni al 31 dicembre 2018), riferibili a immobili per i quali sono stati definiti accordi di compravendita.

I fondi del passivo

Alla data del 31 dicembre i fondi del passivo ammontano a 1.486,7 milioni (1.704,9 milioni il dato al 31 dicembre scorso) e includono il fondo trattamento di fine rapporto per il personale per 384,9 milioni (377,5 milioni alla fine dello scorso esercizio), i fondi di quiescenza per 150,9 milioni (150,7 milioni al 31 dicembre 2018), gli stanziamenti a fronte di impegni e garanzie rilasciate per 116,0 milioni (123,8 milioni alla fine dello scorso esercizio) ed altri fondi per rischi ed oneri per 834,9 milioni (1.052,9 milioni il dato di fine 2018).

Questi ultimi includono stanziamenti per oneri del personale per 368,8 milioni (481,3 milioni al 31 dicembre 2018), principalmente imputabili ai Fondi di Solidarietà relativi agli accordi per l'uscita volontaria del personale attivati nei precedenti esercizi, e fondi per controversie legali e fiscali per 156,9 milioni (157,4 milioni alla fine dello scorso esercizio).

Nella nota integrativa consolidata, parte B - passivo, sezione 10 - Fondi per rischi e oneri si forniscono i dettagli relativi ai principali procedimenti legali pendenti, ai principali contenziosi in essere nei confronti dell'Amministrazione Finanziaria e alle principali vertenze e reclami con la clientela.

Il patrimonio netto e i coefficienti di solvibilità

Patrimonio netto consolidato

Il patrimonio netto consolidato di Gruppo al 31 dicembre 2019, comprensivo delle riserve da valutazione e del risultato dell'esercizio, ammonta a 11.861,0 milioni e si confronta con il dato di fine 2018, pari a 10.259,5 milioni.

La redditività complessiva registrata al 31 dicembre 2019, per la quota di pertinenza del Gruppo, è risultata positiva per 1.323,8 milioni per effetto dell'utile netto pari a 797,0 milioni e della variazione positiva delle riserve da valutazione pari a 526,8 milioni.

Nel prospetto seguente è rappresentata la composizione delle riserve da valutazione:

(migliaia di euro) 31/12/2019 31/12/2018
Attività finanziarie valutate al fair value con impatto sulla redditività complessiva (2.715) (297.943)
Attività materiali 249.658 217
Copertura di investimenti esteri 206 1.051
Copertura dei flussi finanziari (6.905) (7.034)
Differenze di cambio 11.604 20.999
Passività finanziarie designate al fair value con impatto a conto economico
(variazioni del proprio merito creditizio) 3.292 9.875
Utili (perdite) attuariali su piani previdenziali a benefici definiti (102.344) (74.028)
Quota delle riserve da valutazione delle partecipazioni valutate a patrimonio netto 9.726 (1.889)
Leggi speciali di rivalutazione 2.314 2.314
Totale 164.836 (346.438)

Le riserve da valutazione alla data del 31 dicembre 2019 sono positive e ammontano a 164,8 milioni e si confrontano con il dato negativo al 31 dicembre 2018 di 346,4 milioni, principalmente per gli effetti derivanti dal citato cambiamento del criterio di valutazione del patrimonio immobiliare del Gruppo.

Nella tabella seguente è fornito il raccordo tra il patrimonio netto e il risultato della Capogruppo e gli stessi dati a livello consolidato.

(migliaia di euro) Patrimonio
netto
Risultato
dell'esercizio
Saldi al 31/12/2019 come da bilancio della Capogruppo 10.937.623 942.476
Effetto del consolidamento di società controllate 877.109 (39.216)
Effetto della valutazione a patrimonio netto di società collegate 44.779 131.255
Elisione dei dividendi incassati nell'esercizio da società controllate e collegate - (218.554)
Altre rettifiche di consolidamento 1.495 (18.960)
Saldi al 31/12/2019 come da bilancio consolidato 11.861.006 797.001

Coefficienti di solvibilità – normativa di riferimento e requisiti da rispettare

Dal 1° gennaio 2014 è entrata in vigore la nuova disciplina armonizzata per le banche e le imprese di investimento contenuta nel Regolamento (UE) n. 575/2013 ("CRR") e nella direttiva 2013/36/UE ("CRD IV") comunitari del 26 giugno 2013 che traspongono nell'Unione Europea gli standard definiti dal Comitato di Basilea per la vigilanza bancaria (c.d. framework Basilea 3). Il Regolamento e le relative norme tecniche sono direttamente applicabili negli ordinamenti nazionali e costituiscono il cosiddetto "Single Rulebook".

Si evidenzia che i requisiti minimi patrimoniali per il 2019 sono i seguenti:

  • coefficiente di capitale primario di classe 1 (Common Equity Tier 1 ratio: "CET1 ratio") minimo: 4,5% + 2,5% di buffer di conservazione di capitale (Capital Conservation Buffer: "CCB");
  • coefficiente di capitale di classe 1 (Tier 1 ratio) minimo: 6,0% + 2,5% di CCB;
  • coefficiente di capitale totale minimo: 8% + 2,5% di CCB.

La Banca d'Italia, con le proprie comunicazioni del 21 dicembre 2018, del 22 marzo 2019, del 21 giugno 2019 e del 20 settembre 2019 ha confermato – relativamente alle esposizioni verso controparti italiane - il coefficiente della riserva di capitale anticiclica (Countercyclical Capital Buffer) allo zero per cento per il primo, secondo, terzo trimestre e quarto trimestre del 2019 rispettivamente.

Con la propria comunicazione del 30 novembre 2017 la Banca d'Italia ha identificato il gruppo bancario Banco BPM come istituzione a rilevanza sistemica (Other Systemically Important Institution, O-SII). La riserva O-SII è per il 2019 pari allo 0,06%, e dovrà essere gradualmente incrementata annualmente in modo lineare fino a raggiungere lo 0,25% il 1° gennaio 2022.

In data 11 dicembre 2019 la Banca Centrale Europea (BCE) ha comunicato al Banco BPM la propria definitiva decisione riguardante i ratio patrimoniali minimi che il Banco BPM è tenuto a rispettare in via continuativa a partire dall'esercizio 2020.

La decisione si fonda sul processo di valutazione e revisione prudenziale (SREP) condotto conformemente all'art. 4(1)(f) del Regolamento (UE) n. 1024/2013.

In conformità all'art. 16(2)(a) dello stesso Regolamento n. 1024/2013, che attribuisce alla BCE il potere di richiedere alle banche vigilate di mantenere un ammontare di fondi propri superiore ai requisiti patrimoniali minimi stabiliti dalla normativa vigente, il requisito da sommare ai requisiti sopra evidenziati è stato ridotto al 2,25% (era 2,50% il precedente 2018).

Tenuto conto dei requisiti derivanti del suddetto SREP requirement, del sopra ricordato requisito previsto per le istituzioni a rilevanza sistemica (pari per il 2020 allo 0,13%) e della riserva di capitale anticiclica stabilita dalle competenti autorità nazionali per le esposizioni nei confronti dei Paesi nei quali il Gruppo opera (pari allo 0,005%), il Gruppo Banco BPM è tenuto a rispettare per il 2020 secondo i criteri transitori in vigore, a livello consolidato, i seguenti ratio patrimoniali:

  • CET1 ratio: 9,385%;
  • Tier 1 ratio: 10,885%;
  • Total Capital ratio: 12,885%.

Il Banco BPM ha esercitato l'opzione per l'applicazione nella sua integralità della disciplina transitoria prevista del nuovo articolo 473 bis del Regolamento UE n. 575/2013 che dilaziona nel tempo l'impatto sui fondi propri derivante dall'applicazione del nuovo modello di impairment introdotto dal principio contabile IFRS 9. La suddetta disciplina transitoria prevede la possibilità di includere nel capitale primario di classe 1 una componente positiva transitoria per una percentuale dell'incremento subito dagli accantonamenti per perdite attese su crediti per effetto dell'applicazione del principio contabile IFRS 9. Tale percentuale è decrescente nel tempo in un arco temporale di cinque anni come di seguito indicato:

  • periodo dal 1° gennaio al 31 dicembre 2018: 95% dell'incremento subito dagli accantonamenti per perdite attese su crediti per effetto dell'applicazione del principio contabile IFRS 9;
  • periodo dal 1° gennaio 2019 al 31 dicembre 2019: 85% dell'incremento subito dagli accantonamenti per perdite attese su crediti;
  • periodo dal 1° gennaio 2020 al 31 dicembre 2020: 70% dell'incremento subito dagli accantonamenti per perdite attese su crediti;
  • periodo dal 1° gennaio 2021 al 31 dicembre 2021: 50% dell'incremento subito dagli accantonamenti per perdite attese su crediti;
  • periodo dal 1° gennaio 2022 al 31 dicembre 2022: 25% dell'incremento subito dagli accantonamenti per perdite attese su crediti.

Dal 1° gennaio 2023 l'impatto derivante dalla prima applicazione del principio contabile IFRS 9 sarà pienamente riflesso nel computo dei fondi propri.

Applicando il regime transitorio in vigore al 31 dicembre 2019, i ratio patrimoniali sono i seguenti:

  • Common Equity Tier1 (CET1) Ratio pari al 14,43% rispetto al dato di fine dicembre 2018 pari al 12,06%;
  • Tier 1 Capital Ratio pari al 15,08% in aumento rispetto al dato di fine dicembre 2018 pari al 12,26%;
  • Total Capital Ratio pari al 17,40% rispetto al dato di fine dicembre 2018 pari al 14,68%.

Il livello dei fondi propri al 31 dicembre 2019 consente al Banco BPM di rispettare ampiamente la richiesta degli Organi di Vigilanza, sia avendo a riferimento le regole di calcolo oggi applicabili nel cosiddetto periodo transitorio, sia considerando le regole che dovranno essere utilizzate a regime.

Considerando gli utili in formazione del secondo semestre 2019, risultanti dal progetto di bilancio consolidato del Gruppo al 31 dicembre 2019, al netto della quota per la quale il Consiglio di Amministrazione ha deliberato di sottoporre all'Assemblea dei Soci la distribuzione a titolo di dividendo e di erogazioni liberali1 , i ratios patrimoniali risulterebbero i seguenti:

  • Common Equity Tier 1 ratio (CET1 ratio) phased in; 14,56%
  • Tier 1 ratio phased in: 15,21%
  • Total Capital ratio phased in: 17,53%

Il CET 1 ratio fully phased risulterebbe pari al 12,84%.

La posizione di liquidità e la leva finanziaria

Dal 1° ottobre 2015 è entrato in vigore il Regolamento delegato (UE) n. 61/2015 che impone alle banche di mantenere un determinato livello di liquidità misurata con riferimento ad un orizzonte di breve termine (Liquidity Coverage Ratio, "LCR"). La normativa prevedeva un percorso di adeguamento progressivo ("phase in")(2). Il gruppo Banco BPM presenta al 31 dicembre 2019 un indice LCR consolidato maggiore del 165%.

E' prevista nel prossimo futuro l'introduzione di un ulteriore requisito di liquidità misurato su un orizzonte temporale più lungo, denominato Net Stable Funding Ratio ("NSFR"). Il suddetto indice, calcolato secondo le più recenti regole fissate dal Quantitative Impact Study ed includendo i certificates a capitale protetto, è superiore al 100%.

Per quanto riguarda infine il coefficiente di leva finanziaria ("Leverage ratio"), il valore al 31 dicembre 2019 si è attestato al 5,407%.

1 Si ricorda che, in base a quanto previsto dall'art. 26 comma 2 del Regolamento UE n. 575/2013 del 26 giugno 2013 (CRR), tale quota degli utili di fine esercizio entrerà a far parte formalmente del capitale primario di classe 1 a decorrere dal momento in cui interverrà l'approvazione del bilancio da parte dell'Assemblea dei Soci.

(2) 60% dal 1° ottobre 2015; 70% dal 1° gennaio 2016; 80% dal 1° gennaio 2017; 100% dal 1° gennaio 2018.

RISULTATI PER SETTORE DI ATTIVITÀ

Premessa

In base al principio IFRS 8, un'impresa deve fornire le informazioni che consentono agli utilizzatori del bilancio di valutare la natura e gli effetti sullo stesso delle attività da essa intraprese ed i contesti economici nei quali opera.

E' quindi necessario evidenziare il contributo dei diversi "settori operativi" alla formazione del risultato economico del Gruppo.

L'identificazione dei "settori operativi" della presente Sezione è coerente con le modalità adottate dalla Direzione Aziendale per l'assunzione di decisioni operative e si basa sulla reportistica interna, utilizzata ai fini dell'allocazione delle risorse ai diversi segmenti e dell'analisi delle relative performance.

Per tale ragione e al fine di migliorare la rappresentazione della redditività del Gruppo, sono evidenziati anche settori operativi che risultano al di sotto delle soglie quantitative previste dal par. 13 dell'IFRS 8.

Per l'esercizio 2019, quindi, i settori operativi, assunti a riferimento per la fornitura dell'informativa in esame, sono i seguenti:

  • Retail;
  • Corporate;
  • Istituzionali;
  • Private;
  • Investment Banking;
  • Partnership Strategiche;
  • Leasing;
  • Corporate Center.

Si precisa, inoltre, che l'identificazione del Leasing come settore operativo trova la sua giustificazione nell'esigenza di fornire evidenza separata di un'attività in run-off, il cui contributo economico evidenziato è pertanto rappresentato unicamente dal risultato derivante dalla gestione della progressiva riduzione delle attività e delle passività dell'ex Banca Italease (oggi incorporata nel Banco BPM) e della controllata Release.

Di seguito si fornisce una breve illustrazione della composizione dei diversi segmenti:

  • il segmento "Retail" comprende le attività di gestione e commercializzazione dei prodotti/servizi bancari e finanziari e di intermediazione creditizia rivolte principalmente a privati e piccole imprese. Tali attività sono condotte in misura prevalente dalla Rete Commerciale della Capogruppo;
  • il segmento "Corporate" comprende le attività di gestione e commercializzazione dei prodotti/servizi bancari e finanziari e di intermediazione creditizia rivolte ad imprese di medie e grandi dimensioni. Tali attività sono condotte in misura prevalente dalla Rete Commerciale della Capogruppo;
  • il segmento "Istituzionali" comprende le attività di gestione e commercializzazione dei prodotti/servizi bancari e finanziari e di intermediazione creditizia rivolte ad enti ed istituzioni (OICR, SICAV, imprese di assicurazione, fondi pensione, fondazioni bancarie). Tali attività sono condotte in egual misura dalla Rete Commerciale della Capogruppo, per le controparti "istituzionali del territorio", e dalle filiali specializzate, per le controparti "istituzionali di rilevanza nazionale";
  • il segmento "Private" comprende le attività di gestione e commercializzazione dei prodotti/servizi bancari e finanziari e di intermediazione creditizia rivolte a privati con un patrimonio che, singolarmente e/o a livello di nucleo commerciale, sia almeno pari a 1 milione di euro. Tali attività sono svolte dalla controllata Banca Aletti;
  • il settore "Investment Banking" comprende le attività di strutturazione di prodotti finanziari, di accesso ai mercati regolamentati, di supporto e sviluppo di servizi finanziari specializzati. Tali attività sono svolte dalla controllata Banca Akros;
  • il settore "Partnership Strategiche" comprende il contributo delle partecipazioni detenute nelle società Agos Ducato, Vera Vita, Vera Assicurazioni, Bipiemme Vita, Factorit, Alba Leasing, SelmaBipiemme Leasing, CF Liberty Servicing e Anima Holding;
  • il settore "Leasing" include i dati delle attività relative al business del leasing del Gruppo, il cui perimetro comprende:
  • le attività relative ai contratti dell'ex Banca Italease;
  • la società Release;
  • il settore "Corporate Center" include, oltre alle funzioni di governo e supporto, anche le attività relative al portafoglio titoli di proprietà, tesoreria, gestione dell'Asset and Liability Management del Gruppo, lo stock delle emissioni obbligazionarie collocate sui mercati istituzionali, le partecipazioni non allocate tra le Partnership Strategiche e le società operanti nel settore immobiliare. In tale segmento residuale sono state infine ricondotte tutte le scritture di consolidamento.

Infine si sottolinea che, dal 1° gennaio 2019, il Gruppo ha applicato il nuovo principio contabile IFRS 16, che ha modificato le modalità di rilevazione contabile di tutti i contratti che contengono il diritto ad utilizzare un bene (c.d. "Right of Use") per un certo periodo di tempo in cambio di un determinato corrispettivo. Gli impatti di tale principio contabile sono stati recepiti nelle singole business line.

Nella successiva tabella vengono forniti i principali dati economici e patrimoniali dettagliati per settore riferiti all'esercizio 2019 confrontati con quelli al 31 dicembre 2018.

Si precisa che i dati dell'esercizio precedente posti a confronto sono stati riesposti rispetto a quelli pubblicati nella Relazione finanziaria annuale dell'esercizio 2018 sia per effetto della riallocazione della clientela fra le diverse business line sia per la riclassifica dei proventi rivenienti dal collocamento dei Certificates dalla voce "Risultato netto finanziario" alla voce "Commissioni nette" operata a partire dal 2019.

Gruppo Retail Corporate Istituzionali Private Investment
Banking
Partnership
Strategiche
Leasing Corporate
Center
Proventi operativi
2019 4.292.955 2.524.032 576.346 97.419 88.804 142.357 131.472 33.673 698.852
2018 (*) 4.772.910 2.701.262 680.921 100.619 85.025 114.958 155.637 65.768 868.720
Oneri operativi
2019 (2.604.046) (1.974.965) (165.841) (36.194) (70.918) (86.665) (2.771) (36.358) (230.334)
2018 (2.792.781) (2.167.785) (159.803) (39.344) (69.747) (93.162) (2.558) (74.811) (185.571)
Risultato della
gestione operativa
2019 1.688.909 549.067 410.505 61.225 17.886 55.692 128.701 (2.685) 468.518
2018 (*) 1.980.129 533.477 521.118 61.275 15.278 21.796 153.079 (9.043) 683.149
Risultato dell'esercizio
2019 797.001 71.296 18.647 31.105 8.002 38.049 131.403 (125.319) 623.818
2018 (*) (59.432) (636.737) (120.847) 21.155 (5.445) 14.838 335.735 (72.256) 404.125
Impieghi netti
2019 105.845.464 56.335.048 28.601.715 5.720.739 245.141 819.074 - 2.005.510 12.118.237
2018 (*) 104.014.613 55.017.100 28.150.052 5.099.081 220.935 1.385.016 - 2.577.597 11.564.832
Raccolta diretta
2019 109.506.299 71.458.273 8.796.052 8.971.719 2.751.218 1.337.763 - 5.570 16.185.704
2018 (*) 105.219.691 67.528.064 9.163.782 7.400.402 2.592.783 826.764 - 5.369 17.702.527

(*) A parità di totale della voce, i dati relativi all'esercizio precedente sono stati riesposti per garantire un confronto omogeneo con i criteri di segmentazione utilizzati per l'esercizio 2019.

Di seguito vengono riportati i singoli settori con un'impostazione che focalizza l'attenzione inizialmente sull'andamento del conto economico e nel prosieguo un'analisi più dettagliata delle principali attività svolte, commerciali e non, suddividendole in modo coerente con l'organizzazione interna del settore stesso.

Retail

2019 2018 (*) variaz.ass. variaz. %
Margine di interesse 1.064.337 1.191.518 (127.181) (10,7%)
Margine finanziario 1.064.337 1.191.518 (127.181) (10,7%)
Commissioni nette 1.464.256 1.491.668 (27.412) (1,8%)
Altri proventi netti di gestione (14.353) (2.776) (11.577) 417,0%
Risultato netto finanziario 9.792 20.852 (11.060) (53,0%)
Altri proventi operativi 1.459.695 1.509.744 (50.049) (3,3%)
Proventi operativi 2.524.032 2.701.262 (177.230) (6,6%)
Spese per il personale (1.069.663) (1.123.217) 53.554 (4,8%)
Altre spese amministrative (778.051) (1.044.568) 266.517 (25,5%)
Rettifiche di valore nette su attività materiali e immateriali (127.251) (127.251)
Oneri operativi (1.974.965) (2.167.785) 192.820 (8,9%)
Risultato della gestione operativa 549.067 533.477 15.590 2,9%
Rettifiche nette su finanziamenti verso clientela (306.009) (1.104.710) 798.701 (72,3%)
Accantonamenti netti ai fondi per rischi ed oneri (61.355) (280.707) 219.352 (78,1%)
Risultato dell'operatività corrente al lordo delle imposte 181.703 (851.940) 1.033.643
Imposte sul reddito dell'esercizio dell'operatività corrente (49.968) 273.300 (323.268)
Oneri relativi al sistema bancario al netto delle imposte (60.439) (58.097) (2.342) 4,0%
Utile (perdita) dell'esercizio di pertinenza della Capogruppo 71.296 (636.737) 708.033

(*) A parità di totale della voce, i dati relativi all'esercizio precedente sono stati riesposti per garantire un confronto omogeneo con i criteri di segmentazione utilizzati per l'esercizio 2019.

Andamento economico del settore

Il totale dei proventi operativi del settore Retail ammonta a 2.524,0 milioni, in diminuzione rispetto all'esercizio precedente (-6,6%). Questo risultato deriva in parte dal calo del margine di interesse (-10,7%), ed in parte dalla riduzione delle commissioni nette (-27,4 milioni). In particolare, il margine di interesse risente sia dell'impatto negativo del minor effetto contabile (c.d. "reversal"), incluso quello connesso alla PPA, derivante per lo più dalle operazioni di cessione di sofferenze dello scorso esercizio, sia della riduzione dei tassi di mercato, avvenuta soprattutto nella seconda parte dell'anno.

Gli altri proventi operativi evidenziano un decremento del 3,3% rispetto allo scorso esercizio soprattutto per effetto del minor apporto di prodotti di investimento collocati alla clientela. In forte contrazione l'ammontare delle commissioni di istruttoria veloce (CIV) pagate dalla clientela, conseguente anche della ulteriore revisione dei listini. In flessione anche l'ammontare delle commissioni relative ai prodotti di investimento che hanno generato un flusso di ricavi inferiore rispetto al 2018 (276,8 milioni contro 288,1 milioni del precedente esercizio).

Le commissioni legate al comparto dei finanziamenti registrano un lieve aumento (+3,4%), mentre è in calo la marginalità sui conti correnti e depositi (-4,3%), in linea con le dinamiche riscontrate sul mercato.

Il comparto specialistico della finanza aziendale evidenzia un incremento del 58,8%, attestandosi a 5,0 milioni. In linea rispetto al 2018 le commissioni estero, che ammontano a 35,0 milioni. In lieve calo (-1,3%) le commissioni relative al mondo transazionale, che si attestano a 278,0 milioni. La protezione assicurativa, con una crescita del 17,2%, porta i margini del 2019 a 44,2 milioni.

Il totale degli oneri operativi ammonta a 1.975,0 milioni in netto calo rispetto ai 2.167,8 milioni del 2018, grazie ad un'attenta gestione delle spese amministrative ed alla contrazione delle spese del personale derivante dal prosieguo della politica di riduzione degli organici.

In virtù della dinamica descritta, il risultato della gestione operativa mostra un incremento di 15,6 milioni, attestandosi a 549,1 milioni.

Le rettifiche nette su finanziamenti verso clientela, che ammontano a 306,0 milioni, risultano in calo del 72,3% rispetto all'anno precedente (1.104,7 milioni), per effetto della sensibile contrazione delle sofferenze, derivante dalle azioni di derisking portate a termine nel corso del 2018. Il costo del credito, misurato dal rapporto tra le rettifiche nette su crediti e gli impieghi netti (comprensivi dei crediti classificati in dismissione), risulta pari a 54 b.p., in netta diminuzione rispetto al dato dello scorso esercizio pari a 198 b.p. Anche al netto delle rettifiche straordinarie effettuate nel 2018 (553,4 milioni), il costo del credito adujsted 2019 si conferma in decisa diminuzione di 44 b.p. a/a.

Gli accantonamenti netti ai fondi per rischi ed oneri ammontano a 61,4 milioni rispetto ai 280,7 milioni del 2018. La dinamica, in netta contrazione, include ancora accantonamenti integrativi di natura straordinaria rilevati a fronte degli oneri che potrebbero derivare dalla definizione di vertenze e reclami anche prospettici.

Al conto economico dell'esercizio sono stati addebitati oneri relativi al sistema bancario al netto delle imposte per 60,4 milioni (58,1 milioni nello scorso esercizio) con un incremento complessivo del 4,0%. Tali oneri includono i contributi ordinari al Single Resolution Fund (SRF) e al Fondo Interbancario Tutela Depositi (DGS - Deposit Guarantee Scheme).

Considerato quanto sopra, il settore operativo Retail chiude con un risultato dell'esercizio pari a 71,3 milioni rispetto ai -636,7 milioni dello scorso anno.

Come illustrato in premessa, il segmento "Retail" comprende le attività di gestione e commercializzazione dei prodotti/servizi bancari e finanziari e di intermediazione creditizia rivolte principalmente a privati e piccole imprese.

Nel seguito si forniscono maggiori dettagli in merito alle attività gestite dal segmento di business in esame.

Clientela Privati

La clientela "Privati" di Banco BPM comprende tutti i soggetti privati, ad eccezione della clientela c.d. Private Banking, persone fisiche che si distinguono in clienti "Personal" e "Universali".

A dicembre 2019 la clientela Privati risulta così distribuita:

Segmento n. clienti con c/c % n. clienti con
c/c
Universali 2.766.825 81,54%
Personal 575.875 16,97%
Altri segmenti Retail 50.347 1,48%
Totale clientela Retail titolare di conto corrente (incluse carte conto) 3.393.047 100,00%

Prodotti, servizi e finanziamenti per la clientela privati Retail

Conti correnti

Nel corso del 2019 Banco BPM ha realizzato un aggiornamento della propria proposta commerciale, attraverso un restyling delle offerte di conto corrente. Il catalogo si distingue per la competitività delle condizioni e risponde alle esigenze di target differenziati di clientela. In particolare, la nuova proposta You Welcome New, caratterizzata da condizioni concorrenziali, ha permesso di acquisire una quota significativa di nuovi clienti consolidando la nostra base.

L'aggiornamento commerciale ha portato a una razionalizzazione dell'offerta attraverso una riduzione della numerosità delle proposte a catalogo, efficientando il processo di vendita dei consulenti di rete e quello di scelta del cliente, nonché il processo di gestione post vendita dei prodotti. La razionalizzazione è stata realizzata anche con riferimento ai conti correnti acquistabili online, destinati ai clienti maggiormente orientati al selfbanking, mediante la chiusura alla vendita del Conto YouBanking e del relativo sito dedicato al solo onboarding.

Rimane a catalogo il conto puro online Conto WeBank che permette di raggiungere consumatori residenti anche in aree territoriali non coperte dalla rete.

Significativa l'attività di formazione e supporto della rete, con l'obiettivo di diffondere la conoscenza e la cultura commerciale di prodotto in modalità diretta. Costante e continuativa l'attività di monitoraggio della concorrenza.

Nuovi Siti Pubblici

Nel mese di dicembre sono stati pubblicati i nuovi siti del Gruppo Banco BPM. Il sito commerciale www.bancobpm.it e il sito istituzionale http://gruppo.bancobpm.it. Entrambi sono stati pensati per agevolare la user experience degli utenti. Il sito commerciale presenta un catalogo prodotti semplice da consultare e molto intuitivo, mentre quello istituzionale si rivolge prevalentemente a investitori istituzionali e giornalisti. E' presente un Magazine, periodicamente aggiornato, che si propone di diffondere contenuti bancari e finanziari con un approccio divulgativo e per valorizzare quelle attività che la Banca svolge sui territori dove è presente. Il sito commerciale opportunamente collegato al CRM e dotato delle più moderne tecnologie di Digital Marketing, sarà in grado di personalizzare l'esperienza di navigazione dei singoli utenti e disegnare dei percorsi d'acquisto il più in linea possibile con le caratteristiche e i bisogni della clientela.

Loyalty

Il programma ThankYou Premium, giunto alla settima edizione, anche nel corso del 2019 ha supportato le attività di fidelizzazione dei clienti a rischio abbandono e di recupero della relazione.

Nell'ultima parte dell'anno si sono avviate delle progettualità volte a identificare nuove modalità di fidelizzazione della clientela con l'ambizione di realizzare un nuovo programma Loyalty che proseguiranno nel corso del 2020.

Omnicanalità

Nel corso del 2019 sono proseguite le attività volte allo sviluppo dell'offerta digitale in ottica omnicanale con costante e progressivo miglioramento della customer experience sia sul fronte dei servizi dedicati alla clientela della Rete Commerciale, denominati YouWeb, sia per quelli a marchio Webank, brand che racchiude un'offerta di servizi per la clientela "pure digital". Nel 2019 tramite il canale digitale Webank hanno aperto un rapporto di conto con la banca circa 34.000 nuovi correntisti incrementando del 20% l'acquisition di nuova clientela rispetto all'anno precedente.

L'anno ha visto una sempre maggior focalizzazione degli sviluppi in ambito mobile, tantoché questo ormai rappresenta il vero perno della strategia di evoluzione e trasformazione digitale della banca.

Nel mese di settembre sono state portate infine a compimento le attività di messa a norma introdotte dalla PSD2 in termini di accesso e sicurezza delle transazioni per il mezzo dei canale digitali.

Di seguito viene riportato il trend dei clienti abilitati ai servizi multicanale:

Prodotto/Servizio Dati fine 2018 Dati fine 2019 Delta %
Nr. Clienti con servizio Home Banking 1.891.830 1.943.694 + 2,7%
Nr. Clienti con Banca Telefonica 1.806.422 1.859.514 + 2,9%
Nr. Clienti digitali puri (Webank) 190.498 217.014 + 13,9%

Contact center

Nel corso del 2019 la struttura del Contact Center si è riorientata ulteriormente in ottica di supporto e assistenza commerciale cambiando denominazione in Customer Support e Development.

Nell'ambito dell'area di supporto la clientela è stata gestita attivamente sia attraverso i tradizionali canali telefonici (operatore e risponditore automatico IVR) e scritti (messaggi e-mail e chat testuali) che tramite assistente virtuale e i canali social; le principali aree di operatività sono state le seguenti:

  • il supporto a livello di assistenza e funzionale alla clientela dotata di servizi di home banking sia dei clienti privati e digitali Webank che delle aziende titolari di remote banking (YouBusiness Web);
  • la gestione del servizio di banca telefonica (operatività diretta banking e trading) sia per i clienti privati che per i clienti digitali Webank;
  • il supporto alla clientela in fase di pre e post vendita del servizio online Webank, per tutti i prodotti e servizi offerti, in sinergia con la filiale virtuale (rappresentando l'unico canale di comunicazione tra la banca ed il cliente);
  • il supporto alla clientela in fase di pre e post vendita avviata tramite il portale www.youBanking.it.

Nell'ambito dell'area di sviluppo, è stata oggetto di interventi a supporto del cross selling sia la clientela Webank sia quella della Rete commerciale, anche in logica di c.d. 'Reactive Inbound'.

Carte di pagamento

Ai clienti di Banco BPM titolari di Carte di Credito Nexi è stata offerta la possibilità di utilizzare l'innovativa modalità di pagamento Apple Pay, in aggiunta ai già attivi Samsung Pay e Google Pay.

La Banca inoltre partecipa attivamente all'avvio dei nuovi servizi previsti da Bancomat, avendo da tempo iniziato la collaborazione per attivare i servizi c-less, Bancomat Digit e Bancomat Pay.

Un nuovo prodotto di pagamento "prepagato", per la clientela Webank, si è affiancato alla gamma già esistente.

E' proseguito con costanza l'aggiornamento dell'importante parco POS verso l'accettazione e gestione dei migliori circuiti internazionali. Particolare attenzione è stata data al miglioramento dei processi, al monitoraggio dei servizi e alla collaborazione in iniziative commerciali.

A fianco dei più evoluti sistemi di pagamento e di incasso si è parallelamente investito per assicurare i più moderni sistemi di sicurezza, in conformità anche ai dettami normativi.

Servizi di incasso e pagamento

Particolare gradimento presso la clientela ha registrato il nuovo servizio denominato "Bonifico Istantaneo" rilasciato nel corso dell'anno sulle piattaforme web imprese, privati e relative APP. L'innovativa funzione di pagamento garantisce al beneficiario la disponibilità̀ immediata dei fondi (entro 10 secondi) e offre un'operatività senza interruzione, h24, tutti i giorni dell'anno (anche sabato e domenica) per transazioni fino a 15 mila euro.

Sono inoltre continuati nel corso dell'anno gli sviluppi di "Youinvoice", la piattaforma di fatturazione elettronica di Banco BPM, volti a recepire puntualmente le indicazioni normative dell'Agenzia delle Entrate e offrire contestualmente servizi a valore aggiunto integrati (es. anticipo digitale della fattura, sinergia con incassi e pagamenti).

In quest'ambito si inserisce anche la collaborazione con società di riferimento nazionale nella vendita di software aziendali, al fine di fornire una soluzione integrata in grado di ottimizzare e agevolare la gestione della cosiddetta "financial value chain".

Mutui privati

Il 2019 ha segnato un trend delle erogazioni di mutui immobiliari alle famiglie, che risultano significativamente in crescita con un incremento su base annua del + 34%.

Le erogazioni di mutui ipotecari a clientela privata del Gruppo Banco BPM si sono attestate a 3,9 miliardi. L'attività del Banco BPM è proseguita con la razionalizzazione dei prodotti a disposizione della Rete e dei partner commerciali e con il puntuale adeguamento dell'offerta alle condizioni dello scenario economico che ha consentito di mantenere le posizioni di player di riferimento fra i principali competitor nazionali.

Nello scorso anno la clientela ha confermato la preferenza per operazioni a tasso fisso e in particolare verso l'offerta promozionale denominata "Mutuo Last Minute" che si caratterizza per spread competitivi diversificati per durata del finanziamento e per valore percentuale del Loan to value.

Sono proseguite, come negli anni precedenti, le attività di sostegno alle famiglie impattate dall'attuale situazione di crisi economica o colpite da eventi calamitosi tramite la rinegoziazione dei finanziamenti e le iniziative di sospensione delle rate.

Credito al consumo

Il 2019 ha visto l'operazione straordinaria tra Agos e ProFamily, le due società di credito al consumo i cui prodotti erano distribuiti in esclusiva da Banco BPM. Le erogazioni di prestiti personali alle famiglie consumatrici nel corso dello scorso anno hanno registrato un incremento rispetto all'anno precedente: il Gruppo Banco BPM ha erogato oltre 70 mila prestiti personali per un ammontare complessivo di circa 1 miliardo.

Anticipazione del trattamento di fine servizio per dipendenti della Pubblica Amministrazione

Nel corso del 2019 è stato esteso su tutta la Rete Commerciale Banco BPM il finanziamento per l'anticipazione del trattamento di fine servizio ai dipendenti della Pubblica Amministrazione.

E' inoltre proseguita l'attività di sottoscrizione di nuove convenzioni per l'anticipo del TFS continuando la proficua cooperazione di Banco BPM con le primarie Istituzioni e Associazioni professionali del Paese, concretizzando l'importante attenzione che l'istituto di credito rivolge ai professionisti e agli Organi e Corpi militari dello Stato italiano.

Prodotti di investimento

I volumi di raccolta su prodotti di risparmio gestito registrati durante l'anno confermano la preferenza della clientela verso forme di investimento flessibili e la volontà di delegare a professionisti di esperienza le scelte di investimento e la diversificazione degli asset finanziari in portafoglio.

Con il Fondo Anima ENG 2025, si è data grande importanza a una tematica molto sentita legata alla sostenibilità ambientale e al benessere delle generazioni future, ponendo in rilievo l'attenzione della Banca nella scelta di strumenti finanziari che investano in società attente a sviluppare cicli produttivi rispettosi dell'ambiente in grado di creare un valore nel lungo periodo indirizzando capitali verso attività che, oltre a generare un valore economico, siano anche utili alla società e siano sostenibili dal punto di vista ambientale.

Al fine di assicurare la più ampia offerta di prodotti di risparmio gestito, il Gruppo Banco BPM ha continuato la collaborazione con le più importanti e prestigiose case di investimento internazionali, oltre alla gamma fondi a catalogo di Anima SGR.

Nel 2019 anche i c.d. Certificates sono risultati molto graditi dalla clientela al dettaglio.

Nel corso dell'anno sono state collocate varie emissioni di prodotti denominati "Equity Protection", la cui caratteristica principale è la garanzia integrale del capitale a scadenza.

Nel 2019 il Gruppo ha proseguito la distribuzione dell'offerta assicurativa sia sia attraverso la joint-venture costruita con il Gruppo Cattolica Assicurazioni sia con la società Bipiemme Vita in alcune aree geografiche specifiche. Nell'anno 2019 il collocamento sottoscritto in preferenza da parte dei clienti è stato quello delle polizze tradizionali di Ramo I. Tali prodotti hanno fornito alla clientela una risposta all'esigenza di sicurezza, unitamente alla possibilità di ottenere una crescita del capitale investito nel medio periodo.

Bancassurance Protezione

Nel corso del 2019, il Gruppo Banco BPM ha da una parte consolidato gli accordi assicurativi con i due Partner Assicurativi di riferimento (il Gruppo Bipiemme Vita e le compagnie Vera Assicurazioni e Protezione, create nella Joint Venture con Cattolica) e dall'altra ha effettuato un importante investimento nel settore, inserendo 135 Specialisti di prodotto per migliorare ulteriormente l'approccio al cliente.

L'importante evoluzione del catalogo prodotti è infatti partita dall'arricchimento e dalla precisa individuazione dei bisogni dei clienti, per arrivare ad un'offerta di garanzie modulare al cliente, una soluzione in cui egli si possa riconoscere.

Ascolto del cliente

Nel 2019 grande importanza è stata data all'ascolto della clientela e alla rilevazione della soddisfazione, volte al miglioramento del servizio erogato.

La Customer Satisfaction nel 2019 è stata condotta coinvolgendo circa 218 mila clienti retail, Privati e PMI, attraverso interviste telefoniche (67%) e tramite email (33%).

La soddisfazione è misurata utilizzando il TRI*M, un indice numerico da 0 a 100 che è dato dalle valutazioni che i clienti danno relativamente a soddisfazione complessiva, raccomandabilità, propensione al riacquisto e convenienza di Banco BPM.

Nelle indagini di Customer Satisfaction viene indaga inoltre la soddisfazione riguardante i prodotti, la reputazione, il servizio di Filiale, i canali web e le eventuali criticità riscontrate.

I risultati di quest'anno evidenziano un aumento della soddisfazione rispetto al 2018.

Il 2019 è stato un anno di consolidamento per il monitoraggio della Customer Experience che ha permesso di indagare numerosi processi aziendali, testando la soddisfazione e la percezione di semplicità rispetto a un'esperienza specifica appena svolta dal cliente.

In aggiunta alle già citate attività di indagine di Customer Satisfaction e Customer Experience, nel corso del 2019 sono stati condotti vari progetti di ricerca ad hoc per il Gruppo, volti a verificare l'orientamento della clientela e a raccogliere feedback sui prodotti e i servizi esistenti.

La macchina di ascolto del cliente si è arricchita grazie all'utilizzo di nuove metodologie. In particolare, Banco BPM ha attivato una Panel Community composta da 2.500 clienti privati (nei primi mesi del 2020 il panel verrà arricchito grazie all'aggiunta di 1.000 clienti PMI e circa 400 dipendenti "Brand Ambassador"), attiva online su attività di ricerca in ottica di co-creazione di nuovi prodotti e servizi. A questa iniziativa è stato dato il nome "INSQUADRA" per evidenziare l'intento di raggiungere obiettivi comuni con i nostri clienti. INSQUADRA si affianca ed integra le attività di ricerca esistenti.

Clientela Imprese

I clienti Imprese titolari di conto corrente al 31 dicembre 2019 sono circa 480 mila di cui:

Segmento n. clienti unici
con c/c
% rispetto
al totale
imprese
Piccoli Operatori Economici 176.671 36,96%
Business 139.253 29,13%
Condomini 76.179 15,94%
Altre imprese 46.158 9,66%
Totale 478.043 100,00%

La distribuzione della clientela (clienti unici con conto corrente) per livelli di fatturato conferma la significativa concentrazione nella classe fino a 25 milioni (circa il 99%) già registrata negli anni precedenti, a conferma della vocazione del Gruppo Banco BPM nella relazione con le aziende di medie dimensioni.

Figura 1 - Distribuzione clienti Imprese 2019 per fascia di fatturato

Per quanto riguarda la suddivisione della clientela per settori di attività produttiva, le attività commerciali, le attività legate all'estrazione di minerale e quelle manifatturiere hanno continuato a rappresentare l'ambito più significativo, seguite da quelle legate alle costruzioni e immobiliare, all'attività di ristorazione e al mondo dell'agricoltura.

Figura 2 - Distribuzione Clienti Imprese 2019 per settori di attività

Come più sopra ricordato, la distribuzione della clientela Imprese vede una significativa incidenza delle piccole e medie imprese, nei confronti delle quali il Gruppo, nel corso del 2019, ha ulteriormente rafforzato la propria attività, confermando il ruolo di banca di riferimento e di supporto al tessuto imprenditoriale nei principali territori serviti.

In particolare l'attività si è sviluppata con prodotti e servizi dedicati, nel seguito descritti.

Conti correnti

Nel corso del 2019 Banco BPM ha realizzato una rivisitazione della gamma dei conti correnti in vendita, con l'obiettivo di aggiornare i contenuti di offerta per adeguarli alle mutate esigenze del target dei clienti Piccoli Operatori Economici e Business. La nuova proposta permette al cliente di personalizzare il proprio conto con i servizi che ritiene più utili all'esercizio della propria attività, grazie alla riduzione dei servizi inclusi.

L'aggiornamento della gamma si è accompagnato ad una razionalizzazione dell'offerta attraverso una riduzione della numerosità delle proposte con sostituzione delle attuali con le nuove, passando da 5 a 3 conti correnti, efficientando il processo di vendita dei consulenti di rete e quello di scelta del cliente, nonché il processo di gestione post vendita dei prodotti. I prodotti a catalogo hanno permesso di acquisire una quota significativa di nuovi clienti.

E' inoltre proseguita l'attività di supporto alla rete. Costante e continuativa l'attività di monitoraggio della concorrenza.

Revisione Piattaforme web

Nel 2019 YouBusiness Web, il remote banking di Banco BPM, ha beneficiato di un'importante evoluzione. Oltre ad un layout completamente rinnovato, in linea con la corporate identity, le principali novità introdotte sono state quelle relativa ad una profonda revisione della navigazione per renderla più fruibile alla clientela e un accesso ai contenuti in modalità più immediata e veloce.

La nuova interfaccia di YouBusiness Web è stata rilasciata a tutti i clienti gestendo una pianificazione a lotti che ha interessato il 4° trimestre 2019. Il piano di rilasci è stato accompagnato da un piano di comunicazione verso i clienti che ha anticipato tutte le modifiche introdotte.

L'impatto sul Contact Center è stato attentamente monitorato e i rilasci sulla clientela si sono svolti senza riscontrare particolari problematiche.

Nell'ottica di miglioramento continuo, l'ottimizzazione grafica e funzionale continuerà anche nel 1° trimestre 2020.

Attività legate a PSD2 (certificazioni cellulari)

L'entrata in vigore della Direttiva Europea sui servizi di pagamento (PSD2), ha previsto un rafforzamento delle modalità di autenticazione del cliente in fase di disposizione di un pagamento on-line. Banco BPM ha definito uno standard "PSD2 compliant" che combina, lì dove necessario, l'utilizzo congiunto di un OTP via Token e l'invio di un OTP via SMS.

Impieghi e finanziamenti

I prodotti di finanziamento che compongono i vari Cataloghi, univoci per tutto il Gruppo Banco BPM, mirano a soddisfare le principali e più frequenti necessità di utilizzo: investimenti, capitale circolante, liquidità, consolidamenti, anticipi, elasticità di cassa.

Nel 2019 è continuata l'attività di affinamento di tutte le tipologie di finanziamento, con l'obiettivo di garantire un'offerta sempre più rispondente alle esigenze della clientela. Nel novero di tali attività si inserisce l'ampliamento ai segmenti di clientela Business e POE del prodotto "Finanziamento Chirografario con covenant commerciali", grazie al quale viene valorizzata la relazione commerciale tra banca e cliente in termini di flussi di lavoro canalizzati.

Si segnala il riconoscimento ufficiale come "prodotto innovativo" ottenuto nel 2019 per il mutuo ipotecario-fondiario "Mutuo Bioedilizia Imprese". Mutuo Bioedilizia Imprese è destinato a finanziare, con modalità specifiche, acquisto, ristrutturazione, ampliamento, costruzione di fabbricati strumentali all'attività d'impresa realizzati in Bioedilizia edificati "chiavi in mano" da imprese costruttrici certificate dai Protocolli di Qualità Certificata, rilasciati per il tramite di FederlegnoArredo, denominati S.A.L.E. (Sistema Affidabilità Legno Edilizia) o S.A.L.E. +.

Nel corso del 2019 è proseguita la possibilità di accedere ad operazioni di "surroga attiva per le microimprese": le soluzioni di finanziamenti dedicate a tale scopo, sia chirografarie che ipotecarie-fondiarie, si caratterizzano per la flessibilità d'uso che già è presente nei prodotti della gamma "Finanziamento Flessibile", l'innovativo - e, al momento, unico nel panorama bancario nazionale - prodotto che offre una soluzione a medio-lungo termine estremamente personalizzata, al fine di consentire la migliore possibilità di rimborso da parte del cliente in ragione di fattori come: la tipologia dell'attività svolta, l'eventuale stagionalità, la periodicità della fatturazione, ecc.

A ciò si aggiunge la possibilità, per il cliente, di effettuare ulteriori aggiustamenti nel durante affinché possa conservare in ogni momento il miglior equilibrio finanziario possibile.

A completamento dell'attività di supporto agli impieghi, sono state confermate anche le due specifiche soluzioni strutturate per sostenere l'imprenditoria femminile e il settore turistico/alberghiero:

  • è stato confermato l'impegno in favore dell'imprenditoria femminile e l'accessibilità al credito mediante il catalogo "Orizzonte Donna", destinato a sostenere finanziariamente le imprese femminili e le lavoratrici autonome, in qualunque settore di attività operino. "Orizzonte Donna" era nato nell'ambito del Protocollo d'Intesa promosso dall'ABI, denominato "Protocollo di Intesa per la crescita delle imprese a prevalente partecipazione femminile e delle lavoratrici autonome", in accordo con il Ministero per lo Sviluppo Economico, il Dipartimento Pari Opportunità del Consiglio dei Ministri e le principali Associazioni del mondo imprenditoriale giunto a naturale scadenza il 31 dicembre 2019.
  • è stato aggiornato il catalogo finanziamenti "Turismo" dedicato al settore alberghiero, lanciato anche in virtù della presenza della Banca in zone ad elevata vocazione turistica e per favorire interventi di riqualificazione e di investimento.

Nell'ambito della pluralità di interventi ed azioni poste in atto dalla Banca per il perseguimento di obiettivi "ESG - Environment, Social & Governance", si è deciso di evolvere l'offerta per la clientela Condomìni ampliandone la gamma con il nuovo prodotto "Credito Condominio Efficiency - Italia", dedicato esclusivamente al sostegno di interventi di ristrutturazione per il risparmio energetico degli edifici condominiali su tutto il territorio nazionale.

Il rilascio di questo nuovo finanziamento si affianca e non sostituisce il già esistente prodotto per i soli Condomìni ubicati nel comune di Milano che risultano ammessi al contributo comunale previsto dal "Bando per la concessione di contributi destinati ad opere di miglioramento dell'efficienza energetica degli edifici" ("Bando BE2 2018") approvato nel 2018 dal Comune di Milano.

I prodotti "Credito Condominio Energy Efficiency" consentono una piena risposta alle esigenze finanziarie richieste da tali tipologie di intervento in forza delle caratteristiche distintive dei prodotti, in particolare durata fino a 120 mesi, in linea con gli interventi di incentivazione vigenti e pricing inferiore rispetto allo standard, nonché consentono alla banca di promuovere le iniziative di crescita sostenibile nei territori in cui è presente.

Nel corso del 2019 sono stati avviati cantieri progettuali volti a perseguire soluzioni finanziarie semplici e accessibili per supportare le PMI nella loro transizione energetica. I lavori riferiti a tali progetti si inseriscono nel più ampio contesto delle linee guida e indirizzo strategico in materia di politiche creditizie adottate dalla banca.

Smart Lending

Banco BPM, nel corso del 2019, ha realizzato una nuova funzionalità allo scopo di erogare finanziamenti alla clientela delle piccole e piccolissime aziende (ditte individuali, piccoli imprenditori) appartenenti al segmento retail, con l'obiettivo di digitalizzare il processo di richiesta del credito, accorciando notevolmente il "time to cash" e semplificandone i relativi processi correlati. La funzionalità, sviluppata all'interno della piattaforma YouBusiness Web, consente al cliente di ricevere una proposta di finanziamento "targettizzata" sulle proprie caratteristiche, ovvero adeguata per importo, pricing, tipologia e durata del credito.

I prodotti oggetto della prima campagna sono stati finanziamenti chirografari con ticket medio-piccoli e durata breve.

I prossimi sviluppi saranno finalizzati alla completa digitalizzazione del processo, attraverso l'utilizzo della firma digitale, per ottenere un ulteriore miglioramento della user expericence della funzionalità e una completa efficienza.

Sostegno in seguito ad eventi calamitosi

Banco BPM ha attivato specifiche misure volte al sostegno di soggetti, persone fisiche o imprese, danneggiati da eventi calamitosi. In tale ambito si segnalano gli interventi:

  • a favore delle popolazioni colpite da calamità naturali ed eventi sismici che hanno colpito varie zone del territorio nazionale; l'intervento consiste nel consentire ai residenti delle aree colpite la sospensione delle rate dei mutui e dei prestiti. I provvedimenti hanno riguardato sia gli immobili residenziali sia quelli commerciali ed industriali che hanno subito danneggiamenti anche parziali;
  • a favore, in Liguria, delle PMI che hanno subito danni, diretti o indiretti, a seguito dell'evento calamitoso del 14 agosto 2018 riguardante il crollo del "Ponte Morandi"; l'intervento consiste nella concessione di mutui a tasso agevolato, a supporto del fabbisogno finanziario delle PMI danneggiate, garantiti dal Fondo di garanzia denominato "Fondo di garanzia Emergenza Ponte Morandi", appositamente istituito dalla Regione Liguria e gestito dalla società "Finanziaria Ligure per lo Sviluppo Economico - FI.L.S.E. S.p.A." (società finanziaria "in house" della Regione Liguria);
  • a favore delle popolazioni colpite, nel 2016, dal sisma che ha interessato l'Italia centrale, in particolare le Regioni Abruzzo, Lazio, Marche e Umbria; l'intervento consiste nell'erogazione di finanziamenti concessi ai soggetti danneggiati utilizzando fondi appositamente stanziati dallo Stato attraverso la Cassa depositi e Prestiti, destinati alla ricostruzione/ripristino degli immobili/beni danneggiati ("Plafond Sisma Centro Italia") oppure finalizzati al pagamento delle imposte ("Plafond Moratoria Sisma Centro Italia").

Altre attività di supporto e di sviluppo degli impieghi alle imprese

Si segnala inoltre che nel corso del 2019 è stato dato seguito al nuovo Accordo per il Credito, promosso in novembre 2018 da ABI e dalle Associazioni di Categoria e che rispecchia quello del 2015, al fine di continuare a sostenere le aziende che ancora non hanno pienamente "agganciato" la ripresa del ciclo economico e, conseguentemente, offrire alla clientela la possibilità di richiedere operazioni di sospensione dei pagamenti e l'allungamento delle scadenze su operazioni sia di breve che di medio/lungo termine.

Agricoltura

Il segmento "agricoltura" continua a coprire una posizione di rilievo nelle strategie commerciali del Gruppo Banco BPM.

In tema di Programmi di Sviluppo Rurale (PSR) il nostro Istituto ha continuato anche nel 2019 a perseguire le importanti opportunità di business che derivavano dalla realizzazione dei Programmi di Sviluppo Rurali (PSR) previsti per gli anni 2014-2020, confermando l'importante iniziativa commerciale "PSR - Siamo con Voi al 100%" allo scopo di offrire il sostegno finanziario degli investimenti che le imprese intendono realizzare beneficiando dei Contributi PSR.

I PSR e i correlati contributi pubblici previsti a favore delle imprese agricole e agroalimentari costituiscono un esclusivo e potente motore per gli investimenti nel settore dell'agricoltura e, di conseguenza, un'interessante opportunità per Banco BPM che ha deciso di sostenere finanziariamente le imprese sia con prodotti di breve termine (dedicati alle varie possibilità di anticipazione del contributo pubblico) sia con prodotti di medio lungo termine (dedicati al sostegno degli investimenti).

Per questo motivo il Gruppo Banco BPM ha anche prontamente aderito alla proposta di accordo promossa da ABI, MIPAAF (Ministero per le Politiche Agricole e Forestali) e AGEA (Agenzia per le Erogazioni in Agricoltura) e deliberata dalle Regioni Valle d'Aosta, Campania, Sicilia, Piemonte e Puglia; l'accordo è finalizzato ad agevolare l'accesso al credito da parte dell'impresa che effettua l'investimento poiché prevede la canalizzazione irrevocabile del contributo PSR presso la banca finanziatrice e la tracciabilità delle operazioni di accredito/addebito riferite all'investimento su un conto corrente appositamente acceso e dedicato allo scopo, denominato "Conto Verde Vincolato PSR – Accordo ABI-Regioni".

Nel corso del 2019 sono proseguiti l'utilizzo e la manutenzione della procedura di valutazione creditizia delle imprese agricole, un innovativo sistema di valutazione che tiene conto delle caratteristiche peculiari delle aziende del settore. Tale procedura unitamente alla presenza di figure specialistiche in Rete ed alla famiglia di prodotti di finanziamento "Semina", fa del Banco BPM una tra le banche italiane più attente al presidio e allo sviluppo del settore Agricoltura.

Finanza Agevolata ed Enti di Garanzia

Nel 2019 Banco BPM ha proseguito la collaborazione con "fornitori" di fondi/provvista a condizioni agevolate.

A livello nazionale, Banco BPM ha erogato finanziamenti con utilizzo di fondi ottenuti dalla Cassa Depositi e Prestiti (CDP) ai sensi della Quinta Convenzione ABI/CDP (denominata "Piattaforma Imprese") a fronte di programmi di investimento delle PMI, delle Imprese Mid Cap e delle imprese appartenenti a Reti e/o Filiere produttive.

Sempre in ambito nazionale, il Banco BPM ha erogato finanziamenti agevolati assistiti dal contributo in conto impianti "Nuova Sabatini" alle PMI che investono in macchinari, impianti, beni strumentali e attrezzature nuovi di fabbrica ad uso produttivo, nonché in hardware, software e tecnologie digitali.

In ambito regionale, Banco BPM opera con le società finanziarie delle Regioni, in particolare Veneto Sviluppo (Veneto) e Finlombarda (Lombardia), per la concessione di cofinanziamenti agevolati alle PMI locali mediante utilizzo di provvista fondi messa a disposizione dalle Regioni stesse per il tramite delle predette società finanziarie, nell'ambito delle principali misure agevolative.

Banco BPM ha erogato, nel corso del 2019, finanziamenti con utilizzo di fondi ottenuti dalla Banca Europea degli Investimenti (BEI) destinati alla concessione di finanziamenti alle PMI e alle imprese Mid Cap.

Al riguardo, nel corso del 2019 le iniziative di maggior rilievo sono state le seguenti:

  • operazione di "cartolarizzazione sintetica" con il Gruppo BEI, i cui benefici si sono tradotti nella possibilità per la Banca di sostenere i nuovi progetti delle piccole e medie imprese italiane sino a 330 milioni di nuovi finanziamenti;
  • nuove linee di funding BEI, per complessivi 500 milioni, da impiegarsi nella concessione di finanziamenti a mlt a sostegno dei programmi di investimento delle PMI e delle imprese MID CAps italiane e, per una quota pari a 100 milioni, a favore delle imprese del comparto agrario con un particolare focus sui giovani agricoltori e sulle azioni a favore del clima.

Strumenti di garanzia per le imprese

Considerata la rilevanza delle garanzie per facilitare l'accesso al credito, in particolare da parte delle Piccole e Medie Imprese, Banco BPM ha dato il massimo impulso all'operatività di garanzia, accessoria all'attività di erogazione del credito, sottoscrivendo/aderendo a specifici accordi e convenzioni con i soggetti gestori e fornitori di garanzia.

Banco BPM, in tale ottica, ha rinnovato con il Fondo Europeo per gli Investimenti l'accordo di garanzia FEI Innovfin, che permette alla Banca di beneficiare di una nuova linea di garanzia a copertura dei finanziamenti concessi alle PMI e Small Cap italiane fortemente orientate alle attività di ricerca e sviluppo e/o all'innovazione tecnologica.

Banco BPM è inoltre attivo sui principali strumenti nazionali di garanzia agevolata, tra cui:

  • Fondo di Garanzia per le Piccole e Medie Imprese, specializzato nella protezione di finanziamenti bancari destinati a supportare le esigenze finanziarie aziendali.
  • ISMEA (Istituto di Servizi per il Mercato Agricolo Alimentare) ex SGFA (Società Gestione Fondi Agroalimentari), dedicato al rilascio di garanzie dirette o sussidiarie, cogaranzie e controgaranzie a favore delle imprese agricole.

I predetti Fondi beneficiano della garanzia di ultima istanza dello Stato, che permette alla Banca di diminuire i costi di produzione dei finanziamenti e di applicare ai finanziamenti garantiti dagli stessi condizioni economiche maggiormente favorevoli.

Un'attività molto intensa è stata inoltre rivolta all'operatività con gli Enti di Garanzia Privati specializzati nel rilascio di garanzie (Confidi e Intermediari Finanziari), enti di natura mutualistica nati per facilitare l'accesso al credito delle PMI, soprattutto alla luce delle succitate Disposizioni Operative (02/2019) del Fondo di Garanzia per le Piccole e Medie Imprese.

Specifici accordi stipulati con le Fondazioni disciplinano inoltre l'operatività nell'ambito degli interventi finalizzati allo scopo di contrastare il fenomeno dell'usura in relazione ai fondi stanziati dalla legge 108/96 "Legge Antiusura".

che concedono una garanzia a favore di Banco BPM per supportare necessità di liquidità alle persone fisiche con conclamate difficoltà economiche.

Altre agevolazioni pubbliche alle imprese

Nell'ambito degli interventi a favore delle PMI, Banco BPM convoglia inoltre sulle PMI le agevolazioni contributive (in conto interessi o a fondo perduto/in conto impianti) previste da normative nazionali e regionali, quali, ad esempio, i contributi in conto interessi stanziati dalla Regione Lombardia a favore delle imprese agricole, industriali, del commercio e del turismo nell'ambito delle iniziative denominate "Credito di Funzionamento", "Credito Adesso" e "Al Via", nonché i contributi in conto impianti concessi dalla Regione Puglia alle PMI appartenenti ai diversi settori di attività economica che realizzano investimenti produttivi.

Corporate

2019 2018 (*) variaz.ass. variaz. %
Margine di interesse 401.404 448.467 (47.063) (10,5%)
Margine finanziario 401.404 448.467 (47.063) (10,5%)
Commissioni nette 182.828 202.780 (19.952) (9,8%)
Altri proventi netti di gestione 295 692 (397) (57,4%)
Risultato netto finanziario (8.181) 28.982 (37.163)
Altri proventi operativi 174.942 232.454 (57.512) (24,7%)
Proventi operativi 576.346 680.921 (104.575) (15,4%)
Spese per il personale (77.924) (60.105) (17.819) 29,6%
Altre spese amministrative (84.991) (99.698) 14.707 (14,8%)
Rettifiche di valore nette su attività materiali e immateriali (2.926) - (2.926)
Oneri operativi (165.841) (159.803) (6.038) 3,8%
Risultato della gestione operativa 410.505 521.118 (110.613) (21,2%)
Rettifiche nette su finanziamenti verso clientela (382.067) (698.517) 316.450 (45,3%)
Accantonamenti netti ai fondi per rischi ed oneri 6.205 (1.260) 7.465
Risultato dell'operatività corrente al lordo delle imposte 34.643 (178.659) 213.302
Imposte sul reddito dell'esercizio dell'operatività corrente (9.527) 64.006 (73.533)
Oneri relativi al sistema bancario al netto delle imposte (6.469) (6.194) (275) 4,4%
Utile (perdita) dell'esercizio di pertinenza della Capogruppo 18.647 (120.847) 139.494

(*) A parità di totale della voce, i dati relativi all'esercizio precedente sono stati riesposti per garantire un confronto omogeneo con i criteri di segmentazione utilizzati per l'esercizio 2019.

Andamento economico del settore

Il settore Corporate registra un totale proventi operativi pari a 576,3 milioni, in calo del 15,4% (680,9 milioni al 31 dicembre 2018). A questo risultato contribuiscono in parte il margine di interesse ed in parte anche gli altri proventi operativi, che rappresentano idealmente il margine da servizi.

Per il margine di interesse (-10,5%) il calo è sostanzialmente dovuto al minor contributo positivo del reversal della Price Purchase Allocation (PPA) sui crediti verso clientela; per le commissioni nette si evidenzia un calo generalizzato, mentre la flessione registrata nel risultato netto finanziario è dovuta soprattutto all'effetto della valutazione al fair value dei crediti che non hanno superato l'SPPI test (-15,7 milioni nell'esercizio corrente, +17,5 milioni al 31 dicembre 2018).

Per quanto riguarda le commissioni nette, la contrazione è stata del 9,8%, (182,8 milioni nell'esercizio corrente, 202,8 milioni al 31 dicembre 2018).

In tale contesto il margine da servizi legato alle commissioni di disponibilità creditizia (CDC) è diminuito del 17,8%, attestandosi a 44,0 milioni. In particolare, i prodotti di copertura su tassi e cambi hanno registrato un calo del 34,5%, mentre il margine da servizi riferito al comparto specialistico della finanza aziendale evidenzia un calo dell'11,3%. In crescita la marginalità da commissioni su finanziamenti (+10,6%) e da commissioni estero (+9,0%).

Il totale degli oneri operativi ammonta a 165,8 milioni rispetto a 159,8 milioni del 2018, con un incremento del 3,8%. A tale incremento contribuiscono le spese per il personale, che ammontano a 77,9 milioni (+29,6%), parzialmente compensato dal calo delle altre spese amministrative.

In virtù delle dinamiche descritte, il risultato della gestione operativa risulta pari a 410,5 milioni, in calo di 110,6 milioni rispetto all'esercizio 2018, registrando una contrazione del 21,2%.

Le rettifiche nette su finanziamenti verso clientela, che ammontano a 382,1 milioni, risultano in calo del 45,3% rispetto all'anno precedente (698,5 milioni), per effetto della sensibile contrazione delle sofferenze derivante dalle azioni di derisking portate a termine nel corso del 2018.

Alla voce di conto economico oneri relativi al sistema bancario al netto delle imposte sono stati addebitati 6,5 milioni (6,2 milioni nello scorso esercizio) con un incremento del 4,4%, dovuti ai contributi ordinari al Single Resolution Fund (SRF) e al Fondo Interbancario Tutela Depositi (DGS – Deposit Guarantee Scheme).

Il settore operativo Corporate chiude con un risultato dell'esercizio positivo per 18,6 milioni (-120,8 milioni al 31 dicembre 2018).

Come illustrato in premessa, il segmento "Corporate" comprende le attività di gestione e commercializzazione dei prodotti/servizi bancari e finanziari e di intermediazione creditizia rivolte ad imprese di medie e grandi dimensioni.

Nel seguito si forniscono maggiori dettagli in merito alle attività gestite dal segmento di business in esame.

Premessa

Durante il 2019 il Corporate di Banco BPM ha consolidato il proprio posizionamento quale partner finanziario di riferimento per le MID Cap italiane.

Le specifiche esigenze del segmento (rappresentato dalle aziende con fatturato superiore a 75 milioni) hanno trovato adeguata risposta grazie a un'impostazione commerciale "full service", in cui l'ampia gamma di offerta è unita a servizi di advisory di alto livello, con l'intento di massimizzare la qualità della relazione e valorizzare il potenziale dell'azienda nel tempo.

Gli obiettivi commerciali perseguiti possono essere così riassunti: supportare la crescita delle imprese con strumenti evoluti (Structured Finance, Hedging Risks); fornire una consulenza specialistica per affrontare la sfida dei mercati internazionali (Estero e Trade Finance); massimizzare il valore della relazione con le aziende clienti, attraverso la proposizione e l'erogazione di servizi ad alto valore aggiunto (Consulenza per Industry - Origination).

L'approccio continua ad essere "customer centered": a partire cioè dall'individuazione delle esigenze complesse del cliente si arriva alla configurazione della proposta finanziaria e commerciale più idonea, caso per caso.

La struttura della rete Corporate è oramai consolidata ed ha registrato un incremento dell'organico.

L'attuale compagine garantisce un forte presidio commerciale e territoriale attraverso una struttura centrale pensata per il governo "in presa diretta" del business, 5 Mercati Corporate di riferimento territoriale (Milano, Nord - Ovest, Nord - Est, Centro Nord, Centro Sud), oltre ad una struttura Large Corporate con alcuni presidi locali (Milano, Torino, Verona, Bologna, Roma) dedicata a servire le imprese con fatturato superiore a 1 miliardo, cui si aggiungono 18 centri Corporate, con oltre 150 gestori e analisti che seguono l'impresa nell'operatività, con forte orientamento allo sviluppo del business.

La clientela Corporate

Le aziende Corporate rappresentano circa il 3% delle imprese totali (il segmento comprende MID e Large Corporate ed ex Efibanca).

Segmento n° clienti con c/c (*)
al 31/12/2019
MID Corporate 9.484
Large ed ex Efibanca 1.146
Altre imprese 17
Totale aziende target 10.647
(*) c/c commerciali, sono esclusi i conti tecnici.

La ripartizione delle aziende Corporate, considerando clienti e gruppi, risulta essere:

Clienti corporate Totali di cui affidati (*)
Numero clienti 13.300 7.433
Numero Gruppi 3.081 2.789
(*) Dato CR a ottobre 2019

L'offerta a supporto delle imprese corporate – prodotti e servizi specifici

Anche nel 2019 il Gruppo Banco BPM si conferma tra gli interlocutori di riferimento, a livello nazionale, per le specifiche esigenze delle aziende del segmento Corporate. La consolidata vocazione nell'attività di supporto al tessuto imprenditoriale e la presenza ben radicata sul territorio, contribuiscono al costante rafforzamento della partnership banca-impresa, con quote di mercato sempre significative nello specifico comparto di attività.

Impieghi e finanziamenti

Nel 2019 è proseguita l'attività di affinamento ed evoluzione dell'offerta di prodotti di finanziamento, fruibili dalle aziende dei segmenti imprese Corporate, con l'obiettivo di generare un'offerta sempre più rispondente alle esigenze dello specifico comparto di clientela. In particolare si è proseguito nello sviluppo di interventi improntati ad ottenere una maggiore flessibilità dei prodotti di finanziamento per soddisfare, nel modo più personalizzato possibile, le esigenze della clientela; lo scopo è quello di rendere accessibili, in maniera diffusa e maggiormente standardizzata, per tutta la clientela corporate, le soluzioni di finanziamento più articolate e strutturate, già utilizzate dalle realtà aziendali di maggiori dimensioni. La maggior standardizzazione di questo tipo di prodotti permetterà un'ulteriore ottimizzazione di tempi e costi in favore della clientela.

Principali iniziative commerciali

In ottica di ulteriore rafforzamento del ruolo di banca di riferimento per le Mid-Cap italiane, la struttura Corporate ha indirizzato la propria attività al fine di accrescere ulteriormente le quote di mercato/share of business e di rafforzare in tal modo il proprio posizionamento. I citati obiettivi di crescita non prescindono dal monitoraggio costante degli aspetti di merito creditizio, unitamente ad un'attività mirata al corretto presidio del rapporto rischio rendimento.

Prosegue inoltre l'attività di potenziamento delle sinergie tra Rete Commerciale e Strutture Specialistiche mediante il coinvolgimento delle seguenti figure:

  • specialisti per settori di attività economiche (primario, secondario, terziario)
  • specialisti per attività di finanza strutturata (nei comparti Project Financing, Corporate Lending, Real Estate e Acquisition e Leveraged Finance)
  • specialisti estero (per supporto ai Clienti esportatori/importatori).

Significativo anche l'apporto di Banca Akros, Corporate e Investment Bank del Gruppo, specializzata in attività di Capital Markets (hedging) e Corporate Finance (nei comparti Equity, Capital Markets, Debt Capital Markets, M&A, Securitisation e Advisory).

Acquisto di crediti commerciali sotto forma di sconto pro soluto

Nel corso del 2019 Banco BPM ha confermato e consolidato lo sviluppo di servizi nel settore dei finanziamenti alle imprese assistiti dalla cessione di crediti commerciali e fiscali pro soluto. L'attività svolta in tale contesto intende facilitare la migliore clientela, sia nella cessione dei propri crediti commerciali e fiscali, sia nella stesura di accordi personalizzati con aziende leader che abbiano intenzione di ottimizzare le opportunità esistenti nella gestione del debito di fornitura e al contempo offrire servizi finanziari ai propri fornitori.

Con l'obiettivo di penetrare maggiormente lo specifico settore di mercato, è stata quindi conclusa una prima fase di innovazione delle procedure interne che, grazie al rilascio di una piattaforma digitale previsto per marzo 2020, saranno in grado di facilitare gli aspetti operativi alla clientela.

Accordi e sponsorizzazioni corporate

Il 2019 ha visto la prosecuzione della collaborazione con Confimprese. La partnership, di durata triennale, lega Banco BPM sino al 2020 all'Associazione delle imprese del commercio moderno (es: reti di franchising), che raggruppa primari operatori del mondo Retail.

L'iniziativa prevede:

  • la proposizione di finanziamenti per l'internazionalizzazione;
  • l'incentivo allo sviluppo di reti di vendita in Italia e all'estero mediante apertura di nuovi punti vendita (incremento dei franchisee);
  • il sostegno allo sviluppo commerciale dei franchisor;
  • la promozione del networking tra i clienti associati in ottica di ampliamento del business;
  • la diffusione di una maggiore conoscenza delle dinamiche commerciali del mercato domestico ed estero.

Si segnalano inoltre le iniziative:

ANCE LOMBARDIA: nell'ambito del dialogo con gli stakeholder del territorio, nel secondo semestre del 2019 sono state poste le premesse per una collaborazione con Ance Lombardia (Associazione costruttori edili della Lombardia). L'obiettivo è quello di supportare, in qualità di partner finanziario, i progetti di riqualificazione urbana sul territorio lombardo.

ELITE: nel corso del 2019 è proseguito il progetto formativo e commerciale di durata biennale in collaborazione con Borsa Italiana e Banca Akros.

Da un punto di vista relazionale l'iniziativa punta al rafforzamento della fidelizzazione delle aziende clienti, che vengono accompagnate in un percorso di crescita qualificato. L'obiettivo più commerciale è l'individuazione di un potenziale bacino di aziende coinvolgibili in operazioni di finanza straordinaria, M&A, emissione di prestiti obbligazionari, IPO, ecc.

Soggetti coinvolti sono 47 società clienti del Gruppo (Corporate e Retail), con importanti prospettive e progetti di sviluppo.

La partnership avrà un seguito anche nel 2020 con l'avvio di una nuova "classe Elite", dedicata ad aziende operanti nei settori riconducibili alla tassonomia europea.

Nel 2019 è stato inoltre attivato un progetto di collaborazione con un'importante e prestigiosa università italiana, con l'obiettivo di sostenere le aziende che investono in progetti di incremento del livello di sostenibilità del proprio modello di business. Tale progetto vedrà la luce entro il primo trimestre 2020.

Copertura rischi finanziari

Nel corso del 2019 il Gruppo Banco BPM, attraverso la struttura di Investment Banking di Banca Akros, ha riaffermato la sua attività di supporto qualificato alla clientela aziende nella gestione dei rischi finanziari di tasso, cambio e commodity. L'attività è rivolta alle aziende che, in relazione alla loro gestione caratteristica o alla struttura del bilancio, presentano esigenze di copertura dei rischi sopra menzionati.

La clientela è seguita da un gruppo di sales e specialisti con elevate competenze tecniche e commerciali presenti sui diversi territori.

Finanza strutturata

Nell'ambito dell'attività Corporate, l'attività di Finanza Strutturata nel corso del 2019 ha confermato il ruolo fondamentale nello sviluppo delle relazioni con controparti, sia istituzionali che industriali, caratterizzate da fabbisogni finanziari più sofisticati e che richiedono un approccio specialistico.

Nell'anno vanno segnalate le ottime performance dell'attività svolta con la clientela Corporate nelle operazioni di carattere straordinario, relative sia alla riqualificazione del passivo patrimoniale, sia al finanziamento di acquisizioni (o, più in generale, di investimenti). Ottime le performance anche per l'attività di Real Estate Financing (finanziamento degli attivi immobiliari), che nell'anno ha avuto una significativa crescita favorita dal forte interesse di molti investitori istituzionali qualificati in aree su cui Banco BPM ha una tradizionale presenza, oltre che da un rinnovato interesse per questa tipologia di attività.

Hanno inoltre confermato le ottime performance del 2018 anche l'attività di finanziamento sui Financial Sponsor e del Project Financing, quest'ultimo sia relativamente al comparto energetico, sia infrastrutturale.

Nell'esercizio 2019 Finanza Strutturata ha mantenuto gli elevati commissionali già ottenuti nell'esercizio 2018, confermandosi un importante driver di sviluppo delle relazioni con la clientela più dinamica e più complessa consentendo, con il modello di servizio adottato, un sistematico supporto specialistico alle reti commerciali nell'attività di sviluppo e di consolidamento delle relazioni operative con la clientela. In questo senso, va ricordato che dal 2020 sarà operativo anche il team di Finanza Strutturata per la clientela Imprese, costituito per cogliere i potenziali di sviluppo già osservati nell'ambito della clientela del Retail.

Origination

Attraverso la figura di Senior Banker specializzati per Industry ed al supporto dei Business Analyst si è ottenuto un rafforzamento della qualità della relazione con gli imprenditori ed il top management delle aziende seguite a beneficio della soddisfazione percepita, del cross selling e della profittabilità complessiva della relazione.

Da fine 2019 l'Unità di Origination ha avviato un ulteriore rafforzamento del proprio team. Lo scopo è quello di migliorare ulteriormente l'attività di Strategic Coverage sui clienti più importanti, di dedicare un team di specialisti al segmento della piccola e media impresa e di implementare l'attività di Capital Structure Analysis & Advisory sempre destinata alla clientela aziende.

Estero e trade finance

Rete dedicata e unità estero merci

Il Gruppo Banco BPM assiste la propria clientela attraverso una rete commerciale dedicata, composta da oltre 60 figure specialistiche dislocate sul territorio nazionale e con elevate competenze tecnico - commerciali, in grado di supportare al meglio le imprese nella loro attività di internazionalizzazione.

Inoltre il Gruppo si avvale per la propria attività operativa delle seguenti unità estero - merci dislocate sul territorio Italiano ed in particolare a Milano, Legnano, Roma, Verona, Modena, Bergamo, Lucca e Lodi.

Nel suo complesso la struttura Operations conta ad oggi circa 130 risorse e gestisce le operazioni estero di tipo documentario, con esclusione quindi degli incassi elettronici e delle rimesse dirette (ovvero dell'area transazionale semplice, c.d. "open account").

In particolare cura l'operatività in crediti documentari, rimesse documentate e garanzie internazionali, nel rispetto delle relative vigenti norme di processo, con l'obiettivo di offrire alla clientela un servizio ad alto valore aggiunto che garantisca consistenti ritorni in termini di gettito commissionale.

Financial Institutions

Nel corso del 2019 il Financial Institutions Group (F.I.G.) ha presidiato i principali mercati esteri allo scopo primario di garantire adeguati affidamenti a supporto delle attività import ed export alla clientela.

Per quanto riguarda l'attività export, l'ente ha implementato e rinnovato adeguate linee di credito commerciali, sia continuative che temporanee, a favore di banche estere; per quanto riguarda l'attività import, attraverso missioni estere mirate nei principali Paesi d'interesse per la clientela, F.I.G. ha ottenuto adeguate linee di credito da parte delle locali corrispondenti estere.

Le missioni estere hanno avuto anche l'obiettivo di stimolare l'attività cross border con le corrispondenti estere ed acquisire informazioni commerciali su opportunità e criticità nei vari mercati.

Allo scopo di fornire adeguate coperture per l'operatività di trade finance con Paesi/banche considerati rischiosi o problematici il Financial Institutions Group ha rinnovato la partecipazione ai rispettivi programmi di "trade facilitation" delle principali banche sovrannazionali: EBRD, IFC, ADB.

Attraverso la gestione degli Uffici di Rappresentanza esteri di Mumbai ed Hong Kong, l'ente ha inoltre assistito la clientela che opera, o intende operare, nelle aree di competenza degli uffici stessi.

A supporto della nuova attività di "assets acquisition", F.I.G. ha aderito alla B.A.F.T. (Bankers' Association for Foreign Trade) ed all'I.T.F.A. (International Trade and Forfaiting Association); ha inoltre promosso l'evento "Doing Business with India" tenutosi a Verona in collaborazione con la Camera di Commercio Italo-indiana e che visto la partecipazione di circa 50 clienti del Banco BPM.

F.I.G. ha infine contribuito all'azione commerciale estera del Gruppo ed alla diffusione della sua immagine mediante la partecipazione ad eventi bancari internazionali.

Prodotti e Servizi Estero

Nel corso del 2019 il Gruppo Banco BPM ha allargato il team dedicato ai "prodotti estero" con professionisti altamente qualificati e di comprovata esperienza nell'area di Structured Export Finance.

Il team ha garantito, nel corso dell'anno, il consolidamento dell'attività tradizionale di Trade Finance con supporto SACE (Istituto per i Servizi Assicurativi del Commercio Estero, Gruppo CDP), nella quale è particolarmente attiva già da diversi anni, offrendo prodotti come:

  • sconto con voltura di polizza assicurativa SACE;
  • garanzie contrattuali/bondistica e conferme di crediti documentari con copertura SACE; queste ultime anche attraverso la sottoscrizione con SACE di un "Master Risk Participation Agreement", accordo attraverso il quale la banca e SACE condividono il rischio di mancato rimborso connesso a strumenti e/o impegni di pagamento per esportazioni di beni e servizi (conferme di crediti documentari) e alla esecuzione di lavori all'estero (bondistica).

Banco BPM ha sottoscritto la proroga della convenzione sulle garanzie finanziarie con SACE, che prevede la possibilità di erogare finanziamenti con garanzia SACE. Tra i prodotti realizzati si ricordano in particolare il finanziamento IT.EX (finanziamento del capitale circolante) e il finanziamento JET (a supporto dei progetti di internazionalizzazione delle imprese).

La novità caratterizzante il 2019 nell'attività estero è stata, per il Gruppo Banco BPM, l'ingresso nel mercato del cosiddetto "Estero Evoluto", concludendo operazioni in pool (sia nel mercato primario che nel mercato secondario), del tipo:

  • credito acquirente con copertura SACE (anche su base Project Finance e Asset Based Finance);
  • prestiti sindacati a favore di debitori esteri;
  • Structured Commodity e Trade Finance (pre-export finance).

Nel corso del 2019, Banco BPM ha proseguito nell'integrazione di nuovi canali all'avanguardia, con funzioni sia informative sia dispositive, a favore delle imprese che operano o intendano operare con l'estero. In particolare, ha commissionato le attività di rilancio del portale YouWorld attraverso una migliorata e allineata user experience con la piattaforma B2B YouLounge. Nei primi mesi del 2020 entrambe le piattaforme YouWorld e YouLounge saranno ricomprese all'interno della stesso Hub con una veste grafica rinnovata e più accattivante, che permetterà all'utente di navigare i due mondi con la medesima interfaccia.

Al riguardo si ricorda che YouWorld è una piattaforma informativa che consente alle imprese di accedere ad un esauriente e costantemente aggiornato set di informazioni relative al commercio estero (ad es. quadro politicoistituzionale dei Paesi, norme doganali e fiscali, adempimenti contrattuali, bandi di gara, elenchi professionali) ed ai riferimenti di potenziali fornitori o acquirenti esteri (organizzati per paese, tipologia di merce o servizi trattati). Le aziende fruitrici del servizio nel mese di dicembre 2019 sono complessivamente 1.172, di cui 1.090 Retail e 82 Corporate.

YouLounge è invece una piattaforma virtuale B2B che consente alle aziende clienti di promozionare i propri prodotti/servizi attraverso una vetrina virtuale (la business card). Tutte le imprese interessate ad ampliare i propri mercati esteri internazionali, sia in ambito import che export, potranno usufruire della piattaforma a cui accedere attraverso l'ebanking di Banco BPM. YouLounge, in forza di un accordo sottoscritto con Banco Santander nel 2017, partecipa alla Trade Club Alliance insieme, attualmente, ad altre 13 primarie banche partner internazionali. Attraverso un Community Manager, comune a tutta la Trade Club Alliance e ad un Local Community Manager interno, le aziende utilizzatrici del servizio verranno coinvolte da un sofisticato algoritmo con messaggistica mirata, focalizzata sul settore merceologico di riferimento e finalizzata a connettere le esigenze di acquisto/vendita di tutti i membri delle varie community afferenti le Banche Partner Internazionali. Potranno altresì ricercare autonomamente selezionate controparti clienti delle altre realtà bancarie partner. Attualmente la copertura geografica della Trade Club Alliance copre 60 Paesi al mondo con una popolazione di oltre 21.000 aziende selezionate.

YouLounge, a dicembre 2019, ha al suo interno 1.267 aziende, di cui 1.120 Retail e 147 Corporate.

L'offerta digitale in ambito Estero si completa con un terzo portale, YouTrade Finance, che consente la gestione dell'operatività merci per via telematica (garanzie internazionali - già operativo, crediti documentari - operativo per la fase import), con semplificazione ed ottimizzazione del rapporto banca-cliente. You Trade Finance permette lo scambio di documenti digitali tra banca e cliente, attraverso procedure guidate e costantemente tracciate, in grado di assicurare la massima sicurezza (es. utilizzo della firma digitale) e garantendo la riduzione dei tempi e il monitoraggio dello stato di lavorazione della pratica da parte del cliente.

All'interno del programma DOT, è stata inserita l'attività di acquisizione dell'Intelligenza Artificiale in ambito Merci. Nel corso del 2020 sarà attivata la gara d'appalto per la realizzazione di questo progetto ambizioso che posizionerà il Gruppo all'avanguardia nel settore, in questo ambito e in tema di digitalizzazione.

Accordi con primarie istituzioni

Al fine di ampliare il supporto alla clientela che opera nel complesso campo della internazionalizzazione, Banco BPM è iscritta con propri manager specialisti nell'area dell'Estero e del Trade Finance a diverse associazioni o ha in essere accordi con primarie istituzioni (tra le quali ICC Italia International Chamber of Commerce, Credimpex Italia, Camera di Commercio Italo Germanica, De International Italia e la già citata SACE). Tutto ciò per poter offrire ai propri clienti un supporto professionale basato su approfondita conoscenza di tecniche e mezzi di regolamento, strumenti e norme relative al mondo degli scambi e del commercio internazionale.

Per quanto attiene ai rapporti con le Camere di commercio, nel corso dell'anno 2019 Banco BPM ha mantenuto la collaborazione con la Camera di Commercio Italo-Germanica (CCIG), oltre che con la società DE International Italia. Questa società, che appartiene alla CCIG, offre una ampia gamma di servizi per l'internazionalizzazione e per la promozione di forme di cooperazione (business days, incontri business to business tra clienti della Banca ed operatori esteri) con particolare focus sull'area tedesca, regione europea di particolare interesse per le imprese italiane impegnate nell'export.

Istituzionali

2019 2018 (*) variaz.ass. variaz. %
Margine di interesse 55.713 59.476 (3.763) (6,3%)
Margine finanziario 55.713 59.476 (3.763) (6,3%)
Commissioni nette 37.695 35.708 1.987 5,6%
Altri proventi netti di gestione 4.053 3.982 71 1,8%
Risultato netto finanziario (42) 1.453 (1.495)
Altri proventi operativi 41.706 41.143 563 1,4%
Proventi operativi 97.419 100.619 (3.200) (3,2%)
Spese per il personale (7.312) (6.258) (1.054) 16,8%
Altre spese amministrative (28.262) (33.086) 4.824 (14,6%)
Rettifiche di valore nette su attività materiali e immateriali (620) - (620)
Oneri operativi (36.194) (39.344) 3.150 (8,0%)
Risultato della gestione operativa 61.225 61.275 (50) (0,1%)
Rettifiche nette su finanziamenti verso clientela (8.917) (22.954) 14.037 (61,2%)
Accantonamenti netti ai fondi per rischi ed oneri 209 1.187 (978) (82,4%)
Risultato dell'operatività corrente al lordo delle imposte 52.517 39.508 13.009 32,9%
Imposte sul reddito dell'esercizio dell'operatività corrente (14.442) (10.672) (3.770) 35,3%
Oneri relativi al sistema bancario al netto delle imposte (6.970) (7.681) 711 (9,3%)
Utile (perdita) dell'esercizio di pertinenza della Capogruppo 31.105 21.155 9.950 47,0%

(*) A parità di totale della voce, i dati relativi all'esercizio precedente sono stati riesposti per garantire un confronto omogeneo con i criteri di segmentazione utilizzati per l'esercizio 2019.

Andamento economico del settore

Il totale dei proventi operativi del settore Istituzionali registra un risultato pari a 97,4 milioni, con un calo rispetto all'esercizio precedente del 3,2%, dovuto ad una diminuzione del margine di interesse (55,7 milioni nell'esercizio corrente, 59,5 milioni al 31 dicembre 2018); in aumento la contribuzione delle commissioni nette (+5,6% rispetto al 2018).

Gli altri proventi operativi evidenziano un incremento dell'1,4% rispetto all'anno precedente per effetto di maggiori proventi rivenienti dal margine da servizi.

In crescita le commissioni legate al comparto dei finanziamenti, che presentano volumi erogati in aumento, come anche la marginalità sui conti correnti e depositi (+2,6%) e gli altri servizi alle imprese (9,9 milioni nell'esercizio corrente, 1,9 milioni al 31 dicembre 2018).

Nel 2019 in crescita anche i proventi da operazioni di finanza aziendale (9,2 milioni nell'esercizio corrente, 0,9 milioni al 31 dicembre 2018); in calo le commissioni estero rispetto al 2018 (-39,3%).

Il totale degli oneri operativi ammonta a 36,2 milioni rispetto a 39,3 milioni del 2018 in diminuzione dell'8,0%. La contrazione delle spese amministrative è compensata dalle spese per il personale che registrano un incremento di 1,1 milioni (+16,8%).

Il risultato della gestione operativa, pari a 61,2 milioni è sostanzialmente in linea con l'esercizio 2018.

Le rettifiche di valore nette su finanziamenti verso clientela, che ammontano a 8,9 milioni, risultano in calo di 14,0 milioni rispetto all'anno precedente.

Al conto economico dell'esercizio sono stati addebitati oneri relativi al sistema bancario al netto delle imposte per 7,0 milioni (7,7 milioni nello scorso esercizio), con una riduzione del 9,3%. Tali oneri includono i contributi ordinari al Single Resolution Fund (SRF) e al Fondo Interbancario Tutela Depositi (DGS – Deposit Guarantee Scheme).

Il settore operativo Istituzionali chiude con un risultato dell'esercizio pari a 31,1 milioni (21,2 milioni al 31 dicembre 2018) con un incremento del 47,0%.

Nel seguito si forniscono maggiori dettagli in merito alle attività gestite dal segmento di business in esame.

L'attività di coordinamento e supporto commerciale relativi alla Clientela Istituzionali, Pubblica Amministrazione, Enti Religiosi, Terzo Settore ed alle Alleanze Accentrate, è affidata alla Funzione Istituzionali, Enti e Terzo Settore, mediante presidio sull'offerta prodotti, lo sviluppo di idonei canali distributivi e l'evoluzione dei modelli di servizio. Le strutture di "business" in cui si articola la Funzione Istituzionali, Enti e Terzo Settore, sono le seguenti:

  • Istituzionali;
  • Enti e Pubblica Amministrazione;
  • Terzo Settore ed Enti Religiosi.

Istituzionali

Le Controparti Istituzionali sono i principali soggetti cosiddetti "vigilati" quali Assicurazioni e Società Parabancarie, SGR, SIM, Fondi Comuni aperti e chiusi, Fondazioni Bancarie, Casse di Previdenza e Assistenza Sociale e Fondi Pensione. Inoltre, tra le Controparti Istituzionali vengono ricomprese lo Stato, gli Organi Costituzionali, gli Enti Statali Centrali ed alcune Società partecipate dalla P.A. Centrale, oltre a Regioni, Aziende Sanitarie e Ospedaliere e grandi Comuni.

Le relazioni con le Controparti Istituzionali vengono presidiate dalla omonima Struttura mediante un modello di servizio completo, che comprende gestori ed addetti specializzati ed una filiale dedicata.

La clientela Istituzionali (dati al 31 dicembre 2019) risultava così distribuita per tipologia di SAE/Attività economica:

Tipologia Ente per SAE (*) Distribuzione %
Fondi Comuni d'investimento, Fondi Pensione ed OICR 27%
SIM, SGR e società fiduciarie 7%
Società del parabancario (Leasing, Factoring) e Credito al Consumo 6%
Regioni, Aziende Sanitarie, Grandi Comuni e Partecipate della Pubblica Amministrazione 6%
Imprese di assicurazione 5%
Fondazioni bancarie 2%
Stato Centrale ed Organi Costituzionali 2%
Enti di Previdenza ed Assistenza Sociale 1%
Altre società ed intermediari finanziari 44%
Totale 100%

(*) non sono incluse le Società del Gruppo

Tra le attività coordinate dalla struttura dedicata alle Controparti Istituzionali, rientra altresì l'operatività svolta per le società del Gruppo Banco BPM.

Per una maggiore efficacia nella gestione dei rapporti, sono stati armonizzati i servizi offerti e sono state sviluppate sinergie commerciali con Banca Akros e Banca Aletti per rendere più completa e qualificata la gamma dei servizi offerti a questo particolare tipo di clientela.

All'interno delle sinergie infragruppo, si situa la partenza di un nuovo servizio dedicato esclusivamente alla Clientela Istituzionali: la Mediazione di Fondi d'Investimento Alternativi. Questo servizio, pensato e costruito insieme alla Funzione Private Equity e Fondi, ha preso il via al 31 dicembre 2019 e vedrà il 2020 come anno di effettivo startup.

Il 2019 si è caratterizzato, inoltre, per l'aggiudicazione di due importanti gestioni di tesoreria, relative rispettivamente ad un importante ente pubblico nazionale e ad una rilevante entità sovranazionale a livello europeo, che insieme esprimono oltre tre miliardi di raccolta diretta.

Partnership commerciale con alleati esterni al Gruppo

Tra le attività della Funzione Istituzionali, Enti e Terzo Settore rientra anche quella di sovrintendere e coordinare la struttura dedicata alla gestione in modalità accentrata delle alleanze commerciali con partners esterni al Gruppo Banco BPM.

Tali alleanze sono disciplinate da appositi accordi di partnership commerciale, i quali prevedono un'offerta prodotti dedicata esclusivamente alla clientela dell'alleato esterno, mediante un duplice canale distributivo:

  • offerta fuori sede, mediante l'attività dei consulenti finanziari esterni;
  • offerta in sede, attraverso la presenza di sportelli dedicati all'interno dei negozi finanziari dell'alleato commerciale.

La gestione commerciale in modalità accentrata si articola attraverso la presenza di una struttura dedicata, inserita all'interno della Funzione Istituzionali Enti e Terzo Settore, dalla quale dipendono 18 filiali distribuite sul territorio nazionale, a cui si aggiungeranno nuove aperture entro il primo semestre 2020.

Il presidio diretto attraverso una struttura completamente dedicata consente, oltre allo sviluppo costante degli accordi commerciali in coerenza con gli sviluppi legislativi, anche maggiori ritorni economici ed un migliore presidio dei rischi operativi soprattutto in tema di normativa antiriciclaggio.

Mediante questa modalità vengono serviti, in collaborazione con gli alleati, circa 36.000 clienti.

Il mercato dell'offerta fuori sede di prodotti e servizi bancari attraverso le reti di consulenti finanziari appartenenti a gruppi che non hanno banche all'interno del proprio perimetro è ad ampio potenziale ed il modello organizzativo specificamente assunto ed il "know-how" finora acquisito da Banco BPM permettono buone possibilità di ulteriore sviluppo di un business in costante crescita sul mercato.

Enti e Pubblica Amministrazione

La Clientela Enti od anche "Public Sector", ai sensi del Regolamento UE 549/2013 sul Sistema europeo dei conti nazionali e regionali, è costituita da:

  • Amministrazioni Pubbliche, che a loro volta comprendono le Amministrazioni Centrali (Stato ed Organi Costituzionali, Ministeri e relativi Dipartimenti, ecc.), le Amministrazioni Locali (Regioni, Province e Comuni) e gli Enti di Previdenza ed Assistenza Pubblici;
  • Società Pubbliche, ovvero soggetti che producono beni e/o servizi destinati alla vendita e che abbiano natura giuridica pubblica o che siano controllati direttamente o indirettamente dalle Amministrazioni Pubbliche, in forza di leggi, decreti o regolamenti specifici.

L'attività commerciale del 2019 si è svolta nel pieno rispetto degli indirizzi proposti, con particolare attenzione non solo al risultato economico, ma anche alla situazione economico-finanziaria delle controparti, per mitigare i rischi di credito, e alla minimizzazione di impegni sulla localizzazione dei servizi.

Il Public Sector è preposto alla gestione del segmento dal punto di vista commerciale, normativo, amministrativo. L'attività, relativamente all'acquisizione dei rapporti e gestione della Pubblica Amministrazione, viene espletata ponendo particolare attenzione agli impegni ed alle criticità che ne derivano, alla limitazione dei rischi operativi, di immagine, creditizi ed in ottica commerciale.

L'attività è certificata per la Qualità secondo la norma UNI EN ISO 9001:2015. Nel corso del 2019, inoltre, è stato rinnovato con successo per ulteriori tre anni il certificato di qualità UNI EN ISO 9001 per la progettazione e gestione dei Servizi di Tesoreria e Cassa e l'erogazione di finanziamenti alla Pubblica Amministrazione, a conferma della piena validità dei processi attuati e della elevata capacità di analisi e gestione dei rischi.

Nel 2019 è stato inoltre:

    1. certificato il processo e l'applicativo "procedura di gara con la P.A." ai sensi della legge 231 (Responsabilità Amministrativa) per confermare – tramite un ente di certificazione esterno – la validità e l'adeguatezza di Banco BPM nella delicata gestione delle procedure di gara indette dalle Pubbliche Amministrazioni;
    1. attivata una particolarità anagrafica per la corretta identificazione del perimetro della P.A. in base agli elenchi ufficiali degli enti pubblici presenti sul sito del MEF, ciò al fine di presidiarne più correttamente i rischi connessi.

La Clientela Enti e P.A. (dati al 31 dicembre 2019) risultava così distribuita per tipologia di SAE/Attività economica:

Tipologia Ente per SAE Distribuzione %
Comuni - Unioni Comuni 39%
Istituti scolastici ed Università 22%
Società partecipate ed Imprese Produttive di Servizi Pubblici 19%
Altri enti 20%
Totale 100%

Terzo Settore ed Enti Religiosi

La clientela appartenente al Terzo Settore ed Enti Religiosi è rappresentata da Associazioni, Fondazioni, ONLUS, Cooperative ed Imprese Sociali ed altre Organizzazioni non profit previste dalla Legge di Riforma del Terzo Settore (D.Lgs. 117/17), oltre a diocesi, parrocchie, congregazioni ed ordini religiosi.

La clientela Terzo Settore ed Enti Religiosi (dati al 31 dicembre 2019) risultava così distribuita per tipologia di SAE/Natura giuridica:

Tipologia Ente per natura giuridica Distribuzione %
Associazioni 48%
Fondazioni 2%
Enti religiosi (parrocchie) 12%
Cooperative Sociali 5%
Altri enti con o senza personalità giuridica 33%
Totale 100%

In considerazione della crescente importanza del Terzo Settore, che offre significative prospettive di sviluppo, Banco BPM ha deciso di rafforzare il presidio commerciale mediante la propria struttura dedicata, che ora prevede specialisti in ogni territorio di azione di Banco BPM.

Tra le iniziative commerciali distintive del 2019, si sottolinea in modo particolare il rafforzamento della partnership solidale con AIRC, di cui Banco BPM è partner ufficiale mediante il servizio in esclusiva di raccolta fondi dedicata ("fund raising"), ribadito anche attraverso la prima "maratona" televisiva andata in onda sulle Reti RAI a livello nazionale.

Private

2019 2018 (*) variaz.ass. variaz. %
Margine di interesse 3.483 (543) 4.026
Margine finanziario 3.483 (543) 4.026
Commissioni nette 89.857 90.434 (577) (0,6%)
Altri proventi netti di gestione (4.554) (4.886) 332 (6,8%)
Risultato netto finanziario 18 20 (2) (10,0%)
Altri proventi operativi 85.321 85.568 (247) (0,3%)
Proventi operativi 88.804 85.025 3.779 4,4%
Spese per il personale (54.729) (50.678) (4.051) 8,0%
Altre spese amministrative (15.866) (19.069) 3.203 (16,8%)
Oneri operativi (70.918) (69.747) (1.171) 1,7%
Risultato della gestione operativa 17.886 15.278 2.608 17,1%
Rettifiche nette su finanziamenti verso clientela (13) (301) 288 (95,7%)
Accantonamenti netti ai fondi per rischi ed oneri (2.752) (20.740) 17.988 (86,7%)
Risultato dell'operatività corrente al lordo delle imposte 15.121 (5.763) 20.884
Imposte sul reddito dell'esercizio dell'operatività corrente (4.158) 1.586 (5.744)
Oneri relativi al sistema bancario al netto delle imposte (2.961) (1.268) (1.693) 133,5%
Utile (perdita) dell'esercizio di pertinenza della Capogruppo 8.002 (5.445) 13.447

(*) A parità di totale della voce, i dati relativi all'esercizio precedente sono stati riesposti per garantire un confronto omogeneo con i criteri di segmentazione utilizzati per l'esercizio 2019.

Andamento economico del settore

Il totale dei proventi operativi del settore Private registra un risultato pari a 88,8 milioni, in crescita del 4,4% rispetto all'esercizio precedente.

In particolare, il margine di interesse della raccolta diretta a vista (+13,7%), risente positivamente dell'andamento dei tassi di mercato rispetto all'esercizio 2018, mentre le commissioni nette si mantengono in linea con l'esercizio precedente.

Gli oneri operativi registrano complessivamente una crescita di 1,2 milioni (+1,7%), nonostante il calo delle spese amministrative.

Il risultato della gestione operativa, pari a 17,9 milioni, cresce di 2,6 milioni rispetto all'esercizio 2018.

Gli accantonamenti netti ai fondi per rischi ed oneri ammontano a 2,8 milioni rispetto ai 20,7 milioni del 2018 e comprendono ancora accantonamenti integrativi di natura straordinaria rilevati a fronte degli oneri che potrebbero derivare dalla definizione di vertenze e reclami anche prospettici.

Al conto economico dell'esercizio sono stati addebitati oneri relativi al sistema bancario al netto delle imposte per 3,0 milioni (1,3 milioni nello scorso esercizio). Sono inclusi in tali oneri i contributi ordinari al Single Resolution Fund (SRF) e al Fondo Interbancario Tutela Depositi (DGS – Deposit Guarantee Scheme).

Il settore operativo Private chiude con un risultato dell'esercizio positivo di 8,0 milioni rispetto ai -5,4 milioni dell'esercizio precedente.

Come illustrato in premessa, il segmento "Private" comprende le attività di gestione e commercializzazione dei prodotti/servizi bancari e finanziari e di intermediazione creditizia rivolte a privati con un patrimonio che, singolarmente e/o a livello di nucleo commerciale, sia almeno pari a 1 milione. Tali attività sono svolte dalla controllata Banca Aletti. Nel seguito si forniscono maggiori dettagli in merito alle attività gestite dal segmento di business in esame.

Alla chiusura dell'anno 2019, la Rete Private Banking di Banca Aletti registra un ammontare globale di "asset under management" (amministrati e gestiti) pari a 19,9 miliardi; il dato include le posizioni di liquidità dei clienti private di Banca Aletti appoggiate su Banco BPM.

L'anno è stato caratterizzato da una forte crescita del margine di intermediazione del segmento private rispetto al dato medio dell'anno precedente, derivante da una sensibile crescita del margine da servizi a cui si aggiunge un miglioramento del margine finanziario.

Tali evidenze vanno inserite in un contesto di vigorosa ripresa dell'attività consulenziale della Rete Private che, anche traendo beneficio dalla positiva impostazione sin da inizio anno dei mercati finanziari e valutari globali, ha potuto sviluppare molteplici attività di ottimizzazione dei portafogli con evidenti benefici di diversificazione per i clienti in termini di rendimento ponderato per il rischio.

Il permanere dei rendimenti strutturali negativi dei tassi monetari interbancari, a cui nel corso dell'anno si sono aggiunte le modifiche delle curve dei rendimenti di molti mercati obbligazionari, ha aumentato il trend di decrescita verso gli investimenti a brevissimo termine, rappresentati da volumi di raccolta diretta a vista.

Le molteplici strategie e azioni mirate all'incremento delle masse nel medio termine ed all'allargamento del perimetro alla clientela hanno fornito confortanti risultati in termini di nuova raccolta netta. Tale dato è stato eroso dall'effetto negativo collegato alla fuoriuscita delle masse riferite ai private banker dimissionari nella seconda parte del 2018 e nel corso dell'anno.

Per supportare l'attività di sviluppo, in linea con la strategia degli anni precedenti, sono state impostate azioni, di concerto con la Capogruppo, finalizzate alla generazione di occasioni di contatto con clienti potenziali attraverso una serie di eventi sul territorio (circa 60 nell'anno).

In coerenza con il piano di sviluppo commerciale di BBPM che prevede un utilizzo sempre maggiore del driver "cross selling", nel corso dell'anno insieme alla Direzione Corporate si è messo a terra un piano sinergico di sviluppo delle famiglie imprenditoriali, che si è concretizzato con l'ingaggio di tutti i gestori corporate; a tale attività si sono affiancati importanti momenti di collaborazione con Banca Akros e con la struttura di Origination di Banco BPM.

Durante l'anno si è realizzato, in attuazione al piano di integrazione di Gruppo, il conferimento del ramo d'azienda "clienti Non Portafogliati Private (NPP)" e del ramo "Consulenti Finanziari BBPM": se il primo era già incluso nel perimetro gestionale della Rete Private, il secondo ha avuto un impatto sul perimetro complessivo della rete private con l'inserimento di 12 consulenti finanziari agenti.

Al 31 dicembre 2019 la rete di Banca Aletti consta quindi di 11 Aree, 45 Unit, 10 sportelli distaccati e 270 Private Bankers e 15 Consulenti Finanziari.

Investment Banking

2019 2018 (*) variaz.ass. variaz. %
Margine di interesse 83.409 92.653 (9.244) (10,0%)
Margine finanziario 83.409 92.653 (9.244) (10,0%)
Commissioni nette 38.821 41.795 (2.974) (7,1%)
Altri proventi netti di gestione 787 879 (92) (10,5%)
Risultato netto finanziario 19.340 (20.369) 39.709
Altri proventi operativi 58.948 22.305 36.643 164,3%
Proventi operativi 142.357 114.958 27.399 23,8%
Spese per il personale (29.516) (24.989) (4.527) 18,1%
Altre spese amministrative (56.044) (67.141) 11.097 (16,5%)
Rettifiche di valore nette su attività materiali e immateriali (1.105) (1.032) (73) 7,1%
Oneri operativi (86.665) (93.162) 6.497 (7,0%)
Risultato della gestione operativa 55.692 21.796 33.896 155,5%
Rettifiche nette su finanziamenti verso clientela 181 265 (84) (31,7%)
Rettifiche nette su titoli ed altre attività finanziarie 664 767 (103) (13,4%)
Accantonamenti netti ai fondi per rischi ed oneri (861) 5.915 (6.776)
Utili (perdite) da cessione di partecipazioni e investimenti 80 80
Risultato dell'operatività corrente al lordo delle imposte 55.756 28.743 27.013 94,0%
Imposte sul reddito dell'esercizio dell'operatività corrente (16.744) (9.884) (6.860) 69,4%
Oneri relativi al sistema bancario al netto delle imposte (963) (4.021) 3.058 (76,1%)
Utile (perdita) dell'esercizio di pertinenza della Capogruppo 38.049 14.838 23.211 156,4%

(*) A parità di totale della voce, i dati relativi all'esercizio precedente sono stati riesposti per garantire un confronto omogeneo con i criteri di segmentazione utilizzati per l'esercizio 2019.

Andamento economico del settore

Il settore in esame si compone della legal entity Banca Akros, che dal 1° ottobre 2018 ha incorporato il ramo dell'attività di investment banking di Banca Aletti.

La dinamica dei principali aggregati economici segna una flessione del margine di interesse, per la diminuzione registrata in particolare dal contributo del portafoglio titoli, soprattutto nella componente infragruppo. Quest'ultima è principalmente relativa ai prestiti obbligazionari, sottostanti ai certificates, emessi dalla Capogruppo e sottoscritti da Banca Akros. Gli altri proventi operativi si segnalano in crescita, soprattutto per effetto dell'attività di strutturazione dei prodotti.

I costi operativi registrano complessivamente una diminuzione, nonostante la crescita dei costi del personale, grazie ad un'attenta gestione delle spese amministrative.

Come illustrato in premessa, il settore "Investment Banking" comprende le attività di strutturazione di prodotti finanziari, di accesso ai mercati regolamentati, di supporto e sviluppo di servizi finanziari specializzati svolte dalla controllata Banca Akros. Nel seguito si forniscono maggiori dettagli in merito alle attività gestite dal segmento di business in esame.

Attività di negoziazione e market making in conto proprio

L'attività di negoziazione in conto proprio di titoli, derivati e cambi ha beneficiato, durante tutto il 2019, di un ritorno alla propensione al rischio da parte degli investitori e degli operatori finanziari a livello globale. Questo è stato reso possibile soprattutto grazie al mutato atteggiamento delle banche centrali, divenuto a inizio anno nuovamente espansivo a fronte di segnali di rallentamento dell'economia in Europa e Asia e, negli USA, di timori per i possibili effetti delle politiche commerciali intraprese dall'amministrazione americana.

Il ritorno al "risk-on", particolarmente visibile sui mercati azionari fin dall'inizio dell'anno, da un lato ha consentito di identificare con maggior confidenza trend di mercato di breve periodo su cui impostare le strategie di trading, dall'altro ha indotto la clientela, istituzionale e professionale, ad incrementare l'operatività, favorendo la generazione di risultati positivi anche dall'attività di market making.

Il trading in derivati su tassi di interesse è stato caratterizzato da volumi con la clientela professionale in decisa crescita rispetto al 2018 nel segmento corporate e aziende, a fronte invece di un'attività con i clienti istituzionali generalmente al di sotto delle attese, nonostante diverse operazioni in opzioni su titoli governativi, in aumento nella seconda parte dell'esercizio. La permanenza della volatilità delle curve dei tassi su livelli storicamente molto bassi ha reso difficile superare le attese circa i profitti dell'attività di trading proprietario su questa asset class.

Il trading di fixed income e i volumi di prestito titoli hanno visto l'attività con la clientela attestarsi su buoni livelli, specialmente nel comparto dei titoli di stato italiani, dove i volumi sono stati in decisa crescita rispetto al 2018 e comunque in aumento nel secondo semestre rispetto al primo. Particolare influenza su questo trend positivo ha avuto il restringimento dello spread Btp-Bund, che nel secondo semestre è stato ancora più evidente. Nei settori financial e corporate, dopo un inizio sotto tono, i volumi scambiati sono cresciuti a partire dal secondo trimestre. L'attività di trading proprietario nel fixed income è stata caratterizzata da ricavi superiori alle attese, anche grazie alla possibilità di identificare trend di mercato di breve periodo con riferimento in particolare ai titoli italiani, sui quali la Banca è maggiormente specializzata. Il progressivo ribasso dei rendimenti dei BTP e delle obbligazioni in generale, anche contro Bund, ha subito, come si diceva, un'ulteriore accelerazione a partire dal mese di giugno.

L'attività sul mercato dei cambi è avvenuta, per tutta la durata dell'anno, in un trading range relativamente stretto, in particolare sul cambio Euro Dollaro (1,09 – 1,1530), e comunque con volatilità giornaliere estremamente ridotte. Questo ha ridotto l'attività con la clientela e reso difficile trarre profitti significativi dalle posizioni di rischio della Banca. L'attività ha comunque contribuito positivamente al conto economico dell'esercizio.

Il market making di derivati su indici e titoli azionari è stato caratterizzato da una buona ripresa dei volumi con la clientela, sia istituzionale che professionale, sia nel segmento listed (mercati Idem e Eurex) che OTC, specialmente a partire dal secondo trimestre dell'anno, quando era ormai confermato il trend positivo dei mercati. Sempre sull'azionario, il trading proprietario ha beneficiato del forte trend rialzista, coerente con le posizioni della Banca, nonostante il trend positivo abbia depresso il livello delle volatilità e, di conseguenza, reso più difficile sfruttare la presenza nei mercati dell'attività di market making sulle opzioni negoziate dalla Banca.

La strutturazione di prodotti di investimento, sulla base delle richieste provenienti dalla clientela retail del Gruppo e da reti distributive terze, ha registrato un buon andamento nel segmento degli investment certificates, mentre sono risultati inferiori alle attese i volumi dei prodotti di structured asset management (SICAV e polizze assicurative), in ripresa durante il secondo semestre. Grazie all'attività e all'innovazione sviluppata nel comparto financial engineering, le reti distributive interne al Gruppo ed esterne hanno trovato i prodotti che soddisfacevano le richieste della clientela; si è inoltre realizzata, verso fine anno, una significativa operazione di hedging per coprire le esigenze di strutturazione del passivo finanziario di una importante Financial Institution italiana. La gestione del "book", e quindi del portafoglio di strumenti finanziari a copertura di tali attività e prodotti, è risultata positiva ed ha evidenziato un rigoroso controllo dei rischi e del rispetto dei limiti di RAF e operativi.

Attività di intermediazione

L'anno 2019 si chiude con gli indici azionari in forte recupero: il FTSE Mib e il FTSE Italia Star guadagnano il +28% rispetto alla chiusura dell'anno.

Ciò nonostante, i volumi di scambi azionari in Borsa hanno evidenziato un andamento negativo se raffrontati con i volumi scambiati nel corso del 2018, registrando una contrazione del controvalore di circa il 13% (Fonte: Borsa Italiana); mentre nel comparto obbligazionario si registra una crescita nei volumi degli scambi del 12,4%.

In tale contesto si segnalano i positivi risultati conseguiti nell'attività di intermediazione azionaria in conto terzi sui mercati domestici, ove la Banca si posiziona al terzo posto (dal quarto) tra gli intermediari italiani ed esteri attivi sui mercati azionari di Borsa Italiana, con una quota di mercato in crescita pari al 9,82% (7,45% nel 2018, fonte: Assosim), grazie anche all'integrazione dell'attività di intermediazione di Banca Aletti.

Sui mercati dei Certificates e degli ETF la Banca si posiziona al secondo posto con una quota di mercato del 25,47% (26,24% nel 2018) sul SEDEX e del 10,37% (10,97% nel 2018) su ETFPLUS.

Sul Mercato AIM-Italia, il mercato delle PMI, notevolmente cresciuto negli ultimi anni, Banca Akros si posiziona al quinto posto con una quota di mercato di quasi l'11%.

È positivamente proseguita l'operatività anche sul mercato Equiduct, gestito da Böerse Berlin dove Banca Akros risulta essere il primo operatore italiano.

L'attività sui mercati azionari, sviluppata con il supporto di un servizio di equity research di elevata qualità, anche per il tramite di ESN – European Securities Network LLP (la partnership nella ricerca e negoziazione azionaria costituita con altre banche di investimento europee fra loro indipendenti e attive nei rispettivi mercati azionari nazionali) e grazie all'organizzazione di numerosi road shows (quasi 100 nel 2019, erano stati 61 nel 2018) che hanno visto la compartecipazione di aziende e di investitori istituzionali italiani ed esteri, ha anche aiutato il successo dei collocamenti effettuati dalla stessa divisione "Brokerage" sul mercato primario di IPOs originate dall'area "Investment Banking". Le sinergie fra "Brokerage" e "Investment Banking", evidenti anche nel primario obbligazionario, sono alla base del buon esito di numerose iniziative del 2019.

Nell'attività di specialist e corporate broker per emittenti quotati sui mercati di Borsa Italiana si registra, a fine anno, un numero totale di mandati in essere in forte crescita rispetto a fine 2018 (12 nuovi mandati) e pari a 44, coerentemente all'evoluzione normativa introdotta da Mifid II.

Nell'attività di intermediazione in conto terzi sui mercati dei derivati regolamentati di Borsa Italiana, Banca Akros si colloca al primo posto nelle Opzioni sull'Indice FTSE Mib, con una quota di mercato del 23,65% (12,93% nel 2018) e al terzo posto nel mercato dei Futures su indice con una quota di mercato del 3,56% (settimo posto con una quota del 2,72% nel 2018).

Sul mercato tedesco EUREX dei derivati regolamentati su equity e bonds, Banca Akros è membro diretto e si conferma tra i principali operatori domestici.

La Banca ha raggiunto nel 2019, per la prima volta, la prima posizione assoluta nell'intermediazione sul mercato italiano dei Bonds anche grazie al contributo di SABE, il sistema proprietario per la ricerca automatica della best execution dinamica e che risponde ai dettami di MIFID II, al servizio della clientela del Gruppo e di oltre 100 intermediari, anche attivi nel trading on-line; al riguardo è positivamente proseguita l'acquisizione di clientela istituzionale estera.

In termini di volumi intermediati in conto terzi sui bonds, nel corso del 2019 la classifica elaborata da Assosim posiziona Banca Akros al primo posto sui seguenti mercati obbligazionari: DomesticMOT (terzo posto nel 2018), EuroMOT, ExtraMOT, ed HiMTF con quote di mercato rispettivamente pari al 19,26%, al 26,70%, al 29,13% e al 26,11%; al secondo posto sul mercato EuroTLX, con il 17,95%. Le quote di mercato sui bond sono in crescita rispetto all'anno 2018: se si guarda all'insieme dei mercati obbligazionari, Banca Akros assume, come detto, la prima posizione assoluta, con una quota di mercato di circa il 20%.

È in crescita l'attività in commodities per soddisfare le esigenze della clientela.

È quindi positivamente proseguita l'attività sul mercato tedesco dei derivati energetici EEX, nonché sul mercato francese Powernext dei derivati sul gas, con un andamento in deciso sviluppo dei volumi intermediati per conto della clientela attiva in operazioni di negoziazione e copertura dei rischi nei relativi settori di operatività.

Investment Banking

Nel mercato del Debt Capital Market la Banca ha partecipato al collocamento presso investitori istituzionali di numerose emissioni obbligazionarie del comparto Corporate.

In particolare, con il ruolo di Joint Lead Manager si segnala il collocamento delle seguenti emissioni: Abertis, Senior Multi Tranches e Multi Currencies Bond di complessivi 3.100 milioni e Telecom Italia, Senior Bond con scadenza 2025 per complessivi 1 miliardo.

Con il ruolo di Joint Bookrunner, si segnala: Terna, Senior Bond a tasso fisso con scadenza 2025, di complessivi 500 milioni; IGD, Senior Bond con scadenza 2024 per complessivi 400 milioni e Brebemi, Senior Bond Multi Tranches.

Infine, con il ruolo di Bookrunner, la Banca ha seguito IGT, Senior Bond con scadenza 2026, per complessivi 750 milioni.

Nel comparto delle Financial Institutions Banca Akros ha partecipato, in qualità di Joint-Lead Manager, al collocamento di emissioni obbligazionarie della Capogruppo Banco BPM destinate a clientela istituzionale: il Senior Preferred Bond a tasso fisso con scadenza 2022, per complessivi 750 milioni e il Senior Preferred Bond, con scadenza 2025 per 500 milioni; sempre per emissioni della Capogruppo destinate a clientela istituzionale, e in qualità di Joint Bookrunner, la Banca ha curato il Subordinated AT1 bond, a tasso fisso, per complessivi 300 milioni; il Senior Preferred Bond a tasso fisso con scadenza 2025, per complessivi 500 milioni e il Subordinated T2 bond, a tasso fisso con scadenza 2029, per complessivi 350 milioni.

In questo comparto si evidenzia inoltre che la Banca, con il ruolo di Joint Lead Manager e Bookrunner, ha curato l'emissione per Anima, del Senior Bond a tasso fisso con scadenza 2026, di complessivi 300 milioni e l'emissione Quarzo 2019, ABS Senior Bond a tasso variabile con scadenza 2036 , di complessivi 600 milioni.

Banca Akros ha partecipato, con il ruolo di Joint Lead Manager, all'emissione di Agos Sunrise 2019 I e II, ABS Senior Bond a tasso variabile con scadenza 2044, di complessivi 756 milioni.

Infine, con il ruolo di Joint Bookrunner ha partecipato all'emissione Nexi, Senior Bond a tasso fisso con scadenza 2024, di complessivi 825 milioni.

Nel comparto Green e Social la Banca ha partecipato, con il ruolo di Joint-Lead Manager e/o Bookrunner, ai seguenti collocamenti: Enel, Senior Green Bond a tasso fisso con scadenza 2025, di complessivi 1 miliardo; Cassa Depositi e Prestiti, emissione di tipo Social, a tasso fisso con scadenza 2026 per complessivi 750 milioni; Iren, Senior Green Bond a tasso fisso con scadenza 2029 per complessivi 500 milioni; MCC Banca del Mezzogiorno, Senior Social Bond a tasso fisso con scadenza 2024, di complessivi 300 milioni.

La Banca è altresì intervenuta in oltre venti emissioni di primari emittenti italiani ed esteri, tra cui la Banca Europea per gli Investimenti (BEI) e la tedesca Kreditanstalt Für Wiederaufbau (KFW).

Nell'operatività sul mercato dei capitali nel comparto azionario si segnala, nel primo semestre 2019, la partecipazione di Banca Akros, con il ruolo di Sponsor e Joint Book Runner, al collocamento e quotazione di Nexi che, con un ammontare di oltre 2 miliardi offerti sul mercato, ha rappresentato la più grande IPO in Europa in quel periodo dell'anno. Nel secondo semestre 2019 la Banca ha partecipato, con il ruolo di Joint Global Coordinator, al collocamento e quotazione di Shedir Pharma su AIM Italia.

La Banca ha altresì coordinato l'offerta pubblica di acquisto volontaria sulle azioni della Damiani e sulle azioni di BIO DUE, ha supportato Industrial Stars of Italy 3 nel perfezionamento della sua business combination con Salcef Group e, con il ruolo di Sponsor, ha assistito Orsero nel suo passaggio da AIM Italia a STAR.

Nel comparto delle cessioni di non performing loans Banca Akros ha agito, in qualità di Advisor e Joint Arranger, nella cessione e conseguente cartolarizzazione di un portafoglio di crediti in sofferenza di 7,4 miliardi realizzata dalla Capogruppo Banco BPM con l'ottenimento della garanzia GACS ("Project ACE"), nonché come Advisor nella cessione di un portafoglio leasing di circa 650 milioni realizzata dalla Capogruppo Banco BPM ("Project L-ACE"). La Banca ha inoltre realizzato, in qualità di Arranger, un'operazione di cessione di crediti in sofferenza prevalentemente ipotecari, da parte di una banca italiana (rientrante nel c.d. Project Multiseller NPL 2018), oltre a tre operazioni di cessione di crediti ipotecari in sofferenza di tipo "Single Name" da parte di altrettante banche italiane e ad un'operazione nell'ambito del programma Project Single Name Italy 2018 e due nell'ambito del programma Project Single Name Italy 2019.

Nel comparto delle cartolarizzazioni performing, la Banca ha diretto, in qualità di Joint Arranger e Joint Lead Manager, due operazioni di cartolarizzazione "STS" di crediti al consumo originati da Agos Ducato rispettivamente per 1.100 milioni e 1.146 milioni. La Banca ha inoltre diretto in qualità di Arranger un'operazione di cartolarizzazione di mutui residenziali originati da Banca Cambiano e Banca di Pisa e Fornacette per complessivi 448 milioni e, in qualità di Joint Arranger, un'operazione di cartolarizzazione warehouse di un portafoglio di leasing originati da Alba Leasing per complessivi 1.515 milioni.

Nell'ambito delle attività di Advisory, Banca Akros ha assistito Banca Popolare di Puglia e Basilicata nella chiusura di due accordi di Risk Sharing con il Fondo Europeo per gli Investimenti (FEI) nell'ambito dei programmi di garanzia InnovFin SME Guarantee e AGRI-Italy, per fornire rispettivamente 40 milioni e 14 milioni in finanziamenti a piccole e medie imprese; la Banca ha altresì assistito Banca Popolare Pugliese nella chiusura di un accordo di Risk Sharing con il FEI, nell'ambito dell'iniziativa AGRI-Italy, per fornire 80 milioni sempre per finanziamenti a piccole e medie imprese. L'accordo AGRI-Italy permetterà alle banche di erogare finanziamenti alle imprese fruendo di un plafond di garanzia offerto dal FEI, destinato a migliorare l'accesso al credito da parte delle PMI dell'agricoltura e dell'agroindustria. AGRI-Italy vede coinvolti FEI, CDP, BEI e otto Regioni italiane (Piemonte, Veneto, Emilia Romagna, Toscana, Umbria, Campania, Calabria e Puglia) nell'ambito della piattaforma di garanzia multi-regionale AGRI. Nel comparto delle cartolarizzazioni sintetiche Banca Akros ha assistito, in qualità di Advisor Finanziario, Banca Popolare di Puglia e Basilicata nella chiusura di una cartolarizzazione sintetica con il Fondo Europeo per gli Investimenti (FEI) e la Banca Europea per gli Investimenti nell'ambito del programma SME Initiative Italy avente ad oggetto un portafoglio di finanziamenti a PMI già erogato dalla banca per circa 120 milioni.

Banca Akros ha ulteriormente sviluppato la propria attività di M&A/Corporate Finance, acquisendo diversi incarichi "buy side" e "sell side", soprattutto con fondi di private equity e famiglie imprenditoriali; in particolare la Banca ha assistito, come advisor finanziario esclusivo, gli azionisti di Salcef nell'operazione di Business Combination con la SPAC Indstars3; il fondo Chequers Capital nell'acquisizione di MTA; il fondo Alpha nell'acquisizione sia di Laminam che di Luceplan da parte della partecipata Calligaris; il fondo Equinox nell'acquisizione di Manifatture Valcismon, nonché ha seguito, in qualità di advisor, la holding della famiglia Damiani nell'OPA sulla Damiani finalizzata al delisting, conclusa con successo; è continuata inoltre l'attività di cross selling con le altre strutture di Banca Akros e con la Capogruppo Banco BPM, in particolare con Finanza Strutturata, Lending Corporate Origination, Centri Corporate, Direzioni Territoriali, Direzione Terzo Settore, nonché con Banca Aletti.

Corporate & Institutional Banking

Nel corso dell'esercizio è positivamente proseguita l'attività di "coverage" della clientela da parte della Divisione Corporate & Institutional Banking, con specializzazione nei comparti Corporate, Banks e Financial Institutions.

A seguito dell'avvenuto accentramento presso Banca Akros, nel quarto trimestre del precedente esercizio, di tutti i sales dei prodotti di hedging per la clientela corporate e aziende del Gruppo di appartenenza, sono state fortemente sviluppate le attività su strumenti di copertura e gestione dei rischi finanziari, prestate anche nell'ambito del "cross selling" con la Capogruppo, con particolare attenzione allo specifico target di riferimento rappresentato dal segmento Mid Corporate. I flussi da clientela sui prodotti derivati di tasso, cambio e commodity, in valore nozionale, si sono attestati complessivamente, nell'anno 2019, a circa 3,5 miliardi per le operazioni di copertura del rischio cambio e circa 3,2 miliardi per le operazioni di copertura del rischio tasso.

È positivamente proseguita l'attività di strutturazione ed emissione di Certificates da parte di Banca Akros che, sulla base delle esigenze della clientela e in coerenza con la normativa di riferimento, sono collocati agli investitori retail da reti distributive, sia interne al Gruppo che esterne. Nel corso dell'anno il totale delle emissioni ha superato i 1.600 milioni, con un significativo incremento dei collocamenti presso reti distributive terze, pari a circa 280 milioni.

Banca Akros è anche intervenuta nella strutturazione di prodotti di investimento di risparmio gestito con componenti quantitative, destinati alla clientela di società di gestione e compagnie assicurative per complessivi circa 940 milioni, 750 dei quali all'interno di prodotti assicurativi di tipo Unit linked.

Nella caratteristica attività di negoziazione sul mercato secondario obbligazionario, i flussi da clientela, nei comparti dei titoli governativi, SSA ("Sovereign, Supranational and Agency" Issuers) e credito, hanno superato, nell'esercizio, i 13,5 miliardi. Si conferma altresì il positivo contributo delle attività nei comparti azionario, precedentemente descritto, e FX.

Di rilievo l'attività di distribuzione sul mercato primario obbligazionario a supporto dell'attività di DCM, con la partecipazione al collocamento di numerose emissioni di primari emittenti e attenzione anche a emissioni di tipo cosiddetto green e social.

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Sul fronte della diversificazione delle fonti di finanziamento per le imprese, la Banca ha consolidato una significativa presenza nel mercato del private debt, anche grazie allo sviluppo di una partnership commerciale, non esclusiva, con un primario operatore nazionale nel settore; a oggi Banca Akros ha collocato a investitori istituzionali due fondi chiusi di credito, per un controvalore complessivo di oltre 400 milioni, che investono in PMI italiane per finanziarne progetti specifici di crescita e sviluppo internazionale.

Partnership strategiche

2019 2018 variaz.ass. variaz. %
Margine di interesse (8.915) (10.557) 1.642 (15,6%)
Risultato delle partecipazioni valutate a patrimonio netto 131.439 157.840 (26.401) (16,7%)
Margine finanziario 122.524 147.283 (24.759) (16,8%)
Risultato netto finanziario 8.948 8.354 594 7,1%
Altri proventi operativi 8.948 8.354 594 7,1%
Proventi operativi 131.472 155.637 (24.165) (15,5%)
Spese per il personale (1.947) (2.072) 125 (6,0%)
Altre spese amministrative (624) (486) (138) 28,4%
Oneri operativi (2.771) (2.558) (213) 8,3%
Risultato della gestione operativa 128.701 153.079 (24.378) (15,9%)
Utili (perdite) da cessione di partecipazioni e investimenti (775) 170.703 (171.478)
Risultato dell'operatività corrente al lordo delle imposte 127.926 323.782 (195.856) (60,5%)
Imposte sul reddito dell'esercizio dell'operatività corrente 3.477 11.953 (8.476) (70,9%)
Utile (perdita) dell'esercizio di pertinenza della Capogruppo 131.403 335.735 (204.332) (60,9%)

(*) A parità di totale della voce, i dati relativi all'esercizio precedente sono stati riesposti per garantire un confronto omogeneo con i criteri di segmentazione utilizzati per l'esercizio 2019.

Il settore denominato Partnership Strategiche è il segmento in cui confluiscono gli apporti al consolidato delle partecipazioni detenute in Vera Vita, Vera Assicurazioni, Bipiemme Vita, Agos Ducato, Alba Leasing, Selmabipiemme Leasing, Factorit, CF Liberty Servicing e Anima Holding.

Andamento economico del settore

I principali aggregati economici mostrano una diminuzione dei proventi operativi dovuta principalmente alla flessione degli utili delle partecipazioni valutate al patrimonio netto. In particolare, si segnala il minor contributo fornito da Agos (103,1 milioni nel 2019, contro i 126 milioni nel 2018). In calo anche Vera Vita (8,6 milioni del 2019, contro 9,6 milioni nel 2018) e Vera Assicurazioni (6,6 milioni del 2019, contro 9,1 milioni nel 2018). Si segnala che nel corso del 2018, a seguito dell'operazione straordinaria concernente l'attività di bancassurance, con la diminuzione della percentuale di interessenza nelle società (dal 50% del 2017 al 35% del 2018), era stata conseguita una importante plusvalenza rilevata tra gli utili da cessione di partecipazione e investimenti (170,7 milioni).

Leasing

2019 2018 (*) variaz.ass. variaz. %
Margine di interesse 35.506 50.359 (14.853) (29,5%)
Margine finanziario 35.506 50.359 (14.853) (29,5%)
Commissioni nette 4 7 (3) (42,9%)
Altri proventi netti di gestione (1.837) 15.418 (17.255)
Risultato netto finanziario - (16) 16
Altri proventi operativi (1.833) 15.409 (17.242)
Proventi operativi 33.673 65.768 (32.095) (48,8%)
Spese per il personale (5.479) (6.452) 973 (15,1%)
Altre spese amministrative (29.591) (35.760) 6.169 (17,3%)
Rettifiche di valore nette su attività materiali e immateriali (1.288) (32.599) 31.311 (96,0%)
Oneri operativi (36.358) (74.811) 38.453 (51,4%)
Risultato della gestione operativa (2.685) (9.043) 6.358 (70,3%)
Rettifiche nette su finanziamenti verso clientela (95.597) (92.710) (2.887) 3,1%
Accantonamenti netti ai fondi per rischi ed oneri (697) (12.425) 11.728 (94,4%)
Utili (perdite) da cessione di partecipazioni e investimenti (5.187) (1.373) (3.814) 277,8%
Risultato dell'operatività corrente al lordo delle imposte (182.385) (115.551) (66.834) 57,8%
Imposte sul reddito dell'esercizio dell'operatività corrente 41.690 33.673 8.017 23,8%
Utile (Perdita) dell'esercizio di pertinenza di terzi 15.376 9.622 5.754 59,8%
Utile (perdita) dell'esercizio di pertinenza della Capogruppo (125.319) (72.256) (53.063) 73,4%

(*) A parità di totale della voce, i dati relativi all'esercizio precedente sono stati riesposti per garantire un confronto omogeneo con i criteri di segmentazione utilizzati per l'esercizio 2019.

Il comparto Leasing include l'operatività di locazione finanziaria dell'ex Banca Italease, confluita nella Capogruppo, nonché l'operatività della società Release.

I contratti di leasing in essere vengono gestiti in un'ottica di run-off, non essendo prevista la stipula di nuove operazioni né l'erogazione di nuova finanza su quelle in decorrenza.

Il comparto leasing si occupa pertanto prevalentemente di attività di natura amministrativa oppure connesse alla gestione tipica del post-vendita, sia relativamente ai finanziamenti sia con riferimento ai beni oggetto della locazione finanziaria.

In relazione ai contratti di leasing che presentano canoni insoluti l'attività del comparto leasing, ed in particolare di Release, è invece finalizzata ad assicurare il ripristino di condizioni di regolarità nei pagamenti e, ove ciò non fosse possibile, a perseguire il recupero dei crediti, minimizzando i rischi ed i costi dei contenziosi in essere, anche attraverso il rientro in possesso dei beni. In tali casi l'attività del comparto è finalizzata alla migliore valorizzazione dei beni recuperati, in particolare immobili, attraverso la commercializzazione oppure la messa a reddito.

Andamento economico del settore

Il comparto Leasing registra un totale proventi operativi pari a 33,7 milioni (in diminuzione di 32,1 milioni rispetto ai 65,8 milioni del precedente esercizio). Tale riduzione è riconducibile sia al decremento del margine di interesse di 14,9 milioni, conseguente alla riduzione delle masse fruttifere e indici di mercato, sia alla flessione degli altri proventi netti di gestione per 17,3 milioni (-1,8 milioni al 31 dicembre 2019 rispetto a +15,4 milioni dell'esercizio precedente), riferibile principalmente a Release e dovuta a minori affitti attivi per 6,2 milioni, minori proventi straordinari e sopravvenienze attive per 6,9 milioni, maggiori oneri di gestione del patrimonio immobiliare ed accantonamenti per affitti non pagati per 3,4 milioni.

Le altre spese amministrative si sono ridotte di 6,2 milioni, passando da 35,8 milioni del 2018 a 29,6 milioni del corrente esercizio, grazie ad un'attenta politica di controllo dei costi.

Gli oneri operativi (36,4 milioni contro 74,8 milioni del precedente esercizio) sono diminuiti di 38,5 milioni principalmente per effetto delle minori rettifiche di valore su attività materiali e immateriali di Release che, per effetto del cambiamento, a partire dal bilancio 2019, del criterio di valutazione del patrimonio immobiliare e artistico di pregio, hanno registrato una riduzione rispetto al dato dell'esercizio precedente pari a 31,3 milioni.

Gli impatti sopra evidenziati hanno determinato un miglioramento di 6,4 milioni del risultato della gestione operativa, passato dai -9 milioni del precedente esercizio ai -2,7 milioni dell'attuale.

Il costo del credito ha subìto un lieve incremento di 2,9 milioni, passando da 92,7 milioni a 95,6 milioni.

Nella nuova voce risultato della valutazione al fair value delle attività materiali è rilevato l'impatto derivante dall'adozione del nuovo criterio di valutazione degli immobili ad uso investimento (la totalità degli immobili di proprietà di Release), negativo per 78,2 milioni.

La voce accantonamenti netti ai fondi per rischi ed oneri si è ridotta di 11,7 milioni, passando da -12,4 milioni a - 0,7 milioni, per il venir meno di un accantonamento di 10,1 milioni rilevato nel precedente esercizio su una specifica posizione di Release.

Da quanto sopra riportato, il comparto Leasing consegue un risultato di esercizio negativo per -125,3 milioni, rispetto ai -72,3 milioni dell'esercizio precedente.

Corporate Center

2019 2018 (*) variaz.ass. variaz. %
Margine di interesse 363.015 461.189 (98.174) (21,3%)
Risultato delle partecipazioni valutate a patrimonio netto (184) 1.617 (1.801)
Margine finanziario 362.831 462.806 (99.975) (21,6%)
Commissioni nette (19.038) (1.451) (17.587) non sign.
Altri proventi netti di gestione 52.854 376.462 (323.608) (86,0%)
Risultato netto finanziario 302.205 30.903 271.302 877,9%
Altri proventi operativi 336.021 405.914 (69.893) (17,2%)
Proventi operativi 698.852 868.720 (169.868) (19,6%)
Spese per il personale (449.961) (459.034) 9.073 (2,0%)
Altre spese amministrative 354.863 483.330 (128.467) (26,6%)
Rettifiche di valore nette su attività materiali e immateriali (135.236) (209.867) 74.631 (35,6%)
Oneri operativi (230.334) (185.571) (44.763) 24,1%
Risultato della gestione operativa 468.518 683.149 (214.631) (31,4%)
Rettifiche nette su finanziamenti verso clientela 13.892 (22.189) 36.081
Risultato netto della valutazione al fair value delle attività materiali (80.314)
Rettifiche nette su titoli ed altre attività finanziarie 5.095 2.524 2.571 101,9%
Accantonamenti netti ai fondi per rischi ed oneri (11.774) (37.311) 25.537 (68,4%)
Utili (perdite) da cessione di partecipazioni e investimenti 339.033 4.028 335.005 non sign.
Risultato dell'operatività corrente al lordo delle imposte 734.450 630.201 104.249 16,5%
Imposte sul reddito dell'esercizio dell'operatività corrente (95.745) (201.127) 105.382 (52,4%)
Oneri relativi al sistema bancario al netto delle imposte (15.075) (22.957) 7.882 (34,3%)
Utile (Perdita) delle attività operative cessate - 936 (936)
Utile (Perdita) dell'esercizio di pertinenza di terzi 188 1 187 non sign.
Risultato dell'esercizio senza Impairment su client relationship
al netto delle imposte 623.818 407.054 216.764 53,3%
Impairment su avviamenti e client relationship al netto delle imposte - (2.929) 2.929
Utile (perdita) dell'esercizio di pertinenza della Capogruppo 623.818 404.125 219.693 54,4%

(*) A parità di totale della voce, i dati relativi all'esercizio precedente sono stati riesposti per garantire un confronto omogeneo con i criteri di segmentazione utilizzati per l'esercizio 2019.

La business line Corporate Center è il segmento in cui confluiscono gli apporti al consolidato non rappresentati nelle altre linee di business. Nello specifico, il Corporate Center include gli apporti economici della Finanza della Capogruppo Banco BPM, della controllata ProFamily, delle società immobiliari del Gruppo, nonché della gestione accentrata delle funzioni a favore di tutto il Gruppo (Cost management, Personale, etc.).

Andamento economico del settore

La flessione del margine di interesse, registrata nel 2019, è dovuta principalmente ad una maggiore onerosità della raccolta con controparti istituzionali (tra le quali Cassa Compensazione e Garanzia), che trova riscontro anche nel minor contributo del portafoglio titoli, per effetto del maggior costo del funding in valuta non euro sostenuto per finanziarlo. Tale dinamica trova parziale compensazione nella minore onerosità delle emissioni wholesale, per la progressiva riduzione dello stock in essere, e del risultato del centro ALM, su cui ha positivamente influito la dinamica dei tassi.

In flessione la componente commissionale, su cui ha inciso la cessione dell'attività di Banca Depositaria, avvenuta nel 3° trimestre del 2018. In particolare, proprio tale cessione, unitamente a quella dei contratti di gestione assicurativa di Banca Aletti (2° trimestre 2018), spiegano la notevole contrazione registrata dagli altri proventi netti di gestione, che nel corso del 2018 avevano beneficiato di importanti plusvalenze (200 milioni per la cessione di Banca Depositaria, e 113,6 milioni per la cessione dei contratti di gestione assicurativa).

In crescita il risultato netto finanziario, soprattutto per effetto dell'operatività del portafoglio titoli (+248,3 milioni, che beneficia dalla cessione di una quota del portafoglio HTC), delle plusvalenze sia da valutazione che da cessione dell'interessenza in Nexi (70,3 milioni), della ripresa di valore sui titoli obbligazionari Sorgenia (+44,6 milioni) e anche del miglioramento delle componenti valutative, in particolare dei forex swap, relativi alla copertura del rischio cambio della componente in valuta del portafoglio titoli.

Gli oneri operativi, a fronte di un lieve miglioramento dei costi del personale (che si riducono di 9,1 milioni), registrano un aumento delle altre spese amministrative, a seguito di una riduzione dei recuperi infragruppo. In miglioramento il costo del credito, per riprese di valore su alcune posizioni creditorie.

La dinamica della voce Utili (Perdite) da cessione di partecipazioni e investimenti è determinata dalle plusvalenze dovute alla cessione della parte captive del business di ProFamily (189,5 milioni) e della quota di controllo di First Servicing (142,7 milioni).

Nel seguito si forniscono maggiori dettagli in merito alle attività gestite dal segmento di business in esame.

Finanza di Gruppo

La Capogruppo è il polo di coordinamento e di presidio delle politiche di gestione delle poste strutturali dell'attivo e del passivo, proprie e delle altre società del Gruppo, finalizzate all'ottimizzazione del capitale disponibile, all'individuazione di opportune operazioni e di strategie di funding per il Gruppo, mediante azioni sui mercati domestici e internazionali, nonché al presidio delle esigenze di liquidità e delle sue dinamiche, come anche della gestione dei portafogli titoli e di altri strumenti finanziari della proprietà del Gruppo.

L'operatività della Finanza di Gruppo si articola attraverso le seguenti strutture operative: Investments e ALM, Group Treasury, Funding e Capital Management e Monitoraggio, Reporting e Coverage.

Funding e Capital Management

La posizione di liquidità del Gruppo si è mantenuta estremamente robusta per tutto il 2019, con un indicatore LCR che nel corso dell'anno è rimasto ampiamente al di sopra degli obiettivi di Risk Appetite Framework del Gruppo.

La posizione complessiva di raccolta a medio lungo termine da BCE è stata ridotta di 4,5 miliardi. Nello specifico, nel mese di dicembre 2019, sono stati rimborsati anticipatamente 6 miliardi di TLTRO II e contestualmente è stato effettuato il tiraggio della prima tranche di TLTRO III per 1,5 miliardi.

In relazione all'attività di emissione di strumenti obbligazionari destinati al mercato wholesale, si è provveduto all'adeguamento ed aggiornamento del programma EMTN e dei programmi di Obbligazioni Bancarie Garantite utilizzabili per le emissioni di covered bond.

Per quanto concerne le emissioni pubbliche, si segnalano i seguenti collocamenti: a marzo un senior a 3 anni per 750 milioni e cedola del 2%; ad aprile un AT1 per 300 milioni e cedola pari all'8,75%; a giugno un senior a 5 anni per 500 milioni e cedola 2,5%; a ottobre un Tier II a 10 anni da 350 milioni e cedola 4,25% e un senior da 500 milioni a 5 anni e tre mesi e cedola dell'1,75%. In aggiunta, nel mese di dicembre, è stata effettuata un'emissione in formato private placement di un covered bond a 6 anni per 500 milioni e cedola pari allo 0,5%.

I buffer di liquidità sono stati ulteriormente rafforzati dalla finalizzazione con diverse controparti di mercato di operazioni di rifinanziamento bilaterali a medio lungo termine, utilizzando sia il titolo senior emesso nell'ambito dell'operazione di cartolarizzazione di crediti non performing originati dal Gruppo (Leviticus GACS), sia covered bond retained; l'ammontare nominale complessivo oggetto di queste transazioni è stato di circa 1,6 miliardi.

Infine, relativamente alle attività di ottimizzazione degli RWA, si segnala che a giugno è stata conclusa una operazione di cartolarizzazione sintetica con il FEI (Fondo Europeo per gli Investimenti) acquisendo una garanzia sulla tranche mezzanine di un portafoglio di circa 1,7 miliardi di crediti in bonis erogati alle PMI. Si tratta della prima operazione del Gruppo per questo tipo di strumenti.

ALM e Investments

ALM

La gestione del rischio di tasso del Banking Book è operativamente effettuata in modo accentrato dalla Capogruppo in una apposita Funzione delegata e le scelte di gestione hanno come obiettivo primario l'esigenza di contemperare il riequilibrio delle dinamiche di volatilità del valore economico con la volatilità del margine di interesse al variare della curva dei tassi di mercato monetari e finanziari in genere, in accordo con quanto previsto dalla normativa specifica (BCBS, EBA, Banca d'Italia).

Il Gruppo utilizza un sistema integrato di Asset Liability Management (ALM) con l'obiettivo di elaborare le misure di rischio che prevedono anche il ricorso a modelli e misure comportamentali e la gestione è prioritariamente imperniata su un modello di "natural hedge" che tende a perseguire una naturale compensazione dei rischi generati dai gap delle poste passive e attive. Le poste in cui sono presenti le coperture sono soprattutto le poste a vista, le emissioni obbligazionarie, i mutui ipotecari e il portafoglio titoli.

Gestione dei Portafogli di Proprietà

Relativamente alla gestione degli strumenti finanziari dell'attivo, nel corso del 2019 si sono seguite le strategie sinteticamente descritte di seguito.

Posizioni nella categoria contabile HFT

Per quanto concerne l'attività di negoziazione, si evidenzia che le strategie poste in essere nel 2019 hanno determinato una sostanziale discontinuità nell'attività di trading rispetto a quanto effettuato negli esercizi precedenti. In particolare gli investimenti in strumenti obbligazionari riconducibili al settore financial, sui quali era presente una particolare concentrazione dei rischi, sono stati progressivamente ridimensionati, intensificando, al contempo, l'attività sulla componente governativa. Relativamente ai titoli di Stato, l'attività si è focalizzata su strategie di flattening e di country spread, poste in essere con particolare intensità tramite titoli di Stato spagnoli. Il posizionamento sulla curva tedesca, invece, è avvenuto soprattutto tramite derivati listati, opzioni in primis. Il budget di rischio attribuito all'attività del comparto azionario è stato di un ordine di grandezza inferiore a quello assegnato al comparto obbligazionario: ne è derivata una contribuzione comunque positiva a conto economico ancorché marginale rispetto a quella prodotta dall'attività svolta tramite strumenti obbligazionari e relativi derivati.

Posizioni nella categoria contabile HTC

Nel 2019 il comparto HTC del portafoglio Banking Book della Capogruppo è aumentato da 15,3 miliardi a 16,7 miliardi nominali (+9,6%), trainato da un incremento netto del comparto governativo di 561 milioni e da un incremento netto del comparto obbligazionario non governativo di 912 milioni. Nel corso dell'esercizio, data la volontà di riequilibrare l'esposizione al rischio Italia, sono stati venduti 1,4 miliardi di titoli di Stato italiani; nello stesso periodo sono stati anche acquistati titoli di Stato esteri per un ammontare superiore che ha portato all'incremento complessivo del comparto.

Posizioni nella categoria contabile HTCS

Coerentemente con quanto messo in atto nel portafoglio HTC, anche nella categoria contabile HTCS, relativamente al comparto dei titoli governativi, si è riequilibrata l'esposizione al rischio Italia contestualmente a una generale riduzione di portafoglio, passato da 10,9 miliardi a 8,3 miliardi nominali.

Il portafoglio del comparto obbligazionario non governativo ha raggiunto un ammontare nominale di 2,7 miliardi, registrando un decremento nell'anno di 443 milioni. Il decremento è stato determinato principalmente dalla volontà di ridurre il portafoglio in dollari statunitensi. A livello di distribuzione geografica il peso dell'Italia sul portafoglio è rimasto sostanzialmente invariato mentre si è incrementato il peso dell'Europa. La distribuzione settoriale è aumentata a favore del settore delle utilities.

L'esposizione indiretta in fondi comuni d'investimento (FVTPLM), è stata lievemente incrementata durante il corso dell'anno anche in funzione delle evoluzioni attese dei mercati.

Private Equity e Fondi

Nel corso del 2019 è proseguita l'attività di investimento in Fondi Alternativi, con un ampliamento delle asset class ed una diversificazione dei mercati.

L'obiettivo resta sempre quello di investire nell'economia reale.

A fine anno è stato lanciato un servizio di Due Diligence e di Mediazione rivolto alla Clientela Istituzionale, che investe in Fondi di Investimento Alternativi.

Group Treasury

Nel corso del 2019 l'evidenziarsi di una prospettiva di crescita economica particolarmente debole ha spinto la Banca Centrale Europea a una politica monetaria ulteriormente accomodante, con l'introduzione, tra l'altro, del cosiddetto Tiering dei depositi che, nel caso specifico di Banco BPM, permette di mantenere un saldo in moneta di Banca Centrale di oltre 6 miliardi remunerato a zero.

L'eccellente posizione di liquidità dell'istituto ha consentito il rimborso anticipato della TLTRO II per 6 miliardi e la partecipazione alla nuova asta TLTRO III per 1,5 miliardi, riducendo così il finanziamento stabile da parte di BCE da 21,4 miliardi a circa 17 miliardi.

L'attività del Money Market Desk ha visto incrementare in maniera considerevole l'operatività in forex swap, sia per esigenze di copertura delle tesorerie in divise estere sia per cogliere opportunità di mercato, esprimendo un turn over medio mensile di oltre 15 miliardi di ammontare nominale (controvalore in euro).

Si sono realizzate significative sinergie per il raggiungimento degli obiettivi aziendali in tema di efficientamento degli indicatori di liquidità di breve termine (Liquidity Coverage Ratio) in collaborazione con gli altri Uffici di Finanza e con il team di Rischio di Liquidità.

L'ottimizzazione del collaterale disponibile ai fini della raccolta sul mercato monetario ha consentito di ridurre ulteriormente il costo di finanziamento, permettendo di cogliere le migliori condizioni e la maggiore diversificazione delle fonti di provvista sia in euro che in divisa.

Il contributo dell'attività di secured financing sugli assets di proprietà ha evidenziato una raccolta che si è mediamente attestata a circa 8,3 miliardi di cui circa 6 miliardi attraverso CC&G, mentre l'attività di impiego è stata mediamente pari a circa 6,8 miliardi di cui circa 5,6 miliardi tramite CC&G (esclusa operatività long term bilaterale).

Nella curva dei tassi USD nel 2019 si è registrata una significativa volatilità a causa di un contesto economico mondiale caratterizzato da numerose incertezze. Per tale motivo sul fronte dei dollari americani si è scelto di adottare una strategia di diversificazione delle scadenze (fino ad un massimo di 1 anno) al fine di cogliere le aspettative di movimenti al ribasso dei tassi, garantendo al contempo la possibilità di un rapido aggiustamento del finanziamento del portafoglio in caso di possibili variazioni di politica monetaria da parte della Fed.

L'operatività in prestito titoli non collateralizzato con primarie controparti di mercato è stata sostenuta da una solida posizione di liquidità che ha permesso di ottimizzare il ritorno economico dei titoli di categoria High Quality Liquid Asset. L'outstanding massimo delle transazioni concluse ha raggiunto circa 1,9 miliardi per poi attestarsi su circa 1,3 miliardi alla fine del IV trimestre.

La negoziazione di repo a medio termine con emissioni di Covered bond retained e ABS, aventi sottostante le tranche senior delle cartolarizzazioni delle sofferenze garantite dalla cosiddetta GACS, si è sviluppata nell'arco dell'anno. Si è ritenuto di procedere, approfittando delle condizioni favorevoli di mercato, con scadenze pari a 2 e 3 anni. Complessivamente l'ammontare finanziato, per tutte le suddette tipologie, alla fine del 2019, è stato incrementato di circa 1,4 miliardi, giungendo a un ammontare complessivo outstanding pari a circa 3,5 miliardi.

L'azione di miglioramento degli indicatori di liquidità è proseguita anche attraverso lo switch di nostre Obbligazioni Bancarie Garantite retained con covered bonds di mercato, emessi da primarie controparti.

Nel mercato valutario si è riscontrato un calo della volatilità nel corso del 2019 rispetto all'anno precedente. A fronte di ciò l'operatività del Desk Forex ha visto una contrazione dei volumi trattati sul mercato rispetto all'esercizio precedente. I ritorni economici invece sono stati superiori a quanto preventivato sia grazie all'operatività di supporto alle reti commerciali sia grazie al servizio di compravendita banconote.

Il desk ha sollecitato e collaborato con le competenti strutture di Risorse Umane per l'aggiornamento dei corsi di formazione (argomenti e documentazione del corso) da erogare ai colleghi delle strutture di rete che si occupano dell'operatività Estero, al fine di fornire un'adeguata preparazione sui prodotti forex proposti alla clientela.

Gestioni patrimoniali

Nel segmento del Corporate Center confluiscono inoltre le attività connesse alle gestioni patrimoniali di Banca Aletti.

L'esercizio 2019 è stato caratterizzato dalla continua presenza sui mercati delle principali banche centrali che hanno supportato economie e mercati finanziari con politiche eccezionalmente espansive, condizionando l'approccio agli investimenti che ha visto privilegiare posizionamenti tecnico/tattici a discapito di approcci maggiormente strategici, legati ai fondamentali economici. Nei portafogli gestiti l'esposizione all'asset class azionaria è stata mantenuta generalmente in moderato sovrappeso, seguendo la significativa performance realizzata. La durata finanziaria media dei portafogli è stata decisamente aumentata, in termine relativi, rispetto a quella di fine anno 2018 e mantenuta in moderato sottopeso rispetto ai benchmark di riferimento. La diversificazione valutaria dei portafogli, funzionale alla ripartizione dei rischi, è stata anch'essa gestita con approccio maggiormente tattico, contribuendo positivamente ai risultati complessivi.

I risultati dell'anno sono quindi stati tutti particolarmente positivi, con positivi risultati anche relativamente ai benchmark di riferimento e/o ai differenti parametri contrattuali, rilevando overperformance significative generalizzate, in particolare con riferimento ai mandati di gestione maggiormente esposti all'asset class azionaria.

Al 31 dicembre 2019 le masse in gestione si sono attestate a 3,2 miliardi, in contrazione rispetto alle masse di fine 2018. Particolare impatto negativo hanno avuto le masse riferite ai Fondi Pensione di Gruppo che hanno preferito modificare i mandati di gestione, a favore di asset managers "terzi" e che hanno inciso per circa 750 milioni sulle masse gestite.

Comparto immobiliare

L'attività del settore immobiliare è caratterizzata dalla gestione del patrimonio strumentale del Gruppo e dalla valorizzazione ed eventuale dismissione di quello non strumentale.

Il processo di efficientamento e razionalizzazione delle strutture che si occupano del comparto immobiliare è nella fase conclusiva.

Per effetto dell'incorporazione di BP Property Management nella Capogruppo, tutte le attività di servizio riguardanti la gestione e manutenzione (sia tecnica che amministrativa) del patrimonio immobiliare strumentale del Gruppo sono concentrate in un'unica nuova struttura, denominata Gestione Immobili.

Nell'ottica dell'efficientamento degli spazi occupati e di riduzione dei costi di gestione degli stessi, è stato avviato un piano di razionalizzazione delle piazze che prevede il rilascio di immobili di terzi e di proprietà: in questo modo si otterrà, per gli immobili di terzi, la restituzione ai proprietari con il risparmio dei canoni di locazione, mentre per gli immobili di proprietà se ne otterrà la disponibilità per la vendita o per la locazione a terzi consentendo anche un risparmio dei costi fissi di gestione. Ad oggi si sono conclusi i trasferimenti da Roma via Carucci a Roma Parco dei Medici e a Bologna da via Bovi Campeggi a via Don Minzoni, generando complessivamente un risparmio annuo di circa 3,6 milioni.

E' proseguita inoltre la rinegoziazione dei canoni di locazione delle filiali in affitto da terzi, con un risparmio conseguito su base annua di oltre 3 milioni.

In relazione al Fondo Eracle sono in corso approfondimenti in merito alla composizione del portafoglio, in seguito alla chiusura di alcune filiali di loro proprietà, che consenta al Gruppo di efficientare i costi relativi alla locazione, sostituendo filiali chiuse con altre operative.

E' proseguito altresì l'importante progetto di efficientamento energetico al momento focalizzato sui sistemi di regolazione da remoto degli impianti tecnologici: è stata acquistata la piattaforma informatica e sono state effettuate le prime remotizzazioni; nel 2020 si procederà con l'implementazione degli impianti controllati.

Per quanto riguarda il patrimonio non strumentale, sono state identificate due strutture:

  • Advisory Secured NPE che gestisce le attività relative alla commercializzazione degli immobili rivenienti da recupero crediti;
  • Valorizzazione Immobili e Patrimonio Artistico: che si occupa della gestione e valorizzazione del patrimonio di proprietà con particolare focus sui cosiddetti big tickets.

La gestione tecnica e giuridica di tutto il patrimonio non strumentale del Gruppo continua ad essere affidata alla controllata Bipielle Real Estate. L'attività, che comprende anche immobili rivenienti da contratti di leasing in default, prosegue di anno in anno, anche se con un rallentamento rispetto allo scorso esercizio.

La società, che negli anni precedenti aveva già incorporato alcune società immobiliari, ha proseguito il processo di riorganizzazione tramite l'incorporazione di altre tre controllate, conseguendo sinergie gestionali ed operative fra le rispettive strutture organizzative.

Il mercato immobiliare italiano nel 2019 ha fatto registrare un'ottima perfomance con numeri e trend in salita su quasi tutte le asset class. Ottimi risultati per il settore hotel e per Milano come destinazione preferita.

In questo contesto sono stati stipulati rogiti per circa 131 milioni mentre sono stati presi impegni di vendita o sono in fase di istruttoria altre operazioni per circa 87 milioni.

Un supporto alle vendite degli small tickets è stato dato anche da alcuni importanti advisor che sono stati incaricati di veicolare le vendite del patrimonio immobiliare su tutto il territorio nazionale.

Tra le operazioni più significative si segnala la cessione di un immobile in Roma Piazza del Parlamento per 57 milioni e la cessione di 48 immobili, alcuni sottostanti a posizioni NPL, nell'ambito della cessione di un portafoglio di sofferenze a Illimity Bank per il cosiddetto progetto L- ACE, che si prevede di concludere nel prossimo esercizio.

E' inoltre proseguita l'attività di "messa a reddito" degli spazi liberi, compresi quelli rivenienti dalle recenti chiusure delle filiali. Sono stati sottoscritti 35 contratti di nuove locazioni o rinegoziazioni di quelle in essere, per complessivi nuovi canoni annuali di circa 8 milioni.

Tra gli immobili a reddito più significativi si segnala la firma del contratto con la Regione Lazio per la locazione dell'immobile della controllata Release in Roma via Anagnina con un canone a regime che consente di rendere l'intero complesso immobiliare, già parzialmente locato ad Ericsson, più facilmente commercializzabile in relazione alla sua buona redditività.

Anche il settore dello sviluppo immobiliare ha dato segni di risveglio soprattutto per il settore logistico e turistico alberghiero.

In relazione al terreno edificabile in Cologno Monzese di proprietà Bipielle Real Estate è in dirittura d'arrivo il nuovo PGT che ha permesso di ricevere un paio di offerte (ancorché condizionate a due diligence) per l'acquisto di alcune porzioni.

Molto interessante anche l'offerta pervenuta per il terreno di Chivasso, sempre di Bipielle Real Estate, per lo sviluppo di un polo logistico; buona anche la proposta (accettata) per la cessione a lotti del terreno in Lodi (ex ABB) per la realizzazione di edifici residenziali.

Tra i casi più complessi dal punto di vista dello sviluppo immobiliare si segnala l'area di Collegno (TO), sempre di Bipielle Real Estate, che il Comune ha interamente destinato a servizi pubblici e per la quale è in corso un contenzioso davanti alla Corte di Appello, dopo la sentenza negativa da parte del Tribunale di Torino, in relazione all'indennità di esproprio richiesta al Comune per il cambio di destinazione imposto.

Per la controllata BRF Property, proprietaria di una ex area industriale in Parma, procede il processo di riqualificazione tramite la progettazione degli edifici a destinazione commerciale ed il recupero degli edifici vincolati già parzialmente realizzato. Nel corso del prossimo esercizio si dovranno realizzare importanti opere di urbanizzazione per gli impegni presi nella Convenzione.

La controllata Lido dei Coralli ha messo in vendita i suoi asset tramite procedura competitiva il cui esito sarà noto nel corso del prossimo anno. Nel frattempo continua il contratto di affitto d'azienda con l'attuale affittuario, che ha la prelazione sulla vendita, e prosegue l'iter urbanistico per il rinnovo della Convenzione.

La controllata PMG invece ha ceduto l'immobile di Genova Nervi per 2,2 milioni; sono in corso trattative per quello di Imperia.

Ottima la stagione turistica per le strutture a reddito in Calabria di Terme Ioniche mentre è pervenuta un'offerta per l'acquisto dei terreni agricoli di Terme Ioniche soc. agricola.

Molto soddisfacente la stagione anche per la controllata Sagim, che detiene un complesso immobiliare e terreni nella provincia di Siena. Sono stati recuperati altri appartamenti dell'agriturismo ed incrementato il numero di posti letto e dei coperti. Importanti ritorni sono arrivati dalla sponsorizzazione dell'Eroica (corsa ciclistica d'epoca su strade bianche) e dall'inserimento della struttura nel circuito bike friendly. L'ottima gestione sia della parte turistica sia di quella agricola, che si estende su una superficie di circa 1000 ettari, sta portando alcuni operatori ad interessarsi all'acquisto anche in modo frazionato.

LA GESTIONE DEI RISCHI

Adeguatezza patrimoniale e principali rischi

L'attuale livello dei Fondi Propri e delle attività di rischio ponderate consente al Gruppo Banco BPM di rispettare ampiamente sia le soglie regolamentari sia le specifiche soglie richieste dall'Organismo di Vigilanza al termine dello svolgimento del processo di Supervisory Review and Evaluation Process (SREP).

Il Gruppo Banco BPM, al fine di fornire al proprio Management, agli stakeholders e all'Autorità di Vigilanza un'informativa completa e consapevole che testimoni l'adeguatezza dei Fondi Propri, primo presidio a fronte dei rischi assunti, valuta la propria situazione patrimoniale in condizioni di normalità e di stress, in ottica attuale e prospettica, sia in ambito di Primo che di Secondo Pilastro, sulla base delle regole di Basilea 3 e delle linee guida specifiche comunicate alle banche dall'Autorità di Vigilanza. L'adeguatezza patrimoniale del Gruppo si sostanzia nelle attività di monitoraggio e gestione nel continuo dei coefficienti patrimoniali al fine di verificare il rispetto dei limiti normativi e di assicurare il mantenimento dei livelli minimi di patrimonializzazione richiesti dall'Autorità di Vigilanza. Tali coefficienti vengono inoltre stimati in sede di Budget e Piano Strategico e ne viene verificata la coerenza con le soglie fissate in ambito Risk Appetite Framework (RAF). Il framework RAF è lo strumento che consente in modo unitario e sinergico di stabilire, formalizzare, comunicare e monitorare la coerenza del profilo di rischio del Gruppo con la propensione al rischio approvata dal Consiglio di Amministrazione e costituisce elemento di indirizzo per la predisposizione dei principali processi aziendali. La Funzione Rischi sviluppa il RAF a supporto dell'Organo con Funzione di Gestione (OFG), in collaborazione con la Funzione Pianificazione e Controllo e le altre Funzioni competenti, rivedendo almeno annualmente il framework anche in funzione dei mutamenti delle condizioni interne ed esterne in cui il Gruppo opera. L'attività di prevenzione dell'assunzione di rischi non coerenti con la propensione al rischio trova inoltre esplicitazione operativa sia nel processo di gestione delle OMR - Operazioni di Maggior Rilievo (relative a operazioni in ambito credito, finanza, cessione di crediti deteriorati, operazioni di acquisizione o cessione di asset di proprietà o altre operazioni rilevanti), sia nelle operazioni di finanziamenti a controparti a leva (cd. Leveraged transactions), che coinvolgono in primo luogo la Funzione Rischi, che è normativamente tenuta a esprimere un parere preventivo e non vincolante su tutte le operazioni che rientrano in tali perimetri.

Tra le attività a presidio dei rischi assunti rientra altresì un efficace sistema di reporting integrato dei rischi che consente un monitoraggio di tutte le misure di rischio e dei principali fattori di rischio a cui il Gruppo è esposto; a tale sistema di reporting viene inoltre affiancata periodicamente un'analisi di benchmarking, elaborata congiuntamente con la Funzione Investor Relations, volta a fornire approfondimenti in tema di redditività, qualità degli attivi, adeguatezza patrimoniale e di liquidità, fornendo un confronto andamentale rispetto ai principali competitor del Gruppo.

Nel corso del 2019 è stato avviato un regolare monitoraggio dell'adeguatezza patrimoniale di Gruppo (ICAAP) in ottica pluriennale, sulla base dei più aggiornati scenari baseline e avverso condivisi nello Scenario Council. Quest'ultimo consiste in un gruppo di lavoro responsabile della definizione e dell'aggiornamento o conferma degli scenari macroeconomici adottati nei processi strategici di Gruppo alla luce di eventi esterni o di specifiche vulnerabilità della banca. Esso è inoltre responsabile dell'individuazione dei relativi processi impattati e del loro potenziale aggiornamento. Tale gruppo di lavoro è composto dal Chief Financial Officer e dai responsabili delle funzioni Pianificazione e Controllo, Rischi e Amministrazione e Bilancio, con la partecipazione del responsabile della funzione Audit, quest'ultimo come uditore.

Al fine di presidiare in maniera rigorosa e puntuale i rischi a cui è esposto, il Gruppo Banco BPM si avvale di un articolato insieme di politiche, processi, metodologie e strumenti di cui nel prosieguo viene fornita una breve descrizione, rimandando invece alla Nota integrativa (Parte E) per i relativi approfondimenti.

Il controllo direzionale dei rischi creditizi viene realizzato anche attraverso un modello di portafoglio di stima del rischio VaR, appartenente alla categoria dei "default model", che viene applicato con frequenza mensile alle esposizioni creditizie delle banche del Gruppo. Il modello permette di stimare il capitale economico a fronte del rischio di credito, tenendo conto della concentrazione del portafoglio e dell'ipotesi di inadempimento congiunto delle controparti, in un predefinito contesto di variabili macroeconomiche rilevanti. L'intervallo di confidenza utilizzato è il 99,9% e l'orizzonte temporale di riferimento è pari a un anno. Al termine del processo di simulazione del modello, la perdita massima potenziale del portafoglio crediti viene scomposta nella componente di perdita attesa e in quella di perdita inattesa. Per le altre esposizioni residuali non rientranti nel modello di portafoglio,il calcolo del capitale economico ai fini del controllo direzionale dei rischi viene realizzato mediante l'utilizzo di metriche regolamentari di vigilanza (Standard).

Per quanto riguarda i processi e gli strumenti di gestione e controllo della qualità del portafoglio crediti afferenti alla clientela Corporate e Retail, un elemento chiave è costituito dai Rating interni che sono calcolati tramite modelli differenziati e stimati specificatamente per segmento di clientela. Il rating rappresenta la valutazione, riferita ad un orizzonte temporale di 12 mesi, effettuata sulla base di tutte le informazioni ragionevolmente accessibili, di natura sia quantitativa sia qualitativa, ed espressa mediante una classificazione su scala ordinale, della capacità di un soggetto affidato o da affidare di onorare le obbligazioni contrattuali.

Il Rating riveste un ruolo centrale nei processi di concessione del credito, di erogazione dei prodotti creditizi e di monitoraggio e gestione andamentale. In particolare, esso concorre alla determinazione degli Organi competenti per la delibera degli affidamenti, influisce sull'applicazione del meccanismo di rinnovo automatico delle posizioni con fidi a revoca e contribuisce a determinare l'intercettamento automatico nel processo di monitoraggio e gestione (Watch list).

Si sottolinea che il rating interno non è applicato per fini regolamentari al perimetro di Banca Akros, su cui vige altresì l'applicazione della metodologia standard di Vigilanza, per cui nelle applicazioni gestionali, tra cui la quantificazione del capitale economico e il calcolo dell'Expected Credit Loss in ambito IFRS 9, si utilizzano delle proxy con valori medi. Il rating interno viene invece utilizzato per Banca Akros all'interno del processo di concessione del credito per la clientela comune con Capogruppo.

La classificazione delle posizioni a credito deteriorato è effettuata in conformità con i criteri definiti dall'EBA.

La gestione dei crediti deteriorati nel Gruppo Banco BPM è basata, in via prevalente, su un modello che assegna a risorse specializzate la gestione di un insieme definito (portafoglio) di posizioni. Il ricorso a modelli di gestione non basati su risorse specializzate è limitato alle posizioni classificate Past Due e Inadempienze probabili di importo inferiore ad una soglia di materialità prestabilita.

Il monitoraggio, la gestione e la valutazione dei crediti deteriorati sono supportati da processi strutturati e da un'apposita procedura gestionale.

In particolare, le rettifiche di valore sono quantificate applicando forfettariamente le griglie di LGD stimate dalla Funzione Rischi per le posizioni in Past Due a prescindere dall'importo e per quelle a Inadempienze probabili o a Sofferenze di importo inferiore a una soglia di materialità mentre, per importi superiori a tale soglia, sono quantificate analiticamente dal gestore. Le rettifiche di valore valutate analiticamente dai gestori sono periodicamente sottoposte a revisione.

Si sottolinea che, con riferimento al costo del credito ai fini di bilancio, sulle posizioni a default riconducibili al perimetro di Banca Akros, è in essere una valutazione analitica stante il numero molto limitato di posizioni appartenenti a tale categoria.

Con riferimento al rischio di controparte, definito come il rischio che la controparte di un'operazione risulti inadempiente prima del regolamento definitivo dei flussi di cassa dell'operazione stessa (Regolamento UE nr. 575/2013), la Capogruppo e Banca Akros utilizzano, a fini gestionali e a supporto dei processi di valutazione dell'adeguatezza patrimoniale (processo ICAAP), metodologie interne per la stima delle esposizioni a rischio di eventuale default delle controparti di operazioni in derivati OTC.

Tali metodologie sono basate prevalentemente su approcci di tipo statistico-quantitativo, in parte riconducibili alle tecniche utilizzate per la stima del VaR (Value at Risk), che consentono di valutare gli impatti che i fattori di rischio di mercato possono produrre sul valore positivo futuro di mercato del portafoglio complessivo delle posizioni in derivati.

Per la Capogruppo e per Banca Akros, la stima dell'esposizione al rischio di controparte in derivati, relativamente alle posizioni in essere con controparti con le quali è stato sottoscritto un "collateral agreement" (Credit Support Annex – CSA), viene effettuata con metodologia semplificata "Shortcut Method" e valutata sulla base delle possibili variazioni del Mark to Market dei singoli contratti sottostanti al medesimo CSA di riferimento su un orizzonte temporale dato dal "periodo di margine a rischio" caratteristico di ciascun contratto.

La misura è implementata anche nella filiera dei processi creditizi della Capogruppo e Banca Akros, con un sistema di monitoraggio e reporting giornaliero.

Per la restante parte delle posizioni in derivati OTC, la misura di esposizione viene calcolata con metodologie di tipo EPE (Expected Positive Exposure), con formula analitica o semplificata.

Per il calcolo delle esposizioni al rischio di controparte, ai fini Segnaletici di Vigilanza, sono utilizzate dal Gruppo metodologie standard sull'intero perimetro di riferimento (derivati, pronti contro termine, prestito titoli e finanziamenti a medio e lungo termine).

Per quanto concerne l'attività di controllo della gestione dei rischi finanziari, la rilevazione, la misurazione e il controllo operativo delle posizioni di rischio delle Banche del Gruppo vengono effettuate mediante un sofisticato sistema di position keeping e controllo dei rischi, che consente il costante monitoraggio dei livelli di esposizione e la puntuale verifica del rispetto dei limiti operativi approvati dal Consiglio di Amministrazione della Capogruppo e dai Consigli di Amministrazione delle banche del Gruppo.

Il monitoraggio dei rischi finanziari è realizzato quotidianamente attraverso l'utilizzo di indicatori sia di tipo deterministico (sensitività ai fattori di rischio di mercato e riferiti all'emittente) che di tipo probabilistico (Value at Risk - VaR). Il VaR rappresenta una misura sintetica di rischio ed esprime la massima perdita potenziale causata da movimenti di mercato in condizioni di normalità, in un certo orizzonte temporale e con un certo intervallo di confidenza. L'approccio utilizzato per il calcolo del VaR è quello basato sulla simulazione storica. I valori calcolati vengono forniti con un intervallo di confidenza del 99% e un orizzonte temporale pari a un giorno. Le correlazioni utilizzate sono quelle implicite negli scenari storici applicati per la stima della distribuzione empirica dei valori del portafoglio di negoziazione.

Con riferimento al requisito patrimoniale Internal Model Approach, l'Autorità di Vigilanza ha concesso l'autorizzazione all'estensione del modello interno "Target" per i rischi di mercato di Capogruppo a Banca Akros, a decorrere dalla Final Decision (lettera del 20/08/18, susseguente all'ispezione TRIM). Nel corso del 2019 è stata presentata all'Autorità di Vigilanza la richiesta di estensione del modello interno a fronte dei rischi di mercato al rischio specifico dei titoli di debito e al rischio cambio del banking book.

Andamento VaR giornaliero e per fattore di rischio GRUPPO BANCO BPM: Portafoglio di TRADING

La componente di rischio rilevante è quella relativa al rischio specifico sui titoli di debito e alla componente generica e specifica per i titoli azionari, per la presenza di posizioni su titoli finanziari e governativi italiani e per le posizioni in titoli azionari. Alla movimentazione di questi titoli è da attribuire l'andamento dei rischi complessivi del Gruppo. In particolare si osserva una minore rischiosità del portafoglio nel secondo semestre, da attribuire sia alle esposizioni che alla volatilità del mercato dei titoli governativi italiani.

In tema di rischio operativo, il Gruppo Banco BPM è stato autorizzato dalla Vigilanza Europea a utilizzare ai fini regolamentari l'utilizzo combinato dell'approccio AMA (Advanced Measurement Approach), relativamente al perimetro validato ex Gruppo Banco Popolare (segmenti ex-Banco Popolare della Capogruppo, Banca Aletti, SGS BP e BP Property Management), del metodo TSA (Traditional Standardised Approach) sul perimetro ex Gruppo Banca Popolare di Milano (segmenti della ex-Capogruppo BPM S.c.a r.l., ex-BPM S.p.A., ProFamily e Banca Akros) e BIA (Basic Indicator Approach) per le altre società residuali che compongono il Gruppo Banco BPM. A far data dalla segnalazione del 30 giugno 2018, in coerenza con la decisione adottata dalla BCE sul tema, i segmenti Private Banking della ex-BPM S.p.A. e di Banca Akros, confluiti in Banca Aletti, hanno adottato la metodologia avanzata. A far data dalla segnalazione del 31 dicembre 2018, in coerenza con la decisione adottata dalla BCE sul tema, i segmenti di Corporate & Investment Banking di Banca Aletti, confluiti in Banca Akros, sono soggetti al metodo standardizzato (TSA).

La BCE, in sede di concessione dell'autorizzazione all'incorporazione di BPM S.p.A. in Banco BPM, avvenuta nel novembre 2018, ha definito prudenzialmente l'adozione di un floor sui segmenti di attività oggetto dell'incorporazione, pari al requisito patrimoniale individuale di BPM S.p.A. al 31 dicembre 2017 moltiplicato per un fattore correttivo pari a 1,05.

Il Gruppo Banco BPM, allo scopo di assicurare una misurazione maggiormente accurata dell'esposizione a tali rischi, il miglioramento delle prassi gestionali e delle tecniche di misurazione del rischio, il conseguimento nel medio periodo della riduzione delle frequenze e della severità degli eventi di perdita operativa e l'adozione di soluzioni in linea con le best practices del settore, ha sviluppato un sistema di misurazione e gestione (norme e processi, attori, ruoli e responsabilità, modelli e applicativi IT) in linea con i requisiti normativi previsti per i modelli avanzati AMA. Tale modello viene utilizzato per finalità di misurazione regolamentare di Primo pilastro sulla componente autorizzata all'utilizzo dei metodi avanzati, mentre a livello complessivo di Gruppo il modello in oggetto viene utilizzato nel continuo a livello gestionale e per finalità di Secondo pilastro.

La misurazione del rischio con i metodi AMA viene effettuata mediante una metodologia interna secondo la logica VaR, che si basa su analisi di tipo quantitativo e qualitativo. La valutazione quantitativa si fonda sui dati di perdita interni, raccolti attraverso un processo di loss collection e integrati da informazioni esterne di perdita riferite al contesto bancario italiano (flussi di ritorno del consorzio DIPO, costituito in ambito ABI dai principali Gruppi bancari italiani), e sui dati rivenienti dal processo di autovalutazione dell'esposizione prospettica al rischio (Risk Self Assessment), nel quale sono utilizzate anche le evidenze qualitative rilevate nell'attività di valutazione nel continuo del contesto operativo interno ed esterno.

Coerentemente con la mission del Gruppo Banco BPM, i principali impatti di rischio riguardano la categoria "Pratiche Commerciali", seguita dai "Processi", che insieme rappresentano una parte prevalente del rischio totale e che si manifestano in maggior parte presso le reti commerciali del Gruppo.

Con riferimento alla casistica delle "Frodi Esterne", a fronte della tendenza a una maggiore sofisticatezza delle tecniche utilizzate dai malfattori (es. furti d'identità, frodi informatiche ecc.), il Gruppo attua un costante rafforzamento dei presidi di sicurezza fisica e logica, determinando così un contenimento dei fenomeni sia in termini di frequenza che di impatto medio sugli eventi di perdita della specie.

A fronte dei principali fattori di rischio che emergono, il Gruppo attua gli opportuni interventi definiti nel Piano di mitigazione (es. formazione, implementazione di processi e/o procedure applicative ecc.).

Con riferimento al rischio di liquidità, nel corso del 2019 il Gruppo Banco BPM ha efficacemente svolto il processo di valutazione interna dell'adeguatezza della liquidità (ILAAP - Internal Liquidity Adequacy Assessment), processo attraverso il quale gli Organi aziendali garantiscono che il Gruppo operi con livelli di liquidità che rispettino sia i requisiti minimi regolamentari sia la propensione al rischio approvata all'interno del RAF.

Nell'ambito di tale processo è previsto un monitoraggio periodico del rischio di liquidità, condotto su base infragiornaliera, giornaliera (liquidità di breve termine) e mensile (liquidità strutturale) sia per le metriche regolamentari (LCR, NSFR, ALMM) sia per quelle elaborate internamente.

Nel corso del 2019 sono state elaborate tutte le segnalazioni regolamentari di liquidità previste a livello di Gruppo Banco BPM.

Per maggiori informazioni sui rischi creditizi, finanziari e operativi si rinvia alla Parte E della Nota integrativa dedicata al presidio dei rischi. Nello stesso capitolo sono riportate informazioni di dettaglio con riferimento ai prodotti strutturati di credito, alle esposizioni verso Special Purpose Entities, alle operazioni di cartolarizzazione e all'operatività in derivati.

I modelli sviluppati internamente dal Gruppo Banco BPM sono sottoposti a verifiche periodiche da parte della funzione di Convalida interna, indipendente dalle funzioni deputate allo sviluppo dei modelli. I risultati delle attività di verifica sono rappresentati in appositi report condivisi con gli Organi Aziendali.

Evoluzione prevedibile dei rischi e obiettivi del Gruppo

Lo scenario macroeconomico al momento previsto per l'anno 2020 vede una crescita del PIL contenuta, unitamente a condizioni di incertezza di fondo del contesto politico economico italiano. Per tale motivo, risulta non agevole l'inquadramento dell'evoluzione prevedibile dei rischi. Gli obiettivi del Gruppo sono quindi tesi ad un atteggiamento di prudente e costante presidio delle attività, al fine di limitare l'impatto di possibili evoluzioni avverse e poco prevedibili del quadro economico nazionale. I ratio patrimoniali del Gruppo Banco BPM sono infatti ben superiori rispetto ai minimi imposti dalla Vigilanza, e questo garantisce un'adeguata copertura dei rischi anche in condizioni di scenario macroeconomico peggiorativo.

Ciò premesso, per quanto riguarda il rischio di credito, il Gruppo intende proseguire il percorso iniziato negli scorsi anni di riduzione dell'incidenza dei crediti deteriorati, unitamente agli obiettivi perseguiti in termini di composizione settoriale degli impieghi. Per questo motivo è lecito ipotizzare un quadro di prudenziale miglioramento del profilo di rischio, con riferimento sia alle esposizioni in bonis, grazie alle politiche di accantonamento e quelle relative alle garanzie, sia al portafoglio dei crediti deteriorati.

Con riferimento al rischio di liquidità, sia operativa che strutturale, è possibile prevedere un quadro di sostanziale stabilità e sicurezza.

Il rischio di tasso di interesse del portafoglio di proprietà del Gruppo permane con un profilo rialzista che, in caso di aumento dei tassi di mercato, attualmente posizionati su livelli fortemente negativi, consentirebbe di ottenere un miglioramento del margine di interesse. Nel corso dell'esercizio, il profilo di rischio di tasso generico del Gruppo si è mostrato adeguato e coerente con i limiti di rischio approvati, così come il profilo di liquidità si è mostrato adeguato sia a breve sia a lungo termine, rispettando i limiti di rischio interni e, laddove presenti, regolamentari.

Banco BPM ha avviato un assessment del nuovo framework per i requisiti minimi di capitale per il rischio mercato, alla luce dei recenti sviluppi normativi in materia di FRTB ed il loro recepimento nella normativa europea, con l'obiettivo di definire gli interventi necessari per l'adeguamento dell'attuale impianto organizzativo, metodologico ed informatico. In tale contesto, il primo step è stato quello di effettuare una gap analysis dei nuovi requisiti, per valutare l'attuale posizionamento della Banca rispetto alla piena adeguatezza e conformità al framework FRTB.

A gennaio 2019 il Comitato di Basilea ha finalizzato la seconda revisione del framework FRTB, modificando la prima versione di gennaio 2016. Per il recepimento e l'implementazione della FRTB nella normativa sui requisiti di capitale per le banche, l'UE ha adottato un approccio a step.

Il piano di attuazione di FRTB in Unione Europea prevede una prima fase di reporting, a partire dal 2021 per il nuovo modello standard e dal 2023 per il nuovo modello interno, e l'adozione ai fini di capital requirement in una fase successiva attesa per il 2025.

Da parte della Funzione Rischi è stato coordinato il rinnovo delle coperture assicurative relativamente alla tutela sia degli asset strumentali del Gruppo, di natura materiale ed immateriale, sia degli asset coinvolti a garanzia delle operazioni di business, nell'ottica di gestire appropriatamente il trasferimento del rischio operativo.

In tale contesto, a seguito della decisione del Gruppo di cedere il broker interno Arena Broker, la Funzione Rischi ha coordinato la razionalizzazione delle società di brokeraggio assicurativo operanti a supporto del Gruppo, portando a concentrare tutta l'operatività assicurativa strumentale presso un unico broker.

Nell'ambito di tale intervento, è iniziato un percorso progettuale che si svilupperà in un arco temporale pluriennale, il quale, a partire dai dati di perdita operativa puntualmente rilevati dalla Funzione Rischi consentirà di bilanciare appropriatamente ritenzione e trasferimento dei rischi operativi.

ATTIVITÀ DI INDIRIZZO, CONTROLLO E SUPPORTO

Risorse umane

Dopo la conclusione di importanti progetti di integrazione e di riorganizzazione del Gruppo, l'attività di gestione si è focalizzata sulla crescita e sullo sviluppo delle risorse promuovendo la centralità della persona.

In quest'ottica e al fine di favorire l'ampliamento delle competenze, nel corso del 2019, ha preso il via il progetto Stage Interfunzionale destinato alle risorse di Sede Centrale. Il progetto ha previsto degli affiancamenti strutturati all'interno delle Direzioni di Capogruppo, delle Direzioni Territoriali o delle società del Gruppo, con la finalità di far conoscere ai colleghi le singole attività svolte, favorendo una maggiore integrazione trasversale tra le strutture. L'individuazione degli stagisti e delle strutture ospitanti si è basata sulle relazioni di collaborazione quotidianamente intrattenute. Un intervento particolarmente significativo è stato realizzato con il "Progetto Evolution" che, con l'abbinamento di specifica formazione dedicata, era rivolto a risorse di potenziale in ambito Operations.

Sono inoltre proseguite le iniziative formative volte a facilitare il buon funzionamento del lavoro agile promuovendo comportamenti orientati al lavoro per obiettivi, all'autonomia e alla responsabilità e a potenziare la comunicazione in ottica smart nella nuova organizzazione del lavoro. Dando seguito all'intesa sindacale siglata è stato esteso il lavoro agile ad ulteriori 500 risorse.

Nel corso del 2019, le assunzioni di risorse al primo impiego sono state destinate al potenziamento della rete commerciale, nei territori più dinamici e di interesse per il Gruppo, e a strutture mirate di sede centrale, in particolare il Customer Support. Il piano assunzioni è stato posto in atto nel rispetto degli accordi sindacali, al fine anche di favorire il ricambio generazionale e ha consentito di creare nuove opportunità di sviluppo, venendo anche incontro alle aspettative professionali delle risorse già presenti nel Gruppo. Gli inserimenti hanno inoltre riguardato profili professionalizzati per il presidio quali-quantitativo delle strutture di sede centrale.

E' stata completata la razionalizzazione dell'assetto societario ed operativo del Gruppo con i progetti di fusione per incorporazione nel Banco BPM delle controllate Società Gestione Servizi BP S.C.p.A. e BP Property Management S.C.a r.l., che ha coinvolto oltre 2.100 risorse.

L'attività gestionale si è inoltre concentrata nel supporto degli importanti interventi di riorganizzazione che hanno riguardato le strutture di Capogruppo.

In particolare l'introduzione della figura del Chief Lending Officer (CLO) in ambito credito, che ha risposto all'esigenza di focalizzare meglio alcune attività di definizione delle strategie di bilancio nonché di gestione del credito, in coerenza con l'evoluzione normativa, e del Chief Financial Officer (CFO) al quale è stato affidato il presidio complessivo in materia di pianificazione, finanza, controllo di gestione e partecipazioni. Entrambi sono a riporto diretto dell'Amministratore Delegato.

Le scelte gestionali sono orientate dalla volontà di garantire le pari opportunità ed evitare ogni forma di discriminazione.

Uomini Donne
Categorie Full time Part time Totale Full time Part time Totale Totale
Dirigenti 292 - 292 32 - 32 324
Quadri direttivi 5.811 35 5.846 2.198 412 2.610 8.456
Aree Professionali/altro personale 5.794 155 5.949 4.326 2.868 7.194 13.143
Società estere 11 - 11 7 - 7 18
Totale organico forza lavoro 11.908 190 12.098 6.563 3.280 9.843 21.941
di cui:
Apprendisti 117 - 117 112 1 113 230
Contratti a tempo indeterminato 11.789 190 11.979 6.451 3.279 9.730 21.709
Contratti di somministrazione 2 - 2 - - - 2

La composizione del personale per categoria e genere al 31 dicembre 2019 è riportata nella tabella seguente:

Sviluppo e Formazione

La funzione ha presidiato le leve di sviluppo, selezione e formazione consolidando i processi sottostanti per garantire continuità ai percorsi di crescita professionale, in una logica di innovazione ed in linea con i principali trend di riferimento.

Pianificazione e Sviluppo

In tema di sviluppo si è concluso a inizio anno il ciclo di valutazione della prestazione 2019 con la fase di restituzione del feedback. Il sistema, applicato a tutte le società del Gruppo, promuove la responsabilizzazione del personale (responsabili e collaboratori) e favorisce la diffusione di comportamenti di qualità, attraverso il riconoscimento delle performance individuali e l'applicazione di criteri valutativi orientati a principi di equità e di meritocrazia.

Nel primo semestre è stata attivata la mappatura del know-how delle Funzioni di Controllo con l'obiettivo di individuare i gap di conoscenza e di definire le azioni formative volte a consolidare la professionalità dei singoli e il patrimonio di competenza. Il progetto rientra tra le iniziative gestionali e di sviluppo che contribuiscono a garantire il business aziendale e la soddisfazione del cliente attraverso lo sviluppo di una competenza solida e distintiva dei dipendenti del Gruppo. La rilevazione è stata attivata coinvolgendo la totalità delle risorse delle Funzioni di Controllo per il ruolo strategico che ricoprono in azienda. Ha permesso di individuare i livelli di presidio e di diffusione delle diverse conoscenze analizzate nelle funzioni di riferimento e più in generale in azienda. Le persone coinvolte nella mappatura potranno beneficiare di una formazione dedicata sulle conoscenze tecniche da rinforzare e pertanto di un accrescimento della professionalità spendibile dentro e fuori il contesto aziendale.

È inoltre in corso l'implementazione del nuovo modello di sviluppo che guiderà la progressione professionale delle persone in azienda e che promuove logiche di integrazione e di trasversalità tra le filiere di business, in una logica di valorizzazione delle competenze individuali maturate.

Selezione e Assessment

Banco BPM, nel corso del 2019, ha partecipato ad alcune iniziative di employer branding, promosse dalle Università, con l'obiettivo di favorire la conoscenza dell'azienda da parte degli studenti, supportandoli nella fase di avvicinamento al mondo del lavoro. La Banca ha aderito ad alcuni career day e recruiting day incontrando gli studenti nelle aule, in occasione di presentazioni aziendali dedicate o presso desk informativi organizzati presso le università al fine di illustrare le possibilità di inserimento lavorativo, i profili ricercati e raccogliere i curricula vitae, consolidando i rapporti di collaborazione con gli uffici Placement delle Università e con gli enti formativi del territorio. Gli stage si sono confermati uno strumento utile per i giovani studenti e neolaureati, poiché permettono loro di sperimentarsi nel contesto lavorativo. Nel 2019 il Gruppo Banco BPM ha avviato 34 stage provenienti da diverse realtà accademiche rappresentative dei territori di appartenenza. La struttura ha supportato la ricerca di profili junior e senior da assumere nelle società del Gruppo. Nello specifico per i profili junior, in linea con quanto previsto dal piano industriale, hanno partecipato alle prove di selezione in aula circa 500 neo laureati. La selezione si è conclusa con l'assunzione di 159 nuove risorse, delle quali 120 inserite in azienda con il contratto di apprendistato professionalizzante. Per i profili senior, la ricerca è stata condotta sia direttamente sia in collaborazione con Head Hunter. Sono stati effettuati inoltre assessment interni finalizzati alla realizzazione di percorsi di crescita professionale.

Formazione

Nella tabella seguente si riporta il dettaglio delle ore di formazione erogate nel 2019, suddiviso per le diverse tipologie di attività formative e per inquadramento dei partecipanti.

Anno 2019 Giorni uomo/
Ore erogati
Giornate di formazione 174.554
Ore di formazione 1.309.154
di cui in % per area formativa:
Tecnico Professionale abilitante * 38,7%
Tecnico Professionale 33,5%
Obbligatoria 13,3%
Manageriale 6,0%
Soft skill e Sviluppo capacità 4,4%
Tecnico Professionale trasversale 2,3%
Commerciale 1,9%

(*) L'area di formazione "Tecnico professionale abilitante" include le giornate di formazione erogate sul tema IVASS e MIFID II – ESMA.

Nel 2019 la struttura dedicata alla formazione è stata chiamata a supportare la finalizzazione del Piano industriale 2016/2019 e a sviluppare le sinergie necessarie a sostenere la crescita e gli obiettivi aziendali.

Le principali iniziative formative realizzate nel 2019 sono state orientate a:

  • diffondere comportamenti organizzativi «agili» funzionali ad un approccio «smart» al lavoro Smart Organization;
  • mettere al centro lo sviluppo delle persone Stile manageriale Banco BPM;
  • consolidare uno stile di leadership ed un approccio comuni; individuare e promuovere un «modus operandi» omogeneo all'interno delle Direzioni Territoriali - Workshop Residenziali Baveno;
  • diffondere la cultura dell'inclusione e stimolare la sua espressione in azioni manageriali e gestionali concrete – Inclusione;
  • rafforzare le competenze di governo dei risultati in ottica customer oriented e di prevenzione e controllo dei rischi - Sostenibilità del business;
  • diffondere la strategia di Business Digitale e il modello di distribuzione Omni-Canale Banco BPM Programma DOT;
  • sviluppare le competenze di ruolo i percorsi formativi a supporto dell'inserimento in azienda e degli itinerari di sviluppo professionale;
  • sviluppare le competenze in ambito Bancassurance Sviluppo Commerciale;
  • innalzare le competenze tecniche e consulenziali MIFID II informativa dei costi e oneri ex-post per i servizi d'investimento del Gruppo Banco BPM;
  • presidiare il rischio di credito nella crisi di impresa Valutazione creditizia, qualità degli impieghi e gestione della crisi di impresa;
  • presidiare e sviluppare le competenze delle Funzioni di Controllo;
  • presidiare e sviluppare gli ambiti di formazione obbligatoria e abilitante;
  • sviluppare le competenze specialistiche delle Strutture Centrali;
  • sviluppare le competenze specialistiche delle Banche del Gruppo Accademia Banca Aletti e Formazione Banca Akros.

Infine nel 2019 la struttura ha avviato una serie di attività volte a far evolvere il sistema della formazione verso il digitale (Progetti Smart Learning e Learning Evolution).

Politiche di Remunerazione

Nel 2019 la funzione Risorse Umane ha coordinato le attività afferenti alle politiche di remunerazione del personale di Gruppo. Nell'ambito dell'attuazione delle politiche di remunerazione, particolare rilevanza ha assunto il sistema di incentivazione annuale, quale momento di ulteriore coinvolgimento e compartecipazione del personale al raggiungimento degli obiettivi aziendali e del Gruppo nel suo complesso, definito avendo cura sia delle caratteristiche e peculiarità di ciascuna società del Gruppo, sia della complessiva coerenza a livello di Gruppo in termini di regole e modalità applicative.

Il sistema di incentivazione annuale, unitamente al sistema di incentivazione triennale avviato nel 2017, rappresenta la leva gestionale utile all'azienda per valorizzare il contributo del personale e riconoscere il merito individuale.

L'informativa dettagliata sulle politiche di remunerazione e incentivazione del Gruppo è contenuta nella "Relazione sulla Remunerazione del Gruppo Bancario Banco BPM", redatta in conformità alle vigenti disposizioni dettate in materia dall'autorità di vigilanza nazionale ed europea e approvata dagli Organi sociali della Banca.

La Relazione viene presentata all'annuale Assemblea Ordinaria dei Soci ed è pubblicata nel sito del Gruppo www.bancobpm.it (sezione Corporate Governance - Politiche di Remunerazione).

Relazioni Industriali - Accordi concernenti il personale dipendente

Nel corso del 2019 il costante dialogo con le parti sociali si è mantenuto particolarmente attivo sulle attuazioni aziendali del processo di integrazione societaria scaturito dal Piano Strategico del Gruppo Banco BPM 2016/2019; tali attuazioni, proseguendo nel processo di semplificazione, già in corso, degli assetti organizzativi e societari e di valorizzazione del "core business" aziendale, hanno confermato ulteriori significative rimodulazioni dell'assetto di governo societario.

Il confronto con le Organizzazioni Sindacali si è principalmente focalizzato sulle intese in materia di Riorganizzazione del Gruppo, di Formazione e riconversione professionale, di Contrattazione di secondo livello e di Premio aziendale.

In merito agli Interventi riorganizzativi del Gruppo, hanno trovato attuazione, a seguito dei relativi accordi:

  • il trasferimento del ramo d'azienda relativo alla gestione degli NPL di Banco BPM, composto da n. 153 risorse, a società specializzata del Credito Fondiario, con l'obiettivo di portare a compimento il rilevante piano di derisking del Gruppo;
  • nell'ambito del riassetto delle attività di credito al consumo, la scissione di ProFamily con costituzione di newco Profamily con 65 lavoratori addetti, dedicata allo svolgimento delle attività non captive, e la contestuale ridenominazione della società scissa, ceduta ad Agos Ducato, in ProAgos con 12 lavoratori addetti, dedicata allo svolgimento delle attività captive.

Inoltre, attraverso la specifica informativa sindacale prevista dalla legge e dalla normativa contrattuale nazionale, in ottica di semplificazione degli aspetti organizzativi e societari e di valorizzazione del core business aziendale, è stata attuata la cessione del pacchetto azionario di controllo di Arena Broker ad Assiteca .

In materia di formazione, è stato perfezionato l'accesso al finanziamento del Fondo Paritetico Interprofessionale, finalizzato alla realizzazione di due progetti formativi concernenti: lo sviluppo delle competenze delle nuove professionalità e della riconversione professionale, le politiche commerciali e l'organizzazione del lavoro, il lavoro agile, le pari opportunità e il diversity management.

Con riguardo alla contrattazione di secondo livello la prosecuzione del confronto ha consentito di pervenire, nel primo semestre del 2019, ad una normativa unitaria di Gruppo anche in materia di condizioni finanziarie agevolate del personale dipendente, buono pasto ed altre provvidenze Welfare.

Nel corso del secondo semestre del 2019 è stato definito l'accordo in materia di smart learning per lo svolgimento in maniera più flessibile delle attività formative al di fuori dei locali della Banca ed è stata prorogata di due anni l'intesa sullo smart working con ampliamento della platea dei possibili beneficiari fino a circa 1.000 persone. E' stata inoltre prorogata la validità dell'Accordo Quadro del 23 dicembre 2016, fino alla data di chiusura della procedura di confronto conseguente alla presentazione del prossimo nuovo Piano Industriale di Gruppo.

Nell'ambito della contrattazione di secondo livello e della cornice normativa dell'art. 48 del CCNL si è infine concordata l'erogazione del premio aziendale al personale delle Aree Professionale e della categoria dei Quadri Direttivi, che potrà consentire, nel corso del corrente anno ed in presenza delle condizioni regolamentari vigenti in tema di erogazioni variabili, il riconoscimento di un importo fruibile secondo le consuete modalità welfare o cash, oltre ad un importo economico figurativo fruibile esclusivamente in modalità welfare.

Internal audit

La Funzione Audit della Capogruppo Banco BPM ha la responsabilità da un lato di presidiare, in un'ottica di controlli di terzo livello, anche con verifiche in loco e a distanza, il regolare andamento dell'operatività e l'evoluzione dei rischi, e, dall'altro, di valutare la completezza, l'adeguatezza, la funzionalità e l'affidabilità della struttura organizzativa e delle altre componenti del sistema dei controlli interni, rappresentando agli organi aziendali i possibili miglioramenti al processo di gestione, misurazione e controllo dei rischi e facendosi parte attiva nella loro realizzazione.

La Funzione Audit è competente per le attività di revisione interna riferite a tutte le strutture centrali e periferiche delle società Italiane del Gruppo bancario; svolge, inoltre, funzione di indirizzo, coordinamento e controllo nei confronti delle strutture incaricate delle attività di audit per l'unica entità estera appartenente al Gruppo (Banca Aletti Suisse). Nello svolgimento dei propri compiti la Funzione Audit tiene conto di quanto previsto dagli standard professionali diffusamente accettati.

Gli interventi condotti nel 2019 hanno riguardato i seguenti ambiti:

  • Processi di Governo,
  • Processi di Controllo e Gestione dei Rischi,
  • Finanza,
  • Commerciale,
  • Credito,
  • Processi di supporto,
  • Reti bancarie

con riferimento ai processi organizzativi in uso, il rispetto della normativa interna, nonché i comportamenti del personale addetto.

Tra le attività più significative che hanno coinvolto la Funzione Audit nel 2019 sono incluse, oltre agli audit obbligatori (derivanti da adempimenti richiesti dalla normativa esterna o da Regolamenti Interni), le verifiche sui processi riguardanti la gestione del credito anomalo e deteriorato, sulle attività progettuali per l'applicazione della nuova definizione di default e sugli interventi evolutivi relativi ai processi di misurazione dei rischi (con particolare riferimento ai modelli interni validati a fini regolamentari e di secondo pilastro), nonché il supporto alla Vigilanza (fornito sia nell'ambito delle ispezioni condotte on-site, che nell'ambito dell'attività di monitoraggio svolta dal JST).

La Funzione Audit ha svolto, oltre all'attività tipica di revisione interna, un'attività di natura consulenziale, prestando la propria esperienza prevalentemente con la partecipazione a progetti e gruppi di lavoro, quali:

  • l'adeguamento alla normativa MiFID II;
  • il progetto di riorganizzazione del Wealth Management di Gruppo;
  • il progetto di estensione al rischio specifico del trading book e al rischio FX del banking book, nell'ambito del modello interno sui rischi di mercato;
  • il progetto di definizione di un nuovo Internal Model Inventory & Model Risk Management;
  • la revisione del processo di esternalizzazione delle Funzioni Operative Importanti (FOI).

Infine, la Funzione ha partecipato a progetti esterni al Gruppo (tavoli AIIA) con riferimento a:

  • SREP evoluzione dell'Internal Audit secondo le guidelines SREP;
  • frodi interne ed esterne nel settore bancario;
  • Skills (R)evolution;
  • esternalizzazioni.

Compliance

La funzione Compliance di Gruppo esercita le proprie attività, con riporto diretto all'Amministratore Delegato, sia per la Capogruppo sia per le società del Gruppo che hanno affidato il servizio in outsourcing.

La funzione di conformità alle norme presiede, secondo un approccio risk based, la gestione del rischio di non conformità con riguardo a tutta l'attività aziendale, verificando che le procedure interne siano adeguate a prevenire tale rischio.

Gli ambiti normativi presidiati dalla funzione Compliance sono stati classificati in: (i) norme ad alta rilevanza - in materia bancaria e finanziaria - presidiate direttamente dalla funzione Compliance; (ii) norme con presidi specialistici, i quali attuano - in conformità alle metodologie ed ai processi previsti - il modello di gestione del rischio di non conformità per specifici ambiti con responsabilità esecutiva delle attività di compliance; (iii) norme presidiate da altre funzioni di Controllo che hanno la responsabilità diretta di tali ambiti e con i quali sono previsti meccanismi di coordinamento e invio di periodici flussi informativi.

Al Compliance Manager è attribuita altresì la funzione di Data Protection Officer (DPO) ai sensi del Regolamento Europeo 2016/679 (GDPR) in ambito di protezione di dati personali.

L'attuale assetto organizzativo della funzione di conformità alle norme è articolato in cinque specifiche strutture, di cui due in staff al Compliance Manager (una con compiti di indirizzo e coordinamento metodologico, di predisposizione del Reporting Direzionale, di definizione dei requisiti funzionali per lo sviluppo degli applicativi a supporto, l'altra a presidio dell'ambito normativo privacy) e tre dedicate alle tematiche normative applicabili al Gruppo Banco BPM. Si tratta nello specifico delle seguenti Unità Organizzative:

  • Coordinamento Metodologie e Reporting;
  • Supporto DPO;
  • Conformità Servizi Bancari, di Governo, ICT;
  • Conformità Servizi di Investimento e Mercati;
  • Antiriciclaggio.

Nell'anno di riferimento sono proseguite le attività di sviluppo dei processi, delle metodologie e degli strumenti IT finalizzati al rafforzamento del modello di gestione del rischio di non conformità alle norme, nonché una sempre più incisiva azione di integrazione e coordinamento con le altre funzioni di controllo.

Nel corso del 2019, ai sensi della normativa interna, la funzione Compliance ha provveduto a svolgere le attività operative e i controlli a presidio del rischio di non conformità alle norme.

La funzione è stata impegnata nell'identificare nel continuo le norme applicabili e valutare il loro impatto su processi, modelli e procedure aziendali, nel prestare consulenza in materia di conformità (principalmente per gli ambiti normativi Trasparenza, Sistemi di remunerazione, Mifid, Governo Societario, Servizi di pagamento, Conflitti di interesse, Distribuzione di prodotti assicurativi non IBIPS), nonché nell'effettuare la validazione di conformità della normativa interna nel processo di emanazione.

In applicazione del piano di attività annuale o su specifica richiesta degli Organi societari o delle Autorità di Vigilanza, la funzione ha eseguito verifiche di conformità (principalmente per gli ambiti Servizi di investimento, mercati, attività connesse e Servizi bancari, di pagamento e finanziari, protezione dei dati personali) volte a valutare l'esistenza e l'adeguatezza dei presidi di governo, organizzativi, di controllo e IT di Gruppo, la loro tenuta ed efficacia nel mitigare i rischi di non conformità, nonché la conformità delle prassi e delle condotte operative attuate dal personale dipendente o dai collaboratori, evidenziando gli eventuali fenomeni di non conformità e individuando le possibili azioni di rimedio (monitorandone l'attuazione).

La funzione Compliance ha inoltre fornito la propria collaborazione nell'attività di formazione del personale al fine di diffondere adeguata conoscenza della normativa e delle relative responsabilità e consentire piena consapevolezza su strumenti e procedure di supporto nell'esecuzione degli adempimenti.

Tra le attività più significative che hanno interessato la funzione Compliance nel corso del 2019 si segnalano:

  • talune innovazioni interne alla funzione (si citano, in particolare, l'arricchimento del set di indicatori a distanza; una maggiore articolazione dei pareri di conformità; l'inclusione dell'attività dei presidi specialistici nella reportistica della funzione; l'adozione di un nuovo modello interno di gestione delle criticità e delle ripianificazioni delle azioni di mitigazione, il rafforzamento del presidio nell'ambito dei processi di gestione dei rischi di I e II Pilastro);
  • le attività attinenti le richieste delle Autorità di Vigilanza formulate nel corso delle visite in loco, nonché la gestione delle azioni di rimedio a fronte dei rilievi enunciati dalle stesse;
  • la prosecuzione dell'attività di supporto all'aggiornamento e adeguamento del modello di governance in tema di privacy e trattamento dati e di promozione e applicazione della cultura della privacy by design e by default.

La funzione Compliance ha inoltre supportato la realizzazione di importanti iniziative progettuali. Si citano, fra le varie, il progetto DOT attinente al percorso di trasformazione digitale omnicanale intrapreso dalla Banca e le attività progettuali in ambito Mifid II ed Internalizzatore Sistematico, nonché il progetto in materia di Product Governance.

Con riferimento alla Funzione Antiriciclaggio di Capogruppo, collocata all'interno della funzione Compliance, la stessa presidia, nella piena autonomia di controllo, il rischio di riciclaggio e finanziamento al terrorismo, nonché le segnalazioni di operazioni sospette. La funzione assolve inoltre alle attività previste dalla normativa in capo al responsabile della funzione Antiriciclaggio e al Delegato Segnalazione Operazioni Sospette (SOS).

Ricerca e sviluppo

Considerata la natura bancaria del Gruppo, le attività di ricerca e sviluppo sono prevalentemente indirizzate a studiare la possibile applicazione delle novità tecnologiche nei rapporti con la clientela, per migliorare e/o ampliare l'offerta di prodotti/servizi, come pure nei processi interni aziendali, per semplificarli e renderli più efficienti. Inoltre sono stati realizzati e sono in corso di realizzazione importanti progetti di natura regolamentare, legati all'emissione di nuove normative a livello di sistema.

Tali attività sono gestite in forma accentrata dalla Capogruppo Banco BPM, a seguito dell'incorporazione, nel corso dell'esercizio, della controllata SGS BP, società nella quale erano concentrate le funzioni IT, la gestione della sicurezza e il presidio delle attività amministrative di middle e back office.

Nel seguito sono evidenziate le principali iniziative per ciascuna area.

Attività progettuali e investimenti tecnologici

Adeguamento normativo

D.Lgs. 231/01 – Responsabilità amministrativa delle società

Nel corso del 2019 Banco BPM ha aggiornato il proprio Modello di Organizzazione Gestione e Controllo ex D.Lgs. 231/01 e quello di numerose società controllate per recepire l'introduzione nel Decreto dei nuovi reati presupposto. Parallelamente sono state avviate le attività per aggiornare la mappatura dei "rischi 231/01" presso le funzioni aziendali della società.

Regolamento Europeo 2016/679 - GDPR (General Data Protection Regulation)

In relazione agli adempimenti previsti dal Regolamento UE 2106/679 relativo alla protezione delle persone fisiche con riguardo al trattamento dei dati personali (c.d. GDPR), nel corso del 2019 è proseguita l'attività di aggiornamento e adeguamento del modello organizzativo, dei processi e delle normative interne. E' stata inoltre erogata una specifica attività di formazione a tutto il personale dipendente.

D.Lgs. 231/07 e successive modifiche e integrazioni. – Antiriciclaggio e prevenzione delle attività di finanziamento del terrorismo

Nel corso del 2019 Banco BPM ha aggiornato il proprio impianto operativo e normativo per recepire le principali evoluzioni introdotte dal provvedimento di Banca d'Italia in materia di adeguata verifica della clientela per il contrasto del riciclaggio e del finanziamento del terrorismo.

Nel corso dell'anno sono stati realizzati numerosi interventi per adeguare procedure e processi alle nuove normative introdotte dai vari Enti Regolatori; in tale contesto si segnala:

  • l'adeguamento della base dati del Gruppo alla nuova normativa DoD (Definition of Default) e alle relative logiche di calcolo per la nuova gestione del Default;
  • l'implementazione di tutti i prodotti bancari nel rispetto della normativa PSD2 in modo da aumentare la sicurezza delle transazioni, tramite strong authentication;
  • la conclusione di un importante processo di revisione delle modalità di calcolo del Value-at-Risk (VaR), con introduzione di un modello per il calcolo del rischio specifico, denominato modello IRC;
  • l'evoluzione delle procedure di presidio del rischio di riciclaggio, di finanziamento del terrorismo e di market abuse.

Progetti ed investimenti tecnologici

E' proseguito lo sviluppo del nuovo modello Digital, basato sulla progressiva integrazione dei canali (omnicanalità digitale).

Il Programma .DOT, Digital Omnichannel Transformation di Banco BPM indirizza l'evoluzione dei servizi alla clientela, della piattaforma informatica e del modello operativo, nonché della cultura aziendale e delle modalità di lavoro.

Esso prevede un piano di azioni integrate volte a:

  • arricchire il modello di servizio per i differenti profili di clientela con nuovi elementi di valore;
  • introdurre significative evoluzioni digitali per la clientela Individuals, con particolare attenzione al time to market;
  • sviluppare nuovi servizi digitali di eccellenza dedicati alla clientela SME Mid Cap;
  • avvalersi di strumenti digitali di CRM avanzato, in grado di abilitare una migliore comprensione delle caratteristiche della clientela e potenziare l'interazione commerciale e di servizio con essa.

In particolare, nel 2019 sono stati realizzati:

  • per la clientela privati, prodotti più semplici, paperless e omnicanale. I clienti hanno a disposizione una nuova carta prepagata, Polizze Auto e Famiglia Vera online, una sezione dedicata alla compilazione del questionario IDD self e, in generale, una maggiore valorizzazione della sezione finanziamenti.
  • per la clientela imprese, le nuove funzionalità di Smart Lending, che garantiscono al gestore di ottimizzare i tempi ed al cliente, sia di richiedere il finanziamento anche al di fuori degli orari di filiale, sia di ridurre le tradizionali tempistiche di compilazione nonché l'utilizzo dell'infrastruttura di Digital Supply Chain su parabancario, con una conseguente semplificazione della gestione finanziaria, amministrativa e contabile dell'azienda grazie ad un accordo con un primario partner;
  • interventi per migliorare l'esperienza digitale: un nuovo front end ATM in grado di ridurre i tempi di risposta (prelievo in un tempo inferiore a 30 secondi), la cui interfaccia grafica ne semplifica la navigazione e migliora la fruibilità del servizio; un nuovo sito commerciale con una ricerca per esigenze; l'attivazione dei servizi PSD2; la nuova APP Webank e un'evoluzione di YouAPP, il potenziamento del motore di trading. Per le Aziende è disponibile una nuova user experience YouBusiness Web più semplice e personalizzata, in grado di offrire nuovi sevizi quali fatturazione elettronica, anticipo fatture, gestione delle carte aziendali;
  • interventi propedeutici a sviluppi futuri come la convergenza applicativa volta alla ottimizzazione delle attività di sviluppo e al miglioramento della piattaforma di Internet Banking e funzionale anche alla digitalizzazione dei processi in logica omnicanale.

Attività di supporto

Supporto alla rete – clientela omnicanale

Un'importante evoluzione è stata introdotta a giugno 2019, con l'attivazione del servizio di bonifico istantaneo (Instant Payment), ossia la possibilità di rendere disponibili i fondi al beneficiario non oltre i 10 secondi dall'ordine in tutta Italia e in Euro Zona. L'operatività è garantita tutti i giorni dell'anno h 24 per una soglia massima fissata a 15 mila euro. La funzionalità è accessibile anche da YouBusiness Web.

In ambito mobile payment si segnalano le seguenti innovazioni:

  • Pagobancomat Digit: nuovo servizio di pagamento che permette di virtualizzare la carta Bancomat e di effettuare pagamenti POS utilizzando i dispositivi mobili;
  • BancomatPay: nuovo circuito di pagamento che opera a livello nazionale e permette operazioni di P2P (scambio denaro tra privati), P2C (invio denaro a enti di Charity), P2B (pagamento verso esercenti) e P2G (pagamenti verso la Pubblica amministrazione); si basa esclusivamente su IBAN di C/C e regola con bonifico standard o istantaneo;
  • YouPos Mobile: nuova modalità mobile di riscossione dei pagamenti che permette al merchant di effettuare transazioni POS in mobilità.

Evoluzioni Tecnologiche

Nel corso del 2019 sono state introdotte evoluzioni di componenti infrastrutturali che hanno permesso di:

  • potenziare le preesistenti componenti hardware del Gruppo atte ad incrementare la connettività (fino a 40 Gb/s);
  • garantire una maggiore efficienza e sicurezza dei flussi di traffico dati;

• introdurre hardware di nuova concezione con la possibilità di potenziare le bande connettive e di supportare appieno le nuove features tecnologiche disponibili sul mercato.

Altri progetti in corso: modello organizzativo

Attivazione funzione Chief Lending Officer (CLO)

A seguito dei risultati conseguiti nell'anno 2018, con una sensibile diminuzione del livello complessivo di NPE grazie all'accelerato ritmo impresso alle cessioni e in esecuzione dell'accordo di partnership con Credito Fondiario, si è reso necessario procedere ad una complessiva revisione dei processi relativi alla gestione dell'intero ciclo di vita del credito e del relativo impianto organizzativo. L'iniziativa è stata condotta tenendo in considerazione le seguenti linee guida:

  • adottare una visione di portafoglio che abbracciasse tutti i segmenti e gli stati del credito e in grado di tradurre la propensione al rischio del Gruppo in politiche creditizie coerenti;
  • rendere più efficaci le iniziative di prevenzione del default, implementando nuove capacità di analisi avanzata e di business intelligence;
  • introdurre un approccio integrato e coordinato alla gestione delle non performing exposures, completamente separato dalla concessione e lavorando all'implementazione ed estensione delle best practices.

Alla nuova figura del Chief Lending Officer è stata affidata la mission di indirizzare gli aspetti strategici e supervisionare i risultati relativi all'intera filiera del credito e delle attività di leasing del Gruppo. A suo diretto riporto sono state attivate le seguenti Funzioni:

  • Concessione;
  • Gestione NPE;
  • Governo del Credito;
  • Monitoraggio e Prevenzione;

e la società controllata Release. In particolare:

Concessione presidia il processo di valutazione e concessione del credito, garantendo nel continuo il rispetto delle politiche creditizie di Gruppo nonché la qualità del credito erogato, assicurando il coordinamento delle attività di concessione all'interno della Rete commerciale e delle Società del Gruppo;

Gestione NPE presidia i processi di gestione e ristrutturazione delle posizioni nello status di credito anomalo, con l'obiettivo di salvaguardare la continuità della relazione con la clientela, e delle posizioni a sofferenza con l'obiettivo di massimizzare il recupero, gestendo le partnership e l'attività di workout;

Governo del Credito supporta il CLO nella definizione delle politiche creditizie, delle strategie e dei parametri per la gestione del credito e dei piani operativi. Stabilisce le regole per la classificazione dei crediti ed esercita il presidio sul loan data tape e sul rating desk. Assicura il monitoraggio e il reporting strategico sul portafoglio e il presidio in materia di credit data analysis per tutto il Gruppo;

Monitoraggio e Prevenzione garantisce il monitoraggio andamentale delle singole posizioni in watch list e supporta le strutture commerciali nella gestione dei crediti high risk. Monitora le attività di prevenzione del default e di cura delle posizioni per il rientro in bonis. La Funzione è inoltre responsabile della classificazione dei crediti, nel rispetto delle regole definite nell'ambito del Governo del Credito.

Nel corso del secondo semestre si è proceduto alla piena attivazione delle suddette Funzioni, declinata nelle seguenti principali aree di intervento:

  • definizione dell'intero assetto organizzativo e delle strutture operative;
  • definizione puntuale di mission e funzionigramma;
  • aggiornamento dell'impianto normativo aziendale (es. Regolamento limiti di autonomia e facoltà per la concessione e la gestione del credito, Regolamento di Governance);
  • attribuzione dei poteri delegati;
  • definizione dei fabbisogni.

Attivazione funzione Chief Financial Officer (CFO)

Alla nuova figura del Chief Lending Officer è stato affidato il presidio complessivo in materia di finanza, pianificazione e controllo di gestione, amministrazione e bilancio, partecipazioni, nonché la responsabilità di definire le strategie di gestione delle poste chiave di bilancio suscettibili di influenzare gli equilibri reddituali e patrimoniali del Gruppo.

L'iniziativa è stata condotta tenendo in considerazione le seguenti linee guida:

  • migliorare il coordinamento tra le varie funzioni nell'area CFO, sfruttando le relative sinergie derivanti da un approccio olistico e coerente ai temi e alle problematiche comuni;
  • introdurre una nuova Funzione incentrata sulle strategie di bilancio per tradurre gli obiettivi di piano strategico in termini di livello e composizione degli aggregati patrimoniali e per identificare le azioni e le leve più opportune per tradurre questi obiettivi in risultati economico-finanziari.

Il CFO, attraverso una struttura dedicata a proprio riporto, assicura il presidio strategico della leva finanziaria sulle principali asset class (crediti, portafoglio titoli, immobili e altre attività), sui processi di allocazione del capitale e sulla corretta determinazione del valore degli asset ponderato per il rischio (RWA accuracy).

A riporto del CFO sono state poste le funzioni Amministrazione e Bilancio, Finanza, Partecipazioni e Pianificazione e Controllo.

Riassetto organizzativo ProFamily

La cessione di ProFamily ad Agos Ducato è stata subordinata al perfezionamento di un'operazione di scissione parziale delle attività non captive di ProFamily in favore di una società di nuova costituzione controllata integralmente da Banco BPM. La funzione Organizzazione, nel corso del primo semestre dell'anno, è stata coinvolta nelle attività propedeutiche allo start up di tale nuova iniziativa (NewCo) attraverso la puntuale individuazione dei perimetri oggetto di scissione, la ridefinizione delle strutture e del nuovo assetto organizzativo, del funzionigramma e delle comunicazioni e dei profili autorizzativi nei confronti delle Autorità di Vigilanza.

Data Governance e Sicurezza IT

Piano evolutivo della sicurezza

Durante il 2019 è stata svolta un'attività di Security Assessment avvalendosi di primaria Società di revisione, al fine di rilevare eventuali GAP esistenti e adeguare l'impianto di sicurezza agli standard del NIST (National Institute of Standards and Technology è un'agenzia del governo degli Stati Uniti d'America che si occupa della gestione delle tecnologie).

Nel corso del 2020 i risultati dell'assessment verranno utilizzati per indirizzare il piano progetti al fine di migliorare il livello di sicurezza e i processi.

Nel corso del 2019 è proseguita la revisione della normativa di sicurezza privilegiando gli aspetti indirizzati dalle nuove regolamentazioni europee e dai rilievi elevati dalla BCE nel corso dell'ispezione di inizio anno.

Rinforzo dei presidi di sicurezza e creazione del Security Operation Center (SOC)

Nel corso dei primi mesi del 2019 sono stati raggiunti i seguenti obiettivi di rinforzo dei presidi di sicurezza informatica:

  • rafforzamento del ciclo di vita delle utenze privilegiate di accesso e gestione delle principali infrastrutture informatiche: server, database e rete del sistema informativo del Gruppo;
  • irrobustimento delle credenziali di accesso ai dispositivi aziendali e miglioramento del processo di verifica delle eventuali vulnerabilità dell'infrastruttura IT e di applicazione delle relative mitigazioni;
  • attivazione e successiva evoluzione nel corso dell'anno del SOC (Security Operation Center) attivo tutti i giorni dell'anno h 24 per l'implementazione e gestione degli allarmi di cyber security a protezione del Gruppo.

Sono state contenute in linea con il sistema le perdite derivanti da frodi informatiche in un contesto di nuovi servizi di pagamento aperti alla clientela quali, ad esempio, bonifico istantaneo, bonifico urgente e pagamenti open banking tramite terze parti.

Prove di business continuity

Nel corso dell'anno sono stati testati i seguenti scenari:

  • "Indisponibilità del sito": test a sorpresa che hanno coinvolto tutte le unità organizzative rilevanti del Gruppo al fine di accertare la ripresa delle attività dai siti secondari. Le prove hanno visto lo spostamento delle risorse che hanno attestato la funzionalità operativa dalle postazioni di lavoro predisposte;
  • "Indisponibilità delle risorse": test a sorpresa che hanno visto il subentro delle risorse delle unità organizzative di backup, preventivamente e opportunamente formate, nelle attività delle unità organizzative rilevanti.

Banco BPM ha inoltre partecipato, dal 4 al 6 giugno, all'esercitazione CBCE-G7 promossa da BCE che ha simulato un attacco cyber sul sistema finanziario globale. La simulazione ha permesso di testare l'efficacia dei piani di business continuity e il processo di incident management aziendale.

Test di disaster recovery

Il Gruppo ha testato la ripartenza del sistema informativo dai siti di disaster recovery, verificando tra l'altro la funzionalità di applicazioni rilevanti ai fini della continuità operativa attraverso il coinvolgimento degli utenti finali sia di sede sia di filiale.

Sono stati effettuati test di fornitori rilevanti e, inoltre, il Gruppo è intervenuto nelle prove organizzate dalle Controparti di Mercato quali Borsa Italiana, SIA, EBA, Hi-MTF e RNI.

Data Governance e Data Quality

Nel 2019 è stato definito il framework di Data Governance comprensivo dell'impianto normativo composto dal Regolamento in Materia di Data Governance, dal Manuale Metodologico Standard di Data Governance, dalla Norma di Processo di Data Management e dalla Norma di processo di Data Quality.

Sono state definite le principali responsabilità del framework (Data Officer, Data Owner, Funzione Rischi e Strutture applicative IT) ed è stata assegnata la responsabilità di Data Owner su tutti gli ambiti di rischio attivando sessioni formative mirate.

Le attività sono state svolte in piena coerenza con la progettualità BCBS 239.

Evoluzione architettura applicativa

Nel 2019 è stata finalizzata la progettualità in ambito Api Management (processo di creazione e gestione delle interfacce delle applicazioni Web), abilitante per l'evoluzione dell'architettura in ottica "open banking". La piattaforma di Api Management supporta l'erogazione dei servizi necessari alla compliance PSD2 e l'integrazione dell'Internet Banking con la compagnia assicurativa Cattolica.

Altri progetti nell'area Risk Management

Il Gruppo Banco BPM si pone l'obiettivo di garantire lo sviluppo e il miglioramento continuo dei modelli e delle metriche di misurazione dei rischi, anche attraverso progetti finalizzati all'implementazione e attuazione dei modelli avanzati, all'allineamento agli standard che, tempo per tempo, si vanno affermando a livello internazionale, al recepimento delle normative e direttive di Vigilanza, nonché allo sviluppo di presidi sempre più efficaci.

Nel corso dell'anno il Gruppo ha svolto numerose attività che di seguito vengono illustrate in modo sintetico.

Controlli di II Livello

Sono state avviate una serie di attività volte alla rivisitazione del framework dei presidi di II livello agiti in ambito creditizio. I principali interventi hanno interessato: i) l'aggiornamento del regolamento in materia di Operazioni di Maggior Rilievo (OMR) avviando il rilascio da parte di funzione Rischi di ulteriori tipologie di pareri "ex-ante" di natura non vincolante in ambito creditizio, ii) l'implementazione di un set di Key Risk Indicators (KRI) finalizzati ad attribuire a ciascuna controparte un grado di rischio e, al contempo, intercettare aree potenzialmente rischiose da sottoporre a verifica analitica, iii) la revisione del sistema di reporting.

Framework dei controlli sui Servizi di Investimento

Con riferimento alle verifiche poste in essere sui Servizi di Investimento – MIFID, nel corso del 2019 si è proseguito con l'implementazione di controlli riconducibili ai macro-processi della Consulenza, della Product Governance, del Pricing, della Gestione dei KID e della Best Execution.

Data Quality Aggregation

In tema di Data Quality e Data Governance, conclusa la fase di assessment, il Gruppo ha avviato nel mese di marzo il progetto di adeguamento agli Standard BCBS 239 (Basel Committee on Banking Supervision's standard number 239). Il progetto BCBS 239 si è mosso da un lato in ambito data quality dove si sono ulteriormente sviluppati i presidi di I livello II istanza e II livello su tutti gli ambiti di rischio, dall'altro in tema data governance è stata messa a punto la metodologia per lo sviluppo della tracciatura (lineage) di business, ed è stata applicata in via prioritaria sulle metriche di integrazione rischi e rischio tasso.

Di seguito le principali tappe evolutive dei presidi di data quality attivati nel corso dell'anno:

  • IFRS 9: conclusa nel mese di marzo la realizzazione dei controlli che riguardano tutte le fasi del processo elaborativo (alimentazione, regole completamento, calcolo staging,…);
  • Liquidity Risk: nei mesi di marzo e luglio sono stati realizzati tutti i controlli prioritari che riguardano sia i dati di input che i dati di output del processo di calcolo del principali indicatori di liquidità (LCR,ALMM, NSFR);
  • Credit Risk: è stato ampliato il set di controlli continuativi sul motore di calcolo del rischio di credito a copertura di tutte le principali informazioni che influiscono sul calcolo degli RWA. Sono stati sviluppati nuovi controlli relativi alle garanzie. Sono state svolte verifiche di data quality a supporto dell'Istanza di modifica del modello AIRB;
  • Market Risk: dopo aver eseguito alcune analisi di data quality a supporto dell'Istanza di revisione del modello IMA (Internal Model Approach) nel mese di aprile, nella seconda metà dell'anno vi è stato un grosso impegno per l'ampliamento dei controlli di II livello. In particolare, sono stati sviluppati controlli sui parametri di mercato (curve bond ASW, CDS, indici, volatilità bond option) e sulle posizioni del rischio specifico (utilizzo appropriato delle curve nell'ambito dell'associazione di credito agli emittenti) e analoghi controlli sono in fase di realizzazione sul rischio generico;
  • IRRBB: nel mese di ottobre sono stati rilasciati tutti i controlli relativi ai principali dati di input del rischio tasso, in particolare quelli necessari ai modelli, e sui dati di output delle principali metriche;
  • Rischio Operativo; nel mese di dicembre sono stati rilasciati nuovi controlli, a completamento del framework preesistente, che anche in questo caso riguardano tutte le fasi di processo (Loss Data Collection, calcolo del requisito patrimoniale,…).

Nel corso del 2020 le attività proseguiranno, con particolare focus sui temi della data governance, con l'obiettivo di sviluppare entro la fine dell'anno l'allineamento dei principali ambiti di business alle principali metriche di tutti gli ambiti di rischio.

Inoltre è prevista la partecipazione in tutti i progetti evolutivi del 2020 che porteranno modifiche significative su processi e modelli di rischio (es. Definition Of Default, Loss Given Default single step).

Infine, a partire da un assessment realizzato nel mese di dicembre 2019, verranno identificati interventi di data quality di rafforzamento dei controlli sulle Segnalazioni di Vigilanza in ambito rischi.

Rischio di credito

  • Attività legate all'istanza A-IRB del 2019 contenente nuovi modelli LGD/PD/EAD Corporate e Retail;
  • Attività legate all'aggiornamento delle serie storiche del modello LGD in produzione;
  • Modifica del software di calcolo dei coefficienti patrimoniali relativamente alle esposizioni verso la cartolarizzazione utile al recepimento degli aggiornamenti della CRR (regolamento 575/2013) come da regolamenti 2401/2402 del 2017;
  • Aggiornamento dei modelli satellite per il parametro LGD sul complessivo perimetro Banco BPM;
  • Aggiornamento delle curve di PD prospettiche e della metodologia di calcolo della LGD prospettica per finalità di provisioning sul perimetro performing del Gruppo Banco BPM in ottica IFRS 9;
  • Completamento delle attività legate all'implementazione della nuova definizione di default in ambiente parallelo (shadow);
  • Attività legate alla costruzione delle basi dati necessarie alla ristima dei modelli di PD, LGD ed EAD, richiesta dalla Vigilanza in previsione della messa in produzione della nuova DoD (Definition of Default) (1° gennaio 2021) sia per fini regolamentari che gestionali. Compilazione del Monitoring template da Settembre 2019;
  • Predisposizione del reporting di Rischio di Credito di Gruppo su base trimestrale.

Rischio di mercato

• Richiesta di estensione del modello interno a fronte dei rischi di mercato al rischio specifico dei titoli di debito e al rischio cambio del banking book.

A partire dal 2 ottobre 2019 il tasso di interesse Eonia è stato affiancato da un nuovo tasso chiamato European Short Term Rate (€str). La fase di transizione da Eonia a €str avrà luogo dal 2 ottobre 2019 al 31 dicembre 2021, data in cui il tasso Eonia non verrà più pubblicato. Come richiesto da BCE, il 6 agosto scorso la Banca ha inviato un documento con indicato il programma di attività e di misure da porre in essere, nonché gli aspetti critici che ci si aspetta possano emergere. Al fine di poter gestire le problematiche e le attività relativa al tema in questione, è stato creato uno specifico gruppo di lavoro.

Rischio di tasso

  • Recepimento delle Linee guida EBA in materia di rischio di tasso (EBA/GL/2018/02), entrate in vigore il 30/06/2019, con conseguente adeguamento del framework di misurazione e di reporting;
  • Estensione dell'applicazione del modello interno sul tiraggio delle linee di credito libere al rischio di tasso;
  • Sviluppo del framework dei controlli di I livello II istanza.

Rischio di reputazione

  • Realizzazione di uno specifico progetto finalizzato a sviluppare e implementare un motore di Machine Learning & Artificial Intelligence, allo scopo di considerare anche la componente di web reputation garantendo pertanto una maggiore reattività e un rafforzamento della capacità predittiva di tale metodologia;
  • Ristima dei nodi della funzione esperienziale, utilizzata allo scopo di quantificare l'ammontare di capitale destinato a fronteggiare le potenziali perdite di natura reputazionale;
  • Verifica dell'adeguatezza di tutti i Key Reputational Risk Indicators selezionati e introduzione di un nuovo indicatore di natura reddituale, con l'obiettivo di monitorare, nello specifico, l'evoluzione, la volatilità e la marginalità delle componenti di commissioni relative ai servizi di investimento offerti alla clientela.

Rischio Commerciale

• Completa revisione concettuale dell'approccio di stima adottato in ambito ICAAP e verifica della robustezza del modello anche in relazione al nuovo perimetro di Gruppo.

Rischio Immobiliare

• Affinamento della matrice di correlazione ed arricchimento del processo di data quality sottostante la classificazione per tipologia e area geografica del patrimonio immobiliare.

Rischio Strategico

• Definizione del nuovo approccio di valutazione del rischio in condizioni di scenario avverso con riferimento in particolare alle principali variabili macroeconomiche.

Rischio Equity

• Aggiornamento del processo di mappatura del portafoglio partecipativo con gli indici settoriali di riferimento. Verifica della robustezza relativa alla matrice di infra-segment correlation utilizzata ai fini della stima del capitale economico.

Integrazione rischi

• Ricalibrazione dei parametri di stima utilizzati nella metodologia di integrazione delle diverse tipologie di rischio. Tale attività ha richiesto l'aggiornamento delle serie storiche relative alle perdite attese/effettive oggetto di analisi e la verifica delle assunzioni statistiche delle singole distribuzioni marginali.

EU-wide stress test EBA 2020

Nell'ultimo trimestre del 2019 sono state avviate le attività di preparazione all'esercizio EU-wide stress test 2020 coordinato da EBA/BCE, che si svolgerà nella prima metà del 2020 e si concluderà il 31 luglio 2020 con la presentazione al mercato dei risultati. L'esercizio consisterà nella valutazione degli impatti derivanti dall'applicazione di un comune scenario macroeconomico, base e avverso, ai dati al 31 dicembre 2019 (starting point) proiettati su un orizzonte temporale di 3 anni, sotto l'ipotesi, tra le altre, di bilancio statico e utilizzando le metodologie indicate dall'Autorità di Vigilanza.

Sistema incentivante risk-based

Il Sistema Incentivante 2019 del Gruppo e delle singole società è stato definito sulla base delle nuove disposizioni di Vigilanza in materia di "Politiche e prassi di remunerazione e incentivazione" emanate dalla Banca d'Italia (Circolare 285/2013 e successivi aggiornamenti). In tale contesto, le condizioni di attivazione del sistema incentivante 2019 sono state allineate con il framework RAF di Gruppo e, più in generale, con la propensione al rischio approvato dal Consiglio di Amministrazione della Capogruppo.

Internal Model Inventory & Model Risk Management

Nel 2019 è stato popolato l'internal model inventory con tutti i modelli interni, con una mappatura completa dei modelli dell'area rischi, il caricamento della relativa metodologia e la creazione dei project flow avviando un percorso di gestione del rischio modello applicato all'intero portafoglio modelli attraverso l'individuazione di alcuni indicatori che ne evidenzieranno la rischiosità.

Comunicazione

Nel 2019 la funzione preposta "Brand Identity" ha proseguito il presidio delle attività di comunicazione che impattano sulla banca sia a livello centrale che territoriale.

Nell'arco dell'anno, si è conclusa la prima fase sperimentale del progetto age di Banco BPM che ha previsto il posizionamento di monitor-totem in aderenza alle vetrine su strada in 6 filiali della Banca, a Milano, Verona, Novara e Bergamo.

Il progetto prevede l'installazione di un totale di 30 filiali «Flagship» sui principali territori dove Banco BPM è presente. Si introduce una piattaforma in grado di parlare a vari target in modo personalizzato, ovviando alla distribuzione di manifesti e leaflet a supporto dell'iniziativa e riducendo in modo impattante l'utilizzo della carta anche in un'ottica di salvaguardia dell'ambiente.

Si è inoltre concluso un progetto di Brand Naming sulla Strategia Nominale. Tale progetto è stato realizzato per creare una Strategia Nominale commerciale per Banco BPM attraverso il coinvolgimento dei vertici aziendali e nell'ottica di indirizzare le scelte di naming prodotto dei prossimi 5/10 anni.

E' stato altresì avviato un progetto che ha come target la rivisitazione delle comunicazioni banca/cliente in chiave di maggiore trasparenza, semplicità ed efficacia (R-Evolution).

Nell'ambito della trasparenza verso la clientela, l'entrata in vigore della prima direttiva Europea Mifid, nel 2007, ha consentito al sistema bancario di porre in essere azioni volte alla conoscenza del cliente. In questo contesto, Banco BPM ha valorizzato il servizio di consulenza; seguendo quest'ottica di maggiore trasparenza, Banco BPM ha fornito al cliente un rendiconto scritto in un linguaggio semplice, costruito per far emergere gli elementi di valore del servizio di consulenza della Banca e inquadrando i risultati sia nel contesto interno che in quello dei mercati di riferimento.

E' stato pertanto costruito un percorso informativo sia esterno, che interno, verso tutte le strutture commerciali banca.

In una più ampia visione di responsabilità sociale di Banco BPM si colloca la sottoscrizione di un accordo quinquennale di collaborazione con la Fondazione AIRC, attraverso il quale Banco BPM si affianca alla Fondazione come partner istituzionale di raccolta fondi a sostegno della ricerca scientifica e di divulgazione della corretta informazione sulla prevenzione, la diagnosi e la cura del cancro.

Nell'arco dell'anno è stato inoltre redatto un Community Report, uno strumento di comunicazione e informazione che raccoglie, documenta e testimonia, la dimensione della banca come "Banca di Comunità". Una mappa per orientarsi in un percorso virtuoso e articolato, guidati dai 17 Goals per lo Sviluppo Sostenibile indicati dall'Onu nell'Agenda 2030.

Sul fronte della comunicazione istituzionale, nel mese di dicembre è stata presentata la prima campagna "Straordinario". Con il claim "Siamo una banca che fa cose normali. Ma insieme facciamo cose straordinarie.", Banco BPM si fa portavoce di un approccio tradizionale (quello della banca di paese, la banca sotto casa) attraverso una modalità inaspettata, contemporanea, attenta ai temi di una società in continuo cambiamento.

Grazie alla nuova partnership con Cattolica, si è rinnovata la linea di prodotti dedicata al mondo assicurativo e con essa anche il linguaggio e lo stile di comunicazione. Con "BancapiùAssicurazione" viene caratterizzata tutta l'offerta di Banco BPM. Sono stati lanciati 2 nuovi prodotti: "CasapiùFamiglia" (un'assicurazione modulabile a seconda delle esigenze assicurative del cliente) e "AutopiùSicura" (assicurazione auto e garanzia aggiuntiva connect che prevede SOS, pronto intervento, localizzazione, ecc.).

Nel corso del 2019 le attività Media Relations si sono in larga parte concentrate nel consolidamento e divulgazione di messaggi e comunicazioni inerenti il nuovo perimetro del Gruppo. Si è trattato, dunque, di informare i media in relazione a importanti operazioni realizzate in linea con il Piano Industriale 2016-2019: dal processo di razionalizzazione delle società prodotto alla prosecuzione dell'azione di derisking, dalla rendicontazione delle comunicazioni BCE sui requisiti patrimoniali alle delibere del Consiglio di Amministrazione, fino alle operazioni inerenti l'emissione di strumenti finanziari.

Nel 2019 i comunicati stampa sono stati circa 90. Banco BPM ha, inoltre, organizzato e/o ospitato, alla luce di partnership o accordi di sponsorizzazione, alcune conferenze stampa ed eventi in cui sono stati coinvolti i media, con circa 40 incontri distribuiti in differenti sedi territoriali.

Per quanto riguarda gli eventi, è stata istituita una struttura ad hoc per una migliore gestione di Gruppo di tutte le iniziative di carattere più istituzionale.

Nel corso dell'anno sono stati realizzati oltre 70 eventi in 27 città italiane, incontri tematici, culturali e sportivi, per un totale di circa 4.000 ospiti; nell'ambito della partnership con AIRC l'ufficio eventi ha contribuito a realizzare e partecipato a una quindicina di eventi di charity e di sensibilizzazione alla prevenzione.

Anche per il 2019 l'attività social di Banco BPM si è svolta attraverso Facebook, Twitter, Linkedin e Instagram: finalità della presenza istituzionale sui social è il rafforzamento del posizionamento del brand e il miglioramento della reputazione.

Nel corso dell'anno l'attività social si è concentrata su una miglior strutturazione del lavoro in termini di pianificazione, strumenti di reporting interno, mappatura di progetti e iniziative promossi dalla Banca e ascolto del web.

A questo scopo sono state condotte interviste volte a raccogliere e catalogare tutte le attività portatrici di valori positivi (iniziative territoriali, CSR, risorse umane, corporate, terzo settore, ecc.).

E' stata inoltre svolta una Social Network Analysis utile a conoscere temi di interesse per la rete, canali privilegiati di discussione e influencer di riferimento.

Nel 2019 sono stati pubblicati oltre 600 post, ottenendo, in termini di follower, un incremento del 50% su Facebook, del 109% su Linkedin, del 131% su Instagram e del 36% su Twitter.

Nel mese di dicembre sono stati pubblicati i nuovi siti del Gruppo, il sito commerciale www.bancobpm.it e il sito istituzionale gruppo.bancobpm.it. Entrambi sono stati pensati per agevolare la user experience degli utenti: il primo presenta un catalogo prodotti semplice da consultare e molto intuitivo, il secondo raccoglie tutti i documenti indirizzati agli investitori istituzionali e ai giornalisti.

È inoltre presente un magazine, periodicamente aggiornato, che si propone come strumento divulgativo sia in ambito education sia per valorizzare le attività che la Banca svolge sui territori in cui è presente.

Anche nel 2019 Banco BPM si è impegnato in molteplici interventi e attività che hanno permesso alla banca di operare in sinergia con i propri territori. Particolarmente rilevante per la struttura CSR e Relazioni istituzionali con il territorio è stata l'attività legata ai "Progetti scuola": realizzati in collaborazione con partner e istituzioni dei territori che hanno coinvolto 19 Comuni italiani bisognosi di supporto per l'adeguamento delle attrezzature scolastiche di quasi 50 istituti pubblici di ogni ordine e grado.

Un carattere di rilievo hanno assunto anche le iniziative legate alla "Consapevolezza finanziaria" attraverso workshop nelle filiali e nelle scuole con diverse modalità di interazione, live e social, sui temi dell'economia e della finanza attraverso 39 incontri, in 19 città, con il coinvolgimento di quasi 4.000 persone.

La struttura si è occupata nel 2019 anche di interventi di sponsorizzazione a carattere territoriale e sostegno delle iniziative votate al sociale e all'inclusione, intercettando, pur in linea con gli obiettivi di contenimento dei costi, circa 150 progetti meritevoli di attenzione.

L'impegno nell'essere vicino a tutti i territori e alle comunità di riferimento si è ancor più incrementato durante lo scorso anno. Tra i diversi appuntamenti, di particolare successo è stata la rassegna "Incontri con l'autore" grazie alla quale la banca ha ospitato, nelle proprie sedi, 58 presentazioni di libri di importanti autori italiani, richiamando oltre 11.000 persone.

La struttura, inoltre, ha redatto la Dichiarazione Non Finanziaria relativa all'anno 2018 che è stata pubblicata come relazione separata dalla Relazione di bilancio. Tale Dichiarazione è stata introdotta dal D.lgs. 254/2016 sulle informazioni non finanziarie che obbliga gli enti di interesse pubblico di grandi dimensioni a rendicontare specifiche informazioni di natura non finanziaria nella misura necessaria ad assicurare la comprensione dell'attività di impresa, del suo andamento, dei suoi risultati e dell'impatto dalla stessa prodotta, in relazione ai temi ambientali, sociali, attinenti al personale, rispetto dei diritti umani, lotta alla corruzione attiva e passiva.

La struttura ha inoltre coordinato i lavori organizzativi e di gestione di oltre 330 eventi e convegni promossi nelle sedi rappresentative Banco BPM.

Attraverso la Intranet aziendale, gli eventi interni e altre iniziative specifiche, la Comunicazione Interna si è adoperata per diffondere e condividere gli obiettivi e le strategie aziendali, contribuendo al consolidamento della cultura identitaria di Banco BPM e rendendo tutte le informazioni tempestive e accessibili.

Ingaggio, coinvolgimento e sensibilizzazione su obiettivi e temi aziendali sono stati perseguiti anche attraverso momenti di incontro che hanno reso i colleghi stessi parte attiva del processo di costruzione della nuova identità: nel 2019 sono stati circa 20 gli incontri organizzati internamente, dagli eventi di Direzione, agli incontri ristretti face to face con l'Amministratore Delegato, fino alle occasioni di ingaggio.

Nel 2019 è stata lanciata anche la Corporate TV: una piattaforma multimediale che consente ai colleghi di avere sempre a portata di mano i contributi video più importanti lanciati sulla Intranet attraverso carousel, news o sezioni dedicate.

Infine, tra le attività del Progetto Identitario in capo a Comunicazione Interna, anche nel 2019 particolare importanza ha rivestito il progetto Brand Ambassador: 300 colleghi che hanno scelto, dopo un percorso formativo dedicato iniziato a fine 2017, di rappresentare la Banca, di essere attivi sul territorio promuovendo il brand di Banco BPM e i valori che esso rappresenta.

Nel corso del 2019, i Brand Ambassador hanno preso parte a numerose attività: supporto agli eventi in filiale, partecipazione a survey e/o focus group, supporto a iniziative commerciali.

Nel corso del 2019 è stata creata una task-force di circa 50 Brand Ambassador "geolocalizzati" con competenze e capacità divulgative sui temi economico-finanziari che possano ricoprire il ruolo di relatori e docenti esterni per interventi di educazione e consapevolezza finanziaria promossi da Banco BPM nelle filiali e nelle scuole (primarie, secondarie di primo grado e secondarie di secondo grado).

Per quanto riguarda le società del Gruppo Banco BPM, dopo la suddivisione delle attività tra Banca Aletti (Private) e Banca Akros (Investment), è sorta l'esigenza di rivedere la linea di comunicazione istituzionale per dare ad entrambe le banche un'immagine che le contraddistingua e contribuisca a sottolinearne le singole specificità.

Investor Relations

Nel corso del 2019, il team di Investor Relations ha complessivamente gestito 116 eventi, tipicamente con il coinvolgimento del top management del Gruppo, che hanno permesso di incontrare 454 tra società di investimento (sia del mercato azionario sia del reddito fisso), case di analisi finanziaria, società di rating e altri soggetti. A questi eventi si aggiungono le 4 conferenze telefoniche con audio webcast effettuate durante l'anno per presentare al mercato la performance finanziaria del Gruppo (risultati al 31 dicembre 2018, al 31 marzo 2019, al 30 giugno 2019 e al 30 settembre 2019).

N° eventi % sul totale n° società
incontrate
% sul totale
Conferenze di settore (azionario) (
*)
5 4,3% 90 19,8%
Conferenze di settore (reddito fisso) (
*)
2 1,7% 10 2,2%
Roadshow (azionario) 4 3,4% 48 10,6%
Roadshow (reddito fisso) 8 6,9% 99 21,8%
Altri incontri individuali e/o di gruppo, conferenze telefoniche e
video conferenze (azionario) 67 57,8% 161 35,5%
Altri incontri individuali e/o di gruppo, conferenze telefoniche e
video conferenze (reddito fisso) 5 4,3% 13 2,9%
Incontri/call con società di rating 11 9,5% 11 2,4%
Altre attività 14 12,1% 22 4,8%
Totale 116 100,0% 454 100,0%
Presentazioni al mercato finanziario in conference call/webcast 4

(*) Sono esclusi dal conteggio delle società incontrate gli investitori che hanno partecipato a eventuali "Floor presentation" delle conferenze di settore.

Sul fronte del mercato azionario, è stata rilevante la partecipazione a 5 conferenze di settore e 4 Roadshow organizzati in diverse città europee da primarie case di ricerca e intermediazione, che, insieme, hanno permesso di incontrare 138 controparti, pari al 30,4% del totale dei soggetti complessivamente raggiunti nell'anno.

Similmente, nell'ambito del mercato del reddito fisso, si è partecipato a 2 conferenze di settore e 8 Roadshow, incontrando 109 controparti (il 24,0% del totale) in diverse città europee.

Il restante 45,6% dei soggetti istituzionali coinvolti hanno avuto la possibilità di relazionarsi con il Gruppo in 97 ulteriori occasioni (incontri diretti individuali e/o di gruppo, conferenze telefoniche e/o videoconferenze), includendo anche 11 incontri/call con società di rating.

ALTRE INFORMAZIONI

Soci e Azionisti

Il capitale sociale di Banco BPM, pari a Euro 7.100.000.000,00, è rappresentato da n. 1.515.182.126 azioni ordinarie, prive di valore nominale.

Le azioni di Banco BPM sono quotate nel Mercato Telematico Azionario organizzato e gestito da Borsa Italiana S.p.A..

Al 31 dicembre 2019 gli azionisti della Banca risultano così suddivisi:

  • circa 250.000 depositanti presso il Gruppo Banco BPM;
  • circa 125.000 depositanti presso altri intermediari. Tale dato rappresenta la situazione alla data del concambio azionario (2 gennaio 2017) conseguente all'operazione di fusione tra Banco Popolare Soc. Coop. e BPM S.c.a r.l., non essendosi registrate in seguito operazioni contabili sul capitale sociale.

Ai sensi dell'art. 120 del T.U.F. coloro che partecipano in una società con azioni quotate in misura superiore al 3% del capitale ne danno comunicazione alla società partecipata e alla Consob.

Alla data del 31 dicembre 2019, secondo le informazioni pubblicate sul sito internet della Consob, i soggetti che hanno dichiarato una partecipazione superiore al 3% del capitale sociale di Banco BPM risultano essere:

  • Capital Research and Management Company con una partecipazione pari al 4,98%.
  • Invesco LTD con una partecipazione pari al 4,715%.

Titolo e azioni Banco BPM

Nel 2019 il valore azionario del titolo Banco BPM ha oscillato in un range compreso tra un prezzo di chiusura minimo di 1,620 euro del 14 agosto 2019 ed un prezzo di chiusura massimo di 2,155 euro registrato il 16 ottobre 2019.

Da inizio anno, le azioni del titolo Banco BPM hanno avuto una performance positiva di 3,05%. Nel corso del 2019, i volumi medi giornalieri sono stati pari a circa 27 milioni di azioni.

Infine, si segnala che a fine 2019 il titolo Banco BPM risultava "coperto" da parte di 17 case di ricerca azionaria (di cui: 7 aventi raccomandazioni positive, 9 neutrali e 0 negative, a cui si aggiunge 1 sospensione del rating temporaneo "not rated"), con le quali è stato mantenuto durante l'anno un continuo dialogo.

Rating del Gruppo

Tabella sintetica dei rating del Gruppo Banco BPM

Società di rating Tipo di Rating 31/12/2019 31/12/2018
Lungo Termine sui Depositi Baa3 / Outlook Stabile Ba1 / Outlook Stabile
Ba2 / Outlook Negativo
Moody's Investors Issuer Rating (Rating Emittente) Ba2 / Outlook Negativo Ba2 / Outlook Negativo
Lungo Termine su Debito Senior Unsecured Ba2 / Outlook Negativo
Service
Breve Termine
Baseline Credit Assessment
Counterparty Risk Assessment
Lungo Termine Issuer Rating (Rating
Emittente)
Lungo Termine su Debito Senior
Lungo Termine sui Depositi
Breve Termine Issuer Rating (Rating
Emittente)
Breve Termine su Debito
Breve Termine sui Depositi
Intrinsic Assessment
Support Assessment
P-3 NP
ba3 b1
Baa3(cr) / P-3(cr) Ba1(cr) / NP(cr)
BBB (low) / Trend Stabile BBB (low) / Trend Stabile
BBB (low) / Trend Stabile BBB (low) / Trend Stabile
BBB / Trend Stabile BBB / Trend Stabile
DBRS R-2 (middle) / Trend Stabile R-2 (middle) / Trend Stabile
R-2 (middle) / Trend Stabile R-2 (middle) / Trend Stabile
R-2 (high) / Trend Stabile R-2 (high) / Trend Stabile
BBB (low) BBB (low)
SA3 SA3

Tabella sintetica dei rating di Banca Akros

Società di rating Tipo di Rating 31/12/2019 31/12/2018
DBRS Morningstar Lungo Termine Issuer Rating (Rating
Emittente)
BBB (low) / Trend Stabile BBB (low) / Trend Stabile
Lungo Termine su Debito Senior BBB (low) / Trend Stabile BBB (low) / Trend Stabile
Lungo Termine sui Depositi BBB / Trend Stabile BBB / Trend Stabile
Breve Termine Issuer Rating (Rating Emittente) R-2 (middle) / Trend Stabile R-2 (middle) / Trend Stabile
Breve Termine su Debito R-2 (middle) / Trend Stabile R-2 (middle) / Trend Stabile
Breve Termine sui Depositi R-2 (high) / Trend Stabile R-2 (high) / Trend Stabile
Support Assessment SA1 SA1

Di seguito, vengono descritte le azioni di rating che hanno riguardato il Gruppo Banco BPM nel 2019, suddivise per agenzia di rating.

Moody's Investors Service (Moody's)

In data 28 maggio 2019, Moody's Investors Service ha (i) migliorato il rating di lungo termine sui Depositi di Banco BPM, portandolo da Ba1(Stabile) a Baa3 (Stabile), all'interno quindi della categoria Investment Grade; (ii) migliorato il Baseline Credit Assessment (BCA), rating che analizza il profilo finanziario della Banca nel suo contesto operativo, portandolo da b1 a ba3; (iii) confermato il rating di lungo termine sul Debito Senior Unsecured a Ba2 (Negativo).

Contestualmente, anche il rating di breve termine sui depositi è stato alzato da NP a P-3, e il Counterparty Risk Assessment (CR Assessment) è passato da Ba1(cr)/Not Prime(cr) a Baa3(cr)/P-3(cr).

DBRS Morningstar

In data 21 novembre 2019, DBRS Morningstar ha confermato tutti i rating di Banco BPM, inclusi: (i) il rating emittente (Issuer Rating) di lungo e breve termine e il rating di lungo e breve termine sul Debito Senior a BBB (low)/R-2 (middle); (ii) il rating di lungo e breve termine sui Depositi a BBB/R-2 (high) e (iii) il Support Assessment a SA3. Il Trend su tutti i rating è stato confermato Stabile.

Identica azione di rating è stata fatta anche per Banca Akros, che ha gli stessi rating di lungo e breve termine e Trend della Capogruppo, ad eccezione del Support Assessment, che è stato confermato a SA1.

ANDAMENTO DELLE PRINCIPALI SOCIETÀ DEL GRUPPO

Nel seguito si riporta un riepilogo delle principali partecipazioni in imprese del Gruppo con evidenza dei più significativi dati patrimoniali, reddituali e operativi riferiti al 31 dicembre 2019.

Per quanto riguarda la Capogruppo Banco BPM si fa rinvio al bilancio separato riportato nel presente fascicolo.

Banca Aletti

31/12/2019 31/12/2018
combined (*)
Variazione 31/12/2018
Dati economici (milioni di euro)
Margine d'interesse (1,2) (5,7) (79,3%) 63,0
Commissioni nette 96,2 92,6 3,9% 91,0
Proventi operativi 96,3 205,0 (53,0%) 262,5
Oneri operativi (75,5) (80,1) (5,7%) (111,9)
Risultato della gestione 20,8 124,9 (83,3%) 150,6
Risultato lordo dell'operatività corrente 4,2 102,5 (95,9%) 128,9
Risultato netto dell'operatività corrente (31,4) 65,1 (148,2%) 84,0
Risultato dell'esercizio (31,4) 61,2 (151,3%) 80,2

(*) i dati relativi all'esercizio 2018 sono stati riesposti per omogeneità di confronto considerando i dati economici i dati "combined" determinati aggregando i contributi dei rami Private di Banca Aletti e Banca Akros. La colonna del 31/12/2018 riporta i dati del bilancio civilistico pubblicato.

31/12/2019 31/12/2018 Variazione
Dati patrimoniali (milioni di euro)
Totale dell'attivo 2.734,9 3.010,3 (9,1%)
Crediti a clientela netti 155,6 120,9 28,7%
Attività finanziarie e derivati di copertura 9,4 9,5 (1,7%)
Patrimonio netto 345,4 453,6 (23,9%)
Attività finanziarie della clientela (milioni di euro)
Raccolta diretta 2.170,7 1.672,5 29,8%
Raccolta indiretta 21.863,2 21.081,8 3,7%
- Risparmio gestito 10.302,0 10.171,0 1,3%
- Fondi comuni e Sicav 5.198,2 4.463,0 16,5%
- Gestioni patrimoniali mobiliari e in fondi 3.240,5 4.046,2 (19,9%)
- Polizze assicurative 1.863,3 1.661,8 12,1%
- Risparmio amministrato 11.561,2 10.910,8 6,0%
Dati della struttura
Numero medio dei dipendenti (*) 473,7 483,3
Numero degli sportelli bancari 55 55

(*) il numero medio dei dipendenti del 2018, in omogeneità coi dati economici combined, è stato ricalcolato stimandolo sulla base dei dipendenti facenti parte delle strutture Private di Banca Aletti e Banca Akros.

31/12/2019 31/12/2018
combined (*)
Variazione 31/12/2018
Indici di redditività (%)
Margine finanziario/Proventi Operativi (1,2%) (2,8%) (57,14%) 24,0%
Commissioni nette /Proventi Operativi 99,9% 45,2% 121,02% 34,7%
Oneri operativi / Proventi Operativi 78,4% 39,1% 100,51% 42,6%
ROA 0,2% 3,4% (94,12%) 4,3%
ROE (9,1%) 13,5% (167,35%) 11,5%
Dati sulla produttività operativa
Crediti a clientela lordi per dipendente (€/1000) 329 251 31,20% 223
Proventi operativi per dipendente (€/1000) 203 424 (52,06%) 485
Oneri operativi per dipendente (€/1000) 159 166 (3,80%) 207
Indici di patrimonializzazione
Common equity tier 1 ratio 73,5% 80,6%
Tier 1 capital Ratio 73,5% 80,6%
Total capital ratio 73,5% 80,6%
Indice di leva finanziaria 85,6% 106,9%
Altri indici
Impieghi lordi/raccolta diretta 7,2% 7,2%

(*) i dati relativi all'esercizio 2018 sono stati riesposti per omogeneità di confronto considerando come dati economici i dati "combined" stimati in base alle strutture Private di Banca Aletti e Banca Akros. Si è mantenuta la colonna del 2018 basata sui dati di bilancio civilistico.

Per un'analisi più dettagliata dei principali eventi che hanno interessato Banca Aletti si fa rinvio alla sezione della presente Relazione sulla Gestione dedicata alla descrizione dei segmenti di business e in particolare al comparto Private.

Banca Akros

(milioni di euro) 31/12/2019 31/12/2018
combined (*)
variaz. 31/12/2018
Dati economici
Margine di interesse 83,4 92,6 (9,9%) 23,9
Commissioni nette 38,8 41,3 (6,1%) 34,2
Proventi operativi 142,4 114,2 24,7% 55,8
Oneri operativi (86,7) (90,2) (3,9%) (57,4)
Risultato della gestione operativa 55,7 24,0 132,0% (1,6)
Risultato dell'operatività corrente al lordo delle imposte (**) 55,8 31,7 76,0% 5,3
Utile dell'esercizio 38,0 21,5 76,8% 2,6

(*) i dati relativi all'esercizio 2018 sono stati riesposti per omogeneità di confronto considerando i dati economici i dati "combined" determinati aggregando i contributi dei rami CIB di Banca Akros e Banca Aletti. La colonna del 31/12/2018 riporta i dati del bilancio civilistico pubblicato. (**) al lordo delle contribuzioni ai sistemi di garanzia.

(milioni di euro) 31/12/2019 31/12/2018 variaz.
Dati patrimoniali
Totale dell'attivo 9.803,9 11.158,4 (12,1%)
di cui: Finanziamenti verso clientela (lordi) 819,1 1.385,4 (40,9%)
di cui: Attività finanziarie 8.234,3 8.113,0 1,5%
Patrimonio netto 748,1 707,1 5,8%
Attività finanziarie della clientela
Raccolta diretta 1.337,8 826,8 61,8%
Dati della Struttura
Numero medio dei dipendenti (*) 208 215
Numero degli sportelli bancari 1 1

(*) il numero medio dei dipendenti del 2018, in omogeneità coi dati economici combined, è stato ricalcolato sulla base dei dipendenti facenti parte delle strutture CIB di Banca Akros e Banca Aletti.

31/12/2019 31/12/2018 (*)
Indici di redditività (%)
ROE 5,36% 3,05%
RORAC 21,33% 11,68%
Ris. Oper. corrente lordo imposte/Proventi Operativi 39,17% 27,74%
Return on asset (ROA) 0,39% 0,19%
Margine di interesse/Proventi operativi 58,59% 81,12%
Commissioni nette/Proventi operativi 27,27% 36,21%
Oneri operativi/Proventi operativi 60,88% 78,97%
Dati sulla produttività operativa (€/1.000)
Crediti a clientela lordi per dipendente 3.900,4 6.443,7
Proventi operativi per dipendente 677,9 531,0
Oneri operativi per dipendente 412,7 419,3
VAR (99%, 1 giorno) gestionale medio annuo 2.200 (**) 1.400
Altri indici
Attività finanziarie/Totale attivo 83,99% 72,71%
Derivati attivi/totale attivo 16,54% 14,73%
- derivati di negoziazione attivi/totale attivo 16,54% 14,73%
- derivati di copertura attivi/totale attivo - -
Derivati di negoziazione netti/totale attivo 7,89% 9,68%
Impieghi lordi/Raccolta diretta 61,23% 167,57%
Indici regolamentari di patrimonializzazione
Common equity tier 1 ratio (CET1 capital ratio) 28,57% 32,84%
Tier 1 capital ratio 28,57% 32,84%
Total capital ratio 28,57% 32,84%
Indice di leva finanziaria 13,53% 16,88%
(*) i dati relativi all'esercizio 2018 sono stati riesposti per omogeneità di confronto considerando i dati economici "combined" elaborati come sopra

precisato. (**) media ultimo trimestre 2018.

Per un'analisi più dettagliata dei principali eventi che hanno interessato Banca Akros si fa rinvio alla sezione della presente Relazione sulla Gestione dedicata alla descrizione dei segmenti di business e in particolare al comparto dell'Investment Banking.

Altre partecipate

(milioni di euro) Totale
dell'attivo
Patrimonio
netto (*)
Raccolta
Diretta
Raccolta
Indiretta
Impieghi
netti
Utile
(Perdita)
Istituzioni creditizie
Banca Aletti & C. (Suisse) 133,3 28,5 103,6 486,2 13,1 (1,4)
Bipielle Bank (Suisse) 27,3 21,4 4,2 - - (1,6)
Società finanziarie
Aletti Fiduciaria 10,1 7,5 0,1 943,0 1,0 (0,4)
Release 1.615,8 170,8 5,6 - 732,7 (105,2)
ProFamily 1.390,9 84,9 3,8 - 1.340,9 5,7
Altre società
Bipielle Real Estate 1.319,0 1.222,6 37,5 - 7,1 30,2
Tecmarket Servizi 43,4 25,1 - - - 8,5
Ge.Se.So. 1,5 0,3 - - - 0,0

(*) importo comprensivo del risultato dell'esercizio.

Rapporti con imprese controllate e collegate

L'informativa sulle operazioni con parti correlate e la descrizione delle operazioni di maggiore rilevanza concluse con parti correlate nell'esercizio, prevista dal Regolamento adottato dalla Consob con delibera n. 17221 del 12 marzo 2010 e successivamente modificato con delibera n. 17389 del 23 giugno 2010, sono riportate nella Nota Integrativa Consolidata, parte H, cui si fa rinvio.

Azioni proprie della Capogruppo e delle imprese controllate

Si fa rinvio alla sezione 13 – Patrimonio del Gruppo della parte B della Nota Integrativa Consolidata.

Dichiarazione consolidata di carattere non finanziario

Il Gruppo Banco BPM predispone la Dichiarazione consolidata di carattere non finanziario ai sensi del D. Lgs 254/2016 e della Delibera Consob n. 20267 del 18 gennaio 2018 in un documento separato, pubblicato sul sito internet www.bancobpm.it, nella sezione nella sezione "Corporate Governance".

Relazione sul governo societario e gli assetti proprietari

Il Gruppo Banco BPM predispone la Relazione sul governo societario e gli assetti proprietari ai sensi dell'art. 123 bis D.Lgs. n. 58/1998 in un documento separato, pubblicato sul sito internet www.bancobpm.it, nella sezione "Corporate Governance".

EVOLUZIONE PREVEDIBILE DELLA GESTIONE

Un tasso di crescita atteso del PIL assai contenuto, seppur in accelerazione rispetto a quello registrato nel 2019, manterrà su livelli assai modesti le prospettive di espansione del sistema produttivo nazionale e dei consumi delle famiglie italiane. Pur segnando una moderata riduzione, il differenziale (negativo) di crescita rispetto a quello medio dell'Eurozona è stimato rimanere ampio.

Incidono sullo scenario nazionale una pluralità di fattori interni ed internazionali (rischi derivanti dalla diffusione della forma di polmonite virale denominata "Coronavirus", effetti della guerra dei dazi su ciclo degli investimenti ed automotive, difficoltà nelle global supply chains, risvolti della Brexit recentemente decisa dal parlamento inglese, minor domanda da EM).

Con particolare riferimento agli effetti del Coronavirus, si evidenzia come nel mese di gennaio in Cina ha iniziato a diffondersi una nuova forma di polmonite virale, poi identificata come un ceppo ancora sconosciuto di Coronavirus, trasmesso da animale a uomo. L'epicentro del primo focolaio è stato individuato nel mercato del pesce di Wuhan, città di circa 11 milioni di abitanti situata nella provincia di Hubei. Le autorità cinesi hanno riferito del progressivo estendersi del contagio dovuto alla trasmissibilità del virus da uomo a uomo: il numero delle persone infette è rapidamente cresciuto e si sono verificati i primi decessi.

A fine gennaio l'Organizzazione mondiale della sanità ha dichiarato che il rischio globale derivante dal coronavirus cinese è "elevato", "molto alto in Cina, alto a livello regionale e alto a livello globale". Negli ultimi giorni si segnalano i primi casi di contagio anche in Italia. I più recenti bollettini dell'OMS e delle autorità sanitarie cinesi (aggiornato alla mezzanotte del 4 febbraio) e dall'Oms (aggiornato alle 10 del 3 febbraio) registrano 24.304 casi confermati in Cina, con 490 morti e 159 casi nel resto del Mondo. Nella UE il bilancio alle ore 13 del 5 febbraio è di 26 casi.

L'eventualità che il contagio possa accelerare in Cina ed estendersi con virulenza al di fuori del Paese non può essere esclusa a priori, stante quanto accaduto in passato con altre malattie sconosciute all'epoca della prima comparsa. Tuttavia le autorità sanitarie stanno ancora valutando tale possibilità alla luce degli sviluppi in atto. Parimenti, allo stato attuale, una valutazione delle potenziali conseguenze negative del diffondersi di tale virus sull'attività economica internazionale e domestica e quindi dei riflessi sull'andamento del Gruppo Banco BPM è estremamente aleatoria. Ad oggi il Fondo Monetario Internazionale non ha ancora prodotto revisioni della stima della crescita mondiale alla luce degli effetti del Coronavirus.

Tuttavia, la decisione del Governo cinese di rinviare in gran parte del Paese la riapertura delle attività produttive dopo il Capodanno eserciterà certamente effetti negativi sulla crescita nel primo trimestre del 2020, nonostante il varo di misure di sostegno economico. Di riflesso, pertanto, è da attendersi una qualche ripercussione sfavorevole anche sulla congiuntura internazionale. Tuttavia nel caso in cui la diffusione del virus dovesse estendersi significativamente a livello internazionale, le conseguenze economiche generali e specifiche per il nostro Gruppo potrebbero essere significativamente più severe, ma di un'entità che non è possibile stimare in questa fase.

Tale elementi di incertezza si sommano ad una azione, a tratti discontinua, dell'Esecutivo che potrebbe tornare ad incidere negativamente, in misura più decisa, sullo spread BTP/Bund. Un apprezzabile supporto verrà comunque ancora una volta dalla politica monetaria, caratterizzata da un'impostazione spiccatamente espansiva, specie dopo che la BCE ha ripreso nel corso del 2019 l'acquisto di titoli presso il sistema.

In tale contesto quindi la crescita delle masse creditizie verrà alimentata in misura relativamente contenuta dalla domanda di credito proveniente sia dalle famiglie, specie sul medio e lungo termine, che dalle imprese che pur esprimeranno una domanda netta nuovamente positiva, grazie anche alla proroga del super-ammortamento. Contemporaneamente dovrebbe proseguire il miglioramento della qualità degli attivi bancari perdurando il processo di derisking già in atto, mentre le cessioni di crediti deteriorati sono favorite dal rinnovo dei GACS. Complessivamente le attese sono di un moderato incremento dello stock degli impieghi al netto delle sofferenze, in un contesto di maggiore competizione tra intermediari.

Per quanto riguarda il funding, le citate misure espansive, sul fronte della politica monetaria, in particolare le operazioni TLTRO III, manterranno elevata la liquidità del sistema, permettendo alle banche un agevole roll-over dei prestiti TLTRO II ed un ricorso assai flessibile e graduale alla raccolta con strumenti a medio-lungo termine da collocare presso il pubblico. Dal combinato disposto si stima scaturisca un modesto aumento della raccolta con una marginale ricomposizione verso gli strumenti con scadenza più lunga. La combinazione di un'attenta valutazione del merito creditizio, di un rigoroso filtro all'attività di erogazione, e le succitate misure che agevoleranno il funding, tenderanno a contenere il costo di quest'ultimo, agevolando una stabilizzazione dell'onere di indebitamento per famiglie ed imprese.

In concomitanza di una contenuta flessione dei tassi medi sui prestiti, il mark-up dovrebbe segnare una modesta chiusura con la forbice bancaria che dovrebbe restringersi in misura marginale. Tale evoluzione, nonostante il contenimento dei costi del funding legato all'azione della BCE ed all'aumento moderato delle masse è attesa comunque riflettersi in una erosione del margine da clientela e, a causa di una riduzione dei rendimenti governativi, anche in una flessione moderata del margine d'interesse. Gli altri ricavi vedranno un contributo positivo del risultato da negoziazione e valutazione al fair value. Nei servizi di pagamento, l'accresciuta competitività e l'ampliamento dell'offerta digitale continueranno a creare pressioni al ribasso sui prezzi. Un sostegno alla componente commissionale verrà dal risparmio gestito, in ulteriore crescita dopo il recupero segnato nel corso del 2019. Dal complesso dei fattori suesposti è atteso scaturire una leggera diminuzione del margine d'intermediazione.

Stante tale scenario, l'attenzione operativa del Gruppo si concentrerà sulle iniziative caratterizzanti del nuovo Piano Strategico, che verrà presentato a inizio marzo e sarà incentrato su uno sviluppo organico del core business. Nell'esercizio, la pressione sul margine di interesse, principalmente attribuibile alle condizioni di mercato e al venire meno del contributo della PPA (Purchase Price Allocation), è attesa trovare compensazione nella crescita delle commissioni. Il contenimento dei costi operativi, mediante il miglioramento dell'efficienza, continuerà a costituire uno dei principali fattori di attenzione, concorrendo a mitigare gli impatti del rinnovo del contratto nazionale di categoria e dell'aumento degli investimenti strutturali, in particolare concentrati nell'IT. Il costo del credito, ad esito della forte diminuzione delle esposizioni non performing e del trend corrente dei flussi in ingresso nelle categorie di credito deteriorato, è previsto in riduzione, nel rispetto di un elevato livello di copertura. La solida posizione patrimoniale del Gruppo, unita alla capacità di generare organicamente capitale, permetterà una remunerazione sostenibile degli azionisti e la gestione dei potenziali impatti futuri degli headwinds regolamentari.

FATTI DI RILIEVO AVVENUTI DOPO LA CHIUSURA DELL'ESERCIZIO

In conformità con la disciplina speciale emanata dalla Banca d'Italia, i fatti di rilievo avvenuti dopo la chiusura dell'esercizio sono illustrati nella Nota Integrativa, parte A, Sezione 4.

Milano, 6 febbraio 2020

Il Consiglio di Amministrazione

Schemi del bilancio consolidato

STATO PATRIMONIALE CONSOLIDATO

Voci dell'attivo 31/12/2019 31/12/2018
10. Cassa e disponibilità liquide 912.742 922.017
20. Attività finanziarie valutate al fair value con impatto a conto economico 7.181.477 5.738.595
a) attività finanziarie detenute per la negoziazione 5.726.814 4.522.529
c) altre attività finanziarie obbligatoriamente valutate al fair value 1.454.663 1.216.066
30. Attività finanziarie valutate al fair value con impatto sulla redditività complessiva 12.526.772 15.351.561
40. Attività finanziarie valutate al costo ammortizzato 133.147.117 123.840.007
a) crediti verso banche 10.834.518 4.377.526
b) crediti verso clientela 122.312.599 119.462.481
50. Derivati di copertura 103.614 130.511
60. Adeguamento di valore delle attività finanziarie oggetto di copertura generica (+/-) 29.161 42.173
70. Partecipazioni 1.386.079 1.434.163
90. Attività materiali 3.624.312 2.775.885
100. Attività immateriali 1.269.360 1.277.941
di cui:
- avviamento 76.200 76.389
110. Attività fiscali 4.619.636 5.012.477
a) correnti 159.845 330.436
b) anticipate 4.459.791 4.682.041
120. Attività non correnti e gruppi di attività in via di dismissione 131.082 1.592.782
130. Altre attività 2.106.849 2.346.679
Totale dell'attivo 167.038.201 160.464.791
Voci del passivo e del patrimonio netto 31/12/2019 31/12/2018
10. Passività finanziarie valutate al costo ammortizzato 138.333.959 136.160.342
a) debiti verso banche 28.523.335 31.633.541
b) debiti verso clientela 94.099.912 90.197.859
c) titoli in circolazione 15.710.712 14.328.942
20. Passività finanziarie di negoziazione 10.366.668 6.502.522
30. Passività finanziarie designate al fair value 420.561 692.890
40. Derivati di copertura 552.761 726.307
50. Adeguamento di valore delle passività finanziarie oggetto di copertura generica (+/-) 62.299 49.756
60. Passività fiscali 619.269 505.402
a) correnti 9.235 11.181
b) differite 610.034 494.221
70. Passività associate ad attività in via di dismissione 5.096 3.043
80. Altre passività 3.303.823 3.814.589
90. Trattamento di fine rapporto del personale 384.886 377.498
100. Fondi per rischi e oneri 1.101.797 1.327.368
a) impegni e garanzie rilasciate 115.990 123.814
b) quiescenza e obblighi simili 150.910 150.676
c) altri fondi per rischi e oneri 834.897 1.052.878
120. Riserve da valutazione 164.836 (346.438)
140. Strumenti di capitale 298.112 -
150. Riserve 3.512.575 3.577.955
170. Capitale 7.100.000 7.100.000
180. Azioni proprie (-) (11.518) (12.610)
190. Patrimonio di pertinenza di terzi (+/-) 26.076 45.599
200. Utile (Perdita) d'esercizio (+/-) 797.001 (59.432)
Totale del passivo e del patrimonio netto 167.038.201 160.464.791

CONTO ECONOMICO CONSOLIDATO

Voci 2019 2018
10. Interessi attivi e proventi assimilati 2.513.924 2.861.587
di cui: interessi attivi calcolati con il metodo dell'interesse effettivo 2.468.870 2.780.914
20. Interessi passivi e oneri assimilati (515.972) (569.025)
30. Margine di interesse 1.997.952 2.292.562
40. Commissioni attive 1.870.979 1.949.561
50. Commissioni passive (133.875) (100.801)
60. Commissioni nette 1.737.104 1.848.760
70. Dividendi e proventi simili 69.611 51.956
80. Risultato netto dell'attività di negoziazione (178.416) (95.610)
90. Risultato netto dell'attività di copertura 7.497 (2.657)
100. Utili (perdite) da cessione o riacquisto di: 337.551 (111.630)
a) attività finanziarie valutate al costo ammortizzato 76.510 (238.062)
b) attività finanziarie valutate al fair value con impatto sulla redditività complessiva 265.432 130.940
c) passività finanziarie (4.391) (4.508)
110. Risultato netto delle altre attività e passività finanziarie valutate al fair value con impatto a
conto economico 109.668 (17.152)
a) attività e passività finanziarie designate al fair value 2.965 (29.630)
b) altre attività finanziarie obbligatoriamente valutate al fair value 106.703 12.478
120. Margine di intermediazione 4.080.967 3.966.229
130. Rettifiche/Riprese di valore nette per rischio di credito relativo a: (721.953) (1.678.529)
a) attività finanziarie valutate al costo ammortizzato (724.741) (1.674.775)
b) attività finanziarie valutate al fair value con impatto sulla redditività complessiva 2.788 (3.754)
140. Utili/perdite da modifiche contrattuali senza cancellazioni (1.997) (1.843)
150. Risultato netto della gestione finanziaria 3.357.017 2.285.857
180. Risultato netto della gestione finanziaria e assicurativa 3.357.017 2.285.857
190. Spese amministrative: (2.739.685) (2.974.742)
a) spese per il personale (1.692.122) (1.728.610)
b) altre spese amministrative (1.047.563) (1.246.132)
200. Accantonamenti netti ai fondi per rischi e oneri (107.038) (345.341)
a) impegni e garanzie rilasciate 7.832 12.160
b) altri accantonamenti netti (114.870) (357.501)
210. Rettifiche/Riprese di valore nette su attività materiali (197.689) (155.093)
220. Rettifiche/Riprese di valore nette su attività immateriali (110.039) (117.118)
230. Altri oneri/proventi di gestione 337.674 700.803
240. Costi operativi (2.816.777) (2.891.491)
250. Utili (Perdite) delle partecipazioni 130.441 330.160
260. Risultato netto della valutazione al fair value delle attività materiali e immateriali (158.533) -
280. Utili (Perdite) da cessione di investimenti 333.965 2.655
290. Utile (Perdita) della operatività corrente al lordo delle imposte 846.113 (272.819)
300. Imposte sul reddito dell'esercizio dell'operatività corrente (64.676) 202.828
310. Utile (Perdita) della operatività corrente al netto delle imposte 781.437 (69.991)
320. Utile (Perdita) delle attività operative cessate al netto delle imposte - 936
330. Utile (Perdita) dell'esercizio
340. Utile (Perdita) dell'esercizio di pertinenza di terzi
781.437
15.564
(69.055)
9.623
350. Utile (Perdita) dell'esercizio di pertinenza della capogruppo 797.001 (59.432)
EPS Base (euro) 0,525 (0,039)
EPS Diluito (euro) 0,525 (0,039)

PROSPETTO DELLA REDDITIVITÀ CONSOLIDATA COMPLESSIVA

Voci 31/12/2019 31/12/2018
10. Utile (Perdita) d'esercizio 781.437 (69.055)
Altre componenti reddituali al netto delle imposte senza rigiro a conto
economico 334.319 (219.348)
20. Titoli di capitale designati al fair value con impatto sulla redditività complessiva 119.809 (230.126)
30. Passività finanziarie designate al fair value con impatto a conto economico (variazioni
del proprio merito creditizio) (6.583) 5.204
60. Attività materiali 249.658 -
70. Piani a benefici definiti (28.296) 5.432
90. Quota delle riserve da valutazione delle partecipazioni valutate a patrimonio netto (269) 142
Altre componenti reddituali al netto delle imposte con rigiro a conto
economico 192.440 (299.351)
100. Copertura di investimenti esteri (845) (754)
110. Differenze di cambio 2.497 2.721
120. Copertura flussi finanziari 129 1.148
140. Attività finanziarie (diverse dai titoli di capitale) valutate al fair value con impatto sulla
redditività complessiva 178.775 (296.117)
160. Quota delle riserve da valutazione delle partecipazioni valutate a patrimonio netto 11.884 (6.349)
170. Totale altre componenti reddituali al netto delle imposte 526.759 (518.699)
180. Redditività complessiva (Voce 10+170) 1.308.196 (587.754)
190. Redditività consolidata complessiva di pertinenza di terzi (15.563) (9.599)
200. Redditività consolidata complessiva di pertinenza della Capogruppo 1.323.759 (578.155)

PROSPETTO DELLE VARIAZIONI DEL PATRIMONIO NETTO CONSOLIDATO

Allocazione risultato Variazioni dell'esercizio
esercizio precedente Operazioni su patrimonio netto Patrimonio Patrimonio Patrimonio
31 dicembre 2019 31/12/2018
Esistenze al
Modifica saldi
apertura
all'1/01/2019
Esistenze
Riserve Dividendi e
destinazioni
altre
Variazioni
di riserve
Emissione
nuove
azioni
Acquisto
proprie
azioni
Distribuzione
straordinaria
dividendi
strumenti di
Variazione
capitale
Derivati su
proprie
azioni
options
Stock
partecipative
interessenze
Variazioni
complessiva
dell'esercizio
Redditività
31/12/2019
netto al
31/12/2019
Gruppo al
netto del
31/12/2019
netto di
terzi al
Capitale: 7.163.927 - 7.163.927 - - - - (234) 7.163.693 7.100.000 63.693
a) azioni ordinarie 7.163.927 - 7.163.927 - - - - (234) 7.163.693 7.100.000 63.693
b) altre azioni - - - - - - - - - - -
Sovrapprezzi di emissione - - - - - - - - - - -
Riserve: 3.569.082 (11.912) 3.557.170 (69.119) 5.026 (1.546) - - - (1.003) 3.490.528 3.512.575 (22.047)
a) di utili 3.064.319 (11.912) 3.052.407 (69.119) 98 (1.546) - - (1.003) 2.980.837 3.002.882 (22.045)
b) altre 504.763 - 504.763 - 4.928 - - - - 509.691 509.693 (2)
Riserve da valutazione (346.270) - (346.270) - (15.659) - 526.759 164.830 164.836 (6)
Strumenti di capitale - - - 298.112 298.112 298.112 -
Azioni proprie (12.610) - (12.610) - 1.092 - (11.518) (11.518) -
Utile (Perdita) dell'esercizio (69.055) - (69.055) 69.119 (64) 781.437 781.437 797.001 (15.564)
Patrimonio netto 10.305.074 (11.912) 10.293.162 - (64) (10.633) (454) - - 298.112 - (1.237) 1.308.196 11.887.082 11.861.006 26.076
- del Gruppo 10.259.475 (9.429) 10.250.046 - - (10.457) (454) - - 298.112 - - 1.323.759 11.861.006
- di terzi 45.599 (2.483) 43.116 - (64) (176) - - (1.237) (15.563) 26.076

_______________________________________________________________________________________________________ SCHEMI DEL BILANCIO CONSOLIDATO 145

Allocazione risultato Variazioni dell'esercizio
esercizio precedente Operazioni su patrimonio netto Patrimonio Patrimonio Patrimonio
31 dicembre 2018 31/12/2017
Esistenze al
Modifica saldi
apertura
all'1/01/2018
Esistenze
Riserve Dividendi e
destinazioni
altre
Variazioni
di riserve
Emissione
nuove
azioni
Acquisto
proprie
azioni
straordinaria
Distribuzione
dividendi
strumenti di
Variazione
capitale
Derivati su
proprie
azioni
options
Stock
partecipative
interessenze
Variazioni
complessiva
dell'esercizio
Redditività
31/12/2018
netto al
31/12/2018
Gruppo al
netto del
31/12/2018
netto di
terzi al
Capitale: 7.164.561 - 7.164.561 - - - - (634) 7.163.927 7.100.000 63.927
a) azioni ordinarie 7.164.561 - 7.164.561 - - - - (634) 7.163.927 7.100.000 63.927
b) altre azioni - - - - - - - - - - -
Sovrapprezzi di emissione 1.216 - 1.216 - - - - (1.216) - - -
Riserve: 1.953.356 (993.155) 960.201 2.606.512 4.255 (1.786) - - - (100) 3.569.082 3.577.955 (8.873)
a) di utili 1.456.946 (993.155) 463.791 2.606.512 (4.098) (1.786) - - (100) 3.064.319 3.073.190 (8.871)
b) altre 496.410 - 496.410 - 8.353 - - - - 504.763 504.765 (2)
Riserve da valutazione 251.849 (78.229) 173.620 - (1.192) 1 (518.699) (346.270) (346.438) 168
Strumenti di capitale - - - - - - -
Azioni proprie (14.146) - (14.146) - 1.536 - (12.610) (12.610) -
Utile (Perdita) di esercizio 2.606.704 - 2.606.704 (2.606.512) (192) (69.055) (69.055) (59.432) (9.623)
Patrimonio netto 11.963.540 (1.071.384) 10.892.156 - (192) 3.063 (250) - - - - (1.949) (587.754) 10.305.074 10.259.475 45.599
- del Gruppo 11.900.230 (1.065.641) 10.834.589 - - 3.063 (250) - - - - 228 (578.155) 10.259.475
- di terzi 63.310 (5.743) 57.567 - (192) - - - (2.177) (9.599) 45.599

RENDICONTO FINANZIARIO CONSOLIDATO

Metodo indiretto

A. Attività operativa 31/12/2019 31/12/2018
1. Gestione 1.626.388 1.904.011
- risultato del periodo (+/-) 797.001 (59.432)
- plus/minusvalenze su attività finanziarie detenute per la negoziazione e sulle altre attività/passività
finanziarie valutate al fair value con impatto a conto economico (-/+) (215.314) 25.978
- plus/minusvalenze su attività di copertura (-/+) (7.497) 2.657
- rettifiche/riprese di valore nette per rischi di credito (-/+) 723.950 1.680.372
- rettifiche/riprese di valore nette su immobilizzazioni materiali e immateriali (+/-) 307.728 272.211
- accantonamenti netti a fondi rischi ed oneri ed altri costi/ricavi (+/-) 99.274 362.577
- premi netti non incassati (-) -
- altri proventi/oneri assicurativi non incassati (-/+) -
- imposte, tasse e crediti d'imposta non liquidati (+/-) 52.501 (220.895)
- rettifiche/riprese di valore nette delle attività operative cessate al netto dell'effetto fiscale (-/+) -
- altri aggiustamenti (+/-) (131.255) (159.457)
2. Liquidità generata/assorbita dalle attività finanziarie (6.428.823) (1.676.210)
- attività finanziarie detenute per la negoziazione (1.046.801) 339.364
- attività finanziarie designate al fair value - -
- altre attività finanziarie obbligatoriamente valutate al fair value (182.604) 69.015
- attività finanziarie valutate al fair value con impatto sulla redditività complessiva 2.827.577 1.394.757
- attività finanziarie valutate al costo ammortizzato (10.033.848) (2.754.235)
- altre attività 2.006.853 (725.111)
3. Liquidità generata/assorbita dalle passività finanziarie 4.609.673 (26.162)
- passività finanziarie valutate al costo ammortizzato 1.777.378 8.318.166
- passività finanziarie di negoziazione 3.899.777 (1.622.027)
- passività finanziarie designate al fair value (278.969) (2.560.266)
- altre passività (788.513) (4.162.035)
Liquidità netta generata/assorbita dall'attività operativa (192.762) 201.639
B. Attività di investimento
1. Liquidità generata da: 75.348 887.398
- vendite di partecipazioni 1 809.739
- dividendi incassati su partecipazioni -
- vendite di attività materiali 75.347 77.659
- vendite di attività immateriali - -
- vendite di società controllate e di rami d'azienda -
2. Liquidità assorbita da: (172.385) (1.143.514)
- acquisti di partecipazioni - (803.409)
- acquisti di attività materiali (70.263) (237.543)
- acquisti di attività immateriali (102.122) (102.562)
- acquisti di società controllate e di rami d'azienda -
Liquidità netta generata/assorbita dall'attività di investimento (97.037) (256.116)
C. Attività di provvista
- emissioni/acquisti di azioni proprie -
- emissioni/acquisti di strumenti di capitale 280.588 -
- distribuzione dividendi e altre finalità (64) (192)
- vendita/acquisto di controllo di terzi
Liquidità netta generata/assorbita dall'attività di provvista 280.524 (192)
Liquidità netta generata/assorbita nel periodo (9.275) (54.669)
Riconciliazione 31/12/2019 31/12/2018
- Cassa e disponibilità liquide all'inizio del periodo 922.017 976.686
- Liquidità netta generata/assorbita nel periodo (9.275) (54.669)
- Cassa e disponibilità liquide: effetto della variazione dei cambi -
Cassa e disponibilità liquide alla fine del periodo 912.742 922.017

Di seguito si evidenziano le informazioni richieste dallo IAS 7 paragrafo 44 A e B.

Variazioni non monetarie
(migliaia di euro) 31/12/2018 Flussi di cassa Aggregazioni
aziendali /
perdita di
controllo di
società
Variazione
del fair
value
Altro 31/12/2019
Passività derivanti da attività di
finanziamento (voci 10 - 20 - 30 del passivo) 144.191.348 5.398.186 (28.296) (33.615) (406.435) 149.121.188

Nota integrativa consolidata

Dichiarazione ai fini dell'esonero dell'adempimento pubblicitario del Bilancio Consolidato in formato elettronico elaborabile (linguaggio xbrl)

Si dichiara in modo esplicito e senza riserve che Banco BPM S.p.A. è esentato dall'obbligo di presentare il proprio bilancio consolidato in formato elettronico elaborabile ai sensi di quanto previsto dall'art. 3 del D.P.C.M. 10 dicembre 2008 in quanto società di capitali quotata in un mercato regolamentato (Mercato Telematico Azionario gestito da Borsa Italiana S.p.A.).

Il Legale Rappresentante Avv. Carlo Fratta Pasini

PARTE A – POLITICHE CONTABILI

A.1 - Parte generale

Sezione 1 - Dichiarazione di conformità ai principi contabili internazionali

Il presente bilancio consolidato, in applicazione del D.Lgs. 28 febbraio 2005 n. 38, è redatto secondo i principi contabili internazionali IAS/IFRS emanati dall'International Accounting Standard Board (IASB) e le relative interpretazioni dell'International Financial Reporting Interpretations Committee (IFRIC) omologati dalla Commissione Europea, come stabilito dal Regolamento Comunitario n. 1606 del 19 luglio 2002.

Per l'interpretazione e l'applicazione dei principi contabili internazionali si è fatto riferimento ai seguenti documenti, seppur non omologati dalla Commissione Europea:

  • Quadro sistematico per la preparazione e presentazione del bilancio ("Conceptual Framework");
  • Implementation Guidance, Basis for Conclusions ed eventuali altri documenti predisposti dallo IASB o dall'IFRIC a completamento dei principi contabili emanati.

I principi contabili applicati per la redazione del presente bilancio sono quelli in vigore al 31 dicembre 2019 (inclusi i documenti interpretativi denominati SIC e IFRIC).

Per una panoramica sui principi contabili e sulle relative interpretazioni omologati dalla Commissione Europea, la cui applicazione è prevista per l'esercizio 2019 o per gli esercizi futuri, si fa rinvio alla successiva "Sezione 5 – Altri Aspetti", nella quale sono altresì illustrati i principali impatti per il Gruppo.

Si sono inoltre considerate, per quanto applicabili, le comunicazioni degli Organi di Vigilanza (Banca d'Italia, Consob ed ESMA) che forniscono raccomandazioni sull'informativa da riportare nella Relazione Finanziaria su aspetti di maggior rilevanza o sul trattamento contabile di particolari operazioni.

Sezione 2 - Principi generali di redazione

Il bilancio consolidato è costituito dallo stato patrimoniale, dal conto economico, dal prospetto della redditività complessiva, dal prospetto delle variazioni di patrimonio netto, dal rendiconto finanziario e dalla nota integrativa ed è corredato dalla relazione degli Amministratori sull'andamento della gestione e sulla situazione dell'insieme delle imprese incluse nel consolidamento.

Per la predisposizione degli schemi di bilancio ed il contenuto della nota integrativa, sono state applicate le disposizioni della Circolare n. 262 del 22 dicembre 2005 "Il bilancio bancario: schemi e regole di compilazione" e successivi aggiornamenti (da ultimo il 6° aggiornamento pubblicato in data 30 novembre 2018). Trattasi in particolare della Circolare emanata dalla Banca d'Italia nell'esercizio dei poteri stabiliti dal citato D. Lgs. 38/2005 (di seguito detta anche "Circolare n. 262"). Sono state inoltre considerate le ulteriori richieste trasmesse dal citato Organo di Vigilanza, con comunicazione del 23 dicembre 2019, relative, in particolare, all'informativa sulle operazioni di cessione multi-originator di crediti ad un fondo comune di investimento con attribuzione delle quote agli intermediari cedenti, per la quale si fa rinvio alla specifica sezione di Parte E della presente Nota Integrativa (Sottosezione "D. Operazioni di Cessione" punto "D.3 Consolidato Prudenziale – Attività finanziarie cedute e cancellate integralmente").

Gli schemi di bilancio forniscono, oltre al dato contabile al 31 dicembre 2019, l'informativa comparativa relativa all'ultimo bilancio approvato al 31 dicembre 2018. Al riguardo si deve segnalare che i saldi patrimoniali ed economici relativi all'esercizio 2018 non sono pienamente comparabili con quelli del 2019, per i seguenti motivi:

  • a partire dal 1° gennaio 2019 è divenuta obbligatoria l'applicazione (First Time Adoption) del nuovo principio contabile IFRS 16 "Leasing", in relazione alla quale il Gruppo Banco BPM si è avvalso della facoltà, prevista nelle disposizioni transitorie del citato principio, di non riesporre i dati comparativi. Ne deriva che i saldi dell'esercizio 2018, redatti in conformità al precedente principio contabile IAS 17, non sono pienamente comparabili con quelli del 2019, con particolare riferimento alla valorizzazione dei diritti d'uso, del debito per leasing e dei relativi effetti economici;
  • a partire dal 31 dicembre 2019, nell'ambito delle opzioni consentite dai principi contabili IAS 16 e IAS 40, il Gruppo Banco BPM ha assunto la decisione di modificare, su base volontaria, il criterio di valutazione degli immobili di proprietà e del patrimonio artistico di pregio, passando dal criterio del costo al criterio della rideterminazione del valore/fair value. Ne consegue che i saldi dell'esercizio 2018 non risultano pienamente comparabili con quelli del 2019 con riferimento alla consistenza patrimoniale e ai correlati effetti economici degli immobili ad uso funzionale, di quelli a scopo di investimento e del patrimonio artistico.

Per i dettagli sulla transizione al principio contabile IFRS 16 e sulla modifica del criterio di valutazione del patrimonio immobiliare ed artistico si fa rinvio a quanto contenuto nel successivo paragrafo "Cambiamenti intervenuti nel 2019 nei principi contabili applicati dal Gruppo".

Il presente bilancio è redatto adottando l'Euro come moneta di conto.

Gli importi degli schemi di bilancio e i dati riportati nelle tabelle di nota integrativa sono espressi in migliaia di Euro, qualora non diversamente indicato.

Il bilancio consolidato è redatto con intento di chiarezza e rappresenta in modo veritiero e corretto la situazione patrimoniale, finanziaria e il risultato economico dell'esercizio di Banco BPM e delle società controllate, come dettagliato nella successiva Sezione 3 "Area e metodi di consolidamento". I bilanci utilizzati per la stesura del bilancio consolidato sono quelli predisposti dalle società controllate con riferimento al 31 dicembre 2019, rettificati, ove necessario, per adeguarli ai principi contabili utilizzati dal Gruppo.

Se le informazioni richieste dai principi contabili internazionali e dalle disposizioni contenute nella citata Circolare sono ritenute non sufficienti a dare una rappresentazione veritiera e corretta, nella nota integrativa sono fornite informazioni complementari necessarie allo scopo.

Se, in casi eccezionali, l'applicazione di una disposizione prevista dai principi contabili internazionali fosse incompatibile con la rappresentazione veritiera e corretta della situazione patrimoniale, di quella finanziaria e del risultato economico, essa non sarebbe applicata. Nella nota integrativa si spiegherebbero i motivi dell'eventuale deroga e la sua influenza sulla rappresentazione della situazione patrimoniale, di quella finanziaria e del risultato economico.

Il bilancio è redatto nel rispetto dei seguenti principi generali:

  • continuità aziendale: il bilancio è redatto nella prospettiva della continuità dell'attività del Gruppo: gli amministratori, alla luce dei principali indicatori economici e finanziari, hanno la ragionevole aspettativa che il Gruppo continuerà con la sua esistenza operativa in un futuro prevedibile;
  • rilevazione per competenza economica: il bilancio è redatto secondo il principio della rilevazione per competenza economica ad eccezione dell'informativa sui flussi finanziari;
  • coerenza di presentazione: la presentazione e la classificazione delle voci nel bilancio viene mantenuta costante da un esercizio all'altro a meno che un principio o una interpretazione non richieda un cambiamento nella presentazione o che un'altra presentazione o classificazione non sia più appropriata tenuto conto di quanto previsto dallo IAS 8. In quest'ultimo caso nella nota integrativa viene fornita l'informativa riguardante i cambiamenti effettuati rispetto all'esercizio precedente;
  • rilevanza e aggregazione: gli schemi di stato patrimoniale e di conto economico sono costituiti da voci (contrassegnate da numeri arabi), da sottovoci (contrassegnate da lettere) e da ulteriori dettagli informativi (i "di cui" delle voci e delle sottovoci). Le voci, le sottovoci e i relativi dettagli informativi costituiscono i conti del bilancio. Gli schemi sono conformi a quelli definiti dalla Banca d'Italia nella Circolare n. 262 del 22 dicembre 2005 e successivi aggiornamenti. Ai suddetti schemi possono essere aggiunte nuove voci se il loro contenuto non è riconducibile ad alcuna delle voci già previste dagli schemi e solo se si tratta di importi di rilievo. Le sottovoci previste dagli schemi possono essere raggruppate quando ricorre una delle due seguenti condizioni:
    • a) l'importo delle sottovoci sia irrilevante;
    • b) il raggruppamento favorisce la chiarezza del bilancio; in questo caso la nota integrativa contiene distintamente le sottovoci oggetto di raggruppamento.

Nello stato patrimoniale, nel conto economico e nel prospetto della redditività complessiva non sono indicati i conti che non presentano importi né per l'esercizio al quale si riferisce il bilancio né per quello precedente;

  • prevalenza della sostanza sulla forma: le operazioni e gli altri eventi sono rilevati e rappresentati in conformità alla loro sostanza e realtà economica e non solamente secondo la loro forma legale;
  • compensazione: le attività e le passività, i proventi e i costi non vengono compensati a meno che ciò non sia consentito o richiesto da un principio contabile internazionale o da una sua interpretazione o da quanto disposto dalla citata Circolare Banca d'Italia;
  • informazioni comparative: per ogni conto dello stato patrimoniale e del conto economico viene fornita l'informazione comparativa relativa all'esercizio precedente, a meno che un principio contabile o una interpretazione non consentano o prevedano diversamente. Come sopra evidenziato, i saldi al 2019 non risultano comparabili in relazione alla First Time Adoption del principio IFRS 16 e alla modifica del criterio di valutazione degli immobili e del patrimonio artistico di pregio. I dati relativi all'esercizio precedente possono essere opportunamente adattati, ove necessario, al fine di garantire la comparabilità delle informazioni relative all'esercizio in corso. L'eventuale non comparabilità, l'adattamento o l'impossibilità di quest'ultimo sono segnalati e commentati nella nota integrativa.

La nota integrativa è suddivisa in parti: A-Politiche contabili, B-Informazioni sullo stato patrimoniale consolidato, C - Informazioni sul conto economico consolidato, D - Redditività consolidata complessiva, E - Informazioni sui rischi e sulle relative politiche di copertura, F - Informazioni sul patrimonio consolidato, G - Operazioni di aggregazione riguardanti imprese o rami d'azienda, H - Operazioni con parti correlate, I - Accordi di pagamento basati su propri strumenti patrimoniali, L - Informativa di settore, M - Informativa sul leasing.

Ogni parte della nota è articolata in sezioni, ciascuna delle quali illustra un singolo aspetto della gestione.

Politiche contabili rilevanti ed incertezze sull'utilizzo di stime nella predisposizione del bilancio consolidato (ai sensi di quanto previsto dallo IAS 1 e dalle raccomandazioni contenute nei Documenti Banca d'Italia/Consob/Isvap n. 2 del 6 febbraio 2009 e n. 4 del 3 marzo 2010)

L'applicazione di alcuni principi contabili implica necessariamente il ricorso a stime ed assunzioni che hanno effetto sui valori delle attività e delle passività iscritti in bilancio e sull'informativa fornita in merito alle attività e passività potenziali.

Le assunzioni alla base delle stime formulate tengono in considerazione tutte le informazioni disponibili alla data di redazione del bilancio nonché le ipotesi considerate ragionevoli, anche alla luce dell'esperienza storica.

Per loro natura, non è quindi possibile escludere che le ipotesi assunte, per quanto ragionevoli, possano non trovare conferma nei futuri scenari in cui il Gruppo si troverà ad operare. I risultati che si consuntiveranno in futuro potrebbero pertanto differire dalle stime effettuate ai fini della redazione del bilancio e potrebbero conseguentemente rendersi necessarie rettifiche ad oggi non prevedibili né stimabili rispetto al valore contabile delle attività e passività iscritte in bilancio. Al riguardo si evidenzia che le rettifiche nelle stima potrebbero rendersi necessarie a seguito dei mutamenti nelle circostanze sulle quali la stessa era fondata, in seguito a nuove informazioni o alla maggiore esperienza registrata.

Tra i principali fattori di incertezza che potrebbero incidere sugli scenari futuri in cui il Gruppo si troverà ad operare non devono essere sottovalutati gli effetti negativi da contagio sull'economia globale e italiana direttamente o indirettamente collegati all'epidemia da Coronavirus (COVID-19), la cui diffusione, iniziata in Cina nel mese di gennaio 2020, potrebbe estendersi anche al di fuori di tale Paese, come illustrato in maggior dettaglio nella sezione "Evoluzione prevedibile della gestione" contenuta nella Relazione sulla gestione del Gruppo. Alla data di redazione della presente Relazione finanziaria non è possibile escludere che, qualora la diffusione del virus dovesse estendersi significativamente a livello internazionale, le conseguenze economiche generali e quelle specifiche per il Gruppo potrebbero essere più severe rispetto a quanto ipotizzabile allo stato attuale, ma di entità difficilmente stimabile.

Si ritiene in particolare che le informazioni e le analisi di sensitività fornite con riferimento alle principali voci di bilancio soggette a stima (recuperabilità delle attività immateriali a vita utile indefinita, recuperabilità delle attività per imposte anticipate, fair value degli strumenti finanziari, perdite attese sulle esposizioni creditizie non deteriorate, passività per benefici a prestazioni definite a favore dei dipendenti) siano in grado di riflettere gli impatti correlati agli elementi di incertezza ipotizzabili alla data di redazione della presente Relazione Finanziaria.

Con particolare riferimento all'aleatorietà correlata alla diffusione dell'epidemia da Coronavirus, come anche indicato nella successiva "Sezione 4 - Eventi successivi alla data di riferimento del bilancio", non è tuttavia possibile escludere di dover effettuare una nuova stima, in senso peggiorativo, sia rispetto ai valori di bilancio delle principali poste soggette a stima, sia rispetto agli scenari considerati ai fini dell'analisi di sensitivity al 31 dicembre 2019.

Di seguito si illustrano le politiche contabili considerate maggiormente critiche al fine della rappresentazione veritiera e corretta della situazione patrimoniale, economica e finanziaria del Gruppo, sia per la materialità dei valori da iscrivere in bilancio impattati da tali politiche, sia per l'elevato grado di giudizio richiesto nelle valutazioni che implica il ricorso a stime ed assunzioni da parte del management, con rinvio alle specifiche sezioni di nota integrativa per un'informativa di dettaglio sui processi valutativi condotti al 31 dicembre 2019.

Determinazione dell'impairment dei crediti erogati iscritti nell'attivo patrimoniale

I crediti rappresentano una delle poste valutative maggiormente esposte alle scelte effettuate dal Gruppo in materia di erogazione, gestione e monitoraggio del rischio.

Nel dettaglio, il Gruppo gestisce il rischio di inadempimento delle controparti finanziate, seguendo nel continuo l'evoluzione dei rapporti con la clientela al fine di valutarne le capacità di rimborso, sulla base della loro situazione economico-finanziaria. Tale attività di monitoraggio è indirizzata ad intercettare i segnali di deterioramento dei crediti anche al fine di una tempestiva classificazione nel perimetro delle esposizioni deteriorate e di una puntuale stima delle relative rettifiche di valore complessive. Tale stima può avvenire, in funzione di una soglia di rilevanza dell'esposizione oggetto di valutazione, su base analitica in funzione dei flussi recuperabili o su base forfettaria prendendo in considerazione le perdite registrate storicamente su crediti aventi caratteristiche omogenee.

Relativamente ai crediti per i quali non sono state individuate singolarmente evidenze oggettive di perdita, ossia per le esposizioni non deteriorate ("performing"), il modello di impairment, basato sulle perdite attese, richiede di implementare adeguati sistemi di monitoraggio volti ad individuare l'esistenza o meno di un significativo deterioramento rispetto alla data di rilevazione iniziale dell'esposizione. Il modello di impairment IFRS 9 richiede, infatti, che le perdite siano determinate facendo riferimento all'orizzonte temporale di un anno per le attività finanziarie che non hanno subito un significativo deterioramento del merito creditizio rispetto alla rilevazione iniziale (Stage 1) piuttosto che facendo riferimento all'intera vita dell'attività finanziaria qualora si riscontri un significativo deterioramento (Stage 2).

Sulla base di quanto sopra illustrato ne deriva che le perdite sui crediti devono essere registrate facendo riferimento non solo alle oggettive evidenze di perdite di valore già manifestatesi alla data di reporting, ma anche sulla base delle aspettative di perdite di valore future non ancora palesate, che devono riflettere:

  • la probabilità del verificarsi di diversi scenari;
  • l'effetto di attualizzazione mediante l'utilizzo del tasso di interesse effettivo;
  • le esperienze storiche e le valutazioni correnti e future.

Ne consegue che la determinazione delle perdite attese è un esercizio complesso che richiede significativi elementi di giudizio e di stima. Nel dettaglio:

  • la determinazione del significativo deterioramento del merito creditizio rispetto alla data di iscrizione iniziale dell'esposizione (cosiddetto "SICR") è basata sull'identificazione di adeguati criteri qualitativi e quantitativi, che considerano anche informazioni prospettiche (cosiddette informazioni "forward looking"). Non è quindi possibile escludere che il ricorso a differenti criteri possa condurre a definire un diverso perimetro delle esposizioni da classificare nello Stage 2, con conseguente impatto sulle perdite attese da rilevare in bilancio;
  • il risultato del modello di impairment deve riflettere una stima obiettiva della perdita attesa, ottenuta valutando una gamma di possibili risultati. Ciò implica la necessità di identificare possibili scenari, basati su assunzioni in merito alle future condizioni economiche, a cui associare le relative probabilità di

accadimento. La selezione di differenti scenari e probabilità di accadimento, nonché le modifiche nel set di variabili macroeconomiche da considerare nell'orizzonte temporale di previsione potrebbero avere effetti significativi sul calcolo delle perdite attese. Al fine di poter apprezzare l'impatto sulle perdite attese conseguente alla selezione di differenti scenari macroeconomici, nella sezione dedicata al rischio di credito contenuta nella Parte E della presente Nota Integrativa viene fornita un'analisi di sensitività delle perdite attese riferite ai finanziamenti non deteriorati nei confronti della clientela;

  • la determinazione delle perdite attese richiede di ricorrere a modelli di stima:
    • o dei flussi di cassa che si prevede i singoli debitori (o portafogli di debitori omogenei in termini di rischio) siano in grado di corrispondere al fine di soddisfare, in tutto o in parte, le obbligazioni assunte nei confronti del Gruppo. Relativamente ai crediti deteriorati, in presenza di un piano di dismissione, si renderebbe altresì necessario ricorrere ad un approccio multi scenario, stimando i flussi recuperabili dalla cessione, da considerare quale scenario alternativo rispetto a quelli ritenuti recuperabili dalla gestione interna ("work out");
    • o dei tempi di recupero;
    • o del valore di presumibile realizzo degli immobili e delle garanzie collaterali.

Nell'ambito di un ventaglio di possibili approcci relativi ai modelli di stima consentiti dai principi contabili internazionali di riferimento, il ricorso ad una metodologia o la selezione di taluni parametri estimativi possono influenzare in modo significativo la valutazione dei crediti. Tali metodologie e parametri sono necessariamente soggetti ad un continuo processo di aggiornamento, con l'obiettivo di affinare le stime per meglio rappresentare il valore presumibile di realizzo dell'esposizione creditizia. In particolare, nel corso dell'esercizio 2019 sono stati introdotti i seguenti affinamenti:

  • per la determinazione delle perdite attese sui crediti performing, oltre all'aggiornamento delle serie storiche dei parametri di rischio e dei fattori macroeconomici in base alle ultime previsioni disponibili, sono stati effettuati interventi evolutivi nella modellistica, volti a migliorare le stime della perdita attesa in ottica "Point in time" e "Forward Looking", in linea con quanto richiesto dal principio contabile IFRS 9. In aggiunta, tra gli affinamenti introdotti si segnala l'impiego di tre scenari macroeconomici prospettici rispettivamente in ottica recessiva, di stabilità e migliorativa, in sostituzione dei precedenti cinque, nonché una rivisitazione del processo di selezione dei suddetti scenari e di assegnazione delle relative probabilità;
  • per le valutazioni di tipo "forfettario" relative alle esposizioni deteriorate, a partire dal 31 dicembre 2019, si è fatto ricorso ad un nuovo modello valutativo, con l'obiettivo di ricercare la massima coerenza valutativa rispetto alle logiche gestionali che guidano la determinazione della previsione analitica svolta dal Gestore. Il suddetto modello trova applicazione alle esposizioni deteriorate classificate nello status di inadempienza probabile e sofferenza superiori rispetto ad una determinata soglia di rilevanza, che è stata innalzata da 300 mila euro a 1 milione, oltre che per tutte le esposizioni deteriorate past due.

Le suddette revisioni non hanno comportato, nel complesso, impatti significativi sulla situazione economica e patrimoniale del Gruppo.

Alla luce di quanto sopra esposto, non si può escludere che criteri di monitoraggio alternativi o differenti metodologie, parametri, assunzioni nella determinazione del valore recuperabile delle esposizioni creditizie del Gruppo - influenzati peraltro anche da possibili strategie alternative di recupero delle stesse deliberate dai competenti organi aziendali nonché dall'evoluzione del contesto economico-finanziario e regolamentare di riferimento - possano determinare valutazioni differenti rispetto a quelle condotte ai fini della redazione del bilancio consolidato al 31 dicembre 2019.

Stima delle perdite presunte di valore a fronte di attività immateriali a vita utile indefinita e di investimenti partecipativi

Con frequenza annuale, in occasione della redazione del bilancio, viene verificata l'inesistenza di indicatori di perdite durevoli di valore relativamente alle attività immateriali a vita utile indefinita (avviamenti e marchi) ed agli investimenti partecipativi iscritti nell'attivo patrimoniale. Tale test di impairment viene usualmente condotto determinando il valore d'uso o il fair value delle attività e verificando che il valore al quale l'attività immateriale o la partecipazione risulta iscritta in bilancio sia inferiore al maggiore tra il rispettivo valore d'uso e fair value al netto dei costi di vendita.

Al 31 dicembre 2019 le attività immateriali a vita indefinita del Gruppo ammontano complessivamente a 580,5 milioni, in linea con i valori in essere al 31 dicembre 2018, e sono rappresentate per 76,2 milioni da avviamenti attribuibili alla CGU "Bancassurance Protezione" e alla CGU "Bancassurance Vita" e per 504,3 milioni da marchi rilevati a seguito dell'operazione di aggregazione aziendale con l'ex Gruppo Banca Popolare di Lodi (222,2 milioni) e con l'ex Gruppo Bipiemme (282,1 milioni). Il test di impairment delle suddette attività non ha evidenziato la necessità di effettuare alcuna svalutazione dei valori di carico.

Nella Parte B della presente Nota Integrativa, in corrispondenza della Sezione 10 – "Attività immateriali" viene fornita l'illustrazione delle principali assunzioni sottostanti la verifica di recuperabilità degli avviamenti, i relativi risultati ed un'analisi di sensitività dei risultati in funzione di variazioni ragionevoli delle principali assunzioni.

Considerato che il test di impairment richiede significativi elementi di giudizio, con particolare riferimento alla definizione del perimetro delle singole unità generatrici dei flussi di cassa a cui attribuire i valori oggetto di verifica, dei relativi flussi di cassa e del tasso di attualizzazione, non è possibile escludere che le assunzioni ed i parametri utilizzati possano registrare sviluppi differenti rispetto a quanto ipotizzato, anche in funzione di una diversa evoluzione del contesto macroeconomico e di mercato, ad oggi non prevedibile.

Per quanto concerne gli investimenti partecipativi si evidenzia che l'eventuale indisponibilità, alla data di redazione del progetto di bilancio consolidato, dei progetti di bilancio delle partecipate e dei loro piani industriali previsionali aggiornati introduce ulteriori elementi di incertezza nell'ambito del processo di valutazione del valore delle partecipazioni. In tali circostanze non si può quindi escludere che il valore attribuito alle partecipazioni, sulla base delle informazioni disponibili, possa eventualmente differire da successive valutazioni formulate alla luce di diversi elementi informativi disponibili.

Determinazione del fair value di attività e passività finanziarie

In presenza di strumenti finanziari non quotati su mercati attivi o di strumenti illiquidi e complessi si rende necessario attivare adeguati processi valutativi caratterizzati da significativi elementi di giudizio in merito alla scelta dei modelli di valutazione e dei relativi parametri di input, che potrebbero talvolta non essere osservabili sul mercato.

Margini di soggettività esistono nella valutazione in merito all'osservabilità o meno di taluni parametri e nella conseguente classificazione in corrispondenza dei livelli di gerarchia dei fair value.

Per l'informativa qualitativa e quantitativa sulla modalità di determinazione del fair value per gli strumenti misurati in bilancio al fair value e per quelli valutati al costo ammortizzato, si fa rinvio a quanto contenuto nella presente Nota Integrativa, Parte A.4 – "Informativa sul fair value".

Stima della recuperabilità delle attività fiscali per imposte anticipate

Il Gruppo presenta, tra le proprie attività patrimoniali significative, attività fiscali per imposte anticipate (DTA - Deferred Tax Asset) principalmente derivanti da differenze temporanee tra la data di iscrizione nel conto economico di determinati costi aziendali e la data nella quale i medesimi costi potranno essere dedotti nonché derivanti da perdite fiscali riportabili a nuovo. L'iscrizione di tali attività ed il successivo mantenimento in bilancio presuppone un giudizio di probabilità in merito al recupero delle stesse, il quale dovrà peraltro considerare le disposizioni normative fiscali vigenti alla data di redazione del bilancio.

Nel dettaglio, le attività per imposte anticipate che rispondono ai requisiti richiesti dalla Legge 22 dicembre 2011, n. 214 sono trasformabili in crediti di imposta nell'ipotesi di rilevazione di una "perdita civilistica", di una "perdita fiscale" ai fini IRES e di un "valore della produzione netto negativo" ai fini IRAP; il loro recupero è quindi certo, in quanto prescinde dalla capacità di generare una redditività futura.

Per le residue attività fiscali non trasformabili in crediti di imposta il giudizio sulla probabilità di recupero deve essere fondato su ragionevoli previsioni reddituali desumibili da piani strategici e previsionali approvati, tenuto anche conto che, ai fini IRES, la normativa fiscale prevede la riportabilità a nuovo delle perdite fiscali senza alcun limite temporale. Tale giudizio risulta essere un esercizio complesso, in particolar modo se riferito alle DTA sulle perdite fiscali riportabili a nuovo, la cui stessa esistenza potrebbe essere un indicatore del fatto di non disporre in futuro di redditi imponibili sufficienti per il loro recupero. In base a quanto previsto dal principio contabile IAS 12 e dalle considerazioni formulate dall'ESMA nel documento del 15 luglio 2019, il suddetto giudizio di recuperabilità richiede un'attenta ricognizione di tutte le evidenze a supporto della probabilità di disporre in futuro di redditi imponibili sufficienti, tenuto anche conto delle circostanze che hanno generato le perdite fiscali, che andrebbero ricondotte a cause ben identificate, ritenute non ripetibili in futuro su basi ricorrenti. A tal fine, la stima delle previsioni reddituali su cui fondare il giudizio di recuperabilità deve basarsi su ipotesi ed assunzioni ragionevoli e realistiche, tenendo anche conto di un fattore di ponderazione sul relativo grado di incertezza, che aumenta tanto più lontano è l'orizzonte temporale di stima.

Da ultimo, si deve segnalare che la recuperabilità di tutte le DTA potrebbe essere negativamente influenzata da modifiche nella normativa fiscale vigente, non prevedibili allo stato attuale.

Nella Sezione 11 - "Attività fiscali e passività fiscali" contenuta nella Parte B - Attivo della presente Nota Integrativa viene fornita informativa sulla natura e sulle verifiche condotte in merito all'iscrivibilità delle attività per imposte anticipate, sui risultati della sensitivity relativi all'orizzonte temporale di recuperabilità delle DTA, in funzione di ragionevoli variazioni nei previsti flussi reddituali.

Stima dei fondi per rischi e oneri

Le società facenti parte del Gruppo sono soggetti passivi in una vasta tipologia di cause legali e contenziosi fiscali e sono altresì esposte a numerose tipologie di passività potenziali. La complessità delle situazioni ed operazioni societarie che sono alla base dei contenziosi in essere, unitamente alle problematiche interpretative riguardanti la legislazione applicabile, richiedono significativi elementi di giudizio nella stima delle passività che potranno emergere al momento della definizione delle liti pendenti. Le difficoltà di valutazione interessano sia l'an sia il quantum nonché i tempi di eventuale manifestazione della passività, e risultano particolarmente evidenti qualora il procedimento avviato sia nella fase iniziale e/o sia in corso la relativa istruttoria. La peculiarità dell'oggetto del contendere e la conseguente assenza di giurisprudenza riferita a vertenze paragonabili, nonché i diversi orientamenti espressi dagli organi giudicanti, sia ai vari livelli del procedimento contenzioso, sia da organi del medesimo livello a distanza di tempo, rendono difficile la valutazione delle passività potenziali anche qualora siano disponibili le sentenze provvisorie emesse a seguito dei primi gradi di giudizio. L'esperienza storica dimostra che in diversi casi le decisioni assunte dai giudici nei primi gradi di giudizio sono state completamente sovvertite nei giudizi di appello o di cassazione e ciò sia a favore che a sfavore delle società del Gruppo. In tale contesto la classificazione delle passività potenziali e la conseguente valutazione degli accantonamenti necessari è basata su elementi di giudizio non oggettivi e che richiedono il ricorso a procedimenti di stima talvolta estremamente complessi. Non si può quindi escludere che a seguito dell'emissione delle sentenze definitive gli accantonamenti ai fondi rischi ed oneri stanziati a fronte delle passività potenziali connesse alle vertenze legali e fiscali possano rivelarsi carenti od eccedenti.

Per l'informativa sulle principali posizioni di rischio del Gruppo relative a controversie legali (azioni revocatorie e cause in corso) e a controversie fiscali nei confronti dell'Amministrazione Finanziaria, si fa rinvio alla Sezione 10 – "Fondi per rischi ed oneri" contenuta nella Parte B – Passivo della presente Nota Integrativa, nella quale è altresì fornita illustrazione dei rischi e delle incertezze connessi all'attività di segnalazione effettuata alla società specializzata Intermarket Diamond Business S.p.A. della clientela interessata all'acquisto dei diamanti.

Determinazione del fair value degli immobili e del patrimonio artistico di pregio

Il fair value degli immobili e del patrimonio artistico di pregio viene determinato attraverso il ricorso ad apposite perizie predisposte da esperti qualificati ed indipendenti. Nell'ambito di un ventaglio di possibili approcci valutativi consentiti dai principi contabili IAS/IFRS ai fini della determinazione del fair value, il ricorso ad una metodologia valutativa o la selezione di taluni parametri estimativi possono influenzare in modo significativo la determinazione del fair value di tali attivi, tenuto anche conto delle specificità e delle caratteristiche distintive dell'oggetto da valutare.

Per l'informativa qualitativa e quantitativa sulla relativa modalità di determinazione del fair value, si fa rinvio a quanto contenuto nella presente Nota Integrativa, Parte A.4 – "Informativa sul fair value".

Stima delle obbligazioni relative ai benefici a favore dei dipendenti

La determinazione delle passività associate ai benefici a favore dei dipendenti, con particolare riferimento ai piani a benefici definiti ed ai benefici a lungo termine, implica un certo grado di complessità; le risultanze della valutazione dipendono, in larga misura, dalle ipotesi attuariali utilizzate di natura sia demografica (quali tassi di mortalità e di turnover dei dipendenti) sia finanziaria (quali tassi di attualizzazione e tassi di inflazione). Risulta pertanto fondamentale il giudizio espresso dal management nella selezione delle basi tecniche più opportune per la valutazione della fattispecie, che risulta influenzato dal contesto socio economico in cui il Gruppo si trova ad operare, nonché dall'andamento dei mercati finanziari. L'illustrazione delle principali ipotesi attuariali, unitamente all'analisi di sensitività delle passività rispetto alle ipotesi attuariali ritenute più significative, sono fornite nelle sezioni 9 e 10 del passivo, contenute nella Parte B della presente Nota Integrativa, rispettivamente per il Fondo di trattamento di fine rapporto e per i fondi di quiescenza aziendali a benefici definiti.

L'elenco dei processi valutativi sopra indicati viene fornito al solo fine di consentire al lettore una migliore comprensione delle principali aree di incertezza, ma non è inteso in alcun modo a suggerire che assunzioni alternative, allo stato attuale, possano essere più appropriate. In aggiunta, le valutazioni di bilancio sono formulate sulla base del presupposto della continuità aziendale: gli amministratori, hanno, infatti, la ragionevole aspettativa che il Gruppo continuerà con la sua esistenza operativa in un futuro prevedibile e hanno predisposto il bilancio nella presunzione della continuità aziendale. Gli amministratori ritengono inoltre che i rischi e le incertezze a cui il Gruppo potrà andare incontro nello svolgimento della gestione non risultano significativi e non sono quindi tali da generare dubbi sulla continuità aziendale.

L'informativa sui rischi e sui relativi presidi è contenuta nella "Parte E – Informazioni sui rischi e sulle relative politiche di copertura" della presente Nota Integrativa, nonché nell'ambito della relazione sull'andamento della gestione del Gruppo.

Sezione 3 - Area e metodi di consolidamento

(A) Società controllate

Il bilancio consolidato comprende le risultanze patrimoniali ed economiche della Capogruppo Banco BPM S.p.A. e delle sue entità controllate dirette e indirette, incluse le entità strutturate, ai sensi di quanto previsto dal principio contabile IFRS 10. In base al citato principio, il requisito del controllo è alla base del consolidamento di tutti i tipi di entità, incluse le entità strutturate, e si realizza quando un investitore ha contemporaneamente:

  • il potere di decidere sulle attività rilevanti dell'entità;
  • è esposto o beneficia dei rendimenti variabili derivanti dal rapporto con l'entità;
  • ha la capacità di esercitare il proprio potere per incidere sull'ammontare dei suoi rendimenti (collegamento tra potere e rendimenti).

L'IFRS 10 stabilisce quindi che, per detenere il controllo, l'investitore deve avere la capacità di dirigere le attività rilevanti dell'entità, per effetto di un diritto giuridico o per una mera situazione di fatto, ed essere altresì esposto alla variabilità dei risultati che derivano da tale potere.

Il Gruppo consolida pertanto tutti i tipi di entità quando tutti e tre gli elementi del controllo risultano essere presenti.

Generalmente, quando un'entità è diretta per il tramite dei diritti di voto, il controllo deriva dalla detenzione di più della metà di tali diritti.

Negli altri casi, la determinazione dell'area di consolidamento richiede di considerare tutti i fattori e le circostanze che conferiscono all'investitore la capacità pratica di condurre unilateralmente le attività rilevanti dell'entità (controllo di fatto). A tal fine risulta necessario considerare un insieme di fattori, quali, a mero titolo di esempio:

  • lo scopo ed il disegno dell'entità;
  • l'individuazione delle attività rilevanti e di come sono gestite;
  • qualsiasi diritto detenuto tramite accordi contrattuali che attribuiscono il potere di governare le attività rilevanti, quali il potere di determinare le politiche finanziarie e gestionali dell'entità, il potere di esercitare la maggioranza dei diritti di voto nell'organo deliberativo o il potere di nominare o di rimuovere la maggioranza dell'organo con funzioni deliberative;
  • eventuali diritti di voto potenziali esercitabili e considerati sostanziali;
  • coinvolgimento nell'entità nel ruolo di agente o di principale;
  • la natura e la dispersione di eventuali diritti detenuti da altri investitori.

Di seguito si forniscono considerazioni di maggiore dettaglio sul perimetro delle entità controllate in via esclusiva al 31 dicembre 2019, separatamente tra le società governate attraverso diritti di voto e le entità strutturate.

Società governate mediante diritti di voto

Con riferimento alla situazione del Gruppo esistente al 31 dicembre 2019, sono considerate controllate in via esclusiva tutte le società di cui si detiene la maggioranza dei diritti di voto nell'assemblea ordinaria, in quanto non sono state individuate evidenze che altri investitori abbiano la capacità pratica di dirigere le attività rilevanti.

Per le società di cui si possiede la metà o una quota inferiore dei diritti di voto, al 31 dicembre 2019 non è stato individuato alcun accordo, clausola statutaria, situazione in grado di attribuire al Gruppo la capacità pratica di governare unilateralmente le attività rilevanti.

Entità strutturate consolidate

Il controllo delle entità strutturate, ossia delle entità per le quali i diritti di voto non sono considerati rilevanti per stabilire il controllo, è ritenuto esistere laddove il Gruppo disponga dei diritti contrattuali di gestire le attività rilevanti dell'entità e risulti esposto ai rendimenti variabili delle stesse. Su tali basi, le entità strutturate identificate dal Gruppo ai fini del consolidamento sono rappresentate da talune Società veicolo di operazioni di cartolarizzazione originate dal Gruppo. Per tali veicoli, gli elementi ritenuti rilevanti ai fini dell'identificazione del controllo e del conseguente consolidamento sono rappresentati da:

  • lo scopo di tali veicoli;
  • l'esposizione ai risultati dell'operazione;
  • la capacità di strutturare le operazioni e di dirigere le attività rilevanti e assumere le decisioni critiche per mezzo di contratti di servicing;
  • l'abilità di disporre della loro liquidazione.

Metodo di consolidamento integrale

Le entità controllate sono oggetto di consolidamento a partire dalla data in cui il Gruppo acquisisce il controllo, secondo il metodo dell'acquisto ("purchase method"), e cessano di essere consolidate dal momento in cui viene a mancare una situazione di controllo, come descritto nel paragrafo "16- Altre informazioni, Aggregazioni aziendali, avviamento e modifiche interessenze azionarie" contenuto nella successiva sezione "A.2 – Parte relativa alle principali voci di bilancio" a cui si fa rinvio.

Il consolidamento integrale consiste nell'acquisizione "linea per linea" degli aggregati di stato patrimoniale e di conto economico delle entità controllate. Ai fini del consolidamento, il valore contabile delle interessenze partecipative detenute dalla Capogruppo o dalle altre società del Gruppo è eliminato, a fronte dell'assunzione delle attività e delle passività delle partecipate, in contropartita della corrispondente frazione di patrimonio netto di pertinenza del Gruppo e della quota di spettanza di terzi, tenuto altresì conto dell'allocazione del costo in sede di acquisizione del controllo (cosiddetto "Purchase Price Allocation").

Per le entità controllate, la quota di terzi relativa al patrimonio, al risultato dell'esercizio e alla redditività complessiva è oggetto di rappresentazione separata nei rispettivi schemi di bilancio consolidato (rispettivamente nelle voci: "190. Patrimonio di pertinenza di terzi", "340. Utile (Perdita) d'esercizio di pertinenza di terzi", "190. Redditività consolidata complessiva di pertinenza di terzi").

Al riguardo si precisa che nessun effetto sul patrimonio, sul risultato economico e sulla redditività complessiva di pertinenza di terzi è conseguente al consolidamento dei patrimoni separati detenuti dalle società veicolo delle cartolarizzazioni originate dal Gruppo, non oggetto di "derecognition" nei bilanci separati delle banche del Gruppo cedenti. Per l'illustrazione degli effetti del consolidamento di tali patrimoni si fa rinvio a quanto descritto nella successiva parte "A.2. Parte relativa alle principali voci di bilancio", paragrafo "16- Altre informazioni, Cartolarizzazioni – cancellazione dal bilancio delle attività finanziarie cedute".

I costi e i ricavi dell'entità controllata sono inclusi nel consolidato a partire dalla data di acquisizione del controllo. I costi e i ricavi di una controllata ceduta sono inclusi nel conto economico fino alla data di cessione; la differenza tra il corrispettivo della cessione ed il valore contabile delle attività nette della stessa è oggetto di rilevazione nella voce di conto economico "280. Utili (Perdite) da cessione di investimenti". In presenza di una cessione parziale dell'entità controllata che non determina la perdita di controllo, la differenza tra il corrispettivo della cessione ed il relativo valore contabile viene rilevata in contropartita del patrimonio netto.

Le attività, le passività, le operazioni fuori bilancio, i proventi e gli oneri relativi a transazioni intercorse tra imprese consolidate vengono integralmente eliminati.

La situazione patrimoniale - finanziaria e il risultato economico delle società consolidate la cui moneta di conto è diversa dall'euro vengono convertiti sulla base delle seguenti regole:

  • le attività e le passività patrimoniali vengono convertite al tasso di cambio di fine periodo;
  • i ricavi e i costi di conto economico vengono convertiti ai tassi di cambio medi del periodo.

Tutte le differenze di cambio derivanti dalla conversione vengono rilevate in una specifica riserva da valutazione del patrimonio netto. La suddetta riserva viene eliminata con contestuale addebito/accredito a conto economico al momento dell'eventuale cessione della partecipazione. Le variazioni di valore della riserva da valutazione per differenze di cambio figurano nel Prospetto della redditività complessiva.

Ai fini della predisposizione del bilancio consolidato al 31 dicembre 2019, tutte le società controllate in via esclusiva hanno predisposto una situazione patrimoniale ed economica redatta in conformità ai principi contabili del Gruppo.

Le partecipazioni in via di dismissione sono trattate in conformità al principio contabile internazionale di riferimento IFRS 5, che disciplina il trattamento delle attività non correnti destinate alla vendita. In tal caso, le attività e le passività in via di dismissione vengono ricondotte nelle voci di stato patrimoniale "120. Attività non correnti e gruppi di attività in via di dismissione" e "70. Passività associate ad attività in via di dismissione". Per quanto riguarda il conto economico, gli oneri e i proventi associati alle attività ed alle passività in via di dismissione, al netto dell'effetto fiscale, sono esposti nella voce separata del conto economico "320. Utile/perdita delle attività operative cessate al netto dell'imposte". Nel caso in cui il fair value delle attività e delle passività in via di dismissione, al netto dei costi di vendita, dovesse risultare inferiore al valore di carico, si procede ad effettuare una rettifica di valore da imputare a conto economico.

(B) Partecipazioni in imprese controllate in modo congiunto e sottoposte a influenza notevole

Sono considerate società collegate, cioè sottoposte a influenza notevole, le società non controllate in cui si esercita un'influenza significativa. Si presume che la società eserciti un'influenza significativa in tutti i casi in cui detiene il 20% o una quota superiore dei diritti di voto e, indipendentemente dalla quota posseduta, qualora sussista il potere di partecipare alle decisioni gestionali e finanziarie delle partecipate, in virtù di particolari legami giuridici, quali patti parasociali, aventi la finalità per i partecipanti al patto di assicurare la rappresentatività negli organi di gestione e di salvaguardare l'unitarietà di indirizzo della gestione, senza tuttavia averne il controllo.

Le partecipazioni in imprese controllate in modo congiunto e sottoposte a influenza notevole vengono iscritte in base al metodo del patrimonio netto; per l'illustrazione dei criteri di classificazione, iscrizione, valutazione, cancellazione si fa rinvio alla successiva parte "A.2 – Parte relativa alle principali voci di bilancio" – "5. Partecipazioni".

1. Partecipazioni in società controllate in via esclusiva

Nella seguente tabella sono elencate le partecipazioni in società controllate in via esclusiva. Per le informazioni sui rapporti partecipativi in imprese sottoposte a controllo congiunto e ad influenza notevole da parte del Gruppo Banco BPM si fa rinvio a quanto contenuto nella Parte B – Informazioni sullo Stato Patrimoniale consolidato – Sezione 7. Partecipazioni, della presente Nota Integrativa.

Denominazioni imprese Sede operativa Sede legale Tipo di
rapporto
(1)
Rapporto di partecipazione Disponib.
Impresa partecipante Quota % voti % (2)
Banco BPM S.p.A. Verona Milano Capogruppo
1. Agriurbe S.r.l. in liquidazione Milano Milano 1 Banco BPM 100,000% 100,000%
Capitale sociale euro 10.000,00
2. Aletti & C. Banca di Investimento Mobiliare S.p.A. Milano Milano 1 Banco BPM 100,000% 100,000%
Capitale sociale euro 121.163.538,96
3. Aletti Fiduciaria S.p.A. Milano Milano 1 Banca Aletti & C. 100,000% 100,000%
Capitale sociale euro 1.040.000,00
4. Banca Akros S.p.A. Milano Milano 1 Banco BPM 100,000% 100,000%
Capitale sociale euro 39.433.803,00
5. Banca Aletti & C. (Suisse) S.A. CH - Lugano CH - Lugano 1 Banca Aletti & C. 100,000% 100,000%
Capitale sociale chf 35.000.000
6. Bipielle Bank (Suisse) S.A. in liquidazione CH - Lugano CH - Lugano 1 Banco BPM 100,000% 100,000%
Capitale sociale chf 25.000.000
7. Bipielle Real Estate S.p.A. Lodi Lodi 1 Banco BPM 100,000% 100,000%
Capitale sociale euro 298.418.385,78
8. BPM Covered Bond S.r.l. Roma Roma 1 Banco BPM 80,000% 80,000%
Capitale sociale euro 10.000,00
9. BPM Covered Bond 2 S.r.l. Roma Roma 1 Banco BPM 80,000% 80,000%
Capitale sociale euro 10.000,00
Tipo di Rapporto di partecipazione Disponib.
Denominazioni imprese Sede operativa Sede legale rapporto
(1)
Impresa partecipante Quota % voti % (2)
10. BRF Property S.p.A. Parma Parma 1 Banco BPM 65,428% 65,428%
Capitale sociale euro 2.000.000,00
11. BP Covered Bond S.r.l. Milano Milano 1 Banco BPM 60,000% 60,000%
Capitale sociale euro 10.000,00
12. BP Trading Immobiliare S.r.l. Lodi Lodi 1 Bipielle Real Estate 100,000% 100,000%
Capitale sociale euro 4.070.000,00
13. Consorzio AT01 Lodi Lodi 1 Bipielle Real Estate 95,000% 95,000%
Capitale sociale euro 100.000,00
14. FIN.E.R.T. S.p.A. in liquidazione Roma Roma 1 Banco BPM 80,000% 80,000%
Capitale sociale euro 103.280,00
15. Ge.Se.So. S.r.l. Milano Milano 1 Banco BPM 100,000% 100,000%
Capitale sociale euro 10.329,00
16. Immobiliare Marinai d'Italia S.r.l. Lodi Lodi 1 Banco BPM 100,000% 100,000%
Capitale sociale euro 258.024,00
17. Lido dei Coralli S.r.l.
Sassari Sassari 1 Bipielle Real Estate 100,000% 100,000%
Capitale sociale euro 10.000,00
18. Meleti S.r.l. Lodi Lodi 1 Perca 100,000% 100,000%
Capitale sociale euro 20.000,00
19. Milano Leasing S.p.A. in liquidazione Milano Milano 1 Banco BPM 99,999% 99,999%
Capitale sociale euro 1.541.808,00
20. Partecipazioni Italiane S.p.A. in liquidazione Milano Milano 1 Banco BPM 99,966% 100,000%
Capitale sociale euro 350.000,00
21. Perca S.r.l. Lodi Lodi 1 Immobiliare Marinai d'Italia 100,000% 100,000%
Capitale sociale euro 50.000,00
22. P.M.G. S.r.l. in liquidazione Milano Milano 1 Banco BPM 84,000% 84,000%
Capitale sociale euro 52.000,00
23. ProFamily S.p.A. Milano Milano 1 Banco BPM 100,000% 100,000%
Capitale sociale euro 43.000.000,00
24. Release S.p.A. Milano Milano 1 Banco BPM 85,387% 85,387%
Capitale sociale euro 430.488.261,00
25. Sagim S.r.l. Società Agricola Asciano (SI) Asciano (SI) 1 Agriurbe 100,000% 100,000%
Capitale sociale euro 7.746.853,00
26. Sirio Immobiliare S.r.l. Lodi Lodi 1 Bipielle Real Estate 100,000% 100,000%
Capitale sociale euro 10.000,00
27. Tecmarket Servizi S.p.A. Verona Verona 1 Banco BPM 100,000% 100,000%
Capitale sociale euro 983.880,00
28. Terme Ioniche S.r.l. Cosenza Lodi 1 Bipielle Real Estate 100,000% 100,000%
Capitale sociale euro 1.157.190,00
29. Terme Ioniche Società Agricola S.r.l. Cosenza Cosenza 1 Bipielle Real Estate 100,000% 100,000%
Capitale sociale euro 100.000,00
30. BP Mortgages S.r.l. (*) Milano Milano 4 - 0,000%
Capitale sociale euro 10.000,00
31. BPL Mortgages S.r.l. (*) Conegliano V. (TV) Conegliano V. (TV) 4 - 0,000%
Capitale sociale euro 12.000,00
32. Italfinance Securitisation Vehicle S.r.l. (*) Conegliano V. (TV) Conegliano V. (TV) 4 Banco BPM 9,900% 9,900%
Capitale sociale euro 10.000,00
33. Italfinance Securitisation Vehicle 2 S.r.l. (*) Conegliano V. (TV) Conegliano V. (TV) 4 - 0,000%
Capitale sociale euro 10.000,00
34. Leasimpresa Finance S.r.l. in liquidazione Conegliano V. (TV) Conegliano V. (TV) 1 Banco BPM 100,000% 100,000%
Capitale sociale euro 10.000,00
35. ProFamily Securitisation S.r.l. (*) Conegliano V. (TV) Conegliano V. (TV) 4 - 0,000%
(1) Capitale sociale euro 10.000,00
Tipo di rapporto:

1 = maggioranza dei diritti di voto nell'assemblea ordinaria 4 = altre forme di controllo

(2) Disponibilità voti nell'assemblea ordinaria, distinguendo tra effettivi e potenziali

(*) Società veicolo di operazioni di cartolarizzazione originate dal Gruppo.

Variazioni dell'area di consolidamento

Le variazioni nel perimetro di consolidamento rispetto alla situazione al 31 dicembre 2018 sono riportate nelle tabelle seguenti:

Società consolidate integralmente
Società neo-costituita per operazione di scissione
"nuova" ProFamily S.p.A. 100,00%
Società uscita per operazione di cessione
ProFamily S.p.A. 100,00%
Arena Broker S.r.l. 57,300%
Società uscite per operazioni di fusione
Denominazione società incorporata Denominazione società incorporante
BP Property Management S.c.a r.l. Banco BPM S.p.A.
Società Gestione Servizi BP S.c.p.a. Banco BPM S.p.A.
Sviluppo Comparto 6 S.r.l. Bipielle Real Estate S.p.A.
Sviluppo Comparto 8 S.r.l. Bipielle Real Estate S.p.A.
Manzoni 65 S.r.l. Bipielle Real Estate S.p.A.
Holding di Partecipazioni Finanziarie Banco Popolare S.p.A. Banco BPM S.p.A.
Società uscite per operazioni di liquidazione aziendale
Liberty S.r.l. (in liquidazione) 100,00%
BPM Securitisation 3 S.r.l. (in liquidazione) 100,00%
Beta S.r.l. (in liquidazione) 100,00%
Tiepolo Finance S.r.l. in liquidazione 100,00%
Società uscita per variazione interessenza partecipativa %
Fist Servicing S.p.A. (ora CF Liberty Servicing S.p.A.) 100,00%
Società veicolo uscite per perfezionamento operazioni di
cartolarizzazione/cessione di crediti
Erice Finance S.r.l. -
Leviticus SPV S.r.l. -
BPM Securitisation 2 S.r.l. -
Società consolidate con il metodo del patrimonio netto
Società entrata per variazione interessenza partecipativa %
First Servicing S.p.A. (ora CF Liberty Servicing S.p.A.) 30,00%
Società uscita per operazione di liquidazione aziendale
Motia Compagnia di Navigazione S.p.A. (in liquidazione)
Società uscita per cessione

Immobiliare Centro Milano S.p.A. (in liquidazione)

Nel corso del 2019 si segnala, quale variazione del perimetro di consolidamento, l'uscita delle controllate Liberty S.r.l., BPM Securitisation 3 S.r.l., Beta S.r.l., Tiepolo Finance S.r.l. e della collegata Motia Compagnia di Navigazione S.p.A. a seguito della cancellazione dai competenti Registri delle Imprese a completamento delle rispettive procedure di liquidazione. Nel corso dell'esercizio sono state inoltre cedute la controllata Arena Broker S.r.l. e la collegata Immobiliare Centro Milano S.p.A..

Dal perimetro delle società consolidate con il metodo integrale escono altresì i veicoli Erice Finance S.r.l. e BPM Securitisation 2 S.r.l., per chiusura delle rispettive operazioni di cartolarizzazione, e Leviticus SPV S.r.l., a seguito del perfezionamento della cessione dei crediti nell'ambito del progetto "ACE" e della conseguente derecognition contabile degli stessi.

Inoltre il veicolo First Servicing S.p.A., società interamente posseduta dalla Capogruppo e finalizzata allo svolgimento delle funzioni di servicer nell'ambito del progetto "ACE", passa nel comparto delle società collegate valutate con il metodo del patrimonio netto per effetto della cessione del 70% del capitale della stessa a Credito Fondiario S.p.A. perfezionata nel mese di maggio.

Nell'ambito del processo di riassetto del comparto del credito al consumo si segnala inoltre che Banco BPM ha perfezionato nel mese di giugno un'operazione di scissione che ha comportato:

  • l'ingresso tra le società consolidate integralmente della "nuova" ProFamily S.p.A., società neocostituita integralmente controllata dal Banco BPM, avente ad oggetto l'assegnazione del ramo d'azienda relativo all'attività di credito al consumo esercitata per il tramite della "Rete non captive";
  • l'uscita per cessione ad Agos Ducato della "vecchia" ProFamily S.p.A. che, contestualmente, aveva assunto la denominazione di ProAgos.

Si ricorda infine che nell'esercizio si sono perfezionate le operazioni di fusione per incorporazione delle controllate BP Property Management S.c.a r.l., Società Gestione Servizi BP S.c.p.az. e Holding di Partecipazioni Finanziarie Banco Popolare S.p.A. nella Capogruppo Banco BPM e delle controllate Sviluppo Comparto 6 S.r.l., Sviluppo Comparto 8 S.r.l. e Manzoni 65 S.r.l. in Bipielle Real Estate. Tali operazioni, che hanno avuto decorrenza contabile e fiscale dal 1° gennaio 2019, sono avvenute secondo la forma semplificata prevista per le società interamente possedute.

Per maggiori dettagli si fa rinvio alla sezione dedicata ai fatti di rilievo dell'esercizio della Relazione sulla gestione.

2. Valutazioni e assunzioni significative per determinare l'area di consolidamento

Nell'ambito delle società controllate integralmente l'inclusione nel perimetro del Gruppo è legata al concetto della maggioranza dei diritti di voto nell'assemblea ordinaria, senza casi di esclusione in presenza di controllo di diritto.

Le uniche eccezioni sono quelle delle società veicolo per le operazioni di cartolarizzazione dove, come precedentemente illustrato, pur in assenza di interessenze partecipative dirette, il Gruppo dispone dei diritti contrattuali a gestire le attività rilevanti dell'entità ed è esposto ai rendimenti variabili delle stesse.

Al 31 dicembre 2019 non esistono interessenze di terzi in società controllate ritenute significative per il Gruppo, sia individualmente sia nel loro complesso, come evidenziato anche nella tabella della "Sezione 14 – Patrimonio di pertinenza di terzi" contenuta nella Parte B del passivo della presente nota integrativa; lo stesso dicasi per il bilancio al 31 dicembre 2018.

3.1 Interessenze di terzi, disponibilità dei voti dei terzi e dividendi distribuiti ai terzi

Non si riporta alcuna informativa, per i motivi sopra illustrati.

3.2 Partecipazioni con interessenze di terzi significative, informazioni contabili

Non si riporta alcuna informativa, per i motivi sopra illustrati.

4. Restrizioni significative

Al 31 dicembre 2019, non esistono vincoli o restrizioni giuridiche o sostanziali in grado di ostacolare il rapido trasferimento di risorse patrimoniali all'interno del Gruppo. Gli unici vincoli sono quelli riconducibili alla normativa regolamentare, che può richiedere il mantenimento di un ammontare minimo di fondi propri, o alle disposizioni del codice civile sugli utili e riserve distribuibili.

Si precisa inoltre che non esistono diritti protettivi detenuti dalle minoranze in grado di limitare la capacità del Gruppo di accedere o di trasferire le attività tra le società del Gruppo o di regolare le passività del Gruppo, anche in relazione al fatto che non esistono società controllate con interessenze di terzi significative, come esposto nel precedente paragrafo.

5. Altre informazioni

Tutte le società controllate predispongono un bilancio di esercizio al 31 dicembre 2019, pari alla data di chiusura del bilancio consolidato (e del bilancio separato della Capogruppo).

Sezione 4 - Eventi successivi alla data di riferimento del bilancio

Di seguito vengono evidenziati gli eventi significativi intervenuti nel periodo compreso tra la data di riferimento del bilancio (31 dicembre 2019) e la data di approvazione del progetto di bilancio da parte del Consiglio di Amministrazione (6 febbraio 2020), interamente riconducibili alla fattispecie dei "non adjusting events" ai sensi del principio contabile IAS 10, ossia agli eventi che non devono comportare alcuna rettifica dei saldi in bilancio, in quanto espressione di situazioni sorte successivamente alla data di riferimento del bilancio.

Emissione di strumenti finanziari Additional Tier 1

In data 14 gennaio Banco BPM ha realizzato la seconda emissione di strumenti Additional Tier 1 per un ammontare di 400 milioni destinata ad investitori istituzionali, operazione che si inserisce nell'ambito dell'efficientamento della propria struttura di capitale.

I titoli sono perpetui e potranno essere richiamati dall'emittente, in base a quanto stabilito dalla normativa vigente, a partire dal 2025 e, in caso di non richiamo, la call potrà essere esercitata successivamente ogni sei mesi, alla data di stacco cedola.

La cedola semestrale iniziale è fissata al 6,125%; il regolamento del prestito prevede alcuni meccanismi di pagamento della cedola stessa nonché di riduzione a titolo temporaneo del valore nominale.

Il titolo, collocato prevalentemente a fondi, banche ed hedge fund, è quotato sulla Borsa del Lussemburgo.

Chiusura liquidazione società collegata

Nel mese di gennaio la società collegata Leasimpresa Finance in liquidazione è stata cancellata dal competente Registro delle Imprese a seguito del completamento della procedura di liquidazione, che non ha comportato impatti significativi sulla situazione patrimoniale ed economica del Gruppo.

Dichiarazione dell'emergenza internazionale per l'epidemia di Coronavirus

In data 30 gennaio 2020 l'Organizzazione Mondiale della Sanità ha dichiarato l'epidemia di Coronavirus come un fenomeno di emergenza internazionale per la salute pubblica, con un rischio molto alto in Cina e alto a livello globale. Come in precedenza illustrato, in base al principio contabile IAS 10, trattasi di un fatto che non deve comportare alcuna rettifica dei saldi bilancio, in quanto il fatto stesso e le relative conseguenze si sono manifestate successivamente alla data di bilancio.

Tenuto conto degli elementi di assoluta aleatorietà riguardo alla diffusione dell'epidemia e delle conseguenti manovre che saranno messe in atto dai Governi per contrastarla, non è possibile escludere effetti particolarmente severi sull'economia internazionale ed italiana, che potrebbero comportare la necessità di effettuare una nuova stima dei valori di bilancio, alla luce delle informazioni che si renderanno disponibili. Per ulteriori dettagli sui correlati elementi di incertezza si fa rinvio a quanto illustrato nel precedente paragrafo "Politiche contabili rilevanti ed incertezze sull'utilizzo di stime nella predisposizione del bilancio consolidato" e nella Relazione sulla gestione del Gruppo.

Sezione 5 – Altri aspetti

Termini di approvazione e pubblicazione del bilancio

L'art. 154-ter del D.Lgs. 58/98 (T.U.F.) prevede che, entro centoventi giorni dalla chiusura dell'esercizio, sia approvato il bilancio d'esercizio e sia pubblicata la relazione finanziaria annuale comprendente il progetto di bilancio di esercizio, il bilancio consolidato, la relazione sulla gestione e l'attestazione del Dirigente Preposto alla redazione dei documenti contabili societari di cui all'articolo 154-bis, comma 5.

Il progetto di bilancio di Banco BPM S.p.A. è stato approvato dal Consiglio di Amministrazione nella seduta del 6 febbraio 2020 e sarà sottoposto all'approvazione da parte dell'Assemblea dei Soci convocata per il 4 aprile 2020.

Revisione contabile

Il bilancio di esercizio e il bilancio consolidato al 31 dicembre 2019 sono sottoposti a revisione contabile a cura della società di revisione PricewaterhouseCoopers S.p.A., in applicazione dell'incarico conferito a detta società con delibere assembleari di Banco Popolare Soc. Coop. e Banca Popolare di Milano S.c. a r.l. del 15 ottobre 2016. Tale incarico ha durata di legge (9 esercizi) e decorre dalla data di efficacia della fusione (1° gennaio 2017). La relazione di revisione è messa integralmente a disposizione del pubblico insieme alla relazione finanziaria annuale, ai sensi dell'art. 154-ter del D.Lgs. 58/98.

Nuovi principi contabili/interpretazioni o modifiche di quelli esistenti approvati dallo IASB/IFRIC

Di seguito si riporta un'illustrazione dei nuovi principi contabili o delle modifiche ai principi esistenti approvati dallo IASB, nonché delle nuove interpretazioni o modifiche di quelle esistenti, pubblicate dall'IFRIC, con evidenza separata di quelli applicabili nell'esercizio 2019 da quelli applicabili negli esercizi successivi.

Principi contabili IAS/IFRS e relative interpretazioni SIC/IFRIC omologati e da applicare obbligatoriamente ai fini della redazione del bilancio 2019

Regolamento n. 1986 del 31 ottobre 2017 – IFRS 16 "Leasing"

Il principio IFRS 16, pubblicato dallo IASB in data 13 gennaio 2016, definisce, nell'ottica sia del locatore sia del locatario, i principi in materia di rilevazione, valutazione, presentazione e disclosure dei contratti di leasing, sostituendo i precedenti standard/interpretazioni (IAS 17, IFRIC 4, SIC 15 e SIC 27).

Per l'illustrazione degli impatti della transizione al nuovo principio contabile IFRS 16 si fa rinvio al successivo paragrafo "Cambiamenti intervenuti nel 2019 nei principi contabili applicati dal Gruppo".

Regolamento n. 498 del 22 marzo 2018 – "Modifiche all'IFRS 9 Strumenti finanziari – Elementi di pagamento anticipato con compensazione negativa"

Le modifiche sono volte a chiarire la classificazione di determinate attività finanziarie rimborsabili anticipatamente quando si applica l'IFRS 9. In particolare:

  • per le attività finanziarie: si prevede la possibilità di valutare al costo ammortizzato anche quei finanziamenti che, in caso di rimborso anticipato, presuppongono un pagamento da parte del concedente;
  • per le passività finanziarie: nel caso di una modifica dei termini contrattuali di una passività, che non è tale da comportare la cancellazione dal bilancio (derecognition), è previsto che l'effetto della modifica sul costo ammortizzato debba essere imputato a conto economico alla data della modifica stessa.

Per il bilancio 2019 le modifiche in oggetto non hanno comportato impatti per il Gruppo.

Regolamento n. 1595 del 23 ottobre 2018 – IFRIC 23 "Incertezza sui trattamenti ai fini dell'imposta sul reddito"

L'interpretazione ha lo scopo di fornire chiarimenti su come applicare i criteri d'iscrizione e misurazione delle imposte sul reddito previsti dallo IAS 12, in presenza di incertezze su un determinato trattamento fiscale. L'interpretazione considera, infatti, la circostanza in cui l'accettabilità di un particolare trattamento fiscale non sia nota fino al momento in cui l'autorità fiscale competente o un giudice prende una decisione, richiedendo di riflettere tale incertezza nella determinazione dei valori fiscali. Nell'effettuare tale valutazione l'entità deve valutare gli effetti di un cambiamento nei fatti e nelle circostanze o di nuove informazioni nel contesto della normativa fiscale applicabile, quali, ad esempio: l'accettazione o la contestazione da parte dell'autorità fiscale del trattamento fiscale o di un trattamento fiscale simile applicato dall'entità o da un'altra entità; l'informazione relativa all'importo ricevuto o versato per regolarizzare un trattamento fiscale simile.

I chiarimenti contenuti nell'interpretazione in esame sono stati quindi considerati dal Gruppo nella definizione del trattamento contabile correlato a situazioni di incertezza nell'applicazione della normativa fiscale applicabile, già a fini del bilancio 2019.

Regolamento n. 237 dell'8 febbraio 2019 – "Modifiche allo IAS 28 Partecipazioni in società collegate e joint venture - Interessenze a lungo termine in società collegate e joint venture"

Le modifiche mirano a chiarire che le disposizioni in materia di riduzione di valore di cui all'IFRS 9 "Strumenti finanziari" si applicano alle interessenze a lungo termine in società collegate e joint venture.

Per il bilancio 2019 le modifiche in oggetto non hanno comportato impatti per il Gruppo.

Regolamento n. 402 del 13 marzo 2019 – "Modifiche allo IAS 19 Benefici per i dipendenti – Modifica, riduzione o estinzione del piano"

L'obiettivo del Regolamento in esame è quello di chiarire il trattamento contabile delle modifiche, riduzioni o estinzioni dei piani a benefici definiti, con riferimento alla modalità di determinazione del costo relativo alle prestazioni di lavoro passate, agli utili e alle perdite al momento dell'estinzione, al costo relativo alle prestazioni di lavoro correnti, agli interessi netti sulle passività (attività) nette per benefici definiti.

Per il bilancio 2019 le modifiche in oggetto non hanno comportato impatti per il Gruppo.

Regolamento n. 412 del 14 marzo 2019 – "Ciclo annuale di miglioramenti agli IFRS 2015-2017 – Modifiche all'IFRS 3, IFRS 11, IAS 12 e IAS 23"

L'obiettivo dei miglioramenti annuali è quello di fornire alcuni chiarimenti volti a risolvere alcune incoerenze nei principi in oggetto oppure precisazioni di carattere terminologico.

Per il bilancio 2019 le modifiche in oggetto non hanno comportato impatti per il Gruppo.

Principi contabili IAS/IFRS e interpretazioni SIC/IFRIC omologati per i quali il Gruppo si è avvalso di un'applicazione anticipata per il bilancio 2019

Regolamento n. 34 del 15 gennaio 2020 – " Riforma degli indici di riferimento per la determinazione dei tassi di interesse"

Con il Regolamento in oggetto sono state omologate le modifiche dei principi contabili IFRS 9, IAS 39 e IFRS 7 emanate dallo IASB in data 26 settembre 2019 nell'ambito del progetto di "Riforma degli indici di riferimento per la determinazione dei tassi di interesse".

L'emendamento in esame rappresenta il completamento della prima fase del progetto dello IASB, volto a ricercare le soluzioni per ridurre gli effetti sul bilancio della riforma dei tassi di interesse, con particolare riferimento agli impatti potenziali prima della sostituzione dei benchmark esistenti. In particolare, lo IASB ha previsto alcune deroghe alla contabilizzazione delle relazioni di copertura, finalizzate ad evitare gli effetti del discontinuing riconducibili alla mera situazione di incertezza della riforma dei tassi di interesse. In particolare, per la valutazione della relazione economica, le modifiche introdotte prevedono che l'entità debba presumere che l'indice di riferimento per la determinazione dei tassi di interesse dello strumento coperto e dello strumento di copertura non sia modificato a seguito della riforma dei tassi.

Le modifiche in esame, in vigore dal 5 febbraio 2020, sono applicabili obbligatoriamente a partire dal 1° gennaio 2020, salvo applicazione anticipata, di cui il Gruppo si avvalso ai fini della predisposizione del bilancio al 31 dicembre 2019, con l'obiettivo di escludere qualsiasi elemento di incertezza nella misurazione dell'efficacia delle relazioni di coperture correlato alla sostituzione dei tassi di interesse benchmark (Eonia, Ibor).

Al riguardo si rappresenta che il valore nozionale degli strumenti derivati designati in relazioni di hedge accounting ed indicizzati a sottostanti che verranno sostituiti dalla riforma sui tassi di interesse ammonta a 6.513,9 milioni, interamente riferiti alla Capogruppo. In maggior dettaglio:

  • il valore nozionale dei derivati di copertura indicizzati al tasso di interesse "USD LIBOR 3 mesi (London Interbank Offered Rate)" ammonta a 1.455 milioni di dollari (per un controvalore in euro di 1.321,9 milioni);
  • il valore nozionale dei derivati di copertura indicizzati al tasso Eonia (Euro OverNight Index Average) ammonta a 5.192 milioni.

Trattasi in particolare di strumenti derivati del tipo "Interest Rate swap" designati in una relazione di copertura specifica del fair value di titoli obbligazionari governativi classificati nel portafoglio delle "Attività finanziarie valutate al costo ammortizzato" per un valore nominale di 4.617,5 milioni e nel portafoglio delle "Attività finanziarie valutate al fair value con impatto sulla redditività complessiva" per un valore nominale di 1.896,4 milioni.

I restanti derivati di copertura del rischio tasso risultano indicizzati al tasso di interesse Euribor.

Principi contabili IAS/IFRS e interpretazioni SIC/IFRIC omologati, la cui applicazione decorre successivamente al 31 dicembre 2019

Regolamento n. 2075 del 29 novembre 2019 – "IFRS Conceptual Framework - Modifiche"

Le versione rivista del Framework incorpora alcune modifiche ai riferimenti esistenti al framework precedente in alcuni principi ed interpretazioni per aggiornarli al nuovo Conceptual Framework. Tali modifiche saranno applicabili a partire dal 1° gennaio 2020.

Regolamento n. 2104 del 29 novembre 2019 – "Definizione di Rilevante - Modifiche allo IAS 1 e allo IAS 8" Il Regolamento chiarisce la definizione di "Rilevante" al fine di aiutare le società ad esprimere giudizi sul relativo concetto e di migliorare la significatività delle informazioni previste nelle note al bilancio. Le modifiche si applicheranno a partire dal 1° gennaio 2020.

Principi contabili IAS/IFRS e interpretazioni SIC/IFRIC emanati dallo IASB/IFRIC, in attesa di omologazione

Per completezza si rappresenta che in data 22 ottobre 2018 lo IASB ha pubblicato alcune modifiche al principio IFRS 3 "Definizione di business", con l'obiettivo di chiarire se una transazione rappresenti un'acquisizione o meno di un business, in base alle definizioni contenute nel principio IFRS 3. L'applicazione di tali modifiche, non rilevante ai fini della situazione patrimoniale ed economica del Gruppo Banco BPM, sarà subordinata all'omologazione da parte della Commissione Europea.

Da ultimo, si segnala che in data 18 maggio 2017 lo IASB ha emanato il nuovo principio contabile IFRS 17 che disciplina i contratti emessi dalle compagnie di assicurazione e la cui applicazione è prevista a partire dal 1° gennaio 2021. In data 15 novembre 2018 lo stesso IASB ha proposto il differimento dell'entrata in vigore del principio al 1° gennaio 2022, proponendo contestualmente di estendere fino al 2022 l'esenzione temporanea dall'applicazione dell'IFRS 9 concessa alle compagnie assicurative, in modo che IFRS 9 ed IFRS 17 possano essere applicati nello stesso momento. Per l'operatività del Gruppo non sono previsti impatti diretti, non svolgendo attività assicurativa.

Cambiamenti intervenuti nel 2019 nei principi contabili applicati dal Gruppo

Nel presente paragrafo si fornisce l'illustrazione sugli impatti correlati alla transizione al nuovo principio contabile IFRS 16, nonché sugli impatti conseguenti alla modifica del criterio di valutazione del patrimonio immobiliare ed artistico del Gruppo.

Informativa sulla prima applicazione del principio contabile IFRS 16 – Leasing

Con Regolamento n. 1986 del 31 ottobre 2017 è stato omologato il nuovo principio contabile internazionale IFRS 16 "Leasing", che definisce - nell'ottica sia del locatore sia del locatario - i principi in materia di rilevazione, valutazione, presentazione e disclosure dei contratti di leasing, sostituendo i precedenti standard/interpretazioni (IAS 17, IFRIC 4, SIC 15 e SIC 27).

Per il Gruppo Banco BPM, l'applicazione del principio contabile IFRS 16 (di seguito anche "First Time Application" o FTA) decorre, in via obbligatoria, a partire dal 1° gennaio 2019.

Aspetti di rilievo del nuovo principio contabile IFRS 16

Il principio contabile IFRS 16 definisce il leasing come quel contratto, o parte di un contratto, in base al quale il locatore concede al locatario il diritto di utilizzare un bene identificato (c.d. "Right Of Use") per un certo periodo di tempo in cambio di un determinato corrispettivo. Gli elementi chiave per definire se un contratto, o una sua parte, rispetti la definizione del leasing sono rappresentati dal fatto che il bene sia identificato, che il locatario abbia il diritto di controllare l'utilizzo dello stesso e di riceverne sostanzialmente tutti i benefici economici.

Sulla base di tale definizione, rientrano nell'ambito di applicazione dell'IFRS 16 tutti i contratti che prevedono un diritto d'uso di un'attività, indipendentemente dalla qualificazione giuridica degli stessi, includendo quindi i contratti di affitto, noleggio, locazione o comodato in precedenza non assimilati al leasing. Tenuto conto dei requisiti stabiliti dall'IFRS 16 e dei chiarimenti forniti dall'IFRIC nel mese di settembre 2018, le attività immateriali rappresentate da software, acquisite tramite licenze d'uso o sulla base di accordi di "cloud computing", sono escluse dall'ambito di applicazione dell'IFRS 16, dovendo essere assoggettate alla disciplina prevista dal principio IAS 38, laddove ne ricorrano i presupposti.

La principale novità riguarda la rappresentazione dei contratti di leasing, come sopra definiti, nell'ottica del locatario, in quanto il principio elimina la classificazione tra leasing operativo e leasing finanziario dello IAS 17, introducendo un unico modello contabile in base al quale il locatario deve rilevare nella propria situazione patrimoniale una passività sulla base del valore attuale dei canoni futuri da pagare per la durata contrattuale in contropartita dell'iscrizione, tra le attività, del diritto d'uso del bene oggetto del contratto di leasing. Successivamente all'iscrizione iniziale:

  • il diritto d'uso sarà valutato al costo in base allo IAS 16 ed oggetto di ammortamento lungo la durata del contratto o la vita utile del bene;
  • la passività verrà progressivamente ridotta per effetto del pagamento dei canoni e sulla stessa saranno riconosciuti gli interessi passivi da imputare a conto economico.

Il locatario può comunque scegliere di non applicare i nuovi requisiti se si tratta di contratti a breve termine, ossia aventi una durata non superiore a dodici mesi, o qualora i beni sottostanti al contratto di leasing abbiano un valore unitario a nuovo di modesto valore (identificato dallo IASB nell'intorno di 5.000 dollari per contratto, come indicato nelle Basis for Conclusion dell'IFRS 16, paragrafo BC100).

Per quanto riguarda il locatore restano invece sostanzialmente confermate le regole di contabilizzazione dei contratti di leasing dello IAS 17, differenziate a seconda che si tratti di leasing operativo o leasing finanziario; in caso di leasing finanziario il locatore continuerà quindi a rilevare nello stato patrimoniale un credito per il valore attuale dei canoni di leasing futuri.

Progetto di transizione dell'IFRS 16 per il Gruppo Banco BPM

Nel corso del 2019 è stato completato il progetto dedicato alla transizione dell'IFRS 16, avviato a partire dal secondo semestre del 2018. Nel dettaglio, il progetto ha consentito di perseguire i seguenti obiettivi:

  • ricognizione del perimetro dei contratti di leasing rilevanti, tenuto conto che il Gruppo non si è avvalso dell'espediente pratico, consentito dall'IFRS 16 in sede di prima applicazione, di circoscrivere l'applicazione ai soli contratti individuati come leasing ai sensi del precedente principio IAS 17 (cosiddetto "grandfather assessment");
  • definizione e reperimento del set informativo necessario ai fini del calcolo del diritto d'uso e delle passività per il leasing;
  • formalizzazione delle modalità operative per la gestione del processo di spesa (ciclo passivo), in grado di garantire, fin dalla data di stipula, una completa identificazione dei contratti di leasing ed una corretta gestione delle informazioni rilevanti per il calcolo del diritto d'uso e passività;
  • implementazione della procedura informatica per la rilevazione contabile dei contratti di leasing, rappresentata da un motore di calcolo del diritto d'uso e delle passività per canoni futuri.

Gli impatti conseguenti all'applicazione del nuovo principio IFRS 16 sono stati quantificati in via definitiva ai fini della Relazione finanziaria semestrale consolidata al 30 giugno 2019, anche a seguito del completamento delle relative attività di verifica.

Perimetro e scelte di applicazione dell'IFRS 16 per il Gruppo Banco BPM

Nel perimetro IFRS 16 del Gruppo Banco BPM rientrano i contratti di locazione delle unità immobiliari in prevalenza destinate all'attività commerciale (filiali), che rappresentano più del 99% degli impatti conseguenti all'applicazione del nuovo principio. Marginali risultano gli impatti riconducibili al restante perimetro, costituito dai contratti di noleggio della flotta delle auto aziendali e da un numero limitato di contratti contenenti un diritto d'uso di apparecchiature tecnologiche identificate.

In sede di prima applicazione dell'IFRS 16, il Gruppo ha scelto di avvalersi del cosiddetto approccio retrospettivo modificato ("Modified Retrospective approach"), consentito dalle disposizioni transitorie contenute nei paragrafi C5(b), C8(b)(ii) del citato principio. In base a tale approccio il diritto d'uso è posto pari alla passività del leasing e non deve essere rideterminata l'informativa comparativa per il bilancio 2018. Ne consegue che:

• alla data di transizione non si sono registrati impatti sul patrimonio netto contabile del Gruppo Banco BPM;

• i dati relativi all'esercizio 2019 non risultano comparabili a quelli dell'esercizio 2018, con riferimento al diritto d'uso, alle passività per leasing e ai correlati impatti economici.

Sotto il profilo economico, a partire dal 1° gennaio 2019, i canoni di affitto dei contratti assoggettati alla disciplina dell'IFRS 16 non sono più registrati per competenza tra le spese amministrative come previsto in vigenza del precedente principio contabile IAS 17. Tale registrazione è sostituita, infatti, da un lato, dalla rilevazione dell'ammortamento del diritto d'uso e, dall'altro lato, dalla rilevazione degli interessi di competenza maturati sulla passività del leasing. Ancorché al termine del contratto di leasing l'effetto economico registrato sarà complessivamente pari all'ammontare dei canoni di leasing effettivamente pagati al locatore, la nuova modalità di contabilizzazione comporta una diversa ripartizione del suddetto impatto lungo la durata del contratto.

In maggior dettaglio, l'impatto economico negativo addebitato a conto economico è ragionevolmente più elevato alla partenza del contratto e si riduce gradualmente di anno in anno per effetto della progressiva diminuzione della passività del leasing a seguito del pagamento dei canoni.

Si rappresenta, inoltre, che il Gruppo si è avvalso dell'espediente pratico, sia in sede di FTA sia a regime, di non assoggettare alla disciplina dell'IFRS 16 i contratti con durata inferiore a 12 mesi (ossia con scadenza anteriore al 31 dicembre 2019 per l'FTA) o aventi come sottostanti beni di modesto valore a nuovo (il valore soglia è stato individuato in 5.000 euro).

In aggiunta, ai fini della determinazione dell'impairment del diritto d'uso il Gruppo ha fatto affidamento sulle valutazioni effettuate per il bilancio 2018 relativamente all'esistenza di contratti onerosi che hanno comportato la necessità di rilevare un fondo rischi ed oneri ai sensi dello IAS 37. Trattasi, in particolare, dei fondi costituiti a fronte di contratti di locazione di filiali chiuse, per i quali i costi necessari per l'adempimento del contratto sono risultati superiori rispetto ai benefici attesi.

Al fine del calcolo della passività per leasing e del relativo diritto d'uso, il Gruppo Banco BPM ha proceduto all'attualizzazione dei canoni futuri attribuibili alla componente leasing, al netto dell'IVA, da corrispondere per la prevista durata del contratto.

Con riferimento alla durata del leasing, oltre al periodo non annullabile in cui il Gruppo non può sottrarsi dal pagamento dei canoni, sono state considerate le opzioni di proroga qualora si ritenga ragionevolmente certo il loro esercizio da parte del Gruppo, tenuto conto di tutti i fatti e le circostanze. In particolare, con riferimento ai contratti che prevedono la facoltà del locatario di rinnovare la locazione al termine del primo periodo, in sede di FTA e a regime, il Gruppo considera la durata iniziale del contratto di affitto (es. durata di 12 anni per i contratti di affitto 6 anni + 6 anni) e, decorsa tale durata, il successivo primo periodo di rinnovo (es. successivi 6 anni), laddove non vi siano evidenze ragionevoli che possano portare ad un ulteriore periodo di rinnovo o, viceversa, alla fine del contratto.

In merito all'attualizzazione dei canoni futuri, il tasso di attualizzazione utilizzato è pari al tasso di interesse marginale ("incremental borrowing rate") alla data di stipula del contratto. Tale tasso è stato identificato nel tasso utilizzato ai fini gestionali che esprime il costo medio del funding del Gruppo sia di tipo secured che unsecured, considerato nello scaglione temporale in cui ricade la scadenza del contratto. Ai fini della transizione ed in linea con le disposizioni transitorie previste dal principio, tale tasso corrisponde al c.d. TIT (tasso interno di trasferimento) della raccolta a livello di Gruppo, utilizzato ai fini gestionali alla data del 1° gennaio 2019.

Impatti contabili a seguito dell'applicazione dell'IFRS 16 per il Gruppo Banco BPM

Nelle seguenti tabelle si riportano:

  • gli impatti quantitativi relativi alla prima applicazione dell'IFRS 16 (tabella 1);
  • i prospetti di riconciliazione tra gli schemi di stato patrimoniale dell'attivo e del passivo al 31 dicembre 2018 in base al precedente principio IAS 17 e quelli rideterminati per tenere conto dell'IFRS 16 (tabella 2 e tabella 3);
  • il prospetto di riconciliazione tra gli impegni per canoni di leasing operativi IAS 17 al 31 dicembre 2018, da corrispondere in relazione al periodo non annullabile del contratto, e la passività per leasing determinata in base alle previsioni dell'IFRS 16 al 1° gennaio 2019 (tabella 4).

Tabella 1: Riepilogo degli impatti patrimoniali della prima applicazione dell'IFRS 16 per voce di stato patrimoniale

Sulla base di quanto in precedenza illustrato, la prima applicazione dell'IFRS 16 ha comportato la rilevazione di maggiori attività materiali a seguito dell'iscrizione dei diritti d'uso acquisiti con il leasing pari a 835,6 milioni, quasi interamente rappresentati da contratti di affitto di immobili, e di corrispondenti passività prevalentemente nei confronti di controparti non bancarie. Considerando la riclassifica del fondo rischi ed oneri per contratti onerosi di filiali chiuse, pari a 34,4 milioni, l'impatto sulle attività ammonta a 801,2 milioni, come illustrato in sintesi nella tabella di seguito riportata.

Ai fini della misurazione della passività per leasing alla data di prima applicazione il tasso medio di finanziamento marginale, ponderato in base alla passività per il leasing, è pari all'1,27%.

Voci di stato
patrimoniale
Impatti patrimoniali FTA IFRS 16 e riclassifica
(migliaia di euro)
Impatto FTA Riclassifica da
Impairment
IFRS 16
01/01/2019
Rilevazione:
Diritti d'uso su attività materiali (ante impairment) 835.594 - 835.594
90. Attività
materiali
Impairment (fondo rischi ed oneri per contratti onerosi) - (34.411) (34.411)
Diritti d'uso su attività materiali acquisiti con il
leasing
835.594 (34.411) 801.183
Totale impatto su attivita' (A) 801.183
100. Fondi per Riclassifica fondi del passivo (impairment diritti d'uso):
rischi ed oneri Fondi per rischi ed oneri per contratti onerosi - (34.411) (34.411)
10. Passività Rilevazione:
finanziarie Debiti per leasing (verso clientela) 827.689 - 827.689
valutate al
costo
Debiti per leasing (verso banche) 7.905 - 7.905
ammortizzato Debiti per canoni relativi a contratti di leasing 835.594 - 835.594
Totale impatto su passivita' (B) 801.183
150. Riserve Impatto sul patrimonio netto consolidato (A)-(B) - - -
Totale impatto sul patrimono netto contabile consolidato -

Tabella 2: Prospetto di riconciliazione tra il totale attivo al 31 dicembre 2018 (IAS 17) ed il totale attivo al 1° gennaio 2019 (IFRS 16)

Voci dell'attivo
(migliaia di euro)
31/12/2018
(IAS 17)
Impatto
FTA
IFRS 16
Riclassifiche 01/01/2019
(IFRS 16)
10. Cassa e disponibilità liquide 922.017 922.017
20. Attività finanziarie valutate al fair value con impatto a conto economico 5.738.595 5.738.595
a) attività finanziarie detenute per la negoziazione 4.522.529 4.522.529
c) altre attività finanziarie obbligatoriamente valutate al fair value 1.216.066 1.216.066
30. Attività finanziarie valutate al fair value con impatto sulla redditività
complessiva
15.351.561 15.351.561
40. Attività finanziarie valutate al costo ammortizzato 123.840.007 123.840.007
a) crediti verso banche 4.377.526 4.377.526
b) crediti verso clientela 119.462.481 119.462.481
50. Derivati di copertura 130.511 130.511
60. Adeguamento di valore delle attività finanziarie oggetto di copertura
generica (+/-)
42.173 42.173
70. Partecipazioni 1.434.163 1.434.163
90. Attività materiali 2.775.885 835.594 38.297 3.649.776
100. Attività immateriali 1.277.941 1.277.941
di cui: avviamenti 76.389 76.389
110. Attività fiscali 5.012.477 5.012.477
a) correnti 330.436 330.436
b) anticipate 4.682.041 4.682.041
120. Attività non correnti e gruppi di attività in via di dismissione 1.592.782 1.592.782
130. Altre attività 2.346.679 (72.708) 2.273.971
Totale dell'attivo 160.464.791 835.594 (34.411) 161.265.974

Al 1° gennaio 2019 la voce 90 "Attività materiali" si è incrementata per 873,9 milioni per effetto:

• dalla rilevazione dei diritti d'uso, come illustrato nella precedente tabella 1;

  • delle riclassifiche:
    • o del fondo rischi e oneri (34,4 milioni) come illustrato nella precedente tabella 1;
    • o delle spese di migliorie sostenute su beni di terzi in affitto (72,7 milioni), che sono state ricondotte unitamente ai diritti d'uso. Trattasi, infatti, di spese sostenute per taluni interventi straordinari sugli immobili di terzi presi in affitto e che hanno generato il diritto d'uso. Nel bilancio al 31 dicembre 2018 tali spese figuravano nella voce "130. Altre attività".

Tabella 3: Prospetto di riconciliazione tra il totale passivo e il patrimonio netto al 31 dicembre 2018 (IAS 17) ed il totale passivo e il patrimonio netto al 1° gennaio 2019 (IFRS 16)

Voci del passivo e del patrimonio netto
(migliaia di euro)
31/12/2018
(IAS 17)
Impatto
FTA
IFRS 16
Riclassifiche 01/01/2019
(IFRS 16)
10. Passività finanziarie valutate al costo ammortizzato 136.160.342 835.594 136.995.936
a) debiti verso banche 31.633.541 7.905 31.641.446
b) debiti verso clientela 90.197.859 827.689 91.025.548
c) titoli in circolazione 14.328.942 14.328.942
20. Passività finanziarie di negoziazione 6.502.522 6.502.522
30. Passività finanziarie designate al fair value 692.890 692.890
40. Derivati di copertura 726.307 726.307
50. Adeguamento di valore delle passività finanziarie oggetto di copertura
generica (+/-)
49.756 49.756
60. Passività fiscali 505.402 505.402
a) correnti 11.181 11.181
b) differite 494.221 494.221
70. Passività associate ad attività in via di dismissione 3.043 3.043
80. Altre passività 3.814.589 3.814.589
90. Trattamento di fine rapporto del personale 377.498 377.498
100. Fondi per rischi ed oneri 1.327.368 (34.411) 1.292.957
a) impegni e garanzie rilasciate 123.814 123.814
b) quiescenza e obblighi simili 150.676 150.676
c) altri fondi per rischi e oneri 1.052.878 (34.411) 1.018.467
120. Riserve da valutazione (346.438) (346.438)
150. Riserve 3.577.955 3.577.955
170. Capitale 7.100.000 7.100.000
180. Azioni proprie (-) (12.610) (12.610)
190. Patrimonio di pertinenza dei terzi (+/-) 45.599 45.599
200. Utile/Perdita dell'esercizio (59.432) (59.432)
Totale del passivo e del patrimonio netto 160.464.791 835.594 (34.411) 161.265.974

Tabella 4: Riconciliazione tra impegni per leasing operativi IAS 17 al 31 dicembre 2018 e passività per leasing IFRS 16 al 1° gennaio 2019

Di seguito si rappresenta la tabella di riconciliazione tra gli impegni di pagamento dei canoni riferiti al periodo non annullabile dei contratti di affitto degli immobili al 31 dicembre 2018, in base alla disciplina dello IAS 17, e la passività per leasing al 1° gennaio 2019, in base all'IFRS 16:

Riconciliazione dei debiti per leasing
(migliaia di euro)
Totale Immobili Altro
Impegni per leasing di contratti di affitto di immobili ai
(a)
sensi dello IAS 17 al 31 dicembre 2018 (relativamente al
periodo non annullabile) 453.776 453.776 -
(b) Impegni di pagamento dei canoni oltre al periodo non annullabile ai
sensi dell'IFRS 16 457.741 453.949 3.792
(c) Eccezioni alla rilevazione dell'IFRS 16: (16.265) (14.026) (2.239)
- leasing short term (16.249) (14.026) (2.223)
- leasing low value (16) (16)
(d)=(a)+(b)+(c) Debiti per leasing non attualizzati al 1° gennaio 2019 895.252 893.699 1.553
(e) Effetto attualizzazione impegni (59.658) (59.644) (14)
(f)=(d)+(e) Debiti per leasing operativi al 1° gennaio 2019 835.594 834.055 1.539
(g) Debiti per leasing finanziari ex IAS 17 al 1° gennaio 2019 - -
(h)=(f)+(g) Totale debiti per leasing IFRS 16 al 1° gennaio 2019 835.594 834.055 1.539

Impatti sui fondi propri a seguito dell'applicazione dell'IFRS 16 per il Gruppo Banco BPM

Con riferimento all'impatto sui fondi propri, l'applicazione dell'IFRS 16 ha comportato una riduzione di circa 15 bps rispetto al CET1 ratio IFRS 9 phase-in al 1° gennaio 2019. In linea con quanto rappresentato dal Comitato di Basilea in data 6 aprile 2017 "FAQs on the treatment of the ROU Asset", tale effetto deriva dall'inclusione del diritto d'uso su attività materiali nel computo delle attività di rischio ponderate (RWA), con una ponderazione pari al 100%, in linea con il trattamento applicato per le attività materiali di proprietà. L'impatto a livello di CET1 ratio IFRS 9 fully phased è risultato pari a 12 bps.

Impatti sulla disclosure di bilancio

Con riferimento all'informativa sui contratti di leasing IFRS 16, in linea con le disposizioni introdotte nel 6°aggiornamento della Circolare Banca d'Italia del 30 novembre 2018, è previsto che:

  • evidenza dei "diritti d'uso" sia fornita nelle tabelle di composizione e di variazione delle "Attività materiali" inserite nella Parte B – Attivo della presente Nota Integrativa;
  • evidenza dei "debiti per leasing" sia fornita nelle tabelle relative alle "Passività finanziarie valutate al costo ammortizzato" inserite nella Parte B – Passivo della presente Nota Integrativa;
  • evidenza degli "interessi attivi su leasing" e degli "interessi passivi relativi ai debiti per leasing" sia fornita rispettivamente nella tabella sugli "Interessi attivi e proventi assimilati" e nella tabella sugli "Interessi passivi e oneri assimilati" nella Parte C della presente Nota Integrativa;
  • evidenzia dell'informativa sui canoni per leasing a breve termine e sui leasing di attività di modesto valore sia fornita a commento della voce "Altre spese amministrative" nella Parte C della presente Nota Integrativa;
  • evidenzia delle rettifiche/riprese di valore nette sui diritti d'uso sia fornita nella tabella "Rettifiche/riprese di valore nette su attività materiali" inserita nella Parte C della presente Nota Integrativa.

È inoltre prevista un'apposita Parte M, suddivisa in due sezioni, che accoglie l'informativa sul leasing richiesta dai principi contabili internazionali non presente in altre parti della nota integrativa.

La prima sezione, relativa al locatario, include l'informativa qualitativa richiesta dall'IFRS 16, nonché l'informativa di natura quantitativa non ricompresa nelle parti B "Informazioni sullo stato patrimoniale" e C "Informazioni sul conto economico" della nota integrativa.

Nella seconda sezione, relativa al locatore, oltre all'informativa qualitativa, è richiesta la classificazione per fasce temporali dei pagamenti da ricevere. Per i soli leasing finanziari, inoltre, è introdotto il prospetto di riconciliazione dei pagamenti da ricevere con i finanziamenti per leasing.

Modifica del criterio di valutazione degli immobili e del patrimonio artistico di pregio

Nel corso del mese di dicembre 2019 il Gruppo Banco BPM ha deliberato di modificare il criterio contabile di valutazione del patrimonio immobiliare e del patrimonio artistico di pregio. Nel dettaglio, la citata modifica ha comportato:

  • per le attività materiali ad uso funzionale, rappresentate dagli immobili e dal patrimonio artistico di pregio: il passaggio dal modello del costo al modello della rideterminazione del valore (di seguito anche "revaluation model"), in base alla disciplina prevista dal principio contabile IAS 16 "Immobili, impianti e macchinari";
  • per gli immobili detenuti a scopo di investimento: il passaggio dal modello del costo al modello del fair value, in base alle disposizioni stabilite dal principio contabile IAS 40 "Investimenti immobiliari".

In maggior dettaglio, il patrimonio immobiliare del Gruppo è rappresentato:

  • dagli immobili ad uso funzionale, ossia dagli immobili destinati all'esercizio dell'attività di impresa. Esso è costituito da alcuni edifici di pregio ubicati nei centri delle principali città italiane, ereditati dalle istituzioni bancarie che sono confluite nell'attuale Gruppo Banco BPM per il tramite dei diversi processi di aggregazione aziendale, nonché da un numero significativo di edifici adibiti all'attività tradizionale di filiale;
  • dagli immobili detenuti a scopo di investimento rivenienti, in prevalenza, dagli immobili acquisiti a titolo di datio in solutum a fronte di esposizioni creditizie divenute deteriorate e, in misura inferiore, da talune unità non più adibite all'esercizio dell'attività di impresa.

Con riferimento al suddetto patrimonio si deve segnalare che, nel corso del 2019, il Gruppo ha intrapreso un processo di razionalizzazione e valorizzazione dello stesso, orientato, da un lato, ad ottimizzare gli spazi utilizzati sia per le attività commerciali sia per quelle di sede, anche a seguito del processo di razionalizzazione della rete di vendita, dall'altro lato, a dismettere il patrimonio immobiliare non utilizzato per gli scopi amministrativi del Gruppo. Questi ultimi immobili, infatti, non sono espressione di una deliberata strategia di investimento, ma conseguono alla suddetta ottimizzazione nonchè alle iniziative finalizzate a massimizzare le possibilità di recupero delle esposizioni creditizie divenute deteriorate attraverso l'acquisizione delle garanzie sottostanti rappresentate da immobili.

Con riferimento al patrimonio artistico, ereditato dalle banche coinvolte nelle molteplici fusioni che hanno portato all'attuale assetto societario, Banco BPM ha sottolineato, fin dalla sua nascita, la volontà di perseguire una strategia di conservazione e valorizzazione dello stesso. In particolare, nel corso del 2019 Banco BPM ha proseguito le attività di sviluppo e potenziamento iniziate negli anni passati, intraprendendo altresì nuovi ambiziosi progetti come la ricerca di spazi espositivi permanenti. In tale ottica, Banco BPM ha avviato un progetto volto a una completa ricognizione del patrimonio artistico, complessivamente costituito da circa 20.000 beni riconducibili a diverse categorie (dipinti, sculture, disegni, collage, arazzi, coralli, ceramiche, volumi, tappeti, mobili, stampe, fotografie, reperti archeologici e altre categorie minori), all'interno dei quali sono state individuate n. 1.281 opere, antiche e moderne, considerate di maggiore pregio, anche in funzione dell'importanza di scuole figurative regionali o locali di una determinata epoca.

In tale contesto, con l'obiettivo di disporre di informazioni più immediate ed affidabili riguardo agli effetti delle azioni citate, il Gruppo ha adottato, a partire dal bilancio 2019, un modello di valutazione basato sul valore corrente in sostituzione del modello basato sul costo, modificando, su base volontaria, il criterio di valutazione contabile degli immobili di proprietà e del patrimonio artistico di pregio, in linea con disciplina contenuta nel principio contabile IAS 8. Il citato principio prevede che un cambiamento volontario di una politica contabile possa avvenire qualora sia in grado di fornire informazioni attendibili e più rilevanti sull'effettiva situazione patrimoniale, finanziaria ed economica dell'entità. Alla luce di quanto in precedenza illustrato, il Gruppo ritiene che l'adozione del modello del fair value/valore rideterminato sia maggiormente rilevante rispetto al costo, in quanto consente di fornire una migliore rappresentazione dell'effettiva consistenza del patrimonio immobiliare ed artistico, aggiornata in funzione delle condizioni di mercato esistenti alla data di valutazione e maggiormente in linea con le informazioni gestionali considerate nella selezione delle future iniziative di valorizzazione del citato patrimonio. Giova inoltre osservare che l'adozione del nuovo criterio di valutazione consentirà una migliore comparazione con i bilanci dei principali competitor italiani, che hanno adottato il criterio del fair value/rideterminazione del fair value

per la valutazione del patrimonio immobiliare e/o artistico.

Da ultimo, in relazione alle suddetto cambiamento di principio contabile si deve precisare che:

  • per i diritto d'uso degli immobili ad uso strumentale, iscritti tra le attività materiali in base all'IFRS 16 (paragrafi 30 e 35), il Gruppo ha scelto di continuare a valutarli in base al metodo del costo, non avvalendosi dell'opzione di ricorrere al modello della rideterminazione del valore, opzione ammessa qualora il locatore applichi quest'ultimo criterio agli immobili di proprietà;
  • per i diritti d'uso che soddisfano la definizione di investimento immobiliare, l'applicazione del criterio del fair value IAS 40 per la valutazione degli immobili di proprietà detenuti a scopo di investimento, implica l'utilizzo del medesimo criterio anche per i diritti d'uso (IFRS 16, paragrafo 34). Al riguardo si deve tuttavia segnalare che la fattispecie non ricorre per il Gruppo, non esistendo alcun diritto d'uso acquisito con il leasing classificato tra le attività materiali a scopo di investimento, come si evince nelle tabelle di composizione delle attività materiali riportate nella "Sezione 9 - Attività materiali" della Parte B della presente Nota Integrativa.

Con riferimento alla fattispecie del cambiamento di principio contabile, a cui è riconducibile la modifica della base di misurazione in esame, lo IAS 8 prevede, quale regola generale, una rappresentazione retrospettiva, rideterminando l'informativa comparativa come se il principio contabile fosse sempre stato applicato, ovvero rideterminando i saldi comparativi a partire dall'esercizio in cui ciò risulterebbe fattibile (restatement). Tale regola generale prevede tuttavia un'eccezione: per le attività disciplinate dallo IAS 16, il passaggio dal criterio del costo a quello del valore rideterminato deve essere applicato prospetticamente, come se si trattasse di una nuova rideterminazione dei valori rispetto ai precedenti valori di carico, in linea con il trattamento richiesto, a regime, per le successive rideterminazioni di valore. Ne deriva che per queste ultime attività, il passaggio al criterio del "revaluation model" non determina alcuna rettifica dei saldi di apertura dell'esercizio o di quelli precedenti, nonché dei saldi rilevati fino alla data del citato passaggio in base al precedente criterio del costo.

Alla luce di quanto sopra illustrato, per gli immobili ad uso strumentale e per il patrimonio artistico di pregio il passaggio dal costo al revaluation model da parte del Gruppo Banco BPM è stato applicato prospetticamente a partire dal 31 dicembre 2019. Per le citate attività, gli effetti negativi conseguenti al minor fair value rispetto al valore di carico sono stati rilevati a conto economico; gli effetti positivi conseguenti ad un maggior fair value rispetto al valore di carico sono stati invece contabilizzati in una specifica riserva positiva da valutazione di patrimonio netto, a meno che trattasi di ripristini di precedenti svalutazioni da imputare a conto economico. Al riguardo si precisa che l'unità di misura utilizzata ai fini della determinazione dei predetti impatti è rappresentata dal singolo immobile, considerando congiuntamente la componente del terreno e quella del fabbricato in quanto non vendibili separatamente. La scomposizione del valore dell'immobile nelle due componenti - terreno e fabbricato - è invece rilevante ai fini informativi e per il calcolo degli ammortamenti, in funzione della diversa vita utile delle due componenti.

In coerenza con l'applicazione prospettica, a partire dall'esercizio 2020 il valore rideterminato delle attività in esame rappresenterà il nuovo valore ammortizzabile, da ripartire sistematicamente in funzione della vita economica attesa; per l'esercizio 2019 non è stato invece necessario rideterminare gli ammortamenti calcolati in base al precedente criterio del costo. Al riguardo si precisa che la componente dell'immobile rappresentata dal terreno nonché il patrimonio artistico non sono assoggettati ad alcun processo di ammortamento, né per l'esercizio 2019 né per quelli futuri, per le ragioni illustrate nella successiva "Parte A2 – Parte relativa alle principali voci di bilancio".

Per gli immobili detenuti a scopo di investimento l'applicazione retrospettiva ha invece comportato un restatement dei saldi iniziali al 1° gennaio 2019, ossia a partire dalla prima data in cui il Gruppo ha ritenuto di poter determinare un fair value in modo attendibile, tenuto conto non solo delle condizioni di mercato, ma anche delle informazioni sullo stato di fatto del singolo immobile, la cui affidabilità è decrescente tanto più è lontano l'orizzonte temporale a cui fare riferimento per la relativa misurazione.

A tale data, gli effetti, positivi o negativi, sono stati rilevati come modifica dei saldi iniziali delle riserve di patrimonio netto. Tali effetti sono stati determinati, a livello di singolo immobile, confrontando il fair value con il relativo valore di carico, qualora il Gruppo abbia ritenuto sussistere la fattispecie di una diversa base di misurazione (fair value rispetto al costo), anche in relazione alle valutazioni condotte nel bilancio 2018 ai fini della determinazione del valore recuperabile. In presenza di una precedente svalutazione, l'eventuale differenza positiva è stata rilevata a conto economico, fino a concorrenza della citata svalutazione addebitata a conto economico.

Le variazioni intervenute nel corso dell'esercizio 2019 a seguito dell'aggiornamento del fair value al 31 dicembre 2019 rispetto al valore iniziale rideterminato, come in precedenza descritto, sono state invece rilevate a conto economico, in quanto riconducibili alla fattispecie del cambiamento nella stima contabile.

Considerando che la valutazione al fair value non richiede alcun processo di ammortamento o di impairment, al 31 dicembre 2019 si è reso necessario stornare le quote di ammortamento di competenza nonché le svalutazioni contabilizzate fino al 31 dicembre 2019, in base al precedente criterio del costo.

La determinazione del fair value degli immobili e del patrimonio artistico di pregio è stata effettuata attraverso il ricorso ad apposite perizie rilasciate da società qualificate ed indipendenti. Per maggiori informazioni in merito si rinvia a quanto riportato nella successiva parte A.4 "Informativa sul fair value".

Impatti contabili correlati ai nuovi criteri contabili di valutazione degli immobili e del patrimonio artistico di pregio

Alla data del 31 dicembre 2019 il valore di mercato del patrimonio immobiliare - misurato sulla base di apposita perizia predisposta da primaria società certificata RICS, tenuto altresì conto degli effetti negativi conseguenti a trattative di cessione in corso - ammonta complessivamente a 2.729 milioni. In maggior dettaglio, tali immobili risultano iscritti:

  • nella voce di stato patrimoniale "90. Attività materiali" per 2.695,4 milioni (di cui 1.379,6 milioni riferiti ad immobili ad uso funzionale e 1.315,8 milioni ad immobili a scopo di investimento);
  • nella voce di stato patrimoniale "120. Attività non correnti e gruppi di attività in via di dismissione" per 33,6 milioni, in relazione ai programmi avviati per la loro dismissione.

L'applicazione dei nuovi criteri di valutazione ha comportato un impatto sul patrimonio netto complessivamente positivo per 95,2 milioni, al netto degli effetti fiscali (154,9 milioni al lordo della fiscalità). Nel dettaglio, il conto economico ha segnato una riduzione complessiva pari a 113,7 milioni, mentre le riserve di patrimonio netto hanno evidenziato un incremento complessivamente pari a 208,9 milioni, al netto dei relativi effetti fiscali.

Alla data del 31 dicembre 2019, il valore di mercato del patrimonio artistico, misurato sulla base della perizia predisposta da primario perito, ammonta a 52,1 milioni. L'applicazione dei nuovi criteri di valutazione ha comportato un impatto sul patrimonio netto complessivamente positivo per 27,6 milioni al netto degli effetti fiscali (+41,2 milioni, al lordo degli effetti fiscali). Nel dettaglio, tenuto conto della relativa fiscalità, il conto economico ha segnato una riduzione pari a 1,3 milioni mentre le riserve di patrimonio netto hanno evidenziato un incremento pari a 28,9 milioni.

La tabella di seguito riportata evidenzia, in maggior dettaglio, i suddetti impatti ripartiti per tipologia di attività (immobili strumentali, immobili investimento e patrimonio artistico) e per voce di bilancio.

Dati in milioni di euro Impatti consolidati al lordo
dell'effetto fiscale
Impatti consolidati al netto
dell'effetto fiscale
Conto
economico
Riserve Totale Conto
economico
Riserve Totale
Immobili uso strumentale - IAS 16 A (47,1) 323,9 276,8 (32,4) 220,8 188,4
Immobili a scopo di investimento - IAS 40 B (109,5) (12,4) (121,9) (81,3) (11,9) (93,2)
Patrimonio immobiliare - IAS 16 e IAS 40 C=A+B (156,6) 311,5 154,9 (113,7) 208,9 95,2
Patrimonio artistico – IAS 16 D (1,9) 43,1 41,2 (1,3) 28,9 27,6
Totale impatti consolidati E=C+D (158,5) 354,6 196,1 (115,0) 237,8 122,8
Impatti rappresentati nella seguenti voci di
conto economico e di patrimonio netto:
Voce "260.Risultato netto della valutazione al fair value
delle attività materiali e immateriali"
(158,5) (158,5)
Voce "300. Imposte sul reddito dell'esercizio
dell'operatività corrente"
43,5
Voce "120. Riserve da valutazione" 367,0 249,7
Voce "150. Riserve" (9,2) (9,4)
Voce "190. Patrimonio di pertinenza di terzi" (3,2) (2,5)

Con riferimento agli immobili ad uso funzionale l'impatto conseguente alla rideterminazione dei valori è risultato complessivamente positivo per 188,4 milioni (276,8 milioni al lordo della fiscalità). Detto impatto è stato rilevato:

• in una specifica riserva di valutazione "120. Riserve da valutazione" per 220,8 milioni, al netto della fiscalità;

• in contropartita della voce di conto economico "260. Risultato netto della valutazione al fair value delle attività materiali e immateriali" per 47,1 milioni. Considerata la relativa fiscalità, l'impatto netto sul conto economico è complessivamente negativo per a 32,4 milioni.

Come in precedenza illustrato, il cambiamento del criterio di valutazione non ha comportato alcun impatto sulle quote di ammortamento dell'esercizio 2019, che ammontano a 31,2 milioni.

Per quanto concerne gli immobili ad uso investimento l'impatto conseguente alla misurazione del fair value è complessivamente negativo per 93,2 milioni, al netto della fiscalità (-121,9 milioni, al lordo degli effetti fiscali). Detto impatto consegue a:

  • variazioni di fair value rispetto al costo, rilevate in contropartita di una modifica dei saldi iniziali del patrimonio netto di apertura al 1 gennaio 2019, che risultano complessivamente negative per 11,9 milioni (12,4 milioni al lordo della fiscalità). Tale impatto trova rappresentazione nella voce "150. Riserve" per gli impatti di spettanza del Gruppo (-9,4 milioni) e nella voce "190. Patrimonio netto di pertinenza di terzi" per la quota attribuita alle minoranze (-2,5 milioni);
  • variazioni di fair value, complessivamente negative per 109,5 milioni, rilevate nella voce di conto economico "260. Risultato netto della valutazione al fair value delle attività materiali e immateriali" in quanto riconducibili alla fattispecie di un cambiamento nelle stime contabili. Considerata la relativa fiscalità, l'impatto a conto economico delle suddette variazioni è negativo per 81,3 milioni.

In aggiunta agli impatti in precedenza esposti, si segnala che l'applicazione del criterio del fair value ha comportato la mancata rilevazione di ammortamenti che, per l'esercizio 2019, sarebbero stati pari a 27,2 milioni (20 milioni al netto degli effetti fiscali).

Da ultimo si deve precisare che il passaggio ai nuovi criteri di valutazione degli immobili, differenziati in funzione del loro uso, è stato preceduto da una puntuale ricognizione del patrimonio immobiliare detenuto ad uso funzionale ed investimento, sulla base dell'effettiva destinazione. In maggior dettaglio, in presenza di immobili destinati sia a scopo funzionale sia a scopo di investimento, si è proceduto ad una scomposizione delle unità utilizzate per scopi amministrativi, rispetto a quelle utilizzati per scopi differenti (affitto o apprezzamento del capitale investito), con conseguente classificazione rispettivamente tra gli immobili ad uso funzionale e tra quelli a scopo di investimento. La suddetta ricognizione ha comportato la necessità di effettuare, fin dal 1° gennaio 2019, alcuni trasferimenti dal comparto funzionale a quello di investimento e viceversa, come illustrato in maggior dettaglio nelle tabelle di movimentazione delle attività materiali, contenute nella "Sezione 9 – Attività materiali" della Parte B della presente Nota Integrativa, a cui si fa rinvio per ulteriori dettagli.

Altri aspetti rilevanti ai fini delle politiche contabili di Gruppo

Di seguito si fornisce un'illustrazione di alcune operazioni o eventi verificatesi nel corso del 2019, ritenuti rilevanti ai fini della definizione del relativo trattamento contabile e/o degli impatti patrimoniali o economici.

Progetto ACE – operazioni di cessione di un portafoglio di sofferenze ad un veicolo di cartolarizzazione ex legge 130/99

Come indicato nella sezione dei "Fatti di rilievo dell'esercizio" della Relazione sulla gestione del Gruppo, nel corso del primo trimestre del 2019 ha trovato completamento il progetto ACE, finalizzato al derisking di un portafoglio di crediti a sofferenza, realizzato mediante un'operazione di cessione dei crediti ad una società veicolo di cartolarizzazione costituita ai sensi della Legge 130/99, con ottenimento della garanzia dello Stato sui titoli senior (cosiddetta Garanzia Cartolarizzazione Sofferenze, ai sensi del D.L. n. 18 del 14 febbraio 2016, di seguito "GACS").

Al riguardo si deve precisare che in data 10 dicembre 2018 la Capogruppo aveva approvato l'offerta vincolante ricevuta da fondi gestiti da Elliott Management ("Elliott") e Credito Fondiario, che prevedeva, inter alia:

  • la cessione alla società veicolo (Leviticus SPV S.r.l.) di un portafoglio di esposizioni a sofferenza originate dal Gruppo con lo scopo di realizzare un'operazione di cartolarizzazione, come di seguito meglio illustrato;
  • la costituzione di una piattaforma per il recupero dei crediti deteriorati, in partnership con il Credito Fondiario, per il tramite di una società veicolo, controllata da quest'ultima società, a seguito del

trasferimento da parte di Banco BPM del ramo d'azienda dedicato all'attività di recupero di crediti in sofferenza.

In data 28 dicembre 2018, Banco BPM aveva quindi effettuato - ai sensi dell'articolo 58 del D. Lgs. 385/1993 e degli articoli 1 e 4 della Legge 130/1999 sulla Cartolarizzazione - la cessione pro soluto a titolo oneroso ed in blocco a Leviticus SPV S.r.l. di un portafoglio di crediti a sofferenza per un valore contabile lordo pari a 6,2 miliardi. Nel bilancio al 31 dicembre 2018 tali crediti figuravano tra le attività in via di dismissione (voce 120 dell'attivo di stato patrimoniale) ed erano valutati sulla base dei flussi ritenuti recuperabili al termine del processo di derisking (1.330 milioni).

Il rilascio della garanzia dello Stato sui titoli senior, ai sensi del D.L. 18/2016 da parte del Ministero dell'Economia e delle Finanze è avvenuto in data 5 marzo 2019. La garanzia è divenuta efficace a partire dal 26 marzo 2019, come da comunicazione di Consap del 15 maggio 2019.

Il pagamento del prezzo di acquisto da parte della società veicolo è stato finanziato in data 6 febbraio 2019 mediante l'emissione di tre classi di notes, che sono state inizialmente sottoscritte per intero da Banco BPM per un valore nominale complessivo pari a 1.910,4 milioni così ripartito:

  • titoli Senior (Class A) per 1.440,0 milioni. Tali titoli presentano un rating pari all'investment grade (DBRS: BBB; Scope: BBB (SF)) ed il relativo rendimento è pari all'Euribor 6 mesi maggiorato di uno spread annuo dello 0,6%. Tali titoli sono assistiti dalla garanzia statale come sopra riportato;
  • titoli Mezzanine (Class B) per 221,5 milioni. Tali titoli, sprovvisti di rating, prevedono un rendimento pari all'Euribor 6 mesi maggiorato di uno spread annuo dell'8%;
  • titoli Junior (Class J) per 248,8 milioni. Tali titoli, sprovvisti di rating, prevedono una possibile remunerazione del 10% maggiorata dell'eventuale extra rendimento dell'operazione.

Nell'ambito degli accordi presi con Elliot, in data 26 marzo 2019 si è perfezionata la vendita a terzi del 95% delle tranche Mezzanine e del 95% delle tranche Junior. Trattasi in particolare delle quote che sopportano la prima perdita e che eventualmente beneficiano dell'excess spread dell'operazione. Nel rispetto della "retention rule" stabilita dalle disposizioni di vigilanza, il Banco BPM ha mantenuto la proprietà del 5% dei suddetti titoli. Il Banco BPM ha mantenuto anche la proprietà del 100% dei titoli Senior.

A seguito di tale cessione, in data 26 marzo 2019, ai sensi di quanto previsto dal principio contabile IFRS 9, si sono verificati i presupposti per la cancellazione dal bilancio del portafoglio delle sofferenze cedute in quanto risultano trasferiti in modo sostanziale i diritti ed i benefici ad esso relativi.

Con riferimento ai crediti ceduti si segnala che il Gruppo non detiene alcun potere - né di fatto né di diritto - di dirigere le attività rilevanti della società veicolo, ovvero delle attività finalizzate al recupero dei crediti. Anche in questo caso, il recupero dei crediti a sofferenza ceduti è stato, infatti, affidato ad un servicer esterno (Credito Fondiario S.p.A.) ed il Gruppo non mantiene alcuna forma di coinvolgimento.

Alla luce di quanto in precedenza illustrato, al 31 dicembre 2019 il Gruppo detiene:

  • la totalità dei titoli senior classificati nel portafoglio delle "Attività finanziarie valutate al costo ammortizzato: b) Crediti verso la clientela". Tenuto conto dei rimborsi ricevuti nel corso del secondo semestre 2019, pari a 193,2 milioni, e delle perdite attese rilevate in base al modello di impairment IFRS 9, il valore di bilancio al lordo dei ratei ammonta a 1.247,1 milioni;
  • il 5% dei titoli mezzanine ed il 5% dei titoli junior classificati nel portafoglio delle "Attività finanziarie valutate al fair value con impatto a conto economico per un valore di bilancio pari a 4,5 milioni. La valorizzazione al fair value (livello 3 della gerarchia) ha tenuto conto del prezzo della recente transazione di vendita.

Per completezza si segnala che tra le "Attività finanziarie valutate al costo ammortizzato" figura altresì il finanziamento concesso alla società veicolo ("limited recourse loan") per un ammontare pari a 66,8 milioni, al fine di costituire una riserva di cassa corrispondente al 4% del valore nominale dei titoli senior e mezzanine. Al riguardo si deve precisare che tale finanziamento non rappresenta alcuna forma di supporto creditizio nei confronti della cartolarizzazione; nella cascata dei pagamenti il rimborso del finanziamento in esame è, infatti, antergato rispetto al pagamento del capitale dei titoli senior e al pagamento del capitale e degli interessi dei titoli mezzanine.

Per ulteriori dettagli sulle operazioni di cessione di portafogli di sofferenze ad un veicolo di cartolarizzazione ex legge 130/99 fa rinvio alla "Parte E Sezione 2 punto C. Cartolarizzazioni" della presente Nota Integrativa.

Progetto ACE – cessione della piattaforma per il recupero di NPL

Come anche indicato nella sezione dei "Fatti di rilievo dell'esercizio" della Relazione sulla gestione del Gruppo, nell'ambito degli accordi con i fondi gestiti da Elliott Management e Credito Fondiario, citati nel precedente paragrafo, era prevista la costituzione di una piattaforma per il recupero dei crediti deteriorati, in partnership con Credito Fondiario, per il tramite di una società veicolo controllata da quest'ultima società. A tal fine, nel mese di dicembre 2018, è stata costituita da Banco BPM la società First Servicing S.p.A., con lo scopo di segregare le funzioni di servicer dei crediti a sofferenza di Banco BPM e del portafoglio ceduto nell'ambito dell'operazione di cartolarizzazione in precedenza illustrata.

L'operazione si è perfezionata con il conferimento in data 23 maggio 2019 da parte di Banco BPM a First Servicing S.p.A. del ramo aziendale costituito dalle attività di recupero crediti e con la successiva cessione al Credito Fondiario, in data 1° giugno 2019, di una quota partecipativa del 70% della società First Servicing S.p.A. (ridenominata CF Liberty Servicing S.p.A. a seguito dell'assemblea straordinaria del 31 maggio 2019).

Nel complesso l'operazione in precedenza descritta ha comportato un effetto economico positivo pari 142,7 milioni, al lordo delle imposte, rilevato nella voce di conto economico "280. Utili (Perdite) da cessione di investimenti". In maggior dettaglio, tale plusvalenza deriva:

  • per 99,9 milioni dall'utile realizzato a seguito della cessione a Credito Fondiario di una quota pari al 70% del capitale di CF Liberty Servicing S.p.A., per un corrispettivo pari a 100 milioni;
  • per 42,8 milioni dalla rivalutazione a fair value dell'interessenza residua, pari al 30%, trattenuta in CF Liberty Servicing S.p.A., in base alle disposizioni previste dall'IFRS 10 per la fattispecie della perdita di controllo.

Da ultimo, si segnala che l'interessenza residua in CF Liberty Servicing S.p.A. è stata classificata, in base al principio contabile IAS 28, tra le partecipazioni collegate valutate al patrimonio netto.

Progetto ACE Leasing – operazione di cessione di un portafoglio di crediti a sofferenza

Come indicato nella sezione dei "Fatti di rilievo dell'esercizio" della Relazione sulla gestione del Gruppo, a seguito dell'approvazione da parte di Banco BPM dell'offerta vincolante ricevuta da Illimity Bank S.p.A. per la cessione di un portafoglio leasing di esposizioni a sofferenza, in data 28 giugno 2019 sono stati sottoscritti i contratti di cessione dei crediti e relativi beni e rapporti giuridici. In particolare, la cessione si riferisce ad un portafoglio di esposizioni creditizie pari a circa 650 milioni nominali alla data di valutazione stabilita contrattualmente (la "cut off date" è contrattualmente stabilita nel 30 giugno 2018). Tale portafoglio è composto principalmente da crediti derivanti dai rapporti giuridici attivi e passivi riconducibili a contratti di leasing classificati a sofferenza, unitamente ai beni immobili o mobili e ai contratti sottostanti.

Il closing dell'operazione è soggetto alle condizioni sospensive tipiche di questo genere di transazioni, tra cui la certificazione notarile per la trasferibilità dei beni e, subordinatamente al perfezionamento delle citate condizioni sospensive, si articolerà in più fasi, a partire dal 1° luglio 2019 (data di trasferimento della prima tranche di crediti, beni e rapporti giuridici) fino al 30 giugno 2020.

A partire dal 30 giugno 2019 il portafoglio di crediti in esame non trova rappresentazione nella voce di bilancio relativa ai crediti verso la clientela (voce 40 b) dell'attivo di stato patrimoniale ma, ai sensi del principio contabile IFRS 5, tra i gruppi di attività in via di dismissione (voce 120 dell'attivo di stato patrimoniale). Tenuto conto delle cessioni perfezionatesi nel corso del secondo semestre del 2019, il valore residuo di bilancio al 31 dicembre 2019 dei crediti in via di dismissione ammonta 93,7 milioni (313 milioni è il valore lordo contabile), come illustrato nella Parte B – Informazioni sullo stato patrimoniale consolidato contenuta nella presente Nota Integrativa.

Non trattandosi di attività operative cessate (cosiddette "discontinued operations"), ai sensi dell'IFRS 5, la riclassifica tra le attività in via di dismissione riguarda solo i saldi patrimoniali e non quelli economici.

Tenuto conto che la citata strategia di derisking era inclusa negli obiettivi di cessione target considerati per il bilancio 2018 ai fini della quantificazione delle perdite attese in base al modello di vendita multiscenario IFRS 9, l'allineamento ai prezzi di cessione del portafoglio in esame non ha comportato complessivamente significativi impatti sul costo del credito dell'esercizio 2019.

Operazioni di cessioni di crediti multi-originator con attribuzione di quote di fondi comuni di investimento

Per il trattamento contabile delle operazioni in esame, si rimanda all'informativa "Parte E – Sezione 2 – D. Operazioni di cessione – Attività finanziarie cedute e cancellate integralmente".

Riorganizzazione del comparto del credito al consumo relativa alla controllata ProFamily

Come indicato nella sezione dei "Fatti di rilievo dell'esercizio" della Relazione sulla Gestione del Gruppo, nell'ambito degli accordi sottoscritti alla fine del 2018 tra Banco BPM, Crédit Agricole, Crédit Agricole Consumer Finance e Agos Ducato in merito alla riorganizzazione del credito al consumo, in data 28 giugno 2019 si è conclusa l'operazione di cessione della controllata ProFamily S.p.A. ad Agos Ducato S.p.A. (di seguito anche "Agos"), di cui Banco BPM detiene il 39% del capitale sociale e Crédit Agricole Consumer Finance il 61%.

Nel dettaglio, Banco BPM ha ceduto ad Agos Ducato, per un corrispettivo pari a 310 milioni, il 100% del capitale sociale di ProFamily S.p.A., dalla quale sono state preventivamente scorporate le attività non captive attraverso un'operazione di scissione a beneficio di una società di nuova costituzione controllata al 100% da Banco BPM. La società oggetto di cessione, che gestirà le attività captive, è stata ridenominata ProAgos S.p.A. ed è stata incorporata in Agos; la società beneficiaria delle scissione del ramo non captive, ossia delle attività riconducibili all'erogazione di finanziamenti attraverso canali diversi dagli sportelli bancari, continuerà ad operare con la denominazione ProFamily S.p.A..

L'impatto economico della cessione, rilevato nella voce di conto economico consolidato "280. Utili (perdite) da cessione di investimenti", ammonta a 189,5 milioni, al lordo dell'effetto fiscale.

Ai fini della determinazione del suddetto impatto, la plusvalenza complessiva della cessione ad Agos è stata oggetto di storno per una quota pari al 39%, corrispondente all'interessenza detenuta in Agos, ossia nella società collegata nei confronti della quale si è perfezionata l'operazione di cessione. Per la fattispecie in esame il Gruppo ha applicato quanto previsto dal principio contabile IAS 28 con riferimento alle transazioni con società collegate (cosiddette "downstream transactions").

Con riferimento alla società di nuova costituzione, integralmente controllata da Banco BPM ed avente ad oggetto l'assegnazione del ramo d'azienda relativo all'attività di credito al consumo esercitata per il tramite della "Rete non captive" (agenti monomandatari e filiali proprie), si precisa che al 30 giugno 2019 l'interessenza partecipativa era stata classificata come attività in via di dismissione, ai sensi dell'IFRS 5, in conseguenza dell'avvio di un programma finalizzato al recupero dell'investimento mediante la vendita.

Nel corso del mese di dicembre 2019 il Consiglio di Amministrazione di Banco BPM ha ritenuto di non dare più seguito all'ipotesi di cessione di ProFamily; per il bilancio consolidato al 31 dicembre 2019 le attività nette della partecipate trovano rappresentazione "linea per linea", essendo venute meno le condizioni per l'applicazione del principio contabile IFRS 5. Per quanto riguarda il conto economico, l'uscita dal perimetro IFRS 5 non ha portato variazioni rispetto alla rappresentazione del primo semestre, che risultava essere "linea per linea", non ricorrendo i presupposti per considerare la partecipata come unità operativa cessata (cosiddetta "discontinued operation").

Emissione di Additional Tier 1

Come indicato nella sezione dei "Fatti di rilievo dell'esercizio" della Relazione sulla gestione del Gruppo, in data 11 aprile 2019, Banco BPM ha emesso strumenti Additional Tier 1 per un ammontare pari a 300 milioni. Trattasi, in particolare, di strumenti subordinati classificati nel capitale aggiuntivo di Classe 1 ("Additional Tier 1"), ai sensi del Regolamento n. 575 del 2013 (CRR).

I titoli sono perpetui e potranno essere richiamati dall'emittente a partire dal 18 giugno 2024, salvo autorizzazione da parte della competente Autorità; in caso di non richiamo, la call potrà essere esercitata ogni 5 anni.

La cedola semestrale, non cumulativa, è stata fissata all'8,75%. Nel caso in cui la facoltà di rimborso anticipato, prevista per il 18 giugno 2024, non venisse esercitata, verrà determinata una nuova cedola a tasso fisso sommando lo spread originario al tasso mid swap in euro a 5 anni da rilevarsi al momento della data di ricalcolo. Tale nuova cedola resterà fissa per 5 anni (fino alla successiva data di ricalcolo).

In linea con le disposizioni della CRR per gli strumenti AT1 l'emittente ha piena discrezionalità nel non pagare le cedole, per qualsiasi ragione e per un periodo di tempo illimitato; la cancellazione è invece obbligatoria qualora si dovessero avverare determinate condizioni, tra le quali il verificarsi dell'evento attivatore illustrato nel successivo paragrafo. Si precisa che gli interessi non sono cumulativi: qualsiasi ammontare che l'emittente dovesse decidere di non pagare (o sarebbe obbligato a non pagare) non sarà accumulato o pagabile in una data successiva.

In aggiunta, il regolamento del prestito in esame prevede che al verificarsi di un evento attivatore (cosiddetto "trigger event"), ossia qualora il Common Equity Tier 1 (CET1) di Banco BPM (o il CET1 consolidato) dovesse essere inferiore al livello del 5,125%, si avrebbe – irrevocabilmente e obbligatoriamente – una cancellazione del capitale (cosiddetto "write down") per un ammontare necessario a riportare il CET1 (di Banco BPM o del Gruppo) al 5,125%. Al ricorrere di determinate condizioni, e a completa discrezione dell'emittente, il capitale in precedenza oggetto di cancellazione potrebbe essere ripristinato (cosiddetto "write up"). Al riguardo si segnala che la volontarietà in merito al ripristino del capitale oggetto di precedente write down sussisterebbe anche in caso di rimborso anticipato da parte dell'emittente.

Ai fini contabili, l'emissione in esame è stata considerata quale "strumento di capitale", ai sensi della disciplina prevista dal principio contabile IAS 32. Nel bilancio al 31 dicembre 2019, il corrispettivo incassato dall'emissione dedotti i costi di transazione direttamente attribuibili che ammontano a 1,9 milioni, al netto dell'effetto fiscale - trova rappresentazione nella voce di patrimonio netto "140. Strumenti di capitale", per un ammontare pari a 298,1 milioni.

In coerenza con la natura dello strumento, le cedole sono rilevate a riduzione del patrimonio netto (voce di patrimonio netto "150. Riserve"), se e nella misura in cui risultano pagate. Al 31 dicembre 2019 il patrimonio netto si è quindi ridotto di 12,7 milioni, per effetto delle cedole pagate nel corso dell'esercizio 2019 (17,5 milioni), al netto del relativo effetto fiscale.

Investimenti nello Schema Volontario del Fondo Interbancario di Tutela dei Depositi

Le banche del Gruppo Banco BPM, in quanto aderenti allo Schema Volontario del Fondo Interbancario di Tutela dei Depositi, avevano approvato nel corso del 2018 la proposta di intervento a sostegno di Banca Carige, che si era concretizzata mediante la sottoscrizione da parte dello Schema Volontario di obbligazioni subordinate (Tier 2) emesse da Banca Carige, per un ammontare complessivo pari a 318,2 milioni. Nel dettaglio, le citate obbligazioni subordinate erano state sottoscritte richiedendo alle banche aderenti il versamento allo Schema, in proporzione alle rispettive quote di partecipazione, di un importo complessivo di 313,2 milioni ed utilizzando, per l'ammontare residuo, risorse già disponibili.

Considerato che la quota di partecipazione complessiva del Gruppo allo Schema Volontario era pari all'8,9%, l'esposizione indiretta detenuta dal Gruppo nelle citate obbligazioni subordinate ammontava a 28,3 milioni. Detta esposizione, classificata nel portafoglio contabile delle "Attività finanziarie valutate al fair value con impatto a conto economico: altre attività finanziarie obbligatoriamente valutate al fair value", è stata pressoché integralmente svalutata in sede di bilancio 2018.

In data 20 dicembre 2019 è stato perfezionato l'aumento di capitale di Banca Carige, nell'ambito del quale lo Schema Volontario ha sottoscritto azioni ordinarie per un valore complessivo di 313,2 milioni tramite la conversione alla pari delle obbligazioni subordinate in precedenza detenute. A seguito dell'assegnazione di un ammontare pari a 10 milioni di nuove azioni ai soci retail che hanno partecipato all'Assemblea di Banca Carige che ha deliberato l'aumento di capitale, al 31 dicembre 2019 lo Schema Volontario detiene azioni ordinarie di Banca Carige per un ammontare complessivo di 303,2 milioni, oltre che obbligazioni subordinate (Tier 2), non convertite in azioni, per un ammontare pari a 5 milioni.

Per il tramite dello Schema Volontario, in aggiunta all'esposizione detenuta indirettamente in Banca Carige come sopra illustrato, il Gruppo Banco BPM detiene in via indiretta i titoli mezzanine e junior del veicolo Berenice relativi alla cartolarizzazione dei crediti delle Casse di Risparmio di Cesena, Imola e san Miniato. In data 14 gennaio 2020 è pervenuta da parte dello Schema Volontario del Fondo Interbancario di Tutela dei Depositi un aggiornamento della stima del fair value dei suddetti titoli.

A seguito dell'aggiornamento delle valutazioni delle esposizioni complessivamente detenute nei confronti dello Schema Volontario sono state rilevate, nel conto economico, svalutazioni per un ammontare pari a 1,1 milioni; al 31 dicembre 2019 il valore contabile residuo dell'esposizione in esame è pari a 1 milione, interamente riconducibile ai titoli mezzanine della cartolarizzazione Berenice. Al riguardo si precisa che la valutazione nulla dell'investimento indiretto nei confronti di Banca Carige trova giustificazione con le incertezze, esistenti alla data di redazione della presente relazione finanziaria, sugli esiti del processo di risanamento di Banca Carige.

Business "Model Hold to Collect" – vendite

Nel corso dell'esercizio 2019, le operazioni di cessione riferite ad esposizioni non deteriorate classificate nel portafoglio delle "Attività finanziarie valutate al costo ammortizzato" ammontano complessivamente a 1.369 milioni in termini di valore nominale, quasi interamente riconducibili alla Capogruppo.

In maggior dettaglio, nei mesi di marzo e novembre 2019 Banco BPM ha perfezionato un numero limitato di operazioni di vendita di titoli emessi dallo Stato italiano per un valore nominale di 1.360 milioni, corrispondenti a circa l'8% rispetto al valore nominale del portafoglio titoli classificato a costo ammortizzato all'inizio dell'esercizio.

Trattandosi di esposizioni classificate tra le "Attività finanziarie valutate al costo ammortizzato", ossia nel portafoglio detenuto con l'obiettivo di incassare i flussi di cassa contrattuali (cosiddetto Business Model "Hold to Collect"), il principio contabile IFRS 9 prevede che la loro cessione avvenga nel rispetto di determinate soglie di significatività o di frequenza, in prossimità della scadenza, in presenza di un incremento del rischio di credito o al ricorrere di circostanze eccezionali. Al riguardo si rappresenta che le operazioni di cessione effettuate dal Gruppo nel corso del 2019 sono avvenute nel rispetto delle soglie di significatività e di frequenza, declinate nelle politiche contabili di Gruppo. Per l'illustrazione delle predette soglie, unitamente agli altri indicatori/limiti di ammissibilità delle vendite, si fa rinvio alla successiva parte "A.2. Parte relativa alle principali voci di bilancio", paragrafo "3- Attività finanziarie valutate al costo ammortizzato", precisando che nel corso del 2019 e fino alla data di redazione della presente relazione non è intervenuta alcuna modifica in merito ai criteri di ammissibilità delle vendite HTC.

Il risultato economico delle vendite in esame è complessivamente positivo per 117,4 milioni e risulta rilevato nella voce "Utile (perdite) da cessione o riacquisto di: a) attività finanziarie valutate al costo ammortizzato".

A.2 - Parte relativa alle principali voci di bilancio

Di seguito si riportano i principi contabili, dettagliati per voce di bilancio, che sono stati adottati per la predisposizione del bilancio consolidato al 31 dicembre 2019, con riferimento alle fasi di classificazione, iscrizione, valutazione e cancellazione delle diverse poste dell'attivo e del passivo, così come per le modalità di riconoscimento dei ricavi e dei costi.

1 - Attività finanziarie valutate al fair value con impatto a conto economico

Criteri di classificazione

Sono classificate in questa categoria le attività finanziarie diverse da quelle classificate tra le "Attività finanziarie valutate al fair value con impatto sulla redditività complessiva" e tra le "Attività finanziarie valutate al costo ammortizzato". Vi rientrano:

  • i titoli di debito o i finanziamenti a cui è associato un Business Model "Other", ossia una modalità di gestione delle attività finanziarie non finalizzata alla raccolta dei flussi finanziari contrattuali (Business Model "Hold to collect") oppure alla raccolta dei flussi di cassa contrattuali e alla vendita di attività finanziarie (Business Model "Hold to collect and Sell");
  • i titoli di debito, i finanziamenti e le quote di OICR i cui termini contrattuali non prevedono esclusivamente rimborsi del capitale e pagamenti dell'interesse sull'importo del capitale da restituire (ossia che non superano il cosiddetto "SPPI test");
  • gli strumenti di capitale non qualificabili di controllo esclusivo, collegamento e controllo congiunto, detenuti per finalità di negoziazione o per i quali, in sede di prima rilevazione, non ci si è avvalsi dell'opzione di classificarli tra le "Attività finanziarie valutate al fair value con impatto sulla redditività complessiva".

Di seguito si forniscono informazioni di maggior dettaglio sulle tre sottovoci che compongono la categoria in esame, rappresentate da: "a) Attività finanziarie detenute per la negoziazione", "b) Attività finanziarie designate al fair value"; "c) Altre attività finanziarie obbligatoriamente valutate al fair value".

a) Attività finanziarie detenute per la negoziazione

Un'attività finanziaria (titoli di debito, titoli di capitale, finanziamenti, quote di OICR) è classificata come detenuta per la negoziazione se è gestita con l'obiettivo di realizzare i flussi finanziari mediante la vendita, ossia se è associata al Business Model "Other", in quanto:

  • acquisita al fine di essere venduta a breve;
  • fa parte di un portafoglio di strumenti finanziari che sono gestiti congiuntamente e per il quale esiste una provata strategia volta al conseguimento di profitti nel breve periodo.

Comprende altresì i contratti derivati aventi un fair value positivo, non designati nell'ambito di una relazione di copertura contabile. Fra i contratti derivati sono inclusi quelli incorporati in strumenti finanziari complessi, in cui il contratto primario è una passività finanziaria, che sono stati oggetto di rilevazione separata in quanto:

  • le loro caratteristiche economiche e i rischi non sono strettamente correlati alle caratteristiche del contratto sottostante;
  • gli strumenti incorporati, anche se separati, soddisfano la definizione di derivato;

• gli strumenti ibridi cui appartengono non sono contabilizzati a fair value con le relative variazioni rilevate a conto economico.

Si considera come derivato uno strumento finanziario o altro contratto che presenta le seguenti caratteristiche:

  • il suo valore cambia in relazione alla variazione di un tasso di interesse, del prezzo di uno strumento finanziario, del prezzo di una merce, del tasso di cambio in valuta estera, di un indice di prezzi o di tassi, del merito di credito o di indici di credito o di altra variabile prestabilita ("sottostante") a condizione che, nel caso di variabile non finanziaria, questa non sia specifica di una delle parti contrattuali;
  • non richiede un investimento netto iniziale o richiede un investimento netto iniziale minore di quanto sarebbe richiesto per altri tipi di contratti da cui ci si aspetterebbe una simile risposta a cambiamenti di fattori di mercato;
  • è regolato a data futura.

b) Attività finanziarie designate al fair value

Un'attività finanziaria (titoli di debito e finanziamenti) può essere designata al fair value in sede di rilevazione iniziale, con i risultati valutativi rilevati a conto economico, solo quando tale designazione consente di fornire una migliore informativa in quanto elimina o riduce notevolmente una mancanza di uniformità nella valutazione o nella rilevazione che altrimenti risulterebbe dalla valutazione di attività o passività o dalla rilevazione dei relativi utili e perdite su basi diverse (cosiddetto "accounting mismatch").

c) Altre attività finanziarie obbligatoriamente valutate al fair value

Le altre attività finanziarie obbligatoriamente valutate al fair value rappresentano una categoria residuale e sono composte dagli strumenti finanziari che non possiedono i requisiti, in termini di business model o di caratteristiche dei flussi finanziari, per la classificazione tra le attività finanziarie valutate al costo ammortizzato o al fair value con impatto sulla redditività complessiva. Nel dettaglio, vi rientrano:

  • titoli di debito o finanziamenti i cui termini contrattuali non prevedono esclusivamente rimborsi del capitale e pagamenti dell'interesse sull'importo del capitale da restituire (ossia che non superano il cosiddetto "SPPI test");
  • quote di OICR;
  • strumenti di capitale non detenuti per la negoziazione, per i quali non si è fatto ricorso all'opzione di classificarli tra le attività finanziarie valutate al fair value con impatto sulla redditività complessiva.

Criteri di iscrizione

L'iscrizione iniziale delle attività finanziarie avviene alla data di regolamento per i titoli di debito, titoli di capitale e quote di OICR, alla data di erogazione per i finanziamenti e alla data di sottoscrizione per i contratti derivati. All'atto della rilevazione iniziale le attività finanziarie valutate al fair value con impatto a conto economico vengono rilevate al fair value, che normalmente corrisponde al corrispettivo pagato, senza considerare i costi o i proventi di transazione direttamente attribuibili allo strumento finanziario, che vengono imputati nel conto economico.

Criteri di valutazione e di rilevazione delle componenti reddituali

Successivamente alla rilevazione iniziale, le attività finanziarie valutate al fair value con impatto a conto economico sono valorizzate al fair value, con rilevazione delle variazioni in contropartita al conto economico. Per gli strumenti derivati, nel caso in cui il fair value di un'attività finanziaria diventi negativo, tale posta è contabilizzata come passività finanziaria di negoziazione.

Per la determinazione del fair value degli strumenti finanziari quotati in un mercato attivo vengono utilizzate quotazioni di mercato rilevate alla data di riferimento del bilancio. In assenza di un mercato attivo vengono utilizzati metodi di stima e modelli valutativi che tengono conto di tutti i fattori di rischio correlati agli strumenti e che sono basati su dati rilevabili sul mercato, quali: metodi basati sulla valutazione di strumenti quotati che presentano analoghe caratteristiche, calcoli di flussi di cassa scontati, modelli di determinazione del prezzo di opzioni, valori rilevati in recenti transazioni comparabili. Per i titoli di capitale ed i correlati strumenti derivati per i quali non sia possibile determinare il fair value in maniera attendibile, il criterio del costo è utilizzato quale stima del fair value solo in via residuale e limitatamente a poche casistiche (non applicabilità dei metodi sopra richiamati o in presenza di una gamma di possibili valutazioni del fair value, tra le quali il costo rappresenta la stima più significativa).

Per le modalità di determinazione del fair value si fa rinvio alla successiva "Parte A.4 – Informativa sul fair value".

Gli utili e le perdite da negoziazione e le plusvalenze e le minusvalenze da valutazione del portafoglio di negoziazione, compresi i derivati connessi con le attività/passività finanziarie designate al fair value, sono iscritti nel conto economico nella voce "80. Risultato netto dell'attività di negoziazione"; i medesimi effetti economici relativi alle attività finanziarie designate al fair value e a quelle obbligatoriamente valutate al fair value sono iscritti nella voce "110. Risultato netto delle altre attività e passività finanziarie valutate al fair value con impatto a conto economico".

Criteri di cancellazione

Le attività finanziarie vengono cancellate quando scadono i diritti contrattuali sui flussi finanziari derivanti dalle attività stesse o quando le attività finanziarie vengono cedute trasferendo sostanzialmente tutti i rischi ed i benefici ad esse connessi. In presenza di rinegoziazioni, i precedenti requisiti sussistono qualora le modifiche delle condizioni contrattuali siano ritenute sostanziali, come illustrato nel successivo paragrafo "16 – Altre informazioni – Rinegoziazioni" a cui si fa pertanto rinvio.

Nel caso in cui non sia possibile accertare il sostanziale trasferimento dei rischi e dei benefici, le attività finanziarie vengono cancellate dal bilancio qualora non sia mantenuto alcun tipo di controllo sulle stesse.

Infine, le attività cedute sono cancellate dal bilancio nel caso in cui venga mantenuto il diritto contrattuale a ricevere i flussi di cassa delle stesse, ma contestualmente venga assunta un'obbligazione contrattuale a pagare detti flussi ad un soggetto terzo, senza ritardo e solamente nella misura di quelli ricevuti.

Criteri di riclassifica

Le attività finanziarie valutate al fair value con impatto a conto economico, diverse dai titoli di capitale, possono essere riclassificate nelle categorie contabili delle "Attività finanziarie valutate al fair value con impatto sulla redditività complessiva" e delle "Attività finanziarie valutate al costo ammortizzato". Detta riclassifica può avvenire nella circostanza molto rara in cui l'entità decida di modificare il proprio modello di business per la gestione delle attività finanziarie. Il valore di trasferimento è rappresentato dal fair value alla data di riclassifica, con effetti prospettici a partire da tale data. In tal caso, il tasso di interesse effettivo dell'attività finanziaria riclassificata è determinato in base al suo fair value alla data di riclassifica, data che rappresenta il momento di iscrizione iniziale per l'allocazione dei diversi stadi di rischio creditizio (cosiddetto "stage assignment") ai fini dell'impairment.

2 - Attività finanziarie valutate al fair value con impatto sulla redditività complessiva

Criteri di classificazione

Nella presente categoria sono rilevate le attività finanziarie (titoli di debito e finanziamenti) qualora siano soddisfatte entrambe le seguenti condizioni:

  • l'obiettivo del loro possesso è rappresentato sia dalla raccolta dei flussi finanziari contrattuali che dalla vendita delle stesse (Business model "Hold to collect and Sell");
  • i relativi flussi contrattuali sono rappresentati unicamente da pagamenti di capitale e interessi sul capitale da restituire (ossia che prevedono il superamento del cosiddetto "SPPI test" – "Solely Payment of Principal and Interest test").

Nella categoria vengono rilevati, inoltre, i titoli di capitale, non detenuti per finalità di negoziazione e non qualificabili di controllo esclusivo, collegamento e controllo congiunto, per i quali si applica l'opzione di classificarli tra le attività finanziarie valutate al fair value con impatto sulla redditività complessiva. Tale opzione è esercitabile al momento dell'iscrizione iniziale del singolo strumento finanziario ed è irrevocabile.

Criteri di iscrizione

L'iscrizione iniziale dell'attività finanziaria avviene alla data di regolamento per i titoli di debito o di capitale ed alla data di erogazione nel caso dei finanziamenti.

All'atto della rilevazione iniziale le attività sono contabilizzate al fair value, che normalmente corrisponde al corrispettivo pagato, comprensivo dei costi o proventi di transazione direttamente attribuibili allo strumento stesso.

Criteri di valutazione e di rilevazione delle componenti reddituali

Successivamente alla rilevazione iniziale, le attività finanziarie classificate al fair value con impatto sulla redditività complessiva, rappresentate da titoli di debito e finanziamenti, continuano ad essere valutate al fair value, con la rilevazione a conto economico della quota di interesse in base al criterio del tasso di interesse effettivo, degli effetti da rivalutazione del cambio, delle perdite attese (impairment). Gli utili o le perdite derivanti dalla misurazione a fair value vengono invece rilevati in una specifica riserva di patrimonio netto, che sarà oggetto di riciclo nel conto economico al momento della cancellazione dell'attività finanziaria.

In particolare, ad ogni chiusura di bilancio o di situazione infrannuale le citate attività sono assoggettate ad impairment al fine di stimare le perdite attese di valore relative al rischio di credito (cosiddette "Expected Credit Losses"), sulla base del modello di impairment previsto anche per le "Attività finanziarie valutate al costo ammortizzato". Dette rettifiche sono iscritte a conto economico nella voce "130. Rettifiche/Riprese di valore nette per rischio di credito", in contropartita della specifica riserva da valutazione di patrimonio netto ("120. Riserve da valutazione"); lo stesso dicasi per i recuperi di parte o di tutte le svalutazioni effettuate in precedenti esercizi. Per approfondimenti sul modello di impairment si fa rinvio a quanto riportato nel successivo paragrafo "16 - Altre informazioni, Modalità di determinazione delle perdite di valore di attività finanziarie (impairment)".

Gli strumenti di capitale per cui si è optata la classificazione nella presente categoria sono valutati al fair value; gli utili e le perdite derivanti dalla misurazione a fair value sono rilevati in contropartita di una specifica riserva di patrimonio netto ("120. Riserve da valutazione"). Dette riserve non saranno mai oggetto di riciclo nel conto economico nemmeno se realizzate attraverso la cessione dell'attività; in tal caso sarà necessario procedere ad una riclassifica in un'altra voce di patrimonio netto ("150. Riserve"). Nessuna svalutazione di conto economico è inoltre prevista per tali attività in quanto non assoggettate ad alcun processo di impairment. L'unica componente rilevata nel conto economico è infatti rappresentata dai dividendi incassati.

Per le modalità di determinazione del fair value si fa rinvio ai criteri già illustrati per le "Attività finanziarie valutate al fair value con impatto a conto economico" ed alla successiva "Parte A.4 – Informativa sul fair value".

Criteri di cancellazione

Le attività finanziarie vengono cancellate quando scadono i diritti contrattuali sui flussi finanziari derivanti dalle attività stesse o quando le attività finanziarie vengono cedute trasferendo sostanzialmente tutti i rischi/benefici ad esse connessi. In presenza di rinegoziazioni, i precedenti requisiti sussistono qualora le modifiche delle condizioni contrattuali siano ritenute sostanziali, come illustrato nel successivo paragrafo "16 – Altre informazioni – Rinegoziazioni" a cui si fa pertanto rinvio.

Nel caso in cui non sia possibile accertare il sostanziale trasferimento dei rischi e dei benefici, le attività finanziarie vengono cancellate dal bilancio qualora non sia mantenuto alcun tipo di controllo sulle stesse.

Infine, le attività cedute sono cancellate dal bilancio nel caso in cui venga mantenuto il diritto contrattuale a ricevere i flussi di cassa delle stesse, ma contestualmente venga assunta un'obbligazione contrattuale a pagare detti flussi ad un soggetto terzo, senza ritardo e solamente nella misura di quelli ricevuti.

Criteri di riclassifica

Le attività finanziarie valutate al fair value con impatto sulla redditività complessiva, diverse dai titoli di capitale, possono essere riclassificate nelle categorie contabili delle "Attività finanziarie valutate al fair value con impatto a conto economico" e delle "Attività finanziarie valutate al costo ammortizzato". Detta riclassifica può avvenire nella circostanza molto rara in cui l'entità decida di modificare il proprio modello di business per la gestione delle attività finanziarie. Il valore di trasferimento è rappresentato dal fair value alla data della riclassifica, con effetti prospettici a partire da tale data.

In caso di riclassifica tra le "Attività finanziarie valutate al costo ammortizzato" l'utile/perdita cumulato nella riserva da valutazione è eliminato in contropartita di una rettifica del fair value dell'attività finanziaria alla data di riclassifica.

In caso di riclassifica tra le "Attività finanziarie valutate al fair value con impatto a conto economico" l'utile/perdita cumulato nella riserva da valutazione è riclassificato dal patrimonio netto al conto economico.

3 - Attività finanziarie valutate al costo ammortizzato

Criteri di classificazione

Nella presente categoria sono rilevate le attività finanziarie (finanziamenti e titoli di debito) qualora siano soddisfatte entrambe le seguenti condizioni:

  • l'obiettivo del loro possesso è rappresentato dalla raccolta dei flussi finanziari contrattuali (Business model "Hold to Collect");
  • i relativi flussi contrattuali sono rappresentati unicamente da pagamenti di capitale e interessi sul capitale da restituire (ossia che prevedono il superamento del cosiddetto "SPPI test").

In particolare, vi rientrano gli impieghi concessi a clientela e banche - in qualsiasi forma tecnica - ed i titoli di debito che rispettano i requisiti illustrati precedentemente.

Sono altresì da ricondurre in tale voce i crediti originati da operazioni di leasing finanziario che, conformemente all'IFRS 16, vengono rilevati come credito in quanto trasferiscono rischi e benefici al locatario, compresi i valori riferiti ai beni in attesa di essere concessi in locazione finanziaria, inclusi gli immobili in corso di costruzione.

Sono inoltre incluse le operazioni di "Pronti contro termine" con obbligo di vendita a termine dei titoli e le operazioni di "Prestito titoli" con versamento di garanzia in denaro che rientra nella piena disponibilità del prestatore, per l'importo corrisposto a pronti, qualora le caratteristiche di tali operazioni siano tali da non comportare l'iscrizione nel portafoglio di proprietà del titolo oggetto di riporto o di prestito, non avendone acquisito alcun rischio e beneficio.

Nella categoria in esame rientrano, infine, i crediti di funzionamento connessi con la fornitura di servizi finanziari come definiti nel Testo Unico Bancario e nel Testo Unico della Finanza.

Criteri di iscrizione

L'iscrizione iniziale dell'attività finanziaria avviene alla data di regolamento per i titoli di debito e alla data di erogazione per i finanziamenti. All'atto della rilevazione iniziale le attività finanziarie classificate nella presente categoria sono rilevate al fair value, che normalmente corrisponde al corrispettivo pagato, comprensivo degli eventuali costi e proventi direttamente attribuibili allo strumento stesso.

Nello specifico, la prima iscrizione di un credito avviene alla data di erogazione sulla base del fair value dello strumento finanziario. Quest'ultimo è normalmente pari all'ammontare erogato, o al prezzo di sottoscrizione, comprensivo dei costi/proventi direttamente riconducibili al singolo credito e determinabili sin dall'origine dell'operazione, ancorché liquidati in un momento successivo. Sono esclusi i costi che, pur avendo le caratteristiche suddette, sono oggetto di rimborso ad opera della controparte debitrice o sono inquadrabili tra i normali costi interni di carattere amministrativo.

Nel caso in cui non vi sia coincidenza tra la data di sottoscrizione del contratto di credito e quella di erogazione delle somme pattuite, si provvede ad iscrivere un impegno ad erogare fondi che sarà oggetto di chiusura in sede di effettiva erogazione delle somme.

Criteri di valutazione e di rilevazione delle componenti reddituali

Dopo la rilevazione iniziale, le attività finanziarie in esame sono valutate al costo ammortizzato, pari al valore di prima iscrizione diminuito dei rimborsi di capitale, diminuito o aumentato dell'ammortamento - calcolato col metodo del tasso di interesse effettivo - della differenza tra l'ammontare erogato e quello rimborsabile a scadenza, riconducibile tipicamente ai costi/proventi imputati direttamente al singolo credito.

Il tasso di interesse effettivo è individuato calcolando il tasso che eguaglia il valore attuale dei flussi futuri dell'attività, per capitale ed interesse, all'ammontare erogato inclusivo dei costi/proventi ricondotti all'attività. La stima dei flussi finanziari deve tenere conto di tutte le clausole contrattuali che possono influire sugli importi e sulle scadenze, senza considerare invece le perdite attese sull'attività. Tale modalità di contabilizzazione, utilizzando una logica finanziaria, consente di distribuire l'effetto economico, lungo la vita residua attesa dell'attività, di tutti i costi di transazione, commissioni, premi o sconti considerati parte integrante del tasso di interesse effettivo. Il metodo del costo ammortizzato non viene utilizzato per le attività la cui breve durata fa ritenere trascurabile l'effetto dell'applicazione della logica di attualizzazione. Dette attività vengono valorizzate al costo storico e gli eventuali costi/proventi agli stessi riferibili sono attribuiti a conto economico in modo lineare lungo la durata contrattuale del credito. Analogo criterio di valorizzazione viene adottato per le attività senza una scadenza definita o a revoca.

Il valore di bilancio delle attività finanziarie al costo ammortizzato è rettificato al fine di tenere conto dell'eventuale fondo a copertura delle perdite attese. Ad ogni chiusura di bilancio o di situazione infrannuale le citate attività sono infatti assoggettate ad impairment con l'obiettivo di stimare le perdite attese di valore relative al rischio di credito (cosiddette "ECL - Expected Credit Losses"). Dette perdite sono rilevate a conto economico nella voce "130. Rettifiche/Riprese di valore nette per rischio di credito". Qualora si dovesse riscontrare l'insussistenza di ragionevoli aspettative di recupero, l'esposizione lorda è oggetto di stralcio (cosiddetto "write-off"): in tal caso, si procederà a ridurre l'esposizione lorda per l'ammontare ritenuto non recuperabile, in contropartita dello storno del fondo a copertura delle perdite attese e delle perdite di valore di conto economico, per la parte non coperta dal fondo. Per ulteriori dettagli sul trattamento contabile dei "write off" si fa rinvio a quanto illustrato nel successivo paragrafo relativo ai "criteri di cancellazione".

In maggior dettaglio, il modello di impairment prevede la classificazione delle attività in tre distinti "Stage" (Stage 1, Stage 2, Stage 3), in funzione dell'evoluzione del merito creditizio del debitore, a cui corrispondono diversi criteri di misurazione delle perdite attese:

  • Stage 1: vi rientrano le attività finanziarie non deteriorate (performing) per le quali non si sia osservato un significativo deterioramento del rischio di credito rispetto alla data di rilevazione iniziale oppure il cui rischio di credito sia ritenuto basso. L'impairment è basato sulla stima di perdita attesa avente a riferimento un orizzonte temporale pari ad un anno (perdita attesa che risulti da eventi di default sull'attività finanziaria che siano ritenuti possibili entro un anno dalla data di riferimento);
  • Stage 2: vi rientrano le attività finanziarie non deteriorate (performing) che hanno subito un significativo deterioramento del rischio di credito rispetto alla rilevazione iniziale. L'impairment è commisurato alla stima della perdita attesa avente a riferimento un orizzonte temporale pari all'intera vita residua dell'attività finanziaria;
  • Stage 3: rappresentato dalle attività finanziarie deteriorate (probabilità di default pari al 100%), da valutare sulla base di una stima della perdita attesa lungo tutta la vita dello strumento.

Per le attività performing le perdite attese vengono determinate secondo un processo collettivo in funzione di alcuni parametri di rischio rappresentati dalla probabilità di default (PD), dal tasso di perdita in caso di default (LGD) e dal valore dell'esposizione (EAD), derivanti dai modelli interni di calcolo del rischio di credito regolamentare opportunamente adeguati per tenere conto dei requisiti specifici previsti dalla normativa contabile.

Per le attività deteriorate, ossia per le attività per le quali oltre ad un incremento significativo del rischio di credito siano state riscontrate evidenze obiettive di perdita di valore, le perdite di valore sono quantificate sulla base di un processo valutazione - analitica o forfettaria in base a categorie omogenee di rischio - volto a determinare il valore attuale dei previsti flussi futuri recuperabili, scontati sulla base del tasso di interesse effettivo originario o di una sua ragionevole approssimazione, laddove il tasso originario non sia direttamente reperibile.

Nel novero delle attività deteriorate rientrano le esposizioni alle quali è stato attribuito lo status di sofferenza, inadempienza probabile o di scaduto/sconfinante da oltre novanta giorni secondo le definizioni stabilite dalla vigente normativa di vigilanza (Circolare di Banca d'Italia n. 272 "Matrice dei conti") e richiamate dalla Circolare di Banca d'Italia n. 262, in quanto ritenute coerenti con la normativa contabile prevista dall'IFRS 9 in termini di evidenze obiettive di impairment.

In presenza di scenari di vendita, la determinazione dei flussi di cassa è basata, oltre che sulla previsione dei flussi recuperabili mediante l'attività di gestione interna, anche sulla base dei flussi ricavabili dall'eventuale cessione sul mercato, secondo l'approccio multi-scenario descritto nel successivo paragrafo "16 - Altre informazioni, Modalità di determinazione delle perdite di valore di attività finanziarie (impairment)".

l flussi di cassa previsti tengono altresì conto delle attese in termini di tempi di recupero e del presumibile valore netto di realizzo di eventuali garanzie.

Per le posizioni a tasso fisso, il tasso effettivo originario utilizzato per l'attualizzazione dei previsti flussi di recupero, determinato come in precedenza illustrato, rimane invariato nel tempo ancorché intervenga una modifica del tasso contrattuale imputabile a difficoltà finanziarie del debitore.

Per le posizioni a tasso di interesse variabile, il tasso utilizzato per l'attualizzazione dei flussi è oggetto di aggiornamento relativamente ai parametri di indicizzazione (esempio Euribor), mantenendo invece costante lo spread originariamente fissato.

Il valore originario delle attività finanziarie viene ripristinato negli esercizi successivi, a fronte di un miglioramento della qualità creditizia dell'esposizione rispetto a quella che ne aveva comportato la precedente svalutazione. La ripresa di valore è iscritta nel conto economico alla stessa voce e, in ogni caso, non può superare il costo ammortizzato che l'attività avrebbe avuto in assenza di precedenti rettifiche.

Per approfondimenti sul modello di impairment si fa rinvio a quanto riportato nel successivo paragrafo "16 - Altre informazioni, Modalità di determinazione delle perdite di valore di attività finanziarie (impairment)".

Per le esposizioni deteriorate, classificate in stage 3, gli interessi di competenza sono calcolati sulla base del costo ammortizzato, ossia sulla base del valore dell'esposizione - determinato in basa al tasso di interesse effettivo rettificato delle perdite attese. Per le esposizioni deteriorate che non maturano interessi contrattuali, quali le sofferenze, detto interesse corrisponde ai ripristini di valore connessi all'attualizzazione delle previsioni di recupero, per effetto del semplice passaggio del tempo.

Criteri di cancellazione

Le attività finanziarie vengono cancellate quando scadono i diritti contrattuali sui flussi finanziari derivanti dalle attività stesse o quando le attività finanziarie vengono cedute trasferendo sostanzialmente tutti i rischi/benefici ad esse connessi. In presenza di rinegoziazioni, i precedenti requisiti sussistono qualora le modifiche delle condizioni contrattuali siano ritenute sostanziali, come illustrato nel successivo paragrafo "16 – Altre informazioni – Rinegoziazioni" a cui si fa pertanto rinvio.

Nel caso in cui non sia possibile accertare il sostanziale trasferimento dei rischi e dei benefici, le attività finanziarie vengono cancellate dal bilancio qualora non sia mantenuto alcun tipo di controllo sulle stesse.

Infine, le attività cedute sono cancellate dal bilancio nel caso in cui venga mantenuto il diritto contrattuale a ricevere i flussi di cassa delle stesse, ma contestualmente venga assunta un'obbligazione contrattuale a pagare detti flussi ad un soggetto terzo, senza ritardo e solamente nella misura di quelli ricevuti.

Per quanto riguarda le attività finanziarie deteriorate, la cancellazione può avvenire a seguito della presa d'atto dell'irrecuperabilità dell'esposizione e la conseguente conclusione del processo di recupero (cancellazione definitiva), e comporta la riduzione del valore nominale e del valore lordo contabile del credito. Tale fattispecie ricorre in presenza di accordi transattivi perfezionati con il debitore che comportano una riduzione del credito (accordi di saldo e stralcio) oppure in presenza di situazioni specifiche quali, a titolo di esempio:

  • l'intervenuta sentenza passata in giudicato che dichiara estinto una parte o l'intero credito;
  • la chiusura di procedura concorsuale o esecutiva sia nei confronti del debitore principale sia nei confronti dei garanti;
  • la conclusione di tutte le possibili azioni giudiziali e stragiudiziali per il recupero del credito;
  • il perfezionamento di una restrizione ipotecaria di un bene in garanzia, con conseguente cancellazione del credito garantito dall'ipoteca oggetto di restrizione, in assenza di ulteriori garanzie specifiche o di ulteriori azioni percorribili per il recupero dell'esposizione.

Tali specifiche situazioni possono comportare una cancellazione totale o parziale dell'esposizione ma non implicano necessariamente una rinuncia al diritto giuridico di recuperare il credito.

In aggiunta, per le attività finanziarie deteriorate la cancellazione può avvenire a seguito di stralcio delle stesse (cosiddetto "write off"), a seguito della presa d'atto dell'insussistenza di ragionevoli aspettative di recupero, pur continuando con le azioni volte al loro recupero. Detto stralcio viene effettuato nell'esercizio in cui il credito o parte di esso è considerato non recuperabile – pur senza chiusura della pratica legale – e può avvenire prima che siano concluse definitivamente le azioni giudiziarie intraprese nei confronti del debitore e dei garanti per il recupero del credito. Esso non implica la rinuncia al diritto giuridico di recuperare il credito e viene effettuato qualora la documentazione creditizia contenga ragionevoli informazioni finanziarie da cui emerga l'impossibilità del debitore di rimborsare l'importo del debito. In tal caso il valore lordo nominale del credito rimane invariato, ma il valore lordo contabile viene ridotto di un ammontare pari all'importo oggetto di stralcio che può essere riferito all'intera esposizione o ad una quota parte della stessa. L'importo stralciato non può essere oggetto di successive riprese di valore a seguito di una variazione migliorativa delle previsioni di recupero, ma unicamente a seguito di recuperi da incasso.

La cancellazione può avvenire a seguito della cessione delle attività finanziarie; in coerenza con il Business Model "Hold to Collect", che caratterizza le attività finanziarie valutate al costo ammortizzato, il principio contabile IFRS 9 prevede che la cessione sia ammissibile al verificarsi di determinate circostanze. Di seguito si fornisce un'illustrazione delle circostanze al ricorrere delle quali il Gruppo ritiene ammissibile effettuare operazioni di vendita delle attività in esame.

Incremento del rischio di credito

Il Gruppo ritiene che vi sia un incremento del rischio di credito quando si verificano eventi tale da comportare:

  • la classificazione dell'attività finanziaria nello Stadio 2, in precedenza classificata nello Stadio 1;
  • la classificazione dell'attività finanziaria tra le attività deteriorate (ossia nello Stadio 3), in precedenza classificata negli Stadi 1 o 2.

Al ricorrere di tali fattispecie le vendite risultano ammissibili, a prescindere da qualsiasi soglia di frequenza e di significatività; ciò si verifica, ad esempio, per le cessioni di esposizioni creditizie deteriorate.

Prossimità dello strumento alla scadenza

Il Gruppo ritiene che, a prescindere da qualsiasi soglia di frequenza e di significatività, le cessioni siano compatibili con il Business Model "HTC" qualora:

  • l'intervallo temporale prima della scadenza sia inferiore a 3 mesi; e
  • la differenza tra l'ammontare percepito dalla vendita ed i flussi di cassa contrattuali residui non sia superiore, in valore assoluto, alla soglia del 5%.

Frequenza e significatività inferiori a determinate soglie

Sono ammissibili le vendite che presentano:

• una soglia di frequenza inferiore a 12 operazioni di vendita per ciascun esercizio. La singola operazione di vendita deve essere intesa come il complesso delle transazioni di cessione relative ad uno o più titoli che risultano perfezionate nell'arco temporale di 10 giorni lavorativi a partire dal giorno in cui è avvenuta la prima transazione di vendita;

oppure

• una soglia di significatività inferiore al 10%, soglia determinata in base al rapporto tra il valore nominale delle vendite durante l'esercizio rispetto al valore nominale degli strumenti presenti nel portafoglio delle attività finanziarie valutate al costo ammortizzato all'inizio dell'esercizio.

Le due soglie devono essere considerate in maniera distinta; ne deriva che non sono ammissibili vendite effettuate per un ammontare superiore al 10% rispetto alle consistenze iniziali, anche se non frequenti.

Dette soglie sono applicate a livello di singola entità giuridica appartenente al Gruppo e separatamente per il portafoglio dei titoli di debito rispetto a quello dei finanziamenti, in quanto tali portafogli sono detenuti con diversi obiettivi gestionali e gestiti da autonome funzioni di business.

Circostanze eccezionali

Esempi di circostanze eccezionali nelle quali le vendite sono considerate ammissibili, possono essere:

  • significative operazioni di aggregazioni aziendali/ristrutturazioni il cui perseguimento necessita di una ricomposizione di attività e passività del Gruppo;
  • vendite effettuate per fare fronte a crisi di liquidità qualora l'evento non poteva essere ragionevolmente prevedibile (scenario di stress).

Criteri di riclassifica

Le attività finanziarie valutate al costo ammortizzato possono essere riclassificate nelle categorie contabili delle "Attività finanziarie valutate al fair value con impatto sulla redditività complessiva" e delle "Attività finanziarie valutate al fair value con impatto a conto economico". Detta riclassifica può avvenire nella circostanza molto rara in cui l'entità decida di modificare il proprio modello di business per la gestione delle attività finanziarie. Il valore di trasferimento è rappresentato dal fair value alla data della riclassifica, con effetti prospettici a partire da tale data. Gli utili o le perdite risultanti dalla differenza tra il costo ammortizzato dell'attività finanziaria e il relativo fair value sono rilevati:

  • a conto economico in caso di riclassifica tra le "Attività finanziarie valutate al fair value con impatto a conto economico";
  • a patrimonio netto, in un'apposita riserva da valutazione, in caso di riclassifica tra le "Attività finanziarie valutate al fair value con impatto sulla redditività complessiva".

4 - Operazioni di copertura

Si premette che il Gruppo Banco BPM si avvale della facoltà consentita dal principio contabile IFRS 9 di continuare ad applicare integralmente le regole di copertura contabile ("hedge accounting") dettate dal principio contabile IAS 39, nella versione omologata dalla Commissione Europea (cosiddetta versione "carved out").

Criteri di classificazione

Nelle voci dell'attivo e del passivo figurano i derivati finanziari di copertura che, alla data di riferimento del bilancio o della situazione infrannuale, presentano rispettivamente un fair value positivo e negativo.

Le operazioni di copertura dei rischi sono finalizzate a neutralizzare potenziali perdite rilevabili su un determinato strumento finanziario o su un gruppo di strumenti finanziari, attribuibili ad un determinato rischio, tramite gli utili rilevabili su un diverso strumento finanziario o gruppo di strumenti finanziari nel caso in cui quel particolare rischio dovesse effettivamente manifestarsi.

Sono previste le seguenti tipologie di coperture:

  • copertura di fair value, che ha l'obiettivo di coprire l'esposizione alla variazione del fair value di un'attività o passività di bilancio attribuibile ad un particolare rischio. E' inoltre possibile attivare coperture generiche di fair value ("macrohedging") aventi l'obiettivo di ridurre le oscillazioni di fair value, imputabili al rischio tasso di interesse, di un importo monetario, riveniente da un portafoglio di attività e di passività finanziarie (inclusi i "core deposit"). Non possono essere oggetto di copertura generica importi netti derivanti dallo sbilancio di attività e passività;
  • copertura di flussi finanziari, che ha l'obiettivo di coprire l'esposizione a variazioni dei flussi di cassa futuri attribuibili a particolari rischi associati a poste del bilancio o ad una operazione prevista altamente probabile;
  • copertura di un investimento in valuta, che attiene alla copertura dei rischi di un investimento in un'impresa estera espresso in valuta differente rispetto a quella di riferimento del Gruppo (euro).

A livello di bilancio consolidato, la designazione del derivato come strumento di copertura è possibile solo se risulta stipulato nei confronti di una controparte esterna al Gruppo. I risultati riconducibili a transazioni interne effettuate tra diverse entità del Gruppo sono eliminati.

Lo strumento derivato è designato di copertura se esiste una documentazione formalizzata della relazione tra lo strumento coperto e lo strumento di copertura e se tale relazione è efficace nel momento in cui la copertura ha inizio e, prospetticamente, durante tutta la vita della stessa. L'efficacia della copertura dipende dalla misura in cui le variazioni di fair value dello strumento coperto o dei relativi flussi finanziari attesi risultano compensati da quelle dello strumento di copertura. Pertanto l'efficacia è valutata dal confronto di suddette variazioni, tenuto conto dell'intento perseguito dall'entità nel momento in cui la copertura è stata posta in essere.

Si ha efficacia (nei limiti stabiliti dall'intervallo 80%-125%) quando le variazioni di fair value (o dei flussi di cassa) dello strumento finanziario di copertura neutralizzano quasi integralmente le variazioni dello strumento coperto, per l'elemento di rischio oggetto di copertura. La valutazione dell'efficacia è effettuata ad ogni chiusura di bilancio o di situazione infrannuale utilizzando:

  • test prospettici, che giustificano l'applicazione della contabilizzazione di copertura, in quanto dimostrano l'attesa sua efficacia;
  • test retrospettivi, che evidenziano il grado di efficacia della copertura raggiunto nel periodo cui si riferiscono. In altre parole, misurano quanto i risultati effettivi si siano discostati dalla copertura perfetta.

Criteri d'iscrizione

Gli strumenti finanziari derivati di copertura sono iscritti al fair value, alla data di stipula dei relativi contratti.

Criteri di valutazione e di rilevazione delle componenti reddituali

Successivamente all'iscrizione iniziale, i derivati di copertura continuano ad essere valutati al fair value. In particolare:

  • nel caso di copertura di fair value, la variazione del fair value dell'elemento coperto si compensa con la variazione del fair value dello strumento di copertura. Tale compensazione è riconosciuta attraverso la rilevazione a conto economico, nella voce "90. Risultato netto dell'attività di copertura", delle variazioni di valore, riferite sia all'elemento coperto (per quanto riguarda le variazioni prodotte dal fattore di rischio sottostante), sia allo strumento di copertura. L'eventuale differenza, che rappresenta la parziale inefficacia della copertura, ne costituisce di conseguenza l'effetto economico netto. Se la relazione di copertura termina, lo strumento coperto riacquisisce il criterio di valutazione originaria della classe di appartenenza; per gli strumenti valutati al costo ammortizzato le rivalutazioni/svalutazioni cumulate iscritte per effetto della variazioni di fair value del rischio coperto è rilevato nel conto economico tra gli interessi attivi e passivi lungo la vita residua dell'elemento coperto, sulla base del tasso di interesse effettivo. Se l'elemento coperto è venduto o rimborsato, la quota di fair value non ancora ammortizzata è riconosciuta immediatamente a conto economico;
  • nel caso di copertura di flussi finanziari, le variazioni di fair value del derivato sono riportate a patrimonio netto (voce "120. Riserve da valutazione"), per la quota efficace della copertura, e sono rilevate a conto economico solo quando, con riferimento alla posta coperta, si manifesti la variazione dei flussi di cassa da compensare. La porzione dell'utile o della perdita dello strumento di copertura considerata inefficace viene iscritta a conto economico (voce "90. Risultato netto dell'attività di copertura"). Tale porzione è pari all'eventuale eccedenza del fair value cumulato dello strumento di copertura rispetto al fair value cumulato dello strumento coperto; in ogni caso, l'oscillazione del fair value della posta coperta e della relativa operazione di copertura deve essere mantenuta nel range di 80%-125%. Se la copertura dei flussi finanziari non è più considerata efficace, oppure la relazione di copertura è terminata, l'ammontare complessivo dei profitti o delle perdite sullo strumento di copertura, già rilevato tra le "Riserve da valutazione", viene imputato a conto economico solo nel momento in cui la transazione di copertura avrà luogo o nel momento in cui non sia più ritenuto possibile che la transazione si verifichi; in quest'ultima circostanza i profitti o le perdite sono trasferite dalla voce del patrimonio netto alla voce di conto economico "90. Risultato netto dell'attività di copertura";
  • le coperture di un investimento in valuta sono contabilizzate allo stesso modo delle coperture di flussi finanziari.

Criteri di cancellazione

Se i test non confermano l'efficacia della copertura, sia retrospettivamente che prospetticamente, la contabilizzazione delle operazioni di copertura, secondo quanto sopra esposto, viene interrotta. In questa circostanza il contratto derivato di copertura viene riclassificato nell'ambito delle "Attività finanziarie valutate al fair value con impatto a conto economico" ed in particolare tra le attività finanziarie detenute per la negoziazione.

  • Inoltre, la relazione di copertura cessa quando:
    • il derivato scade, viene estinto o esercitato;
    • l'elemento coperto viene venduto, scade o è rimborsato;
    • non è più altamente probabile che l'operazione futura coperta venga posta in essere.

5 - Partecipazioni

Criteri di classificazione

La voce include le interessenze detenute in società collegate o sottoposte a controllo congiunto, che vengono iscritte in base al metodo del patrimonio netto.

Si considerano collegate le società non controllate in cui si esercita un'influenza significativa. Si presume che la società eserciti un'influenza significativa in tutti i casi in cui detiene il 20% o una quota superiore dei diritti di voto e, indipendentemente dalla quota posseduta, qualora sussista il potere di partecipare alle decisioni gestionali e finanziarie delle partecipate, in virtù di particolari legami giuridici, quali patti parasociali, aventi la finalità per i partecipanti al patto di assicurare la rappresentatività negli organi di gestione e di salvaguardare l'unitarietà di indirizzo della gestione, senza tuttavia averne il controllo.

Sono considerate società a controllo congiunto quelle per cui vi sono accordi contrattuali o di altra natura in base ai quali è necessario il consenso unanime di tutte le parti che condividono il controllo per l'assunzione di decisioni finanziarie e gestionali aventi valenza strategica. Ciò si verifica qualora i diritti di voto ed il controllo dell'attività economica della partecipata sono condivisi in modo paritetico da Banco BPM ed un altro soggetto. Inoltre, viene qualificato come controllo congiunto un investimento partecipativo nel quale, pur in assenza di una quota paritetica di diritti di voto, al fine dell'assunzione delle decisioni riguardanti le attività rilevanti è richiesto il consenso unanime di tutte le parti che condividono il controllo.

Criteri d'iscrizione

L'iscrizione iniziale dell'attività finanziaria avviene alla data di regolamento. All'atto della rilevazione iniziale le attività finanziarie classificate nella presente categoria sono rilevate al costo, inclusivo dell'eventuale avviamento pagato in sede di acquisizione, il quale non è pertanto oggetto di autonoma e separata rilevazione.

Criteri di valutazione e di rilevazione delle componenti reddituali

Il valore contabile viene successivamente aumentato o diminuito per rilevare la quota degli utili e delle perdite delle partecipate di pertinenza del Gruppo realizzati dopo la data di acquisizione, in contropartita della voce di conto economico consolidato "250. Utili (perdite) delle partecipazioni". I dividendi ricevuti da una partecipata sono portati in riduzione del valore contabile della partecipazione.

Qualora sia necessario effettuare delle rettifiche di valore derivanti da variazioni nel patrimonio netto della partecipata che la stessa non ha rilevato nel conto economico (es. variazioni derivanti dalla valutazione al fair value di "Attività finanziarie valutate al fair value con impatto sulla redditività complessiva", dalla valutazione degli utili/perdite attuariali di piani a benefici definiti), la quota parte di tali variazioni, di pertinenza del Gruppo, è rilevata direttamente nella voce del patrimonio netto "120. Riserve da valutazione".

Nell'applicare il metodo del patrimonio netto, si utilizzano i più recenti bilanci disponibili della società collegata/sottoposta a controllo congiunto, opportunamente rettificati per tenere conto di eventuali eventi o transazioni significative, intervenute tra l'ultimo bilancio disponibile della partecipata e la data di riferimento del bilancio consolidato. Qualora la partecipata utilizzi principi contabili difformi rispetto a quelli impiegati dal Gruppo, sono apportate modifiche al bilancio della partecipata.

Dopo l'applicazione del metodo del patrimonio netto, l'investimento partecipativo in entità collegate o a controllo congiunto è sottoposto al test di impairment qualora vi siano evidenze obiettive di riduzione di valore che possano avere impatto sui flussi finanziari della partecipata e quindi sulla recuperabilità del valore di iscrizione dell'investimento stesso.

Il processo di rilevazione di eventuali impairment prevede quindi la verifica di possibili indicatori considerati espressione di evidenze obiettive di perdita, quali:

  • significative difficoltà finanziarie della partecipata (a titolo esemplificativo, significative variazioni negative del patrimonio netto contabile, riduzione o interruzione della distribuzione dei dividendi, conseguimento di risultati operativi inferiori, oltre ad una soglia fisiologica, rispetto agli obiettivi del budget o del piano pluriennale o comunque in riduzione rispetto ad esercizi precedenti o rispetto alla situazione esistente alla data di acquisizione dell'investimento);
  • una violazione del contratto, quale un inadempimento o un mancato pagamento da parte della partecipata;
  • l'estensione di concessioni per ragioni economiche o legali relative alla difficoltà finanziaria della partecipata, che diversamente non avrebbe preso in considerazione;
  • annuncio/avviso di un piano di ristrutturazione finanziaria o sussistenza di un'elevata probabilità che la partecipata possa annunciare operazioni di ristrutturazione o possa essere dichiarata fallita;
  • la scomparsa di un mercato attivo relativo all'investimento detenuto dovuta alle difficoltà finanziarie della partecipata;
  • importanti cambiamenti con effetto avverso per l'investimento verificatisi nell'ambiente tecnologico, di mercato, economico o legale in cui opera la partecipata;
  • una diminuzione significativa o prolungata di fair value al di sotto del suo costo. Per diminuzione significativa il Gruppo ritiene un decremento di fair value al di sotto del costo di acquisto superiore al

30%; per diminuzione prolungata il Gruppo ritiene un decremento perdurante per un periodo ininterrotto superiore ai 24 mesi.

Se esistono evidenze che il valore di una partecipazione possa aver subito una riduzione, si procede alla stima del valore recuperabile della partecipazione stessa, che rappresenta il maggiore tra il fair value, al netto dei costi di vendita, ed il valore d'uso. Il valore d'uso viene determinato attualizzando i flussi finanziari futuri che la partecipazione potrà generare, incluso il valore di dismissione finale dell'investimento. Si procede alla rilevazione a conto economico di una perdita di valore qualora il valore contabile, inclusivo dell'avviamento, risulti inferiore rispetto al valore recuperabile. Qualora i motivi della perdita di valore siano rimossi a seguito di un evento verificatosi successivamente alla rilevazione della riduzione di valore, vengono effettuate riprese di valore con imputazione a conto economico, fino a concorrenza dell'impairment in precedenza rilevato.

Criteri di cancellazione

Le partecipazioni vengono cancellate in presenza di una cessione che trasferisce sostanzialmente tutti i rischi e benefici ad essa connessi.

In presenza di una situazione che determina la perdita dell'influenza notevole o del controllo congiunto l'eventuale partecipazione residua è oggetto di riclassifica nei portafogli delle attività finanziarie previste dall'IFRS 9, di norma in quello delle "Attività finanziarie valutate al fair value con impatto sulla redditività complessiva", sulla base del relativo fair value. La cancellazione dalla voce "Partecipazioni" può inoltre avvenire in presenza di circostanze che determinano il conseguimento di una situazione di controllo (cosiddette "step acquisition"). Per ulteriori dettagli si fa rinvio a quanto illustrato nel successivo paragrafo "16 – Altre informazioni, Aggregazioni aziendali, avviamento e modifiche interessenze azionarie".

6 - Attività materiali

Criteri di classificazione

Le attività materiali comprendono i terreni, gli immobili strumentali, gli investimenti immobiliari, il patrimonio artistico, gli impianti tecnici, i mobili, gli arredi e le attrezzature di qualsiasi tipo che si ritiene di utilizzare in un arco temporale superiore ad un esercizio. Nel dettaglio:

  • le attività detenute per essere utilizzate nella produzione o nella fornitura di beni e servizi sono classificate come "attività materiali ad uso funzionale" e iscritte secondo lo IAS 16;
  • gli immobili detenuti per essere affittati a terzi o per la valorizzazione del capitale investito, tramite la vendita, sono classificati come "attività materiali ad uso investimento" e seguono le regole previste dallo IAS 40;
  • gli immobili detenuti nell'ottica di valorizzazione dell'investimento attraverso lavori di ristrutturazione o di riqualificazione, al fine di una successiva vendita, sono classificati come rimanenze e seguono la disciplina prevista dallo IAS 2.

Sono inoltre iscritti in questa voce i diritti d'uso di attività materiali acquisiti con contratti di leasing, in qualità di locatario, indipendentemente dalla qualificazione giuridica degli stessi (c.d. Right of Use).

La voce include infine le migliorie e le spese incrementative sostenute su beni di terzi; trattasi dei costi di ristrutturazione di immobili presi in affitto sostenuti al fine di renderli idonei all'uso per il quale sono destinati. Nel dettaglio, le spese di miglioria che:

  • rappresentano attività materiali identificabili e separabili, sono oggetto di classificazione nella specifica categoria a cui si riferiscono (ad esempio impianti tecnici, attrezzature);
  • non risultano identificabili o separabili dall'immobile (ad esempio le opere murarie), sono portati ad incremento del diritto d'uso, rilevato in base alle previsioni dell'IFRS 16.

Criteri d'iscrizione

Le attività materiali sono inizialmente iscritte al costo che comprende, oltre al prezzo di acquisto, tutti gli eventuali oneri accessori direttamente imputabili all'acquisto e alla messa in funzione del bene. Le spese di manutenzione straordinaria, che comportano un incremento dei benefici economici futuri, vengono imputate ad incremento del valore dei cespiti, mentre gli altri costi di manutenzione ordinaria sono rilevati a conto economico.

Per gli immobili iscritti tra le attività materiali a scopo di investimento, a seguito della chiusura dell'originaria esposizione creditizia (cd. "datio in solutum"), il valore iniziale di iscrizione è pari al fair value ("valore di mercato"), desunto da apposita perizia.

La differenza tra il valore di prima iscrizione dell'immobile ed il valore di carico della precedente esposizione creditizia, oggetto di cancellazione, è rilevata tra le "Rettifiche/riprese di valore nette per rischio di credito" fino a concorrenza del valore del credito lordo esistente alla data di iscrizione. Tenuto conto del criterio di valutazione al fair value degli immobili ad uso investimento, come di seguito descritto, nella circostanza in cui il fair value di prima iscrizione dell'immobile dovesse essere superiore rispetto al valore del credito lordo, l'eccedenza è rilevata a conto economico nella voce "Risultato netto delle valutazioni al fair value delle attività materiali e immateriali".

Qualora al momento del perfezionamento dell'operazione, i competenti organi aziendali dovessero avere assunto la decisione di procedere alla dismissione dell'immobile entro un lasso temporale breve, il valore di iscrizione dell'immobile sarà pari al "valore di pronto realizzo", anch'esso desunto da apposita perizia, a meno che non vi siano trattative in corso tali da far presumere un maggior valore di recupero.

In ogni caso, qualora, alla data di iscrizione dell'immobile, dovessero sussistere concrete trattative di vendita, dimostrate da impegni assunti dalle parti interessate e deliberate dai competenti organi aziendali, il valore di iscrizione iniziale dovrà tenere conto del prezzo di uscita deliberato, al netto delle eventuali spese di cessione, nel caso risulti inferiore rispetto al "valore di mercato" desunto dalla perizia.

Per le attività materiali rappresentate dai diritti d'uso il valore di iscrizione iniziale corrisponde alla somma della passività per il leasing (valore attuale dei canoni futuri da pagare per la durata contrattuale), dei pagamenti per leasing corrisposti precedentemente o alla data di decorrenza del leasing, dei costi diretti iniziali e degli eventuali costi per lo smantellamento o il ripristino dell'attività sottostante il leasing.

Criteri di valutazione e di rilevazione delle componenti reddituali

Successivamente all'iscrizione iniziale, le attività materiali di proprietà o acquisite tramite diritti d'uso sono valutate al costo, dedotti eventuali ammortamenti e perdite di valore, ad esclusione:

  • degli immobili ad uso funzionale e del patrimonio artistico di pregio per i quali il Gruppo ha adottato l'opzione consentita dallo IAS 16, di valutarli in base al metodo della rideterminazione del valore;
  • degli immobili detenuti a scopo di investimento, per i quali il Gruppo ha adottato l'opzione, consentita dallo IAS 40, di valutarli in base al metodo del fair value;
  • delle attività materiali rientranti nella disciplina dello IAS 2, che sono valutate al minore tra il costo ed il valore netto di realizzo, rappresentato dal prezzo di vendita stimato meno i costi presunti per il completamento e gli altri costi necessari per realizzare la vendita.

Attività materiali ad uso funzionale: valutazione successiva

Ammortamenti

Le attività materiali ad uso funzionale sono sistematicamente ammortizzate lungo la loro vita utile stimata, adottando come criterio di ammortamento il metodo a quote costanti, ad eccezione:

  • dei terreni in quanto avente vita utile illimitata, siano essi stati acquisiti singolarmente o incorporati nel valore dei fabbricati;
  • del patrimonio artistico, tenuto conto che la vita utile di un'opera d'arte non può essere stimata e che il suo valore è normalmente destinato ad aumentare nel tempo.

La quota di ammortamento deve essere in grado di riflettere il deperimento dei cespiti nel tempo a seguito del loro utilizzo, tenuto conto delle spese di manutenzione di carattere straordinario, che possono portare ad un incremento del valore dei cespiti.

Il valore ammortizzabile è rappresentato dal costo del bene - per le attività valutate in base al metodo del costo - o dal valore rideterminato - per le attività valutate in base al metodo della rideterminazione del valore - al netto del valore residuo al termine del processo di ammortamento, qualora ritenuto significativo.

Le "migliorie su beni di terzi" sono ammortizzate:

  • se attività materiali identificabili e separabili secondo la vita utile, come sopra rappresentato;
  • se non identificabili e separabili dall'immobile oggetto di leasing, secondo il periodo più breve tra quello in cui le migliorie e le spese incrementative possono essere utilizzate e la durata residua del contratto di leasing, comprensivo del periodo di rinnovo, qualora vi siano evidenze in tal senso.

Svalutazioni per riduzioni di valore (impairment)

Per le attività valutate al costo, ad ogni chiusura di bilancio o di situazione infrannuale, se esiste qualche indicazione che dimostri che un'attività possa aver subito una perdita di valore, si procede al confronto tra il valore di carico del cespite ed il suo valore di recupero, pari al maggiore tra il fair value, al netto degli eventuali costi di vendita, ed il valore d'uso del bene, inteso come il valore attuale dei flussi futuri originati dal cespite. Le eventuali rettifiche vengono rilevate a conto economico. Qualora vengano meno i motivi che hanno portato alla rilevazione della perdita, si dà luogo ad una ripresa di valore, che non può superare il valore che l'attività avrebbe avuto, al netto degli ammortamenti calcolati in assenza di precedenti perdite di valore.

Immobili di proprietà ad uso strumentale e patrimonio artistico di pregio: metodo del valore rideterminato

Per il patrimonio immobiliare di proprietà ad uso strumentale e per il patrimonio artistico di pregio, il Gruppo ha adottato quale criterio di valutazione il metodo del valore rideterminato.

Il suddetto metodo prevede che le attività siano iscritte ad un valore rideterminato, pari al fair value alla data della rideterminazione di valore, al netto degli ammortamenti e delle eventuali perdite per riduzione di valore accumulate. In base al citato metodo:

  • se il valore contabile dell'attività si incrementa a seguito di una rideterminazione di valore (ossia vi è una differenza positiva tra il valore rideterminato e il valore contabile del bene ante-rideterminazione), l'incremento deve essere rilevato in una specifica "riserva da valutazione" (oggetto di rilevazione nel prospetto delle altre componenti di conto economico complessivo senza rigiro a conto economico), a meno che trattasi di un ripristino di una svalutazione rilevata precedentemente a conto economico. In questo ultimo caso, i ripristini di valore devono essere rilevati come provento a conto economico fino a concorrenza delle precedenti svalutazioni e solo l'eventuale residuo confluisce in una riserva da valutazione;
  • se il valore contabile di un bene è diminuito a seguito della rideterminazione di valore (ossia vi è una differenza negativa tra il valore rideterminato ed il valore contabile del bene ante-rideterminazione), la riduzione di valore deve essere rilevata in contropartita:
    • o del conto economico come costo in mancanza di preesistenti riserve da valutazione sull'attività ("Risultato netto della valutazione al fair value delle attività materiali ed immateriali");
    • o del patrimonio netto fino a concorrenza del saldo a credito della riserva di rivalutazione di tali attività e, per l'eccedenza, a conto economico, non essendo consentita la rilevazione di riserve da valutazione negative.

Immobili a scopo di investimento: metodo del fair value

Per gli immobili a scopo di investimento, rientranti nell'ambito di applicazione dello IAS 40, il Gruppo ha adottato il metodo di valutazione del fair value, in base al quale, successivamente alla rilevazione iniziale, tutti gli investimenti immobiliari sono valutati al fair value.

Il metodo del fair value prevede che:

  • gli incrementi di fair value debbano essere rilevati a conto economico come proventi ("Risultato netto della valutazione al fair value delle attività materiali ed immateriali");
  • i decrementi di fair value debbano essere rilevati a conto economico come oneri ("Risultato netto della valutazione al fair value delle attività materiali ed immateriali").

In caso di vendita, la differenza tra il corrispettivo della cessione ed il valore di carico deve essere riconosciuta a conto economico, come "Utile (perdita) da cessione di investimenti".

Per le modalità di determinazione del fair value e della periodicità di rideterminazione del patrimonio immobiliare e del patrimonio artistico di pregio, si fa rinvio ai criteri illustrati nella successiva "Parte A.4 – Informativa sul fair value".

Criteri di cancellazione

Un'attività materiale è eliminata dallo stato patrimoniale al momento della dismissione o quando il bene è permanentemente ritirato dall'uso e dalla sua dismissione non sono attesi benefici economici futuri.

Le plusvalenze e le minusvalenze derivanti dallo smobilizzo o dalla dismissione delle attività materiali, determinate come differenza tra il corrispettivo netto di cessione e il valore contabile del bene, sono rilevate in contropartita del:

  • conto economico: per le attività ad uso funzionale valutate al costo e per gli immobili a scopo di investimento (voce "Utili (Perdite) da cessione di investimenti");
  • patrimonio netto: per le attività ad uso funzionale valutate in base al metodo del valore rideterminato. Le rivalutazioni degli immobili accreditate nelle riserve da valutazione di patrimonio netto possono essere trasferite tra le altre riserve di patrimonio netto (Altre riserve da utili), qualora l'immobile dovesse essere cancellato. Pertanto, in presenza di una vendita dell'immobile le riserve da valutazione sono trasferite ad altra componente di patrimonio netto (da "riserve da valutazione" ad "altre riserve"), senza tuttavia poter transitare nel conto economico.

I diritti d'uso acquisiti con il leasing sono eliminati dallo stato patrimoniale al termine del contratto di leasing.

7 - Attività immateriali

Criteri di classificazione

Le attività immateriali sono attività non monetarie, identificabili e prive di consistenza fisica, originate da diritti legali o contrattuali, possedute per essere utilizzate in un periodo pluriennale, dalle quali è probabile che affluiranno benefici economici futuri. Tra le attività immateriali è inoltre compreso l'avviamento, pari alla differenza tra il corrispettivo sostenuto per un'aggregazione aziendale ed il fair value delle attività nette identificabili acquisite, come meglio precisato nel paragrafo "16 – Altre informazioni, Aggregazioni aziendali, avviamento e modifiche interessenze azionarie".

Criteri d'iscrizione

Le attività immateriali sono iscritte al costo, rettificato per eventuali oneri accessori, solo se è probabile che i benefici economici attribuibili all'attività si realizzino e che il costo della stessa attività possa essere determinato in modo attendibile. In caso contrario, il costo dell'attività immateriale è rilevato a conto economico nell'esercizio in cui è sostenuto.

Criteri di valutazione e di rilevazione delle componenti reddituali

Il costo delle attività immateriali a vita utile definita è ammortizzato a quote costanti sulla base della relativa vita utile. Qualora la vita utile sia indefinita, come per l'avviamento ed i marchi, non si procede all'ammortamento, ma solamente alla periodica verifica dell'adeguatezza del valore di iscrizione. Ad ogni chiusura di bilancio o di situazione infrannuale, in presenza di evidenze di perdite di valore, si procede alla stima del valore di recupero dell'attività. L'ammontare della perdita, rilevato a conto economico, è pari alla differenza tra il valore contabile dell'attività ed il valore recuperabile.

Tra le attività immateriali sono inclusi i software, le attività immateriali legate alla valorizzazione dei rapporti con la clientela (client relationship) o alla valorizzazione dei marchi iscritte in occasione di operazioni di aggregazioni aziendali, gli avviamenti.

Con riferimento all'avviamento, lo stesso non è soggetto ad ammortamento, ma ad una verifica periodica dell'adeguatezza del valore di iscrizione in bilancio. In particolare, ogni volta che vi sia evidenza di perdita di valore, e comunque almeno una volta all'anno, viene effettuata una verifica dell'inesistenza di riduzioni durevoli di valore. A tal fine viene identificata l'unità generatrice di flussi finanziari cui attribuire l'avviamento. Detta unità rappresenta il livello minimo al quale l'avviamento è monitorato per finalità gestionali interne e non deve essere maggiore rispetto al settore operativo determinato in conformità al principio IFRS 8.

L'ammontare dell'eventuale riduzione di valore è determinato sulla base della differenza tra il valore di iscrizione dell'avviamento ed il suo valore di recupero, se inferiore. Detto valore di recupero è pari al maggiore tra il fair value dell'unità generatrice di flussi finanziari, al netto degli eventuali costi di vendita, ed il relativo valore d'uso. Il valore d'uso è il valore attuale dei flussi finanziari futuri attesi dalle unità generatrici alle quali l'avviamento è stato attribuito. Le conseguenti rettifiche di valore vengono rilevate a conto economico.

Non è ammessa la contabilizzazione di eventuali successive riprese di valore.

Criteri di cancellazione

Un'attività immateriale è eliminata dallo stato patrimoniale al momento della dismissione e qualora non siano più attesi benefici economici futuri.

8 - Attività non correnti e gruppi di attività in via di dismissione

Criteri di classificazione

Vengono classificate nella voce dell'attivo "Attività non correnti e gruppi di attività in via di dismissione" - e in quella del passivo "Passività associate ad attività in via di dismissione" - le attività/passività non correnti ed i gruppi di attività/passività il cui valore contabile sarà presumibilmente recuperato mediante la vendita anziché attraverso l'uso continuativo.

Per essere classificate nelle predette voci, le attività o passività (o gruppo in dismissione) devono essere immediatamente disponibili per la vendita e devono essere riscontrati programmi attivi e concreti tali da far ritenere come altamente probabile la loro dismissione entro un anno rispetto alla data di classificazione come attività in via di dismissione.

Criteri di valutazione e di rilevazione delle componenti reddituali

In seguito alla classificazione nella suddetta categoria, tali attività sono valutate al minore tra il loro valore contabile ed il relativo fair value, al netto dei costi di vendita, fatta eccezione per alcune tipologie di attività - riconducibili ad esempio a tutti gli strumenti finanziari rientranti nell'ambito di applicazione dell'IFRS 9 - per le quali il principio IFRS 5 prevede si debba continuare ad applicare i criteri valutativi del principio contabile di riferimento.

Nell'ipotesi in cui i beni in dismissione siano ammortizzabili, a decorrere dall'esercizio di classificazione tra le attività non correnti in via di dismissione cessa il processo di ammortamento.

I proventi e gli oneri riconducibili a gruppi di attività e passività in via di dismissione, qualora riconducibili alla fattispecie delle attività operative cessate ("discontinued operations" ai sensi dell'IFRS 5), sono esposti nel conto economico, al netto dell'effetto fiscale, nella voce "320. Utile (Perdita) delle attività operative cessate al netto delle imposte" mentre quelli relativi a singole attività non correnti in via di dismissione sono iscritti nella voce di conto economica più idonea.

Per attività operative cessate si deve intendere un importante ramo autonomo o area geografica di attività, anche facente parte di un unico programma coordinato di dismissione, piuttosto che una società controllata acquisita esclusivamente in funzione di una sua rivendita.

Criteri di cancellazione

Le attività ed i gruppi di attività non correnti in via di dismissione sono eliminati dallo stato patrimoniale al momento della dismissione.

9 - Fiscalità corrente e differita

Le voci includono rispettivamente le attività fiscali correnti ed anticipate e le passività fiscali correnti e differite relative alle imposte sul reddito.

Le imposte sul reddito, calcolate nel rispetto della vigente normativa fiscale, sono contabilizzate in base al criterio della competenza, coerentemente con la rilevazione in bilancio dei costi e dei ricavi che le hanno generate. Esse rappresentano pertanto l'onere fiscale, pari al saldo fra la fiscalità corrente e quella anticipata e differita, relativo al reddito dell'esercizio. Le imposte sul reddito sono rilevate nel conto economico ad eccezione di quelle relative a partite addebitate o accreditate direttamente a patrimonio netto, per le quali la rilevazione della relativa fiscalità avviene, per coerenza, a patrimonio netto.

In particolare, le passività (attività) fiscali correnti, dell'esercizio in corso e di quelli precedenti, riflettono l'ammontare delle imposte sul reddito che ci si aspetta di pagare (recuperare) nei confronti delle autorità fiscali, in base ad una stima prudente, applicando le aliquote fiscali e la normativa fiscale vigente alla data di riferimento del bilancio (situazione infrannuale). Le attività e le passività fiscali correnti sono esposte nello stato patrimoniale a saldi compensati, qualora il regolamento avverrà sulla base del saldo netto, per l'esistenza di un diritto legale alla compensazione.

Le imposte anticipate e differite sono calcolate sulle differenze temporanee, senza limiti temporali, tra i valori contabili ed i valori fiscali delle singole attività o passività.

Le attività per imposte anticipate sono iscritte in bilancio, o nella situazione infrannuale, nella misura in cui esiste la probabilità del loro recupero, valutata sulla base della capacità della società interessata e del Gruppo, per effetto dell'esercizio dell'opzione relativa al c.d. "consolidato fiscale", di generare con continuità redditi imponibili positivi nei futuri esercizi, tenuto altresì conto delle disposizioni fiscali tempo per tempo vigenti, come ad esempio la Legge 214/2011 che prevede, a certe condizioni, la trasformabilità in crediti di talune attività per imposte anticipate. Le passività per imposte differite sono iscritte in bilancio o nella situazione infrannuale, con le sole eccezioni delle attività iscritte in bilancio per un importo superiore al valore fiscalmente riconosciuto e delle riserve in sospensione d'imposta, per le quali è ragionevole ritenere che non saranno effettuate d'iniziativa operazioni che ne comportino la tassazione.

Le attività e le passività iscritte per imposte anticipate e differite vengono sistematicamente valutate per tenere conto sia di eventuali modifiche intervenute nelle norme o nelle aliquote, sia di eventuali diverse situazioni soggettive delle società del Gruppo.

10 - Fondi per rischi ed oneri

Fondi per rischi e oneri: impegni e garanzie rilasciate

La sottovoce in esame accoglie i fondi per rischio di credito a fronte degli impegni ad erogare fondi e delle garanzie rilasciate che sono soggetti alle regole di svalutazione (impairment) ai sensi dell'IFRS 9, al pari di quanto previsto per le "Attività finanziarie valutate al costo ammortizzato" e per le "Attività finanziarie valutate al fair value con impatto sulla redditività complessiva". Per approfondimenti sul modello di impairment si fa rinvio a quanto riportato nel successivo paragrafo "16 - Altre informazioni, Modalità di determinazione delle perdite di valore di attività finanziarie (impairment)".

In aggiunta, sono inclusi nella sottovoce anche i fondi per rischi ed oneri costituiti a fronte di altre tipologie di impegni e di garanzie rilasciate che, in virtù delle proprie peculiarità, non rientrano nell'ambito applicativo dell'impairment ai sensi dell'IFRS 9.

Fondi per rischi e oneri: quiescenza e obblighi simili

Nella sottovoce "Fondi di quiescenza e obblighi simili" figurano i fondi a prestazioni definite, ovvero i fondi di previdenza per i quali è stata rilasciata una garanzia sulla restituzione del capitale e/o sul rendimento a favore dei beneficiari, come riportato nel successivo paragrafo "16 - Altre informazioni, Trattamento di fine rapporto e altri benefici per i dipendenti". I benefici che dovranno essere erogati in futuro sono valutati da un attuario esterno, utilizzando il "metodo della proiezione unitaria del credito", come richiesto dallo IAS 19.

Gli utili e le perdite attuariali, definiti quale differenza tra il valore di bilancio della passività ed il valore attuale degli impegni a fine periodo, sono contabilizzati per l'intero importo direttamente a patrimonio netto nella voce "Riserve da valutazione".

Fondi per rischi e oneri: altri fondi per rischi e oneri

Nella sottovoce "Altri fondi per rischi ed oneri" sono compresi gli stanziamenti a fronte degli esborsi stimati per obbligazioni legali o implicite derivanti da eventi passati. Tali esborsi possono essere di natura contrattuale, come ad esempio gli stanziamenti per il sistema incentivante al personale e per incentivi all'esodo del personale, gli indennizzi previsti da clausole contrattuali al verificarsi di determinati eventi, o di natura risarcitoria e/o restitutoria, come quelli a fronte di perdite presunte sulle cause passive, incluse le azioni revocatorie, gli esborsi stimati a fronte dei reclami della clientela per l'attività di intermediazione in titoli, i contenziosi di natura fiscale.

I fondi per rischi ed oneri sono costituiti da passività di ammontare o scadenza incerti e sono rilevati in bilancio se:

  • esiste un'obbligazione attuale (legale o implicita) quale risultato di un evento passato;
  • è probabile che sarà necessario l'impiego di risorse atte a produrre benefici economici per adempiere l'obbligazione;
  • può essere effettuata una stima attendibile del probabile esborso futuro.

L'importo rilevato come accantonamento rappresenta la migliore stima dell'esborso finanziario necessario per assolvere all'obbligazione esistente alla data di riferimento del bilancio e riflette i rischi e le incertezze insite nei fatti e nelle circostanze esaminate. Laddove l'elemento temporale sia significativo, gli accantonamenti vengono attualizzati utilizzando i tassi correnti di mercato. L'accantonamento e l'effetto dell'attualizzazione sono rilevati a conto economico nella voce "200. Accantonamenti netti ai fondi per rischi e oneri", così come l'incremento del fondo per effetto del passare del tempo.

I fondi accantonati sono riesaminati ad ogni data di riferimento del bilancio e rettificati per riflettere la migliore stima corrente. Quando l'impiego di risorse, atte a produrre benefici economici per adempiere all'obbligazione, diviene improbabile, l'accantonamento viene stornato.

In aggiunta, ciascun fondo è utilizzato unicamente per far fronte a quelle uscite per le quali è stato originariamente costituito.

11 – Passività finanziarie valutate al costo ammortizzato

Criteri di classificazione

La voce delle "Passività finanziarie valutate al costo ammortizzato" comprende le sottovoci "Debiti verso banche", "Debiti verso clientela", "Titoli in circolazione" ed è costituita dalle varie forme di provvista interbancaria e con clientela e dalla raccolta effettuata attraverso certificati di deposito e titoli obbligazionari in circolazione.

Sono inoltre inclusi i debiti iscritti dal locatario nell'ambito di operazioni di leasing, nonché le operazioni di pronti contro termine di raccolta e di titoli dati a prestito con ricevimento di garanzia in denaro che rientra nella piena disponibilità del prestatore. Sono infine compresi i debiti di funzionamento connessi con la fornitura di servizi finanziari come definiti nel Testo Unico Bancario e nel Testo Unico della Finanza.

Criteri di iscrizione

La prima iscrizione delle passività in esame avviene all'atto della ricezione delle somme raccolte o del regolamento dei titoli di debito emessi e viene effettuata sulla base del relativo fair value, normalmente pari all'ammontare incassato o al prezzo di emissione, aumentato degli eventuali costi/proventi aggiuntivi direttamente attribuibili alla singola operazione di provvista o di emissione e non rimborsati dalla controparte creditrice. Sono esclusi i costi interni di carattere amministrativo.

Le operazioni di pronti contro termine con obbligo di riacquisto sono iscritte in bilancio come operazioni di raccolta per l'importo incassato a pronti.

I debiti per leasing vengono iscritti sulla base del valore attuale dei canoni futuri ancora da pagare per la durata contrattuale.

Criteri di valutazione e di rilevazione delle componenti reddituali

Dopo la rilevazione iniziale, le passività finanziarie emesse, al netto degli eventuali rimborsi e/o riacquisti, vengono valutate al costo ammortizzato col metodo del tasso di interesse effettivo. Fanno eccezione le passività a breve termine, ove il fattore temporale risulti trascurabile, le quali rimangono iscritte per il valore incassato ed i cui costi eventualmente imputati sono attribuiti a conto economico in modo lineare lungo la durata contrattuale della passività. Si evidenzia, inoltre, che gli strumenti di raccolta oggetto di una relazione di copertura efficace vengono valutati sulla base delle regole previste per le operazioni di copertura.

Per gli strumenti strutturati che incorporano un derivato implicito - secondo quanto stabilito dall'IFRS 9 ed oggetto di illustrazione nella precedente voce delle "Attività finanziarie detenute per la negoziazione" - è prevista la separazione del derivato incorporato dal contratto ospite. In tal caso:

  • il derivato incorporato è classificato tra le attività/passività di negoziazione ed oggetto di misurazione al fair value;
  • il contratto ospite è classificato tra le passività finanziarie valutate al costo ammortizzato.

I debiti per leasing devono essere rideterminati in caso di modifica nei pagamenti dovuti (lease modification); l'impatto della rideterminazione andrà registrato in contropartita all'attività per il diritto d'uso.

Criteri di cancellazione

Le passività finanziarie sono cancellate dal bilancio o dalla situazione infrannuale quando risultano scadute o estinte. La cancellazione avviene anche in presenza di riacquisto di titoli precedentemente emessi. La differenza tra il valore contabile della passività e l'ammontare pagato per acquistarla viene registrato a conto economico. Il ricollocamento sul mercato di titoli propri successivamente al loro riacquisto è considerato contabilmente come una nuova emissione con iscrizione al nuovo prezzo di collocamento, senza alcun effetto a conto economico.

12 - Passività finanziarie di negoziazione

Criteri di classificazione

La voce in esame comprende:

  • le passività finanziarie emesse con l'intento di riacquistarle nel breve periodo;
  • le passività facenti parte di un portafoglio di strumenti finanziari che sono gestiti congiuntamente e per il quale esiste una provata strategia volta al conseguimento di profitti nel breve periodo;
  • i contratti derivati aventi un fair value negativo e non designati come strumenti di copertura, compresi quelli collegati alle attività/passività designate al fair value con impatto a conto economico ed i derivati impliciti oggetto di scorporo dalle passività finanziarie valutate al costo ammortizzato.

Sono inoltre incluse le passività che si originano da scoperti tecnici generati dall'attività negoziazione di titoli e le proprie emissioni di certificates.

Criteri di iscrizione

L'iscrizione iniziale delle passività finanziarie di negoziazione avviene alla data di regolamento per le passività per cassa e alla data di sottoscrizione per i contratti derivati.

La prima iscrizione è effettuata sulla base del fair value della passività, normalmente pari all'ammontare incassato, senza considerare i costi o i proventi di transazione direttamente attribuibili allo strumento stesso, che sono imputati direttamente a conto economico.

Per le modalità di determinazione del fair value si fa rinvio alla successiva "Parte A.4 – Informativa sul fair value".

Criteri di valutazione e di rilevazione delle componenti reddituali

Le passività finanziarie di negoziazione sono valutate al fair value corrente con imputazione del risultato della valutazione nel conto economico.

Gli utili e le perdite derivanti dalla variazione del fair value e/o dalla cessione degli strumenti di trading sono contabilizzati nel conto economico. Per gli strumenti derivati, nel caso in cui il fair value di una passività finanziaria diventi positivo, tale posta è contabilizzata nella voce delle "Attività finanziarie valutate al fair value con impatto a conto economico: a) attività finanziarie detenute per la negoziazione".

Gli utili e le perdite da negoziazione e le plusvalenze e le minusvalenze da valutazione del portafoglio di negoziazione sono iscritti nel conto economico nella voce "80. Risultato netto dell'attività di negoziazione".

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Criteri di cancellazione

Le passività finanziarie di negoziazione vengono cancellate dal bilancio quando scadono i diritti contrattuali sui relativi flussi finanziari o quando le passività finanziarie sono cedute con trasferimento sostanziale di tutti i rischi ed i benefici derivanti dalla proprietà delle stesse.

13 - Passività finanziarie designate al fair value

Criteri di classificazione

Una passività finanziaria viene designata al fair value rilevato a conto economico in sede di rilevazione iniziale qualora ricorrano le seguenti circostanze:

  • si elimina o si riduce notevolmente una mancanza di uniformità nella valutazione o nella rilevazione che altrimenti risulterebbe dalla valutazione di attività o passività o dalla rilevazione dei relativi utili e perdite su basi diverse (cosiddetto "accounting mismatch");
  • un gruppo di attività finanziarie, passività finanziarie o entrambi è gestito e il suo andamento viene valutato in base al fair value secondo una documentata gestione del rischio o strategia di investimento, documentata internamente ai dirigenti con responsabilità strategiche;
  • si è in presenza di un contratto ibrido contenente uno o più derivati incorporati e il derivato incorporato è tale da modificare significativamente i flussi finanziari che altrimenti sarebbero previsti dal contratto.

L'opzione di designare una passività al fair value è irrevocabile, viene effettuata sul singolo strumento finanziario e non richiede la medesima applicazione a tutti gli strumenti aventi caratteristiche similari. Tuttavia non è ammessa la designazione al fair value di una sola parte di uno strumento finanziario, attribuibile ad una sola componente di rischio a cui lo strumento è assoggettato.

Per approfondimenti sul perimetro del Gruppo delle passività in fair value option, sulla metodologia di determinazione del fair value e della quantificazione del proprio merito creditizio, si fa rinvio a quanto contenuto nel paragrafo "16 - Altre informazioni, Passività finanziarie designate al fair value" ed alla successiva "Parte A.4 – Informativa sul fair value".

Criteri di iscrizione

Le passività finanziarie in esame vengono valutate al fair value fin dal momento della prima iscrizione. I proventi ed oneri iniziali sono immediatamente imputati a conto economico.

Criteri di valutazione e di rilevazione delle componenti reddituali

Successivamente all'iscrizione iniziale le passività finanziarie sono valutate al relativo fair value corrente. La variazione di fair value è imputata nel conto economico, ad eccezione degli effetti conseguenti alla variazione del proprio merito creditizio che sono rilevati in una specifica riserva da valutazione (voce "120. Riserve da valutazione"), a meno che tale trattamento non sia tale da creare o amplificare un'asimmetria contabile nel risultato economico. Un'asimmetria contabile viene creata o amplificata quando la rilevazione degli effetti del proprio merito creditizio in una riserva patrimoniale è tale da comportare nel conto economico una disarmonia più rilevante di quella che si avrebbe rilevando nel conto economico tutta la variazione di fair value della passività. In quest'ultimo caso l'intera variazione di fair value della passività, comprensiva dell'effetto di variazione del proprio merito creditizio, deve essere rilevata nel conto economico.

Gli effetti correlati alla variazione del proprio merito creditizio sono oggetto di presentazione nel prospetto della redditività complessiva, al netto del relativo effetto fiscale, in corrispondenza delle altre componenti reddituali senza rigiro nel conto economico.

L'importo imputato nella specifica riserva patrimoniale (voce "120. Riserve da valutazione") non sarà mai oggetto di rigiro nel conto economico nemmeno se la passività dovesse essere scaduta o estinta; in tal caso sarà necessario procedere a riclassificare l'utile (perdita) cumulato nella specifica riserva da valutazione in un'altra voce di patrimonio netto ("150. Riserve").

Criteri di cancellazione

Le passività finanziarie sono cancellate dal bilancio o dalla situazione infrannuale quando risultano scadute o estinte. Nel caso di passività finanziarie rappresentate da titoli emessi, la cancellazione avviene anche in presenza del riacquisto: la differenza tra il valore contabile della passività e l'ammontare pagato per acquistarla viene registrato a conto economico, ad eccezione degli utili/perdite connessi alla variazione del proprio merito creditizio che sono rilevati in una riserva di patrimonio netto, come in precedenza illustrato. Il ricollocamento sul mercato dei titoli propri successivamente al loro riacquisto è considerato contabilmente come una nuova emissione con iscrizione al nuovo prezzo di collocamento, senza alcun effetto a conto economico.

14 - Operazioni in valuta

Criteri di classificazione

Tra le attività e le passività in valuta figurano, oltre a quelle denominate esplicitamente in una valuta diversa dall'euro, anche quelle che prevedono clausole di indicizzazione finanziaria collegate al tasso di cambio dell'euro con una determinata valuta o con un determinato paniere di valute.

Ai fini delle modalità di conversione da utilizzare, le attività e passività in valuta sono suddivise tra poste monetarie e non monetarie.

Gli elementi monetari consistono nelle somme in denaro e nelle attività e passività che esprimono il diritto di ricevere o l'obbligo di pagare importi di denaro fissi o determinabili (crediti, titoli di debito, passività finanziarie). Gli elementi non monetari (quali, ad esempio, i titoli di capitale) sono attività o passività che non contemplano il diritto di ricevere o l'obbligo di pagare importi di denaro fissi o determinabili.

Criteri di iscrizione

Le operazioni in valuta estera sono registrate, al momento della rilevazione iniziale, in divisa di conto, applicando all'importo in valuta estera il tasso di cambio in vigore alla data dell'operazione.

Criteri di valutazione e di rilevazione delle componenti reddituali

Ad ogni chiusura di bilancio o di situazione infrannuale, le poste di bilancio in valuta estera vengono valutate come segue:

  • le poste monetarie sono convertite al tasso di cambio alla data di chiusura;
  • le poste non monetarie valutate al costo storico sono convertite al tasso di cambio in essere alla data dell'operazione;
  • le poste non monetarie valutate al fair value sono convertite utilizzando i tassi di cambio in essere alla data di chiusura.

Le differenze di cambio che derivano dal regolamento di elementi monetari o dalla conversione di elementi monetari a tassi diversi da quelli di conversione iniziali, o di conversione del bilancio precedente, sono rilevate nel conto economico del periodo in cui sorgono.

Quando un utile o una perdita relativi ad un elemento non monetario sono rilevati a patrimonio netto, la differenza cambio relativa a tale elemento è rilevata anch'essa a patrimonio. Per contro, quando un utile o una perdita di un elemento non monetario sono iscritti a conto economico, è rilevata in conto economico anche la relativa differenza cambio.

Per la modalità conversione dei bilanci delle società controllate estere che adottano una moneta di conto diversa da quella di riferimento della Capogruppo (euro) si fa rinvio a quanto illustrato nella sezione "Area e metodi di consolidamento" contenuta nella precedente parte "A.1 – Parte generale".

15 - Attività e passività assicurative

Non sono presenti imprese di assicurazione nel perimetro di consolidamento.

16 - Altre informazioni

a) Contenuto di altre voci di bilancio

Cassa e disponibilità liquide

La voce comprende le valute aventi corso legale, comprese le banconote e le monete divisionali estere ed i depositi "a vista" verso la Banca Centrale del Paese o dei Paesi in cui il Gruppo opera con proprie società o filiali, ad eccezione della riserva obbligatoria.

La voce è iscritta per il valore facciale. Per le divise estere il valore facciale viene convertito in euro al cambio di chiusura della data di fine periodo.

Adeguamento di valore delle attività finanziarie e delle passività finanziarie oggetto di copertura generica

Nelle presenti voci figurano rispettivamente le variazioni di fair value di attività e passività finanziarie oggetto di copertura generica ("macrohedging") dal rischio di tasso di interesse, in base al rispettivo saldo, sia esso positivo che negativo.

Altre attività

Nella presente voce sono iscritte le attività non riconducibili nelle altre voci dell'attivo dello stato patrimoniale. La voce può includere a titolo esemplificativo:

  • l'oro, l'argento e i metalli preziosi;
  • i ratei attivi diversi da quelli che vanno capitalizzati sulle relative attività finanziarie, ivi inclusi quelli derivanti da contratti con i clienti ai sensi dell'IFRS 15;
  • i crediti connessi alla fornitura di beni o servizi non finanziari;
  • le partite fiscali debitorie diverse da quelle rilevate nella voce "110. Attività fiscali".

Possono anche figurarvi eventuali rimanenze (di "saldo debitore") di partite viaggianti e sospese non attribuite ai conti di pertinenza, purché di importo complessivamente irrilevante.

Altre passività

Nella presente voce figurano le passività non riconducibili nelle altre voci del passivo dello stato patrimoniale. La voce include a titolo esemplificativo:

  • gli accordi di pagamento che l'IFRS 2 impone di classificare come debiti;
  • i debiti connessi con il pagamento di forniture di beni e servizi non finanziari;
  • i ratei passivi diversi da quelli da capitalizzare sulle pertinenti passività finanziarie, ivi inclusi quelli derivanti da contratti con i clienti ai sensi dell'IFRS 15;
  • le partite fiscali creditorie varie diverse da quelle rilevate nella voce "60. Passività fiscali" connesse, ad esempio, all'attività di sostituto d'imposta.

Trattamento di fine rapporto e altri benefici per i dipendenti

Ai sensi dello IAS 19 i benefici ai dipendenti comprendono tutte le tipologie di retribuzione previste, in cambio dell'attività lavorativa svolta dai dipendenti o in virtù della cessazione del rapporto di lavoro, che in particolare si suddividono in:

• Benefici a breve termine (diversi da quelli per la cessazione del rapporto di lavoro) che si prevede vengano liquidati entro 12 mesi dalla fine dell'esercizio nel quale i dipendenti hanno prestato l'attività lavorativa;

  • Benefici successivi alla fine del rapporto di lavoro come ad esempio trattamento di fine rapporto e fondi di quiescenza;
  • Benefici per la cessazione del rapporto di lavoro dovuti ai dipendenti a seguito della decisione dell'azienda di concludere il rapporto di lavoro prima della data di pensionamento;
  • Benefici a lungo termine (diversi da quelli per la cessazione del rapporto di lavoro) che si prevede vengano liquidati lungo un arco temporale superiore ai 12 mesi dalla fine dell'esercizio nel quale i dipendenti hanno prestato l'attività lavorativa.

Di seguito si riporta il trattamento dei "Benefici per la cessazione del rapporto di lavoro" in quanto fattispecie più rilevante per il Gruppo.

Il trattamento di fine rapporto rappresenta, ai sensi dello IAS 19, un "beneficio successivo al rapporto di lavoro".

A seguito della riforma della previdenza complementare, di cui al D.Lgs. 5 dicembre 2005, n. 252, sono state introdotte nuove regole per il trattamento di fine rapporto maturato a partire dal 1° gennaio 2007, che rilevano ai fini del relativo trattamento contabile.

In particolare, per le società con in media almeno 50 dipendenti nel corso del 2006, le quote del trattamento di fine rapporto del personale maturate a partire dal 1° gennaio 2007 si configurano contabilmente come un "piano a contribuzione definita"; l'onere è limitato alla contribuzione stabilita dalla normativa prevista dal Codice Civile, senza applicazione di alcuna metodologia attuariale.

Diversamente, il fondo di trattamento di fine rapporto maturato alla data del 31 dicembre 2006 continua a qualificarsi contabilmente come un "piano a benefici definiti".

In linea generale, i "piani successivi al rapporto di lavoro" - che comprendono, oltre al Fondo trattamento di fine rapporto, i Fondi di quiescenza - sono distinti nelle due categorie a "prestazioni definite" o a "contributi definiti" in base alle relative caratteristiche.

In particolare, per i piani a contributi definiti il costo è rappresentato dai contributi maturati nell'esercizio, dato che la società ha solo l'obbligo di versare dei contributi fissati su base contrattuale ad un fondo e conseguentemente non ha alcuna obbligazione legale o implicita a corrispondere, oltre al versamento della contribuzione, ulteriori importi qualora il fondo non disponga di sufficienti attività per pagare tutti i benefici ai dipendenti.

Per i piani a prestazioni definite, il rischio attuariale e di investimento, ossia il rischio di un'eventuale insufficienza di contributi o di un insufficiente rendimento degli asset in cui i contributi sono investiti, ricade sulla società. La passività viene determinata da un attuario esterno secondo la metodologia attuariale della "Proiezione unitaria del credito". In base alla citata metodologia è necessario prevedere gli esborsi futuri sulla base di ipotesi demografiche e finanziarie, da attualizzare per tenere conto del tempo che trascorrerà prima dell'effettivo pagamento e da riproporzionare in base al rapporto tra gli anni di servizio maturati e l'anzianità teorica stimata al momento dell'erogazione del beneficio. Il valore attuariale della passività così determinato deve poi essere rettificato dal fair value delle eventuali attività al servizio del piano (passività/attività netta).

Gli utili e le perdite attuariali che si originano per effetto di aggiustamenti delle precedenti ipotesi attuariali formulate, a seguito dell'esperienza effettivamente riscontrata o a causa di modifiche delle stesse ipotesi attuariali, comportano una rimisurazione della passività netta e sono imputati in contropartita di una riserva di patrimonio netto. Tali utili e perdite sono oggetto di rappresentazione nel "Prospetto della redditività complessiva".

La variazione della passività conseguente ad una modifica o ad una riduzione di piano è rilevata nel conto economico come utile o perdita. Nel dettaglio, la fattispecie della modifica interviene qualora venga introdotto un nuovo piano, piuttosto che venga ritirato o modificato un piano esistente. Si ha invece una riduzione in presenza di una significativa variazione negativa del numero dei dipendenti compresi nel piano, come ad esempio nel caso di piani di riduzione del personale in esubero (accesso al Fondo di Solidarietà).

La metodologia della "Proiezione unitaria del credito", in precedenza descritta, viene seguita anche per la valutazione dei benefici a lungo termine, quali i "premi di anzianità" a favore dei dipendenti. A differenza di quanto descritto per i "piani a benefici definiti", gli utili e le perdite attuariali connessi alla valutazione dei benefici a lungo termine vengono rilevati immediatamente nel conto economico.

Riserve da valutazione

Nella presente voce figurano le riserve da valutazione relative ai titoli di capitale designati al fair value con impatto sulla redditività complessiva, alle attività finanziarie (diverse dai titoli di capitale) valutate al fair value con impatto sulla redditività complessiva, alla copertura di investimenti esteri, alla copertura dei flussi finanziari, alle differenze di cambio da conversione, alle "singole attività" e ai gruppi di attività in via di dismissione, alla quota parte delle riserve da valutazione delle partecipazioni valutate a patrimonio netto, agli utili (perdite) attuariali su piani a benefici definiti,

agli utili/perdite connessi alla variazione del proprio merito creditizio relativamente alle passività in fair value option. Sono altresì incluse le riserve di rivalutazione iscritte in applicazione di leggi speciali di rivalutazione, anche se oggetto di "affrancamento" fiscale.

Strumenti di capitale

Gli strumenti di capitale sono strumenti rappresentativi di una partecipazione residuale nelle attività del Gruppo al netto delle sue passività. La classificazione di uno strumento emesso quale strumento di capitale richiede l'assenza di obbligazioni contrattuali ad effettuare pagamenti sotto forma di rimborso capitale, interessi o altre forme di rendimento.

Tali strumenti, diversi dalle azioni ordinarie o di risparmio, sono classificati nella voce "140. Strumenti di capitale" per un ammontare pari al corrispettivo incassato dall'emissione, dedotti i costi di transazione che sono direttamente attribuibili alla transazione stessa al netto della relativa fiscalità.

Le eventuali cedole corrisposte, al netto delle relativa fiscalità, sono portate in riduzione della voce "150. Riserve", se e nella misura in cui risultano pagate.

In presenza di estinzione o di riacquisto, la differenza tra corrispettivo pagato ed il valore di bilancio di tali strumenti di capitale è rilevata a patrimonio netto nella voce "150. Riserve".

Capitale e azioni proprie

La voce capitale include l'importo delle azioni emesse al netto dell'importo dell'eventuale capitale sottoscritto ma non ancora versato alla data di bilancio o della situazione infrannuale. La voce è esposta al lordo delle eventuali azioni proprie detenute dalla banca. Queste ultime vengono iscritte in bilancio a voce propria come componente negativa del patrimonio netto.

Il costo originario delle azioni proprie riacquistate e gli utili o le perdite derivanti dalla loro successiva vendita sono rilevati come movimenti del patrimonio netto.

I costi di transazione relativi ad un'operazione sul capitale, quale ad esempio un aumento del capitale sociale, sono contabilizzati come una riduzione del patrimonio netto, al netto di qualsiasi beneficio fiscale connesso.

I dividendi su azioni ordinarie sono contabilizzati a riduzione del patrimonio netto nell'esercizio in cui l'Assemblea degli azionisti ne ha deliberato la distribuzione. Eventuali acconti sui dividendi erogati ai soci sono rilevati nella voce del passivo dello stato patrimoniale "Acconti su dividendi" con il segno negativo.

Patrimonio di pertinenza di terzi

La voce rappresenta la frazione calcolata in base agli "equity ratios" del patrimonio netto consolidato attribuibile ad azioni di pertinenza dei soci di minoranza. L'importo è calcolato al netto delle eventuali azioni proprie riacquistate dalle imprese consolidate.

b) Illustrazione di altri trattamenti contabili significativi

Dividendi e riconoscimento dei ricavi e dei costi

Ricavi derivanti da contratti con la clientela (IFRS 15)

I ricavi sono flussi lordi di benefici economici che affluiscono all'entità come corrispettivo per l'obbligazione di trasferire al cliente una vasta gamma di beni e servizi rientranti nell'ordinaria attività.

Ai sensi dell'IFRS 15 l'entità deve riconoscere i ricavi in base al compenso che ci si attende di ricevere a fronte dei beni e dei servizi forniti nell'ambito dell'attività ordinaria. Nel dettaglio, il riconoscimento dei ricavi deve avvenire sulla base dei seguenti cinque passi:

  • identificazione del contratto, definito come un accordo avente sostanza commerciale tra due o più parti in grado di generare diritti ed obbligazioni;
  • individuazione delle singole obbligazioni ("performance obligations") contenute nel contratto;
  • determinazione del prezzo della transazione, ossia il corrispettivo atteso per il trasferimento al cliente dei beni o dei servizi;
  • allocazione del prezzo della transazione a ciascuna "performance obligation", sulla base dei prezzi di vendita della singola obbligazione ("stand-alone selling price");

• riconoscimento dei ricavi allocati alla singola obbligazione quando la stessa viene regolata, ossia quando il cliente ottiene il controllo dei beni e dei servizi. Detto riconoscimento tiene conto del fatto che alcuni servizi possono essere resi in uno specifico momento oppure nel corso di un periodo temporale.

I ricavi derivanti da obbligazioni contrattuali con la clientela sono rilevati al conto economico qualora sia probabile che l'entità riceva il corrispettivo a cui ha diritto in cambio dei beni o dei servizi trasferiti al cliente. Tale corrispettivo deve essere allocato alle singole obbligazioni previste dal contratto e deve trovare riconoscimento come ricavo nel conto economico in funzione delle tempistiche di adempimento dell'obbligazione. Nel dettaglio, i ricavi possono trovare riconoscimento nel conto economico:

  • in un momento preciso, quando l'entità adempie l'obbligazione di fare trasferendo al cliente il bene o il servizio promesso, o
  • nel corso del tempo, mano a mano che l'entità adempie l'obbligazione di fare trasferendo al cliente il bene o il servizio promesso.

L'obbligazione di fare si considera adempiuta quando il cliente acquisisce il controllo del bene o del servizio trasferito.

Il corrispettivo promesso nel contratto con il cliente può includere importi fissi, importi variabili o entrambi. Nel dettaglio, il corrispettivo del contratto può variare a seguito di riduzioni, sconti, rimborsi, incentivi, premi di rendimento o altri elementi analoghi. La variabilità del corrispettivo può altresì dipendere dal verificarsi o meno di un evento futuro. In presenza di corrispettivi variabili, la rilevazione del ricavo nel conto economico viene effettuata qualora sia possibile stimare in modo attendibile il ricavo e solo se risulta altamente probabile che tale corrispettivo non debba essere successivamente stornato dal conto economico, in tutto o in una parte significativa.

Qualora l'entità riceva dal cliente un corrispettivo che prevede di rimborsare al cliente stesso, in tutto o in una parte, il ricavo ottenuto, deve essere rilevata una passività a fronte dei previsti futuri rimborsi. La stima di tale passività è oggetto di aggiornamento ad ogni data di bilancio o situazione infrannuale e viene condotta sulla base della quota parte del corrispettivo che l'entità si aspetta di non avere diritto.

Costi

I costi relativi all'ottenimento e all'adempimento dei contratti con la clientela sono rilevati in conto economico nei periodi nei quali sono contabilizzati i corrispondenti ricavi; i costi che non presentano una diretta associazione con i ricavi sono imputati immediatamente a conto economico.

Ricavi e costi relativi a strumenti finanziari

Con riferimento ai proventi ed oneri relativi alle attività/passività finanziarie si precisa che:

  • gli interessi sono rilevati pro-rata temporis sulla base del tasso di interesse contrattuale o di quello effettivo nel caso di applicazione del costo ammortizzato. In quest'ultimo caso, eventuali costi e proventi marginali, ritenuti parte integrante del rendimento dello strumento finanziario, sono considerati nel tasso di interesse effettivo e rilevati tra gli interessi. La voce interessi attivi (ovvero interessi passivi) comprende anche i differenziali o i margini, positivi (o negativi), maturati sino alla data di riferimento del bilancio, relativi a contratti derivati finanziari:
    • di copertura di attività e passività che generano interessi;
    • classificati nello stato patrimoniale nel portafoglio di negoziazione, ma gestionalmente collegati ad attività e/o passività finanziarie designate al fair value (Fair value Option);
    • connessi gestionalmente con attività e passività classificate nel portafoglio di negoziazione e che prevedono la liquidazione di differenziali o di margini a più scadenze;
  • gli interessi di mora, eventualmente previsti in via contrattuale, sono contabilizzati a conto economico solo al momento del loro effettivo incasso;
  • i dividendi sono rilevati a conto economico nel momento in cui sorge il diritto legale ad incassarli, e quindi nel momento in cui ne viene deliberata la distribuzione;
  • gli utili e le perdite conseguenti alla prima iscrizione al fair value degli strumenti finanziari sono riconosciuti a conto economico, in sede di rilevazione dell'operazione, sulla base della differenza tra il corrispettivo pagato o incassato ed il fair value dello strumento stesso, solamente quando il fair value è determinabile facendo riferimento a transazioni di mercato correnti ed osservabili sul mercato oppure attraverso tecniche di valutazione i cui input siano parametri di mercato osservabili; diversamente, detti utili e perdite sono distribuiti nel tempo tenuto conto della natura e della durata dello strumento;

• gli utili e le perdite derivanti dalla cessione di strumenti finanziari sono riconosciuti nel conto economico al momento di perfezionamento della vendita, con relativo trasferimento dei rischi e dei benefici, sulla base della differenza tra il corrispettivo incassato ed il valore di iscrizione degli strumenti stessi.

Pagamenti basati su azioni

Si tratta di pagamenti a favore dei dipendenti, come corrispettivo dell'attività lavorativa prestata, regolati con strumenti rappresentativi del capitale, che consistono, ad esempio, nell'assegnazione di:

  • diritti a sottoscrivere aumenti di capitale a pagamento (stock option);
  • diritti a ricevere azioni al raggiungimento di determinati obiettivi.

Ai fini contabili, ai sensi del principio IFRS 2, i pagamenti basati su azioni proprie si configurano come piani "equity settled", da rilevare in base al fair value delle prestazioni lavorative ricevute.

In considerazione delle difficoltà di stima diretta del fair value delle prestazioni lavorative ricevute in contropartita dell'assegnazione di azioni, è possibile misurare il valore delle prestazioni ricevute, in modo indiretto, facendo riferimento al fair value degli strumenti rappresentativi di capitale, alla data della loro assegnazione.

I piani di incentivazione del personale basati su azioni proprie vengono quindi rilevati a conto economico (voce "190. a) Spese per il personale") in contropartita di un corrispondente incremento del patrimonio netto (voce "150. Riserve"), sulla base del fair value degli strumenti finanziari attribuiti alla data di assegnazione ed in funzione del criterio di competenza della prestazione lavorativa fornita.

In particolare, quando le azioni assegnate non sono immediatamente "usufruibili" dal dipendente, ma lo saranno quando il dipendente avrà completato uno specifico periodo di servizio, l'impresa riconosce il costo, come corrispettivo della prestazione resa, lungo il periodo di maturazione delle condizioni stesse ("vesting period").

Per le società controllate, i piani di incentivo basati sulle azioni della Capogruppo, e non su azioni proprie, si configurano come piani "cash settled". Ai sensi dell'IFRS 2, nei rispettivi bilanci d'impresa, il costo di competenza viene quindi rilevato tra le spese per il personale in contropartita di un incremento della voce del passivo "Fondi per rischi ed oneri". Nell'ottica del bilancio consolidato tali piani, essendo regolati tramite le azioni della Capogruppo, trovano invece rappresentazione come piani "equity settled" in base al trattamento in precedenza illustrato.

Pronti contro termine, prestito titoli e riporti

Le operazioni di pronti contro termine o di riporto, con le quali il Gruppo vende a terzi dei titoli con l'obbligo di riacquisto degli stessi alla scadenza delle operazioni ad un prezzo predeterminato, vengono iscritte nei debiti verso banche o verso clientela a seconda della controparte. Analogamente, le operazioni di pronti contro termine o di riporto, con le quali il Gruppo acquista da terzi dei titoli con l'obbligo di rivendita degli stessi alla scadenza delle operazioni ad un prezzo predeterminato, sono contabilizzate come crediti verso banche o clientela (categoria contabile delle "Attività finanziarie valutate al costo ammortizzato"), a seconda della controparte. La differenza tra il prezzo a pronti e il prezzo a termine delle predette operazioni è contabilizzata come interesse (passivo o attivo a seconda dei casi) e registrata per competenza lungo la vita dell'operazione. Le operazioni di prestito titoli nelle quali la garanzia è rappresentata da contante che rientra nella piena disponibilità economica del prestatore vengono rilevate in bilancio come le anzidette operazioni di pronti contro termine.

Nel caso di operazioni di prestito titoli con garanzia costituita da altri titoli, ovvero senza garanzia, il prestatore e il prestatario continuano a rilevare nell'attivo dello stato patrimoniale, rispettivamente, il titolo oggetto del prestito e quello eventualmente dato in garanzia. La remunerazione di tale operatività è rilevata dal prestatore nella voce "40. Commissioni attive" e dal prestatario nella voce "50. Commissioni passive".

Compensazione di strumenti finanziari

Ai sensi dello IAS 32, paragrafo 42, le attività finanziarie e le passività finanziarie sono oggetto di compensazione ed evidenziate in bilancio per il saldo netto, qualora l'entità:

  • abbia un diritto legale ad operare tale compensazione, correntemente esercitabile in tutte le circostanze, siano esse afferenti al normale svolgimento del business siano esse relative a situazioni di inadempimento, insolvenza, fallimento delle parti;
  • intenda regolare le transazioni per il saldo netto o in base ad un regolamento su base lorda i cui effetti sostanziali siano equivalenti ad un regolamento netto.

Per gli strumenti derivati rientranti in accordi di compensazione che rispettano i requisiti in precedenza illustrati la Circolare n. 262 prevede di effettuare la compensazione tra tutti i derivati di negoziazione e tutti i derivati di copertura. Qualora lo sbilancio dei derivati di negoziazione dovesse essere di segno opposto rispetto allo sbilancio di tutti i derivati di copertura, è prevista una rappresentazione su base netta di tali sbilanci: convenzionalmente, il saldo netto viene allocato nel portafoglio di negoziazione piuttosto che nei derivati di copertura, in funzione della prevalenza del valore assoluto tra lo sbilancio dei derivati di negoziazione e quello dei derivati di copertura.

In ottemperanza a quanto richiesto dal principio contabile IFRS 7, informazioni di maggior dettaglio sono fornite nelle tavole contenute nella Parte B – Altre informazioni della presente nota integrativa, nelle quali sono esposti in particolare:

  • i valori di bilancio di attività e passività che presentano i requisiti previsti dallo IAS 32, paragrafo 42, prima e dopo la compensazione contabile;
  • le esposizioni soggette ad accordi quadro di compensazione che non hanno dato luogo a compensazione ma che potenzialmente la possono attivare in seguito a specifiche circostanze;
  • le garanzie reali ad esse connesse.

Cartolarizzazioni – cancellazione dal bilancio delle attività finanziarie cedute

Nelle operazioni di cartolarizzazione originate dal Gruppo, la cessione delle attività finanziarie ad una società veicolo, anche se pro soluto, è tale da comportarne la cancellazione dal bilancio (cosiddetta "derecognition"), soltanto nell'ipotesi in cui vi sia un sostanziale trasferimento dei rischi e dei benefici. Nel caso in cui non sia possibile accertare il sostanziale trasferimento di rischi e benefici, le attività cedute vengono cancellate qualora il Gruppo non mantenga alcun tipo di controllo sulle stesse. Qualora ricorrano tali circostanze, la differenza tra il valore di carico delle attività cedute ed il corrispettivo ricevuto, incluse le nuove attività acquisite, è oggetto di rilevazione come utili o perdite di conto economico.

Diversamente, non si procede ad alcuna derecognition dal bilancio qualora il Gruppo abbia mantenuto i rischi ed i benefici associati al portafoglio cartolarizzato, ancorché ceduto pro-soluto, per il tramite, ad esempio, della sottoscrizione integrale della tranche dei titoli junior, ossia dei titoli che sopportano il rischio delle prime perdite, o dell'assunzione di esposizioni analoghe. Conseguentemente, nel bilancio separato della banca originator i crediti ceduti devono continuare a rimanere iscritti in bilancio come "Attività cedute e non cancellate", mentre il corrispettivo incassato dalla cessione deve essere rilevato in contropartita di un debito verso la società veicolo, al netto dei titoli sottoscritti dalla banca stessa. Nel bilancio consolidato, il consolidamento della società veicolo e del relativo patrimonio della cartolarizzazione, qualora siano rispettati i requisiti del controllo previsti dal principio IFRS 10, ha come principale effetto che, nella situazione patrimoniale consolidata, figureranno i titoli emessi dal veicolo e sottoscritti da entità non appartenenti al Gruppo.

Per ulteriori dettagli si fa rinvio all'informativa riportata nella presente Nota Integrativa, in corrispondenza della "Parte E – Sezione 1 – C. Operazioni di cartolarizzazione".

Leasing

L'IFRS 16 definisce il leasing come quel contratto, o parte di un contratto, in base al quale il locatore concede al locatario il diritto di utilizzare un bene identificato (c.d. ROU - "Right Of Use") per un certo periodo di tempo in cambio di un determinato corrispettivo. Gli elementi chiave per definire se un contratto, o una sua parte, rispetti la definizione di leasing sono rappresentati dal fatto che il bene sia identificato, che il locatario abbia il diritto di controllare l'utilizzo dello stesso e di riceverne sostanzialmente tutti i benefici economici.

Contabilizzazione nel bilancio del locatario

Per il locatario, il modello contabile prevede la rilevazione nella situazione patrimoniale di una passività sulla base del valore attuale dei canoni futuri da pagare per la durata contrattuale in contropartita dell'iscrizione, tra le attività, del diritto d'uso del bene oggetto del contratto di leasing.

Nel dettaglio, la data di rilevazione iniziale dell'attività e della passività nella situazione patrimoniale della società corrisponde alla data di decorrenza del contratto, ovvero alla data in cui l'attività viene resa disponibile al locatario.

A tale data il locatario rileva:

  • tra le "Attività materiali", l'attività per il diritto d'uso, determinata dalla somma dei seguenti valori:
    • valore attuale dei pagamenti futuri (valore della passività iscritta);
    • costi diretti iniziali (come ad esempio i costi per agenti);
    • canoni di leasing pagati in anticipo (maxicanone);
    • stima di eventuali costi per la rimozione e il ripristino, rilevati in ottemperanza allo IAS 37;
    • al netto di eventuali incentivi al leasing ricevuti dal locatore;
  • tra le "Passività finanziarie valutate al costo ammortizzato", la passività finanziaria, pari al valore attuale dei pagamenti dovuti per il leasing. Il tasso di attualizzazione utilizzato è pari al tasso di interesse marginale ("incremental borrowing rate") alla data di stipula del contratto. Tale tasso è stato identificato in quello utilizzato ai fini gestionali ed esprime il costo medio del funding del Gruppo sia di tipo secured che unsecured, considerato nello scaglione temporale in cui ricade la scadenza del contratto.

Nell'identificare un contratto di leasing, il Gruppo Banco BPM si avvale della facoltà concessa dall'IFRS 16 di non considerare i contratti "short term", ossia quelli aventi una scadenza inferiore ai 12 mesi, e quelli "low value" ossia aventi un valore dei beni a nuovo inferiore a 5.000 euro. Per i contratti rientranti nelle citate fattispecie, i costi dei canoni vengono registrati direttamente a conto economico al momento della maturazione.

Con riferimento alla durata del leasing, oltre al periodo non annullabile in cui il Gruppo non può sottrarsi dal pagamento dei canoni, vengono considerate le opzioni di proroga qualora sia ritenuto ragionevolmente certo il loro esercizio da parte del Gruppo, tenuto conto di tutti i fatti e le circostanze. In particolare, con riferimento ai contratti che prevedono la facoltà del locatario di rinnovare la locazione al termine del primo periodo il Gruppo considera la durata iniziale del contratto di affitto (es. durata di 12 anni per i contratti di affitto 6 anni + 6 anni) e, decorsa tale durata, il successivo primo periodo di rinnovo (es. successivi 6 anni), laddove non vi siano evidenze ragionevoli che possano portare ad un ulteriore periodo di rinnovo o, viceversa, alla fine del contratto. Inoltre si assume che il contratto di leasing venga rinnovato nel successivo periodo qualora nei 18 mesi antecedenti la scadenza del primo periodo o del successivo rinnovo il locatario non abbia dato disdetta al locatore.

Successivamente all'iscrizione:

  • il diritto d'uso deve essere valutato al costo in base allo IAS 16 ed oggetto di ammortamento ed eventuale impairment lungo la durata del contratto o la vita utile del bene;
  • la passività viene valutata al costo ammortizzato, ovvero viene incrementata a seguito della maturazione degli interessi passivi e progressivamente ridotta per effetto del pagamento dei canoni.

In caso di modifica nei pagamenti dovuti per il leasing, la passività deve essere rideterminata, in contropartita all'attività per diritto d'uso. La modifica può determinare l'iscrizione di un leasing separato (se aumenta l'oggetto del contratto in essere) oppure la modifica del contratto esistente, con conseguente variazione del debito per leasing alla data di efficacia della modifica. Le variazioni sono rilevate in contropartita del diritto d'uso, ad eccezione di utili e perdite derivanti dalla cancellazione (parziale o totale) della locazione che confluiscono a conto economico.

Contabilizzazione nel bilancio del locatore

Il locatore deve distinguere nel proprio bilancio, la contabilizzazione dei beni concessi in leasing finanziario da quella dei beni concessi in leasing operativo.

Un leasing è classificato come finanziario se trasferisce sostanzialmente tutti i rischi e i benefici al locatario. Il leasing finanziario rappresenta, di fatto, un contratto di finanziamento con cui la società di leasing acquista, in vece del locatario, un bene cedendogli il diritto d'uso.

La contabilizzazione nel bilancio del locatore avviene con il metodo finanziario, mediante l'iscrizione di un credito di ammontare pari alla quota capitale dei canoni da percepire (aumentato dei costi esterni di transazione "up-front" non recuperati e ridotto dei ricavi di transazione "up-front" che concorrono alla remunerazione del credito), come se si trattasse di un'operazione di finanziamento.

Successivamente, il credito viene valutato al costo ammortizzato, pari al valore di prima iscrizione diminuito dei rimborsi di capitale, diminuito o aumentato dell'ammortamento - calcolato col metodo del tasso di interesse effettivo della differenza tra l'ammontare erogato e quello rimborsabile a scadenza, riconducibile tipicamente ai costi/proventi imputati direttamente al singolo credito. I crediti sono soggetti alle regole dell'impairment. Per maggiori dettagli sulle regole di contabilizzazione dei crediti valutati al costo ammortizzato si fa rinvio al punto "3. Attività finanziarie valutate al costo ammortizzato" della presente parte A.2.

Il leasing operativo nel bilancio del locatore viene rappresentato a livello patrimoniale lasciando i beni locati tra le "Attività materiali ad uso investimento" che sono valutate al fair value, al pari delle restanti attività iscritte nella categoria. Nel conto economico i proventi derivanti dalla locazione confluiscono tra gli "altri proventi di gestione".

Esposizioni creditizie fuori bilancio - garanzie rilasciate ed impegni

Le esposizioni creditizie fuori bilancio sono rappresentate dalle garanzie rilasciate e dagli impegni ad erogare fondi a condizioni e termini predefiniti che comportano l'assunzione di un rischio creditizio e rientrano nel perimetro delle disposizioni in tema di impairment previsti dall'IFRS 9.

Il valore di prima iscrizione delle garanzie rilasciate è pari al fair value, che normalmente corrisponde all'importo ricevuto al momento dell'emissione della garanzia.

Successivamente le garanzie rilasciate sono valutate al maggiore tra l'importo rilevato in sede di prima iscrizione, al netto di eventuale quota ammortizzata, e l'importo stimato per adempiere all'obbligazione.

Ai fini del calcolo della perdita attesa sono utilizzate le stesse metodologie di allocazione nei tre stadi di rischio creditizio previste dall'IFRS 9 e già descritte nell'ambito della parte "3 – Attività finanziarie valutate al costo ammortizzato" e "2 – Attività finanziarie valutate al fair value con impatto sulla redditività complessiva" nonché nella parte "16 – Altre informazioni, Modalità di determinazione delle perdite di valore di attività finanziarie (impairment)".

Come rappresentato nella parte "10 – Fondi per rischi e oneri", i fondi correlati alla svalutazione di garanzie rilasciate ed impegni ad erogare fondi sono iscritti nella voce di stato patrimoniale "100. Fondi per rischi e oneri: a) impegni e garanzie rilasciate", in conformità alle disposizioni contenute nella Circolare n. 262 di Banca d'Italia; la contropartita è la voce di conto economico "200. Accantonamenti netti ai fondi per rischi e oneri: a) impegni e garanzie rilasciate".

Aggregazioni aziendali, avviamento e modifiche interessenze azionarie

Un'aggregazione aziendale consiste nell'unione di imprese o di attività aziendali distinte in un unico soggetto tenuto alla redazione del bilancio.

Un'aggregazione può dar luogo ad un legame partecipativo tra la Capogruppo acquirente e la controllata acquisita. In tale circostanza, l'acquirente applica il principio IFRS 3 nel bilancio consolidato mentre nel bilancio separato rileva l'interessenza acquisita come partecipazione in una controllata applicando il principio contabile IAS 27 "Bilancio separato".

Un'aggregazione può anche prevedere l'acquisto dell'attivo netto di un'altra entità, incluso l'eventuale avviamento, oppure l'acquisto del capitale di un'altra entità (fusioni, conferimenti, acquisizioni di rami d'azienda). Una tale aggregazione non si traduce in un legame partecipativo analogo a quello tra controllante e controllata e quindi in tali casi si applica il principio contabile IFRS 3 anche nel bilancio separato dell'acquirente.

Le aggregazioni aziendali sono contabilizzate usando il metodo dell'acquisto ("purchase method"), che richiede: (i) l'identificazione dell'acquirente; (ii) la determinazione del costo dell'aggregazione; (iii) l'allocazione del prezzo di acquisizione ("Purchase Price Allocation").

Identificazione dell'acquirente

Il principio IFRS 3 richiede che per tutte le aggregazioni aziendali venga individuato un acquirente, identificato nel soggetto che ottiene il controllo su un'altra entità, inteso come il potere di determinare le politiche finanziarie e gestionali di tale entità al fine di ricevere benefici dalle sue attività. In presenza di operazioni di aggregazione che determinano lo scambio di interessenze partecipative, l'individuazione dell'acquirente deve considerare fattori quali: (i) il numero delle nuove azioni ordinarie con diritto di voto emesse rispetto al totale delle azioni ordinarie con diritto di voto che costituiranno il capitale della società esistente dopo l'aggregazione; (ii) il fair value delle entità che partecipano all'aggregazione; (iii) la composizione dei nuovi organi societari; (iv) l'entità che emette le nuove azioni.

Determinazione del costo dell'aggregazione

Il corrispettivo trasferito in un'aggregazione aziendale è pari al fair value, alla data dell'acquisizione, delle attività cedute, delle passività sostenute e degli strumenti di capitale emessi dall'acquirente in cambio dell'ottenimento del controllo dell'acquisito. Il corrispettivo che l'acquirente trasferisce in cambio dell'entità acquisita comprende qualsiasi attività e passività risultante da un accordo sul "corrispettivo potenziale", da rilevare alla data di acquisizione sulla base del fair value. Modifiche al corrispettivo trasferito sono possibili se derivano da informazioni addizionali su fatti e circostanze che esistevano alla data di acquisizione e sono riconoscibili entro il periodo di misurazione dell'aggregazione aziendale (ossia entro dodici mesi dalla data dell'acquisizione, come di seguito verrà precisato). Ogni altra modifica che deriva da eventi o circostanze successive all'acquisizione, come ad esempio quella riconosciuta al venditore legata al raggiungimento di determinate performance reddituali, deve essere rilevata nel conto economico.

I costi correlati all'acquisizione, che includono provvigioni di intermediazione, spese di consulenza, legali, contabili, professionali, costi amministrativi generali, sono registrati nel conto economico al momento del loro sostenimento, ad eccezione dei costi di emissione di titoli azionari e di titoli di debito che sono rilevati sulla base di quanto disposto dal principio contabile IAS 32.

Allocazione del prezzo di acquisizione (Purchase Price Allocation)

In base al metodo dell'acquisto, alla data di acquisizione, l'acquirente deve allocare il costo dell'aggregazione (c.d. PPA, "Purchase Price Allocation") alle attività identificabili acquisite, alle passività assunte misurate ai relativi fair value a tale data, rilevando altresì il valore degli interessi di minoranza dell'entità acquisita. Eccezioni all'applicazione di questo principio sono la rilevazione:

  • delle imposte sul reddito;
  • delle passività relative ai benefici ai dipendenti;
  • delle attività derivanti da indennizzi;
  • dei diritti riacquisiti;
  • delle operazioni con pagamento basato su azioni;
  • delle attività possedute per la vendita

per i quali si applicano i rispettivi principi di riferimento.

Occorre pertanto redigere una situazione patrimoniale della società acquisita, alla data dell'acquisizione, valorizzando al fair value le attività identificabili acquisite (comprese eventuali attività immateriali in precedenza non rilevate dall'entità acquisita) e le passività identificabili assunte (comprese quelle potenziali).

Per ogni aggregazione aziendale, le interessenze di minoranza possono essere rilevate al fair value o in proporzione alla quota detenuta nelle attività nette identificabili della società acquisita.

In aggiunta, se il controllo viene realizzato mediante acquisti successivi (aggregazioni aziendali realizzate in più fasi), l'interessenza azionaria in precedenza detenuta è oggetto di misurazione al fair value alla data dell'acquisizione e la differenza rispetto al precedente valore di carico deve essere rilevata nel conto economico. Alla data di acquisizione l'acquirente deve quindi determinare la differenza tra:

  • la sommatoria di:
    • il costo dell'aggregazione;
    • l'importo di qualsiasi interessenza di minoranza come sopra illustrato;
  • il fair value delle eventuali interessenze azionarie in precedenza detenute dall'acquirente;
  • il fair value delle attività nette identificabili acquisite, comprese le passività potenziali.

L'eventuale differenza positiva deve essere iscritta come avviamento (Goodwill); diversamente, l'eventuale differenza negativa deve essere rilevata nel conto economico dell'entità risultante dall'aggregazione aziendale quale utile derivante dall'acquisto a prezzi favorevoli (avviamento negativo o Badwill), dopo avere effettuato una nuova misurazione volta ad accertare il corretto processo di identificazione di tutte le attività acquisite e delle passività assunte.

L'identificazione del fair value delle attività e delle passività deve essere perfezionata in modo definitivo entro il termine massimo di dodici mesi dalla data di acquisizione (periodo di misurazione).

Una volta ottenuto il controllo ed applicato il metodo dell'acquisizione in precedenza descritto, qualsiasi ulteriore variazione in aumento o diminuzione nell'interessenza partecipativa in una società controllata che continua a mantenersi di controllo è contabilizzata come una transazione tra soci. Pertanto, i valori contabili del patrimonio netto di gruppo e di terzi devono essere rettificati per riflettere le modifiche di interessenze nella controllata. Qualsiasi differenza tra il valore per il quale le interessenze di minoranza vengono rettificate ed il fair value del corrispettivo pagato o ricevuto deve essere rilevata direttamente nel patrimonio netto di gruppo.

In presenza di un evento che determina la perdita del controllo, viene rilevato un effetto di conto economico pari alla differenza tra (i) la somma del fair value del corrispettivo ricevuto e del fair value dell'interessenza residua detenuta e (ii) il precedente valore contabile delle attività (incluso l'avviamento), delle passività della controllata, dell'eventuale patrimonio di terzi. Gli ammontari in precedenza riconosciuti nel prospetto della redditività complessiva (come ad esempio le riserve da valutazione di attività finanziarie valutate al fair value con impatto sulla redditività complessiva) devono essere contabilizzati analogamente a quanto richiesto nel caso in cui la controllante avesse dismesso direttamente le attività o le relative passività (mediante riclassifica nel conto economico o nel patrimonio netto).

Il fair value di una qualsiasi interessenza detenuta nella ex partecipazione di controllo deve essere considerato pari al fair value al momento della rilevazione iniziale di un'attività finanziaria in base all'IFRS 9, oppure, laddove appropriato, pari al costo al momento della rilevazione iniziale in una società collegata o in un'entità a controllo congiunto.

Non sono considerate aggregazioni aziendali le operazioni realizzate con finalità riorganizzativa, tra due o più imprese o attività aziendali facenti parte del Gruppo. Tali operazioni ("business combinations under common control") sono escluse dall'ambito di applicazione dell'IFRS 3 e, in mancanza di un principio di riferimento, vengono contabilizzate facendo riferimento ai documenti interpretativi/orientamenti preliminari di Assirevi, ovvero in continuità di valori dell'entità acquisita nel bilancio dell'acquirente, qualora non presentino una significativa influenza sui flussi di cassa futuri; in particolare i valori adottati sono quelli risultanti dal bilancio consolidato del Gruppo alla data di trasferimento delle attività. Ciò in aderenza a quanto previsto dallo IAS 8, paragrafo 10, che richiede, in assenza di un principio specifico, di fare uso del proprio giudizio nell'applicare un principio contabile al fine di fornire un'informativa rilevante, attendibile, prudente e che rifletta la sostanza economica dell'operazione.

Modalità di determinazione delle perdite di valore degli strumenti finanziari IFRS 9 (impairment)

Ad ogni data di bilancio o di situazione infrannuale, i finanziamenti e i titoli di debito classificati nelle voci delle "Attività finanziarie valutate al costo ammortizzato" e delle "Attività finanziarie valutate al fair value con impatto sulla redditività complessiva" - nonché le esposizioni fuori bilancio rappresentate dagli impegni ad erogare fondi e dalle garanzie rilasciate - devono essere assoggettate ad un processo di impairment, finalizzato a stimare le perdite di valore attese per rischio di credito (cosiddette "ECL – Expected Credit Losses").

Aspetti generali del modello di impairment

Secondo il modello di calcolo delle Expected Credit Losses le perdite devono essere registrate non solo facendo riferimento alle oggettive evidenze di perdite di valore già manifestatesi alla data di valutazione, ma anche sulla base dell'aspettativa di perdite di valore future non ancora verificatesi.

In particolare, il modello ECL prevede che i sopracitati strumenti debbano essere classificati in tre distinti "Stage", in funzione della loro qualità creditizia assoluta o relativa rispetto all'erogazione iniziale, a cui corrispondono diversi criteri di misurazione delle perdite attese. Nel dettaglio:

  • Stage 1: accoglie le attività finanziarie performing, originate o acquisite, per le quali non si osserva un significativo deterioramento del rischio di credito ("SICR – Significant Increase in Credit Risk") rispetto alla data di rilevazione iniziale;
  • Stage 2: accoglie le attività finanziarie performing che alla data di valutazione hanno registrato un significativo deterioramento del rischio di credito rispetto alla prima iscrizione, sebbene non deteriorate;
  • Stage 3: comprende tutte le esposizioni per le quali si riscontrino uno o più eventi in grado di impattare negativamente sui flussi finanziari (evidenze di impairment), ossia le esposizioni che sono considerate come deteriorate.

Per le esposizioni rientranti nello Stage 1 la perdita attesa viene contabilizzata, alla data di rilevazione iniziale e ad ogni data di reporting successiva, su un orizzonte temporale fino a un anno; per quelle riconducibili allo Stage 2 e 3 le perdite attese vengono rilevate in un orizzonte temporale che considera tutta la vita residua dello strumento (lifetime).

Eccezione a quanto sopra è rappresentata dalle attività finanziarie considerate come deteriorate fin dalla loro acquisizione o origine (cosiddetti "POCI – Purchased or Originated Credit Impaired"), per la quale si fa rinvio a quanto illustrato nel paragrafo "Attività finanziarie deteriorate acquisite o originate".

Per il Gruppo Banco BPM, il perimetro delle esposizioni classificate nello Stage 3 corrisponde a quello delle esposizioni deteriorate, individuate sulla base delle definizioni stabilite dalla normativa di vigilanza (Circolare di Banca d'Italia n. 272 "Matrice dei conti") e richiamate dalla Circolare di Banca d'Italia n. 262 "Il bilancio bancario: schemi e regole di compilazione", in quanto ritenute coerenti con la normativa contabile IAS/IFRS, in termini di evidenze obiettive di impairment. In base alle citate circolari, il perimetro delle esposizioni deteriorate corrisponde all'aggregato "Non Performing Exposure", definito dal Regolamento UE 2015/227 con il quale è stato recepito l'ITS dell'EBA "Implementing Technical Standards (ITS) on Supervisory reporting on Forbearance and Non-Performing exposure" (EBA/ITS/2013/03/rev1 24/7/2014). Nel dettaglio, le richiamate circolari individuano le seguenti categorie di attività deteriorate:

  • Sofferenze: rappresentano il complesso delle esposizioni per cassa e "fuori bilancio" nei confronti di un soggetto in stato di insolvenza (anche non accertato giudizialmente) o in situazioni sostanzialmente equiparabili, indipendentemente dalle eventuali previsioni di perdita formulate dalla banca;
  • Inadempienze probabili ("unlikely to pay"): rappresentano le esposizioni per cassa e fuori bilancio, per cui non ricorrono le condizioni per la classificazione del debitore fra le sofferenze e per le quali si ritiene improbabile che, senza il ricorso ad azioni quali l'escussione delle garanzie, il debitore adempia integralmente (in linea capitale e/o interessi) alle sue obbligazioni creditizie. Tale valutazione viene effettuata in maniera indipendente dalla presenza di eventuali importi (o rate) scaduti e non pagati. La classificazione tra le inadempienze probabili non è necessariamente legata alla presenza esplicita di anomalie, quali il mancato rimborso, ma è legata alla sussistenza di elementi indicativi di una situazione di rischio di inadempimento del debitore (ad esempio, una crisi del settore industriale in cui opera il debitore);
  • Esposizioni scadute e/o sconfinanti deteriorate: le esposizioni per cassa, diverse da quelle classificate tra le sofferenze o le inadempienze probabili, che, alla data di riferimento, presentano una posizione scaduta e/o sconfinante da più di 90 giorni, secondo le soglie di significatività previste dalla citata normativa. Per il Gruppo Banco BPM le esposizioni scadute e/o sconfinanti deteriorate sono determinate facendo riferimento alla posizione del singolo debitore.

In aggiunta, la normativa di Banca d'Italia, in linea con gli standard dell'EBA, ha introdotto la definizione di "esposizioni oggetto di concessione" (cosiddette "Forborne Exposure"). Trattasi in particolare delle esposizioni beneficiarie di misure di tolleranza, che consistono in concessioni, in termini di modifica e/o di rifinanziamento di un preesistente credito, nei confronti di un debitore esclusivamente in ragione di, o per prevenire, un suo stato di difficoltà finanziaria che potrebbe avere effetti negativi sulla sua capacità di adempiere agli impegni contrattuali originariamente assunti, e che non sarebbero state concesse ad un altro debitore con analogo profilo di rischio non in difficoltà finanziaria. Dette concessioni devono essere identificate a livello di singola linea di credito e possono riguardare esposizioni di debitori classificati sia nello status performing che nello status non performing (deteriorato). Per le esposizioni con misure di forbearance, classificate tra le inadempienze probabili, il ritorno tra le esposizioni performing, ed in particolare tra le esposizioni dello "Stage 2", può avvenire solo dopo che sia trascorso un anno dal momento della concessione (cosiddetto "probation period") e che siano soddisfatte tutte le altre condizioni previste dal paragrafo 157 dell'ITS dell'EBA.

In ogni caso, le esposizioni rinegoziate non devono essere considerate forborne quando il debitore non si trovi in una situazione di difficoltà finanziaria: trattasi di rinegoziazioni concesse per motivi commerciali.

Perdite di valore su strumenti finanziari performing

Per le attività finanziarie performing, ossia per quelle attività non considerate deteriorate come in precedenza definite, si rende necessario valutare, a ciascuna reporting date, a livello di singolo rapporto, la presenza di un significativo deterioramento del rischio creditizio (SICR – "Significant Increase in Credit Risk"), tramite confronto tra il rischio di credito associato allo strumento finanziario all'atto della valutazione e quello al momento iniziale dell'erogazione o dell'acquisizione. Tale confronto viene effettuato assumendo a riferimento sia criteri quantitativi che qualitativi. Più in dettaglio, al fine di accertare l'esistenza di un significativo deterioramento della qualità creditizia ed il conseguente passaggio dello strumento finanziario dallo Stage 1 allo Stage 2, il Gruppo Banco BPM ha individuato i seguenti criteri ("Stage Assignment"):

  • criteri quantitativi relativi, basati su osservazioni statistiche, ritenute espressione di intervenuto significativo incremento del rischio di credito nel tempo;
  • criteri qualitativi assoluti, rappresentati dall'identificazione di trigger event o dal superamento di soglie assolute nell'ambito del processo di monitoraggio del credito;
  • backstop indicators, ovvero fattori di "delinquency" del credito, la cui manifestazione fa presumere che si sia verificato un significativo incremento del rischio di credito, a meno di evidenze contrarie.

Una volta definita l'allocazione nei diversi stadi di rischio creditizio, le perdite attese (ECL) vengono determinate, attribuendo alla singola operazione o tranche di titolo, i seguenti parametri di rischio:

  • PD (Probabilità di Default): rappresenta la probabilità che un'esposizione performing possa migrare nello status di deteriorato, nell'orizzonte temporale di un anno. Tale fattore viene quantificato attraverso i modelli di rating interno dell'esposizione o sulla base di dati medi di segmento/portafoglio;
  • LGD (Loss Given Default): trattasi della percentuale di perdita in caso default, quantificata sull'esperienza storica dei recuperi attualizzati sulla base delle pratiche deteriorate;
  • (EAD Exposure At Default), ossia l'esposizione al momento del default.

Le rettifiche di valore per perdite attese sono quindi quantificate come prodotto tra i parametri di PD, LGD ed EAD. I modelli utilizzati per la stima di tali parametri fanno leva sugli omologhi parametri utilizzati ai fini regolamentari, apportando specifici adattamenti per tenere conto dei differenti requisiti e finalità tra la normativa contabile e quella prudenziale. In linea con il modello di impairment IFRS 9, i principali adeguamenti sono finalizzati a:

  • rimuovere i margini di conservativismo richiesti ai soli fini prudenziali;
  • tenere conto delle condizioni del ciclo economico corrente (PiT Point-in-Time) in sostituzione di una misurazione dei parametri lungo il ciclo economico (TTC – Through the cycle) richiesta ai fini regolamentari;
  • introdurre informazioni previsionali riguardanti la futura dinamica dei fattori macroeconomici (Forward looking) ritenuti potenzialmente in grado di influenzare la situazione del debitore;
  • estendere i parametri di rischio ad una prospettiva pluriennale, tenendo conto della durata dell'esposizione creditizia da valutare (lifetime).

Nel dettaglio, le PD calcolate lungo la vita dello strumento sono ottenute sulla base delle PD regolamentari, che considerano l'intero ciclo economico TTC, opportunamente calibrate, mediante modelli satellite, per riflettere i tassi di inadempienza in base alle condizioni correnti (PiT) e prospettiche (forward looking).

I valori di LGD sono assunti pari ai tassi di recupero regolamentari calcolati lungo il ciclo economico (TTC), opportunamente adattati al fine di rimuovere alcuni margini di conservativismo presenti nei modelli regolamentari, rappresentati dai costi indiretti e dalla componente legata al ciclo economico avverso (cosiddetta componente "down turn"), nonché per riflettere i più attuali tassi di recupero (Pit) e le aspettative circa i futuri trend (forward looking).

Per la determinazione delle EAD lifetime, l'esposizione ad ogni data futura di pagamento è rappresentata dal debito residuo, sulla base del piano di ammortamento, maggiorato delle eventuali rate impagate/scadute. Per le esposizioni fuori bilancio (impegni ad erogare fondi e garanzie rilasciate) l'EAD è pari al valore nominale ponderato per un apposito fattore di conversione creditizia (CCF – Credit Conversion Factor).

Le previsioni degli indicatori macroeconomici (forward looking) sono quantificati sulla base di tre possibili scenari futuri ai quali sono assegnate le rispettive probabilità di accadimento, determinate internamente dal Gruppo. In maggior dettaglio, accanto allo scenario "baseline" ritenuto maggiormente probabile, sono stati elaborati uno scenario migliorativo e uno scenario peggiorativo.

Da ultimo, per la stima delle perdite attese lungo la vita dello strumento, l'arco temporale di riferimento è rappresentato dalla data di scadenza contrattuale; per gli strumenti senza scadenza, la stima delle perdite attese fa riferimento ad un orizzonte temporale di un anno rispetto alla data di reporting.

Per ulteriori dettagli sul modello di determinazione delle perdite attese sulle esposizioni non deteriorate, con particolare riferimento ai criteri di stage assignment, alle modalità di determinazione degli scenari previsionali macroeconomici e delle relative probabilità di accadimento, si fa rinvio a quanto illustrato nella Parte E della presente Nota Integrativa, in corrispondenza della sezione dedicata al rischio di credito.

Perdite di valore su strumenti finanziari deteriorati

Come in precedenza illustrato, per le attività finanziarie deteriorate, alle quali è associata una probabilità di default del 100%, l'ammontare delle rettifiche di valore per le perdite attese relative a ciascun credito è pari alla differenza tra il valore di bilancio (situazione infrannuale) dello stesso al momento della valutazione (costo ammortizzato), ed il valore attuale dei previsti flussi di cassa futuri, calcolato applicando il tasso di interesse effettivo originario o una sua ragionevole approssimazione laddove il tasso originario non sia direttamente reperibile. I flussi finanziari sono stimati sulla base delle previsioni di recupero attese lungo l'intera durata dell'attività (lifetime), tenendo conto del presumibile valore di realizzo al netto delle eventuali garanzie.

Al fine della stima dei previsti flussi incassati e relativa tempistica, i crediti in esame sono oggetto di un processo di valutazione analitica. Per alcune categorie omogenee di crediti deteriorati, i processi valutativi contemplano che le previsioni di perdita siano basate su metodologie di calcolo di tipo "forfettario", da ricondurre in modo analitico ad ogni singola posizione. Il perimetro delle esposizioni assoggettate ad un processo di valutazione forfettaria è rappresentato:

  • dalle sofferenze e inadempienze probabili con esposizione inferiore o uguale ad una soglia di rilevanza stabilita pari a 1 milione;
  • dal complesso delle esposizioni "past due" deteriorate a prescindere dalla soglia di rilevanza dell'esposizione. Trattasi in particolare dei crediti che presentano sconfinamenti continuativi o ritardati pagamenti, individuati in via automatica a cura delle procedure informatiche del Gruppo, secondo le citate regole dell'Organo di Vigilanza.

La metodologia di calcolo "forfettaria" prevede approcci di valutazione differenziati in funzione dello stato di rischio della controparte al momento della quantificazione (Sofferenza, Inadempienza Probabile, Past Due), della tipologia di esposizione (Secured, Unsecured), della presenza di garanzie diverse da quelle ipotecarie (fidejussioni, pegni, confidi). Nel dettaglio, per le esposizioni Secured la valutazione si basa sulla valorizzazione dei beni sottostanti (collateral), mentre per quelle Unsecured la previsione di perdita è definita come complemento rispetto alle curve di recupero basate sull'osservazione delle serie storiche interne, tenuto conto di eventuali elementi mitiganti derivanti dalla presenza di altre garanzie. In aggiunta, ai fini della previsione di perdita si considera il cosiddetto "time value", ossia del tempo stimato per il recupero del credito nonché la probabilità di passaggio allo stato di sofferenza (Danger Rate) per le esposizioni classificate ad Inadempienza probabile.

In funzione dello status di deterioramento e della tipologia di esposizione, la determinazione del valore di recupero viene effettuata prendendo come riferimento un approccio "going concern" piuttosto che "gone concern".

L'approccio going concern trova applicazione qualora si ritenga che l'attività operativa del debitore possa continuare a generare, in un futuro prevedibile, flussi di cassa da utilizzare per il pagamento dei debiti finanziari verso tutti i creditori, sulla base dei piani di rimborso previsti. L'approccio in esame prevede, quale fonte di rimborso, la redditività disponibile proveniente dall'attività operativa del cliente o da altre fonti finanziarie, nonché il corrispettivo stimato derivante dall'escussione delle eventuali garanzie reali o personali (per la quota parte non coperta dalla redditività disponibile). La valutazione della redditività disponibile deve essere condotta in modo prudenziale mediante analisi differenti in funzione della tipologia di clientela e dei dati acquisiti dalla stessa.

L'approccio gone concern viene utilizzato qualora si riscontri o si profili la cessazione dell'attività operativa del cliente e prevede, quale principale fonte di rimborso, il corrispettivo derivante dell'escussione delle garanzie reali (pegno o ipoteca), come avviene per tutte le esposizioni classificate nello status di sofferenza. In aggiunta, devono essere valutati i possibili flussi di rimborso rivenienti da beni aggredibili di proprietà del soggetto debitore o degli eventuali garanti fideiussori.

In coerenza con gli obiettivi di cessione di volta in volta stabiliti dal Consiglio di Amministrazione, per le sole esposizioni del Gruppo classificate a sofferenza, la quantificazione delle perdite attese include elementi forwardlooking, attraverso l'introduzione di specifici scenari di vendita, laddove la strategia NPL del Gruppo preveda che il recupero delle citate esposizioni possa avvenire attraverso una cessione sul mercato, nell'ottica di perseguire una strategia di derisking volta a ridurre l'NPL ratio, ossia l'incidenza percentuale delle esposizioni deteriorate rispetto al complesso delle esposizioni.

Conseguentemente, la stima delle perdite attese di tali posizioni riflette, oltre che il recupero atteso attraverso la gestione ordinaria (work out) anche la presenza, opportunamente calibrata, dello scenario di vendita e quindi dei relativi flussi di cassa.

Come espressamente previsto dall'ITG1 dello IASB, nella determinazione delle perdite attese è infatti possibile considerare i flussi recuperabili per il tramite della vendita, nella misura in cui sia possibile elaborare aspettative ed assunzioni desunte in base ad informazioni ragionevoli e dimostrabili (si veda al riguardo il documento: "Meeting Summary – 11 December 2015 - Inclusion of cash flows expected from the sale on default of a loan in the measurement of expected credit losses").

In coerenza con gli obiettivi di cessione di volta in volta stabiliti dal Consiglio di Amministrazione, le esposizioni del Gruppo classificate nello status di sofferenza sono valutate attraverso la configurazione di due differenti stime dei flussi di cassa attesi:

  • la prima determinata assumendo a riferimento lo scenario di recupero dal debitore sulla base dell'attività interna, secondo le linee guida di valutazione ordinaria seguite dal Gruppo in precedenza illustrate (scenario work out);
  • la seconda assumendo a riferimento lo scenario di recupero tramite cessione del credito (scenario vendita), la cui stima discende dall'importo definito per il recupero interno.

La stima dei flussi recuperabili è quindi pari alla media ponderata per le probabilità assegnate ai due scenari delle stime dei flussi di cassa che il Gruppo si aspetta di ricevere a fronte dei medesimi. Le perdite attese sono quindi determinate sulla base della differenza tra il valore lordo dell'esposizione creditizia ed i minori flussi recuperabili stimati.

La metodologia di stima delle perdite attese prevede quindi i seguenti passaggi:

  • la segmentazione del portafoglio in differenti cluster, ritenuti rilevanti ai fini dell'analisi del portafoglio di sofferenze (esempio: vintage, ammontare delle esposizioni, tipologia di prodotto, presenza di garanzia e relativa tipologia, segmento clientela);
  • l'assegnazione a ciascun cluster di una differente probabilità di cessione, in coerenza con il raggiungimento del livello di cessioni target deliberate dai competenti organi;
  • la determinazione dei flussi di recupero tramite la vendita, fondata su un modello interno di attualizzazione dei flussi di cassa recuperabili, in base alla tecnica del "discounted cash flows", in funzione di alcuni parametri ritenuti rappresentativi nell'ottica del potenziale acquirente, con l'obiettivo di addivenire ad un prezzo dell'ipotetica cessione di ogni cluster, opportunamente calibrati al fine di tenere conto delle transazioni comparabili osservate sul mercato.

Tenuto conto che le esposizioni oggetto di probabile cessione possono non essere singolarmente identificabili alla data di reporting, il modello prevede che a ciascun credito sia associata una probabilità di cessione.

La perdita attesa delle esposizioni in esame è quindi pari alla media ponderata per le probabilità assegnate ai due scenari delle stime dei flussi di cassa recuperabili nei due scenari (workout e vendita).

L'assegnazione delle probabilità ai vari scenari avviene assumendo a riferimento la segmentazione del portafoglio complessivo dei crediti in sofferenza del Gruppo in funzione delle principali caratteristiche che influenzano il valore attribuito dal mercato ai crediti della specie (esempio: vintage, ammontare delle esposizioni, tipologia di prodotto, presenza di garanzia e relativa tipologia, segmento clientela).

L'assegnazione delle probabilità ai vari cluster è guidata dall'ammontare delle cessioni target approvato di volta in volta dal Consiglio di Amministrazione. In altre parole le probabilità sono assegnate ai vari cluster in modo tale che la sommatoria dei valori nominali complessivi di ciascun cluster moltiplicato per la relativa probabilità di cessione (di seguito anche "valore atteso di cessione") sia pari al suddetto ammontare di cessioni target approvato dal Consiglio di Amministrazione. Le probabilità assegnate ai vari cluster sono pertanto variabili nel tempo e possono andare da un minimo pari al 2%, assegnato al cluster che si ritiene meno conveniente e quindi meno probabile vendere, fino ad un massimo dell'85%, assegnato al cluster in cui sono inseriti i crediti che si ritiene più probabile possano essere ceduti. Anche la composizione dei cluster è variabile nel tempo in funzione dell'andamento dell'appetito del mercato per le varie tipologie di esposizioni (es. secured vs unsecured) e delle conseguenti valutazioni di convenienza effettuate dai competenti organi della banca.

Per la determinazione dei flussi di recupero tramite la vendita, la metodologia valutativa utilizzata è fondata su un processo di attualizzazione dei flussi di cassa recuperabili ("discounted cash flows"), che tiene in considerazione i principali parametri che vengono normalmente considerati dai potenziali acquirenti in sede di definizione del prezzo di acquisto opportunamente calibrati al fine di tenere conto delle transazioni comparabili osservate sul

1 Trattasi dell'IFRS Transition Resource Group for impairment of financial instruments, ossia gruppo di lavoro istituito con l'obiettivo di supportare l'implementazione di alcune tematiche relativa al nuovo modello di impairment IFRS 9.

mercato. In maggior dettaglio, i fattori considerati nel processo di stima sono: la stima del valore recuperabile in coerenza con il valore stimato nello scenario work out; le spese che l'acquirente dovrà sostenere per recuperare il credito; la stima dei tempi di recupero, fondata su informazioni di mercato (es. tempi medi dei tribunali); i tassi di rendimento attesi dagli acquirenti e fattori specifici di mercato definiti anche in funzione della tipologia dell'operazione di cessione posta in essere (cessione di portafoglio piuttosto che cessione di singoli crediti).

Si ritiene opportuno precisare che la metodologia in precedenza illustrata non trova applicazione agli eventuali crediti che, alla data di redazione del bilancio, sono già identificati analiticamente come destinati alla vendita, in relazione ai quali ricorrono le condizioni previste dal principio contabile IFRS 5 per la classificazione nel portafoglio delle attività in via di dismissione. La valutazione di tali crediti è effettuata considerando il solo scenario di cessione (probabilità=100%) ed assumendo a riferimento i prezzi di vendita o comunque le informazioni contenute negli accordi perfezionati con le controparti (offerte vincolanti).

Attività finanziarie deteriorate acquisite o originate

Qualora all'atto della rilevazione iniziale un'esposizione creditizia classificata nelle voci delle "Attività finanziarie valutate al fair value con impatto sulla redditività complessiva" o delle "Attività finanziarie valutate al costo ammortizzato" risulti essere deteriorata, la stessa si qualifica come "Attività finanziaria deteriorata acquisita o originata" (cosiddetta "POCI – Purchase or Originated Credit Impaired").

Un'attività si considera deteriorata al momento della rilevazione iniziale qualora il rischio di credito sia molto elevato e, in caso di acquisto, il prezzo sia stato pagato con un significativo sconto rispetto al debito residuo contrattuale.

Con riferimento ai criteri di rilevazione iniziale, valutazione e cancellazione si rimanda a quanto illustrato in corrispondenza delle voci di attività in cui possono essere classificate, salvo quanto di seguito specificato, con riferimento alla modalità di determinazione del costo ammortizzato e dell'impairment.

Nel dettaglio il costo ammortizzato e conseguentemente gli interessi attivi sono calcolati considerando un tasso di interesse effettivo corretto per il credito (cosiddetto "credit-adjusted effective interest rate"). Rispetto alla determinazione del tasso di interesse effettivo, la citata correzione per il credito consiste nel considerare nella stima dei flussi di cassa futuri anche le perdite creditizie attese lungo l'intera durata residua dell'attività.

In aggiunta, le attività in esame prevedono un trattamento particolare anche per quanto riguarda il processo dell'impairment, in quanto le stesse sono sempre soggette alla determinazione di una perdita attesa lungo la vita dello strumento finanziario; successivamente all'iscrizione iniziale devono quindi essere rilevati a conto economico gli utili o le perdite derivanti dall'eventuale variazione delle perdite attese lungo tutta la vita del credito rispetto a quelle iniziali. Per tali attività non è quindi possibile che il calcolo delle perdite attese possa avvenire prendendo come riferimento un orizzonte temporale pari a un anno.

Considerato che il Gruppo Banco BPM non ha acquistato o originato esposizioni deteriorate, l'unica fattispecie riconducibile ai POCI è quella derivante dalle operazioni di aggregazione aziendale, in linea con quanto stabilito dalla Circolare di Banca d'Italia n. 262.

Con riferimento ai crediti deteriorati acquistati nell'ambito dell'operazione di aggregazione aziendale con l'ex Gruppo Bipiemme si precisa che il rispetto del trattamento contabile sopra illustrato è stato ottenuto sotto il profilo sostanziale attraverso la contabilizzazione negli interessi attivi, pro rata temporis, dell'effetto reversal dei minori valori attribuiti ai crediti deteriorati in sede di Purchase Price Allocation. Tale approccio è ritenuto una ragionevole approssimazione del "credit-adjusted effective interest rate", in quanto il tasso di interesse contrattuale è, di fatto, integrato dal maggior rendimento derivante dal minor valore attribuito ai crediti acquisiti.

Rinegoziazioni

In presenza di una rinegoziazione di un'attività finanziaria, ossia quando le condizioni contrattuali originarie sono modificate per volontà delle parti, occorre verificare se l'attività finanziaria debba continuare ad essere rilevata in bilancio o se, in caso contrario, si debba procedere a cancellare l'originaria attività finanziaria rilevando un nuovo strumento finanziario.

A tal fine occorre valutare se le modifiche dei termini contrattuali della rinegoziazione siano sostanziali o meno.

In presenza di modifiche sostanziali, l'entità deve eliminare contabilmente lo strumento finanziario oggetto di modifica e procedere all'iscrizione di una nuova attività finanziaria sulla base delle nuove previsioni contrattuali, sia nel caso in cui la rinegoziazione venga formalizzata attraverso la sottoscrizione di un nuovo contratto sia nel caso in cui la rinegoziazione preveda una modifica di un contratto esistente. In particolare, sono considerate sostanziali le rinegoziazioni che:

  • introducono specifici elementi oggettivi che incidono sulle caratteristiche e/o sui flussi finanziari dello strumento finanziario (quali la modifica della valuta di denominazione, il cambiamento della controparte non appartenente al medesimo gruppo del debitore originario, l'introduzione di indicizzazioni a parametri azionari o di merci, l'introduzione della possibilità di convertire il credito in strumenti azionari/finanziari partecipativi/altre attività non finanziarie, la previsione di clausole di "pay if you can" che consentano al debitore la massima libertà di rimborsare il credito in termini di tempistica ed ammontare) in considerazione del significativo impatto atteso sui flussi finanziari originari; o
  • sono effettuate nei confronti della clientela che non presenta difficoltà finanziarie, con l'obiettivo di adeguare l'onerosità del contratto alle correnti condizioni di mercato.

In quest'ultimo caso, si deve precisare che qualora la banca non conceda una rinegoziazione delle condizioni contrattuali, il cliente avrebbe la possibilità di finanziarsi presso altro intermediario con conseguente perdita per la banca dei flussi di ricavo previsti dal contratto rinegoziato; in altri termini, a fronte di una rinegoziazione di natura commerciale, si ritiene che per la banca non vi sia alcuna perdita da rilevare a conto economico conseguente al riallineamento alle migliori correnti condizioni di mercato per la propria clientela.

In caso contrario, ossia in presenza di modifiche non sostanziali, le esposizioni rinegoziate non saranno oggetto di cancellazione contabile. Nella fattispecie di rinegoziazioni non sostanziali vi rientrano le modifiche concesse a controparti che presentano difficoltà finanziarie (concessioni di misure di forbearance), riconducibili al tentativo della banca di massimizzare il recupero dell'esposizione originaria, i cui rischi e benefici continuano tuttavia ad essere trattenuti dalla banca. Fanno eccezione le modifiche che introducono nel contratto elementi oggettivi sostanziali, in grado di per sé di comportare la cancellazione dell'attività finanziaria, come in precedenza illustrato. Per le attività finanziarie valutate al costo ammortizzato classificate tra le inadempienze probabili, in presenza di rinegoziazioni considerate non sostanziali, si procede alla rideterminazione del valore lordo attraverso il calcolo del valore attuale dei flussi finanziari conseguenti alla rinegoziazione, sulla base del tasso originario dell'esposizione esistente prima della rinegoziazione. La differenza tra tale valore lordo, come sopra determinato, ed il maggior valore contabile lordo antecedente la modifica è rilevata come perdita nel conto economico (voce 140 "Utili (Perdite) da modifiche contrattuali senza cancellazioni" cosiddetto "modification accounting"). Eventuali misure di rinegoziazione rappresentate da stralci dell'esposizione lorda trovano rappresentazione nella voce di conto economico "130. Rettifiche / Riprese di valore nette per rischio di credito".

Passività finanziarie designate al fair value

Ai fini della raccolta, il Gruppo emette diverse tipologie di prestiti obbligazionari, sia a tasso fisso sia di tipo strutturato (con indicizzazione a componenti azionarie, a tassi di cambio, a strutture di tasso di interesse, tasso di inflazione o indici assimilabili). I rischi conseguenti a tali emissioni sono oggetto di copertura da parte del Gruppo, nell'ambito della complessiva gestione dei rischi di mercato, anche mediante la stipula di contratti derivati.

Da un punto di vista contabile, alcuni di questi contratti sono designati come copertura secondo le regole dell'Hedge Accounting, ed in particolare del "fair value hedge", come descritto nel precedente paragrafo "4. Operazioni di copertura".

Per altri contratti invece, la cui relazione di copertura non è qualificata secondo le regole contabili dell'Hedge Accounting, si verrebbe a creare un'asimmetria contabile, tra la passività finanziaria e l'operazione a copertura, derivante dal diverso criterio di misurazione dell'emissione obbligazionaria - valutata al costo ammortizzato - e del derivato di copertura gestionale - valutato al fair value. Tale asimmetria viene superata dal Gruppo designando al fair value i prestiti obbligazionari oggetto di copertura gestionale (cosiddetta "Fair value Option"). L'adozione della Fair value Option, in alternativa all'Hedge Accounting, oltre ad essere motivata dall'esigenza di semplificare il processo amministrativo contabile delle coperture, con particolare riferimento alle emissioni strutturate, è strettamente correlata alle modalità effettive con cui il Gruppo realizza le proprie politiche di copertura, gestendo l'esposizione con il mercato in termini complessivi e non mediante una relazione univoca con il prestito emesso.

A differenza dell'Hedge Accounting, le cui regole di contabilizzazione prevedono che sullo strumento coperto si rilevino le sole variazioni di fair value attribuibili al rischio coperto, la Fair value Option comporta la rilevazione di tutte le variazioni di fair value, indipendentemente dal fattore di rischio oggetto di copertura.

Per le emissioni in esame, la misurazione al fair value viene effettuata, in primis, facendo ricorso a prezzi osservabili sui mercati considerati attivi, quali mercati regolamentati, circuiti elettronici di negoziazione (es. Bloomberg) o sistemi di scambio organizzati o assimilabili.

In assenza di prezzi osservabili su mercati attivi, la valutazione viene effettuata sulla base dei prezzi di transazioni recenti avvenute sullo stesso strumento in mercati non attivi piuttosto che ricorrendo a tecniche di valutazione, basate su un modello di attualizzazione dei flussi di cassa, le quali devono considerare tutti i fattori reputati rilevanti dai partecipanti del mercato nella determinazione di un'ipotetica transazione di scambio. In particolare, per la determinazione del merito creditizio si ricorre agli spread impliciti nelle emissioni comparabili dello stesso emittente contribuite su mercati attivi piuttosto che alla curva dei Credit Default Swap a nome Banco BPM a parità di grado di subordinazione con il titolo oggetto di valutazione. La quantificazione degli effetti conseguenti alla variazione del proprio merito creditizio, intervenuta tra la data di emissione e la data di valutazione, è determinata per differenza tra il fair value ottenuto considerando tutti i fattori di rischio a cui il prestito è soggetto, compreso il rischio creditizio, ed il fair value ottenuto considerando gli stessi fattori, ad esclusione della variazione del rischio creditizio intervenuta nel periodo.

Per ulteriori specifiche sulla modalità di determinazione del fair value, si fa rinvio a quanto illustrato in dettaglio nel paragrafo dedicato, riportato nella "Parte A.4 – Informativa sul fair value".

Con riferimento ai criteri di rilevazione delle componenti patrimoniali ed economiche si fa presente che:

  • i derivati gestionalmente collegati alle passività finanziarie valutate al fair value sono classificati tra le "Attività finanziarie valutate al fair value con impatto a conto economico: a) Attività finanziarie detenute per la negoziazione" o tra le "Passività finanziarie di negoziazione";
  • i differenziali ed i margini maturati sui derivati fino alla data di valutazione sono esposti, in funzione del saldo, tra gli "interessi attivi" o tra gli "interessi passivi", coerentemente con le competenze registrate sui prestiti obbligazionari oggetto di copertura gestionale;
  • gli utili e le perdite da realizzo e da valutazione dei prestiti in Fair value Option sono rilevati nella voce di conto economico "110. Risultato netto delle altre attività e delle passività finanziarie valutate al fair value con impatto a conto economico", ad eccezione degli effetti valutativi e realizzativi correlati alla variazione del proprio merito creditizio che sono contabilizzati in contropartita di una specifica riserva patrimoniale (voce "120. Riserve da valutazione"), a meno che quest'ultimo trattamento sia tale da creare o amplificare un'asimmetria nel risultato economico, come descritto in maggior dettaglio in corrispondenza del paragrafo "13. Passività finanziarie designate al fair value";
  • i risultati della valutazione dei derivati connessi con i prestiti in Fair value Option, sono iscritti nella voce di conto economico "80. Risultato netto dell'attività di negoziazione".

A.3 – Informativa sui trasferimenti tra portafogli di attivita' finanziarie

Alla data di bilancio, non si rilevano trasferimenti tra portafogli di attività finanziarie che ne richiedano l'informativa prevista dal principio IFRS 7.

A tal proposito si deve infatti precisare che nel corso dell'esercizio 2019, così come per quelli precedenti, non è intervenuto alcun cambiamento del "business model" del Gruppo Banco BPM, ossia delle modalità con le quali il Gruppo gestisce gli strumenti finanziari.

A.4 – Informativa sul fair value

INFORMATIVA DI NATURA QUALITATIVA

Il fair value è definito come il prezzo che verrebbe percepito per la vendita di un'attività o pagato per il trasferimento di una passività in una regolare operazione tra operatori di mercato, alle condizioni correnti alla data di valutazione nel mercato principale o nel mercato più vantaggioso (prezzo di uscita). Sottostante alla misurazione del fair value vi è la presunzione che l'entità si trovi in una situazione di continuità aziendale (going concern), ossia che si trovi in una situazione pienamente operativa e che non intenda quindi liquidare o ridurre sensibilmente la propria operatività o intraprendere operazioni a condizioni sfavorevoli. Il fair value non è quindi l'importo che l'entità riceverebbe o pagherebbe in caso di operazioni forzose o vendite sottocosto.

Il fair value è un criterio di valutazione di mercato e non specificatamente riferito alle stime circa i possibili cash flow futuri elaborati dalla singola impresa; il fair value deve infatti essere determinato adottando le assunzioni che gli operatori di mercato utilizzerebbero nella determinazione del prezzo dell'attività e della passività, presumendo che essi agiscano nel migliore dei modi al fine di soddisfare il proprio interesse economico.

Ai fini della misurazione al fair value delle attività e passività, finanziarie e non, il principio IFRS 13 definisce una triplice gerarchia di fair value, basata sulla fonte e sulla qualità degli input utilizzati:

  • Livello 1: gli input sono rappresentati dai prezzi quotati (non rettificati) in mercati attivi per attività e passività identiche;
  • Livello 2: gli input sono rappresentati:
    • dai prezzi quotati in mercati attivi per attività e passività similari;
    • dai prezzi quotati in mercati non attivi per attività o passività identiche o similari;
    • da parametri osservabili sul mercato o corroborati da dati di mercato (ad esempio, tassi di interesse, spread creditizi, volatilità implicite, tassi di cambio) ed utilizzati nella tecnica di valutazione;
  • Livello 3: gli input utilizzati non sono osservabili sul mercato.

Per gli strumenti finanziari, oggetto di misurazione in bilancio al fair value, il Gruppo si è dotato di una "Fair Value Policy" che attribuisce la massima priorità ai prezzi quotati su mercati attivi (livello 1) e priorità più bassa all'utilizzo di input non osservabili (livello 3), in quanto maggiormente discrezionali, in linea con la gerarchia di fair value sopra rappresentata. Nel dettaglio tale policy definisce:

  • le regole di individuazione dei dati di mercato, la selezione/gerarchia delle fonti informative e le configurazioni di prezzo necessarie per valorizzare gli strumenti finanziari contribuiti su mercati attivi e classificati in corrispondenza del livello 1 della gerarchia di fair value ("Mark to Market Policy");
  • le tecniche di valutazione ed i relativi parametri di input in tutti i casi in cui non sia possibile adottare la Mark to Market Policy ("Mark to Model Policy").

Mark to Market

Nel determinare il fair value, il Gruppo utilizza, ogni volta che sono disponibili, informazioni basate su dati di mercato ottenuti da fonti indipendenti, in quanto considerate la migliore evidenza del fair value. In tal caso, il fair value è il prezzo di mercato dello stesso strumento oggetto di valutazione, ossia senza modifiche o ricomposizioni dello stesso strumento, desumibile dalle quotazioni espresse da un mercato attivo (e classificato nel livello 1 della gerarchia di fair value). Un mercato si considera attivo quando i prezzi di quotazione esprimono effettivi e regolari operazioni di mercato e risultano prontamente e regolarmente disponibili tramite borse, mediatori, intermediari, società del settore, servizi di quotazione o enti autorizzati.

Mark to Model

Qualora non sia applicabile la "Mark to Market Policy", per l'assenza di prezzi direttamente osservabili su mercati considerati attivi, è necessario fare ricorso a tecniche di valutazione che massimizzino il ricorso alle informazioni disponibili sul mercato, in base ai seguenti approcci valutativi:

    1. Comparable approach: in tal caso il fair value dello strumento è desunto dai prezzi osservati su transazioni recenti avvenute su strumenti similari in mercati attivi, opportunamente aggiustati per tenere conto delle differenze negli strumenti e nelle condizioni di mercato, piuttosto che dai prezzi di recenti transazioni sullo stesso strumento oggetto di valutazione non quotato su mercati attivi;
    1. Model Valuation: in mancanza di prezzi di transazioni osservabili per lo strumento oggetto di valutazione o per strumenti simili, è necessario adottare un modello di valutazione; tale modello deve essere di provata affidabilità nella stima di ipotetici prezzi "operativi" e pertanto deve trovare ampio riscontro negli operatori di mercato.

La classificazione nel livello 2 piuttosto che nel livello 3 è determinata in base all'osservabilità sui mercati degli input significativi utilizzati ai fini della determinazione del fair value. Uno strumento finanziario deve essere classificato nella sua interezza in un unico livello; pertanto, qualora nella tecnica di valutazione siano impiegati input appartenenti a diversi livelli, l'intera valutazione deve essere classificata in corrispondenza del livello della gerarchia in cui è classificato l'input di più basso livello, qualora sia ritenuto significativo per la determinazione del fair value nel suo complesso.

Sono normalmente considerati di livello 2 le seguenti tipologie di investimento:

  • strumenti finanziari derivati OTC il cui fair value è ottenuto mediante l'utilizzo di modelli di pricing che possono fare uso sia di input osservabili sia di input non osservabili; questi ultimi parametri sono tuttavia giudicati non significativi nella determinazione dell'intero fair value;
  • titoli di capitale non quotati su mercati attivi, valutati mediante la tecnica dei multipli di mercato, facendo riferimento ad un selezionato campione di società comparabili rispetto all'oggetto della valutazione piuttosto che valutati sulla base di effettive transazioni avvenute in un arco temporale ragionevolmente prossimo alla data di riferimento;
  • titoli di debito di terzi o di propria emissione, non quotati su mercati attivi, per i quali gli input, compresi gli spread creditizi, sono reperiti da fonti di mercato;
  • fondi hedge caratterizzati da significativi livelli di trasparenza e liquidità, valorizzati sulla base dei NAV forniti dalla società di gestione/fund administrator;
  • contratti di Bond Repo qualora gli input dei modelli di pricing utilizzati per la determinazione del fair value siano osservabili sul mercato oppure, qualora non osservabili, siano ritenuti tali da non influenzare in modo significativo la determinazione del fair value.

Sono di regola considerati di livello 3 i seguenti strumenti finanziari:

  • fondi hedge caratterizzati da significativi livelli di illiquidità e per i quali si ritiene che il processo di valorizzazione del patrimonio del fondo richieda, in misura significativa, una serie di assunzione e stime. La misurazione al fair value viene effettuata sulla base del NAV. Tale NAV potrà essere opportunamente corretto per tenere conto della scarsa liquidabilità dell'investimento, ossia dell'intervallo di tempo intercorrente tra la data di richiesta di rimborso e quella di rimborso effettivo, nonché per tenere conto di eventuali commissioni di uscita dall'investimento;
  • fondi immobiliari valutati sulla base degli ultimi NAV disponibili;
  • fondi di private equity, private debt e similari, valutati sulla base dell'ultimo NAV disponibile, eventualmente rettificato per tenere conto degli eventi non recepiti nella valorizzazione della quota o per riflettere una diversa valorizzazione degli asset sottostanti il fondo stesso;
  • titoli azionari illiquidi per i quali non sono osservabili transazioni recenti o comparabili, di norma valutati sulla base del modello patrimoniale;
  • titoli di debito caratterizzati da strutture finanziarie complesse per i quali vengono di regola utilizzate fonti pubblicamente non disponibili. Trattasi di quotazioni non vincolanti e altresì non corroborate da evidenze di mercato;
  • titoli di debito emessi da soggetti in difficoltà finanziaria per i quali il management deve utilizzare il proprio giudizio nella definizione del "recovery rate", non esistendo prezzi significativi osservabili sul mercato;
  • strumenti finanziari derivati OTC per i quali i parametri di input non osservabili utilizzati dal modello di pricing sono ritenuti significativi ai fini della misurazione del fair value;
  • finanziamenti a medio-lungo termine (performing e non performing) valutati sulla base dei flussi di cassa attesi determinati con modelli variamente configurati in funzione dello status della controparte ed attualizzati in base ad un tasso di interesse ritenuto rappresentativo nell'ottica del potenziale acquirente.

Per l'informativa sul fair value delle attività non finanziarie, riconducibili alle attività materiali rappresentate dagli immobili e dalle opere d'arte, si fa rinvio a quanto illustrato nel successivo paragrafo.

A.4.1 Livelli di fair value 2 e 3: tecniche di valutazione e input utilizzati

Attività e passività finanziarie valutate al fair value su base ricorrente

Le attività e le passività finanziarie valutate al fair value su base ricorrente sono rappresentate da tutti gli strumenti finanziari misurati in bilancio in base al criterio del fair value (voci 20, 30, 50 dell'attivo di stato patrimoniale e voci 20, 30, 40 del passivo di stato patrimoniale). Per tali strumenti finanziari, in assenza di prezzi direttamente osservabili su mercati attivi, risulta necessario determinare un fair value sulla base dell'approccio valutativo del "Comparable Approach" o del "Model Valuation", come descritto nel precedente paragrafo. Di seguito si fornisce illustrazione sulle principali tecniche di valutazione adottate per ogni tipologia di strumento finanziario.

Titoli di debito

Vengono valutati in base alla metodologia dell'attualizzazione dei previsti flussi di cassa (Discounted Cash Flow), opportunamente corretti per tenere conto del rischio emittente. Le fonti informative da cui attingere lo spread ritenuto espressivo del rischio emittente, in ordine gerarchico, sono le seguenti: i) curva di "credit spread cash" ricavata dai prezzi dei titoli dello stesso emittente, caratterizzati dalla medesima seniority e divisa, quotati su mercati considerati attivi; (ii) curva "Credit Default Swap" dell'emittente a parità di seniority; (iii) curva di credit spread di titoli di debito quotati su mercati attivi relativa ad emittente "comparable"; (iv) curve credit spread cash di rating/settore; (v) curva di credit default swap settoriali.

Finanziamenti che non superano l'SPPI test

Trattasi dei finanziamenti che sono valutati obbligatoriamente al fair value in quanto i flussi contrattuali non prevedono esclusivamente il rimborso del capitale e il pagamento dell'interesse sul capitale da restituire (ossia che non superano il cosiddetto "SPPI test"), sia in virtù di clausole originariamente previste nel contratto sia a seguito di successive modifiche.

Nel seguito viene fornita illustrazione delle tecniche utilizzate per la determinazione del fair value:

  • per quei finanziamenti che non superano il test SPPI per la presenza di clausole contrattuali originariamente previste nel contratto, il fair value è determinato sulla base dei flussi di cassa, opportunamente rettificati per le perdite attese, in funzione dei parametri PD e LGD. Detti flussi sono poi attualizzati sulla base di un tasso di interesse di mercato, rettificato per tenere conto di un premio ritenuto espressivo dei rischi e delle incertezze. In presenza di componenti opzionali implicite, che prevedono ad esempio la possibilità di variare il tasso di interesse, il fair value tiene altresì conto della valutazione di dette componenti;
  • per quei finanziamenti che non superano il test SPPI a seguito di modifiche contrattuali riconducibili ad accordi di ristrutturazione (trattasi nella specie di esposizioni forborne) la misurazione del fair value prende come riferimento iniziale le previsioni dei flussi di cassa espresse dal gestore, in linea con la metodologia utilizzata per la determinazione dell'impairment dei finanziamenti al costo ammortizzato. Detti flussi sono oggetto di rettifica per tenere conto della probabilità o meno di successo della misura di forbearance accordata alla controparte e delle spese di legali e di gestione considerate upfront nell'ottica del potenziale acquirente. I flussi di recupero così stimati sono attualizzati sulla base di tassi di interesse, desunti facendo affidamento a quelli osservati sul mercato considerati, per quanto possibile, omogenei rispetto alle attività da valutare.

Titoli di capitale non quotati

Sono valutati con riferimento a transazioni dirette sullo stesso titolo o su titoli similari osservate in un congruo arco temporale rispetto alla data di valutazione, al metodo dei multipli di mercato di società comparabili e in via subordinata a metodi di valutazione finanziari, reddituali e patrimoniali.

Investimenti in OICR, diversi da quelli aperti armonizzati

Sono, di regola, valutati sulla base dei NAV messi a disposizione dal fund administrator o dalla società di gestione, a meno di ritenere che detto NAV non rappresenti un fair value, nell'ottica di un operatore di mercato. In tali investimenti rientrano tipicamente i fondi di private equity, private debt e similari, i fondi immobiliari ed i fondi hedge.

Contratti di Bond Repo

Il fair value è ottenuto attualizzando i flussi contrattuali previsti a termine, determinati in funzione delle caratteristiche del contratto, sulla base di curve di tasso di interesse differenziate a seconda dell'emittente del titolo sottostante al contratto (titoli Governativi e titoli Corporate).

Derivati Over The Counter (OTC)

Sono valutati sulla base di una molteplicità di modelli, in funzione della tipologia di strumento e dei fattori di input (rischio tasso, volatilità, rischio cambio, rischio prezzo, ecc.) che ne influenzano la relativa valutazione. Il riferimento al tasso risk free, ai fini dell'attualizzazione dei flussi di cassa futuri, è identificato nella curva OIS ("Overnight Indexed Swap").

Nel dettaglio, per gli strumenti non opzionali (come ad esempio, interest rate swap, forward rate agreement, overnight interest swap, domestic currency swap) le tecniche valutative adottate appartengono alla categoria dei "discount cash flow models", basata sull'attualizzazione dei flussi di cassa certi o tendenziali.

Per gli strumenti di natura opzionale, vengono utilizzati modelli comunemente riconosciuti nelle prassi di mercato, quali, a titolo di esempio, Black&Scholes, Black-like, Hull&White. In particolare:

  • per le opzioni "plain vanilla", le metodologie più utilizzate ricadono nel framework "forward risk-neutral" e si basano su formule analitiche black-like, in cui la volatilità dipende dalla scadenza e dallo strike (volatility skew);
  • per le opzioni più complesse (esempio, opzioni esotiche, opzioni con barriera, opzioni autocallable) le metodologie più utilizzate, sempre nell'ambito risk-neutral, si basano sulle simulazioni Monte Carlo, secondo le quali il pay-off dell'opzione è valutato mediante simulazioni per un numero sufficientemente elevato di ripetizioni relative all'evoluzione nel tempo dei fattori di rischio sottostanti all'opzione. Tali modelli stimano la probabilità che uno specifico evento si verifichi incorporando assunzioni come la volatilità delle stime o il prezzo dello strumento sottostante. Il prezzo del derivato è quindi ottenuto come media aritmetica scontata dei valori ottenuti per ogni scenario.

Nel caso di strumenti che contengano componenti derivative di natura differente, opzionali e non opzionali, la valutazione viene effettuata applicando a ciascuna componente dello strumento l'appropriata metodologia di valutazione.

In aggiunta, al fine della misurazione del fair value sono considerati alcuni "fair value adjustment", con l'obiettivo di riflettere al meglio il prezzo di realizzo di una transazione di mercato effettivamente possibile. Trattasi, in particolare, del rischio modello, del rischio di liquidità e del rischio di controparte di seguito esposti.

Rischio modello: tale rettifica è operata al fine di fronteggiare il rischio che i modelli di pricing, pur se validati, possano generare valori di fair value non direttamente osservabili o non immediatamente comparabili con i prezzi di mercato. E' il caso, in genere, di prodotti strutturati che presentano una notevole complessità nella valutazione e per i quali la tecnica di scomposizione in componenti elementari "sommabili" (strumento ospite e derivato incorporato) può generare qualche imprecisione nelle valutazione, oppure nel caso di algoritmi di pricing o tipologie di pay-off particolarmente "esotiche" che non presentano un adeguato grado di diffusione sul mercato o in presenza di modelli particolarmente sensibili a variabili difficilmente osservabili sul mercato.

Rischio liquidità: tale rettifica viene effettuata al fine di tenere conto dell'ampiezza del cosiddetto "bid/ask spread", ossia del costo effettivo di smobilizzo della posizione in derivati OTC in mercati scarsamente efficienti. L'effetto di correzione del rischio di liquidità è tanto maggiore quanto più il prodotto è strutturato, per i connessi costi di copertura/smobilizzo, e quanto più il modello di valutazione non sia sufficientemente affermato e diffuso tra gli operatori, poiché ciò rende le valutazioni maggiormente aleatorie.

Rischio di controparte: le rettifiche del valore di mercato sugli strumenti derivati OTC, classificati "in bonis" sono operate al fine di riflettere:

  • il rischio di possibile default della controparte; in tal caso l'"aggiustamento" è denominato Credit Valuation Adjustment (CVA);
  • il rischio di mancato adempimento delle proprie obbligazioni contrattuali nei confronti di una controparte ("own credit risk"), allo scopo di determinare il Debt Valuation Adjustment (DVA).

La considerazione del proprio rischio di credito, nella valutazione al fair value di una passività finanziaria, è coerente con la valutazione operata nella prospettiva dell'entità che detiene lo stesso strumento come un'attività finanziaria ed è espressamente previsto dal principio IFRS 13 ("non-performance risk").

evidenza dei relativi modelli di valutazione e dei principali input.

I correttivi CVA/DVA sono determinati per ogni singola entità giuridica appartenente al Gruppo, in funzione dell'esposizione futura attesa degli strumenti derivati, delle probabilità di default delle parti (PD) e delle relative perdite attese (LGD). In particolare, il calcolo dell'esposizione attesa è variamente configurato per considerare gli effetti derivanti dall'esistenza di "netting e collateral agreement", in grado di mitigare il rischio di controparte. In particolare, i contratti di "Credit Support Annex" (CSA) negoziati con le controparti per l'operatività in derivati disciplinano le modalità di regolamento di garanzie reali finanziarie, in funzione dell'andamento del mark to market.

Nella stima delle PD, si è massimizzato il ricorso ai parametri osservabili sul mercato facendo, ad esempio, riferimento alle quotazioni dei Credit Default Swap, laddove disponibili, rispetto a parametri interni. Nella seguente tabella si riporta un riepilogo delle principali tipologie di derivati in essere presso il Gruppo con

Categoria di
derivati
Prodotto Modelli di valutazione Principali input del modello
Swap Discounted cash flow e Libor Convexity
adjustment
Derivati finanziari
su tassi di interesse
Cap - Floor Bachelier - analitico
Swaption europee Bachelier - analitico
Swaption bermudiane Mistura di Hull-White a un fattore –
albero trinomiale
CMS spread option Bachelier - analitico Curve dei tassi d'interesse, volatilità
CMS cap/floor/swap Bachelier e Cms Convexity adjustment
(Hagan)
tassi di interesse, correlazione dei
tassi di interesse
FRA Discounted cash flow – analitico
Interest Rate Futures Analitico con Convexity adjustment
Hull-White a un fattore
Bond Option Black - analitico
Bond Futures e Bond Repo Discounted Cash Flow Analitico
Bond Futures option Albero binomiale
Derivati su tassi di
inflazione
Swap, Cap – floor Lognormal Forward Inflation Model -
analitico
Curve dei tassi d'interesse e dei tassi
di inflazione, volatilità/correlazioni
tassi di interesse/inflazione calibrati
sulla base dei prezzi di mercato
Derivati su azioni/
indici azionari /
cambi
Opzioni plain vanilla single asset Black and Scholes - Analitico Volatilità equity/forex, curve dei tassi
Opzioni americane single asset Black and Scholes – albero binomiale
(equity) – albero trinomiale (forex)
d'interesse, tassi di cambio, prezzo
spot indici azionari, dividendi, tassi
repo
Opzioni europee su indice a
volatilità controllata
Local volatility – Monte Carlo Volatilità equity/forex, curve dei tassi
d'interesse, tassi di cambio, prezzo
spot indici azionari, tassi repo
Opzioni su indice a volatilità
controllata rappresentativo di un
portafoglio di investimento
Ibrido Black and Scholes, Hull e White
a due fattori – Monte Carlo con Jumps
Volatilità equity/forex/tassi di
interesse, correlazioni, tassi
d'interesse, tassi di cambio, prezzo
spot indici azionari dividendi, tassi
repo, prezzi di mercato di Crash Put
Opzioni esotiche su basket
equity
Local volatility – Monte Carlo Volatilità equity/forex/tassi di
Opzioni con barriera americana
su basket equity
Local volatility – Monte Carlo interesse, correlazioni, tassi
d'interesse, tassi di cambio, prezzo
Opzioni autocallable su basket
equity
Ibrido Black and Scholes, Hull e White
a due fattori – Monte Carlo
spot indici azionari dividendi, tassi
repo, curva di credito retail
Opzioni autocallable su cambio Local volatility – Monte Carlo Volatilità forex, tasso d'interesse,
tasso di cambio
Opzioni con barriera americana
su cambio
Albero trinomiale Volatilità forex, tasso d'interesse,
tasso di cambio
Dividend Swap e Total Return
Swap
Discounted cash flow - analitico Tassi d'interesse, tassi di cambio,
dividendi, tassi repo
Derivati su crediti Credit Default Swap Discounted cash flow - analitico Tassi d'interesse, curva Credit Default
Swap

Le tecniche ed i parametri per la determinazione del fair value, nonché i criteri per l'assegnazione della gerarchia di fair value sono definiti e formalizzati in un'apposita "fair value policy" adottata dal Gruppo. L'attendibilità delle valutazioni al fair value risulta inoltre garantita dalle attività di verifica svolte da una struttura di Risk Management. Quest'ultima struttura, che risulta indipendente dalle unità di Front Office che detengono le posizioni, si occupa di rivedere periodicamente l'elenco dei modelli di pricing da utilizzare ai fini della Fair Value Policy: tali modelli devono infatti rappresentare standard o best practices di mercato e le relative tecniche di calibrazione devono garantire un risultato in linea con valutazioni che siano in grado di riflettere le "correnti condizioni di mercato". Nel dettaglio, ai fini di una corretta determinazione del fair value, per ogni prodotto risulta associato un modello di pricing, generalmente accettato dal mercato e selezionato in funzione delle caratteristiche e delle variabili di mercato sottostanti al prodotto stesso. Nel caso di prodotti particolarmente complessi o nel caso in cui si ritenesse mancante o non adeguato il modello di valutazione esistente per i prodotti in essere viene attivato un processo interno volto ad integrare gli attuali modelli. In base a tale processo, la citata struttura di Risk Management effettua una prima fase di validazione dei modelli di pricing, che possono essere nativi del sistema di Position Keeping o essere rilasciati da un'apposita struttura interna; segue poi una fase, da parte della medesima struttura, volta a garantire una costante affidabilità del modello in precedenza validato.

Nel dettaglio, l'attività di validazione è volta a verificare la robustezza teorica del modello, mediante un repricing indipendente del prezzo, un'eventuale calibrazione dei parametri ed un confronto con i prezzi delle controparti. Qualora tali attività abbiano dato esito positivo, l'utilizzo dei modelli è comunque ulteriormente subordinato all'approvazione da parte di appositi Comitati interni al Gruppo. Successivamente alla fase di validazione, è prevista una continua attività di revisione al fine di confermare l'accuratezza e l'aderenza al mercato dei modelli di pricing in uso presso il Gruppo, mediante opportuni interventi, se necessari, sui modelli e sulle relative ipotesi teoriche sottostanti. Al fine di fronteggiare il rischio che i modelli di pricing, pur se validati, possano generare valori di fair value non immediatamente comparabili con i prezzi di mercato è prevista una adeguata rettifica per il cosiddetto "Rischio modello", come in precedenza descritto.

Attività non finanziarie valutate al fair value su base ricorrente

Per il Gruppo Banco BPM le attività non finanziarie valutate al fair value su base ricorrente sono rappresentate dal patrimonio immobiliare di proprietà e dal patrimonio artistico di pregio, a seguito del passaggio, avvenuto a partire dal 31 dicembre 2019, dal criterio del costo al criterio della rideterminazione del valore/fair value, come illustrato nella precedente parte "A.1 – Parte generale" della presente Nota Integrativa, in corrispondenza del paragrafo "Cambiamenti intervenuti nel 2019 nei principi contabili applicati dal Gruppo" a cui si fa rinvio per ulteriori dettagli.

Fair value del patrimonio immobiliare di proprietà

Il fair value degli immobili, siano essi detenuti a uso funzionale o a scopo di investimento, viene determinato attraverso il ricorso ad apposite perizie predisposte da parte di società indipendenti qualificate ed operanti nel ramo specifico in grado di fornire valutazioni immobiliari sulla base degli standard RICS Valuation1 . Tali standard garantiscono che:

  • il fair value venga determinato coerentemente alle indicazioni del principio contabile internazionale IFRS 13, ossia rappresenti l'ammontare stimato a cui un'attività o una passività dovrebbe essere ceduta e acquistata, alla data di valutazione, da un venditore e da un acquirente privi di legami particolari, entrambi interessati alla compravendita, a condizioni concorrenziali, dopo un'adeguata commercializzazione in cui le parti abbiano agito entrambe in modo informato, consapevole e senza coercizioni;
  • i periti presentino dei requisiti professionali, etici e di indipendenza allineati alle previsioni degli standard internazionali ed europei.

In relazione alla prima applicazione dei nuovi criteri valutativi (valore rideterminato/fair value), alla data del 31 dicembre 2019 per tutte le unità immobiliari di proprietà del Gruppo si è proceduto a misurarne il fair value, sulla base di apposita perizia predisposta da primaria società qualificata e certificata RICS. Nel dettaglio, per gli immobili di importo significativo, ossia per gli immobili di valore superiore a 5 milioni, la perizia è di tipo "full", ossia condotta mediante un sopralluogo dell'immobile, oltre che attraverso un'analisi di dettaglio della documentazione disponibile. Per i restanti immobili è stato invece possibile ricorrere ad una perizia di tipo

1 Standard contenuti nel documento "RICS Valuation – Global Standard 2017"della Royal Institution of Chartered Surveyors del Regno Unito (anche detto "Red Book").

"desktop", ossia basata sull'esame della documentazione, senza alcun sopralluogo dell'immobile. Le suddette linee guida saranno seguite, a regime, in occasione delle future revisioni di fair value.

  • Con riferimento alla periodicità di aggiornamento delle perizie, la policy di Gruppo prevede che:
    • per gli immobili a scopo di investimento sia necessario effettuare un aggiornamento annuo, tenuto conto che il criterio di misurazione di tali cespiti è il fair value;
    • per gli immobili ad uso funzionale sia possibile richiedere un aggiornamento superiore all'anno, da definire in funzione delle specificità dell'immobile (quali, a titolo di esempio, rilevanza, ubicazione) e delle variazioni intervenute nel mercato immobiliare, sulla base di un'analisi di scenario, con l'obiettivo di assicurare che il valore contabile non differisca in modo rilevante da quello che sarebbe stato determinato utilizzando il fair value alla data di riferimento del bilancio.

Le metodologie utilizzate per la determinazione del fair value possono basarsi sul metodo finanziario reddituale (Discounted Cash Flows), sul metodo comparativo di mercato, sul metodo della trasformazione, in funzione delle caratteristiche dell'immobile oggetto di valutazione.

Fair value del patrimonio artistico di pregio

La misurazione al fair value del patrimonio artistico è determinata mediante apposite perizie rilasciate da parte di società qualificate ed indipendenti.

Nella determinazione del valore delle opere sono tenuti in considerazione elementi quali: la qualità stilistica, le dimensioni (in alcuni casi si tratta di opere di valenza museale), lo stato di conservazione, la provenienza, la presenza di una notifica di vincolo da parte dello Stato, le note storico artistiche proposte nelle schede redatte dagli studiosi incaricati. Più in dettaglio, il valore di riferimento per la valutazione di bilancio è il "valore commerciale o di mercato", ossia la stima del ricavo minimo previsto dalla vendita dell'opera in un ridotto lasso di tempo, ipotizzato in pochi mesi. Ai fini della valutazione di bilancio, non è stato quindi considerato il "valore assicurato", che è normalmente più elevato rispetto al valore commerciale in un range del 20%-30%, in quanto tale configurazione di valore si riferisce ad un'ipotetica opportunità di riacquistare sul mercato un'opera analoga a quella perduta, ad un costo notevolmente più elevato rispetto a quello di vendita.

In relazione alla prima applicazione del nuovo criterio di valutazione (valore rideterminato), alla data del 31 dicembre 2019 il valore di mercato del patrimonio artistico di pregio è stato misurato sulla base di apposita perizia predisposta da primaria società qualificata.

A regime, la policy di Gruppo prevede che l'aggiornamento della perizia possa essere effettuato con cadenza superiore all'anno, da definire in funzione delle caratteristiche dell'opera d'arte e dell'andamento del mercato, tenuto conto dell'obiettivo di assicurare che il valore di bilancio sia una ragionevole approssimazione del valore corrente di mercato.

Gerarchia del fair value del patrimonio immobiliare ed artistico

Il fair value degli immobili e del patrimonio artistico è classificato in corrispondenza del livello 3 nella gerarchia di fair value prevista dal principio contabile IFRS 13, in quanto dipendente in modo significativo dalle stime condotte dal management, che sono caratterizzate per natura da elementi di giudizio e di soggettività, in relazione alle caratteristiche uniche e distintive dell'oggetto da valutare.

In particolare, la selezione degli input (flussi reddituali, tassi di attualizzazione, valore per metro quadro, prezzi di transazioni simili) rilevanti ai fini della misurazione del fair value degli immobili risulta influenzata dalle loro caratteristiche peculiari, quali, a titolo esemplificativo, la posizione geografica e commerciale, l'accessibilità e le infrastrutture presenti, il contesto urbano, lo stato di conservazione, la dimensione, eventuali servitù, lo stato di impianti esterni/interni. In aggiunta, in presenza di situazioni di difficile commercializzazione, possono rendersi necessari ulteriori correttivi in funzione delle politiche di vendita che la direzione aziendale intende perseguire.

In linea teorica, vi potrebbero essere circostanze, ritenute del tutto eccezionali, in cui il fair value degli immobili possa considerarsi di livello 2, ossia determinato sulla base di parametri considerati osservabili su mercati attivi; in tal caso deve essere presente un volume sufficiente di transazioni avvenute in un lasso temporale recente rispetto alla data di valutazione e non devono essere apportati correttivi significativi, a motivo dell'elevata similarità tra l'unità da valutare e le unità oggetto delle citate transazioni (es. unità residenziali appartenenti ad un edificio/area avente un numero sufficiente di unità comparabili oppure ufficio situato in un distretto commerciale con alcuni similari edifici caratterizzati da uffici comparabili).

Al riguardo si deve segnalare che, alla data di bilancio, il fair value del patrimonio immobiliare ed artistico è interamente classificato in corrispondenza del livello 3.

Attività e passività finanziarie valutate in bilancio al costo ammortizzato

Per le attività e passività finanziarie iscritte in bilancio in base al costo ammortizzato, classificate nelle categorie contabili delle "Attività finanziarie valutate al costo ammortizzato" (crediti verso banche e clientela) e delle "Passività finanziarie valutate al costo ammortizzato" (debiti verso banche e clientela e titoli in circolazione), la determinazione del fair value è rilevante ai soli fini informativi, in linea alle disposizioni previste dal principio contabile di riferimento IFRS 7. In particolare:

  • per gli impieghi a medio-lungo termine "performing" (prevalentemente mutui e leasing), il fair value è determinato sulla base dei flussi di cassa, opportunamente rettificati per le perdite attese, in funzione dei parametri PD e LGD. Detti flussi sono attualizzati sulla base di un tasso di interesse di mercato rettificato per tenere conto di un premio ritenuto espressivo dei rischi e delle incertezze;
  • per gli impieghi "deteriorati" (sofferenze, inadempienze probabili, past due), il fair value è assunto convenzionalmente pari al valore netto di bilancio. Al riguardo si segnala che, nel corso dell'esercizio, il mercato italiano degli NPL (Non Performing Loans) ha visto il perfezionamento di significative transazioni di cessioni di crediti deteriorati. I prezzi delle citate transazioni hanno tuttavia risentito delle peculiari caratteristiche dei crediti ceduti e della variabilità dei rendimenti richiesti dalle controparti acquirenti. Il fair value determinato in base alle suddette transazioni sarebbe pertanto caratterizzato da un'elevata dispersione di valori, tali da rendere non oggettiva l'individuazione di un valore di riferimento da assumere ai fini dell'informativa di bilancio; per tale motivo, il fair value dei crediti deteriorati è stato posto convenzionalmente pari al valore di bilancio;
  • per i titoli di debito classificati nel portafoglio dei "Crediti verso banche o clientela" o dei "Titoli in circolazione", il fair value è stato determinato attraverso l'utilizzo di prezzi contribuiti su mercati attivi o mediante l'utilizzo di modelli valutativi, come descritto nel precedente paragrafo "Attività e passività valutate al fair value su base ricorrente".

Per i crediti e debiti a vista o a breve termine, il valore di bilancio viene considerato una buona approssimazione del fair value come consentito dal principio contabile IFRS 7.

Con riferimento agli impieghi a medio-lungo termine performing e per quelli deteriorati si deve precisare che i metodi e le assunzioni utilizzati per la stima del fair value sono frutto di valutazioni soggettive; per tale ragione, il fair value riportato in bilancio ai soli fini di disclosure potrebbe risultare significativamente diverso rispetto ai valori determinati per finalità differenti così come potrebbe non risultare comparabile con quello fornito da altre istituzioni finanziarie.

A.4.2 Processi e sensibilità delle valutazioni

Per una disanima delle tecniche, degli input e dei processi di valutazione adottati dal Gruppo per gli strumenti classificati al livello 3 della gerarchia del fair value, si rimanda a quanto riportato nel precedente paragrafo.

Le esposizioni in strumenti finanziari di livello 3 ammontano complessivamente a 1.352,5 milioni e sono rappresentate per circa il 63,1% da titoli di capitale e da quote di OICR. Per l'analisi di sensitivity delle quote di OICR acquisite nel corso dell'esercizio 2019 a seguito di operazioni di cessione di credito pro-soluto si fa rinvio a quanto illustrato nella " Sezione 2 – D. Operazioni di cessione – Attività finanziarie cedute e cancellate integralmente" contenuta nella Parte E della presente Nota Integrativa. Per le rimanenti esposizioni non è stata elaborata alcuna analisi quantitativa di sensibilità del fair value rispetto al cambiamento degli input non osservabili, in quanto o il fair value è stato attinto da fonti terze, oppure è frutto di un modello i cui input sono specifici dell'entità oggetto di valutazione (esempio valori patrimoniali della società) e per i quali non si dispone delle informazioni necessarie per un'analisi di sensitivity.

Fra gli strumenti finanziari di livello 3 figurano inoltre i finanziamenti verso la clientela che, non superando il test SPPI, sono classificati nel portafoglio delle attività obbligatoriamente al fair value (385,6 milioni). Il fair value di tali finanziamenti è influenzato, in misura significativa, dalle previsioni di recupero dei flussi contrattuali e, in misura inferiore, dalla componente finanziaria legata alla selezione dei tassi di attualizzazione. In particolare, per i finanziamenti, sia bonis sia deteriorati, che non superato il test SPPI a seguito di accordi di ristrutturazione (127,1 milioni), una riduzione del 10% dei flussi di cassa rispetto a quelli utilizzati per la misurazione del fair value, basati in larga misura sui piani asseverati ed approvati, comporterebbe una variazione in diminuzione di circa il 10% rispetto al valore di bilancio; un incremento del tasso di attualizzazione dell'1% comporterebbe una riduzione di fair value pari a circa l'1,6% rispetto al valore di bilancio.

A.4.3 Gerarchia del fair value

Ai fini della compilazione dell'informativa sui trasferimenti tra i livelli fornita nei successivi paragrafi A.4.5.1, A.4.5.2 e A.4.5.3, si segnala che, per i titoli in posizione al 31 dicembre 2019 e che presentano un livello di fair value differente rispetto a quello attribuito al 1° gennaio 2019, si è ipotizzato che il trasferimento tra i livelli sia avvenuto con riferimento ai saldi esistenti all'inizio del periodo di riferimento.

A.4.4 Altre informazioni

Si deve precisare che il Gruppo si è avvalso della possibilità di misurare l'esposizione a livello complessivo netto, al fine di calcolare compiutamente il rischio di controparte associato ai contratti derivati rientranti in un medesimo accordo di Netting, come descritto nel precedente paragrafo "A.4.1 Livelli di fair value 2 e 3: tecniche di valutazione e input utilizzati". In presenza di collateral agreement (CSA), l'esposizione associata al singolo derivato viene determinata in funzione del suo contributo marginale all'esposizione netta attesa generata da tutti i contratti stipulati con una determinata controparte nell'ambito del medesimo CSA.

INFORMATIVA DI NATURA QUANTITATIVA

A.4.5 Gerarchia del fair value

A.4.5.1 Attività e passività valutate al fair value su base ricorrente: ripartizione per livelli del fair value

Sulla base di quanto in precedenza rappresentato, nella seguente tabella si fornisce la ripartizione, in base alla gerarchia di fair value, delle attività e passività oggetto di misurazione al fair value su base ricorrente. Come definito dal citato principio IFRS 13, le valutazioni ricorrenti si riferiscono a quelle attività o passività misurate al fair value nel prospetto di stato patrimoniale, sulla base di quanto previsto o permesso dai principi contabili internazionali di riferimento.

31/12/2019 31/12/2018
Attività/Passività misurate al fair
value
L1 L2 L3 L1 L2 L3
1. Attività finanziarie valutate al fair value con
impatto a conto economico 3.284.928 2.804.401 1.092.148 3.046.528 1.786.460 905.607
a) Attività finanziarie detenute per la
negoziazione 3.049.043 2.668.271 9.500 2.870.969 1.646.475 5.085
b) Attività finanziarie designate al fair value - - - - - -
c) Altre attività finanziarie obbligatoriamente
valutate al fair value 235.885 136.130 1.082.648 175.559 139.985 900.522
2. Attività finanziarie valutate al fair value con
impatto sulla redditività complessiva 12.052.829 213.602 260.341 14.820.629 317.177 213.755
3. Derivati di copertura - 103.614 - - 130.511 -
4. Attività materiali - - 2.747.477 - - -
5. Attività immateriali - - - - - -
Totale 15.337.757 3.121.617 4.099.966 17.867.157 2.234.148 1.119.362
1. Passività finanziarie detenute per la
negoziazione 1.031.766 9.334.364 538 608.311 5.893.298 913
2. Passività finanziarie designate al fair value 207.489 213.072 - 424.375 268.515 -
3. Derivati di copertura - 552.761 - - 726.307 -
Totale 1.239.255 10.100.197 538 1.032.686 6.888.120 913
Legenda:

L1 = Livello 1

L3 = Livello 3

L2 = Livello 2

Attività finanziarie misurate al fair value su base ricorrente

Al 31 dicembre 2019 gli strumenti finanziari valutati in modo significativo sulla base di parametri non osservabili (Livello 3) sono rappresentati per l'80% da strumenti classificati nel portafoglio delle "Altre attività finanziarie obbligatoriamente valutate al fair value " nell'ambito della categoria "Attività finanziarie valutate al fair value con impatto a conto economico", e per il 19,2% da strumenti classificati nella categoria delle "Attività finanziarie valutate al fair value con impatto sulla redditività complessiva"; il residuo è classificato tra le "Attività finanziarie detenute per la negoziazione".

Nel dettaglio, le attività finanziarie di livello 3 ammontano a 1.352,5 milioni e sono rappresentate dalle seguenti tipologie di investimenti:

  • titoli di capitale non quotati per 409,9 milioni, valorizzati principalmente sulla base di modelli interni di tipo patrimoniale e di prezzi di transazione che non rispettano i requisiti per l'attribuzione al livello 2;
  • quote di O.I.C.R. per 443,9 milioni, rappresentate da fondi di private equity, private debt e similari (364,4 milioni), fondi immobiliari (70,2 milioni) e fondi hedge (9,3 milioni); trattasi di fondi caratterizzati da significativi livelli di illiquidità e per i quali si ritiene che il processo di valorizzazione del patrimonio del fondo richieda, in misura significativa, una serie di assunzioni e stime. Per maggiori dettagli sulle quote di OICR detenute dalla Capogruppo, in relazione alle operazioni di cessione di credito multi-originator, si fa rinvio a quanto illustrato nella "Sezione 2 – D. Operazioni di cessione – Attività finanziarie cedute e cancellate integralmente" contenuta nella Parte E della presente Nota Integrativa;
  • finanziamenti verso la clientela per 385,6 milioni, oggetto di misurazione al fair value, per mancato superamento del test SPPI, in quanto i relativi flussi finanziari non rappresentano in via esclusiva il pagamento degli interessi e del capitale;
  • titoli di debito per 105,7 milioni, di cui titoli strutturati di credito per 52,9 milioni;
  • derivati Over the Counter (OTC) per 7,4 milioni per i quali, o i parametri di input non osservabili utilizzati dal modello di pricing sono ritenuti significativi ai fini della misurazione del fair value, o si è fatto affidamento su fonti terze.

Con riferimento agli strumenti finanziari derivati detenuti con finalità di negoziazione e di copertura, escludendo la quota di livello 3 come in precedenza illustrato, gli stessi risultano classificati in corrispondenza del livello 1 e 2 della gerarchia di fair value. Nel dettaglio:

  • nel livello 1 figurano i derivati quotati (future e opzioni) valutati sulla base dei prezzi forniti dalle Clearing House, per un valore complessivo pari a 133,3 milioni;
  • nel livello 2 sono classificati i derivati Over the Counter (OTC), valutati sulla base di modelli che utilizzano in misura significativa parametri osservabili sul mercato o sulla base di prezzi attinti da fonti indipendenti, per un valore di 1.922,6 milioni.

Passività finanziarie misurate al fair value su base ricorrente

Le passività finanziarie di livello 1 si riferiscono a derivati quotati di negoziazione per 127,7 milioni, a scoperti tecnici su titoli quotati in mercati attivi per 904,1 milioni, nonché a talune emissioni obbligazionarie del Gruppo designate al fair value quotate su mercati ritenuti attivi per un valore pari a 207,5 milioni (mercati regolamentati, circuiti elettronici di negoziazione, sistemi di scambi organizzati o assimilabili).

Le restanti passività finanziarie risultano quasi interamente classificate in corrispondenza del livello 2 della gerarchia di fair value: al riguardo si deve evidenziare che l'incremento registrato nelle passività finanziarie di negoziazione di livello 2, che sono passate da 5.893,3 milioni al 31 dicembre 2018 a 9.334,4 milioni al 31 dicembre 2019, è riconducibile all'operatività di negoziazione in Bond Repo intrapresa dal Gruppo nel corso del 2019.

Trasferimenti tra livelli del fair value (Livello 1 e Livello 2) per attività/passività finanziarie valutate al fair value su base ricorrente

Nel corso dell'esercizio 2019 i trasferimenti in oggetto hanno riguardato un numero limitato di titoli classificati nel portafoglio delle "Attività finanziarie valutate al fair value con impatto sulla redditività complessiva". Nel dettaglio:

  • i trasferimenti da livello 2 a livello 1 ammontano a 69,3 milioni (valore di inizio esercizio);
  • i trasferimenti da livello 1 a livello 2 ammontano a1 milione (valore di inizio esercizio).

Impatto del Credit Value Adjustment (CVA) e del Debt Value Adjustment (DVA) sulla determinazione del fair value degli strumenti finanziari derivati

Sulla base della metodologia descritta nel precedente paragrafo "A.4.1 Livelli di fair value 2 e 3: tecniche di valutazione e input utilizzati", al 31 dicembre 2019 le rettifiche cumulate apportate al fair value degli strumenti finanziari derivati per tener conto del rischio di controparte "Credit Value Adjustment (CVA) e Debt Value Adjustment (DVA)" sono complessivamente positive per 0,8 milioni e composte da:

  • rettifiche per CVA che hanno comportato una perdita cumulata, in termini di minori attività/maggiori passività, per 11,9 milioni;
  • rettifiche per DVA che hanno comportato un beneficio cumulato, in termini di maggiori attività/minori passività pari a 12,7 milioni.

Al 31 dicembre 2018 le rettifiche cumulate del fair value per tenere conto del rischio di controparte (CVA/DVA) erano complessivamente positive per 12,8 milioni, pari allo sbilancio tra rettifiche negative per CVA (6,9 milioni) e rettifiche positive per DVA (19,7).

Il conseguente impatto sul conto economico dell'esercizio 2019 è risultato quindi negativo per 12 milioni.

Attività materiali misurate al fair value su base ricorrente

Le attività materiali misurate al fair value su base ricorrente, interamente classificate nel livello 3, sono rappresentate dagli immobili e dalle opere d'arte di pregio, in relazione alle quali il Gruppo ha adottato, a partire dal bilancio 2019, un diverso criterio di valutazione, passando dal costo al criterio del valore rideterminato/fair value, come illustrato nel precedente paragrafo " Cambiamenti intervenuti nel 2019 nei principio contabili applicati dal Gruppo" contenuto nella parte "A.1 – Parte generale". Il suddetto cambiamento nei criteri di valutazione è in grado di spiegare la variazione intervenuta nelle attività in esame rispetto al precedente esercizio, dove il saldo era pari a zero.

In maggior dettaglio, nella sottovoce "4. Attività materiali" figurano:

  • gli immobili di proprietà ad uso strumentale e a scopo di investimento per un importo pari a 2.695,4 milioni;
  • il patrimonio artistico di pregio per 52,1 milioni classificati nella voce di stato patrimoniale "90. Attività materiali".

Al riguardo si segnala che oltre alle attività materiali di cui sopra, il Gruppo detiene anche immobili valutati al fair value su base ricorrente per un ammontare pari a 33,6 milioni (livello 3 nella gerarchia di fair value), classificati nella voce patrimoniale "120. Attività non correnti e gruppi di attività in via di dismissione", in relazione alle trattative di vendita in corso.

Attività finanziarie valutate al fair value con impatto
a conto economico
Attività
Totale di cui: a)
attività
finanziarie
detenute
per la
negoziazione
di cui: b)
attività
finanziarie
designate
al fair value
di cui: c)
altre attività
finanziarie
obbligatori
amente
valutate al
fair value
finanziarie
valutate al
fair value
con impatto
sulla
redditività
complessiva
Derivati di
copertura
Attività
materiali
Attività
immateriali
1. Esistenze iniziali 905.607 5.085 - 900.522 213.755 - 1.380.575 -
2. Aumenti 462.793 23.788 - 439.005 86.417 - 1.600.752 -
2.1. Acquisti 191.083 1.671 - 189.412 84 - 35.294 -
2.2. Profitti imputati a: 77.989 125 - 77.864 85.923 - 30.103 -
2.2.1. Conto Economico 77.989 125 - 77.864 6.024 - 30.103 -
- di cui plusvalenze 71.806 121 - 71.685 - - 27.704 -
2.2.2. Patrimonio netto - X X X 79.899 - - -
2.3. Trasferimenti da altri livelli 19.271 19.271 - - - - - -
2.4. Altre variazioni in aumento 174.450 2.721 - 171.729 410 - 1.535.355 -
3. Diminuzioni (276.252) (19.373) - (256.879) (39.831) - (233.850) -
3.1. Vendite (138.364) (18.680) - (119.684) (23.940) - (65.379) -
3.2. Rimborsi (63.503) - - (63.503) (3.698) - - -
3.3. Perdite imputate a: (55.503) (693) - (54.810) (8.130) - (142.458) -
3.3.1. Conto Economico (55.503) (693) - (54.810) (3.977) - (142.458) -
- di cui minusvalenze (50.680) (15) - (50.665) - - (137.207) -
3.3.2. Patrimonio netto - X X X (4.153) - - -
3.4. Trasferimenti ad altri livelli - - - - - - - -
3.5. Altre variazioni in diminuzione (18.882) - - (18.882) (4.063) - (26.013) -
4. Rimanenze finali 1.092.148 9.500 - 1.082.648 260.341 - 2.747.477 -

A.4.5.2 Variazioni annue delle attività valutate al fair value su base ricorrente (livello 3)

Al 31 dicembre 2019 le attività materiali valutate al fair value su base ricorrente sono rappresentate dal patrimonio immobiliare (2.695,4 milioni) e dal patrimonio artistico di pregio (52,1 milioni). In maggior dettaglio:

  • il valore di mercato al 31 dicembre 2019 degli immobili ad uso funzionale e delle opere d'arte, pari a 1.431,7 milioni, è esposto nella sottovoce "2.4 Altre variazioni in aumento", tenuto conto della rappresentazione prospettica del passaggio dal criterio del costo al criterio del fair value;
  • le restanti variazioni si riferiscono agli immobili a scopo di investimento, in relazione ai quali la modifica del criterio di valutazione ha comportato una rideterminazione del saldo iniziale (1.380,6 milioni), ottenuto rettificando il saldo al 31 dicembre 2018 (1.393,0 milioni) degli effetti conseguenti al passaggio dal criterio del costo a quello del fair value (-12,4 milioni). Le variazioni di fair value rilevate a conto economico nel corso del 2019 sono complessivamente negative per 109,5 milioni (pari allo sbilancio delle sottovoci "2.2.1 Profitti imputati a conto economico – di cui plusvalenze" e "3.3.1. Perdite imputate a conto Economico – di cui minusvalenze").

Per ulteriori dettagli sul cambiamento del principio contabile delle attività materiali in esame si fa rinvio a quanto illustrato nel paragrafo "Cambiamenti intervenuti nel 2019 nei principi contabili applicati dal Gruppo" contenuto nella precedente parte "A.1 – Parte generale".

A.4.5.3 Variazioni annue delle passività valutate al fair value su base ricorrente (livello 3)

Passività
finanziarie
detenute
per la
negoziazione
Passività
finanziarie
designate al
fair value
Derivati di
copertura
1. Esistenze iniziali 913 - -
2. Aumenti - - -
2.1. Emissioni - - -
2.2. Perdite imputate a: - - -
2.2.1. Conto Economico - - -
- di cui minusvalenze - - -
2.2.2. Patrimonio Netto X - -
2.3. Trasferimenti da altri livelli - - -
2.4. Altre variazioni in aumento - - -
3. Diminuzioni (375) - -
3.1. Rimborsi - - -
3.2. Riacquisti - - -
3.3. Profitti imputati a : (375) - -
3.3.1. Conto Economico (375) - -
- di cui plusvalenze (375) - -
3.3.2. Patrimonio Netto X - -
3.4. Trasferimento ad altri livelli - - -
3.5. Altre variazioni in diminuzione - - -
4. Rimanenze finali 538 - -

A.4.5.4 Attività e passività non valutate al fair value o valutate al fair value su base non ricorrente: ripartizione per livelli di fair value

Attività/Passività non misurate al fair value o misurate al 31/12/2019 31/12/2018
fair value su base non ricorrente VB L1 L2 L3 VB L1 L2 L3
1. Attività finanziarie valutate al costo ammortizzato 133.147.117 17.248.071 426.502 121.593.955 123.840.007 14.940.783 467.710 113.080.451
2. Attività materiali detenute a scopo di investimento - - - - 1.392.985 - - 1.584.567
3. Attività non correnti e gruppi di attività in via di dismissione - - - - 5.408 - - 5.408
Totale 133.147.117 17.248.071 426.502 121.593.955 125.238.400 14.940.783 467.710 114.670.426
1. Passività finanziarie valutate al costo ammortizzato 138.333.959 13.816.992 2.139.139 122.698.802 136.160.342 6.163.016 7.449.951 122.000.062
2. Passività associate ad attività in via di dismissione - - - - - - - -
Totale 138.333.959 13.816.992 2.139.139 122.698.802 136.160.342 6.163.016 7.449.951 122.000.062

Attività e passività non valutate al fair value

Le attività e le passività finanziarie classificate in corrispondenza del livello 1 e del livello 2 della gerarchia di fair value si riferiscono a titoli di debito/obbligazioni di propria emissione, per le quali si è fatto ricorso a quotazioni disponibili su mercati attivi o a tecniche valutative in cui parametri rilevanti sono osservabili sul mercato. In maggior dettaglio, i titoli detenuti nell'attivo sono in prevalenza rappresentati da titoli governativi classificati in corrispondenza del livello 1.

Le restanti attività e le passività finanziarie valutate al costo ammortizzato (finanziamenti, depositi, conti correnti, altri debiti) sono classificate nel livello 3, in quanto:

  • il fair value è stato determinato sulla base di parametri non osservabili, prevalentemente riconducibili alle stime delle perdite attese determinate in base ad indicatori non osservabili sul mercato; o
  • non si è proceduto ad una misurazione del fair value in quanto ritenuto essere approssimativamente pari al valore di bilancio, come consentito dal principio contabile IFRS 7.

Per le citate tipologie di strumenti finanziari, la selezione delle tecniche e dei parametri utilizzati nella stima del fair value da indicare in bilancio ai soli fini di disclosure, nonché l'apprezzamento in merito alla rilevanza degli input non osservabili, richiedono significativi elementi di giudizio; non si può quindi escludere che un differente apprezzamento di tali parametri o il ricorso a tecniche di valutazione alternative possano condurre a valori di fair value significativamente differenti, anche in funzione delle diverse finalità per le quali gli stessi sono stati determinati.

Per l'informativa sulla modalità di determinazione del fair value delle attività e delle passività finanziarie valutate al costo ammortizzato si fa rinvio a quanto illustrato nei precedenti paragrafi "Attività e passività finanziarie valutate in bilancio al costo ammortizzato".

Da ultimo si deve segnalare che al 31 dicembre 2019 nessuna attività risulta valorizzata in corrispondenza delle voci "2. Attività materiali detenute a scopo di investimento". Lo scostamento rispetto ai saldi riferiti al 31 dicembre 2018 trova spiegazione con la modifica dei criteri di valutazione adottati dal Gruppo, a partire dal 2019, per gli immobili di proprietà.

Attività e passività misurate al fair value su base non ricorrente

In linea con le disposizioni previste dalla Circolare 262, l'informativa sulla gerarchia del fair value delle attività e delle passività in esame (colonne "L1", "L2", "L3") è fornita solo con riferimento alle poste valutate in bilancio in base al criterio del fair value.

Al 31 dicembre 2019 non si segnalano importi da valorizzare, in quanto le uniche attività in via di dismissione valutate al fair value sono rappresentate dagli immobili, che sono tuttavia valutati al fair value su base ricorrente, a seguito della modifica dei criteri di valutazione illustrati nel paragrafo "Cambiamenti intervenuti nel 2019 nei principi contabili applicati dal Gruppo" contenuto nella precedente parte "A.1 – Parte generale".

Al 31 dicembre 2018 nella voce in esame figuravano alcuni investimenti immobiliari per 5,4 milioni, valutati al fair value su base non ricorrente a seguito della classificazione come attività in via dismissione; in base ai criteri di valutazione utilizzati per il bilancio 2018, in assenza della riclassificazione come attività in via di dismissione, la valutazione sarebbe stata in base al costo.

Per le attività non correnti e gruppi di attività in via di dismissione e passività associate oggetto di misurazione al costo si fa rinvio alla specifica informativa riportata nella Sezione 12 "Attività non correnti e gruppi di attività in via di dismissione e passività associate" contenute nella Parte B della presente nota integrativa.

A.5 Informativa sul c.d. "day one profit/loss"

Ai sensi dell'IFRS 7 paragrafo 28 nell'ambito degli strumenti finanziari del Gruppo, si rappresenta che alla data di bilancio non si rilevano impatti derivanti dal cosiddetto "Day 1 Profit/Loss", inteso come differenza tra il fair value al momento della rilevazione iniziale (prezzo della transazione) e l'importo determinato a quella data utilizzando una tecnica di valutazione.

PARTE B – INFORMAZIONI SULLO STATO PATRIMONIALE CONSOLIDATO

ATTIVO

Sezione 1 – Cassa e disponibilità liquide – Voce 10

1.1 Cassa e disponibilità liquide: composizione

Totale Totale
31/12/2019 31/12/2018
a) Cassa 912.742 922.017
b) Depositi a vista presso Banche Centrali - -
Totale 912.742 922.017

Sezione 2 - Attività finanziarie valutate al fair value con impatto a conto economico – Voce 20

2.1 Attività finanziarie detenute per la negoziazione: composizione merceologica

Voci/Valori Totale
31/12/2019
Totale
31/12/2018
L1 L2 L3 L1 L2 L3
A. Attività per cassa
1. Titoli di debito 1.822.525 14.994 1.613 2.138.997 37.387 2
1.1 Titoli strutturati 73.069 10.497 1.613 53.620 34.470 -
1.2 Altri titoli di debito 1.749.456 4.497 - 2.085.377 2.917 2
2. Titoli di capitale 1.090.054 - 19 607.252 - 17
3. Quote di O.I.C.R. 3.132 - 444 137 - 455
4. Finanziamenti - 834.324 - - - -
4.1 Pronti contro termine - 834.324 - - - -
4.2 Altri - - - - - -
Totale (A) 2.915.711 849.318 2.076 2.746.386 37.387 474
B. Strumenti derivati - - - - - -
1. Derivati finanziari 133.332 1.818.953 7.424 124.583 1.608.231 4.611
1.1 di negoziazione 133.332 1.811.333 7.424 124.583 1.596.042 4.611
1.2 connessi con la fair value option - 7.605 - - 12.173 -
1.3 altri - 15 - - 16 -
2. Derivati creditizi - - - - 857 -
2.1 di negoziazione - - - - 857 -
2.2 connessi con la fair value option - - - - - -
2.3 altri - - - - - -
Totale (B) 133.332 1.818.953 7.424 124.583 1.609.088 4.611
Totale (A+B) 3.049.043 2.668.271 9.500 2.870.969 1.646.475 5.085
L1 = Livello 1

L2 = Livello 2

L3 = Livello 3

La sottovoce "1.2 Altri titoli di debito" include attività finanziarie subordinate emesse da banche, assicurazioni e società finanziare per un controvalore di bilancio di 55,3 milioni classificati come livello 1 (nel precedente esercizio erano pari a 200,4 milioni).

La voce 4. "Finanziamenti" è interamente rappresentata da operazioni di pronti contro termine di negoziazione, in prevalenza stipulati con controparti bancarie.

Nella tabella seguente viene fornita la composizione delle quote di OICR, quasi interamente riconducibili alla tipologia dei fondi azionari.

Voci/Valori 31/12/2019 31/12/2018
Fondi Azionari 3.551 532
Fondi Immobiliari 25 60
Totale 3.576 592

2.2 Attività finanziarie detenute per la negoziazione: composizione per debitori / emittenti / controparti

Totale Totale
Voci/Valori 31/12/2019 31/12/2018
A. Attività per cassa
1. Titoli di debito 1.839.132 2.176.386
a) Banche Centrali - -
b) Amministrazioni pubbliche 1.630.157 753.572
c) Banche 130.827 910.519
d) Altre società finanziarie 47.424 438.266
di cui: imprese di assicurazione 10.234 76.270
e) Società non finanziarie 30.724 74.029
2. Titoli di capitale 1.090.073 607.269
a) Banche 90.215 72.062
b) Altre società finanziarie 125.389 40.847
di cui: imprese di assicurazione 50.637 5.541
c) Società non finanziarie 874.465 494.360
d) Altri emittenti 4 -
3. Quote di OICR 3.576 592
4. Finanziamenti 834.324 -
a) Banche Centrali - -
b) Amministrazioni pubbliche - -
c) Banche 658.427 -
d) Altre società finanziarie 175.897 -
di cui: imprese di assicurazione - -
e) Società non finanziarie - -
f) Famiglie - -
Totale (A) 3.767.105 2.784.247
B. Strumenti derivati
a) Controparti centrali 24.314 43.936
b) Altre 1.935.395 1.694.346
Totale (B) 1.959.709 1.738.282
Totale (A+B) 5.726.814 4.522.529

2.3 Attività finanziarie designate al fair value: composizione merceologica

Al 31 dicembre 2019, così come per l'esercizio precedente, il Gruppo non detiene alcuna attività classificata nel portafoglio in esame.

2.4 Attività finanziarie designate al fair value: composizione per debitori/emittenti

Al 31 dicembre 2019, così come per l'esercizio precedente, il Gruppo non detiene alcuna attività classificata nel portafoglio in esame.

Totale
31/12/2019
Totale
31/12/2018
L1 L2 L3 L1 L2 L3
42.083 105.622 99.367 46.003 110.008 57.892
- - - - - 2.940
42.083 105.622 99.367 46.003 110.008 54.952
35.836 30.508 154.227 3.068 29.977 182.884
157.966 - 443.427 126.488 - 365.345
- - 385.627 - - 294.401
- - - - - -
- - 385.627 - - 294.401
235.885 136.130 1.082.648 175.559 139.985 900.522

2.5 Attività finanziarie obbligatoriamente valutate al fair value: composizione merceologica

L1 = Livello 1

L2 = Livello 2

L3 = Livello 3

L'esposizione in titoli di debito ammonta complessivamente a 247,1 milioni ed è rappresentata quasi interamente da obbligazioni emesse da società finanziarie e da banche.

In maggior dettaglio, nella sottovoce 1.2 "Altri titoli di debito" figurano:

  • il titolo Dexia Credit Local per un importo pari a 105,6 milioni (110 milioni nel 2018) classificato come livello 2;
  • i titoli subordinati emessi da banche ed assicurazioni per 40,8 milioni (valore nominale 37,3 milioni) rispetto ai 44,8 milioni del 2018 (valore nominale 45,6 milioni), interamente classificati in corrispondenza del livello 1;
  • i titoli Asset Backed Securities (ABS) per 48,2 milioni (49,4 milioni nel 2018), di cui 13,9 milioni con clausole di subordinazione, relative alle cartolarizzazioni perfezionate per il tramite dei seguenti veicoli: Pharma Finance S.r.l., Bnt Portfolio S.p.V. e Berenice S.p.V. Tali titoli sono classificati in corrispondenza del livello 3. Per ulteriori dettagli si fa rinvio alla paragrafo "C. Operazioni di cartolarizzazione" contenuto nella Parte E della presente Nota Integrativa.

Nella voce in esame figura, per un valore nullo, l'investimento indirettamente detenuto verso Banca Carige per il tramite dello Schema Volontario del FITD, come illustrato nella "Parte A – Politiche contabili" della presente Nota Integrativa, alla quale pertanto si fa rinvio per ulteriori dettagli.

Tra i titoli di capitale, che nel complesso ammontano a 220,6 milioni, il principale investimento, classificato nel livello 3, è rappresentato dall'interessenza azionarie nel capitale di S.I.A. S.p.A. per un valore pari a 98,2 milioni.

Nella tabella seguente è illustrata la composizione delle quote di OICR.

Voci/Valori 31/12/2019 31/12/2018
Fondi Azionari 132.299 104.172
Fondi Bilanciati 534 19.096
Fondi Obbligazionari 177.758 74.701
Fondi Flessibili 17.179 68.066
Fondi Hedge 9.326 10.179
Fondi Immobiliari 70.220 82.679
Fondi di Private Debt e assimilati 194.077 132.940
Totale 601.393 491.833

I fondi di "Private Debt" si riferiscono alle quote attribuite al Gruppo nell'ambito di operazioni di cessione multioriginator di crediti deteriorati, come illustrato nella Parte E, Sezione II "Rischi del consolidato prudenziale", Sottosezione D "Operazioni di cessione", "D.3 Consolidato prudenziale - attività finanziarie cedute e cancellate integralmente", alla quale si fa pertanto rinvio per ulteriori dettagli.

Totale Totale
31/12/2019 31/12/2018
1.Titoli di capitale 220.571 215.929
di cui: banche 9.288 9.032
di cui: altre società finanziarie 52.121 46.516
di cui: società non finanziarie 159.162 160.381
2. Titoli di debito 247.072 213.903
a) Banche centrali - -
b) Amministrazioni pubbliche - -
c) Banche 130.204 138.882
d) Altre società finanziarie 65.719 71.558
di cui: imprese di assicurazione 17.501 17.129
e) Società non finanziarie 51.149 3.463
3. Quote di O.I.C.R. 601.393 491.833
4. Finanziamenti 385.627 294.401
a) Banche centrali - -
b) Amministrazioni pubbliche 6.666 6.953
c) Banche - -
d) Altre società finanziarie 105.815 12.586
di cui: imprese di assicurazione - -
e) Società non finanziarie 215.005 209.443
f) Famiglie 58.141 65.419
Totale 1.454.663 1.216.066

2.6 Attività finanziarie obbligatoriamente valutate al fair value: composizione per debitori/emittenti

Sezione 3 - Attività finanziarie valutate al fair value con impatto sulla redditività complessiva – Voce 30

3.1 Attività finanziarie valutate al fair value con impatto sulla redditività complessiva: composizione merceologica

Voci/Valori Totale
31/12/2019
Totale
31/12/2018
L1 L2 L3 L1 L2 L3
1. Titoli di debito 11.790.398 100.077 4.698 14.642.675 203.652 8.401
1.1 Titoli strutturati 6.510 - 4.698 - - 8.401
1.2 Altri titoli di debito 11.783.888 100.077 - 14.642.675 203.652 -
2. Titoli di capitale 262.431 113.525 255.643 177.954 113.525 205.354
3. Finanziamenti - - - - -
Totale 12.052.829 213.602 260.341 14.820.629 -
317.177
213.755
L1 = Livello 1

L2 = Livello 2

L'esposizione in titoli di debito ammonta complessivamente a 11.895,2 milioni (14.854,7 milioni al 31 dicembre 2018) ed è rappresentata principalmente da obbligazioni emesse da governi e da banche.

Le attività subordinate ammontano a 177,7 milioni (161 milioni in termini di valore nominale) e si riferiscono a titoli emessi da banche, assicurazione e società finanziarie; in maggior dettaglio, le suddette attività sono esposte nella sottovoce "1.2 Altri titoli di debito" , in corrispondenza del livello 1. Nel precedente esercizio tali attività erano pari a 219,2 milioni (203,8 milioni in termini di valore nominale), classificate per 210,5 milioni in corrispondenza del livello 1 e per 8,7 milioni nel livello 2.

L3 = Livello 3

I titoli rivenienti da operazioni di cartolarizzazione ammontano a 4,7 milioni e figurano nella sottovoce "1.1 Titoli strutturati" in corrispondenza del livello 3; per ulteriori dettagli sulle esposizioni verso la cartolarizzazione si fa rinvio a quanto illustrato nel paragrafo "C. Operazioni di cartolarizzazione" contenuto nella Parte E della presente Nota Integrativa.

L'esposizione detenuta in titoli di capitale ammonta complessivamente a 631,5 milioni (496,8 milioni al 31 dicembre 2018). In maggior dettaglio:

  • i titoli di capitale di livello 2 si riferiscono alle quote detenute nel capitale sociale di Banca d'Italia (n. 4.541 quote), corrispondenti all'1,5137% dell'intero capitale sociale. Il valore di bilancio, pari a 113,5 milioni, è ottenuto valorizzando ciascuna quota per un valore unitario pari a 25.000 euro. Al riguardo si precisa che tali quote derivano dall'operazione di aumento di capitale effettuata da Banca d'Italia nel 2013 per effetto del Decreto Legge n. 133 del 30 novembre 2013, convertito con la Legge n. 5 del 29 gennaio 2014, che ha determinato l'emissione di nuove quote, per un valore pari a 25.000 euro a quota;
  • tra i titoli di capitale di livello 1 sono comprese le azioni di Anima Holding, per un importo pari a 249,6 milioni.

3.2 Attività finanziarie valutate al fair value con impatto sulla redditività complessiva: composizione per debitori/emittenti

Totale Totale
Voci/Valori 31/12/2019 31/12/2018
1. Titoli di debito 11.895.173 14.854.728
a) Banche centrali - -
b) Amministrazioni pubbliche 9.078.233 11.699.929
c) Banche 1.935.062 2.135.277
d) Altre società finanziarie 777.213 991.457
di cui: imprese di assicurazione 96.327 102.508
e) Società non finanziarie 104.665 28.065
2. Titoli di capitale 631.599 496.833
a) Banche 194.969 209.013
b) Altri emittenti: 436.630 287.820
- altre società finanziarie 381.510 243.758
di cui: imprese di assicurazione 25 24
- società non finanziarie 55.120 44.062
- altri - -
3. Finanziamenti - -
a) Banche centrali - -
b) Amministrazioni pubbliche - -
c) Banche - -
d) Altre società finanziarie - -
di cui: imprese di assicurazione - -
e) Società non finanziarie - -
f) Famiglie - -
Totale 12.526.772 15.351.561

3.3 Attività finanziarie valutate al fair value con impatto sulla redditività complessiva: valore lordo e rettifiche di valore complessive

Valore lordo Rettifiche di valore complessive
Primo stadio di cui:
Strumenti con
basso rischio
di credito
Secondo
stadio
Terzo
stadio
Primo
stadio
Secondo
stadio
Terzo
stadio
Write-off
parziali
complessivi
(*)
Titoli di debito 11.651.216 11.651.216 247.478 - (2.207) (1.314) - -
Finanziamenti - - - - - - - -
Totale 31/12/2019 11.651.216 11.651.216 247.478 - (2.207) (1.314) - X
Totale 31/12/2018 14.654.559 14.646.114 209.684 - (7.529) (1.986) - X
di cui: attività finanziarie impaired
acquistate o originate
X X - - X - - -

(*) = Valore da esporre a fini informativi

Sezione 4 – Attività finanziarie valutate al costo ammortizzato – Voce 40

merceologica dei crediti verso banche
mposizione
mortizzato: co
m
4.1 Attività finanziarie valutate al costo a
31/12/2019
Totale
31/12/2018
Totale
Valore di bilancio Fair value Valore di bilancio Fair value
Tipologia operazioni/Valori secondo stadio
Primo e
Terzo stadio acquisite o
impaired
originate
di cui:
L1 L2 L3 secondo stadio
Primo e
Terzo stadio acquisite o
impaired
originate
di cui:
L1 L2 L3
A. Crediti verso Banche Centrali 6.556.632 - - - - 6.556.632 575.536 - - - 11.677 563.859
1. Depositi a scadenza - - - X X X - - - X X X
2. Riserva obbligatoria 6.544.572 - - X X X 563.859 - - X X X
3. Pronti contro termine - - - X X X - - - X X X
4. Altri 12.060 - - X X X 11.677 - - X X X
B. Crediti verso banche 4.277.823 63 - 623.937 184.855 3.492.670 3.801.926 64 - - 177.389 3.630.047
1. Finanziamenti 3.487.732 63 - - - 3.492.670 3.617.519 64 - - - 3.630.047
1.1 Conti correnti e depositi a vista 908.802 63 - X X X 1.094.426 64 - X X X
1.2. Depositi a scadenza 134.493 - - X X X 129.295 - - X X X
1.3. Altri finanziamenti: 2.444.437 - - X X X 2.393.798 - - X X X
- Pronti contro termine attivi 971.491 - - X X X 758.169 - - X X X
- Finanziamenti per leasing 1.688 - - X X X 2.058 - - X X X
- Altri 1.471.258 - - X X X 1.633.571 - - X X X
2. Titoli di debito 790.091 - - 623.937 184.855 - 184.407 - - - 177.389 -
2.1 Titoli strutturati - - - - - - - - - - - -
2.2 Altri titoli di debito 790.091 - - 623.937 184.855 - 184.407 - - - 177.389 -
Totale 10.834.455 63 - 623.937 184.855 10.049.302 4.377.462 64 - - 189.066 4.193.906

La voce B.1.3 "Altri finanziamenti – altri" comprende i depositi cauzionali per contratti "ISMA" e "CSA" per circa 563 milioni, nonché finanziamenti con piano di ammortamento a medio/lungo termine, crediti per operazioni di negoziazione titoli non ancora regolate e crediti per sconto effetti. Nella voce in esame figurano altresì i crediti di funzionamento per un ammontare pari a circa 7 milioni (0,9 milioni nel 2018), riconducibili a ricavi di competenza dell'esercizio 2019 ancora da incassare alla chiusura dell'esercizio.

Per il dettaglio delle attività deteriorate si rinvia alla "Parte E – Informazioni sui rischi e sulle relative politiche di copertura, Sezione 1, Rischio di credito".

4.2 Attività finanziarie valutate al costo ammortizzato: composizione merceologica dei crediti verso clientela

31/12/2019
Totale
31/12/2018
Totale
Valore di bilancio Fair value Valore di bilancio Fair value
Tipologia operazioni/Valori secondo stadio
Primo e
Terzo stadio acquisite o
impaired
originate
di cui:
L1 L2 L3 secondo stadio
Primo e
Terzo stadio acquisite o
impaired
originate
di cui:
L1 L2 L3
1. Finanziamenti 97.798.968 5.544.384 533.881 - - 108.939.965 95.859.097 6.726.902 764.276 - - 107.401.370
1.1. Conti correnti 10.501.931 844.065 190.742 X X X 11.198.951 999.684 195.627 X X X
1.2. Pronti contro termine attivi 5.724.258 - - X X X 6.233.274 - - X X X
1.3. Mutui 62.514.221 2.827.713 281.330 X X X 58.558.496 3.118.910 417.592 X X X
1.4. Carte di credito, prestiti personali e
cessioni del quinto
1.992.109 27.885 91 X X X 1.926.258 17.523 1.343 X X X
1.5. Finanziamenti per leasing 951.825 763.583 6.082 X X X 1.059.608 1.026.049 6.326 X X X
1.6. Factoring 142.082 89 - X X X 87.992 90 - X X X
1.7. Altri finanziamenti 15.972.542 1.081.049 55.636 X X X 16.794.518 1.564.646 143.388 X X X
2. Titoli di debito 18.969.247 - - 16.624.134 241.647 2.604.688 16.876.482 - - 14.940.783 278.644 1.485.175
2.1. Titoli strutturati - - - - - - - - - - - -
2.2. Altri titoli di debito 18.969.247 - - 16.624.134 241.647 2.604.688 16.876.482 - - 14.940.783 278.644 1.485.175
Totale 116.768.215 5.544.384 533.881 16.624.134 241.647 111.544.653 112.735.579 6.726.902 764.276 14.940.783 278.644 108.886.545

I crediti netti verso la clientela risultano pari a 122.312,6 milioni (119.462,5 milioni al 31 dicembre 2018). Escludendo i titoli di debito, l'analisi del portafoglio per forma tecnica evidenzia una incidenza preponderante degli impieghi in mutui, che rappresentano il 63% del totale (60% nel 2018), seguiti dai conti correnti che ammontano a 11.346,0 milioni, con una incidenza pari all'11%, sostanzialmente stabile rispetto al 2018.

Nella voce "1.7. Altri finanziamenti" sono principalmente rilevati i finanziamenti per anticipi su effetti, documenti e valori similari salvo buon fine, le sovvenzioni non regolate in conto corrente e i crediti di funzionamento connessi con la prestazione di servizi finanziari. In particolare, i crediti di funzionamento sono rappresentati per 236,7 milioni dalle commissioni di competenza dell'esercizio 2019, a fronte dei contratti ordinari con la propria clientela, che saranno oggetto di incasso nel corso dell'esercizio 2020 (principalmente relativi all'attività di collocamento titoli per 110,2 milioni e alla distribuzione di prodotti di terzi per 95,9 milioni). Nel 2018 erano pari a 184,7 milioni quasi integralmente incassati nell'esercizio 2019, per ulteriori dettagli si rimanda a quanto specificato in calce alla tabella "2.1 Commissioni attive: composizione" della Parte C – Informazioni sul conto economico consolidato.

I crediti deteriorati (terzo Stadio) ammontano a 5.544,4 milioni, segnando una contrazione rispetto allo scorso esercizio (6.726,9 milioni), anche a seguito del completamento delle operazioni di derisking intervenuto nel corso dell'anno.

Per ulteriori dettagli sulla qualità del credito si fa rinvio alla Parte E – Informazioni sui rischi e sulle relative politiche di copertura, Sezione 1 – Rischi del consolidato contabile, Informazioni di natura quantitativa, Qualità del credito e Sezione 2 – Rischi del consolidato prudenziale, 1.1 Rischio di credito, Informazioni di natura quantitativa, Qualità del credito.

Nella voce 2. Titoli di debito, classificate come livello 3, sono inclusi i titoli emessi nell'ambito di operazioni di cartolarizzazione per 2.531,5 milioni (1.479,1 milioni nel 2018) di cui:

  • 1.255 milioni (1.428,6 milioni nel 2018) relativi ai titoli senior emessi dal veicolo Red Sea S.p.V.;
  • 1.247,1 milioni relativi ai titoli senior emessi dal veicolo Leviticus S.p.V., nell'ambito dell'operazione ACE descritta nella "Sezione 5 – Altri aspetti" contenuta nella Parte A.1 della presente nota integrativa consolidata;
  • 29,4 milioni relativi ai titoli junior emessi da Italfinance Sec Vehicle 2, rivenienti da operazioni di cartolarizzazione originate dall'ex Gruppo Banca Italease, iscritti nell'attivo per effetto dell'"Accordo sui crediti cartolarizzati" stipulato con Alba Leasing.

Per ulteriori dettagli si fa rinvio a quanto descritto nella Parte E, Sezione 1, "C. Operazioni di cartolarizzazione".

I titoli provvisti di clausole di subordinazione, emessi da società finanziarie e da compagnie di assicurazione, ammontano complessivamente a 56,3 milioni, di cui 29,4 milioni riconducibili all'esposizione junior nei confronti di un'operazione di cartolarizzazione, in precedenza citata.

4.3 Attività finanziarie valutate al costo ammortizzato: composizione per debitori/emittenti dei crediti verso clientela

Totale
31/12/2019
Totale
31/12/2018
Tipologia operazioni/Valori Primo e
secondo
stadio
Terzo stadio di cui:
attività
impaired
acquisite o
originate
Primo e
secondo
stadio
Terzo stadio di cui:
attività
impaired
acquisite o
originate
1. Titoli di debito 18.969.247 - - 16.876.482 - -
a) Amministrazioni pubbliche 15.745.361 - - 15.081.797 - -
b) Altre società finanziarie 2.993.948 - - 1.651.696 - -
di cui: imprese di assicurazione 26.919 - - 26.722 - -
c) Società non finanziarie 229.938 - - 142.989 - -
2. Finanziamenti verso: 97.798.968 5.544.384 533.881 95.859.096 6.726.902 764.276
a) Amministrazioni pubbliche 1.828.804 3.341 - 1.624.303 2.325 -
b) Altre società finanziarie 13.773.149 110.825 9.239 13.603.252 159.829 10.871
di cui: imprese di assicurazione 71.051 - - 109.297 - -
c) Società non finanziarie 49.786.768 4.506.579 488.503 48.944.330 5.672.768 715.086
d) Famiglie 32.410.247 923.639 36.139 31.687.211 891.980 38.319
Totale 116.768.215 5.544.384 533.881 112.735.578 6.726.902 764.276

4.4 Attività finanziarie valutate al costo ammortizzato: valore lordo e rettifiche di valore complessive

Valore lordo Rettifiche di valore complessivo
Primo stadio di cui:
Strumenti
con basso
rischio di
credito
Secondo
stadio
Terzo stadio Primo
stadio
Secondo
stadio
Terzo stadio Write-off
parziali
complessivi
(*)
Titoli di debito 19.626.380 19.535.457 138.306 - (4.224) (1.124) - -
Finanziamenti 102.232.952 - 5.939.941 10.086.886 (122.962) (206.599) (4.542.439) 512.582
Totale 31/12/2019 121.859.332 19.535.457 6.078.247 10.086.886 (127.186) (207.723) (4.542.439) 512.582
Totale 31/12/2018 109.944.299 16.950.847 7.548.798 11.814.237 (126.393) (253.663) (5.087.271) 390.120
di cui: attività finanziarie
impaired acquisite o originate
X X - 1.009.136 X - (475.255) 75.408

(*) Valore da esporre a fini informativi.

L'importo esposto alla colonna "di cui: Strumenti con basso rischio di credito" riguarda principalmente titoli governativi italiani ed esteri.

Sezione 5 - Derivati di copertura – Voce 50

Fair Value
31/12/2019
VN Fair Value
31/12/2018
VN
L1 L2 L3 31/12/2019 L1 L2 L3 31/12/2018
A. Derivati finanziari
1. Fair Value - 103.614 - 10.933.503 - 130.511 - 9.652.272
2. Flussi Finanziari - - - - - - - -
3. Investimenti esteri - - - - - - - -
B. Derivati creditizi
1. Fair Value - - - - - - - -
2. Flussi Finanziari - - - - - - - -
Totale - 103.614 - 10.933.503 - 130.511 - 9.652.272
VN = valore nozionale

5.1 Derivati di copertura: composizione per tipologia di copertura e per livelli

L1 = Livello 1

L2 = Livello 2 L3 = Livello 3

5.2 Derivati di copertura: composizione per portafogli coperti e per tipologia di copertura

Fair Value Flussi finanziari
Specifica Investim.
Operazioni/Tipo di copertura debito e tassi
di interesse
titoli di
indici azionari
capitale e
titoli di
valute e oro credito merci altri Generica Specifica Generica esteri
1. Attività finanziarie valutate al fair value con impatto
sulla redditività complessiva
- - - - X X
X
- X X
2. Attività finanziarie valutate al costo ammortizzato 2.844 X - - X X
X
- X X
3. Portafoglio X X X X X 41.336
X
X - X
4. Altre operazioni - - - - - X
-
- X -
Totale attività 2.844 - - - - 41.336
-
- - -
1. Passività finanziarie 59.434 X - - - X
-
- X X
2. Portafoglio X X X X X -
X
X - X
Totale passività 59.434 - - - - -
-
- - -
1. Transazioni attese X X X X X X
X
- X X
2. Portafoglio di attività e passività finanziarie X X X X X -
X
X - -

Sezione 6 - Adeguamento di valore delle attività finanziarie oggetto di copertura generica – Voce 60

Totale Totale
Adeguamento di valore delle attività coperte / Valori 31/12/2019 31/12/2018
1. Adeguamento positivo 49.379 42.425
1.1 di specifici portafogli: 49.379 42.425
a) attività finanziarie valutate al costo ammortizzato 49.379 42.425
b) attività finanziarie valutate al fair value con impatto sulla redditività complessiva - -
1.2 complessivo - -
2. Adeguamento negativo (20.218) (252)
2.1 di specifici portafogli: (20.218) (252)
a) attività finanziarie valutate al costo ammortizzato (20.218) (252)
b) attività finanziarie valutate al fair value con impatto sulla redditività complessiva - -
2.2 complessivo - -
Totale 29.161 42.173

6.1 Adeguamento di valore delle attività coperte: composizione per portafogli coperti

L'adeguamento di valore delle attività finanziarie valutate al costo ammortizzato al 31 dicembre 2019, così come per l'esercizio precedente, si riferisce alle variazioni di fair value, imputabili alle oscillazioni dei tassi di interesse, di alcuni specifici portafogli di crediti verso la clientela.

I proventi e gli oneri da valutazione relativi ai derivati di copertura e al portafoglio coperto vengono rilevati nella voce 90 "Risultato netto dell'attività di copertura".

Sezione 7 - Le partecipazioni – Voce 70

Al 31 dicembre 2019 il valore di bilancio della voce "Partecipazioni" ammonta a 1.386,1 milioni, riferito a:

  • partecipazioni significative per 993,7 milioni (1.101,4 milioni al 31 dicembre 2018), come rappresentato, per singola partecipazione, nella seguente tavola 7.2;
  • partecipazioni non significative per 392,4 milioni (332,7 milioni al 31 dicembre 2018), come evidenziato, nel complesso, nella seguente tavola 7.4.

Il perimetro delle "partecipazioni significative" è stato determinato considerando la materialità del valore di carico dell'investimento e della quota parte delle attività della partecipata rispetto alle omogenee grandezze riferite al bilancio consolidato.

7.1 Partecipazioni: informazioni sui rapporti partecipativi

Tipo di Rapporto di partecipazione
Denominazioni Sede legale Sede operativa rapporto
(a)
Impresa
partecipante
Quota % Disponib.
voti %
A. Imprese controllate in modo congiunto
N/A
B. Imprese sottoposte a influenza notevole
1. Agos Ducato S.p.A. Milano Milano 1 Banco BPM 39,000% 39,000%
Capitale sociale euro 638.655.160,00
2. Alba Leasing S.p.A. Milano Milano 1 Banco BPM 39,189% 39,189%
Capitale sociale euro 357.953.058,13
3. Aosta Factor S.p.A. Aosta Aosta 1 Banco BPM 20,690% 20,690%
Capitale sociale euro 14.993.000,00
4. Arcene Immobili S.r.l. in liquidazione Lodi Lodi 1 Banco BPM 50,000% 50,000%
Capitale sociale euro 12.000,00
5. Arcene Infra S.r.l. in liquidazione Lodi Lodi 1 Banco BPM 50,000% 50,000%
Capitale sociale euro 12.000,00
6. Bipiemme Vita S.p.A. (*) Milano Milano 1 Banco BPM 19,000% 19,000%
Capitale sociale euro 179.125.000,00
7. Bussentina S.c.a.r.l. in liquidazione Roma Roma 1 Bipielle Real Estate 20,000% 20,000%
Capitale sociale euro 25.500,00
8. Calliope Finance S.r.l. in liquidazione Milano Milano 1 Banco BPM 50,000% 50,000%
Capitale sociale euro 600.000,00
9. CF Liberty Servicing S.p.A. Roma Roma 1 Banco BPM 30,000% 30,000%
Capitale sociale euro 150.000,00
10. Etica SGR S.p.A. (*) Milano Milano 1 Banco BPM 19,444% 19,444%
Capitale sociale euro 4.500.000,00
11. Factorit S.p.A. Milano Milano 1 Banco BPM 39,500% 39,500%
Capitale sociale euro 85.000.002,00
12. GEMA Magazzini Generali BPV-BSGSP S.p.A. Castelnovo Sotto (RE) Castelnovo Sotto (RE) 1 Banco BPM 33,333% 33,333%
Capitale sociale euro 3.000.000,00
13. HI-MTF SIM S.p.A. Milano Milano 1 Banca Akros 25,000% 25,000%
Capitale sociale euro 5.000.000,00
14. SelmaBipiemme Leasing S.p.A. Milano Milano 1 Banco BPM 40,000% 40,000%
Capitale sociale euro 41.305.000,00
15. S.E.T.A. Società Edilizia Tavazzano S.r.l. in Milano Milano 1 Banco BPM 32,500% 32,500%
liquidazione
Capitale sociale euro 20.000,00
16. Vera Assicurazioni S.p.A.
Capitale sociale euro 63.500.000,00
Verona Verona 1 Banco BPM 35,000% 35,000%
17. Vera Vita S.p.A. Verona Verona 1 Banco BPM 35,000% 35,000%
Capitale sociale euro 219.600.005,00

(a) Tipo di rapporto:

1 = partecipazione al capitale sociale

(*)Società sottoposte a influenza notevole in base ad accordi di partnership o di natura parasociale con altri soci.

Denominazioni Valore di bilancio Fair value Dividendi
percepiti
A. Imprese controllate in modo congiunto
N/A
B. Imprese sottoposte a influenza notevole
Agos Ducato S.p.A. 607.690 - 106.470
Alba Leasing S.p.A. 158.677 - -
Vera Vita S.p.A. 227.294 - -
Totale 993.661 - 106.470

7.2 Partecipazioni significative: valore di bilancio, fair value e dividendi percepiti

La colonna "Fair value" non riporta alcuna informativa, in quanto non sono presenti investimenti quotati, così come non esiste alcuna partecipata valutata al fair value, considerato quale espressione del relativo valore recuperabile, a seguito di impairment.

Si rappresenta inoltre che i dividendi percepiti nel corso dell'esercizio sono stati portati in riduzione del valore contabile della partecipazione (come descritto nella "Parte A – Politiche contabili" della presente nota integrativa), in quanto gli utili da cui hanno tratto origine sono stati recepiti nel bilancio al 31 dicembre 2018 per effetto della valutazione in base al metodo del patrimonio netto.

7.3 Partecipazioni significative: informazioni contabili

Nella tabella seguente sono riportati i dati desumibili dai progetti di bilancio al 31 dicembre 2019 approvati dai Consigli di Amministrazione e forniti dalle società collegate o, qualora non disponibili, dalle più recenti situazioni patrimoniali (riferiti al 100% della partecipazione e non alla percentuale detenuta dal Gruppo, come previsto dal principio contabile IFRS 12). Si precisa che la valutazione a patrimonio netto è stata effettuata sulla base dei suddetti dati.

Denominazioni Cassa e
disponibilità
liquide
Attività
finanziarie
Attività non
finanziarie
Passività
finanziare
Passività
non
finanziare
Ricavi totali Margine di
interesse
Rettifiche e
riprese di
valore su
attività
materiali e
immateriali
Utile
(Perdita)
della
operatività
corrente al
lordo delle
imposte
Utile
(Perdita)
della
operatività
corrente al
netto delle
imposte
Utile
(Perdita) dei
gruppi di
attività in
via di
dismissione
al netto
delle
imposte
Utile
(Perdita)
d'esercizio
(1)
Altre
componenti
reddituali al
netto delle
imposte (2)
Redditività
3) = (1) + (2)
complessiva(
A. Imprese controllate in modo
congiunto
N/A
B. Imprese sottoposte a influenza
notevole
Agos Ducato S.p.A. X 14.938.276 2.388.106 15.001.756 432.920 1.452.002 X X 405.523 260.155 - 260.155 (298) 259.857
Alba Leasing S.p.A. X 4.979.053 161.485 4.576.123 158.667 158.324 X X 5.480 3.179 - 3.179 (127) 3.052

248.997

7.884.867

119.880

1.761.805

Vera Vita S.p.A. X 8.079.264

X X

33.876

23.008

-

23.008

(2.896) 20.112

Riconciliazione tra le attività nette ed il valore contabile della partecipata in bilancio

Attività nette (*) Quota di
partecipazione %
Attivo netto
detenuto
Rettifiche Valore
contabile
A. Imprese controllate in modo congiunto
N/A
B. Imprese sottoposte a influenza notevole
Agos Ducato S.p.A. 1.891.706 39,000% 737.765 (130.075) 607.690
Alba Leasing S.p.A. 405.748 39,189% 159.009 (332) 158.677
Vera Vita S.p.A. 323.514 35,000% 113.230 114.064 227.294

(*) L'importo delle attività nette, pari alla somma delle "Attività finanziarie, "Attività non finanziarie" al netto delle "Passività finanziarie", "Passività non finanziarie" indicate nella precedente tabella 7.3, corrisponde al patrimonio netto complessivo della partecipata.

Agos Ducato è una società finanziaria controllata dal gruppo internazionale Crédit Agricole tramite Crédit Agricole Consumer Finance. La società opera nel settore del credito alle famiglie nell'ambito del quale eroga finanziamenti, finalizzati principalmente all'acquisto di beni e servizi, e prestiti personali.

Alba Leasing è una società attiva nel settore leasing nata dalla ristrutturazione dell'ex gruppo Banca Italease. La società ha per oggetto l'erogazione di finanziamenti sotto forma di contratti di leasing, i cui prodotti sono collocati attraverso il canale bancario, tra cui anche la rete del Banco BPM.

Vera Vita S.p.A. è una compagnia di assicurazione operante nel settore vita, controllata dal Gruppo Società Cattolica Assicurazioni. La società fornisce in esclusiva a parte delle reti distributive del Banco BPM i prodotti assicurativi del ramo vita.

7.4 Partecipazioni non significative: informazioni contabili

Nella tabella seguente sono riportate le informazioni di natura contabile, cumulativamente per tipologia di rapporto partecipativo, con riferimento alle società sottoposte a influenza notevole non significative. Le informazioni sono desunte sulla base dell'ultimo bilancio o dell'ultima situazione contabile disponibile e calcolate con riferimento alla quota di possesso detenuta dal Gruppo, come previsto dal principio contabile IFRS 12.

Valore di
bilancio delle
partecipazioni
Totale
attivo
Totale passività Ricavi totali Utile
(perdita)
della
operatività
corrente al
netto delle
imposte
Utile (Perdita)
dei gruppi di
attività
in via di
dismissione al
netto delle
imposte
Utile
(Perdita)
d'esercizio
(1)
Altre
componenti
reddituali al
netto delle
imposte (2)
Redditività
complessiva
(3) = (1) + (2)
A. Imprese controllate in
modo congiunto
N/A
B. Imprese sottoposte a
influenza notevole
392.418 3.470.512 3.166.416 322.711 19.555 - 19.555 15.880 35.435

7.5 Partecipazioni: variazioni annue

31/12/2019 31/12/2018
A. Esistenze iniziali 1.434.163 1.349.191
B. Aumenti 182.664 1.212.496
B.1 Acquisti 803.409
B.2 Riprese di valore
B.3 Rivalutazioni
B.4 Altre variazioni 182.664 409.087
C. Diminuzioni (230.748) (1.127.524)
C.1 Vendite (1) (809.739)
C.2 Rettifiche di valore
C.3 Svalutazioni
C.4 Altre variazioni (230.747) (317.785)
D. Rimanenze finali 1.386.079 1.434.163
E. Rivalutazioni totali - -
F. Rettifiche totali (625.921) (625.921)

Le altre variazioni in aumento (voce B.4) includono la quota degli utili d'esercizio realizzati dalle partecipate di competenza del Gruppo per un ammontare complessivo pari a 132,5 milioni (per il relativo dettaglio si fa rinvio alla "sezione 17- Utili (perdite) delle partecipazioni" della Parte C della presente nota integrativa). Sono inoltre compresi gli effetti di pertinenza del Gruppo delle riserve da valutazione e delle altre riserve delle società collegate (+11,5 milioni). Comprendono inoltre l'iscrizione al fair value dell'interessenza della società CF Liberty Servicing S.p.A. (ex First Servicing S.p.A.) (+42,9 milioni), a seguito dell'operazione di cessione della maggioranza del capitale sociale della società.

Le altre variazioni in diminuzione (voce C.4) includono gli effetti della riduzione del patrimonio di Agos Ducato (- 106,5 milioni), di Vera Assicurazioni (-9,1 milioni), di Bipiemme Vita (-3,8 milioni) e di Etica SGR (-0,6 milioni) a seguito della distribuzione di dividendi. Comprendono inoltre la rettifica della valutazione della società Agos Ducato per l'eliminazione della quota di plusvalenza intercompany (-113,7 milioni).

7.6 Valutazioni e assunzioni significative per stabilire l'esistenza di controllo congiunto o influenza notevole

Si ha influenza notevole qualora sussista il potere di partecipare alle decisioni gestionali e finanziarie dell'entità, in virtù dei diritti di voto detenuti o in presenza di particolari accordi contrattuali, come anche descritto nella "Parte A - Politiche contabili" della presente nota integrativa. Al 31 dicembre 2019, il perimetro delle società sottoposte ad influenza notevole è relativo alle società nelle quali si detiene il 20% o una quota superiore dei diritti di voto, senza tuttavia avere il potere di dirigere in modo esclusivo le attività rilevanti dell'entità, come si evince dalla precedente tabella 7.1.

Per quanto concerne Bipiemme Vita S.p.A., pur detenendo meno del 20% dell'interessenza azionaria, si ritiene sussista un'influenza notevole in virtù del patto parasociale sottoscritto con l'altro socio Covéa (detentore dell'81% dei diritti di voto) contenente regole di corporate governance, nonché aspetti industriali della partnership.

Al 31 dicembre 2019 non esistono entità controllate in modo congiunto, ossia entità per le quali viene richiesto il consenso unanime di tutte le parti che condividono il controllo per l'assunzione delle decisioni finanziarie e gestionali aventi valenza strategica.

7.7 Impegni riferiti a partecipazioni in società controllate in modo congiunto

Non vi sono partecipazioni in società controllate in modo congiunto.

7.8 Impegni riferiti a partecipazioni in società sottoposte ad influenza notevole

Impegni derivanti dagli accordi con Crédit Agricole sul credito al consumo

In data 28 giugno 2019 è stata completata, in esecuzione degli accordi sottoscritti alla fine del 2018 tra Banco BPM, Crédit Agricole Consumer Finance SA, Crédit Agricole SA e Agos Ducato, la riorganizzazione del comparto di credito al consumo del Gruppo. La riorganizzazione, che conferma per i successivi 15 anni la partnership tra Gruppo Banco BPM e Crédit Agricole:

  • (i) ha previsto la formalizzazione, tra l'altro, di: (a) un nuovo Patto Parasociale, (b) un nuovo Accordo Distributivo, (c) un nuovo Accordo di Funding;
  • (ii)ha comportato la cessione di ProFamily ad Agos Ducato, previo perfezionamento di un'operazione di scissione delle attività non capitve di ProFamily in favore di una società di nuova costituzione, che ha mantenuto la denominazione di ProFamily, controllata al 100% da Banco BPM.

Nell'ambito di tali accordi, è tra l'altro previsto che, nel caso in cui venga perfezionata un'operazione straordinaria - per tale intendendosi: acquisizione del controllo del Banco BPM da parte di un operatore terzo o di più operatori terzi tra loro in concerto; fusione del Banco BPM con operatori terzi; acquisizione da parte di Banco BPM di un'altra banca o di altri canali distributivi; acquisizione da parte di Banco BPM di un terzo operatore - le parti tra l'altro discuteranno in buona fede, secondo il caso: i) la possibile acquisizione, da parte di Agos Ducato al valore di mercato, dell'entità che, per effetto dell'operazione straordinaria, operi nel comparto del credito al consumo; ii) l'estensione del nuovo Accordo Distributivo alla rete distributiva del terzo operatore; iii) l'inclusione dell'ulteriore canale distributivo acquisito nella rete distributiva del Gruppo Banco BPM.

Impegni derivanti dagli accordi di bancassurance

In data 29 marzo 2018 - facendo seguito all'accordo per la costituzione di una partnership strategica nella bancassurance vita e danni sottoscritto in data 9 novembre 2017 tra Banco BPM e Società Cattolica di Assicurazione ("Cattolica") - è stato perfezionato l'acquisto del 50% + 1 azione di Avipop Assicurazioni (alla data della presente, Vera Assicurazioni) e di Popolare Vita (alla data della presente, Vera Vita), portando al 100% la quota di partecipazione del Gruppo Banco BPM nel capitale delle due compagnie. Nella stessa data si è perfezionata la cessione a Cattolica del 65% del capitale complessivamente detenuto dal Gruppo nelle due compagnie.

Il Patto Parasociale stipulato in data 29 marzo 2018 tra Banco BPM S.p.A. e Cattolica, e successivamente modificato in data 29 ottobre 2018, prevede, tra l'altro, la concessione di una Put Option a Cattolica e di una Call Option a Banco BPM, avente ad oggetto la totalità delle partecipazioni detenute da Cattolica nel capitale di Vera Vita e di Vera Assicurazioni. In particolare Cattolica potrà esercitare la Put Option al verificarsi di taluni eventi eccezionali (c.d. "triggering event") quali, a titolo esemplificativo:

  • cambio di controllo del Banco BPM (per tale intendendosi l'ipotesi in cui il controllo del Banco BPM sia acquisito da un'impresa assicurativa italiana o da una banca italiana che eserciti l'attività di direzione e coordinamento e che detenga più del 70% delle azioni ordinarie relativamente ad un'impresa assicurativa inclusa tra le prime cinque compagnie assicurative italiane, sulla base dei più recenti dati ANIA, per volume di premi sia nel ramo vita sia nel ramo danni);
  • risoluzione degli accordi di distribuzione per inadempimento da parte di Banco BPM;
  • scadenza degli accordi distributivi;
  • liquidazione o la dichiarazione di stato di insolvenza/fallimento di Banco BPM;
  • in caso di livelli di collocamento di prodotti inferiori al 50% dei volumi target definiti negli accordi (Underperformance Straordinaria) al termine del Secondo e del Terzo Periodo di Riferimento (31 dicembre 2025 e/o al 31 dicembre 2029).

In caso di Underperformance Straordinaria al termine del Primo Periodo di Riferimento (31 dicembre 2021), alle compagnie assicurative verrà riconosciuto, oltre alle penali, il diritto ad estendere (senza il riconoscimento di alcun corrispettivo a Banco BPM) gli accordi distributivi per un ulteriore periodo di 3 anni e, dunque, dal 1° aprile 2033 al 31 marzo 2036, in deroga alla scadenza naturale degli stessi.

Il prezzo di esercizio dell'opzione sarà determinato secondo un prestabilito meccanismo legato alla valutazione del business vita e danni.

Banco BPM potrà esercitare la Call Option al verificarsi di analoghi triggering event, ad eccezione del caso di Underperformance Straordinaria.

Impegni verso Covéa

L'ex Banca Popolare di Milano (ora Banco BPM) e Covéa hanno sottoscritto un patto parasociale contenente regole di corporate governance, nonché aspetti industriali della partnership, prevedendo, tra l'altro, che la Compagnia avesse accesso alle reti distributive dell'ex Gruppo BPM per una durata di 10 anni a partire dalla data del closing (8 settembre 2011), con possibilità di rinnovo a scadenza.

I patti sottoscritti in data 8 settembre 2011, e successivamente modificati in data 28 novembre 2018, prevedono opzioni reciproche che le parti potranno esercitare al verificarsi di taluni eventi eccezionali in relazione ad una o ad entrambe le parti. (c.d. "triggering event") quali, a titolo esemplificativo:

  • il mancato rispetto e/o rinnovo degli accordi di partnership (risoluzione per inadempimento dell'accordo parasociale o degli accordi di distribuzione);
  • eventuali cambi di controllo delle parti;
  • la liquidazione o la dichiarazione di stato di insolvenza/fallimento delle parti;
  • il verificarsi di uno stallo decisionale attinente alla proposta di scioglimento e liquidazione di Bipiemme Vita e/o di Bipiemme Assicurazioni, alla revoca dello stato di liquidazione ovvero alla nomina o alla revoca dei liquidatori;
  • la scadenza per mancato rinnovo ovvero la cessazione di efficacia per qualsivoglia motivo dell'accordo parasociale;
  • la scadenza per mancato rinnovo degli accordi distributivi.

Banco BPM o Covéa potranno, a seconda della parte in relazione alla quale tale evento si sia verificato, esercitare l'opzione di acquisto della partecipazione detenuta dall'altra parte nel capitale di Bipiemme Vita, ovvero di vendita all'altra parte della propria partecipazione. Il prezzo di esercizio delle opzioni reciproche sarà determinato secondo un prestabilito meccanismo legato alla valutazione del business vita e danni.

E' prevista, per il primo quinquennio della partnership strategica, una penale in favore del Gruppo Covéa nel caso di esercizio dell'opzione connessa ad alcune tipologie di triggering event originate da Banco BPM (risoluzione per inadempimento dell'accordo parasociale o degli accordi di distribuzione); l'importo di tale penale decresce nel tempo a partire dalla data di stipula degli accordi di partnership. Qualora invece il triggering event si verificasse durante il secondo quinquennio di durata della partnership, nessuna penale sarà dovuta da Banco BPM e il Gruppo Covéa potrà far valere il proprio diritto al risarcimento del danno.

Il Contratto di vendita prevede un meccanismo di incremento a favore di Banco BPM al raggiungimento di prefissati obiettivi commerciali di Bipiemme Vita e di Bipiemme Assicurazioni - nel periodo compreso tra gli esercizi sociali chiusi al 31 dicembre 2011 e al 31 dicembre 2020 - rispettivamente "Earn Out Vita" (per un massimo di 11,7 milioni) e "Earn Out Danni" (per un massimo di 2,5 milioni). Il calcolo di tale eventuale aggiustamento di prezzo avverrà alla fine del periodo sopra citato e subordinatamente al rinnovo della partnership strategica con il Gruppo Covéa.

7.9 Restrizioni significative

Per le partecipazioni sottoposte a influenza notevole non sono state individuate restrizioni significative al trasferimento di fondi nei confronti delle società del Gruppo Banco BPM, se non quelle riconducibili alla normativa regolamentare, che può richiedere il mantenimento di un ammontare minimo di fondi propri, o alle disposizioni del codice civile sugli utili e riserve distribuibili.

7.10 Altre informazioni

La collegata SelmaBipiemme Leasing ha chiuso il proprio esercizio sociale in data 30 giugno 2019. Al fine della valutazione con il metodo del patrimonio netto è stata ricostruita una situazione economica costituita dal secondo semestre dell'esercizio sociale 1/7/2018 - 30/6/2019 e da una situazione approvata dalla società relativa al semestre 1/7/2019 - 31/12/2019.

Sezione 8 - Riserve tecniche a carico dei riassicuratori – Voce 80

Il Gruppo non detiene partecipazioni in imprese di assicurazione.

Sezione 9 - Attività materiali – Voce 90

Le attività materiali ammontano al 31 dicembre 2019 a 3.624,3 milioni e si confrontano con il dato di 2.775,9 milioni dell'esercizio precedente. I valori al 31 dicembre 2019 risentono della prima applicazione del principio contabile IFRS 16 e della modifica del criterio di valutazione degli immobili e del patrimonio artistico di pregio, come rappresentato nel paragrafo "Cambiamenti intervenuti nel 2019 nei principi contabili applicati dal Gruppo" contenuto nella "Parte A – Politiche contabili" della presente Nota Integrativa.

Totale Totale
Attività/Valori 31/12/2019 31/12/2018
1. Attività di proprietà 115.292 1.382.646
a) terreni - 451.847
b) fabbricati - 789.029
c) mobili 26.142 43.919
d) impianti elettronici 54.487 51.801
e) altre 34.663 46.050
2. Diritti d'uso acquisiti con il leasing 761.543 254
a) terreni - -
b) fabbricati 760.865 254
c) mobili 55 -
d) impianti elettronici - -
e) altre 623 -
Totale 876.835 1.382.900
di cui: ottenute tramite l'escussione delle garanzie ricevute - -

9.1 Attività materiali ad uso funzionale: composizione delle attività valutate al costo

Al fine di una corretta comprensione della variazione dei saldi si deve precisare che:

  • la riduzione della voce "attività di proprietà" risente del fatto che il saldo al 31 dicembre 2019 degli immobili ad uso funzionale e del patrimonio artistico di pregio è riportato nella successiva tabella 9.3, ossia tra le attività rivalutate, a seguito della modifica del criterio di valutazione;
  • l'incremento della voce "diritti d'uso acquisiti con il leasing" è imputabile all'applicazione del nuovo principio contabile IFRS 16 a partire dall'esercizio 2019.

9.2 Attività materiali detenute a scopo di investimento: composizione delle attività valutate al costo

Attività/Valori Totale
31/12/2019
Totale
31/12/2018
Valore di Fair value Valore di Fair value
bilancio L1 L2 L3 bilancio L1 L2 L3
1. Attività di proprietà - - - - 1.392.985 - - 1.584.567
a) terreni - - - - 614.287 - - 626.626
b) fabbricati - - - - 778.698 - - 957.941
2. Diritti d'uso acquisiti con il leasing - - - - - - - -
a) terreni - - - - - - - -
b) fabbricati - - - - - - - -
Totale - - - - 1.392.985 - - 1.584.567
di cui: ottenute tramite l'escussione delle
garanzie ricevute
- - - - 887.869 - - 937.661

L1 = Livello 1

L2 = Livello 2 L3 = Livello 3

In seguito alla modifica del criterio di valutazione degli immobili detenuti a scopo d'investimento, dal costo al fair value, i valori al 31 dicembre 2019 sono riportati nella successiva tabella 9.4.

9.3 Attività materiali ad uso funzionale: composizione delle attività rivalutate

Attività/Valori Totale
31/12/2019
Totale
31/12/2018
L1
L2
L3 L1 L2 L3
1. Attività di proprietà - - 1.431.706 - - -
a) terreni - - 1.043.095 - - -
b) fabbricati - - 336.504 - - -
c) mobili - - - - - -
d) impianti elettronici - - - - - -
e) altre - - 52.107 - - -
2. Diritti d'uso acquisiti con il leasing - - - - - -
a) terreni - - - - - -
b) fabbricati - - - - - -
c) mobili - - - - - -
d) impianti elettronici - - - - - -
e) altre - - - - - -
Totale - - 1.431.706 - - -
di cui: ottenute tramite l'escussione delle
garanzie ricevute
- - - - - -

Le attività di proprietà rivalutate si riferiscono agli immobili di proprietà utilizzati per l'attività di impresa del Gruppo ed alle opere d'arte di pregio, per le quali a partire dal 31 dicembre 2019 è stato modificato il criterio di valutazione passando dal costo al fair value. I corrispondenti saldi al 31 dicembre 2018 trovano quindi rappresentazione nella precedente tabella 9.1.

9.4 Attività materiali detenute a scopo di investimento: composizione delle attività valutate al fair value

Attività/Valori Totale
31/12/2019
Totale
31/12/2018
L1 L2 L3 L1 L2 L3
1. Attività di proprietà - - 1.315.771 - - -
a) terreni - - 952.657 - - -
b) fabbricati - - 363.114 - - -
2. Diritti d'uso acquisiti con il leasing - - - - - -
a) terreni - - - - - -
b) fabbricati - - - - - -
Totale - - 1.315.771 - - -
di cui: ottenute tramite l'escussione delle
garanzie ricevute - - 736.737 - - -

Le attività valutate al fair value sono rappresentate dagli immobili di proprietà non utilizzati per l'attività di impresa del Gruppo, principalmente ottenuti per il tramite delle azioni di recupero di esposizioni creditizie deteriorate; a seguito della modifica del criterio di valutazione, intervenuta nel corso dell'esercizio 2019, i corrispondenti saldi al 31 dicembre 2018 sono esposti nella precedente tabella 9.2, ossia tra le attività valutate la costo.

Al riguardo si deve precisare che il Gruppo non detiene alcuna attività di investimento rappresentata dai diritto d'uso acquisiti con leasing.

9.5 Rimanenze di attività materiali disciplinate dallo IAS 2: composizione

Il Gruppo non detiene attività materiali classificate come rimanenze ai sensi dello IAS 2.

9.6 Attività materiali ad uso funzionale: variazioni annue

Nella seguente tabella viene fornita la movimentazione intervenuta nel corso dell'esercizio 2019 delle attività materiali ad uso funzionale. Al riguardo si deve precisare che i valori riferiti alle esistenze iniziali sono stati rideterminati rispetto a quelli al 31 dicembre 2018, a seguito della prima applicazione del principio contabile IFRS 16. Gli effetti conseguenti a tale rideterminazione, in termini di esistenze lordo e nette, sono illustrati nella successiva tabella 9.6 bis.

Terreni Fabbricati Mobili Impianti
elettronici
Altre Totale
A. Esistenze iniziali lorde 454.011 2.080.535 447.742 830.709 288.455 4.101.452
A.1 Riduzioni di valore totali nette (2.164) (418.901) (403.694) (778.908) (240.995) (1.844.662)
A.2 Esistenze iniziali nette 451.847 1.661.634 44.048 51.801 47.460 2.256.790
B. Aumenti: 650.847 60.315 5.319 23.638 57.212 797.331
B.1 Acquisti - 5.361 5.074 23.307 1.106 34.848
B.2 Spese per migliorie capitalizzate - 7.227 - - - 7.227
B.3 Riprese di valore - - - - - -
B.4 Variazioni positive di fair value
imputate a
295.650 31.048 - - 43.069 369.767
a) patrimonio netto 293.919 29.985 - - 43.069 366.973
b) conto economico 1.731 1.063 - - - 2.794
B.5 Differenze positive di cambio - 32 - - 6 38
B.6 Trasferimenti da immobili detenuti
a scopo di investimento
3.485 15.662 X X X 19.147
B.7 Altre variazioni 351.712 985 245 331 13.031 366.304
C. Diminuzioni: (59.599) (624.580) (23.170) (20.952) (17.279) (745.580)
C.1 Vendite (1.164) (3.077) - - (87) (4.328)
C.2 Ammortamenti - (151.698) (10.012) (20.926) (15.016) (197.652)
C.3 Rettifiche di valore da
deterioramento imputate a - - (11) - - (11)
a) patrimonio netto - - - - - -
b) conto economico - - (11) - - (11)
C.4 Variazioni negative di fair value
imputate a (6.479) (43.449) - - (1.896) (51.824)
a) patrimonio netto - - - - - -
b) conto economico (6.479) (43.449) - - (1.896) (51.824)
C.5 Differenze negative di cambio - - - - - -
C.6 Trasferimenti a: (51.956) (75.702) - - - (127.658)
a) attività materiali detenute a scopo
di investimento
(51.763) (75.605) X X X (127.368)
b) attività non correnti e gruppi di
attività in via di dismissione (193) (97) - - - (290)
C.7 Altre variazioni - (350.654) (13.147) (26) (280) (364.107)
D. Rimanenze finali nette 1.043.095 1.097.369 26.197 54.487 87.393 2.308.541
D.1 Riduzioni di valore totali nette (4.844) (226.388) (440.248) (790.352) (261.451) (1.723.283)
D.2 Rimanenze finali lorde 1.047.939 1.323.757 466.445 844.839 348.844 4.031.824
E. Valutazione al costo 753.924 348.905 - - 10.935 1.113.764

La movimentazione delle attività ad uso funzionale è influenzata dal cambiamento del criterio di valutazione del patrimonio immobiliare (rappresentato nelle colonne "terreni" e "fabbricati" e del patrimonio artistico di pregio (incluso nella colonna "altre"), il cui valore di bilancio al 31 dicembre 2019 è pari a 1.431,7 milioni, come dettagliato nella precedente tabella 9.2. Al fine di comprendere la movimentazione delle attività in esame si deve precisare che:

  • nelle sottovoci "B.4 Variazioni positive di fair value" e "C.4 Variazioni negative di fair value" figurano gli effetti conseguenti al passaggio dal criterio del costo al criterio del fair value. In particolare, le variazioni positive di fair value sono state accreditate in una specifica riserva di valutazione di patrimonio netto per 367 milioni. Le restanti variazioni positive di fair value, riferite a riprese di valore di immobili assoggettati ad impairment nei precedenti esercizi, unitamente alle variazioni negative, trovano rappresentazione nella voce di conto economico "260. Risultato netto della valutazione al fair value delle attività materiali e immateriali" (-49 milioni);

  • le variazioni indicate nelle sottovoci B.6, C.6 riflettono i trasferimenti tra le categorie degli immobili ad uso funzionale e quella a scopo di investimento, anche a seguito di una puntuale ricognizione dell'effettivo utilizzo di ogni singola unità immobiliare;

  • tra le altre variazioni riportate nelle sottovoci B.7 e C.7 figurano i trasferimenti di valore tra la componente del "fabbricato" e quella del "terreno" di uno stesso immobile, in relazione al fatto che i) la rivalutazione positiva del fair value ha interessato, in particolar modo, la componente "terreno" e ii) l'unità di misura considerata al fine di determinare gli effetti valutativi, da rilevare a patrimonio netto o a conto economico in funzione del segno, è costituita dal singolo immobile. A tal riguardo si deve, infatti, precisare che l'apertura del singolo immobile tra le due componenti ("terreno" e "fabbricato") è rilevante ai fini del calcolo degli ammortamenti, in funzione del diverso deperimento che le caratterizza; la suddetta apertura non è invece rilevante al fine di una determinazione separata degli effetti valutativi, tenuto conto che le due componenti di uno stesso immobile non sono vendibili separatamente;
  • nella voce "E. Valutazione al costo", complessivamente pari a 1.113,8 milioni, figura il costo relativo alle sole attività rivalutate al fair value (immobili uso strumentale e opere d'arte di pregio), ottenuto sterilizzando gli effetti relativi alla valutazione a fair value (sottovoci B4 e C4).

Per ulteriori dettagli si fa rinvio al paragrafo "Cambiamenti intervenuti nel 2019 nei principi contabili applicati dal Gruppo" contenuto nella "Parte A – Politiche contabili" della presente Nota Integrativa.

9.6 bis Attività materiali ad uso funzionale - Diritti d'uso acquisiti con il leasing: variazioni annue

Di seguito si rappresenta la movimentazione avvenuta nel corso dell'esercizio sui diritti d'uso acquisiti con il leasing, già ricompresa nella precedente tabella 9.6. Al riguardo si deve precisare che i saldi iniziali riflettono i diritti d'uso rilevati al 1° gennaio 2019, a seguito della prima applicazione del principio contabile IFRS 16, come illustrato nel paragrafo "Cambiamenti intervenuti nel 2019 nei principi contabili applicati dal Gruppo" contenuto nella "Parte A – Politiche contabili " della presente Nota Integrativa, a cui pertanto si fa rinvio per ulteriori dettagli.

Terreni Fabbricati Mobili Impianti
elettronici
Altre Totale
A. Esistenze iniziali lorde - 906.762 129 - 1.410 908.301
A.1 Riduzioni di valore totali nette - (34.411) - - - (34.411)
A.2 Esistenze iniziali nette - 872.351 129 - 1.410 873.890
B. Aumenti: - 7.150 - - 318 7.468
B.1 Acquisti - 3.033 - - 309 3.342
B.2 Spese per migliorie capitalizzate - 3.885 - - - 3.885
B.3 Riprese di valore - - - - - -
B.4 Variazioni positive di fair value imputate a - - - - - -
a) patrimonio netto - - - - - -
b) conto economico - - - - - -
B.5 Differenze positive di cambio - 32 - - - 32
B.6 Trasferimenti da immobili detenuti a scopo di
investimento - - X X X -
B.7 Altre variazioni - 200 - - 9 209
C. Diminuzioni: - (118.636) (74) - (1.105) (119.815)
C.1 Vendite - (379) - - (87) (466)
C.2 Ammortamenti - (118.257) (74) - (984) (119.315)
C.3 Rettifiche di valore da deterioramento imputate a - - - - - -
a) patrimonio netto - - - - - -
b) conto economico - - - - - -
C.4 Variazioni negative di fair value imputate a - - - - - -
a) patrimonio netto - - - - - -
b) conto economico - - - - - -
C.5 Differenze negative di cambio - - - - - -
C.6 Trasferimenti a: - - - - - -
a) attività materiali detenute a scopo di investimento - - X X X -
b) attività non correnti e gruppi di attività in via di
dismissione - - - - - -
C.7 Altre variazioni - - - - (34) (34)
D. Rimanenze finali nette - 760.865 55 - 623 761.543
D.1 Riduzioni di valore totali nette - (152.669) (74) - (984) (153.727)
D.2 Rimanenze finali lorde - 913.534 129 - 1.607 915.270
E. Valutazione al costo - - - - - -
Totale
Terreni Fabbricati
A. Esistenze iniziali 920.461 460.114
B. Aumenti 166.169 110.758
B.1 Acquisti 10.233 25.182
- di cui operazioni di aggregazione aziendale - -
B.2 Spese per migliorie capitalizzate 330 1.239
B.3 Variazioni positive di fair value 99.321 4.897
B.4 Riprese di valore - -
B.5 Differenze di cambio positive - -
B.6 Trasferimenti da immobili ad uso funzionale 51.763 75.605
B.7 Altre variazioni 4.522 3.835
C. Diminuzioni (133.973) (207.758)
C.1 Vendite (46.903) (24.116)
- di cui operazioni di aggregazione aziendale - -
C.2 Ammortamenti - -
C.3 Variazioni negative di fair value (55.242) (158.479)
C.4 Rettifiche di valore da deterioramento (5) (20)
C.5 Differenze di cambio negative - -
C.6 Trasferimenti a: (31.462) (20.989)
a) immobili ad uso funzionale (3.485) (15.662)
b) attività non correnti e gruppi di attività in via di dismissione (27.977) (5.327)
C.7 Altre variazioni (361) (4.154)
D. Rimanenze finali 952.657 363.114
E. Valutazione al fair value - -

9.7 Attività materiali detenute a scopo di investimento: variazioni annue

Al 31 dicembre 2019 le attività detenute a scopo di investimento, interamente rappresentate dagli immobili di proprietà valutati al fair value, ammontano a 1.315,8 milioni.

A seguito del passaggio dal criterio del costo al criterio del fair value:

  • il saldo iniziale (1.380,6 milioni) evidenzia una riduzione di 12,4 milioni rispetto al valore di bilancio al 31 dicembre 2018 degli immobili a scopo di investimento che era pari a 1.393,0 milioni (come rappresentato nella tabella 9.2). Tale riduzione è rilevata in contropartita di un addebito nei saldi iniziali delle riserve di patrimonio netto, al netto della fiscalità, come illustrato nel "Prospetto delle variazioni del patrimonio netto consolidato";
  • le variazioni imputabili a cambiamenti nella stima del fair value, pari allo sbilancio delle sottovoci B.3 e C.3 che è complessivamente negativo per 109,5 milioni, sono rilevate nella voce di conto economico "260. Risultato netto della valutazione al fair value delle attività materiali e immateriali". Al riguardo si precisa che, ai fini della compilazione della tabella in esame, gli effetti da valutazione a fair value sono stati rappresentati a "saldi aperti" tra la componente "terreno" e la componente "fabbricato" per ogni unità immobiliare. Nella tabella di composizione della citata voce di conto economico 260, le plusvalenze e le minusvalenze sono invece determinate prendendo il singolo immobile come unità id riferimento;
  • la sottovoce "E. valutazione a fair value", da compilare per gli immobili ad uso investimento valutati al costo, risulta non valorizzata in quanto tutti gli immobili sono valutati al fair value. Al 31 dicembre 2019 il valore di bilancio delle attività materiali a scopo di investimento (sottovoce D) corrisponde pertanto al suo fair value.

Per quanto concerne i trasferimenti dagli immobili detenuti a scopo di investimento a quelli ad uso funzionale e viceversa si fa rinvio a quanto illustrato nella precedente tabella 9.6.

Per ulteriori dettagli si fa rinvio al paragrafo "Cambiamenti intervenuti nel 2019 nei principi contabili applicati dal Gruppo" contenuto nella "Parte A – Politiche contabili" della presente Nota Integrativa.

9.8 Rimanenze di attività materiali disciplinate dallo IAS 2: variazioni annue

Il Gruppo non detiene attività materiali classificate come rimanenze ai sensi dello IAS 2.

9.9 Impegni per acquisto di attività materiali

Non esistono impegni per acquisto di attività materiali.

Sezione 10 - Attività immateriali – Voce 100

10.1 Attività immateriali: composizione per tipologia di attività

Totale
31/12/2019
Totale
31/12/2018
Attività/Valori
Durata
definita
Durata
indefinita
Durata
definita
Durata
indefinita
A.1 Avviamento X 76.200 X 76.389
A.1.1 di pertinenza del gruppo X 76.200 X 76.389
A.1.2 di pertinenza di terzi X - X -
A.2 Altre attività immateriali 688.888 504.272 697.280 504.272
A.2.1 Attività valutate al costo: 688.888 504.272 697.280 504.272
a) Attività immateriali generate internamente - - - -
b) Altre attività 688.888 504.272 697.280 504.272
A.2.2 Attività valutate al fair value: - - - -
a) Attività immateriali generate internamente - - - -
b) Altre attività - - - -
Totale 688.888 580.472 697.280 580.661

Le attività immateriali a durata indefinita sono rappresentate da avviamenti e marchi per i quali si è proceduto a condurre un test di impairment come rappresentato nel successivo paragrafo 10.1.1.

Le attività immateriali a durata definita includono la valorizzazione delle "Client Relationship" acquisite nell'ambito delle operazioni di aggregazione aziendale del Gruppo BPM e del Gruppo Banca Popolare Italiana per un importo complessivo di 371,9 milioni; la quota residua si riferisce prevalentemente a software.

10.1.1 Attività immateriali a durata indefinita: l'attività di verifica dell'eventuale esistenza di perdite durevoli di valore (impairment test)

Ai sensi dello IAS 36 tutte le attività immateriali a vita utile indefinita devono essere sottoposte almeno annualmente al test di impairment per verificare la recuperabilità del valore. Il Gruppo ha ritenuto di effettuare la verifica di impairment con riferimento al 31 dicembre di ogni anno, e comunque, ogni volta sia rilevata la presenza di indicatori di perdita.

Qualora non sia possibile determinare in via diretta il valore recuperabile della specifica attività immateriale iscritta in bilancio, occorre determinare il valore recuperabile dell'unità generatrice di flussi finanziari alla quale l'attività appartiene. Con specifico riferimento agli avviamenti, il paragrafo 80 del principio contabile citato precisa che, al fine della verifica della riduzione durevole di valore, l'avviamento acquisito in un'aggregazione aziendale deve, dalla data di acquisizione, essere allocato a ogni unità generatrice di flussi finanziari dell'acquirente, o gruppi di unità generatrici di flussi finanziari, che potranno beneficiare dalle sinergie dell'aggregazione, a prescindere dal fatto che altre attività o passività dell'impresa acquisita siano assegnate a tali unità o gruppi di unità.

Ogni unità o gruppo di unità a cui l'avviamento è così allocato deve:

  • (a) rappresentare il livello minimo all'interno dell'entità per il quale l'avviamento è monitorato ai fini del controllo di gestione interno;
  • (b) non essere maggiore di un settore operativo determinato secondo quanto previsto dall'IFRS 8 "Settori operativi".

Ai fini dell'identificazione delle unità generatrici di flussi finanziari (CGU) alle quali attribuire le attività da sottoporre ad impairment test è necessario che le unità potenzialmente identificate generino flussi finanziari in entrata ampiamente indipendenti da quelli derivanti da altre unità identificate.

Al 31 dicembre 2019, le CGU individuate che esprimono intangibili a vita indefinita da sottoporre ad impairment test sono le seguenti:

  • CGU Retail costituita dalle Direzioni Privati e Imprese, per la verifica dei marchi iscritti a seguito dell'operazione di aggregazione aziendale con l'ex Gruppo Banca Popolare Italiana nel 2007 e con l'ex Gruppo Banca Popolare di Milano nel 2017;
  • CGU Banca Akros costituita da Banca Akros S.p.A., per la verifica del corrispondente marchio a seguito dell'operazione di aggregazione aziendale con l'ex Gruppo Banca Popolare di Milano nel 2017;
  • CGU Bancassurance Vita coincidente con la partecipata Vera Vita S.p.A. ai fini del test di impairment dell'avviamento riferito a tale settore operativo, conseguente all'aggregazione con l'ex Gruppo Banca Popolare Italiana nel 2007;
  • CGU Bancassurance Protezione coincidente con la partecipata Vera Assicurazioni S.p.A. ai fini del test di impairment dell'avviamento riferito a tale settore operativo, conseguente all'aggregazione con l'ex Gruppo Banca Popolare Italiana nel 2007.

Di seguito si fornisce illustrazione delle metodologie e degli assunti utilizzati per il test di impairment che è stato condotto sulla base:

  • dei dettami previsti dal principio contabile internazionale di riferimento IAS 36;
  • delle raccomandazioni emanate con lettera congiunta a firma di Banca d'Italia, Consob e Ivass del 3 marzo 2010;
  • dei principali suggerimenti contenuti nel documento emanato dall'Organismo Italiano di Valutazione (O.I.V.) intitolato "impairment test dell'avviamento in contesti di crisi finanziaria e reale" del 14 giugno 2012;
  • delle raccomandazioni emanate da Consob con la comunicazione n. 3907 del 19 gennaio 2015.

Si segnala inoltre che, come richiesto dai citati Organi di Vigilanza, la procedura ed i parametri di valutazione per il test di impairment degli avviamenti e delle altre attività intangibili a vita indefinita sono stati approvati dal Consiglio di Amministrazione in via autonoma ed anticipata rispetto all'approvazione del progetto di bilancio 2019.

A. Modalità di calcolo del valore contabile delle singole CGU

In continuità con i bilanci degli esercizi precedenti, per la CGU Retail (che nel 2018 era denominata CGU Direzioni Territoriali) è stata utilizzata una modalità basata su metriche di tipo gestionale. A tal fine, il valore contabile è stato determinato come sommatoria dei seguenti fattori:

  • Common Equity Tier 1 (CET1) capital, ossia il capitale necessario in relazione alle attività di rischio ponderate relative alla CGU, in linea con la normativa Basilea 3 in vigore nel periodo di riferimento dei flussi finanziari;
  • avviamenti ed altre attività immateriali sia a vita definita che a vita indefinita associate alla CGU;
  • altre attività costituenti elementi da dedurre ai fini del calcolo del suddetto Common Equity Tier 1 capital.

Per le CGU Bancassurance, che corrispondono alle due entità giuridiche (Vera Vita e Vera Assicurazioni), il valore di riferimento è identificato specificamente come sommatoria dei valori contabili delle attività e passività patrimoniali delle citate entità e degli avviamenti ad esse allocate.

Per quanto riguarda il marchio "Banca Akros", in linea con il precedente esercizio, la metodologia utilizzata, basata sul metodo delle royalties, ha consentito di verificare direttamente la recuperabilità del valore di carico del marchio; non è stato quindi necessario determinare il valore recuperabile dell'intera CGU a cui il suddetto intangibile risulta allocato.

Nella seguente tabella si riportano i valori di riferimento delle CGU che alla data di bilancio presentano intangibili a vita utile indefinita, sottoposti al test di impairment. I criteri di allocazione sono i medesimi già utilizzati in sede di redazione del bilancio dello scorso esercizio:

C.G.U. Valore di
riferimento
di cui:
avviamenti
di cui:
marchi
Retail 2.434 - 486
Banca Akros (*) 19 - 19
Bancassurance Vita 252 25 -
Bancassurance Protezione 150 51 -
Totale 2.855 76 504

(*) I valori riportati nella presenta tabella con riferimento alla C.G.U. Banca Akros devono intendersi riferiti al solo marchio "Banca Akros".

I suddetti valori di riferimento delle CGU sono coerenti con le modalità di determinazione dei rispettivi valori recuperabili di seguito illustrate.

B. Criterio utilizzato per determinare il valore recuperabile delle CGU

In base ai principi contabili internazionali, l'ammontare dell'eventuale riduzione di valore è determinato dalla differenza tra il valore di carico della CGU, determinato sulla base dei criteri precedentemente descritti, ed il suo valore recuperabile, se inferiore. Il valore recuperabile è definito come il maggiore tra il:

  • Value in Use ovvero il valore attuale dei flussi di cassa futuri che si prevede abbiano origine dall'uso continuo di una specifica attività o da una CGU;
  • Fair Value, dedotti i costi di vendita, ovvero l'ammontare ottenibile dalla vendita di un'attività, in una libera transazione tra parti consapevoli e disponibili.

Il test di impairment è stato condotto per la CGU Retail e per le CGU Bancassurance Vita e Protezione prendendo a riferimento il Value in Use, ottenuto attraverso l'applicazione del Dividend Discount Model (DDM).

Secondo il metodo del Dividend Discount Model, il valore di un'azienda è funzione del flusso di dividendi che essa è in grado di generare in chiave prospettica. Nella fattispecie, il metodo utilizzato è il DDM nella variante Excess Capital, il quale assume che il valore economico di una società sia pari alla somma del valore attuale dei flussi di cassa futuri (Dividendi Attesi) generati nell'orizzonte temporale di pianificazione prescelto e distribuibili agli azionisti mantenendo un livello di patrimonializzazione adeguato a garantire lo sviluppo futuro atteso, e la capitalizzazione perpetua del dividendo normalizzato dell'ultimo anno di previsione, sulla base di un "pay-out ratio", in funzione della redditività a regime. L'applicazione del DDM comporta l'utilizzo della seguente formula:

$$\mathbf{W} = \sum_{\mathfrak{i}=0}^{n} \frac{\mathbf{D}_{\mathfrak{i}}}{\left(\mathfrak{l} + \mathbf{K}\mathfrak{j}\right)^{\mathfrak{i}}} + \mathbf{T}\mathbf{V} + \mathbf{S}\mathbf{A}$$

dove:

W = Valore generale del capitale economico

Ke = Costo del capitale proprio (Ke)

Dt = Dividendi distribuibili nel periodo esplicito, con un livello di patrimonializzazione coerente con la normativa vigente

n = Numero di anni del periodo esplicito

TV = Valore residuo o Terminal Value determinato come valore attuale di una rendita perpetua rappresentata dal Dividendo medio sostenibile per gli esercizi successivi al periodo di pianificazione esplicita

SA = Valore di eventuali surplus assets.

In termini analitici, il Terminal Value viene calcolato come segue:

$$\text{TV} = \frac{Dn+1}{Ke - \text{g}} \text{(l+Ke)}^{-n}$$

dove:

Dn+1 = Dividendo medio sostenibile atteso dopo il periodo di pianificazione esplicita

g = Tasso di crescita atteso di lungo periodo del dividendo dopo il periodo di pianificazione esplicita. Tale tasso è da mettersi in relazione al tasso di crescita nominale dell'economia sul lungo periodo. Si assume, infatti, prudenzialmente, che nel lungo periodo ogni settore ed ogni società nel settore, converga ad un tasso di crescita pari a quello dell'economia nel suo complesso

Ke = Costo del capitale proprio.

Per la CGU Banca Akros l'approccio metodologico utilizzato al fine della valutazione del marchio prevede che l'attività immateriale venga valorizzata sulla base delle royalties che il proprietario del marchio percepirebbe a seguito della cessione in uso a terzi dello stesso; il valore attuale del marchio viene espresso pertanto quale valore attuale delle royalties future, stimate in riferimento a specifici parametri (royalty rate, percentuale dei ricavi) al netto del relativo effetto fiscale.

La valutazione ha inoltre incluso il Tax Amortisation Benefit, ovvero il beneficio fiscale per un potenziale terzo acquirente connesso alla deducibilità dell'ammortamento dell'asset stesso, nel caso di transazione regolata per cassa. La seguente formula è stata utilizzata ai fini della valorizzazione:

$$\mathcal{W} = \left[ \frac{\sum_{i=1}^{n} \mathcal{S}_i \cdot r \cdot (1 - T)}{(1 + ke)^{\iota}} + TV \right] + \text{TAB} \cdot$$

dove:

W = Valore del marchio St = Margine di Intermediazione 2020-2022 R = Royalty rate T = Tax rate Ke = Tasso di sconto TV = Terminal Value ottenuto attraverso la capitalizzazione in perpetuity del flusso di royalty atteso nel periodo successivo all'ultimo di previsione, considerando un tasso di crescita di lungo periodo TAB = Tax Amortisation Benefit

B.1 - La stima dei flussi finanziari

Per la CGU Retail i flussi distribuibili nel periodo esplicito sono stati determinati a partire dai dati economicopatrimoniali 2020-2022 delle CGU tenendo conto di un livello patrimoniale minimo stimato sulla base di un Common Equity Tier 1 (CET1) target del 9,505% coerente con il livello patrimoniale minimo che la BCE ha richiesto al Gruppo Banco BPM di rispettare in via continuativa a completamento dell'ultima Capital Decision comunicata dalla BCE alla data di redazione della presente Relazione Finanziaria nell'ambito del Supervisory Review and Evaluation Process (SREP).

In particolare le proiezioni fanno riferimento a un perimetro costituito dalle attività Retail (famiglie e imprese con fatturato inferiore a 75 milioni), in coerenza con il segment reporting. Tale CGU comprende gran parte del perimetro delle attività riconducibili sia all'ex Gruppo Banco Popolare sia all'ex Gruppo BPM.

Le proiezioni triennali rappresentano la miglior stima disponibile alla data di approvazione del Bilancio e tengono anche conto delle evidenze preliminari del nuovo Piano Strategico attualmente in corso di predisposizione.

Per la CGU Banca Akros, le proiezioni sono state elaborate sulla base delle linee di sviluppo 2020-2022 identificate analiticamente sui singoli comparti della società, definendo per ciascun segmento i razionali sottostanti gli obiettivi di crescita, in coerenza con le evidenze preliminari del nuovo Piano Strategico attualmente in corso di predisposizione.

Per le CGU Bancassurance Vita e Protezione le proiezioni coincidono con i flussi previsionali deliberati dalle singole compagnie nel corso del 2019, in relazione alle periodiche elaborazioni dei piani economici e del capitale.

Per la stima del valore terminale, il dividendo medio sostenibile, dopo il periodo di pianificazione esplicita, è stato calcolato in funzione della redditività attesa nel lungo termine. Quest'ultima è stata stimata avendo a riferimento un tasso di crescita di lungo periodo del 2%, assunto pari al tasso di crescita nominale dell'economia, in linea con l'obiettivo di inflazione nell'ambito della politica di stabilità monetaria della BCE nel lungo periodo.

B.2 - Tassi di attualizzazione dei flussi finanziari

Per l'attualizzazione dei dividendi distribuibili agli azionisti è stato utilizzato un Costo del Capitale, coerente con il rendimento richiesto per investimenti con caratteristiche analoghe all'oggetto di valutazione. Il Costo del Capitale (Ke) è stato determinato in base alla metodologia del Capital Asset Pricing Model (CAPM), secondo la quale il rendimento di un'attività rischiosa è pari alla somma tra un tasso privo di rischio (Rf) ed un premio per il rischio (MRP) determinato tenento conto della rischiosità specifica dell'attività:

$$K_{\prec} = R_{\nearrow} + \triangleright \times (MRP\ )$$

Nel dettaglio, la componente priva di rischio (Rf), che ingloba in ogni caso il c.d. "Rischio Paese", è determinata, in continuità con l'approccio metodologico seguito per il bilancio 2018, prendendo a riferimento la media ad 1 anno dei rendimenti dei titoli di stato italiani BTP a 10 anni.

Con riferimento al coefficiente beta (ß) - che misura la rischiosità della specifica impresa o del settore operativo in termini di correlazione tra il rendimento effettivo di un'azione ed il rendimento complessivo del mercato di riferimento - in continuità con il test condotto per il bilancio 2018, è stato utilizzato:

a) per la CGU Retail: un indicatore relativo ad un campione di società comparabili (banche italiane quotate) rilevato da Bloomberg;

b) per la CGU Banca Akros: un indicatore medio relativo ad un campione di società attive nel Private e nell'Investment Banking rilevato da Bloomberg.

Il suddetto coefficiente è stato rilevato, con frequenza settimanale, su un orizzonte temporale di 5 anni.

Da ultimo, Il premio per il rischio richiesto dal mercato (MRP Market Risk Premium) è stato determinato nella misura del 5,2%, sulla base dell'utilizzo di fonti in linea con la prassi valutativa.

C. Sintesi delle metodologie utilizzate e dei principali parametri valutativi

Alla luce di quanto sopra illustrato, nella seguente tabella si riepilogano, per ogni CGU, le metodologie utilizzate per la determinazione del valore recuperabile ed i valori quantitativi dei principali parametri (Ke e g):

C.G.U. Criterio di determinazione del
valore recuperabile
Tassi di
attualizzazione
"Ke"
Tassi di
crescita "g"
Retail Value in use – Dividend Discount Model 8,61% 2,00%
Bancassurance Vita Value in use – Dividend Discount Model 7,45% 2,00%
Bancassurance Protezione Value in use – Dividend Discount Model 7,45% 2,00%
Banca Akros Fair Value – Royalty Rate 7,61% 2,00%

D. Sintesi dei risultati

Sulla base delle linee guida illustrate, il test di impairment al 31 dicembre 2019 non ha determinato la necessità di rilevare alcuna svalutazione degli intangibili a vita utile indefinita, in quanto il valore d'uso di ciascuna CGU è risultato superiore rispetto al valore di bilancio. Come precisato nel paragrafo "Politiche contabili rilevanti ed incertezze sull'utilizzo di stime nella predisposizione del bilancio consolidato", contenuto nella "Parte A – Politiche contabili" della presente nota integrativa, stante la particolare situazione di incertezza del quadro macroeconomico, non si può escludere che le ipotesi assunte, per quanto ragionevoli e prudenziali, possano non trovare conferma nei futuri scenari in cui il Gruppo si troverà ad operare.

E. Analisi di Sensitività

In conformità al dettato del principio IAS 36,per ogni CGU, è stata condotta un'analisi di sensitività del valore recuperabile, al fine di poter apprezzare la variabilità di questo ultimo valore rispetto a ragionevoli variazioni nei parametri sottostanti.

In particolare i dati evidenziati nelle tabelle sotto riportate rappresentano il differenziale (in valore assoluto e percentuale) tra il valore recuperabile ed il valore contabile di riferimento, nell'ipotesi di aumentare o diminuire il tasso di crescita (g) e/o il costo del capitale (Ke) rispetto ai tassi effettivamente utilizzati. Nello specifico le tabelle evidenziano il livello che il tasso "Ke" dovrebbe assumere per azzerare il delta positivo fra il valore recuperabile ed il valore contabile, nell'ipotesi di mantenere costante il tasso di crescita "g" al 2%.

CGU Retail
Tassi di crescita del terminal value "g"/ Tassi di attualizzazione "ke"
(differenza tra valore recuperabile e valore di riferimento in milioni di euro)
(incidenza percentuale sul value in use)
(Ke)
8,61% 10,51%
1,50% 723 22,9% -41 -1,7%
(g) 2,00% 827 25,4% 0 0,0%
2,50% 947 28,0% 46 1,9%
CGU Banca AKROS
Tassi di crescita del terminal value "g"/ Tassi di attualizzazione "ke"
(differenza tra valore recuperabile e valore di riferimento in milioni di euro)
(incidenza percentuale sul fair value)
(Ke)
7,61% 28,3%
1,50% 76 80,3% -0,2 -1,0%
(g) 2,00% 83 81,6% 0 0,0%
2,50% 91 83,1% 0,2 1,0%
CGU Bancassurance Vita
Tassi di crescita del terminal value "g"/ Tassi di attualizzazione "ke"
(differenza tra valore recuperabile e valore di riferimento in milioni di euro)
(incidenza percentuale sul fair value)
(Ke)
7,45% 10,1%
1,50% 85 25,2% -12 -5,2%
(g) 2,00% 112 30,8% 0 0,0%
2,50% 145 36,6% 14 5,3%

CGU Bancassurance Protezione

Tassi di crescita del terminal value "g"/ Tassi di attualizzazione "ke" (differenza tra valore recuperabile e valore di riferimento in milioni di euro) (incidenza percentuale sul fair value)

(Ke)
7,45% 8,63%
1,50% 16 9,7% -9 -6,3%
(g) 2,00% 29 16,2% 0 0,0%
2,50% 45 23,0% 10 6,4%

In aggiunta, per la CGU Retail, è stata condotta un'analisi di sensitività rispetto ai flussi reddituali considerati nelle proiezioni ed al CET1 ratio target mentre per le CGU Bancassurance Vita e Bancassurance Protezione è stata condotta un'analisi di sensitività rispetto ai flussi reddituali ed al coefficiente Solvercy Ratio target (di seguito "SCR"). I risultati di tali analisi sono sintetizzati nelle tabelle di seguito riportate, che evidenziano il differenziale (in valore assoluto e percentuale) tra il valore recuperabile ed il valore contabile di riferimento nell'ipotesi di aumentare o diminuire il CET 1 o il Solvency Ratio e/o l'utile netto rispetto ai dati effettivamente utilizzati. Nello specifico le tabelle evidenziano i livelli che il CET 1 o il Solvency Ratio dovrebbero assumere per azzerare il delta positivo fra il valore recuperabile ed il valore contabile, nell'ipotesi di mantenere invariato le previsioni reddituali.

CGU Retail
Variazione % dell'utile netto / CET1 target
(differenza tra valore recuperabile e valore di riferimento in milioni di euro)
(incidenza percentuale sul value in use)
CET1
9,505% 13,0%
UTILE 5,00% 990 28,9% 165 6,4%
0,00% 827 25,4% 0 0,0%
-5,00% 663 21,4% -166 -7,3%
CGU Bancassurance Vita
Variazione % dell'utile netto / SCR target
(differenza tra valore recuperabile e valore di riferimento in milioni di euro)
(incidenza percentuale sul value in use)
SCR
130% 288%
UTILE 5,00% 129 33,8% 16 5,9%
0,00% 112 30,8% 0 0,0%
-5,00% 97 27,9% -14 -6,1%
CGU Bancassurance Protezione
Variazione % dell'utile netto / SCR target
(differenza tra valore recuperabile e valore di riferimento in milioni di euro)
(incidenza percentuale sul value in use)
SCR
130%
404%
UTILE 5,00% 37 19,8% 8 5,1%
0,00% 29 16,2% 0 0,0%
-5,00% 22 12,8% -7 -5,1%

F. Segnali esogeni di Impairment

Le valutazioni espresse ai fini della redazione del presente bilancio sono frutto di un'estrapolazione del valore economico delle CGU sulla base della loro specifica capacità reddituale, non pienamente riconosciuta dai mercati finanziari. Tale valutazione si estrinseca su un periodo più ampio di quello assunto dalla comunità finanziaria e prescinde dalla particolarità del contesto economico finanziario attuale, seppur essa sia stata tenuta in debito conto.

Al 31 dicembre 2019 il patrimonio netto consolidato del gruppo risulta pari a 11,6 miliardi (al netto degli strumenti di capitale) a fronte di una capitalizzazione di borsa pari a 3,1 miliardi (sulla base dei prezzi di borsa rilevati a fine 2019). Tale situazione non è certamente nuova in quanto sussisteva anche nei precedenti esercizi. Le quotazioni evidenziano per tutte le banche italiane sconti significativi anche rispetto al patrimonio netto tangibile. Le motivazioni, costantemente riportate in nota integrativa, sono sempre state incentrate sul disallineamento strutturale tra le valutazioni della comunità finanziaria, che, per loro natura, sono incentrate su obiettivi e stime di breve periodo e le modalità di usuale conduzione degli impairment test le quali attribuiscono un valore significativo alle potenzialità di crescita nel medio/lungo. Infatti, le valutazioni espresse ai fini della redazione del presente bilancio sono frutto di un'estrapolazione del valore economico delle CGU sulla base della loro specifica capacità reddituale misurata avendo a riferimento un orizzonte temporale molto più ampio di quello assunto dalla comunità finanziaria.

10.2 Attività immateriali: variazioni annue

Avviamento Altre attività
immateriali: generate
internamente
Altre attività
immateriali: altre
Totale
DEF INDEF DEF INDEF
A. Esistenze iniziali 4.604.003 - - 2.544.100 504.272 7.652.375
A.1 Riduzioni di valore totali nette (4.527.614) - - (1.846.820) - (6.374.434)
A.2 Esistenze iniziali nette 76.389 - - 697.280 504.272 1.277.941
B. Aumenti - - - 102.129 - 102.129
B.1 Acquisti - - - 102.122 - 102.122
B.2 Incrementi di attività immateriali interne X - - - - -
B.3 Riprese di valore X - - - - -
B.4 Variazioni positive di fair value - - - - - -
- a patrimonio netto X - - - - -
- a conto economico X - - - - -
B.5 Differenze di cambio positive - - - 5 - 5
B.6 Altre variazioni - - - 2 - 2
C. Diminuzioni (189) - - (110.521) - (110.710)
C.1 Vendite - - - - - -
C.2 Rettifiche di valore - - - (110.039) - (110.039)
- Ammortamenti X - - (105.590) - (105.590)
- Svalutazioni - - - (4.449) - (4.449)
+ patrimonio netto X - - - - -
+ conto economico - - - (4.449) - (4.449)
C.3 Variazioni negative di fair value: - - - - - -
- a patrimonio netto X - - - - -
- a conto economico X - - - - -
C.4 Trasferimenti alle attività non correnti in
via di dismissione
- - - - - -
C.5 Differenze di cambio negative - - - - - -
C.6 Altre variazioni (189) - - (482) - (671)
D. Rimanenze finali nette 76.200 - - 688.888 504.272 1.269.360
D.1 Rettifiche di valori totali nette (4.527.614) - - (1.911.527) - (6.439.141)
E. Rimanenze finali lorde 4.603.814 - - 2.600.415 504.272 7.708.501
F. Valutazione al costo - - - - - -

DEF: a durata definita INDEF: a durata indefinita

Con riferimento alle principali variazioni registrate nel corso dell'esercizio 2019 si segnala che:

  • la sottovoce "B.1 Acquisti" si riferisce, in via prevalente, a software;
  • la sottovoce "C.2 Rettifiche di valore Ammortamenti" include la quota di ammortamento relativa alle Client Relationship acquisite attraverso operazioni di aggregazione aziendale per un importo pari a 38,8 milioni; il saldo residuo si riferisce agli ammortamento dei software;
  • la sottovoce "C.2 Rettifiche di valore Svalutazioni", pari a 4,4 milioni, è relativa alle perdite di valore di software non più utilizzati.

10.3 Altre informazioni

Al 31 dicembre 2019 non ci sono impegni riferiti alle attività immateriali.

Sezione 11 - Attività fiscali e passività fiscali – Voce 110 dell'attivo e Voce 60 del passivo

Informazioni sulle attività per imposte anticipate (DTA), sulle DTA trasformabili e sulle verifiche relative alla recuperabilità

In conformità alla disciplina prevista dal principio contabile IAS 12 ed alla comunicazione dell'ESMA del 15 luglio 2019, il Gruppo Banco BPM ha rilevato attività per imposte anticipate (DTA – Deferred Tax Asset), previa verifica che i valori così iscritti siano supportati da un giudizio di probabilità sulla recuperabilità degli stessi. Ai fini dell'espressione del suddetto giudizio sono state tenute in considerazione le disposizioni fiscali vigenti, con particolare riferimento alle regole per la trasformabilità in crediti di imposta di talune attività per imposte anticipate, e la capacità del Gruppo di generare redditi imponibili futuri tenuto altresì conto dell'opzione del "consolidato fiscale".

Di seguito si fornisce illustrazione delle principali categorie di DTA iscritte in bilancio al 31 dicembre 2019 e delle verifiche condotte a supporto della loro recuperabilità.

Attività fiscali per imposte anticipate – composizione

Al 31 dicembre 2019 le DTA totali ammontano a 4.459,8 milioni (4.682,0 milioni al 31 dicembre 2018), di cui 4.412,3 milioni hanno avuto effetti sul conto economico, mentre 47,5 milioni sono state registrate in contropartita del patrimonio netto in coerenza con le partite a cui si riferiscono. Per una disamina della composizione di tali DTA si fa rinvio alla tabella "11.1 Attività per imposte anticipate: composizione".

Alla data del 31 dicembre 2019, le attività per imposte anticipate che rispondono ai requisiti richiesti dalla Legge 22 dicembre 2011, n. 214 (la "Legge 214/2011") per la trasformabilità in credito di imposta ammontano a 2.582,6 milioni (2.628,4 milioni al 31 dicembre 2018). Le disposizioni della citata legge e, successivamente, la disciplina introdotta dalla Legge 147/2013 (cosiddetta Legge di Stabilità 2014) prevedono la trasformazione in credito di imposta delle DTA nell'ipotesi di rilevazione di una "perdita civilistica", di una "perdita fiscale" ai fini IRES e di un "valore della produzione netto negativo" ai fini IRAP. Rientrano nella citata disciplina sia le svalutazioni di crediti non ancora dedotte secondo i limiti temporali, tempo per tempo vigenti ai sensi dell'art. 106, comma 3, del TUIR, sia i componenti negativi relativi agli avviamenti ed alle altre attività immateriali, non ancora dedotti secondo i limiti temporali, tempo per tempo vigenti (cosiddette "DTA qualificate").

Nel dettaglio, al 31 dicembre 2019 le DTA qualificate del Gruppo derivano da:

  • differenze temporanee deducibili relative a svalutazioni di crediti eccedenti il limite di deducibilità immediata prevista dalla normativa fiscale con riferimento ai soli enti creditizi e finanziari per 1.901,2 milioni (1.942,4 milioni al 31 dicembre 2018);
  • differenze temporanee deducibili riferite ad avviamenti e altre attività immateriali rilevate nei precedenti esercizi per 681,3 milioni (686,0 milioni al 31 dicembre 2018).

Per ulteriori dettagli sulla movimentazione delle DTA qualificate si fa rinvio alla tabella contenuta nel successivo paragrafo "11.4 Variazioni delle imposte anticipate di cui alla L. 214/2011".

Giova precisare che, con specifico riferimento alle menzionate DTA, il mantenimento della loro convertibilità in crediti di imposta è subordinato al pagamento del canone di cui al D.L. 3 maggio 2016, n. 59, convertito con modificazioni dalla legge n. 119 del 30 giugno 2016. La legge di conversione del 17 febbraio 2017, n. 15 del DL "Salva risparmio" ha posticipato il periodo per il quale è dovuto il canone fino al 31 dicembre 2030. Al fine di garantirsi la trasformabilità delle DTA in crediti di imposta ed evitare gli impatti negativi che si sarebbero altrimenti determinati sui Fondi Propri, il Gruppo Banco BPM ha aderito all'opzione tramite il versamento del citato canone.

Il canone di competenza dell'esercizio 2019 ammonta a 25,4 milioni, come rappresentato nella tabella di composizione delle altre spese amministrative contenuta nella Parte C della presente Nota Integrativa, a cui si fa rinvio per ulteriori dettagli.

Al 31 dicembre 2019 le residue attività per imposte anticipate (DTA non trasformabili) ammontano a 1.877,2 milioni (2.053,6 milioni al 31 dicembre 2018) di cui 949,6 milioni derivanti da perdite fiscali IRES riportabili a nuovo (1.043,7 milioni al 31 dicembre 2018) e 927,6 milioni derivanti da costi e rettifiche di valore deducibili in esercizi successivi rispetto a quelli di rilevazione in bilancio (1.009,9 milioni al 31 dicembre 2018).

Si precisa che non tutte le DTA non qualificate sono state rilevate in bilancio da parte del Banco BPM e delle proprie controllate. L'ammontare delle DTA non iscritte alla data del 31 dicembre 2019 è pari a 56,2 milioni, di cui 18,2 milioni di DTA IRES e 38 milioni di DTA IRAP.

Attività fiscali per imposte anticipate – verifiche sulla recuperabilità

Per quanto riguarda le DTA qualificate trasformabili in crediti di imposta (2.582,6 milioni corrispondenti al 57,9% delle DTA totali iscritte in bilancio al 31 dicembre 2019), la disciplina fiscale introdotta dalla Legge 214/2011, unitamente all'esercizio dell'opzione del regime del canone annuo, in precedenza illustrati rendono certa la loro recuperabilità. Tale trattamento risulta in linea con la disciplina contenuta nel Documento Banca d'Italia/CONSOB/Isvap n. 5 del 15 maggio 2012 "Trattamento contabile delle imposte anticipate derivante dalla Legge 214/2011".

Per le restanti attività fiscali (DTA non trasformabili), l'iscrizione ed il successivo mantenimento in bilancio sono strettamente dipendenti dalla capacità del Gruppo e/o delle singole società di generare redditi imponibili futuri (cosiddetta "tax capability"). A tal fine, le DTA non trasformabili sono state assoggettate dal Gruppo ad un test di recuperabilità, distinto per le DTA IRES rispetto alle DTA IRAP, basato su un modello di previsione dei redditi imponibili futuri.

Con specifico riferimento alle DTA iscritte in precedenti esercizi a fronte di perdite fiscali riportabili a nuovo, si precisa che la loro rilevazione era stata effettuata successivamente alla precisa identificazione delle cause che avevano generato le perdite fiscali ed alla valutazione del loro non ripetibilità futura su base ricorrente.

L'origine delle perdite fiscali registrate nei passati esercizi è infatti riconducibile alle significative perdite su crediti straordinarie rilevate nell'ambito del processo di riduzione dell'ammontare dei crediti non performing e, in minor misura, agli altri oneri di natura straordinaria riconducibili alla recente operazione di aggregazione da cui il gruppo ha avuto origine (es. oneri connessi alla riduzione del personale eccedente, all'integrazione dei sistemi informativi, alla razionalizzazione della rete territoriale, ecc.) o derivanti dall'esigenza di favorire il salvataggio di altre banche esterne al Gruppo a tutela della stabilità del sistema bancario. Tale valutazione ha trovato una prima conferma nell'esercizio 2019, atteso che il reddito imponibile IRES generato ha consentito un primo parziale recupero delle suddette DTA.

Il test di recuperabilità è stato condotto sulla base delle seguenti informazioni ed assunzioni:

  • il Banco BPM e le sue controllate che hanno iscritto DTA riflesse nel bilancio consolidato operano in Italia e conseguentemente è stata assunta a riferimento la normativa fiscale in vigore in tale paese;
  • la suddetta normativa fiscale non prevede limiti temporali al recupero delle perdite fiscali IRES (art. 84, comma 1, del D.P.R. 22 dicembre 1986, n. 917);
  • lo IAS 12 non prevede un orizzonte massimo di previsione dei redditi imponibili;
  • le stime dei redditi imponibili futuri sono state formulate assumendo a riferimento le proiezioni dei flussi reddituali del Gruppo Banco BPM per il periodo 2020 - 2023;
  • le proiezioni delle stime dei redditi imponibili per gli esercizi successivi al 2023 sono state sviluppate in coerenza con le proiezioni sviluppate ai fini della conduzione dell'impairment test relativo alle attività immateriali a vita indefinita, applicando un tasso di crescita di lungo periodo pari al 2%;
  • in base a quanto indicato dall'ESMA nella propria comunicazione pubblicata il 15 luglio 2019, al fine di tenere in considerazione l'incertezza che caratterizza l'effettiva realizzazione delle previsioni di lungo periodo, si è provveduto ad introdurre un fattore correttivo dei flussi reddituali previsti. Tale fattore è stato definito essere pari al premio per il rischio richiesto dal mercato (5,2%) moltiplicato per il coefficiente Beta espressivo della rischiosità specifica del settore operativo prevalente (1,29%) e quindi al 6,71%. Tali componenti risultano coerenti con quelli utilizzati ai fini della conduzione dell'impairment test sulle attività immateriali a vita indefinita;
  • le passività per imposte differite (DTL Deferred Tax Liabilities) sono state oggetto di compensazione con le DTA nel caso in cui il loro riversamento temporale sia previsto avvenire nel medesimo esercizio.

Le previsioni dei redditi imponibili, sviluppate tenendo in considerazione il fattore correttivo dei flussi reddituali previsti di più lungo periodo, comportano il pieno recupero della totalità delle DTA, ivi comprese quelle relative alle perdite fiscali pregresse, alla fine dell'esercizio 2037 (18 anni). Nell'ipotesi in cui le proiezioni dei redditi imponibili, sviluppate sulla base dei flussi reddituali non rettificati del suddetto fattore correttivo, trovino conferma nei risultati che il Gruppo genererà in futuro, il pieno recupero delle DTA, ivi comprese quelle relative alle perdite fiscali pregresse, sarebbe più rapido completandosi nell'esercizio 2032 (13 anni). E' stata sviluppata una sensitivity analysis rispetto al fattore correttivo dei flussi reddituali previsti di più lungo periodo valutando gli impatti sull'orizzonte temporale entro il quale si prevede il recupero totale delle DTA iscritte in bilancio al 31 dicembre 2019. Sulla base di tale analisi, un eventuale decremento/incremento dell'1,5% del fattore correttivo comporterebbe rispettivamente una riduzione dell'orizzonte temporale di 2 anni o l'allungamento dello stesso orizzonte di 4 anni.

11.1 Attività per imposte anticipate: composizione

IRES IRAP Altre imposte 31/12/2019 31/12/2018 (*)
A) In contropartita del Conto Economico
A.1) DTA Trasformabili di cui alla Legge 214/2011 2.295.007 287.561 - 2.582.568 2.628.399
Svalutazione crediti deducibili in esercizi successivi 1.733.787 167.437 - 1.901.224 1.942.358
Costi deducibili in esercizi successivi conseguenti ad
affrancamenti di avviamenti ed altre attività immateriali
561.220 120.124 - 681.344 686.041
A.2) DTA Altre fattispecie 1.754.852 74.859 - 1.829.711 1.939.343
Perdite fiscali riportabili a nuovo 949.642 - - 949.642 1.043.737
Rettifiche ECL da FTA ex IFRS 9 su crediti verso clientela
deducibili negli esercizi successivi
327.628 63.982 - 391.610 391.610
Accantonamenti e rettifiche di valore deducibili in esercizi
successivi
171.052 981 - 172.033 200.312
Spese per il personale ed accantonamenti per Trattamento di
Fine Rapporto deducibili in esercizi successivi
156.345 300 - 156.645 178.739
Rettifiche di valore su immobili deducibili in esercizi
successivi
120.671 2.991 - 123.662 67.254
Valori contabili inferiori ai valori fiscalmente riconosciuti
derivanti da rettifiche di valore su avviamenti e su altre
attività immateriali
24.129 4.934 - 29.063 31.176
Valori contabili inferiori ai valori fiscalmente riconosciuti
derivanti dalla valutazione al fair value delle attività
finanziarie
4.083 140 - 4.223 15.072
Altri casi di disallineamento tra valori contabili e valori fiscali 1.302 1.531 - 2.833 11.443
Totale A 4.049.859 362.420 - 4.412.279 4.567.742
B) In contropartita a Patrimonio Netto
Valori contabili inferiori ai valori fiscalmente riconosciuti
derivanti dalla valutazione al fair value delle attività
finanziarie valutate in contropartita al patrimonio netto
12.103 9.988 - 22.091 98.824
Altri casi di disallineamento tra valori contabili e valori fiscali 23.648 1.773 - 25.421 15.475
Totale B 35.751 11.761 - 47.512 114.299
Totale (A+B) 4.085.610 374.181 - 4.459.791 4.682.041

(*) I dati relativi all'esercizio precedente sono stati riesposti per garantire un confronto omogeneo.

11.2 Passività per imposte differite: composizione

IRES IRAP Altre imposte 31/12/2019 31/12/2018 (*)
A) In contropartita del conto economico:
Valori contabili eccedenti i valori fiscalmente riconosciuti
conseguenti al processo di ammortamento fiscale od a
rettifiche di valore su avviamenti e su altre attività immateriali 233.298 47.169 - 280.467 291.946
Riprese da valutazione al fair value su immobili imponibili in
esercizi successivi 32.843 5.193 - 38.036 23.063
Valori contabili eccedenti i valori fiscalmente riconosciuti
conseguenti alla valutazione al fair value di strumenti
finanziari 13.211 10.001 - 23.212 18.639
Valori contabili eccedenti i valori fiscalmente riconosciuti
conseguenti alla valutazione al fair value di crediti verso la
clientela 15.856 3.206 - 19.062 4.002
Valori contabili eccedenti i valori fiscalmente riconosciuti
derivanti dalla Purchase Price Allocation effettuata in
occasione di operazioni di aggregazione aziendale 12.706 2.574 - 15.280 22.401
Altri casi di disallineamento tra valori contabili e valori fiscali 11.835 203 - 12.038 20.551
Totale A 319.749 68.346 - 388.095 380.602
B) In contropartita a Patrimonio Netto
Valori contabili eccedenti ai valori fiscalmente riconosciuti
derivanti dalla valutazione al fair value degli immobili di
proprietà e del patrimonio artistico 151.853 29.763 - 181.616 94.702
Valori contabili eccedenti ai valori fiscalmente riconosciuti
derivanti dalla valutazione al fair value delle attività
finanziarie valutate in contropartita al patrimonio netto 29.238 7.895 - 37.133 18.176
Altri casi di disallineamento tra valori contabili e valori fiscali 2.765 425 - 3.190 741
Totale B 183.856 38.083 - 221.939 113.619
Totale (A+B) 503.605 106.429 - 610.034 494.221

(*) I dati relativi all'esercizio precedente sono stati riesposti per garantire un confronto omogeneo.

11.3 Variazioni delle imposte anticipate (in contropartita del conto economico)

31/12/2019 31/12/2018
1. Importo iniziale 4.567.742 4.142.962
2. Aumenti 210.740 1.195.818
2.1 Imposte anticipate rilevate nell'esercizio 160.084 826.971
a) relative a precedenti esercizi 22.126 12.695
b) dovute al mutamento di criteri contabili 729 -
c) riprese di valore 898 -
d) altre 136.331 814.276
2.2 Nuove imposte o incrementi di aliquote fiscali 17.634 -
2.3 Altri aumenti 33.022 368.847
3. Diminuzioni (366.203) (771.038)
3.1 Imposte anticipate annullate nell'esercizio (278.732) (669.719)
a) rigiri (258.168) (652.042)
b) svalutazioni per sopravvenuta irrecuperabilità (2) (17.299)
c) dovute a mutamento di criteri contabili - -
d) altre (20.562) (378)
3.2 Riduzioni di aliquote fiscali - (66)
3.3 Altre diminuzioni: (87.471) (101.253)
a) trasformazione in crediti d'imposta di cui alla L. 214/2011 (45.933) (65.698)
b) altre (41.538) (35.555)
4. Importo finale 4.412.279 4.567.742

11.4 Variazioni delle imposte anticipate di cui alla L. 214/2011

Totale
31/12/2019
Totale
31/12/2018
1. Importo iniziale 2.628.399 2.695.009
2. Aumenti 375 -
3. Diminuzioni (46.206) (66.610)
3.1 Rigiri (3) -
3.2 Trasformazione in crediti d'imposta (45.933) (65.699)
a) derivante da perdite di esercizio (45.933) (2.771)
b) derivante da perdite fiscali - (62.928)
3.3 Altre diminuzioni (270) (911)
4. Importo finale 2.582.568 2.628.399

11.5 Variazioni delle imposte differite (in contropartita del conto economico)

Totale Totale
31/12/2019 31/12/2018
1. Importo iniziale 372.578 444.422
2. Aumenti 170.232 20.720
2.1 Imposte differite rilevate nell'esercizio 70.919 10.726
a) relative a precedenti esercizi 6.109 6.292
b) dovute al mutamento di criteri contabili 39.106 -
c) altre 25.704 4.434
2.2 Nuove imposte o incrementi di aliquote fiscali - -
2.3 Altri aumenti 99.313 9.994
3. Diminuzioni (154.715) (84.540)
3.1 Imposte differite annullate nell'esercizio (110.826) (81.008)
a) rigiri (63.967) (61.027)
b) dovute al mutamento di criteri contabili - -
c) altre (46.859) (19.981)
3.2 Riduzioni di aliquote fiscali - -
3.3 Altre diminuzioni (43.889) (3.532)
4. Importo finale 388.095 380.602

11.6 Variazioni delle imposte anticipate (in contropartita del patrimonio netto)

Totale Totale
31/12/2018
31/12/2019
1. Importo iniziale 114.299 64.562
2. Aumenti 31.477 490.467
2.1 Imposte anticipate rilevate nell'esercizio 25.053 367.997
a) relative a precedenti esercizi - -
b) dovute al mutamento di criteri contabili 594 31
c) altre 24.459 367.966
2.2 Nuove imposte o incrementi di aliquote fiscali - -
2.3 Altri aumenti 6.424 122.470
3. Diminuzioni (98.264) (440.730)
3.1 Imposte anticipate annullate nell'esercizio (95.135) (8.091)
a) rigiri (95.135) (8.091)
b) svalutazioni per sopravvenuta irrecuperabilità - -
c) dovute al mutamento di criteri contabili - -
d) altre - -
3.2 Riduzioni di aliquote fiscali - -
3.3 Altre diminuzioni (3.129) (432.639)
4. Importo finale 47.512 114.299

11.7 Variazioni delle imposte differite (in contropartita del patrimonio netto)

31/12/2019 31/12/2018
1. Importo iniziale 113.619 210.579
2. Aumenti 159.750 207.524
2.1 Imposte differite rilevate nell'esercizio 159.750 19.252
a) relative a precedenti esercizi - -
b) dovute al mutamento dei criteri contabili 3.949 65
c) altre 155.801 19.187
2.2 Nuove imposte o incrementi di aliquote fiscali - -
2.3 Altri aumenti - 188.272
3. Diminuzioni (51.430) (304.484)
3.1 Imposte differite annullate nell'esercizio (17.487) (84.986)
a) rigiri (17.487) (84.986)
b) dovute al mutamento di criteri contabili - -
c) altre - -
3.2 Riduzioni di aliquote fiscali - -
3.3 Altre diminuzioni (33.943) (219.498)
4. Importo finale 221.939 113.619

11.8 Altre informazioni

Situazione fiscale del Gruppo

Per una disamina dei rischi connessi a contenziosi in essere nei confronti dell'Amministrazione Finanziaria e della relativa evoluzione intervenuta nel corso dell'esercizio 2019 (nuovi contenziosi sorti o contenziosi terminati e/o definiti), si fa rinvio a quanto contenuto nella Sezione 10 – Fondi per rischi ed oneri – voce 100 del passivo, ove risultano contabilizzati gli stanziamenti operati a fronte di passività giudicate come probabili, ai sensi di quanto disposto dal principio contabile di riferimento IAS 37.

Il regime del Consolidato fiscale su base nazionale

Il Banco BPM e le società controllate di seguito elencate hanno esercitato l'opzione per il regime di tassazione di Gruppo (ai sensi degli articoli 117 e seguenti del D.P.R. 917/1986 – Tuir). Tale opzione si riferisce a tutte le società del Gruppo che soddisfano i requisiti richiesti dalla normativa citata e in particolare:

    1. Aletti Fiduciaria S.p.A.
    1. Banca Aletti & C. S.p.A.
    1. Banca Akros S.p.A
    1. Bipielle Real Estate S.p.A.
    1. BP Trading Immobiliare S.r.l.
    1. BRF Property S.r.l.
    1. Ge.Se.So. S.r.l.
    1. Lido dei Coralli S.r.l.
    1. P.M.G. S.r.l.
    1. ProFamily S.p.A. (Newco)
    1. Release S.p.A.
    1. Sirio Immobiliare S.r.l.
    1. Tecmarket Servizi S.p.A.
    1. Terme Ioniche S.r.l.
    1. Terme Ioniche Società Agricola S.r.l.

Non vi sono società collegate per le quali si sia optato per il regime di trasparenza fiscale di cui agli articoli 115 e seguenti del DPR 917-1986.

Gruppo IVA Banco BPM

Con delibera del Consiglio di Amministrazione del 25 settembre 2018 di Banco BPM si è deciso di costituire il Gruppo IVA Banco BPM, ai sensi degli artt. da 70-bis a 70-duodecies del D.P.R. 26 ottobre 1972, n. 633 ("Legge IVA") e del correlato Decreto Ministeriale di attuazione del 6 aprile 2018. Gli effetti decorrono dal 1° gennaio 2019 e le società partecipanti sono individuate nelle seguenti:

    1. Banco BPM S.p.A.
    1. Banca Aletti & C. S.p.A
    1. Aletti Fiduciaria S.p.A.
    1. Arena Broker S.r.l.(***)
    1. Banca Akros S.p.A.
    1. Bipielle Real Estate S.p.A.
    1. BP Covered Bond S.r.l.
    1. BP Property Management S.c.a r.l. (*)
    1. BPM Covered Bond 2 S.r.l.
    1. BPM Covered Bond S.r.l.
    1. BRF Property S.p.A.
    1. Consorzio AT1
    1. GE.SE.SO Gestione Servizi Sociali S.r.l.
    1. Immobiliare Marinai d'Italia S.r.l.
    1. Lido dei Coralli S.r.l.
    1. Manzoni 65 S.r.l. (**)
    1. Meleti S.r.L.
    1. Perca S.r.L.
    1. ProFamily S.p.A.(***)
    1. ProFamily S.p.A. (Newco decorrenza 01/01/2020)
    1. Release S.p.A.
    1. Sirio Immobiliare S.r.L.
    1. Società Gestione Servizi BP S.c.p.A.r.l. (*)
    1. Sviluppo Comparto 6 S.r.l.(**)
    1. Sviluppo Comparto 8 S.r.l.(**)
    1. Tecmarket Servizi S.p.A.
    1. Tiepolo Finance S.r.L.(****)
  • (*) Le società sono state incorporate in Banco BPM S.p.A.
  • (**) Le società sono state incorporate in Bipielle Real Estate S.p.A.
  • (***) Le società sono state cedute nel corso dell'anno 2019.
  • (****) Nel corso dell'anno 2019 si è aperta la liquidazione volontaria con successiva estinzione e cancellazione della società.

Sezione 12 - Attività non correnti e gruppi di attività in via di dismissione e passività associate – Voce 120 dell'attivo e voce 70 del passivo

12.1 Attività non correnti e gruppi di attività in via di dismissione: composizione per tipologia di attività

Totale
31/12/2019
Totale
31/12/2018
A. Attività possedute per la vendita
A.1 Attività finanziarie 93.838 1.576.148
A.2 Partecipazioni - -
A.3 Attività materiali 33.594 9.396
di cui: ottenute tramite l'escussione delle garanzie ricevute 220 3.960
A.4 Attività immateriali - -
A.5 Altre attività non correnti 3.650 7.238
Totale A 131.082 1.592.782
di cui valutate al costo 97.488 1.587.374
di cui valutate al fair value livello 1 - -
di cui valutate al fair value livello 2 - -
di cui valutate al fair value livello 3 33.594 5.408
B. Attività operative cessate
B.1 Attività finanziarie valutate al fair value con impatto a conto economico - -
- Attività finanziarie detenute per la negoziazione - -
- Attività finanziarie designate al fair value - -
- Altre attività finanziarie obbligatoriamente valutate al fair value - -
B.2 Attività finanziarie valutate al fair value con impatto sulla redditività complessiva - -
B.3 Attività finanziarie valutate al costo ammortizzato - -
B.4 Partecipazioni - -
B.5 Attività materiali - -
di cui: ottenute tramite l'escussione delle garanzie ricevute - -
B.6 Attività immateriali - -
B.7 Altre attività - -
Totale B - -
di cui valutate al costo - -
di cui valutate al fair value livello 1 - -
di cui valutate al fair value livello 2 - -
di cui valutate al fair value livello 3 - -
C. Passività associate ad attività possedute per la vendita
C.1 Debiti - (444)
C.2 Titoli - -
C.3 Altre passività (5.096) (2.599)
Totale C (5.096) (3.043)
di cui valutate al costo (5.096) (3.043)
di cui valutate al fair value livello 1 - -
di cui valutate al fair value livello 2 - -
di cui valutate al fair value livello 3 - -
D. Passività associate ad attività operative cessate
D.1 Passività finanziarie valutate al costo ammortizzato - -
D.2 Passività finanziarie di negoziazione - -
D.3 Passività finanziarie designate al fair value - -
D.4 Fondi - -
D.5 Altre passività - -
Totale D - -
di cui valutate al costo - -
di cui valutate al fair value livello 1 - -
di cui valutate al fair value livello 2 - -
di cui valutate al fair value livello 3 - -
  • Al 31 dicembre 2019, tra le attività possedute per la vendita figurano le seguenti fattispecie:
    • immobili di proprietà per i quali le trattative di vendita in corso al 31 dicembre 2019 fanno ritenere probabile il perfezionamento delle cessioni nel corso del prossimo anno (esposte nella voce A.3 "Attività materiali).
    • le restanti esposizioni sono interamente riconducibili al cosiddetto Progetto "ACE Leasing". Come illustrato nel paragrafo "Altri aspetti rilevanti ai fini delle politiche contabili di Gruppo" contenuto nella Parte A.1 della presente Nota Integrativa.
  • Al 31 dicembre 2018, tra le attività possedute per la vendita figuravano le seguenti fattispecie:
    • esposizioni creditizie a sofferenza verso la clientela, riconducibili al progetto "ACE" (inclusi nella voce A.1 "Attività finanziarie" della tabella sopra riportata per un ammontare pari a 1.330 milioni). Tali attività non figurano più nei saldi al 31 dicembre 2019 a seguito del perfezionamento della cessione nel mese di marzo 2019;
    • immobili di proprietà, esposti nella voce A.3 "Attività materiali" per 9,4 milioni. Tali immobili non figurano più nei saldi della voce in seguito alla vendita di 4 unità immobiliari per 7,7 milioni e al ritorno tra le attività materiali ad uso investimento di un'unità per 1,7 milioni per la quale non si ritiene più probabile la vendita;
    • attività nette riconducibili al ramo captive della partecipazione ProFamily, rappresentate da attività per 253,4 milioni (di cui finanziamenti per 246,1 milioni ricompresi nella sottovoce A.1 "Attività finanziarie") e passività per 3,0 milioni. Tali poste non figurano più nei saldi al 31 dicembre 2019 per effetto del perfezionamento della cessione ad Agos Ducato S.p.A. avvenuta nel mese di giugno 2019.

Per le attività e passività indicate in corrispondenza delle sottovoci "di cui valutate al fair value livello 1/livello2/livello 3" si fa rinvio a quanto contenuto nella "Parte A.4 – Informativa sul fair value".

12.2 Altre informazioni

Non vi sono altre informazioni da segnalare.

Sezione 13 - Altre attività – Voce 130

13.1 Altre attività: composizione

31/12/2019 31/12/2018
Crediti verso Amministrazioni Finanziarie (non classificabili nelle attività fiscali) 1.115.319 1.028.508
Crediti per la cessione di beni ed erogazione di servizi 31.193 36.077
Altri proventi da ricevere 10.128 14.602
Cassa ed altri valori in carico al cassiere 7.559 9.917
Partite in corso di lavorazione 744.278 809.187
Partite viaggianti tra filiali 20.409 96.676
Partite illiquide per operazioni di portafoglio 1.099 -
Titoli e cedole da regolare 33.395 119.118
Altre operazioni da regolare 15.018 19.194
Migliorie e spese incrementative su beni di terzi - 72.708
Ratei e risconti attivi non riconducibili a voce propria 20.135 24.942
Altre partite 108.316 115.750
Totale 2.106.849 2.346.679

La voce "Crediti verso Amministrazioni Finanziarie" comprende principalmente:

  • crediti per istanze di rimborso di imposte dirette per complessivi 296,8 milioni di cui 200,3 milioni relativi all'esercizio 2018 chiesti a rimborso nel 2019. La voce comprende inoltre i crediti IRPEG/ILOR relativi all'esercizio 1995 dell'ex Banca Popolare di Novara per 91,3 milioni il cui rimborso è stato negato da parte dell'Agenzia delle Entrate - Direzione Provinciale di Novara. Nell'ambito del contenzioso avviato dall'ex Banco Popolare sia la Commissione Tributaria Provinciale che quella Regionale hanno accolto i ricorsi presentati condannando altresì l'Agenzia al pagamento delle spese di lite. Risulta pendente il ricorso per Cassazione dell'Agenzia delle Entrate;

  • crediti per istanze di rimborso IVA per complessivi 232,5 milioni di cui 173,8 milioni relativi agli esercizi 1998, 1999 e 2000 dell'ex Banca Italease e 58,6 milioni relativi all'esercizio 2007 dell'ex Mercantile Leasing. A fronte delle istanze di rimborso di crediti dell'ex Banca Italease per complessivi 161,8 milioni, nell'ambito del contenzioso avviato avverso il silenzio rifiuto dell'Amministrazione Finanziaria, sia la Commissione Tributaria Provinciale che quella Regionale avevano accolto i ricorsi presentati dalla banca. In data 21 marzo 2019, a seguito del ricorso dell'Amministrazione Finanziaria la Corte di Cassazione ha deciso di rinviare ad altra sezione della Commissione Tributaria Regionale la verifica dell'effettiva esistenza dei carichi pendenti evidenziati dall'Amministrazione a giustificazione del mancato rimborso. Atteso che i suddetti carichi pendenti risultano essere stati estinti, la banca è confidente nel pieno recupero dei crediti in esame. Per quanto riguarda i residui 12 milioni sempre riferiti all'ex Banca Italease, nell'ambito del contenzioso avviato sia la Commissione Tributaria Provinciale che quella Regionale hanno accolto i ricorsi presentati. Risulta pendente il ricorso per Cassazione dell'Agenzia delle Entrate.

Con riferimento ai crediti relativi all'ex Mercantile Leasing l'Amministrazione Finanziaria ha comunicato in data 14 gennaio 2020 la propria disponibilità a provvedere al rimborso immediato previa presentazione di fidejussione dell'importo di 50,9 milioni. Con riferimento alla differenza per la quale l'Agenzia delle Entrate ha espresso il proprio diniego al rimborso sarà presentato ricorso alla Commissione Tributaria Provinciale;

  • crediti iscritti in contropartita dei versamenti effettuati a titolo provvisorio in pendenza del giudizio definitivo delle vertenze fiscali in essere, per un importo complessivo di 210,2 milioni di cui 201,9 milioni relativi alla vertenza relativa alla pretesa indeducibilità dei costi sostenuti nell'esercizio 2005 dalla ex Banca Popolare Italiana riconducibili al tentativo di scalata alla Banca Antonveneta;
  • crediti residui derivanti dalle istanze di rimborso dell'IRAP deducibile dall'IRES riferita al costo del lavoro per i periodi di imposta dal 2005 al 2011 a seguito dell'emanazione del D.L n.185/2008 per complessivi 79,0 milioni;
  • crediti derivanti da maggiori versamenti in acconto dell'imposta di bollo, delle imposte sostitutive applicate alla clientela eseguiti nel corso dell'esercizio e che verranno recuperati in compensazione nel corso del 2020 per un importo complessivo di 190,2 milioni;
  • crediti d'imposta connessi agli interessi maturati sui finanziamenti erogati alla clientela residente in territori colpiti da eventi sismici per 40,5 milioni;
  • crediti d'imposta relativi a ritenute su dividendi pagati chiesti a rimborso alle autorità fiscali dei paesi di residenza dell'emittente dei titoli sulla base delle disposizioni previste nelle Convenzioni contro le doppie imposizioni per un importo complessivo di 35,8 milioni. Tali crediti si riferiscono per 35,2 milioni alle istanze di rimborso presentate dalla controllata Banca Aletti all'Amministrazione Finanziaria elvetica riguardanti ritenute subite negli esercizi 2008 e 2009. Tali istanze sono state respinte il 9 marzo 2018 sulla base della motivazione che la banca non è in grado di dimostrare di essere la beneficiaria effettiva dei dividendi assoggetti a ritenuta, circostanza che escluderebbe la possibilità di invocare l'applicazione della convenzione tra Italia e Svizzera. Pur risultando tutt'ora pendente il ricorso al Tribunale Amministrativo Elvetico contro il diniego al rimborso e nella convinzione della piena validità della propria richiesta, alla luce dell'orientamento giurisprudenziale desumibile da una sentenza emessa dalla medesima autorità il 22 agosto 2019 a fronte di una vertenza similare, la controllata Banca Aletti, anche alla luce di quanto previsto dall'IFRIC 23 per le situazioni di incertezza nell'applicazione delle normative fiscali, ha ritenuto prudente rilevare a fine esercizio uno specifico accantonamento a Fondi rischi ed oneri di importo corrispondente all'ammontare del credito in esame.

La voce "Partite in corso di lavorazione" contiene essenzialmente somme in attesa di imputazione definitiva e partite varie in sospeso, nonché gli addebiti ricevuti dalle società esterne relativi alla domiciliazione delle utenze da regolare sui c/c della clientela.

La voce "Migliorie e spese incrementative su beni di terzi" dell'anno corrente non risulta valorizzata; a seguito dell'applicazione del principio contabile IFRS 16, a far data dal 1 gennaio 2019, le suddette spese sono state riclassificate nella voce "Attività materiali", unitamente ai diritti d'uso degli immobili acquisiti per il tramite di contratti di affitto, come illustrato nel paragrafo "Cambiamenti intervenuti nel 2019 nei principi contabili applicati dal Gruppo" contenuto nella "Parte A – Politiche contabili" della presente Nota Integrativa.

PASSIVO

Sezione 1 – Passività finanziarie valutate al costo ammortizzato – Voce 10

1.1 Passività finanziarie valutate al costo ammortizzato: composizione merceologica dei debiti verso banche

Totale
31/12/2019 31/12/2018
Tipologia operazioni/Valori Fair Value Fair Value
VB
L1
L2
L3
VB L1
L2
L3
1. Debiti verso banche centrali 20.783.964 X X X 21.289.947 X X X
2. Debiti verso banche 7.739.371 X X X 10.343.594 X X X
2.1 Conti correnti e depositi a vista 636.642 X X X 877.462 X X X
2.2 Depositi a scadenza 113.156 X X X 158.955 X X X
2.3 Finanziamenti 6.777.309 X X X 9.077.330 X X X
2.3.1 Pronti contro termine passivi 5.870.652 X X X 8.194.818 X X X
2.3.2 Altri 906.657 X X X 882.512 X X X
2.4 Debiti per impegni di riacquisto di propri
strumenti patrimoniali
- X X X - X X X
2.5 Debiti per leasing 7.650 X X X - X X X
2.6 Altri debiti 204.614 X X X 229.847 X X X
Totale 28.523.335 - - 28.523.336 31.633.541 - - 31.633.541

VB = Valore di bilancio

L1 = Livello 1

L2 = Livello 2 L3 = Livello 3

Alla data di bilancio la voce "Debiti verso banche centrali" si riferisce per 20.735,9 milioni alle operazioni di rifinanziamento sia a lungo termine (TLTRO II e III) che a breve termine (MRO) con la Banca Centrale Europea.

1.2 Passività finanziarie valutate al costo ammortizzato: composizione merceologica dei debiti verso clientela

Totale
31/12/2018
Tipologia operazioni/Valori Fair Value Fair Value
VB L1 L2 L3 VB L1 L2 L3
1. Conti correnti e depositi a vista 86.155.794 X X X 78.713.896 X X X
2. Depositi a scadenza 1.626.230 X X X 2.410.243 X X X
3. Finanziamenti 4.685.184 X X X 8.138.991 X X X
3.1 Pronti contro termine passivi 3.866.166 X X X 7.110.267 X X X
3.2 Altri 819.018 X X X 1.028.724 X X X
4. Debiti per impegni di riacquisto di propri
strumenti patrimoniali
- X X X - X X X
5. Debiti per leasing 724.886 X X X - X X X
6. Altri debiti 907.818 X X X 934.729 X X X
Totale 94.099.912 - - 94.099.912 90.197.859 - - 90.197.859

VB = Valore di bilancio

L1 = Livello 1

L2 = Livello 2

L3 = Livello 3

La sottovoce 3.1 "Pronti contro termini passivi" include operazioni con la Cassa Compensazione e Garanzia per 2.756,0 milioni (nel precedente esercizio ammontavano a 6.306,5 milioni). La riduzione registrata nell'esercizio trova compensazione con l'incremento dei pronti contro termine passivi classificati nel portafoglio delle "Passività finanziarie di negoziazione" (voce 20 del passivo di stato patrimoniale); il valore di bilancio al 31 dicembre 2019 è infatti pari a 3.581 milioni (3.510 milioni con controparte la Cassa Compensazione e Garanzia) rispetto ad un valore nullo al 31 dicembre 2018.

1.3 Passività finanziarie valutate al costo ammortizzato: composizione merceologica dei titoli in circolazione

Totale Totale
Tipologia titoli /
Valori
31/12/2019 31/12/2018
Fair Value Fair Value
VB L1 L2 L3 VB L1 L2 L3
A. Titoli
1. Obbligazioni 15.635.158 13.816.992 2.139.139 - 14.160.280 6.163.016 7.449.951 -
1.1 strutturate - - - - - - - -
1.2 altre 15.635.158 13.816.992 2.139.139 - 14.160.280 6.163.016 7.449.951 -
2. Altri titoli 75.554 - - 75.554 168.662 - - 168.662
2.1 strutturate - - - - - - - -
2.2 altri 75.554 - - 75.554 168.662 - - 168.662
Totale 15.710.712 13.816.992 2.139.139 75.554 14.328.942 6.163.016 7.449.951 168.662
VB = Valore di bilancio

L1 = Livello 1

Tra i titoli in circolazione figurano le Obbligazioni Bancarie Garantite emesse dal Banco BPM, il cui controvalore di bilancio ammonta a 6.550,1 milioni (rispetto ai 5.533,4 milioni del 31 dicembre 2018).

1.4 Dettaglio dei debiti/titoli subordinati

Alla data di bilancio, le uniche passività subordinate emesse dal Gruppo, classificate tra i titoli in circolazione valutati al costo ammortizzato, si riferiscono a 9 emissioni di titoli per un controvalore di bilancio pari a 3.168,5 milioni (nello scorso esercizio erano presenti 8 emissioni, per un controvalore di bilancio pari a 2.967,6 milioni), di cui due emissioni sono rappresentate da "preference share" per un importo di 131,7 milioni (al 31 dicembre 2018 erano presenti 2 emissioni per 131,6 milioni).

Questi ultimi strumenti "preference share" permangono computabili nel capitale aggiuntivo di classe 1 in regime di "grandfathering".

Nel mese di ottobre 2019 è stato emesso un nuovo titolo subordinato per nominali 350 milioni con durata decennale ed opzione di rimborso dopo cinque anni, computabile nel capitale di classe 2.

In aggiunta, nella voce di bilancio "140. Strumenti di capitale" figura il nuovo strumento di capitale Additional Tier 1,emesso nel mese di aprile 2019 per un valore nominale di 300 milioni, computabile nel capitale aggiuntivo di classe 1.

Nell'esercizio non sono scaduti e non sono stati rimborsati titoli subordinati come pure non sono state effettuate operazioni di "liability management" ad essi riferibili.

L'attività di negoziazione sugli strumenti subordinati di propria emissione è stata azzerata, in conseguenza delle disposizioni introdotte dal Regolamento Delegato 241/2014 della Commissione Europea e dell'ultima autorizzazione concessa dalla BCE al Gruppo Banco BPM.

Le caratteristiche delle passività subordinate computabili ai fini di vigilanza sono riportate nel documento Informativa al pubblico da parte degli Enti - Pillar III.

1.5 Dettaglio dei debiti strutturati

Al 31 dicembre 2019, come pure nel precedente esercizio, non sono presenti debiti che hanno richiesto lo scorporo di derivati incorporati (cosiddetti "debiti strutturati").

L2 = Livello 2

L3 = Livello 3

1.6 Debiti per leasing

31/12/2019
Ripartizione dei flussi contrattuali dei contratti di leasing in base alla durata
contrattuale
Debiti verso
banche
Debiti verso
clientela
Fino a 3 mesi 269 34.258
Da 3 mesi a 1 anno 805 99.698
Da 1 anno a 5 anni 3.247 466.071
Oltre 5 anni 3.463 174.982
Totale 7.784 775.009
Effetto tempo (134) (50.123)
Valore attuale dei debiti per leasing 7.650 724.886

Sezione 2 - Passività finanziarie di negoziazione – Voce 20

2.1 Passività finanziarie di negoziazione: composizione merceologica

Totale Totale
Tipologia 31/12/2019 31/12/2018
operazioni/Valori Fair Value Fair Value
VN L1 L2 L3 Fair Value * VN L1 L2 L3 Fair Value *
A. Passività per cassa
1. Debiti verso banche 1.424 5.306 - - 5.306 3.686 4.149 - - 4.149
2. Debiti verso clientela 4.249.510 898.778 3.581.206 - 4.479.984 396.231 399.786 - - 399.786
3. Titoli di debito 3.225.246 - 3.239.661 - 3.207.220 3.482.866 - 3.372.238 - 3.372.238
3.1 Obbligazioni - - - - - - - - - -
3.1.1 Strutturate - - - - X - - - - X
3.1.2 Altre
obbligazioni
- - - - X - - - - X
3.2 Altri titoli 3.225.246 - 3.239.661 - 3.207.220 3.482.866 - 3.372.238 - 3.372.238
3.2.1 Strutturati 3.225.246 - 3.239.661 - X 3.482.866 - 3.372.238 - X
3.2.2 Altri - - - - X - - - - X
Totale A 7.476.180 904.084 6.820.867 - 7.692.510 3.882.783 403.935 3.372.238 - 3.776.173
B. Strumenti derivati
1. Derivati finanziari - 127.682 2.512.331 538 - - 204.376 2.521.060 913 -
1.1 Di negoziazione X 127.682 2.511.881 538 X X 204.376 2.465.165 913 X
1.2 Connessi con la fair
value option
X - 289 - X X - 55.704 - X
1.3 Altri X - 161 - X X - 191 - X
2. Derivati creditizi - - 1.166 - - - - - - -
2.1 Di negoziazione X - 1.166 - X X - - - X
2.2 Connessi con la fair
value option
X - - - X X - - - X
2.3 Altri X - - - X X - - - X
Totale B X 127.682 2.513.497 538 - X 204.376 2.521.060 913 -
Totale (A+B) X 1.031.766 9.334.364 538 7.692.510 X 608.311 5.893.298 913 3.776.173

VN = valore nominale o nozionale

L1 = Livello 1

L3 = Livello 3

Fair value * = Fair value calcolato escludendo le variazioni di valore dovute al cambiamento del merito creditizio dell'emittente rispetto alla data di emissione

Le voci "1. Debiti verso banche" e "2. Debiti verso clientela" si riferiscono a scoperti tecnici su titoli quotati in mercati attivi, classificati in corrispondenza del livello 1, e ad operazioni di Pronti contro termine, classificate nel livello 2.

L2 = Livello 2

La voce 3.2.1 "Altri titoli- strutturati", che al 31 dicembre 2019 è pari a 3.239,7 milioni, è rappresentata dai certificates, emessi da Banca Akros, che prevedono una protezione del premio versato dal cliente o di una quota dello stesso, in modo incondizionato rispetto all'andamento dei parametri finanziari a cui risultano indicizzati gli stessi. Al 31 dicembre 2018 il saldo delle citate emissioni era pari a 3.372,2 milioni.

Per tali emissioni, la variazione del merito creditizio del Gruppo rispetto alla data di emissione ha comportato la rilevazione di minusvalenze cumulate pari a 32,4 milioni (pari alla differenza tra il fair value di bilancio ed il dato indicato nella colonna "Fair value *).

In aggiunta si segnala che per i certificates classificati tra i derivati finanziari (794,3 milioni al 31 dicembre 2019) l'effetto cumulato relativo alla variazione del merito creditizio del Gruppo è anch'esso negativo per 1,7 milioni. Trattasi in particolare dei certificate protetti in modo condizionato o con una quota di protezione incondizionata inferiore rispetto al 50% del premio versato.

2.2 Dettaglio delle "Passività finanziarie di negoziazione": passività subordinate

Al 31 dicembre 2019 non sono presenti passività finanziarie di negoziazione subordinate (1,1 milioni alla fine dell'esercizio precedente, relativi a scoperti tecnici su titoli obbligazionari subordinati della controllata Banca Akros).

2.3 Dettaglio delle "Passività finanziarie di negoziazione": debiti strutturati

Al 31 dicembre 2019, così come per l'esercizio precedente, non sono presenti debiti che hanno richiesto lo scorporo di derivati incorporati.

Sezione 3 - Passività finanziarie designate al fair value – Voce 30

3.1 Passività finanziarie designate al fair value: composizione merceologica

Tipologia
operazioni/Valori
Totale
31/12/2019
Totale
31/12/2018
VN Fair value Fair value Fair value Fair value
L1 L2 L3 * VN L1 L2 L3 *
1. Debiti verso banche - - - - - - - - - -
1.1 Strutturati - - - - X - - - - X
1.2 Altri - - - - X - - - - X
di cui:
- impegni a erogare fondi - X X X X X X X X X
- garanzie finanziarie rilasciate - X X X X X X X X X
2. Debiti verso clientela - - - - - - - - - -
2.1 Strutturati - - - - X - - - - X
2.2 Altri - - - - X - - - - X
di cui:
- impegni a erogare fondi - X X X X X X X X X
- garanzie finanziarie rilasciate - X X X X X X X X X
3. Titoli di debito 416.988 207.489 213.072 - 424.907 695.886 424.375 268.515 - 707.056
3.1 Strutturati - - - - X - - - - X
3.2 Altri 416.988 207.489 213.072 - X 695.886 424.375 268.515 - X
Totale 416.988 207.489 213.072 - 424.907 695.886 424.375 268.515 - 707.056

FV = Fair Value

FV*= FV calcolato escludendo le variazioni di valore dovute al cambiamento del merito creditizio dell'emittente rispetto alla data di emissione VN = valore nominale

L1 = Livello 1

L2 = Livello 2

L3 = Livello 3

Le passività finanziarie designate al fair value si riferiscono alle emissioni obbligazionarie per le quali si è fatto ricorso alla Fair Value Option al fine di eliminare o ridurre in modo significativo un'asimmetria contabile rispetto ai criteri di valutazione dei derivati finanziari di copertura gestionale, in alternativa alla designazione di una relazione di copertura in base alle regole dell'Hedge Accounting. Detta asimmetria contabile dipende dal fatto che i derivati sarebbero comunque valutati al fair value, mentre, in assenza della fair value option, i prestiti obbligazionari verrebbero rilevati al costo ammortizzato.

Per il perimetro dei titoli in fair value option e per la metodologia di determinazione del fair value e della quantificazione delle variazioni del merito creditizio, si fa rinvio a quanto descritto nella "Parte A – Politiche contabili – A.2 Parte relativa alle principali voci di bilancio, 16 – Altre informazioni, Passività finanziarie designate al fair value e determinazione del proprio merito creditizio".

3.2 Dettaglio della voce 30 "Passività finanziarie designate al fair value": passività subordinate

Al 31 dicembre 2019, così come per l'esercizio precedente, non sono presenti passività subordinate.

Sezione 4 - Derivati di copertura – Voce 40

4.1 Derivati di copertura: composizione per tipologia di copertura e per livelli

Fair value
31/12/2019
VN Fair value
31/12/2018
VN
L1 L2 L3 31/12/2019 L1 L2 L3 31/12/2018
A. Derivati finanziari -
552.761
- 13.299.333 - 726.307 - 12.165.537
1) Fair value -
484.935
- 13.024.333 - 637.823 - 11.790.537
2) Flussi finanziari -
67.353
- 275.000 - 87.701 - 375.000
3) Investimenti esteri -
473
- - - 783 - -
B. Derivati creditizi -
-
- - - - - -
1) Fair value -
-
- - - - - -
2) Flussi finanziari -
-
- - - - - -
Totale -
552.761
- 13.299.333 - 726.307 - 12.165.537
VN = valore nozionale

L1 = Livello 1 L2 = Livello 2

L3 = Livello 3

4.2 Derivati di copertura: composizione per portafogli coperti e per tipologie di copertura

Fair Value Flussi finanziari
Specifica
Operazioni/Tipo di
copertura
Titoli di
debito e
tassi di
interesse
Titoli di
capitale e
indici
azionari
Valute e
oro
Credito Merci Altri Generica Specifica Generica Investim.
esteri
1. Attività finanziarie valutate
al fair value con impatto sulla
redditività complessiva
396.684 - - - X X X -
X
X
2. Attività finanziarie valutate
al costo ammortizzato
184 X - - X X X -
X
X
3. Portafoglio X X X X X X - X 67.353 X
4. Altre operazioni - - - - - - X -
X
-
Totale attività 396.868 - - - - - - - 67.353 -
1. Passività finanziarie - X - - - - X -
X
X
2. Portafoglio X X X X X X 88.067 X - X
Totale passività - - - - - - 88.067 - - -
1. Transazioni attese X X X X X X X -
X
X
2. Portafoglio di attività e
passività finanziarie
X X X X X X - X - 473

Sezione 5 Adeguamento di valore delle passività finanziarie oggetto di copertura generica – Voce 50

5.1 Adeguamento di valore delle passività finanziarie coperte

Adeguamento di valore delle passività coperte/ Componenti del gruppo 31/12/2019 31/12/2018
1. Adeguamento positivo delle passività finanziarie 71.880 49.756
2. Adeguamento negativo delle passività finanziarie (9.581) -
Totale 62.299 49.756

Sezione 6 - Passività fiscali – Voce 60

Tale sezione è oggetto di commento nella sezione 11 dello stato patrimoniale attivo della Parte B – Informazioni sullo stato patrimoniale della presente nota integrativa.

Sezione 7 - Passività associate ad attività in via di dismissione – Voce 70

Le informazioni di questa sezione sono esposte nella sezione 12 dello stato patrimoniale attivo della Parte B – Informazioni sullo stato patrimoniale della presente nota integrativa.

Sezione 8 - Altre passività – Voce 80

8.1 Altre passività: composizione

31/12/2019 31/12/2018
Debiti verso Erario (non classificabili tra le passività fiscali) 115.265 115.298
Debiti verso il personale 5.746 10.472
Debiti verso enti previdenziali 58.463 61.351
Debiti verso fornitori 261.400 215.941
Partite viaggianti tra filiali non attribuite ai conti di pertinenza 47.181 205.908
Somme a disposizione da riconoscere a terzi 324.281 345.278
Bonifici da regolare in stanza 497.530 601.601
Partite relative ad operazioni in titoli 62.711 102.638
Altre partite in corso di lavorazione 782.506 572.316
Rettifiche per partite illiquide di portafoglio 837.296 931.170
Ratei e risconti passivi non riconducibili a voce propria 31.689 29.809
Altre partite 279.755 622.807
Totale 3.303.823 3.814.589

La voce "Debiti verso l'Erario (non classificabili nelle passività fiscali)" include le passività fiscali nette quali i debiti IVA, imposta sostitutiva sui finanziamenti, ritenute su interessi passivi e redditi da lavoro dipendente e assimilato, ritenute e altre partite fiscali non rilevate nella voce 60 "Passività fiscali".

La voce "Debiti verso enti previdenziali" è costituita principalmente dagli oneri relativi ai contributi sociali obbligatori.

La voce "Bonifici da regolare in stanza" è relativa principalmente ad operazioni di bonifici da accreditare.

La voce "Partite relative ad operazioni in titoli" comprende operazioni di compravendita titoli per contanti effettuate a cavallo d'anno e somme in attesa di definitiva imputazione.

La voce "Altre partite in corso di lavorazione" è relativa ad operazioni in attesa di sistemazione o di regolamento.

La voce "Rettifiche per partite illiquide di portafoglio" include gli sbilanci degli effetti in portafoglio ("portafoglio di terzi" e portafoglio proprio").

La voce "Altre partite" è formata principalmente da passività relative a incassi di deleghe F24 e ad altre partite residuali legate alla normale operatività bancaria.

Sezione 9 - Trattamento di fine rapporto del personale – Voce 90

9.1 Trattamento di fine rapporto del personale: variazioni annue

31/12/2019 31/12/2018
A. Esistenze iniziali 377.498 408.160
B. Aumenti 33.360 11.048
B.1 Accantonamento dell'esercizio 5.285 5.042
B.2 Altre variazioni 28.075 6.006
C. Diminuzioni (25.972) (41.710)
C.1 Liquidazioni effettuate (22.151) (31.938)
C.2 Altre variazioni (3.821) (9.772)
D. Rimanenze finali 384.886 377.498

La sottovoce B.1 "Accantonamento dell'esercizio" si riferisce agli oneri rilevati nella voce nella voce 190 a) "spese amministrative – spese per il personale, sottovoce 1.e) accantonamento al trattamento di fine rapporto del personale" del conto economico.

Tra gli aumenti, nella sottovoce B.2 "Altre variazioni" sono comprese perdite attuariali per 28,0 milioni, mentre tra le diminuzioni nella sottovoce C.2 "Altre variazioni" sono compresi utili attuariali per 1 milione. Gli utili e le perdite attuariali, sono rilevati in contropartita della relativa riserva da valutazione di patrimonio netto "Utili (perdite) attuariali relativi a piani previdenziali a benefici definiti" e sono oggetto di rendicontazione nel prospetto della redditività complessiva.

In aggiunta nella sottovoce C.2 "Altre variazioni" sono compresi 1,6 milioni relativi al conferimento First Servicing S.p.A. del ramo aziendale costituito dalle attività di recupero crediti.

9.2 Altre informazioni

Come descritto nella "Parte A – Politiche contabili"15 Altre Informazioni – Trattamento di fine rapporto ed altri benefici per i dipendenti", a seguito della riforma della previdenza complementare, il trattamento di fine rapporto del personale contabilizzato nella presente voce di bilancio si riferisce, per le società con in media almeno 50 dipendenti nel corso del 2006, che rappresentano la quasi totalità delle società del Gruppo, alla sola quota maturata sino al 31 dicembre 2006.

Per tali società l'accantonamento non comprende pertanto le quote che, per effetto della citata riforma, sono versate a forme di previdenza complementare oppure al fondo di Tesoreria presso l'INPS. Le quote di trattamento di fine rapporto del personale maturate a partire dal 1° gennaio 2007 configurano infatti un "piano a contribuzione definita" e sono rilevate, sulla base dei contributi dovuti senza l'applicazione di metodologie di calcolo attuariali, tra i costi per il personale, in contropartita alla rilevazione della voce patrimoniale "Altre passività", o di un'uscita di disponibilità liquide:

  • nella sottovoce "indennità di fine rapporto" se versate al fondo di Tesoreria verso l'INPS;
  • nella sottovoce "versamenti ai fondi di previdenza complementari esterni a contribuzione definita" se versate a forme di previdenza complementari.

Principali ipotesi attuariali

La valutazione attuariale del TFR è stata condotta da attuari esterni indipendenti, sulla base della metodologia dei "benefici maturati" mediante il criterio "Projected Unit Credit", come previsto dallo IAS 19. Nella seguente tabella sono riportate le principali ipotesi di tipo demografico, economico-finanziario sulle quali è fondata la valutazione al 31 dicembre 2019 rispetto a quella al 31 dicembre 2018.

Principali ipotesi attuariali per la valutazione del fondo TFR
Ipotesi demografiche (2019-2018):
Tasso di mortalità dei dipendenti IPS55 con Age.-Shifting Base demografica per le assicurazioni di rendita
Frequenze ed ammontare delle
anticipazioni di TFR
fino all'1,5%
Frequenze del turnover 1,0%-3,5%
Probabilità di pensionamento Secondo le ultime disposizioni legislative - al raggiungimento del primo requisito di pensionamento
secondo quanto previsto dall'Assicurazione Generale Obbligatoria
Ipotesi finanziarie (2019-2018):
Tasso annuo di attualizzazione(*) indice Iboxx Corporate AA, con riferimento temporale corrispondente alla durata media dei piani
Tasso annuo di inflazione 1,50%

(*) Al 31 dicembre 2019 l'indice Iboxx Euro Corporate AA 7-10 anni è pari a 0,37% (1,13% al 31 dicembre 2018), l'indice Iboxx Euro Corporate AA10+ è pari a 0,77% (1,57% al dicembre 2018).

Utili/Perdite attuariali rilevati nel prospetto della redditività complessiva

Come illustrato nel precedente paragrafo 9.1, le modifiche di alcune delle ipotesi attuariali per la valutazione del TFR al 31 dicembre 2019, rispetto al precedente esercizio, hanno comportato complessivamente un incremento del fondo di 27,2 milioni, pari all'effetto combinato dei seguenti elementi:

  • perdite attuariali per 27,8 milioni, imputabili alle variazioni delle ipotesi finanziarie, dovute alla riduzione del tasso annuo di attualizzazione;
  • utili netti attuariali per 0,6 milioni, imputabili alle altre ipotesi attuariali. In dettaglio, il suddetto impatto è pari allo sbilancio tra gli utili attuariali (0,8 milioni) relativi all'esperienza passata, ossia alle differenze riscontrate tra le precedenti ipotesi attuariali demografiche utilizzate e quanto si è effettivamente verificato, e le perdite attuariali (-0,2 milioni) riconducibili ad una modifica delle ipotesi demografiche.

Per quanto riguarda il tasso di attualizzazione, che è una delle più importanti assunzioni utilizzate nella misurazione delle obbligazioni per i piani a benefici definiti, si è fatto riferimento ai rendimenti di aziende aventi rating "AA", considerati quale migliore espressione di rendimenti di aziende di primaria qualità. Il principio contabile di riferimento IAS 19 precisa, infatti, che tale tasso deve riflettere il valore temporale del denaro, ma non il rischio di credito specifico dell'entità, né il rischio attuariale o di investimento e nemmeno il rischio che, in futuro, i dati reali sperimentati possano differire rispetto alle ipotesi attuariali utilizzate. Il principio specifica, inoltre, che tale tasso deve essere determinato con riferimento ai rendimenti di mercato, alla data di chiusura dell'esercizio, di titoli di aziende primarie del Paese in cui opera l'entità (cosiddetto "High Quality Corporate Bond yield") e, alternativamente, in assenza di un mercato per tali titoli, con riferimento ai rendimenti di mercato di titoli governativi. Nel dettaglio, ci si è riferiti all'indice "Iboxx Corporate AA", fornito dall'info provider Markit, avente un orizzonte temporale di riferimento corrispondente alla durata media dei piani a benefici definiti (previdenza, TFR e premi anzianità). Gli indici presi a riferimento sono stati l'indice Iboxx Euro Corporate AA 7-10 anni, pari a 0,37% l'indice Iboxx Euro Corporate AA10+, pari a 0,77%. La diminuzione del tasso rispettivamente di 76 basis points (0,37% al 31 dicembre 2019 contro 1,13% del 31 dicembre 2018) e di 80 basis point (0,77% al 31 dicembre 2019 contro 1,57% del 31 dicembre 2018) è imputabile esclusivamente all'evoluzione di mercato, in quanto il parametro di riferimento al 31 dicembre 2019, a parità di piano, è risultato il medesimo di quello dell'esercizio precedente.

Analisi di sensitività

Come richiesto dallo IAS 19, si è provveduto a condurre un'analisi di sensitività dell'obbligazione relativa al trattamento di fine rapporto nell'ipotesi di aumentare o diminuire il tasso di attualizzazione e il tasso di inflazione di 50 punti base. L'analisi è finalizzata a mostrare di quanto varierebbe la passività di bilancio in relazione alle oscillazioni ragionevolmente possibili di tali ipotesi attuariali.

Variazione TFR
in termini
assoluti (*)
Variazione TFR
in termini
percentuali
Modifica ipotesi attuariali:
- Tasso attualizzazione:
+0,5% (18.060) (4,69%)
-0,5% 19.317 5,02%
- Tasso di inflazione:
+0,5% 11.625 3,02%
-0,5% (11.222) (2,92%)

(*) gli importi tra parentesi indicano un decremento del fondo.

Sezione 10 - Fondi per rischi e oneri – Voce 100

10.1 Fondi per rischi e oneri: composizione

Totale Totale
Voci/Componenti 31/12/2019 31/12/2018
1. Fondi per rischio di credito relativo a impegni e garanzie finanziarie rilasciate 40.367 62.357
2. Fondi su altri impegni e altre garanzie rilasciate 75.623 61.457
3. Fondi di quiescenza aziendali 150.910 150.676
4. Altri fondi per rischi ed oneri 834.897 1.052.878
4.1 controversie legali e fiscali 156.944 157.456
4.2 oneri per il personale 368.835 481.252
4.3 altri 309.118 414.170
Totale 1.101.797 1.327.368

10.2 Fondi per rischi e oneri: variazioni annue

Fondi su altri
impegni e altre
garanzie
rilasciate
Fondi di
quiescenza
Altri fondi per
rischi ed oneri
Totale
A. Esistenze iniziali 61.457 150.676 1.052.878 1.265.011
B. Aumenti 14.193 17.540 259.344 291.077
B.1 Accantonamento dell'esercizio 14.193 639 257.151 271.983
B.2 Variazioni dovute al passare del tempo - 1.910 364 2.274
B.3 Variazioni dovute a modifiche del tasso di sconto - 11.383 416 11.799
B.4 Altre variazioni - 3.608 1.413 5.021
C. Diminuzioni (27) (17.306) (477.325) (494.658)
C.1 Utilizzo nell'esercizio (2) (14.188) (408.976) (423.166)
C.2 Variazioni dovute a modifiche del tasso di sconto - - - -
C.3 Altre variazioni (25) (3.118) (68.349) (71.492)
D. Rimanenze finali 75.623 150.910 834.897 1.061.430

La voce C.1 "Utilizzo nell'esercizio" include gli utilizzi effettuati in contropartita dei pagamenti di oneri del personale e somme derivanti dalla definizione di azioni revocatorie ed altre vertenze per le quali erano stati stanziati specifici accantonamenti.

La voce C.3 "Diminuzioni - Altre variazioni" è principalmente attribuibile al rilascio di accantonamenti effettuati in precedenti esercizi.

Fondi per rischio di credito relativo a
impegni e garanzie finanziarie rilasciate
Primo stadio Secondo stadio Terzo stadio Totale
Impegni a erogare fondi 13.864 4.628 - 18.492
Garanzie finanziarie rilasciate 4.352 3.149 14.374 21.875
Totale 18.216 7.777 14.374 40.367

10.3 Fondi per rischio di credito relativo a impegni e garanzie finanziarie rilasciate

10.4 Fondi su altri impegni e altre garanzie rilasciate

I fondi su altri impegni e altre garanzie rilasciate sono pari a 75,6 milioni (61,5 milioni alla fine dello scorso esercizio) e riguardano principalmente fidejussioni commerciali rilasciate alla clientela.

10.5 Fondi di quiescenza aziendali a benefici definiti

I fondi di quiescenza esposti in bilancio rappresentano le passività relative ai piani a prestazione definita per un valore di 150,9 milioni e sono riferibili interamente a fondi interni.

1. Illustrazione delle caratteristiche dei fondi e dei connessi rischi

Per i fondi di previdenza complementare a prestazione definita, la determinazione dei valori attuariali, prevista dall'applicazione dello IAS 19 "Benefici per i Dipendenti", viene effettuata da attuari indipendenti così come illustrato nella "Parte A - Politiche contabili, 16 Altre Informazioni – Trattamento di fine rapporto ed altri benefici per i dipendenti".

Alla data di bilancio i fondi in oggetto ammontano a 150,9 milioni (150,7 milioni al 31 dicembre 2018). Gli oneri dell'esercizio sono stati imputati per 2,5 milioni alla voce 190 a) - "Spese per il personale" del conto economico e per 11,9 milioni ad incremento della riserva da valutazione del patrimonio netto "Utili (perdite) attuariali relativi a piani previdenziali a benefici definiti".

Di seguito si evidenziano i fondi quiescenza, con l'evidenza dei fondi Ex Gruppo Banco Popolare ed ex Gruppo Banca Popolare di Milano.

I fondi interni si riferiscono a:

  • a) Fondi rientranti nel "Fondo Pensione a prestazione definita del Gruppo Banco Popolare" che dal 1 aprile 2017 è stato individuato quale contenitore delle Forme pensionistiche a prestazione definita presenti nell'ex Gruppo Banco Popolare con garanzia della Banca. La regolamentazione dei trattamenti confluiti viene, comunque, confermata nelle medesime specificità proprie di ciascuna forma:
    • impegni ex Fondo Banca Popolare Italiana (BPI), ora Fondo Pensione a prestazione definita del Gruppo Banco Popolare: rappresenta il valore degli impegni nei confronti di 104 beneficiari della ex Banca Popolare di Lodi, ed è costituito da un trattamento previdenziale aggiuntivo a quello spettante per legge al proprio personale; tale fondo è retto dal Regolamento del 17 giugno 1992. In seguito alle disposizioni di cui al D.lgs. 124/1993, la Banca ha proceduto alla trasformazione del Fondo con accordo del 6 ottobre 2000, al fine di consentire l'adesione al personale assunto successivamente al 27 aprile 1993, e dall'1 aprile 2017 il Fondo è stato individuato quale contenitore delle Forme pensionistiche a prestazione definita presenti nell'ex Gruppo Banco Popolare con garanzia della Banca;
    • impegni ex Fondo Chiavari: il fondo costituito con accordo sindacale dell'11 dicembre 1986, assicura ai propri iscritti ed ai loro superstiti un trattamento previdenziale aggiuntivo alle pensioni erogate dall'INPS; i beneficiari di tale fondo, alla data di bilancio, sono 3;
    • impegni ex Fondo Banca Industriale Gallaratese (BIG): rappresenta gli impegni verso il personale della ex Banca Industriale Gallaratese ed è stato istituito in data 25 febbraio 1986; garantisce un trattamento previdenziale aggiuntivo a quello spettante per legge a favore di coloro che alla predetta data erano in servizio presso la ex B.I.G. ed è disciplinato dal Regolamento redatto in occasione dell'istituzione del fondo. In data 21 agosto 1992 avvenne la fusione per incorporazione dell'ex B.I.G. nella Banca Popolare di Lodi e successivamente è stata data la possibilità per gli iscritti al fondo di scegliere se trasferire la

propria posizione al Fondo pensione di Banca Lodi o se mantenerla presso tale fondo. Al 31 dicembre 2019 i beneficiari del trattamento sono 56;

  • impegni ex Fondo Bipielle Adriatico: rappresenta il fondo di integrazione delle prestazioni dell'INPS per l'assicurazione obbligatoria di invalidità, vecchiaia e superstiti a favore del personale dipendente di Bipielle Adriatico (ex Cassa di Risparmio di Imola), istituito con Regolamento del 29 dicembre 1954, poi modificato in data 29 luglio 1997. Al 31 dicembre 2019 i beneficiari del trattamento sono 4;
  • impegni ex Fondo Bpl Regolamento 1961 e 1973: rappresenta il trattamento di previdenza aggiuntivo per il personale della ex Banca Popolare di Lodi così come previsto dai regolamenti del 18 aprile 1961 e 12 dicembre 1973. Alla data di bilancio i beneficiari delle prestazioni sono rispettivamente in numero di 7 e 15;
  • impegni ex Fondo di quiescenza Banca Popolare Cremona: rappresenta il trattamento previdenziale aggiuntivo a quello spettante per legge per il personale della ex Banca Popolare di Cremona, come previsto dal regolamento del 17 giugno 1972. Alla data di bilancio i beneficiari sono 5;
  • impegni ex Fondo Cassa di Risparmio di Lucca: rappresenta il fondo integrativo delle prestazioni I.N.P.S. ed è disciplinato con regolamento del 2 ottobre 1986 successivamente modificato in data 16 dicembre 1988. Alla data di bilancio i beneficiari delle prestazioni sono 56;
  • impegni ex Fondo Cassa di Risparmio di Pisa: riguarda gli impegni del fondo integrativo delle prestazioni previdenziali ed è disciplinato con regolamento del 20 aprile 1959. Alla data di bilancio i beneficiari delle prestazioni sono 22;
  • impegni ex Fondo Cassa di Risparmio di Livorno: rappresenta il fondo integrativo delle prestazioni I.N.P.S. ed è disciplinato con regolamento del 3 aprile1991. Alla data di bilancio i beneficiari delle prestazioni sono 59;
  • impegni verso 41 ex dipendenti della ex ICCRI BFE: la banca garantisce le prestazioni integrative dell'INPS per l'Assicurazione Generale Obbligatoria di Invalidità, Vecchiaia e Superstiti di cui all'Accordo del 19 aprile 1994, per 41 degli ex dipendenti;
  • impegni verso 31 beneficiari relativi al Fondo Integrativo delle prestazioni I.N.P.S. per l'Assicurazione Obbligatoria di Invalidità, Vecchiaia e Superstiti della ex Banca Italease;
  • impegni verso 18 ex dipendenti relativi al Fondo Integrativo delle prestazioni I.N.P.S. per l'Assicurazione Obbligatoria di Invalidità, Vecchiaia e Superstiti per il personale in quiescenza della ex Banca S. Geminiano e S. Prospero, costituito con Accordo integrativo del 30 luglio 1976, con lo scopo di riconoscere una pensione integrativa a favore del personale della Banca;
  • impegni verso 18 ex dipendenti relativi al Fondo a prestazioni definite per il personale in quiescenza della ex Banca Popolare di Verona – Banco S. Geminiano e S. Prospero, disciplinato dallo Statuto – Regolamento di cui alle intese collettive in vigore dall'1 gennaio 1999, con lo scopo di fornire una pensione integrativa a quella dell'Assicurazione Generale Obbligatoria al personale della Banca;
  • impegni verso 115 beneficiari dell'ex Credito Bergamasco per l'erogazione delle prestazioni pensionistiche definite da accordi aziendali stipulati a suo tempo con le Rappresentanze Sindacali Aziendali (T.I.A. - Trattamento Integrativo Aziendale).

b) Altri Fondi ex Gruppo Banco Popolare

  • impegni verso 4 ex dirigenti relativi al Fondo Integrativo delle prestazioni I.N.P.S. per l'Assicurazione Obbligatoria di Invalidità, Vecchiaia e Superstiti per i dirigenti in quiescenza della ex Banca S. Geminiano e S. Prospero, costituito con l'accordo aziendale del 10 ottobre 1996 con lo scopo di fornire una pensione aggiuntiva a quella dell'Assicurazione Generale Obbligatoria a favore dei propri dipendenti;
  • impegni verso 4 ex dirigenti relativi al Fondo Integrativo delle prestazioni I.N.P.S. per l'Assicurazione Obbligatoria di Invalidità, Vecchiaia e Superstiti per i dirigenti in quiescenza della ex Banca Popolare di Verona, costituito con Accordo integrativo del 30 luglio 1976 con lo scopo di riconoscere una pensione integrativa a favore del personale della Banca;
  • impegni verso 264 pensionati prima dell'1 gennaio 1988, relativi agli assegni perequativi a favore del personale in quiescenza della ex Banca Popolare di Verona e Novara e verso un ex dirigente;
  • impegni verso dipendenti e pensionati dell'ex Credito Bergamasco: rappresenta il valore degli impegni nei confronti di 3 ex dipendenti, percettori di un trattamento previdenziale previsto da un accordo aziendale del 10 ottobre 1996 e di liberalità aziendale deliberate dal Consiglio di Amministrazione del 29 aprile 1985.

c) Fondi ex Gruppo Banca Popolare di Milano

• Fondo pensioni ex Banca Popolare di Bologna e Ferrara

Si tratta di un fondo a benefici definiti legato all'impegno assunto dall'incorporata ex Banca Popolare di Bologna e Ferrara di erogare a tutti i dipendenti in quiescenza al 31 dicembre 1995 una pensione definita, allineata a quella del pari grado in servizio. Alla data di bilancio i beneficiari delle prestazioni sono 91;

• Fondo pensioni ex Banca Agricola Milanese

Rappresenta l'impegno assunto dall'incorporata ex Banca Agricola Milanese di erogare una pensione integrativa ai dipendenti in quiescenza al 31 dicembre 1972. Alla data di bilancio i beneficiari delle prestazioni sono 3;

• Trattamento previdenziale integrativo della ex Banca Popolare di Milano

In applicazione del regolamento del Trattamento previdenziale integrativo l'impegno consiste: nel riconoscimento di una pensione integrativa agli ex dipendenti in quiescenza la cui pensione INPS sia inferiore ad una percentuale predefinita dello stipendio del pari grado in servizio (cosiddetti dipendenti in quiescenza integrati); ovvero, nel caso in cui la pensione INPS sia superiore alla suddetta percentuale, nel pagamento a tutti i pensionati del 50% di una mensilità tabellare ai valori congelati al 31 dicembre 1991. I suddetti benefici non sono riconosciuti ai dipendenti entrati in servizio dopo il 28 aprile 1993 e a quelli assunti nell'ambito di operazioni di incorporazione. Alla data di bilancio i beneficiari delle prestazioni sono 5.092;

• Fondo Pensioni ex Cassa di Risparmio di Alessandria Si tratta di un fondo a prestazioni definite senza personalità giuridica e autonomia patrimoniale, integrativo (sostitutivo solo per talune particolari situazioni) al trattamento pensionistico INPS. Il collettivo degli iscritti al Fondo risulta composto unicamente da pensionati ex dipendenti o loro superstiti. Alla data di bilancio i beneficiari delle prestazioni sono 227.

Figura inoltre tra i fondi interni la passività per il sistema integrativo previdenziale a favore del presidente per un ammontare pari a 0,4 milioni e la passività relativa al S.I.PRE. per 0,2 milioni.

I rendiconti dei fondi interni di Banco BPM sono riportati in allegato al bilancio separato della Capogruppo.

2. Variazioni nell'esercizio delle passività (attività) nette a benefici definiti e dei diritti di rimborso

31/12/2019
A. Esistenze iniziali 150.676
B. Aumenti 17.540
B.1 Costo previdenziale relativo alle prestazioni di lavoro (CSC) 639
B.2 Oneri finanziari dovuti al passare del tempo 1.910
B.3 Altre perdite attuariali 3.584
B.4 Perdite dovute a modifiche del tasso di sconto 11.383
B.5 Altre variazioni in aumento 24
C. Diminuzioni (17.306)
C.1 Utilizzo nell'esercizio (14.188)
C.2 Utili dovuti a modifiche del tasso di sconto -
C.3 Altri utili attuariali (3.077)
C.4 Altre variazioni in diminuzione (41)
D. Rimanenze finali 150.910

Le perdite nette attuariali ammontano complessivamente a 11,9 milioni e sono imputabili ai seguenti effetti:

  • alla modifica del tasso di sconto che ha comportato una perdita attuariale pari a 11,4 milioni corrispondente alla sottovoce B.4 "Perdite dovute a modifiche del tasso di sconto";
  • alle altre ipotesi attuariali che hanno determinato una perdita netta pari a 0,5 milioni rilevato per 3,6 milioni nella sottovoce B.3 "Altre perdite attuariali" e per 3,1 milioni nella sottovoce C.3 "Altri utili attuariali".

3. Informativa sul fair value delle attività a servizio del piano

In base allo IAS 19 le attività a servizio del piano sono quelle detenute da un'entità (un fondo) giuridicamente distinta dall'entità che redige il bilancio (fondo esterno) e che possono essere utilizzate esclusivamente per pagare o accantonare i benefici per i dipendenti e che non sono quindi disponibili per i creditori dell'entità che redige il bilancio. In base a tale definizione, al 31 dicembre 2019, così come al 31 dicembre 2018, non sono presenti attività a servizio dei piani.

Per completezza si segnala che esistono alcune polizze assicurative, classificate nella voce 20 c) "Attività finanziarie valutate al fair value con impatto a conto economico – Altre attività finanziarie obbligatoriamente valutate al fair value", aventi l'obiettivo di costituire la provvista necessaria per fronteggiare gli indennizzi dei piani stipulati a favore di alcuni dirigenti (denominato "piano S.I.PRE.") e del presidente, il cui fair value, al 31 dicembre 2019, ammonta complessivamente a 0,5 milioni come nel precedente esercizio.

4. Descrizione delle principali ipotesi attuariali

Si riportano di seguito le ipotesi attuariali (demografiche, finanziarie ed economiche) utilizzate per i principali fondi.

a) Fondo Pensione a prestazione definita del Gruppo Banco Popolare

Basi tecniche demografiche: sono state utilizzate le tavole demografiche IPS55 con Age-Shifting per la stima della mortalità dei personale.

Basi tecniche finanziarie: le valutazioni sono state eseguite considerando l'Indice Iboxx Corporate AA 7-10, in coerenza con la duration media dei piani a benefici definiti (previdenza, TFR e premi di anzianità), 0,37% al 31 dicembre 2019 (1,13% al 31 dicembre 2018).

Basi tecniche economiche: l'inflazione è stata posta pari all'1,5%, come lo scorso esercizio.

b) Fondo ex Banca Popolare di Bologna e Ferrara

Basi tecniche demografiche: sono state utilizzate le tavole IPS55 per la stima della mortalità.

Basi tecniche finanziarie: le valutazioni sono state eseguite considerando l'Indice Iboxx Corporate AA 7-10, in coerenza con la duration media del piano, 0,37% al 31 dicembre 2019 (al 31 dicembre 2018 l'Indice utilizzato era stato l'Iboxx Corporate AA 10+ pari 1,57%).

Basi tecniche economiche: l'inflazione è stata posta pari all'1,5%, si è ipotizzato un tasso di accrescimento futuro delle pensioni pari a zero, in linea con l'esercizio precedente.

c) Trattamento previdenziale integrativo della Banca Popolare di Milano

Basi tecniche demografiche: sono state utilizzate le tavole demografiche IPS55 per la stima della mortalità.

Basi tecniche finanziarie: le valutazioni sono state eseguite considerando l'Indice Iboxx Corporate AA 7-10, in coerenza con la duration media del piano, 0,37% al 31 dicembre 2019 (al 31 dicembre 2018 l'Indice utilizzato era stato l'Iboxx Corporate AA 10+ pari 1,57%).

Basi tecniche economiche: il tasso di accrescimento è stato ipotizzato pari all'inflazione posta all'1,5%, come lo scorso esercizio. Il tasso di incremento annuo delle retribuzioni è stato fissato nel 2,5% (invariato rispetto all'esercizio precedente).

d) Fondo pensioni ex Cassa di Risparmio di Alessandria

Basi tecniche demografiche: sono state utilizzate le tavole SI 2018 per la stima della mortalità.

Basi tecniche finanziarie: le valutazioni sono state eseguite considerando l'Indice Iboxx Corporate AA 7-10, in coerenza con la duration media del piano, 0,37% al 31 dicembre 2019 (al 31 dicembre 2018 l'Indice utilizzato era stato l'Iboxx Corporate AA 10+ pari 1,57%).

Basi tecniche economiche: l'inflazione è stata pari all'1,5%. Al 31 dicembre 2018 l'inflazione era stata posta come segue: 1,3% per il 2019, all'1,5% per il 2020 e all'1,6% per il 2021. A partire dal 2022 è stato assunto come valore di riferimento il target previsto dalla stessa BCE del 2,00% annuo.

5. Informazioni su importo, tempistica e incertezza sui flussi finanziari

Come richiesto dallo IAS 19, si è provveduto a condurre un'analisi di sensitività dell'obbligazione relativa ai fondi di quiescenza a prestazioni definite nell'ipotesi di aumentare o diminuire il tasso di attualizzazione e il tasso di inflazione di 50 punti base. L'analisi è finalizzata a mostrare di quanto varierebbe la passività di bilancio in relazione alle oscillazioni ragionevolmente possibili di tali ipotesi attuariali.

Variazione fondi a
prestazione definita
in termini assoluti (*)
Variazione fondi a
prestazione definita
in termini percentuali
tasso attualizzazione +0,5% (5.920) (3,92%)
tasso attualizzazione -0,5% 6.381 4,23%
tasso di inflazione +0,50% 4.001 2,65%
tasso di inflazione – 0,50% (3.755) (2,49%)
(*) gli importi tra parentesi indicano un decremento del fondo

6. Piani relativi a più datori di lavoro

Non vi sono piani della specie in essere.

  1. Piani a benefici definiti che condividono i rischi tra entità sotto controllo comune

Non vi sono piani della specie in essere.

10.6 Fondi per rischi ed oneri – altri fondi

10.6.1 Altri fondi per rischi ed oneri - controversie legali e fiscali

Il Gruppo opera in un contesto legale e normativo che lo espone ad una vasta tipologia di vertenze legali, connesse, ad esempio, alle condizioni praticate alla propria clientela, alla natura ed alle caratteristiche dei prodotti e dei servizi finanziari prestati, alle irregolarità amministrative, alle revocatorie fallimentari, alle liti giuslavoristiche.

Il Banco BPM, le società dalla cui fusione per unione il Gruppo ha avuto origine, le società controllate incorporate e le società controllate sono state fatte oggetto di varie attività di verifica da parte dell'Amministrazione Finanziaria sia nell'esercizio 2019 che nei precedenti. Tali attività hanno riguardato la determinazione dei redditi imponibili dichiarati ai fini delle imposte sui redditi, dell'IVA, dell'imposta di registro e più in generale le modalità di applicazione della normativa fiscale tempo per tempo vigente. Come conseguenza di tali attività di controllo il Gruppo Banco BPM è coinvolto in una pluralità di contenziosi.

Le vertenze legali e fiscali sono oggetto di specifica analisi da parte del Gruppo, al fine di identificare quelle per la cui definizione si ritiene sia probabile l'impiego di risorse economiche atte a produrre benefici economici e conseguentemente si rende necessario la rilevazione di accantonamenti dal resto delle "passività potenziali". Sono definite "passività potenziali" a fronte delle quali non sono rilevati accantonamenti le vertenze alle quali corrispondono:

  • i) obbligazioni possibili, in quanto deve ancora essere confermato se l'entità abbia un'obbligazione attuale che può portare all'impiego di risorse atte a produrre benefici economici;
  • ii) obbligazioni effettive che tuttavia non soddisfano le condizioni per la rilevazione previste dallo IAS 37 (perché non è probabile che sarà necessario l'impiego di risorse atte a produrre benefici economici per adempiere all'obbligazione, oppure perché non può essere effettuata una stima sufficientemente attendibile dell'ammontare dell'obbligazione).

Si precisa che le informazioni di seguito fornite riguardanti le pretese connesse alle principali vertenze rappresentano la massima esposizione al rischio, a prescindere dal giudizio espresso dal Gruppo in merito al relativo grado di soccombenza. Per alcune di tali vertenze, il Gruppo reputa che vi siano limitati profili di rischio e quindi, trattandosi di passività non probabili ancorché possibili, non ha effettuato alcun accantonamento.

Per le passività considerate probabili, l'informativa sull'ammontare dello stanziamento non viene fornita al fine di non recare pregiudizio al Gruppo nell'evoluzione del contenzioso con la controparte, per via giudiziale o transattiva. Come indicato nel paragrafo "Politiche contabili rilevanti ed incertezze sull'utilizzo di stime nella predisposizione del bilancio consolidato", cui si fa rinvio, la complessità delle situazioni e delle operazioni societarie che sono alla base dei contenziosi implicano significativi elementi di giudizio che possono interessare sia l'an, sia il quantum e relativi tempi di manifestazione della passività. Al riguardo, per quanto le stime condotte dal Gruppo siano ritenute attendibili e conformi ai dettami dei principi contabili di riferimento, non si può quindi escludere che gli oneri che emergeranno dalla definizione delle vertenze possano rivelarsi diversi, anche per importi significativi, rispetto a quelli accantonati.

I fondi accantonati a fronte del complesso delle controversie legali e fiscali in essere, comprensive delle vertenze collegate ad azioni revocatorie ammontano a 156,9 milioni.

Vertenze legali con la clientela

La numerosità delle vertenze impedisce di fornire un elenco dettagliato delle medesime mentre la loro eterogeneità rende estremamente difficoltoso se non impossibile effettuare raggruppamenti di tipologie aventi natura simile. Di seguito viene fornita una breve descrizione delle principali controversie legali in essere al 31 dicembre 2019 la cui definizione si ritiene possa comportare un probabile o possibile utilizzo di risorse finanziarie.

• Il 14 aprile 2014 Maflow S.p.A., in amministrazione straordinaria, ha convenuto in giudizio l'ex Banco Popolare chiedendo: (i) la condanna, in solido con altri, al risarcimento del danno per 199 milioni pari al complessivo dissesto finanziario della Maflow così come calcolato da controparte; (ii) la condanna alla restituzione di quanto asseritamente percepito dalla banca illegittimamente a fronte di finanziamenti concessi a Maflow dalla costituzione sino al default. Tutto ciò sul presupposto che l'istituto di credito avrebbe rivestito un ruolo dominante influenzando la gestione finanziaria di Maflow.

Il Tribunale di Milano con sentenza del 14 dicembre 2016, poi appellata, ha integralmente respinto le domande della Procedura che è stata condannata anche alla refusione delle spese di lite.

  • Procedimento Amministrativo: il 17 luglio 2014 è stato notificato all'ex Banco Popolare, in qualità di obbligato in solido con i possibili responsabili della violazione, un verbale di contestazione per asserita violazione della normativa antiriciclaggio (D.Lgs. n. 231/2007). Veniva contestata l'omessa segnalazione di operazione ritenuta sospetta all'esito degli accertamenti condotti dalla Guardia di Finanza; i fatti contestati risalivano al 2009 ed erano relativi ad una operazione di versamento di n. 41 assegni circolari non trasferibili per un importo complessivo di 10,1 milioni. Il 24 giugno 2019 il procedimento si è estinto senza impatti economici negativi per la banca.
  • Il 10 luglio 2019 un cliente ha citato in giudizio Banco BPM per l'ottenimento di un complessivo risarcimento danni di circa 21 milioni per aver consentito ad un procuratore/delegato del cliente medesimo di compiere una serie di operazioni non autorizzate su diversi rapporti di conto corrente e dossier titoli. La causa pende in fase iniziale dinanzi il Tribunale di Milano.
  • Il 18 luglio 2019 gli eredi di un cliente, hanno citato in giudizio Banco BPM per chiedere l'annullamento di alcune operazioni, in massima parte di natura finanziaria, che sarebbero state effettuate su conti intestati al cliente senza autorizzazione e in violazione della normativa Mifid. Le controparti hanno richiesto la condanna della banca alla restituzione di un importo complessivo di circa 37 milioni. La causa pende in fase iniziale dinanzi il Tribunale di Milano.
  • Il 28 ottobre 2019 una società cliente ha citato in giudizio Banco BPM per far accertare la responsabilità della banca che, in base alla ricostruzione avversaria, avrebbe preteso, nell'ambito dell'erogazione di alcuni finanziamenti agrari garanzie in eccesso, messo in ammortamento prima del tempo uno dei finanziamenti concessi e costretto la stessa società a cessare il funzionamento del proprio impianto. La controparte ha avanzato inoltre richieste risarcitorie per 40 milioni relativamente a pretesi danni subiti per l'asserita incauta condotta negoziale posta in essere e ha chiesto la dichiarazione di nullità dei contratti di finanziamento e delle ipoteche correlate. La causa pende in fase iniziale dinanzi il Tribunale di Latina.
  • Il 20 dicembre 2019 Banco BPM è stato citato, unitamente ad un pool di banche, dalla curatela della società Privilege Yard per presunta abusiva erogazione di credito che, secondo controparte, sarebbe stato concesso sulla base di un piano aziendale definito improbabile, per un'evidente incapacità di restituzione del finanziamento, ed in assenza di idonee garanzie. La curatela ha richiesto di accertare la

responsabilità degli istituti di credito per concorso nella mala gestio degli amministratori della Privilege Yard con condanna, in via solidale, al pagamento a titolo di risarcimento del danno di circa 97 milioni (quota Banco BPM 27 milioni). La causa pende in fase iniziale dinanzi il Tribunale di Roma.

• La controllata Partecipazioni Italiane in liquidazione, in qualità di ex proprietaria di un terreno ubicato in Pavia che era il sito industriale della ex Necchi S.p.A., (che ha cessato le attività produttive ormai da molti anni), risulta oggetto di un'ordinanza della Provincia di Pavia in virtù della quale gli è richiesto, a titolo di responsabile "storico" e congiuntamente ad altro soggetto di provvedere alle opere di bonifica e messa in sicurezza della suddetta area, già da molti anni di proprietà di terzi estranei al Gruppo Banco BPM. Nell'ambito della vertenza legale avviata dalla controllata avverso la suddetta ordinanza, in data 2 dicembre 2019 il TAR della Lombardia ha respinto il ricorso di Partecipazioni Italiane condannando la società ad effettuare tutti gli interventi necessari per bonificare o mettere in sicurezza l'area. Atteso che il TAR ha trascurato di considerare il corredo probatorio prodotto in giudizio dalla controllata, quest'ultima intende presentare ricorso avverso la citata sentenza. Prescindendo dai possibili sviluppi futuri della vertenza in esame, in relazione all'obbligo nascente dalla suddetta sentenza, è probabile che la controllata possa essere chiamata ad impegnare risorse finanziarie per farsi carico dell'onere degli interventi di bonifica e messa in sicurezza. Sulla base di una relazione tecnica di un esperto incaricato dalla controllata, in considerazione dell'indeterminatezza dell'intervento da eseguire sull'area (che potrà essere definito solo ad esito della redazione di un piano di caratterizzazione ed a conclusione del connesso procedimento amministrativo di approvazione dell'eventuale piano di bonifica), risulta impossibile stimare attendibilmente gli eventuali oneri di bonifica, neppure all'interno di un range di una certa ampiezza. A fronte della passività potenziale descritta non risulta pertanto stanziato alcun accantonamento nei fondi per rischi ed oneri del bilancio della controllata e, conseguentemente, del presente bilancio consolidato.

Alla luce dell'esistenza di esiti favorevoli riscontrati nei primi gradi di giudizio e/o dell'esistenza di validi e fondati motivi per contrastare le pretese avanzate dagli attori nell'ambito dei procedimenti giudiziali avviati, le pretese classificate come possibili ma non probabili ammontano complessivamente a 775,0 milioni.

Le pretese classificate come probabili ammontano complessivamente a 256,1 milioni a fronte delle quali risultano stanziati nella voce Fondi per rischi e oneri 70,0 milioni.

Revocatorie, cause avviate a fronte di crediti in sofferenza

La numerosità delle vertenze impedisce di fornire un elenco dettagliato delle medesime mentre la loro eterogeneità rende estremamente difficoltoso se non impossibile effettuare raggruppamenti di tipologie aventi natura simile. Di seguito viene fornita una breve descrizione delle principali controversie legali in essere al 31 dicembre 2019 la cui definizione si ritiene possa comportare un probabile o possibile utilizzo di risorse finanziarie.

  • Ittierre S.p.A La società in amministrazione straordinaria ha notificato atto di citazione chiedendo la restituzione di 30,9 milioni ex art 67 LF. La CTU contabile ha ritenuto revocabili rimesse per soli 35 mila euro. La proposta di definizione, volta a definire tutti i giudizi del Gruppo Ferrè, prevede il pagamento di 3,5 milioni, è già stata accettata dai 3 Commissari della Procedura ed è in attesa di autorizzazione da parte del Ministero dello Sviluppo Economico;
  • Tecnogas S.p.A. La procedura richiede la restituzione di somme per 11,2 milioni. Il giudizio di revocatoria fallimentare in primo grado è risultato favorevole alla banca.

Alla luce dell'esistenza di esiti favorevoli riscontrati nei primi gradi di giudizio e/o dell'esistenza di validi e fondati motivi per contrastare le pretese avanzate dagli attori nell'ambito dei procedimenti giudiziali avviati, i fondi stanziati a fronte delle pretese classificate come probabili ammontano complessivamente a 14,8 milioni.

Vertenze fiscali

L'ammontare complessivo delle pretese avanzate dall'Amministrazione Finanziaria nell'ambito dei contenziosi fiscali avviati che interessano il Banco BPM e le proprie società controllate ammontavano alla data del 31 dicembre 2018 a 318,5 milioni di cui 306,8 milioni desumibili dagli avvisi di accertamento, cartelle esattoriali e avvisi di liquidazione e 11,7 milioni desumibili dai processi verbali di constatazione notificati o in fase di notifica (rilievi desunti dalla lettura dei processi verbali giornalieri della verifica in corso)1 .

Nel corso dell'esercizio il Gruppo ha esaminato, analiticamente per ogni vertenza in essere, le nuove opportunità introdotte dal D.L. 23 ottobre 2018, n. 119 convertito dalla legge 17 dicembre 2018, n. 136 in materia di definizione agevolata delle liti fiscali pendenti. Sulla base di tale analisi, per le vertenze di seguito elencate è stato valutato conveniente eliminare il rischio connesso all'incertezza dell'esito finale della controversia rispetto all'onere da sostenere:

  • vertenza (ex Banca Popolare Italiana Soc. Coop.) riguardante l'avviso di liquidazione dell'imposta di registro conseguente alla riqualificazione in cessione di ramo d'azienda della cessione di un portafoglio di titoli effettuata nel 2002 tra la Cassa di Risparmio di Pisa e la Banca Popolare Italiana. Le pretese ammontavano a 14,5 milioni. La Commissione Tributaria Regionale di Firenze nella sentenza del 18 ottobre 2011 aveva integralmente accolto il ricorso presentato dal Banco BPM. La lite è stata chiusa con il versamento di un'imposta pari a 0,8 milioni;
  • vertenze relative agli avvisi di accertamento notificati il 23 dicembre 2014 riguardanti l'esercizio 2009 delle ex controllate Banca Popolare di Lodi, Credito Bergamasco ed Efibanca. La pretesa complessiva ammontava a 58,4 milioni e si riferiva ad una supposta violazione nella valutazione contabile delle passività finanziarie derivante dalla mancata considerazione del proprio merito creditizio nella determinazione del fair value delle passività di propria emissione collocate presso la clientela retail da cui derivava una pretesa violazione del "principio di competenza" nell'imputazione di oneri e proventi. Le Commissioni Tributarie avevano accolto tutti i ricorsi presentati dal Banco BPM annullando gli avvisi di accertamento sia in primo che in secondo grado. Era pendente il ricorso in Cassazione presentato dall'Agenzia delle Entrate. La vertenza è stata chiusa con il pagamento di un'imposta pari a 1,5 milioni;
  • vertenza relativa agli avvisi di liquidazione per il recupero delle imposte ipotecarie e catastali relative ad un finanziamento stipulato dall'ex Banca Italease e da Banca MPS nel 2006. La pretesa ammontava a complessivi 3,2 milioni. Il ricorso presentato da Banca Italease era stato accolto sia in primo che in secondo grado. Era pendente il ricorso presentato alla Corte di Cassazione. La vertenza è stata chiusa con il pagamento di un'imposta pari a 0,1 milioni;
  • vertenza relativa all'atto di recupero notificato ad Aletti Fiduciaria S.p.A. delle imposte dovute da società intestata fiduciariamente ai sensi della responsabilità personale del socio ex art. 36, comma 3, del DPR n. 602/1973. La pretesa ammontava a 7,9 milioni. Il ricorso della società era stato integralmente accolto sia in primo che in secondo grado. Era pendente il ricorso in Cassazione. La vertenza è stata chiusa con il pagamento di un'imposta pari a 0,4 milioni;
  • altre vertenze minori chiuse con il pagamento di un'imposta pari a 0,1 milioni.

Riepilogando, tramite l'adesione alle nuove disposizioni di definizione agevolata delle liti è stato eliminato un rischio giudiziale complessivo pari a 84,2 milioni, con un esborso di 2,9 milioni di cui 2,5 milioni già addebitati al conto economico di precedenti esercizi.

Si precisa che, ai sensi dell'art. 6, comma 12, del Decreto Legge 23 ottobre 2019, n. 119, convertito con modificazioni dalla Legge 17 dicembre 2018, n. 136, l'Agenzia delle Entrate potrebbe notificare un eventuale diniego delle definizioni entro il 31 luglio 2020 (impugnabile entro sessanta giorni dinanzi all'organo giurisdizionale presso il quale pende la controversia).

L'azione di derisking posta in essere nell'esercizio ha portato a perfezionare un ulteriore accordo di definizione stragiudiziale avente ad oggetto la vertenza riguardante gli avvisi di accertamento relativi all'omessa applicazione della ritenuta sugli interessi pagati nell'esercizio 2015 a favore delle società controllate residenti nel Delaware. Trattandosi di definizione analoga a quelle già perfezionate nel precedente esercizio per annualità diverse, il

1 Si precisa che ad eccezione che per gli accertamenti relativi all'esercizio 2005 dell'ex Banca Popolare Italiana e per le pretese a fronte delle quali si ritiene probabile l'impegno di risorse economiche, la stima degli importi richiesti con avvisi di accertamento non include gli eventuali interessi da corrispondere in caso di soccombenza. La stima delle pretese desunte dai processi verbali di constatazione notificati o in fase di notifica diverse da quelle a fronte delle quali si ritiene probabile l'impegno di risorse economiche non include né gli interessi né le sanzioni.

petitum era stato già allineato all'onere della prevista definizione che risultava coperto da uno specifico fondo di pari importo (10,1 milioni).

A fronte delle vertenze chiuse sopra illustrate nell'esercizio è insorto un unico nuovo contenzioso. La controllata Banca Aletti ha ricevuto in data 24 luglio 2019 avviso di rettifica e liquidazione dell'imposta di registro dovuta a fronte dell'acquisto delle attività di private banking da parte della ex Banca Popolare di Milano S.p.A., successivamente incorporata in Banco BPM. La pretesa complessiva, per la quale il Banco BPM figura come obbligato solidale, ammonta a 3,9 milioni. Avverso l'atto è stato presentato ricorso alla Commissione Tributaria Provinciale.

Per effetto della movimentazione illustrata l'ammontare complessivo delle pretese avanzate dall'Amministrazione Finanziaria nell'ambito dei contenziosi fiscali ancora in essere al 31 dicembre 2019 si è ridotto a 228,1 milioni come di seguito meglio dettagliato.

Dettaglio dei contenziosi in essere al 31 dicembre 2019

I principali contenziosi fiscali in essere alla data del 31 dicembre 2019 (pretese maggiori o uguali a 1 milione) sono i seguenti:

  • Banco BPM (ex Banca Popolare di Verona e Novara Soc. Coop.) cartella di pagamento riguardante l'imposta IRAP versata alla Regione Veneto per l'esercizio 2006. La pretesa si riferisce all'applicazione al valore della produzione netta derivante dall'attività esercitata in Veneto ed in Toscana dell'aliquota ordinaria del 4,25% anziché nella misura maggiorata del 5,25% ed ammonta complessivamente a 7,1 milioni. La cartella di pagamento è stata impugnata. La Commissione Tributaria Provinciale ha parzialmente accolto il ricorso dichiarando non dovute le sanzioni irrogate. La Commissione Tributaria Regionale ha confermato la sentenza di primo grado, annullando altresì la pretesa fiscale relativa alla maggiorazione IRAP riferita alla Regione Toscana. E' pendente il ricorso presentato alla Corte di Cassazione.
  • Banco BPM (ex Banca Popolare Italiana Soc. Coop.) avvisi di accertamento relativi al periodo d'imposta 2005 riguardanti la pretesa indeducibilità ai fini IRES ed IRAP di costi e rettifiche di valore su crediti ritenuti riconducibili a fatti o atti qualificabili come reato (si tratta dei reati di false comunicazioni sociali, ostacolo alla vigilanza e turbativa di mercato contestati alla Banca Popolare Italiana in relazione al tentativo di scalata a Banca Antonveneta). Le pretese ammontano a 199,8 milioni (interessi ed aggi esattoriali compresi). Con separate sentenze depositate in data 15 ottobre 2014, n. 8562 (IRES) e n. 8561 (IRAP), la Commissione Tributaria Provinciale di Milano, Sez. 22, ha integralmente rigettato i ricorsi presentati dalla Banca, seppur non motivando in alcun modo le ragioni poste a fondamento della conferma della pretesa fiscale. La predetta sentenza è stata appellata avanti la Commissione Tributaria Regionale della Lombardia. In data 6 maggio 2015 si è tenuta la discussione avanti alla Commissione Tributaria Regionale di Milano, sezione 2, degli appelli depositati il 3 febbraio 2015. La Commissione, con sentenza n. 670 depositata in data 19 maggio 2015, anch'essa priva di adeguata motivazione, ha rigettato gli appelli riuniti presentati e confermato le sentenze impugnate. E' stato presentato ricorso alla Corte di Cassazione.
  • Banco BPM (ex Banca Popolare Italiana Soc. Coop.) avvisi di accertamento notificati il 22 dicembre 2014 in relazione al processo verbale di constatazione del 30 giugno 2011 per i periodi d'imposta 2006-2009. Anche questi avvisi riguardano la pretesa indeducibilità ai fini IRES ed IRAP dei costi ritenuti riconducibili a fatti o atti qualificabili come reato. Si tratta in particolare delle rettifiche di valore su crediti già oggetto di contestazione con riferimento all'esercizio 2005 illustrate nel precedente punto del presente elenco. Tali rettifiche di valore, ancorché rilevate da Banca Popolare Italiana nel proprio bilancio relativo all'esercizio 2005, risultavano deducibili in quote costanti nei 18 esercizi successivi ai sensi della versione allora vigente dell'art. 106, terzo comma, D.P.R. 22 dicembre 1986, n. 917. Gli avvisi di accertamento notificati contestano pertanto la pretesa indeducibilità delle quote delle suddette rettifiche su crediti dedotte negli esercizi 2006, 2007, 2008 e 2009. Le pretese ammontano complessivamente a 15,8 milioni. E' stato presentato il ricorso alla Commissione Tributaria Provinciale. La commissione ha sospeso il procedimento sino al passaggio in giudicato della sentenza della Corte di Cassazione sui costi reato – esercizio 2005, di cui al punto precedente.
  • Banco BPM processo verbale di constatazione consegnato il 7 agosto 2017 riguardante gli esercizi 2013, 2014 e 2015 recante rilievi relativi all'omesso versamento IRES ed IRAP con riferimento ad alcuni rapporti economici intercorsi tra Banca Italease S.p.A. e la controllata Banca Italease Funding LLC nell'ambito delle operazioni di rafforzamento patrimoniale poste in essere mediante l'emissione delle

cosiddette "preference shares". La pretesa complessiva ammonta a 1,6 milioni.

• Banca Aletti S.p.A. - avviso di rettifica e liquidazione dell'imposta di registro notificato dall'Agenzia delle Entrate – Direzione provinciale I di Milano con riferimento alla scrittura privata autenticata redatta in data 28 giugno 2017 per la cessione delle attività di private banking da parte di Banca Popolare di Milano S.p.A. a Banca Aletti S.p.A.. La pretesa complessiva ammonta a 3,9 milioni. E' pendente il ricorso presentato alla Commissione Tributaria Provinciale.

Classificazione e valutazione delle pretese dell'Amministrazione Finanziaria in conformità a quanto previsto dal principio contabile IAS 37

Vertenze relative alla pretesa indeducibilità dei costi riconducibili al tentativo di scalata alla Banca Antonveneta da parte della ex Banca Popolare Italiana

Le pretese dell'Amministrazione Finanziaria, che ammontano complessivamente a 215,6 milioni, sono state oggetto di attenta valutazione anche alla luce dell'esito sfavorevole dei primi due gradi di giudizio.

Si ritiene che le decisioni espresse nei primi due gradi di giudizio siano illegittime.

Va in primo luogo evidenziato che, nei paralleli procedimenti penali avviati nei confronti dei firmatari delle dichiarazioni dei redditi per il reato di infedele dichiarazione (reato fondato sulle medesime contestazioni contenute negli avvisi di accertamento in esame), il giudice ha emesso sentenza di assoluzione degli imputati "perché il fatto non sussiste". Ancorché i procedimenti penali siano indipendenti rispetto alle vertenze amministrative, si sottolinea che, nel dispositivo della sentenza, il giudice penale ha motivato la propria decisione con le medesime argomentazioni formulate dalla banca a propria difesa nei ricorsi presentati nell'ambito dei procedimenti amministrativi oggetto di illustrazione.

Inoltre, dall'esame del dispositivo e del contenuto della sentenza della Commissione Tributaria Regionale, è stato riscontrato che la decisione della medesima sugli aspetti di merito non contiene alcuna specifica motivazione e si basa su un mero rimando alle tesi dell'Agenzia, senza alcuna espressa indicazione delle ragioni del mancato accoglimento delle puntuali argomentazioni sviluppate dal Banco Popolare a supporto del proprio ricorso.

Alla luce di tali analisi e considerazioni, ritenendo la sentenza fondatamente impugnabile potendo di fatto riproporre in giudizio tutte le argomentazioni difensive riguardanti aspetti di legittimità non considerate dai giudici di primo e secondo grado, in data 18 dicembre 2015 è stato presentato il ricorso alla Suprema Corte.

Le approfondite analisi della vicenda svolte con il supporto dei consulenti incaricati della predisposizione del ricorso, nonché gli ulteriori pareri richiesti ad altri autorevoli esperti della materia, hanno confermato il convincimento che la pretesa dell'Agenzia delle Entrate sia illegittima e che rimane immutata la possibilità di riuscire a vedere finalmente considerate e condivise le argomentazioni difensive nel giudizio avanti alla Suprema Corte. Le medesime analisi hanno condotto il Consiglio di Amministrazione a confermare la classificazione della passività potenziale come possibile ma non probabile.

Alla luce delle valutazioni condotte nessun accantonamento risulta stanziato a fronte delle pretese in esame nel bilancio al 31 dicembre 2019.

Altre vertenze in essere

Le altre pretese collegate a vertenze di natura fiscale ammontano complessivamente a 12,5 milioni.

Alla luce degli esiti favorevoli riscontrati nei primi gradi di giudizio e/o dell'esistenza di validi e fondati motivi per contrastare le pretese avanzate dall'Amministrazione Finanziaria nell'ambito dei procedimenti giudiziali avviati, considerati anche gli specifici pareri espressi da autorevoli studi esterni, le pretese classificate come possibili ma non probabili ammontano complessivamente a 5,8 milioni.

Le pretese a fronte delle quali si ritiene invece probabile l'impiego di risorse economiche ammontano complessivamente a 6,7 milioni. Tale rischio è integralmente coperto dagli accantonamenti stanziati nella voce altri fondi per rischi ed oneri - altri.

Nell'ambito dei fondi rischi ed oneri per vertenze fiscali sono compresi ulteriori 36,0 milioni stanziati da Banca Aletti, di cui 35,2 milioni a fronte del rischio connesso ad un possibile giudizio sfavorevole nell'ambito della vertenza in essere con l'Amministrazione Finanziaria Elvetica relativa al recupero di crediti d'imposta per ritenute su dividendi incassati, vertenza promossa da Banca Aletti già illustrata nella sezione 13 - Altre attività della presente nota integrativa.

Attività di verifica in corso al 31 dicembre 2019

Il 5 dicembre 2019 nell'ambito di una verifica fiscale più ampia avente per oggetto una società terza esterna al Gruppo Banco BPM è stato avviato dalla Guardia di Finanza un controllo ai fini delle imposte dirette e dell'IVA per l'anno di imposta 2017 del Banco BPM. Sulla base di quanto emerge dai processi verbali dell'attività di verifica, che è tutt'ora in corso, non è stato esposto alcun rilievo.

10.6.2 Altri fondi per rischi ed oneri – oneri per il personale

Ammontano al 31 dicembre 2019 a 368,8 milioni e sono principalmente rappresentati dagli oneri residui da sostenere per finanziare il Fondo di Solidarietà di settore a fronte dei piani di agevolazione all'esodo del personale attivati nei precedenti esercizi (226,5 milioni) e dalla stima dell'onere derivante dalla prevedibile corresponsione di retribuzioni variabili in conformità a quanto previsto dai sistemi di incentivazione del Gruppo.

10.6.3 Altri fondi per rischi ed oneri – altri

Tale categoria residuale di fondi rischi ammonta a complessivi 309,1 milioni e comprende principalmente gli stanziamenti a fronte delle seguenti passività:

  • a) rischi connessi a vertenze e reclami sia pendenti che attesi legati all'operatività con la clientela e a possibili evoluzioni interpretative di talune norme regolamentanti l'attività bancaria (252,2 milioni);
  • b) passività stimata a fronte di probabili rimborsi di commissioni conseguenti ad eventuali estinzioni anticipate da parte della clientela di polizze assicurative (20,4 milioni);
  • c) rischi connessi a garanzie concesse a fronte di cessioni di partecipazioni o altre attività o gruppi di attività (12,5 milioni).

Nell'ambito della categoria a) è incluso l'accantonamento a fronte dei rischi connessi all'attività di segnalazione della clientela interessata all'acquisto di diamanti alla società specializzata Intermarket Diamond Business S.p.A. ("IDB"). Tale attività di segnalazione è stata effettuata per la quasi totalità negli anni dal 2003 al 2016 e quindi anteriormente alla fusione da cui il Banco BPM ha avuto origine. L'attività era stata infatti sospesa fin dai primi mesi del 2017 e poi definitivamente interrotta.

Al riguardo, si segnala che l'Autorità Garante della Concorrenza e del Mercato (AGCM) nel mese di aprile 2017 aveva esteso il procedimento avviato nei confronti di IDB alle banche segnalatrici, tra cui Banco BPM e in data 30 ottobre 2017, nel ravvisare una presunta pratica commerciale scorretta ai sensi del Codice del Consumo, aveva irrogato alla stessa IDB e alle banche segnalatrici una sanzione amministrativa (pari, nel caso di Banco BPM, a 3,35 milioni). La Banca ha corrisposto l'importo della sanzione e ha impugnato il provvedimento dell'AGCM presso il TAR. A seguito del rigetto dell'impugnativa da parte del TAR la Banca ha proposto appello al Consiglio di Stato che risulta tutt'ora pendente.

In relazione a tale operatività risulta inoltre pendente un procedimento penale presso la Procura di Milano nell'ambito del quale, in data 19 febbraio 2019, la Procura di Milano ha notificato alla Banca (i) un decreto di sequestro preventivo per complessivi 84,6 milioni e (ii) un'informazione di garanzia a Banco BPM e Banca Aletti ai sensi del D.lgs 231/2001 per illecito amministrativo per i reati presupposto di autoriciclaggio e a Banco BPM per l'ipotesi di ostacolo all'esercizio delle funzioni delle autorità pubbliche di vigilanza. Nell'avviso di chiusura delle indagini preliminari la Procura ha inoltre contestato ad alcuni ex manager del Gruppo il reato di truffa aggravata, autoriciclaggio, ostacolo all'esercizio delle funzioni delle autorità pubbliche di vigilanza e corruzione tra privati.

Tali vicende hanno determinato la ricezione di un elevato numero di reclami da parte dalla clientela del Gruppo coinvolta e l'avvio di contenziosi in sede civile. Al riguardo, anche in un'ottica di vicinanza alla clientela, il Gruppo ha posto in essere un'ampia iniziativa di customer care che prevede un'analisi caso per caso degli elementi evidenziati dalla clientela nei propri reclami, finalizzata, se del caso, al perfezionamento di transazioni che prevedono il mantenimento della proprietà della pietra da parte del cliente unitamente all'erogazione di un ristoro economico da parte delle banche del Gruppo interessate. Inoltre, a seguito del fallimento di IDB, dichiarato a gennaio 2019, il Gruppo ha ulteriormente rafforzato i presidi di customer care prevedendo un servizio gratuito per l'assistenza ai clienti nella presentazione al fallimento delle richieste di restituzione delle pietre. Alla data del 31 gennaio 2020 (data più prossima alla data di approvazione del progetto di bilancio 2019) risultavano pervenuti circa 22.800 reclami per un petitum complessivo di circa 640 milioni ed erano pendenti circa 500 provvedimenti civili che vedono la banca convenuta per un petitum complessivo pari a circa 43 milioni.

A fronte della suddetta attività di gestione dei reclami e dei contenziosi, sia pendenti che potenziali, il Gruppo aveva rilevato nei bilanci 2017 e 2018 accantonamenti ad uno specifico fondo posto a presidio delle vertenze con la clientela per un ammontare complessivo di 318,3 milioni (43 milioni nel 2017 e 275,3 milioni nel 2018). Tali risorse finanziarie sono state utilizzate per complessivi 148,6 milioni (33,1 milioni nel 2018 e 115,5 milioni nel 2019) a fronte dei rimborsi nel frattempo erogati alla clientela con la quale è stata perfezionata una transazione. L'accantonamento integrativo addebitato al conto economico dell'esercizio 2019 ammonta a 65 milioni e porta l'ammontare complessivo del fondo disponibile per potenziali ulteriori azioni di rimborso a 234,7 milioni. Tale accantonamento integrativo si è reso necessario a seguito dell'aggiornamento delle stime delle variabili da cui dipende l'ammontare delle risorse economiche che il Gruppo dovrà prevedibilmente impiegare per l definizione delle vertenze con la clientela di seguito illustrate:

  • ammontare complessivo dei reclami ritenuti legalmente fondati (considerando anche i tempi di maturazione della prescrizione) che si prevede perverranno (somma dei reclami già pervenuti e stima di quelli destinati a pervenire in futuro) e dei contenziosi che ne sono derivati;
  • stima dei ristori che saranno riconosciuti ai clienti che hanno presentato i suddetti reclami e delle risorse finanziarie da impiegare per la definizione dei contenziosi in essere.

La prima variabile rappresenta l'incognita di più difficile stima in quanto in larga misura indipendente dalle azioni manageriali poste in essere e fortemente correlata ad eventi imprevedibili quali ad esempio le onde mediatiche che si sono succedute nel tempo riferite alla vicenda in esame. Al riguardo si evidenzia che le banche del Gruppo non dispongono di informazioni riguardanti la clientela che, successivamente all'acquisto, ha già venduto le pietre per il tramite di IDB. Nella determinazione del fondo, sia ai fini del bilancio 2019 che di quelli relativi agli esercizi precedenti, sono stati assunti a riferimento sia le cause già avviate nei confronti del Gruppo, sia i reclami pervenuti sia una stima dei reclami che si presume potranno pervenire in futuro senza considerare alcuna decurtazione del rischio di reclamo a fronte delle possibili vendite delle pietre già perfezionate nel tempo da parte della clientela.

Anche la seconda variabile non è di agevole determinazione. A fronte di un fenomeno del tutto peculiare quale quello della vicenda diamanti il Gruppo ha dovuto acquisire progressivamente con l'evolvere del fenomeno le informazioni necessarie per organizzare strutturalmente il processo per la gestione dei reclami. Le modalità di determinazione dei rimborsi alla clientela al fine di definire il reclamo in ottica transattiva sono anch'esse state oggetto di progressiva definizione. Tale evoluzione ha necessariamente influenzato ed influenzerà l'entità dei rimborsi proposti. Il valore medio percentuale dei rimborsi proposti ed accettati è quindi potenzialmente variabile nel tempo.

In tale contesto, considerata la situazione di difficoltà ed incertezza nella previsione delle variabili in precedenza illustrate, si è reso necessario prefigurare una serie di possibili scenari per ciascuna delle variabili ed assegnare loro diverse probabilità di manifestazione. Sia la prefigurazione degli scenari che l'assegnazione delle relative probabilità di manifestazione ha richiesto valutazioni caratterizzate da un elevato grado di soggettività che sono state e saranno oggetto di aggiornamento nel tempo al fine di utilizzare tutti i nuovi o maggiori elementi informativi che si sono resi e si renderanno via via disponibili.

La media ponderata delle risorse economiche da impiegare risultanti dai vari scenari prefigurati ha portato ad individuare un intervallo di possibili valori del fondo rischi ed oneri alla data del 31 dicembre 2019, da un minimo di 207,1 milioni ad un massimo di 268,7 milioni, all'interno del quale si posiziona il valore di 234,7 milioni rappresentante il fondo iscritto nel bilancio al 31 dicembre 2019.

Si precisa che nella stima del suddetto fondo rischi ed oneri non è stato considerato alcun fattore di attualizzazione in quanto si ritiene che la maggior parte dei reclami sarà oggetto di definizione entro un arco temporale limitato. A fronte di tale accantonamento non è stata rilevata alcuna attività per indennizzi attesi.

Considerati tutti gli elementi di incertezza illustrati non si può escludere che l'ammontare del fondo rischi ed oneri iscritto nel bilancio al 31 dicembre 2019 si possa rivelare sia inferiore che superiore rispetto agli effettivi esborsi di risorse finanziarie che le banche del Gruppo sosterranno per definire le vertenze ed i reclami della propria clientela. Non si può conseguentemente escludere la possibilità che sia necessario procedere a rilevare ulteriori accantonamenti o riprese di valore nei futuri conti economici.

Come consentito dal paragrafo 92 del principio contabile internazionale di riferimento (IAS 37), l'informativa più sopra esposta non comprende le informazioni la cui fornitura potrebbe pregiudicare la posizione delle banche del Gruppo interessate (Banco BPM e Banca Aletti) nelle azioni di tutela della propria posizione terza rispetto alla vicenda e nelle vertenze in essere.

La voce a) comprende inoltre accantonamenti per 17,5 milioni rilevati a fronte della decisione assunta dalla banca di ricalcolare condizioni applicate alla clientela in materia di commissioni di istruttoria e concessione di disponibilità creditizie riferite a precedenti esercizi secondo metriche definite recentemente da più severe normative e note interpretative degli organi di vigilanza.

La voce b) rappresenta il fondo stanziato in applicazione di quanto previsto dal principio contabile IFRS 15 a fronte del rischio di dover restituire quota parte delle commissioni incassate a fronte del collocamento alla clientela di polizze assicurative nell'ipotesi in cui la clientela medesima decidesse di estinguere anticipatamente le suddette coperture assicurative.

La voce c) rappresenta il fondo stanziato a fronte dei rischi connessi a talune garanzie concesse alla controparte acquirente in occasione di cessioni di partecipazioni, attività e gruppi di attività già perfezionate, come di seguito meglio precisato.

Al riguardo si evidenzia che, nell'ambito dei contratti stipulati in occasione della cessione di partecipazioni o rami d'azienda nell'esercizio 2019 e nei precedenti, nonché negli eventuali accordi di partnership ad essi correlati, sono previsti meccanismi di protezione e garanzia dell'investimento effettuato da parte delle controparti acquirenti. Nel dettaglio, tali meccanismi prevedono l'eventuale corresponsione di indennizzi a favore dell'acquirente nell'ipotesi di mancato raggiungimento di determinati obiettivi commerciali, con la previsione di massimali, franchigie, periodi di grazia ed eccezioni a favore del Gruppo Banco BPM. Taluni meccanismi di protezione e garanzia dell'investimento permangono fino al termine delle partnership.

Di seguito è fornito un elenco delle principali operazioni perfezionate a fronte delle quali i contratti di cessione e/o i correlati accordi di partnership prevedono obblighi di pagamento di eventuali indennizzi a carico del Gruppo Banco BPM:

  • cessione perfezionata nell'esercizio 2017 della partecipazione di controllo in Aletti Gestielle SGR ad Anima Holding;
  • cessione perfezionata nell'esercizio 2018 di una quota pari al 65% delle interessenze azionarie detenute nelle compagnie assicurative Popolare Vita ed Avipop Assicurazioni (oggi denominate rispettivamente Vera Vita e Vera Assicurazioni) alla Società Cattolica Assicurazioni;
  • cessione perfezionata nell'esercizio 2018 del ramo d'azienda relativo all'attività di banca depositaria a BNP Paribas Securities Services e conseguente rivisitazione degli obblighi stabiliti in occasione della cessione avvenuta nell'esercizio 2010 del ramo di banca depositaria dall'ex Banca Popolare di Milano alla medesima controparte acquirente;
  • cessione perfezionata nell'esercizio 2018 dei contratti relativi alla gestione in delega degli attivi assicurativi collocati presso la rete del Gruppo Banco BPM ad Anima SGR;
  • cessione perfezionata nell'esercizio 2015 da parte dell'ex Banco Popolare della controllata B.P. Luxembourg S.A. a Banque Havilland;
  • cessione perfezionata nell'esercizio 2011 di una quota pari all'81% della partecipazione detenuta in Bipiemme Vita a Covéa.

Qualora sulla base degli obiettivi consuntivati e delle previsioni future relative all'evoluzione degli stessi si ritenga probabile l'erogazione di un indennizzo a favore della controparte acquirente, la stima della relativa passività è oggetto di stanziamento nell'ambito dei fondi rischi ed oneri in esame. Al riguardo si segnala che l'importo stanziato alla data del 31 dicembre 2019 si riferisce alla cessione perfezionata nell'esercizio 2018 da parte della controllata Banca Aletti dei contratti relativi alla gestione in delega degli attivi assicurativi collocati presso la rete del Gruppo Banco BPM ad Anima SGR. Tale accantonamento consegue al mancato raggiungimento entro il termine del 31 dicembre 2019 degli obiettivi contrattualmente pattuiti ancorché siano alla data di redazione del progetto di bilancio ancora in corso trattative con Anima SGR che potrebbero comportare una revisione dei suddetti accordi contrattuali sia in termini di ridefinizione degli obiettivi che del termine previsto per il loro raggiungimento.

Sezione 11 – Riserve tecniche – Voce 110

Il Gruppo non detiene partecipazioni in imprese di assicurazione incluse nel consolidamento.

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Sezione 12 - Azioni rimborsabili – Voce 130

12.1 Azioni rimborsabili: composizione

Il Gruppo non detiene azioni rimborsabili né alla data di riferimento del bilancio, né al 31 dicembre 2018.

Sezione 13 - Patrimonio del Gruppo Voci 120, 130, 140, 150, 160, 170 e 180

13.1 "Capitale" e "Azioni proprie": composizione

Il capitale sociale al 31 dicembre 2019 risulta pari a 7.100 milioni ed è costituito da n. 1.515.182.126 azioni ordinarie sottoscritte ed interamente versate.

La voce "azioni proprie" è rappresentata da n. 3.657.792 azioni della Capogruppo, interamente detenute dalla stessa, per un controvalore di bilancio di 11,5 milioni.

13.2 Capitale – Numero azioni della capogruppo: variazioni annue

Ordinarie Altre
A. Azioni esistenti all'inizio dell'esercizio 1.515.182.126 -
- interamente liberate 1.515.182.126 -
- non interamente liberate - -
A.1 Azioni proprie (-) (4.004.510) -
A.2 Azioni in circolazione: esistenze iniziali 1.511.177.616 -
B. Aumenti 346.718 -
B.1 Nuove emissioni - -
a pagamento: - -
- operazioni di aggregazioni di imprese - -
- conversione di obbligazioni - -
- esercizio di warrant - -
- altre - -
a titolo gratuito: - -
- a favore dei dipendenti - -
- a favore degli amministratori - -
- altre - -
B.2 Vendita azioni proprie 346.718 -
B.3 Altre variazioni - -
C. Diminuzioni - -
C.1 Annullamento - -
C.2 Acquisto di azioni proprie - -
C.3 Operazioni di cessione di imprese - -
C.4 Altre variazioni - -
D. Azioni in circolazione: rimanenze finali 1.511.524.334 -
D.1 Azioni proprie (+) 3.657.792 -
D.2 Azioni esistenti alla fine dell'esercizio 1.515.182.126 -
- interamente liberate 1.515.182.126 -
- non interamente liberate - -

Nella voce B.2 figurano le azioni assegnate nel corso dell'esercizio ai dipendenti in attuazione delle politiche di remunerazione e incentivazione come dettagliato nella Parte I della Nota Integrativa.

Nel corso dell'esercizio non ci sono state altre operazioni di acquisto o vendita di azioni Banco BPM né da parte della Capogruppo né da parte di società controllate ad eccezione di quantità minime transitate nel c.d. "conto errori" relative ad operatività per conto terzi, che non risultano in posizione al 31 dicembre 2019.

13.3 Capitale: altre informazioni

Non ci sono altre informazioni da segnalare rispetto a quanto riportato nei precedenti punti della presente sezione.

13.4 Riserve di utili: altre informazioni

Le Riserve di Gruppo iscritte nella voce 150 del passivo dello Stato Patrimoniale ammontano complessivamente a 3.512,6 milioni e presentano la seguente classificazione:

  • Riserve di utili per 3.002,9 milioni
  • Riserve altre per 509,7 milioni.

Si rimanda al "prospetto delle variazioni del patrimonio netto consolidato" per l'evidenza dell'evoluzione delle Riserve nel corso dell'esercizio 2019 e al prospetto inserito nella Nota integrativa del bilancio separato di Banco BPM per le informazioni previste dall'art. 2427 del codice civile.

Con riferimento alla modifica dei saldi iniziali correlati al cambiamento del criterio di valutazione degli immobili iniziali si fa rinvio a quanto illustrato nel paragrafo "Cambiamenti intervenuti nel 2019 nei principi contabili applicati dal Gruppo" contenuto nella "Parte A – Politiche contabili" della presente Nota Integrativa.

Da ultimo, si segnala che la Capogruppo presenta all'interno delle proprie riserve patrimoniali la "Riserva Legale" per un ammontare di 1.420,0 milioni, pari ad 1/5 del capitale sociale. Tale riserva è stata costituita in sede di attribuzione dell'utile dell'esercizio 2017 della Capogruppo.

13.5 Strumenti di capitale: composizione e variazioni annue

Come indicato nella sezione dei "Fatti di rilievo dell'esercizio" della Relazione sulla gestione, in data 11 aprile 2019, Banco BPM ha emesso strumenti Additional Tier 1 per un ammontare pari a 300 milioni. Trattasi, in particolare, di strumenti subordinati classificati nel capitale aggiuntivo di Classe 1 ("Additional Tier 1"), ai sensi Regolamento n. 575 del 2013 (CRR).

L'emissione è classificabile come strumento di capitale, ai sensi del principio contabile IAS 32. Il corrispettivo incassato dall'emissione, dedotti i costi di transazione direttamente attribuibili al netto dell'effetto fiscale che ammontano a 1,9 milioni, è stato rilevato nella voce "140. Strumenti di capitale", per un ammontare pari a 298,1 milioni.

In coerenza con la natura dello strumento, le cedole sono rilevate a riduzione del patrimonio netto (voce "150. Riserve"). Al 31 dicembre 2019 il patrimonio netto si è ridotto di 12,7 milioni, per effetto del pagamento delle cedole al netto del relativo effetto fiscale.

Per ulteriori dettagli sul trattamento contabile degli strumenti in esame si fa rinvio a quanto illustrato nel paragrafo "Altri aspetti rilevanti ai fini delle politiche contabili di Gruppo" contenuto nella "Parte A – Politiche contabili" della presente nota integrativa.

13.6 Altre informazioni

Non vi sono altre informazioni da segnalare rispetto a quanto riportato nelle sezioni precedenti.

Sezione 14 - Patrimonio di pertinenza di terzi – Voce 190

14.1 Dettaglio della voce 190 "patrimonio di pertinenza di terzi"

Denominazione imprese 31/12/2019 31/12/2018
Partecipazioni in società consolidate con interessenze di terzi significative - -
Altre partecipazioni 26.076 45.599
Totale 26.076 45.599

Il patrimonio netto di terzi ammonta a 26,1 milioni rispetto ai 45,6 milioni del 31 dicembre 2018.

14.2 Strumenti di capitale: composizione e variazioni annue

Non vi sono strumenti finanziari emessi da società del Gruppo non oggetto di controllo totalitario.

Altre informazioni

1. Impegni e garanzie finanziarie rilasciate

Valore nominale su impegni e garanzie
finanziarie rilasciate
Totale Totale
Primo
stadio
Secondo
stadio
Terzo
stadio
31/12/2019 31/12/2018
1. Impegni a erogare fondi 48.514.066 822.910 985.221 50.322.197 49.654.084
a) Banche centrali - - - - 1.188
b) Amministrazioni pubbliche 2.507.138 38.631 12.973 2.558.742 1.373.549
c) Banche 1.666.423 12.726 - 1.679.149 2.672.684
d) Altre società finanziarie 2.828.853 39.961 55.515 2.924.329 3.382.376
e) Società non finanziarie 38.106.932 663.778 883.768 39.654.478 39.020.856
f) Famiglie 3.404.720 67.814 32.965 3.505.499 3.203.431
2. Garanzie finanziarie rilasciate 512.710 27.492 33.635 573.837 913.358
a) Banche centrali - - - - -
b) Amministrazioni pubbliche 29.994 416 - 30.410 43.689
c) Banche 80.353 - - 80.353 208.207
d) Altre società finanziarie 64.431 223 16 64.670 86.086
e) Società non finanziarie 299.214 22.146 31.218 352.578 509.632
f) Famiglie 38.718 4.707 2.401 45.826 65.744

2. Altri impegni e altre garanzie rilasciate

Valore nominale
Totale Totale
31/12/2018
31/12/2019
1. Altre garanzie rilasciate 6.549.214 5.915.933
di cui: esposizioni creditizie deteriorate 387.006 507.571
a) Banche Centrali - -
b) Amministrazioni pubbliche 17.903 22.163
c) Banche 513.838 316.335
d) Altre società finanziarie 124.694 172.367
e) Società non finanziarie 5.745.126 5.265.444
f) Famiglie 147.653 139.624
2. Altri impegni 4.547.125 329.744
di cui: esposizioni creditizie deteriorate 4.588 125
a) Banche Centrali - -
b) Amministrazioni pubbliche 3.042 -
c) Banche 31.723 25.372
d) Altre società finanziarie 2.087.061 19.127
e) Società non finanziarie 540.910 126.863
f) Famiglie 1.884.389 158.382

3. Attività costituite a garanzia di proprie passività e impegni

Importo Importo
Portafogli 31/12/2019 31/12/2018
1. Attività finanziarie valutate al fair value con impatto a conto economico 932.860 351.453
2. Attività finanziarie valutate al fair value con impatto sulla redditività complessiva 5.349.679 6.435.726
3. Attività finanziarie valutate al costo ammortizzato 43.721.873 42.735.991
4. Attività materiali - -
di cui: attività materiali che costituiscono rimanenze - -

Le attività costituite a garanzia di proprie passività ed impegni iscritte nell'attivo dello stato patrimoniale ammontano complessivamente a 50.004,4 milioni, in gran parte riconducibili alla Capogruppo, e si riferiscono:

  • per 17.926,7 milioni (17.181,9 milioni nel 2018) ad attività finanziarie, di cui 17.615,8 milioni riferiti a mutui ceduti dalla Capogruppo alla società veicolo, a garanzia dei portatori delle obbligazioni bancarie garantite emesse, come descritto in dettaglio nel paragrafo D.4 Consolidato prudenziale – Operazioni di covered bond contenuta nella Parte E - Sezione 1 della presente nota integrativa;
  • per 13.937,4 milioni (14.109,8 milioni nel 2018) a finanziamenti posti a garanzia di operazioni di finanziamento presso banche centrali (Abaco);
  • per 12.552 milioni (13.992 milioni nel 2018) a titoli sottostanti ad operazioni di pronti contro termine e prestito titoli di raccolta;
  • per 4.050,2 milioni (3.196 milioni nel 2018) a titoli costituiti a cauzione e garanzia di altre operazioni, prevalentemente riconducibili alle operazioni di rifinanziamento presso banche centrali (meccanismo del pooling);
  • per 786 milioni ad attività costituite a garanzia di operazioni di finanziamento ricevute da Cassa Depositi e Prestiti;
  • per 752,2 milioni a depositi di garanzia a titolo di collateralizzazione di contratti Master Agrement sottoscritti dalle società' del Gruppo.

Relativamente ai finanziamenti ricevuti dalla Banca Centrale Europea, che al 31 dicembre 2019 ammontano a 20,9 miliardi in termini di valore nominale, oltre alle garanzie fornite tramite Abaco in precedenza illustrate, si segnalano i seguenti attivi, utilizzati come collaterale dei suddetti finanziamenti, che da un punto di vista contabile non trovano alcuna rappresentazione nell'attivo di Stato patrimoniale:

  • titoli derivanti da operazioni di cartolarizzazione di proprie attività per 3.958,6 milioni (4.099,8 milioni nel 2018);
  • emissioni obbligazionarie garantite (covered bond) riacquistate per un valore nominale pari a 6.735,6 milioni (8.618,2 milioni nel 2018);
  • titoli rivenienti da operazioni di pronti contro termine attive per un nominale residuo pari a 226,6 milioni.

Da ultimo si segnala che, alla data di bilancio, risultano in essere operazioni di provvista garantite rappresentate da pronti contro termine passivi con sottostante titoli acquisiti nell'ambito di operazioni di pronti contro termine attive. Il valore di bilancio delle citate operazioni di pronti contro termine attive, esposte tra i crediti verso banche e clientela, in funzione della controparte, ammonta a 1.548,7 milioni (1.495,2 milioni nel 2018) con valore nominale di 1.458,6 milioni (1.519,6 milioni nel 2018).

4. Composizione degli investimenti a fronte delle polizze unit-linked e index linked

Il Gruppo alla data del 31 dicembre 2019 non detiene investimenti a fronte di polizze unit-linked e index-linked.

5. Gestione e intermediazione per conto terzi

Tipologia servizi 31/12/2019
1. Esecuzione di ordini per conto della clientela
a) acquisti 63.037.701
1. regolati 62.895.837
2. non regolati 141.864
b) vendite 52.002.252
1. regolate 51.870.976
2. non regolate 131.276
2. Gestioni di portafogli
a) individuali 2.678.972
b) collettive -
3. Custodia e amministrazione di titoli
a) titoli di terzi in deposito: connessi con lo svolgimento di banca depositaria (escluse le gestioni di portafogli) -
1. titoli emessi dalle società incluse nel consolidamento -
2. altri titoli -
b) titoli di terzi in deposito (escluse gestioni di portafogli): altri 61.666.846
1. titoli emessi dalle società incluse nel consolidamento 5.610.539
2. altri titoli 56.056.307
c) titoli di terzi depositati presso terzi 59.577.834
d) titoli di proprietà depositati presso terzi 39.654.516
4. Altre operazioni 14.174

Attività e passività finanziarie oggetto di compensazione in bilancio oppure soggette ad accordi quadro di compensazione od accordi similari

Nella presente sezione viene fornita l'informativa richiesta dal principio IFRS 7 in tema di "compensazione di attività e passività finanziarie" per quegli strumenti finanziari:

  • che sono stati compensati nello stato patrimoniale ai sensi dello IAS 32;
  • che sono potenzialmente compensabili, al ricorrere di determinate condizioni, ma esposti nello stato patrimoniale a saldi aperti in quanto regolati da "accordi quadro di compensazione o accordi simili" che tuttavia non rispettano i criteri stabiliti dallo IAS 32 per operare la compensazione di bilancio.

Nel fornire disclosure di tali accordi, il principio richiede altresì di prendere in considerazione gli effetti delle garanzie reali finanziarie (incluse le garanzie in disponibilità liquide) ricevute e prestate.

Nel dettaglio, gli strumenti che sono stati compensati nello stato patrimoniale ai sensi dello IAS 32 si riferiscono ad alcune operazioni di Pronto contro termine stipulate dalla Capogruppo con Banche o controparti istituzionali e ad alcuni derivati finanziari Over the counter OTC stipulati dalle singole società del Gruppo con la controparte London Clearing House (LCH) ed alcuni derivati creditizi stipulati da Banca Akros con la controparte ICE Clear Europe Clearing.

In particolare gli importi compensati esposti nelle successive tabelle 6. e 7., in corrispondenza delle colonne "Ammontare delle passività finanziarie compensato in bilancio (b)" ed "Ammontare delle attività finanziarie compensato in bilancio (b)" ammontano a 3.161,9 milioni di cui 2.756,5 milioni relativi alle operazioni di Pronti contro termine il cui effetto viene rappresentato in diminuzione delle seguenti voci di stato patrimoniale:

    1. Attività finanziarie valutate al costo ammortizzato
    2. a) crediti verso banche compensati per 2.654 milioni;
    3. b) crediti verso clientela compensati per 102,5 milioni.
    1. Passività finanziarie valutate al costo ammortizzato
  • a) debiti verso banche compensati per 836,1 milioni;
  • b) debiti verso la clientela compensati per 102,5 milioni;
  • c) titoli in circolazione compensati per 1.817,9 milioni.

L'effetto della compensazione in diminuzione dei "titoli in circolazione", è dovuto alla rappresentazione prevista per le operazioni di Pronti contro termine di raccolta con l'utilizzo di proprie emissioni riacquistate.

I rimanenti 405,4 milioni relativi a strumenti derivati compensati a livello della singola società del Gruppo, vengono rappresentati in diminuzione delle seguenti voci di stato patrimoniale:

    1. Attività finanziarie valutate al fair value con impatto a conto economico Attività finanziarie di negoziazione – compensate per 326,5 milioni;
    1. Derivati di copertura compensati per 78,9 milioni.
    1. Passività finanziarie di negoziazione compensate per 326,5 milioni;
    1. Derivati di copertura compensati per 78,9 milioni.

Con riferimento agli strumenti potenzialmente compensabili, al ricorrere di taluni eventi e da esporre nelle seguenti tabelle 6. e 7. in corrispondenza delle colonne "Ammontari correlati non oggetto di compensazione in bilancio", si segnala nel Gruppo la presenza dei seguenti accordi:

  • per gli strumenti derivati: "ISDA Master Agreement" e accordi di compensazione con clearing house;
  • per i pronti contro termine attivi e passivi: contratto quadro "Global Master Repurchase Agreements (GMRA)" ed accordi di compensazione con la "Cassa di Compensazione e Garanzia (CC&G)";
  • per le operazioni di prestito titoli: "Global Master Securities Lending Agreements (GMSLA)".

Per quanto riguarda gli strumenti derivati, sia di negoziazione sia di copertura, si evidenzia che:

  • quelli che presentano un fair value positivo ammontano a 2.063,3 milioni (esposti nelle voce 20 e 50 dell'attivo di stato patrimoniale), dei quali, al netto delle compensazioni,1.770,1 milioni (2.175,5 milioni l'ammontare lordo) sono assistiti da contratti di netting (85,8% in termini percentuali), come indicato in corrispondenza della tabella 6 (colonne c) ed a));
  • quelli che presentano un fair value negativo ammontano a 3.194,5 milioni (esposti nella voce 20 e 40 del passivo di stato patrimoniale), dei quali, al netto delle compensazioni, 2.351,8 milioni (2.757,1 milioni l'ammontare lordo) assistiti da contratti di netting (73,6% in termini percentuali), come indicato nella tabella 7 (colonne c) ed a)). Le posizioni non rientranti in accordi di netting si riferiscono, in prevalenza, ai contratti "certificates" sottoscritti dalla clientela emessi dalla controllata Banca Akros che al 31 dicembre 2019 presentano un fair value pari a 794,3 milioni.

Con riferimento alle operazioni di prestito titoli si deve evidenziare che nelle seguenti tabelle 6. e 7. sono riportate le operazioni che prevedono il versamento di garanzia in denaro che rientra nella piena disponibilità del prestatore, in quanto trattasi delle uniche operazioni che trovano rappresentazione nello stato patrimoniale. Ai fini della riconciliazione con i saldi patrimoniali delle operazioni di prestito titoli e di pronti contro termine rientranti in accordi di compensazione o similari si segnala che le citate operazioni sono rappresentate in corrispondenza delle voci "Pronti contro termine attivi/passivi" esposte in corrispondenza delle tabelle di composizione dei crediti e dei debiti verso banche e verso la clientela e delle attività e passività finanziarie di negoziazione, in funzione della tipologia della controparte e della finalità delle operazioni, contenute nella Parte B – Informazioni sullo stato patrimoniale consolidato. Si precisa che nella tabella 7. non figurano alcune operazioni di Prestito titoli garantito da contante nei confronti della clientela senza accordi di compensazione per 2,4 milioni che rappresentano l'unica differenza rispetto a quanto rappresentato nelle tabelle della Parte B.

Nelle tabelle figurano operazioni di Pronti contro termine attivi per 834,3 milioni e di Pronti contro termine passivi per 3.581,2 milioni, classificate nei portafogli contabili delle attività e delle passività finanziarie di negoziazione, le rimanenti operazioni di Pronti contro termine e Prestito, che costituiscono la maggioranza delle operazioni della specie, ovvero l'88,9% dell'ammontare netto delle attività ed il 73,1% dell'ammontare netto delle passività, sono misurate con il criterio del costo ammortizzato.

Ai fini della compilazione delle successive tabelle 6. e 7., in linea con il principio IFRS 7 e con le istruzioni contenute nella Circolare n. 262, si fa presente che:

  • gli effetti della potenziale compensazione dei controvalori di bilancio delle attività e passività finanziarie sono indicate in corrispondenza delle colonna (d) "Strumenti finanziari", unitamente al fair value delle garanzie reali finanziarie rappresentate da titoli;
  • gli effetti della potenziale compensazione dell'esposizione con le relative garanzie in contanti figurano in corrispondenza della colonna (e) "Depositi di contante ricevuti/dati in garanzia".

Tali effetti sono computati per ogni singola controparte assistita da un accordo quadro di netting nei limiti dell'esposizione netta indicata nella colonna (c).

In base alle modalità di compilazione sopra rappresentate, gli accordi di netting tra gli strumenti finanziari e relative garanzie finanziarie consentono di ridurre in modo significativo l'esposizione creditoria/debitoria verso la controparte, come indicato in corrispondenza della colonna (f) "Ammontare netto", indicata nelle successive tabelle 6. e 7.

6. Attività finanziarie oggetto di compensazione in bilancio, oppure soggette ad accordi-quadro di compensazione o ad accordi similari

Ammontare
lordo delle
Ammontare
delle
passività
Ammontare
netto delle
attività
Ammontari correlati non
oggetto di compensazione
in Bilancio
Ammontare
netto
(f=c-d-e)
Ammontare
netto
(f=c-d-e)
Forme tecniche attività
finanziarie
(a)
finanziarie
compensate
in bilancio
(b)
finanziarie
riportato in
bilancio
(c=a-b)
Strumenti
finanziari (d)
Depositi di
contante
ricevuti in
garanzia (e)
31/12/2019 31/12/2018
1. Derivati 2.175.513 405.379 1.770.134 1.431.118 249.043 89.973 54.083
2. Pronti contro termine 10.201.205 2.756.565 7.444.640 7.443.641 442 557 -
3. Prestito titoli 85.434 - 85.434 81.584 - 3.850 31.365
4. Altre - - - - - - -
Totale 31/12/2019 12.462.152 3.161.944 9.300.208 8.956.343 249.485 94.380 X
Totale 31/12/2018 9.770.714 1.462.837 8.307.877 8.015.811 206.618 X 85.448

7. Passività finanziarie oggetto di compensazione in bilancio, oppure soggette ad accordiquadro di compensazione o ad accordi similari

Forme tecniche Ammontare
lordo delle
Ammontare
delle attività
Ammontare
netto delle
passività
Ammontari correlati non
oggetto di compensazione
in bilancio
Ammontare
netto
Ammontare
netto
passività
finanziarie
(a)
finanziarie
compensate
in bilancio
(b)
finanziarie Depositi in
contanti
posti a
garanzia (e)
(f=c-d-e) (f=c-d-e)
riportato in
bilancio
(c=a-b)
Strumenti
finanziari (d)
31/12/2019 31/12/2018
1. Derivati 2.757.134 405.379 2.351.755 1.431.118 879.547 41.090 146.225
2. Pronti contro termine 15.147.995 2.756.565 12.391.430 12.385.108 5.605 717 -
3. Prestito titoli 924.204 - 924.204 890.236 - 33.968 57.629
4. Altre operazioni - - - - - -
-
Totale 31/12/2019 18.829.333 3.161.944 15.667.389 14.706.462 885.152 75.775 X
Totale 31/12/2018 18.917.253 1.462.837 17.454.416 16.351.800 898.762 X 203.854

8. Operazioni di prestito titoli

Nella seguente tabella si fornisce evidenza dell'operatività del Gruppo in prestito titoli (attivi e passivi), suddivisa in funzione della tipologia di titoli (titoli di stato, titoli bancari, altri), delle controparti di mercato (banche, intermediari finanziari, clientela), della relativa forma tecnica (prestito garantito da contante o da altri titoli).

Detta operatività viene svolta in prevalenza dalla Capogruppo Banco BPM e dalla controllata Banca Akros: i titoli presi a prestito vengono, di regola, utilizzati per speculari operazioni di prestito titoli (ove il Gruppo opera in qualità di prestatore) o come sottostanti di operazioni di pronti contro termine di raccolta.

Si segnala che le operazioni di prestito titoli che prevedono il versamento di garanzia in denaro, che rientra nella piena disponibilità del prestatore, trovano rappresentazione nello stato patrimoniale tra i crediti/debiti verso banche o clientela, in corrispondenza della forma tecnica dei "pronti contro termine". Le operazioni di prestito titoli con garanzia costituita da altri titoli o da contante, che non rientra nella piena disponibilità del prestatore, non trovano alcuna esposizione patrimoniale, ma figurano tra le esposizioni fuori bilancio per il relativo rischio di controparte.

Nella seguente tabella si fornisce evidenza dei crediti e dei debiti rilevati nel bilancio al 31 dicembre 2019 a fronte dei titoli ricevuti e dati in prestito garantiti da contante; le operazioni che non trovano rappresentazione patrimoniale, come illustrato nel precedente paragrafo, sono esposte sulla base del fair value dei titoli ricevuti o dati in prestito.

Tipologia di titoli
Tipologia di operazioni prestito titoli Titoli di Stato Titoli bancari Altri titoli
Titoli ricevuti in prestito garantito da contante - Crediti verso:
a) Banche - 14.788 45.520
b) Intermediari finanziari - 9.778 15.348
c) Clientela - - -
Totale crediti per prestito titoli - 24.566 60.868
Titoli ricevuti in prestito garantito da titoli o da contante che
non rientra nella disponibilità del prestatore da:
b) Intermediari finanziari - - -
c) Clientela - 35.953 127.091
Totale (fair value) - 35.953 127.091
Titoli dati in prestito garantito da contante - Debiti verso:
a) Banche - 247.290 607.148
b) Intermediari finanziari - 13.316 56.450
c) Clientela - 618 1.772
Totale debiti per prestito titoli - 261.224 665.370
Titoli dati in prestito garantito da titoli o non garantito:
a) Banche 1.726.770 563 1.280
b) Intermediari finanziari - 213 -
c) Clientela - - -
Totale (fair value) 1.726.770 776 1.280

I 1.726,8 milioni rappresentati nei "Titoli dati in prestito garantito da titoli o non garantito" (569,1 milioni nel 2018), si riferiscono ad operazioni su titoli governativi dati in prestito dalla Capogruppo, prive di garanzie ricevute.

9. Informativa sulle attività a controllo congiunto

Alla data di bilancio, così come per l'esercizio precedente, non sono presenti accordi a controllo congiunto qualificabili come "joint operation" ai sensi del principio contabili IFRS 11, in base ai quali le parti che detengono il controllo congiunto hanno diritti sulle attività e obbligazioni sulle passività relative all'accordo.

PARTE C – INFORMAZIONI SUL CONTO ECONOMICO CONSOLIDATO

Sezione 1 - Interessi – Voci 10 e 20

1.1 Interessi attivi e proventi assimilati: composizione

Voci/Forme tecniche Titoli di debito Finanziamenti Altre
operazioni
Totale
2019
Totale
2018
1. Attività finanziarie valutate al fair value con impatto a conto
economico:
1.1 Attività finanziarie detenute per la negoziazione
61.466
39.913
4.991
-
3.984
3.984
70.441
43.897
74.834
55.245
1.2 Attività finanziarie designate al fair value - - - - -
1.3 Altre attività finanziarie obbligatoriamente valutate al fair value 21.553 4.991 - 26.544 19.589
2. Attività finanziarie valutate al fair value con impatto sulla redditività
complessiva
273.560 - X 273.560 309.139
3. Attività finanziarie valutate al costo ammortizzato: 256.656 1.931.750 X 2.188.406 2.472.639
3.1 Crediti verso banche 7.915 17.658 X 25.573 40.718
3.2 Crediti verso clientela 248.741 1.914.092 X 2.162.833 2.431.921
4. Derivati di copertura X X (156.630) (156.630) (135.836)
5. Altre attività X X 6.731 6.731 6.095
6. Passività finanziarie X X X 131.416 134.716
Totale 591.682 1.936.741 (145.915) 2.513.924 2.861.587
di cui: interessi attivi su attività finanziarie impaired 654 204.316 - 204.970 464.492
di cui: interessi attivi su leasing finanziario - 30.257 - 30.257 33.899

Nella voce 1 "Attività finanziarie di negoziazione – Altre operazioni" figurano i differenziali dei contratti derivati connessi gestionalmente con le attività finanziarie di propria emissione valutate al fair valute (FVO).

Nella voce 4 "Derivati di copertura - Altre operazioni" figurano i differenziali maturati dei contratti derivati finanziari di copertura relativi ad operazioni dell'attivo dello stato patrimoniale.

Nella voce 5 "Altre attività – Altre operazioni" pari a 6,7 milioni figurano per 4,7 milioni interessi attivi su crediti d'imposta.

La voce 6 "Passività finanziarie" si riferisce per 86,1 milioni (87,0 milioni nell'esercizio 2018) agli interessi attivi di competenza sulle operazioni di raccolta da BCE rappresentate dai finanziamenti passivi TLTRO II.

Al riguardo si segnala che detti interessi risultano conteggiati al tasso negativo dello 0,4%, in quanto Banco BPM S.p.A. ha raggiunto il livello benchmark stabilito per accedere al più favorevole tasso di interesse sui depositi presso la BCE.

Gli interessi attivi su attività impaired sono contabilizzati secondo le modalità previste dal principio contabile IFRS 9. In particolare confluisce in tale voce l'effetto attribuibile al c.d. "time reversal" dovuto alle riprese di valore da attualizzazione dei crediti deteriorati.

1.2 Interessi attivi e proventi assimilati: altre informazioni

1.2.1 Interessi attivi su attività finanziarie in valuta

Voci 2019 2018
Interessi attivi su attività finanziarie in valuta 170.258 167.176

1.3 Interessi passivi e oneri assimilati: composizione

Altre Totale Totale
Voci/Forme tecniche Debiti Titoli operazioni 2019 2018
1. Passività finanziarie valutate al costo ammortizzato (204.932) (300.517) X (505.449) (533.405)
1.1 Debiti verso banche centrali - X X - (402)
1.2 Debiti verso banche (136.046) X X (136.046) (90.809)
1.3 Debiti verso clientela (68.886) X X (68.886) (73.485)
1.4 Titoli in circolazione X (300.517) X (300.517) (368.709)
2. Passività finanziarie di negoziazione (7.965) - - (7.965) (50.684)
3. Passività finanziarie designate al fair value - (7.568) - (7.568) (12.517)
4. Altre passività e fondi X X (898) (898) (720)
5. Derivati di copertura X X 44.309 44.309 65.090
6. Attività finanziarie X X X (38.401) (36.789)
Totale (212.897) (308.085) 43.411 (515.972) (569.025)
di cui: interessi passivi relativi ai debiti per leasing (9.706) - - (9.706)

La variazione intervenuta nella voce "Interessi passivi relativi ai debiti per leasing" rispetto allo scorso esercizio è imputabile all'applicazione del nuovo principio IFRS 16, a partire dal 1° gennaio 2019. Per ulteriori dettagli si fa rinvio al paragrafo "Cambiamenti intervenuti nel 2019 nei principi contabili applicati dal Gruppo" contenuto nella "Parte A – Politiche contabili" della presente Nota Integrativa.

1.4 Interessi passivi e oneri assimilati: altre informazioni

1.4.1 Interessi passivi su passività in valuta

Voci 2019 2018
Interessi passivi su passività finanziarie in valuta (17.686) (24.575)

1.5 Differenziali relativi alle operazioni di copertura

Voci 2019 2018
A. Differenziali positivi relativi a operazioni di copertura: 312.247 355.339
B. Differenziali negativi relativi a operazioni di copertura: (424.568) (426.085)
C. Saldo (A-B) (112.321) (70.746)

Sezione 2 - Commissioni – Voci 40 e 50

2.1 Commissioni attive: composizione

Totale Totale
Tipologia servizi/Valori 2019 2018
a) garanzie rilasciate 77.402 78.577
b) derivati su crediti - -
c) servizi di gestione, intermediazione e consulenza 859.500 910.741
1. negoziazione di strumenti finanziari 30.485 34.913
2. negoziazione di valute 3.517 3.466
3. gestione di portafogli 29.140 28.294
3.1. individuali 29.140 28.294
3.2 collettive - -
4. custodia e amministrazione titoli 9.682 7.911
5. banca depositaria 1.428 14.367
6. collocamento titoli (*) 7.520 9.045
7. attività di ricezione e trasmissione di ordini 42.689 39.075
8. attività di consulenza 10.538 8.475
8.1 in materia di investimenti 7.739 2.622
8.2 in materia di struttura finanziaria 2.799 5.853
9. distribuzione di servizi di terzi 724.501 765.195
9.1. gestioni di portafogli 511.644 578.538
9.1.1. individuali 2.450 2.961
9.1.2 collettive (*) 509.194 575.577
9.2. prodotti assicurativi 137.382 105.805
9.3. altri prodotti 75.475 80.852
d) servizi di incasso e pagamento 174.922 179.519
e) servizi di servicing per operazioni di cartolarizzazione - 13
f) servizi per operazioni di factoring - -
g) esercizio di esattorie e ricevitorie - -
h) attività di gestione di sistemi multilaterali di scambio - -
i) tenuta e gestione dei conti correnti 213.572 222.274
j) altri servizi 545.583 558.437
Totale 1.870.979 1.949.561

(*) I dati dell'esercizio precedente sono stati riesposti per un confronto omogeneo.

La sottovoce j) "altri servizi" include le commissioni relative ai servizi bancomat e carte di credito per 110,7 milioni (105,1 milioni al 31 dicembre 2018), il corrispettivo per la messa a disposizione dei fondi (Corrispettivo di Disponibilità Creditizia) per 271,6 milioni (291,4 milioni il dato dell'esercizio precedente) e commissioni attive su finanziamenti a clientela per 124,7 milioni (122,2 milioni nell'esercizio 2018).

Si deve precisare che, in relazione all'operatività del Gruppo, i flussi finanziari correlati alle commissioni rilevate nel conto economico dell'esercizio 2019 presentano limitati elementi di incertezza, in quanto trattasi principalmente di commissioni incassate a fronte della prestazione di servizi finanziari ormai completati. I crediti di funzionamento relativi a servizi prestati ma non ancora incassati risultano, infatti, di ammontare non significativo come illustrato nelle sezione "Sezione 4 – Attività finanziarie valutate al costo ammortizzato" della parte B dell'attivo di stato patrimoniale della presente nota integrativa.

Per taluni ricavi riconducibili al collocamento di alcune polizze assicurative a premio unico, il rischio di restituire alla compagnia di assicurazione una quota parte delle commissioni incassate a fronte dell'estinzione anticipata delle suddette polizze da parte della clientela è presidiato mediante lo stanziamento di adeguati fondi, come illustrato nella "Sezione 10 – Fondi per rischi ed oneri" contenuta nella Parte B – Passivo della presente Nota Integrativa.

Al riguardo si fa inoltre presente che gli aggiustamenti delle commissioni rilevate nell'esercizio 2019, a fronte dei servizi resi in precedenti esercizi, sono negativi per 10,5 milioni, pari allo sbilancio tra l'accertamento di maggiori ricavi per 3,5 milioni (di cui 1,8 milioni relativi alla distribuzione di prodotti assicurativi) e minori ricavi per 14 milioni (principalmente riconducibili per 5,2 milioni alla distribuzione di prodotti assicurativi, per 4,5 a distribuzione di carte di credito di terzi e 3 milioni a distribuzione di prodotti di finanziamento di terzi).

2.2 Commissioni passive: composizione

Totale Totale
Servizi/Valori 2019 2018
a) garanzie ricevute (7.244) (5.198)
b) derivati su crediti - -
c) servizi di gestione e intermediazione: (50.452) (26.554)
1. negoziazione di strumenti finanziari (10.171) (11.552)
2. negoziazione di valute (10) (3)
3. gestioni di portafogli: - -
3.1 proprie - -
3.2 delegate a terzi - -
4. custodia e amministrazione di titoli (9.144) (7.966)
5. collocamento di strumenti finanziari (17.377) (1.485)
6. offerta fuori sede di strumenti finanziari, prodotti e servizi (13.750) (5.548)
d) servizi di incasso e pagamento (10.269) (9.338)
e) altri servizi (65.910) (59.711)
Totale (133.875) (100.801)

La sottovoce e) "altri servizi" include le commissioni relative ai servizi bancomat e carte di credito per 50,0 milioni (38,0 milioni al 31 dicembre 2018).

Sezione 3 - Dividendi e proventi simili – Voce 70

3.1 Dividendi e proventi simili: composizione

Voci/Proventi Totale
2019
Totale
2018
Proventi
Dividendi
simili
Proventi
Dividendi
simili
A. Attività finanziarie detenute per la negoziazione 40.972 - 25.834 -
B. Altre attività finanziarie obbligatoriamente valutate al fair value 13.328 - 10.686 -
C. Attività finanziarie valutate al fair value con impatto sulla redditività
complessiva
15.311 - 15.436 -
D. Partecipazioni - - - -
Totale 69.611 - 51.956 -

Sezione 4 - Risultato netto dell'attività di negoziazione – Voce 80

Operazioni/Componenti reddituali Plusvalenze
(A)
Utili da
negoziazione
(B)
Minusvalenze
(C)
Perdite da
negoziazione
(D)
Risultato netto
[(A+B) - (C+D)]
1. Attività finanziarie di negoziazione 150.769 233.401 (67.495) (100.215) 216.460
1.1 Titoli di debito 52.186 141.856 (44.097) (64.379) 85.566
1.2 Titoli di capitale 98.496 88.963 (23.347) (35.674) 128.438
1.3 Quote di O.I.C.R. 35 251 (8) (74) 204
1.4 Finanziamenti 52 - (43) - 9
1.5 Altre - 2.331 - (88) 2.243
2. Passività finanziarie di
negoziazione 26.629 28.529 (119.035) (98.872) (162.749)
2.1 Titoli di debito - - - - -
2.2 Debiti 1.918 23.944 (7.436) (26.688) (8.262)
2.3 Altre 24.711 4.585 (111.599) (72.184) (154.487)
Attività e passività finanziarie:
differenze di cambio X X X X 48.277
3. Strumenti derivati 1.312.843 2.472.105 (1.146.227) (2.855.019) (280.404)
3.1 Derivati finanziari: 1.312.743 2.467.860 (1.144.103) (2.848.278) (275.884)
- Su titoli di debito e tassi di interesse 781.801 1.665.879 (817.188) (1.981.437) (350.945)
- Su titoli di capitale e indici azionari 527.397 640.533 (323.114) (705.721) 139.095
- Su valute e oro X X X X (64.106)
- Altri 3.545 161.448 (3.801) (161.120) 72
3.2 Derivati su crediti 100 4.245 (2.124) (6.741) (4.520)
di cui: coperture naturali connesse con la fair
value option X X X X -
Totale 1.490.241 2.734.035 (1.332.757) (3.054.106) (178.416)

4.1 Risultato netto dell'attività di negoziazione: composizione

Si deve precisare che, in base alle disposizioni contenute nella Circolare di Banca d'Italia n. 262, la specifica in merito al "di cui: coperture naturali connesse con la fair value option" si riferisce ad una particolare tipologia di copertura prevista dal principio contabile IFRS 9. Al riguardo si segnala che non risultano importi da valorizzare, in quanto il Gruppo Banco BPM ha optato di continuare ad avvalersi del regime di hedge accounting previsto dal principio contabile IAS 39.

Sezione 5 - Risultato netto dell'attività di copertura – Voce 90

5.1 Risultato netto dell'attività di copertura: composizione

Componenti reddituali/Valori Totale Totale
2019 2018
A. Proventi relativi a:
A.1 Derivati di copertura del fair value 226.712 175.315
A.2 Attività finanziarie coperte (fair value) 551.132 385.121
A.3 Passività finanziarie coperte (fair value) 65.132 55.912
A.4 Derivati finanziari di copertura dei flussi finanziari - -
A.5 Attività e passività in valuta 1.263 1.318
Totale proventi dell'attività di copertura (A) 844.239 617.666
B. Oneri relativi a:
B.1 Derivati di copertura del fair value (326.858) (108.393)
B.2 Attività finanziarie coperte (fair value) (449.536) (440.641)
B.3 Passività finanziarie coperte (fair value) (60.348) (71.098)
B.4 Derivati finanziari di copertura dei flussi finanziari - -
B.5 Attività e passività in valuta - (191)
Totale oneri dell'attività di copertura (B) (836.742) (620.323)
C. Risultato netto dell'attività di copertura (A - B) 7.497 (2.657)
di cui: risultato delle coperture su posizioni nette - -

Sezione 6 - Utili (Perdite) da cessione/riacquisto – Voce 100

6.1 Utile (perdite) da cessione/riacquisto: composizione

Totale
2019
Totale
2018
Voci/Componenti reddituali Utili
Perdite
Risultato
netto
Utili Perdite Risultato
netto
Attività finanziarie
1. Attività finanziarie valutate al costo
ammortizzato
681.276 (604.766) 76.510 617.082 (855.144) (238.062)
1.1 Crediti verso banche - - - - - -
1.2 Crediti verso clientela 681.276 (604.766) 76.510 617.082 (855.144) (238.062)
2. Attività finanziarie valutate al fair
value con impatto sulla redditività
complessiva
270.231 (4.799) 265.432 225.944 (95.004) 130.940
2.1 Titoli di debito 270.231 (4.799) 265.432 225.944 (95.004) 130.940
2.2 Finanziamenti - - - - - -
Totale attività (A) 951.507 (609.565) 341.942 843.026 (950.148) (107.122)
Passività finanziarie valutate al
costo ammortizzato - - - - - -
1. Debiti verso banche - - - - - -
2. Debiti verso clientela - - - - - -
3. Titoli in circolazione 31.728 (36.119) (4.391) 6 (4.514) (4.508)
Totale passività (B) 31.728 (36.119) (4.391) 6 (4.514) (4.508)

Il risultato esposto in corrispondenza dalle voce "1.2. Crediti verso clientela" comprende gli utili pari a 117,4 milioni, derivanti dalla vendita di titoli classificati nel portafoglio dei crediti verso la clientela, quasi esclusivamente rappresentati da titoli di Stato Italiano. Per ulteriori dettagli si fa rinvio al paragrafo "Altri aspetti rilevanti ai fini delle politiche contabili di Gruppo" contenuto nella Parte A - Politiche contabili, sezione A.1 Parte Generale, della presente Nota integrativa.

Al netto di tale componente, il risultato della cessione dei crediti verso clientela è negativo per 41,1 milioni. Tale risultato riflette le azioni di derisking operate nel corso dell'esercizio 2019, con particolare riferimento alle cessioni dei portafogli in sofferenza ("ACE", e "ACE leasing") e di inadempienze probabili (Clessidra e Cuvée).

Per ulteriori dettagli dei suddetti crediti e titoli si fa rinvio al paragrafo "Altri aspetti rilevanti ai fini delle politiche contabili di Gruppo" contenuto nella Parte A - Politiche contabili, sezione A.1 Parte Generale, della presente Nota integrativa.

Gli utili da cessione di attività finanziarie valutate al fair value con impatto sulla redditività complessiva si riferiscono prevalentemente agli utili da cessione su titoli di Stato.

Sezione 7 - Risultato netto delle altre attività e passività finanziarie valutate al fair value con impatto a conto economico – Voce 110

7.1 Variazione netta di valore delle altre attività e passività finanziarie valutate al fair value con impatto a conto economico: composizione delle attività e delle passività finanziarie designate al fair value

Operazioni/Componenti reddituali Plusvalenze
(A)
Utili da
realizzo (B)
Minusvalenze
(C)
Perdite da
realizzo (D)
Risultato
netto
[(A+B) - (C+D)]
1. Attività finanziarie - - - - -
1.1 Titoli di debito - - - - -
1.2 Finanziamenti - - - - -
2. Passività finanziarie 1.837 1.509 - (381) 2.965
2.1 Titoli in circolazione 1.837 1.509 - (381) 2.965
2.2 Debiti verso banche - - - - -
2.3 Debiti verso clientela - - - - -
3. Attività e passività finanziarie in
valuta: differenze di cambio
X X X X -
Totale 1.837 1.509 - (381) 2.965

7.2 Variazione netta di valore delle altre attività e passività finanziarie valutate al fair value con impatto a conto economico: composizione delle altre attività finanziarie obbligatoriamente valutate al fair value

Operazioni/Componenti reddituali Plusvalenze
(A)
Utili da
realizzo (B)
Minusvalenze
(C)
Perdite da
realizzo (D)
Risultato
netto
[(A+B) - (C+D)]
1. Attività finanziarie 112.033 52.335 (56.040) (4.133) 104.195
1.1 Titoli di debito 49.383 4.567 (7.937) (1.000) 45.013
1.2 Titoli di capitale 30.624 42.772 (6.410) (1.705) 65.281
1.3 Quote di O.I.C.R. 23.336 4.806 (14.924) (427) 12.791
1.4 Finanziamenti 8.690 190 (26.769) (1.001) (18.890)
2. Attività finanziarie in valuta:
differenze di cambio
X X X X 2.508
Totale 112.033 52.335 (56.040) (4.133) 106.703

Sezione 8 - Rettifiche/riprese di valore nette per rischio di credito – Voce 130

8.1 Rettifiche di valore nette per rischio di credito relativo ad attività finanziarie valutate al costo ammortizzato: composizione

Rettifiche di valore (1) Riprese di valore (2)
Operazioni/Componenti reddituali Primo e Terzo stadio Primo e Terzo Totale Totale
secondo
stadio
Write-off Altre secondo
stadio
stadio 2019 2018
A. Crediti verso banche (550) - - 454 5 (91) 2.640
- finanziamenti (13) - - 270 5 262 2.637
- titoli di debito (537) - - 184 - (353) 3
di cui: crediti impaired acquisiti o originati - - - - - - -
B. Crediti verso clientela (9.003) (54.418) (1.420.217) 50.020 708.968 (724.650) (1.677.415)
- finanziamenti (7.372) (54.418) (1.420.217) 45.327 708.968 (727.712) (1.681.820)
- titoli di debito (1.631) - - 4.693 - 3.062 4.405
di cui: crediti impaired acquisiti o originati - - - - - - -
Totale (9.553) (54.418) (1.420.217) 50.474 708.973 (724.741) (1.674.775)

8.2 Rettifiche di valore nette per rischio di credito relativo ad attività finanziarie valutate al fair value con impatto sulla redditività complessiva: composizione

Operazioni/Componenti reddituali Rettifiche di valore (1) Riprese di valore (2)
Primo e Terzo stadio Primo e Terzo Totale Totale
secondo
stadio
Write-off Altre secondo
stadio
stadio 2019 2018
A. Titoli di debito (2.224) - - 5.012 - 2.788 (3.754)
B Finanziamenti - - - - - - -
- verso clientela - - - - - - -
- verso banche - - - - - - -
di cui: attività finanziarie impaired acquisite
o originate - - - - - - -
Totale (2.224) - - 5.012 - 2.788 (3.754)

Sezione 9 – Utili/perdite da modifiche contrattuali senza cancellazioni – Voce 140

9.1 Utili/perdite da modifiche contrattuali: composizione

Voci/Componenti reddituali Totale
2019
Totale
2018
Utili Perdite Risultato
netto
Utili Perdite Risultato
netto
Attività finanziarie al FV rilevato nelle altre
componenti di C.E.
Modifiche contrattuali su Attività finanziarie valutate al
FV rilevati a CE complessivo
- - - - - -
Attività finanziarie al costo ammortizzato
Modifiche contrattuali su Attività finanziarie al Costo
Ammortizzato
- (1.997) (1.997) - (1.843) (1.843)
Totale - (1.997) (1.997) - (1.843) (1.843)

Sezione 10 - Premi netti – Voce 160

Tale voce non ha rilevanza per il Gruppo.

Sezione 11 - Saldo altri proventi e oneri della gestione assicurativa – Voce 170

Tale voce non ha rilevanza per il Gruppo.

Sezione 12 - Spese amministrative – Voce 190

12.1 Spese per il personale: composizione

Tipologia di spesa/Settori Totale Totale
2019 2018
1) Personale dipendente (1.683.221) (1.718.822)
a) salari e stipendi (1.173.863) (1.206.731)
b) oneri sociali (313.469) (316.006)
c) indennità di fine rapporto (64.532) (68.527)
d) spese previdenziali (274) (265)
e) accantonamento al trattamento di fine rapporto del personale (5.292) (5.039)
f) accantonamento al fondo trattamento di quiescenza e obblighi simili: (2.508) (4.045)
- a contribuzione definita - -
- a benefici definiti (2.508) (4.045)
g) versamenti ai fondi di previdenza complementare esterni: (42.460) (44.019)
- a contribuzione definita (42.460) (44.019)
- a benefici definiti - -
h) costi derivanti da accordi di pagamento basati su propri strumenti patrimoniali (4.619) (2.917)
i) altri benefici a favore dei dipendenti (76.204) (71.273)
2) Altro personale in attività (358) (172)
3) Amministratori e sindaci (8.331) (9.416)
4) Personale collocato a riposo (212) (200)
Totale (1.692.122) (1.728.610)

12.2 Numero medio dei dipendenti per categoria

2019 2018
1) Personale dipendente 20.995 21.834
a) dirigenti 317 335
b) totale quadri direttivi 8.328 8.582
di cui: di 3° e 4° livello 4.376 4.557
c) restante personale dipendente 12.350 12.917
2) Altro personale 18 12
Numero medio del personale 21.013 21.846

Il numero medio dei dipendenti non include gli amministratori e sindaci. Nel caso dei dipendenti part-time è convenzionalmente considerato il 70%.

12.3 Fondi di quiescenza aziendali a benefici definiti: costi e ricavi

Totale Totale
2018
2019
- Costo previdenziale relativo alle prestazioni di lavoro correnti (639) (2.146)
- Oneri finanziari (1.910) (1.905)
- Rendimento atteso delle attività a servizio del piano - -
- Utili e perdite attuariali - -
- Costo previdenziale relativo alle prestazioni di lavoro passate - -
- Utili e perdite da riduzioni o estinzioni 41 6
Totale (2.508) (4.045)

12.4 Altri benefici a favore dei dipendenti

Gli altri benefici a favore dei dipendenti, i cui costi sono riportati nella precedente tabella 12.1, al punto "i) altri benefici a favore dei dipendenti", ammontano a 76,2 milioni (71,3 milioni nel 2017). Tale importo si riferisce a contributi per buoni pasto, costi per polizze assicurative stipulate a favore dei dipendenti e costi per corsi di aggiornamento professionale dei dipendenti e premi di fedeltà.

12.5 Altre spese amministrative: composizione

Totale Totale
Tipologia di spesa/Settori 2019 2018
a) Spese relative agli immobili (65.534) (207.874)
- fitti (11.363) (145.206)
- manutenzioni locali (14.164) (20.896)
- spese di pulizia (9.330) (9.391)
- energia, acqua e riscaldamento (30.677) (32.381)
b) Imposte indirette e tasse (311.841) (330.799)
c) Spese postali, telefoniche, stampati e altre per ufficio (26.787) (32.998)
d) Manutenzioni e canoni per mobili, macchine e impianti (67.272) (59.467)
- canoni (18.303) (15.135)
- manutenzioni (48.969) (44.332)
e) Prestazioni professionali e consulenze (87.943) (110.997)
f) Spese per visure e informazioni (14.457) (12.395)
g) Sorveglianza e scorta valori (20.488) (21.248)
h) Prestazione di servizi da terzi (211.641) (226.780)
i) Pubblicità, rappresentanza e omaggi (16.700) (16.313)
l) Premi assicurativi (8.821) (12.428)
m) Trasporti, noleggi e viaggi (13.671) (15.597)
- noleggi (4.216) (5.249)
- altre spese (9.455) (10.348)
n) Altri costi e spese diverse (202.408) (199.236)
Totale (1.047.563) (1.246.132)

Nella voce "a) Spese relative agli immobili – affitti" relativa all'esercizio 2019 sono ricompresi affitti su immobili, che non sono rientrati nel perimetro IFRS 16 in quanto relativi a contratti short term (inferiori a 12 mesi). La riduzione rispetto all'esercizio precedente è imputabile agli effetti derivanti dalla prima applicazione del principio contabile IFRS 16 "Leasing". Come rappresentato nel paragrafo "Cambiamenti intervenuti nel 2019 nei principi contabili applicati dal Gruppo", contenuto nella "Parte A – Politiche contabili", a partire dell'esercizio 2019 i canoni di affitto relativi ai contratti di leasing non sono più registrati per competenza tra le spese amministrativi ma sostituiti, da un lato, dall'ammortamento dei diritti d'uso e, dall'altro, dalla rilevazione degli interessi di competenza maturati sulla passività del leasing. L'evidenza di questi ultimi effetti è fornita rispettivamente nelle Sezione 1 e 14 della presente Parte C, a cui pertanto si fa rinvio per ulteriori dettagli.

Nelle voci "d) Manutenzioni e canoni per mobili, macchine e impianti" e "m) Trasporti, noleggi e viaggi – noleggi" sono compresi noleggi di software, noleggi di macchine e autoveicoli short term o low value e canoni di assistenza relativi ai noleggi.

La voce n) "Altri costi e spese diverse" include gli oneri relativi al sistema bancario per complessivi 137,6 milioni (138,8 milioni al 31 dicembre 2018) nonché il canone per il mantenimento della convertibilità delle DTA per 25,4 milioni (25,2 milioni al 31 dicembre 2018), come meglio dettagliato nei paragrafi che seguono.

Contribuzioni ai sistemi di garanzia dei depositi e a meccanismi di risoluzione

A seguito del recepimento nell'ordinamento nazionale, delle Direttive 2014/49/UE (Deposit Guarantee Schemes Directive –"DGSD") del 16 aprile 2014 e 2014/59/UE (Bank Recovery and Resolution Directive – "BRRD") del 15 maggio 2014, a partire dall'esercizio 2015, gli enti creditizi sono obbligati a fornire le risorse finanziarie necessarie per il finanziamento del Fondo Interbancario di Tutela dei Depositi (FITD) e del Fondo di Risoluzione Nazionale (confluito nel Fondo di Risoluzione Unico (FRU) a partire dal 2016), tramite il versamento di contributi ordinari ex ante da versare annualmente, fino al raggiungimento di un determinato livello obiettivo. Qualora i mezzi finanziari disponibili del FITD e/o del FRU non dovessero risultare sufficienti, rispettivamente per garantire il rimborso ai depositanti protetto o per finanziare la risoluzione, è previsto che gli enti creditizi debbano provvedere mediante versamento di contributi straordinari.

Le contribuzioni sono oggetto di rilevazione nella voce in esame, ossia la voce "190. b) Altre spese amministrative", in applicazione dell'interpretazione IFRIC 21 "Tributi" in base alla quale la passività relativa al pagamento di un tributo nasce nel momento in cui si verifica il cosiddetto "fatto vincolante", ossia nel momento in cui sorge l'obbligazione al pagamento della quota annuale. Nel caso di specie, sotto il profilo contabile, le contribuzioni sono considerate assimilabili ad un tributo ed il momento dell'insorgenza del "fatto vincolante" è stato individuato nel primo trimestre per il FRU e nel terzo trimestre per il FITD.

La contribuzione ordinaria al FRU per l'esercizio 2019 ammonta a 61,7 milioni (68 milioni era la contribuzione dell'esercizio 2018). Al riguardo si precisa che per il 2019, così come per l'esercizio precedente, il Gruppo non si è avvalso della possibilità di ottemperare alla richiesta mediante l'assunzione di un impegno irrevocabile al pagamento (cosiddetti "IPC - Irrevocable Payment Committments").

La contribuzione ordinaria al FITD, addebitata nel conto economico del 2019 ammonta a 53,4 milioni (45,2 milioni era stata la contribuzione richiesta per l'esercizio 2018 rilevata nel terzo trimestre del 2018).

Da ultimo, si segnala che nel mese di maggio 2019 sono state richiamate da Banca d'Italia contribuzioni addizionali al Fondo di Risoluzione Nazionale per un ammontare pari a 22,6 milioni, per far fronte alle esigenze finanziarie connesse con gli interventi di risoluzione effettuati anteriormente all'avvio del FRU. Nel dettaglio, trattasi degli interventi avviati nel mese di novembre 2015 dalla Banca d'Italia, in qualità di autorità nazionale di risoluzione - ai sensi del decreto legislativo 16 novembre 2016, n. 180 - nei confronti delle seguenti quattro banche: Cassa di risparmio di Ferrara S.p.A., Banca delle Marche S.p.A., Banca popolare dell'Etruria e del Lazio - Società cooperativa e Cassa di risparmio della Provincia di Chieti S.p.A., anche detto importo è stato addebitato nella voce "190. b) Altre spese amministrative" (nel 2018 erano stati richiesti contributi addizionali per 25,5 milioni).

Canone per la garanzia della trasformabilità delle DTA - evoluzioni normative al Decreto Legge n. 59/2016

Si ricorda che l'articolo 11 del D.L. n. 59 del 3 maggio 2016, convertito con modificazioni dalla L. n. 119 del 30 giugno 2016, ha introdotto un regime opzionale, in virtù del quale la garanzia sulla trasformabilità in crediti di imposta delle attività fiscali per imposte anticipate (DTA – Deferred Tax Asset) che rispondono ai requisiti richiesti dalla Legge 22 dicembre 2011, n. 214 risulta subordinata al pagamento di un canone, dovuto per gli esercizi a partire dal 31 dicembre 2015 fino al 31 dicembre 2029, da determinarsi annualmente.

In data 21 febbraio 2017 è stata pubblicata nella Gazzetta Ufficiale la legge di conversione (L. 17 febbraio 2017, n. 15) del Decreto Legge Salva Risparmio; nel dettaglio, l'art. 26 bis, comma 4, ha modificato l'articolo 11 del D. L. 59/2016, posticipando il periodo per il quale è dovuto il canone anno che è stabilito con partenza dal 31 dicembre 2016 fino al 31 dicembre 2030.

Ai sensi dei citati riferimenti normativi l'esercizio di tale opzione, che è stato effettuato nel 2016 da entrambi i gruppi partecipanti alla fusione, è considerato irrevocabile.

Più in dettaglio, il canone annuale da versare per assicurare la convertibilità delle suddette attività per imposte anticipate in crediti d'imposta deve essere determinato annualmente applicando l'aliquota dell'1,5% ad una "base" ottenuta sommando alla differenza tra le attività per imposte anticipate trasformabili iscritte nel bilancio dell'esercizio precedente e le corrispondenti attività per imposte anticipate iscritte nel bilancio 2007, l'importo delle trasformazioni delle stesse attività per imposte anticipate operate dal 2008 fino all'esercizio precedente, e sottraendo le imposte previste dal Decreto e versate con riferimento ai predetti periodi di imposta (base detta anche "DTA di tipo 2"). I canoni sono deducibili sia ai fini IRES che ai fini IRAP nell'esercizio in cui vengono pagati.

In virtù delle citate disposizioni normative, nella voce di conto economico in esame ("190. b) Altre spese amministrative") è stato addebitato l'onere di competenza dell'esercizio 2019 che ammonta a 25,4 milioni (25,2 milioni era l'importo addebitato nel conto economico del 2018).

Sezione 13 - Accantonamenti netti ai fondi per rischi e oneri – Voce 200

13.1 Accantonamenti netti per rischio di credito relativi a impegni a erogare fondi e garanzie finanziarie rilasciate: composizione

Totale Totale
Accantonamenti Riattribuzioni 2019 2018
Impegni ad erogare fondi e garanzie finanziarie rilasciate (416) 22.409 21.993 10.727

13.2 Accantonamenti netti relativi ad altri impegni e altre garanzie rilasciate: composizione

Accantonamenti Riattribuzioni Totale Totale
2019 2018
Altri impegni e altre garanzie rilasciate (14.193) 32 (14.161) 1.433

13.3 Accantonamenti netti agli altri fondi per rischi e oneri: composizione

Accantonamenti Riattribuzioni
di eccedenze
Totale
2019
Totale
2018
Rischi ed oneri su controversie legali (21.321) 29.969 8.648 (9.083)
Altri rischi ed oneri (128.660) 5.142 (123.518) (348.418)
Totale (149.981) 35.111 (114.870) (357.501)

Gli accantonamenti netti agli altri fondi per rischi ed oneri ammontano a 114,9 milioni e sono rappresentati per 65,0 milioni dall'accantonamento integrativo al fondo collettivo a fronte degli oneri che potrebbero derivare dalla definizione, anche in ottica di customer care, delle vertenze e reclami, già pervenuti e previsti, derivanti dall'attività di segnalazione della clientela interessata ad acquistare diamanti alla società Intermarket Diamond Business S.p.A., società dichiarata fallita dal Tribunale di Milano in data 10 gennaio 2019.

La voce comprende inoltre accantonamenti rilevati dalla controllata Banca Aletti per 35,2 milioni a fronte del rischio connesso alla vertenza in essere con l'Amministrazione Finanziaria elvetica riguardante la richiesta di rimborso di ritenute su dividendi subite e per 12,5 milioni a fronte degli impegni contrattuali assunti nei confronti di Anima SGR in occasione della cessione a quest'ultima nel precedente esercizio dei contratti relativi alla gestione in delega degli attivi assicurativi collocati presso la rete del Gruppo Banco BPM.

Sezione 14 – Rettifiche/riprese di valore nette su attività materiali – Voce 210

Attività/Componente reddituale Ammortamento
(a)
Rettifiche di
valore per
deterioramento
(b)
Riprese di
valore
(c)
Risultato netto
(a + b - c)
A. Attività materiali
1. Ad uso funzionale (197.653) (11) - (197.664)
- Di proprietà (78.338) (11) - (78.349)
- Diritti d'uso acquisiti con il leasing (119.315) - - (119.315)
2. Detenute a scopo di investimento - (25) - (25)
- Di proprietà - (25) - (25)
- Diritti d'uso acquisiti con il leasing - - - -
3. Rimanenze X - - -
Totale (197.653) (36) - (197.689)

14.1 Rettifiche di valore nette su attività materiali: composizione

Gli ammortamenti di competenza dell'esercizio 2019 ammontano a 197,7 milioni. Al riguardo si deve segnalare che tale dato non risulta comparabile rispetto a quello dell'esercizio precedente (111,0 milioni), per effetto congiunto dei maggiori ammortamenti sui contratti di leasing e dei minori ammortamenti sugli immobili detenuti a scopo di investimento, registrati nel corso del 2019 a seguito del cambiamento nei principio contabili di Gruppo. Per le stesse motivazioni, le rettifiche di valore per deterioramento, pari a 36 mila, non sono comparabili rispetto a quelle dell'esercizio precedente che ammontavano a 44,1 milioni.

Per ulteriori dettagli si fa rinvio al paragrafo "Cambiamenti intervenuti nel 2019 nei principi contabili applicati dal Gruppo" contenuto nella "Parte A – Politiche contabili" della presente Nota Integrativa.

Sezione 15 – Rettifiche/riprese di valore nette su attività immateriali – Voce 220

15.1 Rettifiche di valore nette su attività immateriali: composizione

Attività/Componenti reddituali Ammortamento
(a)
Rettifiche di
valore per
deterioramento
(b)
Riprese di
valore
(c)
Risultato netto
(a + b - c)
A. Attività immateriali
A.1 Di proprietà (105.590) (4.449) - (110.039)
- Generate internamente dall'azienda - - - -
- Altre (105.590) (4.449) - (110.039)
A.2 Diritti d'uso acquisiti con il leasing - - - -
Totale (105.590) (4.449) - (110.039)

Sezione 16 - Gli altri oneri e proventi di gestione – Voce 230

16.1 Altri oneri di gestione: composizione

Totale
2019 2018
Oneri su beni rivenienti dal leasing (15.968) (15.662)
Ammortamento delle spese per migliorie su beni di terzi - (17.775)
Altri (50.146) (56.650)
Totale (66.114) (90.087)

La voce "Oneri su beni rivenienti dal leasing" è relativa ai costi sostenuti sui beni a garanzia di esposizioni deteriorate per l'acquisto e la rivendita dei beni oggetto di operazioni di leasing finanziario.

A seguito della riconduzione delle spese di migliorie su beni di terzi ad incremento del diritto d'uso delle attività materiali, come rappresentato nella Parte A.1 "Cambiamenti intervenuti nel 2019 nei principi contabili applicati dal Gruppo" della presente Nota Integrativa, l'ammortamento dell'esercizio 2019, precedentemente registrato in questa voce, è stato portato ad incremento delle "Rettifiche/riprese di valore nette su attività materiali".

La voce "Altri" include oneri da transazioni legali eccedenti i fondi rischi accantonati per 20,5 milioni (23,8 milioni il dato dell'esercizio precedente), perdite operative relative alla gestione delle filiali (rapine, frodi, furti e altri danni) per 9,7 milioni (6,9 milioni nel 2018), nonché sopravvenienze passive ed altre insussistenze.

16.2 Altri proventi di gestione: composizione

Totale Totale
2019 2018
Proventi su c/c e finanziamenti 16.156 36.096
Recuperi di imposte 253.118 255.589
Recuperi di spese 13.865 31.106
Fitti attivi su immobili 39.068 51.381
Altri 81.581 416.718
Totale 403.788 790.890

La sottovoce "proventi su c/c e finanziamenti" si riferisce alla "commissione di istruttoria veloce" introdotta dal D.L. 6 dicembre 2011, n. 201, convertito dalla L. n. 214/2011.

La sottovoce "altri" include proventi vari per servizi resi. Per lo scorso esercizio, nella sottovoce in esame, figuravano altresì le plusvalenze, per complessivi 313,6 milioni, realizzate a seguito della cessione delle attività di banca depositaria e fund administration a BNP Paribas Securities Services (200,0 milioni) e della cessione ad Anima SGR dei mandati di gestione in delega degli attivi assicurativi svolti per conto delle joint venture assicurative legate alla rete bancassurance dell'ex Banco Popolare (113,6 milioni).

Sezione 17 - Utili (perdite) delle partecipazioni – Voce 250

17.1 Utili (perdite) delle partecipazioni: composizione

Totale Totale
Componenti reddituali/Settori 2019 2018
1) Imprese a controllo congiunto
A. Proventi - -
1. Rivalutazioni - -
2. Utili da cessione - -
3. Riprese di valore - -
4. Altri proventi - -
B. Oneri - -
1. Svalutazioni - -
2. Rettifiche di valore da deterioramento - -
3. Perdite da cessione - -
4. Altri oneri - -
Risultato netto - -
2) Imprese sottoposte a influenza notevole
A. Proventi 132.542 330.255
1. Rivalutazioni 132.542 159.552
2. Utili da cessione - 170.703
3. Riprese di valore - -
4. Altri proventi - -
B. Oneri (2.101) (95)
1. Svalutazioni (1.287) (95)
2. Rettifiche di valore da deterioramento - -
3. Perdite da cessione (814) -
4. Altri oneri - -
Risultato netto 130.441 330.160
Totale 130.441 330.160

Nelle voci Rivalutazioni e Svalutazioni sono ricompresi gli utili e le perdite derivanti dalla valutazione a patrimonio netto delle partecipazioni sottoposte a influenza notevole. In particolare gli utili si riferiscono per 103,1 milioni a Agos Ducato, per 8,6 milioni a Vera Vita, per 6,6 milioni a Vera Assicurazioni, per 7,2 milioni a Bipiemme Vita, per 2 milioni a Factorit, per 1,6 milioni a SelmaBipiemme, per 1,9 milioni a Alba Leasing, per 1,1 milioni a Etica SGR; le perdite sono rappresentate principalmente dalla società Aosta Factor.

Le perdite da cessione (0,8 milioni) si riferiscono principalmente alla minusvalenza rilevata a rettifica del prezzo relativo alla vendita di Popolare Vita avvenuta nello scorso esercizio.

Nello scorso esercizio gli utili da cessione (170,7 milioni) si riferivano all'effetto economico complessivo della vendita del 65% di Avipop Assicurazioni e di Popolare Vita al netto dei costi di vendita.

Sezione 18 - Risultato netto della valutazione al fair value delle attività materiali e immateriali – Voce 260

18.1 Risultato netto della valutazione al fair value (o al valore rivalutato) o al valore di presumibile realizzo delle attività materiali e immateriali: composizione

Attività/Componenti reddituale Svalutazioni
(b)
Differenze cambio Risultato
Rivalutazioni
(a)
Positive
(c)
Negative
(d)
netto
(a-b+c-d)
A. Attività materiali 30.498 (189.031) - -
(158.533)
A.1 Ad uso funzionale: 2.794 (51.824) - -
(49.030)
- Di proprietà 2.794 (51.824) - -
(49.030)
- Diritti d'uso acquisiti con il leasing -
-
- -
-
A.2 Detenute a scopo di investimento: 27.704 (137.207) - -
(109.503)
- Di proprietà 27.704 (137.207) - -
(109.503)
- Diritti d'uso acquisiti con il leasing -
-
- -
-
A.3 Rimanenze -
-
- -
-
B. Attività immateriali - - - -
-
B.1 Di proprietà: -
-
- -
-
B1.1 Generate internamente dall'azienda -
-
- -
-
B1.2 Altre -
-
- -
-
B.2 Diritti d'uso acquisiti con il leasing -
-
- -
-
Totale 30.498 (189.031) - -
(158.533)

La voce, complessivamente pari a 158,5 milioni (0 è il saldo per lo scorso esercizio), accoglie i risultati conseguenti alla valutazione al fair value delle "attività materiali ad uso funzionale rivalutate" e delle "attività materiali detenute a scopo di investimento", rappresentate dal patrimonio immobiliare di proprietà e dal patrimonio artistico di pregio. Tra le svalutazioni delle attività materiali ad uso funzionale figura un importo pari a 1,9 milioni riferito al patrimonio artistico di pregio; le restanti variazioni sono interamente riconducibili agli immobili di proprietà.

Per ulteriori dettagli su fa rinvio a quanto illustrato nel paragrafo "Cambiamenti intervenuti nel 2019 nei principi contabili applicati dal Gruppo" contenuto nella "Parte A – Politiche contabili" della presente Nota Integrativa.

Sezione 19 - Rettifiche di valore dell'avviamento – Voce 270

19.1 Rettifiche di valore dell'avviamento: composizione

I risultati delle verifiche di recuperabilità degli avviamenti iscritti in bilancio non hanno determinato rettifiche di valore a carico dell'esercizio.

Per la descrizione delle modalità di effettuazione degli impairment test sugli avviamenti si rimanda a quanto esposto nella sezione 10 – Attività immateriali della parte B della presente nota integrativa consolidata.

Si rinvia a quanto illustrato nella parte A – Politiche contabili per la descrizione delle modalità di determinazione delle perdite di valore dell'avviamento.

Sezione 20 - Utili (perdite) da cessione di investimenti – Voce 280

20.1 Utili (perdite) da cessione di investimenti: composizione

Componenti reddituali/Settori Totale Totale
2018
2019
A. Immobili (214) 10.985
- Utili da cessione 6.135 12.870
- Perdite da cessione (6.349) (1.885)
B. Altre attività 334.179 (8.330)
- Utili da cessione 334.277 3.660
- Perdite da cessione (98) (11.990)
Risultato netto 333.965 2.655

Gli utili e le perdite da cessione di immobili si riferiscono ad operazioni di cessioni effettuate nel corso dell'esercizio principalmente dalla Capogruppo e dalle controllate Bipielle Real Estate e Release.

Gli utili da cessione di altre attività includono le plusvalenze lorde conseguite per effetto della riorganizzazione del comparto del credito al consumo (189,5 milioni) e della realizzazione della partnership con Credito Fondiario nella gestione delle attività di recupero dei crediti deteriorati (142,7 milioni). Nello scorso esercizio le perdite da cessione erano quasi interamente riferite all'aggiustamento prezzo relativo ad una partecipazione ceduta in passati esercizi.

Sezione 21 - Imposte sul reddito dell'esercizio dell'operatività corrente – Voce 300

21.1 Imposte sul reddito dell'esercizio dell'operatività corrente: composizione

Totale Totale
2018
Componenti reddituali/Settori 2019
1. Imposte correnti (-) (54.552) (66.977)
2. Variazioni delle imposte correnti dei precedenti esercizi (+/-) 8.809 5.649
3. Riduzione delle imposte correnti dell'esercizio (+) 15.904 33.929
3.bis Riduzione delle imposte correnti dell'esercizio per crediti d'imposta di cui alla
Legge n. 214/2011 (+) 45.933 65.699
4. Variazione delle imposte anticipate (+/-) (140.575) 95.020
5. Variazione delle imposte differite (+/-) 59.805 69.508
6. Imposte di competenza dell'esercizio (-) (-1+/-2+3+3bis+/-4+/-5) (64.676) 202.828

Si segnala che le imposte anticipate connesse a perdite fiscali pregresse si sono ridotte, nel corso dell'esercizio 2019, a seguito del reddito imponibile generato, per un ammontare complessivo pari a 94 milioni.

21.2 Riconciliazione tra onere fiscale teorico e onere fiscale effettivo di bilancio

IRES 2019 2018
Risultato dell'operatività corrente al lordo delle imposte 846.113 (272.820)
Componenti negativi del risultato lordo non rilevanti
definitivamente (+) 129.574 438.974
Interessi passivi non deducibili 1.405 1.900
Minusvalenze da realizzo/valutazione partecipazioni /OCI 2.000 277.779
Imposte indeducibili diverse da quelle sui redditi 18.773 28.663
Perdite su crediti indeducibili 96 2.067
Spese amministrative a deducibilità limitata 6.850 7.042
Altre spese non deducibili 45.702 49.319
Impairment avviamenti - -
Perdite società estere 2.844 -
Effetti da consolidamento partecipazioni infragruppo - 1.918
Accantonamenti 37.313 2.266
Altro 14.591 68.020
Componenti positivi del risultato lordo non rilevanti
definitivamente (-) (530.230) (662.258)
Quota non rilevante delle plus da realizzo/valutazione su
partecipazioni/OCI
(384.874) (524.647)
Quota non rilevante dei dividendi ante scritture di consolidamento (224.228) (527.805)
Elisione dividendi infragruppo 218.554 533.219
Effetti da consolidamento partecipazioni infragruppo (131.255) -
Altro (8.427) (143.025)
Variazioni in aumento definitive non legate ad elementi
del risultato lordo (+) 1.548 89
Altre 1.548 89
Variazioni in diminuzione definitive non legate ad
elementi del risultato lordo (-) (102.960) (107.008)
Deduzione forfetaria 10% Irap e deduzione Irap costo lavoro
dipendente
(222) (23)
Quota reddito agevolabile A.C.E. (73.829) (53.778)
Altro (28.909) (53.207)
Base di calcolo ires a conto economico 344.045 (603.023)
Aliquota nominale IRES 24% 24%
IRES effettiva (82.571) 144.726
Tax rate IRES (9,76%) 53,05%
IRAP 2019 2018
Risultato dell'operatività corrente al lordo delle imposte 846.113 (272.820)
Componenti negativi del risultato lordo non rilevanti
definitivamente (+)
444.390 960.964
Interessi passivi non deducibili 2.329 2.209
Quota non deducibile degli ammortamenti su beni ad uso funzionale 32.857 44.611
Altre spese amministrative non deducibili 153.690 188.240
Spese del personale al netto delle deduzioni ammesse (riduzione
cuneo, disabili, ecc.) 3.651 -
Altre rettifiche di valore di cui voce 130 di conto economico - -
Accantonamenti netti ai fondi rischi e oneri 135.631 364.180
Altri oneri di gestione 25.792 17.216
Perdite delle partecipazioni 7.672 324.595
Impairment avviamenti - -
Effetti da consolidamento partecipazioni infragruppo - 1.918
Altro 82.768 17.995
Componenti positivi del risultato lordo non rilevanti
definitivamente (-)
(491.475) (838.898)
Utili delle partecipazioni (348.751) (495.510)
Quota non rilevante dei dividendi ante scritture di consolidamento (142.276) (219.590)
Elisione dividendi infragruppo 218.554 533.219
Altri proventi di gestione (48.333) (102.033)
Utili da cessioni di investimenti non rilevanti (3.463) (14.261)
Effetti da consolidamento partecipazioni infragruppo (131.255) -
Altro (35.951) (540.723)
Variazioni in aumento definitive non legate ad elementi
del risultato lordo (+)
58.515 1.206.222
Rettifiche per neutralizzazione valore della produzione negativa - 1.206.222
Altro 58.515 -
Variazioni in diminuzione definitive non legate ad
elementi del risultato lordo (-) (788.358) (879.504)
Altre (788.358) (879.504)
Base di calcolo irap a conto economico 69.185 175.964
Aliquota nominale media ponderata IRAP 4,273% 5,134%
IRAP effettiva (2.956) (9.034)
Tax rate IRAP (0,35%) (3,31%)
IRES e IRAP non di competenza e altre imposte 2019 2018
Totale impatto 20.851 67.136
Ires - Fiscalità corrente, anticipata e differita di esercizi precedenti 28.186 (13.950)
Ires – Addizionale aliquota 3,5% (15.951) 19.734
Irap - Fiscalità corrente, anticipata e differita di esercizi precedenti 8.844 61.580
Imposte estere - altro (228) (228)
Tax rate IRES e IRAP non di competenza e altre imposte 2,47% 24,61%
Totale imposte sul risultato lordo 2019 2018
Totale Ires + Irap + Altre imposte (64.676) 202.828
Tax rate complessivo (7,64%) 74,34%

Sezione 22 - Utile (Perdita) delle attività operative cessate al netto delle imposte – Voce 320

22.1 Utile (Perdita) delle attività operative cessate al netto delle imposte: composizione

Componenti reddituali/Valori Totale Totale
2019 2018
1. Proventi - -
2. Oneri - (4)
3. Risultato delle valutazioni del gruppo di attività e delle passività associate - -
4. Utili (perdite) da realizzo - 940
5. Imposte e tasse - -
Utile (perdita) - 936

Per l'esercizio 2018 la voce includeva il contributo al conto economico dell'esercizio della controllata Mariner e la plusvalenza realizzata a seguito della cessione della stessa.

22.2 Dettaglio delle imposte sul reddito relative alle attività operative cessate

La voce non è valorizzata per l'esercizio in corso, né per quello precedente. Si omette pertanto la relativa tabella.

Sezione 23 - Utile (Perdita) d'esercizio di pertinenza di terzi – Voce 340

23.1 Dettaglio della voce 340 "utile/(perdita) d'esercizio di pertinenza di terzi"

Denominazione imprese 2019 2018
Partecipazioni consolidate con interessenze di terzi significative - -
Altre partecipazioni (15.564) (9.623)
Totale (15.564) (9.623)

L'importo si riferisce prevalentemente alla quota di risultato della controllata Release di pertinenza di terzi.

Sezione 24 - Altre informazioni

Non si segnalano altre informazioni rilevanti oltre a quanto già indicato nelle sezioni precedenti.

Sezione 25 - Utile per azione

31/12/2019 31/12/2018
EPS Base EPS diluito EPS Base EPS diluito
Media ponderata azioni ordinarie (numero) 1.511.339.224 1.511.339.224 1.510.954.842 1.510.954.842
Risultato attribuibile (migliaia di euro) 793.001 793.001 (59.432) (59.432)
EPS (euro) 0,525 0,525 (0,039) (0,039)
Risultato attribuibile senza impairment (migliaia di euro) 793.001 793.001 (56.503) (56.503)
EPS (euro) 0,525 0,525 (0,037) (0,037)

25.1 Numero medio delle azioni ordinarie a capitale diluito

Si segnala che al 31 dicembre 2019 l'EPS Base coincide con l'EPS diluito in quanto non risultano in essere strumenti finanziari con potenziali effetti diluitivi.

25.2 Altre informazioni

Non si segnalano altre informazioni rilevanti oltre a quanto già indicato nelle sezioni precedenti.

PARTE D – REDDITIVITÀ CONSOLIDATA COMPLESSIVA

Prospetto analitico della redditività consolidata complessiva

Voci 31/12/2019 31/12/2018
10. Utile (Perdita) d'esercizio 781.437 (69.055)
Altre componenti reddituali senza rigiro a conto economico 334.319 (219.348)
20. Titoli di capitale designati al fair value con impatto sulla redditività complessiva: 151.291 (247.275)
a) variazione di fair value 154.832 (245.994)
b) trasferimenti ad altre componenti di patrimonio netto (*) (3.541) (1.281)
30. Passività finanziarie designate al fair value con impatto a conto economico (variazioni del
proprio merito creditizio): (9.819) 7.145
a) variazione del fair value (9.819) 7.058
b) trasferimenti ad altre componenti di patrimonio netto - 87
40. Coperture di titoli di capitale designati al fair value con impatto sulla redditività complessiva: - -
a) variazione di fair value (strumento coperto) - -
b) variazione di fair value (strumento di copertura) - -
50. Attività materiali 366.971 -
60. Attività immateriali - -
70. Piani a benefici definiti (39.092) 7.446
80. Attività non correnti e gruppi di attività in via di dismissione - -
90. Quota delle riserve da valutazione delle partecipazioni valutate a patrimonio netto (365) 197
100. Imposte sul reddito relative alle altre componenti reddituali senza rigiro a conto economico (134.667) 13.139
Altre componenti reddituali con rigiro a conto economico 192.440 (299.351)
110. Copertura di investimenti esteri: (1.263) (754)
a) variazioni di fair value (1.263) (754)
b) rigiro a conto economico - -
c) altre variazioni - -
120. Differenze di cambio: 2.497 2.721
a) variazione di valore - -
b) rigiro a conto economico - -
c) altre variazioni 2.497 2.721
130. Copertura dei flussi finanziari: 193 1.715
a) variazioni di fair value 193 1.715
b) rigiro a conto economico - -
c) altre variazioni - -
di cui: risultato delle posizioni nette - -
140. Strumenti di copertura (elementi non designati): - -
a) variazione di valore - -
b) rigiro a conto economico - -
c) altre variazioni - -
150. Attività finanziarie (diverse dai titoli di capitale) valutate al fair value con impatto sulla
redditività complessiva: 267.072 (442.100)
a) variazioni di fair value 199.053 (287.182)
b) rigiro a conto economico 68.019 (154.400)
- rettifiche per rischio di credito (5.932) 2.399
- utili/perdite da realizzo 73.951 (156.799)
c) altre variazioni - (518)
160. Attività non correnti e gruppi di attività in via di dismissione: - -
a) variazioni di fair value - -
b) rigiro a conto economico - -
c) altre variazioni - -
Voci 31/12/2019 31/12/2018
170. Quota delle riserve da valutazione delle partecipazioni valutate a patrimonio netto: 17.212 (8.670)
a) variazioni di fair value 17.212 (8.670)
b) rigiro a conto economico - -
- rettifiche da deterioramento - -
- utili/perdite da realizzo - -
c) altre variazioni - -
180. Imposte sul reddito relative alle altre componenti reddituali con rigiro a conto economico (93.271) 147.737
190. Totale altre componenti reddituali 526.759 (518.699)
200. Redditività complessiva (Voce 10+190) 1.308.196 (587.754)
210. Redditività consolidata complessiva di pertinenza di terzi (15.563) (9.599)
220. Redditività consolidata complessiva di pertinenza della capogruppo 1.323.759 (578.155)

(*) In tale voce figurano gli utili e le perdite cumulati, già oggetto di rendicontazione nel prospetto della redditività complessiva di precedenti esercizi, trasferiti ad altre riserve di patrimonio netto a seguito della cessione di alcuni titoli di capitale.

Per quanto sopra illustrato, al fine di rendere neutro il suddetto trasferimento nella redditività complessiva dell'esercizio 2019, lo stesso è stato convenzionalmente esposto come componente positiva nella sottovoce 20 a) "Variazioni di fair value".

La variazione della voce "50. Attività materiali", il cui saldo al 31 dicembre 2019 al lordo della fiscalità ammonta a 367,0 milioni rispetto ad un saldo nullo dell'esercizio precedente, è imputabile agli effetti della rideterminazione del fair value degli immobili di proprietà ad uso funzionale e del patrimonio artistico di pregio, conseguente al cambiamento dei criteri di valutazione delle suddette attività intervenuto a partire dal 31 dicembre 2019. Per ulteriori dettagli si fa rinvio nel paragrafo "Cambiamenti intervenuti nel 2019 nei principi contabili applicati dal Gruppo" contenuto nella "Parte A – Politiche contabili" della presente Nota Integrativa.

PARTE E – INFORMAZIONI SUI RISCHI E SULLE RELATIVE POLITICHE DI COPERTURA

Nella presente Parte E si forniscono le informazioni riguardanti i profili di rischio del Gruppo, relativamente alle politiche di gestione e di copertura dei rischi (di credito di mercato, di liquidità, operativi) messe in atto dal Gruppo ed all'operatività in strumenti finanziari derivati.

Per ulteriori informazioni sulle attività di monitoraggio e gestione dei rischio del Gruppo Banco BPM (adeguatezza patrimoniale, esposizione ai rischi e alle caratteristiche generali dei sistemi preposti alla loro gestione e controllo) si fa rinvio al documento "Informativa al pubblico da parte degli enti – Pillar III", predisposto secondo quanto previsto dalla circolare della Banca d'Italia n.285 del 17 dicembre 2013 e nello specifico dalla Parte Otto del Regolamento CRR UE n.575/2013, così come reso disponibile nei termini previsti dalla normativa nella sezione Investor Relations del sito www.bancobpm.it.

Sezione 1 - Rischi del consolidato contabile

INFORMAZIONI DI NATURA QUANTITATIVA

A. Qualità del credito

Premessa

La Circolare 262 di Banca d'Italia cosi come il principio contabile IFRS 3 prevedono che, in caso di operazioni di aggregazione aziendale, le attività acquisite siano esposte al relativo fair value alla data di acquisizione; ne consegue che i crediti acquistati dovrebbero essere rilevati al prezzo di acquisto che rappresenta il valore lordo dell'esposizione.

Come evidenziato nei bilanci dei precedenti esercizi, tale previsione è applicabile, in linea teorica, ai crediti acquisiti a seguito dell'aggregazione aziendale con l'ex Gruppo Bipiemme in data 1° gennaio 2017.

La suddetta rappresentazione contabile risulta difficilmente realizzabile da un punto di vista operativo, in quanto richiederebbe l'implementazione di un sistema di rilevazione ad hoc in grado di tracciarne l'evoluzione nel tempo. Tale implementazione comporterebbe significativi oneri, rendendo potenzialmente meno efficaci le attività di gestione e di monitoraggio del credito che assumono a riferimento il valore nominale del credito.

In aggiunta, si ritiene che la modalità di rappresentazione contabile in precedenza indicata ("a saldi chiusi") non fornisca un'informativa migliore rispetto ad una rappresentazione che evidenzi come valore lordo il valore nominale dei crediti, includendo il differenziale rispetto al valore di acquisto nei fondi rettificativi ("a saldi aperti").

Quest'ultima modalità di rappresentazione garantisce una più immediata comprensione dell'effettivo livello di copertura dei crediti, in particolare per quelli deteriorati.

Tenuto conto di quanto consentito dai principi contabili IAS/IFRS, si ritiene che ricorra nella fattispecie la circostanza eccezionale che consente di derogare alla prevista modalità di rappresentazione, in quanto eccessivamente onerosa e non utile per i lettori del bilancio.

In aggiunta alle considerazioni sopra riportate, si rileva che, a seguito delle operazioni di derisking realizzate nel periodo intercorso a partire dalla fusione e dell'effetto reversal riferibile alla Purchase Price Allocation, la rappresentazione "a saldi chiusi" non risulta essere di particolare rilevanza.

Al riguardo si può stimare che la quota residua al 31 dicembre 2019 dei fondi rettificativi sui crediti deteriorati appartenenti al perimetro ex BPM, già in essere al 1° gennaio 2017, sia pari a circa il 10% dell'importo iniziale (ivi compreso l'effetto della Purchase Price Allocation).

Conseguentemente, le tabelle della presente sezione e della successiva sezione 2 sono state redatte applicando la rappresentazione "a saldi aperti".

Ai fini dell'informativa di natura quantitativa sulla qualità del credito, con il termine "esposizioni creditizie" si intendono esclusi i titoli di capitale e le quote di OICR.

A.1 Esposizioni creditizie deteriorate e non deteriorate: consistenze, rettifiche di valore, dinamica e distribuzione economica

A.1.1 Distribuzione delle attività finanziarie per portafogli di appartenenza e per qualità creditizia (valori di bilancio)

Portafogli/qualità Sofferenze Inadempienz
e probabili
Esposizioni
scadute
deteriorate
Esposizioni
scadute non
deteriorate
Esposizioni
non
deteriorate
Totale
1. Attività finanziarie valutate al costo ammortizzato 1.559.660 3.911.791 72.996 1.298.375 126.304.295 133.147.117
2. Attività finanziarie valutate al fair value con impatto
sulla redditività complessiva
- - - - 11.895.173 11.895.173
3. Attività finanziarie designate al fair value - - - - - -
4. Altre attività finanziarie obbligatoriamente valutate al
fair value
430 123.676 74 4.706 503.813 632.699
5. Attività finanziarie in corso di dismissione 93.744 - - - - 93.744
Totale
31/12/2019
1.653.834 4.035.467 73.070 1.303.081 138.703.281 145.768.733
Totale
31/12/2018
2.925.166 5.183.770 88.197 1.775.437 130.806.617 140.779.187

Informativa sul portafoglio di appartenenza delle esposizioni creditizie oggetto di concessioni

Al 31 dicembre 2019, le esposizioni oggetto di misure di concessione (cosiddette esposizioni con misure di "forbearance"), ammontano a 5.001,7 milioni (di cui 2.985,6 milioni deteriorate e 2.016,1 milioni non deteriorate) e sono prevalentemente riconducibili al portafoglio delle "Attività finanziarie valutate al costo ammortizzato - crediti verso clientela"; per ulteriori informazioni su dette esposizioni si fa quindi rinvio alla successiva tabella A.1.5.

____________________________________________________________________________________________________________ NOTA INTEGRATIVA CONSOLIDATA 331

A.1.2 Distribuzione delle attività finanziarie per portafogli di appartenenza e per qualità creditizia (valori lordi e netti)

Deteriorate Non deteriorate Totale
Portafogli/qualità Esposizione
lorda
complessive
Rettifiche di
valore
Esposizione
netta
complessivi
Write-off*
parziali
Esposizione
lorda
complessive
Rettifiche di
valore
Esposizione netta (esposizione
netta)
1. Attività finanziarie valutate al costo ammortizzato 10.086.886 (4.542.439) 5.544.447 512.582 127.937.584 (334.914) 127.602.670 133.147.117
2. Attività finanziarie valutate al fair value con impatto sulla redditività
complessiva
- - - - 11.898.694 (3.521) 11.895.173 11.895.173
3. Attività finanziarie designate al fair value - - - - X X - -
4. Altre attività finanziarie obbligatoriamente valutate al fair value 336.811 (212.631) 124.180 - X X 508.519 632.699
5. Attività finanziarie in corso di dismissione 313.305 (219.561) 93.744 2.603 - - - 93.744
Totale 31/12/2019 10.737.002 (4.974.631) 5.762.371 515.185 139.836.278 (338.435) 140.006.362 145.768.733
Totale 31/12/2018 18.295.201 (10.098.068) 8.197.133 1.043.921 132.603.376 (390.285) 132.582.054 140.779.187

(*) Valore da esporre a fini informativi

Portafoglio detenuto per la negoziazione e derivati

Nella seguente tabella si fornisce evidenza della qualità del credito riferita alle esposizioni creditizie classificate nel portafoglio delle attività finanziarie detenute per la negoziazione (titoli e derivati) e dei derivati di copertura (non oggetto di rappresentazione nella precedente tabella):

Attività di evidente
scarsa qualità creditizia
Altre attività
Portafogli/qualità Minusvalenze
cumulate
Esposizione
netta
Esposizione
netta
1. Attività finanziarie detenute per la negoziazione (21.838) 6.976 4.626.189
2. Derivati di copertura - - 103.614
Totale 31/12/2019 (21.838) 6.976 4.729.803
Totale 31/12/2018 (61.559) 6.353 4.057.252

Le esposizioni di scarsa qualità creditizia, il cui valore di bilancio è pari a 7,0 milioni, si riferiscono esclusivamente a strumenti derivati con la clientela.

B. Informativa sulle entità strutturate (diverse dalle società per la cartolarizzazione)

B.1 Entità strutturate consolidate

Al 31 dicembre 2019 non risultano entità strutturate consolidate contabilmente, diverse dalle società di cartolarizzazione, rientranti nel perimetro del Gruppo Banco BPM.

B.2 Entità strutturate non consolidate contabilmente

B.2.1 Entità strutturate consolidate prudenzialmente

Al 31 dicembre 2019 non risultano entità strutturate consolidate prudenzialmente rientranti nel perimetro del Gruppo Banco BPM.

B.2.2 Altre entità strutturate

Il Gruppo detiene interessenze in OICR (fondi e Sicav), primariamente al fine di soddisfare le proprie esigenze di investimento. Sono inoltre comprese le quote di fondi detenute a seguito delle operazioni di cessione multi-originator di esposizioni creditizie deteriorate del Gruppo.

L'esposizione complessiva nei citati investimenti ammonta a 605,0 milioni (492,4 milioni al 31 dicembre 2018). Per ulteriori dettagli si fa rinvio:

  • all'informativa fornita in corrispondenza delle tabelle di composizione delle voci 20 a) e 20 c) dell'attivo patrimoniale, contenute nella Parte B della presente Nota Integrativa;
  • alla successiva sezione "Rischi del consolidato prudenziale D.3 Operazioni di Cessione Attività finanziarie cedute e cancellate integralmente".

Ulteriore coinvolgimento in entità strutturate, che vada oltre alla mera detenzione di quote, è rappresentato dall'attività di collocamento di quote OICR.

I ricavi netti del Gruppo derivanti dall'attività di collocamento di Fondi di investimento nel 2019 ammontano a 509,2 milioni (575,5 milioni nell'esercizio 2018).

Sezione 2 - Rischi del consolidato prudenziale

Risk Appetite Framework (RAF) di Gruppo

Nel corso del primo trimestre del 2019 il Consiglio di Amministrazione della Capogruppo Banco BPM ha approvato il nuovo Risk Appetite Framework (di seguito anche "RAF"), sia a livello consolidato che di singola Legal Entity rilevante, strumento attraverso il quale l'Organo con Funzione di Supervisione Strategica (OFSS) approva il livello di rischio che il Gruppo è disposto ad assumere nel perseguimento dei propri obiettivi strategici.

Il nuovo framework si compone dei seguenti elementi fondanti:

    1. la Governance, che definisce i ruoli e le responsabilità degli attori coinvolti e i flussi informativi tra gli stessi;
    1. il "sistema delle metriche", che sintetizza l'esposizione ai rischi;
    1. il "sistema delle soglie", attraverso il quale viene definita la propensione al rischio;
    1. il processo di escalation, che si attiva con diversi gradi di intensità e attori coinvolti in caso di superamento delle soglie definite;
    1. il documento cd. "Risk Appetite Statement (RAS)", nel quale sono esplicitati in modo analitico le metriche e le modalità di calcolo delle rispettive soglie;
    1. gli strumenti e le procedure, che supportano la rappresentazione e la gestione operativa del RAF, incluse le cd. "Operazioni di Maggior Rilievo (OMR)" e le operazioni a leva.

Il RAF è lo strumento che consente in modo unitario di stabilire, formalizzare, comunicare, approvare e monitorare gli obiettivi di rischio che il Gruppo e le singole Legal Entities rilevanti intendono assumere. A tal fine, viene articolato in soglie e ambiti di rischio che consentono di individuare a priori i livelli e le tipologie di rischio che il Gruppo intende assumere, andando a declinare i ruoli e le responsabilità degli Organi e delle Funzioni Aziendali coinvolte nel processo di gestione di tali rischi. Il Gruppo deve garantire che il RAF nella sua declinazione operativa sia utilizzato e interiorizzato e costituisca elemento di indirizzo per la predisposizione di processi quali, a titolo esemplificativo, il Piano Strategico e il Budget nonché dei processi interni di autovalutazione dell'adeguatezza patrimoniale (ICAAP) e di liquidità (ILAAP). Il framework viene utilizzato anche come strumento operativo nell'ambito del Piano di Risanamento (cd. Recovery Plan) e nell'ambito di definizione delle politiche di remunerazione.

I principi generali che guidano la strategia di assunzione di rischio del Gruppo sono sintetizzabili nei seguenti aspetti:

  • le attività sono svolte tenendo conto dei rischi assunti e dei presidi posti a mitigazione in un ottica di breve e medio lungo periodo;
  • particolare attenzione viene posta all'adeguatezza del capitale, della liquidità e alla qualità creditizia del portafoglio, anche alla luce dell'introduzione di nuova normativa e dei vincoli regolamentari imposti dall'Organo di Vigilanza.

Il set di indicatori del RAF fa leva sul processo di Risk Identification e tiene conto delle più recenti indicazioni normative in tema di Risk Governance. Tutti i rischi rilevanti identificati al termine di tale processo vengono considerati in fase di definizione del Risk Appetite Framework e vengono individuati specifici indicatori che dovranno essere monitorati nel corso dell'anno. In particolare, il perimetro RAF del Gruppo ha identificato un set di indicatori suddivisi nei principali ambiti di rischio: Adeguatezza del Capitale di Primo e Secondo Pilastro, Adeguatezza della Liquidità, Qualità del credito, Redditività, Operativo/di Condotta e Altre tematiche rilevanti.

Gli indicatori che sintetizzano il profilo di rischio del Gruppo in tali ambiti sono stati suddivisi in 3 livelli, differenziandoli tra indicatori strategici, che consentono al Consiglio di Amministrazione di indirizzare le scelte strategiche del Gruppo, e indicatori gestionali, al fine di integrare e anticipare le dinamiche – ove possibile – degli indicatori strategici. Nel dettaglio:

  • il RAF Strategico è l'insieme di metriche e soglie che consentono di definire e monitorare la strategia di rischio del Gruppo; ricomprende un numero ristretto ed esaustivo di indicatori attraverso cui si esplicita la propensione al rischio approvata dal Consiglio di Amministrazione e rappresenta in modo sintetico l'andamento del profilo di rischio complessivo;
  • Il RAF Gestionale è un set di metriche che consentono di integrare e dettagliare gli indicatori strategici e di anticiparne l'evoluzione del profilo di rischio. Tali metriche consentono di cogliere specifici aspetti dei principali processi aziendali e di norma sono monitorabili con una frequenza maggiore per adempiere al ruolo di anticipatori rispetto a eventuali situazioni di criticità;
  • Il RAF Gestionale Early Warning è un set di metriche che consentono di integrare e dettagliare gli indicatori strategici e gestionali e di anticiparne l'evoluzione del profilo di rischio. Tali metriche

consentono di cogliere specifici aspetti dei principali processi aziendali e di norma sono monitorabili con una frequenza maggiore per adempiere al ruolo di anticipatori rispetto a eventuali situazioni di criticità.

Il sistema delle soglie per gli indicatori Strategici prevede la definizione dei seguenti limiti:

  • Risk Target (Obiettivo di Medio-Lungo termine): di norma obiettivo di rischio definito dal Piano Industriale a livello di Gruppo. Indica il livello di rischio (complessivo e per tipologia) cui il Gruppo desidera esporsi per il perseguimento dei propri obiettivi strategici.
  • Risk Trigger: è la soglia, differenziata per indicatore, il cui superamento attiva i vari processi di escalation previsti dal Framework. Il Risk Trigger è determinato anche mediante l'utilizzo di prove di stress test. In coerenza con i valori di Trigger viene definito il sistema dei limiti utilizzati a fini operativi (cd. 'Risk Limits').
  • Risk Alert: è la soglia, per indicatori di Early Warning, il cui superamento non attiva i vari processi di escalation previsti dal Framework ma un flusso informativo verso i Comitati e gli Organi Aziendali. Il Risk Alert è determinato anche mediante l'utilizzo di prove di stress test e in coerenza con i valori di Trigger degli Indicatori Gestionali o Strategici di cui anticipano la dinamica.
  • Risk Tolerance (soglia di tolleranza): è la devianza massima dal Risk Appetite consentita; la soglia di tolleranza è fissata in modo da assicurare in ogni caso al Gruppo margini sufficienti per operare, anche in condizioni di stress, entro il massimo rischio assumibile.
  • Risk Capacity (massimo rischio assumibile): è il livello massimo di rischio che il Gruppo è in grado di assumere senza violare i requisiti regolamentari o gli altri vincoli imposti dagli azionisti o dall'Autorità di Vigilanza.

Per gli indicatori Gestionali viene declinata solo la soglia di Risk Trigger: il superamento dei limiti di rischio determina la tempestiva attivazione di appositi processi di escalation.

Per gli indicatori Gestionali Early Warning, invece, viene declinata solo la soglia di Alert e il superamento dei limiti di rischio non determina l'attivazione di appositi processi di escalation, ma un tempestivo flusso informativo viene predisposto verso i Comitati e gli Organi Aziendali.

La Funzione Rischi, in collaborazione con la Funzione Pianificazione e Controllo e le altre Funzioni competenti, sviluppa il RAF, a supporto dell'Organo con Funzione di Gestione (OFG), nell'aspetto normativo e operativo, in coerenza con la strategia, i piani di business, l'allocazione del capitale nelle condizioni ordinarie e in situazione di stress. Il RAF viene aggiornato almeno annualmente, anche in funzione dei mutamenti delle condizioni interne ed esterne in cui il Gruppo opera.

L'attività di prevenzione dei rischi trova esplicitazione operativa anche nel processo di gestione delle Operazioni di Maggior Rilievo (relative a operazioni in ambito credito, finanza, cessione crediti, etc.) e delle operazioni a leva, che coinvolge in primo luogo la Funzione Rischi tenuta a esprimere un parere preventivo e non vincolante su tutte le operazioni che rientrano in queste categorie sulla base dei requisiti stabiliti e normati internamente.

La Funzione Rischi della Capogruppo ha definito, in collaborazione con il top management di Banca Akros, un RAF individuale approvato dagli Organi Sociali nel corso del primo semestre 2019. Gli indicatori RAF sono oggetto di monitoraggio nell'ambito del report integrato rischi specifico per la Banca e trimestrale nell'ambito del report integrato rischi di Gruppo.

Il Gruppo, inoltre, provvede ad erogare attività formativa specifica e percorsi formativi dedicati, anche al fine di diffondere e promuovere all'interno della Banca una solida e robusta cultura del rischio. Negli ultimi anni si ricordano in particolare alcune iniziative rivolte a tutto il personale del Gruppo, svolte tramite corsi specifici (sia in aula che online) riguardanti ad esempio i rischi operativi, la compliance, la sicurezza, la responsabilità amministrativa delle banche, la normativa Mifid, l'antiriciclaggio, la salute e sicurezza sul lavoro e in ambito stress lavoro-correlato.

Attività di monitoraggio e reporting

L'attività di monitoraggio e controllo dei rischi svolta dalla Funzione Rischi ha il compito di assicurare, a livello di Gruppo e di singole Società, il presidio unitario dei rischi di propria competenza garantendo informazioni appropriate e tempestive agli Organi Aziendali e alle Unità Organizzative coinvolte nella gestione dei rischi stessi, assicurando lo sviluppo e il miglioramento continuo delle metodologie e dei modelli relativi alla loro misurazione.

A tali fini, la Capogruppo procede mensilmente con la predisposizione della reportistica verso gli Organi Aziendali in linea con le policy interne del Gruppo. Nell'ambito della reportistica integrata dei rischi la Funzione Rischi effettua un'analisi dei principali rischi a cui il Gruppo è esposto e procede con l'assessment periodico del risk profile degli indicatori RAF comparandolo con le soglie definite nel framework, fornendo analisi storiche e di dettaglio che ne spieghino le dinamiche, i punti di attenzione e le aree di miglioramento.

Analisi di benchmarking sulle principali banche italiane ed europee permettono agli Organi Aziendali e al Top Management una visione maggiormente integrata dei rischi di Gruppo.

Una verifica di adeguatezza patrimoniale attuale e prospettica, sia in ottica di Primo (prospettiva normativa) che di Secondo Pilastro (prospettiva economica), in coerenza con quanto previsto dalle Linee Guida BCE sull'ICAAP viene inoltre rendicontata trimestralmente ai Comitati e agli Organi Aziendali.

Adeguatezza patrimoniale di primo e secondo pilastro

Il Gruppo Banco BPM, al fine di fornire al proprio management e all'Autorità di Vigilanza un'informativa completa e consapevole che testimoni l'adeguatezza dei Fondi Propri, primo presidio a fronte dei rischi assunti, valuta la propria situazione patrimoniale in ottica attuale e prospettica, sia in ambito di Primo che di Secondo Pilastro sulla base delle regole di Basilea 3 (che trovano applicazione tramite la CRR/CRD IV) e le linee guida specifiche comunicate alle banche dall'Autorità di Vigilanza.

Per quanto concerne il Primo Pilastro, l'adeguatezza patrimoniale del Gruppo si sostanzia nelle attività di monitoraggio e gestione nel continuo dei coefficienti patrimoniali, calcolati sulla base delle informazioni fornite dalla Funzione Amministrazione e Bilancio attraverso l'applicazione delle regole stabilite dalla Normativa di Vigilanza, al fine di verificare il rispetto dei limiti normativi e di assicurare il mantenimento dei livelli minimi di patrimonializzazione richiesti dalla Normativa di Vigilanza. Tali coefficienti vengono inoltre stimati in sede di Budget o Piano Strategico e ne viene verificata la coerenza con le soglie fissate in ambito Risk Appetite Framework e le stime effettuate nel Capital Plan.

In ambito Secondo Pilastro, la Funzione Rischi ha il compito di coordinare il processo interno di determinazione dell'adeguatezza patrimoniale del Gruppo, coerentemente con le disposizioni normative, e di effettuare le stime attuali e prospettiche, sia in uno scenario baseline che stressato, rendicontate periodicamente agli Organi Aziendali e integrate annualmente nel resoconto ICAAP (Internal Capital Adequacy Assessment Process) trasmesso alle Autorità di Vigilanza insieme al cd. ICAAP package.

La valutazione dell'adeguatezza patrimoniale, in ambito ICAAP, avviene attraverso la verifica del rispetto dei vincoli patrimoniali sia di Primo che di Secondo Pilastro (Riserva di capitale calcolata come differenza tra "Available Financial Resources – AFR" e fabbisogno di capitale, calcolato tramite metodologie avanzate sviluppate internamente e validate dalla competente funzione aziendale), facendo leva sul Framework di Risk Appetite, nonché degli elementi di natura qualitativa.

L'esito dell'autovalutazione dell'adeguatezza patrimoniale, condotto su base pluriennale, tiene in considerazione le simulazioni effettuate sia secondo l'ottica regolamentare (prospettiva normativa) che attraverso l'applicazione di metodologie interne gestionali (prospettiva economica). Le simulazioni vengono condotte in condizione di normale corso degli affari e tengono conto anche dei risultati derivanti dall'applicazione di scenari di stress.

Il Gruppo svolge periodicamente, in coerenza con le finalità di analisi e al principio di proporzionalità, prove di stress con finalità specifiche legate ai principali processi aziendali, in particolare:

  • Risk Identification, per quanto riguarda la definizione della materialità dei rischi, che viene verificata in condizioni ordinarie e stressate;
  • Definizione del Risk Appetite Framework (RAF);
  • Pianificazione strategica e operativa;
  • Quantificazione dei valori dei limiti operativi in ipotesi di stress (qualora prevista);
  • Calcolo dell'ECL IFRS 9;
  • Internal Capital Adequacy Assessment Process (ICAAP);
  • Internal Liquidity Adequacy Assessment Process (ILAAP);
  • Liquidity Contingency Plan;
  • Recovery Plan.

Nell'ambito di tali prove di stress rientrano anche prove di stress "verticali" condotte a livello di portafogli e rischi individuali, riconducibili ad analisi di sensitivity o di scenario, volte anche a individuare potenziali concentrazioni di rischio.

Nel corso del 2019 è proseguito il processo di rafforzamento del complessivo framework di stress testing in ottica di perseguire un completo allineamento alle indicazioni normative previste dalla Vigilanza nonché in relazione a quanto richiesto dalle Funzioni di Controllo, anche facendo leva su una rendicontazione periodica ICAAP.

In tale ambito, nel corso del primo semestre del 2019 è stato costituito lo Scenario Council, un gruppo di lavoro composto dal Chief Financial Officer e dai responsabili delle funzioni Pianificazione e Controllo, Rischi e Amministrazione e Bilancio, con la partecipazione del responsabile della funzione Audit con il ruolo di uditore, che si riunisce periodicamente. Esso ha il compito di confermare o proporre una revisione degli scenari utilizzati nei processi di Gruppo, alla luce di eventi esterni o di specifiche vulnerabilità della banca, tenendo anche conto di eventuali considerazioni del Top Management derivanti, ad esempio, da variazioni sostanziali delle stime di rischio e profittabilità, variazioni del mercato o del contesto di riferimento, introduzione di nuovi principi normativi, indicazioni specifiche dell'Autorità di Vigilanza, individuando anche i relativi processi impattati e valutando il loro potenziale aggiornamento.

La verifica di adeguatezza viene effettuata trimestralmente e rendicontata agli Organi Aziendali, garantendo lo svolgimento del processo ICAAP nel continuo e consentendo di tener conto delle variazioni del contesto esterno e di specifiche vulnerabilità della banca.

Esiti dell'attività di validazione interna

La funzione Validazione Interna effettua analisi di natura qualitativa e quantitativa volte a valutare la solidità e l'accuratezza delle stime di rischio di primo e secondo pilastro utilizzate ai fini del calcolo dei requisiti patrimoniali. Inoltre, in ambito ICAAP essa esprime un giudizio in merito al regolare funzionamento, alla capacità predittiva, alle performance e alla prudenzialità delle metodologie interne di misurazione dei rischi.

Adeguatezza della liquidità di primo e secondo pilastro

Il Gruppo Banco BPM gestisce l'adeguatezza del profilo di liquidità sia in ottica attuale che prospettica, in ambito di Primo e di Secondo Pilastro sulla base dell'impianto disciplinare di Basilea 3 e delle linee guida dell'Autorità di Vigilanza.

Relativamente al primo pilastro, l'adeguatezza di liquidità del Gruppo viene monitorata nel continuo attraverso due indicatori: il Liquidity Coverage Ratio (LCR), indicatore volto a promuovere la resilienza a breve termine del profilo di rischio di liquidità della banca assicurando che essa disponga di sufficienti risorse liquide di alta qualità per superare una situazione di stress acuto della durata di un mese; e il Net Stable Funding Ratio, (NSFR) indicatore volto a favorire la resilienza a più lungo termine fornendo alla banca maggiori incentivi a finanziare la propria attività attingendo su base strutturale a fonti di provvista più stabili. Questo indicatore strutturale ha un orizzonte temporale di un anno ed è stato elaborato per garantire che attività e passività presentino una struttura per scadenze sostenibile. Tali indicatori sono integrati nell'ambito del secondo pilastro da metriche sviluppate internamente e complementari agli indicatori di liquidità regolamentare oltre che da analisi di stress.

Il Gruppo si è inoltre dotato di una strategia e di un processo di controllo interno dell'adeguatezza della liquidità (Internal Liquidity Adequacy Assessment Process - ILAAP). L'ILAAP è infatti il processo interno con cui il Gruppo Banco BPM gestisce e monitora il rischio di liquidità a livello di Gruppo e valuta l'adeguatezza della liquidità sia nel breve sia nel medio lungo termine. L'ILAAP prevede inoltre un'auto-valutazione interna annuale (self-assessment) del complessivo Liquidity Risk Management Framework volto al continuo miglioramento del processo stesso.

Altri rischi considerati dal Gruppo

Il processo di identificazione dei rischi (cd. Risk Identification) rappresenta il punto di partenza di tutti i processi strategici di Gruppo. Tale processo rappresenta un percorso strutturato e dinamico che viene svolto annualmente a livello di Gruppo dalla funzione Rischi, con il coinvolgimento dei vertici direttivi della Banca e delle principali società del Gruppo e consente di identificare i principali fattori di rischio ed i rischi emergenti cui esso è o potrebbe essere esposto, assicurando che il processo stesso sia effettivamente agito e conosciuto nel Gruppo. L'output del processo si concretizza nell'inventario dei rischi (cd. Risk Inventory), che rappresenta l'elenco di tutti i rischi identificati dal Gruppo, per il quale adeguati presidi organizzativi sono definiti per la loro prevenzione e mitigazione, e nella mappa dei rischi (cd. Risk Map) che consiste nell'elenco dei rischi ritenuti rilevanti per il Gruppo Banco BPM e pertanto quantificati attraverso modelli interni. Quest'ultima rappresenta la base per la definizione degli indicatori di RAF e i rischi in essa contenuti devono essere considerati in ambito ICAAP.

La Capogruppo Banco BPM assicura la misurazione, il monitoraggio e la gestione dei fabbisogni patrimoniali a fronte di ciascuna tipologia di rischio rilevante e garantisce il presidio e la quantificazione delle risorse patrimoniali di cui il Gruppo dispone per coprire l'esposizione ai rischi in modo da ottemperare agli obblighi normativi di Primo e Secondo Pilastro di Basilea 2. In particolare, il presidio centralizzato dell'adeguatezza patrimoniale del Gruppo, che si concretizza nell'attività di confronto tra l'ammontare delle risorse patrimoniali a disposizione e i fabbisogni patrimoniali derivanti dai rischi cui il Gruppo è esposto, in sede consuntiva e prospettica, in condizioni di normalità e di stress, è realizzato attraverso l'attuazione del processo ICAAP, così come richiesto dalle "Disposizioni di Vigilanza per le banche" (Circolare 285/2013 e successivi aggiornamenti).

In aggiunta ai rischi di primo pilastro (rischio di credito, rischio di controparte, rischio di mercato, rischio operativo) sono di seguito elencati i rischi identificati dal Gruppo Banco BPM in seguito all'attuazione del processo di Risk Identification (cd. Inventario dei rischi):

CARTOLARIZZAZIONE Rischio che la sostanza economica dell'operazione di cartolarizzazione effettuata da società del
Gruppo non sia pienamente rispecchiata nelle decisioni di valutazione e di gestione del rischio.
COMMERCIALE Rischio attuale e prospettico legato ad una potenziale flessione del margine di interesse rispetto
agli obiettivi stabiliti dovuto a una bassa soddisfazione della clientela sui prodotti e servizi offerti
dal Gruppo a causa di condizioni di mercato avverse.
CONCENTRAZIONE DI RISCHI Rappresenta il rischio che l'esposizione verso una singola controparte possa originare, allo
stesso tempo, differenti tipi di rischio.
CONDOTTA Tale rischio è incluso nel rischio Operativo. Esso è definito come il rischio attuale e prospettico di
incorrere in perdite dovute all'inadeguatezza dei servizi finanziari forniti, incluso il rischio di
cattiva condotta e trattamento non corretto della clientela.
ESTERNALIZZAZIONE Rappresenta il rischio derivante da contratti di outsourcing / services con partner esterni al Gruppo.
EXECUTION Perdite dovute a carenze nel perfezionamento delle operazioni o nella gestione dei processi,
nonché perdite dovute alle relazioni con controparti commerciali, venditori e fornitori.
ICT Rischio di incorrere in perdite finanziarie, reputazionali e di quote di mercato dovuto all'utilizzo
di tecnologia informatica e di comunicazione (ICT).
IMMOBILIARE Rischio attuale o prospettico derivante da variazioni di valore degli immobili di proprietà
detenuti a causa di variazioni nei prezzi nel mercato immobiliare italiano.
LEVA FINANZIARIA Rischio che un livello di indebitamento particolarmente elevato rispetto alla dotazione di mezzi
propri renda la Banca vulnerabile, rendendo necessaria l'adozione di misure correttive al
proprio piano industriale, compresa la vendita di attività con contabilizzazione di perdite che
potrebbero comportare rettifiche di valore anche sulle restanti attività.
MERCATO NEL PORTAFOGLIO Rischio di perdita derivante da operazioni sul mercato di attività finanziarie classificate nel
BANCARIO
MODELLO
portafoglio bancario.
Rischio che il modello utilizzato in un processo di misurazione o in base al quale vengono prese
decisioni strategiche dia un output errato a causa di un'errata specificazione, difettosa
esecuzione o un uso improprio del modello.
NON CONFORMITA' Rischio di incorrere in sanzioni giudiziarie o amministrative, perdite finanziarie rilevanti o danni
di reputazione in conseguenza di violazioni di norme imperative (leggi, regolamenti) ovvero di
autoregolamentazione (ad es. statuti, codici di condotta, codici di autodisciplina). Esso include il
rischio di anti-riciclaggio e quello di finanziamento al terrorismo.
PAESE Rischio di perdite causate da eventi che si verificano in un Paese diverso dall'Italia. Il concetto di
rischio Paese è più ampio di quello di rischio sovrano in quanto è riferito a tutte le esposizioni
indipendentemente dalla natura delle controparti, siano esse persone fisiche, imprese, banche o
amministrazioni pubbliche.
PARTECIPAZIONE Rischio derivante da cambiamenti nel valore delle partecipazioni detenute nel portafoglio
bancario a causa della volatilità del mercato o dello stato dell'emittente.
REGOLAMENTAZIONE Rischio derivante dagli attuali sviluppi regolamentari che potrebbero influenzare il perseguimento
delle strategie individuate dal Gruppo.
REPUTAZIONALE È il rischio legato ad una percezione negativa dell'immagine della banca da parte della
clientela, degli azionisti, degli investitori, degli analisti finanziari e delle Autorità di Vigilanza
che potrebbe influenzare negativamente la capacità della banca di mantenere o sviluppare
nuove opportunità di business o continuare ad avere accesso alle fonti di funding.
RESIDUO Rischio che le tecniche riconosciute per l'attenuazione del rischio di credito utilizzate dal Gruppo
risultino meno efficaci del previsto. Per la sua quantificazione, viene valutata la rilevanza delle
diverse tipologie di strumenti di Credit Risk Mitigation (CRM) in termini di riduzione del requisito
patrimoniale ottenuto grazie al loro utilizzo.
STRATEGICO Rischio attuale o prospettico legato ad una potenziale flessione degli utili o del capitale dovuto a
un inadeguato posizionamento di mercato o decisioni manageriali errate. Nello specifico,
rappresenta il rischio che le scelte di posizionamento competitivo/strategico non producano i
risultati attesi, penalizzando il raggiungimento degli obiettivi economici e patrimoniali di breve e
medio-lungo periodo, o addirittura provocando indesiderate contrazioni dei livelli di redditività e
delle condizioni di solidità patrimoniale. In tale prospettiva, il rischio strategico attiene alla
possibilità di insuccesso di progetti aziendali che comportino discontinuità gestionale e
all'inerzia della banca di fronte ad impreviste dinamiche del mercato.
TASSO DI INTERESSE NEL
PORTAFOGLIO BANCARIO
Rischio di cambiamento del margine di interesse netto (Funding Cost Risk) e del valore
economico del Gruppo Banco BPM a seguito di variazioni inattese nei tassi di interesse, che
impattano sulle posizioni classificate nel portafoglio bancario ai fini regolamentari. Il rischio
origina
prevalentemente
dall'esercizio
dell'attività
di
intermediario
nel
processo
di
trasformazione delle scadenze.
In particolare, costituisce una fonte di rischio di tasso di interesse il "fair value" di titoli emessi a
tasso fisso, la fornitura di prestiti e prestiti commerciali a tasso fisso e la raccolta attraverso conti
correnti; rappresenta una fonte di rischio di tasso di interesse i flussi di cassa dell'attivo e del
passivo soggetti a tasso variabile. Tale rischio include la componente di rischio Base.
TRASFERIMENTO Rischio che una banca, esposta nei confronti di un soggetto che si finanzia in una valuta diversa
da quella in cui percepisce le sue principali fonti di reddito, realizzi delle perdite dovute alle
difficoltà del debitore di convertire la propria valuta nella valuta in cui è denominata
l'esposizione.

Rischio relativo all'attività di leasing

Con riferimento ai rischi associati alle operazioni di locazione finanziaria, fatto salvo quanto più generalmente riferito in materia di gestione del rischio di credito da parte del Gruppo, occorre premettere che, in considerazione della situazione di run-off del comparto leasing, anche i rischi associati ai beni sottostanti risultano moderatamente rilevanti ed in progressiva contrazione.

Tra l'altro, essendo ormai trascorsi svariati anni dalla stipula degli ultimi contratti, il portafoglio in essere risulta costituito pressoché esclusivamente da operazioni di leasing "immobiliare finito", tipicamente caratterizzate da scadenze più lunghe, ma comunque prossime al termine.

In relazione alla mitigazione dei rischi riconducibili ai beni, in particolare immobili, il Gruppo ripone particolare attenzione alla verifica dell'appropriata copertura assicurativa degli stessi, in relazione sia ai contratti in ammortamento, prevedendo una copertura di secondo rischio che tuteli la Banca anche nel caso in cui l'utilizzatore non ne abbia stipulata una propria, sia ai contratti risolti per inadempienza, anche laddove sia intervenuto il reimpossessamento da parte della Banca.

A prescindere dalle ordinarie tutele contrattuali, stanti le quali le responsabilità in materia di conformità e sicurezza dei beni in leasing sono in capo agli utilizzatori degli stessi, il Gruppo riserva grande riguardo alle tematiche inerenti la sicurezza degli immobili, soprattutto se rientrati nel proprio possesso, con le conseguenti maggiori responsabilità dirette.

In particolare vengono attuati interventi specifici sugli immobili volti a minimizzare i rischi ed i danni derivanti da fattori esogeni, quali inquinamento, eventi naturali o atti vandalici, ed endogeni, quali precaria stabilità, assenza degli apparati antintrusione o presenza di manufatti in amianto.

Il modello organizzativo adottato dal Gruppo prevede che il presidio specialistico delle tematiche esposte sia assicurato dalla struttura Leasing di Banco BPM, posta alle dipendenze del Chief Lending Officer, in coordinamento con la società Bipielle Real Estate per quanto attiene alla gestione degli immobili rientrati nella disponibilità del Gruppo.

Rischi conseguenti ai negoziati "Brexit"

Come indicato nella Relazione sulla gestione gli esiti incerti dei negoziati relativi alla Brexit hanno influenzato ed influenzeranno il quadro macroeconomico di riferimento in cui il Gruppo si trova e si troverà ad operare.

I principali punti di attenzione relativi alla Brexit sono legati all'incertezza sugli aspetti giuridici sui contratti finanziari transfrontalieri e sull'accesso ai mercati del Regno Unito, che dipenderanno dalle evoluzione dei negoziati in corso alla data di redazione della presente relazione finanziaria.

Al riguardo si ritiene tuttavia che gli effetti di tale negoziati non siano tali da influenzare in modo significativo l'operatività del Gruppo.

La Capogruppo ha attuato un piano di interventi che prevedono la rinegoziazione dei master agreements delle maggiori controparti con sede in UK con le stesse entità con sede nell'Unione Europea; è stato inoltre attivato l'accesso alla clearing house Eurex.

Stress test

Il Gruppo Banco BPM ha implementato un articolato framework di stress testing, inteso come l'insieme di tecniche quantitative e qualitative mediante le quali la banca valuta la propria vulnerabilità ad eventi eccezionali ma plausibili. Nell'ambito del framework sono inoltre stabilite le linee guida relative all'applicazione degli scenari di stress oltre ai ruoli e responsabilità delle funzioni aziendali e degli Organi Sociali. Il framework per le proiezioni di lungo termine e per le prove di stress adottato dal Banco BPM costituisce dunque un insieme coordinato di metodologie, processi, controlli e procedure che definiscono le principali variabili da utilizzare in ottica prospettica per le stime in condizioni ordinarie e avverse finalizzate ai processi di pianificazione e risk management sia a fini regolamentari che gestionali.

Le prove di stress sono volte a valutare gli effetti sui rischi della banca di eventi specifici (analisi di sensitività) o di movimenti congiunti di un insieme di variabili economico-finanziarie in ipotesi di scenari avversi (analisi di scenario), con riferimento ai singoli rischi (stress test specifici) o in maniera integrata su più rischi (stress test integrato).

Il processo di analisi si basa sulla quantificazione degli impatti relativi a prove di stress testing di tipo firm-wide che consente una valutazione globale in termini di profilo di rischio della Banca.

Attraverso tali analisi è possibile individuare quei fattori di rischio che più di altri contribuiscono a determinare risultati negativi e, conseguentemente, permettono di porre in essere strategie che consentono di limitare la perdita al realizzarsi di detti scenari.

Il Gruppo svolge periodicamente, in coerenza con le finalità di analisi e al principio di proporzionalità, prove di stress con finalità specifiche legate ai principali processi aziendali, in particolare:

  • Risk Identification, per quanto riguarda la definizione della materialità dei rischi, che viene verificata in condizioni ordinarie e stressate;
  • Definizione del Risk Appetite Framework (RAF);
  • Pianificazione strategica e operativa;
  • Quantificazione dei valori dei limiti operativi in ipotesi di stress (qualora prevista);
  • Calcolo dell'ECL IFRS 9;
  • Internal Capital Adequacy Assessment Process (ICAAP);
  • Internal Liquidity Adequacy Assessment Process (ILAAP);
  • Liquidity Contingency Plan;
  • Recovery Plan.

Nell'ambito di tali prove di stress rientrano anche prove di stress "verticali" condotte a livello di portafogli e rischi individuali, riconducibili ad analisi di sensitivity o di scenario, volte anche a individuare potenziali concentrazioni di rischio.

Specifiche prove di stress sono svolte inoltre con finalità gestionali e regolamentari (Supervisory Stress Test), questi ultimi secondo le tempistiche dettate di volta in volta dall'Autorità di Vigilanza. In particolare, nel corso del 2019 il Gruppo è stato impegnato nello svolgimento dell'esercizio di Liquidity stress testing (LIST) coordinato da EBA/BCE, volto a verificare, in uno scenario base e in uno avverso, la resilienza del Gruppo stesso.

Nel corso dell'ultimo trimestre del 2019 sono state avviate le attività di preparazione all'esercizio EU-wide stress test 2020 coordinato da EBA/BCE, che sarà avviato il 31 gennaio 2020 e si concluderà il 31 luglio 2020 con la presentazione al mercato dei risultati. L'esercizio consisterà nella valutazione degli impatti derivanti dall'applicazione di un comune scenario macroeconomico, base e avverso, ai dati al 31 dicembre 2019 (starting point) proiettati su un orizzonte temporale di 3 anni, sotto l'ipotesi, tra le altre, di bilancio statico e utilizzando le metodologie indicate dall'Autorità di Vigilanza. La tipologia, la complessità e il livello di dettaglio delle metodologie delle prove di stress è definita in coerenza con gli indirizzi strategici e con il modello di business di Gruppo, tenendo in considerazione l'andamento del ciclo macro-economico.

Il Gruppo utilizza tali strumenti a supporto di altre tecniche di gestione e di misurazione dei rischi, in ottica di:

• fornire una visione prospettica dei rischi, dei relativi impatti economici e finanziari, valutando la solidità complessiva della banca al verificarsi di scenari avversi o alternativi rispetto a quello di riferimento, supportando così la definizione del budget e del piano industriale;

  • superare i limiti derivanti da modelli di gestione dei rischi basati su dati storici (ad esempio il modello Historical VaR con rilevazione delle ultime 250 osservazioni);
  • contribuire nell'ambito dei più importanti processi di pianificazione e risk management, anche alla definizione delle soglie RAF e alla determinazione degli obiettivi di rischio/rendimento del Gruppo;
  • valutare lo sviluppo di piani di mitigazione del rischio e di ripristino in concomitanza con determinate situazioni di stress. Le prove di stress sono infatti utilizzate per definire specifiche soglie di trigger interne al raggiungimento delle quali si attivano i piani di risoluzione come previsto dalla direttiva BRRD (Bank Recovery and Resolution Directive) in tema di prevenzione e gestione delle crisi bancarie e delle imprese di investimento.

Il sistema di controllo interno dei rischi

Nel seguito è riportata la descrizione delle strutture e dei compiti attribuiti alle funzioni aziendali di controllo del nuovo Gruppo Banco BPM. Le principali funzioni aziendali della Capogruppo Banco BPM preposte al controllo dei rischi sono le seguenti:

  • Funzione Audit;
  • Funzione Rischi;
  • Funzione Compliance.

La Funzione Audit è a riporto diretto del Consiglio di Amministrazione, svolge l'attività di Revisione Interna prevista dalle Disposizioni di Vigilanza mediante lo svolgimento di attività di verifica e monitoraggio – in loco e a distanza – presso le Banche e le Società Prodotto del Gruppo, in forza di uno specifico contratto di outsourcing ovvero in qualità di Capogruppo. Il responsabile della funzione Audit ha accesso diretto all'Organo con funzione di controllo e comunica con esso senza restrizioni o intermediazioni.

La funzione Audit è volta, da un lato a presidiare, in un'ottica di controlli di terzo livello, anche con verifiche in loco, il regolare andamento dell'operatività e l'evoluzione dei rischi, e, dall'altro, a valutare la completezza, l'adeguatezza, la funzionalità e l'affidabilità della struttura organizzativa e delle altre componenti del sistema dei controlli interni. La Funzione porta all'attenzione degli Organi aziendali i possibili miglioramenti, con particolare riferimento al RAF, al processo di gestione dei rischi nonché agli strumenti di misurazione e controllo degli stessi. Sulla base dei risultati dei propri controlli formula raccomandazioni agli Organi aziendali.

In coerenza con il Modello di Governance del Gruppo, la Capogruppo svolge in modalità accentrata per tutto il Gruppo le attività della funzione di revisione interna per conto anche delle Società Controllate.

Nello svolgimento dei propri compiti la funzione Audit tiene conto di quanto previsto dagli standard professionali diffusamente accettati. La funzione Audit comunica in via diretta i risultati degli accertamenti e delle valutazioni agli Organi aziendali. La stessa, per svolgere adeguatamente i propri compiti, ha accesso a tutte le attività della Capogruppo e delle Società del Gruppo, comprese quelle esternalizzate, svolte sia presso gli uffici centrali sia presso le strutture periferiche. La funzione Audit intrattiene i rapporti con le Autorità di Vigilanza secondo quanto disciplinato dalla normativa interna.

La Funzione Rischi è a riporto diretto dell'Amministratore Delegato del Banco BPM; il suo responsabile accede direttamente all'Organo con funzione di supervisione strategica e all'Organo con funzione di controllo e comunica con essi senza restrizioni o intermediazioni.

La funzione Rischi di Capogruppo assume il ruolo di funzione di controllo dei rischi ai sensi della Circolare 285/2013 di Banca d'Italia, assicura il coordinamento funzionale dei presidi di controllo dei rischi delle Società del Gruppo e presidia - a livello di Gruppo ed in modo integrato - i processi di governo e controllo (Enterprise Risk Management), sviluppo e misurazione dei rischi (Risk Models) e il processo di convalida dei modelli interni di misurazione dei rischi (Validazione Interna).

La Funzione Rischi e le strutture che in essa operano sono indipendenti dalle funzioni e attività operative. In particolare provvedono a:

  • proporre e sviluppare, in coerenza con le strategie e gli obiettivi aziendali, gli indirizzi e le politiche in materia di gestione dei rischi di competenza;
  • coordinare l'attuazione degli indirizzi e delle politiche in materia di gestione dei rischi di competenza da parte delle unità preposte del Gruppo, anche nei diversi ambiti societari;
  • garantire la misurazione e il controllo dell'esposizione di Gruppo alle diverse tipologie di rischio e dei relativi assorbimenti di capitale, verificando l'attuazione degli indirizzi e delle politiche definite in materia di gestione dei rischi di competenza e il rispetto delle soglie definite all'interno del Risk Appetite Framework di Gruppo;
  • garantire lo sviluppo ed il miglioramento continuativo dei modelli e delle metriche di misurazione dei rischi - di Primo e Secondo Pilastro, in condizioni ordinarie e stressate - anche attraverso progetti finalizzati all'implementazione e attuazione dei modelli avanzati, all'allineamento agli standard che tempo per tempo si vanno affermando a livello internazionale, al recepimento delle normative e direttive di Vigilanza nonché allo sviluppo di presidi sempre più efficaci;
  • presidiare il processo di convalida dei modelli interni utilizzati per il calcolo dei requisiti patrimoniali;
  • presidiare il processo di verifica, mediante controlli di secondo livello, del corretto svolgimento del monitoraggio andamentale sulle singole esposizioni, e di valutazione della coerenza delle classificazioni, della congruità degli accantonamenti e dell'adeguatezza del processo di recupero;
  • assicurare che le informazioni utilizzate per le attività di misurazione, monitoraggio e reporting dei rischi di propria competenza siano state sottoposte a un robusto framework di Data Quality e Aggregation;
  • formulare proposte di mitigazione, in particolare attraverso l'utilizzo di coperture assicurative o finanziarie al fine di esternalizzazione del rischio, demandandone la valutazione e l'esecuzione alle funzioni deputate, e monitorandone l'andamento.

Le attività di competenza del responsabile della Funzione Rischi consistono inoltre nell'agevolare gli Organi aziendali nello svolgimento dei rispettivi compiti in materia di Sistema dei Controlli Interni, attraverso:

  • la tempestiva e coordinata intercettazione di tutte le informazioni rilevanti ai fini della quantificazione e gestione dei rischi;
  • una più integrata capacità di elaborare, sistematizzare e contestualizzare le informazioni acquisite e di effettuare valutazioni (sia in termini di rischio che di valore degli asset) in modalità indipendente da altre istanze;
  • una rappresentazione di sintesi (integrata) dei rischi aziendali e, quindi per questa via, una maggiore comprensione, da parte degli Organi Aziendali, delle principali problematiche evidenziate dal sistema dei controlli interni di secondo livello;
  • l'adozione di interventi correttivi tempestivi e coerenti con le problematiche e le relative priorità evidenziate dalle Funzioni di Controllo interno di secondo livello.

La funzione di Validazione Interna, collocata a diretto riporto della funzione Rischi, è volta a presidiare in modo indipendente i processi di validazione interna dei sistemi di misurazione e gestione dei rischi, a valutare il rischio di modello implicito nelle metodologie utilizzate per la misurazione dei rischi, effettuare i controlli finalizzati alla validazione del calcolo dei requisiti patrimoniali e validare i modelli di pricing.

La funzione Compliance di Capogruppo è a riporto gerarchico dell'Amministratore Delegato e presiede alla gestione del rischio di non conformità con riguardo a tutta l'attività aziendale, secondo un approccio basato sul rischio verificando che le procedure interne siano adeguate a prevenire tale rischio. A tal fine la funzione di conformità alle norme ha accesso a tutte le attività della Capogruppo e delle Società del Gruppo, centrali e periferiche, e a qualsiasi informazione necessaria, anche attraverso il colloquio diretto con il personale. Accede direttamente all'Organo con funzione di supervisione strategica e all'Organo con funzione di controllo e comunica con essi senza restrizioni o intermediazioni.

La funzione Compliance è direttamente responsabile della gestione del rischio di non conformità per le norme più rilevanti che riguardano l'esercizio dell'attività bancaria e di intermediazione, la gestione dei conflitti di interesse, la trasparenza nei confronti della clientela e, più in generale, la disciplina posta a tutela del consumatore, e per quelle norme per le quali non siano già previste forme di presidio specializzato all'interno della Capogruppo e delle Società del Gruppo. Con riferimento ad altre normative per le quali sono previste forme specifiche di Presidio Specialistico, i compiti della funzione Compliance - in base ad una valutazione dell'adeguatezza dei controlli specialistici a gestire i profili di rischio di non conformità - sono graduati e la stessa funzione Compliance è comunque responsabile (in collaborazione con le funzioni specialistiche incaricate) della:

  • definizione delle metodologie di valutazione del rischio di non conformità;
  • individuazione delle relative procedure;
  • verifica dell'adeguatezza delle procedure medesime a prevenire il rischio di non conformità.

La funzione Compliance assume anche le responsabilità definite all'interno del Regolamento congiunto Banca d'Italia e Consob del 29 ottobre 2007 e successive modifiche e integrazioni in termini di controllo di conformità e relativo reporting in materia di servizi di investimento e di gestione collettiva del risparmio (art. 16).

La funzione Antiriciclaggio di Capogruppo è collocata all'interno della funzione Compliance e riferisce direttamente agli Organi aziendali per gli ambiti di competenza. Essa presidia, nella piena autonomia di controllo, il rischio di riciclaggio e finanziamento al terrorismo, nonché le segnalazioni di operazioni sospette. Assolve alle attività previste dalla normativa in capo al responsabile della funzione Antiriciclaggio e al Delegato Segnalazione Operazioni Sospette (SOS).

Attività di miglioramento del sistema di gestione e controllo dei rischi

Il Gruppo Banco BPM ha avviato nel tempo molteplici attività progettuali volte al miglioramento del proprio sistema di gestione e controllo dei rischi. In particolare il Gruppo risulta ad oggi autorizzato all'utilizzo dei propri modelli interni ai fini del calcolo degli assorbimenti patrimoniali regolamentari con riferimento ai seguenti rischi di primo pilastro:

  • rischio di credito (a partire dalla rilevazione del 30 giugno 2012): il perimetro riguarda i modelli interni di rating avanzati (PD, sia di monitoraggio sia di accettazione, e LGD) relativi ai crediti verso imprese e al dettaglio di Banco BPM. Per i portafogli creditizi non rientranti nel perimetro di prima validazione AIRB permane l'applicazione, a fini prudenziali, dell'approccio regolamentare standard. Nel corso del 2017 il Gruppo Banco BPM ha presentato alla Banca Centrale Europea richiesta di estensione, con contestuale model change sulla definizione di default e aggiornamento delle serie storiche, dei modelli interni avanzati (AIRB) al portafoglio Corporate e Retail della BPM S.p.A. e di uso del modello EAD limitatamente al perimetro Retail, per il relativo calcolo del requisito patrimoniale a fronte del rischio di credito. In tal contesto, il Gruppo ha ricevuto l'autorizzazione da BCE all'uso di suddetti modelli a fini segnalatori nel primo trimestre 2018, a valere sulle segnalazioni a partire da gennaio 2018. A giugno 2019 sono stati introitati, come richiesto a seguito di una ispezione TRIM, due add on: rispettivamente sul modello PD del portafoglio Mid Corporate e sul modello LGD Corporate Performing. Sulla mensilità di dicembre 2019 è stata aggiornata la serie storica sottostante la stima dei parametri LGD Performing, Elbe e Defaulted Asset. E' tutt'ora in corso una fase ispettiva, iniziata l'ultimo trimestre 2019, ai fini di validazione di nuovi modelli PD, LGD (Performing, Elbe e Defaulted Asset) ed EAD contenenti significativi cambiamenti metodologici rispetto ai parametri di rischio attualmente utilizzati dal Gruppo per la clientela Corporate e Retail in ottemperanza ai nuovi dettami normativi e in risoluzione di specifiche obligation BCE. Relativamente al solo modello EAD la richiesta di validazione comprende anche un nuovo modello per la clientela Corporate, che sino ad oggi utilizza un CCF Standard. Si precisa che dal punto di vista regolamentare Akros utilizza l'approccio standardizzato;
  • rischio di mercato (a partire dalla rilevazione del 30 giugno 2007 per Banca Akros e del 30 giugno 2012 per Banco BPM). Nel corso del 2018, è stata effettuata l'estensione del modello interno di Capogruppo a Banca Akros. Il perimetro è, al momento, il rischio generico e specifico dei titoli di capitale e il rischio generico dei titoli di debito per il portafoglio di negoziazione. Nel 2019 è stata presentata la richiesta di estensione del modello interno al rischio specifico dei titoli di debito e al rischio cambio del Banking Book;
  • rischio operativo: l'ex Gruppo Banco Popolare ha adottato la metodologia avanzata AMA (Advanced Measurement Approach) sui segmenti relativi alla ex-Capogruppo Banco Popolare (e tutte le società che nel tempo sono state in essa incorporate), nonché in Banca Aletti. L'ex Gruppo Bipiemme ha adottato per le società rilevanti del Gruppo (Capogruppo e tutte le società che nel tempo sono state in essa incorporate, Banca Akros e ProFamily) la metodologia standardizzata (Traditional Standardised Approach) a partire dal 2008. Le altre società residuali dei due ex-Gruppi hanno adottato dal 2008 la metodologia BIA (Basic Indicator Approach).

Dalla data di fusione il Gruppo Banco BPM è stato autorizzato dalla Vigilanza Europea a utilizzare ai fini regolamentari la combinazione dell'approccio AMA (Advanced Measurement Approach), relativamente al perimetro validato ex Gruppo Banco Popolare (segmenti ex-Banco Popolare della Capogruppo e Banca Aletti), del metodo TSA (Traditional Standardised Approach) sul perimetro ex Gruppo Banca Popolare di Milano (segmenti della ex-Capogruppo BPM S.c.a r.l., ex-BPM S.p.A., ProFamily e Banca Akros) e BIA (Basic Indicator Approach) per le altre società residuali che compongono il Gruppo Banco BPM. Il Gruppo Banco BPM ha avviato nel corso del 2017 un progetto di estensione ai metodi avanzati sulla componente ex-BPM. A far data dalla segnalazione del 30 giugno 2018, in coerenza con la decisione adottata dalla BCE sul tema, i segmenti private banking della ex-BPM S.p.A. e di Banca Akros, confluiti in Banca Aletti, hanno adottato la metodologia avanzata. A far data dalla segnalazione del 31 dicembre 2018, in coerenza con la decisione adottata dalla BCE sul tema, i segmenti di Corporate & Investment banking di Banca Aletti, confluiti in Banca Akros, sono soggetti al metodo standardizzato (TSA).

1.1 Rischio di credito

INFORMAZIONI DI NATURA QUALITATIVA

1. Aspetti generali

Il Gruppo Banco BPM persegue gli obiettivi di politica creditizia indirizzati a:

  • supportare lo sviluppo delle attività nel territorio in cui opera, con lo scopo di presidiare e governare l'evoluzione del posizionamento del Gruppo, in coerenza con gli indirizzi di RAF e degli obiettivi di budget e piano industriale, focalizzando il sostegno e lo sviluppo delle relazioni con la clientela;
  • diversificare il portafoglio, limitando la concentrazione delle esposizioni su singole controparti/gruppi e su singoli settori di attività economica o aree geografiche;
  • applicare un modello omogeneo e univoco di gestione del credito basato su regole, metodologie, processi, procedure informatiche e normative interne armonizzate e standardizzate per tutte le banche e società del Gruppo.

Al fine di perseguire l'obiettivo di ottimizzare la qualità del credito e minimizzare il costo complessivo del rischio creditizio per il Gruppo e per le singole società, il modello organizzativo assegna alla Funzione Crediti della Capogruppo il ruolo di indirizzo delle politiche creditizie sia per le banche sia per le società del Gruppo.

Nell'ambito del Gruppo sono stabilite inoltre linee di comportamento in merito all'assunzione del rischio creditizio al fine di evitare eccessive concentrazioni, limitare le potenziali perdite e garantire la qualità del credito. In particolare, nella fase di concessione del credito la Capogruppo esercita il ruolo di indirizzo, governo e supporto del Gruppo.

Il monitoraggio del portafoglio crediti, svolto dalla sopra citata Funzione, è focalizzato sull'analisi dell'andamento del profilo di rischio dei settori economici, delle aree geografiche, dei segmenti di clientela e delle tipologie di affidamento accordato e su altre dimensioni di analisi, che permettono a livello centrale di definire le eventuali azioni correttive.

La Funzione Rischi della Capogruppo ha il compito di supportare l'Alta Direzione nella pianificazione e controllo dell'esposizione al rischio e dell'assorbimento di capitale, in ordine al mantenimento di condizioni di stabilità del Gruppo, verificando l'adeguatezza patrimoniale prospettica e stressata nonché il rispetto delle soglie RAF, dei limiti di rischio e di propensione al rischio del Gruppo. In particolare, la Funzione è incaricata di sviluppare, gestire e ottimizzare nel tempo i modelli interni di rating (Primo Pilastro), il modello di portafoglio del credito (Secondo Pilastro) e di presidiare - nell'ambito dei controlli di secondo livello di pertinenza - il calcolo delle attività di rischio ponderate con metodi avanzati.

L'attività di monitoraggio dei rischi di credito a livello di portafoglio è condotta tramite l'utilizzo di un modello appartenente alla categoria dei "default model", applicato con frequenza mensile alle esposizioni creditizie del Gruppo Banco BPM.

2. Politiche di gestione del rischio di credito

2.1 Aspetti organizzativi

Il Gruppo governa il rischio di credito attribuendo specifiche responsabilità agli Organi, alle funzioni e ai Comitati di Capogruppo e delle Società controllate, coerentemente con il proprio Sistema dei Controlli Interni e sulla base di un modello organizzativo che prevede il presidio accentrato presso la Capogruppo al fine di esprimere un indirizzo e un governo unitario nella gestione dei rischi stessi.

Le politiche di governo del rischio di credito rappresentano il quadro di riferimento per l'operatività delle strutture deputate alla gestione del rischio, sono aggiornate annualmente nell'ambito del RAF e indirizzano le politiche creditizie in relazione all'evoluzione dell'attività aziendale, del profilo di rischio atteso e del contesto esterno.

Come richiesto dalla normativa di vigilanza, il Gruppo ha definito, internamente, il processo di gestione ex-ante delle Operazioni di Maggior Rilievo (OMR) e il presidio sulle grandi esposizioni, disciplinato dallo specifico regolamento aziendale in materia.

La Capogruppo definisce le politiche creditizie di Gruppo, in parallelo con il processo di budget e in coerenza con le strategie, la propensione al rischio e gli obiettivi economici approvati dal Consiglio di Amministrazione.

Per la misurazione del rischio di credito nelle sue diverse accezioni e componenti il Gruppo adotta modelli e metriche sviluppati in conformità con la normativa di vigilanza, orientati ad assicurare una sana e prudente gestione delle posizioni di rischio assunte e a rispettare i requisiti regolamentari, valutando anche l'effetto di variazioni di scenario cui è esposto il portafoglio creditizio.

Tali modelli devono essere sottoposti a backtesting e stress testing periodico al fine di garantirne la robustezza statistica e la prudenzialità, convalidati da una unità operativa indipendente rispetto alla funzione deputata al loro sviluppo, oggetto di revisione almeno annuale da parte della Funzione Audit.

In ottica regolamentare, gli attivi ponderati per il rischio di credito (RWA) sono determinati con metodologia basata su rating interni (AIRB Approach) sui segmenti/parametri di rischio validati dagli Organi di Vigilanza e con Approccio Standard per le altre esposizioni, in coerenza con il piano di roll-out del Gruppo. Relativamente al perimetro di Banca Akros, vige l'applicazione della metodologia standard di Vigilanza.

I modelli sono soggetti a calibrazione periodica dei parametri di rischio.

Il processo di sviluppo e aggiornamento/"model change" dei modelli di rating è costituito dall'insieme delle attività e procedure volte a definire, in fase iniziale o di successivo aggiornamento, i modelli di rating applicabili alle esposizioni creditizie, cioè modelli statistici o esperienziali finalizzati a supportare le valutazioni creditizie effettuate dalle Società del Gruppo Bancario e a consentire la determinazione dei requisiti patrimoniali della stessa a fronte del rischio di perdite inattese.

Con riferimento ai segmenti validati, sono presenti:

  • cinque modelli di rating (4 per la clientela Imprese, 1 per i Privati), che utilizzano informazioni di bilancio, andamentali e qualitative (Imprese) e sociologiche/andamentali (Privati), calibrati secondo un approccio di lungo periodo (Through-the-Cycle), allo scopo di neutralizzare possibili impatti derivanti da una fase espansiva o recessiva del ciclo economico;
  • due modelli di LGD performing (1 per la clientela Imprese, 1 per i Privati);
  • due modelli di LGD non performing ELBE (Expected Loss Best Estimate) e Defaulted Asset separati per Imprese e Privati;
  • un modello EAD per la clientela Retail.

In ottica gestionale, la misurazione della perdita inattesa sul rischio di credito avviene quantificando il capitale economico attraverso l'applicazione di un modello di portafoglio Credit VaR.

L'elemento centrale dei modelli di misurazione del rischio di credito è costituito dal Sistema di Rating, ovvero un insieme strutturato e documentato di metodologie, processi organizzativi e di controllo e modalità di organizzazione delle basi dati che consente la raccolta e l'elaborazione delle informazioni rilevanti per la formulazione di valutazioni sintetiche della rischiosità di una controparte e delle singole operazioni creditizie.

Il sistema di rating è integrato nei processi decisionali e nella gestione dell'operatività aziendale, rivestendo una funzione rilevante nei seguenti processi di Gruppo:

  • Politiche creditizie;
  • Pianificazione commerciale;
  • Pianificazione del capitale;
  • Risk Appetite Framework;
  • Pricing dei prodotti;
  • Concessione del credito;
  • Monitoraggio e gestione del credito;
  • Provisioning;
  • Misurazione e controllo del rischio;
  • ICAAP e ILAAP;
  • Gestione del sistema premiante;
  • A.Ba.Co. (altri strumenti di funding).

Le modalità di utilizzo gestionale del rating nei diversi processi aziendali sono disciplinate nelle normative tempo per tempo emanate relative ai suddetti ambiti. L'impianto normativo posto a presidio del rischio di credito, sviluppato in coerenza con gli standard aziendali, si basa su specifici Regolamenti e Norme di Processo, in particolare il Regolamento in materia di rischi di credito e di controparte e il Regolamento dei Limiti di autonomia e delle facoltà per la concessione e la gestione del credito.

I principi definiti nei Regolamenti emanati sono applicati e inseriti nella scrittura della normativa in forma organica, per i processi compresi nella tassonomia aziendale.

I processi di concessione del credito garantiscono un'adeguata, obiettiva e omogenea valutazione del merito creditizio e dei rischi, attraverso l'utilizzo del rating per indirizzare le fasi decisionali.

In particolare i rating sono utilizzati per la definizione della competenza deliberativa attraverso una metodologia di ponderazione basata sulla valutazione di merito creditizio di ciascuna controparte, sintetizzata dal rating, nonché sui fattori di contenimento del rischio assunto.

La valutazione dei rischi già assunti o da assumere è effettuata nei confronti del singolo cliente e del Gruppo di Rischio, cioè l'insieme dei soggetti collegati attraverso i legami considerati per il censimento dei Gruppi Economici nonché quelli di cointestazione e di coobbligazione, con riferimento all'intero Gruppo Bancario.

I criteri di attribuzione delle responsabilità ai diversi soggetti/unità organizzative che partecipano al processo di concessione del credito sono ispirati a principi di separatezza al fine di garantire indipendenza di giudizio e prudenza nell'assunzione dei rischi.

A questo fine, nell'ambito delle attività previste nel processo di concessione del credito, sono chiaramente distinti i ruoli del "Proponente", del "Deliberante" e dell'eventuale "Organo intermedio esprimente parere".

Nel caso di clientela "non residente", l'assunzione di "Rischi di Credito", "Rischi di Consegna", di "Rischi di Collocamento" e di "Rischio di Evidenza" deve essere soggetta alla preventiva verifica del rispetto del plafond autorizzato per "Rischio Paese".

La Norma "Autorizzazione, monitoraggio e gestione degli sconfinamenti e/o scaduti" definisce le attività di costante monitoraggio che il Gestore deve effettuare nella gestione della relazione con riferimento agli sconfinamenti, alle rate scadute e non pagate ed agli utilizzi a fronte di fidi scaduti o ridotti.

La gestione degli sconfinamenti è accompagnata da apposita procedura che ha reso più efficiente l'accesso ai dati relativi alle posizioni nella situazione definita "past due in corso di formazione", permettendo consultazioni attuali e storiche delle informazioni disponibili sino al dettaglio del singolo rapporto, nonché di ottenere elenchi in funzione di criteri di selezione parametrici a scelta dell'utente.

L'identificazione del credito forborne è effettuata nell'ambito del processo di concessione del credito e, conseguentemente, mediante le funzionalità della PEF (Pratica Elettronica di Fido).

L'individuazione dei crediti forborne è svolta con riferimento sia alle posizioni in bonis inserite nella watch list, sia a quelle classificate a credito deteriorato, per le quali siano riscontrati lo stato di difficoltà finanziaria (tale stato è oggettivo per le posizioni classificate a credito deteriorato) e la concessione di una tolleranza.

Al Gestore della relazione, nel ruolo di "Proponente", è attribuita la responsabilità di:

  • svolgere la valutazione relativa alla situazione di difficoltà finanziaria del cliente. Per formare un giudizio di merito sono utilizzate tutte le informazioni dell'istruttoria impiegate per l'analisi del merito creditizio in PEF, ivi compresa una specifica check list integrativa differenziata tra Imprese e Privati;
  • valutare la concessione in proposta con riferimento alla sua natura di forbearance;
  • attestare nel sistema informativo la propria valutazione in merito alla situazione di difficoltà finanziaria o meno del cliente ed all'identificazione o meno della concessione in proposta come misura di forbearance.

All'Organo intermedio esprimente parere è richiesta la condivisione delle valutazioni del Proponente.

Agli Organi Deliberanti è attribuita la responsabilità di attestare la coerenza o l'incoerenza della valutazione formulata dal Proponente.

L'evidenza espressa in sede di delibera sulla singola linea di credito identifica automaticamente tutti i rapporti ad essa collegati come "forborne".

Una volta classificate come forborne, le esposizioni sono gestite nell'ambito dei processi di riferimento ("Monitoraggio e gestione del credito deteriorato" per le "Esposizioni oggetto di concessioni deteriorate" e "Monitoraggio e gestione del credito: watch list" per le "Altre esposizioni oggetto di concessioni").

Le decisioni in merito alla cessata condizione di credito forborne, od alla riclassificazione "in bonis" delle "Esposizioni oggetto di concessioni deteriorate", sono assistite dal sistema informativo.

In merito sono automaticamente evidenziate le posizioni che superano i parametri oggettivi definiti dalla normativa EBA e le proposte sono oggetto di un processo strutturato che consente l'esame e la storicizzazione di tutti gli elementi di valutazione disponibili.

La riclassificazione a maggior rischio dell'esposizione "in bonis", già precedentemente oggetto di concessione di tolleranza, è automatica al verificarsi degli eventi definiti dalla normativa EBA.

Il Rischio Paese, che identifica i fattori di rischio ascrivibili alla situazione politica, macroeconomica, istituzionale e legale di un Paese estero, viene considerato, con riferimento a tutte le operazioni di natura commerciale e finanziaria, nel caso la controparte sia residente o abbia sede in un Paese estero. Il rischio Paese è incentrato su due elementi principali:

  • il rischio politico, ovvero l'insieme dei fattori riguardanti il sistema politico e istituzionale che possono influenzare la volontà di un Paese di onorare i propri impegni;
  • il rischio di trasferimento, ovvero l'insieme dei fattori economici che possono influenzare la possibilità che un determinato Paese possa stabilire, come elemento della propria politica economica, dei limiti al trasferimento dei capitali, dividendi, interessi, commissioni o royalties nei confronti di creditori e/o investitori stranieri.

Nel caso di clientela "non residente", l'assunzione di "Rischi di Credito", "Rischi di Consegna", di "Rischi di Collocamento" e di "Rischio di Evidenza" deve essere soggetta alla preventiva verifica del rispetto del plafond autorizzato per "Rischio Paese".

Con riferimento al Rischio di Trasferimento, si segnala che tale rischio è incluso nei portafogli creditizi che utilizzano rating ECAI (esposizioni verso Stati ed Amministrazioni centrali, Intermediari vigilati e Corporate non residenti). Il perimetro residuale (clientela non residente sprovvista di ECAI), di ampiezza limitata, è monitorato periodicamente dalla Funzione Rischi della Capogruppo.

Le strutture organizzative della Funzione Crediti e dei Crediti delle Direzioni Territoriali sono definite in aderenza ai processi di concessione, di monitoraggio e di gestione del credito.

Inoltre, il Responsabile della struttura Crediti di Direzioni Territoriali riporta funzionalmente al Responsabile della Funzione Crediti ed il Responsabile Crediti di Area Affari, a sua volta, riporta funzionalmente al Responsabile della struttura Crediti di Direzione Territoriale.

Sotto il profilo delle procedure e strumenti a supporto dei processi si evidenziano in particolare:

  • nei processi di "Concessione del Credito" la procedura Pratica Elettronica di Fido (PEF) supporta la Rete nelle fasi di istruttoria, proposta, delibera e perfezionamento e calcola automaticamente la competenza deliberativa;
  • la Pratica Elettronica di Fido (PEF) web based supporta il processo di concessione del credito con uno specifico work flow a gestione parametrica e consente la tracciatura di ogni momento del processo di istruttoria – proposta - inoltro agli Organi superiori e delibera, nonché il controllo automatico dei documenti richiesti e della validità degli elementi di valutazione;
  • per gli interventi a favore della clientela "Privati", "Piccole Imprese" e "Piccoli Operatori Economici" sono utilizzati motori decisionali (ScoPri, Transact), a supporto della finanziabilità dell'operazione proposta, che definiscono una valutazione sintetica a rischiosità crescente;
  • il processo di monitoraggio e gestione del credito "in bonis" è assistito da apposita procedura, su piattaforma web, dotata di funzionalità che permette, oltre che l'intercettamento automatico delle posizioni e la classificazione in watch list, anche di seguirne la gestione e verificare il rispetto delle decisioni assunte; l'intercettamento delle posizioni avviene sia per il superamento delle soglie riferite a parametri specifici sia attraverso l'utilizzo di un indicatore automatico, calcolato mensilmente, in grado di produrre una valutazione sintetica dell'andamento della relazione; tale indicatore è interrogabile sia con riferimento al singolo mese di elaborazione, sia come indicatore medio di periodo (ultimi sei mesi) ed integrato nei processi del credito quale parametro di evidenza;
  • a supporto dei processi di monitoraggio e gestione del credito deteriorato, differenziati in funzione dello stato (Past Due e Incagli; Ristrutturati; Sofferenze) è stata creata una nuova procedura "Pratica Elettronica di Gestione - PEG";
  • i processi di valutazione del credito sono attuati mediante procedura informatica "SUITE IFRS9".

La Funzione Crediti, con periodicità trimestrale – in concomitanza con la pubblicazione dei dati trimestrali di bilancio – predispone un report direzionale che contempla una serie di viste di sintesi circa le principali dimensioni del credito; in particolare, la reportistica si compone di focus riferiti a: scenario nazionale; distribuzione impieghi del Gruppo; distribuzione settoriale degli impieghi; distribuzione per classi di rating; evoluzione degli impieghi; focus sui mutui ai Privati – Famiglie consumatrici.

La Funzione Rischi produce con cadenza mensile la reportistica "Rischio di Credito – modello di portafoglio" in cui sono riportate le evidenze con viste di gruppo, per società, settore economico e area geografica.

È stata avviata inoltre, con frequenza mensile, la produzione di un documento di sintesi relativo all'andamento complessivo dei rischi di primo e secondo pilastro, a supporto della periodica reportistica integrata dei rischi del Gruppo, finalizzato a monitorare l'evoluzione del capitale economico e rendicontare le opportune evidenze agli Organi aziendali.

2.2 Sistemi di gestione, misurazione e controllo

Il Gruppo Banco BPM si avvale di un articolato insieme di strumenti per concedere e gestire il credito e per monitorare l'andamento della qualità del portafoglio.

Il rating riveste un ruolo centrale nei processi di concessione del credito, di erogazione dei prodotti creditizi e di monitoraggio e gestione andamentale. In particolare, esso concorre alla definizione delle linee guida in materia di politiche Creditizie, alla determinazione degli Organi competenti per la delibera degli affidamenti, influisce sull'applicazione del meccanismo di rinnovo automatico delle posizioni con fidi a revoca e contribuisce a determinare l'intercettamento automatico del processo di monitoraggio e gestione (Watch list).

Le metodologie sottostanti i parametri di rischio PD (Probability of Default), LGD (Loss Given Default), EAD (Exposure At Default), oltre a essere utilizzate per la valutazione della controparte in fase di concessione, monitoraggio e rinnovo dell'affidamento, vengono utilizzate anche nel processo di svalutazione collettiva dei crediti in bilancio, in ottemperanza ai principi contabili IFRS9 in vigore da gennaio 2018.

La valutazione del credito finalizzata a determinare l'ammontare della previsione di perdita dei crediti deteriorati prevede modalità differenziate in relazione allo status e alla dimensione dell'esposizione. Le previsioni di perdita valutate analiticamente dal gestore sono periodicamente sottoposte a revisione.

Per la fotografia dei crediti deteriorati del Gruppo al 31 dicembre 2019 si rimanda a quanto già illustrato nell'ambito della precedente sezione di commento dei Risultati del periodo.

L'attività di monitoraggio dei rischi di credito a livello di portafoglio è inoltre condotta tramite l'utilizzo di un modello appartenente alla categoria dei "default model", applicato con frequenza mensile alle esposizioni creditizie del Gruppo Banco BPM. Per un approfondimento delle caratteristiche generali di tale modello si rimanda a quanto riportato nel successivo paragrafo "E. Consolidato Prudenziale - Modelli per la misurazione del rischio di credito".

Per le altre esposizioni - diverse da quelle verso la clientela ordinaria e finanziaria residente in bonis - il controllo dei rischi viene realizzato mediante l'utilizzo di metriche regolamentari di Vigilanza (Standard).

2.3 Metodi di misurazione delle perdite attese

In base al principio IFRS 9, tutte le attività finanziarie non oggetto di misurazione in bilancio al fair value con impatto nel conto economico, rappresentate da titoli di debito e finanziamenti, e le esposizioni fuori bilancio (impegni e garanzie rilasciate) devono essere assoggettate al modello di impairment basato sulle perdite attese (ECL – Expected Credit Losses).

Nel dettaglio, il modello di impairment IFRS 9 si basa sul concetto di valutazione "forward looking", ovvero sulla nozione di perdita attesa (Expected Credit Loss), sia essa calcolata a 12 mesi (Stage 1) o per l'intera vita residua dello strumento (perdita lifetime per gli Stage 2 e Stage 3). In particolare, il modello prevede che le attività finanziarie debbano essere classificate in tre distinti "stage" a cui corrispondono diversi criteri di valutazione:

  • Stage 1: da valutare sulla base di una stima di perdita attesa avente a riferimento un orizzonte temporale pari ad un anno. Rientrano nello Stage 1 le attività finanziarie in bonis per le quali non si è osservato un deterioramento significativo del rischio di credito rispetto alla data di rilevazione iniziale;
  • Stage 2: da valutare sulla base di una stima di perdita attesa avente a riferimento un orizzonte temporale pari all'intera vita residua dell'attività finanziaria. Rientrano nello Stage 2 le attività finanziarie che hanno subito un significativo deterioramento del rischio di credito rispetto alla rilevazione iniziale;
  • Stage 3: da valutare sulla base di una stima della perdita attesa che assume la probabilità di default pari al 100%. Rientrano nello Stage 3 le attività finanziarie considerate deteriorate.

Secondo il modello di calcolo delle Expected Credit Losses, le perdite devono essere registrate non solo facendo riferimento alle oggettive evidenze di perdite di valore già manifestatesi alla data di reporting, ma anche sulla base delle aspettative di perdite di valore future non ancora palesate, che devono riflettere:

  • la probabilità del verificarsi di diversi scenari;
  • l'effetto di attualizzazione mediante l'utilizzo del tasso di interesse effettivo;
  • le esperienze storiche e le valutazioni correnti e future.

Di seguito si forniscono informazioni di dettaglio sul modello utilizzato dal Gruppo per accertare la sussistenza o meno di un significativo deterioramento del rischio di credito (cosiddetto "Framework Stage Assignment") e per calcolare le perdite attese in ottica forward looking.

Framework stage assignment

Ai fini dell'allocazione delle esposizioni nei diversi stage il Gruppo Banco BPM ha classificato:

  • le esposizioni performing in corrispondenza degli Stage 1 e 2;
    • le esposizioni deteriorate in corrispondenza dello Stage 3. Le analisi svolte hanno portato a ritenere che il relativo perimetro risulti allineato a quello delle esposizioni deteriorate, determinato secondo le definizioni contenute nelle vigenti segnalazioni di vigilanza1 (sofferenze, inadempienze probabili, esposizioni scadute deteriorate), in quanto ritenute coerenti con la normativa contabile in termini di evidenze obiettive di impairment. Per ulteriori dettagli su tale perimetro si fa rinvio a quanto contenuto nella Parte "A.2 – Parte relativa alle principali voci di bilancio" della presente Nota Integrativa.

Di seguito si fornisce illustrazione dei criteri quantitativi e qualitativi definiti dal Gruppo al fine di classificare un'esposizione performing in corrispondenza dello Stage 1 o nello Stage 2.

Con riferimento a criteri quantitativi, il modello sviluppato dal Gruppo assume come riferimento il parametro della probabilità di default lifetime (PDL) misurato alla data di valutazione (reference date) ed il medesimo parametro misurato alla data di origine (origination date). Il rapporto tra i suddetti parametri è definito come "Lifetime PD Ratio" (LPDR).

Lo sviluppo del modello ha altresì comportato l'individuazione di specifiche soglie interne di variazione tra le due citate probabilità, differenziate per i seguenti driver:

  • segmento di rischio;
  • classe di Rating;
  • vita residua.

La misurazione della variazione del rischio di credito avviene quindi confrontano il parametro "Lifetime PD Ratio – LPDR" della singola esposizione, come sopra definito, e le soglie interne appositamente stimate. Il superamento delle suddette soglie costituisce espressione di un significativo incremento del rischio di credito ed il conseguente trasferimento della singola linea di credito dallo Stage 1 allo Stage 2. Tale metodologia è quindi basata su un approccio relativo, in quanto l'allocazione tra lo Stage 1 e lo Stage 2 è guidata dalla variazione del rischio di credito intervenuta rispetto alla data di origination.

Nello sviluppo del proprio modello operativo il Gruppo, dopo avere calcolato le soglie di LPDR rappresentative di un SICR basate sulle PD lifetime, ha verificato che le suddette soglie risultassero coerenti, in termini di efficacia discriminatoria tra Stage 1 e Stage 2, con quelle calcolate assumendo a riferimento il parametro LPDR calcolato tra le PD 12 mesi2 .

Tale passaggio è giustificato dall'opportunità, sotto il profilo operativo, di coordinare il modello di stage allocation con il modello di rating interno adottato ai fini della gestione e monitoraggio del credito. A tale proposito si evidenzia che il sistema di rating interno prevede la classificazione delle esposizioni in 11 classi di rating che sono accorpate, ai fini dei processi di concessione del credito, in 5 fasce di rischio omogeneo ("Bassa", "Medio-bassa", "Media", "Medio-alta", "Alta").

L'impiego delle fasce di rischio sopra indicate garantisce quindi l'integrazione e coerenza del processo di valutazione delle esposizioni creditizie non deteriorate con gli altri processi interni di gestione del credito (erogazione, pricing, monitoraggio e classificazione).

Tutto ciò premesso, il modello di stage allocation quantitativo prevede l'accorpamento in 5 fasce di rischio delle esposizioni aventi una rischiosità omogenea. Nello specifico:

  • per le esposizioni classificate in fascia di rischio "Bassa" alla origination date, un incremento del rischio di credito è considerato significativo qualora, alla reference date, si sia osservata la migrazione dell'esposizione in una fascia di rischio "Medio-Alta" o "Alta" (migrazione di almeno tre fasce di rischio);
  • per le esposizioni classificate in fascia di rischio "Medio-Bassa" alla origination date, un incremento del rischio di credito è considerato significativo qualora, alla reference date, si sia osservata una migrazione in una fascia di rischio "Medio-Alta" o "Alta" (migrazione di almeno due fasce di rischio);

1 Definizioni contenute nella Circolare di Banca d'Italia n. 272 del 30 luglio 2008 e successivi aggiornamenti, in base alle quali il perimetro delle esposizioni deteriorate corrisponde a quello delle "Non Performing Exposure" del Regolamento di esecuzione (UE) 680/2014, con il quale è stato recepito l'ITS dell'EBA (EBA/ITS/2013/rev1 del 24/07/2014).

2 Sulla base degli incroci considerati significativi per il modello adottato, i valori di soglia ammissibili sono tutti quelli contenuti in un range che va dal LPDR corrispondente alla classe di rating più alta appartenente alla fascia di rischio più rischiosa tra quelle che non generano un SICR al LPDR corrispondente alla classe di rating più bassa appartenente alla fascia di rischio meno rischiosa tra quelle che generano un SICR.

  • per le esposizioni classificate in fascia di rischio "Media" alla origination date, un incremento del rischio di credito è considerato significativo qualora, alla reference date, si sia osservata una migrazione nella fascia di rischio "Alta" (migrazione di almeno due fasce di rischio);
  • per le esposizioni classificate in fascia di rischio "Medio-Alta" alla origination date, un incremento del rischio di credito è considerato significativo qualora alla reference date si sia osservata una migrazione nella fascia di rischio "Alta" (migrazione di una fascia di rischio).
  • per le esposizioni che alla origination date sono già classificate nella fascia di rischio "Alta" non è possibile rilevare eventuali significativi incrementi del rischio di credito, sulla base del modello quantitativo, in quanto l'unico deterioramento possibile è, di fatto, il passaggio in default. Si evidenzia al riguardo che, per tutti i segmenti di clientela, sono classificate nella fascia "Alta" esclusivamente le esposizioni che appartengono alle classi di rating 10 e 11.

La metodologia di stage allocation sopra descritta è applicata a tutte le esposizioni verso la clientela ad esclusione dei titoli di debito.

Con riferimento ai titoli di debito il Gruppo applica la "Low Credit Risk Exemption", ossia l'espediente pratico di assumere che il rischio di credito non sia aumentato significativamente rispetto alla rilevazione iniziale dello strumento, classificandolo nello Stage 1. Tale esenzione trova applicazione ai titoli che presentano, alla data di valutazione, un livello di rating pari all'investment grade, in conformità a quanto previsto dal principio contabile IFRS 9.

Per i titoli di debito per i quali non si fa ricorso alla "Low Credit Risk Exemption", la metodologia sviluppata dal Gruppo è basata anch'essa sul calcolo del LPDR1, ma diversamente dai crediti non utilizza le fasce di rischio.

Considerata la presenza di più transazioni di acquisto avvenute in date diverse a fronte del medesimo titolo fungibile (ISIN), ai fini del SICR, la rischiosità all'origine è misurata separatamente per ciascuna tranche acquistata. Si è reso quindi necessario individuare una metodologia per identificare le tranche vendute e conseguentemente le quantità residue a cui è associata la qualità creditizia alla data di rilevazione iniziale da confrontare con quella alla data di valutazione: tale metodologia di movimentazione è basata sul metodo FIFO (Fist In – Fist Out).

Con riferimento alle esposizioni verso banche la metodologia sviluppata è basata anch'essa sul calcolo del parametro LCDR ma diversamente dai crediti non utilizza le fasce di rischio.

In aggiunta ai criteri quantitativi in precedenza illustrati, il modello di stage allocation adottato dal Gruppo è fondato anche su criteri qualitativi. In maggior dettaglio, comportano la classificazione nello Stage 2:

  • la presenza di un numero di giorni di sconfinamento continuativo (a livello di controparte) superiore alla soglia di 30 giorni, ferma restando l'applicazione delle soglie di significatività previste dalla normativa di vigilanza, salvo casi eccezionali ascrivibili a particolari tipologie di controparti, quali le Amministrazioni Pubbliche;
  • la concessione di una misura di forbearance. In maggior dettaglio, vi rientrano tutte le esposizioni interessate da misure di forbearance e che presentano tale attributo ancora attivo, indipendentemente dalla regolarità o meno del probation period in corso;
  • la presenza della controparte nell'ambito delle esposizioni soggette a stretto monitoraggio (watchlist) in presenza di situazioni che denotano un'elevata rischiosità (es. giudizio sintetico del grado di rischio del singolo cliente superiore ad una determinata soglia, eventi pregiudizievoli);
  • la classificazione della controparte nelle classi di rating 10 e 11, ossia nella fascia di rischio "Alta", in precedenza illustrata, fatta salva la possibilità di override da parte delle competenti funzioni aziendali, da motivare adeguatamente;
  • l'assenza di rating alla data di origine, salvo il caso in cui alla data di valutazione sia stato assegnato alla controparte un rating tale da classificare l'esposizione nelle fasce di rischio "Bassa", "Medio-bassa" o "Media", in precedenza illustrate.

Per quanto riguarda il funzionamento del modello, il Gruppo Banco BPM ha deciso di adottare un modello di riclassificazione da Stage 2 a Stage 1 di tipo simmetrico: nei casi in cui le condizioni scatenanti il significativo deterioramento del rischio di credito cessino di sussistere ad una data di valutazione successiva, lo strumento finanziario torna ad essere misurato in base alla perdita attesa misurata su un orizzonte temporale di dodici mesi. Si precisa inoltre che, in caso di rientro tra le esposizioni performing dallo Stage 3, non è previsto alcun passaggio obbligatorio dei rapporti della controparte in Stage 2. La classificazione negli stadi delle esposizioni performing (Stage 1 o Stage 2) dipenderà dall'applicazione automatica del framework di Stage assignment.

1 Dati tratti dalla piattaforma CreditEdge dell'agenzia di rating Moody's.

Nel caso di esposizioni oggetto di concessione (forbearance) un eventuale ritorno al calcolo della perdita attesa a un anno avviene nel rispetto del cosiddetto "probation period", in linea con le tempistiche previste dalle disposizioni di vigilanza.

Stima della perdita attesa (Expected Credit Loss) – Stage 1 e Stage 2

Il modello di calcolo dell'Expected Credit Loss (ECL) per la misurazione dell'impairment degli strumenti non deteriorati, differenziato in funzione della classificazione dell'esposizione nello Stage 1 o nello Stage 2, si basa sulla seguente formula:

$$ECL = \sum_{t=2}^{T} PD_t * EAD_t * LGD_t * (1+r)^{-t}$$

Dove:

PDt
rappresenta la probabilità di default ad ogni data di cash flow. Trattasi della probabilità di passare dallo
stato performing a quello del deteriorato nell'orizzonte temporale di un anno (PD a 1 anno) o lungo
l'intera durata dell'esposizione (PD lifetime)
EADt rappresenta l'esposizione di controparte ad ogni data di cash flow
LGDt rappresenta la perdita associata per controparte a ogni data di cash flow. Trattasi della percentuale di
perdita in caso di default, sulla base dell'esperienza storica osservata in un determinato periodo di
osservazione, nonché dell'evoluzione prospettica lungo l'intera durata dell'esposizione (lifetime);
R rappresenta il tasso di sconto
T rappresenta il numero di cash flow
T rappresenta il numero complessivo di cash flow, limitato ai 12 mesi successivi per i rapporti in stage 1, e
riferito a tutta la vita residua per gli stage 2

I modelli utilizzati per la stima dei suddetti parametri fanno leva sugli omologhi parametri utilizzati ai fini del requisito patrimoniale del rischio di credito, apportando specifici adattamenti per tenere conto dei differenti requisiti e finalità del modello di impairment IFRS 9 rispetto a quello prudenziale.

La definizione dei suddetti parametri, rispetto a quelli regolamentari, ha tenuto conto dei seguenti obiettivi:

  • rimozione dei margini di conservativismo richiesti ai soli fini prudenziali, quali la componente down turn considerata nel calcolo LGD regolamentare per tenere conto del ciclo economico avverso;
  • inclusione delle condizioni del ciclo economico corrente (Point-in-Time risk measures) in sostituzione di una misurazione dei parametri lungo il ciclo economico (TTC – Through The Cycle) richiesta ai fini regolamentari;
  • introduzione di informazioni previsionali riguardanti la futura dinamica dei fattori macroeconomici (Forward looking risk) ritenuti potenzialmente in grado di influenzare la situazione del debitore;
  • estendere i parametri di rischio ad una prospettiva pluriennale, tenendo conto della durata dell'esposizione creditizia da valutare (lifetime).

Come già indicato, la definizione di default adottata risulta allineata a quella in uso per fini regolamentari.

Di seguito si forniscono informazioni di maggior dettaglio sulla modalità con le quali il Gruppo ha determinato i citati parametri di rischio IFRS 9 compliant, con particolare riferimento alla modalità con la quale sono stati inclusi i fattori forward looking.

Al riguardo si deve precisare che l'aggiornamento delle serie storiche dei parametri e conseguentemente l'attività di ricalibrazione degli stessi è effettuata su base annua.

Stima del parametro PD

I parametri PD sono ottenuti sulla base di quelli regolamentari, che considerano l'intero ciclo economico TTC, opportunamente calibrati, mediante modelli satellite, per riflettere i tassi di inadempienza in base alle condizioni correnti (PiT) e a quelle prospettiche (forward looking). Detti parametri devono essere stimati non solo con riferimento all'orizzonte dei dodici mesi successivi alla data di reporting, ma anche negli anni futuri, in modo da consentire il calcolo degli accantonamenti lifetime.

Per il Gruppo, le curve di PD lifetime sono state costruite moltiplicando tra loro, con approccio markoviano, le matrici di migrazione del rating a 12 mesi distinte per segmenti interni (Large Corporate, Mid Corporate, Mid Corporate Plus, Small Business, Privati) condizionate agli scenari prospettici macroeconomici. Ad ogni classe di rating assegnata alle controparti tramite modelli interni AIRB viene associata la relativa curva di PD lifetime. Di seguito i principali step metodologici utilizzati per la stima del parametro PD lifetime:

  • costruzione delle matrici di migrazione Point in Time (PiT) storiche per ogni segmento di rischio definito dai modelli di rating e, sulla base della media di tali matrici, ottenimento delle matrici di migrazione di lungo periodo Through The Cycle (TTC) per ogni segmento di rischio;
  • determinazione delle matrici di migrazione PiT future per i primi tre anni successivi rispetto alla data di reporting, ottenute sulla base delle matrici di migrazione PiT condizionate in base ad alcuni selezionati scenari macroeconomici, tramite modelli satellite (metodo Merton) in grado di esprimere la sensitività delle misure di PD rispetto alle variazioni delle principali grandezze economiche. Tali modelli satellite sono differenziati per cluster settoriale (es. "industria", "società finanziarie", "famiglie consumatrici") e utilizzano variabili specifiche per ogni cluster;
  • ottenimento delle PD cumulate per classe di rating e scenario, mediante prodotto matriciale (markov chain techniques) delle matrici di migrazione Pit future per i primi tre anni, come in precedenza calcolate, mentre dal quarto anno in poi vengono utilizzate le matrici cosiddette smoothed, che consentono il ricongiungimento graduale con la matrice di migrazione TTC;
  • generazione della curva PD cumulata lifetime come media delle curve di PD cumulate di ogni scenario macroeconomico selezionato ponderato per le rispettive probabilità di accadimento.

Si fa rinvio al successivo paragrafo "Inclusione dei fattori forward looking" per ulteriori dettagli sulla modalità di costruzione del parametro PD.

Stima del parametro LGD

I valori di LGD sono assunti pari ai tassi di recupero regolamentari calcolati lungo il ciclo economico (TTC), opportunamente adattati al fine di rimuovere alcuni margini di conservativismo dei modelli regolamentari, rappresentati dai costi indiretti e dalla componente legata al ciclo economico avverso (cosiddetta componente "down turn"), nonché per riflettere i più attuali tassi di recupero (PiT) e le aspettative circa i futuri trend (forward looking). Nel dettaglio, in ottica forward looking, la stima del parametro tiene conto del condizionamento al ciclo economico delle componenti rappresentate dalla probabilità di sofferenza e dalla Loss Given Sofferenza (LGS) attraverso appositi scaling factor prospettici, che permettono di ottenere delle LGD life time.

Stima EAD

Per le esposizioni per cassa, il parametro EAD è rappresentato, ad ogni data di pagamento futura, dal debito residuo sulla base del piano di ammortamento, maggiorato delle eventuali rate non pagate e/o scadute.

Per le esposizioni fuori bilancio, rappresentate dalle garanzie e dagli impegni ad erogare fondi irrevocabili o revocabili, l'EAD è pari al valore nominale ponderato per un apposito fattore di conversione creditizia (CCF – Credit Conversion Factor), determinato in conformità ai modelli interni già validati ed utilizzando l'approccio standard per le rimanenti esposizioni.

Inclusione dei fattori forward looking

Ai fini della determinazione delle perdite attese, l'inclusione delle informazioni forward looking è ottenuta considerando gli effetti sui parametri PD e LGD, derivanti da differenti scenari macroeconomici. Nel dettaglio, i molteplici possibili scenari macroeconomici alternativi sono stati ricondotti ad un numero limitato di scenari (n. 3) che costituiscono l'input dei cosiddetti "modelli satellite". Il ricorso a questi ultimi modelli permette di definire, tramite tecniche di regressione statistica, la relazione tra un numero limitato di variabili macroeconomiche significative, assunte a riferimento, ed i tassi di decadimento dei diversi settori di attività (es. "industria", "società finanziarie", "famiglie consumatrici"). Il risultato di queste stime è utilizzato per creare dei fattori di stress, detti "delta score", distinti per scenario e segmenti di rischio. Tali "delta score" sono applicati utilizzando il metodo di Merton alla matrice media Point in Time (PiT) per segmento di rischio, rappresentata dal più recente triennio di dati interni disponibili sulle migrazioni tra rating, in modo da ottenere tre matrici future stressate sulla base delle previsioni macroeconomiche. Dal quarto anno in poi, per calcolare le curve di PD è stato scelto di fare riferimento alla matrice di lungo periodo. Nel caso in cui dovessero emergere sostanziali differenze tra le matrici forward looking e la matrice Through The Cycle (TTC) di lungo periodo, il Gruppo applica una procedura, detta di smoothing, volta a riallineare gradualmente i valori, andando ad evitare possibili salti nelle curve. Il risultato di questa procedura consente di assorbire il possibile impatto di scenari futuri, garantendo l'allineamento con i valori di lungo periodo stimati sui dati storici della banca.

Successivamente, la costruzione delle curve di PD per ognuno dei 3 scenari avviene tramite applicazione della procedura statistica Markov chain (prodotto delle matrici annuali sopra descritte). Le curve di PD cumulate PiT e lifetime vengono infine generate come media delle curve di PD cumulate di ogni scenario macroeconomico selezionato ponderato per le rispettive probabilità di accadimento.

Le informazioni sugli scenari macroeconomici sono definite internamente dal Gruppo, assumendo a riferimento anche le previsioni formulate da provider esterni. Al riguardo si deve osservare che nel corso del 2019 è stato rivisto il processo di selezione degli scenari macroeconomici, in coerenza con quelli utilizzati dal Gruppo di fini dei processi di pianificazione (ICAAP e RAF). Ciò ha peraltro comportato una modifica della metodologia per l'inclusione dei fattori forward looking, che ha limitato a tre gli scenari macroeconomici considerati, in sostituzione dei cinque impiegati ai fini della redazione del bilancio al 31 dicembre 2018.

In maggior dettaglio, accanto allo scenario "base" ritenuto maggiormente probabile (con probabilità del 50%), sono stati elaborati uno scenario alternativo "negativo" (con probabilità del 30%) ed uno "positivo" (con probabilità del 20%).

Analogo meccanismo di calcolo viene applicato al parametro LGD. Si passa da una logica TTC ad una logica Pit e forward looking tramite l'evoluzione dei principali parametri del modello LGD - rappresentati dalla LGS (tasso di perdita per le posizioni a sofferenza) e dal danger rate (probabilità di sofferenza) – ottenuta mediante opportuni modelli satellite, capaci di mettere in relazione le variazioni storiche di tali parametri con la volatilità dei fattori macroeconomici. In particolare, per ciascun parametro (LGS, danger rate), la dipendenza dagli scenari macroeconomici futuri è ottenuta tramite l'utilizzo di specifici Scaling Factor, distinti per imprese e privati e variabili in funzione del tempo. Nel dettaglio, le curve di Scaling Factor, ottenute per il tramite di un procedimento atto a simulare un'evoluzione forward delle serie storiche dei parametri LGS e danger rate, sono utilizzate per modificare i suddetti parametri con l'obiettivo di ottenere l'evoluzione temporale della componente LGD.

Nella seguente tabella si fornisce evidenza dei valori minimi e massimi ("range di valori") riferiti alle variazioni annue dei principali fattori macroeconomici per ognuno dei tre scenari, inclusi nei modelli satellite, ritenuti maggiormente in grado di influenzare le perdite attese delle esposizioni creditizie in bonis del Gruppo, e delle relative probabilità di accadimento.

Scenario
Indicatori macroeconomici
Variazioni trimestrali %
Negativo baseline positivo
range di valori range di valori range di valori
PIL Italia -0,1% 0,2% 0,0% 0,3% 0,0% 0,4%
Consumi nazionali 0,1% 0,2% 0,1% 0,3% 0,1% 0,3%
Investimenti in costruzioni -0,1% 0,7% 0,4% 0,7% 0,5% 1,3%
Indice dei prezzi degli immobili residenziali -0,3% 0,2% -0,3% 0,4% -0,1% 0,7%
Tassi di disoccupazione -2,0% 0,5% -2,0% -0,1% -2,8% -0,6%
Probabilità di accadimento 30,00% 50,00% 20,00%

Analisi di sensitività delle perdite attese

Come rappresentato nel paragrafo "Politiche contabili rilevanti ed incertezze sull'utilizzo di stime nella predisposizione del bilancio consolidato" contenuto nella "Parte A – Politiche contabile", la determinazione delle perdite attese sui crediti non deteriorati implica significativi elementi di giudizio, con particolare riferimento al modello utilizzato per la misurazione delle perdite e dei relativi parametri di rischio, ai trigger ritenuti espressivi di un significativo deterioramento del credito, alla selezione degli scenari macroeconomici.

In particolare, l'inclusione dei fattori forward looking risulta essere un esercizio particolarmente complesso, in quanto richiede di formulare previsioni macroeconomiche, di selezionare scenari e relative probabilità di accadimento, nonché di definire un modello in grado di esprimere la relazione tra citati i fattori macroeconomici ed i tassi di inadempimento delle esposizioni oggetto di valutazione, come illustrato nel precedente paragrafo.

Al fine di valutare come i fattori forward looking possano influenzare le perdite attese si ritiene ragionevole effettuare un'analisi di sensitività nel contesto di differenti scenari basati su previsioni coerenti nell'evoluzione dei diversi fattori macroeconomici. Le innumerevoli interrelazioni tra i singoli fattori macroeconomici sono, infatti, tali da rendere scarsamente significativa un'analisi di sensitività delle perdite attese basata sul singolo fattore macroeconomico.

A tal fine, per le esposizioni non deteriorate (Stage 1 e Stage 2) relative a finanziamenti concessi alla clientela, di seguito viene fornita evidenza:

  • delle perdite attese al 31 dicembre 2019, quantificate in base agli scenari/probabilità di accadimento riportati nella precedente tabella;
  • delle variazioni, in termini percentuali, che si registrerebbero nelle suddette perdite ipotizzando una probabilità di accadimento del 100% rispettivamente per lo scenario "negativo" e di quello "positivo":
dati in milioni di euro
328,4.
+7%
-9%

Stima della perdita attesa (Expected credit Loss) – Stage 3

Con riferimento ai modelli utilizzati per la determinazione delle perdite attese sulle esposizioni classificate nello stage 3, ossia sulle esposizioni deteriorate, si fa rinvio a quanto illustrato nel paragrafo "Modalità di determinazione delle perdite di valore degli strumenti finanziari IFRS 9 (impairment)" contenuto nella Parte "A.2 – Parte relativa alle principali voci di bilancio".

Come rappresentato nel paragrafo "Politiche contabili rilevanti ed incertezze sull'utilizzo di stime nella predisposizione del bilancio consolidato" contenuto nella "Parte A – Politiche contabile", la determinazione delle perdite attese sui crediti deteriorati implica significativi elementi di giudizio, con particolare riferimento alla stima dei flussi ritenuti recuperabili e della relativa tempistica di recupero.

In maggior dettaglio, al 31 dicembre 2019 le perdite attese sui crediti deteriorati sono determinate analiticamente in base alle previsioni di recupero, formulate dal gestore o risultanti dall'applicazione di metodologie di calcolo "forfettarie", attualizzate in funzione dei tassi di interesse effettivi originari e delle relativa tempistica di recupero. Considerato che le previsioni di recupero assumono a riferimento la specifica situazione del debitore, si ritiene di non poter fornire alcuna ragionevole analisi di sensitivity delle perdite attese.

Non è tuttavia possibile escludere che, un deterioramento della situazione creditizia del debitore, anche in conseguenza dei possibili effetti negativi sull'economia correlati all'incertezza della diffusione internazionale del Coronavirus, possa comportare la rilevazione di ulteriori perdite, anche significative, rispetto a quelle considerate al 31 dicembre 2019 sulla base delle condizioni in essere alla data chiusura di bilancio.

2.4 Tecniche di mitigazione del rischio di credito

Il Gruppo è da sempre attento all'acquisizione di strumenti a maggior tutela del credito ovvero all'utilizzo di applicativi e tecniche che determinino una riduzione del rischio di credito. A tale fine sono acquisite, quando ritenute necessarie, le garanzie tipiche dell'attività bancaria, vale a dire, principalmente, ipoteche su beni immobili, garanzie reali su titoli oltre alle garanzie personali rilasciate dai fideiussori.

In generale, la decisione sull'acquisizione di una garanzia si basa sulla valutazione del merito creditizio del cliente e sulle caratteristiche dell'operazione. Dopo tale analisi, può essere ritenuto opportuno raccogliere delle garanzie supplementari ai fini della mitigazione del rischio, tenuto conto del presumibile valore recuperabile offerto dalla garanzia.

Il sistema di censimento dei beni immobili posti a garanzia di operazioni di finanziamento consente la rivalutazione periodica automatica del valore dei beni ed identifica i beni per i quali ricorrono le condizioni per l'aggiornamento della perizia in linea con i criteri stabiliti dalle Norme vigenti.

Il valore delle garanzie reali finanziarie è sottoposto a un costante monitoraggio automatico che permette il confronto tra il valore attuale della garanzia rispetto a quello iniziale, in modo da consentire al gestore di intervenire tempestivamente nel caso si registri una significativa riduzione della garanzia stessa.

Per le garanzie costituite da pegno su titoli è operativo un sistema automatico di alert che evidenzia la perdita di valore della garanzia oltre una determinata soglia, evidenziando al gestore della relazione la criticità affinché quest'ultimo possa provvedere con interventi mirati.

Per quanto riguarda l'attività in derivati con controparti di mercato, sono preferite le entità con le quali sono attivi accordi di prestazione di collaterale, con particolare riferimento agli ISDA - Credit Support Annex, al fine di ridurre significativamente il rischio di credito.

3. Esposizioni creditizie deteriorate

3.1 Strategie e politiche di gestione

La classificazione delle posizioni a credito deteriorato è effettuata in conformità con i criteri definiti dall'EBA. In particolare la classificazione a non performing è effettuata:

  • in modo automatico, per le posizioni che raggiungono le soglie previste dalle disposizioni dell'Organo di vigilanza in materia di Past Due;
  • mediante delibera assunta da un Organo a ciò facoltizzato (i) su proposta generata automaticamente dal sistema informativo, per le posizioni che raggiungono le soglie previste, tempo per tempo, dai processi interni di monitoraggio e gestione del credito, oppure (ii) su proposta di un Organo proponente, per le posizioni che denotano l'insorgenza di eventi pregiudizievoli per la prosecuzione "in bonis" della relazione.

La gestione dei crediti deteriorati nel Gruppo Banco BPM è basata, in via prevalente, su un modello che assegna a risorse specializzate la gestione di un insieme definito (portafoglio) di posizioni. Nel corso del 2019 è stata completata una profonda riorganizzazione dell'attività di gestione dei crediti deteriorati del Gruppo, che ha portato alla cessione del ramo d'azienda volto al recupero crediti ad un partner specializzato, con successivo conferimento di un mandato di gestione per la parte prevalente dei nuovi flussi a sofferenza per i successivi dieci anni. A seguito di tale accordo, quindi, la gestione delle sofferenze è prevalentemente condotta da un primario player del settore, mentre la gestione delle restanti esposizioni deteriorate è seguita da personale interno specializzato.

Sempre nel corso del 2019, ed anche a seguito della cessione di ramo sopra menzionata, la gestione di tutte le esposizioni deteriorate è stata unificata all'interno della neo costituita area CLO.

Le responsabilità di gestione variano in relazione allo stato di classificazione della posizione:

  • la gestione delle posizioni classificate a Past Due e a Inadempienze probabili è attribuita, con la sola eccezione delle posizioni inferiori ad una soglia definita, a gestori specialistici che possono essere collocati, a seconda della rilevanza della posizione, presso l'area CLO ovvero presso le strutture Crediti della Rete (Divisioni e Aree Affari). Per tali posizioni, i gestori delle posizioni deteriorate sono responsabili delle scelte gestionali afferenti le posizioni attribuite ai rispettivi portafogli, nel rispetto delle previste facoltà deliberative, ma sono supportati nella gestione amministrativa dai gestori (commerciali) di Rete nel cui portafoglio permane collocata la relazione nonché l'imputazione dei risultati economici conseguiti;
  • la gestione delle posizioni classificate a Sofferenze è condotta dalle strutture interne specializzate di area CLO, coadiuvate (nell'ambito dell'accordo sopra menzionato) per buona parte delle stesse, dalla società Credito Fondiario Libery Servicing o, con riferimento a Release S.p.A., a gestori di quest'ultima, in coordinamento con le strutture della citata area CLO.

Oltre alla gestione del processo di recupero, i gestori sono responsabili della valutazione del credito finalizzata a determinare l'ammontare delle previsioni di perdita sulle singole posizioni che presentano un'esposizione complessiva superiore alla soglia definita per il cd. "collective provisioning". Nel corso del 2019 la Banca ha proceduto ad innalzare tale soglia dai precedenti 300 mila euro ad 1 milione di euro. Nell'effettuare tale valutazione, il gestore deve tenere conto di:

  • rischio complessivo del cliente e dei rapporti collegati, nonché dell'eventuale gruppo economico di appartenenza;
  • situazione di Centrale Rischi con particolare attenzione ai loro eventuali impegni a garanzia di terzi;
  • consistenza patrimoniale del debitore e degli eventuali garanti;
  • valore del bene posto a garanzia;
  • tempo necessario per il recupero del credito.

Per supportare le attività relative agli ultimi due punti, la banca ha stimato su basi statistiche parametri di Haircut, definiti come lo scarto da applicare al valore dei beni posti a garanzia per allinearli all'importo che l'Istituto verosimilmente riuscirà ad incassare dopo la loro vendita, e di estensione temporale che il gestore deve tenere in considerazione ai fini della valutazione analitica della posizione a sofferenza. Le previsioni di perdita così ottenute sono periodicamente sottoposte a revisione e continuo monitoraggio.

Il processo sopra descritto non viene applicato alle sofferenze che presentano un'esposizione complessiva pari o inferiore alla soglia di rilevanza di 1 milione di euro (come sopra menzionato, importo innalzato nel corso del 2019 dai precedenti 300 mila euro) per le quali si usa il modello di valutazione automatico basato teso a replicare la metodologia applicata dai gestori sopra la soglia di rilevanza. Tale modello, sviluppato e manutenuto dalla struttura Governo del Credito, viene sottoposto alla validazione della funzione Rischi.

Con riferimento alle posizioni in Past due e Unlikely to pay (UTP), la valutazione del credito finalizzata a determinare l'ammontare delle previsioni di perdita prevede modalità differenziate in relazione allo status ed alla dimensione della esposizione:

  • per le posizioni in Past due a prescindere dall'importo, nonché per quelle a Inadempienze probabili entro prestabiliti limiti di importo (analoghi a quelli applicati per le sofferenze), viene applicato il modello di valutazione di tipo "collective";
  • per le posizioni ad Inadempienze probabili di importo superiore alla soglia sopra citata, le previsioni di perdita vengono valutate analiticamente dal gestore secondo un processo analogo a quello sopra esposto per il portafoglio sofferenze.

Le previsioni di perdita valutate analiticamente dal gestore sono periodicamente sottoposte a revisione.

Sistema dei controlli relativi ai processi del credito

L'assetto del sistema dei controlli relativo ai processi del credito è basato su:

  • controlli di I livello (o di linea), diretti ad assicurare il corretto svolgimento dei processi. Rientrano tra i controlli di primo livello i controlli c.d. "automatici", cioè svolti direttamente dalle procedure applicative, i controlli effettuati direttamente dalle strutture operative ed i controlli di tipo gerarchico, attuati nell'ambito della medesima filiera di responsabilità. Sono inoltre attuati controlli di II^ istanza, attraverso le strutture di Area CLO di Monitoraggio e Controllo e Governo del Credito;
  • controlli di II livello (o controlli sui rischi e sulla conformità), in capo alla struttura "Controlli di Secondo Livello" collocata all'interno della funzione Rischi - Enterprise Risk Management. I controlli, svolti in via continuativa, attraverso analisi massive sui portafogli creditizi del Gruppo e attraverso la revisione di singole posizioni - campionate statisticamente o in base allo specifico profilo di rischio - in modalità indipendente rispetto alle funzioni deputate allo svolgimento delle attività oggetto di verifica, sono diretti ad assicurare la corretta attuazione del processo di gestione dei rischi (posto in essere dalle strutture operative) verificando lo svolgimento del monitoraggio andamentale sulle singole esposizioni, in particolare di quelle deteriorate, e la valutazione della coerenza delle classificazioni, della congruità degli accantonamenti e dell'adeguatezza del processo di recupero, in linea con la normativa interna ed esterna. A partire da dicembre 2019, a seguito della citata modifica del Regolamento, la struttura fornisce pareri sulle seguenti OMR in ambito creditizio: proposte di i) variazione delle provisions; ii) attribuzione delle misure di forbearance e iii) variazione a maggiore o minor rischio dello stato amministrativo di classificazione.

3.2 Write-off

Il Gruppo, per tutte le posizioni classificate a sofferenza, valuta se sia opportuno continuare a mantenere in vita il credito a sofferenza in quanto le azioni stragiudiziali o giudiziali in corso permettono di ritenere ragionevole un'aspettativa di recupero, anche parziale, oppure se sia opportuno procedere a una cancellazione o a uno stralcio (write-off), totale o parziale, in virtù, rispettivamente, della conclusione del processo di recupero ovvero della circostanza che non sussista una prospettiva ragionevole di recupero.

Lo stralcio (write off), in coerenza con il principio contabile IFRS 9 in vigore dal 1° gennaio 2018 e con le "Linee guida per le Banche sui crediti deteriorati (NPL)" emanate da BCE, è la riduzione del valore lordo contabile del credito conseguente alla presa d'atto dell'insussistenza di ragionevoli aspettative di recupero dello stesso per importi eccedenti quelli considerati incassabili o già incassati.

Esso non implica la rinuncia da parte della banca al diritto giuridico di recuperare il credito e deve essere effettuato qualora dal complesso delle informazioni disponibili emerga l'impossibilità del debitore di rimborsare in tutto o in parte l'importo del debito.

I criteri che il Gruppo ha individuato per stabilire se una posizione rientra nel novero di quelle da valutare ai fini di un eventuale stralcio dipendono dall'eventuale presenza di procedure concorsuali, dai livelli di copertura e dall'anzianità della posizione nello status a sofferenza.

3.3 Attività finanziarie impaired acquisite o originate

In relazione al trattamento contabile di tali attività e relative modalità espositive si fa rinvio a quanto illustrato nella parte "A.2 – Parte relativa alle principali voci di bilancio" e nella Premessa della presente sezione.

4. Attività finanziarie oggetto di rinegoziazioni commerciali e esposizioni oggetto di concessioni

Di seguito si fornisce un'analisi delle esposizioni riferite alle attività valutate al costo ammortizzato oggetto di concessione, in base all'anzianità distinguendo tra esposizioni deteriorate e non deteriorate.

Anno dell'ultima concessione Esposizioni
non deteriorate
Esposizioni
deteriorate
Totale
2019 580.285 1.323.781 1.904.066
2018 636.331 857.095 1.493.427
2017 389.529 587.908 977.436
2016 202.526 623.702 826.227
2015 95.715 521.532 617.247
2014 49.635 392.772 442.407
2013 24.094 343.107 367.202
2012 1.992 15.007 16.999
2011 664 9.195 9.858
2010 1.017 16.540 17.557
2009 179 2.053 2.232
precedente - 9.514 9.514
Totale 1.981.965 4.702.207 6.684.172

Le suddette esposizioni vengono ripartite nella seguente tabella in funzione del numero di concessioni accordate alla controparte (una sola concessione, due concessioni, più di due concessioni).

Numero di concessioni Esposizioni
non deteriorate
Esposizioni
deteriorate
Totale
1 1.010.360 2.734.220 3.744.580
2 480.617 998.833 1.479.450
>2 490.988 969.154 1.460.142
totale 1.981.965 4.702.207 6.684.172

INFORMAZIONI DI NATURA QUANTITATIVA

A. Qualità del credito

Nella presente parte, ai fini dell'informativa di natura quantitativa sulla qualità del credito, con il termine "esposizioni creditizie per cassa" si intendono tutte le attività finanziarie per cassa vantate verso banche o clientela, qualunque sia il loro portafoglio di allocazione contabile (valutate al fair value con impatto a conto economico, valutate al fair value con impatto sulla redditività complessiva, valutate al costo ammortizzato, attività finanziarie in via di dismissione), si escludono invece i titoli di capitale e le quote di O.I.C.R.

A fini della rappresentazione dell'esposizione lorda e delle rettifiche di valore dei crediti acquisiti a seguito dell'aggregazione aziendale con l'ex Gruppo Bipiemme in data 1° gennaio 2017, da indicare nelle seguenti tabelle, si fa rinvio a quanto illustrato nella premessa della qualità del credito contenuta nella precedente "Sezione 1 – Rischio del consolidato contabile".

____________________________________________________________________________________________________________ NOTA INTEGRATIVA CONSOLIDATA 357

A.1 Esposizioni creditizie deteriorate e non deteriorate: consistenze, rettifiche di valore, dinamica e distribuzione economica

A.1.1 Consolidato prudenziale - Distribuzione delle attività finanziarie per fasce di scaduto (valori di bilancio)

Primo stadio Secondo stadio Terzo stadio
Portafogli/stadi di rischio Da 1 giorno a
30 giorni
giorni fino a
Da oltre 30
90 giorni
Oltre 90 giorni Da 1 giorno a
30 giorni
giorni fino a
Da oltre 30
90 giorni
Oltre 90 giorni Da 1 giorno a
30 giorni
giorni fino a
Da oltre 30
90 giorni
Oltre 90 giorni
1. Attività finanziarie valutate al costo ammortizzato 354.664 78.789 18.640 206.932 410.735 228.615 46.425 111.188 4.025.804
2. Attività finanziarie valutate al fair value con impatto sulla
redditività complessiva
- - - - - - - - -
3. Attività finanziarie in corso di dismissione - - - - - - - - 93.744
31/12/2019
31/12/2018
Totale
Totale
354.664
584.965
125.587
78.789
18.640
20.439
206.932
278.374
410.735
459.085
348.300
228.615
46.425
58.311
111.188
186.420
4.119.548
4.699.798

358 NOTA INTEGRATIVA CONSOLIDATA ____________________________________________________________________________________________________________ A.1.2 Consolidato prudenziale – Attività finanziarie, impegni a erogare fondi e garanzie finanziarie rilasciate: dinamica delle rettifiche di valore complessive e degli accantonamenti complessivi

Rettifiche di valore complessive
Causali/ stadi di rischio Attività rientranti nel primo stadio Attività rientranti nel secondo stadio
ammortizzato
finanziarie
valutate al
Attività
costo
fair value con
impatto sulla
complessiva
valutate al
finanziarie
redditività
Attività
finanziarie in
dismissione
corso di
Attività
svalutazioni
individuali
di cui:
svalutazioni
collettive
di cui:
ammortizzato
finanziarie
valutate al
Attività
costo
fair value con
impatto sulla
complessiva
finanziarie
valutate al
redditività
Attività
finanziarie in
dismissione
corso di
Attività
svalutazioni
individuali
di cui:
svalutazioni
collettive
di cui:
Rettifiche complessive iniziali 127.643 7.529 - - 135.172 256.793 1.986 - - 258.779
Variazioni in aumento da attività finanziarie
acquisite o originate
- - - - - - - - - -
Cancellazioni diverse dai write-off (469) (2.807) - - (3.276) - (337) - - (337)
Rettifiche/riprese di valore nette per rischio di
credito
3.352 (2.515) - - 837 (43.634) (335) - - (43.969)
Modifiche contrattuali senza cancellazioni - - - - - - - - - -
Cambiamenti della metodologia di stima - - - - - - - - - -
Write-off non rilevati direttamente a conto
economico
(2.754) - - - (2.754) (2.479) - - - (2.479)
Altre variazioni (149) - - - (52) (2.957) - - - (2.957)
Rettifiche complessive finali 127.623 2.207 - - 129.927 207.723 1.314 - - 209.037
Recuperi da incasso su attività finanziarie oggetto
di write-off
- - - - - - - - - -
Write-off rilevati direttamente a conto economico - - - - - - - - - -
359
__________________ NOTA INTEGRATIVA CONSOLIDATA
Rettifiche di valore complessive Accantonamenti complessivi su impegni a
Attività rientranti nel terzo stadio erogare fondi e garanzie finanziarie
rilasciate
Causali/ stadi di rischio ammortizzato
finanziarie
valutate al
Attività
costo
fair value con
impatto sulla
complessiva
valutate al
finanziarie
redditività
Attività
finanziarie in
dismissione
corso di
Attività
svalutazioni
individuali
di cui:
svalutazioni
collettive
di cui:
Di cui:attività
finanziarie
acquisite o
impaired
originate
Primo stadio Secondo
stadio
Terzo stadio Totale
Rettifiche complessive iniziali 5.111.452 - - 5.083.540 27.912 755.059 27.640 9.127 25.608 5.567.778
Variazioni in aumento da attività finanziarie
acquisite o originate
- - - - - - - - - -
Cancellazioni diverse dai write-off (195.580) - (135.597) (331.129) (48) (71.500) - - - (334.790)
Rettifiche/riprese di valore nette per rischio di
credito
654.157 - 44.075 689.709 8.523 (37.361) (9.326) (1.336) (11.234) 633.204
Modifiche contrattuali senza cancellazioni 1.997 - - 1.997 - - - - - 1.997
Cambiamenti della metodologia di stima - - - - - - - - - -
Write-off non rilevati direttamente a conto
economico
(588.816) - (11.471) (596.611) (3.676) (91.184) - - - (605.520)
Altre variazioni (410.455) - 322.554 (88.302) 401 (79.759) (1) (14) - (91.022)
Rettifiche complessive finali 4.572.755 - 219.561 4.759.204 33.112 475.255 18.313 7.777 14.374 5.171.647
Recuperi da incasso su attività finanziarie oggetto
di write-off
10.329 - - 10.329 - - - - - 10.329
Write-off rilevati direttamente a conto economico (62.781) - (537) (62.411) (907) (11.802) - - - (63.318)

A.1.3 Consolidato prudenziale – Attività finanziarie, impegni a erogare fondi e garanzie finanziarie rilasciate: trasferimenti tra i diversi stadi di rischio di credito (valori lordi e nominali)

Esposizione lorda/valore nominale
Portafogli/stadi di rischio stadio e secondo stadio
Trasferimenti tra primo
Trasferimenti tra secondo
stadio e terzo stadio
Trasferimenti tra primo
stadio e terzo stadio
Da primo stadio a
secondo stadio
Da secondo stadio a
primo stadio
Da secondo stadio a
terzo stadio
Da terzo stadio a
secondo stadio
Da primo stadio a
terzo stadio
Da terzo stadio a
primo stadio
1. Attività finanziarie valutate al costo ammortizzato 2.026.988 2.261.136 574.734 352.175 420.510 44.783
2. Attività finanziarie valutate al fair value con impatto sulla redditività complessiva 137.495 - - - - -
3. Attività finanziarie in corso di dismissione - - - - - -
4. Impegni a erogare fondi e garanzie finanziarie rilasciate 253.607 533.786 79.234 35.908 86.796 5.487
Totale 31/12/2019 2.418.090 2.794.922 653.968 388.083 507.306 50.270
Totale 31/12/2018 3.473.714 6.362.670 875.833 582.913 636.317 103.886

Tipologie esposizioni/valori Esposizione lorda Rettifiche di valore complessive e accantonamenti complessivi Esposizione Netta Write-off parziali Deteriorate complessivi* Non deteriorate A. Esposizioni creditizie per cassa a) Sofferenze 317 X (254) 63 - - di cui: esposizioni oggetto di concessioni - X - - b) Inadempienze probabili - X - - - - di cui: esposizioni oggetto di concessioni - X - - c) Esposizioni scadute deteriorate - X - - - - di cui: esposizioni oggetto di concessioni - X - - d) Esposizioni scadute non deteriorate X 3.364 (2) 3.362 - - di cui: esposizioni oggetto di concessioni X - - - e) Altre esposizioni non deteriorate X 13.428.513 (3.564) 13.424.949 - - di cui: esposizioni oggetto di concessioni X - - - - Totale (A) 317 13.431.877 (3.820) 13.428.374 - B. Esposizioni creditizie fuori bilancio a) Deteriorate - X - - b) Non deteriorate X 4.270.912 (558) 4.270.354 - Totale (B) - 4.270.912 (558) 4.270.354 - Totale (A+B) 317 17.702.789 (4.378) 17.698.728 -

A.1.4 Consolidato prudenziale – Esposizioni creditizie per cassa e fuori bilancio verso banche: valori lordi e netti

(*) Valore da esporre a fini informativi

A.1.5 Consolidato prudenziale – Esposizioni creditizie per cassa e fuori bilancio verso clientela: valori lordi e netti

Rettifiche di
Deteriorate Non
deteriorate
complessive e
accantonamenti
complessivi
Esposizione
netta
Write-off
parziali
complessivi*
3.883.606 X (2.229.835) 1.653.771 515.143
913.462 X (449.044) 464.418 28.084
6.789.746 X (2.749.360) 4.040.386 42
3.994.421 X (1.488.530) 2.505.891 42
98.568 X (25.498) 73.070 -
20.084 X (4.792) 15.292 -
X 1.341.475 (41.756) 1.299.719 -
X 371.420 (16.564) 354.856 -
X 128.222.511 (293.544) 127.928.967 -
X 1.718.119 (56.913) 1.661.206 -
10.771.920 129.563.986 515.185
1.406.908 X (80.110) 1.326.798 -
X 63.952.896 (35.418) 63.917.478 -
1.406.908 63.952.896 (115.528) 65.244.276 -
12.178.828 193.516.882 515.185
Esposizione lorda valore (5.339.993) 134.995.913
(5.455.521) 200.240.189

(*) Valore da esporre a fini informativi

A.1.6 Consolidato prudenziale – Esposizioni creditizie per cassa verso banche: dinamica delle esposizioni deteriorate lorde

Causali/Categorie Sofferenze Inadempienze
probabili
Esposizioni
scadute
deteriorate
A. Esposizione lorda iniziale 322 15.294 -
- di cui: esposizioni cedute non cancellate - - -
B. Variazioni in aumento - - -
B.1 ingressi da esposizioni non deteriorate - - -
B.2 ingressi da attività finanziarie impaired acquisite o originate - - -
B.3 trasferimenti da altre categorie di esposizioni deteriorate - - -
B.4 modifiche contrattuali senza cancellazioni - - -
B.5 altre variazioni in aumento - - -
C. Variazioni in diminuzione (5) (15.294) -
C.1 uscite verso esposizioni non deteriorate - - -
C.2 write-off - - -
C.3 incassi - - -
C.4 realizzi per cessioni - - -
C.5 perdite da cessione - - -
C.6 trasferimenti ad altre categorie di esposizioni deteriorate - - -
C.7 modifiche contrattuali senza cancellazioni - - -
C.8 altre variazioni in diminuzione (5) (15.294) -
D. Esposizione lorda finale 317 - -
- di cui: esposizioni cedute non cancellate - - -

A.1.6 bis Consolidato prudenziale – Esposizioni creditizie per cassa verso banche: dinamica delle esposizioni lorde oggetto di concessioni lorde distinte per qualità creditizia

Al 31 dicembre 2019, così come per l'esercizio precedente, non esistono esposizioni verso banche oggetto di misure di concessione; si omette pertanto la relativa tabella.

A.1.7 Consolidato prudenziale – Esposizioni creditizie per cassa verso clientela: dinamica delle esposizioni deteriorate lorde

Causali/Categorie Sofferenze Inadempienze
probabili
Esposizioni
scadute
deteriorate
A. Esposizione lorda iniziale 10.109.179 8.100.468 107.066
- di cui: esposizioni cedute non cancellate 88.974 22.355 2.110
B. Variazioni in aumento 1.224.682 1.328.412 138.398
B.1 ingressi da esposizioni non deteriorate 222.701 842.615 104.477
B.2 ingressi da attività finanziarie impaired acquisite o originate - - -
B.3 trasferimenti da altre categorie di esposizioni deteriorate 898.255 51.161 966
B.4 modifiche contrattuali senza cancellazioni - - -
B.5 altre variazioni in aumento 103.726 434.636 32.955
C. Variazioni in diminuzione (7.450.255) (2.639.134) (146.896)
C.1 uscite verso esposizioni non deteriorate (602) (405.694) (10.707)
C.2 write-off (514.056) (139.294) (377)
C.3 incassi (224.354) (889.529) (45.026)
C.4 realizzi per cessioni (1.486.416) (166.847) -
C.5 perdite da cessione (552.199) (55.882) -
C.6 trasferimenti ad altre categorie di esposizioni deteriorate (337) (865.387) (84.658)
C.7 modifiche contrattuali senza cancellazioni - - -
C.8 altre variazioni in diminuzione (4.672.291) (116.501) (6.128)
D. Esposizione lorda finale 3.883.606 6.789.746 98.568
- di cui: esposizioni cedute non cancellate 34.696 12.042 433

Con riferimento alle operazioni di cessione di crediti deteriorati, la voce "altre variazioni in diminuzione" include l'importo lordo delle esposizioni oggetto di cessione eccedente la somma del valore di realizzo e dell'eventuale perdita da cessione.

A.1.7 bis Consolidato prudenziale – Esposizioni creditizie per cassa verso clientela: dinamica delle esposizioni lorde oggetto di concessioni lorde distinte per qualità creditizia

Causali/Qualità Esposizioni
oggetto di
concessioni:
deteriorate
Esposizioni
oggetto di
concessioni:
non deteriorate
A. Esposizione lorda iniziale 5.517.380 2.163.535
- di cui: esposizioni cedute non cancellate 11.382 19.378
B. Variazioni in aumento 870.506 820.131
B.1 ingressi da esposizioni non deteriorate non oggetto di concessioni 176.603 456.703
B.2 ingressi da esposizioni non deteriorate oggetto di concessioni 115.204 X
B.3 ingressi da esposizioni oggetto di concessioni deteriorate X 346.639
B.4 ingressi da esposizioni deteriorate non oggetto di concessione 38 -
B.5 altre variazioni in aumento 578.661 16.789
C. Variazioni in diminuzione (1.459.919) (894.127)
C.1 uscite verso esposizioni non deteriorate non oggetto di concessioni X (585.798)
C.2 uscite verso esposizioni non deteriorate oggetto di concessioni (346.639) X
C.3 uscite verso esposizioni oggetto di concessioni deteriorate X (115.204)
C.4 write-off (126.944) -
C.5 incassi (411.047) (138.463)
C.6 realizzi per cessioni (260.185) -
C.7 perdite da cessione (113.421) -
C.8 altre variazioni in diminuzione (201.683) (54.662)
D. Esposizione lorda finale 4.927.967 2.089.539
- di cui: esposizioni cedute non cancellate 11.151 14.687

A.1.8 Consolidato prudenziale – Esposizioni creditizie per cassa deteriorate verso banche: dinamica delle rettifiche di valore complessive

Sofferenze Inadempienze probabili Esposizioni scadute
deteriorate
Causali/Categorie Totale di cui:
esposizioni
oggetto di
concessioni
Totale di cui:
esposizioni
oggetto di
concessioni
Totale di cui:
esposizioni
oggetto di
concessioni
A. Rettifiche complessive iniziali 258 - 15.294 - - -
- di cui: esposizioni cedute non cancellate - - - - -
-
B. Variazioni in aumento 1 - - - - -
B.1 rettifiche di valore di attività impaired
acquisite o originate
- X - X -
X
B.2 altre rettifiche di valore - - - - -
-
B.3 perdite da cessione
B.4 trasferimenti da altre categorie di
esposizioni deteriorate
B.5 modifiche contrattuali senza
cancellazioni
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
B.6 altre variazioni in aumento 1 - - - -
-
B.4 altre variazioni in aumento (5) - (15.294) - - -
C.1 riprese di valore da valutazione (5) - - - -
-
C.2 riprese di valore da incasso - - - - -
-
C.3 utili da cessione - - - - -
-
C.4 write-off - - - - -
-
C.5 trasferimenti ad altre categorie di
esposizioni deteriorate
- - - - -
-
C.6 modifiche contrattuali senza
cancellazioni
- - - - -
-
C.7 altre variazioni in diminuzione - - (15.294) - -
-
D. Rettifiche complessive finali 254 - - - - -
- di cui: esposizioni cedute non cancellate - - - - -
-

A.1.9 Consolidato prudenziale – Esposizioni creditizie per cassa deteriorate verso clientela: dinamica delle rettifiche di valore complessive

Sofferenze Inadempienze probabili Esposizioni scadute
deteriorate
Causali/Categorie Totale di cui:
esposizioni
oggetto di
concessioni
Totale di cui:
esposizioni
oggetto di
concessioni
Totale di cui:
esposizioni
oggetto di
concessioni
A. Rettifiche complessive iniziali 7.184.077 520.653 2.903.751 1.611.281 18.869 2.102
- di cui: esposizioni cedute non
cancellate
59.964 828 4.002 1.494 866 21
B. Variazioni in aumento 1.516.893 340.412 1.030.258 566.756 23.866 5.220
B.1 rettifiche di valore da attività
finanziarie impaired acquisite o
originate
- X - X - X
B.2 altre rettifiche di valore 555.342 102.527 926.305 467.740 22.438 4.585
B.3 perdite da cessione 552.204 83.961 55.882 29.460 - -
B.4 trasferimenti da altre categorie di
esposizioni deteriorate
B.5 modifiche contrattuali senza
cancellazioni
292.831
-
129.046
-
7.255
1.997
1.577
1.997
127
-
39
-
B.6 altre variazioni in aumento 116.516 24.878 38.819 65.982 1.301 596
C. Variazioni in diminuzione (6.471.135) (412.021) (1.184.649) (689.507) (17.237) (2.530)
C.1 riprese di valore da valutazione (143.047) (30.182) (460.768) (308.143) (3.621) (290)
C.2 riprese di valore da incasso (54.545) (4.504) (58.732) (28.134) (172) (31)
C.3 utili da cessione (538.727) (51.585) (23.464) (7.217) - -
C.4 write-off (514.056) (29.309) (139.294) (97.635) (377) -
C.5 trasferimenti ad altre categorie di
esposizioni deteriorate
(50) - (287.590) (126.561) (12.573) (2.174)
C.6 modifiche contrattuali senza
cancellazioni
- - - - - -
C.7 altre variazioni in diminuzione (5.220.710) (296.441) (214.801) (121.817) (494) (35)
D. Rettifiche complessive finali 2.229.835 449.044 2.749.360 1.488.530 25.498 4.792
- di cui: esposizioni cedute non
cancellate
17.465 671 615 314 15 4

Con riferimento alle operazioni di cessione di crediti deteriorati, la voce "Altre variazioni in diminuzione" include l'ammontare complessivo delle cancellazioni diverse dai write-off contabili (vale a dire, per l'importo pari alla differenza tra l'esposizione creditizia lorda e il corrispettivo della cessione).

____________________________________________________________________________________________________________ NOTA INTEGRATIVA CONSOLIDATA 367

A.2 Classificazione delle esposizioni in base ai rating esterni e interni

A.2.1 Consolidato prudenziale - Distribuzione delle attività finanziarie, degli impegni a erogare fondi e delle garanzie finanziarie rilasciate per classi di rating esterni (valori lordi)

Classi di rating esterni
Esposizioni AAA/A- A+/A- BBB+/BBB- BB+/BB- B+/B- inferiore B Senza rating Totale
A. Attività finanziarie valutate al costo ammortizzato 5.035.187 14.289.085 25.331.343 8.894.516 1.330.570 639.660 82.516.954 138.037.315
- Primo stadio 5.035.184 14.216.467 24.892.042 7.826.582 970.689 167.262 68.728.720 121.836.946
- Secondo stadio 3 72.618 423.579 1.000.446 313.473 241.657 4.026.471 6.078.247
- Terzo stadio - - 15.722 67.488 46.408 230.741 9.761.763 10.122.122
B. Attività finanziarie valutate al fair value con impatto sulla
redditività complessiva
2.546.802 2.976.765 5.993.141 125.042 95.675 - 161.270 11.898.695
- Primo stadio 2.546.802 2.823.530 5.961.831 95.409 95.675 - 127.969 11.651.216
- Secondo stadio - 153.235 31.310 29.633 - - 33.301 247.479
- Terzo stadio - - - - - - - -
C. Attività finanziarie in corso di dismissione - - - - - - 313.305 313.305
- Primo stadio - - - - - - - -
- Secondo stadio - - - - - - - -
- Terzo stadio - - - - - - 313.305 313.305
Totale (A+B+C) 7.581.989 17.265.850 31.324.484 9.019.558 1.426.245 639.660 82.991.529 150.249.315
di cui: attività finanziarie impaired acquisite o originate - - - 418 20.406 62.466 925.846 1.009.136
D. Impegni a erogare fondi e garanzie finanziarie rilasciate
- Primo stadio 1.358.111 9.658.182 9.883.090 3.102.139 410.973 64.379 24.565.883 49.042.757
- Secondo stadio 12.521 8.888 134.435 183.808 33.068 5.314 472.368 850.402
- Terzo stadio - - 5.379 22.300 12.317 48.575 930.443 1.019.014
Totale (D) 1.370.632 9.667.070 10.022.904 3.308.247 456.358 118.268 25.968.694 50.912.173
Totale (A+B+C+D) 8.952.621 26.932.920 41.347.388 12.327.805 1.882.603 757.928 108.960.223 201.161.488

Il Gruppo Banco BPM adotta le valutazioni del merito creditizio rilasciate dalle seguenti agenzie esterne di valutazione del merito di credito (ECAI): Standard & Poor's ratings Services, Moody's Investors Service, Fitch Ratings e Cerved Rating Agency S.p.A..

Le suddette agenzie sono valide per tutte le banche appartenenti al Gruppo. Si evidenzia che, laddove siano presenti due valutazioni dello stesso cliente, viene adottata quella più prudenziale; nel caso di tre valutazioni quella intermedia. Di seguito la tabella di raccordo tra le classi di rischio ed i rating delle agenzie utilizzate.

CLASSE Fitch
Ratings
Moody's Standard &
Poor's
Cerved Rating
Agency SpA
AAA/AA- da AAA a AA- da Aaa a Aa3 da AAA a AA- da A1.1 a A1.3
A+/A- da A+ a A- da A1 a A3 da A+ a A- da A2.1 a A3.1
BBB+/BBB- da BBB+ a BBB- da Baa1 a Baa3 da BBB+ a BBB- da B1.1 a B1.2
BB+/BB- da BB+ a BB- da Ba1 a Ba3 da BB+ a BB- da B2.1 a B2.2
B+/B- da B+ a B- da B1 a B3 da B+ a B- C1.1
Inferiore B- CCC+ e inferiori Caa1 e inferiori CCC+ e inferiori C1.2 e inferiori

____________________________________________________________________________________________________________ NOTA INTEGRATIVA CONSOLIDATA 369

A.2.2 Consolidato prudenziale - Distribuzione delle attività finanziarie, degli impegni a erogare fondi e delle garanzie finanziarie rilasciate per classi di rating interni (valori lordi) Alle esposizioni rappresentate nelle tavole A.2.2 sono associati, ad eccezione di quanto indicato nel prospetto banche, rating utilizzati anche per la determinazione dei requisiti patrimoniali sui rischi di credito, limitatamente a quanto riconducibile nei portafogli regolamentari Imprese e Dettaglio. In particolare, con riferimento alla clientela imprese, sono stati sviluppati quattro distinti modelli di rating, in funzione dei seguenti segmenti di clientela: Large Corporate, Mid

Corporate Plus, Mid Corporate e Small Business – ed uno per la clientela privati. Il sistema di rating di controparte prevede, a livello di singolo segmento, dodici classi di rating (undici bonis ed una default) di seguito raggruppate per fasce di rischio.

Classi di rating interni Unrated Totale
Esposizioni verso Banche AAA AA A BBB BB B CCC Default
A. Attività finanziarie valutate al costo ammortizzato - 83.139 1.394.882 343.171 399.493 16.366 - 317 8.338.523 10.575.891
- Primo stadio - 83.139 1.356.640 338.179 399.272 16.366 - - 8.312.809 10.506.405
- Secondo stadio - - 38.242 4.992 221 - - - 25.714 69.169
- Terzo stadio - - - - - - - 317 - 317
B. Attività finanziarie valutate al fair value con impatto sulla
redditività complessiva
9.142 38.734 472.576 172.826 607.556 - - - 636.012 1.936.846
- Primo stadio - 38.734 443.819 152.165 542.457 - - - 636.012 1.813.187
- Secondo stadio 9.142 - 28.757 20.661 65.099 - - - - 123.659
- Terzo stadio - - - - - - - - - -
C. Attività finanziarie in corso di dismissione - - - - - - - - - -
- Primo stadio - - - - - - - - - -
- Secondo stadio - - - - - - - - - -
- Terzo stadio - - - - - - - - - -
Totale (A + B + C ) 9.142 121.873 1.867.458 515.997 1.007.049 16.366 - 317 8.974.535 12.512.737
di cui: attività finanziarie impaired acquisite o originate - - - - - - - - - -
D. Impegni ad erogare fondi e garanzie finanziarie rilasciate
- Primo stadio 2.431 177.862 651.209 345.400 296.065 9.784 - - 264.025 1.746.776
- Secondo stadio - - - - - - - - 12.726 12.726
- Terzo stadio - - - - - - - - - -
Totale (D) 2.431 177.862 651.209 345.400 296.065 9.784 - - 276.751 1.759.502
Totale (A + B + C + D) 11.573 299.735 2.518.667 861.397 1.303.114 26.150 - 317 9.251.286 14.272.239
NOTA INTEGRATIVA CONSOLIDATA __________________
70
3
Classi di rating interni
Esposizioni verso Clientela BASSO MEDIO BASSO MEDIO MEDIO ALTO ALTO Default Unrated Totale
A. Attività finanziarie valutate al costo ammortizzato 20.562.685 28.992.039 18.381.980 6.713.391 3.797.871 7.793.457 178.659 86.420.082
- Primo stadio 20.518.539 28.587.614 17.860.588 5.430.817 613.487 - 150.054 73.161.099
- Secondo stadio 44.146 404.425 521.392 1.282.574 3.184.334 - 28.605 5.465.476
- Terzo stadio - - - - 50 7.793.457 - 7.793.507
B. Attività finanziarie valutate al fair value con impatto sulla
redditività complessiva
41.753 - 48.855 - - - - 90.608
- Primo stadio 41.753 - 48.855 - - - - 90.608
- Secondo stadio - - - - - - - -
- Terzo stadio - - - - - - - -
C. Attività finanziarie in corso di dismissione - - - - - 111.552 - 111.552
- Primo stadio - - - - - - - -
- Secondo stadio - - - - - - - -
- Terzo stadio - - - - - 111.552 - 111.552
Totale (A + B + C ) 20.604.438 28.992.039 18.430.835 6.713.391 3.797.871 7.905.009 178.659 86.622.242
di cui: attività finanziarie impaired acquisite o originate - - - - - 849.967 - 849.967
D. Impegni ad erogare fondi e garanzie finanziarie rilasciate
- Primo stadio 19.255.246 11.573.623 8.830.374 1.541.571 194.921 - 215.658 41.611.393
- Secondo stadio 21.737 15.625 153.000 212.896 335.382 - 1.898 740.538
- Terzo stadio - - - - - 950.383 - 950.383
Totale (D) 19.276.983 11.589.248 8.983.374 1.754.467 530.303 950.383 217.556 43.302.314
Totale (A + B + C + D) segmentate 39.881.421 40.581.287 27.414.209 8.467.858 4.328.174 8.855.392 396.215 129.924.556
Totale non segmentate - - - - - 2.558.106 54.359.857 56.917.963
Totale 39.881.421 40.581.287 27.414.209 8.467.858 4.328.174 11.413.498 54.756.072 186.842.519

____________________________________________________________________________________________________________ NOTA INTEGRATIVA CONSOLIDATA 371

Classi di rating interni Totale
Esposizioni BASSO MEDIO BASSO MEDIO MEDIO ALTO ALTO Default Unrated
Large Corporate 9.135.881 4.738.643 3.583.265 352.093 102.388 630.587 - 18.542.857
Mid Corporate Plus 8.047.545 6.671.442 4.906.668 1.613.747 619.750 1.800.987 41.490 23.701.629
Mid Corporate 7.442.478 8.150.219 7.181.027 3.327.512 1.140.959 2.603.970 63.709 29.909.874
Small business 7.175.459 5.733.346 7.848.707 2.395.975 1.276.376 2.945.558 291.016 27.666.437
Privati 8.080.058 15.287.637 3.894.542 778.531 1.188.701 874.290 - 30.103.759
Totale Esposizioni segmentate 39.881.421 40.581.287 27.414.209 8.467.858 4.328.174 8.855.392 396.215 129.924.556

A.3 Distribuzione delle esposizioni creditizie garantite per tipologia di garanzia

A.3.1 Consolidato prudenziale - Esposizioni creditizie per cassa e fuori bilancio verso banche garantite

Garanzie reali Garanzie personali
(2)
Esposizione Esposizione (1) Derivati su crediti Crediti di firma Totale
lorda netta Immobili - Immobili - Altre Altri derivati Amministrazioni Altre società
ipoteche finanziario
leasing
Titoli garanzie
reali
CLN Controparti
centrali
Banche Altre società
finanziarie
Altri soggetti pubbliche Banche finanziarie Altri soggetti (1)+(2)
1. Esposizioni creditizie per cassa
garantite:
1.650.885 1.650.823 - 1.688 1.623.528 - - -
-
-
-
- - 18.562
-
1.643.778
1.1. totalmente garantite 1.649.958 1.649.899 - 1.688 1.623.528 - - -
-
-
-
- - 18.293
-
1.643.509
- di cui deteriorate - - - - - - - -
-
-
-
- - -
-
-
1.2. parzialmente garantite 927 924 - - - - - -
-
-
-
- - 269
-
269
- di cui deteriorate - - - - - - - -
-
-
-
- - -
-
-
2. Esposizioni creditizie "fuori
bilancio" garantite:
193.603 193.573 - - 1.268 116.100 - -
-
-
-
3.549 - 3.385 24.941 149.243
2.1. totalmente garantite 106.350 106.341 - - 1.268 85.740 - -
-
-
-
790 - 3.152 15.390 106.340
- di cui deteriorate - - - - - - - -
-
-
-
- - -
-
-
2.2. parzialmente garantite 87.253 87.232 - - - 30.360 - -
-
-
-
2.759 - 233 9.551 42.903
- di cui deteriorate - - - - - - - -
-
-
-
- - -
-
-

____________________________________________________________________________________________________________ NOTA INTEGRATIVA CONSOLIDATA 373

A.3.2 Consolidato prudenziale - Esposizioni creditizie per cassa e fuori bilancio verso clientela garantite

Garanzie reali

Garanzie personali

Garanzie reali (2) Totale
Esposizione Esposizione (1) Derivati su crediti Crediti di firma
lorda netta Immobili - Immobili - Altre Altri derivati Amministrazioni Altre società
Ipoteche finanziario
leasing
Titoli garanzie
reali
CLN Controparti
centrali
Banche Altre società
finanziarie
Altri soggetti pubbliche Banche finanziarie Altri soggetti (1)+(2)
1. Esposizioni creditizie per cassa
garantite:
74.102.029 70.838.505 42.647.076 1.431.013 7.101.697 1.837.979 - - - - - 4.499.128 135.816 423.346 9.444.818 67.520.873
1.1. totalmente garantite 69.972.137 66.992.743 42.630.230 1.431.013 6.958.599 1.737.835 - - - - - 3.548.950 33.697 382.945 9.064.619 65.787.888
- di cui deteriorate 7.306.925 4.566.886 3.012.786 527.148 37.513 268.598 - - - - - 53.943 995 50.152 399.821 4.350.956
1.2. parzialmente garantite 4.129.892 3.845.762 16.846 - 143.098 100.144 - - - - - 950.178 102.119 40.401 380.199 1.732.985
- di cui deteriorate 456.186 186.328 11.078 - 12.077 2.078 - - - - - 21.721 1.946 12.076 59.407 120.383
2. Esposizioni creditizie "fuori
bilancio" garantite:
12.760.415 12.731.123 1.629.804 211 2.448.442 719.053 - - - - - 313.817 72.578 387.034 6.083.323 11.654.262
2.1. totalmente garantite 10.923.627 10.897.696 1.595.714 211 2.332.751 517.725 - - - - - 237.412 58.862 368.701 5.471.736 10.583.112
- di cui deteriorate 182.931 166.275 25.226 - 2.349 4.005 - - - - - 15.985 - 5.211 110.668 163.444
2.2. parzialmente garantite 1.836.788 1.833.427 34.090 - 115.691 201.328 - - - - - 76.405 13.716 18.333 611.587 1.071.150
- di cui deteriorate 83.487 81.896 2 - 2.568 300 - - - - - 4.364 57 458 32.376 40.125

A.4 Consolidato prudenziale – Attività finanziarie e non finanziarie ottenute tramite l'escussione delle garanzie ricevute

Valore di bilancio
Esposizione
creditizia
cancellata
Valore lordo Rettifiche di
valore
complessive
di cui
ottenute nel
corso
dell'esercizio
A. Attività materiali 982.384 1.081.211 (344.474) 736.737 29.294
A.1. Ad uso funzionale - - - - -
A.2. A scopo di investimento 982.384 1.081.211 (344.474) 736.737 29.294
A.3. Rimanenze - - - - -
B. Titoli di capitale e titoli di debito 15.554 15.554 (5.298) 10.256 -
C. Altre attività - - - - -
D. Attività non correnti e gruppi di attività in via di
dismissione 151 245 (25) 220 220
D.1. Attività materiali 151 245 (25) 220 220
D.2. Altre attività - - - - -
Totale 31/12/2019 998.089 1.097.010 (349.797) 747.213 29.514
Totale 31/12/2018 1.054.731 1.145.230 (239.128) 906.102 196.899

B. Distribuzione e concentrazione delle esposizioni creditizie

B.1 Consolidato prudenziale - Distribuzione settoriale delle esposizioni creditizie per cassa e "fuori bilancio" verso clientela

Amministrazioni pubbliche Società finanziarie Società finanziarie (di cui:
imprese di assicurazione)
Società non finanziarie Famiglie
Esposizioni/Controparti Esposizione
netta
complessive
Rettifiche
valore
Esposizione
netta
complessive
Rettifiche
valore
Esposizione
netta
complessive
Rettifiche
valore
Esposizione
netta
complessive
Rettifiche
valore
Esposizione
netta
complessive
Rettifiche
valore
A. Esposizioni creditizie per cassa
A.1 Sofferenze 109 (330) 19.320 (49.273) - - 1.351.262 (1.944.290) 283.080 (235.942)
- di cui esposizioni oggetto di concessioni - - 1.759 (3.180) - - 384.211 (406.917) 78.448 (38.947)
A.2 Inadempienze probabili 3.231 (1.713) 122.043 (239.901) - - 3.296.692 (2.382.443) 618.420 (125.303)
- di cui esposizioni oggetto di concessioni - - 58.207 (145.140) - - 2.128.514 (1.294.329) 319.170 (49.061)
A.3 Esposizioni scadute deteriorate 2 (1) 2.368 (51) - - 45.616 (19.526) 25.084 (5.920)
- di cui esposizioni oggetto di concessioni - - - - - - 10.086 (3.540) 5.206 (1.252)
A.4 Esposizioni non deteriorate 28.289.216 (8.635) 18.102.255 (16.173) 220.713 (176) 51.632.271 (233.772) 31.204.944 (76.720)
- di cui esposizioni oggetto di concessioni 1.031 (1) 42.708 (1.853) - - 1.409.772 (57.045) 562.551 (14.578)
Totale (A) 28.292.558 (10.679) 18.245.986 (305.398) 220.713 (176) 56.325.841 (4.580.031) 32.131.528 (443.885)
B. Esposizioni creditizie fuori bilancio
B.1 Esposizioni deteriorate 12.981 (12) 53.238 (416) - - 1.222.156 (77.091) 38.423 (2.591)
B.2 Esposizioni non deteriorate 7.524.424 (525) 5.283.387 (5.542) 151.288 (21) 45.195.377 (24.559) 5.558.487 (4.792)
Totale (B) 7.537.405 (537) 5.336.625 (5.958) 151.288 (21) 46.417.533 (101.650) 5.596.910 (7.383)
Totale (A+B) 31/12/2019 35.829.963 (11.216) 23.582.611 (311.356) 372.001 (197) 102.743.374 (4.681.681) 37.728.438 (451.268)

Totale (A+B) 31/12/2018 33.995.562

(13.638)

20.973.175

(395.339)

452.283

(383)

101.276.064

(8.631.808)

36.773.737

(1.575.933)

B.2 Consolidato prudenziale - Distribuzione territoriale delle esposizioni creditizie per cassa e "fuori bilancio" verso clientela

Rettifiche

Rettifiche

Italia Altri paesi europei America Asia Resto del mondo

Rettifiche

Rettifiche

Rettifiche

Esposizioni/Aree geografiche Esposizione
netta
complessive
valore
Esposizione
netta
complessive
valore
Esposizione
netta
complessive
valore
Esposizione
netta
complessive
valore
Esposizione
netta
complessive
valore
A. Esposizioni creditizie per cassa
A.1 Sofferenze 1.644.154 (2.215.527) 8.346 (13.053) 543 (93) 487 (967) 241 (195)
A.2 Inadempienze probabili 4.025.726 (2.690.945) 9.305 (27.510) - - 5.355 (30.905) - -
A.3 Esposizioni scadute deteriorate 73.047 (25.495) 22 (3) 1 - - - - -
A.4 Esposizioni non deteriorate 115.469.597 (332.792) 9.807.294 (1.531) 3.684.940 (790) 244.663 (180) 22.192 (7)
Totale (A) 121.212.524 (5.264.759) 9.824.967 (42.097) 3.685.484 (883) 250.505 (32.052) 22.433 (202)
B. Esposizioni creditizie fuori bilancio - - - - - - - - - -
B.1 Esposizioni deteriorate 1.325.748 (80.110) 1.017 - 4 - - - 29 -
B.2 Esposizioni non deteriorate 59.877.208 (35.294) 3.351.290 (95) 66.742 (16) 54.556 (13) 211.879 -
Totale (B) 61.202.956 (115.404) 3.352.307 (95) 66.746 (16) 54.556 (13) 211.908 -
Totale (A+B) 31/12/2019 182.415.480 (5.380.163) 13.177.274 (42.192) 3.752.230 (899) 305.061 (32.065) 234.341 (202)
Totale (A+B) 31/12/2018 175.763.041 (10.538.590) 11.731.934 (49.482) 5.092.832 (7.896) 180.464 (20.528) 250.267 (222)

____________________________________________________________________________________________________________ NOTA INTEGRATIVA CONSOLIDATA 377

In maggior dettaglio le esposizioni Italia sono ripartite per area geografica come risulta dalla tabella seguente:

Italia Nord Ovest Italia Nord Est Italia Centro Italia Sud e Isole
Esposizioni / Aree geografiche Esposizione netta Rettifiche valore
complessive
Esposizione netta Rettifiche valore
complessive
Esposizione netta Rettifiche valore
complessive
Esposizione netta Rettifiche valore
complessive
A. Esposizioni creditizie per cassa
A.1 Sofferenze 715.366 (934.858) 271.867 (409.067) 460.959 (599.886) 195.962 (271.716)
A.2 Inadempienze probabili 2.100.483 (1.335.457) 828.246 (620.764) 821.044 (630.024) 275.953 (104.700)
A.3 Esposizioni scadute deteriorate 29.227 (11.300) 17.247 (4.643) 14.711 (5.969) 11.862 (3.583)
A.4 Esposizioni non deteriorate 48.715.483 (180.295) 21.675.989 (57.524) 39.729.229 (72.389) 5.348.896 (22.584)
Totale (A) 51.560.559 (2.461.910) 22.793.349 (1.091.998) 41.025.943 (1.308.268) 5.832.673 (402.583)
B. Esposizioni creditizie fuori bilancio
B.1 Esposizioni deteriorate 499.854 (43.766) 407.043 (21.790) 375.483 (11.313) 43.368 (3.241)
B.2 Esposizioni non deteriorate 28.251.016 (22.313) 14.335.019 (4.515) 15.132.326 (7.648) 2.158.847 (818)
Totale (B) 28.750.870 (66.079) 14.742.062 (26.305) 15.507.809 (18.961) 2.202.215 (4.059)
Totale (A+B) 31/12/2019 80.311.429 (2.527.989) 37.535.411 (1.118.303) 56.533.752 (1.327.229) 8.034.888 (406.642)
Totale (A+B) 31/12/2018 78.665.290 (5.446.955) 37.339.159 (2.082.241) 51.976.811 (2.065.764) 7.781.781 (943.630)

B.3 Consolidato prudenziale - Distribuzione territoriale delle esposizioni creditizie per cassa e "fuori bilancio" verso banche

Italia Altri paesi europei America Asia Resto del mondo
Esposizioni/Aree geografiche Esposizioni
netta
complessive
Rettifiche di
valore
Esposizioni
netta
complessive
Rettifiche di
valore
Esposizioni
netta
complessive
Rettifiche di
valore
Esposizioni
netta
complessive
Rettifiche di
valore
Esposizioni
netta
complessive
Rettifiche di
valore
A. Esposizioni creditizie per cassa
A.1 Sofferenze - - 63 (254) - - - - - -
A.2 Inadempienze probabili - - - - - - - - - -
A.3 Esposizioni scadute deteriorate - - - - - - - - - -
A.4 Esposizioni non deteriorate 10.382.152 (2.062) 2.784.901 (1.314) 168.664 (34) 49.894 (80) 42.700 (76)
Totale (A) 10.382.152 (2.062) 2.784.964 (1.568) 168.664 (34) 49.894 (80) 42.700 (76)
B. Esposizioni creditizie fuori bilancio
B.1 Esposizioni deteriorate - - - - - - - - - -
B.2 Esposizioni non deteriorate 750.912 (124) 818.087 (133) 129.206 (39) 548.648 (87) 232.858 (175)
Totale (B) 750.912 (124) 818.087 (133) 129.206 (39) 548.648 (87) 232.858 (175)
Totale (A+B) 31/12/2019 11.133.064 (2.186) 3.603.051 (1.701) 297.870 (73) 598.542 (167) 275.558 (251)

Totale (A+B) 31/12/2018 5.466.116

(20.694)

3.524.806

(2.505)

465.093

(270)

700.103

(230)

375.673

(317)

B.4 Grandi esposizioni

Dal 1° gennaio 2014 è entrata in vigore la nuova disciplina armonizzata per le banche e le imprese di investimento contenuta nel Regolamento (UE) n. 575/2013 ("CRR") e nella direttiva 2013/36/UE ("CRD IV") del 26 giugno 2013 che traspongono nell'Unione Europea gli standard definiti dal Comitato di Basilea per la vigilanza bancaria (c.d. frame work Basilea 3).

Costituiscono oggetto di rilevazione nella presente voce l'importo (valore non ponderato e valore ponderato) e il numero delle "posizioni di rischio" che costituiscono una "grande esposizione" secondo quanto disciplinato dal Capo 5 (Art. 13) del Regolamento di esecuzione (UE) n. 680/2014, che stabilisce norme tecniche di attuazione per quanto riguarda le segnalazioni degli enti a fini di vigilanza.

Si applicano altresì le disposizioni della Parte Seconda – Capitolo 10 della Circolare 285 emanata dalla Banca d'Italia.

L'esposizione di un ente verso un cliente o un gruppo di clienti connessi è considerata una grande esposizione quando il suo valore è pari o superiore al 10% del capitale ammissibile dell'ente ("CRR", articolo 392).

Tenuto conto dell'effetto delle esenzioni e dell'attenuazione del rischio di credito, le grandi esposizioni devono in ogni caso rispettare il limite del 25% del capitale ammissibile dell'ente.

Alla data del 31 dicembre 2019 il capitale ammissibile coincide con l'ammontare dei Fondi Propri.

Con pari decorrenza la segnalazione delle Grandi Esposizioni è stata prodotta applicando le linee guida dell'Eba (EBA-GL-2017-15) in materia di clienti connessi, limitatamente all'approccio alternativo verso le Amministrazioni centrali.

Sulla base delle nuove norme, alla stessa data sono state rilevate n. 29 posizioni di rischio classificate come "grandi esposizioni" per un ammontare complessivo ("non ponderato") pari a 375.694 milioni corrispondenti ad un'esposizione ponderata pari a 14.461 milioni.

Per omogeneità di confronto si comunica che se non fossero state applicate le suddette linee guida le Grandi Esposizioni sarebbero state rilevate in numero 17 posizioni di rischio per un ammontare complessivo ("non ponderato") pari a 85.365 milioni corrispondenti ad un'esposizione ponderata pari a 8.284 milioni.

I principali Gruppi segnalati come "grandi esposizioni" sono:

  • il Ministero dell'Economia e delle Finanze per 18.513 milioni (410,3 milioni considerando i fattori di ponderazione e le esenzioni ex art. 400 CRR ), prevalentemente costituita dai titoli di Stato in portafoglio;
  • London Stock Exchange Group plc per 25.990 milioni (27,3 milioni considerando i fattori di ponderazione e le esenzioni ex art. 400 CRR), prevalentemente costituita da pronti contro termine con controparte Cassa Compensazione e Garanzia;
  • quattro Amministrazioni Centrali di Stati esteri per complessivi 12.188 milioni (0 milioni considerando i fattori di ponderazione e le esenzioni ex art. 400 CRR ), esclusivamente costituite dai titoli di Stato in portafoglio.
  • l'Agenzia delle Entrate per 22.940 milioni (340 milioni considerando i fattori di ponderazione e le esenzioni ex art. 400 CRR), prevalentemente costituita dalle partite relative alla fiscalità.
  • a fine esercizio 2019 è segnalata come "grande esposizione" anche l'insieme delle esposizioni sottostanti cedute e cancellate con le ultime due operazioni di cartolarizzazione ("Red Sea" e "Leviticus") in applicazione del regolamento (UE) n. 1187/2014 inteso a determinare l'esposizione complessiva verso un cliente o gruppi di clienti connessi per quanto concerne le operazioni su attività sottostanti.

Le restanti 21 posizioni sono riconducibili a primari gruppi bancari, finanziari e industriali, sia nazionali sia esteri. Ciascuna delle posizioni segnalate rispetta il limite del 25% del capitale ammissibile.

31/12/2019
con linee guida
31/12/2019
senza linee guida
31/12/2018
a) Ammontare (valore di bilancio) (*) 375.693.660 85.365.364 70.569.418
b) Ammontare (valore ponderato) (*) 14.461.328 8.284.353 8.650.450
c) Numero 29 17 19

(*) dati in migliaia di euro

C. Operazioni di cartolarizzazione

Cartolarizzazioni tradizionali

Nella presente sezione viene fornita illustrazione sull'esposizione del Gruppo verso le cartolarizzazioni, sia per quelle in cui il Gruppo riveste il ruolo di originator dei crediti, sia per quelle di terzi in cui il Gruppo opera in qualità di investitore.

Al riguardo si deve premettere che la strutturazione delle operazioni di cartolarizzazione originate dal Gruppo e delle proprie emissioni di obbligazioni bancarie garantite è seguita da una dedicata struttura organizzativa appartenente alla funzione di Finanza della Capogruppo. I portafogli a collaterale delle operazioni realizzate sono sottoposti a monitoraggio costante attraverso la produzione di report mensili e trimestrali da cui si evince l'andamento degli incassi in linea capitale e interessi e lo status dei crediti.

Nel corso dell'esercizio 2019 il Gruppo ha proseguito nel perfezionamento di operazioni di cartolarizzazione proprie mediante la cessione in blocco di crediti a sofferenza, finalizzate ad attuare le azioni di derisking. In particolare le operazioni di cartolarizzazione perfezionate nel corso degli esercizi 2019 e 2018 hanno previsto:

  • la sottoscrizione dei titoli senior emessi dal veicolo e la cessione a terzi delle tranche Mezzanine e Junior, nel rispetto dei requisiti previsti dalla normativa prudenziale. A fronte di tale detenzione, i crediti ceduti sono stati oggetto di cancellazione dal bilancio (cosiddetta "derecognition"), avendo il Gruppo trasferito in modo sostanziale i diritti ed i benefici delle attività finanziarie cedute;
  • l'ottenimento della garanzia dello Stato sui titoli Senior (cosiddetta Garanzia Cartolarizzazione Sofferenze – GACS ai sensi del Decreto 18 del 14 febbraio 2016 convertito in legge n. 49 dell'8 Aprile 2016 e successivo decreto del MEF del 3 agosto 2016).

Con riferimento alle cartolarizzazioni di terzi, dettagliate nella successiva tabella C.2, si rappresenta che il valore di bilancio ammonta a 45,5 milioni. Detta esposizione rappresenta l'unico coinvolgimento del Gruppo in titoli strutturati di credito emessi nell'ambito di operazioni originate da società non del Gruppo (in termini percentuali pari a circa lo 0,3% dell'investimento totale detenuto dal Gruppo in titoli di debito).

Da ultimo si precisa che l'informativa relativa alle operazioni cosiddette di "auto-cartolarizzazione" è contenuta nella parte E - Sezione 2 - Rischi del consolidato prudenziale "1.4 - Rischio di liquidità". Trattasi, infatti, di operazioni in cui il Gruppo ha sottoscrizione integralmente i titoli emessi dal veicolo, con l'obiettivo di utilizzarli per l'ottenimento di liquidità, attraverso operazioni di politica monetaria con l'Eurosistema o mediante operazioni di pronti contro termine con controparti di mercato.

INFORMAZIONI DI NATURA QUALITATIVA

Nella tabella seguente sono elencate le operazioni di cartolarizzazione in essere al 31 dicembre 2019, comprese le operazioni auto-cartolarizzazione cancellate dal bilancio, come meglio precisato in calce alla tabella.

Società Veicolo Originator Data emissione
titoli
Operazione Tipologia di
cartolarizzazione
Cartolarizzazioni non cancellate dal bilancio
BP Mortgages S.r.l. Banco BPM giugno 2007 BP Mortgages 2 Mutui residenziali in bonis
BP Mortgages S.r.l. Banco BPM marzo 2007 BP Mortgages 1 Mutui residenziali in bonis
Italfinance Securitization Vehicle S.r.l. Banco BPM dicembre 2005 ITA 8 Contratti leasing performing
Cartolarizzazioni oggetto di integrale cancellazione dal bilancio
Italfinance Securitization Vehicle S.r.l. Banco BPM dicembre 2005 ITA 8 Contratti leasing performing
Red Sea SPV S.r.l. Banco BPM giugno 2018 Progetto Exodus Crediti in sofferenza
Leviticus SPV S.r.l., Banco BPM febbraio 2019 Progetto Ace Crediti in sofferenza
Operazioni di auto-cartolarizzazione cancellate dal bilancio
Italfinance Securitization Vehicle 2 S.r.l Banco BPM gennaio 2009 ITA 11 Contratti leasing performing

Le operazioni di cartolarizzazione "oggetto di integrale cancellazione dal bilancio" sono rappresentate:

  • dall'operazione "ITA 8" riferita all'ex Gruppo Banca Italease per la quale la cancellazione è stata operata per la parte di crediti del sub portafoglio bancario in virtù di uno specifico accordo stipulato nel 2009 con Alba Leasing, che prevede, nella sostanza, il trasferimento dei rischi e dei benefici del solo sub portafoglio bancario. Pertanto nella precedente tabella l'operazione di cartolarizzazione "ITA 8" compare sia come "Cartolarizzazioni non cancellate dal bilancio", per la parte di crediti del sub portafoglio non bancario i cui rischi e benefici sono mantenuti in capo al Gruppo, sia come "Cartolarizzazioni oggetto di integrale cancellazione dal bilancio" per la parte di crediti riferita al sub portafoglio bancario. Tale cancellazione è stata operata anche con riferimento all'unica operazione di auto-cartolarizzazione in essere al 31 dicembre 2019 denominata "ITA 11". Per i dettagli del citato accordo con Alba Leasing si fa rinvio al successivo paragrafo "Accordo sui crediti cartolarizzati tra Banca Italease e Alba Leasing";
  • dalle operazioni "Red Sea SPV" e "Leviticus SPV", per le quali il Gruppo Banco BPM ha trasferito in modo sostanziale i rischio ed i benefici delle attività trasferite al veicoli avendo ceduto al mercato il 95% della tranche junior ed il 95% della tranche mezzanine.

Di seguito si fornisce illustrazione delle nuove operazioni perfezionate nel corso dell'esercizio e di quelle chiuse.

Nuove operazioni dell'esercizio

Leviticus SPV S.r.l (Progetto Ace)

Nel corso del primo trimestre del 2019 ha trovato completamento il progetto ACE, finalizzato al derisking di un portafoglio di crediti a sofferenza, realizzato mediante un'operazione di cessione dei crediti alla società veicolo Leviticus S.r.l., tramite un'operazione di cartolarizzazione costituita ai sensi della Legge 130/99 ed assistita dalla garanzia dello Stato sui titoli Senior, ai sensi del D.L. 18/2016 (cosiddetta GACS), rilasciata dal Ministero dell'Economia e delle Finanze in data 5 marzo 2019.

In particolare, l'operazione era stata avviata nel mese di dicembre 2018 attraverso la cessione alla società Leviticus SPV S.r.l. di un portafoglio di crediti classificati a sofferenza, ai sensi della legge sulla cartolarizzazione (Legge n. 130/1999). Alla data di cessione il valore lordo del portafoglio ceduto ammontava a circa 6 miliardi, al netto di stralci per circa 1,1 miliardi (7,4 miliardi era il valore nominale, al lordo degli stralci, riferito alla data di godimento stabilita contrattualmente il 30 giugno 2018).

L'operazione si è finalizzata in data 6 febbraio 2019 mediante l'emissione, da parte di Leviticus SPV S.r.l., delle seguenti classi di titoli, interamente sottoscritti da parte di Banco BPM:

  • Titoli senior pari a 1.440,0 milioni, per i quali è stata ottenuta la garanzia da parte dello Stato Italiano ai sensi del D.L. 18/2016 ("GACS");
  • Titoli mezzanine pari a 221,5 milioni;
  • Titoli junior pari a circa 248,8 milioni.

In data 26 marzo 2019 si è perfezionata la vendita a terzi del 95% delle tranche Mezzanine e del 95% delle tranche Junior. Trattasi in particolare delle quote che sopportano la prima perdita e che eventualmente beneficiano dell'excess spread dell'operazione. Nel rispetto della "retention rule" stabilita dalle disposizioni di vigilanza, il Banco BPM ha mantenuto la proprietà del 5% dei suddetti titoli. Il Banco BPM ha mantenuto anche la proprietà del 100% dei titoli Senior.

Il perfezionamento della suddetta cessione ha comportato il trasferimento significativo dei rischi e dei benefici dei crediti ceduti, che sono stati pertanto cancellati dal bilancio (derecognition), in base alla disciplina prevista dal principio contabile IFRS 9.

Si riepiloga di seguito la situazione alla data di sottoscrizione ed al 31 dicembre 2019 dei titoli sottoscritti dalla Capogruppo:

Tipologia Tipologia Valore
nominale di
emissione
Quota
Nominale
sottoscritta
da Banco
BPM
Valore di
iscrizione
iniziale
Valore al
31/12/2019
(*)
Scadenza Rating Tasso di
interesse
Class A Asset Backed DBRS: BBB; Euribor
Floating Rate Notes due
Luglio 2040
Senior 1.440.033 1.440.033 1.440.033 1.247.098 31/07/2040 Scope: BBB 6M+0,6%
Class B Asset Backed
Floating Rate Notes due
Luglio 2040
Mezzanine 221.544 11.078 4.103 4.480 31/07/2040 Unrated Euribor
6M+8%
Class J Asset Backed
Variable Return Notes
due Luglio 2040
Junior 248.848 12.443 31/07/2040 Unrated n.a.
Totale 1.910.425 1.463.554 1.444.136 1.251.578

(*) La variazione relativa ai titoli Senior è principalmente attribuibile ai rimborsi avvenuti nel periodo (pari a 193,1 milioni).

Per ulteriori dettagli sull'operazione e sul relativo trattamento contabile, si rimanda a quanto illustrato nel paragrafo "Altri aspetti rilevanti ai fini delle politiche contabili di Gruppo" contenuto nella "Parte A - Politiche Contabili" della presente Nota Integrativa.

Operazioni chiuse nell'esercizio

BPM Securitisation 2 S.r.l.

Nel mese di aprile 2019, con la firma dei relativi contratti, si è provveduto alla chiusura dell'operazione di cartolarizzazione realizzata tramite la Società Veicolo BPM Securitisation 2 S.r.l. In particolare, in data 3 aprile 2019 Banco BPM ha riacquistato l'intero portafoglio residuo di mutui sottostante tale operazione e, in data 15 aprile 2019 la Società Veicolo ha effettuato il rimborso anticipato dei titoli ancora in essere. In data 16 aprile 2019, con la sottoscrizione del Termination Agreement, sono stati chiusi tutti i contratti sottoscritti ed i rapporti in essere nel contesto dell'operazione.

A seguito della chiusura dell'operazione di cartolarizzazione, l'Assemblea dei Soci (i) in data 4 giugno 2019 ha deliberato, con efficacia dal 19 luglio 2019, lo scioglimento anticipato e la messa in liquidazione della Società Veicolo e (ii) in data 22 novembre 2019 ha approvato il bilancio finale di liquidazione alla data del 20 novembre 2019 corredato dal relativo piano di riparto. La Società è stata cancellata dal Registro Imprese in data 22 gennaio 2020.

Tiepolo Finance

A seguito della chiusura dell'operazione di cartolarizzazione realizzata tramite la Società Veicolo Tiepolo Finance S.r.l. avvenuta nel corso del precedente esercizio, l'Assemblea dei Soci (i) in data 19 marzo 2019 ha deliberato, con efficacia dal 1° aprile 2019, lo scioglimento anticipato e la messa in liquidazione della Società e (ii) in data 17 giugno 2019 ha approvato il bilancio finale di liquidazione alla data del 31 maggio 2019 corredato dal relativo piano di riparto. La Società è stata cancellata dal Registro Imprese in data 5 luglio 2019.

Erice Finance S.r.l.(ITABEI)

A seguito della chiusura dell'operazione di cartolarizzazione Erice Finance S.r.l. (ITABEI) avvenuta nel corso del precedente esercizio, l'Assemblea dei Soci (i) in data 29 luglio 2019 ha deliberato, con efficacia dal 2 agosto 2019, lo scioglimento anticipato e la messa in liquidazione della Società e (ii) in data 13 dicembre 2019 ha approvato il bilancio finale di liquidazione alla data dell'11 dicembre 2019.

Leasimpresa Finance S.r.l. (LSMP2)

Nel corso dell'esercizio 2019 si è conclusa la procedura di liquidazione della Società e l'Assemblea dei Soci in data 20 dicembre 2019 ha approvato il bilancio finale di liquidazione alla data del 15 novembre 2019 corredato dal relativo piano di riparto.

Operazioni di cartolarizzazione in essere e fatti di rilievo dell'esercizio 2019

BP Mortgages 2 (giugno 2007)

In data 22 giugno 2007 la Banca Popolare di Novara ed il Credito Bergamasco, ora entrambe Banco BPM, hanno ceduto alla società veicolo BP Mortgages S.r.l. mutui residenziali fondiari e mutui residenziali assistiti da ipoteca volontaria su immobili. L'ammontare del portafoglio ceduto era pari a 1.610 milioni; la società veicolo ha emesso in data 29 giugno 2007 quattro classi di titoli dotati di rating e collocati presso investitori istituzionali e due classi di titoli junior unrated sottoscritti dagli Originator; tutte le classi di titoli sono quotate presso l'Irish Stock Exchange. Nell'ambito dell'operazione le Banche Originator, ora Banco BPM, hanno assunto l'incarico di Servicer gestendo l'incasso dei crediti.

Portafoglio crediti

Banca Valore
31/12/2019
Valore
31/12/2018
Banco BPM 250.883 287.338

Gli importi indicati rappresentano i crediti in bonis, le inadempienze probabili, gli scaduti deteriorati e le sofferenze, al netto dei relativi fondi svalutazione, costo ammortizzato e comprensivi dei ratei sui mutui.

Caratteristiche delle emissioni

Classi Tipologia Valore
emissione
Valore al
31/12/2019
Tasso di interesse Scadenza Rating
Moody's/S&P/
Fitch (4)
A1 Senior 147.300 - Euribor 3 mesi + 0,07%
A2 Senior (1) 1.382.000 114.846 Euribor 3 mesi + 0,13% Luglio 2044 Aa3/AA/AA
B Mezzanine 28.200 28.200 Euribor 3 mesi + 0,25% Luglio 2044 Aa3/AA/AA
C Mezzanine (1) 36.200 36.200 Euribor 3 mesi + 0,66% Luglio 2044 Aa3/AA/AA
M1 Junior (2) 8.639 8.639 Euribor 3 mesi + 2% + Additional Return Luglio 2044 unrated
M2 Junior (3) 7.479 7.479 Euribor 3 mesi + 2% + Additional Return Luglio 2044 unrated
Totale 1.609.818 195.364

(1) Il Banco BPM (ex Banco Popolare) ha acquistato, dopo il loro collocamento sul mercato, titoli Senior per un valore nominale di 685,8 milioni e titoli mezzanine per un valore nominale di 11,4 milioni.

(2) Il titolo junior classe M1 è stato sottoscritto dalla ex Banca Popolare di Novara, ora Banco BPM.

(3) Il titolo junior classe M2 è stato sottoscritto dall'ex Credito Bergamasco, ora Banco BPM.

(4) Rating al 31 dicembre 2019.

Eventi di rilievo dell'esercizio 2019

Nel mese di agosto 2019, a seguito di un incremento del Credit Enhancement dell'operazione e di un miglioramento nel rischio di credito, l'agenzia Standard & Poor's ha aumentato il rating dei Titoli di Classe A2 da "AA-" ad "AA" ed il rating dei Titoli di Classe B e di Classe C da "A+" ad "AA".

Operazioni finanziarie accessorie

Al fine di immunizzare il rischio di tasso in capo alla società veicolo dovuto al mismatching tra i tassi dei mutui cartolarizzati e i rendimenti delle obbligazioni emesse è stato stipulato tra le Banche Originator, ora Banco BPM, una controparte di mercato e la società veicolo un contratto di interest rate swap, mediante l'intermediazione di Banca Akros.

Accordi contrattuali con obbligo nel fornire sostegno finanziario alla società veicolo (IFRS 12, par. 14)

Banco BPM, già Banco Popolare, nel giugno 2012, a seguito della perdita del rating minimo previsto per il rilascio della garanzia, ai sensi del contratto denominato "First Demand Guarantee", ha costituito un collateral account, segregato rispetto al patrimonio separato della società, il cui importo viene rivisto annualmente in corrispondenza dell'Interest Payment Date di luglio per tener conto dell'ammortamento del portafoglio ceduto; al 31 dicembre 2019 l'importo del collaterale versato è pari a 9,95 milioni.

Sostegno finanziario fornito all'entità (IFRS 12, par. 15)

Nel corso dell'esercizio non è stato fornito alcun sostegno finanziario, diverso da quello contrattualmente previsto.

BP Mortgages 1 (marzo 2007)

ln data 16 marzo 2007 la Banca Popolare di Verona, ora Banco BPM, in qualità di Originator ha ceduto alla società veicolo BP Mortgages S.r.l. mutui ipotecari e fondiari per 1.476 milioni; la società veicolo ha emesso, in data 11 aprile 2007, quattro classi di titoli dotati di rating e collocati presso investitori istituzionali ed una classe di titoli junior unrated sottoscritta dall'Originator; tutte le classi di titoli sono quotate presso la Borsa del Lussemburgo. Nell'ambito dell'operazione la Banca Originator, ora Banco BPM, ha assunto l'incarico di Servicer gestendo l'incasso dei crediti.

Portafoglio crediti

Banca Valore
31/12/2019
Valore
31/12/2018
Banco BPM 131.954 162.114

Gli importi indicati rappresentano i crediti in bonis, le inadempienze probabili, gli scaduti deteriorati e le sofferenze, al netto dei relativi fondi svalutazione, costo ammortizzato e comprensivi dei ratei sui mutui.

Caratteristiche delle emissioni

Classi Tipologia Valore
emissione
Valore
31/12/2019
Tasso di interesse Scadenza Rating
Moody's/S&P/
Fitch (3)
A1 Senior 202.700 - Euribor 3 mesi + 0,06%
A2 Senior (1) 1.172.650 34.977 Euribor 3 mesi + 0,13% Aprile 2043 Aa3/AA/AA
B Mezzanine (1) 25.300 25.300 Euribor 3 mesi + 0,19% Aprile 2043 Aa3/AA/AA
C Mezzanine (1) 32.600 32.600 Euribor 3 mesi + 0,48% Aprile 2043 Aa3/AA/AA
M Junior (2) 14.500 14.500 Euribor 3 mesi + 2,5% oltre Additional
Return
Aprile 2043 unrated
Totale 1.447.750 107.377

(1) Il Banco BPM (ex Banco Popolare) ha acquistato, dopo il loro collocamento sul mercato, titoli Senior per un valore nominale di 429,6 milioni e titoli mezzanine per 8,3 milioni.

(2) I titoli junior sono stati sottoscritti dalla ex Banca Popolare di Verona, ora Banco BPM.

(3) Rating al 31 dicembre 2019.

Eventi di rilievo dell'esercizio 2019

Nel mese di agosto 2019, a seguito a seguito di un incremento del Credit Enhancement dell'operazione e di un miglioramento nel rischio di credito, l'agenzia Standard & Poor's ha aumentato il rating dei Titoli di Classe A2 e di Classe B da "A+" ad "AA" ed il rating dei Titoli di Classe C da "BBB+" ad "AA".

Operazioni finanziarie accessorie

Al fine di immunizzare il rischio di tasso in capo alla società veicolo dovuto al mismatching tra i tassi dei mutui cartolarizzati e i rendimenti delle obbligazioni emesse è stato stipulato tra la Banca Originator, una controparte di mercato e la società veicolo un contratto di Interest Rate Swap, mediante l'intermediazione di Banca Akros.

Accordi contrattuali con obbligo nel fornire sostegno finanziario alla società veicolo (IFRS 12, par. 14)

Banco BPM, già Banco Popolare, nel giugno 2012, a seguito della perdita del rating minimo previsto per il rilascio della garanzia ai sensi del contratto denominato "First Demand Guarantee" ha costituito un collateral account, segregato rispetto al patrimonio separato della Società, il cui importo viene rivisto annualmente in corrispondenza dell'Interest Payment Date di luglio per tener conto dell'ammortamento del portafoglio ceduto; al 31 dicembre 2019 l'importo del collaterale versato è pari a 7 milioni.

Sostegno finanziario fornito all'entità (IFRS 12, par. 15)

Nel corso dell'esercizio non è stato fornito alcun sostegno finanziario, diverso da quello contrattualmente previsto.

Operazioni riferite all'ex Gruppo Banca Italease

Di seguito si fornisce un'illustrazione dei supporti finanziari a favore delle operazioni perfezionate dall'ex Gruppo Italease e una descrizione delle caratteristiche delle due operazioni ancora in essere.

Accordi contrattuali con obbligo nel fornire sostegno finanziario alla società veicolo (IFRS 12, par. 14)

Accordo sui crediti cartolarizzati tra Banca Italease e Alba Leasing (detto "Accordo sui crediti cartolarizzati")

In data 24 dicembre 2009 Alba Leasing ed ex Banca Italease hanno siglato un accordo relativo al trasferimento ad Alba Leasing dei crediti cartolarizzati rivenienti dal canale bancario.

L'Accordo sui crediti cartolarizzati è stato strutturato in modo tale da riprodurre in capo ad Alba Leasing gli effetti economico-finanziari che si sarebbero generati se il portafoglio dei crediti cartolarizzati rivenienti dal canale bancario in essere al 31 dicembre 2009 fosse stato trasferito ad Alba Leasing già a valere dal 31 marzo 2009. In tale prospettiva, si prevede che i rischi connessi ad eventuali mancati pagamenti dei crediti, inseriti nelle cartolarizzazioni, originati dal canale bancario siano posti a carico di Alba Leasing e che, coerentemente, Alba Leasing riceva i flussi di cassa di pertinenza delle junior note delle cartolarizzazioni e degli ulteriori diritti a ricevere somme successivamente al totale soddisfacimento delle junior note.

Alba Leasing si è impegnata, altresì, a corrispondere all'ex Banca Italease gli importi per capitale e interessi dovuti in relazione alle rate e/o canoni o porzioni dei crediti rivenienti dal canale bancario che, successivamente al 31 dicembre 2009, abbiano formato oggetto di un default, maggiorati, ove dovuto, di ogni onere, costo e/o importo previsto dalla documentazione finanziaria di ciascuna cartolarizzazione rispetto al mancato pagamento - da parte dei debitori alle rispettive scadenze contrattuali - delle rate e/o canoni o porzioni di crediti rivenienti dal canale bancario. L'ex Banca Italease si è obbligata verso Alba Leasing a trasferire tali somme ai veicoli. Analoga obbligazione si è assunta ex Banca Italease verso Alba con riferimento ai crediti del sub portafoglio non bancario.

In esecuzione di quanto rappresentato, Alba Leasing si è obbligata a rimborsare la quota capitale dei titoli junior riferibile ai crediti cartolarizzati rivenienti dal canale bancario a favore di ex Banca Italease, al netto delle rettifiche individuali, secondo le regole e le priorità previste da ciascuna cartolarizzazione. Gli altri pagamenti che saranno effettuati dai veicoli a ex Banca Italease - riconducibili ai crediti rivenienti dal canale bancario - saranno, per la parte di spettanza delle junior note e di tutti gli altri importi ad esse subordinati nella cascata dei pagamenti, di pertinenza di Alba Leasing. Il tutto, fatta eccezione per i pagamenti che saranno corrisposti dai veicoli a titolo di remunerazione delle junior note per la parte di pertinenza dei crediti cartolarizzati rivenienti dal canale bancario relativi al periodo di competenza fino al 31 marzo 2009.

Sostegno finanziario fornito all'entità (IFRS 12, par. 15)

Nel corso dell'esercizio non è stato fornito alcun sostegno finanziario, diverso da quello contrattualmente previsto.

Descrizione delle operazioni

ITA 8

Nel mese di ottobre 2005 Mercantile Leasing e Banca Italease (incorporate in Banco BPM) hanno ceduto alla società veicolo Italfinance Securitisation Vehicle S.r.l. un portafoglio di crediti derivanti da contratti di leasing per un importo pari a 1.128 milioni; il 7 dicembre 2005 la società veicolo ha emesso quattro classi di titoli dotate di rating, quotati presso Luxembourg Stock Exchange e collocati presso investitori istituzionali, ed una classe di titoli junior unrated sottoscritta dagli Originator. Nell'ambito dell'operazione le Banche Originator, ora Banco BPM, ha assunto l'incarico di Servicer per la gestione dei crediti.

Portafoglio crediti

Banca Valore
31/12/2019
Valore
31/12/2018
Banco BPM 1.162 9.914

Gli importi indicati rappresentano i crediti in bonis, le inadempienze probabili, gli scaduti deteriorati e le sofferenze, al netto dei relativi fondi svalutazione, costo ammortizzato e comprensivi dei ratei sui mutui.

Eventi di rilievo dell'esercizio 2019

Nel mese di giugno 2019 sono stati integralmente rimborsati i titoli Junior in essere emessi nell'ambito dell'operazione . Al 31 dicembre 2019 permangono in essere crediti per 1,2 milioni.

ITA 11

Per le informazioni relative all'operazione ITA 11 si rimanda a quanto riportato nella sezione "Rischio di liquidità" della presente Nota Integrativa.

Cartolarizzazioni sintetiche

Le cartolarizzazioni sintetiche prevedono, attraverso la stipula di contratti di garanzia, l'acquisto di protezione del rischio creditizio sottostante ad un portafoglio di finanziamenti, del quale l'Originator mantiene la piena titolarità. Tali operazioni sono quindi finalizzate a trasferire il rischio di credito dall'Originator ad una Controparte esterna, senza derecognition degli attivi che pertanto sono mantenuti nel bilancio dell'Originator.

Le caratteristiche di queste operazioni consentono la liberazione di capitale regolamentare ed economico grazie alla riduzione del livello di rischio di credito del portafoglio sottostante ("Significant Risk Transfer" ai sensi della normativa prudenziale), contribuendo in tal modo alla creazione di valore attraverso l'ottimizzazione dell'uso del capitale stesso.

La normativa di riferimento per tali transazioni è il Regolamento UE 575/2013 (Capital Requirements Regulation, "CRR"), che all'art. 245 stabilisce le condizioni in base alle quali è soddisfatto il criterio del Significant Risk Transfer (SRT) ovvero il trasferimento significativo del rischio a terzi mediante una protezione del credito di tipo reale o di tipo personale. Tali condizioni dovranno essere oggetto di costante monitoraggio nel corso dell'intera durata dell'operazione.

Cartolarizzazione sintetica Fondo Europeo per gli investimenti

Nel corso del mese di giugno 2019 Banco BPM ha concluso la prima operazione di cartolarizzazione sintetica con il Fondo Europeo degli investimenti (FEI).

Il portafoglio oggetto di cartolarizzazione è composto da mutui in bonis originati da Banco BPM verso la clientela Corporate.

La struttura dell'operazione prevede che il portafoglio venga virtualmente suddiviso in 3 tranche in relazione al grado di rischio: Senior, Mezzanine e Junior, per un valore iniziale del portafoglio pari a 1.656,6 milioni, così ripartito:

  • Senior: 1.589,1 milioni
  • Mezzanine: 55,0 milioni
  • Junior: 12,5 milioni.

In particolare, la quota Junior e Senior non godono di alcuna garanzia, mentre la quota Mezzanine è coperta con garanzia da parte del Fondo Europeo per gli investimenti (FEI) e controgarantita dalla Banca Europea per gli investimenti (BEI). In aggiunta, è previsto un trattenimento del 5% dell'intero portafoglio, pari a 59,5 milioni, per soddisfare il requisito di mantenimento di interesse economico minimo (retention).

A fronte della suddetta garanzia, l'operazione prevede la messa a disposizione da parte di Banco BPM di 330 milioni di finanziamenti agevolati destinati a piccole e medie imprese e, per un massimo del 30% del portafoglio, a imprese MidCaps (aziende con un organico fino a 2.999 dipendenti) attive in diversi settori (industria, agricoltura, turismo e servizi) che realizzano investimenti in beni materiali ed immateriali o a sostegno dei fabbisogni di capitale circolante.

Al 31 dicembre 2019 Banco BPM ha concesso alle imprese l'intero ammontare di finanziamenti agevolati previsto dall'operazione (330 milioni), completando in tal modo il piano di erogazioni concordato. Alla stessa data il portafoglio cartolarizzato lordo ammonta a 1.189,5 milioni e l'esposizione netta di Banco BPM è pari a 1.148,6 milioni, come dettagliato nella successiva tabella C.1, in corrispondenza della voce "Prestiti verso imprese".

INFORMAZIONI DI NATURA QUANTITATIVA

C.1 Consolidato prudenziale - Esposizioni derivanti dalle principali operazioni di cartolarizzazione "proprie" ripartite per tipologia di attività cartolarizzate e per tipologia di esposizioni

Esposizioni per cassa
Tipologia attività Senior Mezzanine Junior
cartolarizzate/Esposizioni Valore di
bilancio
Rettif./ripr.
di valore
Valore di
bilancio
Rettif./ripr.
di valore
Valore di
bilancio
Rettif./ripr.
di valore
A. Oggetto di integrale
cancellazione dal bilancio
2.628.977 (1.924) 7.438 - 33.894 -
Attività deteriorate:
A.1 Crediti in sofferenza 2.628.977 (1.924) 7.438 - - -
Attività non deteriorate:
A.2 Leasing - - - - 33.894 -
B. Oggetto di parziale cancellazione
dal bilancio
C. Non cancellate dal bilancio 1.161.983 (1.331) 51.679 - 158.757 (42)
Attività non deteriorate:
C.1 Mutui ipotecari residenziali 83.291 - 51.679 - 129.014 -
C.2 Leasing - - - - 17.308 -
C.3 Prestiti verso imprese (*) 1.078.692 (1.331) - - 12.435 (42)

(*) La sottovoce "Prestiti verso imprese" è relativa all'operazione di cartolarizzazione sintetica. Alla data del 31 dicembre 2019 il valore della Retention trattenuta da Banco BPM è pari a 57,5 milioni.

Si omette la parte della tabella relativa alle garanzie rilasciate e alle linee di credito in quanto fattispecie non presenti.

C.2 Consolidato prudenziale - Esposizioni derivanti dalle principali operazioni di cartolarizzazione di "terzi" ripartite per tipologia delle attività cartolarizzate e per tipo di esposizione

Esposizioni per cassa
Tipologia attività Senior Mezzanine Junior
cartolarizzate/Esposizioni Valore di
bilancio
Rettif/ripr.
di valore
Valore di
bilancio
Rettif/ripr.
di valore
Valore di
bilancio
Rettif/ripr.
di valore
A.1 PHARMA FIN.SR3 TV 28 3.111 - - - - -
- altro
A.2 PHARMA FIN.SRL TV 28 - - 883 - - -
- altro
A.3 PHARMA FIN.EUR TV 28 - - 4.574 - - -
- altro
A.4 BNT PORT 14-42 TV - - - - 31.128 -
- crediti agricoli e zootecnici
A.5 Multiseller 16-36 cl. A1 2% 108 - - - - -
- crediti in sofferenza
A.6 BERENICE 13-33 CL.B 6% - - 974 - - -
- crediti in sofferenza
A.7 ALBA 10 SPV 4.698 (78) - - - -
- altro

Si omette la parte della tabella relativa alle garanzie rilasciate e alle linee di credito in quanto fattispecie non presenti.

Le esposizioni derivanti dalle operazioni di cartolarizzazioni di terzi ammontano a 45,5 milioni, e sono classificate, per 40,8 milioni, nel portafoglio delle "Attività finanziarie valutate al fair value con impatto a conto economico c) altre attività finanziarie obbligatoriamente valutate al fair value" e per i rimanenti 4,7 milioni nel portafoglio delle "Attività finanziarie valutate al fair value con impatto sulla redditività complessiva".

Per l'esposizione in "BNT Port 14-42 TV", classificata tra le "Attività finanziarie valutate al fair value con impatto a conto economico c) altre attività finanziarie obbligatoriamente valutate al fair value" si fa rinvio a quanto illustrato nel successivo paragrafo.

C.3 Consolidato prudenziale - Interessenze in società veicolo per la cartolarizzazione

Di seguito si illustrano le società veicolo nelle quali le società del Gruppo bancario sono state coinvolte nell'attività di strutturazione e per le quali si detiene un'interessenza.

Trattasi, in particolare, delle società veicolo create al fine di perfezionare le proprie operazioni di cartolarizzazione; come descritto nella "Parte A – Politiche contabili", "3. Area e Metodi di consolidamento", il patrimonio separato è oggetto di consolidamento in quanto il Gruppo dispone dei diritti contrattuali di gestire le attività rilevanti dell'entità e risulta esposto ai rendimenti variabili delle stesse, a prescindere dai diritti di voto.

In aggiunta, si segnala l'interessenza detenuta nella società "BNT Portfolio SPV". Trattasi del veicolo costituito nell'esercizio 2014 al fine di perfezionare la cartolarizzazione dei crediti agrari di Banca della Nuova Terra, finanziata mediante l'emissione di un'unica tranche di titolo per un valore nominale di 397,8 milioni sottoscritta dalle banche pattiste di Banca della Nuova Terra, tra cui l'ex Banco Popolare. In base agli accordi intervenuti, l'ex Banco Popolare aveva sottoscritto il citato titolo per un valore nominale pari a 84,6 milioni, al 31 dicembre 2019, il fair value di tale titolo, esposto tra le "Attività finanziarie valutate al fair value con impatto a conto economico c) altre attività finanziarie obbligatoriamente valutate al fair value" è pari a 31,1 milioni al netto degli incassi intervenuti.

Nella seguente tabella si fornisce evidenza del complesso delle attività e delle passività, così come figurano nel patrimonio separato del veicolo.

Nome Sede Consolidamento Attività Passività
Cartolarizzazione/Denominazione
società veicolo
legale Crediti Titoli di
debito
Altre Senior Mezzanine Junior
BNT Portfolio SPV S.r.l. Milano no 178.554 - 11.334 - - 282.466
BP Mortgages mar 2007 Milano contabile 131.996 - 33.278 34.977 57.904 14.560
BP Mortgages giu 2007 Milano contabile 250.865 - 41.148 114.846 64.418 16.169
ITA 8 / Italease Securitisation vehicle Treviso Contabile (*) 4.493 - - - - -
ITA 11 / Italease Securitisation vehicle 2 Treviso contabile 84.919 - - - - 74.758

(*) Il consolidamento è relativo solo alla quota parte di crediti e titoli per i quali vi è un trattenimento di rischi e benefici, come specificato nel precedente paragrafo "Accordo sui crediti cartolarizzati tra Banca Italease e Alba Leasing".

C.4 Consolidato prudenziale - Società veicolo per la cartolarizzazione non consolidate

Al 31 dicembre 2019 le società veicolo non consolidate risultano essere Red Sea SPV S.r.l., veicolo costituito per l'operazione di cessione crediti a sofferenza denominato "Progetto Exodus" perfezionata nel corso dell'esercizio 2018 e Leviticus SPV S.r.l. veicolo costituito per l'operazione di cessione di un portafoglio di crediti a sofferenza denominato "Progetto ACE", come in precedenza illustrato.

La seguente tabella riporta le attività e le passività del Gruppo nei confronti dei suddetti veicoli, principalmente riconducibili ai titoli senior sottoscritti dal Gruppo, classificati nel portafoglio dei "Crediti verso la clientela".

Si precisa, in proposito, che non sono presenti nei confronti della società stessa, esposizioni fuori bilancio, linee di credito non revocabili o garanzie finanziarie, pertanto l'esposizione massima al rischio di perdita corrisponde alla differenza fra le attività e le passività detenute nei confronti del veicolo.

(migliaia di euro) Red Sea SPV Leviticus SPV
Totale attività 1.318.933 1.318.371
Attività finanziarie obbligatoriamente valutate al fair value 2.958 4.480
Crediti verso clientela 1.315.087 1.313.891
Altre voci dell'attivo 888
Totale passività 11.657 -
Debiti verso clientela 11.657
(migliaia di euro) Red Sea SPV Leviticus SPV

Si precisa inoltre che nel corso dell'esercizio non è stato fornito alcun supporto finanziario.

C.5 Consolidato prudenziale - Attività di servicer – cartolarizzazioni proprie: incassi dei crediti cartolarizzati e rimborsi dei titoli emessi dalla società veicolo per la cartolarizzazione

Margine d'interesse 4.195 3.736

Attività cartolarizzate Incassi crediti Quota % dei titoli rimborsati (dato di fine periodo)
Società veicolo (dato di fine periodo) realizzati nell'anno senior mezzanine junior
Deteriorate In bonis Deteriorate In bonis attività
deteriorate
attività
in bonis
attività
deteriorate
attività
in bonis
attività
deteriorate
attività in
bonis
ITA 8 / Italease
Securitisation vehicle 3.013 318 281 630 100,00% 100,00% 100,00%
ITA 11 / Italease
Securitisation vehicle 2 9.342 20.891 1.454 6.640 100,00% 79,00%

In linea con le disposizioni della Circolare n. 262, i valori della precedente tabella sono relativi all'attività di servicer svolte nell'ambito di operazioni di cartolarizzazione proprie nelle quali le attività cedute sono state cancellate dal bilancio e si riferiscono al sub portafoglio bancario (si veda il precedente paragrafo relativo all'"Accordo sui crediti cartolarizzati").

C.6 Consolidato prudenziale - Società veicolo per la cartolarizzazione consolidate

A seguito della liquidazione e della conseguente cancellazione dal competente registro delle imprese della società veicolo Tiepolo Finance S.r.l., avvenuta nel corso del 2019, non vi sono società veicolo per la cartolarizzazione facenti parte del Gruppo Bancario.

D. Operazioni di cessione

A. Attività finanziarie cedute e non cancellate integralmente

INFORMAZIONI DI NATURA QUALITATIVA

Al 31 dicembre 2019, le operazioni di trasferimento che non hanno comportato la cancellazione dal bilancio delle sottostanti attività finanziarie sono rappresentate da:

  • operazioni di cartolarizzazioni di esposizioni creditizie verso la clientela (383,9 milioni);
  • operazioni di pronti contro termine passive su titoli di proprietà, in prevalenza classificati nei portafogli delle "Attività finanziarie valutate al fair value con impatto sulla redditività complessiva" e "Attività finanziarie valutate al costo ammortizzato".

Per le operazioni passive di pronti contro termine, la mancata "derecognition" del titolo, oggetto di cessione a pronti, deriva dal fatto che la banca trattiene sostanzialmente tutti i rischi ed i benefici connessi al titolo, avendo l'obbligo di riacquistarlo a termine ad un prezzo stabilito contrattualmente. I titoli oggetto di trasferimento continuano pertanto a trovare rappresentazione nei portafogli contabili di appartenenza; il corrispettivo della cessione viene rilevato tra le "Passività valutate al costo ammortizzato a) debiti verso le banche o b) debiti verso la clientela", in funzione della tipologia di controparte. Al riguardo si deve segnalare che nelle seguenti tabelle non trovano rappresentazione le operazioni di pronti contro termine passivi effettuate su titoli non iscritti in bilancio, qualora la disponibilità degli stessi consegue ad operazioni di pronti contro termine attivi (si fa rinvio a quanto riportato nel paragrafo "Altre informazioni" contenuto nella Parte B della presenta nota integrativa).

Per le operazioni di cartolarizzazione, descritte nel precedente paragrafo "C. Operazioni di cartolarizzazione", la mancata "derecognition" consegue alla sottoscrizione, da parte del Gruppo, delle tranche dei titoli Junior o di esposizioni analoghe, che comportano, in capo allo stesso, il rischio delle prime perdite e, parimenti, il beneficio connesso al rendimento del portafoglio delle attività trasferite. A fronte del trasferimento, il corrispettivo incassato viene rilevato in contropartita della rilevazione di un debito verso la società veicolo, al netto delle tranche di titoli sottoscritti o di utilizzi di forme di sostegno di liquidità a favore del veicolo al fine di effettuare pagamenti in linea capitale. Il finanziamento così iscritto verso la società veicolo è destinato a ridursi per effetto delle somme incassate dall'originator, in qualità di "servicer", e trasferite allo stesso veicolo.

Per effetto del consolidamento del patrimonio del veicolo, nel bilancio consolidato questa ultima passività non troverà rappresentazione; diversamente, nel passivo figureranno i titoli in circolazione emessi dalla società veicolo e non sottoscritti dalle società del Gruppo.

D.1 Consolidato prudenziale - Attività finanziarie cedute rilevate per intero e passività finanziarie associate: valori di bilancio

di cui: oggetto di
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
134.065
134.065
134.065
232.628
cartolarizzazione
operazioni di
-
-
-
-
-
-
-
-
-
886.156
-
-
1.750.204
1.750.204
9.604.076
13.757.874
390.715
134.065
495.441
9.738.141
12.374.501
Valore di
bilancio
X
X
X
X
X
-
X
-
-
-
X
-
-
36.684
393
393
-
-
55.003
di cui deteriorate
36.291
36.291
vendita con patto
di cui: oggetto di
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
896.148
390.629
505.519
-
-
1.767.274
1.767.274
9.888.540
9.888.540
12.551.962
13.717.801
di riacquisto
contratti di
di cui: oggetto di
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
378.640
-
378.640
-
5.252
5.252
-
-
383.892
628.393
cartolarizzazione
operazioni di
-
-
-
-
-
-
-
-
896.148
390.629
505.519
5.252
-
1.767.274
1.767.274
10.267.180
9.888.540
378.640
12.935.854
14.620.342
5.252
Valore di
bilancio
B. Altre attività finanziarie obbligatoriamente valutate al fair value
D. Attività finanziarie valutate al fair value con impatto sulla
E. Attività finanziarie valutate al costo ammortizzato
A. Attività finanziarie detenute per la negoziazione
C. Attività finanziarie designate al fair value
redditività complessiva
Totale 31/12/2019
Totale 31/12/2018
2. Titoli di capitale
2. Titoli di capitale
2. Titoli di capitale
1. Titoli di debito
1. Titoli di debito
1. Titoli di debito
1. Titoli di debito
1. Titoli di debito
3. Finanziamenti
3. Finanziamenti
2. Finanziamenti
3. Finanziamenti
2. Finanziamenti
4. Derivati
Attività finanziarie cedute rilevate per intero Passività finanziarie associate
vendita con patto
di cui: oggetto di
di riacquisto
contratti di
886.156
390.715
495.441
-
-
-
-
-
-
-
-
-
1.750.204
1.750.204
-
-
9.604.076
9.604.076
-
12.240.436
13.242.013

Tra le "attività finanziarie cedute rilevate per intero" figurano 1.133,7 milioni di valore di bilancio sottostanti ad operazioni di pronti contro termine di raccolta della Capogruppo, esposte in tabella nelle "Passività finanziarie associate" per 938,6 milioni ma che non trovano rappresentazione nelle passività dello Stato patrimoniale in quanto oggetto di compensazione ai sensi dello IAS 32. D.2 Consolidato prudenziale - Attività finanziarie cedute rilevate parzialmente e passività finanziarie associate: valori di bilancio

Al 31 dicembre 2019 non sono presenti attività finanziarie cedute rilevate parzialmente e passività finanziarie associate.

D.3 Consolidato prudenziale - Operazioni di cessione con passività aventi rivalsa esclusivamente sulle attività cedute e non cancellate integralmente: fair value

Nella presente tabella si fornisce rappresentazione del fair value delle attività e delle correlate passività riconducibili in via esclusiva alle operazioni di cartolarizzazione, in quanto considerate le uniche fattispecie in essere per il Gruppo nelle quali il cessionario, ossia la società veicolo, abbia rivalsa esclusiva sulle attività trasferite, rappresentando di fatto gli unici flussi di cassa disponibili per il pagamento dei titoli emessi.

Rilevate per Rilevate Totale
intero parzialmente 31/12/2019 31/12/2018
A. Attività finanziarie detenute per la negoziazione - - - -
1. Titoli di debito - - - -
2. Titoli di capitale - - - -
3. Finanziamenti - - - -
4. Derivati - - - -
B. Altre attività finanziarie obbligatoriamente valutate al
fair value - - - -
1. Titoli di debito - - - -
2. Titoli di capitale - - - -
3. Finanziamenti - - - -
C. Attività finanziarie designate al fair value 5.252 - 5.252 6.040
1. Titoli di debito - - - -
2. Finanziamenti 5.252 - 5.252 6.040
D. Attività finanziarie valutate al fair value con impatto
sulla redditività complessiva - - - -
1. Titoli di debito - - - -
2. Titoli di capitale - - - -
3. Finanziamenti - - - -
E. Attività finanziarie valutate al costo ammortizzato (fair
value) 401.073 - 401.073 660.124
1. Titoli di debito - - - -
2. Finanziamenti 401.073 - 401.073 660.124
Totale attività finanziarie 406.325 - 406.325 666.164
Totale passività finanziarie associate 134.065 - X X
Valore netto 31/12/2019 272.260 - 406.325 X
Valore netto 31/12/2018 433.536 - X 666.164

B. Attività finanziarie cedute e cancellate integralmente con rilevazione del continuo coinvolgimento

La fattispecie non è presente per il Gruppo alla data di bilancio.

D.3 Consolidato prudenziale - attività finanziarie cedute e cancellate integralmente

In base a quanto stabilito dalla Comunicazione di Banca d'Italia del 23 dicembre 2019, nella presente sezione si riportano le informazioni quali-quantitative relative alle operazioni di cessione di tipo multi-originator di portafogli creditizi riconducibili allo schema della cessione ad un fondo comune di investimento con attribuzione delle relative quote agli intermediari cedenti. Per le operazioni realizzate mediante lo schema della cessione dei crediti ad un veicolo di cartolarizzazione ex legge 130/99 e contestuale sottoscrizione dei titoli ABS da parte degli intermediari cedenti si fa invece rinvio a quanto illustrato nella precedente sezione "C. Operazioni di cartolarizzazione".

Al riguardo si rappresenta che, nel corso dell'esercizio 2019, così come in precedenti esercizi, il Gruppo Banco BPM ha perfezionato alcune operazioni di cessione del tipo multi-originator di portafogli creditizi deteriorati, ed in particolare di esposizioni classificate nello status di "inadempienza probabile". Più in dettaglio, le suddette operazioni hanno previsto la cessione dei crediti a fondi comuni di investimento in cambio di quote emesse dai medesimi fondi.

Trattamento contabile

Da un punto di vista contabile, ai sensi del principio contabile IFRS 9, le suddette operazioni di cessione hanno comportato la cancellazione contabile dei crediti ceduti (cosiddetta "derecognition"), in quanto il Gruppo non ha trattenuto in modo sostanziale i rischi ed i benefici delle attività trasferite e, altresì, non ha mantenuto alcun controllo sostanziale su tali attività che è invece stato assunto dalla società di gestione del fondo (di seguito anche SGR). In particolare, i rischi ed i benefici che il Gruppo potrà conseguire dalle quote detenute in cambio del conferimento dei crediti, non risultano ancorate né nell'an, né nel quantum, né nella tempistica, agli eventi che interessano i crediti ceduti, posto che le dinamiche economiche e finanziarie connesse ai singoli crediti non influenzeranno in via automatica e diretta i ritorni dei singoli quotisti (tra cui Banco BPM) che invece dipenderanno dal generale andamento del fondo gestito dalla SGR. Al riguardo si deve tenere presente che, trattandosi di operazioni multioriginator, i crediti conferiti dai singoli partecipanti possono differire rispetto a quelli apportati da altri partecipanti e, qualora si tratti dello stesso debitore, può altresì cambiare la percentuale dell'esposizione conferita da ciascun partecipante.

A fronte della suddetta cancellazione, le quote dei fondi, ottenute quale permuta della cessione, sono state iscritte nel portafoglio contabile delle "Attività finanziarie obbligatoriamente valutate al fair value con impatto a conto economico". La differenza tra i crediti così cancellati ed il valore di iscrizione delle quote dei fondi è stata rilevata a conto economico quale effetto riconducibile ai crediti, in base alla disciplina prevista dal paragrafo 3.2.12 del principio contabile IFRS 9.

Con riferimento alla necessità di dover consolidare i fondi comuni di investimenti sottoscritti - in linea con quanto illustrato nella "Parte A – politiche contabili" in merito ai requisiti richiesti dal principio contabile IFRS 10 per la detenzione del controllo su un'entità - si rappresenta che non è stato individuato alcun fondo da dover consolidare. Sulla base dei poteri attribuiti agli organi costitutivi del fondo (Consiglio di Amministrazione, Comitato degli investitori, Assemblea degli investitori) e alle maggioranze richieste per assumere le relative deliberazioni, non è stato individuato alcun fondo in cui il Gruppo detenga il potere di dirigere le attività rilevanti.

Dettaglio delle quote di fondi comuni di investimenti in essere al 31 dicembre 2019

Al 31 dicembre 2019 il controvalore di bilancio dei fondi comuni di investimento rivenienti dalle suddette operazioni ammonta complessivamente a 194,1 milioni, interamente riferito alla Capogruppo. Nella seguente tabella viene fornito il dettaglio dei fondi detenuti, con evidenza della società di gestione del fondo, della data del primo closing e dei successivi conferimenti, nonché della politica di investimento perseguita dal fondo.

Nome del fondo Valore di
bilancio al
31.12.19(*)
Società di
gestione del
Risparmio
Data primo
closing/successi
vi conferimenti
Politica di investimento del fondo
IDeA Corporate
Credit Recovery I
1.763 Dea Capital
Alternative
Funds SGR
23 giugno 2016
27 giugno 2017
4 luglio 2019
Crediti past due, unlikely to pay o categorie corrispondenti e assimilabili
e/o oggetto di ristrutturazione vantati nei confronti di società target,
strumenti finanziari partecipativi o azioni emesse dalle suddette ed
eventualmente crediti a breve termine derivanti da linee di credito
autoliquidanti concesse alle suddette società target
IDeA Corporate
Credit Recovery II
24.696 Dea Capital
Alternative
Funds SGR
28 dicembre 2017
18 febbraio 2019
Crediti past due, unlikely to pay o categorie corrispondenti e assimilabili
e/o oggetto di ristrutturazione vantati nei confronti di società target, da
strumenti finanziari partecipativi o azioni emesse dalle suddette ed
eventualmente crediti a breve termine derivanti da linee di credito
autoliquidanti concesse alle suddette società target
IDeA Corporate
Credit Recovery II –
comparto Shipping
105.552 Dea Capital
Alternative
Funds SGR
21 dicembre 2018 Crediti past due, unlikely to pay o categorie corrispondenti e assimilabili
e/o oggetto di ristrutturazione vantati nei confronti di società target
operanti nel campo della navigazione e dei trasporti marittimi senza
specifici vincoli settoriali, da strumenti finanziari partecipativi o azioni
emesse dalle suddette ed eventualmente crediti a breve termine derivanti da
linee di credito autoliquidanti concesse alle suddette società target
Clessidra
Restructuring Fund
25.994 Clessidra SGR 25 settembre 2019 Crediti past due, unlikely to pay , forborne performing e non performing, in
bonis high risk vantati nei confronti di società target, da strumenti finanziari
partecipativi/azioni/obbligazioni convertibili emesse dalle suddette, crediti
erogati nella forma di operazioni di debtor in possession financing a
sostegno delle società target nell'ambito di operazioni di ristrutturazione
del debito erogato
Back2bonis 36.072 Prelios SGR 23 dicembre 2019 Titoli "asset backed securites" untranched emessi nell'ambito di operazioni
di cartolarizzazione realizzate ai sensi della legge 130/99, il cui
sottostante è rappresentato da crediti prevalentemente qualificabili quali
"inadempienze probabili" non vantati nei confronti di debitori consumatori,
nonché crediti erogati a favore di tali debitori nel contesto di operazioni di
ristrutturazione del debito, risanamento e/o turn around e/o operazioni
similari piuttosto che nel contesto di operazioni di reimpossessamento e
simili dei beni a garanzia

(*) Attività incluse nella voce di bilancio "20 c. Attività finanziarie valutate al fair value con impatto a conto economico – altre attività finanziarie obbligatoriamente valutate al fair value"

Al riguardo si precisa che la suddetta detenzione delle quote del fondo rappresenta la massima esposizione al rischio per il Gruppo; con riferimento alle suddette operazioni non esistono, infatti, garanzie o linee di credito irrevocabili rilasciate nei confronti del fondo, nonché impegni a sottoscrivere ulteriori quote del fondo stesso.

Obiettivi generali delle operazioni realizzate per il tramite dello schema del fondo comune di investimento

In linea generale, l'obiettivo industriale e strategico delle operazioni della specie è quello di affidare la gestione di alcune esposizioni classificate come ad alto rischio ad operatori professionali specializzati ed indipendenti (rappresentati da società di gestione del risparmio), i quali, attraverso azioni di discontinuità manageriale, dovrebbero consentire un più efficace turnaround aziendale rispetto a quanto perseguibile dalla banca mediante una gestione in proprio della propria esposizione. Le strategie perseguite dalla SGR, infatti, puntano su leve gestionali difficilmente attivabili dalle singole banche, quali, a mero titolo di esempio, la conversione in equity dei crediti, l'ingresso negli organi di gestione delle società per realizzare un effettivo turnaround operativo, lo sviluppo di operazioni di distressed M&A volte a salvaguardare il valore delle imprese attraverso partnership industriali, il reimpossessamento diretto dell'immobile nel caso di operatori real estate e, da ultimo, l'apporto di nuova finanza da parte di investitori terzi finalizzata al rilancio delle imprese.

In tale ottica, l'intervento di una SGR consente l'istituzione di adeguati meccanismi di salvaguardia dei diritti delle banche conferenti mediante i poteri attribuiti ad appositi comitati degli investitori. In aggiunta, al fine di allineare gli interessi della SGR con quelli delle banche conferenti, la struttura commissionale a favore della SGR prevede, di regola, oltre alle commissioni di gestione, parametrate sulle attività nette del fondo, anche commissioni di performance o un carried interest sull'extra rendimento dell'operazione.

Operazioni realizzate nel corso del 2019

Di seguito si forniscono i dettagli delle due operazioni che hanno trovato perfezionamento nel corso dell'esercizio, di seguito identificate come "operazione Clessidra" ed "operazione Cuvée".

Clessidra Resctructuring Fund (Operazione Clessidra)

Obiettivi e principali caratteristiche del fondo

In data 25 settembre 2019 si è perfezionata l'operazione Clessidra. Nel dettaglio, l'operazione ha previsto la cessione da parte di Banco BPM al fondo Clessidra Restructuring Fund (di seguito anche "CRF") di un portafoglio di esposizioni creditizie ad altro rischio (Unlikely To Pay, Past Due, Forborne Performing e Non Performing e Bonis High Risk), nei confronti di società coinvolte in piani di risanamento/ristrutturazione. Il credito corrispondente al corrispettivo dei crediti ceduti è stato oggetto di compensazione con il debito nei confronti di CRF derivante dalla sottoscrizione delle quote del fondo da parte dello stesso Banco BPM.

CRF è un Fondo comune di investimento alternativo (FIA), di tipo chiuso, riservato a investitori professionali. Il Fondo è gestito dalla società Clessidra SGR, società facente capo alla Holding di Investimenti Italmobiliare S.p.A.

Il fondo CRF si prefigge lo scopo di investire in realtà industriali italiane in situazione di tensione finanziaria o difficoltà industriale, con l'obiettivo di prevenire un deterioramento della situazione finanziaria o risolvere le situazioni di difficoltà già esistenti grazie ad una gestione proattiva delle medesime, alla eventuale conversione in equity dei debiti (deleverage) o l'eventuale messa a disposizione dell'impresa debitrice di nuova finanza da parte di investitori terzi. L'eventuale conversione in equity dei crediti e/o l'erogazione di nuova finanza volta al riequilibrio finanziario, dovrebbero consentire di massimizzare il valore di recupero dell'investimento anche attraverso la successiva vendita dei titoli di capitale.

In particolare, la strategia di investimento del Fondo è focalizzata in contesti riguardanti ristrutturazioni di aziende, turnaround & Relaunch, Step-in, attività di M&A.

Le imprese target hanno, a titolo indicativo e non prescrittivo, un fatturato annuo maggiore di 50 milioni raggiunto per almeno un esercizio negli ultimi tre esercizi, un Ebitda consolidato annuo maggiore di 5-7 milioni registrato per almeno un esercizio degli ultimi tre ed una leva finanziaria compresa tra 7x e 13x.

Dimensione dei crediti ceduti e quota di partecipazione di Banco BPM

Alla data del 25 settembre 2019, le banche partecipanti all'operazione hanno ceduto al fondo le proprie esposizioni creditizie nei confronti di 13 gruppi aziendali target per un valore lordo pari a 272,1 milioni; la valutazione attribuita ai crediti così conferiti nel fondo è stata complessivamente pari a 195,0 milioni.

Le esposizioni cedute da Banco BPM sono relative a 9 gruppi aziendali (10 controparti) per un valore lordo pari a 55,2 milioni alla data di valutazione; le quote assegnate sono risultate pari a n. 34.792.254, per un controvalore nominale di conferimento di 34.792.254 euro, e rappresentano il 17,8% delle quote complessivamente emesse, alla data del primo conferimento, nei confronti dei soggetti che hanno conferito i crediti.

Trattamento contabile

In data 25 settembre 2019, i crediti ceduti sono stati cancellati contabilmente dal bilancio in contropartita dell'iscrizione delle quote attribuite del fondo CRF.

Il fair value del fondo CRF, determinato in base alla tecnica del Discontued Cash Flow illustrata nel successivo paragrafo, è risultato pari a 25,9 milioni, evidenziando una riduzione di circa il 25% rispetto al valore di conferimento indicato dalla SGR in sede di apporto (34,8 milioni).

Tenuto conto del valore di iscrizione dei crediti al 1 gennaio 2019 e degli incassi da retrocedere al fondo, l'operazione di cessione ha comportato la rilevazione di un effetto economico negativo, riconducibile ai crediti ceduti, pari a 13,1 milioni.

In assenza di nuove informazioni tali da comportare una diversa stima del fair value del fondo rispetto a quelle iniziale, il fair value di prima iscrizione è stato mantenuto anche per le valutazioni di bilancio 2019.

Metodologie di determinazione del fair value ed analisi di sensitività del fair value

In base alla metodologia del Discounted Cash Flow, il fair value è ottenuto attualizzando i previsti flussi di recupero delle esposizioni complessivamente detenute dal fondo in base ad un tasso di attualizzazione determinato secondo il modello Weighted Average Cost of Capital ("WACC").

Nel dettaglio, il WACC è il procedimento di calcolo che consente di individuare il tasso rappresentativo del costo medio ponderato del capitale ed esprime la remunerazione richiesta dagli investitori per un'operazione di acquisto, a normali condizioni di mercato, di un'attività simile rispetto a quella oggetto di valutazione.

In particolare, il WACC è stato calcolando applicando la seguente formula:

WACC=Ke * (E/(D+E)) + Kd * (1-t) * (D/(D+E))

dove:

Ke = β*(Mrp)+Rf : rappresenta il costo del capitale, calcolato secondo il modello del Capital Asset Pricing Model (CAPM), in base al quale il rendimento di un'attività rischiosa è pari alla somma tra un tasso privo di rischio (Rf) ed un adeguato premio per il rischio, determinato in base all'indicatore β, come di seguito meglio illustrato

β : Coefficiente beta, che indica la rischiosità di uno specifico titolo azionario rispetto al mercato azionario nel suo complesso. A tal fine è stato considerato il β unlevered adjusted del settore in cui le singole società oggetto di cessione sono attive, ponderando il risultato ottenuto per il peso di ogni esposizione creditizia sul totale.

Mrp : rappresenta il premio, ossia il rendimento differenziale, richiesto dagli investitori per un investimento in titoli azionari rispetto ad un investimento privo di rischio. A tal fine viene considerato l'implied equity risk premium (fonte: Damodaran).

Rf : rappresenta il tasso risk free ossia di rendimento delle attività prive di rischio, identificato sulla base del rendimento decennale dei titoli di stato italiani (fonte: Bloomberg)

Kd : rappresenta il costo del debito, determinato in base al tasso della nuova finanza prevista nelle singole operazioni. In presenza di differenti tassi è stato calcolato un tasso medio ponderato

t: rappresenta il tax rate

(E/(D+E) e (D/(D+E) : rappresenta la struttura finanziaria di ogni operazione, in termini di combinazione di capitale (E: Equity) e debito (D: Debt).

Tenuto conto delle peculiarità degli strumenti oggetto di valutazione – trattasi di esposizioni illiquide verso imprese small size - nella determinazione del costo del capitale (Ke) si è tenuto conto di un premio al rischio aggiuntivo, stabilito su base discrezionale, e variabile in funzione della tipologia di crediti, compreso tra il 2% per le esposizioni garantite ed il 4% per le esposizioni chirografarie.

Il fair value così determinato risulta classificato in corrispondenza del livello 3 della gerarchia di fair value prevista dal principio contabile IFRS 13, in quanto influenzato in modo significativo da parametri discrezionali non osservabili sul mercato.

Nella seguente tabella si riporta un'analisi di sensitività del fair value del fondo CRF rispetto al cambiamento degli input non osservabili più significativi, che nel caso di specie sono rappresentati dai flussi di recupero del fondo (è stata considerata una variazione positiva o negativa pari a 5%) e dal costo del capitale Ke (è stata considerata una variazione, positiva o negativa, pari all'1%).

Fondo Clessidra Restructuring Fund - CRF
Variazione del fair value in valore assoluto (e percentuale) al variare del Ke rispettivamente
del +1%/-1% e dei previsti flussi di cassa rispettivamente del +5%/-5%
Ke -1% Ke% Ke +1%
Var.
flussi di cassa
+5% +2,3 milioni (+8,9%) +1,3 milioni (+5%) +0,33 milioni (+1,3%)
0 +0,98 milioni (+3,8%) - -0,92 milioni (-3,5%)
-5% -0,37 milioni (-1,4%) -1,3 milioni (-5%) -2,18 milioni (-8,4%)

Back2 Bonis (Operazione Cuvée)

Obiettivi e principali caratteristiche del fondo

L'operazione multi-originator denominata Cuvée si è perfezionata in data 23 dicembre 2019, mediante la cessione dei crediti ad Ampre Srl – società veicolo costituito ai sensi delle legge sulle cartolarizzazione (Legge n. 130/99) - e la contestuale sottoscrizione delle quote di un fondo comune di investimento gestito da Prelios SGR - denominato Back2Bonis - liberate tramite l'apporto allo stesso fondo dei crediti vantati nei confronti di Ampre Srl a fronte dei crediti ceduti. Ampre Srl ha poi emesso un'unica nota untranched a pagamento del proprio debito nei confronti del fondo.

Ampre Srl ha sottoscritto un mandato di servicing con Amco, che agisce in qualità di special e master servicer del veicolo di cartolarizzazione, ed un mandato di real estate advisory con Prelios Integra, società del Gruppo della SGR, finalizzato ad un'efficace gestione del portafoglio immobiliare a garanzia dei crediti.

In maggior dettaglio, l'operazione in esame ha per oggetto la cessione di un portafoglio di crediti di tipo "Real Estate Small & Medium Size" classificati quali Unlikely To Pay (di seguito anche "UTP") derivanti da finanziamenti concessi a società operanti nell'ambito immobiliare o a fondi immobiliari, che presentano profili di rischio differenti in termini di i) distribuzione territoriale, ii) destinazione d'uso e iii) ciclo di vita delle attività immobiliari sottostanti.

L'operazione ha l'obiettivo di garantire una più proattiva ed efficace gestione dei crediti garantiti, attraverso i) l'erogazione di nuova finanza laddove ritenuto necessario per sviluppare e completare gli asset immobiliari, ii) l'eventuale reimpossessamento dei beni stessi, attraverso un meccanismo di datio in solutum, ed iii) una migliore e più efficace commercializzazione degli stessi, sfruttando le specifiche competenze del Gruppo della SGR cessionaria.

Dimensione dei crediti ceduti e quota di partecipazione di Banco BPM

I partecipanti all'operazione hanno ceduto al fondo le proprie esposizioni creditizie nei confronti di 47 aziende target per un valore lordo complessivo pari a 452,4 milioni; la valutazione attribuita ai crediti così conferiti nel fondo è stata complessivamente pari a 242,3 milioni.

Per parte sua, Banco BPM ha ceduto al veicolo 9 esposizioni ipotecarie per un valore lordo pari a 66 milioni corrispondente ad una valorizzazione del conferimento iniziale pari a 42,8 milioni. A fronte della citata operazione, Banco BPM ha ricevuto 85,517 quote del fondo Back2bonis (17,6% delle quote complessivamente emesse dal Fondo).

Trattamento contabile

In data 23 dicembre 2019, i crediti ceduti sono stati cancellati contabilmente dal bilancio in contropartita dell'iscrizione delle quote del fondo Back2bonis.

Il fair value del fondo Back2bonis, in base alla metodologia del DCF in precedenza descritta per il fondo CRF, è risultato pari a 36,1 milioni, evidenziando una riduzione di circa il 16% rispetto al valore di conferimento indicato dalla SGR in sede di apporto (42,8 milioni).

Tenuto conto del valore di iscrizione dei crediti al 1 gennaio 2019 e degli incassi da retrocedere, l'operazione di cessione ha comportato le rilevazione di un effetto economico negativo, riconducibile ai crediti ceduti, pari a 8,8 milioni.

In assenza di nuove informazioni tali da comportare una diversa stima del fair value del fondo rispetto a quelle iniziale, il fair value di prima iscrizione è stato mantenuto anche per le valutazioni di bilancio 2019.

Metodologie di determinazione del fair value ed analisi di sensitività del fair value

In base alle metodologia del DCF illustrata per la precedente operazione Clessidra, a cui si fa rinvio per ulteriori dettagli, nella seguente tabella si riporta un'analisi di sensitività del fair value del fondo Back2bonis rispetto al cambiamento degli input non osservabili più significativi, che nel caso di specie sono rappresentati dai flussi di recupero del fondo (è stata considerata una variazione positiva o negativa pari a 5%) e dal costo del capitale Ke (è stata considerata una variazione, positiva o negativa, pari all'1%).

Fondo Back2bonis
Variazione del fair value in valore assoluto (e percentuale) al variare del Ke rispettivamente
del +1%/-1% e dei previsti flussi di cassa rispettivamente del +5%/-5%
Ke -1% Ke% Ke +1%
Var.
flussi di cassa
+5% +3,2 milioni (+8,9%) +1,8 milioni (+5%) +0,4 milioni (+1,3%)
0 +1,3 milioni (+3,7%) - -1,2 milioni (-3,5%)
-5% -0,5 milioni (-1,5%) -1,8 milioni (-5%) -3,0 milioni (-8,3%)

D.4 Consolidato prudenziale - operazioni di covered bond

Programmi di emissione di obbligazioni bancarie garantite

INFORMAZIONI DI NATURA QUALITATIVA

Obiettivi strategici

L'emissione di Obbligazioni Bancarie Garantite ("OBG") si inserisce nel piano strategico del Gruppo Banco BPM quale strumento di diversificazione delle fonti di raccolta, di riduzione del relativo costo e di allungamento delle scadenze del passivo.

Il Gruppo Banco BPM ha in essere tre Programmi di emissione di OBG, nello specifico i Programmi "BP OBG1", "BPM OBG1" e "BPM OBG2".

Per l'ex Gruppo Banco Popolare nel corso del 2010 è stato avviato il primo programma di emissione di OBG avente ad oggetto mutui residenziali ("OBG Residenziale" o "BP OBG1"). L'importo massimo di OBG che possono essere emesse nell'ambito del programma è stato incrementato dagli iniziali 5 miliardi a 10 miliardi nel febbraio 2011.

Per l'ex Gruppo BPM, in data 13 novembre 2007 il Consiglio di Amministrazione della Banca Popolare di Milano ha autorizzato un programma di emissione di OBG ("BPM OBG1") per un importo massimo di 10 miliardi, avente ad oggetto esclusivamente mutui fondiari ed ipotecari residenziali, ma strutturato per poter ricomprendere anche mutui commerciali. Successivamente, in data 10 marzo 2015, il Consiglio di Gestione dell'ex Gruppo BPM ha approvato un secondo programma di emissione di OBG ("BPM OBG2") strutturato per ammettere esclusivamente la cessione di mutui fondiari e ipotecari residenziali per un ammontare massimo pari a 10 miliardi.

Struttura dei programmi

A seguito della fusione per incorporazione in Banco BPM di BPM S.p.A., perfezionatasi nel mese di novembre 2018, Banco BPM, per tutti i programmi OBG del Gruppo, oltre al ruolo di Banca Emittente delle OBG, ha assunto il ruolo di unica Banca Cedente degli attivi ai sensi dell'art. 7-bis della legge 30 aprile 1999, n.130 e di unica Banca Finanziatrice.

Con riferimento al Programma "BP OBG1", Banco BPM ha effettuato cessioni pro-soluto alla Società Veicolo BP Covered Bond S.r.l. (partecipata al 60% dal Banco BPM) dei relativi crediti pecuniari derivanti da mutui ipotecari aventi le caratteristiche di cui all'art. 2, comma 1, lett. a) del Decreto MEF (Mutui Ipotecari).

Con riferimento ai Programmi "BPM OBG1" e "BPM OBG2", i crediti pecuniari derivanti da mutui fondiari e ipotecari residenziali aventi le caratteristiche di cui all'art. 2 del Decreto MEF, unitamente ai mutui commerciali, solo per il Programma "BPM OBG1", sono stati ceduti alla Società Veicolo BPM Covered Bond S.r.l. (partecipata all'80% dal Banco BPM) nell'ambito del Programma "BPM OBG1" e alla Società Veicolo BPM Covered Bond 2 S.r.l. (partecipata all'80% dal Banco BPM) nell'ambito del Programma "BPM OBG2".

Finanziamento subordinato

Per tutti i programmi OBG del Gruppo Banco BPM, a fronte della cessione degli attivi, le Banche Originator, ora solo Banco BPM, hanno erogato un Prestito Subordinato a favore delle società veicolo al fine di dotarle delle disponibilità finanziarie necessarie per poter acquisire i relativi crediti (tranne nel caso in cui la società veicolo abbia provveduto al pagamento diretto degli attivi acquistati); le Società Veicolo dovranno rimborsare i finanziamenti subordinati all'ultima data di rimborso finale tenuto conto della estensione della data di rimborso in caso di inadempimento dell'Emittente, in conformità all'ordine di priorità dei pagamenti applicabile e nei limiti dei fondi disponibili. E' in ogni caso prevista, ad ogni data di pagamento degli interessi, la possibilità di procedere al rimborso anticipato dei finanziamenti subordinati a condizione che l'ammontare residuo in linea capitale dei finanziamenti sia pari o superiore al debito residuo delle OBG in circolazione e che i test previsti ai sensi della normativa e quelli contrattuali siano rispettati. Sui prestiti subordinati vengono corrisposti interessi o a tasso fisso oppure pari al tasso medio di interesse delle Serie di OBG emesse più l'eventuale excess spread generato dalla struttura.

Contratti derivati

Il Programma di emissione "BPM OBG2" ha in essere tre contratti derivati denominati "Covered Bond Swap" sottoscritti dalle società veicolo e da controparti di mercato; questi swap, appartenenti alla tipologia interest rate swap, consentono di coprire, a livello consolidato, anche in caso di default dell'Emittente, il rischio di tasso derivante dal disallineamento tra i flussi di interessi del portafoglio di attivi ceduti ai rispettivi veicoli ed i flussi di interessi sulle OBG emesse. Il Programma "BP OBG1" ha in essere un solo contratto di Covered Bond Swap stipulato tra la Società Veicolo e UBS, mentre nessun contratto di Covered Bond Swap è in essere per il Programma "BPM OBG1".

Per tutti e tre i programmi OBG del Gruppo non sono più in essere contratti di "Mortgages Pool Swap".

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Garanzie

Le Società Veicolo al fine di garantire il rimborso delle OBG, nell'ipotesi in cui l'Emittente fosse inadempiente ai propri obblighi di pagamento, hanno rilasciato una garanzia primaria, incondizionata ed irrevocabile a valere sugli attivi segregati a beneficio degli investitori che sottoscriveranno le OBG. L'ammontare garantito è pari al totale degli interessi e del capitale che deve essere corrisposto agli investitori sulle singole serie di OBG. La normativa stabilisce che l'integrità della garanzia vada assicurata durante la vita delle OBG e a tale scopo sono previsti degli specifici test che tengono conto dell'ammontare e delle caratteristiche sia degli attivi ceduti che delle OBG emesse. I test sono effettuati su base trimestrale dalla Struttura Organizzativa Finanza di Gruppo e sono sottoposti a verifica dalla Struttura Organizzativa Risk Management. L'accuratezza dei test effettuati al momento dell'emissione delle singole serie di OBG e su base trimestrale viene inoltre verificata da un soggetto esterno, l'Asset Monitor che, come previsto dalle Disposizioni di Vigilanza, deve essere una società di revisione diversa da quella incaricata per la revisione del bilancio. L'Asset Monitor deve anche verificare la qualità e l'integrità degli attivi ceduti e predispone una relazione annuale con i risultati dei controlli svolti. Il sistema dei controlli si avvale anche dell'Internal Audit che verifica l'adeguatezza delle verifiche svolte internamente, basandosi anche sulla relazione annuale predisposta dall'Asset Monitor.

Test normativi e contrattuali

I test normativi, effettuati su base trimestrale, sui portafogli di ciascuno dei programmi di emissione, sono i seguenti:

  • il Nominal Value Test verifica che il valore nominale dei crediti residui del portafoglio ceduto sia maggiore del valore nominale delle OBG in essere;
  • l'NPV Test verifica che il valore attuale dei crediti residui del portafoglio ceduto sia maggiore del valore attuale delle OBG in essere;
  • l'Interest Coverage Test verifica che gli interessi incassati e gli interessi da incassare al netto dei costi della Società Veicolo siano maggiori degli interessi da riconoscere ai portatori delle OBG.

Qualora tutti i test siano rispettati si potrà procedere ad effettuare i pagamenti secondo l'ordine indicato nella relativa "cascata". Ai sensi della documentazione contrattuale dei programmi occorre rispettare anche l'"Asset Coverage Test" sul portafoglio, che verifica che il valore nominale dei crediti, ponderato sulla base di eventuali ritardi nei pagamenti di questi ultimi e del livello di over-collateralisation previsto dai contratti, sia maggiore del valore nominale delle OBG in essere. La violazione dei test normativi e dei test contrattuali fa sorgere in capo alle banche cedenti un obbligo di integrazione del portafoglio.

Attività di incasso e gestione amministrativa

Per ciascun programma OBG del Gruppo, l'attività d'incasso e di gestione dei crediti ceduti viene effettuata dal Banco BPM che agisce in qualità di unico Servicer.

In particolare, per il Programma "BP OBG1" le somme incassate sono versate sui conti intestati alla Società Veicolo BP Covered Bond S.r.l. aperti presso il Banco BPM (Interim Account Bank) e, su base giornaliera, sono trasferite sui conti della Società Veicolo sempre presso il Banco BPM (Transaction Account Bank). Il Banco BPM svolge anche il ruolo di Administrative Servicer, ovvero presta servizi di carattere amministrativo ed adempimenti di natura fiscale per conto della Società Veicolo BP Covered Bond S.r.l..

Per il Programma "BPM OBG1" le somme incassate sono versate sui conti intestati a BPM Covered Bond S.r.l. aperti presso Banco BPM e, su base giornaliera, sono trasferite sui conti della Società Veicolo sempre presso Banco BPM. Per il Programma "BPM OBG2" le somme incassate sono versate sui conti intestati a BPM Covered Bond 2 S.r.l. aperti presso Banco BPM e,su base giornaliera, sono trasferite sui conti intestati alla Società Veicolo presso BNP Paribas.

INFORMAZIONI DI NATURA QUANTITATIVA

Programmi in essere e fatti di rilievo dell'esercizio 2019

Programma Banco OBG Residenziale ("BP OBG1")

Nel corso dei precedenti esercizi, Banco BPM, in qualità di Banca Cedente, ha ceduto alla Società Veicolo BP Covered Bond S.r.l. complessivamente dodici portafogli mutui; la Società Veicolo per il pagamento dei prezzi di acquisto dei diversi portafogli si è avvalsa del Finanziamento Subordinato revolving concesso dalla stessa banca cedente e della liquidità disponibile derivante dall'ammortamento del portafoglio crediti e depositata su suoi conti correnti aperti presso il Banco BPM.

Di seguito il valore complessivo dei crediti ceduti alla Società Veicolo alla data del 31 dicembre 2019:

Banca Valore al
31/12/2019
Valore al
31/12/2018
Banco BPM 4.565.637 5.167.783

Gli importi indicati rappresentano i crediti in bonis, le inadempienze probabili, gli scaduti deteriorati e le sofferenze, al netto dei relativi fondi svalutazione, costo ammortizzato e comprensivi dei ratei sui mutui.

Nella tabella seguente si espongono i crediti deteriorati:

Banca Valore al
31/12/2019
Valore al
31/12/2018
Banco BPM 184.850 191.144

Nel corso dell'esercizio 2019 il portafoglio mutui ha generato incassi per complessivi 699 milioni, di cui 612 milioni come incassi in linea capitale e 87 milioni come incassi in linea interessi.

Emissione titoli da parte del Banco BPM

Nell'ambito del Programma "BP OBG1", il Banco BPM ha emesso dodici Serie di OBG, quotate presso il Luxembourg Stock Exchange, ed un Registered Covered Bond non quotato; tali titoli sono stati sottoscritti da investitori istituzionali o dal Banco BPM.

Complessivamente i titoli emessi dal Banco BPM ammontano a 14.950 milioni, rimborsati per 10.200 milioni, di cui 500 milioni quale rimborso parziale anticipato della Settima Serie effettuata in data 27 marzo 2019.

Alla data del 31 dicembre 2019 i titoli emessi ed in essere sono pari a 4.750 milioni, così dettagliati:

Data
emissione
Serie/Tranche Nozionale Cedola Scadenza Prezzo
Emissione
(corso secco)
Rating
Moody's/
DBRS (**)
24/01/2011 Registered CB (1) 100.000 5,250% 03/04/2029 96,590 Aa3/A
05/04/2013 6° Serie 1° tranche (2) 150.000 4,000% 31/03/2023 99,482 Aa3/A
08/01/2014 7° Serie 1° tranche (3) (5) 1.000.000 Eur 3M + 100 bps 31/03/2023(*) 100,000 Aa3/A
05/03/2015 9° Serie 1° tranche (4) 1.000.000 0,75% 31/03/2022 99,917 Aa3/A
25/01/2018 11° Serie 1° tranche (3) 1.500.000 Eur 1M + 100 bps 30/06/2020 100,000 Aa3/A
28/03/2018 12° Serie 1° tranche (3) 1.000.000 Eur 1M + 30 bps 30/06/2021 100,000 Aa3/A
4.750.000

(1) I titoli sono stati collocati sotto forma di private placement presso investitori del mercato.

(2) I titoli sono stati sottoscritti da Banca Generali S.p.A.

(4) I titoli sono stati sottoscritti da investitori istituzionali.

(5) In data 27 marzo 2019 è stato effettuata un rimborso parziale anticipato per 500 milioni.

(*) Nel mese di marzo 2016 è stata prorogata la "Maturity Date" dal 31 marzo 2016 al 31 marzo 2019. Nel mese di marzo 2019 è stata prolungata la scadenza dal 31 marzo 2019 al 31 marzo 2023.

(**) Rating al 31 dicembre 2019

(3) I titoli sono stati interamente sottoscritti dal Banco BPM ed utilizzati come collaterale per operazioni di politica monetaria con Eurosistema.

Altre informazioni

Nel mese di marzo 2019 è stato modificato il Final Term della Settima Serie retained al fine, tra gli altri, di consentire, se necessario, l'esercizio della facoltà di estinzione anticipata, anche di parte del valore nominale, in qualsiasi momento. Inoltre, è stato effettuato un rimborso parziale anticipato della Settima Serie per 500 milioni. In occasione della Interest Payment Date del 1° aprile 2019 la Società Veicolo ha proceduto al rimborso parziale

anticipato del Finanziamento Subordinato erogato dal Banco BPM per un importo pari a 1 miliardo.

Nel mese di maggio 2019 l'agenzia Moody's ha aumentato il rating del Programma da "A1" ad "Aa3".

Programma BPM Covered Bond ("BPM OBG1")

Nel corso dei precedenti esercizi sono stati ceduti alla Società Veicolo BPM Covered Bond S.r.l. complessivamente otto portafogli di attivi idonei per un debito residuo complessivo pari a 11,4 miliardi.

Nel mese di settembre 2019, con la firma dei relativi contratti, Banco BPM ha ceduto alla Società Veicolo BPM Covered Bond S.r.l. un nuovo portafoglio di mutui residenziali, comprese erogazioni a dipendenti del Gruppo, e di mutui commerciali, per un debito residuo complessivo pari a circa 703 milioni (nona cessione).

La Società Veicolo per il pagamento dei prezzi di acquisto dei diversi portafogli si è avvalsa dei Finanziamenti Subordinati concessi dalle Banche Cedenti, ora Banco BPM, e della liquidità disponibile derivante dall'ammortamento del portafoglio crediti depositata sui suoi conti correnti aperti presso Banco BPM. Le Banche Cedenti, ora Banco BPM, hanno assunto l'incarico di Servicer gestendo l'incasso dei crediti.

Di seguito il valore complessivo dei crediti ceduti alla Società Veicolo alla data del 31 dicembre 2019:

Banca Valore al
31/12/2019
Valore al
31/12/2018
Banco BPM 6.170.027 6.350.619

Gli importi indicati rappresentano i crediti in bonis, le inadempienze probabili, gli scaduti deteriorati e le sofferenze, al netto dei relativi fondi svalutazione, costo ammortizzato e comprensivi dei ratei sui mutui.

Nella tabella seguente si espongono i crediti deteriorati:

Banca Valore al
31/12/2019
Valore al
31/12/2018
Banco BPM 119.402 114.797

Nel corso dell'esercizio 2019 il portafoglio mutui ha generato incassi per complessivi 980 milioni, di cui 885 milioni come incassi in linea capitale e 95 milioni come incassi in linea interessi.

Emissione titoli da parte del Banco BPM

Nell'ambito del Programma "BPM OBG1", Banco BPM ha emesso undici Serie di OBG, quotate presso il Luxembourg Stock Exchange, per complessivi 11.150 milioni, sottoscritti in origine da investitori istituzionali o dal Banco BPM stesso, complessivamente rimborsati per 4.750 milioni, di cui 500 milioni in data 8 luglio 2019 stata quale estinzione della Quarta Serie, interamente detenuta dal Banco BPM. In data 25 settembre 2019 è stata emessa la Serie XI per un valore nominale di 650 milioni.

Pertanto alla data del 31 dicembre 2019 sono in essere sei Serie di obbligazioni bancarie garantite, interamente riacquistate dal Banco BPM e utilizzate per operazioni di rifinanziamento con la BCE o per operazioni di Repo con controparti di mercato, per un totale di 6.400 milioni così dettagliati:

Data
emissione
Serie/Tranche Nozionale Cedola Scadenza Prezzo
Emissione
(corso secco)
Rating
Moody's
(*)
16/03/2015 6° Serie (1) 750.000 Euribor 3 mesi + 30 bps 16/03/2020 100,00 Aa3
19/11/2015 7° Serie 900.000 Euribor 3 mesi + 60 bps 19/11/2022 100,00 Aa3
07/11/2016 8° Serie 1.000.000 Euribor 3 mesi + 30 bps 07/11/2021 100,00 Aa3
26/04/2018 9° Serie 2.500.000 Euribor 3 mesi + 30 bps 26/04/2021 100,00 Aa3
23/11/2018 10° Serie 600.000 Euribor 3 mesi + 90 bps 23/11/2022 100,00 Aa3
25/09/2019 11° Serie 650.000 Euribor 3 mesi + 80 bps 25/03/2025 100,00 Aa3
Totale 6.400.000

(1) Emissione di 600 milioni del 16 marzo 2015 incrementata da emissione tap (integrativa) di 150 milioni in data 26 giugno 2015 (*) Rating al 31 dicembre 2019

Altre informazioni

Il finanziamento subordinato concesso alla Società Veicolo è stato rimborsato per 100 milioni in occasione della Interest Payment Date del 15 gennaio 2019 e per 350 milioni in occasione della Interest Payment Date del 15 luglio 2019.

Nel mese di maggio 2019 l'agenzia Moody's ha aumentato il rating del Programma da "A1" ad "Aa3".

Eventi successivi alla chiusura dell'esercizio

In data 9 gennaio 2020 è stato effettuato un rimborso parziale anticipato della Sesta Serie per 150 milioni.

Programma BPM Covered Bond 2 ("BPM OBG2")

Nel corso dei precedenti esercizi sono stati ceduti alla Società Veicolo BPM Covered Bond 2 S.r.l. otto portafogli di mutui residenziali ipotecari e fondiari per un importo totale di 7 miliardi.

Nel corso dell'esercizio 2019, con la firma dei relativi contratti, Banco BPM ha ceduto alla Società Veicolo BPM Covered Bond 2 S.r.l. (i) nel mese di marzo 2019, un nuovo portafoglio di mutui residenziali idonei avente un debito residuo complessivo pari ad 1 miliardo (nona cessione) e (ii) nel mese di settembre 2019, un ulteriore portafoglio di mutui residenziali idonei per un debito residuo complessivo pari a circa 1,2 miliardi (decima cessione).

Per il pagamento del prezzo di acquisto dei portafogli la Società Veicolo ha utilizzato una linea di credito subordinata concessa dalle Banche Cedenti. Le Banche Cedenti, ora Banco BPM, hanno assunto l'incarico di Servicer gestendo l'incasso dei crediti.

Di seguito il valore complessivo dei crediti ceduti alla Società Veicolo alla data del 31 dicembre 2019:

Banca Valore al
31/12/2019
Valore al
31/12/2018
Banco BPM 6.880.118 5.451.280

Gli importi indicati rappresentano i crediti in bonis, le inadempienze probabili, gli scaduti deteriorati e le sofferenze, al netto dei relativi fondi svalutazione, costo ammortizzato e comprensivi dei ratei sui mutui.

Nella tabella seguente si espongono i crediti deteriorati:

Banca Valore al
31/12/2019
Valore al
31/12/2018
Banco BPM 62.028 49.331

Nel corso dell'esercizio 2019 il portafoglio mutui ha generato incassi per complessivi 920 milioni, di cui 802 milioni come incassi in linea capitale e 118 milioni come incassi in linea interessi.

Emissione titoli da parte del Banco BPM

Nell'ambito del Programma "BPM OBG2" il Banco BPM ha emesso sei Serie di OBG, quotate presso il Luxembourg Stock Exchange, per un valore nominale complessivo di 4.250 milioni. Tutti i titoli emessi dal programma sono stati collocati sul mercato dei capitali.

Alla data del 31 dicembre 2019 i titoli emessi e in essere sono così dettagliati:

Data
emissione
Serie/Tranche Nozionale Cedola Scadenza Prezzo
Emissione
(corso secco)
Rating
Moody's
(*)
14/09/2015 1° Serie 1.000.000 0,875% 14/09/2022 99,872 Aa3
02/12/2015 2° Serie 750.000 1,500% 02/12/2025 98,946 Aa3
08/06/2016 3° Serie 750.000 0,625% 08/06/2023 99,761 Aa3
23/01/2018 4° Serie 750.000 1,000% 23/01/2025 99,792 Aa3
25/07/2018 5° Serie 500.000 1,125% 25/09/2023 99,446 Aa3
05/12/2019 6° Serie 500.000 0,5% 05/12/2025 100,000 Aa3
Totale 4.250.000

(*) Rating al 31 dicembre 2019

Altre informazioni

Il finanziamento subordinato concesso alla Società Veicolo è stato rimborsato per 200 milioni in occasione della Interest Payment Date del 15 gennaio 2019, per 150 milioni in occasione sia della Interest Payment Date del 18 aprile 2019 che della Interest Payment Date del 18 luglio 2019 e per altri 200 milioni alla Interest Payment Date del 18 ottobre 2019.

Nel mese di maggio 2019 l'agenzia Moody's ha aumentato il rating del Programma da "A1" ad "Aa3".

Eventi successivi alla chiusura dell'esercizio

Il finanziamento subordinato concesso alla Società Veicolo è stato rimborsato per 300 milioni in occasione della Interest Payment Date del 18 gennaio 2020.

Rappresentazione contabile

Nel bilancio consolidato Banco BPM S.p.A. (in qualità di Capogruppo Emittente e banca cedente) e le Società Veicolo fanno parte del Gruppo e sono incluse nell'area di consolidamento con il metodo integrale.

Di seguito si fornisce la rappresentazione contabile delle principali poste patrimoniali connesse all'emissione di OBG:

  • i mutui ceduti dalle banche cedenti alle Società Veicolo continuano ad essere rilevati nell'attivo dello Stato Patrimoniale nella voce "40b - Crediti verso clientela", ed i relativi interessi attivi sono iscritti nella voce 10 del conto economico "Interessi attivi e proventi assimilati". Al 31 dicembre 2019 il valore di bilancio dei mutui è pari a (i) 4.566 milioni per il programma BP OBG1 (ii) 6.170 milioni per il programma BPM OBG1 e (iii) 6.880 milioni per il programma BPM OBG2. Tale valore è oggetto di specifica evidenza tra le "Attività costituite a garanzia di proprie passività e impegni" nella sezione "Altre informazioni" contenuta nella "Parte B – Informazioni sullo stato patrimoniale" della presente nota integrativa;
  • le OBG emesse sono iscritte tra i titoli in circolazione (voce 10c del Passivo) e valutate secondo le regole contabili del fair value hedge con il derivato di copertura del rischio tasso stipulato dalle Società Veicolo ("Covered Bond Swap"). Tra i titoli emessi figurano anche le operazioni di finanziamento mediante pronti contro termine sulle serie di OBG riacquistate, in linea con i chiarimenti forniti al riguardo dall'Organo di Vigilanza. Il valore di bilancio delle OBG al 31 dicembre 2019 ammonta a (i) 1.710,5 milioni riferiti al programma BP OBG1 e (ii) 4.762,9 milioni riferiti al programma BPM OBG2. Si precisa che le emissioni dei programmi BPM OBG1 e parte di quelle del programma BP OBG1 non trovano rappresentazione in quanto

integralmente riacquistate ed utilizzate quale collaterale per operazioni di politica monetaria con l'Eurosistema, come in precedenza descritto;

• i contratti di Covered Bond Swap, tra i veicoli e le controparti di mercato esterne al Gruppo, sono classificati alla voce 50 "Derivati di copertura" dell'attivo e/o alla voce 40 "Derivati di copertura" del passivo.

Il conto economico consolidato consta delle seguenti componenti:

  • alla voce "Interessi attivi e proventi assimilati" sono contabilizzati gli interessi sui mutui ceduti (cover pool), come sopra già citato;
  • alla voce "Interessi passivi e oneri assimilati" sono rilevati gli interessi sui Covered Bond emessi;
  • tra gli "Interessi attivi e proventi assimilati" o "Interessi passivi e oneri assimilati", a seconda del saldo, i differenziali relativi al derivato di copertura (che trasformano il tasso del Covered Bond da fisso a variabile);
  • nella voce 90 "Risultato netto dell'attività di copertura" il delta fair value dei contratti di copertura e degli item coperti.

E. Consolidato prudenziale - modelli per la misurazione del rischio di credito

Nell'ambito della misurazione del rischio di credito di portafoglio la banca utilizza a fini gestionali un modello econometrico alimentato da un insieme esteso di dati e di variabili di rischio, denominato Modello di Portafoglio.

Il modello consente, mediante l'utilizzo di metriche di Credit-VaR, di definire la distribuzione di probabilità delle perdite del portafoglio creditizio Questa distribuzione è utilizzata per misurare la perdita massima potenziale lungo un intervallo temporale annuale e con uno specifico livello di confidenza.

In particolare, al fine di ricavare tale distribuzione, il motore di calcolo del modello utilizza un approccio di simulazione "MonteCarlo", mediante il quale viene simulato un numero di scenari sufficientemente elevato da fornire una buona approssimazione empirica della distribuzione teorica delle perdite del portafoglio crediti.

La determinazione della perdita massima potenziale, scomponibile nelle classiche misure di Perdita Attesa e Perdita Inattesa (Capitale Economico), risente, rispettivamente, del rischio di concentrazione e del rischio sistematico.

Il rischio di concentrazione deriva da esposizioni di ammontare elevato verso singole controparti – name concentration – o verso tipologie di controparti, omogenee in termini di settori economici, il cui merito creditizio dipende da uno o più fattori sistematici – industry concentration) e il rischio sistematico, invece, deriva dall'impatto di variazioni inattese di fattori macroeconomici sui parametri di rischio (PD ed LGD) dei singoli rapporti utilizzando le elasticità stimate mediante i modelli satellite

in grado di legare PD ed LGD di controparti e rapporti omogenei ad un insieme dei fattori economico-finanziari (internazionali e nazionali).

Il modello di portafoglio viene, infine, sottoposto periodicamente a prove di stress al fine di valutare la sensibilità del rischio di credito del portafoglio di Gruppo a variazioni estreme dei fattori economico-finanziari.

Al 31 dicembre 2019 la perdita attesa, calcolata sul perimetro di validazione Basilea 3 (per il quale Banco BPM è stato autorizzato da Banca d'Italia all'utilizzo dei sistemi interni di rating per la determinazione dei requisiti patrimoniali sui rischi di credito) risulta pari allo 0,63% dell'esposizione a default, mentre la perdita complessiva (perdita attesa ed inattesa misurata con la metodologia C-Var con un livello di confidenza del 99,9% perimetro modelli interni) ammonta all'1,1% dell'esposizione a default.

I modelli interni per la stima di PD, LGD ed EAD sono sottoposti a un processo di validazione interna da parte della Funzione Rischi e a un controllo di terzo livello da parte della Funzione Audit: l'esito di tali processi è riportato in apposite relazioni, sottoposte agli Organi Sociali e trasmesse alla Banca Centrale Europea/Banca d'Italia.

Esiti backtesting sistemi di rating

ll Gruppo Banco BPM adotta - ai fini del calcolo dei requisiti patrimoniali a fronte del Rischio di Credito e sul solo perimetro della Capogruppo - stime interne di PD e di LGD per i portafogli Imprese e Privati e EAD per il segmento retail.

Il confronto tra stime e dati empirici viene effettuato separatamente per PD, LGD e CCF, mediante attività di backtesting condotta dalla funzione di Validazione Interna.

Con riferimento ai modelli PD, il Gruppo Banco BPM adotta misure di performance per verificare la capacità discriminante delle stime (accuracy ratio-AR) e test di calibrazione (test binomiali "classici", multi-periodali e monoperiodali) per confrontare i tassi di decadimento (TD) realizzati su un orizzonte temporale annuale con i valori stimati di PD.

Relativamente al segmento Imprese, dall'ultimo backtesting emerge una buona capacità discriminante dei modelli a livello sia di singoli moduli sia di score integrato finale, che si attesta su valori comparabili, e a volte superiori, rispetto a quelli ottenuti nella fase di sviluppo. Per quanto concerne la calibrazione, si rilevano valori soddisfacenti per tutti i modelli.

Relativamente al segmento Privati, si osserva nel complesso un buon livello di performance del modello. In diversi moduli si riscontrano performance migliori di quanto ottenuto in fase di sviluppo. Per quanto riguarda la calibrazione, gli esiti del test binomiale sono soddisfacenti.

Con riferimento al parametro LGD, sono state condotte le attività di verifica sia sulla componente bonis che default. Validazione interna non ha rilevato significativi problemi per quanto attiene alle stime prodotte per i modelli imprese e privati.

Con riferimento ai CCF retail, sono state condotte le attività di verifica. Validazione interna non ha rilevato significativi problemi per quanto attiene alle stime prodotte per il modello retail.

In generale, si segnala che nel corso del 2019 sono state condotte le attività di fine tuning dei modelli finalizzati principalmente a rendere il modello maggiormente compliant con le richieste normative.

1.2 RISCHI DI MERCATO

1.2.1 Rischio di tasso di interesse e rischio di prezzo - portafoglio di negoziazione di vigilanza

INFORMAZIONI DI NATURA QUALITATIVA

A. Aspetti generali

Il rischio di mercato è il rischio che il Gruppo subisca minori ricavi rispetto a quelli previsti, perdite di valore delle poste patrimoniali o minusvalenze economiche relativamente alle posizioni finanziarie detenute, a causa di sensibili e avverse variazioni delle condizioni di mercato e in particolare dei tassi di interesse, dei corsi azionari, dei cambi, delle commodities e delle relative volatilità e correlazioni (rischio generico), o per il verificarsi di fattori che compromettano la capacità di rimborso dell'emittente (rischio di default) o che comunque comportino una variazione della solvibilità dell'emittente stesso (rischio spread di credito). Il rischio di mercato si manifesta sia relativamente al portafoglio di negoziazione (trading book), comprendente gli strumenti finanziari di negoziazione e gli strumenti derivati ad essi collegati, sia al portafoglio bancario (banking book), che comprende le attività e passività finanziarie contabilizzate diversamente da quelle costituenti il trading book.

Il modello organizzativo adottato dal Gruppo Banco BPM per i portafogli di negoziazione soggetti al rischio tasso di interesse e al rischio di prezzo prevede:

  • l'accentramento nella Capogruppo della gestione delle posizioni di Tesoreria;
  • l'accentramento nella controllata Banca Akros delle posizioni di rischio e dei flussi operativi concernenti l'attività di negoziazione, market making e trading di titoli, divise, derivati OTC e altri strumenti finanziari.

All'interno del piano di integrazione del Gruppo Banco BPM, Banca Akros è stata individuata come Corporate & Investment Bank del Gruppo. A seguito di tale decisione, a partire dal 01.10.2018 le attività di Corporate & Investment Banking svolte da Banca Aletti sono state accentrate presso Banca Akros attraverso un'operazione di conferimento di ramo di azienda. A seguito di tale operazione, Banca Aletti non detiene più un portafoglio di negoziazione. Con riferimento al calcolo dei requisiti patrimoniali, nel corso del 2019 è stata ottenuta da parte dell'Autorità di Vigilanza l'autorizzazione per l'estensione al rischio di cambio del portafoglio di negoziazione del modello interno sui rischi di mercato. Tale autorizzazione era subordinata alla risoluzione di uno specifico Finding (Obligation 19) evidenziato dall'autorità di Vigilanza a seguito dell'ispezione TRIM (Target Review Internal Model). A far data dalla risoluzione del finding citato, il rischio cambio del portafoglio di negoziazione è pertanto ricompreso nell'ambito dei rischi inclusi nel modello interno validato ai fini del calcolo dei requisiti patrimoniali.

Si ricorda che nel 2019 è inoltre stata presentata la richiesta di estensione del modello interno al rischio cambio del Banking Book . Al 31.12.2019 non si rileva esposizione del Banking Book di Banca Akros al rischio cambio.

Portafoglio di Proprietà della Capogruppo

All'interno della Capogruppo si possono identificare due tipologie principali di operatività di negoziazione:

  • il portafoglio di investimento, che rappresenta la principale fonte di rischio di tasso di interesse generico e di rischio spread di credito, contabilizzati nella categoria contabile Held-For-Trading ed è a larghissima prevalenza un portafoglio obbligazionario. Al temine dell'esercizio 2019, il portafoglio di tipo obbligazionario della Capogruppo ammonta a circa 300 milioni di valore nominale, costituito per l' 85% circa da titoli Governativi e per la restante parte da titoli finanziari. La sensitivity (delta) al rischio tasso complessiva a fine esercizio, calcolata ipotizzando una variazione parallela della curva dei tassi di 1 punto base, è pari a circa +9.780 euro e deriva da una prevalenza delle esposizioni sui diversi nodi della curva di tasso Euro, GBP e USD. Questo portafoglio presenta un'esposizione al rischio spread di credito pari a circa +95 mila euro, considerando uno shock di 1 punto base. Tale esposizione è il risultato di un'esposizione lunga soggetta alla sensitivity sui titoli governativi tedeschi, parzialmente compensata da una posizione opposta sui titoli governativi spagnoli. Al portafoglio obbligazionario si aggiunge la componente di rischio di prezzo del portafoglio azionario che presenta un'esposizione esigua di delta equivalente di circa 1 milione;
  • il portafoglio di Tesoreria che non presenta titoli in posizione alla data di riferimento.

Le suddette esposizioni di rischio della Capogruppo sono monitorate giornalmente per verificare il rispetto dei limiti operativi, sull'intero portafoglio e sui singoli sottostanti, fissati dal Consiglio di Amministrazione.

Portafoglio di negoziazione di Banca Akros, detenuto nell'ambito della propria operatività di investment bank

Banca Akros detiene un portafoglio di negoziazione le cui principali esposizioni al rischio tasso sono riconducibili sia all'operatività sui mercati a contante ed i connessi derivati di copertura, sia a quella sui mercati dei derivati e prodotti strutturati OTC e dei derivati quotati.

L'operatività riguarda sia strumenti plain vanilla che strumenti strutturati e derivati quotati e non quotati, comprensiva anche della negoziazione sul mercato secondario dei prodotti strutturati emessi o collocati dalle banche del Gruppo. La destrutturazione delle operazioni complesse in base al sottostante consente la gestione accentrata dei rischi di tasso, cambio e corso nell'ambito degli specifici uffici della Direzione Global Markets della Banca, che si avvalgono di sofisticati sistemi di position keeping.

L'attività di negoziazione in derivati su tassi di interesse consiste prevalentemente nell'ottimizzazione dei flussi generati dalle esigenze di copertura dei rischi di tasso di interesse da parte della clientela istituzionale (ad esempio, Banche, Fondi, Assicurazioni, etc.) e corporate di Banca Akros e della Capogruppo, assumendone il rischio in proprietà e gestendo lo stesso con strategie di copertura dinamica. Banca Akros opera come market maker sui derivati OTC principalmente sulle curve di tasso Euro. Il processo di ribilanciamento dei rischi nel continuo prevede, anche in funzione della liquidità dei mercati, il ricorso a negoziazioni in futures regolamentati e relative opzioni sul tasso a breve ed a medio/lungo termine.

L'attività di negoziazione in titoli obbligazionari emessi da società financial o corporate e negoziate sul mercato secondario (Eurobonds) trae origine dalla necessità di soddisfare le richieste della clientela, prevalentemente istituzionale. La Banca opera, sul mercato secondario, in qualità di market maker sui titoli obbligazionari di emittenti corporate, financial e sovranazionali, principalmente denominati in Euro, attraverso la negoziazione su piattaforme di negoziazione multilaterale oppure in modalità OTC. Altra attività da segnalare nel corso dell'esercizio è quella di market making svolta sull'Internalizzatore Sistematico a supporto della liquidità di emissioni obbligazionarie retail del Gruppo e terze, attività svolta nell'ambito della più ampia funzione di market maker sui titoli obbligazionari. In particolare il portafoglio titoli obbligazionari, al netto delle emissioni Banco-BPM, risulta a fine esercizio pari a circa 654 milioni di nominale, costituito per il 75% da titoli Governativi italiani, per l'1% da titoli Governativi esteri, per il 17% da titoli Finanziari (prevalentemente italiani), per il 6% da titoli Corporate e per il residuo 2% da titoli Supranational.

L'esposizione al rischio spread di credito risulta complessivamente di circa -34 mila euro, considerando uno shock di 1 punto base, derivante principalmente dai titoli finanziari italiani (credit spread sensitivity: circa -25 mila euro). Risulta invece più contenuta l'esposizione ai titoli governativi italiani a fine esercizio, pari ad una credit spread sensitivity di circa -4 mila euro considerando uno shock di 1 punto base, in quanto concentrata su scadenze a breve termine.

La sensitivity (delta) al rischio tasso complessiva a fine esercizio, al netto delle esposizioni lunghe e corte sulle diverse divise e nodi delle curve di tasso, è di circa 51 mila euro (rho positivo), ipotizzando una variazione parallela della curva dei tassi di 1 basis point. La maggiore esposizione al rischio tasso si registra sulla curva EUR (34 mila euro rho positivo).

Le principali esposizioni al rischio azionario sono riconducibili all'operatività sia sui mercati a contanti e relativi derivati quotati o plain vanilla sia sui mercati dei derivati e prodotti strutturati OTC e dei derivati quotati.

In particolare rientrano nel perimetro i portafogli in titoli azionari e relativi derivati quotati, detenuti per finalità di trading, per l'operatività di market making su singole Stock Future e Opzioni e per le attività connesse ai servizi di specialist (esposizione continuativa di proposte di acquisto/vendita), nonché l'operatività in strumenti strutturati ed in derivati quotati. La destrutturazione delle operazioni complesse in base al sottostante consente la gestione accentrata dei rischi di tasso, cambio e corso nell'ambito degli specifici Uffici che si avvalgono di un sistema di position keeping specializzato sia nel comparto tasso che in quelli corso/cambi. Tale sistema è integrato anche con modelli di pricing e calcolo dei rischi (greche) sviluppati internamente dalla funzione Financial Engineering e certificati dalla Funzione Rischi della Capogruppo. L'esposizione al rischio di corso complessiva, a fine esercizio, del portafoglio azionario equivale ad una posizione delta equivalente di circa -5 milioni, concentrata sull'Area Euro (-2,1 milioni) e USA (-2,3 milioni), prevalentemente su indici azionari liquidi. Con riferimento all'indicatore Vega (sensibilità rispetto a variazioni della volatilità implicita del sottostante), relativamente alla classe di rischio equity, a fine esercizio 2019 l'esposizione risulta positiva, pari a 130 mila euro, considerato uno shock parallelo di 1% sui livelli di volatilità. Tale esposizione origina prevalentemente da indici azionari liquidi e da azioni single stock "Large Cap".

Le suddette esposizioni di rischio di Banca Akros sono monitorate giornalmente per verificare il rispetto dei limiti operativi, sull'intero portafoglio e sui singoli sottostanti, fissati dal Consiglio di Amministrazione.

B. Processi di gestione e metodi di misurazione del rischio di tasso di interesse e del rischio di prezzo

L'attività di controllo della gestione dei rischi finanziari, volta all'individuazione delle diverse tipologie di rischi, alla definizione delle metodologie di misurazione degli stessi, al controllo dei limiti a livello strategico e della coerenza dell'operatività delle stesse con gli obiettivi di rischio/rendimento assegnati è accentrata nella Capogruppo sotto la responsabilità della Funzione Rischi per tutte le banche del Gruppo.

In particolare per la rilevazione, la misurazione, la gestione ed il controllo operativo delle posizioni di rischio delle Banche del Gruppo, la Funzione Finanza della Capogruppo e Banca Akros si avvalgono di sofisticati sistemi di position keeping e controllo dei rischi che consentono il costante governo dei livelli di esposizione e la puntuale verifica del rispetto dei limiti operativi definiti dal Consiglio di Amministrazione della Capogruppo e dai Consigli di Amministrazione delle banche del Gruppo.

L'analisi del rischio relativo al portafoglio di Trading viene effettuata mediante l'utilizzo di indicatori sia deterministici, quali la sensitività ai fattori di rischio di mercato, sia probabilistici quali il VaR (Value at Risk), che è una misura di massima perdita potenziale del portafoglio entro un certo orizzonte temporale e con un determinato livello di confidenza.

Il VaR è la principale misura di rischio utilizzata dal Gruppo per quantificare l'esposizione al rischio di mercato ed è calcolata attraverso l'applicazione di un modello di simulazione storica e un approccio di full revaluation dei fattori di mercato. L'applicazione della full revalution permette di cogliere perfettamente la convessità degli strumenti derivati senza effettuare nessun tipo di approssimazione.

Oltre al VaR Regolamentare calcolato in condizioni correnti, viene calcolato il VaR Regolamentare in condizioni di stress (Stressed VaR) che adotta quale scenario di massima severità il periodo compreso tra marzo 2008 e marzo 2009. Tale modello, come previsto dalla normativa prudenziale, è utilizzato per il calcolo del requisito patrimoniale per il rischio di mercato, oltre che per finalità gestionali.

Relativamente al perimetro Banco BPM e Banca Akros, le stime di capitale a rischio gestionale con approccio VaR sono effettuate utilizzando la metodologia historical simulation e considerando un orizzonte temporale di un giorno lavorativo e un intervallo di confidenza statistica del 99%. Viene calcolato un VaR sia applicando un coefficiente Lambda (fattore di decadimento) pari a 0,99, così da rendere più reattiva la stima alle variazioni più recenti dei parametri di mercato, sia equipesando le osservazioni storiche (Lambda=1). Quest'ultimo viene utilizzato, se maggiore rispetto al VaR calcolato con il fattore di decadimento citato, ai fini della stima del rischio.

La misura di rischio gestionale include, oltre che al rischio azionario e al rischio cambio, il rischio tasso di interesse sia nella componente di rischio generico che di rischio specifico.

Il requisito patrimoniale ai fini di vigilanza viene misurato con modello interno validato, per il rischio azionario, il rischio cambio ed il rischio generico di tasso, mentre viene misurato con il metodo standard per gli altri fattori di rischio (rischio specifico di tasso e rischio commodity).

INFORMAZIONI DI NATURA QUANTITATIVA

Portafoglio di negoziazione di vigilanza: modelli interni e altre metodologie di analisi della sensitività

La misura di Value at Risk (VaR) considera il rischio tasso, il rischio azionario, il rischio cambio e il rischio spread di credito, nonché il beneficio di correlazione tra i rischi. Vengono considerati anche il rischio correlazione ed il rischio dividendo. A seguire si riportano il grafico andamentale e una tavola contenenti i dati di VaR gestionale relativi al 2019, riferiti al portafoglio di negoziazione di vigilanza del Gruppo Banco BPM.

Portafoglio di negoziazione vigilanza 2019
(in milioni di euro) 31 dicembre media massimo minimo
Rischio tasso 1,002 1,174 7,551 0,186
Rischio cambio 0,082 0,142 0,575 0,034
Rischio azionario 2,185 1,702 2,884 0,921
Dividendi e Correlazioni 1,104 0,847 1,856 0,285
Totale non correlato 4,373
Effetto diversificazione -1,582
Totale rischio generico 2,791 2,409 5,237 1,121
Rischio specifico titoli di debito 1,691 4,109 10,345 1,558
Rischio congiunto 2,725 4,913 8,171 2,155

Andamento VaR giornaliero e per fattore di rischio GRUPPO BANCO BPM: Portafoglio di TRADING

Si può notare che la componente di rischio rilevante è quella relativa al rischio specifico sui titoli di debito, per la presenza delle posizioni su titoli finanziari e governativi italiani. Alla movimentazione di questi titoli è da attribuire l'andamento dei rischi complessivi del Gruppo. In particolare si osserva una minore rischiosità del portafoglio nel secondo semestre, da attribuire sia alle esposizioni che alla volatilità del mercato dei titoli governativi italiani. Coerentemente con la validazione del modello interno per la determinazione del requisito patrimoniale sui rischi di mercato vengono condotti, su base quotidiana, test retrospettivi (backtesting) finalizzati a verificare la bontà del modello VaR adottato. Tali test vengono eseguiti sul portafoglio di negoziazione di vigilanza del Banco BPM e di Banca Akros. Viene di seguito riportato il "backtesting" riferito alla metodologia VaR calcolato sulla sola componente di rischio generico titoli di debito, generico e specifico titoli azionari, rischio tasso di interesse e rischio cambio.

A partire dal 20 novembre 2018, come da specifica Obligation Trimix, è stata introdotta anche la componente di rischio specifico di titoli di debito nel calcolo del P&L effettivo di Banco BPM e di Banca Akros, per il confronto con il VaR Regolamentare.

Ai fini di backtesting, così come previsto dalla normativa di vigilanza in vigore, si utilizza la misura di VaR equipesata, invece dell'applicazione di un fattore di decadimento utilizzato in ambito gestionale.

Backtesting Banco BPM

Per quanto concerne Banca Akros, nel 2019 non si registrano né eccezioni di Backtesting Effettivo né di Backtesting Ipotetico del portafoglio di Trading

Attività di validazione

ll Gruppo Banco BPM adotta modelli interni per la quantificazione dei requisiti patrimoniali a fronte del Rischio di Mercato sui quali la funzione di Validazione Interna effettua analisi di natura qualitativa e quantitativa volte a valutare la solidità degli stessi e l'accuratezza delle stime di tutte le componenti rilevanti di rischio. Inoltre esprime un giudizio in merito al regolare funzionamento, alla capacità predittiva, alle performance delle metodologie interne di misurazione dei rischi e all'adeguatezza dei processi operativi per assicurare, su base continuativa, la rispondenza delle metodologie interne alle esigenze aziendali e all'evoluzione del mercato di riferimento.

Con riferimento agli sconfini del backtesting, vengono analizzati i dati prodotti a supporto degli sconfini, oltre a specifici test statistici (Proportion of Failures test, Time Until First Failure test, Christoffersen Interval Forecast test, Mixed Kupiec test, Conditional Coverage test) condotti con riferimento a differenti livelli gerarchici di portafoglio e orizzonte temporale per Banca Akros e Capogruppo. Per quanto riguarda Banca Akros, i risultati delle analisi hanno rilevato una buona capacità del modello di predire il numero degli sconfini di backtesting.

Inoltre, viene sottoposta a revisione l'adeguatezza della metodologia di scaling utilizzata nella quantificazione del requisito di capitale, come richiesto dalla normativa.

Al fine di verificare la severity del periodo stressato utilizzato nella misura di rischio Stressed VaR, vengono condotte opportune analisi finalizzate a valutare eventuali periodi alternativi maggiormente conservativi rispetto a quello attualmente utilizzato per la quantificazione del rischio. Le analisi hanno mostrato l'adeguatezza e la possibilità di continuare ad utilizzare il periodo stressato attuale.

Infine, Validazione Interna effettua la validazione di modelli di pricing a campione ed effettua modelli benchmark al fine di valutare la robustezza di quelli in produzione.

1.2.2 Rischio di tasso di interesse e rischio di prezzo – portafoglio bancario

INFORMAZIONI DI NATURA QUALITATIVA

A. Aspetti generali, procedure di gestione e metodi di misurazione del rischio di tasso di interesse e del rischio di prezzo

Il rischio di tasso di interesse relativo al portafoglio bancario deriva principalmente dall'attività caratteristica esercitata in qualità di intermediario impegnato nel processo di trasformazione delle scadenze. In particolare, costituiscono fonte di rischio di tasso da "fair value" le emissioni di prestiti obbligazionari a tasso fisso, l'erogazione di mutui e impieghi commerciali a tasso fisso e la raccolta mediante conti correnti a vista mentre costituiscono fonte di rischio di tasso di interesse da flussi di cassa le attività/passività finanziarie a tasso variabile.

La struttura Asset & Liability Management della Funzione Finanza della Capogruppo è deputata alla gestione del rischio di tasso d'interesse e opera nel rispetto dei limiti di esposizione al rischio tasso d'interesse definiti nell'ambito del RAF e delle indicazioni del Comitato Finanza.

L'attività di monitoraggio e controllo del rischio di tasso d'interesse del portafoglio bancario è svolta dalla Funzione Rischi della Capogruppo, anche per le società finanziarie controllate. L'attività, condotta su base mensile, si pone l'obiettivo di verificare il rispetto dei limiti fissati in termini di variazione del margine di interesse e del valore economico del portafoglio bancario.

Nel corso del 2019 sono state svolte le attività per l'adeguamento della segnalazione di vigilanza delle metriche c.d. Supervisory Outlier Test, in osservanza alle nuove Linee Guida EBA (EBA/GL/2018/02) entrate in vigore a partire dal mese di giugno. In questo contesto, si cita l'estensione dell'applicazione del modello interno sul tiraggio delle linee di credito libere al rischio di tasso d'interesse. Inoltre, è stato sviluppato il framework dei controlli di I livello II istanza..

Nell'ambito del monitoraggio del rischio di tasso di interesse, in particolare le misure di rischio utilizzate internamente oggetto di limite RAF sono:

  • la variazione del margine di interesse atteso a seguito di uno shock parallelo delle curve dei tassi spot di +/- 40 basis point su un orizzonte temporale di dodici mesi (prospettiva reddituale);
  • la variazione del valore economico a seguito di uno shock parallelo delle curve dei tassi spot di +/-200 basis point in relazione ai Fondi Propri (prospettiva patrimoniale);
  • il valore a rischio del portafoglio bancario attraverso la metodologia VaR (Value at Risk) su un orizzonte temporale di 12 mesi e con un intervallo di confidenza del 99,9% (prospettiva patrimoniale).

Il Gruppo Banco BPM, seguendo la normale prassi gestionale nonché la normativa interna, effettua periodiche prove di stress applicando shock istantanei paralleli o non paralleli, sulle curve dei tassi delle divise in cui sono denominate le poste del portafoglio bancario. Inoltre, in corrispondenza dell'esercizio ICAAP viene valutato l'impatto di variazioni estreme ma plausibili dei fattori di rischio sul VaR secondo la prospettiva dell'adeguatezza del capitale.

INFORMAZIONI DI NATURA QUANTITATIVA

1. Portafoglio bancario: distribuzione per durata residua (per data di riprezzamento) delle attività e passività finanziarie

Valuta di denominazione: Euro

Tipologia/Durata residua A vista Fino a 3
mesi
Da oltre 3
mesi fino a
6 mesi
Da oltre 6
mesi a fino
a 1 anno
Da oltre 1
anno fino a
5 anni
Da oltre 5
anni fino a
10 anni
Oltre 10
anni
Durata
indeterminata
1. Attività per cassa 29.182.957 59.048.233 6.151.391 3.901.758 18.318.107 17.877.887 6.771.127 -
1.1 Titoli di debito 97.456 3.995.271 1.637.934 674.864 9.406.961 12.246.201 540.698 -
- con opzione di rimborso anticipato 5.562 1.360.037 2.091 24.446 308.436 224.370 66.292 -
- altri 91.894 2.635.234 1.635.843 650.418 9.098.525 12.021.831 474.406 -
1.2 Finanziamenti a banche 1.241.474 7.910.536 174.841 95.335 152.602 - - -
1.3 Finanziamenti a clientela 27.844.027 47.142.426 4.338.616 3.131.559 8.758.544 5.631.686 6.230.429 -
- c/c 11.150.785 - 2 - - 130.654 - -
- altri finanziamenti 16.693.242 47.142.426 4.338.614 3.131.559 8.758.544 5.501.032 6.230.429 -
- con opzione di rimborso anticipato 3.659.660 43.699.903 3.461.376 2.613.939 8.144.166 4.090.000 6.199.966 -
- altri 13.033.582 3.442.523 877.238 517.620 614.378 1.411.032 30.463 -
2. Passività per cassa 88.888.345 11.160.323 10.466.782 7.123.332 12.109.293 4.291.059 302.705 -
2.1 Debiti verso clientela 86.532.784 3.082.634 1.440.588 858.345 704.618 241.875 260.138 -
- c/c 83.674.779 391.107 106.662 2 - - - -
- altri debiti 2.858.005 2.691.527 1.333.926 858.343 704.618 241.875 260.138 -
- con opzione di rimborso anticipato - - - - - - - -
- altri 2.858.005 2.691.527 1.333.926 858.343 704.618 241.875 260.138 -
2.2 Debiti verso banche 2.206.494 4.388.551 8.891.214 4.376.915 5.181.310 225.597 2.277 -
- c/c 264.923 - - - - - - -
- altri debiti 1.941.571 4.388.551 8.891.214 4.376.915 5.181.310 225.597 2.277 -
2.3 Titoli di debito 149.039 3.689.138 134.980 1.888.072 6.223.365 3.823.587 40.290 -
- con opzione di rimborso anticipato 15.326 1.474.928 53 104.992 93.080 847.217 308 -
- altri 133.713 2.214.210 134.927 1.783.080 6.130.285 2.976.370 39.982 -
2.4 Altre passività 28 - - - - - - -
- con opzione di rimborso anticipato - - - - - - - -
- altri 28 - - - - - - -
3. Derivati finanziari 1.545.580 15.218.482 1.783.010 5.894.745 8.972.978 7.020.679 260.616 -
3.1 Con titolo sottostante - - - - - - - -
- Opzioni - - - - - - - -
+ Posizioni lunghe - - - - - - - -
+ Posizioni corte - - - - - - - -
- Altri - - - - - - - -
+ Posizioni lunghe - - - - - - - -
+ Posizioni corte - - - - - - - -
3.2 Senza titolo sottostante 1.545.580 15.218.482 1.783.010 5.894.745 8.972.978 7.020.679 260.616 -
- Opzioni 2.355 106.678 35.406 14.937 73.346 17.883 16.376 -
+ Posizioni lunghe 2.355 99.479 26.188 519 787 102 4.061 -
+ Posizioni corte - 7.199 9.218 14.418 72.559 17.781 12.315 -
- Altri derivati 1.543.225 15.111.804 1.747.604 5.879.808 8.899.632 7.002.796 244.240 -
+ Posizioni lunghe 549.662 4.760.635 1.702.410 5.476.149 5.171.315 2.414.385 140.000 -
+ Posizioni corte 993.563 10.351.169 45.194 403.659 3.728.317 4.588.411 104.240 -
4. Altre operazioni fuori bilancio 11.703.730 11.703.730 - - - - - -
+ Posizioni lunghe 9.636.524 2.067.206 - - - - - -
+ Posizioni corte 2.067.206 9.636.524 - - - - - -

Valuta di denominazione: altre divise diverse dall'Euro

Tipologia/Durata residua A vista Fino a 3
mesi
Da oltre 3
mesi fino a
6 mesi
Da oltre 6
mesi a fino
a 1 anno
Da oltre 1
anno fino a
5 anni
Da oltre 5
anni fino a
10 anni
Oltre 10
anni
Durata
indeterminata
1. Attività per cassa 288.020 1.029.686 301.500 193.706 2.281.157 405.232 70 -
1.1 Titoli di debito 13.807 286.733 177.941 186.201 2.242.405 395.110 - -
- con opzione di rimborso anticipato 237 - - - 31.367 6.243 - -
- altri 13.570 286.733 177.941 186.201 2.211.038 388.867 - -
1.2 Finanziamenti a banche 117.069 90.911 75 559 298 63 - -
1.3 Finanziamenti a clientela 157.144 652.042 123.484 6.946 38.454 10.059 70 -
- c/c 94.679 - - - - 1 - -
- altri finanziamenti 62.465 652.042 123.484 6.946 38.454 10.058 70 -
- con opzione di rimborso anticipato 17.495 372.302 71.650 7 84 164 70 -
- altri 44.970 279.740 51.834 6.939 38.370 9.894 - -
2. Passività per cassa 803.035 2.831.823 233.432 233.053 - - - -
2.1 Debiti verso clientela 688.755 146.674 9.188 7.005 - - - -
- c/c 688.575 27.927 9.188 7.005 - - - -
- altri debiti 180 118.747 - - - - - -
- con opzione di rimborso anticipato - - - - - - - -
- altri 180 118.747 - - - - - -
2.2 Debiti verso banche 114.280 2.685.149 224.244 226.048 - - - -
- c/c 1.913 - - - - - - -
- altri debiti 112.367 2.685.149 224.244 226.048 - - - -
2.3 Titoli di debito - - - - - - - -
- con opzione di rimborso anticipato - - - - - - - -
- altri - - - - - - - -
2.4 Altre passività - - - - - - - -
- con opzione di rimborso anticipato - - - - - - - -
- altri - - - - - - - -
3. Derivati finanziari - 1.321.880 17.803 17.803 961.367 324.907 - -
3.1 Con titolo sottostante - - - - - - - -
- Opzioni - - - - - - - -
+ Posizioni lunghe - - - - - - - -
+ Posizioni corte - - - - - - - -
- Altri - - - - - - - -
+ Posizioni lunghe - - - - - - - -
+ Posizioni corte - - - - - - - -
3.2 Senza titolo sottostante - 1.321.880 17.803 17.803 961.367 324.907 - -
- Opzioni - - - - - - - -
+ Posizioni lunghe - - - - - - - -
+ Posizioni corte - - - - - - - -
- Altri derivati - 1.321.880 17.803 17.803 961.367 324.907 - -
+ Posizioni lunghe - 1.321.880 - - - - - -
+ Posizioni corte - - 17.803 17.803 961.367 324.907 - -
4. Altre operazioni fuori bilancio - 150.079 68.186 1.780 9.037 - - -
+ Posizioni lunghe - 38.208 68.186 - 8.147 - - -
+ Posizioni corte - 111.871 - 1.780 890 - - -

2. Portafoglio bancario: modelli interni e altre metodologie di analisi della sensitività

Nell'ambito del Gruppo viene utilizzata una procedura di Asset & Liability Management allo scopo di misurare, con frequenza mensile, gli impatti ("sensitivity") derivanti da variazioni della struttura dei tassi di interesse sul valore economico del patrimonio relativamente al portafoglio bancario.

Per quanto concerne il margine finanziario atteso, il sistema di ALM ne stima la variazione su un orizzonte temporale annuale nell'ipotesi di shock deterministico delle curve dei tassi (aumento/diminuzione in punti base applicati a tutte le curve dei tassi come variazione istantanea, unica e parallela), nonché di shock di adeguamento dei tassi forward impliciti nei tassi di mercato a contante o shock frutto di previsioni che riflettono scenari alternativi. Le stime sono condotte sotto l'ipotesi di invarianza della struttura patrimoniale in termini di insieme di attività e passività e relative caratteristiche finanziarie (tassi, spread, duration).

Relativamente al valore economico del patrimonio viene applicata la medesima metodologia di variazione della curva dei tassi, misurando la differenza riscontrata nel valore attuale di tutte le operazioni e confrontando queste variazioni con il valore dei Fondi Propri.

A fronte di uno scenario di mercato caratterizzato dalla persistenza di tassi prossimi allo zero e negativi sulle scadenze di breve termine, ai fini delle analisi di sensitivity le metriche di misurazione del rischio sono monitorate applicando un floor allo sviluppo dei tassi futuri utilizzati per il calcolo.

Nella tabella seguente si riporta l'esposizione al rischio di tasso di interesse alla fine dell'esercizio 2019 secondo le misure di rischio gestionali.

esercizio 2019 esercizio 2018
Indici di rischiosità (%) 31 dicembre
media
massimo
minimo
31 dicembre
media
Per shift + 100 bp
Margine finanziario a rischio/
Margine finanziario 11,6% 18,9% 21,0% 11,6% 20,4% 19,9%
Per shift - 100 bp (floor EBA)
Margine finanziario a rischio/
Margine finanziario -8,0% -9,4% -6,0% -11,6% -11,7% -16,4%
Per shift + 100 bp
Valore economico a rischio/
Valore economico del capitale -0,8% -0,4% 1,7% -1,9% 0,0% -1,9%
Per shift - 100 bp (floor EBA)
Valore economico a rischio /
Valore economico del capitale -0,5% -2,3% -0,1% -5,5% -2,1% -0,5%

Con riferimento al portafoglio bancario, il Gruppo valuta inoltre l'esposizione al rischio di default e di migrazione della classe di rating dei titoli di debito classificati come HTCS e HTC, utilizzando una metodologia che prevede il calcolo del VaR Spread e dell'Incremental Default Risk (IDR), per cogliere la componente Default del portafoglio HTCS, e dell'Incremental Risk Charge per cogliere la componente Migrazione di Rating del portafoglio HTC.

1.2.3 Rischio di cambio

INFORMAZIONI DI NATURA QUALITATIVA

A. Aspetti generali, processi di gestione e metodi di misurazione del rischio di cambio

La gestione del rischio di cambio è accentrata presso l'Unità Forex & Commodities per Banca Akros. L'esposizione complessiva per Banca Akros al 31 dicembre 2019, sommando tutte le posizioni a tassi di cambio contro Euro, risulta sostanzialmente pareggiata ed intorno a 3 milioni di euro, concentrata nelle divise USD (Dollaro Americano), GBP (Sterlina Inglese), JPY (Yen Giapponese) e CHF (Franco Svizzero).

Relativamente ai metodi di misurazione e controllo del rischio di cambio generato dal portafoglio di negoziazione, si rimanda alla metodologia descritta nella sezione "Rischio di tasso di interesse e rischio di prezzo - Portafoglio di negoziazione di vigilanza".

Con riferimento al calcolo dei requisiti patrimoniali, nel corso del 2019 è stata ottenuta da parte dell'Autorità di Vigilanza l'autorizzazione per l'estensione al rischio di cambio del portafoglio di negoziazione del modello interno sui rischi di mercato. Tale autorizzazione era subordinata alla risoluzione di uno specifico Finding (Obligation 19) evidenziato dall'autorità di Vigilanza a seguito dell'ispezione TRIM (Target Review Internal Model).

A far data dalla risoluzione del finding citato, il rischio cambio del portafoglio di negoziazione è pertanto ricompreso nell'ambito dei rischi inclusi nel modello interno validato ai fini del calcolo dei requisiti patrimoniali.

Si ricorda che nel 2019 è inoltre stata presentata la richiesta di estensione del modello interno al rischio cambio del Banking Book. Al 31 dicembre .2019 non si rileva esposizione del Banking Book di Banca Akros al rischio cambio.

B. Attività di copertura del rischio di cambio

Le esposizioni al rischio cambio sono monitorate su base giornaliera e vengono coperte in modo da rispettare i limiti di rischio previsti per ciascuna funzione, in coerenza con gli obiettivi di rischio definiti per la Banca.

L'Unità Forex & Commodities, presso cui è accentrata la gestione del rischio di cambio, opera in copertura delle esposizioni valutarie, sia relative ad altri desk sia rivenienti dalla propria attività di market making, nell'ottica di una gestione "a libro" del rischio cambio e volatilità su cambio, con la possibilità quindi di effettuare coperture "in monte" ed assumere i rischi entro i limiti predefiniti previsti dalle policy interne. Conseguentemente gli sbilanci esposti nella successiva tabella, che raggruppa le poste di bilancio per valuta di denominazione e che non sono pertanto rappresentativi dell'effettivo rischio cambio, trovano copertura gestionale all'interno della gestione accentrata dei rischi di tasso.

INFORMAZIONI DI NATURA QUANTITATIVA

1. Distribuzione per valuta di denominazione delle attività e passività e dei derivati

Valute
Voci USD JPY GBP CHF CAD ALTRE
A. Attività finanziarie 4.842.559 89.314 60.692 102.357 16.202 126.753
A.1 Titoli di debito 3.294.661 - - 21.385 - 10.919
A.2 Titoli di capitale 522.421 67.614 29.584 30.389 9.394 40.885
A.3 Finanziamenti a banche 97.971 19.370 5.552 34.590 2.765 62.178
A.4 Finanziamenti a clientela 927.506 2.330 25.556 15.993 4.043 12.771
A.5 Altre attività finanziarie - - - - - -
B. Altre attività 59.738 6.916 15.926 64.861 6.187 15.302
C. Passività finanziarie 3.957.873 8.252 62.199 18.212 29.701 33.194
C.1 Debiti verso banche 3.208.828 3.307 25.995 62 7.848 3.684
C.2 Debiti verso clientela 749.045 4.945 36.204 18.150 21.853 29.510
C.3 Titoli di debito - - - - - -
C.4 Altre passività finanziarie - - - - - -
D. Altre passività 25.835 595 1.413 1.351 150 2.664
E. Derivati finanziari
- Opzioni
+ Posizioni lunghe 78.936 3.336 12.137 922 686 106
+ Posizioni corte 106.689 6.625 9.764 - - 426
- Altri derivati
+ Posizioni lunghe 28.505.778 293.103 123.584 29.826 42.279 92.758
+ Posizioni corte 29.052.708 306.887 135.393 197.206 26.913 132.587
Totale attività 33.487.011 392.669 212.339 197.966 65.354 234.919
Totale passività 33.143.105 322.359 208.769 216.769 56.764 168.871
Sbilancio (+/-) 343.906 70.310 3.570 (18.803) 8.590 66.048

2. Modelli interni e altre metodologie per l'analisi della sensitività

Il monitoraggio del rischio di cambio generato dal portafoglio di negoziazione e dal portafoglio bancario è effettuato tramite un modello interno VaR, descritto nella sezione "Rischio di tasso di interesse e rischio di prezzo - Portafoglio di negoziazione di vigilanza" dove vengono esposti i valori assunti da tale indicatore.

1.3 GLI STRUMENTI DERIVATI E LE POLITICHE DI COPERTURA

Gli strumenti derivati

A fronte dell'operatività in strumenti finanziari derivati il Gruppo Banco BPM si è dotato di specifici e robusti processi di validazione e controllo dei modelli di pricing e dei relativi parametri di mercato.

Processo di validazione e controllo dei Parametri di Mercato

Il Gruppo Banco BPM si è dotato di una Fair Value Policy che definisce le regole contabili per la valorizzazione dei parametri di mercato. Per l'adempimento di tale Policy è in vigore un processo rigoroso di censimento, validazione e controllo dei parametri di mercato utilizzati per la misurazione del valore di mercato e per la stima del rischio delle posizioni in derivati. Tale processo è effettuato dalla Funzione Rischi della Capogruppo e prevede, in particolare:

  • l'aggiornamento costante del Manuale Parametri, in cui sono riportati i principali parametri utilizzati e le loro caratteristiche più significative, con la definizione della fonte alimentante;
  • l'aggiornamento continuo delle metodologie di controllo dei parametri;
  • la validazione e il controllo su base giornaliera dei parametri quotati/listati, alimentati in automatico dagli infoproviders esterni;
  • la validazione e il controllo su base giornaliera dei parametri illiquidi, a livello contabile e gestionale.

A supporto delle attività di controllo il Gruppo si è dotato di un sistema applicativo evoluto (alimentato dal sistema di front office e, con finalità di benchmarking, da infoproviders alternativi ed altamente specializzati) al fine di poter monitorare nel tempo l'andamento dei parametri, con funzionalità di analisi statistica degli scostamenti e di warning operativi.

Processo di validazione dei modelli di pricing dei prodotti derivati OTC

Il Gruppo Banco BPM opera in strumenti derivati OTC utilizzando, ai fini della loro valutazione, modelli quantitativi di pricing allineati alle best practice di mercato e già inclusi nell'applicativo di Front Office oppure, per particolari strutture, modelli sviluppati dall'ingegneria finanziaria della Investment Bank.

Al fine di assicurare un governo preciso e rigoroso del processo di adozione di nuovi modelli di pricing – siano essi di mercato o sviluppati internamente - è operativo un processo di validazione che prevede:

  • validazione modelli svolta dall'Unità Rischio di Mercato della Funzione Rischi;
  • validazione dei modelli tramite il ricorso a rigorosi test di consistenza e di robustezza, condotti anche con la consulenza di esponenti del mondo accademico;
  • validazione ufficiale dei nuovi modelli di pricing da parte del Comitato Rischi di Capogruppo e, nel caso comporti un nuovo prodotto, anche da parte del Comitato Innovazione Prodotti con il coinvolgimento dei principali esponenti del management aziendale.

Da evidenziare che l'attuale politica prudenziale perseguita dal Gruppo prevede che la stipula di strumenti finanziari con caratteristiche innovative sia consentita dopo un'attenta verifica in merito all'attendibilità ed accuratezza dei relativi modelli di pricing.

La tabella a seguire fornisce evidenza dell'ammontare del fair value delle posizioni in strumenti finanziari derivati di Banca Akros (ad esclusione delle operazioni a termine su cambi), in relazione alla tipologia di modello di pricing utilizzato. Si precisa che Banca Akros, in qualità di investment banking del Gruppo Banco BPM, gestisce il rischio di mercato derivante dall'operatività complessiva in strumenti finanziari derivati.

Aggregato
(valori dei fair value espressi in migliaia di euro)
Totale
Numero
contratti/lotti
(in unità)
Fair Value Fair Value
Positivo
Fair Value
Negativo
(2.247.523)
254.245 (987.348) 1.260.139
di cui: Derivati Quotati/Listati 250.075 10.576 178.698 (168.122)
di cui: Certificates valutati con modelli interni sviluppati
dall'ingegneria finanziaria di Banca Akros 49 (794.311) - (794.311)
di cui: Derivati OTC valutati con modelli proprietari del sistema di
Front Office 3.593 (318.108) 576.531 (894.639)
di cui: Derivati OTC valutati con modelli interni sviluppati
dall'ingegneria finanziaria di Banca Akros 525 114.164 504.077 (389.913)
di cui: Derivati OTC con valutazione da contributori esterni 3 295 833 (538)

Elisione dei derivati infragruppo collegati alle proprie passività designate al fair value

L'adozione della fair value option per alcune emissioni obbligazionarie, come descritto nel paragrafo "Passività finanziarie designate al fair value" contenuto nella "Parte A.2- Parte relativa alle principali voci di bilancio", implica necessariamente una serie di assunzioni con riferimento alla rappresentazione nel bilancio consolidato dei derivati di copertura gestionale. Per le citate emissioni, effettuate anteriormente al primo semestre del 2016, la designazione al fair value è strettamente correlata alle modalità effettive con le quali il Gruppo ha realizzato le proprie strategie di copertura, gestendo l'esposizione con il mercato in termini "massivi" e non mediante una relazione univoca o determinabile con il singolo prestito o con un portafoglio di prestiti. Più in dettaglio, la gestione delle coperture collegate alle emissioni obbligazionarie del Gruppo è stata effettuata dalla banca d'investimento del Gruppo (Banca Akros, in precedenza Banca Aletti). I derivati infragruppo stipulati con Banca Akros vengono registrati da quest'ultima nel proprio "portafoglio di negoziazione" e gestiti in una logica di massa, insieme agli altri strumenti del trading, nel rispetto dei limiti di posizione e di rischio detenibili dalla stessa. In linea generale, è quindi possibile affermare che:

  • per l'emittente, l'adozione della fair value option consente di rappresentare contabilmente la strategia di copertura gestionale di tutti rischi associati alle emissioni obbligazionarie. Ciò viene riflesso nell'esposizione al rischio del "portafoglio bancario", in cui sono classificate sia le emissioni sia i relativi derivati di copertura;
  • per Banca Akros, la posizione di rischio derivante dalla stipula di tali derivati si somma alle altre posizioni esistenti o da attivare con controparti di mercato, da gestire in base ad una strategia di portafoglio, nei limiti di rischio stabiliti. Il complesso di tali posizioni è oggetto di rilevazione nel "portafoglio di negoziazione";
  • a livello consolidato ne deriva che i rischi associati al "portafoglio bancario" risultano sostanzialmente coperti e che l'effettiva esposizione di rischio del Gruppo è quella conseguente alla gestione operata da Banca Akros.

Al 31 dicembre 2019, le procedure di consolidamento prevedono che i derivati stipulati tra le società del Gruppo siano oggetto di elisione. Al fine di una corretta rappresentazione dei rischi correlati al "portafoglio di negoziazione di vigilanza" ed al "portafoglio bancario" del Gruppo, che risulterebbe alterata a seguito dalla citata elisione, si rende necessario procedere ad una riclassifica dei derivati che idealmente Banca Akros ha stipulato con il mercato (presenti nel suo portafoglio di negoziazione) a copertura delle passività emesse dalla Capogruppo (presenti nel suo portafoglio bancario), dal "portafoglio di negoziazione di vigilanza" al "portafoglio bancario". Nel concreto, detta riclassifica viene operata assumendo che tali derivati trovino perfetta corrispondenza con quelli stipulati dalla Capogruppo, dal momento in cui la gestione massiva dei rischi effettuata da Banca Akros non permette di identificare, in modo univoco, gli specifici contratti derivati stipulati con controparti esterne. Tale assunzione è supportata dal fatto che i desk di Banca Akros, che si pongono come controparte della Capogruppo, trasferiscono al mercato i rischi correlati alla fair value option e che l'eventuale posizione di rischio, assunta dagli stessi, consegue ad una loro deliberata decisione, che prescinde dai rischi assunti con la stipula dei derivati in esame.

1.3.1 Gli strumenti derivati di negoziazione

A. Derivati finanziari

A.1 Derivati finanziari di negoziazione: valori nozionali di fine periodo

Totale 31/12/2019 Totale 31/12/2018
Attività
sottostanti/Tipologie
derivati
Over the counter
Senza controparti centrali Mercati Senza controparti centrali Mercati
Controparti
centrali
Con
accordi di
compensazione
Senza
accordi di
compensazione
organizzati Controparti
centrali
Con
accordi di
compensazione
Senza
accordi di
compensazione
organizzati
1. Titoli di debito e tassi
d'interesse
32.583.242 38.332.797 12.673.000 882.700 35.315.089 45.205.273 12.967.287 946.500
a) Opzioni - 17.234.383 3.035.077 151.500 - 17.226.827 2.882.314 175.000
b) Swap 32.583.242 21.098.414 7.275.081 - 35.315.089 27.978.446 7.167.497 -
c) Forward - - 20.570 - - - - -
d) Futures - - 2.342.272 731.200 - - 2.917.476 771.500
e) Altri - - - - - - - -
2. Titoli di capitale e
indici azionari
- 10.632.527 2.116.728 890.756 - 9.065.241 1.662.187 739.902
a) Opzioni - 10.632.527 1.828.942 847.573 - 9.065.241 1.447.505 720.375
b) Swap - - - - - - - -
c) Forward - - - - - - - -
d) Futures - - 287.786 43.183 - - 214.682 19.527
e) Altri - - - - - - - -
3. Valute e oro - 56.314.267 1.013.452 - - 23.236.442 1.208.907 -
a) Opzioni - 381.102 212.512 - - 890.402 235.723 -
b) Swap - 1.841 18.665 - - 3.693 41.968 -
c) Forward - 55.931.324 774.556 - - 22.342.347 931.216 -
d) Futures - - - - - - - -
e) Altri - - 7.719 - - - - -
4. Merci - 7.387 7.235 - - 33.350 5.804 -
5. Altri - - - - - - - -
Totale 32.583.242 105.286.978 15.810.415 1.773.456 35.315.089 77.540.306 15.844.185 1.686.402

A.2 Derivati finanziari di negoziazione: fair value lordo positivo e negativo – ripartizione per prodotti

Totale 31/12/2019 Totale 31/12/2018
Tipologie derivati Over the counter Mercati
Senza controparti centrali Senza controparti centrali Mercati
Controparti
centrali
Con
accordi di
compensazione
Senza
accordi di
compensazione
organizzati Controparti
centrali
Con
accordi di
compensazione
Senza
accordi di
compensazione
organizzati
1. Fair value
positivo
a) Opzioni - 666.559 37.149 24.314 - 396.183 54.267 43.079
b) Interest rate swap 326.636 598.207 188.135 - 235.973 842.859 159.033 -
c) Cross currency
swap
- - - - - - - -
d) Equity swap - - - - - - - -
e) Forward - 436.629 3.081 - - 316.289 8.063 -
f) Futures - - - - - - - -
g) Altri - 345 15 - - 3.299 132 -
Totale 326.636 1.701.740 228.380 24.314 235.973 1.558.630 221.495 43.079
2. Fair value
negativo
a) Opzioni - 462.663 811.429 31.169 - 468.957 970.149 38.359
b) Interest rate swap 499.203 732.676 25.954 - 345.469 989.374 249 -
c) Cross currency
swap
- - - - - - - -
d) Equity swap - - - - - - - -
e) Forward - 399.138 4.584 - - 266.619 9.599 -
f) Futures - - - - - - - -
g) Altri - 307 153 - - 2.947 176 -
Totale 499.203 1.594.784 842.120 31.169 345.469 1.727.897 980.173 38.359

A.3 Derivati finanziari di negoziazione OTC: valori nozionali, fair value lordo positivo e negativo per controparti

Attività sottostanti Controparti
centrali
Banche Altre società
finanziarie
Altri soggetti
Contratti non rientranti in accordi di
compensazione
1) Titoli di debito e tassi d'interesse
- valore nozionale X 2.761.172 419.219 9.492.609
- fair value positivo X - 7.396 194.333
- fair value negativo X - 40 27.107
2) Titoli di capitale e indici azionari
- valore nozionale X 287.786 212.968 1.615.974
- fair value positivo X - 14.074 8.413
- fair value negativo X - 5.163 803.142
3) Valute e oro
- valore nozionale X 470.905 15.152 527.395
- fair value positivo X 19 43 4.001
- fair value negativo X 3.222 103 3.212
4) Merci
- valore nozionale X - - 7.235
- fair value positivo X - - 101
- fair value negativo X - - 131
5) Altri
- valore nozionale X - - -
- fair value positivo X - - -
- fair value negativo X - - -
Contratti rientranti in accordi di compensazione
1) Titoli di debito e tassi d'interesse
- valore nozionale 32.583.242 27.963.154 9.357.527 1.012.116
- fair value positivo 326.636 539.409 208.307 23.178
- fair value negativo 499.203 560.751 256.231 323
2) Titoli di capitale e indici azionari
- valore nozionale - 6.697.295 3.935.232 -
- fair value positivo - 289.209 203.038 -
- fair value negativo - 239.986 137.351 -
3) Valute e oro
- valore nozionale - 50.286.757 5.715.411 312.099
- fair value positivo - 389.528 46.063 2.664
- fair value negativo - 359.105 37.714 3.019
4) Merci
- valore nozionale - 163 6.251 973
- fair value positivo - - 336 8
- fair value negativo - 1 303 -
5) Altri
- valore nozionale - - - -
- fair value positivo - - - -
- fair value negativo - - - -
Sottostanti/Vita residua Fino ad 1 anno Oltre 1 anno e
fino a 5 anni
Oltre 5 anni Totale
A.1 Derivati finanziari su titoli di debito e tassi di interesse 25.435.718 41.691.734 16.461.587 83.589.039
A.2 Derivati finanziari su titoli di capitale ed indici azionari 4.287.000 7.108.206 1.354.049 12.749.255
A.3 Derivati finanziari su valute e oro 56.465.016 862.703 - 57.327.719
A.4 Derivati finanziari su merci 14.622 - - 14.622
A.5 Altri derivati finanziari - - - -
Totale 31/12/2019 86.202.356 49.662.643 17.815.636 153.680.635
Totale 31/12/2018 59.305.582 50.623.413 18.770.584 128.699.579

A.4 Vita residua dei derivati finanziari OTC: valori nozionali

Derivati finanziari OTC: rischio di controparte/rischio finanziario – Modelli interni

Il rischio di controparte viene definito come il rischio che la controparte di un'operazione risulti inadempiente prima del regolamento definitivo dei flussi di cassa dell'operazione stessa (Regolamento UE nr. 575/2013). Relativamente a tale tipologia di rischio, la Capogruppo e Banca Akros utilizzano, a fini gestionali e a supporto dei processi di valutazione dell'adeguatezza patrimoniale (processo ICAAP), metodologie interne per la stima delle esposizioni a rischio di eventuale default delle controparti di operazioni in derivati OTC.

Tali metodologie sono basate prevalentemente su approcci di tipo statistico-quantitativo, in parte riconducibili alle tecniche utilizzate per la stima del VaR (Value at Risk), che consentono di valutare gli impatti che i fattori di rischio di mercato possono produrre sul valore positivo futuro di mercato del portafoglio complessivo delle posizioni in derivati.

Per la Capogruppo e per Banca Akros, la stima dell'esposizione al rischio di controparte, relativamente alle posizioni in essere con controparti con le quali è stato sottoscritto un "collateral agreement" (Credit Support Annex – CSA), viene effettuata con metodologia semplificata "Shortcut Method" e valutata sulla base delle possibili variazioni del Mark to Market dei singoli contratti sottostanti al medesimo CSA di riferimento su un orizzonte temporale dato dal "periodo di margine a rischio" caratteristico di ciascun contratto. In particolare l'esposizione attesa viene valutata sulla base delle variazioni future dei Mark to Market, simulate a partire da dati storici, calcolando la media dei valori presenti nella distribuzione, secondo quanto previsto anche dall' art. 272 REG UE 575. Ai fini delle elaborazioni "Shortcut Method", il periodo di riferimento, su cui vengono simulate le variazioni di MtM, è pari al periodo con rischio di margine, che secondo quanto previsto all'art 285 del Reg. UE/575 e in caso di marginazione giornaliera, è pari a 10 giorni lavorativi.

La misura è implementata anche nella filiera dei processi creditizi della Capogruppo e Banca Akros, con un sistema di monitoraggio e reporting giornaliero.

Per la restante parte delle posizioni in derivati OTC, il calcolo dell'esposizione a rischio controparte viene effettuato, ai fini gestionali, con metodologie simulative di tipo EPE (Expected Positive Exposure) con formula analitica o semplificata. L'adesione in via indiretta (per il tramite di Clearing Brokers) a una Clearing House per l'operatività in Derivati OTC e di credito ha consentito di conseguire i seguenti obiettivi:

  • mitigazione del rischio di controparte attraverso meccanismi di compensazione, che comporta una riduzione degli affidamenti verso controparti di mercato;
  • diminuzione dei requisiti patrimoniali;
  • conformità alla Direttiva Europea European Market Infrastructure Regulation (cd "EMIR");
  • mitigazione dei rischi operativi.

In conformità allo Schema di Regolamentazione Basilea 3 sono inoltre calcolati i requisiti di capitale aggiuntivi in materia di:

  • Fondi Propri per il Credit Valuation Adjustment (CVA), tramite l'adozione del Metodo standardizzato, come previsto dal Regolamento (UE) n. 575/13 per le banche non autorizzate a utilizzare il metodo IMM per il rischio di controparte;
  • esposizioni relative all'operatività verso Controparti Centrali Qualificate (QCCP), tramite l'adozione delle modalità previste agli art. 306-308 del Regolamento UE nr. 575/2013.

Per il calcolo delle esposizioni al rischio di controparte, ai fini Segnaletici di Vigilanza, sono utilizzate dal Gruppo metodologie standard sull'intero perimetro di riferimento (derivati, pronti contro termine, prestito titoli e finanziamenti a medio e lungo termine).

B. DERIVATI CREDITIZI

B.1 Derivati creditizi di negoziazione: valori nozionali di fine periodo

Derivati di negoziazione
Categorie di operazioni su un singolo
soggetto
su più soggetti
(basket)
1. Acquisti di protezione
a) Credit default products 27.000 30.000
b) Credit spread products - -
c) Total rate of return swap - -
d) Altri - -
Totale 31/12/2019 27.000 30.000
Totale 31/12/2018 125.000 -
2. Vendite di protezione
a) Credit default products - -
b) Credit spread products - -
c) Total rate of return swap - -
d) Altri - -
Totale 31/12/2019 - -
Totale 31/12/2018 - -

B.2 Derivati creditizi di negoziazione: fair value lordo positivo e negativo – ripartizione per prodotti

Tipologie derivati Totale
31/12/2019
Totale
31/12/2018
1. Fair value positivo
a) Credit default products 100 857
b) Credit spread products - -
c) Total rate of return swap - -
d) Altri - -
Totale 100 857
2. Fair value negativo
a) Credit default products 1.267 -
b) Credit spread products - -
c) Total rate of return swap - -
d) Altri - -
Totale 1.267 -
Controparti
centrali
Banche Altre società
finanziarie
Altri
soggetti
Contratti non rientranti in accordi di compensazione
1) Acquisto protezione
− valore nozionale X - - -
− fair value positivo X - - -
− fair value negativo X - - -
2) Vendita protezione
− valore nozionale X - - -
− fair value positivo X - - -
− fair value negativo X - - -
Contratti rientranti in accordi di compensazione
1) Acquisto protezione
− valore nozionale 57.000 - - -
− fair value positivo 100 - - -
− fair value negativo 1.267 - - -
2) Vendita protezione
− valore nozionale - - - -
− fair value positivo - - - -
− fair value negativo - - - -

B.3 Derivati creditizi di negoziazione OTC: valori nozionali, fair value lordo (positivo e negativo) per controparti

B.4 Vita residua dei derivati creditizi di negoziazione OTC: valori nozionali

Sottostanti/Vita residua Fino ad 1
anno
Oltre 1 anno
e fino a 5
anni
Oltre 5 anni Totale
1 Vendita di protezione - - - -
2 Acquisto di protezione - 57.000 - 57.000
Totale 31/12/2019 - 57.000 - 57.000
Totale 31/12/2018 - 125.000 - 125.000

B.5 Derivati creditizi connessi con la fair value option: variazioni annue

La fattispecie non è presente per il Gruppo; si omette pertanto la relativa tabella.

1.3.2 Le coperture contabili

INFORMAZIONI DI NATURA QUALITATIVA

A. Attività di copertura del fair value

La gestione del rischio di tasso del Banking Book è operativamente effettuata in modo accentrato dalla Capogruppo in una apposita Funzione delegata, e le scelte di gestione hanno come obiettivo primario l'esigenza di contemperare il riequilibrio delle dinamiche di volatilità del valore economico con la volatilità del margine di interesse al variare della curva dei tassi di mercato, in accordo con quanto previsto dalla normativa specifica (BCBS, EBA, Banca d'Italia).

Il Gruppo utilizza un sistema integrato di Asset Liability Management (ALM) con l'obiettivo di elaborare le misure di rischio che prevedono anche il ricorso a modelli e misure comportamentali e la gestione tende a perseguire una naturale compensazione dei rischi generati dai gap delle poste passive e attive. Le poste in cui sono presenti le coperture sono soprattutto le poste a vista, le emissioni obbligazionarie, i mutui ipotecari e il portafoglio titoli.

Per quanto riguarda il trattamento contabile di tali relazioni di copertura:

• le poste a vista sono coperte attraverso relazioni di fair value hedge;

  • i prestiti obbligazionari collocati presso la clientela ordinaria sono coperti attraverso la fair value option, mentre è utilizzato il fair value hedge per le emissioni collocate presso gli operatori istituzionali;
  • il portafoglio titoli è coperto usualmente attraverso relazioni di fair value hedge (oppure, in alcuni casi specifici, di cash flow hedge);
  • i finanziamenti sono coperti attraverso relazioni di fair value hedge.

Per ulteriori dettagli si rinvia a quanto contenuto nella "Parte A - Politiche contabili" e nel commento alla tabella della voce "30. Passività finanziarie designate al fair value" della "Parte B – Informazioni sullo stato patrimoniale" della presente nota integrativa.

Il rischio di prezzo della componente rappresentata dal portafoglio di assets alternativi è monitorata su base giornaliera e non è oggetto di copertura.

B. Attività di copertura dei flussi finanziari

L'attività di copertura di flussi finanziari è molto limitata e riguarda alcuni titoli presenti nell'attivo (principalmente si tratta di titoli indicizzati all'inflazione).

C. Attività di copertura di investimenti esteri

L'unica attività di copertura di investimenti esteri posta in essere dal Gruppo si riferisce alla partecipazione detenuta da Banca Aletti nella società controllata Banca Aletti & C. (Suisse) S.A., il cui valore di carico è espresso in divisa diversa dall'Euro (franchi svizzeri). Nel bilancio individuale la copertura è direttamente riferita alla partecipazione iscritta nel bilancio di Banca Aletti, mentre a livello di bilancio consolidato, a seguito del processo di consolidamento, la copertura è riferita alle attività e passività nette della controllata.

D. Strumenti di copertura

Le principali fonti di inefficacia che potrebbero modificare la relazione di copertura durante il relativo periodo di validità sono le seguenti:

  • disallineamento tra nozionale del derivato e del sottostante coperto rilevato al momento della designazione iniziale o generato successivamente, come nel caso di rimborsi parziali dei mutui o riacquisto dei prestiti obbligazionari;
  • inclusione nel test di efficacia del valore della gamba variabile del derivato di copertura, nell'ipotesi di copertura di "tipo fair value hedge".

Nel corso dell'esercizio non si sono verificate condizioni che abbiano determinato l'inefficacia delle coperture.

Il Gruppo nel corso dell'esercizio non ha posto in essere coperture dinamiche, così come definite nell'IFRS 7, paragrafo 23C.

E. Elementi coperti

In merito ai rischi coperti e ai relativi strumenti di copertura utilizzati si rimanda ai precedenti punti A e B.

Come evidenziato nella Parte A della Nota integrativa, gli strumenti derivati sono designati di copertura se esiste una documentazione formalizzata della relazione tra lo strumento coperto e lo strumento di copertura e se tale relazione è efficace nel momento in cui la copertura ha inizio e, prospetticamente, durante tutta la vita della stessa. L'efficacia della copertura dipende dalla misura in cui le variazioni di fair value dello strumento coperto o dei relativi flussi finanziari attesi risultano compensati da quelle dello strumento di copertura. Pertanto l'efficacia è valutata dal confronto di suddette variazioni, tenuto conto dell'intento perseguito dall'entità nel momento in cui la copertura è stata posta in essere.

Si ha efficacia (nei limiti stabiliti dall'intervallo 80%-125%) quando le variazioni di fair value (o dei flussi di cassa) dello strumento finanziario di copertura neutralizzano quasi integralmente le variazioni dello strumento coperto, per l'elemento di rischio oggetto di copertura.

Successivamente all'iscrizione iniziale con riferimento all'inefficacia parziale o totale delle relazioni di copertura:

• nel caso di copertura di fair value, la variazione del fair value dell'elemento coperto si compensa con la variazione del fair value dello strumento di copertura. Tale compensazione è riconosciuta attraverso la rilevazione a conto economico, nella voce "90. Risultato netto dell'attività di copertura", delle variazioni di valore, riferite sia all'elemento coperto (per quanto riguarda le variazioni prodotte dal fattore di rischio sottostante), sia allo strumento di copertura. L'eventuale differenza, che rappresenta la parziale inefficacia della copertura, ne costituisce di conseguenza l'effetto economico netto. Se la relazione di copertura termina, lo strumento coperto riacquisisce il criterio di valutazione originaria della classe di appartenenza; per gli strumenti valutati al costo ammortizzato le rivalutazioni/svalutazioni cumulate iscritte per effetto della variazioni di fair value del rischio coperto è rilevato nel conto economico tra gli interessi attivi e passivi lungo la vita residua dell'elemento coperto, sulla base del tasso di interesse effettivo. Se l'elemento coperto è venduto o rimborsato, la quota di fair value non ancora ammortizzata è riconosciuta immediatamente a conto economico;

• nel caso di copertura di flussi finanziari, le variazioni di fair value del derivato sono riportate a patrimonio netto (voce "120. Riserve da valutazione"), per la quota efficace della copertura, e sono rilevate a conto economico solo quando, con riferimento alla posta coperta, si manifesti la variazione dei flussi di cassa da compensare. La porzione dell'utile o della perdita dello strumento di copertura considerata inefficace viene iscritta a conto economico (voce "90. Risultato netto dell'attività di copertura"). Tale porzione è pari all'eventuale eccedenza del fair value cumulato dello strumento di copertura rispetto al fair value cumulato dello strumento coperto; in ogni caso, l'oscillazione del fair value della posta coperta e della relativa operazione di copertura deve essere mantenuta nel range di 80%-125%. Se la copertura dei flussi finanziari non è più considerata efficace, oppure la relazione di copertura è terminata, l'ammontare complessivo dei profitti o delle perdite sullo strumento di copertura, già rilevato tra le "Riserve da valutazione", viene imputato a conto economico solo nel momento in cui la transazione di copertura avrà luogo o nel momento in cui non sia più ritenuto possibile che la transazione si verifichi; in quest'ultima circostanza i profitti o le perdite sono trasferite dalla voce del patrimonio netto alla voce di conto economico "90. Risultato netto dell'attività di copertura".

INFORMAZIONI DI NATURA QUANTITATIVA

A. DERIVATI FINANZIARI DI COPERTURA

A.1 Derivati finanziari di copertura: valori nozionali di fine periodo

Totale 31/12/2019 Totale 31/12/2018
Attività Over the counter Over the counter
sottostanti/Tipologie
derivati
Senza controparti centrali Mercati Senza controparti centrali Mercati
Controparti
centrali
Con
accordi di
compensazione
Senza
accordi di
compensazione
organizzati Controparti
centrali
Con
accordi di
compensazione
Senza
accordi di
compensazione
organizzati
1. Titoli di debito e tassi
d'interesse
14.599.154 6.418.808 2.100.000 - 11.163.082 8.541.210 1.100.000 -
a) Opzioni - 206.898 - - - 5.177 - -
b) Swap 14.599.154 5.827.280 2.100.000 - 11.163.082 8.536.033 1.100.000 -
c) Forward - 384.630 - - - - - -
d) Futures - - - - - - - -
e) Altri - - - - - - - -
2. Titoli di capitale e
indici azionari
- - - - - - - -
a) Opzioni - - - - - - - -
b) Swap - - - - - - - -
c) Forward - - - - - - - -
d) Futures - - - - - - - -
e) Altri - - - - - - - -
3. Valute e oro - - - - - - - -
a) Opzioni - - - - - - - -
b) Swap - - - - - - - -
c) Forward - - - - - - - -
d) Futures - - - - - - - -
e) Altri - - - - - - - -
4. Merci - - - - - - - -
5. Altri - - - - - - - -
Totale 14.599.154 6.418.808 2.100.000 - 11.163.082 8.541.210 1.100.000 -

A.2 Derivati finanziari di copertura: fair value lordo positivo e negativo – ripartizione per prodotti

Fair value positivo e negativo
Tipologie derivati Totale 31/12/2019 Totale 31/12/2018
Over the counter Mercati
Senza controparti centrali Senza controparti centrali Mercati
Controparti
centrali
Con
accordi di
compensazione
Senza
accordi di
compensazione
organizzati Controparti
centrali
Con
accordi di
compensazione
Senza
accordi di
compensazione
organizzati
Fair value positivo
a) Opzioni - - - - - - - -
b) Interest rate swap 78.885 93.604 7.161 - 31.521 15 1.958 -
c) Cross currency swap - - - - - - - -
d) Equity swap - - - - - - - -
e) Forward - 2.844 - - - - - -
f) Futures - - - - - - - -
g) Altri - - - - - - - -
Totale 78.885 96.448 7.161 - 31.521 15 1.958 -
Fair value negativo
a) Opzioni - 184 - - - - - -
b) Interest rate swap 199.196 432.138 - - 89.590 538.481 - -
c) Cross currency swap - - - - - - - -
d) Equity swap - - - - - - - -
e) Forward - 129 - - - - - -
f) Futures - - - - - - - -
g) Altri - - - - - - - -
Totale 199.196 432.451 - - 89.590 538.481 - -

A.3 Derivati finanziari di copertura OTC: valori nozionali, fair value lordo positivo e negativo per controparti

Attività sottostanti Controparti
centrali
Banche Altre società
finanziarie
Altri soggetti
Contratti non rientranti in accordi di
compensazione
1) Titoli di debito e tassi d'interesse
- valore nozionale X 2.100.000 - -
- fair value positivo X 7.161 - -
- fair value negativo X - - -
2) Titoli di capitale e indici azionari
- valore nozionale X - - -
- fair value positivo X - - -
- fair value negativo X - - -
3) Valute e oro
- valore nozionale X - - -
- fair value positivo X - - -
- fair value negativo X - - -
4) Merci
- valore nozionale X - - -
- fair value positivo X - - -
- fair value negativo X - - -
5) Altri
- valore nozionale X - - -
- fair value positivo X - - -
- fair value negativo X - - -
Contratti rientranti in accordi di compensazione
1) Titoli di debito e tassi d'interesse
- valore nozionale 14.599.154 4.048.462 2.370.346 -
- fair value positivo 78.885 2.844 93.604 -
- fair value negativo 199.196 366.467 65.984 -
2) Titoli di capitale e indici azionari
- valore nozionale - - - -
- fair value positivo - - - -
- fair value negativo - - - -
3) Valute e oro
- valore nozionale - - - -
- fair value positivo - - - -
- fair value negativo - - - -
4) Merci
- valore nozionale - - - -
- fair value positivo - - - -
- fair value negativo - - - -
5) Altri - - - -
- valore nozionale - - - -
- fair value positivo - - - -
- fair value negativo - - - -

A.4 Vita residua dei derivati finanziari di copertura OTC: valori nozionali

Sottostanti/Vita residua Fino ad 1 anno Oltre 1 anno e
fino a 5 anni
Oltre 5 anni Totale
A.1 Derivati finanziari su titoli di debito e tassi di interesse 4.272.508 11.165.998 7.679.456 23.117.962
A.2 Derivati finanziari su titoli di capitale e indici azionari - - - -
A.3 Derivati finanziari su valute ed oro - - - -
A.4 Derivati finanziari su merci - - - -
A.5 Altri derivati finanziari - - - -
Totale
31/12/2019
4.272.508 11.165.998 7.679.456 23.117.962
Totale
31/12/2018
2.965.552 11.018.273 6.820.468 20.804.293

B. Derivati creditizi di copertura

B.1 Derivati creditizi di copertura: valori nozionali di fine periodo

La fattispecie non è presente per il Gruppo; si omette pertanto la relativa tabella.

B.2 Derivati creditizi di copertura: fair value lordo positivo e negativo – ripartizione per prodotti

La fattispecie non è presente per il Gruppo; si omette pertanto la relativa tabella.

B.3 Derivati creditizi di copertura OTC: valori nozionali, fair value lordo positivo e negativo per controparti

La fattispecie non è presente per il Gruppo; si omette pertanto la relativa tabella.

B.4 Vita residua dei derivati creditizi di copertura OTC: valori nozionali

La fattispecie non è presente per il Gruppo; si omette pertanto la relativa tabella.

C. Strumenti non derivati di copertura

C.1 Strumenti di copertura diversi dai derivati: ripartizione per portafoglio contabile e tipologia di copertura

La fattispecie non è presente per il Gruppo; si omette pertanto la relativa tabella.

D. Strumenti coperti

D.1 Coperture del fair value

Coperture Coperture specifiche
Coperture
specifiche: valore
di bilancio
specifiche -
posizioni nette:
valore di bilancio
delle attività o
passività
(prima della
compensazione)
Variazioni
cumulate di
fair value
dello
strumento
coperto
Cessazione
della
copertura:
variazioni
cumulate
residue del
fair value
Variazioni del
valore usato
per rilevare
l'inefficacia
della
copertura
Coperture
generiche:
Valore di
bilancio
A. Attività
1. Attività finanziarie valutate al fair
value con impatto sulla redditività
complessiva – copertura di:
4.595.603 - 180.746 -
-
-
1.1 Titoli di debito e tassi d'interesse 4.595.603 - 180.746 -
-
X
1.2 Titoli di capitale e indici azionari - - - -
-
X
1.3 Valute e oro - - - -
-
X
1.4 Crediti - - - -
-
X
1.5 Altri - - - -
-
X
2. Attività finanziarie valutate al
costo ammortizzato - copertura di:
4.758.332 - 122.335 -
-
22.923
1.1 Titoli di debito e tassi d'interesse 4.758.332 - 122.335 -
-
X
1.2 Titoli di capitale e indici azionari - - - -
-
X
1.3 Valute e oro - - - -
-
X
1.4 Crediti - - - -
-
X
1.5 Altri - - - -
-
X
Totale 31/12/2019 9.353.935 - 303.081 -
-
22.923
Totale 31/12/2018 7.795.706 - 327.995 -
-
34.732
B. Passività
1. Passività finanziarie valutate al
costo ammortizzato - copertura di:
4.734.635 - 5.078 -
-
49.355
1.1 Titoli di debito e tassi d'interesse 4.734.635 - 5.078 -
-
X
1.2 Valute e oro - - - -
-
X
1.3 Altri - - - -
-
X
Totale 31/12/2019 4.734.635 - 5.078 -
-
49.355
Totale 31/12/2018 5.641.979 - 26.008 -
-
32.340

D.2 Copertura dei flussi finanziari e degli investimenti esteri

Variazione del valore
usato per rilevare
l'inefficacia della
copertura
Riserve da copertura Cessazione della
copertura: valore
residuo delle riserve
di copertura
A. Copertura di flussi finanziari
1. Attività - 6.905 -
1.1 Titoli di debito e tassi d'interesse - 6.905 -
1.2 Titoli di capitale e indici azionari - - -
1.3 Valute e oro - - -
1.4 Crediti - - -
1.5 Altri - - -
2. Passività - - -
1.1 Titoli di debito e tassi d'interesse - - -
1.2 Valute e oro - - -
1.3 Altri - - -
Totale (A) 31/12/2019 - (6.905) -
Totale (A) 31/12/2018 - (7.034) -
B. Copertura degli investimenti esteri X 206 -
Totale (A+B) 31/12/2019 - (6.699) -
Totale (A+B) 31/12/2018 - (5.983) -

E. Effetti delle operazioni di copertura a patrimonio netto

E.1 Riconciliazione delle componenti di patrimonio netto

Riserva da copertura dei flussi finanziari
Titoli di
debito e
tassi
d'interesse
Titoli di
capitale e
indici
azionari
Valute e oro Crediti Altri
Esistenze iniziali (7.034) -
-
-
-
Variazioni di fair value (quota efficace) 193 -
-
-
-
Rigiri a conto economico - -
-
-
-
di cui: transazioni future non più attese - -
-
-
-
Altre variazioni (64) -
-
-
-
di cui: trasferimenti al valore contabile iniziale degli
strumenti di coperti
- -
-
-
-
Rimanenze finali (6.905) -
-
-
-
Strumenti di copertura (elementi non designati)
Valore temporale opzione Valore elemento forward e
differenziale da valuta estera
Coperture relative
a operazioni
Coperture relative
a un periodo
Coperture relative
a operazioni
Coperture relative
a un periodo
Esistenze iniziali - - - -
Variazioni di valore - - -
-
Rigiri a conto economico - - -
-
Altre variazioni - - -
-
Rimanenze finali - - - -

1.3.3 Altre informazioni sugli strumenti derivati (di negoziazione e di copertura)

A. Derivati finanziari e creditizi

A.1 Derivati finanziari e creditizi OTC: fair value netti per controparti

Controparti
centrali
Banche Altre società
finanziarie
Altri soggetti
A. Derivati finanziari
1) Titoli di debito e tassi d'interesse
- valore nozionale 47.182.396 32.011.617 11.727.873 1.012.116
- fair value netto positivo 242 79.359 48.880 23.175
- fair value netto negativo 293.120 464.323 120.917 320
2) Titoli di capitale e indici azionari
- valore nozionale - 6.697.295 3.935.232 -
- fair value netto positivo - 50.811 92.899 -
- fair value netto negativo - 1.588 27.212 -
3) Valute e oro
- valore nozionale - 50.287.418 5.715.411 312.099
- fair value netto positivo - 70.632 16.872 1.452
- fair value netto negativo - 40.559 8.176 1.807
4) Merci
- valore nozionale - 163 6.251 973
- fair value netto positivo - - 33 8
- fair value netto negativo - 1 - -
5) Altri
- valore nozionale - - - -
- fair value netto positivo - - - -
- fair value netto negativo - - - -
B. Derivati creditizi
1) Acquisto protezione
- valore nozionale 57.000 - - -
- fair value netto positivo - - - -
- fair value netto negativo 1.166 - - -
2) Vendita protezione
- valore nozionale - - - -
- fair value netto positivo - - - -
- fair value netto negativo - - - -

1.4 Rischio di liquidità

INFORMAZIONI DI NATURA QUALITATIVA

A. Aspetti generali, processi di gestione e metodi di misurazione del rischio di liquidità

Per rischio di liquidità si intende il rischio che il Gruppo non riesca a far fronte ai propri impegni di pagamento, certi o previsti con ragionevole certezza. Normalmente vengono individuate due manifestazioni del rischio di liquidità: il Liquidity e Funding Risk, ovvero il rischio che il Gruppo non sia in grado, nel breve (liquidity) e lungo termine (funding), di far fronte ai propri impegni di pagamento e alle proprie obbligazioni in modo efficiente per incapacità di reperire fondi senza pregiudicare la sua attività caratteristica e/o la sua situazione finanziaria; il Market Liquidity Risk, rappresenta il rischio che il Gruppo non sia in grado di liquidare una attività se non a costo di incorrere in perdite in conto capitale a causa della scarsa profondità del mercato di riferimento e/o in conseguenza del timing con cui è necessario realizzare l'operazione.

Nel Gruppo Banco BPM il rischio di liquidità e di funding è normato dal "Regolamento in materia di rischio di liquidità, funding e ILAAP", che stabilisce: ruoli e responsabilità degli organi societari e delle funzioni aziendali, i modelli e le metriche utilizzati per la misurazione del rischio, le linee guida per l'esecuzione delle analisi di stress e il Liquidity Contingency Plan.

Il rischio di liquidità viene gestito e monitorato nell'ambito del processo di valutazione interna dell'adeguatezza della liquidità (ILAAP – Internal Liquidity Adequacy Assessment Process) che è il processo con cui il Gruppo identifica, misura, monitora, mitiga e rendiconta il profilo di rischio di liquidità del Gruppo. Nell'ambito di tale processo il Gruppo procede a un'autovalutazione annuale circa l'adeguatezza del framework complessivo di gestione e misurazione del rischio di liquidità che include, inoltre, governance, metodologie, sistemi informativi, strumenti di misurazione e reporting. I risultati della valutazione di adeguatezza del profilo di rischio e dell'autovalutazione complessiva sono rendicontati agli Organi aziendali e portati a conoscenza dell'Autorità di Vigilanza. Il governo della liquidità è accentrato presso la Capogruppo.

L'attività di monitoraggio e controllo del rischio di liquidità è condotta su base giornaliera (liquidità di breve termine) e mensile (liquidità strutturale) e si pone l'obiettivo di monitorare l'evoluzione del profilo di rischio verificandone l'adeguatezza rispetto al Risk Appetite Framework e ai limiti operativi previsti. Su base mensile vengono svolte analisi di stress al fine di testare la capacità del Gruppo di resistere a scenari sfavorevoli e vengono aggiornate le stime di liquidità generabile con le contromisure (il cosiddetto action plan, parte integrante del Liquidity Contingency Plan) attivabili al realizzarsi di uno scenario di stress.

In particolare il Gruppo utilizza un sistema di monitoraggio che include indicatori di liquidità sia di breve termine (orizzonte temporale da infra-giornaliero fino a dodici mesi) sia di lungo termine (oltre dodici mesi). A tal fine sono utilizzate sia metriche regolamentari (LCR, NSFR, ALMM) sia metriche elaborate internamente e che includono l'utilizzo di modelli di stima di parametri comportamentali e/o opzionali.

Nel corso del 2019 il profilo di liquidità del nuovo Gruppo Banco BPM si è mostrato adeguato sia a breve sia a lungo termine, rispettando i limiti di rischio regolamentari e interni.

____________________________________________________________________________________________________________ NOTA INTEGRATIVA CONSOLIDATA 433

INFORMAZIONI DI NATURA QUANTITATIVA

1. Distribuzione temporale per durata residua contrattuale delle attività e passività finanziarie. Valuta di denominazione: Euro

Da oltre 1 Da oltre 7 Da oltre 15 Da oltre 1 Da oltre 3 Da oltre 6 Da oltre 1 Durata
Voci/ Scaglioni temporali A vista giorno a 7
giorni
giorni a 15
giorni
giorni a 1
mese
mese fino 3
mesi
mesi fino a 6
mesi
mesi fino a 1
anno
anno fino a 5
anni
Oltre 5 anni Indeterminata
Attività per cassa 28.748.752 134.389 946.273 1.371.018 3.462.296 4.719.723 7.639.796 45.074.640 45.650.764 6.778.339
A.1 Titoli di Stato 72.028 5 - - 320.576 173.288 500.036 9.899.836 11.706.348 -
A.2 Altri titoli di debito 34.534 105 114.052 60.191 79.161 17.363 286.973 2.033.038 4.429.469 11
A.3 Quote OICR 489.929 - - - - - - - - -
A.4 Finanziamenti 28.152.261 134.279 832.221 1.310.827 3.062.559 4.529.072 6.852.787 33.141.766 29.514.947 6.778.328
- Banche 1.241.742 4.015 647.331 97.347 224.622 295.480 61.268 462.100 - 6.544.572
- Clientela 26.910.519 130.264 184.890 1.213.480 2.837.937 4.233.592 6.791.519 32.679.666 29.514.947 233.756
Passività per cassa 88.008.656 8.825.852 435.216 330.102 1.640.580 10.867.093 8.013.293 19.836.825 5.593.243 104.900
B.1 Depositi e conti correnti 86.048.665 23.782 28.587 52.572 560.061 346.240 449.290 157.471 - -
- Banche 539.695 - - - 29.010 8.007 12.035 - - -
- Clientela 85.508.970 23.782 28.587 52.572 531.051 338.233 437.255 157.471 - -
B.2 Titoli di debito 149.186 3.630 2.092 39.413 242.716 306.159 2.568.058 12.873.787 4.195.073 104.900
B.3 Altre passività 1.810.805 8.798.440 404.537 238.117 837.803 10.214.694 4.995.945 6.805.567 1.398.170 -
Operazioni fuori bilancio
C.1 Derivati finanziari con scambio di capitale
- Posizioni lunghe 8.120 1.244.311 976.003 2.154.573 7.670.504 10.132.357 7.034.168 418.279 66.192 -
- Posizioni corte 20.705 941.271 878.303 2.022.598 6.950.064 9.873.217 7.393.159 507.659 368.171 -
C.2 Derivati finanziari senza scambio di capitale
- Posizioni lunghe 1.695.100 - 35 112 27.538 5.799 40.333 - - -
- Posizioni corte 2.440.892 100 371 2.347 4.935 4.822 12.937 - - -
C.3 Depositi e finanziamenti da ricevere
- Posizioni lunghe 9.636.524 - - - - - - - - -
- Posizioni corte - 9.636.524 - - - - - - - -
C.4 Impegni irrevocabili a erogare fondi
- Posizioni lunghe - 2.067.206 - - - - - - - -
- Posizioni corte 2.067.206 - - - - - - - - -
C.5 Garanzie finanziarie rilasciate 141.122 551 109 1.391 3.733 16.200 23.383 216.777 122.049 -
C.6 Garanzie finanziarie ricevute - - - - - - - - - -
C.7 Derivati creditizi con scambio di capitale
- Posizioni lunghe - - - - - - - - - -
- Posizioni corte - - - - - - - - - -
C.8 Derivati creditizi senza scambio di capitale
- Posizioni lunghe 100 - - - - - - - - -
- Posizioni corte 1.267 - - - - - - - - -
NOTA INTEGRATIVA CONSOLIDATA __________________
434
minazione: altre valute
mporale per durata residua contrattuale delle attività e passività finanziarie. Valuta di deno
2. Distribuzione te
Voci/ Scaglioni temporali A vista Da oltre 1
giorno a 7
giorni
Da oltre 7
giorni a 15
giorni
Da oltre 15
giorni a 1
mese
Da oltre 1
mese fino 3
mesi
Da oltre 3
mesi fino a 6
mesi
Da oltre 6
mesi fino a 1
anno
Da oltre 1
anno fino a 5
anni
Oltre 5 anni Indeterminata
Durata
Attività per cassa 399.458 68.654 76.518 239.423 272.009 264.690 213.719 2.581.711 553.458 1.328
A.1 Titoli di Stato - - - - - - - - - -
A.2 Altri titoli di debito 13.916 - - 142.425 134.315 178.031 186.945 2.271.036 416.409 -
A.3 Quote OICR 115.040 - - - - - - - - -
A.4 Finanziamenti 270.502 68.654 76.518 96.998 137.694 86.659 26.774 310.675 137.049 1.328
- Banche 117.067 34.805 46.779 9.055 373 75 560 298 63 -
- Clientela 153.435 33.849 29.739 87.943 137.321 86.584 26.214 310.377 136.986 1.328
Passività per cassa 802.761 25.615 1.194.167 1.257.848 354.574 233.554 233.193 - 3.819 -
B.1 Depositi e conti correnti 783.582 25.615 30.242 74.434 7.316 10.200 8.258 - - -
- Banche 96.571 25.615 28.358 51.455 4.039 905 1.134 - - -
- Clientela 687.011 - 1.884 22.979 3.277 9.295 7.124 - - -
B.2 Titoli di debito - - - - - - - - - -
B.3 Altre passività 19.179 - 1.163.925 1.183.414 347.258 223.354 224.935 - 3.819 -
Operazioni fuori bilancio
C.1 Derivati finanziari con scambio di capitale
- Posizioni lunghe 134 1.090.482 891.820 2.052.915 7.314.757 10.006.985 7.361.079 462.860 - -
- Posizioni corte 118 1.433.811 977.045 2.055.129 7.749.377 10.194.761 7.169.916 391.882 - -
C.2 Derivati finanziari senza scambio di capitale
- Posizioni lunghe 94.755 - 1.555 395 1.406 5.984 10.518 - - -
- Posizioni corte 96.616 - - 713 4.486 2.077 6.039 - - -
C.3 Depositi e finanziamenti da ricevere
- Posizioni lunghe - 8.456 - - - - - - - -
- Posizioni corte - 5.786 - - - - 1.780 890 - -
C.4 Impegni irrevocabili a erogare fondi
- Posizioni lunghe - - - 26.781 2.970 68.186 - 8.147 - -
- Posizioni corte - 106.085 - - - - - - - -
C.5 Garanzie finanziarie rilasciate 6.616 - - 194 933 16.719 2.035 151 - -
C.6 Garanzie finanziarie ricevute - - - - - - - - - -
C.7 Derivati creditizi con scambio di capitale
- Posizioni lunghe - - - - - - - - - -
- Posizioni corte - - - - - - - - - -
C.8 Derivati creditizi senza scambio di capitale
- Posizioni lunghe - - - - - - - - - -
- Posizioni corte - - - - - - - - - -

Come descritto nella "Parte E - Sezione 2 – Rischi del consolidato prudenziale - 1.1 Rischio di credito - C. Operazioni di cartolarizzazione", Banco BPM, a fronte di operazioni di "auto-cartolarizzazione" generate da banche o società del Gruppo, ha sottoscritto titoli utilizzabili per operazioni di rifinanziamento in BCE o per operazioni di pronti contro termine con controparti di mercato. Di seguito vengono descritte le operazioni di "auto cartolarizzazione" in essere al 31 dicembre 2019.

Società Veicolo Originator Data emissione
titoli
Operazione Tipologia di
cartolarizzazione
Operazioni di auto-cartolarizzazione non cancellate dal bilancio
BPL Mortgages S.r.l. Banco BPM giugno 2014 BPL Mortgages 7 Mutui residenziali
e commerciali in bonis
BPL Mortgages S.r.l. Banco BPM dicembre 2012 BPL Mortgages 5 Mutui residenziali in bonis
Italfinance Securitization
Vehicle 2 S.r.l
Banco BPM gennaio 2009 ITA 11 Contratti leasing performing

Operazioni di auto-cartolarizzazione

Operazioni chiuse nell'esercizio

Cartolarizzazione crediti al consumo – ProFamily Securitisation (novembre 2015)

Nel mese di dicembre 2019, con la firma dei relativi contratti, si è provveduto alla chiusura dell'operazione di cartolarizzazione realizzata tramite la Società Veicolo ProFamily Securitisation S.r.l.. In particolare, in data 12 dicembre 2019 ProFamily S.p.A. ha riacquistato l'intero portafoglio residuo di crediti al consumo sottostante tale operazione e con la sottoscrizione, in pari data, del Termination Agreement, sono stati chiusi tutti i contratti sottoscritti ed i rapporti in essere nel contesto dell'operazione. Alla data di rimborso del 18 dicembre 2019 la Società Veicolo ha effettuato il rimborso anticipato dei titoli ancora in essere.

Operazioni di auto cartolarizzazioni in essere e fatti di rilievo dell'esercizio 2019

Cartolarizzazione crediti ipotecari, fondiari, agrari e altri prestiti erogati a piccole e medie imprese (Small and Medium Enterprises – SME) – BPL Mortgages 7 (giugno 2014)

L'operazione di cartolarizzazione è stata originata dal Banco Popolare e dal Credito Bergamasco, ora entrambe Banco BPM, e si è perfezionata in due fasi: in data 10 maggio 2014 le Banche Originator hanno ceduto alla società veicolo BPL Mortgages S.r.l. mutui ipotecari, fondiari, agrari e altri prestiti erogati a piccole e medie imprese (Small and Medium Enterprises – SME) per un valore pari a 1.801,3 milioni ed in data 30 giugno 2014 la società veicolo ha emesso tre classi di titoli obbligazionari.

Successivamente, sono state effettuate operazioni di ristrutturazione dei portafogli, che hanno comportato la cessione /riacquisto di crediti e l'emissione di ulteriori notes.

I Titoli Senior e Mezzanine sono quotati presso l'Irish Stock Exchange. Tutte le Classi di Titoli sono sottoscritte dal Banco BPM ed i Titoli Senior sono utilizzati dal Banco BPM come collaterale per operazioni di politica monetaria con l'Eurosistema.

Nell'ambito dell'operazione le Banche Originator, ora Banco BPM, hanno assunto l'incarico di Servicer, gestendo l'incasso dei crediti; Banco BPM riveste anche il ruolo di Interim Account Bank e di Cash Account Bank.

Portafoglio crediti

Banca Valore
31/12/2019
Valore
31/12/2018
Banco BPM 2.936.227 3.831.554

Gli importi indicati rappresentano i crediti in bonis, le inadempienze probabili, gli scaduti deteriorati e le sofferenze, al netto dei relativi fondi svalutazione, costo ammortizzato e comprensivi dei ratei sui mutui.

Caratteristiche delle emissioni

Classi Tipologia Valore
emissione
Valore
31/12/2019
Tasso di interesse Scadenza Rating
Moody's/DBRS
(*)
A1 Senior 3.918.187 1.027.929 Euribor 3 mesi + 0,3% Novembre 2054 A1/AAL
B1 Mezzanine 325.700 325.700 Euribor 3 mesi + 0,8% Novembre 2054 A3/A
C1 Junior (1) 737.403 737.403 Additional Return Novembre 2054 unrated
A2 Senior 1.936.000 222.088 Euribor 3 mesi + 0,3% Novembre 2054 A1/AAL
B2 Mezzanine 1.000 1.000 Euribor 3 mesi + 0,8% Novembre 2054 A3/A
C2 Junior (1) 448.072 448.072 Additional Return Novembre 2054 unrated
Totale 7.366.362 2.762.192

(1) Titoli Junior non quotati

(*) Rating al 31 dicembre 2019

Eventi di rilievo dell'esercizio 2019

In data 12 aprile 2019 l'agenzia di rating DBRS ha aumentato il rating dei Titoli Senior classe A1 e classe A2 da "A" ad "AAL" e dei Titoli Mezzanine classe B1 e classe B2 da "BBBH" ad "A"; inoltre, in data 10 giugno 2019 l'agenzia Moody's ha incrementato il rating dei Titoli Senior classe A1 e classe A2 da "A2" ad "A1" e dei Titoli Mezzanine classe B1 e classe B2 da "Baa1" ad "A3".

Operazioni finanziarie accessorie

La struttura dell'operazione prevedeva la costituzione di una Cash Reserve di 80,8 milioni costituita, alla data iniziale di emissione dei titoli, principalmente tramite l'erogazione da parte del Banco BPM, già Banco Popolare, di un prestito subordinato per un importo complessivo di 76,9 milioni. Nell'ambito della ristrutturazione dell'operazione avvenuta nel 2016, alla data di emissione dei titoli successivi, la riserva di cassa iniziale è stata incrementata attraverso l'erogazione, da parte della banca stessa, di un ulteriore mutuo ad esigibilità limitata per un importo di circa 85,6 milioni. Nell'ambito della ristrutturazione dell'operazione avvenuta nell'esercizio 2018 alla Increase Date del 12 aprile 2018 la riserva di cassa è stata ulteriormente incrementata per 91,4 milioni attraverso l'erogazione da parte dell'ex BPM, ora Banco BPM, di un mutuo ad esigibilità limitata di pari importo.

Cartolarizzazione crediti fondiari e ipotecari residenziali – BPL Mortgages 5 (dicembre 2012)

L'operazione di cartolarizzazione è stata originata dal Banco Popolare e dal Credito Bergamasco, ora entrambe Banco BPM. In data 17 novembre 2012 le Banche Originator hanno ceduto alla società veicolo BPL Mortgages S.r.l. un primo portafoglio di mutui ipotecari e fondiari residenziali in bonis per un valore pari a 2.505,2 milioni e in data 21 dicembre 2012 la società veicolo ha emesso due classi di titoli obbligazionari.

Successivamente, sono state effettuate operazioni di ristrutturazione dei portafogli, che hanno comportato la cessione /riacquisto di crediti e l'emissione di ulteriori notes.

Nell'ambito della ristrutturazione avvenuta nell'esercizio 2019, Banco BPM ha ceduto alla Società Veicolo un ulteriore portafoglio di crediti derivanti da mutui residenziali ipotecari e fondiari per un valore pari a circa 1.894 milioni e ha riacquistato i crediti "non performing" facenti parte del portafoglio sottostante e quei crediti aventi le caratteristiche di idoneità ai Programmi OBG del Banco BPM. Per finanziare l'acquisto dei crediti, in data 14 marzo 2019 la Società Veicolo ha emesso ulteriori serie di Titoli asset-backed ("Terza Serie") - nello specifico Titoli di Classe A3 Senior e Titoli di Classe B3 Junior - aventi le stesse caratteristiche delle rispettive classi di titoli emessi precedentemente.

I Titoli Senior sono quotati presso l'Irish Stock Exchange. Tutte le Classi di Titoli sono sottoscritte dal Banco BPM ed i Titoli Senior sono utilizzati dal Banco BPM come collaterale per operazioni di politica monetaria con l'Eurosistema.

Nell'ambito dell'operazione le Banche Originator, ora Banco BPM, hanno assunto l'incarico di Servicer gestendo l'incasso dei crediti; Banco BPM riveste anche il ruolo di Interim Account Bank e di Transaction Bank.

Portafoglio crediti

Valore Valore
Banca 31/12/2019 31/12/2018
Banco BPM 3.354.467 2.142.594

Gli importi indicati rappresentano i crediti in bonis, le inadempienze probabili, gli scaduti deteriorati e le sofferenze, al netto dei relativi fondi svalutazione, costo ammortizzato e comprensivi dei ratei sui mutui.

Caratteristiche delle emissioni

Classi Tipologia Valore
emissione
Valore
31/12/2019
Tasso di interesse Scadenza Rating
Moody's/DBRS
(*)
A1 Senior 2.440.400 693.781 Euribor 1 mese + 0,3% Ottobre 2058 Aa3/A
B1 Junior (1) 1.148.455 392.765 Additional Return Ottobre 2058 unrated
A2 Senior 995.100 602.360 Euribor 1 mese + 0,25% Ottobre 2058 Aa3/A
A3 Senior 1.504.300 1.346.352 Euribor 1 mese + 0,25% Ottobre 2058 Aa3/A
B3 Junior (1) 69.670 69.670 Additional Return Ottobre 2058 unrated
Totale 6.157.925 3.104.928

(1) Titoli Junior non quotati

(*) Rating al 31 dicembre 2019

Eventi di rilievo dell'esercizio 2019

In data 14 marzo 2019 ("Second Subsequent Issue Date") l'agenzia di rating DRBS ha assegnato un rating pari ad "A" ai nuovi Titoli Senior Classe A3 e contestualmente ha diminuito il rating dei Titoli Senior Classe A1 e Classe A2 da "A (high) ad "A", mentre l'agenzia Moody's ha assegnato il rating pari a "A1" ai nuovi Titoli Senior Classe A3, confermando il medesimo rating "A1" già in essere alle Classi A1 e A2. In data 5 luglio 2019 l'agenzia di rating Moody's ha aumentato il rating dei Titoli Senior classe A1, classe A2 e classe A3 da "A1" ad "Aa3".

Operazioni finanziarie accessorie

La struttura dell'operazione prevedeva la costituzione di una Cash Reserve di 64 milioni, costituita principalmente tramite l'erogazione da parte delle Banche Originator, ora Banco BPM, avvenuta in data 21 dicembre 2012, di un prestito subordinato per un importo complessivo di 60 milioni.

In occasione della ristrutturazione dell'operazione avvenuta nel corso del 2019, in data 14 marzo 2019 la riserva di cassa è stata incrementata per 24,6 milioni attraverso l'erogazione da parte del Banco BPM di un mutuo ad esigibilità limitata di pari importo.

ITA 11

Nel mese di gennaio 2009 Italease Network, Mercantile Leasing e Banca Italease, incorporate in Banco BPM, hanno ceduto alla società veicolo Italfinance Securitisation Vehicle 2 S.r.l. un portafoglio di crediti derivanti da contratti di leasing per un importo pari a 1.375 milioni.

In data 21 gennaio 2009 la società veicolo ha emesso una classe di titoli senior dotati di rating per 1.031,6 milioni e una classe di titoli junior non retata di 343,9 milioni; entrambe le serie sono state sottoscritte dalle Banche Originator dei crediti, ora Banco BPM. I titoli senior sono stati rimborsati integralmente nel mese di aprile 2013. Il Banco BPM al 31 dicembre 2019 detiene i titoli junior per un valore nominale di 74,8 milioni, di cui 23,4 milioni di pertinenza di Alba Leasing in virtù dell'"Accordo sui crediti cartolarizzati".

Nell'ambito dell'operazione le Banche Originator, ora Banco BPM, ha assunto l'incarico di Servicer per la gestione dei crediti.

Eventi successivi

Nel mese di gennaio 2020, con la firma dei relativi contratti, si è provveduto alla chiusura dell'operazione di cartolarizzazione realizzata tramite la Società Veicolo Italfinance Securitisation Vehicle 2 S.r.l. (ITA11). In particolare, in data 13 gennaio 2020 Banco BPM ha riacquistato l'intero portafoglio residuo di crediti leasing sottostante tale operazione. Alla data di rimborso del 21 gennaio 2020 la Società Veicolo ha effettuato il rimborso anticipato dei titoli ancora in essere e, con la sottoscrizione del Termination Agreement del 20 gennaio 2020, sono stati chiusi tutti i contratti sottoscritti ed i rapporti in essere nel contesto dell'operazione.

1.5 Gruppo bancario - Rischi operativi

INFORMAZIONI DI NATURA QUALITATIVA

A. Aspetti generali, processi di gestione e metodi di misurazione del rischio operativo

Natura del rischio

Il rischio operativo è definito come il rischio di subire perdite derivanti dall'inadeguatezza o dalla disfunzione di procedure, risorse umane e sistemi interni, oppure da eventi esogeni. Rientrano in tale tipologia, tra l'altro, le perdite derivanti da frodi, errori umani, interruzioni dell'operatività, indisponibilità dei sistemi, inadempienze contrattuali, catastrofi naturali. All'interno del rischio operativo è ricompreso il rischio giuridico mentre non sono inclusi quelli strategici e di reputazione.

Fonti del rischio

Le fonti principali di manifestazione del rischio operativo sono: la scarsa affidabilità - in termini di efficacia/efficienza - dei processi operativi, le frodi interne ed esterne, gli errori operativi, il livello qualitativo della sicurezza fisica e logica, l'inadeguatezza dell'apparato informatico rispetto al livello dimensionale dell'operatività, il crescente ricorso all'automazione, l'esternalizzazione di funzioni aziendali, l'utilizzo di pochi fornitori, l'adozione di cambiamenti di strategia, la presenza di non corrette politiche di gestione e formazione del personale ed infine gli impatti sociali e ambientali.

Modello di gestione del rischio e struttura organizzativa

Il Gruppo Banco BPM è stato autorizzato dalla Vigilanza Europea a utilizzare ai fini regolamentari la combinazione tra approccio AMA (Advanced Measurement Approach), relativamente al perimetro validato ex Gruppo Banco Popolare (segmenti ex-Banco Popolare della Capogruppo e Banca Aletti), del metodo TSA (Traditional Standardised Approach) sul perimetro ex Gruppo Banca Popolare di Milano (segmenti della ex-Capogruppo BPM S.c.a r.l., ex-BPM S.p.A., ProFamily e Banca Akros) e BIA (Basic Indicator Approach) per le altre società residuali che compongono il Gruppo Banco BPM. A far data dalla segnalazione del 30 giugno 2018, in coerenza con la decisione adottata dalla della BCE sul tema, i segmenti private banking della ex-BPM S.p.A. e di Banca Akros, confluiti in Banca Aletti, hanno adottato la metodologia avanzata. A far data dalla segnalazione del 31 dicembre 2018, in coerenza con la decisione adottata dalla della BCE sul tema, i segmenti di Corporate & Investment banking di Banca Aletti, confluiti in Banca Akros, sono soggetti al metodo standardizzato (TSA).

La BCE, in sede di concessione dell'autorizzazione all'incorporazione di BPM S.p.A. in Banco BPM (incorporazione avvenuta nel corso del mese di novembre 2018), ha definito prudenzialmente l'adozione di un floor sui segmenti di attività oggetto dell'incorporazione, pari al requisito patrimoniale individuale di BPM S.p.A. al 31 dicembre 2017, moltiplicato per un fattore correttivo pari a 1,05. Il Gruppo ha adottato - anche in aderenza alle apposite prescrizioni normative - un modello di gestione del rischio operativo che prevede al suo interno le modalità di gestione e gli attori coinvolti nei processi di identificazione, misurazione, monitoraggio, mitigazione e reporting, con particolare riferimento sia ai presidi accentrati (governance e funzioni di controllo) che ai presidi decentrati (coordinatori e referenti ORM, impegnati in particolare nei processi chiave di raccolta dei dati di perdita operativa, di valutazione nel continuo del contesto operativo e di valutazione prospettica dell'esposizione al rischio). Tale modello è disciplinato in uno specifico Regolamento di Gruppo, approvato dagli Organi di Governo.

Il requisito patrimoniale secondo il metodo AMA viene determinato combinando la misura di rischio ottenuta dal modello basato sulle perdite operative storiche, sia interne che esterne, con quella ottenuta sulla base del modello che impiega le evidenze delle analisi di scenario. Entrambi i modelli seguono l'approccio noto come Loss Distribution Approach, che si fonda sulla modellizzazione della perdita aggregata annua, definita come somma degli importi di perdita (severity) associati a ciascuno degli eventi di perdita che accadono in un anno (frequency). La stima di rischio viene effettuata mediante una misura di Value at Risk con un intervallo di confidenza del 99,9% e sull'orizzonte temporale di un anno. Il requisito patrimoniale relativo al perimetro AMA tiene conto degli eventuali benefici di diversificazione dall'esposizione alle differenti tipologie di rischio operativo e prevede la detrazione degli accantonamenti passati a conto economico nel limite delle perdita attesa.

Il Gruppo Banco BPM adotta un modello di reporting, articolato in un sistema di informativa direzionale, destinata agli Organi sociali e all'Alta Direzione (perdite significative e relativi recuperi, valutazione complessiva sul profilo di rischio, assorbimenti patrimoniali e politiche di gestione del rischio realizzate e/o pianificate), e in un sistema di reportistica operativa, utile ai fini di un'adeguata gestione del rischio nei relativi ambiti di pertinenza.

INFORMAZIONI DI NATURA QUANTITATIVA

Relativamente alle fonti di manifestazione del rischio operativo, è stata condotta un'analisi con riferimento agli eventi di rischio operativo, con perdita lorda maggiore o uguale a 200 euro (soglia minima di rilevanza) ed aventi data di rilevazione pari o posteriore al 1° gennaio 2010.

I dati di perdita in oggetto, censiti nell'archivio gestionale di Loss collection del Gruppo, sono stati articolati per tipologia di evento, con viste per impatto e per numerosità di accadimento, secondo lo schema di classificazione degli eventi previsto dal Regulator.

Composizione per impatto

Dall'analisi dei grafici emerge che le categorie di eventi prevalenti in termini di impatto riguardano i fenomeni relativi a:

• pratiche commerciali, con perdite derivanti da inadempienze relative a obblighi professionali verso clienti ovvero dalla natura o dalle caratteristiche del prodotto o del servizio prestato. La categoria in oggetto comprende gli impatti da rischio operativo connessi alla vicenda dei diamanti;

• processi, con perdite relative a errori / inefficienze / ritardi nell'esecuzione, consegna e gestione dei processi con prevalenza di perdite per anatocismo (post sentenza Cassazione del 99) e carenza documentale nel collocamento di prodotti finanziari

• illeciti esterni, con perdite dovute a frode, appropriazione indebita o violazione di leggi da parte di soggetti esterni alla banca,compresi i fenomeni di cyber risk. La prevalenza in termini di impatto riguarda gli eventi di frode esterna tradizionali (Rapine e furti ATM).

Attività di validazione

In ambito Rischio Operativo, l'unità di Validazione Interna presidia il framework di gestione e il calcolo di rischi e requisiti patrimoniali attraverso verifiche annuali sulle metriche di misurazione, con focus particolare sui requisiti da modello interno validato (AMA). Nel contesto di governance e mantenimento del modello AMA, viene verificata nel continuo la stabilità, robustezza e incertezza di modello, la consistenza del dataset di calcolo, tramite repliche indipendenti e verifiche in sede di Loss Data Collection e campagna di Risk Self Assessment, l'aderenza ai requisiti normativi e alle best-practice vigenti. Sulla base delle verifiche effettuate, Validazione Interna indirizza alle funzioni competenti specifici suggerimenti e ne monitora la soluzione al fine di assicurare il mantenimento di elevati standard di qualità ed affidabilità nella gestione del rischio.

Inoltre, ogni modifica o estensione di modello viene adeguatamente intercettata, verificata e comunicata agli organi di vigilanza secondo le modalità previste (notifiche ex-ante/ex-post). Inoltre in sede ICAAP vengono verificati gli scenari di stress e le metodologie applicate sull'intero perimetro di Gruppo.

Sezione 3 - Rischi delle imprese di assicurazione

Il Gruppo partecipa al capitale delle compagnie di assicurazione Vera Assicurazioni, Vera Vita e Bipiemme Vita; tali partecipazioni sono incluse nel perimetro di consolidamento delle società valutate con il metodo del patrimonio netto e sono esposte nell'attivo consolidato alla voce 70 "Partecipazioni".

In relazione ai rischi del comparto in esame si rappresenta che l'incidenza delle società in oggetto sul totale attivo consolidato risulta essere scarsamente significativa.

Sezione 4 - Rischi delle altre imprese

Non si segnalano significativi ulteriori rischi per le restanti imprese incluse nel perimetro di consolidamento non facenti parte né del Gruppo Bancario, né delle imprese assicurative. Relativamente alle società immobiliari del Gruppo, incluse quelle acquisite a seguito di accordi di ristrutturazione del credito, si precisa che il valore di bilancio a cui gli immobili sono iscritti è coerente con i valori desumibili da specifiche perizie e valutazioni.

Il rischio di una perdita di valore del patrimonio immobiliare è comunque coperto da uno specifico requisito patrimoniale - in ambito rischio di credito - che il Gruppo calcola in accordo alle metodologie di vigilanza. Inoltre la Funzione Rischi provvede periodicamente alla verifica, tramite metodologie interne di tipo gestionale, della congruità del requisito patrimoniale regolamentare a fronte del rischio immobiliare.

PARTE F - INFORMAZIONI SUL PATRIMONIO CONSOLIDATO

Sezione 1 - Il patrimonio consolidato

A. INFORMAZIONI DI NATURA QUALITATIVA

Il patrimonio netto del Gruppo è costituito dalla sommatoria dei saldi delle seguenti voci del passivo patrimoniale:

  • Capitale al netto delle azioni proprie riacquistate
  • Sovrapprezzi di emissione
  • Riserve
  • Riserve da valutazione
  • Strumenti di capitale
  • Azioni proprie
  • Risultato dell'esercizio.

B. INFORMAZIONI DI NATURA QUANTITATIVA

Il patrimonio consolidato alla data del 31 dicembre 2019 ammonta a 11.887,1 milioni (di cui 11.861,0 milioni del Gruppo e 26,1 milioni di terzi) ed evidenzia un decremento netto di 1.658,4 milioni rispetto agli 10.305,1 milioni (di cui 10.259,5 del Gruppo e 45,6 di terzi) rappresentanti il patrimonio consolidato al 31 dicembre 2018.

B.1 Patrimonio consolidato: ripartizione per tipologia di impresa

Voci del patrimonio netto Consolidato
prudenziale
Imprese di
assicurazione
Altre imprese Elisioni e
aggiustamenti
da
Totale
consolidamento
1. Capitale 7.162.936 - 6.514 (5.757) 7.163.693
2. Sovrapprezzi di emissione - - - - -
3. Riserve 3.474.817 - 11.136 4.575 3.490.528
4. Strumenti di capitale 298.112 - - - 298.112
5. (Azioni proprie) (11.518) - - - (11.518)
6. Riserve da valutazione: 164.830 - (149) 149 164.830
- Titoli di capitale designati al fair value con impatto sulla
redditività complessiva
(50.020) - - - (50.020)
- Copertura su titoli di capitale designati al fair value con impatto
sulla redditività complessiva
- - - - -
- Attività finanziarie (diverse dai titoli di capitale) valutate al fair
value con impatto sulla redditività complessiva 47.305 - - - 47.305
- Attività materiali 249.658 - - - 249.658
- Attività immateriali - - - - -
- Copertura di investimenti esteri 206 - - - 206
- Copertura dei flussi finanziari (6.905) - - - (6.905)
- Strumenti di copertura [elementi non designati] - - - - -
- Differenze di cambio 11.604 - - - 11.604
- Attività non correnti e gruppi di attività in via di dismissione - - - - -
- Passività finanziarie designate al fair value con impatto a conto
economico (variazioni del proprio merito creditizio)
3.292 - - - 3.292
- Utili (Perdite) attuariali su piani previdenziali a benefici definiti (102.201) - (149) - (102.350)
- Quota delle riserve da valutazione delle partecipazioni valutate
a patrimonio netto
9.577 - - 149 9.726
- Leggi speciali di rivalutazione 2.314 - - - 2.314
7. Utile (Perdita) d'esercizio (+/-) del gruppo e di terzi 786.498 - 2.023 (7.084) 781.437
Totale 11.875.675 - 19.524 (8.117) 11.887.082

B.2 Riserve da valutazione delle attività finanziarie valutate al fair value con impatto sulla redditività complessiva: composizione

Attività/valori Consolidato
prudenziale
Imprese di
assicurazione
Altre imprese Elisioni e
aggiustamenti da
consolidamento
Totale
Riserva
positiva
Riserva
negativa
Riserva
positiva
Riserva
negativa
Riserva
positiva
Riserva
negativa
Riserva
positiva
Riserva
negativa
Riserva
positiva
Riserva
negativa
1. Titoli di debito 69.471 (22.166) - - - - - - 69.471 (22.166)
2. Titoli di capitale 78.104 (128.124) - - - - - - 78.104 (128.124)
3. Finanziamenti - - - - - - - - - -
Totale 31/12/2019 147.575 (150.290) - - - - - - 147.575 (150.290)
Totale 31/12/2018 55.057 (353.000) - - - - - - 55.057 (353.000)

B.3 Riserve da valutazione delle attività finanziarie valutate al fair value con impatto sulla redditività complessiva: variazioni annue

Titoli di
debito
Titoli di capitale Finanziamenti
1. Esistenze iniziali (131.470) (166.473) -
2. Variazioni positive 227.387 127.161 -
2.1 Incrementi di fair value 155.978 126.589 -
2.2 Rettifiche di valore per rischio di credito 1.362 X -
2.3 Rigiro a conto economico di riserve negative da realizzo 70.047 X -
2.4 Trasferimenti ad altre componenti di patrimonio netto (titoli di capitale) - 539 -
2.5 Altre variazioni - 33 -
3. Variazioni negative (48.612) (10.708) -
3.1 Riduzioni di fair value (22.735) (3.929) -
3.2 Riprese di valore per rischio di credito (5.333) - -
3.3 Rigiro a conto economico da riserve positive: da realizzo (20.544) X -
3.4 Trasferimenti ad altre componenti di patrimonio netto (titoli di capitale) - (3.927) -
3.5 Altre variazioni - (2.852) -
4. Rimanenze finali 47.305 (50.020) -

B.4 Riserve da valutazione relative a piani a benefici definiti: variazioni annue

31/12/2019
1. Esistenze iniziali (74.021)
2. Variazioni positive 19.201
2.1 Utili dovuti a modifiche delle ipotesi finanziarie 310
2.2 Altri utili attuariali 3.628
2.3 Altre variazioni 15.263
3. Variazioni negative (47.530)
3.1 Perdite dovute a modifiche delle ipotesi finanziarie (39.223)
3.2 Altre perdite attuariali (3.894)
3.3 Altre variazioni (4.413)
4. Rimanenze finali (102.350)

Sezione 2 – I fondi propri e i coefficienti di vigilanza bancari

Si rinvia all'informativa sui fondi propri e sull'adeguatezza patrimoniale contenuta nel documento "Informativa al pubblico da parte degli enti (Pillar III)", disponibile sul sito internet www.bancobpm.it.

PARTE G - OPERAZIONI DI AGGREGAZIONE RIGUARDANTI IMPRESE O RAMI D'AZIENDA

Sezione 1 – Operazioni realizzate durante l'esercizio

1.1 Operazioni di aggregazione

Nel corso dell'esercizio non si sono realizzate operazioni di aggregazione aziendale esterne al Gruppo.

Operazioni di aggregazioni fra società appartenenti al Gruppo (c.d. "business combination under common control")

Nel processo di definizione dell'assetto societario e organizzativo del Gruppo Banco BPM sono state realizzate alcune operazioni infragruppo, nel seguito descritte.

Tali operazioni non rientrano nell'ambito di applicazione dell'IFRS 3 e, sulla base delle Disposizioni della Circ. 262/2005 di Banca d'Italia, vengono convenzionalmente riportate nella presente sezione. In assenza di un principio contabile di riferimento le operazioni "under common control" sono contabilizzate nei bilanci delle società del Gruppo adottando il principio della continuità di valori contabili, riferita ai valori risultanti dal bilancio consolidato del Gruppo alla data di trasferimento delle attività.

Tali operazioni non hanno comportato alcun impatto sulla situazione patrimoniale ed economica del Gruppo Banco BPM.

Operazioni di fusione per incorporazione di società controllate

Come più diffusamente descritto nella sezione dedicata ai fatti di rilievo dell'esercizio contenuta nella Relazione sulla gestione, nel corso del 2019 si sono perfezionate le operazioni di fusione per incorporazione delle controllate Società Gestione Servizi BP, BP Property Management e Holding di Partecipazioni Finanziarie Banco Popolare nella Capogruppo Banco BPM e delle controllate Sviluppo Comparto 6, Sviluppo Comparto 8 e Manzoni 65 in Bipielle Real Estate.

Tali operazioni, che hanno avuto decorrenza contabile e fiscale dal 1° gennaio 2019, sono avvenute secondo la forma semplificata prevista per le società interamente possedute.

Riorganizzazione delle attività di Private Banking del Gruppo

Nel corso dell'esercizio la Capogruppo ha trasferito alla controllata Banca Aletti, attraverso due distinte operazioni di apporto, i rami di azienda cosiddetti "Clienti Non Portafogliati Private" e "Consulenti Finanziari Agenti".

Oggetto delle operazioni di trasferimento sono, oltre alle attività, passività, diritti e obbligazioni relativi ai rami d'azienda, anche le attività finanziarie sottostanti ai rapporti contrattuali di amministrazione e custodia, di risparmio gestito e i prodotti assicurativi.

Attraverso le descritte operazioni si è completato il programma di riassetto del comparto delle attività di Private Banking avviato nei precedenti esercizi.

Sezione 2 – Operazioni realizzate dopo la chiusura dell'esercizio

Non si sono realizzate operazioni di aggregazione aziendale esterne al Gruppo dopo la chiusura dell'esercizio.

Operazioni di aggregazioni fra società appartenenti al Gruppo (c.d. business combination between entities under common control)

Non si sono realizzate operazioni di aggregazione aziendale fra società appartenenti al Gruppo dopo la chiusura dell'esercizio.

Sezione 3 – Rettifiche retrospettive

Non è risultato necessario rilevare alcuna rettifica retrospettiva.

PARTE H - OPERAZIONI CON PARTI CORRELATE

1. Informazioni sui compensi dei consiglieri e dei dirigenti con responsabilità strategiche

Le informazioni si riferiscono a chi ha il potere e la responsabilità, direttamente o indirettamente, della pianificazione, della direzione e del controllo delle attività delle società del Gruppo.

Nella tabella che segue sono riportati i compensi degli amministratori, dei sindaci e dei dirigenti con responsabilità strategiche (direttori generali e altri dirigenti aventi le predette caratteristiche).

Complessivamente si tratta di 214 incarichi affidati a 150 persone (di cui 18 dirigenti).

(migliaia di euro) 2019
Totale retribuzione lorda 18.679
di cui:
Amministratori non esecutivi e Sindaci 4.403
Amministratori esecutivi non dipendenti 4.403
Dipendenti 8.945
Benefici a breve termine (es. autovettura, alloggio, infortuni, assistenza sanitaria) (*) 201
Benefici successivi al rapporto di lavoro (es. fondo pensioni, sistema integrativo previdenziale) (*) 261
Indennità per la cessazione del rapporto di lavoro (es. trattamento di fine rapporto, altre indennità) 80

(*) Il valore rappresenta l'imponibile fiscale dei benefici.

2. Informazioni sulle transazioni con parti correlate

In linea con i requisiti stabiliti dal principio contabile IAS 24, di seguito si fornisce illustrazione dei criteri seguiti dal Gruppo Banco BPM ai fini dell'identificazione delle parti correlate, declinati in apposita normativa aziendale:

  • a) società soggette ad influenza notevole e a controllo congiunto: ossia le entità nelle quali la Capogruppo Banco BPM o le Entità controllate esercitano influenza notevole ai sensi del principio contabile IAS 28 o un controllo congiunto ai sensi del principio contabile IFRS 11. Trattasi in particolare delle "Imprese controllate in modo congiunto e sottoposte a influenza notevole" indicate nella Parte B - Sezione 10 "Le partecipazioni" della presente Nota integrativa consolidata;
  • b) dirigenti con responsabilità strategiche: sono qualificati come tali oltre ai componenti del Consiglio di Amministrazione, i componenti effettivi del Collegio Sindacale, il Direttore Generale e i Condirettori Generali della Capogruppo e delle società del Gruppo, i vertici operativi e direttivi di Banco BPM, individuati da apposita determinazione consiliare, il Dirigente preposto alla redazione dei documenti contabili societari, il Responsabile della funzione di conformità, il Responsabile della funzione Internal Audit di Banco BPM, ulteriori responsabili di strutture individuati dal Consiglio di Amministrazione di Banco BPM ed eventuali liquidatori straordinari;
  • c) stretti familiari dei dirigenti con responsabilità strategiche: rilevano i soli familiari in grado di influenzare il (o di essere influenzati dal) soggetto interessato nel proprio rapporto con il Banco BPM o le società del Gruppo. Si presumono tali, salvo diversa dichiarazione scritta del dirigente, resa sotto propria responsabilità e recante adeguata ed analitica motivazione delle ragioni che escludono la possibilità di influenza: il coniuge, il convivente more uxorio (compresi conviventi di fatto il cui stato non si rilevi dal certificato di famiglia), i figli del soggetto, del coniuge o del convivente more uxorio, le persone a carico del soggetto, del coniuge o del convivente more uxorio. È inoltre parte correlata ogni altra persona che il soggetto ritiene lo possa influenzare (o essere da lui influenzata) nel proprio rapporto con il Banco BPM o con le altre società del Gruppo;
  • d) rapporti partecipativi riconducibili ai dirigenti con responsabilità strategiche e ai loro stretti familiari: sono considerate parti correlate le entità nelle quali i dirigenti con responsabilità strategiche o i loro stretti familiari detengono il controllo ex art. 2359, comma 1, Codice Civile, o il controllo congiunto o esercitano un'influenza notevole che si presume qualora detengono, direttamente o indirettamente, almeno il 20% dei diritti di voto esercitabili nell'assemblea ordinaria, o il 10% se la società ha azioni quotate in mercati regolamentati;
  • e) fondi pensionistici del Gruppo: i Fondi Pensione per il personale del Gruppo e di qualsiasi altra entità correlata;
  • f) titolari di una partecipazione rilevante: sono considerati parti correlate gli azionisti e i relativi gruppi societari (entità giuridiche controllanti, controllate o sottoposte a controllo congiunto) che controllano la Capogruppo, anche congiuntamente, o che esercitano un'influenza notevole su Banco BPM. Si presume sussistere, come minimo, una situazione di influenza notevole qualora l'azionista detenga un'interessenza con diritto di voto superiore al 10% del capitale sociale di Banco BPM. Sono inoltre considerati parti correlate i soggetti non appartenenti al Gruppo che detengono nelle altre società del Gruppo, una partecipazione superiore al 20% dei diritti di voto esercitabili nell'assemblea ordinaria, ovvero il 10% se la società ha azioni quotate in mercati regolamentati;
  • g) soggetti in grado, ex se, di nominare componenti del Consiglio di Amministrazione, in virtù di statuto o di accordi parasociali.

Rapporti finanziari e commerciali tra le società controllate e quelle sottoposte ad influenza notevole e a controllo congiunto.

I rapporti finanziari e commerciali intrattenuti con le parti correlate rientrano nell'ambito della normale gestione e sono stati conclusi a condizioni sostanzialmente allineate al mercato.

Nelle tabelle che seguono vengono indicati i rapporti patrimoniali ed economici al 31 dicembre 2019 con le società sottoposte a influenza notevole, le joint venture, il management con responsabilità strategiche (che include gli organi di controllo) e le altre parti correlate.

(migliaia di euro) Entità che
esercitano
un'influenza
notevole (1)
Società
collegate
Joint
venture
Dirigenti con
responsabilit
à strategica
Altre parti
correlate
Totale % sul
consolidato
Attività finanziarie detenute per la
negoziazione - 4.311 - - 1.249 5.560 0,10%
Attività finanziarie valutate al FV con
impatto sulla redditività complessiva
- - - - 31.529 31.529 0,25%
Crediti verso banche - - - - 71.873 71.873 0,72%
Crediti verso clientela - 2.982.101 - 6.218 137.818 3.126.137 3,03%
Altre voci dell'attivo - 7.646 - - 4.228 11.874 0,08%
Debiti verso banche - - - - 283.575 283.575 0,99%
Debiti verso clientela - 225.460 - 23.622 123.250 372.332 0,40%
Titoli in circolazione - - - 1.001 2.112 3.113 0,02%
Passività finanziarie di negoziazione - 22.562 - - 1.029 23.591 0,23%
Altre voci del passivo - 5.085 - 205 428 5.718 0,10%
Garanzie rilasciate e impegni - 577.420 - 3.091 217.910 798.421 1,29%

(1) Soggetti autorizzati che possiedono una quota di partecipazione superiore al 10% del capitale.

(migliaia di euro) Entità che
esercitano
un'influenza
notevole (1)
Società
collegate
Dirigenti con
Joint
responsabilit
venture
à strategica
Altre parti
correlate
Totale % sul
consolidato
Margine d'interesse - 19.831 38 1.071 20.940 1,05%
Commissioni nette - 175.410 - 11 381 175.802 10,12%
Spese amministrative/recuperi di spesa - 1.397 - (14.925) (1.247) (14.775) 0,54%
Altri costi/ricavi - 1.779 - - 9 1.788 0,63%

(1) Soggetti autorizzati che possiedono una quota di partecipazione superiore al 10% del capitale.

Altre operazioni con altre parti correlate

Nella seguente tabella vengono evidenziate le altre operazioni (forniture di beni e servizi e operazioni su immobili) poste in essere con le parti correlate esposte nella precedente tabella in corrispondenza dei "dirigenti con responsabilità strategica" ed "altre parti correlate".

Acquisti e
vendite di beni
e servizi
Locazioni
attive
Locazioni
passive
a) Amministratori - - -
b) Dirigenti con responsabilità strategiche - - -
c) Stretto familiare dei soggetti di cui alle lettere a) e b) - - -
d) Società controllata collegata o soggetta a influenza notevole dai soggetti di
cui alle lettere a) e b)
1.358 2.186 136

Altre informazioni

Con riferimento al comma 8 dell'art. 5 "Informazioni al pubblico sulle operazioni con parti correlate" del Regolamento Consob recante le disposizioni in materia di operazioni con parti correlate (adottato dalla Consob con delibera n. 17221 del 12 marzo 2010 e successivamente modificato con delibera n. 17389 del 23 giugno 2010) nel seguito vengono riportate le operazioni di maggiore rilevanza concluse nel 2019, nonché di quelle di minore rilevanza di particolare significatività.

Emissione di prestiti obbligazionari di Banco BPM sottoscritti da Banca Akros, con impiego della liquidità riveniente dall'attività di raccolta tramite l'emissione di "Certificates" collocati da Banco BPM e da Banca Aletti - definizione e successiva integrazione di plafond 2019 e definizione di plafond 2020.

Il Consiglio di Amministrazione nella seduta del 18 dicembre 2018 ha approvato (i) le emissioni di prestiti obbligazionari, offerti interamente in sottoscrizione alla controllata Banca Akros nel 2019, per un importo massimo complessivo pari a 1 miliardo, fermi restando i poteri dell'Amministratore Delegato in ordine all'approvazione delle caratteristiche, delle condizioni e dell'importo delle singole emissioni obbligazionarie effettuate, nei limiti di detti plafonds e (ii) il collocamento per il 2019 da parte di Banco BPM e di Banca Aletti dei Certificates emessi da Banca Akros, per la cui attività è previsto un flusso commissionale a favore di Banco BPM dell'importo complessivo di 22,5 milioni e a favore di Banca Aletti dell'importo complessivo di 3 milioni.

Successivamente il Consiglio di Amministrazione nella seduta del 5-6 novembre 2019 ha deliberato di: (i) incrementare il plafond relativo alle emissioni di prestiti obbligazionari, offerti interamente in sottoscrizione alla controllata Banca Akros nel 2019, da 1 miliardo fino ad un importo massimo complessivo pari a 1.778,7 milioni; (ii) autorizzare per il 2019 il collocamento da parte del Gruppo Banco BPM di certificates emessi da Banca Akros mediante l'incremento del plafond da 1.150 milioni fino a 1.425 milioni, con un consequenziale incremento del previsto flusso commissionale a favore del Gruppo Banco BPM fino ad un importo complessivo di circa 42,7 milioni con un incremento di 17,2 milioni interamente a favore di Banco BPM.

Alla data del 31 dicembre 2019 sono stati emessi da Banco BPM n. 21 prestiti obbligazionari per complessivi 1.647,8 milioni a valere sul plafond di 1.778,7 milioni e collocati da parte del Gruppo Banco BPM n. 6 certificates emessi da Banca Akros con un flusso commissionale pari a 33 milioni per Banco BPM a valere su un plafond di 39,7 milioni e pari ad 1,96 milioni per Banca Aletti a valere su un plafond di 3 milioni.

Il Consiglio di Amministrazione nella seduta del 17-18 dicembre 2019 ha deliberato di: (i) approvare le emissioni di prestiti c.d. "di scopo" per l'esercizio 2020, da offrire interamente in sottoscrizione alla controllata Banca Akros per un importo massimo complessivo fino a 1,2 miliardi (di cui fino a 800 milioni relativi a collocamenti da parte della Rete del Gruppo da effettuarsi nel primo semestre dell'esercizio 2020 e fino a 400 milioni relativi a collocamenti da parte di reti terze da effettuarsi nell'intero esercizio 2020); (ii) autorizzare per il primo semestre 2020 il collocamento, da parte di Banco BPM e di Banca Aletti, dei certificates emessi da Banca Akros, con riferimento al quale è previsto un flusso commissionale a favore del Banco BPM, per un importo complessivo fino a 22,9 milioni, parametrato ad una commissione del 3% e a favore di Banca Aletti, per un importo complessivo fino a 1,0 milioni, parametrato ad una commissione del 3%.

Apporto a titolo di incremento del patrimonio netto del ramo d'azienda "Clienti non portafogliati private (NPP)" del Banco BPM a favore di Banca Aletti.

Il Consiglio di Amministrazione nella seduta del 22 gennaio 2019 ha approvato l'avvio dell'operazione di apporto del ramo d'azienda "Non Portafogliati Private" ("Ramo NPP") da Banco BPM a Banca Aletti e successivamente, in data 12 marzo 2019, il Consiglio di Amministrazione all'esito delle valutazioni condotte dall'esperto indipendente, KPMG Advisory S.p.A., sulla base della situazione patrimoniale al 31 dicembre 2018, ha approvato l'apporto in natura a Banca Aletti del ramo d'azienda "Non Portafogliati Private" del Banco BPM, il cui valore economico è stato stabilito in 42,9 milioni, a titolo di incremento del patrimonio netto di Banca Aletti, da determinarsi nella misura corrispondente al saldo tra le attività e le passività della situazione patrimoniale del ramo d'azienda (sbilancio) e pertanto in 2,4 milioni.

In data 20 marzo 2019 Banco BPM e Banca Aletti hanno sottoscritto l'atto di apporto, a titolo di incremento del patrimonio netto della società cessionaria, Banca Aletti, del Ramo d'azienda c.d. "Non Portafogliati Private" del Banco BPM che ha avuto decorrenza dal 1° aprile 2019.

Ristrutturazione della cartolarizzazione BPL5: concessione di linee di credito a favore della società veicolo BPL Mortgages, nuova cessione di attivi idonei e riacquisto di crediti

Il Consiglio di Amministrazione nella seduta del 6 febbraio 2019 ha approvato la concessione di nuove linee di credito alla società veicolo BPL Mortgages (si seguito "SPV") nell'ambito della ristrutturazione dell'operazione di cartolarizzazione "BPL5.

Per poter finalizzare l'operazione, si è resa necessaria l'erogazione da parte di Banco BPM, a favore della SPV, di un finanziamento subordinato di 24,6 milioni (al posto dei 35 milioni deliberati), con scadenza massima 31 dicembre 2058, rimborso bullet e spread indicativo nell'ordine di 250 bps, funzionale all'incremento della riserva di cassa richiesta dalle Agenzie di Rating per la copertura di eventuali shortfall di liquidità nel corso della durata dell'operazione di cartolarizzazione.

La delibera ha riguardato in particolare la rimodulazione degli affidamenti concessi a favore della SPV con riduzione degli stessi da complessivi 13,3 miliardi a complessivi 8,2 miliardi di cui (i) 7,9 miliardi quali linee di Banking Book (a seguito della riduzione da 9,0 miliardi a 4,0 miliardi delle linee con scadenza dicembre 2054 funzionali alla cartolarizzazione BPL7 e della riduzione da 4,0 miliardi a 3,9 miliardi delle linee con scadenza ottobre 2058 funzionali alla cartolarizzazione BPL5) (ii) 0,3 miliardi quali finanziamenti chirografari per riserva di liquidità.

Si segnala, inoltre, che nell'ambito della ristrutturazione dell'operazione di cartolarizzazione BPL 5 deliberata nella seduta del Consiglio di Amministrazione del 18 dicembre 2018 (i) in data 8 febbraio 2019 Banco BPM ha ceduto alla Società Veicolo BPL Mortgages un ulteriore portafoglio di crediti derivanti da mutui fondiari e mutui ipotecari residenziali per un debito residuo complessivo pari a circa 1,9 miliardi e (ii) in data 26 febbraio 2019 Banco BPM ha provveduto al riacquisto di quei crediti che risultavano classificati come "non performing" e di quei crediti aventi le caratteristiche di idoneità per i Programmi OBG del Banco BPM, per un debito residuo complessivo pari a circa 326 milioni. I titoli emessi dalla società veicolo in data 14 marzo 2019 sono stati sottoscritti interamente dal Banco BPM ed i Titoli Senior Classe A3 sono utilizzati per operazioni di politica monetaria con l'Eurosistema.

Fusione per incorporazione in Banco BPM di Società Gestione Servizi S.C.P.A. e di BP Property Management S.c.a r.l.

In data 11 febbraio 2019 si è perfezionata l'operazione di fusione per incorporazione di Società Gestione Servizi BP e di BP Property Management nella Capogruppo, operazione già deliberata nella seduta del Consiglio di Amministrazione del 16 ottobre 2018.

Le operazioni delle società incorporate sono imputate al bilancio dell'incorporante con decorrenza dal 1° gennaio 2019; dalla stessa data sono decorsi gli effetti fiscali.

Le fusioni, in virtù del rapporto di controllo totalitario sussistente fra le incorporate e l'incorporanda, non hanno avuto impatti sui ratios consolidati in quanto operazioni infragruppo.

Fusione per incorporazione in Bipielle Real Estate di Sviluppo Comparto 6, Sviluppo Comparto 8 e Manzoni 65

Il Consiglio di Amministrazione nella seduta del 27 febbraio 2019 ha deliberato, nell'ambito del processo di riorganizzazione del comparto delle società immobiliari del Gruppo, il progetto di fusione per incorporazione di Sviluppo Comparto 6, Sviluppo Comparto 8 e Manzoni 65 in Bipielle Real Estate, società interamente controllate.

La fusione ha prodotto effetti giuridici, ai sensi dell'art. 2504-bis cod.civ., in data 28 giugno 2019, mentre le operazioni delle società incorporate sono imputate al bilancio dell'incorporante con decorrenza dal 1° gennaio 2019; dalla stessa data sono decorsi gli effetti fiscali.

L'operazione era finalizzata a proseguire nel processo di riorganizzazione del comparto immobiliare del Gruppo mediante la fusione per incorporazione delle predette società in Bipielle Real Estate che ne detiene il 100% del capitale sociale, consentendo di razionalizzare l'assetto finanziario delle controllate di Bipielle Real Estate che, diversamente, avrebbero necessitato di essere ricapitalizzate.

Fusione per incorporazione nel Banco BPM della Holding di Partecipazioni Finanziarie Banco Popolare

Il Consiglio di Amministrazione nella seduta del 27 febbraio 2019 ha deliberato, nell'ambito del processo di riorganizzazione e semplificazione delle società del Gruppo, il progetto di fusione per incorporazione di Holding di Partecipazioni Finanziarie Banco Popolare ("HPF") nella Capogruppo Banco BPM, che detiene il 100% del capitale sociale.

HPF era la subholding del Gruppo che deteneva partecipazioni, tra l'altro, in Avipop Assicurazioni (ora Vera Assicurazioni) e Popolare Vita (ora Vera Vita), partecipazioni dismesse nel 2018.

Essendo venuta meno, con la dismissione da parte di HPF delle partecipazioni in Avipop Assicurazioni (ora Vera Assicurazioni) e Popolare Vita (ora Vera Vita), la finalità strategica di disporre di una subholding di Gruppo deputata all'assunzione ed al coordinamento di partecipazioni nel settore finanziario, è stato avviato l'iter di incorporazione di HPF nel Banco BPM.

In considerazione del rapporto di controllo totalitario tra l'incorporata e l'incorporante l'operazione di fusione è stata effettuata mediante procedura semplificata ai sensi dell'art. 2505 cod.civ.

La fusione ha prodotto effetti giuridici, ai sensi dell'art. 2504-bis cod.civ., in data 30 settembre 2019, mentre le operazioni della società incorporata sono imputate al bilancio dell'incorporante con decorrenza dal 1° gennaio 2019; dalla stessa data sono decorsi gli effetti fiscali.

Cessione di nuovi portafogli di attivi idonei nell'ambito dei programmi di emissione di obbligazioni bancarie garantite BPM OBG1 e BPM OBG2

Il Consiglio di Amministrazione nella seduta del 27 febbraio 2019 ha deliberato (i) nell'ambito del programma BPM OBG2 la cessione da parte del Banco BPM al veicolo BPM Covered Bond 2 di un nuovo portafoglio di mutui residenziali idonei, per un importo complessivo pari a circa 1,1 miliardi e (ii) l'utilizzo della linea di credito subordinata a valere sul plafond disponibile erogato da Banco BPM deliberato nella seduta consiliare del 27 marzo 2018 e di quella del Consiglio di Amministrazione della ex BPM S.p.A. del 5 aprile 2018 per finanziare per intero l'acquisto da parte della società veicolo BPM Covered Bond 2 del Nuovo Portafoglio. L'operazione in questione perfezionata in data 28 marzo 2019 ha perseguito la finalità di contribuire alla realizzazione degli obiettivi del funding plan per l'anno 2019.

Il Consiglio di Amministrazione nella seduta del 10 settembre 2019 ha deliberato: (i) nell'ambito del programma BPM OBG1 la cessione da parte del Banco BPM al veicolo BPM Covered Bond di un Nuovo Portafoglio di attivi idonei costituito da mutui residenziali, comprese erogazioni a dipendenti del Gruppo, e da mutui commerciali, per un importo pari a circa 700 milioni e la firma dei Documenti della Cessione; (ii) nell'ambito del programma BPM OBG2 la cessione da parte del Banco BPM al veicolo BPM Covered Bond 2 di un Nuovo Portafoglio di attivi idonei costituito esclusivamente da mutui residenziali, escluse le erogazioni a dipendenti del Gruppo, per un importo pari a circa 1,1 miliardi e la firma dei Documenti della Cessione; (iii) la revisione (con nuova scadenza al 31 luglio 2020) con rimodulazione delle linee di credito disponibili presso il Banco BPM per BPM Covered Bond da 8,5 milioni a 8 milioni, e per BPM Covered Bond 2 da 7 milioni a 8 milioni. Entrambe le operazioni sono state perfezionate nel mese di settembre 2019 con la firma dei relativi contratti.

Le sopra descritte nuove operazioni di cessione permetteranno alla Capogruppo di utilizzare attivi idonei per aumentare il livello di collaterale per supportare le future emissioni nell'ambito del programma BPM OBG2 e di effettuare una nuova emissione retained da utilizzare per il rifinanziamento con Banca Centrale o con controparti istituzionali nell'ambito del programma BPM OBG1. Il Gruppo potrà così perseguire i propri obiettivi di raccolta istituzionale e di consolidamento dei ratios di liquidità. Si segnala che nel corso dell'esercizio 2019 Banco BPM ha emesso (i) in data 25 settembre 2019 nell'ambito del programma BPM OBG1 la Serie XI per un valore nominale di 650 milioni e (ii) in data 5 dicembre 2019 nell'ambito del programma BPM OBG2 la Serie VI per un valore nominale di 500 milioni.

Riorganizzazione del comparto di Credito al Consumo - Fusione per incorporazione di ProFamily post scissione in Agos Ducato

Il Consiglio di Amministrazione nella seduta del 27 febbraio 2019 ha deliberato l'operazione di riassetto del comparto di credito al consumo del Gruppo.

In particolare, il citato progetto di riorganizzazione ha comportato: i) la scissione parziale proporzionale di ProFamily a favore di una società di nuova costituzione integralmente controllata dal Banco BPM, avente ad oggetto l'assegnazione del ramo d'azienda relativo all'attività di credito al consumo esercitata per il tramite della "Rete non captive" (agenti monomandatari e filiali proprie) della stessa ProFamily; ii) subordinatamente all'efficacia della scissione indicata nel punto precedente, la cessione ad Agos Ducato del 100% del capitale sociale della società scissa (ridenominata, per effetto della scissione, "ProAgos S.p.A."). Dette operazioni sono state perfezionate in data 27-28 giugno 2019..

Il Consiglio di Amministrazione del Banco BPM del 27 febbraio 2019 ha altresì deliberato di approvare l'operazione di fusione per incorporazione di ProFamily post scissione (ProAgos ) in Agos Ducato senza concambio e con applicazione dell'art. 2501 bis cod.civ.

La fusione è stata perfezionata in data 28 giugno 2019.

In data 18 giugno 2019 il Consiglio di Amministrazione ha infine approvato la revoca delle linee di credito in essere in capo a ProFamily per 1,6 miliardi con contestuale trasferimento delle stesse, per il minore importo di 1,5 miliardi, alla costituita Newco ProFamily, con scadenza di revisione al 30 giugno 2020.

Accentramento delle attività di Private Banking in Banca Aletti

Nel corso dell'esercizio 2019 la Capogruppo ha trasferito alla controllata Banca Aletti, attraverso due distinte operazioni di apporto, i rami di azienda cosiddetti "Clienti Non Portafogliati Private" e "Consulenti Finanziari Agenti".

In particolare in data 1° aprile 2019 si è perfezionata l'operazione di apporto del Ramo d'azienda c.d. "Non Portafogliati Private" deliberata nella seduta del Consiglio di Amministrazione del 12 marzo 2019 per un valore di 2,4 milioni mentre in data 28 settembre 2019 si è perfezionata l'operazione di apporto del Ramo d'azienda c.d. "Consulenti Finanziari Agenti" del Banco BPM a favore di Banca Aletti deliberata nella seduta del Consiglio di Amministrazione del 10 settembre 2019 per un valore di 0,3 milioni.

Oggetto delle operazioni di trasferimento sono, oltre alle attività, passività, diritti e obbligazioni relativi ai rami d'azienda, anche le attività finanziarie sottostanti ai rapporti contrattuali di amministrazione e custodia, di risparmio gestito e i prodotti assicurativi.

Attraverso le descritte operazioni si è completato il programma di riassetto del comparto delle attività di Private Banking avviato nei precedenti esercizi.

Accordo per lo svolgimento dei servizi di negoziazione per conto proprio, esecuzione di ordini per conto dei clienti, ricezione e trasmissione di ordini tra Banco BPM, Banca Aletti e Banca Akros

Il Consiglio di Amministrazione nella seduta del 16 luglio 2019 ha: (i) approvato l'accordo con cui il Banco BPM conferisce a Banca Akros l'incarico di svolgere i servizi di negoziazione per conto proprio, esecuzione di ordini per conto dei clienti, ricezione e trasmissione di ordini cui all'art. 1, comma 5, lett. a), b) ed e) del T.U.F., in relazione agli ordini trasmessi dal Banco BPM ed inerenti ai rapporti di investimento che sono stati e/o saranno perfezionati dal Banco BPM stesso con la propria clientela, con la corresponsione per l'esercizio 2019 di commissioni stimate in circa 7 milioni; (ii) autorizzato l'accordo con cui Banca Aletti conferisce a Banca Akros l'incarico di svolgere i servizi di negoziazione per conto proprio, esecuzione di ordini per conto dei clienti, ricezione e trasmissione di ordini cui all'art. 1, comma 5, lett. a), b) ed e) del T.U.F., in relazione agli ordini trasmessi dal Banco BPM ed inerenti ai rapporti di investimento che sono stati e/o saranno perfezionati da Banca Aletti stessa con la propria clientela, con la corresponsione di commissioni per l'esercizio 2019 stimate in 2,3 milioni. In data 29 novembre 2019 l'Amministratore Delegato ha deliberato l'aumento di 1 milione del plafond relativo al flusso commissionale da Banco BPM a Banca Akros.

Gruppo di rischio Alba Leasing - Riduzione del monte fidi - Conferma e nuova scadenza di revisione del plafond d'affidabilità

Il Consiglio di Amministrazione nella seduta del 16 luglio 2019 ha confermato, a favore del gruppo di rischio Alba Leasing, il plafond d'affidabilità per 1 miliardo con nuova scadenza di revisione al 30 giugno 2020 e approvato l'importo del monte fidi in essere pari a 982,2 milioni (a cui si affiancano rischi indiretti per 2,7 milioni e rischi di evidenza per 15 milioni) con le seguenti principali variazioni: (i) nuova linea di 912 milioni nella forma di promiscuo libero, concessa dal Banco BPM con scadenza 31 dicembre 2019, utilizzabile per cassa a breve termine, conto corrente e sovvenzione denaro caldo. La nuova linea è compensata dalla soppressione di 7 linee di credito di pari importo complessivo (912 milioni), (ii) riduzione da 23 milioni a 22,6 milioni della linea per firma finanziaria a lungo termine concessa dal Banco BPM, a fronte garanzia emessa a favore Cassa Depositi e Prestiti; (iii) riduzione da 27,7 milioni a 24,8 milioni della linea per firma finanziaria a lungo termine concessa dal Banco BPM, a fronte garanzia emessa a favore BEI; (iv) riduzione da 9 milioni a 7,2 milioni della linea per firma finanziaria a lungo termine concessa dal Banco BPM a fronte garanzia emessa a favore BEI; (v) aumento da 10 milioni a 15 milioni della linea per pronti contro termine concessa da Banca Akros, utilizzabile oltre che per operazioni con sottostanti titoli senior di cartolarizzazioni effettuate - o in fase di predisposizione - da Alba Leasing, anche per una operazione di pronti contro termine con sottostante titoli mezzanine della cartolarizzazione "Alba 9" a 3 mesi.

Riacquisto crediti cartolarizzati a sofferenza dalle operazioni ITA8 e ITA11, e successiva cessione di tali crediti ad Alba Leasing

Il Consiglio di Amministrazione nella seduta del 5-6 agosto 2019 ha deliberato di procedere: (i) al riacquisto di taluni crediti ceduti a Italfinance Securitisation Vehicle e di taluni crediti ceduti a Italfinance Securitisation Vehicle 2 nell'ambito, rispettivamente, delle operazioni ITA8 ed ITA11, per un importo rispettivamente non superiore a circa 250 mila e 4,2 milioni; (ii) alla successiva cessione ad Alba Leasing dei crediti riacquistati dalle società veicolo per un importo non superiore a circa 4,5 milioni.

Chiusura anticipata dell'operazione di cartolarizzazione ProFamily Securitisation e strutturazione di una nuova operazione di cartolarizzazione Consumer

Il Consiglio di Amministrazione nella seduta del 24 settembre 2019 ha espresso parere favorevole ai fini delle delibere da assumere da parte della controllata ProFamily relative alla chiusura anticipata dell'operazione di cartolarizzazione ProFamily Securitisation e strutturazione di una nuova operazione di cartolarizzazione Consumer.

Nello specifico sono stati previsti i seguenti interventi: (i) riacquisto del portafoglio di PF Securitisation da parte di ProFamily per un importo pari a circa 260 milioni di al 31 agosto 2019; (ii) cessione, nell'ambito della nuova operazione PF Consumer, di un portafoglio di prestiti personali e finalizzati erogati da ProFamily (ivi inclusi i crediti idonei derivanti dallo smontaggio), con un debito residuo stimato pari a circa 0,9 miliardi; (iii) emissione, nell'ambito dell'operazione, di nuove classi senior, mezzanine e junior di titoli asset-backed. I titoli junior emessi dalla Società Veicolo saranno sottoscritti da ProFamily che continuerà a sostenere il rischio di credito del portafoglio oggetto di cessione, mentre i titoli senior e mezzanine potranno alternativamente essere collocati sul mercato e sottoscritti da investitori istituzionali, sottoscritti da ProFamily e finanziati dalla stessa in forma bilaterale con una controparte di mercato, sottoscritti da ProFamily e finanziati dalla stessa in forma bilaterale dal Banco BPM.

Il Consiglio ha approvato inoltre, nell'ambito dell'operazione sopra descritta, la risoluzione del contratto di pegno irregolare tra il Banco BPM e ProFamily.

Si segnala che, nel mese di dicembre 2019, con la firma dei relativi contratti, si è provveduto alla chiusura dell'operazione di cartolarizzazione realizzata tramite la Società Veicolo ProFamily Securitisation.

Proposta di chiusura anticipata delle operazioni di cartolarizzazione Italfinance Securitisation Vehicle Series 2005 (ITA8) e Italfinance Securitisation Vehicle 2 Series 2009 (ITA11) e riacquisto dei portafogli di crediti derivanti da contratti di leasing

Il Consiglio di Amministrazione nella seduta del 26 novembre 2019 ha deliberato di : (i) approvare la chiusura anticipata delle operazioni Italfinance Securitisation Vehicle (ITA8) e Italfinance Securitisation Vehicle 2 Series 2009 (ITA11) ed il conseguente rimborso anticipato integrale dei titoli ancora in essere da parte della Società veicolo; (ii) procedere al riacquisto in blocco di tutti i crediti ceduti a Italfinance Securitisation Vehicle e Italfinance Securitisation Vehicle 2.

L'impatto economico atteso (stimato sulla base delle elaborazioni effettuate sui dati al 30 settembre 2019) e derivante dalla proposta di chiusura anticipata delle Operazioni è positivo e pari a circa 8,8 milioni (di cui ITA8 negativa di circa 6 milioni, mentre ITA11 positiva di circa 14,8 milioni). Inoltre si stima un risparmio di costi fissi inerenti la gestione delle società veicolo pari a circa 200/250 mila euro annui.

Gruppo di rischio Credit Agricole SA – Agos Ducato : aumento del plafond di affidabilità- nuova scadenza di revisione - conferma del plafond per rischi di evidenza - incremento del monte fidi in essere.

Il Consiglio di Amministrazione nella seduta del 26 novembre 2019 ha deliberato per il gruppo di rischio in oggetto: (i) l'incremento del plafond di affidabilità da 2.200 milioni a 2.270 milioni e la conferma del plafond per rischi di evidenza pari a 800 milioni, con nuova data di revisione al 30 novembre 2020; (iii) l'incremento del monte fidi in essere da 2.088,7 milioni a 2.104,3 milioni, cui si affiancano rischi indiretti per 27,9 milioni e rischi di evidenza per 750 milioni. Relativamente ad Agos Ducato la proposta prevedeva il rinnovo delle linee in essere con un aumento di 3,3 milioni (da 1.661,7 a 1.665 milioni) ed una quota di plafond a disposizione per Agos Ducato di 100 milioni, al fine di poter dar corso – qualora ve ne fossero le precondizioni - agli Accordi di Funding firmati dal nostro Gruppo il 28 giugno 2018 (Funding Agreement previsto nella delibera del Consiglio di Amministrazione del 29 novembre 2018 relativa alla "razionalizzazione del comparto del credito al consumo").

Accordo per lo svolgimento dei servizi di negoziazione per conto proprio, esecuzione di ordini per conto dei clienti, ricezione e trasmissione di ordini tra Banco BPM, Banca Aletti e Banca Akros

Il Consiglio di Amministrazione nella seduta del 17-18 dicembre 2019 ha deliberato di: (i) approvare lo svolgimento dell'attività di negoziazione da parte di Banca Akros a favore del Banco BPM in relazione agli ordini trasmessi da Banco BPM ed inerenti ai rapporti di investimento che sono stati e/o saranno perfezionati dal Banco BPM stesso con la propria clientela, con la corresponsione per l'esercizio 2020 di un flusso commissionale massimo pari a 9 milioni; (ii) autorizzare lo svolgimento dell'attività di negoziazione da parte di Banca Akros a favore di Banca Aletti in relazione agli ordini trasmessi da Banca Aletti ed inerenti ai rapporti di investimento che sono stati e/o saranno perfezionati da Banca Aletti stessa con la propria clientela, con la corresponsione per l'esercizio 2020 di un flusso commissionale massimo pari a 3 milioni.

PARTE I - ACCORDI DI PAGAMENTO BASATI SU PROPRI STRUMENTI PATRIMONIALI

A. INFORMAZIONI DI NATURA QUALITATIVA

1. Descrizione degli accordi di pagamento basati su propri strumenti patrimoniali

1.1 Remunerazione collegata a sistemi di incentivazione: piani di compensi basati su azioni

Banco BPM S.p.A., in qualità di Capogruppo, predispone l'annuale Relazione sulla politica in materia di remunerazione e sui compensi corrisposti ai sensi delle vigenti disposizioni in materia di politiche e prassi di remunerazione e incentivazione della Banca d'Italia (Circolare n. 285/2013, 25° aggiornamento del 23 ottobre 2018, Parte Prima, Titolo IV, Capitolo 2 "Politiche e prassi di remunerazione e incentivazione"), dell'art.123-ter del Decreto Legislativo 58/1998 ("Testo Unico della Finanza" o "TUF") e successive modificazioni e dell'art. 84-quater della delibera Consob n.11971/1999 e successive modificazioni ("Regolamento Emittenti").

Le politiche di remunerazione ("Policy") definiscono, nell'interesse di tutti gli stakeholder, le linee guida dei sistemi di remunerazione e incentivazione del personale del Gruppo con l'obiettivo, da un lato, di favorire il perseguimento delle strategie, degli obiettivi e dei risultati di lungo periodo, in coerenza con il quadro generale di politiche di governo e di gestione dei rischi e con i livelli di liquidità e patrimonializzazione, dall'altro, di attrarre e mantenere nel Gruppo soggetti aventi professionalità e capacità adeguate alle esigenze d'impresa, a vantaggio della competitività e del buon governo, perseguendo l'equità interna e verso il mercato del lavoro esterno.

E' inoltre scopo delle politiche di remunerazione del Gruppo garantire un'adeguata remunerazione a fronte di una performance durevole, che permetta, al contempo, di valorizzare il personale, riconoscere il contributo individuale al raggiungimento dei risultati e disincentivare condotte non improntate a criteri di correttezza nelle relazioni con la clientela e di rispetto delle norme o che propendano verso un'eccessiva esposizione al rischio o inducano a violazioni normative.

La remunerazione del personale dipendente del Gruppo prevede una componente variabile (incentivo) collegata al sistema di incentivazione con periodicità annuale; il cui riconoscimento è subordinato alla contestuale positiva verifica di predefinite condizioni di accesso (cancelli) costituite da indicatori di adeguatezza patrimoniale, adeguatezza della liquidità e redditività. Successivamente alla verifica dei cancelli, ma in via anticipata rispetto alle eventuali erogazioni, l'ammontare delle risorse economiche effettivamente disponibile è determinato in ragione dei risultati economici conseguiti (coefficiente di rettifica finanziario), nonché di indicatori qualitativi di natura non finanziaria (coefficiente di rettifica non finanziario), in entrambi i casi inclusi e monitorati, in coerenza con il quadro di propensione al rischio del Gruppo, nell'ambito del Risk Appetite Framework.

L'incentivo del personale più rilevante1 identificato nell'anno è suddiviso in una quota up-front e in quote differite.

La quota up-front, da attribuire entro il mese di luglio dell'anno successivo a quello di competenza, a prescindere dal beneficiario è pari al:

  • 60% dell'incentivo riconosciuto, nei casi in cui esso sia inferiore a 430 mila euro;
  • 40% dell'incentivo riconosciuto, nei casi in cui esso sia pari o superiore a 430 mila euro.

Il valore di 430 mila euro rappresenta per il Gruppo il livello di remunerazione variabile di importo particolarmente elevato, determinato in coerenza al criterio stabilito dalle Disposizioni di Vigilanza della Banca d'Italia2 . Il 50% della quota up-front dell'incentivo è riconosciuto in azioni ordinarie Banco BPM.

Le quote differite sono costituite da:

  • cinque quote annue di pari importo differite nel periodo quinquennale successivo all'anno di maturazione della quota up-front e da attribuire entro il mese di luglio di ciascun anno, per il 55% in azioni ordinarie

1 Soggetti la cui attività professionale ha, o può avere, un impatto rilevante sul profilo di rischio del Gruppo.

2 Cfr., Parte Prima, Titolo IV, Capitolo 2, Sezione III, Paragrafo 2: "Per importo di remunerazione variabile particolarmente elevato si intende il minore tra: i) il 25 per cento della remunerazione complessiva media degli high earners italiani, come risultante dal più recente rapporto pubblicato dall'EBA; ii) 10 volte la remunerazione complessiva media dei dipendenti della banca".

Banco BPM, per il personale più rilevante apicale3 , indipendentemente dall'importo dell'incentivo riconosciuto, e per il personale più rilevante ricompreso nei diretti riporti dell'Amministratore Delegato delle banche italiane controllate, nel caso in cui l'importo dell'incentivo riconosciuto sia pari o superiore a 430 mila euro;

  • tre quote annue di pari importo, differite nel periodo triennale successivo all'anno di maturazione della quota up-front e da attribuire entro il mese di luglio di ciascun anno, per il 50% in azioni ordinarie Banco BPM, per il personale più rilevante non indicato al punto precedente.

Per le azioni maturate è previsto un periodo di retention (vincolo alla vendita) di un anno, sia per quelle up-front, sia per le differite; per queste ultime il periodo di retention decorre dal momento in cui la remunerazione differita è maturata. La maturazione delle quote azionarie avviene unitamente alle rispettive quote monetarie, mentre l'effettiva entrata in possesso da parte del beneficiario avviene al termine del periodo di retention.

Inoltre, in coerenza con le prassi del sistema bancario nazionale e nel rispetto dello spirito delle disposizioni vigenti, nei casi in cui l'incentivo riconosciuto risultasse inferiore o pari alla soglia di rilevanza di 50 mila euro e contestualmente inferiore o pari a un terzo della remunerazione annua fissa lorda (RAL) individuale, esso sarà erogato in contanti e in un'unica soluzione; tale previsione non riguarda il personale più rilevante di fascia alta4 (ivi compreso quello apicale) e coloro effettivamente interessati5 da un rapporto tra la remunerazione variabile e fissa superiore al 100%, a cui pertanto è sempre applicata integralmente la norma in termini di differimento e di attribuzione di azioni.

L'Assemblea Ordinaria dei Soci di Banco BPM in data 6 aprile 2019 ha approvato, ai sensi dell'articolo 114-bis del TUF e dell'articolo 84-bis del Regolamento Emittenti, il piano di compensi basati su azioni del Banco BPM S.p.A., così come definito nel Documento Informativo allo scopo predisposto dal Consiglio di Amministrazione in data 28 febbraio 2019, sulla base della Policy; il Piano Annuale prevede la valorizzazione di una quota della componente variabile della remunerazione al personale più rilevante del Gruppo, da corrispondersi mediante assegnazione di azioni ordinarie di Banco BPM S.p.A. a valere sul sistema incentivante annuale 2019.

Oltre al piano di compensi basati su azioni del Banco BPM S.p.A., l'Assemblea Ordinaria dei Soci di Banco BPM in data 6 aprile 2019 ha approvato:

  • le politiche di remunerazione e incentivazione 2019,
  • i criteri per la determinazione dell'importo eventualmente da accordare in caso di conclusione anticipata del rapporto di lavoro di tutto il personale, ivi compresi i limiti fissati a detto importo in termini di annualità di remunerazione fissa.

Per maggiori informazioni di dettaglio si rinvia a quanto contenuto nei documenti di seguito indicati: Relazione sulla Remunerazione 2019, Documento Informativo sul Piano Annuale 2019 e Documento Informativo sul Piano Triennale 2017-2019, disponibili sul sito internet www.bancobpm.it (sezione Corporate Governance — Politiche di Remunerazione).

A partire dal 2017, è introdotto nel Gruppo un sistema di incentivazione di lungo termine (ILT) su base triennale (incentivo ILT), correlato agli obiettivi del Piano Strategico 2016-2019; tale scelta nasce dalla volontà di legare parte della remunerazione dei manager del vertice aziendale agli interessi degli azionisti che richiedono creazione di valore per l'impresa nel tempo.

Anche il riconoscimento dell'incentivo ILT è subordinato alla contestuale positiva verifica di predefinite condizioni di accesso (cancelli) costituite da indicatori di: adeguatezza patrimoniale, adeguatezza della liquidità e di redditività. Ferma restando la positiva verifica dei cancelli di accesso, la misura dell'incentivo ILT è inoltre parametrata, sulla base di una matrice di performance, alla redditività risk adjusted conseguita e al valore creato dall'impresa per i propri azionisti. L'incentivo ILT è corrisposto interamente in azioni ordinarie Banco BPM S.p.A. (performance share) ed è suddiviso in:

• una quota up-front, pari al 40% dell'incentivo ILT;

3 L'Amministratore Delegato, i Condirettori Generali e i vertici operativi e direttivi di Capogruppo, i responsabili della prima linea manageriale di Capogruppo non inclusi tra le funzioni aziendali di controllo e a diretto riporto dell'Amministratore Delegato, l'Amministratore Delegato di Aletti & C. Banca d'Investimento Mobiliare e di Banca Akros.

4 Il personale più rilevante di fascia alta è identificato, per il 2019, nei seguenti soggetti: Amministratore Delegato, Condirettori Generali e Responsabili della prima linea manageriale di Capogruppo, Amministratore Delegato, Direttore Generale, Condirettore Generale e Vice Direttore Generale (ove presenti) di Aletti & C. Banca d'Investimento Mobiliare, Banca Akros e ProFamily. 5 Ex ante.

• tre quote annue di pari importo, complessivamente pari al 60%, differite nel periodo triennale successivo all'anno di maturazione della quota up-front.

Nel sistema ILT per le azioni maturate è previsto un periodo di retention (vincolo alla vendita) di due anni per quelle up-front e di un anno per le differite; per queste ultime il periodo di retention decorre dal momento in cui la remunerazione differita è maturata. L'assegnazione delle azioni ai rispettivi beneficiari (e quindi l'effettiva entrata in possesso) avviene al termine del periodo di retention.

In entrambi i sistemi (annuale e triennale) sia la quota up-front, sia le quote differite sono soggette a meccanismi di malus e di claw-back, così come declinati nella Policy.

L'Assemblea Ordinaria dei Soci di Banco BPM in data 8 aprile 2017 ha approvato, ai sensi dell'articolo 114-bis del TUF e dell'articolo 84-bis del Regolamento Emittenti, il piano di compensi basati su azioni del Banco BPM S.p.A., così come definito nel Documento Informativo allo scopo predisposto dal Consiglio di Amministrazione in data 28 febbraio 2017, sulla base della Policy; il Piano Triennale prevede la valorizzazione della componente variabile della remunerazione a componenti esecutivi del Consiglio di Amministrazione e a dipendenti e collaboratori del Gruppo bancario Banco BPM riconducibili alla categoria dei manager di vertice del Gruppo, da corrispondersi mediante assegnazione di azioni ordinarie di Banco BPM S.p.A. a valere sul sistema incentivante di lungo termine 2017-2019.

1.2 Piani compensi basati su azioni di esercizi precedenti

Il Consiglio di Amministrazione di Banco BPM in data 6 febbraio 2019 ha deliberato l'apertura dei cancelli di accesso al Sistema di Incentivazione 2018 nonché:

  • l'attuazione del Piano 2018 già approvato dall'Assemblea Ordinaria dei Soci di Banco BPM in data 7 aprile 2018, per un controvalore complessivo pari a 4,2 milioni (stima importo massimo erogabile);
  • l'accesso alle quote differite di incentivi di competenza di esercizi precedenti relative:
    • − ai Sistemi di Incentivazione 2014 (4° quota differita), 2015 (3° quota differita) e 2016 (2° quota differita) definiti nell'ambito delle annuali politiche di remunerazione, approvate rispettivamente dalle Assemblee Ordinarie dei Soci dell'ex Banca Popolare di Milano S.c. a r.l. in data 12 aprile 2014, 11 aprile 2015 e 30 aprile 2016,
    • − al Sistema di Incentivazione 2015 dell'ex Gruppo bancario Banco Popolare, il cui piano compensi è stato approvato dall'Assemblea dei Soci in data 19 marzo 2016,
    • − al Sistema di Incentivazione 2017 (1° quota differita), definito nell'ambito delle annuali politiche di remunerazione, approvate dall'Assemblea Ordinaria dei Soci del Gruppo Banco BPM in data 8 aprile 2017.

In relazione alle quote azionarie, di competenza di esercizi precedenti, il numero di azioni ordinarie della ex Banca Popolare di Milano riconosciute è stato convertito in azioni Banco BPM, in virtù dell'avvenuta fusione con l'ex Banco Popolare, sulla base del valore stabilito per il concambio pari a 1 azione Banco BPM ogni 6,386 azioni della ex Banca Popolare di Milano; anche le azioni ordinarie dell'ex Banco Popolare riconosciute sono state convertite in azioni Banco BPM, in virtù dell'avvenuta fusione con Banca Popolare di Milano, sulla base del valore stabilito per il concambio pari ad un'azione Banco BPM per ogni azione dell'ex Banco Popolare.

Per un maggior dettaglio sulle modalità e termini di attribuzione delle azioni a valere sui Piani sopra descritti, si rinvia ai rispettivi documenti informativi predisposti ai sensi dell'art. 84-bis del Regolamento Emittenti, depositati presso la Sede sociale, Borsa Italiana S.p.A. e a disposizione del pubblico, tra l'altro, sul sito internet del Banco BPM S.p.A. all'indirizzo www.bancobpm.it (per il 2017 e il 2018: sezione Corporate Governance — Politiche di Remunerazione; per gli anni precedenti: sezione Corporate Governance — Assemblea Soci — Assemblea Soci Ante Fusione).

1.3 Importi per la conclusione anticipata del rapporto di lavoro

In determinati casi di risoluzione del rapporto di lavoro, è facoltà unilaterale della Capogruppo pattuire, subordinatamente alle condizioni e secondo le modalità definite nella Policy, eventuali importi per la conclusione anticipata del rapporto di lavoro (per il personale più rilevante, "golden parachute") che possono essere riconosciuti nella misura massima di 24 mensilità di remunerazione fissa (esclusa l'indennità di mancato preavviso determinata secondo quanto stabilito dalla legge) ed entro il limite massimo di 2,4 milioni (lordo dipendente).

Il riconoscimento di importi per la conclusione anticipata del rapporto di lavoro è subordinato alla positiva verifica delle condizioni, relative all'esercizio precedente, di adeguatezza patrimoniale e di liquidità.

L'erogazione avviene secondo le medesime modalità previste per il sistema di incentivazione annuale, definite nelle politiche di remunerazione vigenti al momento della cessazione, con riferimento all'ultimo ruolo per il quale è valutata la concessione dell'importo, ferme restando le specificità previste dalle Disposizioni di Vigilanza della Banca d'Italia; pertanto l'erogazione avviene:

  • per il restante personale (ossia per il personale non rilevante), in contanti e in un'unica soluzione;
  • per il personale più rilevante (golden parachute):
    • − in una quota up-front, pari al 60%, nei casi in cui l'importo sia inferiore all'importo particolarmente elevato stabilito nelle politiche di remunerazione vigenti al momento del riconoscimento, o pari al 40%, nei restanti casi;
    • − in cinque quote annue differite di pari importo, per il personale più rilevante apicale, indipendentemente dall'importo riconosciuto, e per il personale più rilevante ricompreso nei diretti riporti dell'Amministratore Delegato delle banche italiane controllate, nel caso in cui l'importo riconosciuto sia pari o superiore all'importo particolarmente elevato stabilito nelle politiche di remunerazione vigenti al momento del riconoscimento, o in tre quote differite nei restanti casi;
    • − la quota up-front matura alla cessazione del rapporto di lavoro ed è attribuita nei limiti temporali previsti dagli accordi individuali; le quote differite maturano annualmente, la prima decorsi dodici mesi dalla data di erogazione della quota up-front, le successive a pari distanza temporale dalla maturazione della quota precedente;
    • − in riferimento alla quota up-front, per il 50% in contanti e per il 50% in azioni ordinarie Banco BPM;
    • − in riferimento a ciascuna quota differita, la componente in azioni ordinarie Banco BPM è pari al 55%, nei casi in cui si applica il differimento in cinque anni, o al 50%, nei restanti casi;
    • − per le azioni maturate è previsto un periodo di retention (vincolo alla vendita) di un anno; per le quote differite il periodo di retention decorre dal momento in cui la remunerazione differita è maturata. La maturazione delle quote azionarie avviene unitamente alle rispettive quote monetarie, mentre l'effettiva entrata in possesso da parte del beneficiario avviene al termine del periodo di retention. Il prezzo di carico delle azioni assegnate, sia della quota up-front, sia delle quote differite, sarà pari al cosiddetto valore normale, corrispondente alla media aritmetica dei prezzi ufficiali rilevati nei trenta giorni di calendario precedenti la data in cui ciascuna quota sarà resa disponibile mediante il trasferimento nel dossier titoli del beneficiario. Eventuali diritti e/o dividendi matureranno esclusivamente con riferimento al periodo successivo al trasferimento nel dossier titoli del beneficiario.

L'erogazione degli importi per la conclusione anticipata del rapporto di lavoro, sia per il personale più rilevante, sia per il restante personale, avviene solo in assenza di accertati comportamenti fraudolenti o di colpa grave messi in atto da colui che sia cessato. L'accertamento di tali comportamenti, la cui valutazione in merito alla significatività della colpa è effettuata dal Consiglio di Amministrazione di Capogruppo, per i soggetti da esso direttamente nominati, o dall'Amministratore Delegato di Capogruppo, per i restanti soggetti, implica l'annullamento delle quote non ancora erogate (malus) e la restituzione di quelle già attribuite (claw-back); tale valutazione avviene dal momento della loro maturazione fino ai successivi cinque anni.

I piani di incentivazione per il personale più rilevante sopra descritti, che prevedono il pagamento basato su azioni di Banco BPM, si configurano come piani "equity settled" in accordo con le previsioni dell'IFRS 2. Tali pagamenti basati su azioni sono rilevati nel conto economico nella voce "Spese per il personale" in contropartita di un incremento delle "Riserve" di patrimonio netto consolidato e nel patrimonio netto della Capogruppo.

***

Le società controllate invece, nel proprio bilancio separato, contabilizzano il costo di competenza del periodo nella voce di conto economico "Spese per il personale" in contropartita di un incremento della voce dello stato patrimoniale passivo "Fondi per rischi ed oneri" in quanto i piani di incentivazione per il personale più rilevante prevedono il pagamento basato su azioni della Capogruppo che verrà regolato dalle singole controllate e, pertanto, si configurano come operazioni "cash settled".

B. INFORMAZIONI DI NATURA QUANTITATIVA

1. Variazioni annue

Il saldo del "magazzino titoli" al 1° gennaio 2019 consisteva in n. 4.004.510 azioni ordinarie Banco BPM. Nel corso del 2019, in attuazione delle politiche di remunerazione e incentivazione, sono state consegnate a 25 beneficiari complessivamente n. 346.718 azioni ordinarie Banco BPM S.p.A. di cui (i) n. 18.753 a 15 beneficiari dell'incentivo riconosciuto nell'ambito del Sistema di Incentivazione 2014 dell'ex Gruppo BPM, in relazione alla terza quota differita, maturata nel 2018; (ii) n. 52.308 a 17 beneficiari dell'incentivo riconosciuto nell'ambito del Sistema di Incentivazione 2015 dell'ex Gruppo BPM, in relazione alla seconda quota differita, maturata nel 2018; (iii) n. 243.885 a 19 beneficiari dell'incentivo riconosciuto nell'ambito del Sistema di Incentivazione 2016 dell'ex Gruppo BPM, in relazione alla quota up-front e alla prima quota differita, maturate rispettivamente nel 2017 e 2018; (iv) n. 5.514 ad un soggetto cessato per il golden parachute riconosciuto nel 2015 dall'ex Gruppo BPM, in relazione alla terza quota differita, maturata nel 2018; (v) n. 26.258 ad un soggetto cessato per il golden parachute riconosciuto nel 2017 dall'ex Gruppo BPM, in relazione alla quota up-front e alla prima quota differita maturate rispettivamente nel 2017 e 2018.

Il saldo del "magazzino titoli" al 31 dicembre 2019 consiste in n. 3.657.792 azioni ordinarie Banco BPM.

2. Altre informazioni

Relativamente ai Sistemi di Incentivazione in azioni, del personale più rilevante, nel 2019 il Gruppo ha stanziato i seguenti importi:

  • 4,3 milioni per Sistema di Incentivazione 2019 di cui 2,4 milioni relativi alla quota up front e 1,9 milioni relativi alle quote differite;
  • 1 milione pari all'effetto complessivo relativo alle quote differite dei sistemi incentivanti degli anni precedenti.

PARTE L – INFORMATIVA DI SETTORE

In base al principio IFRS 8, un'impresa deve fornire le informazioni che consentono agli utilizzatori del bilancio di valutare la natura e gli effetti sullo stesso delle attività da essa intraprese ed i contesti economici nei quali opera. E' quindi necessario evidenziare il contributo dei diversi "settori operativi" alla formazione del risultato economico del Gruppo.

L'identificazione dei "settori operativi" della presente Sezione è coerente con le modalità adottate dalla Direzione Aziendale per l'assunzione di decisioni operative e si basa sulla reportistica interna, utilizzata ai fini dell'allocazione delle risorse ai diversi segmenti e dell'analisi delle relative performance. In tale ottica, anche al fine di migliorare la rappresentazione della redditività del Gruppo, sono evidenziati anche settori operativi che risultano al di sotto delle soglie quantitative previste dal par. 13 dell'IFRS 8.

Per l'esercizio 2019, i settori operativi, assunti a riferimento per la fornitura dell'informativa in esame, sono i seguenti:

  • Retail;
  • Corporate;
  • Istituzionali;
  • Private;
  • Investment Banking;
  • Partnership Strategiche;
  • Leasing;
  • Corporate Center.

L'identificazione del Leasing come settore operativo trova la sua giustificazione nell'esigenza di fornire evidenza separata di un'attività in run-off, riconducibile alla gestione delle pregresse operazioni di leasing dell'ex Banca Italease (oggi incorporata nel Banco BPM) e della controllata Release.

Per una descrizione in merito alla configurazione sui suddetti settori operativi si fa rinvio all'informativa contenuta nella sezione "Risultati per settore di attività" della Relazione sulla gestione del Gruppo.

Infine, dal 1° gennaio 2019, il Gruppo ha applicato il nuovo principio contabile IFRS 16, che ha modificato le modalità di rilevazione contabile di tutti i contratti che contengono il diritto ad utilizzare un bene (c.d. "Right of Use") per un certo periodo di tempo in cambio di un determinato corrispettivo. Gli impatti di tale principio contabile sono stati recepiti nelle singole business line.

Nelle successive tabelle vengono forniti i dati economici e patrimoniali dettagliati per settore al 31 dicembre 2019 confrontati con i corrispondenti dati dell'esercizio precedente così come pubblicati nella Relazione finanziaria annuale dell'esercizio 2018.

Si precisa che i dati dell'esercizio precedente posti a confronto non sono pienamente confrontabili con quelli dell'esercizio 2019 sia per effetto della riallocazione della clientela fra le diverse business line sia per la riclassifica dei proventi rivenienti dal collocamento dei Certificates dalla voce "Risultato netto finanziario" alla voce "Commissioni nette" operata a partire dal 2019.

____________________________________________________________________________________________________________ NOTA INTEGRATIVA CONSOLIDATA 459

Risultati di settore - dati economici

2019 Totale Retail Corporate Istituzionali Private Investment
Banking
Partnership
Strategiche
Leasing Corporate
Center
Margine di interesse 1.997.952 1.064.337 401.404 55.713 3.483 83.409 (8.915) 35.506 363.015
Risultato delle partecipazioni valutate a patrimonio netto 131.255 - - - - - 131.439 - (184)
Margine finanziario 2.129.207 1.064.337 401.404 55.713 3.483 83.409 122.524 35.506 362.831
Commissioni nette 1.794.423 1.464.256 182.828 37.695 89.857 38.821 - 4 (19.038)
Altri proventi netti di gestione 37.245 (14.353) 295 4.053 (4.554) 787 - (1.837) 52.854
Risultato netto finanziario 332.080 9.792 (8.181) (42) 18 19.340 8.948 - 302.205
Altri proventi operativi 2.163.748 1.459.695 174.942 41.706 85.321 58.948 8.948 (1.833) 336.021
Proventi operativi 4.292.955 2.524.032 576.346 97.419 88.804 142.357 131.472 33.673 698.852
Spese per il personale (1.696.531) (1.069.663) (77.924) (7.312) (54.729) (29.516) (1.947) (5.479) (449.961)
Altre spese amministrative (638.566) (778.051) (84.991) (28.262) (15.866) (56.044) (624) (29.591) 354.863
Rettifiche di valore nette su attività materiali e immateriali (268.949) (127.251) (2.926) (620) (323) (1.105) (200) (1.288) (135.236)
Oneri operativi (2.604.046) (1.974.965) (165.841) (36.194) (70.918) (86.665) (2.771) (36.358) (230.334)
Risultato della gestione operativa 1.688.909 549.067 410.505 61.225 17.886 55.692 128.701 (2.685) 468.518
Rettifiche nette su finanziamenti verso clientela (778.530) (306.009) (382.067) (8.917) (13) 181 - (95.597) 13.892
Risultato netto della valutazione al fair value delle attività materiali (158.533) - - - - - - (78.219) (80.314)
Rettifiche nette su titoli ed altre attività finanziarie 5.759 - - - - 664 - - 5.095
Accantonamenti netti ai fondi per rischi ed oneri (71.025) (61.355) 6.205 209 (2.752) (861) - (697) (11.774)
Utili (perdite) da cessione di partecipazioni e investimenti 333.151 - - - - 80 (775) (5.187) 339.033
Risultato dell'operatività corrente al lordo delle imposte 1.019.731 181.703 34.643 52.517 15.121 55.756 127.926 (182.385) 734.450
Imposte sul reddito dell'esercizio dell'operatività corrente (145.417) (49.968) (9.527) (14.442) (4.158) (16.744) 3.477 41.690 (95.745)
Oneri relativi al sistema bancario al netto delle imposte (92.877) (60.439) (6.469) (6.970) (2.961) (963) - - (15.075)
Utile (Perdita) dell'esercizio di pertinenza di terzi 15.564 - - - - - - 15.376 188
Utile (perdita) dell'esercizio di pertinenza della Capogruppo 797.001 71.296 18.647 31.105 8.002 38.049 131.403 (125.319) 623.818
NOTA INTEGRATIVA CONSOLIDATA __________________
460
2018 Totale Retail Corporate Istituzionali Private Investment
Banking
Partnership
Strategiche
Leasing Corporate
Center
Margine di interesse 2.292.562 1.186.528 453.255 56.053 277 92.653 (10.557) 51.000 463.353
Risultato delle partecipazioni valutate a patrimonio netto 159.457 - - - - - 157.840 - 1.617
Margine finanziario 2.452.019 1.186.528 453.255 56.053 277 92.653 147.283 51.000 464.970
Commissioni nette 1.848.760 1.495.546 201.433 31.406 84.639 29.614 - 7 6.115
Altri proventi netti di gestione 389.771 (2.777) 688 3.990 (4.886) 879 - 15.418 376.459
Risultato netto finanziario 82.360 20.829 28.820 1.451 19 (8.188) 8.354 (16) 31.091
Altri proventi operativi 2.320.891 1.513.598 230.941 36.847 79.772 22.305 8.354 15.409 413.665
Proventi operativi 4.772.910 2.700.126 684.196 92.900 80.049 114.958 155.637 66.409 878.635
Spese per il personale (1.732.805) (1.123.217) (60.105) (6.258) (50.678) (24.989) (2.072) (6.452) (459.034)
Altre spese amministrative (816.478) (1.044.568) (99.698) (33.086) (19.069) (67.141) (486) (35.760) 483.330
Rettifiche di valore nette su attività materiali e immateriali (243.498) - - - - (1.032) - (32.599) (209.867)
Oneri operativi (2.792.781) (2.167.785) (159.803) (39.344) (69.747) (93.162) (2.558) (74.811) (185.571)
Risultato della gestione operativa 1.980.129 532.341 524.393 53.556 10.302 21.796 153.079 (8.402) 693.064
Rettifiche nette su finanziamenti verso clientela (1.941.116) (1.252.319) (544.721) (22.596) (300) 265 - (92.710) (28.735)
Rettifiche nette su titoli ed altre attività finanziarie 3.291 - - - - 767 - - 2.524
Accantonamenti netti ai fondi per rischi ed oneri (345.341) (281.592) (369) 1.181 (20.740) 5.915 - (12.425) (37.311)
Utili (perdite) da cessione di partecipazioni e investimenti 173.358 - - - - - 170.703 (1.373) 4.028
Risultato dell'operatività corrente al lordo delle imposte (129.679) (1.001.570) (20.697) 32.141 (10.738) 28.743 323.782 (114.910) 633.570
Imposte sul reddito dell'esercizio dell'operatività corrente 162.835 314.449 20.566 (8.647) 2.954 (9.884) 11.953 33.461 (202.017)
Oneri relativi al sistema bancario al netto delle imposte (100.218) (58.097) (6.194) (7.681) (1.268) (4.021) - - (22.957)
Utile (Perdita) delle attività operative cessate 936 - - - - - - - 936
Utile (Perdita) dell'esercizio di pertinenza di terzi 9.623 - - - - - - 9.622 1
Risultato dell'esercizio senza Impairment su client relationship al
netto delle imposte
(56.503) (745.218) (6.325) 15.813 (9.052) 14.838 335.735 (71.827) 409.533
Impairment su client relationship al netto delle imposte (2.929) - - - - - - - (2.929)
Utile (perdita) dell'esercizio di pertinenza della Capogruppo (59.432) (745.218) (6.325) 15.813 (9.052) 14.838 335.735 (71.827) 406.604

____________________________________________________________________________________________________________ NOTA INTEGRATIVA CONSOLIDATA 461

Nelle tabelle seguenti si riporta il dettaglio delle commissioni attive dell'esercizio 2019 e dell'esercizio precedente disaggregate in funzione della tipologia di servizio prestato, definita in ottica gestionale, e del settore operativo IFRS 8, in linea con i requisiti informativi introdotti dal principio contabile IFRS 15.

Tipologia servizi/valori
2019
Totale Retail Corporate Istituzionali Private Investment
Banking
Partnership
Strategiche
Leasing Corporate
Center
Distribuzione di Prodotti di risparmio, attività di raccolta
ordini e negoziazione di titoli e valute:
781.322 620.176 779 4.880 90.881 90.737 - - (26.131)
- amministrata, negoziazione titoli, valute e raccolta ordini 148.168 88.144 161 1.451 8.813 90.737 - - (41.138)
- gestioni e fondi 540.433 450.013 527 3.136 73.923 - - - 12.834
- bancassurance 92.721 82.019 91 293 8.145 - - - 2.173
Distribuzione di prodotti di protezione assicurativa 44.577 44.188 29 25 96 - - - 239
Distribuzione di prodotti di credito al consumo 47.120 45.467 - 8 17 - - - 1.628
Servizi di banca transazionale (monetica, portafoglio e
servizi di incasso e pagamento)
323.745 281.031 29.054 15.776 1.239 22 - - (3.377)
Tenuta e gestione su c/c e finanziamenti: 705.949 480.578 192.140 21.183 1.587 549 - 10 9.902
- finanziamenti per cassa e crediti di firma 459.395 262.862 172.949 14.353 420 136 - - 8.675
- c/c, depositi e estero 246.554 217.716 19.191 6.830 1.167 413 - 10 1.227
Altri servizi 8.039 5.573 1.311 240 29 2.872 - - (1.986)
Commissione attive 1.910.752 1.477.013 223.313 42.112 93.849 94.180 - 10 (19.725)
Commissione passive (116.329) (12.757) (40.485) (4.417) (3.992) (55.359) - (6) 687
Commissione nette 1.794.423 1.464.256 182.828 37.695 89.857 38.821 - 4 (19.038)
NOTA INTEGRATIVA CONSOLIDATA __________________
462
Tipologia servizi/valori
2018
Totale Retail Corporate Istituzionali Private Investment
Banking
Partnership
Strategiche
Leasing Corporate
Center
Distribuzione di Prodotti di risparmio, attività di raccolta
ordini e negoziazione di titoli e valute:
780.232 631.870 1.049 5.053 86.229 54.741 - - 1.290
- amministrata, negoziazione titoli, valute e raccolta ordini 111.490 61.705 336 1.413 6.213 53.824 - - (12.001)
- gestioni e fondi 602.028 511.411 605 3.472 74.155 917 - - 11.468
- bancassurance 66.714 58.754 108 168 5.861 - - - 1.823
Distribuzione di prodotti di protezione assicurativa 39.043 37.725 47 21 63 - - - 1.187
Distribuzione di prodotti di credito al consumo 41.175 45.810 - 10 24 - - - (4.669)
Servizi di banca transazionale (monetica, portafoglio e
servizi di incasso e pagamento)
334.654 282.258 30.606 12.646 1.421 - - - 7.723
Tenuta e gestione su c/c e finanziamenti: 742.496 510.216 206.103 14.697 1.601 883 - 15 8.981
- finanziamenti per cassa e crediti di firma 480.210 281.269 185.217 8.114 379 827 - 15 4.389
- c/c, depositi e estero 262.286 228.947 20.886 6.583 1.222 56 - - 4.592
Altri servizi 11.961 10.169 2.565 333 33 5.465 - - (6.604)
Commissione attive 1.949.561 1.518.048 240.370 32.760 89.371 61.089 - 15 7.908
Commissione passive (100.801) (22.502) (38.937) (1.354) (4.732) (31.475) (8) (1.793)
Commissione nette 1.848.760 1.495.546 201.433 31.406 84.639 29.614 - 7 6.115

Risultati di settore - dati patrimoniali

31/12/2019 Totale Retail Corporate Istituzionali Private Investment
Banking
Partnership
Strategiche
Leasing Corporate
Center
Crediti verso clientela: 122.312.599 56.335.048 28.752.403 5.720.739 245.141 827.446 - 2.005.510 28.426.312
finanziamenti verso clientela
103.343.352 56.335.048 28.601.715 5.720.739 245.141 819.074 - 2.005.510 9.616.125
titoli di debito
18.969.247 - 150.688 - - 8.372 - - 18.810.187
31/12/2018 Totale Retail Corporate Istituzionali Private Investment
Banking
Partnership
Strategiche
Leasing Corporate
Center
Crediti verso clientela: 119.462.481 56.412.860 28.345.574 4.778.663 221.407 1.401.575 - 2.577.597 25.724.805

• •

finanziamenti verso clientela 102.585.999

titoli di debito 16.876.482

56.412.860

28.245.574

-

100.000

-

-

16.559

4.778.663

221.407

1.385.016

-

-

-

16.759.923

2.577.597

8.964.882

____________________________________________________________________________________________________________ NOTA INTEGRATIVA CONSOLIDATA 463

31/12/2019 Totale Retail Corporate Istituzionali Private Investment
Banking
Partnership
Strategiche
Leasing Corporate
Center
Raccolta diretta 109.506.299 71.458.273 8.796.052 8.971.719 2.751.218 1.337.763 - 5.570 16.185.704
31/12/2018 Totale Retail Corporate Istituzionali Private Investment
Banking
Partnership
Strategiche
Leasing Corporate
Center
Raccolta diretta 105.219.691 67.696.786 9.045.237 7.474.794 2.438.999 826.764 - 5.369 17.731.742
31/12/2019 Totale Retail Corporate Istituzionali Private Investment
Banking
Partnership
Strategiche
Leasing Corporate
Center
Partecipazioni 1.386.079 - - - - - 1.368.892 - 17.187
31/12/2018 Totale Retail Corporate Istituzionali Private Investment
Banking
Partnership
Strategiche
Leasing Corporate
Center

Si segnala che la maggior parte delle attività e dei proventi operativi sono conseguiti in Italia, a conferma del radicamento sul territorio nazionale, considerato quale raggio primario di azione del Gruppo. Il peso delle attività e dei proventi operativi conseguiti all'estero è ampiamente inferiore alla soglia del 5%.

-

-

-

-

-

1.416.024

-

18.139

Partecipazioni 1.434.163

PARTE M – INFORMATIVA SUL LEASING

Sezione 1 – Locatario

INFORMAZIONI QUALITATIVE

Nel perimetro IFRS 16 del Gruppo Banco BPM rientrano i contratti di locazione delle unità immobiliari in prevalenza destinate all'attività commerciale (filiali), che rappresentano più del 99% dei diritti d'uso relativi al leasing. Marginali risultano gli altri contratti, relativi al noleggio della flotta delle auto aziendali ed a un numero limitato di contratti contenenti il diritto d'uso di apparecchiature tecnologiche.

I contratti di leasing a breve termine o di modesto valore sono contabilizzati secondo quanto previsto dal par. 6 dell'IFRS 16. I relativi costi sono indicati nella tabella 12.2 "Altre spese amministrative: composizione".

INFORMAZIONI QUANTITATIVE

Secondo quanto previsto dalla Circolare 262 di Banca d'Italia, nel seguito vengono riepilogate le informazioni richieste dal principio contabile IFRS 16, relative ai contratti nei quali il Gruppo risulta essere locatario, contenute nella presente Nota integrativa consolidata, nelle sezioni sotto indicate:

  • le informazioni sui diritti d'uso acquisiti con il leasing sono contenute nella Parte B, Attivo sezione 9 tabella 9.1 "Attività materiali ad uso funzionale: composizione delle attività valutate al costo" e in calce alla tabella 9.6 "Attività materiali ad uso funzionale: variazioni annue";
  • le informazioni sui debiti per leasing sono contenute nella Parte B, Passivo sezione 1 tabella 1.6 "Debiti per leasing";
  • le informazioni sugli interessi passivi sui debiti per leasing sono contenute nella Parte C sezione 1 tabella 1.3 "Interessi passivi e oneri assimilati: composizione";
  • le informazioni sugli ammortamenti dei diritti d'uso e le relative classi di attività sono contenute nella Parte B, Attivo – sezione 9 tabella 9.6 bis "Attività materiali ad uso funzionale - Diritti d'uso acquisiti con il leasing: variazioni annue", in corrispondenza della voce C.2 "Ammortamenti".

Alla data di bilancio il Gruppo ha in essere impegni per contratti di affitto che decorreranno nel 2020 per 2,6 milioni di cui contratti short term per 7 mila euro.

Sezione 2 – Locatore

INFORMAZIONI QUALITATIVE

Il Gruppo ha in essere contratti sia di leasing finanziario sia di leasing operativo.

L'attività di leasing finanziario, che include i contratti dell'ex Banca Italease (confluiti nella Capogruppo Banco BPM), nonché i contratti della società Release, risulta essere in run-off in relazione alla decisione del Gruppo di non erogare più direttamente tale forma di finanziamento.

L'attività di leasing operativo riguarda prevalentemente locazioni commerciali connesse agli immobili acquisiti a titolo di datio in solutum a fronte di precedenti esposizioni creditizie.

INFORMAZIONI QUANTITATIVE

1. Informazioni di stato patrimoniale e di conto economico

Secondo quanto previsto dalla Circolare 262 di Banca d'Italia, nel seguito vengono riepilogate le informazioni richieste dal principio contabile IFRS 16, relative ai contratti nei quali il Gruppo risulta essere locatore, contenute nella presente Nota integrativa consolidata, nelle sezioni sotto indicate:

  • le informazioni sui finanziamenti per leasing sono contenute nella Parte B, Attivo sezione 4 tabella 4.1 "Attività finanziarie valutate al costo ammortizzato: composizione merceologica dei crediti verso banche" e tabella 4.1 "Attività finanziarie valutate al costo ammortizzato: composizione merceologica dei crediti verso clientela";
  • le informazioni sulle attività concesse in leasing operativo sono contenute nella Parte B, Attivo sezione 9 in calce alla tabella 9.4 "Attività materiali detenute a scopo di investimento: composizione delle attività valutate al fair value", con relativa specifica in calce alla stessa tabella;
  • le informazioni sugli interessi attivi sui finanziamenti per leasing sono contenute nella Parte C sezione 1 tabella 1.1 "Interessi attivi e proventi assimilati: composizione";
  • le informazioni sui proventi derivanti da leasing operativo sono contenute nella Parte C sezione 16 tabella 16.2 "Altri proventi di gestione: composizione".

2. Leasing finanziario

2.1 Classificazione per fasce temporali dei pagamenti da ricevere e riconciliazione con i finanziamenti per leasing iscritti nell'attivo

Totale
Fasce temporali 31/12/2019
Pagamenti da ricevere
per il leasing
Fino a 1 anno 380.996
Da oltre 1 anno fino a 2 anni 312.955
Da oltre 2 anno fino a 3 anni 468.557
Da oltre 3 anno fino a 4 anni 167.125
Da oltre 4 anno fino a 5 anni 140.422
Da oltre 5 anni 415.963
Totale dei pagamenti da ricevere per leasing 1.886.018
Riconciliazione con finanziamenti
Utili finanziari non maturati (-) (164.381)
Valore residuo non garantito (-) -
Finanziamenti per leasing 1.721.637

La tabella contiene i pagamenti da ricevere per finanziamenti per leasing verso banche e verso la clientela, siano essi riferiti ad esposizioni non deteriorate o deteriorate.

In relazione alle esposizioni non deteriorate, i pagamenti da ricevere si riferiscono esclusivamente ai canoni con scadenza successiva alla data di riferimento del bilancio. Su tali crediti si rilevano:

  • Scaduti per 0,9 milioni
  • Rettifiche di valore di portafoglio per 8,0 milioni
  • Plusvalenze dell'esercizio per 1,1 milioni.

I finanziamenti per leasing registrano una progressiva riduzione in relazione alla decisione del Gruppo di non erogare più direttamente tale forma di finanziamento.

Nel seguito vengono fornite, ancorché non pienamente confrontabili, le tabelle al 31 dicembre 2018 relative all'operatività in leasing verso banche e verso clientela, predisposte secondo quanto previsto dalla precedente versione della Circolare di Banca d'Italia n. 262 (5° aggiornamento).

Verso banche

31/12/2018
Pagamenti minimi Investimento Lordo
Esposizioni
deteriorate
Capitale di cui valore
residuo
garantito
Interessi di cui valore
residuo non
garantito
a vista - 11 - 2 13 -
Fino a 3 mesi - 81 - 7 88 -
Tra 3 mesi e 1 anno - 278 - 24 302 -
Tra 1 anno e 5 anni - 1.688 901 41 1.729 -
Oltre i 5 anni - - - - - -
Durata indeterminata - - - - - -
Totale netto - 2.058 901 74 2.132 -

Verso clientela

31/12/2018
Pagamenti minimi Investimento Lordo
Esposizioni
deteriorate
Capitale di cui valore
residuo
garantito
Interessi di cui valore
residuo non
garantito
A vista 39.801 7.962 111 1.975 9.937 -
Fino a 3 mesi 8.746 19.098 163 4.929 23.832 -
Tra 3 mesi e 1 anno 130.755 84.228 3.460 19.959 103.602 -
Tra 1 anno e 5 anni 401.057 551.194 212.806 71.277 614.187 -
Oltre 5 anni 442.095 403.516 245.393 30.420 433.937 -
Durata indeterminata 3.595 - - - - -
Totale netto 1.026.049 1.065.998 461.933 128.560 1.185.495 -

2.2 Altre informazioni

Nessuna ulteriore informazione da segnalare.

3. Leasing operativo

3.1 Classificazione per fasce temporali dei pagamenti da ricevere

Totale
Fasce temporali 31/12/2019
Pagamenti da ricevere
per il leasing
Fino a 1 anno 37.107
Da oltre 1 anno fino a 2 anni 34.206
Da oltre 2 anni fino a 3 anni 31.076
Da oltre 3 anni fino a 4 anni 18.460
Da oltre 4 anni fino a 5 anni 13.883
Da oltre 5 anni 41.787
Totale 176.519

3.2 Altre informazioni

Nessuna ulteriore informazione da segnalare.

ALTRE INFORMAZIONI

Informativa su erogazioni pubbliche di cui all'art. 1, comma 125 della Legge 4 agosto 2017, n. 124 ("Legge annuale per il mercato e la concorrenza")

In ottemperanza a quanto disposto dall'art. 1, comma 125, della legge 4 agosto 2017, n. 124, si fornisce di seguito evidenza degli importi incassati nel corso dell'esercizio 2019 dalla Capogruppo e dalle società controllate, a titolo di "sovvenzioni, contributi, incarichi retribuiti e comunque vantaggi economici di qualunque genere".

Società del Gruppo Tipologia di contributi Autorità concedente Importi incassati
nell'esercizio 2019
(dati in euro)
Banco BPM Aiuti alla formazione del personale (*) FBA (Fondo Banche e Assicurazioni) 5.143.625
Banca Aletti Aiuti alla formazione del personale (*) FBA (Fondo Banche e Assicurazioni) 64.406
Terme Ioniche S.r.l. Contributi all'agricoltura (**) Erogati dall'Unione Europea per il tramite
di Arcea (l'Agenzia della Regione Calabria
per le Erogazioni in Agricoltura), in qualità
di organismo pagatore
144.379
Sagim S.r.l. Società
Agricola
Contributi all'agricoltura (**) Erogati dall'Unione Europea per il tramite
di Artea (l'Agenzia Regionale Toscana per
le Erogazioni in Agricoltura), in qualità di
organismo pagatore
342.030

(*) Trattasi di aiuti alla formazione del personale richiesti nel corso dell'esercizio 2017 e corrisposti nel mese di dicembre 2019. Al riguardo si segnala che i contributi elencati nel Registro nazionale di stato si riferiscono a contributi con data di concessione a partire da ottobre 2017 per i quali non è stata effettuata alcuna erogazione nel corso dell'esercizio 2019.

(**) Trattasi, in particolare, di risorse pubbliche di fonte comunitaria, in cui la pubblica amministrazione italiana ha assunto un ruolo di pagatore.

Al riguardo si segnala che nella suddetta tabella, in linea con le disposizioni della legge in esame, non sono indicati i vantaggi economici al di sotto della soglia di 10.000 euro; detta soglia deve intendersi riferita al totale dei vantaggi che la Capogruppo o ciascuna società del Gruppo hanno ricevuto dalla medesima autorità nell'esercizio 2019, sia che il beneficio sia stato erogato con un unico atto sia che l'erogazione sia avvenuta con una pluralità di atti.

Attestazione dell'Amministratore Delegato e del Dirigente Preposto alla redazione dei documenti contabili societari

  • -
    -


    -
    -
-

Relazione della Società di Revisione sul bilancio consolidato

Relazione della società di revisione indipendente

ai sensi dell'articolo 14 del DLgs 27 gennaio 2010, n. 39 e dell'articolo 10 del Regolamento (UE) n. 537/2014

Agli azionisti di Banco BPM SpA

Relazione sulla revisione contabile del bilancio consolidato

Giudizio

Abbiamo svolto la revisione contabile del bilancio consolidato del gruppo Banco BPM (nel seguito anche il "Gruppo"), costituito dallo stato patrimoniale al 31 dicembre 2019, dal conto economico, dal prospetto della redditività complessiva, dal prospetto delle variazioni del patrimonio netto, dal rendiconto finanziario per l'esercizio chiuso a tale data e dalla nota integrativa che include anche la sintesi dei più significativi principi contabili applicati.

A nostro giudizio, il bilancio consolidato fornisce una rappresentazione veritiera e corretta della situazione patrimoniale e finanziaria del Gruppo al 31 dicembre 2019, del risultato economico e dei flussi di cassa per l'esercizio chiuso a tale data in conformità agli International Financial Reporting Standards adottati dall'Unione Europea, nonché ai provvedimenti emanati in attuazione dell'articolo 9 del DLgs n. 38/05 e dell'articolo 43 del DLgs n. 136/15.

Elementi alla base del giudizio

Abbiamo svolto la revisione contabile in conformità ai principi di revisione internazionali (ISA Italia). Le nostre responsabilità ai sensi di tali principi sono ulteriormente descritte nella sezione Responsabilità della società di revisione per la revisione contabile del bilancio consolidato della presente relazione. Siamo indipendenti rispetto a Banco BPM SpA (nel seguito anche la "Banca") in conformità alle norme e ai principi in materia di etica e di indipendenza applicabili nell'ordinamento italiano alla revisione contabile del bilancio. Riteniamo di aver acquisito elementi probativi sufficienti ed appropriati su cui basare il nostro giudizio.

Aspetti chiave della revisione contabile

Gli aspetti chiave della revisione contabile sono quegli aspetti che, secondo il nostro giudizio professionale, sono stati maggiormente significativi nell'ambito della revisione contabile del bilancio consolidato dell'esercizio in esame. Tali aspetti sono stati da noi affrontati nell'ambito della revisione contabile e nella formazione del nostro giudizio sul bilancio consolidato nel suo complesso; pertanto su tali aspetti non esprimiamo un giudizio separato.

Valutazione dei crediti verso la clientela per finanziamenti valutati al costo ammortizzato

Nota integrativa:

Parte A - Politiche contabili Parte B – Informazioni sullo stato patrimoniale, sezioni 4 e 12 dell'attivo Parte C – Informazioni sul conto economico, sezione 8 Parte E - Informazioni sui rischi e sulle relative politiche di copertura

I crediti verso la clientela per finanziamenti al 31 dicembre 2019 rappresentano la parte preponderante della voce 40 b) "Attività finanziarie valutate al costo ammortizzato crediti verso la clientela" che mostra un saldo pari ad Euro 122.313 milioni corrispondente complessivamente al 73 per cento del totale attivo del bilancio.

Le rettifiche di valore nette dei crediti verso clientela addebitate nell'esercizio ammontano a Euro 725 milioni e rappresentano la migliore stima formulata dagli amministratori al fine di recepire le perdite attese relative al portafoglio crediti alla data di riferimento del bilancio sulla base dei principi contabili applicabili.

Alla valutazione di tali crediti è stata dedicata particolare attenzione nell'ambito della nostra attività di revisione tenuto conto della significatività del valore di bilancio, della rilevanza dei crediti deteriorati, nonché del continuo processo di calibrazione ed affinamento dei criteri di stima anche alla luce dell'esperienza storica. Sotto diverso profilo, i processi e le modalità di valutazione risultano inevitabilmente caratterizzati da un elevato grado di giudizio professionale e richiedono complessi processi di stima di numerose variabili. Il ricorso a significative assunzioni rileva in particolare, oltre che per la verifica del significativo incremento del rischio di credito (Significant Increase in Credit Risk -SICR), per l'allocazione dei portafogli ai vari stadi di rischio (Staging), per la determinazione

Aspetti chiave Procedure di revisione in risposta agli aspetti chiave

Nello svolgimento della revisione contabile abbiamo tenuto in considerazione il controllo interno rilevante per la redazione del bilancio al fine di definire le procedure di revisione appropriate nelle circostanze. In particolare, al fine di indirizzare questo aspetto chiave, abbiamo effettuato la comprensione e la valutazione del disegno dei controlli rilevanti in ambito monitoraggio, classificazione e valutazione del credito e la verifica dell'efficacia operativa di tali controlli.

Particolare attenzione è stata dedicata, anche con il supporto degli esperti appartenenti alla nostra rete, alla comprensione e verifica della appropriatezza delle politiche, delle procedure e dei modelli utilizzati per la misurazione del SICR, per lo Staging e per la determinazione dell'ECL sia su base collettiva che su base analitica, nonché alle modalità di determinazione dei principali parametri utilizzati nell'ambito dei modelli definiti. In particolare, per i crediti classificati come non deteriorati (Stadio 1 e Stadio 2), oltre a verificare la corretta applicazione del criterio valutativo definito, specifiche verifiche sono state effettuate relativamente alla determinazione ed applicazione dei principali parametri di stima nell'ambito dei modelli utilizzati (ivi inclusa la verifica della corretta applicazione dei fattori di conversione creditizia per gli impegni e le esposizioni fuori bilancio), nonché alla completezza ed accuratezza delle basi dati utilizzate ai fini della determinazione della ECL. Abbiamo, altresì, selezionato un campione di crediti e verificato la ragionevole classificazione tra i crediti non deteriorati sulla base delle informazioni disponibili in merito allo stato del debitore e di altre evidenze informative disponibili, ivi incluse quelle esterne.

delle ipotesi e dei dati di input ai modelli di determinazione della perdita attesa (Expected Credit Loss- ECL) e, per i crediti oggetto di valutazione in via analitica (Stadio 3), per la stima dei flussi di cassa futuri attesi, delle relative tempistiche e del valore di realizzo delle eventuali garanzie.

Aspetti chiave Procedure di revisione in risposta agli aspetti chiave

Con specifico riferimento ai crediti deteriorati (Stadio 3), specifiche analisi e verifiche sono state condotte con riferimento alla modalità di definizione degli scenari alternativi di recupero ipotizzati (vendita o recupero interno), alle relative probabilità assegnate ed ai conseguenti flussi di cassa stimati.

Con specifico riferimento allo scenario di recupero interno, al fine di valutare la ragionevolezza delle conclusioni raggiunte dagli amministratori in merito alla valutazione dei crediti, tenuto, peraltro, conto della classificazione in bilancio secondo le categorie previste dal quadro normativo sull'informazione finanziaria e regolamentare applicabile, abbiamo selezionato un campione di crediti deteriorati valutati analiticamente e verificato la ragionevolezza delle assunzioni formulate con riferimento all'identificazione e quantificazione dei flussi di cassa futuri attesi dalle attività di recupero, alla valutazione delle garanzie che assistono tali esposizioni ed alla stima dei tempi di recupero.

Laddove applicabile, abbiamo infine, verificato la corretta determinazione della ECL sulla base della media ponderata dei flussi di cassa stimati dagli scenari di recupero interno e di vendita.

Per i crediti deteriorati valutati su base forfetaria, oltre a verificare la corretta applicazione del criterio definito, specifiche verifiche sono state effettuate con riferimento alla determinazione dei principali parametri di stima nell'ambito del modello utilizzato e con riferimento alla completezza ed accuratezza dei dati alimentanti il modello.

Aspetti chiave Procedure di revisione in risposta agli aspetti chiave

Valutazione degli strumenti finanziari complessi (titoli e derivati) detenuti per la negoziazione e non quotati in mercati attivi

Nota Integrativa: Parte A - Politiche contabili Parte B – Informazioni sullo stato patrimoniale, sezione 2 dell'attivo, sezione 2 del passivo Parte C – Informazioni sul Conto Economico, sezione 4

Gli strumenti finanziari detenuti per la negoziazione non quotati in mercati attivi il cui "fair value" è stato determinato mediante ricorso a modelli alimentati da dati e parametri direttamente osservabili e non osservabili sul mercato (strumenti con livello di "fair value" 2 e 3), mostrano un valore attivo complessivo pari a Euro 2.678 milioni ed un valore passivo pari a Euro 9.335 milioni, corrispondenti a circa il 2 per cento dell'attivo ed a circa il 6 per cento circa del passivo del bilancio.

Tali valori, che rappresentano la migliore stima del "fair value" degli strumenti alla data di riferimento del bilancio determinata sulla base dei principi contabili applicabili, evidenziano una significativa contribuzione del portafoglio della controllata Banca Akros SpA.

Nell'ambito della nostra attività di revisione abbiamo prestato particolare attenzione alla valutazione degli strumenti finanziari della specie detenuti da Banca Akros SpA e, in particolare, di quelli caratterizzati da elevata complessità (titoli strutturati e derivati).

Tale aspetto è stato considerato rilevante in relazione alla significatività dei valori, alla molteplicità e complessità dei modelli valutativi utilizzati, nonché in ragione del significativo ricorso a stime ed assunzioni a tal fine necessarie. Infatti, i modelli di valutazione utilizzati, oltre ad essere numerosi e differenti in relazione alla tipologia di strumenti, richiedono la formulazione di specifiche assunzioni qualitative e quantitative suscettibili di determinare risultati significativamente differenti.

Nello svolgimento della revisione contabile abbiamo tenuto in considerazione il sistema di controllo interno rilevante per la redazione del bilancio, al fine di definire le procedure di revisione appropriate alle circostanze. In particolare, abbiamo effettuato la comprensione e la valutazione del disegno dei controlli rilevanti per l'identificazione, misurazione e supervisione del rischio connesso alla valutazione ed alla contabilizzazione degli strumenti finanziari, nonché la verifica dell'efficacia operativa di tali controlli.

Al fine di verificarne l'appropriatezza, abbiamo proceduto alla comprensione ed all'analisi critica delle politiche adottate in materia di determinazione del "fair value" degli strumenti finanziari.

Abbiamo, inoltre, analizzato le tecniche di valutazione ed i modelli utilizzati, nonché le modalità di determinazione delle assunzioni significative e dei dati di input necessari, verificandone la coerenza e la rispondenza con la prassi prevalente di mercato e la letteratura finanziaria.

Con il supporto degli esperti appartenenti alla nostra rete, abbiamo effettuato specifiche procedure di validità sui relativi saldi contabili, tra le quali la verifica indipendente del "fair value" per un campione di strumenti finanziari di livello 2 e 3 al fine di verificare la ragionevolezza delle valutazioni effettuate dagli amministratori. In tale ambito, oggetto di particolare attenzione sono state le assunzioni qualitative e quantitative formulate ed i dati di input utilizzati (curve dei tassi di interesse, spread di credito e di

Aspetti chiave Procedure di revisione in risposta
agli aspetti chiave
Gli stessi modelli, per quanto consolidati e
riconosciuti nella prassi prevalente, possono
risultare, inoltre, estremamente sensibili ai dati di
input ed alle assunzioni utilizzate e, per loro
liquidità, aggiustamenti per merito
creditizio, parametri di volatilità, altre
informazioni di mercato).
natura, incorporano un rischio di non corretta
valutazione.
Abbiamo, altresì, proceduto a verificare la
completezza e l'adeguatezza dell'informativa
strettamente correlata all'aspetto chiave in
oggetto anche in relazione a quanto previsto
dai principi contabili di riferimento.
Cambiamento del criterio di valutazione
del patrimonio immobiliare
Nota Integrativa:
Parte A- Politiche contabili
Parte B – Informazioni sullo Stato Patrimoniale,
Nello svolgimento della revisione contabile
abbiamo prestato particolare attenzione alla
comprensione ed alla valutazione delle

sezione 9 dell'attivo

Parte C – Informazioni sul conto economico, sezione 18

Nella predisposizione del bilancio al 31 dicembre 2019, il Gruppo Banco BPM ha modificato il criterio contabile di valutazione del patrimonio immobiliare, adottando, in luogo del criterio del costo, il criterio della rideterminazione del valore per gli immobili strumentali ed il modello del "fair value" per gli immobili di investimento. Il processo di valutazione del patrimonio immobiliare è stato condotto dagli amministratori anche sulla base di perizie predisposte da un esperto terzo indipendente.

Nell'ambito della nostra attività di revisione abbiamo prestato particolare attenzione a tale aspetto in relazione alla significatività dei valori rilevati a seguito del cambiamento di criterio, alla numerosità degli immobili detenuti dal Gruppo, nonchè alla complessità ed all'elevato giudizio professionale insito nel processo di stima del "fair value" anche in considerazione delle diverse caratteristiche degli immobili e dei relativi mercati di riferimento.

Inoltre, i modelli di valutazione, per quanto consolidati e riconosciuti nella prassi prevalente, possono risultare estremamente

attività pianificate e svolte dal Gruppo per l'implementazione dei nuovi criteri di valutazione, così come alla relativa governance ed all'insieme delle attività di controllo poste in essere dalla Direzione.

Al fine di verificarne l'appropriatezza, abbiamo proceduto, anche mediante incontri con l'esperto incaricato dal Gruppo, alla comprensione ed all'analisi critica dei criteri adottati in materia di determinazione del "fair value" del patrimonio immobiliare, delle relative scelte metodologiche effettuate e della coerenza delle stesse con le prassi prevalenti di mercato.

Con il supporto degli esperti appartenenti alla nostra rete, al fine di verificare la ragionevolezza delle valutazioni effettuate dagli amministratori, abbiamo effettuato su base campionaria specifiche procedure di validità tra le quali:

  • verifica dell'accuratezza matematica del modello valutativo;
  • esame critico delle assunzioni significative, nonché dei dati alimentanti i modelli (tassi di inflazione, tassi di attualizzazione, tassi di capitalizzazione e canoni di mercato),

Aspetti chiave Procedure di revisione in risposta
agli aspetti chiave
sensibili ai dati di input, alle assunzioni utilizzate
ed alle specifiche caratteristiche e peculiarità
dell'immobile oggetto di valutazione e, per loro
natura, incorporano un rischio di non corretta
valutazione.
anche mediante il confronto con
informazioni pubbliche di mercato e
transazioni comparabili;

svolgimento di eventuali analisi di
sensitività laddove ritenuto necessario
al fine di verificare la ragionevolezza
delle principali assunzioni utilizzate e
dei valori determinati.
Abbiamo, altresì, proceduto a verificare la
corretta rilevazione degli effetti rivenienti
dal cambiamento di criterio alla luce di
quanto previsto dai principi contabili di
riferimento, nonché la corretta
determinazione della connessa fiscalità
differita.
Infine, abbiamo verificato la completezza e
l'adeguatezza dell'informativa fornita in
bilancio.

Responsabilità degli amministratori e del collegio sindacale per il bilancio consolidato

Gli amministratori sono responsabili per la redazione del bilancio consolidato che fornisca una rappresentazione veritiera e corretta in conformità agli International Financial Reporting Standards adottati dall'Unione Europea, nonché ai provvedimenti emanati in attuazione dell'articolo 9 del DLgs n. 38/05 e dell'articolo 43 del DLgs n. 136/15 e, nei termini previsti dalla legge, per quella parte del controllo interno dagli stessi ritenuta necessaria per consentire la redazione di un bilancio che non contenga errori significativi dovuti a frodi o a comportamenti o eventi non intenzionali.

Gli amministratori sono responsabili per la valutazione della capacità del Gruppo di continuare ad operare come un'entità in funzionamento e, nella redazione del bilancio consolidato, per l'appropriatezza dell'utilizzo del presupposto della continuità aziendale, nonché per una adeguata informativa in materia. Gli amministratori utilizzano il presupposto della continuità aziendale nella redazione del bilancio consolidato a meno che abbiano valutato che sussistono le condizioni per la liquidazione della capogruppo Banco BPM SpA o per l'interruzione dell'attività o non abbiano alternative realistiche a tali scelte.

Il collegio sindacale ha la responsabilità della vigilanza, nei termini previsti dalla legge, sul processo di predisposizione dell'informativa finanziaria del Gruppo.

Responsabilità della società di revisione per la revisione contabile del bilancio consolidato

I nostri obiettivi sono l'acquisizione di una ragionevole sicurezza che il bilancio consolidato nel suo complesso non contenga errori significativi, dovuti a frodi o a comportamenti o eventi non intenzionali, e l'emissione di una relazione di revisione che includa il nostro giudizio. Per ragionevole sicurezza si intende un livello elevato di sicurezza che, tuttavia, non fornisce la garanzia che una revisione contabile svolta in conformità ai principi di revisione internazionali (ISA Italia) individui sempre un errore significativo, qualora esistente. Gli errori possono derivare da frodi o da comportamenti o eventi non intenzionali e sono considerati significativi qualora ci si possa ragionevolmente attendere che essi, singolarmente o nel loro insieme, siano in grado di influenzare le decisioni economiche prese dagli utilizzatori sulla base del bilancio consolidato.

Nell'ambito della revisione contabile svolta in conformità ai principi di revisione internazionali (ISA Italia), abbiamo esercitato il giudizio professionale e abbiamo mantenuto lo scetticismo professionale per tutta la durata della revisione contabile. Inoltre:

  • abbiamo identificato e valutato i rischi di errori significativi nel bilancio consolidato, dovuti a frodi o a comportamenti o eventi non intenzionali; abbiamo definito e svolto procedure di revisione in risposta a tali rischi; abbiamo acquisito elementi probativi sufficienti ed appropriati su cui basare il nostro giudizio. Il rischio di non individuare un errore significativo dovuto a frodi è più elevato rispetto al rischio di non individuare un errore significativo derivante da comportamenti o eventi non intenzionali, poiché la frode può implicare l'esistenza di collusioni, falsificazioni, omissioni intenzionali, rappresentazioni fuorvianti o forzature del controllo interno;
  • abbiamo acquisito una comprensione del controllo interno rilevante ai fini della revisione contabile allo scopo di definire procedure di revisione appropriate nelle circostanze e non per esprimere un giudizio sull'efficacia del controllo interno del Gruppo;
  • abbiamo valutato l'appropriatezza dei principi contabili utilizzati, nonché la ragionevolezza delle stime contabili effettuate dagli amministratori, inclusa la relativa informativa;
  • siamo giunti ad una conclusione sull'appropriatezza dell'utilizzo da parte degli amministratori del presupposto della continuità aziendale e, in base agli elementi probativi acquisiti, sull' eventuale esistenza di una incertezza significativa riguardo a eventi o circostanze che possono far sorgere dubbi significativi sulla capacità del Gruppo di continuare ad operare come un'entità in funzionamento. In presenza di un'incertezza significativa, siamo tenuti a richiamare l'attenzione nella relazione di revisione sulla relativa informativa di bilancio ovvero, qualora tale informativa sia inadeguata, a riflettere tale circostanza nella formulazione del nostro giudizio. Le nostre conclusioni sono basate sugli elementi probativi acquisiti fino alla data della presente relazione. Tuttavia, eventi o circostanze successivi possono comportare che il Gruppo cessi di operare come un'entità in funzionamento;
  • abbiamo valutato la presentazione, la struttura e il contenuto del bilancio consolidato nel suo complesso, inclusa l'informativa, e se il bilancio consolidato rappresenti le operazioni e gli eventi sottostanti in modo da fornire una corretta rappresentazione;

• abbiamo acquisito elementi probativi sufficienti e appropriati sulle informazioni finanziarie delle imprese o delle differenti attività economiche svolte all'interno del Gruppo per esprimere un giudizio sul bilancio consolidato. Siamo responsabili della direzione, della supervisione e dello svolgimento dell'incarico di revisione contabile del Gruppo. Siamo gli unici responsabili del giudizio di revisione sul bilancio consolidato.

Abbiamo comunicato ai responsabili delle attività di governance, identificati ad un livello appropriato come richiesto dagli ISA Italia, tra gli altri aspetti, la portata e la tempistica pianificate per la revisione contabile e i risultati significativi emersi, incluse le eventuali carenze significative nel controllo interno identificate nel corso della revisione contabile.

Abbiamo fornito ai responsabili delle attività di governance anche una dichiarazione sul fatto che abbiamo rispettato le norme e i principi in materia di etica e di indipendenza applicabili nell'ordinamento italiano e abbiamo comunicato loro ogni situazione che possa ragionevolmente avere un effetto sulla nostra indipendenza e, ove applicabile, le relative misure di salvaguardia.

Tra gli aspetti comunicati ai responsabili delle attività di governance, abbiamo identificato quelli che sono stati più rilevanti nell'ambito della revisione contabile del bilancio consolidato dell'esercizio in esame, che hanno costituito quindi gli aspetti chiave della revisione. Abbiamo descritto tali aspetti nella relazione di revisione.

Altre informazioni comunicate ai sensi dell'articolo 10 del Regolamento (UE) 537/2014

Le assemblee degli azionisti di Banco Popolare Società Cooperativa e di Banca Popolare di Milano Scarl ci hanno conferito in data 15 ottobre 2016 l'incarico di revisione legale del bilancio d'esercizio e consolidato della Banca per gli esercizi dal 31 dicembre 2017 al 31 dicembre 2025.

Dichiariamo che non sono stati prestati servizi diversi dalla revisione contabile vietati ai sensi dell'articolo 5, par. 1, del Regolamento (UE) 537/2014 e che siamo rimasti indipendenti rispetto alla Banca nell'esecuzione della revisione legale.

Confermiamo che il giudizio sul bilancio consolidato espresso nella presente relazione è in linea con quanto indicato nella relazione aggiuntiva destinata al collegio sindacale, nella sua funzione di Comitato per il controllo interno e la revisione legale, predisposta ai sensi dell'articolo 11 del citato Regolamento.

Relazione su altre disposizioni di legge e regolamentari

Giudizio ai sensi dell'articolo 14, comma 2, lettera e), del DLgs 39/10 e dell'articolo 123 bis, comma 4, del DLgs 58/98

Gli amministratori di Banco BPM SpA sono responsabili per la predisposizione della relazione sulla gestione e della relazione sul governo societario e gli assetti proprietari del Gruppo Banco BPM al 31 dicembre 2019, incluse la loro coerenza con il relativo bilancio consolidato e la loro conformità alle norme di legge.

Abbiamo svolto le procedure indicate nel principio di revisione (SA Italia) n. 720B al fine di esprimere un giudizio sulla coerenza della relazione sulla gestione e di alcune specifiche informazioni contenute nella relazione sul governo societario e gli assetti proprietari indicate nell'articolo 123-bis, comma 4, del DLgs 58/98, con il bilancio consolidato del gruppo Banco BPM al 31 dicembre 2019 e sulla conformità delle stesse alle norme di legge, nonché di rilasciare una dichiarazione su eventuali errori significativi.

A nostro giudizio, la relazione sulla gestione e alcune specifiche informazioni contenute nella relazione sul governo societario e gli assetti proprietari sopra richiamate sono coerenti con il bilancio consolidato del gruppo Banco BPM al 31 dicembre 2019 e sono redatte in conformità alle norme di legge.

Con riferimento alla dichiarazione di cui all'articolo 14, comma 2, lettera e), del DLgs 39/10, rilasciata sulla base delle conoscenze e della comprensione dell'impresa e del relativo contesto acquisite nel corso dell'attività di revisione, non abbiamo nulla da riportare.

Dichiarazione ai sensi dell'art. 4 del Regolamento Consob di attuazione del D.Lgs. 30 dicembre 2016, n.254

Gli amministratori di Banco BPM SpA sono responsabili per la predisposizione della dichiarazione non finanziaria ai sensi del D.Lgs. 30 dicembre 2016, n.254.

Abbiamo verificato l'avvenuta approvazione da parte degli amministratori della dichiarazione non finanziaria.

Ai sensi dell'art. 3, comma 10, del D.Lgs. 30 dicembre 2016, n. 254, tale dichiarazione è oggetto di separata attestazione di conformità da parte nostra.

Milano, 13 marzo 2020

PricewaterhouseCoopers SpA

Pierfrancesco Anglani (Revisore legale)

Allegati

Stato patrimoniale consolidato riclassificato – Riconciliazione tra i saldi al 31 dicembre 2018 e i saldi al 1° gennaio 2019

Al fine di una migliore comprensione della transizione al nuovo principio contabile IFRS 16 nella seguente tabella, per ciascuna voce dello schema di stato patrimoniale riclassificato, viene fornita la riconciliazione tra i saldi al 31 dicembre 2018 e quelli al 1° gennaio 2019.

Per una migliore comprensione degli impatti della transizione al nuovo principio contabile, nonché dei criteri di redazione dello stato patrimoniale in forma riclassificata si fa rinvio:

  • alla sezione "Informativa sulla prima applicazione del principio contabile IFRS 16 Leasing" contenuta nella Parte A - Politiche contabili - della Nota integrativa consolidata;
  • all'informativa contenuta nella sezione "Risultati" della Relazione sulla gestione del Gruppo.
(migliaia di euro) 31/12/2018
(IAS 17)
Impatto FTA
IFRS 16
Riclassifiche 01/01/2019
(IFRS 16)
Cassa e disponibilità liquide 922.017 922.017
Finanziamenti valutati al CA 108.207.732 - - 108.207.732
- Finanziamenti verso banche 4.193.119 4.193.119
- Finanziamenti verso clientela 104.014.613 104.014.613
Altre attività finanziarie e derivati di copertura 36.852.942 - - 36.852.942
- Valutate al FV con impatto a CE 5.869.106 5.869.106
- Valutate al FV con impatto su OCI 15.351.561 15.351.561
- Valutate al CA 15.632.275 15.632.275
Partecipazioni 1.434.163 1.434.163
Attività materiali 2.775.885 835.594 38.297 3.649.776
Attività immateriali 1.277.941 1.277.941
Attività fiscali 5.012.477 5.012.477
Attività non correnti e gruppi di attività in dismissione 1.592.782 1.592.782
Altre voci dell'attivo 2.388.852 (72.708) 2.316.144
Totale attività 160.464.791 835.594 (34.411) 161.265.974
Raccolta diretta 105.219.691 - - 105.219.691
- Debiti verso clientela 90.197.859 90.197.859
- Titoli e passività finanziarie designate al FV 15.021.832 15.021.832
Debiti verso banche 31.633.541 31.633.541
Debiti per leasing - 835.594 835.594
Altre passività finanziarie valutate al fair value 7.228.829 7.228.829
Fondi del passivo 1.704.866 (34.411) 1.670.455
Passività fiscali 505.402 505.402
Passività associate ad attività in via di dismissione 3.043 3.043
Altre voci del passivo 3.864.345 3.864.345
Totale passività 150.159.717 835.594 (34.411) 150.960.900
Patrimonio di pertinenza di terzi 45.599 45.599
Patrimonio netto del Gruppo 10.259.475 10.259.475
Patrimonio netto consolidato 10.305.074 - - 10.305.074
Totale passività e patrimonio netto 160.464.791 835.594 (34.411) 161.265.974

Raccordo tra le voci del conto economico consolidato e lo schema del conto economico consolidato riclassificato dell'esercizio 2019

Esercizio 2019 Conto
economico
Riclassifiche Conto
economico
riclassificato
Margine di interesse 1.997.952
10. Interessi attivi e proventi assimilati 2.513.924
20. Interessi passivi e oneri assimilati (515.972)
Risultato delle partecipazioni valutate al patrimonio netto
250. Utili (Perdite) delle partecipazioni 131.255 (a) 131.255
Margine finanziario 2.129.207
Commissioni nette 1.794.423
40. Commissioni attive 1.870.979 39.773 (b)
50. Commissioni passive (133.875) 16.633 (c)
913 (d)
Altri proventi netti di gestione 37.245
230. Altri oneri/proventi di gestione 337.674 (261.700) (e)
(5.283) (f)
(38.779) (g)
6.246 (h)
(913) (d)
Risultato netto finanziario 332.080
70. Dividendi e proventi simili 69.611
80. Risultato netto dell'attività di negoziazione (178.416) (39.773) (b)
(16.633) (c)
90. Risultato netto dell'attività di copertura 7.497
100 Utili (Perdite) da cessione o riacquisto 337.551 42.575 (i)
110. Risultato netto delle altre attività e passività finanziarie valutate al
fair value con impatto a conto economico
109.668
Altri proventi operativi 2.163.748
Proventi operativi 4.292.955
Spese per il personale (1.696.531)
190 a) Spese per il personale (1.692.122) (9.692) (l)
190 b) Altre spese amministrative 5.283 (f)
Altre spese amministrative
190 b) Altre spese amministrative (1.047.563) 9.692 (l) (638.566)
261.700 (e)
137.605 (m)
Rettifiche di valore nette su attività materiali ed immateriali (268.949)
210. Rettifiche/Riprese di valore nette su attività materiali (197.689)
220. Rettifiche/Riprese di valore nette su attività immateriali (110.039) 38.779 (g)
230. Altri oneri/proventi di gestione
Oneri operativi (2.604.046)
Risultato della gestione operativa 1.688.909
Rettifiche nette su finanziamenti verso clientela (778.530)
130 a) Rettifiche/Riprese di valore nette per rischio di credito relativo ad
attività finanziarie valutate al costo ammortizzato
(724.741) (262) (n)
353 (o)
(3.062) (p)
(42.575) (i)
(6.246) (h)
140. Utili/perdite da modifiche contrattuali senza cancellazioni (1.997)
Risultato della valutazione al fair value delle attività materiali (158.533)
260. Risultato netto della valutazione al fair value delle attività (158.533)
materiali e immateriali
Rettifiche nette su titoli ed altre attività finanziarie 5.759
Rettifiche/Riprese di valore nette per rischio di credito relativo ad
130 b)
attività finanziarie valutate al fair value con impatto sulla
redditività complessiva
2.788
262 (n)
(353) (o)
3.062 (p)
Accantonamenti netti ai fondi per rischi ed oneri (71.025)
200. Accantonamenti netti ai fondi per rischi ed oneri (107.038) 36.013 (q)
Utili (Perdite) da cessione di partecipazioni e investimenti 333.151
250. Utili (Perdite) delle partecipazioni 130.441 (131.255) (a)
280. Utili (Perdite) da cessione di investimenti 333.965
Risultato dell'operatività corrente al lordo delle imposte 1.019.731
Imposte sul reddito dell'esercizio dell'operatività corrente (145.417)
300. Imposte sul reddito dell'esercizio dell'operatività corrente (64.676) (44.728) (m)
(36.013) (q)
Oneri relativi al sistema bancario al netto delle imposte (92.877) (m) (92.877)
Utile (Perdita) dell'esercizio di pertinenza di terzi 15.564
340. Utile (Perdita) d'esercizio di pertinenza di terzi 15.564
Utile (Perdita) d'esercizio di pertinenza della Capogruppo 797.001 - 797.001

Le lettere riportate in corrispondenza della colonna "Riclassifiche" sono poste con l'obiettivo di consentire una più immediata comprensione delle riclassifiche effettuate.

Con riferimento al prospetto di raccordo in precedenza riportato, si evidenzia che:

  • la voce "Margine di interesse" è rappresentata dal saldo algebrico degli interessi attivi e proventi assimilati (voce 10) ed interessi passivi ed oneri assimilati (voce 20);
  • la voce "Risultato delle partecipazioni valutate al patrimonio netto" evidenzia la quota di pertinenza dei risultati economici delle partecipate valutate al patrimonio netto (compresi nella voce 250), complessivamente positivi per 131,3 milioni (a) ed unitamente al margine di interesse, rappresenta l'aggregato definito "Margine finanziario";
  • la voce "Commissioni nette" è rappresentata dal saldo algebrico delle commissioni attive (voce 40) e passive (voce 50); include inoltre la riclassifica delle commissioni upfront relative al collocamento di Certificates attraverso la rete del Gruppo (per 39,8 milioni (b)) dalla voce 80 dello schema ufficiale "Risultato netto dell'attività di negoziazione"; mentre le commissioni passive relative all'attività di collocamento svolta da reti terze (16,6 milioni (c)) sono ricondotte nell'ambito del risultato dell'attività di negoziazione. Le commissioni nette sono inoltre depurate della quota di commissioni passive relative a oneri, per 0,9 milioni (d), sostenuti per la revisione degli accordi con alcuni promotori finanziari e ricondotti nell'aggregato degli "Altri proventi netti di gestione";
  • la voce "Altri proventi netti di gestione" è rappresentata dalla voce di bilancio "230 Altri oneri/proventi di gestione" depurata (i) dai recuperi per imposte indirette, spese legali ed altre spese pari complessivamente a 261,7 milioni (e), che ai fini riclassificati sono esposti a riduzione della voce "Altre spese amministrative"; (ii) dal recupero dei costi per la formazione pari a 5,3 milioni (f) riclassificati a riduzione delle "Spese per il personale"; (iii) della quota parte di fitti attivi dei contratti di leasing, pari a 6,2 milioni (h), oggetto di retrocessione nell'ambito del progetto "ACE Leasing", ricondotta alla voce "Rettifiche nette su finanziamenti verso clientela" del conto economico riclassificato. L'aggregato degli "Altri proventi netti di gestione" include inoltre le rettifiche di valore su attività intangibili a vita definita (client relationship) per 38,8 milioni (g) e gli oneri sostenuti per la revisione degli accordi con alcuni promotori finanziari, per 0,9 milioni (d), riclassificati dalle commissioni nette. L'effetto delle citate riclassifiche è complessivamente negativo per 300,4 milioni;
  • la voce del conto economico "Risultato netto finanziario" include i "Dividendi e proventi simili" (voce 70), il "Risultato netto dell'attività di negoziazione" (voce 80), al netto della riclassifica dell'importo relativo alle commissioni upfront sul collocamento di Certificates per complessivi 56,4 milioni (lettere (b) e (c)), ricondotto tra le commissioni nette, il "Risultato netto dell'attività di copertura" (voce 90), il "Risultato netto delle altre attività e passività finanziarie valutate al fair value con impatto a conto economico" (voce 110). Comprende inoltre gli "utili e le perdite da cessione o riacquisto" (voce 100), ad eccezione del

risultato positivo di 42,6 milioni (i) riferito alla cessione di crediti non rappresentati da titoli di debito, ricondotto nell'aggregato gestionale delle "Rettifiche nette su finanziamenti verso clientela;

  • la voce "Spese per il personale" è rappresentata dalla voce di bilancio "190 a) Spese per il personale", da alcuni oneri funzionalmente connessi con il personale, pari a 9,7 milioni (l), rilevati in bilancio nella voce "190 b) Altre spese amministrative" e dal recupero dei costi per la formazione pari a 5,3 milioni (f) compresi nella voce "230 Altri oneri/proventi di gestione", come in precedenza descritto;
  • la voce "Altre spese amministrative" corrisponde alla voce di bilancio 190 b) al netto dei recuperi per imposte indirette, spese legali ed altre spese, pari a 261,7 milioni (e), comprese nella voce "230 Altri oneri/proventi di gestione", come in precedenza descritto, e di alcuni oneri funzionalmente connessi al personale rilevati nella voce riclassificata "Spese per il personale" per 9,7 milioni (l). Sono inoltre esclusi gli oneri ordinari e straordinari per complessivi 137,6 milioni (m) introdotti a carico delle banche in forza dei meccanismi di risoluzione unico e nazionale (FRU e FRN) e del meccanismo di tutela dei depositi (DGS) che sono esposti, al netto del relativo effetto fiscale, nella voce separata "Oneri relativi al sistema bancario al netto delle imposte";
  • la voce "Rettifiche di valore nette su attività materiali e immateriali" corrisponde alle voci di bilancio 210 e 220, al netto delle rettifiche di intangibili a vita definita (client relationship), raccordati nell'aggregato riclassificato "Altri proventi netti di gestione", per 38,8 milioni (g);
  • il totale delle "Rettifiche nette su finanziamenti verso clientela" e "Rettifiche nette su titoli ed altre attività finanziarie" prende avvio dalle voci del conto economico 130 "Rettifiche/Riprese di valore nette per rischio di credito" e 140 "Utile/perdite da modifiche contrattuali senza cancellazioni". In particolare, le "Rettifiche nette su finanziamenti verso clientela" comprendono le rettifiche di valore su esposizioni classificate nel portafoglio delle attività finanziarie valutate al costo ammortizzato - crediti verso la clientela - finanziamenti (per 724,7 milioni), il risultato positivo delle cessioni di crediti, pari a 42,6 milioni (i) (compreso nella voce 100), la quota parte di fitti attivi dei contratti di leasing, pari a 6,2 milioni (h), oggetto di retrocessione nell'ambito del progetto "ACE Leasing" (originariamente rilevata nella voce "230 Altri oneri/proventi di gestione" del conto economico ufficiale), nonché gli utili/perdite da modifiche contrattuali senza cancellazioni (voce 140 del conto economico);
  • il "Risultato della valutazione al fair value delle attività materiali" corrisponde alla voce 260 del conto economico ufficiale;
  • l'aggregato delle "Rettifiche nette su titoli ed altre attività finanziarie" comprende le rettifiche nette per deterioramento di esposizioni classificate nel portafoglio delle attività finanziarie valutate al costo ammortizzato - crediti verso banche - finanziamenti (n), nonché le rettifiche nette per deterioramento di esposizioni classificate nel portafoglio delle attività finanziarie valutate al costo ammortizzato rappresentate da titoli di debito (comprese nella voce 130) emessi da banche (o) e da clientela (p) per complessivi 3,0 milioni;
  • gli "Accantonamenti netti ai fondi per rischi ed oneri" corrispondono alla voce 200 del conto economico ufficiale, al netto dello stanziamento di 36,0 milioni (q) effettuato dalla controllata Banca Aletti a fronte di alcune vertenze fiscali, esposto nella voce "Imposte sul reddito dell'esercizio dell'operatività corrente" del conto economico riclassificato;
  • gli "Utili (perdite) da cessione di partecipazioni e investimenti" corrispondono alla voce 280 del conto economico ufficiale e al risultato da cessione delle partecipazioni valutate al patrimonio netto (voce 250 del conto economico ufficiale) al netto della quota di pertinenza dei risultati economici delle partecipate valutate al patrimonio netto, complessivamente positivi per 131,2 milioni (a) raccordati nell'aggregato riclassificato "Risultato delle partecipazioni valutate a patrimonio netto";
  • la voce "Imposte sul reddito dell'esercizio dell'operatività corrente" corrisponde alla voce 300 del conto economico ufficiale, depurata dell'effetto fiscale relativo ai cosiddetti "oneri sistemici", pari a 44,7 milioni (m), e include lo stanziamento di 36,0 milioni (q) ai fondi rischi ed oneri della controllata Banca Aletti in precedenza descritto;
  • nella voce "Oneri relativi al sistema bancario al netto delle imposte" sono ricompresi i citati oneri ordinari e straordinari per complessivi 137,6 milioni (m) rilevati contabilmente nella voce 190 b) del conto economico ufficiale, al netto del correlato effetto fiscale, pari a 44,7 milioni (m).

Raccordo tra le voci dello stato patrimoniale consolidato e lo schema dello stato patrimoniale consolidato riclassificato al 31 dicembre 2019

Voci dell'attivo
(migliaia di euro)
31/12/2019
10. Cassa e disponibilità liquide 912.742
Cassa e disponibilità liquide 912.742
40. a) Attività finanziarie valutate al costo ammortizzato: crediti verso banche 10.834.518
meno: titoli di debito verso banche al costo ammortizzato (790.091)
Finanziamenti valutati al CA: finanziamenti verso banche 10.044.427
40. b) Attività finanziarie valutate al costo ammortizzato: crediti verso clientela 122.312.599
più: titoli senior relativi alle operazioni di cessione "Red Sea" e "Leviticus" (GACS) 2.502.112
meno: titoli di debito verso clientela al costo ammortizzato (18.969.247)
Finanziamenti valutati al CA: finanziamenti verso clientela 105.845.464
20. Attività finanziarie valutate al fair value con impatto a conto economico 7.181.477
50. Derivati di copertura 103.614
Attività finanziarie e derivati di copertura valutate al FV con impatto a CE 7.285.091
30. Attività finanziarie valutate al fair value con impatto sulla redditività complessiva 12.526.772
Attività finanziarie valutate al FV con impatto su OCI 12.526.772
più: titoli di debito verso banche e clientela al costo ammortizzato 19.759.338
meno: titoli senior relativi alle operazioni di cessione "Red Sea" e "Leviticus" (GACS) (2.502.112)
Attività finanziarie valutate al CA 17.257.226
70. Partecipazioni 1.386.079
Partecipazioni 1.386.079
90. Attività materiali 3.624.312
Attività materiali 3.624.312
100. Attività immateriali 1.269.360
Attività immateriali 1.269.360
110. Attività fiscali 4.619.636
Attività fiscali 4.619.636
120. Attività non correnti e gruppi di attività in via di dismissione 131.082
Attività non correnti e gruppi di attività in via di dismissione 131.082
60. Adeguamento di valore delle attività finanziarie oggetto di copertura generica (+/-) 29.161
130. Altre attività 2.106.849
Altre voci dell'attivo 2.136.010
Totale attivo 167.038.201
Voci del passivo
(migliaia di euro)
31/12/2019
10. b) Passività finanziarie valutate al costo ammortizzato: debiti verso clientela 94.099.912
meno: debiti per leasing verso clientela (724.886)
10. c) Passività finanziarie valutate al costo ammortizzato: titoli in circolazione 15.710.712
30. Passività finanziarie designate al fair value 420.561
Raccolta diretta 109.506.299
10. a) Passività finanziarie valutate al costo ammortizzato: debiti verso banche 28.523.335
meno: debiti per leasing verso banche (7.650)
Debiti verso banche 28.515.685
più: debiti per leasing verso banche 7.650
più: debiti per leasing verso clientela 724.886
Debiti per leasing 732.536
20. Passività finanziarie di negoziazione 10.366.668
40. Derivati di copertura 552.761
Altre passività finanziarie valutate al fair value 10.919.429
90. Trattamento di fine rapporto del personale 384.886
100. Fondi per rischi ed oneri 1.101.797
Fondi del passivo 1.486.683
60. Passività fiscali 619.269
Passività fiscali 619.269
70. Passività associate ad attività in via di dismissione 5.096
Passività associate ad attività in via di dismissione 5.096
50. Adeguamento di valore delle passività finanziarie oggetto di copertura generica (+/-) 62.299
80. Altre passività 3.303.823
Altre voci del passivo 3.366.122
Totale passività 155.151.119
190. Patrimonio di pertinenza dei terzi (+/-) 26.076
Patrimonio di pertinenza dei terzi 26.076
120. Riserve da valutazione 164.836
140. Strumenti di capitale 298.112
150. Riserve 3.512.575
170. Capitale 7.100.000
180. Azioni proprie (-) (11.518)
200. Utile/Perdita dell'esercizio 797.001
Patrimonio netto del Gruppo 11.861.006
Totale passivo e patrimonio netto 167.038.201

Informativa al pubblico Stato per Stato (Country by Country Reporting)

La disciplina dell'informativa al pubblico Stato per Stato ("country by country reporting"), introdotta con l'art. 89 della Direttiva 2013/36/UE ("CRD IV"), recepita nell'ordinamento italiano con il 4° aggiornamento della circolare della Banca D'Italia n. 285 del 17 dicembre 2013 (Parte Prima, Titolo III, capitolo 2), prevede l'obbligo annuale delle informazioni con riferimento alle lettere a), b),c), d), e) ed f) dell'art.89 della CRD IV.

A tale fine, vengono riportate le informazioni richieste, suddivise per singola lettera.

(A) Denominazione delle società insediate e natura dell'attività

Le attività svolte dal Gruppo Banco BPM sono rappresentate nella seguente tabella che fa riferimento a quella riportata nell'articolo 317 del Regolamento N. 575/2013 del Parlamento Europeo e del Consiglio UE (CRR), integrata con ulteriori specifiche attività.

Tali attività sono raccordate, secondo criteri di prevalenza, con i "settori di attività" che, in sintesi, fanno riferimento all'assetto gestionale interno del Gruppo e vengono richiamati nella Relazione sulla Gestione (paragrafo "Risultati per settore di attività" ed anche nella "Parte L - Informativa di settore" della Nota Integrativa della Relazione Finanziaria Consolidata al 31 dicembre 2019.

Tratto dal CRR: par. 4, art. 317, Tabella 2 Settori di attività del Gruppo Banco BPM
Linea di business Elenco di attività Retail Corporate Istituzionale Private Investment
Banking
Partnership
strategiche
Leasing Corporate
Center
Assunzione a fermo di strumenti finanziari
o collocamento di strumenti finanziari sulla
base di un impegno irrevocabile
Servizi finanziari per Servizi connessi con l'assunzione a fermo
l'impresa (corporate
finance)
Consulenza in materia di investimenti
Ricerca in materia di investimenti e analisi
finanziaria e altre forme di consulenza
generale riguardanti le operazioni relative
a strumenti finanziari
Negoziazione per conto proprio
Ricezione e trasmissione di ordini
riguardanti uno o più strumenti finanziari
Negoziazioni e vendite Esecuzione di ordini per conto dei clienti
(trading and sales) Collocamento di strumenti finanziari senza
impegno irrevocabile
Gestione di sistemi multilaterali di
Intermediazione al
dettaglio (retail
negoziazione
Ricezione e trasmissione di ordini
riguardanti uno o più strumenti finanziari
brokerage) (Attività con Esecuzione di ordini per conto dei clienti
persone fisiche o con
PMI che soddisfano i
criteri di cui all'articolo
123 per la classe delle
esposizioni al dettaglio)
Collocamento di strumenti finanziari senza
impegno irrevocabile
Raccolta di depositi o di altri fondi
rimborsabili
Servizi bancari a
carattere Commerciale
Operazioni di prestito
(commercial banking) Leasing finanziario
Rilascio di garanzie e di impegni di firma
Servizi bancari al
dettaglio (retail
Raccolta di depositi o di altri fondi
rimborsabili
banking) (Attività con Operazioni di prestito
persone fisiche o con
PMI che soddisfano i
Leasing finanziario
criteri di cui all'articolo
123 per la classe delle
esposizioni al dettaglio)
Rilascio di garanzie e di impegni di firma
Pagamenti e Servizi di pagamento
regolamenti (payment
and settlement)
Emissione e gestione di mezzi di
Gestioni fiduciarie
(agency services)
pagamento
Custodia e amministrazione di strumenti
finanziari per conto dei clienti, inclusi la
custodia e i servizi connessi come la
gestione di contante/garanzie reali
Gestione di portafogli
Gestioni patrimoniali
(asset management)
Gestione di OICVM
Altre forme di gestioni patrimoniali
Gestione della tesoreria e funding in conto
proprio
Altri servizi e attività di Gestione del portafoglio partecipazioni
supporto Gestione attività IT
Gestione e manutenzione del patrimonio
immobiliare

Con riferimento ai principali contenuti, il settore di attività:

  • "Retail", comprende le attività di gestione e commercializzazione dei prodotti/servizi bancari e finanziari e di intermediazione creditizia rivolte principalmente a privati e piccole imprese. Tali attività sono condotte in misura prevalente dalla Rete Commerciale della Capogruppo;
  • "Corporate", comprende le attività di gestione e commercializzazione dei prodotti/servizi bancari e finanziari e di intermediazione creditizia rivolte ad imprese di medie e grandi dimensioni. Tali attività sono condotte in misura prevalente dalla Rete Commerciale della Capogruppo;
  • "Istituzionale" comprende le attività di gestione e commercializzazione dei prodotti/servizi bancari e finanziari e di intermediazione creditizia rivolte ad enti ed istituzioni (OICR, SICAV, imprese di assicurazione, fondi pensione, fondazioni bancarie). Tali attività sono condotte in misura prevalente dalla Rete Commerciale della Capogruppo;
  • "Private" comprende le attività di gestione e commercializzazione dei prodotti/servizi bancari e finanziari e di intermediazione creditizia rivolte a privati con un patrimonio che, singolarmente e/o a livello di nucleo commerciale, sia almeno pari a 1 milione. Tali attività sono svolte da Banca Aletti;
  • "Investment banking", comprende le attività di strutturazione di prodotti finanziari, di accesso ai mercati regolamentati, di supporto e sviluppo di servizi finanziari specializzati. Tali attività sono svolte da Banca Akros;
  • "Partnership strategiche", comprende le interessenze in alcune società (Vera Assicurazioni, Vera Vita, Bipiemme Vita, Agos Ducato, Alba Leasing, SelmaBipiemme Leasing, Factorit,CF Liberty Servicing, Anima Holding);
  • "Leasing", comprende le attività di gestione ed amministrazione dei contratti di locazione finanziaria posti in essere dalla Capogruppo Banco BPM e dalla controllata Release;
  • "Corporate Center", comprende le attività rientranti nell'ambito dei processi di governo delle diverse entità del Gruppo e di supporto al business. Tali attività sono svolte in prevalenza dalle strutture centrali della Capogruppo e dalle società immobiliari del Gruppo.

In misura marginale rispetto ai volumi complessivi del Gruppo, alcune attività di dettaglio rientranti nelle suddette classificazioni sono svolte anche dalla controllata estera Banca Aletti & C. (Suisse) S.A. (servizi finanziari specializzati per la clientela "private"). Con riferimento al 31 dicembre 2019 l'incidenza delle attività estere, sia sul totale attivo consolidato, sia sul totale proventi consolidati, è da ritenersi trascurabile.

(B)Fatturato

Il fatturato fa riferimento al Margine di Intermediazione di cui alla voce 120 del conto economico consolidato, che al 31 dicembre 2019 ammonta a 4.081,0 milioni (3.966,2 milioni al 31 dicembre 2018). Si veda al riguardo lo schema di Conto Economico Consolidato dell'esercizio 2019.

(C) Numero dei dipendenti su base equivalente a tempo pieno

In termini di risorse full-time equivalent, il dato al 31 dicembre 2019, che include anche i contratti a Co.Co.Pro. e di Stage, è pari a 20.909 (21.228 al 31 dicembre 2018).

(D) Utile o perdita prima delle imposte

L'utile prima delle imposte del Gruppo corrisponde alla somma delle voci 290 e 320 dello schema di conto economico consolidato pari a +846,1 milioni (-271,9 milioni al 31 dicembre 2018). Si veda al riguardo lo schema di Conto Economico Consolidato dell'esercizio 2019.

(E) Imposte sull'utile o sulla perdita

Le imposte sull'utile del Gruppo dell'esercizio 2019 sono pari all'importo esposto alla voce 300 dello schema di conto economico consolidato ed ammontano all'importo negativo di -64,7 milioni (+202,8 milioni al 31 dicembre 2018). Si veda al riguardo lo schema di Conto Economico Consolidato dell'esercizio 2019.

(F) Contributi pubblici ricevuti

Il Gruppo Banco BPM nel corso dell'esercizio 2019 ha ricevuto contributi pubblici per l'effettuazione di corsi di formazione del personale per complessivi 5,2 milioni (4,9 milioni al 31 dicembre 2018).

Al riguardo si precisa che, nel novero di tali contributi, in ottemperanza alle disposizioni previste per la compilazione dell'informativa in oggetto, sono escluse le operazioni poste in essere con le banche centrali per finalità di stabilità finanziaria oppure le operazioni aventi l'obiettivo di facilitare il meccanismo di trasmissione della politica monetaria.

Relazione e bilancio dell'Impresa

DATI DI SINTESI E INDICI ECONOMICO-FINANZIARI DELL'IMPRESA

Dati di sintesi

Di seguito vengono riportati i dati di sintesi e i principali indici del Banco BPM S.p.A. calcolati sulla base dei prospetti contabili riclassificati.

(milioni di euro) 2019 2018
Dati economici
Margine finanziario 2.105,4 2.729,1
Commissioni nette 1.667,1 1.741,3
Proventi operativi 4.073,5 4.748,1
Oneri operativi (2.377,0) (2.508,1)
Risultato della gestione operativa 1.696,5 2.240,0
Risultato dell'operatività corrente al lordo delle imposte 1.184,4 (248,1)
Utile (Perdita) dell'esercizio 942,5 (151,6)
(milioni di euro) 31/12/2019 31/12/2018
Dati patrimoniali
Totale dell'attivo 163.563,3 158.980,4
Finanziamenti verso clientela (netti) 105.798,8 103.760,8
Attività finanziarie e derivati di copertura 33.672,0 34.219,9
Patrimonio netto 10.937,6 9.036,6
Attività finanziarie della clientela
Raccolta diretta 110.627,0 108.831,8
Raccolta indiretta 77.269,8 73.143,0
- Risparmio gestito 48.100,2 45.669,2
- Fondi comuni e Sicav 33.851,6 31.529,0
- Gestioni patrimoniali mobiliari e in fondi 741,1 909,1
- Polizze assicurative 13.507,5 13.231,1
- Risparmio amministrato 29.169,5 27.473,7
Dati della struttura
Numero medio dei dipendenti e altro personale (*) 19.878 18.846
Numero degli sportelli bancari 1.752 1.748

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Indici economici, finanziari e altri dati

2019 2018
Indicatori alternativi di performance
Indici di redditività (%)
ROE 9,43% -
Return on asset (ROA) 0,58% -
Margine finanziario / Proventi operativi 51,7% 57,5%
Commissioni nette / Proventi operativi 40,9% 36,7%
Oneri operativi / Proventi operativi 58,4% 52,8%
Dati sulla produttività operativa (€/1000)
Crediti a clientela (netti) per dipendente (*) 5.322,4 5.505,7
Proventi operativi per dipendente (*) 204,9 251,9
Oneri operativi per dipendente (*) 119,6 133,1
Indici di rischiosità del credito (%)
Sofferenze nette / Crediti verso clientela (netti) 1,3% 1,2%
Inadempienze probabili / Crediti verso clientela (netti) 3,5% 4,6%
Sofferenze nette / Patrimonio netto 12,2% 14,0%
Altri indici
Attività finanziarie e derivati di copertura / Totale attivo 20,59% 21,52%
Derivati attivi / Totale attivo 0,52% 0,44%
- derivati di negoziazione attivi / totale attivo 0,47% 0,35%
- derivati di copertura attivi / totale attivo 0,05% 0,09%
Derivati di negoziazione netti (**) / Totale attivo 0,03% 0,02%
Impieghi lordi / Raccolta diretta 95,64% 95,34%
Indici regolamentari di patrimonializzazione e di liquidità
Common equity tier 1 ratio (CET1 capital ratio) 14,2% 11,9%
Tier 1 capital ratio 14,9% 12,1%
Total capital ratio 17,4% 14,7%
Indice di leva finanziaria 5,2% 4,3%
Titolo azionario BANCO BPM SPA
Numero di azioni in essere 1.515.182.126 1.515.182.126
Prezzi di chiusura ufficiali dell'azione
- Finale 2,155 1,968
- Massimo 1,620 3,146
- Minimo 1,897 1,556
- Media 2,028 2,480
EPS base 0,624 (0,100)
EPS diluito 0,624 (0,100)

(*) Media aritmetica calcolata su base mensile in termini di risorse full time equivalent, il cui valore è esposto nella precedente tabella. Non comprende gli Amministratori e Sindaci della società.

(**) L'aggregato dei derivati di negoziazione netti corrisponde allo sbilancio, in valore assoluto, tra i derivati compresi nella voce di bilancio 20 a)

dell'attivo "Attività finanziarie valutate al fair value con impatto a conto economico - detenute per la negoziazione" e 20 del passivo "Passività finanziarie di negoziazione".

Gli indicatori alternativi di performance (IAP) esposti nella precedente tabella sono stati individuati dagli amministratori per facilitare la comprensione dell'andamento economico e finanziario della gestione del Gruppo Banco BPM. Gli IAP non sono previsti dai principi contabili internazionali IAS/IFRS e, pur essendo calcolati su dati di bilancio, non sono soggetti a revisione contabile.

I suddetti indicatori si basano sulle linee guida dell'European Securities and Markets Authority (ESMA) del 5 ottobre 2015 (ESMA/2015/1415), applicabili dal 3 luglio 2016, ed incorporate nella Comunicazione Consob n. 0092543 del 3 dicembre 2015.

Al riguardo si deve precisare che per ciascun IAP è fornita evidenza della formula di calcolo e le grandezze ivi utilizzate sono tracciabili attraverso le informazioni contenute nella precedente tabella o negli schemi di bilancio riclassificati contenuti nella sezione "Risultati" della presente Relazione.

Relazione sulla gestione dell'Impresa

FATTI DI RILIEVO DELL'ESERCIZIO

Per l'illustrazione dei principali eventi che hanno caratterizzato l'esercizio chiuso al 31 dicembre 2019 si rimanda all'informativa contenuta nella Relazione sulla Gestione del Bilancio Consolidato.

RISULTATI

Premessa

Gli schemi di stato patrimoniale e di conto economico vengono di seguito rappresentati in forma riclassificata, secondo criteri gestionali, al fine di fornire in modo puntuale indicazioni sull'andamento generale della società fondate su dati economici-finanziari di rapida e facile determinazione.

Nella presente relazione trova applicazione il nuovo principio contabile IFRS 16, come descritto nella specifica sezione "Informativa sulla prima applicazione del principio contabile IFRS 16 – Leasing" contenuta nella Parte A - Politiche contabili - della Nota integrativa. In considerazione delle modifiche introdotte con l'applicazione del principio IFRS 16, al fine di garantire un'adeguata informativa sull'evoluzione della situazione patrimoniale e finanziaria, lo stato patrimoniale riclassificato è stato predisposto fornendo ai fini comparativi oltre alle informazioni relative al 31 dicembre 2018 anche le informazioni al 1° gennaio 2019 con l'applicazione del nuovo principio contabile.

Inoltre, per effetto del cambiamento del criterio di valutazione degli immobili, il conto economico riclassificato evidenzia la nuova voce "Risultato della valutazione al fair value delle attività materiali" dove confluisce il saldo, positivo o negativo, fra le svalutazioni e le rivalutazioni degli immobili, sia a scopo di investimento che ad uso funzionale (ivi ricompresi i beni artistici di pregio), rispettivamente valutati al fair value o al valore rivalutato, rilevato nella voce 230 "Risultato netto della valutazione al fair value delle attività materiali e immateriali" del conto economico ufficiale.

Di seguito si fornisce informativa sulle aggregazioni e sulle principali riclassificazioni sistematicamente effettuate rispetto agli schemi di bilancio previsti dalla Circolare n. 262/05, in conformità a quanto richiesto dalla Consob con la comunicazione n. 6064293 del 28 luglio 2006:

  • I dividendi su azioni classificate tra le attività finanziarie valutate al fair value con impatto a conto economico e sulla redditività complessiva (inclusi nella voce 70) sono stati ricondotti nell'ambito del "Risultato netto finanziario";
  • I dividendi su azioni detenute in società controllate (inclusi nella voce 70) sono stati ricondotti nell'ambito del "Margine Finanziario";
  • I recuperi di imposte e tasse e di altre spese (compresi nella voce 200) sono stati portati a diretta riduzione delle altre spese amministrative, dove risulta contabilizzato il relativo costo, anziché essere indicati nell'aggregato riclassificato degli "Altri proventi netti di gestione";
  • gli ammortamenti relativi ad attività immateriali legate alla "client relationship" rilevata nei processi di aggregazione aziendale (contabilizzati nella voce 190) sono esposti nell'aggregato "Altri proventi netti di gestione";
  • gli utili e perdite da cessione di crediti, non rappresentati da titoli di debito (inclusi nella voce 100) e gli utili/perdite da modifiche contrattuali senza cancellazioni (iscritti nella voce 140), sono stati accorpati, insieme alle rettifiche/riprese di valore nette per deterioramento di crediti, nella voce "Rettifiche nette su finanziamenti verso clientela";
  • la quota di fitti attivi dei contratti di leasing oggetto di retrocessione nell'ambito del progetto "ACE Leasing", esposta fra gli altri proventi/oneri di gestione (voce 200), è stata ricondotta alla voce "Rettifiche nette su finanziamenti verso clientela";
  • l'aggregato delle "Rettifiche di valore su partecipazioni" include le rettifiche e le riprese di valore relative alle partecipazioni a seguito del test di impairment;
  • gli oneri ordinari e straordinari introdotti a carico delle banche in forza dei meccanismi di risoluzione unico e nazionale (FRU e FRN) e del meccanismo di tutela dei depositi (DGS) sono stati esposti, al netto

del relativo effetto fiscale, in una voce separata "Oneri relativi al sistema bancario al netto delle imposte", anziché essere evidenziati nelle voci "Altre spese amministrative" e "Imposte sul reddito del periodo dell'operatività corrente".

Negli allegati al bilancio viene fornito un prospetto di raccordo tra il conto economico riclassificato e quello predisposto in base alla Circolare n. 262 con i commenti esplicativi delle riclassifiche effettuate.

Conto Economico riclassificato

Voci del conto economico riclassificate
(migliaia di euro)
2019 2018 Var. ass. Var. %
Margine di interesse 1.886.878 2.218.389 (331.511) (14,9%)
Dividendi e Risultato delle partecipazioni 218.554 510.693 (292.139) (57,2%)
Margine finanziario 2.105.432 2.729.082 (623.650) (22,9%)
Commissioni nette 1.667.063 1.741.291 (74.228) (4,3%)
Altri proventi/oneri netti di gestione (47.330) 189.888 (237.218) -
Risultato netto finanziario 348.333 87.848 260.485 -
Altri proventi operativi 1.968.066 2.019.028 (50.962) (2,5%)
Proventi operativi 4.073.498 4.748.110 (674.612) (14,2%)
Spese per il personale (1.592.218) (1.486.330) (105.888) 7,1%
Altre spese amministrative (497.440) (956.877) 459.437 (48,0%)
Rettifiche di valore nette su attività materiali e immateriali (287.347) (64.881) (222.466) -
Oneri operativi (2.377.005) (2.508.088) 131.083 (5,2%)
Risultato della gestione operativa 1.696.493 2.240.022 (543.529) (24,3%)
Rettifiche nette su finanziamenti verso clientela (730.967) (1.877.925) 1.146.958 (61,1%)
Risultato della valutazione al fair value delle attività materiali (49.325) (49.325) -
Rettifiche nette su titoli ed altre attività finanziarie 5.781 2.337 3.444 147,3%
Accantonamenti netti ai fondi per rischi e oneri (55.109) (327.491) 272.382 (83,2%)
Rettifiche di valore su partecipazioni (117.604) (238.802) 121.198 (50,8%)
Utili (Perdite) da cessioni di partecipazioni e investimenti 435.134 (46.235) 481.369 -
Risultato dell'operatività corrente al lordo delle imposte 1.184.403 (248.093) 1.432.496 -
Imposte sul reddito del periodo dell'operatività corrente (153.646) 191.490 (345.136) -
Oneri relativi al sistema bancario al netto delle imposte (88.281) (95.015) 6.734 (7,1%)
Risultato netto 942.476 (151.618) 1.094.094 -

In conformità alle indicazioni della Comunicazione Consob n. DEM/6064293 del 28 luglio 2006 di seguito vengono fornite informazioni sugli effetti che gli eventi od operazioni aventi carattere non ricorrente hanno avuto sul risultato economico consolidato.

Si precisa che il criterio di massima adottato prevede che siano classificati come non ricorrenti:

  • i risultati delle operazioni di cessione di tutte le attività immobilizzate (partecipazioni, immobilizzazioni materiali ad esclusione delle attività finanziarie classificate nel portafoglio Hold to Collect ("HtC") alienabili nel rispetto delle soglie di significatività e frequenza previste dal principio contabile IFRS 9);
  • gli utili e le perdite delle attività non correnti in via di dismissione;
  • le componenti economiche di importo significativo connesse ad operazioni di efficientamento, ristrutturazione, ecc. (es. oneri per il ricorso al fondo esuberi, incentivazioni all'esodo, oneri per fusione/integrazione);
  • le componenti economiche di importo significativo che non sono destinate a ripetersi frequentemente (es. penali, impairment di attività materiali, avviamenti ed altre attività immateriali, effetti connessi a cambi di normativa, risultati eccezionali);
  • gli impatti economici derivanti dalla valutazione al fair value degli immobili ed altre attività materiali (opere d'arte);
  • gli effetti fiscali connessi agli impatti economici di cui ai punti precedenti.

Al contrario sono solitamente considerati ricorrenti:

  • gli impatti economici derivanti dalla cessione di attività finanziarie, ivi comprese quelle ricomprese nel portafoglio "HtC" (queste ultime qualora le vendite rientrino entro i limiti previsti per significatività e frequenza);
  • fatti salvi casi eccezionali, gli impatti economici derivanti da aspetti valutativi (rettifiche di valore su crediti ed altre attività finanziarie o accantonamenti per rischi ed oneri);
  • gli impatti economici derivanti da variazioni dei parametri valutativi di riferimento considerati dai modelli valutativi applicate in modo continuativo;
  • gli impatti economici di importo singolarmente non significativo o non determinabile aventi natura di sopravvenienze attive e/o passive (es. costi e ricavi e/o rettifiche di costi e ricavi di competenza di altri esercizi);
  • gli effetti fiscali connessi agli impatti economici di cui ai punti precedenti.

Di seguito per ogni voce del conto economico riclassificato si illustrano le componenti economiche "non ricorrenti" relative all'esercizio 2019:

  • la voce "margine di interesse" include l'importo, pari a € 4,6 milioni, che lo Schema Volontario del Fondo Interbancario Tutela Depositi ha riconosciuto alle banche aderenti a fronte degli interessi sul prestito subordinato Carige sottoscritto dallo Schema stesso nell'ambito dell'operazione di "salvataggio" effettuata nel corso del 2018 a favore della Carige stessa;
  • la voce "rettifiche di valore nette su attività materiali e immateriali" include svalutazioni di attività immateriali per € 3,8 milioni;
  • nella nuova voce "risultato della valutazione al fair value delle attività materiali", pari a € 49,3 milioni, è rilevato il saldo netto negativo delle svalutazioni e rivalutazioni iscritte nel conto economico dell'esercizio relative agli immobili, sia a scopo di investimento sia ad uso funzionale (ivi compresi i beni artistici di pregio), rispettivamente valutati al fair value o al valore rideterminato, derivante dall'adozione del nuovo criterio di valutazione descritto in precedenza;
  • nella voce "accantonamenti netti ai fondi per rischi ed oneri" sono compresi accantonamenti integrativi per € 61,7 milioni finalizzati a garantire un pieno presidio a fronte delle vertenze e reclami, anche prospettici, relativi alla cessata attività di segnalazione di clientela interessata all'acquisto di diamanti alla società specializzata Intermarket Diamond Business S.p.A. (società dichiarata fallita ad inizio 2019);
  • l'intero ammontare della voce "Rettifiche di valore su Partecipazioni", pari a € 117,6 milioni, relativo agli impairment degli investimenti partecipativi;
  • la voce "utili da cessione di partecipazioni e investimenti", pari a € 435,1 milioni, include principalmente le plusvalenze conseguite per effetto della cessione di First Servicing S.p.A. per € 142,7 milioni, e della cessione di ProFamily S.p.A. € 289,3 milioni;
  • la voce "imposte sul reddito dell'esercizio dell'operatività corrente" include gli impatti fiscali positivi per € 27 milioni relativi alle componenti in precedenza dettagliate oltre ad altre componenti straordinarie positive per complessivi € 12,3 milioni;
  • la voce "oneri relativi al sistema bancario al netto delle imposte" include € 14,1 milioni di contributi addizionali versati al Fondo di Risoluzione Nazionale (pari a € 20,9 milioni lordi al netto del relativo effetto fiscale di € 6,8 milioni).

Con riferimento all'esercizio 2018 le componenti non ricorrenti determinate con criteri analoghi a quelli sopra indicati risultavano le seguenti:

  • la voce "altri proventi netti di gestione" comprendeva la plusvalenza realizzata a seguito della cessione delle attività di banca depositaria e fund administration a BNP Paribas Securities Services per € 200 milioni;
  • la voce "risultato netto finanziario" comprendeva la svalutazione, pari a € 27,6 milioni, dell'investimento effettuato nello Schema Volontario del FITD al fine di sostenere l'intervento a favore di Carige, mediante la sottoscrizione del titolo subordinato emesso da questa ultima banca a fine novembre 2018;
  • la voce "altre spese amministrative" comprendeva le spese sostenute per la chiusura degli sportelli (costi per ripristino filiali, traslochi, ecc.) per € 2 milioni nonché gli oneri relativi alla cessione della banca depositaria per 1 milione;
  • la voce "rettifiche nette su attività materiali e immateriali" comprendeva le svalutazioni di investimenti immobiliari, per € 2,4 milioni, al fine di adeguare il loro valore di carico al minor valore recuperabile desunto dagli aggiornamenti peritali e le svalutazioni di costi capitalizzati per migliorie sulle filiali in affitto, per € 2,4 milioni, divenuti non recuperabili a seguito della chiusura delle filiali;
  • nella voce "accantonamenti netti ai fondi per rischi ed oneri" erano compresi stanziamenti per complessivi € 351,6 milioni relativi a: accantonamenti integrativi per € 275,3 milioni finalizzati a garantire un pieno presidio a fronte delle vertenze e reclami, anche prospettici, relativi alla cessata attività di segnalazione di clientela interessata all'acquisto di diamanti alla società specializzata Intermarket Diamond Business S.p.A. (società dichiarata fallita ad inizio 2019); oneri prevedibili da sostenere per la chiusura intervenuta nel corso dell'esercizio di n. 518 filiali per € 46,2 milioni; accantonamenti integrativi per € 30,1 milioni derivanti dalla decisione di ricalcolare le condizioni applicate alla clientela in materia di commissioni di istruttoria e concessione di disponibilità creditizie riferite a precedenti esercizi secondo metriche definite recentemente da più severe normative e note interpretative degli organi di vigilanza;
  • l'intero ammontare della voce "Rettifiche di valore su Partecipazioni", pari a € 238,8 milioni e si riferivano interamente all'impairment degli investimenti partecipativi;
  • l'intero ammontare della voce "Utili da cessione di partecipazioni ed investimenti" pari a € 46,2 milioni suddivise tra una componente negativa, pari a € 60,5 milioni, imputabile a utili e perdite da cessione di partecipazioni e una componente positiva, pari a € 14,3 milioni, relativa a utili imputabili a cessioni di immobili e altre attività;
  • la voce "imposte sul reddito dell'esercizio dell'operatività corrente" comprende il beneficio derivante dalla rilevazione delle attività per imposte anticipate IRAP, pari a € 64,0 milioni, relative alle rettifiche su crediti operate in sede di prima applicazione del principio contabile IFRS 9, iscritte solo nel quarto trimestre a seguito delle modifiche normative introdotte dalla legge di bilancio 2019 che ne consentono la deduzione in 10 anni (anziché integralmente nell'esercizio 2018), nonché gli impatti fiscali delle componenti non ricorrenti in precedenza dettagliate, complessivamente positivi per € 315,4 milioni;
  • la voce "oneri relativi al sistema bancario al netto delle imposte" comprendeva l'importo di € 17 milioni relativo ai contributi addizionali richiesti dal Fondo di Risoluzione Nazionale a fronte degli interventi di risoluzione avviati nel 2015.

Inoltre per quanto riguarda i risultati del 2018, al fine di consentire di valutare anche i risultati economici ottenuti dall'attività "ordinaria" ("business as usual"), si era proceduto a determinare un risultato "adjusted" che tenesse conto anche degli impatti delle operazioni di derisking, ragionevolmente non ripetibili, connessi alla realizzazione di quanto previsto dal Piano Industriale.

Pertanto, ai fini della determinazione del risultato "adjusted" del 2018, erano state prese in considerazione anche le componenti incluse nella voce "Rettifiche nette su finanziamenti verso clientela" per complessivi 713,9 milioni, relative agli effetti registrati nel corso dell'esercizio sulle operazioni ACE (per 659,9 milioni) ed Exodus (per 54,0 milioni). L'effetto fiscale connesso a tali rettifiche ammonta a 196,3 milioni.

Proventi operativi

Margine di interesse

(migliaia di euro) 2019 2018 Var. ass. Var. %
Attività finanziarie (titoli) 568.662 560.760 7.902 1,4%
Interessi netti verso clientela 1.835.075 2.202.684 (367.609) (16,7%)
Interessi netti verso banche (115.328) (49.739) (65.589) 131,9%
Titoli emessi e passività finanziarie valutate al fair value (363.378) (459.170) 95.792 (20,9%)
Derivati di copertura (saldo netto) (129.216) (88.817) (40.399) 45,5%
Interessi netti su altre attività/passività 91.063 52.671 38.392 72,9%
Totale 1.886.878 2.218.389 (331.511) (14,9%)

Il margine di interesse dell'esercizio è pari a 1.886,9 milioni e si confronta con il dato di 2.218,4 milioni del precedente esercizio. L'aggregato degli "interessi netti verso clientela" risente del minor impatto positivo, pari a - 214,3 milioni a/a, del c.d. "reversal" incluso quello connesso alla PPA derivante per lo più da operazioni di cessione di sofferenze.

Inoltre la prima applicazione delle regole di rilevazione previste dall'IFRS 16 ha comportato le registrazione di interessi passivi su debiti per contratti di leasing per 16,5 milioni.

Dividendi e proventi simili

I dividendi sono rappresentati dai proventi erogati dalle società controllate o sottoposte a influenza notevole e ammontano a 218,6 milioni.

Margine finanziario

Il margine finanziario dell'esercizio è pari a 2.105,4 milioni.

Commissioni nette

(migliaia di euro) 2019 2018 Var. ass. Var. %
Servizi di gestione, intermediazione e consulenza 740.806 775.563 (34.757) (4,5%)
Distribuzione di prodotti di risparmio 624.350 629.183 (4.833) (0,8%)
- Collocamento strumenti finanziari 38.003 11.600 26.403 227,6%
- Gestione di portafogli 457.687 519.248 (61.561) (11,9%)
- Bancassurance 128.660 98.335 30.325 30,8%
Credito al consumo 43.951 42.196 1.755 4,2%
Carte di credito 38.556 50.916 (12.360) (24,3%)
Banca depositaria 26 13.667 (13.641) (99,8%)
Negoziazione titoli, valute e raccolta ordini 34.821 36.107 (1.286) (3,6%)
Altri (898) 3.494 (4.392) -
Tenuta e gestione su c/c e finanziamenti 598.298 624.963 (26.665) (4,3%)
Servizi di incasso e pagamento 165.738 171.065 (5.327) (3,1%)
Garanzie rilasciate e ricevute 69.385 72.658 (3.273) (4,5%)
Altri servizi 92.836 97.042 (4.206) (4,3%)
Totale 1.667.063 1.741.291 (74.228) (4,3%)

Le commissioni nette dell'esercizio si attestano a 1.667,1 milioni con una contrazione del 4,3% rispetto a 1.741,3 milioni del 2018. Il calo è dovuto essenzialmente al minor apporto delle commissioni su tenuta e gestione dei conti correnti e al venire meno delle commissioni relative all'attività di banca depositaria ceduta nel secondo semestre del 2018.

Altri proventi/oneri netti di gestione

(migliaia di euro) 2019 2018 Var. ass. Var. %
Proventi su c/c e finanziamenti 16.168 36.085 (19.917) (55,2%)
Fitti attivi 5.921 10.001 (4.080) (40,8%)
Oneri su beni rivenienti dal leasing (10.060) (11.883) 1.823 (15,3%)
Altri proventi ed oneri (25.142) 192.717 (217.859) -
Subtotale (13.113) 226.920 (240.033) -
Client relationship (PPA) (34.217) (37.032) 2.815 (7,6%)
Totale (47.330) 189.888 (237.218) -

Il saldo degli altri oneri netti di gestione è negativo per 47,3 milioni rispetto ai 189,9 milioni positivi del 2018. Nel 2018 la voce "Altri proventi ed oneri" risentiva della plusvalenza realizzata a seguito della cessione delle attività di banca depositaria e fund administration a BNP Paribas Securities Services per 200 milioni.

Risultato netto finanziario

(migliaia di euro) 2019 2018 Var. ass. Var. %
Risultato netto dell'attività di negoziazione (178.105) (58.645) (119.460) 203,7%
Utili/Perdite da cessione di attività finanziarie 383.406 152.519 230.887 151,4%
Dividendi e proventi simili su attività finanziarie 28.838 25.937 2.901 11,2%
Utili/Perdite da riacquisto di passività finanziarie (2.007) (4) (2.003) -
Risultato netto dell'attività di copertura 7.126 (3.143) 10.269 -
Altri proventi/oneri 109.075 (28.816) 137.891 -
Totale 348.333 87.848 260.485 -

Il risultato netto finanziario è pari a 348,3 milioni rispetto a 87,8 milioni dello scorso esercizio. A tale risultato hanno contribuito le plusvalenze sia da valutazione che da cessione dell'interessenza Nexi, la ripresa di valore sui titoli obbligazionari Sorgenia e le cessioni di titoli - prevalentemente governativi - del portafoglio HTC (Hold to Collect). Bisogna inoltre considerare che i risultati economici vanno considerati congiuntamente alla variazione registrata nelle riserve da valutazione sulle esposizioni classificate tra le attività valutate al fair value con impatto sulla redditività complessiva (FVOCI), non gestite secondo le regole contabili dell'hedge accounting. Al 31 dicembre 2019 il saldo delle riserve sui titoli di debito FVOCI, al lordo della fiscalità, è positivo per 71 milioni rispetto ai - 187 milioni al 31 dicembre 2018.

Oneri operativi

(migliaia di euro) 2019 2018 Var. ass. Var. %
Spese per il personale (1.592.218) (1.486.330) (105.888) 7,1%
- Incentivi all'esodo e fondi di solidarietà - - - -
- Altre spese per il personale (1.592.218) (1.486.330) (105.888) 7,1%
Altre spese amministrative (497.440) (956.877) 459.437 (48,0%)
- Imposte e tasse (261.816) (263.585) 1.769 (0,7%)
- Servizi e consulenze (281.470) (793.054) 511.584 (64,5%)
- Immobili (62.996) (68.806) 5.810 (8,4%)
- Postali, telefoniche e cancelleria (25.839) (14.029) (11.810) 84,2%
- Manutenzioni e canoni su mobili, macchinari e impianti (65.982) (6.274) (59.708) -
- Pubblicità e rappresentanza (14.539) (13.017) (1.522) 11,7%
- Altre spese amministrative (103.767) (86.220) (17.547) 20,4%
- Recuperi di spese 318.969 288.108 30.861 10,7%
Rettifiche di valore su attività materiali e immateriali (287.347) (64.881) (222.466) 342,9%
- Rettifiche di valore su attività materiali (220.836) (52.364) (168.472) 321,7%
- Rettifiche di valore su attività immateriali (62.737) (6) (62.731) -
- Rettifiche di valore su migliorie a beni di terzi - (10.103) 10.103 -
- Rettifiche di valore nette per deterioramento (3.774) (2.408) (1.366) 56,7%
Totale (2.377.005) (2.508.088) 131.083 (5,2%)

Le spese per il personale sono pari a 1.592,2 milioni e risultano in aumento del 2,6% rispetto all'esercizio precedente per effetto dell'aumento dell'organico a seguito delle incorporazioni di società controllate effettuate nell'esercizio.

Le altre spese amministrative dell'esercizio sono pari a 497,4 milioni con una contrazione del 48% rispetto ai 956,9 milioni del 2018. La voce beneficia della riduzione del 64% dei "Servizi di Consulenza" ed in particolare "prestazioni di servizi vari resi " dovuta alla razionalizzazione e semplificazione della struttura societaria del Gruppo che nel corso del 2019 ha portato ad effettuare la fusione per incorporazione all'interno del Banco BPM S.p.A. di Società Gestione Servizi BP S.C.p.a. e BP Property Management S.C.r.l..

Le rettifiche di valore nette su attività materiali e immateriali sono pari a 287,3 milioni contro i 64,9 milioni del 2018. Il dato del 31 Dicembre 2019 non è comparabile con l'esercizio 2018 in quanto:

  • le rettifiche di valore su attività materiali comprendono gli ammortamenti dei "right of use" iscritti a seguito dell'introduzione dell'IFRS 16;
  • le rettifiche di valore su attività immateriali comprendono gli ammortamenti del software che, in precedenza, era iscritto nel bilancio di Società Gestione Servizi BP S.C.p.a. (incorporata in Banco BPM nel 2019);
  • le rettifiche di valore su migliorie a beni di terzi sono state ricomprese a seguito dell'introduzione dell'IFRS 16 fra le rettifiche di valore su attività materiali.

Risultato della gestione operativa

Il risultato della gestione operativa si attesta nell'esercizio corrente a 1.696,5 milioni contro i 2.240 milioni del 2018 registrando una contrazione del 24,3 %.

Rettifiche e accantonamenti

(migliaia di euro) 2019 2018 Var. ass. Var. %
Rettifiche di valore nette su crediti verso clientela (706.291) (1.620.488) 914.197 (56,4%)
Rettifiche di valore specifiche: cancellazioni (43.584) (133.237) 89.653 (67,3%)
Rettifiche di valore specifiche: altre (1.371.763) (2.650.594) 1.278.831 (48,2%)
Riprese di valore specifiche 669.458 1.177.869 (508.411) (43,2%)
Rettifiche/riprese nette di portafoglio 39.598 (14.526) 54.124 -
Rettifiche nette su garanzie rilasciate - - - -
Utili/(perdite) da cessione di crediti (24.676) (257.437) 232.761 (90,4%)
Totale (730.967) (1.877.925) 1.146.958 (61,1%)

Le rettifiche nette su crediti verso clientela sono pari a 706,3 milioni in calo rispetto al 2018 per effetto della diminuzione delle sofferenze derivanti dalle azioni di derisking portate a termine nel precedente esercizio.

Nell'ambito del progetto di razionalizzazione e valorizzazione del patrimonio immobiliare del Gruppo, il Consiglio di amministrazione ha deliberato il cambiamento del criterio di valutazione degli immobili detenuti a scopo d'investimento e del patrimonio artistico di pregio adottando il fair value. L'effetto complessivo dell'esercizio, risulta negativo per 49,3 milioni ed è iscritto nella nuova voce del conto economico riclassificato Risultato della valutazione al fair value delle attività materiali.

Le rettifiche nette su titoli ed altre attività finanziarie sono pari a 5,8 milioni e riguardano rettifiche di valore su finanziamenti a banche e rettifiche su titoli di debito valutati al costo ammortizzato o valutati al fair value con impatto sulla redditività complessiva.

Gli accantonamenti netti ai fondi per rischi ed oneri ammontano a 55,1 milioni e sono prevalentemente rappresentati (61,7 milioni) dall'accantonamento integrativo al fondo generico a fronte degli oneri che potrebbero derivare dalla definizione, anche in ottica di customer care, delle vertenze e reclami, già pervenuti e previsti, derivanti dall'attività di segnalazione della clientela interessata ad acquistare diamanti alla società Intermarket Diamond Business S.p.A., società dichiarata fallita dal Tribunale di Milano in data 10 gennaio 2019. Nel corso dell'esercizio è stato inoltre rilevato un effetto positivo pari a 5,7 milioni a seguito dell'estinzione di alcuni procedimenti contro la Banca in tema di normativa antiriciclaggio.

Le rettifiche di valore su partecipazioni ammontano a 117,6 milioni e si riferiscono agli impairment degli investimenti partecipativi in società controllate e collegate.

Gli utili da cessione di partecipazioni ed investimenti pari a 435,1 milioni sono principalmente dovuti alla Cessione della partecipata ProFamily S.p.A. per 289,3 milioni, e di First Servicing S.p.A. per 142,7 milioni. Tali cessioni rientrano rispettivamente nella riorganizzazione del comparto credito al consumo e della realizzazione della partnership con credito Fondiario nella gestione delle attività di recupero dei crediti deteriorati.

Altre voci di ricavo e costo

Le imposte sul reddito dell'esercizio dell'operatività corrente alla data del 31 dicembre 2019 sono negative per 153,6 milioni rispetto ai 91,5 milioni positivi del 31 dicembre 2018.

Nella voce oneri relativi al sistema bancario al netto delle imposte, pari a 88 milioni, sono stati rilevati i contributi ordinari ed addizionali al Fondo di Risoluzione Unico e al Fondo Interbancario Tutela Depositi.

Il Risultato netto dell'esercizio 2019 si chiude con un utile pari a 942,4 milioni rispetto alla perdita del 2018 pari a a151,6 milioni.

Stato Patrimoniale riclassificato

Di seguito si fornisce lo schema di stato patrimoniale al 31 dicembre 2019 comparato con i saldi risultanti dal bilancio al 31 dicembre 2018; viene altresì riportato il confronto con i saldi al 1° gennaio 2019 rideterminati per tenere conto della prima applicazione del nuovo principio contabile IFRS 16.

Negli allegati al bilancio è riportato un prospetto di raccordo tra le voci dello stato patrimoniale e lo schema dello stato patrimoniale riclassificato.

Voci dell'attivo riclassificate
(migliaia di euro)
31/12/2019 01/01/2019 31/12/2018 Variazioni su
31/12/2018
Cassa e disponibilità liquide 908.167 917.434 917.434 (9.267) (1,0%)
Finanziamenti valutati al CA 115.766.464 109.708.609 109.708.609 6.057.855 5,5%
- Finanziamenti verso banche 9.967.688 5.947.814 5.947.814 4.019.874 67,6%
- Finanziamenti verso clientela (*) 105.798.776 103.760.795 103.760.795 2.037.981 2,0%
Attività finanziarie e derivati di copertura 33.672.015 34.219.876 34.219.876 (547.861) (1,6%)
- Valutate al FV con impatto a CE 4.218.700 3.722.783 3.722.783 495.917 13,3%
- Valutate al FV con impatto su OCI 12.295.348 14.972.107 14.972.107 (2.676.759) (17,9%)
- Valutate al CA 17.157.967 15.524.985 15.524.985 1.632.982 10,5%
Partecipazioni 3.086.262 3.953.658 3.953.658 (867.396) (21,9%)
Attività materiali 2.408.291 2.252.647 962.239 1.446.052 150,3%
Attività immateriali 1.200.126 924.966 924.966 275.160 29,7%
Attività fiscali 4.410.581 4.840.009 4.840.009 (429.428) (8,9%)
Attività non correnti e gruppi di attività in dismissione 91.040 1.352.743 1.352.743 (1.261.703) (93,3%)
Altre voci dell'attivo 2.020.396 2.100.819 2.100.819 (80.423) (3,8%)
Totale attività 163.563.342 160.270.761 158.980.353 4.582.989 2,9%
Voci del passivo riclassificate
(migliaia di euro)
31/12/2019 01/01/2019 31/12/2018 Variazioni su
31/12/2018
Raccolta diretta 110.626.965 108.831.754 108.831.754 1.795.211 1,6%
- Debiti verso clientela 90.328.935 89.142.742 89.142.742 1.186.193 1,3%
- Titoli e passività finanziarie designate al FV 20.298.030 19.689.012 19.689.012 609.018 3,1%
Debiti verso banche 29.955.211 34.016.490 34.016.490 (4.061.279) (11,9%)
Debiti per leasing 1.146.835 1.290.408 1.146.835
Altre passività finanziarie valutate al FV 5.688.291 1.534.532 1.534.532 4.153.759 270,7%
Fondi del passivo 1.377.191 1.590.244 1.590.244 (213.053) (13,4%)
Passività fiscali 538.906 418.849 418.849 120.057 28,7%
Passività associate ad attività in via di dismissione 677 - - 677
Altre voci del passivo 3.291.642 3.551.922 3.551.922 (260.280) (7,3%)
Totale passività 152.625.718 151.234.199 149.943.791 2.681.927 1,8%
Patrimonio netto 10.937.624 9.036.562 9.036.562 1.901.062 21,0%
Totale passività e patrimonio netto 163.563.342 160.270.761 158.980.353 4.582.989 2,9%

(*) Include i titoli senior per i quali è stato attivato l'iter per il rilascio, da parte dello Stato italiano, della garanzia sulla cartolarizzazione delle sofferenze ai sensi del D.L. 18/2016 ("GACS")

L'attività di intermediazione creditizia

La raccolta diretta

(migliaia di euro) 31/12/2019 Inc.% 31/12/2018 Inc.% Var. ass. Var. %
Conti correnti e depositi 85.549.736 77,3% 80.332.368 73,8% 5.217.368 6,5%
- conti correnti e depositi a vista 83.923.528 75,9% 77.622.017 71,3% 6.301.511 8,1%
- depositi a scadenza e c/c vincolati 1.626.208 1,5% 2.710.351 2,5% (1.084.143) (40,0%)
Titoli 20.298.030 18,3% 19.689.012 18,1% 609.018 3,1%
- obbligazioni e passività valutate al fair value 20.012.008 18,1% 19.520.350 17,9% 491.658 2,5%
- certificati di deposito e altri titoli 286.022 0,3% 168.662 0,2% 117.360 69,6%
Pronti contro termine 3.116.146 2,8% 6.858.840 6,3% (3.742.694) (54,6%)
Finanziamenti ed altri debiti 1.663.053 1,5% 1.951.534 1,8% (288.481) (14,8%)
Totale raccolta diretta 110.626.965 100,0% 108.831.754 100,0% 1.795.211 1,6%

Al 31 dicembre 2019 la raccolta diretta, comprensiva dei titoli in circolazione, è pari a 110.627 milioni in aumento rispetto al 31 dicembre 2018. Nel 2019 si registra una crescita di circa 6.301,5 milioni della componente rappresentata dai conti correnti e depositi a vista della rete commerciale parzialmente assorbita dalla minore incidenza delle Pronti Conto Termine di Banking Book con Cassa compensazione e Garanzia.

La raccolta indiretta

(migliaia di euro) 31/12/2019 Inc.% 31/12/2018 Inc.% Var. ass. Var. %
Raccolta gestita 48.100.228 62,2% 45.669.211 62,4% 2.431.017 5,3%
fondi comuni e SICAV 33.851.600 43,8% 31.528.969 43,1% 2.322.632 7,4%
gestioni patrimoniali mobiliari e GPF 741.148 1,0% 909.104 1,2% (167.956) ( 18,5%)
polizze assicurative 13.507.480 17,5% 13.231.138 18,1% 276.342 2,1%
Raccolta amministrata 29.169.535 37,8% 27.473.744 37,6% 1.695.791 6,2%
Totale raccolta indiretta 77.269.763 100,0% 73.142.955 100,0% 4.126.808 5,6%

La raccolta indiretta ammonta al 31 dicembre 2019 a 77,3 miliardi in aumento rispetto ai 73,1 miliardi del 31 dicembre 2018. Gli scostamenti rilevati rientrano nell'operatività ordinaria.

I crediti verso la clientela

(migliaia di euro) 31/12/2019 Inc.% 31/12/2018 Inc.% Var. ass. Var. %
Mutui 65.312.060 61,7% 61.755.603 59,5% 3.556.457 5,8%
Conti correnti 11.230.539 10,6% 12.088.846 11,7% (858.307) (7,1%)
Pronti contro termine 5.393.670 5,1% 5.516.899 5,3% (123.229) (2,2%)
Leasing finanziario 1.099.429 1,0% 1.428.254 1,4% (328.825) (23,0%)
Carte di credito, prestiti personali e cessioni del quinto 635.228 0,6% 652.766 0,6% (17.538) (2,7%)
Altre operazioni 19.625.738 18,6% 20.889.813 20,1% (1.264.075) (6,1%)
Titoli senior relativi al Project Exodus + ACE (GACS) 2.502.112 2,4% 1.428.614 - - -
Totale crediti netti verso la clientela 105.798.776 100,0% 103.760.795 100,0% 2.037.981 2,0%

Al 31 dicembre 2019 i crediti verso clientela, comprensivi dei titoli senior sottoscritti nell'ambito della cessione di crediti Exodus ed ACE, sono pari a 105.798,8 milioni in aumento del 2% rispetto al 31 dicembre 2018. La crescita della voce è da imputare principalmente all'erogazione di nuovi mutui.

La qualità del credito

Nelle successive tabelle sotto riportate, che evidenziano distintamente l'esposizione lorda ed i fondi rettificativi, i crediti acquisiti nell'ambito di operazioni di aggregazione sono rappresentati "a saldi aperti" ovvero indicando come esposizione lorda il valore nominale dei crediti acquisiti e includendo il differenziale tra il valore contabile ed il valore attribuito ai crediti nell'ambito del processo di Purchase Price Allocation nell'ambito dei fondi rettificativi in quanto tale modalità di rappresentazione permette un immediato apprezzamento dell'effettivo livello di copertura dei crediti deteriorati.

Finanziamenti al costo ammortizzato verso clientela

(migliaia di euro) 31/12/2019 31/12/2018
Esposizione
netta
Inc.% Esposizione
netta
Inc.%
Sofferenze 1.329.262 1,3% 1.266.576 1,2%
Inadempienze probabili 3.662.978 3,5% 4.778.499 4,6%
Esposizioni scadute deteriorate 69.410 0,1% 84.668 0,1%
Esposizioni deteriorate 5.061.650 4,8% 6.129.743 5,9%
Finanziamenti non deteriorati 98.235.014 92,9% 96.202.438 92,7%
Titoli senior relativi al Project Exodus (GACS) 2.502.112 2,4% 1.428.614 -
Esposizioni in bonis 100.737.126 95,2% 97.631.052 94,1%
Totale crediti verso la clientela 105.798.776 100,0% 103.760.795 100,0%

Finanziamenti al costo ammortizzato verso clientela

(migliaia di euro) 31/12/2019 31/12/2018
Esposizione
lorda
complessive
Rettifiche di
valore
Esposizione
netta
Copertura Esposizione
lorda
complessive
Rettifiche di
valore
Esposizione netta Copertura
Sofferenze 3.003.285 (1.674.023) 1.329.262 55,74% 3.075.144 (1.808.568) 1.266.576 58,81%
Inadempienze probabili 6.012.964 (2.349.986) 3.662.978 39,08% 7.323.427 (2.544.928) 4.778.499 34,75%
Esposizioni scadute deteriorate 92.663 (23.253) 69.410 25,09% 101.256 (16.588) 84.668 16,38%
Esposizioni deteriorate 9.108.912 (4.047.262) 5.061.650 44,43% 10.499.827 (4.370.084) 6.129.743 41,62%
di cui: forborne 4.347.771 (1.628.007) 2.719.764 37,44% 4.399.987 (1.485.336) 2.914.651 33,76%
Finanziamenti non deteriorati 98.553.782 (318.768) 98.235.014 0,32% 96.566.040 (363.602) 96.202.438 0,38%
Titoli senior relativi al Project Exodus (GACS) 2.503.827 (1.715) 2.502.112 0,07% 1.430.237 (1.623) 1.428.614 0,11%
Esposizioni in bonis (*) 101.057.609 (320.483) 100.737.126 0,32% 97.996.277 (365.225) 97.631.052 0,37%
di cui: primo stadio 95.303.614 (121.434) 95.182.180 0,13% 90.719.728 (117.304) 90.602.424 0,13%
di cui: secondo stadio 5.753.995 (199.049) 5.554.946 3,46% 7.276.549 (247.921) 7.028.628 3,41%
di cui: forborne 1.950.443 (72.010) 1.878.433 3,69% 2.025.316 (67.263) 1.958.053 3,32%
Totale crediti verso la clientela 110.166.521 (4.367.745) 105.798.776 3,96% 108.496.104 (4.735.309) 103.760.795 4,36%

I dati della tabella sopra riportata corrispondono alla voce "Finanziamenti verso clientela" dello Stato Patrimoniale riclassificato e, come sopra indicato, comprendono anche i titoli "senior" sottoscritti da Banco BPM nell'ambito del progetto Exodus ed ACE. Senza considerare tale riclassifica, l'importo netto indicato corrisponde alla voce "Finanziamenti" riportato nella tabella 4.2 della Nota integrativa – Parte B – Informazioni sullo stato patrimoniale "Attività finanziarie valutate al costo ammortizzato: composizione merceologica dei crediti verso clientela". Le esposizioni deteriorate (sofferenze, inadempienze probabili ed esposizioni scadute deteriorate), al netto delle rettifiche di valore, ammontano al 31 dicembre 2019 a 5.061,7 milioni in calo rispetto ai 6.129,7 milioni del dato al 31 dicembre 2018. La riduzione deriva dalle operazioni di cessione realizzate nell'esercizio.

L'incidenza delle attività deteriorate nette sul totale dei crediti verso la clientela netti è pari al 4,8%, in flessione rispetto al 5,9% del precedente esercizio.

In maggior dettaglio, le sofferenze al lordo e al netto delle rettifiche di valore ammontano rispettivamente a 3.003,3 milioni ed a 1.329,3 milioni con una percentuale di copertura pari al 55,74%.

Le inadempienze probabili al lordo e al netto delle rettifiche di valore ammontano rispettivamente a 6.013 milioni ed a 3.663 milioni con una percentuale di copertura pari al 39,08%.

Le esposizioni scadute deteriorate al lordo e al netto delle rettifiche di valore risultano pari rispettivamente a 92,7 milioni ed a 69,4 milioni con una percentuale di copertura pari al 25,09%.

La copertura dei crediti in bonis si attesta allo 0,32%.

Le attività finanziarie

(migliaia di euro) 31/12/2019 31/12/2018 Var. ass. Var. %
Titoli di debito 30.151.216 32.032.837 (1.881.621) (5,9%)
- Attività detenute per la negoziazione 1.082.354 1.814.864 (732.510) (40,4%)
- Attività designate al FV - - - -
- Attività obbligatoriamente valutate al FV 247.063 213.880 33.183 15,5%
- Attività valutate al FV con impatto su OCI 11.663.832 14.479.107 (2.815.275) (19,4%)
- Attività valutate al CA (*) 17.157.967 15.524.986 1.632.981 10,5%
Titoli di capitale e quote di OICR 1.450.710 1.188.162 262.548 22,1%
- Attività detenute per la negoziazione 9.456 7.738 1.718 22,2%
- Attività designate al FV - - - -
- Attività obbligatoriamente valutate al FV 809.738 687.424 122.314 17,8%
- Attività valutate al FV con impatto su OCI 631.516 493.000 138.516 28,1%
Finanziamenti 1.219.951 294.401 925.550 314,4%
Strumenti derivati 850.138 704.476 145.662 20,7%
- Derivati finanziari di negoziazione 765.108 554.577 210.531 38,0%
- Derivati finanziari di copertura 85.030 149.899 (64.869) (43,3%)
Totale 33.672.015 34.219.876 (547.861) (1,6%)

(*) Esclude i titoli senior per i quali è stata rilasciata dallo Stato italiano, ai sensi del D.L. 18/2016 ("GACS"), la garanzia sulla cartolarizzazione delle sofferenze

Le attività finanziarie ammontano complessivamente a 33,7 miliardi e sono in calo del 1,6% rispetto a 34,2 miliardi del 31 dicembre 2018. Il calo della voce Attività valutate al FV con impatto su OCI pari a 2,8 miliardi deriva principalmente dalla cessione dei titoli governativi. L'incremento della voce Finanziamenti è dovuto essenzialmente alla sottoscrizione di Pronti Contro Termine di negoziazione.

Posizione interbancaria netta

Crediti verso banche

(migliaia di euro) 31/12/2019 Inc.% 31/12/2018 Inc.% Var. ass. Var. %
Crediti verso banche centrali 6.544.572 65,7% 563.859 9,5% 5.980.713 -
Crediti verso altre banche 3.423.116 34,3% 5.383.955 90,5% (1.960.839) ( 36,4%)
Conti correnti e depositi a vista 841.604 8,4% 1.692.061 28,4% (850.457) ( 50,3%)
Depositi a scadenza 285.649 2,9% 1.544.479 26,0% (1.258.830) ( 81,5%)
Pronti contro termine 803.322 8,1% 690.574 11,6% 112.748 16,3%
Altri finanziamenti 1.492.541 15,0% 1.456.841 24,5% 35.700 2,5%
Totale crediti (A) 9.967.688 100,0% 5.947.814 100,0% 4.019.874 67,6%

Debiti verso banche

(migliaia di euro) 31/12/2019 Inc.% 31/12/2018 Inc.% Var. ass. Var. %
Debiti verso banche centrali 20.783.964 69,4% 21.289.947 62,6% (505.983) (2,4%)
Operazioni di rifinanziamento (TLTRO2) 20.735.884 69,2% 21.237.501 62,4% (501.617) (2,4%)
Altri debiti 48.080 0,2% 52.446 0,2% (4.366) (8,3%)
Debiti verso altre banche 9.171.247 30,6% 12.726.543 37,4% (3.555.296) (27,9%)
Conti correnti e depositi a vista 2.638.494 8,8% 2.425.908 7,1% 212.586 8,8%
Depositi a scadenza 140.082 0,5% 1.134.821 3,3% (994.739) (87,7%)
Pronti contro termine 5.384.117 18,0% 8.176.532 24,0% (2.792.415) (34,2%)
Altri debiti 1.008.554 3,4% 989.282 2,9% 19.272 1,9%
Totale debiti (B) 29.955.211 100,0% 34.016.490 100,0% (4.061.279) (11,9%)
Sbilancio crediti/debiti (A) - (B) (19.987.523) (28.068.676) (8.081.153) (28,8%)
Debiti verso banche centrali: operaz. di rifinanz. (20.735.884) (21.237.501) (501.617) (2,4%)
Saldo interbancario (escl. operaz. di rifinanz.) 748.361 (6.831.175) 7.579.536 -
Sbilancio v/banche centrali (escl. operaz. di rifin.) 6.496.492 511.413 5.985.079 -
Saldo interbancario verso altre banche (5.748.131) (7.342.588) (1.594.457) (21,7%)

La posizione interbancaria netta è negativa per 19.987,5 milioni in diminuzione del 28,8% rispetto al dato del 31 dicembre 2018.

Le partecipazioni

La voce partecipazioni alla data di bilancio risulta pari 3.086,3 milioni ed evidenzia un calo del 21,9% rispetto al dato del 31 dicembre 2018, dovuto alle operazioni di aggregazione aziendale interne previste dal progetto di razionalizzazione e semplificazione del Gruppo.

Le attività materiali

(migliaia di euro) 31/12/2019 31/12/2018 Var. ass. Var. %
Attività materiali ad uso funzionale 2.208.192 855.229 1.352.963 158,2%
Attività materiali a scopo di investimento 200.099 107.010 93.089 87,0%
Totale attività materiali (voce 90) 2.408.291 962.239 1.446.052 150,3%
Attività materiali in dismissione (voce 120) 6.134 - 6.134 -
Totale attività materiali 2.414.425 962.239 1.452.186 150,9%

La composizione per tipologia delle attività materiali ad uso funzionale è riportata nella tabella seguente:

Attività materiali ad uso funzionale
(migliaia di euro)
Valutate al
costo
Valutate al
fair value
31/12/2019 31/12/2018
1. Attività di proprietà 105.650 928.853 1.034.503 855.229
- terreni - 701.338 701.338 253.772
- fabbricati - 175.408 175.408 506.036
- altre 105.650 52.107 157.757 95.421
2. Diritti d'uso acquisiti con il leasing 1.173.689 - 1.173.689 -
- terreni - - - -
- fabbricati 1.173.121 - 1.173.121 -
- altre 568 - 568 -
Totale 1.279.339 928.853 2.208.192 855.229
Attività materiali a scopo di investimento
(migliaia di euro)
Valutate al
costo
Valutate al
fair value
31/12/2019 31/12/2018
1. Attività di proprietà - 200.099 200.099 107.010
- terreni - 147.453 147.453 12.046
- fabbricati - 52.646 52.646 94.964
2. Diritti d'uso acquisiti con il leasing - - - -
- terreni - - - -
- fabbricati - - - -
Totale - 200.099 200.099 107.010

Il patrimonio e i coefficienti di solvibilità

Il patrimonio netto al 31 dicembre 2019, comprensivo delle riserve da valutazione e dell'utile d'esercizio, ammonta a 10.937,6 milioni rispetto ai 9.036,6 milioni del precedente esercizio.

L'incremento di 1.901 milioni è da imputare principalmente all'impatto positivo della redditività complessiva per 1.393,1 milioni, all'emissione, in data 11 aprile 2019, di uno strumento Additional Tier 1 per nominali 300 milioni e per circa 206 milioni all'impatto delle fusioni interne al Gruppo avvenute nel corso del 2019 nell'ambito del processo di razionalizzazione e semplificazione della struttura societaria di Società Gestione Servizi BP S.C.p.a., BP Property Management S.C.r.l e di Partecipazioni Finanziarie Banco Popolare S.p.A.

L'impatto delle riserve da valutazione all'interno della redditività è positivo per 450,6 milioni. Tale incremento comprende l'effetto del passaggio dal modello del costo al modello della rideterminazione del valore (di seguito anche "revaluation model) delle attività materiali ad uso funzionale, rappresentate dagli immobili e dal patrimonio artistico di pregio pari a 192 milioni.

I ratio patrimoniali

Applicando il regime transitorio in vigore al 31 dicembre 2019 i ratio patrimoniali, comprensivi del risultato d'esercizio, sono i seguenti:

  • Common Equity Tier1 (CET1) Ratio pari al 14,2%;
  • Tier 1 Capital Ratio ugualmente pari al 14,9%;
  • Total Capital Ratio pari al 17,4%.

ALTRE INFORMAZIONI

A partire dal 1° gennaio 2017, il Banco BPM esercita, ai sensi degli art. 2497 e seguenti del codice civile, attività di direzione e coordinamento nei confronti delle proprie controllate comprese le società che non fanno parte del Gruppo Bancario.

La presente Relazione di bilancio comprende il solo commento dei risultati della gestione della Capogruppo Banco BPM. Per tutte le altre informazioni richieste da disposizioni di Legge e specifiche normative, si rinvia a quanto esposto nella nota integrativa del presente bilancio separato e alla Relazione sull'andamento della gestione del Gruppo ed alla nota integrativa consolidata.

In particolare, si rinvia alla nota integrativa del presente bilancio separato per quanto attiene:

  • le informazioni relative all'operatività e ai rapporti della Banca nei confronti di parti correlate (Parte H Operazioni con parti correlate);
  • l'elenco delle società controllate in via esclusiva, controllate in modo congiunto e sottoposte ad influenza notevole (Parte B – Attivo --- Sezione 7 Partecipazioni);
  • l'informativa relativa al possesso ed alla compravendita di azioni proprie (Parte B Passivo --- Sezione 12 Patrimonio dell'impresa);
  • la disamina degli eventi successivi intervenuti alla data di riferimento del bilancio (Parte A Politiche contabili);
  • le altre informazioni sul patrimonio (Parte F Informazioni sul patrimonio);
  • le operazioni di carattere straordinario (Parte G Operazioni di aggregazione riguardanti imprese o rami d'azienda).

Si rinvia invece alla relazione sulla gestione consolidata per quanto riguarda:

  • Il contesto economico;
  • Fatti di rilievo dell'esercizio;
  • Risultati per settore di attività;
  • La gestione dei rischi;
  • Attività di indirizzo, controllo e supporto;
  • Attività di ricerca e sviluppo;
  • Altre informazioni;
  • Evoluzione prevedibile della gestione.

La "Relazione sul governo societario e gli assetti proprietari", contenente, tra l'altro, le informazioni di cui all'art. 123- bis del Testo Unico della Finanza, è riportata in una relazione distinta rispetto alla presente ed è messa a disposizione presso la sede sociale, nonché pubblicata all'interno del sito internet aziendale (www.bancobpm.it), sezione "Corporate Governance" nei termini di legge.

EVOLUZIONE DELLA RISERVA DI UTILI INDISPONIBILE AI SENSI DELL'ART. 6 DEL D. LGS.28 FEBBRAIO 2005 N. 38

Di seguito viene illustrata e fornita informativa in merito all'evoluzione della riserva indisponibile da costituire ai sensi dell'art. 6 del D. Lgs. 28 febbraio 2005, n. 38.

A tale proposito si ritiene opportuno rammentare che, in base a quanto disposto dall'art. 6 comma 1 lettera a) e dal comma 2 della norma precedentemente indicata, la quota parte dell'utile d'esercizio corrispondente alle plusvalenze non realizzate, al netto del relativo onere fiscale, iscritte nel conto economico per effetto della valutazione al fair value non può essere distribuita e deve essere iscritta in una riserva patrimoniale indisponibile. Non rientrano in tale prescrizione per espressa disposizione dell'articolo citato:

  • le plusvalenze iscritte nel conto economico come conseguenza della valutazione al fair value degli strumenti finanziari di negoziazione;
  • le plusvalenze iscritte nel conto economico connesse all'operatività in cambi e di copertura.

In caso di utili di esercizio di importo inferiore a quello delle plusvalenze, la riserva e' integrata, per la differenza, utilizzando le riserve di utili disponibili o, in mancanza, accantonando gli utili degli esercizi successivi. In base al disposto dell'art. 6, comma 3, la riserva di cui al comma 2 si riduce in misura corrispondente all'importo delle plusvalenze realizzate, anche attraverso l'ammortamento, o divenute insussistenti per effetto della svalutazione.

L' articolo 6, comma 1 lettera b), dispone inoltre che non possono essere distribuite le riserve del patrimonio netto costituite e movimentate in contropartita diretta della valutazione al fair value di strumenti finanziari ed attività.

In sede di esame della bozza di guida predisposta dall'OIC in tema di distribuibilità degli utili e delle riserve, in data 30 settembre 2009 la CONSOB, d'intesa con Banca d'Italia e Isvap, ha infine evidenziato che "a suo avviso, in assenza di specifiche disposizioni di legge, la distribuibilità di utili non esplicitamente menzionati nel D. Lgs. n. 38/2005 deve ricondursi ai principi generali stabiliti dall'art. 6 del medesimo decreto. Tale articolo individua due categorie di plusvalenze da fair value iscritte nel conto economico: quelle "distribuibili", espressamente richiamate dalla norma (portafoglio di negoziazione, operatività in cambi e di copertura), e quelle "non distribuibili" (ivi incluse quelle connesse con l'utilizzo della fair value option), costituite da tutte le altre plusvalenze le quali possono essere distribuite solo quanto sono realizzate".

Come riferito nella Relazione sulla Gestione dello scorso esercizio, il principio contabile IFRS 9, applicato a partire dal 1° gennaio 2018, ha introdotto modifiche nella classificazione e valutazione delle attività e passività finanziarie che hanno comportato, facendo anche riferimento ai principi generali che sottostanno al suddetto decreto, l'individuazione delle plusvalenze "non realizzate" utilizzando i criteri prudenziali di seguito dettagliati:

  • in coerenza con il business model adottato dal Gruppo, alcuni strumenti finanziari (titoli di capitale, titoli di debito e quote di OICR), precedentemente classificati fra le "Attività finanziarie disponibili per la vendita", sono stati riallocati fra le "Attività finanziarie valutate al fair value con impatto a conto economico – altre attività finanziarie obbligatoriamente valutate al fair value". Per effetto della diversa classificazione contabile le "riserve da valutazione" delle suddette attività (per loro natura indisponibili) sono state ridenominate in sede di prima applicazione del principio contabile come "riserve di utili". Atteso che tali riserve derivano dalla valutazione delle attività finanziarie al fair value, la componente positiva delle medesime è stata presa in considerazione al fine della determinazione della riserva indisponibile;
  • Il principio IFRS 9 prevede che le esposizioni che non superano il c.d. "SPPI test1 " siano obbligatoriamente classificate nella categoria delle "Attività finanziarie valutate al fair value con impatto a conto economico – altre attività finanziarie obbligatoriamente valutate al fair value". Nel caso in cui tale riclassificazione abbia comportato la rilevazione di un fair value superiore al valore di iscrizione secondo il metodo del

1 Il test SPPI (Solely Payment of Principal and Interests) viene condotto al fine di verificare se lo strumento finanziario abbia caratteristiche tecniche tali da rispettare le condizioni per poter essere classificato tra le attività finanziarie che non sono oggetto di valutazione al fair value con impatto sul conto economico. Condizione per tale classificazione è che i flussi finanziari che lo strumento per sua natura genererà siano riconducibili esclusivamente al rimborso del capitale investito (principal) e degli interessi maturati (interests). Il mancato superamento del test comporta l'obbligo di classificare lo strumento finanziario nella categoria "Attività finanziarie valutate al fair value con impatto a conto economico – altre attività finanziarie obbligatoriamente valutate al fair value".

costo ammortizzato, la differenza positiva è stata considerata alla stregua di una "plusvalenza non realizzata" ed è stata conseguentemente costituita a fronte di essa una riserva indisponibile di pari importo.

Nel corso dell'esercizio, Banco BPM ha approvato il cambiamento dei criteri di valutazione del patrimonio immobiliare e artistico di pregio del Gruppo ai fini della redazione del bilancio al 31 dicembre 2019.

Rimandando alla Nota Integrativa per la dettagliata illustrazione dei cambiamenti in oggetto, ai fini del vincolo di indisponibilità di cui al decreto 38/2005 si segnala quanto segue:

  • per gli immobili ad uso funzionale è stato adottato il criterio del costo rideterminato che ha comportato l'iscrizione di tali immobili al fair value alla data del 31.12.2019. La differenza positiva fra fair value e costo è stata rilevata in un'apposita "Riserva da valutazione" che, per sua natura è indisponibile. La differenza negativa fra fair value e costo è stata rilevata direttamente a Conto Economico. Pertanto per tali immobili non rilevano specifiche componenti relative a plusvalenze non realizzate iscritte nel conto economico per effetto della valutazione al fair value di cui tener conto ai fini della determinazione della riserva indisponibile di utili ai sensi del decreto 38/2005;
  • per gli immobili ad uso investimento è stato adottato il criterio del fair value con applicazione retrospettica al 1.1.2019. A tale data la differenza tra il fair value ed il costo è stata oggetto di rilevazione nella riserva di utili («Retained Earning»), laddove non ricorra la fattispecie di una revisione di stima che ha comportato l'iscrizione di tale minor valore direttamente a Conto Economico. I valori positivi relativi alla differenza rilevata nella Riserva di utili rappresentano implicitamente delle plusvalenze non realizzate e, ancorché non iscritte a Conto Economico si ritiene che, prudenzialmente, debbano essere prese in considerazione al fine di determinare la riserva indisponibile ai sensi del decreto 38/2005 tenendo conto anche delle movimentazioni intervenute nel corso dell'esercizio.
  • Per il patrimonio artistico di pregio, analogamente agli immobili ad uso funzionale, è stato adottato il criterio del costo rideterminato che ha comportato l'iscrizione di tali immobili al fair value alla data del 31.12.2019. La differenza positiva fra fair value e costo è stata rilevata in un'apposita "Riserva da valutazione" che, per sua natura, è indisponibile.

Al 31 dicembre 2018 la riserva indisponibile era stata determinata nell'importo di 150.174.066,40 euro. Per effetto della componenti sopra riportate e dell'evoluzione intervenuta a seguito delle movimentazioni registrate dalle attività e passività valutate al fair value nell'esercizio 2019, si rende necessario incrementare il vincolo di indisponibilità costituito in precedenti esercizi per euro 105.130.400,60 in modo da portare la quota parte delle riserve di utili indisponibili ai sensi dell'art. 6 del D. Lgs. n. 38/2005 a 255.304.467,00 euro.

PROPOSTE DI DESTINAZIONE DELL'UTILE D'ESERCIZIO

Signori Soci,

il bilancio dell'esercizio 2019 si chiude con un utile netto di 942.476.323,08 euro.

Il Consiglio di Amministrazione, tenuto conto:

  • dell'evoluzione sopra ricordata in merito alla Riserva di utili indisponibili ex art. 6 del D. Lgs. 38/2005;
  • del fatto che la Riserva Legale risulta già costituita nella misura prevista dall'art. 2430 del Codice Civile - pari ad un quinto del Capitale Sociale

Vi propone, il seguente riparto dell'utile:

(importo in euro)
Utile netto dell'esercizio 942.476.323
Alla riserva indisponibile ex art.6, comma 2, D.Lgs 28 febbraio 2005 n,38 relativo alle plusvalenze che
discendono dall'applicazione del valore equo (fair value) -105.130.401
Utile netto dell'esercizio al netto della quota destinata alla riserva indisponibile ex
art.6, comma 2, D.Lgs 28 febbraio 2005 n.38 837.345.922
Utile dell'esercizio destinato a finalità di assistenza, beneficenza e pubblico interesse ai sensi dell'art. 5.2 dello
Statuto Sociale -4.000.000
Dividendo ai Soci (pari a € 0,08 per 1.515.182.126 azioni emesse)(*) -121.214.570
Residuo utile da assegnare alla riserva straordinaria disponibile 712.131.352

(*) Il dividendo non verrà attribuito alle azioni di cui la Banca si trovasse in possesso alla data di stacco del dividendo

Milano, 6 febbraio 2020

Schemi del bilancio dell'Impresa

STATO PATRIMONIALE

Voci dell'attivo
(euro)
31/12/2019 31/12/2018
10. Cassa e disponibilità liquide 908.167.068 917.433.740
20. Attività finanziarie valutate al fair value con impatto a conto
economico 4.133.669.465 3.572.884.723
a) attività finanziarie detenute per la negoziazione 2.691.240.518 2.377.180.423
c) altre attività finanziarie obbligatoriamente valutate al fair value 1.442.428.947 1.195.704.300
30. Attività finanziarie valutate al fair value con impatto sulla
reddività complessiva 12.295.348.450 14.972.107.162
40. Attività finanziarie valutate al costo ammortizzato 132.924.431.480 125.233.594.295
a) crediti verso banche 10.673.627.577 6.048.253.200
b) crediti verso clientela 122.250.803.903 119.185.341.095
50. Derivati di copertura 85.030.049 149.898.500
60. Adeguamento di valore delle attività finanziarie
oggetto di copertura generica (+/-) 29.160.685 42.173.468
70. Partecipazioni 3.086.262.211 3.953.657.819
80. Attività materiali 2.408.290.882 962.239.217
90. Attività immateriali 1.200.125.791 924.966.306
di cui:
- avviamento 76.200.000 76.200.000
100. Attività fiscali 4.410.580.611 4.840.008.922
a) correnti 153.488.099 326.426.409
b) anticipate 4.257.092.512 4.513.582.513
110. Attività non correnti e gruppi di attività in via di dismissione 91.040.038 1.352.743.393
120. Altre attività 1.991.235.030 2.058.645.359
Totale dell'attivo 163.563.341.760 158.980.352.904
Voci del passivo e del patrimonio netto
(euro)
31/12/2019 31/12/2018
10. Passività finanziarie valutate al costo ammortizzato 141.270.062.038 142.125.568.137
a) debiti verso banche 29.968.224.806 34.016.489.606
b) debiti verso clientela 91.462.756.584 89.142.741.903
c) titoli in circolazione 19.839.080.648 18.966.336.628
20. Passività finanziarie di negoziazione 5.135.800.411 812.617.671
30. Passività finanziarie designate al fair value 458.948.853 722.675.040
40. Derivati di copertura 552.490.280 721.914.796
50. Adeguamento di valore delle passività finanziarie
oggetto di copertura generica (+/-) 62.298.857 49.756.466
60. Passività fiscali 538.906.463 418.849.193
b) differite 538.906.463 418.849.193
70. Passività associate ad attività in via di dismissione 676.721 -
80. Altre passività 3.229.342.848 3.502.165.324
90. Trattamento di fine rapporto del personale 372.044.280 337.230.489
100. Fondi per rischi e oneri 1.005.147.157 1.253.013.603
a) impegni e garanzie rilasciate 116.150.773 123.971.886
b) quiescenza e obblighi simili 150.898.565 150.665.344
c) altri fondi per rischi e oneri 738.097.819 978.376.373
110. Riserve da valutazione 86.516.410 (359.577.314)
130. Strumenti di capitale 298.111.741 -
140. Riserve 2.522.037.742 2.460.367.771
160. Capitale 7.100.000.000 7.100.000.000
170. Azioni proprie ( - ) (11.518.364) (12.610.176)
180. Utile (Perdita) del periodo (+/-) 942.476.323 (151.618.096)
Totale del passivo e del patrimonio netto 163.563.341.760 158.980.352.904

CONTO ECONOMICO

Voci del conto economico
(euro)
31/12/2019 31/12/2018
10. Interessi attivi e proventi assimilati 2.454.679.036 2.839.827.007
di cui: interessi attivi calcolati con il metodo dell'interesse effettivo 2.787.421.500 2.787.421.500
20. Interessi passivi e oneri assimilati (567.801.186) (621.438.340)
30. Margine di interesse 1.886.877.850 2.218.388.667
40. Commissioni attive 1.772.819.084 1.829.503.266
50. Commissioni passive (106.669.009) (88.211.794)
60. Commissioni nette 1.666.150.075 1.741.291.472
70. Dividendi e proventi simili 247.391.497 536.630.500
80. Risultato netto dell'attività di negoziazione (178.105.089) (58.645.113)
90. Risultato netto dell'attività di copertura 7.125.782 (3.142.790)
100. Utili (Perdite) da cessione o riacquisto di: 356.723.172 (104.921.977)
a) attività finanziarie valutate al costo ammortizzato 93.873.064 (235.270.026)
b) attività finanziarie valutate al fair value con impatto sulla redditività complessiva 264.856.564 130.352.175
c) passività finanziarie (2.006.456) (4.126)
110. Risultato netto delle altre attività e passività finanziarie valutate al fair value con impatto
a conto economico 109.075.220 (28.816.462)
a) attività e passività finanziarie designate al fair value 2.907.818 (39.416.079)
b) altre attività finanziarie obbligatoriamente valutate al fair value 106.167.402 10.599.617
120. Margine di intermediazione 4.095.238.507 4.300.784.297
130. Rettifiche / riprese di valore nette per rischio di credito di: (697.836.586) (1.616.307.393)
a) attività finanziarie valutate al costo ammortizzato (700.645.187) (1.612.686.711)
b) attività finanziarie valutate al fair value con impatto sulla redditività complessiva 2.808.601 (3.620.682)
140. Utili / perdite da modifiche contrattuali senza cancellazioni (1.996.773) (1.842.940)
150. Risultato netto della gestione finanziaria 3.395.405.148 2.682.633.964
160. Spese amministrative: (2.544.611.484) (2.867.707.650)
a) spese per il personale (1.589.084.821) (1.483.810.416)
b) altre spese amministrative (955.526.663) (1.383.897.234)
170. Accantonamenti netti ai fondi per rischi ed oneri (55.109.038) (327.490.569)
a) impegni e garanzie rilasciate 7.821.113 12.063.136
b) altri accantonamenti netti (62.930.151) (339.553.705)
180. Rettifiche / riprese di valore nette su attività materiali (220.836.399) (54.771.802)
190. Rettifiche / riprese di valore nette su attività immateriali (100.728.252) (37.038.208)
200. Altri oneri / proventi di gestione 311.284.361 510.262.225
210. Costi operativi (2.610.000.812) (2.776.746.004)
220. Utili (Perdite) delle partecipazioni 315.538.483 (299.297.892)
230. Risultato netto della valutazione al fair value delle attività materiali e immateriali (49.325.152) -
250. Utili (Perdite) da cessione di investimenti 1.991.007 14.261.312
260. Utile (Perdita) della operatività corrente al lordo delle imposte 1.053.608.674 (379.148.620)
270. Imposte sul reddito del periodo dell'operatività corrente (111.132.351) 227.530.524
280. Utile (Perdita) della operatività corrente al netto delle imposte 942.476.323 (151.618.096)
300. Utile (Perdita) del periodo 942.476.323 (151.618.096)

PROSPETTO DELLA REDDITIVITÀ COMPLESSIVA

Voci
(euro) 31/12/2019 31/12/2018
10. Utile (Perdita) del periodo 942.476.323 (151.618.096)
Altre componenti reddituali al netto delle imposte senza rigiro a conto
economico
20. Titoli di capitale designati al fair value con impatto sulla redditività complessiva 119.808.656 (230.125.200)
30. Passività finanziarie designate al fair value con impatto a conto economico
(variazione del proprio merito creditizio)
(6.583.524) 5.117.121
50. Attività materiali 192.010.161 -
70. Piani a benefici definiti (27.629.660) 4.619.244
Altre componenti reddituali al netto delle imposte con rigiro a conto
economico
120. Copertura flussi finanziari 129.091 1.147.511
140. Attività finanziarie (diverse dai titoli di capitale) valutate al fair value con impatto
sulla reddività complessiva
172.901.386 (289.884.589)
170. Totale altre componenti reddituali al netto delle imposte 450.636.110 (509.125.912)
140. Redditività complessiva (Voce 10+170) 1.393.112.433 (660.744.008)

PROSPETTO DELLE VARIAZIONI DEL PATRIMONIO NETTO AL 31 DICEMBRE 2019

Allocazione risultato esercizio Variazioni del periodo
Esistenze al Modifica saldi Esistenze precedente Operazioni su patrimonio netto complessiva del
Redditività
Patrimonio netto al
31/12/2018 apertura all'1/01/2019 Riserve Dividendi e altre
destinazioni
Variazioni di
riserve
nuove azioni
Emissione
Acquisto
proprie
azioni
Distribuzione
straordinaria
dividendi
strumenti di
Variazione
capitale
Derivati su
proprie
azioni
options
Stock
periodo 31/12/2019
Capitale sociale: 7.100.000.000 - 7.100.000.000 - - - - - - - - - - 7.100.000.000
a) azioni ordinarie 7.100.000.000 - 7.100.000.000 - - - - - - - - - - 7.100.000.000
b) altre azioni - - - - - - - - - - - - - -
Sovrapprezzi di emissione - - - - - - - - - - - - - -
Riserve: 2.460.367.771 13.675.280 2.474.043.051 (151.618.096) - 201.158.740 (1.545.953) - - - - - - 2.522.037.742
a) di utili 1.893.083.769 13.675.280 1.906.759.049 (151.618.096) - (12.395.312) (1.545.953) - - - - - - 1.741.199.688
b) altre 567.284.002 - 567.284.002 - - 213.554.052 - - - - - - - 780.838.054
Riserve da valutazione (359.577.314) - (359.577.314) - - (4.542.386) - - - - - - 450.636.110 86.516.410
Strumenti di capitale - - - - - - - - - 298.111.741 - - - 298.111.741
Azioni proprie (12.610.176) - (12.610.176) - - - 1.091.812 - - - - - - (11.518.364)
Utile (Perdita) del periodo (151.618.096) - (151.618.096) 151.618.096 - - - - - - - - 942.476.323 942.476.323
Patrimonio netto 9.036.562.185 13.675.280 9.050.237.465 - - 196.616.354 (454.141) - - 298.111.741 - - 1.393.112.433 10.937.623.852

PROSPETTO DELLE VARIAZIONI DEL PATRIMONIO NETTO AL 31 DICEMBRE 2018

Variazioni dell'esercizio
risultato esercizio precedente
Allocazione
Operazioni sul patrimonio netto Redditività
31/12/2017
Esistenze al
Modifica saldi
di apertura
01/01/2018
Esistenze al
Variazioni di Distribuzione Variazioni Derivati su esercizio 2018
complessiva
Patrimonio netto
al 31/12/2018
Riserve destinazioni
Dividendi e
altre
riserve nuove azioni
Emissione
azioni proprie
Acquisto
straordinaria
dividendi
strumenti di
capitale
proprie
azioni
options
Stock
Capitale: 7.100.000.000 - 7.100.000.000 - - - - - - - - - - 7.100.000.000
a) azioni ordinarie 7.100.000.000 - 7.100.000.000 - - - - - - - - - - 7.100.000.000
b) altre azioni - - - - - - - - - - - - - -
Sovrapprezzi di emissione - - - - - - - - - - - - - -
Riserve: 540.040.585 (635.677.184) (95.636.599) 2.721.257.417 - (163.466.905) (1.786.142) - - - - - - 2.460.367.771
a) di utili 47.967.979 (635.677.184) (587.709.205) 2.721.257.417 - (238.678.301) (1.786.142) - - - - - - 1.893.083.769
b) altre 492.072.606 - 492.072.606 - - 75.211.396 - - - - - - - 567.284.002
Riserve da valutazione 218.639.328 (68.037.973) 150.601.356 - - (1.052.758) - - - - - - (509.125.912) (359.577.314)
Strumenti di capitale - - - - - - - - - - - - - -
Azioni proprie (14.146.079) - (14.146.079) - - - 1.535.903 - - - - - - (12.610.176)
Utile (Perdita) di esercizio 2.721.257.417 - 2.721.257.417 (2.721.257.417) - - - - - - - - (151.618.096) (151.618.096)
Patrimonio Netto 10.565.791.251 (703.715.157) 9.862.076.095 - - (164.519.663) (250.239) - - - - - (660.744.008) 9.036.562.185

RENDICONTO FINANZIARIO

Metodo indiretto (in euro)

Importo
A. ATTIVITA' OPERATIVA 31/12/2019 31/12/2018
1. Gestione 1.027.416.547 1.431.430.888
- risultato d'esercizio (+/-) 942.476.323 (151.618.096)
- plus/minusvalenze su attività finanziarie detenute per la negoziazione e sulle altre attività/passività
finanziarie valutate al fair value con impatto a conto economico (-/+) (356.275.213) (269.106.895)
- plus/minusvalenze su attività di copertura (-/+) (240.951.339) 1.001.635
- rettifiche/riprese di valore nette per rischio di credito (+/-) 708.084.518 1.626.258.370
- rettifiche/riprese di valore nette su immobilizzazioni materiali e immateriali (+/-) 317.790.582 91.803.484
- accantonamenti netti a fondi rischi ed oneri ed altri costi/ricavi (+/-) 57.626.259 331.534.131
- imposte, tasse e crediti d'imposta non liquidati (+/-) 111.031.047 (220.205.295)
- altri aggiustamenti (+/-) (512.365.630) 21.763.554
2. Liquidità generata/assorbita dalle attività finanziarie (4.005.215.949) (2.889.556.002)
- attività finanziarie detenute per la negoziazione (145.897.583) (541.668.013)
- altre attività obbligatoriamente valutate al fair value (108.281.838) 46.038.666
- attività finanziarie valutate al fair value con impatto sulla redditività complessiva 3.595.720.012 956.732.602
- attività finaziarie valutate al costo ammortizzato (8.198.002.591) (3.936.798.009)
- altre attività 851.246.051 586.138.751
3. Liquidità generata/assorbita dalle passività finanziarie 2.512.925.870 1.338.857.270
- passività finanziarie valutate al costo ammortizzato (1.265.032.503) 4.421.747.314
- passività finanziarie di negoziazione 4.152.080.312 (257.275.261)
- passività finanziarie designate al fair value (270.365.706) (3.154.859.436)
- altre passività (103.756.233) 329.244.653
Liquidità netta generata/assorbita dall'attività operativa (464.873.532) (119.267.844)
B. ATTIVITA' DI INVESTIMENTO
1. Liquidità generata da: 412.807.664 1.185.295.173
- vendite di partecipazioni 188.766.904 644.137.063
- dividendi incassati su partecipazioni 218.553.760 510.693.282
- vendite di attività materiali 5.487.000 30.464.828
2. Liquidità assorbita da: (237.788.507) (1.122.731.589)
- acquisti di partecipazioni (91.467.764) (1.100.826.641)
- acquisti di attività materiali (47.576.000) (21.904.948)
- acquisti di attività immateriali (98.744.743) -
Liquidità netta generata/assorbita dall'attività di investimento 175.019.157 62.563.584
C. ATTIVITA' DI PROVVISTA 280.587.703 -
- emissioni/acquisti di strumenti di capitale 280.587.703 -
Liquidità netta generata/assorbita dall'attività di provvista 280.587.703 -
Liquidità netta generata/assorbita nell'esercizio (9.266.672) (56.704.260)

Riconciliazione

Riconciliazione
- Cassa e disponibilità liquide all'inizio dell'esercizio 917.433.740 974.138.000
- Liquidità totale nettanetta generata/assorbita nell'esercizio (9.266.672) (56.704.260)
- Cassa e disponibilità liquide: effetto della variazione dei cambi - -
Cassa e disponibilità liquide alla chiusura dell'esercizio 908.167.068 917.433.740
31/12/2018 Flussi di Cassa Aggregazioni
aziendali/Perd
ita di controllo
di società
Variazioni non monetarie
Variazione del
fair value
Altro 31/12/2019
Passività derivanti da attività di
finanziamento (Voci 10.20.30.40.50) 143.660.860.848 2.616.682.103 (835.963.000) 180.329.457 1.241.284.116 146.864.811.301

Nota integrativa dell'Impresa

Dichiarazione ai fini dell'esonero dell'adempimento pubblicitario del bilancio d'esercizio in formato elettronico elaborabile (linguaggio xbrl)

Si dichiara in modo esplicito e senza riserve che Banco BPM S.p.A. è esentato dall'obbligo di presentare il proprio bilancio d'esercizio in formato elettronico elaborabile ai sensi di quanto previsto dall'art. 3 del D.P.C.M. 10 dicembre 2008 in quanto società di capitali quotata in un mercato regolamentato (Mercato Telematico Azionario gestito da Borsa Italiana S.p.A.).

Il Legale Rappresentante Avv. Carlo Fratta Pasini

PARTE A – POLITICHE CONTABILI

A.1 - PARTE GENERALE

Nell'ambito del progetto di razionalizzazione organizzativa e societaria del Gruppo Banco BPM, nel corso dell'esercizio si sono perfezionate le operazioni di fusione per incorporazione nella Capogruppo Banco BPM delle società controllate Società Gestione Servizi BP S.C.p.a., BP Property Management S.C.r.l. e Holding di Partecipazioni Finanziarie Banco Popolare S.p.A..

Per le operazioni, inquadrabili tra le "aggregazione aziendali sotto comune controllo", l'efficacia contabile e fiscale ha avuto decorrenza dal 1° gennaio 2019. Pertanto, il bilancio dell'esercizio 2019 dell'incorporante Banco BPM riflettendo l'apporto patrimoniale ed economico delle società incorporate, non risulta confrontabile con quello al 31 dicembre 2018, riferito alla sola incorporante.

Nell'ambito della nota integrativa, gli effetti delle operazioni di aggregazione sono rappresentati parzialmente per le sole tavole di variazioni annue, per le quali è prevista tra gli "aumenti" e tra le "diminuzioni" una specifica evidenza delle "operazioni di aggregazioni aziendali".

Per ulteriori dettagli sui principi e sui processi perseguiti per la rappresentazione contabile dell'operazione si rinvia alla parte G – Operazioni di aggregazioni riguardanti impreso o rami d'azienda, della presente Nota Integrativa.

Sezione 1 - Dichiarazione di conformità ai principi contabili internazionali

Il presente bilancio d'esercizio, in applicazione del D.Lgs. 28 febbraio 2005 n. 38, è redatto secondo i principi contabili internazionali IAS/IFRS emanati dall'International Accounting Standard Board (IASB) e le relative interpretazioni dell'International Financial Reporting Interpretations Committee (IFRIC) omologati dalla Commissione Europea, come stabilito dal Regolamento Comunitario n. 1606 del 19 luglio 2002.

Per l'interpretazione e l'applicazione dei principi contabili internazionali si è fatto riferimento ai seguenti documenti, seppur non omologati dalla Commissione Europea:

  • Quadro sistematico per la preparazione e presentazione del bilancio ("Conceptual Framework");
  • Implementation Guidance, Basis for Conclusions ed eventuali altri documenti predisposti dallo IASB o dall'IFRIC a completamento dei principi contabili emanati.

I principi contabili applicati per la redazione del presente bilancio sono quelli in vigore al 31 dicembre 2019 (inclusi i documenti interpretativi denominati SIC e IFRIC).

Si sono inoltre considerate, per quanto applicabili, le comunicazioni degli Organi di Vigilanza (Banca d'Italia, Consob ed ESMA) che forniscono raccomandazioni sull'informativa da riportare nella Relazione Finanziaria su aspetti di maggior rilevanza o sul trattamento contabile di particolari operazioni.

Sezione 2 - Principi generali di redazione

Il bilancio d'esercizio è costituito dallo stato patrimoniale, dal conto economico, dal prospetto della redditività complessiva, dal prospetto delle variazioni di patrimonio netto, dal rendiconto finanziario e dalla nota integrativa ed è corredato dalla relazione degli Amministratori sull'andamento della gestione.

Per la predisposizione degli schemi di bilancio ed il contenuto della nota integrativa, sono state applicate le disposizioni della Circolare n. 262 del 22 dicembre 2005 "Il bilancio bancario: schemi e regole di compilazione" e successivi aggiornamenti (da ultimo il 6° aggiornamento pubblicato in data 30 novembre 2018). Trattasi in particolare della Circolare emanata dalla Banca d'Italia nell'esercizio dei poteri stabiliti dal citato D. Lgs. 38/2005 (di seguito detta anche "Circolare n. 262"). Sono state inoltre considerate le ulteriori richieste trasmesse dal citato Organo di Vigilanza, con comunicazione del 23 dicembre 2019, relative, in particolare, all'informativa sulle operazioni di cessione multi-originator di crediti ad un fondo comune di investimento con attribuzione delle quote agli intermediari cedenti, per la quale si fa rinvio alla specifica sezione di Parte E della presente Nota Integrativa (Sezione 1, Sottosezione E "Operazioni di Cessione" punto "C.3 Attività finanziarie cedute e cancellate integralmente").

Gli schemi di bilancio forniscono, oltre al dato contabile al 31 dicembre 2019, l'informativa comparativa relativa all'ultimo bilancio approvato al 31 dicembre 2018. Al riguardo si deve segnalare che i saldi patrimoniali ed economici relativi all'esercizio 2018 non sono pienamente comparabili con quelli del 2019, per i seguenti motivi:

  • a partire dal 1° gennaio 2019 è divenuta obbligatoria l'applicazione (First Time Adoption) del nuovo principio contabile IFRS 16 "Leasing", in relazione alla quale Banco BPM si è avvalso della facoltà, prevista nelle disposizioni transitorie del citato principio, di non riesporre i dati comparativi. Ne deriva che i saldi dell'esercizio 2018, redatti in conformità al precedente principio contabile IAS 17, non sono pienamente comparabili con quelli del 2019, con particolare riferimento alla valorizzazione dei diritti d'uso, del debito per leasing e dei relativi effetti economici;
  • a partire dal 31 dicembre 2019, nell'ambito delle opzioni consentite dai principi contabili IAS 16 e IAS 40, Banco BPM ha assunto la decisione di modificare, su base volontaria, il criterio di valutazione degli immobili di proprietà e del patrimonio artistico di pregio, passando dal criterio del costo al criterio della rideterminazione del valore/fair value. Ne consegue che i saldi dell'esercizio 2018 non risultano pienamente comparabili con quelli del 2019 con riferimento alla consistenza patrimoniale e ai correlati effetti economici degli immobili ad uso funzionale, di quelli a scopo di investimento e del patrimonio artistico.

Per i dettagli sulla transizione al principio contabile IFRS 16 e sulla modifica del criterio di valutazione del patrimonio immobiliare ed artistico si fa rinvio a quanto contenuto nel successivo paragrafo "Cambiamenti intervenuti nel 2019 nei principi contabili applicati dalla Banca".

Il presente bilancio è redatto adottando l'Euro come moneta di conto.

Gli importi degli schemi di bilancio sono espressi in unità di Euro, mentre i dati riportati nelle tabelle di nota integrativa sono espressi in migliaia di Euro, qualora non diversamente indicato.

Il bilancio d'esercizio è redatto con intento di chiarezza e rappresenta in modo veritiero e corretto la situazione patrimoniale, finanziaria e il risultato economico dell'esercizio di Banco BPM.

Se le informazioni richieste dai principi contabili internazionali e dalle disposizioni contenute nella citata Circolare sono ritenute non sufficienti a dare una rappresentazione veritiera e corretta, nella nota integrativa sono fornite informazioni complementari necessarie allo scopo.

Se, in casi eccezionali, l'applicazione di una disposizione prevista dai principi contabili internazionali fosse incompatibile con la rappresentazione veritiera e corretta della situazione patrimoniale, di quella finanziaria e del risultato economico, essa non sarebbe applicata. Nella nota integrativa si spiegherebbero i motivi dell'eventuale deroga e la sua influenza sulla rappresentazione della situazione patrimoniale, di quella finanziaria e del risultato economico.

Il bilancio è redatto nel rispetto dei seguenti principi generali:

  • continuità aziendale: il bilancio è redatto nella prospettiva della continuità dell'attività della Banca: gli amministratori, alla luce dei principali indicatori economici e finanziari, hanno la ragionevole aspettativa che la Banca continuerà con la sua esistenza operativa in un futuro prevedibile;
  • rilevazione per competenza economica: il bilancio è redatto secondo il principio della rilevazione per competenza economica ad eccezione dell'informativa sui flussi finanziari;
  • coerenza di presentazione: la presentazione e la classificazione delle voci nel bilancio viene mantenuta costante da un esercizio all'altro a meno che un principio o una interpretazione non richieda un cambiamento nella presentazione o che un'altra presentazione o classificazione non sia più appropriata tenuto conto di quanto previsto dallo IAS 8. In quest'ultimo caso nella nota integrativa viene fornita l'informativa riguardante i cambiamenti effettuati rispetto all'esercizio precedente;
  • rilevanza e aggregazione: gli schemi di stato patrimoniale e di conto economico sono costituiti da voci (contrassegnate da numeri arabi), da sottovoci (contrassegnate da lettere) e da ulteriori dettagli informativi (i "di cui" delle voci e delle sottovoci). Le voci, le sottovoci e i relativi dettagli informativi costituiscono i conti del bilancio. Gli schemi sono conformi a quelli definiti dalla Banca d'Italia nella Circolare n. 262 del 22 dicembre 2005 e successivi aggiornamenti. Ai suddetti schemi possono essere aggiunte nuove voci se il loro contenuto non è riconducibile ad alcuna delle voci già previste dagli schemi e solo se si tratta di importi di rilievo. Le sottovoci previste dagli schemi possono essere raggruppate quando ricorre una delle due seguenti condizioni:
    • a) l'importo delle sottovoci sia irrilevante;
    • b) il raggruppamento favorisce la chiarezza del bilancio; in questo caso la nota integrativa contiene distintamente le sottovoci oggetto di raggruppamento.

Nello stato patrimoniale, nel conto economico e nel prospetto della redditività complessiva non sono indicati i conti che non presentano importi né per l'esercizio al quale si riferisce il bilancio né per quello precedente;

  • prevalenza della sostanza sulla forma: le operazioni e gli altri eventi sono rilevati e rappresentati in conformità alla loro sostanza e realtà economica e non solamente secondo la loro forma legale;
  • compensazione: le attività e le passività, i proventi e i costi non vengono compensati a meno che ciò non sia consentito o richiesto da un principio contabile internazionale o da una sua interpretazione o da quanto disposto dalla citata Circolare Banca d'Italia;
  • informazioni comparative: per ogni conto dello stato patrimoniale e del conto economico viene fornita l'informazione comparativa relativa all'esercizio precedente, a meno che un principio contabile o una interpretazione non consentano o prevedano diversamente. Come sopra evidenziato, i saldi al 2019 non risultano comparabili in relazione alla First Time Adoption del principio IFRS 16 e alla modifica del criterio di valutazione degli immobili e del patrimonio artistico di pregio. I dati relativi all'esercizio precedente possono essere opportunamente adattati, ove necessario, al fine di garantire la comparabilità delle informazioni relative all'esercizio in corso. L'eventuale non comparabilità, l'adattamento o l'impossibilità di quest'ultimo sono segnalati e commentati nella nota integrativa.

La nota integrativa è suddivisa in parti: A-Politiche contabili, B-Informazioni sullo stato patrimoniale, C-Informazioni sul conto economico, D-Redditività complessiva, E-Informazioni sui rischi e sulle relative politiche di copertura, F-Informazioni sul patrimonio, G-Operazioni di aggregazione riguardanti imprese o rami d'azienda, H-Operazioni con parti correlate, I-Accordi di pagamento basati su propri strumenti patrimoniali, L-Informativa di settore, M-Informativa sul leasing.

Ogni parte della nota è articolata in sezioni, ciascuna delle quali illustra un singolo aspetto della gestione.

Politiche contabili rilevanti ed incertezze sull'utilizzo di stime nella predisposizione del bilancio d'esercizio (ai sensi di quanto previsto dallo IAS 1 e dalle raccomandazioni contenute nei Documenti Banca d'Italia/Consob/Isvap n. 2 del 6 febbraio 2009 e n. 4 del 3 marzo 2010)

L'applicazione di alcuni principi contabili implica necessariamente il ricorso a stime ed assunzioni che hanno effetto sui valori delle attività e delle passività iscritti in bilancio e sull'informativa fornita in merito alle attività e passività potenziali.

Le assunzioni alla base delle stime formulate tengono in considerazione tutte le informazioni disponibili alla data di redazione del bilancio nonché le ipotesi considerate ragionevoli, anche alla luce dell'esperienza storica.

Per loro natura, non è quindi possibile escludere che le ipotesi assunte, per quanto ragionevoli, possano non trovare conferma nei futuri scenari in cui la Banca si troverà ad operare. I risultati che si consuntiveranno in futuro potrebbero pertanto differire dalle stime effettuate ai fini della redazione del bilancio e potrebbero conseguentemente rendersi necessarie rettifiche ad oggi non prevedibili né stimabili rispetto al valore contabile delle attività e passività iscritte in bilancio. Al riguardo si evidenzia che le rettifiche nelle stima potrebbero rendersi necessarie a seguito dei mutamenti nelle circostanze sulle quali la stessa era fondata, in seguito a nuove informazioni o alla maggiore esperienza registrata.

Tra i principali fattori di incertezza che potrebbero incidere sugli scenari futuri in cui la Banca si troverà ad operare non devono essere sottovalutati gli effetti negativi da contagio sull'economia globale e italiana direttamente o indirettamente collegati all'epidemia da Coronavirus (COVID-19), la cui diffusione, iniziata in Cina nel mese di gennaio 2020, potrebbe estendersi anche al di fuori di tale Paese, come illustrato in maggior dettaglio nella sezione "Evoluzione prevedibile della gestione" contenuta nella Relazione sulla gestione del Gruppo. Alla data di redazione della presente Relazione finanziaria non è possibile escludere che, qualora la diffusione del virus dovesse estendersi significativamente a livello internazionale, le conseguenze economiche generali e quelle specifiche per la Banca potrebbero essere più severe rispetto a quanto ipotizzabile allo stato attuale, ma di entità difficilmente stimabile.

Si ritiene in particolare che le informazioni e le analisi di sensitività fornite con riferimento alle principali voci di bilancio soggette a stima (recuperabilità delle attività immateriali a vita utile indefinita, recuperabilità delle attività per imposte anticipate, fair value degli strumenti finanziari, perdite attese sulle esposizioni creditizie non deteriorate, passività per benefici a prestazioni definite a favore dei dipendenti) siano in grado di riflettere gli impatti correlati agli elementi di incertezza ipotizzabili alla data di redazione della presente Relazione Finanziaria.

Con particolare riferimento all'aleatorietà correlata alla diffusione dell'epidemia da Coronavirus, come anche indicato nella successiva "Sezione 4 - Eventi successivi alla data di riferimento del bilancio", non è tuttavia possibile escludere di dover effettuare una nuova stima, in senso peggiorativo, sia rispetto ai valori di bilancio delle principali poste soggette a stima, sia rispetto agli scenari considerati ai fini dell'analisi di sensitivity al 31 dicembre 2019.

Di seguito si illustrano le politiche contabili considerate maggiormente critiche al fine della rappresentazione veritiera e corretta della situazione patrimoniale, economica e finanziaria della Banca, sia per la materialità dei valori da iscrivere in bilancio impattati da tali politiche sia per l'elevato grado di giudizio richiesto nelle valutazioni che implica il ricorso a stime ed assunzioni da parte del management, con rinvio alle specifiche sezioni di nota integrativa per un'informativa di dettaglio sui processi valutativi condotti al 31 dicembre 2019.

Determinazione delle rettifiche di valore dei crediti erogati iscritti nell'attivo patrimoniale

I crediti rappresentano una delle poste valutative maggiormente esposte alle scelte effettuate dalla Banca in materia di erogazione, gestione e monitoraggio del rischio.

Nel dettaglio, la Banca gestisce il rischio di inadempimento delle controparti finanziate, seguendo nel continuo l'evoluzione dei rapporti con la clientela al fine di valutarne le capacità di rimborso, sulla base della loro situazione economico-finanziaria. Tale attività di monitoraggio è indirizzata ad intercettare i segnali di deterioramento dei crediti anche al fine di una tempestiva classificazione nel perimetro delle esposizioni deteriorate e di una puntuale stima delle relative rettifiche di valore complessive. Tale stima può avvenire, in funzione di una soglia di rilevanza dell'esposizione oggetto di valutazione, su base analitica in funzione dei flussi recuperabili o su base forfettaria prendendo in considerazione le perdite registrate storicamente su crediti aventi caratteristiche omogenee.

Relativamente ai crediti per i quali non sono state individuate singolarmente evidenze oggettive di perdita, ossia per le esposizioni non deteriorate ("performing"), il modello di impairment, basato sulle perdite attese, richiede di implementare adeguati sistemi di monitoraggio volti ad individuare l'esistenza o meno di un significativo deterioramento rispetto alla data di rilevazione iniziale dell'esposizione. Il modello di impairment IFRS 9 richiede, infatti, che le perdite siano determinate facendo riferimento all'orizzonte temporale di un anno per le attività finanziarie che non hanno subito un significativo deterioramento del merito creditizio rispetto alla rilevazione iniziale (Stage 1) piuttosto che facendo riferimento all'intera vita dell'attività finanziaria qualora si riscontri un significativo deterioramento (Stage 2).

Sulla base di quanto sopra illustrato ne deriva che le perdite sui crediti devono essere registrate facendo riferimento non solo alle oggettive evidenze di perdite di valore già manifestatesi alla data di reporting, ma anche sulla base delle aspettative di perdite di valore future non ancora palesate, che devono riflettere:

  • la probabilità del verificarsi di diversi scenari;
  • l'effetto di attualizzazione mediante l'utilizzo del tasso di interesse effettivo;
  • le esperienze storiche e le valutazioni correnti e future.

Ne consegue che la determinazione delle perdite attese è un esercizio complesso che richiede significativi elementi di giudizio e di stima. Nel dettaglio:

  • la determinazione del significativo deterioramento del merito creditizio rispetto alla data di iscrizione iniziale dell'esposizione (cosiddetto "SICR") è basata sull'identificazione di adeguati criteri qualitativi e quantitativi, che considerano anche informazioni prospettiche (cosiddette informazioni "forward looking"). Non è quindi possibile escludere che il ricorso a differenti criteri possa condurre a definire un diverso perimetro delle esposizioni da classificare nello Stage 2, con conseguente impatto sulle perdite attese da rilevare in bilancio;
  • il risultato del modello di impairment deve riflettere una stima obiettiva della perdita attesa, ottenuta valutando una gamma di possibili risultati. Ciò implica la necessità di identificare possibili scenari, basati su assunzioni in merito alle future condizioni economiche, a cui associare le relative probabilità di accadimento. La selezione di differenti scenari e probabilità di accadimento, nonché le modifiche nel set di variabili macroeconomiche da considerare nell'orizzonte temporale di previsione potrebbero avere effetti significativi sul calcolo delle perdite attese;
  • la determinazione delle perdite attese richiede di ricorrere a modelli di stima:
    • o dei flussi di cassa che si prevede i singoli debitori (o portafogli di debitori omogenei in termini di rischio) siano in grado di corrispondere al fine di soddisfare, in tutto o in parte, le obbligazioni assunte nei confronti della Banca. Relativamente ai crediti deteriorati, in presenza di un piano di dismissione, si renderebbe altresì necessario ricorrere ad un approccio multi scenario, stimando i flussi recuperabili dalla cessione, da considerare quale scenario alternativo rispetto a quelli ritenuti recuperabili dalla gestione interna ("work out");
    • o dei tempi di recupero;
    • o del valore di presumibile realizzo degli immobili e delle garanzie collaterali.

Nell'ambito di un ventaglio di possibili approcci relativi ai modelli di stima consentiti dai principi contabili internazionali di riferimento, il ricorso ad una metodologia o la selezione di taluni parametri estimativi possono influenzare in modo significativo la valutazione dei crediti. Tali metodologie e parametri sono necessariamente soggetti ad un continuo processo di aggiornamento, con l'obiettivo di affinare le stime per meglio rappresentare il valore presumibile di realizzo dell'esposizione creditizia. In particolare, nel corso dell'esercizio 2019 sono stati introdotti i seguenti affinamenti:

  • per la determinazione delle perdite attese sui crediti performing, oltre all'aggiornamento delle serie storiche dei parametri di rischio e dei fattori macroeconomici in base alle ultime previsioni disponibili, sono stati effettuati interventi evolutivi nella modellistica, volti a migliorare le stime della perdita attesa in ottica "Point in time" e "Forward Looking", in linea con quanto richiesto dal principio contabile IFRS 9. In aggiunta, tra gli affinamenti introdotti si segnala l'impiego di tre scenari macroeconomici prospettici rispettivamente in ottica recessiva, di stabilità e migliorativa, in sostituzione dei precedenti cinque, nonché una rivisitazione del processo di selezione dei suddetti scenari e di assegnazione delle relative probabilità;
  • per le valutazioni di tipo "forfettario" relative alle esposizioni deteriorate, a partire dal 31 dicembre 2019, si è fatto ricorso ad un nuovo modello valutativo, con l'obiettivo di ricercare la massima coerenza valutativa rispetto alle logiche gestionali che guidano la determinazione della previsione di perdita svolta dal Gestore. Il suddetto modello trova applicazione alle esposizioni deteriorate classificate nello status di inadempienza probabile e sofferenza superiori rispetto ad una determinata soglia di rilevanza, che è stata innalzata da Euro 300.000 a Euro 1.000.000, oltre che per tutte le esposizioni deteriorate past due.

Le suddette revisioni non hanno comportato, nel complesso, impatti significativi sulla situazione economica e patrimoniale del Gruppo.

Alla luce di quanto sopra esposto, non si può escludere che criteri di monitoraggio alternativi o differenti metodologie, parametri, assunzioni nella determinazione del valore recuperabile delle esposizioni creditizie della Banca - influenzati peraltro anche da possibili strategie alternative di recupero delle stesse deliberate dai competenti organi aziendali nonché dall'evoluzione del contesto economico-finanziario e regolamentare di riferimento possano determinare valutazioni differenti rispetto a quelle condotte ai fini della redazione del bilancio al 31 dicembre 2019.

Stima delle perdite presunte di valore a fronte di attività immateriali a vita utile indefinita e di investimenti partecipativi

Con frequenza annuale, in occasione della redazione del bilancio, viene verificata l'inesistenza di indicatori di perdite durevoli di valore relativamente alle attività immateriali a vita utile indefinita (avviamenti e marchi) ed agli investimenti partecipativi iscritti nell'attivo patrimoniale. Tale test di impairment viene usualmente condotto determinando il valore d'uso o il fair value delle attività e verificando che il valore al quale l'attività immateriale o la partecipazione risulta iscritta in bilancio sia inferiore al maggiore tra il rispettivo valore d'uso e fair value al netto dei costi di vendita.

Al 31 dicembre 2019 le attività immateriali a vita indefinita della Banca ammontano complessivamente a 561,8 milioni, in linea con i valori in essere al 31 dicembre 2018, e sono rappresentate per 76,2 milioni da avviamenti attribuibili alla CGU "Bancassurance Protezione" e alla CGU "Bancassurance Vita" e per 485,6 milioni da marchi rilevati a seguito dell'operazione di aggregazione aziendale con l'ex Gruppo Banca Popolare di Lodi (222,2 milioni) e con l'ex Gruppo Banco BPM (263,4 milioni). Il test di impairment delle suddette attività non ha evidenziato la necessità di effettuare alcuna svalutazione dei valori di carico.

Nella Parte B Nota Integrativa consolidata, in corrispondenza della Sezione 10 – "Attività immateriali" viene fornita l'illustrazione delle principali assunzioni sottostanti la verifica di recuperabilità degli avviamenti, i relativi risultati ed un'analisi di sensitività dei risultati in funzione di variazioni ragionevoli delle principali assunzioni.

Considerato che il test di impairment richiede significativi elementi di giudizio, con particolare riferimento alla definizione del perimetro delle singole unità generatrici dei flussi di cassa a cui attribuire i valori oggetto di verifica, dei relativi flussi di cassa e del tasso di attualizzazione, non è possibile escludere che le assunzioni ed i parametri utilizzati possano registrare sviluppi differenti rispetto a quanto ipotizzato, anche in funzione di una diversa evoluzione del contesto macroeconomico e di mercato, ad oggi non prevedibile.

Per quanto concerne gli investimenti partecipativi si evidenzia che l'eventuale indisponibilità, alla data di redazione del progetto di bilancio , dei progetti di bilancio delle partecipate e dei loro piani industriali previsionali aggiornati introduce ulteriori elementi di incertezza nell'ambito del processo di valutazione del valore delle partecipazioni. In tali circostanze non si può quindi escludere che il valore attribuito alle partecipazioni, sulla base delle informazioni disponibili, possa eventualmente differire da successive valutazioni formulate alla luce di diversi elementi informativi disponibili.

Determinazione del fair value di attività e passività finanziarie

In presenza di strumenti finanziari non quotati su mercati attivi o di strumenti illiquidi e complessi si rende necessario attivare adeguati processi valutativi caratterizzati da significativi elementi di giudizio in merito alla scelta dei modelli di valutazione e dei relativi parametri di input, che potrebbero talvolta non essere osservabili sul mercato.

Margini di soggettività esistono nella valutazione in merito all'osservabilità o meno di taluni parametri e nella conseguente classificazione in corrispondenza dei livelli di gerarchia dei fair value.

Per l'informativa qualitativa e quantitativa sulla modalità di determinazione del fair value per gli strumenti misurati in bilancio al fair value e per quelli valutati al costo ammortizzato, si fa rinvio a quanto contenuto nella presente Nota Integrativa, Parte A.4 – "Informativa sul fair value".

Stima della recuperabilità delle attività fiscali per imposte anticipate

La Banca presenta, tra le proprie attività patrimoniali significative, attività fiscali per imposte anticipate (DTA - Deferred Tax Asset) principalmente derivanti da differenze temporanee tra la data di iscrizione nel conto economico di determinati costi aziendali e la data nella quale i medesimi costi potranno essere dedotti nonché derivanti da perdite fiscali riportabili a nuovo. L'iscrizione di tali attività ed il successivo mantenimento in bilancio presuppone un giudizio di probabilità in merito al recupero delle stesse, il quale dovrà peraltro considerare le disposizioni normative fiscali vigenti alla data di redazione del bilancio.

Nel dettaglio, le attività per imposte anticipate che rispondono ai requisiti richiesti dalla Legge 22 dicembre 2011, n. 214 sono trasformabili in crediti d'imposta nell'ipotesi di rilevazione di una "perdita civilistica", di una "perdita fiscale" ai fini IRES e di un "valore della produzione netto negativo" ai fini IRAP; il loro recupero è quindi certo, in quanto prescinde dalla capacità di generare una redditività futura.

Per le residue attività fiscali non trasformabili in crediti di imposta il giudizio sulla probabilità di recupero deve essere fondato su ragionevoli previsioni reddituali desumibili da piani strategici e previsionali approvati, tenuto anche conto che, ai fini IRES, la normativa fiscale prevede la riportabilità a nuovo delle perdite fiscali senza alcun limite temporale. Tale giudizio risulta essere un esercizio complesso, in particolar modo se riferito alle DTA sulle perdite fiscali riportabili a nuovo, la cui stessa esistenza potrebbe essere un indicatore del fatto di non disporre in futuro di redditi imponibili sufficienti per il loro recupero. In base a quanto previsto dal principio contabile IAS 12 e dalle considerazioni formulate dall'ESMA nel documento del 15 luglio 2019, il suddetto giudizio di recuperabilità richiede un'attenta ricognizione di tutte le evidenze a supporto della probabilità di disporre in futuro di redditi imponibili sufficienti, tenuto anche conto delle circostanze che hanno generato le perdite fiscali, che andrebbero ricondotte a cause ben identificate, ritenute non ripetibili in futuro su basi ricorrenti. A tal fine, la stima delle previsioni reddituali su cui fondare il giudizio di recuperabilità deve basarsi su ipotesi ed assunzioni ragionevoli e realistiche, tenendo anche conto di un fattore di ponderazione sul relativo grado di incertezza, che aumenta tanto più lontano è l'orizzonte temporale di stima.

Da ultimo, si deve segnalare che la recuperabilità di tutte le DTA potrebbe essere negativamente influenzata da modifiche nella normativa fiscale vigente, non prevedibili allo stato attuale.

Nella Sezione 11 - "Attività fiscali e passività fiscali" contenuta nella Parte B - Attivo della Nota Integrativa consolidata viene fornita informativa sulla natura e sulle verifiche condotte in merito all'iscrivibilità delle attività per imposte anticipate, sui risultati della sensitivity relativi all'orizzonte temporale di recuperabilità delle DTA, in funzione di ragionevoli variazioni nei previsti flussi reddituali.

Stima dei fondi per rischi e oneri

Banco BPM è soggetto passivo in una vasta tipologia di cause legali e contenziosi fiscali ed è altresì esposto a numerose tipologie di passività potenziali. La complessità delle situazioni ed operazioni societarie che sono alla base dei contenziosi in essere, unitamente alle problematiche interpretative riguardanti la legislazione applicabile, richiedono significativi elementi di giudizio nella stima delle passività che potranno emergere al momento della definizione delle liti pendenti. Le difficoltà di valutazione interessano sia l'an sia il quantum nonché i tempi di eventuale manifestazione della passività, e risultano particolarmente evidenti qualora il procedimento avviato sia nella fase iniziale e/o sia in corso la relativa istruttoria. La peculiarità dell'oggetto del contendere e la conseguente assenza di giurisprudenza riferita a vertenze paragonabili, nonché i diversi orientamenti espressi dagli organi giudicanti, sia ai vari livelli del procedimento contenzioso, sia da organi del medesimo livello a distanza di tempo, rendono difficile la valutazione delle passività potenziali anche qualora siano disponibili le sentenze provvisorie emesse a seguito dei primi gradi di giudizio. L'esperienza storica dimostra che in diversi casi le decisioni assunte dai giudici nei primi gradi di giudizio sono state completamente sovvertite nei giudizi di appello o di cassazione e ciò sia a favore che a sfavore della Banca. In tale contesto la classificazione delle passività potenziali e la conseguente valutazione degli accantonamenti necessari è basata su elementi di giudizio non oggettivi e che richiedono il ricorso a procedimenti di stima talvolta estremamente complessi. Non si può quindi escludere che a seguito dell'emissione delle sentenze definitive gli accantonamenti ai fondi rischi ed oneri stanziati a fronte delle passività potenziali connesse alle vertenze legali e fiscali possano rivelarsi carenti od eccedenti.

Per l'informativa sulle principali posizioni di rischio relative a controversie legali (azioni revocatorie e cause in corso) e a controversie fiscali nei confronti dell'Amministrazione Finanziaria, si fa rinvio alla Sezione 10 – "Fondi per rischi ed oneri" contenuta nella Parte B – Passivo della presente Nota Integrativa, nella quale è altresì fornita illustrazione dei rischi e delle incertezze connessi all'attività di segnalazione effettuata alla società specializzata Intermarket Diamond Business S.p.A. della clientela interessata all'acquisto dei diamanti.

Determinazione del fair value degli immobili e del patrimonio artistico di pregio

Il fair value degli immobili e del patrimonio artistico di pregio viene determinato attraverso il ricorso ad apposite perizie predisposte da esperti qualificati ed indipendenti. Nell'ambito di un ventaglio di possibili approcci valutativi consentiti dai principi contabili IAS/IFRS ai fini della determinazione del fair value, il ricorso ad una metodologia valutativa o la selezione di taluni parametri estimativi possono influenzare in modo significativo la determinazione del fair value di tali attivi, tenuto anche conto delle specificità e delle caratteristiche distintive dell'oggetto da valutare.

Per l'informativa qualitativa e quantitativa sulla relativa modalità di determinazione del fair value, si fa rinvio a quanto contenuto nella presente Nota Integrativa, Parte A.4 – "Informativa sul fair value".

Stima delle obbligazioni relative ai benefici a favore dei dipendenti

La determinazione delle passività associate ai benefici a favore dei dipendenti, con particolare riferimento ai piani a benefici definiti ed ai benefici a lungo termine, implica un certo grado di complessità; le risultanze della valutazione dipendono, in larga misura, dalle ipotesi attuariali utilizzate di natura sia demografica (quali tassi di mortalità e di turnover dei dipendenti) sia finanziaria (quali tassi di attualizzazione e tassi di inflazione). Risulta pertanto fondamentale il giudizio espresso dal management nella selezione delle basi tecniche più opportune per la valutazione della fattispecie, che risulta influenzato dal contesto socio economico in cui Banco BPM si trova ad operare, nonché dall'andamento dei mercati finanziari. L'illustrazione delle principali ipotesi attuariali, unitamente all'analisi di sensitività delle passività rispetto alle ipotesi attuariali ritenute più significative, sono fornite nelle sezioni 9 e 10 del passivo, contenute nella Parte B della presente Nota Integrativa, rispettivamente per il Fondo di trattamento di fine rapporto e per i fondi di quiescenza aziendali a benefici definiti.

L'elenco dei processi valutativi sopra indicati viene fornito al solo fine di consentire al lettore una migliore comprensione delle principali aree di incertezza, ma non è inteso in alcun modo a suggerire che assunzioni alternative, allo stato attuale, possano essere più appropriate. In aggiunta, le valutazioni di bilancio sono formulate sulla base del presupposto della continuità aziendale: gli amministratori, hanno, infatti, la ragionevole aspettativa che la Banca continuerà con la sua esistenza operativa in un futuro prevedibile e hanno predisposto il bilancio nella presunzione della continuità aziendale. Gli amministratori ritengono inoltre che i rischi e le incertezze a cui la Banca potrà andare incontro nello svolgimento della gestione non risultano significativi e non sono quindi tali da generare dubbi sulla continuità aziendale.

L'informativa sui rischi e sui relativi presidi è contenuta nella "Parte E – Informazioni sui rischi e sulle relative politiche di copertura" della presente Nota Integrativa.

Sezione 3 - Eventi successivi alla data di riferimento del bilancio

Di seguito vengono evidenziati gli eventi significativi intervenuti nel periodo compreso tra la data di riferimento del bilancio (31 dicembre 2019) e la data di approvazione del progetto di bilancio da parte del Consiglio di Amministrazione (6 febbraio 2020), interamente riconducibili alla fattispecie dei "non adjusting events" ai sensi del principio contabile IAS 10, ossia agli eventi che non devono comportare alcuna rettifica dei saldi in bilancio, in quanto espressione di situazioni sorte successivamente alla data di riferimento del bilancio..

Emissione di strumenti finanziari Additional Tier 1

In data 14 gennaio Banco BPM ha realizzato la seconda emissione di strumenti Additional Tier 1 per un ammontare di 400 milioni destinata ad investitori istituzionali, operazione che si inserisce nell'ambito dell'efficientamento della propria struttura di capitale.

I titoli sono perpetui e potranno essere richiamati dall'emittente, in base a quanto stabilito dalla normativa vigente, a partire dal 2025 e, in caso di non richiamo, la call potrà essere esercitata successivamente ogni sei mesi, alla data di stacco cedola.

La cedola semestrale iniziale è fissata al 6,125%; il regolamento del prestito prevede alcuni meccanismi di pagamento della cedola stessa nonché di riduzione a titolo temporaneo del valore nominale.

Il titolo, collocato prevalentemente a fondi, banche ed hedge fund, è quotato sulla Borsa del Lussemburgo.

Dichiarazione dell'emergenza internazionale per l'epidemia di Coronavirus

In data 30 gennaio 2020 l'Organizzazione Mondiale della Sanità ha dichiarato l'epidemia di Coronavirus come un fenomeno di emergenza internazionale per la salute pubblica, con un rischio molto alto in Cina e alto a livello globale. Come in precedenza illustrato, in base al principio contabile IAS 10, trattasi di un fatto che non deve comportare alcuna rettifica dei saldi bilancio, in quanto il fatto stesso e le relative conseguenze si sono manifestate successivamente alla data di bilancio.

Tenuto conto degli elementi di assoluta aleatorietà riguardo alla diffusione dell'epidemia e delle conseguenti manovre che saranno messe in atto dai Governi per contrastarla, non è possibile escludere effetti particolarmente severi sull'economia internazionale ed italiana, che potrebbero comportare la necessità di effettuare una nuova stima dei valori di bilancio, alla luce delle informazioni che si renderanno disponibili. Per ulteriori dettagli sui correlati elementi di incertezza si fa rinvio a quanto illustrato nel precedente paragrafo "Politiche contabili rilevanti ed incertezze sull'utilizzo di stime nella predisposizione del bilancio consolidato" e nella Relazione sulla gestione del Gruppo.

Sezione 4 – Altri aspetti

Termini di approvazione e pubblicazione del bilancio

L'art. 154-ter del D.Lgs. 58/98 (T.U.F.) prevede che, entro centoventi giorni dalla chiusura dell'esercizio, sia approvato il bilancio d'esercizio e sia pubblicata la relazione finanziaria annuale comprendente il progetto di bilancio di esercizio, il bilancio consolidato, la relazione sulla gestione e l'attestazione del Dirigente Preposto alla redazione dei documenti contabili societari di cui all'articolo 154-bis, comma 5.

Il progetto di bilancio di Banco BPM S.p.A. è stato approvato dal Consiglio di Amministrazione nella seduta del 6 febbraio 2020 e sarà sottoposto all'approvazione da parte dell'Assemblea dei Soci convocata per il 4 aprile 2020.

Revisione contabile

Il bilancio di esercizio e il bilancio consolidato al 31 dicembre 2019 sono sottoposti a revisione contabile a cura della società di revisione PricewaterhouseCoopers S.p.A., in applicazione dell'incarico conferito a detta società con delibere assembleari di Banco Popolare Soc. Coop. e Banca Popolare di Milano S.c. a r.l. del 15 ottobre 2016. Tale incarico ha durata di legge (9 esercizi) e decorre dalla data di efficacia della fusione (1° gennaio 2017). La relazione di revisione è messa integralmente a disposizione del pubblico insieme alla relazione finanziaria annuale, ai sensi dell'art. 154-ter del D.Lgs. 58/98.

Nuovi principi contabili/interpretazioni o modifiche di quelli esistenti approvati dallo IASB/IFRIC

Per una completa disclosure si rimanda alla lettura dell'omologo paragrafo contenuto nella nota integrativa consolidata, di seguito si riportano i principi contabili la cui introduzione ha implicato degli impatti per la Banca.

Principi contabili IAS/IFRS e relative interpretazioni SIC/IFRIC omologati e da applicare obbligatoriamente ai fini della redazione del bilancio 2019

Regolamento n. 1986 del 31 ottobre 2017 – IFRS 16 "Leasing"

Il principio IFRS 16, pubblicato dallo IASB in data 13 gennaio 2016, definisce, nell'ottica sia del locatore sia del locatario, i principi in materia di rilevazione, valutazione, presentazione e disclosure dei contratti di leasing, sostituendo i precedenti standard/interpretazioni (IAS 17, IFRIC 4, SIC 15 e SIC 27).

Per l'illustrazione degli impatti della transizione al nuovo principio contabile IFRS 16 si fa rinvio al successivo paragrafo "Cambiamenti intervenuti nel 2019 nei principi contabili applicati dalla Banca".

Principi contabili IAS/IFRS e interpretazioni SIC/IFRIC omologati per i quali il Gruppo si è avvalso di un'applicazione anticipata per il bilancio 2019

Regolamento n. 34 del 15 gennaio 2020 – " Riforma degli indici di riferimento per la determinazione dei tassi di interesse"

Con il Regolamento in oggetto sono state omologate le modifiche dei principi contabili IFRS 9, IAS 39 e IFRS 7 emanate dallo IASB in data 26 settembre 2019 nell'ambito del progetto di "Riforma degli indici di riferimento per la determinazione dei tassi di interesse".

L'emendamento in esame rappresenta il completamento della prima fase del progetto dello IASB, volto a ricercare le soluzioni per ridurre gli effetti sul bilancio della riforma dei tassi di interesse, con particolare riferimento agli impatti potenziali prima della sostituzione dei benchmark esistenti. In particolare, lo IASB ha previsto alcune deroghe alla contabilizzazione delle relazioni di copertura, finalizzate ad evitare gli effetti del discontinuing riconducibili alla mera situazione di incertezza della riforma dei tassi di interesse. In particolare, per la valutazione della relazione economica, le modifiche introdotte prevedono che l'entità debba presumere che l'indice di riferimento per la determinazione dei tassi di interesse dello strumento coperto e dello strumento di copertura non sia modificato a seguito della riforma dei tassi.

Le modifiche in esame, in vigore dal 5 febbraio 2020, sono applicabili obbligatoriamente a partire dal 1° gennaio 2020, salvo applicazione anticipata, di cui la Banca si avvalso ai fini della predisposizione del bilancio al 31 dicembre 2019.

Al riguardo si rappresenta che il valore nozionale degli strumenti derivati designati in relazioni di hedge accounting ed indicizzati a sottostanti che verranno sostituiti dalla riforma sui tassi di interesse ammonta a 6.513,9 milioni. In maggior dettaglio:

  • il valore nozionale dei derivati di copertura indicizzati al tasso di interesse "USD LIBOR 3 mesi (London Interbank Offered Rate)" ammonta a 1.455 milioni di dollari (per un controvalore in euro di 1.321,9 milioni);
  • il valore nozionale dei derivati di copertura indicizzati al tasso Eonia (Euro OverNight Index Average) ammonta a 5.192 milioni.

Trattasi in particolare di strumenti derivati del tipo "Interest Rate swap" designati in una relazione di copertura specifica del fair value di titoli obbligazionari governativi classificati nel portafoglio delle "Attività finanziarie valutate al costo ammortizzato" per un valore nominale di 4.617,5 milioni e nel portafoglio delle "Attività finanziarie valutate al fair value con impatto sulla redditività complessiva" per un valore nominale di 1.896,4 milioni.

I restanti derivati di copertura del rischio tasso risultano indicizzati al tasso di interesse Euribor.

Cambiamenti intervenuti nel 2019 nei principi contabili applicati dalla Banca

Nel presente paragrafo si fornisce l'illustrazione sugli impatti correlati alla transizione al nuovo principio contabile IFRS 16, nonché sugli impatti conseguenti alla modifica del criterio di valutazione del patrimonio immobiliare ed artistico del Gruppo.

Informativa sulla prima applicazione del principio contabile IFRS 16 – Leasing

Con Regolamento n. 1986 del 31 ottobre 2017 è stato omologato il nuovo principio contabile internazionale IFRS 16 "Leasing", che definisce - nell'ottica sia del locatore sia del locatario - i principi in materia di rilevazione, valutazione, presentazione e disclosure dei contratti di leasing, sostituendo i precedenti standard/interpretazioni (IAS 17, IFRIC 4, SIC 15 e SIC 27).

Per il Gruppo Banco BPM, l'applicazione del principio contabile IFRS 16 (di seguito anche "First Time Application" o FTA) decorre, in via obbligatoria, a partire dal 1° gennaio 2019.

Per le informazioni di natura qualitativa sugli aspetti di rilievo del nuovo principio, il progetto e le scelte effettuate da Banco BPM si rinvia al medesimo paragrafo della nota integrativa consolidata.

Gli effetti della prima applicazione (FTA) dell'IFRS 16

Impatti contabili a seguito dell'applicazione dell'IFRS 16 per Banco BPM

Nelle seguenti tabelle si riportano:

  • gli impatti quantitativi relativi alla prima applicazione dell'IFRS 16 (tabella 1);
  • i prospetti di riconciliazione tra gli schemi di stato patrimoniale dell'attivo e del passivo al 31 dicembre 2018 in base al precedente principio IAS 17 e quelli rideterminati per tenere conto dell'IFRS 16 (tabella 2 e tabella 3);
  • il prospetto di riconciliazione tra gli impegni per canoni di leasing operativi IAS 17 al 31 dicembre 2018, da corrispondere in relazione al periodo non annullabile del contratto, e la passività per leasing determinata in base alle previsioni dell'IFRS 16 al 1° gennaio 2019 (tabella 4).

Tabella 1: Riepilogo degli impatti patrimoniali della prima applicazione dell'IFRS 16 per voce di stato patrimoniale

La prima applicazione dell'IFRS 16 ha comportato la rilevazione di maggiori attività materiali a seguito dell'iscrizione dei diritti d'uso acquisiti con il leasing pari a 1.290,4 milioni, quasi interamente rappresentati da contratti di affitto di immobili, e di corrispondenti passività prevalentemente nei confronti di controparti non bancarie. Considerando la riclassifica del fondo rischi ed oneri per contratti onerosi di filiali chiuse, pari a 34,4 milioni, l'impatto sulle attività ammonta a 1.256 milioni, come illustrato in sintesi nella tabella di seguito riportata. Ai fini della misurazione della passività per leasing alla data di prima applicazione il tasso medio di finanziamento marginale, ponderato in base alla passività per il leasing, è pari all'1,38%.

Voci di stato Impatti patrimoniali FTA IFRS 16 e riclassifica Riclassifica da IFRS 16
patrimoniale
(migliaia di euro)
Impatto FTA
Impairment 01/01/2019
Rilevazione:
80. Attività Diritti d'uso su attività materiali (ante impairment) 1.290.408 - 1.290.408
materiali Impairment (f.do rischi ed oneri per contratti onerosi) - (34.411) (34.411)
Diritti d'uso su attività materiali acquisiti
con il leasing
1.290.408 (34.411) 1.255.997
Totale impatto su attività (A) 1.255.997
100. Fondi per Riclassifica fondi del passivo (impairment diritti d'uso):
rischi ed oneri Fondi per rischi ed oneri per contratti onerosi - (34.411) (34.411)
10. Passività Rilevazione:
finanziarie Debiti per leasing (verso clientela) 1.276.791 - 1.276.791
valutate al costo Debiti per leasing (verso banche) 13.617 - 13.617
ammortizzato Debiti per canoni relativi a contratti di leasing 1.290.408 - 1.290.408
Totale impatto su passività (B) 1.255.997
140. Riserve Impatto sul patrimonio netto (A)-(B) - - -
Totale impatto sul patrimonio netto contabile -

Stato patrimoniale al 1 gennaio 2019 post fusione ex IAS 17

Al fine di comprendere gli effetti collegati alla prima applicazione del principio IFRS 16 si espongono nella colonna iniziale "31/12/2018 IAS 17" i saldi al 31 dicembre 2018 post fusione. Negli allegati al bilancio viene fornito un prospetto di riconciliazione tra i saldi di stato patrimoniale al 31 dicembre 2018 delle società oggetto di fusione e i saldi post fusione al 31 dicembre 2018 (IAS 17).

Voci dell'attivo 31/12/2018 Impatto FTA 1/01/2019
(migliaia di euro) (IAS 17)
post fusione
IFRS 16 Riclassifiche (IFRS 16)
post fusione
10. Cassa e disponibilità liquide 917.435 917.435
20. Attività finanziarie valutate al fair value con impatto a
conto economico 3.581.548 3.581.548
a) attività finanziarie detenute per la negoziazione 2.377.180 2.377.180
c) altre attività finanziarie obbligatoriamente valutate al
fair value
1.204.368 1.204.368
30. Attività finanziarie valutate al fair value con impatto sulla
redditività complessiva 14.975.808 14.975.808
40. Attività finanziarie valutate al costo ammortizzato 125.137.153 125.137.153
a) crediti verso banche 6.048.253 6.048.253
b) crediti verso clientela 119.088.900 119.088.900
50. Derivati di copertura 149.899 149.899
60. Adeguamento di valore delle attività finanziarie oggetto di
copertura generica (+/-)
42.173 42.173
70. Partecipazioni 3.184.900 3.184.900
80. Attività materiali 999.898 1.290.408 37.375 2.327.681
90. Attività immateriali 1.205.489 1.205.489
di cui: avviamenti 76.200 76.200
100. Attività fiscali 4.851.372 4.851.372
a) correnti 328.693 328.693
b) anticipate 4.522.679 4.522.679
110. Attività non correnti e gruppi di attività in via di
dismissione
1.352.743 1.352.743
120. Altre attività 2.090.924 (71.786) 2.019.138
Totale dell'attivo 158.489.342 1.290.408 (34.411) 159.745.339

Tabella 2: Prospetto di riconciliazione tra il totale attivo al 31 dicembre 2018 (IAS 17) ed il totale attivo al 1° gennaio 2019 (IFRS 16)

Al 1° gennaio 2019 la voce 80 "Attività materiali" si è incrementata per 1.327,8 milioni per effetto:

• dalla rilevazione dei diritti d'uso, come illustrato nella precedente tabella 1;

• della riclassifica:

o del fondo rischi e oneri (34,4 milioni) come illustrato nella precedente tabella 1;

o delle spese di migliorie sostenute su beni di terzi in affitto (71,8 milioni), ricondotte unitamente ai diritti d'uso. Trattasi, infatti, di spese sostenute per taluni interventi straordinari sugli immobili di terzi presi in affitto e che hanno generato il diritto d'uso. Nel bilancio al 31 dicembre 2018 tali spese figuravano nella voce "120. Altre attività".

Voci del passivo e del patrimonio netto
(migliaia di euro)
31/12/2018
(IAS 17)
post fusione
Impatto FTA
IFRS 16
Riclassifiche 1/01/2019
(IFRS 16)
post fusione
10. Passività finanziarie valutate al costo ammortizzato 141.289.606 1.290.408 142.580.014
a) debiti verso banche 34.016.490 13.617 34.030.107
b) debiti verso clientela 88.306.779 1.276.791 89.583.570
c) titoli in circolazione 18.966.337 18.966.337
20. Passività finanziarie di negoziazione 812.618 812.618
30. Passività finanziarie designate al fair value 722.675 722.675
40. Derivati di copertura 721.915 721.915
50. Adeguamento di valore delle passività finanziarie oggetto
di copertura generica (+/-)
49.756 49.756
60. Passività fiscali 419.637 419.637
a) correnti 119 119
b) differite 419.518 419.518
80. Altre passività 3.569.251 3.569.251
90. Trattamento di fine rapporto del personale 364.896 364.896
100. Fondi per rischi ed oneri 1.278.790 (34.411) 1.244.379
a) impegni e garanzie rilasciate 123.963 123.963
b) quiescenza e obblighi simili 150.665 150.665
c) altri fondi per rischi e oneri 1.004.162 (34.411) 969.751
110. Riserve da valutazione (360.865) (360.865)
140. Riserve 2.685.291 2.685.291
160. Capitale 7.100.000 7.100.00
170. Azioni proprie (-) (12.610) (12.610)
180. Utile/Perdita dell'esercizio (151.618) (151.618)
Totale del passivo e del patrimonio netto 158.489.342 1.290.408 (34.411) 159.745.339

Tabella 3: Prospetto di riconciliazione tra il totale passivo e il patrimonio netto al 31 dicembre 2018 (IAS 17) ed il totale passivo e il patrimonio netto al 1° gennaio 2019 (IFRS 16)

Tabella 4: Riconciliazione tra impegni per leasing operativi IAS 17 al 31 dicembre 2018 e passività per leasing IFRS 16 al 1° gennaio 2019

Di seguito si rappresenta la tabella di riconciliazione tra gli impegni di pagamento dei canoni riferiti al periodo non annullabile dei contratti di affitto degli immobili al 31 dicembre 2018, in base alla disciplina dello IAS 17, e la passività per leasing al 1° gennaio 2019, in base all'IFRS 16:

(migliaia di euro) Riconciliazione dei debiti per leasing Totale Immobili Altro
(a) Impegni per leasing di contratti di affitto di immobili ai sensi dello IAS 17
al 31 dicembre 2018 (relativamente al periodo non annullabile)
477.597 477.597 -
(b) Impegni di pagamento dei canoni oltre al periodo non annullabile ai sensi dell'IFRS 16 940.758 937.870 2.888
(c) Eccezioni alla rilevazione dell'IFRS 16: (15.694) (14.025) (1.669)
- leasing short term (15.678) (14.025) (1.653)
- leasing low value (16) - (16)
(d)=(a)+(b)+(c) Debiti per leasing non attualizzati al 1° gennaio 2019 1.402.661 1.401.442 1.219
(e) Effetto attualizzazione impegni (112.254) (112.242) (12)
(f)=(d)+(e) Debiti per leasing operativi al 1° gennaio 2019 1.290.408 1.289.201 1.207
(g) Debiti per leasing finanziari ex IAS 17 al 1° gennaio 2019 - -
(h)=(f)+(g) Totale debiti per leasing IFRS 16 al 1° gennaio 2019 1.290.408 1.289.201 1.207

Impatti sui fondi propri a seguito dell'applicazione dell'IFRS 16 per Banco BPM

Con riferimento all'impatto sui fondi propri, l'applicazione dell'IFRS 16 ha comportato una riduzione di circa 25 bps rispetto al CET1 ratio IFRS 9 phase-in al 1° gennaio 2019. In linea con quanto rappresentato dal Comitato di Basilea in data 6 aprile 2017 "FAQs on the treatment of the ROU Asset", tale effetto deriva dall'inclusione del diritto d'uso su attività materiali nel computo delle attività di rischio ponderate (RWA), con una ponderazione pari al 100%, in linea con il trattamento applicato per le attività materiali di proprietà.

Impatti sulla disclosure di bilancio

Con riferimento all'informativa sui contratti di leasing IFRS 16, in linea con le disposizioni introdotte nel 6°aggiornamento della Circolare Banca d'Italia del 30 novembre 2018, è previsto che:

  • evidenza dei "diritti d'uso" sia fornita nelle tabelle di composizione e di variazione delle "Attività materiali" inserite nella Parte B – Attivo della presente Nota Integrativa;
  • evidenza dei "debiti per leasing" sia fornita nelle tabelle relative alle "Passività finanziarie valutate al costo ammortizzato" inserite nella Parte B – Passivo della presente Nota Integrativa;
  • evidenza degli "interessi attivi su leasing" e degli "interessi passivi relativi ai debiti per leasing" sia fornita rispettivamente nella tabella sugli "Interessi attivi e proventi assimilati" e nella tabella sugli "Interessi passivi e oneri assimilati" nella Parte C della presente Nota Integrativa;
  • evidenzia dell'informativa sui canoni per leasing a breve termine e sui leasing di attività di modesto valore sia fornita a commento della voce "Altre spese amministrative" nella Parte C della presente Nota Integrativa;
  • evidenzia delle rettifiche/riprese di valore nette sui diritti d'uso sia fornita nella tabella "Rettifiche/riprese di valore nette su attività materiali" inserita nella Parte C della presente Nota Integrativa.

È inoltre prevista un'apposita Parte M, suddivisa in due sezioni, che accoglie l'informativa sul leasing richiesta dai principi contabili internazionali non presente in altre parti della nota integrativa.

La prima sezione, relativa al locatario, include l'informativa qualitativa richiesta dall'IFRS 16, nonché l'informativa di natura quantitativa non ricompresa nelle parti B "Informazioni sullo stato patrimoniale" e C "Informazioni sul conto economico" della nota integrativa.

Nella seconda sezione, relativa al locatore, oltre all'informativa qualitativa, è richiesta la classificazione per fasce temporali dei pagamenti da ricevere. Per i soli leasing finanziari, inoltre, è introdotto il prospetto di riconciliazione dei pagamenti da ricevere con i finanziamenti per leasing.

Modifica del criterio di valutazione degli immobili e del patrimonio artistico di pregio

Nel corso del mese di dicembre 2019, il Gruppo Banco BPM ha deliberato di modificare il criterio contabile di valutazione del patrimonio immobiliare e del patrimonio artistico di pregio.

In particolare la citata modifica ha comportato:

  • per le attività materiali ad uso funzionale, rappresentate dagli immobili e dal patrimonio artistico di pregio: il passaggio dal modello del costo al modello della rideterminazione del valore (di seguito anche "revaluation model"), in base alla disciplina prevista dal principio contabile IAS 16 "Immobili, impianti e macchinari";
  • per gli immobili detenuti a scopo di investimento: il passaggio dal modello del costo al modello del fair value, in base alle disposizioni stabilite dal principio contabile IAS 40 "Investimenti immobiliari".

In maggior dettaglio, il patrimonio immobiliare della Banca è rappresentato:

  • dagli immobili ad uso funzionale, ossia dagli immobili destinati all'esercizio dell'attività di impresa. Esso è costituito da alcuni edifici di pregio ubicati nei centri delle principali città italiane, ereditati dalle istituzioni bancarie che sono confluite nell'attuale Banco BPM per il tramite dei diversi processi di aggregazione aziendale, nonché da un numero significativo di edifici adibiti all'attività tradizionale di filiale;
  • dagli immobili detenuti a scopo di investimento rivenienti, in prevalenza, dagli immobili acquisiti a titolo di datio in solutum a fronte di esposizioni creditizie divenute deteriorate e, in misura inferiore, da talune unità non più adibite all'esercizio dell'attività di impresa.

Con riferimento al suddetto patrimonio si deve segnalare che, nel corso del 2019, Banco BPM ha intrapreso un processo di razionalizzazione e valorizzazione dello stesso, orientato, da un lato, ad ottimizzare gli spazi utilizzati sia per le attività commerciali sia per quelle di sede, anche a seguito del processo di razionalizzazione della rete di vendita, dall'altro lato, a dismettere il patrimonio immobiliare non utilizzato per gli scopi amministrativi. Questi ultimi immobili, infatti, non sono espressione di una deliberata strategia di investimento, ma conseguono alla suddetta ottimizzazione nonché alle iniziative finalizzate a massimizzare le possibilità di recupero delle esposizioni creditizie divenute deteriorate, attraverso l'acquisizione delle garanzie sottostanti rappresentate da immobili.

Con riferimento al patrimonio artistico, ereditato dalle banche coinvolte nelle molteplici fusioni che hanno portato all'attuale assetto societario, Banco BPM ha sottolineato, fin dalla sua nascita, la volontà di perseguire una strategia di conservazione e valorizzazione dello stesso. In particolare, nel corso del 2019 Banco BPM ha proseguito le attività di sviluppo e potenziamento iniziate negli anni passati, intraprendendo altresì nuovi ambiziosi progetti come la ricerca di spazi espositivi permanenti. In tale ottica, Banco BPM ha avviato un progetto volto a una completa ricognizione del patrimonio artistico, complessivamente costituito da circa 20.000 beni riconducibili a diverse categorie (dipinti, sculture, disegni, collage, arazzi, coralli, ceramiche, volumi, tappeti, mobili, stampe, fotografie, reperti archeologici e altre categorie minori), all'interno dei quali sono state individuate n. 1.281 opere, antiche e moderne, considerate di maggiore pregio, anche in funzione dell'importanza di scuole figurative regionali o locali di una determinata epoca.

In tale contesto, con l'obiettivo di disporre di informazioni più immediate ed affidabili riguardo agli effetti delle azioni citate, Banco BPM ha adottato, a partire dal bilancio 2019, un modello di valutazione basato sul valore corrente in sostituzione del modello basato sul costo, modificando, su base volontaria, il criterio di valutazione contabile degli immobili di proprietà e del patrimonio artistico di pregio.

Per le informazioni di natura qualitativa sulla transizione al nuovo criterio di valutazione, così come previsti dallo IAS 8, IAS 16 e IAS 40, e sulle scelte effettuate da Banco BPM si rinvia al medesimo paragrafo della nota integrativa consolidata.

Impatti contabili correlati ai nuovi criteri contabili di valutazione degli immobili e del patrimonio artistico di pregio

Alla data del 31 dicembre 2019 il valore di mercato del patrimonio immobiliare - misurato sulla base di apposita perizia predisposta da primaria società certificata RICS, tenuto altresì conto degli effetti negativi conseguenti a trattative di cessione in corso - ammonta complessivamente a 1.083,0 milioni. In maggior dettaglio, tali immobili risultano iscritti:

  • nella voce di stato patrimoniale "80. Attività materiali" per 1.076,9 milioni (di cui 876,8 milioni riferiti ad immobili ad uso funzionale e 200,1 milioni ad immobili a scopo di investimento);
  • nella voce di stato patrimoniale "110. Attività non correnti e gruppi di attività in via di dismissione" per 6,1 milioni, in relazione ai programmi avviati per la loro dismissione.

L'applicazione dei nuovi criteri di valutazione ha comportato un impatto sul patrimonio netto complessivamente positivo per 145,1 milioni, al netto degli effetti fiscali (264,1 milioni al lordo della fiscalità). Nel dettaglio, il conto economico ha segnato una riduzione complessiva pari a 31,7 milioni, mentre le riserve di patrimonio netto hanno evidenziato un incremento complessivamente pari a 176,8 milioni, al netto dei relativi effetti fiscali.

Alla data del 31 dicembre 2019, il valore di mercato del patrimonio artistico, misurato sulla base della perizia predisposta da primario perito, ammonta a 52,1 milioni. L'applicazione dei nuovi criteri di valutazione ha comportato un impatto sul patrimonio netto complessivamente positivo per 27,6 milioni al netto degli effetti fiscali (+41,2 milioni, al lordo degli effetti fiscali). Nel dettaglio, tenuto conto della relativa fiscalità, il conto economico ha segnato una riduzione pari a 1,3 milioni mentre le riserve di patrimonio netto hanno evidenziato un incremento pari a 28,9 milioni.

La tabella di seguito riportata evidenzia, in maggior dettaglio, i suddetti impatti ripartiti per tipologia di attività (immobili strumentali, immobili investimento e patrimonio artistico) e per voce di bilancio.

Impatti al lordo dell'effetto fiscale Impatti al netto dell'effetto fiscale
Dati in milioni di euro Conto
economico
Riserve Totale Conto
economico
Riserve Totale
Immobili uso strumentale - IAS 16 A (30,6) 243,7 213,0 (20,5) 163,1 142,6
Immobili a scopo di investimento - IAS 40 B (16,8) 20,4 3,7 (11,2) 13,7 2,5
Patrimonio immobiliare - IAS 16 e IAS 40 C=A+B (47,4) 264,1 216,7 (31,7) 176,8 145,1
Patrimonio artistico – IAS 16 D (1,9) 43,1 41,2 (1,3) 28,9 27,6
Totale impatti consolidati E=C+D (49,3) 307,2 257,9 (33,0) 205,7 172,7
Impatti rappresentati nella seguenti voci di
conto economico e di patrimonio netto:
Voce "230.Risultato netto della valutazione al fair value
delle attività materiali e immateriali" (49,3) (49,3)
Voce "270. Imposte sul reddito dell'esercizio
dell'operatività corrente"
16,3
Voce "110. Riserve da valutazione" 286,8 192,0
Voce "140. Riserve" 20,4 13,7

Con riferimento agli immobili ad uso funzionale l'impatto conseguente alla rideterminazione dei valori è risultato complessivamente positivo per 142,6 milioni (213,0 milioni al lordo della fiscalità). Detto impatto è stato rilevato:

  • in una specifica riserva positiva di valutazione "110. Riserve da valutazione" per 163,1 milioni, al netto della fiscalità;
  • in contropartita dell'addebito nella voce di conto economico "230. Risultato netto della valutazione al fair value delle attività materiali e immateriali" per 30,6 milioni. Considerata la relativa fiscalità, l'impatto netto sul conto economico è complessivamente negativo per a 20,5 milioni.

Come in precedenza illustrato, il cambiamento del criterio di valutazione non ha comportato alcun impatto sulle quote di ammortamento dell'esercizio 2019, che ammontano a 17,4 milioni.

Per quanto concerne gli immobili ad uso investimento l'impatto conseguente alla misurazione del fair value è complessivamente positivo per 2,5 milioni, al netto della fiscalità (3,7 milioni, al lordo degli effetti fiscali). Detto impatto consegue a:

  • variazioni di fair value rispetto al costo, rilevate in contropartita di una modifica dei saldi iniziali del patrimonio netto di apertura al 1 gennaio 2019, che risultano complessivamente positive per 13,7 milioni (20,4 milioni al lordo della fiscalità). Tale impatto trova rappresentazione nella voce "140. Riserve";
  • variazioni di fair value, complessivamente negative per 16,8 milioni, rilevate nella voce di conto economico "240. Risultato netto della valutazione al fair value delle attività materiali e immateriali" in quanto riconducibili alla fattispecie di un cambiamento nelle stime contabili. Considerata la relativa fiscalità, l'impatto a conto economico delle suddette variazioni è negativo per 11,2 milioni.

In aggiunta agli impatti in precedenza esposti, si segnala che l'applicazione del criterio del fair value ha comportato la mancata rilevazione di ammortamenti che, per l'esercizio 2019, sarebbero stati pari a 3,4 milioni (2,3 milioni al netto degli effetti fiscali).

Da ultimo si deve precisare che il passaggio ai nuovi criteri di valutazione degli immobili, differenziati in funzione del loro uso, è stato preceduto da una puntuale ricognizione del patrimonio immobiliare detenuto ad uso funzionale ed investimento, sulla base dell'effettiva destinazione. In maggior dettaglio, in presenza di immobili destinati sia a scopo funzionale sia a scopo di investimento, si è proceduto ad una scomposizione delle unità utilizzate per scopi amministrativi, rispetto a quelle utilizzati per scopi differenti (affitto o apprezzamento del capitale investito), con conseguente classificazione rispettivamente tra gli immobili ad uso funzionale e tra quelli a scopo d'investimento. La suddetta ricognizione ha comportato la necessità di effettuare, fin dal 1° gennaio 2019, alcuni trasferimenti dal comparto funzionale a quello di investimento e viceversa, come illustrato in maggior dettaglio nelle tabelle di movimentazione delle attività materiali, contenute nella "Sezione 8 – Attività materiali" della Parte B della presente Nota Integrativa, a cui si fa rinvio per ulteriori dettagli.

Altri aspetti rilevanti ai fini delle politiche contabili

Di seguito si fornisce un'illustrazione di alcune operazioni o eventi verificatesi nel corso del 2019, ritenuti rilevanti ai fini della definizione del relativo trattamento contabile e/o degli impatti patrimoniali o economici.

Progetto ACE – operazioni di cessione di un portafoglio di sofferenze ad un veicolo di cartolarizzazione ex legge 130/99

Come indicato nella sezione dei "Fatti di rilievo dell'esercizio" della Relazione sulla gestione del Gruppo, nel corso del primo trimestre del 2019 ha trovato completamento il progetto ACE, finalizzato al derisking di un portafoglio di crediti a sofferenza, realizzato mediante un'operazione di cessione dei crediti ad una società veicolo di cartolarizzazione costituita ai sensi della Legge 130/99, con ottenimento della garanzia dello Stato sui titoli senior (cosiddetta Garanzia Cartolarizzazione Sofferenze, ai sensi del D.L. n. 18 del 14 febbraio 2016, di seguito "GACS").

Al riguardo si deve precisare che in data 10 dicembre 2018 Banco BPM aveva approvato l'offerta vincolante ricevuta da fondi gestiti da Elliott Management ("Elliott") e Credito Fondiario, che prevedeva, inter alia:

  • la cessione alla società veicolo (Leviticus SPV S.r.l.) di un portafoglio di esposizioni a sofferenza con lo scopo di realizzare un'operazione di cartolarizzazione, come di seguito meglio illustrato;
  • la costituzione di una piattaforma per il recupero dei crediti deteriorati, in partnership con il Credito Fondiario, per il tramite di una società veicolo, controllata da quest'ultima società, a seguito del trasferimento da parte di Banco BPM del ramo d'azienda dedicato all'attività di recupero di crediti in sofferenza.

In data 28 dicembre 2018, Banco BPM aveva quindi effettuato - ai sensi dell'articolo 58 del D. Lgs. 385/1993 e degli articoli 1 e 4 della Legge 130/1999 sulla Cartolarizzazione - la cessione pro soluto a titolo oneroso ed in blocco a Leviticus SPV S.r.l. di un portafoglio di crediti a sofferenza per un valore contabile lordo pari a 6,2 miliardi. Nel bilancio al 31 dicembre 2018 tali crediti figuravano tra le attività in via di dismissione (voce 110 dell'attivo di stato patrimoniale) ed erano valutati sulla base dei flussi ritenuti recuperabili al termine del processo di derisking (1.330 milioni).

Il rilascio della garanzia dello Stato sui titoli senior, ai sensi del D.L. 18/2016 da parte del Ministero dell'Economia e delle Finanze è avvenuto in data 5 marzo 2019. La garanzia è divenuta efficace a partire dal 26 marzo 2019, come da comunicazione di Consap del 15 maggio 2019.

Il pagamento del prezzo di acquisto da parte della società veicolo è stato finanziato in data 6 febbraio 2019 mediante l'emissione di tre classi di notes, che sono state inizialmente sottoscritte per intero da Banco BPM per un valore nominale complessivo pari a 1.910,4 milioni così ripartito:

  • titoli Senior (Class A) per 1.440,0 milioni. Tali titoli presentano un rating pari all'investment grade (DBRS: BBB; Scope: BBB (SF)) ed il relativo rendimento è pari all'Euribor 6 mesi maggiorato di uno spread annuo dello 0,6%. Tali titoli sono assistiti dalla garanzia statale come sopra riportato;
  • titoli Mezzanine (Class B) per 221,5 milioni. Tali titoli, sprovvisti di rating, prevedono un rendimento pari all'Euribor 6 mesi maggiorato di uno spread annuo dell'8 %;
  • titoli Junior (Class J) per 248,8 milioni. Tali titoli, sprovvisti di rating, prevedono una possibile remunerazione del 10% maggiorata dell'eventuale extra rendimento dell'operazione.

Nell'ambito degli accordi presi con Elliot, in data 26 marzo 2019 si è perfezionata la vendita a terzi del 95% delle tranche Mezzanine e del 95% delle tranche Junior. Trattasi in particolare delle quote che sopportano la prima perdita e che eventualmente beneficiano dell'excess spread dell'operazione. Nel rispetto della "retention rule" stabilita dalle disposizioni di vigilanza, Banco BPM ha mantenuto la proprietà del 5% dei suddetti titoli. Banco BPM ha mantenuto anche la proprietà del 100% dei titoli Senior.

A seguito di tale cessione, in data 26 marzo 2019, ai sensi di quanto previsto dal principio contabile IFRS 9, si sono verificati i presupposti per la cancellazione dal bilancio del portafoglio delle sofferenze cedute in quanto risultano trasferiti in modo sostanziale i diritti ed i benefici ad esso relativi.

Con riferimento ai crediti ceduti si segnala che Banco BPM non detiene alcun potere - né di fatto né di diritto - di dirigere le attività rilevanti della società veicolo, ovvero delle attività finalizzate al recupero dei crediti. Anche in questo caso, il recupero dei crediti a sofferenza ceduti è stato, infatti, affidato ad un servicer esterno (Credito Fondiario S.p.A.) e Banco BPM non mantiene alcuna forma di coinvolgimento.

Alla luce di quanto in precedenza illustrato, al 31 dicembre 2019 la Banca detiene:

  • la totalità dei titoli senior classificati nel portafoglio delle "Attività finanziarie valutate al costo ammortizzato: b) Crediti verso la clientela". Tenuto conto dei rimborsi ricevuti nel corso del secondo semestre 2019, pari a 193,2 milioni, e delle perdite attese rilevate in base al modello di impairment IFRS 9, il valore di bilancio al lordo dei ratei ammonta a 1.247,1 milioni;
  • il 5% dei titoli mezzanine ed il 5% dei titoli junior classificati nel portafoglio delle "Attività finanziarie valutate al fair value con impatto a conto economico per un valore di bilancio pari a 4,5 milioni. La valorizzazione al fair value (livello 3 della gerarchia) ha tenuto conto del prezzo della recente transazione di vendita.

Per completezza si segnala che tra le attività finanziarie valutate al costo ammortizzato figura altresì il finanziamento concesso alla società veicolo ("limited recourse loan") per un ammontare pari a 66,8 milioni, al fine di costituire una riserva di cassa corrispondente al 4% del valore nominale dei titoli senior e mezzanine. Al riguardo si deve precisare che tale finanziamento non rappresenta alcuna forma di supporto creditizio nei confronti della cartolarizzazione; nella cascata dei pagamenti il rimborso del finanziamento in esame è, infatti, antergato rispetto al pagamento del capitale dei titoli senior e al pagamento del capitale e degli interessi dei titoli mezzanine.

Per ulteriori dettagli sulle operazioni di cessione di portafogli di sofferenze ad un veicolo di cartolarizzazione ex legge 130/99 si fa rinvio alla "Parte E Sezione II punto C. Cartolarizzazioni" della Nota Integrativa consolidata.

Progetto ACE – cessione della piattaforma per il recupero di NPL

Come anche indicato nella sezione dei "Fatti di rilievo dell'esercizio" della Relazione sulla gestione del Gruppo, nell'ambito degli accordi con i fondi gestiti da Elliott Management e Credito Fondiario, citati nel precedente paragrafo, era prevista la costituzione di una piattaforma per il recupero dei crediti deteriorati, in partnership con Credito Fondiario, per il tramite di una società veicolo controllata da quest'ultima società. A tal fine, nel mese di dicembre 2018, è stata costituita da Banco BPM la società First Servicing S.p.A., con lo scopo di segregare le funzioni di servicer dei crediti a sofferenza di Banco BPM e del portafoglio ceduto nell'ambito dell'operazione di cartolarizzazione in precedenza illustrata.

L'operazione si è perfezionata con il conferimento in data 23 maggio 2019 da parte di Banco BPM a First Servicing S.p.A. del ramo aziendale costituito dalle attività di recupero crediti e con la successiva cessione al Credito Fondiario, in data 1° giugno 2019, di una quota partecipativa del 70% della società First Servicing S.p.A. (ridenominata CF Liberty Servicing S.p.A. a seguito dell'assemblea straordinaria del 31 maggio 2019).

Nel complesso l'operazione in precedenza descritta ha comportato un effetto economico positivo pari 142,7 milioni, al lordo delle imposte, rilevato nella voce di conto economico "250. Utili (Perdite) da cessione di investimenti". In maggior dettaglio, tale plusvalenza deriva:

  • per 99,9 milioni dall'utile realizzato a seguito della cessione a Credito Fondiario di una quota pari al 70% del capitale di CF Liberty Servicing S.p.A., per un corrispettivo pari a 100 milioni;
  • per 42,8 milioni dalla rivalutazione a fair value dell'interessenza residua, pari al 30%, trattenuta in CF Liberty Servicing S.p.A., in base alle disposizioni previste dall'IFRS 10 per la fattispecie della perdita di controllo.

Progetto ACE Leasing – operazione di cessione di un portafoglio di crediti a sofferenza

Come indicato nella sezione dei "Fatti di rilievo dell'esercizio" della Relazione sulla gestione del Gruppo, a seguito dell'approvazione da parte di Banco BPM dell'offerta vincolante ricevuta da Illimity Bank S.p.A. per la cessione di un portafoglio leasing di esposizioni a sofferenza, in data 28 giugno 2019 sono stati sottoscritti i contratti di cessione dei crediti e relativi beni e rapporti giuridici. In particolare, la cessione si riferisce ad un portafoglio di esposizioni creditizie pari a circa 650 milioni nominali alla data di valutazione stabilita contrattualmente (la "cut off date" è contrattualmente stabilita nel 30 giugno 2018). Tale portafoglio è composto principalmente da crediti derivanti dai rapporti giuridici attivi e passivi riconducibili a contratti di leasing classificati a sofferenza, unitamente ai beni immobili o mobili e ai contratti sottostanti.

Il closing dell'operazione è soggetto alle condizioni sospensive tipiche di questo genere di transazioni, tra cui la certificazione notarile per la trasferibilità dei beni e, subordinatamente al perfezionamento delle citate condizioni sospensive, si articolerà in più fasi, a partire dal 1° luglio 2019 (data di trasferimento della prima tranche di crediti, beni e rapporti giuridici) fino al 30 giugno 2020.

A partire dal 30 giugno 2019 il portafoglio di crediti in esame non trova rappresentazione nella voce di bilancio relativa ai crediti verso la clientela (voce 40 b) dell'attivo di stato patrimoniale ma, ai sensi del principio contabile IFRS 5, tra i gruppi di attività in via di dismissione (voce 110 dell'attivo di stato patrimoniale). Tenuto conto delle cessioni perfezionatesi nel corso del secondo semestre del 2019, il valore residuo di bilancio al 31 dicembre 2019 dei crediti in via di dismissione ammonta 93,7 milioni (313 milioni è il valore lordo contabile), come illustrato nella Parte B – Informazioni sullo stato patrimoniale consolidato contenuta nella presente Nota Integrativa.

Non trattandosi di attività operative cessate (cosiddette "discontinued operations"), ai sensi dell'IFRS 5, la riclassifica tra le attività in via di dismissione riguarda solo i saldi patrimoniali e non quelli economici.

Tenuto conto che la citata strategia di derisking era inclusa negli obiettivi di cessione target considerati per il bilancio 2018 ai fini della quantificazione delle perdite attese in base al modello di vendita multiscenario IFRS 9, l'allineamento ai prezzi di cessione del portafoglio in esame non ha comportato complessivamente significativi impatti sul costo del credito dell'esercizio 2019.

Operazioni di cessioni di crediti multi-originator con attribuzione di quote di fondi comuni di investimento

Per il trattamento contabile delle operazioni in esame, si rimanda all'informativa "Parte E - Sottosezione E "Operazioni di Cessione" punto "C.3 Attività finanziarie cedute e cancellate integralmente").

Emissione di Additional Tier 1

Come indicato nella sezione dei "Fatti di rilievo dell'esercizio" della Relazione sulla gestione del Gruppo, in data 11 aprile 2019, Banco BPM ha emesso strumenti Additional Tier 1 per un ammontare pari a 300 milioni. Trattasi, in particolare, di strumenti subordinati classificati nel capitale aggiuntivo di Classe 1 ("Additional Tier 1"), ai sensi del Regolamento n. 575 del 2013 (CRR).

I titoli sono perpetui e potranno essere richiamati dall'emittente a partire dal 18 giugno 2024, salvo autorizzazione da parte della competente Autorità; in caso di non richiamo, la call potrà essere esercitata ogni 5 anni.

La cedola semestrale, non cumulativa, è stata fissata all'8,75%. Nel caso in cui la facoltà di rimborso anticipato, prevista per il 18 giugno 2024, non venisse esercitata, verrà determinata una nuova cedola a tasso fisso sommando lo spread originario al tasso mid swap in euro a 5 anni da rilevarsi al momento della data di ricalcolo. Tale nuova cedola resterà fissa per 5 anni (fino alla successiva data di ricalcolo).

In linea con le disposizioni della CRR per gli strumenti AT1 l'emittente ha piena discrezionalità nel non pagare le cedole, per qualsiasi ragione e per un periodo di tempo illimitato; la cancellazione è invece obbligatoria qualora si dovessero avverare determinate condizioni, tra le quali il verificarsi dell'evento attivatore illustrato nel successivo paragrafo. Si precisa che gli interessi non sono cumulativi: qualsiasi ammontare che l'emittente dovesse decidere di non pagare (o sarebbe obbligato a non pagare) non sarà accumulato o pagabile in una data successiva.

In aggiunta, il regolamento del prestito in esame prevede che al verificarsi di un evento attivatore (cosiddetto "trigger event"), ossia qualora il Common Equity Tier 1 (CET1) di Banco BPM (o il CET1 consolidato) dovesse essere inferiore al livello del 5,125%, si avrebbe – irrevocabilmente e obbligatoriamente – una cancellazione del capitale (cosiddetto "write down") per un ammontare necessario a riportare il CET1 (di Banco BPM o del Gruppo) al 5,125%. Al ricorrere di determinate condizioni, e a completa discrezione dell'emittente, il capitale in precedenza oggetto di cancellazione potrebbe essere ripristinato (cosiddetto "write up"). Al riguardo si segnala che la volontarietà in merito al ripristino del capitale oggetto di precedente write down sussisterebbe anche in caso di rimborso anticipato da parte dell'emittente.

Ai fini contabili, l'emissione in esame è stata considerata quale "strumento di capitale", ai sensi della disciplina prevista dal principio contabile IAS 32. Nel bilancio al 31 dicembre 2019, il corrispettivo incassato dall'emissione dedotti i costi di transazione direttamente attribuibili che ammontano a 1,9 milioni, al netto dell'effetto fiscale - trova rappresentazione nella voce di patrimonio netto "130. Strumenti di capitale", per un ammontare pari a 298,1 milioni.

In coerenza con la natura dello strumento, le cedole sono rilevate a riduzione del patrimonio netto (voce di patrimonio netto "140. Riserve"), se e nella misura in cui risultano pagate. Al 31 dicembre 2019 il patrimonio netto si è quindi ridotto di 12,7 milioni, per effetto delle cedole pagate nel corso dell'esercizio 2019 (17,5 milioni), al netto del relativo effetto fiscale.

Investimenti nello Schema Volontario del Fondo Interbancario di Tutela dei Depositi

Banco BPM, in quanto aderente allo Schema Volontario del Fondo Interbancario di Tutela dei Depositi, avevano approvato nel corso del 2018 la proposta di intervento a sostegno di Banca Carige, che si era concretizzata mediante la sottoscrizione da parte dello Schema Volontario di obbligazioni subordinate (Tier 2) emesse da Banca Carige, per un ammontare complessivo pari a 318,2 milioni. Nel dettaglio, le citate obbligazioni subordinate erano state sottoscritte richiedendo alle banche aderenti il versamento allo Schema, in proporzione alle rispettive quote di partecipazione, di un importo complessivo di 313,2 milioni ed utilizzando, per l'ammontare residuo, risorse già disponibili.

Considerato che la quota di partecipazione di Banco BPM allo Schema Volontario era pari all'8,8%, l'esposizione indiretta detenuta dal Gruppo nelle citate obbligazioni subordinate ammontava a 28,0 milioni. Detta esposizione, classificata nel portafoglio contabile delle "Attività finanziarie valutate al fair value con impatto a conto economico: altre attività finanziarie obbligatoriamente valutate al fair value", è stata pressoché integralmente svalutata in sede di bilancio 2018.

In data 20 dicembre 2019 è stato perfezionato l'aumento di capitale di Banca Carige, nell'ambito del quale lo Schema Volontario ha sottoscritto azioni ordinarie per un valore complessivo di 313,2 milioni tramite la conversione alla pari delle obbligazioni subordinate in precedenza detenute. A seguito dell'assegnazione di un ammontare pari a 10 milioni di nuove azioni ai soci retail che hanno partecipato all'Assemblea di Banca Carige che ha deliberato l'aumento di capitale, al 31 dicembre 2019 lo Schema Volontario detiene azioni ordinarie di Banca Carige per un ammontare complessivo di 303,2 milioni, oltre che obbligazioni subordinate (Tier 2), non convertite in azioni, per un ammontare pari a 5 milioni.

Per il tramite dello Schema Volontario, in aggiunta all'esposizione detenuta indirettamente in Banca Carige come sopra illustrato, Banco BPM detiene in via indiretta i titoli mezzanine e junior del veicolo Berenice relativi alla cartolarizzazione dei crediti delle Casse di Risparmio di Cesena, Imola e san Miniato. In data 14 gennaio 2020 è pervenuta da parte dello Schema Volontario del Fondo Interbancario di Tutela dei Depositi un aggiornamento della stima del fair value dei suddetti titoli.

A seguito dell'aggiornamento delle valutazioni delle esposizioni complessivamente detenute nei confronti dello Schema Volontario sono state rilevate, nel conto economico, svalutazioni per un ammontare pari a 1,1 milioni; al 31 dicembre 2019 il valore contabile residuo dell'esposizione in esame è pari a 1 milione, interamente riconducibile ai titoli mezzanine della cartolarizzazione Berenice. Al riguardo si precisa che la valutazione nulla dell'investimento indiretto nei confronti di Banca Carige trova giustificazione con le incertezze, esistenti alla data di redazione della presente relazione finanziaria, sugli esiti del processo di risanamento di Banca Carige.

Business "Model Hold to Collect" – vendite

Nel corso dell'esercizio 2019, le operazioni di cessione riferite ad esposizioni non deteriorate classificate nel portafoglio delle "Attività finanziarie valutate al costo ammortizzato" ammontano complessivamente a 1.360 milioni in termini di valore nominale.

In maggior dettaglio, nei mesi di marzo e novembre 2019 Banco BPM ha perfezionato un numero limitato di operazioni di vendita di titoli emessi dallo Stato italiano per un valore nominale di 1.360 milioni, corrispondenti a circa l'8% rispetto al valore nominale del portafoglio titoli classificato a costo ammortizzato all'inizio dell'esercizio. Trattandosi di esposizioni classificate tra le "Attività finanziarie valutate al costo ammortizzato", ossia nel portafoglio detenuto con l'obiettivo di incassare i flussi di cassa contrattuali (cosiddetto Business Model "Hold to Collect"), il principio contabile IFRS 9 prevede che la loro cessione avvenga nel rispetto di determinate soglie di significatività o di frequenza, in prossimità della scadenza, in presenza di un incremento del rischio di credito o al ricorrere di circostanze eccezionali. Al riguardo si rappresenta che le operazioni di cessione effettuate nel corso del 2019 sono avvenute nel rispetto delle soglie di significatività e di frequenza, declinate nelle politiche contabili. Per l'illustrazione delle predette soglie, unitamente agli altri indicatori/limiti di ammissibilità delle vendite, si fa rinvio alla successiva parte "A.2. Parte relativa alle principali voci di bilancio", paragrafo "3- Attività finanziarie valutate al costo ammortizzato", precisando che nel corso del 2019 e fino alla data di redazione della presente relazione non è intervenuta alcuna modifica in merito ai criteri di ammissibilità delle vendite HTC.

Il risultato economico delle vendite in esame è complessivamente positivo per 116,9 milioni e risulta rilevato nella voce "Utile (perdite) da cessione o riacquisto di: a) attività finanziarie valutate al costo ammortizzato".

A.2 Parte relativa alle principali voci di bilancio

Di seguito si riportano i principi contabili, dettagliati per voce di bilancio, che sono stati adottati per la predisposizione del bilancio d'esercizio al 31 dicembre 2019, con riferimento alle fasi di classificazione, iscrizione, valutazione e cancellazione delle diverse poste dell'attivo e del passivo, così come per le modalità di riconoscimento dei ricavi e dei costi.

1 - Attività finanziarie valutate al fair value con impatto a conto economico

Criteri di classificazione

Sono classificate in questa categoria le attività finanziarie diverse da quelle classificate tra le "Attività finanziarie valutate al fair value con impatto sulla redditività complessiva" e tra le "Attività finanziarie valutate al costo ammortizzato". Vi rientrano:

  • i titoli di debito o i finanziamenti a cui è associato un Business Model "Other", ossia una modalità di gestione delle attività finanziarie non finalizzata alla raccolta dei flussi finanziari contrattuali (Business Model "Hold to collect") oppure alla raccolta dei flussi di cassa contrattuali e alla vendita di attività finanziarie (Business Model "Hold to collect and Sell");
  • i titoli di debito, i finanziamenti e le quote di OICR i cui termini contrattuali non prevedono esclusivamente rimborsi del capitale e pagamenti dell'interesse sull'importo del capitale da restituire (ossia che non superano il cosiddetto "SPPI test");
  • gli strumenti di capitale non qualificabili di controllo esclusivo, collegamento e controllo congiunto, detenuti per finalità di negoziazione o per i quali, in sede di prima rilevazione, non ci si è avvalsi dell'opzione di classificarli tra le "Attività finanziarie valutate al fair value con impatto sulla redditività complessiva".

Di seguito si forniscono informazioni di maggior dettaglio sulle tre sottovoci che compongono la categoria in esame, rappresentate da: "a) Attività finanziarie detenute per la negoziazione", "b) Attività finanziarie designate al fair value"; "c) Altre attività finanziarie obbligatoriamente valutate al fair value".

a) Attività finanziarie detenute per la negoziazione

Un'attività finanziaria (titoli di debito, titoli di capitale, finanziamenti, quote di OICR) è classificata come detenuta per la negoziazione se è gestita con l'obiettivo di realizzare i flussi finanziari mediante la vendita, ossia se è associata al Business Model "Other", in quanto:

  • acquisita al fine di essere venduta a breve;
  • fa parte di un portafoglio di strumenti finanziari che sono gestiti congiuntamente e per il quale esiste una provata strategia volta al conseguimento di profitti nel breve periodo.

Comprende altresì i contratti derivati aventi un fair value positivo, non designati nell'ambito di una relazione di copertura contabile. Fra i contratti derivati sono inclusi quelli incorporati in strumenti finanziari complessi, in cui il contratto primario è una passività finanziaria, che sono stati oggetto di rilevazione separata in quanto:

  • le loro caratteristiche economiche e i rischi non sono strettamente correlati alle caratteristiche del contratto sottostante;
  • gli strumenti incorporati, anche se separati, soddisfano la definizione di derivato;
  • gli strumenti ibridi cui appartengono non sono contabilizzati a fair value con le relative variazioni rilevate a conto economico.

Si considera come derivato uno strumento finanziario o altro contratto che presenta le seguenti caratteristiche:

  • il suo valore cambia in relazione alla variazione di un tasso di interesse, del prezzo di uno strumento finanziario, del prezzo di una merce, del tasso di cambio in valuta estera, di un indice di prezzi o di tassi, del merito di credito o di indici di credito o di altra variabile prestabilita ("sottostante") a condizione che, nel caso di variabile non finanziaria, questa non sia specifica di una delle parti contrattuali;
  • non richiede un investimento netto iniziale o richiede un investimento netto iniziale minore di quanto sarebbe richiesto per altri tipi di contratti da cui ci si aspetterebbe una simile risposta a cambiamenti di fattori di mercato;
  • è regolato a data futura.

b) Attività finanziarie designate al fair value

Un'attività finanziaria (titoli di debito e finanziamenti) può essere designata al fair value in sede di rilevazione iniziale, con i risultati valutativi rilevati a conto economico, solo quando tale designazione consente di fornire una migliore informativa in quanto elimina o riduce notevolmente una mancanza di uniformità nella valutazione o nella rilevazione che altrimenti risulterebbe dalla valutazione di attività o passività o dalla rilevazione dei relativi utili e perdite su basi diverse (cosiddetto "accounting mismatch").

c) Altre attività finanziarie obbligatoriamente valutate al fair value

Le altre attività finanziarie obbligatoriamente valutate al fair value rappresentano una categoria residuale e sono composte dagli strumenti finanziari che non possiedono i requisiti, in termini di business model o di caratteristiche dei flussi finanziari, per la classificazione tra le attività finanziarie valutate al costo ammortizzato o al fair value con impatto sulla redditività complessiva. Nel dettaglio, vi rientrano:

  • titoli di debito o finanziamenti i cui termini contrattuali non prevedono esclusivamente rimborsi del capitale e pagamenti dell'interesse sull'importo del capitale da restituire (ossia che non superano il cosiddetto "SPPI test");
  • quote di OICR;
  • strumenti di capitale non detenuti per la negoziazione, per i quali non si è fatto ricorso all'opzione di classificarli tra le attività finanziarie valutate al fair value con impatto sulla redditività complessiva.

Criteri di iscrizione

L'iscrizione iniziale delle attività finanziarie avviene alla data di regolamento per i titoli di debito, titoli di capitale e quote di OICR, alla data di erogazione per i finanziamenti e alla data di sottoscrizione per i contratti derivati. All'atto della rilevazione iniziale le attività finanziarie valutate al fair value con impatto a conto economico vengono rilevate al fair value, che normalmente corrisponde al corrispettivo pagato, senza considerare i costi o i proventi di transazione direttamente attribuibili allo strumento finanziario, che vengono imputati nel conto economico.

Criteri di valutazione e di rilevazione delle componenti reddituali

Successivamente alla rilevazione iniziale, le attività finanziarie valutate al fair value con impatto a conto economico sono valorizzate al fair value, con rilevazione delle variazioni in contropartita al conto economico. Per gli strumenti derivati, nel caso in cui il fair value di un'attività finanziaria diventi negativo, tale posta è contabilizzata come passività finanziaria di negoziazione.

Per la determinazione del fair value degli strumenti finanziari quotati in un mercato attivo vengono utilizzate quotazioni di mercato rilevate alla data di riferimento del bilancio. In assenza di un mercato attivo vengono utilizzati metodi di stima e modelli valutativi che tengono conto di tutti i fattori di rischio correlati agli strumenti e che sono basati su dati rilevabili sul mercato, quali: metodi basati sulla valutazione di strumenti quotati che presentano analoghe caratteristiche, calcoli di flussi di cassa scontati, modelli di determinazione del prezzo di opzioni, valori rilevati in recenti transazioni comparabili. Per i titoli di capitale ed i correlati strumenti derivati per i quali non sia possibile determinare il fair value in maniera attendibile, il criterio del costo è utilizzato quale stima del fair value solo in via residuale e limitatamente a poche casistiche (non applicabilità dei metodi sopra richiamati o in presenza di una gamma di possibili valutazioni del fair value, tra le quali il costo rappresenta la stima più significativa).

Per le modalità di determinazione del fair value si fa rinvio alla successiva "Parte A.4 – Informativa sul fair value".

Gli utili e le perdite da negoziazione e le plusvalenze e le minusvalenze da valutazione del portafoglio di negoziazione, compresi i derivati connessi con le attività/passività finanziarie designate al fair value, sono iscritti nel conto economico nella voce "80. Risultato netto dell'attività di negoziazione"; i medesimi effetti economici relativi alle attività finanziarie designate al fair value e a quelle obbligatoriamente valutate al fair value sono iscritti nella voce "110. Risultato netto delle altre attività e passività finanziarie valutate al fair value con impatto a conto economico".

Criteri di cancellazione

Le attività finanziarie vengono cancellate quando scadono i diritti contrattuali sui flussi finanziari derivanti dalle attività stesse o quando le attività finanziarie vengono cedute trasferendo sostanzialmente tutti i rischi ed i benefici ad esse connessi. In presenza di rinegoziazioni, i precedenti requisiti sussistono qualora le modifiche delle condizioni contrattuali siano ritenute sostanziali, come illustrato nel successivo paragrafo "15 – Altre informazioni – Rinegoziazioni" a cui si fa pertanto rinvio.

Nel caso in cui non sia possibile accertare il sostanziale trasferimento dei rischi e dei benefici, le attività finanziarie vengono cancellate dal bilancio qualora non sia mantenuto alcun tipo di controllo sulle stesse.

Infine, le attività cedute sono cancellate dal bilancio nel caso in cui venga mantenuto il diritto contrattuale a ricevere i flussi di cassa delle stesse, ma contestualmente venga assunta un'obbligazione contrattuale a pagare detti flussi ad un soggetto terzo, senza ritardo e solamente nella misura di quelli ricevuti.

Criteri di riclassifica

Le attività finanziarie valutate al fair value con impatto a conto economico, diverse dai titoli di capitale, possono essere riclassificate nelle categorie contabili delle "Attività finanziarie valutate al fair value con impatto sulla redditività complessiva" e delle "Attività finanziarie valutate al costo ammortizzato". Detta riclassifica può avvenire nella circostanza molto rara in cui l'entità decida di modificare il proprio modello di business per la gestione delle attività finanziarie. Il valore di trasferimento è rappresentato dal fair value alla data di riclassifica, con effetti prospettici a partire da tale data. In tal caso, il tasso di interesse effettivo dell'attività finanziaria riclassificata è determinato in base al suo fair value alla data di riclassifica, data che rappresenta il momento di iscrizione iniziale per l'allocazione dei diversi stadi di rischio creditizio (cosiddetto "stage assignment") ai fini dell'impairment.

2 - Attività finanziarie valutate al fair value con impatto sulla redditività complessiva

Criteri di classificazione

Nella presente categoria sono rilevate le attività finanziarie (titoli di debito e finanziamenti) qualora siano soddisfatte entrambe le seguenti condizioni:

  • l'obiettivo del loro possesso è rappresentato sia dalla raccolta dei flussi finanziari contrattuali che dalla vendita delle stesse (Business model "Hold to collect and Sell");
  • i relativi flussi contrattuali sono rappresentati unicamente da pagamenti di capitale e interessi sul capitale da restituire (ossia che prevedono il superamento del cosiddetto "SPPI test" – "Solely Payment of Principal and Interest test").

Nella categoria vengono rilevati, inoltre, i titoli di capitale, non detenuti per finalità di negoziazione e non qualificabili di controllo esclusivo, collegamento e controllo congiunto, per i quali si applica l'opzione di classificarli tra le attività finanziarie valutate al fair value con impatto sulla redditività complessiva. Tale opzione è esercitabile al momento dell'iscrizione iniziale del singolo strumento finanziario ed è irrevocabile.

Criteri di iscrizione

L'iscrizione iniziale dell'attività finanziaria avviene alla data di regolamento per i titoli di debito o di capitale ed alla data di erogazione nel caso dei finanziamenti.

All'atto della rilevazione iniziale le attività sono contabilizzate al fair value, che normalmente corrisponde al corrispettivo pagato, comprensivo dei costi o proventi di transazione direttamente attribuibili allo strumento stesso.

Criteri di valutazione e di rilevazione delle componenti reddituali

Successivamente alla rilevazione iniziale, le attività finanziarie classificate al fair value con impatto sulla redditività complessiva, rappresentate da titoli di debito e finanziamenti, continuano ad essere valutate al fair value, con la rilevazione a conto economico della quota di interesse in base al criterio del tasso di interesse effettivo, degli effetti da rivalutazione del cambio, delle perdite attese (impairment). Gli utili o le perdite derivanti dalla misurazione a fair value vengono invece rilevati in una specifica riserva di patrimonio netto, che sarà oggetto di riciclo nel conto economico al momento della cancellazione dell'attività finanziaria.

In particolare, ad ogni chiusura di bilancio o di situazione infrannuale le citate attività sono assoggettate ad impairment al fine di stimare le perdite attese di valore relative al rischio di credito (cosiddette "Expected Credit Losses"), sulla base del modello di impairment previsto anche per le "Attività finanziarie valutate al costo ammortizzato". Dette rettifiche sono iscritte a conto economico nella voce "130. Rettifiche/Riprese di valore nette per rischio di credito", in contropartita della specifica riserva da valutazione di patrimonio netto ("110. Riserve da valutazione"); lo stesso dicasi per i recuperi di parte o di tutte le svalutazioni effettuate in precedenti esercizi. Per approfondimenti sul modello di impairment si fa rinvio a quanto riportato nel successivo paragrafo "15 - Altre informazioni, Modalità di determinazione delle perdite di valore di attività finanziarie (impairment)".

Gli strumenti di capitale per cui si è optata la classificazione nella presente categoria sono valutati al fair value; gli utili e le perdite derivanti dalla misurazione a fair value sono rilevati in contropartita di una specifica riserva di patrimonio netto ("110. Riserve da valutazione"). Dette riserve non saranno mai oggetto di riciclo nel conto economico nemmeno se realizzate attraverso la cessione dell'attività; in tal caso sarà necessario procedere ad una riclassifica in un'altra voce di patrimonio netto ("140. Riserve"). Nessuna svalutazione di conto economico è inoltre prevista per tali attività in quanto non assoggettate ad alcun processo di impairment. L'unica componente rilevata nel conto economico è infatti rappresentata dai dividendi incassati.

Per le modalità di determinazione del fair value si fa rinvio ai criteri già illustrati per le "Attività finanziarie valutate al fair value con impatto a conto economico" ed alla successiva "Parte A.4 – Informativa sul fair value".

Criteri di cancellazione

Le attività finanziarie vengono cancellate quando scadono i diritti contrattuali sui flussi finanziari derivanti dalle attività stesse o quando le attività finanziarie vengono cedute trasferendo sostanzialmente tutti i rischi/benefici ad esse connessi. In presenza di rinegoziazioni, i precedenti requisiti sussistono qualora le modifiche delle condizioni contrattuali siano ritenute sostanziali, come illustrato nel successivo paragrafo "15 – Altre informazioni – Rinegoziazioni" a cui si fa pertanto rinvio.

Nel caso in cui non sia possibile accertare il sostanziale trasferimento dei rischi e dei benefici, le attività finanziarie vengono cancellate dal bilancio qualora non sia mantenuto alcun tipo di controllo sulle stesse.

Infine, le attività cedute sono cancellate dal bilancio nel caso in cui venga mantenuto il diritto contrattuale a ricevere i flussi di cassa delle stesse, ma contestualmente venga assunta un'obbligazione contrattuale a pagare detti flussi ad un soggetto terzo, senza ritardo e solamente nella misura di quelli ricevuti.

Criteri di riclassifica

Le attività finanziarie valutate al fair value con impatto sulla redditività complessiva, diverse dai titoli di capitale, possono essere riclassificate nelle categorie contabili delle "Attività finanziarie valutate al fair value con impatto a conto economico" e delle "Attività finanziarie valutate al costo ammortizzato". Detta riclassifica può avvenire nella circostanza molto rara in cui l'entità decida di modificare il proprio modello di business per la gestione delle attività finanziarie. Il valore di trasferimento è rappresentato dal fair value alla data della riclassifica, con effetti prospettici a partire da tale data.

In caso di riclassifica tra le "Attività finanziarie valutate al costo ammortizzato" l'utile/perdita cumulato nella riserva da valutazione è eliminato in contropartita di una rettifica del fair value dell'attività finanziaria alla data di riclassifica.

In caso di riclassifica tra le "Attività finanziarie valutate al fair value con impatto a conto economico" l'utile/perdita cumulato nella riserva da valutazione è riclassificato dal patrimonio netto al conto economico.

3 - Attività finanziarie valutate al costo ammortizzato

Criteri di classificazione

Nella presente categoria sono rilevate le attività finanziarie (finanziamenti e titoli di debito) qualora siano soddisfatte entrambe le seguenti condizioni:

  • l'obiettivo del loro possesso è rappresentato dalla raccolta dei flussi finanziari contrattuali (Business model "Hold to Collect");
  • i relativi flussi contrattuali sono rappresentati unicamente da pagamenti di capitale e interessi sul capitale da restituire (ossia che prevedono il superamento del cosiddetto "SPPI test").

In particolare, vi rientrano gli impieghi concessi a clientela e banche - in qualsiasi forma tecnica - ed i titoli di debito che rispettano i requisiti illustrati precedentemente.

Sono altresì da ricondurre in tale voce i crediti originati da operazioni di leasing finanziario che, conformemente all'IFRS 16, vengono rilevati come credito in quanto trasferiscono rischi e benefici al locatario, compresi i valori riferiti ai beni in attesa di essere concessi in locazione finanziaria, inclusi gli immobili in corso di costruzione.

Sono inoltre incluse le operazioni di "Pronti contro termine" con obbligo di vendita a termine dei titoli e le operazioni di "Prestito titoli" con versamento di garanzia in denaro che rientra nella piena disponibilità del prestatore, per l'importo corrisposto a pronti, qualora le caratteristiche di tali operazioni siano tali da non comportare l'iscrizione nel portafoglio di proprietà del titolo oggetto di riporto o di prestito, non avendone acquisito alcun rischio e beneficio.

Nella categoria in esame rientrano, infine, i crediti di funzionamento connessi con la fornitura di servizi finanziari come definiti nel Testo Unico Bancario e nel Testo Unico della Finanza.

Criteri di iscrizione

L'iscrizione iniziale dell'attività finanziaria avviene alla data di regolamento per i titoli di debito e alla data di erogazione per i finanziamenti. All'atto della rilevazione iniziale le attività finanziarie classificate nella presente categoria sono rilevate al fair value, che normalmente corrisponde al corrispettivo pagato, comprensivo degli eventuali costi e proventi direttamente attribuibili allo strumento stesso.

Nello specifico, la prima iscrizione di un credito avviene alla data di erogazione sulla base del fair value dello strumento finanziario. Quest'ultimo è normalmente pari all'ammontare erogato, o al prezzo di sottoscrizione, comprensivo dei costi/proventi direttamente riconducibili al singolo credito e determinabili sin dall'origine dell'operazione, ancorché liquidati in un momento successivo. Sono esclusi i costi che, pur avendo le caratteristiche suddette, sono oggetto di rimborso ad opera della controparte debitrice o sono inquadrabili tra i normali costi interni di carattere amministrativo.

Nel caso in cui non vi sia coincidenza tra la data di sottoscrizione del contratto di credito e quella di erogazione delle somme pattuite, si provvede ad iscrivere un impegno ad erogare fondi che sarà oggetto di chiusura in sede di effettiva erogazione delle somme.

Criteri di valutazione e di rilevazione delle componenti reddituali

Dopo la rilevazione iniziale, le attività finanziarie in esame sono valutate al costo ammortizzato, pari al valore di prima iscrizione diminuito dei rimborsi di capitale, diminuito o aumentato dell'ammortamento - calcolato col metodo del tasso di interesse effettivo - della differenza tra l'ammontare erogato e quello rimborsabile a scadenza, riconducibile tipicamente ai costi/proventi imputati direttamente al singolo credito.

Il tasso di interesse effettivo è individuato calcolando il tasso che eguaglia il valore attuale dei flussi futuri dell'attività, per capitale ed interesse, all'ammontare erogato inclusivo dei costi/proventi ricondotti all'attività. La stima dei flussi finanziari deve tenere conto di tutte le clausole contrattuali che possono influire sugli importi e sulle scadenze, senza considerare invece le perdite attese sull'attività. Tale modalità di contabilizzazione, utilizzando una logica finanziaria, consente di distribuire l'effetto economico, lungo la vita residua attesa dell'attività, di tutti i costi di transazione, commissioni, premi o sconti considerati parte integrante del tasso di interesse effettivo. Il metodo del costo ammortizzato non viene utilizzato per le attività la cui breve durata fa ritenere trascurabile l'effetto dell'applicazione della logica di attualizzazione. Dette attività vengono valorizzate al costo storico e gli eventuali costi/proventi agli stessi riferibili sono attribuiti a conto economico in modo lineare lungo la durata contrattuale del credito. Analogo criterio di valorizzazione viene adottato per le attività senza una scadenza definita o a revoca.

Il valore di bilancio delle attività finanziarie al costo ammortizzato è rettificato al fine di tenere conto dell'eventuale fondo a copertura delle perdite attese. Ad ogni chiusura di bilancio o di situazione infrannuale le citate attività sono infatti assoggettate ad impairment con l'obiettivo di stimare le perdite attese di valore relative al rischio di credito (cosiddette "ECL - Expected Credit Losses"). Dette perdite sono rilevate a conto economico nella voce "130. Rettifiche/Riprese di valore nette per rischio di credito". Qualora si dovesse riscontrare l'insussistenza di ragionevoli aspettative di recupero, l'esposizione lorda è oggetto di stralcio (cosiddetto "write-off"): in tal caso, si procederà a ridurre l'esposizione lorda per l'ammontare ritenuto non recuperabile, in contropartita dello storno del fondo a copertura delle perdite attese e delle perdite di valore di conto economico, per la parte non coperta dal fondo. Per ulteriori dettagli sul trattamento contabile dei "write off" si fa rinvio a quanto illustrato nel successivo paragrafo relativo ai "criteri di cancellazione".

In maggior dettaglio, il modello di impairment prevede la classificazione delle attività in tre distinti "Stage" (Stage 1, Stage 2, Stage 3), in funzione dell'evoluzione del merito creditizio del debitore, a cui corrispondono diversi criteri di misurazione delle perdite attese:

  • Stage 1: vi rientrano le attività finanziarie non deteriorate (performing) per le quali non si sia osservato un significativo deterioramento del rischio di credito rispetto alla data di rilevazione iniziale oppure il cui rischio di credito sia ritenuto basso. L'impairment è basato sulla stima di perdita attesa avente a riferimento un orizzonte temporale pari ad un anno (perdita attesa che risulti da eventi di default sull'attività finanziaria che siano ritenuti possibili entro un anno dalla data di riferimento);
  • Stage 2: vi rientrano le attività finanziarie non deteriorate (performing) che hanno subito un significativo deterioramento del rischio di credito rispetto alla rilevazione iniziale. L'impairment è commisurato alla stima della perdita attesa avente a riferimento un orizzonte temporale pari all'intera vita residua dell'attività finanziaria;
  • Stage 3: rappresentato dalle attività finanziarie deteriorate (probabilità di default pari al 100%), da valutare sulla base di una stima della perdita attesa lungo tutta la vita dello strumento.

Per le attività performing le perdite attese vengono determinate secondo un processo collettivo in funzione di alcuni parametri di rischio rappresentati dalla probabilità di default (PD), dal tasso di perdita in caso di default (LGD) e dal valore dell'esposizione (EAD), derivanti dai modelli interni di calcolo del rischio di credito regolamentare opportunamente adeguati per tenere conto dei requisiti specifici previsti dalla normativa contabile.

Per le attività deteriorate, ossia per le attività per le quali oltre ad un incremento significativo del rischio di credito siano state riscontrate evidenze obiettive di perdita di valore, le perdite di valore sono quantificate sulla base di un processo valutazione - analitica o forfettaria in base a categorie omogenee di rischio - volto a determinare il valore attuale dei previsti flussi futuri recuperabili, scontati sulla base del tasso di interesse effettivo originario o di una sua ragionevole approssimazione, laddove il tasso originario non sia direttamente reperibile.

Nel novero delle attività deteriorate rientrano le esposizioni alle quali è stato attribuito lo status di sofferenza, inadempienza probabile o di scaduto/sconfinante da oltre novanta giorni secondo le definizioni stabilite dalla vigente normativa di vigilanza (Circolare di Banca d'Italia n. 272 "Matrice dei conti") e richiamate dalla Circolare di Banca d'Italia n. 262, in quanto ritenute coerenti con la normativa contabile prevista dall'IFRS 9 in termini di evidenze obiettive di impairment.

In presenza di scenari di vendita, la determinazione dei flussi di cassa è basata, oltre che sulla previsione dei flussi recuperabili mediante l'attività di gestione interna, anche sulla base dei flussi ricavabili dall'eventuale cessione sul mercato, secondo l'approccio multi-scenario descritto nel successivo paragrafo "15 - Altre informazioni, Modalità di determinazione delle perdite di valore di attività finanziarie (impairment)".

l flussi di cassa previsti tengono altresì conto delle attese in termini di tempi di recupero e del presumibile valore netto di realizzo di eventuali garanzie.

Per le posizioni a tasso fisso, il tasso effettivo originario utilizzato per l'attualizzazione dei previsti flussi di recupero, determinato come in precedenza illustrato, rimane invariato nel tempo ancorché intervenga una modifica del tasso contrattuale imputabile a difficoltà finanziarie del debitore.

Per le posizioni a tasso di interesse variabile, il tasso utilizzato per l'attualizzazione dei flussi è oggetto di aggiornamento relativamente ai parametri di indicizzazione (esempio Euribor), mantenendo invece costante lo spread originariamente fissato.

Il valore originario delle attività finanziarie viene ripristinato negli esercizi successivi, a fronte di un miglioramento della qualità creditizia dell'esposizione rispetto a quella che ne aveva comportato la precedente svalutazione. La ripresa di valore è iscritta nel conto economico alla stessa voce e, in ogni caso, non può superare il costo ammortizzato che l'attività avrebbe avuto in assenza di precedenti rettifiche.

Per approfondimenti sul modello di impairment si fa rinvio a quanto riportato nel successivo paragrafo "15 - Altre informazioni, Modalità di determinazione delle perdite di valore di attività finanziarie (impairment)".

Per le esposizioni deteriorate, classificate in stage 3, gli interessi di competenza sono calcolati sulla base del costo ammortizzato, ossia sulla base del valore dell'esposizione - determinato in basa al tasso di interesse effettivo rettificato delle perdite attese. Per le esposizioni deteriorate che non maturano interessi contrattuali, quali le sofferenze, detto interesse corrisponde ai ripristini di valore connessi all'attualizzazione delle previsioni di recupero, per effetto del semplice passaggio del tempo.

Criteri di cancellazione

Le attività finanziarie vengono cancellate quando scadono i diritti contrattuali sui flussi finanziari derivanti dalle attività stesse o quando le attività finanziarie vengono cedute trasferendo sostanzialmente tutti i rischi/benefici ad esse connessi. In presenza di rinegoziazioni, i precedenti requisiti sussistono qualora le modifiche delle condizioni contrattuali siano ritenute sostanziali, come illustrato nel successivo paragrafo "15 – Altre informazioni – Rinegoziazioni" a cui si fa pertanto rinvio.

Nel caso in cui non sia possibile accertare il sostanziale trasferimento dei rischi e dei benefici, le attività finanziarie vengono cancellate dal bilancio qualora non sia mantenuto alcun tipo di controllo sulle stesse.

Infine, le attività cedute sono cancellate dal bilancio nel caso in cui venga mantenuto il diritto contrattuale a ricevere i flussi di cassa delle stesse, ma contestualmente venga assunta un'obbligazione contrattuale a pagare detti flussi ad un soggetto terzo, senza ritardo e solamente nella misura di quelli ricevuti.

Per quanto riguarda le attività finanziarie deteriorate, la cancellazione può avvenire a seguito della presa d'atto dell'irrecuperabilità dell'esposizione e la conseguente conclusione del processo di recupero (cancellazione definitiva), e comporta la riduzione del valore nominale e del valore lordo contabile del credito. Tale fattispecie ricorre in presenza di accordi transattivi perfezionati con il debitore che comportano una riduzione del credito (accordi di saldo e stralcio) oppure in presenza di situazioni specifiche quali, a titolo di esempio:

  • l'intervenuta sentenza passata in giudicato che dichiara estinto una parte o l'intero credito;
  • la chiusura di procedura concorsuale o esecutiva sia nei confronti del debitore principale sia nei confronti dei garanti;
  • la conclusione di tutte le possibili azioni giudiziali e stragiudiziali per il recupero del credito;
  • il perfezionamento di una restrizione ipotecaria di un bene in garanzia, con conseguente cancellazione del credito garantito dall'ipoteca oggetto di restrizione, in assenza di ulteriori garanzie specifiche o di ulteriori azioni percorribili per il recupero dell'esposizione.

Tali specifiche situazioni possono comportare una cancellazione totale o parziale dell'esposizione ma non implicano necessariamente una rinuncia al diritto giuridico di recuperare il credito.

In aggiunta, per le attività finanziarie deteriorate la cancellazione può avvenire a seguito di stralcio delle stesse (cosiddetto "write off"), a seguito della presa d'atto dell'insussistenza di ragionevoli aspettative di recupero, pur continuando con le azioni volte al loro recupero. Detto stralcio viene effettuato nell'esercizio in cui il credito o parte di esso è considerato non recuperabile – pur senza chiusura della pratica legale – e può avvenire prima che siano concluse definitivamente le azioni giudiziarie intraprese nei confronti del debitore e dei garanti per il recupero del credito. Esso non implica la rinuncia al diritto giuridico di recuperare il credito e viene effettuato qualora la documentazione creditizia contenga ragionevoli informazioni finanziarie da cui emerga l'impossibilità del debitore di rimborsare l'importo del debito. In tal caso il valore lordo nominale del credito rimane invariato, ma il valore lordo contabile viene ridotto di un ammontare pari all'importo oggetto di stralcio che può essere riferito all'intera esposizione o ad una quota parte della stessa. L'importo stralciato non può essere oggetto di successive riprese di valore a seguito di una variazione migliorativa delle previsioni di recupero, ma unicamente a seguito di recuperi da incasso.

La cancellazione può avvenire a seguito della cessione delle attività finanziarie; in coerenza con il Business Model "Hold to Collect", che caratterizza le attività finanziarie valutate al costo ammortizzato, il principio contabile IFRS 9 prevede che la cessione sia ammissibile al verificarsi di determinate circostanze. Di seguito si fornisce un'illustrazione delle circostanze al ricorrere delle quali la Banca ritiene ammissibile effettuare operazioni di vendita delle attività in esame.

Incremento del rischio di credito

La Banca ritiene che vi sia un incremento del rischio di credito quando si verificano eventi tale da comportare:

  • la classificazione dell'attività finanziaria nello Stadio 2, in precedenza classificata nello Stadio 1;
  • la classificazione dell'attività finanziaria tra le attività deteriorate (ossia nello Stadio 3), in precedenza classificata negli Stadi 1 o 2.

Al ricorrere di tali fattispecie le vendite risultano ammissibili, a prescindere da qualsiasi soglia di frequenza e di significatività; ciò si verifica, ad esempio, per le cessioni di esposizioni creditizie deteriorate.

Prossimità dello strumento alla scadenza

La Banca ritiene che, a prescindere da qualsiasi soglia di frequenza e di significatività, le cessioni siano compatibili con il Business Model "HTC" qualora:

  • l'intervallo temporale prima della scadenza sia inferiore a 3 mesi; e
  • la differenza tra l'ammontare percepito dalla vendita ed i flussi di cassa contrattuali residui non sia superiore, in valore assoluto, alla soglia del 5%.

Frequenza e significatività inferiori a determinate soglie

Sono ammissibili le vendite che presentano:

• una soglia di frequenza inferiore a 12 operazioni di vendita per ciascun esercizio. La singola operazione di vendita deve essere intesa come il complesso delle transazioni di cessione relative ad uno o più titoli che risultano perfezionate nell'arco temporale di 10 giorni lavorativi a partire dal giorno in cui è avvenuta la prima transazione di vendita;

oppure

• una soglia di significatività inferiore al 10%, soglia determinata in base al rapporto tra il valore nominale delle vendite durante l'esercizio rispetto al valore nominale degli strumenti presenti nel portafoglio delle attività finanziarie valutate al costo ammortizzato all'inizio dell'esercizio.

Le due soglie devono essere considerate in maniera distinta; ne deriva che non sono ammissibili vendite effettuate per un ammontare superiore al 10% rispetto alle consistenze iniziali, anche se non frequenti.

Dette soglie sono applicate separatamente per il portafoglio dei titoli di debito rispetto a quello dei finanziamenti, in quanto tali portafogli sono detenuti con diversi obiettivi gestionali e gestiti da autonome funzioni di business.

Circostanze eccezionali

Esempi di circostanze eccezionali nelle quali le vendite sono considerate ammissibili, possono essere:

  • significative operazioni di aggregazioni aziendali/ristrutturazioni il cui perseguimento necessita di una ricomposizione di attività e passività;
  • vendite effettuate per fare fronte a crisi di liquidità qualora l'evento non poteva essere ragionevolmente prevedibile (scenario di stress).

Criteri di riclassifica

Le attività finanziarie valutate al costo ammortizzato possono essere riclassificate nelle categorie contabili delle "Attività finanziarie valutate al fair value con impatto sulla redditività complessiva" e delle "Attività finanziarie valutate al fair value con impatto a conto economico". Detta riclassifica può avvenire nella circostanza molto rara in cui l'entità decida di modificare il proprio modello di business per la gestione delle attività finanziarie. Il valore di trasferimento è rappresentato dal fair value alla data della riclassifica, con effetti prospettici a partire da tale data. Gli utili o le perdite risultanti dalla differenza tra il costo ammortizzato dell'attività finanziaria e il relativo fair value sono rilevati:

  • a conto economico in caso di riclassifica tra le "Attività finanziarie valutate al fair value con impatto a conto economico";
  • a patrimonio netto, in un'apposita riserva da valutazione, in caso di riclassifica tra le "Attività finanziarie valutate al fair value con impatto sulla redditività complessiva".

4 - Operazioni di copertura

Si premette che Banco BPM si avvale della facoltà consentita dal principio contabile IFRS 9 di continuare ad applicare integralmente le regole di copertura contabile ("hedge accounting") dettate dal principio contabile IAS 39, nella versione omologata dalla Commissione Europea (cosiddetta versione "carved out").

Criteri di classificazione

Nelle voci dell'attivo e del passivo figurano i derivati finanziari di copertura che, alla data di riferimento del bilancio o della situazione infrannuale, presentano rispettivamente un fair value positivo e negativo.

Le operazioni di copertura dei rischi sono finalizzate a neutralizzare potenziali perdite rilevabili su un determinato strumento finanziario o su un gruppo di strumenti finanziari, attribuibili ad un determinato rischio, tramite gli utili rilevabili su un diverso strumento finanziario o gruppo di strumenti finanziari nel caso in cui quel particolare rischio dovesse effettivamente manifestarsi.

Sono previste le seguenti tipologie di coperture:

  • copertura di fair value, che ha l'obiettivo di coprire l'esposizione alla variazione del fair value di un'attività o passività di bilancio attribuibile ad un particolare rischio. E' inoltre possibile attivare coperture generiche di fair value ("macrohedging") aventi l'obiettivo di ridurre le oscillazioni di fair value, imputabili al rischio tasso di interesse, di un importo monetario, riveniente da un portafoglio di attività e di passività finanziarie (inclusi i "core deposit"). Non possono essere oggetto di copertura generica importi netti derivanti dallo sbilancio di attività e passività;
  • copertura di flussi finanziari, che ha l'obiettivo di coprire l'esposizione a variazioni dei flussi di cassa futuri attribuibili a particolari rischi associati a poste del bilancio o ad una operazione prevista altamente probabile;
  • copertura di un investimento in valuta, che attiene alla copertura dei rischi di un investimento in un'impresa estera espresso in valuta differente rispetto a quella di riferimento della Banca (euro).

Lo strumento derivato è designato di copertura se esiste una documentazione formalizzata della relazione tra lo strumento coperto e lo strumento di copertura e se tale relazione è efficace nel momento in cui la copertura ha inizio e, prospetticamente, durante tutta la vita della stessa. L'efficacia della copertura dipende dalla misura in cui le variazioni di fair value dello strumento coperto o dei relativi flussi finanziari attesi risultano compensati da quelle dello strumento di copertura. Pertanto l'efficacia è valutata dal confronto di suddette variazioni, tenuto conto dell'intento perseguito dall'entità nel momento in cui la copertura è stata posta in essere.

Si ha efficacia (nei limiti stabiliti dall'intervallo 80%-125%) quando le variazioni di fair value (o dei flussi di cassa) dello strumento finanziario di copertura neutralizzano quasi integralmente le variazioni dello strumento coperto, per l'elemento di rischio oggetto di copertura. La valutazione dell'efficacia è effettuata ad ogni chiusura di bilancio o di situazione infrannuale utilizzando:

  • test prospettici, che giustificano l'applicazione della contabilizzazione di copertura, in quanto dimostrano l'attesa sua efficacia;
  • test retrospettivi, che evidenziano il grado di efficacia della copertura raggiunto nel periodo cui si riferiscono. In altre parole, misurano quanto i risultati effettivi si siano discostati dalla copertura perfetta.

Criteri d'iscrizione

Gli strumenti finanziari derivati di copertura sono iscritti al fair value, alla data di stipula dei relativi contratti.

Criteri di valutazione e di rilevazione delle componenti reddituali

Successivamente all'iscrizione iniziale, i derivati di copertura continuano ad essere valutati al fair value. In particolare:

• nel caso di copertura di fair value, la variazione del fair value dell'elemento coperto si compensa con la variazione del fair value dello strumento di copertura. Tale compensazione è riconosciuta attraverso la rilevazione a conto economico, nella voce "90. Risultato netto dell'attività di copertura", delle variazioni di valore, riferite sia all'elemento coperto (per quanto riguarda le variazioni prodotte dal fattore di rischio sottostante), sia allo strumento di copertura. L'eventuale differenza, che rappresenta la parziale inefficacia della copertura, ne costituisce di conseguenza l'effetto economico netto. Se la relazione di copertura termina, lo strumento coperto riacquisisce il criterio di valutazione originaria della classe di appartenenza; per gli strumenti valutati al costo ammortizzato le rivalutazioni/svalutazioni cumulate iscritte per effetto della variazioni di fair value del rischio coperto è rilevato nel conto economico tra gli interessi attivi e passivi lungo la vita residua dell'elemento coperto, sulla base del tasso di interesse effettivo. Se l'elemento coperto è venduto o rimborsato, la quota di fair value non ancora ammortizzata è riconosciuta immediatamente a conto economico;

  • nel caso di copertura di flussi finanziari, le variazioni di fair value del derivato sono riportate a patrimonio netto (voce "110. Riserve da valutazione"), per la quota efficace della copertura, e sono rilevate a conto economico solo quando, con riferimento alla posta coperta, si manifesti la variazione dei flussi di cassa da compensare. La porzione dell'utile o della perdita dello strumento di copertura considerata inefficace viene iscritta a conto economico (voce "90. Risultato netto dell'attività di copertura"). Tale porzione è pari all'eventuale eccedenza del fair value cumulato dello strumento di copertura rispetto al fair value cumulato dello strumento coperto; in ogni caso, l'oscillazione del fair value della posta coperta e della relativa operazione di copertura deve essere mantenuta nel range di 80%-125%. Se la copertura dei flussi finanziari non è più considerata efficace, oppure la relazione di copertura è terminata, l'ammontare complessivo dei profitti o delle perdite sullo strumento di copertura, già rilevato tra le "Riserve da valutazione", viene imputato a conto economico solo nel momento in cui la transazione di copertura avrà luogo o nel momento in cui non sia più ritenuto possibile che la transazione si verifichi; in quest'ultima circostanza i profitti o le perdite sono trasferite dalla voce del patrimonio netto alla voce di conto economico "90. Risultato netto dell'attività di copertura";
  • le coperture di un investimento in valuta sono contabilizzate allo stesso modo delle coperture di flussi finanziari.

Criteri di cancellazione

Se i test non confermano l'efficacia della copertura, sia retrospettivamente che prospetticamente, la contabilizzazione delle operazioni di copertura, secondo quanto sopra esposto, viene interrotta. In questa circostanza il contratto derivato di copertura viene riclassificato nell'ambito delle "Attività finanziarie valutate al fair value con impatto a conto economico" ed in particolare tra le attività finanziarie detenute per la negoziazione. Inoltre, la relazione di copertura cessa quando:

  • il derivato scade, viene estinto o esercitato;
  • l'elemento coperto viene venduto, scade o è rimborsato;
  • non è più altamente probabile che l'operazione futura coperta venga posta in essere.

5 - Partecipazioni

Criteri di classificazione

La voce include le interessenze detenute in società direttamente controllate, collegate, sottoposte a controllo congiunto, nonché le partecipazioni di minoranza in società controllate e collegate appartenenti al Gruppo.

Si definisce "controllata" la società su cui si esercita il controllo. Tale condizione si configura quando si ha il potere di determinare, direttamente o indirettamente, le scelte amministrative e gestionali dell'impresa così da poter ottenere i relativi benefici. Ciò avviene quando è detenuta, direttamente e/o indirettamente, più della metà dei diritti di voto o in presenza di altre condizioni di controllo di fatto, quali ad esempio la nomina della maggioranza degli Amministratori.

Si considerano collegate le società non controllate in cui si esercita un'influenza significativa. Si presume che la società eserciti un'influenza significativa in tutti i casi in cui detiene il 20% o una quota superiore dei diritti di voto e, indipendentemente dalla quota posseduta, qualora sussista il potere di partecipare alle decisioni gestionali e finanziarie delle partecipate, in virtù di particolari legami giuridici, quali patti parasociali, aventi la finalità per i partecipanti al patto di assicurare la rappresentatività negli organi di gestione e di salvaguardare l'unitarietà di indirizzo della gestione, senza tuttavia averne il controllo.

Sono considerate società a controllo congiunto quelle per cui vi sono accordi contrattuali o di altra natura in base ai quali è necessario il consenso unanime di tutte le parti che condividono il controllo per l'assunzione di decisioni finanziarie e gestionali aventi valenza strategica.

Criteri d'iscrizione

L'iscrizione iniziale dell'attività finanziaria avviene alla data di regolamento al costo d'acquisto, integrato dei costi direttamente attribuibili.

Criteri di valutazione e di rilevazione delle componenti reddituali

Successivamente, le partecipazioni sono valutate al costo, eventualmente rettificato per perdite di valore.

Se esistono evidenze che il valore di una partecipazione possa aver subito una riduzione, si procede alla stima del valore recuperabile della partecipazione stessa, che rappresenta il maggiore tra il fair value, al netto dei costi di vendita, ed il valore d'uso. Il valore d'uso viene determinato attualizzando i flussi finanziari futuri che la partecipazione potrà generare, incluso il valore di dismissione finale dell'investimento. Qualora il valore di recupero risulti inferiore al valore contabile, la relativa differenza è rilevata a conto economico. Qualora i motivi della perdita di valore siano rimossi a seguito di un evento verificatosi successivamente alla rilevazione della riduzione di valore, vengono effettuate riprese di valore con imputazione a conto economico, fino a concorrenza dell'impairment in precedenza rilevato.

Con riferimento alle partecipazioni di controllo, l'effettuazione del test di impairment avviene individualmente per ogni singola partecipata nel caso in cui la stessa presenti autonome capacità di generazione di flussi di cassa. Qualora il modello organizzativo del Gruppo preveda che le attività della partecipata siano incluse in una Cash Generation Unit (CGU) di maggiori dimensioni o con una diversa struttura, nel bilancio separato il test di impairment non viene condotto per ogni singola partecipazione di controllo, ma sulla singola CGU individuata a livello consolidato, in quanto solo in base a tale procedimento è possibile determinare il valore recuperabile della CGU.

I dividendi sono contabilizzati come ricavi nel momento in cui sorge il diritto al ricevimento degli stessi, ossia quando ne viene deliberata la distribuzione, a prescindere dal fatto che si tratti di dividendi generati anteriormente o successivamente alla data di acquisizione. Il rischio che la contabilizzazione del dividendo a conto economico possa comportare una sopravalutazione della partecipazione, qualora relativo a utili formatisi in data antecedente all'acquisizione, è superato dalla conduzione del test di impairment della partecipazione stessa.

Nell'eventualità di una perdita di controllo, collegamento o controllo congiunto, per effetto di una dismissione parziale della partecipazione, l'interessenza residua detenuta viene iscritta in bilancio al fair value e gli utili e le perdite rispetto al precedente valore di carico sono rilevati nel conto economico.

Criteri di cancellazione

Le attività finanziarie vengono cancellate quando scadono i diritti contrattuali sui flussi finanziari derivanti dalle attività stesse o quando l'attività finanziaria viene ceduta trasferendo sostanzialmente tutti i rischi e benefici ad essa connessi.

6 - Attività materiali

Criteri di classificazione

Le attività materiali comprendono i terreni, gli immobili strumentali, gli investimenti immobiliari, il patrimonio artistico, gli impianti tecnici, i mobili, gli arredi e le attrezzature di qualsiasi tipo che si ritiene di utilizzare in un arco temporale superiore ad un esercizio. Nel dettaglio:

  • le attività detenute per essere utilizzate nella produzione o nella fornitura di beni e servizi sono classificate come "attività materiali ad uso funzionale" e iscritte secondo lo IAS 16;
  • gli immobili detenuti per essere affittati a terzi o per la valorizzazione del capitale investito, tramite la vendita, sono classificati come "attività materiali ad uso investimento" e seguono le regole previste dallo IAS 40;
  • gli immobili detenuti nell'ottica di valorizzazione dell'investimento attraverso lavori di ristrutturazione o di riqualificazione, al fine di una successiva vendita, sono classificati come rimanenze e seguono la disciplina prevista dallo IAS 2.

Sono inoltre iscritti in questa voce i diritti d'uso di attività materiali acquisiti con contratti di leasing, in qualità di locatario, indipendentemente dalla qualificazione giuridica degli stessi (c.d. Right of Use).

La voce include infine le migliorie e le spese incrementative sostenute su beni di terzi; trattasi dei costi di ristrutturazione di immobili presi in affitto sostenuti al fine di renderli idonei all'uso per il quale sono destinati. Nel dettaglio, le spese di miglioria che:

  • rappresentano attività materiali identificabili e separabili, sono oggetto di classificazione nella specifica categoria a cui si riferiscono (ad esempio impianti tecnici, attrezzature);
  • non risultano identificabili o separabili dall'immobile (ad esempio le opere murarie), sono portati ad incremento del diritto d'uso, rilevato in base alle previsioni dell'IFRS 16.

Criteri d'iscrizione

Le attività materiali sono inizialmente iscritte al costo che comprende, oltre al prezzo di acquisto, tutti gli eventuali oneri accessori direttamente imputabili all'acquisto e alla messa in funzione del bene. Le spese di manutenzione straordinaria, che comportano un incremento dei benefici economici futuri, vengono imputate ad incremento del valore dei cespiti, mentre gli altri costi di manutenzione ordinaria sono rilevati a conto economico.

Per gli immobili iscritti tra le attività materiali a scopo di investimento, a seguito della chiusura dell'originaria esposizione creditizia (cd. "datio in solutum"), il valore iniziale di iscrizione è pari al fair value ("valore di mercato"), desunto da apposita perizia.

La differenza tra il valore di prima iscrizione dell'immobile ed il valore di carico della precedente esposizione creditizia, oggetto di cancellazione, è rilevata tra le "Rettifiche/riprese di valore nette per rischio di credito" fino a concorrenza del valore del credito lordo esistente alla data di iscrizione. Tenuto conto del criterio di valutazione al fair value degli immobili ad uso investimento, come di seguito descritto, nella circostanza in cui il fair value di prima iscrizione dell'immobile dovesse essere superiore rispetto al valore del credito lordo, l'eccedenza è rilevata a conto economico nella voce "Risultato netto delle valutazioni al fair value delle attività materiali e immateriali".

Qualora al momento del perfezionamento dell'operazione, i competenti organi aziendali dovessero avere assunto la decisione di procedere alla dismissione dell'immobile entro un lasso temporale breve, il valore di iscrizione dell'immobile sarà pari al "valore di pronto realizzo", anch'esso desunto da apposita perizia, a meno che non vi siano trattative in corso tali da far presumere un maggior valore di recupero.

In ogni caso, qualora, alla data di iscrizione dell'immobile, dovessero sussistere concrete trattative di vendita, dimostrate da impegni assunti dalle parti interessate e deliberate dai competenti organi aziendali, il valore di iscrizione iniziale dovrà tenere conto del prezzo di uscita deliberato, al netto delle eventuali spese di cessione, nel caso risulti inferiore rispetto al "valore di mercato" desunto dalla perizia.

Per le attività materiali rappresentate dai diritti d'uso il valore di iscrizione iniziale corrisponde alla somma della passività per il leasing (valore attuale dei canoni futuri da pagare per la durata contrattuale), dei pagamenti per leasing corrisposti precedentemente o alla data di decorrenza del leasing, dei costi diretti iniziali e degli eventuali costi per lo smantellamento o il ripristino dell'attività sottostante il leasing.

Criteri di valutazione e di rilevazione delle componenti reddituali

Successivamente all'iscrizione iniziale, le attività materiali di proprietà o acquisite tramite diritti d'uso sono valutate al costo, dedotti eventuali ammortamenti e perdite di valore, ad esclusione:

  • degli immobili ad uso funzionale e del patrimonio artistico di pregio per i quali il Gruppo ha adottato l'opzione consentita dallo IAS 16, di valutarli in base al metodo della rideterminazione del valore;
  • degli immobili detenuti a scopo di investimento, per i quali il Gruppo ha adottato l'opzione, consentita dallo IAS 40, di valutarli in base al metodo del fair value;
  • delle attività materiali rientranti nella disciplina dello IAS 2, che sono valutate al minore tra il costo ed il valore netto di realizzo, rappresentato dal prezzo di vendita stimato meno i costi presunti per il completamento e gli altri costi necessari per realizzare la vendita.

Attività materiali ad uso funzionale: valutazione successiva

Ammortamenti

Le attività materiali ad uso funzionale sono sistematicamente ammortizzate lungo la loro vita utile stimata, adottando come criterio di ammortamento il metodo a quote costanti, ad eccezione:

  • dei terreni in quanto avente vita utile illimitata, siano essi stati acquisiti singolarmente o incorporati nel valore dei fabbricati;
  • del patrimonio artistico, tenuto conto che la vita utile di un'opera d'arte non può essere stimata e che il suo valore è normalmente destinato ad aumentare nel tempo.

La quota di ammortamento deve essere in grado di riflettere il deperimento dei cespiti nel tempo a seguito del loro utilizzo, tenuto conto delle spese di manutenzione di carattere straordinario, che possono portare ad un incremento del valore dei cespiti.

Il valore ammortizzabile è rappresentato dal costo del bene - per le attività valutate in base al metodo del costo - o dal valore rideterminato - per le attività valutate in base al metodo della rideterminazione del valore - al netto del valore residuo al temine del processo di ammortamento, qualora ritenuto significativo.

Le "migliorie su beni di terzi" sono ammortizzate:

  • se attività materiali identificabili e separabili secondo la vita utile, come sopra rappresentato;
  • se non identificabili e separabili dall'immobile oggetto di leasing, secondo il periodo più breve tra quello in cui le migliorie e le spese incrementative possono essere utilizzate e la durata residua del contratto di leasing, comprensivo del periodo di rinnovo, qualora vi siano evidenze in tal senso.

Svalutazioni per riduzioni di valore (impairment)

Per le attività valutate al costo, ad ogni chiusura di bilancio o di situazione infrannuale, se esiste qualche indicazione che dimostri che un'attività possa aver subito una perdita di valore, si procede al confronto tra il valore di carico del cespite ed il suo valore di recupero, pari al maggiore tra il fair value, al netto degli eventuali costi di vendita, ed il valore d'uso del bene, inteso come il valore attuale dei flussi futuri originati dal cespite. Le eventuali rettifiche vengono rilevate a conto economico. Qualora vengano meno i motivi che hanno portato alla rilevazione della perdita, si dà luogo ad una ripresa di valore, che non può superare il valore che l'attività avrebbe avuto, al netto degli ammortamenti calcolati in assenza di precedenti perdite di valore.

Immobili di proprietà ad uso strumentale e patrimonio artistico di pregio: metodo del valore rideterminato

Per il patrimonio immobiliare di proprietà ad uso strumentale e per il patrimonio artistico di pregio, la Banca ha adottato quale criterio di valutazione il metodo del valore rideterminato.

Il suddetto metodo prevede che le attività siano iscritte ad un valore rideterminato, pari al fair value alla data della rideterminazione di valore, al netto degli ammortamenti e delle eventuali perdite per riduzione di valore accumulate. In base al citato metodo:

  • se il valore contabile dell'attività si incrementa a seguito di una rideterminazione di valore (ossia vi è una differenza positiva tra il valore rideterminato e il valore contabile del bene ante-rideterminazione), l'incremento deve essere rilevato in una specifica "riserva da valutazione" (oggetto di rilevazione nel prospetto delle altre componenti di conto economico complessivo senza rigiro a conto economico), a meno che trattasi di un ripristino di una svalutazione rilevata precedentemente a conto economico. In questo ultimo caso, i ripristini di valore devono essere rilevati come provento a conto economico fino a concorrenza delle precedenti svalutazioni e solo l'eventuale residuo confluisce in una riserva da valutazione;
  • se il valore contabile di un bene è diminuito a seguito della rideterminazione di valore (ossia vi è una differenza negativa tra il valore rideterminato ed il valore contabile del bene ante-rideterminazione), la riduzione di valore deve essere rilevata in contropartita:
    • o del conto economico come costo in mancanza di preesistenti riserve da valutazione sull'attività ("Risultato netto della valutazione al fair value delle attività materiali ed immateriali");
    • o del patrimonio netto fino a concorrenza del saldo a credito della riserva di rivalutazione di tali attività e, per l'eccedenza, a conto economico, non essendo consentita la rilevazione di riserve da valutazione negative.

Immobili a scopo di investimento: metodo del fair value

Per gli immobili a scopo di investimento, rientranti nell'ambito di applicazione dello IAS 40, Banco BPM ha adottato il metodo di valutazione del fair value, in base al quale, successivamente alla rilevazione iniziale, tutti gli investimenti immobiliari sono valutati al fair value.

Il metodo del fair value prevede che:

  • gli incrementi di fair value debbano essere rilevati a conto economico come proventi ("Risultato netto della valutazione al fair value delle attività materiali ed immateriali");
  • i decrementi di fair value debbano essere rilevati a conto economico come oneri ("Risultato netto della valutazione al fair value delle attività materiali ed immateriali").

In caso di vendita, la differenza tra il corrispettivo della cessione ed il valore di carico deve essere riconosciuta a conto economico, come "Utile (perdita) da cessione di investimenti".

Per le modalità di determinazione del fair value e della periodicità di rideterminazione del patrimonio immobiliare e del patrimonio artistico di pregio, si fa rinvio ai criteri illustrati nella successiva "Parte A.4 – Informativa sul fair value".

Criteri di cancellazione

Un'attività materiale è eliminata dallo stato patrimoniale al momento della dismissione o quando il bene è permanentemente ritirato dall'uso e dalla sua dismissione non sono attesi benefici economici futuri.

Le plusvalenze e le minusvalenze derivanti dallo smobilizzo o dalla dismissione delle attività materiali, determinate come differenza tra il corrispettivo netto di cessione e il valore contabile del bene, sono rilevate in contropartita del:

  • conto economico: per le attività ad uso funzionale valutate al costo e per gli immobili a scopo di investimento (voce "Utili (Perdite) da cessione di investimenti");
  • patrimonio netto: per le attività ad uso funzionale valutate in base al metodo del valore rideterminato. Le rivalutazioni degli immobili accreditate nelle riserve da valutazione di patrimonio netto possono essere trasferite tra le altre riserve di patrimonio netto (Altre riserve da utili), qualora l'immobile dovesse essere cancellato. Pertanto, in presenza di una vendita dell'immobile le riserve da valutazione sono trasferite ad altra componente di patrimonio netto (da "riserve da valutazione" ad "altre riserve"), senza tuttavia poter transitare nel conto economico.

I diritti d'uso acquisiti con il leasing sono eliminati dallo stato patrimoniale al termine del contratto di leasing.

7 - Attività immateriali

Criteri di classificazione

Le attività immateriali sono attività non monetarie, identificabili e prive di consistenza fisica, originate da diritti legali o contrattuali, possedute per essere utilizzate in un periodo pluriennale, dalle quali è probabile che affluiranno benefici economici futuri. Tra le attività immateriali è inoltre compreso l'avviamento, pari alla differenza tra il corrispettivo sostenuto per un'aggregazione aziendale ed il fair value delle attività nette identificabili acquisite, come meglio precisato nel paragrafo "15 – Altre informazioni, Aggregazioni aziendali, avviamento e modifiche interessenze azionarie".

Criteri d'iscrizione

Le attività immateriali sono iscritte al costo, rettificato per eventuali oneri accessori, solo se è probabile che i benefici economici attribuibili all'attività si realizzino e che il costo della stessa attività possa essere determinato in modo attendibile. In caso contrario, il costo dell'attività immateriale è rilevato a conto economico nell'esercizio in cui è sostenuto.

Criteri di valutazione e di rilevazione delle componenti reddituali

Il costo delle attività immateriali a vita utile definita è ammortizzato a quote costanti sulla base della relativa vita utile. Qualora la vita utile sia indefinita, come per l'avviamento ed i marchi, non si procede all'ammortamento, ma solamente alla periodica verifica dell'adeguatezza del valore di iscrizione. Ad ogni chiusura di bilancio o di situazione infrannuale, in presenza di evidenze di perdite di valore, si procede alla stima del valore di recupero dell'attività. L'ammontare della perdita, rilevato a conto economico, è pari alla differenza tra il valore contabile dell'attività ed il valore recuperabile.

Tra le attività immateriali sono inclusi i software, le attività immateriali legate alla valorizzazione dei rapporti con la clientela (client relationship) o alla valorizzazione dei marchi iscritte in occasione di operazioni di aggregazioni aziendali, gli avviamenti.

Con riferimento all'avviamento, lo stesso non è soggetto ad ammortamento, ma ad una verifica periodica dell'adeguatezza del valore di iscrizione in bilancio. In particolare, ogni volta che vi sia evidenza di perdita di valore, e comunque almeno una volta all'anno, viene effettuata una verifica dell'inesistenza di riduzioni durevoli di valore. A tal fine viene identificata l'unità generatrice di flussi finanziari cui attribuire l'avviamento. Detta unità rappresenta il livello minimo al quale l'avviamento è monitorato per finalità gestionali interne e non deve essere maggiore rispetto al settore operativo determinato in conformità al principio IFRS 8.

L'ammontare dell'eventuale riduzione di valore è determinato sulla base della differenza tra il valore di iscrizione dell'avviamento ed il suo valore di recupero, se inferiore. Detto valore di recupero è pari al maggiore tra il fair value dell'unità generatrice di flussi finanziari, al netto degli eventuali costi di vendita, ed il relativo valore d'uso. Il valore d'uso è il valore attuale dei flussi finanziari futuri attesi dalle unità generatrici alle quali l'avviamento è stato attribuito. Le conseguenti rettifiche di valore vengono rilevate a conto economico.

Non è ammessa la contabilizzazione di eventuali successive riprese di valore.

Criteri di cancellazione

Un'attività immateriale è eliminata dallo stato patrimoniale al momento della dismissione e qualora non siano più attesi benefici economici futuri.

8 - Attività non correnti e gruppi di attività in via di dismissione

Criteri di classificazione

Vengono classificate nella voce dell'attivo "Attività non correnti e gruppi di attività in via di dismissione" - e in quella del passivo "Passività associate ad attività in via di dismissione" - le attività/passività non correnti ed i gruppi di attività/passività il cui valore contabile sarà presumibilmente recuperato mediante la vendita anziché attraverso l'uso continuativo.

Per essere classificate nelle predette voci, le attività o passività (o gruppo in dismissione) devono essere immediatamente disponibili per la vendita e devono essere riscontrati programmi attivi e concreti tali da far ritenere come altamente probabile la loro dismissione entro un anno rispetto alla data di classificazione come attività in via di dismissione.

Criteri di valutazione e di rilevazione delle componenti reddituali

In seguito alla classificazione nella suddetta categoria, tali attività sono valutate al minore tra il loro valore contabile ed il relativo fair value, al netto dei costi di vendita, fatta eccezione per alcune tipologie di attività - riconducibili ad esempio a tutti gli strumenti finanziari rientranti nell'ambito di applicazione dell'IFRS 9 - per le quali il principio IFRS 5 prevede si debba continuare ad applicare i criteri valutativi del principio contabile di riferimento.

Nell'ipotesi in cui i beni in dismissione siano ammortizzabili, a decorrere dall'esercizio di classificazione tra le attività non correnti in via di dismissione cessa il processo di ammortamento.

I proventi e gli oneri riconducibili a gruppi di attività e passività in via di dismissione, qualora riconducibili alla fattispecie delle attività operative cessate ("discontinued operations" ai sensi dell'IFRS 5), sono esposti nel conto economico, al netto dell'effetto fiscale, nella voce "290. Utile (Perdita) delle attività operative cessate al netto delle imposte" mentre quelli relativi a singole attività non correnti in via di dismissione sono iscritti nella voce di conto economica più idonea.

Per attività operative cessate si deve intendere un importante ramo autonomo o area geografica di attività, anche facente parte di un unico programma coordinato di dismissione, piuttosto che una società controllata acquisita esclusivamente in funzione di una sua rivendita.

Criteri di cancellazione

Le attività ed i gruppi di attività non correnti in via di dismissione sono eliminati dallo stato patrimoniale al momento della dismissione.

9 - Fiscalità corrente e differita

Le voci includono rispettivamente le attività fiscali correnti ed anticipate e le passività fiscali correnti e differite relative alle imposte sul reddito.

Le imposte sul reddito, calcolate nel rispetto della vigente normativa fiscale, sono contabilizzate in base al criterio della competenza, coerentemente con la rilevazione in bilancio dei costi e dei ricavi che le hanno generate. Esse rappresentano pertanto l'onere fiscale, pari al saldo fra la fiscalità corrente e quella anticipata e differita, relativo al reddito dell'esercizio. Le imposte sul reddito sono rilevate nel conto economico ad eccezione di quelle relative a partite addebitate o accreditate direttamente a patrimonio netto, per le quali la rilevazione della relativa fiscalità avviene, per coerenza, a patrimonio netto.

In particolare, le passività (attività) fiscali correnti, dell'esercizio in corso e di quelli precedenti, riflettono l'ammontare delle imposte sul reddito che ci si aspetta di pagare (recuperare) nei confronti delle autorità fiscali, in base ad una stima prudente, applicando le aliquote fiscali e la normativa fiscale vigente alla data di riferimento del bilancio (situazione infrannuale). Le attività e le passività fiscali correnti sono esposte nello stato patrimoniale a saldi compensati, qualora il regolamento avverrà sulla base del saldo netto, per l'esistenza di un diritto legale alla compensazione.

Le imposte anticipate e differite sono calcolate sulle differenze temporanee, senza limiti temporali, tra i valori contabili ed i valori fiscali delle singole attività o passività.

Le attività per imposte anticipate sono iscritte in bilancio, o nella situazione infrannuale, nella misura in cui esiste la probabilità del loro recupero, valutata sulla base della capacità della società interessata e del Gruppo, per effetto dell'esercizio dell'opzione relativa al c.d. "consolidato fiscale", di generare con continuità redditi imponibili positivi nei futuri esercizi, tenuto altresì conto delle disposizioni fiscali tempo per tempo vigenti, come ad esempio la Legge 214/2011 che prevede, a certe condizioni, la trasformabilità in crediti di talune attività per imposte anticipate. Le passività per imposte differite sono iscritte in bilancio o nella situazione infrannuale, con le sole eccezioni delle attività iscritte in bilancio per un importo superiore al valore fiscalmente riconosciuto e delle riserve in sospensione d'imposta, per le quali è ragionevole ritenere che non saranno effettuate d'iniziativa operazioni che ne comportino la tassazione.

Le attività e le passività iscritte per imposte anticipate e differite vengono sistematicamente valutate per tenere conto sia di eventuali modifiche intervenute nelle norme o nelle aliquote, sia di eventuali diverse situazioni soggettive delle società del Gruppo.

10 - Fondi per rischi ed oneri

Fondi per rischi e oneri: impegni e garanzie rilasciate

La sottovoce in esame accoglie i fondi per rischio di credito a fronte degli impegni ad erogare fondi e delle garanzie rilasciate che sono soggetti alle regole di svalutazione (impairment) ai sensi dell'IFRS 9, al pari di quanto previsto per le "Attività finanziarie valutate al costo ammortizzato" e per le "Attività finanziarie valutate al fair value con impatto sulla redditività complessiva". Per approfondimenti sul modello di impairment si fa rinvio a quanto riportato nel successivo paragrafo "15 - Altre informazioni, Modalità di determinazione delle perdite di valore di attività finanziarie (impairment)".

In aggiunta, sono inclusi nella sottovoce anche i fondi per rischi ed oneri costituiti a fronte di altre tipologie di impegni e di garanzie rilasciate che, in virtù delle proprie peculiarità, non rientrano nell'ambito applicativo dell'impairment ai sensi dell'IFRS 9.

Fondi per rischi e oneri: quiescenza e obblighi simili

Nella sottovoce "Fondi di quiescenza e obblighi simili" figurano i fondi a prestazioni definite, ovvero i fondi di previdenza per i quali è stata rilasciata una garanzia sulla restituzione del capitale e/o sul rendimento a favore dei beneficiari, come riportato nel successivo paragrafo "15 - Altre informazioni, Trattamento di fine rapporto e altri benefici per i dipendenti". I benefici che dovranno essere erogati in futuro sono valutati da un attuario esterno, utilizzando il "metodo della proiezione unitaria del credito", come richiesto dallo IAS 19.

Gli utili e le perdite attuariali, definiti quale differenza tra il valore di bilancio della passività ed il valore attuale degli impegni a fine periodo, sono contabilizzati per l'intero importo direttamente a patrimonio netto nella voce "Riserve da valutazione".

Fondi per rischi e oneri: altri fondi per rischi e oneri

Nella sottovoce "Altri fondi per rischi ed oneri" sono compresi gli stanziamenti a fronte degli esborsi stimati per obbligazioni legali o implicite derivanti da eventi passati. Tali esborsi possono essere di natura contrattuale, come ad esempio gli stanziamenti per il sistema incentivante al personale e per incentivi all'esodo del personale, gli indennizzi previsti da clausole contrattuali al verificarsi di determinati eventi, o di natura risarcitoria e/o restitutoria, come quelli a fronte di perdite presunte sulle cause passive, incluse le azioni revocatorie, gli esborsi stimati a fronte dei reclami della clientela per l'attività di intermediazione in titoli, i contenziosi di natura fiscale.

I fondi per rischi ed oneri sono costituiti da passività di ammontare o scadenza incerti e sono rilevati in bilancio se:

  • esiste un'obbligazione attuale (legale o implicita) quale risultato di un evento passato;
  • è probabile che sarà necessario l'impiego di risorse atte a produrre benefici economici per adempiere l'obbligazione;
  • può essere effettuata una stima attendibile del probabile esborso futuro.

L'importo rilevato come accantonamento rappresenta la migliore stima dell'esborso finanziario necessario per assolvere all'obbligazione esistente alla data di riferimento del bilancio e riflette i rischi e le incertezze insite nei fatti e nelle circostanze esaminate. Laddove l'elemento temporale sia significativo, gli accantonamenti vengono attualizzati utilizzando i tassi correnti di mercato. L'accantonamento e l'effetto dell'attualizzazione sono rilevati a conto economico nella voce "170. Accantonamenti netti ai fondi per rischi e oneri", così come l'incremento del fondo per effetto del passare del tempo.

I fondi accantonati sono riesaminati ad ogni data di riferimento del bilancio e rettificati per riflettere la migliore stima corrente. Quando l'impiego di risorse, atte a produrre benefici economici per adempiere all'obbligazione, diviene improbabile, l'accantonamento viene stornato.

In aggiunta, ciascun fondo è utilizzato unicamente per far fronte a quelle uscite per le quali è stato originariamente costituito.

11 – Passività finanziarie valutate al costo ammortizzato

Criteri di classificazione

La voce delle "Passività finanziarie valutate al costo ammortizzato" comprende le sottovoci "Debiti verso banche", "Debiti verso clientela", "Titoli in circolazione" ed è costituita dalle varie forme di provvista interbancaria e con clientela e dalla raccolta effettuata attraverso certificati di deposito e titoli obbligazionari in circolazione.

Sono inoltre inclusi i debiti iscritti dal locatario nell'ambito di operazioni di leasing, nonché le operazioni di pronti contro termine di raccolta e di titoli dati a prestito con ricevimento di garanzia in denaro che rientra nella piena disponibilità del prestatore. Sono infine compresi i debiti di funzionamento connessi con la fornitura di servizi finanziari come definiti nel Testo Unico Bancario e nel Testo Unico della Finanza.

Criteri di iscrizione

La prima iscrizione delle passività in esame avviene all'atto della ricezione delle somme raccolte o del regolamento dei titoli di debito emessi e viene effettuata sulla base del relativo fair value, normalmente pari all'ammontare incassato o al prezzo di emissione, aumentato degli eventuali costi/proventi aggiuntivi direttamente attribuibili alla singola operazione di provvista o di emissione e non rimborsati dalla controparte creditrice. Sono esclusi i costi interni di carattere amministrativo.

Le operazioni di pronti contro termine con obbligo di riacquisto sono iscritte in bilancio come operazioni di raccolta per l'importo incassato a pronti.

I debiti per leasing vengono iscritti sulla base del valore attuale dei canoni futuri ancora da pagare per la durata contrattuale.

Criteri di valutazione e di rilevazione delle componenti reddituali

Dopo la rilevazione iniziale, le passività finanziarie emesse, al netto degli eventuali rimborsi e/o riacquisti, vengono valutate al costo ammortizzato col metodo del tasso di interesse effettivo. Fanno eccezione le passività a breve termine, ove il fattore temporale risulti trascurabile, le quali rimangono iscritte per il valore incassato ed i cui costi eventualmente imputati sono attribuiti a conto economico in modo lineare lungo la durata contrattuale della passività. Si evidenzia, inoltre, che gli strumenti di raccolta oggetto di una relazione di copertura efficace vengono valutati sulla base delle regole previste per le operazioni di copertura.

Per gli strumenti strutturati che incorporano un derivato implicito - secondo quanto stabilito dall'IFRS 9 ed oggetto di illustrazione nella precedente voce delle "Attività finanziarie detenute per la negoziazione" - è prevista la separazione del derivato incorporato dal contratto ospite. In tal caso:

  • il derivato incorporato è classificato tra le attività/passività di negoziazione ed oggetto di misurazione al fair value;
  • il contratto ospite è classificato tra le passività finanziarie valutate al costo ammortizzato.

I debiti per leasing devono essere rideterminati in caso di modifica nei pagamenti dovuti (lease modification); l'impatto della rideterminazione andrà registrato in contropartita all'attività per il diritto d'uso.

Criteri di cancellazione

Le passività finanziarie sono cancellate dal bilancio o dalla situazione infrannuale quando risultano scadute o estinte. La cancellazione avviene anche in presenza di riacquisto di titoli precedentemente emessi. La differenza tra il valore contabile della passività e l'ammontare pagato per acquistarla viene registrato a conto economico. Il ricollocamento sul mercato di titoli propri successivamente al loro riacquisto è considerato contabilmente come una nuova emissione con iscrizione al nuovo prezzo di collocamento, senza alcun effetto a conto economico.

12 - Passività finanziarie di negoziazione

Criteri di classificazione

La voce in esame comprende:

  • le passività finanziarie emesse con l'intento di riacquistarle nel breve periodo;
  • le passività facenti parte di un portafoglio di strumenti finanziari che sono gestiti congiuntamente e per il quale esiste una provata strategia volta al conseguimento di profitti nel breve periodo;
  • i contratti derivati aventi un fair value negativo e non designati come strumenti di copertura, compresi quelli collegati alle attività/passività designate al fair value con impatto a conto economico ed i derivati impliciti oggetto di scorporo dalle passività finanziarie valutate al costo ammortizzato.

Sono inoltre incluse le passività che si originano da scoperti tecnici generati dall'attività negoziazione di titoli.

Criteri di iscrizione

L'iscrizione iniziale delle passività finanziarie di negoziazione avviene alla data di regolamento per le passività per cassa e alla data di sottoscrizione per i contratti derivati.

La prima iscrizione è effettuata sulla base del fair value della passività, normalmente pari all'ammontare incassato, senza considerare i costi o i proventi di transazione direttamente attribuibili allo strumento stesso, che sono imputati direttamente a conto economico.

Per le modalità di determinazione del fair value si fa rinvio alla successiva "Parte A.4 – Informativa sul fair value".

Criteri di valutazione e di rilevazione delle componenti reddituali

Le passività finanziarie di negoziazione sono valutate al fair value corrente con imputazione del risultato della valutazione nel conto economico.

Gli utili e le perdite derivanti dalla variazione del fair value e/o dalla cessione degli strumenti di trading sono contabilizzati nel conto economico. Per gli strumenti derivati, nel caso in cui il fair value di una passività finanziaria diventi positivo, tale posta è contabilizzata nella voce delle "Attività finanziarie valutate al fair value con impatto a conto economico: a) attività finanziarie detenute per la negoziazione".

Gli utili e le perdite da negoziazione e le plusvalenze e le minusvalenze da valutazione del portafoglio di negoziazione sono iscritti nel conto economico nella voce "80. Risultato netto dell'attività di negoziazione".

Criteri di cancellazione

Le passività finanziarie di negoziazione vengono cancellate dal bilancio quando scadono i diritti contrattuali sui relativi flussi finanziari o quando le passività finanziarie sono cedute con trasferimento sostanziale di tutti i rischi ed i benefici derivanti dalla proprietà delle stesse.

13 - Passività finanziarie designate al fair value

Criteri di classificazione

Una passività finanziaria viene designata al fair value rilevato a conto economico in sede di rilevazione iniziale qualora ricorrano le seguenti circostanze:

  • si elimina o si riduce notevolmente una mancanza di uniformità nella valutazione o nella rilevazione che altrimenti risulterebbe dalla valutazione di attività o passività o dalla rilevazione dei relativi utili e perdite su basi diverse (cosiddetto "accounting mismatch");
  • un gruppo di attività finanziarie, passività finanziarie o entrambi è gestito e il suo andamento viene valutato in base al fair value secondo una documentata gestione del rischio o strategia di investimento, documentata internamente ai dirigenti con responsabilità strategiche;
  • si è in presenza di un contratto ibrido contenente uno o più derivati incorporati e il derivato incorporato è tale da modificare significativamente i flussi finanziari che altrimenti sarebbero previsti dal contratto.

L'opzione di designare una passività al fair value è irrevocabile, viene effettuata sul singolo strumento finanziario e non richiede la medesima applicazione a tutti gli strumenti aventi caratteristiche similari. Tuttavia non è ammessa la designazione al fair value di una sola parte di uno strumento finanziario, attribuibile ad una sola componente di rischio a cui lo strumento è assoggettato.

Per approfondimenti sul perimetro delle passività in fair value option, sulla metodologia di determinazione del fair value e della quantificazione del proprio merito creditizio, si fa rinvio a quanto contenuto nel paragrafo "15 - Altre informazioni, Passività finanziarie designate al fair value" ed alla successiva "Parte A.4 – Informativa sul fair value".

Criteri di iscrizione

Le passività finanziarie in esame vengono valutate al fair value fin dal momento della prima iscrizione. I proventi ed oneri iniziali sono immediatamente imputati a conto economico.

Criteri di valutazione e di rilevazione delle componenti reddituali

Successivamente all'iscrizione iniziale le passività finanziarie sono valutate al relativo fair value corrente. La variazione di fair value è imputata nel conto economico, ad eccezione degli effetti conseguenti alla variazione del proprio merito creditizio che sono rilevati in una specifica riserva da valutazione (voce "110. Riserve da valutazione"), a meno che tale trattamento non sia tale da creare o amplificare un'asimmetria contabile nel risultato economico. Un'asimmetria contabile viene creata o amplificata quando la rilevazione degli effetti del proprio merito creditizio in una riserva patrimoniale è tale da comportare nel conto economico una disarmonia più rilevante di quella che si avrebbe rilevando nel conto economico tutta la variazione di fair value della passività. In quest'ultimo caso l'intera variazione di fair value della passività, comprensiva dell'effetto di variazione del proprio merito creditizio, deve essere rilevata nel conto economico.

Gli effetti correlati alla variazione del proprio merito creditizio sono oggetto di presentazione nel prospetto della redditività complessiva, al netto del relativo effetto fiscale, in corrispondenza delle altre componenti reddituali senza rigiro nel conto economico.

L'importo imputato nella specifica riserva patrimoniale (voce "110. Riserve da valutazione") non sarà mai oggetto di rigiro nel conto economico nemmeno se la passività dovesse essere scaduta o estinta; in tal caso sarà necessario procedere a riclassificare l'utile (perdita) cumulato nella specifica riserva da valutazione in un'altra voce di patrimonio netto ("140. Riserve").

Criteri di cancellazione

Le passività finanziarie sono cancellate dal bilancio o dalla situazione infrannuale quando risultano scadute o estinte. Nel caso di passività finanziarie rappresentate da titoli emessi, la cancellazione avviene anche in presenza del riacquisto: la differenza tra il valore contabile della passività e l'ammontare pagato per acquistarla viene registrato a conto economico, ad eccezione degli utili/perdite connessi alla variazione del proprio merito creditizio che sono rilevati in una riserva di patrimonio netto, come in precedenza illustrato. Il ricollocamento sul mercato dei titoli propri successivamente al loro riacquisto è considerato contabilmente come una nuova emissione con iscrizione al nuovo prezzo di collocamento, senza alcun effetto a conto economico.

14 - Operazioni in valuta

Criteri di classificazione

Tra le attività e le passività in valuta figurano, oltre a quelle denominate esplicitamente in una valuta diversa dall'euro, anche quelle che prevedono clausole di indicizzazione finanziaria collegate al tasso di cambio dell'euro con una determinata valuta o con un determinato paniere di valute.

Ai fini delle modalità di conversione da utilizzare, le attività e passività in valuta sono suddivise tra poste monetarie e non monetarie.

Gli elementi monetari consistono nelle somme in denaro e nelle attività e passività che esprimono il diritto di ricevere o l'obbligo di pagare importi di denaro fissi o determinabili (crediti, titoli di debito, passività finanziarie). Gli elementi non monetari (quali, ad esempio, i titoli di capitale) sono attività o passività che non contemplano il diritto di ricevere o l'obbligo di pagare importi di denaro fissi o determinabili.

Criteri di iscrizione

Le operazioni in valuta estera sono registrate, al momento della rilevazione iniziale, in divisa di conto, applicando all'importo in valuta estera il tasso di cambio in vigore alla data dell'operazione.

Criteri di valutazione e di rilevazione delle componenti reddituali

Ad ogni chiusura di bilancio o di situazione infrannuale, le poste di bilancio in valuta estera vengono valutate come segue:

  • le poste monetarie sono convertite al tasso di cambio alla data di chiusura;
  • le poste non monetarie valutate al costo storico sono convertite al tasso di cambio in essere alla data dell'operazione;
  • le poste non monetarie valutate al fair value sono convertite utilizzando i tassi di cambio in essere alla data di chiusura.

Le differenze di cambio che derivano dal regolamento di elementi monetari o dalla conversione di elementi monetari a tassi diversi da quelli di conversione iniziali, o di conversione del bilancio precedente, sono rilevate nel conto economico del periodo in cui sorgono.

Quando un utile o una perdita relativi ad un elemento non monetario sono rilevati a patrimonio netto, la differenza cambio relativa a tale elemento è rilevata anch'essa a patrimonio. Per contro, quando un utile o una perdita di un elemento non monetario sono iscritti a conto economico, è rilevata in conto economico anche la relativa differenza cambio.

15 - Altre informazioni

a) Contenuto di altre voci di bilancio

Cassa e disponibilità liquide

La voce comprende le valute aventi corso legale, comprese le banconote e le monete divisionali estere ed i depositi "a vista" verso la Banca Centrale del Paese o dei Paesi in cui la Banca opera con proprie società o filiali, ad eccezione della riserva obbligatoria.

La voce è iscritta per il valore facciale. Per le divise estere il valore facciale viene convertito in euro al cambio di chiusura della data di fine periodo.

Adeguamento di valore delle attività finanziarie e delle passività finanziarie oggetto di copertura generica

Nelle presenti voci figurano rispettivamente le variazioni di fair value di attività e passività finanziarie oggetto di copertura generica ("macrohedging") dal rischio di tasso di interesse, in base al rispettivo saldo, sia esso positivo che negativo.

Altre attività

Nella presente voce sono iscritte le attività non riconducibili nelle altre voci dell'attivo dello stato patrimoniale. La voce può includere a titolo esemplificativo:

  • l'oro, l'argento e i metalli preziosi;
  • i ratei attivi diversi da quelli che vanno capitalizzati sulle relative attività finanziarie, ivi inclusi quelli derivanti da contratti con i clienti ai sensi dell'IFRS 15;
  • i crediti connessi alla fornitura di beni o servizi non finanziari;
  • le partite fiscali debitorie diverse da quelle rilevate nella voce "100. Attività fiscali".

Possono anche figurarvi eventuali rimanenze (di "saldo debitore") di partite viaggianti e sospese non attribuite ai conti di pertinenza, purché di importo complessivamente irrilevante.

Altre passività

Nella presente voce figurano le passività non riconducibili nelle altre voci del passivo dello stato patrimoniale. La voce include a titolo esemplificativo:

  • gli accordi di pagamento che l'IFRS 2 impone di classificare come debiti;
  • i debiti connessi con il pagamento di forniture di beni e servizi non finanziari;
  • i ratei passivi diversi da quelli da capitalizzare sulle pertinenti passività finanziarie, ivi inclusi quelli derivanti da contratti con i clienti ai sensi dell'IFRS 15;
  • le partite fiscali creditorie varie diverse da quelle rilevate nella voce "60. Passività fiscali" connesse, ad esempio, all'attività di sostituto d'imposta.

Trattamento di fine rapporto e altri benefici per i dipendenti

Ai sensi dello IAS 19 i benefici ai dipendenti comprendono tutte le tipologie di retribuzione previste, in cambio dell'attività lavorativa svolta dai dipendenti o in virtù della cessazione del rapporto di lavoro, che in particolare si suddividono in:

• Benefici a breve termine (diversi da quelli per la cessazione del rapporto di lavoro) che si prevede vengano liquidati entro 12 mesi dalla fine dell'esercizio nel quale i dipendenti hanno prestato l'attività lavorativa;

  • Benefici successivi alla fine del rapporto di lavoro come ad esempio trattamento di fine rapporto e fondi di quiescenza;
  • Benefici per la cessazione del rapporto di lavoro dovuti ai dipendenti a seguito della decisione dell'azienda di concludere il rapporto di lavoro prima della data di pensionamento;
  • Benefici a lungo termine (diversi da quelli per la cessazione del rapporto di lavoro) che si prevede vengano liquidati lungo un arco temporale superiore ai 12 mesi dalla fine dell'esercizio nel quale i dipendenti hanno prestato l'attività lavorativa.

Di seguito si riporta il trattamento dei "Benefici per la cessazione del rapporto di lavoro" in quanto fattispecie più rilevante per la Banca.

Il trattamento di fine rapporto rappresenta, ai sensi dello IAS 19, un "beneficio successivo al rapporto di lavoro".

A seguito della riforma della previdenza complementare, di cui al D.Lgs. 5 dicembre 2005, n. 252, sono state introdotte nuove regole per il trattamento di fine rapporto maturato a partire dal 1° gennaio 2007, che rilevano ai fini del relativo trattamento contabile.

In particolare, per le società con in media almeno 50 dipendenti nel corso del 2006, le quote del trattamento di fine rapporto del personale maturate a partire dal 1° gennaio 2007 si configurano contabilmente come un "piano a contribuzione definita"; l'onere è limitato alla contribuzione stabilita dalla normativa prevista dal Codice Civile, senza applicazione di alcuna metodologia attuariale.

Diversamente, il fondo di trattamento di fine rapporto maturato alla data del 31 dicembre 2006 continua a qualificarsi contabilmente come un "piano a benefici definiti".

In linea generale, i "piani successivi al rapporto di lavoro" - che comprendono, oltre al Fondo trattamento di fine rapporto, i Fondi di quiescenza - sono distinti nelle due categorie a "prestazioni definite" o a "contributi definiti" in base alle relative caratteristiche.

In particolare, per i piani a contributi definiti il costo è rappresentato dai contributi maturati nell'esercizio, dato che la società ha solo l'obbligo di versare dei contributi fissati su base contrattuale ad un fondo e conseguentemente non ha alcuna obbligazione legale o implicita a corrispondere, oltre al versamento della contribuzione, ulteriori importi qualora il fondo non disponga di sufficienti attività per pagare tutti i benefici ai dipendenti.

Per i piani a prestazioni definite, il rischio attuariale e di investimento, ossia il rischio di un'eventuale insufficienza di contributi o di un insufficiente rendimento degli asset in cui i contributi sono investiti, ricade sulla società. La passività viene determinata da un attuario esterno secondo la metodologia attuariale della "Proiezione unitaria del credito". In base alla citata metodologia è necessario prevedere gli esborsi futuri sulla base di ipotesi demografiche e finanziarie, da attualizzare per tenere conto del tempo che trascorrerà prima dell'effettivo pagamento e da riproporzionare in base al rapporto tra gli anni di servizio maturati e l'anzianità teorica stimata al momento dell'erogazione del beneficio. Il valore attuariale della passività così determinato deve poi essere rettificato dal fair value delle eventuali attività al servizio del piano (passività/attività netta).

Gli utili e le perdite attuariali che si originano per effetto di aggiustamenti delle precedenti ipotesi attuariali formulate, a seguito dell'esperienza effettivamente riscontrata o a causa di modifiche delle stesse ipotesi attuariali, comportano una rimisurazione della passività netta e sono imputati in contropartita di una riserva di patrimonio netto. Tali utili e perdite sono oggetto di rappresentazione nel "Prospetto della redditività complessiva".

La variazione della passività conseguente ad una modifica o ad una riduzione di piano è rilevata nel conto economico come utile o perdita. Nel dettaglio, la fattispecie della modifica interviene qualora venga introdotto un nuovo piano, piuttosto che venga ritirato o modificato un piano esistente. Si ha invece una riduzione in presenza di una significativa variazione negativa del numero dei dipendenti compresi nel piano, come ad esempio nel caso di piani di riduzione del personale in esubero (accesso al Fondo di Solidarietà).

La metodologia della "Proiezione unitaria del credito", in precedenza descritta, viene seguita anche per la valutazione dei benefici a lungo termine, quali i "premi di anzianità" a favore dei dipendenti. A differenza di quanto descritto per i "piani a benefici definiti", gli utili e le perdite attuariali connessi alla valutazione dei benefici a lungo termine vengono rilevati immediatamente nel conto economico.

Riserve da valutazione

Nella presente voce figurano le riserve da valutazione relative ai titoli di capitale designati al fair value con impatto sulla redditività complessiva, alle attività finanziarie (diverse dai titoli di capitale) valutate al fair value con impatto sulla redditività complessiva, alla copertura dei flussi finanziari, agli utili (perdite) attuariali su piani a benefici definiti, agli utili/perdite connessi alla variazione del proprio merito creditizio relativamente alle passività in fair value option, alle attività materiali.

Strumenti di capitale

Gli strumenti di capitale sono strumenti rappresentativi di una partecipazione residuale nelle attività della Banca al netto delle sue passività. La classificazione di uno strumento emesso quale strumento di capitale richiede l'assenza di obbligazioni contrattuali ad effettuare pagamenti sotto forma di rimborso capitale, interessi o altre forme di rendimento.

Tali strumenti, diversi dalle azioni ordinarie o di risparmio, sono classificati nella voce "130. Strumenti di capitale" per un ammontare pari al corrispettivo incassato dall'emissione, dedotti i costi di transazione che sono direttamente attribuibili alla transazione stessa al netto della relativa fiscalità.

Le eventuali cedole corrisposte, al netto delle relativa fiscalità, sono portate in riduzione della voce "140. Riserve", se e nella misura in cui risultano pagate.

In presenza di estinzione o di riacquisto, la differenza tra corrispettivo pagato ed il valore di bilancio di tali strumenti di capitale è rilevata a patrimonio netto nella voce "140. Riserve".

Capitale e azioni proprie

La voce capitale include l'importo delle azioni emesse al netto dell'importo dell'eventuale capitale sottoscritto ma non ancora versato alla data di bilancio o della situazione infrannuale. La voce è esposta al lordo delle eventuali azioni proprie detenute dalla banca. Queste ultime vengono iscritte in bilancio a voce propria come componente negativa del patrimonio netto.

Il costo originario delle azioni proprie riacquistate e gli utili o le perdite derivanti dalla loro successiva vendita sono rilevati come movimenti del patrimonio netto.

I costi di transazione relativi ad un'operazione sul capitale, quale ad esempio un aumento del capitale sociale, sono contabilizzati come una riduzione del patrimonio netto, al netto di qualsiasi beneficio fiscale connesso.

I dividendi su azioni ordinarie sono contabilizzati a riduzione del patrimonio netto nell'esercizio in cui l'Assemblea degli azionisti ne ha deliberato la distribuzione. Eventuali acconti sui dividendi erogati ai soci sono rilevati nella voce del passivo dello stato patrimoniale "Acconti su dividendi" con il segno negativo.

b) Illustrazione di altri trattamenti contabili significativi

Dividendi e riconoscimento dei ricavi e dei costi

Ricavi derivanti da contratti con la clientela (IFRS 15)

I ricavi sono flussi lordi di benefici economici che affluiscono all'entità come corrispettivo per l'obbligazione di trasferire al cliente una vasta gamma di beni e servizi rientranti nell'ordinaria attività.

Ai sensi dell'IFRS 15 l'entità deve riconoscere i ricavi in base al compenso che ci si attende di ricevere a fronte dei beni e dei servizi forniti nell'ambito dell'attività ordinaria. Nel dettaglio, il riconoscimento dei ricavi deve avvenire sulla base dei seguenti cinque passi:

  • identificazione del contratto, definito come un accordo avente sostanza commerciale tra due o più parti in grado di generare diritti ed obbligazioni;
  • individuazione delle singole obbligazioni ("performance obligations") contenute nel contratto;
  • determinazione del prezzo della transazione, ossia il corrispettivo atteso per il trasferimento al cliente dei beni o dei servizi;
  • allocazione del prezzo della transazione a ciascuna "performance obligation", sulla base dei prezzi di vendita della singola obbligazione ("stand-alone selling price");
  • riconoscimento dei ricavi allocati alla singola obbligazione quando la stessa viene regolata, ossia quando il cliente ottiene il controllo dei beni e dei servizi. Detto riconoscimento tiene conto del fatto che alcuni servizi possono essere resi in uno specifico momento oppure nel corso di un periodo temporale.

I ricavi derivanti da obbligazioni contrattuali con la clientela sono rilevati al conto economico qualora sia probabile che l'entità riceva il corrispettivo a cui ha diritto in cambio dei beni o dei servizi trasferiti al cliente. Tale corrispettivo deve essere allocato alle singole obbligazioni previste dal contratto e deve trovare riconoscimento come ricavo nel conto economico in funzione delle tempistiche di adempimento dell'obbligazione. Nel dettaglio, i ricavi possono trovare riconoscimento nel conto economico:

  • in un momento preciso, quando l'entità adempie l'obbligazione di fare trasferendo al cliente il bene o il servizio promesso, o
  • nel corso del tempo, mano a mano che l'entità adempie l'obbligazione di fare trasferendo al cliente il bene o il servizio promesso.

L'obbligazione di fare si considera adempiuta quando il cliente acquisisce il controllo del bene o del servizio trasferito.

Il corrispettivo promesso nel contratto con il cliente può includere importi fissi, importi variabili o entrambi. Nel dettaglio, il corrispettivo del contratto può variare a seguito di riduzioni, sconti, rimborsi, incentivi, premi di rendimento o altri elementi analoghi. La variabilità del corrispettivo può altresì dipendere dal verificarsi o meno di un evento futuro. In presenza di corrispettivi variabili, la rilevazione del ricavo nel conto economico viene effettuata qualora sia possibile stimare in modo attendibile il ricavo e solo se risulta altamente probabile che tale corrispettivo non debba essere successivamente stornato dal conto economico, in tutto o in una parte significativa.

Qualora l'entità riceva dal cliente un corrispettivo che prevede di rimborsare al cliente stesso, in tutto o in una parte, il ricavo ottenuto, deve essere rilevata una passività a fronte dei previsti futuri rimborsi. La stima di tale passività è oggetto di aggiornamento ad ogni data di bilancio o situazione infrannuale e viene condotta sulla base della quota parte del corrispettivo che l'entità si aspetta di non avere diritto.

Costi

I costi relativi all'ottenimento e all'adempimento dei contratti con la clientela sono rilevati in conto economico nei periodi nei quali sono contabilizzati i corrispondenti ricavi; i costi che non presentano una diretta associazione con i ricavi sono imputati immediatamente a conto economico.

Ricavi e costi relativi a strumenti finanziari

Con riferimento ai proventi ed oneri relativi alle attività/passività finanziarie si precisa che:

  • gli interessi sono rilevati pro-rata temporis sulla base del tasso di interesse contrattuale o di quello effettivo nel caso di applicazione del costo ammortizzato. In quest'ultimo caso, eventuali costi e proventi marginali, ritenuti parte integrante del rendimento dello strumento finanziario, sono considerati nel tasso di interesse effettivo e rilevati tra gli interessi. La voce interessi attivi (ovvero interessi passivi) comprende anche i differenziali o i margini, positivi (o negativi), maturati sino alla data di riferimento del bilancio, relativi a contratti derivati finanziari:
    • di copertura di attività e passività che generano interessi;
    • classificati nello stato patrimoniale nel portafoglio di negoziazione, ma gestionalmente collegati ad attività e/o passività finanziarie designate al fair value (Fair value Option);
    • connessi gestionalmente con attività e passività classificate nel portafoglio di negoziazione e che prevedono la liquidazione di differenziali o di margini a più scadenze;
  • gli interessi di mora, eventualmente previsti in via contrattuale, sono contabilizzati a conto economico solo al momento del loro effettivo incasso;
  • i dividendi sono rilevati a conto economico nel momento in cui sorge il diritto legale ad incassarli, e quindi nel momento in cui ne viene deliberata la distribuzione;
  • gli utili e le perdite conseguenti alla prima iscrizione al fair value degli strumenti finanziari sono riconosciuti a conto economico, in sede di rilevazione dell'operazione, sulla base della differenza tra il corrispettivo pagato o incassato ed il fair value dello strumento stesso, solamente quando il fair value è determinabile facendo riferimento a transazioni di mercato correnti ed osservabili sul mercato oppure attraverso tecniche di valutazione i cui input siano parametri di mercato osservabili; diversamente, detti utili e perdite sono distribuiti nel tempo tenuto conto della natura e della durata dello strumento;
  • gli utili e le perdite derivanti dalla cessione di strumenti finanziari sono riconosciuti nel conto economico al momento di perfezionamento della vendita, con relativo trasferimento dei rischi e dei benefici, sulla base della differenza tra il corrispettivo incassato ed il valore di iscrizione degli strumenti stessi.

Pagamenti basati su azioni

Si tratta di pagamenti a favore dei dipendenti, come corrispettivo dell'attività lavorativa prestata, regolati con strumenti rappresentativi del capitale, che consistono, ad esempio, nell'assegnazione di:

  • diritti a sottoscrivere aumenti di capitale a pagamento (stock option);
  • diritti a ricevere azioni al raggiungimento di determinati obiettivi.

Ai fini contabili, ai sensi del principio IFRS 2, i pagamenti basati su azioni proprie si configurano come piani "equity settled", da rilevare in base al fair value delle prestazioni lavorative ricevute.

In considerazione delle difficoltà di stima diretta del fair value delle prestazioni lavorative ricevute in contropartita dell'assegnazione di azioni, è possibile misurare il valore delle prestazioni ricevute, in modo indiretto, facendo riferimento al fair value degli strumenti rappresentativi di capitale, alla data della loro assegnazione.

I piani di incentivazione del personale basati su azioni proprie vengono quindi rilevati a conto economico (voce "160. a) Spese per il personale") in contropartita di un corrispondente incremento del patrimonio netto (voce "140. Riserve"), sulla base del fair value degli strumenti finanziari attribuiti alla data di assegnazione ed in funzione del criterio di competenza della prestazione lavorativa fornita.

In particolare, quando le azioni assegnate non sono immediatamente "usufruibili" dal dipendente, ma lo saranno quando il dipendente avrà completato uno specifico periodo di servizio, l'impresa riconosce il costo, come corrispettivo della prestazione resa, lungo il periodo di maturazione delle condizioni stesse ("vesting period").

Per le società controllate, i piani di incentivo basati sulle azioni della Capogruppo, e non su azioni proprie, si configurano come piani "cash settled". Ai sensi dell'IFRS 2, nei rispettivi bilanci d'impresa, il costo di competenza viene quindi rilevato tra le spese per il personale in contropartita di un incremento della voce del passivo "Fondi per rischi ed oneri". Nell'ottica del bilancio consolidato tali piani, essendo regolati tramite le azioni della Capogruppo, trovano invece rappresentazione come piani "equity settled" in base al trattamento in precedenza illustrato.

Pronti contro termine, prestito titoli e riporti

Le operazioni di pronti contro termine o di riporto, con le quali la Banca vende a terzi dei titoli con l'obbligo di riacquisto degli stessi alla scadenza delle operazioni ad un prezzo predeterminato, vengono iscritte nei debiti verso banche o verso clientela a seconda della controparte. Analogamente, le operazioni di pronti contro termine o di riporto, con le quali la Banca acquista da terzi dei titoli con l'obbligo di rivendita degli stessi alla scadenza delle operazioni ad un prezzo predeterminato, sono contabilizzate come crediti verso banche o clientela (categoria contabile delle "Attività finanziarie valutate al costo ammortizzato"), a seconda della controparte. La differenza tra il prezzo a pronti e il prezzo a termine delle predette operazioni è contabilizzata come interesse (passivo o attivo a seconda dei casi) e registrata per competenza lungo la vita dell'operazione. Le operazioni di prestito titoli nelle quali la garanzia è rappresentata da contante che rientra nella piena disponibilità economica del prestatore vengono rilevate in bilancio come le anzidette operazioni di pronti contro termine.

Nel caso di operazioni di prestito titoli con garanzia costituita da altri titoli, ovvero senza garanzia, il prestatore e il prestatario continuano a rilevare nell'attivo dello stato patrimoniale, rispettivamente, il titolo oggetto del prestito e quello eventualmente dato in garanzia. La remunerazione di tale operatività è rilevata dal prestatore nella voce "40. Commissioni attive" e dal prestatario nella voce "50. Commissioni passive".

Compensazione di strumenti finanziari

Ai sensi dello IAS 32, paragrafo 42, le attività finanziarie e le passività finanziarie sono oggetto di compensazione ed evidenziate in bilancio per il saldo netto, qualora l'entità:

  • abbia un diritto legale ad operare tale compensazione, correntemente esercitabile in tutte le circostanze, siano esse afferenti al normale svolgimento del business siano esse relative a situazioni di inadempimento, insolvenza, fallimento delle parti;
  • intenda regolare le transazioni per il saldo netto o in base ad un regolamento su base lorda i cui effetti sostanziali siano equivalenti ad un regolamento netto.

Per gli strumenti derivati rientranti in accordi di compensazione che rispettano i requisiti in precedenza illustrati la Circolare n. 262 prevede di effettuare la compensazione tra tutti i derivati di negoziazione e tutti i derivati di copertura. Qualora lo sbilancio dei derivati di negoziazione dovesse essere di segno opposto rispetto allo sbilancio di tutti i derivati di copertura, è prevista una rappresentazione su base netta di tali sbilanci: convenzionalmente, il saldo netto viene allocato nel portafoglio di negoziazione piuttosto che nei derivati di copertura, in funzione della prevalenza del valore assoluto tra lo sbilancio dei derivati di negoziazione e quello dei derivati di copertura.

In ottemperanza a quanto richiesto dal principio contabile IFRS 7, informazioni di maggior dettaglio sono fornite nelle tavole contenute nella Parte B – Altre informazioni della presente nota integrativa, nelle quali sono esposti in particolare:

  • i valori di bilancio di attività e passività che presentano i requisiti previsti dallo IAS 32, paragrafo 42, prima e dopo la compensazione contabile;
  • le esposizioni soggette ad accordi quadro di compensazione che non hanno dato luogo a compensazione ma che potenzialmente la possono attivare in seguito a specifiche circostanze;
  • le garanzie reali ad esse connesse.

Cartolarizzazioni – cancellazione dal bilancio delle attività finanziarie cedute

Nelle operazioni di cartolarizzazione originate dalla Banca, la cessione delle attività finanziarie ad una società veicolo, anche se pro soluto, è tale da comportarne la cancellazione dal bilancio (cosiddetta "derecognition"), soltanto nell'ipotesi in cui vi sia un sostanziale trasferimento dei rischi e dei benefici. Nel caso in cui non sia possibile accertare il sostanziale trasferimento di rischi e benefici, le attività cedute vengono cancellate qualora la Banca non mantenga alcun tipo di controllo sulle stesse. Qualora ricorrano tali circostanze, la differenza tra il valore di carico delle attività cedute ed il corrispettivo ricevuto, incluse le nuove attività acquisite, è oggetto di rilevazione come utili o perdite di conto economico.

Diversamente, non si procede ad alcuna derecognition dal bilancio qualora la Banca abbia mantenuto i rischi ed i benefici associati al portafoglio cartolarizzato, ancorché ceduto pro-soluto, per il tramite, ad esempio, della sottoscrizione integrale della tranche dei titoli junior, ossia dei titoli che sopportano il rischio delle prime perdite, o dell'assunzione di esposizioni analoghe. Conseguentemente, nel bilancio separato della banca originator i crediti ceduti devono continuare a rimanere iscritti in bilancio come "Attività cedute e non cancellate", mentre il corrispettivo incassato dalla cessione deve essere rilevato in contropartita di un debito verso la società veicolo, al netto dei titoli sottoscritti dalla banca stessa.

Per ulteriori dettagli si fa rinvio all'informativa riportata nella presente Nota Integrativa, in corrispondenza della "Parte E – Sezione 1 – C. Operazioni di cartolarizzazione".

Leasing

L'IFRS 16 definisce il leasing come quel contratto, o parte di un contratto, in base al quale il locatore concede al locatario il diritto di utilizzare un bene identificato (c.d. ROU - "Right Of Use") per un certo periodo di tempo in cambio di un determinato corrispettivo. Gli elementi chiave per definire se un contratto, o una sua parte, rispetti la definizione di leasing sono rappresentati dal fatto che il bene sia identificato, che il locatario abbia il diritto di controllare l'utilizzo dello stesso e di riceverne sostanzialmente tutti i benefici economici.

Contabilizzazione nel bilancio del locatario

Per il locatario, il modello contabile prevede la rilevazione nella situazione patrimoniale di una passività sulla base del valore attuale dei canoni futuri da pagare per la durata contrattuale in contropartita dell'iscrizione, tra le attività, del diritto d'uso del bene oggetto del contratto di leasing.

Nel dettaglio, la data di rilevazione iniziale dell'attività e della passività nella situazione patrimoniale della società corrisponde alla data di decorrenza del contratto, ovvero alla data in cui l'attività viene resa disponibile al locatario.

A tale data il locatario rileva:

  • tra le "Attività materiali", l'attività per il diritto d'uso, determinata dalla somma dei seguenti valori:
    • valore attuale dei pagamenti futuri (valore della passività iscritta);
    • costi diretti iniziali (come ad esempio i costi per agenti);
    • canoni di leasing pagati in anticipo (maxicanone);
    • stima di eventuali costi per la rimozione e il ripristino, rilevati in ottemperanza allo IAS 37;
    • al netto di eventuali incentivi al leasing ricevuti dal locatore;
  • tra le "Passività finanziarie valutate al costo ammortizzato", la passività finanziaria, pari al valore attuale dei pagamenti dovuti per il leasing. Il tasso di attualizzazione utilizzato è pari al tasso di interesse

marginale ("incremental borrowing rate") alla data di stipula del contratto. Tale tasso è stato identificato in quello utilizzato ai fini gestionali ed esprime il costo medio del funding del Gruppo sia di tipo secured che unsecured, considerato nello scaglione temporale in cui ricade la scadenza del contratto.

Nell'identificare un contratto di leasing, Banco BPM si avvale della facoltà concessa dall'IFRS 16 di non considerare i contratti "short term", ossia quelli aventi una scadenza inferiore ai 12 mesi, e quelli "low value" ossia aventi un valore dei beni a nuovo inferiore a 5.000 euro. Per i contratti rientranti nelle citate fattispecie, i costi dei canoni vengono registrati direttamente a conto economico al momento della maturazione.

Con riferimento alla durata del leasing, oltre al periodo non annullabile in cui la Banca non può sottrarsi dal pagamento dei canoni, vengono considerate le opzioni di proroga qualora sia ritenuto ragionevolmente certo il loro esercizio da parte della Banca, tenuto conto di tutti i fatti e le circostanze. In particolare, con riferimento ai contratti che prevedono la facoltà del locatario di rinnovare la locazione al termine del primo periodo la Banca considera la durata iniziale del contratto di affitto (es. durata di 12 anni per i contratti di affitto 6 anni + 6 anni) e, decorsa tale durata, il successivo primo periodo di rinnovo (es. successivi 6 anni), laddove non vi siano evidenze ragionevoli che possano portare ad un ulteriore periodo di rinnovo o, viceversa, alla fine del contratto. Inoltre si assume che il contratto di leasing venga rinnovato nel successivo periodo qualora nei 18 mesi antecedenti la scadenza del primo periodo o del successivo rinnovo il locatario non abbia dato disdetta al locatore.

Successivamente all'iscrizione:

  • il diritto d'uso deve essere valutato al costo in base allo IAS 16 ed oggetto di ammortamento ed eventuale impairment lungo la durata del contratto o la vita utile del bene;
  • la passività viene valutata al costo ammortizzato, ovvero viene incrementata a seguito della maturazione degli interessi passivi e progressivamente ridotta per effetto del pagamento dei canoni.

In caso di modifica nei pagamenti dovuti per il leasing, la passività deve essere rideterminata, in contropartita all'attività per diritto d'uso. La modifica può determinare l'iscrizione di un leasing separato (se aumenta l'oggetto del contratto in essere) oppure la modifica del contratto esistente, con conseguente variazione del debito per leasing alla data di efficacia della modifica. Le variazioni sono rilevate in contropartita del diritto d'uso, ad eccezione di utili e perdite derivanti dalla cancellazione (parziale o totale) della locazione che confluiscono a conto economico.

Contabilizzazione nel bilancio del locatore

Il locatore deve distinguere nel proprio bilancio, la contabilizzazione dei beni concessi in leasing finanziario da quella dei beni concessi in leasing operativo.

Un leasing è classificato come finanziario se trasferisce sostanzialmente tutti i rischi e i benefici al locatario. Il leasing finanziario rappresenta, di fatto, un contratto di finanziamento con cui la società di leasing acquista, in vece del locatario, un bene cedendogli il diritto d'uso.

La contabilizzazione nel bilancio del locatore avviene con il metodo finanziario, mediante l'iscrizione di un credito di ammontare pari alla quota capitale dei canoni da percepire (aumentato dei costi esterni di transazione "up-front" non recuperati e ridotto dei ricavi di transazione "up-front" che concorrono alla remunerazione del credito), come se si trattasse di un'operazione di finanziamento.

Successivamente, il credito viene valutato al costo ammortizzato, pari al valore di prima iscrizione diminuito dei rimborsi di capitale, diminuito o aumentato dell'ammortamento - calcolato col metodo del tasso di interesse effettivo della differenza tra l'ammontare erogato e quello rimborsabile a scadenza, riconducibile tipicamente ai costi/proventi imputati direttamente al singolo credito. I crediti sono soggetti alle regole dell'impairment. Per maggiori dettagli sulle regole di contabilizzazione dei crediti valutati al costo ammortizzato si fa rinvio al punto "3. Attività finanziarie valutate al costo ammortizzato" della presente parte A.2.

Il leasing operativo nel bilancio del locatore viene rappresentato a livello patrimoniale lasciando i beni locati tra le "Attività materiali ad uso investimento" che sono valutate al fair value, al pari delle restanti attività iscritte nella categoria. Nel conto economico i proventi derivanti dalla locazione confluiscono tra gli "altri proventi di gestione".

Esposizioni creditizie fuori bilancio - garanzie rilasciate ed impegni

Le esposizioni creditizie fuori bilancio sono rappresentate dalle garanzie rilasciate e dagli impegni ad erogare fondi a condizioni e termini predefiniti che comportano l'assunzione di un rischio creditizio e rientrano nel perimetro delle disposizioni in tema di impairment previsti dall'IFRS 9.

Il valore di prima iscrizione delle garanzie rilasciate è pari al fair value, che normalmente corrisponde all'importo ricevuto al momento dell'emissione della garanzia.

Successivamente le garanzie rilasciate sono valutate al maggiore tra l'importo rilevato in sede di prima iscrizione, al netto di eventuale quota ammortizzata, e l'importo stimato per adempiere all'obbligazione.

Ai fini del calcolo della perdita attesa sono utilizzate le stesse metodologie di allocazione nei tre stadi di rischio creditizio previste dall'IFRS 9 e già descritte nell'ambito della parte "3 – Attività finanziarie valutate al costo ammortizzato" e "2 – Attività finanziarie valutate al fair value con impatto sulla redditività complessiva" nonché nella parte "15 – Altre informazioni, Modalità di determinazione delle perdite di valore di attività finanziarie (impairment)".

Come rappresentato nella parte "10 – Fondi per rischi e oneri", i fondi correlati alla svalutazione di garanzie rilasciate ed impegni ad erogare fondi sono iscritti nella voce di stato patrimoniale "100. Fondi per rischi e oneri: a) impegni e garanzie rilasciate", in conformità alle disposizioni contenute nella Circolare n. 262 di Banca d'Italia; la contropartita è la voce di conto economico "170. Accantonamenti netti ai fondi per rischi e oneri: a) impegni e garanzie rilasciate".

Aggregazioni aziendali, avviamento e modifiche interessenze azionarie

Un'aggregazione aziendale consiste nell'unione di imprese o di attività aziendali distinte in un unico soggetto tenuto alla redazione del bilancio.

Un'aggregazione può dar luogo ad un legame partecipativo tra la Capogruppo acquirente e la controllata acquisita. In tale circostanza, l'acquirente applica il principio IFRS 3 nel bilancio consolidato mentre nel bilancio separato rileva l'interessenza acquisita come partecipazione in una controllata applicando il principio contabile IAS 27 "Bilancio separato".

Un'aggregazione può anche prevedere l'acquisto dell'attivo netto di un'altra entità, incluso l'eventuale avviamento, oppure l'acquisto del capitale di un'altra entità (fusioni, conferimenti, acquisizioni di rami d'azienda). Una tale aggregazione non si traduce in un legame partecipativo analogo a quello tra controllante e controllata e quindi in tali casi si applica il principio contabile IFRS 3 anche nel bilancio separato dell'acquirente.

Le aggregazioni aziendali sono contabilizzate usando il metodo dell'acquisto ("purchase method"), che richiede: (i) l'identificazione dell'acquirente; (ii) la determinazione del costo dell'aggregazione; (iii) l'allocazione del prezzo di acquisizione ("Purchase Price Allocation").

Identificazione dell'acquirente

Il principio IFRS 3 richiede che per tutte le aggregazioni aziendali venga individuato un acquirente, identificato nel soggetto che ottiene il controllo su un'altra entità, inteso come il potere di determinare le politiche finanziarie e gestionali di tale entità al fine di ricevere benefici dalle sue attività. In presenza di operazioni di aggregazione che determinano lo scambio di interessenze partecipative, l'individuazione dell'acquirente deve considerare fattori quali: (i) il numero delle nuove azioni ordinarie con diritto di voto emesse rispetto al totale delle azioni ordinarie con diritto di voto che costituiranno il capitale della società esistente dopo l'aggregazione; (ii) il fair value delle entità che partecipano all'aggregazione; (iii) la composizione dei nuovi organi societari; (iv) l'entità che emette le nuove azioni.

Determinazione del costo dell'aggregazione

Il corrispettivo trasferito in un'aggregazione aziendale è pari al fair value, alla data dell'acquisizione, delle attività cedute, delle passività sostenute e degli strumenti di capitale emessi dall'acquirente in cambio dell'ottenimento del controllo dell'acquisito. Il corrispettivo che l'acquirente trasferisce in cambio dell'entità acquisita comprende qualsiasi attività e passività risultante da un accordo sul "corrispettivo potenziale", da rilevare alla data di acquisizione sulla base del fair value. Modifiche al corrispettivo trasferito sono possibili se derivano da informazioni addizionali su fatti e circostanze che esistevano alla data di acquisizione e sono riconoscibili entro il periodo di misurazione dell'aggregazione aziendale (ossia entro dodici mesi dalla data dell'acquisizione, come di seguito verrà precisato). Ogni altra modifica che deriva da eventi o circostanze successive all'acquisizione, come ad esempio quella riconosciuta al venditore legata al raggiungimento di determinate performance reddituali, deve essere rilevata nel conto economico.

I costi correlati all'acquisizione, che includono provvigioni di intermediazione, spese di consulenza, legali, contabili, professionali, costi amministrativi generali, sono registrati nel conto economico al momento del loro sostenimento, ad eccezione dei costi di emissione di titoli azionari e di titoli di debito che sono rilevati sulla base di quanto disposto dal principio contabile IAS 32.

Allocazione del prezzo di acquisizione (Purchase Price Allocation)

In base al metodo dell'acquisto, alla data di acquisizione, l'acquirente deve allocare il costo dell'aggregazione (c.d. PPA, "Purchase Price Allocation") alle attività identificabili acquisite, alle passività assunte misurate ai relativi fair value a tale data, rilevando altresì il valore degli interessi di minoranza dell'entità acquisita. Eccezioni all'applicazione di questo principio sono la rilevazione:

  • delle imposte sul reddito;
  • delle passività relative ai benefici ai dipendenti;
  • delle attività derivanti da indennizzi;
  • dei diritti riacquisiti;
  • delle operazioni con pagamento basato su azioni;
  • delle attività possedute per la vendita

per i quali si applicano i rispettivi principi di riferimento.

Occorre pertanto redigere una situazione patrimoniale della società acquisita, alla data dell'acquisizione, valorizzando al fair value le attività identificabili acquisite (comprese eventuali attività immateriali in precedenza non rilevate dall'entità acquisita) e le passività identificabili assunte (comprese quelle potenziali).

Per ogni aggregazione aziendale, le interessenze di minoranza possono essere rilevate al fair value o in proporzione alla quota detenuta nelle attività nette identificabili della società acquisita.

In aggiunta, se il controllo viene realizzato mediante acquisti successivi (aggregazioni aziendali realizzate in più fasi), l'interessenza azionaria in precedenza detenuta è oggetto di misurazione al fair value alla data dell'acquisizione e la differenza rispetto al precedente valore di carico deve essere rilevata nel conto economico. Alla data di acquisizione l'acquirente deve quindi determinare la differenza tra:

  • la sommatoria di:
    • il costo dell'aggregazione;
    • l'importo di qualsiasi interessenza di minoranza come sopra illustrato;
    • il fair value delle eventuali interessenze azionarie in precedenza detenute dall'acquirente;
    • il fair value delle attività nette identificabili acquisite, comprese le passività potenziali.

L'eventuale differenza positiva deve essere iscritta come avviamento (Goodwill); diversamente, l'eventuale differenza negativa deve essere rilevata nel conto economico dell'entità risultante dall'aggregazione aziendale quale utile derivante dall'acquisto a prezzi favorevoli (avviamento negativo o Badwill), dopo avere effettuato una nuova misurazione volta ad accertare il corretto processo di identificazione di tutte le attività acquisite e delle passività assunte.

L'identificazione del fair value delle attività e delle passività deve essere perfezionata in modo definitivo entro il termine massimo di dodici mesi dalla data di acquisizione (periodo di misurazione).

Una volta ottenuto il controllo ed applicato il metodo dell'acquisizione in precedenza descritto, qualsiasi ulteriore variazione in aumento o diminuzione nell'interessenza partecipativa in una società controllata che continua a mantenersi di controllo è contabilizzata come una transazione tra soci. Pertanto, i valori contabili del patrimonio netto di gruppo e di terzi devono essere rettificati per riflettere le modifiche di interessenze nella controllata. Qualsiasi differenza tra il valore per il quale le interessenze di minoranza vengono rettificate ed il fair value del corrispettivo pagato o ricevuto deve essere rilevata direttamente nel patrimonio netto di gruppo.

In presenza di un evento che determina la perdita del controllo, viene rilevato un effetto di conto economico pari alla differenza tra (i) la somma del fair value del corrispettivo ricevuto e del fair value dell'interessenza residua detenuta e (ii) il precedente valore contabile delle attività (incluso l'avviamento), delle passività della controllata, dell'eventuale patrimonio di terzi. Gli ammontari in precedenza riconosciuti nel prospetto della redditività complessiva (come ad esempio le riserve da valutazione di attività finanziarie valutate al fair value con impatto sulla redditività complessiva) devono essere contabilizzati analogamente a quanto richiesto nel caso in cui la controllante avesse dismesso direttamente le attività o le relative passività (mediante riclassifica nel conto economico o nel patrimonio netto).

Il fair value di una qualsiasi interessenza detenuta nella ex partecipazione di controllo deve essere considerato pari al fair value al momento della rilevazione iniziale di un'attività finanziaria in base all'IFRS 9, oppure, laddove appropriato, pari al costo al momento della rilevazione iniziale in una società collegata o in un'entità a controllo congiunto.

Non sono considerate aggregazioni aziendali le operazioni realizzate con finalità riorganizzativa, tra due o più imprese o attività aziendali facenti parte del Gruppo. Tali operazioni ("business combinations under common control") sono escluse dall'ambito di applicazione dell'IFRS 3 e, in mancanza di un principio di riferimento, vengono contabilizzate facendo riferimento ai documenti interpretativi/orientamenti preliminari di Assirevi, ovvero in continuità di valori dell'entità acquisita nel bilancio dell'acquirente, qualora non presentino una significativa influenza sui flussi di cassa futuri; in particolare i valori adottati sono quelli risultanti dal bilancio consolidato del Gruppo alla data di trasferimento delle attività. Ciò in aderenza a quanto previsto dallo IAS 8, paragrafo 10, che richiede, in assenza di un principio specifico, di fare uso del proprio giudizio nell'applicare un principio contabile al fine di fornire un'informativa rilevante, attendibile, prudente e che rifletta la sostanza economica dell'operazione.

Modalità di determinazione delle perdite di valore degli strumenti finanziari IFRS 9 (impairment)

Ad ogni data di bilancio o di situazione infrannuale, i finanziamenti e i titoli di debito classificati nelle voci delle "Attività finanziarie valutate al costo ammortizzato" e delle "Attività finanziarie valutate al fair value con impatto sulla redditività complessiva" - nonché le esposizioni fuori bilancio rappresentate dagli impegni ad erogare fondi e dalle garanzie rilasciate - devono essere assoggettate ad un processo di impairment, finalizzato a stimare le perdite di valore attese per rischio di credito (cosiddette "ECL – Expected Credit Losses").

Aspetti generali del modello di impairment

Secondo il modello di calcolo delle Expected Credit Losses le perdite devono essere registrate non solo facendo riferimento alle oggettive evidenze di perdite di valore già manifestatesi alla data di valutazione, ma anche sulla base dell'aspettativa di perdite di valore future non ancora verificatesi.

In particolare, il modello ECL prevede che i sopracitati strumenti debbano essere classificati in tre distinti "Stage", in funzione della loro qualità creditizia assoluta o relativa rispetto all'erogazione iniziale, a cui corrispondono diversi criteri di misurazione delle perdite attese. Nel dettaglio:

  • Stage 1: accoglie le attività finanziarie performing, originate o acquisite, per le quali non si osserva un significativo deterioramento del rischio di credito ("SICR – Significant Increase in Credit Risk") rispetto alla data di rilevazione iniziale;
  • Stage 2: accoglie le attività finanziarie performing che alla data di valutazione hanno registrato un significativo deterioramento del rischio di credito rispetto alla prima iscrizione, sebbene non deteriorate;
  • Stage 3: comprende tutte le esposizioni per le quali si riscontrino uno o più eventi in grado di impattare negativamente sui flussi finanziari (evidenze di impairment), ossia le esposizioni che sono considerate come deteriorate.

Per le esposizioni rientranti nello Stage 1 la perdita attesa viene contabilizzata, alla data di rilevazione iniziale e ad ogni data di reporting successiva, su un orizzonte temporale fino a un anno; per quelle riconducibili allo Stage 2 e 3 le perdite attese vengono rilevate in un orizzonte temporale che considera tutta la vita residua dello strumento (lifetime).

Eccezione a quanto sopra è rappresentata dalle attività finanziarie considerate come deteriorate fin dalla loro acquisizione o origine (cosiddetti "POCI – Purchased or Originated Credit Impaired"), per la quale si fa rinvio a quanto illustrato nel paragrafo "Attività finanziarie deteriorate acquisite o originate", di seguito riportato.

Per Banco BPM, il perimetro delle esposizioni classificate nello Stage 3 corrisponde a quello delle esposizioni deteriorate, individuate sulla base delle definizioni stabilite dalla normativa di vigilanza (Circolare di Banca d'Italia n. 272 "Matrice dei conti") e richiamate dalla Circolare di Banca d'Italia n. 262 "Il bilancio bancario: schemi e regole di compilazione", in quanto ritenute coerenti con la normativa contabile IAS/IFRS, in termini di evidenze obiettive di impairment. In base alle citate circolari, il perimetro delle esposizioni deteriorate corrisponde all'aggregato "Non Performing Exposure", definito dal Regolamento UE 2015/227 con il quale è stato recepito l'ITS dell'EBA "Implementing Technical Standards (ITS) on Supervisory reporting on Forbearance and Non-Performing exposure" (EBA/ITS/2013/03/rev1 24/7/2014). Nel dettaglio, le richiamate circolari individuano le seguenti categorie di attività deteriorate:

  • Sofferenze: rappresentano il complesso delle esposizioni per cassa e "fuori bilancio" nei confronti di un soggetto in stato di insolvenza (anche non accertato giudizialmente) o in situazioni sostanzialmente equiparabili, indipendentemente dalle eventuali previsioni di perdita formulate dalla banca;
  • Inadempienze probabili ("unlikely to pay"): rappresentano le esposizioni per cassa e fuori bilancio, per cui non ricorrono le condizioni per la classificazione del debitore fra le sofferenze e per le quali si ritiene improbabile che, senza il ricorso ad azioni quali l'escussione delle garanzie, il debitore adempia integralmente (in linea capitale e/o interessi) alle sue obbligazioni creditizie. Tale valutazione viene effettuata in maniera indipendente dalla presenza di eventuali importi (o rate) scaduti e non pagati. La classificazione tra le inadempienze probabili non è necessariamente legata alla presenza esplicita di anomalie, quali il mancato rimborso, ma è legata alla sussistenza di elementi indicativi di una situazione di rischio di inadempimento del debitore (ad esempio, una crisi del settore industriale in cui opera il debitore);
  • Esposizioni scadute e/o sconfinanti deteriorate: le esposizioni per cassa, diverse da quelle classificate tra le sofferenze o le inadempienze probabili, che, alla data di riferimento, presentano una posizione scaduta e/o sconfinante da più di 90 giorni, secondo le soglie di significatività previste dalla citata normativa. Per Banco BPM le esposizioni scadute e/o sconfinanti deteriorate sono determinate facendo riferimento alla posizione del singolo debitore.

In aggiunta, la normativa di Banca d'Italia, in linea con gli standard dell'EBA, ha introdotto la definizione di "esposizioni oggetto di concessione" (cosiddette "Forborne Exposure"). Trattasi in particolare delle esposizioni beneficiarie di misure di tolleranza, che consistono in concessioni, in termini di modifica e/o di rifinanziamento di un preesistente credito, nei confronti di un debitore esclusivamente in ragione di, o per prevenire, un suo stato di difficoltà finanziaria che potrebbe avere effetti negativi sulla sua capacità di adempiere agli impegni contrattuali originariamente assunti, e che non sarebbero state concesse ad un altro debitore con analogo profilo di rischio non in difficoltà finanziaria. Dette concessioni devono essere identificate a livello di singola linea di credito e possono riguardare esposizioni di debitori classificati sia nello status performing che nello status non performing (deteriorato). Per le esposizioni con misure di forbearance, classificate tra le inadempienze probabili, il ritorno tra le esposizioni performing, ed in particolare tra le esposizioni dello "Stage 2", può avvenire solo dopo che sia trascorso un anno dal momento della concessione (cosiddetto "probation period") e che siano soddisfatte tutte le altre condizioni previste dal paragrafo 157 dell'ITS dell'EBA.

In ogni caso, le esposizioni rinegoziate non devono essere considerate forborne quando il debitore non si trovi in una situazione di difficoltà finanziaria: trattasi di rinegoziazioni concesse per motivi commerciali.

Perdite di valore su strumenti finanziari performing

Per le attività finanziarie performing, ossia per quelle attività non considerate deteriorate come in precedenza definite, si rende necessario valutare, a ciascuna reporting date, a livello di singolo rapporto, la presenza di un significativo deterioramento del rischio creditizio (SICR – "Significant Increase in Credit Risk", tramite confronto tra il rischio di credito associato allo strumento finanziario all'atto della valutazione e quello al momento iniziale dell'erogazione o dell'acquisizione. Tale confronto viene effettuato assumendo a riferimento sia criteri quantitativi che qualitativi. Più in dettaglio, al fine di accertare l'esistenza di un significativo deterioramento della qualità creditizia ed il conseguente passaggio dello strumento finanziario dallo Stage 1 allo Stage 2, Banco BPM ha individuato i seguenti criteri ("Stage Assignment"):

  • criteri quantitativi relativi, basati su osservazioni statistiche, ritenute espressione di intervenuto significativo incremento del rischio di credito nel tempo;
  • criteri qualitativi assoluti, rappresentati dall'identificazione di trigger event o dal superamento di soglie assolute nell'ambito del processo di monitoraggio del credito;
  • backstop indicators, ovvero fattori di "delinquency" del credito, la cui manifestazione fa presumere che si sia verificato un significativo incremento del rischio di credito, a meno di evidenze contrarie.

Una volta definita l'allocazione nei diversi stadi di rischio creditizio, le perdite attese (ECL) vengono determinate, attribuendo alla singola operazione o tranche di titolo, i seguenti parametri di rischio:

• PD (Probabilità di Default): rappresenta la probabilità che un'esposizione performing possa migrare nello status di deteriorato, nell'orizzonte temporale di un anno. Tale fattore viene quantificato attraverso i modelli di rating interno dell'esposizione o sulla base di dati medi di segmento/portafoglio;

  • LGD (Loss Given Default): trattasi della percentuale di perdita in caso default, quantificata sull'esperienza storica dei recuperi attualizzati sulla base delle pratiche deteriorate;
  • (EAD Exposure At Default), ossia l'esposizione al momento del default.

Le rettifiche di valore per perdite attese sono quindi quantificate come prodotto tra i parametri di PD, LGD ed EAD. I modelli utilizzati per la stima di tali parametri fanno leva sugli omologhi parametri utilizzati ai fini regolamentari, apportando specifici adattamenti per tenere conto dei differenti requisiti e finalità tra la normativa contabile e quella prudenziale. In linea con il modello di impairment IFRS 9, i principali adeguamenti sono finalizzati a:

  • rimuovere i margini di conservativismo richiesto ai soli fini prudenziali;
  • tenere conto delle condizioni del ciclo economico corrente (PiT Point-in-Time) in sostituzione di una misurazione dei parametri lungo il ciclo economico (TTC – Through the cycle) richiesta ai fini regolamentari;
  • introdurre informazioni previsionali riguardanti la futura dinamica dei fattori macroeconomici (Forward looking) ritenuti potenzialmente in grado di influenzare la situazione del debitore;
  • estendere i parametri di rischio ad una prospettiva pluriennale, tenendo conto della durata dell'esposizione creditizia da valutare (lifetime).

Nel dettaglio, le PD calcolate lungo la vita dello strumento sono ottenute sulla base delle PD regolamentari, che considerano l'intero ciclo economico TTC, opportunamente calibrate, mediante modelli satellite, per riflettere i tassi di inadempienza in base alle condizioni correnti (PiT) e prospettiche (forward looking).

I valori di LGD sono assunti pari ai tassi di recupero regolamentari calcolati lungo il ciclo economico (TTC), opportunamente adattati al fine di rimuovere alcuni margini di conservativismo dei modelli regolamentari, rappresentati dai costi indiretti e dalla componente legata al ciclo economico avverso (cosiddetta componente "down turn"), nonché per riflettere i più attuali tassi di recupero (Pit) e le aspettative circa i futuri trend (forward looking).

Per la determinazione delle EAD lifetime, l'esposizione ad ogni data futura di pagamento è rappresentata dal debito residuo, sulla base del piano di ammortamento, maggiorato delle eventuali rate impagate/scadute. Per le esposizioni fuori bilancio (impegni ad erogare fondi e garanzie rilasciate) l'EAD è pari al valore nominale ponderato per un apposito fattore di conversione creditizia (CCF – Credit Conversion Factor).

Le previsioni degli indicatori macroeconomici (forward looking) sono quantificati sulla base di tre possibili scenari futuri ai quali sono assegnate le rispettive probabilità di accadimento, determinate internamente dal Gruppo. In maggior dettaglio, accanto allo scenario "baseline" ritenuto maggiormente probabile, sono stati elaborati uno scenario migliorativo e uno scenario peggiorativo.

Da ultimo, per la stima delle perdite attese lungo la vita dello strumento, l'arco temporale di riferimento è rappresentato dalla data di scadenza contrattuale; per gli strumenti senza scadenza, la stima delle perdite attese fa riferimento ad un orizzonte temporale di un anno rispetto alla data di reporting.

Per ulteriori dettagli sul modello di determinazione delle perdite attese sulle esposizioni non deteriorate, con particolare riferimento ai criteri di stage assignment, alla modalità di determinazione dei fattori forward looking e relative probabilità di accadimento nonché all'analisi di sensitività delle perdite attese riferite ai finanziamenti non deteriorati nei confronti della clientela, si fa rinvio a quanto illustrato nella Parte E della Nota Integrativa consolidata.

Perdite di valore su strumenti finanziari deteriorati

Come in precedenza illustrato, per le attività finanziarie deteriorate, alle quali è associata una probabilità di default del 100%, l'ammontare delle rettifiche di valore per le perdite attese relative a ciascun credito è pari alla differenza tra il valore di bilancio (situazione infrannuale) dello stesso al momento della valutazione (costo ammortizzato), ed il valore attuale dei previsti flussi di cassa futuri, calcolato applicando il tasso di interesse effettivo originario o una sua ragionevole approssimazione laddove il tasso originario non sia direttamente reperibile. I flussi finanziari sono stimati sulla base delle previsioni di recupero attese lungo l'intera durata dell'attività (lifetime), tenendo conto del presumibile valore di realizzo al netto delle eventuali garanzie.

Al fine della stima dei previsti flussi incassati e relativa tempistica, i crediti in esame sono oggetto di un processo di valutazione analitica. Per alcune categorie omogenee di crediti deteriorati, i processi valutativi contemplano che le previsioni di perdita siano basate su metodologie di calcolo di tipo "forfettario", da ricondurre in modo analitico ad

ogni singola posizione. Il perimetro delle esposizioni assoggettate ad un processo di valutazione forfettaria è rappresentato:

  • dalle sofferenze e inadempienze probabili con esposizione inferiore o uguale ad una soglia di rilevanza stabilita pari a 1.000.000 di euro;
  • dal complesso delle esposizioni "past due" deteriorate a prescindere dalla soglia di rilevanza dell'esposizione. Trattasi in particolare dei crediti che presentano sconfinamenti continuativi o ritardati pagamenti, individuati in via automatica a cura delle procedure informatiche della Banca, secondo le citate regole dell'Organo di Vigilanza.

La metodologia di calcolo "forfettaria" prevede approcci di valutazione differenziati in funzione dello stato di rischio della controparte al momento della quantificazione (Sofferenza, Inadempienza Probabile, Past Due), della tipologia di esposizione (Secured, Unsecured), della presenza di garanzie diverse da quelle ipotecarie (fidejussioni, pegni, confidi). Nel dettaglio, per le esposizioni Secured la valutazione si basa sulla valorizzazione dei beni sottostanti (collateral), mentre per quelle Unsecured la previsione di perdita è definita come complemento rispetto alle curve di recupero basate sull'osservazione delle serie storiche interne, tenuto conto di eventuali elementi mitiganti derivanti dalla presenza di altre garanzie. In aggiunta, ai fini della previsione di perdita si considera il cosiddetto "time value", ossia del tempo stimato per il recupero del credito nonché la probabilità di passaggio allo stato di sofferenza (Danger Rate) per le esposizioni classificate ad Inadempienza probabile.

In funzione dello status di deterioramento e della tipologia di esposizione, la determinazione del valore di recupero viene effettuata prendendo come riferimento un approccio "going concern" piuttosto che "gone concern".

L'approccio going concern trova applicazione qualora si ritenga che l'attività operativa del debitore possa continuare a generare, in un futuro prevedibile, flussi di cassa da utilizzare per il pagamento dei debiti finanziari verso tutti i creditori, sulla base dei piani di rimborso previsti. L'approccio in esame prevede, quale fonte di rimborso, la redditività disponibile proveniente dall'attività operativa del cliente o da altre fonti finanziarie, nonché il corrispettivo stimato derivante dall'escussione delle eventuali garanzie reali o personali (per la quota parte non coperta dalla redditività disponibile). La valutazione della redditività disponibile deve essere condotta in modo prudenziale mediante analisi differenti in funzione della tipologia di clientela e dei dati acquisiti dalla stessa.

L'approccio gone concern viene utilizzato qualora si riscontri o si profili la cessazione dell'attività operativa del cliente e prevede, quale principale fonte di rimborso, il corrispettivo derivante dell'escussione delle garanzie reali (pegno o ipoteca), come avviene per tutte le esposizioni classificate nello status di sofferenza. In aggiunta, devono essere valutati i possibili flussi di rimborso rivenienti da beni aggredibili di proprietà del soggetto debitore o degli eventuali garanti fideiussori.

In coerenza con gli obiettivi di cessione di volta in volta stabiliti dal Consiglio di Amministrazione, per le sole esposizioni della Banca classificate a sofferenza, la quantificazione delle perdite attese include elementi forwardlooking, attraverso l'introduzione di specifici scenari di vendita, laddove la strategia NPL della Banca preveda che il recupero delle citate esposizioni possa avvenire attraverso una cessione sul mercato, nell'ottica di perseguire una strategia di derisking volta a ridurre l'NPL ratio, ossia l'incidenza percentuale delle esposizioni deteriorate rispetto al complesso delle esposizioni.

Conseguentemente, la stima delle perdite attese di tali posizioni riflette, oltre che il recupero atteso attraverso la gestione ordinaria (work out) anche la presenza, opportunamente calibrata, dello scenario di vendita e quindi dei relativi flussi di cassa.

Come espressamente previsto dall'ITG1 dello IASB, nella determinazione delle perdite attese è infatti possibile considerare i flussi recuperabili per il tramite della vendita, nella misura in cui sia possibile elaborare aspettative ed assunzioni desunte in base ad informazioni ragionevoli e dimostrabili (si veda al riguardo il documento: "Meeting Summary – 11 December 2015 - Inclusion of cash flows expected from the sale on default of a loan in the measurement of expected credit losses").

In coerenza con gli obiettivi di cessione di volta in volta stabiliti dal Consiglio di Amministrazione, le esposizioni della Banca classificate nello status di sofferenza sono valutate attraverso la configurazione di due differenti stime dei flussi di cassa attesi:

• la prima determinata assumendo a riferimento lo scenario di recupero dal debitore sulla base dell'attività interna, secondo le linee guida di valutazione ordinaria seguite dalla Banca in precedenza illustrate (scenario work out);

1 Trattasi dell'IFRS Transition Resource Group for impairment of financial instruments, ossia gruppo di lavoro istituito con l'obiettivo di supportare l'implementazione di alcune tematiche relativa al nuovo modello di impairment IFRS 9.

• la seconda assumendo a riferimento lo scenario di recupero tramite cessione del credito (scenario vendita), la cui stima discende dall'importo definito per il recupero interno.

La stima dei flussi recuperabili è quindi pari alla media ponderata per le probabilità assegnate ai due scenari delle stime dei flussi di cassa che la Banca si aspetta di ricevere a fronte dei medesimi. Le perdite attese sono quindi determinate sulla base della differenza tra il valore lordo dell'esposizione creditizia ed i minori flussi recuperabili stimati.

La metodologia di stima delle perdite attese prevede quindi i seguenti passaggi:

  • la segmentazione del portafoglio in differenti cluster, ritenuti rilevanti ai fini dell'analisi del portafoglio di sofferenze (esempio: vintage, ammontare delle esposizioni, tipologia di prodotto, presenza di garanzia e relativa tipologia, segmento clientela);
  • l'assegnazione a ciascun cluster di una differente probabilità di cessione, in coerenza con il raggiungimento del livello di cessioni target deliberate dai competenti organi;
  • la determinazione dei flussi di recupero tramite la vendita, fondata su un modello interno di attualizzazione dei flussi di cassa recuperabili, in base alla tecnica del "discounted cash flows", in funzione di alcuni parametri ritenuti rappresentativi nell'ottica del potenziale acquirente, con l'obiettivo di addivenire ad un prezzo dell'ipotetica cessione di ogni cluster, opportunamente calibrati al fine di tenere conto delle transazioni comparabili osservate sul mercato.

Tenuto conto che le esposizioni oggetto di probabile cessione possono non essere singolarmente identificabili alla data di reporting, il modello prevede che a ciascun credito sia associata una probabilità di cessione.

La perdita attesa delle esposizioni in esame è quindi pari alla media ponderata per le probabilità assegnate ai due scenari delle stime dei flussi di cassa recuperabili nei due scenari (workout e vendita).

L'assegnazione delle probabilità ai vari scenari avviene assumendo a riferimento la segmentazione del portafoglio complessivo dei crediti in sofferenza in funzione delle principali caratteristiche che influenzano il valore attribuito dal mercato ai crediti della specie (esempio: vintage, ammontare delle esposizioni, tipologia di prodotto, presenza di garanzia e relativa tipologia, segmento clientela).

L'assegnazione delle probabilità ai vari cluster è guidata dall'ammontare delle cessioni target approvato di volta in volta dal Consiglio di Amministrazione. In altre parole le probabilità sono assegnate ai vari cluster in modo tale che la sommatoria dei valori nominali complessivi di ciascun cluster moltiplicato per la relativa probabilità di cessione (di seguito anche "valore atteso di cessione") sia pari al suddetto ammontare di cessioni target approvato dal Consiglio di Amministrazione. Le probabilità assegnate ai vari cluster sono pertanto variabili nel tempo e possono andare da un minimo pari al 2%, assegnato al cluster che si ritiene meno conveniente e quindi meno probabile vendere, fino ad un massimo dell'85%, assegnato al cluster in cui sono inseriti i crediti che si ritiene più probabile possano essere ceduti. Anche la composizione dei cluster è variabile nel tempo in funzione dell'andamento dell'appetito del mercato per le varie tipologie di esposizioni (es. secured vs unsecured) e delle conseguenti valutazioni di convenienza effettuate dai competenti organi della banca.

Per la determinazione dei flussi di recupero tramite la vendita, la metodologia valutativa utilizzata è fondata su un processo di attualizzazione dei flussi di cassa recuperabili ("discounted cash flows"), che tiene in considerazione i principali parametri che vengono normalmente considerati dai potenziali acquirenti in sede di definizione del prezzo di acquisto opportunamente calibrati al fine di tenere conto delle transazioni comparabili osservate sul mercato. In maggior dettaglio, i fattori considerati nel processo di stima sono: la stima del valore recuperabile in coerenza con il valore stimato nello scenario work out; le spese che l'acquirente dovrà sostenere per recuperare il credito; la stima dei tempi di recupero, fondata su informazioni di mercato (es. tempi medi dei tribunali); i tassi di rendimento attesi dagli acquirenti e fattori specifici di mercato definiti anche in funzione della tipologia dell'operazione di cessione posta in essere (cessione di portafoglio piuttosto che cessione di singoli crediti).

Si ritiene opportuno precisare che la metodologia in precedenza illustrata non trova applicazione agli eventuali crediti che, alla data di redazione del bilancio, sono già identificati analiticamente come destinati alla vendita, in relazione ai quali ricorrono le condizioni previste dal principio contabile IFRS 5 per la classificazione nel portafoglio delle attività in via di dismissione. La valutazione di tali crediti è effettuata considerando il solo scenario di cessione (probabilità=100%) ed assumendo a riferimento i prezzi di vendita o comunque le informazioni contenute negli accordi perfezionati con le controparti (offerte vincolanti).

Attività finanziarie deteriorate acquisite o originate

Qualora all'atto della rilevazione iniziale un'esposizione creditizia classificata nelle voci delle "Attività finanziarie valutate al fair value con impatto sulla redditività complessiva" o delle "Attività finanziaria deteriorata acquisita o originata" (cosiddetta "POCI – Purchase or Originated Credit Impaired").

Un'attività si considera deteriorata al momento della rilevazione iniziale qualora il rischio di credito sia molto elevato e, in caso di acquisto, il prezzo sia stato pagato con un significativo sconto rispetto al debito residuo contrattuale.

Con riferimento ai criteri di rilevazione iniziale, valutazione e cancellazione si rimanda a quanto illustrato in corrispondenza delle voci di attività in cui possono essere classificate, salvo quanto di seguito specificato, con riferimento alla modalità di determinazione del costo ammortizzato e dell'impairment.

Nel dettaglio il costo ammortizzato e conseguentemente gli interessi attivi sono calcolati considerando un tasso di interesse effettivo corretto per il credito (cosiddetto "credit-adjusted effective interest rate"). Rispetto alla determinazione del tasso di interesse effettivo, la citata correzione per il credito consiste nel considerare nella stima dei flussi di cassa futuri anche le perdite creditizie attese lungo l'intera durata residua dell'attività.

In aggiunta, le attività in esame prevedono un trattamento particolare anche per quanto riguarda il processo dell'impairment, in quanto le stesse sono sempre soggette alla determinazione di una perdita attesa lungo la vita dello strumento finanziario; successivamente all'iscrizione iniziale devono quindi essere rilevati a conto economico gli utili o le perdite derivanti dall'eventuale variazione delle perdite attese lungo tutta la vita del credito rispetto a quelle iniziali. Per tali attività non è quindi possibile che il calcolo delle perdite attese possa avvenire prendendo come riferimento un orizzonte temporale pari a un anno.

Considerato che Banco BPM non ha acquistato o originato esposizioni deteriorate, l'unica fattispecie riconducibile ai POCI è quella derivante dalle operazioni di aggregazione aziendale, in linea con quanto stabilito dalla Circolare di Banca d'Italia n. 262.

Con riferimento ai crediti deteriorati acquistati nell'ambito dell'operazione di aggregazione aziendale con l'ex Gruppo Bipiemme si precisa che il rispetto del trattamento contabile sopra illustrato è stato ottenuto sotto il profilo sostanziale attraverso la contabilizzazione negli interessi attivi, pro rata temporis, dell'effetto reversal dei minori valori attribuiti ai crediti deteriorati in sede di Purchase Price Allocation. Tale approccio è ritenuto una ragionevole approssimazione del "credit-adjusted effective interest rate", in quanto il tasso di interesse contrattuale è, di fatto, integrato dal maggior rendimento derivante dal minor valore attribuito ai crediti acquisiti.

Rinegoziazioni

In presenza di una rinegoziazione di un'attività finanziaria, ossia quando le condizioni contrattuali originarie sono modificate per volontà delle parti, occorre verificare se l'attività finanziaria debba continuare ad essere rilevata in bilancio o se, in caso contrario, si debba procedere a cancellare l'originaria attività finanziaria rilevando un nuovo strumento finanziario.

A tal fine occorre valutare se le modifiche dei termini contrattuali della rinegoziazione siano sostanziali o meno.

In presenza di modifiche sostanziali, l'entità deve eliminare contabilmente lo strumento finanziario oggetto di modifica e procedere all'iscrizione di una nuova attività finanziaria sulla base delle nuove previsioni contrattuali, sia nel caso in cui la rinegoziazione venga formalizzata attraverso la sottoscrizione di un nuovo contratto sia nel caso in cui la rinegoziazione preveda una modifica di un contratto esistente. In particolare, sono considerate sostanziali le rinegoziazioni che:

  • introducono specifici elementi oggettivi che incidono sulle caratteristiche e/o sui flussi finanziari dello strumento finanziario (quali la modifica della valuta di denominazione, il cambiamento della controparte non appartenente al medesimo gruppo del debitore originario, l'introduzione di indicizzazioni a parametri azionari o di merci, l'introduzione della possibilità di convertire il credito in strumenti azionari/finanziari partecipativi/altre attività non finanziarie, la previsione di clausole di "pay if you can" che consentano al debitore la massima libertà di rimborsare il credito in termini di tempistica ed ammontare) in considerazione del significativo impatto atteso sui flussi finanziari originari; o
  • sono effettuate nei confronti della clientela che non presenta difficoltà finanziarie, con l'obiettivo di adeguare l'onerosità del contratto alle correnti condizioni di mercato.

In quest'ultimo caso, si deve precisare che qualora la banca non conceda una rinegoziazione delle condizioni contrattuali, il cliente avrebbe la possibilità di finanziarsi presso altro intermediario con conseguente perdita per la banca dei flussi di ricavo previsti dal contratto rinegoziato; in altri termini, a fronte di una rinegoziazione di natura commerciale, si ritiene che per la banca non vi sia alcuna perdita da rilevare a conto economico conseguente al riallineamento alle migliori correnti condizioni di mercato per la propria clientela.

In caso contrario, ossia in presenza di modifiche non sostanziali, le esposizioni rinegoziate non saranno oggetto di cancellazione contabile. Nella fattispecie di rinegoziazioni non sostanziali vi rientrano le modifiche concesse a controparti che presentano difficoltà finanziarie (concessioni di misure di forbearance), riconducibili al tentativo della banca di massimizzare il recupero dell'esposizione originaria, i cui rischi e benefici continuano tuttavia ad essere trattenuti dalla banca. Fanno eccezione le modifiche che introducono nel contratto elementi oggettivi sostanziali, in grado di per sé di comportare la cancellazione dell'attività finanziaria, come in precedenza illustrato. Per le attività finanziarie valutate al costo ammortizzato classificate tra le inadempienze probabili, in presenza di rinegoziazioni considerate non sostanziali, si procede alla rideterminazione del valore lordo attraverso il calcolo del valore attuale dei flussi finanziari conseguenti alla rinegoziazione, sulla base del tasso originario dell'esposizione esistente prima della rinegoziazione. La differenza tra tale valore lordo, come sopra determinato, ed il maggior valore contabile lordo antecedente la modifica è rilevata come perdita nel conto economico (voce 140 "Utili (Perdite) da modifiche contrattuali senza cancellazioni" cosiddetto "modification accounting"). Eventuali misure di rinegoziazione rappresentate da stralci dell'esposizione lorda trovano rappresentazione nella voce di conto economico "130. Rettifiche / Riprese di valore nette per rischio di credito".

Passività finanziarie designate al fair value

Ai fini della raccolta, la Banca emette diverse tipologie di prestiti obbligazionari, sia a tasso fisso sia di tipo strutturato (con indicizzazione a componenti azionarie, a tassi di cambio, a strutture di tasso di interesse, tasso di inflazione o indici assimilabili). I rischi conseguenti a tali emissioni sono oggetto di copertura, nell'ambito della complessiva gestione dei rischi di mercato, anche mediante la stipula di contratti derivati.

Da un punto di vista contabile, alcuni di questi contratti sono designati come copertura secondo le regole dell'Hedge Accounting, ed in particolare del "fair value hedge", come descritto nel precedente paragrafo "4. Operazioni di copertura".

Per altri contratti invece, la cui relazione di copertura non è qualificata secondo le regole contabili dell'Hedge Accounting, si verrebbe a creare un'asimmetria contabile, tra la passività finanziaria e l'operazione a copertura, derivante dal diverso criterio di misurazione dell'emissione obbligazionaria - valutata al costo ammortizzato - e del derivato di copertura gestionale - valutato al fair value. Tale asimmetria viene superata designando al fair value i prestiti obbligazionari oggetto di copertura gestionale (cosiddetta "Fair value Option"). L'adozione della Fair value Option, in alternativa all'Hedge Accounting, oltre ad essere motivata dall'esigenza di semplificare il processo amministrativo contabile delle coperture, con particolare riferimento alle emissioni strutturate, è strettamente correlata alle modalità effettive con cui vengono realizzate le proprie politiche di copertura, gestendo l'esposizione con il mercato in termini complessivi e non mediante una relazione univoca con il prestito emesso.

A differenza dell'Hedge Accounting, le cui regole di contabilizzazione prevedono che sullo strumento coperto si rilevino le sole variazioni di fair value attribuibili al rischio coperto, la Fair value Option comporta la rilevazione di tutte le variazioni di fair value, indipendentemente dal fattore di rischio oggetto di copertura.

Per le emissioni in esame, la misurazione al fair value viene effettuata, in primis, facendo ricorso a prezzi osservabili sui mercati considerati attivi, quali mercati regolamentati, circuiti elettronici di negoziazione (es. Bloomberg) o sistemi di scambio organizzati o assimilabili.

In assenza di prezzi osservabili su mercati attivi, la valutazione viene effettuata sulla base dei prezzi di transazioni recenti avvenute sullo stesso strumento in mercati non attivi piuttosto che ricorrendo a tecniche di valutazione, basate su un modello di attualizzazione dei flussi di cassa, le quali devono considerare tutti i fattori reputati rilevanti dai partecipanti del mercato nella determinazione di un'ipotetica transazione di scambio. In particolare, per la determinazione del merito creditizio si ricorre agli spread impliciti nelle emissioni comparabili dello stesso emittente contribuite su mercati attivi piuttosto che alla curva dei Credit Default Swap a nome Banco BPM a parità di grado di subordinazione con il titolo oggetto di valutazione. La quantificazione degli effetti conseguenti alla variazione del proprio merito creditizio, intervenuta tra la data di emissione e la data di valutazione, è determinata per differenza tra il fair value ottenuto considerando tutti i fattori di rischio a cui il prestito è soggetto, compreso il rischio creditizio, ed il fair value ottenuto considerando gli stessi fattori, ad esclusione della variazione del rischio creditizio intervenuta nel periodo.

Per ulteriori specifiche sulla modalità di determinazione del fair value, si fa rinvio a quanto illustrato in dettaglio nel paragrafo dedicato, riportato nella "Parte A.4 – Informativa sul fair value".

Con riferimento ai criteri di rilevazione delle componenti patrimoniali ed economiche si fa presente che:

  • i derivati gestionalmente collegati alle passività finanziarie valutate al fair value sono classificati tra le "Attività finanziarie valutate al fair value con impatto a conto economico: a) Attività finanziarie detenute per la negoziazione" o tra le "Passività finanziarie di negoziazione";
  • i differenziali ed i margini maturati sui derivati fino alla data di valutazione sono esposti, in funzione del saldo, tra gli "interessi attivi" o tra gli "interessi passivi", coerentemente con le competenze registrate sui prestiti obbligazionari oggetto di copertura gestionale;
  • gli utili e le perdite da realizzo e da valutazione dei prestiti in Fair value Option sono rilevati nella voce di conto economico "110. Risultato netto delle altre attività e delle passività finanziarie valutate al fair value con impatto a conto economico", ad eccezione degli effetti valutativi e realizzativi correlati alla variazione del proprio merito creditizio che sono contabilizzati in contropartita di una specifica riserva patrimoniale (voce "110. Riserve da valutazione"), a meno che quest'ultimo trattamento sia tale da creare o amplificare un'asimmetria nel risultato economico, come descritto in maggior dettaglio in corrispondenza del paragrafo "13. Passività finanziarie designate al fair value";
  • i risultati della valutazione dei derivati connessi con i prestiti in Fair value Option, sono iscritti nella voce di conto economico "80. Risultato netto dell'attività di negoziazione".

A.3 – Informativa sui trasferimenti tra portafogli di attività finanziarie

Alla data di bilancio, non si rilevano trasferimenti tra portafogli di attività finanziarie che ne richiedano l'informativa prevista dal principio IFRS 7.

A tal proposito si deve infatti precisare che nel corso dell'esercizio 2019, così come per quelli precedenti, non è intervenuto alcun cambiamento del "business model" di Banco BPM, ossia delle modalità con le quali la Banca gestisce gli strumenti finanziari.

A.4 – Informativa sul fair value

INFORMATIVA DI NATURA QUALITATIVA

Il fair value è definito come il prezzo che verrebbe percepito per la vendita di un'attività o pagato per il trasferimento di una passività in una regolare operazione tra operatori di mercato, alle condizioni correnti alla data di valutazione nel mercato principale o nel mercato più vantaggioso (prezzo di uscita). Sottostante alla misurazione del fair value vi è la presunzione che l'entità si trovi in una situazione di continuità aziendale (going concern), ossia che si trovi in una situazione pienamente operativa e che non intenda quindi liquidare o ridurre sensibilmente la propria operatività o intraprendere operazioni a condizioni sfavorevoli. Il fair value non è quindi l'importo che l'entità riceverebbe o pagherebbe in caso di operazioni forzose o vendite sottocosto.

Il fair value è un criterio di valutazione di mercato e non specificatamente riferito alle stime circa i possibili cash flow futuri elaborati dalla singola impresa; il fair value deve infatti essere determinato adottando le assunzioni che gli operatori di mercato utilizzerebbero nella determinazione del prezzo dell'attività e della passività, presumendo che essi agiscano nel migliore dei modi al fine di soddisfare il proprio interesse economico.

Ai fini della misurazione al fair value delle attività e passività, finanziarie e non, il principio IFRS 13 definisce una triplice gerarchia di fair value, basata sulla fonte e sulla qualità degli input utilizzati:

  • Livello 1: gli input sono rappresentati dai prezzi quotati (non rettificati) in mercati attivi per attività e passività identiche;
  • Livello 2: gli input sono rappresentati:
    • dai prezzi quotati in mercati attivi per attività e passività similari;
    • dai prezzi quotati in mercati non attivi per attività o passività identiche o similari;
    • da parametri osservabili sul mercato o corroborati da dati di mercato (ad esempio, tassi di interesse, spread creditizi, volatilità implicite, tassi di cambio) ed utilizzati nella tecnica di valutazione;
  • Livello 3: gli input utilizzati non sono osservabili sul mercato.

Per gli strumenti finanziari, oggetto di misurazione in bilancio al fair value, Banco BPM si è dotato di una "Fair Value Policy" che attribuisce la massima priorità ai prezzi quotati su mercati attivi (livello 1) e priorità più bassa all'utilizzo di input non osservabili (livello 3), in quanto maggiormente discrezionali, in linea con la gerarchia di fair value sopra rappresentata. Nel dettaglio tale policy definisce:

  • le regole di individuazione dei dati di mercato, la selezione/gerarchia delle fonti informative e le configurazioni di prezzo necessarie per valorizzare gli strumenti finanziari contribuiti su mercati attivi e classificati in corrispondenza del livello 1 della gerarchia di fair value ("Mark to Market Policy");
  • le tecniche di valutazione ed i relativi parametri di input in tutti i casi in cui non sia possibile adottare la Mark to Market Policy ("Mark to Model Policy").

Mark to Market

Nel determinare il fair value, la Banca utilizza, ogni volta che sono disponibili, informazioni basate su dati di mercato ottenuti da fonti indipendenti, in quanto considerate la migliore evidenza del fair value. In tal caso, il fair value è il prezzo di mercato dello stesso strumento oggetto di valutazione, ossia senza modifiche o ricomposizioni dello stesso strumento, desumibile dalle quotazioni espresse da un mercato attivo (e classificato nel livello 1 della gerarchia di fair value). Un mercato si considera attivo quando i prezzi di quotazione esprimono effettivi e regolari operazioni di mercato e risultano prontamente e regolarmente disponibili tramite borse, mediatori, intermediari, società del settore, servizi di quotazione o enti autorizzati.

Mark to Model

Qualora non sia applicabile la "Mark to Market Policy", per l'assenza di prezzi direttamente osservabili su mercati considerati attivi, è necessario fare ricorso a tecniche di valutazione che massimizzino il ricorso alle informazioni disponibili sul mercato, in base ai seguenti approcci valutativi:

    1. Comparable approach: in tal caso il fair value dello strumento è desunto dai prezzi osservati su transazioni recenti avvenute su strumenti similari in mercati attivi, opportunamente aggiustati per tenere conto delle differenze negli strumenti e nelle condizioni di mercato, piuttosto che dai prezzi di recenti transazioni sullo stesso strumento oggetto di valutazione non quotato su mercati attivi;
    1. Model Valuation: in mancanza di prezzi di transazioni osservabili per lo strumento oggetto di valutazione o per strumenti simili, è necessario adottare un modello di valutazione; tale modello deve essere di provata affidabilità nella stima di ipotetici prezzi "operativi" e pertanto deve trovare ampio riscontro negli operatori di mercato.

La classificazione nel livello 2 piuttosto che nel livello 3 è determinata in base all'osservabilità sui mercati degli input significativi utilizzati ai fini della determinazione del fair value. Uno strumento finanziario deve essere classificato nella sua interezza in un unico livello; pertanto, qualora nella tecnica di valutazione siano impiegati input appartenenti a diversi livelli, l'intera valutazione deve essere classificata in corrispondenza del livello della gerarchia in cui è classificato l'input di più basso livello, qualora sia ritenuto significativo per la determinazione del fair value nel suo complesso.

Sono normalmente considerati di livello 2 le seguenti tipologie di investimento:

  • strumenti finanziari derivati OTC il cui fair value è ottenuto mediante l'utilizzo di modelli di pricing che possono fare uso sia di input osservabili sia di input non osservabili; questi ultimi parametri sono tuttavia giudicati non significativi nella determinazione dell'intero fair value;
  • titoli di capitale non quotati su mercati attivi, valutati mediante la tecnica dei multipli di mercato, facendo riferimento ad un selezionato campione di società comparabili rispetto all'oggetto della valutazione piuttosto che valutati sulla base di effettive transazioni avvenute in un arco temporale ragionevolmente prossimo alla data di riferimento;
  • titoli di debito di terzi o di propria emissione, non quotati su mercati attivi, per i quali gli input, compresi gli spread creditizi, sono reperiti da fonti di mercato;
  • fondi hedge caratterizzati da significativi livelli di trasparenza e liquidità, valorizzati sulla base dei NAV forniti dalla società di gestione/fund administrator;
  • contratti di Bond Repo qualora gli input dei modelli di pricing utilizzati per la determinazione del fair value siano osservabili sul mercato oppure, qualora non osservabili, siano ritenuti tali da non influenzare in modo significativo la determinazione del fair value.

Sono di regola considerati di livello 3 i seguenti strumenti finanziari:

• fondi hedge caratterizzati da significativi livelli di illiquidità e per i quali si ritiene che il processo di valorizzazione del patrimonio del fondo richieda, in misura significativa, una serie di assunzione e stime. La misurazione al fair value viene effettuata sulla base del NAV. Tale NAV potrà essere opportunamente corretto per tenere conto della scarsa liquidabilità dell'investimento, ossia dell'intervallo di tempo intercorrente tra la data di richiesta di rimborso e quella di rimborso effettivo, nonché per tenere conto di eventuali commissioni di uscita dall'investimento;

  • fondi immobiliari valutati sulla base degli ultimi NAV disponibili;
  • fondi di private equity, private debt e similari, valutati sulla base dell'ultimo NAV disponibile, eventualmente rettificato per tenere conto degli eventi non recepiti nella valorizzazione della quota o per riflettere una diversa valorizzazione degli asset sottostanti il fondo stesso;
  • titoli azionari illiquidi per i quali non sono osservabili transazioni recenti o comparabili, di norma valutati sulla base del modello patrimoniale;
  • titoli di debito caratterizzati da strutture finanziarie complesse per i quali vengono di regola utilizzate fonti pubblicamente non disponibili. Trattasi di quotazioni non vincolanti e altresì non corroborate da evidenze di mercato;
  • titoli di debito emessi da soggetti in difficoltà finanziaria per i quali il management deve utilizzare il proprio giudizio nella definizione del "recovery rate", non esistendo prezzi significativi osservabili sul mercato;
  • strumenti finanziari derivati OTC per i quali i parametri di input non osservabili utilizzati dal modello di pricing sono ritenuti significativi ai fini della misurazione del fair value;
  • finanziamenti a medio-lungo termine (performing e non performing) valutati sulla base dei flussi di cassa attesi determinati con modelli variamente configurati in funzione dello status della controparte ed attualizzati in base ad un tasso di interesse ritenuto rappresentativo nell'ottica del potenziale acquirente.

Per l'informativa sul fair value delle attività non finanziarie, riconducibili alle attività materiali rappresentate dagli immobili e dalle opere d'arte, si fa rinvio a quanto illustrato nel successivo paragrafo.

A.4.1 Livelli di fair value 2 e 3: tecniche di valutazione e input utilizzati

Attività e passività finanziarie valutate al fair value su base ricorrente

Le attività e le passività finanziarie valutate al fair value su base ricorrente, sono rappresentate da tutti gli strumenti finanziari misurati in bilancio in base al criterio del fair value (voci 20, 30, 50 dell'attivo di stato patrimoniale e voci 20, 30, 40 del passivo di stato patrimoniale). Per tali strumenti finanziari, in assenza di prezzi direttamente osservabili su mercati attivi, risulta necessario determinare un fair value sulla base dell'approccio valutativo del "Comparable Approach" o del "Model Valuation", come descritto nel precedente paragrafo. Di seguito si fornisce illustrazione sulle principali tecniche di valutazione adottate per ogni tipologia di strumento finanziario.

Titoli di debito

Vengono valutati in base alla metodologia dell'attualizzazione dei previsti flussi di cassa (Discounted Cash Flow), opportunamente corretti per tenere conto del rischio emittente. Le fonti informative da cui attingere lo spread ritenuto espressivo del rischio emittente, in ordine gerarchico, sono le seguenti: i) curva di "credit spread cash" ricavata dai prezzi dei titoli dello stesso emittente, caratterizzati dalla medesima seniority e divisa, quotati su mercati considerati attivi; (ii) curva "Credit Default Swap" dell'emittente a parità di seniority; (iii) curva di credit spread di titoli di debito quotati su mercati attivi relativa ad emittente "comparable"; (iv) curve credit spread cash di rating/settore; (v) curva di credit default swap settoriali.

Finanziamenti che non superano l'SPPI test

Trattasi dei finanziamenti che sono valutati obbligatoriamente al fair value in quanto i flussi contrattuali non prevedono esclusivamente il rimborso del capitale e il pagamento dell'interesse sul capitale da restituire (ossia che non superano il cosiddetto "SPPI test"), sia in virtù di clausole originariamente previste nel contratto sia a seguito di successive modifiche.

Nel seguito viene fornita illustrazione delle tecniche utilizzate per la determinazione del fair value:

• per quei finanziamenti che non superano il test SPPI per la presenza di clausole contrattuali originariamente previste nel contratto, il fair value è determinato sulla base dei flussi di cassa, opportunamente rettificati per le perdite attese, in funzione dei parametri PD e LGD. Detti flussi sono poi attualizzati sulla base di un tasso di interesse di mercato, rettificato per tenere conto di un premio ritenuto espressivo dei rischi e delle incertezze. In presenza di componenti opzionali implicite, che prevedono ad esempio la possibilità di variare il tasso di interesse, il fair value tiene altresì conto della valutazione di dette componenti;

• per quei finanziamenti che non superano il test SPPI a seguito di modifiche contrattuali riconducibili ad accordi di ristrutturazione (trattasi nella specie di esposizioni forborne) la misurazione del fair value prende come riferimento iniziale le previsioni dei flussi di cassa espresse dal gestore, in linea con la metodologia utilizzata per la determinazione dell'impairment dei finanziamenti al costo ammortizzato. Detti flussi sono oggetto di rettifica per tenere conto della probabilità o meno di successo della misura di forbearance accordata alla controparte e delle spese di legali e di gestione considerate upfront nell'ottica del potenziale acquirente. I flussi di recupero così stimati sono attualizzati sulla base di tassi di interesse, desunti facendo affidamento a quelli osservati sul mercato considerati, per quanto possibile, omogenei rispetto alle attività da valutare.

Titoli di capitale non quotati

Sono valutati con riferimento a transazioni dirette sullo stesso titolo o su titoli similari osservate in un congruo arco temporale rispetto alla data di valutazione, al metodo dei multipli di mercato di società comparabili e in via subordinata a metodi di valutazione finanziari, reddituali e patrimoniali.

Investimenti in OICR, diversi da quelli aperti armonizzati

Sono, di regola, valutati sulla base dei NAV messi a disposizione dal fund administrator o dalla società di gestione, a meno di ritenere che detto NAV non rappresenti un fair value, nell'ottica di un operatore di mercato. In tali investimenti rientrano tipicamente i fondi di private equity, private debt e similari, i fondi immobiliari ed i fondi hedge.

Contratti di Bond Repo

Il fair value è ottenuto attualizzando i flussi contrattuali previsti a termine, determinati in funzione delle caratteristiche del contratto, sulla base di curve di tasso di interesse differenziate a seconda dell'emittente del titolo sottostante al contratto (titoli Governativi e titoli Corporate).

Derivati Over The Counter (OTC)

Sono valutati sulla base di una molteplicità di modelli, in funzione della tipologia di strumento e dei fattori di input (rischio tasso, volatilità, rischio cambio, rischio prezzo, ecc.) che ne influenzano la relativa valutazione. Il riferimento al tasso risk free, ai fini dell'attualizzazione dei flussi di cassa futuri, è identificato nella curva OIS ("Overnight Indexed Swap").

Nel dettaglio, per gli strumenti non opzionali (come ad esempio, interest rate swap, forward rate agreement, overnight interest swap, domestic currency swap) le tecniche valutative adottate appartengono alla categoria dei "discount cash flow models", basata sull'attualizzazione dei flussi di cassa certi o tendenziali.

Per gli strumenti di natura opzionale, vengono utilizzati modelli comunemente riconosciuti nelle prassi di mercato, quali, a titolo di esempio, Black&Scholes, Black-like, Hull&White. In particolare:

  • per le opzioni "plain vanilla", le metodologie più utilizzate ricadono nel framework "forward risk-neutral" e si basano su formule analitiche black-like, in cui la volatilità dipende dalla scadenza e dallo strike (volatility skew);
  • per le opzioni più complesse (esempio, opzioni esotiche, opzioni con barriera, opzioni autocallable) le metodologie più utilizzate, sempre nell'ambito risk-neutral, si basano sulle simulazioni Monte Carlo, secondo le quali il pay-off dell'opzione è valutato mediante simulazioni per un numero sufficientemente elevato di ripetizioni relative all'evoluzione nel tempo dei fattori di rischio sottostanti all'opzione. Tali modelli stimano la probabilità che uno specifico evento si verifichi incorporando assunzioni come la volatilità delle stime o il prezzo dello strumento sottostante. Il prezzo del derivato è quindi ottenuto come media aritmetica scontata dei valori ottenuti per ogni scenario.

Nel caso di strumenti che contengano componenti derivative di natura differente, opzionali e non opzionali, la valutazione viene effettuata applicando a ciascuna componente dello strumento l'appropriata metodologia di valutazione.

In aggiunta, al fine della misurazione del fair value sono considerati alcuni "fair value adjustment", con l'obiettivo di riflettere al meglio il prezzo di realizzo di una transazione di mercato effettivamente possibile. Trattasi, in particolare, del rischio modello, del rischio di liquidità e del rischio di controparte di seguito esposti.

Rischio modello: tale rettifica è operata al fine di fronteggiare il rischio che i modelli di pricing, pur se validati, possano generare valori di fair value non direttamente osservabili o non immediatamente comparabili con i prezzi di mercato. E' il caso, in genere, di prodotti strutturati che presentano una notevole complessità nella valutazione e per i quali la tecnica di scomposizione in componenti elementari "sommabili" (strumento ospite e derivato incorporato) può generare qualche imprecisione nelle valutazione, oppure nel caso di algoritmi di pricing o tipologie di pay-off particolarmente "esotiche" che non presentano un adeguato grado di diffusione sul mercato o in presenza di modelli particolarmente sensibili a variabili difficilmente osservabili sul mercato.

Rischio liquidità: tale rettifica viene effettuata al fine di tenere conto dell'ampiezza del cosiddetto "bid/ask spread", ossia del costo effettivo di smobilizzo della posizione in derivati OTC in mercati scarsamente efficienti. L'effetto di correzione del rischio di liquidità è tanto maggiore quanto più il prodotto è strutturato, per i connessi costi di copertura/smobilizzo, e quanto più il modello di valutazione non sia sufficientemente affermato e diffuso tra gli operatori, poiché ciò rende le valutazioni maggiormente aleatorie.

Rischio di controparte: le rettifiche del valore di mercato sugli strumenti derivati OTC, classificati "in bonis" sono operate al fine di riflettere:

  • il rischio di possibile default della controparte; in tal caso l'"aggiustamento" è denominato Credit Valuation Adjustment (CVA);
  • il rischio di mancato adempimento delle proprie obbligazioni contrattuali nei confronti di una controparte ("own credit risk"), allo scopo di determinare il Debt Valuation Adjustment (DVA).

La considerazione del proprio rischio di credito, nella valutazione al fair value di una passività finanziaria, è coerente con la valutazione operata nella prospettiva dell'entità che detiene lo stesso strumento come un'attività finanziaria ed è espressamente previsto dal principio IFRS 13 ("non-performance risk").

I correttivi CVA/DVA sono determinati in funzione dell'esposizione futura attesa degli strumenti derivati, delle probabilità di default delle parti (PD) e delle relative perdite attese (LGD). In particolare, il calcolo dell'esposizione attesa è variamente configurato per considerare gli effetti derivanti dall'esistenza di "netting e collateral agreement", in grado di mitigare il rischio di controparte. In particolare, i contratti di "Credit Support Annex" (CSA) negoziati con le controparti per l'operatività in derivati disciplinano le modalità di regolamento di garanzie reali finanziarie, in funzione dell'andamento del mark to market.

Nella stima delle PD, si è massimizzato il ricorso ai parametri osservabili sul mercato facendo, ad esempio, riferimento alle quotazioni dei Credit Default Swap, laddove disponibili, rispetto a parametri interni.

Categoria di
derivati
Prodotto Modelli di valutazione Principali input del modello
Derivati finanziari
su tassi di interesse
Swap Discounted cash flow e Libor Convexity
adjustment
Cap - Floor Bachelier - analitico
Swaption europee Bachelier - analitico
Swaption bermudiane Mistura di Hull-White a un fattore –
albero trinomiale
Curve dei tassi d'interesse, volatilità
tassi di interesse, correlazione dei
tassi di interesse
CMS spread option Bachelier - analitico
CMS cap/floor/swap Bachelier e Cms Convexity adjustment
(Hagan)
FRA Discounted cash flow – analitico
Interest Rate Futures Analitico con Convexity adjustment
Hull-White a un fattore
Bond Option Black - analitico
Bond Futures e Bond Repo Discounted Cash Flow Analitico
Bond Futures option Albero binomiale
Derivati su tassi di
inflazione
Swap, Cap – floor Lognormal Forward Inflation Model -
analitico
Curve dei tassi d'interesse e dei tassi
di inflazione, volatilità/correlazioni
tassi di interesse/inflazione calibrati
sulla base dei prezzi di mercato
Derivati su azioni/
indici azionari /
cambi
Opzioni plain vanilla single asset Black and Scholes - Analitico Volatilità equity/forex, curve dei tassi
Opzioni americane single asset Black and Scholes – albero binomiale
(equity) – albero trinomiale (forex)
d'interesse, tassi di cambio, prezzo
spot indici azionari, dividendi, tassi
repo
Opzioni europee su indice a
volatilità controllata
Local volatility – Monte Carlo Volatilità equity/forex, curve dei tassi
d'interesse, tassi di cambio, prezzo
spot indici azionari, tassi repo
Opzioni su indice a volatilità
controllata rappresentativo di un
portafoglio di investimento
Ibrido Black and Scholes, Hull e White
a due fattori – Monte Carlo con Jumps
Volatilità equity/forex/tassi di
interesse, correlazioni, tassi
d'interesse, tassi di cambio, prezzo
spot indici azionari dividendi, tassi
repo, prezzi di mercato di Crash Put
Opzioni esotiche su basket
equity
Local volatility – Monte Carlo Volatilità equity/forex/tassi di
interesse, correlazioni, tassi
Opzioni con barriera americana
su basket equity
Local volatility – Monte Carlo d'interesse, tassi di cambio, prezzo
spot indici azionari dividendi, tassi
repo, curva di credito retail
Opzioni autocallable su basket Ibrido Black and Scholes, Hull e White
equity
Opzioni autocallable su cambio Local volatility – Monte Carlo
a due fattori – Monte Carlo Volatilità forex, tasso d'interesse,
tasso di cambio
Opzioni con barriera americana
su cambio
Albero trinomiale Volatilità forex, tasso d'interesse,
tasso di cambio
Dividend Swap e Total Return
Swap
Discounted cash flow - analitico Tassi d'interesse, tassi di cambio,
dividendi, tassi repo
Derivati su crediti Credit Default Swap Discounted cash flow - analitico Tassi d'interesse, curva Credit Default
Swap

Nella seguente tabella si riporta un riepilogo delle principali tipologie di derivati in essere presso il Gruppo con evidenza dei relativi modelli di valutazione e dei principali input.

Le tecniche ed i parametri per la determinazione del fair value, nonché i criteri per l'assegnazione della gerarchia di fair value sono definiti e formalizzati in un'apposita "fair value policy" adottata da Banco BPM. L'attendibilità delle valutazioni al fair value risulta inoltre garantita dalle attività di verifica svolte da una struttura di Risk Management. Quest'ultima struttura, che risulta indipendente dalle unità di Front Office che detengono le posizioni, si occupa di rivedere periodicamente l'elenco dei modelli di pricing da utilizzare ai fini della Fair Value Policy: tali modelli devono infatti rappresentare standard o best practices di mercato e le relative tecniche di calibrazione devono garantire un risultato in linea con valutazioni che siano in grado di riflettere le "correnti condizioni di mercato". Nel dettaglio, ai fini di una corretta determinazione del fair value, per ogni prodotto risulta associato un modello di pricing, generalmente accettato dal mercato e selezionato in funzione delle caratteristiche e delle variabili di mercato sottostanti al prodotto stesso. Nel caso di prodotti particolarmente complessi o nel caso in cui si ritenesse mancante o non adeguato il modello di valutazione esistente per i prodotti in essere viene attivato un processo interno volto ad integrare gli attuali modelli. In base a tale processo, la citata struttura di Risk Management effettua una prima fase di validazione dei modelli di pricing, che possono essere nativi del sistema di Position Keeping o essere rilasciati da un'apposita struttura interna; segue poi una fase, da parte della medesima struttura, volta a garantire una costante affidabilità del modello in precedenza validato.

Nel dettaglio, l'attività di validazione è volta a verificare la robustezza teorica del modello, mediante un repricing indipendente del prezzo, un'eventuale calibrazione dei parametri ed un confronto con i prezzi delle controparti. Qualora tali attività abbiano dato esito positivo, l'utilizzo dei modelli è comunque ulteriormente subordinato all'approvazione da parte di appositi Comitati interni alla Banca. Successivamente alla fase di validazione, è prevista una continua attività di revisione al fine di confermare l'accuratezza e l'aderenza al mercato dei modelli di pricing in uso, mediante opportuni interventi, se necessari, sui modelli e sulle relative ipotesi teoriche sottostanti. Al fine di fronteggiare il rischio che i modelli di pricing, pur se validati, possano generare valori di fair value non immediatamente comparabili con i prezzi di mercato è prevista una adeguata rettifica per il cosiddetto "Rischio modello", come in precedenza descritto.

Attività non finanziarie valutate al fair value su base ricorrente

Per Banco BPM le attività non finanziarie valutate al fair value su base ricorrente sono rappresentate dal patrimonio immobiliare di proprietà e dal patrimonio artistico di pregio, a seguito del passaggio, avvenuto a partire dal 31 dicembre 2019, dal criterio del costo al criterio della rideterminazione del valore/fair value, come illustrato nella precedente parte "A.1 – Parte generale" della presente Nota Integrativa, in corrispondenza del paragrafo "Cambiamenti intervenuti nel 2019 nei principi contabili applicati dalla Banca" a cui si fa rinvio per ulteriori dettagli.

Fair value del patrimonio immobiliare di proprietà

Il fair value degli immobili, siano essi detenuti a uso funzionale o a scopo di investimento, viene determinato attraverso il ricorso ad apposite perizie predisposte da parte di società indipendenti qualificate ed operanti nel ramo specifico in grado di fornire valutazioni immobiliari sulla base degli standard RICS Valuation2 . Tali standard garantiscono che:

  • il fair value venga determinato coerentemente alle indicazioni del principio contabile internazionale IFRS 13, ossia rappresenti l'ammontare stimato a cui un'attività o una passività dovrebbe essere ceduta e acquistata, alla data di valutazione, da un venditore e da un acquirente privi di legami particolari, entrambi interessati alla compravendita, a condizioni concorrenziali, dopo un'adeguata commercializzazione in cui le parti abbiano agito entrambe in modo informato, consapevole e senza coercizioni;
  • i periti presentino dei requisiti professionali, etici e di indipendenza allineati alle previsioni degli standard internazionali ed europei.

In relazione alla prima applicazione dei nuovi criteri valutativi (valore rideterminato/fair value), alla data del 31 dicembre 2019 per tutte le unità immobiliari di proprietà della Banca si è proceduto a misurarne il fair value, sulla base di apposita perizia predisposta da primaria società qualificata e certificata RICS. Nel dettaglio, per gli immobili di importo significativo, ossia per gli immobili di valore superiore a 5 milioni, la perizia è di tipo "full", ossia condotta mediante un sopralluogo dell'immobile, oltre che attraverso un'analisi di dettaglio della documentazione disponibile. Per i restanti immobili è stato invece possibile ricorrere ad una perizia di tipo "desktop", ossia basata sull'esame della documentazione, senza alcun sopralluogo dell'immobile. Le suddette linee guida saranno seguite, a regime, in occasione delle future revisioni di fair value.

Con riferimento alla periodicità di aggiornamento delle perizie, la policy di Gruppo prevede che:

  • per gli immobili a scopo di investimento sia necessario effettuare un aggiornamento annuo, tenuto conto che il criterio di misurazione di tali cespiti è il fair value;
  • per gli immobili ad uso funzionale sia possibile richiedere un aggiornamento superiore all'anno, da definire in funzione delle specificità dell'immobile (quali, a titolo di esempio, rilevanza, ubicazione) e delle variazioni intervenute nel mercato immobiliare, sulla base di un'analisi di scenario, con l'obiettivo di

2 Standard contenuti nel documento "RICS Valuation – Global Standard 2017"della Royal Institution of Chartered Surveyors del Regno Unito (anche detto "Red Book").

assicurare che il valore contabile non differisca in modo rilevante da quello che sarebbe stato determinato utilizzando il fair value alla data di riferimento del bilancio.

Le metodologie utilizzate per la determinazione del fair value possono basarsi sul metodo finanziario reddituale (Discounted Cash Flows), sul metodo comparativo di mercato, sul metodo della trasformazione, in funzione delle caratteristiche dell'immobile oggetto di valutazione.

Fair value del patrimonio artistico di pregio

La misurazione al fair value del patrimonio artistico è determinata mediante apposite perizie rilasciate da parte di società qualificate ed indipendenti.

Nella determinazione del valore delle opere sono tenuti in considerazione elementi quali: la qualità stilistica, le dimensioni (in alcuni casi si tratta di opere di valenza museale), lo stato di conservazione, la provenienza, la presenza di una notifica di vincolo da parte dello Stato, le note storico artistiche proposte nelle schede redatte dagli studiosi incaricati. Più in dettaglio, il valore di riferimento per la valutazione di bilancio è il "valore commerciale o di mercato", ossia la stima del ricavo minimo previsto dalla vendita dell'opera in un ridotto lasso di tempo, ipotizzato in pochi mesi. Ai fini della valutazione di bilancio, non è stato quindi considerato il "valore assicurato", che è normalmente più elevato rispetto al valore commerciale in un range del 20%-30%, in quanto tale configurazione di valore si riferisce ad un'ipotetica opportunità di riacquistare sul mercato un'opera analoga a quella perduta, ad un costo notevolmente più elevato rispetto a quello di vendita.

In relazione alla prima applicazione del nuovo criterio di valutazione (valore rideterminato), alla data del 31 dicembre 2019 il valore di mercato del patrimonio artistico di pregio è stato misurato sulla base di apposita perizia predisposta da primaria società qualificata.

A regime, la policy di Gruppo prevede che l'aggiornamento della perizia possa essere effettuato con cadenza superiore all'anno, da definire in funzione delle caratteristiche dell'opera d'arte e dell'andamento del mercato, tenuto conto dell'obiettivo di assicurare che il valore di bilancio sia una ragionevole approssimazione del valore corrente di mercato.

Gerarchia del fair value del patrimonio immobiliare ed artistico

Il fair value degli immobili e del patrimonio artistico è classificato in corrispondenza del livello 3 nella gerarchia di fair value prevista dal principio contabile IFRS 13, in quanto dipendente in modo significativo dalle stime condotte dal management, che sono caratterizzate per natura da elementi di giudizio e di soggettività, in relazione alle caratteristiche uniche e distintive dell'oggetto da valutare.

In particolare, la selezione degli input (flussi reddituali, tassi di attualizzazione, valore per metro quadro, prezzi di transazioni simili) rilevanti ai fini della misurazione del fair value degli immobili risulta influenzata dalle loro caratteristiche peculiari, quali, a titolo esemplificativo, la posizione geografica e commerciale, l'accessibilità e le infrastrutture presenti, il contesto urbano, lo stato di conservazione, la dimensione, eventuali servitù, lo stato di impianti esterni/interni. In aggiunta, in presenza di situazioni di difficile commercializzazione, possono rendersi necessari ulteriori correttivi in funzione delle politiche di vendita che la direzione aziendale intende perseguire.

In linea teorica, vi potrebbero essere circostanze, ritenute del tutto eccezionali, in cui il fair value degli immobili possa considerarsi di livello 2, ossia determinato sulla base di parametri considerati osservabili su mercati attivi; in tal caso deve essere presente un volume sufficiente di transazioni avvenute in un lasso temporale recente rispetto alla data di valutazione e non devono essere apportati correttivi significativi, a motivo dell'elevata similarità tra l'unità da valutare e le unità oggetto delle citate transazioni (es. unità residenziali appartenenti ad un edificio/area avente un numero sufficiente di unità comparabili oppure ufficio situato in un distretto commerciale con alcuni similari edifici caratterizzati da uffici comparabili).

Al riguardo si deve segnalare che, alla data di bilancio, il fair value del patrimonio immobiliare ed artistico è interamente classificato in corrispondenza del livello 3.

Attività e passività finanziarie valutate in bilancio al costo ammortizzato

Per le attività e passività finanziarie iscritte in bilancio in base al costo ammortizzato, classificate nelle categorie contabili delle "Attività finanziarie valutate al costo ammortizzato" (crediti verso banche e clientela) e delle "Passività finanziarie valutate al costo ammortizzato" (debiti verso banche e clientela e titoli in circolazione), la determinazione del fair value è rilevante ai soli fini informativi, in linea alle disposizioni previste dal principio contabile di riferimento IFRS 7. In particolare:

  • per gli impieghi a medio-lungo termine "performing" (prevalentemente mutui e leasing), il fair value è determinato sulla base dei flussi di cassa, opportunamente rettificati per le perdite attese, in funzione dei parametri PD e LGD. Detti flussi sono attualizzati sulla base di un tasso di interesse di mercato rettificato per tenere conto di un premio ritenuto espressivo dei rischi e delle incertezze;
  • per gli impieghi "deteriorati" (sofferenze, inadempienze probabili, past due), il fair value è assunto convenzionalmente pari al valore netto di bilancio. Al riguardo si segnala che, nel corso dell'esercizio, il mercato italiano degli NPL (Non Performing Loans) ha visto il perfezionamento di significative transazioni di cessioni di crediti deteriorati. I prezzi delle citate transazioni hanno tuttavia risentito delle peculiari caratteristiche dei crediti ceduti e della variabilità dei rendimenti richiesti dalle controparti acquirenti. Il fair value determinato in base alle suddette transazioni sarebbe pertanto caratterizzato da un'elevata dispersione di valori, tali da rendere non oggettiva l'individuazione di un valore di riferimento da assumere ai fini dell'informativa di bilancio; per tale motivo, il fair value dei crediti deteriorati è stato posto convenzionalmente pari al valore di bilancio;
  • per i titoli di debito classificati nel portafoglio dei "Crediti verso banche o clientela" o dei "Titoli in circolazione", il fair value è stato determinato attraverso l'utilizzo di prezzi contribuiti su mercati attivi o mediante l'utilizzo di modelli valutativi, come descritto nel precedente paragrafo "Attività e passività valutate al fair value su base ricorrente".

Per i crediti e debiti a vista o a breve termine, il valore di bilancio viene considerato una buona approssimazione del fair value come consentito dal principio contabile IFRS 7.

Con riferimento agli impieghi a medio-lungo termine performing e per quelli deteriorati si deve precisare che i metodi e le assunzioni utilizzati per la stima del fair value sono frutto di valutazioni soggettive; per tale ragione, il fair value riportato in bilancio ai soli fini di disclosure potrebbe risultare significativamente diverso rispetto ai valori determinati per finalità differenti così come potrebbe non risultare comparabile con quello fornito da altre istituzioni finanziarie.

A.4.2 Processi e sensibilità delle valutazioni

Per una disanima delle tecniche, degli input e dei processi di valutazione adottati per gli strumenti classificati al livello 3 della gerarchia del fair value, si rimanda a quanto riportato nel precedente paragrafo.

Le esposizioni in strumenti finanziari di livello 3 ammontano complessivamente a 1.335,9 milioni e sono rappresentate per il 63,2% da titoli di capitale e da quote di OICR. Per l'analisi di sensitivity delle quote di OICR acquisite nel corso dell'esercizio 2019 a seguito di operazioni di cessione di credito pro-soluto si fa rinvio a quanto illustrato nella "Parte E - Sottosezione E "Operazioni di Cessione" punto "C.3 Attività finanziarie cedute e cancellate integralmente" contenuta nella presente Nota Integrativa. Per le rimanenti esposizioni non è stata elaborata alcuna analisi quantitativa di sensibilità del fair value rispetto al cambiamento degli input non osservabili, in quanto o il fair value è stato attinto da fonti terze, oppure è frutto di un modello i cui input sono specifici dell'entità oggetto di valutazione (esempio valori patrimoniali della società) e per i quali non si dispone delle informazioni necessarie per un'analisi di sensitivity.

Fra gli strumenti finanziari di livello 3 figurano inoltre i finanziamenti verso la clientela che, non superando il test SPPI, sono classificati nel portafoglio delle attività obbligatoriamente al fair value (385,6 milioni). Il fair value di tali finanziamenti è influenzato, in misura significativa, dalle previsioni di recupero dei flussi contrattuali e, in misura inferiore, dalla componente finanziaria legata alla selezione dei tassi di attualizzazione. In particolare, per i finanziamenti, sia bonis sia deteriorati, che non superato il test SPPI a seguito di accordi di ristrutturazione (127,1 milioni), una riduzione del 10% dei flussi di cassa rispetto a quelli utilizzati per la misurazione del fair value, basati in larga misura sui piani asseverati ed approvati, comporterebbe una variazione in diminuzione di circa il 10% rispetto al valore di bilancio; un incremento del tasso di attualizzazione dell'1% comporterebbe una riduzione di fair value pari a circa l'1,6% rispetto al valore di bilancio.

A.4.3 Gerarchia del fair value

Ai fini della compilazione dell'informativa sui trasferimenti tra i livelli fornita nei successivi paragrafi A.4.5.1, A.4.5.2 e A.4.5.3, si segnala che, per i titoli in posizione al 31 dicembre 2019 e che presentano un livello di fair value differente rispetto a quello attribuito al 1° gennaio 2019, si è ipotizzato che il trasferimento tra i livelli sia avvenuto con riferimento ai saldi esistenti all'inizio del periodo di riferimento.

A.4.4 Altre informazioni

Si deve precisare che il Gruppo si è avvalso della possibilità di misurare l'esposizione a livello complessivo netto, al fine di calcolare compiutamente il rischio di controparte associato ai contratti derivati rientranti in un medesimo accordo di Netting, come descritto nel precedente paragrafo "A.4.1 Livelli di fair value 2 e 3: tecniche di valutazione e input utilizzati". In presenza di collateral agreement (CSA), l'esposizione associata al singolo derivato viene determinata in funzione del suo contributo marginale all'esposizione netta attesa generata da tutti i contratti stipulati con una determinata controparte nell'ambito del medesimo CSA.

INFORMAZIONI DI NATURA QUANTITATIVA

A.4.5 Gerarchia del fair value

A.4.5.1 Attività e passività valutate al fair value su base ricorrente: ripartizione per livelli di fair value

Sulla base di quanto in precedenza rappresentato, nella seguente tabella si fornisce la ripartizione, in base alla gerarchia di fair value, delle attività e passività oggetto di misurazione al fair value su base ricorrente. Come definito dal citato principio IFRS 13, le valutazioni ricorrenti si riferiscono a quelle attività o passività misurate al fair value nel prospetto di stato patrimoniale, sulla base di quanto previsto o permesso dai principi contabili internazionali di riferimento.

31/12/2019 31/12/2018
Attività/Passività misurate al fair value L1 L2 L3 L1 L2 L3
1. Attività finanziarie valutate al fair value con impatto a conto
economico
1.324.773 1.728.562 1.080.334 1.995.692 690.521 886.672
a) Attività finanziarie detenute per la negoziazione 1.091.753 1.592.439 7.049 1.822.275 550.543 4.362
b) Attività finanziarie designate al fair value - - - - - -
c) Altre attività finanziarie obbligatoriamente valutate al fair value 233.020 136.123 1.073.285 173.417 139.978 882.310
2. Attività finanziarie valutate al fair value con impatto sulla redditività
complessiva
11.826.186 213.602 255.560 14.453.409 317.177 201.521
3. Derivati di copertura - 85.030 - - 149.899 -
4. Attività materiali - - 1.128.952 - - -
5. Attività immateriali - - - - - -
Totale 13.150.959 2.027.194 2.464.846 16.449.101 1.157.597 1.088.193
1. Passività finanziarie detenute per la negoziazione 840.922 4.294.878 - 286.395 526.223 -
2. Passività finanziarie designate al fair value 245.877 213.072 - 454.160 268.515 -
3. Derivati di copertura - 552.490 - - 721.915 -
Totale 1.086.799 5.060.440 - 740.555 1.516.653 -

Legenda:

L1 = Livello 1 L2 = Livello 2

L3 = Livello 3

Attività finanziarie misurate al fair value su base ricorrente

Al 31 dicembre 2019 gli strumenti finanziari valutati in modo significativo sulla base di parametri non osservabili (Livello 3) sono rappresentati per l'80,3% da strumenti classificati nel portafoglio delle "Attività obbligatoriamente valutate al fair value", nell'ambito della categoria "Attività finanziarie valutate al fair value con impatto a conto economico", e per il 19,1% da titoli classificati nella categoria delle "Attività finanziarie valutate al fair value con impatto sulla redditività complessiva"; il residuo è classificato tra le "Attività finanziarie detenute per la negoziazione". Nel dettaglio, le attività finanziarie di livello 3 ammontano a 1.335,9 milioni e sono rappresentate dalle seguenti tipologie di investimenti:

  • titoli di capitale non quotati per 402,7 milioni, valorizzati principalmente sulla base di modelli interni di tipo patrimoniale e di prezzi di transazione che non rispettano i requisiti per l'attribuzione al livello 2;
  • quote di O.I.C.R. per 441,6 milioni, rappresentate da fondi di private equity, private debt e similari (364,4 milioni), fondi immobiliari (70,2 milioni) e fondi hedge (7 milioni); trattasi di fondi caratterizzati da significativi livelli di illiquidità e per i quali si ritiene che il processo di valorizzazione del patrimonio del fondo richieda, in misura significativa, una serie di assunzioni e stime. Per maggiori dettagli sulle quote di OICR, in relazione alle operazioni di cessione di credito multi-originator, si fa rinvio a quanto illustrato nella "Parte E - Sottosezione E "Operazioni di Cessione" punto "C.3 Attività finanziarie cedute e cancellate integralmente" contenuta nella presente Nota Integrativa;
  • finanziamenti verso la clientela per 385,6 milioni, oggetto di misurazione al fair value, per mancato superamento del test SPPI, in quanto i relativi flussi finanziari non rappresentano in via esclusiva il pagamento degli interessi e del capitale;
  • titoli di debito per 99,4 milioni, di cui titoli strutturati di credito per 48,2 milioni;
  • derivati Over the Counter OTC per 6,6 milioni per i quali, o i parametri di input non osservabili utilizzati dal modello di pricing sono ritenuti significativi ai fini della misurazione del fair value, o si è fatto affidamento su fonti terze.

Le attività finanziarie sono costituite per 850,1 milioni da strumenti derivati detenuti con finalità di negoziazione e di copertura classificati per la quasi totalità (843,1 milioni pari al 99,2%) a livello 2 della gerarchia. Trattasi di contratti derivati Over the Counter OTC valutati sulla base di modelli che utilizzano in misura significativa parametri osservabili sul mercato o sulla base di prezzi attinti da fonti indipendenti (livello 2).

Passività finanziarie misurate al fair value su base ricorrente

Le passività finanziarie di livello 1 si riferiscono a derivati quotati di negoziazione per 0,4 milioni, a scoperti tecnici su titoli quotati in mercati attivi per 840,5 milioni, nonché a talune emissioni obbligazionarie designate al fair value quotate su mercati ritenuti attivi per un valore pari a 245,9 milioni (mercati regolamentati, circuiti elettronici di negoziazione, sistemi di scambi organizzati o assimilabili).

Le restanti passività finanziarie risultano quasi interamente classificate in corrispondenza del livello 2 della gerarchia di fair value: al riguardo si deve evidenziare che l'incremento registrato nelle passività finanziarie di negoziazione di livello 2, che sono passate da 526,2 milioni al 31 dicembre 2018 a 4.294,9 milioni al 31 dicembre 2019, è riconducibile all'operatività di negoziazione in Bond Repo intrapresa da Banco BPM nel corso del 2019.

Trasferimenti tra livelli del fair value (Livello 1 e Livello 2) per attività/passività finanziarie valutate al fair value su base ricorrente

Nel corso dell'esercizio 2019 gli unici trasferimenti di importi significativi si sono verificati dal livello 2 al livello 1 per 69,3 milioni (valore di inizio esercizio), ed hanno riguardato quasi esclusivamente le attività finanziarie appartenenti al portafoglio delle "Attività finanziarie valutate al fair value con impatto sulla redditività complessiva". Trattasi di due obbligazioni per le quali, al 31 dicembre 2019, è stato possibile fare affidamento sui prezzi osservati su mercati considerati attivi.

Nel corso dell'esercizio 2019 i trasferimenti in oggetto hanno riguardato un numero limitato di titoli classificati nel portafoglio delle "Attività finanziarie valutate al fair value con impatto sulla redditività complessiva", trasferiti dal livello 2 al livello 1 per un importo pari a 69,3 milioni (valore di inizio esercizio).

Impatto del Credit Value Adjustment (CVA) e del Debt Value Adjustment (DVA) sulla determinazione del fair value degli strumenti finanziari derivati

Sulla base della metodologia descritta nel precedente paragrafo "A.4.1 Livelli di fair value 2 e 3: tecniche di valutazione e input utilizzati", al 31 dicembre 2019 le rettifiche cumulate apportate al fair value degli strumenti finanziari derivati per tener conto del rischio di controparte "Credit Value Adjustment (CVA) e Debt Value Adjustment (DVA)", sono complessivamente negative per 0,1 milioni e composte da:

  • rettifiche per CVA che hanno comportato una perdita cumulata, in termini di minori attività/maggiori passività, per 10,5 milioni;
  • rettifiche per DVA che hanno comportato un beneficio cumulato, in termini di maggiori attività/minori passività pari a 10,4 milioni.

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Al 31 dicembre 2018 le rettifiche cumulate del fair value per tenere conto del rischio di controparte (CVA/DVA) erano complessivamente positive per 10,8 milioni, pari allo sbilancio tra rettifiche negative per CVA (5,3 milioni) e rettifiche positive per DVA (16,1 milioni).

Il conseguente impatto sul conto economico dell'esercizio 2019 è risultato quindi negativo per 10,9 milioni.

Attività materiali misurate al fair value su base ricorrente

Le attività materiali misurate al fair value su base ricorrente, interamente classificate nel livello 3, sono rappresentate dagli immobili e dalle opere d'arte di pregio, in relazione alle quali Banco BPM ha adottato, a partire dal bilancio 2019, un diverso criterio di valutazione, passando dal costo al criterio del valore rideterminato/fair value, come illustrato nel precedente paragrafo " Cambiamenti intervenuti nel 2019 nei principi contabili applicati dalla Banca" contenuto nella parte "A.1 – Parte generale". Il suddetto cambiamento nei criteri di valutazione è in grado di spiegare la variazione intervenuta nelle attività in esame rispetto al precedente esercizio, dove il saldo era pari a zero.

In maggior dettaglio, nella sottovoce "4. Attività materiali" figurano:

  • gli immobili di proprietà ad uso strumentale e a scopo di investimento per un importo pari a 1.076,8 milioni;
  • il patrimonio artistico di pregio per 52,1 milioni classificati nella voce di stato patrimoniale "80. Attività materiali".

Al riguardo si segnala che oltre alle attività materiali di cui sopra, Banco BPM detiene anche immobili valutati al fair value su base ricorrente per un ammontare pari a 6,1 milioni (livello 3 nella gerarchia di fair value), classificati nella voce patrimoniale "110. Attività non correnti e gruppi di attività in via di dismissione", in relazione alle trattative di vendita in corso.

Attività finanziarie valutate al fair value con impatto
a conto economico
Attività
Totale di cui: a)
attività
finanziarie
detenute
per la
negoziazione
di cui: b)
attività
finanziarie
designate
al fair value
di cui: c)
altre attività
finanziarie
obbligatori
amente
valutate al
fair value
finanziarie
valutate al
fair value
con impatto
sulla
redditività
complessiva
Derivati di
copertura
Attività
materiali
Attività
immateriali
1. Esistenze iniziali 886.672 4.362 - 882.310 201.521 - 127.439 -
2. Aumenti 450.331 2.704 - 447.627 90.117 - 1.046.081 -
2.1. Acquisti 189.414 2 - 189.412 83 - 17.033 -
2.2. Profitti imputati a: 77.831 4 - 77.827 85.923 - 1.191 -
2.2.1. Conto Economico 77.831 4 - 77.827 6.024 - 1.191 -
- di cui plusvalenze 71.648 - - 71.648 - - 1.191 -
2.2.2. Patrimonio netto - X X X 79.899 - - -
2.3. Trasferimenti da altri livelli 5 5 - - - - - -
2.4. Altre variazioni in aumento 183.081 2.693 - 180.388 4.111 - 1.027.857 -
3. Diminuzioni (256.669) (17) - (256.652) (36.078) - (44.568) -
3.1. Vendite (119.688) (4) - (119.684) (23.922) - (1.625) -
3.2. Rimborsi (63.503) - - (63.503) - - - -
3.3. Perdite imputate a: (54.600) (13) - (54.587) (8.093) - (17.952) -
3.3.1. Conto Economico (54.600) (13) - (54.587) (3.943) - (17.952) -
- di cui minusvalenze (50.453) (11) - (50.442) - - (17.952) -
3.3.2. Patrimonio netto - X X X (4.150) - - -
3.4. Trasferimenti ad altri livelli - - - - - - - -
3.5. Altre variazioni in diminuzione (18.878) - - (18.878) (4.063) - (24.991) -
4. Rimanenze finali 1.080.334 7.049 - 1.073.285 255.560 - 1.128.952 -

A.4.5.2 Variazioni annue delle attività valutate al fair value su base ricorrente (livello 3)

Al 31 dicembre 2019 le attività materiali valutate al fair value su base ricorrente sono rappresentate dal patrimonio immobiliare (1.076,8 milioni) e dal patrimonio artistico di pregio (52,1 milioni). In maggior dettaglio:

  • il valore di mercato al 31 dicembre 2019 degli immobili ad uso funzionale e delle opere d'arte, pari a 928,9 milioni, è esposto nella sottovoce "2.4 Altre variazioni in aumento", tenuto conto della rappresentazione prospettica del passaggio dal criterio del costo al criterio del fair value;
  • le restanti variazioni si riferiscono agli immobili a scopo di investimento, in relazione ai quali la modifica del criterio di valutazione ha comportato una rideterminazione del saldo iniziale (127,4 milioni), ottenuto rettificando il saldo al 31 dicembre 2018 (107,0 milioni) degli effetti conseguenti al passaggio dal criterio del costo a quello del fair value (+20,4 milioni). Le variazioni di fair value rilevate a conto economico nel corso del 2019 sono complessivamente negative per 16,8 milioni (pari allo sbilancio delle sottovoci "2.2.1 Profitti imputati a conto economico – di cui plusvalenze" e "3.3.1. Perdite imputate a conto Economico – di cui minusvalenze").

Per ulteriori dettagli sul cambiamento del principio contabile delle attività materiali in esame si fa rinvio a quanto illustrato nel paragrafo "Cambiamenti intervenuti nel 2019 nei principi contabili applicati dal Gruppo" contenuto nella precedente parte "A.1 – Parte generale".

A.4.5.3 Variazioni annue delle passività valutate al fair value su base ricorrente (livello 3)

Alla data di bilancio non sono presenti passività finanziarie valutate al fair value di livello 3 così come ad inizio esercizio.

A.4.5.4 Attività e passività non valutate al fair value o valutate al fair value su base non ricorrente: ripartizione per livelli di fair value

Attività/Passività non misurate al 31/12/2019 31/12/2018
fair value o misurate al fair value
su base non ricorrente
VB L1 L2 L3 VB L1 L2 L3
1. Attività finanziarie valutate al costo
ammortizzato
132.924.431 17.248.071 335.043 121.490.633 125.233.594 14.940.783 353.154 114.679.448
2. Attività materiali detenute a scopo di
investimento
107.010 145.986
3. Attività non correnti e gruppi di attività
in via di dismissione
Totale 132.924.431 17.248.071 335.043 121.490.633 125.340.604 14.940.783 353.154 114.825.434
1. Passività finanziarie valutate al costo
ammortizzato
141.270.063 13.789.060 6.320.782 121.506.536 142.125.569 10.944.451 7.280.935 123.327.894
2. Passività associate ad attività in via di
dismissione
Totale 141.270.063 13.789.060 6.320.782 121.506.536 142.125.569 10.944.451 7.280.935 123.327.894

Attività e passività non valutate al fair value

Le attività e le passività finanziarie classificate in corrispondenza del livello 1 e del livello 2 della gerarchia di fair value si riferiscono a titoli di debito/obbligazioni di propria emissione, per le quali si è fatto ricorso a quotazioni disponibili su mercati attivi o a tecniche valutative in cui parametri rilevanti sono osservabili sul mercato. In maggior dettaglio, i titoli detenuti nell'attivo sono in prevalenza rappresentati da titoli governativi classificati in corrispondenza del livello 1.

Le restanti attività e le passività finanziarie valutate al costo ammortizzato (finanziamenti, depositi, conti correnti, altri debiti) sono classificate nel livello 3, in quanto:

  • il fair value è stato determinato sulla base di parametri non osservabili, prevalentemente riconducibili alle stime delle perdite attese determinate in base ad indicatori non osservabili sul mercato; o
  • non si è proceduto ad una misurazione del fair value in quanto ritenuto essere approssimativamente pari al valore di bilancio, come consentito dal principio contabile IFRS 7.

Per le citate tipologie di strumenti finanziari, la selezione delle tecniche e dei parametri utilizzati nella stima del fair value da indicare in bilancio ai soli fini di disclosure, nonché l'apprezzamento in merito alla rilevanza degli input non osservabili, richiedono significativi elementi di giudizio; non si può quindi escludere che un differente apprezzamento di tali parametri o il ricorso a tecniche di valutazione alternative possano condurre a valori di fair value significativamente differenti, anche in funzione delle diverse finalità per le quali gli stessi sono stati determinati.

Per l'informativa sulla modalità di determinazione del fair value delle attività e delle passività finanziarie valutate al costo ammortizzato si fa rinvio a quanto illustrato nei precedenti paragrafi "Attività e passività finanziarie valutate in bilancio al costo ammortizzato".

Da ultimo si deve segnalare che al 31 dicembre 2019 nessuna attività risulta valorizzata in corrispondenza delle voci "2. Attività materiali detenute a scopo di investimento". Lo scostamento rispetto ai saldi riferiti al 31 dicembre 2018 trova spiegazione con la modifica dei criteri di valutazione adottati dalla Banca, a partire dal 2019, per gli immobili di proprietà.

Attività e passività misurate al fair value su base non ricorrente

In linea con le disposizioni previste dalla Circolare 262, l'informativa sulla gerarchia del fair value delle attività e delle passività in esame (colonne "L1", "L2", "L3") è fornita solo con riferimento alle poste valutate in bilancio in base al criterio del fair value.

Al 31 dicembre 2019 non si segnalano importi da valorizzare, in quanto le uniche attività in via di dismissione valutate al fair value sono rappresentate dagli immobili, che sono tuttavia valutati al fair value su base ricorrente a seguito della modifica dei criteri di valutazione illustrati nel paragrafo "Cambiamenti intervenuti nel 2019 nei principi contabili applicati dalla Banca" contenuto nella precedente parte "A.1 – Parte generale".

Per le attività non correnti e gruppi di attività in via di dismissione e passività associate oggetto di misurazione al costo si fa rinvio alla specifica informativa riportata nella Sezione 12 "Attività non correnti e gruppi di attività in via di dismissione e passività associate" contenute nella Parte B della presente nota integrativa.

A.5 Informativa sul c.d. "day one profit/loss"

Ai sensi dell'IFRS 7 paragrafo 28 nell'ambito degli strumenti finanziari del Gruppo, si rappresenta che alla data di bilancio non si rilevano impatti derivanti dal cosiddetto "Day 1 Profit/Loss", inteso come differenza tra il fair value al momento della rilevazione iniziale (prezzo della transazione) e l'importo determinato a quella data utilizzando una tecnica di valutazione.

PARTE B – INFORMAZIONI SULLO STATO PATRIMONIALE

ATTIVO

Sezione 1 Cassa e disponibilità liquide – Voce 10

1.1 Cassa e disponibilità liquide: composizione

Totale Totale
31/12/2019 31/12/2018
a) Cassa 908.167 917.434
b) Depositi a vista presso Banche Centrali - -
Totale 908.167 917.434

Sezione 2 Attività finanziarie valutate al fair value con impatto a conto economico - Voce 20

2.1 Attività finanziarie detenute per la negoziazione: composizione merceologica

Voci/Valori 31/12/2019 Totale
31/12/2018
L1 L2 L3 L1 L2 L3
A. Attività per cassa
1. Titoli di debito 1.082.353 - - 1.814.822 41 2
1.1 Titoli strutturati - - - - - -
1.2 Altri titoli di debito 1.082.353 - - 1.814.822 41 2
2. Titoli di capitale 8.314 - 14 7.276 - 14
3. Quote di O.I.C.R. 684 - 444 - - 448
4. Finanziamenti - 834.324 - - - -
4.1 Pronti contro termine - 834.324 - - - -
4.2 Altri - - - - - -
Totale (A) 1.091.351 834.324 458 1.822.098 41 464
B. Strumenti derivati
1. Derivati finanziari 402 758.115 6.591 177 549.645 3.898
1.1 di negoziazione 402 750.510 6.591 177 537.472 3.898
1.2 connessi con la fair value option - 7.605 - - 12.173 -
1.3 altri - - - - - -
2. Derivati creditizi - - - - 857 -
2.1 di negoziazione - - - - 857 -
2.2 connessi con la fair value option - - - - - -
2.3 altri - - - - - -
Totale (B) 402 758.115 6.591 177 550.502 3.898
Totale (A+B) 1.091.753 1.592.439 7.049 1.822.275 550.543 4.362

L1 = Livello 1 L2 = Livello 2

L3 = Livello 3

La sottovoce 1.2 "Altri titoli di debito" include attività finanziarie subordinate emesse da banche di 21 milioni per un valore nominale di 22,3 milioni classificati come livello 1. Nello scorso esercizio erano pari a 187 milioni per un valore nominale di 217,7 milioni.

La voce 4. "Finanziamenti" è interamente rappresentata da operazioni di pronti contro termine di negoziazione, in prevalenza stipulati con controparti bancarie.

Nella tabella seguente viene fornita la composizione per tipologia di fondo delle voci "Quote di O.I.C.R." interamente riconducibili alla tipologia dei fondi azionari..

Voci/Valori 31/12/2019 31/12/2018
Fondi Azionari 1.128 448
Totale 1.128 448

2.2 Attività finanziarie detenute per la negoziazione: composizione per debitori / emittenti / controparti

Voci/Valori Totale Totale
31/12/2019 31/12/2018
A. ATTIVITA' PER CASSA
1. Titoli di debito 1.082.353 1.814.865
a) Banche Centrali - -
b) Amministrazioni pubbliche 1.037.642 526.240
c) Banche 33.859 813.315
d) Altre società finanziarie 10.852 414.702
di cui: imprese di assicurazione - 67.110
e) Società non finanziarie - 60.608
2. Titoli di capitale 8.328 7.290
a) Banche 256 401
b) Altre società finanziarie 1.295 555
di cui: imprese di assicurazione 1.049 219
c) Società non finanziarie 6.777 6.334
d) Altri emittenti - -
3. Quote di OICR 1.128 448
4. Finanziamenti 834.324 -
a) Banche Centrali - -
b) Amministrazioni pubbliche - -
c) Banche 658.427 -
d) Altre società finanziarie 175.897 -
di cui: imprese di assicurazione - -
e) Società non finanziarie - -
f) Famiglie - -
Totale (A) 1.926.133 1.822.603
B. STRUMENTI DERIVATI - -
a) Controparti centrali 402 1.034
b) Altre 764.706 553.543
Totale (B) 765.108 554.577
Totale (A+B) 2.691.241 2.377.180

2.3 Attività finanziarie designate al fair value: composizione merceologica

Al 31 dicembre 2019 non sono presenti attività finanziarie designate al fair value.

2.4 Attività finanziarie designate al fair value: composizione per debitori/emittenti

Al 31 dicembre 2019 non sono presenti attività finanziarie designate al fair value.

Voci/Valori Totale
31/12/2019
Totale
31/12/2018
L1 L2 L3 L1 L2 L3
1. Titoli di debito 42.083 105.622 99.358 46.003 110.008 57.869
1.1 Titoli strutturati - - - - - 2.940
1.2 Altri titoli di debito 42.083 105.622 99.358 46.003 110.008 54.929
2. Titoli di capitale 33.505 30.501 147.174 1.375 29.970 167.201
3. Quote di O.I.C.R. 157.432 - 441.126 126.039 - 362.839
4. Finanziamenti - - 385.628 - - 294.401
4.1 Pronti contro termine - - - - - -
4.2 Altri - - 385.628 - - 294.401
Totale 233.020 136.123 1.073.286 173.417 139.978 882.310

2.5 Altre attività finanziarie obbligatoriamente valutate al fair value: composizione merceologica

L1 = Livello 1

L2 = Livello 2

L3 = Livello 3

Nella sottovoce 1.2 "Altri titoli di debito" figurano:

  • il titolo Dexia Credit Local per un importo pari a 105,6 milioni ( 110 milioni nel 2018) classificato come livello 2 ed attività finanziarie subordinate verso banche ed assicurazioni classificate al livello 1 per 40,8 milioni (valore nominale 37,3 milioni) rispetto ai 44,8 milioni (valore nominale 45,6 milioni) del 2018 classificate nello stesso livello.
  • i titoli Asset Backed Securities (ABS) per 48,2 milioni (49,4 milioni nel 2018), di cui 13,9 milioni con clausole di subordinazione, perfezionate per il tramite dei seguenti veicoli: Pharma Finance S.r.l., Bnt Portfolio S.p.V. e Berenice S.p.V.. Tali titoli sono classificati in corrispondenza del livello 3. Per ulteriori dettagli si fa rinvio al paragrafo " C. Operazioni di cartolarizzazione" contenuto nella Parte E della presente Nota Integrativa.

Nella voce in esame figura, per un valore nullo, l'investimento indirettamente detenuto verso la Banca Carige per il tramite dello Schema Volontario FITD, come illustrato nella " Parte A – Politiche contabili" della presente Nota Integrativa, alla quale pertanto si fa rinvio per ulteriori dettagli.

Nella voce 2 "Titoli di capitale", che nel complesso ammontano a 211,1 milioni il principale investimento, classificato nel livello 3 è rappresentato dall'interessenza azionaria nel capitale di S.I.A. per un valore paria a 91,1 milioni (82 milioni nel 2018).

Nella tabella seguente viene fornita la composizione per tipologia di fondo della voce "Quote di O.I.C.R.".

Voci/Valori 31/12/2019 31/12/2018
Fondi Azionari 132.299 104.172
Fondi Bilanciati - 18.647
Fondi Obbligazionari 177.758 74.701
Fondi di Liquidità - -
Fondi Flessibili 17.179 68.066
Fondi Hedge 7.025 7.673
Fondi Immobiliari 70.220 82.679
Fondi di Private Debt e assimilati 194.077 132.940
Totale 598.558 488.878

Per quanto riguarda l'informativa sui fondi comuni acquisiti nell'ambito di operazioni di cessione di crediti ricompresi nella precedente tabella alla voce "Fondi di Private Debt" si rinvia allo specifico paragrafo riportato nella Parte E della presente Nota Integrativa (Sottosezione E "Operazioni di Cessione" punto "C. Attività finanziarie cedute e cancellate integralmente").

Totale Totale
31/12/2019 31/12/2018
1.Titoli di capitale 211.180 198.546
di cui: banche 9.288 9.032
di cui: altre società finanziarie 52.114 46.506
di cui: società non finanziarie 149.778 143.008
2. Titoli di debito 247.063 213.880
a) Banche centrali - -
b) Amministrazioni pubbliche - -
c) Banche 130.204 138.882
d) Altre società finanziarie 65.710 71.547
di cui: imprese di assicurazione 17.501 17.129
e) Società non finanziarie 51.149 3.451
3. Quote di O.I.C.R. 598.558 488.878
4. Finanziamenti 385.628 294.401
a) Banche centrali - -
b) Amministrazioni pubbliche 6.666 6.953
c) Banche - -
d) Altre società finanziarie 105.815 12.586
di cui: imprese di assicurazione - -
e) Società non finanziarie 215.005 209.443
f) Famiglie 58.142 65.419
Totale 1.442.429 1.195.705

2.6 Altre attività finanziarie obbligatoriamente valutate al fair value: composizione per debitori / emittenti

Sezione 3 Attività finanziarie valutate al fair value con impatto sulla redditività complessiva – Voce 30

3.1 Attività finanziarie valutate al fair value con impatto sulla redditività complessiva: composizione merceologica

Totale Totale
Voci/Valori 31/12/2019 31/12/2018
L1 L2 L3 L1 L2 L3
1. Titoli di debito 11.563.755 100.077 - 14.275.455 203.652 -
1.1 Titoli strutturati - - - - - -
1.2 Altri titoli di debito 11.563.755 100.077 - 14.275.455 203.652 -
2. Titoli di capitale 262.431 113.525 255.560 177.954 113.525 201.521
3. Finanziamenti - - - - - -
Totale 11.826.186 213.602 255.560 14.453.409 317.177 201.521
L1 = Livello 1

L2 = Livello 2

L3 = Livello 3

L'esposizione in titoli di debito ammonta complessivamente a 11.663,8 milioni (14.479,1 milioni nel 2018) ed è rappresentata principalmente da obbligazioni emesse da governi e da banche.

Le attività subordinate ammontano a 177,7 milioni ( 161 milioni in termini di valore nominale) e si riferiscono a titoli emessi da banche, assicurazioni e società finanziarie; in maggior dettaglio, le suddette attività sono esposte nella sottovoce "1.2 Altri titoli di debito" in corrispondenza del livello 1. Nel precedente esercizio tali attività erano pari a 219,2 milioni (203,8 milioni in termini di valore nominale), classificate per 210,5 milioni in corrispondenza del livello 1 e per 8,7 milioni nel livello 2.

L'esposizione detenuta in titoli di capitale ammonta complessivamente a 631.5 milioni (493 milioni al 31 dicembre2018). In maggior dettaglio:

  • i titoli di capitale di livello 2 si riferiscono alle quote detenute nel capitale sociale di Banca d'Italia n. 4.541 quote corrispondenti all'1,5137% dell'intero capitale sociale. Il valore di bilancio pari a 113,5 milioni, è ottenuto valorizzando ciascuna quota per un valore unitario pari a 25.000 euro. Al riguardo si precisa che tali quote derivano dall'operazione di aumento di capitale effettuata da Banca d'Italia nel 2013 per effetto del Decreto Legge n. 133 del 30 novembre 2013, convertito con la Legge n. 5 del 29 gennaio 2014, che ha determinato l'emissione di nuove quote, per un valore pari a 25.000 euro a quota.
  • Tra i titoli di capitale di livello 1 sono comprese le azioni di Anima Holding per un importo pari a 249,6 milioni.

3.2 Attività finanziarie valutate al fair value con impatto sulla redditività complessiva: composizione per debitori/emittenti

Totale Totale
Voci/Valori 31/12/2019 31/12/2018
1. Titoli di debito 11.663.832 14.479.107
a) Banche centrali - -
b) Amministrazioni pubbliche 8.877.044 11.332.709
c) Banche 1.916.118 2.135.277
d) Altre società finanziarie 772.515 983.056
di cui: imprese di assicurazione 96.327 102.508
e) Società non finanziarie 98.155 28.065
2. Titoli di capitale 631.516 493.000
a) Banche 194.969 209.013
b) Altri emittenti: 436.547 283.987
- altre società finanziarie 381.509 240.188
di cui: imprese di assicurazione 25 24
- società non finanziarie 55.038 43.799
- altri - -
3. Finanziamenti - -
a) Banche centrali - -
b) Amministrazioni pubbliche - -
c) Banche - -
d) Altre società finanziarie - -
di cui: imprese di assicurazione - -
e) Società non finanziarie - -
f) Famiglie - -
Totale 12.295.348 14.972.107

______________________________________________________________________________________________________________ NOTA INTEGRATIVA DELL'IMPRESA 607

3.3 Attività finanziarie valutate al fair value con impatto sulla redditività complessiva: valore lordo e rettifiche di valore complessive

Valore lordo Rettifiche di valore complessive
Write-off parziali
Primo stadio con basso rischio
di cui: Strumenti
di credito
Secondo stadio Terzo stadio Primo stadio Secondo stadio Terzo stadio complessivi (*)
Titoli di debito 11.424.543 11.424.543 242.702 - (2.177) (1.236) -
-
Finanziamenti - - - - - - -
-
Totale 31/12/2019 11.424.543 11.424.543 242.702 - (2.177) (1.236) X
-
Totale 31/12/2018 14.278.789 14.278.789 209.684 - (7.380) (1.986) X
-
di cui: attività finanziarie impaired acquistate o originate X X - - X - -
-

(*) = Valore da esporre a fini informativi

Sezione 4 Attività finanziarie valutate al costo ammortizzato – Voce 40

4.1 Attività finanziarie valutate al costo ammortizzato: composizione merceologica dei crediti verso banche

Totale Totale
Valore di bilancio 31/12/2019 Fair value Valore di bilancio 31/12/2018 Fair value
Tipologia operazioni/Valori secondo stadio
Primo e
Terzo stadio acquisite o
impaired
originate
di cui:
L1 L2 L3 secondo stadio
Primo e
Terzo stadio acquisite o
impaired
originate
di cui:
L1 L2 L3
A. Crediti verso Banche Centrali 6.544.572 - - - - 6.544.572 563.859 - - - - 563.859
1. Depositi a scadenza - - - X X X - - - X X X
2. Riserva obbligatoria 6.544.572 - - X X X 563.859 - - X X X
3. Pronti contro termine - - - X X X - - - X X X
4. Altri - - - X X X - - - X X X
B. Crediti verso banche 4.128.993 63 - 623.937 100.128 3.427.991 5.484.330 64 - - 97.146 5.385.034
1. Finanziamenti 3.423.053 63 - - - 3.427.991 5.383.890 64 - - - 5.385.034
1.1 Conti correnti e depositi a vista 841.541 63 - X X X 1.691.997 64 - X X X
1.2. Depositi a scadenza 285.649 - - X X X 1.544.479 - - X X X
1.3. Altri finanziamenti: 2.295.863 - - X X X 2.147.414 - - X X X
- Pronti contro termine attivi 803.322 - - X X X 690.574 - - X X X
- Finanziamenti per leasing 1.688 - - X X X 2.058 - - X X X
- Altri 1.490.853 - - X X X 1.454.782 - - X X X
2. Titoli di debito 705.940 - - 623.937 100.128 - 100.440 - - - 97.146 -
2.1 Titoli strutturati - - - - - - - - - - - -
2.2 Altri titoli di debito 705.940 - - 623.937 100.128 - 100.440 - - - 97.146 -
Totale 10.673.565 63 - 623.937 100.128 9.972.563 6.048.189 64 - - 97.146 5.948.893

La voce B.1.3 "Altri finanziamenti – altri" comprende principalmente i depositi cauzionali per contratti "ISMA" e "CSA" per 625,9 milioni (593,9 milioni nel 2018), finanziamenti con piano di ammortamento a medio/lungo termine per 634 milioni (651,9 milioni nel 2018), nonché crediti per sconto effetti per 61,6 milioni (38,2 milioni nel 2018). Nella voce in esame figurano altresì i crediti di funzionamento per un ammontare pari a 6,2 milioni (0,8 milioni nel 2018), riconducibili a ricavi di competenza dell'esercizio 2019 ancora da incassare alla chiusura dell'esercizio.

Per il dettaglio delle attività deteriorate si rinvia alla "Parte E – Informazioni sui rischi e sulle relative politiche di copertura, Sezione 1, Rischio di credito".

4.2 Attività finanziarie valutate al costo ammortizzato: composizione merceologica dei crediti verso clientela

31/12/2019
Totale
31/12/2018
Totale
Valore di bilancio Fair value Valore di bilancio Fair value
Tipologia operazioni/Valori secondo stadio
Primo e
Terzo stadio acquisite o
impaired
originate
di cui:
L1 L2 L3 secondo stadio
Primo e
Terzo stadio acquisite o
impaired
originate
di cui:
L1 L2 L3
1. Finanziamenti 98.235.013 5.061.650 533.881 - - 108.921.856 96.202.439 6.129.743 764.276 - - 107.245.380
1.1. Conti correnti 10.381.796 848.743 190.742 X X X 11.079.947 1.008.899 195.627 X X X
1.2. Pronti contro termine attivi 5.393.670 - - X X X 5.516.899 - - X X X
1.3. Mutui 62.508.727 2.803.333 281.330 X X X 58.662.595 3.093.008 417.592 X X X
personali e cessioni del quinto
1.4. Carte di credito, prestiti
611.696 23.532 91 X X X 639.073 13.693 1.343 X X X
1.5. Finanziamenti per leasing 752.502 346.927 6.082 X X X 845.374 582.880 6.326 X X X
1.6. Factoring 142.082 89 - X X X 87.992 90 - X X X
1.7. Altri finanziamenti 18.444.540 1.039.026 55.636 X X X 19.370.559 1.431.173 143.388 X X X
2. Titoli di debito 18.954.141 - - 16.624.134 234.915 2.596.214 16.853.159 - - 14.940.783 256.008 1.485.175
2.1. Titoli strutturati - - - - - - - - - - - -
2.2. Altri titoli di debito 18.954.141 - - 16.624.134 234.915 2.596.214 16.853.159 - - 14.940.783 256.008 1.485.175
Totale 117.189.154 5.061.650 533.881 16.624.134 234.915 111.518.070 113.055.598 6.129.743 764.276 14.940.783 256.008 108.730.555

Nella voce "1.7. Altri finanziamenti" sono principalmente rilevati i finanziamenti per anticipi su effetti, documenti e valori similari salvo buon fine per 4.813,1 milioni (4.606 milioni nel 2018), le sovvenzioni non regolate in conto corrente per 12.954,6 milioni (14.134,2 milioni nel 2018) e i crediti di funzionamento connessi con la prestazione di servizi finanziari per 213,8 milioni, rappresentati principalmente dall'attività di collocamento titoli per 95,7 milioni e di distribuzione servizi di terzi per 94,1 milioni. Nel 2018 i crediti di funzionamento erano pari a 173,7 milioni quasi integralmente incassati nell'esercizio 2019, per ulteriori dettagli si rimanda a quanto specificato in calce alla tabella "2.1 Commissioni attive: composizione" della Parte C – Informazioni sul conto economico consolidato.

I crediti deteriorati (terzo Stadio) ammontano a 5.061,7 milioni (6.129,7 milioni nel 2018); la contrazione intervenuta nell'esercizio è imputabile al completamento delle azioni di derisking effettuate dalla banca nel corso dell'anno come illustrato nella "Sezione 4 - Altri aspetti" contenuta nella Parte A.1 della presente nota integrativa.

Per ulteriori dettagli sulla qualità del credito si fa rinvio alla "Parte E – Informazioni sui rischi e sulle relative politiche di copertura, Sezione 1 – Rischio di credito, Informazioni di natura quantitativa – A. Qualità del credito".

Nella voce 2. Titoli di debito, classificate come livello 3 sono inclusi titoli emessi nell'ambito di operazioni di cartolarizzazione per 2.531,5 milioni (1.479,1 milioni nel 2018) di cui:

  • 1.255 milioni (1.428,6 milioni nel 2018) relativi ai titoli senior emessi dal veicolo Res Sea S.p.V.;
  • 1.247,1 milioni relativi i titoli senior emessi dal veicolo Leviticus S.p.V., nell'ambito dell'operazione ACE descritta nella "Sezione 5 – Altri aspetti" contenuta nella parte A.1 della note integrativa consolidata;
  • 29,4 milioni relativi ai titoli junior emessi da Italfinance Sec Vehicle 2, rinvenienti da operazioni di cartolarizzazione originate dall'ex Gruppo Banca Italease, iscritti nell'attivo per effetto dell'"Accordo sui crediti cartolarizzati" stipulato con Alba Leasing.

I titoli provvisti di clausole di subordinazione, emessi da società finanziarie e da compagnie di assicurazione, ammontano complessivamente a 56,3 milioni, di cui 29,4 milioni riconducibili all'esposizione junior nei confronti di un'operazione di cartolarizzazione, in precedenza citata.

4.3 Attività finanziarie valutate al costo ammortizzato: composizione per debitori/emittenti dei crediti verso clientela

Totale Totale
31/12/2019 31/12/2018
Tipologia operazioni/Valori Primo e
secondo
stadio
Terzo stadio di cui: attività
impaired
acquisite o
originate
Primo e
secondo
stadio
Terzo stadio di cui: attività
impaired
acquisite o
originate
1. Titoli di debito 18.954.140 - - 16.853.159 - -
a) Amministrazioni pubbliche 15.745.357 - - 15.081.793 - -
b) Altre società finanziarie 2.992.729 - - 1.650.474 - -
di cui: imprese di assicurazione 26.919 - - 26.722 - -
c) Società non finanziarie 216.054 - - 120.892 - -
2. Finanziamenti verso: 98.235.014 5.061.650 533.881 96.202.439 6.129.743 764.276
a) Amministrazioni pubbliche 1.828.804 3.341 - 1.624.304 2.325 -
b) Altre società finanziarie 15.937.116 95.527 9.239 15.462.323 139.107 10.871
di cui: imprese di assicurazione 67.860 - - 57.545 - -
c) Società non finanziarie 49.516.039 4.051.870 488.503 48.786.447 5.109.295 715.086
d) Famiglie 30.953.055 910.912 36.139 30.329.365 879.016 38.319
Totale 117.189.154 5.061.650 533.881 113.055.598 6.129.743 764.276
Valore lordo Rettifiche di valore complessivo
Primo stadio di cui:
Strumenti
con basso
rischio di
credito
Secondo
stadio
Terzo
stadio
Primo
stadio
Secondo
stadio
Terzo
stadio
Write-off
parziali
complessivi
(*)
Titoli di debito 19.535.457 19.535.457 129.714 - (4.187) (904) - -
Finanziamenti 102.743.254 - 5.779.584 9.109.229 (121.105) (199.095) (4.047.516) 382.231
Totale 31/12/2019 122.278.711 19.535.457 5.909.298 9.109.229 (125.292) (199.999) (4.047.516) 382.231
Totale 31/12/2018 111.889.500 16.875.682 7.587.846 10.500.150 (123.795) (249.764) (4.370.343) 325.820
di cui: attività finanziarie
impaired acquisite o originate
X X - 1.009.136 X - (475.255) 75.408

4.4 Attività finanziarie valutate al costo ammortizzato: valore lordo e rettifiche di valore complessive

(*) Valore da esporre a fini informativi.

I titoli di debito con basso rischio di credito, pari a 19.535,5 milioni (16.875,7 milioni nel 2018), riguardano prevalentemente titoli governativi italiani ed esteri.

Sezione 5 Derivati di copertura – Voce 50

5.1 Derivati di copertura: composizione per tipologia di copertura e per livelli

Fair Value
31/12/2019
VN Fair Value
31/12/2018
VN
L1 L2 L3 31/12/2019 L1 L2 L3 31/12/2018
A. Derivati finanziari
1. Fair Value - 85.030 - 7.952.173 - 149.899 - 7.633.680
2. Flussi Finanziari - - - - - - - -
3. Investimenti esteri - - - - - - - -
B. Derivati creditizi
1. Fair Value - - - - - - - -
2. Flussi Finanziari - - - - - - - -
Totale - 85.030 - 7.952.173 - 149.899 - 7.633.680
VN = valore nozionale

L1 = Livello 1

L2 = Livello 2 L3 = Livello 3

5.2 Derivati di copertura: composizione per portafogli coperti e per tipologia di copertura

Fair Value
Specifica
Operazioni/Tipo di copertura titoli di
debito e
tassi di
interesse
titoli di
capitale
e indici
azionari
valute e
oro
credito merci altri Generica Specifica Generica Investim.
esteri
1. Attività finanziarie valutate al fair
value con impatto sulla redditività
complessiva
- - - - X X X - X X
2. Attività finanziarie valutate al costo
ammortizzato
2.844 X - - X X X - X X
3. Portafoglio X X X X X X - X - X
4. Altre operazioni - - - - - - X - X -
Totale attività 2.844 - - - - - - - - -
1. Passività finanziarie 63.150 X - - - - X - X X
2. Portafoglio X X X X X X 19.036 X - X
Totale passività 63.150 - - - - - 19.036 - - -
1. Transazioni attese X X X X X X X - X X
2. Portafoglio di attività e passività
finanziarie
X X X X X X - X - -

Sezione 6 Adeguamento di valore delle attività finanziarie oggetto di copertura generica – Voce 60

6.1 Adeguamento di valore delle attività coperte: composizione per portafogli coperti

Totale Totale
Adeguamento di valore delle attività coperte / Valori 31/12/2019 31/12/2018
1. Adeguamento positivo 49.379 42.425
1.1 di specifici portafogli: 49.379 42.425
a) attività finanziarie valutate al costo ammortizzato 49.379 42.425
b) attività finanziarie valutate al fair value con impatto sulla redditività complessiva - -
1.2 complessivo - -
2. Adeguamento negativo (20.218) (252)
2.1 di specifici portafogli: (20.218) (252)
a) attività finanziarie valutate al costo ammortizzato (20.218) (252)
b) attività finanziarie valutate al fair value con impatto sulla redditività complessiva - -
2.2 complessivo - -
Totale 29.161 42.173

L'adeguamento di valore delle attività finanziarie oggetto di copertura generica si riferisce alle variazioni di fair value, imputabili alle oscillazioni dei tassi di interesse, di alcuni specifici portafogli di attività al costo ammortizzato.

Sezione 7 Partecipazioni – Voce 70

7.1 Partecipazioni: informazioni sui rapporti partecipativi

Descrizione Sede legale Sede operativa Quota di
partecipazione
diretta %
Disponibilità
voti %
A. Imprese controllate in via esclusiva
Banca Akros S.p.A. Milano Milano 100,00% 100,00%
Banca Aletti & C. S.p.A. Milano Milano 100,00% 100,00%
Bipielle Bank Suisse SA in liquidazione CH - Lugano CH - Lugano 100,00% 100,00%
Bipielle Real Estate S.p.A. Lodi Lodi 100,00% 100,00%
BP Covered Bond S.r.l. Milano Milano 60,00% 60,00%
BPM Covered Bond Roma Roma 80,00% 80,00%
BPM Covered Bond 2 Roma Roma 80,00% 80,00%
BRF Property S.p.A. Parma Parma 65,43% 65,43%
FIN.E.R.T. S.p.A. in liquidazione Roma Roma 80,00% 80,00%
Ge.Se.So. S.r.l. Milano Milano 100,00% 100,00%
Immobiliare Marinai d'Italia S.r.l. Lodi Lodi 100,00% 100,00%
Milano Leasing S.p.A. in liquidazione Milano Milano 100,00% 100,00%
P.M.G. s.r.l. in liquidazione Milano Milano 84,00% 84,00%
Partecipazioni Italiane in liquidazione Milano Milano 99,97% 100,00%
ProFamily S.p.A. Milano Milano 100,00% 100,00%
Release S.p.A. Milano Milano 85,39% 85,39%
Tecmarket Servizi S.p.A. Verona Verona 100,00% 100,00%
Agriurbe S.r.l. in liquidazione Milano Milano 100,00% 100,00%
Leasimpresa Finance S.r.l. Conegliano Conegliano 100,00% 100,00%
CF Liberty Servicing S.p.A. – ( ex First Servicing S.p.A.). Roma Roma 30,00% 30,00%
B. Imprese controllate in modo congiunto
C. Imprese sottoposte ad influenza notevole
Agos-Ducato S.p.A. Milano Milano 39,00% 39,00%
Alba Leasing S.p.A. Milano Milano 39,19% 39,19%
Aosta Factor S.p.A. Aosta Aosta 20,69% 20,69%
Arcene Immobili S.r.l. in liquidazione Lodi Lodi 50,00% 50,00%
Arcene Infra S.r.l. in liquidazione Lodi Lodi 50,00% 50,00%
Vera Assicurazioni S.p.A. ( ex Avipop Assicurazioni) Verona Verona 35,00% 35,00%
Bipiemme Vita S.p.A. Milano Milano 19,00% 19,00%
Calliope Finance S.r.l. Milano Milano 50,00% 50,00%
Etica S.G.R. S.p.A. Milano Milano 19,44% 19,44%
Factorit S.p.A. Milano Milano 39,50% 39,50%
GEMA S.P.A Castelnovo Sotto (RE) Castelnovo Sotto (RE) 33,33% 33,33%
Italfinance Securitisation VH S.r.l. Conegliano (TV) Conegliano (TV) 9,90% 9,90%
Motia Compagnia di Navigazione S.p.A. Venezia Venezia 25,00% 25,00%
Vera Vita S.p.A. (ex Popolare Vita S.p.A.) Verona Verona 35,00% 35,00%
S.E.T.A. Società Edilizia Tavazzano S.r.l. Milano Milano 32,50% 32,50%
SelmaBipiemme Leasing S.p.A. Milano Milano 40,00% 40,00%

7.2 Partecipazioni significative: valore di bilancio, fair value e dividendi percepiti

Per l'informativa in oggetto si rimanda alla medesima sezione della nota integrativa consolidata.

7.3 Partecipazioni significative: informazioni contabili

Per l'informativa in oggetto si rimanda alla medesima sezione della nota integrativa consolidata.

7.4 Partecipazioni non significative: informazioni contabili

Per l'informativa in oggetto si rimanda alla medesima sezione della nota integrativa consolidata.

7.5 Partecipazioni: variazioni annue

Totale
31/12/2019
Totale
31/12/2018
A. Esistenze Iniziali 3.953.658 7.981.939
B. Aumenti 262.742 1.123.387
B.1 Acquisti 112.760 1.122.168
di cui: operazioni di aggregazione aziendale 1.977 290.467
B.2 Riprese di Valore
B.3 Rivalutazioni
B.4 Altre Variazioni 149.982 1.220
C. Diminuzioni (1.130.138) (5.151.668)
C.1 Vendite (977.141) (4.817.191)
di cui: operazioni di aggregazione aziendale (788.373) (4.442.180)
C.2 Rettifiche di valore (117.604) (238.802)
C.3 Svalutazioni - -
C.4 Altre variazioni (35.393) (95.676)
D. Rimanenze Finali 3.086.262 3.953.658
E. Rivalutazioni Totali 61.278 61.278
F. Rettifiche Totali (1.525.119) (1.599.696)

L'incremento della voce partecipazioni registrato nell'esercizio ed evidenziato nella voce "B.1 Acquisti" è imputabile principalmente alle operazioni di seguito indicate:

  • Arena Broker S.r.l.: a seguito della fusione per incorporazione di Holding di Partecipazioni Finanziarie Banco Popolare S.p.A. sono state acquisite n. 286.500 quote per un controvalore pari a 1,9 milioni;
  • Società di Gestione Servizi BP Soc. consortile p. Az.: acquisite azioni per un controvalore pari a euro 16,9 milioni;
  • BP Property Management Soc. consortile a r.l.: acquisite quote per un controvalore pari a euro 2,4 milioni;
  • Profamily S.p.A.: acquisite azioni per un controvalore pari a 88,5 milioni;
  • BRF Property S.p.A.: acquisite azioni per un controvalore pari a 2,9 milioni.

La voce "B.4 Altre Variazioni" contiene principalmente la plusvalenza da cessione di CF Liberty Servicing S.p.A. (ex First Servicing S.p.A.) a Credito Fondiario per 99,9 milioni e l'adeguamento al fair value della rimanente quota per 42,8 milioni.

Nella voce C.1 "Vendite" le principali operazioni sono le seguenti::

  • Holding di Partecipazioni Finanziarie Banco Popolare S.p.A.: fusione per incorporazione per un controvalore pari a 633,8 milioni;
  • Società di Gestione Servizi BP Soc. consortile p. Az.: fusione per incorporazione per un controvalore pari a 120,4 milioni;
  • BP Property Management Soc. consortile a r.l.: fusione per incorporazione per un controvalore pari a 34,2 milioni;
  • CF Liberty Servicing S.p.A. (ex First Servicing S.p.A.): cessione a Credito Fondiario pari a 100 milioni.

Per il dettaglio della voce C.2 "Rettifiche di valore" si rinvia al successivo paragrafo "Criterio utilizzato per determinare il valore recuperabile delle partecipazioni ai fini della redazione del bilancio al 31 dicembre 2019".

La voce C.4 "Altre variazioni" si riferisce alle seguenti partecipazioni:

  • ProFamily S.p.A.: riduzione della partecipazione pari a 11,5 milioni a seguito della distribuzione della riserva;
  • Bipielle Bank Suisse SA in liquidazione: rimborso parziale di capitale pari a 21,9 milioni.

Gli effetti economici derivanti dall'operatività relativa alle partecipazioni in oggetto sono stati imputati alla voce 220 "Utili (perdite) delle partecipazioni" di conto economico.

7.6 Impegni riferiti a partecipazioni in società controllate in modo congiunto

Per l'informativa in oggetto si rimanda alla medesima sezione della nota integrativa consolidata.

7.7 Impegni riferiti a partecipazioni in società sottoposte ad influenza notevole

Per l'informativa in oggetto si rimanda alla medesima sezione della nota integrativa consolidata.

7.8 Restrizioni significative

Per l'informativa in oggetto si rimanda alla medesima sezione della nota integrativa consolidata.

7.9 Altre informazioni

Per l'informativa in oggetto si rimanda alla medesima sezione della nota integrativa consolidata.

Sezione 8 Attività materiali – Voce 80

Le attività materiali ammontano al 31 dicembre 2019 a 2.408,3 milioni e si confrontano con il dato di 962,2 milioni dell'esercizio precedente. I valori al 31 dicembre 2019 risentono della prima applicazione del principio contabile IFRS 16 e della modifica del criterio di valutazione degli immobili e del patrimonio artistico di pregio, come rappresentato nel paragrafo "Cambiamenti intervenuti nel 2019 nei principi contabili applicati dalla Banca" contenuto nella "Parte A – Politiche contabili " della presente Nota Integrativa.

8.1 Attività materiali ad uso funzionale: composizione delle attività valutate al costo

Totale Totale
31/12/2018
Attività/Valori 31/12/2019
1. Attività di proprietà 105.650 855.229
a) terreni - 253.772
b) fabbricati - 506.036
c) mobili 25.471 42.534
d) impianti elettronici 47.084 8.663
e) altre 33.095 44.224
2. Diritti d'uso acquisiti con il leasing 1.173.689 -
a) terreni - -
b) fabbricati 1.173.121 -
c) mobili 55 -
d) impianti elettronici - -
e) altre 513 -
Totale 1.279.339 855.229
di cui: ottenute tramite l'escussione delle garanzie ricevute - -

Al fine di una corretta comprensione della variazione dei saldi si deve precisare che:

  • la riduzione della voce "attività di proprietà" risente del fatto che il saldo al 31 dicembre 2019 degli immobili ad uso funzionale ed il patrimonio artistico di pregio è riportato nella successiva tabella 8.3, ossia tra le attività rivalutate, in seguito della modifica del criterio di valutazione;
  • l'incremento della voce "diritti d'uso acquisiti con il leasing" è imputabile all'applicazione del nuovo principio contabile IFRS 16 a partire dall'esercizio 2019.
Vita utile (in anni)
Terreni indefinita
Fabbricati 33
Mobili e arredi 7 – 9
Impianti 3 – 13

8.2 Attività materiali detenute a scopo di investimento: composizione delle attività valutate al costo

Attività/Valori Totale
31/12/2019
Totale
31/12/2018
Fair value
Valore di
Valore di Fair value
bilancio L1 L2 L3 bilancio L1 L2 L3
1. Attività di proprietà - - - - 107.010 - - 145.986
a) terreni - - - - 12.046 - - 14.699
b) fabbricati - - - - 94.964 - - 131.287
2. Diritti d'uso acquisiti con il
leasing
- - - - - - - -
a) terreni - - - - - - - -
b) fabbricati - - - - - - - -
Totale - - - - 107.010 - - 145.986
di cui: ottenute tramite l'escussione delle
garanzie ricevute
- - - - 55.698 - - 55.698

L1 = Livello 1

L2 = Livello 2

L3 = Livello 3

In seguito alla modifica del criterio di valutazione degli immobili detenuti a scopo d'investimento,dal costo al fair value, i valori al 31 dicembre 2019 sono riportati nella successiva tabella 8.4.

8.3 Attività materiali ad uso funzionale: composizione delle attività rivalutate

Attività/Valori Totale
31/12/2019
Totale
31/12/2018
L1 L2 L3 L1 L2 L3
1. Attività di proprietà - - 928.853 - - -
a) terreni - - 701.338 - -
-
b) fabbricati - - 175.408 - -
-
c) mobili - - - - -
-
d) impianti elettronici - - - - -
-
e) altre - - 52.107 - -
-
2. Diritti d'uso acquisiti con il leasing - - - - -
-
a) terreni - - - - -
-
b) fabbricati - - - - -
-
c) mobili - - - - -
-
d) impianti elettronici - - - - -
-
e) altre - - - - -
-
Totale - - 928.853 - - -
di cui: ottenute tramite l'escussione delle garanzie ricevute - - - - -
-
L1 = Livello 1

L2 = Livello 2 L3 = Livello 3

Le attività di proprietà rivalutate si riferiscono agli immobili di proprietà utilizzati per l'attività di impresa della Banca ed alle opere d'arte di pregio, per le quali a partire dal 31 dicembre 2019 è stato modificato il criterio di valutazione passando dal costo al fair value. I corrispondenti saldi al 31 dicembre 2018 trovano quindi rappresentazione nella precedente tabella 8.1.

8.4 Attività materiali detenute a scopo di investimento: composizione delle attività valutate al fair value

Attività/Valori Totale
31/12/2019
Totale
31/12/2018
L1 L2 L3 L1 L2 L3
1. Attività di proprietà - - 200.099 - - -
a) terreni - - 147.453 - - -
b) fabbricati - - 52.646 - - -
2. Diritti d'uso acquisiti con il leasing - - - - - -
a) terreni - - - - - -
b) fabbricati - - - - - -
Totale - - 200.099 - - -
di cui: ottenute tramite l'escussione delle garanzie ricevute - - 56.717 - - -

L1 = Livello 1

Le attività valutate al fair value sono rappresentate dagli immobili di proprietà non utilizzati per l'attività di impresa della Banca; a seguito della modifica del criterio di valutazione, intervenuta nel corso dell'esercizio 2019, i corrispondenti saldi al 31 dicembre 2018 sono esposti nella precedente tabella 8.2, ossia tra le attività valutate al costo.

Al riguardo si deve precisare che Banco BPM non detiene alcun attività di investimento rappresentata dai diritto d'uso acquisiti con leasing.

8.5 Rimanenze di attività materiali disciplinate dallo IAS 2: composizione

Non sono presenti attività materiali disciplinate dallo IAS 2.

L2 = Livello 2

L3 = Livello 3

8.6 Attività materiali ad uso funzionale: variazioni annue

Nella seguente tabella viene fornita la movimentazione intervenuta nel corso dell'esercizio 2019 delle attività materiali ad uso funzionale. Al riguardo si deve precisare che i valori riferiti all'esistenza iniziale sono stati rideterminati rispetto a quelli al 31 dicembre 2018, a seguito della prima applicazione del principio contabile IFRS 16. Gli effetti conseguenti a tale rideterminazione, in termini di esistenze lordo e nette, sono illustrati nella successiva tabella 8.6 bis.

Terreni Fabbricati Mobili Impianti
elettronici
Altre Totale
A. Esistenze iniziali lorde 254.818 1.996.270 429.798 402.329 276.772 3.359.987
A.1 Riduzioni di valore totali nette (1.046) (163.658) (387.135) (393.666) (231.470) (1.176.975)
A.2 Esistenze iniziali nette 253.772 1.832.612 42.663 8.663 45.302 2.183.012
B. Aumenti: 482.757 52.236 5.182 57.165 56.742 654.082
B.1 Acquisti - 5.291 5.182 57.165 863 68.501
- di cui operazioni di aggregazione aziendale - - 161 37.344 29 37.534
B.2 Spese per migliorie capitalizzate - 3.876 - - - 3.876
B.3 Riprese di valore - - - - - -
B.4 Variazioni positive di fair value imputate a 217.278 26.492 - - 43.069 286.839
a) patrimonio netto 217.278 26.492 - - 43.069 286.839
b) conto economico - - - - - -
B.5 Differenze positive di cambio - - - - - -
B.6 Trasferimenti da immobili detenuti a scopo di
investimento
3.485 15.662 X X X 19.147
B.7 Altre variazioni 261.994 915 - - 12.810 275.719
C. Diminuzioni: (35.191) (536.319) (22.319) (18.744) (16.329) (628.902)
C.1 Vendite (1.164) (2.698) - - - (3.862)
- di cui operazioni di aggregazione aziendale - - - - - -
C.2 Ammortamenti - (177.902) (9.757) (18.744) (14.433) (220.836)
C.3 Rettifiche di valore da deterioramento - - - - - -
imputate a
a) patrimonio netto - - - - - -
b) conto economico - - - - - -
C.4 Variazioni negative di fair value imputate a (1.147) (29.521) - - (1.896) (32.564)
a) patrimonio netto - - - - - -
b) conto economico (1.147) (29.521) - - (1.896) (32.564)
C.5 Differenze negative di cambio - - - - - -
C.6 Trasferimenti a: (32.880) (66.405) - - - (99.285)
a) attività materiali detenute a scopo di
investimento
(32.687) (66.308) X X X (98.995)
b) attività non correnti e gruppi di attività in via
di dismissione
(193) (97) - - - (290)
C.7 Altre variazioni - (259.793) (12.562) - - (272.355)
D. Rimanenze finali nette 701.338 1.348.529 25.526 47.084 85.715 2.208.192
D.1 Riduzioni di valore totali nette (1.147) (241.834) (426.766) (768.862) (251.938) (1.690.547)
D.2 Rimanenze finali lorde 702.485 1.590.363 452.292 815.946 337.653 3.898.739
E. Valutazione al costo 485.207 178.437 - - 10.935 674.579

La movimentazione delle attività ad uso funzionale è influenzata dal cambiamento del criterio di valutazione del patrimonio immobiliare (rappresentato nelle colonne "terreni" e "fabbricati" e del patrimonio artistico di pregio (incluso nella colonna "altre"), il cui valore di bilancio al 31 dicembre 2019 è pari a 928,9 milioni, come dettagliato nella precedente tabella 8.2. Al fine di comprendere la movimentazione delle attività in esame si deve precisare che:

• nelle sottovoci "B.4 Variazioni positive di fair value" e "C.4 Variazioni negative di fair value" figurano gli effetti conseguenti al passaggio dal criterio del costo al criterio del fair value. In particolare, le variazioni positive di fair value sono state accreditate in una specifica riserva di valutazione di patrimonio netto per 286,8 milioni. Le restanti variazioni negative, trovano rappresentazione nella voce di conto economico "230. Risultato netto della valutazione al fair value delle attività materiali e immateriali" (-32,6 milioni).

  • le variazioni indicate nelle sottovoci B.6, C.6 riflettono i trasferimenti tra le categorie degli immobili ad funzionali e quella a scopo di investimenti, anche a seguito di una puntuale ricognizione dell'effettivo utilizzo di ogni singola unità immobiliare;
  • tra le altre variazioni riportate nelle sottovoci B.7 e C.7 figurano i trasferimenti di valore tra la componente del "fabbricato" e quella del "terreno" di uno stesso immobile, in relazione al fatto che i) la rivalutazione positiva del fair value ha interessato, in particolar modo, la componente "terreno" e ii) l'unità di misura considerata al fine di determinare gli effetti valutativi, da rilevare a patrimonio netto o a conto economico in funzione del segno, è costituita dal singolo immobile. A tal riguardo si deve, infatti, precisare che l'apertura del singolo immobile tra le due componenti ("terreno" e "fabbricato") è rilevante ai fini del calcolo degli ammortamenti, in funzione del diverso deperimento che le caratterizza; la suddetta apertura non è invece rilevante al fine di una determinazione separata degli effetti valutativi, tenuto conto che le due componenti di uno stesso immobile non sono vendibili separatamente;
  • nella voce "E. Valutazione al costo", complessivamente pari a 674,6 milioni, figura il costo relativo alle sole attività rivalutate al fair value (immobili uso strumentale e opere d'arte di pregio), ottenuto sterilizzando gli effetti relativi alla valutazione a fair value (sottovoci B4 e C4).

Per ulteriori dettagli si fa rinvio al paragrafo "Cambiamenti intervenuti nel 2019 nei principi contabili applicati dalla Banca" contenuto nella "Parte A – Politiche contabili " della presente Nota Integrativa.

8.6 bis Attività materiali ad uso funzionale - Diritti d'uso acquisiti con il leasing: variazioni annue

Di seguito si rappresenta la movimentazione avvenuta nel corso dell'esercizio sui diritti d'uso acquisiti con il leasing, già ricompresa nella precedente tabella 8.6. Al riguardo si deve precisare che i saldi iniziali rilettono i diritti d'uso rilevati al 1 gennaio 2019, a seguito della prima applicazione del principio contabile IFRS 16, come illustrato nel paragrafo "Cambiamenti intervenuti nel 2019 nei principi contabili applicati dalla Banca" contenuto nella "Parte A – Politiche contabili " della presente Nota Integrativa, a cui pertanto si fa rinvio per ulteriori dettagli.

Terreni Fabbricati Mobili Impianti
elettronici
Altre Totale
A. Esistenze iniziali lorde - 1.360.987 129 - 1.078 1.362.194
A.1 Riduzioni di valore totali nette - (34.411) - - - (34.411)
A.2 Esistenze iniziali nette - 1.326.576 129 - 1.078 1.327.783
B. Aumenti: - 6.969 - - 245 7.214
B.1 Acquisti - 2.963 - - 245 3.208
B.2 Spese per migliorie capitalizzate - 3.876 - - - 3.876
B.3 Riprese di valore - - - - - -
B.4 Variazioni positive di fair value imputate a - - - - - -
a) patrimonio netto - - - - - -
b) conto economico - - - - - -
B.5 Differenze positive di cambio - - - - - -
B.6 Trasferimenti da immobili detenuti a scopo di
investimento - - X X X -
B.7 Altre variazioni - 130 - - - 130
C. Diminuzioni: - (160.424) (74) - (810) (161.308)
C.1 Vendite - - - - - -
- di cui operazioni di aggregazione aziendale - - - - - -
C.2 Ammortamenti - (160.424) (74) - (810) (161.308)
C.3 Rettifiche di valore da deterioramento
imputate a - - - - - -
a) patrimonio netto - - - - - -
b) conto economico - - - - - -
C.4 Variazioni negative di fair value imputate a - - - - - -
a) patrimonio netto - - - - - -
b) conto economico - - - - - -
C.5 Differenze negative di cambio - - - - - -
C.6 Trasferimenti a: - - - - - -
a) attività materiali detenute a scopo di
investimento - - X X X -
b) attività non correnti e gruppi di attività in via
di dismissione
- - - - - -
C.7 Altre variazioni - - - - - -
D. Rimanenze finali nette 1.173.121 55 - 513 1.173.689
D.1 Riduzioni di valore totali nette (194.835) (74) - (810) (195.719)
D.2 Rimanenze finali lorde 1.367.956 129 - 1.323 1.369.408
E. Valutazione al costo
Totale
Terreni Fabbricati
A. Esistenze iniziali 102.227 25.212
B. Aumenti 57.508 81.590
B.1 Acquisti 2.396 14.636
- di cui operazioni di aggregazione aziendale - 123
B.2 Spese per migliorie capitalizzate - -
B.3 Variazioni positive di fair value 22.060 637
B.4 Riprese di valore - -
B.5 Differenze di cambio positive - -
B.6 Trasferimenti da immobili ad uso funzionale 32.687 66.308
B.7 Altre variazioni 365 9
C. Diminuzioni (12.282) (54.156)
C.1 Vendite (958) (667)
- di cui operazioni di aggregazione aziendale - -
C.2 Ammortamenti - -
C.3 Variazioni negative di fair value (3.683) (35.774)
C.4 Rettifiche di valore da deterioramento - -
C.5 Differenze di cambio negative - -
C.6 Trasferimenti a: (7.641) (17.350)
a) immobili ad uso funzionale (3.485) (15.662)
b) attività non correnti e gruppi di attività in via di dismissione (4.156) (1.688)
C.7 Altre variazioni - (365)
D. Rimanenze finali 147.453 52.646
E. Valutazione al fair value - -

8.7 Attività materiali detenute a scopo di investimento: variazioni annue

Al 31 dicembre 2019 le attività detenute a scopo di investimento, interamente rappresentate dagli immobili di proprietà valutate al fair value, ammontano a 200,1 milioni.

A seguito del passaggio dal criterio del costo al criterio del fair value:

  • il saldo iniziale (127,4 milioni) evidenzia in incremento di 20,4 milioni rispetto al valore di bilancio al 31 dicembre 2018 degli immobili a scopo di investimento che era pari a 107,0 milioni (come rappresentato nella tabella 8.2). Tale riduzione è rilevata in contropartita di un accredito nei saldi iniziali delle riserve di patrimonio netto, come illustrato al netto della fiscalità nel "Prospetto delle variazioni del patrimonio netto";
  • le variazioni imputabili a cambiamenti nella stima del fair value, pari allo sbilancio delle sottovoci B.3 e C.3 che è complessivamente negativo per 16,8 milioni, sono rilevate nella voce di conto economico "230. Risultato netto della valutazione al fair value delle attività materiali e immateriali". Al riguardo si precisa, che ai fini della compilazione della tabella in esame, gli effetti da valutazione a fair value sono stati rappresentati a "saldi aperti" tra la componente "terreno" e la componente "fabbricato" per ogni unità immobiliare. Nella tabella di composizione della citata voce di conto economico 230, le plusvalenze e le minusvalenze sono invece determinate prendendo il singolo immobile come unità di riferimento;
  • la sottovoce "E. valutazione a fair value", da compilare per gli immobili ad uso investimento valutati al costo, risulta non valorizzata in quanto tutti gli immobili sono valutati al fair value. Al 31 dicembre 2019 il valore di bilancio delle attività materiali a scopo di investimento (sottovoce D) corrisponde pertanto al suo fair value.

Per i trasferimenti dagli immobili investimento a quelli funzionali e viceversa si fa rinvio a quanto illustrato nella precedente tabella 8.6.

Per ulteriori dettagli si fa rinvio al paragrafo "Cambiamenti intervenuti nel 2019 nei principi contabili applicati dal Gruppo" contenuto nella "Parte A – Politiche contabili " della presente Nota Integrativa.

8.8 Rimanenze di attività materiali disciplinate dallo IAS 2: variazioni annue

Non sono presenti attività materiali classificate come rimanenze ai sensi dello IAS 2.

8.9 Impegni per acquisto di attività materiali

Non sono presenti impegni per l'acquisto di attività materiali, così come nel precedente esercizio.

Sezione 9 Attività immateriali – Voce 90

9.1 Attività immateriali: composizione per tipologia di attività

Attività/Valori Totale
31/12/2019
Totale
31/12/2018
Durata definita Durata
indefinita
Durata definita Durata
indefinita
A.1 Avviamento X 76.200 X 76.200
A.2 Altre attività immateriali 638.285 485.641 363.125 485.641
A.2.1 Attività valutate al costo: 638.285 485.641 363.125 485.641
a) Attività immateriali generate internamente - - - -
b) Altre attività 638.285 485.641 363.125 485.641
A.2.2 Attività valutate al fair value: - - - -
a) Attività immateriali generate internamente - - - -
b) Altre attività - - - -
Totale 638.285 561.841 363.125 561.841

Le attività immateriali a durata indefinita iscritte in bilancio sono costituite:

  • per 76,2 milioni da avviamenti rivenienti dall'aggregazione della Banca Popolare Italiana (CGU Bancassurance);
  • per 485,6 milioni da marchi di impresa.

9.1.1 Attività immateriali a durata indefinita: l'attività di verifica dell'esistenza di perdite durevoli di valore (Impairment Test)

Le analisi e i risultati del test di impairment condotto ai fini della redazione del bilancio consolidato sono considerate valide anche nella prospettiva del bilancio separato.

Per i criteri individuati al fine della determinazione del valore recuperabile delle CGU, per le assunzioni alla base dei modelli valutativi utilizzati e per le analisi di sensitività si fa rinvio alla "Sezione 10 – Attività Immateriali" della nota integrativa consolidata.

9.2 Attività immateriali: variazioni annue

Avviamento Altre attività
immateriali:
generate
internamente
Altre attività
immateriali: altre
Totale
DEF INDEF DEF INDEF
A. Esistenze iniziali 4.022.737 - - 787.278 485.641 5.295.656
A.1 Riduzioni di valore totali nette (3.946.537) - - (424.153) - (4.370.690)
A.2 Esistenze iniziali nette 76.200 - - 363.125 485.641 924.966
B. Aumenti - - - 378.929 - 378.929
B.1 Acquisti - - - 378.929 - 378.929
- di cui operazioni di aggregazione aziendale - - - 280.184 - 280.184
B.2 Incrementi di attività immateriali interne X - - - - -
B.3 Riprese di valore X - - - - -
B.4 Variazioni positive di fair value - - - - - -
- a patrimonio netto X - - - - -
- a conto economico X - - - - -
B.5 Differenze di cambio positive - - - - - -
B.6 Altre variazioni - - - - - -
C. Diminuzioni - - - (103.769) - (103.769)
C.1 Vendite - - - (3.041) - (3.041)
- di cui operazioni di aggregazione aziendale - - - (3.041) - (3.041)
C.2 Rettifiche di valore - - - (100.728) - (100.728)
- Ammortamenti X - - (96.954) - (96.954)
- Svalutazioni - - - (3.774) - (3.774)
+ patrimonio netto X - - - - -
+ conto economico - - - (3.774) - (3.774)
C.3 Variazioni negative di fair value: - - - - - -
- a patrimonio netto X - - - - -
- a conto economico X - - - - -
C.4 Trasferimenti alle attività non correnti in via di
dismissione
- - - - - -
C.5 Differenze di cambio negative - - - - - -
C.6 Altre variazioni - - - - - -
D. Rimanenze finali nette 76.200 - - 638.285 485.641 1.200.126
D.1 Rettifiche di valori totali nette (3.946.537) - - (1.803.057) - (5.749.594)
E. Rimanenze finali lorde 4.022.737 - - 2.441.342 485.641 6.949.720
F. Valutazione al costo - - - - - -

DEF: a durata definita

INDEF: a durata indefinita

La voce C.2 "Rettifiche di valore – Ammortamenti" si riferisce agli ammortamenti degli intangibili a durata definita contabilizzati a voce 190 - "Rettifiche/riprese di valore nette su attività immateriali" di conto economico.

9.3 Attività immateriali: altre informazioni

Non vi sono impegni riferiti alle attività immateriali così come per l'esercizio precedente.

Sezione 10 Attività fiscali e le passività fiscali – Voce 100 dell'attivo e Voce 60 del passivo

Per le informazioni sulle attività per imposte anticipate (DTA), sulle DTA trasformabili e sulle verifiche relative alla recuperabilità si rinvia alla Sezione 11 "Attività fiscali e passività fiscali" della nota integrativa consolidata.

10.1 Attività per imposte anticipate: composizione

IRES IRAP Altre imposte 31/12/2019 31/12/2018
A) In contropartita del Conto Economico
A.1) DTA Trasformabili di cui alla Legge 214/2011 2.276.105 285.442 - 2.561.547 2.604.147
Svalutazione crediti deducibili in esercizi successivi 1.714.885 165.318 - 1.880.203 1.918.376
Costi deducibili in esercizi successivi conseguenti ad
affrancamenti di avviamenti ed altre attività immateriali
561.220 120.124 - 681.344 685.771
A.2) DTA Altre fattispecie 1.600.735 66.725 - 1.667.460 1.804.110
Perdite fiscali riportabili a nuovo 948.800 - - 948.800 1.042.712
Rettifiche ECL da FTA ex IFRS 9 su crediti verso clientela deducibili
negli esercizi successivi
316.457 63.982 - 380.439 380.439
Accantonamenti e rettifiche di valore deducibili in esercizi
successivi
148.970 - - 148.970 179.318
Spese per il personale ed accantonamenti per Trattamento di Fine
Rapporto deducibili in esercizi successivi
151.746 - - 151.746 168.500
Rettifiche di valore su immobili deducibili in esercizi successivi 31.011 2.743 - 33.754 18.643
Valori contabili inferiori ai valori fiscalmente riconosciuti derivanti
dalla valutazione al fair value delle attività finanziarie
3.751 - - 3.751 14.498
Totale A 3.876.840 352.167 - 4.229.007 4.408.257
B) In contropartita a Patrimonio Netto
Valori contabili inferiori ai valori fiscalmente riconosciuti derivanti
dalla valutazione al fair value delle attività finanziarie valutate in
contropartita al patrimonio netto 11.916 9.952 - 21.868 95.703
Altri casi di disallineamento tra valori contabili e valori fiscali 6.218 - - 6.218 9.623
Totale B 18.134 9.952 - 28.086 105.326
Totale (A+B) 3.894.974 362.119 - 4.257.093 4.513.583

10.2 Passività per imposte differite: composizione

IRES IRAP Altre imposte 31/12/2019 31/12/2018
A) In contropartita del conto economico:
Valori contabili eccedenti i valori fiscalmente riconosciuti
conseguenti al processo di ammortamento fiscale od a rettifiche di
valore su avviamenti e su altre attività immateriali 223.869 45.262 -
269.131
281.330
Valori contabili eccedenti i valori fiscalmente riconosciuti
conseguenti alla valutazione al fair value di strumenti finanziari 13.205 10.001 -
23.206
18.618
Valori contabili eccedenti i valori fiscalmente riconosciuti
conseguenti alla valutazione al fair value di crediti verso la
clientela 15.856 3.206 -
19.062
4.002
Riprese da valutazione al fair value su immobili imponibili in
esercizi successivi 5.618 1.136 -
6.754
-
Altri casi di disallineamento tra valori contabili e valori fiscali 2.409 - -
2.409
2.514
Totale A 260.957 59.605 -
320.562
306.464
B) In contropartita a Patrimonio Netto
Valori contabili eccedenti ai valori fiscalmente riconosciuti
derivanti dalla valutazione al fair value degli immobili di proprietà
e del patrimonio artistico 151.853 29.763 -
181.616
94.702
Valori contabili eccedenti ai valori fiscalmente riconosciuti
derivanti dalla valutazione al fair value delle attività finanziarie
valutate in contropartita al patrimonio netto 29.106 7.622 -
36.728
17.683
Totale B 180.959 37.385 -
218.344
112.385
Totale (A+B) 441.916 96.990 -
538.906
418.849
Totale Totale
31/12/2019 31/12/2018
1. Importo iniziale 4.408.257 3.759.008
2. Aumenti 160.692 1.397.796
2.1 Imposte anticipate rilevate nell'esercizio 126.838 807.135
a) relative a precedenti esercizi 21.610 9.066
b) dovute al mutamento di criteri contabili - -
c) riprese di valore - -
d) altre 105.228 798.069
2.2 Nuove imposte o incrementi di aliquote fiscali 1.331 -
2.3 Altri aumenti 32.523 590.661
- di cui operazioni di aggregazione aziendale 9.120 65.036
3. Diminuzioni (339.942) (748.547)
3.1 Imposte anticipate annullate nell'esercizio (259.399) (648.807)
a) rigiri (245.533) (631.520)
b) svalutazioni per sopravvenuta irrecuperabilità - (17.287)-
c) dovute a mutamento di criteri contabili - -
d) altre (13.866) -
3.2 Riduzioni di aliquote fiscali - (33)
3.3 Altre diminuzioni: (80.543) (99.707)
a) trasformazione in crediti d'imposta di cui alla L. 214/2011 (42.972) (62.962)
b) altre (37.571) (36.745)
- di cui operazioni di aggregazione aziendale - -
4. Importo finale 4.229.007 4.408.257

10.3 Variazioni delle imposte anticipate (in contropartita del conto economico)

10.3 bis Variazioni delle imposte anticipate di cui alla Legge 214/2011

Totale Totale
31/12/2019 31/12/2018
1. Importo iniziale 2.604.147 2.661.746
2. Aumenti 375 5.364
- di cui operazioni di aggregazione aziendale 270 5.364
3. Diminuzioni (42.975) (62.963)
3.1 Rigiri (3) -
3.2 Trasformazione in crediti d'imposta (42.972) (62.963)
a) derivante da perdite di esercizio (42.972) (35)
b) derivante da perdite fiscali - (62.928)
3.3 Altre diminuzioni - -
- di cui operazioni di aggregazione aziendale - -
4. Importo finale 2.561.547 2.604.147
Totale Totale
31/12/2019 31/12/2018
1. Importo iniziale 306.464 138.725
2. Aumenti 62.575 222.720
2.1 Imposte differite rilevate nell'esercizio 22.175 10.756
a) relative a precedenti esercizi 5.995 6.233
b) dovute al mutamento di criteri contabili - -
c) altre 16.180 4.523
2.2 Nuove imposte o incrementi di aliquote fiscali - -
2.3 Altri aumenti 40.400 211.964
- di cui operazioni di aggregazione aziendale 45 310
3. Diminuzioni (48.477) (54.981)
3.1 Imposte differite annullate nell'esercizio (47.472) (54.981)
a) rigiri (40.272) (45.198)
b) dovute al mutamento di criteri contabili - -
c) altre (7.200) (9.783)
3.2 Riduzioni di aliquote fiscali - -
3.3 Altre diminuzioni (1.005) -
- di cui operazioni di aggregazione aziendale (1.005) -
4. Importo finale 320.562 306.464

10.4 Variazioni delle imposte differite (in contropartita del conto economico)

10.5 Variazioni delle imposte anticipate (in contropartita del patrimonio netto)

Totale Totale
31/12/2019 31/12/2018
1. Importo iniziale 105.326 43.171
2. Aumenti 24.205 493.844
2.1 Imposte anticipate rilevate nell'esercizio 24.205 364.845
a) relative a precedenti esercizi - -
b) dovute al mutamento di criteri contabili - -
c) altre 24.205 364.845
2.2 Nuove imposte o incrementi di aliquote fiscali - -
2.3 Altri aumenti - 128.999
- di cui operazioni di aggregazione aziendale - 11.377
3. Diminuzioni (101.445) (431.689)
3.1 Imposte anticipate annullate nell'esercizio (91.787) (7.255)
a) rigiri (91.787) (7.255)
b) svalutazioni per sopravvenuta irrecuperabilità - -
c) dovute al mutamento di criteri contabili - -
d) altre - -
3.2 Riduzioni di aliquote fiscali - -
3.3 Altre diminuzioni (9.658) (424.434)
- di cui operazioni di aggregazione aziendale - -
4. Importo finale 28.086 105.326
Totale Totale
31/12/2019 31/12/2018
1. Importo iniziale 112.385 207.411
2. Aumenti 156.405 207.925
2.1 Imposte differite rilevate nell'esercizio 155.757 18.996
a) relative a precedenti esercizi - -
b) dovute al mutamento dei criteri contabili - -
c) altre 155.757 18.996
2.2 Nuove imposte o incrementi di aliquote fiscali - -
2.3 Altri aumenti 648 188.929
- di cui operazioni di aggregazione aziendale 648 657
3. Diminuzioni (50.446) (302.951)
3.1 Imposte differite annullate nell'esercizio (17.407) (84.986)
a) rigiri (17.407) (84.986)
b) dovute al mutamento di criteri contabili - -
c) altre - -
3.2 Riduzioni di aliquote fiscali - -
3.3 Altre diminuzioni (33.039) (217.965)
- di cui operazioni di aggregazione aziendale - -
4. Importo finale 218.344 112.385

10.6 Variazioni delle imposte differite (in contropartita del patrimonio netto)

10.7 Altre informazioni

Per l'informativa inerente l'analisi della "tax capability", l'iscrivibilità in bilancio delle attività per imposte anticipate, l'informativa sul regime del consolidato fiscale su base nazionale e sulle imposte anticipate di cui alla Legge 214/2011, si rimanda alla "Sezione 11 – Le attività e le passività fiscali" della nota integrativa consolidata. Per quanto riguarda la situazione dei rischi connessi ai contenziosi in essere con l'amministrazione finanziaria si rimanda alla "Sezione 10 - Fondi per rischi ed oneri" della presente nota integrativa.

Sezione 11 Attività non correnti e gruppi di attività in via di dismissione e passività associate – Voce 110 dell'attivo e Voce 70 del passivo

11.1 Attività non correnti e gruppi di attività in via di dismissione: composizione per tipologia di attività

Totale
31/12/2019
Totale
31/12/2018
A. Attività possedute per la vendita
A.1 Attività finanziarie 84.906 1.330.000
A.2 Partecipazioni - 22.743
A.3 Attività materiali 6.134 -
di cui: ottenute tramite l'escussione delle garanzie ricevute - -
A.4 Attività immateriali - -
A.5 Altre attività non correnti - -
Totale A 91.040 1.352.743
di cui valutate al costo 84.906 1.352.743
di cui valutate al fair value livello 1 - -
di cui valutate al fair value livello 2 - -
di cui valutate al fair value livello 3 6.134 -
B. Attività operative cessate
B.1 Attività finanziarie valutate al fair value con impatto a conto economico - -
- Attività finanziarie detenute per la negoziazione - -
- Attività finanziarie designate al fair value - -
- Altre attività finanziarie obbligatoriamente valutate al fair value - -
B.2 Attività finanziarie valutate al fair value con impatto sulla redditività complessiva - -
B.3 Attività finanziarie valutate al costo ammortizzato - -
B.4 Partecipazioni - -
B.5 Attività materiali - -
di cui: ottenute tramite l'escussione delle garanzie ricevute - -
B.6 Attività immateriali - -
B.7 Altre attività - -
Totale B - -
di cui valutate al costo - -
di cui valutate al fair value livello 1 - -
di cui valutate al fair value livello 2 - -
-
di cui valutate al fair value livello 3 -
C. Passività associate ad attività possedute per la vendita
C.1 Debiti - -
C.2 Titoli - -
C.3 Altre passività (677) -
Totale C (677) -
di cui valutate al costo (677) -
di cui valutate al fair value livello 1 - -
di cui valutate al fair value livello 2 - -
di cui valutate al fair value livello 3 - -
D. Passività associate ad attività operative cessate
D.2 Passività finanziarie di negoziazione - -
D.2 Passività finanziarie di negoziazione - -
D.3 Passività finanziarie designate al fair value - -
D.4 Fondi - -
D.5 Altre passività - -
Totale D - -
di cui valutate al costo - -
di cui valutate al fair value livello 1 - -
di cui valutate al fair value livello 2 - -
di cui valutate al fair value livello 3 - -
  • Al 31 dicembre 2019, tra le attività possedute per la vendita figurano le seguenti fattispecie:
    • immobili di proprietà per i quali le trattative di vendita in corso al 31 dicembre 2019 fanno ritenere probabile il perfezionamento delle cessioni nel corso del prossimo anno (esposte nella voce A.3 "Attività materiali);
    • le restanti esposizioni sono interamente riconducibili al cosiddetto Progetto "ACE Leasing". Come illustrato nel paragrafo "Altri aspetti rilevanti ai fini delle politiche contabili" contenuto nella Parte A.1 della presente Nota Integrativa.
  • Al 31 dicembre 2018, tra le attività possedute per la vendita figuravano le seguenti fattispecie:
    • esposizioni creditizie a sofferenza verso la clientela, riconducibili al progetto "ACE" (inclusi nella voce A.1 "Attività finanziarie" della tabella sopra riportata per un ammontare pari a 1.330 milioni). Tali attività non figurano più nei saldi al 31 dicembre 2019 a seguito del perfezionamento della cessione nel mese di marzo 2019;
    • il 19,22% della partecipazione in ProFamily (inclusa nella voce A.2 "Partecipazioni") Tale posta non figura più nei saldi al 31 dicembre 2019 per effetto del perfezionamento della cessione ad Agos Ducato S.p.A. avvenuta nel mese di giugno 2019.

Per le attività e passività indicate in corrispondenza delle sottovoci "di cui valutate al fair value livello 1/livello2/livello 3" si fa rinvio a quanto contenuto nella "Parte A.4 – Informativa sul fair value".

11.2 Altre informazioni

Non ci sono altre informazioni da segnalare.

Sezione 12 Altre attività – Voce 120

12.1 Altre attività: composizione

31/12/2019 31/12/2018
Crediti verso società del gruppo relativi al consolidato fiscale 18.896 29.453
Crediti verso Amministrazioni Finanziarie (non classificabili nelle attività fiscali) 1.037.350 957.564
Cassa ed altri valori in carico al cassiere 7.559 9.917
Partite in corso di lavorazione 715.217 754.677
Partite viaggianti tra filiali 20.258 96.077
Partite illiquide per operazioni di portafoglio 1.099 -
Titoli e cedole da regolare 6.574 11.415
Migliorie e spese incrementative su beni di terzi - 29.829
Ratei e risconti attivi non riconducibili a voce propria 17.136 17.957
Altre partite 167.146 151.757
Totale 1.991.235 2.058.646

La voce "Crediti verso Amministrazioni Finanziarie" accoglie principalmente:

  • crediti per istanze di rimborso di imposte dirette per complessivi 296,8 milioni di cui 200,3 milioni relativi all'esercizio 2018 chiesti a rimborso nel 2019. La voce comprende inoltre i crediti IRPEG/ILOR relativi all'esercizio 1995 dell'ex Banca Popolare di Novara per 91,3 milioni il cui rimborso è stato negato da parte dell'Agenzia delle Entrate - Direzione Provinciale di Novara. Nell'ambito del contenzioso avviato dall'ex Banco Popolare sia la Commissione Tributaria Provinciale che quella Regionale hanno accolto i ricorsi presentati condannando altresì l'Agenzia al pagamento delle spese di lite. Risulta pendente il ricorso per Cassazione dell'Agenzia delle Entrate;
  • crediti per istanze di rimborso IVA per complessivi 232,5 milioni di cui 173,8 milioni relativi agli esercizi 1998, 1999 e 2000 dell'ex Banca Italease e 58,6 milioni relativi all'esercizio 2007 dell'ex Mercantile Leasing. A fronte delle istanze di rimborso di crediti dell'ex Banca Italease per complessivi 161,8 milioni, nell'ambito del contenzioso avviato, avverso il silenzio rifiuto dell'Amministrazione Finanziaria, sia la Commissione Tributaria Provinciale che quella Regionale avevano accolto i ricorsi presentati dalla banca. In data 21 marzo 2019, a seguito del ricorso dell'Amministrazione Finanziaria la Corte di Cassazione ha

deciso di rinviare ad altra sezione della Commissione Tributaria Regionale la verifica dell'effettiva esistenza dei carichi pendenti evidenziati dall'Amministrazione a giustificazione del mancato rimborso. Atteso che i suddetti carichi pendenti risultano essere stati estinti, la banca è confidente nel pieno recupero dei crediti in esame. Per quanto riguarda i residui 12 milioni sempre riferiti all'ex Banca Italease, nell'ambito del contenzioso avviato sia la Commissione Tributaria Provinciale che quella Regionale hanno accolto i ricorsi presentati. Risulta pendente il ricorso per Cassazione dell'Agenzia delle Entrate.

Con riferimento ai crediti relativi all'ex Mercantile Leasing l'Amministrazione Finanziaria ha comunicato in data 14 gennaio 2020 la propria disponibilità a provvedere al rimborso immediato previa presentazione di fidejussione dell'importo di 50,9 milioni. Con riferimento alla differenza per la quale l'Agenzia delle Entrate ha espresso il proprio diniego al rimborso sarà presentato ricorso alla Commissione Tributaria Provinciale.

  • crediti iscritti in contropartita dei versamenti effettuati a titolo provvisorio in pendenza del giudizio definitivo delle vertenze fiscali in essere, per un importo complessivo di 210,2 milioni di cui 201,9 milioni relativi alla vertenza relativa alla pretesa indeducibilità dei costi sostenuti nell'esercizio 2005 dalla ex Banca Popolare Italiana riconducibili al tentativo di scalata alla Banca Antonveneta;
  • crediti residui derivanti dalle istanze di rimborso dell'IRAP deducibile dall'IRES riferita al costo del lavoro per i periodi d'imposta dal 2005 al 2011 a seguito dell'emanazione del D.L n.185/2008 per complessivi 79,0 milioni;
  • crediti derivanti da maggiori versamenti in acconto dell'imposta di bollo, delle imposte sostitutive applicate alla clientela eseguiti nel corso dell'esercizio e che verranno recuperati in compensazione nel corso del 2020 per un importo complessivo di 168,4 milioni;
  • crediti d'imposta connessi agli interessi maturati sui finanziamenti erogati alla clientela residente in territori colpiti da eventi sismici per 40,5 milioni.

La voce "Partite in corso di lavorazione" contiene essenzialmente somme in attesa di imputazione definitiva e partite varie in sospeso, nonché gli addebiti ricevuti dalle società esterne relativi alla domiciliazione delle utenze da regolare sui c/c della clientela.

La voce "Migliorie e spese incrementative su beni di terzi" dell'anno corrente non risulta valorizzata in seguito alla riclassifica delle spese di migliorie sostenute su beni di terzi in affitto, ricondotte unitamente ai diritti d'uso tra le "Attività materiali"; trattasi, infatti, di spese sostenute per interventi straordinari su immobili di terzi presi in affitto e che hanno generato il diritto d'uso, così come dettagliatamente riportato nella "Sezione 4 – Altri aspetti" della Parte A.1 della nota integrativa.

Nella voce "Altre partite" sono ricomprese principalmente attività per importi addebitati alla clientela a gennaio 2020 per il bollo su prodotti finanziari e altri crediti generici.

PASSIVO

Sezione 1 Passività finanziarie valutate al costo ammortizzato – Voce 10

1.1 Passività finanziarie valutate al costo ammortizzato: composizione merceologica dei debiti verso banche

Totale
31/12/2019
Totale
31/12/2018
Tipologia operazioni/Valori Fair Value Fair Value
VB L1 L2 L3 VB L1 L2 L3
1. Debiti verso banche centrali 20.783.964 X X X 21.289.947 X X X
2. Debiti verso banche 9.184.261 X X X 12.726.543 X X X
2.1 Conti correnti e depositi a vista 2.638.494 X X X 2.425.908 X X X
2.2 Depositi a scadenza 140.082 X X X 1.134.821 X X X
2.3 Finanziamenti 6.290.774 X X X 9.059.044 X X X
2.3.1 Pronti contro termine passivi 5.384.117 X X X 8.176.532 X X X
2.3.2 Altri 906.657 X X X 882.512 X X X
2.4 Debiti per impegni di riacquisto di
propri strumenti patrimoniali
- X X X - X X X
2.5 Debiti per leasing 13.013 X X X - X X X
2.6 Altri debiti 101.898 X X X 106.770 X X X
Totale 29.968.225 - - 29.968.225 34.016.490 - - 34.016.490

VB = Valore di bilancio

L3 = Livello 3

La voce "Debiti verso banche centrali" contiene tutte le operazioni di rifinanziamento presso la Banca Centrale Europea. In particolare per nominali 15.440 milioni (21.440 milioni nel 2018) alle operazioni di rifinanziamento a lungo termine denominate "TLTRO II", per nominali 1.500 milioni alle nuova operazione di finanziamento denominata "TLTRO III" e per nominali 4.000 milioni alle operazioni di finanziamento a breve termine denominate "MRO".

1.2 Passività finanziarie valutate al costo ammortizzato: composizione merceologica dei debiti verso clientela

Tipologia operazioni/Valori Totale
31/12/2019
Totale
31/12/2018
Fair Value Fair Value
VB L1 L2 L3 VB L1 L2 L3
1. Conti correnti e depositi a vista 83.923.528 X X X 77.622.017 X X X
2. Depositi a scadenza 1.626.208 X X X 2.710.351 X X X
3. Finanziamenti 3.935.164 X X X 7.887.442 X X X
3.1 Pronti contro termine passivi 3.116.146 X X X 6.858.840 X X X
3.2 Altri 819.018 X X X 1.028.602 X X X
4. Debiti per impegni di riacquisto
di propri strumenti patrimoniali
- X X X - X X X
5. Debiti per leasing 1.133.821 X X X - X X X
6. Altri debiti 844.036 X X X 922.932 X X X
Totale 91.462.757 - - 91.462.757 89.142.742 - - 89.142.742

VB = Valore di bilancio

L1 = Livello 1

L2 = Livello 2

L3 = Livello 3

L1 = Livello 1

L2 = Livello 2

Totale
31/12/2019
Totale
31/12/2018
Fair Value Fair Value
VB L1
L2
L3 VB L1
L2
L3
A. Titoli
1. Obbligazioni 19.553.059 13.789.060 6.110.314 - 18.797.675 10.944.451 7.280.935 -
1.1 strutturate - - - - - - - -
1.2 altre 19.553.059 13.789.060 6.110.314 - 18.797.675 10.944.451 7.280.935 -
2. Altri titoli 286.022 - 210.468 75.554 168.662 - - 168.662
2.1 strutturate - - - - - - - -
2.2 altri 286.022 - 210.468 75.554 168.662 - - 168.662
Totale 19.839.081 13.789.060 6.320.782 75.554 18.966.337 10.944.451 7.280.935 168.662

1.3 Passività finanziarie valutate al costo ammortizzato: composizione merceologica dei titoli in circolazione

VB = Valore di bilancio

L1 = Livello 1

L2 = Livello 2 L3 = Livello 3

Tra i titoli in circolazione figurano le Obbligazioni Bancarie Garantite il cui controvalore di bilancio ammonta a 6.473,5 milioni (5.473 milioni nel 2018).

1.4 Dettaglio dei debiti/titoli subordinati

I titoli subordinati in circolazione sono costituiti da 9 emissioni, per un controvalore di bilancio pari 3.168,9 milioni (8 emissioni per un controvalore di bilancio pari 2.968,1milioni nel 2018), di cui 2 titoli rappresentati da preference share per un importo di 131,7 milioni (131,7 milioni nel 2018 pari a nominali 129,9 milioni).

1.5 Dettaglio dei debiti strutturati

Al 31 dicembre 2019, così come pure nel precedente esercizio, non sono presenti debiti strutturati.

1.6 Debiti per leasing

31/12/2019
Debiti verso
banche
Debiti verso
clientela
Fino a 3 mesi 409 50.033
Da 3 mesi a 1 anno 1.226 147.145
Da 1 anno a 5 anni 5.494 702.481
Oltre 5 anni 6.446 312.079
Totale 13.575 1.211.738
Effetto tempo (562) (77.917)
Valore attuale dei debiti per leasing 13.013 1.133.821

Sezione 2 Passività finanziarie di negoziazione – Voce 20

Tipologia operazioni/Valori Totale
31/12/2019
Totale
31/12/2018
VN L1 Fair Value
L2
L3 Fair
Value*
VN L1 Fair Value
L2
L3
Fair
Value*
A. Passività per cassa
1. Debiti verso banche 698 4.523 - - 4.523 2.090 2.090 - -
2.090
2. Debiti verso clientela 4.199.939 835.934 3.581.206 - 4.417.140 284.176 284.176 - -
284.176
3. Titoli di debito - - - - - - - - -
-
3.1 Obbligazioni - - - - - - - - -
-
3.1.1 Strutturate - - - - X - - - -
X
3.1.2 Altre obbligazioni - - - - X - - - -
X
3.2 Altri titoli - - - - - - - - -
-
3.2.1 Strutturati - - - - X - - - -
X
3.2.2 Altri - - - - X - - - -
X
Totale A 4.200.637 840.457 3.581.206 - 4.421.663 286.266 286.266 - -
286.266
B. Strumenti derivati
1. Derivati finanziari - 465 712.928 - - - 129 526.223 -
-
1.1 Di negoziazione X 465 712.639 - X X 129 524.246 -
X
1.2 Connessi con la fair value
option
X - 289 - X X - 1.977 -
X
1.3 Altri X - - - X X - - -
X
2. Derivati creditizi - - 744 - - - - - -
-
2.1 Di negoziazione X - 744 - X X - - -
X
2.2 Connessi con la fair value
option
X - - - X X - - -
X
2.3 Altri X - - - X X - - -
X
Totale B X 465 713.672 - - X 129 526.223 -
-
Totale (A+B) X 840.922 4.294.878 - 4.421.663 X 286.395 526.223 -
286.266

2.1 Passività finanziarie di negoziazione: composizione merceologica

VN = valore nominale o nozionale

L1 = Livello 1

L2 = Livello 2

L3 = Livello 3

Fair value * = Fair value calcolato escludendo le variazioni di valore dovute al cambiamento del merito creditizio dell'emittente rispetto alla data di emissione

Le voce "Passività per cassa" comprende scoperti tecnici su titoli quotati in mercati attivi classificati come livello 1 e operazioni di pronti contro termine di negoziazione classificate come livello 2.

2.2 Dettaglio delle "Passività finanziarie di negoziazione": passività subordinate

Non sono presenti passività finanziarie di negoziazione subordinate, come pure nel precedente esercizio.

2.3 Dettaglio delle "Passività finanziarie di negoziazione": debiti strutturati

Al 31 dicembre 2019, così come pure nel precedente esercizio, non sono presenti debiti strutturati.

Sezione 3 Passività finanziarie designate al fair value – Voce 30

Totale
31/12/2019
Totale
31/12/2018
Tipologia operazioni/Valori Fair value Fair value Fair
VN L1 L2 L3 value * VN L1 L2 L3 value *
1. Debiti verso banche - - - - - - - - - -
1.1 Strutturati - - - - X - - - - X
1.2 Altri - - - - X - - - - X
di cui:
- impegni a erogare fondi - X X X X X X X X X
- garanzie finanziarie rilasciate - X X X X X X X X X
2. Debiti verso clientela - - - - - - - - - -
2.1 Strutturati - - - - X - - - - X
2.2 Altri - - - - X - - - - X
di cui:
- impegni a erogare fondi - X X X X X X X X X
- garanzie finanziarie rilasciate - X X X X X X X X X
3. Titoli di debito 455.296 245.877 213.072 - 463.295 725.709 454.160 268.515 - 736.841
3.1 Strutturati - - - - X - - - - X
3.2 Altri 455.296 245.877 213.072 - X 725.709 454.160 268.515 - X
Totale 455.296 245.877 213.072 - 463.295 725.709 454.160 268.515 - 736.841

3.1 Passività finanziarie designate al fair value: composizione merceologica

VN = valore nominale

L1 = Livello 1

L2 = Livello 2 L3 = Livello 3

Fair value * = Fair value calcolato escludendo le variazioni di valore dovute al cambiamento del merito creditizio dell'emittente rispetto alla data di emissione

Le passività finanziarie valutate al fair value si riferiscono alle emissioni obbligazionarie per le quali si è fatto ricorso alla Fair Value Option al fine di eliminare o ridurre in modo significativo un'asimmetria contabile rispetto ai criteri di valutazione dei derivati finanziari di copertura gestionale, in alternativa alla designazione di una relazione di copertura in base alle regole dell'Hedge Accounting. Detta asimmetria contabile dipende dal fatto che i derivati sarebbero comunque valutati al fair value, mentre, in assenza della fair value option, i prestiti obbligazionari verrebbero rilevati al costo ammortizzato.

Per il perimetro dei titoli in fair value option e per la metodologia di determinazione del fair value e della quantificazione delle variazioni del merito creditizio, si fa rinvio a quanto descritto nella "Parte A – Politiche contabili – A.2 Parte relativa alle principali voci di bilancio, 13 – Passività finanziarie designate al fair value".

3.2 Dettaglio delle "Passività finanziarie designate al fair value": passività subordinate

Al 31 dicembre 2019, non sono presenti passività subordinate così come nel precedente esercizio.

Sezione 4 Derivati di copertura – Voce 40

Fair value
31/12/2019
VN 31/12/2018 VN
L1 L2 L3 31/12/2019 L1 L2 L3 31/12/2018
A. Derivati finanziari - 552.490 - 13.182.561 - 721.915 - 12.070.612
1) Fair value - 485.137 - 12.907.561 - 634.214 - 11.695.612
2) Flussi finanziari - 67.353 - 275.000 - 87.701 - 375.000
3) Investimenti esteri - - - - - - - -
B. Derivati creditizi - - - - - - - -
1) Fair value - - - - - - - -
2) Flussi finanziari - - - - - - - -
Totale - 552.490 - 13.182.561 - 721.915 - 12.070.612

4.1 Derivati di copertura: composizione per tipologia di copertura e per livelli gerarchici

VN = valore nozionale

L1 = Livello 1

L2 = Livello 2

L3 = Livello 3

4.2 Derivati di copertura: composizione per portafogli coperti e per tipologia di copertura

Fair Value Flussi finanziari
Operazioni/Tipo di
copertura
Titoli di
debito e
tassi di
interesse
Titoli di
capitale e
indici
azionari
Valute e
oro
Credito Merci Altri Generica Specifica Generica Investim.
esteri
1. Attività finanziarie valutate al
fair value con impatto sulla
redditività complessiva 396.684 - - - X X X - X X
2. Attività finanziarie valutate al
costo ammortizzato 184 X - - X X X - X X
3. Portafoglio X X X X X X 37.581 X 67.353 X
4. Altre operazioni - - - - - - X - X -
Totale attività 396.868 - - - - - 37.581 - 67.353 -
1. Passività finanziarie 50.562 X - - - - X - X X
2. Portafoglio X X X X X X 126 X - X
Totale passività 50.562 - - - - - 126 - - -
1. Transazioni attese X X X X X X X - X X
2. Portafoglio di attività e
passività finanziarie
X X X X X X - X - -

Sezione 5 Adeguamento di valore delle passività finanziarie oggetto di copertura generica – Voce 50

5.1 Adeguamento di valore delle passività finanziarie coperte

Adeguamento di valore delle passività coperte/ Valori Totale Totale
31/12/2019 31/12/2018
1. Adeguamento positivo delle passività finanziarie 71.880 49.756
2. Adeguamento negativo delle passività finanziarie (9.581) -
Totale 62.299 49.756

Sezione 6 Passività fiscali – Voce 60

Le passività fiscali sono state commentate nella "Sezione 10 - Attività fiscali e passività fiscali" dello stato patrimoniale attivo.

Sezione 7 Passività associate ad attività in via di dismissione – Voce 70

Per il dettaglio delle passività associate alle attività in via di dismissione si rimanda alla "Sezione 11 - Attività non correnti e gruppi di attività in via di dismissione e passività associate" dello stato patrimoniale attivo.

Sezione 8 Altre passività – Voce 80

8.1 Altre passività: composizione

Totale Totale
31/12/2018
31/12/2019
Debiti verso società del Gruppo relativi al consolidato fiscale 80.966 69.946
Debiti verso Erario (non classificabili tra le passività fiscali) 107.815 104.171
Debiti verso il personale 5.180 6.225
Debiti verso enti previdenziali 55.436 53.741
Debiti verso fornitori 237.607 125.027
Partite viaggianti tra filiali non attribuite ai conti di pertinenza 8.232 124
Somme a disposizione da riconoscere a terzi 322.914 342.816
Bonifici da regolare in stanza 494.855 599.872
Partite relative ad operazioni in titoli 62.711 102.491
Altre partite in corso di lavorazione 778.564 585.145
Rettifiche per partite illiquide di portafoglio 837.296 931.170
Ratei e risconti passivi non riconducibili a voce propria 30.727 28.596
Altre partite 207.040 552.840
Totale 3.229.343 3.502.164

La voce "Debiti verso l'Erario (non classificabili nelle passività fiscali)" include le passività fiscali nette quali i debiti IVA, imposta sostitutiva sui finanziamenti, ritenute su interessi passivi e redditi da lavoro dipendente e assimilato, ritenute e altre partite fiscali non rilevate nella voce 60 "Passività fiscali".

La voce "Debiti verso enti previdenziali" è costituita principalmente dagli oneri relativi ai contributi sociali obbligatori.

La voce "Bonifici da regolare in stanza" è relativa principalmente ad operazioni di bonifici da accreditare.

La voce "Partite relative ad operazioni in titoli" comprende operazioni di compravendita titoli per contanti effettuate a cavallo d'anno e somme in attesa di definitiva imputazione.

La voce "Altre partite in corso di lavorazione" è relativa ad operazioni in attesa di sistemazione o di regolamento.

La voce "Rettifiche per partite illiquide di portafoglio" include gli sbilanci degli effetti in portafoglio ("portafoglio di terzi" e portafoglio proprio").

La voce "Altre partite" è formata principalmente da passività relative a incassi di deleghe F24 per circa 155,6 milioni (127,1 milioni nel 2018) e da altre partite residuali legate alla normale operatività bancaria.

Sezione 9 Trattamento di fine rapporto del personale – Voce 90

9.1 Trattamento di fine rapporto del personale: variazioni annue

Totale Totale
31/12/2018
31/12/2019
A. Esistenze iniziali 337.230 282.877
B. Aumenti 60.196 91.529
B.1 Accantonamento dell'esercizio 4.935 4.416
B.2 Altre variazioni 55.261 87.113
- di cui operazioni di aggregazione aziendale 27.666 79.859
C. Diminuzioni (25.382) (37.176)
C.1 Liquidazioni effettuate (21.711) (27.480)
C.2 Altre variazioni (3.671) (9.696)
- di cui operazioni di aggregazione aziendale (1.697) -
D. Rimanenze finali 372.044 337.230

La sottovoce B.1 "Accantonamento dell'esercizio" si riferisce agli oneri rilevati nella voce nella voce "160 a) spese amministrative – spese per il personale", sottovoce 1.e) accantonamento al trattamento di fine rapporto del personale" del conto economico.

Nella sottovoce B.2 "Altre variazioni" sono compresi (i) 27,7 milioni relativi all'incremento del TFR a seguito delle operazioni di fusione per incorporazione di Società di Gestione Servizi – BP Soc. consortile p.Az. e di BP Property Management Soc. consortile a r.l. e (ii) le perdite attuariali per 27 milioni. Al 31 dicembre 2018 le perdite attuariali nette erano pari a 6,1 milioni.

Nella sottovoce C.2 "Altre variazioni" sono compresi utili attuariali per 0,7 milioni. Al 31 dicembre 2018 gli utili attuariali netti erano pari a 7,7 milioni.

Gli utili e le perdite attuariali sono stati iscritti, al netto dell'effetto fiscale, in contropartita della relativa riserva da valutazione di patrimonio netto "Utili (perdite) attuariali relativi a piani previdenziali a benefici definiti" e sono oggetto di rendicontazione nel prospetto della redditività complessiva.

9.2 Altre informazioni

Come descritto nella Parte A - Politiche contabili, "15 Altre Informazioni – Trattamento di fine rapporto ed altri benefici per i dipendenti", a seguito della riforma della previdenza complementare, il trattamento di fine rapporto del personale contabilizzato nella presente voce di bilancio si riferisce, per le società che come Banco BPM avevano in media almeno 50 dipendenti nel corso del 2006, alla sola quota maturata sino al 31 dicembre 2006.

Per tali società l'accantonamento non comprende pertanto le quote che, per effetto della citata riforma, sono versate a forme di previdenza complementare oppure al fondo di Tesoreria presso l'INPS. Le quote di trattamento di fine rapporto del personale maturande a partire dal 1° gennaio 2007 configurano infatti un "piano a contribuzione definita" e sono rilevate, sulla base dei contributi dovuti senza l'applicazione di metodologie di calcolo attuariali, tra i costi per il personale, in contropartita alla rilevazione della voce patrimoniale "Altre passività", o di un'uscita di disponibilità liquide:

  • nella sottovoce "indennità di fine rapporto" se versate al fondo di Tesoreria verso l'INPS;
  • nella sottovoce "versamenti ai fondi di previdenza complementari esterni a contribuzione definita" se versate a forme di previdenza complementari.

Principali ipotesi attuariali

La valutazione attuariale del TFR è stata condotta da un attuario esterno indipendente, sulla base della metodologia dei "benefici maturati" mediante il criterio "Projected Unit Credit", come previsto dallo IAS 19. Nella seguente tabella sono riportate le principali ipotesi di tipo demografico, economico - finanziario sulle quali è fondata la valutazione al 31 dicembre 2019 rispetto a quella al 31 dicembre 2018.

Principali ipotesi demografiche ed attuariali per la valutazione del fondo TFR
Ipotesi demografiche (2019-2018)
Probabilità di decesso degli attivi IPS55 con Age.-Shifting Base demografica per le assicurazioni di rendita
Frequenza delle anticipazioni di TFR 1,5%
Frequenza del turnover 1,00%
Probabilità di pensionamento Secondo le ultime disposizioni legislative - al raggiungimento del primo requisito di
pensionamento secondo quanto previsto dall'Assicurazione Generale Obbligatoria
Ipotesi finanziarie (2019-2018)
Tasso annuo di attualizzazione Indice Iboxx Corporate AA 7-10, in coerenza con la duration media del fondo pari
a 9,71 anni.
31/12/2019: 0,37%
31/12/2018: 1,13%
Tasso annuo di inflazione 1,50%

Utili/Perdite attuariali rilevati nel prospetto della redditività complessiva

Come illustrato nel precedente paragrafo 9.1, le modifiche di alcune ipotesi attuariali per la valutazione del TFR al 31 dicembre 2019, rispetto al precedente esercizio, hanno comportato complessivamente un incremento del fondo di 26,3 milioni, tale incremento risulta attribuibile all'effetto combinato dei seguenti elementi:

  • perdite attuariali per 26,9 milioni, imputabili alle variazioni delle ipotesi finanziarie dovute alla variazione del tasso di sconto;
  • utili attuariali per 0,6 milioni, imputabili alle altre ipotesi attuariali. In dettaglio, trattasi di utili relativi all'esperienza passata, ossia alle differenze tra le precedenti ipotesi attuariali demografiche utilizzate e quanto si è effettivamente verificato, per 0,7 milioni e di perdite relative alla modifica delle ipotesi demografiche 0,2 milioni.

Per quanto riguarda il tasso di attualizzazione, che è una delle più importanti assunzioni utilizzate nella misurazione delle obbligazioni per i piani a benefici definiti, si è fatto riferimento ai rendimenti di aziende aventi rating "AA", considerati quale migliore espressione di rendimenti di aziende di primaria qualità. Il principio contabile di riferimento IAS 19 precisa, infatti, che tale tasso deve riflettere il valore temporale del denaro, ma non il rischio di credito specifico dell'entità, né il rischio attuariale o di investimento e nemmeno il rischio che, in futuro, i dati reali sperimentati possano differire rispetto alle ipotesi attuariali utilizzate. Il principio specifica, inoltre, che tale tasso deve essere determinato con riferimento ai rendimenti di mercato, alla data di chiusura dell'esercizio, di titoli di aziende primarie del paese in cui opera l'entità (cosiddetto "High Quality Corporate Bond yield") e, alternativamente, in assenza di un mercato spesso per tali titoli, con riferimento ai rendimenti di mercato di titoli governativi. Nel dettaglio, ci si è riferiti all'indice "Iboxx Corporate AA", fornito dall'info provider Markit, avente un orizzonte temporale di riferimento pari a 7-10 anni, in coerenza con la duration media del fondo di trattamento di fine rapporto. Il decremento del tasso di attualizzazione di 76 basis point (0,37% al 31 dicembre 2019 contro 1,13% del 31 dicembre 2018) è imputabile esclusivamente all'evoluzione di mercato, in quanto il parametro di riferimento al 31 dicembre 2019 è risultato il medesimo di quello dell'esercizio precedente.

Analisi di sensitività

Come richiesto dallo IAS 19, si è provveduto a condurre un'analisi di sensitività dell'obbligazione relativa al trattamento di fine rapporto nell'ipotesi di aumentare o diminuire il tasso di attualizzazione e tasso di inflazione di 50 punti base. L'analisi è finalizzata a mostrare di quanto varierebbe la passività di bilancio in relazione alle oscillazioni ragionevolmente possibili di tali ipotesi attuariali.

Variazione TFR
in termini
Variazione TFR
in termini
percentuali
assoluti (*)
Tasso attualizzazione +0,5% (17.414) (4,68%)
Tasso attualizzazione -0,5% 18.619 5,00%
Tasso di inflazione +0,5% 11.240 3,02%
Tasso di inflazione -0,5% (10.854) (2,92%)
(*) gli importi tra parentesi indicano un decremento del fondo

Sezione 10 Fondi per rischi e oneri – Voce 100

10.1 Fondi per rischi e oneri: composizione

Totale Totale
Voci/Valori 31/12/2019 31/12/2018
1. Fondi per rischio di credito relativo a impegni e garanzie finanziarie rilasciate 40.516 62.499
2. Fondi su altri impegni e altre garanzie rilasciate 75.635 61.474
3. Fondi di quiescenza aziendali 150.899 150.665
4. Altri fondi per rischi ed oneri 738.098 978.376
4.1 controversie legali e fiscali 112.792 150.890
4.2 oneri per il personale 352.647 442.232
4.3 altri 272.658 385.254
Totale 1.005.147 1.253.014

10.2 Fondi per rischi e oneri: variazioni annue

Fondi su altri
impegni e altre
garanzie
rilasciate
Fondi di
quiescenza
Altri fondi per
rischi ed oneri
Totale
A. Esistenze iniziali 61.473 150.665 978.376 1.190.514
B. Aumenti 14.198 17.540 217.069 248.807
B.1 Accantonamento dell'esercizio 14.198 639 189.312 204.149
B.2 Variazioni dovute al passare del tempo - 1.910 340 2.250
B.3 Variazioni dovute a modifiche del tasso di
sconto
- 11.383 349 11.732
B.4 Altre variazioni - 3.608 27.068 30.676
- di cui operazioni di aggregazione aziendale - - 25.786 25.786
C. Diminuzioni (36) (17.306) (457.347) (474.689)
C.1 Utilizzo nell'esercizio - (14.188) (395.296) (409.484)
C.2 Variazioni dovute a modifiche del tasso di
sconto
- - - -
C.3 Altre variazioni (36) (3.118) (62.051) (65.205)
- di cui operazioni di aggregazione aziendale - - (293) (293)
D. Rimanenze finali 75.635 150.899 738.098 964.632

La voce B.1 "Accantonamento dell'esercizio" degli altri fondi include per 98,2 milioni gli accantonamenti per gli oneri per il personale e per 91,1 milioni altri accantonamenti, imputati rispettivamente alle voci 160 a) – "Spese per il personale" e 170 – "Accantonamenti netti ai fondi per rischi ed oneri" di conto economico.

La voce C.1. "Utilizzo nell'esercizio" degli altri fondi include principalmente gli utilizzi effettuati in contropartita al pagamento degli oneri per il personale ed a seguito della chiusura di revocatorie ed altre vertenze per le quali erano stati stanziati specifici accantonamenti.

Nelle voce C.3 "Altre variazioni" degli altri fondi sono incluse riprese di valore per 61,6 milioni di cui: 33,2 milioni relative agli oneri per il personale e 28,4 milioni agli altri fondi, inclusi rispettivamente nella voce 160 a) – "Spese per il personale" e nella voce 170 – "Accantonamenti netti ai fondi per rischi ed oneri" di conto economico.

10.3 Fondi per rischio di credito relativo a impegni e garanzie finanziarie rilasciate

Fondi per rischio di credito relativo a impegni e garanzie
finanziarie rilasciate
Primo stadio Secondo stadio Terzo stadio Totale
1. Impegni a erogare fondi 14.006 4.633 - 18.639
2. Garanzie finanziarie rilasciate 4.354 3.149 14.374 21.877
Totale 18.360 7.782 14.374 40.516

10.4 Fondi su altri impegni e altre garanzie rilasciate

I fondi su altri impegni e altre garanzie rilasciate sono pari a 75,6 milioni ( 61.5 milioni nel 2018) e riguardano principalmente fidejussioni commerciali rilasciate alla clientela.

10.5 Fondi di quiescenza aziendali a benefici definiti

Fondi di quiescenza aziendali

I fondi di quiescenza esposti in bilancio rappresentano le passività relative ai piani a prestazione definita per un valore di 150,9 milioni e sono riferibili interamente a fondi interni.

In ottemperanza alle disposizioni della Circolare n. 262, negli allegati di bilancio viene riportato il rendiconto dei "fondi interni".

1. Illustrazione delle caratteristiche dei fondi e dei relativi rischi

Per i fondi di previdenza complementare a prestazione definita, la determinazione dei valori attuariali, prevista dall'applicazione dello IAS 19 "Benefici per i Dipendenti", viene effettuata da un attuario indipendente così come illustrato nella "Parte A - Politiche contabili, 15 – Altre Informazioni – Trattamento di fine rapporto e altri benefici per i dipendenti".

Alla data di bilancio i fondi in oggetto ammontano a 150,9 milioni (150,7 milioni al 31 dicembre 2018). Gli oneri dell'esercizio sono stati imputati per 2,5 milioni alla voce 160 a) - "Spese per il personale" del conto economico e per 11,9 milioni ad incremento della riserva da valutazione del patrimonio netto "Utili (perdite) attuariali relativi a piani previdenziali a benefici definiti".

Di seguito si evidenziano i fondi quiescenza, con l'evidenza dei fondi Ex Gruppo Banco Popolare ed ex Gruppo Banca Popolare di Milano.

I fondi interni si riferiscono a:

  • a) Fondi rientranti nel "Fondo Pensione a prestazione definita del Gruppo Banco Popolare" che dal 1 aprile 2017 è stato individuato quale contenitore delle Forme pensionistiche a prestazione definita presenti nell'ex Gruppo Banco Popolare con garanzia della Banca. La regolamentazione dei trattamenti confluiti viene, comunque, confermata nelle medesime specificità proprie di ciascuna forma:
    • impegni ex Fondo Banca Popolare Italiana (BPI), ora Fondo Pensione a prestazione definita del Gruppo

Banco Popolare: rappresenta il valore degli impegni nei confronti di 104 beneficiari della ex Banca Popolare di Lodi, ed è costituito da un trattamento previdenziale aggiuntivo a quello spettante per legge al proprio personale; tale fondo è retto dal Regolamento del 17 giugno 1992. In seguito alle disposizioni di cui al D.lgs. 124/1993, la Banca ha proceduto alla trasformazione del Fondo con accordo del 6 ottobre 2000, al fine di consentire l'adesione al personale assunto successivamente al 27 aprile 1993, e dall'1 aprile 2017 il Fondo è stato individuato quale contenitore delle Forme pensionistiche a prestazione definita presenti nell'ex Gruppo Banco Popolare con garanzia della Banca;

  • impegni ex Fondo Chiavari: il fondo costituito con accordo sindacale dell'11 dicembre 1986, assicura ai propri iscritti ed ai loro superstiti un trattamento previdenziale aggiuntivo alle pensioni erogate dall'INPS; i beneficiari di tale fondo, alla data di bilancio, sono 3;
  • impegni ex Fondo Banca Industriale Gallaratese (BIG): rappresenta gli impegni verso il personale della ex Banca Industriale Gallaratese ed è stato istituito in data 25 febbraio 1986; garantisce un trattamento previdenziale aggiuntivo a quello spettante per legge a favore di coloro che alla predetta data erano in servizio presso la ex B.I.G. ed è disciplinato dal Regolamento redatto in occasione dell'istituzione del fondo. In data 21 agosto 1992 avvenne la fusione per incorporazione dell'ex B.I.G. nella Banca Popolare di Lodi e successivamente è stata data la possibilità per gli iscritti al fondo di scegliere se trasferire la propria posizione al Fondo pensione di Banca Lodi o se mantenerla presso tale fondo. Al 31 dicembre 2019 i beneficiari del trattamento sono 56;
  • impegni ex Fondo Bipielle Adriatico: rappresenta il fondo di integrazione delle prestazioni dell'INPS per l'assicurazione obbligatoria di invalidità, vecchiaia e superstiti a favore del personale dipendente di Bipielle Adriatico (ex Cassa di Risparmio di Imola), istituito con Regolamento del 29 dicembre 1954, poi modificato in data 29 luglio 1997. Al 31 dicembre 2019 i beneficiari del trattamento sono 4;
  • impegni ex Fondo Bpl Regolamento 1961 e 1973: rappresenta il trattamento di previdenza aggiuntivo per il personale della ex Banca Popolare di Lodi così come previsto dai regolamenti del 18 aprile 1961 e 12 dicembre 1973. Alla data di bilancio i beneficiari delle prestazioni sono rispettivamente in numero di 7 e 15;
  • impegni ex Fondo di quiescenza Banca Popolare Cremona: rappresenta il trattamento previdenziale aggiuntivo a quello spettante per legge per il personale della ex Banca Popolare di Cremona, come previsto dal regolamento del 17 giugno 1972. Alla data di bilancio i beneficiari sono 5;
  • impegni ex Fondo Cassa di Risparmio di Lucca: rappresenta il fondo integrativo delle prestazioni I.N.P.S. ed è disciplinato con regolamento del 2 ottobre 1986 successivamente modificato in data 16 dicembre 1988. Alla data di bilancio i beneficiari delle prestazioni sono 56;
  • impegni ex Fondo Cassa di Risparmio di Pisa: riguarda gli impegni del fondo integrativo delle prestazioni previdenziali ed è disciplinato con regolamento del 20 aprile 1959. Alla data di bilancio i beneficiari delle prestazioni sono 22;
  • impegni ex Fondo Cassa di Risparmio di Livorno: rappresenta il fondo integrativo delle prestazioni I.N.P.S. ed è disciplinato con regolamento del 3 aprile 1991. Alla data di bilancio i beneficiari delle prestazioni sono 59;
  • impegni verso 41 ex dipendenti della ex ICCRI BFE la banca garantisce le prestazioni integrative dell'INPS per l'Assicurazione Generale Obbligatoria di Invalidità, Vecchiaia e Superstiti di cui all'Accordo del 19 aprile 1994;
  • impegni verso 31 beneficiari relativi al Fondo Integrativo delle prestazioni I.N.P.S. per l'Assicurazione Obbligatoria di Invalidità, Vecchiaia e Superstiti della ex Banca Italease;
  • impegni verso 18 ex dipendenti relativi al Fondo Integrativo delle prestazioni I.N.P.S. per l'Assicurazione Obbligatoria di Invalidità, Vecchiaia e Superstiti per il personale in quiescenza della ex Banca S. Geminiano e S. Prospero, costituito con Accordo integrativo del 30 luglio 1976, con lo scopo di riconoscere una pensione integrativa a favore del personale della Banca;
  • impegni verso 18 ex dipendenti relativi al Fondo a prestazioni definite per il personale in quiescenza della ex Banca Popolare di Verona – Banco S. Geminiano e S. Prospero, disciplinato dallo Statuto – Regolamento di cui alle intese collettive in vigore dall'1 gennaio 1999, con lo scopo di fornire una pensione integrativa a quella dell'Assicurazione Generale Obbligatoria al personale della Banca;
  • impegni verso 115 beneficiari dell'ex Credito Bergamasco per l'erogazione delle prestazioni pensionistiche definite da accordi aziendali stipulati a suo tempo con le Rappresentanze Sindacali Aziendali (T.I.A. - Trattamento Integrativo Aziendale).

b) Altri Fondi ex Gruppo Banco Popolare

• impegni verso 4 ex dirigenti relativi al Fondo Integrativo delle prestazioni I.N.P.S. per l'Assicurazione

Obbligatoria di Invalidità, Vecchiaia e Superstiti per i dirigenti in quiescenza della ex Banca S. Geminiano e S. Prospero, costituito con l'accordo aziendale del 10 ottobre 1996 con lo scopo di fornire una pensione aggiuntiva a quella dell'Assicurazione Generale Obbligatoria a favore dei propri dipendenti;

  • impegni verso 4 ex dirigenti relativi al Fondo Integrativo delle prestazioni I.N.P.S. per l'Assicurazione Obbligatoria di Invalidità, Vecchiaia e Superstiti per i dirigenti in quiescenza della ex Banca Popolare di Verona, costituito con Accordo integrativo del 30 luglio 1976 con lo scopo di riconoscere una pensione integrativa a favore del personale della Banca;
  • impegni verso 264 pensionati prima dell'1 gennaio 1988, relativi agli assegni perequativi a favore del personale in quiescenza della ex Banca Popolare di Verona e Novara e verso un ex dirigente;
  • impegni verso dipendenti e pensionati dell'ex Credito Bergamasco: rappresenta il valore degli impegni nei confronti di 3 ex dipendenti, percettori di un trattamento previdenziale previsto da un accordo aziendale del 10 ottobre 1996 e di liberalità aziendale deliberate dal Consiglio di Amministrazione del 29 aprile 1985.
  • c) Fondi ex Gruppo Banca Popolare di Milano
    • Fondo pensioni ex Banca Popolare di Bologna e Ferrara Si tratta di un fondo a benefici definiti legato all'impegno assunto dall'incorporata ex Banca Popolare di Bologna e Ferrara di erogare a tutti i dipendenti in quiescenza al 31 dicembre 1995 una pensione definita, allineata a quella del pari grado in servizio. Alla data di bilancio i beneficiari delle prestazioni sono 91;
    • Fondo pensioni ex Banca Agricola Milanese

Rappresenta l'impegno assunto dall'incorporata ex Banca Agricola Milanese di erogare una pensione integrativa ai dipendenti in quiescenza al 31 dicembre 1972. Alla data di bilancio i beneficiari delle prestazioni sono 3;

• Trattamento previdenziale integrativo della ex Banca Popolare di Milano

In applicazione del regolamento del Trattamento previdenziale integrativo l'impegno consiste: nel riconoscimento di una pensione integrativa agli ex dipendenti in quiescenza la cui pensione INPS sia inferiore ad una percentuale predefinita dello stipendio del pari grado in servizio (cosiddetti dipendenti in quiescenza integrati); ovvero, nel caso in cui la pensione INPS sia superiore alla suddetta percentuale, nel pagamento a tutti i pensionati del 50% di una mensilità tabellare ai valori congelati al 31 dicembre 1991. I suddetti benefici non sono riconosciuti ai dipendenti entrati in servizio dopo il 28 aprile 1993 e a quelli assunti nell'ambito di operazioni di incorporazione. Alla data di bilancio i beneficiari delle prestazioni sono 5.092;

• Fondo Pensioni ex Cassa di Risparmio di Alessandria

Si tratta di un fondo a prestazioni definite senza personalità giuridica e autonomia patrimoniale, integrativo (sostitutivo solo per talune particolari situazioni) al trattamento pensionistico INPS. Il collettivo degli iscritti al Fondo risulta composto unicamente da pensionati ex dipendenti o loro superstiti. Alla data di bilancio i beneficiari delle prestazioni sono 227.

Figura inoltre tra i fondi interni la passività per il sistema integrativo previdenziale a favore del presidente per un ammontare pari a 0,4 milioni e la passività relativa al S.I.PRE. per 0,2 milioni.

  1. Variazioni nell'esercizio delle passività (attività) nette a benefici definiti e dei diritti di rimborso
31/12/2019
A. Esistenze iniziali 150.665
B. Aumenti 17.540
B.1 Costo previdenziale relativo alle prestazioni di lavoro (CSC) 639
B.2 Oneri finanziari dovuti al passare del tempo 1.910
B.3 Altre perdite attuariali 3.584
B.4 Perdite dovute a modifiche del tasso di sconto 11.383
B.5 Altre variazioni in aumento 24
- di cui: operazioni di aggregazione aziendale -
C. Diminuzioni (17.306)
C.1 Utilizzo nell'esercizio (14.188)
C.2 Utili dovuti a modifiche del tasso di sconto -
C.3 Altri utili attuariali (3.077)
C.4 Altre variazioni in diminuzione (41)
- di cui: operazioni di aggregazione aziendale -
D. Rimanenze finali 150.899

Gli utili netti attuariali ammontano complessivamente a 11,9 milioni e sono imputabili ai seguenti effetti:

  • alla modifica del tasso di sconto che ha comportato una perdita attuariale pari a 11,4 milioni corrispondente alla sottovoce B.4 "Perdite dovute a modifiche del tasso di sconto";
  • alle altre ipotesi attuariali che hanno determinato una perdita netta pari a 0,5 milioni rilevato per 3,6 milioni nella sottovoce B.3 "Altre perdite attuariali" e per 3,1 milioni nella sottovoce C.3 "Altri utili attuariali".

3. Informazioni sul fair value delle attività a servizio del piano

In base allo IAS 19 le attività a servizio del piano sono quelle detenute da un'entità (un fondo) giuridicamente distinta dall'entità che redige il bilancio (fondo esterno) e che possono essere utilizzate esclusivamente per pagare o accantonare i benefici per i dipendenti e che non sono quindi disponibili per i creditori dell'entità che redige il bilancio. In base a tale definizione, al 31 dicembre 2019, così come al 31 dicembre 2018, non sono presenti attività a servizio dei piani.

Per completezza si segnala che esistono alcune polizze assicurative, classificate nella voce 20 c) "Attività finanziarie valutate al fair value con impatto a conto economico – Altre attività finanziarie obbligatoriamente valutate al fair value", aventi l'obiettivo di costituire la provvista necessaria per fronteggiare gli indennizzi dei piani stipulati a favore di alcuni dirigenti (denominato "piano S.I.PRE.") e del presidente, il cui fair value, al 31 dicembre 2019, ammonta complessivamente a 0,5 milioni come nel precedente esercizio.

4. Descrizione delle principali ipotesi attuariali

Si riportano di seguito le ipotesi attuariali (demografiche, finanziarie ed economiche) utilizzate per i principali fondi.

a) Fondo Pensione a prestazione definita del Gruppo Banco Popolare

Basi tecniche demografiche: sono state utilizzate le tavole demografiche IPS55 con Age-Shifting per la stima della mortalità dei personale

Basi tecniche finanziarie: le valutazioni sono state eseguite considerando l'Indice Iboxx Corporate AA 7-10, in coerenza con la duration media dei piani a benefici definiti (previdenza, TFR e premi di anzianità), 0,37% al 31 dicembre 2019 (1,13% al 31 dicembre 2018).

Basi tecniche economiche: l'inflazione è stata posta pari all'1,5%, come lo scorso esercizio..

b) Fondo ex Banca Popolare di Bologna e Ferrara

Basi tecniche demografiche: sono state utilizzate le tavole IPS55 per la stima della mortalità.

Basi tecniche finanziarie: le valutazioni sono state eseguite considerando l'Indice Iboxx Corporate AA 7-10, in coerenza con la duration media del piano, 0,37% al 31 dicembre 2019 (al 31 dicembre 2018 l'Indice utilizzato era stato l'Iboxx Corporate AA 10+ pari 1,57%).

Basi tecniche economiche: l'inflazione è stata posta pari all'1,5%, si è ipotizzato un tasso di accrescimento futuro delle pensioni pari a zero, in linea con l'esercizio precedente.

c) Trattamento previdenziale integrativo della Banca Popolare di Milano

Basi tecniche demografiche: sono state utilizzate le tavole demografiche IPS55 per la stima della mortalità.

Basi tecniche finanziarie: le valutazioni sono state eseguite considerando l'Indice Iboxx Corporate AA 7-10, in coerenza con la duration media del piano, 0,37% al 31 dicembre 2019 (al 31 dicembre 2018 l'Indice utilizzato era stato l'Iboxx Corporate AA 10+ pari 1,57%)

Basi tecniche economiche: il tasso di accrescimento è stato ipotizzato pari all'inflazione posta all'1,5%, come lo scorso esercizio. Il tasso di incremento annuo delle retribuzioni è stato fissato nel 2,5% (invariato rispetto all'esercizio precedente).

d) Fondo pensioni ex Cassa di Risparmio di Alessandria

Basi tecniche demografiche: sono state utilizzate le tavole SI 2018 per la stima della mortalità.

Basi tecniche finanziarie: le valutazioni sono state eseguite considerando l'Indice Iboxx Corporate AA 7-10, in coerenza con la duration media del piano, 0,37% al 31 dicembre 2019 (al 31 dicembre 2018 l'Indice utilizzato era stato l'Iboxx Corporate AA 10+ pari 1,57%)

Basi tecniche economiche: l'inflazione è stata pari all'1,5%. Al 31 dicembre 2018 l'inflazione era stata posta come segue: 1,3% per il 2019, all'1,5% per il 2020 e all'1,6% per il 2021. A partire dal 2022 è stato assunto come valore di riferimento il target previsto dalla stessa BCE del 2,00% annuo.

5. Informazioni su importo, tempistica e incertezza dei flussi finanziari

Come richiesto dallo IAS 19, si è provveduto a condurre un'analisi di sensitività dell'obbligazione relativa al trattamento di fine rapporto nell'ipotesi di aumentare o diminuire il tasso di attualizzazione e il tasso di inflazione di 50 punti base. L'analisi è finalizzata a mostrare di quanto varierebbe la passività di bilancio in relazione alle oscillazioni ragionevolmente possibili di tali ipotesi attuariali.

Variazione fondi a
prestazione definita
in termini assoluti (*)
Variazione fondi a
prestazione definita
in termini percentuali
tasso attualizzazione +0,5% (5.920) (3,92%)
tasso attualizzazione -0,5% 6.381 4,23%
tasso di inflazione +0,50% 4.001 2,65%
tasso di inflazione – 0,50% (3.755) (2,49%)
(*) gli importi tra parentesi indicano un decremento del fondo

6. Piani relativi a più datori di lavoro

Non vi sono piani della specie in essere.

7. Piani a benefici definiti che condividono i rischi tra entità sotto controllo comune

Non vi sono piani della specie in essere.

10.6 Fondi per rischi ed oneri – altri fondi

10.6.1 Altri fondi per rischi ed oneri - controversie legali e fiscali

Il Banco BPM opera in un contesto legale e normativo che lo espone ad una vasta tipologia di vertenze legali, connesse, ad esempio, alle condizioni praticate alla propria clientela, alla natura ed alle caratteristiche dei prodotti e dei servizi finanziari prestati, alle irregolarità amministrative, alle revocatorie fallimentari, alle liti giuslavoristiche.

Il Banco BPM, le società dalla cui fusione per unione il Gruppo ha avuto origine, le società controllate incorporate e le società controllate sono state fatte oggetto di varie attività di verifica da parte dell'Amministrazione Finanziaria sia nell'esercizio 2019 che nei precedenti. Tali attività hanno riguardato la determinazione dei redditi imponibili dichiarati ai fini delle imposte sui redditi, dell'IVA, dell'imposta di registro e più in generale le modalità di applicazione della normativa fiscale tempo per tempo vigente. Come conseguenza di tali attività di controllo il Banco BPM è coinvolto in una pluralità di contenziosi.

Le vertenze legali e fiscali sono oggetto di specifica analisi da parte del Banco BPM, al fine di identificare quelle per la cui definizione si ritiene sia probabile l'impiego di risorse economiche atte a produrre benefici economici e conseguentemente si rende necessario la rilevazione di accantonamenti dal resto delle "passività potenziali". Sono definite "passività potenziali" a fronte delle quali non sono rilevati accantonamenti le vertenze alle quali corrispondono:

  • i) obbligazioni possibili, in quanto deve ancora essere confermato se l'entità abbia un'obbligazione attuale che può portare all'impiego di risorse atte a produrre benefici economici;
  • ii) obbligazioni effettive che tuttavia non soddisfano le condizioni per la rilevazione previste dallo IAS 37 (perché non è probabile che sarà necessario l'impiego di risorse atte a produrre benefici economici per adempiere all'obbligazione, oppure perché non può essere effettuata una stima sufficientemente attendibile dell'ammontare dell'obbligazione).

Si precisa che le informazioni di seguito fornite riguardanti le pretese connesse alle principali vertenze rappresentano la massima esposizione al rischio, a prescindere dal giudizio espresso dal Banco BPM in merito al relativo grado di soccombenza. Per alcune di tali vertenze, il Banco BPM reputa che vi siano limitati profili di rischio e quindi, trattandosi di passività non probabili ancorché possibili, non ha effettuato alcun accantonamento.

Per le passività considerate probabili, l'informativa sull'ammontare dello stanziamento non viene fornita al fine di non recare pregiudizio al Banco BPM nell'evoluzione del contenzioso con la controparte, per via giudiziale o transattiva. Come indicato nel paragrafo "Politiche contabili rilevanti ed incertezze sull'utilizzo di stime nella predisposizione del bilancio ", cui si fa rinvio, la complessità delle situazioni e delle operazioni societarie che sono alla base dei contenziosi implicano significativi elementi di giudizio che possono interessare sia l'an, sia il quantum e relativi tempi di manifestazione della passività. Al riguardo, per quanto le stime condotte dal Banco BPM siano ritenute attendibili e conformi ai dettami dei principi contabili di riferimento, non si può quindi escludere che gli oneri che emergeranno dalla definizione delle vertenze possano rivelarsi diversi, anche per importi significativi, rispetto a quelli accantonati.

I fondi accantonati a fronte del complesso delle controversie legali e fiscali in essere, comprensive delle vertenze collegate ad azioni revocatorie ammontano a 112,8 milioni.

Vertenze legali con clientela

La numerosità delle vertenze impedisce di fornire un elenco dettagliato delle medesime mentre la loro eterogeneità rende estremamente difficoltoso se non impossibile effettuare raggruppamenti di tipologie aventi natura simile. Di seguito viene fornita una breve descrizione delle principali controversie legali in essere al 31 dicembre 2019 la cui definizione si ritiene possa comportare un probabile o possibile utilizzo di risorse finanziarie:

• Il 14 aprile 2014 Maflow S.p.A., in amministrazione straordinaria, ha convenuto in giudizio l'ex Banco Popolare chiedendo: (i) la condanna, in solido con altri, al risarcimento del danno per 199 milioni pari al complessivo dissesto finanziario della Maflow così come calcolato da controparte; (ii) la condanna alla restituzione di quanto asseritamente percepito dalla banca illegittimamente a fronte di finanziamenti concessi a Maflow dalla costituzione sino al default. Tutto ciò sul presupposto che l'istituto di credito avrebbe rivestito un ruolo dominante influenzando la gestione finanziaria di Maflow. Il Tribunale di Milano con sentenza del 14 dicembre 2016, poi appellata, ha integralmente respinto le domande della Procedura che è stata condannata anche alla refusione delle spese di lite.

  • Procedimento Amministrativo: il 17 luglio 2014 è stato notificato all'ex Banco Popolare, in qualità di obbligato in solido con i possibili responsabili della violazione, un verbale di contestazione per asserita violazione della normativa antiriciclaggio (D.Lgs. n. 231/2007). Veniva contestata l'omessa segnalazione di operazione ritenuta sospetta all'esito degli accertamenti condotti dalla Guardia di Finanza; i fatti contestati risalivano al 2009 ed erano relativi ad una operazione di versamento di n. 41 assegni circolari non trasferibili per un importo complessivo di 10,1 milioni. Il 24 giugno 2019 il procedimento si è estinto senza impatti economici negativi per la banca.
  • Il 10 luglio 2019 un cliente ha citato in giudizio Banco BPM per l'ottenimento di un complessivo risarcimento danni di circa 21 milioni per aver consentito ad un procuratore/delegato del cliente medesimo di compiere una serie di operazioni non autorizzate su diversi rapporti di conto corrente e dossier titoli. La causa pende in fase iniziale dinanzi il Tribunale di Milano.
  • Il 18 luglio 2019 gli eredi di un cliente hanno citato in giudizio Banco BPM per chiedere l'annullamento di alcune operazioni, in massima parte di natura finanziaria, che sarebbero state effettuate su conti intestati al cliente senza autorizzazione e in violazione alla normativa Mifid. Le controparti hanno chiesto la condanna della banca alla restituzione di un importo complessivo di circa 37 milioni. La causa pende in fase iniziale dinanzi il Tribunale di Milano.
  • Il 28 ottobre 2019 una società cliente ha citato in giudizio Banco BPM per far accertare la responsabilità della banca che, in base alla ricostruzione avversaria, avrebbe preteso, nell'ambito dell'erogazione di alcuni finanziamenti agrari garanzie in eccesso, messo in ammortamento prima del tempo uno dei finanziamenti concessi e costretto la stessa società a cessare il funzionamento del proprio impianto. La controparte ha avanzato inoltre richieste risarcitorie per 40 milioni relativamente a pretesi danni subiti per l'asserita incauta condotta negoziale posta in essere e ha chiesto la dichiarazione di nullità dei contratti di finanziamento e delle ipoteche correlate. La causa pende in fase iniziale dinanzi il Tribunale di Latina.
  • Il 20 dicembre 2019 Banco BPM è stato citato, unitamente ad un pool di banche, dalla curatela della società Privilege Yard per presunta abusiva erogazione di credito che, secondo controparte, sarebbe stato concesso sulla base di un piano aziendale definito improbabile, per un'evidente incapacità di restituzione del finanziamento, ed in assenza di idonee garanzie. La curatela ha chiesto di accertare la responsabilità degli istituti di credito per concorso nella mala gestio degli amministratori della Privilege Yard con condanna, in via solidale, al pagamento a titolo di risarcimento del danno di circa 97 milioni (quota Banco BPM 27 milioni). La causa pende in fase iniziale dinanzi il Tribunale di Roma.

Alla luce dell'esistenza di esiti favorevoli riscontrati nei primi gradi di giudizio e/o dell'esistenza di validi e fondati motivi per contrastare le pretese avanzate dagli attori nell'ambito dei procedimenti giudiziali avviati, le pretese classificate come possibili ma non probabili ammontano complessivamente a 766,2 milioni.

Le pretese classificate come probabili ammontano complessivamente a 252,1 milioni a fronte delle quali risultano stanziati nella voce Fondi per rischi e oneri 69,6 milioni.

Revocatorie, cause avviate a fronte di crediti in sofferenza.

La numerosità delle vertenze impedisce di fornire un elenco dettagliato delle medesime mentre la loro eterogeneità rende estremamente difficoltoso se non impossibile effettuare raggruppamenti di tipologie aventi natura simile. Di seguito viene fornita una breve descrizione delle principali controversie legali in essere al 31 dicembre 2019 la cui definizione si ritiene possa comportare un probabile o possibile utilizzo di risorse finanziarie.

  • Ittierre S.p.A Società ammessa alla procedura di Amministrazione Straordinaria. La procedura ha notificato atto di citazione chiedendo la restituzione di 30,9 milioni ex art 67 LF. La CTU contabile ha ritenuto revocabili rimesse per soli 35 mila euro. La proposta di definizione, volta a definire tutti i giudizi del Gruppo Ferrè, prevede il pagamento di 3,5 milioni, è già stata accettata dai 3 Commissari della Procedura ed è in attesa di autorizzazione da parte del Ministero dello Sviluppo Economico;
  • Tecnogas S.p.A. La procedura richiede la restituzione di somme per 11,2 milioni. Il giudizio di revocatoria fallimentare in primo grado è risultato favorevole alla banca.

Alla luce dell'esistenza di esiti favorevoli riscontrati nei primi gradi di giudizio e/o dell'esistenza di validi e fondati motivi per contrastare le pretese avanzate dagli attori nell'ambito dei procedimenti giudiziali avviati, i fondi stanziati a fronte delle pretese classificate come probabili ammontano complessivamente a 14,8 milioni.

Vertenze fiscali

L'ammontare complessivo delle pretese avanzate dall'Amministrazione Finanziaria nell'ambito dei contenziosi fiscali avviati che interessano il Banco BPM e le proprie società controllate ammontavano alla data del 31 dicembre 2018 a 318,5 milioni di cui 306,8 milioni desumibili dagli avvisi di accertamento, cartelle esattoriali e avvisi di liquidazione e 11,7 milioni desumibili dai processi verbali di constatazione notificati o in fase di notifica (rilievi desunti dalla lettura dei processi verbali giornalieri della verifica in corso)1 .

Nel corso dell'esercizio la Capogruppo ha esaminato, analiticamente per ogni vertenza in essere a livello di gruppo, le nuove opportunità introdotte dal D.L. 23 ottobre 2018, n. 119 convertito dalla legge 17 dicembre 2018, n. 136 in materia di definizione agevolata delle liti fiscali pendenti. Sulla base di tale analisi, per le vertenze di seguito elencate è stato valutato conveniente eliminare il rischio connesso all'incertezza dell'esito finale della controversia rispetto all'onere da sostenere:

  • vertenza (ex Banca Popolare Italiana Soc. Coop.) riguardante l'avviso di liquidazione dell'imposta di registro conseguente alla riqualificazione in cessione di ramo d'azienda della cessione di un portafoglio di titoli effettuata nel 2002 tra la Cassa di Risparmio di Pisa e la Banca Popolare Italiana. Le pretese ammontavano a 14,5 milioni. La Commissione Tributaria Regionale di Firenze nella sentenza del 18 ottobre 2011 aveva integralmente accolto il ricorso presentato dal Banco BPM. La lite è stata chiusa con il versamento di un'imposta pari a 0,8 milioni;
  • vertenze relative agli avvisi di accertamento notificati il 23 dicembre 2014 riguardanti l'esercizio 2009 delle ex controllate Banca Popolare di Lodi, Credito Bergamasco ed Efibanca. La pretesa complessiva ammontava a 58,4 milioni e si riferiva ad una supposta violazione nella valutazione contabile delle passività finanziarie derivante dalla mancata considerazione del proprio merito creditizio nella determinazione del fair value delle passività di propria emissione collocate presso la clientela retail da cui derivava una pretesa violazione del "principio di competenza" nell'imputazione di oneri e proventi. Le Commissioni Tributarie avevano accolto tutti i ricorsi presentati dal Banco BPM annullando gli avvisi di accertamento sia in primo che in secondo grado. Era pendente il ricorso in Cassazione presentato dall'Agenzia delle Entrate. La vertenza è stata chiusa con il pagamento di un'imposta pari a 1,5 milioni;
  • vertenza relativa agli avvisi di liquidazione per il recupero delle imposte ipotecarie e catastali relative ad un finanziamento stipulato dall'ex Banca Italease e da Banca MPS nel 2006. La pretesa ammontava a complessivi 3,2 milioni. Il ricorso presentato da Banca Italease era stato accolto sia in primo che in secondo grado. Era pendente il ricorso presentato alla Corte di Cassazione. La vertenza è stata chiusa con il pagamento di un'imposta pari a 0,1 milioni;
  • vertenza relativa all'atto di recupero notificato ad Aletti Fiduciaria spa delle imposte dovute da società intestata fiduciariamente ai sensi della responsabilità personale del socio ex art. 36, comma 3, del DPR n. 602/1973. La pretesa ammontava a 7,9 milioni. Il ricorso della società era stato integralmente accolto sia in primo che in secondo grado. Era pendente il ricorso in Cassazione. La vertenza è stata chiusa con il pagamento di un'imposta pari a 0,4 milioni;
  • altre vertenze minori chiuse con il pagamento di un'imposta pari a 0,1 milioni.

Riepilogando, tramite l'adesione alle nuove disposizioni di definizione agevolata delle liti è stato eliminato un rischio giudiziale complessivo pari a 84,2 milioni, con un esborso di 2,9 milioni di cui 2,5 milioni già addebitati al conto economico di precedenti esercizi.

Si precisa che, ai sensi dell'art. 6, comma 12, del Decreto Legge 23 ottobre 2019, n. 119, convertito con modificazioni dalla Legge 17 dicembre 2018, n. 136, l'Agenzia delle Entrate potrebbe notificare un eventuale diniego delle definizioni entro il 31 luglio 2020 (impugnabile entro sessanta giorni dinanzi all'organo giurisdizionale presso il quale pende la controversia).

1 Si precisa che ad eccezione che per gli accertamenti relativi all'esercizio 2005 dell'ex Banca Popolare Italiana e per le pretese a fronte delle quali si ritiene probabile l'impegno di risorse economiche, la stima degli importi richiesti con avvisi di accertamento non include gli eventuali interessi da corrispondere in caso di soccombenza. La stima delle pretese desunte dai processi verbali di constatazione notificati o in fase di notifica diverse da quelle a fronte delle quali si ritiene probabile l'impegno di risorse economiche non include né gli interessi né le sanzioni..

L'azione di derisking posta in essere nell'esercizio ha portato a perfezionare un ulteriore accordo di definizione stragiudiziale avente ad oggetto la vertenza riguardante gli avvisi di accertamento relativi all'omessa applicazione della ritenuta sugli interessi pagati nell'esercizio 2015 a favore delle società controllate residenti nel Delaware. Trattandosi di definizione analoga a quelle già perfezionate nel precedente esercizio per annualità diverse, il petitum era stato già allineato all'onere della prevista definizione che risultava coperto da uno specifico fondo di pari importo (10,1 milioni).

A fronte delle vertenze chiuse sopra illustrate nell'esercizio è insorto un unico nuovo contenzioso. La controllata Banca Aletti ha ricevuto in data 24 luglio 2019 avviso di rettifica e liquidazione dell'imposta di registro dovuta a fronte dell'acquisto delle attività di private banking da parte della ex Banca Popolare di Milano S.p.A., successivamente incorporata in Banco BPM. La pretesa complessiva, per la quale il Banco BPM figura come obbligato solidale, ammonta a 3,9 milioni. Avverso l'atto è stato presentato ricorso alla Commissione Tributaria Provinciale.

Per effetto della movimentazione illustrata l'ammontare complessivo delle pretese avanzate dall'Amministrazione Finanziaria nell'ambito dei contenziosi fiscali ancora in essere al 31 dicembre 2019 si è ridotto a 228,1 milioni come di seguito meglio dettagliato.

Dettaglio dei contenziosi in essere al 31 dicembre 2019

I principali contenziosi fiscali in essere alla data del 31 dicembre 2019 (pretese maggiori o uguali a 1 milione) sono i seguenti:

  • Banco BPM (ex Banca Popolare di Verona e Novara Soc. Coop.) cartella di pagamento riguardante l'imposta IRAP versata alla Regione Veneto per l'esercizio 2006. La pretesa si riferisce all'applicazione al valore della produzione netta derivante dall'attività esercitata in Veneto ed in Toscana dell'aliquota ordinaria del 4,25% anziché nella misura maggiorata del 5,25% ed ammonta complessivamente a 7,1 milioni. La cartella di pagamento è stata impugnata. La Commissione Tributaria Provinciale ha parzialmente accolto il ricorso dichiarando non dovute le sanzioni irrogate. La Commissione Tributaria Regionale ha confermato la sentenza di primo grado, annullando altresì la pretesa fiscale relativa alla maggiorazione IRAP riferita alla Regione Toscana. E' pendente il ricorso presentato alla Corte di Cassazione.
  • Banco BPM (ex Banca Popolare Italiana Soc. Coop.) avvisi di accertamento relativi al periodo d'imposta 2005 riguardanti la pretesa indeducibilità ai fini IRES ed IRAP di costi e rettifiche di valore su crediti ritenuti riconducibili a fatti o atti qualificabili come reato (si tratta dei reati di false comunicazioni sociali, ostacolo alla vigilanza e turbativa di mercato contestati alla Banca Popolare Italiana in relazione al tentativo di scalata a Banca Antonveneta). Le pretese ammontano a 199,8 milioni (interessi ed aggi esattoriali compresi). Con separate sentenze depositate in data 15 ottobre 2014, n. 8562 (IRES) e n. 8561 (IRAP), la Commissione Tributaria Provinciale di Milano, Sez. 22, ha integralmente rigettato i ricorsi presentati dalla Banca, seppur non motivando in alcun modo le ragioni poste a fondamento della conferma della pretesa fiscale. La predetta sentenza è stata appellata avanti la Commissione Tributaria Regionale della Lombardia. In data 6 maggio 2015 si è tenuta la discussione avanti alla Commissione Tributaria Regionale di Milano, sezione 2, degli appelli depositati il 3 febbraio 2015. La Commissione, con sentenza n. 670 depositata in data 19 maggio 2015, anch'essa priva di adeguata motivazione, ha rigettato gli appelli riuniti presentati e confermato le sentenze impugnate. E' stato presentato ricorso alla Corte di Cassazione.
  • Banco BPM (ex Banca Popolare Italiana Soc. Coop.) avvisi di accertamento notificati il 22 dicembre 2014 in relazione al processo verbale di constatazione del 30 giugno 2011 per i periodi d'imposta 2006- 2009. Anche questi avvisi riguardano la pretesa indeducibilità ai fini IRES ed IRAP dei costi ritenuti riconducibili a fatti o atti qualificabili come reato. Si tratta in particolare delle rettifiche di valore su crediti già oggetto di contestazione con riferimento all'esercizio 2005 illustrate nel precedente punto del presente elenco. Tali rettifiche di valore, ancorché rilevate da Banca Popolare Italiana nel proprio bilancio relativo all'esercizio 2005, risultavano deducibili in quote costanti nei 18 esercizi successivi ai sensi della versione allora vigente dell'art. 106, terzo comma, D.P.R. 22 dicembre 1986, n. 917. Gli avvisi di accertamento notificati contestano pertanto la pretesa indeducibilità delle quote delle suddette rettifiche su crediti dedotte negli esercizi 2006, 2007, 2008 e 2009. Le pretese ammontano complessivamente a 15,8 milioni. E' stato presentato il ricorso alla Commissione Tributaria Provinciale. La commissione ha sospeso il

procedimento sino al passaggio in giudicato della sentenza della Corte di Cassazione sui costi reato – esercizio 2005, di cui al punto precedente.

  • Banco BPM processo verbale di constatazione consegnato il 7 agosto 2017 riguardante gli esercizi 2013, 2014 e 2015 recante rilievi relativi all'omesso versamento IRES ed IRAP con riferimento ad alcuni rapporti economici intercorsi tra Banca Italease spa e la controllata Banca Italease Funding LLC nell'ambito delle operazioni di rafforzamento patrimoniale poste in essere mediante l'emissione delle cosiddette "preference shares". La pretesa complessiva ammonta a 1,6 milioni.
  • Banca Aletti S.p.A.( e Banco BPM in qualità di obbligato solidale) avviso di rettifica e liquidazione dell'imposta di registro notificato dall'Agenzia delle Entrate – Direzione provinciale I di Milano con riferimento alla scrittura privata autenticata redatta in data 28 giugno 2017 per la cessione delle attività di private banking da parte di Banca Popolare di Milano Spa a Banca Aletti Spa. La pretesa complessiva ammonta a 3,9 milioni. E' pendente il ricorso presentato alla Commissione Tributaria Provinciale.

Classificazione e valutazione delle pretese dell'Amministrazione Finanziaria in conformità a quanto previsto dal principio contabile IAS 37

Vertenze relative alla pretesa indeducibilità dei costi riconducibili al tentativo di scalata alla Banca Antonveneta da parte della ex Banca popolare Italiana.

Le pretese dell'Amministrazione Finanziaria, che ammontano complessivamente a 215,6 milioni, sono state oggetto di attenta valutazione anche alla luce dell'esito sfavorevole dei primi due gradi di giudizio.

Si ritiene che le decisioni espresse nei primi due gradi di giudizio siano illegittime.

Va in primo luogo evidenziato che, nei paralleli procedimenti penali avviati nei confronti dei firmatari delle dichiarazioni dei redditi per il reato di infedele dichiarazione (reato fondato sulle medesime contestazioni contenute negli avvisi di accertamento in esame), il giudice ha emesso sentenza di assoluzione degli imputati "perché il fatto non sussiste". Ancorché i procedimenti penali siano indipendenti rispetto alle vertenze amministrative, si sottolinea che, nel dispositivo della sentenza, il giudice penale ha motivato la propria decisione con le medesime argomentazioni formulate dalla banca a propria difesa nei ricorsi presentati nell'ambito dei procedimenti amministrativi oggetto di illustrazione.

Inoltre, dall'esame del dispositivo e del contenuto della sentenza della Commissione Tributaria Regionale, è stato riscontrato che la decisione della medesima sugli aspetti di merito non contiene alcuna specifica motivazione e si basa su un mero rimando alle tesi dell'Agenzia, senza alcuna espressa indicazione delle ragioni del mancato accoglimento delle puntuali argomentazioni sviluppate dal Banco Popolare a supporto del proprio ricorso.

Alla luce di tali analisi e considerazioni, ritenendo la sentenza fondatamente impugnabile potendo di fatto riproporre in giudizio tutte le argomentazioni difensive riguardanti aspetti di legittimità non considerate dai giudici di primo e secondo grado, in data 18 dicembre 2015 è stato presentato il ricorso alla Suprema Corte.

Le approfondite analisi della vicenda svolte con il supporto dei consulenti incaricati della predisposizione del ricorso, nonché gli ulteriori pareri richiesti ad altri autorevoli esperti della materia, hanno confermato il convincimento che la pretesa dell'Agenzia delle Entrate sia illegittima e che rimane immutata la possibilità di riuscire a vedere finalmente considerate e condivise le argomentazioni difensive nel giudizio avanti alla Suprema Corte. Le medesime analisi hanno condotto il Consiglio di Amministrazione a confermare la classificazione della passività potenziale come possibile ma non probabile.

Alla luce delle valutazioni condotte nessun accantonamento risulta stanziato a fronte delle pretese in esame nel bilancio al 31 dicembre 2019.

Altre vertenze in essere

Le altre pretese collegate a vertenze di natura fiscale, direttamente riferibili alla Capogruppo, ammontano complessivamente a 8,6 milioni.

Alla luce degli esiti favorevoli riscontrati nei primi gradi di giudizio e/o dell'esistenza di validi e fondati motivi per contrastare le pretese avanzate dall'Amministrazione Finanziaria nell'ambito dei procedimenti giudiziali avviati, considerati anche gli specifici pareri espressi da autorevoli studi esterni, le passività potenziali classificate come possibili ma non probabili ammontano complessivamente a 3 milioni.

Le pretese a fronte delle quali si ritiene invece probabile l'impegno di risorse economiche ammontano complessivamente a 5,6 milioni. Tale rischio è integralmente coperto dagli accantonamenti stanziati nella voce altri fondi per rischi ed oneri - altri.

Attività di verifica in corso al 31 dicembre 2019

Il 5 dicembre 2019 nell'ambito di una verifica fiscale più ampia avente per oggetto una società terza esterna al Banco BPM è stato avviato dalla Guardia di Finanza un controllo ai fini delle imposte dirette e dell'IVA per l'anno di imposta 2017 del Banco BPM. Sulla base di quanto emerge dai processi verbali dell'attività di verifica, che è tutt'ora in corso, non è stato esposto alcun rilievo.

10.6.2 Altri fondi per rischi ed oneri – oneri per il personale

Nella sottovoce "oneri per il personale" ammontante a 352,6 milioni sono inclusi i fondi solidarietà per 222,9 milioni, premi di fedeltà per 20,9 milioni, sistemi incentivanti per 65,5 milioni e altri accantonamenti per 43,3 milioni.

10.6.3 Altri fondi per rischi ed oneri – altri

Tale categoria residuale di fondi rischi ammonta a complessivi 272,7 milioni e comprende principalmente gli stanziamenti a fronte delle seguenti passività:

  • a) rischi connessi a vertenze e reclami sia pendenti che attesi legati all'operatività con la clientela e a possibili evoluzioni interpretative di talune norme regolamentanti l'attività bancaria (232,2 milioni);
  • b) passività stimata a fronte di probabili rimborsi di commissioni conseguenti ad eventuali estinzioni anticipate da parte della clientela di polizze assicurative (20,4 milioni).

Nell'ambito della categoria a) è incluso l'accantonamento a fronte dei rischi connessi all'attività di segnalazione della clientela interessata all'acquisto di diamanti alla società specializzata Intermarket Diamond Business S.p.A. ("IDB"). Tale attività di segnalazione è stata effettuata per la quasi totalità negli anni dal 2003 al 2016 e quindi anteriormente alla fusione da cui il Banco BPM ha avuto origine. L'attività era stata infatti sospesa fin dai primi mesi del 2017 e poi definitivamente interrotta.

Tale operatività ha riguardato principalmente Banco BPM ed in misura meno rilevante la controllata Banca Aletti.

Si rimanda alla Nota Integrativa consolidata (Passivo – Sezione 10.6.3 Altri fondi per rischi ed oneri – altri) per una dettagliata informativa riguardante gli accantonamenti complessivi a livello di Gruppo a fronte di tali rischi.

Con riferimento alla sola Capogruppo Banco BPM gli accantonamenti allo specifico fondo in oggetto sono risultati pari a complessivi 357,0 milioni (41 milioni nel 2017, 254,2 milioni nel 2018 e 61,8 milioni nel 2019). Gli utilizzi a fronte dei rimborsi erogati sono risultati pari a 142,4 milioni. Pertanto al 31.12.2019 l'ammontare complessivo del fondo disponibile per potenziali ulteriori azioni di rimborso risulta pari a 214,7 milioni.

La voce a) comprende inoltre accantonamenti per 17,5 milioni rilevati a fronte della decisione assunta dalla banca di ricalcolare condizioni applicate alla clientela in materia di commissioni di istruttoria e concessione di disponibilità creditizie riferite a precedenti esercizi secondo metriche definite recentemente da più severe normative e note interpretative degli organi di vigilanza.

La voce b) rappresenta il fondo stanziato in applicazione di quanto previsto dal principio contabile IFRS 15 a fronte del rischio di dover restituire quota parte delle commissioni incassate a fronte del collocamento alla clientela di polizze assicurative nell'ipotesi in cui la clientela medesima decidesse di estinguere anticipatamente le suddette coperture assicurative.

Per quanto riguarda l'informativa sui rischi connessi a talune garanzie concesse alla controparte acquirente in occasione di cessioni di partecipazioni, attività e gruppi di attività si rimanda alla relativa sezione di bilancio consolidato.

Sezione 11 Azioni Rimborsabili – Voce 120

11.1 Azioni rimborsabili: composizione

Alla data di bilancio non vi sono azioni rimborsabili così come nel precedente esercizio.

Sezione 12 Patrimonio dell'impresa – Voci 110, 130, 140, 150, 160, 170 e 180

12.1 "Capitale" e "Azioni proprie": composizione

Il capitale sociale al 31 dicembre 2019 risulta pari a 7.100 milioni ed è costituito da n. 1.515.182.126 azioni ordinarie sottoscritte ed interamente versate.

Le azioni proprie in portafoglio alla data di bilancio sono pari a n. 3.657.792 , per un controvalore di bilancio di 11,5 milioni.

12.2 Capitale – Numero azioni: variazioni annue

Voci/Tipologie Ordinarie
Altre
A. Azioni esistenti all'inizio dell'esercizio
1.515.182.126
-
- interamente liberate
1.515.182.126
-
- non interamente liberate -
-
A.1 Azioni proprie (-) (4.004.510)
-
A.2 Azioni in circolazione: esistenze iniziali
1.511.177.616
-
B. Aumenti 346.718
-
B.1 Nuove emissioni- -
-
- a pagamento: -
-
- operazioni di aggregazioni di imprese -
-
- conversione di obbligazioni -
-
- esercizio di warrant -
-
- altre -
-
- a titolo gratuito: -
-
- a favore dei dipendenti -
-
- a favore degli amministratori -
-
- altre -
-
B.2 Vendita di azioni proprie 346.718
-
B.3 Altre variazioni -
-
C. Diminuzioni -
-
C.1 Annullamento -
-
C.2 Acquisto di azioni proprie -
-
C.3 Operazioni di cessione di imprese -
-
C.4 Altre variazioni -
-
D. Azioni in circolazione: rimanenze finali
1.511.524.334
-
D.1 Azioni proprie (+) 3.657.792
-
D.2 Azioni esistenti alla fine dell'esercizio
1.515.182.126
-
- interamente liberate
1.515.182.126
-
- non interamente liberate -
-

Nella voce B.2 figurano le azioni assegnate nel corso dell'esercizio ai dipendenti in attuazione delle politiche di remunerazione e incentivazione come dettagliato nella Parte I della Nota Integrativa consolidata.

Nel corso dell'esercizio non ci sono state altre operazioni di acquisto o vendita di azioni proprie ad eccezione di quantità minime transitate nel c.d. "conto errori" relative ad operatività per conto terzi, che non risultano in posizione al 31 dicembre 2019.

12.3 Capitale: altre informazioni

Non ci sono altre informazioni da segnalare rispetto a quanto riportato nei precedenti punti della presente sezione.

12.4 Riserve di utili: altre informazioni

In base alle previsioni dello IAS 1, paragrafo 79 - lettera b), e dell'art. 2427 commi 7-bis e 22-septies del codice civile, di seguito si riporta l'informativa relativa:

  • al riepilogo delle voci di patrimonio netto distinte secondo la loro origine con l'indicazione della possibilità di utilizzo e distribuibilità, nonché della loro utilizzazione nei tre precedenti esercizi;
  • alla proposta di destinazione degli utili o di copertura delle perdite d'esercizio.

12.4.rmativa ai sensi dell'art. 2427 comma 7-bis del codice civile

Voci/Valori in euro 31/12/2019 Possibilità di
utilizzazione
Quota
disponibile
Utilizzi negli ultimi tre esercizi
Copertura
perdite
Altri utilizzi
Capitale 7.100.000
Sovrapprezzi di emissione -
Strumenti di capitale 298.112
Azioni proprie (11.518)
Riserve 2.522.038 2.492.709 (151.618)
- Riserva legale 1.420.000 B 1.420.000
- Riserva statutaria - -
- Riserva per azioni proprie 11.518
- Riserva indisponibile ex art. 6 D.Lgs. 38/2005 150.174 B(1) 150.174
- Riserva straordinaria 158.083 A,B,C 145.378 (151.618) -
- Riserva disponibile da operazioni under common control 455 A,B,C 455
- Riserva First Time Adoption (FTA) - Rivalutazione Immobili 13.675
- Riserva per cedole strumenti AT1 (12.705) A,B,C 13.675
- Riserva da aggregazioni aziendali 763.997 A,B,C 763.997
- Altre riserve 16.841
Riserve da valutazione: 86.516
- Riserva da valutazione - FVOCIE (48.513) (2)
- Riserva da valutazione - FVOCID 47.648 (2)
- Riserva da valutazione - CFH (6.905) (2)
- Riserva da valutazione - Attività materiali 192.008 (2)
- Riserva da valutazione - Utili(Perdite) attuariali (101.014) (2)
- Riserva da valutazione - Variazione proprio merito creditizio 3.292 (2)
Totale 9.995.148 2.493.679 (151.618)
- Risultato d'esercizio 942.476
Totale Patrimonio 10.937.624 2.493.679 (151.618)

A = per aumento gratuito di capitale

B = per copertura perdite

C = per distribuzione ai soci

(1) 'La riserva può essere utilizzata per la copertura delle perdite di esercizio solo dopo aver utilizzato le riserve di utili disponibili e la riserva legale come stabilito dall'art. 6 del D.Lgs. n. 38/05. In tale caso essa è reintegrata accantonando gli utili degli esercizi successivi.

(2) 'Le riserve sono soggetta a vincolo di indisponibilità ai sensi del art. 6 del D.Lgs. n. 38/05

12.4.2 Informativa ai sensi dell'art. 2427 comma 22-septies del codice civile

(importo in euro)
Utile netto dell'esercizio 942.476.323
Alla riserva indisponibile ex art.6, comma2, D.Lgs 28 febbraio 2005 n,38 relativo alle plusvalenze
che discendono dall'applicazione del valore equo (fair value)
(105.130.401)
Utile netto dell'esercizio al netto della quota destinata alla riserva indisponibile ex
art.6, comma 2, D.Lgs 28 febbraio 2005 n.38 837.345.922
Utile dell'esercizio destinato a finalità di assistenza, beneficenza e pubblico interesse ai sensi
dell'art. 5.2 dello Statuto Sociale (4.000.000)
Dividendo ai Soci (pari a € 0,08 per 1.515.182.126 azioni emesse)(*) (121.214.570)
Residuo utile da assegnare alla riserva straordinaria disponibile 712.131.352

(*) Il dividendo non verrà attribuito alle azioni di cui la Banca si trovasse in possesso alla data di stacco del dividendo

12.5 Strumenti di capitale: composizione e variazioni annue

Come indicato nella sezione dei "Fatti di rilievo dell'esercizio" della Relazione sulla gestione, in data 11 aprile 2019, Banco BPM ha emesso strumenti Additional Tier 1 per un ammontare pari a 300 milioni. Trattasi, in particolare, di strumenti subordinati classificati nel capitale aggiuntivo di Classe 1 ("Additional Tier 1"), ai sensi del Regolamento n. 575 del 2013 (CRR)

L'emissione è classificabile come strumento di capitale, ai sensi del principio contabile IAS 32. Il corrispettivo incassato dall'emissione, è stato rilevato a voce "130 Strumenti di capitale" per un ammontare pari a 298,1 milioni, dedotti i costi di transazione direttamente attribuibili pari a 1,9 milioni, al netto dell'effetto fiscale.

12.6 Altre informazioni

Non vi sono altre informazioni da segnalare rispetto a quanto riportato nelle sezioni precedenti.

Altre informazioni

1. Impegni e garanzie finanziarie rilasciate (diversi da quelli designati al fair value)

Valore nominale su impegni e garanzie
finanziarie rilasciate
Totale Totale
Primo stadio Secondo
stadio
Terzo stadio 31/12/2019 31/12/2018
1. Impegni a erogare fondi 49.203.842 838.101 981.319 51.023.262 50.339.435
a) Banche centrali - - - - 1.188
b) Amministrazioni pubbliche 2.507.138 38.631 12.973 2.558.742 1.373.549
c) Banche 2.010.806 12.726 - 2.023.532 3.045.967
d) Altre società finanziarie 3.245.367 39.961 51.815 3.337.143 3.658.958
e) Società non finanziarie 38.115.489 679.044 883.566 39.678.099 39.127.294
f) Famiglie 3.325.042 67.739 32.965 3.425.746 3.132.479
2. Garanzie finanziarie rilasciate 516.403 27.492 33.635 577.530 929.695
a) Banche centrali - - - - -
b) Amministrazioni pubbliche 29.994 416 - 30.410 43.689
c) Banche 85.888 - - 85.888 213.742
d) Altre società finanziarie 64.431 223 16 64.670 86.086
e) Società non finanziarie 299.214 22.146 31.218 352.578 522.221
f) Famiglie 36.876 4.707 2.401 43.984 63.957

2. Altri impegni e altre garanzie rilasciate

Valore nominale
Totale Totale
31/12/2019 31/12/2018
1. Altre garanzie rilasciate 6.554.736 5.966.690
di cui: deteriorati 387.006 507.571
a) Banche Centrali - -
b) Amministrazioni pubbliche 17.903 22.163
c) Banche 514.018 360.885
d) Altre società finanziarie 126.821 174.476
e) Società non finanziarie 5.749.263 5.269.801
f) Famiglie 146.731 139.365
2. Altri impegni 4.551.776 329.824
di cui: deteriorati 4.588 125
a) Banche Centrali - -
b) Amministrazioni pubbliche 3.042 -
c) Banche 38.099 25.372
d) Altre società finanziarie 2.087.130 19.127
e) Società non finanziarie 541.001 126.943
f) Famiglie 1.882.504 158.382

3. Attività costituite a garanzia di proprie passività e impegni

Importo Importo
Portafogli 31/12/2019 31/12/2018
1. Attività finanziarie valutate al fair value con impatto a conto economico 36.712 77.305
2. Attività finanziarie valutate al fair value con impatto sulla redditività complessiva 5.199.290 6.489.953
3. Attività finanziarie valutate al costo ammortizzato 43.380.175 42.742.891
4. Attività materiali - -
di cui: attività materiali che costituiscono rimanenze - -

Le attività costituite a garanzia di proprie passività ed impegni e che risultano iscritte nell'attivo dello stato patrimoniale ammontano complessivamente a 48.616,2 milioni e si riferiscono:

  • per 17.615,8 milioni (16.969,6 milioni nel 2018) a mutui ceduti alla società veicolo BP Covered Bond a garanzia dei portatori delle obbligazioni bancarie garantite. Tali finanziamenti sono esposti in bilancio nella voce 40 "Attività finanziarie valutate al costo ammortizzato – b) crediti verso la clientela";
  • per 13.937,4 milioni (14.109,8 milioni nel 2018) a crediti verso la clientela costituiti a garanzia di operazioni di finanziamento presso banche centrali (Abaco);
  • per 11.505,4 milioni (14.320,7 milioni nel 2018) a titoli sottostanti ad operazioni di pronti contro termine di raccolta;
  • per 4.050,2 milioni (3.196 milioni nel 2018) a titoli costituiti a cauzione e garanzia di altre operazioni, prevalentemente riconducibili alle operazioni di rifinanziamento presso banche centrali (meccanismo del pooling);
  • per 786 milioni ad attività costituite a garanzia di operazioni di finanziamento ricevute da Cassa Depositi e Prestiti;
  • per 721,4 milioni (714 milioni nel 2018) a depositi di garanzia a titolo di collateralizzazione di contratti Master Agreement stipulati dall'istituto. Tali depositi sono esposti in bilancio nella voce 40 - "Attività finanziarie valutate al costo ammortizzato."

Relativamente ai finanziamenti ricevuti dalla Banca Centrale Europea, che al 31 dicembre 2019 ammontano a 20,9 miliardi in termini di valore nominale, oltre alle garanzie fornite tramite Abaco in precedenza illustrate, si segnalano i seguenti attivi, utilizzati come collaterale dei suddetti finanziamenti, che da un che da un punto di vista contabile non trovano alcuna rappresentazione nell'attivo di Stato patrimoniale:

  • titoli derivanti da operazioni di cartolarizzazione di proprie attività per 3.958,6 milioni (4.099,8 milioni nel 2018);
  • emissioni obbligazionarie garantite (covered bond) riacquistate per un valore nominale pari a 6.735,6 milioni (8.618,2 milioni nel 2018);
  • titoli rivenienti da operazioni di pronti contro termine attive per un nominale residuo pari a 226,6 m

Da ultimo si segnala che alla data di bilancio risultano in essere operazioni di provvista garantite rappresentate da pronti contro termine passivi con sottostante titoli acquisiti nell'ambito di operazioni di pronti contro termine attive. Il valore di bilancio delle citate operazioni di pronti contro termine attive, esposte tra i crediti verso banche e clientela, in funzione della controparte, ammonta a 1.426,6 milioni (1.358,9 milioni nel 2018) con valore nominale di 1.339,1 milioni (1.376.6 milioni nel 2018).

4. Gestione e intermediazione per conto terzi

Importo
Tipologia servizi 31/12/2019
1. Esecuzione di ordini per conto della clientela
a) acquisti 17.102
1. regolati 17.102
2. non regolati -
b) vendite 21.290
1. regolate 21.290
2. non regolate -
2. Gestioni di portafogli
a) individuali -
b) collettive -
3. Custodia e amministrazione di titoli
a) titoli di terzi in deposito: connessi con lo svolgimento di banca depositaria (escluse le gestioni
di portafogli)
-
1. titoli emessi dalla banca che redige il bilancio -
2. altri titoli -
b) titoli di terzi in deposito (escluse gestioni di portafogli): altri 48.353.846
1. titoli emessi dalla banca che redige il bilancio 4.946.383
2. altri titoli 43.407.463
c) titoli di terzi depositati presso terzi 46.884.579
d) titoli di proprietà depositati presso terzi 39.107.668
4. Altre operazioni -

Attività e passività finanziarie oggetto di compensazione in bilancio, oppure soggette ad accordi di compensazione o ad accordi similari

Nella presente sezione viene fornita l'informativa richiesta dal principio IFRS7 in tema di "compensazione di attività e passività finanziarie" per quegli strumenti finanziari:

  • che sono stati compensati nello stato patrimoniale ai sensi dello IAS 32;
  • che sono potenzialmente compensabili, al ricorrere di determinate condizioni, ma esposti nello stato patrimoniale a saldi aperti in quanto regolati da "accordi quadro di compensazione o accordi simili" che tuttavia non rispettano i criteri stabiliti dallo IAS 32 per operare la compensazione di bilancio.

Nel fornire disclosure di tali accordi, il principio richiede altresì di prendere in considerazione gli effetti delle garanzie reali finanziarie (incluse le garanzie in disponibilità liquide) ricevute e prestate.

Nel dettaglio, gli strumenti che sono stati compensati nello stato patrimoniale ai sensi dello IAS 32, si riferiscono ad alcune operazioni di Pronto contro termine stipulate con Banche o controparti istituzionali e ad alcuni derivati Over the counter OTC stipulati con la controparte London Clearing House (LCH).

In particolare gli importi compensati esposti nelle successive tabelle 5. e 6., in corrispondenza delle colonne "Ammontare delle passività finanziarie compensato in bilancio (b)" ed "Ammontare delle attività finanziarie compensato in bilancio (b)" ammontano a 2.836,7 milioni di cui 2.756,5 milioni relativi alle operazioni di Pronti contro termine il cui effetto viene rappresentato in diminuzione delle seguenti voci di stato patrimoniale:

    1. Attività finanziarie valutate al costo ammortizzato
    2. a) crediti verso banche compensati per 2.654 milioni;
    3. b) crediti verso clientela compensati per 102,5 milioni.
    1. Passività finanziarie valutate al costo ammortizzato
    2. a) debiti verso banche compensati per 836,1 milioni;
    3. b) debiti verso la clientela compensati per 102,5 milioni;
    4. c) titoli in circolazione compensati per 1.817,9 milioni.

L'effetto della compensazione in diminuzione dei "titoli in circolazione", è dovuto alla rappresentazione prevista per le operazioni di Pronti contro termine di raccolta con l'utilizzo di proprie emissioni riacquistate.

I rimanenti 80,1 milioni relativi ai contratti derivati Over the counter OTC compensati con controparte LCH, vengono rappresentati in diminuzione delle seguenti voci di stato patrimoniale:

    1. Attività finanziarie valutate al fair value con impatto a conto economico
  • a) Attività finanziarie di negoziazione compensate per 1,2 milioni;
    1. Derivati di copertura compensati per 78,9 milioni.
    1. Passività finanziarie di negoziazione compensate per 1,2 milioni;
    1. Derivati di copertura compensati per 78,9 milioni.

Con riferimento agli strumenti potenzialmente compensabili, al ricorrere di taluni eventi e da esporre nelle seguenti tabelle 5. e 6. in corrispondenza delle colonne "Ammontari correlati non oggetto di compensazione in bilancio", si segnala la presenza dei seguenti accordi:

  • per gli strumenti derivati: "ISDA Master Agreement" e accordi di compensazione con clearing house;
  • per i pronti contro termine attivi e passivi: contratto quadro "Global Master Repurchase Agreements (GMRA)" ed accordi di compensazione con la "Cassa di Compensazione e Garanzia (CC&G)";
  • per le operazioni di prestito titoli: "Global Master Securities Lending Agreements (GMSLA)".

Per quanto riguarda gli strumenti derivati, sia di negoziazione sia di copertura, si evidenzia che:

  • quelli che presentano un fair value positivo ammontano a 850,1 milioni (esposti nelle voce 20 e 50 dell'attivo di stato patrimoniale), dei quali, al netto delle compensazioni, 644,5 milioni (724,7 milioni l'ammontare lordo) sono assistiti da contratti di netting (75,8% in termini percentuali), come indicato in corrispondenza della tabella 5 (colonne c) ed a));
  • quelli che presentano un fair value negativo ammontano a 1.266,6 milioni (esposti nella voce 20 e 40 del passivo di stato patrimoniale), dei quali, al netto delle compensazioni, 1.235,7 milioni (1.315,8 milioni l'ammontare lordo) assistiti da contratti di netting (97,6% in termini percentuali), come indicato nella tabella 6 (colonne c) ed a)).

Con riferimento alle operazioni di prestito titoli si deve evidenziare che nelle seguenti tabelle 5. e 6. sono riportate le operazioni che prevedono il versamento di garanzia in denaro che rientra nella piena disponibilità del prestatore, in quanto trattasi delle uniche operazioni che trovano rappresentazione nello stato patrimoniale. Ai fini della riconciliazione con i saldi patrimoniali delle operazioni di prestito titoli e di pronti contro termine rientranti in accordi di compensazione o similari si segnala che le citate operazioni sono rappresentate in corrispondenza delle voci "Pronti contro termine attivi/passivi" esposte in corrispondenza delle tabelle di composizione dei crediti e dei debiti verso banche e verso la clientela e delle attività e passività finanziarie di negoziazione, in funzione della tipologia della controparte e della finalità delle operazioni, contenute nella Parte B – Informazioni sullo stato patrimoniale. Si precisa che nella tabella 6. non figurano alcune operazioni di Prestito titoli garantito da contante nei confronti della clientela senza accordi di compensazione per 2,4 milioni che rappresentano l'unica differenza rispetto a quanto rappresentato nelle tabelle della Parte B.

Nelle tabelle figurano operazioni di Pronti contro termine misurate al fair value per 834,3 milioni (ammontare lordo e netto) di Attività finanziarie e 3.581,2 milioni (ammontare lordo e netto) di Passività finanziarie, mentre le rimanenti operazioni di Pronti contro termine e Prestito titoli rappresentate, che costituiscono la maggioranza delle operazioni della specie, ovvero l'88,1% dell'ammontare netto delle attività ed il 70,4% dell'ammontare netto delle passività, sono misurate con il criterio del costo ammortizzato.

Ai fini della compilazione delle successive tabelle 5. e 6., in linea con il principio IFRS 7 e con le istruzioni contenute nella Circolare n. 262, si fa presente che:

  • gli effetti della potenziale compensazione dei controvalori di bilancio delle attività e passività finanziarie sono indicate in corrispondenza delle colonna (d) "Strumenti finanziari", unitamente al fair value delle garanzie reali finanziarie rappresentate da titoli;
  • gli effetti della potenziale compensazione dell'esposizione con le relative garanzie in contanti figurano in corrispondenza della colonna (e) "Depositi di contante ricevuti/dati in garanzia".

Tali effetti sono computati per ogni singola controparte assistita da un accordo quadro di netting nei limiti dell'esposizione netta indicata nella colonna (c).

In base alle modalità di compilazione sopra rappresentate, gli accordi di netting tra gli strumenti finanziari e relative garanzie finanziarie consentono di ridurre in modo significativo l'esposizione creditoria/debitoria verso la controparte, come indicato in corrispondenza della colonna (f) "Ammontare netto", indicata nelle successive tabelle 5. e 6.

5. Attività finanziarie oggetto di compensazione in bilancio, oppure soggette ad accordi-quadro di compensazione o ad accordi similari

Forme tecniche Ammontare Ammontare
delle passività
finanziarie
compensate in
bilancio (b)
Ammontare
netto delle
attività
finanziarie
riportato in
bilancio
(c=a-b)
Ammontari correlati non
oggetto di compensazione in
Bilancio
Ammontare
netto (f=c-d-e)
Ammontare
netto (f=c-d-e)
lordo delle
attività
finanziarie (a)
Strumenti
finanziari (d)
Depositi di
contante
ricevuti in
garanzia (e)
31/12/2019 31/12/2018
1. Derivati 724.664 80.119 644.545 545.997 43.000 55.548 29.935
2. Pronti contro termine 9.778.528 2.756.565 7.021.963 7.020.980 442 541 -
3. Prestito titoli 9.354 - 9.354 9.354 - - -
4. Altre - - - - - - -
Totale 31/12/2019 10.512.546 2.836.684 7.675.862 7.576.331 43.442 56.089 X
Totale 31/12/2018 7.610.594 1.231.989 6.378.605 6.318.632 30.038 X 29.935

6. Passività finanziarie oggetto di compensazione in bilancio, oppure soggette ad accordiquadro di compensazione o ad accordi similari

Ammontare Ammontare
delle attività
Ammontare
netto delle
passività
finanziarie
riportato in
bilancio
(c=a-b)
Ammontari correlati non
oggetto di compensazione in
bilancio
Ammontare
netto (f=c-d-e)
Ammontare
netto (f=c-d-e)
Forme tecniche lordo delle
passività
finanziarie (a)
finanziarie
compensate in
bilancio (b)
Strumenti
finanziari (d)
Depositi in
contanti posti a
garanzia (e)
31/12/2019 31/12/2018
1. Derivati 1.315.773 80.119 1.235.654 545.997 664.406 25.251 9.990
2. Pronti contro termine 14.467.741 2.756.565 11.711.176 11.704.867 5.605 704 -
3. Prestito titoli 367.903 - 367.903 367.903 - - -
4. Altri - - - - - -
Totale 31/12/2019 16.151.417 2.836.684 13.314.733 12.618.767 670.011 25.955 X
Totale 31/12/2018 17.389.396 1.231.989 16.157.407 15.391.690 755.727 X 9.990

7. Operazioni di prestito titoli

Le operazioni di prestito titoli che prevedono il versamento di garanzia in denaro, che rientra nella piena disponibilità del prestatore, trovano rappresentazione nello stato patrimoniale tra i crediti/debiti verso banche o clientela, in corrispondenza della forma tecnica dei "pronti contro termine". Al 31 dicembre 2019 le operazioni della specie sono esposte tra i Crediti verso Banche per 9,4 milioni (103,2 milioni nel 2018) e tra i Debiti verso Banche o clientela per 370,3 milioni (436,2 milioni nel 2018) di cui 367,9 milioni verso Banche (435,8 milioni nel 2018) in corrispondenza della forma tecnica "Pronti contro termine".

Le operazioni di prestito titoli con garanzia costituita da altri titoli, da contante che non rientra nella piena disponibilità del prestatore o privi di garanzia, non trovano alcuna esposizione patrimoniale. Al 31 dicembre 2019 il fair value dei titoli presi a prestito con garanzia costituita da altri titoli o da contante che non rientra nella piena disponibilità del prestatore è pari a 155,9 milioni (105,8 milioni nel 2018), mentre l'importo dei titoli dati a prestito a banche senza aver ricevuto garanzie, è pari a 1.726,8 milioni (569,1 milioni nel 2018).

8. Informativa sulle attività a controllo congiunto

Alla data di bilancio non sono presenti attività a controllo congiunto.

PARTE C – INFORMAZIONI SUL CONTO ECONOMICO

Sezione 1 - Interessi – Voci 10 e 20

1.1 Interessi attivi e proventi assimilati: composizione

Voci/Forme tecniche Titoli di
debito
Finanziamenti Altre
operazioni
Totale
2019
Totale
2018
1. Attività finanziarie valutate al fair value con
impatto a conto economico: 40.301 4.991 3.984 49.276 63.320
1.1 Attività finanziarie detenute per la
negoziazione 18.800 - 3.984 22.784 43.731
1.2 Attività finanziarie designate al fair value - - - - -
1.3 Altre attività finanziarie obbligatoriamente
valutate al fair value 21.501 4.991 - 26.492 19.589
2. Attività finanziarie valutate al fair value con
impatto sulla redditività complessiva 273.212 - X 273.212 308.673
3. Attività finanziarie valutate al costo ammortizzato: 255.149 1.920.686 X 2.175.835 2.478.748
3.1 Crediti verso banche 6.628 17.512 X 24.140 33.705
3.2 Crediti verso clientela 248.521 1.903.174 X 2.151.695 2.445.043
4. Derivati di copertura X X (173.525) (173.525) (153.167)
5. Altre attività X X 6.726 6.726 5.579
6. Passività finanziarie X X X 123.155 136.674
Totale 568.662 1.925.677 (162.815) 2.454.679 2.839.827
di cui: interessi attivi su attività finanziarie impaired 654 196.546 - 197.200 454.645
di cui: interessi attivi su leasing finanziario - 20.983 - 20.983 33.899

Nella voce 1 "Altre ttività finanziarie di negoziazione – Altre operazioni" figurano i differenziali dei contratti derivati connessi gestionalmente con le attività finanziarie di propria emissione valutate al fair valute (FVO).

Nella voce 4 "Derivati di copertura - Altre operazioni" figurano i differenziali maturati dei contratti derivati finanziari di copertura relativi ad operazioni dell'attivo dello stato patrimoniale.

Nella voce 5 "Altre attività – Altre operazioni" pari a 6,7 milioni figurano per 4,7 milioni interessi attivi su credito d'imposta.

La voce 6 "Passività finanziarie" si riferisce per 86,1 milioni (87,0 milioni nel 2018) agli interessi attivi di competenza sulle operazioni di raccolta da BCE rappresentate dai finanziamenti passivi TLTRO II.

Al riguardo si segnala che detti interessi risultano conteggiati al tasso negativo dello 0,4%, in quanto Banco BPM S.p.A. ha raggiunto il livello benchmark stabilito per accedere al più favorevole tasso di interesse sui depositi presso la BCE.

Gli interessi attivi su attività impaired sono contabilizzati secondo le modalità previste dal principio contabile IFRS 9. In particolare confluisce in tale voce l'effetto attribuibile al c.d. "time reversal" dovuto alle riprese di valore da attualizzazione dei crediti deteriorati.

1.2 Interessi attivi e proventi assimilati: altre informazioni

1.2.1 Interessi attivi su attività finanziarie in valuta

Voci 2019 2018
Interessi attivi su attività finanziarie in valuta 169.597 166.648

1.3 Interessi passivi e oneri assimilati: composizione

Voci/Forme tecniche Debiti Titoli Altre
operazioni
Totale
2019
Totale
2018
1. Passività finanziarie valutate al costo ammortizzato (205.930) (355.611) X (561.541) (582.355)
1.1 Debiti verso banche centrali - X X - -
1.2 Debiti verso banche (132.840) X X (132.840) (82.235)
1.3 Debiti verso clientela (73.090) X X (73.090) (54.801)
1.4 Titoli in circolazione X (355.611) X (355.611) (445.319)
2. Passività finanziarie di negoziazione (5.822) - - (5.822) (44.475)
3. Passività finanziarie designate al fair value - (7.767) - (7.767) (13.851)
4. Altre passività e fondi X X (742) (742) (63)
5. Derivati di copertura X X 44.309 44.309 64.350
6. Attività finanziarie X X X (36.238) (45.044)
Totale (211.752) (363.378) 43.567 (567.801) (621.438)
di cui: interessi passivi relativi ai debiti per leasing (16.507) - - (16.507) -

La voce 5 "Derivati di copertura - Altre operazioni" contiene i differenziali maturati dei contratti derivati finanziari di copertura relativi ad operazioni del passivo dello stato patrimoniale.

La voce 6 "Attività finanziarie – Altre operazioni" pari a 36 milioni contiene gli interessi attivi negativi relativi a operazioni di pronti contro termine di impiego, prestito titoli, finanziamenti, conti correnti e depositi verso clientela e istituzioni creditizie attive.

1.4 Interessi passivi e oneri assimilati: altre informazioni

1.4.1 Interessi passivi su passività in valuta

Voci 2019 2018
Interessi passivi su passività finanziarie in valuta (16.906) (24.299)

1.5 Interessi passivi e oneri assimilati: differenziali relativi alle operazioni di copertura

Voci 2019 2018
A. Differenziali positivi relativi a operazioni di copertura: 292.768 335.143
B. Differenziali negativi relativi a operazioni di copertura: (421.984) (423.960)
C. Saldo (A-B) (129.216) (88.817)

Sezione 2 - Commissioni – Voci 40 e 50

2.1 Commissioni attive: composizione

Totale Totale
Tipologia servizi/Valori 2019 2018
a) garanzie rilasciate 77.412 78.625
b) derivati su crediti - -
c) servizi di gestione, intermediazione e consulenza 763.867 792.015
1. negoziazione di strumenti finanziari 5.985 7.401
2. negoziazione di valute 2.725 2.838
3. gestione individuali di portafogli - -
4. custodia e amministrazione titoli 9.125 6.811
5. banca depositaria 26 13.667
6. collocamento titoli * 38.394 12.861
7. attività di ricezione e trasmissione di ordini 36.794 35.390
8. attività di consulenza - 3
8.1 in materia di investimenti - 3
8.2 in materia di struttura finanziaria - -
9. distribuzione di servizi di terzi 670.818 713.044
9.1. gestioni di portafogli 458.317 520.070
9.1.1. individuali 1.227 1.574
9.1.2. collettive * 457.090 518.496
9.2. prodotti assicurativi 128.660 98.335
9.3. altri prodotti 83.841 94.639
d) servizi di incasso e pagamento 176.035 180.419
e) servizi di servicing per operazioni di cartolarizzazione - 150
f) servizi per operazioni di factoring - -
g) esercizio di esattorie e ricevitorie - -
h) attività di gestione di sistemi multilaterali di negoziazione - -
i) tenuta e gestione dei conti correnti 213.069 222.108
j) altri servizi 542.436 556.186
Totale 1.772.819 1.829.503

* i dati dell'esercizio precedente sono stati riesposti per un confronto omogeneo.

La sottovoce "j) altri servizi" include per 271,5 milioni i Corrispettivi per Disponibilità Creditizia (CDC) , per 113,8 milioni le commissioni su finanziamenti e per 110,7 milioni le commissioni su servizi bancomat e carte di credito.

Si deve precisare che, in relazione all'operatività della Banca, i flussi finanziari correlati alle commissioni rilevate nel conto economico dell'esercizio 2019 presentano limitati elementi di incertezza, in quanto trattasi principalmente di commissioni incassate a fronte della prestazione di servizi finanziari ormai completati. I crediti di funzionamento relativi a servizi prestati ma non ancora incassati risultano, infatti, di ammontare non significativo come illustrato nelle sezione "Sezione 4 – Attività finanziarie valutate al costo ammortizzato" della parte B dell'attivo di stato patrimoniale della presente nota integrativa.

Per taluni ricavi riconducibili al collocamento di alcune polizze assicurative a premio unico, il rischio di restituire alla compagnia di assicurazione una quota parte delle commissioni incassate a fronte dell'estinzione anticipata delle suddette polizze da parte della clientela è presidiato mediante lo stanziamento di adeguati fondi, come illustrato nella "Sezione 10 – Fondi per rischi ed oneri" contenuta nella Parte B – Passivo della presente Nota Integrativa.

Al riguardo si fa inoltre presente che gli aggiustamenti delle commissioni rilevate nell'esercizio 2019, a fronte dei servizi resi in precedenti esercizi, sono negativi per 10,5 milioni, pari allo sbilancio tra l'accertamento di maggiori ricavi per 3,2 milioni (principalmente riconducibili per 1,8 milioni alla distribuzione di prodotti assicurativi) e minori ricavi per 13,7 milioni (principalmente riconducibili per 5,2 milioni alla distribuzione di prodotti assicurativi, per 4,5 a distribuzione di carte di pagamento di terzi e 3 milioni a distribuzione di prodotti di finanziamento di terzi) .

2.2 Commissioni attive: canali distributivi dei prodotti e servizi

Totale Totale
Canali/Valori 2019 2018
a) presso propri sportelli: 709.212 725.905
1. gestioni di portafogli - -
2. collocamento di titoli * 38.394 12.861
3. servizi e prodotti di terzi * 670.818 713.044
b) offerta fuori sede: - -
1. gestioni di portafogli - -
2. collocamento di titoli - -
3. servizi e prodotti di terzi - -
c) altri canali distributivi: - -
1. gestioni di portafogli - -
2. collocamento di titoli - -
3. servizi e prodotti di terzi - -

* i dati dell'esercizio precedente sono stati riesposti per un confronto omogeneo.

2.3 Commissioni passive: composizione

Totale Totale
Servizi/Valori 2019 2018
a) garanzie ricevute (8.027) (5.967)
b) derivati su crediti - -
c) servizi di gestione e intermediazione: (23.974) (16.452)
1. negoziazione di strumenti finanziari (10.673) (9.522)
2. negoziazione di valute (10) (3)
3. gestioni di portafogli: - -
3.1 proprie - -
3.2 delegate a terzi - -
4. custodia e amministrazione di titoli (1.214) (2.094)
5. collocamento di strumenti finanziari (1.021) (2.083)
6. offerta fuori sede di strumenti finanziari, prodotti e servizi (11.056) (2.750)
d) servizi di incasso e pagamento (10.297) (9.354)
e) altri servizi (64.371) (56.439)
Totale (106.669) (88.212)

La sottovoce e) "altri servizi" include le commissioni relative ai servizi bancomat e carte di credito per 49,9 milioni.

Sezione 3 - Dividendi e proventi simili – Voce 70

3.1 Dividendi e proventi simili: composizione

Totale
2019
Totale
2018
Voci/Proventi
Dividendi Proventi
simili
Dividendi Proventi
simili
A. Attività finanziarie detenute per la negoziazione 500 -
394
-
B. Altre attività finanziarie obbligatoriamente valutate al fair value 13.027 -
10.134
-
C. Attività finanziarie valutate al fair value con impatto sulla redditività
complessiva 15.311 -
15.409
-
D. Partecipazioni 218.553 -
510.693
-
Totale 247.391 - 536.630 -

La voce "Altre attività finanziarie obbligatoriamente valutate al fair value" include per 3,2 milioni i dividendi relativi alla partecipazione detenuta in S.I.A. S.p.A., per 2,3 milioni quelli relativi a SEIEF e per 2 milioni quelli relativi ad Autostrade del Brennero.

La voce "Attività finanziarie valutate al fair value con impatto sulla redditività complessiva" include per 5,1 milioni i dividendi relativi alla partecipazione detenuta in Banca d'Italia e per 8,9 milioni quelli relativi ad Anima Holding.

I principali dividendi da partecipazioni si riferiscono ai proventi da:, Agos Ducato S.p.A. per 106,5 milioni, Banca Aletti & C. S.p.A. per 79,4 milioni, Vera Assicurazioni S.p.A. per 9,1 milioni e Bipielle Real Estate S.p.A. per 9,5 milioni.

Il decremento della voce dividendi da "Partecipazioni" è dovuto principalmente alla fusione in data 1/1/2019 della partecipata Holding di Partecipazioni Finanziarie Banco Popolare S.p.A. in Banco BPM S.p,A.

Sezione 4 - Risultato netto dell'attività di negoziazione – Voce 80

4.1 Risultato netto dell'attività di negoziazione: composizione

Operazioni/Componenti reddituali Plusvalenze
(A)
Utili da
negoziazione
(B)
Minusvalenze
(C)
Perdite da
negoziazione
(D)
Risultato
netto [(A+B) -
(C+D)]
1. Attività finanziarie di negoziazione 17.358 131.491 (5.303) (40.850) 102.696
1.1 Titoli di debito 16.530 127.322 (5.194) (39.334) 99.324
1.2 Titoli di capitale 776 1.813 (58) (1.426) 1.105
1.3 Quote di O.I.C.R. - 25 (8) (2) 15
1.4 Finanziamenti 52 - (43) - 9
1.5 Altre - 2.331 - (88) 2.243
2. Passività finanziarie di negoziazione 1.586 22.867 (7.372) (25.679) (8.598)
2.1 Titoli di debito - - - - -
2.2 Debiti 1.586 22.867 (7.372) (25.679) (8.598)
2.3 Altre - - - - -
3. Attività e passività finanziarie:
differenze di cambio
X X X X 59.746
4. Strumenti derivati 70.614 538.846 (55.586) (801.412) (331.949)
4.1 Derivati finanziari: 70.614 537.583 (53.985) (798.412) (328.611)
- Su titoli di debito e tassi di interesse 69.930 529.810 (53.962) (788.697) (242.919)
- Su titoli di capitale e indici azionari 684 7.773 (23) (9.715) (1.281)
- Su valute e oro X X X X (84.411)
- Altri - - - - -
4.2 Derivati su crediti - 1.263 (1.601) (3.000) (3.338)
di cui: coperture naturali connesse con la fair
value option X X X X -
Totale 89.558 693.204 (68.261) (867.941) (178.105)

Sezione 5 - Risultato netto dell'attività di copertura – Voce 90

5.1 Risultato netto dell'attività di copertura: composizione

Totale Totale
Componenti reddituali/Valori 2019 2018
A. Proventi relativi a:
A.1 Derivati di copertura del fair value 210.219 169.932
A.2 Attività finanziarie coperte (fair value) 551.132 385.121
A.3 Passività finanziarie coperte (fair value) 65.132 55.912
A.4 Derivati finanziari di copertura dei flussi finanziari - -
A.5 Attività e passività in valuta - -
Totale proventi dell'attività di copertura (A) 826.483 610.965
B. Oneri relativi a:
B.1 Derivati di copertura del fair value (309.473) (102.369)
B.2 Attività finanziarie coperte (fair value) (449.536) (440.641)
B.3 Passività finanziarie coperte (fair value) (60.348) (71.098)
B.4 Derivati finanziari di copertura dei flussi finanziari - -
B.5 Attività e passività in valuta - -
Totale oneri dell'attività di copertura (B) (819.357) (614.108)
C. Risultato netto dell'attività di copertura (A - B) 7.126 (3.143)
di cui: risultato delle coperture su posizioni nette - -

Sezione 6 - Utili (Perdite) da cessione/riacquisto – Voce 100

6.1 Utili (perdite) da cessione/riacquisto: composizione

Totale
2019
Totale
2018
Voci/Componenti reddituali Utili Perdite Risultato
netto
Utili Perdite Risultato
netto
A. Attività finanziarie
1. Attività finanziarie valutate al costo
ammortizzato
678.897 (585.024) 93.873 619.858 (855.128) (235.270)
1.1 Crediti verso banche - - - - - -
1.2 Crediti verso clientela 678.897 (585.024) 93.873 619.858 (855.128) (235.270)
2. Attività finanziarie valutate al fair value
con impatto sulla redditività complessiva
269.655 (4.799) 264.856 225.356 (95.004) 130.352
2.1 Titoli di debito 269.655 (4.799) 264.856 225.356 (95.004) 130.352
2.2 Finanziamenti - - - - - -
Totale attività (A) 948.552 (589.823) 358.729 845.214 (950.132) (104.918)
B. Passività finanziarie valutate al
costo ammortizzato
1. Debiti verso banche - - - - - -
2. Debiti verso clientela - - - - - -
3. Titoli in circolazione 4 (2.010) (2.006) 6 (10) (4)
Totale passività (B) 4 (2.010) (2.006) 6 (10) (4)

Il risultato esposto in corrispondenza dalle voce "1.2. Crediti verso clientela" comprende gli utili pari a 116,9 milioni, derivanti dalla vendita di titoli classificati nel portafoglio dei crediti verso la clientela, quasi esclusivamente rappresentati da titoli di Stato Italiano. Per ulteriori dettagli si fa rinvio al paragrafo "Altri aspetti rilevanti ai fini delle politiche contabili della Banca" contenuto nella Parte A - Politiche contabili, sezione A.1 Parte Generale, della presente Nota integrativa.

Al netto di tale componente, il risultato della cessione dei crediti verso clientela è negativo per 23 milioni. Tale risultato riflette le azioni di derisking operate nel corso dell'esercizio 2019, con particolare riferimento alle cessioni dei portafogli in sofferenza ("ACE", e "ACE leasing") e di inadempienze probabili (Clessidra e Cuvée).

Per ulteriori dettagli dei suddetti crediti e titoli si fa rinvio al paragrafo "Altri aspetti rilevanti ai fini delle politiche contabili di Gruppo" contenuto nella Parte A - Politiche contabili, sezione A.1 Parte Generale, della presente Nota integrativa.

Gli utili da cessione di attività finanziarie valutate al fair value con impatto sulla redditività complessiva si riferiscono prevalentemente agli utili da cessione su titoli di Stato.

Sezione 7 - Risultato netto delle altre attività e passività finanziarie valutate al fair value con impatto a conto economico – Voce 110

7.1 Variazione netta di valore delle altre attività e passività finanziarie valutate al fair value con impatto a conto economico: composizione delle attività e passività finanziarie designate al fair value

Operazioni/Componenti reddituali Plusvalenze
(A)
Utili da
realizzo (B)
Minusvalenze
(C)
Perdite da
realizzo (D)
Risultato
netto [(A+B) -
(C+D)]
1. Attività finanziarie - - - - -
1.1 Titoli di debito - - - - -
1.2 Finanziamenti - - - - -
2. Passività finanziarie 1.780 1.509 - (381) 2.908
2.1 Titoli in circolazione 1.780 1.509 - (381) 2.908
2.2 Debiti verso banche - - - - -
2.3 Debiti verso clientela - - - - -
3. Attività e passività finanziarie in valuta:
differenze di cambio X X X X -
Totale 1.780 1.509 - (381) 2.908

7.2 Variazione netta di valore delle altre attività e passività finanziarie valutate al fair value con impatto a conto economico: composizione delle altre attività finanziarie obbligatoriamente valutate al fair value

Operazioni/Componenti reddituali Plusvalenze
(A)
Utili da
realizzo (B)
Minusvalenze
(C)
Perdite da
realizzo (D)
Risultato netto
[(A+B) - (C+D)]
1. Attività finanziarie 111.272 52.335 (55.815) (4.133) 103.659
1.1 Titoli di debito 49.383 4.567 (7.918) (1.000) 45.032
1.2 Titoli di capitale 29.949 42.772 (6.409) (1.705) 64.607
1.3 Quote di O.I.C.R. 23.250 4.806 (14.719) (427) 12.910
1.4 Finanziamenti 8.690 190 (26.769) (1.001) (18.890)
2. Attività finanziarie in valuta:
differenze di cambio
X X X X 2.508
Totale 111.272 52.335 (55.815) (4.133) 106.167

Sezione 8 - Rettifiche/riprese di valore nette per rischio di credito – Voce 130

Operazioni/Componenti
reddituali
Rettifiche di valore (1) Riprese di valore (2)
Primo e Terzo stadio Primo e Terzo Totale Totale
secondo
stadio
Write-off Altre secondo
stadio
stadio 2019 2018
A. Crediti verso banche (544) - - 734 5 195 2.143
- finanziamenti (7) - - 627 5 625 2.136
- titoli di debito (537) - - 107 - (430) 7
di cui: crediti impaired acquisiti
o originati
- - - - - - -
B. Crediti verso clientela (8.941) (43.584) (1.369.090) 51.316 669.458 (700.840) (1.614.830)
- finanziamenti (7.310) (43.584) (1.369.090) 46.908 669.458 (703.618) (1.618.644)
- titoli di debito (1.631) - - 4.408 - 2.778 3.814
di cui: crediti impaired acquisiti
o originati
- - - - - - -
Totale (9.485) (43.584) (1.369.090) 52.050 669.463 (700.645) (1.612.687)

8.1 Rettifiche di valore nette per rischio di credito relativo ad attività finanziarie valutate al costo ammortizzato: composizione

8.2 Rettifiche di valore nette per rischio di credito relativo ad attività finanziarie valutate al fair value con impatto sulla redditività complessiva: composizione

Operazioni/Componenti
reddituali
Rettifiche di valore (1) Riprese di valore (2)
Primo e
secondo
Terzo
stadio
Primo e
secondo
Terzo stadio Totale
2019
Totale
2018
stadio Write-off Altre stadio
A. Titoli di debito (2.140) - - 4.949 - 2.809 (3.621)
B Finanziamenti -
-
- - - - -
- verso clientela -
-
- - - - -
- verso banche -
-
- - - - -
di cui: attività finanziarie
impaired acquisite o originate
-
-
- - - - -
Totale (2.140) - - 4.949 - 2.809 (3.621)

Sezione 9 – Utili/perdite da modifiche contrattuali senza cancellazioni – Voce 140

9.1 Utili/perdite da modifiche contrattuali: composizione

Voci/Componenti reddituali Totale
2019
Totale
2018
Utili Perdite Risultato
netto
Utili Perdite Risultato
netto
Attività finanziarie al FV rilevato nelle altre
componenti di C.E.
Modifiche contrattuali su Attività finanziarie valutate al FV
rilevati a CE complessivo - - - -
-
-
Attività finanziarie al costo ammortizzato
Modifiche contrattuali su Attività finanziarie al Costo
Ammortizzato - (1.997) (1.997) -
(1.843)
(1.843)
Totale - (1.997) (1.997) -
(1.843)
(1.843)

Sezione 10 – Spese amministrative – Voce 160

10.1 Spese per il personale: composizione

Totale Totale
Tipologia di spese/Valori 2019 2018
1) Personale dipendente (1.595.026) (1.518.408)
a) salari e stipendi (1.109.771) (1.064.593)
b) oneri sociali (295.705) (277.236)
c) indennità di fine rapporto (61.724) (60.679)
d) spese previdenziali - -
e) accantonamento al trattamento di fine rapporto del personale (4.935) (4.416)
f) accantonamento al fondo trattamento di quiescenza e obblighi simili: (2.508) (4.045)
- a contribuzione definita - -
- a benefici definiti (2.508) (4.045)
g) versamenti ai fondi di previdenza complementare esterni: (40.831) (39.265)
- a contribuzione definita (40.831) (39.265)
- a benefici definiti - -
h) costi derivanti da accordi di pagamento basati su propri strumenti patrimoniali (4.619) (2.917)
i) altri benefici a favore dei dipendenti (74.933) (65.257)
2) Altro personale in attività (171) (69)
3) Amministratori e sindaci (5.672) (6.490)
4) Personale collocato a riposo (212) (200)
5) Recuperi di spese per dipendenti distaccati presso altre aziende 13.959 43.558
6) Rimborsi di spese per dipendenti di terzi distaccati presso la società (1.963) (2.202)
Totale (1.589.085) (1.483.811)

10.2 Numero medio dei dipendenti per categoria

Numero medio (*) 2019 2018
1) Personale dipendente 19.867 18.840
a) dirigenti 263 259
b) quadri direttivi 7.730 7.273
di cui: di 3° e 4° livello 3.966 3.862
c) restante personale dipendente 11.875 11.308
2) Altro personale 10 6
Totale 19.878 18.846

Il numero medio dei dipendenti non include gli amministratori e sindaci. Nel caso dei dipendenti part-time è convenzionalmente considerato il 70%.

10.3 Fondi di quiescenza aziendale a benefici definiti: costi e ricavi

Totale Totale
2018
2019
- Costo previdenziale relativo alle prestazioni di lavoro correnti (639) (2.146)
- Oneri finanziari (1.910) (1.905)
- Rendimento atteso delle attività a servizio del piano - -
- Utili e perdite attuariali - -
- Costo previdenziale relativo alle prestazioni di lavoro passate - -
- Utili e perdite da riduzioni o estinzioni 41 6
Totale (2.508) (4.045)

10.4 Altri benefici a favore dei dipendenti

Gli altri benefici a favore dei dipendenti, i cui costi sono riportati nella precedente tabella 10.1, al punto "i) altri benefici a favore dei dipendenti", ammontano a 74,9 milioni e includono costi per buoni pasto per 18,1 milioni (16,4 milioni nel 2018), contributi per assistenza e malattia per 20,2 milioni (19,3 milioni nel 2018), prestazioni e rimborsi per servizi di welfare integrato per 16,8 milioni ( 11,4 milioni nel 2018) e spese di formazione del personale per 8,2 milioni (8,2 milioni nel 2018).

10.5 Altre spese amministrative: composizione

Totale Totale
Tipologia di spesa/Settori 2019 2018
a) Spese relative agli immobili (62.996) (68.806)
- fitti (12.485) (36.842)
- manutenzioni locali (12.964) (1.980)
- spese di pulizia (9.072) (3.852)
- energia, acqua e riscaldamento (28.475) (26.132)
b) Imposte indirette e tasse (261.816) (263.585)
c) Spese postali, telefoniche, stampati e altre per ufficio (25.839) (14.029)
d) Manutenzioni e canoni per mobili, macchine e impianti (65.982) (6.274)
- canoni (17.187) (803)
- manutenzioni (48.795) (5.471)
e) Prestazioni professionali e consulenze (80.202) (96.752)
f) Spese per visure e informazioni (14.215) (12.223)
g) Sorveglianza e scorta valori (19.914) (14.611)
h) Prestazione di servizi da terzi (201.268) (696.302)
i) Pubblicità, rappresentanza e omaggi (14.539) (13.017)
l) Premi assicurativi (7.153) (8.454)
m) Trasporti, noleggi e viaggi (12.654) (5.576)
- noleggi (3.529) (3.741)
- altre spese (9.125) (1.835)
n) Altri costi e spese diverse (188.949) (184.268)
Totale (955.527) (1.383.897)

Nella voce "a) Spese relative agli immobili – affitti" sono ricompresi affitti su immobili, che non sono rientrati nel perimetro IFRS 16 in quanto relativo a contratti short term.

Nelle voci "d) Manutenzioni e canoni per mobili, macchine e impianti" e "m) Trasporti, noleggi e viaggi – noleggi" sono compresi noleggi di software, noleggi di macchine e autoveicoli short term o low value e canoni di assistenza relativi ai noleggi.

Contribuzioni ai sistemi di garanzia dei depositi e a meccanismi di risoluzione

A seguito del recepimento nell'ordinamento nazionale, delle Direttive 2014/49/UE (Deposit Guarantee Schemes Directive –"DGSD") del 16 aprile 2014 e 2014/59/UE (Bank Recovery and Resolution Directive – "BRRD") del 15 maggio 2014, a partire dall'esercizio 2015, gli enti creditizi sono obbligati a fornire le risorse finanziarie necessarie per il finanziamento del Fondo Interbancario di Tutela dei Depositi (FITD) e del Fondo di Risoluzione Nazionale (confluito nel Fondo di Risoluzione Unico (FRU) a partire dal 2016), tramite il versamento di contributi ordinari ex ante da versare annualmente, fino al raggiungimento di un determinato livello obiettivo. Qualora i mezzi finanziari disponibili del FITD e/o del FRU non dovessero risultare sufficienti, rispettivamente per garantire il rimborso ai depositanti protetto o per finanziarie la risoluzione, è previsto che gli enti creditizi debbano provvedere mediante versamento di contributi straordinari.

Le contribuzioni sono oggetto di rilevazione nella voce in esame, ossia la voce "160. b) Altre spese amministrative", in applicazione dell'interpretazione IFRIC 21 "Tributi" in base alla quale la passività relativa al pagamento di un tributo nasce nel momento in cui si verifica il cosiddetto "fatto vincolante", ossia nel momento in cui sorge l'obbligazione al pagamento della quota annuale. Nel caso di specie, sotto il profilo contabile, le contribuzioni sono considerate assimilabili ad un tributo ed il momento dell'insorgenza del "fatto vincolante" è stato individuato nel primo trimestre per il FRU e nel terzo trimestre per il FITD.

La contribuzione ordinaria al FRU per l'esercizio 2019 ammonta a 57,1 milioni (62,8 milioni era la contribuzione dell'esercizio 2018). Al riguardo si precisa che per il 2019, così come per l'esercizio precedente, la Banca non si è avvalsa della possibilità di ottemperare alla richiesta mediante l'assunzione di un impegno irrevocabile al pagamento (cosiddetti "IPC - Irrevocable Payment Committments").

La contribuzione ordinaria al FITD, addebitata nel conto economico del 2019 ammonta a 52,8 milioni (44,8 milioni era stata la contribuzione richiesta per l'esercizio 2018 rilevata nel terzo trimestre del 2018).

Da ultimo, si segnala che nel mese di maggio 2019 sono state richiamate da Banca d'Italia contribuzioni addizionali al Fondo di Risoluzione Nazionale per un ammontare pari a 20,9 milioni, per far fronte alle esigenze finanziarie connesse con gli interventi di risoluzione effettuati anteriormente all'avvio del FRU. Nel dettaglio, trattasi degli interventi avviati nel mese di novembre 2015 dalla Banca d'Italia, in qualità di autorità nazionale di risoluzione - ai sensi del decreto legislativo 16 novembre 2016, n. 180 - nei confronti delle seguenti quattro banche: Cassa di risparmio di Ferrara S.p.A., Banca delle Marche S.p.A., Banca popolare dell'Etruria e del Lazio – Società cooperativa e Cassa di risparmio della Provincia di Chieti S.p,A., anche detto importo è stato addebitato nella voce "160. b) Altre spese amministrative" (nel 2018 erano stati richiesti contributi addizionali per 23,5 milioni).

Canone per la garanzia della trasformabilità delle DTA - evoluzioni normative al Decreto Legge n. 59/2016

Si ricorda che l'articolo 11 del D.L. n. 59 del 3 maggio 2016, convertito con modificazioni dalla L. n. 119 del 30 giugno 2016, ha introdotto un regime opzionale, in virtù del quale la garanzia sulla trasformabilità in crediti di imposta delle attività fiscali per imposte anticipate (DTA – Deferred Tax Asset) che rispondono ai requisiti richiesti dalla Legge 22 dicembre 2011, n. 214 risulta subordinata al pagamento di un canone, dovuto per gli esercizi a partire dal 31 dicembre 2015 fino al 31 dicembre 2029, da determinarsi annualmente.

In data 21 febbraio 2017 è stata pubblicata nella Gazzetta Ufficiale la legge di conversione (L. 17 febbraio 2017, n. 15) del Decreto Legge Salva Risparmio; nel dettaglio, l'art. 26 bis, comma 4, ha modificato l'articolo 11 del D. L. 59/2016, posticipando il periodo per il quale è dovuto il canone anno che è stabilito con partenza dal 31 dicembre 2016 fino al 31 dicembre 2030.

Ai sensi dei citati riferimenti normativi l'esercizio di tale opzione, che è stato effettuato nel 2016 dalla Banca, è considerato irrevocabile.

Più in dettaglio, il canone annuale da versare per assicurare la convertibilità delle suddette attività per imposte anticipate in crediti d'imposta deve essere determinato annualmente applicando l'aliquota dell'1,5% ad una "base" ottenuta sommando alla differenza tra le attività per imposte anticipate trasformabili iscritte nel bilancio dell'esercizio precedente e le corrispondenti attività per imposte anticipate iscritte nel bilancio 2007, l'importo delle trasformazioni delle stesse attività per imposte anticipate operate dal 2008 fino all'esercizio precedente, e sottraendo le imposte previste dal Decreto e versate con riferimento ai predetti periodi di imposta (base detta anche "DTA di tipo 2"). I canoni sono deducibili sia ai fini IRES che ai fini IRAP nell'esercizio in cui vengono pagati.

In virtù delle citate disposizioni normative, nella voce di conto economico in esame "160. b) Altre spese amministrative" è stato addebitato l'onere di competenza dell'esercizio 2019 che, al lordo del recupero da società del Gruppo, ammonta a 23,8 milioni (25,3 milioni era l'importo addebitato nel conto economico del 2018).

Sezione 11 - Accantonamenti netti ai fondi per rischi e oneri – Voce 170

11.1 Accantonamenti netti per rischio di credito relativi a impegni a erogare fondi e garanzie finanziarie rilasciate: composizione

Accantonamenti Totale Totale
Riattribuzioni 2019 2018
Impegni ad erogare fondi e garanzie finanziarie rilasciate (513) 22.495 21.982 10.630

11.2 Accantonamenti netti relativi ad altri impegni e altre garanzie rilasciate: composizione

Accantonamenti Riattribuzioni Totale
2019
Totale
2018
Altri impegni e altre garanzie rilasciate (14.198) 37 (14.161) 1.433

11.3 Accantonamenti netti agli altri fondi per rischi e oneri: composizione

Accantonamenti Riattribuzioni
di eccedenze
Totale
2019
Totale
2018
Rischi ed oneri su controversie legali (20.185) 24.835 4.650 (10.727)
Altri rischi ed oneri (71.182) 3.602 (67.580) (328.826)
Totale (91.367) 28.437 (62.930) (339.553)

Gli accantonamenti ai fondi per rischi ed oneri, al netto delle riprese di valore, ammontano a 62,9 milioni e sono prevalentemente rappresentati per 61,8 milioni (254,3 milioni nel 2018) dall'accantonamento integrativo al fondo collettivo a fronte degli oneri che potrebbero derivare dalla definizione, anche in ottica di customer care, delle vertenze e reclami, già pervenuti e previsti, derivanti dall'attività di segnalazione della clientela interessata ad acquistare diamanti alla società Intermarket Diamond Business S.p.A., società dichiarata fallita dal Tribunale di Milano in data 10 gennaio 2019.

La voce comprende infine riprese di valore su accantonamenti per impegni e garanzie per 10,8 milioni (12,1 milioni nel 2018) e altri accantonamenti di minor rilievo.

Sezione 12 – Rettifiche/riprese di valore nette su attività materiali – Voce 180

12.1 Rettifiche di valore nette su attività materiali: composizione

Attività/Componente reddituale Ammortamento
(a)
Rettifiche di
valore per
deterioramento
(b)
Riprese
di valore
(c)
Risultato netto
(a + b - c)
A. Attività materiali
1. Ad uso funzionale (220.836) - - (220.836)
- Di proprietà (59.528) - - (59.528)
- Diritti d'uso acquisiti con il leasing (161.308) - - (161.308)
2. Detenute a scopo di investimento - - - -
- Di proprietà - - - -
- Diritti d'uso acquisiti con il leasing - - - -
3. Rimanenze X - - -
Totale (220.836) - - (220.836)

Sezione 13 – Rettifiche/riprese di valore nette su attività immateriali – Voce 190

Attività/Componenti reddituali Ammortamento
(a)
Rettifiche di
valore per
deterioramento
(b)
Riprese
di valore
(c)
Risultato netto
(a + b - c)
A. Attività immateriali
A.1 Di proprietà (96.954) (3.774) - (100.728)
- Generate internamente dall'azienda - - - -
- Altre (96.954) (3.774) - (100.728)
A.2 Diritti d'uso acquisiti con il leasing - - - -
Totale (96.954) (3.774) - (100.728)

13.1 Rettifiche di valore nette su attività immateriali: composizione

La rettifica sulla Client Relationship per l'anno 2019 è pari a 34,2 milioni.

Sezione 14 - Altri oneri e proventi di gestione – Voce 200

14.1 Altri oneri di gestione: composizione

Totale Totale
2019 2018
Oneri su beni rivenienti dal leasing (10.060) (11.883)
Ammortamento delle spese per migliorie su beni di terzi - (10.103)
Altri (41.676) (39.661)
Totale (51.736) (61.647)

La voce "oneri su beni rivenienti dal leasing" è relativa ai costi sostenuti sui beni a garanzia di esposizioni deteriorate per l'acquisto e la rivendita dei beni oggetto di operazioni di leasing finanziario.

A seguito della riconduzione delle spese di migliorie su beni di terzi ad incremento del diritto d'uso delle attività materiali, come rappresentato nella Parte A.1 "Cambiamenti intervenuti nel 2019 nei principi contabili applicati dalla Banca" della presente Nota Integrativa, l'ammortamento dell'esercizio 2019, precedentemente registrato in questa voce, è stato portato ad incremento delle "Rettifiche/riprese di valore nette su attività materiali".

La voce "altri" include per 20,9 milioni gli oneri per transazioni su cause non accantonati o eccedenti i fondi rischi.

14.2 Altri proventi di gestione: composizione

Totale Totale
2018
2019
Proventi su c/c e finanziamenti 16.168 36.085
Recuperi di imposte 229.052 231.641
Recuperi di spese 95.107 61.805
Fitti attivi su immobili 5.244 10.001
Altri 17.449 232.377
Totale 363.020 571.909

Sezione 15 – Utili (perdite) delle partecipazioni – Voce 220

15.1 Utili (perdite) delle partecipazioni: composizione

Totale Totale
Componente reddituale/Valori 2019 2018
A. Proventi 433.923 885
1. Rivalutazioni - -
2. Utili da cessione 433.766 3
3. Riprese di valore - -
4. Altri proventi 157 882
B. Oneri (118.385) (300.182)
1. Svalutazioni - -
2. Rettifiche di valore da deterioramento (117.605) (238.803)
3. Perdite da cessione (775) (61.379)
4. Altri oneri (5) -
Risultato netto 315.538 (299.297)

La voce A.2 " Utili da cessione" è riguarda principalmente gli utili derivanti dalla cessione delle partecipate:

  • First Servicing S.p.A. per 142,7 milioni;
  • ProFamily S.p.A. per 289,3 milioni.

La voce B.2 "Rettifiche di valore da deterioramento" riguarda gli impairment sulle seguenti partecipazioni:

  • Release S.p.A. per 112,3 milioni;
  • Agriurbe Srl in Liquidazione per 5,3 milioni.

La voce B.3 "Perdite da cessione" riguarda la minusvalenza rilevata per l'aggiornamento prezzo relativo la compravendita delle partecipazioni assicurativa in Vera Vita , ceduta nell'esercizio passato.

Sezione 16 - Risultato netto della valutazione al fair value delle attività materiali ed immateriali – Voce 230

16.1 Risultato netto della valutazione al fair value (o al valore rivalutato) o al valore di presumibile realizzo delle attività materiali e immateriali: composizione

Attività/Componenti reddituale Differenze cambio Risultato
Rivalutazioni Svalutazioni Positive Negative netto
(a) (b) (c) (d) (a-b+c-d)
A. Attività materiali 1.191 (50.516) - -
(49.325)
A.1 Ad uso funzionale: - (32.564) - -
(32.564)
- Di proprietà - (32.564) - -
(32.564)
- Diritti d'uso acquisiti con il leasing - - - -
-
A.2 Detenute a scopo di investimento: 1.191 (17.952) - -
(16.761)
- Di proprietà 1.191 (17.952) - -
(16.761)
- Diritti d'uso acquisiti con il leasing - - - -
-
A.3 Rimanenze - - - -
-
B. Attività immateriali - - - -
-
B.1 Di proprietà: - - - -
-
- Generate internamente dall'azienda - - - -
-
- Altre - - - -
-
B.2 Diritti d'uso acquisiti con il leasing - - - -
-
Totale 1.191 (50.516) - -
(49.325)

La voce riguarda quasi esclusivamente le rivalutazioni e svalutazioni degli immobili di investimento e strumentali. Nella voce relativa alle svalutazioni su attività strumentali ad uso funzionale è ricompresa anche la rettifica (pari a 1,9 milioni) relativa alla valutazione dei beni artistici di pregio.

Sezione 17 - Rettifiche di valore dell'avviamento – Voce 240

17.1 Rettifiche di valore dell'avviamento: composizione

Nel corso del 2019 non sono state rilevate rettifiche di valore dell'avviamento.

Sezione 18 - Utili (perdite) da cessione di investimenti – Voce 250

18.1 Utili (perdite) da cessione di investimenti: composizione

Componente reddituale/Valori Totale Totale
2019 2018
A. Immobili 2.086 11.561
- Utili da cessione 2.789 11.900
- Perdite da cessione (703) (339)
B. Altre attività (95) 2.700
- Utili da cessione 3 2.772
- Perdite da cessione (98) (72)
Risultato netto 1.991 14.261

Sezione 19 - Imposte sul reddito dell'esercizio dell'operatività corrente – Voce 270

19.1 Imposte sul reddito dell'esercizio dell'operatività corrente: composizione

Totale Totale
Componenti reddituali/Valori 2019 2018
1. Imposte correnti (-) (7.133) -
2. Variazioni delle imposte correnti dei precedenti esercizi (+/-) 1.394 8.041
3. Riduzione delle imposte correnti dell'esercizio (+) 540 16.969
3.bis Riduzione delle imposte correnti dell'esercizio per crediti d'imposta di cui alla Legge n.
214/2011 (+) 42.972 62.963
4. Variazione delle imposte anticipate (+/-) (174.202) 95.333
5. Variazione delle imposte differite (+/-) 25.297 44.225
6. Imposte di competenza dell'esercizio (-) (-1+/-2+3+3bis+/-4+/-5) (111.132) 227.531

Si segnala che le imposte anticipate connesse a perdite fiscali pregresse si sono ridotte, nel corso dell'esercizio 2019, a seguito del reddito imponibile generato, per un ammontare complessivo pari a 94 milioni.

19.2 Riconciliazione tra onere fiscale teorico e onere fiscale effettivo di bilancio

IRES 2019 2018
Risultato dell'operatività corrente al lordo delle imposte 1.053.609 (379.149)
Componenti negativi del risultato lordo non rilevanti definitivamente (+) 185.074 340.304
Minusvalenze da realizzo/valutazione su partecipazioni/OCI 121.748 252.482
Imposte indeducibili diverse da quelle sui redditi 7.574 11.678
Perdite su crediti indeducibili 96 2.067
Spese amministrative a deducibilità limitata 6.181 4.163
Altre spese non deducibili 42.934 40.546
Accantonamenti 6.541 -
Altro - 29.368
Componenti positivi del risultato lordo non rilevanti definitivamente (-) (706.152) (533.230)
Quota non rilevante delle plus da realizzo/valutazione su partecipazioni/OCI (482.159) (27.958)
Quota non rilevante dei dividendi (223.993) (505.272)
Variazioni in aumento definitive non legate ad elementi del risultato
lordo (+)
- -
Altre - -
Variazioni in diminuzione definitive non legate ad elementi del risultato
lordo (-)
(88.776) (76.808)
Quota reddito agevolabile A.C.E. (68.497) (52.629)
Altro (20.279) (24.179)
Base di calcolo IRES a conto economico 443.755 (648.883)
Aliquota nominale IRES 24,00% 24,00%
IRES effettiva (106.501) 155.732
Tax rate IRES (10,11%) 41,07%
IRAP 2019 2018
Risultato dell'operatività corrente al lordo delle imposte 1.053.609 (379.149)
Componenti negativi del risultato lordo non rilevanti definitivamente (+) 211.044 805.295
Quota non deducibile degli ammortamenti su beni ad uso funzionale 32.156 9.181
Altre spese amministrative non deducibili 120.990 160.366
Altri oneri di gestione - 8.960
Altre rettifiche di valore non rilevanti 2.789 -
Accantonamenti netti ai fondi rischi e oneri 55.109 327.491
Perdite delle partecipazioni - 299.297
Componenti positivi del risultato lordo non rilevanti definitivamente (-) (479.628) (655.590)
Quota non rilevante dei dividendi (50%) (121.890) (216.073)
Altri proventi di gestione (27.826) (77.045)
Utili delle partecipazioni (315.538) -
Utili da cessione di investimenti (1.991) (14.261)
Ripresa di valore su crediti vs. clientela svalutati in sede di fusione (12.383) (348.211)
Variazioni in aumento definitive non legate ad elementi del risultato
lordo (+) - 1.047.652
Rettifiche per neutralizzazione valore della produzione negativa - 1.047.652
Variazioni in diminuzione definitive non legate ad elementi del risultato
lordo (-)
(771.103) (818.208)
Recapture componenti negativi irrilevanti di esercizi precedenti (681.253) (680.828)
Recapture cuneo fiscale (74.779) -
Rettifiche di valore su crediti operate in sede di FTA ex IFRS9 - (137.380)
Altro (15.071) -
Base di calcolo IRAP a conto economico 13.922 -
Aliquota nominale media ponderata IRAP 5,56% 5,56%
IRAP effettiva (774) -
Tax rate IRAP (0,07%) -
IRES e IRAP non di competenza e Addizionale Ires 2019 2018
Totale impatto (3.857) 71.799
Ires - Fiscalità corrente, anticipata e differita di esercizi precedenti 10.471 (12.244)
Irap - Fiscalità corrente, anticipata e differita di esercizi precedenti 1.203 (2.650)
Irap – Beneficio futura deducibilità rettifiche ECL su crediti vs. clientela operate
in sede di FTA ex IFRS9
- 63.982
Addizionale Ires 3,5% - Fiscalità corrente, anticipata e differita (15.531) 22.711
Tax rate IRES e IRAP non di competenza e altre imposte (0,37%) 18,94%
Totale imposte sul risultato lordo 2019 2018
Totale IRES + IRAP + Altre imposte (111.132) 227.531

Sezione 20 - Utile (perdita) delle attività operative cessate al netto delle imposte – Voce 290

Tax rate complessivo (10,55%) 60,01%

20.1 Utile (perdita) delle attività operative cessate al netto delle imposte: composizione

Non sono presenti utili/perdite delle attività operative cessate al netto delle imposte, per i quali riportare la composizione così come per il precedente esercizio.

20.2 Dettaglio delle imposte sul reddito relative alle attività operative cessate

Non vi sono imposte sul reddito relative alle attività operative cessate, così come nel precedente esercizio.

Sezione 21 - Altre informazioni

Non vi sono altre informazioni da riportare nella presente sezione.

Sezione 22 - Utile per azione

31/12/2019 31/12/2018
EPS Base EPS diluito EPS Base EPS diluito
Media ponderata azioni ordinarie (numero) 1.511.339.224 1.511.339.224 1.510.954.842 1.510.954.842
Risultato attribuibile (migliaia di euro) 942.476 942.476 (151.618) (151.618)
EPS (euro) 0,624 0,624 (0,1) (0,1)
Risultato attribuibile senza badwill e impairment (migliaia di
euro) 942.476 942.476 (151.618) (151.618)
EPS (euro) 0,624 0,624 (0,1) (0,1)

25.1 Numero medio delle azioni ordinarie a capitale diluito

Si segnala che al 31 dicembre 2019 l'EPS Base coincide con l'EPS diluito in quanto non risultano in essere strumenti finanziari con potenziali effetti diluitivi.

25.2 Altre informazioni

Non si segnalano altre informazioni rilevanti oltre a quanto già indicato nelle sezioni precedenti.

PARTE D – REDDITIVITÀ COMPLESSIVA

Prospetto analitico della redditività complessiva

Voci 31/12/2019 31/12/2018
10. Utile (Perdita) d'esercizio 942.476 (151.618)
Altre componenti reddituali senza rigiro a conto economico 277.604 (220.389)
20. Titoli di capitale designati al fair value con impatto sulla redditività complessiva: 151.291 (247.273)
a) variazione di fair value 154.788 (245.992)
b) trasferimenti ad altre componenti di patrimonio netto * (3.497) (1.281)
30. Passività finanziarie designate al fair value con impatto a conto economico (variazioni del proprio
merito creditizio):
(9.819) 7.058
a) variazione del fair value (9.819) 7.058
b) trasferimenti ad altre componenti di patrimonio netto - -
40. Coperture di titoli di capitale designati al fair value con impatto sulla redditività complessiva: - -
a) variazione di fair value (strumento coperto) - -
b) variazione di fair value (strumento di copertura) - -
50. Attività materiali 286.837 -
60. Attività immateriali - -
70. Piani a benefici definiti (38.174) 6.371
80. Attività non correnti e gruppi di attività in via di dismissione - -
90. Quota delle riserve da valutazione delle partecipazioni valutate a patrimonio netto - -
100. Imposte sul reddito relative alle altre componenti reddituali senza rigiro a conto economico (112.531) 13.455
Altre componenti reddituali con rigiro a conto economico 173.030 (288.737)
110. Copertura di investimenti esteri: - -
a) variazioni di fair value - -
b) rigiro a conto economico - -
c) altre variazioni - -
120. Differenze di cambio: - -
a) variazione di valore - -
b) rigiro a conto economico - -
c) altre variazioni - -
130. Copertura dei flussi finanziari: 193 1.714
a) variazioni di fair value 193 1.714
b) rigiro a conto economico - -
c) altre variazioni - -
di cui: risultato delle posizioni nette - -
140. Strumenti di copertura (elementi non designati): - -
a) variazione di valore - -
b) rigiro a conto economico - -
c) altre variazioni - -
150. Attività finanziarie (diverse dai titoli di capitale) valutate al fair value con impatto sulla redditività
complessiva: 258.293 (433.044)
a) variazioni di fair value 192.071 (277.745)
b) rigiro a conto economico 66.222 (155.299)
- rettifiche per rischio di credito (5.953) 2.266
- utili/perdite da realizzo 72.175 (157.565)
c) altre variazioni - -
160. Attività non correnti e gruppi di attività in via di dismissione: - -
a) variazioni di fair value - -
b) rigiro a conto economico - -
c) altre variazioni - -
170. Quota delle riserve da valutazione delle partecipazioni valutate a patrimonio netto: - -
a) variazioni di fair value - -
b) rigiro a conto economico - -
- rettifiche da deterioramento - -
- utili/perdite da realizzo - -
c) altre variazioni - -
180. Imposte sul reddito relative alle altre componenti reddituali con rigiro a conto economico (85.456) 142.593
190. Totale altre componenti reddituali 450.634 (509.126)
200. Redditività complessiva (Voce 10+190) 1.393.110 (660.744)

(*) In tale voce figurano gli utili e le perdite cumulati, già oggetto di rendicontazione nel prospetto della redditività complessiva di precedenti esercizi, trasferiti ad altre riserve di patrimonio netto a seguito della cessione di alcuni titoli di capitale.

Per quanto sopra illustrato, al fine di rendere neutro il suddetto trasferimento nella redditività complessiva dell'esercizio 2019, lo stesso è stato convenzionalmente esposto come componente positiva nella sottovoce 20 a) "Variazioni di fair value".

PARTE E – INFORMAZIONI SUI RISCHI E SULLE RELATIVE POLITICHE DI COPERTURA

Premessa

Il documento che riguarda gli adempimenti relativi alla disciplina del Terzo Pilastro (o Pillar 3) recante le informazioni finalizzate a fornire disclosure sulle attività di monitoraggio e gestione dei rischi relative al Gruppo Banco BPM (adeguatezza patrimoniale, esposizione ai rischi e alle caratteristiche generali dei sistemi preposti alla loro gestione e controllo), secondo quanto previsto dalla circolare della Banca d'Italia n.285 del 17 dicembre 2013 e nello specifico dalla Parte Otto del Regolamento CRR UE n.575/2013, è reso disponibile nei termini previsti dalla normativa nella sezione Investor Relations del sito www.bancobpm.it.

Le informazioni quantitative contenute nella presente parte includono tutte le attività e passività finanziarie verso banche e clientela qualunque sia il loro portafoglio di allocazione contabile.

Con particolare riferimento alle tabelle relative alla qualità del credito si segnala che sono compresi anche i finanziamenti classificati fra le attività in via di dismissione.

Sezione 1 - Rischio di credito

INFORMAZIONI DI NATURA QUALITATIVA

Per le informazioni di natura qualitativa dei rischi di credito si rimanda alla parte E della nota integrativa consolidata.

INFORMAZIONI DI NATURA QUANTITATIVA

A. Qualità del Credito

La Circolare 262 di Banca d'Italia cosi come il principio contabile IFRS 3 prevedono che, in caso di operazioni di aggregazione aziendale, le attività acquisite siano esposte al relativo fair value alla data di acquisizione; ne consegue che i crediti acquistati dovrebbero essere rilevati al prezzo di acquisto che rappresenta il valore lordo dell'esposizione.

Tale previsione è applicabile, in linea teorica, ai crediti acquisiti a seguito dell'aggregazione aziendale con l'ex Gruppo BPM in data 1° gennaio 2017

La suddetta rappresentazione contabile risulta difficilmente realizzabile da un punto di vista operativo, in quanto richiederebbe l'implementazione di un sistema di rilevazione ad hoc in grado di tracciarne l'evoluzione nel tempo. Tale implementazione comporterebbe significativi oneri, rendendo potenzialmente meno efficaci le attività di gestione e di monitoraggio del credito che assumono a riferimento il valore nominale del credito. In aggiunta, si ritiene che la modalità di rappresentazione contabile in precedenza indicata ("a saldi chiusi") non fornisca un'informativa migliore rispetto ad una rappresentazione che evidenzi come valore lordo il valore nominale dei crediti, includendo il differenziale rispetto al valore di acquisto nei fondi rettificativi ("a saldi aperti"). Quest'ultima modalità di rappresentazione garantisce una più immediata comprensione dell'effettivo livello di copertura dei crediti, in particolare per quelli deteriorati.

Tenuto conto di quanto consentito dai principi contabili IAS/IFRS, si ritiene che ricorra nella fattispecie la circostanza eccezionale che consente di derogare alla prevista modalità di rappresentazione, in quanto eccessivamente onerosa e non utile per i lettori del bilancio.

In aggiunta alle considerazioni sopra riportate, si rileva che, a seguito delle operazioni di derisking realizzate nel periodo intercorso a partire dalla fusione, la rappresentazione "a saldi chiusi" non risulta essere di particolare rilevanza.

Infatti si può stimare che la quota residua al 31 dicembre 2019 dei fondi rettificativi sui crediti deteriorati appartenenti al perimetro ex BPM già in essere al 1° gennaio 2017 sia pari a circa il 10% dell'importo iniziale (ivi compreso l'effetto della Purchase Price Allocation).

Conseguentemente, le tabelle della presente sezione sono state redatte applicando la rappresentazione "a saldi aperti".

Ai fini dell'informativa di natura quantitativa sulla qualità del credito, con il termine "esposizioni creditizie" si intendono esclusi i titoli di capitale e le quote di O.I.C.R.

A.1 Esposizioni creditizie deteriorate e non deteriorate: consistenze, rettifiche di valore, dinamica e distribuzione economica

A.1.1 Distribuzione delle attività finanziarie per portafogli di appartenenza e per qualità creditizia (valori di bilancio)

Portafogli/qualità Sofferenze Inadempienze
probabili
Esposizioni
scadute
deteriorate
Esposizioni
scadute non
deteriorate
Altre
esposizioni
non
deteriorate
Totale
1. Attività finanziarie valutate al costo
ammortizzato
1.329.325 3.662.978 69.410 1.226.338 126.636.380 132.924.431
2. Attività finanziarie valutate al fair value con
impatto sulla redditività complessiva
-
-
-
-
11.663.832 11.663.832
3. Attività finanziarie designate al fair value - - - - - -
4. Altre attività finanziarie obbligatoriamente
valutate al fair value
430 123.676 74 4.706 503.804 632.690
5. Attività finanziarie in corso di dismissione 84.812 - - - - 84.812
Totale 31/12/2019 1.414.567 3.786.654 69.484 1.231.044 138.804.016 145.305.765
Totale 31/12/2018 2.600.296 4.914.184 84.668 1.716.068 132.235.766 141.550.982

______________________________________________________________________________________________________________ NOTA INTEGRATIVA DELL'IMPRESA 679

A.1.2 Distribuzione delle attività finanziarie per portafogli di appartenenza e per qualità creditizia (valori lordi e netti)

Deteriorate Non deteriorate Totale
Portafogli/qualità Esposizione
lorda
complessive
Rettifiche di
valore
Esposizione
netta
complessivi*
Write-off
parziali
Esposizione
lorda
complessive
Rettifiche di
valore
Esposizione
netta
(esposizione
netta)
1. Attività finanziarie valutate al costo ammortizzato 9.109.229 (4.047.516) 5.061.713 (382.231) 128.188.009 (325.291) 127.862.718 132.924.431
2. Attività finanziarie valutate al fair value con impatto sulla redditività complessiva - - - - 11.667.245 (3.413) 11.663.832 11.663.832
3. Attività finanziarie designate al fair value - - - - - - - -
4. Altre attività finanziarie obbligatoriamente valutate al fair value 336.811 (212.631) 124.180 - - - 508.510 632.690
5. Attività finanziarie in corso di dismissione 276.792 (191.980) 84.812 (2.603) - - - 84.812
Totale 31/12/2019 9.722.832 (4.452.127) 5.270.705 (384.834) 139.855.254 (328.704) 140.035.060 145.305.765
Totale 31/12/2018 16.976.324 (9.377.176) 7.599.148 (979.621) 133.965.819 (382.925) 133.951.834 141.550.982

(*) Valore da esporre a fini informativi

Portafoglio detenuto per la negoziazione e derivati

Nella seguente tabella si fornisce evidenza della qualità creditizia riferita alle esposizioni classificate nel portafoglio delle attività finanziarie detenute per la negoziazione (titoli e derivati) e dei derivati di copertura (non oggetto di rappresentazione nella precedente tabella):

Attività di evidente scarsa qualità
creditizia
Altre attività
Portafogli/qualità Minusvalenze
cumulate
Esposizione netta Esposizione netta
1. Attività finanziarie detenute per la negoziazione (21.838) 6.942 2.674.843
2. Derivati di copertura - - 85.030
Totale 31/12/2019 (21.838) 6.942 2.759.873
Totale 31/12/2018 (61.559) 6.353 2.512.988

Le esposizioni di scarsa qualità creditizia, il cui valore i bilancio è pari a 6,9 milioni, si riferiscono esclusivamente a strumenti derivati con la clientela.

A.1.3 Distribuzione delle attività finanziarie per fasce di scaduto (valori di bilancio)

Primo stadio Secondo stadio Terzo stadio
Portafogli/stadi di rischio Da 1
giorno a
30 giorni
Da oltre
30 giorni
fino a 90
giorni
Oltre 90
giorni
Da 1
giorno a
30 giorni
Da oltre
30 giorni
fino a 90
giorni
Oltre 90
giorni
Da 1
giorno a
30 giorni
Da oltre
30 giorni
fino a 90
giorni
Oltre 90
giorni
1. Attività finanziarie valutate al costo
ammortizzato 349.930 78.748 17.127 194.573 400.757 185.202 46.253 108.108 3.600.933
2. Attività finanziarie valutate al fair value
con impatto sulla redditività complessiva
- - - - - - - - -
3. Attività finanziarie in corso di
dismissione - - - - - - - - 84.812
Totale 31/12/2019 349.930 78.748 17.127 194.573 400.757 185.202 46.253 108.108 3.685.745
Totale 31/12/2018 532.856 120.486 20.439 263.155 450.913 326.771 57.461 186.216 4.156.565

______________________________________________________________________________________________________________ NOTA INTEGRATIVA DELL'IMPRESA 681

A.1.4 Attività finanziarie, impegni a erogare fondi e garanzie finanziarie rilasciate: dinamica delle rettifiche di valore complessive e degli accantonamenti complessivi

Rettifiche di valore complessive
Attività rientranti nel primo stadio Attività rientranti nel secondo stadio
Causali/ stadi di rischio ammortizzato
valutate al
finanziarie
Attività
costo
fair value con
impatto sulla
complessiva
finanziarie
valutate al
redditività
Attività
finanziarie in
dismissione
corso di
Attività
svalutazioni
individuali
di cui:
svalutazioni
collettive
di cui:
ammortizzato
finanziarie
valutate al
Attività
costo
fair value con
impatto sulla
complessiva
finanziarie
valutate al
redditività
Attività
finanziarie in
dismissione
corso di
Attività
svalutazioni
individuali
di cui:
svalutazioni
collettive
di cui:
Rettifiche complessive iniziali 123.795 7.380 - - 131.175 249.764 1.986 - - 251.750
Variazioni in aumento da attività finanziarie
acquisite o originate
- - - - - - - - - -
Cancellazioni diverse dai write-off (469) (2.807) - - (3.276) - (337) - - (337)
Rettifiche/riprese di valore nette per rischio di
credito (+/-)
4.720 (2.396) - - 2.324 (47.286) (413) - - (47.699)
Modifiche contrattuali senza cancellazioni - - - - - - - - - -
Cambiamenti della metodologia di stima - - - - - - - - - -
Write-off non rilevati direttamente a conto
economico
(2.754) - - - (2.754) (2.479) - - - (2.479)
Altre variazioni - - - - - - - - - -
Rettifiche complessive finali 125.292 2.177 - - 127.469 199.999 1.236 - - 201.235
Recuperi da incasso su attività finanziarie oggetto
di write-off
- - - - - - - - - -
Write-off rilevati direttamente a conto economico - - - - - - - - - -
Rettifiche di valore complessive Accantonamenti complessivi su impegni a
Attività rientranti nel terzo stadio erogare fondi e garanzie finanziarie
rilasciate
Causali/ stadi di rischio ammortizzato
finanziarie
valutate al
Attività
costo
fair value con
impatto sulla
complessiva
valutate al
finanziarie
redditività
Attività
finanziarie in
dismissione
corso di
Attività
svalutazioni
individuali
di cui:
svalutazioni
collettive
di cui:
Di cui:attività
finanziarie
acquisite o
impaired
originate
Primo stadio Secondo
stadio
Terzo stadio Totale
Rettifiche complessive iniziali 4.370.343 - - 4.370.343 - 755.059 27.719 9.172 25.608 4.815.767
Variazioni in aumento da attività finanziarie
acquisite o originate
- - - - - - - - - -
Cancellazioni diverse dai write-off (195.532) - (135.597) (331.129) - (71.500) - - - (334.742)
Rettifiche/riprese di valore nette per rischio di
credito (+/-)
639.361 - 39.435 678.796 - (37.361) (9.359) (1.390) (11.234) 611.438
Modifiche contrattuali senza cancellazioni 1.997 - - 1.997 - - - - - 1.997
Cambiamenti della metodologia di stima - - - - - - - - - -
Write-off non rilevati direttamente a conto
economico
(380.738) - (11.471) (392.209) - (91.184) - - - (397.442)
Altre variazioni (387.915) - 299.613 (88.302) - (79.759) - - - (88.302)
Rettifiche complessive finali 4.047.516 - 191.980 4.239.496 - 475.255 18.360 7.782 14.374 4.608.716
Recuperi da incasso su attività finanziarie oggetto
di write-off
10.114 - - 10.114 - - - - - 10.114
Write-off rilevati direttamente a conto economico (51.948) - (537) (52.485) - (11.802) - - - (52.485)

______________________________________________________________________________________________________________ NOTA INTEGRATIVA DELL'IMPRESA 683

A.1.5 Attività finanziarie, impegni a erogare fondi e garanzie finanziarie rilasciate: trasferimenti tra i diversi stadi di rischio di credito (valori lordi e nominali)

Esposizione lorda/valore nominale
Portafogli/stadi di rischio stadio e secondo stadio
Trasferimenti tra primo
Trasferimenti tra secondo stadio e terzo
stadio
Trasferimenti tra primo stadio e terzo stadio
Da primo stadio a
secondo stadio
Da secondo stadio
a primo stadio
Da secondo stadio
a terzo stadio
Da terzo stadio a
secondo stadio
Da primo stadio a
terzo stadio
Da terzo stadio a
primo stadio
1. Attività finanziarie valutate al costo ammortizzato 1.946.920 2.254.636 570.575 351.854 407.119 43.572
2. Attività finanziarie valutate al fair value con impatto sulla redditività complessiva 137.495 - - - - -
3. Attività finanziarie in corso di dismissione - - - - - -
4. Impegni a erogare fondi e garanzie finanziarie rilasciate 252.728 533.269 79.234 35.908 86.796 5.487
Totale 31/12/2019 2.337.143 2.787.905 649.809 387.762 493.915 49.059
Totale 31/12/2018 3.562.018 6.340.783 866.206 569.108 627.242 85.461
Esposizione lorda
Tipologie esposizioni/valori Deteriorate Non deteriorate valore
complessive e
accantonamenti
complessivi
Esposizione
Netta
Write-off
parziali
complessivi*
A. Esposizioni creditizie per cassa
a) Sofferenze 317 X (254) 63 -
- di cui: esposizioni oggetto di concessioni - X - - -
b) Inadempienze probabili - X - - -
- di cui: esposizioni oggetto di concessioni - X - - -
c) Esposizioni scadute deteriorate - X - - -
- di cui: esposizioni oggetto di concessioni - X - - -
d) Esposizioni scadute non deteriorate X 1.878 - 1.878 -
- di cui: esposizioni oggetto di concessioni X - - - -
e) Altre esposizioni non deteriorate X 13.414.092 (3.798) 13.410.294 -
- di cui: esposizioni oggetto di concessioni X - - - -
Totale (A) 317 13.415.970 (4.052) 13.412.235 -
B. Esposizioni creditizie fuori bilancio
a) Deteriorate - X - - -
b) Non deteriorate X 4.452.185 (603) 4.451.582 -
Totale (B) - 4.452.185 (603) 4.451.582 -
Totale (A+B) 317 17.868.155 (4.655) 17.863.817 -

A.1.6 Esposizioni creditizie per cassa e fuori bilancio verso banche: valori lordi e netti

(*) Valore da esporre a fini informativi

A.1.7 Esposizioni creditizie per cassa e fuori bilancio verso clientela: valori lordi e netti

Esposizione lorda Rettifiche di
Tipologie esposizioni/valori Deteriorate Non deteriorate valore
complessive e
accantonamenti
complessivi
Esposizione
netta
Write-off
parziali
complessivi*
A. Esposizioni creditizie per cassa
a) Sofferenze 3.285.817 X (1.871.313) 1.414.504 384.834
- di cui: esposizioni oggetto di concessioni 875.986 X (429.500) 446.486 28.084
b) Inadempienze probabili 6.343.959 X (2.557.305) 3.786.654 -
- di cui: esposizioni oggetto di concessioni 3.677.983 X (1.326.644) 2.351.339 -
c) Esposizioni scadute deteriorate 92.739 X (23.255) 69.484 -
- di cui: esposizioni oggetto di concessioni 19.562 X (4.745) 14.817 -
d) Esposizioni scadute non deteriorate X 1.265.302 (36.136) 1.229.166 -
- di cui: esposizioni oggetto di concessioni X 371.318 (16.549) 354.769 -
e) Altre esposizioni non deteriorate X 127.599.169 (288.770) 127.310.399 -
- di cui: esposizioni oggetto di concessioni X 1.686.625 (55.461) 1.631.164 -
Totale (A) 9.722.515 128.864.471 (4.776.779) 133.810.207 384.834
B. Esposizioni creditizie fuori bilancio
a) Deteriorate 1.406.548 X (80.110) 1.326.438 -
b) Non deteriorate X 63.625.683 (35.438) 63.590.245 -
Totale (B) 1.406.548 63.625.683 (115.548) 64.916.683 -
Totale (A+B) 11.129.063 192.490.154 (4.892.327) 198.726.890 384.834

(*) Valore da esporre a fini informativi

A.1.8 Esposizioni creditizie per cassa verso banche: dinamica delle esposizioni deteriorate lorde

Causali/Categorie Sofferenze Inadempienze
probabili
Esposizioni
scadute
deteriorate
A. Esposizione lorda iniziale 322 15.294 -
- di cui: esposizioni cedute non cancellate - - -
B. Variazioni in aumento - - -
B.1 ingressi da esposizioni non deteriorate - - -
B.2 ingressi da attività finanziarie impaired acquisite o originate - - -
B.3 trasferimenti da altre categorie di esposizioni deteriorate - - -
B.4 modifiche contrattuali senza cancellazioni - - -
B.5 altre variazioni in aumento - - -
- di cui operazioni di aggregazione aziendale - - -
C. Variazioni in diminuzione (5) (15.294) -
C.1 uscite verso esposizioni non deteriorate - - -
C.2 write-off - - -
C.3 incassi - - -
C.4 realizzi per cessioni - - -
C.5 perdite da cessione - - -
C.6 trasferimenti ad altre categorie di esposizioni deteriorate - - -
C.7 modifiche contrattuali senza cancellazioni - - -
C.8 altre variazioni in diminuzione (5) (15.294) -
- di cui operazioni di aggregazione aziendale - - -
D. Esposizione lorda finale 317 - -
- di cui: esposizioni cedute non cancellate - - -

A.1.8 bis Esposizioni creditizie per cassa verso banche: dinamica delle esposizioni lorde oggetto di concessioni distinte per qualità creditizia

Al 31 dicembre 2019, così come per l'esercizio precedente, non esistono esposizioni verso banche oggetto di misure di concessione; si omette pertanto la relativa tabella.

A.1.9 Esposizioni creditizie per cassa verso clientela: dinamica delle esposizioni deteriorate lorde

Causali/Categorie Sofferenze Inadempienze
probabili
Esposizioni
scadute
deteriorate
A. Esposizione lorda iniziale 9.241.554 7.617.896 101.258
- di cui: esposizioni cedute non cancellate 78.484 21.114 429
B. Variazioni in aumento 1.174.508 1.307.371 118.688
B.1 ingressi da esposizioni non deteriorate 221.836 839.510 90.617
B.2 ingressi da attività finanziarie impaired acquisite o originate - - -
B.3 trasferimenti da altre categorie di esposizioni deteriorate 881.218 45.533 409
B.4 modifiche contrattuali senza cancellazioni - - -
B.5 altre variazioni in aumento 71.454 422.328 27.662
- di cui operazioni di aggregazione aziendale - - -
C. Variazioni in diminuzione (7.130.245) (2.581.308) (127.207)
C.1 uscite verso esposizioni non deteriorate (411) (404.549) (8.709)
C.2 write-off (313.598) (130.718) (377)
C.3 incassi (207.754) (872.425) (43.386)
C.4 realizzi per cessioni (1.456.680) (155.348) -
C.5 perdite da cessione (532.486) (55.859) -
C.6 trasferimenti ad altre categorie di esposizioni deteriorate (326) (852.099) (74.735)
C.7 modifiche contrattuali senza cancellazioni - - -
C.8 altre variazioni in diminuzione (4.618.990) (110.310) -
- di cui operazioni di aggregazione aziendale - - -
D. Esposizione lorda finale 3.285.817 6.343.959 92.739
- di cui: esposizioni cedute non cancellate 34.696 12.042 433

Con riferimento alle operazioni di cessione di crediti deteriorati, la voce "altre variazioni in diminuzione" include l'importo lordo delle esposizioni oggetto di cessione eccedente la somma del valore di realizzo e dell'eventuale perdita da cessione.

A.1.9 bis Esposizioni creditizie per cassa verso clientela: dinamica delle esposizioni lorde oggetto di concessioni distinte per qualità creditizia

Causali/Qualità Esposizioni
oggetto di
concessioni:
deteriorate
Esposizioni
oggetto di
concessioni:
non deteriorate
A. Esposizione lorda iniziale 5.009.338 2.129.256
- di cui: esposizioni cedute non cancellate 11.226 19.021
B. Variazioni in aumento 866.409 818.661
B.1 ingressi da esposizioni non deteriorate non oggetto di concessioni 176.054 456.236
B.2 ingressi da esposizioni non deteriorate oggetto di concessioni 115.086 X
B.3 ingressi da esposizioni oggetto di concessioni deteriorate X 345.710
B.4 ingressi da esposizioni deteriorate non oggetto di concessione - -
B.5 altre variazioni in aumento 575.269 16.715
C. Variazioni in diminuzione (1.302.216) (889.974)
C.1 uscite verso esposizioni non deteriorate non oggetto di concessioni X (584.064)
C.2 uscite verso esposizioni non deteriorate oggetto di concessioni (345.710) X
C.3 uscite verso esposizioni oggetto di concessioni deteriorate X (115.086)
C.4 write-off (98.452) -
C.5 incassi (396.307) (136.688)
C.6 realizzi per cessioni (248.686) -
C.7 perdite da cessione (113.398) -
C.8 altre variazioni in diminuzione (99.663) (54.136)
D. Esposizione lorda finale 4.573.531 2.057.943
- di cui: esposizioni cedute non cancellate 11.151 14.687

A.1.10 Esposizioni creditizie per cassa deteriorate verso banche: dinamica delle rettifiche di valore complessive

Sofferenze Inadempienze probabili Esposizioni scadute
deteriorate
Causali/Categorie Totale di cui:
esposizioni
oggetto di
concessioni
Totale di cui:
esposizioni
oggetto di
concessioni
Totale di cui:
esposizioni
oggetto di
concessioni
A. Rettifiche complessive iniziali 258 - 15.294 - - -
- di cui: esposizioni cedute non cancellate - - - - -
-
B. Variazioni in aumento 1 - - - - -
B.1 rettifiche di valore di attività impaired
acquisite o originate
- X - X -
X
B.2 altre rettifiche di valore - - - - -
-
B.3 perdite da cessione
B.4 trasferimenti da altre categorie di
esposizioni deteriorate
B.5 modifiche contrattuali senza
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
cancellazioni - - - - -
-
B.6 altre variazioni in aumento 1 - - - -
-
C. Variazioni in diminuzione (5) - (15.294) - - -
C.1 riprese di valore da valutazione (5) - - - -
-
C.2 riprese di valore da incasso - - - - -
-
C.3 utili da cessione - - - - -
-
C.4 write-off - - - - -
-
C.5 trasferimenti ad altre categorie di
esposizioni deteriorate
- - - - -
-
C.6 modifiche contrattuali senza
cancellazioni
- - - - -
-
C.7 altre variazioni in diminuzione - - (15.294) - -
-
D. Rettifiche complessive finali 254 - - - -
-
- di cui: esposizioni cedute non cancellate - - - - -
-
Sofferenze Inadempienze probabili Esposizioni scadute
deteriorate
Causali/Categorie Totale di cui:
esposizioni
oggetto di
concessioni
Totale di cui:
esposizioni
oggetto di
concessioni
Totale di cui:
esposizioni
oggetto di
concessioni
A. Rettifiche complessive iniziali 6.641.322 483.554 2.703.712 1.423.429 16.590 2.055
- di cui: esposizioni cedute non cancellate 41.867 733 3.129 1.481 28 -
B. Variazioni in aumento 1.445.301 336.236 1.011.203 552.797 23.376 5.153
B.1 rettifiche di valore da attività
finanziarie impaired acquisite o originate
- X - X - X
B.2 altre rettifiche di valore 505.164 98.701 907.473 453.836 21.983 4.550
B.3 perdite da cessione 532.486 83.961 55.859 29.437 - -
B.4 trasferimenti da altre categorie di
esposizioni deteriorate
291.574 128.809 7.255 1.577 95 7
B.5 modifiche contrattuali senza
cancellazioni
- - 1.997 1.997 - -
B.6 altre variazioni in aumento 116.077 24.765 38.619 65.950 1.298 596
C. Variazioni in diminuzione (6.215.310) (390.290) (1.157.610) (649.582) (16.711) (2.463)
C.1 riprese di valore da valutazione (121.355) (28.987) (446.122) (297.669) (3.616) (285)
C.2 riprese di valore da incasso (47.162) (4.397) (56.784) (26.511) (145) (4)
C.3 utili da cessione (536.884) (51.585) (23.464) (7.217) - -
C.4 write-off (313.598) (9.009) (130.718) (89.443) (377) -
C.5 trasferimenti ad altre categorie di
esposizioni deteriorate
(50) - (286.301) (126.292) (12.573) (2.174)
C.6 modifiche contrattuali senza
cancellazioni
- - - - - -
C.7 altre variazioni in diminuzione (5.196.261) (296.312) (214.221) (102.450) - -
D. Rettifiche complessive finali 1.871.313 429.500 2.557.305 1.326.644 23.255 4.745
- di cui: esposizioni cedute non
cancellate
9.857 671 615 314 15 4

A.1.11 Esposizioni creditizie per cassa deteriorate verso clientela: dinamica delle rettifiche di valore complessive

Con riferimento alle operazioni di cessione di crediti deteriorati, la voce "Altre variazioni in diminuzione" include l'ammontare complessivo delle cancellazioni diverse dai write-off contabili (vale a dire, per l'importo pari alla differenza tra l'esposizione creditizia lorda e il corrispettivo della cessione).

A.2 Classificazione delle attività finanziarie, degli impegni a erogare fondi e delle garanzie finanziarie rilasciate in base ai rating esterni e interni

A.2.1 Distribuzione delle attività finanziarie, degli impegni a erogare fondi e delle garanzie finanziarie rilasciate per classi di rating esterni (valori lordi)

Il Banco BPM adotta le valutazioni del merito creditizio rilasciate dalle seguenti agenzie esterne di valutazione del merito di credito (ECAI): Standard & Poor's ratings Services, Moody's Investors Service, Fitch Ratings e Cerved Rating Agency S.p.A.. Le suddette agenzie sono valide per tutte le banche appartenenti al Gruppo. Si evidenzia che, laddove siano presenti due valutazioni dello stesso cliente, viene adottata quella più prudenziale; nel caso di tre o più valutazioni quella mediana(come richiesto dall'articolo 138 del Regolamento(EU) N. 575/2013) intermedia. Per quanto riguarda il raccordo (mapping) tra le classi di rischio e i rating delle agenzie utilizzate, si rimanda alla medesima sezione della nota integrativa consolidata.

NOTA INTEGRATIVA DELL'IMPRESA ____________________
690
Classi di rating esterni Totale
Esposizioni AAA/A- A+/A- BBB+/BBB- BB+/BB- B+/B- inferiore B Senza rating
A. Attività finanziarie valutate al costo ammortizzato 4.670.795 13.948.155 29.065.829 8.875.366 1.297.055 601.003 78.839.035 137.297.238
- Primo stadio 4.670.792 13.875.537 28.641.394 7.816.328 962.881 166.392 66.145.387 122.278.711
- Secondo stadio 3 72.618 406.930 991.550 287.766 241.657 3.908.774 5.909.298
- Terzo stadio - - 17.505 67.488 46.408 192.954 8.784.874 9.109.229
B. Attività finanziarie valutate al fair value con impatto
sulla redditività complessiva
2.546.802 2.976.765 5.791.929 115.127 95.675 - 140.947 11.667.245
- Primo stadio 2.546.802 2.823.530 5.760.619 85.494 95.675 - 112.423 11.424.543
- Secondo stadio - 153.235 31.310 29.633 - - 28.524 242.702
- Terzo stadio - - - - - - - -
C. Attività finanziarie in corso di dismissione - - - - - - 276.792 276.792
- Primo stadio - - - - - - - -
- Secondo stadio - - - - - - - -
- Terzo stadio - - - - - - 276.792 276.792
Totale (A+B+C) 7.217.597 16.924.920 34.857.758 8.990.493 1.392.730 601.003 79.256.774 149.241.275
di cui: attività finanziarie impaired acquisite o originate - - - 418 20.406 62.466 925.846 1.009.136
D. Impegni a erogare fondi e garanzie finanziarie
rilasciate
- Primo stadio 1.356.109 9.657.810 10.757.099 3.102.043 410.861 64.360 24.371.963 49.720.245
- Secondo stadio 12.521 8.888 150.505 183.808 33.068 5.314 471.489 865.593
- Terzo stadio - - 5.379 22.300 12.317 48.575 926.383 1.014.954

Totale (D) 1.368.630

Totale (A+B+C+D) 8.586.227

9.666.698 26.591.618

45.770.741

10.912.983

3.308.151 12.298.644

1.848.976

719.252

105.026.609

456.246

118.249

25.769.835

51.600.792

200.842.067

______________________________________________________________________________________________________________ NOTA INTEGRATIVA DELL'IMPRESA 691

A.2.2 Distribuzione delle attività finanziarie, degli impegni a erogare fondi e delle garanzie finanziarie rilasciate per classi di rating interni (valori lordi) Alle esposizioni verso clientela rappresentate nelle tavole A.2.2 sono associati, ad eccezione di quanto indicato nel prospetto Banche, rating utilizzati anche per la determinazione dei requisiti patrimoniali sui rischi di credito, limitatamente a quanto riconducibile nei portafogli regolamentari Imprese e Dettaglio. In particolare, con riferimento alla clientela imprese, sono stati sviluppati quattro distinti modelli di rating, in funzione dei seguenti segmenti di clientela - Large Corporate, Mid Corporate Plus, Mid Corporate e Small Business - ed uno riferito alla clientela Privati. Il sistema di rating di controparte prevede, a livello di singolo segmento, dodici classi di

Esposizioni verso Banche

rating (undici bonis ed una default) di seguito raggruppate per fasce di rischio.

Classi di rating interni Unrated Totale
Esposizioni verso Banche AAA AA A BBB BB B CCC Default
A. Attività finanziarie valutate al costo ammortizzato - 83.139 2.482.072 343.171 399.493 16.366 - 317 7.351.338 10.675.896
- Primo stadio - 83.139 2.443.830 338.179 399.272 16.366 - - 7.325.971 10.606.757
- Secondo stadio - - 38.242 4.992 221 - - - 25.367 68.822
- Terzo stadio - - - - - - - 317 - 317
B. Attività finanziarie valutate al fair value con impatto sulla
redditività complessiva
9.142 38.734 472.576 172.826 607.556 - - - 617.068 1.917.902
- Primo stadio - 38.734 443.819 152.165 542.457 - - - 617.068 1.794.243
- Secondo stadio 9.142 - 28.757 20.661 65.099 - - - - 123.659
- Terzo stadio - - - - - - - - - -
C. Attività finanziarie in corso di dismissione - - - - - - - - - -
- Primo stadio - - - - - - - - - -
- Secondo stadio - - - - - - - - - -
- Terzo stadio - - - - - - - - - -
Totale (A + B + C ) 9.142 121.873 2.954.648 515.997 1.007.049 16.366 - 317 7.968.406 12.593.798
di cui: attività finanziarie impaired acquisite o originate - - - - - - - - - -
D. Impegni ad erogare fondi e garanzie finanziarie rilasciate
- Primo stadio 2.431 177.862 1.002.180 345.400 296.065 9.784 - - 262.972 2.096.694
- Secondo stadio - - - - - - - - 12.726 12.726
- Terzo stadio - - - - - - - - - -
Totale (D) 2.431 177.862 1.002.180 345.400 296.065 9.784 - - 275.698 2.109.420
Totale (A + B + C + D) 11.573 299.735 3.956.828 861.397 1.303.114 26.150 - 317 8.244.104 14.703.218

Esposizioni verso Clientela

Classi di rating interni
Esposizioni verso Clientela BASSO MEDIO BASSO MEDIO MEDIO ALTO ALTO Default Unrated Totale
A. Attività finanziarie valutate al costo ammortizzato 20.527.598 28.964.998 18.336.304 6.702.945 3.789.261 7.795.240 150.001 86.266.347
- Primo stadio 20.483.452 28.560.573 17.814.912 5.421.803 606.230 - 121.396 73.008.366
- Secondo stadio 44.146 404.425 521.392 1.281.142 3.183.031 - 28.605 5.462.741
- Terzo stadio - - - - - 7.795.240 - 7.795.240
B. Attività finanziarie valutate al fair value con impatto sulla
redditività complessiva
41.753 - 48.855 - - - - 90.608
- Primo stadio 41.753 - 48.855 - - - - 90.608
- Secondo stadio - - - - - - - -
- Terzo stadio - - - - - - - -
C. Attività finanziarie in corso di dismissione - - - - - 111.552 - 111.552
- Primo stadio - - - - - - - -
- Secondo stadio - - - - - - - -
- Terzo stadio - - - - - 111.552 - 111.552
Totale (A + B + C ) 20.569.351 28.964.998 18.385.159 6.702.945 3.789.261 7.906.792 150.001 86.468.507
di cui: attività finanziarie impaired acquisite o originate - - - - - 849.967 - 849.967
D. Impegni ad erogare fondi e garanzie finanziarie rilasciate - - - - - - - -
- Primo stadio 19.241.758 11.544.388 8.818.006 1.538.718 194.232 - 215.184 41.552.286
- Secondo stadio 21.737 15.625 153.000 228.896 334.573 - 1.898 755.729
- Terzo stadio - - - - - 950.383 - 950.383
Totale (D) 19.263.495 11.560.013 8.971.006 1.767.614 528.805 950.383 217.082 43.258.398
Totale (A + B + C + D) segmentate 39.832.846 40.525.011 27.356.165 8.470.559 4.318.066 8.857.175 367.083 129.726.905
Totale non segmentate - - - - - 1.543.483 54.868.461 56.411.944
Totale 39.832.846 40.525.011 27.356.165 8.470.559 4.318.066 10.400.658 55.235.544 186.138.849

Esposizioni verso Clientela

Classi di rating interni
Esposizioni BASSO MEDIO BASSO MEDIO MEDIO ALTO ALTO Default Unrated Totale
Large Corporate 9.135.881 4.738.643 3.583.265 368.056 102.388 630.587 - 18.558.820
Mid Corporate Plus 8.045.144 6.671.442 4.906.668 1.611.027 619.750 1.800.987 41.490 23.696.508
Mid Corporate 7.442.478 8.150.219 7.179.572 3.327.211 1.139.905 2.603.970 34.577 29.877.932
Small business 7.175.005 5.731.812 7.848.247 2.394.906 1.272.008 2.947.341 291.016 27.660.335
Privati 8.034.338 15.232.895 3.838.413 769.359 1.184.015 874.290 - 29.933.310
Totale Esposizioni segmentate 39.832.846 40.525.011 27.356.165 8.470.559 4.318.066 8.857.175 367.083 129.726.905

A.3 Distribuzione delle esposizioni creditizie garantite per tipologia di garanzia

A.3.1 Esposizioni creditizie per cassa e fuori bilancio verso banche garantite

Garanzie personali (2)
Garanzie reali (1) Derivati su crediti Crediti di firma
Esposizione
lorda
Esposizione
netta
Immobili - Altre Altri derivati Amministra Altre (1)+(2)
Totale
Immobili -
ipoteche
finanziario
leasing
Titoli garanzie
reali
CLN Controparti
centrali
Banche finanziarie
società
Altre
soggetti
Altri
pubbliche
zioni
Banche finanziarie
società
soggetti
Altri
1. Esposizioni creditizie per
cassa garantite:
1.482.717 1.482.655 1.688
-
1.457.958 - - - - - - - - - 18.562 1.478.208
1.1. totalmente garantite 1.481.790 1.481.731 1.688
-
1.457.958 - - - - - - - - - 18.293 1.477.939
- di cui deteriorate - - - - - - - - - - - - - - - -
1.2. parzialmente garantite 927 924 - - - - - - - - - - - - 269 269
- di cui deteriorate - - - - - - - - - - - - - - - -
2. Esposizioni creditizie "fuori
bilancio" garantite:
104.250 104.220 - - - 30.440 - - - - - 3.549 - 3.385 24.941 62.315
2.1. totalmente garantite 34.402 34.393 - - - 15.060 - - - - - 790 - 3.152 15.390 34.392
- di cui deteriorate - - - - - - - - - - - - - - - -
2.2. parzialmente garantite 69.848 69.827 - - - 15.380 - - - - - 2.759 - 233 9.551 27.923
- di cui deteriorate - - - - - - - - - - - - - - - -

694 NOTA INTEGRATIVA DELL'IMPRESA ______________________________________________________________________________________________________________

A.3.2 Esposizioni creditizie per cassa e fuori bilancio verso clientela garantite

Garanzie reali (1) Garanzie personali (2)
Derivati su crediti Crediti di firma
Esposizione
lorda
Esposizione
netta
Immobili - Immobili - Titoli Altre Altri derivati Altre (1)+(2)
Totale
Ipoteche finanziario
leasing
garanzie
reali
CLN Controparti
centrali
Banche finanziarie
società
Altre
soggetti
Altri
Amministrazioni
pubbliche
Banche finanziarie
società
soggetti
Altri
1. Esposizioni creditizie per cassa
garantite:
72.580.585 69.699.746 42.594.941 876.850 6.716.425 1.734.437 - - - - - 4.499.128 132.552 422.585 9.407.194 66.384.112
1.1. totalmente garantite 68.456.513 65.859.648 42.578.095 876.850 6.573.966 1.636.903 - - - - - 3.548.950 31.933 382.184 9.027.528 64.656.409
- di cui deteriorate 6.488.933 4.127.715 2.973.725 160.292 37.513 263.875 - - - - - 53.943 995 49.391 372.197 3.911.931
1.2. parzialmente garantite 4.124.072 3.840.098 16.846 - 142.459 97.534 - - - - - 950.178 100.619 40.401 379.666 1.727.703
- di cui deteriorate 455.509 185.795 11.078 - 12.077 2.078 - - - - - 21.721 1.946 12.076 58.874 119.850
2. Esposizioni creditizie "fuori
bilancio" garantite:
12.462.953 12.433.667 1.629.804 211 2.306.395 568.216 - - - - - 313.817 69.930 387.034 6.083.323 11.358.730
2.1. totalmente garantite 10.717.938 10.692.013 1.595.714 211 2.190.924 456.543 - - - - - 237.412 56.214 368.701 5.471.736 10.377.455
- di cui deteriorate 182.931 166.275 25.226 - 2.349 4.005 - - - - - 15.985 - 5.211 110.668 163.444
2.2. parzialmente garantite 1.745.015 1.741.654 34.090 - 115.471 111.673 - - - - - 76.405 13.716 18.333 611.587 981.275
- di cui deteriorate 83.487 81.896 2 - 2.568 300 - - - - - 4.364 57 458 32.376 40.125
Valore di bilancio
Esposizione
creditizia
cancellata
Valore lordo Rettifiche di
valore
complessive
di cui
ottenute nel
corso
dell'esercizio
A. Attività materiali 77.214 68.879 (12.162) 56.717 11.033
A.1. Ad uso funzionale - - - - -
A.2. A scopo di investimento 77.214 68.879 (12.162) 56.717 11.033
A.3. Rimanenze - - - - -
B. Titoli di capitale e titoli di debito 15.554 15.554 (5.298) 10.256 -
C. Altre attività - - - - -
D. Attività non correnti e gruppi di attività in
via di dismissione
- - - - -
D.1. Attività materiali - - - - -
D.2. Altre attività - - - - -
Totale 31/12/2019 92.768 84.433 (17.460) 66.973 11.033
Totale 31/12/2018 106.768 73.748 (3.777) 69.971 26.383

A.4 Attività finanziarie e non finanziarie ottenute tramite l'escussione di garanzie ricevute

B. Distribuzione e concentrazione delle esposizioni creditizie

B.1 Distribuzione settoriale delle esposizioni creditizie per cassa e fuori bilancio verso clientela

Amministrazioni pubbliche Società finanziarie Società finanziarie (di cui:
imprese di assicurazione)
Società non finanziarie Famiglie
Esposizioni/Controparti Esposizione
netta
complessive
Rettifiche
valore
Esposizione
netta
complessive
Rettifiche
valore
Esposizione
netta
complessive
Rettifiche
valore
Esposizione
netta
complessive
Rettifiche
valore
Esposizione
netta
complessive
Rettifiche
valore
A. Esposizioni creditizie per cassa
A.1 Sofferenze 109 (330) 4.061 (20.443) - - 1.133.283 (1.630.596) 277.051 (219.944)
- di cui esposizioni oggetto di concessioni - - 1.461 (3.069) - - 366.836 (387.580) 78.189 (38.851)
A.2 Inadempienze probabili 3.231 (1.713) 122.007 (238.511) - - 3.045.505 (2.194.073) 615.911 (123.008)
- di cui esposizioni oggetto di concessioni - - 58.207 (143.840) - - 1.975.544 (1.133.821) 317.588 (48.983)
A.3 Esposizioni scadute deteriorate 2 (1) 2.368 (51) - - 42.091 (17.284) 25.023 (5.919)
- di cui esposizioni oggetto di concessioni - - - - - - 9.611 (3.493) 5.206 (1.252)
A.4 Esposizioni non deteriorate 27.495.511 (8.611) 20.027.822 (18.861) 208.607 (176) 50.007.745 (220.816) 31.008.487 (76.618)
- di cui esposizioni oggetto di concessioni 1.031 (1) 42.708 (1.853) - - 1.379.823 (55.583) 562.371 (14.573)
Totale (A) 27.498.853 (10.655) 20.156.258 (277.866) 208.607 (176) 54.228.624 (4.062.769) 31.926.472 (425.489)
B. Esposizioni creditizie fuori bilancio
B.1 Esposizioni deteriorate 12.981 (12) 53.238 (416) - - 1.221.796 (77.091) 38.423 (2.591)
B.2 Esposizioni non deteriorate 7.035.335 (525) 5.554.206 (5.545) 151.288 (21) 45.207.350 (24.576) 5.465.672 (4.792)
Totale (B) 7.048.316 (537) 5.607.444 (5.961) 151.288 (21) 46.429.146 (101.667) 5.504.095 (7.383)
Totale (A+B) 31/12/2019 34.547.169 (11.192) 25.763.702 (283.827) 359.895 (197) 100.657.770 (4.164.436) 37.430.567 (432.872)

Totale (A+B) 31/12/2018 33.401.013

(13.506)

22.680.309

(375.782)

391.819

(351)

100.471.338

(7.954.378)

35.047.434

(1.515.799)

______________________________________________________________________________________________________________ NOTA INTEGRATIVA DELL'IMPRESA 697

Italia Altri paesi europei America Asia Resto del mondo

Rettifiche

Rettifiche

Rettifiche

B.2 Distribuzione territoriale delle esposizioni creditizie per cassa e fuori bilancio verso clientela

Rettifiche

Rettifiche

Esposizioni/Aree geografiche Esposizione
netta
complessive
valore
Esposizione
netta
complessive
valore
Esposizione
netta
complessive
valore
Esposizione
netta
complessive
valore
Esposizione
netta
complessive
valore
A. Esposizioni creditizie per cassa
A.1 Sofferenze 1.405.488 (1.858.227) 7.986 (12.026) 543 (93) 487 (967) - -
A.2 Inadempienze probabili 3.771.994 (2.499.327) 9.305 (27.073) - - 5.355 (30.905) - -
A.3 Esposizioni scadute deteriorate 69.461 (23.252) 22 (3) 1 - - - - -
A.4 Esposizioni non deteriorate 115.203.054 (322.400) 9.397.110 (1.529) 3.672.969 (790) 244.278 (180) 22.154 (7)
Totale (A) 120.449.997 (4.703.206) 9.414.423 (40.631) 3.673.513 (883) 250.120 (32.052) 22.154 (7)
B. Esposizioni creditizie fuori bilancio - - - - - - - - - -
B.1 Esposizioni deteriorate 1.325.388 (80.110) 1.017 - 4 - - - 29 -
B.2 Esposizioni non deteriorate 59.898.613 (35.314) 3.031.954 (95) 66.728 (16) 53.439 (13) 211.829 -
Totale (B) 61.224.001 (115.424) 3.032.971 (95) 66.732 (16) 53.439 (13) 211.858 -
Totale (A+B) 31/12/2019 181.673.998 (4.818.630) 12.447.394 (40.726) 3.740.245 (899) 303.559 (32.065) 234.012 (7)
Totale (A+B) 31/12/2018 175.116.088 (9.783.204) 10.965.654 (47.829) 5.089.092 (7.896) 179.334 (20.528) 249.926 (8)

698 NOTA INTEGRATIVA DELL'IMPRESA ______________________________________________________________________________________________________________

In maggior dettaglio le esposizioni Italia sono ripartite per area geografica come risulta dalla tabella seguente:

Italia Nord Ovest Italia Nord Est Italia Centro Italia Sud e Isole
Esposizioni / Aree geografiche Esposizione
netta
Rettifiche valore
complessive
Esposizione
netta
Rettifiche valore
complessive
Esposizione
netta
Rettifiche valore
complessive
Esposizione
netta
complessive
Rettifiche
valore
A. Esposizioni creditizie per cassa
A.1 Sofferenze 648.351 (850.069) 240.379 (360.285) 359.530 (444.936) 157.228 (202.937)
A.2 Inadempienze probabili 1.911.520 (1.222.998) 827.232 (618.646) 759.447 (554.515) 273.795 (103.168)
A.3 Esposizioni scadute deteriorate 28.014 (10.681) 16.643 (4.268) 13.870 (5.414) 10.934 (2.889)
A.4 Esposizioni non deteriorate 50.270.388 (179.152) 21.269.977 (55.504) 38.675.880 (67.979) 4.986.809 (19.765)
Totale (A) 52.858.273 (2.262.900) 22.354.231 (1.038.703) 39.808.727 (1.072.844) 5.428.766 (328.759)
B. Esposizioni creditizie fuori bilancio
B.1 Esposizioni deteriorate 499.854 (43.766) 406.683 (21.790) 375.483 (11.313) 43.368 (3.241)
B.2 Esposizioni non deteriorate 28.748.382 (22.333) 14.301.753 (4.515) 14.692.557 (7.648) 2.155.921 (818)
Totale (B) 29.248.236 (66.099) 14.708.436 (26.305) 15.068.040 (18.961) 2.199.289 (4.059)
Totale (A+B) 31/12/2019 82.106.509 (2.328.999) 37.062.667 (1.065.008) 54.876.767 (1.091.805) 7.628.055 (332.818)
Totale (A+B) 31/12/2018 79.948.766 (5.138.800) 37.018.648 (2.010.323) 50.726.451 (1.786.806) 7.422.223 (847.275)

<-- PDF CHUNK SEPARATOR -->

______________________________________________________________________________________________________________ NOTA INTEGRATIVA DELL'IMPRESA 699

Italia Altri paesi europei America Asia Resto del mondo

Rettifiche di

Rettifiche di

Rettifiche di

B.3 Distribuzione territoriale delle esposizioni creditizie per cassa e fuori bilancio verso banche

Rettifiche di

Rettifiche di

Esposizioni/Aree geografiche Esposizioni
netta
complessive
valore
Esposizioni
netta
complessive
valore
Esposizioni
netta
complessive
valore
Esposizioni
netta
complessive
valore
Esposizioni
netta
complessive
valore
A. Esposizioni creditizie per cassa
A.1 Sofferenze - - 63 (254) - - - - - -
A.2 Inadempienze probabili - - - - - - - - - -
A.3 Esposizioni scadute deteriorate - - - - - - - - - -
A.4 Esposizioni non deteriorate 11.102.176 (2.334) 2.100.055 (1.275) 117.347 (32) 49.894 (80) 42.700 (77)
Totale (A) 11.102.176 (2.334) 2.100.118 (1.529) 117.347 (32) 49.894 (80) 42.700 (77)
B. Esposizioni creditizie fuori bilancio - - - - - - - - - -
B.1 Esposizioni deteriorate - - - - - - - - - -
B.2 Esposizioni non deteriorate 1.068.832 (169) 719.795 (133) 126.817 (39) 548.648 (87) 232.858 (175)
Totale (B) 1.068.832 (169) 719.795 (133) 126.817 (39) 548.648 (87) 232.858 (175)
Totale (A+B) 31/12/2019 12.171.008 (2.503) 2.819.913 (1.662) 244.164 (71) 598.542 (167) 275.558 (252)
Totale (A+B) 31/12/2018 8.580.224 (21.400) 2.835.779 (2.435) 330.145 (227) 699.937 (230) 375.633 (316)

B.4 Grandi esposizioni

Dal 1° gennaio 2014 è entrata in vigore la nuova disciplina armonizzata per le banche e le imprese di investimento contenuta nel Regolamento (UE) n. 575/2013 ("CRR") e nella direttiva 2013/36/UE ("CRD IV") del 26 giugno 2013 che traspongono nell'Unione Europea gli standard definiti dal Comitato di Basilea per la vigilanza bancaria (c.d. frame work Basilea 3).

Costituiscono oggetto di rilevazione nella presente voce l'importo (valore non ponderato e valore ponderato) e il numero delle "posizioni di rischio" che costituiscono una "grande esposizione" secondo quanto disciplinato dal Capo 5 (Art. 13) del Regolamento di esecuzione (UE) n. 680/2014, che stabilisce norme tecniche di attuazione per quanto riguarda le segnalazioni degli enti a fini di vigilanza.

Si applicano altresì le disposizioni della Parte Seconda – Capitolo 10 della Circolare 285 emanata dalla Banca d'Italia.

L'esposizione di un ente verso un cliente o un gruppo di clienti connessi è considerata una grande esposizione quando il suo valore è pari o superiore al 10% del capitale ammissibile dell'ente ("CRR", articolo 392). Tenuto conto dell'effetto delle esenzioni e dell'attenuazione del rischio di credito, le grandi esposizioni devono in ogni caso rispettare il limite del 25% del capitale ammissibile dell'ente.

Alla data del 31 dicembre 2019 il capitale ammissibile coincide con l'ammontare dei Fondi Propri.

Con pari decorrenza la segnalazione delle Grandi Esposizioni è stata prodotta applicando le linee guida dell'EBA (EBA-GL-2017-15) in materia di clienti connessi, limitatamente all'approccio alternativo verso le Amministrazioni Centrali.

Sulla base delle nuove norme, alla stessa data sono state rilevate n. 30 posizioni di rischio classificate come "grandi esposizioni" per un ammontare complessivo ("non ponderato") pari a 370.784 milioni corrispondenti ad un'esposizione ponderata pari a 14.278 milioni.

Per omogeneità di confronto si comunica che se non fossero state applicate le suddette linee guida, le Grandi Esposizioni sarebbero state rilevate n. 16 posizioni di rischio per un ammontare complessivo ("non ponderato" pari a 84.228 milioni corrispondenti ad una esposizione ponderata pari a 7.038 milioni.

Le esposizioni nei confronti di altre società del Gruppo ammontano a 6.659 milioni (59 milioni considerando i fattori di ponderazione) e non costituiscono posizione di rischio. Gli altri principali "Grandi rischi" sono rappresentati da esposizioni verso:

  • l'Agenzia delle Entrate per 23.890 milioni (340 milioni considerando i fattori di ponderazione) prevalentemente costituita dalle partite relative alla fiscalità;
  • il Ministero dell'Economia e delle Finanze per 17.774 milioni (343 milioni considerando i fattori di ponderazione) prevalentemente costituita dai titoli di Stato in portafoglio;
  • London Stock Exchange Group PLC per 23.747 milioni (20 milioni considerando i fattori di ponderazione) prevalentemente costituita da pronti contro termine con controparte Cassa Compensazione e Garanzia;
  • Cassa Depositi e Prestiti per 19.141 milioni (1.458 milioni considerando i fattori di ponderazione) prevalentemente costituita dal deposito per la riserva obbligatoria;
  • quattro Amministrazioni Centrali di Stati Esteri per complessivi 12.188 ,milioni (0 considerando i fattori di ponderazione e le esenzioni ex art. 400 CRR) esclusivamente costituite da titoli di Stato in portafoglio.

Le restanti 25 posizioni sono riconducibili a primari gruppi bancari, finanziari e industriali, sia nazionali sia esteri. Ciascuna delle posizioni segnalate rispetta il limite del 25% del capitale ammissibile.

31/12/2019
con Linee Guida
31/12/2019
senza linee
Guida
31/12/2018
Numero posizioni di rischio 30 16 19
Esposizioni 370.784.280 84.228.886 77.507.215
di cui: infragruppo 6.658.855 6.658.855 10.427.039
Posizioni di rischio 14.278.736 7.038.343 7.576.763
di cui: infragruppo 59.457 59.457 148.505

C. Operazioni di cartolarizzazione

INFORMAZIONI DI NATURA QUALITATIVA

Nella tabella seguente sono elencate le operazioni di cartolarizzazione in essere al 31 dicembre 2019. Per le altre informazioni di natura qualitativa si rimanda a quanto esposto nella parte E della nota integrativa consolidata (per le operazioni di auto-cartolarizzazione si veda la sezione rischio di liquidità).

Originator Data emissione
titoli
Operazione Tipologia di
cartolarizzazione
Cartolarizzazioni non cancellate dal bilancio
Banco BPM giugno 2007 BP Mortgages 2 Mutui residenziali in bonis
Banco BPM marzo 2007 BP Mortgages 1 Mutui residenziali in bonis
Banco BPM dicembre 2005 ITA 8 Contratti leasing performing
Cartolarizzazioni oggetto di integrale cancellazione dal bilancio
Banco BPM dicembre 2005 ITA 8 Contratti leasing performing
Banco BPM giugno 2018 Progetto Exodus Crediti in sofferenza
Banco BPM febbraio 2019 Progetto Ace Crediti in sofferenza
Operazioni di auto-cartolarizzazione cancellate dal bilancio
Banco BPM gennaio 2009 ITA 11 Contratti leasing performing

INFORMAZIONI DI NATURA QUANTITATIVA

C.1 Esposizione derivanti dalle principali operazioni di cartolarizzazione "proprie" ripartite per tipologia di attività cartolarizzate e per tipologia di esposizioni

Esposizioni per cassa
Tipologia attività cartolarizzate / Esposizioni Senior Mezzanine Junior
(migliaia di euro) Valore di
bilancio
Rettifiche/
riprese di
Valore
Valore di
bilancio
Rettifiche/
riprese di
Valore
Valore di
bilancio
Rettifiche/
riprese di
Valore
A. Oggetto di integrale cancellazione dal bilancio 2.628.977 (1.924) 7.438 - 33.894 -
Attività deteriorate:
A.1 Crediti in sofferenza 2.628.977 (1.924) 7.438
Attività non deteriorate:
A.2 Leasing 33.894
B. Oggetto di parziale cancellazione dal bilancio
C. Non cancellate dal bilancio 1.161.983 (1.331) 51.679 - 158.757 (42)
Attività non deteriorate:
C.1 Mutui ipotecati residenziali 83.291 51.679 129.014
C.2 Leasing 17.308
C.3 Prestiti verso imprese (*) 1.078.692 (1.331) - - 12.435 (42)

(*) La sottovoce "Prestiti verso imprese" è relativa all'operazione di cartolarizzazione sintetica. Alla data del 31 dicembre 2019 il valore della Retention trattenuta da Banco BPM è pari a 57,5 milioni.

Si omette l'esposizione della parte di Tabella relativa alle garanzie rilasciate e alle linee di credito in quanto fattispecie non presenti.

C.2 Esposizioni derivanti dalle principali operazioni di cartolarizzazione di "terzi" ripartite per tipologia delle attività cartolarizzate e per tipo di esposizione

Esposizioni per cassa
Tipologia attività cartolarizzate/Esposizioni Senior Mezzanine Junior
(migliaia di euro) Valore di
bilancio
Rettifiche/
riprese di
Valore
Valore di
bilancio
Rettifiche/
riprese di
Valore
Valore di
bilancio
Rettifiche/
riprese di
Valore
A.1 PHARMA FIN.SR3 TV 28 3.111 -
- altro
A.2 PHARMA FIN.SRL TV 28 - 883
- altro
A.3 PHARMA FIN.EUR TV 28 - 4.574
- altro
A.4 BNT PORT 14-42 TV - 31.128
- crediti agricoli e zootecnici
A.5 Multiseller 16-36 cl. A1 2% 108 -
- crediti in sofferenza
A.6 BERENICE 13-33 CL.B 6% - 967
- crediti in sofferenza

Si omette l'esposizione della parte di Tabella relativa alle garanzie rilasciate e alle linee di credito in quanto fattispecie non presenti.

C.3 Società veicolo per la cartolarizzazione

Nome Cartolarizzazione /
Denominazione società veicolo
Sede
Legale
Consolidamen
to
Crediti Attività
Titoli di
debito
Altre Senior Passività
Mezzanine
Junior
BNT Portfolio SPV S.r.l. Milano no 178.554 11.334 282.466
BP Mortgages mar 2007 Milano contabile 131.996 33.278 34.977 57.904 14.560
BP Mortgages giu 2007 Milano contabile 250.865 41.148 114.846 64.418 16.169
ITA 8 / Italease Securitisation vehicle Treviso contabile 4.493
ITA 11 / Italease Securitisation vehicle 2 Treviso contabile 84.919 74.758

Si omette l'esposizione della parte di Tabella relativa alle garanzie rilasciate e alle linee di credito in quanto fattispecie non presenti.

C.4 Società veicolo per la cartolarizzazione non consolidate

Si omette l'informativa in quanto già fornita nella nota integrativa consolidata.

C.5 Attività di servicer – cartolarizzazioni proprie: incassi dei crediti cartolarizzati e rimborsi dei titoli emessi dalla società veicolo per la cartolarizzazione

Attività cartolarizzate Incassi crediti realizzati Quota % dei titoli rimborsati
(dato di fine periodo)
Nome Cartolarizzazione / (dato di fine periodo) nell'anno
Denominazione società veicolo Senior Mezzanine Junior
Deteriorate In bonis Deteriorate In bonis Attività Attività in Attività Attività in Attività Attività in
deteriorate bonis deteriorate bonis deteriorate bonis
ITA 8 / Italease Securitisation vehicle 3.013 318 281 630 100,00% 100,00% 100,00%
ITA 11 / Italease Securitisation vehicle 2 9.342 20.891 1.454 6.640 100,00% 79,00%

D. Informativa sulle entità strutturate non consolidate contabilmente (diverse dalle società veicolo per la cartolarizzazione)

INFORMAZIONI DI NATURA QUALITATIVA

Per l'informativa in oggetto si rimanda al medesimo punto inserito nella Parte E Sezione 1 della nota integrativa consolidata.

INFORMAZIONI DI NATURA QUANTITATIVA

Per l'informativa in oggetto si rimanda alla corrispondente parte della nota integrativa consolidata.

E. Operazioni di cessione

A. Attività finanziarie cedute e non cancellate integralmente

INFORMAZIONI DI NATURA QUALITATIVA

Al 31 dicembre 2019, le operazioni di trasferimento che non hanno comportato la cancellazione dal bilancio delle sottostanti attività finanziarie sono rappresentate da:

  • Operazioni di cartolarizzazioni di crediti verso la clientela (pari a 383,9 milioni);
  • Operazioni di pronti contro termine passive (pari a 11.505,4 milioni).

Per le operazioni passive di pronti contro termine, la mancata "derecognition" del titolo, oggetto di cessione a pronti, deriva dal fatto che la banca trattiene sostanzialmente tutti i rischi ed i benefici connessi al titolo, avendo l'obbligo di riacquistarlo a termine ad un prezzo stabilito contrattualmente. I titoli oggetto di trasferimento continuano pertanto a trovare rappresentazione nei portafogli contabili di appartenenza; il corrispettivo della cessione viene rilevato tra i debiti verso le banche o verso la clientela, in funzione della tipologia di controparte.

Per le operazioni di cartolarizzazione, descritte nel precedente paragrafo "C.1 Operazioni di cartolarizzazione", la mancata "derecognition" consegue alla sottoscrizione, da parte della banca, delle tranche dei titoli Junior o di esposizioni analoghe, che comportano, in capo alla stessa, il rischio delle prime perdite e, parimenti, il beneficio connesso al rendimento del portafoglio delle attività trasferite. Tali attività sono oggetto di cessione pro soluto e quindi non sono liberamente disponibili da parte della banca cedente; mediante un contratto di servicer, la banca mantiene l'impegno a svolgere il servizio di gestione, amministrazione, incasso, riscossione e recupero crediti per conto del veicolo.

A fronte del trasferimento, il corrispettivo incassato viene rilevato in contropartita della rilevazione di un debito verso la società veicolo, al netto delle tranche di titoli sottoscritti o di utilizzi di forme di sostegno di liquidità a favore del veicolo al fine di effettuare pagamenti in linea capitale. Il finanziamento così iscritto verso la società veicolo è destinato a ridursi per effetto delle somme incassate dall'originator, in qualità di "servicer", e trasferite allo stesso veicolo.

INFORMAZIONI DI NATURA QUANTITATIVA

E.1 Attività finanziarie cedute rilevate per intero e passività finanziarie associate: valori di bilancio

Attività finanziarie cedute rilevate per intero Passività finanziarie associate
Valore di
bilancio
di cui: oggetto di
cartolarizzazione
operazioni di
vendita con patto
di cui: oggetto di
di riacquisto
contratti di
deteriorate
di cui
Valore di
bilancio
di cui: oggetto di
cartolarizzazione
operazioni di
vendita con patto
di cui: oggetto di
di riacquisto
contratti di
A. Attività finanziarie detenute per la negoziazione - - - X -
-
-
1. Titoli di debito - - - X -
-
-
2. Titoli di capitale - - - X -
-
-
3. Finanziamenti - - - X -
-
-
4. Derivati - - - X -
-
-
B. Altre attività finanziarie obbligatoriamente valutate al fair value 5.252 5.252 - 393 -
-
-
1. Titoli di debito - - - - -
-
-
2. Titoli di capitale - - - X -
-
-
3. Finanziamenti 5.252 5.252 - 393 -
-
-
C. Attività finanziarie designate al fair value - - - - -
-
-
1. Titoli di debito - - - - -
-
-
2. Finanziamenti - - - - -
-
-
D. Attività finanziarie valutate al fair value con impatto sulla
redditività complessiva
1.616.885 - 1.616.885 - 1.599.948 - 1.599.948
1. Titoli di debito 1.616.885 - 1.616.885 - 1.599.948 - 1.599.948
2. Titoli di capitale - - - X -
-
-
3. Finanziamenti - - - - -
-
-
E. Attività finanziarie valutate al costo ammortizzato 10.267.180 378.640 9.888.540 36.291 9.738.141 134.065 9.604.076
1. Titoli di debito 9.888.540 - 9.888.540 - 9.604.076 - 9.604.076
2. Finanziamenti 378.640 378.640 - 36.291 134.065 134.065 -
Totale 31/12/2019 11.889.317 383.892 11.505.425 36.684 11.338.089 134.065 11.204.024
Totale 31/12/2018 14.949.076 628.393 14.320.683 55.003 14.002.782 232.628 13.770.154

Tra le "attività finanziarie cedute rilevate per intero" figurano 1.133,7 milioni di valore di bilancio sottostanti ad operazioni di pronti contro termine di raccolta, esposte in tabella nelle "Passività finanziarie associate" per 938,6 milioni ma che non trovano rappresentazione nelle passività dello Stato patrimoniale in quanto oggetto di compensazione ai sensi dello IAS 32.

E.2 Attività finanziarie cedute rilevate parzialmente e passività finanziarie associate: valori di bilancio

Nel 2019 non figurano attività finanziarie cedute rilevate parzialmente e passività finanziarie associate.

E.3 Operazioni di cessione con passività aventi rivalsa esclusivamente sulle attività cedute e non cancellate integralmente: fair value

Rilevate per Rilevate Totale
intero parzialmente 31/12/2019 31/12/2018
A. Attività finanziarie detenute per la negoziazione - - - -
1. Titoli di debito - - - -
2. Titoli di capitale - - - -
3. Finanziamenti - - - -
4. Derivati - - - -
B. Altre attività finanziarie obbligatoriamente
valutate al fair value
- - - -
1. Titoli di debito - - - -
2. Titoli di capitale - - - -
3. Finanziamenti - - - -
C. Attività finanziarie designate al fair value 5.252 - 5.252 6.040
1. Titoli di debito - - - -
2. Finanziamenti 5.252 - 5.252 6.040
D. Attività finanziarie valutate al fair value con
impatto sulla redditività complessiva
- - - -
1. Titoli di debito - - - -
2. Titoli di capitale - - - -
3. Finanziamenti - - - -
E. Attività finanziarie valutate al costo ammortizzato
(fair value)
1. Titoli di debito
401.073
-
-
-
401.073
-
660.124
-
2. Finanziamenti 401.073 - 401.073 660.124
Totale attività finanziarie 406.325 - 406.325 666.164
Totale passività finanziarie associate 134.065 - X X
Valore netto 31/12/2019 272.260 - 406.325 X
Valore netto 31/12/2018 433.536 - X 666.164

Nella presenta tabella si fornisce rappresentazione del fair value delle attività e delle correlate passività riconducibili in via esclusiva alle operazioni di cartolarizzazione, in quanto considerate le uniche fattispecie in essere per la banca nelle quali il cessionario, ossia la società veicolo, abbia rivalsa esclusiva sulle attività trasferite, rappresentando di fatto gli unici flussi di cassa disponibili per il pagamento delle note emesse.

B. Attività finanziarie cedute e cancellate integralmente con rilevazione del continuo coinvolgimento (continuing involvment)

La fattispecie non è presente alla data di bilancio.

C. Attività finanziarie cedute e cancellate integralmente

In base a quanto stabilito dalla Comunicazione di Banca d'Italia del 23 dicembre 2019, nella presente sezione si riportano le informazioni quali-quantitative relative alle operazioni di cessione di tipo multi-originator di portafogli creditizi riconducibili allo schema della cessione ad un fondo comune di investimento con attribuzione delle relative quote agli intermediari cedenti. Per le operazioni realizzate mediante lo schema della cessione dei crediti ad un veicolo di cartolarizzazione ex legge 130/99 e contestuale sottoscrizione dei titoli ABS da parte degli intermediari cedenti si fa invece rinvio a quanto illustrato nella precedente sezione "C. Operazioni di cartolarizzazione".

Al riguardo si rappresenta che, nel corso dell'esercizio 2019, così come in precedenti esercizi, Banco BPM ha perfezionato alcune operazioni di cessione del tipo multi-originator di portafogli creditizi deteriorati, ed in particolare di esposizioni classificate nello status di "inadempienza probabile". Più in dettaglio, le suddette operazioni hanno previsto la cessione dei crediti a fondi comuni di investimento in cambio di quote emesse dai medesimi fondi.

Trattamento contabile

Da un punto di vista contabile, ai sensi del principio contabile IFRS 9, le suddette operazioni di cessione hanno comportato la cancellazione contabile dei crediti ceduti (cosiddetta "derecognition"), in quanto la Banca non ha trattenuto in modo sostanziale i rischi ed i benefici delle attività trasferite e, altresì, non ha mantenuto alcun controllo sostanziale su tali attività che è invece stato assunto dalla società di gestione del fondo (di seguito anche SGR). In particolare, i rischi ed i benefici che la Banca potrà conseguire dalle quote detenute in cambio del conferimento dei crediti, non risultano ancorate né nell'an, né nel quantum, né nella tempistica, agli eventi che interessano i crediti ceduti, posto che le dinamiche economiche e finanziarie connesse ai singoli crediti non influenzeranno in via automatica e diretta i ritorni dei singoli quotisti (tra cui Banco BPM) che invece dipenderanno dal generale andamento del fondo gestito dalla SGR. Al riguardo si deve tenere presente che, trattandosi di operazioni multioriginator, i crediti conferiti dai singoli partecipanti possono differire rispetto a quelli apportati da altri partecipanti e, qualora si tratti dello stesso debitore, può altresì cambiare la percentuale dell'esposizione conferita da ciascun partecipante.

A fronte della suddetta cancellazione, le quote dei fondi, ottenute quale permuta della cessione, sono state iscritte nel portafoglio contabile delle "Attività finanziarie obbligatoriamente valutate al fair value con impatto a conto economico". La differenza tra i crediti così cancellati ed il valore di iscrizione delle quote dei fondi è stata rilevata a conto economico quale effetto riconducibile ai crediti, in base alla disciplina prevista dal paragrafo 3.2.12 del principio contabile IFRS 9.

Dettaglio delle quote di fondi comuni di investimenti in essere al 31 dicembre 2019

Al 31 dicembre 2019 il controvalore di bilancio dei fondi comuni di investimento rivenienti dalle suddette operazioni ammonta complessivamente a Euro 194,1 milioni. Nella seguente tabella viene fornito il dettaglio dei fondi detenuti, con evidenza della società di gestione del fondo, della data del primo closing e dei successivi conferimenti, nonché della politica di investimento perseguita dal fondo.

Nome del fondo Valore di
bilancio al
31.12.19(*)
Società di
gestione del
Risparmio
Data primo
closing/successivi
conferimenti
Politica di investimento del fondo
IDeA
Corporate
Credit Recovery I
1.763 Dea Capital
Alternative
Funds SGR
23 giugno 2016
27 giugno 2017
4 luglio 2019
Crediti past due, unlikely to pay o categorie corrispondenti e assimilabili
e/o oggetto di ristrutturazione vantati nei confronti di società target,
strumenti finanziari partecipativi o azioni emesse dalle suddette ed
eventualmente crediti a breve termine derivanti da linee di credito
autoliquidanti concesse alle suddette società target
IDeA Corporate
Credit Recovery II
24.696 Dea Capital
Alternative
Funds SGR
28 dicembre 2017
18 febbraio 2019
Crediti past due, unlikely to pay o categorie corrispondenti e assimilabili
e/o oggetto di ristrutturazione vantati nei confronti di società target, da
strumenti finanziari partecipativi o azioni emesse dalle suddette ed
eventualmente crediti a breve termine derivanti da linee di credito
autoliquidanti concesse alle suddette società target
IDeA
Corporate
Credit Recovery II –
comparto Shipping
105.552 Dea Capital
Alternative
Funds SGR
21 dicembre 2018 Crediti past due, unlikely to pay o categorie corrispondenti e assimilabili
e/o oggetto di ristrutturazione vantati nei confronti di società target
operanti nel campo della navigazione e dei trasporti marittimi senza
specifici vincoli settoriali, da strumenti finanziari partecipativi o azioni
emesse dalle suddette ed eventualmente crediti a breve termine derivanti da
linee di credito autoliquidanti concesse alle suddette società target
Clessidra
Restructuring Fund
25.994 Clessidra SGR 25 settembre 2019 Crediti past due, unlikely to pay , forborne performing e non performing, in
bonis high risk vantati nei confronti di società target,
da strumenti
finanziari partecipativi/azioni/obbligazioni convertibili emesse dalle
suddette , crediti erogati nella forma di operazioni di debtor in possession
financing a sostegno delle società target nell'ambito di operazioni di
ristrutturazione del debito erogato
Back2bonis 36.072 Prelios SGR 23 dicembre 2019 Titoli "asset backed securites" untranched emessi nell'ambito di operazioni
di cartolarizzazione realizzate ai sensi della legge 130/99, il cui
sottostante è rappresentato da crediti prevalentemente qualificabili quali
"inadempienze probabili" non vantati nei confronti di debitori consumatori
, nonché crediti erogati a favore di tali debitori nel contesto di operazioni
di ristrutturazione del debito, risanamento e/o turn around e/o operazioni
similari piuttosto che nel contesto di operazioni di reimpossessamento e
simili dei beni a garanzia

(*) Attività incluse nella voce di bilancio "20 c . Attività finanziarie valutate al fair value con impatto a conto economico – altre attività finanziarie obbligatoriamente valutate al fair value"

Al riguardo si precisa che la suddetta detenzione delle quote del fondo rappresenta la massima esposizione al rischio; con riferimento alle suddette operazioni non esistono, infatti, garanzie o linee di credito irrevocabili rilasciate nei confronti del fondo, nonché impegni a sottoscrivere ulteriori quote del fondo stesso.

Per la disclosure sugli obiettivi generali delle operazioni realizzate per il tramite dello schema del fondo comune di investimento e sulle operazioni realizzate nel corso del 2019 si rimanda alla nota integrativa consolidata, Parte E, Sezione II "Rischi del consolidato prudenziale", Sottosezione D "Operazioni di cessione", "Consolidato Prudenziale – Attività finanziarie cedute e cancellate integralmente".

E.4 Operazioni di Covered Bond

INFORMAZIONI DI NATURA QUALITATIVA

Per l'informativa in oggetto si rimanda alla corrispondente parte della nota integrativa consolidata.

INFORMAZIONI DI NATURA QUANTITATIVA

Per l'informativa in oggetto si rimanda alla corrispondente parte della nota integrativa consolidata.

F. Modelli per la misurazione del rischio di credito

Nell'ambito della misurazione del rischio di credito di portafoglio la banca utilizza a fini gestionali un modello econometrico alimentato da un insieme esteso di dati e di variabili di rischio, denominato Modello di Portafoglio.

Il modello consente, mediante l'utilizzo di metriche di Credit-VaR, di definire la distribuzione di probabilità delle perdite del portafoglio creditizio Questa distribuzione è utilizzata per misurare la perdita massima potenziale lungo un intervallo temporale annuale e con uno specifico livello di confidenza.

In particolare, al fine di ricavare tale distribuzione, il motore di calcolo del modello utilizza un approccio di simulazione "MonteCarlo", mediante il quale viene simulato un numero di scenari sufficientemente elevato da fornire una buona approssimazione empirica della distribuzione teorica delle perdite del portafoglio crediti.

La determinazione della perdita massima potenziale, scomponibile nelle classiche misure di Perdita Attesa e Perdita Inattesa (Capitale Economico), risente, rispettivamente, del rischio di concentrazione e del rischio sistematico.

Il rischio di concentrazione deriva da esposizioni di ammontare elevato verso singole controparti – name concentration – o verso tipologie di controparti, omogenee in termini di settori economici, il cui merito creditizio dipende da uno o più fattori sistematici – industry concentration) e il rischio sistematico, invece, deriva dall'impatto di variazioni inattese di fattori macroeconomici sui parametri di rischio (PD ed LGD) dei singoli rapportiutilizzando le elasticità stimate mediante i modelli satellite

in grado di legare PD ed LGD di controparti e rapporti omogenei ad un insieme dei fattori economico-finanziari (internazionali e nazionali).

Il modello di portafoglio viene, infine, sottoposto periodicamente a prove di stress al fine di valutare la sensibilità del rischio di credito del portafoglio di Gruppo a variazioni estreme dei fattori economico-finanziari.

Al 31 dicembre 2019 la perdita attesa, calcolata sul perimetro di validazione Basilea 3 (per il quale Banco BPM è stato autorizzato da Banca d'Italia all'utilizzo dei sistemi interni di rating per la determinazione dei requisiti patrimoniali sui rischi di credito) risulta pari allo 0,63% dell'esposizione a default, mentre la perdita complessiva (perdita attesa ed inattesa misurata con la metodologia C-Var con un livello di confidenza del 99,9% perimetro modelli interni) ammonta all'1,1% dell'esposizione a default.

I modelli interni per la stima di PD, LGD ed EAD sono sottoposti a un processo di validazione interna da parte della Funzione Rischi e a un controllo di terzo livello da parte della Funzione Audit: l'esito di tali processi è riportato in apposite relazioni, sottoposte agli Organi Sociali e trasmesse alla Banca Centrale Europea/Banca d'Italia.

Esiti backtesting sistemi di rating

ll Gruppo Banco BPM adotta - ai fini del calcolo dei requisiti patrimoniali a fronte del Rischio di Credito e sul solo perimetro della Capogruppo - stime interne di PD e di LGD per i portafogli Imprese e Privati e EAD per il segmento retail.

Il confronto tra stime e dati empirici viene effettuato separatamente per PD, LGD e CCF, mediante attività di backtesting condotta dalla funzione di Validazione Interna.

Con riferimento ai modelli PD, il Gruppo Banco BPM adotta misure di performance per verificare la capacità discriminante delle stime (accuracy ratio-AR) e test di calibrazione (test binomiali "classici", multi-periodali e monoperiodali) per confrontare i tassi di decadimento (TD) realizzati su un orizzonte temporale annuale con i valori stimati di PD.

Relativamente al segmento Imprese, dall'ultimo backtesting emerge una buona capacità discriminante dei modelli a livello sia di singoli moduli sia di score integrato finale, che si attesta su valori comparabili, e a volte superiori, rispetto a quelli ottenuti nella fase di sviluppo. Per quanto concerne la calibrazione, si rilevano valori soddisfacenti per tutti i modelli.

Relativamente al segmento Privati, si osserva nel complesso un buon livello di performance del modello. In diversi moduli si riscontrano performance migliori di quanto ottenuto in fase di sviluppo. Per quanto riguarda la calibrazione, gli esiti del test binomiale sono soddisfacenti.

Con riferimento al parametro LGD, sono state condotte le attività di verifica sia sulla componente bonis che default. Validazione interna non ha rilevato significativi problemi per quanto attiene alle stime prodotte per i modelli imprese e privati.

Con riferimento ai CCF retaill, sono state condotte le attività di verifica. Validazione interna non ha rilevato significativi problemi per quanto attiene alle stime prodotte per il modello retail.

In generale, si segnala che nel corso del 2019 sono state condotte le attività di fine tuning dei modelli finalizzati principalmente a rendere il modello maggiormente compliant con le richieste normative.

A seguito dell'aggiornamento delle serie storiche, sono state condotte le analisi sul modello LGD in produzione confrontando, sia per il segmento Imprese che per il segmento Privati, per i parametri considerati più rilevanti (Probabilità di Sofferenza, Loss Given Default Bonis/Chiusura, Loss Given Sofferenza), i valori ottenuti in fase di stima con quelli derivanti dall'aggiornamento suddetto, al fine di evidenziare eventuali scostamenti.

I valori aggiornati del parametro "Probabilità di Sofferenza" sono, sia per il segmento Imprese sia per il segmento Privati, inferiori a quelli calcolati nella fase di sviluppo (modello in produzione) evidenziando una prudenzialità nelle stime.

La "LGD Bonis/Chiusura", sia per il segmento Imprese che per quello Privati, ha registrato diminuzioni per gli stati "Bonis" e "Past Due"; presenta invece aumenti per lo stato di "Unlikely to pay".

Per quanto riguarda, infine, la "Loss Given Sofferenza" relativa al segmento Imprese, si registra un generale incremento per i mutui; al contrario diminuiscono i valori relativi ai prodotti residuali. Per i conti correnti si registrano aumenti in caso di presenza di garanzia personale. Nel segmento Privati si registrano aumenti per tutti i driver fatta eccezione dei prodotti rateali in assenza di garanzia personale. I driver di stima della LGS mantengono, comunque, una sostanziale stabilità nel campione di backtesting.

Anche con riferimento alla LGD sono stati condotti degli sviluppi di natura modellistica al fine di rendere i modelli utilizzati maggiormente in linea con la normativa relativamente al calcolo delle attività ponderate per le posizioni deteriorate. Questi aspetti di miglioramenti sono stati oggetto di confronto con la Vigilanza.

Sezione 2 - Rischi di mercato

2.1 Rischio di tasso di interesse e rischio di prezzo - portafoglio di negoziazione di vigilanza

INFORMAZIONI DI NATURA QUALITATIVA

Per le informazioni di natura qualitativa sulla misurazione dei rischi finanziari relativi al portafoglio di negoziazione di vigilanza si rimanda alla Parte E della nota integrativa consolidata.

INFORMAZIONI DI NATURA QUANTITATIVA

1. Portafoglio di negoziazione di vigilanza: distribuzione per durata residua (data di riprezzamento) delle attività e delle passività finanziarie per cassa e derivati finanziari (EURO)

Tipologia/Durata residua A vista Fino a 3
mesi
Da oltre 3
mesi fino a
6 mesi
Da oltre 6
mesi fino a
1 anno
Da oltre 1
anno fino
a 5 anni
Da oltre 5
anni fino a
10 anni
Oltre 10
anni
Durata
indeterminata
A. Attività per cassa 180.928 804.860 - - 498.270 415.499 59 -
1.1 Titoli di debito - 146.433 - - 498.270 415.499 59 -
- con opzione di rimborso anticipato - - - - - 10.813 - -
- altri - 146.433 - - 498.270 404.686 59 -
1.2 Altre attività 180.928 658.427 - - - - - -
2. Passività per cassa - 4.410.149 - - - - - -
2.1 P.C.T. passivi - 3.581.206 - - - - - -
2.2 Altre passività - 828.943 - - - - - -
3. Derivati finanziari
3.1 Con titolo sottostante
- Opzioni
+ Posizioni lunghe - 681 - 1.000 - - - -
+ Posizioni corte - 2.431 - - - - - -
- Altri
+ Posizioni lunghe - 357.413 33.388 - - 39.524 - -
+ Posizioni corte - 45.811 - 351 - 384.208 - -
3.2 Senza titolo sottostante
- Opzioni
+ Posizioni lunghe - 37.843 51.095 37.256 19.986 3.748 387 -
+ Posizioni corte - 37.843 51.095 37.256 19.986 3.748 387 -
- Altri
+ Posizioni lunghe 6.202.562 13.824.305 11.688.888 7.609.507 4.766.372 1.543.176 392.489 -
+ Posizioni corte 6.929.402 12.286.991 11.766.291 7.819.781 4.695.109 1.478.643 392.489 -

1. Portafoglio di negoziazione di vigilanza: distribuzione per durata residua (data di riprezzamento) delle attività e delle passività finanziarie per cassa e derivati finanziari (ALTRE VALUTE)

Tipologia/Durata residua A vista Fino a 3
mesi
Da oltre 3
mesi fino a
6 mesi
Da oltre 6
mesi fino a
1 anno
Da oltre 1
anno fino
a 5 anni
Da oltre 5
anni fino a
10 anni
Oltre 10
Durata
anni
indeterminata
A. Attività per cassa - - - - - 20.959 -
-
1.1 Titoli di debito - - - - - 20.959 -
-
- con opzione di rimborso anticipato - - - - - 20.959 -
-
- altri - - - - - - -
-
1.2 Altre attività - - - - - - -
-
2. Passività per cassa - - - - - - -
-
2.1 P.C.T. passivi - - - - - - -
-
2.2 Altre passività - - - - - - -
-
3. Derivati finanziari
3.1 Con titolo sottostante
- Opzioni
+ Posizioni lunghe - - - - - - -
-
+ Posizioni corte - - - - - - -
-
- Altri
+ Posizioni lunghe - - - - - - -
-
+ Posizioni corte - - - - - - -
-
3.2 Senza titolo sottostante
- Opzioni
+ Posizioni lunghe - 38.431 50.681 36.402 9.203 - -
-
+ Posizioni corte - 38.431 50.681 36.402 9.203 - -
-
- Altri
+ Posizioni lunghe 11.338 10.556.532 9.944.969 7.185.075 103.551 10.519 -
-
+ Posizioni corte 11.322 11.366.072 10.035.397 6.971.004 20.287 28.322 -
-

2. Portafoglio di negoziazione di vigilanza: distribuzione delle esposizioni in titoli di capitale e indici azionari per i principali Paesi del mercato di quotazione

Tipologia operazioni/Indice quotazione Quotati Non quotati
ITALIA ALTRI PAESI
A. Titoli di capitale
- posizioni lunghe 6.350 968 622
- posizioni corte 2.205 4.367 -
B. Compravendite non ancora regolate su titoli di capitale
- posizioni lunghe 89 - -
- posizioni corte - - -
C. Altri derivati su titoli di capitale
- posizioni lunghe 54 419 -
- posizioni corte 195 200 -
D. Derivati su indici azionari
- posizioni lunghe - - -
- posizioni corte - - -

3. Portafoglio di negoziazione di vigilanza: modelli interni e altre metodologie di analisi della sensitività

La misura di Value at Risk (VaR) considera il rischio tasso, il rischio azionario, il rischio cambio e il rischio spread di credito, nonché il beneficio di correlazione tra i rischi. Vengono considerati anche il rischio correlazione ed il rischio dividendo. A seguire si riportano il grafico andamentale e una tavola contenenti i dati di VaR gestionale relativi al 2019, riferiti al portafoglio di negoziazione di vigilanza del Gruppo Banco BPM.

Andamento VaR giornaliero e per fattore di rischio

Portafoglio di negoziazione vigilanza 2019
(in milioni di euro) 31-dic MEDIA MASSIMO MINIMO
Rischio tasso 0,871 1,034 3,126 0,174
Rischio cambio 0,067 0,076 0,180 0,025
Rischio azionario 0,223 0,397 0,641 0,186
Dividendi e Correlazioni 0,025 0,164 0,281 0,023
Totale non correlato 1,186
Effetto diversificazione -0,089
Totale Rischio Generico 1,097 1,259 3,567 0,408
Rischio Specifico Titoli di Debito 1,230 3,315 6,083 1,146
Rischio Congiunto 1,074 3,482 6,269 1,073

Si può notare che la componente di rischio rilevante è quella relativa al rischio specifico sui titoli di debito e alla componente interesse, per la presenza delle posizioni su titoli finanziari e governativi italiani. Alla movimentazione di questi titoli è da attribuire l'andamento dei rischi complessivi del Banco BPM. Coerentemente con la validazione del modello interno per la determinazione del requisito patrimoniale sui rischi di mercato vengono condotti, su base quotidiana, test retrospettivi (backtesting) finalizzati a verificare la bontà del modello VaR adottato. Tali test vengono eseguiti sul portafoglio di negoziazione di vigilanza del Banco-BPM.

Viene di seguito riportato il "backtesting" riferito alla metodologia VaR calcolato sulla sola componente di rischio generico titoli di debito, generico e specifico titoli azionari, rischio tasso di interesse e rischio cambio.

A partire dal 20 novembre 2018, come da specifica Obligation Trimix, è stata introdotta anche la componente di rischio specifico di titoli di debito nel calcolo del P&L effettivo di Banco BPM e di Banca Akros, per il confronto con il VaR Regolamentare.

Ai fini di backtesting, così come previsto dalla normativa di vigilanza in vigore, si utilizza la misura di VaR equipesata, invece dell'applicazione di un fattore di decadimento utilizzato in ambito gestionale.

Backtesting Banco BPM

A seguito dell'introduzione della componente di rischio specifico dei titoli di debito nel calcolo del P&L Effettivo a partire dal 20 novembre 2018, nel 2019 si sono registrate 24 eccezioni sul P&L di Backtesting Effettivo del portafoglio di Trading di Banco BPM, da attribuire principalmente all'allargamento dello spread di credito sulle emissioni finanziarie a fronte di una posizione corta sensitivity.

Inoltre, si registrano 10 eccezioni sul P&L di Backtesting Ipotetico del portafoglio di Trading Banco BPM, da attribuire principalmente all'aumento dei tassi d'interesse sulla curvaEUR a medio e lungo termine, a fronte di una posizione corta sensitivity. Si ricorda che il rischio spread di credito, per il quale siamo in attesa della validazione, non è incluso nel VaR.

2.2 Rischio di tasso di interesse e rischio di prezzo – Portafoglio bancario

INFORMAZIONI DI NATURA QUALITATIVA

Per le informazioni di natura qualitativa sulla misurazione dei rischi finanziari relativi al portafoglio bancario si rimanda alla Parte E della nota integrativa consolidata.

INFORMAZIONI DI NATURA QUANTITATIVA

1. Portafoglio bancario: distribuzione per durata residua (per data di riprezzamento) delle attività e delle passività finanziarie (EURO)

1. Attività per cassa
28.657.849 58.604.400
6.181.715
4.947.812 17.851.769 17.809.375
6.794.905
-
1.1 Titoli di debito
97.096
3.990.573
1.428.392
667.013
9.305.943
12.246.201
540.698
-
- con opzione di rimborso anticipato
5.562
1.355.339
2.091
24.446
308.436
224.370
66.292
-
- altri
91.534
2.635.234
1.426.301
642.567
8.997.507
12.021.831
474.406
-
1.2 Finanziamenti a banche
1.402.093
8.001.274
124.799
95.335
152.602
9.354
-
-
1.3 Finanziamenti a clientela
27.158.660
46.612.553
4.628.524
4.185.464
8.393.224
5.553.820
6.254.207
-
- c/c
11.011.902
-
2
-
-
130.654
-
-
- altri finanziamenti
16.146.758
46.612.553
4.628.522
4.185.464
8.393.224
5.423.166
6.254.207
-
- con opzione di rimborso anticipato
3.589.333
43.616.639
3.754.530
3.709.666
8.001.294
4.029.147
6.199.913
-
- altri
12.557.425
2.995.914
873.992
475.798
391.930
1.394.019
54.294
-
2. Passività per cassa
87.637.919 14.818.563 10.497.060
7.396.872 12.360.957
4.375.462
269.967
-
2.1 Debiti verso clientela
84.049.267
2.414.840
1.455.716
888.617
928.476
361.595
267.382
-
- c/c
81.461.743
391.107
106.662
2
-
-
-
-
- altri debiti
2.587.524
2.023.733
1.349.054
888.615
928.476
361.595
267.382
-
- con opzione di rimborso anticipato
-
-
-
-
-
-
-
-
- altri
2.587.524
2.023.733
1.349.054
888.615
928.476
361.595
267.382
-
2.2 Debiti verso banche
3.434.257
4.415.619
8.891.531
4.538.331
5.185.405
225.597
2.277
-
- c/c
2.310.801
-
-
-
-
-
-
-
- altri debiti
1.123.456
4.415.619
8.891.531
4.538.331
5.185.405
225.597
2.277
-
2.3 Titoli di debito
154.367
7.988.104
149.813
1.969.924
6.247.076
3.788.270
308
-
- con opzione di rimborso anticipato
15.326
1.474.928
53
105.042
108.366
847.217
308
-
- altri
139.041
6.513.176
149.760
1.864.882
6.138.710
2.941.053
-
-
2.4 Altre passività
28
-
-
-
-
-
-
-
- con opzione di rimborso anticipato
-
-
-
-
-
-
-
-
- altri
28
-
-
-
-
-
-
-
3. Derivati finanziari
1.652.015 14.582.394
1.823.714
5.894.744
8.689.749
6.520.681
260.617
-
3.1 Con titolo sottostante
-
-
-
-
-
-
-
-
- Opzioni
-
-
-
-
-
-
-
-
+ Posizioni lunghe
-
-
-
-
-
-
-
-
+ Posizioni corte
-
-
-
-
-
-
-
-
- Altri derivati
-
-
-
-
-
-
-
-
+ Posizioni lunghe
-
-
-
-
-
-
-
-
+ Posizioni corte
-
-
-
-
-
-
-
-
3.2 Senza titolo sottostante
1.652.015
14.582.394
1.823.714
5.894.744
8.689.749
6.520.681
260.617
-
- Opzioni
2.355
106.678
35.406
14.937
73.346
17.885
16.376
-
+ Posizioni lunghe
2.355
99.479
26.188
519
787
103
4.061
-
+ Posizioni corte
-
7.199
9.218
14.418
72.559
17.782
12.315
-
- Altri derivati
1.649.660
14.475.716
1.788.308
5.879.807
8.616.403
6.502.796
244.241
-
+ Posizioni lunghe
573.225
4.521.309
1.736.704
5.804.756
4.888.087
1.914.385
140.000
-
+ Posizioni corte
1.076.435
9.954.407
51.604
75.051
3.728.316
4.588.411
104.241
-
4. Altre operazioni fuori bilancio
10.636.340 10.636.340
-
-
-
-
-
-
+ Posizioni lunghe
8.660.914
1.975.426
-
-
-
-
-
-
+ Posizioni corte
1.975.426
8.660.914
-
-
-
-
-
-

1. Portafoglio bancario: distribuzione per durata residua (per data di riprezzamento) delle attività e delle passività finanziarie (ALTRE VALUTE)

Tipologia/Durata residua A vista Fino a 3
mesi
Da oltre 3
mesi fino a
6 mesi
Da oltre 6
mesi a fino
a 1 anno
Da oltre 1
anno fino a
5 anni
Da oltre 5
anni fino a
10 anni
Oltre 10
anni
Durata
indeterminata
1. Attività per cassa 259.060 1.024.772 301.083 193.706 2.274.019 405.232 70 -
1.1 Titoli di debito 13.807 286.733 177.941 186.201 2.235.267 395.110 - -
- con opzione di rimborso anticipato 237 - - - 31.367 6.243 - -
- altri 13.570 286.733 177.941 186.201 2.203.900 388.867 - -
1.2 Finanziamenti a banche 95.239 85.997 75 559 298 63 - -
1.3 Finanziamenti a clientela 150.014 652.042 123.067 6.946 38.454 10.059 70 -
- c/c 88.454 - - - - 1 - -
- altri finanziamenti 61.560 652.042 123.067 6.946 38.454 10.058 70 -
- con opzione di rimborso anticipato 17.495 372.302 71.650 7 84 164 70 -
- altri 44.065 279.740 51.417 6.939 38.370 9.894 - -
2. Passività per cassa 780.718 2.831.823 233.432 233.053 - - - -
2.1 Debiti verso clientela 640.953 146.674 9.188 7.005 - - - -
- c/c 640.801 27.927 9.188 7.005 - - - -
- altri debiti 152 118.747 - - - - - -
- con opzione di rimborso anticipato - - - - - - - -
- altri 152 118.747 - - - - - -
2.2 Debiti verso banche 139.765 2.685.149 224.244 226.048 - - - -
- c/c 27.409 - - - - - - -
- altri debiti 112.356 2.685.149 224.244 226.048 - - - -
2.3 Titoli di debito - - - - - - - -
- con opzione di rimborso anticipato - - - - - - - -
- altri - - - - - - - -
2.4 Altre passività - - - - - - - -
- con opzione di rimborso anticipato - - - - - - - -
- altri - - - - - - - -
3. Derivati finanziari - 1.321.880 17.803 17.803 961.367 324.907 - -
3.1 Con titolo sottostante - - - - - - - -
- Opzioni - - - - - - - -
+ Posizioni lunghe - - - - - - - -
+ Posizioni corte - - - - - - - -
- Altri derivati - - - - - - - -
+ Posizioni lunghe - - - - - - - -
+ Posizioni corte - - - - - - - -
3.2 Senza titolo sottostante - 1.321.880 17.803 17.803 961.367 324.907 - -
- Opzioni - - - - - - - -
+ Posizioni lunghe - - - - - - - -
+ Posizioni corte - - - - - - - -
- Altri derivati - 1.321.880 17.803 17.803 961.367 324.907 - -
+ Posizioni lunghe - 1.321.880 - - - - - -
+ Posizioni corte - - 17.803 17.803 961.367 324.907 - -
4. Altre operazioni fuori bilancio - 150.079 68.186 1.780 9.037 - - -
+ Posizioni lunghe - 38.208 68.186 - 8.147 - - -
+ Posizioni corte - 111.871 - 1.780 890 - - -

2. Portafoglio bancario: modelli interni e altre metodologie di analisi della sensitività

Nell'ambito del Gruppo viene utilizzata una procedura di Asset & Liability Management allo scopo di misurare, con frequenza mensile, gli impatti ("sensitivity") derivanti da variazioni della struttura dei tassi di interesse sul valore economico del patrimonio relativamente al portafoglio bancario.

Per quanto concerne il margine finanziario atteso, il sistema di ALM ne stima la variazione su un orizzonte temporale annuale nell'ipotesi di shock deterministico delle curve dei tassi (aumento/diminuzione in punti base applicati a tutte le curve dei tassi come variazione istantanea, unica e parallela), nonché di shock di adeguamento dei tassi forward impliciti nei tassi di mercato a contante o shock frutto di previsioni che riflettono scenari alternativi. Le stime sono condotte sotto l'ipotesi di invarianza della struttura patrimoniale in termini di insieme di attività e passività e relative caratteristiche finanziarie (tassi, spread, duration).

Relativamente al valore economico del patrimonio viene applicata la medesima metodologia di variazione della curva dei tassi, misurando la differenza riscontrata nel valore attuale di tutte le operazioni e confrontando queste variazioni con il valore dei Fondi Propri.

A fronte di uno scenario di mercato caratterizzato dalla persistenza di tassi prossimi allo zero e negativi sulle scadenze di breve termine, ai fini delle analisi di sensitivity le metriche di misurazione del rischio sono monitorate applicando un floor allo sviluppo dei tassi futuri utilizzati per il calcolo.

Nella tabella seguente si riporta l'esposizione al rischio di tasso di interesse alla fine dell'esercizio 2019 secondo le misure di rischio gestionali.

esercizio 2019 esercizio 2018
Indici di rischiosità (%) 31
dicembre
media Massimo minimo 31 dicembre media
Per shift + 100 bp
Margine finanziario a rischio/
Margine finanziario 11,6% 18,9% 21,0% 11,6% 20,4% 19,9%
Per shift - 100 bp (floor EBA)
Margine finanziario a rischio/
Margine finanziario -8,0% -9,4% -6,0% -11,6% -11,7% -16,4%
Per shift + 100 bp
Valore economico a rischio/
Valore economico del capitale -0,8% -0,4% 1,7% -1,9% 0,0% -1,9%
Per shift - 100 bp (floor EBA)
Valore economico a rischio /
Valore economico del capitale -0,5% -2,3% -0,1% -5,5% -2,1% -0,5%

2.3 Rischio di cambio

INFORMAZIONI DI NATURA QUALITATIVA

Per le informazioni di natura qualitativa sulla misurazione e sulle attività di copertura del rischio di cambio si rimanda alla Parte E della nota integrativa consolidata.

INFORMAZIONI DI NATURA QUANTITATIVA

Voci Valute USD JPY CHF GBP CAD ALTRE VALUTE A. Attività finanziarie 4.394.728 18.421 124.425 32.392 6.511 42.126 A.1 Titoli di debito 3.283.802 21.385 10.919 A.2 Titoli di capitale 117.749 1 2 145 A.3 Finanziamenti a banche 66.351 16.149 65.817 7.536 2.468 23.906 A.4 Finanziamenti a clientela 926.826 2.271 15.501 24.856 4.043 7.156 A.5 Altre attività finanziarie 21.720 B. Altre attività 43.172 6.878 28.676 15.538 6.187 13.734 C. Passività finanziarie 3.937.024 7.059 29.695 60.649 29.394 15.205 C.1 Debiti verso banche 3.217.465 3.786 12.791 27.293 7.847 6.025 C.2 Debiti verso clientela 719.559 3.273 16.904 33.356 21.547 9.180 C.3 Titoli di debito C.4 Altre passività finanziarie D. Altre passività 26.997 595 757 1.171 150 1.522 E. Derivati finanziari - Opzioni + Posizioni lunghe 121.330 1.038 11.166 686 426 + Posizioni corte 121.330 1.038 11.166 686 426 - Altri derivati + Posizioni lunghe 27.158.440 287.254 53.349 66.062 39.236 58.793 + Posizioni corte 27.603.841 304.882 199.993 54.659 23.299 96.882 Totale attività 31.717.670 313.591 206.450 125.158 52.620 115.079 Totale passività 31.689.192 313.574 230.445 127.645 53.529 114.035 Sbilancio (+/-) 28.478 17 (23.995) (2.487) (909) 1.044

1. Distribuzione per valuta di denominazione delle attività, delle passività e dei derivati

2. Modelli interni ed altre metodologie per l'analisi di sensitività

La gestione del rischio di cambio è accentrata presso l'Unità Forex & Commodities per Banca Akros. L'esposizione complessiva per Banca Akros al 31.12.2019, sommando tutte le posizioni a tassi di cambio contro Euro, risulta essere intorno a 3 milioni di euro, concentrata nelle divise USD (Dollaro Americano), GBP (Sterlina Inglese), JPY (Yen Giapponese) e CHF (Franco Svizzero).

Relativamente ai metodi di misurazione e controllo del rischio di cambio generato dal portafoglio di negoziazione, si rimanda alla metodologia descritta nella sezione "Rischio di tasso di interesse e rischio di prezzo - Portafoglio di negoziazione di vigilanza".

Con riferimento al calcolo dei requisiti patrimoniali, nel corso del 2019 è stata ottenuta da parte dell'Autorità di Vigilanza l'autorizzazione per l'estensione al rischio di cambio del portafoglio di negoziazione del modello interno sui rischi di mercato. Tale autorizzazione era subordinata alla risoluzione di uno specifico Finding (Obligation 19) evidenziato dall'autorità di Vigilanza a seguito dell'ispezione TRIM (Target Review Internal Model).

A far data dalla risoluzione del finding citato, il rischio cambio del portafoglio di negoziazione è pertanto ricompreso nell'ambito dei rischi inclusi nel modello interno validato ai fini del calcolo dei requisiti patrimoniali.

Si ricorda che nel 2019 è inoltre stata presentata la richiesta di estensione del modello interno al rischio cambio del Banking Book . Al 31.12.2019 non si rileva esposizione del Banking Book di Banca Akros al rischio cambio.

Sezione 3 - Gli strumenti derivati e le politiche di copertura

3.1 Gli strumenti derivati di negoziazione

A. DERIVATI FINANZIARI

INFORMAZIONI DI NATURA QUALITATIVA

Per quanto riguarda l'informativa circa i processi di validazione e controllo dell'operatività in strumenti finanziari derivati si rimanda al medesimo paragrafo della parte E della nota integrativa consolidata.

A.1 Derivati finanziari di negoziazione: valori nozionali di fine periodo

Totale 31/12/2019 Totale 31/12/2018
Attività Over the counter Over the counter
sottostanti/Tipologie
derivati
Senza controparti centrali Mercati
organizzati
Senza controparti centrali Mercati
Controparti
centrali
Con accordi di
compensazione
Senza
accordi di
compensazione
Controparti
centrali
Con accordi di
compensazione
Senza
accordi di
compensazione
organizzati
1. Titoli di debito e tassi
d'interesse
638.466 22.951.407 8.825.352 882.700 1.479.214 19.766.851 9.143.589 946.500
a) Opzioni - 12.318.425 1.676.822 151.500 - 10.831.225 1.648.581 175.000
b) Swap 638.466 10.632.982 7.148.530 - 1.479.214 8.935.626 7.495.008 -
c) Forward - - - - - - - -
d) Futures - - - 731.200 - - - 771.500
e) Altri - - - - - - - -
2. Titoli di capitale e indici
azionari
- - - 58.636 - 8.500 2.304 17.656
a) Opzioni - - - 43.543 - 8.500 2.304 12.513
b) Swap - - - - - - - -
c) Forward - - - - - - - -
d) Futures - - - 15.093 - - - 5.143
e) Altri - - - - - - - -
3. Valute e oro - 53.579.005 665.695 - - 20.173.677 832.061 -
a) Opzioni - 200.050 200.050 - - 235.723 235.723 -
b) Swap - - - - - - - -
c) Forward - 53.378.955 465.645 - - 19.937.954 596.338 -
d) Futures - - - - - - - -
e) Altri - - - - - - - -
4. Merci - - - - - - - -
5. Altri - - - - - - - -
Totale 638.466 76.530.412 9.491.047 941.336 1.479.214 39.949.028 9.977.954 964.156

A.2 Derivati finanziari di negoziazione: fair value lordo positivo e negativo - ripartizione per prodotti

Totale 31/12/2019 Totale 31/12/2018
Tipologie derivati Over the counter Mercati
Senza controparti centrali Senza controparti centrali Mercati
Controparti
centrali
Con accordi di
compensazione
Senza
accordi di
compensazione
organizzati Controparti
centrali
Con accordi di
compensazione
Senza
accordi di
compensazione
organizzati
1. Fair value positivo
a) Opzioni - 72.486 14.544 402 - 32.992 12.735 177
b) Interest rate swap 1.234 70.068 182.407 - 5.125 52.950 154.114 -
c) Cross currency swap - - - - - - - -
d) Equity swap - - - - - - - -
e) Forward - 416.962 3.205 - - 290.587 6.911 -
f) Futures - - - - - - - -
g) Altri - - - - - - - -
Totale 1.234 559.516 200.156 402 5.125 376.529 173.760 177
2. Fair value negativo
a) Opzioni - 61.134 2.773 465 - 46.194 7.802 129
b) Interest rate swap 5.129 234.952 25.954 - 14.687 205.366 249 -
c) Cross currency swap - - - - - - - -
d) Equity swap - - - - - - - -
e) Forward - 382.438 1.783 - - 250.038 7.012 -
f) Futures - - - - - - - -
g) Altri - - - - - - - -
Totale 5.129 678.524 30.510 465 14.687 501.598 15.063 129

A.3 Derivati finanziari di negoziazione OTC: valori nozionali, fair value lordo positivo e negativo per controparti

Attività sottostanti Controparti
centrali
Banche Altre società
finanziarie
Altri soggetti
Contratti non rientranti in accordi di compensazione
1) Titoli di debito e tassi d'interesse
- valore nozionale X - 294.219 8.531.133
- fair value positivo X - 1.671 194.010
- fair value negativo X - 40 26.909
2) Titoli di capitale e indici azionari
- valore nozionale X - - -
- fair value positivo X - - -
- fair value negativo X - - -
3) Valute e oro
- valore nozionale X 169.428 - 496.267
- fair value positivo X 492 - 3.983
- fair value negativo X 504 - 3.057
4) Merci
- valore nozionale X - - -
- fair value positivo X - - -
- fair value negativo X - - -
5) Altri
- valore nozionale X - - -
- fair value positivo X - - -
- fair value negativo X - - -
Contratti rientranti in accordi di compensazione
1) Titoli di debito e tassi d'interesse
- valore nozionale 638.466 21.131.825 842.779 976.803
- fair value positivo 1.234 103.111 14.896 22.762
- fair value negativo 5.129 293.217 1.273 323
2) Titoli di capitale e indici azionari -
- valore nozionale - - - -
- fair value positivo - - - -
- fair value negativo - - - -
3) Valute e oro -
- valore nozionale - 48.728.986 4.850.019 -
- fair value positivo - 377.576 41.171 -
- fair value negativo - 354.753 28.958 -
4) Merci -
- valore nozionale - - - -
- fair value positivo - - - -
- fair value negativo - - - -
5) Altri - - - -
- valore nozionale - - - -
- fair value positivo - - - -
- fair value negativo - - - -

A.4 Vita residua dei derivati finanziari di negoziazione OTC: valori nozionali

Sottostanti/Vita residua Fino ad 1 anno Oltre 1 anno e
fino a 5 anni
Oltre 5 anni Totale
A.1 Derivati finanziari su titoli di debito e tassi di interesse 13.660.328 13.103.905 5.650.992 32.415.225
A.2 Derivati finanziari su titoli di capitale ed indici azionari - - - -
A.3 Derivati finanziari su valute e oro 54.129.823 114.877 - 54.244.700
A.4 Derivati finanziari su merci - - - -
A.5 Altri derivati finanziari - - - -
Totale 31/12/2019 67.790.151 13.218.782 5.650.992 86.659.925
Totale 31/12/2018 32.389.950 12.997.030 6.019.216 51.406.196

B. DERIVATI CREDITIZI

B.1 Derivati creditizi di negoziazione: valori nozionali di fine periodo

Derivati di negoziazione
Categorie di operazioni su un singolo
soggetto
su più soggetti
(basket)
1. Acquisti di protezione
a) Credit default products - 30.000
b) Credit spread products - -
c) Total rate of return swap - -
d) Altri - -
Totale 31/12/2019 - 30.000
Totale 31/12/2018 125.000 -
2. Vendite di protezione
a) Credit default products - -
b) Credit spread products - -
c) Total rate of return swap - -
d) Altri - -
Totale 31/12/2019 - -
Totale 31/12/2018 - -

B.2 Derivati creditizi di negoziazione: fair value lordo positivo e negativo - ripartizione per prodotti

Tipologie derivati Totale
31/12/2019
Totale
31/12/2018
1. Fair value positivo
a) Credit default products - 857
b) Credit spread products - -
c) Total rate of return swap - -
d) Altri - -
Totale - 857
2. Fair value negativo
a) Credit default products 744 -
b) Credit spread products - -
c) Total rate of return swap - -
d) Altri - -
Totale 744 -
Controparti
centrali
Banche Altre società
finanziarie
Altri
soggetti
Contratti non rientranti in accordi di compensazione
1) Acquisto protezione
− valore nozionale X - - -
− fair value positivo X - - -
− fair value negativo X - - -
2) Vendita protezione
− valore nozionale X - - -
− fair value positivo X - - -
− fair value negativo X - - -
Contratti rientranti in accordi di compensazione
1) Acquisto protezione
− valore nozionale 30.000 - - -
− fair value positivo - - - -
− fair value negativo 744 - - -
2) Vendita protezione
− valore nozionale - - - -
− fair value positivo - - - -
− fair value negativo - - - -

B.3 Derivati creditizi di negoziazione OTC: valori nozionali, fair value lordo positivo e negativo per controparti

B.4 Vita residua dei derivati creditizi di negoziazione OTC: valori nozionali

Sottostanti/Vita residua Fino ad 1
anno
Oltre 1 anno
e fino a 5
anni
Oltre 5 anni Totale
1. Vendita di protezione - - - -
2. Acquisto di protezione - 30.000 - 30.000
Totale 31/12/2019 - 30.000 - 30.000
Totale 31/12/2018 - 125.000 - 125.000

B.5 Derivati creditizi connessi con la fair value option: variazioni annue

Alla data di bilancio non sono presenti derivati creditizi della fattispecie.

3.2 Le coperture contabili

INFORMAZIONI DI NATURA QUALITATIVA

Per le informazioni di natura qualitativa sulle attività di copertura si rimanda alla Parte E della nota integrativa consolidata.

INFORMAZIONI DI NATURA QUANTITATIVA

A. DERIVATI FINANZIARI DI COPERTURA

A.1 Derivati finanziari di copertura: valori nozionali di fine periodo

Totale 31/12/2019 Totale 31/12/2018
Attività Over the counter Over the counter
sottostanti/Tipologi Senza controparti centrali Mercati Senza controparti centrali Mercati
e derivati Controparti
centrali
Con accordi di
compensazione
Senza
accordi di
compensazione
organizzati Controparti
centrali
Con accordi di
compensazione
Senza
accordi di
compensazione
organizzati
1. Titoli di debito e tassi
d'interesse
13.314.254 7.820.480 - - 9.761.410 9.942.882 - -
a) Opzioni - 206.898 - - - 5.177 - -
b) Swap 13.314.254 7.228.952 - - 9.761.410 9.937.705 - -
c) Forward - 384.630 - - - - - -
d) Futures - - - - - - - -
e) Altri - - - - - - - -
2. Titoli di capitale e
indici azionari
- - - - - - - -
a) Opzioni - - - - - - - -
b) Swap - - - - - - - -
c) Forward - - - - - - - -
d) Futures - - - - - - - -
e) Altri - - - - - - - -
3. Valute e oro - - - - - - - -
a) Opzioni - - - - - - - -
b) Swap - - - - - - - -
c) Forward - - - - - - - -
d) Futures - - - - - - - -
e) Altri - - - - - - - -
4. Merci - - - - - - - -
5. Altri - - - - - - - -
Totale 13.314.254 7.820.480 - - 9.761.410 9.942.882 - -

A.2 Derivati finanziari di copertura: fair value lordo positivo e negativo - ripartizione per prodotti

Fair value positivo e negativo Variazione del valore usato per calcolare
l'efficacia della copertura
Totale 31/12/2019 Totale 31/12/2018
Tipologie derivati Over the counter Over the counter Totale Totale
Controparti Senza controparti centrali Mercati organizzati Senza controparti centrali organizzati
Mercati
31/12/2019 31/12/2018
centrali compensazione
Con accordi di
di compensazione
Senza accordi
Controparti centrali compensazione
Con accordi di
compensazione
Senza accordi di
Fair value positivo
a) Opzioni - - -
-
- - - - - -
b) Interest rate swap 78.885 82.186 -
-
31.521 149.899 - - - -
c) Cross currency swap - - -
-
- - - - - -
d) Equity swap - - -
-
- - - - - -
e) Forward - 2.844 -
-
- - - - - -
f) Futures - - -
-
- - - - - -
g) Altri - - -
-
- - - - - -
Totale 78.885 85.030 -
-
31.521 149.899 - - - -
Fair value negativo
a) Opzioni - 286 -
-
- 193 - - - -
b) Interest rate swap 199.196 431.765 -
-
89.590 663.653 - - - -
c) Cross currency swap - - -
-
- - - - - -
d) Equity swap - - -
-
- - - - - -

e) Forward - 129

f) Futures - -

g) Altri - -

Totale 199.196 432.180

-

-

-

-

-

-

-

-

  • -

  • -

  • -

89.590 663.846

-

-

-

-

-

-

-

-

-

-

-

-

-

-

-

-

A.3 Derivati finanziari di copertura OTC: valori nozionali, fair value lordo positivo e negativo per controparti

Attività sottostanti Controparti
centrali
Banche Altre società
finanziarie
Altri soggetti
Contratti non rientranti in accordi di
compensazione
1) Titoli di debito e tassi d'interesse
- valore nozionale X - - -
- fair value positivo X - - -
- fair value negativo X - - -
2) Titoli di capitale e indici azionari
- valore nozionale X - - -
- fair value positivo X - - -
- fair value negativo X - - -
3) Valute e oro
- valore nozionale X - - -
- fair value positivo X - - -
- fair value negativo X - - -
4) Merci
- valore nozionale X - - -
- fair value positivo X - - -
- fair value negativo X - - -
5) Altri
- valore nozionale X - - -
- fair value positivo X - - -
- fair value negativo X - - -
Contratti rientranti in accordi di compensazione
1) Titoli di debito e tassi d'interesse
- valore nozionale 13.314.254 7.345.480 475.000 -
- fair value positivo 78.885 85.030 - -
- fair value negativo 199.196 367.136 65.044 -
2) Titoli di capitale e indici azionari
- valore nozionale - - - -
- fair value positivo - - - -
- fair value negativo - - - -
3) Valute e oro
- valore nozionale - - - -
- fair value positivo - - - -
- fair value negativo - - - -
4) Merci
- valore nozionale - - - -
- fair value positivo - - - -
- fair value negativo - - - -
5) Altri
- valore nozionale - - - -
- fair value positivo - - - -
- fair value negativo - - - -

A.4 Vita residua dei derivati finanziari di copertura OTC: valori nozionali

Sottostanti/Vita residua Fino ad 1 anno Oltre 1 anno e
fino a 5 anni
Oltre 5 anni Totale
A.1 Derivati finanziari su titoli di debito e tassi di interesse 4.272.508 9.682.771 7.179.455 21.134.734
A.2 Derivati finanziari su titoli di capitale e indici azionari - - - -
A.3 Derivati finanziari su valute ed oro - - - -
A.4 Derivati finanziari su merci - - - -
A.5 Altri derivati finanziari - - - -
Totale 31/12/2019 4.272.508 9.682.771 7.179.455 21.134.734
Totale 31/12/2018 2.679.003 10.693.627 6.331.662 19.704.292

B. Derivati creditizi di copertura

B.1 Derivati creditizi di copertura: valori nozionali di fine periodo

Alla data di bilancio non sono presenti derivati creditizi della fattispecie.

B.2 Derivati creditizi di copertura: fair value lordo positivo e negativo - ripartizione per prodotti

Alla data di bilancio non sono presenti derivati creditizi della fattispecie.

B.3 Derivati creditizi di copertura OTC: valori nozionali, fair value lordo positivo e negativo per controparti

Alla data di bilancio non sono presenti derivati creditizi della fattispecie.

B.4 Vita residua dei derivati creditizi di copertura OTC: valori nozionali

Alla data di bilancio non sono presenti derivati creditizi della fattispecie.

C. Strumenti non derivati di copertura

C.1 Strumenti di copertura diversi dai derivati: ripartizione per portafoglio contabile e tipologia di copertura

Alla data di bilancio non sono presenti strumenti di copertura diversi dai derivati.

D. Strumenti coperti

D.1 Coperture del fair value

Coperture Coperture specifiche
Coperture
specifiche:
valore di
bilancio
specifiche -
posizioni nette:
valore di bilancio
delle attività o
passività (prima
della
compensazione)
Variazioni
cumulate di
fair value
dello
strumento
coperto
Cessazione
della
copertura:
variazioni
cumulate
residue del
fair value
Variazioni del
valore usato
per rilevare
l'inefficacia
della
copertura
Coperture
generiche:
Valore di
bilancio
A. Attività
1. Attività finanziarie valutate al fair value
con impatto sulla redditività complessiva -
copertura di:
4.595.603 - 180.746 - - -
1.1 Titoli di debito e tassi d'interesse 4.595.603 - 180.746 - - x
1.2 Titoli di capitale e indici azionari - - - - - x
1.3 Valute e oro - - - - - x
1.4 Crediti - - - - - x
1.5 Altri - - - - - x
2. Attività finanziarie valutate al costo
ammortizzato - copertura di:
4.758.332 - 122.335 - - 22.923
1.1 Titoli di debito e tassi d'interesse 4.758.332 - 122.335 - - x
1.2 Titoli di capitale e indici azionari - - - - - x
1.3 Valute e oro - - - - - x
1.4 Crediti - - - - - x
1.5 Altri - - - - - x
Totale 31/12/2019 9.353.935 - 303.081 - - 22.923
Totale 31/12/2018 7.795.706 - 327.995 - - 34.732
B. Passività
1. Passività finanziarie valutate al costo
ammortizzato - copertura di:
4.880.397 - 4.579 - - 49.355
1.1 Titoli di debito e tassi d'interesse 4.880.397 - 4.579 - - x
1.2 Valute e oro - - - - - x
1.3 Altri - - - - - x
Totale 31/12/2019 4.880.397 - 4.579 - - 49.355
Totale 31/12/2018 5.755.091 - 26.369 - - 32.340

D.2 Copertura dei flussi finanziari e degli investimenti esteri

Variazione del
valore usato per
rilevare l'inefficacia
della copertura
Riserve da
copertura
Cessazione della
copertura: valore
residuo delle
riserve di copertura
A. Copertura di flussi finanziari
1. Attività - 6.905
1.1 Titoli di debito e tassi d'interesse - 6.905 -
1.2 Titoli di capitale e indici azionari - - -
1.3 Valute e oro - - -
1.4 Crediti - -
1.5 Altri - - -
2. Passività - - -
1.1 Titoli di debito e tassi d'interesse - - -
1.2 Valute e oro - - -
1.3 Altri - - -
Totale (A) 31/12/2019 - (6.905) -
Totale (A) 31/12/2018 - (7.034) -
B. Copertura degli investimenti esteri X - -
Totale (A+B) 31/12/2019 - (6.905) -
Totale (A+B) 31/12/2018 - (7.034) -

E. Effetti delle operazioni di copertura a patrimonio netto

E.1 Riconciliazione delle componenti di patrimonio netto

Riserva da copertura dei flussi finanziari Riserva da copertura di investimenti esteri
Titoli di debito
d'interesse
e tassi
indici azionari
capitale e
Titoli di
Valute e oro Crediti Altri Titoli di debito
d'interesse
e tassi
indici azionari
capitale e
Titoli di
Valute e oro Crediti Altri
Esistenze iniziali (7.034) - - - -
-
- - - -
Variazioni di fair value (quota efficace) 193 - - - -
-
- - - -
Rigiri a conto economico - - - - -
-
- - - -
di cui: transazioni future non più attese - - - - X
-
X X X X
Altre variazioni (64) - - - -
-
- - - -
di cui: trasferimenti al valore contabile iniziale
degli strumenti di coperti
- - - - X
-
X X X X
Rimanenze finali (6.905) - - - -
-
- - - -

3.3 Altre informazioni sugli strumenti derivati di negoziazione e di copertura

A. DERIVATI FINANZIARI E CREDITIZI

A.1 Derivati finanziari e creditizi OTC: fair value netti per controparti

Controparti
centrali
Banche Altre società
finanziarie
Altri soggetti
A. Derivati finanziari
1) Titoli di debito e tassi d'interesse
- valore nozionale 13.952.720 28.477.306 1.317.779 976.803
- fair value netto positivo - 5.565 13.739 22.759
- fair value netto negativo 124.206 477.775 65.161 320
2) Titoli di capitale e indici azionari
- valore nozionale - - - -
- fair value netto positivo - - - -
- fair value netto negativo - - - -
3) Valute e oro
- valore nozionale - 48.728.986 4.850.019 -
- fair value netto positivo - 64.135 15.901 -
- fair value netto negativo - 41.313 3.689 -
4) Merci
- valore nozionale - - - -
- fair value netto positivo - - - -
- fair value netto negativo - - - -
5) Altri
- valore nozionale - - - -
- fair value netto positivo - - - -
- fair value netto negativo - - - -
B. Derivati creditizi
1) Acquisto protezione
- valore nozionale 30.000 - - -
- fair value netto positivo - - - -
- fair value netto negativo 744 - - -
2) Vendita protezione
- valore nozionale - - - -
- fair value netto positivo - - - -
- fair value netto negativo - - - -

Sezione 4 – Rischio di liquidità

INFORMAZIONI DI NATURA QUALITATIVA

Per le informazioni di natura qualitativa si rinvia a quanto esposto nella Parte E della nota integrativa consolidata.

______________________________________________________________________________________________________________ NOTA INTEGRATIVA DELL'IMPRESA 731

INFORMAZIONI DI NATURA QUANTITATIVA

1. Distribuzione temporale per durata residua contrattuale delle attività e passività finanziarie. Valuta di denominazione: EURO

Voci/ Scaglioni temporali A vista Da oltre 1
giorno a 7
giorni
Da oltre 7
giorni a 15
giorni
Da oltre 15
giorni a 1
mese
Da oltre 1
mese fino 3
mesi
Da oltre 3
mesi fino a 6
mesi
Da oltre 6
mesi fino a 1
anno
Da oltre 1
anno fino a 5
anni
Oltre 5 anni Durata
Indeterminata
A. Attività per cassa 28.222.967 127.872 854.123 1.514.623 3.062.423 4.761.671 8.621.955 43.986.204 45.425.938 6.778.339
A.1 Titoli di Stato 66.524 5 - - - - 500.000 9.679.620 11.642.942 -
A.2 Altri titoli di debito 32.493 - 113.100 49.046 69.501 4.479 267.844 1.847.541 4.381.869 11
A.3 Quote OICR 487.069 - - - - - - - - -
A.4 Finanziamenti 27.636.881 127.867 741.023 1.465.577 2.992.922 4.757.192 7.854.111 32.459.043 29.401.127 6.778.328
- Banche 1.402.611 3.818 559.611 296.562 204.121 245.438 61.268 462.100 9.354 6.544.572
- Clientela 26.234.270 124.049 181.412 1.169.015 2.788.801 4.511.754 7.792.843 31.996.943 29.391.773 233.756
B. Passività per cassa 86.758.227 8.142.771 435.216 365.035 1.688.173 11.136.032 8.544.678 20.351.855 5.894.874 104.950
B.1 Depositi e conti correnti 85.813.250 23.782 28.587 79.498 560.061 346.240 449.290 157.471 - -
- Banche 2.517.316 - - 26.926 29.010 8.007 12.035 - - -
- Clientela 83.295.934 23.782 28.587 52.572 531.051 338.233 437.255 157.471 - -
B.2 Titoli di debito 154.514 3.630 2.092 47.420 274.877 559.653 2.907.754 13.201.547 4.389.060 104.950
B.3 Altre passività 790.463 8.115.359 404.537 238.117 853.235 10.230.139 5.187.634 6.992.837 1.505.814 -
C. Operazioni fuori bilancio
C.1 Derivati finanziari con scambio di capitale
- Posizioni lunghe 120 1.163.573 916.806 1.724.438 7.306.266 9.923.792 6.857.604 15.103 40.000 -
- Posizioni corte 135 880.021 787.558 1.707.418 6.561.458 9.804.725 7.067.077 96.831 365.000 -
C.2 Derivati finanziari senza scambio di capitale
- Posizioni lunghe 260.475 - 35 9.696 40.252 27.395 75.112 - - -
- Posizioni corte 278.298 100 371 2.347 6.708 27.408 82.401 - - -
C.3 Depositi e finanziamenti da ricevere
- Posizioni lunghe 8.660.914 - - - - - - - - -
- Posizioni corte - 8.660.914 - - - - - - - -
C.4 Impegni a erogare fondi
- Posizioni lunghe - 1.975.426 - - - - - - - -
- Posizioni corte 1.975.426 - - - - - - - - -
C.5 Garanzie finanziarie rilasciate 146.655 551 109 1.391 3.608 16.200 23.383 215.190 121.919 -
C.6 Garanzie finanziarie ricevute - - - - - - - - - -
C.7 Derivati creditizi con scambio di capitale
- Posizioni lunghe - - - - - - - - - -
- Posizioni corte - - - - - - - - - -
C.8 Derivati creditizi senza scambio di capitale
- Posizioni lunghe - - - - - - - - - -
- Posizioni corte 744 - - - - - - - - -
NOTA INTEGRATIVA DELL'IMPRESA ____________________
732
minazione: ALTRE VALUTE
mporale per durata residua contrattuale delle attività e passività finanziarie. Valuta di deno
2. Distribuzione te
Voci/ Scaglioni temporali A vista Da oltre 1
giorno a 7
giorni
Da oltre 7
giorni a 15
giorni
Da oltre 15
giorni a 1
mese
Da oltre 1
mese fino 3
mesi
Da oltre 3
mesi fino a 6
mesi
Da oltre 6
mesi fino a 1
anno
Da oltre 1
anno fino a 5
anni
Oltre 5 anni Durata
Indeterminata
A. Attività per cassa 368.026 63.740 76.518 239.423 271.217 264.273 213.707 2.571.478 553.458 1.328
A.1 Titoli di Stato - - - - - - - - - -
A.2 Altri titoli di debito 13.896 - - 142.425 133.523 178.031 186.933 2.260.803 416.409 -
A.3 Quote OICR 112.617 - - - - - - - - -
A.4 Finanziamenti 241.513 63.740 76.518 96.998 137.694 86.242 26.774 310.675 137.049 1.328
- Banche 95.208 29.891 46.779 9.055 373 75 560 298 63 -
- Clientela 146.305 33.849 29.739 87.943 137.321 86.167 26.214 310.377 136.986 1.328
B. Passività per cassa 780.444 25.615 1.194.167 1.257.848 354.574 233.554 233.193 - - -
B.1 Depositi e conti correnti 762.651 25.615 30.242 74.434 7.316 10.200 8.258 - - -
- Banche 122.056 25.615 28.358 51.455 4.039 905 1.134 - - -
- Clientela 640.595 - 1.884 22.979 3.277 9.295 7.124 - - -
B.2 Titoli di debito - - - - - - - - - -
B.3 Altre passività 17.793 - 1.163.925 1.183.414 347.258 223.354 224.935 - - -
C. Operazioni fuori bilancio
C.1 Derivati finanziari con scambio di capitale
- Posizioni lunghe 134 1.041.344 801.260 1.736.961 6.935.785 9.963.678 7.219.839 98.780 - -
- Posizioni corte 118 1.372.937 918.041 1.630.208 7.434.857 10.040.753 7.005.768 15.516 - -
C.2 Derivati finanziari senza scambio di capitale
- Posizioni lunghe 1.441 - 1.555 395 1.406 5.984 10.518 - - -
- Posizioni corte 2.615 - - 713 4.486 2.077 6.039 - - -
C.3 Depositi e finanziamenti da ricevere
- Posizioni lunghe - 8.456 - - - - - - - -
- Posizioni corte - 5.786 - - - - 1.780 890 - -
C.4 Impegni a erogare fondi
- Posizioni lunghe - - - 26.781 2.970 68.186 - 8.147 - -
- Posizioni corte - 106.085 - - - - - - - -
C.5 Garanzie finanziarie rilasciate 6.616 - - 194 933 16.719 2.035 151 - -
C.6 Garanzie finanziarie ricevute - - - - - - - - - -
C.7 Derivati creditizi con scambio di capitale
- Posizioni lunghe - - - - - - - - - -
- Posizioni corte - - - - - - - - - -
C.8 Derivati creditizi senza scambio di capitale
- Posizioni lunghe - - - - - - - - - -
- Posizioni corte - - - - - - - - - -

Operazioni di auto-cartolarizzazione

Nella tabella seguente sono elencate le operazioni di auto-cartolarizzazione in essere al 31 dicembre 2019. Per le altre informazioni di natura qualitativa si rimanda a quanto esposto nella medesima sezione della parte E della nota integrativa consolidata.

Società Veicolo Originator Data emissione
titoli
Operazione Tipologia di
cartolarizzazione
Operazioni di auto-cartolarizzazione non cancellate dal bilancio
BPL Mortgages S.r.l. Banco BPM giugno 2014 BPL Mortgages 7 Mutui residenziali
e commerciali in bonis
BPL Mortgages S.r.l. Banco BPM dicembre 2012 BPL Mortgages 5 Mutui residenziali in bonis
Italfinance Securitization
Vehicle 2 S.r.l
Banco BPM gennaio 2009 ITA 11 Contratti leasing performing

Sezione 5 - Rischi operativi

Aspetti generali, processi di gestione e metodi di misurazione del rischio operativo

Per quanto concerne l'informativa circa gli aspetti qualitativi e quantitativi dei rischi operativi si rimanda alla Parte E della nota integrativa consolidata.

PARTE F - INFORMAZIONI SUL PATRIMONIO

Sezione 1 - Il patrimonio dell'impresa

A. INFORMAZIONI DI NATURA QUALITATIVA

Il patrimonio netto dell'impresa è costituito dalla sommatoria dei saldi delle seguenti voci del passivo patrimoniale:

  • Capitale sociale;
  • Sovrapprezzi di emissione;
  • Riserve;
  • Strumenti di capitale;
  • Riserve da valutazione;
  • Risultato dell'esercizio.

Il patrimonio netto comprensivo delle riserve da valutazione e del risultato di periodo, al 31 dicembre 2019 ammonta a 10.937,6 milioni.

L'incremento di 1.901 milioni rispetto al 31 dicembre 2018 è imputabile principalmente all'impatto positivo della redditività complessiva per 1.393,1 milioni nonché all'emissione, in data 11 aprile 2019, di uno strumento Additional Tier 1 per 298,1

B. INFORMAZIONI DI NATURA QUANTITATIVA

B.1 Patrimonio dell'impresa: composizione

Importo Importo
Voci/Valori 31/12/2019 31/12/2018
1. Capitale 7.100.000 7.100.000
2. Sovrapprezzi di emissione - -
3. Riserve 2.522.037 2.460.368
- di utili 1.741.199 1.893.084
a) legale 1.420.000 1.420.000
b) statutaria - -
c) azioni proprie 11.518 12.610
d) altre 309.681 460.474
- altre 780.838 567.284
4. Strumenti di capitale 298.112 -
5. (Azioni proprie) (11.518) (12.610)
6. Riserve da valutazione: 86.516 (359.576)
- Titoli di capitale designati al fair value con impatto sulla redditività complessiva (48.513) (167.168)
- Copertura su titoli di capitale designati al fair value con impatto sulla redditività complessiva - -
- Attività finanziarie (diverse dai titoli di capitale) valutate al fair value con impatto sulla
redditività complessiva
47.648 (125.254)
- Attività materiali 192.008 -
- Attività immateriali - -
- Copertura di investimenti esteri - -
- Copertura dei flussi finanziari (6.905) (7.034)
- Strumenti di copertura [elementi non designati] - -
- Differenze di cambio - -
- Attività non correnti e gruppi di attività in via di dismissione - -
- Passività finanziarie designate al fair value con impatto a conto economico (variazioni del
proprio merito creditizio) 3.292 9.875
- Utili (Perdite) attuariali relativi a piani previdenziali a benefici definiti (101.014) (69.995)
- Quota delle riserve da valutazione delle partecipazioni valutate a patrimonio netto - -
- Leggi speciali di rivalutazione - -
7. Utile (perdita) d'esercizio 942.476 (151.618)
Totale 10.937.623 9.036.564

B.2 Riserve da valutazione delle attività finanziarie valutate al fair value con impatto sulla redditività complessiva: composizione

Totale 31/12/2019 Totale 31/12/2018
Attività/Valori Riserva
positiva
Riserva
negativa
Riserva
positiva
Riserva
negativa
1. Titoli di debito 69.392 (21.744) 27.245 (152.499)
2. Titoli di capitale 79.611 (128.124) 27.117 (194.285)
3. Finanziamenti - - - -
Totale 149.003 (149.868) 54.362 (346.784)

B.3 Riserve da valutazione delle attività finanziarie valutate al fair value con impatto sulla redditività complessiva: variazioni annue

Titoli di debito Titoli di capitale Finanziamenti
1. Esistenze iniziali (125.254) (167.168) -
2. Variazioni positive 221.423 129.228 -
2.1 Incrementi di fair value 151.248 126.589 -
2.2 Rettifiche di valore per rischio di credito 1.317 X -
2.3 Rigiro a conto economico di riserve negative da realizzo 68.858 X -
2.4 Trasferimenti ad altre componenti di patrimonio netto (titoli di capitale) - 539 -
2.5 Altre variazioni - 2.100 -
3. Variazioni negative (48.521) (10.573) -
3.1 Riduzioni di fair value (22.675) (3.929) -
3.2 Riprese di valore per rischio di credito (5.302) - -
3.3 Rigiro a conto economico da riserve positive: da realizzo (20.544) X -
3.4 Trasferimenti ad altre componenti di patrimonio netto (titoli di capitale) - (3.792) -
3.5 Altre variazioni - (2.852) -
4. Rimanenze finali 47.648 (48.513) -

B.4 Riserve da valutazione relative a piani a benefici definiti: variazioni annue

31/12/2019
1. Esistenze iniziali (69.995)
2. Variazioni positive 15.351
2.1 Utili dovuti a modifiche delle ipotesi finanziarie 281
2.2 Altri utili attuariali 3.525
2.3 Altre variazioni 11.545
- di cui operazioni di aggregazione aziendale interne -
3. Variazioni negative (46.370)
3.1 Perdite dovute a modifiche delle ipotesi finanziarie (38.236)
3.2 Altre perdite attuariali (3.746)
3.3 Altre variazioni (4.388)
- di cui operazioni di aggregazione aziendale interne (3.389)
4. Rimanenze finali (101.014)

Sezione 2 – I fondi propri e i coefficienti di vigilanza

Si rinvia all'informativa sui fondi propri e sull'adeguatezza patrimoniale contenuta nel documento "Informativa da parte degli enti al pubblico (Pillar III)".

PARTE G - OPERAZIONI DI AGGREGAZIONE RIGUARDANTI IMPRESE O RAMI D'AZIENDA

Sezione 1 - Operazioni realizzate durante l'esercizio

Nell'ottica di razionalizzazione e semplificazione della struttura societaria del Gruppo nel corso del 2019 sono state effettuate tre operazioni di rilievo. In particolare in data 17 gennaio 2019 è stato stipulato l'atto di fusione per incorporazione delle controllate Società Gestione Servizi BP S.C.p.a. e BP Property Management S.C.r.l. in Banco BPM S.p.A. Gli effetti civilistici della fusione hanno decorrenza l'11 febbraio 2019, mentre gli effetti contabili e fiscali sono anticipati al 1° gennaio 2019.

In data 28 giugno 2019 è stato altresì autorizzato dalla Banca Centrale Europea il progetto di fusione per incorporazione di Holding di Partecipazioni Finanziarie Banco Popolare S.p.A. nel Banco BPM S.p.A. con effetti contabili e fiscali anticipati al 1° gennaio 2019.

Per tali operazioni, l'applicazione del principio della continuità dei valori ha determinato l'inclusione di tutti i saldi dei conti patrimoniali delle società incorporate in Banco BPM S.p.A. a partire dalla data di efficacia della fusione. Gli effetti delle operazioni di gestione compiute nell'esercizio 2019 dalle società incorporate sono stati rilevati come se fossero state realizzate da Banco BPM S.p.A. Si è inoltre proceduto ad eliminare i crediti e i debiti reciproci, i costi e i ricavi scaturenti dalle operazioni compiute nell'esercizio tra incorporante e incorporate.

Si è inoltre proceduto ad eliminare il valore contabile di carico delle partecipazioni nel bilancio di Banco BPM S.p.A. e i saldi di patrimonio netto delle incorporate.

Effetti delle fusioni sul Patrimonio Netto di Banco BPM S.p.A.
(milioni di euro)
Valore di carico di Società Gestione Servizi BP S.C.p.a. in Banco BPM S.p.A. (a) 120,4
Patrimonio Netto di Società Gestione Servizi BP S.C.p.a. (b) 126,2
Valore di carico di BP Property Management S.C.r.l. in Banco BPM S.p.A. (c) 34,2
Patrimonio Netto di BP Property Management S.C.r.l. (d) 35,2
Valore di carico di Partecipazioni Finanziarie Banco Popolare S.p.A. in Banco BPM S.p.A. (e) 633,8
Patrimonio Netto di Partecipazioni Finanziarie Banco Popolare S.p.A (f) 833,7
Avanzo da annullamento (a)+(c)+(e)-(b)-(d)-(f) (206,7)

Sezione 2 – Operazioni realizzate dopo la chiusura dell'esercizio

Dopo la chiusura dell'esercizio non si sono realizzate operazioni di aggregazione aziendale.

Sezione 3 – Rettifiche retrospettive

Non è risultato necessario rilevare alcuna rettifica retrospettiva.

PARTE H - OPERAZIONI CON PARTI CORRELATE

1. Informazioni sui compensi dei dirigenti con responsabilità strategica

Le informazioni sui compensi, sulle stock options e stock grant e sui possessi azionari ed obbligazionari dei consiglieri e dei dirigenti con responsabilità strategiche sono incluse nella "Relazione sulla Remunerazione", redatta ai sensi delle Disposizioni di Vigilanza della Banca d'Italia (Circolare n. 285/2013, 25° aggiornamento, Parte Prima, Titolo IV, Capitolo 2 "Politiche e prassi di remunerazione e incentivazione"), dell'art. 123-ter, Decreto Legislativo 58/1998 e successive modificazioni e dell'art. 84-quater del Regolamento Emittenti (delibera Consob n.11971/1999 e successive modificazioni).

Retribuzione dei consiglieri, dei sindaci e dei dirigenti con responsabilità strategiche

Di seguito viene riportata l'informativa relativa ai compensi dei consiglieri e sindaci (Consiglio di Amministrazione e Collegio Sindacale) e dei dirigenti con responsabilità strategiche del 2019.

2019
Totale retribuzione lorda 12.318
di cui:
Amministratori e Sindaci 4.070
Dipendenti 8.248
Benefici a breve termine (es. autovettura, alloggio, polizza infortuni, assistenza sanitaria)(*) 87
Benefici successivi al rapporto di lavoro (es. fondo pensioni, sistema integrativo previdenziale)(*) 122
Benefici a lungo termine (eventuale) -
Indennità per la cessazione del rapporto di lavoro (es. trattamento di fine rapporto, altre indennità) -
Pagamenti in azioni (stock option / stock grant, pagamento di premi in azioni) -

(*) Il valore rappresenta l'imponibile fiscale dei benefici

2. Informazioni sulle transazioni con parti correlate

Banco BPM ha adottato una "Norma di processo per la gestione delle parti correlate IAS 24". Tale "Norma di processo", che è valida per lo stesso Banco BPM e per tutte le società del Gruppo, definisce i seguenti criteri operativi per l'identificazione delle parti correlate:

Società controllate: le società controllate da parte di Banco BPM, in via diretta ed indiretta, ed oggetto di consolidamento integrale, ai sensi del principio contabile IFRS 10. Trattasi, in particolare, del perimetro indicato nella tabella "Partecipazioni in società controllate in via esclusiva" riportata nella Nota Integrativa del bilancio consolidato in corrispondenza della Sezione 3 – Area e metodi di consolidamento contenuta nella "Parte A – Politiche contabili";

Società soggette ad influenza notevole e a controllo congiunto ed eventuali loro controllate: le società sulle quali Banco BPM o le Entità Controllate esercitano influenza notevole, ai sensi del principio contabile IAS 28 e le società sulle quali Banco BPM o le Entità Controllate esercitato un controllo congiunto, ai sensi del principio contabile IFRS 11; trattasi, in particolare, delle "Imprese sottoposte a influenza notevole" e delle "Imprese controllate in modo congiunto" indicate nella Sezione 10 "Le partecipazioni" della Nota Integrativa del bilancio consolidato in corrispondenza della "Parte B – Attivo";

Dirigenti con responsabilità strategiche: sono qualificati come tali oltre ai componenti del Consiglio di Amministrazione, i componenti effettivi del Collegio Sindacale, il Direttore Generale e i Condirettori Generali di Banco BPM e delle società del Gruppo, i vertici operativi e direttivi di Banco BPM, individuati da apposita determinazione consiliare, il Dirigente preposto alla redazione dei documenti contabili societari, il Responsabile della funzione di conformità, il Responsabile della funzione Internal Audit di Banco BPM, ulteriori responsabili di strutture individuati dal Consiglio di Amministrazione di Banco BPM ed eventuali liquidatori straordinari;

Stretti familiari dei Dirigenti con responsabilità strategiche: rilevano i soli familiari in grado di influenzare il (o di essere influenzati dal) Dirigente con responsabilità strategiche nel proprio rapporto con il Banco BPM o le Società del Gruppo; si presumono tali, salvo diversa dichiarazione scritta dal Dirigente, resa sotto propria responsabilità recante adeguata ed analitica motivazione delle ragioni che escludono la possibilità di influenza: il coniuge, il convivente more uxorio (compresi conviventi di fatto il cui stato non si rilevi dal certificato di famiglia), i figli del soggetto, del coniuge o del convivente more uxorio, le persone a carico del soggetto, del coniuge o del convivente more uxorio. È inoltre parte correlata ogni altra persona che il soggetto ritiene lo possa influenzare (o essere da lui influenzata) nel proprio rapporto con il Banco BPM o con le altre società del Gruppo;

Rapporti partecipativi riconducibili ai dirigenti con responsabilità strategiche ed ai loro stretti familiari: sono considerate parti correlate le entità nelle quali i dirigenti con responsabilità strategiche o i loro stretti familiari detengono il controllo ex art. 2359 comma 1, del codice civile, o il controllo congiunto o esercitano un'influenza notevole che si presume qualora detengono, direttamente o indirettamente, almeno il 20% dei diritti di voto esercitabili nell'assemblea ordinaria, ovvero il 10% se la società ha azioni quotate in mercati regolamentati;

Fondi pensionistici del Gruppo: i Fondi Pensione per il personale del Gruppo e di qualsiasi altra entità correlata;

Titolari di una partecipazione rilevante: sono considerati parti correlate gli azionisti e i relativi gruppi societari (entità giuridiche controllanti, controllate o sottoposte a controllo congiunto) che controllano la Banco BPM, anche congiuntamente, o che esercitano un'influenza notevole sulla società. Si presume sussistere, come minimo, una situazione di influenza notevole qualora l'azionista detenga un'interessenza con diritto di voto superiore al 10% del capitale sociale di Banco BPM. Sono inoltre considerati parti correlate i soggetti non appartenenti al Gruppo che detengono nelle altre società del Gruppo, una partecipazione superiore al 20% dei diritti di voto esercitabili nell'assemblea ordinaria, ovvero il 10% se la società ha azioni quotate in mercati regolamentati;

Soggetti in grado, ex se, di nominare componenti del Consiglio di Amministrazione: sono considerate parti correlate i soggetti che, in virtù di statuto o di accordi parasociali, sono in grado di nominare, da soli, uno o più consiglieri di amministrazione di Banco BPM o di qualsiasi altra entità controllata.

740 NOTA INTEGRATIVA DELL'IMPRESA ______________________________________________________________________________________________________________

Nella seguente tabella sono evidenziati i rapporti patrimoniali ed economici intrattenuti con le parti correlate:

Prospetto riepilogativo dei rapporti con parti correlate e
della loro incidenza sulle voci di bilancio
Società del
Gruppo
(Consolidate)
Partecipazioni
rilevanti
valutate a PN
(Collegate)
che
esercitano
un'influenza
notevole (1)
Entità
Dirigenti con
Responsabilità
Strategiche (2)
Altre Parti
Correlate
Totale % sul Bilancio
020 a) Attività finanziarie detenute per la negoziazione 44.391 79 - - 1.002 45.472 1,7%
020 b) Attività finanziarie designate al fair value - - - - - - -
020 c) Altre attività finanziarie obbligatoriamente valutate al fair value - - - - - - -
030 Attività finanziarie valutate al FV con impatto sulla redditività complessiva - - - - 31.529 31.529 0,3%
040 a) Attività finanziarie valutate al CA: Crediti verso Banche 1.115.231 - - - 71.053 1.186.284 11,9%
040 b) Attività finanziarie valutate al CA: Crediti verso Clientela 3.028.615 2.789.911 - 6.217 137.818 5.962.561 5,8%
040 c) Attività finanziarie valutate al CA:Titoli di debito - - - - - - -
050 Derivati di copertura 82.186 - - - - 82.186 96,7%
Altre voci dell'attivo (voci 010-060-080-090-100-110-120-130) 532.255 6.739 - - 35 539.029 3.8%
010 a) Passività finanziarie valutate al CA: Debiti verso banche 2.502.750 - - - 75.078 2.577.828 8,6%
010 b) Passività finanziarie valutate al CA: Debiti verso clientela 978.210 163.130 - 19.098 118.075 1.278.513 1,4%
010 c) Passività finanziarie valutate al CA:Titoli in circolazione 4.387.662 - - 719 2.064 4.390.445 22,1%
020 Passività finanziarie di negoziazione 252.141 - - - 20 252.161 4,9%
030 Passività finanziarie designate al fair value 38.388 - - - - 38.388 8,4%
040 Derivati di copertura 88.269 - - - - 88.269 16,0%
Altre voci del passivo (voci 050-060-070-080--090-100-110-120) 107.437 4.304 - 3 216 111.960 2,1%
Garanzie rilasciate 12.295 61.975 - 4 46.647 120.921 1,7%
Garanzie ricevute - - - 9.341 30.231 39.572 -
Impegni ad erogare fondi 907.807 515.445 - 3.086 163.865 1.590.203 -
Interessi attivi e proventi assimilati (010) 39.374 19.883 - 43 3.011 62.311 2,5%
Interessi passivi e oneri assimilati (020) (69.980) (52) - (3) (1.093) (71.128) 12,5%
Commissioni attive (040) 62.742 167.706 - 11 381 230.840 13,0%
Commissioni passive (050) (10.968) - - - - (10.968) 10,3%
Dividendi e proventi simili (070) 98.539 120.015 - - - 218.554 88,3%
Risultato finanziario (voci 080-090-100-110) - - - - - - -
Rettifiche / Riprese di valore (voci 130-210-220-270) (48.281) - - - - (48.281) 4,7%
Spese amministrative (190) (20.782) 1.889 - (12.527) (1.233) (32.653) 1,3%
di cui: Spese per il personale 6.643 2.014 - (12.527) - (3.870) 0,2%
di cui: Altre spese amministrative (27.425) (125) - - (1.233) (28.783) 3,0%
Altri proventi / oneri di gestione (voce 160-170-200-230) 77.702 1.612 - - (89) 79.225 30,9%
Costi / Ricavi relativi a gruppi di attività in via di dismis. (IFRS5) (320) - - - - - - -
Altri proventi / oneri (140-250-260-280-300) - - - - - - -
1) Fondi o altri soggetti autorizzati che rivestono la qualità di Socio e che possiedono una quota di partecipazione superiore al 10% del capitale della Capogruppo
(2) Amministratori, membri degli Organi di controllo ed altri Dirigenti con responsabilità strategiche

Altre informazioni

Con riferimento al comma 8 dell'art. 5 "Informazioni al pubblico sulle operazioni con parti correlate" del Regolamento Consob recante le disposizioni in materia di operazioni con parti correlate (adottato dalla Consob con delibera n. 17221 del 12 marzo 2010 e successivamente modificato con delibera n. 19974 del 27 aprile 2017) si fa rinvio, per la parte relativa al bilancio separato del Banco BPM, a quanto riportato nella Parte H – "Operazioni con parti correlate" della nota integrativa del bilancio consolidato.

PARTE I - ACCORDI DI PAGAMENTO BASATI SU PROPRI STRUMENTI PATRIMONIALI

Si rimanda alla lettura della corrispondente parte della nota integrativa consolidata.

PARTE L – INFORMATIVA DI SETTORE

Per l'informativa di settore si rimanda alla Parte L della nota integrativa consolidata.

PARTE M – INFORMATIVA SUL LEASING

Sezione 1 – Locatario

INFORMAZIONI QUALITATIVE

Nel perimetro IFRS 16 di Banco BPM rientrano i contratti di locazione delle unità immobiliari in prevalenza destinate all'attività commerciale (filiali), che rappresentano più del 99% dei diritti d'uso relativi al leasing. Marginali risultano gli altri contratti, relativi al noleggio della flotta delle auto aziendali ed a un numero limitato di contratti contenenti il diritto d'uso di apparecchiature tecnologiche.

I contratti di leasing a breve termine o di modesto valore sono contabilizzati secondo quanto previsto dal par. 6 dell'IFRS 16. I relativi costi sono indicati nella tabella 10.5 "Altre spese amministrative: composizione".

INFORMAZIONI QUANTITATIVE

Secondo quanto previsto dalla Circolare 262 di Banca d'Italia, nel seguito vengono riepilogate le informazioni richieste dal principio contabile IFRS 16, relative ai contratti nei quali la Banca risulta essere locataria, contenute nella presente Nota integrativa, nelle sezioni sotto indicate:

  • le informazioni sui diritti d'uso acquisiti con il leasing sono contenute nella Parte B, Attivo sezione 8 tabelle 8.1 "Attività materiali ad uso funzionale: composizione delle attività valutate al costo" e 8.6 bis "Attività materiali ad uso funzionale -. Diritti d'uso acquisiti con il leasing: variazioni annue";
  • le informazioni sui debiti per leasing sono contenute nella Parte B, Passivo sezione 1 tabella 1.6 "Debiti per leasing";
  • le informazioni sugli interessi passivi sui debiti per leasing sono contenute nella Parte C sezione 1 tabella 1.3 "Interessi passivi e oneri assimilati: composizione";
  • le informazioni sugli ammortamento dei diritti d'uso e le relative classi di attività sono contenute nella tabella della Parte B, Attivo – sezione 8 tabella 8.6 bis "Attività materiali ad uso funzionale - Diritti d'uso acquisiti con il leasing: variazioni annue", in corrispondenza della voce C.2 "Ammortamenti".

Alla data di bilancio la Banca ha in essere impegni per contratti di affitto che decorreranno nel 2020 per 22,0 milioni di cui contratti short term per 5 mila euro.

Sezione 2 – Locatore

INFORMAZIONI QUALITATIVE

La Banca ha in essere contratti sia di leasing finanziario sia di leasing operativo.

L'attività di leasing finanziario, che include i contratti dell'ex Banca Italease, risulta essere in run-off in relazione alla decisione di Banco BPM di non erogare più direttamente tale forma di finanziamento.

L'attività di leasing operativo riguarda prevalentemente locazioni commerciali connesse agli immobili acquisiti a titolo di datio in solutum a fronte di precedenti esposizioni creditizie.

INFORMAZIONI QUANTITATIVE

1. Informazioni di stato patrimoniale e di conto economico

Secondo quanto previsto dalla Circolare 262 di Banca d'Italia, nel seguito vengono riepilogate le informazioni richieste dal principio contabile IFRS 16, relative ai contratti nei quali la Banca risulta essere locatrice, contenute nella presente Nota integrativa consolidata, nelle sezioni sotto indicate:

  • le informazioni sui finanziamenti per leasing sono contenute nella Parte B, Attivo sezione 4 tabella 4.1 "Attività finanziarie valutate al costo ammortizzato: composizione merceologica dei crediti verso banche" e tabella 4.2 "Attività finanziarie valutate al costo ammortizzato: composizione merceologica dei crediti verso clientela";
  • le informazioni sulle attività concesse in leasing operativo sono contenute nella Parte B, Attivo sezione 8 in calce alla tabella 8.4 "Attività materiali detenute a scopo di investimento: composizione delle attività valutate al fair value", con relativa specifica in calce alla stessa tabella;
  • le informazioni sugli interessi attivi sui finanziamenti per leasing finanziario sono contenute nella Parte C sezione 1 – tabella 1.1 "Interessi attivi e proventi assimilati: composizione";
  • le informazioni sui proventi derivanti da leasing operativo sono contenute nella Parte C sezione 16 tabella 16.2 "Altri proventi di gestione: composizione".

2. Leasing finanziario

2.1 Classificazione per fasce temporali dei pagamenti da ricevere e riconciliazione con i finanziamenti per leasing iscritti nell'attivo

Totale
Fasce temporali 31/12/2019
Pagamenti da ricevere
per il leasing
Fino a 1 anno 314.688
Da oltre 1 anno fino a 2 anni 204.350
Da oltre 2 anno fino a 3 anni 187.447
Da oltre 3 anno fino a 4 anni 106.814
Da oltre 4 anno fino a 5 anni 80.687
Da oltre 5 anni 335.694
Totale dei pagamenti da ricevere per leasing 1.229.680
Riconciliazione con finanziamenti
Utili finanziari non maturati (-) (124.438)
Valore residuo non garantito (-) -
Finanziamenti per leasing 1.105.242

La tabella contiene i pagamenti da ricevere per finanziamenti per leasing verso banche e verso la clientela, siano essi riferiti ad esposizioni non deteriorate o deteriorate.

In relazione alle esposizioni non deteriorate, i pagamenti da ricevere si riferiscono esclusivamente ai canoni con scadenza successiva alla data di riferimento del bilancio. Su tali crediti si rilevano:

  • Scaduti per euro 0,5 milioni
  • Rettifiche di valore di portafoglio per euro 4,7 milioni
  • Plusvalenze dell'esercizio per euro 1,1 milioni.

I finanziamenti per leasing registrano una progressiva riduzione in relazione alla decisione di Banco BPM di non erogare più direttamente tale forma di finanziamento.

Nel seguito vengono fornite, ancorché non pienamente confrontabili, le tabelle al 31 dicembre 2018 relative all'operatività in leasing verso banche e verso clientela, predisposte secondo quanto previsto dalla precedente versione della Circolare di Banca d'Italia n. 262 (5° aggiornamento).

Verso banche

31/12/2018
Esposizioni
deteriorate
Pagamenti minimi Investimento Lordo
Capitale di cui valore
residuo
garantito
Interessi di cui valore
residuo non
garantito
a vista - 11 - 2 13 -
Fino a 3 mesi - 81 - 7 88 -
Tra 3 mesi e 1 anno - 278 - 24 302 -
Tra 1 anno e 5 anni - 1.688 901 41 1.729 -
Oltre i 5 anni - - - - - -
Durata indeterminata - - - - - -
Totale netto - 2.058 901 74 2.132 -

Verso clientela

31/12/2018
Esposizioni
deteriorate
Pagamenti minimi Investimento Lordo
Capitale di cui valore
residuo
garantito
Interessi di cui valore
residuo non
garantito
A vista 27.225 7.235 111 1.705 8.940 -
Fino a 3 mesi 3.616 16.640 163 4.088 20.728 -
Tra 3 mesi e 1 anno 18.800 73.983 3.283 16.725 90.707 -
Tra 1 anno e 5 anni 114.321 482.381 200.584 57.084 539.465 -
Oltre 5 anni 418.918 271.601 147.992 21.612 293.214 -
Durata indeterminata - - - - - -
Totale netto 582.880 851.840 352.133 101.214 953.054 -

2.2 Altre informazioni

Nessuna ulteriore informazione da segnalare.

3. Leasing operativo

3.1 Classificazione per fasce temporali dei pagamenti da ricevere

Totale
31/12/2019
Fasce temporali Pagamenti da ricevere
per il leasing
Fino a 1 anno 5.227
Da oltre 1 anno fino a 2 anni 3.183
Da oltre 2 anni fino a 3 anni 1.902
Da oltre 3 anni fino a 4 anni 1.131
Da oltre 4 anni fino a 5 anni 827
Da oltre 5 anni 1.227
Totale 13.497

3.2 Altre informazioni

Nessuna ulteriore informazione da segnalare.

ALTRE INFORMAZIONI

Informativa su erogazioni pubbliche di cui all'art. 1, comma 125 della Legge 4 agosto 2017, n. 124 ("Legge annuale per il mercato e la concorrenza")

In ottemperanza a quanto disposto dall'art. 1, comma 125, della legge 4 agosto 2017, n. 124, si fornisce di seguito evidenza degli importi incassati nel corso dell'esercizio 2019 del Banco BPM S.p.A., a titolo di "sovvenzioni, contributi, incarichi retribuiti e comunque vantaggi economici di qualunque genere".

Tipologia di contributi Autorità concedente Importi incassati
nell'esercizio 2019
(dati in euro)
Aiuti alla formazione del personale (*) FBA (Fondo Banche e Assicurazioni) 5.143.625
(*)Trattasi di aiuti alla formazione del personale richiesti nel corso dell'esercizio 2017 e corrisposti nel mese di dicembre 2019. Al riguardo si segnala che i
contributi elencati nel Registro nazionale di stato si riferiscono a contributi con data di concessione a partire da ottobre 2017 per i quali non è stata effettuata

alcuna erogazione nel corso dell'esercizio 2019.

Al riguardo si segnala che nella suddetta tabella, in linea con le disposizioni della legge in esame, non sono indicati i vantaggi economici al di sotto della soglia di 10.000 euro; detta soglia deve intendersi riferita al totale dei vantaggi che il Banco BPM S.p.A. hanno ricevuto dalla medesima autorità nell'esercizio 2019, sia che il beneficio sia stato erogato con un unico atto sia che l'erogazione sia avvenuta con una pluralità di atti.

Relazione del Collegio Sindacale

Relazione del Collegio Sindacale all'Assemblea dei Soci di Banco BPM S.p.A. ai sensi dell'articolo 153 del D.Lgs. n. 58 del 24 febbraio 1998 (TUF)

Signori Soci,

il Collegio Sindacale di Banco BPM S.p.A. è entrato in carica il 1° gennaio 2017, data in cui è divenuta efficace la Fusione "propria" tra Banco Popolare Soc. Coop. (di seguito anche "ex Banco Popolare") e Banca Popolare di Milano S.c.a r.l. (di seguito anche "ex BPM"), che ha dato vita a Banco BPM S.p.A. (di seguito anche "Banco BPM" o "la Banca").

Con la presente Relazione, redatta ai sensi dell'articolo 153 del TUF e nel rispetto delle indicazioni fornite dalla Consob con Comunicazione n. 1025564 del 6 aprile 2001 e successivi aggiornamenti, il Collegio Sindacale di Banco BPM riferisce sull'attività di vigilanza svolta nel corso dell'esercizio 2019, in conformità alla normativa di riferimento e tenuto anche conto delle Norme di comportamento del Collegio Sindacale di società quotate raccomandate dal Consiglio Nazionale dei Dottori Commercialisti e degli Esperti Contabili.

***

Nel corso del 2019, il Collegio Sindacale ha esercitato l'attività di vigilanza di competenza e ha adempiuto alle proprie funzioni; in tale ambito:

  • ha partecipato all'Assemblea e a tutte le riunioni del Consiglio di Amministrazione e del Comitato Esecutivo nonché, per il tramite del proprio Presidente o di un Sindaco da quest'ultimo designato, secondo quanto previsto dalla normativa di riferimento, alle riunioni del Comitato Controllo Interno e Rischi, del Comitato Remunerazioni, del Comitato Parti Correlate, del Comitato Nomine e del Comitato Erogazioni Liberali, istituiti all'interno del Consiglio, e ha ottenuto, nel rispetto delle disposizioni di legge e di Statuto, esaurienti informazioni sull'attività svolta e sulle operazioni di maggior rilievo effettuate dalla Banca e dalle Società da questa controllate;
  • ha acquisito le informazioni necessarie sull'osservanza della legge e dello Statuto, sul rispetto dei princìpi di corretta amministrazione nonché sulla funzionalità e sull'adeguatezza della struttura organizzativa della Banca e dei sistemi di controllo interno ed amministrativo-contabile, mediante indagini dirette, raccolta di dati e di informazioni dai Responsabili delle principali Funzioni Aziendali interessate nonché dalla Società incaricata della revisione legale dei conti PricewaterhouseCoopers S.p.A. (di seguito anche la "Società di revisione" o "PwC");
  • ha svolto le proprie verifiche sul sistema di controllo interno, avvalendosi della presenza del Responsabile della Funzione Audit alle riunioni collegiali, cui hanno partecipato sovente, oltre che il Compliance Manager, anche i Responsabili della Funzione Antiriciclaggio, della Funzione Rischi

e della Funzione Validazione Interna, che hanno assicurato in tal modo il necessario collegamento funzionale e informativo sulle modalità di svolgimento dei rispettivi compiti istituzionali di controllo, nonché sugli esiti delle pertinenti attività;

  • ha condotto i dovuti accertamenti sull'adeguatezza delle disposizioni impartite alle Società controllate, anche ai sensi dell'articolo 114, comma 2, del D.Lgs. n. 58/1998;
  • ha scambiato flussi informativi sull'attività reciprocamente svolta sia con i Collegi Sindacali delle principali Società del Gruppo che con l'Organismo di Vigilanza previsto dal Modello di Organizzazione, Gestione e Controllo adottato da Banco BPM ai sensi del D.Lgs. n. 231/2001;
  • ha monitorato le concrete modalità di attuazione delle regole di governo societario previste dal vigente Codice di Autodisciplina delle Società Quotate promosso da Borsa Italiana S.p.A., cui Banco BPM ha dichiarato di aderire;
  • ha vigilato sulla conformità del Regolamento approvato dal Consiglio di Amministrazione in materia di operazioni con Parti correlate ai princìpi di cui alla Delibera Consob n. 17221 del 12 marzo 2010 e successive modifiche, nonché sul rispetto del Regolamento medesimo (aggiornato in corso d'anno);
  • ha vigilato sulla complessiva idoneità delle apposite procedure interne a conseguire gli obiettivi della disciplina in materia di attività di rischio e conflitti di interesse nei confronti di soggetti collegati di cui alla Circolare della Banca d'Italia n. 263/2006, Titolo V, Capitolo 5 (aggiornate in corso d'anno);
  • ha accertato, sulla base delle dichiarazioni rilasciate dai singoli Amministratori e delle valutazioni collegialmente espresse dal Consiglio di Amministrazione della Banca, che i criteri e le procedure da quest'ultimo adottati per valutare l'indipendenza dei propri membri fossero stati correttamente applicati;
  • ha esaminato il progetto di Bilancio, il Budget e il Risk Appetite Framework;
  • ha verificato l'osservanza delle norme di legge e regolamentari inerenti al processo di formazione del Bilancio e di redazione della Dichiarazione di carattere non finanziario di cui al D.Lgs. n. 254/2016.

***

Sulla base delle principali evidenze acquisite nell'adempimento delle proprie funzioni, sono stati individuati taluni eventi rilevanti che hanno caratterizzato l'esercizio 2019 in merito ai quali, pur se in gran parte illustrati nella Relazione sulla gestione del Gruppo redatta dagli Amministratori (cui si fa rinvio), si ritiene opportuno fare nel seguito un richiamo, tenuto conto della loro rilevanza nell'ambito delle valutazioni inerenti alla situazione patrimoniale ed economica di Banco BPM e della coerenza

delle determinazioni gestionali assunte con le linee del Piano Strategico del Gruppo per gli anni 2016- 2019:

  • iniziative di razionalizzazione dell'assetto societario ed operativo del Gruppo: (i) in continuità con il processo di semplificazione della struttura del Gruppo è stata realizzata, tra l'altro, l'operazione di fusione per incorporazione in Banco BPM S.p.A. della controllata Holding di Partecipazioni Finanziarie Banco Popolare S.p.A. con efficacia giuridica dal 30 settembre 2019 ed efficacia fiscale e contabile dal 1° gennaio 2019. La stessa fa seguito alle incorporazioni in Capogruppo di BP Property Management S.C.a r.l. e Società Gestione Servizi BP S.C.p.a., già deliberate nel corso del 2018 (anch'esse aventi decorrenza contabile e fiscale dal 1° gennaio 2019); (ii) a fine giugno 2019, a seguito del rilascio delle previste autorizzazioni da parte delle competenti Autorità, è stata completata la riorganizzazione del comparto del credito al consumo in esecuzione degli accordi sottoscritti alla fine del 2018 tra Banco BPM, Crédit Agricole S.A., Crédit Agricole Consumer Finance S.A. e Agos Ducato. A seguito dell'operazione di scissione delle attività non captive di ProFamily S.p.A. in favore di una società di nuova costituzione controllata al 100% da Banco BPM, quest'ultimo ha ceduto ad Agos Ducato S.p.A. il 100% della società scissa (poi ridenominata in "ProAgos S.p.A.") con contestuale formalizzazione di accordi volti a rafforzare la partnership già esistente in tale settore; (iii) Banco BPM ha trasferito alla controllata Banca Aletti & C. S.p.A. (di seguito anche "Banca Aletti") i rami d'azienda denominati "Clienti non portafogliati Private" e "Consulenti Finanziari Agenti", completando così il riassetto del comparto Private Banking e Corporate & Investment Banking che ha coinvolto, oltre alla citata Banca Aletti (sulla quale sono state accentrate le attività di Private Banking), anche la controllata Banca Akros S.p.A. (di seguito anche "Banca Akros", focalizzata sulle attività di Corporate & Investment Banking);
  • cessione portafogli creditizi: in linea con gli obiettivi di riduzione del portafoglio deteriorato contenuti nel Piano Strategico del Gruppo (e nello specifico "NPL Operational Plan"), nel corso del 2019, Banco BPM ha finalizzato, tra l'altro: (i) nel primo trimestre (a seguito degli accordi con Elliot International L.P. e Credito Fondiario S.p.A. del dicembre 2018, già segnalati nella Relazione del Collegio Sindacale riferita all'esercizio 2018), la cessione di un portafoglio di crediti in sofferenza originati dalle banche del Gruppo per un valore nominale lordo di circa Euro 7 miliardi (cd. Progetto "ACE") mediante un'operazione di cartolarizzazione assistita dalla garanzia dello Stato sui titoli senior (cd. GACS); (ii) la cessione di un portafoglio di crediti in sofferenza (cd. Progetto "ACE Leasing") ad Illimity Bank. Il portafoglio, pari a circa Euro 650 milioni nominali, è composto principalmente da crediti in sofferenza (derivanti dai rapporti giuridici attivi e passivi riconducibili a contratti di leasing), unitamente ai beni immobili o mobili e ai contratti sottostanti.

Il perfezionamento dell'operazione si articolerà in più fasi, con conclusione prevista entro la metà del 2020; (iii) due operazioni di cessione pro-soluto multi-originator di portafogli creditizi deteriorati (identificate con i nomi "Clessidra" e "Cuvèe") che hanno visto il trasferimento dei crediti a due Fondi Comuni di Investimento in cambio di quote emesse dai fondi stessi. L'operazione denominata "Clessidra" ha previsto la cessione da parte di Banco BPM a Clessidra Resctructuring Found di un portafoglio di esposizioni creditizie ad alto rischio nei confronti di società coinvolte in piani di ristrutturazione e risanamento pari a Euro 55,1 milioni (n. 10 controparti). L'operazione "Cuvée" (perfezionata a fine dicembre 2019) prevede la gestione in partnership da parte di AMCO e del Gruppo Prelios di un portafoglio di crediti UTP small/medium derivanti da finanziamenti da Euro 3 milioni ad Euro 30 milioni ad imprese del settore immobiliare in fase di ristrutturazione o difficoltà finanziaria. Al progetto verrà data esecuzione mediante un'operazione di cartolarizzazione dei crediti conferiti dalle banche e da AMCO e l'intervento di un Fondo comune di investimento mobiliare chiuso gestito da Prelios SGR. Le quote del Fondo saranno detenute dalle banche e da AMCO. Nella prima fase Banco BPM ha conferito al Fondo posizioni creditizie per un totale di circa Euro 66 milioni. In applicazione dei relativi princìpi contabili, la Banca ha proceduto alla cancellazione contabile di crediti, rilevando in contropartita le nuove attività finanziarie acquisite sulla base del relativo fair value;

operazioni di provvista: in data 11 aprile 2019 Banco BPM ha realizzato la prima emissione di strumenti Additional Tier 1 per un ammontare pari a Euro 300 milioni, destinata agli investitori istituzionali. Alla stessa ha fatto seguito (all'inizio del mese di gennaio 2020) una ulteriore emissione di strumenti Additional Tier 1 per un ammontare pari a Euro 400 milioni, sempre destinata agli investitori istituzionali. Tali operazioni hanno contribuito a favorire un efficientamento della struttura di capitale del Gruppo. Oltre a ciò, a ottobre 2019 è stata portata a termine una nuova emissione subordinata Tier 2, anch'essa destinata agli investitori istituzionali, per Euro 350 milioni. Nell'esercizio (nei mesi di marzo, giugno e ottobre) sono stati inoltre conclusi con successo i collocamenti di tre emissioni obbligazionarie senior preferred unsecured riservate agli investitori istituzionali.

Per quanto attiene ai princìpi contabili e alle regole di redazione del Bilancio, oltre alla prevista applicazione obbligatoria del principio contabile IFRS 16 (Leasing) e dell'interpretazione contabile "IFRIC 23 Uncertainty over Income Tax Treatments", per il 2019 Banco BPM: (i) ha optato per l'applicazione anticipata (rispetto al 2020) del Regolamento n. 34 del 15 gennaio 2020 che ha omologato le modifiche ad alcuni princìpi contabili (IFRS 9, IAS 39 e IFRS 7) da parte dello IASB, con il fine di ridurre gli impatti sui bilanci degli effetti della riforma degli indici di riferimento per la determinazione dei tassi d'interesse; (ii) nell'ambito del progetto di razionalizzazione e

valorizzazione del patrimonio immobiliare, ha modificato il criterio contabile di valutazione del patrimonio immobiliare (sia ad uso funzionale sia ad uso investimento) e del patrimonio artistico di pregio. In particolare la modifica ha comportato: (a) per le attività materiali ad uso funzionale, rappresentate dagli immobili e dal patrimonio artistico di pregio, il passaggio dal modello del costo al modello della rideterminazione del valore, in base alla disciplina prevista dal principio contabile IAS 16 "Immobili, impianti e macchinari"; (b) per gli immobili detenuti a scopo di investimento, il passaggio dal modello del costo al modello del fair value, in base alle disposizioni stabilite dal principio contabile IAS 40 "Investimenti immobiliari".

Inoltre nel corso dell'esercizio, il Collegio Sindacale:

  • ha preso atto della rinuncia alla carica di Consigliere di Amministrazione di Banco BPM della dott.ssa Marisa Golo (14 maggio 2019) e alla carica di Consigliere di Amministrazione e Presidente del Comitato Esecutivo di Banco BPM del dott. Pier Francesco Saviotti (23 luglio 2019) nonché delle dimissioni del Direttore Generale, rassegnate per giusta causa in data 7 maggio 2019. In data 28 febbraio 2020, con il parere favorevole del Collegio Sindacale, il Consiglio, ha proceduto alla cooptazione del dott. Massimo Tononi in sostituzione del dott. Saviotti;
  • ha riscontrato che il Consiglio di Amministrazione, nella seduta del 28 maggio 2019, ha deliberato la revisione del proprio assetto organizzativo non prevedendo più la figura del Direttore Generale e introducendo le figure del Chief Lending Officer (CLO) e del Chief Financial Officer (CFO), con conferma delle figure dei Condirettori Generali.

Il Consiglio di Amministrazione, in data 3 marzo 2020, ha inoltre approvato il Piano Strategico del Gruppo per il triennio 2020-2022.

Con riferimento ai rapporti con le Autorità di Vigilanza, Banco BPM:

  • ha ricevuto a dicembre 2019 la notifica, da parte della Banca Centrale Europea (di seguito anche "BCE"), della decisione prudenziale "SREP decision", contenente gli esiti del processo annuale di revisione e valutazione prudenziale (Supervisory Review and Evaluation Process – SREP). Tenuto conto delle analisi e delle valutazioni effettuate dall'Autorità di Vigilanza, la BCE ha determinato per il 2020 nel 9,385% il requisito complessivo in termini di Common Equity Tier 1 ratio da rispettare su base consolidata, con un Pillar 2 ratio invariato rispetto al 2019 (2,25%);
  • è stato sottoposto alle visite ispettive condotte dalle Autorità nell'ambito della programmata attività di supervisione nel continuo (SREP) e nell'esercizio delle proprie prerogative di verifica. Nell'esercizio delle proprie attività istituzionali, il Collegio Sindacale ha intrattenuto un proficuo rapporto informativo con il Joint Supervisory Team (JST) – unità operativa del Single Supervisory

Mechanism (SSM) incaricata di esercitare le attività di vigilanza prudenziale sul Gruppo nell'ambito del SSM – e con i team ispettivi di volta in volta incaricati delle ispezioni. Il Collegio Sindacale ha altresì posto in essere le attività specificamente sollecitate dall'Autorità, come avvenuto con riferimento al richiesto assessment dell'Organo di Controllo sulla corretta gestione del "caso diamanti" da parte della Banca ed al feedback sulle iniziative finalizzate da Banco BPM in tema di profitability.

A quest'ultimo riguardo, in continuità con le informative fornite nella Relazione riferita al precedente esercizio (che si intendono qui richiamate) in merito all'attività di segnalazione di clientela interessata all'acquisto di diamanti alla società specializzata Intermarket Diamond Business S.p.A. (di seguito anche "IDB") nel periodo dal 2003 al 2016 (e dunque anteriormente alla fusione tra ex Banco Popolare e ex BPM), il Collegio Sindacale ha mantenuto una specifica e peculiare attenzione all'evolversi della vicenda non solo con riferimento al procedimento penale in corso, che vede coinvolto l'Istituto e alcuni suoi ex managers, ma soprattutto in relazione: (i) alla prosecuzione delle iniziative già avviate dalla Banca nel 2018 per individuare eventuali responsabilità in capo al personale dipendente e agli esponenti nonché ai conseguenti provvedimenti assunti; (ii) all'adozione di misure di customer care volte al ristoro dei clienti eventualmente danneggiati dall'attività di segnalazione posta in essere dalla Banca, con conseguente previsione di accantonamenti al Fondo per rischi e oneri, con riferimento alla determinazione dei quali si rinvia alla Relazione sulla gestione e alla Nota integrativa al Bilancio 2019 per i dettagli; (iii) al costante presidio dei rischi sottesi al fenomeno. Il Collegio ha altresì mantenuto ricorrenti flussi informativi sulla tematica con gli Organi Sociali, con l'Organismo di Vigilanza ex D.Lgs. n. 231/2001, con le competenti strutture della Banca nonché con la Società di revisione e, come detto, con l'Autorità di Vigilanza.

Ciò premesso, nella già evidenziata constatazione che l'operatività in parola non è più in essere e che gli eventi sono sostanzialmente riferibili a prima del 2017, nonché alla luce dei provvedimenti assunti dalla Banca, il Collegio Sindacale – ragionevolmente e sulla base di quanto ad oggi noto – ritiene che quanto emerso non influisca, anche grazie ai presìdi di conseguenza adottati, sulla valutazione circa la sostanziale adeguatezza dell'attuale complessivo Sistema dei Controlli Interni di Banco BPM. Peraltro viene dato atto dell'attivazione di iniziative volte ad evitare che eventi della specie possano verificarsi in futuro.

***

Tutto quanto sopra considerato e tenuto conto del graduale consolidamento degli assetti del nuovo Gruppo, il Collegio Sindacale ha supervisionato, anche con specifici monitoraggi e approfondimenti mirati, su alcuni ambiti normativi, operazioni e progettualità – proseguite e/o avviate nel corso

dell'esercizio – in considerazione della loro rilevanza con riferimento ad aspetti organizzativi, di controllo e di gestione del rischio ed in particolare:

  • interventi di progressivo e costante rafforzamento del processo di gestione e monitoraggio del credito: anche tenendo conto delle raccomandazioni in tema di gestione del credito e, in specie, delle posizioni non performing, formulate da BCE ad esito dei processi ispettivi, il Collegio Sindacale ha proseguito le proprie attività di monitoraggio sul progressivo irrobustimento e affinamento del relativo framework normativo ed organizzativo. Con tale obiettivo, anche nel corso del 2019, il Collegio ha esaminato le risultanze di tutte le verifiche – eseguite dalle Funzioni di Controllo della Banca (in particolare dalla Funzione Audit e dalla struttura Controlli di II Livello della Funzione Rischi), in coerenza con le aspettative e le richieste della Vigilanza Europea – sull'efficacia e sulla funzionalità dei processi creditizi, i cui esiti complessivamente positivi sono da ricondurre al rilevato generale rafforzamento dei presìdi, soprattutto con riferimento alla valutazione dei crediti deteriorati. Sulle aree di miglioramento ancora esistenti sono state avviate attività di rafforzamento, spesso connesse a implementazioni di tipo informatico. Il Collegio proseguirà nel monitoraggio sulla realizzazione degli interventi programmati, avendo altresì riguardo all'evoluzione del quadro regolamentare;
  • processi di aggiornamento ed estensione dei modelli interni di misurazione dei rischi: anche in considerazione degli impatti patrimoniali connessi al consolidamento della modellistica interna, nel corso del 2019 il Collegio ha proseguito la propria supervisione circa gli ulteriori sviluppi dei risk models, interessati da processi di estensione ed evoluzione in coerenza con la normativa di riferimento e con le aspettative della Vigilanza. Il Collegio Sindacale ha mantenuto costanti flussi informativi con le strutture della Banca (e, in particolare, con la Funzione Rischi e la Funzione Validazione Interna) relativamente alle attività progressivamente svolte, anche al fine di indirizzare i findings formulati da BCE ad esito del processo volto all'autorizzazione delle istanze di modifica/estensione dei modelli interni utilizzati per la misurazione dei rischi ai fini segnalatori presentate dalla Banca (in particolare per quanto attiene al Rischio di Mercato). Sul 2020 il Collegio si attende la finalizzazione delle attività di complessiva rivisitazione da parte delle strutture della Banca della metodologia di analisi del Rischio Informatico;
  • MiFID II e Product Governance: nel corso del 2019, il Gruppo Banco BPM ha consolidato il proprio modello di consulenza di portafoglio, ultimando le iniziative progettuali inerenti alla prestazione dei servizi di investimento e alla disciplina dei mercati. In generale, con riferimento al processo di Product Governance, sono stati finalizzati interventi di completamento dell'ambito normativo con contestuale rafforzamento del ruolo del Comitato Nuovi Prodotti e Mercati, oltre che dell'iter istruttorio e del monitoraggio ex post. Valutando estremamente

importante il presidio dei rischi connessi allo sviluppo, alla modifica e alla commercializzazione di nuovi prodotti nonché al corretto monitoraggio di quelli già a catalogo/collocati, il Collegio Sindacale ha svolto un ruolo proattivo e di stimolo verso le funzioni commerciali, anch'esse interessate nell'aprile 2019 da modifiche dell'assetto organizzativo volte ad un efficientamento operativo. L'ambito è stato peraltro oggetto di una ispezione condotta da Consob, i cui esiti non sono ancora stati formalizzati alla Banca;

  • comparto immobiliare: nel corso del 2018 il Gruppo aveva posto in essere iniziative volte alla razionalizzazione e all'efficientamento nella gestione del settore immobiliare a livello di Gruppo, non ultimo tramite l'incorporazione nella Capogruppo della controllata BP Property Management in precedenza richiamata. Il Collegio Sindacale ha seguito la prosecuzione di tali interventi di miglioramento della gestione del patrimonio strumentale e di valorizzare/dismissione di quello non strumentale, concretizzatisi in primo luogo con l'integrazione delle relative policies e con un ulteriore rafforzamento dei connessi processi. In tale contesto di razionalizzazione della rete di vendita, di iniziative del Gruppo volte alla rivalutazione del patrimonio di pregio, nonché della strategia di recupero del valore degli immobili ad uso investimento tramite processi di vendita, si inserisce la già citata determinazione assunta dalla Banca per la valorizzazione del predetto patrimonio in base ai valori correnti di mercato, metodo valutativo ritenuto maggiormente in grado di fornire informazioni più attendibili e rilevanti sulla effettiva situazione patrimoniale e finanziaria del Gruppo;
  • data quality e information technology: a seguito dell'assessment condotto alla fine del 2018 e finalizzato a verificare l'adeguatezza del Gruppo rispetto ai princìpi di data governance, reporting e aggregation contenuti nella normativa BCBS 239, la Banca ha realizzato nel corso del 2019 una serie di iniziative (in linea con una road map predefinita) per la delineazione sia di un'adeguata disciplina interna sia di un framework organizzativo conforme ai requisiti di data governance, reporting e aggregation contenuti nella suddetta normativa. In tale contesto di peculiare attenzione alla tematica de qua è stata altresì costituita la Funzione Data Governance e Sicurezza IT (a diretto riporto del Condirettore Generale – Area Risorse) e sono stati nominati specifici data owner all'interno delle strutture della Banca. Il Collegio Sindacale si attende da siffatti interventi un complessivo rafforzamento della data quality del Gruppo che ha manifestato in diversi ambiti necessità di miglioramento. A tale atteso progresso stanno contribuendo inoltre le misure già ultimate e gli investimenti programmati con l'obiettivo di una complessiva evoluzione del sistema di information technology del Gruppo, la cui piena efficienza è stata condizionata dagli interventi di integrazione IT dei precedenti Gruppi Bancari;
  • Action Plan tematici: nel corso del 2019 la Banca è stata chiamata a definire ed approvare

una serie di Piani di intervento su determinati ambiti, al fine di programmare misure correttive o di miglioramento via via identificate, prevalentemente a seguito di attività ispettive (on site o a distanza) condotte di norma nell'ambito della già richiamata supervisione nel continuo a cura della Vigilanza o in relazione a specifiche istanze avanzate dalla Banca al Regulator. Il Collegio ha esaminato e ricevuto periodici aggiornamenti circa lo stato di attuazione dei Piani. Tale monitoraggio trova il presupposto nello strutturato processo per l'assegnazione alle Funzioni della Banca della gestione e risoluzione dei rilievi individuati sia dalla Vigilanza e/o dalla Società di revisione sia dalle Funzioni di Controllo Interno.

Tenuto conto di quanto evidenziato tanto con riferimento alle progettualità e iniziative interne quanto in relazione alle già richiamate numerose attività ispettive (on site o a distanza) e delle richieste della Vigilanza nell'ambito dello SREP, il Collegio Sindacale ha vigilato sulla progressiva adozione da parte del Consiglio di Amministrazione di determinazioni idonee ad assicurare un framework normativo e assetti organizzativi interni adeguati a mantenere una corretta applicazione dei processi operativi. Al riguardo, pur nella consapevolezza che tale assetto organizzativo e normativo richiede continui interventi evolutivi e di costante rafforzamento, il Collegio ha constatato la sua sostanziale conformità.

Stante quanto indicato nella presente Relazione, alla luce dell'attività svolta, delle informazioni acquisite e della documentazione esaminata, il Collegio Sindacale non ha ritenuto di procedere ad alcuna segnalazione alle Autorità di Vigilanza.

Con riferimento alla segnalazione effettuata nell'anno 2018 ex articolo 46 del D.Lgs. n. 231/2007 inerente ad alcune anomalie emerse nella registrazione di talune operazioni nell'Archivio Unico Informatico, il Collegio ha successivamente monitorato sulla risoluzione della disfunzione informatica che aveva causato le problematiche, aggiornando l'Autorità sulla completa finalizzazione delle misure correttive.

***

Il Collegio Sindacale ha proceduto a verificare ed approfondire il processo di formazione del Bilancio separato e consolidato dell'esercizio 2019 di Banco BPM, nonché la sua conformità alle leggi ed ai regolamenti vigenti e la coerenza con le deliberazioni adottate dal Consiglio di Amministrazione. Relativamente a tali attività il Collegio Sindacale ha, tra l'altro, (i) verificato l'adeguatezza, sotto il profilo metodologico, del processo di impairment test cui sono stati sottoposti gli attivi di bilancio interessati; (ii) accertato l'applicazione dei princìpi contabili di nuova introduzione o modificati, aventi decorrenza obbligatoria dal Bilancio 2019; (iii) acquisito i risultati delle verifiche svolte dalla Società di revisione sulla regolare tenuta della contabilità sociale e sulla corretta rilevazione dei fatti

di gestione nelle scritture contabili; (iv) constatato la disclosure, contenuta sia nella Relazione sulla gestione che nella Nota integrativa, relativa all'incertezza connessa all'emergenza sanitaria legata al Covid-19, evento classificabile tra i fatti intervenuti dopo la data di riferimento del Bilancio, i cui possibili impatti sugli scenari e sui risultati economico-patrimoniali futuri non sono allo stato prevedibili stanti le incertezze legate al fenomeno.

Nell'ambito delle attività di verifica di propria competenza, il Collegio Sindacale ha incontrato in diverse occasioni il Dirigente Preposto alla redazione dei documenti contabili societari e la Società di revisione PwC, con il fine generale di garantire lo scambio di informazioni necessario, tra l'altro, all'espletamento della vigilanza prevista in capo al Collegio (nel suo ruolo di "Comitato per il Controllo Interno e la Revisione Contabile") dall'articolo 19 del D.Lgs. n. 39/2010 nonché allo scopo di esaminare le tematiche ritenute più rilevanti ai fini della predisposizione del Bilancio 2019.

Nei primi mesi del 2020, gli incontri tra il Collegio Sindacale e la Società di revisione sono stati intensificati per garantire un idoneo flusso informativo in ottemperanza ai rispettivi doveri di controllo, avuto altresì riguardo alle tempistiche di predisposizione delle Relazioni di pertinenza.

Alla luce delle disposizioni vigenti, la Società di revisione ha rilasciato:

    1. alla Banca, ai sensi dell'articolo 14 del D.Lgs. n. 39/2010, la Relazione di revisione sui Bilanci d'esercizio e consolidato chiusi al 31 dicembre 2019. La forma ed i contenuti della Relazione di revisione sono conformi alle modifiche apportate al D.Lgs. n. 39/2010 dal D.Lgs. n. 135/2016.
    2. Ciò premesso, per quanto riguarda i giudizi e le attestazioni, PwC ha emesso le Relazioni sulla revisione del Bilancio d'esercizio e consolidato senza rilievi e senza richiami d'informativa. PwC (i) ha rilasciato un giudizio dal quale risulta che le Relazioni sulla gestione che corredano il Bilancio d'esercizio e consolidato – oltre ad alcune specifiche informazioni contenute nella "Relazione sul governo societario e gli assetti proprietari" indicate nell'articolo 123-bis, comma 4, del D.Lgs. n. 58/1998 (la cui responsabilità compete agli Amministratori della Banca) – sono coerenti con i Bilanci e sono redatte in conformità alle disposizioni di legge applicabili; (ii) ha verificato l'avvenuta predisposizione da parte degli Amministratori della "Relazione annuale sulla politica in materia di remunerazione e sui compensi corrisposti", come previsto dall'articolo 123-ter, comma 8-bis del D.Lgs. n. 58/1998; (iii) ha dichiarato, per quanto riguarda errori significativi nelle Relazioni sulla Gestione, sulla base delle conoscenze e della comprensione dell'impresa e del relativo contesto acquisite nel corso dell'attività di revisione, di non avere nulla da riportare. Per il dettaglio degli aspetti chiave della revisione si rinvia al contenuto delle Relazioni rilasciate da PwC, pubblicate unitamente al Bilancio d'esercizio e consolidato;
    1. al Collegio Sindacale, ai sensi dell'articolo 11 del Regolamento UE n. 537/2014, la Relazione al Comitato per il Controllo Interno e la Revisione Contabile (cd. Relazione aggiuntiva), dalla quale non sono risultate carenze significative sul sistema di controllo interno in relazione al processo di

informativa finanziaria meritevoli di essere portate all'attenzione del Collegio stesso. Sono state tuttavia rappresentate al Collegio Sindacale alcune carenze e/o aree di potenziale miglioramento nel sistema di controllo interno in relazione al processo di informativa finanziaria, valutate dal revisore come "non significative".

Tali aspetti sono stati oggetto di discussione e di confronto con il Collegio Sindacale che ne terrà conto nell'elaborazione delle proprie osservazioni da fornire al Consiglio di Amministrazione – in conformità a quanto previsto dall'articolo 19, comma 1 lett. a, del D.Lgs. n. 39/2010 – a corredo dell'inoltro allo stesso della Relazione aggiuntiva al fine degli approfondimenti e dell'adozione delle misure di competenza dell'Organo di Amministrazione.

Nell'ambito della Relazione aggiuntiva, la Società di revisione ha indicato tra gli aspetti significativi individuati nel corso dell'attività di revisione quello inerente al sopra richiamato fenomeno Covid-19 ("Coronavirus"), dando atto delle valutazioni condotte dal Consiglio di Amministrazione e delle informative rese al riguardo nella Relazione sulla gestione e nella Nota integrativa.

Si informa che, con riferimento all'esercizio 2018, in data 15 marzo 2019 il Collegio Sindacale ha provveduto ad inoltrare al Consiglio di Amministrazione la citata Relazione corredata dalle proprie osservazioni. Il Consiglio di Amministrazione ha altresì esaminato la Lettera di Suggerimenti, indirizzata al management della Banca dalla Società di revisione con il fine di formulare alcune raccomandazioni ad esito della propria attività di revisione sul Bilancio dell'esercizio 2018, approvando le relative azioni di intervento (sulla realizzazione delle quali il Collegio Sindacale ha opportunamente vigilato).

In data 9 marzo 2020 la Società di revisione ha presentato la conferma annuale dell'indipendenza ai sensi dell'articolo 6 del Regolamento UE n. 537/2014, dalla quale non emergono situazioni che possano comprometterne l'indipendenza.

A tale riguardo il Collegio Sindacale, nel corso dell'esercizio ed in ottemperanza alle richiamate disposizioni in materia di revisione legale, ha preventivamente approvato – previe le verifiche di competenza circa i potenziali rischi per l'indipendenza e le misure di salvaguardia adottate – gli incarichi diversi dalla revisione legale conferiti a PwC ed alle società appartenenti al suo network. Il Collegio ha altresì preso atto della Relazione di Trasparenza predisposta dalla Società di revisione, pubblicata sul sito della stessa ai sensi dell'articolo 13 del Regolamento UE n. 537/2014.

Il Collegio Sindacale, nell'ambito dello svolgimento delle funzioni ad esso attribuite, ha vigilato sull'osservanza delle disposizioni contenute nel D.Lgs. 30 dicembre 2016, n. 254, in particolare con riferimento sia al processo di redazione sia ai contenuti della Dichiarazione di carattere non finanziario redatta da Banco BPM. Al riguardo, esaminate l'attestazione rilasciata dalla Società di revisione ai sensi dell'articolo 3, comma 10, del D.Lgs. n. 254/2016 e la dichiarazione resa dalla stessa

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nell'ambito della Relazione al Bilancio consolidato ai sensi dell'articolo 4 del Regolamento Consob di attuazione del citato Decreto, non ha formulato osservazioni.

Per quanto riguarda la Lettera di Suggerimenti redatta dalla Società di revisione ad esito delle attività svolte sulla Dichiarazione di carattere non finanziario relativa all'esercizio 2018, il Collegio Sindacale ha verificato che le raccomandazioni ivi indicate fossero tenute in debita considerazione dalle strutture della Banca nel processo di redazione della Dichiarazione di carattere non finanziario relativa all'esercizio 2019.

A completamento della dovuta informativa all'Assemblea, vengono forniti nel seguito gli specifici ragguagli richiesti dalla Comunicazione Consob n. 1025564 del 6 aprile 2001 e successivi aggiornamenti, resi sulla base dell'attività svolta nel 2019 dal Collegio Sindacale di Banco BPM:

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  1. il Collegio Sindacale di Banco BPM ha acquisito adeguate informazioni sulle operazioni di maggior rilievo economico, finanziario e patrimoniale realizzate dalla Banca e dalle Società da questa controllate. Alla luce di tali informazioni, ha riscontrato che le suddette operazioni sono state conformi alla legge e allo Statuto, non manifestamente imprudenti o azzardate, non in conflitto di interessi, o in contrasto con le delibere assunte dall'Assemblea dei Soci o, comunque, tali da compromettere l'integrità del patrimonio sociale.

Oltre a quanto rappresentato nella presente Relazione, per una esauriente disamina delle operazioni di maggior rilievo poste in essere nell'esercizio si rimanda alla Relazione sulla gestione e alla Nota integrativa a corredo del Bilancio consolidato al 31 dicembre 2019;

    1. non sono emerse operazioni che possano definirsi atipiche o inusuali poste in essere dalla Banca con soggetti terzi, con Società del Gruppo o con Parti correlate, fermo quanto rappresentato nella presente Relazione. Le operazioni infragruppo e con Parti correlate effettuate nel 2019 sono state ritenute congrue, conformi alla normativa di riferimento e rispondenti all'interesse della Banca e del Gruppo. Le operazioni in potenziale conflitto di interesse sono state deliberate in conformità alle disposizioni normative interne ed esterne in materia e sono state peraltro oggetto di specifica attenzione, di monitoraggio e, ove richiesto, di specifico esame da parte del Comitato Parti Correlate. Sulla base delle informazioni disponibili il Collegio Sindacale può ragionevolmente ritenere che le operazioni siano congrue e rispondenti all'interesse della Banca e/o del Gruppo;
    1. nelle Relazioni sulla gestione e nelle Note illustrative specifiche a corredo sia del Bilancio separato sia del Bilancio consolidato, il Consiglio di Amministrazione ha adeguatamente segnalato e illustrato, descrivendone le caratteristiche, le principali operazioni con terzi,

infragruppo e con Parti correlate, di cui il Collegio Sindacale ha verificato, per quanto di competenza, la conformità alla legge, allo Statuto ed ai regolamenti interni tempo per tempo vigenti;

  1. come già sopra riportato, la Società incaricata della revisione legale dei conti, PricewaterhouseCoopers S.p.A., ha emesso in data 13 marzo 2020 le Relazioni sulla revisione del Bilancio d'esercizio e consolidato senza rilievi. PwC (i) ha rilasciato un giudizio dal quale risulta che le Relazioni sulla gestione che corredano il Bilancio d'esercizio e consolidato – oltre ad alcune specifiche informazioni contenute nella "Relazione sul governo societario e gli assetti proprietari" indicate nell'articolo 123-bis, comma 4, del D.Lgs. n. 58/1998 (la cui responsabilità compete agli Amministratori della Banca) – sono coerenti con i Bilanci e sono redatte in conformità alle disposizioni di legge applicabili; (ii) ha verificato l'avvenuta predisposizione da parte degli Amministratori della "Relazione annuale sulla politica in materia di remunerazione e sui compensi corrisposti", come previsto dall'articolo 123-ter, comma 8-bis, del D.Lgs. n. 58/1998; (iii) ha dichiarato, per quanto riguarda errori significativi nelle Relazioni sulla gestione, sulla base delle conoscenze e della comprensione dell'impresa e del relativo contesto acquisite nel corso dell'attività di revisione, di non avere nulla da riportare. Per il dettaglio degli aspetti chiave della revisione si rinvia al contenuto delle Relazioni rilasciate da PwC, pubblicate unitamente al Bilancio d'esercizio e consolidato.

PwC ha altresì rilasciato, sempre in data 13 marzo 2020, ai sensi dell'articolo 11 del Regolamento UE n. 537/2014, la Relazione al Comitato per il Controllo Interno e la Revisione Contabile (cd. Relazione aggiuntiva), dalla quale, come già evidenziato, non sono risultate carenze significative sul sistema di controllo interno in relazione al processo di informativa finanziaria meritevoli di essere portate all'attenzione del Collegio stesso. Sono state tuttavia rappresentate al Collegio Sindacale alcune carenze e/o aree di potenziale miglioramento nel sistema di controllo interno in relazione al processo di informativa finanziaria, valutate dal revisore come "non significative".

Tali aspetti sono stati oggetto di discussione e di confronto con il Collegio Sindacale che ne terrà conto nell'elaborazione delle proprie osservazioni da fornire al Consiglio di Amministrazione – in conformità a quanto previsto dall'articolo 19, comma 1 lett. a, del D.Lgs. n. 39/2010 – a corredo dell'inoltro allo stesso della Relazione aggiuntiva al fine degli approfondimenti e dell'adozione delle misure di competenza dell'Organo di amministrazione.

In data 9 marzo 2020 la Società di revisione ha presentato la conferma annuale dell'indipendenza ai sensi dell'articolo 6 del Regolamento UE n. 537/2014, dalla quale non emergono situazioni che possono comprometterne l'indipendenza.

La Società di revisione ha altresì rilasciato l'attestazione ai sensi dell'articolo 3, comma 10, del D.Lgs. n. 254/2016 nonché reso la dichiarazione nell'ambito della Relazione al Bilancio consolidato ai sensi dell'articolo 4 del Regolamento Consob di attuazione del citato Decreto, riguardanti la Dichiarazione di carattere non finanziario;

    1. il Collegio Sindacale non è stato destinatario di denunzie ai sensi dell'articolo 2408, codice civile. Seppur non qualificabili quali denunzie ai sensi del predetto articolo, il Collegio Sindacale ha peraltro riscontrato due comunicazioni di Soci specificamente indirizzate ai Sindaci, fornendo le necessarie precisazioni;
    1. oltre a quanto indicato al punto precedente, sono pervenute al Collegio Sindacale, anche per il tramite del proprio Presidente, due comunicazioni potenzialmente qualificabili come esposti in cui vengono segnalate asserite scorrettezze comportamentali ascritte a Dipendenti aziendali nell'ambito dello svolgimento dell'attività. Tali esposti sono stati fatti oggetto di opportuni approfondimenti da parte del Collegio Sindacale, anche con il coinvolgimento delle competenti strutture aziendali, all'esito dei quali è stato dato riscontro agli esponenti (e, ove richiesto, alle Autorità di Vigilanza competenti);
    1. nell'esercizio 2019 sono stati riconosciuti a PricewaterhouseCoopers S.p.A., nel rispetto della normativa vigente, compensi per la revisione legale pari a Euro 1.913.917 dalla Capogruppo Banco BPM S.p.A. e a complessivi Euro 1.443.282 dalle altre Società del Gruppo.

Al riguardo, con il fine di garantire un quadro informativo completo, si segnala che l'Assemblea tenutasi il 6 aprile 2019 ha approvato la proposta motivata elaborata dallo scrivente Collegio Sindacale circa l'integrazione dei corrispettivi alla Società di revisione resasi necessaria a seguito del perfezionamento delle operazioni di fusione per incorporazione in Banco BPM delle società controllate BPM S.p.A., Società Gestione Servizi BP S.C.p.a. e BP Property Management S.C.r.l. in considerazione delle attività aggiuntive nell'ambito dell'incarico per la revisione legale dei conti per gli esercizi dal 2019 al 2025 del Bilancio d'impresa e consolidato dell'incorporante Banco BPM.

Alla medesima Società di revisione sono stati conferiti ulteriori incarichi per servizi di attestazione per Euro 721.914 dalla Capogruppo nonché per Euro 11.627 dalle altre Società del Gruppo.

Il dettaglio di tali compensi viene altresì ripreso in allegato al Bilancio separato e Bilancio consolidato di Banco BPM come richiesto dall'articolo 149-duodecies del Regolamento Emittenti di Consob;

  1. a società facenti parte del network cui appartiene PwC sono stati corrisposti complessivamente nell'esercizio 2019 compensi per altri servizi a favore della Capogruppo per Euro 345.100.

Il dettaglio di tali compensi viene altresì ripreso in allegato al Bilancio separato e Bilancio consolidato di Banco BPM come richiesto dall'articolo 149-duodecies del Regolamento Emittenti di Consob.

Nel corso dell'esercizio non sono emersi aspetti critici sotto il profilo dell'indipendenza della Società di revisione, tenuto conto anche di quanto previsto dal D.Lgs. n. 39/2010 e dal Regolamento UE n. 537/2014. A tale riguardo il Collegio Sindacale, nel corso dell'esercizio ed in ottemperanza alle richiamate disposizioni, ha preventivamente approvato – previe le verifiche di competenza circa i potenziali rischi per l'indipendenza e le misure di salvaguardia adottate – gli incarichi diversi dalla revisione legale conferiti a PwC ed alle società appartenenti al suo network;

    1. sono stati rilasciati da parte del Collegio Sindacale i pareri richiesti dalla legge e dallo Statuto. In proposito, il Collegio Sindacale ha reso, tra l'altro, il proprio parere (i) sulla remunerazione dei consiglieri investiti di particolari cariche o incarichi ai sensi dell'articolo 2389 del codice civile, (ii) sulla nomina dei Responsabili delle Funzioni Aziendali di Controllo. Ha inoltre formulato le osservazioni, le valutazioni e i pareri prescritti dalla normativa di Vigilanza nonché quelli tempo per tempo richiesti dalla Banca Centrale Europea e dalle Autorità di Vigilanza nazionali con apposite Comunicazioni (relativi prevalentemente ai diversi profili della gestione e del controllo dei rischi cui la Banca è risultata esposta nello svolgimento della propria attività);
    1. nel corso del 2019 il Collegio Sindacale si è riunito n. 42 volte, ha preso parte all'unica Assemblea tenutasi in sede ordinaria, alle n. 18 riunioni del Consiglio di Amministrazione, alle n. 15 riunioni del Comitato Esecutivo e, con un proprio rappresentante (o, eccezionalmente, in esame condiviso), alle riunioni del Comitato Controllo Interno e Rischi (a tutte le n. 24 sedute tenutesi), del Comitato Remunerazioni (a n. 16 su n. 18 sedute tenutesi, precisando che nelle riunioni cui ha partecipato un rappresentante del Collegio sono incluse quelle nelle quali è stato trattato il tema delle retribuzioni spettanti ai Responsabili delle Funzioni Aziendali di Controllo), del Comitato Nomine (a n. 25 riunioni su n. 27) nonché del Comitato Parti Correlate (a tutte le n. 5 riunioni tenutesi).

In conformità a quanto previsto dalle Disposizioni di Vigilanza della citata Circolare di Banca d'Italia n. 285/2013, il Collegio Sindacale ha effettuato la propria autovalutazione con riferimento all'esercizio 2019, redigendo l'apposito Documento conclusivo. In continuità con l'esercizio precedente, il processo è stato condotto con il supporto di un Consulente esterno indipendente e valutato in grado di assicurare autonomia di giudizio. All'esito del processo il Collegio ha ritenuto di poter confermare un giudizio complessivo di sostanziale "adeguatezza" in ordine alla propria composizione ed al proprio funzionamento. L'esercizio di autovalutazione è stato anticipato alla fine del 2019 (invece che, come di consueto, nei primi mesi dell'anno

successivo a quello di riferimento) in considerazione della scadenza del mandato del Collegio in carica prevista con l'Assemblea di approvazione del Bilancio 2019 (aprile 2020) ed in coerenza con l'intenzione del predetto Organo di Controllo di mettere a disposizione dei Soci, proprio in vista del rinnovo, un documento di riferimento sulla composizione ottimale del Collegio Sindacale e il profilo ideale dei Sindaci di Banco BPM, fornendo le relative indicazioni e raccomandazioni anche alla luce della normativa e degli orientamenti/guidelines nazionali ed europei applicabili in materia di requisiti degli esponenti;

    1. il Collegio Sindacale non ha evidenziato osservazioni da formulare sul rispetto dei princìpi di corretta amministrazione. La Banca ha peraltro approvato a luglio 2019 il Manuale Contabile con il fine di raccogliere in un unico corpo normativo le politiche contabili del Gruppo;
    1. il Collegio Sindacale ha acquisito conoscenza e vigilato sull'assetto organizzativo, particolarmente per quanto attiene all'adeguamento alle disposizioni normative e ai correlati interventi di modifica e consolidamento dell'impianto regolamentare interno.

Al riguardo, sulla base sia di un confronto diretto con la Funzione Organizzazione e con le singole Funzioni Aziendali in occasione degli incontri avuti sia delle evidenze emerse ad esito dei controlli condotti dalle Funzioni di Controllo, il Collegio Sindacale ha rilevato una sostanziale adeguatezza dell'assetto organizzativo e normativo della Banca, pur rappresentando la necessità che alcune disposizioni trovino una declinazione operativa in norme di processo puntuali e dettagliate, anche in relazione all'evoluzione dei processi e delle procedure. Restano fermi gli ulteriori interventi di tipo organizzativo/procedurale nonché di integrazione e di aggiornamento della normativa interna, volti a mantenere sempre compiutamente coerente il framework complessivo.

Si richiama in proposito quanto anticipato nella presente Relazione circa l'attenzione rivolta dal Collegio Sindacale alle determinazioni e/o progettualità riferite agli assetti organizzativi, di controllo e di gestione del rischio della Banca, in considerazione della loro rilevanza. Tenuto conto degli esiti dell'assessment condotto sul "caso diamanti", il Collegio ha altresì fornito proprie indicazioni a rafforzamento del relativo organisational framework.

In tale contesto si inseriscono, tra l'altro e in particolare, la revisione degli assetti dell'area Crediti a seguito della nomina del Chief Lending Officer, la riarticolazione del comparto Commerciale, la ricollocazione (all'interno della Funzione Legale e Regulatory Affairs) della struttura Gestione Reclami e la costituzione della Funzione Data Governance e Sicurezza IT (con la nomina del Responsabile della struttura Sicurezza IT da essa dipendente). A seguito delle dimissioni, rassegnate con decorrenza dalla metà di febbraio 2019, del precedente titolare è stata inoltre nominata la nuova Responsabile della Funzione Information Technology;

  1. nel 2019 l'assetto organizzativo del Sistema dei Controlli Interni (di seguito anche "SCI") è stato interessato da novità riconducibili, da un lato, all'avvicendamento di alcuni Responsabili delle Funzioni Aziendali di Controllo e, dall'altro, alla revisione dell'articolazione delle Funzioni Compliance e Antiriciclaggio. Si è inoltre consolidato il modello di outsourcing infragruppo adottato nell'ottica di maggiore garanzia dei presìdi di controllo, con (i) accentramento in Capogruppo (nel 2019 da parte della controllata ProFamily S.p.A.) delle attività di controllo svolte dalle Funzioni Audit, Compliance, Antiriciclaggio e Rischi e (ii) la nomina dei referenti da parte delle Società che hanno esternalizzato il servizio.

Come anticipato, nel corso del 2019 sono stati nominati – previo parere del Collegio Sindacale – i nuovi Responsabili della Funzione Audit (a seguito delle dimissioni rassegnate dal precedente Responsabile in data 9 aprile 2019) e della Funzione Antiriciclaggio. E' peraltro in corso il processo di selezione volto all'individuazione di un soggetto idoneo cui affidare la responsabilità della Funzione Rischi, stante la cessazione del rapporto di lavoro con il precedente Responsabile. Inoltre, come anticipato nella Relazione riferita all'esercizio 2018, è stata effettivamente rivista la struttura organizzativa della Funzione Compliance, per rispondere ad esigenze (i) di miglioramento dei processi interni della struttura, in ottica di maggiore efficienza nelle interlocuzioni sia interne che esterne, tenuto conto altresì delle attività di valutazione ex ante svolte dalla stessa, (ii) di creazione di unità organizzative specializzate su taluni ambiti, (iii) di adeguamento del perimetro di competenze in relazione al ruolo di Data Protection Officer ricoperto dallo stesso Compliance Manager nonché (iv) di complessivo rafforzamento quali-quantitativo della Funzione. Il riassetto della struttura – che ha coinvolto anche la Funzione Antiriciclaggio limitatamente all'avvicendamento di taluni responsabili – è peraltro coerente con gli obiettivi di assicurare un costante rafforzamento dell'efficacia e dell'efficienza del Sistema dei Controlli Interni.

Nell'esercizio dei propri doveri di supervisione sull'adeguatezza del Sistema dei Controlli, il Collegio Sindacale ha mantenuto un costante confronto con i responsabili delle Funzioni Aziendali di Controllo al fine di: (i) verificare eventuali esigenze di rafforzamento qualiquantitativo delle stesse e in tal senso, ove ritenuto opportuno, ha sollecitato le Funzioni Organizzazione e Risorse Umane, oltre che lo stesso Consiglio di Amministrazione, a definire opportuni interventi (come avvenuto, in particolare, con riferimento alla Funzione Rischi). E' stato peraltro realizzato in corso d'anno un importante progetto di mappatura delle competenze professionali delle risorse che operano nelle Funzioni di Controllo con l'obiettivo di individuare le aree di presidio tecnico ed evidenziare i gap principali su cui definire azioni formative, al fine di consolidare la competenza e la professionalità dei singoli e delle Funzioni; (ii) promuovere e accertare il coordinamento delle Funzioni stesse, sia con riferimento alla

pianificazione delle attività sia, soprattutto, nel processo di sempre maggiore integrazione ed efficacia nella rappresentazione agli Organi Sociali delle evidenze emerse ad esito dei controlli svolti. A tale riguardo ed in una logica di continua evoluzione del SCI sarà peraltro perfezionata (a decorrere dal 2020) la metodologia definita dalle Funzioni di Controllo per la valutazione dei rischi e la determinazione dell'urgenza delle azioni di rimedio.

In merito ai controlli di linea (o di primo livello), il Collegio Sindacale ne ha monitorato l'adeguatezza sia tramite l'esame delle verifiche condotte dalle Funzioni Aziendali di Controllo di secondo e terzo livello sia direttamente con particolare riferimento a specifici ambiti. Un Sindaco designato dal Collegio Sindacale ha altresì partecipato ad alcune verifiche condotte sulla Rete Commerciale da parte della Funzione Audit.

Anche nel corso del 2019 è proseguito il necessario, costante e graduale innalzamento degli indici di efficacia ed efficienza dei controlli di primo e secondo livello che, tra l'altro:

  • per quanto riguarda la Funzione Compliance, si è espresso in particolare: (i) nell'implementazione (così come effettuato dalla Funzione Audit ed in coordinamento con essa) del sistema dei controlli a distanza (in particolare sugli ambiti Trasparenza, Usura e Reclami); (ii) nello sviluppo di un tool finalizzato a svolgere monitoraggi continuativi e analisi dinamiche e indipendenti; (iii) nel presidio dalla stessa assicurato sulla revisione dei processi organizzativi e della normativa interna, anche tramite verifiche di conformità ex ante, ivi incluso il ruolo alla stessa assegnato nell'ambito dei processi relativi ai nuovi prodotti e servizi offerti dalla Banca; (iv) nel rafforzamento del modello di gestione del compliance risk nelle strutture operative in cui sono istituiti i presìdi specialistici; (v) nel monitoraggio garantito nel continuo – tra l'altro – sul rispetto della normativa in materia di Trasparenza, Prestazione dei servizi di investimento, Distribuzione di prodotti assicurativi, Abusi di mercato;
  • per la Funzione Antiriciclaggio, è stato attestato nel processo di rivalorizzazione delle attività di controllo della Funzione che si è concretizzata non solo nel rinnovamento delle modalità di rendicontazione agli Organi ma anche nella promozione di interventi evolutivi degli strumenti informatici a disposizione e nella collaborazione alla strutturazione di mirati interventi formativi del personale della Rete Commerciale. Oltre al monitoraggio costante garantito sui processi di adeguamento alle disposizioni normative in ambito Antiriciclaggio e sulla risoluzione delle anomalie riscontrate dai controlli effettuati, importanti sono i contributi della Funzione nell'ambito dei processi creditizi e sulle analisi relative alle segnalazioni di operazioni sospette;
  • per quanto attiene alla Funzione Rischi, si è concretizzato: (i) nelle attività di miglioramento dei modelli sviluppati a fini regolamentari, garantendone la funzionalità e la loro

applicazione all'interno del Gruppo; (ii) nelle attività di coordinamento del progetto di implementazione delle attività di models inventory e model risk management che ha portato all'attivazione di una procedura di governance dei modelli e gestione del ciclo di vita degli stessi; (iii) nella conduzione, in collaborazione con le competenti strutture della Banca, del liquidity exercise; (iv) nel supporto assicurato durante le interlocuzioni nel continuo connesse alle ispezioni effettuate dalla Vigilanza, oltre che nella risoluzione dei findings aperti dalla stessa; (v) nel potenziamento dei processi strategici, RAF, ICAAP e ILAAP nonché nel miglioramento continuo dell'informativa integrata sui rischi; (vi) nell'estensione e nel rafforzamento delle attività di controllo di secondo livello sui processi creditizi e nell'ambito della prestazione dei servizi di investimento, soprattutto con rafforzamento delle attività ex ante; (vii) nella prosecuzione delle attività volte a migliorare progressivamente la strutturazione di un adeguato framework di data quality; (viii) nel coordinamento delle attività di rafforzamento dell'insurance management a livello di Gruppo;

per la Funzione Validazione Interna, si è manifestato con riguardo alle specifiche attività di controllo condotte con riferimento: (i) alle evoluzioni della modellistica utilizzata per la quantificazione dei rischi di Primo Pilastro, in particolare per quanto concerne il Rischio di Credito ed il Rischio di Mercato; (ii) alla validazione dei modelli utilizzati a fini gestionali, in specie in ambito Rischio di Liquidità; (iii) alla conduzione di attività mirate, anche non pianificate, finalizzate alla verifica dell'adeguatezza di specifici processi volti alla valutazione dei Rischi, alla luce di istanze formulate dalla Vigilanza, dagli Organi Aziendali o dalle stesse strutture interne nell'ambito di appositi gruppi di lavoro.

Per quanto concerne la Funzione Audit, il periodo di vacatio del Responsabile non ha impattato sulla stabilità operativa della struttura e l'attività è stata svolta senza soluzione di continuità grazie ad un'adeguata definizione di ruoli e responsabilità ed alla professionalità dei soggetti preposti alle strutture in cui la Funzione si articola. Ciò evidenziato, in un contesto di verifiche e approfondimenti nel continuo sui processi core (e quindi a maggior rischio) condotti in una logica risk based, il 2019 è stato caratterizzato da un particolare impegno profuso dall'Audit per lo svolgimento di attività (anche in termini di certificazione degli interventi e di conduzione di verifiche mirate) volte ad accertare l'efficacia delle misure adottate dal Gruppo nell'ambito della realizzazione dei richiamati Action Plan via via approvati dal Consiglio di Amministrazione, oltreché ad evadere specifiche richieste che la Vigilanza ha avanzato nell'ambito o ad esito dei citati processi ispettivi. Costante attenzione è stata mantenuta dalla Funzione Audit: (i) sui processi creditizi, anche con riferimento alle evoluzioni della modellistica interna e delle progettualità inerenti all'adeguamento a disposizioni normative, quali la nuova

definizione di default; (ii) sull'ambito Finanza e Mercati, anche in relazione all'efficacia della declinazione operativa di alcuni interventi progettuali (tra cui MiFID II, Corporate & Investment Banking, estensione del modello di misurazione del Rischio di Mercato); (iii) in ambito Governance, anche in relazione a processi primari come ICAAP/ILAAP e Risk Appetite Framework e a specifici ambiti quali Privacy, Esternalizzazioni, Product Governance. Altri interventi di audit del 2019 di specifico interesse per il Collegio hanno riguardato la materia della gestione dei Conflitti d'interesse e la gestione del Rischio Operativo.

In generale, trasversalmente su tutte le Funzioni di Controllo, il Collegio Sindacale ha rilevato la numerosità delle attività non pianificate (né pianificabili) all'inizio del 2019, in quanto resesi necessarie su richiesta delle Autorità di Vigilanza, degli Organi Aziendali e/o a seguito di valutazioni delle Funzioni stesse rispetto all'esposizione a nuovi rischi o all'incremento di quelli già identificati.

Nell'ambito della propria più ampia supervisione del Sistema dei Controlli, il Collegio di Banco BPM ha esaminato la "Relazione di valutazione del Sistema dei Controlli Interni di Gruppo" predisposta dalla Funzione Audit per l'esercizio 2019, al fine di accertare la completezza, l'adeguatezza, la funzionalità e l'affidabilità delle diverse componenti che caratterizzano tale Sistema.

La Funzione Audit, nel redigere la sopra richiamata Relazione, ha tenuto conto delle proprie valutazioni nonché di quelle espresse dalle altre Funzioni Aziendali di Controllo. La Relazione fornisce una complessiva valutazione di sostanziale adeguatezza sul Sistema dei Controlli Interni di Gruppo, pur in presenza di alcuni ambiti che hanno evidenziato necessità di adeguamento dei presìdi.

Nel prendere atto del giudizio complessivo, il Collegio Sindacale ha condiviso le azioni d'intervento sulle aree di miglioramento peraltro già individuate ad esito delle verifiche condotte in corso d'anno.

A questo riguardo il Collegio ha, tra l'altro, riservato una specifica attenzione e promosso misure correttive e di rafforzamento, in gran parte già finalizzate: (i) in ambito Operational Risk, al fine di rafforzare complessivamente il framework normativo ed organizzativo tenendo conto dei rilievi evidenziati in merito alla gestione di tale rischio dalla Vigilanza, anche con riferimento alla gestione delle istanze inerenti il "diamonds case"; (ii) in ambito Trasparenza, perché si procedesse agli interventi (anche di carattere restitutorio) conseguenti all'emanazione degli Orientamenti di Banca d'Italia ed ai relativi accertamenti ispettivi impattanti soprattutto sulla definizione delle condizioni applicate alla clientela; (iii) in ambito Antiriciclaggio, al fine di migliorare i processi di adeguata verifica e monitoraggio dei profili di rischio e apportare implementazioni informatiche volte a favorire la completezza e la disponibilità dei dati da parte

della Funzione di Controllo (in linea con le raccomandazioni post ispettive sui canali on line utilizzati dal Gruppo), soprattutto allo scopo di rafforzare e facilitare i controlli di linea e di secondo livello; (iv) in ambito di gestione e monitoraggio del Credito, in continuità con le iniziative sinora adottate dalla Banca in una logica di continuo irrobustimento dei processi; (v) in ambito Finanza e Mercati per il superamento di carenze rilevate in taluni processi/procedure, conseguenti per lo più ad un non pienamente adeguato funzionamento dei sistemi IT (con potenziali impatti sul regulatory reporting).

Oltre a quanto sopra specificato, il Collegio ha monitorato nel continuo le evidenze emerse ad esito delle attività poste in essere dalle Funzioni di Controllo e/o rilevate dalla Vigilanza nell'esercizio delle proprie attività ispettive, dando atto della presa in carico delle stesse da parte delle competenti strutture e della loro tracciatura e monitoraggio da parte delle Funzioni di Controllo.

Il Collegio Sindacale ha altresì condiviso con le Funzioni di Controllo alcuni profili di attenzione prospettici che impegneranno l'attività delle stesse nell'arco del 2020 con riguardo, tra l'altro: (i) ai rischi derivanti da tematiche trasversali connesse alla data quality aziendale e alle implementazioni IT necessarie a superare taluni dei rilievi attualmente aperti; (ii) agli interventi evolutivi sui modelli interni di misurazione del rischio (soprattutto di Credito) alla luce delle disposizioni regolamentari che entreranno in vigore; (iii) all'effettivo consolidamento di quei processi creditizi che hanno manifestato l'esistenza di aree di ulteriore miglioramento; (iv) allo sviluppo degli strumenti informatici a supporto della gestione del rischio di riciclaggio con la messa in produzione della nuova piattaforma e al miglioramento di taluni aspetti qualitativi del processo di valutazione delle operazioni potenzialmente sospette, soprattutto mediante mirati interventi formativi; (v) all'implementazione nel continuo del framework dei controlli a distanza; (vi) all'irrobustimento dei presìdi contro le frodi informatiche; (vii) allo sviluppo delle metodologie necessarie all'adeguamento delle sempre nuove indicazioni emanate dalle Autorità e dagli Organismi internazionali preposti.

Con specifico riferimento alla Rete distributiva, il Collegio ha esaminato periodicamente gli esiti sia delle verifiche sulla Rete Commerciale sia degli accertamenti volti ad approfondire comportamenti anomali (e potenzialmente fraudolenti) dei dipendenti. Al riguardo, con riferimento all'operatività della Rete Commerciale emerge una sostanziale adeguatezza della stessa, pur in presenza di aree di miglioramento soprattutto in ambito antiriciclaggio. Al fine di promuovere il superamento delle carenze maggiormente ricorrenti, sono stati effettuati (anche con la partecipazione della Funzione Audit) specifici interventi formativi. Per quanto attiene agli accertamenti di anomalie comportamentali, al ricorrere dei presupposti sono stati adottati provvedimenti disciplinari. Al riguardo, ad esito della propria attività di verifica

nel continuo e tenuto conto delle irregolarità accertate, il Collegio proseguirà nella propria attività di promozione – sia per il tramite delle Funzioni Aziendali di Controllo sia per il tramite delle strutture commerciali e della Funzione Risorse Umane – della diffusione di una sempre più consolidata cultura del rischio e di rispetto delle regole a tutti i livelli dell'operatività aziendale, con l'obiettivo di garantire comportamenti in linea con le normative interne ed esterne e con le strategie aziendali.

Da ultimo, nell'ambito dell'assetto del Sistema dei Controlli si evidenzia il collegamento funzionale e informativo tra il Collegio Sindacale e l'Organismo di Vigilanza di Banco BPM, istituito ai sensi del D.Lgs. n. 231/2001, assicurato, oltre che dal periodico scambio degli opportuni flussi informativi, anche dal fatto che un Sindaco è componente dell'Organismo medesimo;

  1. per quanto attiene all'adeguatezza del sistema amministrativo e contabile, nel corso dei periodici incontri con il Collegio Sindacale finalizzati allo scambio di informazioni e alla vigilanza prevista in capo all'Organo di Controllo, il Dirigente Preposto non ha segnalato significative carenze nei processi operativi e di controllo che, per rilevanza, possano inficiare il giudizio di adeguatezza ed effettiva applicazione delle procedure amministrativo-contabili poste a presidio di una corretta rappresentazione dei fatti di gestione, in conformità ai vigenti princìpi contabili internazionali.

Nell'ambito della propria Relazione ai fini del rilascio dell'attestazione prevista dall'articolo 154 bis del TUF, il Dirigente Preposto ha espresso un giudizio di sostanziale adeguatezza ed effettiva applicazione delle procedure amministrative e contabili che governano la formazione del bilancio, elaborato alla luce della valutazione del rischio residuo presente nei "macro ambiti" analizzati e degli interventi di mitigazione identificati. Nell'espressione del proprio giudizio il Dirigente Preposto ha tenuto conto, tra l'altro, degli interventi attuati alla luce di evidenze dallo stesso rilevate con riferimento al precedente esercizio, constatando l'esistenza di ulteriori aree di miglioramento (prevalentemente di tipo organizzativo e/o di aggiornamento della normativa interna e/o di implementazioni IT) che non influenzano, peraltro, la valutazione complessiva espressa.

La Società di revisione ha altresì individuato (e segnalato nella Relazione aggiuntiva fornita al Collegio Sindacale) alcune aree di miglioramento che non sono state valutate come carenze significative del sistema di controllo interno in relazione al processo di informativa finanziaria. Le stesse verranno portate all'attenzione della Direzione della Banca dalla stessa Società di revisione e rappresentate al Consiglio di Amministrazione da parte del Collegio Sindacale per le determinazioni di competenza.

Il Collegio Sindacale di Banco BPM non ha pertanto osservazioni di competenza da formulare sull'adeguatezza del sistema amministrativo-contabile e sulla sua affidabilità a rappresentare correttamente i fatti di gestione. Con riferimento all'informativa contabile contenuta nei Bilanci separato e consolidato al 31 dicembre 2019 di Banco BPM, va osservato che è stata resa l'attestazione senza rilievi dell'Amministratore Delegato e del Dirigente Preposto alla redazione dei documenti contabili societari ai sensi dell'articolo 81 ter del vigente Regolamento Consob n. 11971 del 14 maggio 1999;

  1. il Collegio Sindacale non ha osservazioni di competenza da formulare sull'adeguatezza della normativa interna che regolamenta le apposite disposizioni da impartire alle Società controllate al fine di acquisire i flussi informativi necessari per garantire il tempestivo adempimento degli obblighi di comunicazione previsti dalla legge.

Il Collegio ha peraltro promosso la conduzione di una specifica verifica di impianto e di funzionalità in materia di gestione delle informazioni privilegiate e di scambio di flussi informativi tra le varie Società del Gruppo interessate, i cui esiti hanno mostrato una complessiva conformità, attestando un corretto funzionamento del processo analizzato oltreché un impianto dei presìdi in termini di normativa interna e di procedura informatica completo e allineato alle Linee Guida emanate da Consob nell'ottobre 2017.

Dai rapporti intercorsi con i corrispondenti Organi di Controllo delle Società controllate, nonché dalle evidenze presentate dalle Funzioni di Controllo della Capogruppo, in particolare dalla Funzione Compliance, non sono emerse criticità meritevoli di segnalazione;

    1. come già richiamato precedentemente, il Collegio Sindacale ha incontrato periodicamente i Responsabili della Società incaricata della revisione legale dei conti in conformità al disposto dell'articolo 150, comma 3, del D.Lgs. n. 58/1998 al fine dello scambio di reciproche informazioni. La Società di revisione non ha evidenziato atti o fatti ritenuti censurabili né irregolarità che abbiano richiesto la formulazione di specifiche segnalazioni ai sensi dell'articolo 155, comma 2, del D.Lgs. n. 58/1998 nonché ai sensi dell'articolo 19, comma 3, del D.Lgs. n. 39/2010;
    1. per quanto attiene alle regole di governo societario, si rammenta che Banco BPM ha aderito al vigente Codice di Autodisciplina delle Società Quotate promosso da Borsa Italiana S.p.A., come comunicato al mercato attraverso la pubblicazione sul sito aziendale della "Relazione sul governo societario e gli assetti proprietari", redatta ai sensi dell'articolo 123 bis del D.Lgs. n. 58/1998 e successive modifiche ed integrazioni.

La citata Relazione illustra le modalità ed i comportamenti con cui i princìpi ed i criteri applicativi del Codice di Autodisciplina sono stati effettivamente applicati, nonché la

mancata o parziale adozione o applicazione di alcune delle raccomandazioni del suddetto Codice di Autodisciplina, fornendo in tal caso le relative motivazioni;

    1. a seguito dell'attività di vigilanza svolta, come sopra descritta, non sono emersi omissioni, fatti censurabili o irregolarità meritevoli di menzione in questa sede;
    1. in conclusione, a compendio dell'attività di vigilanza complessivamente svolta, il Collegio Sindacale di Banco BPM non ritiene che ricorrano i presupposti che rendano necessario esercitare la facoltà di formulare proposte all'Assemblea ai sensi dell'articolo 153, comma 2, del D.Lgs. n. 58/1998 in merito all'approvazione del Bilancio separato di Banco BPM al 31 dicembre 2019 e alle materie di propria competenza. Il Collegio, eseguiti gli opportuni approfondimenti anche in relazione alle raccomandazioni formulate al Sistema Bancario dall'Autorità di Vigilanza Europea, non ha osservazioni da formulare in merito alla proposta all'Assemblea di distribuzione di un dividendo pari a Euro 0,08 per azione.

Milano, 13 marzo 2020

Il Collegio Sindacale di Banco BPM S.p.A.

  • f.to Prof. Marcello Priori, Presidente
  • f.to Dott. Gabriele Camillo Erba
  • f.to Dott.ssa Maria Luisa Mosconi
  • f.to Prof.ssa Claudia Rossi
  • f.to Dott. Alfonso Sonato

Attestazione dell'Amministratore Delegato e del Dirigente Preposto alla redazione dei documenti contabili societari

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Relazione della società di revisione sul bilancio d'Impresa

Relazione della società di revisione indipendente

ai sensi dell'articolo 14 del DLgs 27 gennaio 2010, n° 39 e dell'articolo 10 del Regolamento (UE) n° 537/2014

Agli azionisti di Banco BPM SpA

Relazione sulla revisione contabile del bilancio d'esercizio

Giudizio

Abbiamo svolto la revisione contabile del bilancio d'esercizio di Banco BPM SpA (nel seguito anche la "Banca"), costituito dallo stato patrimoniale al 31 dicembre 2019, dal conto economico, dal prospetto della redditività complessiva, dal prospetto delle variazioni del patrimonio netto, dal rendiconto finanziario per l'esercizio chiuso a tale data e dalla nota integrativa che include anche la sintesi dei più significativi principi contabili applicati.

A nostro giudizio, il bilancio d'esercizio fornisce una rappresentazione veritiera e corretta della situazione patrimoniale e finanziaria della Banca al 31 dicembre 2019, del risultato economico e dei flussi di cassa per l'esercizio chiuso a tale data in conformità agli International Financial Reporting Standards adottati dall'Unione Europea, nonché ai provvedimenti emanati in attuazione dell'articolo 9 del DLgs n° 38/05 e dell'articolo 43 del DLgs n. 136/15.

Elementi alla base del giudizio

Abbiamo svolto la revisione contabile in conformità ai principi di revisione internazionali (ISA Italia). Le nostre responsabilità ai sensi di tali principi sono ulteriormente descritte nella sezione Responsabilità della società di revisione per la revisione contabile del bilancio d'esercizio della presente relazione. Siamo indipendenti rispetto a Banco BPM SpA in conformità alle norme e ai principi in materia di etica e di indipendenza applicabili nell'ordinamento italiano alla revisione contabile del bilancio. Riteniamo di aver acquisito elementi probativi sufficienti ed appropriati su cui basare il nostro giudizio.

Aspetti chiave della revisione contabile

Gli aspetti chiave della revisione contabile sono quegli aspetti che, secondo il nostro giudizio professionale, sono stati maggiormente significativi nell'ambito della revisione contabile del bilancio dell'esercizio in esame. Tali aspetti sono stati da noi affrontati nell'ambito della revisione contabile e nella formazione del nostro giudizio sul bilancio d'esercizio nel suo complesso; pertanto su tali aspetti non esprimiamo un giudizio separato.

Valutazione dei crediti verso la clientela per finanziamenti valutati al costo ammortizzato

Nota integrativa:

Parte A - Politiche contabili Parte B – Informazioni sullo stato patrimoniale, sezioni 4 e 11 dell'attivo Parte C – Informazioni sul conto economico, sezione 8 Parte E - Informazioni sui rischi e sulle relative politiche di copertura

I crediti verso la clientela per finanziamenti al 31 dicembre 2019 rappresentano la parte preponderante della voce 40 b) "Attività finanziarie valutate al costo ammortizzato crediti verso la clientela" che mostra un saldo pari ad Euro 122.251 milioni corrispondente complessivamente al 75 per cento del totale attivo del bilancio.

Le rettifiche di valore nette dei crediti verso clientela addebitate nell'esercizio ammontano a Euro 701 milioni e rappresentano la migliore stima formulata dagli amministratori al fine di recepire le perdite attese relative al portafoglio crediti alla data di riferimento del bilancio sulla base dei principi contabili applicabili.

Alla valutazione di tali crediti è stata dedicata particolare attenzione nell'ambito della nostra attività di revisione tenuto conto della significatività del valore di bilancio, della rilevanza dei crediti deteriorati, nonché del continuo processo di calibrazione ed affinamento dei criteri di stima anche alla luce dell'esperienza storica. Sotto diverso profilo, i processi e le modalità di valutazione risultano inevitabilmente caratterizzati da un elevato grado di giudizio professionale e richiedono complessi processi di stima di numerose variabili. Il ricorso a significative assunzioni rileva in particolare, oltre che per la verifica del significativo incremento del rischio di credito (Significant Increase in Credit Risk -SICR), per l'allocazione dei portafogli ai vari stadi di rischio (Staging), per la determinazione

Aspetti chiave Procedure di revisione in risposta agli aspetti chiave

Nello svolgimento della revisione contabile abbiamo tenuto in considerazione il controllo interno rilevante per la redazione del bilancio al fine di definire le procedure di revisione appropriate nelle circostanze. In particolare, al fine di indirizzare questo aspetto chiave, abbiamo effettuato la comprensione e la valutazione del disegno dei controlli rilevanti in ambito monitoraggio, classificazione e valutazione del credito e la verifica dell'efficacia operativa di tali controlli.

Particolare attenzione è stata dedicata, anche con il supporto degli esperti appartenenti alla nostra rete, alla comprensione e verifica della appropriatezza delle politiche, delle procedure e dei modelli utilizzati per la misurazione del SICR, per lo Staging e per la determinazione dell'ECL sia su base collettiva che su base analitica, nonché alle modalità di determinazione dei principali parametri utilizzati nell'ambito dei modelli definiti. In particolare, per i crediti classificati come non deteriorati (Stadio 1 e Stadio 2), oltre a verificare la corretta applicazione del criterio valutativo definito, specifiche verifiche sono state effettuate relativamente alla determinazione ed applicazione dei principali parametri di stima nell'ambito dei modelli utilizzati (ivi inclusa la verifica della corretta applicazione dei fattori di conversione creditizia per gli impegni e le esposizioni fuori bilancio), nonché alla completezza ed accuratezza delle basi dati utilizzate ai fini della determinazione della ECL. Abbiamo, altresì, selezionato un campione di crediti e verificato la ragionevole classificazione tra i crediti non deteriorati sulla base delle informazioni disponibili in merito allo stato del debitore e di altre evidenze informative disponibili, ivi incluse quelle esterne.

delle ipotesi e dei dati di input ai modelli di determinazione della perdita attesa (Expected Credit Loss- ECL) e, per i crediti oggetto di valutazione in via analitica (Stadio 3), per la stima dei flussi di cassa futuri attesi, delle relative tempistiche e del valore di realizzo delle eventuali garanzie.

Aspetti chiave Procedure di revisione in risposta agli aspetti chiave

Con specifico riferimento ai crediti deteriorati (Stadio 3), specifiche analisi e verifiche sono state condotte con riferimento alla modalità di definizione degli scenari alternativi di recupero ipotizzati (vendita o recupero interno), alle relative probabilità assegnate ed ai conseguenti flussi di cassa stimati.

Con specifico riferimento allo scenario di recupero interno, al fine di valutare la ragionevolezza delle conclusioni raggiunte dagli amministratori in merito alla valutazione dei crediti, tenuto, peraltro, conto della classificazione in bilancio secondo le categorie previste dal quadro normativo sull'informazione finanziaria e regolamentare applicabile, abbiamo selezionato un campione di crediti deteriorati valutati analiticamente e verificato la ragionevolezza delle assunzioni formulate con riferimento all'identificazione e quantificazione dei flussi di cassa futuri attesi dalle attività di recupero, alla valutazione delle garanzie che assistono tali esposizioni ed alla stima dei tempi di recupero.

Laddove applicabile, abbiamo infine, verificato la corretta determinazione della ECL sulla base della media ponderata dei flussi di cassa stimati dagli scenari di recupero interno e di vendita.

Per i crediti deteriorati valutati su base forfetaria, oltre a verificare la corretta applicazione del criterio definito, specifiche verifiche sono state effettuate con riferimento alla determinazione dei principali parametri di stima nell'ambito del modello utilizzato e con riferimento alla completezza ed accuratezza dei dati alimentanti il modello.

Cambiamento del criterio di valutazione del patrimonio immobiliare

Nota Integrativa: Parte A- Politiche contabili Parte B – Informazioni sullo Stato Patrimoniale, sezione 8 dell'attivo Parte C – Informazioni sul conto economico, sezione 16

Nella predisposizione del bilancio al 31 dicembre 2019, la Banca ha modificato il criterio contabile di valutazione del patrimonio immobiliare, adottando, in luogo del criterio del costo, il criterio della rideterminazione del valore per gli immobili strumentali ed il modello del "fair value" per gli immobili di investimento. Il processo di valutazione del patrimonio immobiliare è stato condotto dagli amministratori anche sulla base di perizie predisposte da un esperto terzo indipendente.

Nell'ambito della nostra attività di revisione abbiamo prestato particolare attenzione a tale aspetto in relazione alla significatività dei valori rilevati a seguito del cambiamento di criterio, alla numerosità degli immobili detenuti, nonchè alla complessità ed all'elevato giudizio professionale insito nel processo di stima del "fair value" anche in considerazione delle diverse caratteristiche degli immobili e dei relativi mercati di riferimento.

Inoltre, i modelli di valutazione, per quanto consolidati e riconosciuti nella prassi prevalente, possono risultare estremamente sensibili ai dati di input, alle assunzioni utilizzate ed alle specifiche caratteristiche e peculiarità dell'immobile oggetto di valutazione e, per loro natura, incorporano un rischio di non corretta valutazione.

Aspetti chiave Procedure di revisione in risposta agli aspetti chiave

Nello svolgimento della revisione contabile abbiamo prestato particolare attenzione alla comprensione ed alla valutazione delle attività pianificate e svolte dal Gruppo per l'implementazione dei nuovi criteri di valutazione, così come alla relativa governance ed all'insieme delle attività di controllo poste in essere dalla Direzione.

Al fine di verificarne l'appropriatezza, abbiamo proceduto, anche mediante incontri con l'esperto incaricato dal Gruppo, alla comprensione ed all'analisi critica dei criteri adottati in materia di determinazione del "fair value" del patrimonio immobiliare, delle relative scelte metodologiche effettuate e della coerenza delle stesse con le prassi prevalenti di mercato.

Con il supporto degli esperti appartenenti alla nostra rete, al fine di verificare la ragionevolezza delle valutazioni effettuate dagli amministratori, abbiamo effettuato su base campionaria specifiche procedure di validità tra le quali:

  • verifica dell'accuratezza matematica del modello valutativo;
  • esame critico delle assunzioni significative, nonché dei dati alimentanti i modelli (tassi di inflazione, tassi di attualizzazione, tassi di capitalizzazione e canoni di mercato), anche mediante il confronto con informazioni pubbliche di mercato e transazioni comparabili;
  • svolgimento di eventuali analisi di sensitività laddove ritenuto necessario al fine di verificare la ragionevolezza delle principali assunzioni utilizzate e dei valori determinati.

Aspetti chiave Procedure di revisione in risposta agli
aspetti chiave
Abbiamo, altresì, proceduto a verificare la
corretta rilevazione degli effetti rivenienti
dal cambiamento di criterio alla luce di
quanto previsto dai principi contabili di
riferimento, nonché la corretta
determinazione della connessa fiscalità
differita.
Infine, abbiamo verificato la completezza e
l'adeguatezza dell'informativa fornita in
bilancio.

Responsabilità degli amministratori e del collegio sindacale per il bilancio d'esercizio

Gli amministratori sono responsabili per la redazione del bilancio d'esercizio che fornisca una rappresentazione veritiera e corretta in conformità agli International Financial Reporting Standards adottati dall'Unione Europea, nonché ai provvedimenti emanati in attuazione dell'articolo 9 del DLgs n° 38/05 e dell'articolo 43 del DLgs n°136/15 e, nei termini previsti dalla legge, per quella parte del controllo interno dagli stessi ritenuta necessaria per consentire la redazione di un bilancio che non contenga errori significativi dovuti a frodi o a comportamenti o eventi non intenzionali.

Gli amministratori sono responsabili per la valutazione della capacità della Banca di continuare ad operare come un'entità in funzionamento e, nella redazione del bilancio d'esercizio, per l'appropriatezza dell'utilizzo del presupposto della continuità aziendale, nonché per una adeguata informativa in materia. Gli amministratori utilizzano il presupposto della continuità aziendale nella redazione del bilancio d'esercizio a meno che abbiano valutato che sussistono le condizioni per la liquidazione della Banca o per l'interruzione dell'attività o non abbiano alternative realistiche a tali scelte.

Il collegio sindacale ha la responsabilità della vigilanza, nei termini previsti dalla legge, sul processo di predisposizione dell'informativa finanziaria della Banca.

Responsabilità della società di revisione per la revisione contabile del bilancio d'esercizio

I nostri obiettivi sono l'acquisizione di una ragionevole sicurezza che il bilancio d'esercizio nel suo complesso non contenga errori significativi, dovuti a frodi o a comportamenti o eventi non intenzionali, e l'emissione di una relazione di revisione che includa il nostro giudizio. Per ragionevole sicurezza si intende un livello elevato di sicurezza che, tuttavia, non fornisce la garanzia che una revisione contabile svolta in conformità ai principi di revisione internazionali (ISA Italia) individui sempre un errore significativo, qualora esistente. Gli errori possono derivare da frodi o da comportamenti o eventi non intenzionali e sono considerati significativi qualora ci si possa ragionevolmente attendere che essi, singolarmente o nel loro insieme, siano in grado di influenzare le decisioni economiche prese dagli utilizzatori sulla base del bilancio d'esercizio.

Nell'ambito della revisione contabile svolta in conformità ai principi di revisione internazionali (ISA Italia), abbiamo esercitato il giudizio professionale e abbiamo mantenuto lo scetticismo professionale per tutta la durata della revisione contabile. Inoltre:

  • abbiamo identificato e valutato i rischi di errori significativi nel bilancio d'esercizio, dovuti a frodi o a comportamenti o eventi non intenzionali; abbiamo definito e svolto procedure di revisione in risposta a tali rischi; abbiamo acquisito elementi probativi sufficienti ed appropriati su cui basare il nostro giudizio. Il rischio di non individuare un errore significativo dovuto a frodi è più elevato rispetto al rischio di non individuare un errore significativo derivante da comportamenti o eventi non intenzionali, poiché la frode può implicare l'esistenza di collusioni, falsificazioni, omissioni intenzionali, rappresentazioni fuorvianti o forzature del controllo interno;
  • abbiamo acquisito una comprensione del controllo interno rilevante ai fini della revisione contabile allo scopo di definire procedure di revisione appropriate nelle circostanze e non per esprimere un giudizio sull'efficacia del controllo interno della Banca;
  • abbiamo valutato l'appropriatezza dei principi contabili utilizzati, nonché la ragionevolezza delle stime contabili effettuate dagli amministratori, inclusa la relativa informativa;
  • siamo giunti ad una conclusione sull'appropriatezza dell'utilizzo da parte degli amministratori del presupposto della continuità aziendale e, in base agli elementi probativi acquisiti, sull'eventuale esistenza di una incertezza significativa riguardo a eventi o circostanze che possono far sorgere dubbi significativi sulla capacità della Banca di continuare ad operare come un'entità in funzionamento. In presenza di un'incertezza significativa, siamo tenuti a richiamare l'attenzione nella relazione di revisione sulla relativa informativa di bilancio ovvero, qualora tale informativa sia inadeguata, a riflettere tale circostanza nella formulazione del nostro giudizio. Le nostre conclusioni sono basate sugli elementi probativi acquisiti fino alla data della presente relazione. Tuttavia, eventi o circostanze successivi possono comportare che la Banca cessi di operare come un'entità in funzionamento;
  • abbiamo valutato la presentazione, la struttura e il contenuto del bilancio d'esercizio nel suo complesso, inclusa l'informativa, e se il bilancio d'esercizio rappresenti le operazioni e gli eventi sottostanti in modo da fornire una corretta rappresentazione.

Abbiamo comunicato ai responsabili delle attività di governance, identificati ad un livello appropriato come richiesto dagli ISA Italia, tra gli altri aspetti, la portata e la tempistica pianificate per la revisione contabile e i risultati significativi emersi, incluse le eventuali carenze significative nel controllo interno identificate nel corso della revisione contabile.

Abbiamo fornito ai responsabili delle attività di governance anche una dichiarazione sul fatto che abbiamo rispettato le norme e i principi in materia di etica e di indipendenza applicabili nell'ordinamento italiano e abbiamo comunicato loro ogni situazione che possa ragionevolmente avere un effetto sulla nostra indipendenza e, ove applicabile, le relative misure di salvaguardia.

Tra gli aspetti comunicati ai responsabili delle attività di governance, abbiamo identificato quelli che sono stati più rilevanti nell'ambito della revisione contabile del bilancio dell'esercizio in esame, che hanno costituito quindi gli aspetti chiave della revisione. Abbiamo descritto tali aspetti nella relazione di revisione.

Altre informazioni comunicate ai sensi dell'articolo 10 del Regolamento (UE) 537/2014

Le assemblee degli azionisti di Banco Popolare Società Cooperativa e di Banca Popolare di Milano Scarl ci hanno conferito in data 15 ottobre 2016 l'incarico di revisione legale del bilancio d'esercizio e consolidato della Banca per gli esercizi dal 31 dicembre 2017 al 31 dicembre 2025. Dichiariamo che non sono stati prestati servizi diversi dalla revisione contabile vietati ai sensi dell'articolo 5, paragrafo 1, del Regolamento (UE) 537/2014 e che siamo rimasti indipendenti rispetto alla Banca nell'esecuzione della revisione legale.

Confermiamo che il giudizio sul bilancio d'esercizio espresso nella presente relazione è in linea con quanto indicato nella relazione aggiuntiva destinata al collegio sindacale, nella sua funzione di Comitato per il controllo interno e la revisione contabile, predisposta ai sensi dell'articolo 11 del citato Regolamento.

Relazione su altre disposizioni di legge e regolamentari

Giudizio ai sensi dell'articolo 14, comma 2, lettera e), del DLgs 39/10 e dell'articolo 123 bis, comma 4, del DLgs 58/98

Gli amministratori di Banco BPM SpA sono responsabili per la predisposizione della relazione sulla gestione e della relazione sul governo societario e gli assetti proprietari di Banco BPM SpA al 31 dicembre 2019, incluse la loro coerenza con il relativo bilancio d'esercizio e la loro conformità alle norme di legge.

Abbiamo svolto le procedure indicate nel principio di revisione (SA Italia) n° 720B al fine di esprimere un giudizio sulla coerenza della relazione sulla gestione e di alcune specifiche informazioni contenute nella relazione sul governo societario e gli assetti proprietari indicate nell'articolo 123-bis, comma 4, del DLgs 58/98, con il bilancio d'esercizio di Banco BPM SpA al 31 dicembre 2019 e sulla conformità delle stesse alle norme di legge, nonché di rilasciare una dichiarazione su eventuali errori significativi.

A nostro giudizio, la relazione sulla gestione e alcune specifiche informazioni contenute nella relazione sul governo societario e gli assetti proprietari sopra richiamate sono coerenti con il bilancio d'esercizio di Banco BPM SpA al 31 dicembre 2019 e sono redatte in conformità alle norme di legge.

Con riferimento alla dichiarazione di cui all'articolo 14, comma 2, lettera e), del DLgs 39/10, rilasciata sulla base delle conoscenze e della comprensione dell'impresa e del relativo contesto acquisite nel corso dell'attività di revisione, non abbiamo nulla da riportare.

Milano, 13 marzo 2020

PricewaterhouseCoopers SpA

Pierfrancesco Anglani (Revisore legale)

Allegati

Stato patrimoniale al 1 gennaio 2019 post fusione ex IAS 17

Al fine di una migliore comprensione degli effetti della prima applicazione del principio IFRS 16, di seguito si espone lo stato patrimoniale di Banco BPM al 1° gennaio 2019, post fusione IAS 17, in base ai saldi di bilancio di Banco BPM e delle società incorporate nel corso nell'anno (Società Gestione Servizi BP, BP Property Management e Holding di Partecipazioni Finanziarie Banco Popolare) e le relative scritture di elisione/fusione. Queste ultime scritture sono state effettuate tenuto conto di quanto previsto nel documento di Assirevi OPI 2 "Trattamento contabile delle fusione nel bilancio d'esercizio".

Prospetto di riconciliazione tra i saldi dell'attivo delle società oggetto di fusione e i saldi post fusione al 1° gennaio 2019 (IAS 17)

Voci dell'attivo
(migliaia di euro)
31/12/2018
Banco BPM
31/12/2018
Holding di
Partecipazioni
Finanziarie BP
31/12/2018
BP Property
Management
31/12/2018
Società
Gestione
Servizi BP
Elisione IC Scritture di
fusione
31/12/2018
Saldi ias 17
post fusione
10. Cassa e disponibilità liquide 917.434 1 917.435
20. Attività finanziarie valutate al fair value con impatto a conto
economico
3.572.885 8.659 - 4 - - 3.581.548
a) attività finanziarie detenute per la negoziazione 2.377.180 2.377.180
c) altre attività finanziarie obbligatoriamente valutate al fair
value
1.195.705 8.659 4 1.204.368
30. Attività finanziarie valutate al fair value con impatto sulla
redditività complessiva
14.972.107 3.701 14.975.808
40. Attività finanziarie valutate al costo ammortizzato 125.233.594 823.322 1 13.244 (933.008) - 125.137.153
a) crediti verso banche 6.048.253 823.322 1 12.857 (836.180) 6.048.253
b) crediti verso clientela 119.185.341 387 (96.828) 119.088.900
50. Derivati di copertura 149.899 149.899
60. Adeguamento di valore delle attività finanziarie oggetto di
copertura generica (+/-)
42.173 42.173
70. Partecipazioni 3.953.658 300 (769.058) 3.184.900
80. Attività materiali 962.239 7.195 30.464 - - 999.898
90. Attività immateriali 924.966 280.523 1.205.489
di cui: avviamenti 76.200 76.200
100. Attività fiscali 4.840.009 2.267 638 8.458 - - 4.851.372
a) correnti 326.426 2.267 328.693
b) anticipate 4.513.583 638 8.458 4.522.679
110. Attività non correnti e gruppi di attività in via di dismissione 1.352.743 710 341 (1.051) 1.352.743
120. Altre attività 2.058.646 56 76.995 40.684 (85.457) 2.090.924
Totale dell'attivo 158.980.353 839.015 84.829 373.719 (1.018.465) (770.109) 158.489.342

Prospetto di riconciliazione tra i saldi del passivo e del patrimonio netto delle società oggetto di fusione e i saldi post fusione al 1° gennaio 2019 (IAS 17)

Voci del passivo e del patrimonio netto
(migliaia di euro)
31/12/2018
Banco BPM
31/12/2018
Holding di
Partecipazioni
Finanziarie BP
31/12/2018
BP Property
Management
31/12/2018
Società
Gestione
Servizi BP
Elisione IC Scritture di
fusione
31/12/2018
Saldi ias 17
post fusione
10. Passività finanziarie valutate al costo ammortizzato 142.125.569 - 31.864 8 (867.835) - 141.289.606
a) debiti verso banche 34.016.490 31.864 8 (31.872) 34.016.490
b) debiti verso clientela 89.142.742 (835.963) 88.306.779
c) titoli in circolazione 18.966.337 18.966.337
20. Passività finanziarie di negoziazione 812.618 812.618
30. Passività finanziarie designate al fair value 722.675 722.675
40. Derivati di copertura 721.915 721.915
50. Adeguamento di valore delle passività finanziarie oggetto di
copertura generica (+/-)
49.756 49.756
60. Passività fiscali 418.849 788 - - - - 419.637
a) correnti - 119 119
b) differite 418.849 669 419.518
80. Altre passività 3.502.164 1.912 17.044 198.752 (150.621) 3.569.251
90. Trattamento di fine rapporto del personale 337.230 525 27.141 364.896
100. Fondi per rischi ed oneri 1.253.013 540 315 24.931 (9) - 1.278.790
a) impegni e garanzie rilasciate 123.972 (9) 123.963
b) quiescenza e obblighi simili 150.665 150.665
c) altri fondi per rischi e oneri 978.376 540 315 24.931 - 1.004.162
110. Riserve da valutazione (359.576) 2.100 (108) (3.281) (360.865)
140. Riserve 2.460.368 393.998 15.186 8.187 (192.448) 2.685.291
150. Sovrapprezzi di emissione - 17.816 1.247 (19.063) -
160. Capitale 7.100.000 119.850 1.300 116.529 (237.679) 7.100.000
170. Azioni proprie (-) (12.610) (12.610)
180. Utile/Perdita dell'esercizio (151.618) 319.827 887 205 - (320.919) (151.618)
Totale del passivo e del patrimonio netto 158.980.353 839.015 84.829 373.719 (1.018.465) (770.109) 158.489.342

Raccordo tra le voci dello stato patrimoniale e lo schema dello stato patrimoniale riclassificato dell'esercizio 2019

Voci dell'attivo
(migliaia di euro)
31/12/2019
10. Cassa e disponibilità liquide 908.167
Cassa e disponibilità liquide 908.167
40. a) Attività finanziarie valutate al costo ammortizzato: crediti verso banche 10.673.628
meno: titoli di debito verso banche al costo ammortizzato (705.940)
Finanziamenti valutati al CA: finanziamenti verso banche 9.967.688
40. b) Attività finanziarie valutate al costo ammortizzato: crediti verso clientela 122.250.804
più: titoli senior relativi al Project Exodus (GACS) 2.502.112
meno: titoli di debito verso clientela al costo ammortizzato (18.954.140)
Finanziamenti valutati al CA: finanziamenti verso clientela 105.798.776
20. Attività finanziarie valutate al fair value con impatto a conto economico 4.133.669,00
50. Derivati di copertura 85.030
Attività finanziarie e derivati di copertura valutate al FV con impatto a CE 4.218.699
30. Attività finanziarie valutate al fair value con impatto sulla redditività complessiva 12.295.348
Attività finanziarie e derivati di copertura valutate al FV con impatto su OCI 12.295.348
titoli di debito verso banche e clientela al costo ammortizzato 19.660.080
meno: titoli senior relativi al Project Exodus (GACS) (2.502.112)
Attività finanziarie e derivati di copertura valutate al CA 17.157.968
70. Partecipazioni 3.086.262
Partecipazioni 3.086.262
80. Attività materiali 2.408.291
Attività materiali 2.408.291
90. Attività immateriali 1.200.126
Attività immateriali 1.200.126
100. Attività fiscali 4.410.581
Attività fiscali 4.410.581
110. Attività non correnti e gruppi di attività in via di dismissione 91.040
Attività non correnti e gruppi di attività in via di dismissione 91.040
60. Adeguamento di valore delle attività finanziarie oggetto di copertura generica (+/-) 29.161
120. Altre attività 1.991.235
Altre voci dell'attivo 2.020.396
Totale dell'attivo 163.563.342
Voci del passivo e del patrimonio netto
(migliaia di euro)
31/12/2019
10. b) Passività finanziarie valutate al costo ammortizzato: debiti verso clientela 91.462.757
meno: debiti verso clientela per leasing (1.133.821)
10. c) Passività finanziarie valutate al costo ammortizzato: titoli in circolazione 19.839.081
30. Passività finanziarie designate al fair value 458.949
Raccolta diretta 110.626.966
10. a) Passività finanziarie valutate al costo ammortizzato: debiti verso banche 29.968.225
meno: debiti verso banche per leasing (13.013)
Debiti verso banche 29.955.212
Debiti verso clientela per leasing 1.133.821
Debiti verso banche per leasing 13.013
Debiti per Leasing 1.146.834
20. Passività finanziarie di negoziazione 5.135.800
40. Derivati di copertura 552.490
Altre passività finanziarie valutate al FV 5.688.290
90. Trattamento di fine rapporto del personale 372.044
100. Fondi per rischi e oneri 1.005.147
Fondi del passivo 1.377.191
60. Passività fiscali 538.906
Passività fiscali 538.906
70. Passività associate ad attività in via di dismissione 677
Passività associate ad attività in via di dismissione 677
50. Adeguamento di valore delle passività finanziarie oggetto di copertura generica (+/-) 62.299
80. Altre passività 3.229.343
Altre voci del passivo 3.291.642
Totale passività 152.625.718
Patrimonio netto 10.937.624
Totale del passivo e del patrimonio netto 163.563.342

Esercizio 2019 Conto economico Riclassifiche lett Conto economico riclassificato Margine di interesse 1.886.878 10 Interessi attivi e proventi assimilati 2.454.679 20 Interessi passivi ed oneri assimilati (567.801) 70 Dividendi e proventi simili 218.554 a) 218.554 Margine finanziario 2.105.432 Commissioni nette 1.667.063 40 Commissioni attive 1.772.819 50 Commissioni passive (106.669) 913 o) Altri proventi netti di gestione (47.330) 200 Altri oneri / proventi di gestione 311.283 (318.970) b) (5.190) c) - d) 677 n) (913) o) 190 Rettifiche / riprese di valore nette su attività immateriali (34.217) f) Risultato netto finanziario 348.333 70 Dividendi e proventi simili 247.391 (218.554) a) 80 Risultato netto dell'attività di negoziazione (178.105) 90 Risultato netto dell'attività di copertura 7.126 100 a) Utili (Perdite) da cessione o riacquisto di attività finanziarie valutate al costo ammortizzato 118.549 e) 100 b) Utili (Perdite) da cessione o riacquisto di attività finanziarie valutate al fair value con impatto sulla redditività complessiva 264.857 100 c) Utili (Perdite) da cessione o riacquisto di passività finanziarie (2.006) 110 a) Risultato netto delle altre attività e passività finanziarie valutate al fair value con impatto a conto economico - designate al fair value 2.908 110 b) Risultato netto delle altre attività e passività finanziarie valutate al fair value con impatto a conto economico - obbligatoriamente valutate al fair value 106.167 Altri proventi operativi 1.968.066 Proventi operativi 4.073.498 Spese per il personale (1.592.218) 160 a) Spese per il personale (1.589.085) 160 b) Altre spese amministrative (8.322) g) 200 Altri oneri / proventi di gestione 5.189 c) Altre spese amministrative (497.440) 160 b) Altre spese amministrative (955.527) 8.322 g) 200 Altri oneri / proventi di gestione 318.970 b) 130.795 h) Rettifiche di valore nette su attività materiali ed immateriali (287.347) 180 Rettifiche / riprese di valore nette su attività materiali (220.836) 190 Rettifiche / riprese di valore nette su attività immateriali (100.728) 34.217 f) 200 Altri oneri / proventi di gestione 200 Altri oneri / proventi di gestione - d) Oneri operativi (2.377.005) Risultato della gestione operativa 1.696.493 Rettifiche nette su finanziamenti verso clientela (730.967) 100 a) Utili (Perdite) da cessione o riacquisto di attività finanziarie valutate al costo ammortizzato 93.873 (118.549) e) (677) n) 130 a) Rettifiche / riprese di valore nette per rischio di credito di attività finanziarie valutate al costo ammortizzato (700.645) (2.972) i) 140 Utili/perdite da modifiche contrattuali senza cancellazioni (1.997) Risultato della valutazione al fair value delle attività materiali (49.325)

Raccordo tra le voci del conto economico e lo schema del conto economico riclassificato dell'esercizio 2019

Esercizio 2019 Conto economico Riclassifiche lett Conto
economico
riclassificato
230 Risultato della valutazione al fair value delle attività materiali (49.325)
Rettifiche nette su titoli ed altre attività finanziarie 5.782
100 b) Utili (Perdite) da cessione o riacquisto di attività finanziarie valutate al fair value con impatto
sulla redditività complessiva
-
130 a) Rettifiche / riprese di valore nette per rischio di credito di attività finanziarie valutate al
costo ammortizzato
2.973 i)
130 b) Rettifiche / riprese di valore nette per rischio di credito di attività finanziarie valutate al fair
value con impatto sulla redditività complessiva
2.809
Accantonamenti netti ai fondi per rischi ed oneri (55.109)
170 Accantonamenti netti ai fondi per rischi ed oneri (55.109)
Rettifiche di valore su partecipazioni (117.604)
220 Utili (Perdite) delle partecipazioni (117.604) l)
Utili (Perdite) da cessione di partecipazioni ed investimenti 435.133
220 Utili (Perdite) delle partecipazioni 315.538 117.604 l)
250 Utili (Perdite) da cessione di investimenti 1.991
Risultato dell'operatività corrente al lordo delle imposte 1.184.403
Imposte sul reddito dell'esercizio dell'operatività corrente (153.646)
270 Imposte sul reddito dell'esercizio dell'operatività corrente (111.132) (42.514) m)
Utile (Perdita) dei gruppi di attività in via di dismissione al netto delle imposte -
290 Utile (Perdita) dei gruppi di attività in via di dismissione al netto delle imposte
Oneri relativi al sistema bancario al netto delle imposte (130.795) h) (88.281)
42.514 m)
Risultato dell'esercizio senza Badwill ed impairment su avviamenti e client
relationship
942.476
Impairment su Avviamenti e Client Relationship -
Risultato di pertinenza della Capogruppo 942.476 - 942.476

Le lettere in corrispondenza della colonna "Riclassifiche" hanno l'obiettivo di consentire una più immediata comprensione delle riclassifiche effettuate rispetto allo schema di conto economico ufficiale previsto dalla circolare 262/2005 di Banca d'Italia:

  • la voce "Dividendi e proventi simili" include i dividendi su partecipazioni controllate, collegate e sottoposte ad influenza notevole (voce 70 dello schema di conto economico ufficiale) per 218,6 milioni;
  • La voce "Commissioni nette" è depurata delle commissioni Passive relative agli Oneri Promotori offerta fuori sede per 0,9 milioni riclassificate negli " Altri proventi netti di gestione";
  • la voce gli "Altri proventi netti di gestione" è rappresentata dalla voce di bilancio 200 "Altri oneri/proventi di gestione" depurata dai recuperi per imposte indirette, spese legali ed altre spese pari complessivamente a 319 milioni, esposti nella voce "Altre spese amministrative" e depurata dai recuperi di costi per il sostegno dell'occupazione pari a 5,2 milioni classificata nelle "Spese per il personale". La voce in esame include le quote ammortamento su attività intangibili a vita definita (client relationship) per 34,2 milioni (prelevati dalla voce 190 dello schema ufficiale). La voce comprende la riclassifica dalle " commissioni passive" delle commissioni relative agli Oneri Promotori offerta fuori sede per 0,9 milioni, inoltre non considera i Fitti attivi cessione ACE Leasing riclassificati nella voce " Rettifiche nette su finanziamenti verso Clientela" per 0,7 milioni;
  • il "Risultato netto finanziario" include i dividendi su attività finanziarie diverse dalle partecipazioni (voce 70), il "Risultato netto dell'attività di negoziazione" (voce 80), il "Risultato netto dell'attività di copertura" (voce 90), il "Risultato netto delle altre attività e passività finanziarie valutate al fair value con impatto a conto economico (voce 110). Comprende inoltre gli "Utili (perdite) da cessione o riacquisto" (voce 100) ad esclusione del risultato negativo di -118,5 milioni relativo alla cessione di crediti non rappresentati da titoli di debito, ricondotto nelle "Rettifiche nette su finanziamenti verso clientela";
  • la voce "Spese per il personale" è rappresentata dalla voce di bilancio 160 a)"Spese per il personale", da alcuni oneri funzionalmente connessi con il personale, pari a 8,3 milioni, rilevati in bilancio nella voce 160 b) "Altre spese amministrative" e dai recuperi di costi per il sostegno dell'occupazione pari a 5,2 milioni compresi nella voce 200 "Altri oneri/proventi di gestione";
  • La voce "Altre spese amministrative" corrisponde alla voce di bilancio 160 b)"Altre spese amministrative" al netto dei recuperi per imposte indirette, spese legali ed altre spese, pari a 319 milioni, comprese nella voce 200 "Altri oneri/proventi di gestione" come in precedenza descritto e di alcuni oneri

funzionalmente connessi con il personale, pari a 8,3 milioni, rilevati nella voce "Spese per il personale". La voce risulta al netto anche di 130,8 milioni relativi degli oneri ordinari e straordinari introdotti a carico delle banche in forza dei meccanismi di risoluzione unico e nazionale (FRU e FRN) e del meccanismo di tutela dei depositi (DGS). Tali oneri sono stati esposti, al netto del relativo effetto fiscale, in una voce separata "Oneri relativi al sistema bancario al netto delle imposte";

  • Le "Rettifiche di valore nette su attività materiali ed immateriali" corrisponde alle voci di bilancio 180 e 190 al netto dell'ammortamento sugli intangibili a vita definita (client relationship) raccordate nell'aggregato riclassificato tra gli "Altri proventi netti di gestione" per 34,2 milioni;
  • Il totale delle "Rettifiche nette su finanziamenti verso clientela" corrisponde alle voci di bilancio 100 a) Utili (Perdite) da cessione crediti, rettificata della quota di utili relativi a titoli di debito, pari a 118,5 milioni, iscritti nel "Risultato netto finanziario", alla 130 a)Rettifiche/riprese di valore nette per rischio di credito di attività finanziarie valutate al costo ammortizzato al netto delle rettifiche su titoli e crediti verso banche, per 3 milioni, rappresentate nella voce "Rettifiche nette su titoli ad altre attività finanziarie". La voce considera inoltre i Fitti attivi cessione ACE Leasing riclassificati dalla voce "Altri oneri di gestione" per 0,7 milioni;
  • La voce "Rettifiche nette su titoli ed altre attività finanziarie" corrisponde alla voce di bilancio 130 b) Rettifiche/riprese di valore nette per rischio di credito di attività finanziarie valutate al fair value con impatto sulla redditività complessiva e alle rettifiche su crediti verso banche e verso titoli di debito presenti nella voce 130 a) Rettifiche/riprese di valore nette per rischio di credito di attività finanziarie valutate al costo ammortizzato;
  • La voce "Rettifiche di valore su Partecipazioni" è rappresenta dalle rettifiche da deterioramento relativa alla voce 220 "Utile (Perdite) delle Partecipazioni";
  • Gli "Utili (Perdite) da cessione di partecipazioni ed investimenti" corrispondono alla voce 220 "Utili (Perdite) delle Partecipazioni depurato dalle rettifiche di valore da deterioramento pari a 117,6 milioni riclassificate nella voce "Rettifiche di valore su Partecipazioni" e dalla voce 250 del conto economico "Utili (Perdita) da cessione di investimenti";
  • La voce "Imposte sul reddito dell'esercizio dell'operatività corrente" corrisponde alla voce 270 "Imposte sul reddito dell'esercizio dell'operatività corrente" depurata della quota di imposte, pari a 42,5 milioni relativa agli oneri ordinari e straordinari introdotti a carico delle banche in forza dei meccanismi di risoluzione unico e nazionale (FRU e FRN) e del meccanismo di tutela dei depositi (DGS);
  • La voce "Oneri relativi al sistema bancario al netto delle imposte" è composta dagli oneri ordinari e straordinari introdotti a carico delle banche in forza dei meccanismi di risoluzione unico e nazionale (FRU e FRN) e del meccanismo di tutela dei depositi (DGS) presenti nella voce 160 b) Altre spese amministrative al netto del relativo impatto fiscale;

Rendiconti dei Fondi Interni di quiescenza del personale

Fondi di quiescenza a prestazione definita interni

2019
A. Esistenze iniziali 149.642
B. Incrementi 17.524
Accantonamenti dell'esercizio 2.549
Perdite attuariali 14.967
Altre variazioni in aumento 7
C. Decrementi (16.268)
Pagamenti effettuati (13.149)
Utili attuariali (3.078)
Altre variazioni in diminuzione (41)
D. Rimanenze finali 150.898

I fondi di previdenza complementare interni a prestazione definita del Banco BPM, sono esposti in bilancio nella "Sezione 10 – Fondi per rischi ed oneri – Voce 100" dello stato patrimoniale passivo ed alla data di bilancio ammontano a 150,9 milioni.

Per i fondi di previdenza complementare a prestazione definita, la determinazione dei valori attuariali, prevista dall'applicazione dello IAS 19 "Benefici ai Dipendenti", viene effettuata da un attuario indipendente così come illustrato nella "Parte A - Politiche contabili" della nota integrativa.

Elenco dei corrispettivi e dei servizi forniti dalla società di revisione e dalle entità appartenenti alla rete della società di revisione

Informativa resa ai sensi dell'art. 149 - duodecies del Regolamento Emittenti Consob.

Relativamente all'esercizio 2019 la società di revisione PricewaterhouseCoopers S.p.A. e le altre società del network PwC hanno svolto, per conto del nostro Gruppo, i servizi di seguito dettagliati:

Tipologia di servizi
(importi in euro)
Pricewaterhouse
Coopers S.p.A.
Altre società del network PwC
Banco BPM Società
controllate
Banco BPM Società
controllate
Totale
Revisione Contabile 1.913.917 1.443.282 - - 3.357.199
Servizi di attestazione 721.914 11.627 - - 733.541
Altri servizi - - 345.100 (*) - 345.100
Totale 2.635.831 1.454.909 345.100 - 4.435.840

(*) Banco BPM: supporto realizzazione Gruppo IVA, supporto realizzazione GIR; supporto metodologico alla redazione del questionario CDP Climate Change; supporto IBOR transition, supporto per Cybersecurity maturity assessment; supporto alle attività di aggiornamento "NPA strategy & Operational Plan"..

I corrispettivi indicati sono al netto di IVA, spese e contributo Consob.

Indirizzo

Banco BPM S.p.A. Piazza F. Meda, 4 - 20121 Milano - Italia Piazza Nogara, 2 - 37121 Verona - Italia

Investor Relations

tel. +39-02.77002057 | +39-045.8675537 [email protected] www.bancobpm.it

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