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Banco BPM SpA

Annual Report Mar 17, 2017

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Annual Report

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Relazione finanziaria annuale

Esercizio 2016

relazione finanziaria annuale esercizio 2016

Banco Popolare Società Cooperativa

Sede Legale e Direzione Generale: Piazza Nogara, 2 - 37121 Verona Capitale sociale al 31 dicembre 2016: euro 7.089.340.067,39 i.v. Codice fiscale, P.IVA e N. Iscrizione al Registro delle Imprese di Verona: 03700430238 Aderente al Fondo Interbancario di Tutela dei Depositi ed al Fondo Nazionale di Garanzia Capogruppo del Gruppo Bancario Banco Popolare Iscritto all'Albo dei Gruppi Bancari

Si segnala che dalla fusione tra Banco Popolare Soc. Coop. e Banca Popolare di Milano S.c. a r.l., approvata in data 15 ottobre 2016 dalle rispettive Assemblee Straordinarie, è nato Banco BPM S.p.A., con efficacia dal 1° gennaio 2017. Banco BPM S.p.A. è la capogruppo dell'omonimo Gruppo Bancario, con sede legale in Milano, Piazza F. Meda, 4; partita IVA 09722490969; capitale sociale: Euro 7.100.000.000,00.

CARICHE SOCIALI E SOCIETÀ DI REVISIONE AL 31 DICEMBRE 2016

Presidente Carlo Fratta Pasini (*) Vice Presidente Guido Castellotti (*) Vice Presidente Maurizio Comoli (*) Amministratore Delegato Pier Francesco Saviotti (*) Consiglieri Patrizia Codecasa

(*) componenti del Comitato Esecutivo

Presidente Pietro Manzonetto

Direttore Generale Maurizio Faroni Condirettore Generale Domenico De Angelis

Consiglio di Amministrazione

Luigi Corsi Domenico De Angelis (*) Maurizio Faroni (*) Gianni Filippa Cristina Galeotti Andrea Guidi Valter Lazzari Daniela Montemerlo Giulio Pedrollo Enrico Perotti Claudio Rangoni Machiavelli Fabio Ravanelli Cecilia Rossignoli Sandro Veronesi Franco Zanetta Tommaso Zanini Cesare Zonca (*) Cristina Zucchetti

Collegio Sindacale

Sindaci Effettivi Marco Bronzato Gabriele Camillo Erba Claudia Rossi Alfonso Sonato Sindaci Supplenti Chiara Benciolini Paola Pesci

Direzione Generale

Collegio dei Probiviri

Effettivi Aldo Bulgarelli Luciano Codini Giuseppe Germani Supplenti Matteo Bonetti Donato Vestita

Dirigente preposto alla redazione dei documenti contabili societari Gianpietro Val

Società di Revisione Deloitte & Touche S.p.A.

LETTERA AI SOCI

Signori Azionisti,

la prima assemblea di Banco BPM S.p.A. è chiamata ad approvare i bilanci relativi all'esercizio 2016 delle banche confluite, al temine di un lungo e complesso processo di fusione, nel nuovo Banco BPM S.p.A..

Detti bilanci riflettono, in primo luogo, alcune tendenze strutturali che le banche italiane si trovano ad affrontare e che presentano difficoltà tanto significative da rivelarsi non superabili, o meglio, non superabili autonomamente, per un numero crescente di esse.

In particolare, la redditività risulta in contrazione principalmente a causa della riduzione ai minimi storici dei tassi di interesse, della competizione tra gli intermediari verso una domanda di credito ancora debole e della rigidità dei costi connessi alle reti distributive tradizionali.

Imponente è stato anche il conto che alle banche sane viene presentato per il dissesto dei loro concorrenti. Nel 2016 Banco Popolare e BPM, per contributi al FITD, al Fondo di Risoluzione Unico, al Fondo di Risoluzione Nazionale per il completamento del salvataggio delle note 4 banche e per le svalutazioni delle partecipazioni nel Fondo Atlante e nello Schema Volontario del FITD, hanno addebitato al conto economico ben 261,7 milioni di Euro.

Sui bilanci pesano inoltre gli accantonamenti sui crediti non performing indotti dal perdurare della crisi economica, dalla perdita di valore dei collaterali e dalla lentezza delle procedure coattive. Come rilevato recentemente dal Direttore Generale dell'Abi, esiste poi un problema per l'industria bancaria italiana nel prezzo, veramente incongruo, che il mercato degli NPL riconosce a questi crediti al momento delle cessioni in blocco, che sole consentono quelle riduzioni di stock che il Regolatore non manca di sottolineare e sollecitare.

A questi fenomeni, comuni a tutte le banche italiane, si sono aggiunti gli effetti propri dell'operazione di fusione. Entrambi i bilanci registrano una prima consistente contabilizzazione dei costi one-off dell'integrazione, oltre al rafforzamento delle coperture sui crediti deteriorati concordato con BCE, che ha inciso, per quanto riguarda il lato Banco Popolare, sul bilancio dell'esercizio 2016, mentre per quanto riguarda il lato BPM inciderà sul bilancio 2017 di Banco BPM, peraltro a fronte del ben più rilevante provento straordinario che sarà rilevato a seguito della fusione.

Al pesante risultato complessivo cui si è così pervenuti (1,7 miliardi di Euro di perdita, di cui 279 milioni per la svalutazione dell'avviamento della controllata Banca Aletti, per Banco Popolare e 72,7 milioni di Euro di utile per BPM) si contrappone peraltro una prospettiva futura di segno opposto, avvalorata, oltre che dal maggior respiro strategico del nuovo istituto, anche dall'avvio di un processo di integrazione, che per quanto stia ancora muovendo i primi passi, mostra già la concreta possibilità di raggiungere, pur in un contesto ancor più difficile di quello stimato, gli obiettivi del piano industriale al 2019.

La volontà del Consiglio di Amministrazione insediatosi il 1° gennaio scorso è quindi quella di vivere, e far vivere a tutti i collaboratori di Banco BPM, le consistenti potenzialità positive che questo "nuovo inizio" racchiude. Non si tratta tanto di andare orgogliosi per l'unica operazione di integrazione bancaria realizzata nel 2016, per di più senza chiedere soldi e/o risorse alle altre banche o ai contribuenti, quanto piuttosto di vivere con consapevolezza, operosità e responsabilità l'opportunità che abbiamo, così faticosamente, ottenuto.

Siamo tutti perfettamente consapevoli che: il futuro si presenta irto di difficoltà; esso richiederà a tutti uno sforzo maggiore rispetto al passato in termini di lavoro, responsabilità e governo dei rischi a fronte di una retribuzione, per ogni livello, al più pari rispetto a quella passata; nella casa comune in corso di costruzione conterà non la provenienza ma solo il merito; tutto questo dovrà peraltro essere quotidianamente vissuto con la serena consapevolezza che deriva dalla conoscenza delle situazioni ben più problematiche e talvolta drammatiche che tante altre aziende, bancarie e non, e tante altre famiglie nei nostri stessi territori debbono in questi tempi affrontare.

E' quindi con questi atteggiamenti e pensieri che Banco BPM muove i suoi primi passi, come banca unica e nuova, che non vuole dimenticare le storie in essa confluite, e come banca S.p.A. che vuole continuare il servizio di prossimità alle imprese e alle famiglie, proprio del miglior credito popolare.

Si tratta in definitiva di proseguire nella propria "missione", gestendo un ordinato e rigoroso processo di integrazione e conseguendo nel tempo tutti i positivi e significativi risultati che il Piano Industriale prevede per il nuovo Istituto in termini di patrimonio, qualità dell'attivo, rispetto dei requisiti di liquidità, diminuzione dei costi ed aumento dei ricavi e della marginalità: un orizzonte, per richiamare il logo della nuova banca, ad un tempo difficile e bello.

Verona-Milano, 10 febbraio 2017

Il Consiglio di Amministrazione

Avviso di convocazione 9
RELAZIONI E BILANCIO CONSOLIDATO DELL'ESERCIZIO 13
Struttura del Gruppo Banco Popolare 14
Distribuzione territoriale delle filiali 16
Dati di sintesi e indici economico - finanziari del Gruppo 18
Relazione sulla gestione del Gruppo 21
Il contesto economico 22
Fatti di rilievo dell'esercizio 27
Risultati 34
Dati economici consolidati 35
Dati patrimoniali consolidati 47
Risultati per settore di attività 67
Rete commerciale 68
Investment & Private Banking, Asset Management 87
Leasing 93
Corporate Center e Altro 94
La gestione dei rischi 101
Attività di indirizzo, controllo e supporto 104
Risorse umane 104
Internal audit 108
Compliance 108
Servizi tecnologici e amministrativi 110
Attività progettuali e investimenti tecnologici 113
Comunicazione 115
Investor Relations 117
Altre informazioni 118
Andamento delle principali società del Gruppo 121
Mutualità e iniziative di pubblico interesse 123
Evoluzione prevedibile della gestione 133
Attestazione dell'Amministratore Delegato e del Dirigente Preposto alla redazione
dei documenti contabili societari 135
Relazione della Società di revisione sul bilancio consolidato 139
Schemi del bilancio consolidato 143
Stato Patrimoniale consolidato 144
Conto Economico consolidato 145
Prospetto della redditività consolidata complessiva 146
Prospetto delle variazioni del Patrimonio Netto consolidato 147
Rendiconto finanziario consolidato 149
Nota integrativa consolidata 151
Parte A – Politiche contabili 152
Parte B – Informazioni sullo Stato Patrimoniale consolidato 204
Parte C – Informazioni sul Conto Economico consolidato 269
Parte D – Redditività consolidata complessiva 286
Parte E – Informazioni sui rischi e sulle relative politiche di copertura 287
Parte F – Informazioni sul patrimonio consolidato 363
Parte G – Operazioni di aggregazione riguardanti imprese o rami d'azienda 372
Parte H – Operazioni con parti correlate 374
Parte I
– Accordi di pagamento basati su propri strumenti patrimoniali 379
Parte L – Informativa di settore 381
RELAZIONI E BILANCIO DELL'IMPRESA 397
Dati di sintesi e indici economico-finanziari dell'impresa 398
Relazione sulla gestione dell'impresa 401
Risultati 402
Altre informazioni 415
Evoluzione della riserva di utili indisponibile ai sensi dell'art. 6 del D. Lgs.28 febbraio 2005 n. 38 416
Proposte inerenti il trattamento della perdita d'esercizio alla luce dell'operazione di fusione con
la Banca Popolare di Milano perfezionata in data 1 gennaio 2017 417
Relazione del Collegio Sindacale 419
Attestazione dell'Amministratore Delegato e del Dirigente preposto alla redazione
dei documenti contabili societari 431
Relazione della Società di revisione sul bilancio d'impresa 435
Schemi del bilancio dell'impresa 439
Stato Patrimoniale 440
Conto Economico 441
Prospetto della redditività complessiva 442
Prospetto delle variazioni del Patrimonio Netto 443
Rendiconto finanziario 445
Nota integrativa dell'impresa 447
Parte A – Politiche contabili 449
Parte B – Informazioni sullo Stato Patrimoniale 487
Parte C – Informazioni sul Conto Economico 540
Parte D – Redditività complessiva 554
Parte E – Informazioni sui rischi e sulle relative politiche di copertura 555
Parte F – Informazioni sul patrimonio 597
Parte G – Operazioni di aggregazione riguardanti imprese o rami d'azienda 604
Parte H – Operazioni con parti correlate 605
Parte I
– Accordi di pagamento basati su propri strumenti patrimoniali 607
Parte L – Informativa di settore 607

AVVISO DI CONVOCAZIONE DELL'ASSEMBLEA ORDINARIA DEI SOCI

A norma degli artt. 13 e 43 dello Statuto sociale, l'Assemblea ordinaria dei Soci di Banco BPM S.p.A. è indetta in unica convocazione per sabato 8 aprile 2017, alle ore 9, in Novara, presso il Complesso Sportivo Comunale del "Terdoppio", Piazzale degli Sport Olimpici, 2 per trattare il seguente

ORDINE DEL GIORNO

  • 1) Approvazione del bilancio di esercizio al 31 dicembre 2016 di Banco Popolare Società cooperativa e di Banca Popolare di Milano - Società cooperativa a responsabilità limitata, corredato dalle relazioni del Consiglio di Amministrazione e del Collegio Sindacale di Banco BPM S.p.A., nonché delle Società di revisione di Banco Popolare - Società cooperativa e di Banca Popolare di Milano - Società cooperativa a responsabilità limitata; presentazione del bilancio consolidato del Gruppo Banco Popolare e del Gruppo Bipiemme – Banca Popolare di Milano. Deliberazioni inerenti e conseguenti.
  • 2) Determinazioni relative alle politiche di remunerazione e incentivazione; approvazione della relazione ai sensi delle disposizioni normative vigenti. Delibere inerenti e conseguenti.
  • 3) Piani di compensi basati su azioni di Banco BPM S.p.A.: sistema di incentivazione annuale (2017) e sistema di incentivazione triennale (2017-2019). Delibere inerenti e conseguenti.
  • 4) Richiesta di autorizzazione all'acquisto e alla disposizione di azioni proprie. Delibere inerenti e conseguenti.
  • 5) Adozione del Regolamento Assembleare. Delibere inerenti e conseguenti.

Di seguito si forniscono le necessarie informazioni in conformità a quanto disposto dall'art. 125-bis del D.Lgs. 24/02/1998, n. 58 e successive modifiche (T.U.F.).

INTERVENTO IN ASSEMBLEA E RAPPRESENTANZA

Possono intervenire all'Assemblea i soggetti cui spetta il diritto di voto per i quali sia pervenuta alla Società, entro i termini di legge (5 aprile 2017, terzo giorno di mercato aperto precedente alla data dell'Assemblea), la comunicazione dell'intermediario autorizzato attestante la loro legittimazione all'intervento in Assemblea e all'esercizio del diritto di voto.

In conformità a quanto previsto dall'art. 83-sexies del T.U.F. e dall'art. 22 del Provvedimento congiunto Banca d'Italia - Consob del 22/02/2008 e successive modificazioni/integrazioni (il "Provvedimento Congiunto"), tale comunicazione è effettuata alla Banca sulla base delle evidenze relative al termine della giornata contabile del settimo giorno di mercato aperto precedente alla data dell'Assemblea (30 marzo 2017 - "record date").

Coloro che risulteranno titolari di azioni della Società successivamente a tale data non avranno diritto di intervenire e di votare in Assemblea.

I Soci, le cui azioni risultano già depositate in dossier a custodia e amministrazione, e in quanto tali già dematerializzate, presso la Capogruppo Banco BPM S.p.A. oppure presso BPM S.p.A. ovvero altra banca del Gruppo devono comunque richiedere entro il 3 aprile 2017, ai sensi dell'art. 22 del Provvedimento Congiunto, l'emissione della comunicazione, ricevendone contestualmente copia, valida quale biglietto di ammissione all'Assemblea.

A beneficio dei Soci le cui azioni siano depositate presso altri intermediari autorizzati, si precisa che, ai sensi del citato art. 22 del Provvedimento Congiunto, la richiesta di comunicazione deve essere effettuata sempre entro il 3 aprile 2017 avendo cura di farsi rilasciare copia.

Resta ferma la legittimazione all'intervento e al voto qualora le comunicazioni siano pervenute alla Società oltre il termine del 5 aprile 2017 sopra indicato, purché entro l'inizio dei lavori assembleari.

I Soci titolari di azioni non ancora dematerializzate devono consegnare le stesse a Banco BPM S.p.A. o ad altra Banca del Gruppo o ad altro intermediario autorizzato per procedere alla loro dematerializzazione e richiedere quindi l'emissione della comunicazione per l'intervento in Assemblea.

Coloro ai quali spetta il diritto di voto hanno facoltà di farsi rappresentare nell'Assemblea, con l'osservanza delle disposizioni di legge, mediante delega, con facoltà di utilizzare il modulo di delega riprodotto in calce alla comunicazione rilasciata al Socio da una delle banche del Gruppo o da altro intermediario autorizzato, oppure il fac-simile di modulo di delega disponibile sul sito internet della Società (www.bancobpm.it - sezione "Corporate Governance – Assemblee dei Soci") o presso la sede sociale di Banco BPM S.p.A. (Affari Societari di Gruppo, Piazza Filippo Meda, 4 - 20121 Milano).

La delega può essere inoltre conferita con documento informatico sottoscritto con firma elettronica ai sensi dell'art. 21, comma 2, del D.Lgs. 7 marzo 2005, n. 82.

Il Presidente del Consiglio di Amministrazione, nella sua qualità di Presidente dell'Assemblea, ha pieni poteri per accertare, anche attraverso soggetti dal medesimo incaricati, la regolarità delle deleghe ed in genere il diritto degli intervenuti a partecipare all'Assemblea e ad esprimere il voto, per constatare se questa sia regolarmente costituita ed in numero valido per deliberare.

A tal fine i Soci interessati potranno (i) consegnare le deleghe conferite mediante documento cartaceo presso le filiali di Banco BPM S.p.A. o di BPM S.p.A. oppure (ii) notificare le deleghe mediante posta elettronica certificata, all'indirizzo [email protected], entro il 6 aprile 2017.

Qualora il rappresentante trasmetta o consegni alla Società una copia della delega, dovrà attestare sotto la propria responsabilità, in sede di accreditamento per l'accesso ai lavori assembleari, la conformità all'originale e l'identità del delegante.

Le deleghe presentate successivamente alla data sopra indicata o in sede di Assemblea dovranno comunque essere compilate con le stesse modalità sopra indicate.

RAPPRESENTANTE DESIGNATO DALLA SOCIETÀ

La delega può essere altresì conferita gratuitamente - con istruzioni di voto su tutte o alcune delle proposte all'ordine del giorno - a Società per Amministrazioni Fiduciarie Spafid S.p.A., Foro Buonaparte, 10 – 20121 Milano quale "Rappresentante Designato" ai sensi dell'art. 135-undecies del T.U.F. entro la fine del secondo giorno di mercato aperto precedente alla data dell'Assemblea (e quindi entro il 6 aprile 2017). La delega ha effetto per le sole proposte in relazione alle quali siano state conferite istruzioni di voto. La delega e le istruzioni di voto sono sempre revocabili entro il termine di cui sopra.

Per il conferimento della delega al Rappresentante Designato dovrà essere utilizzato l'apposito modulo disponibile sul sito internet (www.bancobpm.it - sezione "Corporate Governance – Assemblee dei Soci"). Il modulo di delega, qualora necessario, sarà trasmesso in forma cartacea a chi ne farà richiesta a Spafid S.p.A. [email protected] o a Banco BPM S.p.A. (Affari Societari di Gruppo - numero verde 800.013.090).

La delega dovrà pervenire in originale, con le istruzioni di voto riservate al Rappresentante Designato, entro il suddetto termine del 6 aprile 2017, al seguente indirizzo: Spafid S.p.A., Foro Buonaparte, 10 – 20121 Milano, Rif. "Delega Assemblea BPM 2017", mediante consegna a mano in orario di ufficio (dalle ore 9:00 alle ore 17:00) ovvero inviata con lettera raccomandata A/R o spedizione tramite corriere. Fermo restando l'invio della delega in originale completa delle istruzioni di voto, la stessa può essere notificata anche in via elettronica all'indirizzo di posta certificata [email protected]. L'invio al predetto indirizzo di posta elettronica certificata della delega, sottoscritta con firma digitale ai sensi della normativa vigente, soddisfa il requisito della forma scritta.

INTEGRAZIONE DELL'ORDINE DEL GIORNO E PRESENTAZIONE DI NUOVE PROPOSTE DI DELIBERA

I Soci che, anche congiuntamente, rappresentino almeno 1/40 del capitale sociale possono, con domanda scritta, entro dieci giorni dalla pubblicazione del presente avviso di convocazione (18 marzo 2017), chiedere l'integrazione dell'elenco delle materie da trattare in Assemblea (salvo per quegli argomenti sui quali l'Assemblea delibera, a norma di legge, su proposta dell'organo amministrativo o sulla base di un progetto o di una relazione da esso predisposta, diversa da quelle indicate all'art. 125-ter, comma 1, T.U.F.), indicando nella domanda gli ulteriori argomenti proposti, ai sensi dell'art. 13.3 dello Statuto, ovvero presentare proposte di deliberazione su materie già all'ordine del giorno, in conformità a quanto previsto dall'art. 126-bis T.U.F.. Colui al quale spetta il diritto di voto può presentare individualmente proposte di deliberazione in Assemblea.

La domanda scritta deve essere presentata, a mezzo raccomandata, alla Società (Affari Societari di Gruppo, Piazza Filippo Meda, 4 - 20121 Milano) oppure mediante comunicazione elettronica all'indirizzo di posta certificata [email protected].

La legittimazione all'esercizio del diritto è comprovata dal deposito di copia della comunicazione o certificazione rilasciata dall'intermediario ai sensi della normativa legale e regolamentare vigente.

I Soci che richiedono l'integrazione dell'elenco delle materie da trattare o che presentano proposte di deliberazione su materie già all'ordine del giorno dovranno predisporre una relazione che riporti la motivazione delle proposte di deliberazione sulle nuove materie di cui essi propongono la trattazione ovvero la motivazione relativa alle ulteriori proposte di deliberazione presentate su materie già all'ordine del giorno. La relazione dovrà essere trasmessa all'organo di amministrazione entro il termine ultimo per la presentazione della richiesta di integrazione sopra indicato. L'organo di amministrazione metterà a disposizione del pubblico la relazione, accompagnata dalle proprie eventuali valutazioni, contestualmente alla pubblicazione della notizia dell'integrazione dell'ordine del giorno o della presentazione di ulteriori proposte di deliberazione, con le modalità previste dalla vigente normativa.

Delle eventuali integrazioni all'ordine del giorno o presentazioni di ulteriori proposte di deliberazione su materie già all'ordine del giorno verrà data notizia, nelle stesse forme prescritte per la pubblicazione del presente avviso di convocazione, almeno quindici giorni prima di quello fissato per l'Assemblea (23 marzo 2017). Le ulteriori proposte di deliberazione su materie già all'ordine del giorno saranno messe a disposizione del pubblico con le modalità previste dalla vigente normativa, contestualmente alla pubblicazione della notizia di presentazione.

DIRITTO DI PORRE DOMANDE SULLE MATERIE ALL'ORDINE DEL GIORNO

Coloro ai quali spetta il diritto di voto possono porre domande sulle materie all'ordine del giorno anche prima dell'Assemblea, facendole pervenire entro il terzo giorno precedente alla data dell'Assemblea (5 aprile 2017) tramite posta elettronica certificata all'indirizzo [email protected] o tramite posta all'attenzione di Banco BPM S.p.A., Affari Societari di Gruppo, Piazza Filippo Meda, 4 – 20121 Milano.

I richiedenti dovranno far pervenire alla Società - tramite il proprio intermediario - le comunicazioni attestanti la legittimazione all'esercizio del diritto; qualora abbiano richiesto al proprio intermediario la comunicazione per l'intervento in Assemblea, sarà sufficiente riportare nella richiesta i riferimenti della comunicazione o quantomeno la denominazione dell'intermediario stesso.

Alle domande che risultano pertinenti con le materie all'ordine del giorno sarà data risposta nei modi di legge al più tardi durante l'Assemblea. La Società potrà fornire risposta unitaria alle domande aventi il medesimo contenuto.

INFORMAZIONI SUL CAPITALE SOCIALE

Il capitale sociale sottoscritto e versato dalla Società è pari, alla data del presente avviso, ad Euro 7.100.000.000,00 suddiviso in n. 1.515.182.126 azioni senza indicazione del valore nominale. Alla data del presente avviso, la Società non possiede azioni proprie.

DOCUMENTAZIONE

Le relazioni illustrative degli Amministratori su ciascuna delle materie all'ordine del giorno, nonché la restante documentazione, ivi incluse le proposte di deliberazione, per cui è prevista la pubblicazione prima dell'Assemblea, vengono messe a disposizione del pubblico presso la sede sociale di Banco BPM S.p.A. e presso Borsa Italiana S.p.A., nonché pubblicate sul sito internet aziendale (www.bancobpm.it, sezione "Corporate Governance – Assemblee dei Soci") e sul sito internet del meccanismo di stoccaggio autorizzato , secondo i termini e le modalità previste dalla vigente normativa.

I Soci hanno facoltà, avvenuto il deposito, di ottenere copia della documentazione di cui sopra inviando apposita richiesta a Banco BPM S.p.A. (Affari Societari di Gruppo - numero verde 800.013.090, indirizzo di posta elettronica certificata [email protected]).

Ulteriori informazioni circa le modalità di intervento all'Assemblea potranno essere richieste a Banco BPM S.p.A. (Affari Societari di Gruppo, Piazza Filippo Meda n. 4 – 20121 Milano) oppure chiamando il numero verde 800.013.090 nei giorni lavorativi dalle ore 9 alle ore 17, o, ancora, inviando una comunicazione all'indirizzo di posta elettronica certificata [email protected].

Il presente avviso di convocazione - effettuato anche ai fini dell'art. 84 del Regolamento Consob 11971/99 e successive modifiche (Regolamento Emittenti) - viene pubblicato, ai sensi degli artt. 125-bis T.U.F. e 13.4 dello Statuto sociale, sul sito internet aziendale (www.bancobpm.it, sezione "Corporate Governance – Assemblee dei Soci") ed è altresì pubblicato per estratto sui quotidiani "Il Sole 24 Ore" e "MF".

Verona, 28 febbraio 2017

Per il CONSIGLIO DI AMMINISTRAZIONE Il Presidente Avv. Carlo Fratta Pasini

relazioni e bilancio consolidato dell'esercizio

STRUTTURA DEL GRUPPO: PRINCIPALI SOCIETÀ

STRUTTURA DEL GRUPPO: BUSINESS LINE

t"WJQPQ"TTJDVSB[JPOJ

La divisione BPVMBWPSBDPOJNBSDIJ#BODB1PQPMBSFEJ7FSPOB

BODP4(FNJOJBOPF41SPTQFSP

BODP4.BSDP

BODB 1PQPMBSFEFM5SFOUJOPF\$BTTBEJ3JTQBSNJPEJ*NPMB

La divisione BPLMBWPSBDPOJNBSDIJ#BODB1PQPMBSFEJ-PEJ
\$BTTBEJ3JTQBSNJPEJ-VDDB1JTBF-JWPSOP

BODPEJ\$IJBWBSJ FEFMMB3JWJFSB-JHVSF

BODB1PQPMBSFEJ\$SFNPOBF#BODB1PQPMBSFEJ\$SFNB

La divisione BPNMBWPSBDPOJNBSDIJ#BODB1PQPMBSFEJ/PWBSBF#BODP1PQPMBSF4JDJMJBOP

La divisione CBMBWPSBDPOJMNBSDIJP\$SFEJUP#FSHBNBTDP

ESCLUSI 29 SPORTELLI DI TESORERIA E 6 CASSE REMOTE

Banco Popolare 1.662
Banca Aletti 33
Totale 1.695
Filiali Gruppo Banco Popolare (*) Numero
Banco Popolare 1.662
Banca Aletti 33
Totale 1.695
(*) Esclusi 29 sportelli di tesoreria e 6 casse remote.

Presenza all'estero

Il Gruppo è presente all'estero con la società controllata Banca Aletti Suisse e tramite Uffici di Rappresentanza in Cina (Hong Kong e Shanghai), India (Mumbai) e Russia (Mosca).

DATI DI SINTESI E INDICI ECONOMICO-FINANZIARI DEL GRUPPO

Dati di sintesi

Di seguito vengono riportati i dati di sintesi e i principali indici del Gruppo, calcolati sulla base dei prospetti contabili riclassificati, le cui modalità di costruzione sono illustrate nella sezione "Risultati" della presente Relazione.

In precedenti esercizi il Gruppo Banco Popolare ha esercitato la facoltà di designare al fair value le passività finanziarie di propria emissione ("fair value option") quale alternativa all'hedge accounting anche per le emissioni classificate come istituzionali. La valutazione al fair value delle passività finanziarie collocate sul mercato istituzionale richiede di misurare anche l'impatto della variazione del proprio merito creditizio intervenuta successivamente alla data di emissione della passività. Per effetto di tale scelta passata, il risultato economico del Gruppo è influenzato in misura significativa dalla volatilità del proprio merito creditizio misurato sulla base delle quotazioni di mercato dello specifico credit default swap. In considerazione del fatto che gli impatti economici derivanti dalla "fair value option" non hanno valore ai fini di un'analisi della redditività effettiva del Gruppo, nelle tabelle sotto riportate si è ritenuto opportuno esporre l'impatto della suddetta "fair value option" in una voce separata evidenziando anche il risultato economico dei periodi posti a confronto al netto dell'impatto medesimo (1).

(milioni di euro) 2016 2015 Variaz.
Dati economici
Margine finanziario 1.442,6 1.686,9 (14,5%)
Commissioni nette 1.318,2 1.425,4 (7,5%)
Proventi operativi 3.060,1 3.663,0 (16,5%)
Oneri operativi (2.487,7) (2.404,8) 3,4%
Risultato della gestione operativa 572,4 1.258,2 (54,5%)
Risultato lordo dell'operatività corrente (2.294,4) 344,9
Risultato netto senza FVO (1.685,9) 426,8
Impatto FVO 4,2 3,3 29,1%
Risultato netto (1.681,7) 430,1
(milioni di euro) 31/12/2016 31/12/2015 (*) Variaz.
Dati patrimoniali
Totale dell'attivo 117.411,0 120.161,1 (2,3%)
Crediti verso clientela (lordi) 83.181,7 85.337,7 (2,5%)
Attività finanziarie e derivati di copertura 25.650,4 27.454,9 (6,6%)
Patrimonio netto 7.575,3 8.493,6 (10,8%)
Attività finanziarie della clientela
Raccolta diretta 80.446,7 82.141,4 (2,1%)
Raccolta indiretta 69.201,8 71.094,8 (2,7%)
- Risparmio gestito 36.425,6 35.371,9 3,0%
- Fondi comuni e Sicav 21.107,4 20.297,3 4,0%
- Gestioni patrimoniali mobiliari e in fondi 4.866,0 4.828,7 0,8%
- Polizze assicurative 10.452,1 10.245,8 2,0%
- Risparmio amministrato 32.776,3 35.722,9 (8,2%)
Dati della struttura
Numero medio dei dipendenti e altro personale (**) 16.626 16.972
Numero degli sportelli bancari (***) 1.731 1.848

(*) I dati sono stati riesposti per omogeneità di confronto. Negli allegati è riportato un prospetto di riconciliazione tra lo schema di stato patrimoniale riclassificato pubblicato nella Relazione finanziaria annuale al 31 dicembre 2015 e quello riesposto nel presente schema.

(**) Media ponderata del personale calcolata su base mensile. Non comprende gli Amministratori e Sindaci delle Società del Gruppo.

(***) Inclusi gli sportelli di tesoreria, le casse remote e le filiali estere.

(1) Si evidenzia inoltre che il 24 luglio 2014 l'International Accounting Standard Board ("IASB") ha emanato la versione finale del nuovo principio contabile "IFRS 9 – Financials Instruments". Tra le novità introdotte dal nuovo principio è prevista proprio l'eliminazione della volatilità di conto economico conseguente alla rilevazione delle variazioni del proprio merito creditizio. Queste ultime verranno infatti rilevate direttamente come variazioni del patrimonio netto senza transito dal conto economico. Le società potranno inoltre applicare tale nuova modalità di rilevazione anche prima di dare concreta applicazione alle altre novità introdotte dal nuovo principio contabile. Il principio dovrà essere applicato obbligatoriamente a partire dal 1° gennaio 2018 ma è consentita la sua applicazione anticipata a partire dalla data di omologazione e conseguente recepimento nell'ordinamento comunitario. Il principio contabile IFRS 9 è stato omologato con Regolamento n. 2067 del 22 novembre 2016, pubblicato nella Gazzetta Ufficiale dell'Unione Europea in data 29 novembre 2016. La rappresentazione dei risultati economici proposta anticipa pertanto l'evoluzione attesa nella rappresentazione contabile di questo particolare fenomeno, fornendo sin d'ora la vista del risultato economico depurato dell'impatto conseguente alle variazioni del proprio merito creditizio.

Indici economici, finanziari e altri dati del Gruppo

31/12/2016 (*) 31/12/2015 (*)
Indicatori alternativi di performance
Indici di redditività (%)
Margine finanziario / Proventi operativi 47,14% 46,05%
Commissioni nette / Proventi operativi 43,08% 38,91%
Oneri operativi / Proventi operativi 81,29% 65,65%
Dati sulla produttività operativa (€/1000)
Crediti a clientela (lordi) per dipendente (**) 5.003,1 5.028,1
Proventi operativi per dipendente (**) 184,1 215,8
Oneri operativi per dipendente (**) 149,6 141,7
Indici di rischiosità del credito (%)
Sofferenze nette / Crediti verso clientela (netti) 8,23% 8,24%
Inadempienze probabili / Crediti verso clientela (netti) 8,22% 9,42%
Sofferenze nette / Patrimonio netto 82,36% 76,04%
Altri indici
Attività finanziarie e derivati di copertura / Totale attivo 21,85% 22,85%
Derivati attivi / Totale attivo 1,72% 2,30%
- derivati di negoziazione attivi / totale attivo 1,34% 1,89%
- derivati di copertura attivi / totale attivo 0,38% 0,41%
Derivati di negoziazione netti (***) / Totale attivo 1,33% 1,03%
Impieghi lordi / Raccolta diretta 103,40% 103,89%
Indici regolamentari di patrimonializzazione e di liquidità
Common equity tier 1 ratio (CET1 capital ratio) 12,97% 13,15%
Tier 1 capital ratio 13,08% 13,15%
Total capital ratio 16,17% 15,91%
Tier 1 Capital / Attivo tangibile 4,39% 4,98%
Liquidity Coverage Ratio (LCR) 219,88% 180,95%
Indice di leva finanziaria 4,23% 4,98%
Titolo azionario Banco Popolare
Numero di azioni in essere 827.760.910 362.179.606
Prezzi di chiusura ufficiali dell'azione
- Massimo 9,15 (****) 16,33
- Minimo 1,79 (****) 8,91
- Media 3,54 (****) 13,89
EPS base (2,774) 1,173
EPS diluito (2,774) 1,173

(*) Gli indici sono stati calcolati escludendo gli effetti economici della FVO. I dati relativi al periodo precedente sono stati riesposti per garantire un confronto omogeneo.

(**) Media aritmetica calcolata su base mensile che non comprende gli Amministratori e Sindaci delle Società del Gruppo, il cui valore è esposto nella precedente tabella.

(***) L'aggregato dei derivati di negoziazione netti corrisponde allo sbilancio, in valore assoluto, tra i derivati compresi nella voce di bilancio 20 dell'attivo "Attività finanziarie detenute per la negoziazione" e 40 del passivo "Passività finanziarie di negoziazione".

(****) Nel corso dell'esercizio è stata perfezionata un'operazione di aumento di capitale a titolo oneroso; le quotazioni del titolo Banco Popolare precedenti il giorno 6 giugno 2016 (data di inizio dell'aumento di capitale e di stacco dei relativi diritti) sono state modificate applicando il fattore di rettifica fornito da Borsa Italiana (0,741939).

Con riferimento agli indicatori alternativi di performance si rappresenta che le grandezze assunte alla base del relativo calcolo sono riportate nella precedente tabella o nel bilancio consolidato.

relazione sulla gestione del gruppo

IL CONTESTO ECONOMICO

Il panorama internazionale

Il 2016 si è aperto all'insegna di crescenti timori di rallentamento dell'economia mondiale, sulla scorta della frenata in atto in molte economie emergenti e delle tensioni registrate in Cina nel corso della precedente estate. La repentina svalutazione dello Yuan e l'instabilità associata al persistente calo delle quotazioni dei prezzi petroliferi, coi suoi riflessi sulle prospettive economiche dei Paesi esportatori, hanno creato le premesse per un inizio anno carico di incognite. L'incertezza è stata sottolineata e amplificata, in gennaio, dal violento calo dei principali listini azionari internazionali. Nei mesi successivi, tuttavia, l'evoluzione congiunturale delle principali economie sviluppate ed emergenti si è rivelata leggermente migliore rispetto alle attese di consenso. La più favorevole congiuntura economica, assieme all'assenza di nuovi shock di carattere macroeconomico, ha contribuito a sopire progressivamente i timori legati alle sorti dell'economia. Nel seguito dell'esercizio, quindi, l'attenzione degli operatori è andata concentrandosi sugli importanti appuntamenti politici dell'anno: il referendum in Gran Bretagna per la permanenza nella UE, le elezioni presidenziali negli Stati Uniti e, in prospettiva più domestica, il referendum sulle riforme costituzionali in Italia. Sullo sfondo hanno continuato a dominare la scena economica, da un lato dell'Atlantico, i tentativi di normalizzazione della politica monetaria della Fed, dall'altro, gli sforzi per reflazionare l'area dell'Euro da parte della BCE.

La resilienza dei Paesi a industrializzazione avanzata, pur con intensità differenziate, ha quindi compensato il rallentamento delle economie dei Paesi di nuova industrializzazione ed emergenti, nonostante il riaffiorare di alcune tensioni geopolitiche; tra le principali, il fallito golpe in Turchia, i nuovi sanguinosi attentati terroristici da parte dell'ISIS, l'emergenza profughi in Europa e le rinnovate tensioni tra Stati Uniti e Russia. Il commercio internazionale ha comunque subito ripercussioni da questi focolai di tensione nei rapporti internazionali e dalla frenata delle economie emergenti, rallentando la sua crescita in misura apprezzabile.

Non sono riusciti a provocare significativi impatti negativi nemmeno gli esiti degli appuntamenti politici succitati. Il risultato del referendum inglese, con la vittoria di Brexit, data per improbabile alla vigilia della consultazione dopo lunga incertezza, l'elezione a nuovo presidente degli USA di Donald Trump, sfavorito fino all'ultimo nei sondaggi, e la vittoria del "no" al Referendum Costituzionale in Italia, quest'ultima peraltro meno inaspettata, non hanno prodotto le ripercussioni negative che diffusamente si prevedevano sui mercati finanziari, se si eccettua il rapido storno dei listini azionari all'indomani di Brexit, rapidamente riassorbito. L'elezione del nuovo Presidente degli Stati Uniti, al contrario, è stata seguita da un netto miglioramento del tono dei mercati azionari. In assenza dei temuti shock, la congiuntura ha quindi terminato l'anno su note di ulteriore ripresa. Il FMI nei primi giorni del 2017 ha confermato al +3,1% la stima d'incremento del PIL globale per il 2016 (+3,2% nel 2015).

Nel dettaglio, per l'economia USA le prime stime ufficiali indicano per il 2016 un tasso di crescita del PIL al +1,6% (+2,6% nel 2015), corroborate dai buoni risultati del 3° trimestre (+3,5% trimestrale annualizzato contro il +1,4% del secondo trimestre, il +0,8% del primo, seguiti dal +1,9% del quarto trimestre). La spinta alla crescita, seppur con qualche incertezza concentrata nella prima parte dell'anno, è giunta principalmente dall'andamento brillante dei consumi personali, stimato al +2,7% anno su anno (+4,3%, +3,0% e +2,5% trimestrale annualizzato rispettivamente nel secondo, terzo e quarto trimestre). Gli investimenti fissi lordi, al contrario, segnano un arretramento, stimato al -1,5% anno su anno (-7,9%, +3,0% e +10,7% rispettivamente nel secondo, terzo e quarto trimestre). Sui primi ha impattato positivamente il tono più vivace del mercato del lavoro: il tasso di disoccupazione è sceso al 4,9% nell'anno contro il 5,3% del 2015. I secondi hanno trovato comunque un certo sostegno nel clima di fiducia delle imprese (l'indice Chicago PMI si è attestato stabilmente nel corso dell'anno su valori compatibili con una fase espansiva) accusando però parzialmente le attese di aumento dei tassi di interesse da parte della FED. L'indice dei prezzi al consumo ha segnato infine un incremento del +2,1% nel 2016 (+2,2% al netto delle componenti più volatili alimentari ed energia).

In Cina le misure di stimolo e i piani infrastrutturali pubblici adottati dal Governo e dalla Banca Centrale hanno contrastato nel corso del 2016 il rallentamento dell'attività economica (che da sola rappresenta quasi il 30% del contributo alla crescita dato dai Paesi di nuova industrializzazione). Per l'intero 2016 la crescita stimata del PIL è pari al 6,7% (+6,9% nel 2015) come risultato principalmente dall'aumento della domanda interna totale, pari al +6,9% annuale (+4,9% nell'anno precedente), in grado di compensare la flessione delle esportazioni nette: -0,3% (contro il +2,0% del 2015). L'indice dei prezzi al consumo è aumentato in dicembre del +2,1% annuo portando l'inflazione per l'intero 2016 al 2,0% (1,5% nel 2015), un risultato però ancora lontano dall'obiettivo fissato da Pechino al 3,0% per il 2017.

L'economia del Giappone, sostenuta anche dal varo di misure di spesa pubblica (13.500 miliardi di Yen, previsti in particolare col pacchetto di misure varato a inizio agosto), ha mantenuto un andamento erratico per buona parte dell'anno, rafforzandosi però a partire dal terzo trimestre e, soprattutto, nel quarto. Il progresso stimato del PIL per l'intero 2016 è pari al +0.9%, scaturito, tra l'altro, dall'aumento del +0,4% dei consumi privati e del +1,2% degli investimenti delle imprese. L'efficacia della politica monetaria ultra-espansiva adottata dalla Bank of Japan per reflazionare l'economia è stata messa in dubbio dai dati dei prezzi al consumo a novembre: +0,1% tendenziale la componente core e +0,5% il dato complessivo (contro l'aumento annuo dello 0,8% registrato nel 2015), ancora assai lontano dall'obiettivo posto al 2% dall'esecutivo nipponico.

L'inflazione internazionale ha infine trovato una certa spinta proveniente dall'andamento dei corsi delle materiale prime, che nello sviluppo dell'anno hanno consolidato un trend positivo ben definito, specie i metalli e le energetiche, a dispetto della debolezza iniziale: il contratto spot del WTI è passato da 36,8 USD di inizio 2016 a 53,7 USD a fine anno (+46%), dopo aver toccato livelli minimi intorno ai 26 USD in gennaio e febbraio, mentre quello del carbone è aumentato da circa 38 USD a circa 58 USD (+52,6%) e la quotazione del rame è cresciuta di circa il 19%. L'accordo OPEC a fine novembre, rafforzato dal risultato elettorale USA che vede un nuovo Presidente assai favorevole alle fonti energetiche tradizionali (petrolio, ma soprattutto carbone), in chiusura d'anno ha dato nuovo slancio ai corsi energetici, alimentando ulteriormente la corsa dei prezzi a livello globale.

La situazione europea e italiana

L'economia dell'Eurozona, secondo le prime stime ufficiali disponibili, per la prima volta da alcuni anni è cresciuta in misura leggermente superiore rispetto a quella statunitense. L'andamento complessivo consegna infatti per il 2016 uno sviluppo moderato del PIL, quantificato al +1,7% annuo. Il tasso, inferiore rispetto al 2015 (+1,9%), ha accusato l'impatto negativo del rallentamento del commercio estero, solo parzialmente attenuato a livello internazionale dal venir meno, da un lato, degli effetti negativi del ciclo delle scorte statunitense e, dall'altro, dagli aumenti di spesa pubblica adottati da Cina e Giappone. A quest'ultimo sviluppo esogeno si sono sommati gli impatti negativi sulla propensione al consumo delle famiglie e all'investimento delle imprese, rivenienti da una maggiore tensione del quadro politico interno e geo-politico. Per la prima volta da diversi anni, infatti, il contributo dell'export netto è stimato di segno negativo, sebbene in misura marginale (intorno al -0,1%).

La crescita, secondo le stime previsionali disponibili, sarebbe stata spinta principalmente dai consumi (+1,7% nell'anno, dopo un temporaneo rallentamento: variazione nulla nel 2° trimestre) e dagli investimenti (+2,1% annuo, che sconta però una flessione sempre nel secondo trimestre per la componente riferibile alle attrezzature), sollecitati anche dall'elevato utilizzo della capacità produttiva. Riguardo ai primi, il basso tasso d'inflazione e l'incremento dei salari nominali negoziato in Germania, uniti al miglioramento graduale del mercato del lavoro, in particolare dell'occupazione, si sono tradotti negli ultimi trimestri in una crescita del reddito reale disponibile delle famiglie. L'inflazione è, nelle prime stime, in via di rapido miglioramento: l'impennata registrata a dicembre, +1,1% tendenziale, segue il +0,6% di novembre, e si confronta con il +0,2% del dicembre 2015. A gennaio 2017, infine, l'indice ha segnato un deciso balzo in avanti, portandosi al +1,8% annuale, in prossimità dell'obiettivo visto dalla BCE in prossimità del 2,0%. Il forte recupero pare però determinato prevalentemente dall'andamento sostenuto dei prezzi dell'energia.

In questo scenario di sviluppo dell'Area, ancora relativamente vivace, seppur concentrato nella seconda metà dell'anno, l'economia italiana continua ad avanzare faticosamente con un ritmo "stop and go". Il suo tasso di crescita rimane ancora sotto a quello medio dell'Eurozona e riflette l'affanno del nostro sistema alle prese con i vincoli di bilancio europei e le difficoltà strutturali, specie creditizie e produttive. Dall'inizio dell'estate, però, il tono della congiuntura si è rafforzato e il PIL ha accelerato dallo 0,1% congiunturale del secondo allo 0,3% del terzo trimestre, grazie al contributo della componente dei consumi di beni durevoli, in particolare i mezzi di trasporto. La scadenza elettorale del Referendum Costituzionale non pare aver inciso in misura significativa nell'immediato sulla fiducia degli operatori, famiglie e imprese, tuttavia rappresenta un vulnus in grado di esporre l'economia nazionale a una incertezza maggiore in un momento in cui il ciclo dei consumi, che aveva dato il via alla ripresa nel 2013, iniziasse ad indebolirsi, sia per un venturo fisiologico ridimensionamento del contributo dato dagli acquisti di autoveicoli sia per l'aumento della propensione al risparmio delle famiglie.

Pur con il beneficio d'inventario dell'impatto effettivo del risultato referendario sul PIL negli ultimi scorci del 4° trimestre, le previsioni per l'intero 2016 indicano una crescita dell'aggregato pari al +0,9% (in accelerazione rispetto al +0,6% del 2015) come risultante di un progresso del +1,4% per la spesa delle famiglie (+1,5% nel 2015), uno sviluppo stabilizzato degli investimenti in macchinari e mezzi di trasporto, +2,8% che si confronta con il +2,9% del 2015, una ripresa degli investimenti in costruzioni, +0,9% contro il -0,8% del 2015, e un nuovo slancio della politica fiscale che si legge nell'aumento del +0,6% nella spesa delle AA.PP. contro il -0,6% registrato nel 2015.

Sul mercato del lavoro i miglioramenti occupazionali si riflettono in un tasso di occupazione al 57,3% del novembre 2016, che si confronta con il 56,4% del dicembre 2015 e un tasso di disoccupazione all'11,9%. L'inflazione rimane ben al di sotto della media dell'Eurozona, rendendo più complessa la gestione della politica monetaria da parte della BCE. L'andamento dei prezzi al consumo ha, infatti, segnato a dicembre un'accelerazione al +0,5% tendenziale, legata alla crescita dei prezzi dei servizi relativi ai trasporti (+2,6%), degli energetici non regolamentati (+2,4%) e degli alimentari non lavorati (+1,8%), che si confronta con il +0,1% segnato a novembre. Nonostante l'impennata di dicembre, la variazione in media d'anno è negativa e pari al -0,1% per il 2016, una situazione deflattiva che non si materializzava dalla fine degli anni '50.

Per quanto riguarda i conti pubblici, nel 2016 si è registrato, in base agli ultimi dati disponibili, un tendenziale miglioramento: il fabbisogno netto dello Stato, e nei primi 11 mesi dell'anno quello delle AA.PP., sono diminuiti rispettivamente di 11 e 10,5 miliardi. Nei primi 9 mesi dell'anno l'indebitamento netto di quest'ultime, al netto delle dismissioni immobiliari, ha registrato un decremento portandosi in rapporto al PIL al 2,3%, contro il 2,6% registrato nei primi nove mesi del 2015. Sempre alla fine di novembre il debito delle Amministrazioni Pubbliche era però aumentato di 56,7 miliardi rispetto al termine del 2015, raggiungendo i 2.229,4 miliardi.

Gli interventi di politica monetaria ed economica

La politica monetaria, nonostante le attese in alcuni casi divergenti, è rimasta sostanzialmente espansiva nei principali Paesi industrializzati. Le aspettative di crescita contrastanti prevalenti nelle economie avanzate nella prima parte del 2016 e la fiacchezza delle economie di nuova industrializzazione, in primo luogo Cina e Brasile, hanno conferito un tono più prudente alla politica monetaria anche negli Stati Uniti. Qui si attendevano, infatti, più di due ritocchi al rialzo dei tassi ufficiali nel corso del 2016, poiché la FED appariva pronta a proseguire la normalizzazione della politica monetaria intrapresa nell'ultimo scorcio del 2015. La decisione di ritoccare i tassi ufficiali è però giunta solo a fine anno, dopo che il tasso di disoccupazione a novembre ha toccato il 4,6% (minimo dall'agosto 2007 e prossimo al valore obiettivo della Banca Centrale USA) e il tasso di inflazione si è avvicinato all'obiettivo del +2,0% (+1,7% tendenziale citato), mentre ha preso corpo la prospettiva di una maggiore espansione della politica fiscale dopo l'elezione del nuovo Presidente, Donald Trump. Il tasso di riferimento sui FED Funds, nella forchetta 0,25%-0,50% dal dicembre 2015, è stato ulteriormente modificato al rialzo di 25 p.b., nell'intervallo 0.5%-0.75% in occasione del meeting di dicembre 2016, mentre è stato aumentato di 25 p.b. anche il tasso di sconto, portato quindi all'1.25%.

Dal canto suo, la BCE, ancora impegnata nello sforzo di ridare vigore al credito e all'inflazione, con un obiettivo posto in prossimità, ma comunque sotto, al 2,0%, ha continuato a perseguire i suoi obiettivi di compressione del costo del denaro ed erogazione di liquidità al sistema tramite misure espansive non convenzionali. Un consistente rafforzamento del tono espansivo di politica monetaria è giunto a marzo quando la Banca Centrale Europea ha ridotto i tassi di policy al minimo storico (refinancing rate a zero dallo 0,05% precedente, tasso sui depositi al -0,4% dal -0,3%) e ha potenziato, da 60 ad 80 miliardi, il volume di acquisti mensili di titoli di Stato previsto dal programma di Quantitative Easing (QE), includendo in esso anche i bond corporate (emessi da aziende) investment grade.

La BCE ha inoltre deliberato, con partenza da giugno, un nuovo ciclo di prestiti condizionati all'erogazione di credito alle imprese e alle famiglie (esclusi i mutui per l'acquisto di abitazioni), TLTRO2, con durata di 4 anni. Grazie a questi ultimi gli intermediari bancari possono ottenere fondi pari fino al 30% dei loro prestiti all'economia al tasso nullo applicato alle Main Refinancing Operations (MRO), beneficiando addirittura di tassi negativi nel caso in cui i nuovi crediti superino specifiche soglie.

Nella riunione dell'8 settembre le attese di un rafforzamento delle misure reflattive - specialmente dal lato delle quantità di base monetaria, dati i tassi di riferimento - sono andate invece parzialmente deluse. Il Presidente Mario Draghi si è limitato a confermare la stance espansiva e la disponibilità a intervenire con misure monetarie straordinarie in caso di necessità. Altrettanto è successo nella riunione del 20 ottobre. Infine, dopo aver reiterato la disponibilità ad adottare ulteriori misure di sostegno monetario, l'8 dicembre la Banca Centrale Europea ha infine disposto un'ulteriore estensione del QE: 9 mesi in più, sino al dicembre 2017, però al ritmo di 60 miliardi mensili (invece dei precedenti 80), ampliando tuttavia la rosa dei titoli stanziabili per rimediare al problema della loro scarsità.

E' opportuno tuttavia annotare come l'azione protratta di Quantitative Easing della Banca Centrale non goda di pieno appoggio né all'interno dell'Istituto né nell'ambito politico europeo. In presenza di situazioni di crescita macroeconomica differenziata e di una maggiore vitalità sia dei corsi delle materie prime sia dei prezzi al consumo, nell'Unione Monetaria vi è infatti il timore, in particolare nello specifico della Germania, che una stance ultraespansiva possa dare il là a una fiammata inflattiva pericolosa. Inoltre le politiche di bilancio pubblico che reclamano una crescente elasticità potrebbero essere assecondate in misura eccessiva dal consistente acquisto di bond emessi a seguito di tale espansione.

Lo scudo protettivo fornito dalla Banca Centrale ha certamente attenuato l'impatto degli shock intervenuti nel periodo (Brexit a giugno e Referendum costituzionale italiano in novembre) sui rendimenti sovrani in Italia e in ultima analisi anche sui rating delle istituzioni creditizie, in un momento in cui peraltro i risultati degli stress test comunicati nel terzo trimestre hanno confermato la solidità del sistema bancario italiano.

L'andamento dei mercati finanziari

La sorpresa generata dall'assorbimento pressoché indolore di risultati politici e shock geopolitici e dalla pubblicazione di dati congiunturali effettivi generalmente migliori rispetto alle attese ha innescato una reazione positiva dei mercati finanziari dopo lo scossone dei primi due mesi dell'anno, innanzitutto sui mercati delle materie prime, come ricordato poc'anzi, e azionari. Il primo listino a reagire è stato quello americano che, pur con una certa volatilità, ha iniziato a crescere già dalla fine del primo trimestre, inanellando successivamente una serie crescente di record storici, culminati con lo strappo finale post elezioni presidenziali, che ha portato a un rialzo cumulato nell'anno dell'indice S&P 500 del 9,5%. Fino a novembre i mercati del Vecchio Continente sono invece stati meno reattivi, stanti le maggiori difficoltà politiche e i problemi in seno all'Unione Monetaria, nonostante il rafforzamento del QE da parte della BCE in marzo. Con il colpo di coda sul finire dell'anno l'indice Eurostoxx 50 ha comunque chiuso l'esercizio con un frazionale progresso del +0,7%. Tra i migliori listini europei troviamo quello tedesco, che ha iniziato a essere in territorio positivo già dall'estate e ha chiuso l'anno in discreto guadagno (l'indice DAX: +6,9%). Il mercato italiano, al contrario, assai penalizzato dalle vicende dei titoli del settore bancario, ha messo a segno una performance negativa del -10,2%, risultando tra i peggiori a livello internazionale, bilancio che avrebbe potuto essere ben più pesante senza il rimbalzo sul finale, post referendum costituzionale e elezioni USA. L'indice Ftse delle banche italiane a luglio è arrivato a perdere oltre il 55% del suo valore rispetto a inizio anno e ha chiuso l'esercizio con un calo del 38%.

Il mercato dei titoli di Stato europei è stato molto condizionato dalle politiche espansive della BCE e in particolare dal QE. Una parte molto ampia delle emissioni dei Paesi europei della Core Europe, molto richiesti anche a causa delle difficoltà di alcuni segmenti del settore bancario europeo, ha presentato livelli di rendimento negativi nel corso dell'esercizio. In base ai dati di Bloomberg alla fine del terzo trimestre dell'anno 4.600 miliardi di euro (il 58,7% del totale dei Treasury europei in circolazione) offriva rendimenti sotto zero, con un picco per la Germania dove 1.260 milioni, corrispondenti all'85% dei Bund in circolazione, offriva tassi di mercato negativi. Il tasso sul Bund decennale ha toccato un minimo medio giornaliero del -0,19% a inizio luglio. Le migliori attese sulla crescita economica hanno inoltre indotto gli investitori a puntare su titoli più rischiosi: i BTP hanno beneficiato ampiamente della suddetta situazione e rendimenti negativi hanno caratterizzato la parte a breve termine della curva nel corso dell'anno. Il tasso sui BTP a 10 anni è salito all'1,53% medio giornaliero in maggio, per scendere poi sino a un minimo dell'1,08% a inizio settembre, nonostante la scadenza referendaria ventura.

Il miglioramento dello scenario congiunturale e il consolidarsi delle prospettive di rialzo dei tassi della Fed hanno impattato sensibilmente il mercato dei Treasury americani a partire dall'autunno. Il rendimento del T-bond a dieci anni è passato da livelli attorno all'1,5% a fine settembre fino a superare brevemente il 2,5% verso fine anno quando la "promessa" della Federal Reserve di rialzare i tassi per tre volte (anziché due) nel 2017 ha aggiunto ulteriore energia a questo trend. Il movimento statunitense ha spinto al rialzo, pur in misura più contenuta, anche i tassi dei governativi europei. I rendimenti sui titoli di Stato decennali europei, dopo il picco negativo segnato in prossimità del Referendum inglese, si sono gradualmente ma progressivamente distesi. Dopo l'accelerazione negli Usa, però, il trend al rialzo si è fatto più vivace. I tassi sul Bund decennale sono tornati in territorio positivo nell'ultimo trimestre ed hanno toccato punte intorno allo 0,40%. I tassi sul BTP a dieci anni sono risaliti fino a superare la soglia del 2%, in prossimità della scadenza referendaria, per poi ridimensionarsi moderatamente. Lo spread Btp-Bund decennale, dopo aver toccato un minimo a inizio anno a 98 p.b. ha oscillato con un trend leggermente crescente sino a toccare un massimo a fine novembre a 187 p.b., e, dopo aver iniziato a chiudersi subito prima del Referendum costituzionale, si è attestato nel range 170 e 150 p.b. sino a fine anno.

L'attività bancaria nazionale

Le aspettative di crescita non brillante, prevalenti nella prima metà dell'anno, hanno influito sulle decisioni delle imprese, e in misura minore delle famiglie, riducendone la propensione all'investimento e quindi la preferenza verso l'indebitamento bancario e accrescendo gli sforzi di deleveraging delle prime. Dal lato dell'offerta, oltre che accusare l'impatto delle aspettative succitate, il sistema bancario ha continuato a confrontarsi con il pesante fardello di crediti deteriorati, la bassa redditività causata dal livello minimo dei tassi d'interesse, il crescente carico regolamentare attuato (o di prossima attuazione) nonché, last but not least, il sostanziale esaurimento del canale delle obbligazioni bancarie retail quale strumento di funding, acuito dal forte aumento della percezione di rischiosità delle medesime diffusasi tra il pubblico a seguito delle vicende che hanno interessato alcuni player bancari nazionali.

Le tendenze succitate sono state parzialmente contrastate dalle citate misure espansive non convenzionali messe ancora in campo dalla BCE (QE, tassi negativi, operazioni "targeted" TLTRO2), che hanno accresciuto gli incentivi all'erogazione di prestiti da parte degli istituti bancari, abbassando il costo del funding e aumentandone la disponibilità, in qualità di vantaggiosa alternativa alla raccolta sul mercato.

In tale contesto, nel 2016, in base ai dati diffusi dall'ABI, il credito bancario al settore privato si è ridotto a dicembre del -0,6% tendenziale mentre quello alle sole famiglie ed imprese è calato del -0,5%. Gli impieghi alle famiglie sono cresciuti (+0,7% a novembre, ultimo dato di dettaglio disponibile), mentre si sono contratti, in misura vigorosa, gli impieghi alle imprese (-2,3% nel medesimo periodo). L'evoluzione delle masse attive risulta differenziata anche nell'analisi per scadenze: gli impieghi a breve termine sono diminuiti a novembre del -6,8% tendenziale, quelli a medio lungo termine sono aumentati dello 0,9%. I due fenomeni sono verosimilmente il riflesso del sostegno giunto dalla domanda di mutui da parte delle famiglie, testimoniata dall'ulteriore rialzo del numero di compravendite nel 2016.

La qualità del credito nel corso del 2016 ha espresso un progressivo miglioramento frutto non solo delle prospettive di crescita congiunturale, pur modesta, ma anche dei risultati di un'attenta gestione del merito creditizio e dello stock di crediti deteriorati, oltre che della politica di maggiore accantonamento seguita, anche su invito della Vigilanza, da parte degli intermediari bancari. Il flusso di nuovi crediti deteriorati sul totale dei finanziamenti si è stabilizzato ed ha addirittura iniziato a flettere mentre la quota delle sofferenze nette sul totale degli impieghi ha iniziato a diminuire, passando dal 4,9% della fine del 2015 al 4,8% del novembre 2016 (ultimo dato disponibile). Nei dodici mesi terminanti a novembre le sofferenze nette si sono infatti ridotte da 88,8 miliardi a 85,2 miliardi, con un calo del -4,1%. Ciò è avvenuto nonostante tardino a giungere provvedimenti di sistema - pensiamo alle ipotesi di "Bad Bank" di sistema contestate dalle autorità europee - che consentano di risolvere il problema a livello di intero settore in modo strutturale.

La raccolta diretta complessiva da clientela (depositi + obbligazioni) segna, a dicembre, un arretramento del -1,3% tendenziale. I dati confermano la preferenza attribuita dalla clientela ai depositi bancari, +4,2% tendenziale, a scapito delle obbligazioni bancarie, -19,9% alla medesima data. La clientela ha mantenuto un'elevata preferenza per la liquidità, continuando, come accennato, ad attribuire un premio al rischio significativo alle obbligazioni degli emittenti bancari, una tendenza perdurante dall'entrata in vigore della normativa sul bail-in bancario. Tale preferenza è stata peraltro assecondata dagli istituti che, come citato, a fronte della liquidità offerta dalla Banca Centrale, preferiscono selezionare le fonti di raccolta, favorendo quelle meno onerose. Per quanto riguarda il dettaglio dei depositi, all'interno dell'aggregato permane la tendenza alla ricomposizione a favore dei conti correnti, cresciuti del 9,8% tendenziale a novembre (ultime informazioni di dettaglio disponibili), dai depositi con durata prestabilita, ridottisi del 21,0% (netto cartolarizzazioni), e da quelli con preavviso, calati dello -0,5%.

L'andamento dei tassi bancari attivi e passivi nel periodo è il risultato combinato dei fattori anzidetti. La forbice bancaria, calcolata come differenza tra tasso medio sui prestiti e tasso medio sulla raccolta totale da famiglie e società non finanziarie, si è conseguentemente chiusa di 18 p.b., passando dal 2,06% del dicembre 2015 all'1,88% del dicembre 2016. Il mark-up (calcolato come differenza tra il tasso medio sugli impieghi anzidetto e il tasso Euribor a 3 mesi) è diminuito a 317 p.b. (338 p.b. a dicembre 2015), mentre il mark-down (calcolato come differenza tra tasso Euribor a 3 mesi e tasso sulla raccolta totale) si è chiuso di 3 p.b. passando da 132 a 129 p.b. nello stesso periodo.

Nel primi undici mesi dell'anno l'industria del risparmio gestito ha, infine, conseguito una raccolta netta di 54,4

miliardi (130,0 miliardi a novembre 2015), di cui 33,6 in gestione collettiva (91,6 miliardi) e 20,7 miliardi in gestione di portafoglio (38,4 miliardi). Il patrimonio dei fondi aperti di diritto italiano ed estero alla fine dello stesso periodo ammontava a 887,4 miliardi, contro i 851,8 miliardi del novembre 2015.

Le novità strutturali per il sistema bancario nazionale

Dalla fine del 2015, per il sistema bancario sono intervenuti eventi e provvedimenti legislativi di particolare rilevanza strutturale. Innanzitutto è entrato nel vivo l'iter di realizzazione della riforma delle banche popolari, che doveva trovare compimento entro 18 mesi dall'emanazione, avvenuta nel giugno 2015, delle misure attuative, da parte della Banca d'Italia, per la trasformazione delle banche popolari in società per azioni. Sul finire dell'anno quando rilevanti trasformazioni in S.p.A., tra cui quella del Banco Popolare, erano già state deliberate, il Consiglio di Stato ha sospeso in via cautelare le anzidette misure, in attesa di un pronunciamento della Corte Costituzionale.

Per quanto riguarda le altre novità legislative di primaria rilevanza, il recepimento della normativa europea sulle procedure di risanamento e risoluzione degli enti creditizi (cosiddetta direttiva BRRD – Bank Recovery and Resolution Directive), è stato seguito da una sua immediata applicazione a cavallo d'anno, per il salvataggio di quattro banche italiane in crisi (Banca Etruria, Banca Marche, CariFerrara e CariChieti). Il Fondo di Risoluzione, creato ad hoc all'interno della Banca d'Italia per gestire le situazioni di crisi bancaria, ha condotto l'operazione mentre il sistema bancario ha coperto gli oneri del salvataggio stanziando circa 4 miliardi. Gli obbligazionisti subordinati hanno dovuto assorbire, in prima battuta e assieme agli azionisti, le perdite accumulate nel tempo dai quattro istituti, in ottemperanza a quanto previsto dalle norme europee (decreto legislativo 16 novembre 2015, n. 180) per accedere a una soluzione ordinata delle crisi bancarie. Solo in un secondo momento è stato previsto un ristoro per quegli obbligazionisti subordinati che non possedevano un profilo di rischio adeguato al collocamento o successivo acquisto di simili strumenti in portafoglio. Quanto accaduto si è ovviamente riflesso in una diminuzione della propensione dei risparmiatori a detenere obbligazioni bancarie.

Tra le iniziative intraprese dal Governo per fluidificare il processo di cessione dei crediti deteriorati che appesantiscono il sistema bancario ricordiamo il varo, con il D.L. 18/2016 del 12/02/2016, dei GACS (Garanzia Cartolarizzazioni Sofferenze). Si tratta di uno schema di garanzia pubblica che permette agli intermediari di acquistare una garanzia pubblica sulle tranche più sicure (senior) dei titoli rivenienti da cartolarizzazioni di sofferenze, pagando allo Stato commissioni strutturate in modo da incentivare un rapido rimborso di tali attività.

Nella prima metà di aprile, è stato poi avviato, grazie all'adesione di 44 istituzioni italiane ed estere tra banche, Fondazioni bancarie, assicurazioni, Enti previdenziali oltre che la Cassa Depositi e Prestiti, un fondo d'investimento di diritto privato di tipo "alternative", denominato "Atlante", volto a sostenere la parte inoptata di futuri aumenti di capitale lanciati da banche italiane e a contribuire alla dismissione dei crediti deteriorati nei portafogli degli intermediari nazionali. Lo strumento, dotato inizialmente di risorse per circa 4,2 miliardi al momento della costituzione e della possibilità di utilizzare una leva sino al 110%, ha avuto immediata attivazione in occasione della quotazione della Banca Popolare di Vicenza e di Veneto Banca, le due banche del Nord-Est in forte difficoltà. In connessione alla costituzione di "Atlante", il Governo ha annunciato inoltre l'adozione di ulteriori nuove misure per la riduzione dei tempi di recupero dei crediti, dopo aver già provveduto nella Legge di Stabilità 2016 a semplificare, snellire e accorciare i termini in tema di procedure esecutive e fallimentari.

A inizio luglio, il Governo, ottenuto il benestare delle Autorità europee, ha varato uno schema di garanzie pubbliche con un plafond massimo di 150 miliardi ed a carattere "precauzionale", che, affiancandosi ai GACS succitati, può essere utilizzato dalle banche, solventi e in situazione di necessità, per facilitare il loro rifinanziamento presso la BCE in situazioni di improvvisa carenza di liquidità anche nel caso in cui queste non abbiano sufficiente collaterale da consegnare alla Banca Centrale.

L'8 agosto è stato costituito il Fondo Atlante 2 che, nella seconda decade di ottobre, ha chiuso la due diligence per l'acquisto di una tranche di mezzanine notes emesse dal Monte dei Paschi di Siena. L'operazione, ancora in stand-by per le vicende che hanno interessato successivamente il Monte dei Paschi, ha un corrispettivo di 1,7 miliardi.

L'istituto senese, infatti, si è trovato nella necessità di procedere ad un aumento di capitale di almeno 5 miliardi dopo la "bocciatura" in occasione degli stress test condotti da EBA (Core Equity Tier 1 pari al -2,2% nel 2018 nello scenario stressato). I vertici della Banca hanno quindi subito presentato un primo piano di risanamento articolato su due punti: deconsolidamento dal bilancio dell'intero portafoglio di crediti in sofferenza (27,7 miliardi lordi a marzo 2016) e ricapitalizzazione con ricorso al mercato per 5 miliardi. Dopo una serie di avvicendamenti ai vertici della Banca, e la proposta, poi respinta, di un piano alternativo presentato dall'ex ministro Corrado Passera, intorno alla metà di novembre l'istituto ha lanciato un'offerta pubblica di acquisto volontaria di obbligazioni subordinate BMPS, con obbligo di reinvestimento del corrispettivo in azioni ordinarie di nuova emissione, collegato all'aumento di capitale varato successivamente, il 24 novembre, dall'Assemblea degli azionisti. L'offerta, realizzata sul finire dell'anno, ha registrato un'adesione insufficiente. Inoltre, la BCE si è rifiutata di concedere proroghe per l'aumento di capitale oltre il 31 dicembre. Preclusa la possibilità di perseguire la strada del mercato si è quindi profilata la soluzione di intervento pubblico. Sempre la BCE ha comunicato, successivamente, la necessità di reperire, a titolo "precauzionale", almeno 8,8 miliardi di mezzi freschi. A questo punto l'Esecutivo ha deciso di varare un decreto che ha consentito al Tesoro di ricapitalizzare il Monte dei Paschi, salendo a una quota di controllo che, in base alle dichiarazioni dei vertici del Gruppo, dovrebbe attestarsi intorno al 70%. Tale provvedimento, il DL 237/2016 contenente disposizioni urgenti per la tutela del risparmio nel settore creditizio, ha tracciato anche la cornice operativa nel nostro sistema per interventi di sostegno pubblico alle banche in armonia con quanto previsto dalla normativa europea. Va rammentato, in chiusura, che nel frattempo prosegue l'iter di riforma del sistema delle BCC (banche di credito cooperativo).

FATTI DI RILIEVO DELL'ESERCIZIO

Nel seguito sono descritti i principali eventi che hanno caratterizzato l'esercizio chiuso al 31 dicembre 2016.

L'aggregazione con la Banca Popolare di Milano

Gli organi amministrativi del Banco Popolare e della Banca Popolare di Milano hanno sottoscritto nel mese di marzo 2016 un protocollo di intesa per un'operazione di fusione da attuarsi mediante costituzione di una nuova società bancaria, avente forma di società per azioni.

In data 24 maggio 2016 il Consiglio di Amministrazione del Banco Popolare e il Consiglio di Gestione della Banca Popolare di Milano hanno approvato il progetto di fusione nonché lo Statuto della nuova Capogruppo, denominata Banco BPM S.p.A..

Struttura dell'operazione

Il protocollo prevede che l'operazione si realizzi attraverso una cosiddetta fusione "propria", ossia mediante la costituzione della nuova capogruppo, che svolge al contempo attività bancaria e di holding capogruppo con funzioni operative nonché di coordinamento e direzione unitaria su tutte le società appartenenti al nuovo Gruppo.

E' previsto che la nuova Capogruppo abbia la propria sede legale a Milano e la propria sede amministrativa a Verona.

Attraverso la fusione si realizza pertanto la trasformazione del Banco Popolare e della Banca Popolare di Milano da società cooperative in società per azioni, in conformità con quanto previsto dalla Riforma delle Popolari.

Gli organi amministrativi delle parti hanno concordato che, tenuto conto delle rispettive contribuzioni, nonché degli effetti dell'aumento di capitale perfezionato dal Banco Popolare e della distribuzione dei dividendi ordinari a valere sull'utile dell'esercizio chiuso al 31 dicembre 2015 agli azionisti del Banco Popolare e di Banca Popolare di Milano, la fusione avvenga sulla base dei seguenti rapporti di partecipazione:

  • agli azionisti del Banco Popolare viene assegnato il 54,626% del capitale della nuova Capogruppo;
  • agli azionisti di BPM viene assegnato il 45,374% del capitale della nuova Capogruppo.

Sulla base degli accordi contenuti nel protocollo d'intesa è previsto che, subordinatamente all'ottenimento delle previste autorizzazioni, Banca Popolare di Milano realizzi, in un momento immediatamente precedente all'efficacia dell'operazione di fusione, lo scorporo e conferimento a favore di una società bancaria controllata di un ramo d'azienda comprendente la rete sportelli ubicata nelle province di Milano, Monza e Brianza, Como, Lecco e Varese. Tale società, con sede legale e amministrativa a Milano, svolgerà la funzione di banca-rete sottoposta alla direzione e coordinamento della nuova Capogruppo (presso la quale saranno centralizzate le funzioni amministrative, di pianificazione, di tesoreria e le altre funzioni centrali) e avrà una struttura organizzativa efficiente e coerente con la natura di banca-rete tale da non generare duplicazioni di costi e sovrapposizioni con quella della nuova Capogruppo.

Gli accordi prevedono inoltre che, quanto prima, successivamente all'efficacia della fusione, la nuova Capogruppo proceda allo scorporo e conferimento a favore della società beneficiaria dello scorporo della attuale rete di sportelli della Banca Popolare di Milano, della rete sportelli in precedenza appartenenti al Banco Popolare, ubicati nelle medesime province.

Entro un ragionevole periodo di tempo dalla data di perfezionamento dello scorporo e, comunque, con effetto a partire dal terzo anno successivo alla data di efficacia dell'atto di fusione, la società beneficiaria dello scorporo sarà incorporata nella nuova Capogruppo.

Le condizioni vincolanti poste dall'Organo di Vigilanza per l'autorizzazione dell'operazione

La Banca Centrale Europea in sede di esame preliminare delle intenzioni manifestate dai vertici dei due Gruppi ha esplicitato una serie di condizioni vincolanti per la concessione della propria autorizzazione e motivate dalla rilevanza del nuovo soggetto giuridico nell'ambito del sistema finanziario europeo.

Tra le principali condizioni figuravano una ancora più robusta solidità della posizione patrimoniale del nuovo Gruppo, l'adozione di un piano industriale che evidenzi una redditività sostenibile di medio termine ed una progressiva riduzione del rapporto tra crediti deteriorati e ammontare totale degli impieghi, nonché un innalzamento del livello medio di copertura dei crediti deteriorati, in modo da favorire nel tempo la riduzione dell'ammontare dei suddetti crediti.

Come più diffusamente illustrato nel successivo paragrafo, al fine di rafforzare la dotazione patrimoniale propria e quindi anche quella del futuro nuovo Gruppo, il Banco Popolare ha perfezionato un'operazione di aumento del proprio capitale per di 1 miliardo di euro, operazione che si è definitivamente conclusa con gli ultimi versamenti in data 1° luglio 2016.

Con riferimento alla seconda richiesta, il Banco Popolare e la Banca Popolare di Milano hanno sviluppato ed approvato il piano industriale del nuovo Gruppo, illustrandolo al mercato il 16 maggio 2016.

Con riferimento alla terza richiesta, i livelli medi di copertura delle sofferenze e più in generale dei crediti deteriorati sono stati incrementati fin dal primo trimestre dell'esercizio. Le decisioni assunte riguardanti la strategia di recupero dei crediti in sofferenza unitamente a quelle attinenti criteri e parametri valutativi dell'intera categoria dei crediti deteriorati hanno influenzato significativamente l'andamento economico dell'esercizio, che chiude con la rilevazione di un risultato economico negativo di 1.681,7 milioni dopo aver addebitato al conto economico rettifiche di valore nette su crediti per 2.539,3 milioni rispetto agli 803,9 milioni dell'esercizio precedente.

Le principali tappe del percorso per la realizzazione dell'operazione di fusione

Nel mese di maggio si è conclusa l'attività di due diligence confirmatoria condotta sulla Banca Popolare di Milano, in base a quanto previsto dal protocollo d'intesa, dalla quale non sono emersi elementi tali da richiedere una modifica dei rapporti di partecipazione.

A seguito della conclusione dell'operazione di aumento di capitale del Banco Popolare e in applicazione dei citati rapporti di partecipazione, i rapporti di cambio della fusione tra il Banco Popolare e BPM sono stati determinati in 1 azione della nuova Capogruppo per ogni azione Banco Popolare e in 1 azione della nuova Capogruppo per ogni 6,386 azioni di BPM in circolazione al momento dell'efficacia della fusione.

Nel mese di luglio l'operazione ha avuto il nulla osta da parte dell'Autorità Garante della concorrenza e del mercato, ai sensi dell'art. 16, comma 4, della Legge 10 ottobre 1990 n. 287.

L'iter autorizzativo si è concluso, a seguito del completamento dell'istruttoria, nel mese di settembre, con il rilascio da parte della Banca d'Italia, in data 8 settembre, dell'autorizzazione alla fusione ai sensi dell'art. 57 del Testo Unico Bancario. La Banca Centrale Europea ha altresì rilasciato, in data 9 settembre, l'autorizzazione all'esercizio dell'attività bancaria in capo alla nuova Capogruppo. Nel mese di ottobre l'Istituto per la Vigilanza sulle Assicurazioni (IVASS) ha autorizzato la nuova Capogruppo a detenere le partecipazioni qualificate nelle compagnie di assicurazione AviPop Assicurazioni, AviPop Vita, Popolare Vita, Bipiemme Vita e Bipiemme Assicurazioni, attualmente facenti capo alle società partecipanti alla fusione.

L'Assemblea straordinaria dei soci del Banco Popolare, riunitasi in data 15 ottobre, ha approvato a larghissima maggioranza il Progetto di Fusione, nonché l'atto costitutivo e lo statuto della società risultante dalla fusione, denominata Banco BPM S.p.A.

Nella stessa data si è tenuta anche l'Assemblea straordinaria dei soci della Banca Popolare di Milano che si è pronunciata favorevolmente sull'operazione.

A seguito di tali deliberazioni sono state avviate le tappe successive del processo di aggregazione, con la richiesta di ammissione alla quotazione sul Mercato Telematico Azionario gestito da Borsa Italiana delle azioni di nuova emissione di Banco BMP.

In data 13 dicembre 2016 è stato stipulato l'atto di fusione.

Il perfezionamento dell'operazione

L'operazione di fusione ha trovato il suo perfezionamento a seguito dell'iscrizione presso i competenti Registri delle Imprese di Verona e Milano dell'atto di fusione avvenuta il 1° gennaio 2017. Dalla stessa data decorrono gli effetti contabili e fiscali.

La nuova Capogruppo Banco BPM S.p.A. ha un capitale sociale di 7,1 miliardi, rappresentato da n. 1.515.182.126 azioni ordinarie prive di valore nominale. Le azioni sono state quotate sull'MTA a partire dal 2 gennaio 2017, contestualmente alla revoca dalle negoziazioni delle azioni delle due banche partecipanti alla fusione.

E' così nato un nuovo Gruppo, il terzo Gruppo Bancario in Italia, che si caratterizza per aggregati di assoluto rilievo (4 milioni di clienti e 2.500 filiali, un totale attivo di oltre 171 miliardi di euro, oltre 25.000 dipendenti e solidi coefficienti patrimoniali e di liquidità) e che si colloca in una posizione di eccellenza nelle aree di business ad alto valore aggiunto dell'Asset Management, Corporate & Investment Banking, Private Banking, Bancassurance e Credito al Consumo.

Il sistema di amministrazione e controllo nuova Capogruppo si basa su un Consiglio di Amministrazione e un Collegio Sindacale. Il Consiglio di Amministrazione risulta composto da 19 membri con Carlo Fratta Pasini Presidente, Giuseppe Castagna Amministratore Delegato e Mauro Paoloni Vice Presidente Vicario.

Il Comitato Esecutivo, con Pier Francesco Saviotti Presidente, si compone di 6 amministratori, tra cui l'Amministratore Delegato, il Vice-Presidente Vicario e i due Vice Presidenti.

La direzione generale è rappresentata da Maurizio Faroni, Direttore Generale, e dai Condirettori Domenico De Angelis e Salvatore Poloni.

Le attività in corso alla data di redazione della presente Relazione

Mediante l'attivazione di numerosi cantieri progettuali, sono in corso le attività finalizzate sia all'attuazione del progetto di fusione che alla definizione del modello di buisiness ed organizzativo del nuovo Gruppo per il conseguimento degli obiettivi declinati nel Piano Industriale 2016 – 2019.

L'operazione di rafforzamento patrimoniale da 1 miliardo

Nel mese di giugno 2016 si è conclusa con successo l'operazione di aumento di capitale da 1 miliardo, approvata dall'Assemblea Straordinaria dei Soci del 7 maggio.

In maggior dettaglio il Consiglio di Amministrazione ha approvato il 2 giugno le condizioni definitive dell'aumento di capitale, deliberando di emettere massime n. 465.581.304 nuove azioni prive di indicazione del valore nominale, aventi le medesime caratteristiche delle azioni ordinarie già in circolazione e godimento regolare, da offrire in opzione agli azionisti nel rapporto di n. 9 azioni Banco Popolare ogni n. 7 azioni possedute, al prezzo di 2,14 euro ciascuna, per un controvalore massimo complessivo di 996,3 milioni.

Il prezzo di sottoscrizione stabilito ha riconosciuto uno sconto del 29,3% rispetto al Theoretical Ex Right Price, calcolato sulla base del prezzo di chiusura del 1° giugno 2016.

Durante il periodo di offerta in opzione, iniziato il 6 giugno e conclusosi il 22 giugno, sono stati esercitati n. 359.863.966 diritti di opzione per la sottoscrizione di n. 462.682.242 azioni, pari al 99,377% del totale delle azioni offerte, per un controvalore complessivo pari a circa 990 milioni.

I diritti di opzione non esercitati sono stati offerti in Borsa e, nelle prime due sedute del 24 e 27 giugno, sono stati integralmente venduti. Tenuto conto delle azioni già sottoscritte ad esito del periodo di offerta, sono risultate complessivamente sottoscritte n. 463.583.970 azioni ordinarie di nuova emissione, per un controvalore complessivo pari a 992,1 milioni.

Ai sensi del contratto di garanzia sottoscritto in data 2 giugno 2016, Mediobanca - Banca di Credito Finanziario S.p.A. e BofA Merrill Lynch, in qualità di Joint Global Coordinators e Joint Bookrunners, hanno sottoscritto le rimanenti n. 1.997.334 azioni per un controvalore pari a 4,3 milioni.

Tenuto conto delle azioni già sottoscritte nel periodo di offerta in opzione, l'aumento di capitale si è concluso con la sottoscrizione integrale delle n. 465.581.304 azioni ordinarie di nuova emissione per un controvalore complessivo pari a 996,3 milioni che è stato imputato interamente a capitale sociale.

A seguito dell'iscrizione presso il registro delle imprese di Verona dell'attestazione prevista dall'art. 2444 1° comma del Codice Civile, avvenuta in data 1° luglio 2016, il capitale sociale del Banco Popolare ammonta a euro 7.089.340.067,39 e si compone di n. 827.760.910 azioni, senza indicazione del valore nominale aventi godimento regolare (1° gennaio 2016) e le stesse caratteristiche delle azioni ordinarie in circolazione alla data di emissione.

Il processo di ridefinizione e semplificazione dell'assetto societario e organizzativo

Evoluzione del modello distributivo di rete

Nella prima parte dell'anno 2016 sono proseguite le attività realizzative delle delibere del 2015 e del 2016 assunte dal Consiglio di Amministrazione del Banco Popolare, finalizzate alla razionalizzazione della rete commerciale. In dettaglio:

  • nel mese di gennaio si è realizzato l'accorpamento di 12 Aree Affari, appartenenti alle diverse Divisioni del Banco, portando le Aree Affari della Rete Commerciale da 75 a 63;
  • nel mese di aprile il percorso di semplificazione si è perfezionato con la chiusura di 120 sportelli del Gruppo, di cui 31 appartenenti alla Divisione BPL, 44 alla Divisione BPN, 40 alla Divisione BPV e 5 alla Divisione Creberg.

Cessione della controllata estera Banco Popolare Luxembourg

In data 19 agosto 2015 Banco Popolare e Banque Havilland avevano sottoscritto un accordo per la cessione del 100% del capitale sociale di Banco Popolare Luxembourg SA a Banque Havilland SA, che si è perfezionato in data 29 febbraio 2016, a seguito dell'ottenimento delle necessarie autorizzazioni da parte delle competenti autorità di vigilanza.

Nel perimetro dell'operazione non rientra la cessione della partecipazione in Aletti Suisse, interamente detenuta dal Banco Popolare Luxembourg, che è stata trasferita a Banca Aletti S.p.A. in data 4 gennaio 2016, né i rischi ed i benefici relativi al portafoglio crediti di Banco Popolare Luxembourg che sono rimasti in capo al Banco Popolare.

Il controvalore della cessione è pari a circa 21,5 milioni di euro, maggiorato dell'utile in formazione fino alla data della cessione, quantificato in 1,6 milioni. In conformità agli accordi tra le parti, Banco Popolare Luxembourg, prima del perfezionamento dell'operazione, ha distribuito a favore del socio Banco Popolare un ammontare complessivo pari a 55 milioni, a titolo di riserve disponibili, dividendi e parziale rimborso del capitale sociale.

Con tale cessione, coerentemente con le linee strategiche del Gruppo, il Banco Popolare si è ulteriormente focalizzato sul core business bancario domestico, conservando al tempo stesso la possibilità per la clientela privata e istituzionale di mantenere attivi i propri rapporti di investimento in Lussemburgo in un quadro di continuità di servizio.

Incorporazione della controllata Tiepolo Finance 2 S.r.l.

In data 1 giugno ha avuto decorrenza giuridica l'operazione di fusione per incorporazione di Tiepolo Finance 2 S.r.l. nella Capogruppo.

Tale operazione è avvenuta senza rapporto di cambio né conguaglio in denaro e non ha comportato alcun aumento di capitale per la società incorporante Banco Popolare.

La società incorporata è stata conseguentemente cancellata dal Gruppo Bancario.

Liquidazione di società partecipate

Nel mese di luglio si è completata la liquidazione della controllata Banca Italease Funding LLC, a seguito del rimborso delle Preferred Securities ancora in circolazione emesse nel 2006 per un ammontare complessivo di 150 milioni di euro.

Il patrimonio distribuito dalla società al socio unico Banco Popolare ammonta a 13,8 milioni di euro; nessuna distribuzione di patrimonio è invece stata effettuata dal Trust.

Nell'esercizio si sono inoltre concluse le procedure di liquidazione delle controllate Italease Finance S.p.A. e Bipitalia Residential S.r.l., società veicolo di operazioni di cartolarizzazione, e della collegata Società Sviluppo Territorio S.r.l. Tali operazioni non hanno comportato impatti significativi sulla situazione patrimoniale ed economica del Gruppo.

Altri eventi dell'esercizio

Chiusura operazione di esercizio put su azioni RCS Mediagroup

Nel mese di aprile 2016 il Banco Popolare ha formalizzato un accordo con Pandette S.r.l. con cui è stato definito e abbandonato il contenzioso in essere relativo all'esecuzione del contratto di put option, stipulato nel 2006, e avente ad oggetto 3.870.900 azioni RCS.

L'accordo ha comportato il trasferimento a Pandette di tutte le azioni RCS ed ha comportato il rilascio di parte dell'accantonamento rilevato a fronte del rischio connesso alla vertenza in esame in sede di redazione dei bilanci dei precedenti esercizi. La ripresa di valore, rilevata nel conto economico dell'esercizio 2016, ammonta a 10,6 milioni.

Partecipazione del Banco Popolare al Fondo Atlante

Sempre nel mese di aprile 2016 il Banco Popolare ha assunto l'impegno a sottoscrivere quote del Fondo Atlante, fondo di investimento alternativo mobiliare di tipo chiuso riservato esclusivamente ad investitori professionali gestito dalla società Quaestio Capital Management SGR, per un investimento complessivo di 50 milioni.

Nel corso dell'esercizio il Banco Popolare, su richiesta pervenuta dalla SGR, ha effettuato quattro distinti versamenti a fronte dei richiami di capitale per un ammontare complessivo di 49,5 milioni (19,7 milioni in aprile, 10,1 milioni nel mese di giugno, 8,9 milioni il 25 novembre 2016 e infine 10,8 milioni a fine dicembre); il 29 dicembre inoltre il Fondo Atlante ha riconosciuto al Banco Popolare un rimborso parziale di 8,9 milioni. Nel complesso i versamenti netti effettuati sono quindi pari a 40,6 milioni;l'impegno residuo del Banco Popolare ammonta pertanto a 9,4 milioni.

Per ulteriori dettagli sul Fondo Atlante e sulla valutazione di bilancio che al 31 dicembre 2016 si attesta a 20,9 milioni si fa rinvio alla Nota Integrativa consolidata, parte A – Politiche contabili"A.4 – Informativa sul fair value".

Attività ispettive della Banca Centrale Europea

In data 16 maggio 2016, BCE ha avviato un'attività ispettiva avente per oggetto la gestione dei rischi di credito, il sistema di controllo dei rischi e l'accuratezza delle modalità di calcolo della posizione patrimoniale del Gruppo Banco Popolare. La fase on site di tale ispezione è terminata; i risultati preliminari dell'attività ispettiva sono stati discussi in data 4 novembre 2016. Alla data di redazione della presente Relazione non è ancora stato ricevuto il rapporto e la follow-up letter contenente le draft recommendations.

Analogamente, in Banca Popolare di Milano sono state avviate da BCE due distinte attività ispettive; la prima, relativa alla gestione dei rischi di credito, ha avuto inizio il 30 maggio 2016, terminando la fase on site in data 30 settembre 2016; la seconda, condotta da un diverso team ispettivo e relativa all'accuratezza delle modalità di calcolo della posizione patrimoniale, ha avuto inizio il 4 luglio 2016, con termine della fase on site al 10 ottobre 2016. La discussione dei risultati preliminari con il top management è avvenuta rispettivamente in data 27 settembre e 10 ottobre 2016. In entrambi i casi, alla data di redazione della presente Relazione non è ancora stato ricevuto il rapporto e la follow-up letter contenente le draft recommendations.

Le informazioni acquisite nell'ambito delle interlocuzioni con i team ispettivi e nell'ambito della discussione dei risultati preliminari sono state tenute in considerazione ai fini dell'autonoma valutazione dei crediti per la redazione del bilancio al 31 dicembre 2016. Gli esiti definitivi dell'attività ispettiva costituiranno oggetto di valutazione una volta ricevuto il rapporto da parte dell'Autorità di Vigilanza.

Stress test europeo: comunicati i risultati del Banco Popolare

Il Banco Popolare ha partecipato al 2016 EU-wide stress test condotto dall'European Banking Authority (EBA), in collaborazione con la Banca d'Italia, la Banca Centrale Europea, la Commissione Europea e il Comitato Europeo per il Rischio Sistemico (ESRB).

L'esercizio di stress test 2016 non presentava soglie minime da rispettare ed è stato basato su un'ipotesi di bilancio statico riferito al 31 dicembre 2015. L'esercizio non ha pertanto tenuto conto delle strategie di business ed azioni intraprese da parte del management successivamente a tale data.

I risultati, comunicati in data 29 luglio, hanno confermato la resilienza e la solidità del Banco Popolare con un CET1 ratio post impatto Stress Test del 14,61% per il baseline scenario e del 9,05% per l'adverse scenario.

Cessione pro soluto di crediti in sofferenza

Nel corso dell'esercizio il Gruppo Banco Popolare ha perfezionato alcune operazioni di cessione pro-soluto di crediti in sofferenza, prevalentemente di natura chirografaria, per un ammontare complessivo pari a circa 945 milioni, di cui 930 milioni realizzate dalla Capogruppo.

Tra queste, le principali si riferiscono a portafogli di crediti in sofferenza aventi natura chirografaria di cui il primo, ceduto nel mese di giugno, che comprende circa 9 mila debitori, composto per la maggior parte da scoperti di conto corrente, per un valore nominale complessivo pari a 152 milioni, ed il secondo, ceduto nel mese di ottobre, composto da circa 9 mila posizioni per un valore nominale pari a 619 milioni.

Le operazioni di cessione, perfezionate in blocco ai sensi della Legge 130/1999, hanno comportato il reale e definitivo trasferimento dei rischi di credito connessi alle partite cedute.

Si segnala altresì che, come meglio illustrato nella sezione dedicata ai fatti di rilievo avvenuti dopo la chiusura dell'esercizio della Nota Integrativa consolidata, la nuova Capogruppo Banco BPM S.p.A. ha perfezionato nel mese di gennaio la cessione pro-soluto di un portafoglio di crediti in sofferenza aventi natura chirografaria che comprende circa 1.800 posizioni per un valore nominale complessivo pari a circa 641 milioni.

In relazione ai portafogli di crediti in sofferenza per i quali il Consiglio di Amministrazione del Banco Popolare ha assunto una formale decisione in merito al mutamento della strategia di recupero, orientata favorire la cessione a terzi operatori, la valutazione di bilancio è stata oggetto di aggiornamento al fine di riflettere i diversi flussi recuperabili derivanti dalla cessione, generalmente inferiori rispetto al valore di iscrizione di bilancio. Per ulteriori dettagli sugli aspetti valutativi si fa rinvio alla Nota Integrativa consolidata, parte A – Politiche contabili rilevanti ed incertezze sull'utilizzo di stime nella predisposizione del bilancio di esercizio.

Canone annuale a garanzia per la trasformabilità delle DTA qualificate – D. L. n. 59 del 3 maggio 2016

Con D. L. 3 maggio 2016 n. 59 , convertito nella Legge 30 giugno 2016, n.119, è stata introdotta una disciplina speciale per le Attività fiscali per imposte anticipate "qualificate" (anche dette Deferred tax Asset o per brevità "DTA qualificate"), cioè le attività fiscali per imposte anticipate che rispondono ai requisiti richiesti dalla Legge 22 dicembre 2011, n. 214. Quest'ultima norma permette la trasformazione automatica in crediti d'imposta delle suddette "DTA qualificate" al ricorrere di determinate situazioni (rilevazione di perdite in bilancio e/o di perdite fiscali). In particolare, con il citato decreto legge il legislatore nazionale è intervenuto prevedendo che la trasformabilità delle "DTA qualificate" in crediti di imposta fosse subordinata al pagamento in opzione di un canone annuo, in presenza di "DTA qualificate" eccedenti l'ammontare delle imposte versate. L'esercizio dell'opzione è irrevocabile e si considerava espressa per comportamento concludente mediante il versamento di un canone annuo con riguardo a ciascun esercizio dal 2015 al 2029.

In data 19 giugno 2016 il Consiglio di Amministrazione della Capogruppo ha deliberato di esercitare l'opzione canone più sopra illustrata; il canone versato a valere sull'anno 2015 ammonta a 27,2 milioni.

Per ulteriori dettagli sulle disposizioni normative introdotte, sui canoni addebitati nel conto economico dell'esercizio 2016, sulle implicazioni in merito alla recuperabilità dei valori di bilancio delle DTA qualificate e al trattamento prudenziale, si fa rinvio alla Parte A – Politiche contabili, sezione "Altri aspetti rilevanti ai fini delle politiche contabili di Gruppo".

Contribuzioni ai sistemi di garanzia dei depositi e a meccanismi di risoluzione

Con le Direttive 2014/49/UE (Deposit Guarantee Schemes Directive –"DGSD") del 16 aprile 2014 e 2014/59/UE (Bank Recovery and Resolution Directive – "BRRD") del 15 maggio 2014 e l'istituzione del Meccanismo di Risoluzione Unico (Regolamento UE n. 806/2014 del 15 luglio 2014), il legislatore europeo ha impresso modifiche significative alla disciplina delle crisi bancarie, con l'obiettivo strategico di rafforzare il mercato unico e la stabilità sistemica. A seguito del recepimento di tali direttive nell'ordinamento nazionale, a partire dall'esercizio 2015, gli enti creditizi sono obbligati a fornire le risorse finanziarie necessarie per il finanziamento del Fondo Interbancario di Tutela dei Depositi (FITD) e del Fondo Nazionale di Risoluzione, confluito nel Fondo di Risoluzione Unico (FRU) a partire dall'esercizio 2016. Ciò avviene tramite il versamento di contributi ordinari e di eventuali contributi straordinari. Per l'esercizio 2016 la contribuzione ordinaria versata dal Gruppo Banco Popolare ammonta a 44,3 milioni per il FRU e a 22,3 milioni per il FITD.

In data 27 dicembre 2016 è pervenuta comunicazione da parte di Banca d'Italia in merito al richiamo di due annualità di contribuzione addizionali, secondo quanto previsto dall'art. 1, comma 848, della legge 28 dicembre 2015, n. 208, finalizzata a garantire al Fondo Nazionale di Risoluzione la disponibilità delle risorse finanziarie per far fronte agli obblighi assunti in merito all'intervento di risoluzione delle quattro banche (Banca Popolare dell'Etruria, Banca Marche, Cassa di Risparmio di Ferrara e Cassa di Risparmio di Chieti) avviato nel 2015, ossia prima dell'avvio del Meccanismo di Risoluzione Unico. I contributi addizionali dovuti dal Gruppo Banco Popolare ammontano a 88,8 milioni e, pur non essendo ancora stati versati, in conformità alle disposizioni emanate dalla Banca d'Italia, sono stati integralmente addebitati al conto economico dell'esercizio 2016.

Per ulteriori dettagli sulle contribuzioni ai sistemi di garanzia dei depositi e a meccanismi di risoluzione e relativi impatti addebitati nel conto economico dell'esercizio 2016, che nel complesso ammontano a 155,4 milioni, si fa rinvio alla Parte A – Politiche contabili, sezione "Altri aspetti rilevanti ai fini delle politiche contabili di Gruppo".

Fondo Interbancario di Tutela dei Depositi – Schema Volontario

Le banche del Gruppo Banco Popolare (Banco Popolare e Banca Aletti) aderiscono allo Schema Volontario gestito dal Fondo Interbancario di Tutela dei Depositi, istituito nel mese di novembre 2015, come strumento aggiuntivo rispetto allo schema obbligatorio e non soggetto ai vincoli della normativa comunitaria. Lo Schema Volontario ha l'obiettivo di realizzare interventi a sostegno delle banche ad esso aderenti che siano in amministrazione straordinaria o in stato di dissesto o a rischio di dissesto. Nel mese di giugno 2016, l'Assemblea del FITD ha approvato alcune modifiche statutarie dello Schema Volontario finalizzate ad ampliare le possibilità di intervento del fondo ed aumentare l'impegno delle consorziate a fornire risorse finanziarie da 300 milioni a 700 milioni; dette risorse saranno fornite a chiamata dalle consorziate a fronte di specifici interventi.

In data 16 settembre 2016, Banco Popolare e Banca Aletti hanno ricevuto comunicazione da parte del FITD in merito alle erogazioni da effettuare, complessivamente pari a 14,2 milioni, corrispondenti alla quota di spettanza delle risorse necessarie per l'intervento deliberato dal Consiglio di Gestione dello Schema Volontario a favore della Cassa di Risparmio di Cesena attraverso un aumento di capitale riservato per un importo di 280 milioni, autorizzato dalla BCE in data 15 settembre 2016, maggiorato della contribuzione di 1 milione a copertura delle spese connesse all'intervento ed al funzionamento dello Schema Volontario.

Al 31 dicembre 2016 la stima dell'impegno residuo del Gruppo Banco Popolare a fornire risorse finanziarie allo Schema Volontario ammonta a 21,2 milioni.

Per ulteriori dettagli sul trattamento contabile dell'investimento rilevato a fronte delle risorse versate allo Schema Volontario e relativa valutazione al 31 dicembre 2016, si fa rinvio alla Parte A – Politiche contabili, sezione "Altri aspetti rilevanti ai fini delle politiche contabili di Gruppo".

Accordi concernenti il personale dipendente

In coerenza al percorso negoziale ed alle finalità già definite nello scorso esercizio, le attività del 2016 si sono focalizzate sugli obiettivi di contenimento del costo del lavoro, del riordino della previdenza complementare aziendale, oltre che dello sviluppo del Welfare integrativo di Gruppo.

Tali attività nel mese di gennaio hanno visto, in stretta aderenza alle necessità di riequilibrio numerico tra l'organico delle Aree Professionali e quello dei Quadri Direttivi già considerate e condivise con l'intesa del 3 novembre 2015, la stipula di un ulteriore accordo in materia di accesso al Fondo di Solidarietà, con il quale si è dato luogo ad un importante ampliamento del numero di uscite volontarie inizialmente previsto. Detto ampliamento, stabilito nel numero massimo complessivo di 200 uscite per Fondo di Solidarietà aggiuntive alle 200 uscite per pensionamento e per accesso al Fondo di Solidarietà già concordate, è stato riservato, per una quota numerica prevalente, al personale Quadro Direttivo e si è inoltre accompagnato all'aumento delle assunzioni/stabilizzazioni in ottica di ricambio generazionale fino al numero massimo complessivo di 180 unità, quest'ultimo da attuarsi nel periodo compreso tra il 30 aprile 2016 ed il 31 agosto 2017. L'onere complessivo stimato a fronte dell'impegno assunto era stato oggetto di rendicontazione nella situazione patrimoniale ed economica al 31 dicembre 2015.

Nel mese di febbraio 2016, si è raggiunta, in un'ottica di complessiva sostenibilità sociale ed aziendale, l'intesa per l'attuazione di un piano di sospensione volontaria dell'attività lavorativa, parzialmente retribuita e contribuita, per complessive 120 mila giornate, da fruirsi nell'arco dell'anno con particolari modalità intese a contemperare le esigenze di conciliazione vita-lavoro dei dipendenti.

Nel quarto trimestre dell'anno, l'attività di confronto sindacale è stata indirizzata alla stipula, in data 23 dicembre 2016, degli accordi relativi all'aggregazione societaria con il Gruppo BPM, mediante i quali sono stati definiti sia il quadro normativo per la disciplina delle ricadute sui lavoratori derivanti dall'attuazione del Piano Strategico 20162019 relativo al processo di fusione, sia la gestione degli esuberi rivenienti dall'integrazione societaria, pari a 1.800 unità, attraverso il ricorso su base volontaria al Fondo di Solidarietà di settore.

Segnatamente in ordine alla gestione del personale dipendente in esubero, con la relativa specifica intesa si è concordata la possibilità di accogliere un numero di domande di accesso alla prestazione straordinaria di prepensionamento anche superiore alla predetta soglia di esubero ed in ogni caso contenuto entro il limite massimo complessivo di 2100 unità, prevedendosi, altresì, al raggiungimento di tale incremento di adesioni un numero massimo di 400 assunzioni, da attuarsi in ottica di ricambio generazionale nel corso del triennio 2017, 2018 e 2019 a valere sul Gruppo Banco BPM.

Ferma rimanendo l'inclusione in tale limite massimo di assunzioni del numero di assunzioni già concordate per gli anni 2016 e 2017, si è infine garantita, a titolo di incentivazione all'esodo, una misura della prestazione straordinaria pari all'85% della retribuzione netta ricorrente di ciascun lavoratore aderente.

Coerentemente con i principi contabili di riferimento, l'onere complessivo stimato a fronte degli impegni assunti è stato integralmente addebitato al conto economico dell'esercizio 2016.

Per quanto concerne invece gli interventi in materia di previdenza complementare e di welfare integrativo, le attività negoziali sono state indirizzate all'obiettivo di portare a compimento il processo di concentrazione delle forme di previdenza attualmente esistenti in un Fondo Unico di Gruppo, avviato nel dicembre 2015 e formalizzato con l'intesa del 28 settembre 2016, mediante la quale si è giunti a concordare in via definitiva la costituzione del Fondo Unico di Gruppo, con effetto 1 gennaio 2017, stabilendo le fasi realizzative della concentrazione dei Fondi di Previdenza del Gruppo e confermando, quale "contenitore" di questi ultimi, l'attuale Fondo Pensione di Gruppo BP.

A tale intesa si è anche accompagnata la definizione di ulteriori specifici interventi a sostegno delle esigenze personali e familiari dei dipendenti in materia di prestazioni sociali, assistenziali e previdenziali, nonché in materia di conciliazione vita-lavoro, nell'ottica di migliorare e stabilizzare il quadro delle iniziative di People Care già da tempo sostenute dal Gruppo.

RISULTATI

Premessa

Gli schemi di stato patrimoniale e di conto economico vengono di seguito rappresentati in forma riclassificata, secondo criteri gestionali, al fine di fornire in modo tempestivo indicazioni di trend sull'andamento generale del Gruppo fondate su dati economici-finanziari di rapida e facile determinazione.

I criteri di riclassificazione sono invariati rispetto al 31 dicembre 2015; si sono rese tuttavia necessarie alcune riesposizioni dei dati riferiti ai periodi precedenti al fine di garantire un confronto su basi omogenee.

In particolare, nel corso dell'esercizio sono stati condotti alcuni approfondimenti sul trattamento contabile più opportuno per rappresentare taluni piani pensionistici a favore dei dipendenti, rappresentati dai fondi pensione a contribuzione definita, classificati come "interni" ai sensi della legislazione previdenziale. Nel dettaglio, trattasi dei fondi costituiti nell'ambito del Banco Popolare attraverso la formazione di un patrimonio di destinazione, separato ed autonomo, con gli effetti di cui all'art. 2117 del Codice Civile. Fino al bilancio 2015, le attività di tali piani, pari a 272,4 milioni, avevano trovato rappresentazione in bilancio nella voce patrimoniale "160. Altre attività" in contropartita di una corrispondente voce del passivo "120. a) Fondi per rischi ed oneri – fondi di quiescenza aziendali", dando prevalenza all'aspetto formale del patrimonio separato costituito all'interno del Gruppo.

A partire dalla relazione semestrale al 30 giugno 2016, facendo prevalere la sostanza sulla forma, il patrimonio del fondo non ha trovato alcuna rappresentazione patrimoniale, in quanto l'unica obbligazione per il Gruppo è costituita dal versamento al patrimonio separato dei contributi definiti su base contrattuale e non esiste alcuna garanzia, legale o sostanziale, sulla restituzione del capitale e/o sul rendimento a favore dei beneficiari. Evidenza del patrimonio separato, ai sensi dall'art. 2117 del Codice Civile, la cui consistenza al 31 dicembre 2016 è pari a 291,1 milioni, è assolta mediante rilevazione tra i conti d'ordine.

Ai fini comparativi, i dati relativi all'esercizio precedente sono quindi stati riesposti per consentire un confronto omogeneo con la rappresentazione al 31 dicembre 2016. In dettaglio, sulla base di quanto sopra illustrato, il prospetto di stato patrimoniale registra una riduzione del saldo della voce dell'attivo "160. Altre attività" per 272,4 milioni, ed una corrispondente variazione della voce del passivo "120 Fondi per rischi e oneri, a) quiescenza e obblighi simili".

In aggiunta, lo schema di stato patrimoniale comparativo al 31 dicembre 2015 evidenzia, rispetto a quanto originariamente pubblicato, una riduzione dell'attivo (voce 20) e del passivo (voce 40) per 76,1 milioni, al fine di rappresentare, su base compensata, il fair value di talune tipologie di derivati. Al riguardo si deve segnalare che, ai sensi dell'art. 2 del Regolamento delegato n. 2205/2015, a partire dal 21 dicembre 2016 è intervenuto l'obbligo per il Gruppo Banco Popolare, di ricorrere al clearing di talune tipologie di strumenti derivati, cosiddetti Over The Counter, attraverso controparti centralizzate, appositamente autorizzate o riconosciute. Nel dettaglio, le banche del Gruppo – Banco Popolare e Banca Aletti – sono aderenti alla controparte centrale London Clearing House (LCH), per il tramite di alcuni clearing broker. In relazione alla documentazione contrattuale che regola i citati strumenti derivati, già in essere al 31 dicembre 2015, gli approfondimenti condotti hanno evidenziato la necessità di rappresentare i fair value su base compensata, in quanto si è ritenuto vi fossero i requisiti stabiliti dal principio contabile IAS 32, paragrafo 42, per procedere alla compensazione. Ne consegue che, per l'esercizio 2015, i fair value negativi dei derivati con controparte LCH, pari a 76,1 milioni, anziché trovare rappresentazione nella voce del passivo "40. Passività finanziarie di negoziazione" sono stati riesposti a riduzione del saldo positivo dei derivati con la medesima controparte, rilevato nella voce dell'attivo "20. Attività finanziarie detenute per la negoziazione". Per maggiori dettagli sulle attività e passività finanziarie oggetto di compensazione in bilancio si fa rinvio a quanto illustrato nel paragrafo "Attività finanziarie oggetto di compensazione in bilancio, oppure soggette ad accordi-quadro di compensazione o ad accordi similari", contenuto nella Parte B – Altre informazioni della nota integrativa.

In allegato alla presente relazione è riportato un prospetto di riconciliazione tra lo stato patrimoniale al 31 dicembre 2015, riesposto come illustrato, e quello originariamente pubblicato (nella duplice versione dello schema ufficiale previsto dalla Circolare di Banca d'Italia n. 262 e di quello riclassificato).

Di seguito si fornisce informativa sulle aggregazioni e sulle riclassificazioni effettuate rispetto agli schemi di bilancio previsti dalla Circolare n. 262/05, in conformità a quanto richiesto dalla Consob con la comunicazione n. 6064293 del 28 luglio 2006:

Le principali riclassifiche effettuate rispetto ai saldi presenti nelle voci dello schema di conto economico ufficiale al fine di pervenire allo schema riclassificato sono riconducibili alle seguenti fattispecie:

  • i dividendi su azioni classificate tra le attività disponibili per la vendita e le attività detenute per la negoziazione (voce 70) sono stati ricondotti nell'ambito del risultato netto finanziario;
  • gli utili e perdite da cessione di crediti, non rappresentati da titoli di debito (inclusi nella voce 100), sono stati accorpati, insieme alle rettifiche/riprese di valore nette per deterioramento di crediti, nella voce "Rettifiche nette su crediti verso clientela";
  • gli utili e le perdite da cessione di attività finanziarie disponibili per la vendita, di crediti rappresentati da titoli di debito e di passività finanziarie (rilevati nella voce 100) sono stati esposti nell'ambito del risultato

netto finanziario. In questo ultimo aggregato sono altresì comprese le rettifiche per impairment su titoli di debito classificati nel portafoglio crediti, che in bilancio figurano all'interno della voce 130;

  • i recuperi di imposte e tasse e di altre spese (compresi nella voce 220) sono stati portati a diretta riduzione delle altre spese amministrative, dove risulta contabilizzato il relativo costo, anziché essere indicati nell'aggregato riclassificato degli "altri proventi netti di gestione";
  • l'ammortamento delle spese per migliorie su beni di terzi (contabilizzato nella voce 220) è stato esposto insieme alle rettifiche di valore su attività materiali e immateriali, anziché essere evidenziato unitamente agli altri proventi netti di gestione;
  • la quota di pertinenza dei risultati economici dalle partecipate valutate a patrimonio netto (compresa nella voce 240) è stata esposta in una specifica voce che costituisce, unitamente al margine di interesse, l'aggregato definito margine finanziario;
  • l'aggregato "Rettifiche/riprese di valore su partecipazioni, avviamenti e altre attività immateriali" include tutte le rettifiche relative agli avviamenti, alle altre attività immateriali ed alle partecipazioni effettuate a seguito del test di impairment annuale;
  • l'effetto della variazione del merito creditizio sulle passività finanziarie di propria emissione valutate al fair value (FVO), contabilizzato nella voce 110, viene esposto in una voce separata del conto economico riclassificato, con i relativi effetti fiscali (contabilizzati nella voce 290 del conto economico);
  • gli accantonamenti ai fondi per rischi ed oneri a fronte di controversie che riguardano interessi maturati nell'esercizio o in precedenti esercizi, contabilizzati nella voce 160 del conto economico, vengono portati a rettifica diretta del margine di interesse.

In allegato viene fornito un prospetto di raccordo tra il conto economico riclassificato e quello predisposto in base alla Circolare n. 262 con i commenti esplicativi delle riclassifiche effettuate.

Dati economici consolidati

Voci del conto economico riclassificate
(migliaia di euro)
2016 2015 Variaz.
Margine di interesse 1.318.061 1.545.386 (14,7%)
Utili (Perdite) delle partecipazioni valutate al patrimonio netto 124.547 141.479 (12,0%)
Margine finanziario 1.442.608 1.686.865 (14,5%)
Commissioni nette 1.318.158 1.425.410 (7,5%)
Altri proventi netti di gestione 101.861 109.644 (7,1%)
Risultato netto finanziario (senza FVO) 197.517 441.081 (55,2%)
Altri proventi operativi 1.617.536 1.976.135 (18,1%)
Proventi operativi 3.060.144 3.663.000 (16,5%)
Spese per il personale (1.470.173) (1.433.610) 2,6%
Altre spese amministrative (852.244) (804.860) 5,9%
Rettifiche di valore nette su attività materiali e immateriali (165.284) (166.362) (0,6%)
Oneri operativi (2.487.701) (2.404.832) 3,4%
Risultato della gestione operativa 572.443 1.258.168 (54,5%)
Rettifiche nette su crediti verso clientela (2.539.331) (803.933) 215,9%
Rettifiche nette su crediti verso banche e altre attività (40.799) (54.181) (24,7%)
Accantonamenti netti ai fondi per rischi ed oneri (24.737) (50.791) (51,3%)
Rettifiche di valore su avviamenti (279.000) -
Utili (Perdite) da cessione di partecipazioni e investimenti 17.031 (4.400)
Risultato dell'operatività corrente al lordo delle imposte (2.294.393) 344.863
Imposte sul reddito dell'esercizio dell'operatività corrente 583.117 70.518 726,9%
Utile (Perdita) dei gruppi di attività in via di dismissione
al netto delle imposte 2.524 (7.280)
Utile (Perdita) dell'esercizio di pertinenza di terzi 22.848 18.684 22,3%
Utile (Perdita) dell'esercizio senza FVO (1.685.904) 426.785
Variazione del proprio merito creditizio (FVO) 5.853 4.912 19,2%
Imposte sulla variazione del merito cred. (FVO) (1.609) (1.624) (0,9%)
Risultato della variazione del merito creditizio (FVO) 4.244 3.288 29,1%
Utile (Perdita) dell'esercizio di pertinenza della Capogruppo (1.681.660) 430.073

Conto economico consolidato riclassificato – Evoluzione trimestrale

Voci del conto economico riclassificate Es. 2016 Es. 2015
(migliaia di euro) IV trim. III trim. II trim. I trim. IV trim. III trim. II trim. I trim. (*)
Margine di interesse 303.192 323.612 339.719 351.538 368.860 387.465 401.969 387.092
Utili (Perdite) delle partecipazioni valutate al patrimonio
netto
Margine finanziario
31.249
334.441
29.822
353.434
27.362
367.081
36.114
387.652
40.958
409.818
39.203
426.668
36.672
438.641
24.646
411.738
Commissioni nette 367.889 310.961 322.483 316.825 340.184 314.141 350.204 420.881
Altri proventi netti di gestione 30.984 24.298 22.739 23.840 37.323 23.497 20.267 28.557
Risultato netto finanziario (senza FVO) 13.754 84.991 40.883 57.889 267.785 29.967 50.315 93.014
Altri proventi operativi 412.627 420.250 386.105 398.554 645.292 367.605 420.786 542.452
Proventi operativi 747.068 773.684 753.186 786.206 1.055.110 794.273 859.427 954.190
Spese per il personale (507.149) (314.117) (323.378) (325.529) (423.317) (327.702) (342.176) (340.415)
Altre spese amministrative (255.589) (192.654) (199.380) (204.621) (316.253) (161.021) (162.573) (165.013)
Rettifiche di valore nette su attività materiali e immateriali (55.434) (46.641) (32.863) (30.346) (73.851) (33.696) (26.321) (32.494)
Oneri operativi (818.172) (553.412) (555.621) (560.496) (813.421) (522.419) (531.070) (537.922)
Risultato della gestione operativa (71.104) 220.272 197.565 225.710 241.689 271.854 328.357 416.268
Rettifiche nette su crediti verso clientela (839.586) (719.323) (296.026) (684.396) (229.143) (199.483) (193.920) (181.387)
Rettifiche nette su crediti verso banche e altre attività (32.767) (658) (9.062) 1.688 (23.171) (5.150) (22.286) (3.574)
Accantonamenti netti ai fondi per rischi ed oneri (17.253) (5.497) 1.389 (3.376) 14.603 (15.768) (6.428) (43.198)
Rettifiche di valore su avviamenti (279.000) - - - - - - -
Utili (Perdite) da cessione di partecipazioni e investimenti 13.873 2.873 596 (311) (108) (246) (3.959) (87)
Risultato dell'operatività corrente al lordo delle imposte (1.225.837) (502.333) (105.538) (460.685) 3.870 51.207 101.764 188.022
Imposte sul reddito del periodo dell'operatività corrente 251.629 156.603 39.303 135.582 72.593 (5.285) (23.328) 26.538
Utile (Perdita) dei gruppi di attività in via di dismissione
al netto delle imposte 4.009 - (5) (1.480) 307 200 (6.523) (1.264)
Utile (Perdita) del periodo di pertinenza di terzi 2.551 14.717 2.639 2.941 7.684 5.869 1.199 3.932
Risultato dell'esercizio senza FVO (967.648) (331.013) (63.601) (323.642) 84.454 51.991 73.112 217.228
Variazione del proprio merito creditizio (FVO) (2.277) (1.627) (5.281) 15.038 (6.295) 7.057 16.771 (12.621)
Imposte sulla variazione del merito cred. (FVO) 627 447 2.288 (4.971) 2.082 (2.334) (5.546) 4.174
Risultato della variazione del merito creditizio (FVO) (1.650) (1.180) (2.993) 10.067 (4.213) 4.723 11.225 (8.447)
Risultato del periodo di pertinenza della Capogruppo (969.298) (332.193) (66.594) (313.575) 80.241 56.714 84.337 208.781

(*) I dati relativi al primo trimestre 2015 sono stati riesposti per garantire un confronto omogeneo.

In applicazione di quanto previsto dal principio contabile internazionale di riferimento (IFRS 3) il conto economico del Gruppo Banco Popolare include gli impatti economici derivanti dall'allocazione della differenza di fusione con il Gruppo Banca Popolare Italiana e del prezzo pagato per l'acquisizione di Banca Italease (c.d. Purchase Price Allocation – PPA) con riferimento al corrente esercizio 2016 ed a quello precedente posto a confronto. Al riguardo si evidenzia che gli impatti economici in esame si sono progressivamente ridotti e alcuni di essi risultano non più significativi. Gli unici impatti economici residui degni di essere menzionati derivano dalle quote di ammortamento delle immobilizzazioni immateriali aventi vita utile definita iscritte a seguito dell'acquisizione del Gruppo Banca Popolare Italiana oggetto di rilevazione nell'ambito della voce "Altri proventi netti di gestione". L'impatto sul risultato lordo dell'operatività corrente del conto economico dell'esercizio 2016 è pari a -25,5 milioni (-28,7 milioni nel 2015).

L'effetto complessivo sul risultato netto consolidato è pari a -17,3 milioni al 31 dicembre 2016 (-15,4 milioni nel precedente esercizio 2015).

In conformità alle indicazioni della Comunicazione Consob n. DEM/6064293 del 28 luglio 2006 di seguito vengono fornite informazioni sugli effetti che gli eventi od operazioni aventi carattere non ricorrente hanno avuto sul risultato economico consolidato degli esercizi posti a confronto.

Si precisa che ai fini della identificazione delle componenti non ricorrenti vengono utilizzati di massima i seguenti criteri:

  • sono considerati non ricorrenti i risultati delle operazioni di cessione di tutte le attività immobilizzate (partecipazioni, immobilizzazioni materiali);
  • sono considerati non ricorrenti gli utili e le perdite delle attività non correnti in via di dismissione;
  • sono considerate non ricorrenti le componenti economiche connesse ad operazioni di efficientamento, ristrutturazione ecc. (es. oneri per il ricorso al fondo esuberi, incentivazioni all'esodo);
  • sono considerate non ricorrenti le componenti economiche di importo significativo che non sono destinate a ripetersi frequentemente (es. penali, impairment di attività immobilizzate, effetti connessi a cambi di normativa, risultati eccezionali ecc);

• sono invece considerati ricorrenti gli impatti economici, ancorché significativi, derivanti da aspetti valutativi e/o da variazioni di parametri nell'applicazione delle metodologie di valutazione applicate in modo continuativo.

Alla luce dei criteri sopra enunciati, oltre agli importi già evidenziati in voci aventi di per sé natura non ricorrente (es. risultato delle attività in via di dimissione), il risultato economico al 31 dicembre 2016 risulta:

  • penalizzato dall'impatto della decisione di iniziare ad incrementare, fin dal primo trimestre 2016, il livello medio di copertura dei crediti deteriorati in linea con quanto richiesto dalla BCE in sede di esame preliminare della prospettata operazione di aggregazione tra il Banco Popolare e la Banca Popolare di Milano;
  • beneficiare dell'impatto derivante dal decremento del valore contabile delle passività finanziarie di propria emissione valutate al fair value come conseguenza del peggioramento del merito creditizio del Banco Popolare registrato rispetto alla fine del precedente periodo (+5,9 milioni al lordo degli effetti fiscali). Per lo stesso motivo il conto economico al 31 dicembre 2015 era stato impattato positivamente per 4,9 milioni al lordo dei relativi effetti fiscali;
  • beneficiare, nella voce "Risultato netto finanziario (senza FVO)", della rilevazione di un provento, pari a 25,3 milioni al lordo degli effetti fiscali, a titolo di earn-out per la cessione della quota partecipativa detenuta nell'Istituto Centrale delle Banche Popolari Italiane S.p.A. (vendita perfezionata nell'esercizio 2015). Nell'esercizio precedente erano invece state rilevate plusvalenze da cessione delle quote detenute nelle società ICBPI ed Arca SGR, classificate come attività finanziarie disponibili per la vendita, per complessivi 241,2 milioni;
  • penalizzato, nella voce "Spese per il personale", dall'inclusione di oneri non ricorrenti connessi alla riduzione del personale in esubero tramite il Fondo di Solidarietà del Sistema. L'accordo sottoscritto in data 23 dicembre 2016 e riferito a 748 risorse ha comportato l'addebito al conto economico 2016 di 198,6 milioni. Nella stessa voce dello scorso esercizio erano stati addebitati oneri aventi analoga natura per 94,6 milioni;
  • penalizzato, nella voce "Altre spese amministrative", dall'inclusione dell'onere relativo al canone annuo da versare al fine di mantenere la trasformabilità delle "DTA qualificate" in crediti d'imposta in occasione della eventuale rilevazione di perdite d'esercizio e/o di perdite fiscali. La quota del suddetto onere sistemico addebitato al conto economico del 2016 ma di competenza del precedente esercizio ammonta a 27,2 milioni al lordo degli effetti fiscali. Sempre nella voce "Altre spese amministrative" sono stati rilevati oneri straordinari connessi all'operazione di fusione con il Gruppo BPM per 31,7 milioni, ed i contributi straordinari richiesti dal Fondo Nazionale di Risoluzione per l'importo di 88,8 milioni. Nel precedente esercizio erano stati addebitati a conto economico oneri analoghi per 113,9 milioni.;
  • penalizzato nella voce "rettifiche di valore nette su attività materiali e immateriali", dall'inclusione di rettifiche riferite ad alcuni immobili, classificati come attività materiali acquisite a scopo di investimento, al fine di adeguare il loro valore di bilancio alla stima del valore recuperabile per un ammontare complessivo di circa 32 milioni. Per lo stesso motivo il conto economico dell'esercizio precedente aveva subito un impatto negativo pari a 45,2 milioni;
  • penalizzato nella voce rettifiche nette su crediti verso banche ed altre attività, dall'addebito di svalutazioni durature di attività finanziarie disponibili per la vendita per l'importo di 23,1 milioni, riferite in particolare per 19,7 milioni al Fondo Atlante e per il residuo alla quota partecipativa detenuta nello Schema Volontario del FITD in relazione all'intervento di quest'ultimo nel salvataggio della Cassa di Risparmio di Cesena;
  • penalizzato dalla rilevazione di accantonamenti ai fondi per rischi ed oneri relativi a contenziosi fiscali per 10 milioni ed a controversie legali con una partecipata per 4,8 milioni. Nel precedente esercizio gli oneri non ricorrenti addebitati alla medesima voce ammontavano a 45,1 milioni.;
  • penalizzato dalla rilevazione di "rettifiche di valore su avviamenti", per 279 milioni, ad esito della conduzione dell'annuale test di impairment sulle attività immateriali a vita indefinita allocate sulla Cash Generating Unit Investment Banking & Asset Management;
  • penalizzato alla voce "imposte sul reddito dell'esercizio dell'operatività corrente" dall'inclusione dell'onere relativo alla chiusura di un contenzioso fiscale per l'importo di 10,3 milioni. Il conto economico del precedente esercizio aveva invece beneficiato dell'iscrizione delle attività per imposte anticipate correlate alle perdite fiscali pregresse dell'incorporata Banca Italease per l'importo di 85,1 milioni.

Nel seguito vengono illustrate le principali grandezze economiche al 31 dicembre 2016 comparate con i dati dell'esercizio precedente.

Proventi operativi

Margine di interesse

(migliaia di euro) 2016 2015 Var. ass. Var. %
Attività finanziarie detenute per la negoziazione 122.627 167.651 (45.024) (26,9%)
Attività finanziarie valutate al fair value (717) 717 (1.434)
Attività finanziarie disponibili per la vendita 326.480 347.998 (21.518) (6,2%)
Attività finanziarie detenute sino a scadenza 170.324 148.159 22.165 15,0%
Interessi netti verso banche (37.943) (49.134) (11.191) (22,8%)
Interessi netti verso clientela 1.523.814 1.822.228 (298.414) (16,4%)
Derivati di copertura (saldo netto) (28.277) 30.030 (58.307)
Interessi netti su altre attività/passività 8.291 12.775 (4.484) (35,1%)
Titoli in circolazione (583.846) (529.682) 54.164 10,2%
Passività finanziarie di negoziazione (28.115) (219) 27.896 non sign.
Passività finanziarie valutate al fair value (154.577) (405.137) (250.560) (61,8%)
Totale 1.318.061 1.545.386 (227.325) (14,7%)

Il margine di interesse si attesta a 1.318,1 milioni rispetto ai 1.545,4 milioni dello scorso esercizio con una contribuzione del quarto trimestre pari a 303,2 milioni in calo rispetto ai 323,6 milioni del terzo. Il margine di interesse risente dell'ulteriore riduzione dei tassi (l'Euribor ad 1 mese è calato di 18 punti base a/a mentre l'Euribor a 3 mesi ha fatto segnare una riduzione rispettivamente di 19 punti base nei nello stesso periodo), della forte pressione competitiva sul pricing degli impieghi verso la clientela, nonché del calo della redditività del portafoglio titoli. In tale contesto l'impatto negativo sul margine dei fenomeni descritti è stato attenuato dal calo del costo del funding istituzionale e dall'azione di contenimento della discesa del mark-down rispetto al calo registrato dai tassi di mercato già illustrati.

(migliaia di euro) 2016 2015 (*) Var. ass. Var. %
Rete Commerciale 1.089.651 1.378.060 (288.409) (20,9%)
Investment Bank., Private Bank., Asset Management 149.507 186.036 (36.529) (19,6%)
Leasing 43.839 43.146 693 1,6%
Corporate Center e Altro 35.064 (61.856) 96.920 156,7%
Totale margine di interesse 1.318.061 1.545.386 (227.325) (14,7%)

(*) I dati relativi all'esercizio precedente sono stati riesposti per garantire un confronto omogeneo.

Margine di interesse

La Rete Commerciale, che rappresenta l'82,7% del risultato della voce, evidenzia interessi netti in decremento del 20,9%. Il calo del margine di interesse dell'esercizio 2016 rispetto a quello dello scorso esercizio è imputabile sia al calo del volume medio degli impieghi di circa 1,1 miliardi, sia alla riduzione dello spread medio alla clientela, passato dai 178 b.p. di fine dicembre 2015 ai 157 b.p. del 31 dicembre 2016. In particolare il quarto trimestre 2016 risente della pressione competitiva sul pricing degli impieghi, con un calo dello spread medio alla clientela di ulteriori 7 b.p. rispetto al terzo trimestre, in parte mitigato dal contenimento del mark-down della rete che migliora di 3 b.p. e si attesta a -81 b.p. al 31 dicembre 2016.

Il margine di interesse dell'Investment Banking e Asset Management evidenzia una flessione legata al minor rendimento del portafoglio titoli della controllata Banca Aletti, quest'ultimo influenzato a sua volta dal ridotto volume di collocamento di certificates nell'anno, dal quale si origina la liquidità che va ad incrementare il volume del portafoglio stesso. La divisione Leasing mantiene la contribuzione al risultato del Gruppo in linea con quella dello scorso esercizio grazie ai proventi non ripetibili legati alla chiusura di operazioni di cartolarizzazione.

Infine, la marcata riduzione dello stock di emissioni obbligazionarie istituzionali ha permesso il calo del costo del funding istituzionale e dunque il miglioramento della performance del Corporate Center nell'esercizio 2016.

Utili/(perdite) delle partecipazioni valutate al patrimonio netto

La voce utili (perdite) delle partecipazioni valutate al patrimonio netto risulta positiva per 124,5 milioni rispetto ai 141,5 milioni rilevati al 31 dicembre 2015 (31,3 milioni nel quarto trimestre 2016). Il contributo positivo al risultato dell'esercizio deriva principalmente dalle quote partecipative detenute in Agos Ducato (90,0 milioni rispetto ai 105,2 milioni dello scorso esercizio), in Popolare Vita (19,7 milioni rispetto ai 25,0 milioni del 31 dicembre 2015), in Avipop Assicurazioni (11,1 milioni, rispetto agli 8 milioni del corrispondente periodo dello scorso esercizio) ed in Energreen (1,1 milioni; 2,5 milioni il dato al 31 dicembre 2015); il contributo di Alba Leasing è stato positivo per 1,8 milioni.

Commissioni nette

(migliaia di euro) 2016 2015 Var. ass. Var. %
Servizi di gestione, intermediazione e consulenza 591.929 709.116 (117.187) (16,5%)
Distribuzione di prodotti di risparmio 448.420 543.274 (94.854) (17,5%)
- Collocamento titoli 20.528 3.822 16.706 437,1%
- Risparmio gestito 332.740 406.880 (74.140) (18,2%)
- Bancassurance 95.152 132.572 (37.420) (28,2%)
Credito al consumo 26.203 35.636 (9.433) (26,5%)
Carte di credito 31.151 31.764 (613) (1,9%)
Banca depositaria 18.187 17.299 888 5,1%
Negoziazione titoli, valute e raccolta ordini 44.575 56.150 (11.575) (20,6%)
Altri 23.393 24.993 (1.600) (6,4%)
Tenuta e gestione su c/c e finanziamenti a clientela 508.525 496.899 11.626 2,3%
Servizi di incasso e pagamento 112.702 120.173 (7.471) (6,2%)
Garanzie rilasciate 50.768 50.397 371 0,7%
Altri servizi 54.234 48.825 5.409 11,1%
Totale 1.318.158 1.425.410 (107.252) (7,5%)

Commissioni nette

Le commissioni nette ammontano a 1.318,2 milioni e sono in calo del 7,5% rispetto ai 1.425,4 milioni dello scorso esercizio, che peraltro aveva beneficiato di una dinamica eccezionalmente positiva e difficilmente ripetibile nel comparto del risparmio gestito. La flessione registrata nell'esercizio è principalmente dovuta agli impegni delle reti distributive legati ai molteplici eventi straordinari connessi al progetto di integrazione con il Gruppo BPM.

(migliaia di euro) 2016 2015 (*) Var. ass. Var. %
Rete Commerciale 1.187.347 1.344.132 (156.785) (11,7%)
Investment Bank., Private Bank., Asset Management 111.968 69.263 42.705 61,7%
Corporate Center e Altro 18.814 12.525 6.289 50,2%
Leasing 29 (510) 539
Totale commissioni nette 1.318.158 1.425.410 (107.252) (7,5%)

(*) I dati relativi all'esercizio precedente sono stati riesposti per garantire un confronto omogeneo.

Come per il margine di interesse, la Rete Commerciale rappresenta la quota preponderante dei ricavi commissionali, in calo dell'11,7% rispetto allo scorso esercizio per effetto dei minori volumi di prodotti di investimento collocati ed in particolare di fondi comuni della controllata Aletti Gestielle SGR. L'Investment Banking & Asset Management evidenzia una crescita legata sia alle attività di arranger di prodotti assicurativi effettuata nel primo trimestre da Banca Aletti sia all'aumento dei livelli di retrocessione di commissioni dalla Capogruppo in relazione al collocamento dei fondi comuni. Il Corporate Center migliora la performance rispetto allo scorso esercizio grazie all'incremento delle commissioni legate alla banca depositaria.

Altri proventi netti di gestione

(migliaia di euro) 2016 2015 Var. ass. Var. %
Proventi su c/c e finanziamenti 45.813 51.773 (5.960) (11,5%)
Fitti attivi 56.724 55.905 819 1,5%
Manutenzioni su immobili e beni rivenienti dal leasing (10.957) (15.483) (4.526) (29,2%)
Altri proventi ed oneri 32.233 41.280 (9.047) (21,9%)
Subtotale 123.813 133.475 (9.662) (7,2%)
Client relationship (PPA) (21.952) (23.831) (1.879) (7,9%)
Totale 101.861 109.644 (7.783) (7,1%)

Gli altri proventi netti di gestione sono pari a 101,9 milioni rispetto ai 109,6 milioni dello scorso esercizio. A fronte del calo dei proventi legati alle commissioni di istruttoria veloce, vi è stata una corrispondente riduzione degli oneri legati alle manutenzioni sui beni rivenienti dal leasing e degli ammortamenti relativi alla client relationship. La diminuzione della voce è pertanto attribuibile ai minori introiti derivanti dalle transazioni con terzi, inclusi nella sottovoce "altri proventi ed oneri".

(migliaia di euro) 2016 2015 (*) Var. ass. Var. %
Rete Commerciale 44.664 52.624 (7.960) (15,1%)
Leasing 35.336 15.037 20.299 135,0%
Corporate Center e Altro 43.439 65.355 (21.916) (33,5%)
Investment Bank., Private Bank, Asset Management 374 459 (85) (18,5%)
Totale aree di business 123.813 133.475 (9.662) (7,2%)
PPA (21.952) (23.831) (1.879) (7,9%)
Totale altri proventi netti di gestione 101.861 109.644 (7.783) (7,1%)

(*) I dati relativi all'esercizio precedente sono stati riesposti per garantire un confronto omogeneo.

Nell'ambito della Rete Commerciale, il risultato dell'esercizio 2016 è prevalentemente legato alle commissioni di istruttoria veloce, che risultano in flessione rispetto al dato registrato nello scorso esercizio di circa 8 milioni. Il contributo al risultato consolidato dato dal Leasing, in crescita rispetto a quello del dicembre 2015, è legato ai proventi degli affitti degli immobili rivenienti dal recupero dei crediti, al netto dei minori oneri legati alla manutenzione degli stessi. Il risultato del Corporate Center è invece legato agli affitti a terzi degli immobili delle altre società immobiliari del Gruppo, nonché ai proventi di Tecmarket, questi ultimi in ulteriore crescita rispetto al dato dello scorso esercizio. Il dato di questo settore è tuttavia in calo rispetto al 2015, in quanto il contributo dello scorso esercizio teneva conto di proventi non ripetibili derivanti da transazioni per circa 17,9 milioni (contro i 2,3 milioni dell'esercizio 2016).

Risultato netto finanziario

(migliaia di euro) 2016 2015 Var. ass. Var. %
Dividendi e proventi simili su attività finanziarie 12.332 14.721 (2.389) (16,2%)
Risultato netto dell'attività di copertura 787 1.427 (640) (44,8%)
Banca Aletti 21.243 90.682 (69.439) (76,6%)
Portafoglio titoli e derivati della Capogruppo 163.155 334.251 (171.096) (51,2%)
Totale al netto della FVO 197.517 441.081 (243.564) (55,2%)
Variazione del merito creditizio (FVO) 5.853 4.912 941 19,2%
Totale 203.370 445.993 (242.623) (54,4%)

Il risultato netto finanziario senza FVO è positivo e pari a 197,5 milioni rispetto ai 441,1 milioni dello scorso esercizio (13,8 milioni la contribuzione del quarto trimestre) e beneficia del contributo positivo di 25,3 milioni derivante dalla rilevazione di una rettifica del prezzo di cessione (earn-out) della quota partecipativa detenuta nella società ICBPI S.p.A. (cessione perfezionata nello scorso esercizio), mentre il dato del 2015 beneficiava di plusvalenze legate alla cessione delle quote partecipative detenute in ICBPI ed Arca SGR per un importo complessivo di 241,2 milioni. Al netto di tali componenti non ricorrenti, la voce risulta in calo per effetto dei minori volumi di trading realizzati nel corrente esercizio rispetto a quello passato.

Per effetto del peggioramento del merito creditizio del Banco Popolare, l'impatto della variazione del merito creditizio delle passività emesse valutate al fair value (FVO) al 31 dicembre 2016 è risultato positivo per 5,9 milioni (4,2 milioni al netto delle imposte), nel 2015 il contributo era stato ugualmente positivo e pari a 4,9 milioni (3,3 milioni al netto delle imposte).

Risultato Netto Finanziario Banca Aletti

(migliaia di euro) 2016 2015 Var. ass. Var. %
Rete Commerciale 14.094 12.361 1.733 14,0%
Investment Bank., Private Bank., Asset Management 23.008 90.075 (67.067) (74,5%)
Corporate Center e Altro 160.511 338.635 (178.124) (52,6%)
Leasing (96) 10 (106)
Totale aree di business 197.517 441.081 (243.564) (55,2%)
Impatto FVO 5.853 4.912 941 19,2%
Totale risultato netto finanziario 203.370 445.993 (242.623) (54,4%)

Il contributo del segmento dell'Investment Banking al risultato netto finanziario consolidato, al netto della variazione del merito creditizio delle proprie passività emesse, è dovuto principalmente al risultato della controllata Banca Aletti, che è stato positivo e pari a 21,2 milioni (90,7 al 31 dicembre 2015). Come sopra riportato, tale risultato dipende dal negativo andamento dei mercati che ha influenzato la propensione d'investimento della clientela, riducendo i volumi di collocamento dei certificates (che penalizzano il risultato netto finanziario, ma che concorrono alla stabilizzazione del mark-down a livello di margine di interesse) e l'attività di trading complessiva della controllata.

Il contributo del Corporate Center al risultato netto finanziario risulta inferiore rispetto al dato dello scorso esercizio, per assenza delle plusvalenze, realizzate nel quarto trimestre del 2015, derivanti dalle vendite delle quote azionarie detenute in ICBPI ed Arca Sgr, mentre il risultato del portafoglio titoli e gli utili di negoziazione generati dalla tesoreria della Capogruppo sono in crescita.

In virtù della dinamica descritta, il totale dei proventi operativi dell'esercizio ammonta a 3.060,1 milioni in calo del 16,5% rispetto ai 3.663,0 milioni dello scorso esercizio

Core Banking Business

Prendendo in considerazione i soli ricavi del "core business bancario", rappresentati dalla somma degli aggregati relativi al margine di interesse, alle commissioni nette ed agli altri proventi netti, il 2016 si attesta a 2.738,2 milioni, in calo dell'11,1% rispetto al dato dello scorso esercizio.

Oneri operativi

(migliaia di euro) 2016 2015 Var. ass. Var. %
Spese per il personale 1.470.173 1.433.610 36.563 2,6%
- Incentivi all'esodo e fondi di solidarietà 198.600 94.563 104.037 110,0%
- Altre spese per il personale 1.271.573 1.339.047 (67.474) (5,0%)
Altre spese amministrative 852.244 804.860 47.384 5,9%
- Imposte e tasse 240.273 251.798 (11.525) (4,6%)
- Servizi e consulenze 256.494 231.041 25.453 11,0%
- Immobili 171.227 184.667 (13.440) (7,3%)
- Postali, telefoniche e cancelleria 28.641 31.106 (2.465) (7,9%)
- Manutenzioni e canoni su mobili, macchinari e impianti 35.535 27.871 7.664 27,5%
- Pubblicità e rappresentanza 22.654 23.510 (856) (3,6%)
- Altre spese amministrative 297.611 264.353 33.258 12,6%
- Recuperi di spese (200.191) (209.486) (9.295) (4,4%)
Rettifiche di valore su attività materiali 165.284 166.362 (1.078) (0,6%)
- Rettifiche di valore su attività materiali 70.947 74.608 (3.661) (4,9%)
- Rettifiche di valore su attività immateriali 54.644 41.547 13.097 31,5%
- Rettifiche di valore su migliorie a beni di terzi 8.020 8.809 (789) (9,0%)
- Rettifiche di valore nette per deterioramento 31.673 41.398 (9.725) (23,5%)
Totale 2.487.701 2.404.832 82.869 3,4%

Oneri operativi

Le spese per il personale, pari a 1.470,2 milioni, evidenziano un incremento del 2,6% rispetto ai 1.433,6 milioni dello scorso esercizio a causa esclusivamente del maggior costo sostenuto per il fondo esuberi di categoria, riferito all'accordo del 23 dicembre 2016, per un importo totale di 198,6 milioni (contro i 94,6 milioni del 2015). Al netto di tali componenti non ricorrenti, la voce risulta in calo del 5% per effetto della riduzione dell'organico medio (-350 risorse FTE su base annua). Il numero totale dei dipendenti ammonta al 31 dicembre 2016 a 16.382 risorse "full time equivalent" rispetto alle 16.731 risorse in organico alla data del 31 dicembre 2015 ed alle 16.657 del 30 settembre 2016.

L'attento controllo dei costi ha interessato anche le altre spese amministrative che, escludendo gli "oneri sistemici" (rappresentati dai contributi ordinari al Single Resolution Fund (SRF) per 44,3 milioni, al Deposit Gurantee Scheme (DSG) per 22,3 milioni, il contributo straordinario al Fondo di Risoluzione Nazionale per 88,8 milioni, nonché i canoni per il mantenimento della deducibilità delle DTA del 2015 e del 2016 per un totale complessivo di 54,4 milioni), pari a complessivi 209,9 milioni, ed i costi connessi all'operazione di fusione finora addebitati al conto economico (31,7 milioni), evidenziano una riduzione del 5,0% nel confronto con il dato dello scorso 2015, che aveva registrato oneri complessivi per 162,3 milioni. Considerando anche gli addebiti per gli oneri suddetti, le spese amministrative ammontano a 852,2 milioni, in aumento del 5,9% rispetto agli 804,9 milioni dello scorso esercizio 2015.

Le rettifiche di valore su attività materiali ed immateriali dell'esercizio ammontano a 165,3 milioni in leggera diminuzione rispetto ai 166,4 milioni del 31 dicembre 2015 ed includono rettifiche di valore straordinarie per circa 32 milioni rilevate al fine di adeguare il valore contabile di alcuni immobili classificati a scopo di investimento al valore recuperabile stimato sulla base delle più recenti perizie acquisite (al 31 dicembre 2015 erano state rilevate rettifiche per 41,4 milioni). Al netto delle componenti non ricorrenti citate, la voce risulta in crescita a motivo dei maggiori investimenti realizzati nel periodo.

Il totale degli oneri operativi ammonta a 2.487,7 milioni rispetto ai 2.404,8 milioni dello scorso esercizio 2015. Il cost income di periodo calcolato come rapporto tra il totale degli oneri operativi ed il totale dei proventi operativi, al netto delle componenti non ricorrenti e degli "oneri sistemici" risulta pari al 66,4%.

(migliaia di euro) 2016 2015 (*) Var. ass. Var. %
Rete Commerciale 1.850.851 1.825.058 25.793 1,4%
Investment Bank., Private Bank., Asset Management 131.678 128.531 3.147 2,4%
Leasing 91.434 104.002 (12.568) (12,1%)
Corporate Center e Altro 410.155 343.628 66.527 19,4%
Totale aree di business 2.484.118 2.401.219 82.899 3,5%
PPA 3.583 3.613 (30) (0,8%)
Totale oneri operativi 2.487.701 2.404.832 82.869 3,4%

(*) I dati relativi all'esercizio precedente sono stati riesposti per garantire un confronto omogeneo.

L'aumento degli oneri operativi della Rete Commerciale è dovuto ai maggiori addebiti di oneri sistemici. La riduzione dei costi complessivi del Leasing è giustificata esclusivamente dalle minori rettifiche di valore per deterioramento di alcuni immobili ottenuti come "datio in solutum", rilevate per adeguare il valore di carico contabile ai valori di perizia aggiornati. Il Corporate Center presenta oneri operativi in aumento a motivo dei maggiori oneri sistemici sostenuti nell'esercizio rispetto a quelli consuntivati lo scorso esercizio, in particolare rappresentati dai costi, pari a 54,4 milioni, per il mantenimento della deducibilità delle DTA.

Risultato della gestione operativa

In virtù della dinamica descritta sopra il risultato della gestione operativa ammonta quindi a 572,4 milioni rispetto ai 1.258,2 milioni dello scorso esercizio.

Rettifiche e accantonamenti

(migliaia di euro) 2016 2015 Var. ass. Var. %
Esposizioni deteriorate 2.615.808 899.905 1.715.903 190,7%
Sofferenze 1.930.174 499.654 1.430.520 286,3%
Inadempienze probabili 678.915 367.404 311.511 84,8%
Esposizioni scadute deteriorate 6.719 32.847 (26.128) (79,5%)
Esposizioni in bonis (76.477) (95.972) (19.495) (20,3%)
Totale 2.539.331 803.933 1.735.398 215,9%

Le rettifiche di valore nette per deterioramento dei crediti verso la clientela sono pari a 2.539,3 milioni rispetto agli 803,9 milioni del 2015. Il costo del credito, misurato dal rapporto tra le rettifiche nette di valore su crediti e gli impieghi lordi, evidenzia, come già anticipato, una forte discontinuità rispetto al passato motivata dalle decisioni finalizzate all'innalzamento del livello medio di copertura dei crediti deteriorati.

Al conto economico dell'esercizio sono state inoltre addebitate rettifiche di valore nette per deterioramento di altre attività per 40,8 milioni (54,2 milioni le rettifiche del 2015), quasi interamente costituite da rettifiche su quote azionarie detenute nel portafoglio delle attività finanziarie disponibili per la vendita. Tali rettifiche includono la svalutazione delle quote nel Fondo Atlante per 19,7 milioni e della quota partecipativa detenuta nello Schema Volontario del FITD per 3,4 milioni.

Gli accantonamenti netti ai fondi rischi ed oneri ammontano complessivamente a 24,7 milioni rispetto ai 50,8 milioni dell'esercizio precedente e sono rappresentati prevalentemente da oneri stimati per controversie legali e fiscali.

Le rettifiche di valore su avviamenti, pari a 279 milioni rappresentano l'onere addebitato a seguito dell'esito del test di impairment annuale svolto nei confronti delle attività immateriali a vita indefinita allocate sulla Cash Generating Unit Investment Banking & Asset Management.

Nell'esercizio sono stati registrati utili da cessione di partecipazioni e investimenti per 17,0 milioni derivanti in prevalenza dalla cessione di immobili di proprietà (-4,4 milioni al 31 dicembre 2015).

Il risultato lordo dell'operatività corrente è negativo e pari a 2.294,4 milioni rispetto a quello positivo pari a 344,9 milioni dello scorso esercizio.

Altre voci di ricavo e costo

Le imposte sul reddito dell'operatività corrente alla data del 31 dicembre 2016 per effetto dell'iscrizione delle attività per imposte anticipate correlate alla perdita fiscale registrata nell'esercizio sono positive e pari a 583,1 milioni (+70,5 milioni al 31 dicembre 2015, che beneficiava dell'iscrizione del tax asset relativo alla perdita fiscale dell'incorporata Banca Italease).

L'utile dei gruppi di attività in via di dismissione al netto delle imposte è pari a 2,5 milioni al 31 dicembre 2016 e si confronta con la perdita di 7,3 milioni dello scorso esercizio, e si riferisce all'apporto di una società immobiliare partecipata destinata alla vendita.

Considerata la quota delle perdite attribuibili ai soci terzi pari a 22,8 milioni e gli impatti della FVO (+4,2 milioni al netto delle imposte), l'esercizio 2016 si chiude con una perdita dell'esercizio pari a 1.681,7 milioni, rispetto all'utile netto di 430,1 milioni realizzato nel precedente esercizio.

Dati patrimoniali consolidati

Lo stato patrimoniale riclassificato rappresenta una semplice aggregazione delle voci previste dallo schema dello stato patrimoniale di cui alla circolare Banca d'Italia n. 262 del 22 dicembre 2005.

Le principali aggregazioni riguardanti lo stato patrimoniale sono:

  • la voce dell'attivo "Attività finanziarie e derivati di copertura" aggrega gli strumenti finanziari esposti nei portafogli delle "Attività finanziarie di negoziazione", delle "Attività finanziarie valutate al fair value", delle "Attività finanziarie disponibili per la vendita", delle "Attività detenute sino alla scadenza" e dei "Derivati di copertura" rispettivamente esposti nelle voci 20, 30, 40, 50, 80 dell'attivo dello schema di Banca d'Italia;
  • la voce residuale dell'attivo "Altre voci dell'attivo" aggrega l'"Adeguamento di valore delle attività finanziarie oggetto di copertura specifica", le "Attività fiscali", le "Altre attività" (rispettivamente le voci 90, 140 e 160 dell'attivo);
  • il raggruppamento in un'unica voce dell'ammontare dei debiti verso clientela (voce 20) e dei titoli emessi (classificati nelle voci 30 e 50, in funzione dell'attivazione o meno della fair value option);
  • l'inclusione in un unico aggregato degli strumenti finanziari raccordati in bilancio nei portafogli delle "Passività finanziarie di negoziazione" e dei "Derivati di copertura" (rispettivamente voci 40 e 60 del passivo);
  • il raggruppamento in un'unica voce "Fondi del passivo" del "Trattamento di fine rapporto" (voce 110) e dei "Fondi per rischi ed oneri" (voce 120);
  • la voce residuale del passivo "Altre voci del passivo" include l'"Adeguamento di valore delle passività finanziarie oggetto di copertura generica", le "Passività fiscali" e le "Altre passività" (rispettivamente le voci 70, 80 e 100 del passivo);
  • l'indicazione del "capitale e delle riserve" in modo aggregato, al netto delle eventuali azioni proprie detenute (voci di bilancio 140, 160, 170, 180, 190, 200).
Voci dell'attivo riclassificate
(migliaia di euro)
31/12/2016 31/12/2015 (*) Variazioni
Cassa e disponibilità liquide 648.255 587.383 60.872 10,4%
Attività finanziarie e derivati di copertura 25.650.351 27.454.945 (1.804.594) (6,6%)
Crediti verso banche 4.559.188 2.817.832 1.741.356 61,8%
Crediti verso clientela 75.840.234 78.421.634 (2.581.400) (3,3%)
Partecipazioni 1.195.214 1.166.324 28.890 2,5%
Attività materiali 1.977.766 2.132.633 (154.867) (7,3%)
Attività immateriali 1.751.895 2.042.120 (290.225) (14,2%)
Attività non correnti e gruppi di attività in via di dismissione 77.369 109.983 (32.614) (29,7%)
Altre voci dell'attivo 5.710.731 5.428.245 282.486 5,2%
Totale 117.411.003 120.161.099 (2.750.096) (2,3%)

(*) I dati relativi all'esercizio precedente sono stati riesposti per omogeneità di confronto.

Voci del passivo riclassificate
(migliaia di euro)
31/12/2016 31/12/2015 (*) Variazioni
Debiti verso banche 16.017.401 16.334.739 (317.338) (1,9%)
Debiti verso clientela, titoli in circolazione e passività
finanziarie valutate al fair value 80.446.701 82.141.444 (1.694.743) (2,1%)
Passività finanziarie e derivati di copertura 9.438.062 8.488.476 949.586 11,2%
Fondi del passivo 1.133.434 1.060.648 72.786 6,9%
Passività associate ad attività in via di dismissione 960 342.265 (341.305) (99,7%)
Altre voci del passivo 2.729.597 3.246.793 (517.196) (15,9%)
Patrimonio di pertinenza di terzi 69.568 53.169 16.399 30,8%
Patrimonio netto 7.575.280 8.493.565 (918.285) (10,8%)
- Capitale e riserve 9.256.940 8.063.492 1.193.448 14,8%
- Utile (Perdita) dell'esercizio (1.681.660) 430.073 (2.111.733)
Totale 117.411.003 120.161.099 (2.750.096) (2,3%)

(*) I dati relativi all'esercizio precedente sono stati riesposti per omogeneità di confronto.

Stato patrimoniale consolidato riclassificato – Evoluzione trimestrale

Voci dell'attivo riclassificate
(migliaia di euro)
31/12/2016 30/09/2016 30/06/2016 31/03/2016 31/12/2015 (*)
Cassa e disponibilità liquide 648.255 605.267 580.670 604.189 587.383
Attività finanziarie e derivati di copertura 25.650.351 28.782.260 29.365.769 29.385.957 27.531.012
Crediti verso banche 4.559.188 3.668.825 3.495.568 3.029.278 2.817.832
Crediti verso clientela 75.840.234 78.180.080 79.445.812 78.155.055 78.421.634
Partecipazioni 1.195.214 1.163.773 1.133.181 1.203.124 1.166.324
Attività materiali 1.977.766 2.006.657 2.110.293 2.122.719 2.132.633
Attività immateriali 1.751.895 2.039.579 2.043.017 2.041.533 2.042.120
Attività non correnti e gruppi di attività in via di dismissione 77.369 84.383 75.374 80.400 109.983
Altre voci dell'attivo 5.710.731 5.420.404 5.449.173 5.528.164 5.428.245
Totale 117.411.003 121.951.228 123.698.857 122.150.419 120.237.166

(*) I dati relativi all'esercizio precedente sono stati riesposti per omogeneità di confronto.

Voci del passivo riclassificate
(migliaia di euro)
31/12/2016 30/09/2016 30/06/2016 31/03/2016 31/12/2015 (*)
Debiti verso banche 16.017.401 16.165.041 16.204.063 16.633.706 16.334.739
Debiti verso clientela, titoli in circolazione e passività
finanziarie valutate al fair value 80.446.701 81.394.679 83.146.243 82.673.483 82.141.444
Passività finanziarie e derivati di copertura 9.438.062 10.555.297 10.252.235 9.658.268 8.564.543
Fondi del passivo 1.133.434 984.025 1.001.457 1.319.218 1.060.648
Passività associate ad attività in via di dismissione 960 - - - 342.265
Altre voci del passivo 2.729.597 4.220.639 4.131.641 3.757.944 3.246.793
Patrimonio di pertinenza di terzi 69.568 72.111 87.187 49.848 53.169
Patrimonio netto 7.575.280 8.559.436 8.876.031 8.057.952 8.493.565
- Capitale e riserve 9.256.940 9.271.798 9.256.200 8.371.527 8.063.492
- Risultato del periodo (1.681.660) (712.362) (380.169) (313.575) 430.073
Totale 117.411.003 121.951.228 123.698.857 122.150.419 120.237.166

(*) I dati relativi all'esercizio precedente sono stati riesposti per omogeneità di confronto.

L'attività di intermediazione creditizia

Nel seguito vengono illustrate le dinamiche delle principali grandezze patrimoniali al 31 dicembre 2016, comparate con i dati del 31 dicembre dell'esercizio precedente.

Si precisa che, al fine di apprezzare il contributo della ex-Banca Italease, incorporata nella Capogruppo con decorrenza dal 1° gennaio 2015, e delle sue controllate, l'analisi dell'aggregato degli impieghi in essere al 31 dicembre 2016 viene presentata anche in una formulazione che prevede la disaggregazione dell'apporto della divisione Leasing rispetto al resto del Gruppo Banco Popolare.

La raccolta diretta

(migliaia di euro) 31/12/2016 Inc.% 31/12/2015 (*) Inc.% Var. ass. Var. %
Debiti verso clientela 58.671.580 72,9% 53.470.382 65,1% 5.201.198 9,7%
Depositi e conti correnti 48.546.250 60,3% 43.600.987 53,1% 4.945.263 11,3%
conti correnti e depositi liberi 46.332.101 57,6% 40.551.672 49,4% 5.780.429 14,3%
depositi vincolati 2.214.149 2,8% 3.049.315 3,7% (835.166) ( 27,4%)
Pronti contro termine 7.704.649 9,6% 7.743.323 9,4% (38.674) ( 0,5%)
Finanziamenti ed altri debiti 2.420.681 3,0% 2.126.072 2,6% 294.609 13,9%
Titoli 21.775.121 27,1% 28.671.062 34,9% (6.895.941) ( 24,1%)
Obbligazioni e altri titoli 20.147.800 25,0% 27.782.717 33,8% (7.634.917) ( 27,5%)
Certificati di deposito 1.627.321 2,0% 888.345 1,1% 738.976 83,2%
Totale raccolta diretta 80.446.701 100,0% 82.141.444 100,0% (1.694.743) (2,1%)

(*) I dati relativi all'esercizio precedente sono stati riesposti per garantire un confronto omogeneo.

Raccolta diretta

La raccolta diretta al 31 dicembre 2016 ammonta a 80,4 miliardi ed evidenzia un decremento del 2,1% rispetto agli 82,1 miliardi del 31 dicembre 2015 (-1,2% nel quarto trimestre). A fronte di una crescita della componente in senso stretto rappresentata dai conti correnti e depositi della rete commerciale (+14,6% anno su anno, passando da 39,9 a 45,8 miliardi), è volutamente diminuita la componente rappresentata dai prestiti obbligazionari (-27,5% anno su anno, passati da 27,8 miliardi a 20,2 miliardi) che, giunti a scadenza nel 2016, non sono stati sostituiti da nuove emissioni in linea con la scelta di ridurre il peso delle forme di funding relativamente più onerose. Nell'ultimo trimestre dell'esercizio la crescita della raccolta in senso stretto è riuscita a bilanciare la diminuzione della componente obbligazionaria, e, pertanto, il calo dell'aggregato in esame di 0,9 miliardi è imputabile interamente alla diminuzione delle operazioni di pronti contro termine, ed in particolare di quelle con la cassa di compensazione e garanzia. Si evidenzia che l'aggregato non comprende la stabile provvista garantita dallo stock di certificates emessi dal Gruppo, che al 31 dicembre 2016 raggiunge i 4,6 miliardi.

(migliaia di euro) 31/12/2016 Inc.% 31/12/2015 Inc.% Var. %
Rete Commerciale 62.721.710 78,0% 62.659.338 76,3% 0,1%
Investment Bank., Private Bank., Asset Management 1.195.387 1,5% 1.005.458 1,2% 18,9%
Leasing 18.835 0,0% 26.954 0,0% (30,1%)
Corporate Center e Altro 16.510.769 20,5% 18.449.694 22,5% (10,5%)
Totale raccolta diretta 80.446.701 100,0% 82.141.444 100,0% (2,1%)

La raccolta in capo alla Rete Commerciale è sostanzialmente stabile in quanto il rimborso anticipato di emissioni obbligazionarie retail onerose è stato compensato dalla crescita, comunque significativa, della raccolta diretta in senso stretto (conti correnti e depositi) relativa sia al segmento corporate sia a quello retail. Per quanto riguarda il settore dell'Investment Banking & Asset Management, l'incremento è dovuto alla crescita delle operazioni di prestito titoli della controllata Banca Aletti. La raccolta imputata al Corporate Center subisce una forte contrazione dovuta alla riduzione delle obbligazioni detenute dalla clientela istituzionale, al fine di ridurre il costo del funding, mentre risultano stabili le operazioni di pronti contro termine con la Cassa di Compensazione e Garanzia.

La raccolta indiretta

(migliaia di euro) 31/12/2016 Inc.% 31/12/2015 Inc.% Var. ass. Var. %
Raccolta gestita 36.425.550 52,6% 35.371.884 49,8% 1.053.666 3,0%
fondi comuni e SICAV 21.107.402 30,5% 20.297.341 28,5% 810.061 4,0%
gestioni patrimoniali mobiliari e GPF 4.866.045 7,0% 4.828.702 6,8% 37.343 0,8%
polizze assicurative 10.452.103 15,1% 10.245.841 14,4% 206.262 2,0%
di cui: polizze Lawrence Life 2.033.725 2,9% 2.303.750 3,2% (270.025) (11,7%)
Raccolta amministrata 32.776.296 47,4% 35.722.893 50,2% (2.946.597) ( 8,2%)
Totale raccolta indiretta 69.201.847 100,0% 71.094.777 100,0% (1.892.931) (2,7%)

La raccolta indiretta registra una flessione del 2,7% nel confronto anno su anno. La componente gestita, pari a 36,4 miliardi, registra una buona performance nell'anno (+3%) grazie al buon andamento dei collocamenti dei fondi strutturati da Aletti Gestielle SGR, mentre la componente amministrata, pari a 32,8 miliardi, registra una contrazione dell'8,2%.. Nell'ultimo trimestre dell'anno la raccolta indiretta complessiva è cresciuta di 602 milioni, passando dai 68,6 miliardi del 30 settembre 2016 ai 69,2 miliardi del 31 dicembre 2016, con la componente amministrata, pari a 32,8 miliardi, che spiega gran parte dell'incremento (+444 milioni).

I crediti verso la clientela

(migliaia di euro) 31/12/2016 Inc.% 31/12/2015 Inc.% Var. ass. Var. %
Conti correnti 9.529.672 12,6% 10.534.914 13,4% (1.005.242) (9,5%)
Pronti contro termine attivi 6.540.186 8,6% 6.518.837 8,3% 21.349 0,3%
Mutui 38.128.508 50,3% 39.127.839 49,9% (999.331) (2,6%)
Carte di credito, prestiti personali e cessioni del quinto 355.346 0,5% 311.381 0,4% 43.965 14,1%
Leasing finanziario 2.969.384 3,9% 3.417.984 4,4% (448.600) (13,1%)
Factoring 7.597 0,0% 7.976 0,0% (379) (4,8%)
Altre operazioni 17.966.931 23,7% 18.011.993 23,0% (45.062) (0,3%)
Titoli di debito 342.610 0,5% 490.710 0,6% (148.100) (30,2%)
Totale crediti netti verso la clientela 75.840.234 100,0% 78.421.634 100,0% (2.581.400) (3,3%)

Raccolta indiretta

Crediti clientela netti

Al 31 dicembre 2016, gli impieghi netti complessivi hanno raggiunto la consistenza di 75,8 miliardi, in calo rispetto al dato di 78,4 miliardi del 31 dicembre 2015 (-3,3%).

Al lordo delle rettifiche di valore, gli impieghi del Gruppo ammontano al 31 dicembre 2016 a 83,2 miliardi, in calo rispetto agli 85,3 miliardi del 31 dicembre 2015 (-2,5%).

Il calo su base annua degli impieghi lordi è ascrivibile alle operazioni di cessione di crediti deteriorati ed alla progressiva riduzione degli impieghi della Divisione Leasing, oltre che alle rettifiche di valore legate al rafforzamento delle coperture dei crediti deteriorati.

(migliaia di euro) 31/12/2016 Inc.% 31/12/2015 Inc.% Var. %
Rete Commerciale 61.100.133 80,6% 63.268.800 80,7% (3,4%)
Investment Bank., Private Bank., Asset Management 1.425.186 1,9% 1.363.933 1,7% 4,5%
Leasing 3.716.525 4,9% 4.418.065 5,6% (15,9%)
Corporate Center e Altro 9.598.390 12,7% 9.370.836 11,9% 2,4%
Totale impieghi netti 75.840.234 100,0% 78.421.634 100,0% (3,3%)

La Rete Commerciale evidenzia un calo degli impieghi netti a clientela legato sia alla diminuzione dello stock di credito deteriorato, che nel confronto anno su anno diminuisce principalmente per l'effetto delle maggiori rettifiche spesate a conto economico per incrementare i livelli di copertura, sia al calo degli impieghi medi in bonis per 1,1 miliardi, in quanto il flusso importante di nuove erogazioni (soprattutto di mutui per acquisto di immobili) non è stato in grado di mitigare il fisiologico ammortamento delle altre forme tecniche. Il settore dell'Investment Banking & Asset Management mantiene sostanzialmente stabili gli impieghi rappresentati da operazioni di pronti contro termine e prestito titoli. Per converso continua il previsto calo dello stock del settore Leasing, mentre il Corporate Center evidenzia impieghi sostanzialmente in linea con lo scorso esercizio, dato che lo stock di operazioni di pronti contro termine con la Cassa Compensazione e Garanzia si mantiene sui livelli del 2015.

La qualità del credito

(migliaia di euro) 31/12/2016 31/12/2015
Esposizione
netta
Inc.% Esposizione
netta
Inc.% Var. ass. Var. %
Sofferenze 6.238.860 8,2% 6.458.285 8,2% (219.425) (3,4%)
Inadempienze probabili 6.234.237 8,2% 7.389.842 9,4% (1.155.605) (15,6%)
Esposizioni scadute deteriorate 95.265 0,1% 208.934 0,3% (113.669) (54,4%)
Esposizioni deteriorate 12.568.362 16,6% 14.057.061 17,9% (1.488.699) (10,6%)
Esposizioni in bonis 63.271.872 83,4% 64.364.573 82,1% (1.092.701) (1,7%)
Totale crediti verso la clientela 75.840.234 100,0% 78.421.634 100,0% (2.581.400) (3,3%)
RELAZIONE SULLA GESTIONE DEL GRUPPO ____________________
54
31/12/2016 31/12/2015 Variazione Variazione Variazione
(migliaia di euro) Esposizione
lorda
complessive
Rettifiche di
valore
Esposizione
netta
Copertura Esposizione
lorda
complessive
Rettifiche di
valore
Esposizione
netta
Copertura esposizione
lorda
esposizione
lorda %
complessive
rettifiche di
valore
a) Sofferenze al lordo delle cancellazioni di crediti vs.
procedure concorsuali
15.598.245 (9.359.385) 6.238.860 60,00% 14.785.936 (8.327.651) 6.458.285 56,32% 812.309 5,5% 1.031.734
Sofferenze al netto delle cancellazioni di crediti vs.
b) Sofferenze vs. procedure concorsuali in essere
cancellate
4.682.253 (4.682.253) - 4.315.322 (4.315.322) -
procedure concorsuali (a-b) 10.915.992 (4.677.132) 6.238.860 42,85% 10.470.614 (4.012.329) 6.458.285 38,32% 445.378 4,3% 664.803
Inadempienze probabili 8.618.725 (2.384.488) 6.234.237 27,67% 9.911.135 (2.521.293) 7.389.842 25,44% (1.292.410) (13,0%) (136.805)
Esposizioni scadute deteriorate 119.175 (23.910) 95.265 20,06% 263.423 (54.489) 208.934 20,68% (144.248) (54,8%) (30.579)
Esposizioni deteriorate 19.653.892 (7.085.530) 12.568.362 36,05% 20.645.172 (6.588.111) 14.057.061 31,91% (991.280) (4,8%) 497.419
di cui: forborne 5.182.834 (1.390.247) 3.792.587 3.937.060 (923.468) 3.013.592 1.245.774 31,6% 466.779
Esposizioni in bonis 63.527.825 (255.953) 63.271.872 0,40% 64.692.481 (327.908) 64.364.573 0,51% (1.164.656) (1,8%) (71.955)
di cui: forborne 2.549.974 (36.452) 2.513.522 3.613.274 (56.127) 3.557.147 (1.063.300) (29,4%) (19.675)
Totale crediti verso la clientela 83.181.717 (7.341.483) 75.840.234 8,83% 85.337.653 (6.916.019) 78.421.634 8,10% (2.155.936) (2,5%) 425.464

La Circolare Banca d'Italia n. 272 del 30 luglio 2008 e successivi aggiornamenti prevede la facoltà di procedere alla cancellazione dalla contabilità dei crediti in sofferenza per la quota parte del loro ammontare ritenuta irrecuperabile. La norma citata considera tra gli eventi estintivi di un credito anche la decisione assunta dai competenti organi aziendali che, con specifica delibera, abbiano preso definitivamente atto dell'irrecuperabilità della totalità o di quota parte di un credito oppure abbiano rinunciato agli atti di recupero per motivi di convenienza economica. Il Gruppo si è avvalso di tale facoltà sia nell'esercizio in corso che nei precedenti, come più ampiamente illustrato nella nota integrativa – Parte E – rischio di credito nel paragrafo "Informativa sulle cancellazioni relative a crediti in sofferenza nei confronti di debitori assoggettati a procedura concorsuali". La cancellazione ha riguardato la quota parte ritenuta irrecuperabile di tutti i crediti vantati nei confronti di debitori che nel corso dell'esercizio sono stati assoggettati a procedura concorsuale (fallimento, liquidazione coatta amministrativa, concordato preventivo, amministrazione straordinaria delle grandi imprese in crisi) e ciò ancorché il Banco Popolare sia regolarmente ammesso al passivo delle procedure concorsuali per l'intero ammontare dei crediti medesimi.

In maggior dettaglio nel 2016 sono stati cancellati crediti in sofferenza (nei limiti della quota parte ritenuta irrecuperabile) per complessivi 1.243,9 milioni. A fronte di tali crediti, al momento della cancellazione sussistevano fondi rettificativi specifici per 448,7 milioni conseguenti alle rettifiche di valore su crediti già addebitate al conto economico. La cancellazione ha conseguentemente determinato ulteriori addebiti al conto economico dell'esercizio per 795,2 milioni.

Nel corso del 2016 si sono chiuse procedure concorsuali a fronte delle quali risultavano in essere crediti già oggetto di cancellazione in precedenti esercizi per complessivi 920,9 milioni.

Per effetto delle movimentazioni suddette, alla data del 31 dicembre 2016 i crediti in sofferenza cancellati vantati nei confronti di procedure concorsuali ancora in essere ammontano a 4.682,3 milioni.

Ai fini della determinazione dell'effettivo livello di copertura dei crediti in sofferenza è necessario tenere in considerazione anche l'ammontare dei suddetti crediti cancellati.

Le esposizioni deteriorate (sofferenze, inadempienze probabili ed esposizioni scadute deteriorate), al netto delle rettifiche di valore, ammontano al 31 dicembre 2016 a 12.568,4 milioni in calo del 10,6% rispetto ai 14.057,1 milioni di inizio anno. La riduzione dell'aggregato deriva principalmente dalle rettifiche su crediti addebitate al conto economico nell'esercizio.

L'incidenza delle attività deteriorate nette sul totale dei crediti verso la clientela netti è pari al 16,6%, in flessione rispetto al 17,9% di fine 2015; analoga dinamica per il livello di incidenza calcolato al lordo delle rettifiche di valore che risulta pari al 23,6% (24,2% a fine 2015). Includendo anche i crediti oggetto di stralcio, la copertura dei crediti deteriorati è pari al 48,4%, in crescita di circa cinque punti percentuali rispetto al 43,7% del 31 dicembre 2015.

In maggior dettaglio, le sofferenze al lordo e al netto delle rettifiche di valore ammontano rispettivamente a 10.916,0 milioni ed a 6.238,9 milioni (rispettivamente +4,3% e -3,4% rispetto al 31 dicembre 2015), mentre l'incidenza sul totale dei crediti verso la clientela al lordo ed al netto delle rettifiche di valore ammonta rispettivamente al 13,1% ed all'8,2% (12,3% e 8,2% i corrispondenti dati al 31 dicembre 2015). Tenendo conto dei crediti in sofferenza vantati nei confronti di debitori assoggettati a procedure concorsuali che alla data del 31 dicembre sono ancora in corso ma che sono stati già oggetto di cancellazione, il livello di copertura risulta pari al 60,0% rispetto al 56,3% del 31 dicembre 2015.

Le inadempienze probabili al lordo e al netto delle rettifiche di valore ammontano rispettivamente a 8.618,7 milioni ed a 6.234,2 milioni (rispettivamente -13,0% e -15,6% rispetto al 31 dicembre 2015), mentre l'incidenza sul totale dei crediti verso la clientela al lordo ed al netto delle rettifiche di valore ammonta rispettivamente al 10,4% ed all'8,2% (11,6% e 9,4% i dati corrispondenti della fine dello scorso esercizio). Il livello di copertura si attesta al 27,7%, rispetto al 25,4% registrato alla fine dello scorso esercizio.

Le esposizioni scadute deteriorate al lordo e al netto delle rettifiche di valore risultano pari rispettivamente a 119,2 milioni e a 95,3 milioni in calo rispettivamente del 54,8% e del 54,4% rispetto alla fine del 2015. Il livello di copertura è pari al 20,1% (20,7% a fine esercizio 2015).

La copertura dei crediti in bonis si attesta allo 0,40%, in calo rispetto allo 0,51% del 31 dicembre 2015 e riflette la crescente qualità del portafoglio performing. Escludendo dal computo le esposizioni in pronti contro termine ed in prestito titoli, sostanzialmente prive di rischio, l'indice di copertura è pari allo 0,45% (0,56% al 31 dicembre 2015).

Divisione Leasing

31/12/2016 31/12/2015
(migliaia di euro) Esposizione
netta
Inc.% Esposizione
netta
Inc.% Var. ass. Var. %
Sofferenze 1.111.340 28,8% 1.148.066 24,7% (36.726) (3,2%)
Inadempienze probabili 1.065.285 27,6% 1.285.150 27,7% (219.865) (17,1%)
Esposizioni scadute deteriorate 7.603 0,2% 21.361 0,5% (13.758) (64,4%)
Esposizioni deteriorate 2.184.228 56,7% 2.454.577 52,8% (270.349) (11,0%)
Esposizioni in bonis 1.669.330 43,3% 2.192.688 47,2% (523.358) (23,9%)
Totale crediti verso la clientela 3.853.558 100,0% 4.647.265 100,0% (793.707) (17,1%)
31/12/2016 31/12/2015 Variazione Variazione Variazione
(migliaia di euro) Esposizione
lorda
complessive
Rettifiche di
valore
Esposizione
netta
Copertura Esposizione
lorda
complessive
Rettifiche di
valore
Esposizione
netta
Copertura esposizione
lorda
esposizione
lorda %
complessive
rettifiche di
valore
Sofferenze 2.169.370 (1.058.030) 1.111.340 48,77% 2.056.037 (907.971) 1.148.066 44,16% 113.333 5,5% 150.059
Inadempienze probabili 1.459.078 (393.793) 1.065.285 26,99% 1.699.344 (414.194) 1.285.150 24,37% (240.266) (14,1%) (20.401)
Esposizioni scadute deteriorate 8.246 (643) 7.603 7,80% 22.830 (1.469) 21.361 6,43% (14.584) (63,9%) (826)
Esposizioni deteriorate 3.636.694 (1.452.466) 2.184.228 39,94% 3.778.211 (1.323.634) 2.454.577 35,03% (141.517) (3,7%) 128.832
Esposizioni in bonis 1.704.043 (34.713) 1.669.330 2,04% 2.236.623 (43.935) 2.192.688 1,96% (532.580) (23,8%) (9.222)
Totale crediti verso la clientela 5.340.737 (1.487.179) 3.853.558 27,85% 6.014.834 (1.367.569) 4.647.265 22,74% (674.097) (11,2%) 119.610

Per quanto concerne la divisione Leasing, l'insieme delle esposizioni deteriorate (composte da sofferenze, inadempienze probabili ed esposizioni scadute deteriorate), al netto delle rettifiche di valore, ammonta al 31 dicembre 2016 a 2.184,2 milioni in calo dell'11,0% rispetto ai 2.454,6 milioni di inizio anno. Tenendo conto che il Gruppo non eroga più direttamente con la forma tecnica del leasing, il portafoglio in bonis è in costante diminuzione (-23,9% la riduzione rispetto al 31 dicembre scorso). L'incidenza delle esposizioni deteriorate al netto delle rettifiche sul totale dei crediti verso la clientela netti passa dal 52,8% di fine 2015 al 56,7% del 31 dicembre 2016 (analogo incremento si registra nel livello di incidenza calcolato al lordo delle rettifiche di valore che sale al 68,1% dal precedente 62,8%). La copertura delle attività deteriorate raggiunge il 39,9% rispetto al 35,0% di fine esercizio 2015.

In maggior dettaglio, le sofferenze al lordo ed al netto delle rettifiche di valore ammontano rispettivamente a 2.169,4 milioni ed a 1.111,3 milioni (rispettivamente +5,5% e -3,2% rispetto al 31 dicembre 2015), mentre l'incidenza sul totale dei crediti verso la clientela al lordo ed al netto delle rettifiche di valore ammonta rispettivamente al 40,6% (34,2% al 31 dicembre 2015) ed al 28,8% (24,7% alla fine dello scorso esercizio). Il livello di copertura si attesta al 48,8% in crescita rispetto al 44,2% dello scorso esercizio. Tenendo conto degli immobili a garanzia il livello di copertura delle sofferenze è superiore al 100% delle esposizioni lorde.

Le inadempienze probabili al lordo ed al netto delle rettifiche di valore ammontano rispettivamente a 1.459,1 milioni ed a 1.065,3 milioni (in calo rispettivamente del 14,1% e del 17,1% rispetto al 31 dicembre 2015), mentre l'incidenza sul totale dei crediti verso la clientela al lordo e al netto delle rettifiche di valore ammonta rispettivamente al 27,3% e al 27,6% (28,3% e 27,7% i corrispondenti dati dello scorso esercizio). Il livello di copertura si attesta al 27,0% in crescita rispetto al 24,4 dello scorso esercizio. Con gli immobili a garanzia, il livello di copertura delle inadempienze probabili è superiore al 100%.

Le esposizioni scadute deteriorate al lordo ed al netto delle rettifiche di valore risultano pari rispettivamente a 8,2 ed a 7,6 milioni. Il livello di copertura è pari al 7,8% rispetto al 6,4% registrato lo scorso esercizio.

La copertura dei crediti in bonis si attesta invece al 2,04% (1,96% al 31 dicembre 2015).

Le attività finanziarie

(migliaia di euro) 31/12/2016 Inc.% 31/12/2015 (*) Inc.% Var. ass. Var. %
Attività finanziarie detenute per la negoziazione 3.164.542 12,3% 3.981.740 14,5% (817.198) (20,5%)
Attività finanziarie valutate al fair value 4.304 0,0% 18.600 0,1% (14.296) (76,9%)
Attività finanziarie disponibili per la vendita 12.090.988 47,1% 12.910.696 47,0% (819.708) (6,3%)
Attività finanziarie detenute sino alla scadenza 8.368.223 32,6% 7.779.168 28,3% 589.055 7,6%
Totale portafoglio titoli 23.628.057 92,1% 24.690.204 89,9% (1.062.147) (4,3%)
Strumenti derivati di negoziazione e di copertura 2.022.294 7,9% 2.764.741 10,1% (742.447) (26,9%)
Totale attività finanziarie 25.650.351 100,0% 27.454.945 100,0% (1.804.594) (6,6%)

(*) I dati relativi all'esercizio precedente sono stati riesposti per omogeneità di confronto.

Il dettaglio per tipologia di attività è il seguente:

(migliaia di euro) 31/12/2016 Inc.% 31/12/2015 (*) Inc.% Var. ass. Var. %
Titoli di debito 22.034.399 85,9% 22.989.507 83,7% (955.108) (4,2%)
Titoli di capitale 723.960 2,8% 788.639 2,9% (64.679) (8,2%)
Quote di O.I.C.R. 869.698 3,4% 912.058 3,3% (42.360) (4,6%)
Totale portafoglio titoli 23.628.057 92,1% 24.690.204 89,9% (1.062.147) (4,3%)
Strumenti derivati di negoziazione e di copertura 2.022.294 7,9% 2.764.741 10,1% (742.447) (26,9%)
Totale attività finanziarie 25.650.351 100,0% 27.454.945 100,0% (1.804.594) (6,6%)

(*) I dati relativi all'esercizio precedente sono stati riesposti per omogeneità di confronto.

Le attività finanziarie del Gruppo ammontano al 31 dicembre 2016 a 25.650,4 milioni, in calo rispetto ai 27.454,9 milioni del 31 dicembre 2015 reso omogeneo (-6,6%); la contrazione è osservabile prevalentemente nel comparto delle attività finanziarie detenute per la negoziazione che registra una riduzione del 20,5% (-817,2 milioni) e nel comparto delle attività finanziarie disponibili per la vendita che evidenzia una riduzione del 6,3% (-819,7 milioni). L'analisi per tipologia di attività indica che il decremento è concentrato sui titoli di debito che al 31 dicembre 2016 rappresentano oltre l'85% del portafoglio (rispetto all'83,7% osservato al 31 dicembre 2015).

Attività finanziarie detenute per la negoziazione

(migliaia di euro) 31/12/2016 Inc.% 31/12/2015 (*) Inc.% Var. ass. Var. %
Titoli di debito 2.686.819 56,6% 3.381.931 54,1% (695.112) (20,6%)
Titoli di capitale 270.470 5,7% 354.652 5,7% (84.182) (23,7%)
Quote di O.I.C.R. 207.253 4,4% 245.157 3,9% (37.904) (15,5%)
Totale portafoglio titoli 3.164.542 66,7% 3.981.740 63,7% (817.198) (20,5%)
Derivati finanziari e creditizi 1.578.883 33,3% 2.269.580 36,3% (690.697) (30,4%)
Totale 4.743.425 100,0% 6.251.320 100,0% (1.507.895) (24,1%)

(*) I dati relativi all'esercizio precedente sono stati riesposti per omogeneità di confronto.

La componente dei titoli di debito delle attività finanziarie di negoziazione è rappresentata per 1,2 miliardi da titoli di Stato italiani, mentre il residuo è composto da titoli corporate emessi prevalentemente da banche italiane ed estere.

Il portafoglio azionario della negoziazione si riferisce prevalentemente a titoli relativi a primarie società italiane ed estere.

Attività finanziarie valutate al fair value

(migliaia di euro) 31/12/2016 Inc.% 31/12/2015 Inc.% Var. ass. Var. %
Titoli di debito - - 13.393 72,0% (13.393)
Titoli di capitale 565 13,1% 1.277 6,9% (712) (55,8%)
Quote di O.I.C.R. 3.739 86,9% 3.930 21,1% (191) (4,9%)
Totale 4.304 100,0% 18.600 100,0% (14.296) (76,9%)

Le attività finanziarie valutate al fair value includono gli investimenti in quote di Organismi di Investimento Collettivo del Risparmio, prevalentemente costituite dalle quote dei fondi hedge speculativi gestiti dalla controllata Aletti Gestielle SGR.

I titoli di capitale sono costituiti esclusivamente dal valore della polizza assicurativa sottoscritta dal Banco Popolare per coprire le passività legate al S.I.PRE. riconosciuto ad alcuni dirigenti.

Attività finanziarie disponibili per la vendita

(migliaia di euro) 31/12/2016 Inc.% 31/12/2015 Inc.% Var. ass. Var. %
Titoli di debito 10.979.357 90,8% 11.815.015 91,5% (835.658) (7,1%)
Titoli di capitale 452.925 3,7% 432.710 3,4% 20.215 4,7%
Quote di O.I.C.R. 658.706 5,4% 662.971 5,1% (4.265) (0,6%)
Totale 12.090.988 100,0% 12.910.696 100,0% (819.708) (6,3%)

Al 31 dicembre 2016 il portafoglio costituito dai titoli di debito è composto da titoli di Stato italiani per un valore complessivo di bilancio pari a 8,6 miliardi.

Il residuo del portafoglio titoli di debito è composto da titoli emessi da organismi internazionali (BEI, BIRS, etc.) e da titoli corporate emessi prevalentemente da banche italiane ed estere.

Le quote di O.I.C.R. includono principalmente fondi immobiliari per 30 milioni, fondi azionari per 249,7 milioni, fondi obbligazionari per 41,1 milioni e fondi flessibili per 330,3 milioni.

Il portafoglio dei titoli di capitale è rappresentato dalle quote partecipative inferiori al 20% del capitale sociale di società che non costituiscono un investimento strategico per il Gruppo Banco Popolare. I principali investimenti in tali quote partecipative si riferiscono a Dexia Crediop per 55,4 milioni, all'Istituto Centrale delle Banche Popolari Italiane per 32,4 milioni, a Palladio Holding per 29,8 milioni, alla partecipazione in Banca d'Italia per 91,7 milioni, alla società A4 Holding per 15,8 milioni, alla società Autostrade del Brennero per 21,2 milioni, a Factorit per 20,1 milioni, a S.A.C.B.O. per 20,4 milioni, a SIA per 48,2 milioni, a Seief per 12,3 milioni, a Archimede 1 per 10,0 milioni, a Veneto Sviluppo per 6,9 milioni, a Unipol SAI per 7,2 milioni ed infine all'Ente Autonomo Fiera di Verona per 7,6 milioni.

(migliaia di euro) 31/12/2016 Inc.% 31/12/2015 Inc.% Var. ass. Var. %
Titoli di debito 8.368.223 100,0% 7.779.168 100,0% 589.055 7,6%
Totale 8.368.223 100,0% 7.779.168 100,0% 589.055 7,6%

Attività finanziarie detenute sino alla scadenza

La voce è rappresentata pressoché integralmente da titoli di debito dello Stato italiano e, con riferimento ai prezzi al 31 dicembre 2016, le plusvalenze latenti sono pari a circa 144 milioni.

Esposizione al rischio sovrano

Nel corso del 2016 il protrarsi della crescita in Eurozona ha incoraggiato un nuovo allentamento dei rischi sovrani attribuiti ai Paesi europei periferici. La crescita ha, infatti, contribuito ancora al processo di bilanciamento della finanza pubblica nell'area e ha rappresentato un elemento di relativa stabilizzazione degli squilibri in essere.

Alcune "sorprese" particolarmente positive sono giunte proprio dai Paesi periferici di Eurozona. A fine novembre la crescita del PIL portoghese è risultata in aumento dell'1,6% nel terzo trimestre 2016 rispetto allo stesso trimestre del 2015 (+0,8% sul trimestre precedente). La Spagna, inoltre, ha registrato nell'anno una crescita del PIL pari al +3,3% (contro la previsione governativa del +3,2%) mentre il suo tasso di disoccupazione, al 30% circa nel 4° trimestre 2015, è calato al 21% a fine 2016. Lo spread Bonos-Bund decennale, dopo aver toccato un massimo a 169 p.b. a fine giugno, è sceso al minimo 110 p.b. a fine ottobre, oscillando in quell'area fino a tutto dicembre. Persino dalla Grecia sono giunte notizie positive. Dopo il risultato pari allo 0,8% del 2016, la Banca Centrale Greca prevede una crescita del PIL 2017 al +2,5%, prefigurando un'uscita definitiva dalla crisi economica che per anni ha martoriato il Paese. Il livello della disoccupazione è sceso al 22,6% nel terzo trimestre, dal 27,8% del primo. L'insieme di queste novità congiunturali agevola il piano di aiuti rivolto al Paese ellenico e il raggiungimento di un accordo con l'FMI per un alleggerimento del debito greco a partire dal 2018. Lo spread dei titoli pubblici decennali ellenici rispetto al Bund è rapidamente sceso dai 1.121 p.b. di inizio febbraio ai 624 p.b. di inizio dicembre. In Irlanda, dove l'economia viaggia nel terzo trimestre a un tasso di crescita tendenziale del 6,9%, si prevede una diminuzione al +0,9% del rapporto deficit/PIL (+1,9% nel 2015) e un tasso di disoccupazione a dicembre al 7,2% (8,9% al dicembre 2015) a fronte di media europea al +9,8%. Lo spread dei titoli di Stato decennali irlandesi con il Bund tedesco si è quindi mantenuto lontano da livelli di guardia: ha toccato un minimo di 29 p.b. ad inizio anno, ha segnato il massimo a metà giugno (95 p.b.) per poi distendersi a 65 p.b. a fine anno.

Infine ha impattato assai positivamente anche l'atteggiamento relativamente flessibile delle Autorità europee, soprattutto verso l'Italia, alla quale è stato concesso sul disavanzo di bilancio 2016 uno spazio di flessibilità senza precedenti, pari a circa 13,6 miliardi a fronte delle riforme economiche realizzate. La benevolenza dei mercati è stata però garantita per tutto l'anno, in misura determinante, dall'azione espansiva di politica monetaria della BCE. All'interno di questo quadro di riferimento lo spread del BTP decennale rispetto al Bund tedesco di pari durata, dopo aver segnato nei primi giorni dell'anno il minimo del 2016 a 96 p.b., è entrato in tensione, toccando un massimo intorno ai 150 p.b. a fronte del forte rallentamento dei Paesi emergenti, dei deboli corsi petroliferi e dei crediti deteriorati gravanti sulla redditività e stabilità del sistema bancario europeo, in particolare sulle banche italiane. Dopo un ulteriore miglioramento (nuovo minimo intorno a 102 p.b.), in primavera lo spread ha ricominciato ad ampliarsi con l'approssimarsi della consultazione sulla Brexit e soprattutto del Referendum costituzionale (massimo annuo a 197 p.b.a fine novembre). Superate in modo pressoché indolore entrambe le scadenze, nonostante la vittoria degli euroscettici e il rigetto della riforma della Costituzione, lo spread ha imboccato un trend flettente chiudendo infine l'anno a 173 p.b.

L'esposizione complessivamente detenuta dal Gruppo nei confronti degli Stati sovrani al 31 dicembre 2016 ammonta a 18.368,5 milioni, così ripartita per singolo Paese (importi in migliaia di euro):

Paesi Titoli di debito di cui Capogruppo Finanziamenti di cui Capogruppo Totale
Italia 18.109.202 17.216.450 255.876 255.876 18.365.078
Austria 1.549 - - - 1.549
Altri Paesi UE 1.853 - - - 1.853
Totale Paesi UE 18.112.604 17.216.450 255.876 255.876 18.368.480
USA 16 - - - 16
Argentina 48 - - 48
Totale altri Paesi 64 - - - 64
Totale 18.112.668 17.216.450 255.876 255.876 18.368.544

L'esposizione è rappresentata quasi esclusivamente da titoli di debito emessi da governi centrali e locali, pari a 18.112,7 milioni, in massima parte di emittenti di Paesi UE. Tale posizione è concentrata prevalentemente nella Capogruppo Banco Popolare che, alla data del 31 dicembre, detiene complessivamente 17.216,4 milioni, riferiti a titoli di Stato italiani.

Marginale è l'esposizione rappresentata da finanziamenti per prestiti concessi allo Stato italiano che ammontano a 255,9 milioni.

Per quanto riguarda l'esposizione in titoli di debito nei confronti di Paesi UE, che rappresenta la quasi totalità dell'esposizione complessiva, nelle successive tabelle si forniscono informazioni di maggiore dettaglio in termini di ripartizione per portafogli contabili di appartenenza, scaglioni temporali di vita residua e gerarchia di fair value.

Attività finanziarie detenute per la negoziazione

Scadenza dal 2017 al Scadenza dal 2021 al Totale fair value al Totale fair value per gerarchia
Stato Scadenza entro il 2017 2021 2026 Scadenza oltre il 2026 31/12/16 LEVEL 1 LEVEL 2 LEVEL 3
Italia 132.620 812.133 294.748 57 1.239.558 1.239.556 2
Altri Paesi UE - - - -
Totale 132.620 812.133 294.748 57 1.239.558 1.239.556 - 2
di cui Capogruppo 350 51.715 294.742 2 346.809 346.807 2

Attività finanziarie disponibili per la vendita

Stato Scadenza entro il Scadenza dal Scadenza dal Scadenza oltre il Totale fair value al Riserva AFS Netta Rettifiche di Totale fair value per gerarchia
2017 2017 al 2021 2021 al 2026 2026 31/12/16 valore LEVEL 1 LEVEL 2 LEVEL 3
Italia 941.971 5.103.573 2.530.397 - 8.575.941 (14.642) - 8.566.841 9.100 -
Totale 941.971 5.103.573 2.530.397 - 8.575.941 (14.642) - 8.566.841 9.100 -
di cui Capogruppo 941.971 5.103.573 2.530.397 - 8.575.941 (14.642) 8.566.841 9.100

Attività finanziarie detenute sino alla scadenza

Scadenza entro il Scadenza dal 2017 al Scadenza dal 2021 al Scadenza oltre il Totale valore di Totale fair value Totale fair value per gerarchia
2017 2021 2026 2026 bilancio al 31/12/16 LEVEL 1 LEVEL 2 LEVEL 3
1.455.399 2.066.103 4.772.197 2 8.293.701 8.437.683 8.437.683
Altri Paesi UE 3.402 - - 3.402
-
3.402 3.402
1.458.801 2.066.103 4.772.197 2 8.297.103 8.441.085 8.441.085 - -
di cui Capogruppo 1.455.399 2.066.102 4.772.197 8.293.698
-
8.437.680 8.437.680 - -

Gli investimenti in titoli di debito sovrano verso Paesi UE sono concentrati in titoli di Stato italiani e, come in precedenza evidenziato, sono classificati nel portafoglio delle attività finanziarie di negoziazione per circa il 7%, per il 47% nel portafoglio delle attività finanziarie disponibili per la vendita ed il restante 46% nel comparto delle attività finanziarie detenute sino alla scadenza.

Posizione Interbancaria Netta

Crediti verso banche

(migliaia di euro) 31/12/2016 Inc.% 31/12/2015 Inc.% Var. ass. Var. %
Crediti verso banche centrali 1.977.986 43,4% 376.946 13,4% 1.601.040 424,7%
Crediti verso altre banche 2.581.202 56,6% 2.440.886 86,6% 140.316 5,7%
Conti correnti e depositi liberi 595.904 13,1% 613.381 21,8% (17.477) ( 2,8%)
Depositi vincolati 110.941 2,4% 181.012 6,4% (70.071) ( 38,7%)
Pronti contro termine 508.004 11,1% 692.546 24,6% (184.542) ( 26,6%)
Titoli di debito 100.198 2,2% 104.755 3,7% (4.557) ( 4,4%)
Altri crediti 1.266.155 27,8% 849.192 30,1% 416.963 49,1%
Totale crediti (A) 4.559.188 100,0% 2.817.832 100,0% 1.741.356 61,8%

Debiti verso banche

(migliaia di euro) 31/12/2016 Inc.% 31/12/2015 Inc.% Var. ass. Var. %
Debiti verso banche centrali 12.020.001 75,0% 11.958.009 73,2% 61.992 0,5%
Operazioni di rifinanziamento (TLTRO, TLTRO2) 12.000.000 74,9% 11.958.009 73,2% 41.991 0,4%
Altri debiti 20.001 0,1% - - 20.001
Debiti verso altre banche 3.997.400 25,0% 4.376.730 26,8% (379.330) ( 8,7%)
Conti correnti e depositi liberi 611.703 3,8% 666.187 4,1% (54.484) ( 8,2%)
Depositi vincolati 75.759 0,5% 258.663 1,6% (182.904) ( 70,7%)
Pronti contro termine 1.328.609 8,3% 1.550.218 9,5% (221.609) ( 14,3%)
Altri debiti 1.981.329 12,4% 1.901.662 11,6% 79.667 4,2%
Totale debiti (B) 16.017.401 100,0% 16.334.739 100,0% (317.338) ( 1,9%)
Sbilancio crediti/debiti (A) - (B) (11.458.213) (13.516.907) (2.058.694) ( 15,2%)
Debiti verso banche centrali: operaz. di rifinanz. (12.000.000) (11.958.009) 41.991 0,4%
Saldo interbancario (escl. operaz. di rifinanz.) 541.787 (1.558.898) 2.100.685
Sbilancio v/banche centrali (escl. operaz. di rifin.) 1.957.985 376.946 1.581.039 419,4%
Saldo interbancario verso altre banche (1.416.198) (1.935.844) (519.646) ( 26,8%)

L'esposizione interbancaria netta complessiva al 31 dicembre 2016 ammonta a 11.458,2 milioni e si confronta con il saldo di 13.516,9 milioni della fine dello scorso esercizio. L'esposizione in BCE ammonta a 12 miliardi, stabile nel confronto con il 31 dicembre scorso, ed è interamente composta da operazioni di TLTRO II.

Escludendo le esposizioni nette verso le banche centrali (di fatto legate alla riserva obbligatoria), il saldo netto dell'interbancario verso le altre banche è negativo e pari a -1.416,2 milioni (-1.935,8 milioni al 31 dicembre dello scorso esercizio).

Le partecipazioni

Gli investimenti in partecipazioni in società sottoposte a influenza notevole al 31 dicembre 2016 ammontano a 1.195,2 milioni rispetto ai 1.166,3 milioni del 31 dicembre 2015.

La variazione registrata nell'esercizio comprende gli effetti derivanti dalla valutazione con il metodo del patrimonio netto delle partecipazioni in imprese collegate. In maggior dettaglio l'incremento conseguente alla rilevazione della quota di pertinenza dei risultati conseguiti dalle partecipate nell'esercizio (+124,5 milioni) nonché alle variazioni di pertinenza del Gruppo delle riserve delle suddette società (+5,3 milioni) ha trovato parziale compensazione nella riduzione derivante dalla distribuzione di dividendi (-100,3 milioni).

Le attività materiali

(migliaia di euro) 31/12/2016 31/12/2015 Var. ass. Var. %
Attività materiali ad uso funzionale 634.426 651.864 (17.438) (2,7%)
Attività materiali a scopo di investimento 1.343.340 1.480.769 (137.429) (9,3%)
- detenute da Release 758.483 791.483 (33.000) (4,2%)
- detenute da altre società del Gruppo 584.857 689.286 (104.429) (15,2%)
Totale attività materiali (voce 120) 1.977.766 2.132.633 (154.867) (7,3%)
Attività materiali in dismissione (voce 150) 77.023 80.200 (3.177) (4,0%)
Totale attività materiali 2.054.789 2.212.833 (158.044) (7,1%)

La composizione per tipologia delle attività materiali ad uso funzionale è riportata nella tabella seguente:

Attività materiali ad uso funzionale
(migliaia di euro)
31/12/2016
Valore di bilancio
31/12/2015
Valore di bilancio
1. Attività di proprietà 634.144 651.564
- terreni 213.737 215.898
- fabbricati 348.140 363.577
- altre 72.267 72.089
2. Attività acquisite in leasing finanziario 282 300
- terreni - -
- fabbricati 282 294
- altre - 6
Totale 634.426 651.864

La composizione per tipologia delle attività materiali a scopo di investimento è riportata nella tabella seguente:

Attività materiali a scopo di investimento 31/12/2016 31/12/2015
(migliaia di euro) Valore di
bilancio
Fair value Valore di
bilancio
Fair value
1. Attività di proprietà 1.335.350 1.522.973 1.465.615 1.673.786
- terreni 631.929 653.691 711.749 743.299
- fabbricati 703.421 869.282 753.866 930.487
2. Attività acquisite in leasing finanziario 7.990 7.990 15.154 17.191
- terreni 5.720 5.720 11.324 13.224
- fabbricati 2.270 2.270 3.830 3.967
Totale 1.343.340 1.530.963 1.480.769 1.690.977

Al 31 dicembre 2016 le attività materiali detenute complessivamente dal Gruppo ammontano a 2.054,8 milioni; 2.212,8 milioni il dato riferito alla fine dello scorso esercizio. Nel comparto delle attività materiali ad uso funzionale, la diminuzione è imputabile al normale processo di ammortamento, che ha più che compensato gli acquisti dell'esercizio. Per quanto riguarda invece le attività detenute a scopo di investimento, la riduzione netta, pari a 137,4 milioni, è imputabile, oltre agli ammortamenti dell'esercizio, anche al trasferimento di immobili per un importo di circa 75 milioni alla categoria delle attività materiali in via di dismissione, nonché alle rettifiche di valore per 32,4 milioni registrate per allineare il valore di bilancio di alcuni immobili al minor valore recuperabile emergente dalle più recenti perizie acquisite.

Nel comparto delle attività in via di dismissione al 31 dicembre 2016 figurano 77,0 milioni di attività materiali (80,2 milioni al 31 dicembre 2015), che includono un immobile del valore di 72,7 milioni per il quale l'atto di cessione, stipulato nel mese di dicembre, è sottoposto alla condizione sospensiva prevista per i beni di interesse artistico – culturale, e, per la parte restante, gli immobili rivenienti da operazioni di recupero crediti dell'ex gruppo Italease.

Il patrimonio netto e i coefficienti di solvibilità

Il patrimonio netto consolidato di Gruppo al 31 dicembre 2016, comprensivo delle riserve da valutazione e del risultato dell'esercizio, ammonta a 7.575,3 milioni e si confronta con il dato di fine esercizio 2015, pari a 8.493,6 milioni.

La variazione osservata nell'esercizio, negativa per 918,3 milioni, include da un lato, gli effetti dell'operazione di aumento di capitale della Capogruppo, conclusa il 1° luglio, che ha portato alla rilevazione di un incremento dei mezzi propri, al netto dei costi direttamente imputabili, pari a 970,9 milioni, e dall'altro la redditività complessiva registrata al 31 dicembre 2016, per la quota di pertinenza del Gruppo, negativa per 1.830,1 milioni, a seguito della perdita registrata nell'esercizio, pari a 1.681,7 milioni e della variazione negativa delle riserve da valutazione pari a 148,4 milioni.

Si segnalano inoltre, quali variazioni negative, il pagamento dei dividendi da parte della Capogruppo per 54,3 milioni e la destinazione di 5,5 milioni a titolo di erogazioni liberali effettuati in esecuzione di quanto deliberato dall'Assemblea dei Soci del 19 marzo 2016.

Nel prospetto seguente è rappresentata la composizione delle riserve da valutazione e la variazione intervenuta nell'esercizio:

(migliaia di euro) Attività
finanziarie
disponibili per la
vendita
Attività
materiali
Copertura di
investimenti
esteri
Copertura dei
flussi finanziari
Leggi speciali
di rivalutazione
Utile/(Perdite)
attuariali su piani
previdenziali a
benefici definiti
Partecipazioni
valutate con il
metodo del
patrimonio netto
Totale
Saldo iniziale 257.116 217 - (1.612) 2.314 (63.490) (17.281) 177.264
Incrementi 165.362 - 111 2.125 - 8.953 8.249 184.800
Diminuzioni (306.084) - (337) (702) - (23.832) (2.313) (333.268)
Saldo finale 116.394 217 (226) (189) 2.314 (78.369) (11.345) 28.796

Per quanto concerne in particolare la riserva da valutazione attività finanziarie disponibili per la vendita, nella tabella seguente viene riportata la composizione al 31 dicembre 2016 confrontata con i dati dell'esercizio precedente.

Categoria Riserva positiva
2016
Riserva negativa
2016
Totale riserva
2016
Riserva positiva
2015
Riserva negativa
2015
Totale riserva
2015
Titoli di debito 71.026 (70.391) 635 169.347 (7.513) 161.834
di cui governativi
- Italia 45.509 (60.150) (14.641) 142.266 - 142.266
- estero - - - - (661) (661)
Titoli di capitale 118.022 (1.948) 116.074 92.534 (631) 91.903
Quote di O.I.C.R 10.069 (10.384) (315) 12.318 (8.939) 3.379
Totale 199.117 (82.723) 116.394 274.199 (17.083) 257.116

Le riserve da valutazione di attività finanziarie disponibili per la vendita di spettanza del Gruppo, al netto del relativo effetto fiscale, sono complessivamente positive per 116,4 milioni e derivano dallo sbilancio di riserve positive nette per 199,1 milioni e di riserve negative nette per 82,7 milioni. Le riserve di maggiore rilevanza sono quelle relative alla valutazione dei titoli di capitale che ammontano complessivamente a 116,1 milioni e sono principalmente riconducibili alle quote partecipative detenute in S.I.A. S.p.A. per 27,2 nell'Autostrada del Brennero S.p.A. per 19,8 milioni, nell''I.C.B.P.I. S.p.A. per 17,5 milioni e in S.A.C.B.O. S.p.A. per 11,7 milioni.

Nella tabella seguente è fornito il raccordo tra il patrimonio netto e il risultato della Capogruppo e gli stessi dati a livello consolidato.

(migliaia di euro) Patrimonio netto Risultato
dell'esercizio
Saldi al 31/12/2016 come da bilancio della Capogruppo 6.144.828 (1.308.698)
Effetto del consolidamento di società controllate 1.179.140 (135.608)
Effetto della valutazione a patrimonio netto di società collegate 211.518 124.547
Elisione dei dividendi incassati nel periodo da società controllate e collegate (346.452)
Altre rettifiche di consolidamento 39.794 (15.449)
Saldi al 31/12/2016 come da bilancio consolidato 7.575.280 (1.681.660)

I ratio patrimoniali

Dal 1° gennaio 2014 è entrata in vigore la nuova disciplina armonizzata per le banche e le imprese di investimento contenuta nel Regolamento (UE) n. 575/2013 ("CRR") e nella direttiva 2013/36/UE ("CRD IV") del 26 giugno 2013 che traspongono nell'Unione Europea gli standard definiti dal Comitato di Basilea per la vigilanza bancaria (c.d. framework Basilea 3).

Le nuove norme hanno introdotto un periodo transitorio nel corso del quale alcune voci sono computabili o deducibili con percentuali differenziate per ciascun anno. Generalmente viene imputata una quota al capitale primario di classe 1 (CET1, "Common Equity Tier 1") mentre la restante parte dell'aggregato viene ripartita fra il capitale aggiuntivo di classe 1 (AT1, "Additional Tier 1") e il capitale di classe 2 (T2, "Tier 2") oppure attribuita alle attività di rischio ponderate (RWA, "Risk Weighted Assets").

Un trattamento di eliminazione progressiva ("phase-out" in un arco temporale esteso fino al 2021 in regime di "grandfathering") è previsto anche per gli strumenti patrimoniali che non rispettano integralmente i requisiti di computabilità delle nuove norme.

I requisiti minimi patrimoniali per il 2016 sono i seguenti:

  • coefficiente di capitale primario di classe 1 (Common Equity Tier 1 ratio: "CET1 ratio") minimo: 4,5% + 2,5% di buffer di conservazione di capitale (Capital Conservation Buffer: "CCB"); (1)
  • coefficiente di capitale di classe 1 (Tier 1 ratio) minimo: 6,0% + 2,5% di CCB;
  • coefficiente di capitale totale minimo: 8% + 2,5% di CCB.

La riserva di conservazione del capitale deve essere comunque costituita con fondi di qualità primaria.

Con riferimento alla misurazione delle attività di rischio ponderate si precisa che il Gruppo Banco Popolare è autorizzato ad utilizzare le seguenti metodologie basate sui propri modelli interni:

  • sistema interno di misurazione del rischio di credito relativo alle esposizioni verso imprese e al dettaglio, secondo l'approccio avanzato (Advanced – IRB), per la determinazione del relativo requisito patrimoniale consolidato e individuale.
  • A livello individuale il modello si applica al Banco Popolare Soc. Coop.;
  • modello interno di misurazione dei rischi di mercato (generico e specifico sui titoli di capitale, generico sui titoli di debito e di posizione su quote di OICR) per la determinazione del relativo requisito patrimoniale individuale e consolidato.
  • A livello individuale il modello si applica al Banco Popolare Soc.Coop. e a Banca Aletti S.p.A.;
  • modello interno di misurazione del rischio operativo (AMA) per la determinazione del relativo requisito patrimoniale individuale e consolidato.

A livello individuale il modello si applica al Banco Popolare Soc.Coop., a Banca Aletti S.p.A, a SGS Soc. cons., a BP Property Management Scarl ed è stato esteso, dalla data di riferimento del 30 giugno 2016, ad Aletti Gestielle SGR S.p.A. e alla Divisione Leasing della Capogruppo(2).

La Banca d'Italia, con comunicazione del 23 settembre 2016, ha stabilito che il coefficiente della riserva di capitale anticiclica (countercyclical capital buffer) per il quarto trimestre del 2016 è fissato allo zero per cento.

In data 20 novembre 2015 la Banca Centrale Europea (BCE) ha comunicato al Banco Popolare i ratio patrimoniali consolidati minimi che il Banco è tenuto a rispettare in via continuativa. La decisione trae origine dall'art. 16 della Regulation EU n. 1024 del 15 ottobre 2013 che attribuisce alla BCE il potere di richiedere alle banche vigilate di mantenere un ammontare di fondi propri superiore ai requisiti patrimoniali minimi stabiliti dalla normativa vigente. Il livello minimo richiesto dall'Organo di Vigilanza è pari al 9,55% in termini di Common Equity Tier 1 ratio (CET1 ratio).

(1) Il 4 ottobre 2016 la Banca d'Italia, con l'aggiornamento 18 della Circ. 285, ha ridotto il CCB a 1,25% per il 2017 e a 1,875% per il 2018.

(2) Decisione della Banca Centrale Europea notificata il 15 giugno 2016.

Applicando il regime transitorio in vigore al 31 dicembre 2016, i ratio patrimoniali sono i seguenti:

  • Common Equity Tier1 (CET1) Ratio pari al 13,0% rispetto al dato di fine dicembre 2015 pari al 13,2%;
  • Tier 1 Capital Ratio pari al 13,1%;
  • Total Capital Ratio pari al 16,2% rispetto al dato di fine dicembre 2015 pari al 15,9%.

Il livello dei fondi propri al 31 dicembre 2016 consente al Banco Popolare di rispettare ampiamente la richiesta degli Organi di Vigilanza, sia avendo a riferimento le regole di calcolo oggi applicabili nel cosiddetto periodo transitorio, sia considerando le regole che dovranno essere utilizzate a regime.

Il CET1 ratio pro-forma calcolato sulla base delle regole che saranno in vigore al termine del periodo transitorio (c.d. CET1 ratio fully phased) è stimato pari all'11,4% circa rispetto al 12,4% del 31 dicembre 2015.

La posizione di liquidità e la leva finanziaria

Dal 1° ottobre 2015 è entrato in vigore il Regolamento delegato (UE) n. 61/2015 che impone alle banche di mantenere un determinato livello di liquidità misurata con riferimento ad un orizzonte di breve termine (Liquidity Coverage Ratio, "LCR"). La normativa prevede un percorso di adeguamento progressivo ("phase in")(3). Il Banco Popolare presenta al 31 dicembre 2016 un indice LCR superiore al 200%.

E' prevista nel prossimo futuro l'introduzione di un ulteriore requisito di liquidità misurato su un orizzonte temporale più lungo, denominato Net Stable Funding Ratio ("NSFR"). Il suddetto indice, calcolato secondo le più recenti regole fissate dal Quantitative Impact Study ed includendo i certificates a capitale protetto è superiore al 100%.

Per quanto riguarda infine il coefficiente di leva finanziaria ("Leverage ratio"), il valore al 31 dicembre 2016 si è attestato al 4,2%, mentre l'indicatore a regime è stimato al 3,6%.

In proposito si informa che a partire da settembre 2016 sono vigenti le modifiche normative di cui al Regolamento delegato (UE) 2015/62 del 10 ottobre 2014 ed i nuovi standard tecnici di cui al Regolamento di esecuzione (UE) 2016/428 del 23 marzo 2016. Sono stati modificati sia gli elementi dell'attivo patrimoniale che costituiscono esposizioni sia la composizione degli aggregati che danno origine al coefficiente.

Si ricorda che tale indicatore è attualmente non vincolante. Il Comitato di Basilea ha proposto un livello minimo del 3%.

(3) 60% dal 1° ottobre 2015; 70% dal 1° gennaio 2016; 80% dal 1° gennaio 2017; 100% dal 1° gennaio 2018.

RISULTATI PER SETTORE DI ATTIVITÀ

Premessa

Al 31 dicembre 2016 i settori risultano essere i seguenti:

  • Rete Commerciale;
  • Investment & Private Banking, Asset Management;
  • Leasing;
  • Corporate Center e Altro.

Di seguito si fornisce una breve illustrazione della composizione dei diversi segmenti.

Il segmento "Rete Commerciale" rappresenta l'elemento fondante dello sviluppo dell'attività commerciale del Gruppo sul territorio nazionale ed è alla base dell'assetto organizzativo del Gruppo. Tale modello organizzativo, incentrato sulle Divisioni Territoriali, con una presenza complementare a livello nazionale, permette di sviluppare un'offerta di prodotti e servizi attenta alle esigenze della clientela che caratterizza i diversi ambiti territoriali di operatività delle banche.

Il business di tale segmento è rappresentato dalla tradizionale attività di intermediazione creditizia nel territorio nazionale e dall'offerta di servizi finanziari correlati rivolti sia alla clientela retail (privati e piccole imprese) sia alla clientela corporate.

Il settore "Investment & Private Banking, Asset Management" include invece le società che svolgono attività di investment banking e di gestione del risparmio. Le società controllate comprese all'interno di tale settore sono le seguenti:

  • Aletti & C. Banca di Investimento Mobiliare S.p.A.
  • Aletti Gestielle SGR S.p.A.

Il settore "Leasing" include i dati delle attività relative al business del Leasing del Gruppo, il cui perimetro comprende:

  • le attività relative ai contratti della ex Banca Italease S.p.A. che nel marzo 2015 è stata incorporata nel Banco Popolare Soc. Coop.
  • la società Release S.p.A.

• la società Italease Gestione Beni S.p.A. e le sue controllate.

Il settore "Corporate Center e Altro" include, tra le altre attività, anche le funzioni di governo e supporto, il portafoglio titoli di proprietà, la tesoreria e la gestione dell'Asset and Liability Management del Gruppo, lo stock delle emissioni obbligazionarie collocate sui mercati istituzionali, le partecipazioni (in particolare le Joint Ventures assicurative e la partecipazione nella società di credito al consumo Agos Ducato), le società di servizi e le società operanti nel settore immobiliare, nonché Banca Aletti Suisse.

In tale segmento residuale sono state infine ricondotte tutte le scritture di consolidamento non imputabili in modo specifico ai precedenti segmenti di business.

Ai fini della riconciliazione dei risultati di settore con il risultato consolidato si sottolinea che gli effetti conseguenti al processo di allocazione del costo delle aggregazioni aziendali, relativi all'operazione di acquisizione dell'ex Gruppo Banca Popolare Italiana e della ex Banca Italease, sono stati evidenziati separatamente in un'apposita colonna denominata "PPA – Purchase Price Allocation".

Ai fini di un confronto omogeneo si segnala che i dati relativi ai periodi precedenti sono stati riesposti sulla base degli stessi criteri utilizzati al 31 dicembre 2016, determinati in coerenza con le caratteristiche della reportistica gestionale interna.

Gruppo Rete
commerciale
Inv. & Private
Banking,
Asset
Management
Leasing PPA & FVO Corporate
Center
Proventi operativi
2016 3.060.144 2.335.756 284.857 79.108 (21.952) 382.375
2015 3.663.000 2.787.177 345.833 57.683 (23.831) 496.138
Oneri operativi
2016 (2.487.701) (1.850.851) (131.678) (91.434) (3.583) (410.155)
2015 (2.404.832) (1.825.058) (128.531) (104.002) (3.613) (343.628)
Risultato della gestione operativa
2016 572.443 484.905 153.179 (12.326) (25.535) (27.780)
2015 1.258.168 962.119 217.302 (46.319) (27.444) 152.510
Risultato dell'esercizio senza FVO
2016 (1.685.904) (1.237.610) 105.669 (168.581) (17.281) (368.101)
2015 426.785 211.510 144.279 (125.169) (15.430) 211.595
Risultato dell'esercizio
2016 (1.681.660) (1.237.610) 105.669 (168.581) (13.037) (368.101)
2015 430.073 211.510 144.279 (125.169) (12.142) 211.595
Impieghi netti
2016 75.840.234 61.100.133 1.425.186 3.716.525 - 9.598.390
2015 78.421.634 63.268.800 1.363.933 4.418.065 - 9.370.836
Raccolta diretta
2016 80.446.701 62.721.710 1.195.387 18.835 - 16.510.769
2015 82.141.444 62.659.338 1.005.458 26.954 - 18.449.694

Di seguito vengono riportati in dettaglio i singoli settori con un'impostazione che focalizza l'attenzione inizialmente sull'andamento del conto economico e nel prosieguo un'analisi più dettagliata delle principali attività svolte, commerciali e non, suddividendole in modo coerente con l'organizzazione interna del settore stesso.

Rete commerciale

2016 2015 (*) Variazione assoluta Variazione %
Margine di interesse 1.089.651 1.378.060 (288.409) (20,9%)
Margine finanziario 1.089.651 1.378.060 (288.409) (20,9%)
Commissioni nette 1.187.347 1.344.132 (156.785) (11,7%)
Altri proventi netti di gestione 44.664 52.624 (7.960) (15,1%)
Risultato netto finanziario (senza FVO) 14.094 12.361 1.733 14,0%
Altri proventi operativi 1.246.105 1.409.117 (163.012) (11,6%)
Proventi operativi 2.335.756 2.787.177 (451.421) (16,2%)
Spese per il personale (1.042.565) (1.024.851) 17.714 1,7%
Altre spese amministrative (789.867) (779.069) 10.798 1,4%
Rettifiche di valore nette su attività materiali e immateriali (18.419) (21.138) (2.719) (12,9%)
Oneri operativi (1.850.851) (1.825.058) 25.793 1,4%
Risultato della gestione operativa 484.905 962.119 (477.214) (49,6%)
Rettifiche nette su crediti verso clientela (2.191.953) (631.365) 1.560.588 247,2%
Accantonamenti netti ai fondi per rischi ed oneri - (11.500) 11.500
Risultato dell'operatività corrente al lordo delle imposte (1.707.048) 319.254 (2.026.302)
Imposte sul reddito dell'esercizio dell'operatività corrente 469.438 (107.744) 577.182
Utile (perdita) dell'esercizio di pertinenza della Capogruppo (1.237.610) 211.510 (1.449.120)

(*) I dati sono stati riesposti per garantire un confronto omogeneo.

Andamento economico

Il totale dei proventi operativi della Rete Commerciale risulta, dal confronto anno su anno, in calo del 16,2%, pari in valore assoluto a 451,4 milioni. A questo calo contribuisce in modo determinante il margine di interesse ed in parte anche gli altri proventi operativi, che rappresentano idealmente il margine da servizi.

La dinamica in flessione del margine di interesse risente del calo del volume medio degli impieghi, dell'ulteriore riduzione dei tassi e della forte pressione competitiva sul pricing degli impieghi verso la clientela.

In tale contesto l'impatto negativo sul margine dei fenomeni descritti è stato attenuato dall'azione di contenimento della discesa del mark-down sui depositi della clientela rispetto al calo dei tassi di mercato.

La dinamica degli impieghi vivi denota una contrazione del 2,77% dei volumi rispetto alla fine del 2015, nonostante un sensibile aumento delle erogazioni di mutui alla clientela, in particolare alle famiglie.

Le strategie commerciali sono state indirizzate verso i principali segmenti di riferimento: le famiglie, grazie alla concessione di mutui a medio-lungo termine a tassi concorrenziali, e le PMI del territorio, grazie alla provvista riveniente dal programma "Target Longer Term Refinancing Operation" (TLTRO II), misura straordinaria della BCE a sostegno dell'erogazione di prestiti all'economia reale.

La componente principale che ha influenzato positivamente l'andamento del settore Privati continua a essere quella dei mutui per acquisto di abitazioni grazie ad un'offerta concorrenziale dei mutui e al miglioramento della domanda delle famiglie legata alle migliori prospettive sul mercato degli immobili residenziali.

La raccolta diretta è rimasta sostanzialmente invariata (+0,10%) rispetto alla fine del 2015 con una ricomposizione fra raccolta stabile e depositi a vista. Tale ribilanciamento si accompagna alle mutate necessità di funding in relazione alla sopracitata riduzione degli impieghi e si inquadra fra le azioni intraprese dal Gruppo al fine di bilanciare il profilo di costo della raccolta (principalmente attraverso il richiamo di prestiti obbligazionari).

La raccolta in conti correnti e depositi liberi registra una crescita del 13,5% rispetto a fine 2015. Tale fenomeno è riconducibile allo scenario di bassi tassi di interesse e all'assenza di politiche di offerta aggressive sugli altri strumenti di raccolta data l'elevata disponibilità di fondi a basso costo erogati da BCE.

Inoltre, il contesto di incertezza sui mercati finanziari potrebbe aver spinto una parte delle famiglie a rimandare le scelte di investimento lasciando temporaneamente sui conti correnti i volumi dei depositi vincolati e obbligazioni giunte a scadenza.

Gli altri proventi operativi evidenziano un calo dell'11,6% rispetto allo scorso esercizio, per effetto soprattutto del minore apporto di prodotti di investimento collocati a causa dell'andamento negativo dei mercati borsistici, con impatti sugli orientamenti di investimento della clientela, e della riduzione dell'ammontare delle commissioni di istruttoria veloce pagate dalla clientela, in conseguenza della regolarizzazione delle posizioni, dell'aggiornamento dei listini e dell'applicazione di nuovi criteri di calcolo più intonati ai bisogni di elasticità dei clienti.

Il 2016 è stato un anno complesso dal punto di vista dei mercati finanziari. Gli investitori, infatti, hanno dovuto affrontare avvenimenti economici e politici rilevanti: il risultato della Brexit, le elezioni presidenziali americane ed il referendum costituzionale in Italia.

Tali fattori hanno inciso fortemente sui volumi di sottoscrizione di prodotti di investimento, in calo del 34% rispetto allo scorso esercizio (10,4 miliardi contro i 15,7 del 2015 a perimetro omogeneo), generando commissioni nette per 254 milioni contro i 416 milioni del 2015.

La clientela, nell'intento di realizzare una diversificazione dei propri investimenti, si è orientata verso prodotti di risparmio gestito flessibili in grado di coniugare l'esposizione ai mercati finanziari a diversi gradi di protezione.

In tale contesto, la politica di prodotto della Banca si è focalizzata principalmente sulla proposizione di strumenti di risparmio gestito, integrando l'offerta tradizionale del Gruppo con fondi comuni e sicav di importanti Asset Manager di mercato, polizze assicurative multiramo e certificates con livelli di protezione differenziati (fondi comuni collocati per 3,5 miliardi, Sicav per 1,0 miliardi, polizze Ramo I per 0,7 miliardi e Ramo III per 1,1 miliardi).

Le commissioni legate al comparto dei finanziamenti MLT sono sostanzialmente in linea con il consuntivo del 2015. Alcuni assestamenti contabili con il partner assicurativo hanno inciso sui risultati economici dei finanziamenti intermediati e della protezione assicurativa.

Le coperture tassi e cambi hanno registrato un incremento del 18%, grazie principalmente ad una maggiore vivacità sulle coperture tassi.

Il comparto specialistico della finanza aziendale evidenzia invece un calo del 18%, principalmente dovuto alle componenti del para-bancario con partner esterni, parzialmente compensate dai servizi di smobilizzo pro-soluto diretto, la cui offerta è stata recentemente integrata con strutture interne del Banco.

In lieve calo le commissioni estero rispetto al 2015 (-1%) e le commissioni relative al mondo transazionale (-1,81%) dovuto principalmente ad una revisione complessiva degli accordi di intermediazione e incasso.

Sul fronte degli oneri operativi si registra un aumento della voce "altre spese amministrative", che, depurata dalla quota di competenza della Rete Commerciale degli oneri sistemici (Fondo Interbancario Tutela Depositi e Fondo di Risoluzione ) pari a 29,1 milioni, è sostanzialmente in linea con l'anno precedente.

Le "spese del personale" sono in leggero aumento (+1,7%) in quanto risentono dei costi legati alle politiche di incentivazione all'esodo intraprese dall'azienda sia quest'anno che nell'esercizio 2015; escludendo dall'analisi gli impatti straordinari, i costi del personale dell'esercizio registrano una flessione del 5,6%.

In virtù della dinamica descritta, il risultato della gestione operativa, pari a 484,9 milioni, scende di 477,2 milioni rispetto all'esercizio 2015, registrando una contrazione percentuale del 49,6%.

Le rettifiche di valore nette su crediti, che ammontano a 2.192,0 milioni, risultano in forte crescita rispetto all'anno precedente, per effetto principalmente di rettifiche straordinarie indirizzate all'aumento dei livelli di copertura sullo stock di sofferenze e crediti deteriorati richiesti dalla Vigilanza.

Attività Commerciale Privati

La clientela "Privati" comprende tutti i soggetti privati con patrimonio personale inferiore al milione di euro(1). Un'ulteriore sotto classificazione distingue il segmento "Affluent" da quello "Universali": i primi, gli "Affluent", sono i clienti con patrimonio (raccolta) compreso tra 50 mila e 1 milione di euro; i secondi, gli "Universali", sono clienti con patrimonio inferiore a 50 mila euro. All'interno di questa segmentazione si identificano, poi, diversi target di tipo qualitativo: i soci, gli studenti, i giovani, i clienti più senior, etc.

Nella sfera di competenza della Direzione Privati vi sono anche le imprese costituite dai soggetti economici POE (Piccoli Operatori Economici) con fatturato fino a 250 mila euro, che si caratterizzano per bisogni finanziari e operativi molto simili alla clientela privata.

Complessivamente, il perimetro della Direzione Privati conta circa 2,5 milioni di clienti (persone fisiche e società) che sono titolari di conto corrente (incluse le carte conto), equamente distribuiti tra le divisioni territoriali. A dicembre 2016 la clientela risulta così distribuita:

Segmento % n. clienti con c/c
Universali 73%
Affluent 18%
POE (Piccoli operatori economici) 5%
Altri segmenti Retail 4%
Totale Clientela Privati titolare di conto corrente (incluse carte conto) 2,5 milioni

Prodotti, servizi e finanziamenti per le famiglie

La base conti, dopo cinque anni di crescita importante, si è stabilizzata nel corso del 2016, per poi subire una contrazione nei mesi di novembre e soprattutto dicembre. Nell'ambito dell'acquisition, è da ricordare il Conto You che si è confermato conto di riferimento anche grazie a contenuti commerciali particolarmente vantaggiosi per specifici target di clienti. Nell'ambito della retention, è stata data continuità alle iniziative "ThankYou", progetto di Customer Care dedicato ai clienti in fase di abbandono, e ai programmi di loyalty, sempre mirati alla conservazione della relazione con la clientela.

Nel 2016 la clientela famiglie conta un totale di circa 186 mila nuovi conti aperti, con un delta negativo da inizio anno (saldo al netto delle chiusure) di circa 31 mila unità.

Da inizio 2012 a fine 2016, invece, il saldo netto conti risulta cresciuto di circa 230 mila unità, come risulta dal grafico seguente.

( 1 ) Per i privati con un patrimonio superiore al milione di euro (clientela "Private") è previsto uno specifico modello di offerta ed un servizio coordinato tra il Gruppo e Banca Aletti.

Saldo netto numero di Conti Correnti anni 2012-2016

Conti correnti tradizionali e iniziative di loyalty per la clientela privata

Conto You

Il Conto You si è riconfermato anche per il 2016 il conto corrente di punta ed ha raggiunto circa 68.000 nuove aperture (più che triplicate rispetto al 2015). Il Conto You è un prodotto efficace, che si è dimostrato in grado di attirare nuova clientela, grazie, tra l'altro, al "canone zero" e al dossier titoli incluso.

Conti per i giovani

Da anni il Banco offre prodotti di punta per il target di riferimento "0-11 anni" con Brucoconto e "12-30 anni" con Let's Bank. I prodotti e i servizi dedicati a questi target molto particolari vengono ogni anno rinnovati sia nell'offerta extrabancaria (catalogo premi realizzato ad hoc) che in quella bancaria più tradizionale.

ThankYou

Anche nel 2016 il Banco Popolare si è concentrato sull'obiettivo di massimizzare la durata della relazione con specifici target di clientela, al fine di prevenire eventuali fenomeni di allontanamento.

Il programma di fidelizzazione si declina in "ThankYou" e "ThankYou Premium" a seconda della fascia di patrimonializzazione della clientela.

Il programma prevede che i clienti coinvolti ricevano inizialmente un premio di benvenuto e, in funzione della loro fedeltà e dell'incremento del patrimonio depositato presso la Banca, siano successivamente gratificati con ulteriori premi.

Il riconoscimento di benefici speciali ed esclusivi a questi clienti è completato da un'offerta bancaria particolarmente vantaggiosa.

Multicanalità privati

Nel 2016, Banco Popolare ha registrato un ulteriore sviluppo delle relazioni multicanali con la propria clientela. Il trend positivo conferma la sempre maggiore propensione della clientela alla gestione da remoto dei propri rapporti, anche grazie alla forte penetrazione di mercato di PC, tablet e smartphone e connessioni ad internet.

Il Banco Popolare considera lo sviluppo multicanale un asset strategico per il futuro, che svolgerà sempre più una primaria funzione di relazione con la clientela, riservando alla filiale un ruolo di consulenza evoluta.

Di seguito vengono riportati i principali dati relativi ai servizi multicanale.

Prodotto/Servizio Dati fine 2015 Dati fine 2016 Delta %
Nr. Clienti Home Banking – YouWeb/YouApp 1.137.270 1.237.772 8,84
Nr. Clienti Banca Telefonica - YouCall 1.048.335 1.159.007 10,56
Nr. Clienti Trading On Line 51.414 52.950 2,99

Servizi You

Nel corso del 2016 i Servizi You hanno beneficiato di implementazioni che hanno permesso di mantenere il livello di servizio dell'offerta online tra i migliori del sistema bancario.

Le direttici principali sono state le seguenti:

  • implementazione di nuove funzionalità, tra cui il bollo auto, il circuito CBill, il bonifico per detrazione, il trasferimento di fondo in tempo reale tra i propri conti;
  • maggiori contenuti informativi, tra cui una più chiara rendicontazione finanziaria dei propri investimenti, maggiore completezza nelle notifiche via app, un'ulteriore ottimizzazione per l'accesso per ipovedenti;
  • personalizzazione dei contenuti con una funzione tutorial e la possibilità di definire le proprie operazioni preferite richiamandole con maggiore rapidità.

YouApp

YouApp è l'applicazione per smartphone e tablet che permette la gestione in mobilità dei propri rapporti. All'interno dell'offerta, è il canale che ha registrato i maggiori incrementi, con circa 268 mila clienti (+ 42%) che hanno effettuato più di 2 milioni di operazioni (+84%) e un totale di oltre 17 milioni di accessi.

Nel corso dell'anno sono state inserite:

  • funzioni dispositive tra cui il pagamento del bollo auto, i bonifici per detrazione, il trasferimento veloce tra conti;
  • funzioni informative tra cui il piano di ammortamento dei finanziamenti, contabili più chiare ed esaustive, notifiche più dettagliate.

Servizi You extra bancari: YouWin e YouShop

YouWin

L'attuale contesto bancario è caratterizzato da una forte attenzione su tematiche quali fidelizzazione e capacità di coinvolgimento della propria clientela. In quest'ottica, la multicanalità ha investito su YouWin, un portale di giochi e concorsi che, nel tempo, si è costruito una forte identità e riconoscibilità.

L'accesso è gratutito, sia da YouWeb che da YouApp. Inoltre, dal 2016, è nato YouWin Special, un instant-win che premia maggiormente i clienti che utilizzano con maggior frequenza i canali online.

YouShop

YouShop è il portale di e-commerce nato nel 2014 che, negli anni, ha acquisito una visibilità sempre maggiore. I clienti multicanale, grazie ad un accesso diretto da YouWeb, accedono ad un ricco catalogo con più di 400 articoli. L'obiettivo per il Banco Popolare è duplice: da una parte creare un'offerta extrabancaria alla clientela e, dall'altra, investire in un settore in forte crescita, quello dell'e-commerce, che, a regime, potrà contribuire positivamente ai risultati aziendali. Nel corso dell'ultimo anno sono state realizzate numerose iniziative commerciali con la proposizione ai clienti di prodotti scontati, soprattutto in concomitanza di ricorrenze tradizionali.

YouShop è fruibile anche da filiale, dove i clienti tradizionali possono accedere alla piattaforma online grazie alla consulenza del personale di rete. Il portale di e-commerce permette inoltre di aumentare il tasso di cross-seeling della nostra clientela, offrendo, con una procedura semplificata, un finanziamento ad hoc fino a 3.000 euro a tasso 0 (tan e taeg 0%).

YouBanking

YouBanking è il brand che per Banco Popolare identifica l'offerta online riservata a nuova clientela, confermando, anche nel 2016, risultati interessanti in termini di crescita complessiva, nonostante la naturale contrazione dei conti deposito, motivata dal mutato andamento dei tassi di mercato.

Nella tabella che segue vengono riportati i principali dati di stock in essere:

Totale rapporti YouBanking 31/12/2016 31/12/2015 31/12/2014 31/12/2013 31/12/2012
Conti correnti YouBanking (compresi Premium) 99.411 70.505 47.404 27.877 10.256
Conti deposito YouBanking (compresi RendiConto) 42.927 49.716 46.160 30.105 11.590
Totale 142.338 120.221 93.564 57.982 21.846

Gli ottimi risultati commerciali registrati sono testimoni della competitività dell'offerta YouBanking nel panorama italiano, compresa la gratuità dei bolli sul dossier che, per i nuovi rapporti, è estesa al 31 dicembre 2017.

Contact center

Il Contact Center si occupa del supporto attivo alla clientela privati ed imprese, principalmente tramite telefono, IVR (risponditore automatico), e-mail e nuove tecnologie.

Le principali attività del 2016 hanno riguardato:

  • la gestione delle conversazioni chat, nuovo canale informativo disponibile da novembre 2016 per gli utenti YouApp;
  • il supporto alla clientela in fase di pre e post vendita dei prodotti YouBanking (compresa la finalizzazione delle pratiche aperte online) ed il postvendita delle carte prepagate;
  • il governo di alcuni Social Media (presidio delle recensioni pubblicate sugli store dove è possibile scaricare YouApp e dei post pubblicati su finanzaonline.com riguardanti l'offerta YouBanking);
  • l'assistenza ai clienti a supporto dell'attivazione di nuove iniziative varate nel corso dell'anno e nell'ambito di un percorso di Customer Experience.

Tra le altre attività del Contact Center si ricordano inoltre:

  • il supporto al collocamento dei Prestiti Personali Ducato legato alle iniziative di filiale denominate "Giornata del prestito";
  • la gestione a sostegno dei servizi antifrode su carte di pagamento o dei canali diretti;
  • la gestione delle pratiche di successione (con governo delle relazioni verso i back office titoli e le strutture fiscali e legali).

Strumenti di pagamento

Monetica tradizionale (Carte)

Nel corso dell'esercizio 2016 il Banco Popolare ha concentrato la propria attenzione principalmente sul consolidamento dell'attuale offerta a catalogo e l'affinamento dei prodotti in essere.

Si conferma il trend positivo registrato nei precedenti esercizi, con una crescita dello stock complessivo carte di pagamento di oltre il 4% rispetto all'anno precedente. Aumenta l'interesse per i prodotti emessi direttamente dalla banca (carte di debito, YouCard e YouCard Business) per un totale di 350.000 nuove carte.

In generale, l'utilizzo della moneta elettronica cresce, sia nel numero di operazioni, sia nello speso, segnale di un aumento nella tendenza ad usufruirne non solo per gli acquisti "importanti", ma anche per i pagamenti quotidiani.

In questo quadro generale anche il mondo delle carte di credito vede un leggero incremento nello stock (+ 0,1%) rispetto a quanto registrato nel precedente esercizio.

Mobile payment

Nell'ambito del Mobile Payment, il Banco Popolare prosegue il proprio percorso di innovazione e di sviluppo, già avviato nei precedenti esercizi.

Basato sull'utilizzo dello smartphone, il Mobile Payment è il canale più promettente per l'incremento dell'utilizzo del denaro elettronico in sostituzione del contante e pone le basi per un'offerta di servizi sempre più ampia.

Chat&Cash

Chat&Cash è l'applicazione Banco Popolare per smartphone che abilita lo scambio di denaro istantaneo (instant payment) verso tutti gli aderenti al servizio presenti nella rubrica del titolare (P2P). Le operazioni avvengono in modo estremamente semplice e intuitivo, attraverso la stessa "esperienza d'uso" che caratterizza le "app" di messaggistica più note e diffuse.

L'applicazione è disponibile per le principali piattaforme iOS, Android e Windows Phone ed è scaricabile e attivabile da tutti i titolari di uno smartphone (sia clienti Banco Popolare sia clientela prospect).

Le principali novità introdotte nel 2016 sono sintetizzabili nei seguenti quattro punti:

  • rivisitazione funzionale volta ad evidenziare e migliorare ulteriormente la user experience dell'utente;
  • introduzione del concetto di wallet, un "portafoglio" in grado di ospitare e gestire sia il borsellino elettronico, sia le carte Banco Popolare. In tal modo, l'utente potrà registrare le proprie carte di debito (Bancomat) e/o le altre carte emesse direttamente dal Banco Popolare (YouCard, KDue, etc.). Grazie al wallet, l'utente potrà inoltre ricevere le comunicazioni relative agli utilizzi delle carte registrate e agli eventi più rilevanti (es. carta in scadenza, carta bloccata, etc.). Sarà altresì in grado di utilizzare le carte registrate per gli scambi di denaro, senza dover utilizzare il borsellino elettronico ricaricabile e superando così i limiti imposti dal prodotto anonimo;
  • avvio di importanti partnership con player nazionali (in particolare IVSGroup ed il consorzio Movincom a cui aderiscono esercenti di rilevanza nazionale), finalizzate ad estendere il perimetro degli utenti abilitati e ad ampliare i casi d'uso di Chat&Cash anche all'acquisto di beni e servizi (P2B).

Mutui privati

Il 2016 ha visto proseguire il trend a doppia cifra delle erogazioni di mutui immobiliari alle famiglie consumatrici, sebbene in rallentamento rispetto al 2015.

Particolare contributo a questo trend è stato fornito dalle erogazioni di mutui ipotecari a clientela privata del Banco Popolare (una crescita oltre il 20% rispetto all'anno precedente, superando i 2 miliardi).

La crescita è stata sostenuta da un'offerta concorrenziale dei mutui del Gruppo e dal miglioramento della domanda delle famiglie, grazie anche alle migliori prospettive sul mercato degli immobili residenziali.

Il 40% del volume complessivo di mutui è stato erogato a nuovi clienti.

L'attività del Banco Popolare si è basata essenzialmente sull'adeguamento dei prodotti a scaffale alle condizioni del nuovo scenario economico. Sono ovviamente proseguite, come negli anni precedenti, le attività di sostegno alle famiglie fortemente impattate dall'attuale situazione di crisi economica o colpite da eventi calamitosi, tramite la rinegoziazione dei finanziamenti e le iniziative di sospensione delle rate.

Mutuo YouBanking e Mutuo YouBanking Premium

Il volume delle erogazioni di mutui ipotecari a privati ha mantenuto nel corso del 2016 un andamento particolarmente positivo, ancora in crescita rispetto allo stesso periodo dell'anno precedente.

Un importante contributo è derivato dall'offerta promozionale "YouBanking" prima e "YouBanking Premium" dopo, che hanno riscosso particolare gradimento nei confronti della clientela grazie agli spread correlati alla durata del mutuo.

Dal 19 dicembre 2016 l'offerta è stata rivista per uniformare le condizioni in previsione della nascita di Banco BPM.

Credito al consumo

Nel 2016 è continuato il trend positivo dell'attività di erogazione di credito al consumo. Il Banco Popolare ha erogato 44.500 prestiti al consumo per un ammontare complessivo di oltre 787 milioni.

La quasi totalità dei prestiti personali concessi alla clientela privata è stata erogata dalla società prodotto Agos Ducato con la quale si è ulteriormente consolidata la partnership.

Prodotti e servizi di risparmio/investimento

Il 2016 è stato un anno complesso dal punto di vista dei mercati finanziari. Gli investitori, infatti, hanno dovuto affrontare avvenimenti economici e politici decisamente imprevedibili: tra i più rilevanti, il risultato della Brexit, le elezioni presidenziali americane ed il referendum costituzionale in Italia.

La clientela del Gruppo, nell'intento di realizzare una diversificazione dei propri investimenti, si è orientata maggiormente verso prodotti di risparmio gestito flessibili in grado di coniugare l'esposizione ai mercati finanziari a diversi gradi di protezione.

In tale contesto, la politica di prodotto della Banca si è quindi focalizzata principalmente sulla proposizione di strumenti di risparmio gestito; in particolare fondi comuni e sicav di importanti Asset Manager italiani ed internazionali, polizze assicurative multiramo e certificates con livelli di protezione differenziati.

Si conferma residuale, anche nel 2016, la sottoscrizione da parte della clientela di obbligazioni Banco Popolare, un trend frutto di un mercato ancora caratterizzato da tassi d'interesse molto bassi (in certi casi negativi). Al contrario, si è registrata una crescita delle emissioni di Certificati di Deposito.

Risparmio gestito

I volumi di raccolta su prodotti di risparmio gestito registrati durante l'anno confermano la preferenza della clientela verso forme di investimento flessibili e la volontà di delegare a professionisti di esperienza le scelte di investimento e la diversificazione degli asset finanziari in portafoglio.

In considerazione di quanto sopra, le sottoscrizioni di fondi comuni e sicav multiasset e multi manager hanno raggiunto nel 2016 volumi di circa 3.857 milioni.

Al fine di completare la gamma dei prodotti di risparmio gestito, il Banco Popolare ha esteso l'offerta commerciale integrando gli strumenti finanziari delle più importanti e prestigiose case di investimento internazionali (Schroder, JPMorgan, Invesco) attraverso un focus commerciale su alcuni specifici prodotti.

Certificates

La clientela ha continuato anche nel 2016 a sottoscrivere gli Aletti Certificate per un totale di circa 1.167 milioni. Tali prodotti offrono l'opportunità di investire su diversi sottostanti azionari (indici o singoli titoli), permettendo allo stesso tempo di beneficiare di un certo livello di protezione e allo stesso tempo di percepire flussi cedolari condizionati.

In particolare, al fine di offrire una diversificazione ampia di sottostanti in coerenza con gli scenari di mercato, le strutture sono state indicizzate ai principali indici azionari europei (es. FTSE/MIB, Eurostoxx50, CAC40, S&P500, Nikkei, Ibex), oltre che a singole azioni.

Prestiti obbligazionari di Gruppo

Data l'ampia liquidità fornita dalla BCE, la Banca ha diminuito di conseguenza la raccolta a medio termine, procedendo in molti casi a rimborsare anticipatamente, rispetto la naturale scadenza, alcune obbligazioni che incorporavano tale facoltà a favore dell'Emittente.

Nel corso del 2016 sono stati emessi prestiti obbligazionari rivolti alla clientela Retail per un importo totale pari a circa 252 milioni, di cui circa 197 milioni in prodotti strutturati, con una scadenza media compresa tra 3 e 5 anni.

Per diversificare i portafogli obbligazionari dei clienti, nel corso dell'anno sono state collocate tre emissioni di bond emessi da Unicredit per un importo totale di circa 831 milioni.

Nel 2016 sono stati inoltre sottoscritti circa 1.244 milioni di certificati di deposito con scadenze comprese tra i 6 e i 24 mesi.

Altri strumenti di investimento e iniziative a supporto dei clienti

Nel 2016 si è consolidata l'operatività di Equity Crowdfunding, ovvero la raccolta, regolamentata da Consob, di capitali di rischio da parte di società start-up innovative tramite dei gestori di portali on-line. Molti portali con i quali la Banca ha stretto accordi sono passati durante l'anno alla nuova modalità di appropriatezza dell'operazione verificata direttamente dal portale, semplificando così l'operatività di finalizzazione degli ordini.

Il Banco Popolare ha fornito questo servizio a circa una quarantina di nuove imprese innovative, contribuendo così allo sviluppo del settore.

Bancassurance Vita

Nel 2016 il Gruppo ha continuato la distribuzione di prodotti assicurativi attraverso la compagnia Popolare Vita, jointventure costruita con il gruppo Unipol, e tramite la compagnia irlandese The Lawrence Life Assurance.

La raccolta premi totale è stata pari a circa 1.824 milioni, di cui circa 1.197 milioni relativa a premi emessi da Popolare Vita e circa 627 milioni emessi da Lawrence Life.

Durante il primo semestre dell'anno, a causa della continua discesa dei rendimenti di mercato, il collocamento delle polizze tradizionali di ramo I è stato sospeso, per essere sostituito da prodotti multiramo, cioè da prodotti "ibridi" (Popolare Vita Multiramo Prospettiva e Popolare Vita Multiramo Doppia Scelta) che investono i premi in parte in Gestioni Separate, con garanzia di capitale, e in parte in Fondi Assicurativi di tipo Unit-Linked.

In tal modo, è stata data alla clientela una risposta all'esigenza di sicurezza, unitamente alla possibilità di ottenere una crescita del capitale investito nel medio periodo. Le polizze multiramo hanno raccolto nell'anno premi per circa 487 milioni.

Tramite la compagnia irlandese Lawrence Life sono state distribuite polizze di tipo Unit-Linked, che investono i premi in un fondi flessibili e prevedono la distribuzione di capitale nei primi anni di vita del prodotto.

Infine, per soddisfare le crescenti esigenze previdenziali della clientela e beneficiare così dei vantaggi fiscali offerti dal prodotto, è stato dato grande impulso alla commercializzazione del PIP, Pensione Sicura di Popolare Vita, ottenendo risultati decisamente interessanti.

Bancassurance Protezione

Nel corso del 2016 è stata ampliata ed arricchita la gamma dei prodotti relativi al Ramo Danni con:

  • la nuova polizza Temporanea Caso Morte a capitale decrescente e a premio unico abbinata ai mutui, che consente di assicurare fino a 4 cointestatari del mutuo, per un importo massimo di 500 mila euro. La polizza può essere finanziata se emessa contemporaneamente al mutuo stesso;
  • la polizza Salute Advance, partita nel 2015, e migliorata con la formula "Plus" che incrementa l'offerta complessiva del prodotto;
  • la nuova polizza Tutela Legale Aziende, con la collaborazione di DAS Assicurazioni, destinata alle imprese di piccole e medie dimensioni con un massimo di 20 addetti.

Prodotti, servizi e finanziamenti per i POE – Piccoli Operatori Economici

Nel contesto economico del 2016, il Gruppo Banco Popolare ha continuato a sostenere l'attività dei Piccoli Operatori Economici, attraverso l'erogazione di prodotti, servizi e iniziative commerciali dedicate, con l'obiettivo di soddisfare al meglio le esigenze dei clienti.

Conti correnti

Nel corso del 2016 il Banco Popolare ha continuato ad offrire ai nuovi clienti Piccoli Operatori Economici il conto corrente "You Business", nel quale sono stati inseriti due servizi ad alto contenuto innovativo e tecnologico: "YouPOS Mobile", che permette di gestire gli incassi anche al di fuori del proprio punto vendita e "YouCard Business", che consente di ottimizzare le piccole spese di cassa dell'attività svolta.

A questo conto si è affiancata la gamma dei conti correnti "Idea", che prevede un'offerta personalizzata in funzione dell'attività economica esercitata, delle diverse esigenze e modalità di fruizione dell'operatività bancaria, e che comprende anche una versione di "Sviluppo" caratterizzata da condizioni di particolare favore e dalla possibilità per il cliente di provare l'effettiva qualità del servizio prima di consolidare la scelta e mantenere quindi i rapporti avviati.

Impieghi e finanziamenti

Nel corso del 2016 è stato aggiornato il "Catalogo Finanziamenti" a Breve e a Medio/Lungo Termine dedicati alla clientela POE, in modo da soddisfare in maniera puntuale tutte le loro esigenze finanziarie.

Per il dettaglio dei principali interventi effettuati si rimanda alla sezione "Impieghi e finanziamenti" nella parte Imprese della presente Relazione.

Inoltre, si è continuato a soddisfare le esigenze di specifici target di clientela grazie a prodotti ad hoc come "Orizzonte Donna", dedicato all'imprenditoria femminile, e il catalogo di finanziamenti "Turismo", riservato al settore turistico e alberghiero.

Per il dettaglio dei principali interventi effettuati si rimanda alla sezione "Impieghi e finanziamenti" nella parte riferita al mondo Imprese, della presente Relazione sulla Gestione.

Coperture assicurative

In aggiunta alle coperture assicurative riservate alla clientela POE "Multirischi Commercio", "Multirischi Impresa", "Credit Protection Insurance" (CPI), "Temporanea Caso Morte" (TCM), a marzo del 2016 è stata rilasciata la nuova polizza "Tutela Legale Aziende", realizzata in collaborazione con Avipop Assicurazioni.

Nell'erogazione delle prestazioni e dei servizi legati alla nuova polizza "Tutela Legale Aziende", Avipop si avvale della collaborazione di DAS Assicurazioni, società leader in Italia e in Europa che, grazie all'alto livello di specializzazione, è in grado di esprimere elevati standard qualitativi che si ripercuotono positivamente sui servizi offerti agli assicurati.

Attività commerciale Imprese

I clienti Imprese, con fatturato superiore ai 250 mila euro e titolari di conto corrente al 31 dicembre 2016, sono circa 171 mila così distribuiti nei diversi segmenti:

Segmento Clienti unici con C/C
Large Corporate 1%
Mid Corporate 22%
Small Business 73%
Enti 2%
Altro 2%
Totale 100%

Large Corporate

Il segmento "Large Corporate" include le aziende con fatturato a livello di gruppo di rischio superiore ai 350 milioni di euro o fatturato maggiore di 250 milioni e affidamenti superiori ai 50 milioni. La Clientela Large Corporate è gestita direttamente da un team di gestori ed analisti dedicati, presenti all'interno della Direzione Imprese.

Mid Corporate

La clientela Mid Corporate comprende le imprese singole o appartenenti ad un gruppo di rischio con un fatturato dai 5 a 350 milioni di euro ed affidamenti complessivi del gruppo di rischio inferiori ai 50 milioni. Questi clienti sono gestiti da gestori Corporate, dal 2015 collocati presso le filiali Imprese (a seguito di riorganizzazione del modello distributivo del 2014).

Small Business

La clientela Small Business, che comprende le imprese con un fatturato dai 250mila euro a 5 milioni e le imprese del settore agricoltura con fatturato fino a 1,5 milioni, è gestita attraverso portafogli in capo a gestori della relazione presenti nelle filiali tradizionali o capofila.

Enti

Il segmento Enti ricomprende principalmente la Pubblica Amministrazione in senso stretto (comuni, province, regioni, ASL, AO, etc.) e le società da essa partecipate o controllate (ex municipalizzate).

Tale tipologia di clientela, seppur inserita in un modello di portafoglio che prevede un servizio di gestione della relazione da parte dei gestori Corporate nell'ambito di Filiali Imprese, è tuttavia soggetta - per un più efficace presidio commerciale, data la particolarità del business - al coordinamento della Direzione Istituzionali, Enti e Terzo Settore, alla cui sezione si rimanda per una più completa illustrazione dell'attività commerciale svolta.

La distribuzione della clientela (clienti unici con conto corrente) per livelli di fatturato, conferma la significativa concentrazione nella classe fino a 25 milioni di euro (circa 97%) già registrata negli anni precedenti, a conferma della vocazione del Banco Popolare nella relazione con le aziende di medie dimensioni.

Figura 1 - Distribuzione clienti Imprese 2016 per fascia di fatturato.

Per quanto riguarda la suddivisione della clientela per settori di attività produttiva, le attività commerciali e quelle manifatturiere hanno continuato a rappresentare l'ambito più significativo, seguite da quelle legate alle costruzioni e al mondo dell'agricoltura.

Figura 2-. Distribuzione clienti Imprese 2016 per settori di attività

L'offerta a supporto dei segmenti Imprese - Prodotti e servizi

Nel corso del 2016 il Gruppo Banco Popolare, anche grazie all'utilizzo degli strumenti agevolativi nazionali e sovranazionali, ha ulteriormente aumentato la propria attività di supporto al tessuto imprenditoriale continuando a rafforzare la partnership banca-impresa e confermando il ruolo di banca di riferimento nei principali territori serviti.

In questo periodo è stato rilevato un costante incremento degli impieghi erogati alle imprese meritevoli, al fine di consolidarne la crescita anche alla luce dei primi segnali di ripresa.

Quanto descritto nei prossimi paragrafi "Impieghi e Finanziamenti" e "Coperture assicurative" è da intendersi riferito anche alla clientela POE – Piccoli Operatori Economici.

Conti correnti

In ambito dei prodotti di conto corrente il Banco Popolare ha confermato nel 2016 la disponibilità delle due offerte distintive di "Easy Business", riservata ai Clienti Small Business e "Corporate Service Pack Start Sviluppo", dedicata ai Clienti Corporate. Le due soluzioni sono differenziate in funzione dei bisogni specifici dei due segmenti, con condizioni economiche di assoluto favore.

Tali offerte si affiancano alle linee di conti correnti dedicate alla nuova clientela: la gamma dei conti correnti "Idea", che prevede un'offerta personalizzata in funzione dell'attività economica esercitata e delle diverse esigenze e modalità di fruizione dell'operatività bancaria, e le linee di sviluppo, caratterizzate da condizioni di particolare favore e dalla possibilità di provare l'effettiva qualità del servizio prima di consolidare la scelta e mantenere quindi i rapporti avviati (conto "Provaci!" e le versioni "Sviluppo" relative alla gamma "Idea").

Impieghi e finanziamenti

Nel 2016 è continuata l'attività di affinamento ed evoluzione di tutte le tipologie di finanziamento, con l'obiettivo di generare un'offerta sempre più rispondente alle esigenze della clientela.

A tal riguardo, significativi i volumi registrati sul prodotto Mutuo con Covenant, finanziamento che offre benefici ai clienti in termini di spread, condizioni di favore che dipendono dalla canalizzazione di specifici flussi commerciali contrattualizzati tra il cliente e la banca.

Il volume delle erogazioni di finanziamento a medio/lungo termine ha beneficiato dell'utilizzo della provvista riveniente dall'adesione del Banco Popolare al programma "Targeted Longer Term Refinancing Operation" (TLTRO II), misura straordinaria prevista dalla BCE a sostegno dell'erogazione di prestiti all'economia reale.

Altresì il Banco Popolare ha fatto ricorso alla specifica provvista stanziata da BEI e CDP, consentendo alla propria clientela di beneficiare dei vantaggi economici derivanti dal minore costo di questa provvista.

Anche nel corso del 2016 è stato confermato il plafond relativo al Mutuo Imprese Flessibile, l'innovativo prodotto di finanziamento che parte dall'analisi dei flussi finanziari a supporto dell'investimento e che termina con un'operazione di finanziamento a medio lungo termine estremamente personalizzata. L'obiettivo è quello di consentire la migliore possibilità di rimborso in ragione di fattori come: la tipologia dell'attività svolta, eventuali stagionalità, la periodicità della fatturazione, ecc. A ciò si aggiunge la possibilità per il cliente di effettuare ulteriori aggiustamenti "nel durante" affinché possa conservare in ogni momento il miglior equilibrio finanziario possibile.

Tutto questo ha segnato, quindi, una netta discontinuità con altre forme più tradizionali di finanziamento che si caratterizzano per una maggiore rigidità delle caratteristiche del piano di ammortamento non sempre ottimali né per il cliente né per la banca. Il "Mutuo Imprese Flessibile" permette, quindi, al Banco Popolare di disporre di un prodotto altamente innovativo e, al momento, unico nel panorama bancario nazionale, che va ad ampliare la gamma dei prodotti di finanziamento a rimborso rateale potendo gestire piani di rimborso irregolari, personalizzabili e modificabili nel tempo.

Nel corso del 2016 si è ulteriormente accentuato il ricorso ad altre forme agevolative, attivate per favorire l'accesso al credito e sostenere i programmi di crescita e di sviluppo dei clienti. In particolare l'acquisizione di garanzie "eleggibili" di sistema rilasciate da soggetti terzi, quali, ad esempio, lo Stato italiano (per il tramite del Fondo di Garanzia per le PMI, dell'ISMEA/SGFA, della SACE) e l'Unione Europea (per il tramite del Fondo Europeo per gli Investimenti – FEI)

Positivo anche l'accesso al "Plafond Beni Strumentali" (cd. Sabatini bis). Il Banco Popolare è stato il primo gruppo bancario nazionale ad attivare questo nuovo strumento agevolativo per favorire la realizzazione di nuovi investimenti ed ha sviluppato volumi di erogazioni significativi con una importante quota di mercato specifica.

E' continuato, inoltre, il percorso di collaborazione con organizzazioni nazionali e locali attive a supporto delle imprese nei processi di sviluppo ed innovazione, in particolare si ricordano:

  • la collaborazione tra il Banco Popolare e RetImpresa per il supporto alle aziende appartenenti alle Reti d'Impresa, collaborazione arricchita da una specifica offerta caratterizzata da un marchio dedicato "InRete" e da un pricing competitivo;
  • i diversi accordi di collaborazione con parchi scientifici e tecnologici, presso i quali risiedono importanti imprese con tratti altamente innovativi, finalizzati prevalentemente a fornire assistenza in tema di finanza agevolata.

A completamento dell'attività di supporto agli impieghi, sono state confermate anche le due nuove specifiche soluzioni strutturate per sostenere l'imprenditoria femminile e il settore turistico/alberghiero:

• il Banco Popolare ha confermato l'impegno in favore dell'imprenditoria femminile con "Orizzonte Donna", un plafond complessivo di 100 milioni destinato a sostenere il credito alle imprese femminili e alle lavoratrici autonome, in qualunque settore di attività operino. "Orizzonte Donna" era nato nell'ambito del Protocollo d'Intesa promosso dall'ABI, denominato "Protocollo di Intesa per la crescita delle imprese a prevalente partecipazione femminile e delle lavoratrici autonome", in accordo con il Ministero per lo Sviluppo Economico, il Dipartimento Pari Opportunità del Consiglio dei Ministri e le principali associazioni del mondo imprenditoriale;

• Il nuovo catalogo finanziamenti "Turismo" dedicato al Settore Alberghiero, lanciato anche in virtù della presenza del Banco Popolare in zone ad elevata vocazione turistica e per favorire interventi di riqualificazione e di investimento.

E' proseguita anche nel 2016 l'attività collegata alle cosiddette moratorie di sistema, grazie agli effetti prodotti dall'Accordo per il credito 2015 (siglato tra ABI, Confindustria e le altre principali Associazioni di Categoria), al quale il Banco Popolare ha aderito nell'aprile del 2015. Sono state confermate le misure "Imprese in Ripresa" in tema di sospensione e/o allungamento dei finanziamenti esistenti e "Imprese e PA" per favorire lo smobilizzo dei crediti certificati come certi liquidi ed esigibili, vantati dalle imprese nei confronti della Pubblica Amministrazione.

Iniziative commerciali

Anche nel 2016, il Banco Popolare ha confermato la propria vocazione di Banca di Riferimento, mettendo a disposizione della clientela Imprese una serie di interventi volti a favorire un consolidamento della ripresa e, possibilmente, un ulteriore sviluppo delle loro attività.

Le principali iniziative commerciali sono state rivolte al sostegno della gestione caratteristica del cliente:

  • iniziativa "Sosteniamo la Ripresa", mirata all'erogazione di finanziamenti rateali di breve termine per importi commisurati al volume di affari delle imprese meritevoli. L'obiettivo è sostenere le necessità finanziarie connesse all'attività caratteristica, per agevolarne l'aggancio alla fase di crescita attesa ed il consolidamento della posizione competitiva sui mercati presidiati;
  • iniziativa "Ricarica il MLT", rivolta alle Imprese che beneficiavano di un finanziamento a medio-lungo termine in ammortamento che si stava avviando a scadenza, affinché si potesse valutare l'estinzione anticipata del debito residuo in essere e la contestuale erogazione di un nuovo prestito rateale a MLT destinato a sostenere le diverse necessità finanziarie correlate all'attività;
  • iniziativa "Incrementa la Share of Business", finalizzata ad aumentare e rafforzare l'intensità nelle relazioni tra banca e impresa, in favore dei clienti multibancarizzati ritenuti meritevoli di concreti segnali di fiducia. L'iniziativa era rivolta alle imprese che presentavano importanti spazi di aumento delle linee di credito,con conseguente elevato potenziale di crescita degli utilizzi sulle stesse, di acquisizione di nuovi flussi commerciali e di ulteriore operatività anche ad alto valore aggiunto, sia per il cliente che per la banca.

Altre iniziative sono state focalizzate all'incremento della canalizzazione di flussi finanziari e degli utilizzi commerciali (presentazioni di auto liquidante e domiciliazione di pagamenti Italia e estero) e al miglioramento del rapporto accordati/utilizzati.

Sono state altresì investite risorse nello sviluppo di modelli di analisi comportamentale finalizzati ad orientare l'attività del gestore nell'ottimizzazione del potenziale commerciale inespresso su selezionata clientela target (indicatori di marginalità, Centrale Rischi e quote di mercato di operatività commerciale) e parallelamente aumentare la retention della clientela.

Sostegno in seguito ad eventi calamitosi

Al fine di fornire il massimo sostegno ai territori delle Regioni Lazio, Marche, Umbria e Abruzzo colpiti dal sisma del 24 agosto e dal successivo sisma del 30 ottobre 2016 il Banco Popolare ha deliberato l'applicazione di soluzioni migliorative ed estensive rispetto a quelle prescritte dalle disposizioni di legge rilasciate in materia. In particolare, ha previsto la sospensione non onerosa per un periodo maggiore, pari a 12 mesi, applicando la misura sospensiva d'iniziativa, senza che il cliente ne dovesse fare esplicita richiesta ed estendendo il perimetro dei beneficiari di tale agevolazione anche ai clienti non residenti ma con immobili situati nei Comuni dichiarati in stato di emergenza.

Il Gruppo Banco Popolare è inoltre intervenuto in ulteriori occasioni a sostegno della clientela duramente colpita dagli eccezionali eventi meteorologici avvenuti nel corso del 2016, in particolare in Veneto, Lombardia e Sardegna.

Conformemente alle disposizioni di legge e alle ordinanze della Protezione Civile, il Banco Popolare ha accordato la sospensione delle rate dei finanziamenti a chi ne avesse effettiva necessità, a condizione che la sede legale o operativa dell'impresa fosse in uno dei Comuni colpiti. L'attività di sospensione del pagamento delle rate è stata accordata senza applicazione di costi o commissioni di istruttoria a carico dei clienti.

Infine, sono stati confermati anche per tutto il 2016 gli interventi agevolati di ulteriore sospensione delle rate dei mutui in favore delle popolazioni dell'Emilia Romagna, Lombardia e Veneto colpite dal terremoto del 2012 e dai successivi eventi alluvionali ed eccezionali del 2013 e 2014.

Agricoltura

Nel 2016 è continuata l'attività commerciale mediante la riconferma degli accordi con i principali attori della filiera agroalimentare, in particolare nel settore dei Consorzi di Difesa delle aziende agricole (accordo Asnacodi) e del Biologico (accordo FederBio).

Inoltre, a fronte degli accordi con alcuni Organismi Pagatori Regionali (Veneto ed Emilia Romagna) e con l'AGEA (Agenzia per le Erogazioni in Agricoltura), il Banco Popolare ha messo a disposizione un prodotto di finanziamento finalizzato all'anticipo anche totale del contributo PAC spettante all'impresa agricola, a condizioni economiche competitive e impegnandosi a fornire risposte sull'esito della valutazione di merito creditizio in tempi particolarmente veloci.

Nel corso del 2016, è proseguita poi l'importante iniziativa commerciale "PSR – Siamo con voi al 100%", il cui scopo è quello di offrire il sostegno finanziario degli investimenti che le imprese intendono realizzare beneficiando dei Contributi PSR (Programmi di Sviluppo Rurale previsti nel periodo 2014-2020). Precisamente, nel corso del 2016 sono stati emanati i primi Bandi di Misura da parte delle Regioni e, conseguentemente, sono state realizzate le prime graduatorie di beneficiari di contributi pubblici.

I PSR e i correlati contributi pubblici previsti a favore delle imprese agricole e agroalimentari costituiscono un esclusivo e potente motore per gli investimenti nel settore dell'agricoltura e, di conseguenza, un'interessante opportunità per il Banco Popolare che ha deciso di sostenere finanziariamente le imprese sia con prodotti di breve termine (dedicati alle varie possibilità di anticipazione del contributo pubblico), sia con prodotti di medio lungo termine (dedicati al sostegno degli investimenti).

Nel corso del 2016 sono proseguiti l'utilizzo e l'affinamento della procedura di valutazione creditizia delle imprese agricole, un innovativo sistema di valutazione che tiene conto delle caratteristiche peculiari delle aziende del settore. Tale procedura, unitamente al modello di servizio sviluppato attraverso i gestori della relazione presenti in Rete ed al catalogo dei prodotti di finanziamento "Semina", fa del Banco Popolare una delle banche italiane più attente al presidio e allo sviluppo del settore agricoltura.

A conferma di ciò, il catalogo prodotti "Semina" è stato ulteriormente arricchito nel corso del 2016 con il rilascio dei prodotti:

  • "Finanziamento Agrario Acquisti da Dealers", dedicato al supporto delle imprese agricole per gli acquisti di materie prime e beni destinati alla conduzione aziendale da loro effettuati presso Dealers convenzionati con la Banca (ad esempio, Consorzi Agrari, mangimifici, ecc.);
  • "Credito Verde Reti di Impresa", dedicato alle imprese agricole che abbiano sottoscritto un contratto di Rete di Imprese;
  • ottimizzazione del finanziamento denominato "Stagionatura d'Eccellenza", destinato alle imprese agricole che producono e/o invecchiano o affinano prodotti agroalimentari d'eccellenza, che offre loro il supporto finanziario per sostenere il ciclo di stagionatura e nonché la possibilità di modulare e personalizzare le modalità di rimborso.

Infine, confermando la propria vicinanza alle esigenze di specifici territori e settori di produzione, il Banco Popolare ha aderito al "Protocollo di Intesa per il rilancio del Comparto Lattiero Caseario", promosso da ABI e dal Ministero dell'Agroalimentare (MIPAAF) in favore delle imprese agricole produttrici di latte bovino, per supportarle nel superare la contingente fase di difficoltà del settore. Il Protocollo prevede la possibilità di richiedere la sospensione fino a 30 mesi del pagamento dei finanziamenti a medio lungo termine in essere, ed è correlato al Decreto Ministeriale "Decreto Latte" che include ulteriori misure relative al consolidamento di passività a breve e al sostegno di nuovi investimenti.

Coperture assicurative

Il Gruppo, grazie alla partnership avviata da tempo con Avipop Assicurazioni, nel corso del 2016 ha proseguito nell'ormai consolidata modalità di offerta della proprie polizze del "ramo danni", sia collegate al credito (Multirischi Commercio, Multirischi Impresa e Credit Protection Insurance su mutui e fidi) che stand alone (Temporanea Caso Morte, Responsabilità Civile).

Ad ulteriore ampliamento della gamma dei prodotti assicurativi del ramo danni per le imprese, il Banco Popolare, in collaborazione con Avipop Assicurazioni, nel marzo 2016 ha lanciato la nuova polizza "Tutela Legale Aziende", l'innovativa soluzionedi copertura alle imprese nell'ambito di procedimenti civili, amministrativi e penali.

Copertura Rischi Finanziari

Nel corso del 2016 il gruppo Banco Popolare ha concluso con la clientela Imprese 3.229 contratti di copertura dei rischi finanziari (+13% rispetto all'anno precedente): le operazioni di copertura del rischio di cambio sono state pari a 911 per un controvalore di 641 milioni, mentre quelle aventi ad oggetto la gestione del rischio di tasso di interesse sono state 2.318 per un controvalore pari a 1.446 milioni. Per quanto riguarda la loro tipologia, le operazioni perfezionate nel 2016 sono costituite principalmente da Tasso Fisso (Irs) e Tasso Massimo (Cap) per i prodotti di copertura del rischio di tasso di interesse e Flexible Forward per i prodotti di copertura del rischio di cambio.

Al 31 dicembre 2016 il portafoglio derivati in essere con la clientela evidenzia la presenza di 6.937 operazioni (+15,9% rispetto al 2015) per un nozionale commerciale di 4.834 milioni (+1,9%).

Finanza d'impresa

E' proseguita anche nel 2016 l'attività della finanza d'impresa, volta a qualificare l'offerta del Banco Popolare nei servizi finanziari strutturati a valore aggiunto e indirizzata principalmente a aziende dei segmenti PMI e Large Corporate. Gli interventi sono stati finalizzati prevalentemente a supportare acquisizioni e programmi di sviluppo e di riconversione/ristrutturazione industriale, anche a seguito di eventi eccezionali come successione generazionale e interventi specifici di finanza di progetto.

Il 2016 ha visto una ripresa del numero di operazioni che il Banco Popolare ha organizzato, direttamente o in concorso con altre istituzioni finanziarie, nell'ambito di operazioni di mercato o strutturate sotto forma di finanziamenti in pool.

Non di meno, è stata assicurata una costante attenzione all'attività di portfolio management, ispirata alla ottimizzazione del rischio creditizio e al presidio del portafoglio specialistico e dei risultati reddituali. Il ritorno economico dell'attività ha evidenziato un incremento dei ricavi commissionali legati a interventi di nuova finanza, mentre si è osservato un rallentamento delle commissioni ricorrenti.

Al di là della specificità degli interventi realizzati, l'attività si conferma un importante volano per lo sviluppo complessivo delle relazioni con la nostra clientela e si manifesta, in termini di modello di servizio, con un sistematico supporto di finanza specialistica fornito alle reti commerciali, sia nelle attività di supporto allo sviluppo commerciale, che di negoziazione e strutturazione degli interventi.

Acquisto di crediti commerciali sotto forma di sconto pro soluto

Nel corso del 2016 il Banco Popolare ha confermato e consolidato lo sviluppo di servizi nel settore dei finanziamenti alle imprese assistiti dalla cessione di crediti commerciali pro soluto. L'attività svolta in tale contesto intende facilitare la migliore clientela, sia nella cessione dei propri crediti commerciali, sia nella stesura di accordi personalizzati.

Servizi di banca transazionale

L'offerta di Banca Transazionale è stata, nel corso dell'anno, arricchita di soluzioni prodotti/servizi a elevata componente innovativa in grado di soddisfare le esigenze gestionali/operative, anche le più complesse, della clientela.

You Invoice

E' proseguita con successo l'attività di proposizione di Youinvoice, il servizio di fatturazione elettronica del Banco Popolare che ha incontrato, anche nel corso del 2016, il favore di professionisti ed imprese. Ciò è dimostrato dal numero crescente di documenti fiscali veicolati e conservati in modalità "sostitutiva" a norma di legge. Il gradimento è stato possibile anche grazie ad una serie di sviluppi tecnologici rilasciati nel corso dell'anno.

E-Billing

Sono continuati nel corso dell'anno i contatti con le aziende che incassano per mezzo di bollettini postali (cosiddetti "Biller"), allo scopo di affiancarle nella gestione efficiente dei propri incassi attraverso una gamma di servizi evoluti e personalizzati.

I volumi e il numero dei pezzi gestiti si confermano in linea con quelli dello scorso anno (oltre 2,6 milioni di bollettini per un controvalore di circa 500 milioni), nonostante la presenza di eventi esogeni che hanno diminuito la numerosità dei titoli di spesa in circolazione (ad esempio l'inclusione del canone di Abbonamento Rai, per uso privato, nella bolletta elettrica).

In quest'ambito, particolare rilevanza ha rivestito l'iniziativa di apertura del servizio "Cbill" alla clientela imprese; i "Biller", attraverso la sottoscrizione di un unico contratto di servizio e in una logica multibanca, possono ora estendere la propria rete d'incasso a tutti gli istituti bancari convenzionati (la quasi totalità del panorama nazionale).

Nel corso dell'anno si è assistito al lancio del nuovo servizio di pagamento in via telematica del bollo auto, tramite specifico accordo con ACI (Automobile Club d'Italia), direttamente da PC, tablet o smartphone.

E' stato inoltre sottoscritto con l'Agenzia per l'Italia Digitale (AgID), l'accordo di adesione alla piattaforma "Nodo dei Pagamenti" che consentirà a tutta la clientela di effettuare i pagamenti verso la Pubblica Amministrazione in maniera semplice, sicura e omogenea su tutto il territorio nazionale.

YouCash

YouCash rappresenta uno sviluppo particolarmente innovativo che prevede l'installazione, presso l'azienda cliente, di casseforti evolute in cui gli esercenti versano il contante incassato in banconote. Dal momento in cui le banconote sono all'interno della cassaforte, passano sotto la proprietà e responsabilità della Banca che accredita le somme sul c/c dell'esercente con valuta pari alla data in cui sono state immesse in cassaforte. Il ritiro dei valori avviene poi da parte dell'istituto di vigilanza partner sulla base delle necessità e del monitoraggio online della cassaforte.

Questo strumento ha l'obiettivo di agevolare agli esercizi commerciali la gestione del contante dal punto di vista:

  • operativo, perché solleva l'esercente dalla necessità di recarsi in Banca per i versamenti;
  • finanziario, poiché evita l'immobilizzo degli incassi, eventuali ammanchi e perdita di valuta;
  • della sicurezza, perché protegge dal rischio di rapine.

Conclusa la fase sperimentale attivata a metà del 2015, nel corso del 2016, come previsto dal piano di sviluppo, il servizio è stato esteso a tutto il perimetro del Banco Popolare ed ha consentito la raccolta di circa 12,5 milioni di incassi.

Multicanalità imprese: Remote Banking e Portale Youbusiness web

Nell'ambito del progetto strategico pluriennale di revisione delle piattaforme on line del Banco Popolare, nel corso del 2016 è proseguito il percorso di rinnovamento funzionale di YouBusiness Web, il Portale di servizi telematici dedicato alle imprese.

La nuova interfaccia funzionale rilasciata inizialmente alla nuova clientela, è stata gradualmente estesa a tutti i clienti YouBusiness Web nei primi mesi dell'anno.

Nel corso del 2016 sono stati resi disponibili su YouBusiness Web nuovi servizi come ad esempio il bonifico singolo, il bonifico per detrazioni fiscali, il bonifico urgente ed il servizio CBill per il pagatore.

In ottemperanza alla normativa Eba in tema di sicurezza dei pagamenti via internet, è stata realizzata una specifica funzione di YouBusiness Web interamente dedicata alla sicurezza, con informazioni e consigli utili per la clientela.

Si è poi conclusa l'attività di distribuzione delle credenziali personali per l'accesso a YouBusiness Web, propedeutica all'erogazione del servizio di firma digitale remota. Questa attività ha consentito la sottoscrizione on line di contratti (ad esempio per l'apertura on line della Posizione YouCard Business) e di modulistica in genere.

Per quanto riguarda i tradizionali servizi di Remote Banking (attivi e passivi) erogati dal Banco Popolare, sono stati aggiornati in base alle continue evoluzioni degli standard CBI – Corporate Banking Interbancario.

A fronte degli interventi e delle iniziative effettuate, YouBusiness Web ha registrato nel corso del 2016 una crescita (+ 5,13%) degli utenti.

Presenza all'estero

Banco Popolare assiste la propria clientela attraverso una Rete commerciale dedicata, composta da circa 60 specialisti estero con elevate competenze tecnico-commerciali, in grado di supportare al meglio i propri clienti nella loro attività commerciale con l'estero.

Oltre alla rete commerciale dedicata, il Banco Popolare si avvale, per la propria attività di:

  • 6 uffici estero-merci, con complessivamente oltre 100 risorse, ubicati nei territori storici di riferimento (Bergamo, Verona, Modena, Lodi, Lucca, Novara) per garantire un miglior servizio alle imprese clienti;
  • 4 uffici di rappresentanza (Mumbai, Shanghai, Hong Kong e Mosca) in grado di assistere i clienti direttamente nei paesi esteri di rispettiva competenza.

L'attività commerciale nel corso del 2016 è stata caratterizzata dalle iniziative di seguito illustrate.

Accordi con primarie istituzioni

Al fine di ampliare i servizi offerti alla clientela, il Banco Popolare ha sottoscritto accordi con primarie istituzioni (ICE, Camere di commercio, SACE) in grado di erogare un'ampia gamma di servizi complementari (ad es. consulenza legale, fiscale, commerciale, tributaria, etc.).

ICE: nel corso del 2016 Banco Popolare ha rinnovato, per il biennio 2017-2018, l'accordo di collaborazione con ICE (Agenzia per la promozione all'estero e l'internazionalizzazione delle imprese italiane) che ha ad oggetto l'erogazione di servizi informativi e di consulenza specifica. Tale accordo consente alla clientela del Banco di ricevere servizi relativi anche a Paesi dove il Banco Popolare non è direttamente presente. Dall'avvio della collaborazione il Banco Popolare ha complessivamente favorito il contatto con ICE di oltre 1.000 clienti.

Camere di commercio: nel 2016 il Banco Popolare ha proseguito la collaborazione con le Camere di Commercio Italo-Cinese ed Italo-Lituana per la prestazione ai clienti del Banco Popolare di servizi per l'internazionalizzazione e per la promozione di forme di cooperazione (business days, incontri business to business tra clienti del Banco ed operatori esteri). È proseguita, inoltre, la stretta collaborazione con DE International (società della Camera di Commercio Italo-Germanica specializzata nell'offrire servizi di internazionalizzazione relativi al mercato tedesco).

SACE: nel corso del 2016 il Banco Popolare ha sottoscritto il rinnovo della convenzione sulle garanzie finanziarie con SACE (Istituto per i Servizi Assicurativi del Commercio Estero), che prevede la possibilità da parte del Banco Popolare di erogare finanziamenti con garanzia SACE. Tra i prodotti realizzati in collaborazione con SACE, si ricordano in particolare il finanziamento IT.EX (finanziamento del capitale circolante), il finanziamento JET (a supporto dei progetti di internazionalizzazione delle imprese) e lo sconto con voltura di polizza SACE (sconto pro-soluto di effetti garantiti da polizza credito fornitore emessa da SACE).

Prodotti e Servizi

Nel corso del 2016, Banco Popolare ha proseguito lo sviluppo di nuovi canali all'avanguardia, con funzioni sia informative che dispositive, a favore delle imprese che operano od intendano operare con l'estero. In particolare:

• YouWorld, una piattaforma informativa che consente alle imprese di accedere ad un esauriente e costantemente aggiornato set di informazioni relative al commercio estero (ad es. quadro politicoistituzionale dei paesi, norme doganali e fiscali, adempimenti contrattuali, bandi di gara, elenchi professionali) ed ai riferimenti di potenziali fornitori o acquirenti esteri (organizzati per paese, tipologia di merce o servizi trattati);

• You Trade Finance, che consente la gestione dell'operatività merci (Garanzie internazionali - già operativo, Crediti Documentari, Documentate Import-Export), per via telematica, con semplificazione ed ottimizzazione del rapporto Banca-Cliente. You Trade Finance, che di fatto è un'evoluzione della piattaforma You Business Web, permette, infatti, lo scambio di documenti digitali tra banca e cliente, attraverso procedure guidate e costantemente tracciate, in grado di assicurare la massima sicurezza (es. utilizzo della firma digitale) e garantendo la riduzione dei tempi e il monitoraggio dello stato di lavorazione della pratica da parte del cliente.

Attività commerciale clienti Istituzionali, Enti e Terzo Settore

L'attività di coordinamento e supporto commerciale relativi alla clientela Istituzionali, Pubblica Amministrazione (Enti Pubblici e società partecipate dalla P.A.), Enti Religiosi, Terzo Settore, oltre all'attività delle Alleanze Accentrate e della Finanza Agevolata, è affidata alla Direzione Istituzionali, Enti e Terzo Settore.

Controparti Istituzionali

Le relazioni con le Controparti Istituzionali vengono presidiate mediante un modello completo, che comprende gestori e addetti specializzati nell'ambito della clientela di riferimento, ed una filiale dedicata per soddisfare specifiche esigenze operative e svolgere l'attività di banca depositaria.

Le controparti Istituzionali sono i principali soggetti vigilati quali Assicurazioni e Società Parabancarie, SGR, SIM, Fondi Comuni aperti e chiusi, Fondazioni Bancarie, Casse di Previdenza e Assistenza Sociale, Fondi Pensione e Confidi. Inoltre, tra le Controparti Istituzionali vengono ricomprese lo Stato, gli Organi Costituzionali, gli Enti Statali Centrali ed alcune Società partecipate dalla P.A. Centrale.

La clientela istituzionale ricomprende circa 980 controparti, con masse complessive di raccolta diretta per oltre 6 miliardi medi, raccolta indiretta per circa 17 miliardi medi ed impieghi per circa 2,3 miliardi medi.

Tra le attività coordinate dalla struttura dedicata alle Controparti Istituzionali, rientra altresì l'operatività svolta dalle società del Gruppo Banco Popolare.

Per una maggiore efficacia nella gestione dei rapporti, sono stati armonizzati i servizi offerti, e sviluppate strategie commerciali per tale tipologia di clientela, con particolare enfasi alla raccolta (diretta ed amministrata) ed ai servizi (banca transazionale, servizi di incasso e pagamento).

Partnership commerciale con alleati esterni al Gruppo in modalità accentrata

L'offerta fuori sede di prodotti e servizi del Banco, nell'ambito di partnership commerciali, viene gestita in modalità accentrata da una specifica Area Affari, dalla quale dipendono 13 filiali, ed inserita all'interno della Direzione Istituzionali Enti e Terzo Settore.

Il presidio diretto, attraverso una struttura completamente dedicata consente, oltre allo sviluppo costante degli accordi commerciali in coerenza con gli sviluppi legislativi, anche maggiori ritorni economici per il Banco ed un migliore presidio dei rischi operativi soprattutto in tema di Normativa Antiriciclaggio.

Mediante questa modalità vengono serviti, in collaborazione con gli "alleati", circa 30.000 clienti.

Il mercato dell'offerta fuori sede di prodotti e servizi bancari attraverso le reti di Consulenti Finanziari appartenenti a gruppi che non hanno banche all'interno del proprio perimetro è ad ampio potenziale ed il modello organizzativo specificamente assunto ed il "know-how" finora acquisito dal Banco permettono buone possibilità di ulteriore sviluppo di un "business" in costante crescita sul mercato.

Nel corso del 2016 sono stati aperti due nuovi sportelli dedicati a Genova e a La Spezia.

Enti

La clientela Enti è costituita dalla Pubblica Amministrazione in senso stretto (Comuni, Provincie, Regioni, ASL, AO, ecc.) e dalle società da essa partecipate o controllate (ex municipalizzate).

Il presidio è affidato alla struttura Enti che, attraverso un modello di servizio basato sulla presenza di specialisti nei territori di radicamento del Banco, fornisce supporto alla Rete Commerciale nella definizione delle strategie e delle politiche di sviluppo commerciale sulla Clientela Enti.

Al 31 dicembre 2016 erano circa 2.900 le controparti servite, con capitali medi d'impiego per oltre 1,1 miliardi e masse di raccolta diretta per 0,7 miliardi.

Il Gruppo Banco Popolare gestiva, sempre al 31 dicembre 2016, oltre 1.000 enti della Pubblica Amministrazione in senso stretto, così distribuiti:

Tipologia Ente Distribuzione %
Comuni - Unioni Comuni e Comunità montane 44%
Istituti scolastici 40%
Aziende sanitarie ed ospedaliere 1%
Altri 15%
Totale 100%

L'attività commerciale del 2016 si è svolta nel pieno rispetto degli indirizzi proposti, con particolare attenzione al risultato economico, ma anche:

  • alla situazione economico finanziaria delle controparti, per mitigare i rischi di credito
  • alla minimizzazione di impegni sulla localizzazione dei servizi, per agevolare eventuali future politiche di razionalizzazione della rete;
  • alla riduzione dei contributi/sponsorizzazioni.

Nel corso dell'esercizio, inoltre, sono state introdotte importanti modifiche nel processo di gestione delle pratiche di fido sulle controparti pubbliche in senso stretto. Per effetto di tali innovazioni la fase "istruttoria" del processo di concessione viene ora svolta dalla struttura Enti.

Nel complesso sono stati analizzati ed elaborati 632 fra bandi di gara e richieste di proroga o rinnovo, dei quali 184 relativi ad enti non gestiti.

L'erogazione dei servizi di Tesoreria e Cassa è stato il primo servizio del Gruppo certificato secondo la norma Uni EN ISO 9001. Dal 2007 l'ente di certificazione esterno (Certiquality) verifica annualmente l'efficacia e l'adeguatezza del nostro sistema di gestione, evidenziando l'impegno dei responsabili nell'applicazione degli standard di qualità ed il continuo miglioramento raggiunto nell'arco degli ultimi anni.

Dal 2007 il Banco Popolare è stato certificato per la qualità nella "Progettazione ed erogazione dei Servizi di Tesoreria e Cassa per gli Enti Pubblici". Nel 2015 è stata pubblicata la nuova versione della Norma ISO 9001 fondata su un approccio per processi che incorpora il cosiddetto "risk-based thinking", che consente all'organizzazione di determinare i fattori, interni ed esterni, che possono far deviare i propri processi e il proprio sistema di gestione per la qualità dagli obiettivi pianificati e di mettere in atto controlli preventivi per minimizzare i rischi.

Nel 2016 è stata ottenuta la Certificazione ISO 9001 2015.

Enti Religiosi

La struttura è dedicata al mondo religioso, articolato in Clero Secolare (con particolare attenzione alle diocesi ed alle parrocchie) e Clero Regolare (congregazioni ed ordini religiosi); si compone di specialisti che intervengono nei territori di radicamento, sia supportando le filiali nella gestione dell'attività ordinaria, sia sviluppando una relazione diretta con i principali referenti del mondo religioso (ca 4.500 le controparti servite).

Tra le iniziative implementate nel 2016 si segnala, in particolare, lo sviluppo del servizio di "cash pooling", che ha interessato alcune delle principali congregazioni religiose, con l'obiettivo di rendere più efficienti le attività di gestione finanziaria e di tesoreria, privilegiando la solidarietà tra gli enti collegati.

Terzo Settore

La struttura è dedicata al mondo del "non profit" e del volontariato (ONLUS, Associazioni, Fondazioni, Cooperative Sociali, ecc.), settore in grande crescita e molto presente nelle aree di insediamento storico del Banco Popolare (ca 20.000 le controparti servite). L'assetto organizzativo si basa su specialisti che intervengono nei territori di radicamento, sia per supportare le filiali nella gestione dell'attività ordinaria, sia per sviluppare una relazione diretta con i principali referenti del Terzo Settore.

Tra le iniziative intraprese nel corso del 2016 si segnalano, in particolare:

  1. lo sviluppo di prodotti destinati a soddisfare il crescente fabbisogno creditizio nel mondo della cooperazione sociale, attraverso la stipula di operazioni "pro-solvendo" in convenzione con le Prefetture per la gestione della "prima accoglienza" dei migranti;

  2. il supporto della clientela nelle azioni di "fund raising", grazie all'attivazione di servizi di banca transazionale.

Le sinergie sviluppate con tutti gli attori coinvolti nel modello distributivo del Banco, ha condotto man mano ad una conoscenza più diffusa del Terzo Settore, sia consolidando le relazioni già esistenti, sia sviluppando nuove "filiere" con risultati positivi anche sull'indotto.

Finanza Agevolata ed Enti di Garanzia

Nel 2016 il Banco ha proseguito la collaborazione con "fornitori" di fondi/provvista a condizioni agevolate. A livello sovranazionale, il Banco ha erogato, nel corso del 2016, finanziamenti con utilizzo di fondi ottenuti dalla Banca Europea degli Investimenti (BEI) per complessivi 434 milioni, destinati alla concessione di finanziamenti alle PMI e alle imprese Mid Cap.

A livello nazionale, il Banco Popolare ha erogato finanziamenti con utilizzo di fondi ottenuti dalla Cassa Depositi e Prestiti (CDP) ai sensi della Quinta Convenzione ABI/CDP (denominata "Piattaforma Imprese") a fronte di programmi di investimento delle PMI, delle Imprese Mid Cap e delle imprese appartenenti a Reti e/o Filiere produttive. Nell'ambito del suddetto plafond, nel corso del 2016 sono state perfezionate circa 2.200 nuove operazioni per un importo erogato di ca 430 milioni.

Sempre in ambito nazionale, a valere sul contratto di provvista sottoscritto con Cassa Depositi e Prestiti nel 2014, nell'ambito del cosiddetto "Plafond Beni Strumentali" ("Nuova Sabatini"), istituito a favore delle Micro, Piccole e Medie Imprese, operanti in Italia appartenenti a tutti i settori produttivi che investono in macchinari, impianti, beni strumentali e attrezzature nuovi di fabbrica ad uso produttivo, nonché in hardware, software e tecnologie digitali, destinati a strutture produttive già esistenti o da impiantare, ovunque situate nel territorio nazionale, sono state perfezionate circa 400 nuove operazioni per un importo erogato pari a circa 110 milioni.

In ambito regionale, il Banco opera con le società finanziarie delle Regioni, in particolare Veneto Sviluppo (Veneto), Finpiemonte (Piemonte) e Finlombarda (Lombardia), per la concessione di finanziamenti/cofinanziamenti agevolati alle PMI locali mediante utilizzo di provvista fondi messa a disposizione dalle Regioni stesse per il tramite delle predette società finanziarie.

I finanziamenti con provvista fondi agevolata in essere al 31 dicembre 2016 ammontavano a circa 2,2 miliardi, corrispondenti a circa 10.000 operazioni.

Strumenti di garanzia per le imprese

Considerata la rilevanza delle garanzie per facilitare l'accesso al credito, in particolare da parte delle Piccole e Medie Imprese, il Banco ha dato il massimo impulso all'operatività di garanzia, accessoria all'attività di erogazione del credito, sottoscrivendo/aderendo a specifici accordi e convenzioni con i soggetti gestori e fornitori di garanzia.

In particolare, dopo aver completato l'erogazione per complessivi 120 milioni dei finanziamenti assistiti dalla garanzia di portafoglio Risk Sharing Instrument, il Banco ha sottoscritto con il Fondo Europeo per gli Investimenti (FEI), nell'ambito del Piano Juncker, un accordo destinato a sostenere le imprese fortemente orientate all'innovazione tecnologica, alla ricerca ed allo sviluppo attraverso un particolare meccanismo di garanzia denominato InnovFin SME Guarantee, supportato dal Fondo Europeo per gli Investimenti Strategici.

Il Banco è inoltre attivo sui principali strumenti di garanzia agevolata, tra cui i seguenti Fondi/Organismi nazionali di garanzia:

  • Fondo di Garanzia per le PMI, specializzato nella protezione di finanziamenti bancari destinati a supportare le esigenze finanziarie aziendali;
  • ISMEA (Istituto di Servizi per il Mercato Agricolo Alimentare) ex SGFA (Società Gestione Fondi Agroalimentari), dedicato al rilascio di garanzie dirette o sussidiarie, cogaranzie e controgaranzie a favore delle imprese agricole;
  • SACE (Servizi Assicurativi del Commercio Estero), specializzato nel rilascio di garanzie a favore delle imprese con elevata propensione per l'internazionalizzazione, con il quale nel 2016 il Banco ha stipulato una nuova convenzione.

I predetti Fondi beneficiano della garanzia di ultima istanza dello Stato, che permette alla Banca di diminuire i costi di produzione dei finanziamenti e di applicare ai finanziamenti garantiti dagli stessi condizioni economiche maggiormente favorevoli.

Il sostegno alle famiglie e ai giovani

Il Banco aderisce alle iniziative, a livello nazionale o regionale, volte a sostenere le famiglie e i giovani. A livello nazionale, il Banco, in seguito all'accordo sottoscritto con il Ministero dell'Economia e delle Finanze – Dipartimento del Tesoro, può concedere alla propria clientela, in possesso dei requisiti di legge, mutui garantiti dal "Fondo di Garanzia per la prima casa" (istituito con Legge 147/2013), per acquisto e per interventi di ristrutturazione ed accrescimento dell'efficienza energetica di immobili adibiti ad abitazione principale.

Il sostegno alle PMI nei territori colpiti da calamità naturali

Anche nel corso del 2016 sono continuati gli interventi a favore dei territori colpiti da calamità naturali, per la ripresa delle attività produttive. Tra gli interventi finanziari si segnalano le specifiche convenzioni con Cassa Depositi e Prestiti finalizzate all'ottenimento di provvista fondi da utilizzare per la concessione, a condizioni agevolate, di finanziamenti garantiti dallo Stato ai soggetti residenti nelle Province di Bologna, Modena, Ferrara, Mantova, Reggio Emilia e Rovigo colpite dal sisma del maggio 2012, sia per far fronte al pagamento delle imposte, dei tributi e/o dei contributi previdenziali e assistenziali, sia per la ricostruzione immobiliare. Nel Veneto, il Banco ha aderito, all'inizio del 2016, alla proroga dell'intervento straordinario di supporto finanziario a favore delle PMI danneggiate dagli eventi calamitosi dell'estate del 2015, mediante l'utilizzo dei Fondi di Rotazione Regionali di cui alle Disposizioni Uniche per lo sviluppo del Sistema Produttivo Veneto (DGR 2216/2013).

Altre agevolazioni pubbliche alle imprese

Nell'ambito degli interventi a favore delle PMI, il Banco convoglia inoltre sulle PMI le agevolazioni contributive (in conto interessi o a fondo perduto) previste da normative nazionali e regionali, quali, ad esempio, i contributi in conto interessi stanziati dalla Regione Lombardia a favore delle imprese del settore turistico-alberghiero e del commercio a fronte di investimenti (programma "Lombardia Concreta"), nonché delle imprese industriali, del commercio e del turismo nell'ambito dell'iniziativa denominata "Credito Adesso", i contributi in conto interessi a favore delle imprese artigiane della Liguria, erogati da Artigiancassa (soggetto gestore) ai sensi della Legge 949/52 e i contributi in conto impianti concessi dalla Regione Puglia alle PMI appartenenti ai diversi settori di attività economica che realizzano investimenti produttivi.

Investment & Private Banking, Asset Management

2016 2015 2016 2015 2016 2015
Inv. & Private
Management
Banking,
Asset
Inv. & Private
Management
Banking,
Asset
variazione
assoluta
variazione % Inv. Banking Inv. Banking variazione % Management
Asset
Management
Asset
variazione %
Margine di interesse 149.507 186.036 (36.529) (19,6%) 148.585 184.126 (19,3%) 922 1.910 (51,7%)
Margine finanziario 149.507 186.036 (36.529) (19,6%) 148.585 184.126 (19,3%) 922 1.910 (51,7%)
Commissioni nette 111.968 69.263 42.705 61,7% 31.424 (24.969) 80.544 94.232 (14,5%)
Altri proventi netti di gestione 374 459 (85) (18,5%) 271 345 (21,4%) 103 114 (9,6%)
Risultato netto finanziario (senza FVO) 23.008 90.075 (67.067) (74,5%) 21.243 90.682 (76,6%) 1.765 (607)
Altri proventi operativi 135.350 159.797 (24.447) (15,3%) 52.938 66.058 (19,9%) 82.412 93.739 (12,1%)
Proventi operativi 284.857 345.833 (60.976) (17,6%) 201.523 250.184 (19,5%) 83.334 95.649 (12,9%)
Spese per il personale (61.327) (62.726) (1.399) (2,2%) (53.373) (54.058) (1,3%) (7.954) (8.668) (8,2%)
Altre spese amministrative (69.848) (65.154) 4.694 7,2% (59.320) (54.501) 8,8% (10.528) (10.653) (1,2%)
Rettifiche di valore nette su attività materiali e immateriali (503) (651) (148) (22,7%) (140) (243) (42,4%) (363) (408) (11,0%)
Oneri operativi (131.678) (128.531) 3.147 2,4% (112.833) (108.802) 3,7% (18.845) (19.729) (4,5%)
Risultato della gestione operativa 153.179 217.302 (64.123) (29,5%) 88.690 141.382 (37,3%) 64.489 75.920 (15,1%)
Rettifiche nette su crediti verso clientela (85) (53) 32 60,4% (85) (53) 60,4% - -
Rettifiche nette su crediti verso banche e altre attività (21) (5.006) (4.985) (99,6%) (21) (5.006) (99,6%) - -
Accantonamenti netti ai fondi per rischi ed oneri 310 2.630 (2.320) (88,2%) 310 2.637 (88,2%) - (7)
Riprese (rettifiche) di valore su partecipazioni, avviamenti e altre attività immateriali (1.610) (37) 1.573 4251,4% (1.605) (6) non sign. (5) (31) (83,9%)
Utili/(perdite) da cessione di partecipazioni e investimenti - (1) 1 - - - (1)
Risultato dell'operatività corrente al lordo delle imposte 151.773 214.835 (63.062) (29,4%) 87.289 138.954 (37,2%) 64.484 75.881 (15,0%)
Imposte sul reddito dell'esercizio dell'operatività corrente (46.104) (70.556) (24.452) (34,7%) (25.529) (46.351) (44,9%) (20.575) (24.205) (15,0%)
Utile (perdita) dell'esercizio di pertinenza della Capogruppo 105.669 144.279 (38.610) (26,8%) 61.760 92.603 (33,3%) 43.909 51.676 (15,0%)

La performance del settore dell'"Investment & Private Banking, Asset Management" ha risentito dell'andamento non particolarmente brillante dei mercati finanziari nel periodo ed ha registrato un peggioramento nel 2016 rispetto al dato dello scorso esercizio con un risultato della gestione operativa pari a 153,2 milioni in diminuzione di 64,1 milioni (-29,5%) rispetto al dato del 2015. Tale calo è imputabile alla diminuzione dei proventi operativi di 61,0 milioni, per effetto della contrazione sia della marginalità generata dai prodotti dell'Asset Management (83,3 milioni nel 2016 contro 95,6 milioni del 2015) sia dei ricavi dell'attività di strutturazione di prodotti ed emissione di certificates dell'Investment Banking (201,5 milioni nel 2016 contro i 250,2 milioni dello scorso esercizio 2015), a fronte della sostanziale stabilità degli oneri operativi (131,7 milioni nel 2016 contro i 128,5 milioni del 2015), questi ultimi al netto degli oneri sistemici addebitatial conto economico di entrambi gli esercizi. Il risultato lordo dell'operatività corrente del settore risulta pertanto in calo di 63,1 milioni a 151,8 milioni contro i 214,8 milioni dello scorso esercizio. Al netto del carico fiscale, il risultato netto dell'esercizio 2016 risulta pari a 105,7 milioni (-26,8%).

Investment & Private Banking

Andamento economico del settore

L'Investment & Private Banking, svolto dalla società controllata del Gruppo Banca Aletti, ha chiuso l'esercizio 2016 con un risultato complessivo in flessione rispetto a quello realizzato nello scorso esercizio, a motivo di una contrazione dei proventi operativi pari a 201,5 milioni contro i 250,2 milioni del 2015.

Tali proventi complessivi sono stati realizzati dalle seguenti linee di business della società: operatività in derivati OTC, trading in titoli e derivati quotati, operatività nel capital market e investment management & private banking.

L'operatività in derivati OTC si presenta sempre come la linea di business con il maggior contribuito ai proventi complessivi di Banca Aletti, per un importo pari a 123,4 milioni (contro i 149,3 milioni dello scorso esercizio), a fronte di collocamenti di prodotti strutturati per un ammontare complessivo pari a 7 miliardi (7,8 miliardi lo scorso esercizio). Nell'esercizio 2016, l'attività di strutturazione dei prodotti destinati alla clientela privati della rete commerciale del Gruppo (per la quale Banca Aletti fornisce oltre al servizio di ideazione anche quello di collocamento a "plafond" su tutte le tipologie di prodotto al fine di garantire la stabilità del prezzo durante le finestre di collocamento, liberando le reti distributive dal rischio di invenduto) ha visto un calo sia dei volumi di prodotti strutturati relativi ai prestiti obbligazionari emessi, sia del volume di quelli relativi alla emissione dei certificates, solo in parte compensati dalla crescita dei volumi dei prodotti di collocamento a favore di terzi esterni al Gruppo. I proventi operativi realizzati dalla business line (123,4 milioni) hanno registrato la sostanziale stabilità del contributo fornito al margine di interesse, che è stato pari a 142,5 milioni contro i 149,1 dello scorso esercizio, a scapito del risultato netto finanziario, che invece è stato pari a 22,5 milioni contro i 101,5 del 2014. Il llivello commissionale delle retrocessioni alla rete distributiva del Banco Popolare per l'attività di collocamento dei certificates emessi è calato nel 2016 a 41,0 milioni contro i 100,8 milioni dello scorso esercizio.

L'operatività di trading in titoli e derivati quotati (operatività in proprietary trading, market making su single stock future/trading e market making su government supranational e corporate bond) ha generato ricavi per 9,4 milioni, in forte contrazione rispetto ai 26,9 milioni dello scorso esercizio, a motivo del calo dei volumi. Pertanto, il contributo al margine di interesse nel 2016 è diminuito rispetto a quello del 2015 (10,6 e 37,2 milioni rispettivamente), in parte compensato dalla riduzione della performance negativa a livello di risultato netto finanziario, che è stato pari a -1,2 milioni nell'esercizio rispetto ai -10,3 milioni dello scorso esercizio.

L'operatività in Capital Markets e la Negoziazione in conto terzi hanno complessivamente generato proventi operativi per circa 17,1 milioni, in forte crescita rispetto a quanto realizzato nello scorso esercizio (13,9 milioni).

Nell'ambito delle attività di Investment Management & Private Banking, i proventi operativi si sono attestati a 55,0 milioni, registrando una performance sostanzialmente in linea con quella dello scorso esercizio quando gli stessi si attestarono a 56,9 milioni. In particolare, l'impatto negativo sulla voce margine di interesse è stato pari -4,5 milioni (-2,2 milioni nel 2015) mentre le commissioni attive nette sono risultate pari a 59,5 milioni (59,1 milioni nel 2015). In particolare la raccolta gestita di Banca Aletti, pari a 15,4 miliardi, ha generato commissioni nette per 52,5 milioni contro i 51,6 dello scorso esercizio 2015.

A fronte di proventi in diminuzione rispetto allo scorso esercizio per 48,7 milioni, anche gli oneri operativi hanno registrato un incremento in valore assoluto di circa 4,0 milioni, passando dai 108,8 milioni del 2015 ai 112,8 milioni del 2016. In particolare le spese per il personale, pari a 53,4 milioni ed in calo rispetto ai 54,1 milioni del 2015, includono 4,2 milioni di oneri legati al fondo esuberi, mentre le altre spese amministrative ammontano a 59,3 milioni in crescita rispetto ai 54,5 milioni dello scorso esercizio, ed includono oneri sistemici per 5,9 milioni (10,1 milioni nel 2015). In virtù di tale dinamica il risultato della gestione operativa è pari a 88,7 milioni, in diminuzione rispetto al dato dello scorso esercizio, pari a 141,4 milioni.

Tenendo conto che nel 2016 è stata effettuata una rettifica di valore della partecipazione detenuta nella società controllata Banca Aletti Suisse per 1,6 milioni, mentre gli accantonamenti ai fondi per rischi ed oneri sono positivi per 0,3 milioni (contro i 2,6 milioni positivi del 2015), il risultato lordo dell'operatività corrente è pari a 87,3 milioni rispetto ai 139,0 milioni dello scorso esercizio.

Al netto del carico fiscale di competenza, il risultato netto del settore è pari a 61,8 milioni, in calo rispetto ai 92,6 milioni dello scorso esercizio.

In seguito si forniscono maggiori dettagli in merito alle linee di business sopracitate.

Operatività in derivati OTC

Strumenti Derivati e Prodotti Strutturati - Financial Engineering

Durante il corso del 2016 la discesa dei tassi di mercato ha reso meno appetibili i prodotti strutturati e plain vanilla legati ai tassi, ma è stata diversificata l'offerta su prodotti in divise diverse ed esposti al credito. I volumi legati alle coperture sui tassi da parte della clientela corporate sono passati a circa 1,9 miliardi.

Sui mercati azionari e dei cambi l'attività di trading nell'esercizio 2016 è stata caratterizzata da un lato, dalla ricerca delle migliori strategie di copertura dei rischi assunti in seguito alla strutturazione e collocamento dei prodotti strutturati distribuiti presso la clientela del Gruppo, dall'altro, dalla ricerca di opportunità legate all'assunzione di nuove posizioni di rischio, concentrate su asset e scadenze liquide.

La stessa attività di strutturazione ha risentito del clima creatosi sui mercati finanziari, a cui si aggiunge la nuova regolamentazione sui "prodotti complessi" che ha introdotto criteri più stringenti per la distribuzione di prodotti strutturati per la clientela Retail. In conseguenza, l'attività ha registrato, da un lato, una minore domanda di prodotti indicizzati ai mercati azionari, dall'altro, un sempre maggiore interesse degli investitori verso strumenti che garantissero interamente la protezione del capitale (strumenti caratterizzati da un basso grado di complessità).

Corporate & Institutional Sales

Group Networks Distribution

Nel contesto economico mondiale, le attività di strutturazione e le strategie distributive del Gruppo sono state caratterizzate da un lato dalla ricerca della diversificazione, in termini di linee di prodotti e di asset class d'investimento, dall'altro dalla volontà di costruire un'offerta attenta non solo alla ricerca del rendimento, ma anche agli aspetti di minimizzazione del rischio.

Per quanto riguarda i Certificates, è stato collocato quasi un miliardo di euro, a conferma del gradimento della clientela per prodotti che consentono di partecipare alle dinamiche dei mercati azionari, beneficiando, appunto, di forme di protezione del capitale.

Accanto ai Certificates, sono state collocate obbligazioni di terzi denominate in dollari Usa, polizze unit linked che investono nell'asset class obbligazionaria, Corporate e governativa ed è stato lanciato un nuovo comparto della GIS (Gestielle Investment Sicav) che consente, per la prima volta, alla clientela di assumere un'esposizione al mercato azionario sfruttando algoritmi di controllo e riduzione della volatilità dell'investimento.

Corporate and Institutional Sales

Le strategie commerciali delle reti distributive e le scelte di portafoglio dei clienti istituzionali nel 2016 sono state condizionate dalla progressiva riduzione dei rendimenti dell'Euro e dalla perdurante volatilità dei mercati.

L'attività di copertura dei rischi con la clientela corporate e la riduzione dei livelli di tasso a medio-lungo termine hanno continuato ad alimentare le scelte di hedging delle passività indicizzate a tasso variabile. Particolare attenzione continua ad essere posta sull'esposizione al rischio di cambio, considerate la volatilità dell'Euro rispetto alle principali divise e l'incertezza degli scenari.

Trading in titoli e derivati quotati

Trading & Brokerage

La clientela del Gruppo ha adottato strategie d'investimento caratterizzate da un incremento della propensione al rischio, volta alla ricerca di un maggior rendimento, aumentando l'utilizzo di strumenti di risparmio gestito che hanno consentito di beneficiare di un effetto "diversificazione", altrimenti difficilmente replicabile. L'attività di negoziazione nel suo complesso ha registrato una decisa contrazione rispetto all'anno precedente; più evidente l'impatto sul comparto obbligazionario, complice i rendimenti vicini allo zero, meno su quello azionario che risulta in linea con il calo generale registrato dai mercati.

Per contenere questo trend negativo nel corso dell'anno si è provveduto ad adottare una serie di contromisure; tra le più significative:

  • l'estensione della Best Execution Dinamica sul comparto obbligazionario anche alla clientela Istituzionale;
  • l'utilizzo di ExtraMot, il sistema multilaterale di negoziazione regolamentato da Borsa Italiana;
  • l'introduzione tra i mercati azionari esteri interconnessi del London Stock Exchange.

La controllata Banca Aletti si conferma al primo posto sul mercato Equiduct per i volumi intermediati sul comparto azionario italiano ed al secondo sul comparto obbligazionario di Hi-MTF; cresce, rispetto allo scorso anno, la quota di mercato sugli ETF migliorando il proprio posizionamento dall'8° al 6°posto della classifica redatta da Assosim e confermando il 4° posto sul mercato SEDEX.

Operatività nel Capital Market

Equity Capital Market

Nel corso del 2016 sono state realizzate 3 operazioni di quotazione sul MTA, a fronte delle 11 realizzate sull'AIM Italia; si sono svolte inoltre 5 operazioni di aumento di capitale a pagamento sul MTA e 16 OPA.

In tale ambito, la controllata Banca Aletti ha partecipato alle seguenti operazioni: consorzio di collocamento e garanzia relativo all'offerta pubblica di azioni per la quotazione di ENAV; offerte pubbliche di acquisto sulle azioni Del Clima, Ansaldo STS, Bolzoni, Engineering, RCS, Pininfarina, Italcementi, Moleskine e sulle quote dei Fondi Immobiliari Polis, Alpha, Immobiliare Dinamico e Delta; consorzio di collocamento per la quotazione su AIM Italia di Innova Italy 1, con ruolo di Placing Agent.

Nel mese di giugno la controllata Banca Aletti, inoltre, ha ricoperto il ruolo di Financial Advisor nell'ambito dell'operazione di aumento di capitale del Banco Popolare.

Nel corso del secondo semestre, la società Glenalta Food, per la quale la controllata Banca Aletti ricopre il ruolo di Nominated Advisor su AIM Italia, ha annunciato la Business Combination con GF Group, per la quale, entro la data di efficacia della fusione, prevista nel febbraio 2017, la Banca sarà chiamata a rilasciare la prevista dichiarazione di adeguatezza, ai sensi del Regolamento Nomad dell'AIM, a seguito della conclusione delle attività di verifica previste dal Regolamento medesimo. Ad esito della Business Combination, Banca Aletti ricoprirà il ruolo di Nominated Advisor di Orsero S.p.A., denominazione sociale della società risultante dall'operazione di Business Combination.

Debt Capital Market

Nel corso del 2016 la controllata Banca Aletti ha partecipato, in qualità di Lead Manager, alla strutturazione e collocamento di un'emissione obbligazionaria di Finanziaria Internazionale Holding, destinata agli investitori istituzionali, avente durata di 18 mesi e ammontare pari a 40 milioni e, con il ruolo di Co-Lead Manager, al collocamento di un'obbligazione senior di Buzzi Unicem S.p.A., destinata anch'essa agli investitori istituzionali, avente durata di 7 anni e ammontare pari a 500 milioni.

Con riferimento ai collocamenti destinati al retail, nel corso del 2016, Banca Aletti ha partecipato a tre Offerte Pubbliche di obbligazioni della IBRD (World Bank) e tre della BEI.

Inoltre, durante l'anno, Banca Aletti ha ristrutturato, in qualità di Joint-Arranger, un'operazione di cartolarizzazione di crediti commerciali di Agos Ducato, originariamente strutturata nel 2012, per un importo complessivo di circa 1,85 miliardi ed ha strutturato, in qualità di Joint-Arranger, altre due operazioni di cartolarizzazione di crediti commerciali di Agos Ducato, rispettivamente di 1,24 e 1,34 miliardi, partecipando anche al relativo collocamento con il ruolo di Co-Manager.

Infine, nel mese di ottobre, Banca Aletti è stata selezionata dal Ministero dell'Economia e delle Finanze, per la seconda volta, dopo la precedente dell'ottobre 2014, quale Co-Dealer della decima emissione del BTP Italia, il titolo a 8 anni indicizzato all'inflazione italiana, emesso per un ammontare complessivo di circa 5,2 miliardi.

Investment Management

Per tutto l'anno 2016 i posizionamenti strategici adottati nelle linee di gestione patrimoniale hanno visto preferire l'asset class azionaria rispetto a quella obbligazionaria e, all'interno di quest'ultima, sono stati preferiti i Governativi italiani ed i Corporate investment grade. Si è continuata a favorire un'ampia diversificazione valutaria dei portafogli.

Le scelte strategiche si sono basate principalmente sui seguenti fattori: attese di crescita economica globale positiva (seppur moderata e rivista al ribasso, ma senza uno scadimento del ciclo economico), azioni delle Banche Centrali (convenzionali e non) a supporto della congiuntura, stabilizzazione dei prezzi delle materie prime, resilienza dei mercati azionari al verificarsi di volatilità.

Per tutto il periodo, l'attività di gestione dei portafogli ha affiancato agli investimenti strategici un approccio tattico all'esposizione ai vari fattori di rischio, che ha consentito anche prese di profitto ai fini del consolidamento dei risultati via via maturati.

Complessivamente, le linee di gestione hanno chiuso l'anno con performance lorde positive e mediamente in linea/superiori a quelle dei parametri di riferimento.

I portafogli gestiti in ottica total return hanno conseguito risultati positivi, in media attorno al +2% per i profili orientati all'absolute return ed al +4,5% per quelli flessibili.

Al 31 dicembre 2016 le masse in gestione si sono attestate a 16 miliardi, in aumento rispetto ai 15 miliardi di fine 2015.

Con riferimento al servizio di Investment Advisory, attivo sulla clientela Private diretta e accreditata, al 31 dicembre 2016 risultavano attivi 53 contratti, che presentavano un controvalore pari a circa 107 milioni.

Nel corso dell'anno sono proseguite le attività di efficientamento ed adeguamento delle procedure, con particolare riferimento ai mutamenti del contesto normativo.

Il Servizio Global Financial Investments, nella seconda parte dell'anno, ha progressivamente supportato sempre più la Rete Private nell'offerta dei servizi di investimento (GPI) e di consulenza finanziaria, attraverso un contributo specialistico volto anche ad un miglior coordinamento nella prestazione delle varie tipologie di servizio di consulenza finanziaria.

Private Banking

Alla chiusura dell'anno 2016, Banca Aletti registra un ammontare globale di "asset under management" (amministrati e gestiti) pari a 15,4 miliardi.

L'anno è stato caratterizzato da una leggera crescita del margine da servizi del segmento private (a livello di Gruppo) rispetto al dato medio dell'anno precedente e da un peggioramento del margine finanziario. In tale risultato si segnala la tenuta dei ricavi ricorrenti da servizi di investimento e risparmio gestito.

Tali evidenze positive vanno inserite nella complessa situazione dei mercati azionari, pur nelle differenziate performance dei principali mercati globali, che hanno registrato andamenti negativi, indebolendo il trend di ricostituzione di portafogli di investimento diversificati.

In tale contesto di incertezza, pur di fronte al passaggio a rendimento strutturale negativo dei tassi monetari interbancari, è ripreso l'interesse dei clienti verso gli investimenti a brevissimo termine, rappresentati da volumi di raccolta diretta a vista.

L'effetto complessivo sui servizi di investimento a più alto valore aggiunto e più in generale del risparmio gestito è stato comunque quello di un mantenimento di un flusso netto positivo, con particolare predilezione per scelte di investimento caratterizzate da controllo del rischio.

L'anno ha confermato i segnali di modesta ripresa all'interno di un quadro di incertezza economica e di prudenza da parte dei clienti nel valutare scelte di investimento sia nell'economia reale sia nei mercati finanziari, preferendo posizioni attendiste. Pur in questo contesto, le molteplici strategie e azioni mirate all'incremento delle masse nel medio termine ed all'allargamento del perimetro alla clientela hanno permesso di conseguire un significativo risultato positivo in termini di raccolta netta.

Anche l'attività di cross selling private-corporate (denominata Pri-Corp) nel citato frangente congiunturale ha registrato flussi di raccolta positivi ed in continuità rispetto all'anno precedente, confermando l'elevato potenziale a medio termine del mercato.

Asset Management

Andamento economico del settore

L'esercizio 2016 ha rappresentato un periodo di conferma della solidità del modello di business di Aletti Gestielle Sgr, pur in un contesto di mercato caratterizzato da elevata volatilità e aumentata incertezza, come anche riflesso dai più ridotti tassi di crescita della raccolta a livello di sistema. La Società ha continuato ad operare con senso innovativo, con una proposizione di prodotto in grado di cogliere prontamente le attese e il mutato grado di rischio della clientela. Nel corso dell'esercizio si è quindi da un lato rafforzato il segmento dei prodotti multiasset e multimanager, dall'altro si è sviluppata in continuità la presenza di prodotti absolute return e di tipo obbligazionario corporate. Il modello di servizio ha dimostrato, anche in un più complesso contesto di mercato, le sue qualità distintive, fornendo alle reti distributive nuovi e sempre più avanzati elementi di informazione e formazione qualificata.

Relativamente ai risultati economici del bilancio chiuso al 31 dicembre 2016 di Aletti Gestielle, si evidenzia che le commissioni nette diminuiscono di 13,7 milioni, passando dai 94,2 milioni del 2015 agli 80,6 milioni del 2016. I costi amministrativi diminuiscono rispetto al 2015 di 0,9 milioni (-4,6%), attestandosi a fine esercizio a 18,6 milioni.

L'utile netto dell'esercizio, che ammonta a 43,9 milioni, registra una diminuzione del 15% rispetto al 2015. Il cost/income registrato nel 2016 si attesta a 22,52%, in leggero peggioramento rispetto a quello registrato l'anno precedente (20,57%).

Si segnala infine che al 31 dicembre 2016 il Gruppo Banco Popolare occupava la tredicesima posizione (la stessa dello scorso esercizio) nella classifica dei gruppi di gestione pubblicata da Assogestioni con una quota di mercato dell'1,7% ed un patrimonio totale gestito di 33 miliardi.

Andamento Collocamenti e Masse di Aletti Gestielle SGR

Gli eventi salienti che hanno interessato Aletti Gestielle SGR nel corso dell'esercizio hanno riguardato prevalentemente la gamma prodotti, ed in particolare l'istituzione di nuovi OICVM, caratterizzati dalla presenza di una finestra di collocamento e dalla distribuzione di proventi. Si riportano di seguito i nuovi prodotti istituiti nel corso dell'esercizio:

• in data 16 febbraio 2016 il Consiglio di Amministrazione ha istituito il fondo Gestielle Cedola Corporate Plus, in collocamento dal 7 marzo al 29 aprile 2016;

  • in data 11 maggio 2016 il Consiglio di Amministrazione ha istituito il fondo Gestielle Cedola Fissa III, in collocamento dal 30 maggio al 29 luglio 2016;
  • in data 7 luglio 2016 il Consiglio di Amministrazione ha istituito il fondo Gestielle Cedola Multi Target III e il fondo Gestielle Cedola Multimanager Smart Beta, in collocamento rispettivamente dal 1° agosto al 14 ottobre 2016 e dal 1°settembre all'11 novembre 2016;
  • in data 12 ottobre 2016 il Consiglio di Amministrazione ha istituito i fondi Gestielle Cedola Multi Target IV e Gestielle Cedola Multimanager Quality, in collocamento dal 7 novembre al 30 dicembre 2016;
  • in data 25 novembre 2016 il Consiglio di Amministrazione ha istituito i fondi Gestielle Cedola Corporate e Gestielle Cedola Corporate Professionale, operativi dal 2 gennaio 2017.

Per quanto concerne le modifiche regolamentari, in corso d'anno sono state apportate alcune modifiche alla documentazione d'offerta, concernenti tra l'altro gli adeguamenti alle norme attuative della Direttiva AIFM delle modalità di calcolo delle provvigioni di incentivo. Il Consiglio di Amministrazione del 7 luglio 2016 ha inoltre deliberato di apportare alcune modifiche al Regolamento del fondo Gestielle Cedola Obbligazioni Bancarie Euro, ridenominato "Gestielle Absolute Return Defensive", concernenti la politica di investimento, il regime delle spese e la trasformazione da distribuzione dei proventi ad accumulazione, riaprendo il collocamento a partire dal 1° settembre 2016.

A fine esercizio, sui fondi istituiti da Aletti Gestielle si è registrata una raccolta netta positiva pari a 226 milioni e il patrimonio netto dei fondi propri ammonta a 16.730 milioni.

Con riguardo alla Gestielle Investment Sicav di diritto Lussemburghese, per la quale la società svolge il ruolo di Management Company, la raccolta netta del 2016 è stata pari a -175 milioni e, a fine esercizio, il patrimonio di Gestielle Investment Sicav ammonta a 266 milioni.

Nel corso del 2016 la società ha registrato un aumento del patrimonio gestito in fondi di diritto italiano da 16.046 milioni di fine 2015 a 16.729 milioni a fine 2016, segnando un incremento del 4%. In aggiunta, tenendo conto anche delle masse gestite relative alla Sicav di diritto Lussemburghese, il patrimonio totale in gestione ammonta a 16.996 milioni a fine 2016.

In merito alla gestione e allo sviluppo del mercato "extra captive" (ovvero l'attività commerciale promossa presso banche e reti di collocamento non appartenenti al Gruppo Banco Popolare), il 2016 ha evidenziato un dato di raccolta netta positivo complessivamente pari a + 135,7 milioni di cui +138 milioni riguardanti le partnership commerciali attive ed operative e -2,3 milioni relativi a reti inattive o dormienti e clienti diretti della SGR (il dato è al lordo delle cedole distribuite dai fondi per complessivi 17,3 milioni). A fine esercizio il patrimonio afferente a tali collocatori si è attestato a 1.714 milioni, pari al 10,1% circa del patrimonio totale degli OICR propri gestiti dalla SGR.

Aletti Fiduciaria

Per quanto riguarda l'attività fiduciaria, si segnala in primo luogo il completamento in data 20 dicembre 2016 del procedimento di iscrizione di Aletti Fiduciaria S.p.A. nella sezione separata dell'albo unico ex art. 106 TUB. Per quanto sussistano ancora le difficoltà del settore che hanno comportato negli ultimi anni un fisiologico decremento della massa fiduciaria amministrata, comune anche a molti altri competitors, Aletti Fiduciaria ha comunque mantenuto nel corso dell'esercizio 2016 una posizione rilevante tra le principali società del settore, con circa 1.230 clienti e 1.430 rapporti, per una massa detenuta in amministrazione fiduciaria o in trust di circa 1.630 milioni, evidenziando per l'esercizio appena concluso un utile di 180 mila euro.

Nel corso del 2017 la società trarrà beneficio dalle sinergie derivanti dalla fusione Banco Popolare-BPM e dagli effetti della riapertura della c.d. Voluntary Disclosure, proponendosi come importante ausilio per la gestione della fiscalità dei beni e valori depositati all'estero.

Inoltre, l'esercizio appena concluso è stato caratterizzato da una consistente attività di promozione dei servizi di tutela e trasmissione del patrimonio personale ed aziendale, garantendo una significativa assistenza alla rete della controllante Banca Aletti e del Banco Popolare. La sostanziale tenuta dell'attività è la conferma che il ruolo di interlocutore puntuale e qualificato per i servizi fiduciari e di trust ricoperto da Aletti Fiduciaria può validamente contribuire, anche nei periodi di crisi, alla soddisfazione della clientela private e corporate del Gruppo.

Leasing

2016 2015 (*) variazione
assoluta
variazione
%
Margine di interesse 43.839 43.146 693 1,6%
Margine finanziario 43.839 43.146 693 1,6%
Commissioni nette 29 (510) 539
Altri proventi netti di gestione 35.336 15.037 20.299 135,0%
Risultato netto finanziario (senza FVO) (96) 10 (106)
Altri proventi operativi 35.269 14.537 20.732 142,6%
Proventi operativi 79.108 57.683 21.425 37,1%
Spese per il personale (9.686) (11.988) (2.302) (19,2%)
Altre spese amministrative (43.584) (43.380) 204 0,5%
Rettifiche di valore nette su attività materiali e immateriali (38.164) (48.634) (10.470) (21,5%)
Oneri operativi (91.434) (104.002) (12.568) (12,1%)
Risultato della gestione operativa (12.326) (46.319) (33.993) (73,4%)
Rettifiche nette su crediti verso clientela (254.494) (143.914) 110.580 76,8%
Accantonamenti netti ai fondi per rischi ed oneri 327 (1.798) 2.125
Riprese (rettifiche) di valore su partecipazioni, avviamenti e altre attività immateriali (43) (92) (49) (53,3%)
Utili/(perdite) da cessione di partecipazioni e investimenti (803) (5.188) (4.385) (84,5%)
Risultato dell'operatività corrente al lordo delle imposte (267.339) (197.311) 70.028 35,5%
Imposte sul reddito dell'esercizio dell'operatività corrente 75.336 53.112 22.224 41,8%
Utile (perdita) dell'esercizio di pertinenza di terzi 23.422 19.030 4.392 23,1%
Utile (perdita) dell'esercizio di pertinenza della Capogruppo (168.581) (125.169) 43.412 34,7%

(*) I dati sono stati riesposti per garantire un confronto omogeneo.

Andamento economico

Il comparto Leasing, che include le attività relative ai contratti di leasing dell'ex Banca Italease, confluite nel mese di marzo 2015 nel Banco Popolare, e delle società Release ed Italease Gestione Beni con le sue controllate è un settore che registra, come nei precdenti esercizi, una progressiva riduzone dei volumi di attività in relazione alla decisione di non erogare più direttamente finanziamenti con la forma tecnica dei contratti di leasing. Nonostante ciò il comparto ha registrato nel 2016 un totale di Proventi operativi pari a 79,1 milioni, in aumento di 21,4 milioni rispetto ai 57,7 milioni dello scorso esercizio.

Tale aumento è sostanzialmente dovuto agli Altri proventi netti di gestione, il cui miglioramento di +20,3 milioni è riconducibile a Release per circa 14 milioni (di cui 4,1 milioni per maggiori affitti attivi, minori spese per il patrimonio immobiliare e maggiori sopravvenienze attive rispetto ad un 2015 che includeva altresì 9,9 milioni di oneri straordinari derivanti da una transazione) e alla ex Banca Italease per circa 4,4 milioni (sopravvenienze attive per storno stanziamenti eccedenti).

Gli oneri operativi (91,4 milioni contro 104,0 milioni) sono diminuiti di 12,6 milioni grazie alla riduzione di 2,3 milioni delle spese per il personale e di 10,5 milioni delle rettifiche di valore su immobilizzazioni materiali e immateriali (minori impairment su immobili).

Gli effetti positivi evidenziati hanno determinato sul Risultato della gestione operativa un miglioramento di 34 milioni rispetto allo scorso esercizio (-12,3 milioni contro -46,3 milioni).

Il costo del credito si attesta a -254,5 milioni, in aumento rispetto ai -143,9 milioni dello scorso esercizio (manovre straordinarie pari a circa -90 milioni su Release e -40 milioni sulla ex Banca Italease).

Gli Utili/(perdite) da cessioni di partecipazioni ed investimenti, pari a -0,8 milioni, sono migliorati rispetto ai -5,2 milioni del precedente esercizio su cui incideva per -3,8 milioni l'impairment sulla vendita di un immobile di Release.

Il risultato dell'esercizio, negativo per 168,6 milioni, è quindi peggiorato rispetto ai -125,2 milioni dell'esercizio precedente prevalentemente per effetto dell'aumento delle rettifiche sui crediti.

Corporate Center e Altro

2016 2015 (*) variazione
assoluta
variazione
%
Margine di interesse 35.064 (61.856) 96.920
Utili (perdite) delle partecipazioni valutate al patrimonio netto 124.547 141.479 (16.932) (12,0%)
Margine finanziario 159.611 79.623 79.988 100,5%
Commissioni nette 18.814 12.525 6.289 50,2%
Altri proventi netti di gestione 43.439 65.355 (21.916) (33,5%)
Risultato netto finanziario (senza FVO) 160.511 338.635 (178.124) (52,6%)
Altri proventi operativi 222.764 416.515 (193.751) (46,5%)
Proventi operativi 382.375 496.138 (113.763) (22,9%)
Spese per il personale (356.595) (334.045) 22.550 6,8%
Altre spese amministrative 51.055 82.743 (31.688) (38,3%)
Rettifiche di valore nette su attività materiali e immateriali (104.615) (92.326) 12.289 13,3%
Oneri operativi (410.155) (343.628) 66.527 19,4%
Risultato della gestione operativa (27.780) 152.510 (180.290)
Rettifiche nette su crediti verso clientela (92.799) (28.601) 64.198 224,5%
Rettifiche nette su crediti verso banche e altre attività (40.778) (49.175) (8.397) (17,1%)
Accantonamenti netti ai fondi per rischi ed oneri (25.374) (40.123) (14.749) (36,8%)
Riprese (rettifiche) di valore su partecipazioni, avviamenti e altre attività immateriali (277.347) 129 (277.476)
Utili/(perdite) da cessione di partecipazioni e investimenti 17.828 2.053 15.775 768,4%
Risultato dell'operatività corrente al lordo delle imposte (446.250) 36.793 (483.043)
Imposte sul reddito dell'esercizio dell'operatività corrente 76.199 182.428 (106.229) (58,2%)
Utile/(perdita) dei gruppi di attività in via di dismissione al netto delle imposte 2.524 (7.280) 9.804
Utile (perdita) dell'esercizio di pertinenza di terzi (574) (346) 228 65,9%
Utile (perdita) dell'esercizio di pertinenza della Capogruppo (368.101) 211.595 (579.696)
(*) I dati sono stati riesposti per garantire un confronto omogeneo.

Il settore denominato Corporate Center è il segmento in cui confluiscono gli apporti al consolidato non gestiti dalle altre linee di business. Nello specifico il Corporate Center include gli apporti economici della Finanza della Capogruppo Banco Popolare, dei comparti della Bancassicurazione e del Credito al consumo grazie alle joint ventures rispettivamente con Popolare Vita ed Avipop da un lato e Agos Ducato dall'altro, delle società immobiliari e di servizio del Gruppo, delle attività di banca depositaria nonché della gestione accentrata delle funzioni a favore di tutto il Gruppo (come il cost management, il personale, etc.).

Andamento economico del settore

L'andamento positivo del margine finanziario (+80 milioni) è sostanzialmente riconducibile alla marcata riduzione dello stock di emissioni obbligazionarie istituzionali, che ha permesso una riduzione del costo del funding.

Relativamente agli utili delle partecipazioni valutate a patrimonio netto, sono confluiti per la quota di pertinenza del Gruppo i risultati di Agos Ducato e delle joint venture della bancassicurazione. Il minor contributo rispetto allo scorso esercizio è imputabile sia alla partecipata Agos Ducato (che lo scorso esercizio aveva originato un utile pro-quota pari a 105,2 milioni, contro quello del 2016 pari a 90 milioni), sia al comparto assicurativo con Popolare Vita, il cui contributo è sceso di oltre 5 milioni rispetto a quello dell'anno scorso.

Le commissioni nette e gli altri proventi netti di gestione risultano complessivamente in calo di 15,6 milioni, attestandosi a 62,3 milioni. In particolare, si segnala un significativo incremento dei proventi generati dai servizi a terzi della società Tecmarket, pari a 37,4 milioni (contro 33,2 milioni dello scorso anno). La crescita dell'esercizio, tuttavia, viene più che riassorbita dal venir meno dei proventi straordinari relativi agli incassi delle transazioni con ex amministratori, pari a 27,8 milioni nel 2015.

Il risultato netto finanziario si attesta a 160,5 milioni, di cui 25,3 milioni rivenienti dall'earn-out relativo alla cessione delle quote detenute in ICBPI, facendo registrare una flessione, rispetto al 2015, di 178,1 milioni. Tale dinamica è stata influenzata dalla presenza, nell'esercizio 2015, di alcune componenti straordinarie, tra cui si segnala la plusvalenza di 241,2 milioni per la cessione delle quote detenute in ICBPI ed Arca SGR. Positivo il contributo della Finanza di Gruppo (+8,8 milioni).

Gli oneri operativi risultano in crescita a motivo del fatto che le altre spese amministrative registrano i maggiori oneri legati al mantenimento della deducibilità delle attività per imposte anticipate (cosiddette "DTA qualificate"), pari complessivamente a 54,4 milioni, nonché le spese sostenute per l'operazione di fusione con la Banca Popolare di Milano per 31,7 milioni. In particolare, le spese del personale risentono negativamente in entrambi i periodi posti a confronto dell'allocazione del costo dei fondi esuberi, che nel corrente esercizio è risultato più alto rispetto al 2015, e degli incentivi all'esodo legati a tutte le risorse del Gruppo in uscita. Le rettifiche di valore sulle attività materiali ed immateriali, pari a 104,6 milioni, includono le rettifiche di valore apportate per adeguare il valore di iscrizione in bilancio degli immobili alle perizie più aggiornate e relative alle società immobiliari incluse nel perimetro del Corporate Center.

Data la dinamica dei proventi e degli oneri descritta, il risultato della gestione operativa del segmento risulta in perdita rispetto al dato positivo dello scorso esercizio.

Le rettifiche di valore su crediti sono relative alle controllate estere ed alle posizioni direzionali del Gruppo.

Le rettifiche su altre attività includono l'impatto dell'impairment delle attività finanziarie disponibili per la vendita, che è risultato pari a 40,8 milioni (49,2 lo scorso esercizio), che include tra l'altro le rettifiche afferenti il Fondo Atlante per 19,7 milioni e la C.R. Cesena per 3,4 milioni.

La voce accantonamenti per rischi ed oneri risente sia di stanziamenti a fronte di tematiche relative ai rischi fiscali per circa 10 milioni sia di quelli a fronte di controversie legali.

L'esercizio 2016 è caratterizzato dall'addebito a conto economico di rettifiche di valore sugli avviamenti allocati alla CGU Investment Banking & Asset Management per 279 milioni conseguente alla conduzione dell'annuale test di impairment sulle attività immateriali a vita indefinita.

Le imposte sul reddito includono l'onere legato alla chisura di un contenzioso fiscale per 10,3 milioni e sono positive in quanto collegate alla rilevazione di attività per imposte anticipate a fronte della perdita fiscale registrata nell'esercizio, mentre quelle dello scorso esercizio includevano l'iscrizione del tax asset sulle perdite fiscali di Italease per 85,1 milioni, oltre al carico fiscale positivo sul reddito di periodo del settore (risultato al netto delle plusvalenze conseguenti alla cessione delle quote partecipative in precedenza citate che scontavano una tassazione molto contenuta).

Il risultato delle attività non correnti in via di dismissione si riferisce prevalentemente all'apporto di una società immobiliare partecipata classificata in dismissione in quanto destinata alla vendita; il dato dello scorso esercizio, negativo per 7,3 milioni, era riconducibile alla partecipata estera BP Luxembourg, ceduta nel febbraio 2016.

In considerazione della dinamica delle voci sopradescritta, il Corporate Center apporta al risultato consolidato di Gruppo una perdita netta di 368,1 milioni, in gran parte attribuibile alle già illustrate rettifiche di valore dell'avviamento relativo alla CGU Investment Banking & Asset Management.

Finanza di Gruppo

La Capogruppo è il polo di coordinamento e di presidio delle politiche di gestione delle poste strutturali dell'attivo e del passivo, proprie e delle altre società del Gruppo, finalizzate all'ottimizzazione del capitale disponibile, all'individuazione di opportune operazioni e di strategie di funding per il Gruppo, mediante azioni sui mercati domestici e internazionali, nonché al presidio delle esigenze di liquidità e delle sue dinamiche, come anche della gestione dei portafogli titoli e di altri strumenti finanziari della proprietà del Gruppo.

L'operatività della Finanza di Gruppo si articola attraverso le seguenti strutture operative: ALM, Funding e Liquidità, Gestione del Capitale e Supporto Finanza, Gestione dei Portafogli di Proprietà e Tesoreria di Gruppo.

ALM

Le scelte di gestione del rischio tasso del Banking Book, adottate dal Comitato Finanza, sono volte a ridurre la volatilità del valore economico al variare dei tassi di interesse in accordo con quanto previsto nel "secondo pilastro" di Basilea 2.

Il Gruppo utilizza un sistema di Asset Liability Management (ALM) con l'obiettivo di elaborare le misure di rischio e un modello di valutazione delle poste a vista, le cui caratteristiche di stabilità e parziale insensibilità alle variazioni dei tassi di interesse sono descritte nei sistemi con un modello statistico/predittivo.

I limiti del Gruppo prevedono un'esposizione al rischio di tasso contenuta.

Nel corso del 2016, come nell'esercizio precedente, per eliminare il mismatching contabile derivante dalla valutazione dei prestiti obbligazionari, la Banca ha adottato il regime contabile dell'hedge accounting per i prestiti obbligazionari classificati contabilmente come "istituzionali o assimilati", ovvero dei prestiti obbligazionari il cui eventuale prezzo di acquisto/quotazione risulta influenzato dalle variazioni del proprio merito creditizio. Le regole dell'Hedge Accounting non hanno sostituito la Fair Value Option, che ha continuato a essere applicata per le emissioni classificate contabilmente come "retail o assimilabili".

Funding e Liquidità

L'attività di coordinamento e presidio delle poste dell'attivo è rivolta essenzialmente al rischio di liquidità e al rischio tasso.

Il rischio di liquidità, generato dallo sfasamento temporale tra i flussi di cassa attesi in entrata e in uscita in un orizzonte temporale di breve e medio-lungo termine, viene presidiato mediante due distinti monitoraggi:

  • monitoraggio dello sbilancio cumulato di liquidità di breve termine, sulle fasce temporali overnight, da 1 fino a 5 giorni, a 1, 2 e 3 settimane a 1 mese, 2 mesi e 3 mesi;
  • monitoraggio dello sbilancio cumulato di liquidità strutturale a medio-lungo termine, sia in ottica statica, misurando il fabbisogno di liquidità attraverso la costruzione sulle singole fasce temporali del gap di liquidità, che dinamica, ovvero stimando il fabbisogno di liquidità in diversi scenari prospettici, caratterizzati dalla variazione di alcune grandezze finanziarie capaci di influenzare il profilo temporale di liquidità (funding plan).

In continuità con gli anni precedenti, nel 2016, la posizione di liquidità del Gruppo ha confermato la propria robustezza, caratterizzata da un ampio buffer di liquidità, ulteriormente rinforzato nel corso dell'anno, che ha permesso di gestire con tranquillità le scadenze istituzionali e i richiami di prestiti obbligazionari retail (step up callable).

Durante tale esercizio sono state realizzate (i) due emissioni obbligazionarie collocate nei mesi di gennaio e giugno presso la rete commerciale di una delle maggiori banche nazionali per un importo complessivo pari a 1,5 miliardi (ii) due emissioni di "Certificates" di Banca Aletti, nei mesi di giugno e luglio, anch'esse collocate presso la rete commerciale di una delle maggiori banche nazionali per un importo complessivo pari a 0,32 miliardi.

Sempre nel corso del 2016, è stato ulteriormente consolidato il portafoglio titoli stanziabili di Gruppo, principalmente attraverso (i) la ristrutturazione delle tre operazioni di auto cartolarizzazione (BPL5 - BPL6 - BPL7), grazie alla quale è stato generato un contributo aggiuntivo di liquidità, derivante dal portafoglio titoli stanziabili, pari a circa 1,8 miliardi (al netto degli haircut applicati); (ii) l'emissione di un auto covered bond da 1 miliardo, realizzata nel mese di febbraio. Tali interventi hanno complessivamente più che compensato la riduzione del portafoglio titoli stanziabili conseguente agli ammortamenti parziali delle operazioni di auto cartolarizzazione e alla scadenza di covered bond emessi dal Banco e in portafoglio del Banco stesso.

Nel primo semestre 2016 è stata, inoltre, prorogata al 2019 la scadenza di due emissioni di auto covered bond, nello specifico quella della serie VII di importo pari a 1,5 miliardi, emessa nell'ambito del Programma di Obbligazioni Bancarie Garantite residenziale, e quella della serie IV, emessa nell'ambito del Programma di Obbligazioni Bancarie Garantite commerciale, il cui importo è stato ridotto a 1,25 miliardi (da 1,5 miliardi).

Si segnala, infine, che a fine esercizio il Gruppo presenta un'esposizione nelle operazioni di politica monetaria con BCE pari a 12 miliardi, di poco superiore rispetto agli 11,95 miliardi di fine 2015. Tale esposizione è totalmente costituita dalle operazioni a lungo termine (TLTRO II), previste in scadenza a giugno 2020. Nel corso dell'esercizio 2016, infatti, il Banco ha effettuato lo switch della propria esposizione nei confronti di BCE, rimborsando anticipatamente la TLTRO ed effettuando un tiraggio sostanzialmente di pari importo della TLTRO II, allungando pertanto la scadenza di tale passività e riducendone nel contempo il costo di tale raccolta.

Gestione del Capitale e Supporto Finanza

La gestione del capitale è stata caratterizzata principalmente dai seguenti eventi:

Rimborsi a scadenza

Per quanto riguarda le passività subordinate emesse dal Gruppo, nel corso del 2016 sono state rimborsate alla loro scadenza naturale cinque titoli Tier 2 in circolazione al momento del rimborso per circa 470 milioni complessivi.

Rimborso Anticipato di Strumenti Aggiuntivi di Classe 1

Nel mese di giugno 2016 si è dato seguito al rimborso anticipato alla prima call date dello strumento aggiuntivo di classe 1 emesso da Banca Italease Capital Trust, per un ammontare nominale di 150 milioni di euro e sul mercato al momento del rimborso anticipato per circa 17 milioni.

L'attività svolta nel corso del 2016 ha permesso il mantenimento dei ratio patrimoniali ben al di sopra dei requisiti minimi previsti dall'attuale normativa.

Gestione dei Portafogli di Proprietà

Relativamente alla gestione degli strumenti finanziari dell'attivo si sono seguite le strategie descritte di seguito.

Posizioni nella categoria contabile HFT

Per quanto concerne l'attività di negoziazione si evidenzia come, oltre a quella svolta tipicamente sull'asset-class governativa, sia stata particolarmente intensa anche quella posta in essere tramite emissioni financial, sia italiane che estere, anche denominate in dollari e sterline.

Relativamente ai titoli di Stato italiani, l'attività di trading è stata sviluppata seguendo due principali direttrici: da un lato si è andati verso una riduzione dell'esposizione direzionale ai titoli a tasso fisso, con progressivo azzeramento della posizione alla fine dell'esercizio, a favore dei titoli governativi a tasso variabile; dall'altro è stata incrementata l'attività inframensile di arbitraggio sia sul tratto a lungo termine della curva dei BTP sia sul comparto dei CCT.

In aggiunta alle strategie sopra riportate sono state inoltre implementate operazioni di vendita di opzioni su BTP, finalizzate non solo a incrementare la redditività degli investimenti mediante l'incasso dei premi, ma anche ad ottenere un posizionamento lungo (vendita di put) a livelli di rendimento ritenuti interessanti e/o a prendere profitto/ottenere un posizionamento corto (vendita di call) a livelli di rendimenti ritenuti invece troppo compressi. Infine, in merito al comparto dei Cct sono state attuate strategie di compravendita a termine finalizzate a massimizzare il contributo in conto capitale degli investimenti, attenuando l'impatto del "pull-to-par" dei titoli sopra la pari con una vita residua breve.

Relativamente alle emissioni obbligazionarie non governative, si segnala la strategia di diversificazione posta in essere nell'esercizio così come rilevabile a fine anno abbinata ad una riduzione della rischiosità sul rischio tasso e duration derivante dalla detenzione di questi strumenti. Infatti non solo le scadenze sono state sempre più concentrate sul breve termine (in particolare nel corso del 2017 ed in parte nel 2018), ma anche la componente subordinata Tier 2 è stata ridotta di circa 100 milioni di nominale in termini di stock a favore di emissioni senior meno rischiose. Si segnala altresì la prevalenza di emittenti non domestici a tasso variabile, anche denominati in divise estere, soprattutto il dollaro statunitense.

Si segnala infine, in continuità con l'esercizio precedente, che la componente di titoli obbligazionari non stanziabili presso la BCE è stata utilizzata anche come partial collateral per operazioni di funding strutturato a medio termine con due primarie controparti di mercato, una con scadenza 30 giugno 2017 e l'altra con scadenza aprile 2018.

Posizioni nella categoria contabile HTM

Dopo il consistente incremento dello stock di circa 2 miliardi in valore nominale effettuato nel 2015, gli investimenti in titoli di Stato italiani iscritti in questa categoria contabile sono stati mantenuti sostanzialmente stabili nel corso dell'anno, intervenendo solo in occasione della scadenza dei titoli al fine di mantenere costante lo stock in portafoglio in coerenza anche con gli obiettivi di budget. Alla fine del 2016, l'ammontare nominale di titoli governativi italiani nel portafoglio HTM, esclusivamente BTP, è pari a 8 miliardi ed è caratterizzato da una vita media di circa 4,5 anni, valore di pochi mesi superiore a quello di fine 2015.

Posizioni nella categoria contabile AFS

La rischiosità della componente obbligazionaria governativa iscritta in questa categoria contabile, rappresentata esclusivamente da titoli di Stato italiani, è stata sostanzialmente modificata in particolare relativamente al rischio tasso, per ridurre il quale si è deciso di incrementare la componente a tasso variabile, il cui stock a fine 2016 si è attestato a circa 5 miliardi in valore nominale, a scapito di quella a tasso fisso che, alla stessa data, presentava uno stock di poco inferiore alla metà.

L'incremento della quota di titoli governativi a tasso variabile è stato ottenuto principalmente tramite l'acquisto di BTP Inflation trasformati in titoli indicizzati ai tassi Euribor mediante Interest Rate Swap, posto in essere distribuendo gli acquisti sulle scadenze comprese tra i 2 e i 10 anni.

L'attuazione di questa strategia, nonché la sostituzione di titoli in scadenza con acquisti sulla parte a medio-lungo della curva, ha implicato un aumento della vita media residua: in particolare la componente a tasso fisso ha visto salire questo valore di circa 1 anno, raggiungendo a fine esercizio i 3,5 anni circa.

Relativamente agli investimenti obbligazionari non governativi, si segnala un leggero incremento dell'ammontare nominale complessivo che presentava, a fine 2016, uno stock di poco superiore ai 2 miliardi e una vita media residua pari a circa 3,5 anni. Sempre relativamente a questa componente del portafoglio obbligazionario contabilizzato in AFS, si evidenzia come sia stata perseguita una maggiore diversificazione, incrementando gli investimenti e l'operatività su emittenti financial esteri denominati in dollari USA, che hanno raggiunto un controvalore di poco meno di 200 milioni di euro a fine esercizio.

Posizioni in Fondi Comuni di Investimento

L'esposizione indiretta ai principali mercati finanziari azionari, che rappresenta il principale fattore di rischio derivante dal portafoglio di fondi comuni d'investimento contabilizzati in AFS, è stata mantenuta costantemente al di sotto del 30%, senza variazioni particolarmente significative nel corso dell'anno.

Il turnover derivante dalla gestione di questo portafoglio è stato significativamente inferiore rispetto all'anno precedente, soprattutto alla luce anche dei disomogenei risultati economici conseguiti dai fondi oggetto di investimento e dalla forte volatilità dei mercati finanziari di riferimento, preferendo agire sul controvalore complessivo del portafoglio (mantenuto mediamente in un intervallo compreso tra circa 550 e 650 milioni) con l'obiettivo di cogliere tatticamente alcune potenziali occasioni sui principali mercati finanziari (obbligazionari, valutari e azionari).

Si evidenzia infine che è stata posta in essere una riduzione di circa 35 milioni degli investimenti in fondi di fondi hedge a favore di investimenti in quote di fondi comuni d'investimento con calcolo del NAV giornaliero e aventi come principale sottostante strumenti obbligazionari e azionari, italiani ed esteri.

Tesoreria di Gruppo

Mercato Monetario

Nel corso del 2016 i mercati monetari si sono mossi in un contesto di sostanziale stabilità garantito dal proseguimento (e dall'ampliamento) delle politiche di accomodamento monetario della Banca Centrale Europea. La liquidità del sistema Euro ha continuato ad aumentare fino a circa 1.200 miliardi di euro, principalmente per effetto degli acquisti del QE. Le condizioni finanziarie nel complesso sono rimaste quindi estremamente favorevoli, mostrando una significativa tenuta anche in una situazione di incertezza quale l'esito del referendum nel Regno Unito.

Nel corso dell'anno l'orientamento espansivo adottato dalla BCE ha favorito le aspettative di tassi monetari in calo e la conseguente diminuzione dei tassi di interesse su tutte le scadenze della curva. L'Eonia ha seguito la riduzione dei tassi ufficiali chiudendo l'anno a -0,35% (da -0,24% di inizio 2016). Il tasso Euribor trimestrale è sceso a -0,32% (da -0,13%).

In tale contesto di bassi tassi di interesse, le esigenze di liquidità di breve termine del Gruppo, attestatesi mediamente su livelli inferiori (di circa -2 miliardi) rispetto all'anno precedente, sono state soddisfatte principalmente attraverso il rifinanziamento di asset di proprietà sul mercato secured.

L'attività di funding sui mercati monetari è stata guidata da principi di ottimizzazione del collaterale disponibile e di riduzione del costo del finanziamento, ricercando le migliori condizioni e la maggiore diversificazione delle fonti di provvista.

Al fine di minimizzare il rischio controparte l'operatività è stata effettuata, pressoché totalmente, tramite la Cassa di Compensazione e Garanzia (CC&G).

Nel corso del 2016 l'attività collateralizzata del Banco Popolare ha registrato:

  • impieghi medi per circa 6 miliardi (-1%), di cui circa 5,7 miliardi garantiti da CC&G (+10%);
  • raccolta media per circa 8 miliardi (-21%), di cui circa 7,9 miliardi garantita da CC&G (-21%).

Anche per effetto della progressiva riduzione delle esigenze di liquidità e della minore volatilità del mercato, i volumi complessivi scambiati dal Banco Popolare sul mercato secured hanno segnato nel 2016 una diminuzione, rispetto all'anno precedente, attestandosi a circa 678 miliardi (-10% circa).

Mercato dei Cambi

Numerosi sono stati gli eventi che hanno influenzato il mercato Forex nel corso del 2016. In avvio d'anno, il timore di una brusca contrazione dell'economia cinese unito alla discesa del prezzo delle materie prime e del petrolio ha determinato un aumento dell'avversione al rischio che ha portato gli investitori a premiare gli asset cosiddetti "safe haven", come l'oro, o divise quale lo yen giapponese che ha segnato un apprezzamento superiore al 15% contro la moneta unica. Contestualmente è iniziato il processo di svalutazione della sterlina contro le principali divise in vista del referendum indetto per giugno circa la permanenza o meno del Regno Unito nell'Unione Europea, a seguito del cui esito la sterlina ha accelerato il suo deprezzamento contro tutti i principali cross (meno 20% contro l'Euro). Durante la parte finale dell'anno l'attenzione dei mercati si è spostata verso l'elezione del Presidente degli Stati Uniti: dapprima l'attesa ha sostanzialmente anestetizzato i movimenti sui rapporti di cambio ma, successivamente all'elezione di Donald Trump, si è palesato un progressivo rafforzamento del dollaro fino all'area di 1,05.

In un contesto di bassa volatilità con movimenti repentini dovuti ad eventi specifici, l'impostazione operativa adottata è stata volta a sfruttare trend di medio periodo con posizioni tattiche a breve termine, contenendo l'attività del "trading intraday". Ciò ha permesso di migliorare i ritorni economici rispetto all'anno precedente producendo, per contro, una decisa contrazione dei volumi complessivamente trattati sul mercato.

Commerciale

L'azione commerciale del Gruppo Banco Popolare è, al netto dell'operato di società controllate e/o partecipate, declinata sulle 4 divisioni di Banca Popolare di Verona, Banca Popolare di Novara, Banca Popolare di Lodi e Credito Bergamasco.

A livello di Capogruppo, nel 2016 la Direzione Commerciale è risultata composta da diverse macro aree:

  • Pianificazione Commerciale, Customer Care, Sviluppo Alleanze, in staff;
  • Direzione Privati, Direzione Imprese e Estero Commerciale, in linea.

Ognuna di queste strutture è a presidio di specifiche e strategiche aree di business, come sotto sinteticamente illustrato.

  • Pianificazione Commerciale, a supporto della Direzione Commerciale nell'ambito dei processi di budgeting e pianificazione pluriennale del Gruppo, con la definizione degli obiettivi ed il monitoraggio dei risultati commerciali;
  • Customer Care, che ha l'obiettivo di diffondere nel Gruppo la cultura della qualità e della soddisfazione del cliente esterno ed interno, monitorando nel tempo la capacità di risposta delle strutture all'evoluzione delle esigenze del mercato, nonché assicurare la gestione dei reclami bancari e finanziari in ottica di recupero della relazione della fiducia della clientela;

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  • Sviluppo e Alleanze, con la responsabilità di realizzare e coordinare le attività delle Divisioni e delle Banche del Gruppo volte allo sviluppo della base della clientela aziende e privata del Gruppo nonché alla retention della clientela, oltre che identificare i partner esterni di interesse per la crescita dell'istituto;
  • Direzione Privati, incaricata di massimizzare la creazione di valore e la contribuzione economica del business Privati (compreso il segmento POE - Piccoli Operatori Economici, fino a 250 mila euro di fatturato) a livello di Gruppo attraverso la conoscenza sistematica dei bisogni della clientela, il presidio sull'offerta di prodotti, lo sviluppo dai canali distributivi e l'evoluzione dei modelli di servizio;
  • Direzione Imprese, con la responsabilità di massimizzare, a livello di Gruppo, la creazione di valore e la contribuzione economica del business collegato alle aziende di medie e grandi dimensioni;
  • Estero Commerciale, costituita per assicurare la definizione ed il presidio dell'area di offerta dei prodotti e servizi estero, guidando il processo di sviluppo dei nuovi prodotti e di evoluzione di prodotti esistenti, nonché per sviluppare e gestire le relazioni di corrispondenza con le strutture estere del Gruppo.

Il dettaglio delle azioni poste in essere e dei risultati commerciali conseguiti è fornito nella sezione "Risultati per settore di attività".

Comparto immobiliare

L'attività del settore immobiliare è caratterizzata dalla gestione del patrimonio strumentale del Gruppo e dalla valorizzazione e dismissione di quello non strumentale.

BP Property Management è la società del Gruppo presso la quale sono concentrate tutte le attività di servizio riguardanti la gestione e manutenzione del patrimonio immobiliare strumentale (tecniche e amministrative), nonché quelle riguardanti la gestione delle locazioni (attive e passive) strumentali all'attività caratteristica.

Con riferimento al patrimonio strumentale sono state chiuse 120 filiali con il conseguente spostamento delle risorse in altre filiali riceventi.

L'assetto distributivo delle risorse in immobili rilevanti di proprietà al 31 dicembre si può dire completato così pure il rilascio dei locali sino a quel momento condotti in locazione da soggetti terzi.

Nell'ottica dell'efficientamento degli spazi occupati e di riduzione dei costi di gestione degli stessi si è proseguito nella rinegoziazione dei canoni di locazione anche per importi inferiori a 25 mila euro ottenendo benefici sia economici che di tipo organizzativo/contrattualistico.

Contestualmente si è continuato ad operare per individuare nuovi spazi idonei per agenzie bancarie e/o uffici dove trasferire il personale con lo scopo di ottenere migliori condizioni di mercato e superfici parametrate al numero delle risorse coinvolte.

L'attività di gestione attiva dei contratti e degli spazi, insieme alla chiusura di alcune filiali, ha comportato un risparmio superiore a 10 milioni di euro su base annuale.

Nel corso del 2016 sono inoltre proseguiti, ed in gran parte realizzati, gli interventi di adeguamento, susseguenti agli approfondimenti di indagine che erano stati condivisi con il gestore del Fondo Eracle, a cui erano stati conferiti parte degli immobili strumentali del Gruppo nel 2009.

E' proseguito altresì l'importante progetto di efficientamento energetico che prevede, tra l'altro, la gestione e regolazione remota degli impianti tecnologici e la trasformazione degli impianti di illuminazione dall'attuale tecnologia fluorescente alla nuova tecnologia a LED.

Per quanto riguarda il patrimonio non strumentale, è proseguita l'attività di valorizzazione e compravendita da parte di Bipielle Real Estate, società del Gruppo cui è stata demandata l'attività di gestione dello stesso sia di sua proprietà, sia di proprietà delle società controllate direttamente o detenute dal Banco Popolare (ad eccezione di Italease e Release).

Nonostante sia continuato anche nel 2016 un periodo difficile per il mercato immobiliare, sono proseguite le vendite con un vistoso incremento rispetto allo scorso anno sia in termini di fatturato che di utile, che si attestano rispettivamente a 106 milioni e 16,5 milioni.

L'operazione più significativa è stata la cessione ad un fondo immobiliare dell'immobile in Milano, via Bagutta, denominato Garage Traversi, conclusa al termine di un lungo iter urbanistico di trasformazione della destinazione in commerciale di un autosilo dismesso da diversi anni.

Da segnalare anche la cessione di un albergo in Venezia Piazza S. Marco con importanti plusvalenze rispetto al valore di carico.

E' inoltre proseguita l'attività di "messa a reddito" degli spazi liberi, compresi quelli rivenienti dalla chiusura delle filiali, a seguito della razionalizzazione della rete. In relazione a questi ultimi, sono stati effettuati e/o programmati interventi di adeguamento normativo e di ristrutturazione al fine di ottenere un cambio di destinazione d'uso, anche in funzione di alcuni importanti preliminari di locazione già firmati.

Tra gli immobili a reddito più significativi si segnala la continuazione dei lavori straordinari sull'immobile in Roma detenuto dalla controllata Sviluppo Comparto 8, in seguito al rinnovo del contratto di locazione per ulteriori cinque anni, con il Conduttore World Food Programme, firmato alla fine del 2013. In vista della prossima scadenza, sono in corso trattative per il rinnovo del contratto con una durata che consenta di rendere l'immobile interessante per gli investitori.

Altro importante contratto di locazione è quello rinnovato con FCA Partecipazioni dalla controllata Manzoni 65 srl per la storica sede romana di Fiat. Il rinnovo del contratto per la durata di 6 anni consente di avere una buona redditività dell'immobile.

Ottimi risultati anche dalla controllata BRF Property, proprietaria di un'area in Parma che, dopo l'approvazione del Piano Urbanistico Attuativo con la concessione della medio-grande superficie di vendita alimentare fino a 2.500 mq, ha stipulato la Convenzione Urbanistica con il Comune ed ha ceduto un lotto di terreno a destinazione commerciale al socio Pizzarotti con contestuale rivendita dello stesso ad Aspiag (Despar) che, nel mese di novembre ha inaugurato il suo punto di vendita. Il valore della compravendita è stato di 5,5 milioni.

Nel mese di dicembre scorso la controllata TT Toscana Tissue ha firmato un preliminare con la Società Centralcarta Srl per la cessione dei restanti immobili di proprietà ad un prezzo pari a 1,5 milioni.

Importanti plusvalenze anche dalla cessione dell'immobile in Francia detenuto dalla controllata Liberty, che ha concluso in modo brillante l'iter di riqualificazione che aveva portato ad ottenere il nuovo permesso di costruire lo scorso anno.

Per la controllata PMG si sono ottenuti importanti progressi nei rapporti con le pubbliche amministrazioni di Genova e Nervi al fine di valorizzare le rispettive aree dismesse. Sono in corso contatti con importanti operatori per la cessione di lotti di terreno.

Ottimo anche il rilancio delle proprietà della controllata Terme Ioniche che ha messo ha reddito, dopo anni di inattività del precedente socio, gli immobili con destinazione turistico alberghiera ed ha avviato un piano di miglioramento di un azienda agricola di sua proprietà di complessivi 220 ettari.

Tra i casi più complessi si segnala la controllata Sviluppo Comparto 8 che detiene, tra l'altro, terreni edificabili in Lombardia e Piemonte: in particolare critica è l'approvazione della proposta progettuale avanzata al Comune di Collegno (TO), mentre sembra meglio avviata la proposta di Piano Attuativo presentata al Comune di Cologno Monzese; per entrambe le posizioni sono pendenti ricorsi al TAR presentati dalla controllata.

La gestione ed il remarketing di immobili sia di proprietà, sia rivenienti da contratti di leasing in default, per conto delle società del sub gruppo Banca Italease è invece effettuata da Italease Gestioni Beni (IGB).

Il 2016 può essere considerato come un'annata che lascia alle spalle la pesante crisi degli ultimi anni, ancorché la risalita prevedibile sia ancora lenta e non priva di difficoltà. Il mercato del segmento industriale ed artigianale, nel suo complesso, è stato caratterizzato da un aumento delle transazioni, ma da prezzi e valori ancora deboli.

In questo contesto generale, i peculiari prodotti commercializzati da IGB scontano fattori negativi specifici, legati alla localizzazione e tipologia dei beni, al caratteristico tipo di utilizzo e alle condizione manutentiva in cui il bene viene rilasciato dall'ex-titolare del contratto di leasing. Inoltre, una parte significativa del patrimonio gestito risulta sfitto e quindi di difficile commercializzazione.

Per tale ragione IGB ha attivato numerose nuove locazioni che hanno permesso di ridurre l'impatto dei costi gestionali. Attraverso la collaborazione con primari network commerciali, IGB ha realizzato nel 2016 un piano di vendite concretizzatosi nella cessione di 66 immobili, già in carico al sub Gruppo Banca Italease come crediti, per un ammontare pari a circa 27,7 milioni.

LA GESTIONE DEI RISCHI

Adeguatezza patrimoniale e principali rischi

Nel corso del 2016, la contenuta espansione dell'economia dell'Eurozona è stata accompagnata da una politica monetaria con condizioni di liquidità acquiescenti e tassi di interesse prossimi allo zero, seppur calmierata da un'indeterminatezza degli scenari geo-politici. Le prospettive macroeconomiche di medio termine, che restano collocate in un contesto di complessiva incertezza, continuano ad imporre il rafforzamento dell'adeguatezza patrimoniale, un costante e rigoroso presidio dei rischi e il mantenimento di elevate riserve di liquidità.

L'attuale livello dei Fondi Propri e delle attività di rischio ponderate consente al Banco Popolare di rispettare ampiamente sia le soglie regolamentari sia la specifica soglia richiesta dall'Organismo di Vigilanza.

Il monitoraggio dell'adeguatezza patrimoniale regolamentare viene inoltre effettuato con frequenza trimestrale nell'ambito del nuovo Framework di Risk Appetite sviluppato dal Gruppo Banco Popolare tra il 2014 (definizione delle linee guida) e il 2015 (strutturazione e perfezionamento dell'impianto complessivo) e recante i livelli di propensione al rischio assunti dal Gruppo. In tale quadro sono infatti previste specifiche soglie interne, definite al fine di far emergere possibili criticità nello svolgimento dell'attività bancaria del Gruppo ed attivare, di conseguenza, i processi di escalation e operare le opportune azioni correttive. Dal monitoraggio svolto nell'anno 2016, ed effettuato trimestralmente nell'ambito del Tableau de Bord RAF di Gruppo, non sono emerse criticità in riferimento agli indicatori di patrimonializzazione sopra evidenziati.

Al fine di presidiare in maniera rigorosa e puntuale i rischi a cui è esposto, il Gruppo Banco Popolare si avvale di un articolato insieme di politiche, processi, metodologie e strumenti di cui nel prosieguo viene fornita una breve descrizione, rimandando invece alla Nota integrativa (Parte E) per i relativi approfondimenti.

Per quanto riguarda i processi e gli strumenti di gestione e controllo della qualità del portafoglio crediti, un elemento chiave è costituito dai rating interni che sono calcolati tramite modelli differenziati e stimati specificamente per segmento di clientela. Il rating rappresenta la valutazione, riferita ad un orizzonte temporale di 12 mesi, effettuata sulla base di tutte le informazioni ragionevolmente accessibili, di natura sia quantitativa sia qualitativa, ed espressa mediante una classificazione su scala ordinale, della capacità di un soggetto affidato o da affidare di onorare le obbligazioni contrattuali. Il rating riveste un ruolo centrale nei processi di concessione del credito, di erogazione dei prodotti creditizi e di monitoraggio e gestione andamentale. In particolare, esso concorre alla determinazione degli organi competenti per la delibera degli affidamenti, influisce sull'applicazione del meccanismo di rinnovo automatico delle posizioni con fidi a revoca e contribuisce a determinare l'intercettamento automatico nel processo di monitoraggio e gestione (Watch list).

Il controllo direzionale dei rischi creditizi viene realizzato anche attraverso un modello di portafoglio di stima del rischio VaR, appartenente alla categoria dei "default model", che viene applicato con frequenza mensile alle esposizioni creditizie delle banche del Gruppo, limitatamente ai crediti in bonis, di cassa e di firma, della clientela, ordinaria e non, residente. Il modello permette di stimare il capitale economico a fronte del rischio di credito, tenendo conto della concentrazione del portafoglio e dell'ipotesi di inadempimento congiunto delle controparti, in un predefinito contesto di variabili macroeconomiche rilevanti. L'intervallo di confidenza utilizzato è il 99,9% e l'orizzonte temporale di riferimento è pari a un anno. Al termine del processo di simulazione del modello, la perdita massima potenziale del portafoglio crediti viene scomposta nella componente di perdita attesa e in quella di perdita inattesa. Per le altre esposizioni, diverse da quelle verso la clientela ordinaria e finanziaria residente in bonis, il controllo direzionale dei rischi viene realizzato mediante l'utilizzo di metriche regolamentari di vigilanza (Standard /Irb).

La classificazione delle posizioni a credito deteriorato è effettuata in conformità con i criteri definiti dall'EBA.

La gestione dei crediti deteriorati nel Gruppo Banco Popolare è basata, in via prevalente, su un modello che assegna a risorse specializzate la gestione di un insieme definito (portafoglio) di posizioni. Il ricorso a modelli di gestione non basati su risorse specializzate è limitato alle posizioni classificate Past Due ed Inadempienze probabili di importo inferiore ad una soglia di materialità prestabilita.

Il monitoraggio, la gestione e la valutazione dei crediti deteriorati sono supportati da processi strutturati e da un'apposita procedura gestionale.

In particolare, le rettifiche di valore sono quantificate applicando forfettariamente la LGD media stimata dal Risk Management per le posizioni in Past due a prescindere dall'importo e per quelle ad Inadempienze probabili o a Sofferenze di importo inferiore ad una soglia di materialità mentre, per importi superiori a tale soglia, sono quantificate analiticamente dal gestore. Le rettifiche di valore valutate analiticamente dal gestore sono periodicamente sottoposte a revisione.

Per quanto concerne l'attività di controllo della gestione dei rischi finanziari, la rilevazione, la misurazione e il controllo operativo delle posizioni di rischio delle Banche del Gruppo vengono effettuati mediante un sofisticato sistema di position keeping e controllo dei rischi, che consente il costante governo dei livelli di esposizione e la puntuale verifica del rispetto dei limiti operativi definiti dal Consiglio di Amministrazione della Capogruppo e dai Consigli di Amministrazione delle banche del Gruppo.

Il monitoraggio dei rischi finanziari è realizzato quotidianamente impiegando indicatori di tipo sia deterministico (sensitività ai fattori di rischio di mercato e riferiti all'emittente) sia probabilistico (Value at Risk - VaR). Il VaR rappresenta una misura sintetica di rischio ed esprime la massima perdita potenziale causata da movimenti di mercato in condizioni di normalità. L'approccio utilizzato per il calcolo del VaR è quello a simulazione storica. I valori calcolati vengono forniti con un intervallo di confidenza del 99% e un orizzonte temporale pari a un giorno. Le correlazioni utilizzate sono quelle implicite negli scenari storici applicati per la stima della distribuzione empirica dei valori del portafoglio di negoziazione.

Andamento VaR giornaliero GRUPPO BANCO POPOLARE Portafoglio di negoziazione di vigilanza

La componente di rischio rilevante è quella relativa al rischio specifico sui titoli di debito e alla componente generica e specifica per i titoli azionari. Alla movimentazione di questi titoli è da attribuire l'andamento dei rischi complessivi del Gruppo. In particolare fino alla metà del mese di novembre 2016 il rischio dipendeva dalla componente di rischio specifico sui titoli di debito, mentre successivamente la riduzione dell'esposizione su tali prodotti finanziari ha spostato sulla componente azionaria la maggiore rischiosità del portafoglio. Per il dettaglio del VaR a livello di singolo fattore di rischio si rimanda alla Parte E della Nota Integrativa.

Con riguardo ai rischi operativi, allo scopo di assicurare una misurazione maggiormente "accurata" dell'esposizione a tali rischi, il miglioramento delle prassi gestionali e delle tecniche di misurazione del rischio, il conseguimento nel medio periodo della riduzione delle frequenze e della severità degli eventi di perdita operativa e l'adozione di "soluzioni" in linea con le best practice del settore, il Gruppo ha sviluppato un sistema di misurazione e gestione (norme e processi, attori, ruoli e responsabilità, modelli e applicativi IT) in linea con i requisiti normativi previsti per i modelli avanzati AMA.

La misurazione del rischio viene effettuata mediante una metodologia interna secondo la logica VaR, che si basa su analisi di tipo quantitativo e qualitativo. La valutazione quantitativa si fonda sui dati di perdita interni, raccolti attraverso un processo di loss collection, integrati da informazioni esterne di perdita riferite al contesto bancario italiano (flussi di ritorno del consorzio DIPO, costituito in ambito ABI dai principali Gruppi bancari italiani), e sui dati rivenienti dal processo di autovalutazione dell'esposizione prospettica al rischio (risk self assessment), nel quale sono utilizzate anche le evidenze qualitative rilevate nell'attività di valutazione nel continuo del contesto operativo interno ed esterno.

Le evidenze andamentali degli ultimi anni in termini di perdite operative, nonché le analisi nel continuo del contesto operativo interno ed esterno e le valutazioni prospettiche, portano ad evidenziare come le attività produttive del Gruppo Banco Popolare si svolgano in un contesto operativo giudicato sostanzialmente favorevole.

Tale giudizio trova conforto, fra l'altro, nell'andamento storico flettente, registrato dalle perdite operative rilevate nel periodo 2007 – 2016, alla base del quale stanno sia presidi di controllo di primo, secondo e terzo livello notevolmente rafforzatisi nell'arco di tempo considerato, sia una costante azione di prevenzione e di mitigazione del rischio.

Coerentemente con la mission di banca prevalentemente commerciale e retail propria del Gruppo Banco Popolare, i principali assorbimenti di capitale economico riguardano la categoria "Pratiche Commerciali", seguita dai "Processi", che insieme rappresentano una parte prevalente del rischio totale e che si manifestano in maggior parte presso le reti commerciali del Gruppo.

Con riferimento alla casistica delle "Frodi Esterne", a fronte della tendenza ad una maggiore sofisticatezza delle tecniche utilizzate dai malfattori (es. furti d'identità, frodi informatiche ecc.), il Gruppo attua un costante rafforzamento dei presidi di sicurezza fisica e logica, determinando così un contenimento dei fenomeni sia in termini di frequenza che di impatto medio sugli eventi di perdita della specie.

A fronte dei principali fattori di rischio che emergono, il Gruppo attua gli opportuni interventi definiti nel Piano di mitigazione, (es. formazione, implementazione di processi e/o procedure applicative ecc.).

Sul fronte della liquidità il Gruppo Banco Popolare, oltre a procedere nelle consuete misurazioni periodiche del profilo di liquidità, si è allineato alla normativa di riferimento relativa alle segnalazioni mensili/trimestrali degli indicatori LCR (Liquidity Coverage Ratio) e SF (Stable Funding) previsti dalle disposizioni di Basilea III, secondo le nuove regole entrate in vigore con la pubblicazione dell'Atto Delegato da parte della Commissione Europea; è stata inoltre attivata la rilevazione mensile degli ALMM (Additional Liquidity Monitoring Metrics)

Nel corso del 2016 il Gruppo, in linea con il comportamento del settore bancario continentale, ha colto l'opportunità di allungare la scadenza degli strumenti resi disponibili dalla Banca Centrale Europea al fine di fornire liquidità al sistema bancario europeo (TLTRO) sostituendo la TLTRO-1 con la TLTRO-2.

Per maggiori informazioni sui rischi creditizi, finanziari e operativi si rinvia alla Parte E della Nota integrativa dedicata al presidio dei rischi. Nello stesso capitolo sono riportate informazioni di dettaglio con riferimento ai prodotti strutturati di credito, alle esposizioni verso Special Purpose Entities, alle operazioni di cartolarizzazione e all'operatività in derivati.

Evoluzione prevedibile dei rischi e obiettivi del Gruppo

Il perdurare di condizioni di incertezza relativamente al contesto economico e dei mercati finanziari, in particolare nel medio termine, rendono non agevole l'inquadramento dell'evoluzione prevedibile dei rischi. Gli obiettivi del Gruppo sono in generale tesi ad un atteggiamento di prudente e costante presidio delle attività al fine di limitare l'impatto di possibili avverse evoluzioni, anche imprevedibili, del quadro economico.

Ciò premesso, per quanto riguarda il rischio di credito, le evidenze scaturenti dagli andamenti recenti, unitamente agli obiettivi perseguiti in termini di composizione degli impieghi, suggeriscono di ipotizzare un quadro di prudenziale miglioramento del profilo di rischio, con riferimento sia alle esposizioni in bonis che, grazie alle politiche di accantonamento, al portafoglio deteriorato.

Il rischio di tasso di interesse del Gruppo continua a mostrare un profilo rialzista che, in caso di aumento dei tassi di mercato, vedrebbe un miglioramento del proprio margine di interesse. Per quanto riguarda il rischio di liquidità, l'azione del Gruppo è proseguita nella direzione di mantenere una robusta posizione che permette di guardare al futuro con relativa tranquillità anche nell'ottica del nuovo Gruppo Banco BPM, pur in una fase di persistente incertezza sui mercati circa gli sviluppi della crisi economica.

Con riferimento ai rischi operativi, i presidi organizzativi e tecnologici attivati da tempo a livello di Gruppo e le specifiche azioni di mitigazione implementate negli ultimi anni, oggetto di ulteriore rafforzamento nel quadro delle iniziative del progetto che ha portato il Gruppo alla validazione AMA a fini regolamentari, hanno prodotto un contesto organizzativo e operativo caratterizzato da un contenuto profilo di rischio, come testimoniato dal livello delle perdite operative rilevate contabilmente, relative ad eventi di rischio di nuovo accadimento.

Quanto appena descritto in termini di evoluzione prevedibile dei rischi e obiettivi del Gruppo è riferibile alla singola realtà dell'ex Gruppo Banco Popolare e non incorpora gli effetti e i nuovi fattori di rischio derivanti dall'operazione di fusione con l'ex-Gruppo BPM.

ATTIVITÀ DI INDIRIZZO, CONTROLLO E SUPPORTO

Risorse umane

Nonostante il perdurare del complesso contesto economico e sociale generale, il Gruppo Banco Popolare ha perseguito politiche di investimento nei confronti delle proprie risorse, soprattutto negli ambiti Welfare e gestione del personale. L'obiettivo è stato quello di rafforzare le competenze di tutte le persone in modo da poter affrontare un mercato sempre più competitivo, che richiede il rispetto di regole improntate a professionalità ed eticità nei confronti dei clienti e degli stakeholder in generale.

L'attenzione verso le risorse è stata maggiormente favorita attraverso l'introduzione di metodologie e strumenti completamente rinnovati che agevolano il miglioramento della qualità del servizio e le competenze delle risorse stesse, nel rispetto delle diverse normative vigenti.

Composizione ed evoluzione degli organici

La composizione del personale per categoria e genere al 31 dicembre 2016 relativa al Gruppo Banco Popolare è descritta nella tabella seguente:

2016 2015
Categorie Uomini Donne
Full time Part time Totale Full time Part time Totale Totale di cui BP Totale di cui BP
Dirigenti 237 - 237 16 - 16 253 202 265 214
Quadri direttivi 4.856 35 4.891 1.615 272 1.887 6.778 5.825 7.013 6.048
Impiegati 4.608 85 4.693 3.513 1.702 5.215 9.908 8.782 9.970 8.850
Altro personale 41 3 44 3 - 3 47 19 50 22
Società estere 14 - 14 7 - 7 21 19 -
Totale personale dipendente 9.756 123 9.879 5.154 1.974 7.128 17.007 14.828 17.317 15.134
Contratti di somministrazione - - - - - - - - 20 20
Totale organico forza lavoro 9.756 123 9.879 5.154 1.974 7.128 17.007 14.828 17.337 15.154
di cui:
apprendisti - - - - - - - - 3 -
contratti formazione lavoro o di
inserimento 2 - 2 - - - 2 - 2 -
contratti a tempo indeterminato 9.745 123 9.868 5.148 1.974 7.122 16.990 14.817 17.295 15.122
contratti a tempo determinato 9 - 9 6 - 6 15 11 17 12
contratti di somministrazione - - - - - - - - 20 20

Gli obiettivi del Piano Industriale per il 2016 sono stati perseguiti, oltre al saldo dovuto al normale turnover, anche attraverso l'adesione al Fondo di Solidarietà da parte di 300 risorse aventi i requisiti imposti dalla riforma previdenziale e l'incentivazione all'esodo di 89 risorse.

Il notevole sforzo gestionale ha portato alla stabilizzazione in servizio di 93 risorse nel Gruppo a cui si aggiungono 112 inserimenti nel rispetto degli accordi sindacali sottoscritti.

Proseguono gli obiettivi di efficientamento per il 2017, in coerenza con l'andamento previsto dal Piano, attraverso l'esodo volontario per le risorse che hanno già maturato i requisiti pensionistici, la quota residuale del fondo di solidarietà e il normale turnover. E' previsto inoltre un contestuale inserimento di giovani leve, utili al ricambio generazionale.

Il 2016 ha visto il costante impegno nel presidio dei costi variabili del personale, impegno che ha reso possibile ottenere ottimi risultati di contenimento e ottimizzazione degli accantonamenti per ferie e banca ore, permettendo altresì lo smaltimento delle giacenze residue, ormai sempre più esigue.

Politica delle assunzioni e gestione della mobilità professionale

Nel corso del 2016 si è continuato ad operare con interventi ordinari di riposizionamento delle risorse, coerentemente con i previsti obiettivi di riduzione degli organici ma con costante attenzione al livello di servizio da assicurare alla clientela.

In quest'ottica le assunzioni perfezionate nel corso del 2016 hanno riguardato per la quasi totalità giovani al primo impiego e sono state finalizzate a garantire il ricambio generazionale necessario ed il potenziamento della Rete commerciale.

Politiche di sviluppo, formazione e assessment

Nel 2016 il Banco Popolare ha riconfermato la volontà di investire in programmi di Sviluppo e Formazione e ha proseguito, confrontandosi con le migliori best practice sul mercato, nelle diffusioni di nuove politiche gestionali mirate anche ad ottenere una migliore conciliazione tra vita privata e lavorativa e una gestione più equa delle diversità. A conferma dell'attenzione riposta nella qualità dei servizi erogati a favore delle risorse del Gruppo, nel 2016 è stata aggiornata la certificazione di Qualità UNI EN ISO 9001 alla versione 2015, per le attività di Sviluppo, Formazione, Assessment, Politiche Retributive, Pari Opportunità, Work Life Balance e di definizione delle politiche gestionali. La certificazione è stata inoltre estesa all'attività di Selezione.

Sviluppo manageriale

Nel 2016 il Banco Popolare ha individuato nell'integrazione e nella trasversalità gli obiettivi principali delle attività di sviluppo delle risorse del Gruppo, da realizzare attraverso la ricerca, la sperimentazione e la realizzazione di strumenti innovativi e di metodologie interattive.

A tal proposito può essere evidenziato:

  • l'avvio del nuovo progetto Talent denominato "Study Tour Experience", in cui 65 risorse di alto potenziale seguiranno un percorso intensivo di formazione sui temi del banking e dell'innovation management, oltre a realizzare company visit presso aziende leader nei mercati nazionali ed internazionali. L'attività d'aula, condotta da Sda Bocconi, si svolge prevalentemente in lingua inglese;
  • la prosecuzione del progetto Job Exploration Days, iniziativa dedicata a risorse Top Performer del Gruppo individuate e selezionate attraverso la valutazione dei risultati ottenuti e delle prestazioni realizzate. A tali colleghi la Direzione Risorse Umane dedica "pillole" di orientamento professionale, attraverso la conoscenza "sul campo" di realtà lavorative della banca, dei "mestieri" che le caratterizzano e delle competenze possedute dai colleghi che agiscono il ruolo;
  • la conclusione del Complementary Stage, programma di affiancamenti professionali che ha consentito a numerose risorse di avere una visione più ampia del funzionamento della banca ed una maggiore consapevolezza del valore del servizio fornito e ricevuto;
  • la sperimentazione, che si concluderà nel primo semestre del 2017, di un format denominato "Tutti a bordo" che consente alle persone di realizzare iniziative utili per rafforzare la conoscenza all'interno della propria realtà lavorativa. Lo strumento utilizzato per la raccolta delle idee e la condivisione di contenuti multimediali è rappresentato da una Web App community.

Politiche gestionali

Nel corso del 2016 la principale attività ha riguardato la gestione dei piani di successione dei ruoli manageriali vertici, in ottemperanza a quanto richiesto dalla Normativa di Vigilanza e dalle raccomandazioni del Codice di Autodisciplina di Borsa Italiana.

Tali piani di successione sono stati predisposti, oltreché per le posizioni di vertice dell'esecutivo anche per i diversi livelli del management; in linea con i principi guida e le best practice di riferimento, i piani perseguono gli obiettivi di valorizzazione dei talenti interni e una maggiore trasparenza nel percorso di crescita professionale.

A conclusione del processo sono stati individuati i bacini delle risorse considerate più idonee, secondo i criteri definiti e deliberati in CdA (valutazione delle conoscenze tecniche ed esperienza, valutazione del potenziale, valutazione delle prestazioni, etc.), per la successione delle principali posizioni manageriali del Gruppo.

Per il Banco Popolare sono state individuate più di 370 possibili candidature idonee alla copertura delle posizioni manageriali delle strutture di sede centrale e circa 1.000 per la rete commerciale.

Per Banca Aletti sono state individuate circa 26 possibili candidature per le posizioni manageriali di sede centrale e circa 20 per la rete commerciale.

Nel corso dell'anno è stato inoltre messo a disposizione di tutte le risorse del Gruppo il portale You&Us dedicato alla diffusione delle informazioni circa le diverse iniziative dedicate al personale in tema di selezione, assessment, formazione, politiche di sviluppo e politiche retributive. Lo strumento realizzato secondo le moderne tecniche di progettazione e implementazione dei siti web consente una migliore accessibilità e fruizione di tutti i servizi a distanza anche da dispositivi "mobile".

Pari opportunità e Work life balance

Nel 2016 l'ufficio Pari Opportunità e WLB ha ampliato le attività di Welfare2.0 attraverso progetti innovativi ed iniziative formative negli ambiti del work life balance, del diversity management e del wellbeing.

Quale strumento gestionale principe per il work life balance è proseguita, anche nel 2016, la sperimentazione dello Smart Working attraverso l'estensione del pilota alle principali sedi del Gruppo.

Per accrescere una cultura aziendale inclusiva sono stati progettati corsi formativi sulla gestione e la valorizzazione della diversità ed è stata studiata e messa a punto una policy per la gestione proattiva della maternità/paternità.

Infine con l'obiettivo di accrescere il wellbeing in azienda sono stati promossi eventi formativi ed informativi a partire dalla sana alimentazione.

Formazione

Nel corso del 2016 l'attività formativa destinata a tutte le Risorse del Gruppo è stata realizzata con il prevalente contributo del nucleo di Docenti interni impegnati stabilmente all'interno della Scuola di Formazione e con il diretto coinvolgimento in aula di esponenti delle varie Direzioni interessate.

Le ore di formazione erogate nel 2016 sono state complessivamente 775.520: nella tabella seguente ne viene riportato il dettaglio, suddiviso per le diverse tipologie di attività formative e per inquadramento dei partecipanti.

Grado Partecipanti Formazione
manageriale
Corsi di ruolo Formazione
strutture centrali
Formazione
obbligatoria
Formazione a
progetto
Formazione a
richiesta
Totale
Dirigenti 228 3.356 - 596 549 1.462 1.062 7.025
Quadri direttivi 6.657 34.219 15.369 35.965 178.074 58.006 8.519 330.152
Aree professionali 9.442 3.180 56.998 29.829 257.223 81.145 9.968 438.343
Totale 16.327 40.755 72.367 66.390 435.846 140.613 19.549 775.520

Oltre alle consuete attività di formazione destinate a tutte le Risorse del Gruppo, le iniziative formative del 2016 sono state focalizzate ad assicurare un pieno supporto alle linee strategiche aziendali, attraverso la realizzazione di specifici progetti formativi finalizzati a preparare le persone ad affrontare un mercato sempre più competitivo che richiede il rispetto di regole improntate ad esigenze di professionalità ed eticità nei confronti dei clienti e degli stakeholder, incrementando nel contempo la qualità del servizio reso alla clientela.

Le priorità formative così individuate hanno puntato a:

  • sviluppare le capacità manageriali delle principali figure di responsabilità di Sede e di Rete del Gruppo;
  • potenziare le capacità di analisi del merito creditizio e di monitoraggio andamentale sui principali ruoli di tutta la filiera crediti;
  • potenziare le capacità di relazione con la clientela privati e in particolare con quella appartenente ai segmenti Private e Affluent;
  • potenziare e sviluppare le competenze di tutte le Risorse appartenenti ai vari ruoli delle Strutture Centrali.

A conferma dell'attenzione riposta nella qualità dei servizi resi, anche nel 2016 è stata superata con successo la verifica annuale della certificazione di Qualità IQNET per le attività formative, rilasciata dalla società Certiquality, per l'implementazione del sistema di qualità già adottato nei precedenti esercizi, conforme agli standard previsti dalla nuova norma UNI EN ISO 9001:2015.

E' proseguita l'attività di formazione sulle procedure anticorruzione, previste dal Modello 231/01. Le iniziative realizzate nell'esercizio hanno riguardato:

  • un corso d'aula dedicato alle nuove nomine in posizione di Responsabilità di servizi, Funzioni o ufficio delle Strutture Centrali;
  • il competamento della fruizione del corso on line specificamente realizzato in materia per tutte le Risorse del Gruppo.

Selezione e assessment

Nel 2016 l'attività di Assessment ha avuto notevole impulso, in particolare i progetti maggiormente significativi sono stati:

  • reclutamento: reperimento e selezione in via continuativa di giovani al primo impiego, principalmente al fine di potenziare la rete commerciale, con l'obiettivo poter individuare per tempo le risorse di potenziale;
  • Progetto Gestori Affluent: mappatura manageriale e verifica tecnica per tutte le risorse del Gruppo in questo ruolo, con l'obiettivo di individuare il presidio delle conoscenze tecniche e di mappare le competenze manageriali, analizzando inoltre i bisogni formativi dei colleghi;
  • assessment manageriali dedicati alle risorse inserite nei piani di successione, finalizzati ad individuare le potenzialità delle risorse strategiche per il Banco Popolare;
  • Selezione per individuare i partecipanti al Progetto Study Tour Experience: percorso di sviluppo dedicato alla talent pipeline del Gruppo;
  • progettazione in collaborazione con la Scuola di Formazione di una verifica tecnica della professionalità per Banca Aletti.

Tirocini formativi e stage

Sono proseguite le iniziative di employer branding con la partecipazione ai career day organizzati dalle Università, inoltre sono stati incrementati i rapporti attivi con gli uffici Placement dei principali atenei italiani. Tali iniziative sottolineano l'importanza per il Gruppo di consolidare il legame con gli Enti Territoriali ed il mondo accademico. Gli stage si sono confermati ancora una volta strumento utile ai giovani neo laureati e laureandi, i quali hanno potuto compiere un'esperienza di formazione e orientamento all'interno delle diverse società del Gruppo. Il processo di recruiting continua ad essere standardizzato per tutto il Gruppo così come lo sono i requisiti di idoneità per poter accedere all'iter di selezione.

Politiche retributive

L'informativa dettagliata sui temi retributivi e sui sistemi di incentivazione del Gruppo è contenuta nella "Relazione in ordine alle Politiche di Remunerazione e Incentivazione del Gruppo", redatta in coerenza con quanto previsto dalla normativa della Banca d'Italia e della Consob. La "Relazione sulla remunerazione" contiene informazioni di tipo qualitativo che esprimono le politiche retributive 2017 e dati quantitativi che illustrano le modalità di attuazione delle politiche stesse nell'esercizio 2016. La parte qualitativa della citata relazione è oggetto di proposta di delibera assembleare.

Relazioni sindacali e normativa

Nel 2016 è proseguito il percorso negoziale avviato negli anni precedenti, finalizzato alla riduzione degli oneri operativi, anche contemperando le possibili leve di contenimento del costo del lavoro con l'adozione di interventi a difesa dell'occupazione e nell'ottica del ricambio generazionale. Le numerose intese sottoscritte da inizio anno, che contribuiscono al raggiungimento dei suddetti obiettivi, sono descritte nella sezione della presente relazione dedicata ai fatti di rilievo avvenuti nell'esercizio, cui si fa rinvio.

Interventi in ambito Welfare

In tale ambito, come descritto nella citata sezione dedicata ai fatti di rilievo avvenuti nell'esercizio, un particolare rilievo è stata assunto dall'articolato e complesso percorso negoziale in materia di previdenza complementare di Gruppo, avviatosi a fine 2015 e durato circa un anno, che ha consentito di concordare in via definitiva il Fondo Pensione Unico di Gruppo.

Contestualmente all'impegno per la razionalizzazione della previdenza aziendale integrativa, le Parti Sociali hanno altresì condiviso alcuni importanti interventi di sviluppo del Welfare di Gruppo, pervenendo a specifiche intese, con le quali, in relazione agli specifici vantaggi fiscali e contributivi previsti dalla Legge di Stabilità 2016, si è reso possibile potenziare il valore delle intese in materia di premio aziendale e di Welfare integrativo stipulate nel corso del 2015, prevedendo in particolare, sia l'ampliamento dei servizi Welfare usufruibili attraverso l'utilizzo degli importi economici "figurativi" già definiti per tutti i dipendenti, sia la facoltà individuale dei lavoratori con reddito inferiore a 50.000 di convertire quote monetarie di premio aziendale in importi economici "figurativi" incrementando quelli già destinati all'utilizzo dei servizi medesimi.

Lo sviluppo del Welfare di gruppo ha successivamente ricevuto ulteriore impulso attraverso la definizione di specifici interventi di People Care, in particolare concretizzatisi: nella conferma, anche per l'anno 2017, della copertura assicurativa della polizza premorienza, con un incremento del contributo economico aziendale per il miglioramento delle prestazioni per malattia, nell'ampliamento delle facoltà di utilizzo dell'Assistenza Sanitaria Aggiuntiva già attiva con la finalità di migliorare i meccanismi di rimborso economico delle prestazioni sanitarie assicurate dalle Forme assistenziali presenti nel Gruppo, nel consolidamento di un "budget figurativo" annuale destinato al Conto Welfare di ciascun dipendente, congiuntamente ad un'ulteriore ampliamento dell'offerta dei Servizi Welfare volto a potenziare il grado di risposta alle molteplici esigenze dei dipendenti e delle loro famiglie.

Tali iniziative, che hanno pertanto arricchito il "Piano Welfare" aziendale, si sono anche accompagnate al coinvolgimento attivo dei dipendenti attraverso un'attività aziendale di comunicazione e di informativa, nonché di approfondimento dei bisogni verso cui indirizzare le risorse disponibili.

Anche la materia del part-time è stata oggetto di particolare attenzione delle Parti Sociali attraverso la conferma dei criteri di utilizzo dell'istituto già aziendalmente definiti, nonché attraverso l'accoglimento di un significativo numero di ulteriori richieste di tempo lavorativo parziale, successivamente stabilito in sede di definizione delle intese relative al processo di fusione con il Gruppo BPM, in relazione all'esigenza di contenere l'esubero strutturale di personale.

Contenzioso del lavoro e attività disciplinare

Nel 2016 il numero complessivo delle controversie giudiziarie a livello di Gruppo si è ridotto rispetto all'anno precedente (da n. 189 al 31.12.2015 a n. 165 al 31.12.2016). Il tasso di vertenzialità è risultato pertanto del tutto fisiologico ed al di sotto delle medie di settore: ciò conferma l'andamento registrato già negli esercizi precedenti e testimonia l'attenzione alle norme, ai diritti ed ai doveri che costituisce un cardine della politica di responsabilità sociale del Gruppo. Il contenzioso giudiziale è stato gestito privilegiando, ove possibile ed in coerenza con le politiche aziendali, l'approccio conciliativo (sono state transatte 7 cause nel corso dell'esercizio); nei casi in cui, non risultando possibile perseguire una definizione transattiva del contenzioso, si è pervenuti all'emanazione di provvedimenti da parte dell'Autorità Giudiziaria, gli stessi sono risultati in larga parte favorevole alle posizioni aziendali.

L'attività disciplinare, espletata di concerto con i Servizi Risorse delle Divisioni e delle Società del Gruppo e prevalentemente sulla base delle risultanze degli accertamenti da parte delle funzioni di controllo, è stata improntata a criteri di rigore, equità ed omogeneità, nel rispetto delle prerogative e dei diritti dei dipendenti ed in coerenza con le previsioni del "codice disciplinare".

Internal audit

La Direzione Audit della Capogruppo ha la responsabilità da un lato di controllare, in ottica di terzo livello anche con verifiche in loco e a distanza, il regolare andamento dell'operatività e l'evoluzione dei rischi e, dall'altro, di valutare la completezza, l'adeguatezza, la funzionalità e l'affidabilità della struttura organizzativa e delle altre componenti del sistema dei controlli interni, portando all'attenzione degli organi aziendali i possibili miglioramenti al processo di gestione dei rischi, nonché agli strumenti di misurazione e controllo degli stessi, anche con riferimento al Risk Appetite Framework (RAF).

La Direzione Audit è competente per le attività di revisione interna riferite a tutte le strutture centrali e periferiche delle società italiane del Gruppo bancario; svolge, inoltre, funzione di indirizzo, coordinamento e controllo nei confronti delle strutture incaricate delle attività di audit per le entità estere appartenenti al Gruppo.

Gli interventi condotti nel 2016 hanno riguardato i seguenti ambiti:

  • governance e conformità, con riferimento ai processi RAF, ICAAP (Internal Capital Adequacy Assessment Process) e ILAAP (Internal Liquidity Adequacy Assessment Process), ai processi deliberativi relativi alle normative sui conflitti di interesse, al modello di governance privacy di Gruppo, ai processi antiriciclaggio, ai flussi informativi e reporting agli organi aziendali, alle operazioni di maggior rilievo (OMR), al processo di ideazione e gestione delle iniziative di comunicazione esterna attraverso i social media, nonché in materia di business continuity e disaster recovery;
  • credito e funding, in particolare sui processi organizzativi relativi alla gestione delle posizioni creditizie classificate a sofferenza, sulla gestione del credito svolto dalle Divisioni, sul presidio dei finanziamenti auto liquidanti, sul processo di monitoraggio e rivalutazione periodica dei collaterali immobiliari, sui programmi di emissione dei Covered Bond e sui servizi di finanza d'impresa. Sono state inoltre condotte verifiche sui modelli interni validati (modelli AIRB);
  • finanza e prestazione di servizi di investimento, in particolare sull'operatività in future, sulle attività di gestione amministrativa delle attività a tutela dei sottoscrittori con riferimento agli OICVM italiani, sull'emissione di strumenti finanziari inclusi nel capitale regolamentare del Banco Popolare, nonché sul complessivo processo di gestione, misurazione e monitoraggio della liquidità e sul framework informativo adottato. Sono state inoltre svolte attività di audit finalizzate all'asseverazione della correttezza e completezza dei dati del P&L gestionale e di backtesting;
  • operations, con riferimento alla centrale di allarme interbancaria, alla gestione dei rapporti con la Pubblica Amministrazione, alla predisposizione dell'informativa al pubblico da parte degli Enti (Pillar 3), al processo di predisposizione, controllo ed invio delle segnalazioni di vigilanza prudenziali e statistiche (FINREP e COREP) nonché al processo di gestione degli acquisti;
  • information and communication technology, con specifico riferimento all'analisi della piattaforma dedicata al servizio di mobile payment, al processo di gestione dei servizi di remote banking e in materia di protezione dei dati personali.

Con l'obiettivo di verificare la conformità dei sistemi di remunerazione e incentivazione al contesto normativo come statuito dalle disposizioni di vigilanza, è stato condotto un intervento di audit che ha consentito di riscontrare la complessiva adeguatezza dei presidi adottati.

Le verifiche condotte sulla rete distributiva hanno avuto ad oggetto i processi organizzativi in uso, il rispetto della normativa interna, nonché i comportamenti del personale addetto.

La Direzione Audit, in coerenza con la definizione di Internal Audit prevista dai principi internazionali, svolge oltre all'attività tipica di revisione interna un'attività di natura consulenziale, prestando la propria esperienza prevalentemente con la partecipazione a progetti e gruppi di lavoro. Tra i progetti più significativi che hanno coinvolto la funzione di Revisione Interna per l'esercizio 2016 si segnalano il processo di adeguamento per l'adozione al nuovo principio contabile internazionale (IFRS 9) e i processi di adeguamento alla normativa Market Abuse II e Mifid II. La Direzione Audit ha inoltre condotto una survey finalizzata ad asseverare la consapevolezza e la pervasività della risk culture presso la Rete del Banco Popolare, mediante somministrazione di questionari a 100 responsabili di filiale.

Compliance

Il Gruppo Banco Popolare attribuisce specifico rilievo al presidio dei rischi di non conformità alla normativa, nell'assunto che il rispetto delle leggi e della regolamentazione prevista dalle Autorità di Vigilanza a tutela della correttezza sostanziale nelle relazioni di affari con la clientela costituiscono elementi fondamentali nello svolgimento dell'attività bancaria, per sua natura basata su un rapporto fiduciario.

Nel corso del 2016, sono state adottate azioni di rafforzamento dell'assetto organizzativo, dei processi, delle metodologie e della strumentazione IT a supporto della Funzione di Conformità, al fine di irrobustire le attività di governo e di gestione del rischio di non conformità, con riferimento a tutte le aree normative presidiate. In particolare è stato:

  • riprogettato il processo di conduzione delle verifiche ex-post, al fine di assicurare una maggiore incisività nell'azione di controllo ed una maggiore interazione dialettica, tra i process owner e le strutture di Compliance, finalizzata ad accrescere la consapevolezza dei rischi e la cultura del controllo a tutti i livelli aziendali;
  • revisionato il processo di pianificazione annuale delle verifiche ex post. Nello specifico sono stati rivisti gli indirizzi metodologici in ottica di una maggiore standardizzazione delle modalità di pianificazione, assicurando che le stesse siano applicate in una logica risk based;
  • implementato il modulo applicativo Governance Risk Control (GRC) a supporto dei processi di pianificazione, misurazione, valutazione e reporting del rischio di non conformità. Nel nuovo tool è prevista anche la gestione dell'attività di tracking dei principali rilievi di non conformità e dei relativi interventi di mitigazione, con evidenza immediata di ripianificazioni e ritardi.

L'accresciuto livello di informatizzazione dei processi suindicati oltre a garantire la tracciabilità delle attività svolte da tutte le strutture, assicura una maggiore accuratezza e affidabilità dei dati e delle informazioni prodotte. La soluzione GRC, il cui utilizzo interesserà le principali funzioni aziendali di controllo, favorirà inoltre l'integrazione e il coordinamento interno tra le funzioni stesse.

La Funzione di Conformità presidia in modo diretto le tematiche a più alta rilevanza ai fini del rischio di non conformità per il Gruppo, riguardanti principalmente i seguenti ambiti:

  • prestazione di servizi bancari e attività trasversali di governo;
  • prestazione di servizi di investimento;
  • prestazione di attività di gestione collettiva del risparmio e servizi fiduciari.

Il presidio di conformità su tutte le altre tematiche normative viene effettuato da parte della Funzione di Conformità avvalendosi della collaborazione di altre strutture interne con profili di competenza specifici secondo metodologia e modelli di interazione predeterminati e approvati dagli Organi di Vertice.

Servizi di Investimento

Nel corso del 2016 il Gruppo ha rafforzato i presidi di controllo nella prestazione dei servizi di investimento alla clientela, nell'ottica di una sempre maggiore valorizzazione dell'interesse e delle esigenze del cliente. Inoltre, si segnala l'avvenuto irrobustimento dei presidi di strutturazione e distribuzione dei prodotti complessi con riferimento all'intero processo di product governance.

Infine, in ambito mercati, sono proseguite per tutto il 2016 le attività inerenti l'adeguamento alla nuova normativa in materia di abusi di mercato, introdotta a far data dal 3 luglio 2016 dal Regolamento del Parlamento Europeo e del Consiglio 596/2014 c.d. "MAR" e dalla Market Abuse Directive (MAD II).

Gestioni collettive

Nell'ambito del settore risparmio gestito, nel corso dell'anno il Gruppo Banco Popolare ha proceduto a rendere operativo il servizio di calcolo del valore della quota degli OICR istituiti e gestiti dalla controllata Aletti Gestielle SGR, per il quale si è fornito supporto nell'implementazione dei processi operativi e di controllo – anche per quanto riconducibile alle attività svolte in qualità di depositario – come pure nella gestione dei profili di conflitto di interessi connessi con l'operazione di esternalizzazione del servizio in parola alla Capogruppo.

Quanto sopra è stato peraltro realizzato in un contesto normativo in corso di ridefinizione, per effetto dell'emanazione delle norme di attuazione, a livello europeo e nazionale, della Direttiva 2014/91/UE ("UCITS V"), ed, in particolare, del Regolamento delegato (UE) 2016/438 del 17/12/2015 in materia di obblighi dei depositari di OICVM e, più di recente, del Provvedimento Banca d'Italia 23/12/2016, che modifica il Regolamento Banca d'Italia 19/01/2015 sulla gestione collettiva del risparmio, pubblicato lo scorso 4 gennaio 2016, e di cui la Capogruppo e la SGR hanno seguito l'iter normativo partecipando, attraverso le rispettive Associazioni di Categoria, alla consultazione con il mercato avviata nel luglio dello scorso anno.

Con riferimento alla controllata Aletti Gestielle, nel corso dell'anno si è data attuazione ai processi per l'istituzione, la classificazione ed il monitoraggio dei nuovi prodotti istituiti, anche con riferimento ai temi del grado di complessità rispetto alla clientela a cui sono rivolti e della remunerazione delle reti di distribuzione, coerentemente ai principi dettati dalla Policy aziendale di product governance, mantenendo elevate le sinergie con le reti di distribuzione medesime, ed in particolare quelle del Gruppo Banco Popolare, nell'intento di fornire alle strutture di vendita tutte le informazioni ed il supporto utili a migliorare sempre più il grado di conoscenza dei prodotti d'investimento rispetto ai bisogni della clientela.

Servizi Bancari e prevenzione usura

Nel corso del 2016 il Gruppo Banco Popolare ha proseguito il processo di affinamento e ulteriore rafforzamento dei presidi organizzativi volti a garantire la conformità alle disposizioni normative in materia di servizi bancari recentemente aggiornate da diversi provvedimenti legislativi. In particolare si segnalano:

  • il Decreto legislativo n. 72 del 21 aprile 2016 in tema di credito immobiliare ai consumatori che recepisce nel nostro ordinamento la Direttiva Comunitaria 17/2014, nota come Mortgage Credit Directive (MCD). La nuova disciplina, ha introdotto rilevanti novità tra cui l'armonizzazione delle informazioni precontrattuali che debbono essere rese ai consumatori; gli effetti dell'applicazione della direttiva e gli adeguamenti organizzativi, operativi e relazionali nei confronti del cliente sono risultati di notevole impatto;
  • il decreto del Comitato Interministeriale per il Credito ed il Risparmio del 29 settembre 2016 in attuazione del Capo I bis del titolo VI del TUB in esecuzione di quanto previsto dal D.Lgs. n.72 in materia di credito immobiliare ai consumatori che ha introdotto significative modifiche alla normativa in materia disciplinando importanti aspetti sotto il profilo della trasparenza. Dette modifiche hanno richiesto importanti adeguamenti della normativa interna (in particolare con riferimento ai finanziamenti in valuta estera e alla documentazione precontrattuale);
  • il Provvedimento 30 settembre 2016 Disposizioni di Banca d'Italia in tema di "Trasparenza delle operazioni e dei servizi bancari e finanziari. Correttezza delle relazioni tra intermediari e clienti", che ha integrato le precedenti Disposizioni sulla trasparenza del 29 luglio 2009 modificando, altresì, alcuni profili contenuti nella disciplina in precedenza adottata, al fine di recepire innovazioni normative intervenute nel 2016 (recepimento della citata Direttiva Comunitaria 17/2014 e del conseguente D.Lgs. n.72 in materia di credito immobiliare ai consumatori nonché attuazione agli artt. 120 undecies e 120 duodecies - capo I bis Titolo VI del Testo Unico bancario rispettivamente su verifica del merito creditizio e valutazione degli immobili);
  • le "Istruzioni per la rilevazione dei tassi effettivi globali medi ai sensi della legge sull'usura" (legge 108/96) di Banca d'Italia, che hanno definito e chiarito alcuni dubbi interpretativi riguardo alla classificazione delle operazioni per categorie nonché alla rilevazione ed al calcolo dei tassi per il periodo;
  • la Legge 49 dell'8 aprile 2016 (conversione del D.L. 14 febbraio 2016 art. 17 bis) e relative disposizioni attuative contenute nel Decreto del Ministro dell'Economia e delle Finanze. Con l'entrata in vigore della normativa in parola in data 1 ottobre 2016 si è quindi completato il quadro normativo che innova le modalità di calcolo e liquidazione degli interessi in materia di anatocismo;
  • il D.Lgs n. 30 del 15 febbraio 2016 in vigore dal 9 marzo 2016 (che ha recepito la c.d. BRRD Direttiva 2014/59/UE) in forza del quale sono stati modificati alcuni articoli del T.U.B concernenti il rimborso dei crediti che possono essere fatti valere nei confronti della banche in liquidazione coatta amministrativa. In ottemperanza al disposto legislativo sono stati effettuati importanti interventi dal punto di vista della trasparenza e delle comunicazioni alla clientela.

Servizi tecnologici e amministrativi

Il Banco Popolare ha concentrato nella Società Gestione Servizi (di seguito SGS) lo sviluppo applicativo e tecnologico del Gruppo, la macchina produttiva, le attività relative alla Sicurezza, nel senso completo del termine, i Servizi di Post Vendita e Assistenza, nonché il monitoraggio continuo dei possibili vantaggi per il business derivanti dallo sviluppo delle nuove tecnologie.

Le attività caratteristiche di SGS sono distribuite in quattro aree principali, dalle quali dipendono le unità organizzative specializzate:

  • lo Sviluppo Applicativo, coordinato dalla Direzione Generale, al quale sono demandate l'efficacia e l'efficienza delle soluzioni informatiche;
  • la Produzione, responsabile dell'adeguatezza dell'infrastruttura tecnologica e della continuità elaborativa del Gruppo;
  • la Sicurezza, referente primaria per tutte le tematiche inerenti la sicurezza fisica, la sicurezza informatica e la salute sui luoghi di lavoro del Gruppo;
  • i Servizi Post Vendita e Assistenza, presidio delle strutture amministrative, di middle e di back office nonché dei servizi di provveditorato e logistica.

Nel 2016, SGS, in attuazione del Piano Operativo 2016-2017, ha istituito sette filoni progettuali:

    1. Innovation & Digital Branch: innovazione e accelerazione della digitalizzazione per sostenere la crescita della base clienti e l'offerta di nuovi prodotti/ servizi;
    1. Qualità del Credito: supporto al monitoraggio e alla gestione dei crediti per la progressiva riduzione del costo del credito;
    1. Investment Banking e Wealth Management: nuove tecnologie e nuovo modello di consulenza per rafforzare l'offerta e ridurre i tempi di vendita;
    1. Presidio Banca Tradizionale: miglioramento dei livelli di servizio ed evoluzione delle componenti core per la gestione dell'ordinario;
    1. Security & Cybercrime: aggiornamento continuo dei presidi di Sicurezza;
    1. Normativa e Governo: ulteriore rafforzamento della conformità per rispondere ai vincoli normativi e maggior controllo del rischio;
    1. IT 4 IT: mantenimento ed evoluzione dei livelli di adeguatezza tecnologica.
  • Il secondo semestre dell'anno ha visto il graduale intensificarsi degli impegni derivanti dalle richieste dalla

Capogruppo in merito alle analisi e alle valutazioni delle soluzioni informatiche esistenti, propedeutiche alle attività di integrazione con Banca Popolare di Milano per la creazione del nuovo gruppo Banco BPM operativo dal 1° gennaio 2017.

Sviluppo applicativo

Credito

Nell'ambito dell'area di business del Credito, SGS ha supportato tecnicamente le diverse attività di riacquisto e cartolarizzazione a supporto della liquidità del Gruppo, conseguenti alla razionalizzazione dell'intera struttura del funding (cartolarizzazioni ABS e Covered Bond). In ambito di gestione delle garanzie, è stata attivata una nuova versione della procedura per la gestione delle Garanzie rilasciate da Enti che ha permesso di migliorare l'automazione e l'efficacia del processo. Per quanto riguarda la dematerializzazione dei contratti (progetto paperless), è stato rilasciato il primo contratto sui crediti con firma digitale (fido Plurimo) che fungerà da pilota per tutta l'area.

Finanza

Relativamente all'area di business Finanza, è stato migliorato il servizio Web Advisory a supporto della operatività fuori sede dei gestori Private di Banca Aletti; per quanto riguarda il Banco Popolare, è stato distribuito a tutte le filiali il nuovo modello di Consulenza Operativa, con la contestuale introduzione del nuovo questionario Mifid, inoltre è stato introdotto il servizio di prestito titoli per la clientela Retail del Banco.

Sportello

A supporto delle attività della Rete di Filiali, è stato rivisto il TP di sportello e una serie di applicazioni a supporto dell'attività di rete al fine di rendere l'operatività più snella semplice ed efficiente; è stato attivato un nuovo applicativo che permette alle Filiali di gestire l'invio di comunicazioni personalizzate ai clienti. Si è completato il progetto di integrazione nel nuovo prodotto YouDesk, la nuova scrivania commerciale, nei precedenti strumenti usati dalle filiali per una efficace pianificazione e gestione commerciale della clientela (A.G.I.Re, G.I.O.CO e STARS).

Canali commerciali

Per quanto riguarda i canali commerciali di tipo innovativo, cuore del programma Innovation e Digital Branch del Piano Operativo, gli interventi sono stati finalizzati a consentire alla clientela l'accesso alle funzionalità su tutti i canali, consentendo al cliente l'utilizzo indifferente delle diverse tecnologie e vari strumenti per il colloquio con la Banca; da un punto di vista della fruibilità del prodotto, è stata effettuata la revisione grafica dell'homepage di YouApp ed è stato modificata l'infrastruttura dell'applicativo YouWeb, ora utilizzabile direttamente da device mobili, rendendo possibile la dismissione del sito YouMobile; è stata effettuata una prima sperimentazione di "proximity marketing", mediante le reti wi-fi di filiale. Nel corso dell'anno è stato rinnovato il Portale aziendale condiviso da tutte le strutture del Gruppo, migliorandone la fruibilità e le prestazioni. In ambito estero, come previsto dal Piano Operativo, stati rilasciati il portale YouTrade Finance, che consente la gestione telematica dell'operatività estero-merci (Garanzie internazionali, Crediti Documentari, Documentate Import-Export, sconti pro-soluto e pro-solvendo), e la nuova applicazione Pratica elettronica Merci (P.E.M.).

Sistemi di controllo e gestione del rischio

Per quanto attiene i sistemi a supporto delle attività di Controllo, SGS ha proseguito nello sviluppo degli strumenti di monitoraggio dei processi e dei controlli associati (GRC), nel controllo della qualità dei dati (DAC, Mapac, ecc.) e nell'adempimento alle richieste degli organi di vigilanza (Segnalazioni, AQR, ESMA-EMIR, Quadra, ecc.) consentendo un sempre migliore presidio dei rischi di compliance e della sicurezza delle informazioni aziendali.

Relativamente al supporto alla gestione del Rischio, SGS è intervenuta con adeguamenti continui ai sistemi che presidiano il monitoraggio dei rischi. In particolare, sono stati evoluti i sistemi di Rating, l'analisi del rischio di controparte, di liquidità, di inflazione, il reporting per la Direzione Rischi.

Produzione

Per quanto riguarda l'infrastruttura tecnologica, la Direzione Produzione di SGS è costantemente impegnata per fornire supporto ideale alle strutture di sviluppo applicativo, attraverso il potenziamento costante delle infrastrutture e l'ottimizzazione del loro utilizzo e del relativo governo.

Nel 2016 sono state potenziate le capacità di memoria e la velocità di elaborazione delle informazioni, aggiornando l'infrastruttura tecnologica agli standard di ultima generazione.

Per quanto riguarda connettività e securizzazione, sono stati attivati diversi progetti mirati all'innalzamento della sicurezza, in particolare, l'attivazione di un nuovo modulo che separa la connettività interna da quella in uscita su internet e permette il monitoraggio degli accessi verso le risorse esterne alla rete aziendale inoltre sono state attivate apposite apparecchiature per il monitoraggio della rete, sia in termini di prestazioni che di stato di salute e di sicurezza;

Nel corso dell'anno, nell'ottica di migliorare l'efficienza energetica, è stato completato il rilascio sui posti di lavoro di filiale della funzionalità (WOL-Wake-On-Lan) che consente lo spegnimento delle postazioni di lavoro e la relativa accensione a distanza permettendo di ottimizzare i costi relativi ai consumi energetici prodotti dalle postazioni di lavoro.

Nel 2016 SGS ha contribuito in modo rilevante a supportare le progettualità di natura societaria, effettuando significativi interventi trasversali su tutto il sistema applicativo, sulla rete di telecomunicazioni, sulla configurazione della potenza di elaborazione.

Business Continuity

Le iniziative progettuali in ambito Business Continuity si sono sviluppate secondo una doppia focale, da una parte l'interazione comunicazionale e di prassi condivisa con i fornitori critici, dall'altra un'attenzione sempre più intensa a sviluppare la "cyber resilience" del contesto operativo. La resilienza dunque, non solo in termini di adattamento a particolari condizioni d'uso dei sistemi informativi ma anche, in termini evolutivi, di modifica delle proprie condizioni di funzionamento a fronte di eventi non previsti, in modo da garantire la disponibilità dei servizi erogati.

Sicurezza

La sicurezza è una componente fondamentale per lo sviluppo di ogni business, un asset strategico e determinante, soprattutto nel suo aspetto di conoscenza necessaria e pervasiva per difendersi dai molteplici pericoli e/o rischi presenti nel proprio contesto operativo. Questa disciplina si declina come elemento abilitante alla piena attuazione dell'innovazione nei sistemi informativi, caratterizzati dalla presenza di eterogenee tecnologie (mobile, cloud) e dalla disponibilità di patrimoni informativi sempre più ampi da cui estrarre valore ("big data" e "data analytics").

Sicurezza logica

Nel corso dell'anno le iniziative progettuali si sono concentrate sulla tematica del cybercrime ed in particolare, sui nuovi tipi rischio emergenti, a tutela dei contesti d'operatività. In questo contesto ci si è pertanto focalizzati sull'inasprimento delle misure tecniche-organizzative-procedurali afferenti l'identità digitale, sulle correlazioni di informazioni caratterizzanti gli incidenti informatici e non ultimo, gli impatti sulla clientela di tecnologie rilevanti, quali i dispositivi mobile e la rete dei social network. Si sono poi declinate iniziative continue sia in ambito prevenzione frodi, tramite l'impiego sempre più articolato di ragionamenti automatici (c.d. analytics), sia in ambito "identity management" ed architetture di sicurezza, in stretto connubio, per la creazione di filtri/scudi protettivi sempre più articolati a difesa dei patrimoni gestiti, sia dell'impresa sia della clientela.

Sicurezza fisica

In ambito sicurezza fisica lo sforzo progettuale si è indirizzato alle tecnologie esposte al pubblico per la fruizione di servizi di prelievo, di pagamento ed informativi (ATM). Il processo di protezione spazi e beni fisici è stato sviluppato e potenziato, a fronte del forte interesse dei malavitosi, mentre è proseguito il dispiego di meccanismi di protezione all'ingresso delle filiali, custodia valori, erogazione temporizzata del denaro e sistemi di allarme centralizzati sulle reti dati aziendali. Nello specifico, nel corso dell'anno si sono aggiunte ulteriori iniziative finalizzate alla protezione dei caveau e del patrimonio artistico.

Salute e Sicurezza

In materia di salute e sicurezza nei luoghi di lavoro le strutture preposte, secondo quanto prescritto dai dettami legislativi, hanno realizzato gli interventi previsti dalle normative specifiche circa la valutazione e mitigazione dei rischi, il controllo delle misure preventive messe in atto, la messa a punto di piani d'azione concernenti i fattori organizzativi (tecnologie, organizzazione, condizioni operative). La logica d'azione si propone di conseguire la piena tutela della salute, dell'integrità e della dignità della persona nell'ambiente di lavoro, favorevole al benessere psicofisico del lavoratore.

Privacy

Le principali attività progettuali in ambito Privacy, si sono concretizzate secondo le direttrici normative afferenti il trattamento di file di registrazione delle attività svolte con strumenti informatici (c.d. nuovo art.4 Statuto dei Lavoratori) ed il Regolamento Europeo sul trattamento dei dati personali redatto dopo quattro anni di preparazione (c.d. GDPR). Si tratta di eventi importanti, complessi e di grande prospettiva, che aprono le aziende ai temi più stimolanti della "digital transformation", cioè il processo di rinnovamento che attraversa le infrastrutture per giungere sino alla possibile modifica del modello di business dell'impresa.

Servizi post vendita e assistenza

Per quanto riguarda il modello di assistenza alla rete, nel corso del 2016 Assisto, l'applicazione a supporto del processo di consulenza operativa, è stato esteso all'ambito Finanza.

E' altresì stato avviato il progetto "Aletti Assisto" che prevede la realizzazione di un ambiente di assistenza dedicato ai private bankers di Banca Aletti integrato con Assisto Business, è stato inglobato il Gruppo Aviva come secondo livello nel processo "assistenza Bancassicurazione" e collegato l'ufficio Imposte Dirette in ambito pagamenti domestici. A supporto del governo e presidio dell'assistenza alla Rete è stato realizzato Assisto Performance Management: datawarehouse, dashboard, analisi multidimensionali della Voce della Rete, dei KPI di assistenza e dei ticket. Il modello Assisto, raggiungendo la piena operatività sull'intera struttura di Back Office, ha favorito l'efficientamento di tutta la struttura, con significativi recuperi di produttività.

Attività progettuali e investimenti tecnologici

Adeguamento normativo

D.Lgs. 231/2001 – Responsabilità amministrativa delle Società

Nel 2016 sono state attivate le procedure di revisione della mappatura dei "rischi 231" presso la Direzione Amministrazione e Bilancio oltre che l'aggiornamento dell'impianto "231" di Banco Popolare attraverso l'implementazione operativa dell'architettura dei flussi informativi verso l'Organismo di Vigilanza da parte delle strutture operative della società. Si sono altresì perfezionate le attività di mappatura, adozione/aggiornamento del modello per altre 10 società del Gruppo.

Sistemi applicativi

Nel 2016 sono state numerose le attività che SGS ha effettuato in ottemperanza alle innovazioni normative, che hanno richiesto significativi adeguamenti ed evoluzioni dei sistemi infrastrutturali ed applicativi.

In ambito Antiriciclaggio, sono stati implementati la gestione del profilo di rischio della clientela in Gianos 3D e il rilascio di una nuova funzionalità che gestisce gli "indicatori Automatici di Anomalia".

In tema di anatocismo la nuovo quadro normativo ha richiesto l'implementazione di nuove modalità di calcolo e liquidazione degli interessi nei rapporti di conto corrente e di conto di pagamento.

Con riferimento alla normativa di Trasparenza è stata implementata la procedura Elise per quanto riguarda l'informativa precontrattuale (nuovo modulo PIES "Prospetto Informativo Europeo Standardizzato" in ambito Credito Immobiliare Consumatori), contrattuale e post-contrattuale dei finanziamenti; è stata estesa la gestione dei finanziamenti agevolati per garantire le nuove disposizioni in materia (cd. "Sabatini Ter").

In procedura estero Pr.E.M.I.A. è stato implementato il controllo dei beneficiari esteri di bonifici disposti dalla clientela grazie al colloquio con l'applicazione Siron Embargo.

In ambiente finanza, è stato rilasciato un aggiornamento della procedura Sia Eagle che gestisce le numerose innovazioni normative in tema di market abuse.

Si segnalano inoltre gli adeguamenti imposti in ambito segnalazioni a BCE (nuova applicazione MMSR Money Market Statistical Reporting) e gli obblighi per lo scambio di informazioni tra autorità fiscali imposti dalla normativa Common Reporting Standard CRS/DAC2 (nuova applicazione che permette di gestire i dati oggetto di segnalazione provenienti dalle diverse settoriali).

Normativa e processi della Finanza

Market abuse – aggiornamento presidi in materia di abusi di mercato in risposta a nuovo Regolamento MAR e MAD2

Con un progetto che ha coperto l'anno solare 2016 si è arrivati ad aggiornare i Regolamenti interni ed i relativi presidi sulle tematiche che sono state aggiornate dal Regulator europeo. In particolare si è intervenuti rivedendo norme e processi sui temi di internal dealing, gestione e comunicazione delle informazioni privilegiate e monitoraggio e segnalazioni delle operazioni sospette di abuso di mercato.

Prestito titoli - estensione del servizio alla clientela amministrata Retail

Attraverso l'estensione del servizio di Prestito Titoli alla clientela amministrata Retail, servizio fino ad agosto 2016 riservato esclusivamente alla clientela Private, il Gruppo ha ampliato la gamma dei servizi/prodotti offerti alla clientela, che ha così la possibilità di beneficiare di un flusso reddituale aggiuntivo. Il servizio offerto accresce inoltre la redditività del Gruppo, in ragione del differenziale tra le commissioni percepite dalle controparti di mercato e quelle riconosciute alla clientela.

Conflitti di interesse - valutazione dei presidi

Nel corso del 2016 è stata svolta l'attività di verifica periodica finalizzata ad identificare la natura, la tipologia e le condizioni di conflitto relative a ciascun servizio di investimento e/o accessorio e valutare l'efficacia dei presidi sino ad oggi adottati.

L'attività rientra tra le iniziative previste dalla politica di gestione dei conflitti di interesse adottata ai sensi della Direttiva MiFID e della normativa nazionale di attuazione.

Gestioni Patrimoniali Banca Aletti - attivazione della possibilità di utilizzo dei derivati su tasso nell'ambito delle Gestioni Patrimoniali

Nel corso del 2016 è stato avviato e concluso un progetto che ha reso possibile l'utilizzo di strumenti derivati di tasso nell'ambito delle Gestioni Patrimoniali di Banca Aletti. L'intervento ha reso possibile sia nell'ambito delle Gestioni riservate alla clientela istituzionale che per quella private e retail utilizzare il derivato a fini di copertura ma anche, laddove contrattualmente previsto, con finalità di trading. Si è quindi risposto ad un'esigenza forte avanzata da Banca Aletti ma anche dai principali clienti istituzionali che ha fornito uno strumento aggiuntivo nella definizione delle strategie di gestione indispensabile per affrontare il possibile futuro rialzo dei tassi.

La chiusura del progetto ha consentito, come riscontrato anche in sede di analisi di fattibilità con l'aiuto di Prometeia, di caratterizzare le Gestioni Patrimoniali di Banca Aletti con un plus, soprattutto con riferimento alla clientela Private e Retail, praticamente unico nel panorama italiano.

Execution policy – best execution dinamica

Proseguendo nelle attività tese a garantire il miglior risultato possibile nell'esecuzione degli ordini della clientela, il Gruppo Banco Popolare ha esteso il modello di "Best Execution Dinamica" all'esecuzione di ordini aventi ad oggetto titoli azionari esteri quotati sui mercati regolamentati o MTF esteri a cui Banca Aletti non ha accesso diretto. Nello specifico Banca Aletti ha adottato il modello di Best Execution dinamica dell'intermediario KCG Europe Limited che provvede ad identificare la miglior sede di esecuzione mettendo a confronto differenti sedi aventi il medesimo circuito di regolamento del mercato di riferimento per lo strumento. Il modello di Best Execution dinamica è applicato agli strumenti azionari esteri quotati sui mercati il cui elenco è reso disponibile, tempo per tempo, sui siti internet delle Banche del Gruppo. Gli ordini su strumenti azionari ammessi alla negoziazione su mercati esteri che non rientrano tra le sedi di esecuzione per le quali l'intermediario KCG applica la best execution dinamica, analogamente a quanto già avviene, continueranno ad essere veicolati sul mercato principale di trattazione in modalità "piazza specifica" per il tramite del broker.

Consulenza in materia di investimenti - affinamento del modello

Con particolare riferimento alla prestazione del servizio di consulenza e al modello di valutazione di adeguatezza, si specifica che nel corso del 2015 è stato condotto un progetto "Servizi di Investimento 2015" volto, tra gli altri obiettivi, ad affinare:

  • il processo di profilatura e classificazione della clientela attraverso l'aggiornamento del questionario MiFID
  • il processo di erogazione della consulenza, rendendo stabile il perimetro di consulenza, introducendo nuovi controlli a presidio del potenziale conflitto di interesse nonché controlli ex post sull'operatività.
  • il processo di pianificazione commerciale, annuale ed infrannuale, con obiettivo di valorizzare, anche in tale ambito, il patrimonio informativo di cui la Banca dispone sulla propria clientela, descritto nel dettaglio nel capitolo Budget.

Normativa e processi del Credito

Credito Ordinario

Nell'ambito dei processi di concessione del Credito è stata completata l'estensione della Pratica elettronica di fido (PEF) a tutte le residuali tipologie di clientela e, contestualmente, sono state aggiornate le normative di riferimento.

E' stato reso maggiormente efficiente il perfezionamento degli affidamenti mediante una nuova applicazione sviluppata in ambito PEF che permette la tracciatura completa di tutte le fasi del processo dalla delibera alla sottoscrizione del contratto, l'informatizzazione dei controlli e dei documenti a supporto, la generazione digitale dei contratti con possibilità di firma elettronica, l'acquisizione automatica della data certa e l'archiviazione elettronica di quelli ancora non informatizzati. Sono state contestualmente reingegnerizzate le attività da svolgere e la documentazione da acquisire per il perfezionamento delle linee di credito.

Connessa a tale attività è in corso la rivisitazione dei contratti di credito in ottica paperless con l'obiettivo di ridurne il numero.

Inoltre, al fine di diminuire i tempi di risposta al cliente e favorire lo scambio diretto di informazioni ai gruppi di assistenza interni, sono stati razionalizzati gli strumenti a disposizione per la richiesta di supporto in ambito credito. A questo fine è stata variata la piattaforma tecnologica che supporta l'help desk che ora consente, oltre al tracking completo delle richieste, di pubblicare le soluzioni operative legate alle tematiche a maggior richiesta.

Credito Anomalo

Nell'ambito del credito deteriorato sono state attivate una serie di attività volte a migliorare i processi di recupero. Con riferimento alle esposizioni classificate:

  • a "inadempienze probabili", è stato avviato un nuovo processo che consente di anticipare le azioni (anche giudiziali) nei confronti del debitore e dei garanti fideiussori al momento della messa in mora e di rendere conseguentemente più efficiente la gestione della posizione;
  • a "sofferenze", sono state attivate iniziative, sia interne sia con fornitori esterni, volte a migliorare la completezza dei dati nel sistema informativo della Banca nell'ottica di arricchire le informazioni disponibili e di poter attivare processi competitivi riferiti sia alle aste giudiziali di interesse, sia a quelle per la cessione dei crediti.

Inoltre sono stati migliorati i processi di revisione periodica o ad evento delle valutazioni analitiche per l'aggiornamento del provisioning, nonché di accreditamento e attribuzione degli incarichi ai periti esterni per l'acquisizione delle perizie su immobili a garanzia di posizioni a "sofferenze" e del loro valore di pronto realizzo.

Altri progetti nell'area Risk Management

Per quanto riguarda i modelli di stima dei rischi di credito, mercato e operativi si rimanda a quanto riferito nella Parte E della Nota Integrativa al paragrafo "Il Progetto Interno Basilea".

Risk Appetite Framework di Gruppo

Nel corso del 2016 il framework di Risk Appetite è stato ulteriormente rafforzato con l'introduzione di indicatori di dettaglio per il rischio di credito, operativo e mercato.

La misurazione e il monitoraggio di tutti gli indicatori contenuti nel RAF di Gruppo viene effettuata con cadenza almeno trimestrale. Per maggiori dettagli si rinvia alla Parte E della Nota Integrativa.

Sistema incentivante risk-based

Il Sistema Incentivante 2016 del Gruppo è stato definito sulla base delle nuove disposizioni di Vigilanza in materia di "Politiche e prassi di remunerazione e incentivazione" emanate dalla Banca d'Italia (7° Aggiornamento Circolare 285/2013). In tale contesto, le condizioni di attivazione del sistema incentivante 2016 sono state allineate con il RAF di Gruppo, mediante la definizione di cancelli di capitale e liquidità coerenti con esso.

Rischio di Liquidità

Nel 2016 il Gruppo ha proseguito nell'ottimizzazione del processo di produzione degli indicatori Basilea III per rispettare sia le variazioni sia le stringenti tempistiche imposte dalla normativa. Si ricorda che il phase-in per l'entrata in vigore del limite sull'LCR (Liquidity Coverage Ratio - indicatore di breve periodo) prevede un limite ridotto al 60% dal 2015 con la previsione di aumento annuale di 10 punti percentuali per raggiungere il 100% dal 1° gennaio 2018; per il 2016 il limite si è posizionato a 70% mentre nel 2017 sarà 80%.

In allineamento alle novità normative introdotte dalla direttiva europea nonché dalle nuove linee guida previste dalla BCE nel corso del 2016 il Gruppo ha predisposto il nuovo Resoconto di autovalutazione del processo interno di determinazione dell'adeguatezza della liquidità (ILAAP) in analogia a quanto in vigore relativamente all'adeguatezza patrimoniale (ICAAP).

Rischio di Controparte

Nel corso del 2016 è stato ulteriormente ottimizzato il presidio dei controlli sulle misure di esposizione a rischio misurate con le metodologie gestionali, assicurando un elevato grado di efficacia ed efficienza nel continuo.

Comunicazione

Le Relazioni con i media hanno proseguito nell'integrazione tra l'attività di sviluppo dei rapporti con i media nazionali/locali e la comunicazione nell'ambito dei social media. Il Banco Popolare ha consolidato il programma di presidio e impiego dei principali social network, pianificando la propria presenza e interazione con il pubblico attraverso la diffusione di notizie e informazioni relative sia alla sfera istituzionale sia a eventi, progetti e iniziative realizzati nei territori di riferimento.

Nell'ambito della produzione e divulgazione di contenuti informativi, durante l'anno, sono stati realizzati e diffusi oltre 200 comunicati stampa tra price sensitive, commerciali, istituzionali o dedicati alle iniziative socio-culturali attuate dal Banco Popolare, sia direttamente sia attraverso i marchi storici della rete commerciale. Numerose le conferenze stampa organizzate in occasione di manifestazioni, programmi e avvenimenti promossi o sostenuti dal Banco, direttamente o in collaborazione con istituzioni, aziende, enti ed associazioni operanti nelle diverse realtà locali.

La collaborazione con emittenti radiotelevisive nazionali e locali è continuata secondo l'orientamento stabilito nel precedente esercizio. Insieme a un'intensa azione di comunicazione su temi e iniziative di carattere sociale, si sono infatti rafforzati e arricchiti gli spazi e i canali disponibili per la presentazione delle esperienze e dei progetti aziendali di clienti e soci, attraverso la condivisione sui media dell'attività di artigiani, commercianti e imprenditori protagonisti di storie professionali di successo.

La comunicazione commerciale del Banco Popolare ha visto una presenza costante dell'offerta di prodotti e servizi su due principali canali, il canale Radio, nazionale e locale, ed il mondo della Rete. Le offerte per le famiglie e per le imprese hanno riguardato il finanziamento per l'acquisto della casa, con un mutuo semplice e competitivo (a partire da 0,95% di spread) e la promozione di soluzioni innovative per le aziende nella gestione dei servizi di incasso e pagamento, anche con l'offerta di una piattaforma evoluta per le attività specialistiche con l'estero. Grazie ad una pianificazione che ha incrociato le primarie radio nazionali (RTL, RDS, 101, 105, etc, dove la comunicazione è avvenuta con il brand Banco Popolare) con le numerose emittenti locali presenti sui territori di radicamento (dove sono stati promossi i servizi e le offerte con i brand del territorio), la pressione sui target destinatari delle offerte è stata continua e qualificata. La pianificazione web ha rafforzato l'offerta in particolare sulla clientela giovane ed evoluta.

Nel corso del 2016 sono proseguite le iniziative finalizzate ad offrire spazi di comunicazione e visibilità ad attività imprenditoriali italiane, attraverso la presentazione sui media di casi e storie di successo di piccole e medie aziende del Paese, grazie anche al consolidamento della pubblicazione de "La Notizia Popolare" il free press del Banco, cartaceo e online (www.lanotiziapopolare.it), consultabile anche da apposita App. In esso sono state veicolate circa 130 storie imprenditoriali dei nostri territori, raccontando cosa è popolare oggi e dando risalto ad un'Italia che con spirito di sacrificio e nonostante il momento storico, investe nel cambiamento e nell'innovazione, senza ideologie preconcette e con ottimismo sul futuro.

Nel corso dell'anno, la intranet aziendale è stata oggetto di riorganizzazione nella veste grafica e contenutistica: la nuova intranet, in un ambiente più pulito e userfriendly, ha consentito di veicolare con maggiore tempestività e capillarità temi istituzionali, commerciali e normativi verso le differenti popolazioni aziendali, offrendo al contempo nuovi strumenti per la ricerca documentale e la consultazione rapida dei contenuti.

BANCO&NOI Flash, quotidiano online nato nel 2012, si è consolidato come strumento di informazione per i dipendenti del Gruppo, affrontando vari temi fra cui le iniziative commerciali, gli eventi territoriali, le iniziative in ambito sociale e registrando una crescita di accessi medi giornalieri.

È proseguita la pubblicazione di Noi Popolari, quadrimestrale cartaceo, indirizzato ai pensionati che in passato hanno lavorato nel Banco Popolare. La pubblicazione privilegia temi vicini alla quotidianità del target a cui si rivolge, portando al centro il lettore con le sue esperienze di vita, i suoi interessi e la sua "anima" popolare, calata nella quotidianità. Sempre maggiore partecipazione si è riscontrata nell'invio di contributi testuali e fotografici, segno di un crescente coinvolgimento da parte dei lettori. In primavera ha anche preso vita il sito www.noipopolari.it, dove ciascuna associazione di pensionati sul territorio dispone di uno spazio per promuovere le iniziative per i propri associati, raccontare quanto realizzato insieme e rinforzare il senso di appartenenza alla propria comunità. Il sito e il periodico hanno contribuito a rafforzare ulteriormente il legame con le associazioni di ex dipendenti, parte attiva di una comunità che nei valori popolari si riconosce oggi come in passato.

Coerentemente con l'obiettivo di favorire la partecipazione di tutti i colleghi alla realtà del Gruppo e condividere i momenti istituzionali più significativi, si è fatto ricorso in più occasioni a "Diretta Banco", la modalità di comunicazione che consente a tutti i colleghi di assistere in remoto, in audiovideo-conferenza, agli incontri dell'Alta Dirigenza e della Presidenza.

È proseguita con successo la rassegna "Incontri Popolari", 20 appuntamenti in 15 città che hanno visto la partecipazione di oltre 8 mila persone. Un momento di confronto, fatto di esperienze e testimonianze, per riflettere sul senso profondo e aggregante che la tradizione e la cultura popolare rivestono per le nostre comunità e il nostro Paese.

Per quanto riguarda gli eventi organizzati su tutto il territorio nazionale, spiccano quelli ospitati dalle filiali. Se ne registrano infatti quasi 400, tra inaugurazioni e anniversari di filiali, presentazione di volumi, dimostrazioni pratiche in campo gastronomico/artigianale. Questi eventi hanno avuto lo scopo di interagire con la clientela nei locali della banca, per intensificare il rapporto di reciproca fiducia e conoscenza.

Diverse poi sono state le iniziative in cui la Banca si presenta al proprio territorio di riferimento, con circa 110 incontri, dedicati al mondo dell'imprenditoria e dell'agricoltura. Tali esperienze sono state offerte al di fuori dell'ambito bancario, in contesti in cui l'imprenditore svolge la propria attività, offrendo così una testimonianza di ciò che il territorio produce ed in cui si evolve.

Circa 70 eventi sono stati poi realizzati con particolare riguardo al mondo dei professionisti, denominati "Eventi You", in cui si è voluto offrire agli appassionati di varie attività un evento esperienziale in compagnia dei protagonisti dello sport e non solo, al fine di intercettare commercialmente nuove relazioni e consolidare i rapporti esistenti. Circa 3.500 ospiti hanno così partecipato alle diverse edizioni di YouBike, YouTennis, YouCook, YouCharme e così via.

Nelle varie sale del Gruppo sono stati ospitati oltre 700 convegni, soddisfacendo le tante richieste di enti, istituzioni, ordini professionali e associazioni provenienti dai nostri territori.

Diverse iniziative di "piazza" hanno visto il Banco Popolare e le Fondazioni dei Territori di riferimento affiancarsi nell'organizzazione di eventi a scopo benefico: ricordiamo in particolare le Feste del Volontariato che si sono svolte a Verona, Lodi, Novara e Lucca e le iniziative "La Pasta in piazza" in collaborazione con alcune onlus locali che si dedicano all'accoglienza di disagiati ed emarginati.

L'omaggistica infine è stata studiata al fine di offrire ai clienti tramite le filiali oggetti promozionali secondo le diverse stagioni dell'anno. Si segnala con particolare evidenza la nuova veste grafica data ai biglietti da visita sempre più funzionale con l'inserimento del QR-Code che rimanda gli utenti al sito della filiale interessata, visualizzando così dove si trova, quali sono gli orari e i giorni di apertura. In un unico biglietto sono presenti sia la filiale HUB che le filiali Spoke, nonché i numeri utili in caso di furto o smarrimento degli strumenti di debito e di credito.

Investor Relations

Nel corso del 2016 il team di Investor Relations del Banco Popolare ha complessivamente gestito 78 eventi, tipicamente con il coinvolgimento del top management del Gruppo, che hanno permesso di incontrare 379 tra fondi di investimento (sia del mercato azionario che del reddito fisso), analisti finanziari e società di rating. A questi si aggiungono le 6 conferenze telefoniche con audio webcast effettuate durante l'anno per presentare al mercato la performance finanziaria del Gruppo al 31 dicembre 2015, al 31 marzo 2016, al 30 giugno 2016, al 30 settembre 2016, nonché il Progetto di Fusione con la BPM e il Piano Industriale BP-BPM 2016/2019, raggiungendo così un totale di 84 eventi.

n° eventi % sul totale n° soggetti
coinvolti
% sul totale
Conferenze di settore (azionario) (
)
*
7 9,0% 136 36,0%
Conferenze di settore (reddito fisso) (
)
*
3 3,8% 18 4,7%
Roadshows (azionario) 5 6,4% 91 24,0%
- di cui: Italia 1 1,3% 30 7,9%
- di cui: Regno Unito 3 3,8% 55 14,5%
- di cui: altri Paesi europei 1 1,3% 6 1,6%
Altri incontri individuali e/o di gruppo, conferenze telefoniche e
video conferenze (azionario) 48 61,6% 119 31,4%
Altri incontri individuali e/o di gruppo, conferenze telefoniche e
video conferenze (reddito fisso)(
**)
10 12,8% 10 2,6%
Incontri con società di rating (
***)
5 6,4% 5 1,3%
Totale 78 100% 379 100%
Presentazioni in conference call / web cast (
***)
6
Totale incluse le presentazioni in conference call / webcast 84

(*) Sono esclusi gli investitori che hanno partecipato a eventuali "Floor presentation" delle conferenze di settore.

(**) Sono incluse anche eventuali due diligence connesse a emissioni sul mercato del reddito fisso.

(***) I partecipanti alle presentazioni in conference call / webcast sono contati come uno.

Per numero soggetti coinvolti, si intende il numero di soggetti giuridici (fondi di investimento, case di analisi, agenzie di rating, ecc.). Con riferimento ai Roadshow per numero eventi si intende il numero di giorni dedicati a tale attività per team/piazza finanziaria coinvolti.

Sul fronte del mercato azionario, è stata rilevante la partecipazione a 7 conferenze di settore, organizzate in diverse città europee da primarie case di ricerca e intermediazione, che hanno permesso di incontrare 136 investitori, pari a circa il 36% dei soggetti complessivamente raggiunti nell'anno; inoltre, il team di Investor Relations ha promosso 5 giornate di roadshow, incontrando nell'insieme un totale di 91 investitori.

Nell'ambito del mercato del reddito fisso, si è partecipato a 3 conferenze, incontrando 18 investitori.

I restanti soggetti (investitori e analisti sia equity che di debito, nonché le società di rating) hanno avuto la possibilità di comunicare con il management del Banco Popolare in 63 ulteriori occasioni (altri incontri diretti, conferenze telefoniche e/o videoconferenze).

Infine, si segnala che a fine 2016 il titolo Banco Popolare risultava "coperto" da parte di 17 case di ricerca azionaria (di cui: 7 aventi raccomandazioni positive, 8 neutrali e 2 negative), con le quali la funzione Investor Relations ha mantenuto durante l'anno un continuo dialogo.

ALTRE INFORMAZIONI

Soci e Azionisti

Il capitale sociale del Banco Popolare è ripartito tra investitori privati e istituzionali, con un forte livello di frammentazione.

I Soci del Gruppo al 31 dicembre 2016 erano oltre 106.000 (di cui 33 istituzionali1 ). Di essi circa l'89% ha affidato le proprie azioni in deposito presso il nostro Gruppo. I Soci sono in larga misura residenti nelle cinque regioni di radicamento storico del Gruppo: Veneto, Lombardia, Piemonte, Emilia Romagna e Toscana. Questi numeri confermano la coincidenza tra status di socio e status di cliente, che ha sempre caratterizzato lo spirito delle banche cooperative popolari, a fondamento di un solido rapporto di fidelizzazione.

Se oltre ai Soci si considerano anche i circa 205.000 azionisti non Soci che a fine 2016 possedevano azioni del Banco Popolare (di cui 1.147 istituzionali), il numero complessivo stimato dei detentori di azioni sale a circa 311.000.

Secondo le informazioni disponibili sul sito della Consob, al 31 dicembre 2016 non risultavano azionisti con partecipazioni superiori al 3% del capitale sociale di Banco Popolare.

Titolo e azioni Banco Popolare

Reggendo meglio delle attese gli shock geopolitici della "Brexit", delle elezioni americane e del referendum in Italia, i mercati finanziari europei, grazie soprattutto al trend registrato nell'ultima parte dell'anno, hanno chiuso il 2016 in territorio leggermente positivo, con l'indice Eurostoxx che è cresciuto di circa un punto percentuale. In dettaglio, la migliore performance è stata quella del listino londinese che è riuscito a chiudere il 2016 sui massimi storici, con un progresso del 13,9% (in valuta locale), seguito da Francoforte, il cui indice ha chiuso l'anno con guadagni del 6,9%; tendenza analoga anche per Parigi che è cresciuta del 4,0% mentre Madrid ha perso circa il 3,0%.

Piazza Affari è stata la peggiore tra i principali Paesi europei, con un calo del 10,2% dell'indice FTSE MIB. A pesare è stato soprattutto l'andamento del settore bancario, con perdite che hanno quasi dimezzato il FTSE Italia All-Share Banks (-38,2% nei 12 mesi), gravato dagli effetti dei salvataggi delle 4 banche del centro Italia oltre che dalle difficoltà riscontrate nell'ambito degli aumenti di capitale della Banca Popolare di Vicenza, di Veneto Banca e, da ultimo, di Mps. Il Banco Popolare, avendo anche sostenuto nel primo semestre un aumento di capitale da 1 miliardo nell'ambito del progetto di fusione con la BPM, ha risentito più della media di settore di tale contesto negativo, registrando una riduzione del 75,9% nei 12 mesi. Tale calo, similmente a quanto fatto dalla piazza milanese e dall'indice dei bancari italiani, si è concentrato proprio nei primi sei mesi dell'anno, periodo in cui il titolo ha perso il 77,4%. Successivamente, pur avendo toccato in data 28 novembre il minimo dell'anno a quota 1,786, il titolo Banco Popolare ha segnato una ripresa del 6,9% nel secondo semestre, periodo in cui si sono avuti la conclusione dell'aumento di capitale, gli ottimi risultati dello stress test EBA 2016 e l'approvazione della fusione con la BPM da parte delle assemblee straordinarie dei soci.

Il grafico seguente mostra l'andamento del titolo del Banco Popolare, a confronto con gli indici FTSE MIB e FTSE Italia all-share Banks dal 30/12/2015 al 30/12/2016.

(1) Suddivisione "Tipo Soggetto" relativa a Investitori Istituzionali: Compagnie di Assicurazione, Banche Centrali, Banche d'Investimento, Fondazioni Bancarie, Fondi Comuni, Fondi Pensione, Fondo Sovrano, Istituzione Creditizia, Organismo di Investimento Collettivo del Risparmio (O.I.C.R.), Società di Gestione del Risparmio, Sim ed Imprese di Investimento.

Prezzi di chiusura del titolo Banco Popolare(*)
Periodo di riferimento: 01/01/2016 - 31/12/2016
Massimo del periodo – in data 5 gennaio 2016 9,148
Minino del periodo – in data 28 novembre 2016 1,786
Medio del periodo 3,535
Prezzo di chiusura al 30/12/2016

(*) Prezzi ante 6 giugno 2016 rettificati per l'aumento di capitale. Fattore rettificativo: 0,741939

Le azioni Banco Popolare in circolazione a fine 2016 erano pari a 827.760.910, in crescita rispetto alle 362.179.606 di fine 2015 a motivo della già ricordata operazione di aumento di capitale, corrispondenti ad una capitalizzazione del titolo pari a circa 1,9 miliardi.

La capitalizzazione delle società quotate a Piazza Affari, mercato di quotazione del titolo Banco Popolare, a fine 2016 era pari a 524,9 miliardi, pari al 31,8% del PIL italiano. L'anno si è chiuso con 387 società quotate, di cui 244 sull'Mta (71 sul segmento Star) 66 sul Global Equity Market e 77 sull'Aim Italia e nel corso del 2016 vi sono state 20 nuove ammissioni, di cui 14 Ipo. Gli scambi di azioni hanno raggiunto una media giornaliera di 2,5 miliardi con 297.000 contratti (+6,1% rispetto al 2015). Complessivamente sono stati scambiati oltre 74,9 milioni di contratti, con un controvalore di oltre 619,5 miliardi.

Rating del Gruppo

Società di rating Tipo di Rating Rating al 31/12/2016 Rating al 31/12/2015
Moody's Investors
Service
Lungo Termine sui Depositi Ba1
(Outlook Stabile)
Ba3
(Review per upgrade)
Lungo Termine sul Debito Senior
Unsecured
Ba2
(Outlook Negativo)
Ba3
(Outlook Stabile)
Breve Termine NP NP
Fitch Ratings Lungo Termine (IDR) BB
(Outlook Stabile)
BB
(Outlook Stabile)
Breve Termine (IDR) B B
DBRS Lungo Termine BBB low
(Trend Stabile)
BBB low
(Trend Stabile)
Breve Termine R-2 middle
(Trend Stabile)
R-2 middle
(Trend Stabile)

Di seguito vengono descritte le azioni ai rating che hanno riguardato il Gruppo Banco Popolare intervenute nel corso del 2016, suddivise per agenzia di rating.

Moody's Investors Service (Moody's)

Il 25 gennaio 2016, Moody's ha risolto la revisione per un possibile miglioramento sul rating di Lungo Termine sui depositi del Banco Popolare iniziata il 29 ottobre 2015, alzandolo da "Ba3" a "Ba2" e ponendolo in Outlook Stabile.

Successivamente, in data 13 aprile 2016, Moody's ha confermato e, contestualmente, posto in revisione per un possibile miglioramento il rating di Lungo Termine sui depositi "Ba2", il rating di Lungo Termine sul debito senior "Ba3", nonché il rating Baseline Credit Assessment "b2" del Banco Popolare. I rating di lungo termine sono stati confermati rispettivamente a "Ba2" e "Ba3" e i rating di breve termine sono stati confermati a "Not-Prime".

Infine, il 20 ottobre 2016, a seguito dell'approvazione, in data 15 ottobre, del Progetto di Fusione tra Banco Popolare e di Banca Popolare di Milano da parte delle Assemblee Straordinarie dei Soci delle due banche, Moody's ha risolto la review per upgrade in cui aveva posto i rating del Banco Popolare. In dettaglio, l'agenzia ha alzato il rating di lungo termine sui depositi da "Ba2" a "Ba1" (con Outlook Stabile), il rating di lungo termine sul debito senior da "Ba3" a "Ba2" (con Outlook Negativo) e il rating Baseline Credit Assessment da "b2" a "b1". Il rating di breve termine è stato confermato a "Not-Prime".

Fitch Ratings (Fitch)

Il 21 aprile 2016, Fitch ha confermato il rating di Lungo Termine IDR "BB" del Banco Popolare e della controllata Banca Aletti, modificandone però da "Stabile" a "Negativo" l'Outlook. Alla stessa data, il rating di Breve Termine "B" e il Viability Rating "bb" sono stati confermati.

Successivamente, in data 23 dicembre 2016, Fitch ha modificato il rating di lungo termine IDR del Banco Popolare da "BB" a "BB-", rivedendone l'outlook da "Negativo" a "Stabile", e il Viability rating da "bb" a "bb-". Il rating di breve termine è stato confermato a "B".

DBRS

Il 31 marzo 2016, DBRS ha confermato tutti i rating assegnati a Banco Popolare.

La tabella successiva dettaglia i rating assegnati a fine 2016 al Gruppo Banco Popolare e alla controllata Banca Aletti.

Società di rating
Tipo di Rating
Banco Popolare Banca Aletti
Lungo Termine sui Depositi Ba1
(Outlook Stabile)
Moody's Investors
Service
Lungo Termine sul Debito Senior Unsecured Ba2
(Outlook Negativo)
Breve Termine NP
Baseline Credit Assessment (BCA) b1
Fitch Ratings Lungo Termine (IDR) BB
(Outlook Stabile)
BB-
(Outlook Stabile)
Breve Termine (IDR) B B
Viability rating bb- n.d.
Support rating floor No Floor n.d.
Support 5 3
DBRS Lungo Temine BBB low
(Trend Stabile)
Breve Termine R-2 middle
(Trend Stabile)
Intrinsic Assessment BBB low
Support Assessment SA-3

Sono indicati i rating richiesti delle società del Gruppo che hanno emissioni di debito.

ANDAMENTO DELLE PRINCIPALI SOCIETÀ DEL GRUPPO

Nel seguito si riporta un riepilogo delle principali partecipazioni in imprese del Gruppo con evidenza dei più significativi dati patrimoniali, reddituali e operativi riferiti al 31 dicembre 2016. Per quanto riguarda la Capogruppo Banco Popolare si fa rinvio al bilancio separato riportato nel presente fascicolo.

Banca Aletti

(in milioni di euro) 31/12/2016 31/12/2015 Variazione
Dati economici
Margine d'interesse 148,6 184,1 (19,3%)
Commissioni nette 31,4 (25,0)
Proventi operativi 201,5 250,2 (19,4%)
Oneri operativi (112,8) (108,8) 3,7%
Risultato della gestione 88,7 141,4 (37,3%)
Risultato lordo dell'operatività corrente 87,3 139,0 (37,2%)
Risultato netto dell'operatività corrente 61,8 92,6 (33,3%)
Utile dell'esercizio 61,8 92,6 (33,3%)
Dati patrimoniali
Totale dell'attivo 15.870,0 17.097,6 (7,2%)
Crediti a clientela netti 1.387,5 1.334,1 4,0%
Attività finanziarie e derivati di copertura 5.167,7 7.090,3 (27,1%)
Patrimonio netto 943,0 929,4 1,5%
Attività finanziarie della clientela
Raccolta diretta 935,9 645,1 45,1%
Raccolta indiretta 18.379,7 17.489,4 5,1%
- Risparmio gestito 16.539,8 15.599,4 6,0%
- Fondi comuni e Sicav 642,1 653,6 (1,8%)
- Gestioni patrimoniali mobiliari e in fondi 15.714,4 14.827,9 6,0%
- Polizze assicurative 183,3 117,9 55,4%
- Risparmio amministrato 1.839,9 1.890,0 (2,7%)
Dati della struttura
Numero medio dei dipendenti 459,6 452,3 1,6%
Numero degli sportelli bancari 33,0 33,0 -
31/12/2016 31/12/2015 Variazione
Indici di redditività (%)
Margine finanziario / Proventi Operativi 73,7% 73,6% 0,2%
Commissioni nette / Proventi Operativi 15,6% (10,0%)
Oneri operativi / Proventi Operativi 56,0% 43,5% 28,7%
ROA 0,4% 0,5% (28,1%)
ROE 7,0% 11,1% (36,7%)
Dati sulla produttività Operativa
Crediti a clientela lordi per dipendente (€/1000) 3.019,0 2.949,3 2,4%
Proventi operativi per dipendente (€/1000) 437,3 553,1 (20,9%)
Oneri operativi per dipendente (€/1000) 244,9 240,5 1,8%
Indici di Patrimonializzazione
Common equity tier 1 ratio 48,0% 26,8%
Tier 1 capital Ratio 48,0% 26,8%
Total capital ratio 48,0% 26,8%
Tier 1 Capital / attivo Tangibile 5,6% 5,1%
Indice di leva Finanziaria 13,9% 5,0%
Altri Indici
Attività Finanziarie / totale Attivo 32,6% 41,5%
Derivati attivo / totale attivo 14,7% 18,4%
Derivati di Negoziazione netti / totale attivo (9,8%) (31,4%)
Impieghi Lordi / Raccolta Diretta 148,3% 206,8%

Per un'analisi più dettagliata dei principali eventi che hanno interessato Banca Aletti si fa rinvio alla sezione della presente Relazione sulla Gestione dedicata alla descrizione dei segmenti di business e in particolare al comparto dell'Investment & Private Banking.

Aletti Gestielle SGR

(in milioni di euro) 31/12/2016 31/12/2015 Variazioni
Dati economici
Proventi operativi 83,2 95,5 (12,9%)
Risultato della gestione 64,5 75,9 (15,0%)
Risultato dell'esercizio 43,9 51,7 (15,1%)
Dati patrimoniali
Totale dell'attivo 264,7 274,4 (3,5%)
Patrimonio netto 201,4 209,1 (3,7%)
Volumi di attività
Patrimoni netti dei OICR gestiti 16.996,1 16.482,4 3,1%
Sottoscrizioni 4.670,2 6.445,0 (27,5%)
Rimborsi 4.242,9 4.134,6 2,6%
Altri dati
Numero medio dei dipendenti (*) 71 68 4,4%

(*) media aritmetica calcolata su base mensile. Sono esclusi da tale aggregato gli Amministratori e i Sindaci.

Per un'analisi più dettagliata dei principali eventi che hanno interessato Aletti Gestielle SGR si fa rinvio alla sezione della presente Relazione sulla Gestione dedicata alla descrizione dei segmenti di business e in particolare al comparto dell'Asset Management.

Altre partecipate

Totale
dell'attivo
Patrimonio
netto (*)
Raccolta
Diretta
Raccolta
Indiretta
Impieghi
netti
Utile
(Perdita)
123,3 33,6 88,3 266,7 9,2 (1,2)
93,9 47,3 4,3 - 1,9 (1,1)
9,3 7,9 - 1.215,2 1,1 0,2
2.508,4 337,6 18,8 - 1.574,9 (117,1)
301,2 106,5 - - 1,0 0,1
550,5 549,2 - - - 34,2
1.070,0 1.024,4 - - - 11,6
29,4 16,7 - - - 4,0
102,2 60,5 - - 7,1 0,4

(*) importo comprensivo del risultato dell'esercizio.

Rapporti con imprese controllate e collegate

Si fa rinvio alla Nota Integrativa Consolidata, parte H, per una trattazione completa delle operazioni con parti correlate.

Azioni proprie della Capogruppo e delle imprese controllate

Si fa rinvio alla sezione 15 – Patrimonio del Gruppo della parte B della Nota Integrativa Consolidata.

MUTUALITÀ E INIZIATIVE DI PUBBLICO INTERESSE

Criteri seguiti nella gestione sociale per il conseguimento dello scopo mutualistico

Il presente paragrafo è redatto ai sensi dell'art. 2545 del Codice civile, che prescrive che gli amministratori delle Società cooperative anche a mutualità non prevalente debbano, nella relazione di bilancio, "indicare specificamente i criteri seguiti nella gestione sociale per il conseguimento dello scopo mutualistico".

L'obiettivo di assicurare continuità di attenzione alle caratteristiche economico-sociali e prossimità alle aree di tradizionale insediamento delle banche confluite nel Banco Popolare è stato perseguito confermando un modello organizzativo basato su Divisioni territoriali, totalmente integrate all'interno della banca Capogruppo, istituite nelle aree storiche di presenza e di riferimento per le comunità locali.

La necessaria salvaguardia di strette relazioni con la base territoriale è stata altresì assicurata dalle norme statutarie in materia di composizione dell'Organo amministrativo, le quali impongono la presenza di Consiglieri espressione di tutte le aree storiche di riferimento della Banca.

Come previsto dall'art. 4 dello Statuto in tema di oggetto sociale, la Società ha svolto attività di raccolta del risparmio e di esercizio del credito, nelle sue varie forme, tanto nei confronti dei propri soci quanto dei non soci, ispirandosi ai principi del Credito Popolare. Il Banco Popolare, infatti, ha riservato particolare considerazione nei confronti del territorio di riferimento, attraverso la capillare vicinanza della rete distributiva alle Piccole e Medie Imprese, a quelle cooperative e alle famiglie. Infine, in aderenza alle finalità istituzionali, il Banco ha previsto per i propri soci-clienti agevolazioni in ordine alla fruizione di specifici servizi, anche tramite le proprie controllate. Quanto precede assume maggior valore alla luce del permanere della difficile congiuntura economico-sociale che il Paese da tempo sta attraversando.

In tal modo il Banco Popolare ha inteso interpretare la relazione mutualistica sia in senso diretto, quale rapporto che intercorre tra i soci che forniscono capitale alla banca e ne ricevono servizi in quanto clienti, sia in senso indiretto, come interazione tra banca e contesto socio-economico, nello spirito del localismo al servizio della società civile.

Con riferimento al corpo sociale, al 31 dicembre 2016, il Banco Popolare annoverava oltre 106.000 Soci, la maggior parte dei quali residenti nelle cinque regioni di radicamento storico: Veneto, Lombardia, Piemonte, Emilia Romagna e Toscana. I Soci che alla predetta data avevano le azioni depositate presso la Rete territoriale del Gruppo Banco Popolare risultavano essere circa il 90% del totale, a conferma della rilevanza del connubio socio-cliente che caratterizza lo spirito delle banche cooperative popolari quale fondamento di un solido rapporto di fiducia e fidelizzazione. Si ricorda in proposito che le richieste di ammissione a socio pervenute venivano esaminate nel rispetto delle previsioni statutarie e dell'apposito Regolamento approvato dal Consiglio di Amministrazione del Banco. Rispetto alla composizione del corpo sociale dichiarata il 31 dicembre 2015, si segnala l'entrata in vigore della disposizione transitoria prevista dall'art. 56 dello Statuto sociale del Banco Popolare divenuta applicabile il 30 settembre 2016, che ha comportato la cancellazione di oltre 97.000 Soci titolari di un numero di azioni inferiore al quantitativo minimo previsto dall'art. 10 dello Statuto stesso.

Le Assemblee del Banco Popolare hanno rappresentato un momento particolarmente significativo per la partecipazione diretta del Socio alla vita sociale dell'Istituto.

L'attento riscontro del rispetto delle norme di legge e statutarie che regolano lo status di socio e la vita della Società rappresenta un corollario indispensabile. In tale logica, il Banco Popolare è sempre stato impegnato a favorire la massima presenza dei Soci all'importante momento dell'annuale assemblea ordinaria, al fine di valorizzare il principio di democrazia assembleare con l'obiettivo di incentivare la partecipazione diretta del Socio alle relative deliberazioni. Tale sforzo si articola sul piano organizzativo nel dare la possibilità ai Soci partecipanti all'Assemblea di usufruire di spazi e di servizi adeguati a consentire un'affluenza numerosa e nel porre i medesimi nella condizione di esercitare i diritti sociali nel migliore dei modi.

Il 19 marzo 2016 si è svolta a Lodi l'annuale Assemblea Ordinaria dei Soci del Banco Popolare, cui hanno partecipato in totale 44.095 Soci (di cui 7.898 in proprio e 37.087 per delega), rispettando la consolidata tradizione di ampia affluenza e partecipazione che ha caratterizzato la vita sociale delle banche del Gruppo Banco Popolare. L'Assemblea ha approvato il bilancio del Banco Popolare nonché la ripartizione della quota di utile d'esercizio per le finalità di assistenza, beneficenza e pubblico interesse.

Il 7 Maggio 2016 si è svolta a Verona l'Assemblea Ordinaria e Straordinaria dei Soci che ha approvato la proposta di rafforzamento patrimoniale per un importo di 1 miliardo: l'operazione si collocava, in via prioritaria, nel contesto dell'aggregazione del Banco Popolare con la Banca Popolare di Milano.

Offerta prodotti e servizi

In coerenza con il principio di mutualità prevalente, trovano esplicazione gli interventi realizzati sia nella forma di supporto allo sviluppo economico, che in quella delle erogazioni liberali, rivolti ai Soci-clienti e le iniziative a sostegno del tessuto civile e sociale dei territori di tradizionale insediamento del Gruppo.

Come in passato, la proiezione nazionale del Gruppo non ne ha inficiato il localismo, atteso che l'impostazione delle attività in chiave di Banca di relazione ha permesso di preservare l'elevato livello di attenzione verso le istanze delle comunità, rafforzando il radicamento sul territorio.

Le attività di beneficenza rappresentano da sempre uno degli scopi istituzionali del Banco Popolare e una qualificata modalità di perseguimento delle finalità mutualistiche e di solidarietà.

Infine si segnala che il Gruppo ha predisposto annualmente il Bilancio Sociale, nel quale trova spazio una descrizione dettagliata delle principali iniziative nei confronti degli stakeholder, tra cui appunto quelle di beneficenza.

Informativa sulle iniziative per scopi di beneficenza, assistenza e pubblico interesse

Ferma la volontà di evitare soluzione di continuità nel suo tradizionale ruolo e nella presenza, il Banco ha confermato il proprio impegno nei confronti del territorio di radicamento allo scopo di consolidare e sviluppare il rapporto con la comunità civile locale, nel rispetto dei principi fondanti del credito popolare.

Nonostante il raggiungimento di tale obiettivo abbia dovuto confrontarsi con un contesto socio-economico ancora difficile, le sfavorevoli condizioni non hanno impedito al Banco Popolare di dare adeguata risposta a tutte quelle iniziative meritevoli di essere sostenute, con particolare riguardo a quelle presentate da Associazioni di volontariato che operano nell'ambito socio-culturale e in quello dell'istruzione e ricerca, che hanno sofferto maggiormente per la riduzione dei finanziamenti pubblici.

Nel seguito sono descritte le iniziative che hanno visto coinvolte nel corso dell'anno le divisioni del Banco Popolare.

Divisione Banca Popolare di Verona

L'attività della Divisione Banca Popolare di Verona si integra con quella sviluppata dalle Fondazioni presenti sui i territori. Alla Divisione BPV, oltre all'area di riferimento storico della Banca Popolare di Verona, fanno capo le aree Banco San Marco e Banca Popolare del Trentino nonché la Direzione Territoriale San Geminiano e San Prospero, cui fa capo l'area Cassa di Risparmio di Imola.

Banca Popolare di Verona

Supporto all'istruzione e alla ricerca

Particolare attenzione è stata rivolta alle iniziative avviate dall'Università degli Studi di Verona, attraverso il rinnovato sostegno a tre dottorati di ricerca triennali e la prosecuzione del Progetto "Reti Impresa e Banco Popolare" per lo studio delle potenzialità di sviluppo delle imprese che aderiscono ad un contratto di rete, oltre che di convegni in materie economico/giuridiche. È proseguito il sostegno a favore della ricerca medica tramite l'istituzione di borse di studio annuali e il sostegno all'organizzazione di un Corso Superiore di Geriatria. È stato confermato il supporto al "Comitato Provinciale per l'Orientamento Scolastico e Professionale Verona - COSP Verona" per l'orientamento delle scelte formative e professionali dei giovani (Progetto Itinera) ed al Centro di Pastorale Universitaria (VR) per le attività di formazione degli studenti. Tra gli altri interventi si segnalano i contributi a comuni ed istituti scolastici per l'istituzione di borse di studio a favore di studenti meritevoli della scuola secondaria di primo grado; alla Diocesi di Verona a favore di un progetto di formazione giornalistica per gli alunni della scuola superiore promosso dal settimanale "Verona Fedele"; all'università Cà Foscari (VE), per l'organizzazione di corsi per gli studenti del corso di laurea in Marketing. La Banca, inoltre, ha sostenuto scuole pubbliche e private, di ogni ordine e grado, per l'attività didattica e per la manutenzione degli edifici.

Assistenza sanitaria

Le erogazioni a favore di enti sanitari locali e di associazioni, che operano nell'ambito dell'assistenza, hanno consentito l'acquisto di apparecchiature e attrezzature sanitarie, ambulanze, pulmini per il trasporto di anziani e disabili, e attività di formazione e ricerca in ambito sanitario. Tra le erogazioni si segnalano: il contributo al Comitato Locale Croce Rossa Italiana Bardolino Baldo Garda (VR) per l'acquisto di una nuova ambulanza e quello alla Cooperativa Sociale di Solidarietà Monteverde Onlus di Badia Calavena (VR) per l'acquisto di automezzi per il trasporto disabilità dei disabili, il sostegno al Servizio Operativo Sanitario Onlus di Sona (VR) per l'acquisto di un dispositivo di capnometria per il monitoraggio respiratorio e all'Associazione Orsa Maggiore Onlus (TN) per l'acquisto di attrezzature sanitarie di pronto soccorso. L'Associazione Italiana Soccorritori – Sezione di Verona ha beneficiato di un'erogazione per la prosecuzione dell'attività di formazione per soccorritori volontari mentre per l'attività di aggiornamento sul tema dell'autismo è stata sostenuta l'Associazione M. Arte promotrice dell'evento "Euritimie: Talenti Speciali accedono alle Arti". Sono stati elargiti fondi: all'Ospedale Sacro Cuore Don Calabria di Negrar per un progetto sulla funzionalità respiratoria degli studenti delle classi quinte degli istituti superiori di Verona e all'Associazione Amici del Mondo Onlus (VI) per la gestione di un corso per diventare Sonographer, figura specializzata nell'esecuzione di ecografie.

Iniziative nel sociale e di solidarietà

La Banca dedica grande attenzione al mondo delle associazioni e degli enti benefici che operano in campo sociale. Si segnalano: il sostegno alla Ronda della Carità Amici di Bernardo Onlus (VR) per la realizzazione della "Cittadella della Ronda e quello al Progetto Serena Onlus per l'organizzazione di un corso di formazione per preparatori di cani salvavita nelle crisi glicemiche del paziente diabetico. È stata confermata la collaborazione con la Cooperativa Sociale "Il Samaritano" per il progetto di "Casa Solidale"; con il Centro Sportivo Italiano per il progetto Handicap & Sport "La Grande Sfida 2016"; con il Centro Studi Opera Don Calabria, a sostegno del progetto "Colle per la Famiglia". Sono stati erogati fondi a sostegno della costituzione dell'Emporio della Solidarietà, distribuzione gratuita di generi di prima necessità per famiglie in difficoltà ed alla Congregazione dell'Oratorio di San Filippo Neri per la gestione della mensa dei poveri. Tra gli altri contributi si evidenziano quelli alla Diocesi di Verona per il progetto "Un cuore grande una casa"; all'Associazione Volontarie del Telefono Rosa Onlus per una campagna di comunicazione sulla violenza e la discriminazione di genere; all'Associazione Medici per la Pace Onlus per il progetto "Il Diritto al Sorriso Terza Età"; alle Associazioni ABC Onlus e Familiari Malati di Alzheimer Verona per lo sviluppo di programmi di supporto all'assistenza quotidiana del malato di Alzheimer. Sono stati destinati fondi all'Associazione Stella Mattutina Onlus; all'Associazione Più di Uno; ai Gruppi di volontariato Vincenziano. Hanno beneficiato di un'erogazione anche il Centro di aiuto alla Vita Onlus e la Fondazione Altre Parole Onlus (VI); l'Associazione Progetto Ilizia (PD); l'associazione La Mimosa di Guidizzolo (MN) e il Centro Auser (TN).

Tutela e valorizzazione del patrimonio artistico e architettonico

La Banca pone particolare attenzione alla conservazione dei beni storico – architettonici, contribuendo alla valorizzazione del capitale di storia che appartiene alla cittadinanza. È stato sostenuto il Fondo per l'Ambiente Italiano - F.A.I. con il progetto "I 200 del Fai" 2016, il Gruppo Capitei TNT per il restauro dei capitelli storici,la Croce Rossa Italiana - Comitato Locale di Castiglione Delle Stiviere (MN) per la ristrutturazione della Sala Mine e l'organizzazione del Museo Internazionale della Croce Rossa. Tra i contributi erogati per la tutela degli edifici religiosi si segnalano quelli a favore di: Parrocchia di San Pietro Martire da Verona in Sant'Anastasia (VR); Parrocchia dei Santi Apostoli (VR); Parrocchia della Beata Vergine Maria in dall'Oca Bianca (VR); Parrocchia di S. Fermo Minore in Brà (VR); Parrocchia Santa Maria in Organo (VR); Parrocchia SS. Redentore di Lonigo (VI); Parrocchia Santa Maria delle Grazie di S. Donà di Piave (VE); Parrocchia S. Pietro Apostolo in Fontanelle (TV).

Promozione della cultura

Tra i numerosi eventi culturali sostenuti nel 2016 dalla Banca si segnalano i contributi: al Comitato per le Celebrazioni in Onore di San Zeno per il volume "San Zeno Maggiore a Verona"; alla Parrocchia di Santa Maria in Organo (VR) per la mostra fotografica sulle delle Tarsie; alla Fondazione Studium Generale Marcianum (VE)e all'Accademia di Agricoltura, Scienze e Lettere (VR) per l'attività culturale. È stato confermato il sostegno a: Società Letteraria di Verona; Conservatorio Statale di Musica E. F. Dall'Abaco; Curia Vescovile di Vicenza - Festival Biblico; Associazione Culturale Musica Dedicata; Congregazione Poveri Servi della Divina Provvidenza; Società Amici della Musica; Associazione I Filarmonici Onlus; Procuratoria di San Marco (VE); Associazione Giochi Antichi (VR) - Festival dei Giochi in strada "Tocati'". Anche nel 2016 è stata sostenuta Intercultura Onlus, per il finanziamento di una borsa di studio all'estero destinata a studenti meritevoli del veronese.

Organizzazione di eventi, spettacoli e attività editoriali

Anche nel 2016 la Banca ha riservato particolare attenzione al mondo dello spettacolo sostenendo eventi di rilevante valore artistico. Sono stati rinnovati i contributi: al Comune di Verona per l'Estate Teatrale Veronese, per la mostra "Arte e Vino" e per le manifestazioni per il 750° anniversario della nascita di Dante; all'Università degli Studi di Verona per il X Simposio Internazionale "Grapevine Physiology and Biotechnology" e per il convegno economico Wolpertinger Conference; alla Fondazione Atlantide Teatro Stabile di Verona per l'attività teatrale. Si segnalano i contributi a favore dell'Associazione IDEM - Percorsi di Relazione per il "Festival della Bellezza - I Maestri dello Spirito", dell'Associazione Le Pietre Scartate Onlus per il convegno "Le pietre scartate: vite inutili o pietre angolari?", dell'Associazione Enologi Enotecnici Italiani per il 71° Congresso Assoenologi e del Consorzio Tutela Vini Soave e Recioto (VR)per la manifestazione "Soave Versus". Sono quindi stati sostenuti: il Gruppo Culturale "Uomo-città-Territorio" (TN) e l'Associazione Nuovo Ensemble di Desenzano (BS). E' proseguita la promozione del territorio grazie al sostegno di pubblicazioni ed eventi locali anche mettendo a disposizione i locali della Banca.

Sport e tempo libero

La Banca ha manifestato vicinanza al mondo dello sport dilettantistico, per l'importante valenza educativa e sociale, con particolare riguardo ai giovani ed agli atleti disabili. Tra le principali iniziative sostenute: Comitato Sportivo Trofeo Marco Rizzotti (VE) per la XXX edizione del Trofeo Velico e Panathlon International Club (ME). È stata inoltre sostenuta la Polisportiva Libertas Martignacco A.S.D. (UD) per l'attività sportiva di giovani atleti ed è stato rinnovato il contributo all'A.S.D. Venicemarathon Club (VE) a favore dell'attività dilettantistica.

Fondazione Giorgio Zanotto

La Banca Popolare di Verona opera sul territorio anche attraverso la Fondazione Giorgio Zanotto, di cui è socia fondatrice. Nata nel 2001, la Fondazione mantiene vivi il ricordo e gli ideali di Giorgio Zanotto, che con il suo esempio di servizio nella vita politica e amministrativa della città e come Presidente della Banca Popolare di Verona ha contribuito alla crescita culturale, sociale ed economica della città. La Fondazione Giorgio Zanotto persegue scopi di pubblica utilità operando in collaborazione con enti pubblici e privati con il preciso obiettivo di valorizzare Verona e il suo patrimonio intellettuale.

Iniziative nel campo del sociale e della solidarietà

Nel campo della solidarietàha sostenuto alcuni spettacoli musicali e teatrali a favore, tra gli altri, di AGBD Verona e di importanti realtà del settore medico-ospedaliero. Ha contribuito al progetto per le scuole promosso dalla Diocesi di Verona dedicato a "Nuovi stili di vita", e sostenuto il convegno sulla disabilità "Le pietre scartate, vite inutili o pietre angolari?". Ha finanziato la tappa veronese del festival su cinema e autismo promosso dalla Onlus veronese I Fantastici 15. Ha erogato tre borse di studio, intitolate a Giorgio Zanotto, per sostenere agli studi giovani iscritti a corsi di laurea a indirizzo economico e giuridico presso l'Università di Verona. Un'altra borsa di studio è stata invece destinata a favore del dottorato in teologia di un giovane ricercatore veronese. È continuata la partecipazione al progetto di marketing territoriale To Be Verona per studi e ricerche sull'accoglienza a Verona, ed è proseguito il sostegno al progetto "Angeli del Bello/Verona" per la promozione del senso civico e la tutela degli spazi comuni cittadini. E' stato offerto un contributo al Collegio Universitario Femminile Don Nicola Mazza per l'acquisto di un personal computer.

Promozione della cultura

La Fondazione ha promosso numerose iniziative nell'ambito delle celebrazioni di due importanti ricorrenze di carattere storico: il 150° anniversario dell'annessione del Veneto all'Italia e il centenario della Prima Guerra Mondiale. È proseguito il sostegno al ciclo annuale di conferenze sulla Grande Guerra organizzato dall'Università di Verona, ha supportato la realizzazione della mostra "Album dal Fronte" a cura dell'Associazione Culturale Gino Franzi. La Fondazione ha promosso l'edizione e la presentazione del volume di Luciano Rognini "Governanti di Verona" ed ha contribuito alla pubblicazione di uno studio su "Credito e notai" della studiosa veronese Marcella Lorenzini. Ha sostenuto, in collaborazione con il Banco Popolare, l'organizzazione di un doppio evento per le scuole e la cittadinanza sul tema "Tre specchi per Pirandello. Realtà e rappresentazione nelle Novelle per un anno". Ha collaborato con il Centro di Cultura Europea Sant'Adalberto e con il Convento di San Bernardino (VR) per l'organizzazione di eventi e conferenze sui temi della cultura, della Fede e del dialogo interreligioso. Ha sostenuto la prima edizione del "Verona Mountain Film Festival" e confermato il supporto al Festival Biblico 2016. Ha contribuito alla realizzazione del tradizionale ciclo di conferenze organizzato dal Collegio Universitario Femminile Don Nicola Mazza, "Il mondo contemporaneo: conoscere i problemi per un impegno responsabile". Ha supportato il Coro Scaligero dell'Alpe per il 70° anniversario e per la rassegna estiva "InCanto d'Estate", e contribuito alla realizzazione della Stagione concertistica dell'Associazione Amici della Musica di Verona. Ha favorito la realizzazione di eventi e conferenze dedicate a Maria Callas, promosse dal Festival Internazionale Scaligero Maria Callas, e alle iniziative del Fondo Peter Maag. Ha rinnovato il sostegno alla associazione culturale Fucina Culturale Machiavelli, che opera per avvicinare i giovani veronesi alla musica e al teatro.

Banco S. Geminiano e S. Prospero

Supporto all'istruzione e alla ricerca

Il Banco ha promosso e finanziato la II edizione dell'iniziativa "Con Merito" che ha premiato con 79 borse di studio gli studenti più meritevoli di diversi Istituti Superiori modenesi. Concessi contributi anche per le attività didattiche dell'Istituto Comprensivo Montecuccoli di Guiglia (MO).

Sono state erogate somme alla Fondazione dei Dottori Commercialisti e degli Esperti Contabili di Modena e all'Associazione Magistrati Tributari Sezione Provinciale di Modena per l'organizzazione di corsi di formazione ed aggiornamento.

Iniziative nel sociale, di solidarietà e di assistenza sanitaria

Nel corso del 2016 sono stati concessi, tra gli altri, contributi al Comitato Provinciale per l'Unicef di Modena, alla Fondazione CEIS Onlus, all'Associazione Porta Aperta Onlus e all'Associazione Volontari del Soccorso Modena Onlus per il sostegno alle proprie attività di volontariato.

Tra le erogazioni a favore di enti sanitari locali e di associazioni che operano nell'ambito dell'assistenza si ricordano quelle a favore dell'Azienda Ospedaliero Universitaria di Modena per l'acquisto di un sistema di EEG da installare presso il reparto di pediatria del Policlinico, dell'Associazione per il Sostegno della Ematologia ed Oncologia Pediatrica per il progetto di accoglienza "La Casa di Fausta", e di CuraRE - Associazione per l' Ospedale della Donna e del Bambino Onlus di Reggio Emilia a sostegno del progetto MIRE per la cura e assistenza di maternità e infanzia.

Promozione della cultura e valorizzazione del patrimonio artistico e architettonico

Sono stati elargiti fondi al Consorzio Creativo Associazione Culturale a sostegno dell'organizzazione della mostra di opere del Maestro Gianni Valbonesi in occasione del Festival della Filosofia e al Comune di Reggio Emilia per la realizzazione delle iniziative in onore di Elio Monducci.

Sono stati rinnovati i contributi destinati alla Società Dante Alighieri di Reggio Emilia, per la promozione del concorso "Il Tema più Bello" ed all'Associazione Bologna Festival Onlus, quale sostegno alle attività svolte. Tra i contributi erogati indirizzati alla tutela del patrimonio artistico, si segnalano quelli a favore della Basilica di San Petronio (BO) per i lavori di restauro dell'abside, della fiancata e delle cappelle interne; alla Confraternita dell'Immacolata Concezione di Maria Santissima di Fiumalbo (MO) a sostegno della ristrutturazione della Chiesa Parrocchiale; alla Parrocchia di S. Maria Nascente e San Genesio in Brescello (RE) per il restauro conservativo della Chiesa Parrocchiale, e all'Accademia Militare di Modena per la ristrutturazione della "Galleria dei Bronzi".

Organizzazione di eventi, spettacoli e attività editoriali

Anche nel 2016 la Banca ha mantenuto il tradizionale sostegno alla Fondazione Teatro Comunale di Modena, alla Fondazione i Teatri di Reggio Emilia, a Emilia Romagna Teatro Fondazione-Teatro Stabile Pubblico Regionale per le rispettive attività artistiche e all'Associazione corale Gioacchino Rossini di Modena per la stagione concertistica. Tra gli altri interventi si segnalano quelli a favore della Società di Promozione del Centro Storico Modenamoremio per l'organizzazione di eventi concertistici, alla Fondazione Casa di Enzo Ferrari Museo e all' associazione culturale Fabricanda di Vignola (O) per la rassegna "Lo schermo dietro il sipario". Alla Basilica di San Prospero di Reggio Emilia sono stati erogati fondi per le celebrazioni del Santo Patrono e alla Parrocchia Santa Margherita (Re) per l'organizzazione del concerto di Natale.

Fondazione di Culto Banco S.Geminiano e S.Prospero

Nell'anno 2016, la Fondazione di culto Banco S. Geminiano e S. Prospero ha sostenuto le attività delle Diocesi di Modena - Nonantola, Reggio Emilia - Guastalla, Carpi. Tra gli interventi più significativi nell'Arcidiocesi di Modena – Nonantola si segnalano: le opere di consolidamento della chiesa parrocchiale di Bomporto e del Santuario di S.Clemente e il restauro artistico del mosaico nella chiesa di S. Giuseppe di Felice sul Panaro, la sistemazione delle chiese parrocchiali di Cognento (MO), S.Teresa (MO) e Montecuccolo e all'Oratorio di S.Anna di Polinago e antica Pieve di Rubbiano; la formazione musicale e liturgica dei ragazzi della Cappella Musicale del Duomo attraverso la Fondazione "Vivere il Sapere"; la ricerca e pubblicazioni sui segni religiosi nei quartieri della Città (Centro Studi Majestas – MO). Nella Diocesi di Reggio Emilia – Guastalla sono stati effettuati interventi di restauro della canonica della Parrocchia di Poviglio e di sistemazione della chiesa parrocchiale di Montecavolo. Nella Diocesi di Carpi sono stati erogati fondi per il restauro di strutture danneggiate dal terremoto.

Divisione Banca Popolare di Lodi

L'attività della Divisione BPL, oltre alle aree storiche, insiste sulle aree di Crema, Cremona, Genova e Chiavari, nonché su quelle della Cassa di Risparmio di Lucca Pisa e Livorno. Nell'ambito delle erogazioni liberali la Divisione BPL agisce sia direttamente sia tramite le fondazioni presenti sul territorio di riferimento: Fondazione Bpl, Associazione Popolare Crema per il Territorio e Fondazione Banca Popolare di Cremona.

Banca Popolare di Lodi

Iniziative nel settore sanitario, sociale e solidale

La Banca Popolare di Lodi ha confermato un'elevata attenzione nei confronti di questo settore. Tra gli interventi effettuati nel corso del 2016 si segnalano i contributi offerti: all'Associazione Il Volo degli Angeli Onlus di Castelnuovo Bocca d'Adda (LO) per l'acquisto di un "emogasanalizzatore" da donare all'Azienda Ospedaliera di Lodi – presidio di Codogno; all'Associazione CAF Onlus di Milano per una serata benefica a favore del centro di aiuto ai minori e alle famiglie in difficoltà; al Comune di Cremona, per alimentare il "Fondo di solidarietà per le fragilità sociali"; alla Società Marcé Italia di Milano, per la realizzazione di un convegno sul tema della "salute mentale"; all'Auser Sammartinese di San Martino (LO) e alla Cooperativa Amicizia di Codogno (LO) per l'organizzazione di eventi a scopi benefici; all'Associazione Giacche Verdi Lombardia di Corteolona (PV) per il sostegno della particolare attività svolta nella protezione civile e ambientale. Si evidenzia anche il contributo erogato a favore della Onlus Un Nuovo Dono di Pavia destinato alla realizzazione di un centro residenziale per persone con gravissime disabilità.

Promozione dell'istruzione e dell'educazione

Gli interventi della Banca Popolare di Lodi nel settore dell'istruzione e dell'educazione hanno sostenuto numerosi progetti realizzate da diverse realtà. Si segnalano, tra questi, l'apporto erogato a favore di Confartigianato Imprese di Cremona per la pubblicazione di un volume sull'educazione alimentare degli adolescenti; il contributo all'Associazione La Tartaruga Onlus di Cremona per l'acquisto di materiale didattico della Scuola Elementare S. Ambrogio di Cremona. Per gli Istituti Scolastici, sono da sottolineare: le azioni a sostegno dell'Istituto Comprensivo Leonardo Da Vinci di Milano per il progetto didattico volto all'avvio di una sezione di scuola primaria secondo il metodo "Montessori"; il contributo al Liceo Artistico Piazza di Lodi per l'organizzazione di una mostra di opere d'arte realizzate dagli studenti dell'indirizzo pittorico e per raccogliere fondi per la creazione di laboratori artistici. Si evidenzia l'erogazione all'Istituto Tecnico Economico e Tecnologico Agostino Bassi (LO) diretto a finanziare la realizzazione del "Corso di Laurea Triennale in Costruzioni e Gestione del Territorio" per Geometri neodiplomati. Il Corso di Laurea, che si svolgerà presso il Collegio San Francesco di Lodi, si distingue per essere l'unico offerto in Italia che soddisfa i requisiti richiesti dalla direttiva europea per le nuove iscrizioni agli albi professionali a partire dal 2020.

Promozione della cultura: arte, musica, folklore e spettacolo

Nell'ambito della promozione artistica e culturale sono stati confermati i contributi destinati alla Fondazione Teatro Amilcare Ponchielli di Cremona e alla Fondazione Museo del Violino Antonio Stradivari di Cremona, per favorire iniziative rivolte ai soci/clienti della Banca e per dare impulso alle arti musicali e teatrali. Rinnovato anche l'annuale contributo destinato all'Associazione Luigi Cesaris di Lodi. Tra i contributi erogati e indirizzati ad attività comunali si segnalano quelli a favore del Comune di Rivolta d'Adda (LO), Comune di Lodi, Comune di Cremona e Comune di Valera Fratta (LO) per lo svolgimento di sagre e manifestazioni fieristiche volte alla valorizzazione delle eccellenze e delle tradizioni locali. Non sono mancati interventi a beneficio delle parrocchie locali, tra le quali: Parrocchia Purificazione Maria Vergine di Felino (PR) per l'organizzazione del musical "I Promessi Sposi"; Parrocchia dei SS. Gervasio e Protasio di Ossago Lodigiano (LO) per l'organizzazione del concerto per il 90° anniversario del santuario; Parrocchia di Santa Maria Addolorata di Lodi per la realizzazione della festa in onore della Santa Patrona; Parrocchia di San Martino Vescovo di Livraga (LO) per il 50° anniversario di sacerdozio del parroco; Parrocchia dei SS. Antonio Abate e Francesca Cabrini di Sant'Angelo Lodigiano (LO) e Parrocchia di S. Caterina di Alessandria di Caselle Lurani (LO) per il sostegno all'attività degli oratori. A tutela del patrimonio artistico e architettonico del territorio si evidenzia il contributo elargito alla Parrocchia San Donato di Sesto Calende (VA), per sostenere il restauro dell'Abbazia di San Donato risalente al IX secolo e affrescata nel XV e XVIII secolo. Molteplici le erogazioni destinate al sostegno delle iniziative organizzate dalle associazioni dei territori di riferimento; tra queste si segnalano: a Cremona la Confcommercio, la Confartigianato, il Rotary Club e l'Associazione Torre di Controllo; nel Lodigiano l'Associazione viviamo insieme il nostro quartiere, l'Associazione Mons. Luciano Quartieri, l'As.Co.Me.Ri di Brembio, l' Associazione Amici di Via Roma di Codogno e il Corpo Bandistico Santa Cecilia di Senna Lodigiana; a Milano il Centro per la Cultura di Impresa, la Fondazione per la Scuola della Comunità Ebraica e la Nuova Associazione Commercianti di Via Rembrandt.

Sport e tempo libero

Anche nel corso del 2016 sono stati erogati contributi a sostegno delle iniziative promosse dalle società sportive dilettantistiche, con l'intento di promuovere la cultura dello "stare insieme nel benessere psico-fisico". È stato confermato il contributo al Gruppo Lodigiano Pionieri e Veterani dello Sport di Lodi e al C.S.I. Centro Sportivo Italiano di Lodi, che ha contribuito alla realizzazione della IV edizione di "Play all Day", la tradizionale manifestazione sportiva rivolta a ragazzi e famiglie provenienti da tutto il territorio lodigiano. Tra le associazioni supportate segnaliamo inoltre: il BMW Motorrad Club di Cremona per l'organizzazione del motoraduno 2016; l'A.S.D. Beautiful Lodi per il rinnovo del materiale tecnico; l'U.S. Livraga Ciclismo per la realizzazione del 64° Trofeo Comunale; l'A.S.D. Lorenzo Mola - Pedale Casalese per l'organizzazione di 4 gare ciclistiche juniores; l'Associazione Pescatori Sportivi Tre Colli di Somaglia (LO) per la gara sociale e l'A.S.D. Old Socks di San Martino in Strada (LO) per il sostegno del settore di basket giovanile.

Fondazione Banca Popolare di Lodi

Supporto all'istruzione e alla ricerca

Nel 2016 è proseguito il progetto avviato nel 2015 con l'Università degli Studi di Milano avente come oggetto l'analisi e il riutilizzo delle eccedenze alimentari della GDO. Anche per quest'anno con la Banca Popolare di Lodi è stato portato avanti il progetto "Con Merito"che ha coinvolto le classi quinte delle scuole pubbliche e private della provincia di Lodi con l'obiettivo di premiare con borse di studio gli studenti meritevoli che hanno sostenuto l'esame di maturità nel 2016. Altri interventi di minore rilievo, nell'ambito del rinnovamento delle apparecchiature e dotazioni informatiche, sono stati realizzati in diverse scuole e istituti superiori del Lodigiano.

Assistenza Sanitaria

Con il Dipartimento di Neuropsichiatria Infantile di Lodi è proseguito il progetto, avviato nel 2015, di supporto informatico per ragazzi affetti da sindromi dell'apprendimento. La prima annualità del progetto ha consentito di trattare 235 nuovi bambini. È stata inoltre avviata con la ASST di Lodi una programma per realizzare nel 2017 un'iniziativa sul Ritardo Evitabile arricchendo la rete dei defibrillatori del lodigiano e realizzando una app che ne indichi la localizzazione e l'utilizzo.

Assistenza sociale

Il settore dell'Assistenza Sociale, anche nel 2016, ha assorbito la maggior parte delle risorse erogate dalla Fondazione. È proseguita per il secondo anno l'iniziativa, finanziata in collaborazione con Fondazione Cariplo, denominata Rigenerare Valore Sociale. Questo progetto, che riguarda gli ambiti del Cibo Lavoro e Casa, è risultato vincitore di un bando della Fondazione Cariplo che ha assegnato contributi per 1,6 milioni di euro per il triennio 2015-2017. Nel corso del 2016 è stato inoltre supportato un importante progetto di ristrutturazione realizzato in collaborazione con la Fondazione Opere Pie di Codogno, insieme a iniziative in cooperazione con la Caritas Lodigiana per l'apertura di un nuovo dormitorio cittadino.

Tutela e valorizzazione del patrimonio artistico

Anche per il 2016 la Fondazione ha scelto di proseguire nell'opera di valorizzazione delle bellezze artistiche del Lodigiano pubblicando, per i tipi dell'editore Bolis, un volume sulle dimore Storiche del Lodigiano. Il ricavato della vendita dei libri è stato devoluto al FAI per il restauro dei codici miniati del tempio dell'Incoronata a Lodi.

Promozione della Cultura e dell'Arte

Come ogni anno, la Fondazione si è resa promotrice d'iniziative artistiche ospitate nello spazio Bipielle Arte organizzando, in collaborazione con Associazioni e artisti locali e non, nove mostre che hanno visto sempre una soddisfacente risposta di visitatori. Nel mese di ottobre si è inoltre tenuta un'esposizione di capolavori fiamminghi di proprietà del Banco Popolare, legati al tema della misericordia. Presso la Fondazione si è mantenuta l'organizzazione della rassegna Mattonelle d'Artista che costituisce una delle più partecipate rassegne artistiche permanenti presenti a Lodi. La Fondazione è da qualche anno uno dei principali sostenitori della Mostra di Fotografia Etica che si svolge a Lodi nel mese di ottobre.

Ricreazione

L'attenzione nei confronti del benessere sociale della comunità ha orientato la presenza della Fondazione nel settore sport e tempo libero con contributi destinati all'organizzazione di concerti, rappresentazioni teatrali, eventi culturali e sportivi, nonché al miglioramento o alla realizzazione di strutture ricreative e sportive.

Fondazione Banca Popolare di Cremona

La Fondazione Banca Popolare di Cremona nel corso del 2016 è intervenuta sostenendo cinquanta iniziative tra progetti, attività ed eventi sul territorio. Nel campo sanitario – assistenziale i fondi sono stati assegnati sia a realtà operanti nel settore medico sia a realtà attive nel soccorso verso le forme di fragilità sociale e di disagio individuale. In questo settore, ricordiamo tra gli altri, l'intervento destinato all'arredamento della struttura "Dopo di noi" – minialloggi per disabili – realizzata dalla Fondazione Casa Robbiani Onlus. Sempre in questa sfera ricordiamo i contributi per: la realizzazione di una casa protetta per donne vittime di violenza domestica, a cura della "Aida" Onlus, Associazione Incontro Donne Antiviolenza; l'acquisto d'un mezzo di trasporto per disabili da parte della Comunità San Daniele Po; l'acquisto d'una carrozzina motorizzata per disabili da parte della Croce Rossa di Cremona. Non è inoltre mancata la tradizionale donazione all'Unitalsi per sostenere i pellegrinaggi al Santuario di Lourdes. Nel settore dell'educazione e della cultura, insieme ai molti interventi per scuole, associazioni ed enti, è da segnalare il contributo erogato per l'allestimento della mostra sulla figura e le invenzioni di Janello Torriani, realizzata dal Comune di Cremona. Da segnalare gli interventi effettuati nell'ambito del sostegno al Culto a favore degli enti religiosi impegnati nel rinnovo, restauro o manutenzione degli spazi dedicati alla vita comunitaria.

Associazione Popolare Crema per il Territorio

L'Associazione Popolare Crema per il territorio ha sostenuto nel 2016 circa trecentoventi realtà, nei vari ambiti di intervento previsti dallo statuto. La sfera del sociale è stata anche quest'anno il settore di maggiore attenzione. In quest'ambito, per valorizzare l'impegno delle innumerevoli associazioni di volontariato attive sul territorio, l'Associazione ha sostenuto la seconda edizione dell'iniziativa denominata "Festa del volontario" promossa dal Cisvol, Centro di Servizio per il Volontariato. Nell'ambito dell'assistenza sanitaria, l'Associazione ha supportato, tra gli altri, l'operato della Croce Rossa Italiana. Mentre all'Ospedale Maggiore di Crema è stato donato un dispositivo automatico per il massaggio cardiaco destinato alla rianimazione cardiopolmonare. Nell'ambito culturale l'Associazione, socio fondatore del Teatro S. Domenico, oltre a supportare la ricca attività ordinaria, ha contribuito alla realizzazione di una mostra sull'arte cremasca nella prima metà del '900 prestando alcune opere del proprio patrimonio artistico. Il Museo Civico di Crema è stato arricchito con l'acquisto, indirizzato dall'Associazione, di monete antiche coniate dalla zecca di Crema, esistenti in unico esemplare. Anche nel 2016 non è mancato il supporto alla pubblicazione del volume de l'"Insula Fulcheria", repertorio annuale curato dal Museo Civico di Crema e del Cremasco; al Centro Ricerca Galmozzi che ha continuato le ricerche per gli studi sulla storia del cremasco e all'Associazione culturale "Imondidicarta", per il festival eno-gastronomico. I parchi naturali del territorio, quello del Serio, dell'Adda e dell'Oglio sono stati valorizzati. Tra le iniziative nell'Istruzione si segnalano: le centosedici borse di studio assegnate nell'ambito della quinta giornata formativa sul risparmio. Importante anche il supporto fornito alle strutture che aiutano i ragazzi nel dopo scuola nonché quello offerto agli adulti già inseriti nel mondo del lavoro per consentire loro di ampliare o completare l'istruzione superiore ed universitaria. Per le attività sportive sono state oltre ottanta le associazioni sostenute. L'evento "Crema città europea dello sport 2016", ha rappresentato l'apice della stagione. Il Centro di riabilitazione equestre, col supporto dell'Associazione, è riuscito a mantenere l'attività ideata per i portatori di handicap, nonostante i tagli dei finanziamenti pubblici. Molteplici, infine, gli interventi per sostenere opere di ristrutturazione di monumenti e beni artistici tra cui si distingue per importanza l'intervento a favore del Duomo della città.

Banco di Chiavari e della Riviera Ligure

Beneficenza ed interventi sul territorio anno 2016

Il Banco di Chiavari e della Riviera Ligure ha effettuato interventi a sostegno di numerose realtà del territorio in diversi settori. Nel campo del sociale, ricordiamo il rinnovo del contributo all'Opera Diocesana Madonna del Bambino-Villaggio del Ragazzo di San Salvatore di Cogorno, istituzione presente sul territorio dal secondo dopoguerra che cura la formazione e l'inserimento nel mondo del lavoro di ragazzi disabili e in difficoltà. Il Banco ha partecipato inoltre al progetto "La spiaggia per tutti" promosso dal Comune di Chiavari per la realizzazione di un arenile riservato ai disabili. Confermato anche l'appoggio alla Comunità di Sant'Egidio di Genova per il sostegno del Centro nutrizionale in Malawi. Nell'ambito della promozione della cultura sostenuta la "Scuola di Recitazione Mariangela Melato" del Teatro Stabile di Genova attiva dagli anni Sessanta e punta di eccellenza per la formazione di giovani talenti nel campo della recitazione. Erogato inoltre un contributo all'attività della Fondazione Teatro Carlo Felice di Genova, realtà di riferimento per la diffusione della cultura in città. Sono state infine assegnate borse di studio ai giovani che hanno partecipato alla stagione concertistica promossa dall'Associazione Amici del Carlo Felice e del Conservatorio Niccolo' Paganini di Genova.

Cassa di Risparmio di Lucca Pisa Livorno

Iniziative nel sociale e di solidarietà

Nell'ambito sociale sono stati erogati contributi all'Associazione La Calamita Onlus per la realizzazione di un oratorio progettato per accogliere anche portatori di disabilità e all'Associazione ARCI 690 "Progetto Chernobyl" che ogni anno dà il benvenuto, per brevi periodi di vacanza, ai bambini della Bielorussia. Il contributo elargito all'Associazione in Musica AICS ha consentito di raccogliere fondi destinati al progetto "Una casa per Matteo", un bimbo affetto da una rara patologia congenita neurodegenerativa. La Cassa è intervenuta a favore dell'Associazione Fondo Vivere attiva nel sostegno dei cittadini versiliesi in condizioni di disagio socio-economico. Altri contributi sono stati elargiti alla Pubblica Assistenza Croce Bianca nell'ambito del progetto "Scuole Cardioprotette" e all'Associazione Orizzonti, che in occasione del trentennale della tragedia di Chernobyl, ha organizzato un evento dedicato ai bambini bielorussi. Confermato il contributo a favore dell'Associazione Lucca Tuareg che opera nel nord Niger in zone di estrema povertà e quello verso l'Associazione Lucchese Arte e Psicologia che ha dato vita a diversi progetti tra i quali la diffusione della musica classica nei luoghi di degenza sanitaria e sociale, e la realizzazione del cortometraggio "Giorni di Puccini" girato da persone disabili. La liberalità riconosciuta all'Associazione Il Mondo che Vorrei ha contribuito alla realizzazione di un cortometraggio sul disastro ferroviario di Viareggio.

Promozione della cultura

Sono stati erogati fondi al Circolo Fotocine Garfagnana per la mostra fotografica "I Fantasmi di Auschwitz". Il contributo alla Fraternità di Misericordia di Maria ha consentito la pubblicazione di un libro di storia locale dal titolo "Lucca XX – La storia del Novecento in provincia. Gli avvenimenti, la cronaca, l'economia e i protagonisti". Confermato il contributo a Confartigianato Imprese Lucca per l'organizzazione del concorso "Artigianato e scuola", nato per sensibilizzare gli studenti delle scuole primarie e secondarie verso questo settore. Con il supporto della Cassa, il Laboratorio Brumier ha organizzato una serie di incontri e intrattenimenti dal titolo "All'opera ragazzi" che hanno coinvolto gli alunni dei Licei musicali di Lucca e Modica; l'Associazione culturale Teatro nel bicchiere ha realizzato a Scansano un festival itinerante di Teatro, Vino e Performance, giunto ormai alla V edizione. La Banca ha sostenuto anche varie associazioni dedite all'organizzazione di concerti sul territorio: l'Associazione Musicale Funny Mendelsshon per il Festival Internazionale Musicale San Giuliano Terme, l'Associazione Culturale Musicastrada per i tradizionali concerti Gospel di Natale, la Federazione Italiana Club e Centri Unesco per il concerto del liutista americano di fama mondiale Hopkinson Smith, la Fondazione Stefano Strada Onlus per il concorso internazionale di chitarra classica con giovani talenti internazionali, e, infine, la Filarmonica Giacomo Puccini e la Polifonica Lucchese per l'organizzazione di un ciclo di concerti. Il sostegno all'Associazione Maestro D'Olio ha consentito la realizzazione della manifestazione enogastronomica "extraLucca Summer Edition". Confermato, infine, il contributo a favore dell'Associazione Lucense per un corso di formazione e workshop internazionali inerenti al distretto cartario di Capannori.

Organizzazione eventi, spettacoli e attività editoriali

Sono stati erogati contributi all'Ascom Confcommercio di Lucca per l'organizzazione della Notte Bianca e al Comitato Primo Maggio per l'organizzazione della manifestazione Primo Maggio a Fornaci. La Cassa ha elargito contributi al Garden Club Livorno per la V edizione della mostra-mercato di piante insolite e rare tenutasi nel giardino della prestigiosa Villa Mimbelli e al Garden Club di Lucca in occasione del X anno di fondazione dell'Associazione. Contributi sono stati concessi anche a: l'Associazione Albergatori di Viareggio per l'attività di convegnistica, l'Istituto italiano per la Sicurezza per "Pisa loves sicurezza 2016", per un evento dedicato alla sicurezza sul lavoro; l'Associazione Storica di San Miniato per una serie di eventi nei comuni di San Miniato, Santa Croce sull'Arno e Castelfranco. Altri contributi sono stati elargiti all'Associazione Nazionale Alpini, nel 73° anniversario della battaglia di Nikolajewka, e all'Associazione Culturale Artarchia per gli eventi artistico-culturali nel comune di Buti.

Sport e Tempo libero

Il sostegno della Cassa è andato a: l'Istituto San Francesco di Sales per organizzare una giornata di sport dedicata agli studenti; al Punto Handy, Associazione non lucrativa di utilità sociale che collabora attivamente con le scuole per aiutare i bambini con disabilità e coinvolgere i bambini normodotati sul tema dell'integrazione; l'Associazione A.S.D. Diversamente marinai nell'ambito del campionato Off Shore di vela; l'Unione Nazionale Veterani dello Sport per i festeggiamenti in occasione del 50° anniversario della sua fondazione.

Culto

La Cassa ha sostenuto l'operato delle Arcidiocesi di Pisa, Firenze, Lucca e Livorno. Ha contribuito all'attività della Diocesi di Fiesole per l'allestimento e apertura al pubblico della libreria del seminario. Il contributo riconosciuto alla Provincia Toscana di San Francesco Stimmatizzato ha consentito la realizzazione di una serata benefica per il progetto "Radici di Betlemme" che supporta una casa per anziani a Betlemme. Un aiuto è andato anche all'ordine Equestre del Santo Sepolcro di Gerusalemme impegnato nella riabilitazione di ragazzi con disabilità plurima. Il contributo elargito alla Parrocchia di S. Maria Assunta è stato destinato alla costruzione della nuova chiesa parrocchiale.

Fondazione Banca Popolare di Novara per il Territorio

La Fondazione Banca Popolare di Novara ha svolto con impegno la propria funzione di sostegno alle istanze sociali, culturali e per lo sviluppo economico del territorio. Ad essa si è affiancata la Divisione Banca Popolare di Novara con erogazioni rivolte, in specie, al settore sportivo dilettantistico.

Supporto all'istruzione e alla ricerca

L'istruzione è stata sostenuta con interventi per iniziative a livello universitario (Università degli Studi del Piemonte Orientale), dedicate ai giovani delle scuole secondarie (progetto "Ragazzi delle scuole novaresi verso la nuova Economia") e primarie (Fondazione Mirafiore di Alba per le scuole della provincia di Cuneo e progetto "Laboratorio Robotica didattica" della Fondazione Lucrezia Tangorra di Novara), oltre che per completare le dotazioni informatiche scolastiche. Alla ricerca scientifica è stato dedicato un impegno particolare, a favore della I3P - Incubatore Imprese Innovative del Politecnico di Torino, per l'organizzazione di Start Cup 2016, competizione tra imprese innovative a componente giovanile di Piemonte e Valle d'Aosta, e delle ricerche in campo oncologico (Fondazione Humanitas, AIL e LILT).

Assistenza sanitaria

La Sanità è rimasta al centro dell'interesse della Fondazione, soprattutto per la costante riduzione dei contributi pubblici dedicati al settore. L'Azienda Ospedaliera e Universitaria "Maggiore della Carità" di Novara, l'Ospedale di Borgomanero e l'Ospedale di Alessandria hanno ricevuto il sostegno per l'acquisto di macchinari chirurgici, diagnostici e di cura, mentre quello di Alba-Bra per migliorare il comfort dei pazienti. A questi interventi, si aggiungono i contributi per l'acquisto di automezzi (per esempio quello per il trasporto disabili su carrozzina assegnato all'Associazione Assistenza Integrazione Sociale di Bracciano), apparecchiature medicali, defibrillatori o per l'attuazione di programmi di assistenza sanitaria.

Iniziative nel sociale e di solidarietà

Il persistere di emergenze sociali ha indotto la Fondazione e la Divisione BPN ad assegnare contributi a molti enti dediti all'assistenza delle fasce deboli della popolazione: ai comuni di Borgosesia, Novara e Varallo per progetti a favore delle famiglie e per l'impiego di disoccupati; all'acquisto di generi di prima necessità di Caritas e Diocesi di Novara; ai progetti della Onlus Il Focolare di Vigevano dell'Associazione Certosa 1515 di Torino. Sostenute, insieme a molte altre associazioni: l'AGDB - Associazione Genitori Bambini Down di Arona nella realizzazione d'un progetto d'inserimento professionale, l'ANGSA Onlus Novara-Vercelli (Associazione Genitori Soggetti Autistici), l'ANFFAS (Associazione Nazionale Famiglie disabili intellettivi e relazionali); l'Associazione Liberazione e Speranza Onlus di Novara, attiva nell'aiuto alle donne vittime di violenza, tratta e sfruttamento.

Tutela e valorizzazione del patrimonio artistico e architettonico

La Fondazione è intervenuta a supporto di interventi relativi a edifici e beni nell'ambito della Diocesi di Novara; tra questi, il restauro conservativo della parrocchiale della Vergine Assunta di Grignasco. Un significativo contributo è stato destinato alla Comunità Ebraica di Vercelli per il restauro del Sacro Rotolo della Sinagoga di Biella, il più antico ancora in uso al mondo (XIII secolo). Fondi per il recupero e la valorizzazione di opere d'arte sono stati assegnati al Museo Borgogna di Vercelli e al Museo Calderini di Varallo.

Sport e tempo libero

Le assegnazioni a favore di enti sportivi dilettantistici sono state effettuate in prevalenza dalla Divisione BPN. Sostenuti in particolare i cosiddetti sport minori: ginnastica (Libertas Vercelli), scherma (Pro Novara 1881), corsa (Atletica Trinacria), hockey su pista (Azzurra Novara), tennis (Libertas Verrès), sci (Sci Club Valle Vigezzo) e associazioni di località di medio-piccole dimensioni: S.S.D. Arcobaleno di Borgosesia (VC), U.S. Vinzaglio (NO), A.S.D. Sci club Pernate (NO), A.S.D. Lozzolo (VC). Confermato il contributo alle "Ofantiadi" di Pescopagano (PZ), evento sportivo-culturale che interessa il bacino del fiume Ofanto, tra Campania, Basilicata e Puglia.

Promozione della cultura

In campo culturale, la Fondazione ha rinnovato l'assegnazione al Teatro Regio di Torino per il programma "La scuola all'Opera", che promuove la musica presso i giovani. La recitazione e la letteratura per i giovani hanno trovato sostegno con l'erogazione all'associazione novarese "Le Rêve et la vie". Un contributo è stato destinato alla Fondazione Gerardino Romano Onlus di Castelvenere (BN) per l'attività culturale svolta come solidarietà sociale per il recupero dei valori di legalità e giustizia. Oltre alle numerose piccole elargizioni per associazioni attive nel settore culturale, sono stati confermati i contributi al Novara Jazz Festival e per l'organizzazione della stagione teatrale della Fondazione Teatro Coccia Onlus di Novara.

Organizzazione di eventi e spettacoli

Si segnalano, in particolare, le erogazioni a favore della Fondazione Ducci di Roma, per la cerimonia di consegna del Premio per la Pace 2016, all'Associazione Pro Loco di Stresa per il Premio Stresa di Narrativa, all'associazione Eventi Sonori di Alessandria per "Monferrato in musica", agli Amici della Musica di Novara per le celebrazioni del 70° di attività.

Fondazione Credito Bergamasco

La Fondazione Credito Bergamasco promuove il progresso dei territori serviti mediante la valorizzazione del patrimonio artistico, la promozione della ricerca medica e dell'istruzione, il sostegno a enti e associazioni che operano in ambito culturale, religioso, sportivo con particolare attenzione al versante della solidarietà.

Iniziative nel sociale e di solidarietà

Tra gli interventi sostenuti nel 2016 si segnala il supporto a un progetto di rieducazione alla legalità della Casa Circondariale di Bergamo, tramite la pubblicazione sulla rivista "Spazio" di testi scritti dai detenuti su temi pedagogicamente sensibili. Si segnalano anche i contributi devoluti all'Associazione Paolo Belli per la lotta alle leucemie, all'Associazione Cure Palliative di Bergamo, ai Padri Cappuccini di Bergamo per la gestione della mensa dei poveri e all'Accademia dello Sport per la Solidarietà. La Fondazione Credito Bergamasco, nell'ambito del progetto "Ti farò battere forte il cuore…con il defibrillatore", ha donato un dispositivo a ciascun istituto scolastico superiore di Bergamo che ne era ancora sprovvisto, organizzando anche un corso per gli studenti.

Sostegno alla ricerca

Nel 2016 la Fondazione Creberg ha sostenuto il progetto "IORT - Acceleratore lineare per radioterapia intraoperatoria" del reparto di Senologia dell'Ospedale Papa Giovanni XXIII di Bergamo. Il contributo si è aggiunto allo storico sostegno che la Fondazione da anni assicura al nosocomio. Importante il contributo devoluto alla Lega Italiana per la Lotta contro i Tumori, a sostegno del progetto di ricerca "Clicca il neo" per la diagnosi precoce dei tumori cutanei.

Promozione della cultura

Nel corso dell'anno la Fondazione Credito Bergamasco ha organizzato numerose iniziative espositive, tra le quali la mostra itinerante in occasione del Giubileo della Misericordia 2016, con l'esposizione di opere di proprietà del Banco Popolare, legate al tema della misericordia, a Lodi, Bergamo e Romano di Lombardia. A maggio la Fondazione ha celebrato il decennale della propria attività espositiva organizzando presso la sede del Credito Bergamasco una rassegna dedicata a Evaristo Baschenis, a dieci anni dalla prima mostra dedicata allo stesso pittore bergamasco. Ad ottobre la Fondazione Creberg ha organizzato un'esposizione dedicata al Settecento con opere di Giambattista Tiepolo e altri grandi artisti del tempo, promuovendo anche iniziative collaterali a Palazzo Creberg e sul territorio. Nel 2016, la Fondazione Creberg ha organizzato 7 eventi espositivi presso il Palazzo storico del Credito Bergamasco e18 eventi sul territorio. Sempre nell'ambito delle iniziative culturali, la Fondazione Creberg ha sostenuto, anche nel 2016, l'attività dell'Associazione Intercultura Onlus, contribuendo al finanziamento di borse di studio per programmi di studio all'estero destinate a studenti meritevoli.

Tutela e valorizzazione del patrimonio artistico e architettonico

La Fondazione Creberg, nell'ambito dell'iniziativa "Grandi Restauri", ha sostenuto e curato gli interventi su un'opera di Paris Bordon, su tre dipinti di Giovan Paolo Cavagna e su due capolavori di Giovan Battista Moroni. Significativo anche il delicato intervento di ripristino condotto sulla pala e sulla lunetta di Enea Salmeggia della Chiesa della Natività di Maria a Desenzano al Serio (BG) che.

La Fondazione ha, inoltre, sostenuto il restauro di un ciclo di affreschi riscoperto nella Cappella dell'Addolorata della Chiesa del Paradiso di Clusone (BG), nonché quello degli arredi lignei della chiesa parrocchiale di Zandobbio (BG). Nel 2016, la Fondazione ha altresì sostenuto il progetto del Museo Civico di Scienze Naturali di Bergamo finalizzato al restauro conservativo di reperti fossili originali di Mammuthus primigenius.

Sport

Anche nel 2016 sono stati erogati contributi a sostegno delle iniziative sportive e sociali promosse da numerose società dilettantistiche: tra queste si ricordano i Runners Bergamo, l'Atletica Valle Brembana - Zogno (BG), l'Atletica Paratico - Paratico (BS), il Club Alpino Italiano - Sezione di Bergamo.

EVOLUZIONE PREVEDIBILE DELLA GESTIONE

Nel 2017 la crescita economica dovrebbe proseguire, sempre a ritmi contenuti, lungo la traiettoria positiva in atto, alimentata dagli investimenti delle imprese e dalla ripresa delle esportazioni, unitamente alla tenuta, su ritmi di crescita più bassi, dei consumi, grazie alla componente dei beni durevoli. La politica monetaria della Banca Centrale Europea continuerà a rappresentare un elemento di attenuazione delle tensioni, sia dal lato del funding sia dei rischi bancari, oltre a costituire un supporto alla crescita economica.

In questo contesto l'espansione del credito bancario, pur alimentata da fattori positivi di fondo, risentirà dell'incertezza politica e, soprattutto, dell'iter necessario di ristrutturazione del sistema bancario nazionale. I prestiti bancari al settore privato segneranno nel 2017 un ulteriore calo, legato alla fase di generalizzata cessione di sofferenze che attraverserà il sistema creditizio italiano. Quest'ultima rappresenterà una "pulizia" dei bilanci inedita e di proporzioni storicamente rilevanti. L'aggregato, infatti, al netto delle cessioni summenzionate dovrebbe crescere in misura apprezzabile. In particolare, la domanda di prestiti, stimolata dai tassi contenuti, sarà sostenuta, per quanto riguarda le famiglie, dalla spesa in beni durevoli e dal risveglio delle compravendite immobiliari che alimenteranno le richieste di prestiti personali e mutui; quella proveniente dalle imprese beneficerà della crescita economica che sosterrà investimenti e l'export.

La qualità del credito registrerà nel 2017 un rapido miglioramento grazie agli interventi strutturali di cessione dei crediti deteriorati, attesi all'interno di tutto il sistema, e al rallentamento nella crescita delle nuove sofferenze.

La dinamica flettente della raccolta diretta appare destinata a proseguire per tutto il 2017 con caratteristiche similari a quelle del 2016: in ulteriore forte calo lo stock di obbligazioni bancarie, che accusano il rischio percepito dalla clientela dopo le recenti vicende bancarie; in significativo aumento i depositi, specie quelli in conto corrente, ma in misura tale da non riuscire a compensare il calo della componente obbligazionaria. Per effetto combinato ne dovrebbe sortire, nel complesso, una nuova flessione dei volumi della raccolta diretta da clientela. L'amplissima liquidità ancora fornita dalla BCE, però, continuerà a finanziare una consistente parte del funding, sebbene con un contributo in via di stabilizzazione, agevolando il mantenimento di un ridotto costo complessivo della raccolta.

I tassi bancari attivi rimarranno compressi sotto la spinta delle maggiori tensioni competitive associate alle condizioni meno restrittive dal lato dell'offerta, a fronte di tassi a breve (Euribor a 3 mesi) ancora negativi per tutto il 2017. I tassi passivi seguiteranno ad essere limitati dall'intonazione espansiva della politica monetaria. La forbice bancaria rimarrà, quindi, sostanzialmente, stabile.

Il margine da clientela avrà a disposizione spazio di miglioramento, tornando a una variazione positiva per l'anno in parola, alla luce del moderato aumento stimato per i crediti vivi e per la sostanziale stabilità della forbice, con un impatto positivo sul margine di interesse. Il flusso di commissioni nette dovrebbe continuare a risentire positivamente del buon andamento della gestione e intermediazione del risparmio. Il margine d'intermediazione, tuttavia, subirà il contributo negativo del risultato da negoziazione e della valutazione al fair value, atteso in sensibile diminuzione rispetto ai valori raggiunti nel recente passato. Il margine d'intermediazione è pertanto atteso in ulteriore contenuto calo.

I costi beneficeranno dello snellimento degli organici ma risentiranno dei maggiori oneri derivanti dalle crescenti incombenze imposte dalla normativa di vigilanza. Il consolidamento della ripresa e il minor flusso di nuovi prestiti deteriorati ridurrà le rettifiche su crediti, anche se l'esigenza di mantenere livelli di copertura elevati, e/o di innalzarli ulteriormente in corrispondenza dell'avvio del mercato delle cessioni di sofferenze, agiranno in senso contrario.

Nel corso dell'esercizio 2017 il Gruppo Banco BPM sarà impegnato nella realizzazione delle iniziative progettuali delineate nel Piano Strategico 2016-2019, con priorità per il completamento dell'integrazione informatica e per la messa a regime dell'unità organizzativa dedicata alla gestione dei non performing loans.

La gestione sarà improntata al recupero di redditività, che inizierà a trarre vantaggio dai primi effetti sinergici derivanti dalla fusione.

La dinamica dei proventi potrà beneficiare di una ulteriore riduzione del costo della raccolta, di una crescita degli impieghi e di un aumento delle commissioni derivanti da servizi di gestione, intermediazione e consulenza che compenseranno, almeno in parte, la prevista discesa del risultato da attività finanziaria.

L'attenzione al contenimento dei costi operativi, mediante la razionalizzazione, il miglioramento dell'efficienza operativa e specifiche azioni di spending review, sarà uno dei fattori di maggior attenzione, unitamente al progressivo smaltimento, sia tramite workout interno che cessioni, dello stock di crediti deteriorati.

Fatti di rilievo avvenuti dopo la chiusura dell'esercizio

In conformità con la disciplina speciale emanata dalla Banca d'Italia, i fatti di rilievo avvenuti dopo la chiusura dell'esercizio sono illustrati nella Nota Integrativa, parte A, Sezione 4.

Milano, 10 febbraio 2017

attestazione dell'amministratore delegato e del dirigente preposto alla redazione dei documenti contabili societari

Dalla fusione tra Banco Popolare Soc. Coop. e Banca Popolare di Milano S.c. a r.l., approvata in data 15 ottobre 2016 dalle rispettive Assemblee Straordinarie, è nato Banco BPM S.p.A., con efficacia dall'1 gennaio 2017. Per effetto di tale operazione straordinaria, il Consiglio di Amministrazione di Banco BPM S.p.A., nella seduta del 10 febbraio 2017, è tenuto ad approvare i progetti di bilancio al 31 dicembre 2016 di Banco Popolare Soc. Coop. e di Banca Popolare di Milano S.c. a r.l..

Ciò premesso, si fornisce di seguito l'attestazione prevista dall'art. 154-bis del decreto legislativo 24 febbraio 1998, n. 58, secondo il modello stabilito dall'art. 81-ter del Regolamento Consob n. 11971/99, per il bilancio consolidato di Banco Popolare Soc. Coop., rilasciata dall'Amministratore Delegato e dal Dirigente Preposto alla redazione dei documenti contabili societari di Banco BPM S.p.A..

ATTESTAZIONE DEL BILANCIO CONSOLIDATO AI SENSI DELL'ART. 81-TER DEL REGOLAMENTO CONSOB N. 11971 DEL 14 MAGGIO 1999 E SUCCESSIVE MODIFICHE E INTEGRAZIONI

  1. I sottoscritti Giuseppe Castagna, in qualità di Amministratore Delegato di Banco BPM S.p.A., e Gianpietro Val, in qualità di Dirigente Preposto alla redazione dei documenti contabili societari di Banco BPM S.p.A., attestano, tenuto anche conto di quanto previsto dall'art. 154-bis, commi 3 e 4, del decreto legislativo 24 febbraio 1998, n. 58:

  2. l'adeguatezza in relazione alle caratteristiche dell'impresa e

  3. l'effettiva applicazione

delle procedure amministrative e contabili per la formazione del bilancio consolidato di Banco Popolare Soc. Coop. nel corso dell'esercizio 2016.

  1. La valutazione dell'adeguatezza e la verifica dell'effettiva applicazione delle procedure amministrative e contabili per la formazione del bilancio consolidato di Banco Popolare Soc. Coop. al 31 dicembre 2016 si è basata su un modello interno definito da Banco Popolare Soc. Coop., sviluppato utilizzando quale riferimento l'"Internal Control – Integrated Framework (COSO)" e, per la componente IT, il "Control Objectives for IT and related Technology (COBIT)", che rappresentano gli standard per il sistema di controllo interno generalmente accettati a livello internazionale.

  2. Si attesta, inoltre, che:

  3. 3.1 il bilancio consolidato di Banco Popolare Soc. Coop. al 31 dicembre 2016:

    • a) è redatto in conformità ai principi contabili internazionali applicabili riconosciuti nella Comunità europea ai sensi del regolamento (CE) n. 1606/2002 del Parlamento europeo e del Consiglio, del 19 luglio 2002;
    • b) corrisponde alle risultanze dei libri e delle scritture contabili;
    • c) è idoneo a fornire una rappresentazione veritiera e corretta della situazione patrimoniale, economica e finanziaria dell'emittente e dell'insieme delle imprese incluse nel consolidamento.

3.2 La relazione sulla gestione comprende un'analisi attendibile dell'andamento e del risultato della gestione, nonché della situazione dell'emittente Banco Popolare Soc. Coop. e dell'insieme delle imprese incluse nel consolidamento, unitamente alla descrizione dei principali rischi e incertezze cui sono esposti.

Milano, 10 febbraio 2017

Giuseppe Castagna Gianpietro Val Amministratore Delegato Dirigente Preposto alla redazione dei documenti contabili societari

relazione della società di revisione sul bilancio consolidato

schemi del bilancio consolidato

STATO PATRIMONIALE CONSOLIDATO

Voci dell'attivo 31/12/2016 31/12/2015 (*)
10. Cassa e disponibilità liquide 648.255 587.383
20. Attività finanziarie detenute per la negoziazione 4.743.425 6.251.320
30. Attività finanziarie valutate al fair value 4.304 18.600
40. Attività finanziarie disponibili per la vendita 12.090.988 12.910.696
50. Attività finanziarie detenute sino alla scadenza 8.368.223 7.779.168
60. Crediti verso banche 4.559.188 2.817.832
70. Crediti verso clientela 75.840.234 78.421.634
80. Derivati di copertura 443.411 495.161
90. Adeguamento di valore delle attività finanziarie oggetto di copertura generica(+/-) 66.914 76.675
100. Partecipazioni 1.195.214 1.166.324
120. Attività materiali 1.977.766 2.132.633
130. Attività immateriali 1.751.895 2.042.120
di cui: avviamento 1.109.895 1.388.895
140. Attività fiscali 3.677.941 2.999.403
a) correnti 211.989 171.684
b) anticipate 3.465.952 2.827.719
di cui alla L. 214/2011 2.447.962 2.445.112
150. Attività non correnti e gruppi di attività in via di dismissione 77.369 109.983
160. Altre attività 1.965.876 2.352.167
Totale dell'attivo 117.411.003 120.161.099

(*) I dati relativi all'esercizio precedente sono stati riesposti per omogeneità di confronto.

Voci del passivo e del patrimonio netto 31/12/2016 31/12/2015 (*)
10. Debiti verso banche 16.017.401 16.334.739
20. Debiti verso clientela 58.671.580 53.470.382
30. Titoli in circolazione 15.041.815 16.568.441
40. Passività finanziarie di negoziazione 8.145.975 7.497.914
50. Passività finanziarie valutate al fair value 6.733.306 12.102.621
60. Derivati di copertura 1.292.087 990.562
70. Adeguamento di valore delle passività finanziarie oggetto di copertura generica (+/-) - 457
80. Passività fiscali 274.146 355.475
a) correnti 8.554 21.011
b) differite 265.592 334.464
90. Passività associate ad attività in via di dismissione 960 342.265
100. Altre passività 2.455.451 2.890.861
110. Trattamento di fine rapporto del personale 325.339 334.613
120. Fondi per rischi e oneri: 808.095 726.035
a) quiescenza e obblighi simili 94.180 89.796
b) altri fondi 713.915 636.239
140. Riserve da valutazione 28.796 177.264
170. Riserve 2.140.394 1.795.715
190. Capitale 7.089.340 6.092.996
200. Azioni proprie (-) (1.590) (2.483)
210. Patrimonio di pertinenza di terzi (+/-) 69.568 53.169
220. Utile (perdita) d'esercizio (+/-) (1.681.660) 430.073
Totale del passivo e del patrimonio netto 117.411.003 120.161.099

(*) I dati relativi all'esercizio precedente sono stati riesposti per omogeneità di confronto.

CONTO ECONOMICO CONSOLIDATO

Voci 2016 2015
10. Interessi attivi e proventi assimilati 2.325.419 2.778.692
20. Interessi passivi e oneri assimilati (1.006.162) (1.207.506)
30. Margine d'interesse 1.319.257 1.571.186
40. Commissioni attive 1.402.795 1.498.466
50. Commissioni passive (84.637) (73.056)
60. Commissioni nette 1.318.158 1.425.410
70. Dividendi e proventi simili 23.653 31.201
80. Risultato netto dell'attività di negoziazione 60.435 75.479
90. Risultato netto dell'attività di copertura 787 1.427
100. Utili (perdite) da cessione o riacquisto di: 36.306 378.854
a) crediti (92.440) 37.686
b) attività finanziarie disponibili per la vendita 131.164 341.356
d) passività finanziarie (2.418) (188)
110. Risultato netto delle attività e passività finanziarie valutate al fair value (10.260) (3.321)
120. Margine di intermediazione 2.748.336 3.480.236
130. Rettifiche/Riprese di valore nette per deterioramento di: (2.487.681) (920.771)
a) crediti (2.441.799) (886.616)
b) attività finanziarie disponibili per la vendita (41.158) (27.215)
d) altre operazioni finanziarie (4.724) (6.940)
140. Risultato netto della gestione finanziaria 260.655 2.559.465
170. Risultato netto della gestione finanziaria e assicurativa 260.655 2.559.465
180. Spese amministrative: (2.531.759) (2.453.491)
a) spese per il personale (1.463.926) (1.423.372)
b) altre spese amministrative (1.067.833) (1.030.119)
190. Accantonamenti netti ai fondi per rischi e oneri (33.268) (76.591)
200. Rettifiche/Riprese di valore nette su attività materiali (102.620) (116.006)
210. Rettifiche/Riprese di valore nette su attività immateriali (76.596) (65.378)
220. Altri oneri/proventi di gestione 325.135 364.697
230. Costi operativi (2.419.108) (2.346.769)
240. Utili (Perdite) delle partecipazioni 124.246 141.341
260. Rettifiche di valore dell'avviamento (279.000) -
270. Utili (Perdite) da cessione di investimenti 17.332 (4.262)
280. Utile (Perdita) della operatività corrente al lordo delle imposte (2.295.875) 349.775
290. Imposte sul reddito dell'esercizio dell'operatività corrente 588.843 68.894
300. Utile (Perdita) della operatività corrente al netto delle imposte (1.707.032) 418.669
310. Utile (Perdita) dei gruppi di attività in via di dismissione al netto delle imposte 2.524 (7.280)
320. Utile (Perdita) d'esercizio (1.704.508) 411.389
330. Utile (Perdita) d'esercizio di pertinenza di terzi 22.848 18.684
340. Utile (Perdita) d'esercizio di pertinenza della capogruppo (1.681.660) 430.073
EPS Base (euro) (2,774) 1,173
EPS Diluito (euro) (2,774) 1,173

PROSPETTO DELLA REDDITIVITÀ CONSOLIDATA COMPLESSIVA

Voci 31/12/2016 31/12/2015
10. Utile (Perdita) d'esercizio (1.704.508) 411.389
Altre componenti reddituali al netto delle imposte senza rigiro a conto economico
40. Piani a benefici definiti (14.883) 11.607
60. Quota delle riserve da valutazione delle partecipazioni valutate a patrimonio netto - 272
Altre componenti reddituali al netto delle imposte con rigiro a conto economico
70. Copertura di investimenti esteri (226) -
90. Copertura dei flussi finanziari 1.423 2.246
100. Attività finanziarie disponibili per la vendita (140.722) (18.384)
120. Quota delle riserve da valutazione delle partecipazioni valutate a patrimonio netto 5.936 (3.097)
130. Totale altre componenti reddituali al netto delle imposte (148.472) (7.356)
140. Redditività complessiva (Voce 10+130) (1.852.980) 404.033
150. Redditività consolidata complessiva di pertinenza di terzi 22.852 18.676
160. Redditività consolidata complessiva di pertinenza della Capogruppo (1.830.128) 422.709

PROSPETTO DELLE VARIAZIONI DEL PATRIMONIO NETTO CONSOLIDATO

Allocazione risultato Variazioni dell'esercizio
31 dicembre 2016 Esistenze al Modifica Esistenze esercizio precedente Operazioni su patrimonio netto Redditività Patrimonio Patrimonio
netto del
Patrimonio
netto di
(migliaia di euro) 31/12/2015 apertura
saldi
all'1/01/2016 Riserve destinazioni
Dividendi
e altre
Variazioni
di riserve
Emissione
nuove
azioni
Acquisto
proprie
azioni
Distribuzione
straordinaria
dividendi
Variazione
di capitale
strumenti
su proprie
Derivati
azioni
options
Stock
partecipative
interessenze
Variazioni
complessiva
esercizio
2016
31/12/2016
netto al
31/12/2016
Gruppo al
31/12/2016
terzi al
Capitale sociale: 6.164.044 - 6.164.044 - - 1.036.344 - (56) 7.200.332 7.089.340 110.992
a) azioni ordinarie 6.164.044 - 6.164.044 - - 1.036.344 - (56) 7.200.332 7.089.340 110.992
b) altre azioni - - - - - - - - - - -
Sovrapprezzi di emissione - - - - - - - - - - -
Riserve: 1.796.363 - 1.796.363 351.221 136 (25.703) - - - (352) 2.121.665 2.140.394 (18.729)
a) di utili 1.751.796 - 1.751.796 351.221 47 (25.703) - - (352) 2.077.009 2.095.646 (18.637)
b) altre 44.567 - 44.567 - 89 - - - - 44.656 44.748 (92)
Riserve da valutazione 177.421 - 177.421 - - - (148.472) 28.949 28.796 153
Strumenti di capitale - - - - - - -
Azioni proprie (2.483) - (2.483) - 893 - (1.590) (1.590) -
Utile (Perdita) di esercizio 411.389 - 411.389 (351.221) (60.168) (1.704.508) (1.704.508) (1.681.660) (22.848)
Patrimonio netto 8.546.734 - 8.546.734 - (60.168) 136 1.011.534 - - - - (408) (1.852.980) 7.644.848 7.575.280 69.568
- del Gruppo 8.493.565 8.493.565 - (59.827) 136 971.534 - - - - - (1.830.128) 7.575.280
- di terzi 53.169 - 53.169 - (341) - 40.000 - (408) (22.852) 69.568
- per 54,3 milioni quale dividendo distribuito dalla Capogruppo (0,15 euro a ciascuna delle n. 362.179.606 azioni ordinarie) e per 5,5 milioni quali erogazioni liberali, in coerenza con quanto deliberato dall'Assemblea dei Soci in data 19 marzo 2016;
- per 0,3 milioni ai dividendi distribuiti a terzi da parte di società controllata del Gruppo.
Le evidenze fornite nella colonna "Allocazione risultato esercizio precedente -
Dividendi ed altre destinazioni" si riferiscono:

La variazione dell'esercizio riferita all'emissione di nuove azioni del Gruppo, pari a 971,1 milioni si riferisce per 970,9 milioni all'operazione di aumento del capitale perfezionato dal Banco Popolare, al netto dei relativi costi di transazione.

La quota di terzi, pari a 40 milioni, si riferisce alla quota parte all'aumento di capitale della controllata Release sottoscritta dagli azionisti terzi.

Allocazione risultato Variazioni dell'esercizio
31 dicembre 2015 Esistenze al Modifica Esistenze esercizio precedente Operazioni su patrimonio netto Patrimonio Patrimonio
netto del
Patrimonio
netto di
(migliaia di euro) 31/12/2014 apertura
saldi
all'1/01/2015 Riserve destinazioni
Dividendi
e altre
Variazioni
di riserve
Emissione
nuove
azioni
Acquisto
proprie
azioni
Distribuzione
straordinaria
dividendi
Variazione
di capitale
strumenti
su proprie
Derivati
azioni
options
Stock
interessenze
partecipative
Variazioni
dell'esercizio
Redditività
complessiva
31/12/2015
netto al
31/12/2015
Gruppo al
31/12/2015
terzi al
Capitale sociale: 6.145.076 - 6.145.076 - (41.028) 60.000 - (4) 6.164.044 6.092.996 71.048
a) azioni ordinarie 6.145.076 - 6.145.076 - (41.028) 60.000 - (4) 6.164.044 6.092.996 71.048
b) altre azioni - - - - - - - - - - -
Sovrapprezzi di emissione 1.500.870 - 1.500.870 (1.471.870) (29.000) - - - - - -
Riserve: 2.232.849 - 2.232.849 (512.991) 76.579 (55) - - - (19) 1.796.363 1.795.715 648
a) di utili 2.194.682 - 2.194.682 (512.991) 70.179 (55) - - (19) 1.751.796 1.751.056 740
b) altre 38.167 - 38.167 - 6.400 - - - - 44.567 44.659 (92)
Riserve da valutazione 184.777 - 184.777 - - - (7.356) 177.421 177.264 157
Strumenti di capitale - - - - - - -
Azioni proprie (2.618) - (2.618) 5 130 - (2.483) (2.483) -
Utile (Perdita) del periodo (1.984.605) - (1.984.605) 1.984.861 (256) 411.389 411.389 430.073 (18.684)
Patrimonio netto 8.076.349 - 8.076.349 - (256) 6.556 60.075 - - - - (23) 404.033 8.546.734 8.493.565 53.169
del Gruppo
-
8.064.219 8.064.219 - - 6.562 75 - - - - - 422.709 8.493.565
di terzi
-
12.130 - 12.130 - (256) (6) 60.000 - (23) (18.676) 53.169

RENDICONTO FINANZIARIO CONSOLIDATO

Metodo diretto

A. Attività operativa 31/12/2016 31/12/2015 (*)
1. Gestione 699.247 2.071.166
- interessi attivi incassati (+) 2.325.419 2.778.692
- interessi passivi pagati (-) (1.006.162) (1.207.506)
- dividendi e proventi simili (+) 23.653 31.201
- commissioni nette (+/-) 1.318.158 1.425.410
- spese per il personale (-) (1.451.228) (1.410.127)
- premi netti incassati (+) - -
- altri proventi/oneri assicurativi (+/-) - -
- altri costi (-) (1.049.714) (1.032.954)
- altri ricavi (+) 550.752 1.424.836
- imposte e tasse (14.155) 68.894
- costi/ricavi relativi ai gruppi di attività in via di dismissione e al netto dell'effetto fiscale (+/-) 2.524 (7.280)
2. Liquidità generata/assorbita dalle attività finanziarie 1.205.832 4.257.098
- attività finanziarie detenute per la negoziazione 1.406.688 262.120
- attività finanziarie valutate al fair value (15.914) (48.857)
- attività finanziarie disponibili per la vendita 778.550 580.257
- crediti verso la clientela 139.550 535.588
- crediti verso banche: a vista 17.473 561.779
- crediti verso banche: altri crediti (1.758.778) 1.658.970
- altre attività 638.263 707.241
3. Liquidità generata/assorbita dalle passività finanziarie (2.032.403) (3.481.556)
- debiti verso banche: a vista (54.484) (439.169)
- debiti verso banche: altri debiti (262.854) (609.409)
- debiti verso clientela 5.201.198 (1.308.332)
- titoli in circolazione (1.526.626) (141.134)
- passività finanziarie di negoziazione 648.061 1.438.401
- passività finanziarie valutate al fair value (5.369.315) (2.922.558)
- altre passività (668.383) 500.645
Liquidità netta generata/assorbita dall'attività operativa (127.324) 2.846.708
B. Attività di investimento
1. Liquidità generata da: 1.152.499 29.610
- vendite di partecipazioni 53 -
- dividendi incassati su partecipazioni - -
- vendite/rimborsi di attività finanziarie detenute sino alla scadenza 1.139.694 -
- vendite di attività materiali 12.752 29.610
- vendite di attività immateriali - -
- vendite di società controllate e di rami d'azienda - -
2. Liquidità assorbita da: (1.905.152) (2.968.208)
- acquisti di partecipazioni - (694)
- acquisti di attività finanziarie detenute sino alla scadenza (1.798.667) (2.800.851)
- acquisti di attività materiali (39.183) (108.673)
- acquisti di attività immateriali (67.302) (57.990)
- acquisti di società controllate e di rami d'azienda - -
Liquidità netta generata/assorbita dall'attività di investimento (752.653) (2.938.598)
C. Attività di provvista
- emissioni/acquisti di azioni proprie 1.001.017 60.000
- emissioni/acquisti di strumenti di capitale - -
- distribuzione dividendi e altre finalità (60.168) (256)
Liquidità netta generata/assorbita dall'attività di provvista 940.849 59.744
Liquidità netta generata/assorbita nell'esercizio 60.872 (32.146)
(*) I dati relativi all'esercizio precedente sono stati riesposti per omogeneità di confronto.
Riconciliazione 31/12/2016 31/12/2015
- Cassa e disponibilità liquide all'inizio dell'esercizio 587.383 619.529
- Liquidità netta generata/assorbita nell'esercizio 60.872 (32.146)
  • Cassa e disponibilità liquide: effetto della variazione dei cambi - - Cassa e disponibilità liquide alla fine dell'esercizio 648.255 587.383

nota integrativa consolidata

Dichiarazione ai fini dell'esonero dell'adempimento pubblicitario del Bilancio Consolidato in formato elettronico elaborabile (linguaggio xbrl)

Si dichiara in modo esplicito e senza riserve che il Banco Popolare Società Cooperativa è esentato dall'obbligo di presentare il proprio bilancio consolidato in formato elettronico elaborabile ai sensi di quanto previsto dall'art. 3 del D.P.C.M. 10 dicembre 2008 in quanto società di capitali quotata in un mercato regolamentato (Mercato Telematico Azionario gestito da Borsa Italiana S.p.A.).

Il Legale Rappresentante Avv. Carlo Fratta Pasini

PARTE A – POLITICHE CONTABILI

A.1 - PARTE GENERALE

Sezione 1 - Dichiarazione di conformità ai principi contabili internazionali

Il presente bilancio consolidato, in applicazione del D.Lgs. 28 febbraio 2005 n. 38, è redatto secondo i principi contabili internazionali IAS/IFRS emanati dall'International Accounting Standard Board (IASB) e le relative interpretazioni dell'International Financial Reporting Interpretations Committee (IFRIC) omologati dalla Commissione Europea, come stabilito dal Regolamento Comunitario n. 1606 del 19 luglio 2002.

Per l'interpretazione e l'applicazione dei principi contabili internazionali si è fatto riferimento ai seguenti documenti, seppur non omologati dalla Commissione Europea:

  • Quadro sistematico per la preparazione e presentazione del bilancio ("Framework");
  • Implementation Guidance, Basis for Conclusions ed eventuali altri documenti predisposti dallo IASB o dall'IFRIC a completamento dei principi contabili emanati.

I principi contabili applicati per la redazione del presente bilancio sono quelli in vigore al 31 dicembre 2016 (inclusi i documenti interpretativi denominati SIC e IFRIC).

Per una panoramica relativa ai principi omologati nel corso del 2016 o a quelli omologati in esercizi precedenti, la cui applicazione è prevista per l'esercizio 2016 (o esercizi futuri), si fa rinvio alla successiva "Sezione 5 – Altri Aspetti", nella quale sono altresì illustrati i principali impatti per il Gruppo.

Si sono inoltre considerate le comunicazioni degli Organi di Vigilanza (Banca d'Italia, Consob ed ESMA) che forniscono raccomandazioni sull'informativa da riportare nella Relazione Finanziaria su aspetti di maggior rilevanza o sul trattamento contabile di particolari operazioni.

Sezione 2 - Principi generali di redazione

Il bilancio consolidato è costituito dallo stato patrimoniale, dal conto economico, dal prospetto della redditività complessiva, dal prospetto delle variazioni di patrimonio netto, dal rendiconto finanziario e dalla nota integrativa ed è corredato della relazione degli Amministratori sull'andamento della gestione e sulla situazione dell'insieme delle imprese incluse nel consolidamento.

Per la predisposizione degli schemi di bilancio ed il contenuto della nota integrativa, sono state applicate le disposizioni della Circolare n. 262 del 22 dicembre 2005 "Il bilancio bancario: schemi e regole di compilazione" e successivi aggiornamenti (da ultimo quello pubblicato in data 15 dicembre 2015). Trattasi in particolare della Circolare emanata dalla Banca d'Italia nell'esercizio dei poteri stabiliti dal citato D. Lgs. 38/2005 (di seguito detta anche "Circolare n. 262").

Il presente bilancio è redatto adottando l'Euro come moneta di conto.

Gli importi degli schemi di bilancio e i dati riportati nelle tabelle di nota integrativa sono espressi in migliaia di Euro, qualora non diversamente indicato.

Il bilancio consolidato è redatto con intento di chiarezza e rappresenta in modo veritiero e corretto la situazione patrimoniale, finanziaria e il risultato economico dell'esercizio del Banco Popolare e delle società controllate, come dettagliato nella successiva Sezione 3 "Area e metodi di consolidamento". I bilanci utilizzati per la stesura del bilancio consolidato sono quelli predisposti dalle società controllate con riferimento al 31 dicembre 2016, rettificati, ove necessario, per adeguarli agli IAS/IFRS.

Se le informazioni richieste dai principi contabili internazionali e dalle disposizioni contenute nella citata Circolare sono ritenute non sufficienti a dare una rappresentazione veritiera e corretta, nella nota integrativa sono fornite informazioni complementari necessarie allo scopo.

Se, in casi eccezionali, l'applicazione di una disposizione prevista dai principi contabili internazionali fosse incompatibile con la rappresentazione veritiera e corretta della situazione patrimoniale, di quella finanziaria e del risultato economico, essa non sarebbe applicata. Nella nota integrativa si spiegherebbero i motivi della eventuale deroga e la sua influenza sulla rappresentazione della situazione patrimoniale, di quella finanziaria e del risultato economico.

Il bilancio è redatto nel rispetto dei seguenti principi generali:

  • continuità aziendale: il bilancio è redatto nella prospettiva della continuità dell'attività del Gruppo;
  • rilevazione per competenza economica: il bilancio è redatto secondo il principio della rilevazione per competenza economica ad eccezione dell'informativa sui flussi finanziari;
  • coerenza di presentazione: la presentazione e la classificazione delle voci nel bilancio viene mantenuta costante da un esercizio all'altro a meno che un principio o una interpretazione non richieda un cambiamento nella presentazione o che un'altra presentazione o classificazione non sia più appropriata tenuto conto di quanto previsto dallo IAS 8. In quest'ultimo caso nella nota integrativa viene fornita l'informativa riguardante i cambiamenti effettuati rispetto all'esercizio precedente;
  • rilevanza e aggregazione: gli schemi di stato patrimoniale e di conto economico sono costituiti da voci (contrassegnate da numeri arabi), da sottovoci (contrassegnate da lettere) e da ulteriori dettagli informativi (i "di cui" delle voci e delle sottovoci). Le voci, le sottovoci e i relativi dettagli informativi costituiscono i conti del bilancio. Gli schemi sono conformi a quelli definiti dalla Banca d'Italia nella Circolare n. 262 del 22 dicembre 2005 e successivi aggiornamenti. Ai suddetti schemi possono essere aggiunte nuove voci se il loro contenuto non è riconducibile ad alcuna delle voci già previste dagli schemi e solo se si tratta di importi di rilievo. Le sottovoci previste dagli schemi possono essere raggruppate quando ricorre una delle due seguenti condizioni: a) l'importo delle sottovoci sia irrilevante;

b) il raggruppamento favorisce la chiarezza del bilancio; in questo caso la nota integrativa contiene distintamente le sottovoci oggetto di raggruppamento.

Nello stato patrimoniale e nel conto economico non sono indicati i conti che non presentano importi né per l'esercizio al quale si riferisce il bilancio né per quello precedente;

  • prevalenza della sostanza sulla forma: le operazioni e gli altri eventi sono rilevati e rappresentati in conformità alla loro sostanza e realtà economica e non solamente secondo la loro forma legale;
  • compensazione: le attività e le passività, i proventi e i costi non vengono compensati a meno che ciò non sia consentito o richiesto da un principio contabile internazionale o da una sua interpretazione o da quanto disposto dalla citata Circolare Banca d'Italia;
  • informazioni comparative: per ogni conto dello stato patrimoniale e del conto economico viene fornita l'informazione comparativa relativa all'esercizio precedente, a meno che un principio contabile o una interpretazione non consentano o prevedano diversamente. I dati relativi all'esercizio precedente possono essere opportunamente adattati, ove necessario, al fine di garantire la comparabilità delle informazioni relative all'esercizio in corso. L'eventuale non comparabilità, l'adattamento o l'impossibilità di quest'ultimo sono segnalati e commentati nella nota integrativa.

La nota integrativa è suddivisa in parti: A-Politiche contabili, B-Informazioni sullo stato patrimoniale consolidato, C-Informazioni sul conto economico consolidato, D-Redditività consolidata complessiva, E-Informazioni sui rischi e sulle relative politiche di copertura, F-Informazioni sul patrimonio consolidato, G-Operazioni di aggregazione riguardanti imprese o rami d'azienda, H-Operazioni con parti correlate, I-Accordi di pagamento basati su propri strumenti patrimoniali, L-Informativa di settore.

Ogni parte della nota è articolata in sezioni, ciascuna delle quali illustra un singolo aspetto della gestione.

Politiche contabili rilevanti ed incertezze sull'utilizzo di stime nella predisposizione del bilancio di esercizio (ai sensi di quanto previsto dallo IAS 1 e dalle raccomandazioni contenute nei Documenti Banca d'Italia/Consob/Isvap n. 2 del 6 febbraio 2009 e n. 4 del 3 marzo 2010)

L'applicazione di alcuni principi contabili implica necessariamente il ricorso a stime ed assunzioni che hanno effetto sui valori delle attività e delle passività iscritti in bilancio e sull'informativa fornita in merito alle attività e passività potenziali. Le assunzioni alla base delle stime formulate tengono in considerazione tutte le informazioni disponibili alla data di redazione del bilancio nonché ipotesi considerate ragionevoli alla luce dell'esperienza storica e del particolare momento caratterizzante i mercati finanziari. A tale proposito si evidenzia che la situazione causata dall'attuale crisi economica e finanziaria ha reso necessarie assunzioni riguardanti l'andamento futuro caratterizzate da significativa incertezza.

Proprio in considerazione della situazione di incertezza, non si può escludere che le ipotesi assunte, per quanto ragionevoli, possano non trovare conferma nei futuri scenari in cui il Gruppo si troverà ad operare. I risultati che si consuntiveranno in futuro potrebbero pertanto differire dalle stime effettuate ai fini della redazione del bilancio e potrebbero conseguentemente rendersi necessarie rettifiche ad oggi non prevedibili né stimabili rispetto al valore contabile delle attività e passività iscritte in bilancio.

Di seguito si illustrano le politiche contabili considerate maggiormente critiche al fine della rappresentazione veritiera e corretta della situazione patrimoniale, economica e finanziaria del Gruppo, sia per la materialità dei valori da iscrivere in bilancio impattati da tali politiche sia per l'elevato grado di giudizio richiesto nelle valutazioni che implica il ricorso a stime ed assunzioni da parte del management, con rinvio alle specifiche sezioni di nota integrativa per un'informativa di dettaglio sui processi valutativi condotti al 31 dicembre 2016.

Determinazione delle perdite presunte di valore attese a fronte dei crediti erogati e delle altre attività finanziarie iscritte nell'attivo patrimoniale

I crediti rappresentano una delle poste valutative maggiormente esposte alle scelte effettuate dal Gruppo in materia di erogazione, gestione e monitoraggio del rischio.

Nel dettaglio, il Gruppo gestisce il rischio di inadempimento delle controparti finanziate, seguendo nel continuo l'evoluzione dei rapporti con la clientela al fine di valutarne le capacità di rimborso, sulla base della loro situazione economico-finanziaria. Tale attività di monitoraggio consente di intercettare i segnali di deterioramento dei crediti e conseguentemente di stimare l'ammontare delle rettifiche di valore da rilevare a fronte dei crediti o su base analitica o su base forfettaria, queste ultime calcolate tenuto conto delle probabilità di insolvenza e delle perdite registrate storicamente su crediti aventi caratteristiche omogenee.

Per i crediti per i quali non sono state individuate singolarmente evidenze oggettive di perdita viene attuato un processo di valutazione collettiva sulla base di percentuali di perdite costruite su serie storiche, opportunamente corrette per tenere conto delle condizioni correnti alla data di valutazione.

Nella valutazione dei crediti assumono rilievo centrale non solo i dati consuntivi e le informazioni certe esistenti alla data di redazione del bilancio, ma altri fattori quali:

  • il contesto di riferimento, a livello macroeconomico e normativo-regolamentare, il quale influenza la visione del management in termini di aspettative future e di rigore nel processo valutativo. Tale contesto assume particolare rilievo stante il carattere prolungato dell'attuale crisi economico-finanziaria, che potrebbe comportare un ulteriore deterioramento della clientela debitrice;
  • le risultanze dell'applicazione di modelli di stima dei flussi di cassa che si prevede i singoli debitori (o portafogli di debitori omogenei in termini di rischio) siano in grado di corrispondere al fine di soddisfare, in tutto o in parte, le obbligazioni assunte nei confronti del Gruppo e le stime del valore di presumibile realizzo degli immobili e delle garanzie collaterali. Nell'ambito di un ventaglio di possibili approcci relativi ai modelli di stima consentiti dai principi contabili internazionali di riferimento, il ricorso ad una metodologia o la selezione di taluni parametri estimativi possono influenzare in modo significativo la valutazione dei crediti. Tali metodologie e parametri sono necessariamente soggetti ad un continuo processo di aggiornamento al fine di meglio rappresentare il valore presumibile di realizzo dell'esposizione creditizia.

A tal riguardo si deve segnalare che la valutazione dei crediti a partire dal 31 marzo 2016 è stata influenzata da un rilevante elemento di discontinuità rispetto alla gestione ordinaria, rappresentato dalla sottoscrizione in data 23 marzo 2016 del protocollo d'intesa per la realizzazione dell'operazione di aggregazione del Banco Popolare con la Banca Popolare di Milano, descritta nella sezione "Fatti di rilievo dell'esercizio" contenuta nella "Relazione sulla gestione".

Dopo la sottoscrizione del citato protocollo, la Banca Centrale Europea, in sede di esame preliminare delle intenzioni manifestate dai vertici dei due gruppi, ha esplicitato una serie di condizioni vincolanti per la concessione della propria autorizzazione e motivate dalla futura rilevanza del nuovo soggetto giuridico nell'ambito del sistema finanziario europeo. Tra le principali condizioni figurava la necessità per la nuova capogruppo Banco BPM di disporre, fin dall'inizio, di un convincente piano di riduzione dei crediti deteriorati, che non potranno essere più elevati o caratterizzati da un livello di copertura inferiore ai valori medi delle banche italiane di equivalente importanza.

Con riferimento a tale richiesta, fin dal primo trimestre del 2016, le valutazioni dei crediti del Gruppo Banco Popolare sono state influenzate da un'accelerazione dell'usuale ritmo del processo di revisione delle valutazioni analitiche, finalizzata anche all'identificazione di specifici portafogli oggetto di possibili cessioni. Gli impatti derivanti dalle nuove valutazioni, elaborate sulla base delle più aggiornate informazioni disponibili in merito alla possibilità e/o alla modalità di recupero, hanno trovato riconoscimento nella voce di conto economico "130. Rettifiche/riprese di valore nette per deterioramento dei crediti", in quanto riconducibili alla fattispecie del cambiamento di stima, ai sensi del principio contabile IAS 8.

Nel corso del 2016, è stata infatti svolta un'attenta analisi delle esposizioni in sofferenza, con l'obiettivo di individuare specifici portafogli in relazione ai quali poter esprimere un giudizio di convenienza sull'eventuale cessione a terzi, in alternativa alla prosecuzione dell'ordinaria attività di recupero attraverso le strutture organizzative interne ad essa deputate. Sono inoltre proseguite le attività volte alla ricerca di potenziali acquirenti ed all'esame delle offerte di acquisto pervenute. Come illustrato nella sezione dedicata ai fatti di rilievo dell'esercizio della Relazione sulla gestione, cui si fa rinvio, tali attività hanno consentito al Gruppo Banco Popolare di perfezionare, nel corso del 2016, alcune operazioni di cessione di sofferenze.

In relazione ai portafogli di crediti in sofferenza per i quali il Consiglio di Amministrazione del Banco Popolare ha assunto una formale decisione in merito al mutamento della strategia di recupero, orientata favorire la cessione a terzi operatori, la valutazione di bilancio è stata oggetto di aggiornamento al fine di riflettere i diversi flussi recuperabili derivanti dalla cessione, generalmente inferiori rispetto al valore di iscrizione di bilancio. Come noto, a parità di aspettative di recupero dei flussi di cassa ricavabili dal debitore e/o da procedure di liquidazione, il corrispettivo di cessione è influenzato dagli elevati tassi di rendimento che gli operatori specializzati nella gestione di "distressed asset" intendono realizzare, che sono generalmente superiori rispetto ai tassi di interesse effettivi originari utilizzati, ai fini della redazione del bilancio, nella determinazione del valore attuale dei flussi di recupero attesi.

Alla luce di quanto esposto, non si può pertanto escludere che criteri di monitoraggio alternativi o differenti metodologie, parametri, assunzioni nel processo di stima del valore recuperabile delle esposizioni creditizie del Gruppo, influenzati peraltro dalle possibili strategie di recupero delle stesse, nonché da un peggioramento della crisi economico-finanziaria, possano determinare valutazioni differenti rispetto a quelle condotte ai fini della redazione del bilancio al 31 dicembre 2016.

Stima delle perdite presunte di valore a fronte di attività immateriali e di investimenti partecipativi

Con frequenza annuale, in occasione della redazione del bilancio, viene verificata l'inesistenza di perdite durevoli di valore relativamente alle attività immateriali ed agli investimenti partecipativi iscritti nell'attivo patrimoniale. Tale test di impairment viene usualmente condotto determinando il valore d'uso o il fair value delle attività e verificando che il valore, al quale l'attività immateriale o la partecipazione risulta iscritta in bilancio, sia inferiore al maggiore tra il rispettivo valore d'uso e fair value al netto dei costi di vendita.

La crisi economico-finanziaria, manifestatasi a partire dall'esercizio 2008, ha profondamente modificato gli scenari di riferimento in cui il Gruppo si è trovato e si troverà ad operare, richiedendo interventi organizzativi e strutturali ed imponendo di muoversi in un contesto caratterizzato da una signficativa aleatorietà.

Il test di impairment riferibile alle unità generatrici di flussi finanziari "Rete Commerciale" e "Private & Investment Banking", alle quali risulta attribuita la quasi totalità delle attività immateriali a vita indefinita, è stato condotto prendendo a riferimento il Value in Use ottenuto attraverso l'applicazione del metodo Dividend Discount Model (DDM), in base al quale il valore di un'azienda è funzione del flusso di dividendi che essa è in grado di generare in chiave prospettica. Nella fattispecie, il metodo utilizzato è il DDM nella variante Excess Capital, il quale assume che il valore economico di una società sia pari alla somma del valore attuale dei flussi di cassa futuri (Dividendi Attesi) generati nell'orizzonte temporale di pianificazione prescelto, e distribuibili agli azionisti mantenendo un livello di patrimonializzazione adeguato a garantire lo sviluppo futuro atteso, e della capitalizzazione perpetua del dividendo normalizzato dell'ultimo anno di previsione, sulla base di un pay-out ratio funzione della redditività a regime.

Al riguardo si deve sottolineare che i parametri e le informazioni utilizzati per la verifica della recuperabilità dell'avviamento (in particolare i flussi di cassa previsti per le varie CGU, nonché i tassi di attualizzazione utilizzati) sono significativamente influenzati dal quadro macroeconomico e di mercato, che potrebbe registrare mutamenti ad oggi non prevedibili.

Nella Parte B della presente Nota Integrativa, in corrispondenza della Sezione 13 – Attività immateriali viene fornita l'illustrazione delle principali assunzioni sottostanti la verifica di recuperabilità degli avviamenti e un'analisi di sensitività del valore recuperabile dell'unità generatrice dei flussi di cassa rispetto ai parametri valutativi considerati maggiormente rilevanti.

Per quanto concerne gli investimenti partecipativi si evidenzia che l'eventuale indisponibilità, alla data di redazione del progetto di bilancio consolidato, dei progetti di bilancio delle partecipate e dei loro piani industriali previsionali aggiornati introduce ulteriori elementi di incertezza nell'ambito del processo di valutazione del valore delle partecipazioni. In tali circostanze non si può quindi escludere che il valore attribuito alle partecipazioni, sulla base delle informazioni disponibili, possa risultare, in prospettiva, non pienamente rappresentativo del valore recuperabile.

Determinazione del fair value di attività e passività finanziarie

In presenza di strumenti finanziari non quotati su mercati attivi o di strumenti illiquidi e complessi si rende necessario attivare adeguati processi valutativi caratterizzati da una certa componente di giudizio in merito alla scelta dei modelli di valutazione e dei relativi parametri di input, che potrebbero talvolta non essere osservabili sul mercato.

Margini di soggettività esistono nella valutazione in merito all'osservabilità o meno di taluni parametri e nella conseguente classificazione in corrispondenza dei livelli di gerarchia dei fair value.

Per l'informativa qualitativa e quantitativa sulla modalità di determinazione del fair value per gli strumenti misurati in bilancio al fair value e per quelli valutati al costo ammortizzato, si fa rinvio a quanto contenuto nella presente Nota Integrativa, Parte A.4 – Informativa sul fair value.

Stima delle perdite di valore di attività finanziarie disponibili per la vendita

Per le attività finanziarie disponibili per la vendita un elemento critico è rappresentato dall'individuazione di obiettive evidenze di perdita, in presenza delle quali si rende necessario rilevare la riduzione del fair value in contropartita del conto economico, anziché della specifica riserva di patrimonio netto. Per i titoli di capitale e gli investimenti in fondi di private equity e in veicoli di investimento assimilabili, la policy approvata dal Gruppo prevede delle soglie parametriche connesse al carattere significativo o perdurante della riduzione del fair value, al superamento delle quali risulta necessario rilevare una perdita a conto economico, salvo circostanze eccezionali e motivate.

In particolare, nell'ambito di talune iniziative di sistema a favore di banche in difficoltà finanziaria, nel corso del 2016 sono stati effettuati investimenti nel Fondo Atlante, che ha sottoscritto gli aumenti di capitale di Banca Popolare di Vicenza e Veneto Banca, e nello schema volontario del Fondo Interbancario di Tutela dei Depositi che è intervenuto a sostegno della Cassa di Risparmio di Cesena. La valutazione al fair value di tali investimenti, e la conseguente necessità di apportare una svalutazione nel conto economico, ha comportato significativi elementi di giudizio anche in relazione al contesto di incertezza sulle prospettive delle attività sottostanti.

Le verifiche di impairment sulle attività finanziarie disponibili per la vendita sono illustrare nella Sezione 4 della Parte B relativa all'attivo della presente Nota Integrativa.

Stima della recuperabilità delle attività fiscali per imposte anticipate

Il Gruppo presenta tra le proprie attività patrimoniali significative attività fiscali per imposte anticipate principalmente derivanti da differenze temporanee tra la data di iscrizione nel conto economico di determinati costi aziendali e la data nella quale i medesimi costi potranno essere dedotti e, in minore misura, derivanti da perdite fiscali riportabili a nuovo. L'iscrizione di tali attività ed il successivo mantenimento in bilancio presuppone un giudizio di probabilità in merito al recupero delle stesse. Tale giudizio di recuperabilità è fondato sulle disposizioni normative fiscali vigenti alla data di redazione del bilancio. Tali disposizioni consentono per le attività per imposte anticipate che rispondono ai requisiti richiesti dalla Legge 22 dicembre 2011, n. 214 la trasformazione in crediti di imposta nell'ipotesi di rilevazione di una "perdita civilistica", di una "perdita fiscale" ai fini IRES e di un "valore della produzione netto negativo" ai fini IRAP, rendendo quindi certo il loro recupero a prescindere dalla capacità di generare una redditività futura. Con riferimento alle attività per imposte anticipate derivanti da perdite fiscali IRES, la normativa in vigore ne consente il riporto a nuovo senza alcuna limitazione temporale. Per tali attività per imposte anticipate e per le residue attività derivanti da differenze temporanee diverse da quelle precedentemente citate, il giudizio di probabilità è fondato sulle previsioni reddituali desumibili dal piano strategico.

Al riguardo si deve sottolineare che la verifica sulla recuperabilità dei valori di iscrizione delle attività fiscali per imposte anticipate è una valutazione che richiede rilevanti elementi di giudizio.

La recuperabilità potrebbe inoltre risultare negativamente influenzata da circostanze non prevedibili allo stato attuale, quali modifiche nella normativa fiscale vigente o mutamenti nello scenario macroeconomico e di mercato tali da richiedere un aggiornamento delle proiezioni reddituali assunte a riferimento per la stima dei redditi imponibili futuri. Per tale motivo, la recuperabilità delle DTA non trasformabili in crediti d'imposta sarà oggetto di costante monitoraggio in relazione all'evoluzione della normativa fiscale e dei risultati conseguiti, che potranno risultare negativamente influenzati dallo scenario economico e di mercato.

Nella Sezione 14 – Le attività fiscali e le passività fiscali contenuta nella Parte B - Attivo della presente Nota Integrativa viene fornita informativa sulla natura e sulle verifiche condotte in merito all'iscrivibilità delle attività per imposte anticipate.

Stima dei fondi per rischi e oneri

Le società facenti parte del Gruppo sono soggetti passivi in una vasta tipologia di cause legali e contenziosi fiscali. La complessità delle situazioni ed operazioni societarie che sono alla base dei contenziosi in essere, unitamente alle problematiche interpretative riguardanti la legislazione applicabile, richiedono significativi elementi di giudizio nella stima delle passività che potranno emergere al momento della definizione delle liti pendenti. Le difficoltà di valutazione interessano sia l'an sia il quantum nonché i tempi di eventuale manifestazione della passività, e risultano particolarmente evidenti qualora il procedimento avviato sia nella fase iniziale e/o sia in corso la relativa istruttoria. La peculiarità dell'oggetto del contendere e la conseguente assenza di giurisprudenza riferita a vertenze paragonabili, nonché i diversi orientamenti espressi dagli organi giudicanti, sia ai vari livelli del procedimento contenzioso, sia da organi del medesimo livello a distanza di tempo, rendono difficile la valutazione delle passività potenziali anche qualora siano disponibili le sentenze provvisorie emesse a seguito dei primi gradi di giudizio. L'esperienza storica dimostra che in diversi casi le decisioni assunte dai giudici nei primi gradi di giudizio sono state completamente ribaltate nei giudizi di appello o di cassazione e ciò sia a favore che a sfavore delle società del Gruppo. In tale contesto la classificazione delle passività potenziali e la conseguente valutazione degli accantonamenti necessari è basata su elementi di giudizio non oggettivi. Non si può quindi escludere che a seguito dell'emissione delle sentenze definitive gli accantonamenti ai fondi rischi ed oneri stanziati a fronte delle passività potenziali connesse alle vertenze legali e fiscali possano rivelarsi carenti od eccedenti.

Per l'informativa sulle principali posizioni di rischio del Gruppo relative a controversie legali (azioni revocatorie e cause in corso) e a controversie fiscali nei confronti dell'Amministrazione Finanziaria, si fa rinvio alla Sezione 12 – Fondi per rischi ed oneri contenuta nella Parte B – Passivo della presente Nota Integrativa.

Stima del valore recuperabile degli investimenti immobiliari a scopo di investimento

Il Gruppo detiene proprietà immobiliari a scopo di investimento, derivanti principalmente da immobili ritirati a seguito della chiusura originaria della posizione creditoria (cosiddetto "datio in solutum") o di un accordo transattivo a chiusura di una vertenza. Per tali attività, in presenza di indicatori potenzialmente espressivi di una perdita di valore, si rende necessario determinare il valore recuperabile, procedendo alla rilevazione di una svalutazione, qualora detto valore dovesse risultare inferiore rispetto al valore contabile. La stima del valore recuperabile, condotta mediante perizie esterne, risente di un certo grado di soggettività in quanto i prezzi correnti per attività similari, assunti come valori di riferimento, sono oggetto di aggiustamenti al fine di riflettere le caratteristiche peculiari di ciascun immobile; il fair value così determinato, infatti, risulta classificato in corrispondenza del livello 3 della gerarchia dei fair value, come descritto nel paragrafo "A.4 Informativa sul fair value" della presente nota integrativa. Al riguardo si segnala che le difficoltà correlate a detto processo di stima risultano particolarmente evidenti nell'attuale scenario del mercato immobiliare italiano, mercato di riferimento per la quasi totalità delle proprietà del Gruppo. Tale mercato è risultato caratterizzato da un trend al ribasso dei prezzi e del numero di transazioni e in prospettiva non si può pertanto escludere l'eventualità di un'ulteriore riduzione del valore recuperabile qualora la crisi del settore immobiliare dovesse acuirsi rispetto alla situazione esistente alla data di riferimento delle perizie.

Stima delle obbligazioni relative ai benefici a favore dei dipendenti

La determinazione delle passività associate ai benefici a favore dei dipendenti, con particolare riferimento ai piani a benefici definiti ed ai benefici a lungo termine, implica un certo grado di complessità; le risultanze della valutazione dipendono, in larga misura, dalle ipotesi attuariali utilizzate di natura sia demografica (quali tassi di mortalità e di turnover dei dipendenti) sia finanziaria (quali tassi di attualizzazione e tassi di inflazione). Risulta pertanto fondamentale il giudizio espresso dal management nella selezione delle basi tecniche più opportune per la valutazione della fattispecie, che risulta influenzato dal contesto socio economico in cui il Gruppo si trova ad operare, nonché dall'andamento dei mercati finanziari. L'illustrazione delle principali ipotesi attuariali, unitamente all'analisi di sensitività delle passività rispetto alle ipotesi attuariali ritenute più significative, sono fornite nelle sezioni 11 e 12 del passivo, contenute nella Parte B della presente Nota Integrativa, rispettivamente per il Fondo di trattamento di fine rapporto e per i fondi di quiescenza aziendali a benefici definiti.

L'elenco dei processi valutativi sopra indicati viene fornito al solo fine di consentire al lettore di bilancio una migliore comprensione delle principali aree di incertezza, ma non è inteso in alcun modo a suggerire che assunzioni alternative, allo stato attuale, possano essere più appropriate. In aggiunta, le valutazioni di bilancio sono formulate sulla base del presupposto della continuità aziendale: gli amministratori, infatti, non hanno rilevato nell'andamento operativo e nell'evoluzione della situazione patrimoniale e finanziaria elementi tali da mettere in dubbio la capacità delle imprese del Gruppo di poter continuare ad operare normalmente. L'informativa sui rischi e sui relativi presidi è contenuta nella "Parte E – Informazioni sui rischi e sulle relative politiche di copertura" della presente Nota Integrativa, nonché nell'ambito della relazione sull'andamento della gestione del Gruppo.

Sezione 3 - Area e metodi di consolidamento

Il bilancio consolidato comprende le risultanze patrimoniali ed economiche della Capogruppo e delle sue entità controllate dirette e indirette, incluse le entità strutturate, ai sensi di quanto previsto dal principio contabile IFRS 10.

La data di riferimento del bilancio consolidato coincide con la data di chiusura del bilancio della Capogruppo. In presenza di entità controllate che chiudono il periodo ad una data diversa da quella della Capogruppo, il consolidamento delle stesse avviene sulla base della situazione patrimoniale ed economica redatta alla data di riferimento del bilancio consolidato. Ove necessario, i bilanci delle entità consolidate, eventualmente redatti in base a criteri contabili diversi, sono resi conformi ai principi del Gruppo.

Le entità controllate sono oggetto di consolidamento a partire dalla data in cui il Gruppo acquisisce il controllo, secondo il metodo dell'acquisto, e cessano di essere consolidate dal momento in cui viene a mancare una situazione di controllo. L'esistenza del controllo è oggetto di un continuo processo di valutazione, qualora intervengano fatti e circostanze tali da indicare la presenza di una variazione in uno o più dei tre elementi costitutivi del requisito del controllo, rappresentati nel successivo paragrafo "2. Valutazioni e assunzioni significative per determinare l'area di consolidamento".

Il consolidamento integrale consiste nell'acquisizione "linea per linea" degli aggregati di stato patrimoniale e di conto economico delle entità controllate, in contropartita dell'annullamento dell'investimento detenuto dal Gruppo nell'entità e della rilevazione, nelle opportune voci, delle quota di spettanza dei terzi. In particolare, per le entità controllate per il tramite di un rapporto partecipativo la quota di terzi relativa al patrimonio, al risultato dell'esercizio e alla redditività complessiva è oggetto di rappresentazione separata nei rispettivi schemi di bilancio consolidato (rispettivamente nelle voci: "210. Patrimonio di pertinenza di terzi", "330. Utile (Perdita) dell'esercizio di pertinenza di terzi", "150. Redditività consolidata complessiva di pertinenza di terzi").

I costi e i ricavi dell'entità controllata sono inclusi nel consolidato a partire dalla data di acquisizione del controllo. I costi e i ricavi di una controllata ceduta sono inclusi nel conto economico fino alla data di cessione; la differenza tra il corrispettivo della cessione ed il valore contabile delle attività nette della stessa è oggetto di rilevazione nella voce di conto economico "270. Utili (Perdite) da cessione di investimenti". In presenza di una cessione parziale dell'entità controllata che non determina la perdita di controllo, la differenza tra il corrispettivo della cessione ed il relativo valore contabile viene rilevata in contropartita del patrimonio netto.

Per ulteriori dettagli sulla modalità di contabilizzazione dell'acquisizione del controllo, delle variazioni delle interessenze azionarie, della perdita di controllo si fa rinvio al paragrafo "Aggregazioni aziendali, avviamento e modifiche interessenze azionarie" contenuto nella Parte A.2 – Parte relativa alle principali voci di bilancio della presente Nota Integrativa.

Le attività, le passività, le operazioni fuori bilancio, i proventi e gli oneri relativi a transazioni intercorse tra imprese consolidate vengono integralmente eliminati. Per ulteriori dettagli sul processo di elisione di una precisa tipologia di strumenti derivati, si fa rinvio al successivo paragrafo "Elisione dei derivati infragruppo collegati alle proprie passività valutate al fair value".

La situazione patrimoniale-finanziaria e il risultato economico delle società consolidate la cui moneta di conto è diversa dall'euro vengono convertiti sulla base delle seguenti regole:

  • le attività e le passività patrimoniali vengono convertite al tasso di cambio di fine periodo;
  • i ricavi e i costi di conto economico vengono convertiti ai tassi di cambio medi del periodo;
  • tutte le differenze di cambio derivanti dalla conversione vengono rilevate in una specifica e separata riserva costituente parte del patrimonio netto. La suddetta riserva viene eliminata con contestuale addebito/accredito a conto economico al momento dell'eventuale cessione della partecipazione.

Le partecipazioni in via di dismissione sono trattate in conformità al principio contabile internazionale di riferimento IFRS 5, che disciplina il trattamento delle attività non correnti destinate alla vendita.

Per il consolidamento sulla base del metodo del patrimonio netto di società collegate ed accordi a controllo congiunto si fa rinvio a quanto contenuto nella parte "A.2. – Parte relativa alle principali voci di bilancio" della presente nota integrativa.

Elisione dei derivati infragruppo collegati alle proprie passività valutate al fair value

L'adozione della fair value option per alcune emissioni obbligazionarie, come descritto nel paragrafo "Passività finanziarie valutate al fair value e determinazione del proprio merito creditizio" contenuto nella "Parte A.2- Parte relativa alle principali voci di bilancio", implica necessariamente una serie di assunzioni con riferimento alla rappresentazione nel bilancio consolidato dei derivati di copertura gestionale. Per le citate emissioni, la designazione al fair value è strettamente correlata alle modalità effettive con le quali il Gruppo realizza le proprie strategie di copertura, gestendo l'esposizione con il mercato in termini "massivi" e non mediante una relazione univoca o determinabile con il singolo prestito o con un portafoglio di prestiti. Più in dettaglio, la gestione delle coperture collegate alle emissioni obbligazionarie del Gruppo viene effettuata dalla banca d'investimento del Gruppo, Banca Aletti. I derivati infragruppo stipulati con Banca Aletti vengono registrati da quest'ultima nel proprio "portafoglio di negoziazione" e gestiti in una logica di massa, insieme agli altri strumenti del trading, nel rispetto dei limiti di posizione e di rischio detenibili dalla stessa. In linea generale, è quindi possibile affermare che:

  • per l'emittente, l'adozione della fair value option consente di rappresentare contabilmente la strategia di copertura gestionale di tutti rischi associati alle emissioni obbligazionarie. Ciò viene riflesso nell'esposizione al rischio del "portafoglio bancario", in cui sono classificate sia le emissioni sia i relativi derivati di copertura;
  • per Banca Aletti, la posizione di rischio derivante dalla stipula di tali derivati si somma alle altre posizioni esistenti o da attivare con controparti di mercato, da gestire in base ad una strategia di portafoglio, nei limiti di rischio stabiliti. Il complesso di tali posizioni è oggetto di rilevazione nel "portafoglio di negoziazione";
  • a livello consolidato ne deriva che i rischi associati al "portafoglio bancario" risultano sostanzialmente coperti e che l'effettiva esposizione di rischio del Gruppo è quella conseguente alla gestione operata da Banca Aletti.

Al 31 dicembre 2016, le procedure di consolidamento prevedono che i derivati stipulati tra le società del Gruppo siano oggetto di elisione. Al fine di una corretta rappresentazione dei rischi correlati al "portafoglio di negoziazione" ed al "portafoglio bancario" del Gruppo, che risulterebbe alterata a seguito dalla citata elisione, si rende necessario procedere ad una riclassifica dei derivati che idealmente Banca Aletti ha stipulato con il mercato (presenti nel suo portafoglio di negoziazione) a copertura delle passività emesse dalla Capogruppo (presenti nel suo portafoglio bancario), dal "portafoglio di negoziazione" al "portafoglio bancario". Nel concreto, detta riclassifica viene operata assumendo che tali derivati trovino perfetta corrispondenza con quelli stipulati dalla Capogruppo, dal momento in cui la gestione massiva dei rischi effettuata da Banca Aletti non permette di identificare, in modo univoco, gli specifici contratti derivati stipulati con controparti esterne. Tale assunzione è supportata dal fatto che i desk di Banca Aletti, che si pongono come controparte della Capogruppo, trasferiscono al mercato i rischi correlati alla fair value option e che l'eventuale posizione di rischio, assunta dagli stessi, consegue ad una loro deliberata decisione, che prescinde dai rischi assunti con la stipula dei derivati in esame.

1. Partecipazioni in società controllate in via esclusiva

Denominazione Sede operativa Sede legale Tipo di
rapporto (1)
Rapporto di partecipazione
Impresa partecipante
Quota % Disponib.
voti % (2)
Banco Popolare soc. coop. Verona Verona Capogruppo
1. Aletti & C. Banca di Investimento Mobiliare Milano Milano 1 Banco Popolare 83,440% 100,000%
S.p.A.
2. Aletti Fiduciaria S.p.A. Milano Milano 1 Holding di Partecipazioni
Banca Aletti & C.
16,560%
100,000%
100,000%
3. Aletti Gestielle SGR S.p.A. Milano Milano 1 Banco Popolare 100,000% 100,000%
4. Arena Broker S.r.l. Verona Verona 1 Holding di Partecipazioni 57,300% 57,300%
5. Banca Aletti & C. (Suisse) S.A. CH - Lugano CH - Lugano 1 Banca Aletti & C. 100,000% 100,000%
6. Bipielle Bank (Suisse) S.A. (in liquidazione) CH - Lugano CH - Lugano 1 Banco Popolare 100,000% 100,000%
7. Bipielle Real Estate S.p.A. Lodi Lodi 1 Banco Popolare 100,000% 100,000%
8. BRF Property S.p.A. Parma Parma 1 Partecipazioni Italiane 51,114% 51,114%
Banco Popolare 14,314% 14,314%
9. BP Covered Bond S.r.l. Milano Milano 1 Banco Popolare 60,000% 60,000%
10. BP Property Management Soc. Consortile a r.l. Verona Verona 1 Banco Popolare 92,309% 100,000%
Bipielle Real Estate 4,615%
Banca Aletti & C. 1,000%
S.G.S. BP 1,000%
Aletti Gestielle SGR 0,538%
Holding di Partecipazioni 0,538%
11. BP Trading Immobiliare S.r.l. Lodi Lodi 1 Bipielle Real Estate 100,000% 100,000%
12. Essegibi Promozioni Immobiliari S.p.A. Milano Milano 1 Italease Gestione Beni 100,000% 100,000%
13. FIN.E.R.T. S.p.A. (in liquidazione) Roma Roma 1 Banco Popolare 80,000% 80,000%
14. HCS S.r.l.
15. Holding di Partecipazioni Finanziarie Banco
Milano Milano 1 Italease Gestione Beni 100,000% 100,000%
Popolare S.p.A. Verona Verona 1 Banco Popolare 100,000% 100,000%
16. Immobiliare Marinai d'Italia S.r.l. Lodi Lodi 1 Banco Popolare 100,000% 100,000%
17. Italease Gestione Beni S.p.A. Milano Milano 1 Banco Popolare 100,000% 100,000%
18. Liberty S.r.l. Lodi
S.T. di Gallura
Lodi
S.T. di Gallura
1 Banco Popolare 100,000% 55,000%
19. Lido dei Coralli S.r.l. (SS) (SS) 1 Bipielle Real Estate 100,000% 100,000%
20. Manzoni 65 S.r.l. Milano Milano 1 Bipielle Real Estate 100,000% 100,000%
21. Mariner S.r.l. (*) Lodi Lodi 1 Bipielle Real Estate 100,000% 100,000%
22. Meleti S.r.l. Lodi Lodi Perca 100,000% 100,000%
23. Milano Leasing S.p.A. (in liquidazione) Milano Milano 1 Banco Popolare 99,999% 99,999%
24. Nadir Immobiliare S.r.l. Lodi Lodi 1 Bipielle Real Estate 100,000% 100,000%
25. Partecipazioni Italiane S.p.A. (in liquidazione) Milano Milano 1 Banco Popolare 99,966% 100,000%
26. Perca S.r.l. Lodi Lodi Immobiliare Marinai d'Italia 100,000% 100,000%
27. P.M.G. S.r.l. (in liquidazione) Milano Milano 1 Banco Popolare 84,000% 84,000%
28. Release S.p.A. Milano Milano 1 Banco Popolare 80,000% 80,000%
29. Sirio Immobiliare S.r.l. Lodi Lodi 1 Bipielle Real Estate 100,000% 100,000%
30. Società Gestione Servizi BP Soc. Consortile p. az. Verona Verona 1 Banco Popolare 88,500% 100,000%
Banca Aletti & C.
Aletti Gestielle SGR
10,000%
0,500%
Bipielle Real Estate 0,500%
Holding di Partecipazioni 0,500%
31. Sviluppo Comparto 2 S.r.l. Milano Milano 1 Bipielle Real Estate 100,000% 100,000%
32. Sviluppo Comparto 6 S.r.l. Lodi Lodi 1 Bipielle Real Estate 100,000% 100,000%
33. Sviluppo Comparto 8 S.r.l. Lodi Lodi 1 Bipielle Real Estate 100,000% 100,000%
34. Tecmarket Servizi S.p.A. Verona Verona 1 Banco Popolare 100,000% 100,000%
35. Terme Ioniche S.r.l. Milano Milano 1 Bipielle Real Estate 100,000% 100,000%
36. Tiepolo Finance S.r.l. Lodi Lodi 1 Banco Popolare 60,000% 60,000%
37. TT Toscana Tissue S.r.l. Lodi Lodi 1 Banco Popolare 100,000% 100,000%
38. Bipitalia Residential S.r.l. (in liquidazione) (**) Milano Milano 1 Banco Popolare 100,000% 100,000%
39. BP Mortgages S.r.l. (**) Milano Milano 4 - 0,000%
40. BPL Mortgages S.r.l. (**) Conegliano V. Conegliano V. 4 - 0,000%
41. BPV Mortgages S.r.l. (in liquidazione) (**) (TV)
Verona
(TV)
Verona
4 Banco Popolare 100,000% 100,000%
42. Erice Finance S.r.l. (**) Conegliano V. Conegliano V. 4 - 0,000%
(TV) (TV)
43. Gestielle Hedge Low Volatility (***) Milano Milano 4 Banco Popolare 43,840%
Banca Aletti & C. 12,092%
Sede operativa Sede legale Tipo di
rapporto (1)
Rapporto di partecipazione Disponib.
Denominazione Impresa partecipante Quota % voti % (2)
44. Italfinance Securitisation VH 1 S.r.l. (**) Conegliano V.
(TV)
Conegliano V.
(TV)
4 Banco Popolare 9,900% 9,900%
45. Italfinance Securitisation VH 2 S.r.l. (**) Conegliano V.
(TV)
Conegliano V.
(TV)
4 - 0,000%
46. Leasimpresa Finance S.r.l. (**) Conegliano V.
(TV)
Conegliano V.
(TV)
4 - 0,000%
47. Pami Finance S.r.l. (**) Milano Milano 4 - 0,000%

(1) Tipo di rapporto:

1 = maggioranza dei diritti di voto nell'assemblea ordinaria

4 = altre forme di controllo

(2) Disponibilità voti nell'assemblea ordinaria, distinguendo tra effettivi e potenziali

(*) Società in dismissione ai sensi dell'IFRS 5.

(**) Società veicolo di operazioni di cartolarizzazione originate dal Gruppo.

(***) Quote di OICR gestite dal Gruppo.

Variazioni dell'area di consolidamento

Le variazioni nel perimetro di consolidamento rispetto alla situazione al 31 dicembre 2015 sono riportate nella tabella seguente.

Società consolidate integralmente uscite dal perimetro di consolidamento
Società uscita per operazione di cessione
Denominazione
Banco Popolare Luxembourg S.A.
Società uscita per operazione di fusione
Denominazione società incorporata Denominazione società incorporante
Tiepolo Finance II S.r.l. Banco Popolare Soc. Coop.
Società uscite per operazioni di liquidazione aziendale
Italease Finance S.p.A.
Banca Italease Funding LLC
Banca Italease Capital Trust

Società consolidate con il metodo del patrimonio netto uscite dal perimetro di consolidamento

Borgo del Forte S.r.l. Società Sviluppo Territorio S.r.l. Edilchiara Immobiliare S.r.l.

Si segnala che le operazioni di liquidazione delle società partecipate, riportate nella precedente tabella, non hanno determinato impatti sulla situazione patrimoniale ed economica del Gruppo in quanto il valore delle interessenze possedute risultava già allineato ai valori del patrimonio netto pro-quota risultanti dai bilanci finali di liquidazione.

2. Valutazioni e assunzioni significative per determinare l'area di consolidamento

L'area di consolidamento è determinata in ossequio alle previsioni contenute nel principio contabile internazionale IFRS 10 "Bilancio consolidato". In base al citato principio, il requisito del controllo è alla base del consolidamento di tutti i tipi di entità, incluse le entità strutturate, e si realizza quando un investitore ha contemporaneamente:

  • il potere di decidere sulle attività rilevanti dell'entità;
  • è esposto o beneficia dei rendimenti variabili derivanti dal rapporto con l'entità;
  • ha la capacità di esercitare il proprio potere per incidere sull'ammontare dei suoi rendimenti (collegamento tra potere e rendimenti).

L'IFRS 10 stabilisce quindi che, per detenere il controllo, l'investitore deve avere la capacità di dirigere le attività rilevanti dell'entità, per effetto di un diritto giuridico o per una mera situazione di fatto, ed essere altresì esposto alla variabilità dei risultati che derivano da tale potere.

Il Gruppo consolida pertanto tutti i tipi di entità quando tutti e tre gli elementi del controllo risultano essere presenti.

Generalmente, quando un'entità è diretta per il tramite dei diritti di voto, il controllo deriva dalla detenzione di più della metà dei diritti di voto.

Negli altri casi, la determinazione dell'area di consolidamento richiede di considerare tutti i fattori e le circostanze che conferiscono all'investitore la capacità pratica di condurre unilateralmente le attività rilevanti dell'entità (controllo di fatto). A tal fine risulta necessario considerare un insieme di fattori, quali, a mero titolo di esempio:

• lo scopo ed il disegno dell'entità;

  • l'individuazione delle attività rilevanti e di come sono gestite;
  • qualsiasi diritto detenuto tramite accordi contrattuali che attribuiscono il potere di governare le attività rilevanti, quali il potere di determinare le politiche finanziarie e gestionali dell'entità, il potere di esercitare la maggioranza dei diritti di voto nell'organo deliberativo o il potere di nominare o di rimuovere la maggioranza dell'organo con funzioni deliberative;
  • eventuali diritti di voto potenziali esercitabili e considerati sostanziali;
  • coinvolgimento nell'entità nel ruolo di agente o di principale;
  • la natura e la dispersione di eventuali diritti detenuti da altri investitori.

Di seguito si forniscono considerazioni di maggiore dettaglio sul perimetro delle entità controllate in via esclusiva al 31 dicembre 2016, separatamente tra le società governate attraverso diritti di voto e le entità strutturate.

Società governate mediante diritti di voto

Con riferimento alla situazione del Gruppo esistente al 31 dicembre 2016, sono considerate controllate in via esclusiva tutte le società di cui si detiene la maggioranza dei diritti di voto nell'assemblea ordinaria, in quanto non sono state individuate evidenze che altri investitori abbiano la capacità pratica di dirigere le attività rilevanti.

Per le società di cui si possiede la metà o una quota inferiore dei diritti di voto, al 31 dicembre 2016 non è stato individuato alcun accordo, clausola statutaria, situazione in grado di attribuire al Gruppo la capacità pratica di governare unilateralmente le attività rilevanti.

Entità strutturate consolidate

Il controllo delle entità strutturate, ossia delle entità per le quali i diritti di voto non sono considerati rilevanti per stabilire il controllo, è ritenuto esistere laddove il Gruppo disponga dei diritti contrattuali di gestire le attività rilevanti dell'entità e risulti esposto ai rendimenti variabili delle stesse. Su tali basi, le entità strutturate consolidate identificate dal Gruppo sono rappresentate dalle Società veicolo di operazioni di cartolarizzazione e dai Fondi comuni di investimento.

Per l'informativa sulle esposizioni ed i relativi rischi nei confronti di tali entità, ai sensi del principio IFRS 12, si fa rinvio a quanto contenuto nella Parte E – Sezione 1 – "C. Operazioni di cartolarizzazione" e "D. Informativa sulle entità strutturate (diverse dalle società per la cartolarizzazione)".

Società veicolo di operazioni di cartolarizzazione

Per le società veicolo di operazioni di cartolarizzazione, gli elementi ritenuti rilevanti ai fini dell'identificazione del controllo e quindi della necessità di un eventuale consolidamento sono rappresentati da:

    1. lo scopo di tali veicoli;
    1. l'esposizione ai risultati dell'operazione;
    1. la capacità di dirigere le attività rilevanti per mezzo di contratti di servicing;
    1. l'abilità di disporre della loro liquidazione.

Fondi comuni di investimento

Per i fondi comuni di investimento, al fine di stabilire l'esistenza o meno del controllo, il Gruppo considera tutti i fatti e le circostanze per determinare se stia agendo in qualità di "agente" o di "principale". Si ritiene che il Gruppo agisca in veste di "principale", e quindi controlli e debba consolidare i fondi, qualora siano verificate contemporaneamente le seguenti condizioni:

  • (i) agisca come gestore del fondo e non siano stati identificati diritti sostanziali di destituzione da parte di altri investitori;
  • (ii) abbia un'esposizione ai rendimenti variabili del fondo, attraverso la detenzione diretta di quote significative, in aggiunta a qualsiasi altra forma di esposizione al rischio correlato ai risultati economici del fondo (quali commissioni di gestione e di performance);
  • (iii) sia in grado di influenzare tali rendimenti attraverso l'esercizio del potere, trattandosi del gestore del fondo.

Al 31 dicembre 2016, così come al 31 dicembre 2015, l'unico OICR oggetto di consolidamento è rappresentato dal fondo Gestielle Hedge Low Volatility: trattasi del fondo gestito dalla società del Gruppo Aletti Gestielle SGR S.p.A. per il quale l'esposizione ai rendimenti variabili, principalmente riconducibile alle quote detenute dalla Capogruppo, è stata ritenuta significativa. Nel complesso il Gruppo detiene il 55,932% delle quote in circolazione del fondo.

3. Partecipazioni in società controllate in via esclusiva con interessenze di terzi significative

Al 31 dicembre 2016 non esistono interessenze di terzi in società controllate ritenute significative per il Gruppo, sia individualmente sia nel loro complesso, come evidenziato anche nella tabella della "Sezione 16 – Patrimonio di pertinenza di terzi" contenuta nella Parte B del passivo della presente nota integrativa; lo stesso dicasi per il bilancio al 31 dicembre 2015. Non si riporta pertanto alcuna informativa nei successivi paragrafo 3.1 e 3.2.

3.1 Interessenze di terzi, disponibilità dei voti dei terzi e dividendi distribuiti ai terzi

Non si riporta alcuna informativa, per i motivi illustrati in premessa.

3.2 Partecipazioni con interessenze di terzi significative, informazioni contabili

Non si riporta alcuna informativa, per i motivi illustrati in premessa.

4. Restrizioni significative

Al 31 dicembre 2016, non esistono vincoli o restrizioni giuridiche o sostanziali in grado di ostacolare il rapido trasferimento di risorse patrimoniali all'interno del Gruppo. Gli unici vincoli sono quelli riconducibili alla normativa regolamentare, che può richiedere il mantenimento di un ammontare minimo di fondi propri, o alle disposizioni del codice civile sugli utili e riserve distribuibili.

Si precisa inoltre che non esistono diritti protettivi detenuti dalle minoranze in grado di limitare la capacità del Gruppo di accedere o di trasferire le attività tra le società del Gruppo o di regolare le passività del Gruppo, anche in relazione al fatto che non esistono società controllate con interessenze di terzi significative, come esposto nel precedente paragrafo.

5. Altre informazioni

Tutte le società controllate predispongono un bilancio di esercizio al 31 dicembre 2016, pari alla data di chiusura del bilancio consolidato (e del bilancio separato della Capogruppo).

Sezione 4 - Eventi successivi alla data di riferimento del bilancio

Di seguito vengono evidenziati gli eventi significativi intervenuti nel periodo compreso tra la data di riferimento del bilancio e la data di approvazione del progetto di bilancio da parte del Consiglio di Amministrazione, riconducibili a Banco BPM S.p.A., società costituita in data 1 gennaio 2017 per effetto della fusione tra Banco Popolare Soc. Coop. e Banca Popolare di Milano S.c. a r.l..

Il processo di definizione dell'assetto societario e organizzativo del Gruppo Banco BPM

Con la nascita del Gruppo Banco BPM hanno preso il via le attività di definizione dell'assetto societario e organizzativo; tra queste si segnala che, con decorrenza 1° gennaio 2017, si è perfezionato il conferimento di un ramo d'azienda, da parte della ex Banca Popolare di Milano S.c.a r.l., rappresentato dall'intera rete di sportelli di quest'ultima, a favore della Banca Popolare di Mantova S.p.A., che, con pari decorrenza, ha variato la denominazione sociale in Banca Popolare di Milano S.p.A.

Per effetto di tale conferimento il capitale sociale della Banca Popolare di Milano S.p.A. ammonta a 326,8 milioni, detenuto al 99,97% dalla capogruppo Banco BPM S.p.A.

Cessione pro soluto di crediti in sofferenza

Nell'ambito del Piano Industriale del Gruppo, che prevede la cessione di sofferenze per un totale di 8 miliardi, Banco BPM ha perfezionato nel mese di gennaio la cessione pro-soluto di un portafoglio di crediti in sofferenza aventi natura chirografaria che comprende circa 1.800 posizioni per un valore nominale complessivo pari a circa 641 milioni.

Il portafoglio è stato acquistato da Marte SPV, veicolo di proprietà di Hoist Finance, istituto finanziario tra i più importanti operatori pan-europei nel mercato dei Non Performing Loans.

La cessione è stata perfezionata in blocco ai sensi della Legge 130/1999 e comporta per il Gruppo Banco BPM il reale e definitivo trasferimento dei rischi di credito connessi alle partite cedute.

In considerazione della programmata operazione, i crediti oggetto della cessione sono stati oggetto di valutazione nel bilancio al 31 dicembre 2016 tenendo in considerazione i flussi di recupero stimati a fronte della suddetta alienazione.

Sezione 5 – Altri aspetti

Termini di approvazione e pubblicazione del bilancio

L'art. 154-ter del D.Lgs. 59/98 (T.U.F.) prevede che, entro centoventi giorni dalla chiusura dell'esercizio, sia approvato il bilancio d'esercizio e sia pubblicata la relazione finanziaria annuale comprendente il progetto di bilancio di esercizio, il bilancio consolidato, la relazione sulla gestione e l'attestazione del Dirigente Preposto alla redazione dei documenti contabili societari di cui all'articolo 154-bis, comma 5.

Si deve premettere che dalla fusione tra Banco Popolare Soc. Coop. e Banca Popolare di Milano S.c. a r.l., approvata in data 15 ottobre 2016 dalle rispettive Assemblee Straordinarie, è nato Banco BPM S.p.A., con efficacia 1 gennaio 2017. Per effetto di tale operazione straordinaria, il Consiglio di Amministrazione di Banco BPM S.p.A. è quindi tenuto ad approvare i progetti di bilancio al 31 dicembre 2016 di Banco Popolare Soc. Coop. e di Banca Popolare di Milano S.c. a r.l.. L'attestazione di cui all'art. 154-bis, comma 5 del T.U.F., contenuta nella presente relazione finanziaria annuale è rilasciata dall'Amministratore Delegato e dal Dirigente Preposto alla redazione dei documenti contabili societari di Banco BPM S.p.A..

Ciò premesso, si segnala che il progetto di bilancio del Banco Popolare Soc. Coop. è stato approvato dal Consiglio di Amministrazione di Banco BPM S.p.A. nella seduta del 10 febbraio 2017 e sarà sottoposto all'approvazione da parte dell'Assemblea dei Soci del Banco BPM S.p.A. convocata per l'8 aprile 2017.

Revisione contabile

Il bilancio di esercizio e il bilancio consolidato al 31 dicembre 2016 sono sottoposti a revisione contabile a cura della società Deloitte & Touche S.p.A., con sede legale in Milano, via Tortona n. 25, iscritta al Registro dei Revisori Legali presso il Ministero dell'Economia e delle Finanze, in applicazione dell'incarico conferito a detta società per gli esercizi 2016-2024, con delibera assembleare del Banco Popolare Soc. Coop. del 19 marzo 2016. La relazione di revisione è messa integralmente a disposizione del pubblico insieme alla relazione finanziaria annuale, ai sensi dell'art. 154-ter del D.Lgs. 58/98.

In relazione all'operazione di aggregazione tra Banco Popolare Soc. Coop. e Banca Popolare di Milano S.c. a r.l., si segnala che le rispettive Assemblee dei soci, che hanno approvato la fusione in data 15 ottobre 2016, hanno deliberato di conferire alla società di revisione PricewaterhouseCoopers S.p.A., con sede legale in Milano, via Monte Rosa n. 91, iscritta al Registro dei Revisori Legali presso il Ministero dell'Economia e delle Finanze, l'incarico di revisione legale dei conti di Banco BPM S.p.A. Tale incarico ha durata di legge (9 esercizi) e decorre dalla data di efficacia della fusione (01 gennaio 2017).

Nuovi principi contabili/interpretazioni o modifiche di quelli esistenti approvati dallo IASB/IFRIC

Di seguito si riporta un'illustrazione dei nuovi principi contabili o delle modifiche ai principi esistenti approvati dallo IASB, nonché delle nuove interpretazioni o modifiche di quelle esistenti, pubblicate dall'IFRIC, con evidenza separata di quelli applicabili nell'esercizio 2016 da quelli applicabili negli esercizi successivi.

Principi contabili IAS/IFRS e relative interpretazioni SIC/IFRIC omologati e da applicare obbligatoriamente ai fini della redazione del bilancio 2016

Regolamento n. 29/2015 del 17 dicembre 2014 – IAS 19 "Benefici ai dipendenti"

La modifica è finalizzata a chiarire, anche attraverso una guida applicativa, il trattamento contabile dei contributi forniti dai dipendenti o da terzi distinguendo a seconda che siano previsti o meno nelle condizioni formali del piano a benefici definiti, e che dipendano o meno dal numero di anni di servizio prestato.

Regolamento n. 2173 del 24 novembre 2015 – IFRS 11 "Accordi a controllo congiunto"

Le modifiche al principio IFRS 11 stabiliscono i principi di contabilizzazione dell'acquisizione di una "Joint Operation" che rappresenta un'attività aziendale (business), ai sensi dell'IFRS 3.

Regolamento n. 2231 del 2 dicembre 2015 – IAS 16 "Immobili, impianti e macchinari", IAS 38 "Attività immateriali"

Vengono forniti chiarimenti sui metodi di ammortamento considerati accettabili. Nel dettaglio, viene stabilito che un metodo di ammortamento basato sui ricavi generati da un'attività che prevede l'utilizzo di un bene, materiale o immateriale, non è appropriato, in quanto detti ricavi rispecchiano in genere altri fattori oltre al consumo dei benefici economici del bene.

Regolamento n. 2441 del 18 dicembre 2015 – IAS 27 "Bilancio separato"

Viene introdotta la possibilità di applicare il metodo del patrimonio netto, descritto nello IAS 28 "Partecipazioni in società collegate e joint venture", ai fini della contabilizzazione nel bilancio separato delle partecipazioni in società controllate/ joint venture/ collegate, in aggiunta alle attuali opzioni del costo o del fair value.

Regolamento n. 2406 del 18 dicembre 2015 – IAS 1 "Presentazione del bilancio"

L'emendamento, intitolato "Iniziativa di informativa", ha l'obiettivo di migliorare l'efficacia dell'informativa di bilancio, incoraggiando l'utilizzo del giudizio professionale nella determinazione dell'informativa da fornire, in termini di materialità e di modalità di aggregazione. I chiarimenti sono mirati a corroborare il concetto di "materialità" dell'informazione da applicare a tutte le parti che costituiscono il bilancio e sottolineano come siano da evitare aggregazioni di voci significative o esplicazioni di dati non materiali, che possano occultare la comprensibilità del bilancio.

Riguardo alla rappresentazione delle voci previste per i prospetti della situazione patrimoniale-finanziaria, dell'utile d'esercizio e delle altre componenti di conto economico complessivo, a titolo di esempio viene chiarito che nel prospetto della redditività complessiva la quota delle variazioni di riserve di società collegate o joint venture valutate con il metodo del patrimonio netto deve essere presentata in aggregato in una singola voce, distinguendo in base al fatto che si tratti di componenti suscettibili di future riclassifiche a conto economico o meno.

Regolamento n. 1703 del 22 settembre 2016 - IFRS 10 "Bilancio consolidato", IFRS 12 "Informativa sulle partecipazioni in altre entità" e IAS 28 "Partecipazioni in società collegate e joint venture"

Le modifiche introdotte mirano a fornire precisazioni sui requisiti per la contabilizzazione delle entità d'investimento e a prevedere esenzioni in situazioni particolari.

Da ultimo si segnalano i Regolamenti n. 2343 del 15 dicembre 2015 – Ciclo annuale di miglioramenti "2012 – 2014" (IFRS 5, IFRS 7 e IAS 19, IAS 34) e n. 28/2015 del 17 dicembre 2014 – Ciclo annuale di miglioramenti "2010 – 2012" (IFRS 2, IFRS 3, IFRS 8 e IAS 16, IAS 24 e IAS 38) che introducono nei citati principi alcuni chiarimenti volti a risolvere talune incoerenze o precisazioni di carattere metodologico.

Si segnala che l'applicazione delle suddette modifiche non hanno comportato impatti significativi per il Gruppo.

Principi contabili IAS/IFRS e interpretazioni SIC/IFRIC omologati, la cui applicazione decorre successivamente al 31 dicembre 2016

Di seguito si fornisce un'illustrazione dei principi contabili/interpretazioni o modifiche degli stessi emanati dallo IASB/IFRIC ed omologati dalla Commissione Europea, che troveranno applicazione obbligatoria successivamente all'esercizio 2016 e per i quali, laddove consentito, il Gruppo Banco Popolare non si è avvalso di un'applicazione volontaria.

Regolamento n. 2067 del 22 novembre 2016 - IFRS 9 "Strumenti finanziari"

In estrema sintesi, le principali novità riguardano i seguenti quattro aspetti:

  • la classificazione e la misurazione delle attività finanziarie (di seguito anche definita ber brevità "Classification and Measurement o C&M). Essa è fondata sulla modalità di gestione (business model) e sulle caratteristiche dei flussi di cassa degli strumenti finanziari, e prevede tre categorie contabili (costo ammortizzato, fair value con impatto a conto economico, fair value con impatto in una riserva patrimoniale - Other Comprehensive Income). Rispetto all'attuale principio IAS 39, vengono quindi eliminati i portafogli delle attività finanziarie disponibili per la vendita e delle attività finanziarie detenute sino a scadenza, nonché la possibilità di effettuare lo scorporo dei derivati impliciti per tutte le attività finanziarie. Per le passività finanziarie restano invece confermate le attuali regole di classificazione e di misurazione;
  • la contabilizzazione del cosiddetto "own credit risk", ossia delle variazioni di fair value delle passività designate in fair value option imputabili alle oscillazioni del proprio merito creditizio. Il nuovo principio prevede che dette variazioni debbano trovare riconoscimento in una riserva di patrimonio netto, anziché a conto economico come invece previsto dal principio IAS 39. La modifica elimina pertanto una fonte di volatilità dei risultati economici divenuta particolarmente evidente nei periodi di crisi economico-finanziaria;
  • il riconoscimento e la rilevazione delle relazioni di copertura (di seguito anche definito ber brevità hedge accounting), con l'obiettivo di garantire un maggiore allineamento tra la rappresentazione contabile delle coperture e le logiche gestionali sottostanti (risk management);
  • l'introduzione di un unico modello di impairment, da applicare a tutte le attività finanziarie non valutate al fair value con impatti a conto economico, basato su un concetto di perdita attesa ("forward-looking expected loss"). Obiettivo del nuovo approccio è quello di garantire un più immediato riconoscimento delle perdite rispetto al modello "incurred loss" previsto dallo IAS 39, in base al quale le perdite devono essere rilevate qualora si riscontrino evidenze obiettive di perdita di valore successivamente all'iscrizione iniziale dell'attività. Nel dettaglio, il modello prevede che le esposizioni debbano essere classificate in tre distinti "stage":
  • o stage 1: da valutare sulla base di una stima di perdita attesa avente a riferimento un orizzonte temporale pari ad un anno. Rientrano nello stage 1 le attività finanziarie in bonis per le quali non si è osservato un deterioramento significativo rispetto alla data di rilevazione iniziale;
  • o stage 2: da valutare sulla base di una stima di perdita attesa avente a riferimento un orizzonte temporale pari all'intera vita residua dell'attività finanziaria. Rientrano nello stage 2 le attività finanziarie in bonis che hanno subito un significativo deterioramento rispetto alla rilevazione iniziale;
  • o stage 3: da valutare sulla base di una stima della perdita attesa che assume la probabilità di default pari al 100%. Rientrano nello stage 3 le attività finanziarie considerate deteriorate.

L'applicazione obbligatoria del principio è prevista a partire dal 1° gennaio 2018, con possibilità di applicazione anticipata di tutto il principio o delle sole modifiche correlate al trattamento contabile dell'"own credit" per le passività finanziarie designate al fair value.

Il progetto di implementazione

In considerazione della rilevanza delle modifiche introdotte dal nuovo principio IFRS 9 il Gruppo ha avviato uno specifico progetto finalizzato a:

  • identificare gli impatti del nuovo principio sui processi amministrativi e contabili in essere e più in generale su tutte le attività e sull'organizzazione del Gruppo (analisi e scelte preliminari);
  • definire le modifiche da apportare ai suddetti processi ed attività al fine di garantire la compliance del Gruppo rispetto alla nuova norma (disegno del modello operativo target);
  • implementare le modifiche necessarie nel sistema organizzativo, nel sistema informativo e più in generale in tutti i processi del Gruppo interessati dalla novità normativa introdotta (sviluppo ed analisi d'impatto).

L'articolazione del progetto rispecchia i quattro filoni di novità introdotte dal nuovo principio in precedenza illustrate: Classificazione e Misurazione (C&M), Impairment, Own credit risk e Hedge Accounting che sono affidati a specifici gruppi di lavoro.

Il progetto è guidato congiuntamente dalle Direzioni Amministrazione e Bilancio e Rischi e vi partecipano attivamente rappresentanti delle Direzioni Crediti, Commerciale, Organizzazione, IT, Finanza, Pianificazione e Controllo. I risultati delle attività finora svolte e le scelte strategiche da assumere sono state portate all'attenzione del Comitato Guida, costituito da tutti i responsabili delle Direzioni coinvolte in modo diretto ed indiretto dall'implementazione del principio. Al Comitato, come pure al Consiglio di Amministrazione, è stata sottoposta anche l'analisi di impatto (Impact Assessment) richiesta dall'EBA sulla situazione di riferimento al 31 dicembre 2015. Il progetto è oggetto di specifica supervisione anche da parte della BCE (c.d. IFRS9 Thematic Review).

Per ciascuna delle principali direttrici del progetto (C&M, Impairment, Hedge Accounting, Own Credit Risk), viene utilizzato il medesimo approccio metodologico declinato nelle seguenti già citate tre macro fasi di attività: analisi e scelte preliminari, disegno del modello operativo target, sviluppo ed analisi d'impatto.

Classificazione e Misurazione - Al fine di rispettare il principio IFRS9, che introduce un modello per cui la classificazione delle attività finanziarie è guidata, da un lato, dalle caratteristiche contrattuali dei flussi di cassa degli strumenti e, dall'altro, dall'intento gestionale per il quale sono detenute, le attività progettuali sono state indirizzate ad individuare il business model in uso e quello a tendere nonché a stabilire le modalità di effettuazione del test sulle caratteristiche contrattuali dei cash flow (cosiddetto Solely Payment of Principal and Interests o per brevità SPPI Test).

Sfruttando l'esperienza maturata nell'analisi degli strumenti finanziari (sia titoli che crediti) già presenti nel bilancio del Gruppo al fine di individuarne la corretta classificazione al momento della futura First Time Adoption (FTA) del principio, sono state definite le linee guida dello SSPI test delle attività finanziarie, basate su alberi decisionali, e sono stati definiti i modelli operativi target per le due macroaree finanza e crediti.

Per quanto riguarda i titoli di debito già presenti in bilancio è stato effettuato un esame di dettaglio delle caratteristiche dei flussi di cassa degli strumenti classificati secondo lo IAS 39 al costo ammortizzato (quelli classificati nei portafogli Crediti ed Attività finanziarie detenute fino a scadenza) e nella categoria delle Attività Finanziarie disponibili per la vendita. L'analisi è stata finalizzata ad identificare le attività che, non superando lo SPPI test, dovranno essere valutate al fair value con impatti a conto economico secondo l'IFRS9. In maggior dettaglio sono state analizzate tutte le attività con saldo superiore a 500.000 euro e con scadenza successiva al 1° gennaio 2018. Le analisi hanno avuto per oggetto iniziale le attività esistenti al 31 dicembre 2015 e sono state successivamente ripetute con cadenza trimestrale al fine di individuare eventuali nuove attività presenti in portafoglio in precedenza non analizzate. Dalle analisi condotte, è emerso che solo una percentuale limitata di titoli di debito non supera lo SPPI test. Si tratta principalmente di strumenti finanziari che creano concentrazioni del rischio di credito (es. titoli di operazioni di cartolarizzazione ) ed alcuni titoli strutturati.

Per il comparto dei crediti, l'approccio di analisi è stato differenziato a seconda che i portafogli facessero riferimento a prodotti standard codificati sulla base di cataloghi o schede prodotto, tipiche del mondo retail, small business o mid corporate, piuttosto che a tipologie di erogazioni "tailor made", caratteristiche del large corporate e della finanza strutturata. Per la prima tipologia di portafoglio, l'analisi è stata incentrata sull'esame di tutte le schede descrittive dei prodotti attualmente in vendita al fine di verificare le caratteristiche contrattuali ai fini del superamento dello SPPI test e, successivamente, andando a verificare quanta parte delle erogazioni in portafoglio venivano effettivamente coperte. Per tutti i crediti "tailor made" (pari a circa il 10% del portafoglio in bonis del Gruppo Banco Popolare al 31 dicembre 2015), gli approfondimenti svolti hanno comportato l'effettuazione di un test puntuale su tutti i singoli finanziamenti, con un approccio a copertura dell'esposizione esistente. Allo stato attuale di avanzamento delle analisi, sono stati identificati una specifica tipologia di prodotti standard (che interessa un numero di erogazioni del tutto marginali rispetto alle esposizioni complessive del Gruppo) ed alcuni contratti "tailor made" che, in virtù di specifiche clausole, determinerebbero il fallimento dello SPPI test.

Per tutte le attività finanziarie, sia finanziamenti che titoli di debito, che presentano un mismatch tra la periodicità della rata ed il tenor del tasso, sarà verificato il superamento del test SPPI anche tramite lo svolgimento del Benchmark Cash Flow Test, la cui metodologia è in corso di sviluppo con la collaborazione del Risk Management. Deve invece ancora essere individuata una metodologia per lo svolgimento del credit risk assessment (parte integrante del cosiddetto "look through test"), previsto dal principio ai fini dell'analisi degli strumenti con tranching del rischio di credito (come ad esempio i titoli cartolarizzati).

In relazione al driver di classificazione delle attività finanziarie rappresentato dal "business model", sulla base delle analisi svolte i portafogli di trading attualmente esistenti si ritengono riconducibili al modello di business "Sell". Il portafoglio delle attività disponibili per la vendita (AFS) sarà sostanzialmente assimilabile, anche in futuro, al modello di business "Hold to collect and Sell" e le eventuali attività finanziarie che non risultassero superare lo SPPI test (ad oggi molto marginali), saranno necessariamente ricondotte al modello "Sell". Per quanto riguarda invece le attività attualmente classificate come crediti o Attività Finanziarie detenute fino a scadenza l'esperienza storica (analisi delle vendite di attività classificate in tali categorie contabili) induce a ritenere applicabile il business model "Hold to Collect". La formalizzazione di regole operative per il business model assessment e per il monitoraggio "on going" dei portafogli, in particolare individuando le soglie per considerare ammesse le vendite frequenti, ma non significative (individualmente ed in aggregato) oppure infrequenti anche se di ammontare significativo (tipicamente per i portafogli al costo ammortizzato), è un'attività che in base al piano di lavoro del progetto sarà svolta nel corso del primo semestre 2017. Allo stato attuale degli approfondimenti, per gli investimenti partecipativi inclusi nel portafoglio delle Attività finanziarie disponibili per la vendita si è ipotizzato di esercitare l'opzione per la classificazione degli strumenti di capitale al Fair Value con imputazione a patrimonio netto (FVTOCI senza recycling a conto economico). Sono invece ancora in corso le analisi sulla classificazione da attribuire alle quote di fondi comuni di investimento (fondi aperti e chiusi).

Non sono previsti impatti né di classificazione né di misurazione per il comparto dei derivati sia di trading sia di copertura.

Per quanto concerne i crediti, seppur in termini generali l'attuale modalità di gestione sia delle esposizioni verso controparti retail che corporate sia riconducibile ad un modello di business "Hold To Collect", l'identificazione della categoria di classificazione sarà oggetto di conferma alla luce delle modalità di gestione degli strumenti finanziari alla data di prima applicazione dell'IFRS9.

In conclusione, dall'applicazione delle nuove regole di classificazione e misurazione introdotte dal principio contabile IFRS 9 non si attendono impatti significativi in sede di prima applicazione, ma si può prevedere un incremento dell'entità degli strumenti finanziari da valutare al fair value con imputazione a conto economico con un conseguente probabile aumento della volatilità dei risultati negli esercizi successivi.

Own Credit Risk - In relazione invece alla possibilità offerta dal principio di rilevare direttamente a patrimonio netto anziché a conto economico le variazioni di fair value dipendenti dalle variazioni del proprio merito creditizio delle passività finanziarie designate al fair value in sede di prima iscrizione, è in corso di valutazione l'opportunità di applicazione anticipata di questa specifica novità a partire dall'1 gennaio 2017.

Impairment - In relazione alla direttrice relativa all'impairment che prevede filoni progettuali specifici e distinti tra crediti e titoli, lo stato di avanzamento del progetto è il seguente:

  • le modalità di tracking della qualità creditizia dei portafogli di attività finanziarie valutate al costo ammortizzato ed al fair value con contropartita il patrimonio netto sono state sostanzialmente definite;
  • sono in fase di definizione i parametri per la determinazione del significativo deterioramento del rischio di credito, al fine della corretta allocazione delle esposizioni in bonis nello stage 1 o nello stage 2;
  • in relazione alle esposizioni "impaired", il Gruppo presenta un sostanziale allineamento delle definizioni di default contabile e regolamentare e questo permette di ipotizzare che le correnti logiche di classificazione delle esposizioni nella categoria "esposizioni deteriorate/impaired" potranno essere le medesime che saranno in futuro applicate per identificare le attività da classificare nel cosiddetto stage 3;
  • sono in fase di definizione i modelli, inclusivi delle informazioni forward-looking, per lo staging (relativamente all'utilizzo della PD come indicatore relativo di deterioramento) e per il calcolo dell'expected credit loss (ECL) ad un anno (per le esposizioni dello stage 1) e lifetime (per le esposizioni dello stage 2 e 3). Al riguardo il Gruppo Banco Popolare è al momento orientato verso l'utilizzo di monoscenari macroeconomici futuri.

Con riferimento al "tracking" della qualità creditizia, in linea con le linee guida del regolatore volte a favorire un'implementazione di elevata qualità del principio, il significativo deterioramento del merito creditizio dovrebbe essere determinato a livello di singolo rapporto tramite il confronto tra la qualità dello strumento finanziario all'atto della valutazione e quella al momento iniziale dell'erogazione o dell'acquisizione. Solo in sede di prima applicazione, per alcune categorie di esposizioni (tipicamente titoli di debito acquisiti) sarebbe possibile usufruire della cosiddetta "low credit risk exemption", prevista dal principio, che porterebbe a considerare nello stage 1 le esposizioni che, alla data di transizione al nuovo standard, risulteranno essere "investment grade" (o di qualità equivalente) e nello stage 2 le restanti esposizioni in bonis.

Allo stadio attuale di sviluppo del progetto, i principali fattori da prendere in considerazione ai fini del trasferimento dell'esposizione dallo stage 1 allo stage 2 sono stati identificati:

  • nella variazione della probabilità di default lifetime rispetto al momento dell'iscrizione iniziale in bilancio dello strumento finanziario; il criterio specifico non è ancora stato definito in dettaglio in quanto la valutazione sarà effettuata adottando un criterio "relativo";
  • nell'eventuale presenza di uno scaduto che sia tale da almeno 30 giorni;
  • nell'eventuale concessione successivamente all'erogazione del credito di "forbearance measures".

Con specifico riferimento alle esposizioni rappresentate da titoli di debito, l'identificazione di un "significativo incremento del rischio di credito" rispetto alla data di acquisto presuppone l'identificazione di una metodologia di riferimento al fine di individuare le quantità residue delle singole transazioni cui associare una qualità creditizia/rating all'origination da comparare con quella alla data di reporting. A tal fine, si è ritenuto che la metodologia "first-in-firstout" o "FIFO", utilizzata per lo scarico delle vendite e dei rimborsi, consenta una gestione più trasparente del portafoglio ed un continuo aggiornamento della valutazione del merito creditizio.

La prima applicazione del nuovo modello di impairment comporterà sicuramente un incremento delle rettifiche di valore delle attività finanziarie (sia crediti che titoli di debito) rispetto a quelle rilevate in bilancio in applicazione dell'attuale principio contabile IAS 39. Alla luce dello stato di avanzamento della direttrice progettuale in esame non è tuttavia al momento possibile fornire indicazioni precise in merito al possibile impatto che deriverà dall'applicazione del nuovo modello di impairment alla data del 1° gennaio 2018.

Hedge Accounting - Sulla base delle analisi finora svolte nell'ambito del progetto si è orientati a esercitare l'opzione che prevede la possibilità di continuare ad applicare le attuali regole previste dal principio IAS 39.

Si evidenzia che quanto sopra illustrato potrà subire variazioni in relazione alle nuove valutazioni che saranno espresse nell'ambito della nuova configurazione progettuale che è stata avviata a seguito del perfezionamento dell'operazione di aggregazione aziendale con il gruppo Banca Popolare di Milano.

Regolamento n. 1905 del 22 settembre 2016 - IFRS 15 "Ricavi provenienti da contratti con i clienti"

Il principio, pubblicato dallo IASB in data 28 maggio 2014, introduce un unico modello per la rilevazione di tutti i ricavi derivanti dai contratti stipulati con la clientela e sostituisce i precedenti standard/interpretazioni sui ricavi (IAS 18, IAS 11, IFRIC 13, IFRIC 15, IFRIC 18, SIC 31). In base a tale modello, l'entità deve riconoscere i ricavi in base al compenso che ci si attende di ricevere a fronte dei beni e dei servizi forniti, determinato sulla base dei seguenti cinque passi:

  • identificazione del contratto, definito come un accordo avente sostanza commerciale tra due o più pari in grado di generare diritti ed obbligazioni;
  • individuazione delle singole obbligazioni ("performance obligations") contenute nel contratto;
  • determinazione del prezzo della transazione, ossia il corrispettivo atteso per il trasferimento al cliente dei beni o dei servizi;
  • allocazione del prezzo della transazione a ciascuna "performance obligations", sulla base dei prezzi di vendita della singola obbligazione ("stand-alone selling price");
  • riconoscimento dei ricavi allocati alla singola obbligazione quando la stessa viene regolata, ossia quando il cliente ottiene il controllo dei bene e dei servizi. Detto riconoscimento tiene conto del fatto che alcuni servizi possono essere resi in uno specifico momento oppure nel corso di un periodo temporale.

A titolo di esempio, la commissione di ingresso ("up front") incassata da un cliente per il servizio di gestione patrimoniale comporta il riconoscimento di un ricavo in funzione delle "performance obligations" identificate nel contratto, indipendentemente dal fatto che il ricavo sia certo. In tal caso, qualora alla data di stipula non sia possibile identificare un bene o un servizio trasferito, la commissione up front dovrà essere considerata come un anticipo e rilevata a conto economico nel momento in cui si ritiene adempiuta l'obbligazione a fronte della quale è stato pattuito il compenso.

Al riguardo si precisa che il Gruppo non ha ancora avviato una formale attività di valutazione degli impatti, che si prevedono comunque non essere significativi.

Principi contabili IAS/IFRS e interpretazioni SIC/IFRIC emanati dallo IASB/IFRIC, in attesa di omologazione

Tra i principi contabili emanati dallo IASB, di potenziale interesse per il Gruppo, si segnala lo standard IFRS 16 "Leasing", la cui applicazione obbligatoria è prevista a partire dal 1 gennaio 2019, subordinatamente alla futura omologazione da parte della Commissione Europea.

Nel dettaglio, il principio IFRS 16, emanato dallo IASB in data 13 gennaio 2016, introduce nuove regole per la rappresentazione contabili dei contratti di leasing sia per i locatori sia per i locatari, sostituendo i precedenti standard/interpretazioni (IAS 17, IFRIC 4, SIC 15 e SIC 27). Il leasing è definito come quel contratto la cui esecuzione dipende dall'uso di un bene identificato e che attribuisce il diritto di controllare l'utilizzo del bene per un periodo di tempo in cambio di un corrispettivo.

Le novità riguardano la rappresentazione nel bilancio del locatario, per i quali viene meno la distinzione, ai fini contabili, tra i leasing operativi e finanziari. Il nuovo standard prevede di rilevare nello stato patrimoniale le attività e le passività derivanti dal contratto; più specificatamente, il locatario deve rilevare una passività sulla base del valore attuale dei canoni futuri in contropartita dell'iscrizione tra le attività del diritto d'uso ("the right to use") del bene oggetto del contratto di leasing. Successivamente all'iscrizione iniziale, il diritto d'uso è oggetto di ammortamento lungo la durata del contratto o la vita utile del bene; la passività verrà progressivamente ridotta per effetto del pagamento dei canoni e sulla stessa saranno riconosciuti gli interessi da imputare a conto economico. Sono previste delle esenzioni, al fine di ridurre i costi derivanti dall'adozione del nuovo principio per i contratti aventi durata inferiore a dodici mesi e per quelli di importo non significativo.

Per il locatore restano sostanzialmente confermate le attuali regole di contabilizzazione dei contratti di leasing, differenziate a seconda che trattasi di leasing operativo o leasing finanziario.

A tal proposito si segnala che Gruppo non ha ancora avviato un'attività di valutazione degli impatti, finalizzati a definire il perimetro e relativo trattamento contabile delle attività utilizzate sulla base di un contratto di leasing; per quanto riguarda le attività concesse in leasing non si prevedono impatti significativi, in quanto per il locatore sono sostanzialmente confermate le regole contabili stabilite dall'attuale principio contabile IAS 17.

Per completezza si fornisce di seguito un'elencazione degli ulteriori principi ed interpretazioni, emanati dallo IAS/IFRIC ma non ancora omologati che, pur essendo di potenziale interesse per il Gruppo, non sono ritenuti tali da impattare in modo significativo sulla situazione patrimoniale ed economica del Gruppo, nonché sull'informativa di bilancio:

  • Interpretazione IFRIC 22 in tema di "Transazioni in valuta estera e corrispettivi anticipati" emessa dall'IFRIC in data 8 dicembre 2016, con lo scopo di chiarire il trattamento contabile delle transazioni che includono il pagamento di corrispettivi anticipati in valuta estera;
  • Modifiche allo IAS 40 "Trasferimento degli investimenti immobiliari" emesse dallo IASB in data 8 dicembre 2016, al fine di chiarire il momento del trasferimento di un bene dalla/alla categoria di investimento immobiliare, identificato con il "change in use";
  • Progetti di miglioramento di alcuni IFRS "2014 2016" (IFRS1, IFRS12 e IAS28) emesso dallo IASB l'8 dicembre 2016, con l'obiettivo di fornire alcuni chiarimenti volti a risolvere talune incoerenze o precisazioni di carattere metodologico.
  • Modifiche all'IFRS 4 "Applicazione dell'IFRS9 Strumenti finanziari ai contratti d'assicurazione IFRS4" emesse dallo IASB il 12 settembre 2016, al fine di risolvere per le società che svolgono attività assicurativa le problematiche legate all'applicazione del principio IFRS 9, prima dell'implementazione dello standard che sostituirà l'IFRS 4 sui contratti d'assicurazione;
  • Modifiche al principio IFRS 2 "Chiarimenti e misurazione dei pagamenti basati su azioni" emesse dallo IASB il 20 giugno 2016, che mirano a chiarire i criteri di valutazione e rilevazione da adottare per alcuni tipi di operazioni con pagamento basato su azioni;
  • Modifiche al principio IFRS 15 "Chiarimenti sull'IFRS 15 Ricavi generati dai contratti con la clientela" emesse dallo IASB in data 12 aprile 2016, con le quali vengono forniti alcuni chiarimenti ed espedienti pratici per la transizione al nuovo standard;
  • Modifiche allo IAS 7 "Iniziativa informativa" emesse dallo IASB il 29 gennaio 2016 che mirano a fornire agli utilizzatori del bilancio maggiori informazioni per valutare se le variazioni delle passività per finanziamenti siano da imputare o meno a variazioni di flussi finanziari per cassa;
  • Modifiche allo IAS 12 "Imposte sul reddito" emesse dallo IASB il 19 gennaio 2016 al fine di fornire taluni chiarimenti ed esempi sulla rilevazione delle attività per imposte differite relative a minusvalenze su strumenti di debito misurati al fair value.

Note per un corretto raffronto degli schemi di bilancio comparativi e dell'informativa comparativa

Nel corso dell'esercizio sono stati condotti alcuni approfondimenti sul trattamento contabile più opportuno per rappresentare taluni piani pensionistici a favore dei dipendenti, rappresentati dai fondi pensione a contribuzione definita, classificati come "interni" ai sensi della legislazione previdenziale. Nel dettaglio, trattasi dei fondi costituiti nell'ambito del Banco Popolare attraverso la formazione di un patrimonio di destinazione, separato ed autonomo, con gli effetti di cui all'art. 2117 del Codice Civile. Fino al bilancio 2015, le attività di tali piani, pari a 272,4 milioni, avevano trovato rappresentazione in bilancio nella voce patrimoniale "160. Altre attività" in contropartita di una corrispondente voce del passivo "120. a) Fondi per rischi ed oneri – fondi di quiescenza aziendali", dando prevalenza all'aspetto formale del patrimonio separato costituito all'interno del Gruppo.

A partire dal bilancio al 30 giugno 2016, facendo prevalere la sostanza sulla forma, si è ritenuto che il patrimonio del fondo non debba avere autonoma e distinta rappresentazione nello stato patrimoniale, in quanto l'unica obbligazione per il Gruppo è costituita dal versamento al patrimonio separato dei contributi definiti su base contrattuale e non esiste alcuna garanzia, legale o sostanziale, sulla restituzione del capitale e/o sul rendimento a favore dei beneficiari. Il patrimonio separato, la cui consistenza al 31 dicembre 2016 è pari a 291,1 milioni, trova comunque l'evidenza prevista dall'art. 2117 del Codice Civile, mediante rilevazione tra i conti d'ordine.

Ai fini comparativi, i dati relativi all'esercizio precedente sono quindi stati riesposti per consentire un confronto omogeneo con la rappresentazione al 31 dicembre 2016. In dettaglio, sulla base di quanto sopra illustrato, il prospetto di stato patrimoniale registra una riduzione del saldo della voce dell'attivo "160. Altre attività" per 272,4 milioni. Corrispondente riduzione registra la voce del passivo "120 a) quiescenza e obblighi simili.

In aggiunta, lo schema di stato patrimoniale comparativo al 31 dicembre 2015 evidenzia, rispetto a quanto originariamente pubblicato, una riduzione dell'attivo (voce 20) e del passivo (voce 40) per 76,1 milioni, al fine di rappresentare, su base compensata, il fair value di talune tipologie di derivati. Al riguardo si deve segnalare che, ai sensi dell'art. 2 del Regolamento delegato n. 2205/2015, a partire dal 21 dicembre 2016 è intervenuto l'obbligo per il Gruppo Banco Popolare, di ricorrere al clearing di talune tipologie di strumenti derivati, cosiddetti Over The Counter, attraverso controparti di clearing centralizzate, appositamente autorizzate o riconosciute. Nel dettaglio, le banche del Gruppo – Banco Popolare e Banca Aletti – sono aderenti alla controparte centrale London Clearing House (LCH), per il tramite di alcuni clearing broker. In relazione alla documentazione contrattuale che regola i citati strumenti derivati, già in essere al 31 dicembre 2015, gli approfondimenti condotti hanno evidenziato la necessità di rappresentare i fair value su base compensata, in quanto si è ritenuto vi fossero fin da allora i requisiti stabiliti dal principio contabile IAS 32, paragrafo 42, per procedere alla compensazione. Ne consegue che, per l'esercizio 2015, i fair value negativi dei derivati con controparte LCH, pari a 76,1 milioni, anziché trovare rappresentazione nella voce del passivo "40. Passività finanziarie di negoziazione" sono stati riesposti a riduzione del saldo positivo dei derivati con la medesima controparte, rilevato nella voce dell'attivo "20. Attività finanziarie detenute per la negoziazione". Per maggiori dettagli sulle attività e passività finanziarie oggetto di compensazione in bilancio si fa rinvio alle tavole 6 e 7 "Attività finanziarie oggetto di compensazione in bilancio, oppure soggette ad accordi-quadro di compensazione o ad accordi similari", contenute nella Parte B – Altre informazioni della presente nota integrativa.

In allegato alla presente relazione è riportato un prospetto di riconciliazione tra lo stato patrimoniale al 31 dicembre 2015, riesposto come illustrato, e quello originariamente pubblicato (nella duplice versione dello schema ufficiale previsto dalla Circolare di Banca d'Italia n. 262 e di quello riclassificato).

Con riferimento alla tavola di composizione merceologica delle passività finanziarie di negoziazione (Sezione 4 della Parte B del passivo di nota integrativa), si segnala che i saldi comparativi dell'esercizio 2015 di talune voci sono stati riesposti, al fine di garantire un confronto omogeneo con i criteri di classificazione seguiti per la redazione del bilancio al 31 dicembre 2016. Trattasi, in particolare, dei saldi riferiti ad alcuni strumenti finanziari derivati emessi da Banca Aletti, noti come "certificates", per i quali l'emittente garantisce la restituzione di una quota significativa del premio inizialmente versato dal cliente, in modo incondizionato rispetto all'andamento dei parametri finanziari a cui risultano indicizzati gli stessi (3.841,4 milioni al 31 dicembre 2015). Facendo prevalere gli aspetti sostanziali rispetto a quelli formali, tenuto altresì in considerazione che per tale categoria di passività non sono previste esigenze di scorporo, si è ritenuto di classificare il fair value degli strumenti in esame, in precedenza rappresentati nella voce "derivati di negoziazione", nella voce "Passività per cassa – Titoli di debito - Altri titoli strutturati". La classificazione tra le passività di negoziazione ha tenuto altresì conto del business model: l'emissione dei certificates, effettuata da una specifica unità di trading della controllata Banca Aletti, persegue infatti l'obiettivo di realizzare un profitto di breve periodo, mediante una gestione attiva dei rischi emergenti da un portafoglio complesso di strumenti finanziarie, da realizzarsi nel continuo anche in relazione ai riacquisti effettuati dallo stesso emittente nei confronti della propria clientela.

Per le restanti tipologie di certificates (quelli non garantiti o garantiti per una quota non significativa del premio, nonché quelli con premio protetto in modo condizionato) resta confermata la classificazione nella voce "derivati finanziari".

Al riguardo giova precisare che la modalità di rappresentazione contabile differenziata in funzione delle caratteristiche dei certificates, in precedenza illustrata, ha richiesto adeguate implementazioni informatiche e procedurali che si sono completate nel corso del 2016; per l'esercizio 2015, nelle more di tali implementazioni, in calce alla tavola di nota integrativa relativa alla composizione merceologica delle passività finanziarie di negoziazione era stata comunue fornita specifica informativa sulle consistenze dei certificates con protezione incondizionata del capitale (3.841,4 milioni).

Coerenti criteri espositivi sono stati seguiti ai fini della compilazione della sezione "2.4 Gli strumenti finanziari derivati" contenuta nella Parte E della presente nota integrativa; per le riesposizioni operate sui dati comparativi al 31 dicembre 2015 si fa rinvio all'informativa riportata in calce alle singole tavole contenute nella citata sezione.

Altri aspetti rilevanti ai fini delle politiche contabili di Gruppo

Canone per la garanzia della trasformabilità delle DTA

L'articolo 11 del D.L. 3 maggio 2016 n. 59, convertito con modificazioni dalla L. 30 giugno 2016 n. 119, ha introdotto un regime opzionale in virtù del quale la possibilità per il contribuente di usufruire in futuro della trasformabilità in crediti di imposta delle attività per imposte anticipate (DTA – Deferred Tax Asset) cosiddette "qualificate" risulta subordinata al pagamento di un canone annuo di garanzia. La nuova norma è finalizzata a superare le critiche avanzate dalla Commissione Europea riguardanti la previgente disciplina ritenuta potenzialmente incompatibile con la disciplina degli aiuti di Stato. In base alla nuova norma, esercitando l'opzione, il contribuente è tenuto al pagamento di un canone annuo per gli esercizi a partire dal 31 dicembre 2015 fino al 31 dicembre 2029.

L'esercizio dell'opzione è irrevocabile, e si considera espressa per comportamento concludente mediante il versamento del canone di competenza dell'esercizio 2015.

La mancata opzione ha come effetto la perdita del diritto alla conversione in credito di imposta delle "DTA qualificate". Il canone annuale è determinato applicando l'aliquota dell'1,5% alle "DTA qualificate di tipo 2". Tale aggregato corrisponde all'eventuale differenza positiva tra:

  • l'ammontare complessivo delle DTA qualificate iscritte in bilancio: detto aggregato è pari alla differenza tra le DTA qualificate iscritte in bilancio alla fine di ogni esercizio per il quale deve essere pagato il canone e quelle iscritte al termine dell'esercizio in corso al 31 dicembre 2007, maggiorata dell'ammontare delle attività per imposte anticipate trasformate in credito d'imposta a partire dall'esercizio in corso al 31 dicembre 2007; e
  • l'ammontare delle imposte versate, pari alla somma tra (i) l'IRES e relative addizionali versate a partire dal periodo di imposta 2008, (ii) l'IRAP versata dal periodo di imposta 2013, (iii) le imposte sostitutive versate dal periodo di imposta 2008 al periodo di imposta 2014 per il riallineamento dei valori di attività materiali, avviamento ed altre attività immateriali.

La legge prevede inoltre che, per i soggetti che hanno aderito ad un regime di consolidato fiscale nazionale, la determinazione della base imponibile sopra illustrata debba essere effettuata per massa, nel senso che tiene conto della somma delle DTA qualificate delle singole imprese appartenenti al consolidato fiscale e della somma delle imposte versate dalla consolidante, per quanto riguarda l'IRES, e dalle singole imprese consolidate, per quanto attiene alle altre imposte (IRAP ed imposte sostitutive).

Il Gruppo Banco Popolare ha optato per mantenere la possibilità di trasformazione in crediti d'imposta delle "DTA qualificate". L'esercizio dell'opzione è avvenuto attraverso il pagamento nel mese di luglio del canone di competenza dell'esercizio 2015, pari a 27,2 milioni. Il canone di competenza del 2016 che sarà versato nel 2017, entro il termine previsto per il versamento a saldo delle imposte sui redditi, è stimato pari a 27,2 milioni.

Nonostante alla data odierna non esista alcun pronunciamento ufficiale da parte delle competenti autorità in merito al trattamento contabile per la fattispecie in esame, le analisi condotte hanno portato a ritenere che il canone annuo debba essere rilevato tra i costi pro rata temporis.; nella sostanza trattasi di un onere commisurato ad una base di calcolo - le "DTA di tipo 2" - i cui elementi evolvono nel tempo, in funzione dei rientri delle DTA qualificate e delle imposte tempo per tempo versate fino alla fine di ogni esercizio per il quale è previsto il pagamento del canone. Il canone di competenza del 2016 e quello relativo all'esercizio 2015, complessivamente pari a 54,4 milioni, sono stati rilevati nella voce di conto economico "Altre spese amministrative" per coerenza con quanto previsto dalle disposizioni che regolano il bilancio bancario per le simili fattispecie dei "canoni passivi" e dei "premi assicurativi".

Contribuzioni ai sistemi di garanzia dei depositi e a meccanismi di risoluzione

Con le Direttive 2014/49/UE (Deposit Guarantee Schemes Directive –"DGSD") del 16 aprile 2014 e 2014/59/UE (Bank Recovery and Resolution Directive – "BRRD") del 15 maggio 2014 e l'istituzione del Meccanismo di Risoluzione Unico (Regolamento UE n. 806/2014 del 15 luglio 2014), il legislatore europeo ha impresso modifiche significative alla disciplina delle crisi bancarie, con l'obiettivo strategico di rafforzare il mercato unico e la stabilità sistemica. A seguito del recepimento di tali direttive nell'ordinamento nazionale, a partire dall'esercizio 2015, gli enti creditizi sono obbligati a fornire le risorse finanziarie necessarie per il finanziamento del Fondo Interbancario di Tutela dei Depositi (FITD) e del Fondo di Risoluzione Nazionale (confluito nel Fondo di Risoluzione Unico (FRU), a partire dall'esercizio 2016), tramite il versamento di contributi ordinari e di eventuali contributi straordinari.

In ottemperanza alla direttiva DGSD, il FITD ha previsto che le banche italiane debbano versare contributi ordinari annuali fino al raggiungimento del livello obiettivo, pari allo 0,8% del totale dei depositi protetti delle banche italiane aderenti al FITD. Tale livello deve essere raggiunto obbligatoriamente entro il 3 luglio 2024. L'entità del contributo richiesto alla singola banca è commisurato alla consistenza dei propri depositi protetti esistenti alla data del 30 settembre di ogni anno rispetto al totale dei depositi protetti delle banche italiane aderenti al FITD e del grado di rischio relativo alla banca consorziata avente depositi protetti rispetto al grado di rischio di tutte le altre banche aderenti al FITD.

Secondo quanto previsto dalla BRRD, le banche italiane devono versare contributi ordinari annuali fino a dotare il FRU di risorse finanziarie almeno pari all'1% del totale dei depositi protetti di tutti gli enti creditizi autorizzati in tutti gli Stati membri partecipanti. Tale livello deve essere raggiunto obbligatoriamente entro il 1° gennaio 2024. I contributi di ciascun ente sono calcolati in funzione del rapporto tra l'ammontare delle proprie passività (al netto dei depositi protetti e dei fondi propri e, per gli enti appartenenti ad un gruppo, al netto delle passività infragruppo) rispetto al totale del passivo (al netto dei depositi protetti e dei fondi propri) delle banche italiane e del grado di rischio relativo a ciascun ente creditizio rispetto al grado di rischio di tutte le altre banche italiane.

Si evidenzia che qualora i mezzi finanziari disponibili del FITD e/o del FRU non dovessero risultare sufficienti, rispettivamente per garantire il rimborso ai depositanti o per finanziare la risoluzione, è previsto che gli enti creditizi debbano provvedere mediante versamento di contributi straordinari.

Nel bilancio al 31 dicembre 2016, la contribuzione ordinaria è stata rilevata nella voce "180. Altre spese amministrative" in applicazione dell'interpretazione IFRIC 21 "Tributi", in base alla quale la passività relativa al pagamento di un tributo (le contribuzioni in esame sono state considerate assimilabili ad un tributo sotto il profilo contabile), nasce nel momento in cui si verifica il cosiddetto "fatto vincolante", ossia nel momento in cui sorge l'obbligazione al pagamento della quota annuale. Per la contribuzione in oggetto, il momento dell'insorgenza del "fatto vincolante" è stato individuato nel primo trimestre per il FRU e nel terzo trimestre per il FITD. Nel dettaglio:

  • la contribuzione ordinaria al FRU per l'esercizio 2016 ammonta a 44,3 milioni (38,0 milioni era la contribuzione riferita al 31 dicembre 2015). Al riguardo si deve precisare che detta contribuzione è stata integralmente versata per "cassa", in quanto il Gruppo non si è avvalso della facoltà di versare la quota del 15% mediante impegni irrevocabili di pagamento collateralizzati (cosiddetti "Irrevocable Payment Committments");
  • la contribuzione totale richiesta dal FITD per l'esercizio 2016 è pari a 22,3 milioni (la quota dell'esercizio 2015 era limitata a 10,3 milioni in quanto richiesta per il solo secondo semestre), di cui 5,1 milioni destinati all'alimentazione del Fondo di solidarietà, gestito dal FITD stesso, ed istituito dalla legge di stabilità 2016 per il ristoro degli obbligazionisti subordinati incisi dai provvedimenti di risoluzione delle quattro banche a novembre 2015. Come comunicato dal FITD, nei mesi di novembre e dicembre 2016, la contribuzione ordinaria di tutte le banche consorziate, che per l'esercizio 2016 era fissata pari a 448,8 milioni, è stata ridotta a 348,8 milioni (17,7 milioni è la quota del Gruppo Banco Popolare), al fine di alimentare il citato Fondo di solidarietà con una somma pari a 100 milioni (5,1 milioni è la quota a carico del Gruppo Banco Popolare). La minor contribuzione ordinaria 2016 comporterà a parità di ogni altra condizione un incremento delle quote contributive che saranno richieste negli anni successivi fino al raggiungimento del livello obiettivo, pari allo 0,8% dei depositi protetti entro il 3 luglio 2024. Al fine di raggiungere tale livello obiettivo, il FITD ha altresì richiesto alle consorziate contribuzioni aggiuntive pari a 3,4 milioni, finalizzate al reintegro delle risorse utilizzate per gli interventi effettuati e da ripartirsi nel periodo 2016-2024. La quota di contribuzione richiesta dal FITD è stata infine ridotta di 9,4 milioni (0,5 milioni è il minor contributo richiesto per il Gruppo Banco Popolare), importo pari alla somma incassata dal FITD dalla procedure di liquidazione di Banca Network Investimenti e retrocessa alle consorziate che nel 2012 avevano partecipato al relativo intervento di rimborso.

Si evidenzia inoltre che, in data 27 dicembre 2016, è pervenuta una comunicazione da parte di Banca d'Italia in merito al richiamo di due annualità di contribuzione addizionali, secondo quanto previsto dall'art. 1, comma 848, della legge 28 dicembre 2015, n. 208. Tale disposizione disciplina le modalità con le quali il sistema bancario nazionale garantisce al Fondo Nazionale di Risoluzione i mezzi finanziari necessari all'adempimento degli obblighi assunti da quest'ultimo prima dell'avvio del Meccanismo di risoluzione unico nei casi in cui le contribuzioni ordinarie e straordinarie già versate non dovessero risultare sufficienti per le risoluzioni avviate. Nel dettaglio, la citata legge prevede che le banche versino contributi addizionali che, in aggiunta alle contribuzioni versate al FRU, devono comunque rimanere nel limite complessivo previsto dagli artt. 70 e 71 del Regolamento UE n. 806/2014; per il solo 2016, sono state inoltre previste due ulteriori quote annuali. Tenuto conto delle esigenze finanziarie correlate alla complessiva operazione di risoluzione delle quattro banche (Banca Popolare dell'Etruria, Banca Marche, Cassa di Risparmio di Ferrara e Cassa di Risparmio di Chieti) avviato alla fine del 2015, Banca d'Italia ha proceduto al richiamo delle due ulteriori quote previste per il 2016. Con successiva comunicazione del 25 gennaio 2017 Banca d'Italia ha precisato che la comunicazione del 27 dicembre 2016 ha effetto vincolante e incondizionato e, in quanto tale, deve dare luogo alla rilevazione di una passività ai sensi di quanto previsto dall'interpretazione IFRIC 21 "Tributi". La quota di contribuzione addizionale richiamata per il Gruppo Banco Popolare, che ammonta a 88,8 milioni, è stata quindi addebitata nella voce di conto economico "180. Altre spese amministrative", in contropartita della voce del passivo "100 Altre passività".

In chiusura della propria comunicazione del 27 dicembre 2016, la Banca d'Italia ha evidenziato che la decisione assunta in precedenza illustrata potrebbe essere in futuro riconsiderata anche in relazione all'evoluzione del quadro normativo che interverrà per effetto del l'eventuale conversione in legge del D.L. n. 237 del 23 dicembre 2016. Tale decreto prevede infatti la Banca d'Italia possa stabilire che le contribuzioni addizionali "siano dovute in un arco temprale dalla stessa definito, non superiore a cinque anni." Alla luce dell'evoluzione del quadro normativo in corso non si può escludere che in futuro possa essere individuato un "fatto vincolante" differente rispetto a quello considerato ai fini della redazione del presente bilancio.

Si ricorda infine che l'avvio alla risoluzione della crisi delle quattro citate banche in data 22 novembre 2015 aveva comportato il versamento da parte del Gruppo di 113,9 milioni, a titolo di contribuzione straordinaria al Fondo Nazionale di Risoluzione, interamente addebitato nell'esercizio 2015 in corrispondenza della voce di conto economico "180. Altre spese amministrative".

Fondo Interbancario di Tutela dei Depositi – Schema Volontario

Le banche del Gruppo Banco Popolare (Banco Popolare e Banca Aletti) aderiscono allo Schema Volontario gestito dal Fondo Interbancario di Tutela dei Depositi (di seguito anche "Schema Volontario" del FITD), istituito nel mese di novembre 2015 con l'obiettivo di realizzare interventi a sostegno delle banche ad esso aderenti che siano in amministrazione straordinaria o in stato di dissesto o a rischio di dissesto.

In data 25 gennaio 2016, il FITD ha deliberato il primo intervento a favore di Banca Tercas per 217,9 milioni, a seguito della decisione della Commissione Europea che ha richiesto a Banca Tercas di restituire il sostegno ricevuto nel 2014 dal FITD, ritenendolo incompatibile con la disciplina degli aiuti di Stato. In maggior dettaglio, con decreto del 18 aprile 2016, il Ministero dell'Economia e delle Finanze (MEF) ha imposto a Banca Tercas la restituzione al FITD di tale contributo che è stato accreditato, nel mese di aprile 2016, alle banche consorziate che nel 2014 parteciparono all'intervento (14,2 milioni la quota di spettanza del Gruppo Banco Popolare). Contestualmente, lo Schema Volontario ha disposto l'addebito alle banche consorziate aderenti allo Schema Volontario di un importo pari alle somme restituite (14,3 milioni la quota di spettanza del Gruppo Banco Popolare). Nel complesso, l'operazione non ha quindi comportato impatti significativi sul conto economico del Gruppo dell'esercizio 2016.

Nel mese di giugno 2016, l'Assemblea del FITD ha approvato alcune modifiche statutarie dello Schema Volontario, tra le quali si segnalano quelle finalizzate ad ampliare le possibilità di sostegno a favore delle banche nei confronti delle quali siano state adottate misure di intervento precoce, consentendo quindi di intervenire nelle situazioni in cui non siano state adottate preventivamente misure di riduzione o di conversione di strumenti di capitale primario di classe 1. E' stato inoltre deliberato un incremento dell'ammontare delle risorse che le banche aderenti si impegnano a fornire. L'impegno massimo assunto dalle banche aderenti allo Schema Volontario è stato fissato nella misura di 700 milioni (rispetto ai precedenti 300 milioni), da ripartire in proporzione all'ammontare dei depositi protetti della singola banca rispetto all'ammontare totale dei depositi protetti delle banche aderenti allo Schema.

Il Consiglio di Gestione dello Schema Volontario ha successivamente deliberato un intervento a favore della Cassa di Risparmio di Cesena attraverso la partecipazione ad una operazione di aumento di capitale riservato per un importo pari a 280 milioni. A seguito dell'ottenimento dell'autorizzazione concessa dalla BCE in data 15 settembre 2016, il FITD ha richiesto in data 16 settembre 2016 alle banche aderenti di versare la propria quota delle risorse finanziarie necessarie per perfezionare l'aumento di capitale suddetto. La quota complessivamente richiesta alle banche del Gruppo che aderiscono allo Schema Volontario (Banco Popolare e Banca Aletti) è risultata pari a 14,2 milioni.

Il suddetto importo rappresenta per un ammontare pari a 14,1 milioni un investimento partecipativo di capitale nei confronti dello Schema Volontario, classificato nel portafoglio contabile delle "Attività finanziarie disponibili per la vendita" (detenzione indiretta di strumenti di capitale primario della Cassa di Risparmio di Cesena). La differenza rispetto all'erogazione complessiva, pari a 0,1 milioni, è stata addebitata nel conto economico tra le "Altre spese amministrative", trattandosi di un versamento a titolo di copertura delle spese di intervento e di funzionamento.

Al 31 dicembre 2016 il fair value del suddetto investimento partecipativo è stato stimato essere pari a 10,7 milioni. E' stato conseguentemente rilevato un impairment pari a 3,4 milioni che è stato addebitato nella voce di conto economico "130 Rettifiche/riprese di valore nette per deterioramento".

Alla data di bilancio, l'impegno residuo del Gruppo Banco Popolare nei confronti dello Schema Volontario, rilevato contabilmente tra le "esposizioni creditizie fuori bilancio", ammonta a 21,2 milioni.

Al riguardo si rappresenta che il trattamento della contribuzione e dei relativi impegni, sopra illustrato, risulta in linea con la Nota tecnica di Banca d'Italia trasmessa dal FITD alla proprie consorziate in data 31 ottobre 2016.

Trattamento dei crediti in sofferenza nei confronti di debitori assoggettati a procedure concorsuali - stralci

Le banche possono contabilizzare le perdite sui crediti deteriorati mediante due diverse modalità. La prima consiste nella svalutazione della parte dell'esposizione ritenuta non recuperabile; la seconda si basa invece sullo "stralcio" diretto della perdita attesa (cosiddetto "write-off"). La facoltà di procedere alla cancellazione dalla contabilità dei crediti in sofferenza per la quota parte del loro ammontare ritenuta irrecuperabile è prevista dalla Circolare 272 "Matrice dei conti" di Banca d'Italia. La norma considera tra gli eventi estintivi di un credito anche la decisione assunta dai competenti organi aziendali che, con specifica delibera, abbiano preso definitivamente atto dell'irrecuperabilità della totalità o di quota parte di un credito oppure abbiano rinunciato agli atti di recupero per motivi di convenienza economica. Le banche del Gruppo Banco Popolare nel corso del 2016 ed in precedenti esercizi si sono avvalsi di tale facoltà. La cancellazione riguarda la quota parte ritenuta irrecuperabile di tutti i crediti vantati nei confronti di debitori che sono stati assoggettati a procedura concorsuale (fallimento, liquidazione coatta amministrativa, concordato preventivo, amministrazione straordinaria delle grandi imprese in crisi) e ciò ancorché le banche siano regolarmente ammesse al passivo delle procedure concorsuali per l'intero ammontare dei crediti medesimi.

Al riguardo giova precisare che la prassi della cancellazione dei crediti perseguita dal Gruppo Banco Popolare deve intendersi come esatta alternativa rispetto al mantenimento del credito in bilancio con l'iscrizione di un coerente fondo rettificativo; in altri termini, tale prassi non sottende in alcun modo un giudizio di maggiore irrecuperabilità del credito stralciato rispetto al credito che continua ad essere iscritto in bilancio e svalutato mediante un fondo rettificativo, semplicemente perché non vi è stato ancora l'avvio di una procedura concorsuale.

La scelta tra le due prassi contabili - lo stralcio o la svalutazione - non rileva ai fini del valore di bilancio della voce "70. Crediti verso la clientela", in entrambi i casi esposto al netto delle perdite. Tuttavia, l'utilizzo dello stralcio determina, da un punto di vista contabile, una sottostima dei tassi effettivi di copertura, in quanto non evidenzia la minore rischiosità delle partite deteriorate residue detenute in bilancio dopo il write-off. Decidendo di procedere alla cancellazione dei suddetti crediti, il Gruppo ha infatti eliminato la quota parte del credito in sofferenza che risultava integralmente coperto da rettifiche di valore già addebitate al conto economico - quindi la quota parte che aveva un tasso di copertura pari al 100% - mantenendo iscritto in bilancio la quota parte del credito in sofferenza che è ritenuta recuperabile, in quanto supportato da valide garanzie; il relativo tasso di copertura dell'esposizione mantenuta in bilancio è conseguentemente nominalmente molto ridotto. Considerata la prassi di rilevazione contabile adottata sulla base della propria interpretazione della Circolare precedentemente citata, il Gruppo Banco Popolare ritiene che il grado di copertura delle singole esposizioni in sofferenza debba essere calcolato tenendo in considerazione l'interezza dell'esposizione, ovvero sia la quota parte cancellata in quanto ritenuta prevedibilmente non recuperabile - ma il cui tentativo di recupero è comunque ancora in atto tramite la regolare iscrizione dell'intera esposizione nell'ambito della procedura concorsuale - sia la quota parte non cancellata e quindi ancora esposta in bilancio. Per tale motivo nella Parte E – Rischio di credito – Qualità del credito (tabelle A.1.6, A.1.7, A.1.8), nonché nella sezione dedicata al commento dei risultati contenuta nella Relazione sulla gestione del Gruppo, l'informativa sul grado di copertura delle sofferenze viene fornita in una duplice formulazione: "Sofferenze al lordo delle cancellazioni verso procedure concorsuali" e "Sofferenze al netto delle cancellazioni verso procedure concorsuali". In aggiunta, per una completa informativa, in calce alle tabelle B.1 e B.2 relative alla distribuzione settoriale e territoriale delle esposizioni creditizie per cassa e "fuori bilancio" verso clientela, contenute nella Parte E – Rischio di credito della nota integrativa, viene riportata specifica informativa sulle rettifiche complessive di valore delle sofferenze che sarebbero state evidenziate qualora, in alternativa allo "stralcio", il Gruppo avesse utilizzato la tecnica contabile basata sulla rilevazione di un fondo rettificativo.

A.2 - PARTE RELATIVA ALLE PRINCIPALI VOCI DI BILANCIO

Il bilancio al 31 dicembre 2016 è stato predisposto applicando gli stessi principi contabili utilizzati per la redazione del bilancio consolidato dell'esercizio precedente, integrati con le modifiche omologate ed in vigore a partire dall'esercizio 2016, così come illustrato nella sezione 5 – Altri aspetti, A.1 Parte Generale.

Si riportano nel seguito i principi contabili applicati, dettagliati per voce di bilancio.

1- Attività finanziarie detenute per la negoziazione

Sono classificati in questa categoria esclusivamente i titoli di debito e di capitale, le quote di OICR ed il valore positivo dei contratti derivati detenuti con finalità di negoziazione, nonché i derivati connessi con le attività/passività valutate al fair value. Fra i contratti derivati sono inclusi quelli incorporati in strumenti finanziari complessi che sono stati oggetto di rilevazione separata in quanto:

  • le loro caratteristiche economiche e i rischi non sono strettamente correlati alle caratteristiche del contratto sottostante;
  • gli strumenti incorporati, anche se separati, soddisfano la definizione di derivato;
  • gli strumenti ibridi cui appartengono non sono contabilizzati a fair value con le relative variazioni rilevate a conto economico.

L'iscrizione iniziale delle attività finanziarie avviene alla data di regolamento, per i titoli di debito e di capitale e alla data di sottoscrizione per i contratti derivati.

All'atto della rilevazione iniziale le attività finanziarie detenute per la negoziazione vengono rilevate al fair value, che normalmente corrisponde al corrispettivo pagato, senza considerare i costi o i proventi di transazione direttamente attribuibili allo strumento finanziario, che risultano imputati nel conto economico. Eventuali derivati impliciti presenti in contratti complessi non strettamente correlati agli stessi ed aventi le caratteristiche per soddisfare la definizione di derivato vengono scorporati dal contratto primario e valutati al fair value, mentre al contratto primario è applicato il criterio contabile proprio di riferimento.

Successivamente alla rilevazione iniziale, le attività finanziarie detenute per la negoziazione sono valorizzate al fair value, con rilevazione delle variazioni in contropartita al conto economico.

Per la determinazione del fair value degli strumenti finanziari quotati in un mercato attivo, vengono utilizzate quotazioni di mercato. In assenza di un mercato attivo, vengono utilizzati metodi di stima e modelli valutativi che tengono conto di tutti i fattori di rischio correlati agli strumenti e che sono basati su dati rilevabili sul mercato quali: metodi basati sulla valutazione di strumenti quotati che presentano analoghe caratteristiche, calcoli di flussi di cassa scontati, modelli di determinazione del prezzo di opzioni, valori rilevati in recenti transazioni comparabili. Per le modalità di determinazione del fair value si fa rinvio alla successiva "Parte A.4 – Informativa sul fair value".

I titoli di capitale ed i correlati strumenti derivati, per i quali non sia possibile determinare il fair value in maniera attendibile secondo le linee guida sopra indicate, sono mantenuti al costo e svalutati nell'eventualità in cui siano riscontrate perdite di valore. Tali perdite di valore non possono essere oggetto di successivo ripristino.

Le attività finanziarie vengono cancellate quando scadono i diritti contrattuali sui flussi finanziari derivati dalle attività stesse o quando le attività finanziarie vengono cedute trasferendo sostanzialmente tutti i rischi/benefici ad essa connessi.

Gli utili e le perdite da negoziazione e le plusvalenze e le minusvalenze da valutazione del portafoglio di negoziazione sono iscritti nel conto economico nella voce "80. Risultato netto dell'attività di negoziazione", ad eccezione di quelli relativi a strumenti derivati connessi con la fair value option che sono classificati nella voce "110. Risultato netto delle attività e delle passività finanziarie valutate al fair value".

Le riclassifiche verso altre categorie di attività finanziarie (Crediti, Attività finanziarie disponibili per la vendita, Attività finanziarie detenute fino alla scadenza) sono ammissibili in presenza di rare circostanze o qualora siano rispettate certe condizioni per l'iscrizione come riportato nel successivo paragrafo "18- Altre informazioni, Riclassifiche tra i portafogli di attività finanziarie (amendment IAS 39)".

2- Attività finanziarie disponibili per la vendita

Sono incluse nella presente categoria le attività finanziarie non derivate non diversamente classificate come Crediti, Attività detenute per la negoziazione, Attività detenute sino a scadenza o attività valutate al fair value.

In particolare, vengono incluse in questa voce le interessenze azionarie non gestite con finalità di negoziazione e non qualificabili di controllo, collegamento e controllo congiunto, inclusi gli investimenti di private equity, la quota dei prestiti sindacati sottoscritti che, sin dall'origine, viene destinata alla cessione ed i titoli obbligazionari che non sono oggetto di attività di negoziazione.

L'iscrizione iniziale dell'attività finanziaria avviene alla data di regolamento per i titoli di debito o di capitale ed alla data di erogazione nel caso delle altre attività finanziarie non classificate come crediti.

All'atto della rilevazione iniziale le attività sono contabilizzate al fair value, che normalmente corrisponde al corrispettivo pagato, comprensivo dei costi o proventi di transazione direttamente attribuibili allo strumento stesso.

Per le attività iscritte a seguito della riclassifica dal portafoglio delle "Attività finanziarie detenute sino alla scadenza" la differenza tra il fair value, alla data di riclassifica, ed il valore contabile viene rilevata in una specifica riserva di patrimonio netto, al pari delle successive variazioni di fair value.

L'iscrizione a seguito della riclassifica dal comparto delle "Attività finanziarie detenute per la negoziazione" può avvenire solo in rare circostanze e comunque qualora l'attività non sia più detenuta per essere negoziata nel breve periodo, come descritto nel successivo paragrafo "18- Altre informazioni, riclassifiche tra i portafogli di attività finanziarie (amendment IAS 39)", al quale pertanto si fa rinvio. In tal caso, il valore di iscrizione è rappresentato dal fair value alla data del trasferimento, che rappresenta il nuovo costo ammortizzato per i titoli di debito.

Successivamente alla rilevazione iniziale, le attività disponibili per la vendita continuano ad essere valutate al fair value, con la rilevazione a conto economico della quota di interesse risultante dall'applicazione del costo ammortizzato, mentre gli utili o le perdite derivanti da una variazione di fair value vengono rilevati in una specifica riserva di patrimonio netto sino a che l'attività finanziaria non viene cancellata o non viene rilevata una perdita di valore (impairment), con conseguente imputazione a conto economico dell'intera differenza tra valore di carico e prezzo di cessione o fair value. Per le modalità di determinazione del fair value si fa rinvio alla successiva "Parte A.4 – Informativa sul fair value".

I titoli di capitale ed i correlati strumenti derivati, per i quali non sia possibile determinare il fair value in maniera attendibile, sono mantenuti al costo e svalutati nell'eventualità in cui siano riscontrate perdite di valore. La verifica dell'esistenza di obiettive evidenze di riduzione di valore (test di impairment) viene effettuata ad ogni chiusura di bilancio o di situazione infrannuale. Per ulteriori dettagli sugli eventi espressivi di una perdita di valore si rinvia a quanto riportato nel successivo paragrafo "18- Altre informazioni, Modalità di determinazione delle perdite di valore di attività finanziarie (impairment)".

Per quanto riguarda i titoli di capitale costituisce evidenza di impairment una riduzione significativa o prolungata del fair value al di sotto del valore contabile originario. La policy di impairment del Gruppo prevede quindi delle soglie parametriche (connesse al carattere significativo o perdurante della riduzione del fair value) al superamento delle quali è necessario rilevare una perdita a conto economico, salvo circostanze eccezionali. Tali soglie sono individuate tenendo conto delle peculiarità e dei caratteri distintivi che contraddistinguono le diverse tipologie di investimento. In particolare, per i titoli di capitale costituisce evidenza di impairment il superamento di una delle seguenti soglie:

  • decremento di fair value superiore al 30% rispetto al valore contabile originario; o
  • decremento perdurante per un periodo ininterrotto superiore ai 24 mesi.

Oltre agli investimenti diretti nel capitale di società (titoli di capitale in senso stretto), il Gruppo detiene investimenti in fondi di private equity e in veicoli di investimento assimilabili (OICR, Sicav, holding di partecipazioni o altre strutture assimilabili) aventi come obiettivo quello di investire in strumenti di capitale e assimilabili, direttamente e/o tramite altri fondi di private equity e veicoli societari. Per questa tipologia di investimenti, aventi un orizzonte temporale di medio-lungo periodo, costituisce evidenza di impairment il superamento di una delle seguenti soglie:

  • decremento di fair value superiore al 40% rispetto al valore contabile originario; o
  • decremento perdurante per un periodo ininterrotto superiore ai 60 mesi; o
  • decremento di fair value superiore al 30% e perdurante per un periodo ininterrotto superiore ai 36 mesi.

In mancanza del superamento di dette soglie automatiche, vengono effettuate delle analisi qualitative volte a verificare la presenza di un eventuale impairment:

  • per quei titoli di debito che presentano un decremento di fair value superiore al 20% del valore contabile originario, rettificato del costo ammortizzato;
  • per quei titoli di capitale che presentano un decremento di fair value superiore al 20% del valore contabile originario o perdurante da più di 12 mesi.

In questi ultimi casi, la differenza tra il fair value ed il valore di carico non costituisce di per sé elemento sufficiente per concludere che vi sia una perdita di valore. Tale evidenza rappresenta semplicemente un primo segnale di un eventuale impairment, che deve essere tuttavia integrato da un'analisi qualitativa, volta all'individuazione di possibili eventi negativi, che possano far ritenere non interamente recuperabile il valore di carico delle attività stesse.

L'importo dell'eventuale svalutazione rilevata a seguito delle soglie automatiche o di analisi qualitative è registrato nel conto economico come costo dell'esercizio. Qualora i motivi della perdita di valore vengano meno a seguito di un evento verificatosi successivamente alla rilevazione, viene iscritta una ripresa di valore nel conto economico se riferita a titoli di debito o crediti, o ad una specifica riserva di patrimonio netto nel caso di titoli di capitale. Per i titoli di debito e per i crediti detto ripristino di valore non determina in ogni caso un valore contabile superiore a quello che sarebbe stato il costo ammortizzato qualora la perdita non fosse stata rilevata.

Le attività finanziarie vengono cancellate quando scadono i diritti contrattuali sui flussi finanziari derivati dalle attività stesse o quando le attività finanziarie vengono cedute trasferendo sostanzialmente tutti i rischi/benefici ad essa connessi.

Le attività finanziarie disponibili per la vendita possono essere riclassificate nelle "Attività finanziarie detenute sino alla scadenza", qualora:

  • si verifichi un cambiamento nell'intento o nella capacità di detenere lo strumento fino a scadenza;
  • non sia più disponibile una misura affidabile del fair value (rare circostanze);
  • sia trascorso il periodo previsto dalla tainting rule ed il portafoglio delle attività finanziarie detenute fino a scadenza possa essere ricostituito.

In tal caso, gli utili e le perdite precedentemente sospesi nella riserva di patrimonio netto sono oggetto di ammortamento lungo la durata residua dell'investimento in base al metodo del tasso di interesse effettivo.

È inoltre possibile effettuare una riclassifica nel portafoglio dei "Crediti", in presenza delle condizioni rappresentate nel successivo paragrafo "18- Altre informazioni, Riclassifiche tra i portafogli di attività finanziarie (amendment IAS 39)".

3- Attività finanziarie detenute sino alla scadenza

Sono classificati nella presente categoria i titoli di debito con pagamenti fissi o determinabili e scadenza fissa, che si ha intenzione e capacità di detenere sino a scadenza. Se in seguito ad un cambiamento di volontà o di capacità non risulta più appropriato mantenere un investimento come detenuto sino a scadenza, questo viene riclassificato tra le attività disponibili per la vendita.

L'iscrizione iniziale dell'attività finanziaria avviene alla data di regolamento. All'atto della rilevazione iniziale, le attività finanziarie classificate nella presente categoria sono rilevate al fair value, che normalmente corrisponde al corrispettivo pagato, comprensivo degli eventuali costi e proventi direttamente attribuibili.

Se la rilevazione in questa categoria avviene per riclassificazione dalle Attività finanziarie disponibili per la vendita o dalle Attività finanziarie detenute per la negoziazione, il fair value dell'attività alla data di riclassificazione viene assunto come nuovo costo ammortizzato dell'attività stessa. Per le riclassifiche dalle Attività finanziarie detenute per la negoziazione, che può avvenire in presenza di rare circostanze, si fa rinvio al successivo paragrafo "18- Altre informazioni, Riclassifiche tra i portafogli di attività finanziarie (amendment IAS 39)".

Successivamente alla rilevazione iniziale, le attività finanziarie detenute sino alla scadenza sono valutate al costo ammortizzato, utilizzando il metodo del tasso di interesse effettivo. Gli utili o le perdite riferiti alle variazioni del fair value delle attività detenute sino a scadenza sono rilevati nel conto economico nel momento in cui le attività sono cancellate. In sede di chiusura del bilancio e delle situazioni infrannuali, viene effettuata la verifica dell'esistenza di obiettive evidenze di riduzione di valore. Se sussistono tali evidenze l'importo della perdita viene misurato come differenza tra il valore contabile dell'attività e il valore attuale dei futuri flussi finanziari stimati, scontati al tasso di interesse effettivo originario. L'importo della perdita viene rilevato nel conto economico. Qualora i motivi della perdita di valore siano rimossi a seguito di un evento verificatosi successivamente alla rilevazione della riduzione di valore, vengono effettuate riprese di valore con imputazione a conto economico.

Le attività finanziarie vengono cancellate quando scadono i diritti contrattuali sui flussi finanziari derivati dalle attività stesse o quando le attività finanziarie vengono cedute trasferendo sostanzialmente tutti i rischi/benefici ad essa connessi. L'unica riclassifica ammessa in uscita è quella nel portafoglio delle "Attività finanziarie disponibili per la vendita", qualora non sussista più l'intento o la capacità di detenere l'attività sino alla scadenza.

L'alienazione o il trasferimento, per un importo significativo, di attività finanziarie detenute fino a scadenza, prima della scadenza stessa, comporta il trasferimento dell'intero portafoglio alla categoria delle attività finanziarie disponibili per la vendita ed il divieto di utilizzare il portafoglio delle attività detenute fino a scadenza per l'esercizio in corso e per i due esercizi successivi (cosiddetta "tainting rule"), a meno che le vendite e le riclassifiche:

  • siano così prossime alla scadenza o alla data di esercizio dell'opzione call dell'attività finanziaria che le oscillazioni del tasso di interesse del mercato non avrebbero un effetto significativo sul fair value dell'attività finanziaria;
  • si verifichino dopo aver incassato sostanzialmente tutto il capitale originario dell'attività finanziaria;
  • siano attribuibili ad un evento isolato non controllabile, che non sia ricorrente e non si possa pertanto ragionevolmente prevedere, come ad esempio un significativo deterioramento del merito creditizio dell'entità che ha emesso l'attività finanziaria.

4- Crediti

I crediti includono gli impieghi con clientela e con banche, sia erogati direttamente sia acquistati da terzi, che prevedono pagamenti fissi o comunque determinabili, che non sono quotati in un mercato attivo e che non sono stati classificati all'origine tra le attività finanziarie disponibili per la vendita. Nella voce crediti rientrano inoltre i crediti commerciali ed i titoli acquistati in sottoscrizione o collocamento privato, con pagamenti determinati o determinabili, non quotati in mercati attivi. Per quanto riguarda i crediti acquistati pro-soluto, gli stessi sono inclusi nella voce crediti, previo accertamento della inesistenza di clausole contrattuali che alterino in modo significativo l'esposizione al rischio della società cessionaria.

Tra i crediti per cassa rientrano i crediti originati da operazioni di leasing finanziario (che, conformemente allo IAS 17, vengono rilevati secondo il cosiddetto "metodo finanziario"). Sono altresì compresi i beni in attesa di essere concessi in locazione finanziaria, inclusi gli immobili in corso di costruzione. Le attività in attesa di locazione vengono iscritte all'atto della stipula del contratto tra i crediti per "Altre operazioni" e vengono trasferite tra i crediti per "locazione finanziaria" nel momento in cui i contratti vengono messi a reddito.

Sono altresì incluse le operazioni di "pronti contro termine" con obbligo di vendita a termine dei titoli e le operazioni di "prestito titoli" con versamento di garanzia in denaro che rientra nella piena disponibilità del prestatore. Tali operazioni sono contabilizzate come operazioni di impiego e non determinano alcuna movimentazione del portafoglio titoli di proprietà.

La prima iscrizione di un credito avviene alla data di erogazione o, nel caso di un titolo di debito, a quella di regolamento, sulla base del fair value dello strumento finanziario. Quest'ultimo è normalmente pari all'ammontare erogato, o al prezzo di sottoscrizione, comprensivo dei costi/proventi direttamente riconducibili al singolo credito e determinabili sin dall'origine dell'operazione, ancorché liquidati in un momento successivo. Sono esclusi i costi che, pur avendo le caratteristiche suddette, sono oggetto di rimborso da parte della controparte debitrice o sono inquadrabili tra i normali costi interni di carattere amministrativo.

Se la rilevazione in questa categoria avviene per riclassificazione dalle Attività disponibili per la vendita o dalle Attività finanziarie detenute per la negoziazione, il valore di iscrizione corrisponde al fair value esistente alla data in cui viene deliberato il trasferimento, che viene assunto come nuovo costo ammortizzato dell'attività stessa. Per ulteriori dettagli si fa rinvio al successivo paragrafo "18- Altre informazioni, Riclassifiche tra i portafogli di attività finanziarie (amendment IAS 39)".

Per le operazioni creditizie eventualmente concluse a condizioni diverse da quelle di mercato il fair value è determinato utilizzando apposite tecniche di valutazione; la differenza rispetto all'importo erogato o al prezzo di sottoscrizione è imputata direttamente a conto economico.

Dopo la rilevazione iniziale, i crediti sono valutati al costo ammortizzato, pari al valore di prima iscrizione diminuito/aumentato dei rimborsi di capitale, delle rettifiche/riprese di valore e dell'ammortamento - calcolato col metodo del tasso di interesse effettivo - della differenza tra l'ammontare erogato e quello rimborsabile a scadenza, riconducibile tipicamente ai costi/proventi imputati direttamente al singolo credito. Il tasso di interesse effettivo è individuato calcolando il tasso che eguaglia il valore attuale dei flussi futuri del credito, per capitale ed interesse, all'ammontare erogato inclusivo dei costi/proventi ricondotti al credito. La stima dei flussi finanziari deve tenere conto di tutte le clausole contrattuali che possono influire sugli importi e sulle scadenze, senza considerare invece le perdite attese sul finanziamento. Tale modalità di contabilizzazione, utilizzando una logica finanziaria, consente di distribuire l'effetto economico dei costi/proventi lungo la vita residua attesa del credito. Il metodo del costo ammortizzato non viene utilizzato per i crediti la cui breve durata fa ritenere trascurabile l'effetto dell'applicazione della logica di attualizzazione. Detti crediti vengono valorizzati al costo storico ed i costi/proventi agli stessi riferibili sono attribuiti a conto economico in modo lineare lungo la durata contrattuale del credito. Analogo criterio di valorizzazione viene adottato per i crediti senza una scadenza definita o a revoca.

Ad ogni chiusura di bilancio o di situazione infrannuale viene effettuata una ricognizione dei crediti volta ad individuare quelli che, a seguito del verificarsi di eventi occorsi dopo la loro iscrizione, mostrino oggettive evidenze di una possibile perdita di valore, così come rappresentate nel successivo paragrafo "18- Altre informazioni, Modalità di determinazione delle perdite di valore di attività finanziarie (impairment)". Rientrano in tale ambito i crediti considerati deteriorati (sofferenze, inadempienze probabili, esposizioni scadute deteriorate) secondo le definizioni stabilite dalle vigenti segnalazioni di vigilanza (Circolare di Banca d'Italia n. 272 "Matrice dei conti") e richiamate dalla Circolare di Banca d'Italia n. 262 "Il bilancio bancario: schemi e regole di compilazione", in quanto ritenute coerenti con la normativa contabile IAS/IFRS, in termini di evidenze obiettive di impairment.

Detti crediti deteriorati sono oggetto di un processo di valutazione analitica volto all'individuazione dei previsti flussi di cassa. Per alcune categorie omogenee di crediti deteriorati, i processi valutativi prevedono che le previsioni di perdita siano basate su metodologie di calcolo di tipo forfetario/statistico, da ricondurre in modo analitico ad ogni singola posizione; trattasi, ad esempio, dei crediti di importo non significativo o delle esposizioni scadute (cosiddette "past due"), ossia i crediti che presentano sconfinamenti continuativi o ritardati pagamenti, individuate in via automatica a cura delle procedure informatiche del Gruppo, secondo le citate regole dell'Organo di Vigilanza. Il complesso delle rettifiche di valore su crediti deteriorati risultano rappresentate come "Rettifiche di valore specifiche", nel rispetto delle disposizioni contenute nella Circolare di Banca d'Italia n. 262.

L'ammontare della rettifica di valore di ciascun credito è pari alla differenza tra il valore di bilancio o della situazione infrannuale dello stesso al momento della valutazione (costo ammortizzato) ed il valore attuale dei previsti flussi di cassa futuri, calcolato applicando il tasso di interesse effettivo originario. Questo ultimo tasso di attualizzazione viene aggiornato in funzione del parametro a cui è indicizzato il contratto di finanziamento in essere (esempio tasso Euribor); al 31 dicembre 2016 tale aggiornamento è stato effettuato anche per le sofferenze rivenienti da contratti di mutuo a tasso variabile. I flussi di cassa previsti tengono conto dei tempi di recupero attesi, del presumibile valore di realizzo delle eventuali garanzie nonché dei costi che si ritiene verranno sostenuti per il recupero dell'esposizione creditizia. I flussi di cassa relativi a crediti il cui recupero è previsto entro breve durata non vengono attualizzati.

La rettifica di valore è iscritta a conto economico. Il valore originario dei crediti viene ripristinato negli esercizi successivi nella misura in cui vengano meno i motivi che ne hanno determinato la rettifica purché tale valutazione sia oggettivamente collegabile ad un evento verificatosi successivamente alla rettifica stessa. La ripresa di valore è iscritta nel conto economico e non può in ogni caso superare il costo ammortizzato che il credito avrebbe avuto in assenza di precedenti rettifiche.

I crediti per i quali non sono state individuate singolarmente evidenze oggettive di perdita e cioè i crediti in bonis sono sottoposti a valutazione collettiva. Tale valutazione avviene per categorie di crediti omogenee in termini di rischio di credito e le relative percentuali di perdita sono stimate tenendo conto di serie storiche, fondate su elementi osservabili alla data della valutazione, che consentono di stimare il valore della perdita latente in ciascuna categoria di crediti. In particolare, per i crediti in bonis, coperti da modelli interni, le rettifiche collettive di valore sono determinate come prodotto tra l'esposizione ed i parametri PD (Probability of Default) e LGD (Loss Given Default), costruiti secondo le logiche di Basilea 2, opportunamente corretti al fine di considerare le condizioni correnti alla data di valutazione e del tempo che intercorre tra il deterioramento del merito di credito del debitore e la classificazione tra le esposizioni deteriorate, espresso in ragione d'anno.

L'informativa di dettaglio sulle esposizioni creditizie deteriorate (sofferenze, inadempienze probabili, esposizioni scadute deteriorate) e non deteriorate viene fornita nelle tavole della "Qualità del credito" contenute nella Parte E di nota integrativa. In tale ambito, in coerenza con la normativa di Banca d'Italia, specifica informativa viene altresì fornita sulle "Esposizioni oggetto di concessione" (cosiddette esposizioni con misure di "forbearance"). Per misure di forbearance si intendono quelle concessioni, in termini di modifica e/o di rifinanziamento di un preesistente credito, nei confronti di un debitore esclusivamente in ragione di, o per prevenire, un suo stato di difficoltà finanziaria che potrebbe avere effetti negativi sulla sua capacità di adempiere agli impegni contrattuali originariamente assunti, e che non sarebbero state concesse ad un altro debitore con analogo profilo di rischio non in difficoltà finanziaria. Le concessioni devono essere identificate a livello di singola linea di credito e possono riguardare esposizioni di debitori classificati sia in bonis che in status non performing. In ogni caso, le esposizioni rinegoziate non devono essere considerate forborne quando il debitore non si trovi in una situazione di difficoltà finanziaria.

I crediti ceduti vengono cancellati dalle attività in bilancio o nella situazione infrannuale solamente se la cessione ha comportato il sostanziale trasferimento di tutti i rischi e benefici connessi ai crediti stessi. Per contro, qualora siano stati mantenuti i rischi e benefici relativi ai crediti ceduti, questi continuano ad essere iscritti tra le attività del bilancio o della situazione infrannuale, ancorché giuridicamente la titolarità del credito sia stata effettivamente trasferita. Nel caso in cui non sia possibile accertare il sostanziale trasferimento dei rischi e benefici, i crediti vengono cancellati dal bilancio o dalla situazione infrannuale qualora non sia stato mantenuto alcun tipo di controllo sugli stessi. In caso contrario, la conservazione, anche in parte, di tale controllo comporta il mantenimento in bilancio o nella situazione infrannuale dei crediti in misura pari al coinvolgimento residuo, misurato dall'esposizione ai cambiamenti di valore dei crediti ceduti ed alle variazioni dei flussi finanziari degli stessi. Infine, i crediti ceduti vengono cancellati dal bilancio o dalla situazione infrannuale nel caso in cui vi sia la conservazione dei diritti contrattuali a ricevere i relativi flussi di cassa, con la contestuale assunzione di un'obbligazione a pagare detti flussi, e solo essi ad altri soggetti terzi.

5- Attività finanziarie valutate al fair value

Un'attività finanziaria viene designata al fair value in sede di rilevazione iniziale, con i risultati valutativi rilevati a conto economico, solo quando:

    1. si tratta di un contratto ibrido contenente uno o più derivati incorporati e il derivato incorporato modifica significativamente i flussi finanziari che altrimenti sarebbero previsti dal contratto;
    1. la designazione al fair value rilevato a conto economico consente di fornire una migliore informativa in quanto:
    2. i. elimina o riduce notevolmente una mancanza di uniformità nella valutazione o nella rilevazione che altrimenti risulterebbe dalla valutazione di attività o passività o dalla rilevazione dei relativi utili e perdite su basi diverse;
    3. ii. un gruppo di attività finanziarie, passività finanziarie o entrambi è gestito e il suo andamento viene valutato in base al fair value secondo una documentata gestione del rischio o strategia di investimento, e l'informativa sul gruppo è fornita internamente su tale base ai dirigenti con responsabilità strategiche.

Le attività finanziarie in esame vengono valutate al fair value fin dal momento della prima iscrizione, che avviene sulla base della data di regolamento. I proventi ed oneri iniziali sono immediatamente imputati al conto economico. Per le modalità di determinazione del fair value si fa rinvio alla successiva "Parte A.4 – Informativa sul fair value".

Le attività finanziarie vengono cancellate quando scadono i diritti contrattuali sui flussi finanziari derivati dalle attività stesse o quando le attività finanziarie vengono cedute trasferendo sostanzialmente tutti i rischi/benefici ad essa connessi.

6- Operazioni di copertura

Nelle voci dell'attivo e del passivo figurano i derivati finanziari di copertura, che alla data di riferimento del bilancio o della situazione infrannuale presentano rispettivamente un fair value positivo e negativo.

Le operazioni di copertura dei rischi sono finalizzate a neutralizzare potenziali perdite rilevabili su un determinato strumento finanziario o su un gruppo di strumenti finanziari, attribuibili ad un determinato rischio, tramite gli utili rilevabili su un diverso strumento finanziario o gruppo di strumenti finanziari nel caso in cui quel particolare rischio dovesse effettivamente manifestarsi.

Lo IAS 39 prevede le seguenti tipologie di coperture:

  • copertura di fair value, che ha l'obiettivo di coprire l'esposizione alla variazione del fair value di un'attività o passività di bilancio attribuibile ad un particolare rischio;
  • copertura di flussi finanziari, che ha l'obiettivo di coprire l'esposizione a variazioni dei flussi di cassa futuri attribuibili a particolari rischi associati a poste del bilancio;
  • copertura di un investimento in valuta, che attiene alla copertura dei rischi di un investimento in un'impresa estera espresso in valuta;
  • copertura generica di fair value ("macrohedging") avente l'obiettivo di ridurre le oscillazioni di fair value, imputabili al rischio tasso di interesse, di un importo monetario, riveniente da un portafoglio di attività e di passività finanziarie (inclusi i "core deposit"). Non possono essere oggetto di copertura generica importi netti derivanti dallo sbilancio di attività e passività.

A livello di bilancio consolidato, la designazione del derivato come strumento di copertura è possibile solo se risulta stipulato nei confronti di una controparte esterna al Gruppo. I risultati riconducibili a transazioni interne effettuate tra diverse entità del Gruppo sono eliminati.

Lo strumento derivato è designato di copertura se esiste una documentazione formalizzata della relazione tra lo strumento coperto e lo strumento di copertura e se tale relazione è efficace nel momento in cui la copertura ha inizio e, prospetticamente, durante tutta la vita della stessa. L'efficacia della copertura dipende dalla misura in cui le variazioni di fair value dello strumento coperto o dei relativi flussi finanziari attesi risultano compensati da quelle dello strumento di copertura. Pertanto l'efficacia è apprezzata dal confronto di suddette variazioni, tenuto conto dell'intento perseguito dall'impresa nel momento in cui la copertura è stata posta in essere.

Si ha efficacia (nei limiti stabiliti dall'intervallo 80-125%) quando le variazioni di fair value (o dei flussi di cassa) dello strumento finanziario di copertura neutralizzano quasi integralmente le variazioni dello strumento coperto, per l'elemento di rischio oggetto di copertura. La valutazione dell'efficacia è effettuata ad ogni chiusura di bilancio o di situazione infrannuale utilizzando:

  • test prospettici, che giustificano l'applicazione della contabilizzazione di copertura, in quanto dimostrano l'attesa sua efficacia;
  • test retrospettivi, che evidenziano il grado di efficacia della copertura raggiunto nel periodo cui si riferiscono. In altre parole, misurano quanto i risultati effettivi si siano discostati dalla copertura perfetta.

Se i test non confermano l'efficacia della copertura, sia retrospettivamente che prospetticamente, la contabilizzazione delle operazioni di copertura, secondo quanto sopra esposto, viene interrotta. In questa circostanza il contratto derivato di copertura viene riclassificato tra gli strumenti di negoziazione. Lo strumento coperto è rilevato nella categoria di appartenenza per un valore pari al suo fair value al momento della cessazione dell'efficacia e torna ad essere valutato secondo il criterio della classe di appartenenza originaria.

I derivati di copertura sono valutati al fair value. In particolare:

  • nel caso di copertura di fair value, la variazione del fair value dell'elemento coperto si compensa con la variazione del fair value dello strumento di copertura. Tale compensazione è riconosciuta attraverso la rilevazione a conto economico delle variazioni di valore, riferite sia all'elemento coperto (per quanto riguarda le variazioni prodotte dal fattore di rischio sottostante), sia allo strumento di copertura. L'eventuale differenza, che rappresenta la parziale inefficacia della copertura, ne costituisce di conseguenza l'effetto economico netto. La rilevazione a conto economico della variazione di fair value dell'elemento coperto, imputabile al rischio oggetto di copertura, si applica anche se l'elemento coperto è un'attività finanziaria disponibile per la vendita; in assenza di copertura, detta variazione risulterebbe contabilizzata in contropartita del patrimonio netto.
  • nel caso di copertura di flussi finanziari, le variazioni di fair value del derivato sono riportate a patrimonio netto, per la quota efficace della copertura, e sono rilevate a conto economico solo quando, con riferimento alla posta coperta, si manifesti la variazione dei flussi di cassa da compensare. La porzione dell'utile o della perdita dello strumento di copertura considerata inefficace viene iscritta a conto economico. Tale porzione è pari all'eventuale eccedenza del fair value cumulato dello strumento di copertura rispetto al fair value cumulato dello strumento coperto; in ogni caso, l'oscillazione del fair value della posta coperta e della relativa operazione di copertura deve essere mantenuta nel range di 80%-125%;
  • le coperture di un investimento in valuta sono contabilizzate allo stesso modo delle coperture di flussi finanziari.

Le attività e le passività finanziarie di copertura vengono cancellate quando scadono i diritti contrattuali sui flussi finanziari derivati dalle attività stesse o quando l'attività/passività finanziaria viene ceduta trasferendo sostanzialmente tutti i rischi/benefici ad essa connessi.

7- Partecipazioni

La voce include le interessenze detenute in società collegate o sottoposte a controllo congiunto, che vengono iscritte in base al metodo del patrimonio netto.

Si considerano collegate le società non controllate in cui si esercita un'influenza significativa. Si presume che la società eserciti un'influenza significativa in tutti i casi in cui detiene il 20% o una quota superiore dei diritti di voto e, indipendentemente dalla quota posseduta, qualora sussista il potere di partecipare alle decisioni gestionali e finanziarie delle partecipate, in virtù di particolari legami giuridici, quali patti parasociali, aventi la finalità per i partecipanti al patto di assicurare la rappresentatività negli organi di gestione e di salvaguardare l'unitarietà di indirizzo della gestione, senza tuttavia averne il controllo. Sono considerate società a controllo congiunto quelle per cui vi sono accordi contrattuali o di altra natura in base ai quali è necessario il consenso unanime di tutte le parti che condividono il controllo per l'assunzione di decisioni finanziarie e gestionali aventi valenza strategica.

L'iscrizione iniziale dell'attività finanziaria avviene alla data di regolamento. All'atto della rilevazione iniziale le attività finanziarie classificate nella presente categoria sono rilevate al costo, inclusivo dell'eventuale avviamento pagato in sede di acquisizione, il quale non è pertanto oggetto di autonoma e separata rilevazione. Il valore contabile viene successivamente aumentato o diminuito per rilevare la quota degli utili e delle perdite delle partecipate di pertinenza del Gruppo realizzati dopo la data di acquisizione, in contropartita della voce di conto economico consolidato "240. Utili (perdite) delle partecipazioni". I dividendi ricevuti da una partecipata sono portati in riduzione del valore contabile della partecipazione.

Qualora sia necessario effettuare delle rettifiche di valore derivanti da variazioni nel patrimonio netto della partecipata che la stessa non ha rilevato nel conto economico (es. variazioni derivanti dalla valutazione al fair value di attività finanziarie disponibili per la vendita, dalla valutazione degli utili/perdite attuariali di piani a benefici definiti), la quota parte di tali variazioni, di pertinenza del Gruppo, è rilevata direttamente nella voce del patrimonio netto "140. Riserve da valutazione".

Nell'applicare il metodo del patrimonio netto, si utilizzano i più recenti bilanci disponibili della società collegata/sottoposta a controllo congiunto, opportunamente rettificati per tenere conto di eventuali eventi o transazioni significative, intervenute tra l'ultimo bilancio disponibile della partecipata a la data di riferimento del bilancio consolidato. Qualora la partecipata utilizzi principi contabili difformi rispetto a quelli impiegati dal Gruppo, sono apportate modifiche al bilancio della partecipata.

Se esistono evidenze che il valore di una partecipazione possa aver subito una riduzione, si procede alla stima del valore recuperabile della partecipazione stessa, che rappresenta il maggiore tra il fair value, al netto dei costi di vendita, ed il valore d'uso. Il valore d'uso viene determinato attualizzando i flussi finanziari futuri che la partecipazione potrà generare, incluso il valore di dismissione finale dell'investimento. Si procede alla rilevazione a conto economico di una perdita di valore qualora il valore contabile, inclusivo dell'avviamento, risulti inferiore rispetto al valore recuperabile. Qualora i motivi della perdita di valore siano rimossi a seguito di un evento verificatosi successivamente alla rilevazione della riduzione di valore, vengono effettuate riprese di valore con imputazione a conto economico, fino a concorrenza dell'impairment in precedenza rilevato.

Le attività finanziarie vengono cancellate quando scadono i diritti contrattuali sui flussi finanziari derivati dalle attività stesse o quando l'attività finanziaria viene ceduta trasferendo sostanzialmente tutti i rischi e benefici ad essa connessi.

8- Attività materiali

Le attività materiali comprendono i terreni, gli immobili strumentali, gli investimenti immobiliari, gli impianti tecnici, i mobili e gli arredi e le attrezzature di qualsiasi tipo. Si tratta di attività materiali detenute per essere utilizzate nella produzione o nella fornitura di beni e servizi, per essere affittate a terzi, o per scopi amministrativi e che si ritiene di utilizzare per più di un periodo. Tra le attività materiali risultano iscritti quei beni connessi con contratti di locazione finanziaria rientrati in possesso della società a seguito della risoluzione dei contratti e della contestuale chiusura dell'originaria posizione creditoria. Sono inoltre iscritti in questa voce i beni utilizzati nell'ambito di contratti di leasing finanziario, ancorché la titolarità giuridica degli stessi rimanga alla società locatrice.

La voce include infine le migliorie e le spese incrementative sostenute su beni di terzi, qualora rappresentino attività materiali identificabili e separabili. Nello specifico, trattasi dei costi di ristrutturazione di immobili presi in affitto sostenuti al fine di renderli idonei all'uso per i quali sono destinati. Tali costi sono oggetto di classificazione nella specifica categoria a cui si riferiscono (esempio impianti tecnici, attrezzature).

Le attività materiali sono inizialmente iscritte al costo che comprende, oltre al prezzo di acquisto, tutti gli eventuali oneri accessori direttamente imputabili all'acquisto e alla messa in funzione del bene. Le spese di manutenzione straordinaria che comportano un incremento dei benefici economici futuri, vengono imputate ad incremento del valore dei cespiti, mentre gli altri costi di manutenzione ordinaria sono rilevati a conto economico.

Nel caso di immobili ritirati a seguito di chiusura della originaria posizione creditoria (cd "datio in solutum"), l'iscrizione avviene al minore tra il valore del credito lordo rilevato al momento del rientro del bene e:

  • il "valore di mercato" risultante da apposita perizia, qualora non sia prevedibile una loro classificazione tra le "attività in via di dismissione" in un orizzonte temporale di breve periodo;
  • il "valore di pronto realizzo" desunto da apposita perizia, che rettifica il "valore di mercato" nella prospettiva di una cessione in un arco temporale assai breve, qualora alla data di risoluzione sia nota la successiva destinazione tra le "attività in via di dismissione";
  • al prezzo in corso di negoziazione, se al momento della rilevazione iniziale esistono concrete trattative di cessione, dimostrate da impegni assunti dalle parti interessate alla trattativa.

Le attività materiali, inclusi gli immobili non strumentali, sono valutate al costo, dedotti eventuali ammortamenti e perdite di valore. Le attività materiali sono sistematicamente ammortizzate lungo la loro vita utile, adottando come criterio di ammortamento il metodo a quote costanti, ad eccezione:

  • dei terreni, siano essi stati acquisiti singolarmente o incorporati nel valore dei fabbricati, in quanto hanno vita utile indefinita. Nel caso in cui il loro valore sia incorporato nel valore del fabbricato, in virtù dell'applicazione dell'approccio per componenti, sono considerati beni separabili dall'edificio; la suddivisione tra il valore del terreno e il valore del fabbricato avviene sulla base di perizie di esperti indipendenti;
  • del patrimonio artistico, in quanto la vita utile di un'opera d'arte non può essere stimata ed il suo valore è normalmente destinato ad aumentare nel tempo.

Ad ogni chiusura di bilancio o di situazione infrannuale, se esiste qualche indicazione che dimostri che un'attività possa aver subito una perdita di valore, si procede al confronto tra il valore di carico del cespite ed il suo valore di recupero, pari al maggiore tra il fair value, al netto degli eventuali costi di vendita, ed il valore d'uso del bene, inteso come il valore attuale dei flussi futuri originati dal cespite. Le eventuali rettifiche vengono rilevate a conto economico. Qualora vengano meno i motivi che hanno portato alla rilevazione della perdita, si da luogo ad una ripresa di valore, che non può superare il valore che l'attività avrebbe avuto, al netto degli ammortamenti calcolati in assenza di precedenti perdite di valore.

Un'attività materiale è eliminata dallo stato patrimoniale al momento della dismissione o quando il bene è permanentemente ritirato dall'uso e dalla sua dismissione non sono attesi benefici economici futuri.

9- Attività immateriali

Le attività immateriali sono attività non monetarie, identificabili e prive di consistenza fisica, possedute per essere utilizzate in un periodo pluriennale. Le attività immateriali sono iscritte al costo, rettificato per eventuali oneri accessori, solo se è probabile che i benefici economici attribuibili all'attività si realizzino e che il costo della stessa attività possa essere determinato in modo attendibile. In caso contrario, il costo dell'attività immateriale è rilevato a conto economico nell'esercizio in cui è sostenuto.

Le attività immateriali comprendono l'avviamento, pari alla differenza tra il corrispettivo sostenuto per un'aggregazione

aziendale ed il fair value dell'attività nette identificabili acquisite, come meglio precisato nel paragrafo "18 – Altre informazioni, Aggregazioni aziendali, avviamento e modifiche interessenze azionarie".

L'avviamento non è soggetto ad ammortamento, ma ad una verifica periodica dell'adeguatezza del valore di iscrizione in bilancio.

In particolare, ogni volta che vi sia evidenza di perdita di valore e comunque almeno una volta all'anno, viene effettuata una verifica dell'inesistenza di riduzioni durevoli di valore. A tal fine viene identificata l'unità generatrice di flussi finanziari cui attribuire l'avviamento. L'ammontare dell'eventuale riduzione di valore è determinato sulla base della differenza tra il valore di iscrizione dell'avviamento ed il suo valore di recupero, se inferiore. Detto valore di recupero è pari al maggiore tra il fair value dell'unità generatrice di flussi finanziari, al netto degli eventuali costi di vendita, ed il relativo valore d'uso. Il valore d'uso è il valore attuale dei flussi finanziari futuri attesi dalle unità generatrici alle quali l'avviamento è stato attribuito. Le conseguenti rettifiche di valore vengono rilevate a conto economico. Non è ammessa la contabilizzazione di eventuali successive riprese di valore.

Le altre attività immateriali sono iscritte come tali se sono identificabili e trovano origine in diritti legali o contrattuali. Il costo delle attività immateriali, a vita utile definita, è ammortizzato a quote costanti sulla base della relativa vita utile. Qualora la vita utile sia indefinita non si procede all'ammortamento, ma solamente alla periodica verifica dell'adeguatezza del valore di iscrizione. Ad ogni chiusura di bilancio o di situazione infrannuale, in presenza di evidenze di perdite di valore, si procede alla stima del valore di recupero dell'attività. L'ammontare della perdita, rilevato a conto economico, è pari alla differenza tra il valore contabile dell'attività ed il valore recuperabile.

Un'attività immateriale è eliminata dallo stato patrimoniale al momento della dismissione e qualora non siano attesi benefici economici futuri.

10- Attività non correnti e gruppi di attività in via di dismissione e passività associate ad attività in via di dismissione

Vengono classificate nelle presenti voci le attività/passività non correnti ed i gruppi di attività/passività in via di dismissione. La classificazione in tale voce è possibile qualora la cessione sia ritenuta altamente probabile. In particolare, tali attività/passività sono valutate al minore tra il valore di carico ed il loro fair value al netto dei costi di cessione. Nell'ipotesi in cui i beni in dismissione siano ammortizzabili, a decorrere dall'esercizio di classificazione tra le attività non correnti in via di dismissione, cessa il processo di ammortamento. I relativi proventi ed oneri sono esposti nel conto economico in voce separata al netto dell'effetto fiscale quando sono relativi ad unità operative dismesse (discontinued operations); in tal caso viene ripresentata la stessa informativa economica in voce separata anche per i periodi comparativi presentati in bilancio.

11- Fiscalità corrente e differita

Le voci includono rispettivamente le attività fiscali correnti ed anticipate e le passività fiscali correnti e differite relative alle imposte sul reddito.

Le imposte sul reddito, calcolate nel rispetto della vigente normativa fiscale, sono contabilizzate in base al criterio della competenza, coerentemente con la rilevazione in bilancio dei costi e dei ricavi che le hanno generate. Esse rappresentano pertanto l'onere fiscale, pari al saldo fra la fiscalità corrente e quella anticipata e differita, relativo al reddito dell'esercizio. Le imposte sul reddito sono rilevate nel conto economico ad eccezione di quelle relative a partite addebitate o accreditate direttamente a patrimonio netto, per le quali la rilevazione della relativa fiscalità avviene, per coerenza, a patrimonio netto.

In particolare, le passività (attività) fiscali correnti, dell'esercizio in corso e di quelli precedenti, riflettono l'ammontare delle imposte sul reddito che ci si aspetta di pagare (recuperare) nei confronti delle autorità fiscali, in base ad una stima prudente, applicando le aliquote fiscali e la normativa fiscale vigente alla data di riferimento del bilancio (situazione infrannuale). Le attività e le passività fiscali correnti sono esposte nello stato patrimoniale a saldi compensati, qualora il regolamento avverrà sulla base del saldo netto, per l'esistenza di un diritto legale alla compensazione.

Le imposte anticipate e differite sono calcolate sulle differenze temporanee, senza limiti temporali, tra i valori contabili ed i valori fiscali delle singole attività o passività.

Le attività per imposte anticipate sono iscritte in bilancio o nella situazione infrannuale, nella misura in cui esiste la probabilità del loro recupero, valutata sulla base della capacità della società interessata e del Gruppo, per effetto dell'esercizio dell'opzione relativa al c.d. "consolidato fiscale", di generare con continuità redditi imponibili positivi nei futuri esercizi, tenuto altresì conto delle disposizioni fiscali tempo per tempo vigenti, come ad esempio la Legge 214/2011 che prevede, a certe condizioni, la trasformabilità in crediti di talune attività per imposte anticipate. Le passività per imposte differite sono iscritte in bilancio o nella situazione infrannuale, con le sole eccezioni delle attività iscritte in bilancio per un importo superiore al valore fiscalmente riconosciuto e delle riserve in sospensione d'imposta, per le quali è ragionevole ritenere che non saranno effettuate d'iniziativa operazioni che ne comportino la tassazione.

Le attività e le passività iscritte per imposte anticipate e differite vengono sistematicamente valutate per tenere conto sia di eventuali modifiche intervenute nelle norme o nelle aliquote sia di eventuali diverse situazioni soggettive delle società del Gruppo.

12- Fondi per rischi ed oneri

I fondi per rischi ed oneri sono costituiti da passività di ammontare o scadenza incerti e rilevate in bilancio se:

  • esiste un'obbligazione attuale (legale o implicita) quale risultato di un evento passato;
  • è probabile che sarà necessario l'impiego di risorse atte a produrre benefici economici per adempiere l'obbligazione;
  • può essere effettuata una stima attendibile del probabile esborso futuro.

Nella voce fondi per rischi ed oneri sono inclusi i fondi relativi a prestazioni di lungo termine e a prestazione successive alla cessazione del rapporto di lavoro trattati dallo IAS 19 e i fondi per rischi ed oneri trattati dallo IAS 37.

Nella voce dei fondi per rischi ed oneri non sono comprese le svalutazioni dovute al deterioramento delle garanzie rilasciate, dei derivati creditizi ad esse assimilati ai sensi dello IAS 39 e degli impegni irrevocabili ad erogare fondi che risultano iscritte nella voce "Altre passività".

Nella sottovoce "altri fondi per rischi ed oneri" sono compresi gli stanziamenti a fronte delle perdite presunte sulle cause passive, incluse le azioni revocatorie, gli esborsi stimati a fronte dei reclami della clientela per l'attività di intermediazione in titoli, i contenziosi di natura fiscale nonché una stima attendibile degli altri esborsi a fronte di qualsiasi altra obbligazione legale o implicita esistente alla chiusura del bilancio o della situazione infrannuale.

Laddove l'elemento temporale sia significativo, gli accantonamenti vengono attualizzati utilizzando i tassi correnti di mercato. L'effetto dell'attualizzazione è rilevato a conto economico, così come l'incremento del fondo per effetto del passare del tempo.

I fondi accantonati sono riesaminati ad ogni data di riferimento del bilancio e rettificati per riflettere la migliore stima corrente. Quando l'impiego di risorse, atte a produrre benefici economici per adempire all'obbligazione, diviene improbabile, l'accantonamento viene stornato.

In aggiunta, ciascun fondo è utilizzato unicamente per far fronte a quelle uscite per le quali è stato originariamente costituito.

Nella sottovoce "fondi di quiescenza e obblighi simili" figurano i fondi a prestazioni definite, ovvero i fondi di previdenza per i quali è stata rilasciata una garanzia sulla restituzione del capitale e/o sul rendimento a favore dei beneficiari, come riportato nel successivo paragrafo "18- Altre informazioni, Trattamento di fine rapporto e altri benefici per i dipendenti". I benefici che dovranno essere erogati in futuro sono valutati da un attuario esterno, utilizzando il "metodo della proiezione unitaria del credito", come richiesto dallo IAS 19.

13- Debiti e titoli in circolazione

Le voci "debiti verso banche", "debiti verso clientela" e "titoli in circolazione" comprendono le varie forme di provvista interbancaria e con clientela e la raccolta effettuata attraverso certificati di deposito e titoli obbligazionari in circolazione, al netto, pertanto, dell'eventuale ammontare riacquistato. Sono inoltre inclusi i debiti iscritti dal locatario nell'ambito di operazioni di leasing finanziario, nonché le operazioni di pronti contro termine e di titoli dati a prestito con ricevimento di garanzia in denaro, che rientra nella piena disponibilità del prestatore.

La prima iscrizione di tali passività finanziarie avviene all'atto della ricezione delle somme raccolte o della emissione dei titoli di debito. La prima iscrizione è effettuata sulla base del fair value delle passività, normalmente pari all'ammontare incassato o al prezzo di emissione, aumentato degli eventuali costi/proventi aggiuntivi direttamente attribuibili alla singola operazione di provvista o di emissione e non rimborsati dalla controparte creditrice. Sono esclusi i costi interni di carattere amministrativo.

Le operazioni di pronti contro termine con obbligo di riacquisto sono iscritte in bilancio come operazioni di raccolta per l'importo corrisposto a pronti.

Dopo la rilevazione iniziale, le passività finanziarie vengono valutate al costo ammortizzato col metodo del tasso di interesse effettivo. Fanno eccezione le passività a breve termine, ove il fattore temporale risulti trascurabile, che rimangono iscritte per il valore incassato ed i cui costi eventualmente imputati sono attribuiti a conto economico in modo lineare lungo la durata contrattuale della passività. Si evidenzia, inoltre, che gli strumenti di raccolta oggetto di una relazione di copertura efficace vengono valutati sulla base delle regole previste per le operazioni di copertura.

Per gli strumenti strutturati, qualora vengano rispettati i requisiti previsti dallo IAS 39, il derivato incorporato è separato dal contratto ospite e rilevato al fair value come attività/passività di negoziazione. In quest'ultimo caso il contratto ospite è iscritto al costo ammortizzato.

Le passività finanziarie sono cancellate dal bilancio o dalla situazione infrannuale quando risultano scadute o estinte. La cancellazione avviene anche in presenza di riacquisto di titoli precedentemente emessi. La differenza tra valore contabile della passività e l'ammontare pagato per acquistarla viene registrato a conto economico. Il ricollocamento sul mercato di titoli propri successivamente al loro riacquisto è considerato come una nuova emissione con iscrizione al nuovo prezzo di collocamento, senza alcun effetto a conto economico.

14- Passività finanziarie di negoziazione

La voce include il valore negativo dei contratti derivati di trading valutati al fair value e le passività finanziarie per cassa detenute per finalità di negoziazione.

Sono compresi, inoltre, le valutazioni negative dei derivati collegati alle attività ed alle passività valutate al fair value, i derivati impliciti che ai sensi dello IAS 39 sono stati scorporati dagli strumenti finanziari composti ospiti, nonché le passività che si originano da scoperti tecnici generati dall'attività di negoziazione di titoli.

La prima iscrizione è effettuata sulla base del fair value della passività, normalmente pari all'ammontare incassato, senza considerare i costi o i proventi di transazione direttamente attribuibili allo strumento stesso, che sono imputati direttamente a conto economico.

Per le modalità di determinazione del fair value si fa rinvio alla successiva "Parte A.4 – Informativa sul fair value".

Gli utili e le perdite derivanti dalla variazione del fair value e/o dalla cessione degli strumenti di trading sono contabilizzati nel conto economico.

Le passività finanziarie sono cancellate dal bilancio o dalla situazione infrannuale quando risultano scadute o estinte. Gli utili e le perdite da negoziazione e le plusvalenze e le minusvalenze da valutazione del portafoglio di negoziazione sono iscritti nel conto economico nella voce "80. Risultato netto dell'attività di negoziazione", ad eccezione di quelli relativi a strumenti derivati connessi con la fair value option che sono classificati nella voce "110. Risultato netto delle attività e delle passività finanziarie valutate al fair value".

15- Passività finanziarie valutate al fair value

Una passività finanziaria viene designata al fair value rilevato a conto economico in sede di rilevazione iniziale solo:

  • quando si tratta di un contratto ibrido contenente uno o più derivati incorporati e il derivato incorporato modifica significativamente i flussi finanziari che altrimenti sarebbero previsti dal contratto;
  • o la designazione al fair value rilevato a conto economico consente di fornire una migliore informativa, in quanto:
    • i. elimina o riduce notevolmente una mancanza di uniformità nella valutazione o nella rilevazione che altrimenti risulterebbe dalla valutazione di attività o passività o dalla rilevazione dei relativi utili e perdite su basi diverse;
    • ii. un gruppo di attività finanziarie, passività finanziarie o entrambi è gestito e il suo andamento viene valutato in base al fair value secondo una documentata gestione del rischio o strategia di investimento. Su tale base l'informativa sul gruppo è fornita internamente ai dirigenti con responsabilità strategiche.

Le passività finanziarie in esame vengono valutate al fair value fin dal momento della prima iscrizione. I proventi ed oneri iniziali sono immediatamente imputati al conto economico.

Le passività finanziarie sono cancellate dal bilancio o dalla situazione infrannuale quando risultano scadute o estinte. Nel caso di passività finanziarie rappresentate da titoli emessi, la cancellazione avviene anche in presenza del riacquisto: la differenza tra il valore contabile della passività e l'ammontare pagato per acquistarla viene registrato a conto economico. Il ricollocamento sul mercato dei titoli propri successivamente al loro riacquisto è considerato come una nuova emissione con iscrizione al nuovo prezzo di collocamento, senza alcun effetto a conto economico.

Per approfondimenti sul perimetro del Gruppo delle passività in fair value option, sulla metodologia di determinazione del fair value e della quantificazione del proprio merito creditizio si fa rinvio a quanto contenuto nel paragrafo "18- Altre informazioni" ed alla successiva "Parte A.4 – Informativa sul fair value".

16- Operazioni in valuta

Le operazioni in valuta estera sono registrate, al momento della rilevazione iniziale, in divisa di conto, applicando all'importo in valuta estera il tasso di cambio in vigore alla data dell'operazione.

Ad ogni chiusura di bilancio o di situazione infrannuale, le poste di bilancio in valuta estera vengono valutate come segue:

  • le poste monetarie sono convertite al tasso di cambio alla data di chiusura;
  • le poste non monetarie valutate al costo storico sono convertite al tasso di cambio in essere alla data dell'operazione;

• le poste non monetarie valutate al fair value sono convertite utilizzando i tassi di cambio in essere alla data di chiusura.

Le differenze di cambio che derivano dal regolamento di elementi monetari o dalla conversione di elementi monetari a tassi diversi da quelli di conversione iniziali, o di conversione del bilancio precedente, sono rilevate nel conto economico del periodo in cui sorgono.

Quando un utile o una perdita relativi ad un elemento non monetario sono rilevati a patrimonio netto, la differenza cambio relativa a tale elemento è rilevata anch'essa a patrimonio. Per contro, quando un utile o una perdita sono rilevati a conto economico, è rilevata in conto economico anche la relativa differenza cambio.

17- Attività e passività assicurative

Non sono presenti imprese di assicurazione nel perimetro di consolidamento.

18- Altre informazioni

a) Contenuto di altre voci di bilancio

Cassa e disponibilità liquide

La voce comprende le valute aventi corso legale, comprese le banconote e le monete divisionali estere ed i depositi liberi verso la Banca Centrale del Paese o dei Paesi in cui il Gruppo opera con proprie società o filiali. La voce è iscritta per il valore facciale. Per le divise estere il valore facciale viene convertito in euro al cambio di chiusura della data di fine periodo.

Adeguamento di valore delle attività finanziarie e delle passività finanziarie oggetto di copertura generica

Nelle presenti voci figurano rispettivamente le variazioni di fair value di attività e passività finanziarie oggetto di copertura generica ("macrohedging") dal rischio di tasso di interesse, in base al rispettivo saldo, sia esso positivo che negativo.

Altre attività

Nella presente voce sono iscritte le attività non riconducibili nelle altre voci dell'attivo dello stato patrimoniale. La voce può includere a titolo esemplificativo:

  • a) l'oro, l'argento e i metalli preziosi;
  • b) i ratei attivi diversi da quelli che vanno capitalizzati sulle relative attività finanziarie;
  • c) eventuali rimanenze di beni secondo la definizione dello IAS 2;
  • d) i crediti connessi alla fornitura di beni o servizi non finanziari.

Sono inoltre comprese le migliorie e le spese incrementative sostenute sui beni di terzi in affitto, diverse da quelle riconducibili alla voce "attività materiali", in quanto non separabili dai beni cui si riferiscono e quindi non utilizzabili in modo autonomo (esempio opere murarie). Tali costi sono rilevati nelle altre attività in quanto il contratto di affitto rappresenta per la società utilizzatrice una forma di controllo sui beni, dal cui utilizzo sono attesi benefici economici futuri. Tali costi sono imputati a conto economico nel periodo più breve tra quello in cui le migliorie e le spese incrementative possono essere utilizzate e la durata residua del contratto di affitto, comprensivo del periodo di rinnovo, qualora vi siano evidenze in tal senso.

Possono anche figurarvi eventuali rimanenze (di "saldo debitore") di partite viaggianti e sospese non attribuite ai conti di pertinenza, purché di importo complessivamente irrilevante.

Altre passività

Nella presente voce figurano le passività non riconducibili nelle altre voci del passivo dello stato patrimoniale. La voce include a titolo esemplificativo:

  • a) gli accordi di pagamento che l'IFRS 2 impone di classificare come debiti;
  • b) il valore di prima iscrizione delle garanzie rilasciate, dei derivati su crediti ad esse assimilati ai sensi dello IAS 39 e degli impegni irrevocabili ad erogare fondi nonché le successive svalutazioni dovute al loro deterioramento;
  • c) i debiti connessi con il pagamento di forniture di beni e servizi non finanziari;
  • d) i ratei passivi diversi da quelli da capitalizzare sulle pertinenti passività finanziarie.

Trattamento di fine rapporto e altri benefici per i dipendenti

Il trattamento di fine rapporto rappresenta, ai sensi dello IAS 19, un "beneficio successivo al rapporto di lavoro". A seguito della riforma della previdenza complementare, di cui al D.Lgs. 5 dicembre 2005, n. 252, sono state introdotte nuove regole per il trattamento di fine rapporto maturato a partire dal 1° gennaio 2007, che rilevano ai fini del relativo

trattamento contabile. In particolare, per le società con in media almeno 50 dipendenti nel corso del 2006, le quote del trattamento di fine rapporto del personale maturate a partire dal 1° gennaio 2007 si configurano contabilmente come un "piano a contribuzione definita"; l'onere è limitato alla contribuzione stabilita dalla normativa prevista dal Codice Civile, senza applicazione di alcuna metodologia attuariale.

Diversamente, il fondo di trattamento di fine rapporto maturato alla data del 31 dicembre 2006 continua a qualificarsi contabilmente come un "piano a benefici definiti".

In linea generale, i "piani successivi al rapporto di lavoro" - che comprendono, oltre al Fondo trattamento di fine rapporto, i Fondi di quiescenza - sono distinti nelle due categorie a "prestazioni definite" o a "contributi definiti" in base alle relative caratteristiche.

In particolare, per i piani a contributi definiti il costo è rappresentato dai contributi maturati nell'esercizio, dato che la società ha solo l'obbligo di versare dei contributi fissati su base contrattuale ad un fondo e conseguentemente non ha alcuna obbligazione legale o implicita a corrispondere, oltre al versamento della contribuzione, ulteriori importi qualora il fondo non disponga di sufficienti attività per pagare tutti i benefici ai dipendenti.

Per i piani a prestazioni definite, il rischio attuariale e di investimento, ossia il rischio di un'eventuale insufficienza di contributi o di un insufficiente rendimento degli asset in cui i contributi sono investiti, ricade sulla società. La passività viene determinata da un attuario esterno secondo la metodologia attuariale della "Proiezione unitaria del credito". In base alla citata metodologia è necessario prevedere gli esborsi futuri sulla base di ipotesi demografiche e finanziarie, da attualizzare per tenere conto del tempo che trascorrerà prima dell'effettivo pagamento e da riproporzionare in base al rapporto tra gli anni di servizio maturati e l'anzianità teorica stimata al momento dell'erogazione del beneficio. Il valore attuariale della passività così determinato deve poi essere rettificato del fair value delle eventuali attività al servizio del piano (passività/attività netta).

Gli utili e le perdite attuariali, che si originano per effetto di aggiustamenti delle precedenti ipotesi attuariali formulate, a seguito dell'esperienza effettivamente riscontrata o a causa di modificazione delle stesse ipotesi attuariali, comportano una rimisurazione della passività netta e sono imputati in contropartita di una riserva di patrimonio netto. Tali utili e perdite sono oggetto di rappresentazione nel "Prospetto della redditività complessiva".

La metodologia della "Proiezione unitaria del credito", in precedenza descritta, viene seguita anche per la valutazione dei benefici a lungo termine, quali i "premi di anzianità" a favore dei dipendenti. A differenza di quanto descritto per i "piani a benefici definiti", gli utili e le perdite attuariali connessi alla valutazione dei benefici a lungo termine vengono rilevati immediatamente nel conto economico.

Riserve da valutazione

Nella presente voce figurano le riserve da valutazione relative alle attività finanziarie disponibili per la vendita, alla copertura di investimenti esteri, alla copertura dei flussi finanziari, alle differenze di cambio da conversione, alle "singole attività" e ai gruppi di attività in via di dismissione, alla quota parte delle riserve da valutazione delle partecipazioni valutate a patrimonio netto, agli utili (perdite) attuariali su piani a benefici definiti. Sono altresì incluse le riserve di rivalutazione iscritte in applicazione di leggi speciali di rivalutazione, anche se oggetto di "affrancamento" fiscale.

Capitale e azioni proprie

La voce capitale include l'importo delle azioni, sia ordinarie che privilegiate, emesse al netto dell'importo dell'eventuale capitale sottoscritto ma non ancora versato alla data di bilancio o della situazione infrannuale. La voce è esposta al lordo delle eventuali azioni proprie detenute dalla banca. Queste ultime vengono esposte con il segno negativo nell'omonima voce del passivo patrimoniale.

Il costo originario delle azioni proprie riacquistate e gli utili o le perdite derivanti dalla loro successiva vendita sono rilevati come movimenti del patrimonio netto.

I costi di transazione relativi ad un'operazione sul capitale, quale ad esempio un aumento del capitale sociale, sono contabilizzati come una riduzione del patrimonio netto, al netto di qualsiasi beneficio fiscale connesso.

Patrimonio di pertinenza di terzi

La voce rappresenta la frazione calcolata in base agli "equity ratios" del patrimonio netto consolidato attribuibile ad azioni di pertinenza dei soci di minoranza. L'importo è calcolato al netto delle eventuali azioni proprie riacquistate dalle imprese consolidate.

b) Illustrazione di altri trattamenti contabili significativi

Dividendi e riconoscimento dei ricavi

I ricavi sono riconosciuti quando sono percepiti o comunque quando è probabile che saranno ricevuti i benefici futuri e tali benefici possono essere quantificabili in modo attendibile. In particolare:

  • gli interessi di mora, eventualmente previsti in via contrattuale, sono contabilizzati a conto economico solo al momento del loro effettivo incasso;
  • i dividendi sono rilevati a conto economico nel momento in cui sorge il diritto legale ad incassarli, e quindi nel momento in cui ne viene deliberata la distribuzione;
  • gli utili e le perdite derivanti dall'intermediazione di strumenti finanziari di negoziazione sono riconosciuti a conto economico, in sede di rilevazione dell'operazione, sulla base della differenza tra il corrispettivo pagato o incassato ed il fair value dello strumento, solamente quando il fair value è determinabile facendo riferimento a transazioni di mercato correnti ed osservabili sul mercato oppure attraverso tecniche di valutazione i cui input siano parametri di mercato osservabili; diversamente, detti utili e perdite sono distribuiti nel tempo tenuto conto della natura e della durata dello strumento. Si fa rinvio alla successiva "Parte A.4. Informativa sul fair value" per i dettagli sulla determinazione del fair value e sull'osservabilità o meno dei parametri;
  • per le emissioni di prestiti obbligazionari valutate al fair value e non quotate su mercati attivi, la tecnica di valutazione utilizzata per la determinazione del fair value considera, quale fattore correttivo dei flussi di cassa da attualizzare, uno spread adjustment con l'obiettivo di sterilizzare, fin dalla data di emissione, i profitti impliciti nelle condizioni contrattuali del prestito, al netto dei correlati costi di transazione.

Pagamenti basati su azioni

Si tratta di pagamenti a favore dei dipendenti, come corrispettivo dell'attività lavorativa prestata, basati su azioni rappresentative del capitale, che consistono, ad esempio, nell'assegnazione:

  • di diritti a sottoscrivere aumenti di capitale a pagamento (stock option);
  • di azioni gratuite (stock granting).

In considerazione delle difficoltà di stimare direttamente il fair value delle prestazioni lavorative ricevute in contropartita dell'assegnazione di azioni, è possibile misurare il valore delle prestazioni ricevute, in modo indiretto, facendo riferimento al fair value degli strumenti rappresentativi di capitale, alla data della loro assegnazione. Il fair value dei pagamenti regolati con l'emissione di azioni è rilevato in base al criterio di competenza della prestazione fornita come "Spese del personale" in contropartita di un incremento delle "Riserve".

In particolare, quando le azioni assegnate non sono immediatamente "usufruibili" dal dipendente, ma lo saranno quando il dipendente avrà completato uno specifico periodo di servizio, l'impresa riconosce il costo come corrispettivo della prestazione resa lungo il periodo di maturazione delle condizioni stesse ("vesting period").

Compensazione di strumenti finanziari

Ai sensi dello IAS 32, paragrafo 42, le attività finanziarie e le passività finanziarie sono oggetto di compensazione ed evidenziate in bilancio per il saldo netto, qualora l'entità:

  • abbia un diritto legale ad operare tale compensazione, correntemente esercitabile in tutte le circostanze, siano esse afferenti al normale svolgimento del business siano esse relative ad situazioni di inadempimento, insolvenza, fallimento delle parti;
  • intenda regolare le transazioni per il saldo netto o in base ad un regolamento su base lorda i cui effetti sostanziali siano equivalenti ad un regolamento netto.

Per gli strumenti derivati rientranti in accordi di compensazione che rispettano i requisiti in precedenza illustrati la Circolare n. 262 prevede di effettuare la compensazione tra tutti i derivati di negoziazione e tutti i derivati di copertura. Qualora lo sbilancio dei derivati di negoziazione dovesse essere di segno opposto rispetto allo sbilancio di tutti i derivati di copertura, è prevista una rappresentazione su base netta di tali sbilanci: convenzionalmente, il saldo netto sarà allocato nel portafoglio di negoziazione piuttosto che nei derivati di copertura, in funzione della prevalenza del valore assoluto tra lo sbilancio dei derivati di negoziazione e quello dei derivati di copertura.

In ottemperanza a quanto richiesto dal principio contabile IFRS 7, informazioni di maggior dettaglio sono fornite nelle tavole contenute nella Parte B – Altre informazioni della presente nota integrativa.

Cartolarizzazioni – cancellazione dal bilancio delle attività finanziarie cedute

Nelle operazioni di cartolarizzazione, la cessione delle attività finanziarie ad una società veicolo, anche se pro soluto, comporta la cancellazione dal bilancio di tali attività (cosiddetta "derecogniton"), soltanto nell'ipotesi in cui vi sia un sostanziale trasferimento dei rischi e dei benefici.

Per le cartolarizzazioni originate dal Gruppo, alla data di perfezionamento dell'operazione, non si è proceduto ad

effettuare alcuna "derecognition" dal bilancio dei crediti, ancorché ceduti. Il Gruppo ha mantenuto, infatti, il rischio di credito associato al portafoglio cartolarizzato ed i relativi benefici, per il tramite della sottoscrizione della tranche dei titoli junior, ossia dei titoli che sopportano il rischio delle prime perdite, o dell'assunzione di esposizioni analoghe. Conseguentemente, nel bilancio separato della banca originator i crediti continuano a rimanere iscritti in bilancio, come "Attività cedute e non cancellate"; il corrispettivo incassato dalla cessione viene rilevato in contropartita di un debito verso la società veicolo, al netto dei titoli sottoscritti dalla banca stessa. Nel bilancio consolidato, il consolidamento della società veicolo e del relativo patrimonio della cartolarizzazione, qualora rispettati i requisiti del controllo previsti dal principio IFRS 10, ha come principale effetto che, nella situazione patrimoniale, figurano i titoli emessi dal veicolo e sottoscritti da entità non appartenenti al Gruppo.

Ai fini della Parte E della presente nota integrativa consolidata, i crediti ceduti in operazioni di cartolarizzazione si considerato come "Attività cedute e non cancellate", a meno che le banche originator del Gruppo non abbiano sottoscritto, fin dalla data di emissione, il complesso di tutte le passività emesse dalla società veicolo (cosiddette operazioni di auto cartolarizzazione).

Alla regola generale sopra descritta, fa eccezione la cartolarizzazione Tiepolo Finance per la quale, in sede di prima applicazione dei principi contabili internazionali, ci si è avvalsi della facoltà di non iscrivere in bilancio gli attivi sottostanti alle operazioni di cartolarizzazione effettuate prima del 1° gennaio 2004, che risultavano cancellati in base ai precedenti principi contabili. Al 31 dicembre 2016, il titolo junior emesso dalla società Tiepolo Finance, sottoscritto per un valore nominale di 50,5 milioni e classificato nel portafoglio delle "Attività finanziarie disponibili per la vendita", presenta un valore nullo in quanto interamente svalutato.

In aggiunta, per le cartolarizzazioni perfezionate dall'ex Gruppo Italease, gli accordi intervenuti in data 24 dicembre 2009 tra Banca Italease ed Alba Leasing, in corrispondenza del perfezionamento dell'acquisizione del controllo di Banca Italease da parte del Gruppo Banco Popolare e della relativa riorganizzazione dell'attività del leasing, hanno comportato una cancellazione integrale dei crediti originati dal canale bancario i cui rischi e benefici sono stati posti interamente a carico di Alba Leasing.

Per ulteriori dettagli si fa rinvio all'informativa riportata nella presente Nota Integrativa, in corrispondenza della "Parte E –Sezione 1 – C. Operazioni di cartolarizzazione".

Esposizioni creditizie fuori bilancio - garanzie rilasciate ed impegni

Le esposizioni creditizie fuori bilancio, rappresentate dalle garanzie rilasciate e dagli impegni irrevocabili ad erogare fondi, danno luogo ad accantonamenti nella misura in cui sia ritenuta probabile una fuoriuscita di risorse economiche per adempiere all'obbligazione legale. Dette esposizioni sono oggetto di un processo di valutazione analitica, qualora vi sia un'elevata probabilità di default sulla singola posizione; diversamente, l'accantonamento viene determinato su base collettiva, tenuto conto della probabilità di perdita rilevata su un portafoglio di obbligazioni omogenee. Il procedimento di stima collettiva delle esposizioni fuori bilancio in bonis è condotto applicando i medesimi criteri utilizzati per la valutazione collettiva dei crediti, tenuto conto di un fattore di conversione. Come rappresentato nel precedente paragrafo "12 – Fondi per rischi ed oneri", i fondi correlati alla svalutazione di garanzie rilasciate ed impegni ad erogare fondi sono iscritti nella voce di stato patrimoniale "100. Altre passività", in conformità alle disposizioni contenute nella Circolare n. 262; la contropartita è la voce di conto economico "130 d) Rettifiche/riprese di valore per deterioramento di altre operazioni finanziarie".

Riclassifiche tra i portafogli di attività finanziarie (amendment IAS 39)

Lo IASB ha approvato in data 13 ottobre 2008 un emendamento allo IAS 39 e all'IFRS 7, omologato con procedura d'urgenza dalla Commissione Europea il 15 ottobre 2008 con Regolamento n. 1004/2008.

Sulla base di tale emendamento, è consentito riclassificare, in presenza di determinate condizioni, ad altra categoria contabile strumenti finanziari iscritti al momento dell'acquisto nell'ambito della categoria delle "Attività finanziarie detenute per la negoziazione" o della categoria delle Attività finanziarie disponibili per la vendita. Prima di tale emendamento la regola generale prevedeva che i trasferimenti di categoria non erano ammessi, ad eccezione dei trasferimento tra le categorie delle "Attività finanziarie disponibili per la vendita" e delle "Attività finanziarie detenute sino alla scadenza", come in precedenza descritto in corrispondenza delle citate categorie di attività finanziarie. Sulla base di quanto indicato nei paragrafi 50D e 50E dello IAS 39, possono essere riclassificati:

  • gli strumenti finanziari, diversi dai derivati, precedentemente classificati nella categoria degli strumenti finanziari di negoziazione. Non è invece possibile riclassificare gli strumenti finanziari appartenenti alla categoria delle "Attività finanziarie valutate al fair value" a seguito dell'adozione della cosiddetta "fair value option". La nuova categoria contabile di destinazione è quella dei "Crediti". La condizione per l'ammissibilità della riclassifica è che lo strumento finanziario rispetti, alla data del trasferimento, i requisiti previsti per la classificazione nel portafoglio dei "Crediti" e che la società non intenda più negoziare i titoli oggetto di riclassifica, avendo maturato l'intenzione di detenere lo strumento finanziario nel prevedibile futuro o fino a scadenza;
  • gli strumenti finanziari non derivati classificati nella categoria "Attività finanziarie disponibili per la vendita" alla categoria contabile dei "Crediti" se lo strumento finanziario rispettava, alla data della riclassifica, la definizione di "Crediti" e la società ha ora l'intento e la capacità di detenerlo nel prevedibile futuro o fino alla scadenza.

Qualsiasi altro strumento di debito o di capitale, non derivato, può essere riclassificato dalla categoria delle "Attività finanziarie detenute per la negoziazione" alla categoria delle "Attività disponibili per la vendita" o dalla categoria delle "Attività detenute per la negoziazione" alle "Attività detenute sino a scadenza" (per i soli strumenti di debito), qualora detti strumenti non siano più detenuti per essere oggetto di negoziazione nel breve termine; ciò è tuttavia ammissibile, secondo il paragrafo 50 B, solamente in rare circostanze.

L'attività finanziaria riclassificata è iscritta nella nuova categoria ("Crediti", "Attività finanziarie detenute fino a scadenza", "Attività finanziarie disponibili per la vendita") al suo fair value alla data della riclassifica, che rappresenta il nuovo costo o costo ammortizzato.

Una volta trasferiti, gli strumenti finanziari seguono le regole di valutazione e rilevazione contabile proprie della categoria di destinazione, salvo quanto di seguito verrà specificato; pertanto, per le attività valutate al costo ammortizzato deve essere determinato il tasso di rendimento effettivo da utilizzarsi a partire dalla data della riclassifica.

Per le attività riclassificate, ogni eventuale successiva variazione positiva dei flussi di cassa attesi concorre a determinare il tasso di interesse effettivo alla data della revisione della previsione e sarà contabilizzata lungo la vita residua dello strumento, anziché a modificare il valore contabile dell'attività con contropartita di conto economico, come previsto per le attività non oggetto di riclassifica.

Viceversa, gli eventuali successivi decrementi nelle stime dei flussi di cassa dalla data di riclassifica seguiranno le regole previgenti, ovvero saranno immediatamente registrati a conto economico nel caso in cui rappresentino una perdita di valore.

Gli utili e le perdite precedentemente sospesi nella riserva di patrimonio netto per le Attività finanziarie disponibili per la vendita, se riferiti ad uno strumento con scadenza prefissata sono ammortizzati lungo la durata dell'investimento secondo il criterio del costo ammortizzato; viceversa se lo strumento non ha una scadenza prefissata (esempio strumenti perpetui) restano sospesi nella riserva fino al momento della vendita o dell'estinzione.

In caso di riclassifica dell'attività finanziaria e fino alla sua estinzione è necessario fornire illustrazione dei conseguenti effetti e di quelli che si sarebbero avuti in assenza della riclassifica, così come riportato nella successiva sezione "A.3 – Informativa sui trasferimenti tra portafogli di attività finanziarie".

Aggregazioni aziendali, avviamento e modifiche interessenze azionarie

Un'aggregazione aziendale consiste nell'unione di imprese o di attività aziendali distinte in un unico soggetto tenuto alla redazione del bilancio.

Un'aggregazione può dar luogo ad un legame partecipativo tra la Capogruppo acquirente e la controllata acquisita. In tale circostanza, l'acquirente applica il principio IFRS 3 nel bilancio consolidato mentre nel bilancio separato rileva l'interessenza acquisita come partecipazione in una controllata applicando il principio contabile IAS 27 "Bilancio separato".

Un'aggregazione può anche prevedere l'acquisto dell'attivo netto di un'altra entità, incluso l'eventuale avviamento, oppure l'acquisto del capitale di un'altra entità (fusioni, conferimenti, acquisizioni di rami d'azienda). Una tale aggregazione non si traduce in un legame partecipativo analogo a quello tra controllante e controllata e quindi in tal casi si applica il principio contabile IFRS 3 anche nel bilancio separato dell'acquirente.

Le aggregazioni aziendali sono contabilizzate usando il metodo dell'acquisto, in base al quale le attività identificabili acquisite, le passività identificabili assunte, comprese quelle potenziali, devono essere rilevate ai rispettivi fair value alla data di acquisizione.

Per ogni aggregazione aziendale, le interessenze di minoranza possono essere rilevate al fair value o in proporzione alla quota detenuta nelle attività nette identificabili della società acquisita.

L'eventuale eccedenza del corrispettivo trasferito rispetto al fair value delle attività nette identificabili viene rilevata come avviamento e viene allocata, alla data di acquisizione, alle singole unità generatrici dei flussi, o ai gruppi di unità generatrici di flussi che dovrebbero beneficiare dalle sinergie dell'aggregazione, indipendentemente dal fatto che altre attività o passività dell'acquisita siano assegnate a tali unità o raggruppamenti di unità.

Qualora il corrispettivo del trasferimento sia inferiore rispetto al fair value delle attività nette identificabili, la differenza viene rilevata immediatamente a conto economico come ricavo nella voce "Altri proventi di gestione", dopo avere effettuato una nuova misurazione volta ad accertare il corretto processo di identificazione di tutte le attività acquisite e delle passività assunte.

Il corrispettivo trasferito in un'aggregazione aziendale è pari al fair value, alla data dell'acquisizione, delle attività cedute, delle passività sostenute e degli strumenti di capitale emessi dall'acquirente in cambio dell'ottenimento del controllo dell'acquisito. Il corrispettivo che l'acquirente trasferisce in cambio dell'acquisita comprende qualsiasi attività e passività risultante da un accordo sul corrispettivo potenziale, da rilevare alla data di acquisizione sulla base del fair value. Modifiche al corrispettivo trasferito sono possibili se derivano da informazioni addizionali su fatti e circostanze che esistevano alla data di acquisizione e sono riconoscibili entro il periodo di misurazione dell'aggregazione aziendale (ossia entro dodici mesi dalla data dell'acquisizione, come di seguito verrà precisato). Ogni altra modifica che deriva da eventi o circostanze successive all'acquisizione, come ad esempio quella riconosciuta al venditore legata al raggiungimento di determinate performance reddituali, deve essere rilevata nel conto economico.

L'identificazione del fair value delle attività e delle passività deve essere perfezionata in modo definitivo entro il termine massimo di dodici mesi dalla data di acquisizione (periodo di misurazione).

I costi correlati all'acquisizione, che includono provvigioni di intermediazione, spese di consulenza, legali, contabili, professionali, costi amministrativi generali, inclusi quelli per il mantenimento di un ufficio acquisizioni, sono registrati nel conto economico al momento del loro sostenimento, ad eccezione dei costi di emissione di titoli azionari e di titoli di debito che sono rilevati sulla base di quanto disposto dai principi IAS 32 e IAS 39.

Se il controllo viene realizzato mediante acquisti successivi (aggregazioni aziendali realizzate in più fasi), l'interessenza azionaria in precedenza detenuta è oggetto di misurazione al fair value alla data dell'acquisizione e la differenza rispetto al precedente valore di carico deve essere rilevata nel conto economico. Per tali aggregazioni, l'avviamento sarà determinato dall'eccedenza del corrispettivo trasferito maggiorato del fair value dell'interessenza in precedenza detenuta rispetto al fair value delle attività nette identificabili dell'acquisita.

Una volta ottenuto il controllo ed applicato il metodo dell'acquisizione in precedenza descritto, qualsiasi ulteriore variazione in aumento o diminuzione nell'interessenza partecipativa in una società controllata che continua a mantenersi di controllo è contabilizzata come una transazione tra soci. Pertanto, i valori contabili del patrimonio netto di gruppo e di terzi devono essere rettificati per riflettere le modifiche di interessenze nella controllata. Qualsiasi differenza tra il valore per il quale le interessenze di minoranza vengono rettificate ed il fair value del corrispettivo pagato o ricevuto deve essere rilevata direttamente nel patrimonio netto di gruppo.

In presenza di un evento che determina la perdita di controllo, viene rilevato un effetto di conto economico pari alla differenza tra (i) la somma del fair value del corrispettivo ricevuto e del fair value dell'interessenza residua detenuta e (ii) il precedente valore contabile delle attività (incluso avviamento), delle passività della controllata, dell'eventuale patrimonio di terzi. Gli ammontari in precedenza riconosciuti nel prospetto della redditività complessiva (come ad esempio le riserve da valutazione di attività finanziarie disponibili per la vendita) devono essere contabilizzati analogamente a quanto richiesto nel caso in cui la controllante avesse dismesso direttamente le attività o le relative passività (mediante riclassifica nel conto economico o negli utili a nuovo).

Il fair value di una qualsiasi interessenza detenuta nella ex partecipazione di controllo deve essere considerato pari al fair value al momento della rilevazione iniziale di un'attività finanziaria in base allo IAS 39, oppure, laddove appropriato, pari al costo al momento della rilevazione iniziale in una società collegata o in un'entità a controllo congiunto.

Non sono considerate aggregazioni aziendali le operazioni realizzate con finalità riorganizzative, tra due o più imprese o attività aziendali facenti parte del Gruppo Banco Popolare. I principi contabili internazionali non regolano infatti le transazioni sotto comune controllo, che sono contabilizzate in continuità di valori dell'acquisita nel bilancio dell'acquirente, qualora non presentino una significativa influenza sui flussi di cassa futuri. Ciò in aderenza a quanto previsto dallo IAS 8 par.10, che richiede, in assenza di un principio specifico, di fare uso del proprio giudizio nell'applicare un principio contabile al fine di fornire un'informativa rilevante, attendibile, prudente e che rifletta la sostanza economica dell'operazione.

Modalità di determinazione delle perdite di valore di attività finanziarie (impairment)

Ad ogni data di bilancio tutte le attività finanziarie, eccetto quelle valutate al fair value rilevato a conto economico, sono soggette ad una verifica per riduzione di valore (test di impairment) al fine di verificare l'esistenza di obiettive evidenze di riduzione valore, tali da compromettere la recuperabilità dell'investimento.

In particolare, l'obiettiva evidenza di perdita di valore di un'attività o un gruppo di attività finanziarie è riconducibile ai seguenti eventi negativi:

  • significative difficoltà finanziarie dell'emittente o del debitore;
  • violazione del contratto, quale un inadempimento o un mancato pagamento degli interessi o del capitale;
  • concessione al beneficiario di un'agevolazione che la banca ha preso in considerazione prevalentemente per ragioni economiche o legali relative alle difficoltà finanziarie dello stesso e che altrimenti non avrebbe concesso;
  • probabilità che il debitore possa entrare in procedure fallimentari o altre riorganizzazioni finanziarie;
  • scomparsa di un mercato attivo relativamente all'attività finanziaria in oggetto a causa delle difficoltà finanziarie dello stesso emittente. Tuttavia la scomparsa di un mercato attivo dovuta al fatto che gli strumenti della società non sono più pubblicamente negoziati non è evidenza di una riduzione di fair value;
  • accadimenti che indichino un'apprezzabile diminuzione dei flussi finanziari futuri dell'emittente (in tale fattispecie rientrano le condizioni generali dell'economia locale o nazionale di riferimento in cui opera l'emittente).

In aggiunta, per un investimento in uno strumento rappresentativo di capitale vi è obiettiva evidenza di perdita di valore in corrispondenza ai seguenti ulteriori eventi negativi:

  • cambiamenti significativi con un impatto negativo nell'ambiente tecnologico, economico o normativo in cui l'emittente opera, tali da indicare che l'investimento nello stesso non possa essere recuperato;
  • una prolungata o significativa diminuzione del fair value al di sotto del costo di acquisto.

Qualora si evidenzi un'obiettiva riduzione di valore in seguito a uno o più eventi che si sono verificati dopo la rilevazione iniziale dell'attività, è necessario calcolare la perdita di valore, secondo regole differenti per gli strumenti finanziari valutati al costo ammortizzato o per le attività valutate al fair value con imputazione delle variazioni a patrimonio netto.

Per il modello di determinazione delle perdite di valore si rimanda a quanto descritto in corrispondenza delle voci "Attività finanziarie detenute sino alla scadenza", "Crediti verso banche e verso la clientela" per le attività valutate al costo ammortizzato e delle "Attività finanziarie disponibili per la vendita" per le attività valutate al fair value in contropartita di una specifica riserva di patrimonio netto.

Passività finanziarie valutate al fair value e determinazione del proprio merito creditizio

Ai fini della raccolta, il Gruppo emette diverse tipologie di prestiti obbligazionari, sia a tasso fisso sia di tipo strutturato (con indicizzazione a componenti azionarie, a tassi di cambio, a strutture di tasso di interesse, tasso di inflazione o indici assimilabili). I rischi conseguenti a tali emissioni sono oggetto di copertura da parte del Gruppo, nell'ambito della complessiva gestione dei rischi di mercato, anche mediante la stipula di contratti derivati.

Da un punto di vista contabile, alcuni di questi contratti sono designati come copertura secondo le regole dell'Hedge Accounting, ed in particolare del "fair value hedge", come descritto nel precedente paragrafo "6 – Operazioni di copertura"; trattasi, in particolare, delle operazioni di copertura di prestiti obbligazionari rivolti alla clientela istituzionale.

Per le relazioni di copertura, non qualificate secondo le regole contabili dell'Hedge Accounting, si verrebbe a creare un'asimmetria contabile, derivante dal diverso criterio di misurazione dell'emissione obbligazionaria - valutata al costo ammortizzato - e del derivato di copertura gestionale - valutato al fair value. Tale asimmetria viene superata dal Gruppo designando al fair value i prestiti obbligazionari oggetto di copertura gestionale (cosiddetta "Fair Value Option"). L'adozione della Fair Value Option, in alternativa all'Hedge Accounting, oltre ad essere motivata dall'esigenza di semplificare il processo amministrativo contabile delle coperture, con particolare riferimento alle emissioni strutturate, è strettamente correlata alle modalità effettive con cui il Gruppo realizza le proprie politiche di copertura, gestendo l'esposizione con il mercato in termini complessivi e non mediante una relazione univoca con il prestito emesso. Il modello operativo di Gruppo prevede, infatti, che i rischi di mercato correlati alle emissioni del Gruppo vengano gestiti da Banca Aletti, in qualità di banca d'investimento, la quale si pone come controparte dei derivati di copertura stipulati dall'emittente. I rischi così assunti da Banca Aletti vengono gestiti unitamente agli altri derivati, esistenti o da attivare, secondo una logica complessiva di "portafoglio", volta a perseguire un dato profilo di rischio/rendimento compatibile con i limiti di rischio stabiliti.

A differenza dell'Hedge Accounting, le cui regole di contabilizzazione prevedono che sullo strumento coperto si rilevino le sole variazioni di fair value attribuibili al rischio coperto, la Fair Value Option comporta la rilevazione di tutte le variazioni di fair value, indipendentemente dal fattore di rischio oggetto di copertura, incluso il rischio creditizio dell'emittente, nella misura in cui sia considerato un fattore rilevante dai partecipanti del mercato nella determinazione del prezzo di un'ipotetica transazione di scambio. Per la modalità di determinazione del fair value e relativa gerarchia si rimanda a quanto contenuto nella successiva "Parte A.4 – Informativa sul fair value".

In particolare, per le emissioni rivolte alla clientela retail del Gruppo, la misurazione del fair value viene effettuata sulla base dei prezzi osservati sul sistema di scambi organizzati dei titoli di Gruppo, i quali confermano gli spread creditizi esistenti alla data di emissione.

Per le emissioni indirizzate alla clientela istituzionale, la metodologia di valutazione è basata su un modello di attualizzazione dei flussi di cassa, il quale considera sia la curva dei tassi di interesse risk free sia la curva del merito creditizio del Banco Popolare, entrambe osservate alla data di riferimento della valutazione. La costruzione della curva del proprio merito creditizio viene determinata massimizzando il ricorso a parametri di mercato osservabili e ritenuti significativi, in funzione della relativa liquidità; tali parametri sono stati individuati nella curva dei Credit Default Swap (CDS) a nome del Banco Popolare, in funzione del grado di subordinazione dell'emissione e della data di scadenza. La quantificazione degli effetti conseguenti alla variazione del proprio merito creditizio, intervenuta tra la data di emissione e la data di valutazione, è ottenuta per differenza tra il fair value ottenuto considerando tutti i fattori di rischio a cui il prestito è soggetto, compreso il rischio creditizio, ed il fair value ottenuto considerando gli stessi fattori, ad esclusione della variazione del rischio creditizio intervenuta nel periodo.

In relazione alla potenziale volatilità dei risultati economici correlati alla variazione del proprio merito creditizio, divenuta evidente con la crisi economica e finanziaria sperimentata a partire dal 2008, le emissioni della specie, avvenute a partire dal secondo semestre del 2009, sono di norma trattate contabilmente secondo le regole dell'Hedge Accounting. Diversamente, per le precedenti emissioni si confermano le regole della Fair Value Option, essendo la designazione irrevocabile; queste emissioni rappresentano la principale fonte di volatilità dei risultati economici attribuibili al merito creditizio del Banco Popolare.

Con riferimento ai criteri di rilevazione delle componenti patrimoniali ed economiche si fa presente che, in conformità alle disposizioni contenute nella Circolare n. 262:

  • i derivati gestionalmente collegati alle passività valutate al fair value sono classificati tra le "Attività finanziarie di negoziazione" o le "Passività finanziarie di negoziazione";
  • i differenziali ed i margini maturati sui derivati fino alla data di valutazione sono esposti, in funzione del saldo, tra gli "interessi attivi" o tra gli "interessi passivi", coerentemente con le competenze registrate sui prestiti obbligazionari oggetto di copertura gestionale;
  • gli utili e le perdite da realizzo e da valutazione, sia dei prestiti in Fair Value Option sia dei derivati correlati, sono rilevati nella voce di conto economico "110. Risultato netto delle attività e delle passività finanziarie valutate al fair value".

A.3 – INFORMATIVA SUI TRASFERIMENTI TRA PORTAFOGLI DI ATTIVITA' FINANZIARIE

A.3.1 Attività finanziarie riclassificate: valore contabile, fair value ed effetti sulla redditività complessiva

In data 15 ottobre 2008 la Commissione Europea ha approvato il Regolamento n. 1004 con il quale sono state recepite le modifiche allo IAS 39 con riferimento alla riclassifica degli strumenti finanziari e all'IFRS 7 per quanto riguarda i relativi obblighi di informativa.

Sulla base di tale emendamento, è quindi possibile riclassificare, in presenza di determinate condizioni, ad altra categoria contabile strumenti finanziari iscritti, al momento dell'acquisto, nell'ambito della categoria delle attività finanziarie detenute per la negoziazione o della categoria delle attività finanziarie disponibili per la vendita, come descritto in dettaglio nella precedente "Parte A.2", alla quale si fa rinvio per maggiori informazioni.

Sulla base delle citate modifiche normative:

  • il Consiglio di Gestione del Banco Popolare ha deliberato, nella riunione tenutasi in data 28 ottobre 2008, di riclassificare alcune attività finanziarie non quotate su mercati attivi detenute dal Banco con finalità di negoziazione, tenuto conto che la situazione di crisi che caratterizzava i mercati finanziari mondiali non avrebbe consentito di perseguire ragionevolmente gli intenti che avevano giustificato l'iscrizione di detti strumenti finanziari nell'ambito della categoria delle attività finanziarie detenute per la negoziazione, imponendone, di fatto, la detenzione nel prevedibile futuro o fino a scadenza. Come consentito dall'amendment dello IAS 39, in virtù dell'eccezionale situazione, il trasferimento è stato effettuato sostanzialmente sulla base dei prezzi al 1° luglio 2008, avendo deliberato la riclassifica prima del 1° novembre 2008;
  • nel corso dell'esercizio 2009, il Consiglio di Amministrazione di Efibanca ha deliberato di riclassificare le quote di O.I.C.R. detenute in fondi chiusi di private equity dal portafoglio delle "Attività finanziarie detenute con finalità di negoziazione" al portafoglio delle "Attività finanziarie disponibili per la vendita". Tale riclassificazione è stata effettuata in analogia agli altri investimenti della specie detenuti, che Efibanca aveva già collocato nella voce "40 - Attività Finanziarie disponibili per la vendita", in considerazione della stabilità prevista in tale forma di investimento, tenendo altresì conto che la situazione di crisi dei mercati finanziari mondiali non avrebbe consentito per detti strumenti di perseguire un'attività di negoziazione nel breve periodo. Poiché tale trasferimento è stato deliberato dopo il 1° novembre 2008, il valore di iscrizione nella categoria contabile di destinazione è rappresentato dal fair value alla data del 30 giugno 2009, ossia alla data in cui è stato deliberato il relativo trasferimento, come previsto dai principi contabili di riferimento. Si segnala che le citate posizioni sono confluite nel portafoglio di attività del Banco Popolare, a seguito della fusione per incorporazione della controllata Efibanca, con efficacia contabile dal 1° gennaio 2011.

Nel corso dell'esercizio 2016 non sono intervenute ulteriori riclassifiche del portafoglio.

Nella seguente tabella viene fornita l'informativa sul valore di bilancio delle attività riclassificate che residuano al 31 dicembre 2016, sul relativo fair value, sulle componenti reddituali registrate nel periodo e sugli effetti economici che si sarebbero rilevati nello stesso periodo in assenza del trasferimento.

Tipologia di
strumento
finanziario
Portafoglio di
provenienza
Portafoglio di
destinazione
Valore di
bilancio al
31.12.2016
Fair value al
31.12.2016
Componenti reddituali
in assenza del
trasferimento
(ante imposte)
Componenti reddituali
registrate nell'esercizio
(ante imposte)
Valutative Altre Valutative Altre
Titoli di
debito
Attività finanziarie
detenute per la
negoziazione (voce 20)
Crediti verso
banche (voce 60)
252 222
Titoli di
debito
Attività finanziarie
detenute per la
negoziazione (voce 20)
Crediti verso
clientela (voce 70)
30.591 30.040 (298) 623 740
Quote di
O.I.C.R.
Attività finanziarie
detenute per la
negoziazione (voce 20)
Attività finanziarie
disponibili per la
vendita (voce 40)
41 41
Totale 30.591 30.040 (298) 916 1.003

Titoli di debito

Al 31 dicembre 2016 il portafoglio riclassificato rappresentato da titoli di debito è composto da un unico titolo di emittente corporate - istituzione finanziaria - e n. 2 titoli Asset Backed Securities (ABS). Per tale portafoglio, nel corso dell'esercizio si rileva la riduzione dei titoli di debito per 66 milioni dovuta al rimborso di due titoli di emittenti corporate e di un titolo ABS presenti nel portafoglio al 31 dicembre 2016, nonché un decremento di 1,1 milioni, in termini di valore nominale, dovuto al fisiologico rimborso parziale dei titoli ABS.

Il valore di bilancio dei titoli di debito in posizione al 31 dicembre 2016 ammonta a 30,6 milioni (97,4 milioni al 31 dicembre 2015) ed il loro fair value è pari a 30 milioni (97,3 milioni al 31 dicembre 2015).

In particolare, i titoli ABS riclassificati, il cui controvalore di bilancio al 31 dicembre 2016 ammonta a 6,6 milioni (di pari importo il valore nominale), appartengono alla classe senior, ovvero alla categoria dei titoli con diritto contrattuale di priorità nei pagamenti delle quote capitale e delle quote di interesse. I sottostanti di tali titoli sono generalmente rappresentati da mutui residenziali di Paesi europei.

Con riferimento al titolo corporate, in posizione per un valore nominale di 25 milioni ed un valore di bilancio di 24 milioni, trattasi di emissione subordinata di primaria istituzione finanziaria italiana.

Al 31 dicembre 2016 la valorizzazione al costo ammortizzato, anziché al fair value, ha comportato un effetto cumulato positivo pari a 0,6 milioni, contro gli 0,2 milioni, sempre positivi, al 31 dicembre 2015 (come risulta dalla differenza tra la colonna "Valore di bilancio al 31.12.2016" e "Fair value al 31.12.2016"). Nel dettaglio tale effetto deriva:

  • dalla mancata rilevazione di plusvalenze nette per effetto dell'adeguamento al fair value per 0,5 milioni; plusvalenze che sarebbero state registrate qualora i titoli fossero stati mantenuti tra le attività di negoziazione;
  • dalla rilevazione di componenti reddituali rappresentate da maggiori interessi attivi per effetto dell'applicazione del costo ammortizzato alle attività riclassificate per 1,1 milioni.

Per quanto riguarda l'impatto sulla redditività complessiva del periodo, la riclassifica ha comportato la contabilizzazione di:

  • maggiori interessi attivi per effetto del costo ammortizzato per 0,3 milioni;
  • un minore risultato netto negativo per 0,1 milioni, che sarebbe stato addebitato nel conto economico in assenza del trasferimento, e che deriva dalla valutazione e dal rimborso dei titoli.

Pertanto, il risultato economico al 31 dicembre 2016 risulta essere superiore di 0,4 milioni rispetto a quanto sarebbe stato rendicontato in assenza della riclassifica dal comparto delle attività finanziarie detenute per la negoziazione al portafoglio dei crediti (pari alla differenza tra la colonna "Componenti reddituali registrate nell'esercizio" e la colonna "Componenti reddituali in assenza del trasferimento").

Quote di O.I.C.R.

Al 31 dicembre 2016, il valore di bilancio delle quote O.I.C.R. trasferite è pari a zero (57 mila al 31 dicembre 2015) per effetto del riparto finale di liquidazione delle quote avvenuto nel terzo trimestre del 2016.

A.3.2 Attività finanziarie riclassificate: effetti sulla redditività complessiva prima del trasferimento

Nell'esercizio in cui viene effettuata la riclassifica, l'IFRS 7 richiede di fornire gli effetti sulla redditività complessiva prima del trasferimento. Al riguardo si segnala che nel corso dell'esercizio 2016 non è stato effettuato alcun trasferimento di portafoglio e pertanto non esiste alcuna informativa da fornire.

A.3.3 Trasferimento di attività finanziarie detenute per la negoziazione

Per i motivi della riclassifica si fa rinvio a quanto rappresentato nel precedente paragrafo A.3.1.

In aggiunta si deve segnalare che in occasione della riclassifica a suo tempo operata dal Banco Popolare, lo IABS aveva espressamente considerato il deterioramento dei mercati finanziari mondiali osservato nel terzo trimestre del 2008, come un esempio di "rara circostanza", così come diffuso con proprio comunicato stampa del 13 ottobre 2008.

A.3.4 Tasso di interesse effettivo e flussi finanziari attesi dalle attività riclassificate

Non si fornisce l'informativa in quanto, nel corso dell'esercizio 2016, non è stata effettuata alcuna riclassifica di portafoglio.

A.4 – INFORMATIVA SUL FAIR VALUE

INFORMATIVA DI NATURA QUALITATIVA

Il fair value è definito come il prezzo che verrebbe percepito per la vendita di un'attività o pagato per il trasferimento di una passività in una regolare operazione tra operatori di mercato, alle condizioni correnti alla data di valutazione nel mercato principale o nel mercato più vantaggioso (prezzo di uscita).

Ai fini della misurazione al fair value delle attività e passività, finanziarie e non, il principio IFRS 13 definisce una triplice gerarchia di fair value, basata sull'osservabilità o meno dei parametri di mercato:

1. Quotazioni desunte da mercati attivi (Livello 1)

  • La valutazione è effettuata sulla base dei prezzi quotati (non rettificati) in mercati attivi per attività o passività identiche.
    1. Metodi di valutazione basati su parametri di mercato osservabili (Livello 2)

La valutazione dello strumento finanziario è basata sui prezzi desumibili dalle quotazioni di mercato di attività simili o mediante tecniche di valutazione per le quali tutti i fattori significativi, compresi gli spread creditizi e di liquidità, sono desunti da dati osservabili di mercato. Tale livello implica contenuti elementi di discrezionalità nella valutazione, in quanto tutti i parametri utilizzati risultano attinti dal mercato (per lo stesso titolo e per titoli similari) e le metodologie di calcolo consentono di replicare quotazioni presenti su mercati attivi.

3. Metodi di valutazione basati su parametri di mercato non osservabili (Livello 3)

La determinazione del fair value fa ricorso a tecniche di valutazione che si fondano, in misura rilevante, su input significativi non desumibili dal mercato e comporta, pertanto, stime ed assunzioni da parte del management.

Di seguito si illustrano le metodologie per la determinazione del fair value:

  • per gli strumenti finanziari oggetto di misurazione in bilancio al fair value;
  • per gli strumenti finanziari valutati al costo ammortizzato;
  • per le attività non finanziarie rappresentate dagli investimenti immobiliari detenuti dal Gruppo.

Attività/passività finanziarie detenute per la negoziazione, Attività/Passività finanziarie valutate al fair value, Attività finanziarie disponibili per la vendita, Derivati di copertura

Per tali strumenti finanziari, oggetto di misurazione in bilancio al fair value, il Gruppo Banco Popolare si è dotato di una "Fair Value Policy" che attribuisce la massima priorità ai prezzi quotati su mercati attivi e priorità più bassa all'utilizzo di input non osservabili, in quanto maggiormente discrezionali, in linea con la gerarchia di fair value sopra rappresentata. Nel dettaglio tale policy definisce:

  • le regole di individuazione dei dati di mercato, la selezione/gerarchia delle fonti informative e le configurazioni di prezzo necessarie per valorizzare gli strumenti finanziari contribuiti su mercati attivi e classificati in corrispondenza del livello 1 della gerarchia di fair value ("Mark to Market Policy");
  • le tecniche di valutazione ed i relativi parametri di input in tutti i casi in cui non sia possibile adottare la Mark to Market Policy ("Mark to Model Policy").

Mark to Market

Nel determinare il fair value, il Gruppo utilizza, ogni volta che sono disponibili, informazioni basate su dati di mercato ottenuti da fonti indipendenti, in quanto considerate la migliore evidenza del fair value. In tal caso il fair value è il prezzo di mercato dello stesso strumento oggetto di valutazione, ossia senza modifiche o ricomposizioni dello stesso strumento, desumibile dalle quotazioni espresse da un mercato attivo (e classificato nel livello 1 della gerarchia di fair value). Un mercato si considera attivo quando le operazioni si verificano con una frequenza e con volumi sufficienti a fornire informazioni utili per la determinazione del prezzo su base continuativa. Sono di norma considerati mercati attivi:

  • i mercati regolamentati dei titoli e dei derivati, ad eccezione del mercato della piazza di "Lussemburgo";
  • i sistemi di scambi organizzati;
  • alcuni circuiti elettronici di negoziazione OTC (es. Bloomberg), qualora sussistano determinate condizioni basate sulla presenza di un certo numero di contributori con proposte eseguibili e caratterizzate da spread bid-ask, ovvero dalla differenza tra il prezzo al quale la controparte si impegna a vendere i titoli (ask price) e il prezzo al quale si impegna ad acquistarli (bid price), contenuti entro una determinata soglia di tolleranza;
  • il mercato secondario delle quote OICR, espresso dai NAV (Net Asset Value) ufficiali, in base ai quali la SGR emittente garantisce in tempi brevi la liquidazione delle quote. Trattasi, in particolare, degli OICR aperti armonizzati, caratterizzati, per tipologia di investimento, da elevati livelli di trasparenza e di liquidabilità.

Mark to Model

Qualora non sia applicabile la "Mark to Market Policy", per l'assenza di prezzi direttamente osservabili su mercati considerati attivi, è necessario fare ricorso a tecniche di valutazione che massimizzino il ricorso alle informazioni disponibili sul mercato, in base ai seguenti approcci valutativi:

    1. Comparable approach: in tal caso il fair value dello strumento è desunto dai prezzi osservati su transazioni recenti avvenute su strumenti similari in mercati attivi, opportunamente aggiustati per tenere conto delle differenze negli strumenti e nelle condizioni di mercato;
    1. Model Valuation: in mancanza di prezzi di transazioni osservabili per lo strumento oggetto di valutazione o per strumenti simili, è necessario adottare un modello di valutazione; tale modello deve essere di provata affidabilità nella stima di ipotetici prezzi "operativi" e pertanto deve trovare ampio riscontro negli operatori di mercato.

In particolare:

  • i titoli di debito vengono valutati in base alla metodologia dell'attualizzazione dei previsti flussi di cassa, opportunamente corretti per tenere conto del rischio emittente;
  • i titoli di capitale non quotati sono valutati con riferimento a transazioni dirette sullo stesso titolo o su titoli similari osservate in un congruo arco temporale rispetto alla data di valutazione, al metodo dei multipli di mercato di società comparabili e in via subordinata a metodi di valutazione finanziari, reddituali e patrimoniali;
  • gli investimenti in OICR, diversi da quelli aperti armonizzati, sono valutati sulla base dei NAV messi a disposizione dal fund administrator o dalla società di gestione. In tali investimenti rientrano tipicamente i fondi di private equity, i fondi immobiliari ed i fondi hedge;
  • i contratti derivati sono valutati sulla base di una molteplicità di modelli, in funzione dei fattori di input (rischio tasso, volatilità, rischio cambio, rischio prezzo, ecc.) che ne influenzano la relativa valutazione e tenuto conto di alcuni "fair value adjustment" come descritto nel successivo paragrafo "A.4.1 Livelli di fair value 2 e 3: tecniche di valutazione e input utilizzati". Ai fini dell'attualizzazione dei flussi di cassa futuri, il Gruppo Banco Popolare utilizza come riferimento la curva OIS ("Overnight Indexed Swap"), considerata come espressione di un tasso privo di rischio.

La classificazione nel livello 2 piuttosto che nel livello 3 è determinata in base all'osservabilità sui mercati degli input significativi utilizzati ai fini della determinazione del fair value. Uno strumento finanziario deve essere classificato nella sua interezza in un unico livello; pertanto, qualora nella tecnica di valutazione siano impiegati input appartenenti a diversi livelli, l'intera valutazione deve essere classificata in corrispondenza del livello della gerarchia in cui è classificato l'input di più basso livello, qualora sia ritenuto significativo per la determinazione del fair value nel suo complesso.

Sono normalmente considerati di livello 2 le seguenti tipologie di investimento:

  • strumenti finanziari derivati OTC il cui fair value è ottenuto mediante modelli di pricing, i quali possono fare uso sia di input osservabili sia di input non osservabili; questi ultimi parametri sono tuttavia giudicati non significativi nella determinazione dell'intero fair value;
  • titoli di capitale non quotati su mercati attivi, valutati mediante la tecnica dei multipli di mercato, facendo riferimento ad un selezionato campione di società comparabili rispetto all'oggetto della valutazione piuttosto che valutati sulla base di effettive transazioni avvenute in un arco temporale ragionevolmente prossimo alla data di riferimento;
  • titoli di debito di terzi o di propria emissione, non quotati su mercati attivi, per i quali gli input, compresi gli spread creditizi, sono reperiti da fonti di mercato;
  • fondi hedge caratterizzati da significativi livelli di trasparenza e liquidità, valorizzati sulla base dei NAV forniti dalla società di gestione/fund administator.

Sono di regola considerati di livello 3 i seguenti strumenti finanziari:

  • fondi hedge caratterizzati da significativi livelli di illiquidità e per i quali si ritiene che il processo di valorizzazione del patrimonio del fondo richieda, in misura significativa, una serie di assunzione e stime. La misurazione al fair value viene effettuata sulla base del NAV. Tale NAV potrà essere opportunamente corretto per tenere conto della scarsa liquidabilità dell'investimento, ossia dell'intervallo di tempo intercorrente tra la data di richiesta di rimborso e quella di rimborso effettivo, nonché per tenere conto di eventuali commissioni di uscita dall'investimento;
  • fondi immobiliari valutati sulla base degli ultimi NAV disponibili;
  • fondi di private equity valutati sulla base dell'ultimo NAV disponibile, eventualmente rettificato per tenere conto degli eventi non recepiti nella valorizzazione della quota o per riflettere una diversa valorizzazione degli asset sottostanti il fondo stesso;
  • titoli azionari illiquidi per i quali non sono osservabili transazioni recenti o comparabili, di norma valutati sulla base del modello patrimoniale;
  • titoli di debito caratterizzati da strutture finanziarie complesse per i quali vengono di regola utilizzate fonti pubblicamente non disponibili; trattasi di quotazioni non vincolanti e altresì non corroborate da evidenze di mercato;
  • titoli di debito emessi da soggetti in difficoltà finanziaria per i quali il management deve utilizzare il proprio giudizio nella definizione del "recovery rate", non esistendo prezzi significativi osservabili sul mercato.

Crediti e debiti verso banche e clientela, Titoli in circolazione, Attività finanziarie detenute sino alla scadenza

Per gli altri strumenti finanziari iscritti in bilancio al costo ammortizzato, e classificati sostanzialmente tra i rapporti creditizi verso banche o clientela, tra i titoli in circolazione o tra le attività finanziarie detenute sino alla scadenza, si è determinato un fair value ai fini di informativa nella Nota Integrativa, come richiesto dal principio contabile di riferimento IFRS 7. In particolare:

  • per gli impieghi a medio-lungo termine "performing" (prevalentemente mutui e leasing), il fair value è determinato sulla base dei flussi di cassa, opportunamente rettificati per le perdite attese, quantificate in funzione dei medesimi parametri utilizzati ai fini della determinazione del valore di bilancio delle rettifiche collettive (PD e LGD). Detti flussi sono attualizzati sulla base di un tasso di mercato risk-free, maggiorato di un premio ritenuto espressivo del rischio e delle incertezze. Il fair value così determinato è classificato nella gerarchia in corrispondenza del livello 3;
  • per gli impieghi "deteriorati" (sofferenze, inadempienze probabili, past due), la misurazione del fair value è influenzata in modo significativo da parametri non osservabili sul mercato rappresentati dai flussi previsti di recupero, dai tempi di recupero e dai tassi di attualizzazione richiesti dal mercato per investimenti in attività simili. Per tale motivo il fair value è classificato in corrispondenza del livello 3 della gerarchia del fair value;
  • per i titoli di debito classificati nel portafoglio delle "Attività finanziarie detenute sino a scadenza" o dei "Crediti verso banche o clientela", anche a seguito di riclassifica di portafogli, il fair value è stato determinato attraverso l'utilizzo di prezzi contribuiti su mercati attivi o mediante l'utilizzo di modelli valutativi, come descritto in precedenza per le attività e le passività finanziarie iscritte in bilancio al fair value.

Con riferimento agli impieghi a medio-lungo termine performing e per quelli deteriorati si deve precisare che i metodi e le assunzioni utilizzati per la stima del fair value sono frutto di valutazioni soggettive; per tale ragione, il fair value riportato in bilancio ai soli fini di disclosure potrebbe risultare significativamente diverso rispetto ai valori determinati per finalità differenti così come potrebbe non risultare comparabile con quello fornito da altre istituzioni finanziarie.

Attività non finanziarie – Investimenti immobiliari detenuti a scopo di investimento (ex IAS 40)

Trattasi degli investimenti immobiliari derivanti principalmente dall'attività di recupero dei crediti, valutati con il metodo del costo, e per i quali, ai sensi dei principi contabili IAS 40 e IFRS 13, si rende necessario fornire nella nota integrativa l'informativa del fair value e della triplice gerarchia, basata sull'osservabilità o meno degli input, a prescindere dalle tecniche di valutazione adottate, come di seguito descritto.

Il fair value viene determinato in prevalenza mediante perizie esterne, il cui punto di riferimento è rappresentato dai prezzi correnti per attività similari (valore per metro quadro, prezzi di transazioni simili). A tale valore vengono di norma apportati degli aggiustamenti per riflettere le caratteristiche peculiari dell'oggetto di valutazione quali, a titolo esemplificativo, la posizione geografica e commerciale, l'accessibilità e le infrastrutture presenti, il contesto urbano, lo stato di conservazione, la dimensione, eventuali servitù, lo stato di impianti esterni/interni. In presenza di situazioni di difficile commercializzazione, possono inoltre essere applicati ulteriori correttivi prudenziali per allinearsi alle politiche di vendita che la direzione aziendale intende perseguire. In virtù di tali correttivi, il fair value così ottenuto viene di regola classificato in corrispondenza del livello 3 nella gerarchia di fair value, in quanto dipende in modo significativo dalle stime condotte dal management, che sono caratterizzate per natura da elementi di giudizio e di soggettività.

Vi possono essere casi, ritenuti comunque del tutto marginali, in cui i fair value degli investimenti immobiliari possono considerarsi di livello 2, in quanto determinati sulla base di parametri considerati osservabili su mercati attivi; in tal caso deve essere presente un volume sufficiente di transazioni avvenute in un lasso temporale recente rispetto alla data di valutazione e non devono essere apportati correttivi significativi, a motivo dell'elevata similarità tra l'unità da valutare e le unità oggetto delle citate transazioni. Ciò potrebbe essere il caso di prezzi di vendita per metro quadro o prezzi di affitto di proprietà del tutto simili per caratteristiche intrinseche e per ubicazione (es. unità residenziali appartenenti ad un edificio/area avente un numero sufficienti di unità comparabili oppure ufficio situato in un distretto commerciale con alcuni similari edifici caratterizzati da uffici comparabili).

Il principio IFRS 13 presume che l'attuale uso dell'attività rappresenti il massimo e migliore utilizzo della stessa a meno che il mercato o altri fattori siano tali da suggerire che i partecipanti del mercato possano impiegare l'attività in modo diverso, al fine di massimizzarne il relativo valore ("highest and best use"). Per taluni investimenti immobiliari, la determinazione del fair value può pertanto tenere conto della potenziale "riqualificazione" dell'attuale destinazione dell'immobile, nella misura in cui vi siano evidenze che i partecipanti al mercato considerino tale potenziale e futuro sviluppo ai fini della determinazione del prezzo della transazione.

A.4.1 Livelli di fair value 2 e 3: tecniche di valutazione e input utilizzati

Per le attività e le passività valutate al fair value su base ricorrente, per le quali non risultano disponibili prezzi direttamente osservabili su mercati attivi, è necessario determinare un fair value sulla base del "Comparable Approach" e del "Model Valuation" come descritto nel precedente paragrafo. Si segnala che per il Gruppo Banco Popolare le uniche poste valutate al fair value su base ricorrente sono rappresentate da attività e passività finanziarie, come di seguito rappresentato con maggiore dettaglio.

Titoli di debito

Vengono valutati in base alla metodologia dell'attualizzazione dei previsti flussi di cassa (Discounted Cash Flow), opportunamente corretti per tenere conto del rischio emittente. In presenza di titoli strutturati è necessario valorizzare la componente opzionale, tenendo altresì conto di adeguati spread per riflettere il rischio liquidità e il rischio modello che possono caratterizzare tali strutture.

Titoli di capitale non quotati

Sono valutati con riferimento a transazioni dirette sullo stesso titolo o su titoli similari osservate in un congruo arco temporale rispetto alla data di valutazione, al metodo dei multipli di mercato di società comparabili e in via subordinata a metodi di valutazione finanziari, reddituali e patrimoniali.

Investimenti in OICR, diversi da quelli aperti armonizzati

Sono valutati sulla base dei NAV messi a disposizione dal fund administrator o dalla società di gestione. In tali investimenti rientrano tipicamente i fondi di private equity, i fondi immobiliari ed i fondi hedge.

Derivati Over The Counter (OTC)

Sono valutati sulla base di una molteplicità di modelli, in funzione della tipologia di strumento e dei fattori di input (rischio tasso, volatilità, rischio cambio, rischio prezzo, ecc.) che ne influenzano la relativa valutazione. L'attualizzazione dei flussi di cassa futuri viene effettuata sulla base di tassi di interessi risk-free, identificati nella curva OIS "("Overnight Indexed Swap"). I valori così ottenuti, utilizzando i modelli di valutazione, sono corretti per tenere conto di alcuni "fair value adjustment", con l'obiettivo di riflettere al meglio il prezzo di realizzo di una transazione di mercato effettivamente possibile. Trattasi, in particolare, del rischio modello, del rischio di liquidità e del rischio di controparte di seguito rappresentati.

Rischio modello: tale rettifica è operata al fine di fronteggiare il rischio che i modelli di pricing, pur se validati, possano generare valori di fair value non direttamente osservabili o non immediatamente comparabili con i prezzi di mercato. E' il caso, in genere, di prodotti strutturati che presentano una notevole complessità nella valutazione e per i quali la tecnica di scomposizione in componenti elementari "sommabili" (strumento ospite e derivato incorporato) può generare qualche imprecisione nelle valutazione, oppure nel caso di algoritmi di pricing o tipologie di pay-off particolarmente "esotiche" che non presentano un adeguato grado di diffusione sul mercato o in presenza di modelli particolarmente sensibili a variabili difficilmente osservabili sul mercato.

Rischio liquidità: tale rettifica viene effettuata al fine di tenere conto dell'ampiezza del cosiddetto "bid/ask spread", ossia del costo effettivo di smobilizzo della posizione in derivati OTC in mercati scarsamente efficienti. L'effetto di correzione del rischio di liquidità è tanto maggiore quanto più il prodotto è strutturato, per i connessi costi di copertura/smobilizzo, e quanto più il modello di valutazione non sia sufficientemente affermato e diffuso tra gli operatori, poiché ciò rende le valutazioni maggiormente aleatorie.

Rischio di controparte: le rettifiche per il rischio di controparte dei derivati in bonis sono operate al fine di riflettere:

  • il rischio di credito della controparte, denominato Credit Valuation Adjustment (CVA);
  • il rischio di mancato adempimento delle proprie obbligazioni contrattuali ("own credit risk"), denominato Debit Valuation Adjustment (DVA).

La considerazione del proprio rischio di credito nella valutazione al fair value di una passività finanziaria è coerente con la valutazione operata nella prospettiva dell'entità che detiene lo stesso strumento come un'attività finanziaria ed è espressamente previsto dal principio IFRS 13 ("non-performance risk").

I correttivi CVA/DVA sono determinati per ogni singola entità giuridica appartenente al Gruppo, in funzione dell'esposizione futura attesa generata dai contratti derivati, delle probabilità di default delle parti (PD) e delle relative perdite (LGD). In particolare, il calcolo dell'esposizione attesa è variamente configurato per considerare gli effetti derivanti dall'esistenza di "netting e collateral agreement", in grado di mitigare il rischio di controparte. Per il Gruppo, detti "collateral agreement" sono rappresentati dai contratti di "Credit Support Annex" (CSA), stipulati con le controparti la cui operatività in derivati è disciplinata dall'"ISDA Master Agreement", in base ai quali le parti devono procedere al versamento di garanzie reali finanziarie, in funzione dell'andamento del mark to market del complesso dei derivati sottostanti al medesimo CSA. Nella stima delle PD si è massimizzato il ricorso ai parametri di mercato, facendo riferimento alle quotazioni dei Credit Default Swap, laddove disponibili, rispetto a parameri interni.

In particolare, il modello per la quantificazione dei correttivi CVA/DVA prevede che, per ogni derivato, il rischio di controparte sia pari alla somma delle seguenti due componenti:

  • "Bilateral CVA": trattasi della possibile perdita nel caso in cui l'esposizione futura sia positiva per il Gruppo, corretta per tenere conto dell'eventualità che il Gruppo possa fallire prima della controparte;
  • "Bilateral DVA": volto ad apprezzare il beneficio in caso di inadempimento delle proprie obbligazioni contrattuali, qualora l'esposizione attesa sia negativa per il Gruppo. Tale beneficio viene poi mitigato per tenere conto della probabilità, che nel corso dell'operazione, la controparte possa fallire prima del Gruppo.

Nella seguente tabella si riporta un riepilogo delle principali tipologie di derivati in essere presso il Gruppo, principalmente riconducibili alle posizioni detenute da Banca Aletti e dalla Capogruppo, con evidenza dei relativi modelli di valutazione e dei principali input:

Categoria di derivati Prodotto Modelli di valutazione Principali input del modello
Swap Discounted cash flow
Cap -Floor Bachelier - Analitico
Swaption europee Bachelier - Analitico
Derivati finanziari su
tassi di interesse
Swaption bermudiane Mistura di Hull-White a un fattore –
Albero trinomiale
Curve dei tassi d'interesse, volatilità
tassi di interesse, correlazione dei tassi
CMS spread option Bachelier - Analitico di interesse
CMS cap/floor/swap Hagan Convexity adjustment
Bond Option Black and Scholes - Analitico
Bond Futures option Albero binomiale
Derivati su tassi di
inflazione
Swap, Cap – floor Lognormal Forward Inflation Model -
Analitico
Curve dei tassi d'interesse e dei tassi di
inflazione, volatilità/correlazioni tassi
di interesse/inflazione calibrati sulla
base dei prezzi di mercato
Opzioni plain vanilla single asset Black and Scholes - Analitico Volatilità equity/forex, curve dei tassi
Opzioni americane single asset Black and Scholes – Albero binomiale
(equity) –differenze finite (forex)
d'interesse, tassi di cambio, prezzo
spot indici azionari, dividendi, tassi
repo
Opzioni esotiche Black and Scholes – Monte Carlo
Opzioni europee su basket Black and Scholes /Mistura di Black
and Scholes - Analitico
Volatilità equity/forex, curve dei tassi
d'interesse, tassi di cambio, prezzo
Derivati su azioni/ Opzioni con barriera americana e
Spread options
Local Volatility – Monte Carlo spot indici azionari, dividendi, tassi
indici azionari / cambi Opzioni con barriera americana
su cambio
Albero trinomiale repo, correlazioni
Opzioni autocallable Ibrido Black and Scholes, Hull e White a
due fattori – Monte Carlo
Volatilità equity/forex/tassi di
interesse, correlazioni, tassi
d'interesse, tassi di cambio, prezzo
spot indici azionari dividendi, tassi
repo
Dividend Swap Discounted cash flow - Analitico Tassi d'interesse, tassi di cambio,
dividendi, tassi repo
Derivati su crediti Credit Default Swap Discounted cash flow - Analitico Tassi d'interesse, curva Credit Default
Swap

Le tecniche, i parametri per la determinazione del fair value, nonché i criteri per l'assegnazione della gerarchia di fair value sono definiti e formalizzati in un'apposita "fair value policy" adottata dal Gruppo Banco Popolare. L'attendibilità delle valutazioni al fair value risulta inoltre garantita dalle attività di verifica svolte da una struttura di Risk Management. Questa ultima struttura, che risulta indipendente dalle unità di Front Office che detengono le posizioni, si occupa di rivedere periodicamente l'elenco dei modelli di pricing da utilizzare ai fini della Fair Value Policy: tali modelli devono infatti rappresentare standard o best practices di mercato e le relative tecniche di calibrazione devono garantire un risultato in linea con valutazioni che siano in grado di riflettere le "correnti condizioni di mercato". Nel dettaglio, ai fini di una corretta determinazione del fair value, per ogni prodotto risulta associato un modello di pricing, generalmente accettato dal mercato e selezionato in funzione delle caratteristiche e delle variabili di mercato sottostanti al prodotto stesso. Nel caso di prodotti particolarmente complessi o nel caso in cui si ritenesse mancante o non adeguato il modello di valutazione esistente per i prodotti in essere viene attivato un processo interno volto ad integrare gli attuali modelli. In base a tale processo, la citata struttura di Risk Management effettua una prima fase di validazione dei modelli di pricing, che possono essere nativi del sistema di Position Keeping o essere rilasciati da un'apposita struttura interna; segue poi una fase, da parte della medesima struttura, volta a garantire una costante affidabilità del modello in precedenza validato.

Nel dettaglio, l'attività di validazione è volta a verificare la robustezza teorica del modello, mediante un repricing indipendente del prezzo, un'eventuale calibrazione dei parametri ed un confronto con i prezzi delle controparti. Qualora tali attività abbiano dato esito positivo, l'utilizzo dei modelli è comunque ulteriormente subordinato all'approvazione da parte di appositi Comitati interni al Gruppo. Successivamente alla fase di validazione, è prevista una continua attività di revisione al fine di confermare l'accuratezza e l'aderenza al mercato dei modelli di pricing in uso presso il Gruppo, mediante opportuni interventi, se necessari, sui modelli e sulle relative ipotesi teoriche sottostanti. Al fine di fronteggiare il rischio che i modelli di pricing, pur se validati, possano generare valori di fair value non immediatamente comparabili con i prezzi di mercato è prevista una adeguata rettifica per il cosiddetto "Rischio modello", come in precedenza descritto.

A.4.2 Processi e sensibilità delle valutazioni

Le esposizioni di livello 3 sono rappresentate per 3,1 milioni da titoli di debito rivenienti da operazioni di ristrutturazione aziendale, nonché da esposizioni collegate ad obbligazioni emesse da alcune banche islandesi, assoggettate ad una procedura di liquidazione; per tali esposizioni, che presentano un valore nominale di 92,2 milioni, un incremento/decremento di un punto percentuale delle aspettative di recupero comporterebbe, rispettivamente, un incremento ed un decremento del fair value pari a circa 0,5 milioni.

I restanti strumenti finanziari classificati nel livello 3 sono prevalentemente rappresentati da titoli di capitale, quote di OICR ed in misura residuale da alcuni titoli ABS; per tali investimenti non è stata elaborata alcuna analisi quantitativa di sensibilità del fair value rispetto al cambiamento degli input non osservabili, in quanto o il fair value è stato attinto da fonti terze, senza apportare alcuna rettifica, oppure è frutto di un modello i cui input sono specifici dell'entità oggetto di valutazione (esempio valori patrimoniali della società) e per i quali non è ragionevolmente ipotizzabile prevedere valori alternativi.

A.4.3 Gerarchia del fair value

Ai fini della compilazione dell'informativa sui trasferimenti tra i livelli fornita nei successivi paragrafi A.4.5.1, A.4.5.2, A.4.5.3, si segnala che, per i titoli in posizione al 31 dicembre 2016 e che presentano un livello di fair value differente rispetto a quello attribuito al 31 dicembre 2015, si è ipotizzato che il trasferimento tra i livelli sia avvenuto con riferimento ai saldi esistenti all'inizio del periodo di riferimento.

A.4.4 Altre informazioni

Per l'informativa in merito all'"highest and best use" richiesta dall'IFRS 13 si fa rinvio a quanto descritto in calce alla tabella "A.4.5.4 relativamente alla voce "attività materiali detenute a scopo d'investimento".

Si deve inoltre precisare che il Gruppo si è avvalso della possibilità di misurare il fair value a livello di esposizione complessiva di portafoglio, al fine di apprezzare compiutamente il rischio di controparte associato alle posizioni in contratti derivati rientranti in un medesimo accordo di "Credit Support Annex" - CSA, come descritto nel precedente paragrafo "A.4.1 Livelli di fair value 2 e 3: tecniche di valutazione e input utilizzati". In tal caso, il rischio di controparte associato al singolo derivato viene determinato in funzione del suo contributo marginale all'esposizione netta attesa generata da tutti i contratti stipulati con una determinata controparte nell'ambito del medesimo CSA.

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INFORMATIVA DI NATURA QUANTITATIVA

A.4.5 Gerarchia del fair value

A.4.5.1 Attività e passività valutate al fair value su base ricorrente: ripartizione per livelli del fair value

Come definito dal citato principio IFRS 13, le valutazioni ricorrenti si riferiscono a quelle attività o passività misurate al fair value nel prospetto di stato patrimoniale, sulla base di quanto previsto o permesso dai principi contabili internazionali di riferimento. Al riguardo si deve precisare che per il Gruppo Banco Popolare le uniche attività e passività valutate al fair value su base ricorrente sono di natura finanziaria, come riportato nella seguente tabella:

31/12/2016 31/12/2015
Attività/Passività misurate al fair value Level 1 Level 2 Level 3 Level 1 Level 2 Level 3
1. Attività finanziarie detenute per la
negoziazione 3.278.325 1.449.371 15.729 4.210.070 2.023.886 17.364
2. Attività finanziarie valutate al fair value 3.532 559 213 3.671 1.254 13.675
3. Attività finanziarie disponibili per la
vendita 11.348.833 382.967 359.188 12.214.279 251.883 444.534
4. Derivati di copertura - 443.411 - - 495.161 -
5. Attività materiali - - - - - -
6. Attività immateriali - - - - - -
Totale 14.630.690 2.276.308 375.130 16.428.020 2.772.184 475.573
1. Passività finanziarie detenute per la
negoziazione 705.798 7.440.177 - 459.179 7.038.708 27
2. Passività finanziarie valutate al fair
value 6.352.952 380.354 - 10.863.200 1.239.421 -
3. Derivati di copertura - 1.292.087 - - 990.562 -
Totale 7.058.750 9.112.618 - 11.322.379 9.268.691 27

Attività finanziarie

Gli strumenti finanziari valorizzati sulla base di prezzi attinti da mercati attivi (Livello 1) o determinati sulla base di parametri osservabili sul mercato (Livello 2) rappresentano il 97,8% del totale delle attività finanziarie valutate al fair value (97,6% al 31 dicembre 2015).

Gli strumenti valutati in modo significativo sulla base di parametri non osservabili (Livello 3) costituiscono una quota marginale (2,2% rispetto al 2,4% del 2015) del totale delle attività finanziarie valutate al fair value e sono rappresentati per il 95,8% da attività finanziarie disponibili per la vendita.

Nel dettaglio, le attività finanziarie di livello 3 ammontano a 375,1 milioni e sono rappresentate dalle seguenti tipologie di investimenti:

  • titoli di capitale non quotati per 264,5 milioni, valorizzati principalmente sulla base di modelli interni di tipo patrimoniale. Si segnala che nei titoli di capitale figura per 10,7 milioni l'investimento nello Schema Volontario del Fondo Interbancario di Tutela dei Depositi, valorizzato sulla base della perizia resa disponibile alle consorziate da parte del FITD, basata sul metodo del "Dividend Discount Model" (DDM). Per ulteriori dettagli si fa rinvio a quanto illustrato nel paragrafo "Altri aspetti rilevanti ai fini delle politiche contabili di Gruppo" contenuto nella "Sezione 5- Altri aspetti" della Parte A della presente nota integrativa;
  • quote di O.I.C.R. per 101,6 milioni rappresentate da fondi di private equity o assimilati (55,2 milioni), fondi immobiliari (30,2 milioni), fondi hedge (15,4 milioni) e fondi obbligazionari (0,8 milioni); trattasi di fondi caratterizzati da significativi livelli di illiquidità e per i quali si ritiene che il processo di valorizzazione del patrimonio del fondo richieda, in misura significativa, una serie di assunzioni e stime;
  • titoli di debito, per 9 milioni, rappresentati da alcuni strumenti collegati ad obbligazioni emesse da banche islandesi assoggettate a procedure di liquidazione (1,5 milioni), dai titoli ABS emessi dalla società veicolo Sunrise S.r.l. costituita per la cartolarizzazione dei crediti al consumo di Agos Ducato S.p.a. (5,9 milioni) e da alcune obbligazioni acquisite nell'ambito della ristrutturazione di alcune esposizioni creditizie (1,6 milioni).

Tra le quote di O.I.C.R. è compreso l'investimento nel "Fondo Atlante", il cui valore di bilancio al 31 dicembre 2016 è pari a 20,9 milioni. Come descritto nella relazione sulla gestione, il Fondo Atlante è un fondo di investimento alternativo (FIA) mobiliare chiuso di diritto italiano, gestito da Quaestio Capital Management SGR S.p.A., avviato in data 29 aprile 2016 con l'obiettivo di sostenere la parte inoptata di futuri aumenti di capitale promossi da banche italiane e contribuire alla dismissione dei crediti deteriorati nei portafogli degli intermediari nazionali.

Il Fondo ha una dotazione patrimoniale pari a 4.294 milioni (n. 4.249 quote del valore nominale unitario di 1 milione di euro); al 31 dicembre 2016 il controvalore degli importi richiamati ammontano a 3.445,7 milioni (pari all'81,09% delle sottoscrizione raccolte). In tale contesto, nel mese di aprile 2016 il Banco Popolare si è impegnato ad acquisire n. 50 quote del Fondo, per un investimento complessivo pari a 50 milioni; alla data del 31 dicembre 2016 i versamenti effettuati dal Banco Popolare ammontano a 40,6 milioni (9,4 milioni è l'ammontare dell'impegno residuo ad investire nel fondo).

Gli importi richiamati dal Fondo sono stati destinati a sottoscrivere gli aumenti di capitale di Banca Popolare di Vicenza per 1.810 milioni (di cui 146,3 milioni versati a gennaio 2017) e di Veneto Banca per 1.616,6 milioni (di cui 296,4 milioni versati a gennaio 2017).

In data 31 gennaio 2017 la SGR ha comunicato il valore complessivo netto del fondo (NAV) che, al 31 dicembre 2016, si attesta a 3.480,5 milioni (819.135,413 euro è il valore unitario della quota), ottenuto valorizzando al costo le partecipazioni detenute in Banca Popolare di Vicenza e Veneto Banca.

Al riguardo si segnala che la valorizzazione del patrimonio del Fondo, ottenuta valutando le partecipate sulla base delle valutazioni espresse da un valutatore indipendente, nominato dalla stessa SGR, risulterebbe inferiore di circa il 24% rispetto al valore iniziale dell'investimento. Tali perizie si sono basate sul multiplo di borsa (rapporto tra il prezzo e il patrimonio netto tangibile) applicato al patrimonio netto tangibile delle due banche al 30 giugno 2016 incrementato dei versamenti effettuati fino al 31 dicembre 2016. Come dichiarato dallo stesso valutatore, tale valutazione è soggetta a una significativa incertezza derivante dalla disponibilità limitata di dati oggettivi e da una metodologia di calcolo che si è basata solo su multipli di mercato azionari, pur essendo in presenza di società non quotate e all'inizio di un profondo processo di ristrutturazione e fusione. In relazione al contesto di incertezza sulle prospettive delle attività sottostanti al Fondo Atlante, nella determinazione del valore di bilancio dell'investimento si è preso come riferimento il valore minimo dell'intervallo di valori risultanti dalle suddette perizie, non tenendo altresì conto dei versamenti in conto capitale effettuati nelle partecipate con l'ultimo richiamo di dicembre 2016. Rispetto al valore di carico pari a 40,6 milioni ne è conseguito un impairment di 19,7 milioni rilevato nella voce "130. Rettifiche di valore nette per deterioramento di attività finanziarie disponibili per la vendita".

Le attività finanziarie sono costituite per 2.022,3 milioni da strumenti derivati detenuti con finalità di negoziazione e di copertura. In particolare:

  • i derivati quotati (future e opzioni), pari a 148,2 milioni, sono valutati sulla base dei prezzi forniti dalle Clearing House (livello 1);
  • i derivati Over the Counter (OTC), che ammontano a 1.874,1 milioni, sono valutati sulla base di modelli che utilizzano in misura significativa parametri osservabili sul mercato o sulla base di prezzi attinti da fonti indipendenti (livello 2).

Passività finanziarie

Le passività finanziarie detenute per la negoziazione classificate nel livello 1 si riferiscono a derivati quotati per 255,7 milioni e a scoperti tecnici su titoli quotati in mercati attivi per 450,1 milioni; le restanti passività finanziarie di negoziazione, pari a 7.440,2 milioni, sono classificate in corrispondenza del livello 2.

Le passività finanziarie valutate al fair value sono rappresentate dalle proprie emissioni obbligazionarie oggetto di copertura mediante strumenti derivati, per le quali è stata attivata la "fair value option". In particolare, i titoli classificati in corrispondenza del livello 1, che al 31 dicembre 2016 rappresentano il 94,4% del totale delle passività valutate al fair value (voce 50 dello stato patrimoniale passivo), sono costituite dalle emissioni collocate presso la clientela "retail" per le quali si è fatto ricorso alle quotazioni presenti sul sistema di scambi organizzati relativi ai titoli del Gruppo, considerato quale mercato attivo. Per ulteriori dettagli sulla modalità di determinazione del fair value delle passività finanziarie in fair value option, si fa rinvio a quanto riportato nel precedente paragrafo "Attività/passività finanziarie detenute per la negoziazione, Attività/Passività finanziarie valutate al fair value, Attività finanziarie disponibili per la vendita, Derivati di copertura" della presente "Parte A – Informativa sul fair value" di nota integrativa.

I derivati di copertura presentano un fair value negativo pari a 1.292,1 milioni e sono classificati interamente in corrispondenza del livello 2.

Trasferimenti tra livelli del fair value (Livello 1 e Livello 2)

Nel corso dell'esercizio 2016, i trasferimenti dal livello 1 al livello 2 si riferiscono a due titoli di debito, classificati nel portafoglio delle "attività finanziarie disponibili per la vendita" per 31,6 milioni (valore di inizio esercizio), per i quali al 31 dicembre 2016 non si sono verificate le condizioni previste dalla "Fair Vale Policy" di Gruppo per potere assumere una quotazione espressa da un mercato attivo, come invece era stato possibile riscontrare all'inizio dell'esercizio.

Nello stesso periodo, i trasferimenti dal livello 2 al livello 1 hanno interessato i seguenti portafogli:

  • attività finanziarie disponibili per la vendita per 53,6 milioni (valore di inizio esercizio);
  • passività finanziarie valutate al fair value per 213,5 milioni (valore di inizio esercizio).

Trattasi in particolare di un numero limitato di titoli di debito (comprese le proprie emissioni obbligazionarie) per i quali, al 31 dicembre 2016, è stato possibile fare affidamento sui prezzi contribuiti su mercati attivi, secondo quanto previsto dalla citata "Fair Value Policy" di Gruppo, anche a seguito dell'intervenuta quotazione di alcune obbligazioni di propria emissione.

Impatto del Credit Value Adjustement (CVA) e del Debit Value Adjustement (DVA) sulla determinazione del fair value degli strumenti finanziari derivati

Sulla base della metodologia descritta nel precedente paragrafo "A.4.1 Livelli di fair value 2 e 3: tecniche di valutazione e input utilizzati", al 31 dicembre 2016, le rettifiche apportate al fair value degli strumenti finanziari derivati, per tenere conto del rischio di controparte, sono pari alla somma delle seguenti componenti:

  • "Bilateral CVA", che ha comportato una perdita cumulata, in termini di minori attività/maggiori passività, per 10,3 milioni;
  • "Bilateral DVA, che ha comportato un beneficio cumulato, in termini di maggiori attività/minori passività pari a 9,9 milioni.

Al 31 dicembre 2016 le rettifiche cumulate per i correttivi CVA/DVA sono quindi risultate complessivamente negative per 0,4 milioni (al 31 dicembre 2015 il saldo di dette rettifiche era complessivamente negativo per 1 milione).

Attività
finanziarie
detenute per la
negoziazione
Attività
finanziarie
valutate al fair
value
Attività
finanziarie
disponibili per
la vendita
Derivati di
copertura
Attività
materiali
Attività
immateriali
1. Esistenze iniziali 17.364 13.675 444.534 - - -
2. Aumenti 3.451 38 101.040 - - -
2.1. Acquisti 266 - 68.073 - - -
2.2. Profitti imputati a:
2.2.1. Conto Economico 2.070 38 18.954 - - -
- di cui plusvalenze - 21 - - - -
2.2.2. Patrimonio Netto X X 13.849 - - -
2.3. Trasferimenti da altri livelli 21 - - - - -
2.4. Altre variazioni in aumento 1.094 - 164 - - -
3. Diminuzioni (5.086) (13.500) (186.386) - - -
3.1. Vendite (4.813) (15) (44.860) - - -
3.2. Rimborsi (22) - (11.292) - - -
3.3. Perdite imputate a:
3.3.1. Conto Economico (147) (12.954) (34.610) - - -
- di cui minusvalenze (44) (12.916) (21) - - -
3.3.2. Patrimonio Netto X X (3.715) - - -
3.4. Trasferimenti ad altri livelli - - (91.700) - - -
3.5. Altre variazioni in diminuzione (104) (531) (209) - - -
4. Rimanenze finali 15.729 213 359.188 - - -

A.4.5.2 Variazioni annue delle attività valutate al fair value su base ricorrente (livello 3)

Per il portafoglio delle "attività finanziarie disponibili per la vendita" il trasferimento in uscita dal livello 3, pari a 91,7 milioni, si riferisce alle quote partecipative detenute in Banca d'Italia; al 31 dicembre 2016 la valutazione al fair value è stata classificata in corrispondenza del livello 2 della gerarchia del fair value, in quanto si è basata sui prezzi delle transazioni effettivamente perfezionate sulle quote in oggetto, tra operatori di mercato indipendenti. Tali transazioni sono avvenute al valore nominale pari al valore di carico delle quote.

A.4.5.3 Variazioni annue delle passività valutate al fair value su base ricorrente (livello 3)

Passività finanziarie
detenute per la
negoziazione
Passività finanziarie
valutate al fair value
Derivati di copertura
1. Esistenze iniziali 27 - -
2. Aumenti - - -
2.1. Emissioni - - -
2.2. Perdite imputate a:
2.2.1. Conto Economico - - -
- di cui minusvalenze - - -
2.2.2. Patrimonio Netto X X -
2.3. Trasferimenti da altri livelli - - -
2.4. Altre variazioni in aumento - - -
3. Diminuzioni (27) - -
3.1. Rimborsi - - -
3.2. Riacquisti - - -
3.3. Profitti imputati a:
3.3.1. Conto Economico (27) - -
- di cui plusvalenze - - -
3.3.2. Patrimonio Netto X X -
3.4. Trasferimento ad altri livelli - - -
3.5. Altre variazioni in diminuzione - - -
4. Rimanenze finali - - -

A.4.5.4 Attività e passività non valutate al fair value o valutate al fair value su base non ricorrente: ripartizione per livelli di fair value

Attività/Passività non misurate al fair value
o misurate al fair value su base non
31/12/2016 31/12/2015
ricorrente
(migliaia di euro)
Valore di
Bilancio
FV Livello 1 FV Livello 2 FV Livello 3 Valore di
Bilancio
FV Livello 1 FV Livello 2 FV Livello 3
1. Attività finanziarie detenute sino alla
scadenza
8.368.223 8.512.204 - - 7.779.168 8.054.465 - -
2. Crediti verso banche 4.559.188 - 4.555.701 2.851 2.817.832 24.830 2.791.762 3.404
3. Crediti verso clientela 75.840.234 23.535 30.455.773 47.254.706 78.421.634 64.983 29.146.443 53.979.431
4. Attività materiali detenute a scopo di
investimento
1.343.340 - - 1.530.963 1.480.769 - - 1.690.977
5. Attività non correnti e gruppi di attività in
via di dismissione
76.680 - - 76.680 108.133 - - 108.133
Totale 90.187.665 8.535.739 35.011.474 48.865.200 90.607.536 8.144.278 31.938.205 55.781.945
1. Debiti verso banche 16.017.401 - 16.011.482 - 16.334.739 - 16.334.739 -
2. Debiti verso clientela 58.671.580 - 58.671.580 - 53.470.382 - 53.470.382 -
3. Titoli in circolazione 15.041.815 10.527.404 4.702.733 26.381 16.568.441 14.417.567 2.242.666 43.875
4. Passività associate ad attività in via di
dismissione
960 - - 960 336.831 - - 336.831
Totale 89.731.756 10.527.404 79.385.795 27.341 86.710.393 14.417.567 72.047.787 380.706

Per le voci "5. Attività non correnti e gruppi di attività in via di dismissione" e "4. Passività associate ad attività in via di dismissione" il valore di bilancio ivi riportato deve intendersi riferito alle sole attività e passività oggetto di valutazione al fair value, al netto dei costi di vendita. Per le attività e passività oggetto di misurazione al costo si fa rinvio alla specifica informativa riportata nella "Sezione 15 - Attività non correnti e gruppi di attività in via di dismissione e passività associate" contenuta nella Parte B della presente nota integrativa.

Attività e passività non valutate al fair value

Per l'informativa sul fair value e sui livelli di gerarchia delle attività e delle passività finanziarie valutate al costo, nonché per gli immobili a scopo di investimento, si fa rinvio a quanto illustrato nei precedenti paragrafi "Crediti e debiti verso banche e clientela, Titoli in circolazione, Attività finanziarie detenute sino alla scadenza" e "Attività non finanziarie – Investimenti immobiliari detenuti a scopo di investimento (ex IAS 40)".

Le attività finanziarie detenute sino alla scadenza, con un fair value pari a 8.512,2 milioni, si riferiscono per la quasi totalità a titoli governativi italiani detenuti dalla Capogruppo (99,1%); l'informativa del fair value ha fatto esclusivamente ricorso alle quotazioni disponibili su mercati attivi (livello 1).

Per i portafogli dei "Crediti/debiti verso clientela/banche":

  • nel livello 2 figurano convenzionalmente le esposizioni a vista o con scadenza di breve periodo per le quali il fair value è stato assunto pari al valore di bilancio, in quanto ritenuto essere una sua buona approssimazione, come consentito dal principio contabile IFRS 7;
  • nel livello 3 sono classificate tutte le esposizioni nello status "deteriorato" nonché le esposizioni performing a medio/lungo termine, prevalentemente rappresentate dai crediti per contratti di mutuo e di leasing finanziario nei confronti della clientela.

Per i citati portafogli le regole seguite per la classificazione nei livelli di gerarchia, nonché le tecniche ed i parametri utilizzati nella stima del fair value, da indicare in bilancio ai soli fini di disclosure, richiedono significativi elementi di giudizio; non si può quindi escludere che un differente apprezzamento di tali parametri o il ricorso a tecniche di valutazione alternative possano condurre a valori di fair value significativamente differenti, anche in funzione delle diverse finalità di determinazione degli stessi.

Attività e passività misurate al fair value su base non ricorrente

Al 31 dicembre 2016 le poste valutate in bilancio al fair value su base non ricorrente, interamente classificate nel livello 3, si riferiscono alle attività e correlate passività in via di dimissione, ai sensi dell'IFRS 5, e sono riconducibili a:

  • alcuni investimenti immobiliari per complessivi 76,3 milioni,
  • all'apporto delle attività e passività riferite alla partecipazione di controllo detenuta nella società Mariner, al netto degli effetti delle operazioni infragruppo.

A.5 Informativa sul c.d. "day one profit/loss"

Ai sensi dell'IFRS 7 paragrafo 28, nell'ambito degli strumenti finanziari della Banca erano state individuate delle opzioni vendute collegate a gestioni patrimoniali a capitale garantito, per le quali esisteva una differenza tra il fair value al momento della rilevazione iniziale (prezzo della transazione) e l'importo determinato a quella data utilizzando una tecnica di valutazione (cosiddetto "Day 1 Profit"). Tale differenza in considerazione della tipologia di tali prodotti, della non osservabilità dei parametri di input e del fatto che non esistono prezzi di riferimento per prodotti simili su un mercato attivo è stata distribuita pro-rata temporis, come descritto nella "Parte A – Politiche contabili" in corrispondenza del paragrafo relativo ai "Dividendi e riconoscimento dei ricavi". Nel corrente esercizio sono giunte a scadenza le citate opzioni con conseguente riconoscimento a conto economico, nella voce "Risultato netto dell'attività di negoziazione", dei residui 27 mila euro.

PARTE B - INFORMAZIONI SULLO STATO PATRIMONIALE CONSOLIDATO

ATTIVO

Sezione 1 – Cassa e disponibilità liquide – Voce 10

1.1 Cassa e disponibilità liquide: composizione

31/12/2016 31/12/2015
a) Cassa
648.255
b) Depositi liberi presso Banche Centrali
-
587.383
-
Totale
648.255
587.383

Sezione 2 - Attività finanziarie detenute per la negoziazione – Voce 20

2.1 Attività finanziarie detenute per la negoziazione: composizione merceologica

31/12/2016 31/12/2015 (*)
Voci/Valori L1 L2 L3 L1 L2 L3
A. Attività per cassa
1. Titoli di debito 2.668.092 18.725 2 3.380.784 1.146 1
1.1 Titoli strutturati 364.378 1.088 - 395.381 1.085 -
1.2 Altri titoli di debito 2.303.714 17.637 2 2.985.403 61 1
2. Titoli di capitale 270.456 - 14 354.637 - 15
3 Quote di O.I.C.R. 191.540 - 15.713 221.917 5.892 17.348
4. Finanziamenti - - - - - -
4.1 Pronti contro termine attivi - - - - - -
4.2 Altri - - - - - -
Totale A 3.130.088 18.725 15.729 3.957.338 7.038 17.364
B. Strumenti derivati
1. Derivati finanziari: 148.237 1.430.646 - 252.732 2.016.848 -
1.1 di negoziazione 148.237 1.214.506 - 252.732 1.711.632 -
1.2 connessi con la fair value option - 216.140 - - 305.045 -
1.3 altri - - - - 171 -
2. Derivati creditizi: - - - - - -
2.1 di negoziazione - - - - - -
2.2 connessi con la fair value option - - - - - -
2.3 altri - - - - - -
Totale B 148.237 1.430.646 - 252.732 2.016.848 -
Totale (A+B) 3.278.325 1.449.371 15.729 4.210.070 2.023.886 17.364

(*) I dati relativi all'esercizio precedente sono stati riesposti per omogeneità di confronto

Nei titoli di debito non sono presenti attività finanziarie connesse con operazioni di cartolarizzazione.

La sottovoce "1.2 Altri titoli di debito" include attività finanziarie subordinate emesse da banche, assicurazioni e società finanziare per un controvalore di bilancio di 429 milioni classificati come livello 1 (nel precedente esercizio erano pari a 537,7 milioni).

Nel precedente esercizio la voce derivati finanziari di negoziazione classificati come livello 2 includeva il credito lordo, oggetto di vertenza legale, iscritto a seguito dell'esercizio dell'opzione di vendita, concessa da Pandette Finanziaria S.r.l. al Banco Popolare, ed avente ad oggetto la cessione di n. 3.870.900 azioni ordinarie della società RCS Media Group S.p.A. Il credito ammontava a 113,5 milioni. Nel corso del primo semestre del 2016 il Banco Popolare ha formalizzato un accordo con Pandette S.r.l., con cui è stato definito e abbandonato il contenzioso in essere. Tale accodo ha comportato la rilevazione nel conto economico dell'esercizio di una ripresa di valore pari a 10,6 milioni a fronte delle svalutazioni addebitate ai conti economici degli esercizi precedenti.

Il saldo delle attività finanziarie detenute per la negoziazione al 31 dicembre 2015, e nello specifico della voce dei "derivati finanziari", evidenzia una riduzione di 76,1 milioni, per effetto della compensazione con il minor fair value negativo di taluni derivati OTC stipulati con controparte centrale, in precedenza esposto nella voce passivo "40. Passività finanziarie negoziazione". Al 31 dicembre 2016 detta compensazione ammonta a 207,4 milioni, come rappresentato nelle specifiche tabelle riportate nella Parte B – Altre informazioni, a cui si fa rinvio.

Maggiori dettagli sulle riesposizioni effettuate sono forniti nella Parte A – Politiche contabili della presente nota integrativa, all'interno delle "Note per un corretto raffronto degli schemi di bilancio comparativi e dell'informativa comparativa".

Nella tabella seguente viene fornita la composizione delle quote di OICR.

Voci/Valori 31/12/2016 31/12/2015
Fondi Azionari 8.771 3.136
Fondi Obbligazionari 22.954 21.381
Fondi di Liquidità 58.397 62.213
Fondi Flessibili 101.758 135.522
Fondi Hedge 15.373 22.878
Fondi Immobiliari - 27
Totale 207.253 245.157

2.2 Attività finanziarie detenute per la negoziazione: composizione per debitori/emittenti

Voci/Valori 31/12/2016 31/12/2015 (*)
A. Attività per cassa
1. Titoli di debito 2.686.819 3.381.931
a) Governi e Banche Centrali 1.241.714 1.859.682
b) Altri enti pubblici 22 43
c) Banche 772.494 878.007
d) Altri emittenti 672.589 644.199
2. Titoli di capitale 270.470 354.652
a) Banche 92.828 115.633
b) Altri emittenti: 177.642 239.019
- imprese di assicurazione 15.616 23.270
- società finanziarie 463 19.061
- imprese non finanziarie 161.563 196.688
- altri - -
3. Quote di O.I.C.R 207.253 245.157
4. Finanziamenti - -
a) Governi e Banche Centrali - -
b) Altri enti pubblici - -
c) Banche - -
d) Altri soggetti - -
Totale A 3.164.542 3.981.740
B. Strumenti derivati
a) Banche
- Fair value 1.177.990 1.578.921
b) Clientela
- Fair value 400.893 690.659
Totale B 1.578.883 2.269.580
Totale ( A + B ) 4.743.425 6.251.320

(*) I dati relativi all'esercizio precedente sono stati riesposti per omogeneità di confronto

Il saldo al 31 dicembre 2015 della voce B "Strumenti Derivati - b) clientela" evidenzia una riduzione di 76,1 milioni, rispetto a quanto originariamente pubblicato, come descritto nella precedente tabella 2.1 a cui si fa rinvio.

Sezione 3 - Attività finanziarie valutate al fair value – Voce 30

Voci/Valori Totale 31/12/2016 Totale 31/12/2015
L1 L2 L3 L1 L2 L3
1. Titoli di debito - - - - - 13.393
1.1 Titoli strutturati - - - - - -
1.2 Altri titoli di debito - - - - - 13.393
2. Titoli di capitale - 559 6 - 1.254 23
3. Quote di O.I.C.R. 3.532 - 207 3.671 - 259
4. Finanziamenti - - - - - -
4.1 Strutturati - - - - - -
4.2 Altri - - - - - -
Totale 3.532 559 213 3.671 1.254 13.675
Costo 3.672 7.330 19.124 3.681 6.928 19.160

3.1 Attività finanziarie valutate al fair value: composizione merceologica

Nei titoli di debito non sono presenti né attività finanziarie connesse con operazioni di cartolarizzazione né titoli subordinati.

Tra i "titoli di capitale" figurano convenzionalmente alcuni contratti assicurativi finalizzati alla costituzione della provvista necessaria ad erogare trattamenti previdenziali integrativi a favore di alcuni dirigenti al momento del pensionamento. L'iscrizione al fair value di tali investimenti risulta correlata con il costo relativo ai benefici da riconoscere ai dipendenti, iscritto tra i fondi di quiescenza in conformità allo IAS 19.

Nella tabella seguente è illustrata la composizione delle quote di OICR.

Voci/Valori 31/12/2016 31/12/2015
Fondi Azionari 3.532 3.765
Fondi Hedge 55 -
Fondi Immobiliari 152 165
Totale 3.739 3.930

3.2 Attività finanziarie valutate al fair value: composizione per debitori/emittenti

Voci/Valori 31/12/2016 31/12/2015
1. Titoli di debito - 13.393
a) Governi e Banche Centrali - -
b) Altri Enti pubblici - -
c) Banche - -
d) Altri emittenti - 13.393
2. Titoli di capitale 565 1.277
a) Banche 3 12
b) Altri emittenti: 562 1.265
- imprese di assicurazione 556 1.242
- società finanziarie - -
- imprese non finanziarie - -
- altri 6 23
3. Quote di O.I.C.R. 3.739 3.930
4. Finanziamenti - -
a) Governi e Banche Centrali - -
b) Altri enti pubblici - -
c) Banche - -
d) Altri soggetti - -
Totale 4.304 18.600

Sezione 4 - Attività finanziarie disponibili per la vendita – Voce 40

Voci/Valori 31/12/2016 31/12/2015
L1 L2 L3 L1 L2 L3
1. Titoli di debito 10.763.619 206.764 8.974 11.600.439 185.901 28.675
1.1 Titoli strutturati - - 1.582 - - 2.418
1.2 Altri titoli di debito 10.763.619 206.764 7.392 11.600.439 185.901 26.257
2. Titoli di capitale 12.193 176.203 264.529 13.277 65.982 353.451
2.1 Valutati al fair value 12.193 176.203 261.744 13.277 65.982 347.225
2.2 Valutati al costo - - 2.785 - - 6.226
3. Quote di O.I.C.R. 573.021 - 85.685 600.563 - 62.408
4. Finanziamenti - - - - - -
Totale 11.348.833 382.967 359.188 12.214.279 251.883 444.534

4.1 Attività finanziarie disponibili per la vendita: composizione merceologica

L'esposizione in titoli di debito ammonta complessivamente a 10.979 milioni (11.815 milioni nello scorso esercizio) ed è rappresentata quasi interamente da obbligazioni emesse da governi e da banche. Per l'attività di copertura del rischio di tasso di interesse, intrapresa al fine di ottenere dei ritorni assoluti sui tassi di breve periodo, si fa rinvio a quanto rappresentato nella successiva tabella "4.3 Attività finanziarie disponibili per la vendita oggetto di copertura specifica".

Nella sottovoce "1.2 Altri titoli di debito" sono incluse attività finanziarie subordinate verso banche, assicurazioni e società finanziarie per 275,7 milioni (VN 302,6 milioni) classificate come livello 1 per 266,7 milioni e livello 2 per 9 milioni. La sottovoce include inoltre titoli senior connessi ad operazioni di cartolarizzazione per 5,9 milioni (VN 23,5 milioni) classificati come livello 3.

Tra i titoli di capitale di livello 2 figura la partecipazione detenuta nel capitale di Banca d'Italia per 91,7 milioni, mentre nei titoli di capitale di livello 3 sono ricomprese le interessenze partecipative detenute nel capitale dell'Istituto Centrale delle Banche Popolari per 32,4 milioni, di Palladio Holding per 29,8 milioni, di Dexia Crediop per 55,4 milioni e nello Schema Volontario del Fondo Interbancario di Tutela dei Depositi –FITD (detenzione indiretta di strumenti di capitale primario della Cassa di Risparmio di Cesena) per 10,6 milioni.

Le quote O.I.C.R. di livello 1 sono rappresentate esclusivamente da fondi aperti armonizzati, per i quali è di regola disponibile un NAV giornaliero, mentre nel livello 3 è incluso per 20,9 milioni il valore di bilancio delle quote detenute nel Fondo Atlante (detenzione indiretta di strumenti di capitale primario della Banca Popolare di Vicenza e di Veneto Banca).

Nella tabella seguente è illustrata la composizione delle quote di OICR.

Voci/Valori 31/12/2016 31/12/2015
Fondi Azionari 249.693 181.892
Fondi Bilanciati 7.557 11.823
Fondi Obbligazionari 41.145 131.586
Fondi Flessibili 330.310 310.855
Fondi Immobiliari 30.001 26.815
Totale 658.706 662.971

4.2 Attività finanziarie disponibili per la vendita: composizione per debitori/emittenti

Voci/Valori 31/12/2016 31/12/2015
1. Titoli di debito 10.979.357 11.815.015
a) Governi e Banche Centrali 8.575.943 9.611.603
b) Altri enti pubblici - -
c) Banche 1.688.190 1.708.049
d) Altri emittenti 715.224 495.363
2. Titoli di capitale 452.925 432.710
a) Banche 184.498 184.703
b) Altri emittenti: 268.427 248.007
- imprese di assicurazione 7.191 8.363
- società finanziarie 108.658 100.309
- imprese non finanziarie 152.578 139.335
- altri - -
3. Quote di O.I.C.R. 658.706 662.971
4. Finanziamenti - -
a) Governi e Banche Centrali - -
b) Altri enti pubblici - -
c) Banche - -
d) Altri soggetti - -
Totale 12.090.988 12.910.696

4.3 Attività finanziarie disponibili per la vendita oggetto di copertura specifica

Voci/Valori 31/12/2016 31/12/2015
1. Attività finanziarie oggetto di copertura specifica del fair value 5.763.980 4.446.881
a) rischio di tasso di interesse 5.763.980 4.446.881
b) rischio di cambio - -
c) rischio di credito - -
d) più rischi - -
2. Attività finanziarie oggetto di copertura specifica dei flussi finanziari - -
a) rischio di tasso di interesse - -
b) rischio di cambio - -
c) altro - -
Totale 5.763.980 4.446.881

Verifiche di "impairment" delle attività finanziarie disponibili per la vendita

Ai fini della redazione del presente bilancio, il Gruppo ha effettuato un'attenta valutazione del proprio portafoglio di attività finanziarie disponibili per la vendita (AFS), volta all'individuazione di indicatori di perdita di valore, in presenza dei quali risulta necessario rilevare una svalutazione di conto economico, pari alla differenza tra il fair value delle attività finanziarie e il loro valore contabile. Gli impairment rilevati durante il 2016 sulle attività finanziarie disponibili per la vendita ammontano complessivamente a 41,2 milioni (rispetto ai 27,2 milioni al 31 dicembre 2015), contabilizzati nella voce di conto economico 130 b) "Rettifiche di valore nette per deterioramento di attività disponibili per la vendita".

Titoli di capitale e quote di OICR

In continuità con l'esercizio precedente, l'attività valutativa dei titoli di capitale classificati in bilancio tra le attività finanziarie disponibili per la vendita è stata condotta sulla base di quanto previsto dalla specifica policy di impairment di Gruppo. La suddetta policy prevede, per i titoli di capitale, delle soglie parametriche al superamento delle quali, salvo circostanze eccezionali, si procede alla rilevazione di conseguenti svalutazioni.

Tali soglie sono individuate tenendo conto delle peculiarità che contraddistinguono le diverse tipologie di investimenti. Oltre agli investimenti diretti nel capitale di società in senso stretto, sono considerate titoli di capitale anche le quote in fondi di private equity e in veicoli di investimento assimilabili (OICR, Sicav, holding di partecipazioni o altre strutture assimilabili) aventi come mission quella di investire in strumenti di capitale e assimilati direttamente e/o tramite altri fondi di private equity ed ulteriori veicoli societari. Dette attività di Private Equity sono caratterizzate da un orizzonte temporale di medio lungo-termine: gli investimenti sottostanti sono, infatti, realizzati mediamente in un arco temporale di cinque/sette anni e i relativi disinvestimenti richiedono un periodo almeno pari a tre anni.

Come descritto nella "Parte A – Politiche contabili", risulta necessario rilevare una perdita di valore qualora ricorrano le seguenti condizioni:

  • per investimenti azionari/partecipazioni in senso stretto:
    • decremento del fair value superiore al 30% rispetto al valore contabile originario; o
    • decremento perdurante per un periodo ininterrotto superiore di 24 mesi.
  • per investimenti in attività di private equity:
    • decremento di fair value superiore al 40% rispetto al valore contabile originario; o
    • decremento perdurante per un periodo ininterrotto superiore ai 60 mesi; o
    • decremento di fair value superiore al 30% e perdurante per un periodo ininterrotto superiore ai 36 mesi.

Gli investimenti di quest'ultima tipologia alla data di bilancio ammontano a 140,9 milioni e le relative riserve da valutazione, al lordo della fiscalità ed al netto degli impairment operati nel corso dell'esercizio, sono complessivamente positive per 10,7 milioni (pari allo sbilancio di riserve positive per 13,5 milioni e riserve negative per 2,8 milioni).

Si riportano di seguito le principali rettifiche rilevate nel corso dell'esercizio 2016 per gli investimenti azionari/partecipativi in senso stretto e per gli investimenti in attività di private equity come sopra descritti:

  • Fondo Atlante (detenzione indiretta di strumenti di capitale primario della Banca Popolare di Vicenza e di Veneto Banca) per 19,7 milioni;
  • Unipolsai Ord per 3,7 milioni;
  • FITD Schema Volontario (detenzione indiretta di strumenti di capitale primario della Cassa di Risparmio di Cesena) per 3,4 milioni;
  • Palladio Holding per 2,7 milioni;
  • Fondo Mid Capital Mezzanine per 2,0 milioni.

Con riferimento agli investimenti detenuti nel Fondo Atlante e nello Schema Volontario del FITD (Cassa di Risparmio di Cesena) e relativa valutazione al fair value al 31 dicembre 2016 si fa rinvio alla Parte A – Politiche contabili (Parte A.1 - 5. Altri aspetti- Altri aspetti rilevanti ai fini delle politiche contabili di Gruppo e Parte A.4 - Informativa sul fair value).

Sezione 5 - Attività finanziarie detenute sino alla scadenza – Voce 50

5.1 Attività finanziarie detenute sino alla scadenza: composizione merceologica

Totale 31/12/2016 Totale 31/12/2015
Valore di
Bilancio
Fair Value Valore di Fair Value
Livello 2 Livello 3 Bilancio Livello 1 Livello 2 Livello 3
1. Titoli di debito 8.368.223 8.512.204 - - 7.779.168 8.054.465 - -
- strutturati - - - - - - - -
- altri 8.368.223 8.512.204 - - 7.779.168 8.054.465 - -
2. Finanziamenti - - - - - - - -
Totale 8.368.223 8.512.204 - - 7.779.168 8.054.465 - -

Il comparto delle attività finanziarie detenute sino a scadenza è composto quasi esclusivamente da titoli governativi italiani acquisiti dalla Capogruppo in ossequio ad apposite delibere del Consiglio di Amministrazione. Il portafoglio include BTP con scadenza compresa tra il 2017 ed il 2025 per un valore nominale di 8 miliardi. Nel corso dell'esercizio sono stati acquistati titoli di stato per un valore nominale di 1.650 milioni.

5.2 Attività finanziarie detenute sino alla scadenza: composizione per debitori/emittenti

31/12/2016 31/12/2015
1. Titoli di debito 8.368.223 7.779.168
a) Governi e Banche Centrali 8.298.153 7.696.824
b) Altri enti pubblici - -
c) Banche 55.885 68.669
d) Altri emittenti 14.185 13.675
2 Finanziamenti - -
a) Governi e Banche Centrali - -
b) Altri enti pubblici - -
c) Banche - -
d) Altri soggetti - -
Totale 8.368.223 7.779.168
Totale FV 8.512.204 8.054.465

5.3 Attività finanziarie detenute sino alla scadenza oggetto di copertura specifica

Non vi sono attività finanziarie detenute sino a scadenza oggetto di copertura né per l'esercizio in corso né alla fine di quello precedente.

Sezione 6 - Crediti verso banche – Voce 60

6.1 Crediti verso banche: composizione merceologica

Totale 31/12/2016 Totale 31/12/2015
Tipologia operazioni/Valori Valore di
Bilancio
Fair Value Valore di Fair Value
Livello 1 Livello 2 Livello 3 Bilancio Livello 1 Livello 2 Livello 3
A. Crediti verso Banche Centrali 1.977.986 - 1.977.986 - 376.946 - 376.946 -
1. Depositi vincolati - X X X - X X X
2. Riserva obbligatoria 1.965.732 X X X 367.111 X X X
3. Pronti contro termine attivi - X X X - X X X
4. Altri 12.254 X X X 9.835 X X X
B. Crediti verso banche 2.581.202 - 2.577.715 2.851 2.440.886 24.830 2.414.816 3.404
1. Finanziamenti 2.481.004 - 2.478.155 2.851 2.336.131 - 2.334.974 3.404
1.1 Conti correnti e depositi liberi 595.908 X X X 613.385 X X X
1.2 Depositi vincolati 110.941 - - - 181.012 - - -
1.3 Altri finanziamenti: 1.774.155 X X X 1.541.734 X X X
- Pronti contro termine attivi 508.004 X X X 692.546 X X X
- Leasing finanziario 2.781 X X X 3.113 X X X
- Altri 1.263.370 X X X 846.075 X X X
2. Titoli di debito 100.198 - 99.560 - 104.755 24.830 79.842 -
2.1 Titoli strutturati - X X X - X X X
2.2 Altri titoli di debito 100.198 X X X 104.755 X X X
Totale 4.559.188 - 4.555.701 2.851 2.817.832 24.830 2.791.762 3.404

La voce 2.2 Altri titoli di debito include titoli subordinati emessi da banche italiane ed estere iscritti in bilancio per 100,2 milioni (VN 120 milioni).

Per il dettaglio delle attività deteriorate si rinvia alla "Parte E – Informazioni sui rischi e sulle relative politiche di copertura, Sezione 1, Rischio di credito".

6.2 Crediti verso banche oggetto di copertura specifica

Non vi sono crediti verso banche oggetto di copertura specifica.

______________________________________________________________________________________________________________ NOTA INTEGRATIVA CONSOLIDATA 211

6.3 Leasing finanziario

di cui valore
residuo non
garantito
- - - - - - -
Investimento Lordo 13 88 302 1.612 1.329 - 3.344
Interessi 3 12 42 148 17 - 222
31/12/2015 Pagamenti minimi di cui valore
garantito
residuo
- - - - 901 - 901
Capitale 10 76 260 1.464 1.312 - 3.122
Esposizioni
deteriorate
- - - - - - -
di cui valore
residuo non
garantito
- - - - - - -
Investimento Lordo 13 89 302 1.866 671 - 2.941
Interessi 3 11 36 110 5 - 165
31/12/2016 Pagamenti minimi di cui valore
garantito
residuo
- - - 350 551 - 901
Capitale 10 78 266 1.761 666 - 2.781
Esposizioni
deteriorate
- - - - - - -
a vista Fino a 3 mesi Tra 3 mesi e 1 anno Tra 1 anno e 5 anni Oltre i 5 anni Durata indeterminata Totale netto

Le operazioni di leasing finanziario esposte nella tabella si riferiscono all'operatività della ex Banca Italease e di Release. I pagamenti minimi si riferiscono esclusivamente ai canoni dei crediti in bonis con scadenza successiva alla data di riferimento del bilancio.

Sezione 7 - Crediti verso clientela – Voce 70

7.1 Crediti verso clientela: composizione merceologica

Totale 31/12/2016 Totale 31/12/2015
Valore di bilancio Fair Value Valore di bilancio Fair Value
Tipologia operazioni/Valori Non Deteriorati Non Deteriorati
deteriorati Acquistati Altri L1 L2 L3 deteriorati Acquistati Altri L1 L2 L3
Finanziamenti 62.929.262 - 12.568.362 - 30.313.175 47.079.647 63.873.862 - 14.057.062 - 29.010.894 53.686.711
1. Conti correnti 8.032.835 - 1.496.837 X X X 8.451.984 - 2.082.930 X X X
2. Pronti contro termine attivi 6.540.186 - - X X X 6.518.837 - - X X X
3. Mutui 31.749.545 - 6.378.963 X X X 32.391.824 - 6.736.015 X X X
4. Carte di credito, prestiti personali e cessioni
del quinto
342.645 - 12.701 X X X 295.106 - 16.275 X X X
5. Leasing finanziario 1.224.032 - 1.745.352 X X X 1.507.681 - 1.910.303 X X X
6. Factoring 7.597 - - X X X 7.470 - 506 X X X
7. Altri finanziamenti 15.032.422 - 2.934.509 X X X 14.700.960 - 3.311.033 X X X
Titoli di debito 342.610 - - 23.535 142.598 175.059 490.710 - - 64.983 135.549 292.720
8. Titoli strutturati - - - X X X - - - X X X
9. Altri titoli di debito 342.610 - - X X X 490.710 - - X X X
Totale 63.271.872 - 12.568.362 23.535 30.455.773 47.254.706 64.364.572 - 14.057.062 64.983 29.146.443 53.979.431

Si segnala che il Gruppo non ha effettuato operazioni di acquisto di crediti deteriorati di importo rilevante.

Gli impieghi lordi ammontano a 83.181,7 milioni (nel precedente esercizio erano pari a 85.337,7 milioni) mentre le rettifiche di valore complessive risultano pari a 7.341,5 milioni (nel precedente esercizio erano pari a 6.916,0 milioni). I crediti netti verso la clientela risultano pari a 75.840,2 milioni in diminuzione del 3,3% rispetto allo stock del 2015 (78.421,6 milioni). La diminuzione è imputabile principalmente all'incremento del livello medio di copertura dei crediti deteriorati in linea con quanto richiesto dalla BCE in sede di esame preliminare della prospettata operazione di aggregazione tra il Banco Popolare e la Banca Popolare di Milano.

Nel corso dell'esercizio sono intervenute cessioni di crediti deteriorati lordi pari a circa 945 milioni che hanno comportato un impatto a conto economico pari a 92,4 milioni.

La voce "Pronti contro termine attivi" include operazioni di impiego della liquidità con la Cassa di Compensazione e Garanzia per 5.536 milioni (nel precedente esercizio erano pari a 5.679 milioni).

La voce "Titoli di debito" include titoli ABS per 175,1 milioni relativi ad operazioni di cartolarizzazione di cui:

  • 6,6 milioni (VN 6,6 milioni) relativi ad emissioni senior connesse ad operazioni di terzi;
  • 62 milioni (VN 84,6 milioni) relativi al titolo junior (BNT PORTFOLIO 2014-2042 TF-VN 84,6 milioni) emesso dalla società veicolo che gestisce l'operazione di cartolarizzazione del portafoglio crediti di Banca della Nuova Terra S.p.A.;
  • 106,5 milioni (VN 231,8 milioni) di titoli junior rivenienti da operazioni di cartolarizzazioni originate dal Gruppo Banco Popolare, a fronte di attività che sono state oggetto di integrale cancellazione dal bilancio. Nel dettaglio, tali titoli si riferiscono a posizioni riconducibili all'ex Gruppo Banca Italease, la cui iscrizione deriva dalla cancellazione dei crediti sottostanti. I rischi e benefici relativi a tali crediti sono stati infatti trasferiti ad Alba Leasing per effetto dell'"Accordo sui crediti cartolarizzati".

Per ulteriori dettagli si fa rinvio a quanto descritto nella Parte E, Sezione 1, "C. Operazioni di cartolarizzazione".

Nella stessa voce sono compresi 167,5 milioni di altri titoli emessi da società finanziarie. In particolare sono compresi titoli subordinati per 76,5 milioni: dei quali 50 emessi da Agos Ducato, 24 milioni da UGF Unipol e 2,5 milioni da Eurovita Assicurazioni.

31/12/2016 31/12/2015
Tipologia operazioni/Valori Non Deteriorati Non Deteriorati
deteriorati Acquistati Altri deteriorati Acquistati Altri
1. Titoli di Debito 342.610 - - 490.710 - -
a) Governi - - - - - -
b) Altri Enti pubblici - - - - - -
c) Altri emittenti 342.610 - - 490.710 - -
- imprese non finanziarie 5.051 - - - - -
- imprese finanziarie 311.046 - - 466.798 - -
- assicurazioni 26.513 - - 23.912 - -
- altri - - - - - -
2. Finanziamenti verso: 62.929.262 - 12.568.362 63.873.862 - 14.057.062
a) Governi 255.873 - 3 209.247 - 1.589
b) Altri Enti pubblici 319.773 - 13.760 361.820 - 15.859
c) Altri soggetti 62.353.616 - 12.554.599 63.302.795 - 14.039.614
- imprese non finanziarie 34.297.676 - 10.722.124 35.453.680 - 12.050.520
- imprese finanziarie 11.376.606 - 237.126 10.605.940 - 240.798
- assicurazioni 25.809 - - 36.807 - -
- altri 16.653.525 - 1.595.349 17.206.368 - 1.748.296
Totale 63.271.872 - 12.568.362 64.364.572 - 14.057.062

7.2 Crediti verso clientela: composizione per debitori/emittenti

7.3 Crediti verso clientela oggetto di copertura specifica

31/12/2016 31/12/2015
1. Crediti oggetto di copertura specifica del fair value: 33.540 35.410
a) Rischio di tasso di interesse 33.540 35.410
b) Rischio di cambio - -
c) Rischio di credito - -
d) Più rischi - -
2. Crediti oggetto di copertura specifica dei flussi finanziari - -
a) Rischio di tasso di interesse - -
b) Rischio di cambio - -
c) Transazioni attese - -
d) Altre attività coperte - -
Totale 33.540 35.410

7.4 Leasing finanziario

31/12/2015 Investimento Lordo di cui valore
residuo non
garantito
- - - - - -
-
-
14.758 35.077 146.371 687.114 863.254 1.746.574
Interessi 2.722 7.148 28.248 114.700 69.054 - 221.872
Pagamenti minimi di cui valore
garantito
residuo
920 2.383
15.846
91.739 433.178 - 544.066
Capitale 12.036 27.929 118.123 572.413 794.201 - 1.524.702
Esposizioni
deteriorate
1.612 64.968 652.486 425.816 765.421 - 1.910.303
di cui valore
residuo non
garantito
- - - - - - -
Investimento Lordo 15.293 27.268 122.604 663.927 608.025 91 1.437.208
Interessi 2.237 5.548 22.312 87.305 41.449 - 158.851
31/12/2016 Pagamenti minimi di cui valore
garantito
residuo
3.120 607 13.314 161.565 345.909 - 524.515
Capitale 13.056 21.720 100.292 576.622 566.576 91 1.278.357
Esposizioni
deteriorate
14.568 64.182 763.969 492.833 409.800 - 1.745.352
A vista Fino a 3 Mesi Tra 3 Mesi e 1 Anno Tra 1 anno e 5 anni Oltre 5 anni indeterminata
Durata
Totale netto

Le operazioni di leasing finanziario esposte nella tabella si riferiscono all'operatività della ex Banca Italease e di Release. I pagamenti minimi si riferiscono esclusivamente ai canoni con scadenza successiva alla data di riferimento del bilancio, dei crediti in bonis. Su tali crediti si rilevano:

  • • scaduti per 4 milioni;
  • • rettifiche di valore di portafoglio per 24,2 milioni;
  • • plusvalenze dell'esercizio per 0,8 milioni.

Sezione 8 - Derivati di copertura – Voce 80

FV 31/12/2016 VN FV 31/12/2015 VN
L1 L2 L3 31/12/2016 L1 L2 L3 31/12/2015
A) Derivati finanziari - 443.411 - 8.953.665 - 495.161 - 12.169.251
1) Fair value - 443.411 - 8.953.665 - 495.161 -
12.169.251
2) Flussi finanziari - - - - - - -
-
3) Investimenti esteri - - - - - - -
-
B) Derivati creditizi - - - - - - -
-
1) Fair value - - - - - - -
-
2) Flussi finanziari - - - - - - -
-
Totale - 443.411 - 8.953.665 - 495.161 - 12.169.251
Legenda
FV = fair value
VN = valore nozionale

8.1 Derivati di copertura: composizione per tipologia di copertura e per livelli

8.2 Derivati di copertura: composizione per portafogli coperti e per tipologia di copertura (valore di bilancio)

Fair value Flussi finanziari
Operazioni/Tipo di copertura Specifica Investime
rischio di
tasso
rischio di
cambio
rischio di
credito
rischio di
prezzo
più rischi Generica Specifica Generica nti esteri
1. Attività finanziarie disponibili per
la vendita
- - - - - X - X X
2. Crediti - - - X - X - X X
3. Attività finanziarie detenute sino
alla scadenza
X - - X - X - X X
4. Portafoglio X X X X X - X - X
5. Altre operazioni - - - - - X - X -
Totale attività - - - - - - - - -
1. Passività finanziarie 443.411 - - X - X - X X
2. Portafoglio X X X X X - X - X
Totale passività 443.411 - - - - - - - -
1. Transazioni attese X X X X X X - X X
2. Portafoglio di attività e passività
finanziarie
X X X X X - X - -

Sezione 9 - Adeguamento di valore delle attività finanziarie oggetto di copertura generica – Voce 90

9.1 Adeguamento di valore delle attività coperte: composizione per portafogli coperti

Adeguamento di valore delle attività coperte / Valori 31/12/2016 31/12/2015
1. Adeguamento positivo 66.914 76.675
1.1 di specifici portafogli: 66.914 76.675
a) crediti 66.914 76.675
b) attività finanziarie disponibili per la vendita - -
1.2 complessivo - -
2. Adeguamento negativo - -
2.1 di specifici portafogli: - -
a) crediti - -
b) attività finanziarie disponibili per la vendita - -
2.2 complessivo - -
Totale 66.914 76.675

L'adeguamento di valore delle attività finanziarie oggetto di copertura generica si riferisce alle variazioni di fair value, imputabili alle oscillazioni dei tassi di interesse, di alcuni specifici portafogli di crediti verso la clientela, il cui ammontare è riportato nella successiva tabella 9.2.

I relativi derivati di copertura, che al 31 dicembre 2016 presentano una valutazione negativa, sono esposti nella voce 60 del passivo "Derivati di copertura".

I proventi e gli oneri da valutazione relativi ai derivati di copertura e al portafoglio coperto vengono rilevati nella voce 90 "Risultato netto dell'attività di copertura".

9.2 Attività oggetto di copertura generica del rischio di tasso di interesse

1. Crediti
901.736
1.057.054
2. Attività finanziarie disponibili per la vendita
-
-
3. Portafoglio
-
-
Totale
901.736
1.057.054

L'ammontare dei crediti oggetto di copertura generica è pari a 901,7 milioni. In dettaglio, trattasi di un portafoglio di mutui a tasso fisso, iscritto in bilancio tra i "crediti verso la clientela". Nel corso dell'esercizio non sono state attivate coperture della specie; la variazione delle attività oggetto di copertura rispetto all'esercizio precedente è imputabile alla fisiologica evoluzione del piano di ammortamento dei mutui, già prevista in sede di attivazione della relazione di copertura.

Sezione 10 - Le partecipazioni – Voce 100

Al 31 dicembre 2016 il valore di bilancio della voce "Partecipazioni" ammonta a 1.195,2 milioni, riferito a:

  • partecipazioni significative per 1.119,1 milioni (1.099,4 milioni al 31 dicembre 2015), come rappresentato, per singola partecipazione, nella seguente tavola 10.2;
  • partecipazioni non significative per 76,1 milioni (66,9 milioni al 31 dicembre 2015), come evidenziato, nel complesso, nella seguente tavola 10.4.

Il perimetro delle "partecipazioni significative" è stato determinato considerando la materialità del valore di carico dell'investimento e della quota parte delle attività della partecipata rispetto alle omogenee grandezze riferite al bilancio consolidato.

10.1 Partecipazioni: informazioni sui rapporti partecipativi

Denominazione Tipo di Rapporto di partecipazione Disponib.
Sede legale Sede operativa rapporto
(a)
Impresa partecipante Quota % voti %
A. Imprese controllate in modo congiunto
N/A
B. Imprese sottoposte a influenza notevole
1. Agos Ducato S.p.A. Milano Milano 1 Banco Popolare 39,000% 39,000%
2. Alba Leasing S.p.A. Milano Milano 1 Banco Popolare 30,151% 30,151%
3. Aosta Factor S.p.A. Aosta Aosta 1 Banco Popolare 20,690% 20,690%
4. Arcene Immobili S.r.l. (in liquidazione) Lodi Lodi 1 Banco Popolare 50,000% 50,000%
5. Arcene Infra S.r.l. (in liquidazione) Lodi Lodi 1 Banco Popolare 50,000% 50,000%
6. AviPop Assicurazioni S.p.A. Milano Milano 1 Holding di
Partecipazioni
49,999% 49,999%
7. Bussentina S.c.a.r.l. (in liquidazione) Roma Roma 1 Bipielle Real Estate 20,000% 20,000%
8. Energreen S.A. L - Luxembourg L - Luxembourg 1 Banco Popolare 45,000% 45,000%
9. GEMA Magazzini Generali BPV-BSGSP S.p.A. Castelnovo Sotto
(RE)
Castelnovo Sotto
(RE)
1 Banco Popolare 33,333% 33,333%
10. HI-MTF SIM S.p.A. Milano Milano 1 Banca Aletti 25,000% 25,000%
11. Immobiliare Centro Milano S.p.A. Milano Milano 1 Release 33,333% 33,333%
12. Motia Compagnia di Navigazione S.p.A. Venezia Venezia 1 Banco Popolare 25,000% 25,000%
13. Popolare Vita S.p.A. Verona Verona 1 Banco Popolare 25,612% 50,000%
Holding di
Partecipazioni
24,388%
14. Renting Italease S.r.l. Roma Roma 1 Italease Gestione Beni 50,000% 50,000%
15. S.E.T.A. Società Edilizia Tavazzano S.r.l. (in
liquidazione)
Milano Milano 1 Banco Popolare 32,500% 32,500%
16. Soc. Coop. fra le Banche Pop. "L.Luzzatti"
S.c.r.l.
Roma Roma 1 Banco Popolare 26,693% 26,693%
(a) Tipo di rapporto:

1 = partecipazione al capitale sociale

10.2 Partecipazioni significative: valore di bilancio, fair value e dividendi percepiti

Denominazioni Valore di
bilancio
Fair value Dividendi
percepiti
A. Imprese controllate in modo congiunto
N/A
B. Imprese sottoposte a influenza notevole
Agos Ducato S.p.A. 718.777 - 72.150
Alba Leasing S.p.A. 120.623 - -
Popolare Vita S.p.A. 279.699 - 22.926
Totale 1.119.099 - 95.076

La colonna "Fair value" non riporta alcuna informativa, in quanto non sono presenti investimenti quotati (IFRS 12.20), così come non esiste alcuna partecipata valutata al fair value, considerato quale espressione del relativo valore recuperabile, a seguito di impairment (IAS 36.130).

Si rappresenta inoltre che i dividendi percepiti nel corso dell'esercizio sono stati portati in riduzione del valore contabile della partecipazione (come descritto nella "Parte A – Politiche contabili" della presente nota integrativa), in quanto gli utili da cui hanno tratto origine sono stati recepiti nel bilancio al 31 dicembre 2015 per effetto della valutazione in base al metodo del patrimonio netto.

10.3 Partecipazioni significative: informazioni contabili

Nella tabella seguente sono riportati i dati desumibili dai progetti di bilancio al 31 dicembre 2016 approvati dai Consigli di Amministrazione e forniti dalle società collegate o, qualora non disponibili, dalle più recenti situazioni patrimoniali (riferiti al 100% della partecipazione e non alla percentuale detenuta dal Gruppo, come previsto dal principio contabile IFRS 12). Si precisa che la valutazione a patrimonio netto è stata effettuata sulla base dei suddetti dati.

219
____________________ NOTA INTEGRATIVA CONSOLIDATA
Denominazioni Cassa e
disponibilità
liquide
Attività
finanziarie
Attività non
finanziarie
Passività
finanziare
Passività
non
finanziare
Ricavi totali Margine di
interesse
Rettifiche e
riprese di
valore su
attività
materiali e
materiali
im
Utile
(Perdita)
della
operatività
corrente al
lordo delle
imposte
Utile
(Perdita)
della
operatività
corrente al
netto delle
imposte
Utile
(Perdita)
dei gruppi
di attività in
via di
dismissione
al netto
delle
imposte
Utile
(Perdita)
d'esercizio
(1)
Altre
componenti
reddituali al
netto delle
imposte (2)
Redditività
complessiva
(3) = (1) + (2)
A. Imprese controllate in modo congiunto
N/A
Imprese sottoposte a influenza
notevole
B.
Agos Ducato S.p.A. X 14.456.527 1.776.846 14.132.406 208.844 1.593.800 X X 333.309 228.938 - 228.938 108 229.046
Alba Leasing S.p.A. X 4.773.398 199.597 4.519.616 47.801 108.112 X X 3.704 2.371 - 2.371 - 2.371
Popolare Vita S.p.A. X 9.248.205 40.569 8.707.763 38.543 1.611.111 X X 50.837 40.277 - 40.277 6.255 46.532

Riconciliazione tra le attività nette ed il valore contabile della partecipata in bilancio

Attività nette
(*)
Quota di
partecipazione
%
Attivo netto
detenuto
Avviamento Altri
aggiustamenti
Valore
contabile
A. Imprese controllate in modo congiunto
N/A
B. Imprese sottoposte a influenza notevole
Agos Ducato S.p.A. 1.892.123 39,000% 737.928 - (19.151) 718.777
Alba Leasing S.p.A. 405.578 30,151% 122.286 - (1.663) 120.623
Popolare Vita S.p.A. 542.468 50,000% 271.234 10.647 (2.182) 279.699

(*) pari alla somma delle "Attività finanziare, "Attività non finanziarie" al netto delle "Passività finanziarie", "Passività non finanziarie" indicate nella precedente tabella 10.3.

Agos Ducato è una società finanziaria controllata dal gruppo internazionale Crédit Agricole tramite Crédit Agricole Consumer Finance. La società opera nel settore del credito alle famiglie nell'ambito del quale eroga finanziamenti, finalizzati principalmente all'acquisto di beni e servizi, e prestiti personali.

Popolare Vita S.p.A. è una compagnia di assicurazione operante nel settore vita, controllata da Unipol Gruppo Finanziario S.p.A. La società fornisce in esclusiva alle reti distributive del Gruppo Banco Popolare i prodotti assicurativi di ramo vita del Gruppo Unipol.

Alba Leasing è una società attiva nel settore leasing nata dalla ristrutturazione dell'ex gruppo Banca Italease. La società ha per oggetto l'erogazione di finanziamenti sotto forma di contratti di leasing, i cui prodotti sono collocati attraverso il canale bancario, tra cui anche la rete del Gruppo Banco Popolare.

10.4 Partecipazioni non significative: informazioni contabili

Nella tabella seguente sono riportate le informazioni di natura contabile, cumulativamente per tipologia di rapporto partecipativo, con riferimento alle società sottoposte a influenza notevole non significative. Le informazioni sono desunte sulla base dell'ultimo bilancio o dell'ultima situazione contabile disponibile e calcolate con riferimento alla quota di possesso detenuta dal Gruppo, come previsto dal principio contabile IFRS 12.

Valore di
bilancio delle
partecipazioni
Totale
attivo
Totale passività Ricavi totali Utile
(perdita)
della
operatività
corrente al
netto delle
imposte
Utile (Perdita)
dei gruppi di
attività in via
di dismissione
al netto delle
imposte
Utile
(Perdita)
d'esercizio
(1)
Altre
componenti
reddituali al
netto delle
imposte (2)
Redditività
complessiva
(3) = (1) + (2)
A. Imprese controllate in
modo congiunto
N/A
B. Imprese sottoposte a
influenza notevole
76.115 658.573 549.297 139.466 12.872 - 12.872 2 12.874

10.5 Partecipazioni: variazioni annue

31/12/2016 31/12/2015
A. Esistenze iniziali 1.066.324 1.061.412
B. Aumenti 129.891 142.784
B.1 Acquisti - 694
B.2 Riprese di valore - -
B.3 Rivalutazioni - -
B.4 Altre variazioni 129.891 142.090
C. Diminuzioni (101.001) (37.872)
C.1 Vendite (53) -
C.2 Rettifiche di valore - -
C.3 Altre variazioni (100.948) (37.872)
D. Rimanenze finali 1.195.214 1.166.324
E. Rivalutazioni totali - -
F. Rettifiche totali (625.921) (625.921)

Le variazioni avvenute nell'esercizio si riferiscono prevalentemente agli effetti conseguenti all'aggiornamento della valutazione delle partecipazioni secondo il metodo del patrimonio netto. Nel dettaglio:

  • le altre variazioni in aumento includono la quota degli utili d'esercizio realizzati dalle partecipate di competenza del Gruppo per un ammontare complessivo pari a 124,6 milioni (il dettaglio è fornito nella sezione 16 del conto economico). Sono incluse in tale voce anche le variazioni positive di pertinenza del Gruppo intervenute nelle riserve delle medesime società per complessivi 5,3 milioni;

  • le altre variazioni in diminuzione includono le variazioni negative di pertinenza del Gruppo intervenute nelle riserve delle medesime partecipate per complessivi 0,5 milioni e l'effetto conseguente alla distribuzione di dividendi per 100,3 milioni.

I test di impairment condotti con riferimento ai valori di carico delle partecipazioni al 31 dicembre 2016 non hanno evidenziato la necessità di rilevare rettifiche di valore.

10.6 Valutazioni e assunzioni significative per stabilire l'esistenza di controllo congiunto o influenza notevole

Si ha influenza notevole qualora sussista il potere di partecipare alle decisioni gestionali e finanziarie dell'entità, in virtù dei diritti di voto detenuti o in presenza di particolari accordi contrattuali, come anche descritto nella "Parte A – Politiche contabili" della presente nota integrativa. Al 31 dicembre 2016, il perimetro delle società sottoposte ad influenza notevole è relativo alle società nelle quali si detiene il 20% o una quota superiore dei diritti di voto, senza tuttavia avere il potere di dirigere in modo esclusivo le attività rilevanti dell'entità, come si evince dalla precedente tabella 10.1.

Al 31 dicembre 2016 non esistono entità controllate in modo congiunto, ossia entità per le quali viene richiesto il consenso unanime di tutte le parti che condividono il controllo per l'assunzione delle decisioni finanziarie e gestionali aventi valenza strategica.

Al riguardo si deve rappresentare che la qualificazione della tipologia di controllo delle società di bancassurance, Popolare Vita S.p.A. e Avipop Assicurazioni S.p.A., ha richiesto numerosi elementi di giudizio, a causa della complessa struttura di generazione di valore. In particolare, la decisione in merito alla classificazione delle suddette partecipazioni nel perimetro delle società sulle quali il Gruppo "esercita un'influenza notevole" è stata assunta dopo avere tenuto in considerazione e adeguatamente ponderato i seguenti fattori:

  • le attività rilevanti da cui scaturiscono i rendimenti variabili della società. Queste sono state individuate nell'attività di strutturazione dei prodotti assicurativi e di gestione dei relativi rischi facente capo al partner assicurativo e nell'attività di distribuzione dei prodotti gestita dal Gruppo Banco Popolare;
  • la complessa struttura della governance stabilita dai patti parasociali. I patti suddetti attribuiscono ai soci particolari diritti di voto su talune precisate materie, riconducibili sia a diritti meramente protettivi sia a diritti considerati sostanziali nel dirigere le attività rilevanti della società;
  • meccanismi di way-out, conseguenti alla combinazione dell'opzione put detenuta dalla compagnia assicurativa e dell'opzione call detenuta dal Banco Popolare. Tali opzioni non sono state ritenute avere carattere sostanziale in quanto non correntemente esercitabili. Per ulteriori dettagli sugli impegni assunti dal Banco Popolare in relazione all'opzione put concessa, si fa rinvio a quanto illustrato nel successivo paragrafo 10.8.

10.7 Impegni riferiti a partecipazioni in società controllate in modo congiunto

Non vi sono partecipazioni in società controllate in modo congiunto.

10.8 Impegni riferiti a partecipazioni in società sottoposte ad influenza notevole

Impegni derivanti dagli accordi con Crédit Agricole sul credito al consumo

Il Banco Popolare ha sottoscritto con Crédit Agricole Consumer Finance - CACF (Gruppo Crédit Agricole) un patto parasociale di durata decennale, con scadenza 22 dicembre 2018 e rinnovabile per espresso accordo delle parti di ulteriori periodi di 5 anni, che prevede, tra l'altro, che nel caso in cui il Banco, nell'ambito di un progetto di aggregazione/riorganizzazione con altri Istituti che detengano una società operante nel credito al consumo venga a detenere una società operante nel predetto settore, dovrà fare i propri migliori sforzi per offrire ad Agos Ducato la possibilità di acquistare, ad un prezzo di mercato, la nuova entità indirettamente acquisita.

Impegni derivanti dagli accordi di bancassurance

Impegni nei confronti di UnipolSAI

Le clausole contenute nei patti parasociali attribuiscono a UnipolSAI (oggi appartenente al Gruppo UGF) il controllo di Popolare Vita e prevedono la concessione di un'opzione put a UnipolSAI e di un'opzione call al Banco Popolare nell'ipotesi di scioglimento della partnership. In particolare, secondo quanto disposto dall'accordo parasociale, UnipolSAI può rivendere il proprio 50% più una azione del capitale sociale di Popolare Vita al Banco Popolare, al verificarsi di una delle seguenti condizioni:

• cambio di controllo del Banco Popolare;

  • violazione dell'esclusiva concessa dal Banco Popolare con l'accordo di distribuzione e/o grave violazione dello stesso;
  • mancato rinnovo dell'accordo di distribuzione da parte del Banco Popolare;
  • mancato rinnovo dell'accordo di distribuzione da parte di Popolare Vita per effetto di una decisione assunta con il voto favorevole dei consiglieri di amministrazione designati dalla Compagnia, a patto che alla data di scadenza dell'accordo di distribuzione (31 dicembre 2017) l'entità dei premi emessi risulti inferiore del 20% rispetto a quanto indicato dal Business Plan (underperformance);
  • il Gruppo Banco Popolare cessi di essere proprietario di una partecipazione pari ad almeno il 50% del capitale sociale della società meno un'azione.

Le condizioni di mercato sono significativamente mutate rispetto a quelle esistenti al momento della firma degli accordi parasociali. Il più recente piano triennale approvato dal Consiglio di Amministrazione di Popolare Vita prevedeva infatti volumi di premi emessi inferiori rispetto a quelli indicati nel business plan assunto come riferimento all'atto della firma degli accordi medesimi.

Allo stato attuale, sulla base delle più recenti informative finanziarie pubblicate dal Gruppo UipolSAI, Popolare Vita risulta oggetto di consolidamento integrale da parte del suddetto Gruppo Assicurativo.

Nel caso di esercizio dell'opzione, il valore di compravendita verrebbe determinato da un esperto indipendente nominato dalle parti sulla base della metodologia corrente di mercato specificata negli accordi parasociali.

L'accordo di distribuzione tra Popolare Vita e le reti del Banco Popolare ha durata decennale, con scadenza 31 dicembre 2017, rinnovabile per ulteriori periodi di 5 anni; il termine previsto per esercitare una eventuale disdetta dell'accordo di distribuzione è il 30 giugno 2017.

Impegni verso Aviva Italia Holding

Banco Popolare e Aviva Italia Holding hanno sottoscritto un patto parasociale volto a disciplinare gli aspetti industriali della partnership e le regole di corporate governance di Avipop Assicurazioni. Il patto prevede, tra l'altro, la concessione di un'opzione put a Aviva Italia Holding e di un'opzione call al Banco Popolare nell'ipotesi di scioglimento della partnership. In particolare, secondo quanto disposto dall'accordo parasociale, Aviva Italia Holding può rivendere il proprio 50% (più una azione) del capitale sociale di Avipop Assicurazioni al Banco Popolare, al verificarsi di una delle seguenti condizioni:

  • cambio di controllo del Banco Popolare;
  • grave violazione dell'esclusiva prevista dall'accordo di distribuzione da parte del Banco Popolare;
  • mancato rinnovo dell'accordo di distribuzione da parte del Banco Popolare;
  • mancato rinnovo dell'accordo di distribuzione da parte di Avipop Assicurazioni per effetto di una decisione assunta con il voto favorevole dei consiglieri di amministrazione designati dalla Compagnia, a patto che alla data di scadenza dell'accordo di distribuzione (31 dicembre 2017) l'entità dei premi emessi risulti inferiore al 70% rispetto a quanto indicato dal Business Plan (underperformance);
  • l'entrata in vigore di un legge e/o emanazione di provvedimento che, entro la prima scadenza del Patto, sopprima il vincolo di esclusiva previsto dall'accordo di distribuzione;
  • l'emanazione di provvedimento che, entro la prima scadenza del Patto, imponga al Banco Popolare di distribuire i prodotti assicurativi del ramo protezione con soggetti diversi da Avipop Assicurazioni;
  • il verificarsi di un caso di sottoperformance (intendendosi per tale, in un qualsiasi periodo di tre anni a decorrere dal 1 gennaio 2009, il conseguimento di un volume complessivo di vendite di prodotti - al lordo dei riscatti inferiore, per valore di premi raccolti, al 20% da quello previsto nello stesso periodo triennale dal business plan).

Nel caso di esercizio dell'opzione, il valore di compravendita verrebbe determinato da un esperto indipendente nominato dalle parti sulla base della metodologia corrente di mercato specificata negli accordi parasociali.

L'accordo di distribuzione tra Avipop Assicurazioni e le reti del Banco Popolare ha durata decennale, con scadenza 31 dicembre 2017, rinnovabile per ulteriori periodi di 5 anni; il termine previsto per esercitare una eventuale disdetta dell'accordo di distribuzione è il 30 giugno 2017.

Allo stato attuale, sulla base delle più recenti informative finanziarie pubblicate dal Gruppo Aviva Italia Holding, Avipop Assicurazioni risulta oggetto di consolidamento integrale da parte del suddetto Gruppo Assicurativo.

10.9 Restrizioni significative

Per le partecipazioni sottoposte a influenza notevole non sono stati individuate restrizioni significative al trasferimento di fondi nei confronti delle società del Gruppo Banco Popolare, se non quelle riconducibili alla normativa regolamentare, che può richiedere il mantenimento di un ammontare minimo di fondi propri, o alle disposizioni del codice civile sugli utili e riserve distribuibili.

10.10 Altre informazioni

Criterio utilizzato per determinare il valore recuperabile delle partecipazioni ai fini della redazione del bilancio al 31 dicembre 2016

In base a quanto stabilito dallo IAS 36 si è proceduto al confronto tra il valore contabile di iscrizione delle partecipazioni ed il loro valore recuperabile rappresentato dal maggiore tra il fair value al netto dei costi di vendita ed il valore d'uso. Sulla base del confronto effettuato non è emersa la necessità di rilevare rettifiche di valore da deterioramento.

Sezione 11 - Riserve tecniche a carico dei riassicuratori – Voce 110

Il Gruppo non detiene partecipazioni in imprese di assicurazione.

Sezione 12 - Attività materiali – Voce 120

Le attività materiali ammontano al 31 dicembre 2016 a 1.977,8 milioni e si confrontano con il dato di 2.132,6 milioni dell'esercizio precedente.

12.1 Attività materiali ad uso funzionale: composizione delle attività valutate al costo

Totale Totale
Attività/Valori
31/12/2016
31/12/2015
1.1 Attività di proprietà
634.144
651.564
a) terreni
213.737
215.898
b) fabbricati
348.140
363.577
c) mobili
32.707
35.580
d) impianti elettronici
34.181
31.387
e) altre
5.379
5.122
1.2 Attività acquisite in leasing finanziario
282
300
a) terreni
-
-
b) fabbricati
282
294
c) mobili
-
-
d) impianti elettronici
-
-
e) altre
-
6
Totale
634.426
651.864

12.2 Attività materiali detenute a scopo di investimento: composizione delle attività valutate al costo

31/12/2016 31/12/2015
Attività/Valori Valore di Fair value Valore di Fair value
bilancio L1 L2 L3 bilancio L1 L2 L3
1. Attività di proprietà 1.335.350 - - 1.522.973 1.465.615 - - 1.673.786
a) terreni 631.929 - - 653.691 711.749 - - 743.299
b) fabbricati 703.421 - 869.282 753.866 - - 930.487
2. Attività acquisite in leasing
finanziario 7.990 - - 7.990 15.154 - - 17.191
a) terreni 5.720 - - 5.720 11.324 - - 13.224
b) fabbricati 2.270 - - 2.270 3.830 - - 3.967
Totale 1.343.340 - - 1.530.963 1.480.769 - - 1.690.977

12.3 Attività materiali ad uso funzionale: composizione delle attività rivalutate

Il Gruppo non detiene attività materiali valutate al fair value.

12.4 Attività materiali detenute a scopo di investimento: composizione delle attività valutate al fair value

Il Gruppo non detiene attività materiali valutate al fair value.

12.5 Attività materiali ad uso funzionale: variazioni annue

Attività/Valori Terreni Fabbricati Mobili Impianti
elettronici
Altre Totale
A. Esistenze iniziali lorde 216.416 695.874 293.726 517.164 80.916 1.804.096
A.1 Riduzioni di valore totali nette (518) (332.003) (258.146) (485.777) (75.788) (1.152.232)
A.2 Esistenze iniziali nette 215.898 363.871 35.580 31.387 5.128 651.864
B. Aumenti 4 11.116 5.756 20.078 2.151 39.105
B.1 Acquisti 2 10.615 5.677 16.539 2.076 34.909
B.2 Spese per migliorie capitalizzate - - - - - -
B.3 Riprese di valore - - - - - -
B.4 Variazioni positive di fair value imputate a: - - - - - -
- a) patrimonio netto - - - - - -
- b) conto economico - - - - - -
B.5 Differenze positive di cambio - - - - 1 1
B.6 Trasferimenti da immobili detenuti a scopo di - 370 - - - 370
investimento
B.7 Altre variazioni 2 131 79 3.539 74 3.825
C. Diminuzioni (2.165) (26.565) (8.629) (17.284) (1.900) (56.543)
C.1 Vendite - (358) (52) (38) (12) (460)
C.2 Ammortamenti - (21.759) (8.551) (13.648) (1.813) (45.771)
C.3 Rettifiche di valore da deterioramento - - - - - -
imputate a:
- a) patrimonio netto - - - - - -
- b) conto economico - - - - - -
C.4 Variazioni negative di fair value imputate a: - - - - - -
- a) patrimonio netto - - - - - -
- b) conto economico - - - - - -
C.5 Differenze negative di cambio - - - - - -
C.6 Trasferimenti a: (1.727) (3.063) - - - (4.790)
- a) attività materiali detenute a scopo di
investimento
(1.727) (3.063) - - - (4.790)
- b) attività in via di dismissione - - - - - -
C.7 Altre variazioni (438) (1.385) (26) (3.598) (75) (5.522)
D. Rimanenze finali nette 213.737 348.422 32.707 34.181 5.379 634.426
D.1 Riduzioni di valore totali nette (518) (350.252) (266.665) (495.753) (77.517) (1.190.705)
D.2 Rimanenze finali lorde 214.255 698.674 299.372 529.934 82.896 1.825.131
E. Valutazione al costo - - - - - -

12.6 Attività materiali detenute a scopo di investimento: variazioni annue

Attività/Valori
Terreni
Fabbricati Totale
A. Esistenze iniziali
723.073
757.696 1.480.769
B. Aumenti
15.753
10.415 26.168
B.1 Acquisti 524
3.750
4.274
- di cui operazioni di aggregazione aziendale -
-
-
B.2 Spese per migliorie capitalizzate -
1.980
1.980
B.3 Variazioni positive di fair value -
-
-
B.4 Riprese di valore -
737
737
B.5 Differenze di cambio positive -
-
-
B.6 Trasferimenti da immobili ad uso funzionale
1.727
3.063 4.790
B.7 Altre variazioni
13.502
885 14.387
C. Diminuzioni
(101.177)
(62.420) (163.597)
C.1 Vendite
(10.637)
(9.326) (19.963)
- di cui operazioni di aggregazione aziendale
(5.370)
(2.301) (7.671)
C.2 Ammortamenti -
(25.176)
(25.176)
C.3 Variazioni negative di fair value -
-
-
C.4 Rettifiche di valore da deterioramento
(16.350)
(16.060) (32.410)
C.5 Differenze di cambio negative -
-
-
C.6 Trasferimenti ad altri portafogli di attività
(74.121)
(1.028) (75.149)
a) immobili ad uso funzionale -
(370)
(370)
b) attività non correnti in via di dismissione
(74.121)
(658) (74.779)
C.7 Altre variazioni (69)
(10.830)
(10.899)
D. Rimanenze finali
637.649
705.691 1.343.340
E. Valutazione al fair value
659.411
871.552 1.530.963

Le rettifiche di valore per deterioramento derivano dall'adeguamento del valore di bilancio di alcuni immobili al minor valore recuperabile emergente dalle più recenti perizie immobiliari acquisite.

12.7 Impegni per acquisto di attività materiali

Non esistono impegni per acquisto di attività materiali.

Sezione 13 - Attività immateriali – Voce 130

13.1 Attività immateriali: composizione per tipologia di attività

31/12/2016 31/12/2015
Attività/Valori Durata definita Durata indefinita Durata definita Durata indefinita
A.1 Avviamento X 1.109.895 X 1.388.895
A.1.1 Di pertinenza del gruppo X 1.109.895 X 1.388.895
A.1.2 Di pertinenza dei terzi X - X -
A.2 Altre attività immateriali 419.800 222.200 431.025 222.200
A.2.1 Attività valutate al costo: 419.800 222.200 431.025 222.200
a) Attività immateriali generate internamente - - - -
b) Altre attività 419.800 222.200 431.025 222.200
A.2.2 Attività valutate al fair value: - - - -
a) Attività immateriali generate internamente - - - -
b) Altre attività - - - -
Totale 419.800 1.332.095 431.025 1.611.095

Le attività immateriali a durata indefinita sono rappresentate da avviamenti e marchi per i quali si è proceduto a condurre un test di impairment come rappresentato nel successivo paragrafo 13.1.1.

Le attività immateriali a durata definita includono la valorizzazione delle "Client Relationship" acquisite nell'ambito dell'operazione di aggregazione aziendale del Gruppo Banca Popolare Italiana per un importo di 211,6 milioni; la quota residua si riferisce prevalentemente a software.

13.1.1 Attività immateriali a durata indefinita: l'attività di verifica dell'eventuale esistenza di perdite durevoli di valore (impairment test)

Ai sensi dello IAS 36 tutte le attività immateriali a vita utile indefinita devono essere sottoposte almeno annualmente al test di impairment per verificare la recuperabilità del valore. Il Gruppo ha ritenuto di effettuare la verifica di impairment con riferimento al 31 dicembre di ogni anno, e comunque ogni volta sia rilevata la presenza di indicatori di perdita.

Qualora non sia possibile determinare in via diretta il valore recuperabile della specifica attività immateriale iscritta in bilancio, occorre determinare il valore recuperabile dell'unità generatrice di flussi finanziari alla quale l'attività appartiene. Con specifico riferimento agli avviamenti, il paragrafo 80 del principio contabile citato precisa che, al fine della verifica della riduzione durevole di valore, l'avviamento acquisito in un'aggregazione aziendale deve, dalla data di acquisizione, essere allocato a ogni unità generatrice di flussi finanziari dell'acquirente, o gruppi di unità generatrici di flussi finanziari, che potranno beneficiare dalle sinergie dell'aggregazione, a prescindere dal fatto che altre attività o passività dell'impresa acquisita siano assegnate a tali unità o gruppi di unità.

Ogni unità o gruppo di unità a cui l'avviamento è così allocato deve:

  • (a)rappresentare il livello minimo all'interno dell'entità a cui l'avviamento è monitorato ai fini del controllo di gestione interno;
  • (b)non essere maggiore di un settore operativo determinato secondo quanto previsto dall'IFRS 8 "Settori operativi".

Ai fini dell'identificazione delle unità generatrici di flussi finanziari (CGU) alle quali attribuire le attività da sottoporre ad impairment test è necessario che le unità potenzialmente identificate generino flussi finanziari in entrata ampiamente indipendenti da quelli derivanti da altre unità identificate.

Sulla base di tali definizioni, al 31 dicembre 2016, le CGU individuate che esprimono intangibili a vita indefinita da sottoporre ad impairment test sono le seguenti:

  • CGU Rete Commerciale È costituita (i) dalle Divisioni Territoriali sorte a seguito delle operazioni di fusione per incorporazione delle Banche del Territorio nel Banco Popolare (ii) dalla Direzione Large Corporate (iii) dalla Direzione Istituzionali, Enti e Terzo Settore. Tale CGU non ha natura contabile e viene rendicontata attraverso metriche di controllo di gestione;
  • CGU Private & Investment Banking Costituita da Banca Aletti e dalle sue controllate in quanto le attività svolte dalle partecipate sono ancillari all'attività della controllante;
  • CGU Bancassurance Vita Corrisponde a Popolare Vita, società attiva nel settore Bancassurance Vita;
  • CGU Bancassurance Protezione Corrisponde ad Avipop Assicurazioni, società attiva nel settore Bancassurance Protezione.

L'individuazione delle CGU è coerente con quella utilizzata ai fini della conduzione dell'impairment test per la redazione del bilancio al 31 dicembre 2015.

A seguire si fornisce illustrazione delle metodologie e degli assunti utilizzati per il test di impairment che è stato condotto sulla base:

  • dei dettami previsti dal principio contabile internazionale di riferimento IAS 36;
  • delle raccomandazioni emanate con lettera congiunta a firma di Banca d'Italia, Consob e Ivass del 3 marzo 2010;
  • dei principali suggerimenti contenuti nel documento emanato dall'Organismo Italiano di Valutazione (O.I.V.) intitolato "impairment test dell'avviamento in contesti di crisi finanziaria e reale" del 14 giugno 2012;
  • delle raccomandazioni emanate da Consob con la comunicazione n. 3907 del 19 gennaio 2015.

Si segnala inoltre che, come richiesto dai citati Organi di Vigilanza, la procedura ed i parametri di valutazione per il test di impairment degli avviamenti e delle altre attività intangibili a vita indefinita sono stati approvati dal Consiglio di Amministrazione in via autonoma ed anticipata rispetto all'approvazione del progetto di bilancio 2016.

A. Modalità di calcolo del valore contabile delle singole CGU

In continuità con i bilanci dal 2011 al 2015, per il calcolo del valore contabile di riferimento della CGU Rete Commerciale è stata utilizzata una modalità basata su metriche di tipo gestionale. A tal fine, il valore contabile è stato determinato come sommatoria dei seguenti fattori:

  • Common Equity Tier 1 (CET1) capital, ossia il capitale necessario in relazione alle attività di rischio ponderate relative alla CGU, in linea con la normativa Basilea 3 che entrerà in vigore nel periodo di riferimento dei flussi finanziari;
  • avviamenti ed altre attività immateriali sia a vita definita che a vita indefinita associate alla CGU;
  • altre attività costituenti elementi da dedurre ai fini del calcolo del suddetto Common Equity Tier 1 capital.

Per le restanti CGU che corrispondono ad una o più entità giuridiche, il valore di riferimento è identificato specificamente come sommatoria dei valori contabili delle attività e passività patrimoniali delle società e degli avviamenti.

Nella seguente tabella si riportano i valori di riferimento delle singole CGU al 31 dicembre 2016, con evidenza delle relative attività intangibili a durata indefinita da sottoporre al test di impairment allocate a ciascuna CGU. I criteri di allocazione sono i medesimi già utilizzati in sede di redazione del bilancio al 31 dicembre 2015:

C.G.U. Valore di
riferimento
di cui:
avviamenti
di cui:
marchi
Rete Commerciale 3.067 616 222
Private & Investment Banking 1.615 697 -
Bancassurance Vita 307 25 -
Bancassurance Protezione 110 51 -
Totale 5.099 1.389 222

I suddetti valori di riferimento delle CGU si ritengono essere coerenti con le modalità di determinazione dei rispettivi valori recuperabili di seguito illustrate.

B. Criterio utilizzato per determinare il valore recuperabile delle CGU

In base ai principi contabili internazionali, l'ammontare dell'eventuale riduzione di valore è determinato dalla differenza tra il valore di carico della CGU, determinato sulla base dei criteri precedentemente descritti, ed il suo valore recuperabile, se inferiore. Il valore recuperabile è definito come il maggiore tra il:

  • Value in Use ovvero il valore attuale dei flussi di cassa futuri che si prevede abbiano origine dall'uso continuo di una specifica attività o da una CGU;
  • Fair Value, dedotti i costi di vendita, ovvero l'ammontare ottenibile dalla vendita di un'attività, in una libera transazione tra parti consapevoli e disponibili.

Il test di impairment è stato condotto per tutte le CGU prendendo a riferimento il Value in Use, ottenuto attraverso l'applicazione del Dividend Discount Model (DDM).

Secondo il metodo del Dividend Discount Model, il valore di un'azienda è funzione del flusso di dividendi che essa è in grado di generare in chiave prospettica. Nella fattispecie, il metodo utilizzato è il DDM nella variante Excess Capital, il quale assume che il valore economico di una società sia pari alla somma del valore attuale dei flussi di cassa futuri (Dividendi Attesi) generati nell'orizzonte temporale di pianificazione prescelto e distribuibili agli azionisti mantenendo un livello di patrimonializzazione adeguato a garantire lo sviluppo futuro atteso, e la capitalizzazione perpetua del dividendo normalizzato dell'ultimo anno di previsione, sulla base di un "pay-out ratio", in funzione della redditività a regime. L'applicazione del DDM comporta l'utilizzo della seguente formula:

$$W = \sum_{k=0}^{n} \frac{D_k}{\left(1 + i\right)^k} + TV + SA$$

dove:

W = Valore generale del capitale economico

i = Costo del capitale proprio (Ke)

Dk = Dividendi distribuibili nel periodo esplicito, con un livello di patrimonializzazione coerente con la normativa vigente

n = Numero di anni del periodo esplicito

TV = Valore residuo o Terminal Value determinato come valore attuale di una rendita perpetua rappresentata dal Dividendo medio sostenibile per gli esercizi successivi al periodo di pianificazione esplicita

SA = Valore di eventuali surplus assets.

In termini analitici, il Terminal Value viene calcolato come segue:

$$TV = \frac{D_{n+1}}{l - \mathbf{g}} \left( 1 + l \right)^{-n}$$

dove:

Dn+1 = Dividendo medio sostenibile atteso dopo il periodo di pianificazione esplicita

g = Tasso di crescita atteso di lungo periodo del dividendo dopo il periodo di pianificazione esplicita. Tale tasso è da mettersi in relazione al tasso di crescita nominale dell'economia sul lungo periodo. Si assume, infatti, prudenzialmente, che nel lungo periodo ogni settore ed ogni società nel settore, converga ad un tasso di crescita pari a quello dell'economia nel suo complesso

i = Costo del capitale proprio (Ke).

Relativamente alle CGU operanti nel comparto della Bancassurance, l'entrata in vigore di Solvency II (1 gennaio 2016) e la conseguente redazione da parte delle compagnie assicurative dell'Own Risk and Solvency Assessment (ORSA Report), ha reso possibile, anche per queste CGU, utilizzare il DDM con Excess Capital in sostituzione dell'Appraisal Value utilizzato negli esercizi precedenti.

B.1 - La stima dei flussi finanziari

I flussi distribuibili nel periodo esplicito (Dk) sono stati quindi determinati a partire dai dati economico-patrimoniali 2017-2019 delle CGU tenendo conto di un livello patrimoniale minimo stimato sulla base di un Common Equity Tier 1 (CET1) target del 9,55% rappresentante il livello patrimoniale minimo che la BCE ha richiesto al Gruppo Banco Popolare di rispettare in via continuativa a completamento dell'ultima Capital Decision comunicata dalla BCE nell'ambito del Supervisory Review and Evaluation Process (SREP) condotto.

In maggior dettaglio le proiezioni economiche e patrimoniali delle CGU Rete Commerciale e Private & Investiment Banking sono state predisposte ai soli fini del test di impairment assumendo a riferimento rispettivamente il budget consolidato del nuovo Gruppo Banco BPM ed il budget della controllata Banca Aletti relativi all'esercizio 2017. Le proiezioni 2018 e 2019 sono state sviluppate per ricavi e costi operativi utilizzando tassi di variazione coerenti con quelli previsti in sede di redazione del Piano strategico 2016-2019 del nuovo Gruppo Banco BPM, rettificati tuttavia per escludere i benefici attesi dalle sinergie derivanti dalla fusione. Per le rettifiche di valore su crediti, le proiezioni 2018 e 2019 sono state stimate assumendo a riferimento le ipotesi di transizione tra le diverse categorie di crediti e le ipotesi di cessione di sofferenze previste nel Piano riferite alle specifiche CGU.

Con riferimento alle CGU Bancassurance I flussi distribuibili nel periodo esplicito (Dk) sono stati quindi determinati a partire dall'Own Risk and Solvency Assessment 2015-2018 deliberato dalle singole compagnie nel corso del 2016 tenendo conto di un livello patrimoniale minimo stimato sulla base di un livello di solvency ratio target del 135% per il Bancassurance Protezione e del 130% per il Bancassurance Vita.

Per la stima del valore terminale, il dividendo medio sostenibile dopo il periodo esplicito è stato calcolato in funzione della redditività attesa nel lungo termine. Quest'ultima è stata stimata avendo a riferimento un tasso di crescita di lungo periodo dell'attività pari al tasso di crescita nominale dell'economia pari al 2%, in linea con l'obiettivo di inflazione nell'ambito della politica di stabilità monetaria della BCE nel lungo periodo.

B.2 - Tassi di attualizzazione dei flussi finanziari

Per l'attualizzazione dei dividenti distribuibili agli azionisti è stato utilizzato un Costo del Capitale, coerente con il rendimento richiesto per investimenti con caratteristiche analoghe all'oggetto di valutazione. Il Costo del Capitale (Ke) è stato determinato sulla base del Capital Asset Pricing Model (CAPM), secondo cui il rendimento di un'attività rischiosa deve essere pari alla somma tra un tasso privo di rischio (Rf) ed un premio per il rischio (MRP), in funzione della rischiosità specifica dell'attività:

$$K_{\prec} = R_{\prec} + \pounds \times (MRP)^{\vee}$$

Nel dettaglio, la componente priva di rischio (Rf), che ingloba in ogni caso il c.d. "Rischio Paese", è determinata, in continuità con il Test 2015, utilizzando la media ad 1 anno dei rendimenti dei titoli di stato italiani BTP a 10 anni.

Il coefficiente beta (ß) misura la rischiosità della specifica impresa o del settore operativo in termini di correlazione tra il rendimento effettivo di un'azione ed il rendimento complessivo del mercato di riferimento.

Nello specifico, in continuità con il Test 2015, è stato utilizzato:

a) per la CGU Rete Commerciale un indicatore relativo ad un campione di società comparabili (banche italiane quotate) rilevato da Bloomberg;

b) per la CGU Private e Investment Banking un indicatore medio relativo ad un campione di società attive nel Private e nell'Investment Banking rilevato da Bloomberg.

Il coefficiente è stato rilevato con frequenza giornaliera su un orizzonte temporale di 5 anni.

Il premio per il rischio richiesto dal mercato (MRP) è stato determinato nella misura del 5,3%, sulla base dell'utilizzo di fonti in linea con la prassi valutativa.

C. Sintesi delle metodologie utilizzate e dei principali parametri valutativi

Nella seguente tabella si riepilogano le metodologie utilizzate per la determinazione del valore recuperabile ed i principali parametri:

C.G.U. Criterio di determinazione del
valore recuperabile
Tassi di attualizzazione
"Ke"
Tassi di crescita del
terminal value "g"
Rete Commerciale Value in use – Dividend Discount Model 7,84% 2,00%
Private&Investment Banking Value in use – Dividend Discount Model 7,66% 2,00%
Bancassurance Vita Value in use – Dividend Discount Model 7,46% 2,00%
Bancassurance Protezione Value in use – Dividend Discount Model 7,46% 2,00%

D. Sintesi dei risultati

Sulla base delle linee guida illustrate, il test di impairment al 31 dicembre ha determinato la necessità di rilevare una svalutazione dell'avviamento relativo alla CGU Private e Investment Banking per un importo pari a 279 milioni. Per le altre CGU non si rende invece necessaria la rilevazione di alcuna rettifica del valore degli avviamenti e dei marchi. Come precisato peraltro nella parte A della presente nota integrativa, stante la particolare situazione di incertezza del quadro macroeconomico e regolamentare, non si può escludere che le ipotesi assunte, per quanto ragionevoli e prudenziali, possano non trovare conferma nei futuri scenari in cui il Gruppo si troverà ad operare.

E. Analisi di Sensitività

In conformità al dettato del principio IAS 36 si è provveduto a condurre un'analisi di sensitività rispetto ai parametri utilizzati per la valutazione, finalizzata a verificare la variazione del valore recuperabile.

In particolare si è verificato di quanto sarebbe variato il differenziale tra il valore recuperabile ed il valore contabile di riferimento nell'ipotesi di aumentare o diminuire il tasso di crescita (g) e/o il costo del capitale (ke) rispetto ai tassi effettivamente utilizzati:

CGU Rete Commerciale
Tassi di crescita del terminal value "g"/ Tassi di attualizzazione "ke"
(differenza tra valore recuperabile e valore di riferimento in milioni di euro)
(incidenza percentuale sul value in use)
(Ke)
7,84% 8,75%
1,50% 444 12,6% (93) (3,1%)
(g) 2,00% 593 16,2% 0 0,0%
2,50% 770 20,1% 108 3,4%
CGU Private e Investment Banking
Tassi di crescita del terminal value "g"/ Tassi di attualizzazione "ke"
(differenza tra valore recuperabile e valore di riferimento in milioni di euro)
(incidenza percentuale sul value in use)
(Ke)
7,66%
8,16%
1,50% (318) (24,5%) (367) (29,4%)
(g) 2,00% (279) (20,9%) (335) (26,1%)
2,50% (233) (16,8%) (297) (22,6%)
CGU Bancassurance Vita
Tassi di crescita del terminal value "g"/ Tassi di attualizzazione "ke"
(differenza tra valore recuperabile e valore di riferimento in milioni di euro)
(incidenza percentuale sul value in use)
(Ke)
7,46% 10,99%
1,50% 82 21,2% (8) (2,6%)
(g) 2,00% 103 25,2% - -
2,50% 129 29,5% 9 2,8%
CGU Bancassurance Protezione
Tassi di crescita del terminal value "g"/ Tassi di attualizzazione "ke"
(differenza tra valore recuperabile e valore di riferimento in milioni di euro)
(incidenza percentuale sul value in use)
(Ke)
7,46% 10,04%
1,50% 31 21,8% (5) (4,5%)
(g) 2,00% 41 27,1% - -
2,50% 53 32,5% 5 4,6%

Relativamente alla medesime CGU Rete Commerciale e Private & Investment Banking, è stata inoltre condotta un'analisi di sensitività modificando i flussi reddituali considerati nelle proiezioni ed il CET1 ratio target, i cui risultati sono sintetizzati nelle tabelle che seguono:

CGU Rete Commerciale
Variazione % dell'utile netto/CET1 target
(differenza tra valore recuperabile e valore di riferimento in milioni di euro)
(incidenza percentuale sul value in use)
TIER I
9,55% 9,55%
ARIAZIONE 5,00% 816 21,0% 223 6,8%
UTILE 0,00% 593 16,2% - -
V -5,00% 370 10,8% (223) (7,9%)
CGU Private e Investment Banking
Variazione % dell'utile netto/CET1 target
(differenza tra valore recuperabile e valore di riferimento in milioni di euro)
(incidenza percentuale sul value in use)
TIER I
9,55% 9,55%
ARIAZIONE
UTILE
5,00% (236) (17,1%) (268) (19,9%)
0,00% (279) (20,9%) (311) (23,8%)
V -5,00% (322) (24,9%) (354) (28,1%)

Relativamente alle CGU Bancassurance Vita e Bancassurance Protezione, è stata inoltre condotta un'analisi di sensitività modificando i Solvercy Ratio target, i cui risultati sono sintetizzati nelle tabelle che seguono:

CGU Bancassurance Vita
Tassi di attualizzazione "ke"/Solvency Ratio
(differenza tra valore recuperabile e valore di riferimento in milioni di euro)
(incidenza percentuale sul value in use)
(Solvency Ratio)
130% 130%
7,21% 116 27,4% 14 4,3%
(ke) 7,46% 103 25,2% - -
7,71% 92 23,0% (13) (4,3)%
CGU Bancassurance Protezione
Tassi di attualizzazione "ke"/Solvency Ratio
(differenza tra valore recuperabile e valore di riferimento in milioni di euro)
(incidenza percentuale sul value in use)
(Solvency Ratio)
135%
135%
7,21% 47 29,9% 7 5,6%
(ke) 7,46% 41 27,1% - -
7,71% 35 24,3% (6) (5,7)%

F. Segnali esogeni di Impairment

Al 31 dicembre 2016 il patrimonio netto consolidato risulta pari a 7,6 miliardi a fronte di una capitalizzazione di Borsa pari a 1,9 miliardi. Permane un significativo disallineamento anche qualora si prenda a riferimento il patrimonio netto tangibile al 31 dicembre 2016 che risulta pari a 5,8 miliardi. Tale situazione non è certamente nuova in quanto sussisteva anche nei precedenti esercizi. Le quotazioni evidenziano per tutte le banche italiane sconti significativi anche rispetto al patrimonio netto tangibile. Il test di impairment è stato condotto tenendo in debita considerazione l'esistenza del segnale esogeno di impairment più sopra illustrato. Le ragioni di tale disallineamento sono da ricercare essenzialmente nella pesante eredità della crisi finanziaria globale che ha colpito con particolare vigore il settore bancario, penalizzato dai bassi tassi di interesse e un significativo incremento del costo del credito conseguente alle difficoltà finanziarie indotte nella clientela corporate e retail dalla crisi economica. A tale considerazione si aggiunge nella situazione contingente la significativa influenza negativa connessa al peso dello stock di sofferenze. Come è ormai noto, il mercato attribuisce a tale categoria di crediti deteriorati un valore recuperabile allineato al fair value. Tale valutazione è fisiologicamente significativamente disallineata per tutto il sistema bancario italiano dal valore al quale i suddetti crediti risultano iscritti in bilancio in quanto quest'ultima valutazione, nel rispetto di quanto previsto dai principi contabili di riferimento non considera e non può considerare i tassi di rendimento richiesti dagli investitori specializzati nell'acquisto di distressed asset né l'upfronting dei costi correlati ad un'attività di recupero che in Italia continua a richiedere tempi molto lunghi.

Al riguardo si precisa che i valori di mercato sono frutto delle valutazioni della comunità finanziaria che, per loro natura, sono incentrate su obiettivi e stime di breve periodo, che non sono quindi in grado di riflettere appieno le potenzialità di crescita nel medio/lungo periodo dell'impresa. Diversamente, le valutazioni espresse ai fini della redazione del presente bilancio sono frutto di un'estrapolazione del valore economico delle CGU sulla base della loro specifica capacità reddituale, non pienamente riconosciuta dai mercati finanziari. Tale valutazione si estrinseca su un periodo più ampio di quello assunto dalla comunità finanziaria e prescinde dalla particolarità del contesto economico finanziario attuale, seppur tenuta in debito conto.

Si evidenzia infine che, per finalità di ulteriore garanzia, un esperto indipendente (KPMG Corporate Finance) ha rilasciato una "fairness opinion" sia sull'adeguatezza dei metodi di valutazione adottati dal Gruppo, che sono stati giudicati ragionevoli e non arbitrari, che sulla corretta applicazione degli stessi.

13.2 Attività immateriali: variazioni annue

Avviamento Altre attività immateriali:
generate internamente
Altre attività immateriali: Totale
Definita Indefinita Definita Indefinita
A. Esistenze iniziali lorde 4.680.504 - - 1.455.521 222.200 6.358.225
A.1 Riduzioni di valore totali nette (3.291.609) - - (1.024.496) - (4.316.105)
A.2 Esistenze iniziali nette 1.388.895 - - 431.025 222.200 2.042.120
B. Aumenti - - - 83.765 - 83.765
B.1 Acquisti - - - 67.302 - 67.302
B.2 Incrementi di attività immateriali interne X - - - - -
B.3 Riprese di valore X - - - - -
B.4 Variazioni positive di fair value - - - - - -
- a patrimonio netto X - - - - -
- a conto economico X - - - - -
B.5 Differenze di cambio positive - - - 2 - 2
B.6 Altre variazioni - - - 16.461 - 16.461
C. Diminuzioni (279.000) - - (94.990) - (373.990)
C.1 Vendite - - - - - -
C.2 Rettifiche di valore (279.000) - - (76.596) - (355.596)
- Ammortamenti X - - (76.596) - (76.596)
- Svalutazioni (279.000) - - - - (279.000)
+ patrimonio netto X - - - - -
+ conto economico (279.000) - - - - (279.000)
C.3 Variazioni negative di fair value - - - - - -
- a patrimonio netto X - - - - -
- a conto economico X - - - - -
C.4 Trasferimenti alle attività non correnti in via
di dismissione
- - - - - -
C.5 Differenze di cambio negative - - - - - -
C.6 Altre variazioni - - - (18.394) - (18.394)
D. Rimanenze finali nette 1.109.895 - - 419.800 222.200 1.751.895
D.1 Rettifiche di valore totali nette (3.493.602) - - (1.088.827) - (4.582.429)
E. Rimanenze finali lorde 4.603.497 - - 1.508.627 222.200 6.334.324
F. Valutazione al costo - - - - - -

Gli acquisti delle altre attività immateriali comprendono prevalentemente nuovi sviluppi applicativi a supporto dell'efficienza organizzativa, delle iniziative commerciali e delle evoluzioni normative.

La voce C.2 Rettifiche di valore – Ammortamenti include la quota di ammortamento relativa alle Client Relationship acquisite attraverso operazioni di aggregazione aziendale per l'importo di 21,9 milioni, mentre per il residuo si riferisce al processo di ammortamento del software applicativo.

La voce C.2 Rettifiche di valore – Svalutazioni, include le rettifiche di valore a conto economico operate sugli avviamenti per 279 milioni, a seguito delle risultanze del test di impairment descritto in precedenza.

13.3 Altre informazioni

Al 31 dicembre 2016 non ci sono impegni riferiti alle attività immateriali.

Sezione 14 - Le attività fiscali e le passività fiscali – Voce 140 dell'attivo e Voce 80 del passivo

Informazioni sulle attività per imposte anticipate (DTA), sulle DTA trasformabili e sulle verifiche relative alla recuperabilità

Al 31 dicembre 2016 il Gruppo Banco Popolare ha proceduto a rilevare attività per imposte anticipate (DTA – Deferred Tax Asset), previa verifica che i valori così iscritti siano supportati da un giudizio di probabilità sulla recuperabilità degli stessi, in conformità alla disciplina prevista dal principio contabile IAS 12. Ai fini dell'espressione del suddetto giudizio sono state tenute in considerazione le disposizioni fiscali vigenti, con particolare riferimento alle regole per la trasformabilità in crediti di imposta di talune attività per imposte anticipate, e la capacità del Gruppo di generare redditi imponibili futuri tenuto altresì conto dell'opzione del "consolidato fiscale".

Di seguito si fornisce illustrazione delle principali categorie di DTA iscritte in bilancio al 31 dicembre 2016 e delle verifiche condotte a supporto della loro recuperabilità.

Attività fiscali per imposte anticipate – composizione

Al 31 dicembre 2016 le DTA totali ammontano a 3.465,9 milioni (2.827,7 milioni al 31 dicembre 2015), di cui 3.395,2 milioni hanno avuto effetti sul conto economico, mentre 70,7 milioni sono stati registrati in contropartita del patrimonio netto in coerenza con le partite a cui si riferiscono. Per una disamina della composizione di tali DTA si fa rinvio alla tabella "14.1 Attività per imposte anticipate: composizione".

Alla data del 31 dicembre 2016, le attività per imposte anticipate che rispondono ai requisiti richiesti dalla Legge 22 dicembre 2011, n. 214 (la "Legge 214/2011") per la trasformabilità in credito di imposta ammontano a 2.448,0 milioni (rispetto a 2.445,1 milioni al 31 dicembre 2015). Le disposizioni della citata legge e, successivamente, la disciplina introdotta dalla Legge 147/2013 (cosiddetta Legge di Stabilità 2014) prevedono la trasformazione in credito di imposta delle DTA nell'ipotesi di rilevazione di una "perdita civilistica", di una "perdita fiscale" ai fini IRES e di un "valore della produzione netto negativo" ai fini IRAP. Rientrano nella citata disciplina sia le svalutazioni di crediti non ancora dedotte secondo i limiti temporali, tempo per tempo vigenti ai sensi dell'art. 106, comma 3, del Tuir, sia i componenti negativi relativi agli avviamenti ed alle altre attività immateriali deducibili nei periodi di imposta successivi, ai sensi dell'art. 103 del Tuir (cosiddette "DTA qualificate").

Nel dettaglio, al 31 dicembre 2016 le DTA qualificate del Gruppo derivano da:

  • differenze temporanee deducibili relative a svalutazioni di crediti eccedenti il limite di deducibilità immediata prevista dalla normativa fiscale con riferimento ai soli enti creditizi e finanziari per 1.731,4 milioni (1.727,6 milioni al 31 dicembre 2015);
  • differenze temporanee deducibili riferite ad avviamenti e altre attività immateriali rilevate nei precedenti esercizi per 716,6 milioni (717,5 milioni al 31 dicembre 2015).

Per ulteriori dettagli sulla composizione e sulla movimentazione delle DTA qualificate si fa rinvio alle tabelle contenute nel successivo paragrafo "14.3.1 Variazioni delle imposte anticipate di cui alla L. 214/2011 (in contropartita del conto economico".

Giova precisare che il rilevante ammontare delle attività per imposte anticipate iscritte in bilancio è principalmente imputabile al trattamento fiscale previsto dalla normativa fiscale italiana con riferimento alle svalutazioni e alle perdite su crediti rilevate a conto economico fino all'esercizio 2015, che risultavano infatti deducibili dal reddito imponibile solo per una quota limitata rispetto all'esercizio di rilevazione in bilancio e, per la parte eccedente, nei successivi esercizi, secondo le quote previste dalla legge fiscale, tempo per tempo vigente; per la generalità degli altri Paesi europei dette svalutazioni risultavano invece deducibili integralmente nell'esercizio di addebito a conto economico. Al riguardo, si segnala che il trattamento fiscale delle citate rettifiche su crediti ha subito un'importante modifica a seguito delle novità introdotte dal Decreto Legge 27 giugno 2015 n. 83 ("D.L. 83/2015"), convertito con Legge 6 agosto 2015 n. 132. L'art. 16 del D.L. 83/2015 ha novellato l'art. 106 del Tuir consentendo, infatti, l'integrale deduzione delle rettifiche di valore sui crediti iscritti in bilancio a decorrere dal periodo di imposta in corso al 31 dicembre 2016. Per le svalutazioni di crediti non ancora dedotte, il D.L. 83/2015 ha introdotto un meccanismo di deduzione sulla base di un arco temporale di dieci esercizi (fino al 2025). E' stata nel contempo innovata la disciplina relativa alle DTA trasformabili: l'art. 17 del citato Decreto ha infatti disposto il blocco della trasformazione in crediti di imposta delle DTA relative agli avviamenti ed alle altre attività immateriali di nuova iscrizione. Per effetto delle disposizioni introdotte dal D.L. 83/2015 l'ammontare delle DTA qualificate non sarà più destinato ad incrementarsi in futuro e si verranno a creare minori imponibili fiscali per effetto del maggior allineamento della base imponibile fiscale rispetto ai risultati di bilancio.

Con specifico riferimento alle menzionate DTA si segnala che l'art. 11 del D.L. 3 maggio 2016 n. 59, convertito in legge in data 30 giugno 2016, ha subordinato il mantenimento della loro convertibilità in crediti di imposta al pagamento di un canone annuo, da effettuarsi secondo un regime opzionale irrevocabilmente vincolante, qualora ne ricorrano i presupposti, con riferimento agli esercizi a partire dal 2015 fino al 2029. Tale canone è per legge deducibile ai fini delle imposte dirette. Al fine di garantirsi la trasformabilità delle DTA in crediti di imposta ed evitare gli impatti negativi che si sarebbero altrimenti determinati sul patrimonio di vigilanza, il Consiglio di Amministrazione della Capogruppo in data 19 giugno 2016 ha deliberato l'esercizio dell'opzione tramite il versamento del canone dovuto relativo all'esercizio 2015 . Per ulteriori dettagli sul regime del canone si fa rinvio a quanto illustrato nel paragrafo "Altri aspetti rilevanti ai fini delle politiche contabili di Gruppo" contenuto nella Parte A - "Sezione 5 – Altri aspetti" della presente nota integrativa.

Al 31 dicembre 2016 la residua fiscalità differita attiva (DTA non trasformabili) ammonta a 1.018 milioni (382,6 milioni al 31 dicembre 2016) di cui 615,1 milioni derivanti da perdite fiscali IRES riportabili a nuovo (47,5 milioni al 31 dicembre 2015) e 402,9 milioni derivanti da costi e minusvalenze deducibili in esercizi successivi rispetto a quelli di rilevazione di bilancio (335,1 milioni al 31 dicembre 2015).

Attività fiscali per imposte anticipate – verifiche sulla recuperabilità

Per quanto riguarda le DTA qualificate trasformabili in crediti di imposta (2.448,0 milioni corrispondenti al 70,6% delle DTA totali iscritte in bilancio al 31 dicembre 2016), la disciplina fiscale introdotta dalla Legge 214/2011, unitamente all'esercizio dell'opzione del regime del canone annuo, in precedenza illustrati, nel conferire certezza al loro recupero, incidono sul test di recuperabilità previsto dal principio contabile IAS 12, rendendolo di fatto implicitamente superato per tutte le menzionate DTA. Tale trattamento risulta in linea con la disciplina contenuta nel Documento Banca d'Italia/CONSOB/Isvap n. 5 del 15 maggio 2012 "Trattamento contabile delle imposte anticipate derivante dalla Legge 214/2011".

Per le restanti attività fiscali (DTA non trasformabili), in linea con quanto previsto dal principio contabile IAS 12, l'iscrizione ed il successivo mantenimento in bilancio sono strettamente dipendenti dalla capacità del Gruppo e/o delle singole società di generare redditi imponibili futuri (cosiddetta "tax capability"). A tal fine, le DTA non trasformabili sono state assoggettate dal Gruppo ad un test di recuperabilità basato su un modello di previsione dei redditi imponibili futuri distinto per le DTA IRES rispetto alle DTA IRAP.

Il test di recuperabilità è stato condotto sulla base degli elementi informativi e delle assunzioni di seguito elencate:

  • si è fatto riferimento alla normativa fiscale vigente;
  • le stime dei redditi imponibili futuri sono state formulate assumendo a riferimento le proiezioni dei flussi reddituali elaborate a partire dal "Piano strategico 2016-2019" del Gruppo Banco BPM , approvato in data 16 maggio 2016;
  • le passività per imposte differite (DTL Deferred Tax Liabilities) sono state oggetto di compensazione con le DTA nel caso in cui il loro riversamento temporale avvenga nel medesimo esercizio.

Le verifiche così condotte hanno portato a ritenere recuperabili le DTA non trasformabili in un orizzonte temporale ragionevolmente definito, ancorché più esteso rispetto al periodo di previsione esplicita del piano strategico.

Particolare attenzione è stata posta alle DTA sulle perdite fiscali (615,1 milioni al 31 dicembre 2016), riconducibili in prevalenza alla Capogruppo ed oggetto di iscrizione nel corso dell'esercizio 2016 per 571,9 milioni.

Ai sensi di quanto previsto dal principio contabile IAS 12, l'iscrizione di tali DTA è infatti subordinata alla riconducibilità della perdita a cause ben identificabili che si ritiene improbabile si possano ripetere in futuro ed all'esistenza di evidenze convincenti sulla disponibilità di sufficienti redditi imponibili prima della scadenza delle perdite fiscali. Al riguardo, si è ritenuto che le suddette condizioni siano soddisfatte alla luce delle considerazioni ed elementi di seguito illustrati:

  • l'esercizio 2016 è il primo esercizio nel quale il Banco Popolare (inteso come capogruppo) ha registrato una perdita fiscale che ha comportato la rilevazione di una perdita fiscale anche a livello di consolidato fiscale di gruppo. Tale perdita trova origine nella rilevazione nel corso dell'esercizio 2016 di una serie di costi aventi carattere straordinario in quanto connessi con la decisione di realizzare l'operazione di aggregazione con Banca Popolare di Milano. Tra le condizioni per la realizzazione dell'operazione concordate con l'Organo di Vigilanza figurava infatti un significativo innalzamento del livello medio delle coperture dei crediti deteriorati. Il perseguimento di tale obiettivo ha comportato la rilevazione di rettifiche di valore su crediti aventi natura straordinaria. La realizzazione dell'operazione di fusione e l'avvio delle azioni previste dal piano strategico ha inoltre comportato la rilevazione di oneri straordinari sia nelle altre spese amministrative, sia nelle spese del personale (oneri connessi alle azioni avviate per l'agevolazione all'esodo del personale in esubero). Da ultimo il conto economico dell'esercizio ha subito anche l'impatto di altri significativi addebiti avente carattere non ricorrente quali ad esempio i contributi straordinari richiesti dalla Banca d'Italia in qualità di organo di risoluzione nazionale delle crisi bancarie. Per ulteriori dettagli si fa rinvio a quanto illustrato nel paragrafo "Altri aspetti rilevanti ai fini delle politiche contabili di Gruppo" contenuto nella Parte A - "Sezione 5 – Altri aspetti" della presente nota integrativa;
  • la normativa fiscale non prevede limiti temporali al recupero della perdita fiscale IRES (art. 84, comma 1, del D.P.R. 22 dicembre 1986, n. 917);
  • il piano strategico 2016-2019 di Banco BPM S.p.A. prevede la realizzazione di un utile netto superiore ad 1 miliardo di euro nel 2019. Le stime basate sulle proiezioni reddituali sviluppate per gli esercizi successivi al 2019 evidenziano la disponibilità di redditi imponibili futuri sufficienti a consentire il recupero delle DTA in un arco temporale definito.

14.1 Attività per imposte anticipate: composizione

IRES IRAP Altre imposte 31/12/2016 31/12/2015
A) In contropartita del Conto Economico
Svalutazione crediti deducibili in esercizi successivi 1.569.721 164.689 - 1.734.410 1.730.467
Accantonamenti e rettifiche di valore deducibili in
esercizi successivi
Valori contabili inferiori ai valori fiscalmente riconosciuti
93.246 1.056 - 94.302 93.740
derivanti dalla valutazione al fair value delle attività
finanziarie
Spese per il personale ed accantonamenti per
16.161 48 - 16.209 20.772
Trattamento di Fine Rapporto deducibili in esercizi
successivi
Rettifiche di valore su immobili deducibili in esercizi
155.773 - - 155.773 128.743
successivi 52.754 286 - 53.040 49.157
Costi deducibili in esercizi successivi conseguenti ad
affrancamenti di avviamenti ed altre attività immateriali
589.301 127.298 - 716.599 717.459
Perdite fiscali riportabili a nuovo 615.068 - - 615.068 47.457
Altri casi di disallineamento tra valori contabili e valori
fiscali
9.364 474 - 9.838 5.040
Totale A 3.101.388 293.851 - 3.395.239 2.792.835
B) In contropartita a Patrimonio Netto
Valori contabili inferiori ai valori fiscalmente riconosciuti
derivanti dalla valutazione al fair value delle attività
finanziarie disponibili per la vendita 33.455 6.959 - 40.414 7.902
Altri casi di disallineamento tra valori contabili e valori
fiscali
28.252 2.047 - 30.299 26.982
Totale B 61.707 9.006 - 70.713 34.884
Totale (A+B) 3.163.095 302.857 - 3.465.952 2.827.719

14.2 Passività per imposte differite: composizione

IRES IRAP Altre imposte 31/12/2016 31/12/2015
A) In contropartita del conto economico:
Valori contabili eccedenti i valori fiscalmente riconosciuti
conseguenti alla valutazione al fair value di strumenti
finanziari
3.117 593 - 3.710 316
Valori contabili eccedenti i valori fiscalmente riconosciuti
conseguenti al processo di ammortamento fiscale di
avviamenti ed altre attività immateriali 16.927 3.327 - 20.254 18.082
Valori contabili eccedenti i valori fiscalmente riconosciuti
conseguenti a rettifiche di valore calcolate ai soli fini
fiscali 5.508 433 - 5.941 13.133
Imposte differite su utili delle partecipate imponibili in
esercizi successivi 1.231 2.488 - 3.719 -
Plusvalenze imponibili in esercizi successivi - - - - 3.918
Valori contabili eccedenti i valori fiscalmente riconosciuti
derivanti dalla Purchase Price Allocation effettuata in
occasione di operazioni di aggregazione aziendale 21.542 3.554 - 25.096 26.235
Rettifiche di valore su altre attività immateriali imponibili
in esercizi successivi 119.287 24.118 - 143.405 150.606
Altri casi di disallineamento tra valori contabili e valori
fiscali 13.214 1.382 - 14.596 25.571
Totale A 180.826 35.895 - 216.721 237.861
B) In contropartita a Patrimonio Netto
Valori contabili inferiori ai valori fiscalmente riconosciuti
conseguenti alla valutazione al fair value delle attività
finanziarie disponibili per la vendita 34.631 13.821 - 48.452 95.659
Altri casi di disallineamento tra valori contabili e valori
fiscali 364 55 - 419 944
Totale B 34.995 13.876 - 48.871 96.603
Totale (A+B) 215.821 49.771 - 265.592 334.464

14.3 Variazioni delle imposte anticipate (in contropartita del conto economico)

31/12/2016 31/12/2015
1. Importo iniziale 2.792.835 3.504.136
2. Aumenti 713.417 222.481
2.1 Imposte anticipate rilevate nell'esercizio 711.507 218.700
a) relative a precedenti esercizi 19.281 55.252
b) dovute al mutamento di criteri contabili - -
c) riprese di valore - -
d) altre 692.226 163.448
2.2 Nuove imposte o incrementi di aliquote fiscali 1.006 -
2.3 Altri aumenti 904 3.781
3. Diminuzioni (111.013) (933.782)
3.1 Imposte anticipate annullate nell'esercizio (103.254) (119.723)
a) rigiri (86.130) (97.692)
b) svalutazioni per sopravvenuta irrecuperabilità (8.171) (15.056)
c) mutamento di criteri contabili - -
d) altre (8.953) (6.975)
3.2 Riduzioni di aliquote fiscali (946) (7.962)
3.3 Altre diminuzioni (6.813) (806.097)
a) trasformazione in crediti d'imposta di cui alla L. 214/2011 (6.029) (804.660)
b) altre (784) (1.437)
4. Importo finale 3.395.239 2.792.835

14.3.1 Variazioni delle imposte anticipate di cui alla L. 214/2011 (in contropartita del conto economico)

Totale Totale
31/12/2016 31/12/2015
1. Importo iniziale
2.445.112
3.178.998
2. Aumenti
10.363
71.840
- di cui operazioni di aggregazione aziendale -
-
3. Diminuzioni
(7.513)
(805.726)
3.1 Rigiri
(1.349)
(1.065)
3.2 Trasformazione in crediti d'imposta
(6.029)
(804.661)
a) derivante da perdite di esercizio
(6.029)
(804.062)
b) derivante da perdite fiscali -
(599)
3.3 Altre diminuzioni
(135)
-
- di cui operazioni di aggregazione aziendale -
-
4. Importo finale
2.447.962
2.445.112

Le DTA trasformate in crediti di imposta nel corso del 2016 ammontano a 6 milioni da attribuirsi alla sola società consolidata Release (804,7 milioni le DTA trasformate in crediti di imposta nel corso del 2015).

Nella seguente tabella si riepilogano le "DTA trasformabili" iscritte in bilancio in relazione alle diverse fattispecie impositive che le hanno generate:

Tipologia di attività sottostante le DTA trasformabili 31/12/2016 31/12/2015
Totale Dta
trasformabili
di cui riferibili alla
Capogruppo
Totale Dta
trasformabili
di cui riferibili alla
Capogruppo
Svalutazioni crediti ex comma 3 art. 106 del Tuir 1.731.364 1.703.692 1.727.652 1.703.299
Ammortamento "avviamento"
ex commi 3 e 3 bis art. 103 del Tuir
615.103 613.811 615.965 613.814
Ammortamento "altre attività immateriali"
ex commi 1 e 3 bis art. 103 del Tuir
101.495 101.495 101.495 101.495
Totale 2.447.962 2.418.998 2.445.112 2.418.608

14.4 Variazioni delle imposte differite (in contropartita del conto economico)

31/12/2016 31/12/2015
1. Importo iniziale 237.861 273.231
2. Aumenti 11.505 14.492
2.1 Imposte differite rilevate nell'esercizio 11.312 4.427
a) relative a precedenti esercizi 7 794
b) dovute al mutamento di criteri contabili - -
c) altre 11.305 3.633
2.2 Nuove imposte o incrementi di aliquote fiscali 32 -
2.3 Altri aumenti 161 10.065
3. Diminuzioni (32.645) (49.862)
3.1 Imposte differite annullate nell'esercizio (32.555) (30.616)
a) rigiri (12.662) (29.961)
b) dovute al mutamento di criteri contabili - -
c) altre (19.893) (655)
3.2 Riduzioni di aliquote fiscali (89) (5.755)
3.3 Altre diminuzioni (1) (13.491)
4. Importo finale 216.721 237.861

14.5 Variazioni delle imposte anticipate (in contropartita del patrimonio netto)

31/12/2016 31/12/2015
1. Importo iniziale 34.884 50.756
2. Aumenti 50.846 9.175
2.1 Imposte anticipate rilevate nell'esercizio 50.846 8.965
a) relative a precedenti esercizi 3 -
b) dovute al mutamento di criteri contabili - -
c) altre 50.843 8.965
2.2 Nuove imposte o incrementi di aliquote fiscali - -
2.3 Altri aumenti - 210
3. Diminuzioni (15.017) (25.047)
3.1 Imposte anticipate annullate nell' esercizio (14.807) (19.733)
a) rigiri (14.807) (19.733)
b) svalutazioni per sopravvenuta irrecuperabilità - -
c) dovute al mutamento di criteri contabili - -
d) altre - -
3.2 Riduzioni di aliquote fiscali - -
3.3 Altre diminuzioni (210) (5.314)
4. Importo finale 70.713 34.884

14.6 Variazioni delle imposte differite (in contropartita del patrimonio netto)

31/12/2016 31/12/2015
1. Importo iniziale 96.603 105.628
2. Aumenti 47.997 96.254
2.1 Imposte differite rilevate nell'esercizio 47.997 95.614
a) relative a precedenti esercizi - -
b) dovute al mutamento dei criteri contabili - -
c) altre 47.997 95.614
2.2 Nuove imposte o incrementi di aliquote fiscali - -
2.3 Altri aumenti - 640
3. Diminuzioni (95.729) (105.279)
3.1 Imposte differite annullate nell'esercizio (95.619) (104.991)
a) rigiri (95.615) (104.991)
b) dovute al mutamento dei criteri contabili - -
c) altre (4) -
3.2 Riduzioni di aliquote fiscali - -
3.3 Altre diminuzioni (110) (288)
4. Importo finale 48.871 96.603

14.7 Altre informazioni

Situazione fiscale del Gruppo

Per una disamina dei rischi connessi a contenziosi in essere nei confronti dell'Amministrazione Finanziaria e della relativa evoluzione intervenuta nel corso dell'esercizio 2016 (nuovi contenziosi sorti o contenziosi terminati e/o definiti), si fa rinvio a quanto contenuto nella Sezione 12 – Fondi per rischi ed oneri – voce 120 del passivo, ove risultano contabilizzati gli stanziamenti operati a fronte di passività giudicate come probabili, ai sensi di quanto disposto dal principio contabile di riferimento IAS 37.

Il regime del Consolidato fiscale su base nazionale

Il Banco Popolare e le società controllate di seguito elencate hanno esercitato l'opzione per il regime fiscale di tassazione su base consolidata a livello nazionale previsto dagli articoli dal 117 al 129 del DPR 22 dicembre 1986, n. 917. Tale opzione, valida per i periodi d'imposta 2016-2018, si riferisce a tutte le Società del Gruppo che soddisfano i requisiti richiesti dalla normativa citata ed in particolare a:

    1. Aletti Fiduciaria S.p.A.;
    1. Aletti Gestielle SGR S.p.A.;
    1. Banca Aletti & C. S.p.A.;
    1. Bipielle Real Estate S.p.A.;
    1. BP Property Management s.c.r.l.;
    1. BP Trading Immobiliare S.r.l.;
    1. BRF Property S.p.A.;
    1. Holding di Partecipazioni Finanziarie BP S.p.A.;
    1. Italease Gestione Beni S.p.A.;
    1. Lido dei Coralli S.r.l.;
    1. Mariner S.r.l.;
    1. Nadir Immobiliare S.r.l.;
    1. P.M.G. S.r.l;
    1. Release S.p.A.;
    1. Sirio Immobiliare S.r.l.;
    1. Società Gestione Servizi BP S.c.p.A.;
    1. Sviluppo Comparto 6 S.r.l.;
    1. Sviluppo Comparto 8 S.r.l.;
    1. Tecmarket Servizi S.p.A.;
    1. Toscana Tissue S.r.l.

Nel corso dell'esercizio 2016, a seguito dell'opzione per il regime di tassazione su base consolidata, sono entrate a far parte dell'area di "consolidamento fiscale" le società Terme Ioniche S.r.l., Manzoni 65 S.r.l. e Sviluppo Comparto 2 S.r.l.

Non vi sono società collegate per le quali si sia optato per il regime di trasparenza fiscale di cui agli articoli 115 e seguenti del DPR 917-1986.

Sezione 15 - Attività non correnti e gruppi di attività in via di dismissione e passività associate – Voce 150 dell'attivo e voce 90 del passivo

15.1 Attività non correnti e gruppi di attività in via di dismissione: composizione per tipologia di attività
--------------------------------------------------------------------------------------------------------------- -- -- --
A. Singole attività
A.1 Attività finanziarie
-
-
A.2 Partecipazioni
-
-
A.3 Attività materiali
77.023
80.200
A.4 Attività immateriali
-
-
A.5 Altre attività non correnti
-
-
Totale A
77.023
80.200
di cui valutate al costo
689
1.851
di cui valutate al fair value livello 1
-
-
di cui valutate al fair value livello 2
-
-
di cui valutate al fair value livello 3
76.334
78.349
B. Gruppi di attività (unità operative dismesse)
B.1 Attività finanziarie detenute per la negoziazione
-
2.004
B.2 Attività finanziarie valutate al fair value
-
-
B.3 Attività finanziarie disponibili per la vendita
-
-
B.4 Attività finanziarie detenute sino alla scadenza
-
-
B.5 Crediti verso banche
-
17.296
B.6 Crediti verso clientela
-
-
B.7 Partecipazioni
-
-
B.8 Attività materiali
-
2.813
B.9 Attività immateriali
-
110
B.10 Altre attività
346
7.561
Totale B
346
29.784
di cui valutate al costo
-
-
-
-
di cui valutate al fair value livello 1
di cui valutate al fair value livello 2
-
-
di cui valutate al fair value livello 3
346
29.784
C. Passività associate a singole attività in via di dismissione
-
-
C.1 Debiti
-
-
C.2 Titoli
-
-
C.3 Altre passività
-
(5.434)
Totale C
-
(5.434)
-
(5.434)
di cui valutate al costo
-
-
di cui valutate al fair value livello 1
di cui valutate al fair value livello 2
-
-
di cui valutate al fair value livello 3
-
-
D. Passività associate a gruppi di attività in via di dismissione
D.1 Debiti verso banche
-
(5.438)
D.2 Debiti verso clientela
-
(320.406)
D.3 Titoli in circolazione
-
-
D.4 Passività finanziarie di negoziazione
-
(2.102)
D.5 Passività finanziarie valutate al fair value
-
-
D.6 Fondi
-
(5.660)
D.7 Altre passività
(960)
(3.225)
Totale D
(960)
(336.831)
di cui valutate al costo
-
-
-
-
di cui valutate al fair value livello 1
di cui valutate al fair value livello 2
-
-
31/12/2016 31/12/2015
di cui valutate al fair value livello 3
(960)
(336.831)

Le attività non correnti in via di dismissione si riferiscono ad attività materiali per 77,0 milioni (80,2 milioni al 31 dicembre 2015) e includono un immobile del valore di 72,7 milioni per il quale l'atto di cessione, stipulato nel mese di dicembre, è sottoposto alla condizione sospensiva prevista per i beni di interesse artistico - culturale.

I gruppi di attività e passività associate ad attività in via di dismissione si riferiscono alle attività e passività della controllata Mariner classificate in dismissione ai sensi dell'IFRS 5. In particolare, i saldi indicati rappresentano il contributo al bilancio consolidato del Gruppo al 31 dicembre 2016 e sono pertanto al netto dei rapporti infragruppo.

Per le attività e passività indicate in corrispondenza delle sottovoci "di cui valutate al fair value livello 1/livello2/livello 3" si fa rinvio a quanto contenuto nella "Parte A.4 – Informativa sul fair value".

15.2 Altre informazioni

Non vi sono altre informazioni da segnalare.

15.3 Informazioni sulle partecipazioni in società sottoposte ad influenza notevole non valutate al patrimonio netto

Non ci sono partecipazioni sottoposte ad influenza notevole non valutate al patrimonio netto classificate come in via di dismissione.

Sezione 16 - Altre attività – Voce 160

16.1 Altre attività: composizione

31/12/2016 31/12/2015 (*)
Crediti verso Amministrazioni Finanziarie (non classificabili nelle attività fiscali) 955.622 987.191
Crediti per la cessione di beni ed erogazione di servizi 18.004 18.817
Altri proventi da ricevere 5.768 14.258
Cassa ed altri valori in carico al cassiere 48.729 148.651
Partite in corso di lavorazione 569.055 536.986
Partite viaggianti tra filiali 63.146 233.877
Titoli e cedole da regolare 4.879 22.637
Altre operazioni da regolare 79 61
Migliorie e spese incrementative su beni di terzi 56.929 58.310
Ratei e risconti attivi non riconducibili a voce propria 18.086 16.920
Altre partite 225.579 314.459
Totale 1.965.876 2.352.167

(*) I dati relativi all'esercizio precedente sono stati riesposti per omogeneità di confronto

A seguito del restatement, come indicato nella parte A – Politiche contabili "Note per un corretto raffronto degli schemi di bilancio comparativi e dell'informativa comparativa", si è proceduto a riesporre il saldo della voce "Altre partite" dell'esercizio 2015 che includeva le attività afferenti ai fondi pensione a contribuzione definita per 272,4 milioni.

La voce "Crediti verso Amministrazioni Finanziarie" accoglie principalmente:

  • i crediti per istanze di rimborso di imposte dirette, indirette ed IVA presentate dal Banco Popolare e dalle società incorporate per un totale complessivo di 405,9 milioni, di cui 291,8 milioni a titolo di capitale e 114,1 milioni a titolo di interessi. Tra i crediti più rilevanti figurano quelli IRPEG/ILOR oggetto del contenzioso per l'anno 1995 dell'ex Banca Popolare di Novara s.c.a r.l. (86,5 milioni) ed i crediti IVA per diverse annualità chiesti a rimborso dall'ex Banca Italease S.p.a. (228,9 milioni);
  • i crediti derivanti da maggiori versamenti in acconto dell'imposta di bollo, dell'imposta sostitutiva ex DPR 601/73, delle imposte sostitutive applicate alla clientela eseguiti nel corso dell'esercizio e che verranno recuperati in compensazione nel corso del 2016 per un importo complessivo di 248,5 milioni;
  • i crediti nei confronti dell'Amministrazione Finanziaria a seguito dei versamenti effettuati a titolo provvisorio in pendenza di giudizio, per un importo complessivo di 232,1 milioni. Tra questi si segnala il versamento collegato alla vertenza relativa alla pretesa indeducibilità dei costi riconducibili al tentativo di scalata alla Banca Antonveneta da parte della ex Banca Popolare Italiana esercizio 2005 per l'importo di 201,8 milioni;
  • i crediti d'imposta su dividendi esteri chiesti a rimborso dalla controllata Banca Aletti all'Amministrazione Finanziaria elvetica in applicazione delle norme previste nelle convenzioni contro le doppie imposizioni per l'importo di 35,5 milioni. I crediti si riferiscono agli esercizi 2008, 2009, 2013 e 2014. In riferimento ai crediti chiesti a rimborso all'autorità fiscale svizzera, si rammenta che negli ultimi mesi del 2013 l'Amministrazione Finanziaria elvetica concesse il rimborso delle annualità 2006,

2007, 2010, 2011 e 2012 mentre si è riservata di valutare la sussistenza del diritto al rimborso per i crediti relativi agli esercizi 2008 e 2009. Alla fine del 2014 la Banca, non avendo ricevuto alcuna ulteriore risposta, ha chiesto all'Amministrazione finanziaria elvetica di pronunciarsi in modo formale, essendo questo passaggio propedeutico all'instaurazione del contenzioso avanti il competente giudice svizzero. In tale prospettiva, la Banca ha ricevuto conforto da specifici pareri legali e fiscali di autorevoli consulenti italiani ed elvetici in merito alla validità e fondatezza delle richieste di rimborso. Tuttavia, a soli scopi deflattivi è stata esaminata e tenuta in considerazione anche l'opportunità di ricercare una possibile definizione della controversia con l'Amministrazione finanziaria elvetica, poiché, in prima battuta, la definizione della controversia in via extragiudiziale può rivelarsi preferibile rispetto alla scelta di affrontare i costi, i lunghi tempi e le ineliminabili incertezze di un contenzioso.

La voce "Partite in corso di lavorazione" contiene essenzialmente somme in attesa di imputazione definitiva e partite varie in sospeso, nonché gli addebiti ricevuti dalle società esterne relativi alla domiciliazione delle utenze da regolare sui c/c della clientela.

Nella voce "Migliorie e spese incrementative su beni di terzi" sono inclusi i costi capitalizzati e relativi ai lavori effettuati su filiali che si trovano in immobili di terzi al netto delle quote di ammortamento calcolate in base alla durata del contratto di affitto.

Nella voce "Altre partite" sono ricomprese attività per operazioni di Check Truncation per 60,1 milioni e importi addebitati alla clientela a gennaio 2017 per il bollo su prodotti finanziari per 87,3 milioni.

PASSIVO

Sezione 1 - Debiti verso banche – Voce 10

1.1 Debiti verso banche: composizione merceologica

Tipologia operazioni/Valori 31/12/2016 31/12/2015
1. Debiti verso banche centrali 12.020.001 11.958.009
2. Debiti verso banche 3.997.400 4.376.730
2.1 Conti correnti e depositi liberi 611.703 666.187
2.2 Depositi vincolati 75.759 258.663
2.3 Finanziamenti 3.042.587 3.159.588
2.3.1 Pronti contro termine passivi 1.328.609 1.550.218
2.3.2 Altri 1.713.978 1.609.370
2.4 Debiti per impegni di riacquisto di propri strumenti patrimoniali - -
2.5 Altri debiti 267.351 292.292
Totale 16.017.401 16.334.739
Fair value - livello 1 - -
Fair value - livello 2 16.011.482 16.334.739
Fair value - livello 3 - -
Totale Fair value 16.011.482 16.334.739

Alla data di bilancio la voce "Debiti verso banche centrali" si riferisce interamente alle operazioni di rifinanziamento a lungo termine (TLTRO II) con la Banca Centrale Europea.

1.2 Dettaglio della voce 10 "Debiti verso banche": debiti subordinati

Alla data di bilancio, così come alla fine dell'esercizio precedente, non vi sono debiti verso banche subordinati.

1.3 Dettaglio della voce 10 "Debiti verso banche": debiti strutturati

Al 31 dicembre 2016, come pure nel precedente esercizio, non sono presenti debiti che hanno richiesto lo scorporo di derivati incorporati ai sensi dello IAS 39 (cosiddetti "debiti strutturati").

1.4 Debiti verso banche oggetto di copertura specifica

Alla data di bilancio, così come alla fine dell'esercizio precedente, non sono presenti debiti verso banche oggetto di copertura specifica.

1.5 Debiti per leasing finanziario

31/12/2016 31/12/2015
Pagamenti minimi Investimento Pagamenti minimi Investimento
Q
uota capitale
Quota interessi Lordo Quota capitale Quota interessi Lordo
Fino a 3 mesi 84 33 117 124 39 163
Da 3 mesi a 1 anno 255 95 350 670 101 771
Da 1 anno a 5 anni 3.875 475 4.350 4.214 413 4.627
Oltre 5 anni - - - - - -
Durata indeterminata - - - - - -
Totale 4.214 603 4.817 5.008 553 5.561

Sezione 2 - Debiti verso clientela – Voce 20

2.1 Debiti verso clientela: composizione merceologica

Tipologia operazioni/Valori 31/12/2016 31/12/2015
1. Conti correnti e depositi liberi 46.332.101 40.551.672
2. Depositi vincolati 2.214.149 3.049.315
3. Finanziamenti 8.591.913 8.373.348
3.1 Pronti contro termine passivi 7.704.649 7.743.323
3.2 Altri 887.264 630.025
4. Debiti per impegni di riacquisto di propri strumenti patrimoniali - -
5. Altri debiti 1.533.417 1.496.047
Totale 58.671.580 53.470.382
Fair value - livello 1 - -
Fair value - livello 2 58.671.580 53.470.382
Fair value - livello 3 - -
Totale Fair Value 58.671.580 53.470.382

La sottovoce 3.1 "Pronti contro termini passivi" include operazioni con la Cassa Compensazione e Garanzia per 7.432,6 milioni (nel precedente esercizio ammontavano a 7.390,7 milioni).

2.2 Dettaglio della voce 20 "Debiti verso clientela": debiti subordinati

Alla data di bilancio non vi sono debiti verso clientela subordinati.

2.3 Dettaglio della voce 20 "Debiti verso clientela": debiti strutturati

Al 31 dicembre 2016, come pure nel precedente esercizio, non sono presenti debiti che hanno richiesto lo scorporo di derivati incorporati ai sensi dello IAS 39 (cosiddetti "debiti strutturati").

2.4 Debiti verso clientela oggetto di copertura specifica

Alla data di bilancio, così come alla fine dell'esercizio precedente, non sono presenti debiti verso clientela oggetto di copertura specifica.

2.5 Debiti per leasing finanziario

Alla data di bilancio i debiti verso clientela per leasing finanziario non sono di importo significativo.

Sezione 3 - Titoli in circolazione – Voce 30

3.1 Titoli in circolazione: composizione merceologica

Tipologia titoli /
Valori
Totale 31/12/2016 Totale 31/12/2015
Valore
Bilancio
Fair Value Valore Fair Value
Livello 1 Livello 2 Livello 3 Bilancio Livello 1 Livello 2 Livello 3
A. Titoli
1. Obbligazioni 13.414.494 10.527.404 3.075.412 26.381 15.680.096 14.417.567 1.354.321 43.875
1.1 strutturate - - - - - - - -
1.2 altre 13.414.494 10.527.404 3.075.412 26.381 15.680.096 14.417.567 1.354.321 43.875
2. Altri titoli 1.627.321 - 1.627.321 - 888.345 - 888.345 -
2.1 strutturati - - - - - - - -
2.2 altri 1.627.321 - 1.627.321 - 888.345 - 888.345 -
Totale 15.041.815 10.527.404 4.702.733 26.381 16.568.441 14.417.567 2.242.666 43.875

Tra i titoli in circolazione figurano le Obbligazioni Bancarie Garantite emesse dal Banco Popolare, il cui controvalore di bilancio ammonta a 2.442,7 milioni (rispetto ai 3.947,4 milioni del 31 dicembre 2015). In conformità alle indicazioni dell'Organo di Vigilanza, nel novero di tale posizione sono incluse, per 213,2 milioni, le operazioni di pronti contro termine di raccolta effettuate con primarie controparti istituzionali i cui sottostanti sono rappresentati dalle Obbligazioni Bancarie Garantite.

3.2 Dettaglio della voce 30 "Titoli in circolazione": titoli subordinati

Alla data di bilancio i titoli subordinati in circolazione sono rappresentati da sette emissioni per un controvalore di bilancio pari a 2.537,3 milioni (nello scorso esercizio erano presenti dodici emissioni, per un controvalore di bilancio pari a 3.161,5 milioni), di cui una emissione è rappresentata da preference share per un importo di 26,7 milioni (nello scorso esercizio erano presenti due emissioni per un controvalore di bilancio di 44,2 milioni).

Nell'anno 2016 sono stati integralmente rimborsati, per raggiunta scadenza contrattuale, quattro prestiti subordinati emessi dalla Capogruppo, per complessivi nominali 422 milioni.

Nel periodo è stata altresì esercitata l'opzione di rimborso anticipato di uno strumento computabile nel capitale aggiuntivo di classe 1 (Preferred Securities) precedentemente garantito dall'ex Banca Italease, per nominali 150 milioni, a suo tempo collocato mediante società veicolo di diritto estero e ammesso al regime di "grandfathering".

L'attività di negoziazione sugli strumenti di propria emissione è stata estremamente limitata, in conseguenza delle disposizioni introdotte dal Regolamento Delegato 241/2014 della Commissione Europea.

Ai sensi di tale normativa, la BCE ci ha autorizzato un plafond per l'operatività sui titoli computabili nel capitale aggiuntivo di classe 1 e di classe 2.

Durante l'esercizio non sono state effettuate emissioni di strumenti subordinati computabili ai sensi del Regolamento UE 575/2013 (CRR).

Le caratteristiche dei prestiti subordinati computabili ai fini di vigilanza sono riportate nella Parte F, "Informazioni sul patrimonio consolidato".

3.3 Dettaglio della voce 30 "Titoli in circolazione": titoli oggetto di copertura specifica

31/12/2016 31/12/2015
1. Titoli oggetto di copertura specifica del fair value: 9.938.394 10.120.962
a) rischio tasso di interesse 9.938.394 10.120.962
b) rischio di cambio - -
c) più rischi - -
2. Titoli oggetto di copertura specifica dei flussi finanziari: - -
a) rischio tasso di interesse - -
b) rischio di cambio - -
c) altro - -
Totale 9.938.394 10.120.962

Sezione 4 - Passività finanziarie di negoziazione – Voce 40

31/12/2016 31/12/2015 (*)
Tipologia operazioni/Valori FV FV
VN L1 L2 L3 FV* VN L1 L2 L3 FV*
A. Passività per cassa
1. Debiti verso banche 118 795 - - 795 345 4.309 - - 4.309
2. Debiti verso clientela 416.138 449.344 - - 449.344 92.692 142.406 - - 142.406
3. Titoli di debito 4.643.470 - 4.555.286 - - 3.954.076 - 3.841.368 - -
3.1 Obbligazioni - - - - - - - - - -
3.1.1 Strutturate - - - - X - - - - X
3.1.2 Altre obbligazioni - - - - X - - - - X
3.2 Altri titoli 4.643.470 - 4.555.286 - - 3.954.076 - 3.841.368 - -
3.2.1 Strutturati 4.643.470 - 4.555.286 - X 3.954.076 - 3.841.368 - X
3.2.2 Altri - - - - X - - - - X
Totale A 5.059.726 450.139 4.555.286 - 450.139 4.047.113 146.715 3.841.368 - 146.715
B. Strumenti derivati
1. Derivati finanziari X 255.659 2.883.462 - X X 312.464 3.191.828 27 X
1.1 Di negoziazione X 255.659 2.821.679 - X X 312.464 3.132.775 27 X
1.2 Connessi con la fair value option X - 60.724 - X X - 53.680 - X
1.3 Altri X - 1.059 - X X - 5.373 - X
2. Derivati creditizi X - 1.429 - X X - 5.512 - X
2.1 Di negoziazione X - 1.429 - X X - 5.512 - X
2.2 Connessi con la fair value option X - - - X X - - - X
2.3 Altri X - - - X X - - - X
Totale B X 255.659 2.884.891 - X X 312.464 3.197.340 27 X
Totale (A+B) X 705.798 7.440.177 - X X 459.179 7.038.708 27 X

4.1 Passività finanziarie di negoziazione: composizione merceologica

FV = Fair Value

FV*= FV calcolato escludendo le variazioni di valore dovute al cambiamento del merito creditizio dell'emittente rispetto alla data di emissione

VN = valore nominale

L1 = Livello 1

L2 = Livello 2 L3 = Livello 3

(*) I dati relativi all'esercizio precedente sono stati riesposti per omogeneità di confronto.

La voce "Passività per cassa – debiti verso clientela" comprende esclusivamente gli scoperti tecnici su titoli azionari quotati, emessi da altre imprese, della controllata Aletti & C. Banca di Investimento Mobiliare S.p.A.

La voce "Altri titoli strutturati", che al 31 dicembre 2016 è pari a 4.555,3 milioni, è rappresentata dai certificates emessi da Banca Aletti, che prevedono una protezione del premio versato dal cliente o di una quota dello stesso, in modo incondizionato rispetto all'andamento dei parametri finanziari a cui risultano indicizzati gli stessi. Al 31 dicembre 2015 il saldo delle citate emissioni era pari a 3.841,4 milioni; tale ammontare, in precedenza esposto nella voce dei "derivati finanziari", è stato riclassificato per omogeneità di confronto nella voce "Altri titoli strutturati", senza alcun impatto sul saldo complessivo delle passività finanziarie di negoziazione.

In aggiunta alla riesposizione sopra illustrata, il saldo delle passività finanziarie di negoziazione al 31 dicembre 2015, e nello specifico della voce dei "derivati finanziari", evidenzia una riduzione di 76,1 milioni, per effetto della compensazione del fair value negativo di taluni derivati OTC stipulati con controparte centrale con il maggior fair value positivo dei derivati con medesima controparte esposto nella voce dell'attivo "20. Attività finanziarie detenute per la negoziazione". Al 31 dicembre 2016 l'ammontare dei derivati finanziari di negoziazione con fair value negativo è pari a 145,3 milioni; i rimanenti 62,1 milioni di differenza rispetto all'ammontare di 207,4 portato in compensazione, come rappresentato nelle specifiche tabelle riportate nella Parte B – Altre informazioni, a cui si fa rinvio, si riferiscono alla compensazione dei fair value negativi relativi a derivati finanziari con finalità di copertura, come rappresentato nella successiva "Sezione 6 – Derivati di copertura – Voce 60".

Maggiori dettagli sulle riesposizioni effettuate sono forniti nella "Parte A – Politiche contabili" della presente nota integrativa, all'interno delle "Note per un corretto raffronto degli schemi di bilancio comparativi e dell'informativa comparativa".

Gli strumenti derivati connessi alla fair value option sono rappresentati dai derivati gestionalmente collegati alle emissioni di prestiti obbligazionari per i quali il Gruppo si è avvalso della "fair value option", secondo quanto previsto dallo IAS 39, paragrafo 9.

4.2 Dettaglio della voce 40 "Passività finanziarie di negoziazione": passività subordinate

Alla data di bilancio così come alla fine dell'esercizio precedente non vi sono passività finanziarie subordinate.

4.3 Dettaglio della voce 40 "Passività finanziarie di negoziazione": debiti strutturati

Al 31 dicembre 2016, come pure nel precedente esercizio, non sono presenti debiti che hanno richiesto lo scorporo di derivati incorporati ai sensi dello IAS 39 (cosiddetti "debiti strutturati").

Sezione 5 - Passività finanziarie valutate al fair value – Voce 50

5.1 Passività finanziarie valutate al fair value: composizione merceologica

31/12/2016 31/12/2015
Tipologia operazioni/Valori FV FV
VN L1 L2 L3 FV* VN L1 L2 L3 FV*
1. Debiti verso banche - - - - - - - - - -
1.1 Strutturati - - - - x - - - - x
1.2 Altri - - - - x - - - - x
2. Debiti verso clientela - - - - - - - - - -
2.1 Strutturati - - - - x - - - - x
2.2 Altri - - - - x - - - - x
3. Titoli di debito 6.786.185 6.352.952 380.354 - 6.774.408 12.108.118 10.863.200 1.239.421 - 12.137.841
3.1 Strutturati - - - - x - - - - x
3.2 Altri 6.786.185 6.352.952 380.354 - x 12.108.118 10.863.200 1.239.421 - x
Totale 6.786.185 6.352.952 380.354 - 6.774.408 12.108.118 10.863.200 1.239.421 - 12.137.841

FV = Fair Value

FV*= FV calcolato escludendo le variazioni di valore dovute al cambiamento del merito creditizio dell'emittente rispetto alla data di emissione VN = valore nominale

L1 = Livello 1

L2 = Livello 2

L3 = Livello 3

Le passività finanziarie valutate al fair value si riferiscono alle emissioni obbligazionarie plain vanilla a tasso fisso oppure indicizzate a componenti azionarie, tassi di cambio, tassi di inflazione o a strutture di tassi di interesse che sono state fatte oggetto di copertura mediante strumenti derivati. L'utilizzo della Fair Value Option risponde pertanto all'esigenza di eliminare o ridurre in modo significativo un'asimmetria contabile, in alternativa alla metodologia dell'Hedge Accounting. Diversamente, i derivati sarebbero comunque valutati al fair value, mentre i prestiti obbligazionari verrebbero rilevati al costo ammortizzato.

Per il perimetro dei titoli in fair value option e per la metodologia di determinazione del fair value e della quantificazione delle variazioni del merito creditizio, si fa rinvio a quanto descritto nella "Parte A – Politiche contabili – A.2 Parte relativa alle principali voci di bilancio, 18 – Altre informazioni, Modalità di determinazione del fair value di strumenti finanziari".

Effetto della variazione del proprio merito creditizio sulle passività finanziare valutate al fair value

Per effetto della variazione registrata dal merito creditizio del Banco Popolare rispetto alla data di emissione delle passività finanziarie valutate al fair value in essere al 31 dicembre 2016, queste ultime nel loro complesso risultano iscritte in bilancio ad un valore inferiore rispetto al valore di emissione per un importo pari a 41,1 milioni (35,2 milioni al 31 dicembre 2015).

L'incremento delle plusvalenze cumulate al 31 dicembre 2016 rispetto alla chiusura dell'esercizio precedente si è tradotta in un effetto economico positivo pari a 5,9 milioni, imputabile alla variazione del merito creditizio.

Atteso che il merito creditizio è misurato sulla base delle quotazioni di mercato della curva del Credit Default Swap (CDS) del Banco Popolare, l'impatto positivo sul conto economico deriva principalmente dal peggioramento espresso dalla curva CDS rispetto alla chiusura dell'esercizio precedente.

Nella seguente tabella si riportano gli effetti cumulati della variazione del proprio merito creditizio intervenute dalla data di emissione del prestito complessivamente rilevati a conto economico:

Effetto merito creditizio 31/12/2016 31/12/2015
Plusvalenze/(minusvalenze) cumulate 41.101 35.248
Utili (perdite) da variazione merito creditizio 5.853 4.912

Si ritiene opportuno evidenziare che le plusvalenze cumulate nette contabilizzate al 31 dicembre 2016 per effetto delle variazioni del proprio merito creditizio, che si sono tradotte nella rilevazione di un minor valore di carico delle proprie passività, sono destinate a riversarsi negativamente nei conti economici futuri nella misura in cui le passività non saranno oggetto di riacquisto a prezzi allineati al valore di iscrizione in bilancio.

Per completezza si segnala che, in base alla normativa di vigilanza in vigore, le plusvalenze cumulate nette imputabili al peggioramento del proprio merito creditizio non contribuiscono alla determinazione dei fondi propri, per effetto dell'applicazione di filtri prudenziali. Le suddette plusvalenze costituiscono inoltre utili o riserve di utili non distribuibili ai sensi di quanto disposto dall'art. 6 del D. Lgs. 28 febbraio 2005, n. 38.

5.2 Dettaglio della voce 50 "Passività finanziarie valutate al fair value": passività subordinate

Le passività finanziarie valutate al fair value subordinate sono rappresentate da due emissioni rappresentate da preference share per un importo di 147,8 milioni (nello scorso esercizio erano presenti due emissioni per un controvalore di bilancio di 211 milioni).

Le caratteristiche dei prestiti subordinati computabili ai fini di vigilanza sono riportate nella Parte F, "Informazioni sul patrimonio consolidato".

Sezione 6 - Derivati di copertura – Voce 60

Fair Value 31/12/2016 VN Fair Value 31/12/2015 VN
L1 L2 L3 31/12/2016 L1 L2 L3 31/12/2015
A. Derivati finanziari - 1.292.087 - 8.632.498 - 990.562 -
6.142.407
1) Fair value - 1.291.814 - 8.599.348 - 990.562 -
6.142.407
2) Flussi finanziari - - - - - - -
3) Investimenti esteri - 273 - 33.150 - - -
B. Derivati creditizi - - - - - - -
1) Fair value - - - - - - -
2) Flussi finanziari - - - - - - -
Totale - 1.292.087 - 8.632.498 - 990.562 -
6.142.407
VN = valore nominale
L1 = Livello 1

6.1 Derivati di copertura: composizione per tipologia di copertura e per livelli

L3 = Livello 3

In corrispondenza dei Fair value al 31 dicembre 2016 non figurano 62,1 milioni portati in compensazione del maggior fair value positivo dei derivati con medesima controparte esposto nella voce dell'attivo "20. Attività finanziarie detenute per la negoziazione".

L2 = Livello 2

6.2 Derivati di copertura: composizione per portafogli coperti e per tipologie di copertura

Fair Value Flussi finanziari
Operazioni/Tipo di
copertura
Specifica Investimenti
Rischio di
tasso
Rischio di
cambio
Rischio di
credito
Rischio di
prezzo
Più rischi Generica Specifica Generica esteri
1. Attività finanziarie
disponibili per la vendita
1.210.660 - - - - X - X X
2. Crediti 5.421 - - X - X - X X
3. Attività finanziarie detenute
sino alla scadenza X - - X - X - X X
4. Portafoglio X X X X X - X - X
5. Altre operazioni - - - - - X - X -
Totale attività 1.216.081 - - - - - - - -
1. Passività finanziarie - - - X - X - X X
2. Portafoglio X X X X X 75.733 X - X
Totale passività - - - - - 75.733 - - -
1. Transazioni attese X X X X X X - X X
2. Portafoglio di attività e
passività finanziarie X X X X X - X - 273

Sezione 7 Adeguamento di valore delle passività finanziarie oggetto di copertura generica – Voce 70

7.1 Adeguamento di valore delle passività finanziarie coperte

Adeguamento di valore delle passività coperte/ Componenti del gruppo 31/12/2016 31/12/2015
1. Adeguamento positivo delle passività finanziarie - 457
2. Adeguamento negativo delle passività finanziarie - -
Totale - 457

7.2 Passività oggetto di copertura generica del rischio di tasso di interesse: composizione

31/12/2016 31/12/2015
1. Debiti - -
2. Titoli in circolazione - -
3. Portafoglio - 115.000
Totale - 115.000

Sezione 8 - Passività fiscali – Voce 80

Tale sezione è oggetto di commento nella sezione 14 dello stato patrimoniale attivo della Parte B – Informazioni sullo stato patrimoniale della presente nota integrativa.

Sezione 9 - Passività associate ad attività in via di dismissione – Voce 90

Le informazioni di questa sezione sono esposte nella sezione 15 dello stato patrimoniale attivo della Parte B – Informazioni sullo stato patrimoniale della presente nota integrativa.

Sezione 10 - Altre passività – Voce 100

10.1 Altre passività: composizione

31/12/2016 31/12/2015
Debiti verso Erario (non classificabili tra le passività fiscali) 114.144 137.395
Debiti verso il personale 8.574 88.833
Debiti verso enti previdenziali 44.414 4.065
Debiti verso fornitori 106.075 115.626
Partite viaggianti tra filiali non attribuite ai conti di pertinenza 16.376 281.095
Somme a disposizione da riconoscere a terzi 369.686 279.438
Bonifici da regolare in stanza 496.982 242.172
Partite relative ad operazioni in titoli 226.407 17.787
Altre partite in corso di lavorazione 227.567 515.365
Rettifiche per partite illiquide di portafoglio 20.484 618.174
Ratei e risconti passivi non riconducibili a voce propria 20.979 24.136
Altre partite 803.763 566.775
Totale 2.455.451 2.890.861

La voce "Debiti verso l'Erario (non classificabili nelle passività fiscali)" include le passività fiscali nette quali i debiti IVA, le ritenute su interessi passivi e redditi da lavoro dipendente e assimilato, le ritenute e le altre partite fiscali non rilevate nella voce 80 "Passività fiscali".

La voce "Debiti verso il personale" è costituita principalmente dagli oneri relativi alle ferie maturate e non godute, alla banca ore non usufruita e relativi contributi sociali obbligatori.

La voce "Bonifici da regolare in stanza" è relativa principalmente ad operazioni di bonifici UNIPAY da accreditare.

La voce "Partite relative ad operazioni in titoli" comprende operazioni di compravendita titoli per contanti effettuate a cavallo d'anno.

La voce "Rettifiche per partite illiquide di portafoglio" include gli sbilanci degli effetti in portafoglio ("portafoglio di terzi" e portafoglio proprio").

La voce "Altre partite" è formata principalmente dalle sottovoci: "Copertura rischio a fronte di garanzie rilasciate e impegni" per 86,9 milioni e "Altre partite".

Quest'ultima categoria include le passività relative ai pagamenti riferibili al circuito Sepa Direct Debit per 318,7 milioni, agli incassi di deleghe F24 ed ex S.A.C. per 85,2 milioni, nonché gli effetti del consolidamento linea per linea del fondo Gestielle Hedge Low Volatility per 63,5 milioni. Trattasi in particolare del fondo detenuto dal Gruppo per una quota maggioritaria del patrimonio, per il quale si è proceduto al consolidamento delle attività nette (NAV – net asset value) del fondo medesimo, rilevando tra le altre passività il NAV non di pertinenza del Gruppo.

Sezione 11 - Trattamento di fine rapporto del personale – Voce 110

11.1 Trattamento di fine rapporto del personale: variazioni annue

31/12/2016 31/12/2015
A. Esistenze inziali 334.613 377.847
B. Aumenti 14.433 5.429
B.1 Accantonamento dell'esercizio 4.364 4.888
B.2 Altre variazioni 10.069 541
C. Diminuzioni (23.707) (48.663)
C.1 Liquidazioni effettuate (20.703) (30.428)
C.2 Altre variazioni (3.004) (18.235)
D. Rimanenze finali 325.339 334.613

La voce "B.1 Accantonamento dell'esercizio" si riferisce agli oneri rilevati nella voce "180 a) spese amministrative: spese per il personale" del conto economico.

Nelle voci B.2 e C.2 " Altre variazioni" sono rilevati gli utili/perdite attuariali per una perdita netta di 8,0 milioni iscritta, al netto del relativo effetto fiscale, in contropartita alla riserva da valutazione ed oggetto di rendicontazione nel prospetto della redditività complessiva. Al 31 dicembre 2015 gli utili attuariali erano pari a 16,1 milioni.

11.2 Altre informazioni

Come descritto nella "Parte A – Politiche contabili", a seguito della riforma della previdenza complementare, il trattamento di fine rapporto del personale contabilizzato nella presente voce di bilancio si riferisce, per le società con in media almeno 50 dipendenti nel corso del 2006, che rappresentano la quasi totalità delle società del Gruppo, alla sola quota maturata sino al 31 dicembre 2006.

Per tali società l'accantonamento non comprende pertanto le quote che, per effetto della citata riforma, sono versate a forme di previdenza complementare oppure al fondo di Tesoreria presso l'INPS. Le quote di trattamento di fine rapporto del personale maturate a partire dal 1° gennaio 2007 configurano un "piano a contribuzione definita" e sono rilevate tra i costi del personale nella sottovoce "indennità di fine rapporto", sulla base dei contributi dovuti senza l'applicazione di metodologie di calcolo attuariali, in contropartita alla rilevazione della voce patrimoniale "Altre passività" o ad un'uscita di disponibilità liquide.

Principali ipotesi attuariali

La valutazione attuariale del TFR è stata condotta da un attuario esterno indipendente, sulla base della metodologia dei "benefici maturati" mediante il criterio "Projected Unit Credit", come previsto dallo IAS 19. Nella seguente tabella sono riportate le principali ipotesi di tipo demografico, economico-finanziario sulle quali è fondata la valutazione al 31 dicembre 2016 rispetto a quella al 31 dicembre 2015.

Principali ipotesi attuariali per la valutazione del fondo TFR Ipotesi demografiche (2016-2015):

Tasso di mortalità dei dipendenti 31/12/2016: IPS55 Base demografica per le assicurazioni di rendita
31/12/2015: Tavola di sopravvivenza RG48 utilizzata dalla Ragioneria Generale dello Stato
Frequenze ed ammontare delle
anticipazioni di TFR
31/12/2016; 1,5%
31/12/2015: Determinate in funzione dell'esperienza storica distinte per anzianità di servizio: con
riferimento alle anticipazioni successive alla prima, è stato previsto che il 10% dei dipendenti che
hanno richiesto la prima anticipazione chieda anche la seconda, trascorsi 6 anni dalla prima; riguardo
all'ammontare di anticipazione è stato ipotizzato un importo pari al 70% per la prima richiesta di
anticipazione e pari al 45% per la seconda richiesta
Frequenze del turnover 31/12/2016; 1,0%
31/12/2015: Determinate in funzione dell'esperienza storica distinte per età e sesso
Probabilità di pensionamento Al raggiungimento del primo requisito di pensionamento secondo quanto previsto dall'Assicurazione
Generale Obbligatoria
Ipotesi finanziarie (2015-2014):
Tasso annuo di attualizzazione 31/12/2016: 0,99% pari all'indice Iboxx Corporate AA 7-10 Y, in coerenza con la duration media di
tutti i benefici riconosciuti a favore dei dipendenti delle società appartenenti al Gruppo (previdenza,
TFR e premi di anzianità), pari a 10 anni
31/12/2015: 1,42% pari all'indice Iboxx Corporate AA 7-10 Y, in coerenza con la duration media di
tutti i benefici riconosciuti a favore dei dipendenti delle società appartenenti al Gruppo (previdenza,
TFR e premi di anzianità), pari a 8,7 anni
Tasso annuo di inflazione 31/12/2016: 1,50%
31/12/2015: 1,50% per il 2016, 1,80% per il 2017, 1,70% per il 2018, 1,60% per il 2019 e 2,00%
dal 2020 in poi. I conseguenti tassi annui di rivalutazione del TFR saranno pari al 75% dei rispettivi
tassi di inflazione aumentati di 1,5 punti percentuali (2,625% per il 2016, 2,850% per il 2017,
2,775% per il 2018, 2,700% per il 2019 e 3,000% dal 2020 in poi)

Utili/Perdite attuariali rilevati nel prospetto della redditività complessiva

Come illustrato nel precedente paragrafo 11.1, le modifiche di alcune delle ipotesi attuariali per la valutazione del TFR al 31 dicembre 2016, rispetto al precedente esercizio, hanno comportato complessivamente un incremento del fondo di 8 milioni, pari alla somma di:

  • utili netti attuariali per 1,8 milioni, conseguenti all'esperienza passata, ossia alle differenze tra le precedenti ipotesi attuariali demografiche e quanto si è effettivamente verificato;
  • perdite nette attuariali per 5,0 milioni imputabili alla modifica dell'ipotesi attuariale relativa al "tasso di mortalità dei dipendenti";
  • perdite nette attuariali per 4,8 milioni imputabili alle variazioni delle ipotesi finanziarie. Nel dettaglio, trattasi di 12,8 milioni di perdite dovute alla variazione del tasso di sconto e 8,0 milioni di utili relativi alla variazione del tasso d'inflazione.

Per quanto riguarda il tasso di attualizzazione, che è una delle più importanti assunzioni utilizzate nella misurazione delle obbligazioni per i piani a benefici definiti, si è fatto riferimento ai rendimenti di aziende aventi rating "AA", considerati quale migliore espressione di rendimenti di aziende di primaria qualità. Il principio contabile di riferimento IAS 19 precisa, infatti, che tale tasso deve riflettere il valore temporale del denaro, ma non il rischio di credito specifico dell'entità, né il rischio attuariale o di investimento e nemmeno il rischio che, in futuro, i dati reali sperimentati possano differire rispetto alle ipotesi attuariali utilizzate. Il principio specifica, inoltre, che tale tasso deve essere determinato con riferimento ai rendimenti di mercato, alla data di chiusura dell'esercizio, di titoli di aziende primarie del Paese in cui opera l'entità (cosiddetto "High Quality Corporate Bond yield") e, alternativamente, in assenza di un mercato spesso per tali titoli, con riferimento ai rendimenti di mercato di titoli governativi. Nel dettaglio, ci si è riferiti all'indice "Iboxx Corporate AA", fornito dall'info provider Markit, avente un orizzonte temporale di riferimento pari a 7- 10 anni, in coerenza con la duration media dei piani a prestazione definita. La diminuzione del tasso di attualizzazione di 43 basis point (0,99% al 31 dicembre 2016 contro 1,42% del 31 dicembre 2015) è imputabile esclusivamente all'evoluzione di mercato, in quanto il parametro di riferimento al 31 dicembre 2016 è risultato il medesimo di quello dell'esercizio precedente.

Analisi di sensitività

Come richiesto dallo IAS 19, si è provveduto a condurre un'analisi di sensitività dell'obbligazione relativa al trattamento di fine rapporto rispetto alle ipotesi attuariali ritenute più significative, finalizzata a mostrare di quanto varierebbe la passività di bilancio in relazione alle oscillazioni ragionevolmente possibili di ciascuna di tali ipotesi attuariali. In particolare, nella seguente tabella viene fornita evidenza della variazione del fondo di trattamento di fine rapporto, nell'ipotesi di aumentare o diminuire il tasso di attualizzazione e di inflazione di 50 punti base, nonché di ipotizzare un maggiore tasso di turnover, pari all'1%, rispetto ai parametri effettivamente utilizzati.

Variazione TFR
in termini
assoluti (*)
Variazione TFR
in termini
percentuali
Modifica ipotesi attuariali:
- Tasso attualizzazione:
+0,5% (14.428) -4,44%
-0,5% 15.461 4,76%
- Tasso di inflazione:
+0,5% 9.374 2,89%
-0,5% (9.039) -2,78%
- Tasso di turnover:
+1% (2.099) -0,65%
(*) gli importi tra parentesi indicano un decremento del fondo.

Sezione 12 - Fondi per rischi ed oneri – Voce 120

12.1 Fondi per rischi ed oneri: composizione

Voci/Componenti 31/12/2016 31/12/2015 (*)
1. Fondi di quiescenza aziendale 94.180 89.796
2. Altri fondi per rischi e oneri 713.915 636.239
2.1 controversie legali 119.303 138.689
2.2 oneri per il personale 450.841 366.173
2.3 altri 143.771 131.377
Totale 808.095 726.035

(*) I dati relativi all'esercizio precedente sono stati riesposti per omogeneità di confronto.

Fondi di quiescenza aziendali

I fondi di quiescenza sono rappresentati da piani a prestazione definita per un valore di 94,2 milioni, di cui 23,2 milioni riferibili ai fondi esterni.

Come specificato nella Parte A – Politiche Contabili "Note per un corretto raffronto degli schemi di bilancio comparativi e dell'informativa comparativa", i fondi a contribuzione definita, classificati come interni e inseriti lo scorso anno in questa voce per 272,4 milioni, dall'esercizio 2016 non hanno trovato rappresentazione autonoma e distinta nello stato patrimoniale in quanto l'unica obbligazione del Gruppo è costituita dall'obbligo di versare ad un fondo dei contributi definiti su base contrattuale; nessun ulteriore rischio ricade sul Gruppo nel caso in cui il fondo non disponga di attività sufficienti per pagare i benefici ai dipendenti. L'evidenza del patrimonio separato, ai sensi dall'art. 2117 del Codice Civile, la cui consistenza al 31 dicembre 2016 è pari a 291,1 milioni, è assolta mediante rilevazione tra i conti d'ordine.

In ottemperanza alle disposizioni della Circolare n. 262, negli allegati di bilancio viene riportato il rendiconto dei "fondi interni".

Fondi per rischi ed oneri – controversie legali

Nell'ambito degli altri fondi per rischi ed oneri la sottovoce 2.1 "controversie legali" comprende gli accantonamenti a fronte delle cause revocatorie per 12,7 milioni (15,3 milioni al 31 dicembre 2015) e quelli a fronte di altre vertenze legali in corso per il residuo, pari a 106,6 milioni (123,4 milioni al 31 dicembre 2015).

Rischi connessi ai contenziosi legali in essere

Il Gruppo opera in un contesto legale e normativo che lo espone ad una vasta tipologia di vertenze legali, connesse, ad esempio, alle condizioni praticate alla propria clientela, alla natura ed alle caratteristiche dei prodotti e dei servizi finanziari prestati, alle irregolarità amministrative, alle revocatorie fallimentari, alle liti giuslavoristiche. I relativi rischi sono oggetto di specifica analisi da parte del Gruppo, al fine di procedere ad effettuare uno specifico stanziamento al fondo rischi ed oneri, qualora l'esborso sia ritenuto probabile, sulla base delle informazioni di volta in volta disponibili. Come indicato nella "Parte A – Politiche contabili" della presente nota integrativa, le complessità delle situazioni e delle operazioni societarie che sono alla base dei contenziosi implicano significativi elementi di giudizio che possono interessare sia l'an, sia il quantum e relativi tempi di manifestazione della passività.

Nel seguito sono dettagliate le principali controversie legali in corso alla chiusura dell'esercizio, caratterizzate da significativi profili di complessità e/o potenziale onerosità, con la mera finalità di rappresentare la massima esposizione al rischio, a prescindere dal giudizio espresso dal Gruppo in merito al relativo grado di soccombenza. Per molte di tali vertenze, il Gruppo reputa infatti che vi siano limitati profili di rischio e quindi, trattandosi di passività possibili, non ha effettuato alcun accantonamento; per le passività considerate probabili, l'informativa su tale giudizio e sull'ammontare dello stanziamento viene fornita solo nell'eventualità in cui non possa recare pregiudizio nell'evoluzione del contenzioso con la controparte, per via giudiziale o transattiva. Al riguardo si deve sottolineare che, per quanto le stime condotte dal Gruppo siano ritenute attendibili e conformi ai dettami dei principi contabili di riferimento, non si può tuttavia escludere che i costi per la definizione delle vertenze possano rivelarsi significativamente più alti rispetto a quelli accantonati.

Contenzioso Area S.p.A.

Nel luglio e nel settembre 2009 il Banco Popolare (oltre ad altri) è stato citato in giudizio con atti separati da due distinti gruppi di ex azionisti di Area S.p.A.

Nel primo giudizio, 42 attori oltre a 39 intervenuti hanno chiesto la condanna dei convenuti al risarcimento di 19,1 milioni, sull'assunto di un asserito accordo tra la ex Banca Popolare di Lodi (BPL) S.c.a.r.l. e Banca Intesa S.p.A., che avrebbe comportato tra l'altro l'estromissione dei soci di minoranza di Area S.p.A. senza il corrispettivo che sarebbe stato dovuto a fronte dell'esercizio del diritto di recesso quale conseguenza della fusione di Area S.p.A. in Bipielle Investimenti S.p.A.

Nel secondo giudizio, 76 attori hanno chiesto la condanna del Banco Popolare, della ex BPL S.p.A. e del suo ex amministratore delegato Sig. Gianpiero Fiorani, previo accertamento di una pretesa responsabilità penale personale di quest'ultimo e di una responsabilità ex art. 5 D. Lgs. n. 231/2001 delle due banche, al risarcimento di danni asseriti per 25,2 milioni, per i medesimi profili del primo giudizio.

In data 20 gennaio 2010 Banca Intesa San Paolo ha chiamato in causa BPL ed il signor Fiorani in un giudizio promosso da 9 attori per estendere il giudicato nei confronti della Banca. In tale giudizio veniva chiesta la condanna al pagamento di danni asseriti per 1,7 milioni per le medesime ragioni esposte nelle precedenti due cause.

I primi due giudizi si sono conclusi con pronuncia della Corte d'Appello di Milano che, con sentenze del 13 e 19 dicembre 2016, ha rigettato gli appelli delle controparti e condannato le stesse alla refusione delle spese legali.

Il terzo giudizio si era già estinto a seguito del passaggio in giudicato della sentenza del Tribunale di Milano dell'8 maggio 2013 che aveva totalmente rigettato le domande avversarie.

Il Banco Popolare, anche alla luce degli esiti dei due gradi di giudizio e supportato dal parere dei propri legali esterni, ritiene di disporre di valide argomentazioni per contrastare le pretese della società attrice anche in un eventuale giudizio di Cassazione.

Raffaele Viscardi S.r.l.

La causa, notificata il 30 aprile 2009 e con un petitum di circa 46 milioni, verte sull'operato di una filiale di Salerno in ordine alla concessione di finanziamenti agrari alla società attrice che assume di essere stata indotta a sottoscrivere obbligazioni del Banco Popolare in garanzia di somme erogatele, e lamenta un danno di immagine per la segnalazione in Centrale Rischi. Il 5 maggio 2015 il Tribunale di Salerno ha emesso sentenza favorevole al Banco avverso la quale è stato proposto appello da controparte.

Supportato dal parere del legale esterno, Banco Popolare ritiene che le pretese avversarie siano destituite di fondamento.

Maflow SpA in Amministrazione Straordinaria

Con atto di citazione del 14 aprile 2014 Maflow S.p.A., in amministrazione straordinaria, ha convenuto in giudizio il Banco Popolare chiedendo: (i) la condanna, in solido con altri, al risarcimento del danno per 199 milioni pari al complessivo dissesto finanziario della Maflow così come calcolato da controparte; (ii) la condanna alla restituzione di quanto asseritamente percepito dal Banco illegittimamente a fronte di finanziamenti concessi a Maflow dalla costituzione sino al default. Tutto ciò sul presupposto che il Banco avrebbe rivestito un ruolo dominante influenzando la gestione finanziaria di Maflow.

Il Tribunale di Milano con sentenza del 14 dicembre 2016, poi appellata, ha integralmente respinto le domande della Procedura che è stata condannata anche alla refusione delle spese di lite.

Il Banco Popolare, anche alla luce dell'esito del giudizio di primo grado e supportato dal parere dei propri legali esterni, ritiene di disporre di valide argomentazioni per contrastare le pretese della Procedura anche nel giudizio di Appello.

Potenza Giovanni

La vertenza trae origine dai rapporti intercorsi tra l'ex ICCRI e la società CRIA per la ristrutturazione di un grande complesso immobiliare a Milano. ICCRI, nel 1984, concedeva varie linee di finanziamento, tutte garantite ipotecariamente. Il socio di riferimento della CRIA era Giovanni Potenza il quale, in seguito alle difficoltà economiche della società, concordò con ICCRI la cessione dell'87% delle quote della società a IMMOCRI (società immobiliare dell'ICCRI) mediante stipula di patto parasociale.

A seguito della cessione del patrimonio immobiliare della CRIA al Gruppo Norman, il signor Giovanni Potenza ha avviato, a partire dal 22 novembre 2001, una serie di azioni giudiziali dirette a dimostrare il danno subìto per la vendita di tale patrimonio da parte di ICCRI e IMMOCRI ad un prezzo da lui ritenuto non congruo nonché ad ottenere la nullità sia degli accordi transattivi tra il Gruppo Norman e l'ICCRI sia dei relativi contratti di vendita dei cespiti.

Nelle more del primo grado del giudizio civile, l'attore ha anche instaurato un procedimento penale per il reato di estorsione a carico di funzionari dell'ICCRI e di società collegate, poi archiviato dal Pubblico Ministero.

La sentenza di primo grado del 2009, favorevole alla Banca con condanna dell'attore alle spese legali, è stata appellata.

Supportato dal parere del legale esterno, Banco Popolare ritiene probabile la conferma della sentenza di primo grado.

Procedimento Amministrativo

Il 17 luglio 2014 è stato notificato al Banco Popolare, in qualità di obbligato in solido con i possibili responsabili della violazione, un verbale di contestazione per asserita violazione della normativa antiriciclaggio (D.Lgs. n. 231/2007). Viene contestata l'omessa segnalazione di operazione ritenuta sospetta all'esito degli accertamenti condotti dalla Guardia di Finanza; i fatti contestati risalgono al 2009 e sono relativi ad una operazione di versamento di n. 41 assegni circolari non trasferibili per un importo complessivo di 10,1 milioni.

Con il supporto di circostanziati pareri di legali esterni, Banco Popolare ha proceduto ad effettuare idonee valutazioni di rischio.

Cicerone Sarl - Porta Vittoria S.p.A.

Il 7 agosto 2015 le società Cicerone Sarl e Porta Vittoria Spa (nel frattempo dichiarata fallita), appartenenti al Gruppo Coppola, hanno citato in giudizio Release, Banco Popolare e Piazza di Spagna View contestando la nullità dell'accordo di ristrutturazione del debito della Cicerone Sarl, nei confronti di Release, che origina dal contratto di leasing avente ad oggetto l'Hotel Cicerone di Roma. Le controparti chiedono il ripristino dell'originario contratto di leasing oltre al risarcimento del danno asseritamente patito, quantificato in 45 milioni.

Il Banco Popolare, supportato dal parere dei propri legali esterni, ritiene di disporre di valide argomentazioni per contrastare le pretese delle società attrici.

Kevios

Con atto notificato il 18 dicembre 2009 Kevios S.p.A. ha citato la ex Banca Italease dinanzi al Tribunale di Milano al fine di vedere accolta una richiesta di risarcimento danni per circa 65 milioni fondata, sinteticamente, sulla pretesa esistenza di molteplici fattispecie ivi rappresentate: abuso di dipendenza economica, abuso del diritto ed inadempimento contrattuale, in tesi, imputabili alla Banca.

Con sentenza del 28 luglio 2016, passata in giudicato, la Corte d'appello di Milano ha confermato le statuizioni del giudice di primo grado respingendo integralmente le domande della società attrice, condannando la stessa alla refusione delle spese legali in favore del Banco.

Procedimenti civili e penali relativi ai fallimenti delle società del Gruppo Dimafin

Il Gruppo Banco Popolare è stato coinvolto in alcuni giudizi di natura civile promossi dalle procedure fallimentari, dagli ex amministratori e dalla ex proprietà del Gruppo Dimafin, nonché nel procedimento penale che accompagna il default dello stesso gruppo imprenditoriale.

Il Fallimento Dimafin, dichiarato soccombente dal Tribunale di Roma con sentenza del 22 aprile 2013, ha proposto appello per far valere la pretesa inefficacia del contratto di risoluzione per mutuo consenso avente ad oggetto la locazione finanziaria dell'immobile denominato Palazzo Sturzo in Roma e così rientrare nella disponibilità dell'immobile (ovvero, nell'impossibilità, ricevere l'equivalente in denaro) con relativa restituzione di tutti i canoni di locazione corrisposti.

Banco Popolare, supportato dal parere del legale esterno e anche in ragione dalla favorevole sentenza di primo grado, ritiene probabile la conferma della decisione in appello.

I fallimenti delle sette società appartenenti al gruppo Dimafin (Dimafin, Dima Costruzioni, Diemme Costruzioni, Ponente, Belchi, Stone & Project, Dimatour), in persona dei rispettivi curatori fallimentari, nel giugno del 2015 hanno citato in giudizio Banco Popolare, quale incorporante Banca Italease, insieme ad altri istituti di credito, chiedendone la condanna al risarcimento del danno asseritamente patito in conseguenza degli accordi di ristrutturazione stipulati con i convenuti e quantificato in circa 179 milioni.

Gli stessi fallimenti, nel dicembre del 2016, hanno chiamato in giudizio il pool di banche (tra queste Banca Italease) che finanziò un'operazione di salvataggio al fine di ottenere: 1) la revoca dei collegati atti con cui il Gruppo Dimafin conferì i propri immobili nel Fondo Diaphora 1 (gestito dalla SGR Raetia) e 2) l'inefficacia delle relative ipoteche concesse. Le cause costituiscono una riproposizione di giudizi già instaurati nel 2013 dalle medesime curatele e conclusi, nel 2015, con sentenza di improcedibilità a seguito dell'intervenuta liquidazione del fondo Diaphora 1. In base alla ricostruzione avversaria gli istituti citati avrebbero tenuto condotte illecite finalizzate al rientro delle proprie esposizioni creditorie nei confronti del gruppo Dimafin. Su tali basi le curatele attrici chiedono la condanna degli istituti convenuti al pagamento di complessivi 88,5 milioni.

Il Banco Popolare, supportato dal parere dei propri legali esterni, ritiene di disporre di valide argomentazioni per contrastare le pretese avversarie.

Anche il Sig. Lucio Giulio Capasso, ex Amministratore Unico delle società del Gruppo Dimafin, a inizio 2016 ha instaurato, in maniera irrituale, autonomo giudizio nei confronti di Banco Popolare e Release che, unitamente ad altri istituti di credito, vengono chiamati a risarcire asseriti danni per complessivi 3,7 milioni riferibili alle medesime condotte già contestate dalle procedure in ordine agli accordi di ristrutturazione del debito del Gruppo Dimafin.

Il Banco Popolare, all'esito di una valutazione complessiva degli atti e dei documenti depositati in giudizio, ritiene di disporre di validi argomenti per contrastare le pretese azionate nei suoi confronti.

Nel marzo del 2016 la stessa proprietà del Gruppo Dimafin, rappresentata dal Sig. Raffaele Di Mario, ha convenuto in giudizio 23 soggetti, tra cui numerosi istituti di credito, chiamati a rispondere in via solidale di asserite condotte dolose e colpose ascrivibili ai convenuti ritenuti responsabili del maggior dissesto finanziario delle società del Gruppo Dimafin e del conseguente fallimento delle stesse. Tali condotte avrebbero provocato l'azzeramento del valore delle partecipazioni detenute dall'attore, da qui le pretese risarcitorie del signor Di Mario per 700 milioni.

Il Banco Popolare, all'esito di una valutazione complessiva degli atti e dei documenti depositati in giudizio, ritiene di disporre di validi argomenti per contrastare le pretese azionate nei suoi confronti.

Nell'ambito del procedimento penale pendente presso il Tribunale di Roma che accompagna il default del Gruppo Dimafin, il Giudice per l'udienza preliminare ha rinviato a giudizio gli esponenti del Comitato Esecutivo e del Collegio Sindacale della ex Banca Italease (in carica a gennaio 2009). L'accusa sostiene che un'operazione di finanziamento in pool con Unicredit e Cassa di Risparmio di Bolzano, in favore della SGR Raetia, deliberata dal Comitato Esecutivo della ex Banca Italease nel gennaio 2009, contratto poi conferito alla Società Release, avrebbe integrato gli estremi della bancarotta fraudolenta e preferenziale, nonché il reato di omesso versamento IVA in concorso con gli amministratori delle società fallite.

Il 20 giugno 2012, in corso di indagini, è stato inoltre notificato alla ex Banca Italease un decreto di sequestro preventivo per 7,9 milioni, corrispondente alla somma oggetto del pagamento supposto preferenziale o privo di causa in relazione alla medesima operazione in pool.

Per questa vicenda i legali ritengono che le accuse contro gli imputati siano fondate soltanto su una forzatura giuridica interpretativa e che, conseguentemente, la posizione della Banca, come eventuale responsabile civile, sia ampiamente difendibile.

Alle fine del 2014 è stato notificato a Banca Italease, unitamente con altri soggetti, un ulteriore atto di citazione in relazione a tre distinti contratti di locazione finanziaria stipulati con società del Gruppo Di Mario (Dimafin Spa e Dimatour). In tale giudizio parte attrice, Fallimento Diemme Costruzioni Spa, chiede l'annullamento dell'atto di compravendita avente ad oggetto un compendio immobiliare sito in Pomezia nonché la nullità dei contratti di leasing ad esso collegati e per l'effetto la restituzione a Banca Italease dell'importo complessivo di 21,2 milioni. Il procedimento è ancora in fase istruttoria con prossima udienza a febbraio 2017.

Ittierre S.p.A.

Società ammessa alla procedura di Amministrazione Straordinaria. La procedura ha notificato atto di citazione chiedendo sia alla ex BPL sia alla ex Banca Popolare di Novara S.p.A. ("BPN") la restituzione, ex art. 67 L.F. della complessiva somma di 16,6 milioni in via principale e di 4,9 milioni in via subordinata. E' stata eccepita l'erronea duplicazione della domanda in realtà relativa al medesimo conto corrente migrato a seguito dello swap di filiali dalla BPL alla BPN. E' stata inoltre eccepita la nullità della domanda per indeterminatezza dell'oggetto dal momento che controparte non ha precisato quali fossero le rimesse contestate. Per la causa ex BPN è ancora in corso la sostituzione del giudice e per l'altra la ctu contabile, depositata a settembre 2015, ha escluso l'esistenza di rimesse restitutorie revocabili, circostanza positiva per l'esito delle cause che prevede l'udienza di precisazione delle conclusioni ad aprile 2017.

Send S.r.l.

Società fallita nel 2009. Il credito deriva da un'operazione in pool di 49,5 milioni con Unicredit capofila, finalizzata alla realizzazione di un centro commerciale in Vicenza e garantita da ipoteca in pari grado sul complesso immobiliare finanziato. La quota di partecipazione del Banco era del 28,80%. I crediti del pool (e pertanto anche quello del Banco) sono stati regolarmente ammessi allo stato passivo fallimentare in via privilegiata ipotecaria.

La curatela del fallimento ha avviato azione risarcitoria in solido nei confronti delle Banche del Pool per l'importo del finanziamento. Il Tribunale adito dalla curatela ha dichiarato nell'agosto 2015 la propria incompetenza. La curatela ha riassunto a novembre la causa avanti il Tribunale di Venezia sezione specializzata delle imprese, con udienza di precisazione delle conclusioni fissata per ottobre 2017.

Accertamento ispettivo Consob

Ad esito di una verifica ispettiva, Consob, con delibera n. 19368 del 17 settembre 2015, notificata in data 26 gennaio 2016, ha deliberato l'applicazione di sanzioni amministrative pecuniarie per asserite violazioni dell'art. 21 del d.lgs. n. 58/1998 e relative disposizioni di attuazione. L'ammontare complessivo delle sanzioni irrogate ad alcuni esponenti aziendali del Banco Popolare, ed al Banco medesimo in quanto obbligato in solido, è pari a 261.500 euro. Gli esponenti aziendali, unitamente al Banco Popolare, hanno deliberato di presentare ricorso avanti la Corte d'Appello competente per territorio per l'annullamento del provvedimento sanzionatorio e per la restituzione dell'importo delle sanzioni nel frattempo pagate. Nel giudizio di opposizione si è costituita la Consob chiedendo la reiezione del ricorso. Con ordinanza in data 7 ottobre 2016, la Corte d'Appello ha invitato i ricorrenti (Banco Popolare e gli esponenti aziendali) a sintetizzare in una memoria i motivi di opposizione di merito esposti nel ricorso per relationem. A tal fine, è stato concesso termine ai ricorrenti fino al 15 novembre 2016, e termine a Consob fino al 15 dicembre 2016 per repliche. A seguito del deposito delle rispettive memorie da parte dei ricorrenti e di Consob, si è tenuta in data 12 gennaio 2017 l'udienza di discussione all'esito della quale la Corte ha trattenuto la causa in decisione.

Fondi per rischi ed oneri – oneri per il personale

La sottovoce "2.2 oneri per il personale" ha un valore complessivo di 450,8 milioni ed è composta principalmente da Fondi di Solidarietà pari a 363,8 milioni (di cui 198,6 milioni stanziati nel corrente esercizio), da premi di fedeltà per 22,0 milioni, da oneri per il sistema incentivante di competenza dell'esercizio ed il premio aziendale per 39,5 milioni, da accantonamenti per la chiusura del fondo pensioni di Londra per 7,4 milioni, ed altri oneri minori.

Fondi per rischi ed oneri – altri

La sottovoce "2.3 Altri" ammonta a complessivi 143,8 milioni (131,4 milioni al 31 dicembre 2014).

Al 31 dicembre 2016, la voce comprende principalmente gli stanziamenti a fronte dei probabili esborsi per:

  • le vertenze fiscali in essere con l'Amministrazione Finanziaria;
  • gli oneri derivanti dalle procedure di liquidazione delle partecipazioni;
  • i costi che si prevede di sostenere per effetto della chiusura di alcune filiali assunta nell'ambito del piano di riorganizzazione della rete;
  • gli oneri prevedibili connessi ad alcune possibili evoluzioni interpretative di talune norme regolamentanti l'attività bancaria.

Considerato che una puntuale indicazione degli stanziamenti potrebbe seriamente pregiudicare la posizione della società nell'ambito della gestione delle vertenze connesse alle passività potenziali oggetto di valutazione, come consentito dal paragrafo 92 del principio contabile internazionale di riferimento (IAS 37), nella presente nota integrativa, per alcune fattispecie non è stata fornita analitica indicazione in merito all'entità degli stanziamenti esistenti nell'ambito dei fondi per rischi ed oneri ed agli accantonamenti addebitati al conto economico dell'esercizio.

Rischi connessi a contenziosi in essere nei confronti dell'Amministrazione Finanziaria

Il Banco Popolare, le società dalla cui fusione per unione il Banco ha avuto origine, le società controllate incorporate e le società controllate sono state fatte oggetto di varie attività di verifica da parte dell'Amministrazione Finanziaria sia nell'esercizio 2016 che nei precedenti. Tali attività hanno riguardato la determinazione dei redditi imponibili dichiarati ai fini delle imposte sui redditi, dell'IVA, dell'imposta di registro e più in generale le modalità di applicazione della normativa fiscale tempo per tempo vigente. Come conseguenza di tali attività di controllo il Gruppo Banco Popolare è coinvolto in una pluralità di contenziosi.

Le passività potenziali connesse a contenziosi fiscali avviati che interessano il Banco Popolare e le proprie società controllate ammontano alla data del 31 dicembre 2016 a 470,9 milioni (406,4 milioni al 31 dicembre 2015) di cui 432,9 milioni desumibili dagli avvisi di accertamento, cartelle esattoriali e avvisi di liquidazione e 38,0 milioni desumibili dai processi verbali di constatazione notificati o in fase di notifica (rilievi desunti dalla lettura dei processi verbali giornalieri della verifica in corso). Si precisa a tale proposito che nella stima delle passività potenziali relative agli avvisi di accertamento non sono considerati gli eventuali interessi (ad eccezione che per gli accertamenti relativi all'esercizio 2005 dell'ex Banca Popolare Italiana e per le passività classificate come probabili), mentre nella stima delle passività potenziali relative ai processi verbali di constatazione notificati o in fase di notifica non sono inclusi né gli interessi né le sanzioni in quanto non indicate nell'atto (ad eccezione che per le passività classificate come probabili).

Evoluzione intervenuta nel corso dell'esercizio

Nuovi contenziosi sorti nell'esercizio e/o incremento di quelli già esistenti a seguito della notifica di avvisi di accertamento e cartelle esattoriali

L'incremento principale pari a 82,5 milioni si riferisce agli atti notificati nel mese di dicembre 2016 dagli Uffici Grandi Contribuenti della Direzione Regionale della Lombardia e della Toscana, nei confronti dell'ex Banca Italease, dell'ex Mercantile Leasing e di Italease Gestione Beni con riferimento all'esercizio 2011.

I rilievi contenuti negli avvisi traggono origine dalla deducibilità dall'IRES dell'utilizzo del fondo tassato costituito a fronte dell'IVA riversata all'Erario, unitamente ai relativi interessi, a seguito dell'accordo transattivo perfezionato in data 15 marzo 2011 tra Banca Italease e le proprie controllate (Mercantile Leasing e Italease Gestione Beni) e l'Amministrazione finanziaria ed avente ad oggetto la definizione complessiva di una serie di vertenze fiscali. In maggior dettaglio nell'esercizio 2011 fu sottoscritto con l'Agenzia delle Entrate un accordo in virtù del quali le parti si impegnarono a definire le singole vertenze allora in contenzioso, i singoli accertamenti non ancora impugnati ed i rilievi oggetto dei singoli processi verbali contro il pagamento da parte di Banca Italease e delle sue dirette controllate Mercantile Leasing e Italease Gestione Beni dell'importo complessivo di 210,1 milioni a titolo di maggiori imposte (principalmente IVA), sanzioni ed interessi. A fronte di tale impegno erano stati iscritti specifici accantonamenti a fondi rischi ed oneri tassati fin dai bilanci riferiti all'esercizio 2010.

A seguito dell'esecuzione nell'esercizio 2011 del pagamento dell'IVA e degli interessi furono utilizzati i fondi tassati. Gli oneri relativi all'IVA versata ma non recuperabile e gli interessi furono ritenuti deducibili ai fini delle imposte dirette nel medesimo esercizio.

L'incremento residuo registrato nell'esercizio si riferisce esclusivamente ai rilievi desunti dalla lettura dei processi verbali giornalieri della verifica in corso avente ad oggetto il Banco Popolare. In tali processi verbali i verificatori hanno esteso a tutti i periodi di imposta aperti le contestazioni di omessa applicazione e conseguente omesso versamento delle ritenute ex art. 26, comma 5, del D.P.R. n. 600/1973 sugli interessi corrisposti dal Banco Popolare o dalle società controllate incorporate a fronte delle somme depositate dalle società controllate residenti nel Delaware (le LLC companies) ottenute tramite il collocamento all'estero degli strumenti finanziari computabili nei fondi propri (più precisamente nell'attuale capitale aggiuntivo di classe 1), cioè le cosiddette "preference shares" o "preferred securities"(1).

Contenziosi terminati e/o definiti nel corso dell'esercizio

Nel corso dell'esercizio si è registrata una riduzione dei contenziosi in essere per complessivi 48,8 milioni. La principale riduzione consegue agli accordi di definizione stragiudiziale raggiunti dal Banco Popolare con l'Amministrazione Finanziaria alla fine dello scorso mese di dicembre per un ammontare complessivo di 48,7 milioni. La definizione si riferisce:

  • alle vertenze riguardanti gli avvisi di accertamento relativi all'omessa applicazione della ritenuta sugli interessi pagati dall'incorporata Banca Italease (negli esercizi dal 2007 al 2009) a favore delle società controllate residenti nel Delaware, che recavano complessivamente passività potenziali per imposte, sanzioni ed interessi stimabili in complessivi 8,5 milioni;
  • alle vertenze riguardanti altri avvisi di accertamento notificati con riferimento agli esercizi 2007, 2008 e 2009 alla ex controllata Banca Italease. Tali vertenze avevano per principale oggetto la pretesa non deducibilità dell'utilizzo di un fondo conferito a Release nell'ambito della ristrutturazione societaria del Gruppo Italease perfezionata prima dell'acquisizione del controllo da parte del Banco Popolare e ammontavano complessivamente a 40,2 milioni.

Nell'ambito della suddetta definizione l'Agenzia delle Entrate, riconoscendo la sussistenza di una oggettiva incertezza normativa, non ha applicato alcuna sanzione con riferimento alle vertenze riguardanti l'omessa applicazione della ritenuta sugli interessi pagati a favore delle società residenti nel Delaware. Con riferimento alla vertenza riguardante la pretesa non deducibilità dell'utilizzo del fondo conferito, l'Agenzia ha riconosciuto la deducibilità in capo ad altra società del Gruppo limitandosi a pretendere gli interessi e le sanzioni in misura ridotta. La suddetta definizione ha comportato complessivamente un esborso complessivo di 14,2 milioni di cui 10,9 milioni addebitati al conto economico dell'esercizio.

(1) Le operazioni di emissione di strumenti finanziari computabili nei fondi propri effettuate anteriormente al 2006 da parte di Banca Popolare Italiana e Banca Italease furono strutturate tramite il ricorso a società veicolo controllate residenti nello stato del Delaware (le LLc Companies) in quanto, a quel tempo, in base alla normativa allora vigente, non era possibile emettere direttamente tale tipologia di strumenti finanziari in Italia.

L'ulteriore riduzione delle passività potenziali deriva, per 0,1 milioni, dall'estinzione del contenzioso concernente l'avviso di liquidazione dell'imposta sostitutiva D.P.R. 601/73 relativo al finanziamento concesso dall'ex Banca Popolare di Lodi spa a Sorgenia Power spa nel corso del 2009, che è stato annullato in autotutela dall'Ufficio.

Oltre all'evoluzione illustrata, nel corso dell'esercizio o successivamente alla chiusura del medesimo non vi sono state evoluzioni significative nelle vertenze in essere ad eccezione del deposito in data 11 aprile 2016 delle sentenze pronunciate dalla Commissione Tributaria Provinciale di Milano in relazione ai ricorsi presentati dal Banco Popolare avverso le pretese contenute negli avvisi accertamento riguardanti il periodo d'imposta 2009 delle ex controllate Banca Popolare di Lodi, Credito Bergamasco ed Efibanca. La Commissione ha accolto tutti i ricorsi presentati annullando totalmente le pretese dell'Agenzia che ammontavano a complessivi 58,4 milioni ritenendo gli accertamenti carenti di motivazione oltre che emessi senza aver assolto all'obbligo di contraddittorio preventivo previsto dalla legge. L'Agenzia delle Entrate ha presentato ricorso.

Dettaglio dei contenziosi in essere al 31 dicembre 2016

Per effetto dell'evoluzione descritta nel precedente paragrafo i principali contenziosi fiscali in essere alla data del 31 dicembre 2016 (passività potenziali maggiori o uguali a 1 milione) sono i seguenti:

Contenziosi riferiti al Banco Popolare

  • Banco Popolare (Ex Banca Popolare di Verona e Novara Soc. Coop.) cartella di pagamento riguardante l'imposta IRAP versata alla Regione Veneto per l'esercizio 2006. La pretesa si riferisce all'applicazione al valore della produzione netta derivante dall'attività esercitata in Veneto ed in Toscana dell'aliquota ordinaria del 4,25% anziché nella misura maggiorata del 5,25% ed ammonta complessivamente a 7,1 milioni. La cartella di pagamento è stata impugnata. La Commissione Tributaria Provinciale ha parzialmente accolto il ricorso dichiarando non dovute le sanzioni irrogate. La Commissione Tributaria Regionale ha confermato la sentenza di primo grado, annullando altresì la pretesa fiscale relativa alla maggiorazione IRAP riferita alla Regione Toscana. E' pendente il ricorso presentato alla Corte di Cassazione.
  • Banco Popolare (Ex Banca Popolare Italiana Soc. Coop.) avviso di liquidazione riguardante l'imposta di registro conseguente alla riqualificazione in cessione di ramo d'azienda della cessione di un portafoglio di titoli effettuata nel 2002 tra la Cassa di Risparmio di Pisa e la Banca Popolare Italiana. Le pretese ammontano a 14,5 milioni. La Commissione Tributaria Regionale di Firenze nella sentenza del 18 ottobre 2011 ha integralmente accolto il ricorso presentato dal Banco Popolare. È pendente il ricorso presentato alla Corte di Cassazione.
  • Banco Popolare (Ex Banca Popolare Italiana Soc. Coop.) avvisi di accertamento relativi al periodo d'imposta 2005 riguardanti la pretesa indeducibilità ai fini IRES ed IRAP di costi e rettifiche di valore su crediti ritenuti riconducibili a fatti o atti qualificabili come reato (si tratta dei reati di false comunicazioni sociali, ostacolo alla vigilanza e turbativa di mercato contestati alla Banca Popolare Italiana in relazione al tentativo di scalata a Banca Antonveneta). Le pretese ammontano a 199,8 milioni (interessi ed aggi esattoriali compresi). Con separate sentenze depositate in data 15 ottobre 2014, n. 8562 (IRES) e n. 8561 (IRAP), la Commissione Tributaria Provinciale di Milano, Sez. 22, ha integralmente rigettato i ricorsi presentati dalla Banca, seppur non motivando in alcun modo le ragioni poste a fondamento della conferma della pretesa fiscale. La predetta sentenza è stata appellata avanti la Commissione Tributaria Regionale della Lombardia. In data 6 maggio 2015 si è tenuta la discussione avanti alla Commissione Tributaria Regionale di Milano, sezione 2, degli appelli depositati il 3 febbraio 2015. La Commissione, con sentenza n. 670 depositata in data 19 maggio 2015, ha rigettato gli appelli riuniti presentati e confermato le sentenze impugnate. E' stato presentato ricorso alla Corte di Cassazione.
  • Banco Popolare (Ex Banca Popolare Italiana Soc. Coop.) avvisi di accertamento notificati il 22 dicembre 2014 in relazione al processo verbale di constatazione del 30 giugno 2011 per i periodi d'imposta 2006 - 2009. Anche questi avvisi riguardano la pretesa indeducibilità ai fini IRES ed IRAP dei costi ritenuti riconducibili a fatti o atti qualificabili come reato. Si tratta in particolare delle rettifiche di valore su crediti già oggetto di contestazione con riferimento all'esercizio 2005. Tali rettifiche di valore, ancorché rilevate da Banca Popolare Italiana nel proprio bilancio relativo all'esercizio 2005, risultavano deducibili in quote costanti nei 18 esercizi successivi ai sensi della versione allora vigente dell'art. 106, terzo comma, D.P.R. 22 dicembre 1986, n. 917. Gli avvisi di accertamento notificati contestano pertanto la pretesa indeducibilità delle quote delle suddette rettifiche su crediti dedotte negli esercizi 2006, 2007, 2008 e 2009. Le pretese ammontano complessivamente a 15,8 milioni. E' stato presentato il ricorso alla Commissione Tributaria Provinciale.
  • Banco Popolare avvisi di accertamento e atti di contestazione delle sanzioni che recepiscono il rilievo relativo all'omessa applicazione di ritenute alla fonte di cui all'art. 26, comma 5, DPR n. 600/1973 sugli interessi dovuti a fronte dei depositi effettuati dalle società controllate estere residenti nello stato americano del Delaware in relazione agli esercizi 2009, 2010, 2011, 2012, 2013, 2014 e 2015. Le pretese ammontano a 68,5 milioni. Tali vertenze rientrano nell'accordo di definizione extragiudiziale con l'Agenzia delle Entrate che ha condotto nel 2016 alla chiusura delle analoghe vertenze riferite ad altri esercizi e altri soggetti giuridici incorporati senza l'applicazione di alcuna sanzione.
  • Banco Popolare avvisi di accertamento notificati il 23 dicembre 2014 riguardanti l'esercizio 2009 delle ex controllate Banca Popolare di Lodi, Credito Bergamasco ed Efibanca. La pretesa complessiva ammonta a 58,4

milioni. La Commissione Tributaria Provinciale ha accolto tutti i ricorsi presentati annullando gli avvisi di accertamento. L'Agenzia delle Entrate ha proposto ricorso.

  • Banco Popolare contenzioso relativo alla cartella di pagamento relativa all'anno d'imposta 2011, a mezzo della quale è stato richiesto il pagamento di 1,5 milioni a titolo di IRAP, interessi e sanzioni a seguito della trasmissione della dichiarazione oltre il termine fissato dall'art. 2, comma 8, del DPR n. 322/1988. E' pendente il ricorso avanti la Commissione Tributaria Provinciale. La discussione è prevista per il mese di febbraio 2017.
  • Banco Popolare (Ex Banca Italease) avvisi di liquidazione per il recupero delle imposte ipotecarie e catastali relative ad un finanziamento stipulato nel 2006. La pretesa ammonta a complessivi 3,2 milioni. Il ricorso presentato da Banca Italease è stato accolto sia in primo che in secondo grado. E' pendente il ricorso presentato alla Corte di Cassazione.
  • Banco Popolare (Ex Banca Italease) avviso di accertamento che espone il rilievo ai fini IRES relativo alla deducibilità dall'IRES dell'utilizzo del fondo tassato costituito a fronte dell'IVA riversata all'Erario, unitamente ai relativi interessi, a seguito dell'accordo perfezionato tra la Banca e l'Agenzia delle Entrate in data 15 marzo 2011. Le pretese, comprensive di sanzioni ed esclusi gli interessi, ammontano a 52,8 milioni.
  • Banco Popolare (Ex Mercantile Leasing) avvisi di accertamento che espongono il rilievo ai fini IRES ed IRAP relativo alla deducibilità dall'IRES dell'utilizzo del fondo tassato costituito a fronte dell'IVA riversata all'Erario, unitamente ai relativi interessi, a seguito dell'accordo perfezionato tra la Società e l'Agenzia delle Entrate in data 15 marzo 2011. Le pretese, comprensive di sanzioni ed esclusi gli interessi, ammontano a 28,8 milioni.

Contenziosi riferiti ad altre società controllate

  • Bipielle Real Estate avvisi di accertamento relativi alle imposte Iva ed Irap per l'esercizio 2005 notificati a Basileus S.r.l., (società controllata ceduta nel 2008 i cui rischi fiscali gravano su Bipielle Real Estate con riferimento agli esercizi anteriori alla cessione). Le pretese ammontano a 11,3 milioni. Nel corso del mese di gennaio 2012 è stata depositata la sentenza della Commissione Tributaria Provinciale di Lodi. La sentenza ha annullato gli avvisi di accertamento emessi nei confronti della società, condannando l'Ufficio al pagamento delle spese di giudizio. Con sentenza depositata nel corso del maggio 2013, la Commissione Tributaria Regionale di Milano, in riforma della sentenza di primo grado, ha accolto l'appello presentato dall'Agenzia delle Entrate confermando tutti gli atti impugnati. Si è presentato ricorso in Cassazione. Si sta valutando la possibile "definizione agevolata" prevista dall'art. 6 del Decreto Legge n. 193/2016, convertito dalla Legge n. 225/2016.
  • Aletti Fiduciaria atto di recupero delle imposte dovute da società intestata fiduciariamente ai sensi della responsabilità personale del socio ex art. 36, comma 3, del DPR n. 602/1973. La pretesa ammonta a 7,9 milioni. Il ricorso della società è stato integralmente accolto sia in primo che in secondo grado. E' pendente il ricorso in Cassazione presentato dall'Agenzia delle Entrate.
  • Italease Gestione Beni– avviso di accertamento che espone il rilievo ai fini IRES relativo alla deducibilità dall'IRES dell'utilizzo del fondo tassato costituito a fronte dell'IVA riversata all'Erario, unitamente ai relativi interessi, a seguito dell'accordo perfezionato tra la società e l'Agenzia delle Entrate in data 15 marzo 2011. Le pretese, comprensive di sanzioni e interessi, ammontano a 0,9 milioni.

Classificazione e valutazione delle passività potenziali in ottemperanza a quanto previsto dal principio contabile IAS 37

Passività potenziali collegate alla vertenza relativa alla pretesa indeducibilità dei costi riconducibili al tentativo di scalata alla Banca Antonveneta da parte della ex Banca Popolare Italiana

La passività potenziale relativa al solo esercizio 2005 ammonta a 199,8 milioni alla quale deve aggiungersi la passività potenziale relativa gli avvisi di accertamento correlati relativi agli esercizi 2006, 2007, 2008 e 2009, stimata in 15,8 milioni, interessi ed aggi esattoriali esclusi.

A fronte della vertenza, al 31 dicembre 2016, risultano rilevati crediti nei confronti dell'Amministrazione Finanziaria, per 201,9 milioni, a seguito dei versamenti effettuati a titolo provvisorio. La somma versata risulta iscritta in bilancio nella voce "Altre attività". Al riguardo si deve sottolineare che tali versamenti non sono ritenuti tali da influire sul rischio di soccombenza della controversia, la cui valutazione è stata effettuata in base alle disposizioni previste dallo IAS 37: trattasi, infatti, di somme versate in base ad un meccanismo automatico del tutto sganciato dalla fondatezza o meno delle connesse pretese fiscali che sarà nota solo a seguito dell'ultimo grado di giudizio.

Le suddette passività potenziali sono state oggetto di attenta valutazione anche alla luce dell'esito sfavorevole dei primi due gradi di giudizio.

Dall'esame del dispositivo e del contenuto della sentenza della Commissione Tributaria Regionale, è stato riscontrato che la decisione della Commissione sugli aspetti di merito non contiene alcuna specifica motivazione e si basa su un mero rimando alle tesi dell'Agenzia, senza alcuna espressa indicazione delle ragioni del mancato accoglimento delle puntuali argomentazioni sviluppate dal Banco Popolare a supporto del proprio ricorso. Su tali basi si è ritenuto che la sentenza sia fondatamente impugnabile davanti alla Corte di Cassazione potendo di fatto riproporre in giudizio tutte le argomentazioni difensive riguardanti aspetti di legittimità non considerate dai giudici di primo e secondo grado. In data 18 dicembre 2015 è stato presentato il ricorso alla Suprema Corte.

Le approfondite analisi della vicenda svolte con il supporto dei consulenti incaricati della predisposizione del ricorso,

nonché l'ulteriore parere richiesto ad altro autorevole esperto della materia, hanno confermato il convincimento che la pretesa dell'Agenzia delle Entrate sia illegittima e che rimane immutata la possibilità di riuscire a vedere finalmente considerate e condivise le argomentazioni difensive nel giudizio avanti alla Suprema Corte. Le medesime analisi hanno condotto il Consiglio di Amministrazione a confermare la classificazione della passività potenziale come possibile ma non probabile.

Alla luce delle valutazioni condotte nessun accantonamento risulta stanziato a fronte delle passività potenziali in esame nel bilancio al 31 dicembre 2016.

Passività potenziali collegate alle altre vertenze in essere

Le residue passività potenziali collegate a vertenze di natura fiscale ammontano complessivamente a 255,3 milioni. A fronte del complesso delle suddette controversie al 31 dicembre 2016 risultano rilevati crediti nei confronti dell'Amministrazione Finanziaria, per 33,6 milioni, a seguito dei versamenti effettuati a titolo provvisorio. Anche tale importo risulta iscritto nel bilancio nella voce di bilancio delle "Altre attività".

Alla luce degli esiti favorevoli riscontrati nei primi gradi di giudizio e/o dell'esistenza di validi e fondati motivi per contrastare le pretese avanzate dall'Amministrazione Finanziaria nell'ambito dei procedimenti giudiziali avviati, considerati anche gli specifici pareri espressi da autorevoli studi esterni, le passività potenziali classificate come possibili ma non probabili ammontano complessivamente a 182,8 milioni.

Le passività potenziali classificate come probabili ammontano complessivamente a 72,5 milioni e risultano essere state integralmente addebitate a conto economico in occasione del pagamento delle cartelle esattoriali pervenute o integralmente coperte dagli accantonamenti stanziati nella voce altri fondi per rischi ed oneri - altri.

Attività di verifica in corso al 31 dicembre 2016

Alla data del 31 dicembre 2016 è in corso nei confronti del Banco Popolare una verifica ai fini IRES, IRAP e IVA per le annualità 2013, 2014 e 2015 (sino al 15 settembre).

La verifica è stata avviata il 16 settembre 2015 dal Nucleo di Polizia Tributaria della Guardia di Finanza di Verona ed è stata estesa:

  • in data 21 settembre 2015 anche alle annualità 2010 (esercizio che peraltro era già stato fatto oggetto di verifica da parte dell'Agenzia delle Entrate), 2011 e 2012;
  • in data 16 febbraio 2016 anche alle annualità 2010, 2011 e 2012 dell'incorporata Banca Italease;
  • in data 15 marzo 2016 estensione al 31 dicembre 2015.

Le attività di verifica sono costantemente seguite dal personale del Banco Popolare. I rilievi finora anticipati nei processi verbali giornalieri di verifica sono principalmente rappresentati dalle già citate contestazioni relative all'omessa applicazione di ritenute alla fonte di cui all'art. 26, comma 5, DPR n. 600/1973 sugli interessi dovuti a fronte dei depositi effettuati dalle società controllate estere residenti nello stato americano del Delaware. Tali rilievi sono stati attentamente analizzati e, in coerenza con le valutazioni già espresse in relazione alle analoghe passività riconducibili agli avvisi di accertamento già ricevuti, le relative passività potenziali ritenute probabili risultano coperte da specifici accantonamenti.

12.2 Fondi per rischi ed oneri: variazioni annue

Fondi di quiescenza (*) Altri fondi Totale
A. Esistenze iniziali 89.796 636.239 726.035
B. Aumenti 18.060 306.929 324.989
B.1 Accantonamento dell'esercizio 45 302.636 302.681
B.2 Variazioni dovute al passare del tempo 957 250 1.207
B.3 Variazioni dovute a modifiche del tasso di sconto 4.779 578 5.357
B.4 Altre variazioni 12.279 3.465 15.744
C. Diminuzioni (13.676) (229.253) (242.929)
C.1 Utilizzo nell'esercizio (8.330) (189.015) (197.345)
C.2 Variazioni dovute a modifiche del tasso di sconto - (4) (4)
C.3 Altre variazioni (5.346) (40.234) (45.580)
D. Rimanenze finali 94.180 713.915 808.095

(*) I dati relativi all'esercizio precedente sono stati riesposti per omogeneità di confronto.

Tra gli accantonamenti figurano prevalentemente le competenze a favore del personale che non hanno i requisiti per essere considerati certi (e quindi debiti) rilevati in contropartita della voce di conto economico "Spese per il personale". Gli stanziamenti dell'esercizio per gli impegni assunti in relazione all'utilizzo del Fondo di Solidarietà di settore ammontano a 198,6 milioni, mentre 33,2 milioni è l'accantonamento per il sistema incentivante ed il premio aziendale di competenza dell'esercizio.

La voce C.1 "Utilizzo nell'esercizio" include gli utilizzi effettuati in contropartita del pagamento dei citati oneri del personale ed a seguito della chiusura di revocatorie ed altre vertenze per le quali erano stati stanziati specifici accantonamenti.

12.3 Fondi di quiescenza aziendali a benefici definiti

1. Illustrazione delle caratteristiche dei fondi e dei connessi rischi

Per i fondi di previdenza complementare a prestazione definita la determinazione dei valori attuali richiesti dall'applicazione dello IAS 19 "Benefici per i dipendenti" viene effettuata da un Attuario indipendente.

La definizione delle ipotesi previsionali di natura finanziaria ha condotto all'utilizzo di un tasso di attualizzazione pari allo 0,99% (al 31 dicembre 2015 il tasso era pari all'1,42%) e di un tasso di inflazione crescente dell'1,5%, come riportato in dettaglio nel successivo paragrafo "4. Descrizione delle principali ipotesi attuariali". La metodologia seguita e le basi tecniche demografiche, economiche e finanziarie variano da fondo a fondo. Il sistema tecnicofinanziario di gestione adottato nelle presenti valutazioni è quello della capitalizzazione completa.

Alla data di bilancio i fondi in oggetto ammontano a 94,2 milioni (89,8 milioni al 31 dicembre 2015). Gli oneri dell'esercizio sono stati imputati per 0,9 milioni alla voce 150 a) - "Spese per il personale" del conto economico e per 12,4 milioni alla riserva da valutazione del patrimonio netto "Utili (perdite) attuariali relativi a piani previdenziali a benefici definiti".

I fondi a prestazione definita del Gruppo, tutti riferiti alla Capogruppo, si distinguono tra fondi interni e fondi esterni; nel corso dell'esercizio sono stati riclassificati da fondi esterni a fondi interni gli impegni verso il personale in quiescenza della ex Banca Eurosistemi, gli impegni relativi al Fondo ex Banca Italease e l'impegno verso i dipendenti e pensionati dell'ex Credito Bergamasco. Per i dettagli si veda quanto indicato alla medesima sezione del bilancio individuale.

I fondi esterni si riferiscono a:

  • impegni relativi al Fondo della ex Banca S. Geminiano e S. Prospero;
  • impegni relativi al Fondo della ex Banca Popolare di Verona Banco S. Geminiano e S. Prospero;
  • impegni relativi al T.I.A. (Trattamento Integrativo Aziendale) dell'ex Credito Bergamasco;
  • impegni verso ex dipendenti della ex filiale di Londra.

I fondi interni si riferiscono a:

  • impegni relativi al Fondo della ex Banca Popolare Italiana (BPI);
  • impegni relativi all'ex Fondo Chiavari;
  • impegni relativi all'ex Fondo Banca Industriale Gallaratese (BIG);
  • impegni relativi all'ex Fondo Bipielle Adriatico;
  • impegni relativi all'ex Fondo Bpl Regolamento 1961 e 1973;
  • impegni relativi all'ex Fondo Banca Popolare Cremona;
  • impegni relativi all'ex Fondo Cassa di Risparmio di Lucca;
  • impegni relativi all'ex Fondo Cassa di Risparmio di Pisa;
  • impegni relativi all'ex Fondo Cassa di Risparmio di Livorno;
  • impegni verso ex dirigenti relativi al Fondo della ex Banca Popolare di Verona;
  • impegni relativi agli assegni perequativi a favore del personale in quiescenza della ex Banca Popolare di Verona e Novara e verso un ex dirigente;
  • impegni relativi al Fondo per il personale in quiescenza della ex Banca Eurosistemi;
  • impegni a favore di dipendenti e pensionati dell'ex Credito Bergamasco;
  • impegni relativi al Fondo della ex Banca Italease.

Per gli ulteriori dettagli dei fondi a prestazione definita si rimanda alla medesima sezione del bilancio individuale.

I rendiconti dei fondi interni del Banco Popolare sono riportati in allegato al bilancio separato della Capogruppo.

2. Variazioni nell'esercizio delle passività (attività) nette a benefici definiti e dei diritti di rimborso

Totale
A. Esistenze iniziali 89.782
B. Aumenti 18.058
B.1 Costo previdenziale relativo alle prestazioni di lavoro (CSC) 45
B.2 Oneri finanziari per il passaggio del tempo 949
B.3 Altre perdite attuariali 12.280
B.4 Perdite dovute a modifiche del tasso di sconto 4.779
B.5 Altre variazioni in aumento 5
C. Diminuzioni (13.674)
C.1 Utilizzo nell'esercizio (8.330)
C.2 Utili dovuti a modifiche del tasso di sconto -
C.3 Altri utili attuariali (4.671)
C.4 Altre variazioni in diminuzione (673)
D. Rimanenze finali 94.166

Il valore di bilancio dei fondi di quiescenza a prestazione definita al 31 dicembre 2016 ammonta a 94,2 milioni, corrispondente al valore attuariale della passività rettificato delle attività al servizio del piano, il cui fair value ammonta a 0,2 milioni, come indicato nel successivo paragrafo 3.

Le perdite nette attuariali ammontano complessivamente a 12,4 milioni e sono imputabili ai seguenti effetti:

  • al decremento del tasso di attualizzazione di 43 basis point che ha comportato un perdita pari a 4,8milioni;
  • alla contrazione del tasso di inflazione che ha determinato un utile pari a 3,8 milioni iscritto nella sottovoce C.3 "Altri utili attuariali";
  • all'esperienza passata, ossia alle differenze tra le precedenti ipotesi attuariali e quanto si è effettivamente verificato, che ha determinato una perdita netta pari a 1,3 milioni rilevata nelle sottovoci B.3 "Altre perdite attuariali" e C.3 "Altri utili attuariali";
  • alla modifica dell'ipotesi attuariale relativa al "tasso di mortalità dei dipendenti" che ha determinato una perdita netta pari a 10,1 milioni rilevata nelle sottovoci B.3 "Altre perdite attuariali".

3. Informazioni sul fair value delle attività a servizio del piano

In base allo IAS 19, le attività a servizio del piano sono quelle detenute da un'entità (un fondo) giuridicamente distinta dall'entità che redige il bilancio (fondo esterno) e che possono essere utilizzate esclusivamente per pagare o accantonare i benefici per i dipendenti e che non sono quindi disponibili per i creditori dell'entità che redige il bilancio. In base a tale definizione, le attività a servizio del piano in essere sono quelle detenute dal Fondo Pensioni per il personale del Credito Bergamasco dal Fondo Pensioni per il personale del Gruppo Banco Popolare. Tali attività derivano dall'investimento del periodico finanziamento parziale che la Capogruppo concede ai fondi per far fronte ai pagamenti previsti dal piano. Il valore di tali attività al 31 dicembre 2016 si attesta a 0,2 milioni contro gli 0,5 milioni del dicembre 2015; la differenza rispetto alle consistenze iniziali è dovuta ai versamenti effettuati per 1,2 milioni e alle vendite di attività effettuate per far fronte alle obbligazioni previste dai piani per 1,5 milioni. Al 31 dicembre 2016, le attività sono costituite integralmente da liquidità.

Per completezza si segnala che esistono alcune polizze assicurative, classificate nella voce 30 "Attività finanziarie valutate al fair value", aventi l'obiettivo di costituire la provvista necessaria per fronteggiare gli indennizzi dei piani stipulati a favore di alcuni dirigenti (denominato "piano S.I.PRE.") e del presidente, il cui fair value, al 31 dicembre 2016, ammonta complessivamente a 0,5 milioni (nel precedente esercizio ammontava a circa 1 milione).

4. Descrizione delle principali ipotesi attuariali

31/12/2016 31/12/2015
Fondo pensione
interno
Fondo pensione
esterno
Fondo pensione
interno
Fondo pensione
esterno
Tasso di attualizzazione 0,99% 0,99% 1,42% 1,42%
Tasso di inflazione 1,50% 1,50%
2016 1,50% 1,50%
2017 1,80% 1,80%
2018 1,70% 1,70%
2019 1,60% 1,60%

2020
2,00% 2,00%

Con riferimento alle ipotesi finanziarie utilizzate ai fini dell'attualizzazione dei fondi di quiescenza aziendali, si fa rinvio alle considerazioni riportate nella precedente "Sezione 11 - Trattamento di fine rapporto del personale – Voce 110".

5. Informazioni su importo, tempistica e incertezza dei flussi finanziari

Come richiesto dallo IAS 19, si è provveduto a condurre un'analisi di sensitività dell'obbligazione relativa ai fondi di quiescenza rispetto alle ipotesi attuariali ritenute più significative, finalizzata a mostrare di quanto varierebbe la passività di bilancio in relazione alle oscillazioni ragionevolmente possibili di ciascuna di tali ipotesi attuariali. In particolare, nella seguente tabella viene fornita evidenza della variazione delle consistenze dei fondi di quiescenza, nell'ipotesi di aumentare o diminuire il tasso di attualizzazione e di inflazione di 50 punti base rispetto ai parametri effettivamente utilizzati; il perimetro dei piani per i quali è stata svolta un'analisi di sensitività presenta un valore di bilancio pari a 90,4 milioni rappresentando la quasi totalità dei piani a benefici definiti.

Variazione fondi a
prestazione definita
in termini assoluti (*)
Variazione fondi a
prestazione definita
in termini percentuali
tasso attualizzazione +0,5% (4.478) (4,95%)
tasso attualizzazione -0,5% 4.896 5,42%
tasso inflazione +0,5% 4.474 4,95%
tasso inflazione -0,5% (4.128) (4,57%)

(*) con il segno (+) leggasi un incremento del fondo, con il segno (-) leggasi un decremento del fondo

6. Piani relativi a più datori di lavoro

Non vi sono piani della specie in essere.

7. Piani a benefici definiti che condividono i rischi tra entità sotto controllo comune

Non vi sono piani della specie in essere.

12.4 Fondi per rischi ed oneri – altri fondi

Per l'informativa relativa ai fondi per rischi ed oneri – altri fondi si rimanda al commento riportato nel precedente paragrafo 12.1 – "Fondi per rischi ed oneri: composizione".

Sezione 13 – Riserve tecniche – Voce 130

Il Gruppo non detiene partecipazioni in imprese di assicurazione incluse nel consolidamento.

Sezione 14 - Azioni rimborsabili – Voce 150

14.1 Azioni rimborsabili: composizione

Il Gruppo non detiene azioni rimborsabili né alla data di riferimento del bilancio, né al 31 dicembre 2015.

Sezione 15 - Patrimonio del Gruppo Voci 140, 160, 170, 180, 190, 200 e 220

15.1 Capitale e azioni proprie: composizione

Il capitale sociale al 31 dicembre 2016 risulta pari a 7.089,3 milioni ed è costituito da n. 827.760.910 azioni ordinarie, prive di valore nominale, sottoscritte ed interamente versate (n. 362.179.606 azioni ordinarie alla fine del 2015). La voce registra un incremento di 996,3 milioni rispetto al dato al 31 dicembre 2015, per effetto delle azioni sottoscritte e versate in esecuzione dell'operazione di aumento di capitale sociale deliberata dall'Assemblea dei Soci in data 7 maggio 2016.

La citata operazione sul capitale ha altresì comportato l'addebito della voce "170. Riserve" per 35,2 milioni, al lordo dell'effetto fiscale, pari ai costi di transazione ridotti dei proventi realizzati dalla vendita dei diritti inoptati (25,4 milioni è l'impatto sulle riserve al netto della relativa fiscalità), in linea con le disposizioni del principio contabile IAS 32. Per maggiori dettagli sull'operazione si fa rinvio alla sezione dedicata ai fatti di rilievo avvenuti nell'esercizio della Relazione sulla Gestione.

La voce "azioni proprie" è rappresentata da n. 60.808 azioni della Capogruppo per un controvalore di bilancio di 1,6 milioni.

15.2 Capitale – Numero azioni della Capogruppo: variazioni annue

Ordinarie Altre
A. Azioni esistenti all'inizio dell'esercizio 362.179.606 -
- interamente liberate 362.179.606 -
- non interamente liberate - -
A.1 Azioni proprie (-) (94.936) -
A.2 Azioni in circolazione: esistenze iniziali 362.084.670 -
B. Aumenti 465.615.432 -
B.1 Nuove emissioni - -
a pagamento: 465.581.304 -
- operazioni di aggregazioni di imprese - -
- conversione di obbligazioni - -
- esercizio di warrant - -
- altre 465.581.304 -
a titolo gratuito: - -
- a favore dei dipendenti - -
- a favore degli amministratori - -
- altre - -
B.2 Vendita azioni proprie 34.128 -
B.3 Altre variazioni - -
C. Diminuzioni - -
C.1 Annullamento - -
C.2 Acquisto di azioni proprie - -
C.3 Operazioni di cessione di imprese - -
C.4 Altre variazioni - -
D. Azioni in circolazione: rimanenze finali 827.700.102 -
D.1 Azioni proprie (+) 60.808 -
D.2 Azioni esistenti alla fine dell'esercizio 827.760.910 -
- interamente liberate 827.760.910 -
- non interamente liberate - -

15.3 Capitale: altre informazioni

Non ci sono altre informazioni da segnalare rispetto a quanto riportato nei precedenti punti della presente sezione.

15.4 Riserve di utili: altre informazioni

31/12/2016 31/12/2015
a) Riserva legale 133.402 114.711
b) Riserve statutarie 18.884 156
c) Altre riserve di utili 1.943.360 1.636.189
Totale 2.095.646 1.751.056

15.5 Altre informazioni

Non vi sono altre informazioni da segnalare rispetto a quanto ripotato nelle sezioni precedenti.

Sezione 16 - Patrimonio di pertinenza di terzi – Voce 210

16.1 Dettaglio della voce 210 "patrimonio di pertinenza di terzi"

Denominazione imprese 31/12/2016 31/12/2015
Partecipazioni in società consolidate con interessenze di terzi significative - -
Altre partecipazioni 69.568 53.169
Totale 69.568 53.169

Il patrimonio netto di terzi ammonta a 69,6 milioni rispetto ai 53,2 milioni del 31 dicembre 2015. L'incremento della voce è imputabile principalmente all'operazione di aumento di capitale della controllata Release, partecipata all'80%, al netto della quota di risultato di pertinenza di terzi della stessa società.

16.2 Strumenti di capitale: composizione e variazioni annue

Non vi sono strumenti finanziari emessi da società del Gruppo non oggetto di controllo totalitario.

Altre informazioni

1. Garanzie rilasciate e impegni

Importo Importo
Operazioni 31/12/2016 31/12/2015
1) Garanzie rilasciate di natura finanziaria 956.230 1.014.837
a) Banche 215.006 177.125
b) Clientela 741.224 837.712
2) Garanzie rilasciate di natura commerciale 3.534.658 3.674.687
a) Banche 266.348 288.979
b) Clientela 3.268.310 3.385.708
3) Impegni irrevocabili a erogare fondi 5.292.842 5.786.087
a) Banche 18.978 50.729
i) a utilizzo certo 18.965 49.884
ii) a utilizzo incerto 13 845
b) Clientela 5.273.864 5.735.358
i) a utilizzo certo 1.933.504 3.051.892
ii) a utilizzo incerto 3.340.360 2.683.466
4) Impegni sottostanti ai derivati su crediti: vendite di protezione - -
5) Attività costituite in garanzia di obbligazioni di terzi 633 685
6) Altri impegni 241.458 831.056
Totale 10.025.821 11.307.352

2. Attività costituite a garanzia di proprie passività e impegni

Importo Importo
Portafogli 31/12/2016 31/12/2015
1. Attività finanziarie detenute per la negoziazione 511.624 513.489
2. Attività finanziarie valutate al fair value 49.578 98.421
3. Attività finanziarie disponibili per la vendita 4.623.473 5.415.600
4. Attività finanziarie detenute sino alla scadenza 5.637.184 4.797.752
5. Crediti verso banche 1.089.123 647.940
6. Crediti verso clientela 18.188.378 18.123.719
7. Attività materiali - -
Totale 30.099.360 29.596.921

Tra i crediti verso clientela a garanzia di proprie passività e impegni figurano i mutui ceduti alla società veicolo BP Covered Bond a garanzia dei portatori delle obbligazioni bancarie garantite emesse dalla Capogruppo, per un controvalore di bilancio pari a 11.480,5 milioni, come descritto in dettaglio nel paragrafo E.4 Gruppo bancario – Operazioni di covered bond contenuta nella Parte E - Sezione 1 della presente nota integrativa.

Per quanto concerne le attività costituite a garanzia dei finanziamenti ottenuti dalla BCE si fa rinvio a quanto esposto nella nota integrativa della Capogruppo. Analogamente nella nota integrativa della Capogruppo è riportato il dettaglio delle attività costituite a garanzia di operazioni di provvista che non trovano alcuna rappresentazione nell'attivo di bilancio (e quindi non esposte nella precedente tabella "2. Attività costituite a garanzia di proprie passività e impegni"). Nel dettaglio, trattasi di titoli di operazioni di cartolarizzazioni originate dal Gruppo, di proprie emissioni "covered bond" riacquistate e di titoli la cui disponibilità è avvenuta per mezzo di pronti contro termine di impiego.

3. Informazioni sul leasing operativo

Non vi sono attività e passività in leasing operativo di importo significativo in essere al 31 dicembre 2016.

4. Composizione degli investimenti a fronte delle polizze unit-linked e index linked

Il Gruppo alla data del 31 dicembre 2016 non detiene investimenti a fronte di polizze unit e index linked.

5. Gestione e intermediazione per conto terzi

Tipologia servizi 31/12/2016
1. Esecuzione di ordini per conto della clientela
a) acquisti 9.019.456
1. regolati 8.944.391
2. non regolati 75.065
b) vendite 10.521.808
1. regolate 10.439.749
2. non regolate 82.059
2. Gestioni di portafogli
a) Individuali 15.714.408
b) Collettive -
3. Custodia e amministrazione di titoli
a) titoli di terzi in deposito: connessi con lo svolgimento di banca depositaria (escluse le gestioni di portafogli) 11.749.525
1. titoli emessi dalle società incluse nel consolidamento 190.009
2. altri titoli 11.559.516
b) titoli di terzi in deposito (escluse gestioni di portafogli): altri 52.553.144
1. titoli emessi dalle società incluse nel consolidamento 18.052.012
2. altri titoli 34.501.132
c) titoli di terzi depositati presso terzi 55.317.865
d) titoli di proprietà depositati presso terzi 24.902.333
4. Altre operazioni -

La voce "gestione di portafogli" rappresenta l'importo complessivo, a valori di mercato, dei patrimoni gestiti per conto di altri soggetti con esclusione della componente liquidità.

I titoli indicati nella voce "custodia e amministrazione di titoli" sono rilevati in base al loro valore nominale. Sono esclusi i titoli appartenenti alle gestioni patrimoniali di cui al punto 2.

Attività e passività finanziarie oggetto di compensazione in bilancio oppure soggette ad accordi quadro di compensazione od accordi similari

Nella presente sezione viene fornita l'informativa richiesta dal principio IFRS7 in tema di "compensazione di attività e passività finanziarie" per quegli strumenti finanziari:

  • che sono stati compensati nello stato patrimoniale ai sensi dello IAS 32;
  • che sono potenzialmente compensabili, al ricorrere di determinate condizioni, ma esposti nello stato patrimoniale a saldi aperti in quanto regolati da "accordi quadro di compensazione o accordi simili" che tuttavia non rispettano i criteri stabiliti dallo IAS 32 per operare la compensazione di bilancio.

Nel fornire disclosure di tali accordi, il principio richiede altresì di prendere in considerazione gli effetti delle garanzie reali finanziarie (incluse le garanzie in disponibilità liquide) ricevute e prestate.

Nel dettaglio, gli strumenti compensati nello stato patrimoniale, si riferiscono a taluni derivati OTC con controparte London Clearing House (CH), per i quali si è ritenuto che la documentazione contrattuale che governa il meccanismo di clearing con la controparte sia tale da rispettare i requisiti richiesti dallo IAS 32 per la compensazione. L'ammontare del fair value così compensato, esposto nelle successive tabelle 6. e 7., in corrispondenza delle colonne "Ammontare delle passività finanziarie compensato in bilancio (b)" ed "Ammontare delle attività finanziarie compensato in bilancio (b)", è stato portato in compensazione con il maggior fair value positivo dei derivati con medesima controparte, pari a 224,6 milioni. Lo sbilancio netto, che ammonta a 17,2 milioni, trova quindi rappresentazione nella voce dell'attivo "20. Attività finanziarie detenute per la negoziazione".

Per il 31 dicembre 2015 i derivati con fair value negativo con controparte LCH, pari a 76,1 milioni, in precedenza esposti nella colonna "Ammontari correlati non oggetto di compensazione in bilancio (d)", sono stati portati in compensazione in bilancio con il maggior fair value positivo dei derivati con medesima controparte, pari a 182,6 milioni. Lo sbilancio netto, che ammonta a 106,5 milioni, trova quindi rappresentazione nella voce dell'attivo "20. Attività finanziarie detenute per la negoziazione". Per ulteriori dettagli sula riesposizione dei saldi si fa rinvio a quanto illustrato nella "Parte A – Politiche contabili" della presente nota integrativa, all'interno delle "Note per un corretto raffronto degli schemi di bilancio comparativi e dell'informativa comparativa".

Con riferimento agli strumenti potenzialmente compensabili, al ricorrere di taluni eventi e da esporre nelle seguenti tabelle 6. e 7. in corrispondenza delle colonne "Ammontari correlati non oggetto di compensazione in bilancio", si segnala nel Gruppo la presenza dei seguenti accordi:

  • per gli strumenti derivati: "ISDA Master Agreement" e accordi di compensazione con clearing house;
  • per i pronti contro termine attivi e passivi: contratto quadro "Global Master Repurchase Agreements (GMRA)" ed accordi di compensazione con la "Cassa di Compensazione e Garanzia (CC&G)";
  • per le operazioni di prestito titoli: "Global Master Securities Lending Agreements (GMSLA)".

Per quanto riguarda gli strumenti derivati, sia di negoziazione sia di copertura, si evidenzia che:

  • quelli che presentano un fair value positivo ammontano a 2.022,3 milioni (esposti nelle voce 20 e 80 dell'attivo di stato patrimoniale), dei quali 1.924,9 milioni assistiti da contratti di netting (95,2% in termini percentuali), come indicato in corrispondenza della tabella 6 (colonna a);
  • quelli che presentano un fair value negativo ammontano a 4.432,6 milioni (esposti nella voce 40 e 60 del passivo di stato patrimoniale), dei quali 1.992,3 milioni assistiti da contratti di netting (45% in termini percentuali), come indicato nella tabella 7 (colonna a). Le posizioni non rientranti in accordi di netting si riferiscono, in prevalenza, ai contratti "certificates" sottoscritti dalla clientela emessi dalla controllata Banca Aletti che al 31 dicembre 2016 presentano un fair value pari a 1.547,7 milioni.

Con riferimento alle operazioni di prestito titoli si deve evidenziare che nelle seguenti tabelle 6. e 7. sono riportate le operazioni che prevedono il versamento di garanzia in denaro che rientra nella piena disponibilità del prestatore, in quanto trattasi delle uniche operazioni che trovano rappresentazione nello stato patrimoniale. Ai fini della riconciliazione con i saldi patrimoniali delle operazioni di prestito titoli e di pronti contro termine rientranti in accordi di compensazione o similari si segnala che le citate operazioni sono rappresentate in corrispondenza delle voci "Pronti contro termine attivi/passivi" esposte in corrispondenza delle tabelle di composizione dei crediti e dei debiti verso banche e verso la clientela, in funzione della tipologia della controparte, contenute nella Parte B – Informazioni sullo stato patrimoniale consolidato. Il relativo criterio di misurazione è quello del costo ammortizzato.

Ai fini della compilazione delle successive tabelle 6. e 7., in linea con il principio IFRS 7 e con le istruzioni contenute nella Circolare n. 262, si fa presente che:

  • gli effetti della potenziale compensazione dei controvalori di bilancio delle attività e passività finanziarie sono indicate in corrispondenza delle colonna (d) "Strumenti finanziari", unitamente al fair value delle garanzie reali finanziarie rappresentate da titoli;
  • gli effetti della potenziale compensazione dell'esposizione con le relative garanzie in contanti figurano in corrispondenza della colonna (e) "Depositi di contante ricevuti/dati in garanzia".

Tali effetti sono computati per ogni singola controparte assistita da un accordo quadro di netting nei limiti dell'esposizione netta indicata nella colonna (c).

In base alle modalità di compilazione sopra rappresentate, gli accordi di netting tra gli strumenti finanziari e relative garanzie finanziarie consentono di ridurre in modo significativo l'esposizione creditoria/debitoria verso la controparte, come indicato in corrispondenza della colonna (f) "Ammontare netto", indicata nelle successive tabelle 6. e 7.

6. Attività finanziarie oggetto di compensazione in bilancio, oppure soggette ad accordi-quadro di compensazione o ad accordi similari

Forme tecniche Ammontare lordo
delle attività
finanziarie (a)
Ammontare delle
passività
finanziarie
compensato in
bilancio (b)
Ammontare netto
delle attività
finanziarie
riportato in
bilancio (c=a-b)
Ammontari correlati non
oggetto di compensazione in
bilancio
Ammontare
netto
Ammontare
netto
Strumenti
finanziari (d)
Depositi di
contante
ricevuti in
garanzia (e)
31/12/2016
(f=c-d-e) 31/12/2015
1. Derivati 1.924.915 207.360 1.717.555 1.365.099 346.273 6.183 94.280
2. Pronti contro termine 20.432 - 20.432 20.270 - 162 -
3. Prestito titoli 1.159.467 - 1.159.467 1.095.626 - 63.841 46.600
4. Altri - - - - - - -
Totale 31/12/2016 3.104.814 207.360 2.897.454 2.480.995 346.273 70.186 X
Totale 31/12/2015 (*) 9.643.545 76.067 9.567.478 8.996.689 429.909 X 140.880

(*) I dati relativi all'esercizio precedente sono stati riesposti per omogeneità di confronto.

7. Passività finanziarie oggetto di compensazione in bilancio, oppure soggette ad accordi-quadro di compensazione o ad accordi similari

Forme tecniche Ammontare lordo
delle passività
finanziarie (a)
Ammontare delle
attività finanziarie
compensato in
bilancio (b)
Ammontare netto
delle passività
finanziarie
riportato in
bilancio (c=a-b)
Ammontari correlati non
oggetto di compensazione in
bilancio
Ammontare
netto
Ammontare
netto
Strumenti
finanziari (d)
Depositi di
contante posti
a garanzia (e)
31/12/2016
(f=c-d-e) 31/12/2015
1. Derivati 1.992.921 207.360 1.785.561 1.365.099 303.124 117.338 4.330
2. Pronti contro termine - - - - - - -
3. Prestito titoli 558.032 - 558.032 531.485 - 26.547 9.645
4. Altre operazioni - - - - - - -
Totale 31/12/2016 2.550.953 207.360 2.343.593 1.896.584 303.124 143.885 X
Totale 31/12/2015 (*) 12.136.359 76.067 12.060.292 11.117.791 928.526 X 13.975

(*) I dati relativi all'esercizio precedente sono stati riesposti per omogeneità di confronto.

8. Operazioni di prestito titoli

Nella seguente tabella si fornisce evidenza dell'operatività del Gruppo in prestito titoli (attivi e passivi), suddivisa in funzione della tipologia di titoli (titoli di stato, titoli bancari, altri), delle controparti di mercato (banche, intermediari finanziari, clientela), della relativa forma tecnica (prestito garantito da contante o da altri titoli).

Detta operatività viene svolta in prevalenza dalla società del Gruppo Banca Aletti: i titoli presi a prestito vengono, di regola, utilizzati per speculari operazioni di prestito titoli (ove il Gruppo opera in qualità di prestatore) o come sottostanti di operazioni di pronti contro termine di raccolta.

Si segnala che le operazioni di prestito titoli che prevedono il versamento di garanzia in denaro, che rientra nella piena disponibilità del prestatore, trovano rappresentazione nello stato patrimoniale tra i crediti/debiti verso banche o clientela, in corrispondenza della forma tecnica dei "pronti contro termine". Le operazioni di prestito titoli con garanzia costituita da altri titoli o da contante che non rientra nella piena disponibilità del prestatore, non trovano alcuna esposizione patrimoniale ma figurano tra le esposizioni fuori bilancio per il relativo rischio di controparte.

Nella seguente tabella si fornisce evidenza dei crediti e dei debiti rilevati nel bilancio al 31 dicembre 2016 a fronte dei titoli ricevuti e dati in prestito garantiti da contante; le operazioni che non trovano rappresentazione patrimoniale, come illustrato nel precedente paragrafo, sono esposte sulla base del fair value dei titoli ricevuti o dati in prestito.

Tipologia di operazioni prestito titoli Tipologia di titoli
Titoli di Stato Titoli bancari Altri titoli
Titoli ricevuti in prestito garantito da contante - Crediti verso:
a) Banche 50.874 4.769 99.702
b) Intermediari finanziari 785.220 27.471 191.431
Totale crediti per prestito titoli 836.094 32.240 291.133
Titoli ricevuti in prestito garantito da titoli o da contante che non
rientra nella disponibilità del prestatore da:
b) Intermediari finanziari - - -
c) Clientela 24.273 1.289 2.696
Totale (fair value) 24.273 1.289 2.696
Titoli dati in prestito garantito da contante - Debiti verso:
a) Banche 321.748 63.557 116.247
b) Intermediari finanziari - 5.302 51.178
c) Clientela - - -
Totale debiti per prestito titoli 321.748 68.859 167.425
Titoli dati in prestito garantito da titoli a:
a) Banche 320.403 11.208 12.036
b) Intermediari finanziari - - 64.203
c) Clientela - - -
Totale (fair value) 320.403 11.208 76.239

9. Informativa sulle attività a controllo congiunto

Alla data di bilancio, così come per l'esercizio precedente, non sono presenti accordi a controllo congiunto qualificabili come "joint operation" ai sensi del principio contabili IFRS 11, in base ai quali le parti che detengono il controllo congiunto hanno diritti sulle attività e obbligazioni sulle passività relative all'accordo.

PARTE C – INFORMAZIONI SUL CONTO ECONOMICO CONSOLIDATO

Sezione 1 - Gli interessi – Voci 10 e 20

1.1 Interessi attivi e proventi assimilati: composizione

Voci/Forme tecniche Titoli di debito Finanziamenti Altre
operazioni
Totale
2016
Totale
2015
1. Attività finanziarie detenute per la negoziazione 45.557 - 77.070 122.627 167.651
2. Attività finanziarie valutate al fair value (717) - - (717) 717
3. Attività finanziarie disponibili per la vendita 326.480 - - 326.480 347.998
4. Attività finanziarie detenute sino alla scadenza 170.324 - - 170.324 148.159
5. Crediti verso banche 4.353 25.765 400 30.518 51.645
6. Crediti verso clientela 4.698 1.629.098 2.816 1.636.612 2.011.683
7. Derivati di copertura X X - - 30.030
8. Altre attività X X 39.575 39.575 20.809
Totale 550.695 1.654.863 119.861 2.325.419 2.778.692

Nella voce "attività finanziarie detenute per la negoziazione - altre operazioni" figurano i differenziali o i margini positivi relativi ai contratti derivati connessi gestionalmente con attività e passività finanziarie valutate al fair value (fair value option) nonché quelli connessi gestionalmente con attività e passività finanziarie classificate nel portafoglio di negoziazione.

La voce Attività finanziarie valutate al fair value presenta un saldo negativo in quanto si è provveduto a svalutare gli interessi attivi maturati e non ancora incassati su un titolo di debito.

Totale Totale
2016 2015
Interessi su esposizioni in bonis 2.065.273 2.431.049
Interessi su esposizioni classificate come "deteriorate" 260.146 347.643
Totale 2.325.419 2.778.692

1.2 Interessi attivi e proventi assimilati: differenziali relativi alle operazioni di copertura

Voci 2016 2015
A. Differenziali positivi relativi a operazioni di copertura 59.624 99.050
B. Differenziali negativi relativi a operazioni di copertura (59.624) (69.020)
C. Saldo (A-B) - 30.030

Per l'esercizio 2016, diversamente dal 2015, il saldo dei differenziali risulta essere negativo; si rimanda pertanto alla tabella fornita al punto 1.5.

1.3 Interessi attivi e proventi assimilati: altre informazioni

1.3.1 Interessi attivi su attività finanziarie in valuta

Voci 2016 2015
Interessi attivi su attività finanziarie in valuta 26.688 25.620

1.3.2 Interessi attivi su operazioni di leasing finanziario

Voci 2016 2015
Interessi attivi su operazioni di leasing finanziario 39.952 55.651

1.4 Interessi passivi e oneri assimilati: composizione

Voci/Forme tecniche Debiti Titoli Altre
operazioni
Totale
2016
Totale
2015
1. Debiti verso banche centrali (4.865) X - (4.865) (9.537)
2. Debiti verso banche (27.486) X (36.110) (63.596) (91.242)
3. Debiti verso clientela (111.047) X (555) (111.602) (163.655)
4. Titoli in circolazione X (583.846) - (583.846) (529.682)
5. Passività finanziarie di negoziazione (27.990) - (125) (28.115) (219)
6. Passività finanziarie valutate al fair value - (154.577) - (154.577) (405.137)
7. Altre passività e fondi X X (31.284) (31.284) (8.034)
8. Derivati di copertura X X (28.277) (28.277) -
Totale (171.388) (738.423) (96.351) (1.006.162) (1.207.506)

1.5 Interessi passivi e oneri assimilati: differenziali relativi alle operazioni di copertura

Voci 2016 2015
A. Differenziali positivi relativi a operazioni di copertura 131.931 111.936
B. Differenziali negativi relativi a operazioni di copertura (160.208) (111.936)
C. Saldo (A-B) (28.277) -

1.6 Interessi passivi e oneri assimilati: altre informazioni

1.6.1 Interessi passivi su passività in valuta

Voci 2016 2015
Interessi passivi su passività finanziarie in valuta (5.476) (4.911)

1.6.2 Interessi passivi su passività per operazioni di leasing finanziario

La fattispecie non è presente per il Gruppo, né per l'esercizio in corso né per quello precedente; si omette pertanto la relativa tabella.

Sezione 2 - Le commissioni – Voci 40 e 50

2.1 Commissioni attive: composizione

Totale Totale
Tipologia servizi/Valori 2016 2015
a) garanzie rilasciate 53.426 52.094
b) derivati su crediti - -
c) servizi di gestione, intermediazione e consulenza: 643.236 749.606
1. negoziazione di strumenti finanziari 11.113 14.133
2. negoziazione di valute 3.022 3.020
3. gestioni di portafogli 191.826 195.758
3.1. individuali 30.046 34.698
3.2. collettive 161.780 161.060
4. custodia e amministrazione di titoli 4.877 5.765
5. banca depositaria 18.187 17.299
6. collocamento di titoli 196.110 235.940
7. attività di ricezione e trasmissione di ordini 38.623 49.315
8. attività di consulenza 1.382 1.386
8.1 in materia di investimenti 1.382 1.386
8.2 in materia di struttura finanziaria - -
9. distribuzione di servizi di terzi 178.096 226.990
9.1 gestioni di portafogli 797 1.558
9.1.1. individuali - -
9.1.2. collettive 797 1.558
9.2 prodotti assicurativi 95.152 132.572
9.3 altri prodotti 82.147 92.860
d) servizi di incasso e pagamento 119.908 127.329
e) servizi di servicing per operazioni di cartolarizzazione 50 302
f) servizi per operazioni di factoring - -
g) esercizio di esattorie e ricevitorie - -
h) attività di gestione di sistemi multilaterali di negoziazione - -
i) tenuta e gestione dei conti correnti 218.161 190.536
j) altri servizi 368.014 378.599
Totale 1.402.795 1.498.466

La sottovoce c) 6. "collocamento di titoli" si riferisce per 167,4 milioni alle commissioni attive di collocamento di quote di OICR (231,8 nell'esercizio 2015), in prevalenza riconducibili ai prodotti gestiti dalla società del Gruppo Aletti Gestielle SGR (111,7 milioni al 31 dicembre 2016; 122,3 milioni il dato dell'esercizio precedente).

La sottovoce j) "altri servizi" include le commissioni relative ai servizi bancomat e carte di credito per 44,2 milioni (50,3 milioni al 31 dicembre 2015), il corrispettivo per la messa a disposizione dei fondi (Corrispettivo di Disponibilità Creditizia) per 247,4 milioni (262,3 milioni il dato dell'esercizio precedente) e commissioni attive su finanziamenti a clientela per 42,9 milioni (44,1 milioni nell'esercizio 2015).

2.2 Commissioni passive: composizione

Servizi/Valori Totale Totale
2016 2015
a) garanzie ricevute (2.658) (1.697)
b) derivati su crediti - -
c) servizi di gestione e intermediazione: (51.307) (40.481)
1. negoziazione di strumenti finanziari (8.141) (10.318)
2. negoziazione di valute (42) -
3. gestioni di portafogli: - -
3.1 proprie - -
3.2 delegate da terzi - -
4. custodia e amministrazione di titoli (5.711) (5.566)
5. collocamento di strumenti finanziari (35.465) (22.545)
6. offerta fuori sede di strumenti finanziari, prodotti e servizi (1.948) (2.052)
d) servizi di incasso e pagamento (7.206) (7.156)
e) altri servizi (23.466) (23.722)
Totale (84.637) (73.056)

La sottovoce c) 5. "collocamento di strumenti finanziari" è relativa alle commissioni passive riconosciute alle reti terze per il collocamento di quote di OICR, in prevalenza riferite a prodotti gestiti dalla società del Gruppo Aletti Gestielle SGR.

La sottovoce e) "altri servizi" include le commissioni relative ai servizi bancomat e carte di credito per 14,8 milioni (16,2 milioni al 31 dicembre 2015).

Sezione 3 - Dividendi e proventi simili – Voce 70

3.1 Dividendi e proventi simili: composizione

Voci/Proventi Totale 2016 Totale 2015
Dividendi Proventi da
quote di O.I.C.R
Dividendi Proventi da
quote di O.I.C.R
A. Attività finanziarie detenute per la negoziazione 11.688 88 16.273 305
B. Attività finanziarie disponibili per la vendita 11.297 518 11.096 3.498
C. Attività finanziarie valutate al fair value - 62 - 29
D. Partecipazioni - X - X
Totale 22.985 668 27.369 3.832

Sezione 4 - Il risultato netto dell'attività di negoziazione – Voce 80

Operazioni/Componenti reddituali Plusvalenze (A) Utili da
negoziazione
(B)
Minusvalenze
(C)
Perdite da
negoziazione
(D)
Risultato netto
[(A+B) - (C+D)]
2016
1. Attività finanziarie di negoziazione 28.517 58.999 (22.165) (106.592) (41.241)
1.1 Titoli di debito 10.263 45.068 (16.783) (29.363) 9.185
1.2 Titoli di capitale 16.298 12.384 (5.382) (75.567) (52.267)
1.3 Quote di O.I.C.R. 1.956 88 - (1.600) 444
1.4 Finanziamenti - - - - -
1.5 Altre - 1.459 - (62) 1.397
2. Passività finanziarie di negoziazione 45.928 15.279 (59.222) (14.028) (12.043)
2.1 Titoli di debito - - - - -
2.2 Debiti 9.909 8.492 (1.399) (7.131) 9.871
2.3 Altre 36.019 6.787 (57.823) (6.897) (21.914)
3. Attività e passività finanziarie: differenze
di cambio X X X X 37.608
4. Strumenti derivati 1.504.423 3.382.686 (1.598.688) (3.186.224) 76.111
4.1 Derivati finanziari: 1.499.846 3.380.622 (1.598.194) (3.178.424) 77.764
- Su titoli di debito e tassi di interesse 1.041.956 2.527.903 (1.182.601) (2.324.035) 63.223
- Su titoli di capitale e indici azionari 447.220 852.712 (415.593) (853.871) 30.468
- Su valute e oro X X X X (26.086)
- Altri 10.670 7 - (518) 10.159
4.2 Derivati su crediti 4.577 2.064 (494) (7.800) (1.653)
Totale 1.578.868 3.456.964 (1.680.075) (3.306.844) 60.435

4.1 Risultato netto dell'attività di negoziazione: composizione

Sezione 5 - Il risultato netto dell'attività di copertura – Voce 90

5.1 Risultato netto dell'attività di copertura: composizione

Componenti reddituali/Valori Totale Totale
2016 2015
A. Proventi relativi a:
A.1 Derivati di copertura del fair value 78.392 86.072
A.2 Attività finanziarie coperte (fair value) 539.105 569.008
A.3 Passività finanziarie coperte (fair value) 151.685 49.089
A.4 Derivati finanziari di copertura dei flussi finanziari 337 -
A.5 Attività e passività in valuta 508 -
Totale proventi dell'attività di copertura (A) 770.027 704.169
B. Oneri relativi a:
B.1 Derivati di copertura del fair value (509.290) (381.684)
B.2 Attività finanziarie coperte (fair value) (167.714) (242.207)
B.3 Passività finanziarie coperte (fair value) (91.729) (78.851)
B.4 Derivati finanziari di copertura dei flussi finanziari - -
B.5 Attività e passività in valuta (507) -
Totale oneri dell'attività di copertura (B) (769.240) (702.742)
C. Risultato netto dell'attività di copertura (A-B) 787 1.427

Sezione 6 - Utili (Perdite) da cessione/riacquisto – Voce 100

Totale 2016 Totale 2015
Voci/Componenti reddituali Utili Perdite Risultato
netto
Utili Perdite Risultato
netto
Attività finanziarie
1. Crediti verso banche 8 - 8 142 (1) 141
2. Crediti verso clientela 48.275 (140.723) (92.448) 50.605 (13.060) 37.545
3. Attività finanziarie disponibili per la vendita 131.873 (709) 131.164 346.151 (4.795) 341.356
3.1 Titoli di debito 87.931 (703) 87.228 64.708 (4.788) 59.920
3.2 Titoli di capitale 26.368 (6) 26.362 243.463 (7) 243.456
3.3 Quote di O.I.C.R. 17.574 - 17.574 37.980 - 37.980
3.4 Finanziamenti - - - - - -
4. Attività finanziarie detenute sino alla scadenza - - - - - -
Totale attività 180.156 (141.432) 38.724 396.898 (17.856) 379.042
Passività finanziarie
1. Debiti verso banche - - - - - -
2. Debiti verso clientela - (5.347) (5.347) - - -
3. Titoli in circolazione 23.441 (20.512) 2.929 27.930 (28.118) (188)
Totale passività 23.441 (25.859) (2.418) 27.930 (28.118) (188)

6.1 Utile (perdite) da cessione/riacquisto: composizione

La voce 2. Crediti verso clientela si riferisce agli effetti delle operazioni di cessione pro-soluto a terzi di portafogli di crediti deteriorati perfezionate nel corso dell'esercizio prevalentemente dalla Capogruppo.

Nell'ambito degli utili da cessione di attività finanziarie disponibili per la vendita, la parte relativa ai titoli di debito si riferisce prevalentemente a titoli di Stato Italiano. La parte relativa ai titoli di capitale include un provento, pari a 25,3 milioni, a titolo di earn-out per la cessione della quota partecipativa detenuta nell'Istituto Centrale delle Banche Popolari Italiane, vendita perfezionata nel corso del 2015. Il risultato netto sui titoli di capitale dello scorso esercizio includeva le plusvalenze realizzate dalla vendita di ICBPI e di Arca SGR per 241,2 milioni.

Sezione 7 - Il risultato netto delle attività e passività finanziarie valutate al fair value – Voce 110

7.1 Variazione netta di valore delle attività/passività finanziarie valutate al fair value: composizione

Operazioni/Componenti reddituali Plusvalenze Utili da realizzo Minusvalenze Perdite da
realizzo
Risultato netto
[(A+B) − (C+D)]
(A) (B) (C) (D) 2016
1. Attività finanziarie 30 14 (13.703) (1.171) (14.830)
1.1 Titoli di debito - - (12.862) - (12.862)
1.2 Titoli di capitale 9 - (687) (9) (687)
1.3 Quote di O.I.C.R. 21 14 (154) (1.162) (1.281)
1.4 Finanziamenti - - - - -
2. Passività finanziarie 55.054 23.290 (15.012) (3.483) 59.849
2.1 Titoli di debito 55.054 23.290 (15.012) (3.483) 59.849
2.2 Debiti verso banche - - - - -
2.3 Debiti verso clientela - - - - -
3. Attività e passività finanziarie in valuta:
differenze di cambio X X X X -
4.Derivati creditizi e finanziari - 3.841 (56.579) (2.541) (55.279)
Totale 55.084 27.145 (85.294) (7.195) (10.260)

La presente voce comprende il risultato netto dei prestiti obbligazionari per i quali ci si è avvalsi della fair value option, al pari del risultato degli strumenti derivati di copertura degli stessi. In tal caso, l'utilizzo della fair value option ha risposto all'esigenza di ridurre l'asimmetria contabile che deriverebbe altrimenti dal valutare le passività finanziarie emesse al costo ammortizzato ed i collegati derivati di copertura al fair value.

Gli impatti conseguenti alle variazioni intervenute nel fair value delle passività finanziarie in esame includono anche gli effetti conseguenti alle variazioni intervenute nel proprio merito creditizio. Atteso che il merito creditizio del Banco Popolare è peggiorato rispetto ad inizio esercizio, ciò ha comportato la rilevazione nella voce di conto economico in esame di un impatto positivo pari a complessivi 5,9 milioni. Per ulteriori dettagli si fa rinvio a quanto riportato nella sezione 5 del passivo di stato patrimoniale della presente nota integrativa, relativamente alle "Passività finanziarie valutate al fair value".

Sezione 8 - Le rettifiche/riprese di valore nette per deterioramento – Voce 130

8.1 Rettifiche di valore nette per deterioramento di crediti: composizione

Rettifiche di valore Riprese di valore Totale
Operazioni/Componenti
reddituali
Specifiche Di Specifiche Di portafoglio
Cancellazioni Altre portafoglio A B A B 2016 2015
A. Crediti verso banche - - - - 51 - - 51 (20.235)
- Finanziamenti - - - - 51 - - 51 (236)
- Titoli di debito - - - - - - - - (19.999)
B. Crediti verso clientela (855.465) (2.247.347) (76.135) 293.753 367.372 - 75.972 (2.441.850) (866.381)
Crediti deteriorati acquistati - - - - - -
- Finanziamenti - - X - - X X - -
- Titoli di debito - - X - - X X - -
Altri crediti (855.465) (2.247.347) (76.135) 293.753 367.372 - 75.972 (2.441.850) (866.381)
- Finanziamenti (855.465) (2.247.347) (71.747) 293.753 367.372 - 75.972 (2.437.462) (862.368)
- Titoli di debito - - (4.388) - - - - (4.388) (4.013)
C. Totale (855.465) (2.247.347) (76.135) 293.753 367.423 - 75.972 (2.441.799) (886.616)
Legenda:
A = Da interessi
B = Altre riprese

Le rettifiche di valore di portafoglio su titoli di debito della sottovoce B. Crediti verso la clientela si riferiscono alla svalutazione del titolo junior relativo alla cartolarizzazione di Banca della Nuova Terra così come nel precedente esercizio.

Le riprese di valore della sottovoce B. Crediti verso clientela "Riprese di valore Specifiche B – Altri crediti" includono l'impatto derivante dal rientro (per il semplice passaggio del tempo, etc.) degli effetti del processo di attualizzazione dei crediti deteriorati (principalmente sofferenze) e riferibili principalmente alla Capogruppo per 275,8 milioni.

Nello scorso esercizio le rettifiche di valore sui titoli di debito della sottovoce A. Crediti verso banche si riferivano agli effetti derivanti dalla cancellazione totale delle esposizioni residue detenute dalla Capogruppo verso Banca delle Marche.

8.2 Rettifiche di valore nette per deterioramento di attività finanziarie disponibili per la vendita: composizione

Operazioni/Componenti reddituali Rettifiche di valore
Specifiche
Riprese di valore
Specifiche
Totale
2016
Totale
2015
Cancellazioni Altre A B
A. Titoli di debito - (395) - - (395) (613)
B. Titoli di capitale - (17.589) - - (17.589) (24.268)
C. Quote OICR - (23.174) x x (23.174) (2.334)
D. Finanziamenti a banche - - x - - -
E. Finanziamenti a clientela - - - - - -
F. Totale - (41.158) - - (41.158) (27.215)
Legenda:
A = Da Interessi
B = Altre riprese

Per il dettaglio delle attività finanziarie assoggettate ad impairment si rimanda a quanto riportato nella "Sezione 4 - Attività finanziarie disponibili per la vendita" della parte B della presente nota integrativa consolidata.

8.3 Rettifiche di valore nette per deterioramento di attività finanziarie detenute sino alla scadenza: composizione

Nell'esercizio 2016 e nel precedente non sono state rilevate rettifiche di valore su attività finanziarie detenute sino a scadenza.

8.4 Rettifiche di valore nette per deterioramento di altre operazioni finanziarie: composizione

Operazioni/Componenti
reddituali
Rettifiche di valore Riprese di valore Totale
Specifiche Di Specifiche Di portafoglio
Cancellazioni Altre portafoglio A B A B 2016 2015
A. Garanzie rilasciate (27) (34.160) - - 24.151 - 5.004 (5.032) 24.904
B. Derivati su crediti - - - - - - - - -
C. Impegni ad erogare fondi - - - - - - - - -
D. Altre operazioni - (2.250) - - 2.558 - - 308 (31.844)
E. Totale (27) (36.410) - - 26.709 - 5.004 (4.724) (6.940)
Legenda:
A = Da Interessi
B = Altre riprese

La voce A. Garanzie rilasciate si riferisce alle rettifiche nette effettuate a fronte dell'aggregato dei crediti di firma deteriorati. I crediti di firma e gli impegni irrevocabili ad erogare fondi nei confronti di controparti in bonis sono stati oggetto di valutazione su base collettiva al fine di riflettere la probabilità di esborso di risorse finanziarie sulla base di portafogli omogenei, in linea con la metodologia di determinazione delle rettifiche di valore collettive delle esposizioni per cassa.

Nello scorso esercizio la voce D. Altre operazioni includeva la svalutazione, per la quota parte non recuperabile, delle cedole maturate ed ancora non incassate e delle quote capitale dei titoli, rivenienti da una operazione di cartolarizzazione giunta a scadenza.

Sezione 9 - Premi netti – Voce 150

Tale voce non ha rilevanza per il Gruppo.

Sezione 10 - Saldo altri proventi e oneri della gestione assicurativa – Voce 160

Tale voce non ha rilevanza per il Gruppo.

Sezione 11 - Le spese amministrative – Voce 180

11.1 Spese per il personale: composizione

Totale Totale
Tipologia di spese/Valori 2016 2015
1) Personale dipendente (1.447.230) (1.402.663)
a) salari e stipendi (888.523) (930.915)
b) oneri sociali (228.244) (246.244)
c) indennità di fine rapporto (49.507) (49.715)
d) spese previdenziali (468) (239)
e) accantonamento al trattamento di fine rapporto del personale (4.366) (4.890)
f) accantonamento al fondo trattamento di quiescenza e obblighi simili: (8.332) (8.355)
- a contribuzione definita (7.344) (7.338)
- a benefici definiti (988) (1.017)
g) versamenti ai fondi di previdenza complementare esterni: (24.418) (24.544)
- a contribuzione definita (24.410) (24.544)
- a benefici definiti (8) -
h) costi derivanti da accordi di pagamento basati su propri strumenti patrimoniali - -
i) altri benefici a favore dei dipendenti (243.372) (137.761)
2) Altro personale in attività (6.425) (9.757)
3) Amministratori e sindaci (10.271) (10.792)
4) Personale collocato a riposo - (160)
Totale (1.463.926) (1.423.372)

La voce "1) Personale dipendente f) accantonamento al fondo trattamento di quiescenza e obblighi simili: - a contribuzione definita" si riferisce alla quota di contribuzione a carico del Gruppo dei fondi riclassificati tra i conti d'ordine, e non più esposti in bilancio tra i fondi rischi ed oneri.

11.2 Numero medio dei dipendenti per categoria

2016 2015
Personale dipendente 16.504 16.806
a) dirigenti 259 272
b) totale quadri direttivi 6.790 7.042
di cui: di 3° e 4° livello 3.606 3.600
c) restante personale dipendente 9.455 9.492
Altro personale 122 166
Numero medio del personale 16.626 16.972

Il numero medio dei dipendenti non include gli amministratori e sindaci. Nel caso dei dipendenti part-time è convenzionalmente considerato il 70 per cento.

11.3 Fondi di quiescenza aziendali a benefici definiti: costi e ricavi

Totale Totale
2016 2015
- Costo previdenziale relativo alle prestazioni di lavoro correnti
(45)
(65)
- Oneri finanziari
(958)
(952)
- Rendimento atteso delle attività a servizio del piano -
-
- Utili e perdite attuariali -
-
- Costo previdenziale relativo alle prestazioni di lavoro passate -
-
- Utili e perdite da riduzioni o estinzioni
15
-
Totale
(988)
(1.017)

11.4 Altri benefici a favore dei dipendenti

La voce relativa agli altri benefici a favore dei dipendenti è riportata nella precedente tabella 11.1, punto "i) altri benefici a favore dei dipendenti" per 243,4 milioni mentre l'importo corrispondente dell'esercizio 2015 era pari a 137,8 milioni. Tale importo si riferisce a contributi mensa, costi per polizze assicurative stipulate a favore dei dipendenti, costi per corsi di aggiornamento professionale dei dipendenti e premi di fedeltà, nonché agli oneri relativi ai fondi esuberi attivati nel corso dell'esercizio pari complessivamente a 198,6 milioni (94,6 milioni lo scorso esercizio).

11.5 Altre spese amministrative: composizione

Totale
Tipologia servizi/Valori
2016 2015
a) Spese relative agli immobili (171.227) (184.667)
- fitti e manutenzioni locali (138.398) (146.516)
- spese di pulizia (9.446) (10.230)
- energia, acqua e riscaldamento (23.383) (27.921)
b) Imposte indirette e tasse (240.273) (251.798)
c) Spese postali, telefoniche, stampati e altre per ufficio (28.641) (31.106)
d) Manutenzioni e canoni per mobili, macchine e impianti (35.535) (27.871)
e) Prestazioni professionali e consulenze (108.942) (89.679)
f) Spese per visure e informazioni (11.350) (11.089)
g) Sorveglianza e scorta valori (12.945) (12.396)
h) Prestazione di servizi da terzi (147.552) (141.362)
i) Pubblicità, rappresentanza e omaggi (22.654) (23.510)
l) Premi assicurativi (12.846) (13.915)
m) Trasporti, noleggi e viaggi (19.835) (30.010)
n) Altri costi e spese diverse (256.033) (212.716)
Totale (1.067.833) (1.030.119)

La voce n) Altri costi e spese diverse al 31 dicembre 2016 include gli oneri sostenuti per il Fondo Interbancario di Tutela dei Depositi, per un importo pari 22,3 milioni (10,3 milioni nell'esercizio precedente), e per il Fondo di Risoluzione Nazionale, sia nella quota ordinaria pari a 44,3 milioni sia in quella straordinaria per 88,8 milioni (nel 2015 pari rispettivamente a 38,0 e 113,9 milioni), nonché gli oneri per il mantenimento della deducibilità delle DTA per l'esercizio 2015 e 2016 per un totale complessivo di 54,4 milioni, che lo scorso anno non erano dovuti.

Sezione 12 - Accantonamenti netti ai fondi per rischi e oneri – Voce 190

12.1 Accantonamenti netti ai fondi per rischi e oneri: composizione

Accantonamenti Riattribuzioni di
eccedenze
Totale
2016
Totale
2015
Rischi ed oneri su controversie legali (27.023) 17.407 (9.616) (2.487)
Rischi ed oneri relativi al personale - - - -
Altri rischi ed oneri (25.002) 1.350 (23.652) (74.104)
Totale (52.025) 18.757 (33.268) (76.591)

Gli accantonamenti sono rappresentati prevalentemente dagli oneri stimati a fronte delle controversie legali in corso. Nell'esercizio precedente la sottovoce "Altri rischi ed oneri" includeva lo stanziamento degli oneri finalizzati alla chiusura delle filiali per l'importo di 4,3 milioni e gli accantonamenti connessi all'esito sfavorevole di vertenze fiscali risalenti ad esercizi passati per 40,8 milioni.

Sezione 13 – Rettifiche/riprese di valore nette su attività materiali – Voce 200

Attività/Componenti reddituali Ammortamento Rettifiche di valore
per deterioramento
Riprese di valore Risultato netto
(a + b + c)
(a) (b) (c) 2016
A. Attività materiali
A.1 Di proprietà (68.705) (32.410) 737 (100.378)
- Ad uso funzionale (45.771) - - (45.771)
- Per investimento (22.934) (32.410) 737 (54.607)
A.2 Acquisite in leasing finanziario (2.242) - - (2.242)
- Ad uso funzionale - - - -
- Per investimento (2.242) - - (2.242)
Totale (70.947) (32.410) 737 (102.620)

13.1 Rettifiche di valore nette su attività materiali: composizione

Sezione 14 – Rettifiche/riprese di valore nette su attività immateriali – Voce 210

14.1 Rettifiche di valore nette su attività immateriali: composizione

Attività/Componenti reddituali Ammortamento Rettifiche di valore
per deterioramento
Riprese di valore Risultato netto
(a + b + c)
(a) (b) (c) 2016
A. Attività immateriali
A.1 Di proprietà (76.596) - - (76.596)
- Generate internamente dall'azienda - - - -
- Altre (76.596) - - (76.596)
A.2 Acquisite in leasing finanziario - - - -
Totale (76.596) - - (76.596)

Sezione 15 - Gli altri oneri e proventi di gestione – Voce 220

15.1 Altri oneri di gestione: composizione

Totale Totale
2016 2015
Oneri su beni rivenienti dal leasing
(10.957)
(15.483)
Ammortamento delle spese per migliorie su beni di terzi
(8.020)
(8.809)
Altri
(43.337)
(50.756)
Totale
(62.314)
(75.048)

La voce "altri" include oneri da transazioni legali eccedenti i fondi rischi accantonati per 26,3 milioni (26,1 milioni il dato dell'esercizio precedente), perdite operative relative alla gestione delle filiali (rapine, frodi, furti e altri danni) per 5,2 milioni (7,0 milioni nel 2015), sopravvenienze passive ed altre insussistenze, nonché gli oneri sostenuti con riferimento a crediti ceduti pro-soluto o i cui rischi e benefici sono stati trasferiti ad Alba Leasing dalla ex Banca Italease che formano oggetto di puntuale riaddebito (iscritto tra gli altri proventi di gestione) alla predetta società. Nell'esercizio precedente la voce comprendeva anche il costo relativo alla revisione di un contratto di affitto su un immobile di proprietà per 9,9 milioni.

15.2 Altri proventi di gestione: composizione

Totale Totale
2016 2015
Proventi su c/c e finanziamenti 45.813 51.773
Recuperi di imposte 170.634 177.283
Recuperi di spese 38.708 37.738
Fitti attivi su immobili 56.724 55.905
Altri 75.570 117.046
Totale 387.449 439.745

La sottovoce "proventi su c/c e finanziamenti" si riferisce alla "commissione di istruttoria veloce" introdotta dal D.L. 6 dicembre 2011, n. 201, convertito dalla L. n. 214/2011.

I recuperi di spese includono prevalentemente quelli delle spese legali per 24,6 milioni (27,4 lo scorso esercizio) ed i recuperi su spese del personale per 9,2 milioni (5,5 nel 2015).

La sottovoce "altri" include i proventi riferibili al leasing e relativi al riaddebito di oneri sostenuti con riferimento a crediti ceduti pro-soluto o i cui rischi e benefici sono stati trasferiti ad Alba Leasing. Nell'esercizio precedente includeva sopravvenienze attive rilevate a seguito dell'incasso di somme provenienti da accordi transattivi e recuperi vari per circa 23 milioni, oltre al provento di circa 25 milioni conseguente all'iscrizione di crediti derivanti dalla chiusura di un'operazione di cartolarizzazione giunta a naturale scadenza.

Sezione 16 - Utili (perdite) delle partecipazioni – Voce 240

16.1 Utili (perdite) delle partecipazioni: composizione

Totale Totale
Componenti reddituali/Settori 2016 2015
1) Imprese a controllo congiunto
A. Proventi - -
1. Rivalutazioni - -
2. Utili da cessione - -
3. Riprese di valore - -
4. Altri proventi - -
B. Oneri - -
1. Svalutazioni - -
2. Rettifiche di valore da deterioramento - -
3. Perdite da cessione - -
4. Altri oneri - -
Risultato Netto - -
2) Imprese sottoposte a influenza notevole
A. Proventi 124.620 141.541
1. Rivalutazioni 124.620 141.541
2. Utili da cessione - -
3. Riprese di valore - -
4. Altri proventi - -
B. Oneri (374) (200)
1. Svalutazioni (73) (62)
2. Rettifiche di valore da deterioramento - -
3. Perdite da cessione (301) -
4. Altri oneri - (138)
Risultato Netto 124.246 141.341
Totale 124.246 141.341

Nelle voci Rivalutazioni e Svalutazioni sono ricompresi gli utili e le perdite derivanti dalla valutazione a patrimonio netto delle partecipazioni sottoposte a influenza notevole. In particolare gli utili si riferiscono per 19,7 milioni a Popolare Vita, per 90,0 milioni ad Agos Ducato, per 11,1 milioni ad Avipop Assicurazioni, per 1,1 milioni a Energreen e per 1,8 milioni ad Alba Leasing.

Sezione 17 - Risultato netto della valutazione al fair value delle attività materiali e immateriali – Voce 250

17.1 Risultato netto della valutazione al fair value (o al valore rivalutato) delle attività materiali e immateriali: composizione

Il Gruppo non detiene attività materiali o immateriali valutate al fair value o al valore rivalutato.

Sezione 18 - Rettifiche di valore dell'avviamento – Voce 260

18.1 Rettifiche di valore dell'avviamento: composizione

I risultati delle verifiche di recuperabilità degli avviamenti iscritti in bilancio hanno determinato rettifiche di valore a carico dell'esercizio per 279 milioni.

Per la descrizione delle modalità di effettuazione degli impairment test sugli avviamenti si rimanda a quanto esposto nella sezione 13 – Attività immateriali della parte B della presente nota integrativa consolidata. Si rinvia a quanto illustrato nella parte A – Politiche contabili per la descrizione delle modalità di determinazione delle perdite di valore dell'avviamento.

Sezione 19 - Utili (perdite) da cessione di investimenti – Voce 270

19.1 Utili (perdite) da cessione di investimenti: composizione

Totale Totale
Componente reddituale/Valori 2016 2015
A. Immobili 15.667 (2.706)
- Utili da cessione 16.987 2.199
- Perdite da cessione (1.320) (4.905)
B. Altre attività 1.665 (1.556)
- Utili da cessione 2.195 338
- Perdite da cessione (530) (1.894)
Risultato netto 17.332 (4.262)

Gli utili da cessione delle "Altre Attività" si riferiscono prevalentemente alle cessioni effettuate nel corso dell'esercizio di beni rivenienti dalla locazione finanziaria riferiti al sub-gruppo Italease.

Sezione 20 - Le imposte sul reddito dell'esercizio dell'operatività corrente – Voce 290

20.1 Imposte sul reddito dell'esercizio dell'operatività corrente: composizione

Componenti reddituali/Settori 2016 2015
1.Imposte correnti (-) (24.770) (89.207)
2.Variazione delle imposte correnti dei precedenti esercizi (+/-) (9.702) 3.063
3.Riduzione delle imposte correnti dell'esercizio (+) - 32.078
3.bis Riduzione delle imposte correnti dell'esercizio per crediti di imposta di cui alla legge
214/2011 (+)
6.029 804.661
4.Variazione delle imposte anticipate (+/-) 602.281 (713.645)
5.Variazione delle imposte differite (+/-) 15.005 31.944
6.Imposte di competenza dell'esercizio (-) (-1 +/- 2 + 3 + 3bis +/-4 +/-5) 588.843 68.894

Le imposte di competenza si riferiscono principalmente alle imposte anticipate stanziate sulla perdita fiscale della Capogruppo, che verrà riportata in compensazione dei futuri redditi imponibili attesi.

Il conto economico dell'esercizio precedente aveva invece beneficiato del tax asset conseguente alle perdite fiscali pregresse della controllata Banca Italease, incorporata nel primo trimestre del 2015, per l'importo complessivo di 85,1 milioni.

20.2 Riconciliazione tra onere fiscale teorico e onere fiscale effettivo di bilancio

IRES 2016 2015
Risultato dell'operatività corrente al lordo delle imposte (2.295.875) 349.775
Componenti negativi del risultato lordo non rilevanti
definitivamente (+)
505.891 177.465
Interessi passivi non deducibili 50.203 61.312
Minusvalenze da realizzo/valutazione partecipazioni /AFS 31.731 28.483
Imposte indeducibili diverse da quelle sui redditi 21.863 21.894
Perdite su crediti indeducibili 3.380 1.125
Spese amministrative a deducibilità limitata 6.245 9.702
Altre spese non deducibili 41.157 32.893
Impairment avviamenti 279.000 -
Perdite società estere 2.347 2.364
Effetti da consolidamento partecipazioni infragruppo 21.878 -
Accantonamenti 21.650 11.473
Altro 26.437 8.219
Componenti positivi del risultato lordo non rilevanti
definitivamente (-)
Quota non rilevante delle plus da realizzo/valutazione su
(155.182) (383.455)
partecipazioni/AFS (163.800) (368.845)
Quota non rilevante dei dividendi ante scritture di consolidamento (335.319) (149.777)
Elisione dividendi infragruppo 346.452 150.721
Effetti da consolidamento partecipazioni infragruppo - (10.823)
Altro (2.515) (4.731)
Variazioni in aumento definitive non legate ad elementi
del risultato lordo (+)
1.033 1.458
Altre 1.033 1.458
Variazioni in diminuzione definitive non legate ad elementi del
risultato lordo (-)
(226.951) (333.121)
Recupero deducibilità interessi passivi infragruppo per consolidato
fiscale
(9.005) (10.875)
Deduzione forfetaria 10% Irap e deduzione Irap costo lavoro dipendente (1.437) (9.164)
Quota reddito agevolabile A.C.E. (192.886) (169.594)
Perdite fiscali esercizi precedenti - (141.008)
Altro (23.623) (2.480)
Base di calcolo ires a conto economico (2.171.084) (187.878)
Aliquota nominale IRES 27,50% 27,50%
IRES effettiva 597.048 51.666
Tax rate IRES (26,01%) 14,77%
IRAP 2016 2015 (*)
Risultato dell'operatività corrente al lordo delle imposte (2.295.875) 349.775
Componenti negativi del risultato lordo non rilevanti
definitivamente (+)
822.615 563.366
Interessi passivi non deducibili 56.630 62.183
Quota non deducibile degli ammortamenti su beni ad uso funzionale 34.227 53.188
Altre spese amministrative non deducibili 157.950 139.431
Spese del personale al netto delle deduzioni ammesse (riduzione
cuneo, disabili, ecc.)
150.227 123.583
Altre rettifiche di valore di cui voce 130 di conto economico 20.242 53.394
Accantonamenti netti ai fondi rischi e oneri 60.705 83.968
Altri oneri di gestione 7.811 170
Perdite delle partecipazioni - 5.552
Perdite da cessioni di investimenti non rilevanti - 4
Impairment avviamenti 279.000 -
Perdite società estere 2.347 2.364
Effetti da consolidamento partecipazioni infragruppo 45.711 -
Altro 7.765 39.529
Componenti positivi del risultato lordo non rilevanti
definitivamente (-)
(56.989) (230.700)
Utili delle partecipazioni (144.093) (141.479)
Quota non rilevante dei dividendi ante scritture di consolidamento (184.437) (89.058)
Elisione dividendi infragruppo 346.452 150.721
Altri proventi di gestione (48.066) (87.417)
Utili da cessioni di investimenti non rilevanti - (238)
Effetti da consolidamento partecipazioni infragruppo - (14.517)
Altro (26.845) (48.712)
Variazioni in aumento definitive non legate ad elementi del risultato
lordo (+)
1.802.059 65.350
Rettifiche per neutralizzazione valore della produzione negativa 1.802.059 65.350
Variazioni in diminuzione definitive non legate ad elementi del
risultato lordo (-)
(399) (323.426)
Altre (399) (323.426)
Base di calcolo irap a conto economico 271.411 424.365
Aliquota nominale media ponderata IRAP 5,19% 5,36%
IRAP effettiva (14.086) (22.746)
Tax rate IRAP 0,61% (6,50%)
IRES e IRAP non di competenza e altre imposte 2016 2015 (*)
Totale impatto 5.881 39.974
Ires - Fiscalità corrente, anticipata e differita di esercizi precedenti 7.167 40.666
Irap - Fiscalità corrente, anticipata e differita di esercizi precedenti (855) 306
Imposte estere (431) (998)
Tax rate IRES e IRAP non di competenza e altre imposte (0,26%) 11,43%

(*) I dati relativi all'esercizio precedente sono stati riesposti per omogeneità di confronto.

Totale imposte sul risultato lordo 2016 2015
Totale Ires + Irap + Altre imposte 588.843 68.894
Tax rate complessivo (25,65%) 19,70%

Sezione 21 - Utile (Perdita) dei gruppi di attività in via di dismissione al netto delle imposte – Voce 310

21.1 Utile (Perdita) dei gruppi di attività/passività in via di dismissione al netto delle imposte: composizione

Totale
Componenti reddituali/Settori 2016 2015
1. Proventi 3.608 9.805
2. Oneri (2.145) (17.621)
3. Risultato delle valutazioni del gruppo di attività e delle passività associate - -
4. Utili (perdite) da realizzo (2.956) -
5. Imposte e tasse 4.017 536
Utile (perdita) 2.524 (7.280)

La voce include il contributo al conto economico dell'esercizio della controllata BP Luxembourg, ceduta nel mese di febbraio; nonché l'apporto generato dalle attività nette della controllata Mariner, classificata in dismissione al 31 dicembre 2016.

L'importo relativo all'esercizio precedente si riferiva principalmente al contributo della controllata BP Luxembourg, generato dalle attività nette classificate in dismissione.

21.2 Dettaglio delle imposte sul reddito relative a gruppi di attività/passività in via di dismissione

Totale Totale
2016 2015
1. Fiscalità corrente (-) (2.279) 447
2. Variazione delle imposte anticipate (+/-) - (479)
3. Variazione delle imposte differite (-/+) 6.296 568
4. Imposte sul reddito di esercizio (-1+/-2+/-3) 4.017 536

Sezione 22 - Utile (Perdita) d'esercizio di pertinenza di terzi – Voce 330

22.1 Dettaglio della voce 330 "utile/(perdita) d'esercizio di pertinenza di terzi"

Denominazione imprese 2016 2015
Partecipazioni consolidate con interessenze di terzi significative - -
Altre partecipazioni (22.848) (18.684)
Totale (22.848) (18.684)

Sezione 23 - Altre informazioni

Non si segnalano altre informazioni rilevanti oltre a quanto già indicato nelle sezioni precedenti.

Sezione 24 - Risultato per azione

31 dicembre 2016 31 dicembre 2015 (*)
Risultato
attribuibile
(migliaia di euro)
Media ponderata
azioni ordinarie
EPS
(euro)
Risultato
attribuibile
(migliaia di euro)
Media ponderata
azioni ordinarie
EPS
(euro)
EPS Base (1.681.660) 606.280.767 (2,774) 424.573 362.082.221 1,173
EPS Diluito (1.681.660) 606.280.767 (2,774) 424.573 362.082.221 1,173

(*) I dati relativi all'esercizio precedente sono stati riesposti per omogeneità di confronto.

24.1 Numero medio delle azioni ordinarie a capitale diluito

Si segnala che al 31 dicembre 2016 l'EPS Base coincide con l'EPS diluito in quanto non risultano in essere strumenti finanziari con potenziali effetti diluitivi.

24.2 Altre informazioni

Non si segnalano altre informazioni rilevanti oltre a quanto già indicato nelle sezioni precedenti.

PARTE D – REDDITIVITÀ CONSOLIDATA COMPLESSIVA

Prospetto analitico della redditività consolidata complessiva

Voci Importo lordo Imposta sul
reddito
Importo netto
10. Utile (Perdita) d'esercizio X X (1.704.508)
Altre componenti reddituali senza rigiro a conto economico
20. Attività materiali - - -
30. Attività immateriali - - -
40. Piani a benefici definiti (20.486) 5.603 (14.883)
50. Attività non correnti in via di dismissione - - -
60. Quota delle riserve da valutazione delle partecipazioni valutate a
patrimonio netto
Altre componenti reddituali con rigiro a conto economico
- - -
70. Copertura di investimenti esteri: (337) 111 (226)
a) variazioni di fair value (337) 111 (226)
b) rigiro a conto economico - - -
c) altre variazioni - - -
80. Differenze di cambio: - - -
a) variazioni di valore - - -
b) rigiro a conto economico - - -
c) altre variazioni - - -
90. Copertura dei flussi finanziari: 2.125 (702) 1.423
a) variazioni di fair value 2.125 (702) 1.423
b) rigiro a conto economico - - -
c) altre variazioni - - -
100. Attività finanziarie disponibili per la vendita: (220.429) 79.707 (140.722)
a) variazioni di fair value (123.859) 47.913 (75.946)
b) rigiro a conto economico (96.552) 31.794 (64.758)
- rettifiche da deterioramento (1.129) 31 (1.098)
- utili/perdite da realizzo (95.423) 31.763 (63.660)
c) altre variazioni (18) - (18)
110. Attività non correnti in via di dismissione: - - -
a) variazioni di fair value - - -
b) rigiro a conto economico - - -
c) altre variazioni - - -
120. Quota delle riserve da valutazione delle partecipazioni valutate a
patrimonio netto:
8.221 (2.285) 5.936
a) variazioni di fair value 8.221 (2.285) 5.936
b) rigiro a conto economico - - -
- rettifiche da deterioramento - - -
- utili/perdite da realizzo - - -
c) altre variazioni - - -
130. Totale altre componenti reddituali (230.906) 82.434 (148.472)
140. Redditività complessiva (Voce 10+130) (1.852.980)
150. Redditività consolidata complessiva di pertinenza di terzi 22.852
160. Redditività consolidata complessiva di pertinenza della capogruppo (1.830.128)

PARTE E – INFORMAZIONI SUI RISCHI E SULLE RELATIVE POLITICHE DI COPERTURA

Il documento recante le informazioni riferite al Gruppo Banco Popolare e relative all'adeguatezza patrimoniale, all'esposizione ai rischi e alle caratteristiche generali dei sistemi preposti alla loro identificazione, misurazione gestione e controllo (c.d. "Pillar III"), secondo quanto previsto dalla circolare della Banca d'Italia n.285 del 17 dicembre 2013 e nello specifico dalla Parte Otto del Regolamento CRR UE n.575/2013, è reso disponibile nei termini previsti dalla normativa nella sezione Investor Relations del sito www.bancopopolare.it.

Nella sezione 1 le informazioni sono fornite facendo riferimento unicamente al Gruppo Bancario, salvo i casi espressamente indicati. Nelle tabelle i dati sono riportati al lordo dei rapporti intrattenuti con le altre società incluse nel consolidamento di bilancio.

Sezione 1 - Rischi del Gruppo Bancario

Il Gruppo Banco Popolare e le società che vi appartengono uniformano le proprie attività a criteri di prudenza e ridotta esposizione al rischio, in relazione:

  • all'esigenza di stabilità connessa all'esercizio dell'attività bancaria;
  • al profilo dei propri investitori;
  • alla propria matrice cooperativa e ai valori del credito popolare.

La propensione complessiva al rischio del Gruppo è determinata attraverso il Risk Appetite Framework, disciplinato tramite il Regolamento in materia di RAF.

Coerentemente alla propria propensione al rischio, il Gruppo e le società controllate perseguono in particolare:

  • il frazionamento dei rischi di credito coerentemente con l'obiettivo di finanziare, in prevalenza, famiglie e piccole-medie imprese;
  • l'assunzione di rischi di mercato in relazione alle esigenze commerciali nonché a finalità di investimento proprietario;
  • l'attento monitoraggio della liquidità allo scopo di garantire la capacità di far fronte, in modo tempestivo, ad esigenze finanziarie attese ed inattese;
  • l'esclusione di rischi estranei alle attività caratteristiche e l'accurata valutazione delle iniziative che comportano nuove tipologie di rischio;
  • lo sviluppo di metodologie di monitoraggio dei rischi sempre più complete e accurate, nonché una gestione attiva dei rischi aziendali mediante l'utilizzo delle tecniche avanzate di copertura e mitigazione;
  • l'equilibrio patrimoniale, anche in situazioni di stress, mediante la definizione di obiettivi in termini di leva finanziaria.

In ottica di perseguire in modo adeguato tali obiettivi - tesi in generale ad una prudente gestione - il processo di governo dei rischi si basa, oltre che su specifici presidi organizzativi (normative, sistemi, processi, risorse ecc.) e sulla disponibilità di adeguate coperture patrimoniali, anche su un sistema complessivo di valori e di incentivi aziendali (ad esempio sistemi di incentivazione risk-based), nonché sul modello organizzativo prescelto, i quali concorrono a contenere l'esposizione ai rischi e/o a minimizzarne gli impatti.

In particolare il Gruppo provvede ad erogare attività formativa specifica e percorsi formativi dedicati anche al fine di diffondere e promuovere all'interno della banca una solida e robusta cultura del rischio. Negli ultimi anni si ricordano in particolare alcune iniziative rivolte a tutto il personale del Gruppo, svolte tramite corsi specifici (sia in aula che erogati online) riguardanti ad esempio i rischi operativi, la compliance, la sicurezza, la responsabilità amministrativa delle banche, la normativa Mifid, l'antiriciclaggio, la normativa CAI (Centrale Allarmi Interbancari), la salute e sicurezza sul lavoro e in ambito stress lavoro-correlato.

Risk Appetite Framework (RAF) di Gruppo

Il Gruppo Banco Popolare aveva emanato, già nel 2014, specifiche linee guida in materia di RAF che hanno consentito l'evoluzione del precedente framework di RAF al fine di integrare ulteriori indicatori (performance, adeguatezza di primo pilastro, liquidità e leva finanziaria).

Il Risk Appetite Framework di Gruppo ha trovato piena realizzazione nel corso del 2015 con l'approvazione del nuovo modello (modello Target) e del relativo Regolamento.

Il RAF rappresenta il quadro di riferimento che definisce - in coerenza con il massimo rischio assumibile, il business model e il piano strategico - la propensione al rischio, le soglie di tolleranza, i limiti di rischio, le politiche di governo dei rischi, i processi di riferimento necessari per definirli e attuarli, in conformità a quanto previsto dalle Istruzioni di Vigilanza - Nuove disposizioni di Vigilanza Prudenziale per le Banche.

In particolare attraverso il proprio Framework di Risk Appetite il Gruppo Banco Popolare:

  • indirizza la propria strategia e le politiche di gestione dei rischi, improntate alla sana e prudente gestione aziendale;
  • stabilisce i propri obiettivi di rischio e ne verifica la corretta attuazione, in coerenza con il proprio modello di business, le strategie aziendali perseguite, il massimo rischio assumibile, i processi di budget e di autovalutazione di adeguatezza patrimoniale, l'organizzazione aziendale e il Sistema dei Controlli Interni;
  • verifica la coerenza tra gli obiettivi di adeguatezza patrimoniale, di capitale a rischio, di liquidità, di performance, cui sono improntati i processi di pianificazione strategica e operativa, ICAAP, ILAAP, predisposizione e gestione del Recovery Plan, definizione e gestione dei limiti gestionali e gli altri processi aziendali correlati;
  • articola gli obiettivi di rischio in un insieme di indicatori, differenziati in funzione delle metriche di misurazione sottostanti che, considerati congiuntamente, determinano il livello di propensione al rischio del Gruppo;
  • definisce le procedure e gli interventi gestionali da attivare nel caso in cui sia necessario ricondurre il livello di rischio entro gli obiettivi o i limiti prestabiliti;
  • determina un quadro di riferimento unitario, per la gestione dell'organizzazione e dei processi di pianificazione, di governo e di controllo dei rischi, che ruoli, responsabilità, modalità operative, flussi informativi destinati agli Organi e alle Funzioni aziendali (in particolare le Funzioni di controllo), in coerenza con le Linee Guida dell'European Banking Authority in materia di processo di vigilanza prudenziale SREP.

Oltre alla formalizzazione dei ruoli e delle responsabilità degli Organi e delle Funzioni aziendali, assumono una concreta e fondamentale importanza il perimetro di applicazione del RAF ed il complessivo sistema di indicatori oggetto di periodica misurazione e monitoraggio.

In particolare il Gruppo ha strutturato il proprio Risk Appetite Framework in base ad un perimetro che ricopre gli ambiti riportati di seguito, per ciascuno dei quali sono stati identificati opportuni indicatori:

  • adeguatezza patrimoniale regolamentare e gestionale,
  • liquidità e leva finanziaria,
  • performance e redditività,
  • compliance e antiriciclaggio.

Inoltre il sistema degli indicatori definito è articolato, secondo una logica piramidale, in Indicatori (i) Primari, (ii) Complementari e (iii) Operativi.

Il RAF, inteso quale processo di determinazione della propensione al rischio del Gruppo, vede primariamente la determinazione degli obiettivi di rischio/rendimento ovvero la quantificazione delle soglie di Risk Appetite, Risk Trigger, Risk Tolerance e Risk Capacity a livello di singolo indicatore. Gli obiettivi di rischio/rendimento sono determinati almeno annualmente. Esso è pertanto strettamente correlato con il processo di pianificazione operativa (Budget) e pianificazione strategica (Piano Industriale).

Il processo di RAF contempla anche la misurazione, monitoraggio e reporting del cosiddetto Risk Profile, ovvero del livello di rischio effettivamente assunto e misurato in un determinato momento/intervallo temporale. Il Risk Profile è periodicamente oggetto di confronto con la soglia di propensione al rischio (Risk Appetite), con la soglia di tolleranza (Risk Tolerance) e con le altre soglie definite (Risk Trigger e Risk Limit). Tali evidenze di misurazione e monitoraggio trovano accoglimento all'interno del cosiddetto Tableau de Bord RAF di Gruppo, ovvero di quella reportistica unitaria e integrata che viene trimestralmente sottoposta all'attenzione degli Organi aziendali.

Infine il processo di "determinazione degli obiettivi di rischio/rendimento" è correlato con i processi ICAAP (processo di valutazione dell'adeguatezza patrimoniale gestionale), ILAAP (processo di valutazione dell'adeguatezza finanziaria/della liquidità), di predisposizione e gestione del Recovery Plan e con la definizione e gestione dei limiti gestionali definiti per le singole tipologie di rischio.

Per il rischio di liquidità, le soglie di esposizione sono definite tramite lo strumento della "maturity ladder", scadenzario dove i flussi di liquidità futuri generati dallo scadere delle operazioni di intermediazione finanziaria sono collocati all'interno delle corrispondenti fasce temporali. Mediante la somma algebrica dei flussi di liquidità previsti in entrata ed in uscita si determina la previsione dei fabbisogni netti. Sono previste delle soglie RAF per il rischio di liquidità e sono finalizzate a verificare la capacità delle riserve liquide disponibili ad assicurare la copertura dei fabbisogni netti di liquidità. Sono previste anche delle soglie massime di concentrazione della raccolta per controparte e wholesale.

Rischi considerati rilevanti dal Gruppo

Le tipologie di rischio cui il Gruppo risulta esposto nel normale svolgimento della propria attività sono:

  • rischio di credito e di controparte; all'interno di tale categoria sono ricondotti il rischio di concentrazione e il rischio residuo;
  • rischio di mercato, comprensivo del rischio base;
  • rischio operativo;
  • rischio di tasso di interesse del portafoglio bancario;
  • rischio di liquidità;
  • rischio commerciale;
  • rischio strumenti di capitale del portafoglio bancario;
  • rischio strategico;
  • rischio reputazionale;
  • rischio da operazioni di cartolarizzazione;
  • rischio immobiliare;
  • rischio d'avviamento;
  • rischio di compliance (o di non conformità);
  • rischio da fondi pensione a prestazioni definite;
  • rischio da NAV previsionale sui Fondi Hedge (hedge fund risk);
  • rischio paese;

  • rischio di trasferimento;

  • rischio informatico (ICT);
  • rischio di leva finanziaria eccessiva.

Il Gruppo Banco Popolare, oltre al rischio di credito, di mercato, liquidità e operativo, ampiamente trattati nei paragrafi successivi, ha individuato e presidia i seguenti altri rischi.

Rischio strategico: è definito come il rischio di flessione degli utili o del capitale derivante da cambiamenti del contesto competitivo o da decisioni aziendali strategiche errate, da attuazione inadeguata di decisioni strategiche, da scarsa o mancata reattività a variazioni del contesto competitivo. A titolo esemplificativo il rischio può derivare da un'imprevista evoluzione delle grandezze di riferimento utilizzate alla base del piano strategico (ad esempio il livello del prodotto interno lordo, dell'inflazione, del risparmio delle famiglie, degli investimenti previsti per le imprese nei diversi settori di attività economica e nelle diverse aree geografiche, etc.), diversa rispetto alle attese di mercato, con la conseguenza di avere la generazione ex ante di un effetto positivo sui risultati attesi del Gruppo che, a consuntivo, potrebbe non trovare piena realizzazione.

Il costante monitoraggio dell'andamento della gestione, delle più significative grandezze aziendali e di tutte le altre variabili rilevanti, siano esse interne od esterne al Gruppo, permette di ridurre al minimo tale rischio, consentendo tempestive azioni di aggiustamento e/o di correzione anche al modificarsi dei contesti competitivi e di mercato.

Rischio reputazionale: è definito come il rischio di flessione degli utili o del capitale derivante dalla percezione negativa dell'immagine della banca da parte di clienti, controparti, azionisti della banca, investitori o autorità di vigilanza, a causa di eventi critici specifici afferenti, ad esempio, determinate aree di operatività, prodotti, processi. Il Gruppo Banco Popolare, particolarmente attento al costante miglioramento della propria immagine ed al consolidamento della propria reputazione, attua una politica di prevenzione condotta su più fronti, in particolare:

  • tutela della clientela, garantendo un'adeguata informazione che consenta scelte finanziarie consapevoli;
  • attenta ed incisiva attività di verifica, non solo formale, della coerenza delle procedure operative e dei comportamenti aziendali alle norme esterne, ai regolamenti ed ai principi adottati internamente.

Il rischio strategico e il rischio reputazionale si caratterizzano per essere fattispecie di rischio presidiate principalmente da strutture di gruppo, con l'applicazione a titolo sperimentale di metodologie di valutazione anche quantitativa.

Rischio commerciale: è il rischio di subire perdite, in termini di diminuzione del margine da intermediazione atteso (al netto dell'impatto del rischio di credito e del rischio di mercato), a causa di mutamenti del contesto macroeconomico o microeconomico che, riducendo i volumi e/o comprimendo i margini, attenuino la capacità reddituale della banca. In particolare, il Gruppo risulta esposto al rischio di variabilità dei ricavi commissionali legati ai servizi di investimento. Questo rischio viene gestito e mitigato attraverso politiche ed azioni commerciali finalizzate alla fidelizzazione della clientela, allo scopo di rendere stabile e costantemente profittevole l'attività di erogazione di servizi, e al mantenimento di un'offerta commerciale ad elevato valore aggiunto, innovativa e in linea con le esigenze attuali e prospettiche della clientela.

Rischio strumenti di capitale del portafoglio bancario: è definito come il rischio attuale o prospettico di flessione del fair value in relazione alla volatilità di mercato o alla situazione dei singoli emittenti. Gli strumenti di capitale oggetto di analisi sono i titoli di capitale disponibili per la vendita (AFS) e le partecipazioni (voce 100 Attivo Stato Patrimoniale del bilancio consolidato).

Rischio immobiliare: è il rischio di flessione del valore di mercato dei beni immobiliari di proprietà, a causa della variazione dei prezzi rilevati sul mercato immobiliare italiano. Questo rischio viene presidiato da apposite strutture tecniche previste all'interno del Gruppo.

Rischio da operazioni di cartolarizzazione: consiste nel rischio che la sostanza economica di un'operazione di cartolarizzazione non sia pienamente rispecchiata nelle decisioni di valutazione e di gestione del rischio. Per fronteggiare tale rischio il Banco Popolare si è dotato di una struttura specializzata in ordine alla definizione delle operazioni di cartolarizzazione dei propri attivi. Tale entità è incaricata, tra l'altro, della selezione del portafoglio oggetto di cessione, della definizione della struttura che si vuole adottare nonché della revisione della documentazione redatta dal legale incaricato.

Rischio di compliance (o di non conformità): consiste nel rischio di incorrere in sanzioni giudiziarie o amministrative, perdite finanziarie rilevanti o danni di reputazione in conseguenza di violazioni di norme imperative (leggi, regolamenti) ovvero di autoregolamentazione (ad es., statuti, codici di condotta, codici di autodisciplina).

Rischio d'avviamento: è il rischio attuale o prospettico che il valore degli avviamenti iscritti in bilancio sia superiore a quello effettivamente realizzabile.

Rischio da Fondi pensione a prestazioni definite: è il rischio che, con riferimento ai piani pensionistici a prestazioni definite, i contributi versati/accantonati non siano sufficienti a coprire le prestazioni garantite in relazione a dinamiche demografiche impreviste (cd. rischio attuariale) e/o che si realizzi un insufficiente rendimento degli asset in cui tali contributi sono stati investiti (cd. rischio finanziario), con conseguenti oneri aggiuntivi a carico della banca.

Rischio paese: è il rischio di perdite causate da eventi che si verificano in un paese diverso dall'Italia. Il concetto di rischio paese è più ampio di quello di rischio sovrano in quanto è riferito a tutte le esposizioni indipendentemente dalla natura delle controparti, siano esse persone fisiche, imprese, banche o amministrazioni pubbliche.

Rischio di trasferimento: è il rischio che una banca, esposta nei confronti di un soggetto che si finanzia in una valuta diversa da quella in cui percepisce le sue principali fonti di reddito, realizzi delle perdite dovute alle difficoltà del debitore di convertire la propria valuta nella valuta in cui è denominata l'esposizione.

Rischio base: nell'ambito del rischio di mercato, il rischio base rappresenta il rischio di perdite causate da variazioni non allineate dei valori di posizioni di segno opposto, simili ma non identiche. Nella considerazione di tale rischio particolare attenzione va posta dalle banche che, calcolando il requisito patrimoniale per il rischio di posizione secondo la metodologia standardizzata, compensano le posizioni in uno o più titoli di capitale compresi in un indice azionario con una o più posizioni in future/altri derivati correlati a tale indice o compensano posizioni opposte in future su indici azionari, che non sono identiche relativamente alla scadenza, alla composizione o a entrambe.

Rischio di una leva finanziaria eccessiva: è il rischio che un livello di indebitamento particolarmente elevato rispetto alla dotazione di mezzi propri renda la banca vulnerabile, rendendo necessaria l'adozione di misure correttive al proprio piano industriale, compresa la vendita di attività con contabilizzazione di perdite che potrebbero comportare rettifiche di valore anche sulle restanti attività.

Rischio informatico: è il rischio di incorrere in perdite economiche, di reputazione e di quote di mercato in relazione all'utilizzo di tecnologia dell'informazione e della comunicazione (Information and Communication Technology – ICT).

Rischio hedge fund: è il rischio di perdite gestionali derivante dall'utilizzo di un NAV previsionale in luogo di un NAV effettivo sui fondi Hedge (c.d. Hedge Fund Risk) gestiti da Aletti Gestielle SGR.

Stress test

Il Gruppo utilizza da tempo un articolato sistema di stress testing, inteso come l'insieme di tecniche quantitative e qualitative medianti le quali la banca valuta la propria vulnerabilità ad eventi eccezionali ma plausibili.

Le prove di stress sono volte a valutare gli effetti sui rischi della banca di eventi specifici (analisi di sensitività) o di movimenti congiunti di un insieme di variabili economico-finanziarie in ipotesi di scenari avversi (analisi di scenario), con riferimento ai singoli rischi (stress test specifici) o in maniera integrata su più rischi (stress test congiunto).

Attraverso tali analisi è possibile individuare quei fattori di rischio che più di altri contribuiscono a determinare risultati negativi e, conseguentemente, permettono di porre in essere strategie che consentono di limitare la perdita al realizzarsi di detti scenari.

Il Gruppo utilizza tali strumenti a supporto di altre tecniche di gestione e di misurazione dei rischi, in ottica di:

  • fornire una visione prospettica dei rischi e dei relativi impatti economici e finanziari;
  • superare i limiti derivanti da modelli di gestione dei rischi basati su dati storici (ad esempio il modello HVaR con rilevazione delle ultime 250 osservazioni);
  • fornire dati di input per i processi di pianificazione di capitale e liquidità, anche per la quantificazione delle soglie di Risk Trigger in sede di annuale determinazione degli obiettivi di rischio/rendimento del Gruppo;
  • valutare lo sviluppo di piani di mitigazione del rischio e di ripristino in concomitanza con determinate situazioni di stress. Le prove di stress sono infatti utilizzate per definire specifiche soglie di trigger interne al raggiungimento delle quali si attivano i piani di risoluzione come previsto dalla direttiva BRRD (Bank Recovery

and Resolution Directive) in tema di prevenzione e gestione delle crisi bancarie e delle imprese di investimento.

Le metodologie di stress test sopra descritte trovano applicazione all'interno del processo Icaap e Ilaap di Gruppo in ottica di una più compiuta e attenta valutazione di adeguatezza patrimoniale prospettica.

Rischi connessi alla limitazione al possesso di azioni e all'esercizio del diritto di voto

L'art. 30 del Testo Unico Bancario prevede che nessuno possa detenere azioni in una banca popolare in misura eccedente l'1% del capitale sociale (salva la facoltà degli statuti di prevedere limiti più contenuti, comunque non inferiori allo 0,5%); per gli organismi di investimento collettivo in valori mobiliari valgono i limiti previsti dalla disciplina propria di ciascuno di essi. In forza del citato art. 30 del Testo Unico Bancario, la banca, appena rilevato il superamento di tale soglia e comunque nei termini previsti dalle vigenti disposizioni, è chiamata a contestare al possessore della partecipazione e all'intermediario la violazione del divieto. Le azioni eccedenti la soglia indicata devono essere alienate entro un anno dalla contestazione, pena la perdita dei diritti patrimoniali maturati che vengono acquisiti dalla banca.

L'art. 30 del Testo Unico Bancario prevede che i soci di banche popolari possano esprimere un solo voto a prescindere dal numero di azioni possedute. In base all'art. 23 dello Statuto del Banco Popolare, inoltre, ciascun Socio, che non sia amministratore o sindaco o dipendente o membro degli organi amministrativi o di controllo o dipendente delle società, direttamente o indirettamente, controllate, o società di revisione alla quale sia stato conferito il relativo incarico o responsabile della revisione legale dei conti del Banco Popolare, e che non rientri in una delle altre condizioni di incompatibilità previste dalla legge, può rappresentare in Assemblea, per delega, non più di altri dieci soci.

Si precisa peraltro che, sulla Gazzetta Ufficiale del 24 gennaio 2015, è stato pubblicato il Decreto Legge n. 3 del 24 gennaio 2015 ("Misure urgenti per il sistema bancario e gli investimenti."). Il Decreto, in vigore dal 25 gennaio 2015, è stato convertito in legge, con modificazioni, il 24 marzo successivo (Legge 24 marzo 2015 n. 33).

Tale Decreto Legge (art. 1) contempla rilevanti modifiche alla disciplina delle banche popolari, contenuta nel Decreto Legislativo 1° settembre 1993, n. 385 (TUB), in ordine alle quali si evidenziano:

A) le norme generali in materia di banche popolari, mediante inserimento, nell'art. 29 TUB, delle seguenti ulteriori disposizioni: (i) il nuovo comma 2-bis, in base al quale l'attivo di una banca popolare non potrà superare il limite di 8 miliardi di euro, da determinarsi a livello consolidato qualora si tratti di banca capogruppo; (ii) il nuovo comma 2-ter, in virtù del quale, in caso di superamento del limite citato, il Consiglio di Amministrazione della banca popolare è tenuto a convocare l'assemblea per le determinazioni del caso. Se entro un anno dal superamento del limite, l'attivo non risulterà ridotto al di sotto della soglia né sarà stata deliberata la trasformazione in società per azioni o la liquidazione, la Banca d'Italia, tenuto conto delle circostanze e dell'entità del superamento, può adottare il divieto di intraprendere nuove operazioni ai sensi dell'articolo 78 TUB, o i provvedimenti previsti dalla normativa nazionale sull'amministrazione straordinaria delle banche (artt. 70-77 TUB), o proporre alla Banca Centrale Europea la revoca dell'autorizzazione all'attività bancaria e al Ministro dell'economia e delle finanze la liquidazione coatta amministrativa, fermi restando i poteri di intervento e sanzionatori attribuiti alla Banca d'Italia dal TUB; (iii) il nuovo comma 2-quater, che prescrive alla Banca d'Italia di dettare disposizioni di attuazione dell'art. 29 TUB, come modificato. Il testo prevede, quale ulteriore modifica dell'art. 29, anche l'abrogazione dell'attuale comma 3, che attribuisce ai competenti organi sociali delle banche popolari la nomina degli organi di amministrazione e controllo;

B) modifiche alla disciplina delle trasformazioni e fusioni delle banche popolari, mediante integrale sostituzione del vigente testo dell'art. 31 TUB con disposizioni in base alle quali le trasformazioni in società per azioni o le fusioni da cui risultino società per azioni devono essere deliberate con i quorum, costitutivi e deliberativi, prescritti dalla norma stessa; in caso di recesso, dovrà applicarsi la disciplina risultante dall'art. 28 modificato (secondo cui il diritto al rimborso è limitato secondo quanto previsto dalla Banca d'Italia, anche in deroga a norme di legge, laddove ciò sia necessario ad assicurare la computabilità delle azioni nel patrimonio di vigilanza di qualità primaria della banca); i quorum assembleari prescritti per le trasformazioni di banche popolari in società per azioni dovranno essere applicati anche in materia di modifiche statutarie nonché, in generale, in relazione alle determinazioni intese ad attuare la normativa sulle banche popolari il cui attivo ecceda la soglia di 8 miliardi di euro;

C) la riformulazione dell'art. 150-bis TUB (disposizioni transitorie e finali in tema di banche cooperative) in base alla quale: (i) viene modificato l'elenco delle disposizioni del Codice Civile applicabili alle banche popolari; (ii) viene introdotta una disposizione, derogatoria rispetto alle norme del Codice Civile sulle cooperative, la quale prescrive che gli statuti delle banche popolari debbano determinare il numero massimo di deleghe che possono essere conferite ad un socio, con la precisazione che, in ogni caso, questo numero non può essere inferiore a 10 né superiore a 20.

Le banche popolari sono tenute ad adeguarsi alle nuove norme generali, e cioè al nuovo testo dell'art. 29 T.U.B., entro 18 mesi dall'entrata in vigore delle succitate disposizioni di attuazione di competenza della Banca d'Italia: tali disposizioni sono state emanate dalla Banca d'Italia con proprio Provvedimento (in vigore dal 27 giugno 2015), con cui è stato disposto il 9° Aggiornamento della Circolare Banca d'Italia n. 285 con introduzione nella parte terza di un capitolo 4 recante "Banche in forma cooperativa".

Il Consiglio di Amministrazione del Banco Popolare, con i poteri ad esso spettanti ai sensi dell'art. 33.2, comma 2, lett. y) dello Statuto in applicazione dell'art. 2365, comma 2, Cod. Civ., nella seduta del 15 settembre 2015 ha approvato le modifiche statutarie obbligatorie in conformità a quanto stabilito dal Decreto Legge n. 3 del 2015, come convertito con L. 33/2015 e tenuto conto di quanto stabilito nel citato Aggiornamento della Circolare n. 285. Tali modifiche statutarie, ad esito del positivo rilascio del prescritto provvedimento di accertamento della Banca d'Italia ai sensi dell'art. 56 del D.Lgs. 385/1993, sono state iscritte nel Registro delle Imprese di Verona in data 15 dicembre 2015.

Nella citata seduta del 15 settembre 2015, il Consiglio di Amministrazione del Banco Popolare, sentito il Collegio Sindacale, aveva altresì approvato l'avvio del progetto di trasformazione della forma giuridica del Banco Popolare da società cooperativa per azioni a responsabilità limitata a società per azioni e il piano contenente le iniziative a tal fine necessarie nonché la tempistica della loro attuazione, nel rispetto dei termini di legge. Successivamente, in data 23 marzo 2016, previa approvazione dei rispettivi organi amministrativi, il Banco Popolare e la Banca Popolare di Milano hanno sottoscritto un protocollo di intesa avente ad oggetto i punti essenziali di un'operazione di fusione (c.d. "propria") tra il Banco Popolare e BPM, da attuarsi, ai sensi dell'art. 2501 e ss. Cod. Civ., mediante creazione di una nuova società avente forma giuridica di società per azioni e con denominazione Banco BPM Società per azioni.

Per ulteriori dettagli sull'operazione di fusione si fa rinvio alla sezione dedicata ai fatti di rilievo avvenuti nell'esercizio della Relazione sulla Gestione

Attraverso la descritta operazione di fusione, il Banco Popolare, atteso il superamento della soglia di 8 miliardi dell'attivo, ai sensi dell'art. 29, comma 2-bis del TUB, ha realizzato, in conformità a quanto previsto dall'art. 29, comma 2-ter, del TUB, la trasformazione da società cooperativa in società per azioni.

Il sistema di controllo interno dei rischi

L'esigenza primaria del processo di gestione e controllo del rischio è di proteggere la solidità patrimoniale, finanziaria e la reputazione del Gruppo Banco Popolare rispetto ad eventi indesiderati.

L'intero processo di gestione e controllo dei rischi assunti nell'ambito del Gruppo è coordinato dal Banco Popolare, nella duplice veste di Capogruppo e di società presso la quale sono accentrate funzioni di interesse comune per il Gruppo, in particolare la cosiddetta "funzione di controllo dei rischi".

Il ruolo fondamentale nel controllo dei rischi a livello di Gruppo spetta al Consiglio di Amministrazione del Banco Popolare, che stabilisce gli orientamenti strategici, approva le politiche di gestione dei rischi e valuta il grado di efficienza e adeguatezza del sistema dei controlli interni, con particolare riguardo al controllo dei rischi. Il Consiglio di Amministrazione delibera le modifiche al "Regolamento in materia di Risk Appetite Framework (RAF)" e al "Regolamento Rischi di Gruppo" in relazione all'evoluzione della gestione e del mercato di riferimento. I Consigli di Amministrazione delle società controllate definiscono, sulla base degli orientamenti di Gruppo, gli indirizzi gestionali e operativi relativamente ai propri rischi aziendali.

Il Consiglio di Amministrazione della Capogruppo si avvale, per le attività istruttorie e consultive relative al controllo interno e al monitoraggio della gestione dei rischi aziendali, del Comitato Rischi costituito al proprio interno. A supporto del Consiglio di Amministrazione della Capogruppo e dei singoli Consigli di Amministrazione opera il Comitato per il Governo dei Rischi di Gruppo, formato dall'Amministratore Delegato e dai rappresentanti delle principali funzioni della Capogruppo, che assiste i Consigli stessi nella formulazione delle politiche di rischio e interviene per far correggere situazioni non coerenti con tali politiche.

Il Collegio Sindacale vigila sull'efficacia e l'adeguatezza del sistema di gestione e di controllo del rischio nonché di revisione interna e sulla funzionalità e l'adeguatezza del complessivo sistema dei controlli interni.

Come previsto nella disciplina di vigilanza prudenziale, il sistema dei controlli interni di un intermediario bancario contempla - oltre agli Organi aziendali che definiscono e approvano gli orientamenti generali e le linee guida - la presenza di specifiche unità organizzative, dedite ai controlli di secondo livello (Risk Management, Compliance e Antiriciclaggio, Convalida Interna) e di terzo livello (Audit).

La Direzione Rischi, unità organizzativa a riporto diretto dell'Amministratore Delegato del Banco Popolare, presidia, a livello di Gruppo ed in modo integrato, i processi di governo, misurazione e controllo dei rischi (risk management), il processo di convalida dei modelli interni di misurazione dei rischi (convalida interna), il processo di prevenzione e contrasto del riciclaggio e di finanziamento del terrorismo (antiriciclaggio) ed il processo di supporto e consulenza in materia legale alla Capogruppo e alle Società del Gruppo (legale). Le attività di gestione del rischio di non conformità normativa sono svolte nell'ambito del Servizio Compliance collocato a riporto diretto dell'Amministratore Delegato.

La Direzione Rischi e le strutture che in essa operano sono indipendenti dalle funzioni e attività operative. In particolare, la struttura organizzativa con un ruolo preminente nel controllo dei rischi è il Servizio Risk Management il quale svolge la cosiddetta "funzione di controllo del rischio", oltre che relativamente alla Capogruppo, anche con riferimento e per conto delle banche italiane e di altre società del Gruppo in virtù di specifici contratti di outsourcing. Ad esso compete il coordinamento delle attività di seguito riportate:

  • individuazione, misurazione e controllo dei rischi di credito, collaborazione al calcolo dei corrispondenti requisiti minimi patrimoniali e realizzazione, gestione ed ottimizzazione del Sistema dei Rating Interni; sviluppo e mantenimento delle metodologie, dei modelli e delle metriche di misurazione dei rischi di credito, con particolare riferimento ai modelli interni per il calcolo dei fattori di rischio (PD, LGD, EAD), nonché del rischio di credito secondo un approccio gestionale (credit-VaR);
  • individuazione, misurazione e controllo dei rischi di mercato; definizione delle metodologie di misurazione, verifica periodica di affidabilità, proposta e monitoraggio dei limiti operativi; validazione dei modelli e dei processi di pricing degli strumenti finanziari e collaborazione al calcolo dei requisiti minimi patrimoniali; individuazione, misurazione e controllo dei rischi di controparte; controllo dei rischi della clientela cui il Gruppo presta servizi di investimento e di distribuzione di prodotti finanziari;
  • definizione e sviluppo di metodologie per l'identificazione, la valutazione, il monitoraggio ed il reporting dei rischi di trasformazione (tasso d'interesse e liquidità) con individuazione e determinazione di opportuni limiti operativi; misurazione e controllo di tali rischi; predisposizione di adeguata reportistica destinata agli Organi decisionali aziendali e per le Società monitorate;
  • identificazione, misurazione, monitoraggio, controllo e mitigazione dei rischi operativi; sviluppo e aggiornamento delle metodologie, dei modelli e delle metriche di misurazione dei rischi operativi su base consolidata ed individuale, in ottica regolamentare e gestionale; determinazione dei requisiti minimi patrimoniali; individuazione e determinazione di opportuni limiti operativi; formulazione di proposte di interventi di mitigazione;
  • stima dell'esposizione complessiva ai rischi; valutazione dell'adeguatezza patrimoniale consuntiva e prospettica (ordinaria e stressata) del Gruppo; proposta di obiettivi, soglie RAF e limiti operativi in materia di rischi complessivi; individuazione e modellizzazione dei rischi anche di nuova tipologia; coordinamento dei processi di disclosure (bilancio, Terzo pilastro, agenzie rating); valutazione dei rischi e della congruità con il RAF delle operazioni di maggior rilievo, nonché le attività di verifica del rispetto dei limiti verso Soggetti Collegati;
  • verifica del monitoraggio andamentale su esposizioni classificate tra i crediti in bonis e tra i crediti deteriorati, verifica della coerenza delle classificazioni, dell'adeguatezza del processo di recupero crediti, della congruità degli accantonamenti.

Il Servizio Risk Management si occupa inoltre di garantire lo sviluppo ed il miglioramento continuativo delle metodologie, dei modelli e delle metriche di misurazione dei rischi, anche attraverso progetti finalizzati all'implementazione e attuazione dei modelli avanzati, all'allineamento agli standard che tempo per tempo si vanno affermando a livello internazionale, al recepimento delle normative e direttive di Vigilanza, allo sviluppo di presidi sempre più efficaci.

La politica di Risk Management si sviluppa attraverso il Comitato per il Governo dei Rischi e il Comitato Finanza ed ALM della Capogruppo. Il Comitato Finanza ed ALM si riunisce periodicamente e sovrintende alle azioni di gestione dei rischi di mercato, di tasso e di liquidità, definendo le politiche di funding del Gruppo.

L'attuale assetto organizzativo del Servizio Risk Management prevede quattro Funzioni "in line" (Rischi di Credito, Rischi di Mercato, Rischi Operativi, Rischi di Tasso e Liquidità) e due Funzioni (Monitoraggio e Controllo del Credito, Risk Integration and Policies) collocate in posizione di "staff" al Responsabile.

Sempre nell'ambito dei controlli interni, la Banca si è dotata della Funzione di Convalida Interna (collocata in posizione di staff alla Direzione Rischi), responsabile dei processi di convalida dei sistemi di misurazione e gestione dei rischi del Gruppo Banco Popolare. Tali attività sono effettuate in maniera indipendente sia dalle Funzioni incaricate della misurazione e gestione dei rischi, sia dalla struttura titolare della Revisione Interna (Direzione Audit).

Alla Funzione suddetta compete, dunque, l'attività di convalida nel continuo e in maniera iterativa dei sistemi di misurazione e gestione dei rischi, al fine di valutarne l'adeguatezza rispetto ai requisiti normativi, alle esigenze operative aziendali e a quelle del mercato di riferimento.

Sono, pertanto, attribuibili come di esclusiva pertinenza della Funzione di Convalida Interna le seguenti attività:

  • convalida finalizzata alla valutazione dell'adeguatezza dei sistemi di misurazione e gestione dei rischi rispetto ai requisiti normativi, alle esigenze operative aziendali e a quelle del mercato di riferimento ed alla formulazione di un giudizio in merito alla performance complessiva dei sopra citati sistemi, al loro regolare funzionamento e al loro effettivo utilizzo nei diversi ambiti della gestione aziendale, anche mediante l'identificazione di eventuali criticità e dei miglioramenti necessari;
  • analisi periodiche finalizzate alla verifica delle performance, della calibrazione dei parametri e, in generale, del corretto funzionamento dei sistemi di misurazione e gestione dei rischi, nonché alla realizzazione di attività di benchmarking e di prove di stress;
  • emissione periodica di raccomandazioni alle Funzioni coinvolte nei processi di misurazione e gestione dei rischi, relativamente alle performance, al funzionamento e all'utilizzo dei sistemi di misurazione e gestione dei rischi;
  • validazione dei sistemi interni di misurazione e gestione dei rischi rilevanti quantificati in ambito ICAAP e ILAAP;
  • trasmissione di un'informativa periodica sull'attività di convalida alla Direzione Audit, al Comitato Rischi e al Collegio Sindacale;
  • redazione delle relazioni di convalida da presentare al Consiglio di Amministrazione e al Collegio Sindacale a corredo delle delibere di attestazione di rispondenza dei sistemi di misurazione e gestione dei rischi ai requisiti normativi e, quindi, dell'istanza di autorizzazione all'Autorità di Vigilanza per l'utilizzo degli stessi ai fini del calcolo dei requisiti patrimoniali;
  • redazione della relazione annuale di convalida con indicazioni di eventuali criticità/aree di miglioramento dei sistemi di misurazione e gestione dei rischi da sottoporre all'attenzione delle strutture aziendali competenti, della Direzione Audit e degli Organi Societari.

Le attività di gestione del rischio di non conformità normativa sono svolte nell'ambito del Servizio Compliance che riporta gerarchicamente in via diretta all'Amministratore Delegato. Esso assiste il vertice aziendale e le società del Gruppo nell'identificare, valutare, mitigare, gestire e monitorare il cosiddetto "compliance risk" inerente alle attività svolte dalle società bancarie, finanziarie e strumentali del Gruppo, assicurando il coordinamento e la supervisione di tutte le attività di compliance del Banco e delle Banche/Società del Gruppo.

L'attività di Revisione Interna nell'ambito del Gruppo Banco Popolare è svolta dalla Direzione Audit del Banco Popolare mediante lo svolgimento di attività di verifica e monitoraggio - in loco e a distanza - presso le Banche e le Società Prodotto del Gruppo, in forza di specifico contratto di outsourcing ovvero in qualità di Capogruppo. La Direzione Audit è collocata alle dirette dipendenze del Consiglio di Amministrazione, a cui riporta per il tramite del Presidente, con riporto informativo nel continuo all'Amministratore Delegato.

Per ulteriori informazioni sulle attività svolte dalle strutture di Compliance e Internal Audit si rimanda alle corrispondenti sezioni contenute nella Relazione sulla Gestione.

Si segnala che la descrizione delle strutture sopra riportata è riferita alla situazione in essere dell'ex Gruppo Banco Popolare al 31 dicembre 2016.

Per maggiori informazioni sul sistema dei controlli interni, sulla revisione legale dei conti e sull'attestazione di corrispondenza dei documenti contabili alle risultanze dei libri e delle scritture contabili da parte del Dirigente Preposto si rimanda alla Relazione sul governo societario e gli assetti proprietari.

Il Progetto Interno Basilea

Il Gruppo Banco Popolare ha avviato nel tempo molteplici attività progettuali volte al miglioramento del proprio sistema di misurazione, gestione e controllo dei rischi. In particolare il Gruppo risulta ad oggi autorizzato all'utilizzo dei propri modelli interni ai fini del calcolo degli assorbimenti patrimoniali regolamentari con riferimento ai seguenti rischi di primo pilastro:

  • rischio di credito (a partire dalla rilevazione del 30 giugno 2012): il perimetro riguarda i modelli interni di rating avanzati (PD, sia di monitoraggio sia di accettazione, e LGD) relativi ai crediti verso imprese e al dettaglio di Banco Popolare e della ex-controllata Credito Bergamasco. Per i portafogli creditizi non rientranti nel perimetro di prima validazione A-Irb - tra cui quelli riferiti a Banca Aletti e alle società dell'ex Gruppo Banca Italease - permane l'applicazione, a fini prudenziali, dell'approccio regolamentare standard;
  • rischio di mercato (a partire dalla rilevazione del 30 giugno 2012): il perimetro è il rischio generico e specifico dei titoli di capitale, il rischio generico dei titoli di debito e il rischio quote di fondi OICR per il portafoglio di negoziazione di Banca Aletti e di Banco Popolare. La restante parte dei rischi di mercato continuerà ad essere misurata secondo l'approccio "standard".
  • rischio operativo: a partire dalla rilevazione del 30 giugno 2014 adozione della metodologia avanzata AMA (Advanced Measurement Approach) sul primo perimetro di validazione, relativo alle società Banco Popolare, Banca Aletti, SGS BP e BP Property Management. Il perimetro di roll-out, riferito ai segmenti di operatività Aletti Gestielle SGR e Divisione Leasing BP (ex Banca Italease) è stato autorizzato alla suddetta metodologia a far data dalla segnalazione di Vigilanza al 30 giugno 2016. Le altre società del Gruppo segnalano secondo la metodologia BIA (Basic Indicator Approach), in coerenza con l'adozione dell'uso combinato AMA / BIA, che prevede per queste ultime, qualora non superino determinate soglie di materialità, l'utilizzo permanente del metodo base (PPU, partial permanent use).

1.1 RISCHIO DI CREDITO

INFORMAZIONI DI NATURA QUALITATIVA

1. Aspetti generali

Il rischio di credito è il rischio che un debitore del Gruppo (ivi comprese le controparti di operazioni finanziarie aventi ad oggetto strumenti derivati over the counter, Securities financing transactions SFT e operazioni con regolamento a lungo termine – in tal caso si parla allora più specificatamente di rischio di controparte) non adempia alle proprie obbligazioni, totalmente o parzialmente, o che il merito creditizio subisca un deterioramento, con conseguente danno per il Gruppo. Nell'ambito del rischio di credito rileva anche il rischio di concentrazione, che deriva da esposizioni rilevanti verso controparti, gruppi di controparti connesse o del medesimo settore economico o che esercitano la stessa attività o appartengono alla medesima area geografica.

Il Gruppo Banco Popolare persegue gli obiettivi di politica creditizia indirizzati a:

  • supportare lo sviluppo delle attività nel territorio in cui opera, focalizzando il sostegno e lo sviluppo sulle relazioni con le piccole e medie imprese, nonché con le famiglie;
  • diversificare il portafoglio, limitando la concentrazione delle esposizioni su singole controparti/gruppi, su singoli settori di attività economica o aree geografiche;
  • applicare un modello omogeneo ed univoco di gestione del credito basato su regole, metodologie, processi, procedure informatiche e normative interne armonizzate e standardizzate.

Il monitoraggio del portafoglio crediti, svolto dalla Direzione Crediti della Capogruppo, è focalizzato sull'analisi dell'andamento del profilo di rischio dei settori economici, delle aree geografiche, dei segmenti di clientela e delle tipologie di affidamento accordato e su altre dimensioni di analisi, che permettono a livello centrale di definire le eventuali azioni correttive. I report prodotti sono sottoposti periodicamente all'attenzione degli organi collegiali della Capogruppo.

2. Politiche di gestione del rischio di credito

2.1 Aspetti organizzativi

Il modello dei processi del credito definito dal Banco Popolare è stato disegnato in coerenza con i seguenti criteri di base:

  • chiara definizione delle responsabilità dei ruoli coinvolti: funzioni commerciali, funzioni creditizie, funzioni di controllo, funzioni di risk management;
  • utilizzo esteso del principio della contrapposizione dei ruoli;
  • utilizzo esteso del rating nei processi del credito (politiche, concessione, erogazione, monitoraggio e valutazione del credito);
  • utilizzo esteso di strumenti normativi e procedure a supporto;
  • valutazione dei rischi a livello di Gruppo Bancario su Gruppo di rischio cliente.

In particolare, al fine di esprimere un governo unitario dei rischi creditizi per tutte le Società del Gruppo Bancario, nell'ambito delle proprie funzioni di indirizzo, coordinamento e controllo, la Capogruppo:

  • determina i principi, le regole, i ruoli e le responsabilità per ciascuna fase dei processi del credito;
  • definisce le politiche creditizie di Gruppo, in coerenza con le strategie, la propensione al rischio e gli obiettivi economici approvati dal Consiglio di Amministrazione, con l'obiettivo di indirizzare la dimensione complessiva, il profilo di rischio e la diversificazione del portafoglio crediti del Gruppo Bancario;
  • determina i principi e le regole di attribuzione delle competenze deliberative e delle facoltà in materia di credito, garantendo omogeneità e coerenza per tutto il Gruppo Bancario;
  • assume le decisioni creditizie più rilevanti sia direttamente qualora vi sia un interesse di Gruppo preminente da tutelare, sia mediante la delibera dei "plafond di affidabilità", sia mediante la formulazione dei "pareri preventivi" non vincolanti alle Società del Gruppo Bancario;
  • definisce i massimali per "rischio Paese";
  • definisce i controlli di linea ed i controlli sulla gestione dei rischi da effettuare, procedurali o comportamentali, massivi o a campione, idonei a garantire il rispetto delle regole e dei parametri definiti per ciascuna fase dei processi del credito;
  • esercita un'attività di monitoraggio sull'andamento del portafoglio crediti nel suo complesso e sulle singole posizioni, sulla base di criteri di rilevanza definiti;
  • esercita il controllo della coerenza tra gli indirizzi forniti e la loro applicazione;
  • definisce, ai fini di bilancio, i criteri di valutazione dei crediti in portafoglio differenziati in base allo stato di classificazione delle posizioni ed alla rischiosità delle stesse e ne verifica l'applicazione;
  • definisce i requisiti degli strumenti e delle procedure a supporto dello svolgimento delle attività disciplinate dai processi.

2.2 Sistemi di gestione, misurazione e controllo

Il Gruppo Banco Popolare si avvale di un articolato insieme di strumenti per concedere e gestire il credito e per monitorare l'andamento della qualità del portafoglio.

Il rating riveste un ruolo centrale nei processi di concessione del credito, di erogazione dei prodotti creditizi e di monitoraggio e gestione andamentale. Il rating concorre alla determinazione degli organi competenti per la delibera degli affidamenti, influisce sull'applicazione del meccanismo di rinnovo automatico delle posizioni con fidi a revoca e contribuisce a determinare l'intercettamento automatico nel processo di monitoraggio e gestione – Watch list. In presenza di posizioni che presentino indicazioni tra loro in contrasto, il Rating Desk è chiamato ad esaminarle e valutare la possibile modifica del rating medesimo (processo di "override").

La concessione del credito prevede differenti fasi per l'istruttoria e la proposta, la delibera ed il perfezionamento degli affidamenti, supportate da processi e pratiche elettroniche di fido differenziati in funzione del segmento di clientela. I processi sono strutturati per consentire l'acquisizione di tutte le informazioni rilevanti anche ai fini delle variabili che concorrono all'assegnazione del rating, la valutazione omogenea ed esaustiva del merito creditizio e la formalizzazione di una coerente proposta di fido, l'assunzione della delibera da parte dell'Organo Deliberante competente ed il perfezionamento degli affidamenti subordinato all'adempimento delle disposizioni previste in delibera, all'acquisizione delle garanzie ed alla sottoscrizione degli schemi contrattuali relativi alle linee di credito.

In tale ambito, in coerenza con le disposizioni dell'EBA, a seguito di specifica valutazione della difficoltà finanziaria del cliente e della concessione di una misura di tolleranza sono identificati i crediti forborne.

Le posizioni che denotano i primi sintomi di negatività sono automaticamente inserite in un processo di monitoraggio e gestione che prevede, attraverso fasi precodificate, l'intervento di ruoli diversi, con l'obiettivo di prevenire il deterioramento del credito e di attuare tutte le azioni rivolte a rimuovere le cause di dette negatività.

Con riferimento alla clientela privati è in funzione, inoltre, uno specifico processo gestionale che, supportato da una procedura informatica, prevede precise azioni, con tempistiche ben definite finalizzate alla regolarizzazione della posizione e al recupero dell'importo impagato.

L'attività di monitoraggio dei rischi di credito a livello di portafoglio è inoltre condotta tramite l'utilizzo di un modello appartenente alla categoria dei "default model", applicato con frequenza mensile principalmente alle esposizioni creditizie del Gruppo Banco Popolare, limitatamente ai crediti in bonis, di cassa e di firma, della clientela residente. Per un approfondimento delle caratteristiche generali di tale modello si rimanda a quanto riportato nel paragrafo "D. Gruppo Bancario - modelli per la misurazione del rischio di credito".

Per le altre esposizioni - diverse da quelle verso la clientela ordinaria e finanziaria residente in bonis - il controllo dei rischi viene realizzato mediante l'utilizzo di metriche regolamentari di vigilanza (Standard /Irb).

2.3 Tecniche di mitigazione del rischio di credito

Il Gruppo è da sempre attento all'acquisizione di strumenti a maggior tutela del credito ovvero all'utilizzo di applicativi e tecniche che determinino una riduzione del rischio di credito. A tale fine sono acquisite, quando ritenute necessarie, le garanzie tipiche dell'attività bancaria, vale a dire, principalmente, ipoteche su beni immobili, garanzie reali su titoli oltre alle garanzie personali rilasciate dai fideiussori.

In generale, la decisione sull'acquisizione di una garanzia si basa sulla valutazione del merito creditizio del cliente e sulle caratteristiche dell'operazione. Dopo tale analisi, può essere ritenuto opportuno raccogliere delle garanzie supplementari ai fini della mitigazione del rischio, tenuto conto del presumibile valore recuperabile offerto dalla garanzia.

Il sistema di censimento dei beni immobili posti a garanzia di operazioni di finanziamento consente la rivalutazione periodica automatica del valore dei beni ed identifica i beni per i quali ricorrono le condizioni per l'aggiornamento della perizia.

Il valore delle garanzie reali finanziarie è sottoposto ad un costante monitoraggio automatico che permette il confronto tra il valore attuale della garanzia rispetto a quello iniziale, in modo da consentire al gestore di intervenire tempestivamente nel caso si registri una significativa riduzione della garanzia stessa.

Per le garanzie costituite da pegno su titoli è operativo un sistema automatico di allarmi che evidenzia la perdita di valore della garanzia oltre una determinata soglia, evidenziando al gestore della relazione la criticità affinché quest'ultimo possa provvedere con interventi mirati.

Per quanto riguarda l'attività in derivati con controparti di mercato, sono preferite le entità con le quali sono attivi accordi di prestazione di collaterale, con particolare riferimento agli ISDA - Credit Support Annex, al fine di ridurre significativamente il rischio di credito.

2.4 Attività finanziarie deteriorate

La classificazione delle posizioni a credito deteriorato è effettuata in conformità con i criteri definiti dall'EBA. In particolare la classificazione a non performing è effettuata:

  • in modo automatico, per le posizioni che raggiungono le soglie previste dalle disposizioni dell'Organo di vigilanza in materia di Past Due;
  • mediante delibera assunta da un Organo a ciò facoltizzato (i) su proposta generata automaticamente dal sistema informativo, per le posizioni che raggiungono le soglie previste, tempo per tempo, dai processi interni di monitoraggio e gestione del credito, oppure (ii) su proposta di un Organo proponente, per le posizioni che denotano l'insorgenza di eventi pregiudizievoli per la prosecuzione "in bonis" della relazione.

La gestione dei crediti deteriorati nel Gruppo Banco Popolare è basata, in via prevalente, su un modello che assegna a risorse specializzate la gestione di un insieme definito (portafoglio) di posizioni.

Le responsabilità di gestione variano in relazione allo stato di classificazione della posizione:

• la gestione delle posizioni classificate a Past Due e ad Inadempienze probabili è attribuita, con la sola eccezione delle posizioni inferiori ad una soglia definita, a gestori specialistici che possono essere collocati, a seconda della rilevanza della posizione, presso la Direzione Crediti ovvero presso le strutture Crediti della Rete (Divisioni e Aree Affari).

Per tali posizioni, i gestori delle posizioni deteriorate sono responsabili delle scelte gestionali afferenti le posizioni attribuite ai rispettivi portafogli, nel rispetto delle previste facoltà deliberative, ma sono supportati nella gestione amministrativa dai gestori (commerciali) di Rete nel cui portafoglio permane collocata la relazione nonché l'imputazione dei risultati economici conseguiti;

• la gestione delle posizioni classificate a Sofferenze è integralmente attribuita a gestori specialistici dipendenti direttamente dalla Direzione Crediti o, con riferimento a Release SpA, a gestori di quest'ultima. Per tali posizioni, i gestori "Sofferenze" sono responsabili, nel rispetto delle previste facoltà deliberative, sia delle scelte gestionali che delle attività amministrative richieste per la gestione; i risultati economici della gestione contribuiscono direttamente agli obiettivi del Servizio Recupero Crediti della Direzione Crediti.

Gli Organi gerarchicamente superiori al gestore specialistico sono coinvolti a supporto del gestore specializzato e in caso di inazione da parte di quest'ultimo per verificare gli interventi più opportuni per la gestione della relazione con il cliente.

I processi di monitoraggio, gestione e valutazione del credito deteriorato sono strutturati in fasi definite e controllate e sono supportati da un procedura gestionale che consente la tracciatura delle azioni poste in essere.

La valutazione del credito finalizzata a determinare l'ammontare delle previsione di perdita dei crediti deteriorati prevede modalità differenziate in relazione allo status ed alla dimensione della esposizione:

  • per le posizioni in Past due a prescindere dall'importo, per le posizioni ad Inadempienze probabili con forbearance inferiori ad una soglia definita, nonché per quelle ad Inadempienze probabili o a Sofferenze entro prestabiliti limiti di importo viene applicata forfettariamente la LGD media stimata dal Risk Management;
  • per le posizioni ad Inadempienze probabili con forbearance superiori alla soglia di materialità definita nonché per quelle ad Inadempienze probabili o a Sofferenze di importo superiore a determinati limiti prestabiliti, le previsioni di perdita vengono valutate analiticamente dal gestore, al quale viene comunque proposto dal sistema informativo un floor determinato su una LGD percentile.

Le previsioni di perdita valutate analiticamente dal gestore sono periodicamente sottoposte a revisione.

2.5 Sistema dei controlli relativi ai processi del credito

L'assetto del sistema dei controlli relativo ai processi del credito è basato su:

  • controlli di I livello (o di linea), diretti ad assicurare il corretto svolgimento dei processi. Rientrano tra i controlli di primo livello i controlli c.d. "automatici", cioè svolti direttamente dalle procedure applicative, i controlli effettuati direttamente dalle strutture operative ed i controlli di tipo gerarchico, attuati nell'ambito della medesima filiera di responsabilità. Sono inoltre attuati controlli di II^ istanza, attraverso le strutture crediti delle Aree Affari, in particolare attraverso il ruolo del "Gestore Qualità del Credito", le strutture di monitoraggio del credito collocate nelle Divisioni, il Servizio Qualità e Controllo del Credito collocato nella Direzione Crediti, oltre che attraverso strutture specialistiche per specifici ambiti;
  • controlli di II livello (o controlli sui rischi e sulla conformità), in capo alla struttura "Monitoraggio e Controllo del Credito" collocata nella Direzione Rischi, diretti ad assicurare la corretta attuazione del processo di gestione dei rischi (posto in essere dalle strutture operative) verificando lo svolgimento del monitoraggio andamentale sulle singole esposizioni, in particolare di quelle deteriorate, e la valutazione della coerenza delle classificazioni, della congruità degli accantonamenti e dell'adeguatezza del processo di recupero.

INFORMAZIONI DI NATURA QUANTITATIVA

A. Qualità del credito

Ai fini dell'informativa di natura quantitativa sulla qualità del credito, con il termine "esposizioni creditizie" si intendono esclusi i titoli di capitale e le quote di O.I.C.R. mentre il termine "esposizioni" include i suddetti elementi.

A.1 Esposizioni creditizie deteriorate e non deteriorate: consistenze, rettifiche di valore, dinamica, distribuzione economica e territoriale

A.1.1 Distribuzione delle attività finanziarie per portafogli di appartenenza e per qualità creditizia (valori di bilancio)

Portafogli/qualità Sofferenze Inadempienze
probabili
Esposizioni
scadute
deteriorate
Esposizioni
scadute non
deteriorate
Altre
esposizioni
non
deteriorate
Totale
1. Attività finanziarie disponibili per la vendita - 1.910 - - 10.977.447 10.979.357
2. Attività finanziarie detenute sino alla scadenza - - - - 8.368.223 8.368.223
3. Crediti verso banche 69 - - 23 4.559.096 4.559.188
4. Crediti verso clientela 6.238.860 6.234.237 95.265 1.311.301 61.960.571 75.840.234
5. Attività finanziarie valutate al fair value - - - - - -
6. Attività finanziarie in corso di dismissione - - - - - -
Totale 31/12/2016 6.238.929 6.236.147 95.265 1.311.324 85.865.337 99.747.002
Totale 31/12/2015 6.458.358 7.403.468 208.934 2.129.442 84.664.136 100.864.338

Si premette che i dati contenuti nelle tabelle A.1.1 e A.1.2 fanno riferimento ai valori del bilancio consolidato e sono quindi al netto di tutti i rapporti infragruppo delle società appartenenti al perimetro di consolidamento (siano esse appartenenti o meno al Gruppo Bancario); nelle successive tabelle (dalla A.1.3 alla A.1.8) i dati indicati si riferiscono alle sole esposizioni detenute dalle società del Gruppo Bancario.

In coerenza con i dettagli richiesti per le esposizioni detenute dal Gruppo Bancario nelle successive tabelle A.1.3 e A.1.6, l'informativa sulle esposizioni non deteriorate è stata suddivisa tra le colonne "Esposizioni scadute non deteriorate" ed "Altre esposizioni non deteriorate". Si precisa inoltre che le attività finanziarie deteriorate (sofferenze, inadempienze probabili ed esposizioni scadute deteriorate) si riferiscono esclusivamente ad esposizioni detenute dalle società appartenenti al "Gruppo Bancario"; per le "Alte imprese" non esistono infatti attività della specie.

Analisi dell'anzianità degli scaduti del complesso delle attività finanziarie non deteriorate

Al 31 dicembre 2016, le esposizioni non deteriorate, che includono anche le "Attività finanziarie di negoziazione" e i "Derivati di copertura", ammontano complessivamente a 91.867,5 milioni. Per tali esposizioni si fornisce un'analisi dell'anzianità degli scaduti, in linea con quanto previsto dall'IFRS 7 "Financial Instruments: Disclosure", paragrafo 37, lettera a).

Esposizioni / Aree geografiche Esposizione non deteriorate per anzianità di scaduto
Scaduti fino a
3 mesi
Scaduti da
oltre 3 mesi
fino a 6 mesi
Scaduti da
oltre 6 mesi
fino a 1 anno
Scaduti da
oltre 1 anno
Non scaduti Totale
(Esposizione
Netta)
1. Attività finanziarie detenute per la
negoziazione 77 195 473 146 4.246.542 4.247.433
2. Attività finanziarie disponibili per la
vendita - - - - 10.977.447 10.977.447
3. Attività finanziarie detenute sino alla
scadenza - - - - 8.368.223 8.368.223
4. Crediti verso banche 10 - - 13 4.559.096 4.559.119
5. Crediti verso clientela 947.991 210.792 90.337 62.181 61.960.571 63.271.872
6. Attività finanziarie valutate al fair value - - - - - -
7. Attività finanziarie in corso di dismissione - - - - - -
8. Derivati di copertura - - - - 443.411 443.411
Totale 31/12/2016 948.078 210.987 90.810 62.340 90.555.290 91.867.505

Informativa sul portafoglio di appartenenza delle esposizioni creditizie oggetto di concessioni

Al 31 dicembre 2016, le esposizioni oggetto di misure di concessione (cosiddette esposizioni con misure di "forbearance"), ammontano a 6.308,5 milioni (di cui 3.795,0 milioni deteriorate e 2.513,5 milioni non deteriorate) e sono interamente riconducibili al portafoglio dei "Crediti verso clientela"; per ulteriori informazioni su dette esposizioni si fa quindi rinvio alla successiva tabella A.1.6.

A.1.2 Distribuzione delle esposizioni creditizie per portafogli di appartenenza e per qualità creditizia (valori lordi e netti)

Portafogli / Qualità Attività deteriorate Attività non deteriorate Totale
Esposizione
lorda (*)
Rettifiche
specifiche (*)
Esposizione
netta
Esposizione
lorda
Rettifiche di
portafoglio
Esposizione
netta
(Esposizione
netta)
1. Attività finanziarie disponibili per la
vendita
2. Attività finanziarie detenute sino alla
13.939 (12.029) 1.910 10.977.447 - 10.977.447 10.979.357
scadenza - - - 8.368.223 - 8.368.223 8.368.223
3. Crediti verso banche 345 (276) 69 4.559.119 - 4.559.119 4.559.188
4. Crediti verso clientela 19.653.892 (7.085.530) 12.568.362 63.527.824 (255.952) 63.271.872 75.840.234
5. Attività finanziarie valutate al fair
value
6. Attività finanziarie in corso di
- - - X X - -
dismissione - - - - - - -
Totale 31/12/2016 19.668.176 (7.097.835) 12.570.341 87.432.613 (255.952) 87.176.661 99.747.002
Totale 31/12/2015 20.659.198 (6.588.438) 14.070.760 87.121.484 (327.906) 86.793.578 100.864.338

(*) Le esposizioni lorde deteriorate nei confronti della clientela di cui al punto 4., includendo la quota ritenuta irrecuperabile dei crediti verso debitori assoggettati a procedure concorsuali ancora in essere e oggetto di cancellazione anticipata rispetto alla data di chiusura della procedura concorsuale, sarebbero pari a 24.336.145 migliaia di euro. Analogamente le relative rettifiche di valore specifiche ammonterebbero a 11.767.783 migliaia di euro.

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Per l'informativa sulle cancellazioni operate dalla banca sulle esposizioni deteriorate si fa rinvio alla successiva tabella A.1.6.

Portafoglio detenuto per la negoziazione e derivati

Nella seguente tabella si fornisce evidenza della qualità del credito riferita alle esposizioni creditizie classificate nel portafoglio delle attività finanziarie detenute per la negoziazione (titoli e derivati) e dei derivati di copertura (non oggetto di rappresentazione nella precedente tabella):

Attività di evidente scarsa qualità creditizia Altre attività
Portafogli / Qualità Minusvalenze
cumulate
Esposizione netta Esposizione netta
1. Attività finanziarie detenute per la negoziazione (67.514) 18.269 4.247.433
2. Derivati di copertura - - 443.411
Totale 31/12/2016 (67.514) 18.269 4.690.844

Le esposizioni di scarsa qualità creditizia, il cui valore i bilancio è pari a 18,3 milioni, si riferiscono esclusivamente a strumenti derivati con la clientela.

A.1.3 Gruppo bancario – Esposizioni creditizie per cassa e fuori bilancio verso banche: valori lordi, netti e fasce di scaduto

Le esposizioni per cassa comprendono tutte le attività finanziarie per cassa vantate verso banche, qualunque sia il loro portafoglio di allocazione contabile (negoziazione, disponibile per la vendita, detenuto sino a scadenza, crediti, attività valutate al fair value, attività finanziarie in via di dismissione).

Le esposizioni "fuori bilancio" includono tutte le operazioni finanziarie diverse da quelle per cassa che comportano l'assunzione di un rischio creditizio, qualunque sia la finalità di tali operazioni, ivi incluse le esposizioni in strumenti derivati.

Esposizione lorda
Tipologie esposizioni/valori Attività deteriorate Rettifiche Rettifiche Esposizion
Fino a 3 mesi Da oltre 3
mesi fino a
6 mesi
Da oltre 6
mesi fino a
1 anno
Oltre 1 anno Attività non
deteriorate
di valore
specifiche
di valore di
portafoglio
e netta
A. ESPOSIZIONI PER CASSA
a) Sofferenze - - - 345 X (276) X 69
-di cui: esposizioni oggetto di concessioni - - - - X - X -
b) Inadempienze probabili - - - - X - X -
- di cui: esposizioni oggetto di concessioni - - - - X - X -
c) Esposizioni scadute deteriorate - - - - X - X -
- di cui: esposizioni oggetto di concessioni - - - - X - X -
d) Esposizioni scadute non deteriorate X X X X 23 X - 23
- di cui: esposizioni oggetto di concessioni X X X X - X - -
e) Altre esposizioni non deteriorate X X X X 6.726.686 X (5) 6.726.681
- di cui: esposizioni oggetto di concessioni X X X X - X - -
TOTALE A - - - 345 6.726.709 (276) (5) 6.726.773
B. ESPOSIZIONI FUORI BILANCIO
a) Deteriorate - - - - X - X -
b) Non deteriorate X X X X 855.921 X - 855.921
TOTALE B - - - - 855.921 - - 855.921
TOTALE (A+B) - - - 345 7.582.630 (276) (5) 7.582.694
Causali/Categorie Sofferenze Inadempienze
probabili
Esposizioni
scadute
deteriorate
A. Esposizione lorda iniziale 361 259 -
- di cui: esposizioni cedute non cancellate - - -
B. Variazioni in aumento - - -
B.1 ingressi da esposizioni in bonis - - -
B.2 trasferimenti da altre categorie di esposizioni deteriorate - - -
B.3 altre variazioni in aumento - - -
C. Variazioni in diminuzione (16) (259) -
C.1 uscite verso esposizioni in bonis - - -
C.2 cancellazioni - - -
C.3 incassi - - -
C.4 realizzi per cessioni - - -
C.5 perdite da cessione - - -
C.6 trasferimenti ad altre categorie di esposizioni deteriorate - - -
C.7 altre variazioni in diminuzione (16) (259) -
D. Esposizione lorda finale 345 - -
- di cui: esposizioni cedute non cancellate - - -

A.1.4 Gruppo bancario – Esposizioni creditizie per cassa verso banche: dinamica delle esposizioni deteriorate lorde

A.1.4 bis Gruppo bancario – Esposizioni creditizie per cassa verso banche: dinamica delle esposizioni oggetto di concessioni lorde distinte per qualità creditizia

Al 31 dicembre 2016, così come per l'esercizio precedente, non esistono esposizioni verso banche oggetto di misure di concessione; si omette pertanto la relativa tabella.

A.1.5 Gruppo bancario – Esposizioni creditizie per cassa verso banche deteriorate: dinamica delle rettifiche di valore complessive

Sofferenze Inadempienze probabili Esposizioni scadute
deteriorate
Causali/Categorie Totale Di cui:
esposizioni
oggetto di
concessioni
Totale Di cui:
esposizioni
oggetto di
concessioni
Totale Di cui:
esposizioni
oggetto di
concessioni
A. Rettifiche complessive iniziali 289 - 39 - - -
- di cui: esposizioni cedute non cancellate - - - - - -
B. Variazioni in aumento - - - - - -
B.1 rettifiche di valore - - - - - -
B.2 perdite da cessione - - - - - -
B.3 trasferimenti da altre categorie di - - - - - -
esposizioni deteriorate
B.4 altre variazioni in aumento - - - - - -
C. Variazioni in diminuzione (13) - (39) - - -
C.1 riprese di valore da valutazione (13) - (39) - - -
C.2 riprese di valore da incasso - - - - - -
C.3 utili da cessione - - - - - -
C.4 cancellazioni - - - - - -
C.5 trasferimenti ad altre categorie di - - - - - -
esposizioni deteriorate
C.6 altre variazioni in diminuzione - - - - - -
D. Rettifiche complessive finali 276 - - - - -
- di cui: esposizioni cedute non cancellate - - - - - -

A.1.6 Gruppo bancario – Esposizioni creditizie per cassa e fuori bilancio verso clientela: valori lordi, netti e fasce di scaduto

Le esposizioni per cassa comprendono tutte le attività finanziarie per cassa vantate verso clientela, qualunque sia il loro portafoglio di allocazione contabile (negoziazione, disponibile per la vendita, detenuto sino a scadenza, crediti, attività valutate al fair value, attività finanziarie in via di dismissione).

Le esposizioni "fuori bilancio" includono tutte le operazioni finanziarie diverse da quelle per cassa che comportano l'assunzione di un rischio creditizio, qualunque sia la finalità di tali operazioni, ivi incluse le esposizioni in strumenti derivati.

Esposizione lorda
Attività deteriorate Rettifiche di Rettifiche di Esposizione
Tipologie esposizioni/valori Fino a 3
mesi
Da oltre 3
mesi fino a
6 mesi
Da oltre 6
mesi fino a
1 anno
Oltre 1 anno Attività non
deteriorate
valore
specifiche
valore di
portafoglio
netta
A. ESPOSIZIONI PER CASSA
a) Sofferenze al lordo delle cancellazioni di
crediti vs. procedure concorsuali
b) Sofferenze vs. procedure concorsuali in
776 21 35.789 15.561.659 X (9.359.385) X 6.238.860
essere cancellate
c) Sofferenze al netto delle cancellazioni di
- - - 4.682.253 X (4.682.253) X -
crediti vs. procedure concorsuali (a-b) 776 21 35.789 10.879.406 X (4.677.132) X 6.238.860
- di cui: esposizioni oggetto di concessioni 98 - 35.776 400.667 X (210.121) X 226.420
d) Inadempienze probabili 3.406.618 430.649 863.327 4.034.828 X (2.425.770) X 6.309.652
- di cui: esposizioni oggetto di concessioni 2.338.954 326.222 477.965 1.566.058 X (1.174.273) X 3.534.926
e) Esposizioni scadute deteriorate 11.401 44.176 51.244 12.354 X (23.910) X 95.265
- di cui: esposizioni oggetto di concessioni 2.500 14.515 19.340 3.433 X (6.136) X 33.652
f) Esposizioni scadute non deteriorate X X X X 1.343.759 X (32.458) 1.311.301
- di cui: esposizioni oggetto di concessioni X X X X 325.715 X (9.378) 316.337
g) Altre esposizioni non deteriorate X X X X 82.621.305 X (223.494) 82.397.811
- di cui: esposizioni oggetto di concessioni X X X X 2.224.259 X (27.074) 2.197.185
TOTALE A 3.418.795 474.846 950.360 14.926.588 83.965.064 (7.126.812) (255.952) 96.352.889
B. ESPOSIZIONI FUORI BILANCIO
a) Deteriorate 300.129 - - - X (71.688) X 228.441
b) Non deteriorate X X X X 9.582.464 X (15.185) 9.567.279
TOTALE B 300.129 - - - 9.582.464 (71.688) (15.185) 9.795.720
TOTALE (A+B) 3.718.924 474.846 950.360 14.926.588 93.547.528 (7.198.500) (271.137) 106.148.609

Si fa presente che tra le esposizioni fuori bilancio non deteriorate figurano esposizioni generate da contratti derivati di scarsa qualità creditizia per un valore pari a 18,3 milioni. Per ulteriori dettagli sulla qualità creditizia degli strumenti derivati e delle attività di negoziazione si fa rinvio all'informativa riportata nella tabella A.1.2. Le rettifiche di valore (specifiche e di portafoglio) relative alle esposizioni fuori bilancio, sono riconducibili alle valutazioni delle garanzie rilasciate e degli impegni irrevocabili ad erogare fondi.

Informativa sulle cancellazioni relative a crediti in sofferenza nei confronti di debitori assoggettati a procedura concorsuali

La Circolare Banca d'Italia n. 272 del 30 luglio 2008 (IV aggiornamento al 18 dicembre 2012) prevede la facoltà di procedere alla cancellazione dalla contabilità dei crediti in sofferenza per la quota parte del loro ammontare ritenuta irrecuperabile. La norma citata considera tra gli eventi estintivi di un credito anche la decisione assunta dai competenti organi aziendali che, con specifica delibera, abbiano preso definitivamente atto dell'irrecuperabilità della totalità o di quota parte di un credito oppure abbiano rinunciato agli atti di recupero per motivi di convenienza economica. Le banche del Gruppo si sono avvalse di tale facoltà sia nell'esercizio in corso che nei precedenti. La cancellazione ha riguardato la quota parte ritenuta irrecuperabile di tutti i crediti vantati nei confronti di debitori che nel corso dell'esercizio sono stati assoggettati a procedura concorsuale (fallimento, liquidazione coatta amministrativa, concordato preventivo, amministrazione straordinaria delle grandi imprese in crisi) e ciò ancorché le banche siano regolarmente ammesse al passivo delle procedure concorsuali per l'intero ammontare dei crediti medesimi.

In maggior dettaglio nel corso dell'esercizio 2016 sono stati cancellati crediti in sofferenza (nei limiti della quota parte ritenuta irrecuperabile) per complessivi 1.243,9 milioni. A fronte di tali crediti, al momento della cancellazione, sussistevano fondi rettificativi specifici per 448,7 milioni conseguenti alle rettifiche di valore su crediti già addebitate al conto economico. La cancellazione ha conseguentemente determinato ulteriori addebiti al conto economico dell'esercizio per 795,2 milioni.

Nel corso dell'esercizio 2016 sono state chiuse procedure concorsuali a fronte delle quali risultavano in essere crediti già oggetto di cancellazione in precedenti esercizi per complessivi 920,9 milioni.

Per effetto delle movimentazioni suddette alla data del 31 dicembre 2016, i crediti in sofferenza cancellati vantati nei confronti di procedure concorsuali ancora in essere ammontano a 4.682,3 milioni; detti crediti devono quindi essere tenuti in considerazione ai fini della determinazione dell'effettivo livello di copertura dei crediti in sofferenza. A tal fine per i citati crediti nelle tabelle A.1.6, A.1.7 e A.1.8 l'informativa relativa alle esposizioni lorde ed alle rettifiche di valore è esposta nella doppia formulazione, ossia al lordo ed al netto delle cancellazioni.

Causali/Categorie Sofferenze al
lordo delle
cancellazioni (*)
Sofferenze al
netto delle
cancellazioni
Inadempienze
probabili
Esposizioni
scadute
deteriorate
A. Esposizione lorda iniziale 14.785.936 10.470.615 10.031.657 263.423
- di cui: esposizioni cedute non cancellate 120.327 120.041 52.658 5.744
B. Variazioni in aumento 3.023.703 2.979.828 2.813.735 154.423
B.1 ingressi da esposizioni in bonis 192.321 192.321 2.067.144 121.317
B.2 trasferimenti da altre categorie di esposizioni
deteriorate
2.457.802 2.457.802 143.903 1.212
B.3 altre variazioni in aumento 373.580 329.705 602.688 31.894
C. Variazioni in diminuzione (2.211.394) (2.534.451) (4.109.970) (298.671)
C.1 uscite verso esposizioni in bonis (720) (720) (558.849) (42.769)
C.2 cancellazioni (1.505.060) (1.828.117) (128.432) (1.905)
C.3 incassi (430.439) (430.439) (1.018.197) (35.595)
C.4 realizzi per cessioni (99.843) (99.843) - -
C.5 perdite da cessione (135.148) (135.148) (5.574) -
C.6 trasferimenti ad altre categorie di esposizioni
deteriorate
(526) (526) (2.384.005) (218.386)
C.7 altre variazioni in diminuzione (39.658) (39.658) (14.913) (16)
D. Esposizione lorda finale 15.598.245 10.915.992 8.735.422 119.175
- di cui: esposizioni cedute non cancellate 119.605 119.208 42.492 1.552

A.1.7 Gruppo bancario – Esposizioni creditizie per cassa verso clientela: dinamica delle esposizioni deteriorate lorde

(*) La colonna presenta le sofferenze inclusive della quota ritenuta irrecuperabile dei crediti verso debitori assoggettati a procedure concorsuali ancora in essere che è stata oggetto di cancellazione anticipata (rispetto alla data di chiusura della procedura concorsuale).

A.1.7 bis Gruppo bancario – Esposizioni creditizie per cassa verso clientela: dinamica delle esposizioni oggetto di concessioni lorde distinte per qualità creditizia

Causali/Categorie Esposizioni oggetto di
concessioni:
deteriorate
Esposizioni oggetto di
concessioni: non
deteriorate
A. Esposizione lorda iniziale 3.937.063 3.616.031
- di cui: esposizioni cedute non cancellate 13.478 55.611
B. Variazioni in aumento 2.515.925 874.069
B.1 ingressi da esposizioni in bonis non oggetto di concessioni 749.368 361.053
B.2 ingressi da esposizioni in bonis oggetto di concessioni 1.617.418 X
B.3 ingressi da esposizioni oggetto di concessioni deteriorate X 372.291
B.4 altre variazioni in aumento 149.139 140.725
C. Variazioni in diminuzione 1.267.460 1.940.126
C.1 uscite verso esposizioni in bonis non oggetto di concessioni X 100.697
C.2 uscite verso esposizioni in bonis oggetto di concessioni 372.291 X
C.3 uscite verso esposizioni oggetto di concessioni deteriorate X 1.617.418
C.4 cancellazioni 142.938 -
C.5 incassi 739.766 222.011
C.6 realizzi per cessioni 4.224 -
C.7 perdite da cessione 3.685 -
C.8 altre variazioni in diminuzione 4.556 -
D. Esposizione lorda finale 5.185.528 2.549.974
- di cui: esposizioni cedute non cancellate 16.081 43.267

A.1.8 Gruppo bancario – Esposizioni creditizie per cassa verso clientela deteriorate: dinamica delle rettifiche di valore complessive

Sofferenze al Sofferenze al netto delle
cancellazioni
Inadempienze probabili Esposizioni scadute deteriorate
Causali/Categorie lordo delle
cancellazioni
(*)
Totale Di cui:
esposizioni
oggetto di
concessioni
Totale Di cui:
esposizioni
oggetto di
concessioni
Totale Di cui:
esposizioni
oggetto di
concessioni
A. Rettifiche complessive iniziali
- di cui: esposizioni cedute non
8.327.651 4.012.329 36.144 2.549.271 874.091 54.489 13.236
cancellate 43.789 43.503 - 4.978 - 423 -
B. Variazioni in aumento 3.146.761 3.102.887 357.836 1.052.621 690.807 14.628 6.872
B.1 rettifiche di valore 2.155.596 2.155.596 127.754 934.201 577.414 11.704 4.174
B.2 perdite da cessione
B.3 trasferimenti da altre
categorie di esposizioni
135.148 135.148 2.897 5.574 788 - -
deteriorate 677.273 677.273 168.255 22.432 9.772 226 -
B.4 altre variazioni in aumento 178.744 134.870 58.930 90.414 102.833 2.698 2.698
C. Variazioni in diminuzione (2.115.027) (2.438.084) (183.859) (1.176.122) (390.625) (45.207) (13.972)
C.1 riprese di valore da
valutazione
(319.864) (319.864) (6.628) (188.061) (99.992) (5.393) (1.313)
C.2 riprese di valore da incasso (66.868) (66.868) (1.421) (77.772) (33.878) (138) (109)
C.3 utili da cessione (46.747) (46.747) (289) (1.527) (519) - -
C.4 cancellazioni (1.505.060) (1.828.117) (70.769) (128.432) (72.010) (1.905) (159)
C.5 trasferimenti ad altre
categorie di esposizioni
deteriorate (193) (193) - (664.563) (181.070) (35.175) (10.449)
C.6 altre variazioni in diminuzione (176.295) (176.295) (104.752) (115.767) (3.156) (2.596) (1.942)
D. Rettifiche complessive finali 9.359.385 4.677.132 210.121 2.425.770 1.174.273 23.910 6.136
- di cui: esposizioni cedute non
cancellate
48.430 48.033 202 4.365 925 156 26

(*) La colonna presenta le rettifiche di valore inclusive delle rettifiche relative alle sofferenze verso debitori assoggettati a procedure concorsuali ancora in essere che sono state oggetto di cancellazione anticipata (rispetto alla data di chiusura della procedura concorsuale) per la quota parte ritenuta irrecuperabile.

A.2 Classificazione delle esposizioni in base ai rating esterni e interni

A.2.1 Gruppo bancario - Distribuzione delle esposizioni creditizie per cassa e "fuori bilancio" per classi di rating esterni

Classi di rating esterni
Esposizioni AAA/AA- A+/A- BBB+/BBB- BB+/BB- B+/B- Inferiore B- Unrated Totale
Esposizioni per cassa
A.
246.446 1.047.896 23.529.666 636.462 555.266 - 77.842.414 103.858.150
Derivati
B.
14.686 168.622 40.306 13.578 20 - 416.297 653.509
B.1 Derivati Finanziari 14.686 168.622 40.306 13.578 20 - 416.297 653.509
B.2 Derivati Creditizi - - - - - - - -
C. Garanzie rilasciate
C.
2.723 8.408 255.877 417.089 61.727 508 3.727.313 4.473.645
D. Impegni a erogare fondi
D.
3.031 250 102.541 40.927 10.132 28 5.194.623 5.351.532
Altre
E.
- 40.081 12.081 2.921 - - 117.872 172.955
Totale complessivo 266.886 1.265.257 23.940.471 1.110.977 627.145 536 87.298.519 114.509.791

In linea con le disposizioni contenute nella Circolare di Banca d'Italia n. 262, le esposizioni indicate nella presente tabella comprendono le esposizioni in quote di O.I.C.R. e il rischio di controparte connesso con le operazioni "Securities Financial Transactions" (SFT), limitatamente alle operazioni di concessione o assunzione di titoli o merci in prestito. Si precisa che come indicato nella suddetta circolare la presente tabella risulta, fatto salvo per le quote O.I.C.R., in quadratura con le esposizioni indicate nelle precedenti tabelle A.1.3 e A.1.6.

Il Gruppo Banco Popolare adotta le valutazioni del merito creditizio rilasciate dalle seguenti agenzie esterne di valutazione del merito di credito (ECAI): Standard & Poor's ratings Services, Moody's Investors Service, Fitch Ratings.

Le suddette agenzie sono valide per tutte le banche appartenenti al Gruppo. Si evidenzia che, laddove siano presenti due valutazioni dello stesso cliente, viene adottata quella più prudenziale; nel caso di tre valutazioni quella intermedia.

Di seguito la tabella di raccordo tra le classi di rischio ed i rating delle agenzie utilizzate.

CLASSE Fitch Ratings Moody's Standard & Poor's
AAA/AA- da AAA a AA- da Aaa a Aa3 da AAA a AA
A+/A- da A+ a A- da A1 a A3 da A+ a A
BBB+/BBB- da BBB+ a BBB- da Baa1 a Baa3 da BBB+ a BBB
BB+/BB- da BB+ a BB- da Ba1 a Ba3 da BB+ a BB
B+/B- da B+ a B- da B1 a B3 da B+ a B
Inferiore B- CCC+ e inferiori Caa1 e inferiori CCC+ e inferiori

A.2.2 Gruppo bancario - Distribuzione delle esposizioni per cassa e "fuori bilancio" per classi di rating interni

Alle esposizioni verso clientela rappresentate nelle tavole A.2.2 sono associati, ad eccezione di quanto indicato nel prospetto Banche, rating utilizzati anche per la determinazione dei requisiti patrimoniali sui rischi di credito, limitatamente a quanto riconducibile nei portafogli regolamentari Imprese e Dettaglio.

In particolare, con riferimento alla clientela imprese, sono stati sviluppati quattro distinti modelli di rating, in funzione dei seguenti segmenti di clientela: Large Corporate, Mid Corporate Plus, Mid Corporate e Small Business – ed uno per la clientela privati. Il sistema di rating di controparte prevede, a livello di singolo segmento, dodici classi di rating (undici bonis ed una default) di seguito raggruppate per fasce di rischio.

Classi di rating interni
Esposizioni verso Banche AAA AA A BBB BB B CCC Default Unrated Totale
A. Esposizioni per cassa 189 578.680 1.511.310 1.247.863 1.005.378 49.150 - 69 2.334.134 6.726.773
B. Derivati - 124.978 88.609 927 3.428 - - - 112.534 330.476
B.1 Derivati Finanziari - 124.978 88.609 927 3.428 - - - 112.534 330.476
B.2 Derivati Creditizi - - - - - - - - - -
C. C. Garanzie rilasciate 34 18.190 31.003 305.289 27.568 445 - - 73.091 455.620
D. D. Impegni a erogare fondi - 169 308 1.406 346 - - - 1.620 3.849
Altre
E.
- 52.309 11.440 2.227 - - - - - 65.976
Totale complessivo 223 774.326 1.642.670 1.557.712 1.036.720 49.595 - 69 2.521.379 7.582.694
Classi di rating interni
Esposizioni verso Clientela Basso Medio basso Medio Medio alto Alto Default Unrated Totale
Esposizioni per cassa
A.
17.928.688 14.831.399 10.466.044 5.350.924 1.551.391 10.409.403 997.800 61.535.649
Derivati
B.
40.779 40.304 44.600 32.485 7.272 - 22.331 187.771
B.1 Derivati Finanziari 40.779 40.304 44.600 32.485 7.272 - 22.331 187.771
B.2 Derivati Creditizi - - - - - - - -
C. Garanzie rilasciate
C.
1.424.625 724.530 896.536 424.351 68.269 155.379 44.849 3.738.539
D. Impegni a erogare fondi
D.
1.534.734 519.567 757.327 163.305 12.518 65.935 96.356 3.149.742
Altre
E.
- - - - - - - -
Totale esposizioni segmentate 20.928.826 16.115.800 12.164.507 5.971.065 1.639.450 10.630.717 1.161.336 68.611.701
Totale esposizioni non segmentate - - - - - 2.239.625 35.297.283 37.536.908
Totale 20.928.826 16.115.800 12.164.507 5.971.065 1.639.450 12.870.342 36.458.619 106.148.609
Classi di rating interni
Esposizioni Basso Medio basso Medio Medio alto Alto Default Unrated Totale
Large Corporate 2.038.561 902.392 1.009.485 550.745 36.083 72.438 45.482 4.655.186
Mid Corporate Plus 1.552.831 2.855.885 2.337.641 1.169.709 137.078 1.487.213 206.418 9.746.775
Mid Corporate 3.361.326 2.097.416 4.024.385 2.023.397 278.272 3.391.783 545.819 15.722.398
Small Business 6.574.852 2.952.622 3.683.413 1.125.805 563.282 3.983.756 334.360 19.218.090
Privati 7.401.256 7.307.485 1.109.583 1.101.409 624.735 1.695.527 29.257 19.269.252
Totale complessivo 20.928.826 16.115.800 12.164.507 5.971.065 1.639.450 10.630.717 1.161.336 68.611.701

A.3 Distribuzione delle esposizioni creditizie garantite per tipologia di garanzia

A.3.1 Gruppo bancario - Esposizioni creditizie verso banche garantite

Garanzie personali (2)
Valore Garanzie reali (1) Derivati su crediti Crediti di firma
esposizione Immobili, Altre Altri derivati Governi e (1)+(2)
Totale
netta Immobili,
Ipoteche
finanziario
leasing
Titoli garanzie
reali
CLN Governi e
Centrali
Banche
Altri enti
pubblici
Banche soggetti
Altri
Centrali
Banche
Altri enti
pubblici
Banche soggetti
Altri
1. Esposizioni creditizie per cassa garantite 515.328 - 2.781 500.291 - - - - - - - - - 484 503.556
1.1. totalmente garantite 515.328 - 2.781 500.291 - - - - - - - - - 484 503.556
- di cui deteriorate - - - - - - - - - - - - - - -
1.2. parzialmente garantite - - - - - - - - - - - - - - -
- di cui deteriorate - - - - - - - - - - - - - - -
2. Esposizioni creditizie "fuori bilancio" garantite 261.602 - - - 229.462 - - - - - - - - 17.165 246.627
2.1. totalmente garantite 40.573 - - - 28.357 - - - - - - - - 12.222 40.579
- di cui deteriorate - - - - - - - - - - - - - - -
2.2. parzialmente garantite 221.029 - - - 201.105 - - - - - - - - 4.943 206.048
- di cui deteriorate - - - - - - - - - - - - - - -
Totale 776.930 - 2.781 500.291 229.462 - - - - - - - - 17.649 750.183

______________________________________________________________________________________________________________ NOTA INTEGRATIVA CONSOLIDATA 307

A.3.2 Gruppo bancario - Esposizioni creditizie verso clientela garantite

(1)+(2)
Totale
52.512.565 51.853.818 10.694.726 658.747 226.485 3.747.784 3.503.630 67.234 244.154 4.839 56.260.349
soggetti
Altri
8.268.425 7.864.031 935.398 404.394 143.766 888.561 812.711 22.152 75.850 3.942 9.156.986
Banche 48.222 47.252 2.455 970 - 12.891 6.877 - 6.014 - 61.113
Crediti di firma Altri enti
pubblici
29.367 27.475 10.286 1.892 1.892 781 349 - 432 - 30.148
Governi e Centrali
Banche
20.000 15.123 15.123 4.877 4.877 - - - - - 20.000
Garanzie personali (2) soggetti
Altri
- - - - - - - - - - -
Altri derivati Banche -
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
Derivati su crediti Altri enti
pubblici
- - - - - - - - - - -
Governi e
Centrali
Banche
CLN - - - - - - - - - - -
Altre garanzie
reali
672.048 642.587 422.647 29.461 2.120 179.939 50.900 2.963 129.039 318 851.987
Titoli 7.701.571 7.519.641 71.109 181.930 45.729 1.973.029 1.947.404 3.576 25.625 314 9.674.600
Garanzie reali (1) mobili,
Im
finanziario
leasing
2.426.922 2.426.922 1.223.372 - - - - - - - 2.426.922
mobili,
Ipoteche
Im
33.346.010 33.310.787 8.014.336 35.223 28.101 692.583 685.389 38.543 7.194 265 34.038.593
Valore esposizione netta 53.750.505 52.474.398 10.866.616 1.276.107 383.043 4.037.628 3.573.532 69.141 464.096 6.288 57.788.133
1. Esposizioni creditizie per cassa garantite: 1.1. totalmente garantite - di cui deteriorate 1.2. parzialmente garantite - di cui deteriorate 2. Esposizioni creditizie "fuori bilancio" garantite: 2.1. totalmente garantite - di cui deteriorate 2.2. parzialmente garantite - di cui deteriorate Totale

B. Distribuzione e concentrazione delle esposizioni creditizie

B.1 Gruppo bancario - Distribuzione settoriale delle esposizioni creditizie per cassa e "fuori bilancio" verso clientela (valore di bilancio)

Governi Altri enti pubblici Società finanziarie Società di assicurazione Imprese non finanziarie Altri soggetti
Esposizioni/Controparti p
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R
A. Esposizioni per cassa
A.1 Sofferenze (*) - - X 9 (1.037) X 95.555 (101.160) X - - X 5.163.076 (3.652.583) X 980.220 (922.352) X
- di cui esposizioni oggetto di
concessioni
- - X - - X 6.891 (4.158) X - - X 211.937 (201.902) X 7.592 (4.061) X
A.2 Inadempienze probabili 3 (6) X 13.752 (2.642) X 141.506 (99.910) X 315 (4.175) X 5.569.510 (2.229.304) X 584.566 (89.733) X
- di cui esposizioni oggetto di
concessioni
- - X 6.399 (336) X 90.939 (60.005) X - - X 3.196.572 (1.089.492) X 241.016 (24.440) X
A.3 Esposizioni scadute deteriorate - (1) X - - X 65 (33) X - - X 71.698 (18.577) X 23.502 (5.299) X
- di cui esposizioni oggetto di
concessioni
- - X - - X - - X - - X 27.927 (5.182) X 5.725 (954) X
A.4 Esposizioni non deteriorate 18.368.699 X (69) 319.795 X (942) 13.522.440 X (19.001) 337.837 X (15) 34.555.471 X (185.620) 16.604.870 X (50.305)
- di cui esposizioni oggetto di
concessioni
6 X - 1.572 X (5) 11.192 X (76) - X - 1.828.611 X (27.217) 672.141 X (9.154)
Totale A 18.368.702 (7) (69) 333.556 (3.679) (942) 13.759.566 (201.103) (19.001) 338.152 (4.175) (15) 45.359.755 (5.900.464) (185.620) 18.193.158 (1.017.384) (50.305)
B. Esposizioni "fuori bilancio"
B.1 Sofferenze - - X - - X 578 (922) X - - X 29.745 (27.397) X 627 (969) X
B.2 Inadempienze probabili - - X 8 (12) X 110 (34) X - - X 193.981 (41.873) X 1.166 (131) X
B.3 Altre attività deteriorate - - X - - X - - X - - X 2.065 (342) X 161 (8) X
B.4 Esposizioni non deteriorate 213.549 X (148) 18.789 X (29) 2.286.976 X (405) 13.501 X (37) 6.110.250 X (11.153) 817.235 X (3.413)
Totale B 213.549 - (148) 18.797 (12) (29) 2.287.664 (956) (405) 13.501 - (37) 6.336.041 (69.612) (11.153) 819.189 (1.108) (3.413)
Totale (A+B) 31/12/2016 18.582.251 (7) (217) 352.353 (3.691) (971) 16.047.230 (202.059) (19.406) 351.653 (4.175) (52) 51.695.796 (5.970.076) (196.773) 19.012.347 (1.018.492) (53.718)
Totale (A+B) 31/12/2015 19.537.744 (620) (911) 423.547 (4.154) (1.389) 16.450.589 (189.511) (18.305) 331.598 - (139) 54.316.482 (5.608.277) (334.414) 19.456.452 (875.309) (63.044)
(*) Le rettifiche di valore specifiche sulle sofferenze di cui al punto A.1, includendo la quota ritenuta irrecuperabile dei crediti verso debitori assoggettati a procedure concorsuali ancora in essere e oggetto di cancellazione anticipata rispetto alla
data di chiusura della procedura concorsuale, sarebbero pari a 9.359.385 migliaia di euro (anziché 4.677.132).

______________________________________________________________________________________________________________ NOTA INTEGRATIVA CONSOLIDATA 309

Italia Altri paesi europei America Asia Resto del mondo
Esposizioni/Aree geografiche Esposizione
netta
complessive
Rettifiche di
valore
Esposizione
netta
complessive
Rettifiche di
valore
Esposizione
netta
complessive
Rettifiche di
valore
Esposizione
netta
complessive
Rettifiche di
valore
Esposizione
netta
complessive
Rettifiche di
valore
A. Esposizioni per cassa
A.1 Sofferenze (*) 6.214.139 (4.608.392) 22.415 (61.849) 543 (1.749) 1.522 (4.947) 241 (195)
A.2 Inadempienze probabili 6.286.307 (2.402.544) 17.909 (6.080) 5.327 (16.962) 109 (184) - -
A.3 Esposizioni scadute deteriorate 95.219 (23.899) 46 (9) - (1) - (1) - -
A.4 Esposizioni non deteriorate 82.001.693 (249.726) 1.221.118 (1.105) 438.861 (196) 39.195 (4.895) 8.245 (30)
Totale A 94.597.358 (7.284.561) 1.261.488 (69.043) 444.731 (18.908) 40.826 (10.027) 8.486 (225)
B. Esposizioni "fuori bilancio"
B.1 Sofferenze 30.950 (29.288) - - - - - - - -
B.2 Inadempienze probabili 194.382 (42.050) 883 - - - - - - -
B.3 Altre attività deteriorate 2.226 (350) - - - - - - - -
B.4 Esposizioni non deteriorate 9.240.244 (14.990) 212.972 (184) 1.966 (2) 4.391 (7) 727 (2)

B.2 Gruppo bancario - Distribuzione territoriale delle esposizioni creditizie per cassa e "fuori bilancio" verso clientela (valore di bilancio)

(*) Le rettifiche di valore specifiche sulle sofferenze di cui al punto A.1, includendo la quota ritenuta irrecuperabile dei crediti verso debitori assoggettati a procedure concorsuali ancora in essere e oggetto di cancellazione anticipata rispetto alla data di chiusura della procedura concorsuale, sarebbero pari a 9.359.385 migliaia di euro (anziché 4.677.132).

(6.979.555)

1.572.581

(7.371.239)

1.475.343

Totale B 9.467.802

Totale A+B 31/12/2016 104.065.160

Totale A+B 31/12/2015 108.465.835

(86.678)

213.855

(184) 1.966

(69.227) 446.697

(89.333) 374.869

(18.910) (14.526)

54.485

(10.409)

40.656

(2.250)

45.217

(10.034)

9.213

(227)

(2)

4.391

(7)

727

(2)

310 NOTA INTEGRATIVA CONSOLIDATA _______________________________________________________________________________________________________________

In maggior dettaglio le esposizioni Italia sono ripartite per area geografica come risulta dalla tabella seguente:

Italia Nord Ovest Italia Nord Est Italia Centro Italia Sud e Isole
Esposizioni/Aree geografiche Esposizione netta Rettifiche di valore
complessive
Esposizione netta Rettifiche di valore
complessive
Esposizione netta Rettifiche di valore
complessive
Esposizione netta Rettifiche di valore
complessive
A. Esposizioni per cassa
A.1 Sofferenze 2.519.418 (1.932.166) 1.459.367 (859.137) 1.584.931 (1.240.357) 650.423 (576.732)
A.2 Inadempienze probabili 3.109.381 (1.198.947) 1.363.091 (543.749) 1.325.826 (468.108) 488.009 (191.740)
A.3 Esposizioni scadute deteriorate 35.660 (10.004) 24.980 (5.571) 17.231 (4.551) 17.348 (3.773)
A.4 Esposizioni non deteriorate 27.546.072 (104.917) 34.175.265 (76.277) 17.060.084 (47.710) 3.220.272 (20.822)
Totale A 33.210.531 (3.246.034) 37.022.703 (1.484.734) 19.988.072 (1.760.726) 4.376.052 (793.067)
B. Esposizioni "fuori bilancio"
B.1 Sofferenze 10.991 (11.453) 12.926 (13.007) 5.721 (3.588) 1.312 (1.240)
B.2 Inadempienze probabili 73.796 (26.556) 30.785 (5.820) 86.786 (8.963) 3.015 (711)
B.3 Altre attività deteriorate 868 (233) 1.247 (44) 67 (38) 44 (35)
B.4 Esposizioni non deteriorate 3.069.547 (7.773) 2.570.246 (3.808) 3.219.432 (2.848) 381.019 (561)
Totale B 3.155.202 (46.015) 2.615.204 (22.679) 3.312.006 (15.437) 385.390 (2.547)
Totale (A+B) 31/12/2016 36.365.733 (3.292.049) 39.637.907 (1.507.413) 23.300.078 (1.776.163) 4.761.442 (795.614)
Totale (A+B) 31/12/2015 36.943.355 (3.105.350) 23.384.672 (1.396.428) 43.104.828 (1.715.462) 5.032.980 (762.315)

______________________________________________________________________________________________________________ NOTA INTEGRATIVA CONSOLIDATA 311

B.3 Gruppo bancario - Distribuzione territoriale delle esposizioni creditizie per cassa e "fuori bilancio" verso banche (valori di bilancio)

Italia Altri paesi europei America Asia Resto del mondo
Esposizioni/Aree geografiche Esposizione
netta
complessive
Rettifiche di
valore
Esposizione
netta
complessive
Rettifiche di
valore
Esposizione
netta
complessive
Rettifiche di
valore
Esposizione
netta
complessive
Rettifiche di
valore
Esposizione
netta
complessive
Rettifiche di
valore
A. Esposizioni per cassa
A.1 Sofferenze - - 69 (276) - - - - - -
A.2 Inadempienze probabili - - - - - - - - - -
A.3 Esposizioni scadute deteriorate - - - - - - - - - -
A.4 Esposizioni non deteriorate 4.909.575 - 1.543.334 - 206.605 - 17.798 - 49.392 (5)
Totale A 4.909.575 - 1.543.403 (276) 206.605 - 17.798 - 49.392 (5)
B. Esposizioni "fuori bilancio"
B.1 Sofferenze - - - - - - - - - -
B.2 Inadempienze probabili - - - - - - - - - -
B.3 Altre attività deteriorate - - - - - - - - - -
B.4 Esposizioni non deteriorate 408.397 - 256.800 - 26.204 - 76.367 - 22.179 -
Totale B 408.397 - 256.800 - 26.204 - 76.367 - 22.179 -
Totale A+B 31/12/2016 5.317.972 - 1.800.203 (276) 232.809 - 94.165 - 71.571 (5)
Totale A+B 31/12/2015 3.807.923 - 1.989.843 (289) 214.223 - 56.493 (39) 139.676 (4)

B.4 Grandi esposizioni

Dal 1° gennaio 2014 è entrata in vigore la nuova disciplina armonizzata per le banche e le imprese di investimento contenuta nel Regolamento (UE) n. 575/2013 ("CRR") e nella direttiva 2013/36/UE ("CRD IV") del 26 giugno 2013 che traspongono nell'Unione Europea gli standard definiti dal Comitato di Basilea per la vigilanza bancaria (c.d. framework Basilea 3).

Costituiscono oggetto di rilevazione nella presente voce l'importo (valore non ponderato e valore ponderato) e il numero delle "posizioni di rischio" che costituiscono una "grande esposizione" secondo quanto disciplinato dalla Circolare n. 286 del 17 dicembre 2013 "Istruzioni per la compilazione delle segnalazioni prudenziali per le banche e le società di intermediazione mobiliare" emanata dalla Banca d'Italia.

L'esposizione di un ente verso un cliente o un gruppo di clienti connessi è considerata una grande esposizione quando il suo valore è pari o superiore al 10% del capitale ammissibile dell'ente ("CRR", articolo 392).

Tenuto conto dell'effetto delle esenzioni e dell'attenuazione del rischio di credito, le grandi esposizioni devono in ogni caso rispettare il limite del 25% del capitale ammissibile dell'ente.

Alla data del 31 dicembre 2016 il capitale ammissibile coincide con l'ammontare dei Fondi Propri.

Sulla base delle nuove norme, alla stessa data sono state rilevate n.11 posizioni di rischio classificate come "grandi esposizioni" per un ammontare complessivo ("non ponderato") pari a 48.274 milioni corrispondenti ad un'esposizione ponderata pari a 6.013milioni.

I principali Gruppi segnalati come "grandi esposizioni" sono:

  • London Stock Exchange Group plc per 16.535 milioni (706 milioni considerando i fattori di ponderazione e le esenzioni ex art. 400 CRR), prevalentemente costituita da pronti contro termine con controparte Cassa Compensazione e Garanzia;
  • il Ministero dell'Economia e delle Finanze per 18.192 milioni (0,4milioni considerando i fattori di ponderazione e le esenzioni ex art. 400 CRR ), prevalentemente costituita dai titoli di Stato in portafoglio;
  • l'Agenzia delle Entrate per 4.567milioni (55milioni considerando i fattori di ponderazione e le esenzioni ex art. 400 CRR), prevalentemente costituita dalle partite relative alla fiscalità.

Le restanti 8 posizioni sono riconducibili a gruppi bancari, banche centrali, imprese controllate da Amministrazioni Centrali, imprese produttive private.

Ciascuna delle posizioni segnalate rispetta il limite del 25% del capitale ammissibile.

31/12/2016 31/12/2015
a) Ammontare (valore di bilancio) (*) 48.274.133 48.351.711
b) Ammontare (valore ponderato) (*) 6.013.191 4.800.220
c) Numero 11 9

(*) dati in migliaia di euro

C. Operazioni di cartolarizzazione

Nella presente sezione viene fornita illustrazione sull'esposizione del Gruppo verso le cartolarizzazioni, sia per quelle in cui il Gruppo riveste il ruolo di originator dei crediti, sia per quelle di terzi in cui il Gruppo opera in qualità di investitore.

In particolare, per le cartolarizzazioni di terzi, dettagliate nella successiva tabella C.2, il valore di bilancio ammonta 74,5 milioni e rappresenta l'unica esposizione del Gruppo in titoli strutturati di credito emessi da terzi (in termini percentuali pari a circa lo 0,3% dell'investimento totale detenuto dal Gruppo in titoli di debito). Parte di tali esposizioni sono state oggetto di riclassifica al 30 settembre 2008 dal comparto delle "Attività finanziarie detenute per la negoziazione" al portafoglio dei "Crediti verso la clientela", come descritto nella parte A – Politiche contabili, "A.3 – Informativa sui trasferimenti tra portafogli di attività finanziarie"; al 31 dicembre 2016 il valore di bilancio dei titoli della specie oggetto di riclassifica ammonta a 6,6 milioni.

Si segnala che lo strumento delle cartolarizzazioni è stato progressivamente sostituito dall'attività di emissione di Obbligazioni Bancarie Garantite ("OBG" o "Covered Bond"), come rappresentato nel successivo paragrafo "E.4 Gruppo Bancario - Operazioni di Covered Bond". Tuttavia, il Gruppo sta comunque realizzando operazioni di autocartolarizzazione volte al rifinanziamento degli attivi in operazioni di politica monetaria con l'Eurosistema. Il Gruppo si è dotato di una struttura dedicata all'interno della Direzione Finanza della Capogruppo in grado di strutturare le operazioni di cartolarizzazione e le emissioni di OBG. I portafogli a collaterale delle operazioni realizzate sono sottoposti a monitoraggio costante attraverso la produzione di report mensili e trimestrali da cui si evince l'andamento degli incassi in linea capitale e interessi e lo status dei crediti.

Le operazioni di cartolarizzazione caratterizzate dalla integrale sottoscrizione da parte del Gruppo delle passività emesse dal veicolo si definiscono come "auto-cartolarizzazioni" ed il funding rappresenta l'obiettivo esclusivo di tali operazioni. Il Banco Popolare, infatti, interviene attraverso la sottoscrizione dei titoli senior e mezzanine che vengono utilizzati per ottenere liquidità dal mercato attraverso operazioni di politica monetaria con l'Eurosistema o mediante operazioni di pronti contro termine con controparti di mercato. Pertanto, tali operazioni sono esposte nella parte E - Sezione 1- Rischi del Gruppo Bancario. 1.3 Rischio di Liquidità.

C.1 Operazioni di cartolarizzazione

INFORMAZIONI DI NATURA QUALITATIVA

Nella tabella seguente sono elencate le operazioni di cartolarizzazione in essere al 31 dicembre 2016, comprese le operazioni auto-cartolarizzazione cancellate dal bilancio, come meglio precisato in calce alla tabella.

Società Veicolo Originator Data emissione
titoli
Operazione Tipologia di
cartolarizzazione
Cartolarizzazioni non cancellate dal bilancio
Gruppo Banco Popolare
BP Mortgages S.r.l. Banco Popolare (ex BPN ed ex Credito
Bergamasco)
giugno 2007 BP Morgtages 2 Mutui residenziali in bonis
BP Mortgages S.r.l. Banco Popolare (ex BPV) marzo 2007 BP Mortgages 1 Mutui residenziali in bonis
Ex Gruppo Italease
Italfinance Securitization Vehicle 2 S.r.l Banco Popolare (ex Banca Italease) marzo 2007 ITA 9 Contratti leasing performing
Leasimpresa Finance S.r.l Banco Popolare (ex Banca Italease) ottobre 2006 Leasimpresa 2 Contratti leasing performing
Italfinance Securitization Vehicle S.r.l Banco Popolare (ex Banca Italease) dicembre 2005 ITA 8 Contratti leasing performing
Erice Finance S.r.l Banco Popolare (ex Banca Italease) dicembre 2005 ITA BEI Contratti leasing performing
Cartolarizzazioni oggetto di integrale cancellazione dal bilancio
Gruppo Banco Popolare
Tiepolo Finance S.r.l. Banco Popolare (ex BPL, ex CR Lucca) giugno 2001 Tiepolo Crediti ipotecari e ordinari in
sofferenza
Ex Gruppo talease
Italfinance Securitization Vehicle 2 S.r.l Banco Popolare (ex Banca Italease) marzo 2007 ITA 9 Contratti leasing performing
Leasimpresa Finance S.r.l Banco Popolare (ex Banca Italease) ottobre 2006 Leasimpresa 2 Contratti leasing performing
Italfinance Securitization Vehicle S.r.l Banco Popolare (ex Banca Italease) dicembre 2005 ITA 8 Contratti leasing performing
Erice Finance S.r.l Banco Popolare (ex Banca Italease) dicembre 2005 ITA BEI Contratti leasing performing
Operazioni di auto-cartolarizzazione cancellate dal bilancio
Ex Gruppo Italease
Italfinance Securitization Vehicle 2 S.r.l Banco Popolare (ex Banca Italease) gennaio 2009 ITA 11 Contratti leasing performing

Come descritto nella "Parte A – Politiche contabili", le cartolarizzazioni non cancellate dal bilancio si riferiscono alle operazioni perfezionate dal Gruppo per le quali vi è un trattenimento dei rischi ed i benefici.

Tra le operazioni di cartolarizzazione "oggetto di integrale cancellazione dal bilancio" si segnalano:

  • l'operazione "Tiepolo" per la quale ci si è avvalsi della facoltà, prevista dall'IFRS 1, di non procedere alla "recognition" delle attività in base ai principi contabili internazionali, in quanto operazione perfezionatasi prima dell'esercizio 2004. Ne deriva che nel bilancio sono evidenziati i titoli sottoscritti e le eventuali garanzie ed impegni ad erogare fondi, adeguatamente valutati, in modo da riflettere l'andamento economico degli attivi sottostanti;
  • le operazioni riferite all'ex Gruppo Banca Italease per le quali la cancellazione è stata operata per la parte di crediti del sub portafoglio bancario ed in virtù di uno specifico accordo stipulato nel 2009 con Alba Leasing, che prevede, nella sostanza, il trasferimento dei rischi e dei benefici del sub portafoglio bancario. Tale cancellazione è stata operata anche con riferimento all'unica operazione di auto-cartolarizzazione ITA 11. Pertanto nella precedente tabella le operazioni di cartolarizzazione (ITA8, ITA9, Leasimpresa 2 e ITABEI) compaiono sia come "Cartolarizzazioni non cancellate dal bilancio", per la parte di crediti del sub portafoglio non bancario i cui rischi e benefici sono mantenuti in capo al Gruppo, sia come "Cartolarizzazioni oggetto di integrale cancellazione dal bilancio" per la parte di crediti riferita al sub portafoglio bancario. Per i dettagli del citato accordo con Alba Leasing si fa rinvio al successivo paragrafo "Accordo sui crediti cartolarizzati tra Banca Italease e Alba Leasing".

Operazioni chiuse nell'esercizio

Bipitalia Residential

Nel mese di marzo 2016 si è provveduto alla chiusura dell'unica operazione di cartolarizzazione effettuata tramite la Società Veicolo Bipitalia Residential S.r.l. e al rimborso anticipato dei titoli ancora in essere. Nello specifico, in data 18 marzo 2016, con la firma del contratto di retrocessione, il Banco Popolare ha riacquistato l'intero portafoglio residuo di mutui sottostante l'operazione di cartolarizzazione e, nella data di pagamento del 30 marzo 2016, la Società Veicolo ha proceduto al rimborso anticipato dei titoli ancora in essere. In data 24 marzo 2016 è stata sottoscritta la Termination Letter da parte di tutti i soggetti coinvolti.

Italfinance Securitisation Vehicle 2 S.r.l.(ITA10) Pami Finance S.r.l. (Quicksilver)

Per le informazioni sulle operazioni ITA 10 e Quicksilver si rimanda a quanto riportato nella sezione "Rischio di liquidità" della presente Nota Integrativa.

Operazioni di cartolarizzazioni in essere e fatti di rilievo dell'esercizio 2016

Operazioni riferite all'ex Gruppo Banco Popolare

BP Mortgages 2 (giugno 2007)

In data 22 giugno 2007 la Banca Popolare di Novara ed il Credito Bergamasco, ora entrambe Banco Popolare, hanno ceduto alla società veicolo BP Mortgages S.r.l. mutui residenziali fondiari e mutui residenziali assistiti da ipoteca volontaria su immobili. L'ammontare del portafoglio ceduto era pari a 1.610 milioni; la società veicolo ha emesso in data 29 giugno 2007 quattro classi di titoli dotati di rating e collocati presso investitori istituzionali e due classi di titoli junior unrated sottoscritti dagli Originator; tutte le classi di titoli sono quotate presso l'Irish Stock Exchange. Nell'ambito dell'operazione le Banche Originator, ora solo Banco Popolare, hanno assunto l'incarico di Servicer gestendo l'incasso dei crediti.

Portafoglio crediti

Banca Valore
31/12/2016
Valore
31/12/2015
Banco Popolare 416.479 489.494

Gli importi indicati rappresentano i crediti in bonis, le inadempienze probabili, gli scaduti deteriorati e le sofferenze, al netto dei relativi fondi svalutazione, costo ammortizzato e comprensivi dei ratei sui mutui.

Caratteristiche delle emissioni

Classi Tipologia Valore
emissione
Valore al
31/12/2016
Tasso di interesse Scadenza Rating
Moody's/S&P/
Fitch (4)
A1 Senior 147.300 - Euribor 3 mesi + 0,07%
A2 Senior (1) 1.382.000 277.598 Euribor 3 mesi + 0,13% Luglio 2044 Aa2/A+/AA+
B Mezzanine 28.200 28.200 Euribor 3 mesi + 0,25% Luglio 2044 Aa2/A/AA
C Mezzanine (1) 36.200 36.200 Euribor 3 mesi + 0,66% Luglio 2044 Aa2/BBB+/BBB
M1 Junior (2) 8.639 8.639 Euribor 3 mesi + 2% + Additional Return Luglio 2044 unrated
M2 Junior (3) 7.479 7.479 Euribor 3 mesi + 2% + Additional Return Luglio 2044 unrated
Totale 1.609.818 358.116

(1) Il Banco Popolare ha acquistato, dopo il loro collocamento sul mercato, titoli Senior per un valore nominale di 685,8 milioni e titoli mezzanine per un valore nominale di 11,4 milioni.

(2) Il titolo junior classe M1 è stato sottoscritto dalla ex Banca Popolare di Novara, ora Banco Popolare.

(3) Il titolo junior classe M2 è stato sottoscritto dall'ex Creberg, ora Banco Popolare.

(4) Rating al 31 dicembre 2016.

Eventi di rilievo dell'esercizio 2016

Nel mese di luglio 2016 l'agenzia Moody's ha incrementato il rating dei Titoli di Classe C dell'operazione da "A1" ad "Aa2". Nel mese di settembre 2016 sono state apportate talune modifiche alla documentazione contrattuale al fine di nominare "The Bank of New York Mellon, London branch" nel ruolo di Transaction Bank dell'operazione.

Operazioni finanziarie accessorie

Al fine di immunizzare il rischio di tasso in capo alla società veicolo dovuto al mismatching tra i tassi dei mutui cartolarizzati e i rendimenti delle obbligazioni emesse è stato stipulato dalle Banche Originator, ora solo Banco Popolare, con la società veicolo un contratto di Interest Rate Swap, mediante l'intermediazione di Banca Aletti.

Accordi contrattuali con obbligo nel fornire sostegno finanziario alla società veicolo (IFRS 12, par. 14)

Il Banco Popolare, nel giugno 2012, a seguito della perdita del rating minimo previsto per il rilascio della garanzia ai sensi del contratto denominato "First Demand Guarantee", ha costituito un collateral account, segregato rispetto al patrimonio separato della Società, il cui importo viene rivisto annualmente in corrispondenza dell'Interest Payment Date di luglio per tener conto dell'ammortamento del portafoglio ceduto; al 31 dicembre 2016 l'importo del collaterale versato è pari a 12,4 milioni.

Sostegno finanziario fornito all'entità (IFRS 12, par. 15)

Nel corso dell'esercizio non è stato fornito alcun sostegno finanziario, diverso da quello contrattualmente previsto.

BP Mortgages 1 (marzo 2007)

ln data 16 marzo 2007 la Banca Popolare di Verona, ora Banco Popolare, in qualità di Originator ha ceduto alla società veicolo BP Mortgages S.r.l. mutui ipotecari e fondiari per 1.476 milioni; la società veicolo ha emesso in data 11 aprile 2007 quattro classi di titoli dotati di rating e collocati presso investitori istituzionali ed una classe di titoli junior unrated sottoscritta dall'Originator; tutte le classi di titoli sono quotate presso la Borsa del Lussemburgo. Nell'ambito dell'operazione la Banca Originator ha assunto l'incarico di Servicer gestendo l'incasso dei crediti.

Portafoglio crediti

Banca Valore
31/12/2016
Valore
31/12/2015
Banco Popolare 258.366 316.154

Gli importi indicati rappresentano i crediti in bonis, le inadempienze probabili, gli scaduti deteriorati e le sofferenze, al netto dei relativi fondi svalutazione, costo ammortizzato e comprensivi dei ratei sui mutui.

Caratteristiche delle emissioni

Classi Tipologia Valore
emissione
Valore
31/12/2016
Tasso di interesse Scadenza Rating
Moody's/S&P/
Fitch (3)
A1 Senior 202.700 - Euribor 3 mesi + 0,06%
A2 Senior (1) 1.172.650 160.686 Euribor 3 mesi + 0,13% Aprile 2043 Aa2/A+/AA+
B Mezzanine 25.300 25.300 Euribor 3 mesi + 0,19% Aprile 2043 Aa2/A/AA
C Mezzanine 32.600 32.600 Euribor 3 mesi + 0,48% Aprile 2043 Aa2/BBB+/BBB
M Junior (2) 14.500 14.500 Euribor 3 mesi + 2,5% oltre
Additional Return
Aprile 2043 unrated
Totale 1.447.750 233.086

(1) Il Banco Popolare ha acquistato, dopo il loro collocamento sul mercato, titoli Senior per un valore nominale di 429,6 milioni e titoli mezzanine per 8,3 milioni. (2) Il titoli junior sono stati sottoscritti dalla ex Banca Popolare di Verona, ora Banco Popolare.

(3) Rating al 31 dicembre 2016.

Eventi di rilievo dell'esercizio 2016

Nel mese di luglio 2016 l'agenzia Moody's ha incrementato il rating dei Titoli di Classe C dell'operazione da "A2" ad "Aa2".

Operazioni finanziarie accessorie

Al fine di immunizzare il rischio di tasso in capo alla società veicolo dovuto al mismatching tra i tassi dei mutui cartolarizzati e i rendimenti delle obbligazioni emesse è stato stipulato dalla Banca Originator con la società veicolo un contratto di Interest Rate Swap, mediante l'intermediazione di Banca Aletti.

Accordi contrattuali con obbligo nel fornire sostegno finanziario alla società veicolo (IFRS 12, par. 14)

Il Banco Popolare, nel giugno 2012, a seguito della perdita del rating minimo previsto per il rilascio della garanzia ai sensi del contratto denominato "First Demand Guarantee" ha costituito un collateral account, segregato rispetto al patrimonio separato della Società, il cui importo viene rivisto annualmente in corrispondenza dell'Interest Payment Date di luglio per tener conto dell'ammortamento del portafoglio ceduto; al 31 dicembre 2016 l'importo del collaterale versato è pari a 9,42 milioni.

Sostegno finanziario fornito all'entità (IFRS 12, par. 15)

Nel corso dell'esercizio non è stato fornito alcun sostegno finanziario, diverso da quello contrattualmente previsto.

Tiepolo

Nel corso del 2000 alcune banche del territorio, Banca Popolare di Lodi e Cassa di Risparmio Lucca Pisa Livorno, ora Banco Popolare, hanno realizzato un'operazione di cartolarizzazione di crediti, ipotecari e ordinari, in sofferenza; in particolare, in data 30 dicembre 2000 sono stati ceduti i crediti in sofferenza alla società veicolo, Tiepolo Finance S.r.l, che ha finanziato l'acquisto dei crediti mediante l'emissione in data 29 giugno 2001 di titoli obbligazionari. Nell'ambito dell'operazione il Banco Popolare ha assunto l'incarico di Servicer, gestendo l'incasso dei crediti, nonché quello di Cash Manager. I crediti che all'atto della cessione ammontavano a 153,5 milioni, al 31 dicembre 2016 ammontano a 3,7 milioni (5 milioni al 31 dicembre 2015). Il Banco Popolare detiene i titoli junior (classe C), per un valore di 50,5 milioni, interamente svalutati nei precedenti esercizi. In relazione all'andamento dell'operazione, si è provveduto a svalutare le cedole maturate nel corso dell'esercizio, pari a 0,1 milioni. Al 31 dicembre 2016, l'esposizione creditizia nei confronti del veicolo Tiepolo Finance ammonta complessivamente a 1,9 milioni.

Operazioni riferite all'ex Gruppo Banca Italease

Di seguito si fornisce un'illustrazione dei supporti finanziari a favore delle operazioni perfezionate dall'ex Gruppo Italease e una descrizione delle caratteristiche di ogni operazione.

Accordi contrattuali con obbligo nel fornire sostegno finanziario alla società veicolo (IFRS 12, par. 14)

Accordo sui crediti cartolarizzati tra Banca Italease e Alba Leasing (detto "Accordo sui crediti cartolarizzati")

In data 24 dicembre 2009 Alba Leasing ed ex Banca Italease hanno siglato un accordo relativo al trasferimento ad Alba Leasing dei crediti cartolarizzati rivenienti dal canale bancario.

L'Accordo sui crediti cartolarizzati è stato strutturato in modo tale da riprodurre in capo ad Alba Leasing gli effetti economico-finanziari che si sarebbero generati se il portafoglio dei crediti cartolarizzati rivenienti dal canale bancario in essere al 31 dicembre 2009 fosse stato trasferito ad Alba Leasing già a valere dal 31 marzo 2009. In tale prospettiva, si prevede che i rischi connessi ad eventuali mancati pagamenti dei crediti, inseriti nelle cartolarizzazioni, originati dal canale bancario siano posti a carico di Alba Leasing e che, coerentemente, Alba Leasing riceva i flussi di cassa di pertinenza delle junior note delle cartolarizzazioni e degli ulteriori diritti a ricevere somme successivamente al totale soddisfacimento delle junior note.

Alba Leasing si è impegnata, altresì, a corrispondere all'ex Banca Italease gli importi per capitale e interessi dovuti in relazione alle rate e/o canoni o porzioni dei crediti rivenienti dal canale bancario che, successivamente al 31 dicembre 2009, abbiano formato oggetto di un default, maggiorati, ove dovuto, di ogni onere, costo e/o importo previsto dalla documentazione finanziaria di ciascuna cartolarizzazione rispetto al mancato pagamento - da parte dei debitori alle rispettive scadenze contrattuali - delle rate e/o canoni o porzioni di crediti rivenienti dal canale bancario. L'ex Banca Italease si è obbligata verso Alba Leasing a trasferire tali somme ai veicoli. Analoga obbligazione si è assunta ex Banca Italease verso Alba con riferimento ai crediti del sub portafoglio non bancario.

In esecuzione di quanto rappresentato, Alba Leasing si è obbligata a rimborsare la quota capitale dei titoli junior riferibile ai crediti cartolarizzati rivenienti dal canale bancario a favore di ex Banca Italease, al netto delle rettifiche individuali, secondo le regole e le priorità previste da ciascuna cartolarizzazione. Gli altri pagamenti che saranno effettuati dai veicoli a ex Banca Italease - riconducibili ai crediti rivenienti dal canale bancario - saranno, per la parte di spettanza delle junior note e di tutti gli altri importi ad esse subordinati nella cascata dei pagamenti, di pertinenza di Alba Leasing. Il tutto, fatta eccezione per i pagamenti che saranno corrisposti dai veicoli a titolo di remunerazione delle junior note per la parte di pertinenza dei crediti cartolarizzati rivenienti dal canale bancario relativi al periodo di competenza fino al 31 marzo 2009.

In virtù di tale accordo, nell'esercizio 2016 è stato fornito sostegno nei confronti della cartolarizzazione ITA 9, mediante il riacquisto di crediti in default, per 0,4 milioni.

Riacquisto dei crediti relativi a contratti inadempiuti

Nel mese di settembre 2010, successivamente al citato "Accordo sui Crediti cartolarizzati tra Banca Italease e Alba Leasing", è stato stipulato un accordo modificativo del contratto di servicing firmato tra l'ex Banca Italease (ora Banco Popolare) ed i veicoli della cartolarizzazione. In virtù del citato accordo modificativo, l'ex Banca Italease, al verificarsi di talune condizioni, si è impegnata a fornire supporto di credito mediante erogazioni a favore della società veicolo (accordo non più in essere), e/o a riacquistare i crediti classificati come default per un importo almeno pari all'"Importo Minimo di Collateralizzazione".

Nel corso dell'esercizio sono stati riacquistati crediti in default nei confronti delle cartolarizzazioni ITA 8 e ITA 9, rispettivamente per 0,2 milioni e 6,6 milioni.

Sostegno finanziario fornito all'entità (IFRS 12, par. 15)

Nel corso dell'esercizio non è stato fornito alcun sostegno finanziario, diverso da quello contrattualmente previsto.

Descrizione delle operazioni

ITA 8

Nel mese di ottobre 2005 Mercantile Leasing (poi fusa in Banca Italease) e Banca Italease (ora Banco Popolare) hanno ceduto alla società veicolo Italfinance Securitisation Vehicle S.r.l. un portafoglio di crediti derivanti da contratti di leasing per un importo pari a 1.128 milioni; il 7 dicembre 2005 la società veicolo ha emesso quattro classi di titoli dotati di rating e collocati presso investitori istituzionali e una classe di titoli junior non retata sottoscritta dagli Originator. I titoli sono quotati presso Luxembourg Stock Exchange. Nell'ambito dell'operazione le Banche Originator (ora solo Banco Popolare) hanno assunto l'incarico di Servicer per la gestione dei crediti.

Portafoglio crediti

Valore
Banca
31/12/2016
Valore
31/12/2015
Banco Popolare (ex Banca Italease)
30.537
44.247

Caratteristiche delle emissioni

Classi Tipologia Valore
emissione
Valore al
31/12/2016 Tasso di interesse
Scadenza Rating
Moody's/S&P(*)
A Senior 959.000 6.666 Euribor 3 mesi + 0,15% Marzo 2023 Aa2/AA
B Mezzanine 83.000 1.217 Euribor 3 mesi + 0,38% Marzo 2023 A1/A
C Mezzanine 56.000 821 Euribor 3 mesi + 0,65% Marzo 2023 A3/BBB+
D Mezzanine 18.500 272 Euribor 3 mesi + 2,15% Marzo 2023 A3/BBB
E Junior 11.320 11.320 Euribor 3 mesi + 1% + Additional Return Marzo 2023 unrated
Totale 1.127.820 20.296

(*) rating al 31 dicembre 2016

I titoli sono interamente detenuti dal Banco Popolare e sono riferiti per 13,5 milioni al sub portafoglio non bancario di spettanza del Banco Popolare e per 6,8 milioni (2,5 milioni di titoli Senior e 4,3 milioni di titoli Junior) al sub portafoglio bancario, per i quali trovano applicazioni le disposizioni contenute nell'"Accordo sui crediti cartolarizzati", descritto nel precedente paragrafo "Accordo sui crediti cartolarizzati tra Banca Italease e Alba Leasing".

Eventi di rilievo dell'esercizio 2016

Nel mese di dicembre 2016, Moody's ha upgradato i Titoli Senior e Mezzanine, in particolare:

  • la Series 1-A Notes è passata da "A1" a "Aa2";
  • la Series 1-B Notes è passata da "A3" a "A1";
  • la Series 1-C Notes è passata da "Baa2" a "A3";
  • la Series 1-D Notes è passata da "Baa3" a "A3".

Nel mese di agosto 2016, Standard & Poor's ha upgradato i Titoli Senior e Mezzanine, in particolare:

  • la Series 1-B Notes è passata da "A-" a "A";
  • la Series 1-C Notes è passata da "BBB" a "BBB+";
  • la Series 1-D Notes è passata da "BB" a "BBB".

Operazioni finanziarie accessorie

Al fine di coprire il rischio di tasso della società veicolo quest'ultima ha stipulato un contratto di "Interest Rate Swap" con la controparte BNP Paribas.

ITABEI

Eventi di rilievo dell'esercizio 2016

Nel mese di settembre 2016 sono stati integralmente rimborsati i titoli ancora oustanding, emessi nell'ambito dell'operazione. In seguito al rimborso integrale dei titoli nel corso dello stesso mese di settembre 2016 è stato terminato lo swap a suo tempo stipulato tra la società veicolo e BNP Paribas a copertura del rischio tasso ed è stata liberata la riserva di cassa

Al 31 dicembre 2016 i crediti del Veicolo Erice Finance ammontano a 112,8 milioni.

ITA 9

Nel mese di gennaio 2007 Mercantile Leasing (fusa in Banca Italease ) e Banca Italease, (ora Banco Popolare) hanno

ceduto alla società veicolo Italfinance Securitisation Vehicle 2 S.r.l. un portafoglio di crediti derivanti da contratti di leasing per un importo pari a 1.696 milioni. In data 1 marzo 2007 la società veicolo ha emesso quattro classi di titoli dotati di rating e collocati presso investitori istituzionali e una classe di titoli junior non retata sottoscritta dagli Originator. I titoli sono quotati presso Luxembourg Stock Exchange. Nell'ambito dell'operazione le Banche Originator (ora solo Banco Popolare) hanno assunto l'incarico di Servicer per la gestione dei crediti.

Portafoglio crediti

Banca Valore
31/12/2016
Valore
31/12/2015
Banco Popolare (ex Banca Italease) 129.111 171.197

Caratteristiche delle emissioni

Classi Tipologia Valore
emissione
Valore al
31/12/2016 Tasso di interesse
Scadenza Rating
Moody's/S&P(*)
A Senior 1.442.400 79.270 Euribor 3 mesi + 0,12% Gennaio 2026 A2/AA
B Mezzanine 125.000 15.610 Euribor 3 mesi + 0,28% Gennaio 2026 Baa3/A
C Mezzanine 84.300 10.525 Euribor 3 mesi + 0,55% Gennaio 2026 Ba2/BBB+
D Mezzanine 27.900 3.490 Euribor 3 mesi + 0,75% Gennaio 2026 B1/BBB
E Junior 16.272 16.272 Euribor 3 mesi + 10% + Additional
Return
Gennaio 2026 unrated
Totale 1.695.872 125.167
(*) rating al 31 dicembre 2016

I titoli sono interamente detenuti dal Banco Popolare e sono riferiti per 67,5 milioni al sub portafoglio non bancario di spettanza del Banco Popolare e per 57,7 milioni (41,1 milioni di titoli Senior, 9,3 milioni di titoli Mezzanine e 7,3 milioni di titoli Junior) al sub portafoglio bancario, per i quali trovano applicazioni le disposizioni contenute nell'"Accordo sui crediti cartolarizzati", descritto nel precedente paragrafo "Accordo sui crediti cartolarizzati tra Banca Italease e Alba Leasing".

Eventi di rilievo dell'esercizio 2016

Nel mese di dicembre 2016, Moody's ha upgradato i Titoli Senior, in particolare:

  • la Series 1-A Notes è passata da "A3" a "A2 ;
  • la Series 1-B Notes è passata da "Ba1" a "Baa3";
  • la Series 1-C Notes è passata da "Ba3" a "Ba2".

Nel mese di giugno 2016, Fitch ha upgradato i Titoli Senior, in particolare:

  • la Series 1-B Notes è passata da "BBB" a "A-";
  • la Series 1-C Notes è passata da "BB" a "BBB+";
  • la Series 1-D Notes è passata da "B+" a "BBB-".

Operazioni finanziarie accessorie

Al fine di coprire il rischio di tasso della società veicolo quest'ultima ha stipulato un contratto di "Interest Rate Swap" con la controparte BNP Paribas.

Leasimpresa 2

Nel mese di giugno 2006 Leasimpresa (fusa in Banca Italease e ora Banco Popolare) ha ceduto alla società veicolo Leasimpresa Finance S.r.l. un portafoglio di crediti derivanti da contratti di leasing per un importo pari a 1.026 milioni; in data 16 ottobre 2006 la società veicolo ha emesso tre classi di titoli dotati di rating e collocati presso investitori istituzionali e una classe di titoli junior non retata sottoscritta dall'Originator. I titoli sono quotati presso Luxembourg Stock Exchange. Nell'ambito dell'operazione la Banca Originator (ora Banco Popolare), ha assunto l'incarico di Servicer per la gestione dei crediti.

Portafoglio crediti

Banca Valore
31/12/2016
Valore
31/12/2015
Banco Popolare 63.071 80.496
Classi Tipologia Valore
emissione
Valore al 31/12/2016 Tasso di interesse Scadenza Rating
Moody's/S&P(*)
A Senior 931.500 22.180 Euribor 3 mesi + 0,13% Dicembre 2025 A1/AA
B Mezzanine 57.200 2.881 Euribor 3 mesi + 0,26% Dicembre 2025 A1/A
C Mezzanine 10.300 519 Euribor 3 mesi + 0,55% Dicembre 2025 A1/A
D Junior 17.200 17.200 Euribor 3 mesi + 15% + Additional
Return
Dicembre 2025 unrated
Totale 1.016.200 42.780
(*) rating al 31 dicembre 2016

Caratteristiche delle emissioni

I titoli sono interamente detenuti dal Banco Popolare e sono riferiti per 8,5 milioni al sub portafoglio non bancario di spettanza del Banco Popolare e per 34,3 milioni (17,3 milioni di titoli Senior, 2,5 milioni di titoli Mezzanine e 14,5 milioni di titoli Junior) al sub portafoglio bancario, per i quali trovano applicazioni le disposizioni contenute nell'"Accordo sui crediti cartolarizzati", descritto nel precedente paragrafo "Accordo sui crediti cartolarizzati tra Banca Italease e Alba Leasing".

Eventi di rilievo dell'esercizio 2016

Nel corso del mese di dicembre 2016, Moody's ha upgradato i Titoli Senior dell'operazione "Leasimpresa 2", in particolare:

  • la Series 1-B Notes è passata da "A3" a "A1";

  • la Series 1-C Notes è passata da "Baa2" a "A1".

Operazioni finanziarie accessorie

Al fine di coprire il rischio di tasso della società veicolo, quest'ultima ha stipulato un contratto di "Interest Rate Swap" con la controparte BNP Paribas.

ITA 11

Per le informazioni relative all'operazione ITA 11 si rimanda a quanto riportato nella sezione "Rischio di liquidità" della presente Nota Integrativa.

INFORMAZIONI DI NATURA QUANTITATIVA

C.1 Gruppo bancario - Esposizioni derivanti dalle principali operazioni di cartolarizzazione "proprie" ripartite per tipologia di attività cartolarizzate e per tipologia di esposizioni

Esposizioni per cassa
Tipologia attività Senior Mezzanine Junior
cartolarizzate/Esposizioni Valore di
bilancio
Rettif./ripr. di
valore
Valore di
bilancio
Rettif./ripr. di
valore
Valore di
bilancio
Rettif./ripr. di
valore
A. Oggetto di integrale cancellazione dal
bilancio
- - 464 - 123.393 (147)
Attività deteriorate:
A.1 Crediti in sofferenza - - 464 - 1.486 (147)
Attività non deteriorate
A.2 Leasing - - - - 121.907 -
B. Oggetto di parziale cancellazione dal
bilancio
- - - - - -
C. Non cancellate dal bilancio 186.092 - 50.910 - 340.599 -
Attività non deteriorate:
C.1 Mutui ipotecati residenziali 56.235 - 22.088 - 61.218 -
C.2 Mutui ipotecati non residenziali 129.857 - 28.822 - 102.933 -
C.3 Leasing - - - - 176.448 -

Si omette la parte della tabella relativa alle garanzie rilasciate e alle linee di credito in quanto fattispecie non presenti.

Le esposizioni oggetto di integrale cancellazione sono riconducibili ai titoli junior detenuti dal Gruppo e classificati nel portafoglio dei "Crediti verso la clientela", a seguito del citato "Accordo sui crediti cartolarizzati" stipulato nel 2009 tra l'ex Banca Italease e Alba Leasing.

C.2 Gruppo bancario - Esposizioni derivanti dalle principali operazioni di cartolarizzazione di "terzi" ripartite per tipologia delle attività cartolarizzate e per tipo di esposizione

Esposizioni per cassa
Tipologia attività Senior Mezzanine Junior
cartolarizzate/Esposizioni Valore di Rettif/ripr. Valore di Rettif/ripr. di Valore di Rettif/ripr. di
bilancio di valore bilancio valore bilancio valore
A.1 SUNRISE A 14-31 TV
- crediti al consumo 5.880
A.2 BANCAJA 6 A2 EUR /36
- mutui residenziali 4.094
A.3 TDA IBERCAJA 35 TV
- mutui residenziali 2.488
A.4 BNT PORT 14-42 TV
- crediti agricoli e zootecnici 62.025 (4.388)

L'esposizione totale verso tali prodotti ammonta a 74,5 milioni (101,8 milioni al 31 dicembre 2015), classificati per 5,9 milioni nel portafoglio delle "Attività finanziarie disponibili per la vendita" e per 68,6 milioni tra i "Crediti verso la clientela".

Per l'esposizione in "BN Port 14-42 TV" si fa rinvio a quanto illustrato nel successivo paragrafo.

Si omette la parte della tabella relativa alle garanzie rilasciate e alle linee di credito in quanto fattispecie non presenti.

C.3 Gruppo bancario - Interessenze in società veicolo per la cartolarizzazione

Di seguito si illustrano le società veicolo nelle quali le società del Gruppo bancario sono state coinvolte nell'attività di strutturazione e per le quali si detiene un'interessenza.

Trattasi, in particolare, delle società veicolo create al fine di perfezionare le proprie operazioni di cartolarizzazione; come descritto nella "Parte A – Politiche contabili", "3. Area e Metodi di consolidamento", il patrimonio separato è oggetto di consolidamento in quanto il Gruppo dispone dei diritti contrattuali di gestire le attività rilevanti dell'entità e risulta esposto ai rendimenti variabili delle stesse, a prescindere dai diritti di voto (ad eccezione della cartolarizzazione effettuata per il tramite del veicolo Tiepolo Finance).

In aggiunta, si segnala l'interessenza detenuta nella società "BNT Portfolio SPV". Trattasi del veicolo costituito nell'esercizio 2014 al fine di perfezionare la cartolarizzazione dei crediti agrari di Banca della Nuova Terra, finanziata mediante l'emissione di un'unica tranche di titolo per un valore nominale di 397,8 milioni sottoscritta dalle banche pattiste di Banca della Nuova Terra, tra cui il Banco Popolare (che detiene un'interessenza in quest'ultima del 19,61%). In base agli accordi intervenuti, la Capogruppo ha sottoscritto il citato titolo per un valore nominale pari a 84,6 milioni, esposto in bilancio nel portafoglio dei "Crediti verso la clientela". Al 31 dicembre 2016 il valore di bilancio ammonta a 62,0 milioni, al netto di rettifiche di valore complessive pari a 13,2 milioni (di cui 4,4 milioni di competenza dell'esercizio 2016) e degli incassi intervenuti.

Nella seguente tabella si fornisce evidenza del complesso delle attività e delle passività, così come figurano nel patrimonio separato del veicolo.

Nome Cartolarizzazione / Denominazione Consolidamento Attività Passività
società veicolo Sede legale Crediti Titoli di debito Altre Senior Mezzanine Junior
Tiepolo Finance S.r.l. Lodi Vigilanza (*) 33.731 756 50.551
BNT Portfolio SPV srl Milano no 277.679 14.829 352.485
BP Mortgages mar 2007 Milano Contabile 258.684 39.357 160.686 57.911 14.563
BP Mortgages giu 2007 Milano Contabile 417.634 49.757 277.598 64.425 16.172
ITA 8/Italease Securitization vehicle Treviso Contabile (**) 30.537 6.666 2.310 11.320
ITA 9/Italease Securitization vehicle 2 Treviso Contabile (**) 129.111 79.270 29.625 16.272
ITA 11/Italease Securitization vehicle 2 Treviso Contabile (**) 187.896 187.001
ITA 9 BEI/Erice Finance Treviso Contabile (**) 112.795
Leasimpresa 2/Leasimpresa Finance Treviso Contabile (**) 63.071 22.180 3.399 17.200
Il consolidamento di vigilanza della società veicolo è relativo al solo bilancio della società veicolo e non al patrimonio separato della cartolarizzazione
(*)

(**) Il consolidamento è relativo solo alla quota parte di crediti e titoli per i quali vi è un trattenimento di rischi e benefici, come specificato nel precedente paragrafo "Accordo sui crediti cartolarizzati tra Banca Italease e Alba Leasing".

C.4 Gruppo bancario - Società veicolo per la cartolarizzazione non consolidate

Non si fornisce l'informativa in quanto tutte le società veicolo per le cartolarizzazioni sono oggetto di consolidamento contabile. Per l'operazione Tiepolo per la quale ci si è avvalsi dell'esenzione di non procedere alla "recognition" dei crediti ceduti, ai sensi dell'IFRS 1, si fa rinvio alle informazioni sul patrimonio separato riportate nella successiva tabella C.6.

C.5 Gruppo bancario - Attività di servicer – cartolarizzazioni proprie: incassi dei crediti cartolarizzati e rimborsi dei titoli emessi dalla società veicolo per la cartolarizzazione

Attività cartolarizzate (dato di Incassi crediti realizzati nell'anno Quota % dei titoli rimborsati (dato di fine periodo)
fine periodo) senior mezzanine junior
Società veicolo
Deteriorate In bonis Deteriorate In bonis deteriorate
attività
attività in bonis deteriorate
attività
attività in bonis deteriorate
attività
attività in bonis
Tiepolo Finance 3.530 1.301 100,00% 100,00%
ITA 8/Italease Securitization vehicle 4.383 4.417 3.795 10.079 98,00% 100,00%
ITA 9/Italease Securitization vehicle 2 16.254 50.769 10.748 29.411 93,00% 91,00%
ITA 10/Italease Securitization vehicle 2 - - 2.728 14.670 100,00% 100,00%
ITA 11/Italease Securitization vehicle 2 13.050 42.572 3.184 27.542 100,00% 51,00%
ITA 9 BEI/Erice Finance 16.101 41.372 5.271 20.432 100,00% 100,00%
Leasimpresa 2/Leasimpresa Finance 19.773 32.894 3.699 18.012 97,00% 96,00%
Quick Silver/Pami Finance - - 3.909 10.320 100,00% 100,00%

In linea con le disposizioni della Circolare n. 262, i valori della precedente tabella sono relativi all'attività di servicer in operazioni di cartolarizzazione proprie nelle quali le attività cedute sono state cancellate dal bilancio; per le operazioni ex Banca Italease i valori devono intendersi riferiti al sub portafoglio bancario (si veda il precedente paragrafo relativo all'"Accordo sui crediti cartolarizzati").

C.6 Gruppo bancario - Società veicolo per la cartolarizzazione consolidate

Di seguito si fornisce evidenza delle sole società veicolo del Gruppo Bancario e una sintesi dei dati riferiti ai patrimoni separati delle operazioni di cartolarizzazione.

I dati relativi alle operazioni di cartolarizzazione oggetto di consolidamento contabile sono fornite nella precedente tabella C.3.

Denominazione Sede Legale
Tiepolo Finance S.r.l. Lodi – Via Polenghi Lombardo n. 13

Prospetto riassuntivo delle attività cartolarizzate e dei titoli emessi (per singola società veicolo appartenente al Gruppo Bancario)

Operazione Tiepolo (veicolo: Tiepolo Finance S.r.l.)

31/12/2016 31/12/2015
A. Attività cartolarizzate 3.731 5.044
1) Crediti 3.731 5.044
- sofferenze 3.731 5.044
- altri crediti
2) Titoli
3) Altre attività
B. Impiego delle disponibilità rivenienti dalla gestione dei crediti 756 1.547
1) Disponibilità in conto corrente 595 1.384
2) Altri impieghi
3) Operazioni pronti/termine
4) Altre attività 161 163
C. Titoli emessi 50.500 50.500
1) Titoli di "classe A"
2) Titoli di "classe B"
3) Titoli di "classe C" 50.500 50.500
D. Finanziamenti ricevuti
1) Prestito titoli
2) Finanziamento Subordinato
E. Altre passività 20.249 21.886
1) Ratei passivi 62 160
2) Altre passività 20.187 21.726
F. Interessi passivi su titoli emessi 147 264
G. Commissioni e provvigioni a carico dell'operazione 195 220
1) Per il servizio di servicing 61 86
2) Per altri servizi 134 134
H. Altri oneri 662 292
1) Altri interessi passivi 47 119
2) Altri oneri 71 123
3) Rettifiche di valore su crediti 544 50
I.
Interessi generati dalle attività cartolarizzate
L. Altri ricavi 539 1.238
1) Interessi attivi - -
2) Riprese di valore su crediti 532 1.238
3) Sopravvenienze attive 7 -

D. Informativa sulle entità strutturate (diverse dalle società per la cartolarizzazione)

D.1 Entità strutturate consolidate

Al 31 dicembre 2016 l'unica entità strutturata, diversa dai veicoli per la cartolarizzazione, consolidata contabilmente (ma non ai fini di vigilanza) è rappresentata dal fondo di investimento Gestielle Hedge Low Volatility, gestito da una società del Gruppo, , come descritto nella "Parte A – Politiche contabili" della presente nota integrativa. L'apporto al bilancio consolidato ammonta a 63,3 milioni in termini di attività nette totali ed è rappresentata dallo

sbilancio di:

  • attività per a 126,7 milioni, costituite per 96,1 milioni da quote di OICR;
  • passività pari a 63,5 milioni, esposte nella voce "100. Altre passività", di cui 49,4 milioni è la quota del patrimonio detenuto da terzi.

Nel corso dell'esercizio non è stata fornita, né esiste intenzione di fornire, alcuna forma di supporto finanziario alla citata entità strutturata.

D.2 Entità strutturate non consolidate contabilmente

D.2.1 Entità strutturate consolidate a fini di vigilanza

Al 31 dicembre 2016 non si segnala alcuna informativa da riportare.

D.2.2 Altre entità strutturate

Il Gruppo detiene interessenze in fondi di investimento (fondi e sicav), primariamente al fine di soddisfare le proprie esigenze di investimento. L'esposizione complessiva dei citati investimenti ammonta a 874,2 milioni ed è costituita per 96,1 milioni dalle quote detenute dal fondo consolidato denominato "Gestielle Hedge Low Volatility", come descritto nel precedente paragrafo D.1. Per ulteriori dettagli si fa rinvio all'informativa fornita in corrispondenza delle tabelle di composizione delle voci 20, 30, 40 dell'attivo di stato patrimoniale, contenute nella Parte B della presente nota integrativa.

Le uniche entità strutturate non governate da diritti di voto o similari, per quali si ritiene che il Gruppo abbia un coinvolgimento che vada oltre alla mera detenzione di quote, si riferiscono ai fondi e alle sicav costituiti e gestiti dalla società del Gruppo Aletti Gestielle SGR, per le quali non si procede al consolidamento in ragione del fatto che il Gruppo agisca in qualità di "agente".

Al 31 dicembre 2016 il patrimonio netto totale dei fondi costituiti e gestiti dal Gruppo e non consolidati (cosiddetto "Net asset value") è pari a 16.882,5 milioni.

La seguente tabella riporta il totale delle attività e delle passività del Gruppo nei confronti delle entità strutturate sopra illustrate.

Portafogli contabili Valore contabile
attività
Valore contabile
passività
Esposizione
massima al rischio
di perdita
Attività finanziarie detenute per la negoziazione 84.000 84.000
Attività finanziarie valutate al fair value 3.532 3.532
Attività finanziarie disponibili per la vendita 234.064 234.064
Crediti verso clientela 984.398 984.398
Totale attività 1.305.993 1.305.993
Debiti verso clientela 1.556.643
Titoli in circolazione 135.004
Passività finanziarie di negoziazione 13.879
Altre passività 199
Totale passività 1.705.725

In relazione alla tabella precedente si precisa che l'esposizione massima al rischio di perdita, evidenziata nella precedente tabella, non considera la mitigazione dei rischi correlata al collaterale sottostante ai contratti derivati attivi e al prestito titoli attivi che, al 31 dicembre 2016, presentano un saldo patrimoniale pari a 1.025,1 milioni. Escludendo tali attivi, la massima esposizione al rischio di perdita è relativa agli investimenti detenuti in quote di OICR per 280,6 milioni e ai saldi attivi di conto corrente per 0,2 milioni.

Si precisa inoltre che nel corso dell'esercizio il Gruppo non ha fornito, né ha intenzione di fornire, alcun supporto finanziario.

In aggiunta, si deve segnalare che il Gruppo svolge attività di gestione e collocamento di fondi di investimenti, indipendentemente dalle interessenze partecipative. I ricavi netti del Gruppo derivanti da queste attività ammontano a 301,9 milioni, di cui 246,3 milioni riferiti al collocamento di fondi e sicav gestiti dalla società del Gruppo, come rappresentato nella seguente tabella:

2016
Commissioni nette per la gestione di portafogli collettivi 161.780
- di cui relative a OICR gestiti da Aletti Gestielle SGR 161.780
Commissioni nette collocamento OICR 140.117
- di cui relative a OICR gestiti da Aletti Gestielle SGR 84.474

Per ulteriori dettagli sull'attività di asset management di portafogli collettivi svolta dal Gruppo si fa rinvio a quanto contenuto nella relazione sulla gestione, nella sezione "Risultati per settore di attività".

E Operazioni di cessione

A. Attività finanziarie cedute e non cancellate integralmente

INFORMAZIONI DI NATURA QUALITATIVA

Al 31 dicembre 2016, le operazioni di trasferimento che non hanno comportato la cancellazione dal bilancio delle sottostanti attività finanziarie sono rappresentate da:

  • operazioni di cartolarizzazioni di esposizioni creditizie verso la clientela (832,9 milioni);
  • operazioni di pronti contro termine passive su titoli di proprietà, in prevalenza classificati nel portafoglio delle "Attività finanziarie detenute fino alla scadenza".

Per le operazioni passive di pronti contro termine, la mancata "derecognition" del titolo, oggetto di cessione a pronti, deriva dal fatto che la banca trattiene sostanzialmente tutti i rischi ed i benefici connessi al titolo, avendo l'obbligo di riacquistarlo a termine ad un prezzo stabilito contrattualmente. I titoli oggetto di trasferimento continuano pertanto a trovare rappresentazione nei portafogli contabili di appartenenza; il corrispettivo della cessione viene rilevato tra i debiti verso le banche o verso la clientela, in funzione della tipologia di controparte. Al riguardo si deve segnalare che nelle seguenti tabelle non trovano rappresentazione le operazioni di pronti contro termine passivi effettuate su titoli non iscritti in bilancio, qualora la disponibilità degli stessi consegue ad operazioni di pronti contro termine attivi (si fa rinvio a quanto riportato nel paragrafo "Altre operazioni" contenuto nella Parte B della presenta nota integrativa).

Per le operazioni di cartolarizzazione, descritte nel precedente paragrafo "C Operazioni di cartolarizzazione", la mancata "derecognition" consegue alla sottoscrizione, da parte del Gruppo, delle tranche dei titoli Junior o di esposizioni analoghe, che comportano, in capo allo stesso, il rischio delle prime perdite e, parimenti, il beneficio connesso al rendimento del portafoglio delle attività trasferite. A fronte del trasferimento, il corrispettivo incassato viene rilevato in contropartita della rilevazione di un debito verso la società veicolo, al netto delle tranche di titoli sottoscritti o di utilizzi di forme di sostegno di liquidità a favore del veicolo al fine di effettuare pagamenti in linea capitale. Il finanziamento così iscritto verso la società veicolo è destinato a ridursi per effetto delle somme incassate dall'originator, in qualità di "servicer", e trasferite allo stesso veicolo.

Per effetto del consolidamento del patrimonio del veicolo, nel bilancio consolidato questa ultima passività non troverà rappresentazione; diversamente, nel passivo figureranno i titoli in circolazione emessi dalla società veicolo e non sottoscritti dalle società del Gruppo.

Forme tecniche/Portafoglio Attività finanziarie detenute
per la negoziazione
valutate al fair value
Attività finanziarie
Attività finanziarie disponibili per la vendita Attività finanziarie detenute sino alla scadenza Crediti v/banche Crediti v/clientela Totale Totale
A B C A B C A B C A B C A B C A B C 31/12/2016 31/12/2015
A. Attività per
cassa
375.044 - - - - - 943.225 - - 5.508.510 - - - - - 856.947 - - 7.683.726 7.551.309
1. Titoli di debito 326.511 - - - - - 943.225 - - 5.508.510 - - - - - 24.009 - - 6.802.255 6.441.870
2. Titoli di
capitale
48.533 - - - - - - - - X X X X X X X X X 48.533 12.897
3. O.I.C.R. - - - - - - - - - X X X X X X X X X - -
4. Finanziamenti - - - - - - - - - - - - - - - 832.938 - - 832.938 1.096.542
B. Strumenti
derivati
- - - X X X X X X X X X X X X X X X - -
Totale 31/12/2016 375.044 - - - - - 943.225 - - 5.508.510 - - - - - 856.947 - - 7.683.726 X
di cui deteriorate - - - - - - - - - - - - - - - 110.697 - - 110.697 X
Totale 31/12/2015 431.885 - - - - - 1.255.098 - - 4.719.012 - - 24.860 - - 1.120.454 - - X 7.551.309
di cui deteriorate - - - - - - - - - - - - - - - 126.537 - - X 126.537

E.1 Gruppo bancario - Attività finanziarie cedute non cancellate: valore di bilancio e intero valore

Legenda: A = Attività finanziarie cedute rilevate per intero (valore di bilancio) B = Attività finanziarie cedute rilevate parzialmente (valore di bilancio)

C = Attività finanziarie cedute rilevate parzialmente (intero valore)

E.2 Gruppo bancario - Passività finanziarie a fronte di attività finanziarie cedute non cancellate: valore di bilancio

Nella presente tabella figurano le passività iscritte tra i "Debiti verso clientela" o i "Debiti verso banche" in relazione ai trasferimenti delle attività finanziarie che non hanno comportato la cancellazione integrale dal bilancio. In particolare, si deve notare che le passività connesse con le attività trasferite per le operazioni di cartolarizzazione figurano tra i "Debiti verso clientela", dal momento in cui trattasi di operazioni perfezionate mediante società veicolo, oggetto di consolidamento, ma non facenti parte del Gruppo Bancario (nel bilancio consolidato dette passività trovano invece rappresentazione tra i "Titoli in circolazione").

Passività/Portafoglio attività Attività finanziarie
detenute per la
negoziazione
Attività finanziarie
valutate al fair value
Attività finanziarie
disponibili per la
vendita
Attività finanziarie
detenute sino alla
scadenza
Crediti v/banche Crediti v/clientela Totale
1. Debiti verso clientela 121.570 - 585.229 5.227.806 - 335.868 6.270.473
a) a fronte di attività rilevate per intero 121.570 - 585.229 5.227.806 - 335.868 6.270.473
b) a fronte di attività rilevate parzialmente - - - - - - -
2. Debiti verso banche 154.418 - 216.745 423.717 - 14.991 809.871
a) a fronte di attività rilevate per intero 154.418 - 216.745 423.717 - 14.991 809.871
b) a fronte di attività rilevate parzialmente - - - - - - -
3. Titoli in circolazione - - - - - - -
a) a fronte di attività rilevate per intero - - - - - - -
b) a fronte di attività rilevate parzialmente - - - - - - -
Totale 31/12/2016 275.988 - 801.974 5.651.523 - 350.859 7.080.344
Totale 31/12/2015 296.735 - 1.100.875 4.880.336 14.780 503.008 6.795.734

E.3 Gruppo bancario - Operazioni di cessione con passività aventi rivalsa esclusivamente sulle attività cedute: fair value

Nella presente tabella si fornisce rappresentazione del fair value delle attività e delle correlate passività riconducibili in via esclusiva alle operazioni di cartolarizzazione, in quanto considerate le uniche fattispecie in essere per il Gruppo nelle quali il cessionario, ossia la società veicolo, abbia rivalsa esclusiva sulle attività trasferite, rappresentando di fatto gli unici flussi di cassa disponibili per il pagamento dei titoli emessi.

Forme tecniche/Portafoglio Attività finanziarie
detenute per la
negoziazione
valutate al fair value
Attività finanziarie
disponibili per la vendita
Attività finanziarie
scadenza (fair value)
Attività finanziarie
detenute sino alla
Crediti verso banche (fair
value)
Crediti verso clientela (fair
value)
Totale Totale
A B A B A B A B A B A B 31/12/2016 31/12/2015
A. Attività per cassa - - - - - - - - - - 886.652 - 886.652 1.169.836
1. Titoli di debito - - - - - - - - - - - - - -
2. Titoli di capitale - - - - - - X X X X X X - -
3. O.I.C.R. - - - - - - X X X X X X - -
4. Finanziamenti - - - - - - - - - - 886.652 - 886.652 1.169.836
B. Strumenti derivati - - X X X X X X X X X X - -
Totale Attività - - - - - - - - - - 886.652 - 886.652 1.169.836
C. Passività associate - - - - - - - - - - 335.868 - X X
1. Debiti verso clientela - - - - - - - - - - 335.868 - X X
2. Debiti verso banche - - - - - - - - - - - - X X
3. Titoli in circolazione - - - - - - - - - - - - X X
Totale Passività - - - - - - - - - - 335.868 - 335.868 488.017
31/12/2016
Valore Netto
- - - - - - - - - - 550.784 - 550.784 X
31/12/2015
Valore Netto
- - - - - - - - - - 681.819 - X 681.819
A = Attività finanziarie cedute rilevate per intero
Legenda:

B. Attività finanziarie cedute e cancellate integralmente con rilevazione del continuo coinvolgimento

B = Attività finanziarie cedute rilevate parzialmente

La fattispecie non è presente per il Gruppo alla data di bilancio.

E.4 Gruppo bancario - operazioni di covered bond

Programmi di emissione di obbligazioni bancarie garantite

INFORMAZIONI DI NATURA QUALITATIVA

Obiettivi strategici

L'emissione di Obbligazioni Bancarie Garantite si inserisce nel piano strategico del Gruppo quale strumento di diversificazione delle fonti di raccolta, di riduzione del relativo costo e di allungamento delle scadenze del passivo. Nel corso del 2010 è stato avviato a livello di Gruppo il primo Programma di emissione di Obbligazioni Bancarie Garantite avente ad oggetto mutui residenziali ("OBG Residenziale"). L'importo massimo di OBG che possono essere emesse nell'ambito del Programma è stato incrementato dagli iniziali 5 miliardi a 10 miliardi nel febbraio 2011. Successivamente, il Banco Popolare, nel Consiglio di Amministrazione del 13 dicembre 2011, ha approvato la realizzazione di un Programma OBG avente ad oggetto mutui residenziali e commerciali ("OBG Commerciale"), il cui valore nominale complessivo è pari a 5 miliardi.

Struttura dei Programmi

Nell'ambito di entrambi i Programmi il Banco Popolare agisce in qualità di Banca Emittente delle OBG e, a seguito della fusione nel Banco Popolare di alcune banche del territorio, agisce anche in qualità di unica Banca Cedente degli attivi ai sensi dell'art. 7-bis della legge 30 aprile 1999, n. 130 e di unica Banca Finanziatrice.

Il Banco Popolare e le ex banche del territorio, ora tutte Banco Popolare (nello specifico, ex Banca Popolare di Verona S.G.S.P S.p.A., ex Banca Popolare di Novara S.p.A., ex Banca Popolare di Lodi S.p.A., ex Cassa di Risparmio Lucca Pisa Livorno S.p.A. ed ex Credito Bergamasco S.p.A.) hanno effettuato cessioni pro-soluto alla Società Veicolo BP Covered Bond S.r.l. (la "Società Veicolo", partecipata al 60% dal Banco Popolare) dei relativi crediti pecuniari derivanti (i) da mutui ipotecari aventi le caratteristiche di cui all'art. 2, comma 1, lett. a) del Decreto MEF (Mutui Ipotecari) per il Programma OBG Residenziale e (ii) da mutui fondiari e/o ipotecari residenziali e commerciali aventi le caratteristiche di cui all'articolo 2, comma 1, lettere (a) e (b), del Decreto MEF, per il Programma OBG Commerciale.

Finanziamento subordinato

A fronte della cessione degli attivi, le banche del territorio, ora Banco Popolare, hanno erogato un Prestito Subordinato a favore della Società Veicolo al fine di dotarla delle disponibilità finanziarie necessarie per poter acquisire i relativi crediti (tranne nel caso in cui la Società Veicolo provveda al pagamento diretto degli attivi acquistati); la Società Veicolo dovrà rimborsare il finanziamento subordinato all'ultima data di rimborso finale o alla data di rimborso prorogata delle OBG, in conformità all'ordine di priorità applicabile e nei limiti dei fondi disponibili, fermo restando che, ad ogni data di pagamento degli interessi, si potrà procedere al rimborso anticipato del finanziamento subordinato a condizione che l'ammontare residuo in linea capitale del finanziamento sia pari o superiore al debito residuo delle OBG in circolazione e che i test previsti ai sensi della normativa e quelli contrattuali siano rispettati. Sul prestito subordinato del Programma OBG Residenziale vengono corrisposti interessi ad un tasso pari al tasso medio di interesse delle Serie di OBG emesse più l'eventuale excess spread generato dalla struttura; per il Programma OBG Commerciale la remunerazione è rappresentata dall'excess spread generato dalla struttura.

Contratti Derivati

In relazione all'emissione di OBG, la Società Veicolo ha in essere tre contratti derivati su tassi di interesse denominati "Mortgages Pool Swap" e quattro contratti denominati "Covered Bond Swap" (questi ultimi solo nel caso di emissioni di OBG a tasso fisso) al fine di ridurre il rischio di tasso di interesse connesso con gli incassi derivanti dal cover pool e con i pagamenti cedolari relativi alle OBG che devono essere effettuati dall'Emittente ma che, in caso di default dell'Emittente, dovranno essere corrisposti dalla Società Veicolo. A livello consolidato i "Covered Bond Swap" hanno l'obiettivo di neutralizzare l'esposizione al rischio tasso di interesse dell'emissione di OBG a tasso fisso.

Garanzie

La Società Veicolo al fine di garantire il rimborso delle OBG, nell'ipotesi in cui il Banco Popolare fosse inadempiente ai propri obblighi di pagamento, ha rilasciato una garanzia primaria, incondizionata ed irrevocabile a valere sugli attivi segregati a beneficio degli investitori che sottoscriveranno le OBG. L'ammontare garantito è pari al totale degli interessi e del capitale che deve essere corrisposto agli investitori sulle singole serie di OBG. La normativa stabilisce che l'integrità della garanzia vada assicurata durante la vita delle OBG e a tale scopo la struttura del Programma prevede una serie di test sul portafoglio. L'esecuzione dei test è effettuata trimestralmente dal Servizio Finanza di Gruppo, la verifica almeno semestrale viene svolta dal Servizio di Risk Management. L'accuratezza dei test viene inoltre verificata, al momento dell'emissione delle singole serie di OBG e successivamente su base trimestrale, da un soggetto esterno, l'Asset Monitor che, come previsto dalle Disposizioni di Vigilanza, deve essere una società di revisione; il servizio di Internal Audit verifica almeno annualmente l'adeguatezza dei controlli svolti internamente. La gestione del portafoglio durante la vita del Programma è regolata da un Cover Pool Administration Agreement, sottoscritto dalla Società Veicolo, dal Banco Popolare (in qualità di Banca Cedente e di Emittente), dal Representative of Covered Bondholders e dall'Asset Monitor.

Test di efficacia

I test di efficacia sul portafoglio complessivo e sul portafoglio ceduto da ciascuna banca cedente sono i seguenti:

  • il Nominal Value Test verifica che il valore nominale dei crediti residui del portafoglio ceduto sia maggiore del valore nominale delle OBG non rimborsate;
  • il NPV Test verifica che il valore attuale dei crediti residui del portafoglio ceduto sia maggiore del valore attuale delle OBG non rimborsate;
  • l'Interest Coverage Test verifica che gli interessi incassati e gli interessi da incassare al netto dei costi della Società Veicolo siano maggiori degli interessi da riconoscere ai portatori delle OBG.

Qualora tutti i test siano rispettati si potrà procedere ad effettuare i pagamenti secondo l'ordine indicato nella relativa "cascata". Ai sensi della documentazione contrattuale occorre rispettare anche l'"Asset Coverage Test" sul portafoglio, volto a mantenere un determinato livello di over-collateralisation, che è il rapporto massimo tra le OBG emesse e le attività cedute. La violazione dei test normativi e dei test contrattuali fa sorgere in capo alle banche cedenti, ora solo Banco Popolare, un obbligo di integrazione del portafoglio.

Attività di incasso e gestione amministrativa

L'attività di incasso e di gestione dei crediti ceduti viene effettuata dal Banco Popolare che agisce in qualità di Servicer; le somme incassate sono versate sui conti intestati alla Società Veicolo ed aperti presso il Banco Popolare (Interim Account Bank) e, su base giornaliera, sono trasferite sui conti del Veicolo presso il Banco Popolare (Transaction Account Bank). Il Banco Popolare svolge anche il ruolo di Administrative Servicer, ovvero presta servizi di carattere amministrativo ed adempimenti di natura fiscale per conto della Società Veicolo.

INFORMAZIONI DI NATURA QUANTITATIVA

Programma OBG Residenziale

Le banche cedenti hanno ceduto alla Società Veicolo, nel corso dei precedenti esercizi, complessivamente dieci portafogli mutui; nel corso del 2016 il Banco Popolare ha effettuato due nuove cessioni di crediti. In particolare, in data 25 maggio 2016 il Banco Popolare ha ceduto un nuovo portafoglio di attivi idonei (l'undicesimo) avente un debito residuo pari a circa 1 miliardo e costituito da mutui residenziali ipotecari e fondiari. Successivamente, in data 31 ottobre 2016 il Banco Popolare ha ceduto un ulteriore portafoglio di attivi idonei (il dodicesimo) avente un debito residuo pari a circa 945 milioni e costituito, in parte, dai crediti precedentemente riacquistati dal Banco Popolare a seguito della ristrutturazione dell'operazione di cartolarizzazione "BPL Mortgages 5" aventi le caratteristiche di idoneità per il Programma OBG Residenziale e, per la restante parte, da ulteriori mutui residenziali ipotecari e fondiari originati dal Banco Popolare stesso.

La Società Veicolo per il pagamento dei prezzi di acquisto dei diversi portafogli si è avvalsa del Finanziamento Subordinato revolving concesso dalle banche cedenti e della liquidità disponibile derivante dall'ammortamento del portafoglio crediti depositata sui suoi conti correnti aperti presso il Banco Popolare.

Inoltre, in data 23 novembre 2016 il Banco Popolare ha provveduto al riacquisto di una porzione di mutui precedentemente ceduti alla Società Veicolo BP Covered Bond S.r.l. e non più classificabili come "idonei" per un debito residuo complessivo pari a 704,3 milioni, il cui corrispettivo è stato regolato in occasione della Guarantor Payment Date del 30 dicembre 2016 mediante compensazione con il rimborso parziale anticipato del Finanziamento Subordinato concesso dal Banco Popolare alla Società Veicolo.

Di seguito il valore complessivo dei crediti ceduti alla Società Veicolo alla data del 31 dicembre 2016:

Banca Valore
al 31/12/2016
Valore
al 31/12/2015
Banco Popolare 9.801.064 9.806.828
Gli importi indicati rappresentano i crediti in bonis, le inadempienze probabili, gli scaduti deteriorati e le sofferenze, al netto dei relativi fondi svalutazione, costo

Gli importi indicati rappresentano i crediti in bonis, le inadempienze probabili, gli scaduti deteriorati e le sofferenze, al netto dei relativi fondi svalutazione, costo ammortizzato e comprensivi dei ratei sui mutui.

Nella tabella seguente si espongono i crediti deteriorati:

Banca Valore
al 31/12/2016
Valore
al 31/12/2015
Banco Popolare 277.624 698.891

Nel corso dell'esercizio 2016 il portafoglio mutui ha generato incassi per complessivi 1.547 milioni, di cui 1.357 milioni come incassi in linea capitale e 190 milioni come incassi in linea interessi.

Emissione titoli da parte del Banco Popolare

Nell'ambito del Programma OBG Residenziale il Banco Popolare ha emesso dieci Serie di OBG, quotate presso il Luxemburg Stock Exchange, ed un Registered Covered Bond non quotato; tali titoli sono stati sottoscritti da investitori istituzionali o dal Banco Popolare stesso.

Complessivamente i titoli emessi dal Banco Popolare ammontano a 12.450 milioni (1.000 milioni relativi alla Decima Serie emessa in data 22 febbraio 2016), di cui 1.750 milioni relativi alla Quinta Serie interamente rimborsata alla scadenza del 31 dicembre 2013, 1.250 milioni relativi alla Terza Serie integralmente rimborsata alla scadenza del 31 marzo 2014, 1.250 milioni relativi alla Seconda Serie interamente rimborsata alla scadenza del 30 settembre 2015 e 1.550 milioni relativi alla Quarta interamente rimborsata alla scadenza del 31 marzo 2016. Pertanto alla data del 31 dicembre 2016 i titoli emessi e in essere sono pari a 6.650 milioni, così dettagliati:

Data
emissione
Serie/Tranche Nozionale Cedola Scadenza Prezzo
Emissione
(corso secco)
Rating
Moody's/
DBRS
03/03/2010 1° Serie 1° tranche (1) 1.000.000 3,625% 31/03/2017 99,401 A1/A
05/08/2010 1° Serie 2° tranche (2) 400.000 3,625% 31/03/2017 100,432 A1/A
24/01/2011 Registered CB (3) 100.000 5,250% 03/04/2029 96,590 A1/A
05/04/2013 6° Serie 1° tranche (4) 150.000 4,000% 31/03/2023 99,482 A1/A
08/01/2014 7° Serie 1° tranche (5) 1.500.000 Eur 3M + 100 bps 31/03/2019(*) 100,000 A1/A
19/09/2014 8° Serie 1° tranche (5) 1.500.000 Eur 3M + 100 bps 30/09/2017 100,000 A1/A
05/03/2015 9° Serie 1° tranche (6) 1.000.000 0,75% 31/03/2022 99,917 A1/A
22/02/2016 10° Serie 1° tranche (5) 1.000.000
6.650.000
Eur 1M + 100 bps 31/03/2018 100,000 A1/A

(1) Il Banco Popolare ha acquistato in data 30 settembre 2011 un nominale pari a 5,8 milioni, in data 2 dicembre 2011 un nominale di 8,8 milioni, in data 4 luglio 2012 un nominale di 20 milioni, in data 18 settembre 2012 un nominale di 3 milioni, in data 21 settembre 1012 un nominale di 10 milioni, per un totale complessivo di 47,6 milioni.

(2) I titoli sono stati interamente sottoscritti dal Banco Popolare che li ha utilizzati per un'operazione di REPO.

(3) I titoli sono stati collocati sotto forma di private placement presso investitori del mercato.

(4) I titoli sono stati sottoscritti da Banca Generali S.p.A.

(5) I titoli sono stati interamente sottoscritti dal Banco Popolare ed utilizzati come collaterale per operazioni di politica monetaria con Eurosistema.

(6) I titoli sono stati sottoscritti da investitori istituzionali.

(*) Nel mese di marzo 2016 è stata prorogata la "Maturity Date" dal 31 marzo 2016 al 31 marzo 2019.

Altre informazioni

Nel mese di febbraio 2016 è stato assegnato al Programma OBG Residenziale il rating pari ad "A" da parte dell'agenzia DBRS Ratings Limited, con contestuale rinuncia al rating di Fitch sul Programma stesso ed è stata modificata conseguentemente la documentazione contrattuale del Programma. Inoltre, nel corso del 2016, sono state perfezionate, tra le altre, talune modifiche contrattuali, al fine di (i) nominare una "Back-up Account Bank" (ii) prorogare la "Maturity Date" (dal 31 marzo 2016 al 31 marzo 2019) e l'"Extended Maturity Date" (dal 31 marzo 2017 al 31 marzo 2020) della Settima Serie di OBG emesse e (iii) di anticipare la "December 2016 Guarantor Payment Date" alla data del 30 dicembre 2016 (anziché il 3 gennaio 2017) relativamente alla sola cascata dei pagamenti in linea capitale. Infine, nel mese di ottobre 2016 l'agenzia Moody's ha aumentato il rating del Programma da "A2" ad "A1".

Programma OBG Commerciale

Le banche cedenti hanno ceduto alla Società Veicolo, nel corso dei precedenti esercizi, complessivamente sei portafogli di mutui; nel corso del 2016 il Banco Popolare ha effettuato una nuova cessione di crediti. In particolare, in data 25 maggio 2016 il Banco Popolare ha ceduto un nuovo portafoglio di attivi idonei (il settimo) avente un debito residuo pari a circa 0,2 miliardi e costituito da mutui commerciali e residenziali ipotecari e fondiari. La Società Veicolo per il pagamento dei prezzi di acquisto dei diversi portafogli si è avvalsa del Finanziamento Subordinato revolving concesso dalle banche cedenti e della liquidità disponibile derivante dall'ammortamento del portafoglio crediti depositata sui suoi conti correnti aperti presso il Banco Popolare. Inoltre, in data 23 novembre 2016 il Banco Popolare ha provveduto al riacquisto di una porzione di mutui precedentemente ceduti alla Società Veicolo BP Covered Bond S.r.l. e non più classificabili come "idonei" per un debito residuo complessivo pari a 198,7 milioni, il cui corrispettivo è stato regolato in occasione della Guarantor Payment Date del 3 gennaio 2017 mediante compensazione con il rimborso parziale anticipato del finanziamento subordinato concesso dal Banco Popolare alla Società Veicolo.

Di seguito il valore complessivo dei crediti ceduti alla Società Veicolo alla data del 31 dicembre 2016:

Banca Valore
al 31/12/2016
Valore
al 31/12/2015
Banco Popolare 1.679.426 2.059.980
Gli importi indicati rappresentano i crediti in bonis, le inadempienze probabili, gli scaduti deteriorati e le sofferenze, al netto dei relativi fondi svalutazione, costo
ammortizzato e comprensivi dei ratei sui mutui.

Nella tabella seguente si espongono i crediti deteriorati:

Banca Valore
al 31/12/2016
Valore
al 31/12/2015
Banco Popolare 50.226 161.579

Nel corso dell'esercizio 2016 il portafoglio mutui ha generato incassi per complessivi 358 milioni, di cui 331 milioni come incassi in linea capitale e 27 milioni come incassi in linea interessi.

Emissione titoli da parte del Banco Popolare

Il Banco Popolare ha emesso quattro Serie di OBG a valere sul Programma OBG Commerciale, quotate presso il Luxemburg Stock Exchange; tali titoli sono stati interamente sottoscritti dal Banco Popolare e utilizzati come collaterale per operazioni di politica monetaria con l'Eurosistema. Complessivamente i titoli emessi dal Banco Popolare ammontano a 3.400 milioni, di cui 900 milioni relativi alla Prima Serie ed 800 milioni relativi alla Seconda Serie, entrambe rimborsate alla scadenza del 31 marzo 2014, 200 milioni relativi alla Terza Serie interamente rimborsata alla scadenza del 2 ottobre 2015 e 250 milioni relativi alla Quarta Serie per i quali il Banco Popolare in data 3 ottobre 2016 ha esercitato l'opzione di rimborso parziale anticipato. Pertanto, alla data del 31 dicembre 2016 i titoli emessi e in essere sono pari a 1.250 milioni, così dettagliati:

Data
emissione
Serie Nozionale Cedola Scadenza Prezzo
Emissione
(corso secco)
Rating Moody's
04/04/2014 4° Serie 1.250.000 Eur 3M + 30 bps 02/07/2019 (*) 100,00 A2
1.250.000

(*) Nel mese di giugno 2016 è stata prorogata la "Maturity Date" dal 2 luglio 2016 al 2 luglio 2019.

Altre informazioni

Nel corso dell'esercizio 2016 sono state perfezionate, tra le altre, talune modifiche contrattuali al fine di (i) nominare una "Back-up Account Bank" e (ii) posticipare la "Maturity Date" originaria (dal 2 luglio 2016 al 2 luglio 2019) e l'"Extended Maturity Date" (dal 2 luglio 2046 al 2 luglio 2049) della Quarta Serie di OBG emesse. Nel mese di ottobre 2016 l'agenzia Moody's ha aumentato il rating del Programma da "A3" ad "A2".

Rappresentazione contabile

Nel bilancio consolidato le banche cedenti, ora solo Banco Popolare, la Capogruppo Emittente e la Società Veicolo fanno parte del Gruppo ed incluse nell'area di consolidamento con il metodo integrale.

  • Di seguito si fornisce la rappresentazione contabile delle principali poste patrimoniali connesse all'emissione di OBG:
    • i mutui ceduti dalle banche cedenti alla Società Veicolo continuano ad essere rilevati nell'attivo dello Stato Patrimoniale nella voce 70 "Crediti verso clientela", mentre i relativi interessi attivi sono iscritti nella voce 10 del conto economico "Interessi attivi e proventi assimilati". Al 31 dicembre 2016 il valore di bilancio dei mutui è pari a 9.801 milioni per il programma OBG Residenziale e 1.679 milioni per il programma OBG Commerciale. Tale valore è oggetto di specifica evidenza tra le "Attività costituite a garanzia di proprie passività e impegni" tra le Altre informazioni contenute nella Parte B – Informazioni sullo stato patrimoniale della presente nota integrativa.

Le OBG emesse sono iscritte tra i titoli in circolazione (voce 30 del Passivo) e valutate secondo le regole contabili del fair value hedge con il derivato di copertura del rischio tasso stipulato dalla Società Veicolo ("Covered Bond Swap"). Tra i titoli emessi figurano anche le operazioni di finanziamento mediante pronti contro termine sulle serie di OBG riacquistate, in linea con i chiarimenti forniti al riguardo dall'Organo di Vigilanza. Il valore di bilancio delle OBG al 31 dicembre 2016 ammonta a 2.442,7 milioni e si riferiscono al Programma OBG Residenziale; si precisa che le emissioni del Programma OBG Commerciale, e parte di quelle del Programma OBG Residenziale, non trovano rappresentazione in quanto integralmente riacquistate ed utilizzate quale collaterale per operazioni di politica monetaria con l'Eurosistema, come in precedenza descritto.

Come descritto nella Parte E - Sezione 1 – Rischi del Gruppo Bancario - 1.1 Rischio di credito - C. Operazioni di cartolarizzazione, il Banco Popolare ha sottoscritto, a fronte di operazioni di "auto cartolarizzazione" generate da Banche o Società del Gruppo, titoli utilizzabili come collaterale per operazioni di politica monetaria con l'Eurosistema o per operazioni di pronti contro termine con controparti di mercato. Di seguito vengono descritte le operazioni di "auto cartolarizzazione" in essere al 31 dicembre 2016.

F. Gruppo Bancario - modelli per la misurazione del rischio di credito

Nell'ambito della misurazione del rischio di credito di portafoglio, il Servizio Risk Management utilizza a fini gestionali un modello econometrico alimentato da un insieme esteso di dati e di variabili di rischio.

Il modello consente, mediante l'utilizzo di metriche di Credit-VaR, di definire la distribuzione di probabilità delle perdite del portafoglio creditizio, limitatamente alle esposizioni in bonis, di cassa e di firma, della clientela ordinaria e finanziaria residente. Questa distribuzione è utilizzata per misurare la perdita massima potenziale lungo un intervallo temporale annuale e con uno specifico livello di confidenza.

In particolare, al fine di ricavare tale distribuzione, il motore di calcolo del modello utilizza un approccio di simulazione "MonteCarlo", mediante il quale viene simulato un numero di scenari sufficientemente elevato da fornire una buona approssimazione empirica della distribuzione teorica delle perdite del portafoglio crediti.

La determinazione della perdita massima potenziale, scomponibile nelle classiche misure di Perdita Attesa e Perdita Inattesa (Capitale Economico), risente, rispettivamente, del rischio di concentrazione (derivante da esposizioni di ammontare elevato verso singole controparti – name concentration – o verso tipologie di controparti, omogenee in termini di aree geografiche e/o settori economici, il cui merito creditizio dipende da uno o più fattori sistematici – industry concentration) e del rischio sistematico (derivante dall'impatto di variazioni inattese di fattori macroeconomici sulla probabilità di insolvenza delle singole controparti).

L'impatto di tali componenti sul rischio di credito dipende, oltre che dal grado di concentrazione del portafoglio creditizio, anche dalla struttura della matrice di correlazione delle probabilità di default, a sua volta stimata mediante un modello quantitativo di stress testing (sviluppato e aggiornato internamente), in grado di legare i tassi di decadimento di controparti omogenee in termini di settore economico e area geografica ad un insieme dei fattori economico-finanziari di "primo livello" (internazionali e nazionali) e di "secondo livello" (regionali).

Il modello di portafoglio viene, infine, sottoposto periodicamente a prove di stress al fine di valutare la sensibilità del rischio di credito del portafoglio di Gruppo a variazioni estreme (purché plausibili) di uno (cd. analisi di sensitività) o più (cd. analisi di scenario) fattori economico-finanziari.

Al 31 dicembre 2016 la perdita attesa, calcolata sul perimetro di validazione Basilea 3 (per il quale Banco Popolare è stato autorizzato da Banca d'Italia all'utilizzo dei sistemi interni di rating per la determinazione dei requisiti patrimoniali sui rischi di credito) risulta pari allo 0,39% dell'esposizione a default, mentre la perdita complessiva (perdita attesa ed inattesa misurata con la metodologia C-Var con un livello di confidenza dell'99.9%) ammonta all'1,63% dell'esposizione a default.

I modelli interni per la stima di PD-Probability of Default ed LGD-Loss Given Default sono sottoposti ad un processo di validazione interna da parte della Direzione Rischi e ad un controllo di terzo livello da parte della Direzione Audit: l'esito di tali processi è riportato in apposite relazioni, sottoposte agli Organi Sociali e trasmesse alla Banca d'Italia.

1.2 GRUPPO BANCARIO - RISCHI DI MERCATO

1.2.1 Rischio di tasso di interesse e rischio di prezzo - portafoglio di negoziazione di vigilanza

INFORMAZIONI DI NATURA QUALITATIVA

A. Aspetti generali

Il rischio di mercato è il rischio che il Gruppo subisca minori ricavi rispetto a quelli previsti, perdite di valore delle poste patrimoniali o minusvalenze economiche relativamente alle posizioni finanziarie detenute, a causa di sensibili e avverse variazioni delle condizioni di mercato e in particolare dei tassi di interesse, dei corsi azionari, dei cambi e delle relative volatilità e correlazioni (rischio generico), o per il verificarsi di fattori che compromettano la capacità di rimborso dell'emittente (rischio specifico). Il rischio di mercato si manifesta sia relativamente al portafoglio di negoziazione (trading book), comprendente gli strumenti finanziari di negoziazione e gli strumenti derivati ad essi collegati, sia al portafoglio bancario, che comprende le attività e passività finanziarie diverse da quelle costituenti il trading book.

Il modello organizzativo adottato dal Gruppo Banco Popolare per i portafogli di negoziazione soggetti al rischio tasso di interesse e al rischio di prezzo prevede l'accentramento:

  • nella Finanza di Gruppo della gestione delle posizioni di Tesoreria e del portafoglio di Proprietà. La struttura provvede al coordinamento:
    • della gestione delle posizioni di rischio tasso e liquidità a breve termine e di cambio del Gruppo,
    • dell'ottimizzazione del profilo di rischio/rendimento complessivo, diversificando i rischi tra i differenti asset class di strumenti finanziari;
  • nella controllata Banca Aletti delle posizioni di rischio e dei flussi operativi concernenti l'attività di negoziazione e trading di titoli, divise, derivati OTC ed altre attività finanziarie. A queste si aggiungono le principali esposizioni al rischio tasso del portafoglio di negoziazione di Banca Aletti riconducibili all'operatività sia sui mercati a contante ed i connessi derivati quotati o plain vanilla (presidiata dal Servizio Trading & Brokerage), sia sui mercati dei derivati, sia quotati che OTC, e prodotti strutturati OTC (presidiata dal Servizio Structured Products).

Sono inoltre assegnate alla Direzione Finanza della Capogruppo ulteriori posizioni relative a obbligazioni governative depositate a garanzia, posizioni residuali derivanti dall'attività di negoziazione, non trasferibili immediatamente a Banca Aletti per mancanza dei requisiti minimi di importo previsti dai sistemi di regolamento. Si segnalano, infine, ulteriori posizioni gestionalmente considerate di investimento-negoziazione ma che, per la loro classificazione contabile, sono ricomprese nel portafoglio bancario.

Portafoglio della Finanza di Gruppo

All'interno della Finanza di Gruppo del Banco Popolare possiamo identificare due tipologie principali di operatività di negoziazione (secondo la classificazione di vigilanza):

• il portafoglio di investimento del Banco Popolare che rappresenta la principale fonte di rischio di tasso di interesse generico e di rischio spread di credito della Capogruppo contabilizzati nella categoria contabile IAS Held-For-Trading ed è a larghissima prevalenza un portafoglio obbligazionario. Al temine dell'esercizio 2016, il portafoglio obbligazionario del Banco Popolare ammonta a circa 1 miliardo di nominale, costituiti per il 65% circa da titoli Finanziari e per la restante parte prevalentemente da titoli Governativi Italiani e titoli Corporate. La sensitivity (delta) al rischio tasso complessiva a fine esercizio, calcolata ipotizzando una variazione parallela della curva dei tassi di 1 punto base, è pari a circa -45.000 euro e deriva da una prevalenza delle esposizioni sui diversi nodi della curva di tasso Euro.

Questo portafoglio presenta un'esposizione al rischio spread di credito pari a circa -120 mila euro, considerando uno shock di 1 punto base. Tale esposizione deriva per il 57% circa da titoli Finanziari e per la restante parte prevalentemente da titoli Governativi Italiani e titoli Corporate;

• il portafoglio di Tesoreria del Banco Popolare non rileva titoli in posizione alla data di riferimento.

La componente di rischio di prezzo sul portafoglio azionario presenta un'esposizione di delta equivalente inferiore a 14 milioni.

Le suddette esposizioni di rischio della Finanza di Gruppo del Banco Popolare sono monitorate giornalmente per verificare il rispetto dei limiti operativi fissati dal Consiglio di Amministrazione sull'intero portafoglio e sui singoli sottostanti.

Portafoglio di negoziazione di Banca Aletti, detenuto nell'ambito della propria operatività di investment bank

La controllata Banca Aletti, in qualità di investment bank del Gruppo, detiene un portafoglio di negoziazione le cui principali esposizioni al rischio tasso sono riconducibili sia all'operatività sui mercati a contante, ed i connessi derivati quotati o plain vanilla, sia a quella sui mercati dei derivati e prodotti strutturati OTC e dei derivati quotati, entrambi presidiati dal Servizio Fixed Income.

L'operatività riguarda sia strumenti plain vanilla che strumenti strutturati e in derivati quotati e non quotati, comprensiva anche della negoziazione sul mercato secondario dei prodotti strutturati emessi o collocati dalle banche del Gruppo. La destrutturazione delle operazioni complesse in base al sottostante consente la gestione accentrata dei rischi di tasso, cambio e corso nell'ambito degli specifici uffici della Direzione Global Markets della Banca, che si avvalgono di sofisticati sistemi di position keeping.

In particolare il portafoglio titoli ammonta a circa 1.135 milioni, costituito per il 67% da titoli Governativi e per il 33% da titoli Corporate.

L'esposizione al rischio spread di credito risulta complessivamente di circa 80 mila euro, considerando uno shock di 1 punto base, derivante principalmente dai titoli Governativi.

La sensitivity (delta) al rischio tasso complessiva a fine esercizio, al netto delle esposizioni lunghe e corte sulle diverse divise e nodi delle curve di tasso, è pari a circa -105 mila euro, ipotizzando una variazione parallela della curva dei tassi di 1 basis point.

Le principali esposizioni al rischio azionario sono riconducibili all'operatività sia sui mercati a contanti e relativi derivati quotati o plain vanilla sia sui mercati dei derivati e prodotti strutturati OTC e dei derivati quotati di pertinenza del Servizio Equity Currency and Commodity.

In particolare rientrano nel perimetro i portafogli in titoli azionari e relativi derivati quotati, detenuti per finalità di trading, per l'operatività di market making su singole Stock Future e per le attività connesse ai servizi di specialist (esposizione continuativa di proposte di acquisto/vendita) nonchè l'operatività in strumenti strutturati ed in derivati quotati. La destrutturazione delle operazioni complesse in base al sottostante consente la gestione accentrata dei rischi di tasso, cambio e corso nell'ambito degli specifici Uffici della Funzione che si avvalgono di un sistema di position keeping specializzato sia nel comparto tasso che in quelli corso/cambi. Tale sistema è integrato anche con modelli di pricing e calcolo dei rischi (greche) sviluppati internamente e certificati dal Servizio Risk Management della Capogruppo. L'esposizione al rischio di corso complessiva, a fine esercizio, del portafoglio derivati gestito dal Servizio Equity Currency and Commodity equivale ad una posizione corta inferiore a 15 milioni di controvalore, al netto delle coperture effettuate con derivati ed attività finanziarie a contante.

Le suddette esposizioni di rischio di Banca Aletti sono monitorate giornalmente per verificare il rispetto dei limiti operativi fissati dal Consiglio di Amministrazione sull'intero portafoglio e sui singoli sottostanti.

Ulteriori portafogli residuali del Banco Popolare monitorati e gestiti da Banca Aletti o dalla Direzione Finanza della Capogruppo

Nell'ambito del Regolamento Interno sulle Posizioni di Rischio sono fissati limiti operativi in termini di stock, di sensitivity al rischio tasso di interesse, di asset allocation in termini di tipologia di emittente e relativo merito creditizio, nonché di concentrazione su singola società e fascia di rating di appartenenza. Tali limiti sono monitorati giornalmente dalla Funzione Rischi di Mercato. Di tale attività e delle esposizioni detenute è data evidenza nel reporting giornaliero e periodico.

A completamento di quanto appena illustrato, si rimanda allo specifico successivo paragrafo relativo ai processi di gestione e misurazione dei rischi.

B. Processi di gestione e metodi di misurazione del rischio di tasso di interesse e del rischio di prezzo

L'attività di controllo della gestione dei rischi finanziari, volta all'individuazione delle diverse tipologie di rischi, alla definizione delle metodologie di misurazione degli stessi, al controllo dei limiti a livello strategico e della coerenza dell'operatività delle stesse con gli obiettivi di rischio/rendimento assegnati è accentrata nella Funzione Rischi di Mercato per tutte le banche del Gruppo.

In particolare per la rilevazione, la misurazione, la gestione ed il controllo operativo delle posizioni di rischio delle Banche del Gruppo, la Direzione Finanza della Capogruppo e Banca Aletti si avvalgono di un sofisticato sistema di position keeping e controllo dei rischi che consente il costante governo dei livelli di esposizione e la puntuale verifica del rispetto dei limiti operativi definiti dal Consiglio di Amministrazione della Capogruppo e dai Consigli di Amministrazione delle banche del Gruppo.

Relativamente all'attività di negoziazione in derivati non quotati e prodotti strutturati il controllo dei rischi è accentrato su un applicativo per la gestione dei derivati su tassi, cambi e strumenti azionari.

In presenza di strutture particolarmente complesse ed innovative è inoltre prevista l'integrazione degli stessi con modelli di pricing e di calcolo della sensitività sviluppati in house e certificati da parte del Servizio Risk Management della Capogruppo.

Il suddetto sistema di position keeping è alimentato automaticamente per l'operatività cash ed in derivati quotati dalle piattaforme di mercato e dalle reti commerciali. E' inoltre costantemente allineato alle procedure contabili e garantisce in via continuativa la rilevazione ed il controllo degli indicatori di posizione, di sensitività e di risultato gestionali. Il sistema di position keeping è inoltre strettamente integrato con i sistemi di controllo del Value at Risk sviluppati nell'ambito della Funzione Rischi di Mercato.

Il monitoraggio dei rischi finanziari è effettuato con frequenza giornaliera e si avvale di indicatori deterministici (sensitività ai fattori di rischio di mercato) e probabilistici (VaR).

In particolare tali indicatori sono ritenuti gli strumenti più idonei ad assicurare una misurazione ed un controllo efficace e preciso dei rischi di mercato derivanti dalle esposizioni in strumenti derivati complessi, anche in ottica regolamentare.

Il Value at Risk (VaR) rappresenta una misura sintetica di rischio ed esprime la massima perdita potenziale causata da movimenti di mercato in condizioni di normalità. La metodologia utilizzata per il calcolo del VaR si inserisce nella classe dei modelli di VaR a simulazione storica. I valori forniti sono calcolati con un livello di confidenza del 99% e un orizzonte temporale pari a un giorno. Il periodo di osservazione è di 250 giorni. Le correlazioni utilizzate sono quelle implicite negli scenari storici applicati per la stima della distribuzione empirica dei valori del portafoglio di negoziazione.

Il modello attualmente in uso ricopre il rischio generico con i fattori di rischio tasso di interesse, tasso di cambio, azionario e il rischio specifico sia dei titoli di debito (distintamente rilevato come VaR specifico) che dei titoli di capitale (incluso, con la componente generica, nella stima del VaR azionario).

Viene prodotta una reportistica VaR che consente il monitoraggio a livello di Gruppo, di singole banche, di unità organizzativa e di portafoglio di trading.

Questa reportistica viene trasmessa alle Direzioni delle Banche, alla Direzione Finanza e alla Direzione Audit della Capogruppo.

Nel corso del 2016 il Gruppo ha continuato nell'attività di miglioramento del presidio del rischio di mercato, da un punto di vista tecnologico, metodologico e dei processi organizzativi.

Il Gruppo utilizza un modello interno validato per la quantificazione dei requisiti minimi patrimoniali sui rischi di mercato. La validazione del modello interno è avvenuta sul perimetro che comprende il rischio tasso, il rischio azionario. Vengono considerati anche il rischio correlazione ed il rischio dividendo.

Il requisito patrimoniale viene inoltre calcolato addizionando al VaR la misura di Stressed VaR, che si basa sullo stesso impianto metodologico del VaR, ma che considera le variazioni dei parametri in un contesto di mercato particolarmente stressato. Il periodo prescelto considera gli shock registrati tra il 1° aprile 2008 e il 31 marzo 2009.

INFORMAZIONI DI NATURA QUANTITATIVA

Portafoglio di negoziazione di vigilanza: modelli interni e altre metodologie di analisi della sensitività

La misura di Value at Risk (VaR) considera il rischio tasso, il rischio azionario, il rischio cambio e il rischio spread di credito, nonché il beneficio di correlazione tra i rischi. Vengono considerati anche il rischio correlazione ed il rischio dividendo.

A seguire si riportano il grafico andamentale e una tavola contenenti i dati di VaR relativi al 2016, riferiti al portafoglio di negoziazione di vigilanza del Gruppo Banco Popolare.

(in milioni di euro) 2015 2016 media massimo minimo
Rischio tasso 3,728 0,642 1,720 3,888 0,477
Rischio cambio 0,360 0,191 0,317 0,666 0,128
Rischio azionario 2,829 2,199 2,720 5,259 0,728
Dividendi e correlazioni 0,668 0,358 0,457 0,907 0,055
Totale non correlato 7,584 3,390
Effetto diversificazione -0,779 -1,214
Totale rischio generico 6,805 2,176 4,237 9,227 1,084
Rischio specifico titoli di debito 2,772 2,844 5,723 10,327 2,479
Rischio congiunto 6,759 4,350 8,304 14,190 2,784

Come si vede, la componente di rischio rilevante è quella relativa al rischio specifico sui titoli di debito e alla componente generica e specifica per i titoli azionari, per la presenza delle posizioni su titoli finanziari e governativi italiani e per le posizioni in titoli azionari. Alla movimentazione di questi titoli è da attribuire l'andamento dei rischi complessivi del Gruppo. In particolare si osserva una maggiore rischiosità del portafoglio nel primo semestre, da attribuire sia alle esposizioni che alla volatilità del mercato dei titoli governativi italiani. Nel secondo semestre il rischio è andato diminuendo collocandosi su valori inferiori ai valori medi di periodo.

A seguito della validazione del modello interno per la determinazione del requisito patrimoniale sui rischi di mercato vengono condotti, su base quotidiana, test retrospettivi (backtesting) finalizzati a verificare la bontà del modello VaR adottato. Tali test vengono eseguiti sul portafoglio di negoziazione di vigilanza del Banco Popolare e di Banca Aletti.

Viene di seguito riportato il "backtesting" riferito alla metodologia VaR calcolato sulla sola componente di rischio generico titoli di debito, generico e specifico titoli azionari, rischio tasso di interesse e rischio cambio.

Ai fini di backtesting, così come previsto dalla normativa di vigilanza in vigore, si utilizza la misura di VaR equipesata, invece dell'applicazione di un fattore di decadimento utilizzato in ambito gestionale.

Si segnala che nel periodo in esame il numero di eccezioni (perdite superiori alla stima di VaR) risulta superiore a quello che si avrebbe con il livello di confidenza utilizzato (la stima al 99% implica che nell'1% dei casi residui si verifichi un eccezione: su 250 giorni lavorativi questo risultato è atteso quindi in 2-3 giornate lavorative), per effetto dei forti movimenti registrati sui tassi di interesse.

1.2.2 Rischio di tasso di interesse e rischio di prezzo – Portafoglio bancario

INFORMAZIONI DI NATURA QUALITATIVA

A. Aspetti generali, procedure di gestione e metodi di misurazione del rischio di tasso di interesse e del rischio di prezzo

Il rischio di tasso di interesse sostenuto dal Gruppo Banco Popolare relativamente al proprio portafoglio bancario deriva principalmente dall'attività caratteristica esercitata in qualità di intermediario impegnato nel processo di trasformazione delle scadenze. In particolare, costituiscono fonte di rischio di tasso da "fair value" le emissioni di prestiti obbligazionari a tasso fisso, l'erogazione di finanziamenti e impieghi commerciali a tasso fisso e la raccolta mediante conti correnti a vista; costituiscono fonte di rischio di tasso di interesse da flussi di cassa le attività/passività finanziarie a tasso variabile.

La struttura organizzativa preposta alla misurazione ed al controllo del rischio di tasso d'interesse gravante sul portafoglio bancario è rappresentata dalla Funzione Rischi di Tasso e Liquidità della Capogruppo, che svolge questa attività anche su delega delle banche e società finanziarie controllate. Tale attività viene condotta su base mensile per verificare il rispetto dei limiti fissati in termini di variazione del margine di interesse o del valore economico del patrimonio.

La struttura deputata alla gestione del rischio di tasso d'interesse è rappresentata dalla funzione ALM della Capogruppo che svolge questa attività anche su delega delle banche e società finanziarie controllate ed opera in ottica di ottimizzazione della contribuzione economica riveniente dall'attività commerciale della banca e nel rispetto dei limiti di esposizione al rischio tasso d'interesse definiti.

La struttura, al fine del perseguimento del proprio obiettivo, analizza l'esposizione al rischio di tasso d'interesse tramite gli elaborati forniti dalla procedura di Asset & Liability Management per rilevare i mismatch, in termini di repricing, tra le poste di raccolta e quelle di impiego, anche alla luce delle operazioni fuori bilancio di copertura già poste in essere, ed individuare eventuali nuove manovre di intervento.

Anche nel corso dell'esercizio 2016 il Gruppo ha presentato uno sbilancio strutturale "asset sensitive" parzialmente contenuto dal profilo di Release che presenta una posizione "liability sensitive".

Per quanto riguarda i metodi utilizzati per la stima del rischio del portafoglio bancario, si rimanda a quanto riportato in

un successivo paragrafo della presente sezione dedicato ai modelli interni e altre metodologie di analisi della sensitività.

Sono soggetti al rischio di prezzo assets alternativi (fondi di fondi hedge) detenuti in ottica strategica di decorrelazione del portafoglio complessivo dall'andamento dei mercati. E' presente, inoltre, un portafoglio composto da partecipazioni azionarie di minoranza, classificate come titoli disponibili per la vendita.

Per quanto riguarda i metodi utilizzati per la stima del rischio di tali assets, si rimanda a quanto riportato nella sezione precedente avente ad oggetto il portafoglio di negoziazione di vigilanza, con riferimento ai modelli interni e alle altre metodologie di analisi della sensitività.

B. Attività di copertura del fair value

La politica di gestione del rischio di tasso adottata dal Gruppo Banco Popolare nel rispetto di quanto stabilito nel Regolamento di riferimento, è finalizzata alla stabilizzazione del margine d'interesse e del valore economico alle variazioni dei tassi di interesse. Ciò ha, nel tempo, comportato la copertura delle emissioni obbligazionarie sia a tasso fisso sia di tipo strutturato, trasferendo il rischio al mercato attraverso coperture specifiche attuate per il tramite di contratti OTC (principalmente IRS e opzioni su tassi). Allo stesso modo il Gruppo ha posto in essere, in tempi diversi ma con le medesime finalità, alcune operazioni di copertura generica attraverso contratti OTC per trasformare parte dei finanziamenti a tasso fisso, erogati alla clientela, in operazioni a tasso variabile. Tutte queste operazioni di copertura sono effettuate per il tramite di Banca Aletti.

Per quanto riguarda il trattamento contabile di tali relazioni di copertura, il Gruppo ha adottato la modalità della fair value option, per le emissioni di prestiti obbligazionari collocati presso la clientela ordinaria, e la regola contabile del fair value hedge per le emissioni collocate presso gli operatori istituzionali e per i finanziamenti alla clientela; entrambe le modalità sono finalizzate a garantire la simmetria contabile con i derivati di copertura, valutati necessariamente al fair value. Per ulteriori dettagli si rinvia a quanto contenuto nella "Parte A - Politiche contabili" e nel commento alla tabella "50. Passività finanziarie valutate al fair value"-"Parte B – Informazioni sullo stato patrimoniale" della presente nota integrativa.

Il rischio di prezzo della componente rappresentata dal portafoglio di assets alternativi è monitorata su base giornaliera e non è oggetto di copertura.

C. Attività di copertura dei flussi finanziari

Il Gruppo Banco Popolare ha messo in atto, al fine di stabilizzare il costo della propria raccolta a tasso variabile e ridurre lo sbilancio attivo, alcune coperture tramite swap classificate come macro cash flow hedge. Le coperture in essere trovano totale capienza per importo nei nozionali dei prestiti a tasso variabile.

INFORMAZIONI DI NATURA QUANTITATIVA

1. Portafoglio bancario: distribuzione per durata residua (per data di riprezzamento) delle attività e passività finanziarie

Valuta di denominazione: Euro

Tipologia/Durata residua A vista Fino a 3
mesi
Da oltre 3
mesi fino a 6
mesi
Da oltre 6
mesi a fino a
1 anno
Da oltre 1
anno fino a 5
anni
Da oltre 5
anni fino a
10 anni
Oltre 10
anni
Durata
indeterminata
1. Attività per cassa 25.629.553 45.350.421 4.631.048 3.359.301 11.346.595 8.382.613 2.483.897 -
1.1 Titoli di debito 204.757 5.929.799 661.107 1.377.530 5.100.674 6.104.603 145.625 -
- con opzione di rimborso anticipato 2.193 73.875 49.987 23.912 24.791 21.612 80.131 -
- altri 202.564 5.855.924 611.120 1.353.618 5.075.883 6.082.991 65.494 -
1.2 Finanziamenti a banche 1.416.540 4.273.243 80.223 4.364 2.875 154.920 - -
1.3 Finanziamenti a clientela 24.008.256 35.147.379 3.889.718 1.977.407 6.243.046 2.123.090 2.338.272 -
- conti correnti 7.884.085 1.148.705 51.560 137.948 355.082 6.319 - -
- altri finanziamenti 16.124.171 33.998.674 3.838.158 1.839.459 5.887.964 2.116.771 2.338.272 -
- con opzione di rimborso
anticipato
3.204.931 28.655.207 2.067.252 508.022 2.446.632 1.682.770 2.318.358 -
- altri 12.919.240 5.343.467 1.770.906 1.331.437 3.441.332 434.001 19.914 -
2. Passività per cassa 49.905.430 13.728.118 2.837.190 5.448.512 21.100.262 1.678.906 230.338 -
2.1 Debiti verso clientela 47.563.573 8.347.236 1.054.971 530.449 296.806 87.035 129.450 -
- conti correnti 44.697.031 470.669 430.858 134.675 52.000 - - -
- altri debiti 2.866.542 7.876.567 624.113 395.774 244.806 87.035 129.450 -
- con opzione di rimborso
anticipato
- - - - - - - -
- altri 2.866.542 7.876.567 624.113 395.774 244.806 87.035 129.450 -
2.2 Debiti verso banche 2.119.438 851.383 105 15.253 12.279.413 444.399 2.937 -
- conti correnti 504.308 - - - - - - -
- altri debiti 1.615.130 851.383 105 15.253 12.279.413 444.399 2.937 -
2.3 Titoli di debito 222.378 4.529.499 1.782.114 4.902.810 8.524.043 1.147.472 97.951 -
- con opzione di rimborso anticipato 11.242 818.424 142.443 97 493.351 758 589 -
- altri 211.136 3.711.075 1.639.671 4.902.713 8.030.692 1.146.714 97.362 -
2.4 Altre passività 41 - - - - - - -
- con opzione di rimborso anticipato - - - - - - - -
- altri 41 - - - - - - -
3. Derivati finanziari
3.1 Con titolo sottostante
- Opzioni
+ Posizioni lunghe - - - - - - - -
+ Posizioni corte - - - - - - - -
- Altri derivati
+ Posizioni lunghe - - - - - - - -
+ Posizioni corte - - - - - - - -
3.2 Senza titolo sottostante
- Opzioni
+ Posizioni lunghe 627 23.623 2.083 347 14 31 4.350 -
+ Posizioni corte - 5.257 2.753 4.408 13.950 2.302 2.405 -
- Altri derivati
+ Posizioni lunghe 26.499 3.468.935 1.085.410 1.621.385 3.512.663 - 1.000.000 -
+ Posizioni corte 698.852 5.804.862 58.206 575.259 2.552.712 1.025.000 - -
4. Altre operazioni fuori bilancio
+ Posizioni lunghe - 1.872.330 - - - - 210 -
+ Posizioni corte 1.871.674 - - - - - 866 -
Tipologia/Durata residua A vista Fino a 3 mesi Da oltre 3
mesi fino a 6
mesi
Da oltre 6
mesi a fino a
1 anno
Da oltre 1
anno fino a 5
anni
Da oltre 5
anni fino a
10 anni
Oltre 10
anni
Durata
indeterminata
1. Attività per cassa 412.816 553.015 96.803 1.176 70.703 47.583 320 -
1.1 Titoli di debito 57.967 130.583 9.582 - 49.438 23.123 - -
- con opzione di rimborso anticipato 180 9.769 9.582 - 9.203 - - -
- altri 57.787 120.814 - - 40.235 23.123 - -
1.2 Finanziamenti a banche 88.563 47.019 737 - - 69 - -
1.3 Finanziamenti a clientela 266.286 375.413 86.484 1.176 21.265 24.391 320 -
- conti correnti 28.463 - - - - 1 - -
- altri finanziamenti 237.823 375.413 86.484 1.176 21.265 24.390 320 -
- con opzione di rimborso 1.434 319 965 - - - - -
anticipato
- altri
236.389 375.094 85.519 1.176 21.265 24.390 320 -
2. Passività per cassa 1.196.519 85.287 35.755 5.527 - - - -
2.1 Debiti verso clientela 1.186.060 13.500 35.755 5.527 - - - -
- conti correnti 1.185.908 13.500 15.525 5.527 - - - -
- altri debiti 152 - 20.230 - - - - -
- con opzione di rimborso
anticipato
- - - - - - - -
- altri 152 - 20.230 - - - - -
2.2 Debiti verso banche 10.459 71.787 - - - - - -
- conti correnti 4.209 4.088 - - - - - -
- altri debiti 6.250 67.699 - - - - - -
2.3 Titoli di debito - - - - - - - -
- con opzione di rimborso anticipato - - - - - - - -
- altri - - - - - - - -
2.4 Altre passività - - - - - - - -
- con opzione di rimborso anticipato - - - - - - - -
- altri - - - - - - - -
3. Derivati finanziari
3.1 Con titolo sottostante
- Opzioni
+ Posizioni lunghe - - - - - - - -
+ Posizioni corte - - - - - - - -
- Altri derivati
+ Posizioni lunghe - - - - - - - -
+ Posizioni corte - - - - - - - -
3.2 Senza titolo sottostante
- Opzioni
+ Posizioni lunghe - - - - - - - -
+ Posizioni corte - - - - - - - -
- Altri derivati
+ Posizioni lunghe 566.351 1.989.972 475.991 1.382.820 6.436.242 499.825 - -
+ Posizioni corte - 10.623.436 42.251 92.890 - 526.342 66.281 -
4. Altre operazioni fuori bilancio
+ Posizioni lunghe - 2.630 1.907 12 - - - -
+ Posizioni corte - 4.548 - - - - - -

Valuta di denominazione: altre divise diverse dall'Euro

2. Portafoglio bancario: modelli interni e altre metodologie di analisi della sensitività

Nell'ambito del Gruppo viene utilizzata una procedura di Asset & Liability Management allo scopo di misurare, con frequenza mensile, gli impatti ("sensitivity") derivanti da variazioni della struttura dei tassi di interesse sul margine finanziario atteso e sul valore economico del patrimonio relativamente al portafoglio bancario.

Per quanto concerne il margine finanziario atteso il sistema di ALM ne stima la variazione su un orizzonte temporale annuale nell'ipotesi di shock deterministico delle curve dei tassi (aumento/diminuzione in punti base applicati a tutte le curve dei tassi come variazione istantanea, unica e parallela), nonché di shock di adeguamento dei tassi forward impliciti nei tassi di mercato a contante o shock frutto di previsioni che riflettono scenari alternativi. Le stime sono condotte sotto l'ipotesi di invarianza della struttura patrimoniale in termini di insieme di attività e passività e relative caratteristiche finanziarie (tassi, spread, duration).

Relativamente al valore economico del patrimonio viene applicata la medesima metodologia di variazione della curva dei tassi, misurando la differenza riscontrata nel valore attuale di tutte le operazioni e confrontando queste variazioni con il valore dei fondi propri.

In linea con le indicazioni fornite dall'Organo di Vigilanza in merito alla discesa in territorio negativo dei tassi di mercato a breve termine, a partire dalla rilevazione di giugno 2016 le metriche di misurazione del rischio sono state aggiornate portando a -75 bps, il floor applicato allo sviluppo dei tassi futuri utilizzati per il calcolo. Questa configurazione ha ridato simmetricità agli impatti riportati in tabella rilevando, sugli indicatori di breve e di mediolungo termine, un incremento del rischio che si mantiene comunque su livelli fisiologici.

Nell'ambito del processo di valutazione dell'adeguatezza patrimoniale (processo ICAAP), è inoltre utilizzato un terzo indicatore, di tipo probabilistico, che prevede la misurazione del valore a rischio attraverso la metodologia VaR (Value at Risk) su un orizzonte temporale di 12 mesi e con un intervallo di confidenza del 99,9%. Tale indicatore è assoggettato ad un massimale, anche a livello di singola società, e sottoposto a monitoraggio mensile.

A seguire si riportano i principali dati di sensitività dell'esercizio 2016, confrontati con i dati riferiti al medesimo periodo dell'esercizio 2015, per il Gruppo, relativamente al banking book:

Indici di rischiosità (%) esercizio 2016(1) esercizio 2015
31 dicembre media massimo minimo 31 dicembre media
Per shift + 100 bp
Margine finanziario a rischio /
Margine finanziario
12,5% 10,0% 12,5% 6,4% 6,6% 5,1%
Valore economico a rischio /
Valore economico del capitale
0,3% -0,3% 1,7% -2,3% -0,9% -0,5%
Per shift - 100 bp
Margine finanziario a rischio /
Margine finanziario
-7,2% -4,4% 0,3% -9,7% 0,2% -0,3%
Valore economico a rischio /
Valore economico del capitale
-0,8% -2,5% -0,8% -3,7% -1,1% -0,9%

Il Banco Popolare, seguendo la normale prassi gestionale nonché la normativa interna, effettua periodiche prove di stress applicando shock istantanei o variabili nel tempo e paralleli o non paralleli, sulle curve dei tassi delle divise in cui sono denominate le poste del portafoglio bancario. Inoltre, in corrispondenza dell'esercizio Icaap viene valutato l'impatto di variazioni estreme ma plausibili dei fattori di rischio sul VaR secondo la prospettiva dell'adeguatezza del capitale.

Con riferimento al portafoglio bancario, il Gruppo valuta inoltre l'esposizione al rischio di default e di migrazione della classe di rating dei titoli di debito classificati come AFS, L&R e HTM utilizzando una metodologia che prevede il calcolo del VaR Spread per cogliere la componente Migrazione e il Incremental Default Risk (IDR) per cogliere la componente Default, in un ottica di recepimento delle indicazioni previste dalla direttiva europea Foundamental Review di marzo 2014.

Il principale elemento di attenzione che ha caratterizzato la dinamica del rischio nel corso del 2016 è rappresentata dall'andamento della volatilità degli spread di credito, che si è riflesso sulla componente di rischio specifico titoli di debito, in particolare governativi. Le consistenze del portafoglio di titoli di debito del Gruppo Banco Popolare ammontano al 31 dicembre 2016 a 18.000 milioni, di cui 15.500 milioni rappresentati da titoli governativi italiani.

L'attività di monitoraggio e controllo del rischio di prezzo del portafoglio bancario costituito da fondi di fondi hedge è condotta tramite l'utilizzo del modello interno VaR. La stima del rischio è effettuata riconducendo ciascun fondo hedge a una combinazione di fattori di rischio rappresentanti le strategie di gestione (nonché ad un fattore in grado di rappresentare la relativa componente di rischio specifico).

Il rischio di prezzo dei titoli azionari classificati come titoli disponibili per la vendita non è, al momento, oggetto di specifico monitoraggio.

Non sono evidenziati i risultati di "backtesting" in quanto il portafoglio bancario è valutato al costo ammortizzato e non è quindi oggetto di uno specifico processo di valutazione delle P&L gestionali e, quindi, delle componenti reddituali ex post con cui confrontare le stime di rischio ex ante.

(1) Il floor relativo allo sviluppo dei tassi futuri è stato applicato a partire dalle rilevazioni di giugno 2016. Le evidenze di confronto non sono state oggetto di riesposizione.

1.2.3 Rischio di cambio

INFORMAZIONI DI NATURA QUALITATIVA

A. Aspetti generali, processi di gestione e metodi di misurazione del rischio di cambio

La gestione dei rischi di cambio è accentrata presso la Tesoreria per l'operatività della Finanza di Gruppo e presso il Servizio Equity Currency and Commodity per Banca Aletti. Le esposizioni sulla Tesoreria del Banco Popolare risultano essere intorno a 13 milioni di controvalore, mentre per quanto concerne l'operatività in derivati di cambio di Banca Aletti si osservano posizioni per circa 8 milioni di controvalore.

Relativamente ai metodi di misurazione e controllo del rischio di cambio generato dal portafoglio di negoziazione si rimanda a quanto descritto nella sezione "Rischio di tasso di interesse e rischio di prezzo - Portafoglio di negoziazione di vigilanza". Le metodologie adottate, come nel caso degli altri rischi, non sono applicate ai fini del calcolo dei requisiti patrimoniali.

B. Attività di copertura del rischio di cambio

Le esposizioni al rischio cambio sono monitorate su base giornaliera e vengono coperte in modo da rispettare i limiti di rischio previsti per ciascuna funzione.

INFORMAZIONI DI NATURA QUANTITATIVA

1. Distribuzione per valuta di denominazione delle attività e passività e dei derivati

Valute
Voci Dollaro USA Franco
svizzero
Sterlina
inglese
Dollaro Hong
Kong
Corona
norvegese
Altre valute
A. Attività finanziarie 1.400.252 190.181 96.193 4.832 361 30.358
A.1 Titoli di debito 615.132 55.885 62.972 - - 210
A.2 Titoli di capitale 48.703 8.725 - - - -
A.3 Finanziamenti a banche 48.780 81.411 2.949 1.054 360 21.967
A.4 Finanziamenti a clientela 687.637 44.160 30.272 3.778 1 8.181
A.5 Altre attività finanziarie - - - - - -
B. Altre attività 12.515 49.810 3.478 - 923 8.061
C. Passività finanziarie 796.729 52.957 137.560 15.791 108.647 266.037
C.1 Debiti verso banche 114.519 149 5.575 8 144 1.223
C.2 Debiti verso clientela 682.210 52.808 131.985 15.783 108.503 264.814
C.3 Titoli di debito - - - - - -
C.4 Altre passività finanziarie - - - - - -
D. Altre passività 14.774 4.769 728 9 69 1.005
E. Derivati finanziari
- Opzioni
+ Posizioni lunghe 342.239 2.394 19.153 - - 10.358
+ Posizioni corte 290.134 1.253 7.547 - - 26.013
- Altri derivati
+ Posizioni lunghe 658.063 22.735 109.881 63.490 131.209 443.217
+ Posizioni corte 1.402.588 152.722 75.486 53.335 23.268 198.251
Totale Attività 2.413.069 265.120 228.705 68.322 132.493 491.994
Totale Passività 2.504.225 211.701 221.321 69.135 131.984 491.306
Sbilancio (+/-) (91.156) 53.419 7.384 (813) 509 688

2. Modelli interni e altre metodologie per l'analisi della sensitività

Il monitoraggio del rischio di cambio generato dal portafoglio di negoziazione e dal portafoglio bancario è effettuato tramite un modello interno VaR, descritto nella sezione "Rischio di tasso di interesse e rischio di prezzo - Portafoglio di negoziazione di vigilanza" dove vengono esposti i valori assunti da tale indicatore.

1.2.4 Gli strumenti derivati

INFORMAZIONI DI NATURA QUALITATIVA

A fronte dell'operatività in strumenti finanziari derivati il Gruppo Banco Popolare si è dotato di specifici e robusti processi di validazione e controllo dei modelli di pricing e dei relativi parametri di mercato.

Processo di validazione e controllo dei Parametri di Mercato

Il Gruppo Banco Popolare si è dotato di una Fair Value Policy che definisce le regole contabili per la valorizzazione dei parametri di mercato. Per l'adempimento di tale Policy è in vigore un processo rigoroso di censimento, validazione e controllo dei parametri di mercato utilizzati per la misurazione del valore di mercato e per la stima del rischio delle posizioni in derivati. Tale processo è effettuato dal Servizio Risk Management della Capogruppo.

Tale processo prevede, in particolare:

  • l'aggiornamento costante del Manuale Parametri, in cui sono riportati i principali parametri utilizzati e le loro caratteristiche più significative, con la definizione della fonte alimentante;
  • l'aggiornamento continuo delle metodologie di controllo dei parametri;
  • la validazione e il controllo su base giornaliera dei parametri quotati/listati, alimentati in automatico dagli infoproviders esterni;
  • la validazione e il controllo su base giornaliera dei parametri illiquidi, a livello contabile e gestionale.

A supporto delle attività di controllo il Gruppo si è dotato di un sistema applicativo evoluto (alimentato dal sistema di front office e, con finalità di benchmarking, da infoproviders alternativi ed altamente specializzati) al fine di poter monitorare nel tempo l'andamento dei parametri, con funzionalità di analisi statistica degli scostamenti e di warning operativi.

Processo di validazione dei modelli di pricing dei prodotti derivati OTC

Il Gruppo Banco Popolare opera in strumenti derivati OTC utilizzando, ai fini della loro valutazione, modelli quantitativi di pricing allineati alle best practice di mercato e già inclusi nell'applicativo di Front Office oppure, per particolari strutture, modelli sviluppati dall'ingegneria finanziaria di Banca Aletti.

Al fine di assicurare un governo preciso e rigoroso del processo di adozione di nuovi modelli di pricing – siano essi di mercato o sviluppati internamente - è operativo un processo di validazione che prevede:

  • validazione modelli svolta da una specifica unità organizzativa di validazione all'interno del Servizio Risk Management;
  • validazione dei modelli tramite il ricorso a rigorosi test di consistenza e di robustezza, condotti anche con la consulenza di esponenti del mondo accademico;
  • validazione ufficiale dei nuovi modelli da parte del Comitato Innovazione Prodotti, con il coinvolgimento dei principali esponenti del management aziendale.

Da evidenziare che l'attuale politica prudenziale perseguita dal Gruppo prevede che la stipula di strumenti finanziari con caratteristiche innovative sia consentita dopo un'attenta verifica in merito all'attendibilità ed accuratezza dei relativi modelli di pricing.

Residuano un numero limitato di derivati OTC riconducibili ad attività di intermediazione pareggiata, per i quali i relativi fair value risultano difficilmente riproducibili dai modelli teorici sviluppati internamente a causa della loro complessità. Si sottolinea, tuttavia, che per tali prodotti il Gruppo Banco Popolare non è esposto a rischi di mercato trattandosi di intermediazione pareggiata, ponendo cioè in essere un'attività di intermediazione in cui l'operatore non tiene mai aperte posizioni di rischio. Al fine di una corretta quantificazione del rischio di controparte e di una corretta valutazione di bilancio, per detti contratti la valutazione è assunta sulla base di informazioni provenienti da contributori esterni, attraverso fonti non pubblicamente reperibili. L'incidenza percentuale di tali strumenti è comunque destinata a ridursi progressivamente nel tempo, in relazione alla scadenza dei contratti in essere e alla politica prudenziale citata in precedenza.

INFORMAZIONI DI NATURA QUANTITATIVA

La tabella a seguire fornisce evidenza dell'ammontare del fair value delle posizioni in strumenti finanziari derivati di Banca Aletti (ad esclusione delle operazioni a termine su cambi), in relazione alla tipologia di modello di pricing utilizzato. Si precisa che Banca Aletti, in qualità di investment banking del Gruppo Banco Popolare, gestisce il rischio di mercato derivante dall'operatività complessiva in strumenti finanziari derivati.

Aggregato
(valori dei fair value espressi in migliaia di euro)
Numero
contratti/lotti
(in unità)
Fair Value Fair Value
Positivo
Fair Value
Negativo
Totale 398.399 (1.549.557) 2.546.300 (4.095.857)
di cui: Derivati quotati/listati 389.304 (107.396) 148.237 (255.633)
di cui: Certificates valutati con modelli proprietari del sistema di
Front Office
1 (1.010) - (1.010)
di cui: Certificates valutati con modelli interni sviluppati
dall'ingegneria finanziaria di Banca Aletti
67 (1.546.723) - (1.546.723)
di cui: Derivati OTC valutati con modelli proprietari del sistema di
Front Office
1.234 (4.861) 20.571 (25.432)
di cui: Derivati OTC valutati con modelli interni sviluppati
dall'ingegneria finanziaria di Banca Aletti
7.781 109.642 2.374.779 (2.265.137)
di cui: Derivati OTC con valutazione da contributori esterni 12 791 2.713 (1.922)

A. DERIVATI FINANZIARI

Si precisa che i saldi comparativi al 31 dicembre 2015 sono stati oggetto di alcune riesposizioni, rispetto a quanto originariamente pubblicato, al fine di un confronto omogeneo rispetto al 31 dicembre 2016, come di seguito dettagliato:

  • i nozionali relativi alle opzioni del portafoglio di negoziazione, esposti nelle tabelle A.1 e A.9, evidenziano una riduzione pari a 3.954,1 milioni, per effetto della riclassifica di taluni certificates tra gli altri titoli strutturati (31,1 milioni con sottostante ""Titoli di capitale e indici azionari", 3.855,4 milioni con sottostante "Titoli di debito e tassi di interesse", 67,5 milioni con sottostante "Valute e oro");
  • i fair value negativi relativi alle opzioni del portafoglio di negoziazione, esposti nella tabella A.4, evidenziano una riduzione pari a 3.841,4 milioni, per effetto della riclassifica di taluni certificates tra gli altri titoli strutturati;
  • i nozionali ed i fair value, contenuti nelle tabelle A.1., A.3 e A.4, sono stati altresì riesposti al fine di rappresentare nella colonna "Controparti Centrali" i soli derivati quotati in mercati regolamentati negoziati con controparte centrale qualificata, rappresentati dai derivati regolamentati negoziati con la Cassa di Compensazione e Garanzia. Diversamente, i saldi originariamente pubblicati comprendevano, tra le "controparti centrali", alcuni derivati quotati presso il mercato Sedex nonché taluni derivati OTC stipulati con controparte centrale London Clearing House.

A.1 Portafoglio di negoziazione di vigilanza: valori nozionali di fine periodo

Totale 31/12/2016 Totale 31/12/2015 (*)
Attività sottostanti/Tipologie derivati Over the counter Controparti
Centrali
Over the counter Controparti
Centrali
1. Titoli di debito e tassi d'interesse 91.590.043 - 104.178.292 -
a) Opzioni 31.782.715 - 42.474.973 -
b) Swap 57.077.443 - 58.988.674 -
c) Forward 38.092 - - -
d) Futures 2.691.793 - 2.714.645 -
e) Altri - - - -
2. Titoli di capitale e indici azionari 12.901.769 1.261.411 13.260.099 1.609.935
a) Opzioni 12.425.431 1.210.918 12.636.617 1.602.530
b) Swap 279.475 - 415.334 -
c) Forward - - - -
d) Futures 196.863 50.493 208.148 7.405
e) Altri - - - -
3. Valute e oro 3.797.571 - 4.173.122 -
a) Opzioni 1.692.932 - 1.739.587 -
b) Swap - - 13.403 -
c) Forward 2.104.639 - 2.418.738 -
d) Futures - - - -
e) Altri - - 1.394 -
4. Merci - - - -
5. Altri sottostanti - - - -
Totale 108.289.383 1.261.411 121.611.513 1.609.935

(*) I dati relativi all'esercizio precedente sono stati riesposti per omogeneità di confronto.

A.2 Portafoglio bancario: valori nozionali di fine periodo

A.2.1 Di copertura

Totale 31/12/2016 Totale 31/12/2015
Attività sottostanti/Tipologie derivati Over the counter Controparti
Centrali
Over the counter Controparti
Centrali
1. Titoli di debito e tassi d'interesse 17.552.762 - 18.243.024 -
a) Opzioni - - - -
b) Swap 17.552.762 - 18.243.024 -
c) Forward - - - -
d) Futures - - - -
e) Altri - - - -
2.Titoli di capitale e indici azionari - - - -
a) Opzioni - - - -
b) Swap - - - -
c) Forward - - - -
d) Futures - - - -
e) Altri - - - -
3. Valute e oro - - - -
a) Opzioni - - - -
b) Swap - - - -
c) Forward - - - -
d) Futures - - - -
e) Altri - - - -
4. Merci - - - -
5. Altri sottostanti - - - -
Totale 17.552.762 - 18.243.024 -

A.2.2 Altri derivati

Totale 31/12/2016 Totale 31/12/2015
Attività sottostanti/Tipologie derivati Over the counter Controparti
Centrali
Over the counter Controparti
Centrali
1. Titoli di debito e tassi d'interesse 7.511.670 - 12.138.380 -
a) Opzioni - - 20.685 -
b) Swap 7.511.670 - 12.117.695 -
c) Forward - - - -
d) Futures - - - -
e) Altri - - - -
2. Titoli di capitale e indici azionari - - - -
a) Opzioni - - - -
b) Swap - - - -
c) Forward - - - -
d) Futures - - - -
e) Altri - - - -
3. Valute e oro - - - -
a) Opzioni - - - -
b) Swap - - - -
c) Forward - - - -
d) Futures - - - -
e) Altri - - - -
4. Merci - - - -
5. Altri sottostanti - - - -
Totale 7.511.670 - 12.138.380 -

A.3 Derivati finanziari: fair value lordo positivo – ripartizione per prodotti

Portafogli/Tipologie derivati
A. Portafoglio di negoziazione di vigilanza
a) Opzioni
b) Interest rate swap
Totale 31/12/2016
Over the counter
1.493.264
692.309
Controparti
Centrali
64.380
Totale 31/12/2015 (*)
Over the counter
Controparti
Centrali
1.877.528 74.962
64.380 800.471 74.527
771.998 - 1.053.969 -
c) Cross currency swap - - 46 -
d) Equity Swap 1.980 - 1.206 -
e) Forward 26.977 - 21.825 -
f) Futures - - - 435
g) Altri - - 11 -
B. Portafoglio bancario - di copertura 415.842 - 426.570 -
a) Opzioni - - - -
b) Interest rate swap 415.842 - 426.570 -
c) Cross currency swap - - - -
d) Equity Swap - - - -
e) Forward - - - -
f) Futures - - - -
g) Altri - - - -
C. Portafoglio bancario - altri derivati 240.186 - 329.091 -
a) Opzioni - - 95 -
b) Interest rate swap 240.186 - 328.996 -
c) Cross currency swap - - - -
d) Equity Swap - - - -
e) Forward - - - -
f) Futures - - - -
g) Altri - - - -
Totale 2.149.292 64.380 2.633.189 74.962

(*) I dati relativi all'esercizio precedente sono stati riesposti per omogeneità di confronto.

A.4 Derivati finanziari: fair value lordo negativo – ripartizione per prodotti

Fair value negativo
Portafogli sottostanti /Tipologie derivati Totale 31/12/2016 Totale 31/12/2015 (*)
Over the counter Controparti
Centrali
Over the counter Controparti
Centrali
A. Portafoglio di negoziazione di vigilanza 3.177.462 100.221 3.399.885 123.557
a) Opzioni 2.301.191 100.221 2.603.676 123.122
b) Interest rate swap 833.835 - 768.965 -
c) Cross currency swap - - 1.193 -
d) Equity Swap 2.268 - 1.420 -
e) Forward 40.168 - 24.622 -
f) Futures - - - 435
g) Altri - - 9 -
B. Portafoglio bancario - di copertura 1.291.814 - 990.562 -
a) Opzioni - - - -
b) Interest rate swap 1.291.814 - 990.562 -
c) Cross currency swap - - - -
d) Equity Swap - - - -
e) Forward - - - -
f) Futures - - - -
g) Altri - - - -
C. Portafoglio bancario - altri derivati 60.724 - 53.681 -
a) Opzioni - - - -
b) Interest rate swap 60.724 - 53.681 -
c) Cross currency swap - - - -
d) Equity Swap - - - -
e) Forward - - - -
f) Futures - - - -
g) Altri - - - -
Totale 4.530.000 100.221 4.444.128 123.557

(*) I dati relativi all'esercizio precedente sono stati riesposti per omogeneità di confronto.

A.5 Derivati finanziari OTC: portafoglio di negoziazione di vigilanza – valori nozionali, fair value lordi positivi e negativi per controparti – contratti non rientranti in accordi di compensazione

Contratti non rientranti in accordi
di compensazione
Governi e
Banche
Centrali
Altri enti
pubblici
Banche Società
finanziarie
Società di
assicurazione
Imprese non
finanziarie
Altri soggetti
1. Titoli di debito e tassi
d'interesse
- valore nozionale - 4.598 5.866.423 240.103 - 4.128.260 1.791.619
- fair value positivo - 50 266 18.082 - 132.940 1.419
- fair value negativo - - 1 2 - 1.811 1.768
- esposizione futura - - 10 4.504 - 17.485 44
2. Titoli di capitale e indici azionari
- valore nozionale - - 196.863 135.000 - 2.304 1.725.570
- fair value positivo - - - - - 77 -
- fair value negativo - - - 10.371 - - 1.566.003
- esposizione futura - - - - - 184 -
3. Valute e oro
- valore nozionale - - - 435.971 - 697.940 8.335
- fair value positivo - - - 18.614 - 9.497 177
- fair value negativo - - - 2.952 - 15.866 1.223
- esposizione futura - - - 4.360 - 8.483 73
4. Altri valori
- valore nozionale - - - - - - -
- fair value positivo - - - - - - -
- fair value negativo - - - - - - -
- esposizione futura - - - - - - -

A.6 Derivati finanziari OTC: portafoglio di negoziazione di vigilanza – valori nozionali, fair value lordi positivi e negativi per controparti – contratti rientranti in accordi di compensazione

Contratti rientranti in accordi di
compensazione
Governi e
Banche
Centrali
Altri enti
pubblici
Banche Società
finanziarie
Società di
assicurazione
Imprese non
finanziarie
Altri soggetti
1. Titoli di debito e tassi
d'interesse
- valore nozionale - - 46.076.087 33.217.473 - 265.477 -
- fair value positivo - - 504.781 294.582 - 17.700 -
- fair value negativo - - 687.149 348.516 - - -
2. Titoli di capitale e indici azionari
- valore nozionale - - 9.942.824 899.208 - - -
- fair value positivo - - 431.607 41.535 - - -
- fair value negativo - - 436.351 57.282 - - -
3. Valute e oro
- valore nozionale - - 2.226.137 422.072 - 7.115 -
- fair value positivo - - 15.043 6.896 - - -
- fair value negativo - - 41.256 6.626 - 11 -
4. Altri valori
- valore nozionale - - - - - - -
- fair value positivo - - - - - - -
- fair value negativo - - - - - - -

A.7 Derivati finanziari OTC: portafoglio bancario – valori nozionali, fair value lordi positivi e negativi per controparti – contratti non rientranti in accordi di compensazione

Contratti non rientranti in accordi
di compensazione
Governi e
Banche
Centrali
Altri enti
pubblici
Banche Società
finanziarie
Società di
assicurazione
Imprese non
Altri soggetti
finanziarie
1. Titoli di debito e tassi
d'interesse
- valore nozionale - - 2.098.340 - - -
-
- fair value positivo - - 57.757 - - -
-
- fair value negativo - - - - - -
-
- esposizione futura - - - - - -
-
2. Titoli di capitale e indici azionari
- valore nozionale - - - - - -
-
- fair value positivo - - - - - -
-
- fair value negativo - - - - - -
-
- esposizione futura - - - - - -
-
3. Valute e oro
- valore nozionale - - - - - -
-
- fair value positivo - - - - - -
-
- fair value negativo - - - - - -
-
- esposizione futura - - - - - -
-
4. Altri valori
- valore nozionale - - - - - -
-
- fair value positivo - - - - - -
-
- fair value negativo - - - - - -
-
- esposizione futura - - - - - -
-

A.8 Derivati finanziari OTC: portafoglio bancario – valori nozionali, fair value lordi positivi e negativi per controparti – contratti rientranti in accordi di compensazione

Contratti rientranti in accordi di
compensazione
Governi e
Banche
Centrali
Altri enti
pubblici
Banche Società
finanziarie
Società di
assicurazione
Imprese non
finanziarie
Altri soggetti
1. Titoli di debito e tassi
d'interesse
- valore nozionale - - 18.592.471 4.373.621 - - -
- fair value positivo - - 393.807 204.464 - - -
- fair value negativo - - 976.389 376.149 - - -
2. Titoli di capitale e indici azionari
- valore nozionale - - - - - - -
- fair value positivo - - - - - - -
- fair value negativo - - - - - - -
3. Valute e oro
- valore nozionale - - - - - - -
- fair value positivo - - - - - - -
- fair value negativo - - 273 - - - -
4. Altri valori
- valore nozionale - - - - - - -
- fair value positivo - - - - - - -
- fair value negativo - - - - - - -

A.9 Vita residua dei derivati finanziari OTC: valori nozionali

Sottostanti/Vita residua Fino ad 1 anno Oltre 1 anno e
fino a 5 anni
Oltre 5 anni Totale
A. Portafoglio di negoziazione di vigilanza 42.165.451 50.849.031 15.274.900 108.289.382
A.1 Derivati finanziari su titoli di debito e tassi di
interesse
35.496.478 41.720.647 14.372.917 91.590.042
A.2 Derivati finanziari su titoli di capitale ed indici
azionari
3.693.397 8.306.390 901.983 12.901.770
A.3 Derivati finanziari su tassi di cambio ed oro 2.975.576 821.994 - 3.797.570
A.4 Derivati finanziari su altri valori - - - -
B. Portafoglio bancario 5.660.393 17.276.911 2.127.128 25.064.432
B.1 Derivati finanziari su titoli di debito e tassi di
interesse
5.660.393 17.276.911 2.127.128 25.064.432
B.2 Derivati finanziari su titoli di capitale ed
indici azionari
- - - -
B.3 Derivati finanziari su tassi di cambio ed oro - - - -
B.4 Derivati finanziari su altri valori - - - -
Totale 31/12/2016 47.825.844 68.125.942 17.402.028 133.353.814
Totale 31/12/2015 (*) 38.528.647 96.358.568 17.105.704 151.992.919

(*) I dati relativi all'esercizio precedente sono stati riesposti per omogeneità di confronto.

A.10 Derivati finanziari OTC: rischio di controparte/rischio finanziario – Modelli interni

Il rischio di controparte viene definito come il rischio che la controparte di un'operazione risulti inadempiente prima del regolamento definitivo dei flussi di cassa dell'operazione stessa (Art.272 Regolamento UE 575/2013).

Il Gruppo Banco Popolare utilizza, ai fini del calcolo del requisito patrimoniale per l'esposizione a rischio di controparte sui derivati OTC, il "Metodo del valore di mercato" (art. 274 Regolamento UE 575/2013) mentre a fini gestionali e di valutazione dell'adeguatezza patrimoniale (processo ICAAP) sono utilizzati modelli di stima ad uso interno dell'esposizione a rischio relativamente alla componente Basilea 2.. Tali modelli sono basati sull'impiego delle metodologie interne di stima del rischio di mercato per determinare la potenziale evoluzione nel breve termine del fair value delle posizioni, incorporando i benefici delle correlazioni di mercato e includendo gli impatti degli accordi di garanzia. Ai fini della determinazione delle attività ponderate per il rischio alle esposizioni future così determinate, sono applicate, qualora disponibili, le stime interne di PD e LGD e le formule di ponderazione previste nella metodologia IRB per i rischi di credito.

Per quanto concerne la determinazione dell'esposizione a rischio sulla restante parte dell'operatività soggetta a rischio di controparte (Security Financing Transactions), non viene attualmente utilizzato un modello interno. Il calcolo e la ponderazione dell'esposizione ai fini dell'assorbimento di capitale sono regolati dalla normativa CRM - metodo integrale con rettifiche di vigilanza. La ponderazione dell'esposizione dipende dalla classe di merito della controparte. Le componenti di rischio aggiuntive previste da Basilea 3 a fronte del CVA Risk e delle negoziazioni con Controparti Centrali, sono misurate con le metodologie standard, previste nell'ambito del Regolamento UE 575/2013.

Nell'ambito del Risk Appetite Framework, con specifico riguardo al rischio di controparte, è definita una soglia di trigger a livello complessivo di Gruppo. Sono inoltre previsti specifici limiti operativi a livello di singole società (Banco Popolare e Banca Aletti). Il monitoraggio degli indicatori di rischio avviene su base mensile.

B. DERIVATI CREDITIZI

B.1 Derivati creditizi: valori nozionali di fine periodo

Categorie di operazioni Portafoglio di negoziazione di
vigilanza
Portafoglio bancario
su un singolo
soggetto
su più soggetti
(basket)
su un singolo
soggetto
su più soggetti
(basket)
1. Acquisti di protezione
a) Credit default products 95.000 - -
-
b) Credit spread products - - -
-
c) Total rate of return swaps - - -
-
d) Altri - - -
-
Totale 31/12/2016 95.000 - -
-
Totale 31/12/2015 250.000 - -
-
2. Vendite di protezione
a) Credit default products - - -
-
b) Credit spread products - - -
-
c) Total rate of return swaps - - -
-
d) Altri - - -
-
Totale 31/12/2016 - - -
-
Totale 31/12/2015 - - -
-

B.2 Derivati creditizi OTC: fair value lordo positivo – ripartizione per prodotti

Fair Value Positivo
Portafogli/Tipologie derivati 31/12/2016 31/12/2015
A. Portafoglio di negoziazione di vigilanza -
2.004
a) Credit default products -
-
b) Credit spread products -
-
c) Total rate of return swaps -
-
d) Altri -
2.004
B. Portafoglio bancario -
-
a) Credit default products -
-
b) Credit spread products -
-
c) Total rate of return swaps -
-
d) Altri -
-
Totale -
2.004

B.3 Derivati creditizi OTC: fair value lordo negativo – ripartizione per prodotti

Fair Value Negativo
Portafogli/Tipologie derivati 31/12/2016 31/12/2015
A. Portafoglio di negoziazione di vigilanza 1.429 7.614
a) Credit default products 1.429 5.512
b) Credit spread products - -
c) Total rate of return swaps - -
d) Altri - 2.102
B. Portafoglio bancario - -
a) Credit default products - -
b) Credit spread products - -
c) Total rate of return swaps - -
d) Altri - -
Totale 1.429 7.614

B.4 Derivati creditizi OTC: fair value lordi (positivi e negativi) per controparti – contratti non rientranti in accordi di compensazione

La fattispecie non è presente per il Gruppo; si omette pertanto la relativa tabella.

B.5 Derivati creditizi OTC: fair value lordi (positivi e negativi) per controparti – contratti rientranti in accordi di compensazione

Contratti rientranti in accordi di
compensazione
Governi e
Banche
Centrali
Altri enti
pubblici
Banche Società
finanziarie
Società di
assicurazione
Imprese non
Altri soggetti
finanziarie
Negoziazione di vigilanza
1. Acquisto protezione
- valore nozionale - - 60.000 35.000 - -
-
- fair value positivo - - - - - -
-
- fair value negativo - - 965 464 - -
-
2. Vendita protezione
- valore nozionale - - - - - -
-
- fair value positivo - - - - - -
-
- fair value negativo - - - - - -
-
Portafoglio bancario
1. Acquisto di protezione
- valore nozionale - - - - - -
-
- fair value positivo - - - - - -
-
- fair value negativo - - - - - -
-
2. Vendita di protezione
- valore nozionale - - - - - -
-
- fair value positivo - - - - - -
-
- fair value negativo - - - - - -
-

B.6 Vita residua dei derivati creditizi: valori nozionali

Sottostanti/Vita residua Fino ad 1 anno Oltre 1 anno e
fino a 5 anni
Oltre 5 anni Totale
A. Portafoglio di negoziazione di vigilanza 60.000 35.000 - 95.000
A.1 Derivati su crediti con "reference obligation"
"qualificata"
- 25.000 - 25.000
A.2 Derivati su crediti con "reference obligation"
"non qualificata"
60.000 10.000 - 70.000
B. Portafoglio bancario - - - -
B.1 Derivati su crediti con "reference obligation"
"qualificata"
- - - -
B.2 Derivati su crediti con "reference obligation"
"non qualificata"
- - - -
Totale 31/12/2016 60.000 35.000 - 95.000
Totale 31/12/2015 140.000 110.000 - 250.000

B.7 Derivati creditizi: rischio di controparte/rischio finanziario – Modelli interni

Il modello interno utilizzato per la stima gestionale del rischio di controparte degli strumenti derivati è applicato anche ai derivati creditizi presenti in portafoglio.

C. DERIVATI FINANZIARI E CREDITIZI

C.1 Derivati finanziari e creditizi OTC: fair value netti ed esposizione futura per controparti

Governi e
Banche
Centrali
Altri enti
pubblici
Banche Società
finanziarie
Società di
assicurazione
Imprese non
finanziarie
Altri soggetti
1) Accordi bilaterali Derivati
Finanziari
- - 1.378.879 603.320 - 37.693 -
- fair value positivo - - 77.920 100.919 - 17.700 -
- fair value negativo - - 1.025.862 398.906 - 11 -
- esposizione futura - - 134.832 42.043 - 1.141 -
- rischio di controparte netto - - 140.265 61.452 - 18.841 -
2) Accordi bilaterali Derivati
Creditizi
- - - - - - -
- fair value positivo - - - - - - -
- fair value negativo - - - - - - -
- esposizione futura - - - - - - -
- rischio di controparte netto - - - - - - -
3) Accordi "Cross product" - - 555.732 57.887 - - -
- fair value positivo - - 179.589 21.253 - - -
- fair value negativo - - 28.791 - - - -
- esposizione futura - - 173.282 17.920 - - -
- rischio di controparte netto - - 174.070 18.714 - - -

In linea con le disposizioni contenute nella Circolare n. 262, la voce "Rischio di controparte netto" deve intendersi riferita al saldo algebrico tra il fair value positivo, incrementato dell'esposizione futura, e l'eventuale valore corrente delle garanzie reali ricevute.

1.3 GRUPPO BANCARIO - RISCHIO DI LIQUIDITÀ

INFORMAZIONI DI NATURA QUALITATIVA

A. Aspetti generali, processi di gestione e metodi di misurazione del rischio di liquidità

Il rischio di liquidità è generato dallo sfasamento temporale tra i flussi di cassa attesi in entrata e in uscita in un orizzonte temporale anche di brevissimo termine. Oltre alla difficoltà/impossibilità di coprire tali sfasamenti, il rischio di liquidità può comportare anche un rischio di tasso indotto dalla necessità di raccogliere/impiegare fondi a tassi non noti e potenzialmente sfavorevoli.

Il sistema di limiti di rischio di liquidità in vigore nel Gruppo prevede un primo presidio rappresentato dal sistema di monitoraggio e controllo giornaliero dello sbilancio cumulato di liquidità secondo la metrica suggerita dalla vigilanza, un monitoraggio decadale della liquidità operativa - generata dagli sbilanci dell'intero portafoglio bancario - sulle seguenti fasce temporali: 14 giorni, 1 mese, 3 mesi, 6 mesi e 12 mesi ed un monitoraggio mensile sulla liquidità strutturale su fasce di scadenza oltre l'anno. E' inoltre attiva la verifica di secondo livello della liquidità infra-giornaliera secondo le Guidelines BCBS specifiche.

Il monitoraggio dei limiti di rischio di liquidità operativa secondo la metrica di vigilanza è affidato, come controllo di primo livello, alla Funzione Funding e Liquidità del Servizio Finanza di Gruppo; la Funzione Rischi di Tasso e Liquidità del Servizio Risk Management è, invece, deputata al controllo di secondo livello oltre al monitoraggio degli sbilanci di liquidità operativa e strutturale attraverso la procedura di Asset & Liability Management, utilizzata anche per la misurazione del rischio di tasso d'interesse.

Nella rilevazione del rischio di liquidità del Gruppo ricopre un ruolo importante l'attenta, costante e quotidiana misurazione della counterbalancing capacity, una riserva di liquidità disponibile in tempi rapidi e che si sostanzia nell'ammontare - previa applicazione degli haircut previsti - di strumenti finanziari dell'attivo che, per le loro caratteristiche, possono essere oggetto di anticipazione presso la Banca Centrale Europea.

In coerenza con quanto suggerito dalle linee EBA nel Consultation paper ed in ossequio alla normativa vigente, il Gruppo conduce periodicamente specifiche prove di stress sulla base di scenari statici e dinamici, sistemici, specifici e combinati afferenti le principali grandezze di bilancio. Nel corso del 2016 il Gruppo, in linea con il comportamento del settore bancario continentale, ha colto l'opportunità di allungare la scadenza degli strumenti resi disponibili dalla Banca Centrale Europea al fine di fornire liquidità al sistema bancario europeo (TLTRO) sostituendo la TLTRO-1 con la TLTRO-2.

Anche nel 2016, il profilo di liquidità del Gruppo si è mostrato adeguato sia a breve sia a lungo termine, rispettando i limiti assegnati.

Allo stesso modo la metrica di rischio introdotta da Basilea III, LCR (Liquidity Coverage Ratio) e SF (Stable Funding Ratio) nell'ambito delle Segnalazioni mensili di Vigilanza oltre all'NSFR (Net Stable Funding Ratio) ha mostrato, nell'anno, valori in linea con le richieste normative.

Si ricorda che il phase-in per l'entrata in vigore del limite sull'indicatore di breve periodo LCR prevede un livello ridotto al 60% dall'ottobre 2015 con l'aumento annuale di 10 punti percentuali per raggiungere il 100% dal 1° gennaio 2018 analogamente all'indicatore di medio termine NSFR.

Per il 2016 il limite regolamentare LCR è stato quindi posto al 70%; nel 2017 sarà 80%.

______________________________________________________________________________________________________________ NOTA INTEGRATIVA CONSOLIDATA 355

INFORMAZIONI DI NATURA QUANTITATIVA

1. Distribuzione temporale per durata residua contrattuale delle attività e passività finanziarie. Valuta di denominazione: Euro

A vista Da oltre 1
giorno a 7
giorni
Da oltre 7
giorni a 15
giorni
Da oltre 15
mese
giorni a 1
Da oltre 1
mese fino 3
mesi
fino a 6 mesi fino a 1 anno Da oltre 1
anno fino a 5
anni
Oltre 5 anni Durata
Indeterminata
26.382.069 163.138 360.040 1.285.509 3.115.143 4.122.642 7.841.656 30.425.098 26.241.848 2.017.641
140.077 - - - 367.352 150.763 1.880.394 7.268.288 6.960.706 -
80.800 5 1.825 60.139 228.634 161.334 459.855 2.110.516 602.139 8.902
727.952 - - - - - - - - 43.007
25.433.240 163.133 358.215 1.225.370 2.519.157 3.810.545 5.501.407 21.046.294 18.679.003 1.965.732
1.431.692 26.432 13.291 85.714 217.166 85.180 4.718 4.638 155.587 1.965.732
24.001.548 136.701 344.924 1.139.656 2.301.991 3.725.365 5.496.689 21.041.656 18.523.416 -
48.585.254 1.567.402 759.986 2.661.727 5.509.160 2.858.374 4.600.744 29.398.816 4.504.580 156.150
46.317.732 7.176 114.092 178.977 365.775 804.271 524.215 211.038 1.560 -
623.193 - - - - - 8.004 - - -
45.694.539 7.176 114.092 178.977 365.775 804.271 516.211 211.038 1.560 -
221.886 23.839 43.108 293.392 1.227.822 1.517.605 3.605.823 15.432.555 3.396.036 156.150
2.045.636 1.536.387 602.786 2.189.358 3.915.563 536.498 470.706 13.755.223 1.106.984 -
- 459.904 88.518 474.853 227.712 157.193 152.310 176.735 37.913 -
36.444 268.398 6.905 436.021 123.547 102.710 104.931 171.575 60.063 -
1.943.473 - - - - 14 1.330 - - -
3.308.543 - - - - 10.346 12.858 - - -
- - - - - - - - - -
- - - - - - - - - -
- 1.871.600 - - - - - - 1.076 -
1.871.810 - - - - - - - 866 -
9.780 49 - 704 512 3.443 2.176 6.825 54.944 -
- - - - - - - - - -
- - - - - - - - - -
- - - - - - - - - -
- - - - - - - - - -
1.429 - - - - - - - - -
Da oltre 3 mesi Da oltre 6 mesi

356 NOTA INTEGRATIVA CONSOLIDATA _______________________________________________________________________________________________________________

Da oltre 1 Da oltre 7 Da oltre 15 Da oltre 1 Da oltre 1
Voci/ Scaglioni temporali A vista giorno a 7
giorni
giorni a 15
giorni
giorni a 1
mese
mese fino 3
mesi
Da oltre 3 mesi
fino a 6 mesi
Da oltre 6 mesi
fino a 1 anno
anno fino a 5
anni
Oltre 5 anni Durata
Indeterminata
Attività per cassa 394.669 28.492 94.618 87.074 215.744 108.106 170.191 429.422 108.202 -
A.1 Titoli di Stato 1 - - - - - 14 - 51 -
A.2 Altri titoli di debito 59.236 - 62.138 - 38.346 62.341 150.214 316.030 55.526 -
A.3 Quote OICR 7.529 - - - - - - - - -
A.4 Finanziamenti 327.903 28.492 32.480 87.074 177.398 45.765 19.963 113.392 52.625 -
- Banche 73.438 2.953 5.323 28.111 2.085 737 - - 69 -
- Clientela 254.465 25.539 27.157 58.963 175.313 45.028 19.963 113.392 52.556 -
Passività per cassa 1.179.419 42.281 34.990 11.800 13.931 46.294 5.605 21.781 4.435 -
B.1 Depositi e conti correnti 1.173.019 42.281 17.439 11.800 13.931 15.622 5.605 - - -
- Banche 4.217 42.091 16.490 5.694 7.627 - - - - -
- Clientela 1.168.802 190 949 6.106 6.304 15.622 5.605 - - -
B.2 Titoli di debito - - - - - - - - - -
B.3 Altre passività 6.400 - 17.551 - - 30.672 - 21.781 4.435 -
Operazioni "fuori bilancio"
C.1 Derivati finanziari con scambio di capitale
- Posizioni lunghe - 728.926 103.296 455.861 133.129 111.524 108.758 166.951 851 -
- Posizioni corte - 879.841 185.931 497.380 227.803 151.966 133.552 159.187 973 -
C.2 Derivati finanziari senza scambio di capitale
- Posizioni lunghe 86.258 - - - - - - - - -
- Posizioni corte 171.838 - - - - - - - - -
C.3 Depositi e finanziamenti da ricevere
- Posizioni lunghe - - - - - - - - - -
- Posizioni corte - - - - - - - - - -
C.4 Impegni irrevocabili a erogare fondi
- Posizioni lunghe 13 - 175 - 2.455 1.907 12 - - -
- Posizioni corte 13 4.548 - - - - - - - -
C.5 Garanzie finanziarie rilasciate - - - - - - - - - -
C.6 Garanzie finanziarie ricevute - - - - - - - - - -
C.7 Derivati creditizi con scambio di capitale
- Posizioni lunghe - - - - - - - - - -
- Posizioni corte - - - - - - - - - -
C.8 Derivati creditizi senza scambio di capitale
- Posizioni lunghe - - - - - - - - - -

2. Distribuzione temporale per durata residua contrattuale delle attività e passività finanziarie. Valuta di denominazione: altre valute

  • Posizioni corte -

-

-

  • -

-

-

-

-

-

Come descritto nella Parte E - Sezione 1 – Rischi del Gruppo Bancario - 1.1 Rischio di credito - C. Operazioni di cartolarizzazione, il Banco Popolare ha sottoscritto, a fronte di operazioni di "auto cartolarizzazione" generate da Banche o Società del Gruppo, titoli utilizzabili per operazioni di rifinanziamento in BCE o per operazioni di pronti contro termine con controparti di mercato. Di seguito vengono descritte le operazioni di "auto cartolarizzazione" in essere al 31 dicembre 2016.

Operazioni di auto-cartolarizzazione

Società Veicolo
Originator
Data emissione
titoli
Operazione Tipologia di cartolarizzazione
Operazioni di auto-cartolarizzazione non cancellate dal bilancio
Gruppo Banco Popolare
BPL Mortgages S.r.l. Banco Popolare (Banco Popolare ed
ex Credito Bergamasco)
giugno 2014 BPL Mortgages 7 Mutui residenziali e
commerciali in bonis
BPL Mortgages S.r.l. Banco Popolare (Banco Popolare ed
ex Credito Bergamasco)
dicembre 2012 BPL Mortgages 5 Mutui residenziali in bonis
Ex Gruppo Italease
Italfinance Securitization Vehicle 2 S.r.l Banco Popolare (ex Banca Italease) gennaio 2009 ITA 11 Contratti leasing performing

Fatti di rilievo intervenuti nel 2016 relativamente alle operazioni di cartolarizzazione

BPL Mortgages 6

Nel mese di febbraio 2016 si è provveduto alla chiusura dell'operazione di cartolarizzazione "BPL Mortgages 6" ed al rimborso anticipato dei titoli ancora in essere ed interamente sottoscritti dal Banco Popolare. Nello specifico, in data 3 febbraio 2016, con la firma del contratto di retrocessione, il Banco Popolare ha riacquistato l'intero portafoglio residuo di mutui sottostante l'operazione di cartolarizzazione e, in data 19 febbraio 2016, la Società Veicolo ha effettuato il rimborso anticipato dei titoli ancora in essere. In data 24 febbraio 2016 è stata sottoscritta la Termination Letter da parte di tutti i soggetti coinvolti.

BPV Mortgages

Nel mese di marzo 2016 si è provveduto alla chiusura dell'unica operazione di cartolarizzazione effettuata tramite la Società Veicolo BPV Mortgages S.r.l. e al rimborso anticipato dei titoli ancora in essere ed interamente sottoscritti dal Banco Popolare. Nello specifico, in data 18 marzo 2016, con la firma del contratto di retrocessione, il Banco Popolare ha riacquistato l'intero portafoglio residuo di mutui sottostante l'operazione di cartolarizzazione e, in data 30 marzo 2016, la Società Veicolo ha effettuato il rimborso anticipato dei titoli ancora in essere. In data 24 marzo 2016 è stata sottoscritta la Termination Letter da parte di tutti i soggetti coinvolti.

BPL Mortgages 7

Nell'ambito del progetto di ristrutturazione dell'operazione "BPL Mortgages 7", nel mese di febbraio 2016 il Banco Popolare ha ceduto alla Società Veicolo BPL Mortgages S.r.l. un ulteriore portafoglio di mutui erogati a piccole e medie imprese e ha provveduto al riacquisto dei crediti classificati come "non performing"; per finanziare l'acquisto del portafoglio successivo, in data 26 febbraio 2016 la Società Veicolo ha emesso una Seconda Serie di titoli assetbacked.

Nel mese di luglio 2016 l'agenzia DBRS, a seguito dell'aggiornamento della metodologia applicata alle operazioni di cartolarizzazione SME, ha incrementato il rating dei Titoli Senior classe A1 e classe A2 da "A" ad "A (high) e dei Titoli Mezzanine classe B1 e classe B2 da "BBB (high)" ad "A (low)".

BPL Mortgages 5

Nell'ambito della ristrutturazione dell'operazione "BPL Mortgages 5", nel mese di ottobre 2016 il Banco Popolare ha ceduto alla Società Veicolo BPL Mortgages S.r.l. un ulteriore portafoglio di crediti derivanti da mutui residenziali ipotecari e fondiari e, contestualmente, ha provveduto al riacquisto sia dei crediti classificati come "non performing" sia di quei crediti con caratteristiche di idoneità per il Programma OBG Residenziale del Banco Popolare stesso. In data 28 ottobre 2016 si è completata la ristrutturazione dell'operazione con l'emissione da parte della Società Veicolo di una Seconda Serie di titoli asset-backed.

Nel mese di aprile 2016 l'agenzia DBRS ha incrementato il rating dei Titoli di Classe A1 da "A" ad "A (high)". Nel mese di ottobre 2016, nell'ambito della ristrutturazione dell'operazione, l'agenzia Moody's ha assegnato un rating pari ad "A1" ai Titoli Senior dell'operazione.

Si segnala, inoltre, che nel corso dell'esercizio 2016 la Società Veicolo BPL Mortgages S.r.l. ha incassato, e retrocesso poi al Banco Popolare, crediti verso l'Erario, riferiti a operazioni di cartolarizzazione chiuse in precedenti esercizi e chiesti a rimborso, per un importo complessivo di circa 2,5 milioni.

Italfinance Securitisation Vehicle 2 S.r.l.(ITA 10)

Nel mese di ottobre 2016 si è provveduto alla chiusura dell'operazione di cartolarizzazione ITA 10 e al rimborso dei titoli junior ancora in essere.

Nello specifico, in data 6 ottobre 2016, Banco Popolare e la società veicolo Italfinance Securitisation Vehicle 2 S.r.l. hanno sottoscritto il contratto di riacquisto del portafoglio di crediti residui derivanti da contratti di leasing.

In data 14 ottobre 2016 la società veicolo ha rimborsato i titoli ancora oustanding ed interamente sottoscritti dal Banco Popolare. Successivamente, in data 25 ottobre 2016, tutte le controparti nell'operazione hanno sottoscritto il contratto di Termination Agreement.

Pami Finance S.r.l. (Quicksilver)

Nel mese di dicembre 2016 si è provveduto alla chiusura dell'operazione di cartolarizzazione Quicksilver (QKS) e al rimborso dei Titoli Junior ancora in essere.

Nello specifico, in data 6 dicembre 2016, Banco Popolare e la società veicolo Pami Finance S.r.l. hanno sottoscritto il contratto di riacquisto del portafoglio di crediti residui derivanti da contratti di leasing.

In data 21 dicembre 2016 la società veicolo ha rimborsato i titoli ancora oustanding ed interamente sottoscritti dal Banco Popolare.

Cartolarizzazione crediti ipotecari, fondiari, agrari e altri prestiti erogati a piccole e medie imprese (Small Business Enterprises – SME) – S.P.V. BPL Mortgages (giugno 2014)

L'operazione di cartolarizzazione è stata originata dal Banco Popolare e dal Credito Bergamasco, ora Banco Popolare, e si è perfezionata in due fasi: in data 10 maggio 2014 le Banche Originator hanno ceduto alla società veicolo BPL Mortgages S.r.l. mutui ipotecari, fondiari, agrari e altri prestiti erogati a piccole e medie imprese (Small Business Enterprises – SME) per un valore pari a 1.801,3 milioni ed in data 30 giugno 2014 la società veicolo ha emesso tre classi di titoli obbligazionari. Nel mese di febbraio 2016, nell'ambito della ristrutturazione dell'operazione, il Banco Popolare (i) ha ceduto un ulteriore portafoglio di mutui erogati a piccole e medie imprese, costituito in parte dai crediti performing derivanti dallo smontaggio dell'operazione BPL Mortgages 6, per un valore pari a 2.574 milioni. e (ii) ha provveduto al riacquisto di quei crediti inizialmente ceduti alla Società Veicolo che risultavano classificati come "non performing". Per finanziare l'acquisto del portafoglio successivo, in data 26 febbraio 2016 la Società Veicolo ha emesso una Seconda Serie di titoli asset-backed con tre classi.

I Titoli Senior e Mezzanine sono quotati presso l'Irish Stock Exchange.

I Titoli Senior vengono utilizzati dal Banco Popolare come collaterale per operazioni di politica monetaria con l'Eurosistema.

Nell'ambito dell'operazione le Banche Originator, ora solo Banco Popolare, hanno assunto l'incarico di Servicer, gestendo l'incasso dei crediti, e il Banco Popolare riveste anche il ruolo di Interim Account Bank e di Cash Account Bank.

Portafoglio crediti

Banca Valore
31/12/2016
Valore
31/12/2015
Banco Popolare 2.600.793 1.083.723

Gli importi indicati rappresentano i crediti in bonis, le inadempienze probabili, gli scaduti deteriorati e le sofferenze, al netto dei relativi fondi svalutazione, costo ammortizzato e comprensivi dei ratei sui mutui.

Caratteristiche delle emissioni

Classi Tipologia Valore
emissione
Valore
Tasso di interesse
31/12/2016
Scadenza Rating
Moody's/DBRS
(5)
A1 Senior (1) 1.077.400 215.573 Euribor 3 mesi + 0,3% Novembre 2054 A1/A high
B1 Mezzanine (1) 269.300 269.300 Euribor 3 mesi + 0,8% Novembre 2054 Baa1/A low
C1 Junior (2) 448.898 448.898 Additional Return Novembre 2054 unrated
A2 Senior (3) 1.936.000 1.342.271 Euribor 3 mesi + 0,3% Novembre 2054 A1/A high
B2 Mezzanine (3) 1.000 1.000 Euribor 3 mesi + 0,8% Novembre 2054 Baa1/A low
C2 Junior (4) 448.072 448.072 Additional Return Novembre 2054 unrated
Totale 4.180.670 2.725.114

(1)Titoli emessi in data 30 giugno 2014, quotati presso l'Irish Stock Exchange ed interamente sottoscritti dal Banco Popolare.

(2) Titolo junior emesso in data 30 giugno 2014, non quotato e sottoscritto dal Banco Popolare.

(3)Titoli emessi in data 26 febbraio 2016, quotati presso l'Irish Stock Exchange ed interamente sottoscritti dal Banco Popolare.

(4) Titolo junior emesso in data 26 febbraio 2016, non quotato e sottoscritto dal Banco Popolare.

(5) Rating al 31 dicembre 2016.

Operazioni finanziarie accessorie

La struttura dell'operazione prevede la costituzione di una Cash Reserve di 80,8 milioni costituita, alla data iniziale di emissione dei titoli, principalmente tramite l'erogazione da parte del Banco Popolare di un prestito subordinato per un importo complessivo di 76,9 milioni. Nell'ambito della ristrutturazione dell'operazione, alla data di emissione dei titoli successivi, la riserva di cassa iniziale è stata incrementata attraverso l'erogazione da parte del Banco Popolare di un ulteriore mutuo ad esigibilità limitata per un importo di circa 85,6 milioni.

Cartolarizzazione crediti fondiari e ipotecari residenziali– S.P.V. BPL Mortgages (dicembre 2012)

L'operazione di cartolarizzazione è stata originata dal Banco Popolare e dal Credito Bergamasco, ora Banco Popolare. In data 17 novembre 2012 le Banche Originator hanno ceduto alla società veicolo BPL Mortgages S.r.l. un primo portafoglio di mutui ipotecari e fondiari residenziali in bonis per un valore pari a 2.505,2 milioni ed in data 21 dicembre 2012 la società veicolo ha emesso due classi di titoli obbligazionari. In data 9 marzo 2013 le Banche Originator hanno ceduto un secondo portafoglio di mutui residenziali per un valore pari a 1.088 milioni, finanziato in data 28 marzo 2013 ("Notes Increase Date") attraverso l'incremento dell'importo in linea capitale dei titoli con struttura "partly paid" già emessi dalla Società nel mese di dicembre 2012. Nell'ambito della ristrutturazione dell'operazione, nel mese di ottobre 2016 il Banco Popolare ha ceduto alla Società Veicolo BPL Mortgages S.r.l. un ulteriore portafoglio di crediti derivanti da mutui residenziali ipotecari e fondiari per un valore pari a 1.079 milioni e, contestualmente, ha provveduto al riacquisto sia dei crediti inizialmente ceduti alla Società Veicolo che risultavano classificati come "non performing" sia di quei crediti che presentavano caratteristiche di idoneità per il Programma OBG Residenziale del Banco Popolare stesso. In data 28 ottobre 2016 si è completata la ristrutturazione dell'operazione con l'emissione da parte della Società Veicolo di una Seconda Serie di titoli asset-backed.

I Titoli Senior sono quotati presso l'Irish Stock Exchange e vengono utilizzati dal Banco Popolare come collaterale per operazioni di politica monetaria con l'Eurosistema.

Nell'ambito dell'operazione le Banche Originator, ora solo Banco Popolare, hanno assunto l'incarico di Servicer gestendo l'incasso dei crediti e il Banco Popolare riveste anche il ruolo di Interim Account Bank e di Transaction Bank.

Portafoglio crediti

Banca Valore
31/12/2016
Valore
31/12/2015
Banco Popolare 2.670.766 2.714.620
Gli importi indicati rappresentano i crediti in bonis, le inadempienze probabili, gli scaduti deteriorati e le sofferenze, al netto dei relativi fondi svalutazione, costo

ammortizzato e comprensivi dei ratei sui mutui.

Caratteristiche delle emissioni

Classi Tipologia Valore
emissione
Valore
31/12/2016
Tasso di interesse Scadenza Rating
Moody's/DBRS
(4)
A1 Senior (1) 2.440.400 1.146.127 Euribor 1 mese + 0,3% Ottobre 2058 A1/A high
B1 Junior (2) 1.148.455 392.765 Additional Return Ottobre 2058 unrated
A2 Senior (3) 995.100 995.100 Euribor 1 mese + 0,25% Ottobre 2058 A1/A high
Totale 4.583.955 2.533.992

(1)Titolo emesso in data 21 dicembre 2012 per un valore nominale di 1.701,3 milioni, incrementato per nominali 739,1 milioni in data 28 marzo 2013, quotato presso l'Irish Stock Excange ed interamente sottoscritto dal Banco Popolare.

(2) Titolo junior emesso in data 21 dicembre 2012 per un valore nominale di 800,7 milioni, incrementato per nominali 347,8 milioni in data 28 marzo 2013, non quotato e sottoscritto dal Banco Popolare.

(3)Titolo emesso in data 28 ottobre 2016, quotato presso l'Irish Stock Exchange ed interamente sottoscritto dal Banco Popolare.

(4) Rating al 31 dicembre 2016.

Operazioni finanziarie accessorie

La struttura dell'operazione prevede la costituzione di una Cash Reserve di 64 milioni, costituita principalmente tramite l'erogazione da parte delle Banche Originator, avvenuta in data 21 dicembre 2012, di un prestito subordinato per un importo complessivo di 60 milioni.

ITA 11

Nel mese di gennaio 2009 Italease Network (fusa in Banca Italease), Mercantile Leasing (fusa in Banca Italease) e Banca Italease (fusa nel Banco Popolare) hanno ceduto alla società veicolo Italfinance Securitisation Vehicle 2 S.r.l. un portafoglio di crediti derivanti da contratti di leasing per un importo pari a 1.375 milioni.

In data 21 gennaio 2009 la società veicolo ha emesso una classe di titoli senior dotati di rating per 1.031,6 milioni e una classe di titoli junior non retata di 343,9 milioni; entrambe le serie sono state sottoscritte dalle Banche Originator dei crediti. I titoli senior sono stati rimborsati integralmente nel mese di aprile 2013. Il Banco Popolare al 31 dicembre 2016 detiene i titoli junior per un valore nominale di 187 milioni, di cui 54,3 di pertinenza di Alba Leasing in virtù dell'"Accordo sui crediti cartolarizzati".

Nell'ambito dell'operazione le Banche Originator (incorporate nel Banco Popolare) hanno assunto l'incarico di Servicer per la gestione dei crediti.

1.4 GRUPPO BANCARIO - RISCHI OPERATIVI

INFORMAZIONI DI NATURA QUALITATIVA

A. Aspetti generali, processi di gestione e metodi di misurazione del rischio operativo

Natura del rischio

Il rischio operativo è definito come il rischio di subire perdite derivanti dall'inadeguatezza o disfunzione delle procedure, risorse umane e sistemi interni, oppure da eventi esogeni.

Non rientrano in tale definizione il rischio strategico e reputazionale, mentre è ricompreso il rischio legale, inteso come rischio che deriva dalla violazione di leggi ed altre normative vigenti, dal mancato rispetto delle responsabilità contrattuali ed extra-contrattuali, nonché da altre controversie che si possono verificare con le controparti nello svolgimento dell'operatività.

Fonti del rischio

Le fonti principali di manifestazione del rischio operativo sono: la scarsa affidabilità - in termini di efficacia/efficienza dei processi operativi, le frodi interne ed esterne, gli errori operativi, il livello qualitativo della sicurezza fisica e logica, l'inadeguatezza dell'apparato informatico rispetto al livello dimensionale dell'operatività, il crescente ricorso all'automazione, l'esternalizzazione di funzioni aziendali, l'utilizzo di pochi fornitori, l'adozione di cambiamenti di strategia, la presenza di non corrette politiche di gestione e formazione del personale ed infine gli impatti sociali e ambientali.

Modello di gestione del rischio e struttura organizzativa

Il Gruppo Banco Popolare ha adottato - anche in aderenza alle apposite prescrizioni normative - un modello di gestione del rischio operativo che prevede al suo interno le modalità di gestione e gli attori coinvolti nei processi di identificazione, misurazione, monitoraggio, mitigazione e reporting, con particolare riferimento sia ai presidi accentrati (governance e funzioni di controllo) che ai presidi decentrati (coordinatori e referenti ORM, impegnati in particolare nei processi chiave di raccolta dei dati di perdita operativa, di valutazione nel continuo del contesto operativo e di valutazione prospettica dell'esposizione al rischio). Tale modello è disciplinato in uno specifico Regolamento di Gruppo, approvato dagli Organi di Governo.

In relazione alle fasi di identificazione e misurazione dei rischi operativi, il Gruppo Banco Popolare ha definito una metodologia interna secondo la logica VaR, che si basa su analisi di tipo quantitativo e qualitativo.

La valutazione quantitativa si fonda sui dati di perdita interni, raccolti attraverso un processo di loss collection ed integrati da informazioni esterne di perdita riferite al contesto bancario italiano (flussi di ritorno del consorzio DIPO, costituito in ambito ABI dai principali Gruppi Bancari italiani), e sui dati rivenienti dal processo di autovalutazione dell'esposizione prospettica al rischio (risk self assessment), processo strutturato che vede il coinvolgimento dei responsabili delle diverse strutture organizzative. Questa componente ha lo scopo di arricchire i dati quantitativi disponibili, in particolare nei casi in cui non esistano dati storici di perdita in grado di indicare il livello di rischiosità associato a specifici eventi (con riferimento innanzitutto agli eventi a bassa frequenza ed alto impatto) o sia in corso la revisione di alcuni processi o attività aziendali che ne modifichi il livello di esposizione, attribuendo in generale un orientamento prospettico alle valutazioni complessive. In tale processo sono utilizzate anche le evidenze qualitative rilevate nell'attività di monitoraggio e di valutazione nel continuo del contesto operativo interno ed esterno.

Il Gruppo Banco Popolare adotta un modello di reporting, articolato in un sistema di informativa direzionale, destinata agli Organi sociali e all'Alta Direzione (perdite significative e relativi recuperi, valutazione complessiva sul profilo di rischio, assorbimenti patrimoniali e politiche di gestione del rischio realizzate e/o pianificate), e in un sistema di reportistica operativa (perdite operative rilevate), utile ai fini di un'adeguata gestione del rischio nei relativi ambiti di pertinenza.

Ai fini della determinazione del capitale a fronte del rischio operativo, il Gruppo ha adottato sino alla segnalazione di Vigilanza del 31 marzo 2014 l'approccio standardizzato previsto dalla normativa prudenziale (in uso combinato con il metodo base per le società dimensionalmente non rilevanti).

Con lettera del 05/08/2014, Banca d'Italia ha ratificato la validazione per l'utilizzo dei metodi avanzati regolamentari (AMA – Advanced Measurement Approach), a far data dalle Segnalazioni di Vigilanza dal 30 giugno 2014, per le società Banco Popolare, Banca Aletti, SGS BP e BP Property Management. Il piano di roll-out condiviso con il Regulator, per l'estensione dei metodi AMA ad Aletti Gestielle SGR e alla Divisione Leasing di Banco Popolare (costituita nel marzo 2015 all'esito dell'incorporazione della ex-Banca Italease nella Capogruppo) si è concluso con l'autorizzazione da parte della BCE, in data 15 giugno 2016, all'utilizzo su tali segmenti di attività dei suddetti metodi, a far data dalle Segnalazioni di Vigilanza del 30 giugno 2016. Le altre società del Gruppo segnalano secondo la metodologia BIA (Basic indicator appproach), in coerenza con l'adozione dell'uso combinato AMA / BIA, che prevede per queste ultime, qualora non superino determinate soglie di materialità, l'utilizzo permanente del metodo base (PPU, partial permanent use).

INFORMAZIONI DI NATURA QUANTITATIVA

Relativamente alle fonti di manifestazione del rischio operativo, è stata condotta un'analisi con riferimento agli eventi di rischio operativo, con perdita lorda maggiore o uguale a 200 euro (soglia minima di rilevanza) ed aventi data di rilevazione pari o posteriore al 1° gennaio 2007.

I dati di perdita in oggetto, censiti nell'archivio gestionale di Loss collection del Gruppo, sono stati articolati per tipologia di evento, con viste per impatto e per numerosità di accadimento, secondo lo schema di classificazione degli eventi previsto dal Regulator.

Incidenza delle perdite operative per tipologia di evento (rilevazione 1 gennaio 2007 – 31 dicembre 2016)

Dall'analisi dei grafici emerge che le categorie di eventi prevalenti in particolare in termini di impatto riguardano i fenomeni relativi a:

  • pratiche commerciali, con perdite derivanti da inadempienze relative a obblighi professionali verso clienti ovvero dalla natura o dalle caratteristiche del prodotto o del servizio prestato;
  • processi, con perdite dovute a carenze nel perfezionamento delle operazioni o nella gestione dei processi nonché a perdite dovute alle relazioni con controparti commerciali, venditori e fornitori;
  • illeciti esterni, con perdite dovute a frode, appropriazione indebita o violazione di leggi da parte di soggetti esterni alla banca.

Sezione 2 - Rischi delle imprese di assicurazione

Il Gruppo partecipa al 50% del capitale delle compagnie di assicurazione AviPop Assicurazioni e Popolare Vita, nell'ambito degli accordi di bancassurance stipulati con il Gruppo Aviva e con il Gruppo Fondiaria SAI. Tali partecipazioni sono incluse nel perimetro di consolidamento delle società valutate con il metodo del patrimonio netto e sono esposte nell'attivo consolidato alla voce Partecipazioni.

In relazione a tali rischi si precisa che l'incidenza delle società in oggetto sul totale attivo consolidato risulta essere scarsamente significativa.

Sezione 3 - Rischi delle altre imprese

Non si segnalano significativi ulteriori rischi per le restanti imprese incluse nel perimetro di consolidamento non facenti parte né del Gruppo Bancario, né delle imprese assicurative. Relativamente alle società immobiliari del Gruppo, incluse quelle acquisite a seguito di accordi di ristrutturazione del credito, si precisa che il valore di bilancio a cui gli immobili sono iscritti è coerente con i valori desumibili da specifiche perizie e valutazioni.

Il rischio di una perdita di valore del patrimonio immobiliare è comunque coperto da uno specifico requisito patrimoniale - in ambito rischio di credito - che il Gruppo calcola in accordo alle metodologie di vigilanza. Inoltre il Risk Management provvede periodicamente alla verifica, tramite metodologie interne di tipo gestionale, della congruità del requisito patrimoniale regolamentare a fronte del rischio immobiliare.

PARTE F - INFORMAZIONI SUL PATRIMONIO CONSOLIDATO

Sezione 1 - Il patrimonio consolidato

A. INFORMAZIONI DI NATURA QUALITATIVA

Il patrimonio netto del Gruppo è costituito dalla sommatoria dei saldi delle seguenti voci del passivo patrimoniale:

  • Capitale al netto delle azioni proprie riacquistate
  • Sovrapprezzi di emissione
  • Riserve

  • Riserve da valutazione

  • Strumenti di capitale
  • Risultato dell'esercizio.

L'informativa relativa alla modalità con la quale il Gruppo persegue i propri obiettivi di gestione del patrimonio è fornita nella successiva sezione 2.3.

B. INFORMAZIONI DI NATURA QUANTITATIVA

Il patrimonio consolidato alla data del 31 dicembre 2016 ammonta a 7.644,8 milioni (di cui 7.575,3 milioni del Gruppo e 69,5 milioni di terzi) ed evidenzia un decremento netto di 901,9 milioni rispetto agli 8.546,7 milioni (di cui 8.493,6 del Gruppo e 53,2 di terzi) rappresentanti il patrimonio consolidato al 31 dicembre 2015.

B.1 Patrimonio consolidato: ripartizione per tipologia di impresa

Voci del patrimonio netto Gruppo
Bancario
Imprese di
assicurazione
Altre imprese Elisioni e
aggiustamenti
da
consolidamento
31/12/2016
Capitale sociale 7.199.355 - 14.588 (13.611) 7.200.332
Sovrapprezzi di emissione - - 761 (761) -
Riserve 2.085.128 - 57.748 (21.211) 2.121.665
Strumenti di capitale - - - - -
(Azioni proprie) (1.590) - - - (1.590)
Riserve da valutazione: 28.568 - 386 (5) 28.949
- Attività finanziarie disponibili per la vendita 116.394 - - - 116.394
- Attività materiali - - 378 - 378
- Attività immateriali - - - - -
- Copertura di investimenti esteri (226) - - - (226)
- Copertura dei flussi finanziari (189) - - - (189)
- Differenze di cambio - - - - -
- Attività non correnti in via di dismissione - - - - -
- Utili (Perdite) attuariali su piani previdenziali a
benefici definiti
(78.385) - 8 - (78.377)
- Quota delle riserve da valutazione delle
partecipazioni valutate a patrimonio netto
(11.340) - - (5) (11.345)
- Leggi speciali di rivalutazione 2.314 - - - 2.314
Utile (Perdita) d'esercizio (+/-) del gruppo e di terzi (1.704.410) - (4.189) 4.091 (1.704.508)
Patrimonio netto 7.607.051 - 69.294 (31.497) 7.644.848
Gruppo bancario Imprese di assicurazione Altre imprese Elisioni e aggiustamenti
da consolidamento
Totale
Attività/valori Riserva
positiva
Riserva
negativa
Riserva
positiva
Riserva
negativa
Riserva
positiva
Riserva
negativa
Riserva
positiva
Riserva
negativa
Riserva
positiva
Riserva
negativa
1. Titoli di debito 71.026 (70.390) - - - - - - 71.026 (70.390)
2. Titoli di capitale 118.462 (2.388) - - - - - - 118.462 (2.388)
3. Quote di O.I.C.R 10.069 (10.385) - - - - - - 10.069 (10.385)
4. Finanziamenti - - - - - - - - - -
Totale 31/12/2016 199.557 (83.163) - - - - - - 199.557 (83.163)
Totale 31/12/2015 273.904 (16.788) - - - - - - 273.904 (16.788)

B.2 Riserve da valutazione delle attività finanziarie disponibili per la vendita: composizione

B.3 Riserve da valutazione delle attività finanziarie disponibili per la vendita: variazioni annue

Titoli di debito Titoli di capitale Quote di O.I.C.R. Finanziamenti
1. Esistenze iniziali 161.832 91.905 3.379 -
2. Variazioni positive 101.411 46.500 17.451 -
2.1 Incrementi di fair value 15.304 44.731 10.373 -
2.2 Rigiro a conto economico di riserve negative 1.193 440 1.371 -
- da deterioramento - 440 1.126 -
- da realizzo 1.193 - 245 -
2.3 Altre variazioni 84.914 1.329 5.707 -
3. Variazioni negative (262.607) (22.331) (21.146) -
3.1 Riduzioni di fair value (170.635) (17.424) (6.208) -
3.2 Rettifiche da deterioramento (631) (1.749) (315) -
3.3 Rigiro a conto economico da riserve positive: da realizzo (86.114) (7) (10.740) -
3.4 Altre variazioni (5.227) (3.151) (3.883) -
4. Rimanenze finali 636 116.074 (316) -

B.4 Riserve da valutazione relative a piani a benefici definiti: variazioni annue

31/12/2016
1. Esistenze iniziali (63.494)
2. Variazioni positive 8.965
2.1 Utili dovuti a modifiche delle ipotesi finanziarie 69
2.2 Altri utili attuariali 2.588
2.3 Altre variazioni 6.308
3. Variazioni negative (23.848)
3.1 Perdite dovute a modifiche delle ipotesi finanziarie (5.988)
3.2 Altre perdite attuariali (17.155)
3.3 Altre variazioni (705)
4. Rimanenze finali (78.377)

Sezione 2 – I fondi propri e i coefficienti di vigilanza bancari

2.1 Ambito di applicazione della normativa

Dal 1° gennaio 2014 è entrata in vigore la nuova disciplina armonizzata per le banche e le imprese di investimento contenuta nel Regolamento (UE) n. 575/2013 ("CRR") e nella direttiva 2013/36/UE ("CRD IV") del 26 giugno 2013 che traspongono nell'Unione Europea gli standard definiti dal Comitato di Basilea per la vigilanza bancaria (c.d. framework Basilea 3).

Il Regolamento e le relative norme tecniche sono direttamente applicabili negli ordinamenti nazionali e costituiscono il cosiddetto "Single Rulebook".

Si evidenzia che la normativa contenuta nel "Single Rulebook" prevede un regime transitorio per l'introduzione graduale di alcune nuove regole (c.d. "phase in").

In altri termini, nel corso del periodo transitorio di Basilea 3 alcune voci sono computabili o deducibili con percentuali differenziate per ciascun anno. Generalmente viene imputata una quota al capitale primario di classe 1 (CET1, "Common Equity Tier 1") mentre la restante parte dell'aggregato viene ripartita fra il capitale aggiuntivo di classe 1 (AT1, "Additional Tier 1") e il capitale di classe 2 (T2, "Tier 2") oppure attribuita alle attività di rischio ponderate (RWA, "Risk Weighted Assets").

E' inoltre previsto un trattamento di eliminazione progressiva ("phase-out" in un arco temporale esteso fino al 2021 in regime di "grandfathering") anche per gli strumenti patrimoniali che non rispettano integralmente i requisiti di computabilità delle nuove norme.

Le stime dei ratio patrimoniali che il Gruppo presumibilmente avrà al termine del periodo transitorio sono denominate "Basilea 3 Fully Phased".

Con riferimento alla misurazione delle attività di rischio ponderate si precisa che il Gruppo Banco Popolare è autorizzato ad utilizzare le seguenti metodologie basate sui propri modelli interni:

  • sistema interno di misurazione del rischio di credito relativo alle esposizioni verso imprese e al dettaglio, secondo l'approccio avanzato (Advanced – IRB), per la determinazione del relativo requisito patrimoniale consolidato e individuale.
  • A livello individuale il modello si applica al Banco Popolare Soc. Coop.;
  • modello interno di misurazione dei rischi di mercato (generico e specifico sui titoli di capitale, generico sui titoli di debito e di posizione su quote di OICR) per la determinazione del relativo requisito patrimoniale individuale e consolidato.
  • A livello individuale il modello si applica al Banco Popolare Soc.Coop. e a Banca Aletti S.p.A.;
  • modello interno di misurazione del rischio operativo (AMA) per la determinazione del relativo requisito patrimoniale individuale e consolidato. A livello individuale il modello si applica al Banco Popolare Soc.Coop., a Banca Aletti S.p.A, a SGS Soc. Cons., a BP Property Management Scarl ed è stato esteso, dalla data di riferimento del 30 giugno 2016, ad Aletti Gestielle SGR S.p.A. e alla Divisione Leasing della Capogruppo(1).

Come previsto dalla normativa, l'Organo di Vigilanza, nel proprio provvedimento autorizzativo, ha indicato il livello minimo consolidato del requisito patrimoniale a fronte dei rischi di credito, mercato, controparte e operativo nell'85% (floor) del requisito patrimoniale calcolato in base alle disposizioni delle Istruzioni di Vigilanza per le Banche in vigore alla fine del 2006 (cosiddetto "Basilea 1").

Come prescritto dalla Circolare n. 285, il perimetro di consolidamento prudenziale comprende le società bancarie, finanziarie e strumentali appartenenti al Gruppo bancario. Per tali società si applica il metodo di consolidamento integrale.

Non esistono restrizioni o impedimenti al trasferimento di risorse patrimoniali fra società del Gruppo bancario.

2.2 Fondi propri bancari

A. INFORMAZIONI DI NATURA QUALITATIVA

Ai sensi del CRR e della Circolare n. 285, l'ammontare di fondi propri detenuto dalla banca è suddiviso come segue: (i) capitale primario di classe 1; (ii) capitale aggiuntivo di classe 1; (iii) capitale di classe 2.

In tali aggregati si deducono, secondo prefissate percentuali, gli strumenti innovativi e non innovativi di capitale, gli strumenti ibridi di patrimonializzazione e le attività subordinate, detenuti in altre banche e società finanziarie non appartenenti al Gruppo.

Le interessenze partecipative, detenute in altre banche e società finanziarie non appartenenti al Gruppo, e le attività fiscali per imposte anticipate ("DTA", deferred tax assets) che si basano sulla redditività futura ed emergono da differenze temporanee, vanno dedotte per la quota che eccede specifiche soglie di esenzione. La quota esentata è soggetta a ponderazione del 250% nelle RWA. Le attività fiscali per imposte anticipate derivanti da perdite fiscali riportabili a nuovo sono dedotte dal CET1 per l'intero loro ammontare.

Vengono altresì dedotte le partecipazioni in società di assicurazione e le passività subordinate emesse dalle medesime società, se computate dall'emittente a fini patrimoniali, nonché ulteriori elementi connessi con il calcolo dei requisiti patrimoniali.

(1) Decisione della Banca Centrale Europea notificata il 15 giugno 2016.

Con specifico riferimento ai portafogli per i quali il rischio di credito è misurato utilizzando modelli interni, è oggetto di deduzione anche l'eccedenza delle perdite attese rispetto alle rettifiche di valore complessive (c.d. shortfall) risultante dal confronto effettuato separatamente con riferimento alle "esposizioni in stato di default" e alle "altre esposizioni". Sono invece computate nel Tier 2 le eventuali eccedenze delle rettifiche di valore rispetto alle perdite attese, fino al limite dello 0,6% delle RWA sui rischi di credito calcolate secondo i modelli interni.

Si applicano inoltre specifiche rettifiche (cosiddetti "filtri prudenziali") che hanno l'obiettivo di salvaguardare la qualità dei Fondi Propri e di ridurne la potenziale volatilità connessa all'adozione dei principi contabili internazionali IAS/IFRS.

Gli interessi dei soci di minoranza (c.d. patrimonio di pertinenza dei terzi) sono ammissibili solo per la quota che copre i rischi dei terzi. Fino al 31 dicembre 2017 è consentita una parziale computabilità della quota rimanente.

Comunicazione in merito ai filtri prudenziali del portafoglio "Attività finanziarie disponibili per la vendita"

La possibilità di neutralizzare gli utili e le perdite non realizzati per i titoli emessi da amministrazioni centrali di Paesi appartenenti all'Unione Europea è venuta a cadere dal 1° ottobre 2016, conformemente all'entrata in vigore del Regolamento (UE) n. 445 del 14 marzo 2016, che ha introdotto una nuova disciplina sull'esercizio delle opzioni e delle discrezionalità previste dal diritto dell'Unione, tra cui quelle relative agli artt. 467 e 468 della CRR. Nel dettaglio, l'art. 14 del citato Regolamento n. 445 prevede che:

• le perdite non realizzate ai sensi dell'art. 467, par. 1, del CRR, debbano essere comprese nel capitale primario di classe 1 per il 60% nell'esercizio 2016 e per l'80% nell'esercizio 2017, " ivi comprese le perdite relative alle esposizioni verso le amministrazioni centrali classificate nella categoria delle Attività finanziarie disponibili per la vendita". E' comunque fatta salva la normativa nazionale vigente prima dell'entrata in vigore del Regolamento n. 445, qualora preveda percentuali applicabili superiori rispetto a quanto in precedenza illustrato.

Viceversa, l'art. 15 dello stesso Regolamento prevede che:

• i profitti non realizzati, ai sensi dell'art. 468, par 3, del CRR, debbano essere esclusi dal capitale primario di classe 1 per una percentuale pari al 40% nel 2016 e al 20% nel 2017, "ivi compresi i profitti relativi alle esposizioni verso le amministrazioni centrali classificate nella categoria Attività finanziarie disponibili per la vendita". E' fatta salva la normativa nazionale vigente prima dell'entrata in vigore del Regolamento n. 445, qualora tale normativa stabilisca percentuali applicabili superiori rispetto a quelle in precedenza illustrate.

Con propria nota del 23 gennaio 2017(2), la Banca d'Italia ha chiarito che, a seguito dell'entrata in vigore del Regolamento BCE, dal mese di ottobre 2016, le banche significative devono includere nel o dedurre dal CET1, rispettivamente, i profitti e le perdite non realizzati derivanti da esposizioni verso amministrazioni centrali classificate nel portafoglio AFS secondo le seguenti percentuali: 60% per il 2016; 80% per il 2017.

Gli importi che residuano dall'applicazione di queste percentuali (i.e. 40% per il 2016; 20% per il 2017) non devono essere computati ai fini del calcolo dei fondi propri, continuando a essere oggetto di sterilizzazione. In attuazione del regime transitorio previsto dal CRR si applica, infatti, il regime nazionale in vigore al 31 dicembre 2013.

Al 31 dicembre 2016 la riserva di valutazione dei titoli emessi da amministrazioni centrali di Paesi appartenenti all'Unione europea al netto dei relativi effetti fiscali è negativa per circa 25 milioni; in assenza di "sterilizzazione" l'importo residuo (40%, pari a circa 10 milioni) avrebbe comportato un decremento di pari importo del CET1.

La Banca d'Italia, con comunicazione del 23 settembre 2016, ha stabilito che il coefficiente della riserva di capitale anticiclica (countercyclical capital buffer) per il quarto trimestre del 2016 è fissato allo zero per cento.

1. Capitale primario di classe 1 (Common Equity Tier 1 – CET1)

Il CET1 è costituito prevalentemente da capitale versato, sovrapprezzi di emissione e riserve, al netto dei filtri prudenziali e delle deduzioni regolamentari.

Sono oggetto di deduzione dal CET1 i seguenti principali aggregati:

• avviamento e altre immobilizzazioni immateriali,

  • eccedenza delle perdite attese rispetto alle rettifiche di valore (c.d. "shortfall"),
  • investimenti significativi in strumenti di CET1 di altri soggetti del settore finanziario (per la quota eccedente la soglia di esenzione),
  • attività fiscali differite che si basano sulla redditività futura ed emergono da differenze temporanee (per la quota eccedente la soglia di esenzione),

(2) Chiarimenti sul trattamento prudenziale di profitti e perdite non realizzati derivanti da esposizioni verso amministrazioni centrali classificate nel portafoglio "Attività finanziarie disponibili per la vendita".

• attività fiscali differite che si basano sulla redditività futura e non dipendono da differenze temporanee (per l'intero ammontare).

2. Capitale aggiuntivo di classe 1 (Additional Tier 1 - AT1)

L'AT1 è costituito prevalentemente da strumenti innovativi e non innovativi di capitale al netto delle deduzioni regolamentari.

E' inclusa, fra gli elementi positivi, la quota computabile di 3 strumenti innovativi e non innovativi di capitale di tipo "preference shares".

Per tutti e 3 gli strumenti di capitale è presente un'opzione di rimborso anticipato, decorsi 10 anni dall'emissione, soggetta a preventiva autorizzazione da parte della Banca Centrale Europea.

Al 31.12.2016 non sono più in essere strumenti di capitale collocati tramite società controllate estere costituite "ad hoc" (Special Purpose Entities).

Tutti gli strumenti innovativi e non innovativi del Gruppo Banco Popolare, in essere alla data del 31.12.2016 sono assoggettati al regime transitorio (clausola di "grandfathering") che consente di continuare a computarli riducendoli del 10% per ogni anno fino ad azzerarsi al 31.12.2021.

Sono oggetto di deduzione dall'AT1 i seguenti principali aggregati (per le quote residue attribuite al Tier 1 durante il regime transitorio e fino a capienza dell'AT1 stesso):

  • eccedenza delle perdite attese rispetto alle rettifiche di valore (c.d. "shortfall"),
  • investimenti significativi in strumenti di CET1 di altri soggetti del settore finanziario (per la quota eccedente la soglia di esenzione),
  • attività fiscali differite che si basano sulla redditività futura ed emergono da differenze temporanee (per la quota eccedente la soglia di esenzione).

3. Capitale di classe 2 (Tier 2 – T2)

Il Tier 2 è costituito principalmente dalle passività subordinate emesse, per la quota computabile ai sensi della normativa precedentemente indicata, al netto delle deduzioni regolamentari.

Per tutte le passività computabili, il vincolo di subordinazione prevede che, in caso di liquidazione volontaria o coattiva, i titolari di questi valori mobiliari, siano rimborsati soltanto dopo che siano stati rimborsati tutti gli altri creditori non egualmente subordinati.

I rimborsi anticipati, per tutti i tipi di passività subordinate, sono soggetti a preventiva autorizzazione da parte della Banca Centrale Europea.

Le principali caratteristiche contrattuali degli strumenti sopra citati sono riportate nelle tabelle di dettaglio alle pagine seguenti.

Strumenti finanziari computabili nel Capitale aggiuntivo di classe 1 (Additional Tier 1 - AT1): principali caratteristiche contrattuali

ISIN Emittente tipo data emissione data scadenza divisa tasso di interesse clausole
speciali
importo
emesso
Modalità di rimborso
computabile nel
patrimonio
cedola
XS0304963373 Banco Popolare Soc.Coop. pref 21/06/2007 perpetuo euro poi Euribor 3m + 188
6,756% annuo fisso
fino al giugno 2017
bp
no step up 104.950.000 Previa autorizzazione della Banca
trascorsi 10 anni dall'emissione
soluzione alla scadenza ovvero
facoltà di rimborso anticipato
d'Italia, rimborso in unica
104.900.000
Annuale
XS0304963290 Banco Popolare Soc.Coop. pref 21/06/2007 perpetuo euro poi Euribor 3m + 228
6,156% annuo fisso
fino al giugno 2017
bp
step up 51.450.000 Previa autorizzazione della Banca
trascorsi 10 anni dall'emissione
soluzione alla scadenza ovvero
facoltà di rimborso anticipato
d'Italia, rimborso in unica
51.250.000
Annuale
IT0004596109 Banco Popolare Soc.Coop. pref 29/03/2010 perpetuo euro 9% annuo fisso fino al
Euribor 3m + 665 bp
marzo 2020 poi
step up 25.000.000 Previa autorizzazione della Banca
trascorsi 10 anni dall'emissione
soluzione alla scadenza ovvero
facoltà di rimborso anticipato
d'Italia, rimborso in unica
25.000.000
Annuale
Esclusione computabilità ex art. 28 Regolamento Delegato (UE) N. 241/2014 del 7/1/2014 - Autorizzazione BCE 22/07/2015 -1.500.000

Strumenti finanziari computabili nel Capitale di classe 2 (Tier 2 – T2): principali caratteristiche contrattuali

ISIN Emittente tipo data emissione data scadenza divisa tasso di interesse clausole
speciali
importo
emesso
Modalità di rimborso
computabile nel
patrimonio
cedola
XS0284945135 Banco Popolare Soc.Coop. sub 08/02/2007 08/02/2017 euro Euribor a 3 mesi + 35 bp fino a
febbraio 2012 poi Euribor a 3
mesi + 95 bp
step up 81.650.000 facoltà di rimborso anticipato dal
8/2/2012 previa autorizzazione
della Banca d'Italia
-
Trim.
XS0504893701 Banco Popolare Soc.Coop. sub 28/04/2010 28/04/2017 euro 4,75% fisso su base annua - 100.000.000 In unica soluzione alla scadenza
5.869.212
annuale
XS0555834984 Banco Popolare Soc.Coop. sub 05/11/2010 05/11/2020 euro 6% fisso su base annua - 710.027.000 In unica soluzione alla scadenza
540.863.246
annuale
XS0632503412 Banco Popolare Soc.Coop. sub 31/05/2011 31/05/2021 euro 6,375% fisso su base annua - 318.472.000 In unica soluzione alla scadenza
278.788.460
annuale
IT0005120313 Banco Popolare Soc.Coop. sub 30/07/2015 30/07/2022 euro Euribor a 3 mesi + 4,375% - 499.930.000 In unica soluzione alla scadenza
salvo evento regolamentare
499.930.000
Trim.
IT0004966823 Banco Popolare Soc.Coop. sub 18/11/2013 18/11/2020 euro 5,5% fisso su base annua - 799.893.000 In 5 rate annuali costanti dal
18/11/2016
-
annuale
Esclusione computabilità ex art. 28 Regolamento Delegato (UE) N. 241/2014 del 7/1/2014 - Autorizzazione BCE 22/07/2015 -2.500.000

Sono oggetto di deduzione dal Tier 2 i seguenti principali aggregati (per le quote residue attribuite al Tier 2 durante il regime transitorio):

  • eccedenza delle perdite attese rispetto alle rettifiche di valore (c.d. "shortfall"),
  • investimenti significativi in strumenti di CET1 di altri soggetti del settore finanziario (per la quota eccedente la soglia di esenzione),
  • attività fiscali differite che si basano sulla redditività futura ed emergono da differenze temporanee (per la quota eccedente la soglia di esenzione).

Sono inoltre oggetto di deduzione dal Tier 2 gli investimenti significativi in strumenti di Tier 2 di altri soggetti del settore finanziario.

B. INFORMAZIONI DI NATURA QUANTITATIVA

Totale Totale
COMPOSIZIONE DEI FONDI PROPRI 31/12/2016 31/12/2015
A. Capitale primario di classe 1 (Common Equity Tier 1 - CET1) prima dell'applicazione
dei filtri prudenziali
7.553.245 8.380.937
di cui strumenti di CET1 oggetto di disposizioni transitorie - -
B. Filtri prudenziali del CET1 (+/-) (18.630) (18.070)
C. CET1 al lordo degli elementi da dedurre e degli effetti del regime transitorio (A +/- B) 7.534.615 8.362.867
D. Elementi da dedurre dal CET1 (3.119.266) (2.824.899)
E. Regime transitorio - Impatto su CET1 (+/-), inclusi gli interessi di minoranza oggetto
di disposizioni transitorie
661.210 347.523
F. Totale Capitale primario di classe 1 (Common Equity Tier 1 - CET1) (C - D +/- E) 5.076.559 5.885.491
G. Capitale aggiuntivo di classe 1 (Additional Tier 1 - AT1) al lordo degli elementi da dedurre
e degli effetti del regime transitorio
187.197 241.645
di cui strumenti di AT1 oggetto di disposizioni transitorie 179.650 193.430
H. Elementi da dedurre dall'AT1 - -
I. Regime transitorio - Impatto su AT1 (+/-), inclusi gli strumenti emessi da filiazioni e
inclusi nell'AT1 per effetto di disposizioni transitorie
(144.555) (241.645)
L. Totale Capitale aggiuntivo di classe 1 (Additional Tier1 - AT1) (G - H +/- I) 42.642 -
M. Capitale di classe 2 (Tier2 - T2) al lordo degli elementi da dedurre e degli effetti del
regime transitorio
1.446.759 1.603.370
di cui strumenti di T2 oggetto di disposizioni transitorie - 46.294
N. Elementi da dedurre dal T2 (129.633) (143.869)
O. Regime transitorio - Impatto su T2 (+/-), inclusi gli strumenti emessi da filiazioni e
inclusi nel T2 per effetto di disposizioni transitorie
(106.724) (224.141)
P. Totale Capitale di classe 2 (Tier2 - T2) (M - N +/- O) 1.210.402 1.235.360
Q. Totale fondi propri (F + L + P) 6.329.603 7.120.851

Il Capitale primario di classe 1 al 31 dicembre 2016 ammonta a 5.076,6 milioni, in diminuzione rispetto ai 5.885,5 milioni di fine 2015.

L'incremento del CET1 di circa 1 miliardo conseguente al perfezionamento dell'operazione di aumento di capitale è stato più che compensato dalla perdita netta registrata nell'esercizio e dalla rilevazione delle attività per imposte anticipate connesse alla perdita fiscale del periodo che come già evidenziato sono dedotte integralmente dall'aggregato patrimoniale in esame.

Il Capitale di classe 2 ammonta al 31 dicembre 2016 a 1.210,4 milioni, in diminuzione rispetto ai 1.235,4 milioni del 31 dicembre 2015. Il calo è dovuto principalmente alla riduzione annuale della computabilità delle passività subordinate già esistenti ad inizio esercizio conseguente all'applicazione delle regole di vigilanza prudenziale.

I Fondi propri sono quindi pari a 6.329,6 milioni rispetto ai 7.120,9 milioni di fine 2015.

2.3 Adeguatezza patrimoniale

A. INFORMAZIONI DI NATURA QUALITATIVA

In base alle disposizioni di vigilanza prudenziale, il requisito patrimoniale complessivo è pari alla somma dei requisiti patrimoniali prescritti a fronte dei rischi di credito, controparte, mercato ed operativo.

A loro volta questi requisiti derivano dalla somma dei requisiti individuali delle società appartenenti al Gruppo di Vigilanza, depurati dei rapporti infragruppo.

A decorrere dalle segnalazioni di vigilanza prudenziale riferite al 30 giugno 2012 il Gruppo Banco Popolare è stato autorizzato dalla Banca d'Italia ad utilizzare i sistemi interni ("Advanced IRB") per il calcolo dei requisiti patrimoniali a fronte dei rischi di credito e di mercato, come meglio specificato al precedente paragrafo 2.1.

Per le esposizioni diverse da quelle assoggettate ai nuovi modelli interni, da cui traggono origine rischi di credito e di controparte e rischi di mercato, continuano ad applicarsi le rispettive "metodologie standardizzate".

Per quanto riguarda i rischi operativi, è stato adottato il "metodo combinato" poiché le maggiori aziende del Gruppo hanno ottenuto, a decorrere dal 30 giugno 2014, la validazione per l'utilizzo dei modelli interni avanzati (metodo "AMA"), mentre le restanti aziende di dimensioni minori hanno utilizzato il "metodo base".

Le politiche di capital management del Gruppo Banco Popolare si propongono, da un lato, di garantire che la base patrimoniale sia coerente con il grado di rischio complessivamente assunto, con i vincoli regolamentari, con il rating obiettivo e con i piani di sviluppo aziendale e, dall'altro, di ottimizzare la composizione del patrimonio, inteso come complesso degli elementi costituenti il capitale regolamentare, selezionando un mix di strumenti finanziari idoneo a minimizzarne il costo.

B. INFORMAZIONI DI NATURA QUANTITATIVA

Categorie/valori Importi non ponderati Importi ponderati/ requisiti
31/12/2016 31/12/2015 31/12/2016 31/12/2015
A. Attività di rischio
A.1 Rischio di credito e di controparte
1. Metodologia standardizzata 46.799.903 46.576.056 19.687.290 20.948.605
2. Metodologia basata sui rating interni
2.1 Base - - - -
2.2 Avanzata 71.170.452 72.570.694 14.913.071 16.500.118
3. Cartolarizzazioni 74.911 102.381 64.729 80.290
B. Requisiti patrimoniali di vigilanza
B.1 Rischio di credito e di controparte 2.773.207 3.002.321
B.2 Rischio di aggiustamento della valutazione del credito 20.947 27.239
B.3 Rischio di regolamento - -
B.4 Rischi di mercato
1. Metodologia standard 30.469 51.920
2. Modelli interni 76.149 140.406
3. Rischio di concentrazione - -
B.5 Rischio operativo
1. Metodo base 12.702 30.444
2. Metodo standardizzato - -
3. Metodo avanzato 217.495 327.200
B.6 Altri elementi di calcolo
B.7 Totale requisiti prudenziali 3.130.969 3.579.530
C. Attività di rischio e coefficienti di vigilanza
C.1 Attività di rischio ponderate 39.137.113 44.744.125
C.2 Capitale primario di classe 1/Attività di rischio ponderate (CET1 capital ratio) 12,97% 13,15%
C.3 Capitale di classe 1/Attività di rischio ponderate (Tier1 capital ratio) 13,08% 13,15%
C.4 Totale fondi propri/Attività di rischio ponderate (Total capital ratio) 16,17% 15,91%

A norma del Capitolo 2, paragrafo 7 (parte F di Nota Integrativa dell'impresa, applicabile anche al consolidato), della Circolare n. 262 della Banca d'Italia ("Il bilancio bancario: schemi e regole di compilazione"), nella metodologia standardizzata gli "importi non ponderati" corrispondono al valore dell'esposizione che tiene conto dei filtri prudenziali, delle tecniche di mitigazione del rischio e dei fattori di conversione del credito.

Per la metodologia basata sui rating interni, gli "importi non ponderati" corrispondono al valore dell'"esposizione al momento del default" (EAD, "Exposure At Default") e, nel caso delle garanzie rilasciate e degli impegni a erogare fondi, tengono conto anche dei fattori di conversione del credito (CCF, "Credit Conversion Factors").

L'esposizione non ponderata verso le cartolarizzazioni (A.1 punto 3 della tabella), rappresenta la sommatoria dei valori nominali di tutti i titoli junior, mezzanine e senior detenuti nei portafogli delle società del Gruppo al netto dei titoli detenuti a fronte di operazioni di cosiddetta auto cartolarizzazione.

Le attività di rischio ponderate alla data del 31 dicembre 2016 ammontano a 39,1 miliardi evidenziando una significativa riduzione rispetto ai 44,7 miliardi di fine 2015. Tale evoluzione è principalmente riconducibile alla diminuzione dei rischi di credito e di controparte sia con riferimento alle esposizioni oggetto di misurazione secondo la metodologia standard (-1,3 miliardi), sia con riferimento alle esposizioni il cui rischio è misurato utilizzando i modelli interni (-1,6 miliardi).

In calo anche le attività di rischio ponderate correlate ai rischi di mercato (-1,1 miliardi) ed ai rischi operativi (-1,6 miliardi).

I requisiti minimi patrimoniali per il 2016 sono i seguenti:

  • coefficiente di capitale primario di classe 1 (Common Equity Tier 1 ratio: "CET1 ratio") minimo: 4,5% + 2,5% di buffer di conservazione di capitale (Capital Conservation Buffer: "CCB"); (3)
  • coefficiente di capitale di classe 1 (Tier 1 ratio) minimo: 6,0% + 2,5% di CCB;
  • coefficiente di capitale totale minimo: 8% + 2,5% di CCB.

In data 20 Novembre 2015 la Banca Centrale Europea (BCE) ha comunicato al Banco Popolare i ratio patrimoniali minimi che il Banco è tenuto a rispettare in via continuativa. La decisione trae origine dall'art. 16 della Regulation EU n. 1024 del 15 ottobre 2013 che attribuisce alla BCE il potere di richiedere alle banche vigilate di mantenere un ammontare di fondi propri superiore ai requisiti patrimoniali minimi stabiliti dalla normativa vigente.

Il livello minimo richiesto dall'Organo di Vigilanza è pari al 9,55% in termini di Common Equity Tier 1 ratio (CET1 ratio).

Applicando il regime transitorio in vigore al 31 dicembre 2016 i ratio patrimoniali sono i seguenti:

  • Common Equity Tier1 (CET1) Ratio pari al 12,97% in calo rispetto al dato di fine dicembre 2015 pari al 13,15%;
  • Tier 1 Capital Ratio pari al 13,08%;

• Total Capital Ratio pari al 16,17%, in aumento rispetto al dato di fine dicembre 2015 pari al 15,91%.

L'attuale livello dei fondi propri consente al Banco Popolare di rispettare ampiamente la richiesta degli Organi di Vigilanza, sia avendo a riferimento le regole di calcolo oggi applicabili nel cosiddetto periodo transitorio, sia considerando le regole che dovranno essere utilizzate a regime.

Il CET1 ratio pro-forma calcolato sulla base delle regole che saranno in vigore al termine del periodo transitorio (c.d. CET1 ratio fully phased) è stimato pari all'11,4%.

(3) Il 4 ottobre 2016 la Banca d'Italia, con l'aggiornamento 18 della Circ. 285, ha ridotto il CCB a 1,25% per il 2017 e a 1,875% per il 2018.

PARTE G - OPERAZIONI DI AGGREGAZIONE RIGUARDANTI IMPRESE O RAMI D'AZIENDA

Sezione 1 – Operazioni realizzate durante l'esercizio

1.1 Operazioni di aggregazione

Nel corso dell'esercizio non sono state effettuate operazioni di aggregazione aziendale esterne al Gruppo.

Come evidenziato nella sezione dedicata ai fatti di rilievo avvenuti nell'esercizio, nel mese di giugno si è perfezionata l'operazione di incorporazione della società veicolo Tiepolo Finance II S.r.l. nella Capogruppo Banco Popolare. Tale operazione è stata contabilizzata in continuità di valori, trattandosi di aggregazione realizzata da società sotto comune controllo.

Sezione 2 – Operazioni realizzate dopo la chiusura dell'esercizio

2.1 Operazioni di aggregazione

Come ampiamente illustrato nella sezione della Relazione sulla Gestione dedicata ai fatti di rilievo dell'esercizio, in data 1° gennaio 2017 si è perfezionata la fusione tra il Banco Popolare Soc. Coop. e la Banca Popolare di Milano S.c.a r.l. (di seguito per brevità BPM) che ha dato origine a una nuova società bancaria, avente forma di società per azioni, denominata Banco BPM S.p.A.

Sulla base di quanto indicato nella Parte A - Politiche contabili della presente Nota Integrativa, il principio contabile IFRS 3 richiede che qualsiasi operazione di aggregazione aziendale debba essere contabilizzata sulla base del metodo dell'acquisto, che prevede le seguenti fasi:

  • l'identificazione dell'acquirente;
  • la determinazione del costo dell'aggregazione;
  • l'allocazione del prezzo di acquisizione (Purchase Price Allocation).

Tale metodo si applica all'operazione di aggregazione tra Banco Popolare e BPM, anche se la stessa è stata perfezionata sotto la forma di un'operazione di fusione propria, che dà origine ad una nuova società alla quale partecipano gli azionisti delle società fuse.

Identificazione dell'acquirente

Ai sensi del principio IFRS 3, l'acquirente è identificato nell'entità che ottiene il controllo, inteso come il potere di determinare le politiche finanziarie e gestionali dell'entità acquisita al fine di ottenere benefici dalle sue attività. Nel caso specifico della fusione, i principali indicatori di tale potere sono rappresentati (i) dal numero delle nuove azioni ordinarie con diritto di voto emesse rispetto al totale delle azioni ordinarie con diritto di voto che costituiranno il capitale della società acquirente dopo la fusione, (ii) dal fair value delle entità che partecipano alla fusione, (iii) dalla composizione dei nuovi organi societari della società acquirente, (iv) dall'entità che emette le nuove azioni.

Con riferimento all'operazione di aggregazione in esame, il soggetto acquirente da un punto di vista contabile è stato individuato nel Banco Popolare sulla base dei fattori quantitativi inerenti il numero delle nuove azioni emesse (54,626% in capo agli azionisti ex Banco Popolare e 45,374% in capo agli azionisti ex BPM) e gli aggregati patrimoniali dei due gruppi partecipanti alla fusione.

Determinazione del costo dell'aggregazione

L'IFRS 3 richiede che il costo di un'aggregazione aziendale sia determinato come somma del fair value, alla data dello scambio: (i) delle attività cedute, (ii) delle passività sostenute e (iii) degli strumenti di capitale emessi dall'acquirente in cambio del controllo dell'acquisito.

Con riferimento all'aggregazione tra Banco Popolare e BPM, il costo dell'acquisizione è pari a 1,1.548 milioni, determinato valorizzando le azioni emesse dall'entità risultante dalla fusione (Banco BPM S.p.A.), assegnate in cambio delle azioni BPM (n. 687.498.738), sulla base del rispettivo fair value alla data dello scambio (euro 2,252 per azione, pari alla quotazione di apertura del 2 gennaio 2017, che rappresenta la prima quotazione di mercato disponibile da quando si sono prodotti gli effetti giuridici dell'operazione).

Allocazione del prezzo di acquisizione (Purchase Price Allocation)

Come richiesto dal citato principio contabile, il costo dell'aggregazione deve essere allocato alle attività identificabili acquisite, alle passività identificabili assunte, comprese quelle potenziali, che devono essere misurate sulla base del fair value alla data dell'aggregazione, e deve essere altresì rilevato il valore delle interessenze di minoranza dell'entità acquisita. La differenza tra il costo dell'aggregazione e il valore, misurato al fair value, delle attività al netto delle passività e passività potenziali deve essere rilevato:

  • come avviamento, se positiva (goodwill);
  • come utile di conto economico (cosiddetto badwill), se negativa, in quanto derivante da un acquisto a prezzi favorevoli.

L'aggregazione tra Banco Popolare e BPM evidenzia una differenza negativa tra il costo dell'aggregazione, come sopra illustrato, ed il patrimonio netto contabile del Gruppo BPM al 31 dicembre 2016 pari a 2,8 miliardi. Ai fini della quantificazione del "badwill" sarà tuttavia necessario determinare i maggiori/minori valori dei fair value delle attività e delle passività del Gruppo BPM rispetto ai rispettivi valori contabili, nonché procedere a valorizzare le ulteriori attività identificabili, passività potenziali non attualmente iscritte dall'entità acquisita, la cui rilevazione è tuttavia richiesta nell'ambito del processo di allocazione del costo dell'acquisizione.

Le principali poste patrimoniali del Gruppo BPM per le quali occorrerà determinare il relativo fair value da confrontare con i valori di carico contabili sono rappresentate dai "Crediti verso la clientela", dalle "Partecipazioni", dalle "Attività materiali" (in particolare immobili) e dai "Titoli in circolazione". Oltre a ciò andranno rilevati i valori di eventuali assets immateriali attualmente non rilevati ("intangibles"), come ad esempio i marchi, i valori attribuibili alle relazioni con la clientela ("client relationships") ed eventuali accantonamenti a fondi rischi connessi a passività potenziali possibili (contingent liabilities).

Ai sensi di quanto consentito dal principio IFRS 3, l'identificazione del fair value delle attività e delle passività acquisite deve perfezionarsi in modo definitivo entro dodici mesi dalla data di acquisizione e con effetto dalla data dell'acquisizione stessa; al riguardo si segnala che alla data di redazione della presente relazione finanziaria sono in corso le attività finalizzate a reperire tutte le necessarie informazioni e pertanto il processo di allocazione del costo dell'aggregazione non può considerarsi completato.

Di seguito si riportano alcuni dati riferiti a BPM, ossia all'entità considerata come acquisita ai fini contabili, relativamente al costo dell'aggregazione, all'interessenza detenuta, ai risultati economici in termini di ricavi e di utile netto del Gruppo BPM al 31 dicembre 2016.

72.724
(1) = Costo dell'operazione.
(2) = Percentuale di interessenza acquisita con diritto di voto nell'assemblea ordinaria.
(3) = Totale ricavi del Gruppo BPM al 31 dicembre 2016 (margine di intermediazione).

(4) = Utile netto del Gruppo BPM al 31 dicembre 2016.

Sezione 3 – Rettifiche retrospettive

Non è risultato necessario rilevare alcuna rettifica retrospettiva.

PARTE H - OPERAZIONI CON PARTI CORRELATE

1. Informazioni sui compensi dei consiglieri e dei dirigenti con responsabilità strategiche

Le informazioni si riferiscono a chi ha il potere e la responsabilità, direttamente o indirettamente, della pianificazione, della direzione e del controllo delle attività delle società del Gruppo.

Nella tabella che segue sono riportati i compensi degli amministratori, dei sindaci e dei dirigenti con responsabilità strategiche (direttori generali e altri dirigenti aventi le predette caratteristiche).

Complessivamente si tratta di 258 incarichi affidati a 159 persone (di cui 41 dirigenti).

(migliaia di euro) 2016 2015
Totale retribuzione lorda 18.780 25.034
di cui:
Amministratori non esecutivi e Sindaci
Amministratori esecutivi non dipendenti
Dipendenti
5.193
3.250
10.337
5.450
3.801
15.783
Benefici a breve termine (es. autovettura, alloggio, infortuni, assistenza sanitaria) 86 73
Benefici successivi al rapporto di lavoro (es. fondo pensioni, sistema integrativo previdenziale) 63 64
Benefici a lungo termine (eventuale) - -
Indennità per la cessazione del rapporto di lavoro (es. trattamento di fine rapporto, altre indennità) 662 -
Pagamenti in azioni (es. stock option/stock grant assegnate nell'anno, pagamento di premi in azioni) - -

2. Informazioni sulle transazioni con parti correlate

Il Banco Popolare ha adottato le "Norme applicative della nozione di parti correlate ai sensi del principio contabile internazionale IAS 24". Tali "Norme applicative", che sono valide per lo stesso Banco Popolare e per tutte le società del Gruppo, definiscono i seguenti criteri operativi per l'identificazione delle parti correlate:

  • a) Società soggette ad influenza notevole e a controllo congiunto: ossia le entità nelle quali si detiene, direttamente o indirettamente, almeno il 20% dei diritti di voto esercitabili nell'assemblea ordinaria, ovvero il 10% se ha azioni quotate in mercati regolamentati e ogni altra società o ente qualificabile come parte correlata ai sensi dello IAS 24 come sopra richiamato;
  • b) Dirigenti con responsabilità strategiche: sono qualificati come tali oltre ai componenti del Consiglio di Amministrazione e i componenti effettivi del Collegio Sindacale della Capogruppo e delle società del Gruppo, il Direttore Generale, il Condirettore Generale e/o i Vice Direttori Generali, i responsabili delle Direzioni e delle Divisioni della Capogruppo e i Dirigenti che ricoprono ruoli apicali a norma di statuto; eventuali ulteriori responsabili di strutture possono essere individuati dal Consiglio di Amministrazione;
  • c) Stretti familiari dei dirigenti con responsabilità strategiche: rilevano i soli familiari in grado di influenzare il (o di essere influenzati dal) Dirigente con responsabilità strategiche nel proprio rapporto con il Banco Popolare o le società del Gruppo. Si presumono tali, salvo diversa dichiarazione scritta del dirigente, resa sotto propria responsabilità recante adeguata ed analitica motivazione delle ragioni che escludono la possibilità di influenza: il coniuge, il convivente more uxorio (compresi conviventi di fatto il cui stato non si rilevi dal certificato di famiglia), i figli del soggetto, del coniuge o del convivente more uxorio, le persone a carico del soggetto, del coniuge o del convivente more uxorio. È inoltre parte correlata ogni altra persona che il soggetto ritiene lo possa influenzare (o essere da lui influenzata) nel proprio rapporto con il Banco o con le altre società del Gruppo;
  • d) Rapporti partecipativi o ruoli strategici riconducibili ai dirigenti con responsabilità strategiche e ai loro stretti familiari: sono considerate parti correlate le entità nelle quali i dirigenti con responsabilità strategiche o i loro stretti familiari detengono il controllo ex art. 2359, comma 1, codice civile, o almeno il 20% dei diritti di voto esercitabili nell'assemblea ordinaria, o il 10% se la società ha azioni quotate in mercati regolamentati, ovvero ricoprono la carica di Presidente del Consiglio di Amministrazione, Amministratore Delegato o di esponente munito di deleghe di poteri.
  • e) Fondi pensionistici del Gruppo: i Fondi Pensione per il personale del Gruppo e di qualsiasi altra entità correlata;
  • f) Titolari di una partecipazione rilevante: i Fondi Comuni di Investimento, o altri eventuali soggetti espressamente autorizzati, che rivestono la qualità di socio e che possiedono una quota di partecipazione superiore al 2% del capitale sociale del Banco Popolare. Sono inoltre considerati parti correlate i soggetti non appartenenti al Gruppo che detengono una partecipazione superiore al 2% nelle altre società del Gruppo. Il Consiglio di Amministrazione della società può modificare tale percentuale sia in aumento sia in diminuzione motivandone la ragione in relazione alla rilevanza della partecipazione.

Rapporti finanziari e commerciali tra le società controllate e quelle sottoposte ad influenza notevole e a controllo congiunto.

I rapporti finanziari e commerciali intrattenuti con le parti correlate rientrano nell'ambito della normale gestione e sono stati conclusi a condizioni sostanzialmente allineate al mercato.

Nelle tabelle che seguono vengono indicati i rapporti patrimoniali ed economici al 31 dicembre 2016 con le società sottoposte a influenza notevole, le joint venture, il management con responsabilità strategiche (che include gli organi di controllo) e le altre parti correlate.

Entità che
esercitano
un'influenza
notevole (1)
Società collegate Joint venture Dirigenti con
responsabilità
strategica
Altre parti
correlate
Totale % sul
consolidato
Attività finanziarie detenute per la
negoziazione
- 24 - - 17.302 17.326 0,37%
Attività finanziarie disponibili per la
vendita
- - - - 96.122 96.122 0,79%
Crediti verso banche - - - - 48.659 48.659 1,07%
Crediti verso clientela - 1.506.982 - 8.932 119.193 1.635.107 2,16%
Altre voci dell'attivo - 9.382 - - 25 9.407 0,09%
Debiti verso banche - - - - 469.782 469.782 2,93%
Debiti verso clientela 6.460 296.895 - 14.775 421.386 739.516 1,26%
Titoli in circolazione - - - 2.296 8.150 10.446 0,07%
Passività finanziarie di negoziazione - - - - 2.384 2.384 0,03%
Passività finanziarie valutate al
fair value
1.988 - - 414 3.577 5.979 0,09%
Altre voci del passivo - 3.150 - 256 151 3.557 0,09%
Garanzie rilasciate e impegni - 116.714 - 62 81.850 198.626 2,03%

(1) Fondi o altri soggetti autorizzati che rivestono la qualità di Socio e che possiedono una quota di partecipazione superiore al 2% del capitale

Entità che
esercitano
un'influenza
notevole (1)
Società collegate Joint venture Dirigenti con
responsabilità
strategica
Altre parti
correlate
Totale % sul
consolidato
Margine d'interesse (35) 17.191 - 56 (4.290) 12.922 0,98%
Commissioni nette - 130.485 - 19 257 130.761 9,92%
Spese amministrative/recuperi di
spesa
- 1.207 - (16.138) (136) (15.067) 0,60%
Altri costi / ricavi - 643 - 5 - 648 0,04%

(1) Fondi o altri soggetti autorizzati che rivestono la qualità di Socio e che possiedono una quota di partecipazione superiore al 2% del capitale

Altre operazioni con altre parti correlate

Nella seguente tabella vengono evidenziate le altre operazioni (forniture di beni e servizi e operazioni su immobili) poste in essere con le parti correlate esposte nella precedente tabella in corrispondenza dei "dirigenti con responsabilità strategica" ed "altre parti correlate".

Acquisti e
vendite di beni e
servizi
Locazioni
attive
Locazioni
passive
a) Amministratori - - -
b) Dirigenti con responsabilità strategiche - 13 -
c) Stretto familiare dei soggetti di cui alle lettere a) e b) - - -
d) Società controllata collegata o soggetta a influenza notevole dai soggetti di cui
alle lettere a) e b)
774 1.836 -

Altre informazioni

Con riferimento al comma 8 dell'art. 5 "Informazioni al pubblico sulle operazioni con parti correlate" del Regolamento Consob recante le disposizioni in materia di operazioni con parti correlate (adottato dalla Consob con delibera n. 17221 del 12 marzo 2010 e successivamente modificato con delibera n. 17389 del 23 giugno 2010) nel seguito vengono riportate le operazioni di maggiore rilevanza concluse nel 2016.

Operazioni di cartolarizzazione – smontaggio operazione BPL6 e ristrutturazione operazione BPL7

In data 15 dicembre 2015, il Consiglio di Amministrazione del Banco Popolare ha deliberato di procedere allo smontaggio della cartolarizzazione denominata BPL Mortgages Serie 6 (BPL6) ed alla ristrutturazione della cartolarizzazione denominata BPL Mortgages Serie 7 (BPL7) aventi quale controparte la società BPL Mortgages S.r.l (la Società Veicolo).

Al fine di dar corso a tali operazioni, in data 3 febbraio 2016 è stata effettuata la retrocessione al Banco Popolare del portafoglio sottostante l'operazione BPL6 per un ammontare pari a circa 2,7 miliardi e, in data 19 febbraio 2016, la Società Veicolo ha effettuato il rimborso anticipato dei titoli in essere.

In data 12 febbraio 2016, il Banco Popolare ha ceduto alla stessa Società Veicolo, nell'ambito dell'operazione di cartolarizzazione BPL7, un ulteriore portafoglio di crediti performing in parte derivanti dallo smontaggio dell'operazione BPL6 per un debito residuo complessivo pari a 2,57 miliardi e in data 15 febbraio 2016 ha riacquistato i crediti non performing facenti parte del portafoglio BPL7 per un importo pari a circa 189 milioni.

In data 26 febbraio la Società Veicolo ha emesso una Seconda Serie di titoli asset-backed con tre classi, tutte sottoscritte dal Banco Popolare, aventi caratteristiche analoghe a quelle delle corrispondenti classi dei titoli emessi nel 2014 nell'ambito della stessa operazione:

  • titoli di Classe A2 ("Titoli Senior"), scadenza legale 25 novembre 2054, dotati di rating ("A1" da parte dell'agenzia di rating Moody's Investors Services ed "A high" da parte dell'agenzia di rating DBRS) e quotati presso l'Irish Stock Exchange per un valore nominale pari a 1,94 miliardi;
  • titoli di Classe B2 ("Titoli Mezzanine"), scadenza legale 25 novembre 2054, dotati di rating ("Baa1" da parte dell'agenzia di rating Moody's Investors Services e "A low" da parte dell'agenzia di rating DBRS) e quotati presso l'Irish Stock Exchange per un valore nominale pari ad 1 milione;
  • titoli di Classe C2 ("Titoli Junior"), non dotati di rating e non quotati, per un valore nominale pari ad 448 milioni.

Il Banco Popolare ha altresì incrementato, per un ammontare pari a 85,6 milioni, attraverso l'erogazione di un ulteriore finanziamento subordinato di pari importo, la riserva di cassa dell'operazione BPL7 depositata sul Cash Reserve Account portandola al livello target pari a 166,4 milioni.

Si è inoltre proceduto ad una revisione delle linee di credito concesse alla società veicolo BPL Mortgages S.r.l., nell'ambito delle operazioni di cartolarizzazione realizzate dalla società stessa, che ha portato alla complessiva riduzione degli affidamenti.

Operazioni di cartolarizzazione - smontaggio BPV Mortgages e Bipitalia Residential

In data 9 febbraio 2016, il Consiglio di Amministrazione del Banco Popolare ha deliberato di procedere allo smontaggio delle due operazioni di cartolarizzazione denominate rispettivamente BPV Mortgages (perfezionata nel giugno 2009) e Bipitalia Residential (perfezionata nel giugno 2004) effettuato attraverso (i) il riacquisto da parte del Banco Popolare dei crediti residuali, avvenuto in data 18 marzo 2016, rispettivamente per 713,8 milioni e 89,9 milioni e (ii) il successivo rimborso anticipato da parte delle Società Veicolo dei titoli in essere, avvenuto in data 30 marzo 2016.

Programmi OBG Residenziale e OBG Commerciale del Gruppo Banco Popolare: cessione di nuovi portafogli di mutui e modifiche contrattuali

In data 25 maggio 2016, in attuazione di quanto deliberato dal Consiglio di Amministrazione del Banco Popolare del 28 aprile 2016, sono state perfezionate le seguenti cessioni da parte del Banco Popolare alla Società Veicolo BP Covered Bond S.r.l.: (i) nell'ambito del programma OBG Residenziale, è stato ceduto l'undicesimo portafoglio di attivi idonei avente un debito residuo pari a circa 1 miliardo; il pagamento del prezzo di acquisto, avvenuto in data 30 giugno 2016, è stato effettuato dalla Società Veicolo utilizzando la liquidità disponibile e depositata sui suoi conti correnti (il valore residuo complessivo dei crediti ceduti alla Società Veicolo alla data del 30 giugno 2016 ammontava a circa 10 miliardi); (ii) nell'ambito del programma OBG Commerciale, è stato ceduto il settimo portafoglio di attivi idonei avente un debito residuo pari a circa 143 milioni; il pagamento del prezzo di acquisto è stato regolato dalla Società Veicolo in data 4 luglio 2016 utilizzando la liquidità disponibile e depositata sui suoi conti correnti (il valore residuo complessivo dei crediti ceduti alla Società Veicolo alla data del 30 giugno 2016 ammontava a circa 2 miliardi).

Il prezzo di cessione dei due portafogli è stato determinato in conformità con quanto disposto dalle Istruzioni di Vigilanza della Banca d'Italia.

In data 24 marzo 2016 e 16 giugno 2016 sono state inoltre perfezionate talune modifiche alla documentazione contrattuale rispettivamente del Programma OBG Residenziale e OBG Commerciale al fine di (i) posticipare la "Maturity Date" dal 31 marzo 2016 al 31 marzo 2019 e l'"Extended Maturity Date" dal 31 marzo 2017 al 31 marzo 2020 della Settima Serie di OBG Residenziali e (ii) posticipare la "Maturity Date" dal 2 luglio 2016 al 2 luglio 2019 e l'"Extended Maturity Date" dal 2 luglio 2046 al 2 luglio 2049 Quarta Serie di OBG Commerciali.

Operazioni di cartolarizzazione - ristrutturazione operazione BPL5

In data 14 giugno 2016, il Consiglio di Amministrazione del Banco Popolare ha deliberato di procedere alla ristrutturazione dell'operazione di cartolarizzazione denominata BPL Mortgages Serie 5 (in seguito BPL5) (realizzata nel dicembre 2012, avente ad oggetto un portafoglio di mutui residenziali ipotecari e fondiari erogati dal Banco Popolare, il cui debito residuo ammontava a circa 2,5 miliardi ed i cui titoli emessi sono stati interamente sottoscritti dal Banco Popolare), al fine di ottimizzare il contributo di liquidità derivante dall'utilizzo da parte del Banco Popolare dei titoli senior quale collaterale in operazioni di politica monetaria con la BCE.

Al fine di dar corso a tale operazione, in data 13 ottobre 2016 è stata effettuata la retrocessione al Banco Popolare da parte del veicolo BPL Mortgages s.r.l. dei crediti facenti parte del portafoglio BPL5, che (i) presentavano caratteristiche in linea con quelle dei crediti oggetto delle precedenti cessioni nell'ambito del Programma OBG Residenziale del Banco Popolare e (ii) erano classificati come crediti non performing, per un importo totale che, al momento della ristrutturazione, era pari a circa 840 milioni.

Alla stessa data il Banco Popolare ha ceduto, previa modifica della documentazione contrattuale in essere, alla Società Veicolo un ulteriore portafoglio di mutui erogati dal Banco Popolare, per un importo pari a 1,08 miliardi.

In data 28 ottobre 2016, la Società Veicolo, ha emesso, nell'ambito dell'operazione BPL5, una nuova tranche di titoli senior, per un valore nominale pari a 995,1 milioni, aventi caratteristiche analoghe a quelle della corrispondente classe di titoli emessi nel 2012, con rating pari a A1 da parte dell'agenzia di rating Moody's e A(high) di DBRS, quotata presso la borsa di Dublino, e scadenza legale ad ottobre 2058.

Inoltre si è proceduto alla riduzione del nozionale dei titoli junior in essere, al fine di riequilibrare il credit enhancement della struttura, di circa 755 milioni.

Le modalità tecnico-legali di tale rimborso sono state definite con le agenzie di rating in fase di strutturazione ed è stato effettuato il rimborso parziale anticipato dei titoli junior in essere.

Nell'ambito dell'operazione di ristrutturazione, è stata concessa una linea di credito utilizzabile per l'acquisto di titoli, per nominali 600 milioni, scadenza ottobre 2058.

Programma di Emissione di Obbligazioni Bancarie Garantite del Gruppo Banco Popolare: cessione di un nuovo portafoglio di mutui residenziali ed emissione di ulteriori serie di Obbligazioni Bancarie Garantite

L'operazione, deliberata dal Consiglio di Amministrazione del 14 giugno 2016, consegue alla ristrutturazione dell'operazione di cartolarizzazione BPL5 e consiste nella cessione, avvenuta in data 31 ottobre 2016, alla Società Veicolo BP Covered Bond S.r.l., nell'ambito del Programma OBG Residenziale, di un ulteriore portafoglio (il dodicesimo) di crediti derivanti da mutui residenziali per un importo pari a circa 940 milioni. Tale portafoglio è costituito in parte dai crediti derivanti dall'operazione BPL5 e, per la restante parte, da ulteriori eventuali mutui residenziali erogati dal Banco Popolare.

Il prezzo di acquisto di tale ulteriore portafoglio è stato pagato in data 30 dicembre 2016 utilizzando la cassa presente sui conti del veicolo.

Programmi OBG Residenziale e OBG Commerciale del Gruppo Banco Popolare: riacquisto dei crediti non idonei presenti nel cover pool dei Programmi

In data 23 novembre 2016, in attuazione a quanto deliberato nel Consiglio di Amministrazione dell'8 novembre 2016, sono stati perfezionati i riacquisti da parte del Banco Popolare di una porzione di mutui ceduti nell'ambito dei programmi di emissione di Obbligazioni Bancarie Garantite realizzati dal Banco Popolare rispettivamente nel febbraio 2010 (il Programma OBG Residenziale) e nel gennaio 2012 (il Programma OBG Commerciale) che non risultavano più classificabili come idonei in quanto:

  • i. non rispondenti ai criteri di eleggibilità stabiliti nell'ambito dei rispettivi Programmi OBG o;
  • ii. classificati dal Banco Popolare come mutui a sofferenza, "past due" o inadempienze probabili (così come definiti nei documenti dei Programmi OBG) o;
  • iii.non rispettanti i requisiti previsti dalla CRR (Regolamento UE n. 575 del 2013 del Parlamento Europeo e del Consiglio del 26 giugno 2013 relativo ai requisiti prudenziali per gli enti creditizi e le imprese di investimento) come, ad esempio, i mutui il cui bene non è stato oggetto di valutazione da parte di un perito esterno ovvero che non è oggetto di rivalutazione periodica, oppure mutui in cui il rischio del debitore risulta correlato alla redditività dell'immobile posto a garanzia.

Nell'ambito del Programma OBG Residenziale è stato riacquistato un portafoglio per un ammontare pari a circa 615 milioni; nell'ambito del Programma OBG Commerciale è stato riacquistato un portafoglio per un ammontare pari a circa 185 milioni.

Il pagamento del prezzo di riacquisto, determinato in relazione ai valori di iscrizione dei crediti nell'ultimo bilancio approvato della società veicolo BP Covered Bond e tenendo conto dei pagamenti effettuati fino alla data di riacquisto, è avvenuto tramite compensazione con il rimborso parziale anticipato dei finanziamenti subordinati concessi, nell'ambito di ognuno dei Programmi OBG, dal Banco Popolare alla società veicolo, e finalizzati al pagamento del prezzo di acquisto dei crediti di volta in volta ceduti a quest'ultima.

Emissione, da parte del Banco Popolare Soc. Coop., di Prestiti obbligazionari sottoscritti da Banca Aletti

L'attività in oggetto concerne l'emissione di prestiti obbligazionari del Banco Popolare sottoscritti da Banca Aletti con l'impiego della liquidità riveniente dall'attività di raccolta tramite l'emissione di Certificates.

Le obbligazioni del Banco Popolare sono emesse al medesimo spread di funding dei Certificates emessi da Banca Aletti, i quali presentano condizioni economiche tempo per tempo in linea con quelle applicate sui prodotti retail per la raccolta cosiddetta "fresca".

Per il Gruppo Banco Popolare, l'operatività descritta rientra nell'ambito delle strategie di diversificazione delle fonti di raccolta e di stabilizzazione del profilo di liquidità, che consente di soddisfare le esigenze della clientela attraverso l'ampliamento della gamma prodotti.

Alla data del 31 dicembre 2016 sono stati emessi dal Banco Popolare n. 35 prestiti obbligazionari per complessivi 1.555,1 milioni, a valere sul plafond di 2,5 miliardi definito dalla delibera quadro rinnovata in data 15 dicembre 2015 e valido per il periodo dicembre 2015-dicembre 2016.

Revisione della disciplina del funding di Banca Aletti

Il modello operativo del Gruppo prevede che la controllata Banca Aletti sia la principale struttura operativa delegata a progettare, strutturare e predisporre prodotti per la clientela del Gruppo, garantendo in ogni momento agli investitori, sia privati che istituzionali, la liquidabilità degli stessi sul mercato secondario.

In virtù di tale ruolo, Banca Aletti opera direttamente sui mercati finanziari ricorrendo al Banco Popolare, a cui il modello assegna il ruolo di tesoreria accentrata, per le correlate esigenze di funding.

La costante crescita dei volumi sul mercato secondario dei prodotti destinati alla clientela del Gruppo ha comportato un aumento delle necessità di rifinanziamento della controllata sul conto reciproco.

Al fine di consentire una gestione più accurata della tesoreria e del previsionale di liquidità nonché una ottimizzazione della liquidità operativa, il Consiglio di Amministrazione del Banco Popolare nella seduta del 19 luglio 2016, ha deliberato di procedere all'aggiustamento delle modalità di rifinanziamento della controllata Banca Aletti.

L'operazione, avente la forma di delibera quadro per il periodo 1° luglio 2016 – 30 giugno 2017 consente, tra l'altro, a Banca Aletti di porre in essere con il Banco operazioni di deposito per il finanziamento delle proprie esigenze di liquidità.

Alla data del 31 dicembre 2016, a valere sulla citata delibera quadro, sono stati stipulati tra il Banco e Banca Aletti n. 5 depositi per complessivi 1,5 miliardi, di cui uno scaduto il 2 dicembre 2016 per un importo di 50 milioni.

Alba Leasing S.p.A. - revisione linee di credito

L'operazione, perfezionata nel mese di giugno 2016, riguarda la revisione e la rimodulazione delle linee già accordate da parte del Banco Popolare a favore di Alba Leasing, che passano da 489,7 milioni a 473 milioni, con un conseguente contenimento dell'accordato per 16,7 milioni.

Operazione di raccolta di liquidità

L'operazione, rinnovata dal Consiglio di Amministrazione del 23 marzo 2016 sotto forma di delibera quadro, riguarda l'operatività di raccolta di liquidità avente quali controparti, tra le altre, Avipop Assicurazioni S.p.A., Popolare Vita S.p.A. ed Aletti Gestielle SGR S.p.A. e si inserisce nell'ambito delle strategie di diversificazione delle fonti di raccolta e di stabilizzazione del profilo di liquidità attraverso l'incremento e l'allungamento delle scadenze della raccolta stessa. E' previsto che l'operazione si perfezioni mediante il collocamento di titoli di debito emessi dal Gruppo Banco Popolare, pronti contro termine, depositi, nella forma di depositi vincolati e di certificati di deposito, inclusi i certificati emessi

dalle succursali estere del Gruppo. Relativamente alle singole controparti, si evidenzia che nel 2016 risultano essere state concluse n. 15 operazioni di time deposit (depositi vincolati) per complessivi 361,2 milioni effettuate unicamente con Aletti Gestielle SGR S.p.A., delle quali n. 14 per complessivi 336,2 milioni risultano in essere al 31 dicembre 2016.

PARTE I - ACCORDI DI PAGAMENTO BASATI SU PROPRI STRUMENTI PATRIMONIALI

1. Descrizione degli accordi di pagamento basati su propri strumenti patrimoniali

Piani di Attribuzione di azioni rivolto a componenti esecutivi del Consiglio di Gestione/Consiglio di Amministrazione e a dirigenti di particolare rilievo del Gruppo Banco Popolare

Il Consiglio di Sorveglianza, nella seduta del 25 marzo 2011, ha approvato le politiche retributive 2011 che, fra l'altro, prevedono l'utilizzo di azioni del Banco Popolare come forma di erogazione di parte dei bonus al raggiungimento degli obiettivi aziendali inseriti nei sistemi incentivanti. Il Consiglio di Gestione, nella seduta del 25 marzo 2011, ha deliberato di sottoporre all'approvazione dell'Assemblea un piano di attribuzione di azioni rivolto a taluni dipendenti e collaboratori individuati tra il "personale più rilevante", in base a quanto previsto dalle disposizioni della Banca d'Italia in materia di politiche di remunerazione e incentivazione nelle banche, nell'ambito del sistema incentivante 2011; nonché il programma di acquisto di azioni proprie finalizzato al Piano medesimo. In data 30 aprile 2011, l'Assemblea ordinaria dei Soci ha approvato il suddetto Piano, attribuendo al Consiglio di Gestione tutti i poteri occorrenti per dare concreta attuazione allo stesso ed ha autorizzato l'acquisto di azioni proprie da destinare a servizio del Piano.

Con l'adozione del Piano, il Banco Popolare si è proposto di adeguare le modalità di erogazione dei premi dei sistemi incentivanti, previsti per i dipendenti e collaboratori individuati nell'ambito della categoria del "personale più rilevante", alle disposizioni della Banca d'Italia in materia di politiche di remunerazione e incentivazione nelle banche, con particolare riferimento alla previsione che almeno il 50% del premio attribuito ai sensi di tali sistemi debba essere riconosciuto in azioni o strumenti ad esse collegati.

Il Piano inoltre è volto a far convergere le finalità del management e gli interessi degli azionisti, remunerando la creazione di valore nel medio-lungo termine attraverso l'incremento del valore delle azioni del Banco Popolare, fidelizzando nel contempo le risorse strategiche del Gruppo. Si segnala infine che il Piano consente di realizzare, al verificarsi di determinate condizioni, un beneficio economico sia per i dipendenti, i quali sul valore delle azioni non subiscono trattenute previdenziali, sia per l'azienda, che non è tenuta a versare la contribuzione previdenziale a proprio carico e può così conseguire un contenimento dei costi.

Ai sensi dell'art. 2357 del codice civile, degli artt. 132 del D.Lgs. 24 febbraio 1998 n. 58 e 144-bis del Regolamento Emittenti, nonché delle disposizioni del Regolamento (CE) n. 2273/2003 del 22 dicembre 2003, dal 3 al 6 ottobre 2011 sono state acquistate complessivamente n. 1.400.000 azioni a servizio del Piano per un investimento pari a 1,7 milioni.

A seguito dei risultati conseguiti, che hanno determinato l'attivazione del sistema incentivante, e delle performance individuali dei beneficiari, il Consiglio di Amministrazione, nella riunione del 20 marzo 2012, ha deliberato il numero di azioni da assegnare pari a complessive 1.143.733. La quota di azioni relativa al premio a breve termine, pari ad iniziali n. 683.327 azioni (60% del totale), è stata resa disponibile con l'attribuzione a 13 beneficiari di n. 536.863 azioni a marzo 2014 (il numero ridotto di azioni attribuite è dovuto alla rinuncia dell'Amministratore Delegato e di un altro collaboratore cessato). La quota di azioni relativa al premio differito, pari ad iniziali n. 460.406 azioni (40% del totale), è maturata nel 2015, in quanto sono stati rispettati gli specifici parametri stabiliti in ottemperanza alle disposizioni di Vigilanza, ed è stata resa disponibile ai beneficiari ad aprile 2016 per n. 34.128 azioni. Il numero ridotto di azioni da attribuire rispetto alle iniziali è dovuto al raggruppamento delle stesse (avvenuto in data 10 marzo 2014 in rapporto di una nuova azione ogni 10), alla rinuncia dell'Amministratore Delegato e alla perdita del diritto per due collaboratori cessati.

Il numero delle azioni è stato determinato assumendo quale prezzo unitario di riferimento la media aritmetica dei prezzi ufficiali dell'azione stessa rilevati nel mese antecedente la data del 30 aprile 2011.

Il Consiglio di Amministrazione, nella seduta del 9 febbraio 2016, ha deliberato di sottoporre all'approvazione dell'Assemblea il Piano 2016 di attribuzione di azioni rivolto a taluni componenti esecutivi del Consiglio di Amministrazione e a dipendenti e altri collaboratori di particolare rilievo del Gruppo, riconducibili alla categoria del "personale più rilevante" in base a quanto previsto dalle disposizioni di Banca d'Italia in materia di politiche e prassi di remunerazione nelle banche, nell'ambito del sistema incentivante 2015 nonché il programma di acquisto di azioni proprie finalizzato al piano medesimo. In data 19 marzo 2016, l'Assemblea dei Soci ha approvato il suddetto Piano autorizzando, in particolare, il Consiglio di Amministrazione, e per esso il Presidente, l'Amministratore Delegato e il Direttore Generale, anche disgiuntamente tra loro, all'acquisto, in una o più volte, di azioni proprie, previo rilascio dell'autorizzazione da parte della competente Autorità di Vigilanza e nel rispetto dei limiti imposti dagli artt. 2357 e 2357-ter del codice civile nonché nel termine di 18 mesi dalla delibera assembleare, per un controvalore massimo pari a 6,7 milioni, il tutto comunque non eccedente il numero di 468.701 azioni ordinarie Banco Popolare. Dette azioni serviranno per l'incremento del cosiddetto "magazzino titoli" ai sensi della Delibera Consob n. 16839 del 19 marzo 2009, destinato all'adempimento delle obbligazioni derivanti da programmi e/o piani di assegnazione e/o distribuzione di azioni, in essere e futuri, a favore di componenti esecutivi del Consiglio di Amministrazione del Banco Popolare, a dipendenti e altri collaboratori di particolare rilievo e a dipendenti delle società del Gruppo.

La Banca Centrale Europea, con lettera del 27 luglio 2016, ha rilasciato le prescritte autorizzazioni per il riacquisto di azioni proprie disposte nell'articolo 78 del Regolamento (UE) n. 575/2013.

Con l'adozione del Piano, il Banco Popolare conferma le modalità di erogazione dei premi dei sistemi incentivanti, previsti per taluni consiglieri esecutivi, dipendenti e altri collaboratori del Gruppo Banco Popolare appartenenti alla categoria del "personale più rilevante", in linea con le disposizioni della Banca d'Italia in materia di politiche di remunerazione e incentivazione nelle banche, con particolare riferimento alla previsione che almeno il 50% del premio da attribuire ai sensi di tali sistemi, debba essere riconosciuto in azioni o strumenti ad esse collegati. In proposito si evidenzia che alla categoria del "personale più rilevante" appartengono coloro i quali, in relazione alla funzione svolta, abbiano, o possano avere, un impatto rilevante sui profili di rischio di Gruppo, individuati in base alle modalità definite nel documento di "politiche di remunerazione 2015".

Il Piano inoltre si propone di far convergere le finalità del management e gli interessi degli azionisti, remunerando la creazione di valore nel medio-lungo termine attraverso la valorizzazione delle azioni del Banco Popolare, fidelizzando nel contempo le risorse strategiche del Gruppo. Infine, si segnala che il Piano si distingue perché consente di realizzare, al verificarsi di determinate condizioni, un beneficio economico sia per i dipendenti, i quali sul valore delle azioni non subiscono trattenute previdenziali, sia per l'azienda, che non è tenuta a versare la contribuzione previdenziale a proprio carico e può così conseguire un contenimento dei costi.

Le azioni al servizio del Piano saranno assegnate ai beneficiari, come previsto dal regolamento del sistema incentivante 2015, in misura pari al 50% del premio maturato a seguito del conseguimento dei risultati previsti, con un periodo di mantenimento (retention) pari a 2 anni per la quota di premio in azioni a breve termine e pari ad un anno per la quota di premio in azioni differita.

L'Assemblea straordinaria dei Soci del 15 ottobre 2016 ha approvato il conferimento al Consiglio di Amministrazione del Banco BPM S.p.A. dell'autorizzazione, ai sensi degli articoli 2357 e 2357-ter del codice civile, a procedere all'acquisto, nel rispetto della limitazione imposta dall'art. 2357, comma 1, del codice civile, di un numero massimo di azioni ordinarie non superiore all'1% del capitale sociale iniziale del Banco BPM nonché alla conseguente disposizione delle azioni acquistate, conferendo mandato al Presidente e all'Amministratore Delegato, in via disgiunta tra loro, di procedere all'acquisto e alla conseguente disposizione nei termini e con le modalità previste dalla legge e secondo quanto indicato nella Relazione illustrativa del Consiglio di Amministrazione redatta per illustrare il Progetto di Fusione, essendo in ogni caso previsto che: l'autorizzazione all'acquisto delle azioni proprie avrà durata di diciotto mesi dal 1° gennaio 2017, data di efficacia della fusione (mentre nessun limite temporale è previsto per la disposizione delle azioni proprie acquistate); le azioni proprie saranno destinate al fine di adempiere, ove necessario, agli impegni aventi ad oggetto l'assegnazione di azioni ad amministratori, dipendenti o collaboratori che siano già stati assunti dal Banco Popolare Soc. Coop. e/o dalla Banca Popolare di Milano S.c. a r.l. ai sensi dei rispettivi piani di attribuzione di azioni proprie e/o politiche di remunerazione attualmente vigenti.

Per un maggior dettaglio sulle modalità e termini di attribuzione delle azioni a valere sui Piani sopra descritti, si rinvia ai rispettivi documenti informativi predisposti ai sensi dell'art. 84-bis del Regolamento Emittenti, depositati presso la Sede sociale, Borsa Italiana S.p.A. e a disposizione del pubblico, tra l'altro, sul sito internet del Banco BPM S.p.A. all'indirizzo www.bancobpmspa.it (sezione Documentazione Storica - Banco Popolare).

PARTE L – INFORMATIVA DI SETTORE

L'informativa relativa ai settori operativi è stata predisposta secondo le disposizioni dell'IFRS 8, che prevede la presentazione dell'informativa coerentemente con le modalità adottate dalla Direzione Aziendale per l'assunzione di decisioni operative. Pertanto, l'identificazione dei settori operativi e l'informativa presentata nel presente paragrafo si basano sulla reportistica interna utilizzata dalla Direzione Aziendale ai fini dell'allocazione delle risorse ai diversi segmenti e dell'analisi delle relative performance.

Criteri di individuazione e di aggregazione dei settori operativi

In merito ai criteri di individuazione e di aggregazione dei settori operativi si rimanda alla sezione della relazione sulla gestione denominata "Risultati per settore di attività"

Risultati di settore - dati economici

2016 Totale Rete
Commerciale
Invest. Bank,
Priv. Bank.,
Asset Man.
Leasing Corporate
Center e
Altro
PPA & FVO
Margine di interesse 1.318.061 1.089.651 149.507 43.839 35.064 -
Utili (Perdite) delle partecipazioni valutate al
patrimonio netto
124.547 - - - 124.547 -
Margine finanziario 1.442.608 1.089.651 149.507 43.839 159.611 -
Commissioni nette 1.318.158 1.187.347 111.968 29 18.814 -
Altri proventi netti di gestione 101.861 44.664 374 35.336 43.439 (21.952)
Risultato netto finanziario (senza FVO) 197.517 14.094 23.008 (96) 160.511 -
Altri proventi operativi 1.617.536 1.246.105 135.350 35.269 222.764 (21.952)
Proventi operativi 3.060.144 2.335.756 284.857 79.108 382.375 (21.952)
Spese per il personale (1.470.173) (1.042.565) (61.327) (9.686) (356.595) -
Altre spese amministrative (852.244) (789.867) (69.848) (43.584) 51.055 -
Rettifiche di valore nette su attività materiali e
immateriali
(165.284) (18.419) (503) (38.164) (104.615) (3.583)
Oneri operativi (2.487.701) (1.850.851) (131.678) (91.434) (410.155) (3.583)
Risultato della gestione operativa 572.443 484.905 153.179 (12.326) (27.780) (25.535)
Rettifiche nette su crediti verso clientela (2.539.331) (2.191.953) (85) (254.494) (92.799) -
Rettifiche nette su crediti verso banche e altre
attività
(40.799) - (21) - (40.778) -
Accantonamenti netti ai fondi per rischi ed oneri (24.737) - 310 327 (25.374) -
Riprese (Rettifiche) di valore su partecipazioni,
avviamenti e altre attività immateriali
(279.000) - (1.610) (43) (277.347) -
Utili (perdite) da cessione di partecipazioni e
investimenti
17.031 - - (803) 17.828 6
Risultato dell'operatività corrente al lordo delle
imposte
(2.294.393) (1.707.048) 151.773 (267.339) (446.250) (25.529)
Imposte sul reddito dell'esercizio dell'operatività
corrente
583.117 469.438 (46.104) 75.336 76.199 8.248
Utile (Perdita) dei gruppi di attività in via di
dismissione al netto delle imposte
2.524 - - - 2.524 -
Utile (Perdita) dell'esercizio di pertinenza di terzi 22.848 - - 23.422 (574) -
Utile (perdita) dell'esercizio senza FVO (1.685.904) (1.237.610) 105.669 (168.581) (368.101) (17.281)
Variazione del proprio merito creditizio (FVO) 5.853 - - - - 5.853
Imposte sulla variazione del proprio merito creditizio
(FVO)
(1.609) - - - - (1.609)
Risultato della variazione del merito creditizio
(FVO)
4.244 - - - - 4.244
Utile (perdita) dell'esercizio di pertinenza della
Capogruppo
(1.681.660) (1.237.610) 105.669 (168.581) (368.101) (13.037)
2015 (*) Totale Rete
Commerciale
Invest. Bank,
Priv. Bank.,
Asset Man.
Leasing Corporate
Center e
Altro
PPA & FVO
Margine di interesse 1.545.386 1.378.060 186.036 43.146 (61.856) -
Utili (Perdite) delle partecipazioni valutate al
patrimonio netto
141.479 - - - 141.479 -
Margine finanziario 1.686.865 1.378.060 186.036 43.146 79.623 -
Commissioni nette 1.425.410 1.344.132 69.263 (510) 12.525 -
Altri proventi netti di gestione 109.644 52.624 459 15.037 65.355 (23.831)
Risultato netto finanziario (senza FVO) 441.081 12.361 90.075 10 338.635 -
Altri proventi operativi 1.976.135 1.409.117 159.797 14.537 416.515 (23.831)
Proventi operativi 3.663.000 2.787.177 345.833 57.683 496.138 (23.831)
Spese per il personale (1.433.610) (1.024.851) (62.726) (11.988) (334.045) -
Altre spese amministrative (804.860) (779.069) (65.154) (43.380) 82.743 -
Rettifiche di valore nette su attività materiali e
immateriali
(166.362) (21.138) (651) (48.634) (92.326) (3.613)
Oneri operativi (2.404.832) (1.825.058) (128.531) (104.002) (343.628) (3.613)
Risultato della gestione operativa 1.258.168 962.119 217.302 (46.319) 152.510 (27.444)
Rettifiche nette su crediti verso clientela (803.933) (631.365) (53) (143.914) (28.601) -
Rettifiche nette su crediti verso banche e altre
attività
(54.181) - (5.006) - (49.175) -
Accantonamenti netti ai fondi per rischi ed oneri (50.791) (11.500) 2.630 (1.798) (40.123) -
Riprese (Rettifiche) di valore su partecipazioni,
avviamenti e altre attività immateriali
- - (37) (92) 129 -
Utili (perdite) da cessione di partecipazioni e
investimenti
(4.400) - (1) (5.188) 2.053 (1.264)
Risultato dell'operatività corrente al lordo delle
imposte
344.863 319.254 214.835 (197.311) 36.793 (28.708)
Imposte sul reddito dell'esercizio dell'operatività
corrente
70.518 (107.744) (70.556) 53.112 182.428 13.278
Utile (Perdita) dei gruppi di attività in via di
dismissione al netto delle imposte
(7.280) - - - (7.280) -
Utile (Perdita) dell'esercizio di pertinenza di terzi 18.684 - - 19.030 (346) -
Utile (perdita) dell'esercizio senza FVO 426.785 211.510 144.279 (125.169) 211.595 (15.430)
Variazione del proprio merito creditizio (FVO) 4.912 - - - - 4.912
Imposte sulla variazione del proprio merito creditizio
(FVO)
(1.624) - - - - (1.624)
Risultato della variazione del merito creditizio
(FVO)
3.288 - - - - 3.288
Utile (perdita) dell'esercizio di pertinenza della
Capogruppo
430.073 211.510 144.279 (125.169) 211.595 (12.142)
(*) I dati relativi all'esercizio precedente sono stati riesposti per garantire un confronto omogeneo.

Risultati di settore - dati patrimoniali

31 dicembre 2016 Rete
Totale
Commerciale
Invest. Bank,
Priv. Bank.,
Asset Man.
Leasing Corporate
Center e Altro
PPA
Crediti verso clientela 75.840.234
61.100.133
1.425.186 3.716.525 9.598.390 -
31 dicembre 2015 Rete
Totale
Commerciale
Invest. Bank,
Priv. Bank.,
Asset Man.
Leasing Corporate
Center e Altro
PPA
Crediti verso clientela 78.421.634
63.268.800
1.363.933 4.418.065 9.370.836 -
31 dicembre 2016 Totale Rete
Commerciale
Invest. Bank,
Priv. Bank.,
Asset Man.
Leasing Corporate
Center e Altro
PPA
Debiti verso clientela, titoli in circolazione e
passività finanziarie valutate al fair value
80.446.701 62.721.710 1.195.387 18.835 16.510.769 -
31 dicembre 2015 Totale Rete
Commerciale
Invest. Bank,
Priv. Bank.,
Asset Man.
Leasing Corporate
Center e Altro
PPA
Debiti verso clientela, titoli in circolazione e
passività finanziarie valutate al fair value
82.141.444 62.659.338 1.005.458 26.954 18.449.694 -
31 dicembre 2016 Totale Rete
Commerciale
Invest. Bank,
Priv. Bank.,
Asset Man.
Leasing Corporate
Center e Altro
PPA
Partecipazioni 1.195.214 - 1.554 820 1.191.860 980
31 dicembre 2015 (*) Totale Rete
Commerciale
Invest. Bank,
Priv. Bank.,
Asset Man.
Leasing Corporate
Center e Altro
PPA
Partecipazioni 1.166.324 - 1.535 879 1.162.930 980
(*) I dati relativi all'esercizio precedente sono stati riesposti per garantire un confronto omogeneo.

Si segnala che la maggior parte delle attività e dei proventi operativi sono conseguiti in Italia, a conferma del radicamento sul territorio nazionale, considerato quale raggio primario di azione del Gruppo. Il peso delle attività e dei proventi operativi conseguiti all'estero è ampiamente inferiore alla soglia del 5%.

allegati

Raccordo tra le voci del conto economico consolidato e lo schema del conto economico consolidato riclassificato dell'esercizio 2016

Voci del conto economico riclassificate Schema
(migliaia di euro) 2016 Riclassifiche riclassificato
10 Interessi attivi e proventi assimilati 2.325.419 (1.196) g)
20 Interessi passivi e oneri assimilati (1.006.162)
Margine di interesse 1.318.061
Utili (Perdite) delle partecipazioni 124.547 a1)
Utili (Perdite) delle partecipazioni valutate al patrimonio netto 124.547
Margine finanziario 1.442.608
40 Commissioni attive 1.402.795
50 Commissioni passive (84.637)
Commissioni nette 1.318.158
220 Altri oneri / proventi di gestione 325.135 (223.274) b)
Altri proventi netti di gestione 101.861
70 Dividendi e proventi simili 23.653
80 Risultato netto dell'attività di negoziazione 60.435
90 Risultato netto dell'attività di copertura 787
100 Utile (Perdita) da cessione o riacquisto 36.306 92.449 c)
Rettifiche / Riprese di valore nette per deterioramento
110 Risultato netto delle attività e passività finanz. valutate al FV (10.260) (5.853) d1)
Risultato netto finanziario 197.517
Altri proventi operativi 1.617.536
Proventi operativi 3.060.144
180 a) Spese per il personale (1.463.926) (15.398) f) (1.470.173)
9.151 b2)
180 b) Altre spese amministrative (1.067.833) 15.398 f) (852.244)
200.191 b1)
200 Rettifiche / Riprese di valore nette su attività materiali (102.620) (8.020) b3)
210 Rettifiche / Riprese di valore nette su attività immateriali (76.596) 21.952 b4)
Rettifiche di valore nette su attività materiali e immateriali (165.284)
Oneri operativi (2.487.701)
Risultato della gestione operativa 572.443
130 Rettifiche / Riprese di valore nette per deterioramento (2.487.681)
Utile (Perdita) da cessione o riacquisto (92.449) c)
Rettifiche nette su crediti verso clientela - (2.539.331)
Rettifiche nette su crediti verso banche e altre attività - (40.799)
190 Accantonamenti netti ai fondi per rischi ed oneri (33.268) 7.335 e) (24.737)
1.196 g)
240 Utili (Perdite) delle partecipazioni 124.246 (124.246) a)
260 Rettifiche di valore dell'avviamento (279.000) -
Rettifiche di valore su avviamenti (279.000)
270 Utili (Perdite) da cessione di investimenti 17.332 (301) a2)
Utili (Perdite) da cessione di partecipazioni e investimenti 17.031
Risultato dell'operatività corrente al lordo delle imposte - (2.294.393)
290 Imposte sul reddito dell'esercizio dell'operatività corrente 588.843 1.609 d2)
(7.335) e)
Imposte sul reddito dell'esercizio dell'operatività corrente 583.117
310 Utile (Perdita) dei gruppi di attività in via di dismissione al netto delle imposte 2.524
Utile (Perdita) dei gruppi di attività in via di dismissione al netto delle imposte 2.524
330 Utile (Perdita) d'esercizio di pertinenza di terzi 22.848
Utile (Perdita) dell'esercizio di pertinenza di terzi 22.848
Risultato della variazione del merito creditizio (FVO) 4.244 d) 4.244
Utile (Perdita) dell'esercizio di pertinenza della Capogruppo (1.681.660) - (1.681.660)

Le lettere riportate in corrispondenza della colonna "Riclassifiche" sono poste con l'obiettivo di consentire una più immediata comprensione delle riclassifiche effettuate.

Con riferimento al prospetto di raccordo in precedenza riportato, si evidenzia che:

• la voce "Utile (Perdite) delle partecipazioni valutate al patrimonio netto" evidenzia la quota di pertinenza dei risultati economici delle partecipate valutate al patrimonio netto (compresi nella voce 240), complessivamente positivi per 124,5 milioni (a1) ed unitamente al margine di interesse, rappresenta l'aggregato definito "Margine finanziario";

  • la voce "Altri proventi netti di gestione" è rappresentata dalla voce di bilancio "220 Altri oneri/proventi di gestione" depurata (i) dai recuperi per imposte indirette, spese legali ed altre spese pari complessivamente a 200,2 milioni (b1), che ai fini riclassificati sono esposti nella voce "Altre spese amministrative", e (ii) dal recupero dei costi per la formazione pari a 9,2 milioni (b2) classificati nelle "Spese per il personale". L'aggregato degli "Altri proventi netti di gestione" non comprende, inoltre, le quote di ammortamento dei costi di miglioria di beni di terzi per 8,0 milioni (b3) (ricondotti nella voce riclassificata tra le "Rettifiche di valore nette su attività materiali e immateriali") ed include le rettifiche di valore su attività intangibili a vita definita (client relationship) per 21,9 milioni (b4) (prelevati dalla voce 210 dello schema ufficiale). L'effetto delle citate riclassifiche è complessivamente negativo per 223,3 milioni (b);
  • la voce del conto economico "Risultato netto finanziario" include i dividendi su azioni classificate tra le attività finanziarie disponibili per la vendita e le attività finanziarie detenute per la negoziazione (voce 70), il "Risultato netto dell'attività di negoziazione" (voce 80), il "Risultato netto dell'attività di copertura" (voce 90), il "Risultato netto delle attività e passività finanziarie valutate al fair value" (voce 110). Comprende inoltre gli "utili e le perdite da cessione o riacquisto" (voce 100), ad eccezione del risultato negativo di 92,4 milioni (c) riferito alla cessione di crediti non rappresentati da titoli di debito, ricondotto nell'aggregato gestionale delle "Rettifiche nette di valore su crediti verso clientela". Il risultato netto finanziario viene inoltre rappresentato al netto dell'effetto della FVO che al 31 dicembre 2016 ammonta a 5,9 milioni (d1);
  • la voce "Spese per il personale" è rappresentata dalla voce di bilancio "180 a) Spese per il personale", da alcuni oneri funzionalmente connessi con il personale, pari a 15,4 milioni (f), rilevati in bilancio nella voce "180 b) Altre spese amministrative" e dal recupero dei costi per la formazione pari a 9,2 milioni (b2) compresi nella voce "220 Altri oneri/proventi di gestione", come in precedenza descritto;
  • la voce "Altre spese amministrative" corrisponde alla voce di bilancio 180 b) al netto dei recuperi per imposte indirette, spese legali ed altre spese, pari a 200,2 milioni (b1), comprese nella voce "220 Altri oneri/proventi di gestione", come in precedenza descritto, e di alcuni oneri funzionalmente connessi al personale rilevati nella voce riclassificata "Spese per il personale" per 15,4 milioni (f);
  • la voce "Rettifiche di valore nette su attività materiali e immateriali" corrisponde alle voci di bilancio 200 e 210, al lordo delle quota di ammortamento dei costi di miglioria su beni di terzi, per 8,0 milioni (b3), contabilizzati nella voce "220 Altri oneri/proventi di gestione" ed al netto delle rettifiche di intangibili a vita definita (client relationship), raccordati nell'aggregato riclassificato "Altri proventi netti di gestione", per 21,9 milioni (b4). L'effetto complessivo sull'aggregato delle citate rettifiche è positivo per 13,9 milioni;
  • il totale delle "Rettifiche nette su crediti verso clientela" e "Rettifiche nette su crediti verso banche ed altre attività" prende avvio dalla voce 130 del conto economico "Rettifiche/Riprese di valore nette per deterioramento". In particolare, tra le "Rettifiche nette su crediti verso clientela" sono ricondotte le rettifiche di valore su esposizioni classificate nel portafoglio dei crediti verso la clientela, su garanzie, impegni e derivati creditizi (comprese nella citata voce 130), ed include il risultato negativo della cessione di crediti, pari a 92,4 milioni (c) (compreso nella voce 100). L'aggregato delle "Rettifiche nette su crediti verso banche ed altre attività" comprende invece le rettifiche nette per deterioramento di esposizioni classificate nel portafoglio dei "crediti verso banche", "attività finanziarie disponibili per la vendita" e di altre operazioni (comprese nella voce 130);
  • gli "Accantonamenti netti ai fondi per rischi ed oneri" corrispondono alla voce 190 del conto economico ufficiale, depurata degli accantonamenti effettuati a fronte di taluni rilievi contenuti nei processi verbali giornalieri rilasciati nel corso del 2016 da parte dell'Amministrazione Finanziaria, per i quali il rischio di soccombenza è stato ritenuto come probabile pari a 7,3 milioni (e). In sede di redazione del bilancio al 31 dicembre 2015 il Gruppo aveva già posto in essere, nell'ambito della voce "passività fiscali", un adeguato presidio a fronte di eventuali maggiori esborsi conseguenti a differenti interpretazioni su questioni fiscali particolarmente complesse, come quella oggetto di rilievo nel corso del 2016. In sede di redazione del presente Bilancio il suddetto presidio è stato trasferito dalle "passività fiscali" ai "fondi per rischi ed oneri" transitando sia gli accantonamenti che le riprese di valore attraverso il conto economico. Nell'ambito della redazione del conto economico riclassificato si è ritenuto corretto sterilizzare i citati accantonamenti e riprese di valore rispettivamente dalle voci "Accantonamenti netti ai fondi per rischi ed oneri" e "Imposte sul reddito del periodo dell'operatività corrente". La voce in esame è stata altresì depurata di alcuni stanziamenti, pari a 1,2 milioni (g), ricondotti nel "margine di interesse" in quanto relativi ad accantonamenti a fronte di controversie che riguardano interessi maturati nel periodo o in precedenti esercizi;
  • gli "Utili (perdite) da cessione di partecipazioni e investimenti" corrispondono alla voce 270 del conto economico ufficiale e al risultato da cessione delle partecipazioni valutate al patrimonio netto (a2) (che rappresenta un di cui della voce 240 del conto economico ufficiale) (a);
  • la voce "Impatto FVO", positiva per 4,2 milioni (d), comprende l'effetto della variazione del merito creditizio sulle passività di propria emissione valutate al fair value, rilevato nella voce di conto economico 110 "Risultato netto delle attività e passività finanziarie valutate al fair value", positivo per 5,9 milioni (d1), al netto della correlata fiscalità, negativa per 1,6 milioni (d2), riclassificata dalla voce di conto economico "290 Imposte sul reddito dell'esercizio dell'operatività corrente".

Raccordo tra le voci dello stato patrimoniale consolidato e lo schema dello stato patrimoniale consolidato riclassificato al 31 dicembre 2016

Voci dell'attivo
(migliaia di euro)
31/12/2016 31/12/2015 (*)
10. Cassa e disponibilità liquide 648.255 587.383
Cassa e disponibilità liquide 648.255 587.383
20. Attività finanziarie detenute per la negoziazione 4.743.425 6.251.320
30. Attività finanziarie valutate al fair value 4.304 18.600
40. Attività finanziarie disponibili per la vendita 12.090.988 12.910.696
50. Attività finanziarie detenute sino alla scadenza 8.368.223 7.779.168
80. Derivati di copertura 443.411 495.161
Attività finanziarie e derivati di copertura 25.650.351 27.454.945
60. Crediti verso banche 4.559.188 2.817.832
Crediti verso banche 4.559.188 2.817.832
70. Crediti verso clientela 75.840.234 78.421.634
Crediti verso clientela 75.840.234 78.421.634
100. Partecipazioni 1.195.214 1.166.324
Partecipazioni 1.195.214 1.166.324
120. Attività materiali 1.977.766 2.132.633
Attività materiali 1.977.766 2.132.633
130. Attività immateriali 1.751.895 2.042.120
Attività immateriali 1.751.895 2.042.120
150. Attività non correnti e gruppi di attività in via di dismissione 77.369 109.983
Attività non correnti e gruppi di attività in via di dismissione 77.369 109.983
90. Adeguamento di valore delle attività finanziarie oggetto di copertura generica 66.914 76.675
140. Attività fiscali 3.677.941 2.999.403
160. Altre attività 1.965.876 2.352.167
Altre voci dell'attivo 5.710.731 5.428.245
Totale dell'attivo 117.411.003 120.161.099

(*) I dati relativi all'esercizio precedente sono stati riesposti per omogeneità di confronto.

Voci del passivo e del patrimonio netto
(migliaia di euro)
31/12/2016 31/12/2015 (*)
10. Debiti verso banche 16.017.401 16.334.739
Debiti verso banche 16.017.401 16.334.739
20. Debiti verso clientela 58.671.580 53.470.382
30. Titoli in circolazione 15.041.815 16.568.441
50. Passività finanziarie valutate al fair value 6.733.306 12.102.621
Debiti verso clientela, titoli in circolazione
e passività finanziarie valutate al fair value 80.446.701 82.141.444
40. Passività finanziarie di negoziazione 8.145.975 7.497.914
60. Derivati di copertura 1.292.087 990.562
Passività finanziarie e derivati di copertura 9.438.062 8.488.476
110. Trattamento di fine rapporto del personale 325.339 334.613
120. Fondi per rischi e oneri 808.095 726.035
Fondi del passivo 1.133.434 1.060.648
90. Passività associate ad attività in via di dismissione 960 342.265
Passività associate ad attività in via di dismissione 960 342.265
70. Adeguamento di valore delle passività finanziarie oggetto di copertura generica - 457
80. Passività fiscali 274.146 355.475
100. Altre passività 2.455.451 2.890.861
Altre voci del passivo 2.729.597 3.246.793
210. Patrimonio di pertinenza di terzi 69.568 53.169
Patrimonio di pertinenza di terzi 69.568 53.169
Patrimonio netto
140. Riserve da valutazione 28.796 177.264
170. Riserve 2.140.394 1.795.715
190. Capitale 7.089.340 6.092.996
200. Azioni proprie (-) (1.590) (2.483)
Capitale e riserve 9.256.940 8.063.492
220. Utile (Perdita) d'esercizio (1.681.660) 430.073
Utile (Perdita) dell'esercizio (1.681.660) 430.073
Totale del passivo e del patrimonio netto 117.411.003 120.161.099

(*) I dati relativi all'esercizio precedente sono stati riesposti per omogeneità di confronto.

Riconciliazione tra lo schema di stato patrimoniale al 31 dicembre 2015 e lo stesso riesposto a fini comparativi

Voci dell'attivo
(migliaia di euro)
31/12/2015 Riclassifiche 31/12/2015
10. Cassa e disponibilità liquide 587.383 587.383
20. Attività finanziarie detenute per la negoziazione 6.327.387 (76.067) 6.251.320
30. Attività finanziarie valutate al fair value 18.600 18.600
40. Attività finanziarie disponibili per la vendita 12.910.696 12.910.696
50. Attività finanziarie detenute sino alla scadenza 7.779.168 7.779.168
60. Crediti verso banche 2.817.832 2.817.832
70. Crediti verso clientela 78.421.634 78.421.634
80. Derivati di copertura 495.161 495.161
90. Adeguamento di valore delle attività finanziarie
oggetto di copertura generica (+/-) 76.675 76.675
100. Partecipazioni 1.166.324 1.166.324
120. Attività materiali 2.132.633 2.132.633
130. Attività immateriali 2.042.120 2.042.120
di cui: avviamento 1.388.895 1.388.895
140. Attività fiscali 2.999.403 2.999.403
a) correnti 171.684 171.684
b) anticipate 2.827.719 2.827.719
di cui alla L. 214/2011 2.445.112 2.445.112
150. Attività non correnti e gruppi di attività in via di dismissione 109.983 109.983
160. Altre attività 2.624.596 (272.429) 2.352.167
Totale dell'attivo 120.509.595 (348.496) 120.161.099
Voci del passivo e del patrimonio netto
(migliaia di euro)
31/12/2015 Riclassifiche 31/12/2015
10. Debiti verso banche 16.334.739 16.334.739
20. Debiti verso clientela 53.470.382 53.470.382
30. Titoli in circolazione 16.568.441 16.568.441
40. Passività finanziarie di negoziazione 7.573.981 (76.067) 7.497.914
50. Passività finanziarie valutate al fair value 12.102.621 12.102.621
60. Derivati di copertura 990.562 990.562
70. Adeguamento di valore delle passività finanziarie
oggetto di copertura generica (+/-) 457 457
80. Passività fiscali 355.475 355.475
a) correnti 21.011 21.011
b) differite 334.464 334.464
90. Passività associate ad attività in via di dismissione 342.265 342.265
100. Altre passività 2.890.861 2.890.861
110. Trattamento di fine rapporto del personale 334.613 334.613
120. Fondi per rischi ed oneri 998.464 (272.429) 726.035
a) quiescenza e obblighi simili 362.225 (272.429) 89.796
b) altri fondi 636.239 636.239
140. Riserve da valutazione 177.264 177.264
170. Riserve 1.795.715 1.795.715
190. Capitale 6.092.996 6.092.996
200. Azioni proprie ( - ) (2.483) (2.483)
210. Patrimonio di pertinenza di terzi (+/-) 53.169 53.169
220. Utile (Perdita) d'esercizio (+/-) 430.073 430.073
Totale del passivo e del patrimonio netto 120.509.595 (348.496) 120.161.099

Riconciliazione tra lo schema di stato patrimoniale riclassificato dell'esercizio 2015 e lo stesso riesposto a fini comparativi

Voci dell'attivo riclassificate
(migliaia di euro)
31/12/2015 Riclassifiche 31/12/2015
Cassa e disponibilità liquide 587.383 587.383
Attività finanziarie e derivati di copertura 27.531.012 (76.067) 27.454.945
Crediti verso banche 2.817.832 2.817.832
Crediti verso clientela 78.421.634 78.421.634
Partecipazioni 1.166.324 1.166.324
Attività materiali 2.132.633 2.132.633
Attività immateriali 2.042.120 2.042.120
Attività non correnti e gruppi di attività in via di dismissione 109.983 109.983
Altre voci dell'attivo 5.700.674 (272.429) 5.428.245
Totale 120.509.595 (348.496) 120.161.099
Voci del passivo riclassificate
(migliaia di euro)
31/12/2015 Riclassifiche 31/12/2015
Debiti verso banche 16.334.739 16.334.739
Debiti verso clientela, titoli in circolazione e passività
finanziarie valutate al fair value 82.141.444 82.141.444
Passività finanziarie e derivati di copertura 8.564.543 (76.067) 8.488.476
Fondi del passivo 1.333.077 (272.429) 1.060.648
Passività associate ad attività in via di dismissione 342.265 342.265
Altre voci del passivo 3.246.793 3.246.793
Patrimonio di pertinenza di terzi 53.169 53.169
Patrimonio netto 8.493.565 8.493.565
- Capitale e riserve 8.063.492 8.063.492
- Utile (Perdita) dell'esercizio 430.073 430.073
Totale 120.509.595 (348.496) 120.161.099

Riconciliazione tra lo schema di rendiconto finanziario dell'esercizio 2015 e lo stesso riesposto a fini comparativi

A. Attività operativa 31/12/2015 Riclassifiche 31/12/2015
1. Gestione 2.071.166 - 2.071.166
- interessi attivi incassati (+) 2.778.692 2.778.692
- interessi passivi pagati (-) (1.207.506) (1.207.506)
- dividendi e proventi simili (+) 31.201 31.201
- commissioni nette (+/-) 1.425.410 1.425.410
- spese per il personale (-) (1.410.127) (1.410.127)
- premi netti incassati (+) - -
- altri proventi/oneri assicurativi (+/-) - -
- altri costi (-) (1.032.954) (1.032.954)
- altri ricavi (+) 1.424.836 1.424.836
- imposte e tasse 68.894 68.894
- costi/ricavi relativi ai gruppi di attività in via di dismissione e al netto dell'effetto fiscale (+/-) (7.280) (7.280)
2. Liquidità generata/assorbita dalle attività finanziarie 3.908.602 348.496 4.257.098
- attività finanziarie detenute per la negoziazione 186.053 76.067 262.120
- attività finanziarie valutate al fair value (48.857) (48.857)
- attività finanziarie disponibili per la vendita 580.257 580.257
- crediti verso la clientela 535.588 535.588
- crediti verso banche: a vista 561.779 561.779
- crediti verso banche: altri crediti 1.658.970 1.658.970
- altre attività 434.812 272.429 707.241
3. Liquidità generata/assorbita dalle passività finanziarie (3.133.060) (348.496) (3.481.556)
- debiti verso banche: a vista (439.169) (439.169)
- debiti verso banche: altri debiti (609.409) (609.409)
- debiti verso clientela (1.308.332) (1.308.332)
- titoli in circolazione (141.134) (141.134)
- passività finanziarie di negoziazione 1.514.468 (76.067) 1.438.401
- passività finanziarie valutate al fair value (2.922.558) (2.922.558)
- altre passività 773.074 (272.429) 500.645
Liquidità netta generata/assorbita dall'attività operativa 2.846.708 - 2.846.708
B. Attività di investimento
1. Liquidità generata da: 29.610 - 29.610
- vendite di partecipazioni - -
- dividendi incassati su partecipazioni - -
- vendite/rimborsi di attività finanziarie detenute sino alla scadenza - -
- vendite di attività materiali 29.610 29.610
- vendite di attività immateriali - -
- vendite di società controllate e di rami d'azienda - -
2. Liquidità assorbita da: (2.968.208) - (2.968.208)
- acquisti di partecipazioni (694) (694)
- acquisti di attività finanziarie detenute sino alla scadenza (2.800.851) (2.800.851)
- acquisti di attività materiali (108.673) (108.673)
- acquisti di attività immateriali (57.990) (57.990)
- acquisti di società controllate e di rami d'azienda - -
Liquidità netta generata/assorbita dall'attività di investimento (2.938.598) - (2.938.598)
C. Attività di provvista
- emissioni/acquisti di azioni proprie 60.000 60.000
- emissioni/acquisti di strumenti di capitale - -
- distribuzione dividendi e altre finalità (256) (256)
Liquidità netta generata/assorbita dall'attività di provvista 59.744 - 59.744
Liquidità netta generata/assorbita nell'esercizio (32.146) - (32.146)
Riconciliazione 31/12/2015 Riclassifiche 31/12/2015
- Cassa e disponibilità liquide all'inizio dell'esercizio 619.529 619.529
- Liquidità netta generata/assorbita nell'esercizio (32.146) (32.146)
- Cassa e disponibilità liquide: effetto della variazione dei cambi - -
Cassa e disponibilità liquide alla fine dell'esercizio 587.383 - 587.383

Informativa al pubblico Stato per Stato (Country by Country Reporting)

La disciplina dell'informativa al pubblico Stato per Stato ("country by country reporting"), introdotta con l'art. 89 della Direttiva 2013/36/UE ("CRD IV"), recepita nell'ordinamento italiano con il 4° aggiornamento della circolare della Banca D'Italia n. 285 del 17 dicembre 2013 (Parte Prima, Titolo III, capitolo 2), prevede l'obbligo annuale delle informazioni con riferimento alle lettere a), b),c), d), e) ed f) dell'art.89 della CRD IV.

A tale fine , vengono riportate le informazioni richieste, suddivise per singola lettera.

A) Denominazione delle società insediate e natura dell'attività

Le attività svolte dal Gruppo Banco Popolare sono rappresentante nella seguente tabella che fa riferimento a quella riportata nell'articolo 317 del Regolamento N. 575/2013 del Parlamento Europeo e del Consiglio UE (CRR), integrata con ulteriori specifiche attività.

Tali attività sono raccordate, secondo criteri di prevalenza, con i "settori di attività" che, in sintesi, fanno riferimento all'assetto gestionale interno del Gruppo e vengono richiamati nella Relazione sulla Gestione (paragrafo "Risultati per settore di attività" ed anche nella "Parte L - Informativa di settore" della Nota Integrativa della Relazione Finanziaria Consolidata al 31 dicembre 2016.

Tratto dal CRR: par. 4, art. 317, Tabella 2 Settori di attività del Gruppo Banco Popolare
Linea di business Elenco di attività Commerciale
e distributivo
(Reti
Territoriali)
Invest.
Bank., Priv.
Bank.,
Assett Man.
Leasing Corporate
Center e
Altro
Assunzione a fermo di strumenti finanziari o
collocamento di strumenti finanziari sulla base di un
impegno irrevocabile
Servizi finanziari per l'impresa Servizi connessi con l'assunzione a fermo
(corporate finance) Consulenza in materia di investimenti
Ricerca in materia di investimenti e analisi finanziaria
e altre forme di consulenza generale riguardanti le
operazioni relative a strumenti finanziari
Negoziazione per conto proprio
Negoziazioni e vendite Ricezione e trasmissione di ordini riguardanti uno o
più strumenti finanziari
(trading and sales) Esecuzione di ordini per conto dei clienti
Collocamento di strumenti finanziari senza impegno
irrevocabile
Gestione di sistemi multilaterali di negoziazione --
Intermediazione al dettaglio
(retail brokerage) (Attività con
Ricezione e trasmissione di ordini riguardanti uno o
più strumenti finanziari
persone fisiche o con PMI che Esecuzione di ordini per conto dei clienti
soddisfano i criteri di cui
all'articolo 123 per la classe
delle esposizioni al dettaglio)
Collocamento di strumenti finanziari senza impegno
irrevocabile
Raccolta di depositi o di altri fondi rimborsabili
Servizi bancari a carattere Operazioni di prestito
Commerciale (commercial
banking)
Leasing finanziario
Rilascio di garanzie e di impegni di firma
Servizi bancari al dettaglio Raccolta di depositi o di altri fondi rimborsabili
(retail banking) (Attività con Operazioni di prestito
persone fisiche o con PMI che
soddisfano i criteri di cui
Leasing finanziario
all'articolo 123 per la classe
delle esposizioni al dettaglio)
Rilascio di garanzie e di impegni di firma
Pagamenti e regolamenti Servizi di pagamento
(payment and settlement) Emissione e gestione di mezzi di pagamento
Gestioni fiduciarie (agency
services)
Custodia e amministrazione di strumenti finanziari
per conto dei clienti, inclusi la custodia e i servizi
connessi come la gestione di contante/garanzie reali
Gestione di portafogli
Gestioni patrimoniali (asset Gestione di OICVM
management) Altre forme di gestioni patrimoniali
Gestione della tesoreria e funding in conto proprio
Altri servizi e attività di Gestione del portafoglio partecipazioni
supporto Gestione attività IT
Gestione e manutenzione del patrimonio immobiliare

Con riferimento ai principali contenuti, il settore di attività:

  • "Commerciale e Distributivo", comprende le attività di gestione e commercializzazione dei prodotti/servizi bancari e finanziari e di intermediazione creditizia rivolte sia alla clientela "retail" (privati e piccole imprese), sia alla clientela "corporate". Tali attività sono condotte in misura prevalente dalla Rete Commerciale della Capogruppo;
  • "Investment Banking, Private Banking, Asset management", comprende le attività di strutturazione di prodotti finanziari, di accesso ai mercati regolamentati, di supporto e sviluppo di servizi finanziari specializzati per la clientela "private" (ad es. le gestioni individuali) e di promozione e gestione di fondi e SICAV. Tali attività sono svolte da società specializzate del Gruppo quali Aletti & C. Banca d'Investimento Mobiliare, Aletti Fiduciaria ed Aletti Gestielle SGR;
  • "Leasing", comprende le attività di gestione ed amministrazione dei contratti di locazione finanziaria posti in essere dall'ex Gruppo Banca Italease; in particolare sono comprese le attività relative ai contratti della ex Banca Italease S.p.A., che nel marzo 2015 è stata incorporata nella Capogruppo Banco Popolare S.c.a r.l.e le società Release S.p.A. e Italease Gestione Beni S.p.A.;
  • "Corporate Center ed Altro", comprende le attività rientranti nell'ambito gestionale dei processi di governo delle diverse entità del Gruppo e di supporto al business. Tali attività sono svolte in prevalenza dalle strutture centrali della Capogruppo, dalla Società Gestione Servizi BP e dalle società immobiliari del Gruppo.

In misura marginale rispetto ai volumi complessivi del Gruppo, alcune attività di dettaglio rientranti nelle suddette classificazioni sono svolte anche dalla controllata estera Banca Aletti & C. (Suisse) SA (servizi finanziari specializzati per la clientela "private"). Con riferimento al 31 dicembre 2016 il peso delle attività estere è inferiore al 5% sia del totale attivo consolidato, sia del totale proventi consolidati.

B) Fatturato

Il fatturato fa riferimento al Margine di Intermediazione di cui alla voce 120 del conto economico consolidato, che al 31 dicembre 2016 ammonta a 2.748,3 milioni (3.480,2 milioni al 31 dicembre 2015). Si veda al riguardo lo schema di Conto Economico Consolidato dell'esercizio 2016.

C) Numero dei dipendenti su base equivalente a tempo pieno

In termini di risorse full-time equivalent, il dato al 31 dicembre 2015 è pari a 16.382 (16.731 al 31 dicembre 2015), includendo anche i contratti a CoCoPro e di Stage.

D) Utile o perdita prima delle imposte

L'utile prima delle imposte del Gruppo corrisponde alla somma delle voci 280 e 310 dello schema di conto economico consolidato pari a -2.293,4 milioni di euro (342,5 milioni al 31 dicembre 2015). Si veda al riguardo lo schema di Conto Economico Consolidato dell'esercizio 2016.

E) Imposte sull'utile o sulla perdita

Le imposte sull'utile del Gruppo dell'esercizio 2016 sono pari all'importo esposto alla voce 290 dello schema di conto economico consolidato ed ammontano all'importo positivo di 588,8 milioni (+68,9 milioni al 31 dicembre 2015). Si veda al riguardo lo schema di Conto Economico Consolidato dell'esercizio 2016.

F) Contributi pubblici ricevuti

Il Gruppo Banco Popolare nel corso dell'esercizio 2016 ha ricevuto contributi pubblici per l'effettuazione di corsi di formazione del personale per complessivi 7,7 milioni (5,0 milioni nell'esercizio precedente).

Al riguardo si precisa che, nel novero di tali contributi, in ottemperanza alle disposizioni previste per la compilazione dell'informativa in oggetto, sono escluse le operazioni poste in essere con le banche centrali per finalità di stabilità finanziaria oppure le operazioni aventi l'obiettivo di facilitare il meccanismo di trasmissione della politica monetaria.

relazione e bilancio dell'impresa

DATI DI SINTESI E INDICI ECONOMICO-FINANZIARI DELL'IMPRESA

Dati di sintesi

Di seguito vengono riportati i dati di sintesi e i principali indici del Banco Popolare Società Cooperativa, calcolati sulla base dei prospetti contabili riclassificati.

In precedenti esercizi il Banco Popolare ha esercitato la facoltà di designare al fair value le passività finanziarie di propria emissione ("fair value option") quale alternativa all'hedge accounting anche per le emissioni classificate come istituzionali. La valutazione al fair value delle passività finanziarie collocate sul mercato istituzionale richiede di misurare anche l'impatto della variazione del proprio merito creditizio intervenuta successivamente alla data di emissione della passività. Per effetto di tale scelta passata, il risultato economico è influenzato dalla volatilità del proprio merito creditizio misurato sulla base delle quotazioni di mercato dello specifico credit default swap. In considerazione del fatto che gli impatti economici derivanti dalla "fair value option" non hanno valore ai fini di un'analisi della redditività effettiva, nelle tabelle sotto riportate si è ritenuto opportuno esporre l'impatto della suddetta "fair value option" in una voce separata evidenziando anche il risultato economico dei periodi posti a confronto al netto dell'impatto medesimo (1).

(milioni di euro) 31/12/2016 31/12/2015 Variaz.
Dati economici
Margine finanziario 1.480,7 1.478,6 0,1%
Commissioni nette 1.207,8 1.357,8 (11,1%)
Proventi operativi 2.878,9 3.140,0 (8,3%)
Oneri operativi (2.247,7) (2.164,9) 3,8%
Risultato della gestione operativa 631,3 975,0 (35,3%)
Risultato lordo dell'operatività corrente (1.912,5) 60,1
Risultato netto senza FVO (1.314,3) 185,9
Impatto FVO 5,6 1,0
Risultato netto (1.308,7) 186,9
(milioni di euro) 31/12/2016 31/12/2015 (*) Variaz.
Dati patrimoniali
Totale dell'attivo 116.639,4 119.226,1 (2,2%)
Crediti verso clientela (lordi) 82.117,7 84.245,8 (2,5%)
Attività finanziarie e derivati di copertura 22.477,5 22.982,3 (2,2%)
Patrimonio netto 6.144,8 6.689,2 (8,1%)
Attività finanziarie della clientela
Raccolta diretta 89.547,1 91.142,0 (1,7%)
Raccolta indiretta 61.968,2 64.306,4 (3,6%)
- Risparmio gestito 31.976,2 31.230,8 2,4%
- Fondi comuni e Sicav 18.751,4 18.124,6 3,5%
- Gestioni patrimoniali mobiliari e in fondi 2.956,0 2.978,2 (0,7%)
- Polizze assicurative 10.268,8 10.127,9 1,4%
- Risparmio amministrato 29.992,0 33.075,6 (9,3%)
Dati della struttura
Numero medio dei dipendenti e altro personale (**) 14.486 14.797
Numero degli sportelli bancari (***) 1.697 1.814

(*) I dati sono stati riesposti per omogeneità di confronto. Negli allegati è riportato un prospetto di riconciliazione tra lo schema di stato patrimoniale riclassificato pubblicato nella Relazione finanziaria annuale al 31 dicembre 2015 e quello riesposto nel presente schema.

(**) Media ponderata del personale calcolata su base mensile. Non comprende gli Amministratori e Sindaci della Società.

(***) Inclusi gli sportelli di tesoreria, le casse remote e le filiali estere

(1) Si evidenzia inoltre che il 24 luglio 2014 l'International Accounting Standard Board ("IASB") ha emanato la versione finale del nuovo principio contabile "IFRS 9 – Financials Instruments". Tra le novità introdotte dal nuovo principio è prevista proprio l'eliminazione della volatilità di conto economico conseguente alla rilevazione delle variazioni del proprio merito creditizio. Queste ultime verranno infatti rilevate direttamente come variazioni del patrimonio netto senza transito dal conto economico. Le società potranno inoltre applicare tale nuova modalità di rilevazione anche prima di dare concreta applicazione alle altre novità introdotte dal nuovo principio contabile. Il principio dovrà essere applicato obbligatoriamente a partire dal 1° gennaio 2018 ma è consentita la sua applicazione anticipata a partire dalla data di omologazione e conseguente recepimento nell'ordinamento comunitario. Il principio contabile IFRS 9 è stato omologato con Regolamento n. 2067 del 22 novembre 2016, pubblicato nella Gazzetta Ufficiale dell'Unione Europea in data 29 novembre 2016. La rappresentazione dei risultati economici proposta anticipa pertanto l'evoluzione attesa nella rappresentazione contabile di questo particolare fenomeno, fornendo sin d'ora la vista del risultato economico depurato dell'impatto conseguente alle variazioni del proprio merito creditizio.

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Indici economici, finanziari e altri dati

31/12/2016 (*) 31/12/2015 (*)
Indicatori alternativi di performance
Indici di redditività (%)
Margine finanziario / Proventi operativi 51,4% 47,1%
Commissioni nette / Proventi operativi 41,95% 43,24%
Oneri operativi / Proventi operativi 78,07% 68,95%
Dati sulla produttività operativa (€/1000)
Crediti a clientela (lordi) per dipendente (**) 5.668,76 5.693,44
Proventi operativi per dipendente (**) 198,7 212,2
Oneri operativi per dipendente (**) 155,2 146,3
Indici di rischiosità del credito (%)
Sofferenze nette / Crediti verso clientela (netti) 7,40% 7,36%
Inadempienze probabili / Crediti verso clientela (netti) 7,48% 8,53%
Sofferenze nette / Patrimonio netto 91,17% 86,01%
Altri indici
Attività finanziarie e derivati di copertura / Totale attivo 19,27% 19,28%
Derivati attivi / Totale attivo 0,62% 0,82%
- derivati di negoziazione attivi / totale attivo 0,36% 0,51%
- derivati di copertura attivi / totale attivo 0,25% 0,31%
Derivati di negoziazione netti (***) / Totale attivo 0,11% 0,30%
Impieghi lordi / Raccolta diretta 84,53% 85,83%
Indici regolamentari di patrimonializzazione e di liquidità
Common equity tier 1 ratio (CET1 capital ratio) 11,81% 12,45%
Tier 1 capital ratio 12,07% 12,46%
Total capital ratio 15,63% 15,83%
Tier 1 Capital / Attivo tangibile 3,69% 4,10%
Liquidity Coverage Ratio (LCR)
Indice di leva finanziaria 3,70% 4,00%
Titolo azionario Banco Popolare
Numero di azioni in essere 827.760.910 362.179.606
Prezzi di chiusura ufficiali dell'azione
- Massimo 9,15 16,33
- Minimo 1,79 8,91
- Media 3,54 13,89
EPS base (2,159) 0,501
EPS diluito (2,159) 0,501

(*) Gli indici sono stati calcolati escludendo gli effetti economici della FVO. I dati relativi al periodo precedente sono stati riesposti per garantire un confronto omogeneo.

(**) Media aritmetica calcolata su base mensile che non comprende gli Amministratori e Sindaci della Società, il cui valore è esposto nella precedente tabella. (***) L'aggregato dei derivati di negoziazione netti corrisponde allo sbilancio, in valore assoluto, tra i derivati compresi nella voce di bilancio 20 dell'attivo "Attività finanziarie detenute per la negoziazione" e 40 del passivo "Passività finanziarie di negoziazione".

(****) Nel corso dell'esercizio è stata perfezionata un'operazione di aumento di capitale a titolo oneroso; le quotazioni del titolo Banco Popolare precedenti il giorno 6 giugno 2016 (data di inizio dell'aumento di capitale e di stacco dei relativi diritti) sono state modificate applicando il fattore di rettifica fornito da Borsa Italiana (0,741939).

relazione sulla gestione dell'impresa

RISULTATI

Gli schemi ufficiali di conto economico e stato patrimoniale previsti dalla circolare n. 262 del 2005 di Banca d'Italia ultimo aggiornamento, in conformità a quanto richiesto dalla Consob con la comunicazione n. DEM/6064293 del 28 luglio 2006, vengono di seguito rappresentati in forma riclassificata secondo criteri gestionali per fornire una lettura più immediata dei risultati economici dell'esercizio e della situazione patrimoniale e finanziaria della Banca.

Le principali riclassifiche effettuate rispetto ai saldi presenti nelle voci dello schema di conto economico ufficiale sono di seguito rappresentate:

  • i dividendi sulle azioni iscritte nelle attività disponibili per la vendita e nelle attività detenute per la negoziazione (inclusi nella voce 70 del conto economico ufficiale) sono stati ricondotti nell'ambito del risultato netto finanziario;
  • il risultato netto dell'attività di negoziazione e di copertura (voci 80 e 90 del conto economico ufficiale) sono inclusi nel risultato netto finanziario;
  • gli utili e perdite da cessione o riacquisto di crediti rappresentati da: titoli di debito, attività disponibili per la vendita, attività detenute fino a scadenza, passività finanziarie (compresi nella voce 100 del conto economico ufficiale) ed il risultato netto delle attività e passività finanziarie valutate al fair value (voce 110 del conto economico ufficiale) al netto dell'impatto della variazione del merito creditizio e della relativa fiscalità, sono stati esposti nell'ambito del risultato netto finanziario;
  • gli utili e perdite da cessione o riacquisto di crediti, non rappresentati da titoli di debito (inclusi nella voce 100 del conto economico ufficiale), sono stati accorpati alle rettifiche di valore nette per deterioramento di crediti, nella voce rettifiche nette su crediti verso la clientela;
  • i recuperi di imposte e tasse e di altre spese (compresi nella voce 190 del conto economico ufficiale) sono stati portati a diretta riduzione delle altre spese amministrative del conto economico riclassificato, dove risulta contabilizzato il relativo costo, anziché essere indicati nell'aggregato degli altri proventi netti di gestione;
  • l'ammortamento delle spese per migliorie su beni di terzi (contabilizzato nella voce 190 del conto economico ufficiale) è stato esposto assieme alle rettifiche di valore su attività materiali e immateriali, anziché essere evidenziato unitamente agli altri proventi netti di gestione;
  • l'aggregato delle "(Rettifiche) riprese di valore su avviamenti, partecipazioni ed altre attività immateriali" include le rettifiche e le riprese di valore relative alle attività intangibili ed alle partecipazioni, effettuate a seguito del test di impairment;
  • l'effetto della variazione del merito creditizio sulle passività finanziarie di propria emissione valutate al fair value (FVO), contabilizzato nella voce 110 del conto economico ufficiale, viene esposto in una voce separata del conto economico riclassificato congiuntamente ai relativi effetti fiscali (contabilizzati nella voce 260 del conto economico ufficiale);
  • gli accantonamenti ai fondi per rischi ed oneri a fronte di controversie che riguardano interessi maturati nell'esercizio o in precedenti esercizi, contabilizzati nella voce 160 del conto economico, vengono portati a rettifica diretta del margine di interesse.

In allegato viene fornito un prospetto di riconciliazione tra il conto economico riclassificato e lo schema previsto dalla circolare n. 262/05 di Banca d'Italia ultimo aggiornamento.

Conto Economico riclassificato

Voci del conto economico riclassificate
(migliaia di euro)
31/12/2016 31/12/2015 Var. ass. Var. %
Margine di interesse 1.159.673 1.348.065 (188.392) (14,0%)
Dividendi e proventi simili 321.071 130.545 190.526 145,9%
Margine finanziario 1.480.744 1.478.610 2.134 0,1%
Commissioni nette 1.207.768 1.357.837 (150.069) (11,1%)
Altri proventi netti di gestione 5.356 22.120 (16.764) (75,8%)
Risultato netto finanziario (senza FVO) 185.081 281.387 (96.306) (34,2%)
Altri proventi operativi 1.398.205 1.661.344 (263.139) (15,8%)
Proventi operativi 2.878.949 3.139.954 (261.005) (8,3%)
Spese per il personale (1.277.510) (1.244.409) 33.101 2,7%
Altre spese amministrative (947.037) (896.019) 51.018 5,7%
Rettifiche di valore nette su attività materiali e immateriali (23.139) (24.500) (1.361) (5,6%)
Oneri operativi (2.247.686) (2.164.928) 82.758 3,8%
Risultato della gestione operativa 631.263 975.026 (343.763) (35,3%)
Rettifiche nette su crediti verso clientela (2.404.141) (730.681) 1.673.460 -
Rettifiche nette su crediti verso banche ed altre attività (40.624) (74.173) (33.549) (45,2%)
Accantonamenti netti ai fondi per rischi ed oneri (25.838) (31.681) (5.843) (18,4%)
(Rettifiche) Riprese di valore su avviamenti e partecipazioni ed altre attività
immateriali (97.528) (76.660) 20.868 27,2%
Utili (Perdite) da cessione di partecipazioni ed investimenti 24.350 (1.758) 26.108 -
Risultato lordo dell'operatività corrente al lordo delle imposte (1.912.518) 60.073 (1.972.591) -
Imposte sul reddito dell'esercizio dell'operatività corrente 598.245 125.848 472.397 -
Utili (Perdite) dei gruppi di attività in via di dismissione al netto delle imposte - - - -
Risultato dell'esercizio (senza FVO) (1.314.273) 185.921 (1.500.194) -
Variazione del proprio merito creditizio (FVO) 7.689 1.467 6.222 -
Imposte sulla variazione del merito creditizio (FVO) (2.114) (485) 1.629 -
Impatto FVO 5.575 982 4.593 -
Risultato netto (1.308.698) 186.903 (1.495.601) -

In conformità alle indicazioni della Comunicazione Consob n. DEM/6064293 del 28 luglio 2006 di seguito vengono fornite le informazioni sui principali effetti che gli eventi e le operazioni di carattere non ricorrente hanno avuto sul risultato economico dei periodi posti a confronto.

Per l'identificazione delle componenti non ricorrenti vengono utilizzati di massima i seguenti criteri:

  • sono considerati non ricorrenti i risultati delle operazioni di cessione di tutte le attività immobilizzate (partecipazioni, immobilizzazioni materiali);
  • sono considerati non ricorrenti gli utili e le perdite delle attività non correnti in via di dismissione;
  • sono considerate non ricorrenti le componenti economiche connesse ad operazioni di efficientamento, ristrutturazione ecc. (es. oneri per il ricorso al fondo esuberi, incentivazioni all'esodo);
  • sono considerate non ricorrenti le componenti economiche di importo significativo che non sono destinate a ripetersi frequentemente (es. penali, impairment di attività immobilizzate, effetti connessi a cambi di normativa, risultati di carattere eccezionale ecc.);
  • sono invece considerati ricorrenti gli impatti economici, ancorché significativi, derivanti da aspetti valutativi e/o da variazioni di parametri nell'applicazione delle metodologie di valutazione applicate in modo continuativo;

La voce risultato netto finanziario (senza FVO) include per 14,8 milioni la componente di prezzo aggiuntiva riconosciuta al Banco Popolare a seguito della cessione della quasi totalità dell'interessenza partecipativa detenuta in ICBPI S.p.A. avvenuta nel corso del 2015. I proventi netti di carattere non ricorrente accreditati nel conto economico del precedente esercizio erano pari a 143,5 milioni.

Le spese del personale includono per 181,4 milioni oneri non ricorrenti connessi alla riduzione del personale in esubero tramite il Fondo di Solidarietà del Sistema. L'onere consegue alla sottoscrizione in data 23 dicembre 2016 di un nuovo accordo sindacale in connessione all'operazione di fusione con la Banca Popolare di Milano (BPM). Nel precedente esercizio gli oneri straordinari ammontavano a 87,4 milioni, e includevano accantonamenti ai fondi solidarietà, incentivi all'esodo e spese di chiusura della filiale di Londra.

Nelle spese amministrative gli oneri non ricorrenti dell'esercizio ammontano a 140,4 milioni. Essi comprendono contributi straordinari richiesti dal Fondo di Risoluzione Nazionale per il completamento dell'operazione di salvataggio di quattro banche avviato alla fine del precedente esercizio per 82,9 milioni, oneri straordinari sostenuti per la realizzazione dell'operazione di fusione con la BPM per 31,7 milioni e il canone di competenza dell'esercizio 2015, corrisposto nel 2016, al fine di mantenere la trasformabilità delle "DTA qualificate" in crediti d'imposta in occasione della eventuale rilevazione di perdite d'esercizio e/o di perdite fiscali ammontante a 25,8 milioni. Nel precedente esercizio gli oneri non ricorrenti erano pari a 106,4 milioni e si riferivano interamente ai contributi straordinari corrisposti al Fondo di Risoluzione Nazionale.

Le rettifiche nette su crediti verso la clientela includono le rettifiche di valore addebitate a conto economico fin dal primo trimestre 2016 al fine di elevare il livello medio di copertura dei crediti deteriorati in linea con quanto richiesto dalla BCE in sede di esame preliminare della prospettata operazione di aggregazione tra il Banco Popolare e la Banca Popolare di Milano.

Le rettifiche nette su crediti verso banche e altre attività includono svalutazioni di attività finanziarie disponibili per la vendita ritenute non ricorrenti per l'importo di 23,1 milioni. Esse sono riferite per 19,7 milioni al Fondo Atlante e per il residuo alla quota partecipativa detenuta nello Schema Volontario del FITD in relazione all'intervento di quest'ultimo nel salvataggio della Cassa di Risparmio di Cesena. Nel precedente esercizio non erano presenti rettifiche ritenute di carattere non ricorrente.

La voce accantonamenti ai fondi per rischi e oneri include costi di carattere non ricorrente per 14,8 milioni. I medesimi oneri addebitati nel conto economico del precedente esercizio ammontavano a 27,4 milioni.

Le (rettifiche) riprese di valore su avviamenti, partecipazioni e altre attività immateriali ammontano a 97,5 milioni e si riferiscono interamente all'impairment degli investimenti partecipativi. Nel precedente esercizio le rettifiche su partecipazioni erano pari a 76,7 milioni.

Gli utili (perdite) netti da cessione di partecipazioni e investimenti hanno comportato un accredito a conto economico per 24,4 milioni di cui: 15,6 milioni relativi alla cessione di partecipazioni e 8,8 milioni legati alla vendita di un immobile iscritto tra le attività in via di dismissione. Nel precedente esercizio erano state addebitate a conto economico perdite nette da cessione per 1,8 milioni.

Le imposte sul reddito dell'esercizio relative alle componenti non ricorrenti sono positive per 523 milioni. La medesima voce di conto economico del precedente esercizio era positiva per 138,9 milioni ed includeva per 85,1 milioni il provento rappresentato dal tax asset inerente alle perdite fiscali pregresse della incorporata Banca Italease S.p.A..

La voce impatto FVO è positiva per 5,6 e si riferisce alla svalutazione del valore contabile delle passività finanziarie di propria emissione valutate al fair value (FVO) per effetto del miglioramento del merito creditizio dell'emittente rispetto al 2015. Nel precedente esercizio l'impatto di conto economico era risultato positivo per circa 1 milione.

Proventi operativi

Il margine di interesse dell'esercizio è pari a 1.159,7 milioni in calo di 188,4 milioni (-14,0%) rispetto ai 1.348,1 milioni del 2015.

La riduzione registrata trova la sua giustificazione nell'ulteriore riduzione dei tassi di interesse, nella forte pressione competitiva sul pricing degli impieghi verso la clientela e nel calo della redditività del portafoglio titoli. In tale contesto l'impatto negativo sul margine dei fenomeni descritti è stato attenuato dal calo del costo del funding istituzionale e dall'azione di contenimento della discesa del mark-down rispetto al calo registrato dai tassi di mercato.

(migliaia di euro) 2016 2015 Var. % Var. ass.
Attività finanziarie detenute per la negoziazione (HFT) 99.717 150.035 (33,5%) (50.318)
Attività finanziarie valutate al fair value (DAFV) (717) 717 - (1.434)
Attività finanziarie disponibili per la vendita (AFS) 326.348 347.258 (6,0%) (20.911)
Attività finanziarie detenute sino a scadenza (HTM) 170.038 147.887 15,0% 22.151
Interessi netti verso banche (16.402) (21.369) (23,2%) (4.968)
Interessi netti verso clientela 1.563.753 1.870.610 (16,4%) (306.856)
Derivati di copertura (saldo netto) (88.118) (70.203) 25,5% 17.915
Interessi netti su altre attività/passività 2.628 10.340 (74,6%) (7.712)
Titoli in circolazione (615.683) (656.099) (6,2%) (40.417)
Passività finanziarie di negoziazione (3.059) (80) - 2.978
Passività finanziarie valutate al fair value (278.832) (431.029) (35,3%) (152.197)
Totale margine di interesse 1.159.673 1.348.065 (14,0%) (188.393)

I dividendi sono rappresentati dai proventi erogati dalle società controllate o sottoposte a influenza notevole e ammontano a 321,1 milioni. Nel precedente esercizio i dividendi incassati erano risultati pari a 130,5 milioni.

Il margine finanziario si attesta a 1.480,7 milioni in leggera crescita rispetto 1.478,6 milioni del precedente esercizio.

Le commissioni nette dell'esercizio si attestano a 1.207,8 milioni e presentano un calo dell'11,1% rispetto al dato del 31 dicembre 2015. La diminuzione è imputabile per 155,4 milioni ai minori proventi per servizi di gestione, intermediazione e consulenza, mentre gli incrementi si riferiscono per 11,7 milioni all'aumento delle commissioni nette di tenuta e gestione dei c/c e finanziamenti a clientela.

(migliaia di euro) 2016 2015 Var. % Var. ass.
Servizi di Gestione, Intermediazione e Consulenza 481.250 636.646 (24,4%) (155.396)
Distribuzione di prodotti di risparmio 343.480 477.522 (28,1%) (134.041)
- Collocamento titoli 60.237 95.432 (36,9%) (35.195)
- Risparmio Gestito 195.773 256.881 (23,8%) (61.108)
- Bancassurance 87.470 125.209 (30,1%) (37.739)
Credito al consumo 26.203 35.636 (26,5%) (9.434)
Carte di credito e altri prodotti 31.148 31.764 (1,9%) (616)
Banca depositaria 18.344 17.544 4,6% 799
Negoziazione titoli, valute e raccolta ordini 36.975 47.242 (21,7%) (10.267)
Altri 25.101 26.938 (6,8%) (1.838)
Tenuta e Gestione su C/C e Finanziamenti a Clientela 508.421 496.760 2,3% 11.661
Servizi di Incasso e Pagamento 112.661 120.149 (6,2%) (7.488)
Garanzia rilasciate 50.149 50.149 0,0% 0
Altri Servizi 55.287 54.133 2,1% 1.154
Totale commissioni nette 1.207.768 1.357.837 (11,1%) (150.069)

Gli altri proventi netti di gestione si sono ridotti di 16,8 milioni, passando dai 22,1 milioni rilevati nel 2015 ai 5,4 milioni di fine esercizio. La riduzione dei proventi netti su conti correnti e finanziamenti di 6 milioni è imputabile alle minori commissioni di istruttoria veloce addebitate alla clientela rispetto al 2015, mentre la variazione negativa della voce altri proventi netti ed oneri è da attribuirsi principalmente all'impatto positivo sull'esercizio precedente di sopravvenienze attive registrate a seguito del perfezionamento di alcune transazioni.

(migliaia di euro) 2016 2015 Var. % Var. ass.
Proventi su c/c e finanziamenti 45.807 51.766 (11,5%) (5.960)
Fitti attivi 3.356 3.159 6,2% 196
Operazioni straordinarie - -
Manutenzione su immobili e beni rivenienti dal leasing (8.880) (10.755) (17,4%) (1.875)
Altri proventi ed oneri (13.144) 1.647 - (14.792)
Client relationship (21.782) (23.697) (8,1%) (1.915)
Totale 5.356 22.120 ( 75,8%) (16.765)

Il risultato netto finanziario al netto dell'FVO è positivo per 185,1 milioni, in diminuzione di 96,3 milioni rispetto ai 281,4 milioni dell'esercizio precedente. In particolare la variazione negativa è imputabile principalmente alla diminuzione degli utili netti derivanti dall'attività di cessione dei titoli inclusi nel portafoglio delle attività finanziarie disponibili per la vendita, e dall'attività di riacquisto delle proprie passività. Il risultato netto dell'attività di copertura è pressoché in linea con il medesimo dato del 2015.

L'impatto della variazione del merito creditizio delle proprie passività valutate al fair value (FVO), esposto in una voce distinta e separata del conto economico riclassificato, è positivo per circa 7,7 milioni (5,6 milioni al netto dell'effetto fiscale). Nel precedente esercizio l'impatto della variazione del merito creditizio era positivo per circa 1,5 milioni (+1 milione al netto dell'effetto fiscale).

(migliaia di euro) 2016 2015 Var. % Var. ass.
Dividendi e proventi simili su attività finanziarie 11.976 13.331 (10,2%) (1.356)
Risultato netto dell'attività di copertura 2.221 1.999 11,1% 222
Utile/Perdita da cessione attività finanziarie detenute sino a scadenza - - - (0)
Portafoglio titoli e riacquisto passività 170.884 266.057 (35,8%) (95.173)
Totale al netto della FVO 185.081 281.387 (34,2%) (96.306)
Variazione del merito creditizio (FVO) 7.689 1.467 - 6.222
Totale 192.770 282.854 ( 31,8%) (90.084)

Il totale dei proventi operativi di fine esercizio ammonta a 2.878,9 milioni in diminuzione del 8,3% rispetto al medesimo dato del 31 dicembre 2015.

Oneri operativi

Le spese per il personale sono pari a 1.277,5 milioni, in aumento del 2,7% rispetto al dato del 31 dicembre 2015. Nel corso dell'esercizio sono stati addebitati a conto economico 181,4 milioni di oneri straordinari, rispetto agli 87,4 milioni del precedente esercizio. Escludendo le componenti non ricorrenti da entrambi gli esercizi posti a confronto, il costo del personale risulta in diminuzione di 60,9 milioni (-5,3%).

Le altre spese amministrative si attestano a 947 milioni, in crescita di 51 milioni (+5,7%) rispetto al precedente esercizio. Al netto delle componenti non ricorrenti l'incremento dei costi si attesta a 17 milioni (+2,1%) ed è giustificato dai maggiori oneri sistemici di carattere ricorrente (canone di competenza 2016 finalizzato a mantenere la trasformabilità delle "DTA qualificate" in crediti d'imposta e maggiori contributi ordinari versati al Fondo di Risoluzione Unico ed al Fondo Interbancario di Tutela dei Depositi).

Le rettifiche di valore nette su attività materiali e immateriali presentano una contrazione di 1,4 milioni (-5,6%) rispetto ai dati dell'esercizio precedente.

(migliaia di euro) 2016 2015 Var. % Var. ass.
Spese per il personale 1.277.510 1.244.409 2,7% 33.101
- Altre spese per il personale 1.277.510 1.244.409 2,7% 33.101
Altre spese amministrative 947.037 896.019 5,7% 51.018
- Imposte e tasse 186.464 197.380 (5,5%) (10.916)
- Servizi e consulenze 653.459 629.896 3,7% 23.563
- Immobili 25.903 32.160 (19,5%) (6.258)
- Postali, telefoniche e cancelleria 11.240 11.558 (2,7%) (318)
- Manutenzioni e canoni su mobili, macchinari e impianti 2.191 2.724 (19,6%) (533)
- Pubblicità e rappresentanza 19.428 20.661 (6,0%) (1.233)
- Altre spese amministrative 263.834 221.143 19,3% 42.691
- Recuperi di spese (215.482) (219.504) (1,8%) (4.022)
Rettifiche di valore su attività materiali 23.139 24.500 (5,6%) (1.361)
- Rettifiche di valore su attività materiali 17.878 19.384 (7,8%) (1.506)
- Rettifiche di valore su attività immateriali 12 96 (87,6%) (84)
- Rettifiche di valore su migliorie a beni di terzi 3.464 5.020 (31,0%) (1.557)
- Rettifiche di valore per deterioramento 1.786 - - 1.786
Totale 2.247.686 2.164.928 3,8% 82.758

Il totale degli oneri operativi risulta quindi pari a 2.247,7 milioni in aumento (+3,8%) rispetto ai 2.164,9 milioni del precedente esercizio. Al netto delle componenti non ricorrenti gli oneri operativi risultano in calo del 2,3%.

Risultato della gestione operativa

Il risultato della gestione operativa presenta un calo del 35,3% passando dai 975 milioni del 2015 ai 631,3 milioni di fine esercizio. Escludendo le componenti di carattere non ricorrente la diminuzione si attesta a -8,5% passando da 1.025,3 milioni del 2015 ai 938,3 milioni del 2016.

Rettifiche e accantonamenti

Le rettifiche nette su crediti verso clientela sono pari a 2.404,1 milioni rispetto ai 730,7 milioni del 2015. Il costo del credito, misurato dal rapporto tra le rettifiche nette di valore su crediti e gli impieghi lordi, evidenzia, come già anticipato, una forte discontinuità rispetto al passato motivata dalle decisioni finalizzate all'innalzamento del livello medio di copertura dei crediti deteriorati.

Nel corso dell'esercizio sono state perfezionate alcune operazioni di cessione pro-soluto di crediti in sofferenza, prevalentemente di natura chirografaria, per un ammontare complessivo pari a circa 930 milioni. Le operazioni di cessione hanno comportato il reale e definitivo trasferimento dei rischi di credito connessi alle partite cedute, con un addebito netto a conto economico, pari complessivamente a 95,3 milioni.

(migliaia di euro) 2016 2015 Var. % Var. ass.
Esposizioni deteriorate 2.479.277 825.536 - 1.653.741
- Sofferenze 1.840.750 460.422 - 1.380.328
- Inadempienze probabili 631.858 332.283 90,2% 299.575
- Esposizioni scadute 6.669 32.831 (79,7%) (26.162)
Esposizioni in bonis (75.136) (94.855) (20,8%) (19.719)
Totale 2.404.141 730.681 - 1.673.460

Le rettifiche nette su crediti verso banche ed altre attività sono pari a 40,6 milioni in calo del 45,2% rispetto ai 74,2 milioni del 2015.

Gli accantonamenti netti ai fondi per rischi ed oneri ammontano a 25,8 milioni in calo del 18,4% rispetto ai 31,7 milioni del 2015

Le (rettifiche) riprese di valore su avviamenti, partecipazioni ed altre attività immateriali ammontano a 97,5 milioni e si riferiscono interamente all'impairment degli investimenti partecipativi. Nel precedente esercizio le rettifiche su partecipazioni erano pari a 76,7 milioni.

Gli utili (perdite) netti da cessione di partecipazioni ed investimenti hanno comportato un accredito a conto economico pari a 24,4 milioni di cui: 15,6 milioni relativi alle partecipazioni e 9,1 milioni rivenienti dalla vendita di immobili. In particolare gli utili netti su partecipazioni si riferiscono per 10,7 milioni alla cessione di BP Lussemburgo SA, e 3,4 milioni alla liquidazione di Banca Italease Funding LLC. Nel precedente esercizio le perdite nette da cessione addebitate a conto economico erano risultate pari a 1,8 milioni.

Risultato lordo dell'operatività corrente

Risulta negativo per 1.912,5 milioni e si confronta con l'utile di 60,1 milioni del 2015. Escludendo le componenti non ricorrenti il risultato dell'esercizio è positivo per 105,6 milioni in calo rispetto ai 216,1 milioni del precedente esercizio.

Altre voci di ricavo e costo

Le imposte sul reddito dell'esercizio dell'operatività corrente sono positive per 598,2 milioni rispetto ai 125,8 milioni del precedente esercizio.

Il risultato netto dell'esercizio è negativo per 1.308,7 milioni e si confronta con l'utile di 186,9 milioni del 31 dicembre 2015.

Stato Patrimoniale riclassificato

Voci dell'attivo riclassificate
(migliaia di euro)
31/12/2016 31/12/2015 Var. ass. Var. %
Cassa e disponibilità liquide 645.785 584.935 60.850 10,4%
Attività finanziarie e derivati di copertura 22.477.497 22.982.292 (504.795) ( 2,2%)
Crediti verso banche 7.786.467 7.700.084 86.383 1,1%
Crediti verso clientela 75.697.769 78.224.447 (2.526.678) ( 3,2%)
Partecipazioni 3.014.101 2.959.156 54.945 1,9%
Attività materiali 118.170 121.448 (3.278) ( 2,7%)
Attività immateriali 1.411.632 1.433.426 (21.794) ( 1,5%)
Attività non correnti e gruppi di attività in via di dismissione 69.689 105.503 (35.814) ( 33,9%)
Altre voci dell'attivo 5.418.331 5.114.847 303.484 5,9%
Totale 116.639.441 119.226.138 (2.586.697) ( 2,2%)
Voci del passivo riclassificate
(migliaia di euro)
31/12/2016 31/12/2015 Var. ass. Var. %
Debiti verso banche 15.284.758 16.276.088 (991.330) (6,1%)
Debiti verso clientela, titoli in circolazione e passività -
finanziarie valutate al fair value 89.547.149 91.142.016 (1.594.867) (1,7%)
Passività finanziarie e derivati di copertura 1.956.065 1.424.355 531.710 37,3%
Fondi del passivo 1.026.905 952.410 74.495 7,8%
Passività associate ad attività in via di dismissione - 812 (812) -
Altre voci del passivo 2.679.737 2.741.276 (61.539) (2,2%)
Patrimonio netto 6.144.827 6.689.181 (544.354) (8,1%)
- Capitale e riserve 7.453.525 6.502.278 951.247 14,6%
- Risultato netto (1.308.698) 186.903 (1.495.601) -
Totale 116.639.441 119.226.138 (2.586.697) ( 2,2%)

Lo stato patrimoniale riclassificato rappresenta una semplice aggregazione delle voci previste dallo schema dello stato patrimoniale, di cui alla circolare Banca d'Italia n. 262/2005 ultimo aggiornamento. Le principali aggregazioni sono di seguito rappresentate:

  • la voce dell'attivo "Attività finanziarie e derivati di copertura" aggrega gli strumenti finanziari esposti nei portafogli delle "attività finanziarie di negoziazione", delle "attività finanziarie valutate al fair value", delle "attività finanziarie disponibili per la vendita", delle "attività detenute sino alla scadenza" e dei "derivati di copertura" (rispettivamente le voci 20, 30, 40, 50, 80 dell'attivo);
  • la voce residuale dell'attivo "Altre voci dell'attivo" aggrega l'adeguamento di valore delle attività finanziarie oggetto di copertura generica", le "attività fiscali" e le "altre attività" (rispettivamente le voci 90, 130 e 150 dell'attivo);
  • il raggruppamento in un'unica voce dei "Debiti verso clientela, dei titoli in circolazione e delle passività finanziarie valutate al fair value" (rispettivamente le voci 20, 30 e 50 del passivo dello stato patrimoniale);
  • l'inclusione in un unico aggregato degli strumenti finanziari raccordati in bilancio nei portafogli delle "passività finanziarie di negoziazione" e dei "derivati di copertura" (rispettivamente le voci 40 e 60 del passivo);
  • il raggruppamento in un'unica voce "Fondi del passivo" del trattamento di fine rapporto (voce 110 del passivo) e dei fondi per rischi ed oneri (voce 120 del passivo);
  • la voce residuale del passivo "Altre voci del passivo" include l'adeguamento di valore delle passività finanziarie oggetto di copertura generica", le "passività fiscali" e le "altre passività" (rispettivamente le voci 70, 80 e 100 del passivo);
  • l'indicazione del "Capitale e delle riserve" in modo aggregato, al netto delle eventuali azioni proprie detenute (voci di bilancio 130, 140, 150, 160, 170, 180, 190 del passivo).

In allegato viene fornito un prospetto di riconciliazione tra lo stato patrimoniale riclassificato e lo schema previsto dalla circolare n. 262/05 di Banca d'Italia ultimo aggiornamento.

L'attività di intermediazione creditizia

La raccolta diretta

Al 31 dicembre 2016 la raccolta diretta, comprensiva dei titoli in circolazione, è pari a 89.547,1 milioni in calo rispetto ai 91.142 milioni del precedente esercizio. L'incremento della raccolta riveniente dalle forme tecniche tradizionali, pari a 4.675,5 milioni (+10,6%), è stato compensato dalla variazione negativa per 6.350,5 milioni (-17,2%) della raccolta in titoli conseguente alla decisione di ridurre il peso delle forme di funding relativamente più onerose. Nel dettaglio l'incremento è attribuibile quasi totalmente alle forme tecniche dei depositi e c/c correnti, che presentano un aumento di 4.675,5 milioni, mentre la diminuzione per 7.070,9 milioni è relativa al calo della raccolta da obbligazioni e altri titoli, compensata per 720,5 milioni dall'incremento delle somme incassate dal collocamento di certificati di deposito.

(migliaia di euro) 31/12/2016 Inc.% 31/12/2015 Inc.% Var. ass. Var. %
Debiti verso clientela 59.003.857 65,9% 54.248.273 59,5% 4.755.584 8,8%
Depositi e conti correnti 48.846.776 54,5% 44.171.261 48,5% 4.675.515 10,6%
Pronti contro termine 7.648.169 8,5% 7.648.115 8,4% 54 0,0%
Finanziamenti ed altri debiti 2.508.912 2,8% 2.428.897 2,7% 80.015 3,3%
Titoli 30.543.292 34,1% 36.893.743 40,5% (6.350.450) (17,2%)
Obbligazioni e altri titoli 28.937.714 32,3% 36.008.653 39,5% (7.070.938) (19,6%)
Certificati di deposito 1.605.578 1,8% 885.090 1,0% 720.488 81,4%
Totale raccolta diretta 89.547.149 100,0% 91.142.016 100,0% (1.594.866) (1,7%)

La raccolta indiretta

La consistenza della raccolta indiretta ammonta a 61.968,2 milioni ed evidenzia un calo del 3,6% rispetto al dato del 31 dicembre 2015. In particolare la raccolta gestita evidenzia un incremento del 2,4% imputabile principalmente all'attività di collocamento dei fondi comuni e SICAV per 626,8 milioni (+3,5%) e dalle polizze assicurative per 140,9 milioni (+1,4%). La raccolta derivante dalle gestioni patrimoniali e mobiliari GPF è pressoché in linea con il medesimo dato del precedente esercizio (-0,7%).

La raccolta amministrata si attesta a 29.992 milioni in calo del 9,3% rispetto ai 33.075,6 milioni del 31 dicembre 2015.

(migliaia di euro) 31/12/2016 Inc.% 31/12/2015 Inc.% Var. ass. Var. %
Raccolta gestita 31.976.205 51,6% 31.230.800 48,6% 745.405 2,4%
- fondi comuni e SICAV 18.751.416 30,3% 18.124.643 28,2% 626.773 3,5%
- gestioni patrimoniali mobiliari e GPF 2.956.006 4,8% 2.978.250 4,6% (22.244) (0,7%)
- polizze assicurative 10.268.783 16,6% 10.127.908 15,7% 140.875 1,4%
Raccolta amministrata 29.991.955 48,4% 33.075.644 51,4% (3.083.689) (9,3%)
Totale raccolta indiretta 61.968.160 100,0% 64.306.444 100,0% (2.338.284) (3,6%)

I crediti verso la clientela

Gli impieghi netti verso la clientela ammontano a 75.697,8 milioni in calo del 3,2% rispetto al medesimo dato del precedente esercizio.

(migliaia di euro) 31/12/2016 Inc.% 31/12/2015 Inc.% Var. ass. Var. %
Conti correnti 9.616.346 12,7% 10.632.686 13,6% (1.016.340) (9,6%)
Pronti contro termine attivi 5.536.064 7,3% 5.678.887 7,3% (142.823) (2,5%)
Mutui 38.139.395 50,4% 38.858.602 49,7% (719.207) (1,9%)
Carte di credito, prestiti personali e
cessioni del quinto 355.346 0,5% 311.381 0,4% 43.965 14,1%
Locazione finanziaria 1.743.098 2,3% 2.040.374 2,6% (297.276) (14,6%)
Factoring 7.597 0,0% 7.976 0,0% (379) (4,8%)
Altre operazioni 19.957.313 26,4% 20.203.831 25,8% (246.518) (1,2%)
Titoli di debito 342.610 0,5% 490.710 0,6% (148.100) (30,2%)
Totale crediti netti verso la clientela 75.697.769 100,0% 78.224.447 100,0% (2.526.678) (3,2%)

I crediti deteriorati

L'ammontare complessivo dei crediti deteriorati verso la clientela al lordo delle rettifiche di valore ammonta a 17.525,9 milioni in diminuzione di 808 milioni (-4,4%) rispetto ai 18.333,8 milioni del dato del 2015.

Le esposizioni deteriorate (sofferenze, inadempienze probabili ed esposizioni scadute), al netto delle rettifiche di valore, al 31 dicembre 2016 si attestano a 11.355,5 milioni in diminuzione (-10,1%) rispetto a 12.632,5 milioni di inizio anno. L'incidenza delle attività deteriorate nette sul totale dei crediti verso la clientela netti, si attesta al 15% rispetto al 16,1% del 2015; analogo decremento si registra nel livello di incidenza calcolato al lordo delle rettifiche di valore che si attesta al 21,3% rispetto al 21,8% dell'esercizio precedente. La percentuale di copertura dei crediti deteriorati si è incrementata passando dal 31,1% del 2015 al 35,2% di fine esercizio.

In maggior dettaglio, le sofferenze al lordo e al netto delle rettifiche di valore ammontano rispettivamente a 9.581,8 milioni ed a 5.602,3 milioni (rispettivamente +5,1% e -2,6% rispetto al 31 dicembre 2015), mentre l'incidenza sul totale dei crediti verso la clientela al lordo ed al netto delle rettifiche di valore ammonta rispettivamente al 11,7% ed al 7,4%. Il livello di copertura si attesta al 41,5%, rispetto al 36,9% del medesimo dato dello scorso esercizio.

Le inadempienze probabili, al lordo e al netto delle rettifiche, ammontano a 7.825,6 milioni ed a 5.658,4 milioni (rispettivamente -12,6% e -15,2% rispetto al 31 dicembre 2015), mentre l'incidenza sul totale dei crediti verso la clientela al lordo ed al netto delle rettifiche di valore ammonta rispettivamente al 9,5% ed al 7,5%. Il livello di copertura si attesta al 27,7%, rispetto al 25,5% del 2015.

Le esposizioni scadute al lordo e al netto delle rettifiche di valore risultano pari rispettivamente a 118,5 milioni ed a 94,7 milioni e sono in diminuzione rispetto ai corrispondenti dati del 2015, rispettivamente del 54,9% e del 54,6%. Il livello di copertura è pari al 20,1% in linea con il medesimo dato dell'esercizio precedente.

La copertura dei crediti in bonis si attesta allo 0,39% rispetto allo 0,49% del precedente esercizio. Escludendo dai crediti in bonis le forme tecniche sostanzialmente prive rischio (pronti contro termine e titoli di debito), la percentuale di copertura sale allo 0,42% (0,54% nel precedente esercizio).

31/12/2016 31/12/2015
(migliaia di euro) Esposizione lorda Rettifiche di valore Esposizione netta Copertura Esposizione lorda Rettifiche di valore Esposizione netta Copertura
Esposizioni deteriorate 17.525.937 (6.170.473) 11.355.464 35,2% 18.333.786 (5.701.336) 12.632.450 31,1%
Sofferenze 9.581.809 (3.979.483) 5.602.326 41,5% 9.118.913 (3.365.239) 5.753.674 36,9%
Inadempienze probabili 7.825.600 (2.167.176) 5.658.424 27,7% 8.952.012 (2.281.656) 6.670.356 25,5%
Esposizioni scadute deteriorate 118.528 (23.814) 94.714 20,1% 262.861 (54.441) 208.420 20,7%
Esposizioni in bonis 64.591.725 (249.420) 64.342.305 0,39% 65.912.021 (320.024) 65.591.997 0,49%
Totale crediti verso la clientela 82.117.662 (6.419.893) 75.697.769 7,8% 84.245.807 (6.021.360) 78.224.447 7,1%

Per quanto concerne la divisione Leasing riveniente dalla fusione per incorporazione di Banca Italease S.p.A., l'insieme delle esposizioni deteriorate lorde (composte da sofferenze, inadempienze probabili ed esposizioni scadute deteriorate), al netto delle rettifiche di valore, al 31 dicembre 2016 ammonta a 895,1 milioni, in diminuzione dell' 8,1% rispetto ai 974,1 milioni del 2015. Tenendo conto che conto che il Gruppo non eroga più direttamente con la forma tecnica del leasing, il portafoglio in bonis è in costante diminuzione (-25,2% rispetto all'esercizio precedente). L'incidenza delle esposizioni deteriorate al netto delle rettifiche sul totale dei crediti verso la clientela netti si attesta al 39,2% rispetto ai 34,4% dell'esercizio precedente. La copertura delle attività deteriorate raggiunge il 36,5%, rispetto ai 32,9% del precedente esercizio.

In maggior dettaglio, le sofferenze al lordo ed al netto delle rettifiche di valore ammontano rispettivamente a 841,2 milioni ed 472,4 milioni (rispettivamente +6,9% e +2,5% rispetto al 31 dicembre 2015), mentre l'incidenza sul totale dei crediti verso la clientela al lordo ed al netto delle rettifiche di valore ammonta rispettivamente al 29,8% (23,5% al 31 dicembre 2015) ed al 20,7% (16,3% alla fine dello scorso esercizio). Il livello di copertura si attesta al 43,8% in aumento rispetto allo scorso esercizio quando si attestava al 41,4%. Tenendo conto degli immobili a garanzia il livello di copertura delle sofferenze è superiore al 100% delle esposizioni lorde.

Le inadempienze probabili al lordo ed al netto delle rettifiche di valore ammontano rispettivamente a 561,5 milioni ed a 415,6 milioni (in calo rispettivamente del 12,7% e del 15,6% rispetto al 31 dicembre 2015), mentre l'incidenza sul totale dei crediti verso la clientela al lordo e al netto delle rettifiche di valore ammonta rispettivamente al 19,9% e al 18,2% (19,2% e 17,4% i corrispondenti dati dello scorso esercizio). Il livello di copertura si attesta al 26% in crescita rispetto al 23,4% dello scorso esercizio. Tenendo conto degli immobili a garanzia, il livello di copertura delle inadempienze probabili è superiore al 100%.

Le esposizioni scadute deteriorate al lordo ed al netto delle rettifiche di valore risultano pari rispettivamente a 7,6 ed a 7,1 milioni. Il livello di copertura è pari al 7,2% in crescita rispetto al 6,4% registrato lo scorso esercizio.

La copertura dei crediti in bonis si attesta invece al 2% in crescita rispetto all'1,9% del 31 dicembre 2015.

31/12/2016 31/12/2015
(migliaia di euro) Esposizione
netta
Inc.% Esposizione
netta
Inc.% Var. ass. Var. %
Sofferenze 472.421 20,7% 461.066 16,3% 11.355 2,5%
Inadempienze probabili 415.636 18,2% 492.213 17,4% (76.576) (15,6%)
Esposizioni scadute deteriorate 7.051 0,3% 20.846 0,7% (13.795) (66,2%)
Esposizioni deteriorate 895.109 39,2% 974.125 34,4% (79.016) (8,1%)
Esposizioni in bonis 1.387.829 60,8% 1.854.248 65,6% (466.419) (25,2%)
Totale crediti verso la clientela 2.282.938 100,0% 2.828.373 100,0% (545.435) (19,3%)

Posizione interbancaria netta

La posizione interbancaria netta è negativa per 7.498,3 milioni in diminuzione del -12,6% rispetto al medesimo dato del 2015. Le linee di finanziamento verso la BCE sono rimaste sostanzialmente invariate rispetto al precedente esercizio, e sono pari a 12 miliardi. Escludendo le esposizioni nette verso banche centrali il saldo interbancario verso altre banche è positivo per 2.556 milioni in diminuzione del 15,2% rispetto ai 3.014,9 milioni del 2015.

(migliaia di euro) 31/12/2016 Inc.% 31/12/2015 Inc.% Var. ass. Var. %
Crediti verso banche centrali 1.965.732 25,2% 367.111 4,8% 1.598.621 -
Crediti verso altre banche 5.820.735 74,8% 7.332.973 95,2% (1.512.238) (20,6%)
Conti correnti e depositi liberi 2.814.170 36,1% 5.833.506 75,8% (3.019.336) (51,8%)
Depositi vincolati 1.487.224 19,1% 52.535 0,7% 1.434.689 -
Pronti contro termine 566.447 7,3% 866.977 11,3% (300.530) (34,7%)
Titoli di debito 100.198 1,3% 104.755 1,4% (4.557) (4,4%)
Altri crediti 852.696 11,0% 475.200 6,2% 377.496 79,4%
Totale crediti (A) 7.786.467 100,0% 7.700.084 100,0% 86.383 1,1%
(migliaia di euro) 31/12/2016 Inc.% 31/12/2015 Inc.% Var. ass. Var. %
Debiti verso banche centrali 12.020.001 78,6% 11.958.009 73,5% 61.992 0,5%
TLTRO 12.000.000 78,5% 11.958.009 73,5% 41.991 0,4%
Altri debiti (depositi overnight & PCT) 20.001 0,1% - - 20.001 -
Debiti verso altre banche 3.264.757 21,4% 4.318.079 26,5% (1.053.322) (24,4%)
Conti correnti e depositi liberi 449.879 2,9% 539.574 3,3% (89.695) (16,6%)
Depositi vincolati 86.459 0,6% 394.497 2,4% (308.038) (78,1%)
Pronti contro termine 981.363 6,4% 1.757.298 10,8% (775.935) (44,2%)
Altri debiti 1.747.056 11,4% 1.626.710 10,0% 120.346 7,4%
Totale debiti (B) 15.284.758 100,0% 16.276.088 100,0% (991.330) (6,1%)
Sbilancio crediti/debiti (A) - (B) (7.498.291) (8.576.004) (1.077.713) (12,6%)
Saldo interbancario verso altre banche 2.555.978 3.014.894 (458.916) (15,2%)

Le attività e passività finanziarie

Le attività finanziarie al 31 dicembre 2016 ammontano a 22.477,5 milioni e presentano una diminuzione del 2,2% rispetto ai 22.982,3 milioni del 2015. In maggior dettaglio il decremento di 820,8 milioni delle attività finanziarie disponibili per la vendita è stato compensato per 600,4 milioni dall'incremento dei titoli detenuti sino a scadenza. I derivati di negoziazione e copertura si sono inoltre ridotti di 262,4 milioni rispetto al medesimo dato del precedente esercizio.

(migliaia di euro) 31/12/2016 Inc.% 31/12/2015 Inc.% Var. ass. Var. %
Attività finanziarie detenute per la
negoziazione 1.338.211 6,0% 1.297.238 5,6% 40.973 3,2%
Attività finanziarie valutate al fair value 50.330 0,2% 113.273 0,5% (62.943) (55,6%)
Attività finanziarie disponibili per la
vendita 12.074.218 53,7% 12.895.048 56,1% (820.830) (6,4%)
Attività finanziarie detenute sino alla
scadenza 8.293.699 36,9% 7.693.272 33,5% 600.427 7,8%
Totale Portafoglio titoli 21.756.458 96,8% 21.998.831 95,7% (242.373) (1,1%)
Strumenti derivati di negoziazione e di
copertura 721.039 3,2% 983.461 4,3% (262.422) (26,7%)
Totale Attività finanziarie 22.477.496 100,0% 22.982.292 100,0% (504.795) (2,2%)
Passività finanziarie e derivati di
copertura 1.956.065 1.424.355 531.709 37,3%

L'analisi della composizione del portafoglio titoli di proprietà evidenzia un'incidenza dei titoli di debito per il 94,7% del totale (94,5% nel precedente esercizio) dei quali 17.216,5 milioni rappresentati da titoli di stato italiani. I titoli di capitale in portafoglio ammontano a 450 milioni in lieve aumento rispetto al precedente esercizio, mentre gli O.I.C.R. presentano una diminuzione del 7% rispetto al medesimo dato del 2015.

Per un maggior dettaglio circa le esposizioni al rischio sovrano si rimanda alla relazione sulla gestione consolidata.

(migliaia di euro) 31/12/2016 Inc.% 31/12/2015 Inc.% Var. ass. Var. %
Titoli di debito 20.596.574 94,7% 20.789.438 94,5% (192.864) (0,9%)
Titoli di capitale 450.041 2,1% 446.395 2,0% 3.646 0,8%
Quote di O.I.C.R. 709.843 3,3% 762.998 3,5% (53.155) (7,0%)
Totale Portafoglio titoli 21.756.458 100,0% 21.998.831 100,0% (242.373) (1,1%)

Le passività finanziarie e i relativi derivati di copertura alla data di bilancio presentano un incremento di 531,7 milioni passando da 1.424,4 milioni del 2015 ai 1.956,1 milioni di fine esercizio.

Le partecipazioni

La voce partecipazioni alla data di bilancio risulta pari 3.014,1 milioni ed evidenzia un incremento di 54,9 milioni (+1,9%) rispetto ai 2.959,2 milioni del precedente esercizio.

Il principale incremento dell'esercizio si riferisce all'aumento di capitale della controllata Release S.p.A. per 160 milioni. Le variazioni in diminuzione si riferiscono alla liquidazione di Banca Italease Funding LLC (-13,8 milioni) ed ,alle rettifiche di valore delle interessenze partecipative registrato nell'esercizio (-97,5 milioni).

Il patrimonio e i coefficienti di solvibilità

Il patrimonio netto comprensivo delle riserve da valutazione e della perdita netta di periodo, al 31 dicembre 2016 ammonta a 6.144,8 e presenta un decremento di 544,4 milioni rispetto ai 6.689,2 milioni dell'esercizio precedente. In particolare il patrimonio netto si è incrementato:

  • per 970,8 milioni grazie al perfezionamento, avvenuto in data 1° luglio 2016, dell'aumento di capitale al netto degli oneri accessori e maggiorato dei proventi derivanti dalla cessione dei diritti inoptati e della relativa fiscalità. In particolare l'aumento di capitale ha comportato un incremento del patrimonio netto di 996,3 milioni, mentre gli oneri accessori e i proventi da cessione dei diritti inoptati al netto della relativa fiscalità, sono risultati pari rispettivamente a 25,9 milioni e 0,4 milioni;
  • per l'avanzo di fusione rinvenente dall'incorporazione della controllata Tiepolo Finance 2 S.r.l. pari a 14,6 milioni;
  • per 0,8 milioni a seguito dell'assegnazione di azioni proprie al top management in sede di pagamento dei sistemi incentivanti.

I principali decrementi del patrimonio netto, oltre al pagamento del dividendo per 54,3 milioni ed alle erogazioni liberali pari a 5,5 milioni, si riferiscono per 162 milioni alla diminuzione delle riserve da valutazione. In particolare le riserve delle attività finanziarie disponibili per la vendita si sono decrementate di circa 149,2 milioni, quelle attuariali di 14,2 milioni mentre le riserve da copertura dei flussi finanziari si sono incrementate di 1,4 milioni. La perdita d'esercizio ammonta a 1.308,7 milioni.

I ratio patrimoniali

Applicando il regime transitorio in vigore al 31 dicembre 2016 i ratio patrimoniali, comprensivi della perdita di esercizio, sono i seguenti:

  • Common Equity Tier1 (CET1) Ratio pari all'11,81% (12,45% al 31 dicembre 2015);
  • Tier 1 Capital Ratio ugualmente pari al 12,07% (12,46% al 31 dicembre 2015);
  • Total Capital Ratio pari al 15,63%, (15,83% al 31 dicembre 2015).

ALTRE INFORMAZIONI

Il Banco Popolare esercita, ai sensi degli art. 2497 e seguenti del codice civile, attività di direzione e coordinamento nei confronti delle proprie controllate comprese le società che non fanno parte del Gruppo Bancario.

La presente Relazione di bilancio comprende il solo commento dei risultati della gestione della Capogruppo Banco Popolare. Per tutte le altre informazioni richieste da disposizioni di Legge e specifiche normative, si rinvia a quanto esposto nella nota integrativa del presente bilancio separato e alla Relazione sull'andamento della gestione del Gruppo ed alla nota integrativa consolidata.

In particolare, si rinvia alla nota integrativa del presente bilancio separato per quanto attiene:

  • le informazioni relative all'operatività e ai rapporti della Banca nei confronti di parti correlate (Parte H Operazioni con parti correlate);
  • l'elenco delle società controllate in via esclusiva, controllate in modo congiunto e sottoposte ad influenza notevole (Parte B - Sezione 10 Le partecipazioni);
  • l'informativa relativa al possesso ed alla compravendita di azioni proprie (Parte B Sezione 14 Patrimonio dell'impresa);
  • la disamina degli eventi successivi intervenuti alla data di riferimento del bilancio (Parte A Politiche contabili);
  • le altre informazioni sul patrimonio (Parte F Informazioni sul patrimonio);
  • le operazioni di carattere straordinario (Parte G Operazioni di aggregazione riguardanti imprese o rami d'azienda).

Si rinvia invece alla relazione sulla gestione consolidata per quanto riguarda:

  • I fatti di rilievo dell'esercizio;
  • l'evoluzione prevedibile della gestione;
  • il rating, l'andamento del titolo in borsa, e i titolari di partecipazioni rilevanti;
  • l'esposizione al rischio sovrano.

Per quanto attiene l'attività di gestione dei rischi si fa rinvio alla corrispondente sezione della relazione sulla gestione del bilancio consolidato mentre per l'illustrazione dei rischi finanziari ed operativi si rimanda alla Parte E della nota integrativa del bilancio separato.

La "Relazione sul governo societario e gli assetti proprietari", contenente, tra l'altro, le informazioni di cui all'art. 123 bis del Testo Unico della Finanza, è riportata in una relazione distinta rispetto alla presente ed è messa a disposizione presso la sede sociale, nonché pubblicata all'interno del sito internet aziendale (www.bancobpm.it), sezione "Corporate Governance" nei termini di legge.

EVOLUZIONE DELLA RISERVA DI UTILI INDISPONIBILE AI SENSI DELL'ART. 6 DEL D. LGS.28 FEBBRAIO 2005 N. 38

Di seguito viene illustrata e fornita informativa in merito all'evoluzione della riserva indisponibile da costituire ai sensi dell'art. 6 del D. Lgs. 28 febbraio 2005, n. 38.

A tale proposito si ritiene opportuno rammentare che, in base a quanto disposto dall'art. 6 comma 1 lettera a) e dal comma 2 della norma precedentemente indicata, la quota parte dell'utile d'esercizio corrispondente alle plusvalenze non realizzate, al netto del relativo onere fiscale, iscritte nel conto economico per effetto della valutazione al fair value non può essere distribuita e deve essere iscritta in una riserva patrimoniale indisponibile. Non rientrano in tale prescrizione per espressa disposizione dell'articolo citato:

  • le plusvalenze iscritte nel conto economico come conseguenza della valutazione al fair value degli strumenti finanziari di negoziazione;
  • le plusvalenze iscritte nel conto economico connesse all'operatività in cambi e di copertura.

In base al disposto dell'art. 6, comma 3, la riserva di cui al comma 2 si riduce in misura corrispondente all'importo delle plusvalenze realizzate, anche attraverso l'ammortamento, o divenute insussistenti per effetto della svalutazione.

In sede di esame della bozza di guida predisposta dall'OIC in tema di distribuibilità degli utili e delle riserve, in data 30 settembre 2009 la CONSOB, d'intesa con Banca d'Italia e Isvap, ha evidenziato che "a suo avviso, in assenza di specifiche disposizioni di legge, la distribuibilità di utili non esplicitamente menzionati nel D. Lgs. n. 38/2005 deve ricondursi ai principi generali stabiliti dall'art. 6 del medesimo decreto. Tale articolo individua due categorie di plusvalenze da fair value iscritte nel conto economico: quelle "distribuibili", espressamente richiamate dalla norma (portafoglio di negoziazione, operatività in cambi e di copertura), e quelle "non distribuibili" (ivi incluse quelle connesse con l'utilizzo della fair value option), costituite da tutte le altre plusvalenze le quali possono essere distribuite solo quanto sono realizzate".

Sulla base dell'interpretazione restrittiva della norma fornita dalle tre autorità di vigilanza, il Banco Popolare ha costituito un vincolo, corrispondente alle plusvalenze non realizzate iscritte nel conto economico, su tutte le attività e le passività finanziarie valutate al fair value. Alla data del 31 dicembre 2016 la riserva include le plusvalenze cumulate non realizzate esistenti, al netto del relativo effetto fiscale, rappresentate da:

  • plusvalenze derivanti dalla valutazione di tutte le attività e passività finanziarie per le quali è stata esercitata la fair value option;
  • plusvalenze derivanti dalla valutazione al fair value di attività finanziarie al momento del loro trasferimento da altra categoria contabile (es. trasferimento di quote partecipative dalla voce 100 – "Le partecipazioni" alla voce 40 – "Attività disponibili per la vendita" per effetto della diminuzione della percentuale di possesso al di sotto della soglia del 20%).

Per effetto di quanto deliberato dall'Assemblea dei Soci del 19 marzo 2016, alla stessa data la riserva indisponibile costituita ai sensi delle norme precedentemente illustrate ammontava a 48.184.374,18 euro.

Nel corso dell'esercizio 2016 per effetto dell'evoluzione delle attività e delle passività designate al fair value, la quota parte delle plusvalenze da valutazione al fair value rilevate nei precedenti esercizi si è complessivamente incrementata e quindi, ai sensi del già citato art. 6 comma 3 del D. Lgs. 28 febbraio 2005, n. 38, si rende necessario incrementare il vincolo di indisponibilità costituito in precedenti esercizi per 12.319.050,01 euro in modo da portare l'ammontare della riserva indisponibile a 60.503.424,19 euro.

PROPOSTE INERENTI IL TRATTAMENTO DELLA PERDITA D'ESERCIZIO ALLA LUCE DELL'OPERAZIONE DI FUSIONE CON LA BANCA POPOLARE DI MILANO PERFEZIONATA IN DATA 1 GENNAIO 2017

Signori Azionisti,

dopo l'esposizione della relazione sulla gestione e l'esame del bilancio nelle sue componenti di stato patrimoniale, conto economico e nota integrativa sottoponiamo alla Vostra approvazione il bilancio dell'esercizio 2016. Il bilancio si chiude con la rilevazione di una perdita netta pari a 1.308.697.770 euro (mentre la perdita netta consolidata è pari a 1.681.660.000 euro).

Considerato che il capitale sociale di Banco Popolare ammonta alla data del 31 dicembre 2016 a 7.089.340.067 euro, la perdita netta registrata non eccede la misura di un terzo del medesimo e conseguentemente non si applicano le disposizioni di cui all'art. 2446 del Codice Civile.

A seguito della fusione propria tra il Banco Popolare e la Banca Popolare di Milano che, con efficacia dal 1° gennaio 2017, ha determinato la costituzione di Banco BPM S.p.A., tutti gli elementi costitutivi del patrimonio netto delle due banche che hanno partecipato all'operazione sono confluiti nel patrimonio netto della nuova entità.

Si evidenzia che la Banca Popolare di Milano ha chiuso l'esercizio 2016 rilevando un utile netto di euro 65.722.447. La somma dei risultati economici registrati dalle due entità nel 2016 evidenzia quindi una perdita netta complessiva di euro 1.242.975.323.

Per effetto della fusione la suddetta perdita ha trovato implicita copertura in sede di rilevazione, alla data di efficacia della fusione, del patrimonio netto iniziale del Banco BPM S.p.A., che incorpora anche la rilevazione di una "riserva da avanzo di fusione".

Inoltre, si segnala che, ai sensi del principio contabile IFRS 3 e nel caso specifico dell'operazione in oggetto, la fusione genera un badwill pari alla differenza tra il valore al fair value delle azioni Banco BPM emesse in concambio delle azioni BPM (corrispondente al prezzo di Borsa registrato il giorno di efficacia della fusione) e il valore, misurato al fair value, delle attività (ivi incluse le attività immateriali non iscritte nel bilancio di BPM, come ad esempio i marchi) al netto delle passività (ivi incluse le passività potenziali) di BPM. Il badwill costituisce, sin dall'1 gennaio 2017, una componente positiva di reddito che concorrerà alla formazione del risultato con cui si chiuderà l'esercizio in corso.

Il Consiglio di Amministrazione, impregiudicata ogni decisione in merito alla limitazione/esclusione del rimborso delle azioni rispetto alle quali è stato esercitato il recesso ai sensi della normativa vigente, ove dovesse decidere di rimborsare in tutto o in parte le azioni per le quali è stato tempestivamente esercitato il recesso, potrà, se del caso utilizzare, subordinatamente al rilascio delle autorizzazioni di legge, la "riserva da avanzo di fusione", come determinata per effetto della definitiva contabilizzazione del badwill, che risulterà al termine dell'esercizio in corso: il tutto nella misura consentita dalla legge (previa cioè integrale costituzione della riserva legale).

In considerazione di quanto sopra esposto il Consiglio di Amministrazione della Banca sottopone all'Assemblea la seguente proposta di deliberazione:

"L'assemblea ordinaria degli azionisti di Banco BPM, dato atto della formazione della "riserva da avanzo di fusione" e dell'utile in corso di formazione derivante dalla contabilizzazione del badwill, delibera di riportare a nuovo la perdita netta (risultante dalla sommatoria dei risultati d'esercizio di Banco Popolare e di Banca Popolare di Milano) di euro 1.242.975.323."

Milano, 10 febbraio 2017

relazione del collegio sindacale

Relazione del Collegio Sindacale all'Assemblea dei Soci di Banco BPM S.p.A. ai sensi dell'art. 153 del D. Lgs. n. 58 del 24 febbraio 1998

Premessa

Signori Soci

il 1° gennaio 2017 è divenuta efficace la Fusione "propria" tra il Banco Popolare Soc. Coop. (di seguito anche "Banco Popolare") e la Banca Popolare di Milano S.c.ar.l. (di seguito anche "Banca Popolare di Milano" o "BPM"), da cui la costituzione di Banco BPM S.p.A. (di seguito anche "Banco BPM").

Il Collegio Sindacale di Banco BPM è pertanto entrato in carica con decorrenza da tale data.

Il Collegio – la cui composizione era stata definita nel Progetto di Fusione approvato dalle Assemblee dei Soci delle Banche partecipanti alla fusione tenutesi il 15 ottobre 2016 – è costituito, come previsto dal Protocollo d'Intesa siglato nel mese di marzo 2016, da cinque Sindaci Effettivi, individuati in continuità tra esponenti già membri rispettivamente del Collegio Sindacale e del Consiglio di Sorveglianza delle due Banche, in carica fino al 31 dicembre. Come noto, le Banche partecipanti alla fusione avevano adottato sistemi di governance diversi ("tradizionale" per il Banco Popolare, "duale" per la BPM), dovendosi precisare che al Consiglio di Sorveglianza di Banca Popolare di Milano non era attribuito il ruolo di organo con funzioni di supervisione strategica, competenza dunque in capo al Consiglio di Gestione.

Sia Banco Popolare che BPM erano già sottoposte, così come oggi Banco BPM, alla vigilanza europea.

In considerazione della data di efficacia della fusione (1° gennaio 2017), il Consiglio di Amministrazione di Banco BPM ha provveduto a redigere e quindi approvare nella riunione consiliare del 10 febbraio 2017 i progetti di bilancio separato e di bilancio consolidato al 31 dicembre 2016 delle due Banche, in quanto alla data di chiusura dell'esercizio soggetti giuridicamente separati e autonomi.

In ossequio agli obblighi di cui all'art. 153 del D. Lgs. n. 58 del 24 febbraio 1998, il Collegio Sindacale di Banco BPM S.p.A., pur essendo un organo nuovo e differente nella composizione da quelli che hanno espletato i doveri di vigilanza e di controllo nell'esercizio 2016, ha quindi redatto due distinte relazioni all'Assemblea dei Soci, una con riferimento al Banco Popolare, una con riferimento alla Banca Popolare di Milano, aventi in comune la presente "Premessa".

Circa l'attività di revisione legale dei conti al 31 dicembre 2016, si rileva come essa sia stata svolta per le due Banche da due diverse Società di revisione: Deloitte & Touche S.p.A. per Banco Popolare, PricewaterhouseCoopers S.p.A. ("PWC") per BPM. PWC - come indicato nel Progetto di Fusione, ad esito del processo di selezione effettuato rispettivamente dal Collegio Sindacale di Banco Popolare e dal Consiglio di Sorveglianza di BPM – è divenuta Revisore incaricato della revisione legale dei conti di Banco BPM con decorrenza 1° gennaio 2017 e fino all'approvazione del bilancio riferito all'esercizio 2025.

Tutto ciò premesso, con la presente Relazione, redatta ai sensi dell'art. 153 del TUF e nel rispetto delle raccomandazioni fornite dalla Consob con Comunicazione n. 1025564 del 6 aprile 2001 e successivi aggiornamenti, il Collegio Sindacale di Banco BPM riferisce sull'attività di vigilanza svolta dalla data del suo insediamento (1° gennaio 2017) e su quella espletata dal Collegio Sindacale di Banco Popolare nel corso dell'esercizio 2016, in conformità alla normativa di riferimento e tenuto anche conto delle Norme di comportamento del Collegio Sindacale di società quotate raccomandate dal Consiglio Nazionale dei Dottori Commercialisti e degli Esperti Contabili.

Si sottolinea come, al fine della redazione della Relazione, il Collegio Sindacale di Banco BPM abbia quindi acquisito i necessari elementi informativi in merito alle attività svolte e i controlli effettuati dall'Organo di Controllo di Banco Popolare attraverso l'acquisizione e l'esame dei verbali delle riunioni svolte nel corso dell'esercizio 2016 (ivi compresa la documentazione agli atti delle sedute), nonché attraverso ogni altra occorrente informazione avuta anche da parte degli attuali esponenti del Collegio di Banco BPM che già rivestivano pari incarico in Banco Popolare.

Da ultimo si segnala che, nell'ambito della presente Relazione, è stato dedicato ampio spazio alla descrizione delle attività svolte, per quanto di competenza, dal Collegio Sindacale di Banco Popolare in merito all'operazione di fusione.

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Relazione

Nel corso del 2016, il Collegio Sindacale del Banco Popolare - nonché dal 1° gennaio 2017 e sino all'approvazione della presente Relazione il Collegio Sindacale di Banco BPM - ha esercitato l'attività di vigilanza di competenza e adempiuto alle proprie funzioni.

In particolare:

  • ha partecipato a tutte le riunioni dell'Assemblea, del Consiglio di Amministrazione e del Comitato Esecutivo nonché, per il tramite del proprio Presidente o di un Sindaco da quest'ultimo designato, secondo quanto previsto dalla normativa di riferimento, alle riunioni del Comitato Rischi e del Comitato Remunerazioni istituiti all'interno del Consiglio e ha ottenuto, nel rispetto delle disposizioni di legge e di statuto, esaurienti informazioni sull'attività svolta e sulle operazioni di maggior rilievo effettuate dalla Banca e dalle società da questa controllate;
  • ha acquisito le informazioni necessarie sull'osservanza della legge e dello statuto, sul rispetto dei principi di corretta amministrazione nonché sulla funzionalità e sull'adeguatezza della struttura organizzativa della Banca e dei sistemi di controllo interno ed amministrativo-contabile, mediante indagini dirette, raccolta di dati e di informazioni dai Responsabili delle principali funzioni aziendali interessate nonché dalla Società incaricata della revisione legale dei conti Deloitte&Touche S.p.A. (la "Società di revisione" o "Deloitte");
  • ha svolto le proprie verifiche sul sistema di controllo interno, usufruendo dell'assidua presenza del Responsabile della Direzione Audit alle proprie riunioni, cui hanno partecipato sovente anche il Chief Risk Officer, il Risk Manager, il Compliance Manager, il Responsabile Antiriciclaggio di Gruppo e il Responsabile della Convalida Interna, che hanno assicurato in tal modo il necessario collegamento funzionale e informativo sulle modalità di svolgimento dei rispettivi compiti istituzionali di controllo, nonché sugli esiti delle rispettive attività;
  • ha svolto i dovuti accertamenti sull'adeguatezza delle disposizioni impartite alle società controllate, anche ai sensi dell'art. 114, comma 2, del D.Lgs. n. 58/1998;
  • ha ricevuto regolare informativa sull'attività svolta dall'Organismo di Vigilanza previsto dal Modello di Organizzazione, Gestione e Controllo adottato dal Banco Popolare ai sensi del D.Lgs. n. 231/2001, aggiornato da ultimo nel corso del 2015;
  • ha monitorato le concrete modalità di attuazione delle regole di governo societario previste dal vigente Codice di Autodisciplina delle Società Quotate promosso da Borsa Italiana S.p.A., cui il Banco Popolare ha dichiarato di aderire;
  • ha vigilato sulla conformità del Regolamento approvato dal Consiglio di Amministrazione del Banco Popolare in materia di operazioni con parti correlate ai principi di cui alla Delibera Consob n. 17221 del 12 marzo 2010 e successive modifiche, nonché sul rispetto del Regolamento medesimo;
  • ha vigilato sulla complessiva idoneità delle apposite procedure interne a conseguire gli obiettivi della disciplina in materia di attività di rischio e conflitti di interesse nei confronti di soggetti collegati di cui alla Circolare della Banca d'Italia n. 263/2006, Titolo V, Capitolo 5;
  • ha accertato, sulla base delle dichiarazioni rilasciate dai singoli Amministratori e delle valutazioni collegialmente espresse dal Consiglio di Amministrazione del Banco Popolare, che i criteri e le procedure da quest'ultimo adottati per valutare l'indipendenza dei propri membri fossero stati correttamente applicati;
  • ha verificato l'osservanza delle norme di legge e regolamentari inerenti il processo di formazione del bilancio.

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Sulla base delle principali evidenze acquisite nell'adempimento delle proprie funzioni, sono stati individuati taluni eventi rilevanti che hanno caratterizzato l'esercizio 2016 in merito ai quali, pur se già ampiamente illustrati nella Relazione sulla gestione del Gruppo redatta dagli Amministratori (cui si fa rinvio), si ritiene opportuno fare nel seguito un richiamo:

  • i) in connessione con l'operazione straordinaria di fusione con la Banca Popolare di Milano (di cui si riferirà approfonditamente nel seguito), è stata perfezionata un'operazione di aumento di capitale da un miliardo di Euro, approvata dall'Assemblea Straordinaria dei Soci in data 7 maggio 2016 e conclusasi nel successivo mese di giugno con la sottoscrizione integrale di n. 465.581.304 azioni ordinarie di nuova emissione (per un controvalore di Euro 996,3 milioni) che ha portato il capitale sociale del Banco Popolare ad Euro 7.089.340.067,39. Inoltre, nel mese di maggio 2016, sia Banco Popolare sia Banca Popolare di Milano hanno approvato il Piano industriale riferito al nuovo Gruppo Bancario;
  • ii) sono state realizzate nel corso dell'esercizio operazioni di cessione pro-soluto di crediti classificati "a sofferenza". Tali cessioni hanno comportato il definitivo trasferimento dei rischi di credito connessi alle controparti cedute e la conseguente rilevazione a conto economico dei loro effetti contabili;
  • iii) il processo, iniziato negli scorsi esercizi, di semplificazione della struttura societaria ed organizzativa del Gruppo Banco Popolare, volto a conseguire benefici in termini di sinergie di costo e di ricavo oltre che di semplificazione organizzativa, è proseguito nell'esercizio 2016 in cui si è dato corso, fra l'altro:
    • alla chiusura di circa 120 sportelli, individuati secondo criteri sia di redditività che di dislocazione geografica, nonché alla chiusura di 12 Aree Affari per garantire maggiore coerenza tra la presenza di tali presidi commerciali e il numero delle filiali distribuite sul territorio nazionale;
    • alla cessione a Banque Havilland del 100% del capitale sociale di Banco Popolare Luxembourg SA, con il connesso trasferimento della partecipazione totalitaria detenuta da Banco Popolare Luxembourg SA in Banca Aletti Suisse SA a Banca Aletti & C. S.p.A.;
  • iv) il Banco Popolare ha partecipato al "2016 EU-wide stress test" condotto dall'EBA in collaborazione, tra gli altri, con BCE e Banca d'Italia. I risultati sono stati comunicati alla fine del mese di luglio 2016 e hanno confermato la resilienza e la solidità patrimoniale della Banca;
  • v) nel mese di aprile 2016 il Banco Popolare ha assunto l'impegno a sottoscrivere quote del "Fondo Atlante" (fondo di investimento alternativo mobiliare chiuso riservato, gestito da Quaestio Capital Management SGR S.p.A.), creato allo scopo di sostenere gli aumenti di capitale e l'acquisto di crediti deteriorati di alcune banche italiane, per un investimento complessivo di massimo Euro 50 milioni. Nel corso dell'esercizio sono stati effettuati quattro versamenti con un impegno residuo, a fronte di un rimborso parziale, ammontante ad Euro 9,4 milioni;
  • vi) sia Banco Popolare sia la controllata Banca Aletti & C. S.p.A. hanno aderito allo Schema Volontario gestito dal Fondo Interbancario di Tutela dei Depositi ("FITD"), istituito a novembre 2015. Nel settembre 2016 Banco Popolare e Banca Aletti hanno erogato al FITD circa Euro 14,2 milioni a sostegno dell'intervento deliberato dal Consiglio di Gestione dello Schema Volontario a favore della Cassa di Risparmio di Cesena; trattandosi di un investimento partecipativo di capitale nei confronti dello Schema Volontario, tale contribuzione è stata classificata nelle "Attività finanziarie disponibili per la vendita";
  • vii) alla luce delle disposizioni emanate nel corso del 2016 in materia di "DTA qualificate" (ossia attività fiscali per

imposte anticipate aventi i requisiti per la trasformabilità in crediti d'imposta), il Banco Popolare ha esercitato l'opzione in esse prevista, versando il canone annuale volto ad assicurare la convertibilità delle suddette attività per imposte anticipate in crediti d'imposta. Si precisa che l'addebito a conto economico 2016 ha riguardato sia l'onere relativo al 2015 sia la stima della quota di competenza dell'anno 2016;

viii) con riferimento all'operazione straordinaria di fusione tra il Banco Popolare e la Banca Popolare di Milano, si rileva quanto segue.

Come noto, nel mese di marzo 2016, Banco Popolare e Banca Popolare di Milano hanno approvato la sottoscrizione di un "Protocollo d'Intesa" finalizzato alla realizzazione di una operazione di fusione mediante la costituzione di una nuova banca.

Il 24 maggio 2016 gli organi amministrativi hanno deliberato il Progetto di Fusione volto alla nascita di una nuova società bancaria avente la forma della società per azioni (Banco BPM S.p.A.), in tal modo ottemperando anche alle disposizioni contenute nel Decreto Legge n. 3 del 24 gennaio 2015, convertito nella Legge n. 33 del 24 marzo 2015 (cd. "Riforma delle Banche Popolari").

Il Progetto di Fusione (unitamente all'atto costitutivo ed allo statuto della società Banco BPM S.p.A.) è stato quindi approvato dall'Assemblea Straordinaria dei Soci di Banco Popolare (e dalla contestuale Assemblea Straordinaria di Banca Popolare di Milano) in data 15 ottobre 2016. L'atto di fusione è stato stipulato in data 13 dicembre 2016. La Fusione ha avuto efficacia in data 1° gennaio 2017.

In qualità di organo di controllo il Collegio Sindacale di Banco Popolare ha partecipato a tutte le sedute del Consiglio di Amministrazione tenutesi nel 2016 e, assistendo alla trattazione di tutti gli argomenti esaminati dall'organo amministrativo in relazione all'operazione di fusione, ha vigilato sul rispetto della legge, dello statuto e della normativa applicabile, avuto particolare attenzione ai provvedimenti autorizzativi necessari al perfezionamento dell'operazione. A tale ultimo riguardo ha, tra l'altro, constatato il rilascio delle prescritte autorizzazioni – ciascuna per quanto di rispettiva competenza - da parte della Banca d'Italia, della Banca Centrale Europea (di seguito anche "BCE"), dell'Autorità Garante della Concorrenza e del Mercato, dell'IVASS nonché di Consob e Borsa Italiana con specifico riferimento alla quotazione delle azioni della combined entity nascente dalla Fusione.

Inoltre, il Collegio Sindacale del Banco Popolare ha assistito (tramite il suo Presidente o altro Sindaco da questi designato) a tutte le riunioni del Comitato Rischi nel corso delle quali sono stati trattati temi inerenti all'operazione di fusione, acquisendo e condividendo le risultanze delle attività.

Il Collegio ha peraltro svolto attività in via autonoma nell'esercizio dei propri doveri di organo di controllo della Banca.

In primo luogo va ricordato che, al fine di ottemperare a quanto previsto nel sopra richiamato "Protocollo d'Intesa" in merito alla necessità di indicare nel Progetto di Fusione la Società di revisione della "combined entity" nascente dall'operazione, il Collegio Sindacale del Banco Popolare ha condotto una specifica istruttoria e ha elaborato la proposta motivata di propria competenza in merito all'individuazione della Società di revisione. Analogo processo è stato posto in essere dal Consiglio di Sorveglianza di Banca Popolare di Milano. Le Assemblee delle due banche hanno quindi nominato PricewaterhouseCoopers ("PWC") in sede di approvazione del Progetto di Fusione.

Il Collegio Sindacale ha inoltre indirizzato alcune verifiche tenendo conto delle prescrizioni formulate dalla Banca Centrale Europea al fine della concessione dell'autorizzazione all'operazione e conseguenti alle attività di supervisione in capo all'Autorità di Vigilanza con riferimento alla nascita di un soggetto giuridico dimensionalmente rilevante nell'ambito del sistema finanziario europeo.

In particolare, con riferimento alla richiesta di Banca Centrale Europea circa l'aumento di capitale, il Collegio di Banco Popolare ha vigilato – per quanto di competenza – sulla realizzazione dell'operazione, promuovendo peculiari controlli tramite le Funzioni di Conformità alle Norme e di Revisione Interna e coordinandosi con la parallela attività svolta dall'Organismo di Vigilanza ex D.Lgs. n. 231/2001 della Banca.

Sempre tenendo conto delle condizioni poste dalla Banca Centrale Europea al rilascio dell'autorizzazione alla fusione, il Collegio Sindacale ha seguito con attenzione le scelte del Banco Popolare nell'ambito della gestione dei crediti deteriorati e, in particolare, del grado di copertura degli stessi, anche a seguito delle cessioni dei crediti classificati "a sofferenza".

Su tale tematica, in ossequio ai propri doveri di vigilanza sull'assetto amministrativo contabile (e sul processo di informativa finanziaria) nonché di efficacia ed adeguatezza del sistema di gestione e controllo dei rischi, il Collegio Sindacale ha supervisionato gli interventi di costante rafforzamento della gestione del portafoglio creditizio adottati dalla Banca, soprattutto per quanto attiene il processo di recupero crediti e di determinazione del provisioning.

In tale ottica ha altresì esaminato gli esiti preliminari - discussi il 4 novembre 2016 - dell'ispezione condotta da BCE presso il Banco Popolare (e parallelamente su Banca Popolare di Milano S.c.ar.l.) in tema di "Credit and Counterparty Risk Management and Risk Control System", al fine di verificare i riscontri forniti alla Vigilanza e le attività poste in essere dalla Banca al riguardo.

Si segnala che, alla data della presente Relazione, non è ancora stato ricevuto il rapporto e la follow-up letter contenente le draft recommendations. Le informazioni acquisite nel corso delle ispezioni nell'ambito delle interlocuzioni con i team ispettivi e della discussione dei risultati preliminari sono state tenute in considerazione ai fini dell'autonoma valutazione dei crediti per la redazione del bilancio al 31 dicembre 2016. Gli esiti definitivi dell'attività ispettiva costituiranno oggetto di valutazione una volta ricevuto il rapporto da parte dell'Autorità di Vigilanza.

Inoltre, sempre con riferimento all'operazione di fusione, nell'ambito di varie sedute collegiali tenutesi nel 2016, sono stati trattati, esaminati ed approfonditi con le strutture aziendali competenti diversi temi, tra i quali si rammenta:

l'analisi dei contenuti della sezione dedicata al "Diritto di recesso" della Relazione redatta dagli Amministratori ai sensi dell'art. 2501-quinquies del Codice Civile. Tale esame è stato effettuato in conformità all'art. 28, comma 2 ter, del Testo Unico Bancario e all'art. 15, comma 2, dello Statuto Sociale del Banco Popolare, ai sensi dei quali è previsto che l'organo amministrativo – sentito il Collegio Sindacale – ha facoltà di limitare o rinviare in tutto o in parte il rimborso delle azioni oggetto di recesso, dovendo in tal caso assumere le proprie determinazioni sulla misura della limitazione e sull'eventuale estensione del rinvio del suddetto rimborso;

  • la rappresentazione delle attività propedeutiche poste in essere dalla Banca in occasione dell'organizzazione dell'Assemblea Straordinaria del Banco Popolare chiamata a deliberare il Progetto di Fusione, al principale fine di verificare la correttezza dell'iter e delle prassi organizzative adottate;
  • gli accertamenti (presentati dai responsabili delle competenti strutture della Banca) sul puntuale assolvimento degli adempimenti connessi all'operazione di Fusione (e, in particolare, del rispetto delle norme sul deposito e la pubblicazione degli atti inerenti all'operazione straordinaria), posti in essere e programmati dalla Banca entro il 31 dicembre 2016;
  • la verifica sulla corretta realizzazione da parte del Banco Popolare di quanto raccomandato dalla Vigilanza in occasione di operazioni straordinarie in tema di (i) presìdi (applicativi, sistemi e procedure) da garantire nell'erogazione dei servizi di pagamento nonché (ii) rispetto degli obblighi di comunicazione previsti dalle vigenti disposizioni in materia di trasparenza bancaria;
  • l'esame di comunicazioni e lettere inoltrate dalla BCE in merito all'utilizzo nella nuova entità Banco BPM S.p.A. dei modelli interni di misurazione del rischio (credito, mercato, operativo) già autorizzati presso il Banco Popolare;
  • analisi del framework regolamentare ed organizzativo iniziale riferito a Banco BPM S.p.A. al fine di verificare la definizione di un modello volto a garantire, dal giorno dell'efficacia della fusione (1° gennaio 2017) e con progressivi adeguamenti, un impianto di normativa interna atto a disciplinare, senza soluzione di continuità, i processi operativi della Banca.

Il Collegio Sindacale, mediante il Sindaco all'uopo delegato dal Presidente, ha inoltre constatato il deposito presso la sede nei termini previsti del Progetto di Fusione e della relativa documentazione ai sensi del Codice Civile.

Nell'ambito dei periodici incontri con l'Organismo di Vigilanza del Banco Popolare, il Collegio Sindacale del Banco Popolare ha inoltre acquisito le informazioni circa le attività realizzate dallo stesso in relazione all'operazione di fusione.

Da ultimo, il Collegio Sindacale del Banco Popolare ha condiviso la scelta di anticipare a fine 2016 la predisposizione delle relazioni delle Funzioni Aziendali di Controllo al fine di garantire una cristallizzazione della situazione del Sistema dei Controlli a beneficio dell'impostazione e dell'idoneo avvio dello svolgimento delle attività con riferimento al nuovo Gruppo nascente dalla fusione, svolgendo gli adempimenti normativi e regolamentari di propria competenza.

Infine, alla luce dell'attività svolta nonché sulla base della documentazione esaminata, delle informazioni raccolte e delle verifiche condotte, il Collegio Sindacale del Banco Popolare non ha rilevato elementi di criticità da segnalare in merito all'operazione straordinaria.

Con l'approvazione del bilancio al 31 dicembre 2015 è peraltro scaduto l'incarico di revisione legale dei conti del Banco Popolare conferito in data 10 marzo 2007 per il periodo 2007-2015 alla Società di revisione Reconta Ernst & Young S.p.A. Conseguentemente, in conformità alle disposizioni dell'art. 13 del D.Lgs. n. 39/2010 nonché dello Statuto Sociale, il Collegio Sindacale di Banco Popolare ha posto in essere uno strutturato processo di selezione ai fini della formulazione di una proposta motivata all'Assemblea dei Soci in merito alla nomina della società cui conferire l'incarico di revisione legale dei conti per il novennio 2016-2024. Ad esito del complessivo processo di selezione effettuato, il Collegio Sindacale ha condiviso, all'unanimità, il proprio giudizio a favore dell'offerta presentata dalla società Deloitte & Touche S.p.A., in seguito nominata dall'Assemblea dei Soci tenutasi il 19 marzo 2016.

Successivamente – come già precisato nella "Premessa" della presente Relazione – a seguito delle determinazioni inerenti la Fusione (approvata dalle Assemblee dei Soci di Banco Popolare e di Banca Popolare di Milano) la società incaricata della revisione legale di Banco BPM S.p.A. è stata individuata, con decorrenza 1° gennaio 2017, in PWC.

Nell'ambito della propria attività istituzionale ed a seguito dell'entrata in vigore del "Single Supervisory Mechanism" (SSM) - a partire dal 4 novembre 2014 ma con piena efficacia operativa dall'anno 2015 - il Collegio Sindacale ha altresì intrattenuto il dovuto rapporto informativo con il Joint Supervisory Team (JST), unità operativa del SSM incaricato di esercitare le attività di vigilanza prudenziale sul Gruppo Banco Popolare nell'ambito del suddetto SSM.

Alla luce dell'attività svolta, non sono emersi nell'esercizio 2016 fatti significativi tali da richiederne la segnalazione alle Autorità di Vigilanza, né osservazioni da formulare sul rispetto dei principi di corretta amministrazione.

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In continuità con il lavoro svolto dal Collegio Sindacale del Banco Popolare - testé sinteticamente richiamato - il Collegio Sindacale di Banco BPM S.p.A. ha proceduto a verificare e approfondire il processo di formazione e l'impostazione degli schemi del bilancio separato e consolidato dell'esercizio 2016 del Banco Popolare, nonché la sua conformità alle leggi ed ai regolamenti vigenti e la coerenza con le deliberazioni adottate dal Consiglio di Amministrazione.

In tale ambito ha incontrato in diverse occasioni il Dirigente Preposto alla redazione dei documenti contabili societari dell'ex Banco Popolare (nominato nel medesimo ruolo in Banco BPM S.p.A.) e la Società di revisione Deloitte&Touche, con il fine generale di garantire lo scambio di informazioni necessario, tra l'altro, all'espletamento della vigilanza prevista in capo al Collegio dall'art. 19 del D.Lgs. n. 39/2010 nonché allo scopo di esaminare le tematiche ritenute più rilevanti ai fini della predisposizione del bilancio 2016, tra le quali il processo seguito nella valutazione dei crediti.

Inoltre, nei primi mesi dell'anno 2017 e fino alla redazione della presente Relazione, il Collegio Sindacale di Banco BPM:

  • ha effettuato l'attività di vigilanza nei diversi profili previsti dall'art. 19 del D.Lgs. n. 39/2010, che attribuisce al Collegio Sindacale il ruolo di "Comitato per il controllo interno e la revisione contabile", verificando in particolare l'adeguatezza, sotto il profilo metodologico, del processo di impairment test cui sono stati sottoposti gli attivi di bilancio interessati, nonché acquisendo i risultati delle verifiche svolte dalla Società di revisione sulla regolare tenuta della contabilità sociale e sulla corretta rilevazione dei fatti di gestione nelle scritture contabili;

  • ha ricevuto la Relazione di Deloitte&Touche ai sensi dell'art. 19, comma 3, del D.Lgs. n. 39/2010 illustrativa delle "questioni fondamentali" emerse in sede di revisione, nella quale non vengono indicate "carenze significative" nel sistema di controllo interno attinenti al processo di informativa finanziaria, né altre criticità ritenute meritevoli di essere portate all'attenzione del Collegio Sindacale;

  • ha ricevuto dalla medesima Deloitte&Touche, ai sensi dell'art. 17, comma 9, del D.Lgs. n. 39/2010, la conferma della sua indipendenza nonché la comunicazione dei servizi non di revisione forniti al Banco Popolare dalla stessa o da entità appartenenti alla sua rete, discutendo con la stessa delle misure adottate in tema di indipendenza.

Il Collegio Sindacale di Banco BPM ha inoltre supervisionato l'adozione da parte del Consiglio di Amministrazione di determinazioni idonee ad assicurare un framework normativo interno adeguato a mantenere una corretta applicazione dei processi operativi senza soluzione di continuità rispetto al periodo antecedente la fusione ed in attesa della completa integrazione informatica anche per quanto attiene il processo di formazione della informativa finanziaria. Ciò è stato ottenuto in primo luogo adottando un principio di "ultrattività" della normativa aziendale, ossia un'applicazione senza soluzione di continuità della regolamentazione in uso presso le due ex Banche, progressivamente adeguata al perimetro di Banco BPM.

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A completamento della dovuta informativa all'Assemblea, vengono forniti nel seguito gli specifici ragguagli richiesti dalla Comunicazione Consob n. 1025564 del 6 aprile 2001 e successivi aggiornamenti, resi sulla base dell'attività svolta nel 2016 dal Collegio Sindacale del Banco Popolare integrati, se del caso, con gli accertamenti condotti dal Collegio Sindacale di Banco BPM a far data dal suo insediamento:

  1. il Collegio Sindacale del Banco Popolare ha acquisito adeguate informazioni sulle operazioni di maggior rilievo economico, finanziario e patrimoniale realizzate dalla Banca e dalle società da questa controllate. Alla luce di tali informazioni, ha riscontrato che le suddette operazioni sono state conformi alla legge e allo statuto, non manifestamente imprudenti o azzardate, in conflitto di interessi, in contrasto con le delibere assunte dall'Assemblea dei Soci o, comunque, tali da compromettere l'integrità del patrimonio sociale.

Oltre a quanto rappresentato in merito all'operazione di Fusione nell'apposita sezione della presente Relazione, per una esauriente disamina delle operazioni di maggior rilievo poste in essere nell'esercizio si rimanda alla Relazione sulla Gestione e alla Nota Integrativa a corredo del bilancio consolidato al 31 dicembre 2016;

    1. non sono emerse operazioni che possano definirsi atipiche o inusuali poste in essere dalla Banca con soggetti terzi, con società del Gruppo o con parti correlate. Le operazioni infragruppo e con parti correlate effettuate nel 2016 sono state ritenute congrue, conformi alla normativa di riferimento e rispondenti all'interesse della Banca e del Gruppo;
    1. nelle Relazioni sulla Gestione e nelle Note illustrative specifiche a corredo sia del bilancio separato sia del bilancio consolidato, il Consiglio di Amministrazione ha adeguatamente segnalato e illustrato, descrivendone le caratteristiche, le principali operazioni con terzi, infragruppo e con parti correlate, di cui il Collegio Sindacale del Banco Popolare ha verificato la conformità alla legge ed ai regolamenti interni tempo per tempo vigenti;
    1. la Società incaricata della revisione legale dei conti, Deloitte&Touche S.p.A., ha rilasciato in data 15 marzo 2017 le relazioni previste dagli artt. 14 e 16 del D.Lgs. n. 39/2010 senza rilievi e senza richiami d'informativa. Ha altresì: (i) espresso il previsto giudizio sulla coerenza delle Relazioni sulla Gestione e di alcune informazioni contenute nella Relazione sul Governo Societario con i bilanci come richiesto dalla legge; (ii) segnalato nella Relazione al Collegio Sindacale di Banco BPM ai sensi dell'art. 19, comma 3, del D.Lgs. n. 39/2010 che, tra l'altro, non sono emerse significative carenze nel sistema di controllo interno in relazione al processo di informativa finanziaria, ed eventuali questioni significative riguardanti casi di non conformità, effettiva o presunta, a leggi e regolamenti o disposizioni statutarie rilevati nel corso della revisione;
    1. il Collegio Sindacale non è stato destinatario di denunzie ai sensi dell'art. 2408, codice civile;
    1. sono pervenuti al Collegio Sindacale, anche per il tramite del proprio Presidente, cinque esposti in cui vengono segnalate asserite violazioni di legge e pretese scorrettezze comportamentali ascritte dagli esponenti a dipendenti aziendali, nell'ambito dello svolgimento dell'attività bancaria caratteristica. Tali esposti sono stati fatti oggetto di opportuni approfondimenti da parte del Collegio Sindacale, anche con il coinvolgimento delle competenti strutture aziendali, all'esito dei quali è stato dato riscontro agli esponenti (e, ove richiesto, alle Autorità di Vigilanza competenti);
    1. sono stati corrisposti a Deloitte&Touche S.p.A., nel rispetto della normativa vigente, compensi per la revisione contabile pari a Euro 1.185.000 dalla Capogruppo e a complessivi Euro 586.361 dalle altre società del Gruppo. Alla medesima Società di revisione sono stati conferiti ulteriori incarichi per servizi di attestazione per Euro 977.000 dalla Capogruppo nonché per Euro 11.377 dalle altre società del Gruppo. La Capogruppo ha altresì corrisposto a Deloitte&Touche S.p.A. Euro 472.000 per incarichi per altri servizi.

Il dettaglio di tali compensi viene altresì ripreso in allegato al bilancio separato e bilancio consolidato di Banco Popolare come richiesto dall'art. 149-duodecies del Regolamento Emittenti di Consob.

    1. a società facenti parte del network cui appartiene Deloitte&Touche S.p.A. sono stati corrisposti complessivamente nell'esercizio 2016 i compensi di seguito indicati:
  • revisione contabile delle società controllate per Euro 130.366;
  • altri servizi alla Capogruppo per Euro 36.000;
  • altri servizi alle società controllate per Euro 51.935.

Non sono stati corrisposti compensi per servizi di attestazione.

Il dettaglio di tali compensi viene altresì ripreso in allegato al bilancio separato e bilancio consolidato di Banco Popolare come richiesto dall'art. 149-duodecies del Regolamento Emittenti di Consob.

Nel corso dell'esercizio non sono emersi aspetti critici sotto il profilo dell'indipendenza della Società di revisione, tenuto conto anche di quanto previsto dal D.Lgs. n. 39/2010; in proposito, si segnala che il Collegio Sindacale di Banco BPM ha preso atto della Relazione di trasparenza dalla stessa predisposta e pubblicata sul proprio sito internet ai sensi dell'art. 18 del D.Lgs. n. 39/2010;

    1. sono stati rilasciati da parte del Collegio Sindacale i pareri richiesti dalla legge e dallo statuto. In proposito, il Collegio Sindacale ha reso il proprio parere sulla remunerazione dei consiglieri investiti di particolari cariche o incarichi ai sensi dell'art. 2389, codice civile, ha formulato le valutazioni e i pareri prescritti dalla normativa di Vigilanza nonché quelli tempo per tempo richiesti dalla Banca Centrale Europea, dalla Banca d'Italia e dalla Consob con apposite Comunicazioni, relativi prevalentemente ai diversi profili della gestione e del controllo dei rischi cui il Banco Popolare risultava esposto nello svolgimento della propria attività;
    1. nel corso del 2016 il Collegio Sindacale si è riunito 55 volte, ha preso parte alle 3 Assemblee tenutesi in sede ordinaria e straordinaria, alle 26 riunioni del Consiglio di Amministrazione ed alle 20 riunioni del Comitato Esecutivo e, con un proprio rappresentante o in seduta congiunta, alle riunioni del Comitato Rischi nonché a tutte le riunioni del Comitato Remunerazioni nelle quali è stato trattato il tema delle retribuzioni spettanti ai responsabili delle Funzioni Aziendali di Controllo;
    1. il Collegio Sindacale del Banco Popolare così come quello di Banco BPM, ciascuno per le verifiche rispettivamente condotte - non ha evidenziato osservazioni da formulare sul rispetto dei principi di corretta amministrazione;
    1. il Collegio Sindacale del Banco Popolare ha acquisito conoscenza e vigilato sull'assetto organizzativo, particolarmente per quanto attiene l'adeguamento alle disposizioni normative e i correlati interventi di modifica e consolidamento dell'impianto regolamentare interno.

Lo stesso ha vigilato, tra l'altro, sulle attività poste in essere dalla Banca concernenti:

  • − il 16° aggiornamento della Circolare di Banca d'Italia n. 285/2013 (modificativo della Parte Prima, Titolo IV, Capitolo 4) in materia di "Sicurezza dei pagamenti via internet";
  • − il 17° aggiornamento della Circolare di Banca d'Italia n. 285/2013, con il quale modificando la Parte Prima, Titolo IV, Capitolo 3 "Il sistema dei controlli interni" – sono state recepite le disposizioni in materia di contratti di credito ai consumatori e di valutazione degli immobili;
  • − il Provvedimento di Banca d'Italia "Trasparenza delle operazioni e dei servizi bancari e finanziari. Correttezza delle relazioni tra intermediari e clienti" nonché il Decreto Legislativo n. 30 del 15 febbraio 2016 in materia di sistemi di garanzia dei depositi;
  • − l'adeguamento dei processi interni inerenti la determinazione dell'adeguatezza patrimoniale (ICAAP) e della liquidità (ILAAP) alle linee guida europee.

Ha altresì verificato la definizione e la realizzazione da parte della Banca di alcuni interventi di affinamento dell'assetto organizzativo (sia quanto alla governance sia quanto all'impianto del Risk Appetite Framework) suggeriti dalla Vigilanza.

In conformità a quanto previsto dalle Disposizioni di Vigilanza di cui alla citata Circolare n. 285/2013, il Collegio Sindacale del Banco Popolare ha effettuato all'inizio del 2016 la propria autovalutazione con riferimento all'esercizio 2015, redigendo l'apposito Documento di autovalutazione. Il menzionato processo è stato realizzato – a dicembre 2016 – anche in relazione all'esercizio 2016, prima del manifestarsi degli effetti della fusione tra il Banco Popolare e la Banca Popolare di Milano. All'esito di entrambi i processi il Collegio ha ritenuto di poter confermare un giudizio complessivo di "adeguatezza" in ordine alla propria composizione, funzionamento ed esercizio dei poteri allo stesso attribuiti dalla Legge e dalla normativa secondaria. Si precisa che nel corso dell'anno 2016, la composizione del Collegio Sindacale si è modificata con: (i) il subentro a Sindaco effettivo del dott. Marco Bronzato (in sostituzione dell'avv. Maurizio Calderini, deceduto in data 19 marzo 2016); (ii) la nomina della dott.ssa Chiara Benciolini a Sindaco Supplente. Le determinazioni al riguardo sono state assunte dall'Assemblea dei Soci tenutasi in data 7 maggio 2016.

Il Collegio Sindacale del Banco Popolare, nello svolgimento delle proprie attività istituzionali, ha altresì mantenuto uno specifico monitoraggio sull'assetto organizzativo e di controllo in materia di antiriciclaggio e di contrasto al terrorismo, già oggetto di progressivi interventi di rafforzamento. Al riguardo è stato verificato il completamento delle apposite misure programmate al fine di migliorare ulteriormente i presìdi in ambito "antiriciclaggio", resesi opportune anche alla luce di specifiche indicazioni formulate in materia dall'Autorità di Vigilanza. Di tali implementazioni è stato dato altresì conto all'Autorità di Vigilanza, anche ad esito dell'Esercizio di Autovalutazione dei rischi di riciclaggio e di finanziamento al terrorismo condotto dalla Funzione Antiriciclaggio con riferimento all'anno 2016 (formalizzata a dicembre 2016).

Nell'ambito di un più ampio Progetto denominato "Servizi di Investimento", il Collegio ha monitorato il completamento, nel 2016, dei connessi interventi finalizzati sia alla risoluzione dei profili di attenzione rilevati in ordine alle attività di prestazione dei servizi di investimento sia ad ottemperare alle disposizioni emanate dalla Consob sulla distribuzione di prodotti finanziari complessi alla clientela Retail. Il Collegio - tramite la Funzione di Conformità alle Norme - ha inoltre promosso autonomamente verifiche in materia di profilatura della clientela. Ha altresì verificato l'attenzione delle competenti strutture del Banco Popolare agli impatti strutturali connessi alle novità normative in materia di Abusi di Mercato.

Va segnalato inoltre che, in ossequio a quanto previsto dalla Comunicazione congiunta di Ivass e Banca d'Italia ad oggetto "Polizze abbinate a finanziamenti (PPI – Payment Protection Insurance). Misure a tutela dei clienti" del 26 agosto 2015, il Collegio Sindacale del Banco Popolare - oltre ad aver esaminato il Piano degli interventi contenente le iniziative volte ad assicurare la conformità dei prodotti collocati e dei processi operativi utilizzati dalla Banca alle indicazioni contenute nella Comunicazione - ha supervisionato (anche mediante verifiche condotte tramite le Funzioni Aziendali di Controllo) l'effettiva implementazione del Piano entro i termini previsti dalle Autorità di Vigilanza (febbraio 2016).

Già nel corso del 2015, il Collegio Sindacale aveva preso atto delle iniziative adottate dalla Banca nell'ottica di un progressivo rafforzamento della qualità dei presidi organizzativi e gestionali in ambito creditizio, realizzato, in particolare, mediante un processo di aggiornamento della normativa interna e degli applicativi informatici sia al fine di recepire le indicazioni della Banca Centrale Europea ad esito del Comprehensive Assessment e dell'Asset Quality Review sia per garantire il puntuale recepimento delle disposizioni in materia di "non performing loans" e di "forborne exposures". Nel corso del 2016 - anche alla luce degli esiti dei controlli di secondo livello sui crediti posti in essere dal Risk Management nonché di uno specifico intervento di audit sulle non performing exposures (dai quali è emersa l'opportunità sia di efficientare alcuni aspetti dei processi operativi di gestione delle posizioni creditizie "deteriorate" sia di implementare l'utilizzo di strumenti informatici a disposizione) - il Collegio ha condiviso l'adozione da parte della Banca di uno specifico "action plan crediti". Ha conseguentemente monitorato la realizzazione dello stesso - articolato in una diversificata tipologia di interventi – avendo riguardo che le tempistiche delle azioni correttive (soprattutto per quanto attiene la revisione analitica delle posizioni) garantissero di poter dare adeguata rappresentazione nel bilancio 2016 delle eventuali conseguenti rettifiche di valore. Lo stesso risulta sostanzialmente realizzato;

  1. il Collegio Sindacale del Banco Popolare ha appurato la valutazione di sostanziale adeguatezza ed efficacia del sistema di controllo interno e di gestione dei rischi rispetto alle caratteristiche dell'impresa ed al profilo di rischio assunto, espressa dal Consiglio di Amministrazione del Banco Popolare nella Relazione sul governo societario riferita all'anno 2016.

Nel corso del 2016 non sono stati posti in essere pervasivi interventi organizzativi nell'ambito del Sistema dei Controlli Interni. Si segnala peraltro che, nell'ambito del più ampio progetto di rafforzamento dei presìdi in materia di antiriciclaggio di Gruppo ed al fine di assicurare una maggiore unitarietà nella gestione operativa degli stessi, la Banca ha proceduto all'accentramento presso il Banco Popolare delle attività di controllo della funzione antiriciclaggio svolte dalla controllata Aletti Gestielle SGR S.p.A.

Nell'ambito della propria più ampia attività di supervisione del Sistema dei Controlli, il Collegio del Banco Popolare ha esaminato la "Relazione di valutazione del Sistema dei Controlli Interni di Gruppo" predisposta dalla Direzione Audit per l'esercizio 2016, al fine di accertare la completezza, l'adeguatezza, la funzionalità e l'affidabilità delle diverse componenti che caratterizzano tale sistema.

L'approvazione del Progetto di Fusione tra Banco Popolare e Banca Popolare di Milano da parte dell'Assemblea Straordinaria dei Soci del Banco Popolare del 15 ottobre 2016 e la conseguente nascita di Banco BPM S.p.A. dal 1° gennaio 2017, hanno indotto la Direzione Audit e le altre Funzioni Aziendali di Controllo - d'intesa con il Collegio Sindacale e gli altri Organi Aziendali al tempo in carica - a rappresentare la dinamica del Sistema dei Controlli Interni entro il 31 dicembre 2016, consentendo agli Organi del Banco Popolare l'approfondimento dei risultati e la relativa presa d'atto prima del manifestarsi degli effetti della fusione, creando le basi per una consapevole definizione dell'architettura dei controlli riferita alla nascente nuova entità bancaria.

In conformità alle Disposizioni di Vigilanza dettate dalla Circolare n. 285/2013 nonché ai sensi dell'apposito "Regolamento in materia di compiti, responsabilità, flussi informativi e modalità di coordinamento e collaborazione degli Organi e Funzioni di Controllo nell'ambito del Sistema dei Controlli Interni" adottato dal Banco Popolare, la Direzione Audit, nel redigere la sopra richiamata Relazione, ha tenuto conto delle proprie valutazioni nonché di quelle espresse dalle altre Funzioni Aziendali di Controllo. In essa si trova conferma del giudizio di sostanziale adeguatezza sul Sistema dei Controlli Interni di Gruppo già formulato con riferimento all'esercizio 2015. Lo stesso risulta infatti sostanzialmente efficace ed adeguato al presidio dei rischi oltre che effettivamente operante. E' stata segnalata la presenza di margini di miglioramento con riguardo all'efficacia ed efficienza dei controlli, senza peraltro pregiudicare la complessiva tenuta dei presìdi.

Apprezzabile è risultato l'accertato coordinamento delle attività delle Funzioni Aziendali di Controllo sia in merito alle valutazioni del Sistema dei Controlli sia nel processo di sempre maggiore integrazione nella rappresentazione agli Organi Sociali delle evidenze emerse nella loro attività di controllo, favorito dagli interventi evolutivi di strumenti e processi a supporto delle Funzioni stesse – anche mediante repository dedicati – per condividere e valorizzare il patrimonio informativo comune sui processi aziendali, sui relativi rischi e sui conseguenti controlli.

A conferma del giudizio di sintesi sopra riportato, la Relazione dell'Audit ha sottolineato la solidità dell'architettura dei controlli per gli ambiti considerati, riscontrando un costante miglioramento nell'efficacia ed efficienza dei controlli di secondo livello, grazie alla robustezza degli impianti metodologici adottati dai Servizi Compliance e Antiriciclaggio, nonché alla costante evoluzione dei modelli validati, cui si accompagna il puntuale rispetto delle istanze regolamentari da parte del Servizio Risk Management e della Funzione Convalida Interna. Inoltre, ad esito di approfondimenti su modalità e contenuti dei controlli di "primo livello" e di "primo livello seconda istanza" a carico della Rete Commerciale, è emersa una complessiva solidità ed un'adeguata robustezza degli stessi.

Nell'ambito dei processi di governo, la Direzione Audit ha evidenziato il continuo affinamento e il livello di complessità e granularità nell'impianto del Risk Appetite Framework, nonché la concreta sistematizzazione del quadro normativo interno di riferimento, con importanti iniziative dedicate a migliorare l'efficacia e l'efficienza dei flussi informativi, anche mediante la progressiva razionalizzazione delle attività a carico degli Organi Sociali. Esito positivo hanno avuto le verifiche inerenti il tema dei conflitti d'interesse, alcune delle quali promosse dal Collegio Sindacale del Banco Popolare.

Positive evoluzioni risultano evidenziate nella Relazione sul Sistema dei Controlli anche nei presìdi di conformità normativa. Al riguardo il relativo giudizio di adeguatezza trova fondamento, in particolare, nel rafforzamento quali-quantitativo dell'organico e nell'adozione di un framework metodologico in grado di assicurare una più puntuale interlocuzione con le funzioni aziendali e con gli Organi Societari.

La medesima Relazione dà conto anche del continuo irrobustimento dei controlli di secondo livello in ambito antiriciclaggio per effetto, soprattutto, del completamento degli interventi di rafforzamento e consolidamento dei presìdi, come confermato dai già richiamati esiti dell'esercizio di autovalutazione dei rischi di riciclaggio e finanziamento del terrorismo (richiesto annualmente da Banca d'Italia), dal quale emerge un rischio residuo basso. Permane un margine di ulteriore affinamento nei presìdi di monitoraggio dei profili di rischio.

Con riferimento all'area "Finanza e Servizi di investimento", il giudizio di sostanziale adeguatezza espresso dall'Audit consegue agli idonei interventi di rafforzamento del sistema dei controlli, con particolare riguardo alla strutturazione e distribuzione di prodotti di investimento anche complessi, nonché alla gestione ed ai presìdi esistenti per la misurazione del rischio di liquidità.

Le valutazioni elaborate dalla Direzione Audit ad esito della revisione annuale dei Resoconti ICAAP e ILAAP, il sostanziale completamento delle azioni correttive poste in essere a fronte di indicazioni della Revisione Interna e della Vigilanza, permettono di considerare affidabile il presidio garantito dal Servizio Risk Management. Tali considerazioni sono ulteriormente rafforzate alla luce delle attività svolte e dei riscontri ottenuti dalla Direzione Audit nel corso del 2016 con riferimento agli interventi in materia di aggiornamento dei modelli interni di misurazione dei rischi.

Un giudizio di sostanziale adeguatezza è analogamente espresso con riferimento alle attività svolte dalla Convalida interna.

L'analisi dei processi creditizi effettuata nel corso del 2016, pur evidenziando la costante attenzione nel mantenere elevata la qualità dei presìdi organizzativi e gestionali, ha portato la Direzione Audit a rilevare il permanere di taluni profili di attenzione, limitatamente all'ambito del recupero crediti e del provisioning, con l'esigenza di un complessivo rafforzamento dell'attuale impianto peraltro già in finalizzazione grazie alle iniziative delineate in apposito "action plan" attivato in corso d'anno dalla Banca.

Nella Relazione dell'Audit vengono rilevati gli interventi intrapresi dal Banco Popolare per garantire il mantenimento nel continuo dei requisiti imposti dalla Circolare Banca d'Italia n. 285/2013 sui processi e sui sistemi, alla base del giudizio di sostanziale adeguatezza per l'ambito "processi operativi e ICT". Per quest'ultimo, la valutazione trova conferma nel "Rapporto Sintetico sul Rischio Informatico" – approvato dal Consiglio di Amministrazione nel luglio 2016 - che esplicita la bassa tolleranza del rischio e la determinazione del management di focalizzare l'attenzione sulla sicurezza informatica anche alla luce del crescente numero di tentativi di frode ai danni del sistema bancario.

Tutto quanto emerso dalla Relazione è stato fatto proprio dal Collegio Sindacale del Banco Popolare che ha raccomandato alla Banca la necessità di assicurare un puntuale intervento sui processi rispetto ai quali permangono aspetti di attenzione al fine di migliorare l'efficacia e l'affidabilità degli stessi, anche nell'ottica dell'integrazione con la Banca Popolare di Milano.

Da ultimo, nell'ambito dell'assetto del Sistema dei Controlli si evidenzia il collegamento funzionale e informativo tra il Collegio Sindacale e l'Organismo di Vigilanza istituito ai sensi del D.Lgs. n. 231/2001 del Banco Popolare, assicurato, oltre che dal periodico scambio degli opportuni flussi informativi, anche dal fatto che un Sindaco è stato componente dell'Organismo medesimo. Tale scelta è stata confermata anche con riferimento alla composizione dell'OdV di Banco BPM S.p.A. Si rileva peraltro come il Consiglio di Amministrazione di Banco BPM S.p.A. – a seguito della nascita della nuova società - abbia deliberato la costituzione (in data 10 gennaio 2017) di un nuovo organismo di Vigilanza ed il Collegio Sindacale abbia all'uopo individuato tra i propri componenti il Sindaco designato a farne parte;

  1. per quanto attiene l'adeguatezza del sistema amministrativo e contabile, nel corso dei periodici incontri con il Collegio Sindacale (sia del Banco Popolare che di Banco BPM) finalizzati allo scambio di informazioni e alla vigilanza prevista in capo all'Organo di Controllo, il Dirigente Preposto non ha segnalato significative carenze nei processi operativi e di controllo che, per rilevanza, possano inficiare il giudizio di adeguatezza ed effettiva applicazione delle procedure amministrativo-contabili poste a presidio di una corretta rappresentazione dei fatti di gestione, in conformità ai vigenti principi contabili internazionali.

Nell'ambito della propria Relazione ai fini del rilascio dell'attestazione prevista dall'art 154-bis del TUF (esaminata dal Collegio Sindacale di Banco BPM), il Dirigente Preposto ha espresso un giudizio di sostanziale adeguatezza ed effettiva applicazione delle procedure amministrative e contabili che governano la formazione del bilancio, elaborato alla luce della valutazione del rischio residuo presente nei "macro ambiti" analizzati e degli interventi di mitigazione identificati. Nell'espressione del proprio giudizio il Dirigente Preposto ha tenuto conto, tra l'altro, degli interventi attuati alla luce di evidenze dallo stesso rilevate con riferimento al precedente esercizio, constatando l'esistenza di ulteriori aree di miglioramento (prevalentemente di tipo organizzativo o di adozione/aggiornamento della normativa interna) che non influenzano, peraltro, la valutazione complessiva espressa.

Il Collegio Sindacale di Banco BPM non ha pertanto osservazioni da formulare sull'adeguatezza del sistema amministrativo-contabile e sulla sua affidabilità a rappresentare correttamente i fatti di gestione. Con riferimento all'informativa contabile contenuta nei bilanci separato e consolidato al 31 dicembre 2016 del Banco Popolare, va osservato che è stata resa l'attestazione senza rilievi dell'Amministratore Delegato e del Dirigente Preposto alla redazione dei documenti contabili societari ai sensi dell'art. 81 ter del vigente Regolamento Consob n. 11971 del 14 maggio 1999.

Per completezza si informa che il Collegio Sindacale di Banco Popolare ha chiesto e ottenuto aggiornamenti in merito allo stato di attuazione del progetto avviato dalla Banca ai fini dell'adeguamento ai contenuti del principio contabile IFRS 9. Tale progetto è supervisionato anche dal Collegio Sindacale di Banco BPM S.p.A.;

    1. il Collegio Sindacale (del Banco Popolare e di Banco BPM S.p.A. per le attività rispettivamente espletate sul tema) non ha osservazioni da formulare sull'adeguatezza della normativa interna che regolamenta le apposite disposizioni da impartire alle società controllate al fine di acquisire i flussi informativi necessari per garantire il tempestivo adempimento degli obblighi di comunicazione previsti dalla legge.
  • Dai rapporti intercorsi con i corrispondenti organi di controllo delle società controllate, nonché dalle evidenze presentate dalle funzioni di controllo della Capogruppo, in particolare dal Servizio Compliance, non sono emerse criticità meritevoli di segnalazione;
    1. come già richiamato precedentemente, rispettivamente nel corso dell'anno 2016 e dell'anno 2017 (sino alla data di redazione della presente Relazione), i Collegi Sindacali di Banco Popolare e di Banco BPM S.p.A. hanno incontrato periodicamente i responsabili della Società incaricata della revisione legale dei conti in conformità al disposto dell'art. 150, comma 3, del D.Lgs. n. 58/1998 al fine dello scambio di reciproche informazioni. La Società di revisione non ha evidenziato atti o fatti ritenuti censurabili né irregolarità che abbiano richiesto la formulazione di specifiche segnalazioni ai sensi dell'art. 155, comma 2, del D.Lgs. n. 58/1998 nonché ai sensi dell'art. 19, comma 3, del D.Lgs. n. 39/2010;
    1. per quanto attiene alle regole di governo societario, si rammenta che il Banco Popolare ha aderito al vigente Codice di Autodisciplina delle Società Quotate di Borsa Italiana S.p.A., come comunicato al mercato attraverso la pubblicazione sul sito aziendale della Relazione sul Governo Societario e gli Assetti Proprietari, redatta ai sensi dell'art. 123 bis del D.Lgs. n. 58/1998 e successive modifiche ed integrazioni.
  • La citata Relazione illustra le modalità ed i comportamenti con cui i principi ed i criteri applicativi del Codice di Autodisciplina di Borsa Italiana sono stati effettivamente applicati, nonché la mancata o parziale adozione o applicazione di alcune delle raccomandazioni del suddetto Codice di Autodisciplina, fornendo in tal caso le relative motivazioni;
    1. a seguito dell'attività di vigilanza svolta, come sopra descritta, non sono emerse omissioni, fatti censurabili o irregolarità meritevoli di menzione in questa sede, anche con riferimento alle disposizioni dell'art. 36 del Regolamento Mercati della Consob;
    1. in conclusione, a compendio dell'attività di vigilanza complessivamente svolta, il Collegio Sindacale di Banco BPM – anche alla luce di quanto posto in essere dal Collegio Sindacale di Banco Popolare – non ritiene che ricorrano i presupposti che rendano necessario esercitare la facoltà di formulare proposte all'Assemblea ai sensi dell'art. 153, comma 2, del D.Lgs. n. 58/1998 in merito all'approvazione del bilancio separato del Banco Popolare al 31 dicembre 2016 e alle materie di propria competenza.

Milano, 16 marzo 2017

Il Collegio Sindacale di Banco BPM S.p.A. Prof. Marcello Priori, Presidente Dott. Gabriele Camillo Erba Dott.ssa Maria Luisa Mosconi Prof.ssa Claudia Rossi Dott. Alfonso Sonato

attestazione dell'amministratore delegato e del dirigente preposto alla redazione dei documenti contabili societari

Dalla fusione tra Banco Popolare Soc. Coop. e Banca Popolare di Milano S.c. a r.l., approvata in data 15 ottobre 2016 dalle rispettive Assemblee Straordinarie, è nato Banco BPM S.p.A., con efficacia dall'1 gennaio 2017. Per effetto di tale operazione straordinaria, il Consiglio di Amministrazione di Banco BPM S.p.A., nella seduta del 10 febbraio 2017, è tenuto ad approvare i progetti di bilancio al 31 dicembre 2016 di Banco Popolare Soc. Coop. e di Banca Popolare di Milano S.c. a r.l..

Ciò premesso, si fornisce di seguito l'attestazione prevista dall'art. 154-bis del decreto legislativo 24 febbraio 1998, n. 58, secondo il modello stabilito dall'art. 81-ter del Regolamento Consob n. 11971/99, per il bilancio d'esercizio di Banco Popolare Soc. Coop., rilasciata dall'Amministratore Delegato e dal Dirigente Preposto alla redazione dei documenti contabili societari di Banco BPM S.p.A..

ATTESTAZIONE DEL BILANCIO D'ESERCIZIO AI SENSI DELL'ART. 81-TER DEL REGOLAMENTO CONSOB N. 11971 DEL 14 MAGGIO 1999 E SUCCESSIVE MODIFICHE E INTEGRAZIONI

  1. I sottoscritti Giuseppe Castagna, in qualità di Amministratore Delegato di Banco BPM S.p.A., e Gianpietro Val, in qualità di Dirigente Preposto alla redazione dei documenti contabili societari di Banco BPM S.p.A., attestano, tenuto anche conto di quanto previsto dall'art. 154-bis, commi 3 e 4, del decreto legislativo 24 febbraio 1998, n. 58:

  2. l'adeguatezza in relazione alle caratteristiche dell'impresa e

  3. l'effettiva applicazione

delle procedure amministrative e contabili per la formazione del bilancio d'esercizio di Banco Popolare Soc. Coop. nel corso dell'esercizio 2016.

  1. La valutazione dell'adeguatezza e la verifica dell'effettiva applicazione delle procedure amministrative e contabili per la formazione del bilancio d'esercizio di Banco Popolare Soc. Coop. al 31 dicembre 2016 si è basata su un modello interno definito dal Banco Popolare Soc. Coop., sviluppato utilizzando quale riferimento l'"Internal Control – Integrated Framework (COSO)" e, per la componente IT, il "Control Objectives for IT and related Technology (COBIT)", che rappresentano gli standard per il sistema di controllo interno generalmente accettati a livello internazionale. 3. Si attesta, inoltre, che:

3.1 il bilancio dell'esercizio di Banco Popolare Soc. Coop. al 31 dicembre 2016:

  • a) è redatto in conformità ai principi contabili internazionali applicabili riconosciuti nella Comunità europea ai sensi del regolamento (CE) n. 1606/2002 del Parlamento europeo e del Consiglio, del 19 luglio 2002;
  • b) corrisponde alle risultanze dei libri e delle scritture contabili;
  • c) è idoneo a fornire una rappresentazione veritiera e corretta della situazione patrimoniale, economica e finanziaria dell'emittente.

3.2 La relazione sulla gestione comprende un'analisi attendibile dell'andamento e del risultato di gestione nonché della situazione dell'emittente Banco Popolare Soc. Coop., unitamente alla descrizione dei principali rischi e incertezze cui è esposto.

Milano, 10 febbraio 2017

Giuseppe Castagna Gianpietro Val Amministratore Delegato Dirigente Preposto alla redazione dei documenti contabili societari

relazione della società di revisione sul bilancio d'impresa

schemi del bilancio dell'impresa

STATO PATRIMONIALE

Voci dell'attivo 31/12/2016 31/12/2015 (*)
10. Cassa e disponibilità liquide 645.784.919 584.934.521
20. Attività finanziarie detenute per la negoziazione 1.763.410.860 1.906.943.354
30. Attività finanziarie valutate al fair value 50.329.671 113.272.929
40. Attività finanziarie disponibili per la vendita 12.074.218.165 12.895.048.087
50. Attività finanziarie detenute sino alla scadenza 8.293.698.620 7.693.271.509
60. Crediti verso banche 7.786.467.246 7.700.083.872
70. Crediti verso clientela 75.697.768.676 78.224.447.262
80. Derivati di copertura 295.838.952 373.755.680
90. Adeguamento di valore delle attività finanziarie oggetto di copertura generica (+/-) 69.311.908 89.502.833
100. Partecipazioni 3.014.100.579 2.959.156.283
110. Attività materiali 118.170.411 121.447.514
120. Attività immateriali 1.411.631.574 1.433.425.826
di cui: avviamento 977.853.349 977.853.349
130. Attività fiscali: 3.515.521.917 2.828.209.427
a) correnti 173.265.804 120.368.293
b) anticipate 3.342.256.113 2.707.841.134
b1) di cui alla Legge 214/2011 2.418.997.978 2.418.608.627
140. Attività non correnti e gruppi di attività in via di dismissione 69.689.236 105.503.037
150. Altre attività 1.833.498.365 2.197.136.044 (*)
Totale dell'attivo 116.639.441.099 119.226.138.178

(*) I dati relativi all'esercizio precedente sono stati riesposti per omogeneità di confronto.

Voci del passivo e del patrimonio netto 31/12/2016 31/12/2015 (*)
10. Debiti verso banche 15.284.757.651 16.276.087.782
20. Debiti verso clientela 59.003.857.061 54.248.273.274
30. Titoli in circolazione 22.788.671.037 23.976.586.140
40. Passività finanziarie di negoziazione 581.309.625 399.044.347
50. Passività finanziarie valutate al fair value 7.754.621.438 12.917.157.420
60. Derivati di copertura 1.374.755.013 1.025.311.101
70. Adeguamento di valore delle passività finanziarie oggetto di copertura generica (+/-) - 457.360
80. Passività fiscali 212.015.623 266.079.189
b) differite 212.015.623 266.079.189
90. Passività associate ad attività in via di dismissione - 811.910
100. Altre passività 2.467.720.360 2.474.738.148
110. Trattamento di fine rapporto del personale 297.543.488 306.734.273
120. Fondi per rischi e oneri: 729.361.771 645.675.298
a) quiescenza e obblighi simili 94.166.444 89.781.287 (*)
b) altri fondi 635.195.327 555.894.011
130. Riserve da valutazione 29.810.948 191.771.472
160. Riserve 335.965.418 219.994.481
180. Capitale 7.089.340.067 6.092.996.077
190. Azioni proprie (-) (1.590.631) (2.483.361)
200. Utile (Perdita) d'esercizio (+/-) (1.308.697.770) 186.903.267
Totale del passivo e del patrimonio netto 116.639.441.099 119.226.138.178

(*) I dati relativi all'esercizio precedente sono stati riesposti per omogeneità di confronto.

CONTO ECONOMICO

10. Interessi attivi e proventi assimilati
2.300.086.189
2.746.397.248
20. Interessi passivi e oneri assimilati
(1.139.217.687)
(1.372.531.844)
30. Margine di interesse
1.160.868.502
1.373.865.404
40. Commissioni attive
1.259.286.952
1.410.617.315
50. Commissioni passive
(51.518.893)
(52.780.365)
60. Commissioni nette
1.207.768.059
1.357.836.950
70. Dividendi e proventi simili
333.046.706
143.876.593
80. Risultato netto dell'attività di negoziazione
66.005.124
(4.768.823)
90. Risultato netto dell'attività di copertura
2.221.420
1.999.116
100. Utili (Perdite) da cessione o riacquisto di:
25.958.411
312.550.173
a) crediti
(92.286.150)
41.378.164
b) attività finanziarie disponibili per la vendita
121.368.449
243.572.309
c) attività finanziarie detenute sino alla scadenza
(6)
-
d) passività finanziarie
(3.123.882)
27.599.700
110. Risultato netto delle attività e passività finanziarie valutate al fair value
(8.721.373)
(2.850.286)
120. Margine di intermediazione
2.787.146.849
3.182.509.127
130. Rettifiche/riprese di valore nette per deterioramento di:
(2.349.434.396)
(842.262.290)
a) crediti
(2.302.026.073)
(813.123.990)
b) attività finanziarie disponibili per la vendita
(41.073.886)
(27.212.080)
d) altre operazioni finanziarie
(6.334.437)
(1.926.220)
140. Risultato netto della gestione finanziaria
437.712.453
2.340.246.837
150. Spese amministrative:
(2.449.174.364)
(2.365.467.986)
a) spese per il personale
(1.272.927.941)
(1.235.682.560)
b) altre spese amministrative
(1.176.246.423)
(1.129.785.426)
160. Accantonamenti netti ai fondi per rischi e oneri
(34.368.750)
(57.480.780)
170. Rettifiche/riprese di valore nette su attività materiali
(19.663.710)
(19.384.128)
180. Rettifiche/riprese di valore nette su attività immateriali
(21.794.252)
(23.793.134)
190. Altri oneri/proventi di gestione
248.303.099
265.837.056
200. Costi operativi
(2.276.697.977)
(2.200.288.972)
210. Utili (Perdite) delle partecipazioni
(81.934.248)
(76.982.202)
240. Utili (Perdite) da cessione di investimenti
8.756.006
(1.435.035)
250. Utile (Perdita) della operatività corrente al lordo delle imposte
(1.912.163.766)
61.540.628
260. Imposte sul reddito dell'esercizio dell'operatività corrente
603.465.996
125.362.639
270. Utile (Perdita) della operatività corrente al netto delle imposte
(1.308.697.770)
186.903.267
290. Utile (Perdita) d'esercizio
(1.308.697.770)
186.903.267
EPS Base
(2,159)
0,501
EPS Diluito
(2,159)
0,501

PROSPETTO DELLA REDDITIVITÀ COMPLESSIVA

Voci 31/12/2016 31/12/2015
10. Utile (Perdita) d'esercizio (1.308.697.770) 186.903.267
Altre componenti reddituali al netto delle imposte senza rigiro a conto economico
40. Piani a benefici definiti (14.197.208) 10.639.572
Altre componenti reddituali al netto delle imposte con rigiro a conto economico
90. Copertura dei flussi finanziari 1.422.523 2.246.694
100. Attività finanziarie disponibili per la vendita (149.185.839) (10.412.707)
130. Totale altre componenti reddituali al netto delle imposte (161.960.524) 2.473.559
140. Redditività complessiva (Voci 10+130) (1.470.658.294) 189.376.826

PROSPETTO DELLE VARIAZIONI DEL PATRIMONIO NETTO DAL 1° GENNAIO AL 31 DICEMBRE 2016

Patrimonio netto
al 31/12/2016
7.089.340.067
-
7.089.340.067
-
-
-
-
-
335.965.418
-
321.414.680
-
14.550.738
-
29.810.948 - (1.590.631)
-
(1.308.697.770) 6.144.828.032
esercizio 2016
complessiva
Redditività
- - - - - - - (161.960.524)
-
- - (1.308.697.770)
-
(1.470.658.294)
-
options
Stock
- - - - - - - - - - - -
Derivati su proprie
azioni
Variazioni strumenti di
capitale
- - - - - - - - - - - -
Variazioni dell'esercizio Operazioni sul patrimonio netto Distribuzione straordinaria
dividendi
- - - - - - - - - - - -
Acquisto
proprie
azioni
- - - - - - - - - - - -
nuove azioni
Emissione
996.343.990 996.343.990 - - (25.703.171) (25.703.171) - - - 892.730 - 971.533.549
Variazioni di riserve - - - - 14.597.782 47.044 14.550.738 - - - - 14.597.782
Dividendi e
destinazioni
altre
- - - - - - - - - - (59.826.941) (59.826.941)
risultato di esercizio
Allocazione
Riserve - - - 127.076.326 127.076.326 - - - - (127.076.326) -
01/01/2016
Esistenze al
6.092.996.077 6.092.996.077 - - 219.994.481 219.994.481 - 191.771.472 - (2.483.361) 186.903.267 6.689.181.936
Modifica
apertura
saldi di
- - - - - - - - - - - -
31/12/2015
Esistenze al
6.092.996.077 6.092.996.077 - - 219.994.481 219.994.481 - 191.771.472 - (2.483.361) 186.903.267 6.689.181.936
Capitale: a) azioni ordinarie b) altre azioni Sovrapprezzi di emissione Riserve: a) di utili b) altre Riserve da valutazione Strumenti di capitale Azioni proprie Utile (Perdita) di esercizio Patrimonio Netto

PROSPETTO DELLE VARIAZIONI DEL PATRIMONIO NETTO DAL 1° GENNAIO AL 31 DICEMBRE 2015

31/12/2015
Patrimonio
netto al
6.092.996.077 6.092.996.077 - - 219.994.481 219.994.481 - 191.771.472 - (2.483.361) 186.903.267 6.689.181.936
complessiva
Redditività
esercizio
2015
- - - - - - - 2.473.559 - - 186.903.267 189.376.826
options
Stock
- - - - - - - - - - - -
Derivati su proprie
azioni
- - - - - - - - - - - -
Variazioni strumenti di
capitale
- - - - - - - - - - - -
Variazioni dell'esercizio Operazioni sul patrimonio netto Distribuzione straordinaria
dividendi
- - - - - - - - - - - -
Acquisto proprie
azioni
- - - - - - - - - - - -
Emissione nuove
azioni
- - - - (54.720) (54.720) - - - 129.902 - 75.182
Variazioni
di riserve
- - - - 156.165 156.165 - 391.879 - - 548.044
risultato di esercizio
Allocazione
Dividendi e
destinazioni
altre
- - - - - - - - - - - -
Riserve - - - (1.471.869.947) (601.782.559) (524.588.936) (77.193.623) - - - 2.073.652.506 -
01/01/2015
Esistenze al
6.092.996.077 6.092.996.077 - 1.471.869.947 821.675.595 744.481.972 77.193.623 188.906.034 - (2.613.263) - (2.073.652.506) 6.499.181.884
Modifica
apertura
saldi di
- - - - - - - - - - -
31/12/2014
Esistenze al
6.092.996.077 6.092.996.077 - 1.471.869.947 821.675.595 744.481.972 77.193.623 188.906.034 - (2.613.263) (2.073.652.506) 6.499.181.884
Capitale: a) azioni ordinarie b) altre azioni Sovrapprezzi di
emissione
Riserve: a) di utili b) altre Riserve da valutazione Strumenti di capitale Azioni proprie Utile (Perdita) di esercizio Patrimonio Netto

RENDICONTO FINANZIARIO

Metodo diretto (in euro)

A. Attività operativa 31/12/2016 31/12/2015 (*)
1. Gestione 2.157.441.134 934.061.454
- Interessi attivi incassati (+) 2.090.007.225 2.921.404.832
- Interessi passivi pagati (-) (1.134.355.301) (1.530.648.503)
- dividendi e proventi simili 11.975.591 13.331.469
- commissioni nette (+/-) 1.207.768.059 1.357.836.950
- spese per il personale (-) (1.056.876.355) (1.075.065.621)
- altri costi (-) (1.195.360.134) (1.175.830.876)
- altri ricavi (+) 2.281.521.069 438.527.665
- imposte e tasse (-) (47.239.021) (15.494.463)
- costi/ricavi relativi ai gruppi di attività in via di dismissione e al netto dell'effetto fiscale (+/-) - -
2. Liquidità generata/assorbita dalle attività finanziarie 2.411.897.091 5.273.221.491
- attività finanziarie detenute per la negoziazione (36.986.451) 899.626.104
- attività finanziarie valutate al fair value 46.012.730 35.704.117
- attività finanziarie disponibili per la vendita 1.113.454.618 1.095.093.912
- crediti verso la clientela (229.846.096) 1.990.093.177
- crediti verso banche: a vista (91.277.007) 2.928.109.866
- crediti verso banche: altri crediti (135.054.666) (2.332.234.988)
- altre attività 1.745.593.963 656.829.303 (*)
3. Liquidità generata/assorbita dalle passività finanziarie (4.821.843.102) (3.339.973.998)
- debiti verso banche: a vista (16.335.508) (1.918.951.748)
- debiti verso banche: altri debiti (974.994.624) 155.995.783
- debiti verso clientela 2.709.019.267 (1.997.707.305)
- titoli in circolazione (1.025.825.387) 3.175.581.252
- passività finanziarie di negoziazione (5.273.836) (3.921.766)
-
-
passività finanziarie valutate al fair value
altre passività
(5.042.156.995)
(466.276.019)
(2.300.090.494)
(450.879.719) (*)
Liquidità netta generata/assorbita dall'attività operativa (252.504.877) 2.867.308.947
B. Attività di investimento
1. Liquidità generata da: 1.456.586.689 154.346.428
- vendite di partecipazioni 10.554.274 22.499.223
- dividendi incassati su partecipazioni 321.071.115 130.545.124
- vendite/rimborsi di attività finanziarie detenute sino alla scadenza 1.124.518.500 -
- vendite di attività materiali 442.800 1.302.080
- vendite di attività immateriali - -
- vendite di rami d'azienda - -
2. Liquidità assorbita da: (2.044.422.030) (3.056.034.276)
- acquisto di partecipazioni (232.036.771) (240.598.575)
- acquisto di attività finanziarie detenute sino alla scadenza (1.795.110.350) (2.800.851.100)
- acquisto di attività materiali (17.274.909) (14.584.601)
- acquisto di attività immateriali - -
- acquisto di rami d'azienda - -
Liquidità netta generata/assorbita dall'attività di investimento (587.835.341) (2.901.687.848)
C. Attività di provvista
- emissione/acquisti di azioni proprie 961.017.555 -
- emissione/acquisti di strumenti di capitale - -
- distribuzione dividendi e altre finalità (59.826.941) -
Liquidità netta generata/assorbita dall'attività di provvista 901.190.615 -
Liquidità netta generata/assorbita nell'esercizio 60.850.397 (34.378.901)

(*) I dati relativi all'esercizio precedente sono stati riesposti per omogeneità di confronto.

RICONCILIAZIONE 31/12/2016 31/12/2015
- Cassa e disponibilità liquide all'inizio dell'esercizio 584.934.521 619.313.422
- Liquidità netta generata/assorbita nell'esercizio 60.850.397 (34.378.901)
- Cassa e disponibilità liquide: effetto della variazione dei cambi - -
Cassa e disponibilità liquide alla chiusura dell'esercizio 645.784.919 584.934.521

nota integrativa dell'impresa

Dichiarazione ai fini dell'esonero dell'adempimento pubblicitario del bilancio d'esercizio in formato elettronico elaborabile (linguaggio xbrl)

Si dichiara in modo esplicito e senza riserve che il Banco Popolare Società Cooperativa è esentato dall'obbligo di presentare il proprio bilancio d'esercizio in formato elettronico elaborabile ai sensi di quanto previsto dall'art. 3 del D.P.C.M. 10 dicembre 2008 in quanto società di capitali quotata in un mercato regolamentato (Mercato Telematico Azionario gestito da Borsa Italiana S.p.a.).

Il Legale Rappresentante Avv. Carlo Fratta Pasini

PARTE A – POLITICHE CONTABILI

A.1 - PARTE GENERALE

Sezione 1 - Dichiarazione di conformità ai principi contabili internazionali

Il presente bilancio d'esercizio, in applicazione del D.Lgs. 28 febbraio 2005 n. 38, è redatto secondo i principi contabili internazionali IAS/IFRS emanati dall'International Accounting Standard Board (IASB) e le relative interpretazioni dell'International Financial Reporting Interpretations Committee (IFRIC) omologati dalla Commissione Europea, come stabilito dal Regolamento Comunitario n. 1606 del 19 luglio 2002.

Per l'interpretazione e l'applicazione dei principi contabili internazionali si è fatto riferimento ai seguenti documenti, seppur non omologati dalla Commissione Europea:

  • Quadro sistematico per la preparazione e presentazione del bilancio ("Framework");
  • Implementation Guidance, Basis for Conclusions ed eventuali altri documenti predisposti dallo IASB o dall'IFRIC a completamento dei principi contabili emanati.

I principi contabili applicati per la redazione del presente bilancio sono quelli in vigore al 31 dicembre 2016 (inclusi i documenti interpretativi denominati SIC e IFRIC).

Per una panoramica relativa ai principi omologati nel corso del 2016 o a quelli omologati in esercizi precedenti, la cui applicazione è prevista per l'esercizio 2016 (o esercizi futuri), si fa rinvio alla successiva "Sezione 4 – Altri Aspetti", nella quale sono altresì illustrati i principali impatti.

Si sono inoltre considerate le comunicazioni degli Organi di Vigilanza (Banca d'Italia, Consob ed ESMA) che forniscono raccomandazioni sull'informativa da riportare nella Relazione finanziaria su aspetti di maggior rilevanza o sul trattamento contabile di particolari operazioni.

Sezione 2 - Principi generali di redazione

Il bilancio d'esercizio è costituito dallo stato patrimoniale, dal conto economico, dal prospetto della redditività complessiva, dal prospetto delle variazioni di patrimonio netto, dal rendiconto finanziario e dalla nota integrativa ed è corredato della relazione degli Amministratori sull'andamento della gestione.

Per la predisposizione degli schemi di bilancio ed il contenuto della nota integrativa, sono state applicate le disposizioni della Circolare n. 262 del 22 dicembre 2005 "Il bilancio bancario: schemi e regole di compilazione" e successivi aggiornamenti (da ultimo quello pubblicato in data 15 dicembre 2015). Trattasi in particolare della Circolare emanata dalla Banca d'Italia nell'esercizio dei poteri stabiliti dal citato D. Lgs. 38/2005 (di seguito detta anche "Circolare n. 262").

Il presente bilancio è redatto adottando l'Euro come moneta di conto.

Gli importi degli schemi di bilancio e i dati riportati nelle tabelle di nota integrativa sono espressi in migliaia di Euro, qualora non diversamente indicato.

Il bilancio d'esercizio è redatto con intento di chiarezza e rappresenta in modo veritiero e corretto la situazione patrimoniale, finanziaria e il risultato economico dell'esercizio.

Se le informazioni richieste dai principi contabili internazionali e dalle disposizioni contenute nella citata Circolare sono ritenute non sufficienti a dare una rappresentazione veritiera e corretta, nella nota integrativa sono fornite informazioni complementari necessarie allo scopo.

Se, in casi eccezionali, l'applicazione di una disposizione prevista dai principi contabili internazionali fosse incompatibile con la rappresentazione veritiera e corretta della situazione patrimoniale, di quella finanziaria e del risultato economico, essa non sarebbe applicata. Nella nota integrativa si spiegherebbero i motivi della eventuale deroga e la sua influenza sulla rappresentazione della situazione patrimoniale, di quella finanziaria e del risultato economico.

Il bilancio è redatto nel rispetto dei seguenti principi generali:

  • continuità aziendale: il bilancio è redatto nella prospettiva della continuità dell'attività della Banca;
  • rilevazione per competenza economica: il bilancio è redatto secondo il principio della rilevazione per competenza economica ad eccezione dell'informativa sui flussi finanziari;
  • coerenza di presentazione: la presentazione e la classificazione delle voci nel bilancio viene mantenuta costante da un esercizio all'altro a meno che un principio o una interpretazione non richieda un cambiamento nella presentazione o che un'altra presentazione o classificazione non sia più appropriata tenuto conto di quanto previsto dallo IAS 8. In quest'ultimo caso nella nota integrativa viene fornita l'informativa riguardante i cambiamenti effettuati rispetto all'esercizio precedente;
  • rilevanza e aggregazione: gli schemi di stato patrimoniale e di conto economico sono costituiti da voci (contrassegnate da numeri arabi), da sottovoci (contrassegnate da lettere) e da ulteriori dettagli informativi (i "di cui" delle voci e delle sottovoci). Le voci, le sottovoci e i relativi dettagli informativi costituiscono i conti del bilancio. Gli schemi sono conformi a quelli definiti dalla Banca d'Italia nella Circolare n. 262 del 22 dicembre 2005 e successivi aggiornamenti. Ai suddetti schemi possono essere aggiunte nuove voci se il loro contenuto non è riconducibile ad alcuna delle voci già previste dagli schemi e solo se si tratta di importi di rilievo. Le sottovoci previste dagli schemi possono essere raggruppate quando ricorre una delle due seguenti condizioni:
    • a) l'importo delle sottovoci sia irrilevante;
    • b) il raggruppamento favorisce la chiarezza del bilancio; in questo caso la nota integrativa contiene distintamente le sottovoci oggetto di raggruppamento.

Nello stato patrimoniale e nel conto economico non sono indicati i conti che non presentano importi né per l'esercizio al quale si riferisce il bilancio né per quello precedente;

  • prevalenza della sostanza sulla forma: le operazioni e gli altri eventi sono rilevati e rappresentati in conformità alla loro sostanza e realtà economica e non solamente secondo la loro forma legale;
  • compensazione: le attività e le passività, i proventi e i costi non vengono compensati a meno che ciò non sia consentito o richiesto da un principio contabile internazionale o da una sua interpretazione o da quanto disposto dalla citata Circolare Banca d'Italia;
  • informazioni comparative: per ogni conto dello stato patrimoniale e del conto economico viene fornita l'informazione comparativa relativa all'esercizio precedente, a meno che un principio contabile o una interpretazione non consentano o prevedano diversamente. I dati relativi all'esercizio precedente possono essere opportunamente adattati, ove necessario, al fine di garantire la comparabilità delle informazioni relative all'esercizio in corso. L'eventuale non comparabilità, l'adattamento o l'impossibilità di quest'ultimo sono segnalati e commentati nella nota integrativa.

La nota integrativa è suddivisa in parti: A-Politiche contabili, B-Informazioni sullo stato patrimoniale, C-Informazioni sul conto economico, D-Redditività complessiva, E-Informazioni sui rischi e sulle relative politiche di copertura, F-Informazioni sul patrimonio, G-Operazioni di aggregazione riguardanti imprese o rami d'azienda, H-Operazioni con parti correlate, I-Accordi di pagamento basati su propri strumenti patrimoniali, L-Informativa di settore.

Ogni parte della nota è articolata in sezioni, ciascuna delle quali illustra un singolo aspetto della gestione.

Politiche contabili rilevanti ed incertezze sull'utilizzo di stime nella predisposizione del bilancio di esercizio (ai sensi di quanto previsto dallo IAS 1 e dalle raccomandazioni contenute nei Documenti Banca d'Italia/Consob/Isvap n. 2 del 6 febbraio 2009 e n. 4 del 3 marzo 2010)

L'applicazione di alcuni principi contabili implica necessariamente il ricorso a stime ed assunzioni che hanno effetto sui valori delle attività e delle passività iscritti in bilancio e sull'informativa fornita in merito alle attività e passività potenziali.

Le assunzioni alla base delle stime formulate tengono in considerazione tutte le informazioni disponibili alla data di redazione del bilancio nonché ipotesi considerate ragionevoli alla luce dell'esperienza storica e del particolare momento caratterizzante i mercati finanziari. A tale proposito si evidenzia che la situazione causata dall'attuale crisi economica e finanziaria ha reso necessarie assunzioni riguardanti l'andamento futuro caratterizzate da significativa incertezza.

Proprio in considerazione della situazione di incertezza, non si può escludere che le ipotesi assunte, per quanto ragionevoli, possano non trovare conferma nei futuri scenari in cui la Banca si troverà ad operare. I risultati che si consuntiveranno in futuro potrebbero pertanto differire dalle stime effettuate ai fini della redazione del bilancio e potrebbero conseguentemente rendersi necessarie rettifiche ad oggi non prevedibili né stimabili rispetto al valore contabile delle attività e passività iscritte in bilancio.

Di seguito si illustrano le politiche contabili considerate maggiormente critiche al fine della rappresentazione veritiera e corretta della situazione patrimoniale, economica e finanziaria della Banca, sia per la materialità dei valori da iscrivere in bilancio impattati da tali politiche sia per l'elevato grado di giudizio richiesto nelle valutazioni che implica il ricorso a stime ed assunzioni da parte del management, con rinvio alle specifiche sezioni di nota integrativa per un'informativa di dettaglio sui processi valutativi condotti al 31 dicembre 2016.

Determinazione delle perdite presunte di valore attese a fronte dei crediti erogati e delle altre attività finanziarie iscritte nell'attivo patrimoniale

I crediti rappresentano una delle poste valutative maggiormente esposte alle scelte effettuate dal Banco Popolare in materia di erogazione, gestione e monitoraggio del rischio.

Nel dettaglio, Banco Popolare gestisce il rischio di inadempimento delle controparti finanziate, seguendo nel continuo l'evoluzione dei rapporti con la clientela al fine di valutarne le capacità di rimborso, sulla base della loro situazione economica-finanziaria. Tale attività di monitoraggio consente di intercettare i segnali di deterioramento dei crediti e conseguentemente di stimare l'ammontare delle rettifiche di valore da rilevare a fronte dei crediti o su base analitica o su base forfettaria, queste ultime calcolate tenuto conto delle probabilità di insolvenza e delle perdite registrate storicamente su crediti aventi caratteristiche omogenee.

Per i crediti per i quali non sono state individuate singolarmente evidenze oggettive di perdita viene attuato un processo di valutazione collettiva sulla base di percentuali di perdite costruite su serie storiche, opportunamente corrette per tenere conto delle condizioni correnti alla data di valutazione.

Nella valutazione dei crediti assumono rilievo centrale non solo i dati consuntivi e le informazioni certe esistenti alla data di redazione del bilancio, ma altri fattori quali:

  • il contesto di riferimento, a livello macroeconomico e normativo-regolamentare, il quale influenza la visione del management in termini di aspettative future e di rigore nel processo valutativo. Tale contesto assume particolare rilievo stante il carattere prolungato dell'attuale crisi economico-finanziaria, che potrebbe comportare un ulteriore deterioramento della clientela debitrice;
  • le risultanze dell'applicazione di modelli di stima dei flussi di cassa che si prevede i singoli debitori (o portafogli di debitori omogenei in termini di rischio) siano in grado di corrispondere al fine di soddisfare, in tutto o in parte, le obbligazioni assunte nei confronti del Banco Popolare e le stime del valore di presumibile realizzo degli immobili e delle garanzie collaterali. Nell'ambito di un ventaglio di possibili approcci relativi ai modelli di stima consentiti dai principi contabili internazionali di riferimento, il ricorso ad una metodologia o la selezione di taluni parametri estimativi possono influenzare in modo significativo la valutazione dei crediti. Tali metodologie e parametri sono necessariamente soggetti ad un continuo processo di aggiornamento al fine di meglio rappresentare il valore presumibile di realizzo dell'esposizione creditizia.

A tal riguardo si deve segnalare che la valutazione dei crediti a partire dal 31 marzo 2016 è stata influenzata da un rilevante elemento di discontinuità rispetto alla gestione ordinaria, rappresentato dalla sottoscrizione in data 23 marzo 2016 del protocollo d'intesa per la realizzazione dell'operazione di aggregazione del Banco Popolare con la Banca Popolare di Milano, descritta nella sezione "Fatti di rilievo del periodo" contenuta nella "Relazione sulla gestione del Gruppo".

Dopo la sottoscrizione del citato protocollo, la Banca Centrale Europea, in sede di esame preliminare delle intenzioni manifestate dai vertici dei due gruppi, ha esplicitato una serie di condizioni vincolanti per la concessione della propria autorizzazione, motivate dalla futura rilevanza del nuovo soggetto giuridico nell'ambito del sistema finanziario europeo. Tra le principali condizioni figurava la necessità per la nuova capogruppo Banco BPM di disporre, fin dall'inizio, di un convincente piano di riduzione dei crediti deteriorati, che non potranno essere più elevati o caratterizzati da un livello di copertura inferiore ai valori medi delle banche italiane di equivalente importanza.

Con riferimento a tale richiesta, fin dal primo trimestre del 2016, le valutazioni dei crediti di Banco Popolare sono state influenzate da un'accelerazione dell'usuale ritmo del processo di revisione delle valutazioni analitiche, finalizzata anche all'identificazione di specifici portafogli oggetto di possibili cessioni. Gli impatti derivanti dalle nuove valutazioni, elaborate sulla base delle più aggiornate informazioni disponibili in merito alla possibilità e/o alla modalità di recupero, hanno trovato riconoscimento nella voce di conto economico "130. Rettifiche/riprese di valore nette per deterioramento dei crediti", in quanto riconducibili alla fattispecie del cambiamento di stima, ai sensi del principio contabile IAS 8.

Nel corso del 2016, è stata infatti svolta un'attenta analisi delle esposizioni in sofferenza, con l'obiettivo di individuare specifici portafogli in relazione ai quali poter esprimere un giudizio di convenienza sull'eventuale cessione a terzi, in alternativa alla prosecuzione dell'ordinaria attività di recupero attraverso le strutture organizzative interne ad essa deputate. Sono inoltre proseguite le attività volte alla ricerca di potenziali acquirenti ed all'esame delle offerte di acquisto pervenute. Come illustrato nella sezione dedicata ai fatti di rilievo dell'esercizio della Relazione sulla gestione di Gruppo, cui si fa rinvio, tali attività hanno consentito a Banco Popolare di perfezionare, nel corso del 2016, alcune operazioni di cessione di sofferenze.

In relazione ai portafogli di crediti in sofferenza per i quali il Consiglio di Amministrazione ha assunto una formale decisione in merito al mutamento della strategia di recupero, orientata a favorire la cessione a terzi operatori, la valutazione di bilancio è stata oggetto di aggiornamento al fine di riflettere i diversi flussi recuperabili derivanti dalla cessione, generalmente inferiori rispetto al valore di iscrizione di bilancio. Come noto, a parità di aspettative di recupero dei flussi di cassa ricavabili dal debitore e/o da procedure di liquidazione, il corrispettivo di cessione è influenzato dagli elevati tassi di rendimento che gli operatori specializzati nella gestione di "distressed asset" intendono realizzare, che sono generalmente superiori rispetto ai tassi di interesse effettivi originari utilizzati, ai fini della redazione del bilancio, nella determinazione del valore attuale dei flussi di recupero attesi.

Alla luce di quanto esposto, non si può pertanto escludere che criteri di monitoraggio alternativi o differenti metodologie, parametri, assunzioni nel processo di stima del valore recuperabile delle esposizioni creditizie, influenzati peraltro dalle possibili strategie di recupero delle stesse, nonché da un peggioramento della crisi economica-finanziaria, possano determinare valutazioni differenti rispetto a quelle condotte ai fini della redazione del bilancio al 31 dicembre 2016.

Stima delle perdite presunte di valore a fronte di attività immateriali e di investimenti partecipativi

Con frequenza annuale, in occasione della redazione del bilancio viene verificata l'inesistenza di perdite durevoli di valore relativamente alle attività immateriali ed agli investimenti partecipativi iscritti nell'attivo patrimoniale. Tale test di impairment viene usualmente condotto determinando il valore d'uso o il fair value delle attività e verificando che il valore al quale l'attività immateriale o la partecipazione risulta iscritta in bilancio sia inferiore al maggiore tra il rispettivo valore d'uso e fair value al netto dei costi di vendita.

La crisi economico-finanziaria, manifestatasi a partire dall'esercizio 2008, ha profondamente modificato gli scenari di riferimento in cui la Banca si è trovata e si troverà ad operare, richiedendo interventi organizzativi e strutturali ed imponendo di muoversi in un contesto caratterizzato da una significativa aleatorietà.

Il test di impairment riferibile alle unità generatrici di flussi finanziari "Rete Commerciale" e "Private & Investment Banking", alle quali risulta attribuita la quasi totalità delle attività immateriali a vita indefinita, è stato condotto prendendo a riferimento il Value in Use ottenuto attraverso l'applicazione del metodo Dividend Discount Model (DDM), in base al quale il valore di un'azienda è funzione del flusso di dividendi che essa è in grado di generare in chiave prospettica. Nella fattispecie, il metodo utilizzato è il DDM nella variante Excess Capital, il quale assume che il valore economico di una società sia pari alla somma del valore attuale dei flussi di cassa futuri (Dividendi Attesi) generati nell'orizzonte temporale di pianificazione prescelto, e distribuibili agli azionisti mantenendo un livello di patrimonializzazione adeguato a garantire lo sviluppo futuro atteso, e della capitalizzazione perpetua del dividendo normalizzato dell'ultimo anno di previsione, sulla base di un pay-out ratio funzione della redditività a regime.

Al riguardo si deve sottolineare che i parametri e le informazioni utilizzati per la verifica della recuperabilità dell'avviamento (in particolare i flussi di cassa previsti per le varie CGU, nonché i tassi di attualizzazione utilizzati) sono significativamente influenzati dal quadro macroeconomico e di mercato, che potrebbe registrare mutamenti ad oggi non prevedibili.

Nella Parte B della presente Nota Integrativa, in corrispondenza della Sezione 12 – Attività immateriali viene fornita l'illustrazione delle principali assunzioni sottostanti la verifica di recuperabilità degli avviamenti e un'analisi di sensitività del valore recuperabile dell'unità generatrice dei flussi di cassa rispetto ai parametri valutativi considerati maggiormente rilevanti.

Per quanto concerne gli investimenti partecipativi si evidenzia che l'eventuale indisponibilità alla data di redazione del progetto di bilancio d'esercizio dei progetti di bilancio delle partecipate e dei loro piani industriali previsionali aggiornati introduce ulteriori elementi di incertezza nell'ambito del processo di valutazione del valore delle partecipazioni. In tali circostanze non si può a quindi escludere che il valore attribuito alle partecipazioni, sulla base delle informazioni disponibili, possa risultare, in prospettiva, non pienamente rappresentativo del valore recuperabile.

Determinazione del fair value di attività e passività finanziarie

In presenza di strumenti finanziari non quotati su mercati attivi o di strumenti illiquidi e complessi si rende necessario attivare adeguati processi valutativi caratterizzati da una certa componente di giudizio in merito alla scelta dei modelli di valutazione e dei relativi parametri di input, che potrebbero talvolta non essere osservabili sul mercato.

Margini di soggettività esistono nella valutazione in merito all'osservabilità o meno di taluni parametri e nella conseguente classificazione in corrispondenza dei livelli di gerarchia dei fair value.

Per l'informativa qualitativa e quantitativa sulla modalità di determinazione del fair value per gli strumenti misurati in bilancio al fair value e per quelli valutati al costo ammortizzato, si fa rinvio a quanto contenuto nella presente Nota Integrativa, Parte A.4 – Informativa sul fair value.

Stima delle perdite di valore di attività finanziarie disponibili per la vendita

Per le attività finanziarie disponibili per la vendita un elemento critico è rappresentato dall'individuazione di obiettive evidenze di perdita, in presenza delle quali si rende necessario rilevare la riduzione del fair value in contropartita del conto economico, anziché della specifica riserva di patrimonio netto. Per i titoli di capitale e gli investimenti in fondi di private equity e in veicoli di investimento assimilabili, la policy approvata dal Gruppo prevede delle soglie parametriche connesse al carattere significativo o perdurante della riduzione del fair value, al superamento delle quali risulta necessario rilevare una perdita a conto economico, salvo circostanze eccezionali e motivate. Le verifiche di impairment sulle attività finanziarie disponibili per la vendita sono illustrare nella Sezione 4 della Parte B relativa all'attivo della presente Nota Integrativa.

In particolare, nell'ambito di talune iniziative di sistema a favore di banche in difficoltà finanziaria, nel corso del 2016 sono stati effettuati investimenti nel Fondo Atlante, che ha sottoscritto gli aumenti di capitale di Banca Popolare di Vicenza e Veneto Banca, e nello schema volontario del Fondo Interbancario di Tutela dei Depositi che è intervenuto a sostegno della Cassa di Risparmio di Cesena. La valutazione al fair value di tali investimenti, e la conseguente necessità di apportare una svalutazione nel conto economico, ha comportato significativi elementi di giudizio anche in relazione al contesto di incertezza sulle prospettive delle attività sottostanti, come più ampiamente illustrato in corrispondenza della sezione A.4.5 Gerarchia del Fair value.

Stima della recuperabilità delle attività fiscali per imposte anticipate

La Banca presenta tra le proprie attività patrimoniali significative attività fiscali per imposte anticipate principalmente derivanti da differenze temporanee tra la data di iscrizione nel conto economico di determinati costi aziendali e la data nella quale i medesimi costi potranno essere dedotti e, in minore misura, derivanti da perdite fiscali riportabili a nuovo. L'iscrizione di tali attività ed il successivo mantenimento in bilancio presuppone un giudizio di probabilità in merito al recupero delle stesse. Tale giudizio di recuperabilità è fondato sulle disposizioni normative fiscali vigenti alla data di redazione del bilancio. Tali disposizioni consentono per le attività per imposte anticipate che rispondono ai requisiti richiesti dalla Legge 22 dicembre 201, n. 214 la trasformazione in crediti di imposta nell'ipotesi di rilevazione di una "perdita civilistica", di una "perdita fiscale" ai fini IRES e di un "valore della produzione netto negativo" ai fini IRAP, rendendo quindi certo il loro recupero a prescindere dalla capacità di generare una redditività futura. Con riferimento alle attività per imposte anticipate derivanti da perdite fiscali IRES, la normativa in vigore ne consente il riporto a nuovo senza alcuna limitazione temporale.

Per tali attività per imposte anticipate e per le residue attività derivanti da differenze temporanee diverse da quelle precedentemente citate, il giudizio di probabilità è fondato sulle previsioni reddituali desumibili dal piano strategico. Al riguardo si deve sottolineare che la verifica sulla recuperabilità dei valori di iscrizione delle attività fiscali per imposte anticipate è una valutazione che richiede rilevanti elementi di giudizio.

La recuperabilità potrebbe inoltre risultare negativamente influenzata da circostanze non prevedibili allo stato attuale, quali modifiche nella normativa fiscale vigente o mutamenti nello scenario macroeconomico e di mercato tali da richiedere un aggiornamento delle proiezioni reddituali assunte a riferimento per la stima dei redditi imponibili futuri. Per tale motivo, la recuperabilità delle DTA non trasformabili in crediti d'imposta sarà oggetto di costante monitoraggio in relazione all'evoluzione della normativa fiscale e dei risultati conseguiti, che potranno risultare negativamente influenzati dallo scenario economico e di mercato.

Nella Sezione 14 – "Le attività fiscali e le passività fiscali" contenuta nella Parte B – Attivo della Nota Integrativa consolidata viene fornita informativa sulla natura e sulle verifiche condotte in merito all'iscrivibilità delle attività per imposte anticipate.

Stima dei fondi per rischi e oneri

La società è soggetto passivo in una vasta tipologia di cause legali e contenziosi fiscali. La complessità delle situazioni ed operazioni societarie che sono alla base dei contenziosi in essere, unitamente alle problematiche interpretative riguardanti la legislazione applicabile, richiedono significativi elementi di giudizio nella stima delle passività che potranno emergere al momento della definizione delle liti pendenti. Le difficoltà di valutazione interessano sia l'an sia il quantum nonché i tempi di eventuale manifestazione della passività e risultano particolarmente evidenti qualora il procedimento avviato sia nella fase iniziale e/o sia in corso la relativa istruttoria. La peculiarità dell'oggetto del contendere e la conseguente assenza di giurisprudenza riferita a vertenze paragonabili, nonché i diversi orientamenti espressi dagli organi giudicanti, sia ai vari livelli del procedimento contenzioso, sia da organi del medesimo livello a distanza di tempo, rendono difficile la valutazione delle passività potenziali anche qualora siano disponibili le sentenze provvisorie emesse a seguito dei primi gradi di giudizio. L'esperienza storica dimostra che in diversi casi le decisioni assunte dai giudici nei primi gradi di giudizio sono state completamente ribaltate nei giudizi di appello o di cassazione e ciò sia a favore che a sfavore di Banco Popolare. In tale contesto la classificazione delle passività potenziali e la conseguente valutazione degli accantonamenti necessari è basata su elementi di giudizio non oggettivi. Non si può quindi escludere che a seguito dell'emissione delle sentenze definitive gli accantonamenti ai fondi rischi ed oneri stanziati a fronte delle passività potenziali connesse alle vertenze legali e fiscali possano rivelarsi carenti od eccedenti.

Per l'informativa sulle principali posizioni di rischio relative a controversie legali (azioni revocatorie e cause in corso) e a controversie fiscali nei confronti dell'Amministrazione Finanziaria si fa rinvio alla Sezione 12 – Fondi per rischi ed oneri contenuta nella Parte B – Passivo della presente Nota Integrativa.

Stima del valore recuperabile degli investimenti immobiliari a scopo di investimento

Il Gruppo detiene proprietà immobiliari a scopo di investimento, derivanti principalmente da immobili ritirati a seguito della chiusura originaria della posizione creditoria (cosiddetto "datio in solutum") o di un accordo transattivo a chiusura di una vertenza. Per tali attività, in presenza di indicatori potenzialmente espressivi di una perdita di valore, si rende necessario determinare il valore recuperabile, procedendo alla rilevazione di una svalutazione, qualora detto valore dovesse risultare inferiore rispetto al valore contabile. La stima del valore recuperabile, condotta mediante perizie esterne, risente di un certo grado di soggettività in quanto i prezzi correnti per attività similari, assunti come valori di riferimento, sono oggetto di aggiustamenti al fine di riflettere le caratteristiche peculiari di ciascun immobile; il fair value così determinato, infatti, risulta classificato in corrispondenza del livello 3 della gerarchia dei fair value, come descritto nel paragrafo A.4 "Informativa sul fair value" della presente nota integrativa. Al riguardo si segnala che le difficoltà correlate a detto processo di stima risultano particolarmente evidenti nell'attuale scenario del mercato immobiliare italiano, mercato di riferimento per quasi totalità delle proprietà di Banco Popolare. Tale mercato è risultato caratterizzato da un trend al ribasso dei prezzi e del numero di transazioni e in prospettiva non si può pertanto escludere l'eventualità di un'ulteriore riduzione del valore recuperabile qualora la crisi del settore immobiliare dovesse acuirsi rispetto alla situazione esistente alla data di riferimento delle perizie

Stima delle obbligazioni relative ai benefici a favore dei dipendenti

La determinazione delle passività associate ai benefici a favore dei dipendenti, con particolare riferimento ai piani a benefici definiti ed ai benefici a lungo termine, implica un certo grado di complessità; le risultanze della valutazione dipendono, in larga misura, dalle ipotesi attuariali utilizzate, di natura sia demografica (quali tassi di mortalità e di turnover dei dipendenti), sia finanziaria (quali tassi di attualizzazione e tassi di inflazione). Risulta pertanto fondamentale il giudizio espresso dal management nella selezione delle basi tecniche più opportune per la valutazione della fattispecie; che risulta influenzato dal contesto socio economico in cui la Banca si trova ad operare, nonché dall'andamento dei mercati finanziari. L'illustrazione delle principali ipotesi attuariali, unitamente all'analisi di sensitività delle passività rispetto alle ipotesi attuariali ritenute più significative, sono fornite nelle sezioni 11 e 12 del passivo, contenute nella Parte B della presente Nota Integrativa, rispettivamente per il Fondo di trattamento di fine rapporto e per i fondi di quiescenza aziendali a benefici definiti.

L'elenco dei processi valutativi sopra indicati viene fornito al solo fine di consentire al lettore di bilancio una migliore comprensione delle principali aree di incertezza, ma non è inteso in alcun modo a suggerire che assunzioni alternative, allo stato attuale, possano essere più appropriate. In aggiunta, le valutazioni di bilancio sono formulate sulla base del presupposto della continuità aziendale: gli amministratori, infatti, non hanno rilevato nell'andamento operativo e nell'evoluzione della situazione patrimoniale e finanziaria elementi tali da mettere in dubbio la capacità della Banca di poter continuare ad operare normalmente. L'informativa sui rischi e sui relativi presidi è contenuta nella "Parte E – Informazioni sui rischi e sulle relative politiche di copertura" della presente Nota Integrativa, nonché nell'ambito della relazione sull'andamento della gestione della Banca.

Sezione 3 – Eventi successivi alla data di riferimento del bilancio

Di seguito vengono evidenziati gli eventi significativi intervenuti nel periodo compreso tra la data di riferimento del bilancio e la data di approvazione del progetto di bilancio da parte del Consiglio di Amministrazione, riconducibili a Banco BPM S.p.A., società costituita in data 1 gennaio 2017 per effetto della fusione tra Banco Popolare Soc. Coop. e Banca Popolare di Milano S.c. a r.l..

Cessione pro soluto di crediti in sofferenza

Nell'ambito del Piano Industriale del Gruppo, che prevede la cessione di sofferenze per un totale di 8 miliardi, Banco BPM ha perfezionato nel mese di gennaio la cessione pro-soluto di un portafoglio di crediti in sofferenza aventi natura chirografaria che comprende circa 1.800 posizioni per un valore nominale complessivo pari a circa 641 milioni.

Il portafoglio è stato acquistato da Marte SPV, veicolo di proprietà di Hoist Finance, istituto finanziario tra i più importanti operatori pan-europei nel mercato dei Non Performing Loans.

La cessione è stata perfezionata in blocco ai sensi della Legge 130/1999 e comporta per il Gruppo Banco BPM il reale e definitivo trasferimento dei rischi di credito connessi alle partite cedute.

In considerazione della programmata operazione, i crediti oggetto della cessione sono stati oggetto di valutazione nel bilancio al 31 dicembre 2016 tenendo in considerazione i flussi di recupero stimati a fronte della suddetta alienazione.

Sezione 4 – Altri aspetti

Termini di approvazione e pubblicazione del bilancio d'esercizio

L'art. 154-ter del D.Lgs. 59/98 (T.U.F.) prevede che, entro centoventi giorni dalla chiusura dell'esercizio, sia approvato il bilancio d'esercizio e sia pubblicata la relazione finanziaria annuale comprendente il progetto di bilancio di esercizio, il bilancio consolidato, la relazione sulla gestione e l'attestazione del Dirigente Preposto alla redazione dei documenti contabili societari di cui all'articolo 154-bis, comma 5.

Si deve premettere che dalla fusione tra Banco Popolare Soc. Coop. e Banca Popolare di Milano S.c. a r.l., approvata in data 15 ottobre 2016 dalle rispettive Assemblee Straordinarie, è nato Banco BPM S.p.A., con efficacia 1 gennaio 2017. Per effetto di tale operazione straordinaria, il Consiglio di Amministrazione di Banco BPM S.p.A. è quindi tenuto ad approvare i progetti di bilancio al 31 dicembre 2016 di Banco Popolare Soc. Coop. e di Banca Popolare di Milano S.c. a r.l.. L'attestazione di cui all'art. 154-bis, comma 5 del T.U.F., contenuta nella presente relazione finanziaria annuale è rilasciata dall'Amministratore Delegato e dal Dirigente Preposto alla redazione dei documenti contabili societari di Banco BPM S.p.A.

Ciò premesso, si segnala che il progetto di bilancio del Banco Popolare Soc. Coop. è stato approvato dal Consiglio di Amministrazione di Banco BPM S.p.A. nella seduta del 10 febbraio 2017 e sarà sottoposto all'approvazione da parte dell'Assemblea dei Soci del Banco BPM S.p.A. convocata per l'8 aprile 2017.

Revisione contabile

Il bilancio di esercizio e il bilancio consolidato al 31 dicembre 2016 sono sottoposti a revisione contabile a cura della società Deloitte & Touche S.p.A., con sede legale in Milano, via Tortona n. 25, iscritta al Registro dei Revisori Legali presso il Ministero dell'Economia e delle Finanze, in applicazione dell'incarico conferito a detta società per gli esercizi 2016-2024, con delibera assembleare del Banco Popolare Soc. Coop. del 19 marzo 2016. La relazione di revisione è messa integralmente a disposizione del pubblico insieme alla relazione finanziaria annuale, ai sensi dell'art. 154-ter del D.Lgs. 58/98.

In relazione all'operazione di aggregazione tra Banco Popolare Soc. Coop. e Banca Popolare di Milano S.c. a r.l., si segnala che le rispettive Assemblee dei soci, che hanno approvato la fusione in data 15 ottobre 2016, hanno deliberato di conferire alla società di revisione PricewaterhouseCoopers S.p.A., con sede legale in Milano, via Monte Rosa n. 91, iscritta al Registro dei Revisori Legali presso il Ministero dell'Economia e delle Finanze, l'incarico di revisione legale dei conti di Banco BPM S.p.A. Tale incarico ha durata di legge (9 esercizi) e decorre dalla data di efficacia della fusione (01 gennaio 2017).

Nuovi principi contabili/interpretazioni o modifiche di quelli esistenti approvati dallo IASB/IFRIC

Si rimanda alla lettura dell'omologo paragrafo contenuto nella nota integrativa consolidata.

Note per un corretto raffronto degli schemi di bilancio comparativi e dell'informativa comparativa

Nel corso dell'esercizio sono stati condotti alcuni approfondimenti sul trattamento contabile più opportuno per rappresentare taluni piani pensionistici a favore dei dipendenti, rappresentati dai fondi pensione a contribuzione definita, classificati come "interni" ai sensi della legislazione previdenziale. Nel dettaglio, trattasi dei fondi costituiti nell'ambito del Banco Popolare attraverso la formazione di un patrimonio di destinazione, separato ed autonomo, con gli effetti di cui all'art. 2117 del Codice Civile. Fino al bilancio 2015, le attività di tali piani, pari a 272,4 milioni, avevano trovato rappresentazione in bilancio nella voce patrimoniale "160. Altre attività" in contropartita di una corrispondente voce del passivo "120. a) Fondi per rischi ed oneri – fondi di quiescenza aziendali", dando prevalenza all'aspetto formale del patrimonio separato costituito all'interno della società.

A partire dal bilancio al 30 giugno 2016, facendo prevalere la sostanza sulla forma, si è ritenuto che il patrimonio del fondo non debba avere autonoma e distinta rappresentazione patrimoniale, in quanto l'unica obbligazione del Banco Popolare è costituita dal versamento al patrimonio separato dei contributi definiti su base contrattuale e non esiste alcuna garanzia, legale o sostanziale, sulla restituzione del capitale e/o sul rendimento a favore dei beneficiari. Il patrimonio separato, la cui consistenza al 31 dicembre 2016 è pari a 291,1 milioni, trova comunque l'evidenza prevista dall'art. 2117 del Codice Civile, mediante rilevazione tra i conti d'ordine.

Ai fini comparativi, i dati relativi all'esercizio precedente sono quindi stati riesposti per consentire un confronto omogeneo con la rappresentazione al 31 dicembre 2016. In dettaglio, sulla base di quanto sopra illustrato, il prospetto di stato patrimoniale registra una riduzione del saldo della voce dell'attivo "150. Altre attività" per 272,4 milioni. Corrispondente riduzione registra la voce del passivo "120 a) quiescenza e obblighi simili.

In allegato alla presente relazione è riportato un prospetto di riconciliazione tra lo stato patrimoniale al 31 dicembre 2015, riesposto come illustrato, e quello originariamente pubblicato (nella duplice versione dello schema ufficiale previsto dalla Circolare di Banca d'Italia n. 262 e di quello riclassificato).

Altri aspetti rilevanti ai fini delle politiche contabili

Canone per la garanzia della trasformabilità delle DTA

L'articolo 11 del D.L. 3 maggio 2016 n. 59, convertito con modificazioni dalla L. 30 giugno 2016 n. 119, ha introdotto un regime opzionale in virtù del quale la possibilità per il contribuente di usufruire in futuro della trasformabilità in crediti di imposta delle attività per imposte anticipate (DTA – Deferred Tax Asset) cosiddette "qualificate" risulta subordinata al pagamento di un canone annuo di garanzia. La nuova norma è finalizzata a superare le critiche avanzate dalla Commissione Europea riguardanti la previgente disciplina ritenuta potenzialmente incompatibile con la disciplina degli aiuti di Stato. In base alla nuova norma, esercitando l'opzione, il contribuente è tenuto al pagamento di un canone annuo per gli esercizi a partire dal 31 dicembre 2015 fino al 31 dicembre 2029.

L'esercizio dell'opzione è irrevocabile, e si considera espressa per comportamento concludente mediante il versamento del canone di competenza dell'esercizio 2015.

La mancata opzione ha come effetto la perdita del diritto alla conversione in credito di imposta delle "DTA qualificate". Il canone annuale è determinato applicando l'aliquota dell'1,5% alle "DTA qualificate di tipo 2". Tale aggregato corrisponde all'eventuale differenza positiva tra:

  • l'ammontare complessivo delle DTA qualificate iscritte in bilancio: detto aggregato è pari alla differenza tra le DTA qualificate iscritte in bilancio alla fine di ogni esercizio per il quale deve essere pagato il canone e quelle iscritte al termine dell'esercizio in corso al 31 dicembre 2007, maggiorata dell'ammontare delle attività per imposte anticipate trasformate in credito d'imposta a partire dall'esercizio in corso al 31 dicembre 2007; e
  • l'ammontare delle imposte versate, pari alla somma tra (i) l'IRES e relative addizionali versate a partire dal periodo di imposta 2008, (ii) l'IRAP versata dal periodo di imposta 2013, (iii) le imposte sostitutive versate dal periodo di imposta 2008 al periodo di imposta 2014 per il riallineamento dei valori di attività materiali, avviamento ed altre attività immateriali.

La legge prevede inoltre che, per i soggetti che hanno aderito ad un regime di consolidato fiscale nazionale, la determinazione della base imponibile sopra illustrata debba essere effettuata per massa, nel senso che tiene conto della somma delle DTA qualificate delle singole imprese appartenenti al consolidato fiscale e della somma delle imposte versate dalla consolidante, per quanto riguarda l'IRES, e dalle singole imprese consolidate, per quanto attiene alle altre imposte (IRAP ed imposte sostitutive).

Banco Popolare ha optato per mantenere la possibilità di trasformazione in crediti d'imposta delle "DTA qualificate". L'esercizio dell'opzione è avvenuto attraverso il pagamento nel mese di luglio del canone di competenza dell'esercizio 2015, pari a Euro 25,8 milioni. Il canone di competenza del 2016 che sarà versato nel 2017, entro il termine previsto per il versamento a saldo delle imposte sui redditi, è stimato pari a Euro 25,5 milioni.

Nonostante alla data odierna non esista alcun pronunciamento ufficiale da parte delle competenti autorità in merito al trattamento contabile per la fattispecie in esame, le analisi condotte hanno portato a ritenere che il canone annuo debba essere rilevato tra i costi, pro rata temporis; nella sostanza, trattasi di un onere commisurato ad una base di calcolo - le "DTA di tipo 2" - i cui elementi evolvono nel tempo, in funzione dei rientri delle DTA qualificate e delle imposte tempo per tempo versate fino alla fine di ogni esercizio per il quale è previsto il pagamento del canone. Il canone di competenza del 2016 e quello relativo all'esercizio 2015, complessivamente pari a 51,3 milioni, sono stati rilevati nella voce di conto economico "Altre spese amministrative", per coerenza con quanto previsto dalle disposizioni che regolano il bilancio bancario per le simili alle fattispecie dei "canoni passivi" e dei "premi assicurativi".

Contribuzioni ai sistemi di garanzia dei depositi e a meccanismi di risoluzione

Con le Direttive 2014/49/UE (Deposit Guarantee Schemes Directive –"DGSD") del 16 aprile 2014 e 2014/59/UE (Bank Recovery and Resolution Directive – "BRRD") del 15 maggio 2014 e l'istituzione del Meccanismo di Risoluzione Unico (Regolamento UE n. 806/2014 del 15 luglio 2014), il legislatore europeo ha impresso modifiche significative alla disciplina delle crisi bancarie, con l'obiettivo strategico di rafforzare il mercato unico e la stabilità sistemica. A seguito del recepimento di tali direttive nell'ordinamento nazionale, a partire dall'esercizio 2015, gli enti creditizi sono obbligati a fornire le risorse finanziarie necessarie per il finanziamento del Fondo Interbancario di Tutela dei Depositi (FITD) e del Fondo di Risoluzione Nazionale, confluito nel Fondo di Risoluzione Unico (FRU), a partire dall'esercizio 2016, tramite il versamento di contributi ordinari e di eventuali contributi straordinari.

In ottemperanza alla direttiva DGSD, il FITD ha previsto che le banche italiane debbano versare contributi ordinari annuali fino al raggiungimento del livello obiettivo, pari allo 0,8% del totale dei depositi protetti delle banche italiane aderenti al FITD. Tale livello deve essere raggiunto obbligatoriamente entro il 3 luglio 2024. L'entità del contributo richiesto alla singola banca è commisurato alla consistenza dei propri depositi protetti esistenti alla data del 30 settembre di ogni anno rispetto al totale dei depositi protetti delle banche italiane aderenti al FITD e del grado di rischio relativo alla banca consorziata avente depositi protetti rispetto al grado di rischio di tutte le altre banche aderenti al FITD.

Secondo quanto previsto dalla BRRD, le banche italiane devono versare contributi ordinari annuali fino a dotare il FRU di risorse finanziarie almeno pari all'1% del totale dei depositi protetti di tutti gli enti creditizi autorizzati in tutti gli Stati membri partecipanti. Tale livello deve essere raggiunto obbligatoriamente entro il 1° gennaio 2024. I contributi di ciascun ente sono calcolati in funzione del rapporto tra l'ammontare delle proprie passività (al netto dei depositi protetti e dei fondi propri e, per gli enti appartenenti ad un gruppo, al netto delle passività infragruppo) rispetto al totale del passivo (al netto dei depositi protetti e dei fondi propri) delle banche italiane e del grado di rischio relativo a ciascun ente creditizio rispetto al grado di rischio di tutte le altre banche italiane.

Si evidenzia che qualora i mezzi finanziari disponibili del FITD e/o del FRU non dovessero risultare sufficienti, rispettivamente per garantire il rimborso ai depositanti o per finanziare la risoluzione, è previsto che gli enti creditizi debbano provvedere mediante versamento di contributi straordinari.

Nel bilancio al 31 dicembre 2016, la contribuzione ordinaria è stata rilevata nella voce "150. Altre spese amministrative" in applicazione dell'interpretazione IFRIC 21 "Tributi", in base alla quale la passività relativa al pagamento di un tributo (le contribuzioni in esame sono state considerate assimilabili ad un tributo sotto il profilo contabile), nasce nel momento in cui si verifica il cosiddetto "fatto vincolante", ossia nel momento in cui sorge l'obbligazione al pagamento della quota annuale. Per la contribuzione in oggetto, il momento dell'insorgenza del "fatto vincolante" è stato individuato nel primo trimestre per il FRU e nel terzo trimestre per il FITD. Nel dettaglio:

  • la contribuzione ordinaria al FRU per l'esercizio 2016 ammonta a 41,4 milioni (35,5 milioni era la contribuzione riferita al 31 dicembre 2015). Al riguardo si deve precisare che detta contribuzione è stata integralmente versata per "cassa", in quanto la società non si è avvalsa della facoltà di versare la quota del 15% mediante impegni irrevocabili di pagamento collateralizzati (cosiddetti "Irrevocable Payment Committments");
  • la contribuzione totale richiesta dal FITD per l'esercizio 2016 è pari a 22,2 milioni (la quota dell'esercizio 2015 era limitata a 10,2 milioni in quanto richiesta per il solo secondo semestre), di cui 5,0 milioni destinati all'alimentazione del Fondo di solidarietà, gestito dal FITD stesso, ed istituito dalla legge di stabilità 2016 per il ristoro degli obbligazionisti subordinati incisi dai provvedimenti di risoluzione delle quattro banche a novembre 2015. Come comunicato dal FITD, nei mesi di novembre e dicembre 2016, la contribuzione ordinaria di tutte le banche consorziate, che per l'esercizio 2016 era fissata pari a 448,8 milioni, è stata ridotta a 348,8 milioni (17,6 milioni è la quota di Banco Popolare), al fine di alimentare il citato Fondo di solidarietà conuna somma pari a 100 milioni (5,0 milioni è la quota a carico di Banco Popolare). La minor contribuzione ordinaria 2016 comporterà a parità di ogni altra condizione un incremento delle quote contributive che saranno richieste negli anni successivi fino al raggiungimento del livello obiettivo, pari allo 0,8% dei depositi protetti entro il 3 luglio 2024. Al fine di raggiungere tale livello obiettivo, il FITD ha altresì richiesto alle consorziate contribuzioni aggiuntive pari a 3,4 milioni, finalizzate al reintegro delle risorse utilizzate per gli interventi effettuati e da ripartirsi nel periodo 2016-2024. La quota di contribuzione richiesta dal FITD è stata infine ridotta di 9,4 milioni (0,5 milioni è il minor contributo richiesto per Banco Popolare), importo pari alla somma incassatadal FITD dalla procedure di liquidazione di Banca Network Investimenti e retrocessa alle consorziate che nel 2012 avevano partecipato al relativo intervento di rimborso.

Si evidenzia inoltre che, in data 27 dicembre 2016 è pervenuta una comunicazione da parte di Banca d'Italia in merito al richiamo di due annualità di contribuzione addizionali, secondo quanto previsto dall'art. 1, comma 848, della legge 28 dicembre 2015, n. 208. Tale disposizione disciplina le modalità con le quali il sistema bancario nazionale garantisce al Fondo Nazionale di Risoluzione i mezzi finanziari necessari all'adempimento degli obblighi assunti da quest'ultimo prima dell'avvio del Meccanismo di risoluzione unico nei casi in cui le contribuzioni ordinarie e straordinarie già versate non dovessero risultare sufficienti per le risoluzioni avviate. Nel dettaglio, la citata legge prevede che le banche versino contributi addizionali che, in aggiunta alle contribuzioni versate al FRU, devono comunque rimanere nel limite complessivo previsto dagli artt. 70 e 71 del Regolamento UE n. 806/2014; per il solo 2016, sono state inoltre previste due ulteriori quote annuali. Tenuto conto delle esigenze finanziarie correlate alla complessiva operazione di risoluzione delle quattro banche (Banca Popolare dell'Etruria, Banca Marche, Cassa di Risparmio di Ferrara e Cassa di Risparmio di Chieti) avviato alla fine del 2015, Banca d'Italia ha proceduto al richiamo delle due ulteriori quote previste per il 2016. Con successiva comunicazione del 25 gennaio 2017 Banca d'Italia ha precisato che la comunicazione del 27 dicembre 2016 ha effetto vincolante e incondizionato e, in quanto tale, deve dare luogo alla rilevazione di una passività ai sensi di quanto previsto dall'interpretazione IFRIC 21 "Tributi". La quota di contribuzione addizionale richiamata per il Banco Popolare, che ammonta a 83,0 milioni, è stata quindi addebitata nella voce di conto economico "150. Altre spese amministrative", in contropartita della voce del passivo "100 - Altre passività".

In chiusura della propria comunicazione del 27 dicembre 2016, la Banca d'Italia ha evidenziato che la decisione assunta, in precedenza illustrata, potrebbe essere in futuro riconsiderata anche in relazione all'evoluzione del quadro normativo che interverrà per effetto dell'eventuale conversione in legge del D.L. n. 237 del 23 dicembre 2016. Tale decreto prevede infatti che la Banca d'Italia possa stabilire che le contribuzioni addizionali "siano dovute in un arco temporale dalla stessa definito, non superiore a cinque anni." Alla luce dell'evoluzione del quadro normativo in corso non si può escludere che in futuro possa essere individuato un "fatto vincolante" differente rispetto a quello considerato ai fini della redazione del presente bilancio.

Si ricorda infine che l'avvio alla risoluzione della crisi delle quattro citate banche in data 22 novembre 2015 aveva comportato il versamento da parte di Banco Popolare di 106,4 milioni, a titolo di contribuzione straordinaria al Fondo Nazionale di Risoluzione, interamente addebitato nell'esercizio 2015 in corrispondenza della voce di conto economico "150. Altre spese amministrative".

Fondo Interbancario di Tutela dei Depositi – Schema Volontario

Banco Popolare aderisce allo Schema Volontario gestito dal Fondo Interbancario di Tutela dei Depositi (di seguito anche "Schema Volontario" del FITD), istituito nel mese di novembre 2015 con l'obiettivo di realizzare interventi a sostegno delle banche ad esso aderenti che siano in amministrazione straordinaria o in stato di dissesto o a rischio di dissesto.

In data 25 gennaio 2016, il FITD ha deliberato il primo intervento a favore di Banca Tercas per 217,9 milioni, a seguito della decisione della Commissione Europea che ha richiesto a Banca Tercas di restituire il sostegno ricevuto nel 2014 dal FITD, ritenendolo incompatibile con la disciplina degli aiuti di Stato. In maggior dettaglio, con decreto del 18 aprile 2016, il Ministero dell'Economia e delle Finanze (MEF) ha imposto a Banca Tercas la restituzione al FITD di tale contributo che è stato accreditato, nel mese di aprile 2016, alle banche consorziate che nel 2014 parteciparono all'intervento (14,1 milioni la quota di spettanza di Banco Popolare). Contestualmente, lo Schema Volontario ha disposto l'addebito alle banche consorziate aderenti allo Schema Volontario di un importo pari alle somme restituite (14,2 milioni la quota di spettanza di Banco Popolare). Nel complesso, l'operazione non ha quindi comportato impatti significativi sul conto economico della Banca per l'esercizio 2016.

Nel mese di giugno 2016, l'Assemblea del FITD ha approvato alcune modifiche statutarie dello Schema Volontario, tra le quali si segnalano quelle finalizzate ad ampliare le possibilità di sostegno a favore delle banche nei confronti delle quali siano state adottate misure di intervento precoce, consentendo quindi di intervenire nelle situazioni in cui non siano state adottate preventivamente misure di riduzione o di conversione di strumenti di capitale primario di classe 1. E' stato inoltre deliberato un incremento dell'ammontare delle risorse che le banche aderenti si impegnano a fornire. L'impegno massimo assunto dalle banche aderenti allo Schema Volontario è stato fissato nella misura di 700 milioni (rispetto ai precedenti 300 milioni), da ripartire in proporzione all'ammontare dei depositi protetti della singola banca rispetto all'ammontare totale dei depositi protetti delle banche aderenti allo Schema.

Il Consiglio di Gestione dello Schema Volontario ha successivamente deliberato un intervento a favore della Cassa di Risparmio di Cesena attraverso la partecipazione ad una operazione di aumento di capitale riservato per un importo pari a 280 milioni. A seguito dell'ottenimento dell'autorizzazione concessa dalla BCE in data 15 settembre 2016, il FITD ha richiesto in data 16 settembre 2016, alle banche aderenti di versare la propria quota delle risorse finanziarie necessarie per perfezionare l'aumento di capitale suddetto. La quota complessivamente richiesta a Banco Popolare è risultata pari a 14,1 milioni.

Il suddetto importo rappresenta per un ammontare pari a 14,0 milioni un investimento partecipativo di capitale nei confronti dello Schema Volontario, classificato nel portafoglio contabile delle "Attività finanziarie disponibili per la vendita" (detenzione indiretta di strumenti di capitale primario della Cassa di Risparmio di Cesena). La differenza rispetto all'erogazione complessiva, pari a 0,1 milioni, è stata addebitata nel conto economico tra le "Altre spese amministrative", trattandosi di un versamento a titolo di copertura delle spese di intervento e di funzionamento.

Al 31 dicembre 2016 il fair value del suddetto investimento partecipativo è stato stimato essere pari a 10,6 milioni. E' stato conseguentemente rilevato un impairment pari a 3,4 milioni che è stato addebitato nella voce di conto economico "130 Rettifiche/riprese di valore nette per deterioramento".

Alla data di bilancio, l'impegno residuo di Banco Popolare nei confronti dello Schema Volontario, rilevato contabilmente tra le "esposizioni creditizie fuori bilancio", ammonta a 21,1 milioni.

Al riguardo si rappresenta che il trattamento della contribuzione e dei relativi impegni, sopra illustrato, risulta in linea con la Nota tecnica di Banca d'Italia trasmessa dal FITD alla proprie consorziate in data 31 ottobre 2016.

Trattamento dei crediti in sofferenza nei confronti di debitori assoggettati a procedure concorsuali - stralci

Le banche possono contabilizzare le perdite sui crediti deteriorati mediante due diverse modalità. La prima consiste nella svalutazione della parte dell'esposizione ritenuta non recuperabile; la seconda si basa invece sullo "stralcio" diretto della perdita attesa (cosiddetto "write-off"). La facoltà di procedere alla cancellazione dalla contabilità dei crediti in sofferenza per la quota parte del loro ammontare ritenuta irrecuperabile è prevista dalla Circolare 272 "Matrice dei conti" di Banca d'Italia. La norma considera tra gli eventi estintivi di un credito anche la decisione assunta dai competenti organi aziendali che, con specifica delibera, abbiano preso definitivamente atto dell'irrecuperabilità della totalità o di quota parte di un credito oppure abbiano rinunciato agli atti di recupero per motivi di convenienza economica. Banco Popolare nel corso del 2016 ed in precedenti esercizi si è avvalsa di tale facoltà. La cancellazione riguarda la quota parte ritenuta irrecuperabile di tutti i crediti vantati nei confronti di debitori che sono stati assoggettati a procedura concorsuale (fallimento, liquidazione coatta amministrativa, concordato preventivo, amministrazione straordinaria delle grandi imprese in crisi) e ciò ancorché le banche siano regolarmente ammesse al passivo delle procedure concorsuali per l'intero ammontare dei crediti medesimi.

Al riguardo giova precisare che la prassi della cancellazione dei crediti perseguita dal Banco Popolare deve intendersi come esatta alternativa rispetto al mantenimento del credito in bilancio con l'iscrizione di un coerente fondo rettificativo; in altri termini, tale prassi non sottende in alcun modo un giudizio di maggiore irrecuperabilità del credito stralciato rispetto al credito che continua ad essere iscritto in bilancio e svalutato mediante un fondo rettificativo, semplicemente perché non vi è stato ancora l'avvio di una procedura concorsuale.

La scelta tra le due prassi contabili - lo stralcio o la svalutazione - non rileva ai fini del valore di bilancio della voce "70. Crediti verso la clientela", in entrambi i casi esposto al netto delle perdite. Tuttavia, l'utilizzo dello stralcio determina, da un punto di vista contabile, una sottostima dei tassi effettivi di copertura, in quanto non evidenzia la minore rischiosità delle partite deteriorate residue detenute in bilancio dopo il write-off. Decidendo di procedere alla cancellazione dei suddetti crediti, Banco Popolare ha infatti eliminato la quota parte del credito in sofferenza che risultava integralmente coperto da rettifiche di valore già addebitate al conto economico - quindi la quota parte che aveva un tasso di copertura pari al 100% - mantenendo iscritto in bilancio la quota parte del credito in sofferenza che è ritenuta recuperabile, in quanto supportato da valide garanzie; il relativo tasso di copertura dell'esposizione mantenuta in bilancio è conseguentemente nominalmente molto ridotto. Considerata la prassi di rilevazione contabile adottata, sulla base della propria interpretazione della Circolare precedentemente citata, Banco Popolare ritiene che il grado di copertura delle singole esposizioni in sofferenza debba essere calcolato tenendo in considerazione l'interezza dell'esposizione, ovvero sia la quota parte cancellata in quanto ritenuta prevedibilmente non recuperabile - ma il cui tentativo di recupero è comunque ancora in atto tramite la regolare iscrizione dell'intera esposizione nell'ambito della procedura concorsuale - sia la quota parte non cancellata e quindi ancora esposta in bilancio. Per tale motivo nella Parte E – Rischio di credito – Qualità del credito (tabelle A.1.6, A.1.7, A.1.8) l'informativa sul grado di copertura delle sofferenze viene fornita in una duplice formulazione: "Sofferenze al lordo delle cancellazioni verso procedure concorsuali" e "Sofferenze al netto delle cancellazioni verso procedure concorsuali". In aggiunta, per una completa informativa, in calce alle tabelle B.1 e B.2 relative alla distribuzione settoriale e territoriale delle esposizioni creditizie per cassa e "fuori bilancio" verso clientela, contenute nella Parte E – Sezione di credito della nota integrativa, viene riportata specifica informativa sulle rettifiche complessive di valore delle sofferenze che sarebbero state evidenziate qualora, in alternativa allo "stralcio", Banco Popolare avesse utilizzato la tecnica contabile basata sulla rilevazione di un fondo rettificativo.

A.2 PARTE RELATIVA ALLE PRINCIPALI VOCI DI BILANCIO

Il bilancio al 31 dicembre 2016 è stato predisposto applicando gli stessi principi contabili utilizzati per la redazione del bilancio d'esercizio dell'esercizio precedente, integrati con le modifiche omologate ed in vigore a partire dall'esercizio 2016, così come illustrato nella sezione 5 – Altri aspetti, A.1 Parte Generale.

Si riportano nel seguito i principi contabili applicati, dettagliati per voce di bilancio.

1- Attività finanziarie detenute per la negoziazione

Sono classificati in questa categoria esclusivamente i titoli di debito e di capitale, le quote di OICR ed il valore positivo dei contratti derivati detenuti con finalità di negoziazione, nonché i derivati connessi con le attività/passività valutate al fair value. Fra i contratti derivati sono inclusi quelli incorporati in strumenti finanziari complessi che sono stati oggetto di rilevazione separata in quanto:

  • le loro caratteristiche economiche e i rischi non sono strettamente correlati alle caratteristiche del contratto sottostante;
  • gli strumenti incorporati, anche se separati, soddisfano la definizione di derivato;
  • gli strumenti ibridi cui appartengono non sono contabilizzati a fair value con le relative variazioni rilevate a conto economico.

L'iscrizione iniziale delle attività finanziarie avviene alla data di regolamento, per i titoli di debito e di capitale e alla data di sottoscrizione per i contratti derivati.

All'atto della rilevazione iniziale le attività finanziarie detenute per la negoziazione vengono rilevate al fair value, che normalmente corrisponde al corrispettivo pagato, senza considerare i costi o i proventi di transazione direttamente attribuibili allo strumento finanziario, che risultano imputati nel conto economico. Eventuali derivati impliciti presenti in contratti complessi non strettamente correlati agli stessi ed aventi le caratteristiche per soddisfare la definizione di derivato vengono scorporati dal contratto primario e valutati al fair value, mentre al contratto primario è applicato il criterio contabile proprio di riferimento.

Successivamente alla rilevazione iniziale, le attività finanziarie detenute per la negoziazione sono valorizzate al fair value, con rilevazione delle variazioni in contropartita al conto economico.

Per la determinazione del fair value degli strumenti finanziari quotati in un mercato attivo, vengono utilizzate quotazioni di mercato. In assenza di un mercato attivo, vengono utilizzati metodi di stima e modelli valutativi che tengono conto di tutti i fattori di rischio correlati agli strumenti e che sono basati su dati rilevabili sul mercato quali: metodi basati sulla valutazione di strumenti quotati che presentano analoghe caratteristiche, calcoli di flussi di cassa scontati, modelli di determinazione del prezzo di opzioni, valori rilevati in recenti transazioni comparabili. Per le modalità di determinazione del fair value si fa rinvio alla successiva "Parte A.4 – Informativa sul fair value".

I titoli di capitale ed i correlati strumenti derivati, per i quali non sia possibile determinare il fair value in maniera attendibile secondo le linee guida sopra indicate, sono mantenuti al costo e svalutati nell'eventualità in cui siano riscontrate perdite di valore. Tali perdite di valore non possono essere oggetto di successivo ripristino.

Le attività finanziarie vengono cancellate quando scadono i diritti contrattuali sui flussi finanziari derivati dalle attività stesse o quando le attività finanziarie vengono cedute trasferendo sostanzialmente tutti i rischi/benefici ad esse connessi. Gli utili e le perdite da negoziazione e le plusvalenze e le minusvalenze da valutazione del portafoglio di negoziazione sono iscritti nel conto economico nella voce "80. Risultato netto dell'attività di negoziazione", ad eccezione di quelli relativi a strumenti derivati connessi con la fair value option che sono classificati nella voce "110. Risultato netto delle attività e delle passività finanziarie valutate al fair value".

Le riclassifiche verso altre categorie di attività finanziarie (Crediti, Attività finanziarie disponibili per la vendita, Attività

finanziarie detenute fino alla scadenza) sono ammissibili in presenza di rare circostanze o qualora siano rispettate certe condizioni per l'iscrizione come riportato nel successivo paragrafo "17- Altre informazioni, Riclassifiche tra i portafogli di attività finanziarie (amendment IAS 39)".

2- Attività finanziarie disponibili per la vendita

Sono incluse nella presente categoria le attività finanziarie non derivate non diversamente classificate come Crediti, Attività detenute per la negoziazione, Attività detenute sino a scadenza o attività valutate al fair value.

In particolare, vengono incluse in questa voce le interessenze azionarie non gestite con finalità di negoziazione e non qualificabili di controllo, collegamento e controllo congiunto, inclusi gli investimenti di private equity, la quota dei prestiti sindacati sottoscritti che, sin dall'origine, viene destinata alla cessione ed i titoli obbligazionari che non sono oggetto di attività di negoziazione.

L'iscrizione iniziale dell'attività finanziaria avviene alla data di regolamento per i titoli di debito o di capitale ed alla data di erogazione nel caso delle altre attività finanziarie non classificate come crediti.

All'atto della rilevazione iniziale le attività sono contabilizzate al fair value, che normalmente corrisponde al corrispettivo pagato, comprensivo dei costi o proventi di transazione direttamente attribuibili allo strumento stesso. Per le attività iscritte a seguito della riclassifica dal portafoglio delle "Attività finanziarie detenute sino alla scadenza" la differenza tra il fair value, alla data di riclassifica, ed il valore contabile viene rilevata in una specifica riserva di patrimonio netto, al pari delle successive variazioni di fair value. L'iscrizione a seguito della riclassifica dal comparto delle "Attività finanziarie detenute per la negoziazione" può avvenire solo in rare circostanze e comunque qualora l'attività non sia più detenuta per essere negoziata nel breve periodo come descritto nel successivo paragrafo "17- Altre informazioni, Riclassifiche tra i portafogli di attività finanziarie (amendment IAS 39)", al quale pertanto si fa rinvio. In tal caso, il valore di iscrizione è rappresentato dal fair value alla data del trasferimento, che rappresenta il nuovo costo ammortizzato per i titoli di debito.

Successivamente alla rilevazione iniziale, le attività disponibili per la vendita continuano ad essere valutate al fair value, con la rilevazione a conto economico della quota di interesse risultante dall'applicazione del costo ammortizzato, mentre gli utili o le perdite derivanti da una variazione di fair value vengono rilevati in una specifica riserva di patrimonio netto sino a che l'attività finanziaria non viene cancellata o non viene rilevata una perdita di valore (impairment), con conseguente imputazione a conto economico dell'intera differenza tra valore di carico e prezzo di cessione o fair value. Per le modalità di determinazione del fair value si fa rinvio alla successiva "Parte A.4 – Informativa sul fair value".

I titoli di capitale ed i correlati strumenti derivati, per i quali non sia possibile determinare il fair value in maniera attendibile, sono mantenuti al costo e svalutati nell'eventualità in cui siano riscontrate perdite di valore.

La verifica dell'esistenza di obiettive evidenze di riduzione di valore (test di impairment) viene effettuata ad ogni chiusura di bilancio o di situazione infrannuale. Per ulteriori dettagli sugli eventi espressivi di una perdita di valore si rinvia a quanto riportato nel successivo paragrafo "17- Altre informazioni, Modalità di determinazione delle perdite di valore di attività finanziarie (impairment)".

Per quanto riguarda i titoli di capitale costituisce evidenza di impairment una riduzione significativa o prolungata del fair value al di sotto del valore contabile originario. La policy di impairment della Banca prevede quindi delle soglie parametriche (connesse al carattere significativo o perdurante della riduzione del fair value) al superamento delle quali è necessario rilevare una perdita a conto economico, salvo circostanze eccezionali. Tali soglie sono individuate tenendo conto delle peculiarità e dei caratteri distintivi che contraddistinguono le diverse tipologie di investimento. In particolare, per i titoli di capitale costituisce evidenza di impairment il superamento di una delle seguenti soglie:

  • decremento di fair value superiore al 30% rispetto al valore contabile originario;
  • decremento perdurante per un periodo ininterrotto superiore ai 24 mesi.

Oltre agli investimenti diretti nel capitale di società (titoli di capitale in senso stretto), la Banca detiene investimenti in fondi di private equity e in veicoli di investimento assimilabili (OICR, Sicav, holding di partecipazioni o altre strutture assimilabili) aventi come obiettivo quello di investire in strumenti di capitale e assimilabili, direttamente e/o tramite altri fondi di private equity e veicoli societari. Per questa tipologia di investimenti, aventi un orizzonte temporale di medio-lungo periodo, costituisce evidenza di impairment il superamento di una delle seguenti soglie:

  • decremento di fair value superiore al 40% rispetto al valore contabile originario;
  • decremento perdurante per un periodo ininterrotto superiore ai 60 mesi;
  • decremento di fair value superiore al 30% e perdurante per un periodo ininterrotto superiore ai 36 mesi.

In mancanza del superamento di dette soglie automatiche, vengono effettuate delle analisi qualitative volte a verificare la presenza di un eventuale impairment:

  • per quei titoli di debito che presentano un decremento di fair value superiore al 20% del valore contabile originario, rettificato del costo ammortizzato;
  • per quei titoli di capitale che presentano un decremento di fair value superiore al 20% del valore contabile originario o perdurante da più di 12 mesi.

In questi ultimi casi, la differenza tra il fair value ed il valore di carico non costituisce di per sé elemento sufficiente per concludere che vi sia una perdita di valore. Tale evidenza rappresenta semplicemente un primo segnale di un eventuale impairment, che deve essere tuttavia integrato da un'analisi qualitativa, volta all'individuazione di possibili eventi negativi, che possano far ritenere non interamente recuperabile il valore di carico delle attività stesse.

L'importo dell'eventuale svalutazione rilevata a seguito delle soglie automatiche o di analisi qualitative è registrato nel conto economico come costo dell'esercizio. Qualora i motivi della perdita di valore vengano meno a seguito di un evento verificatosi successivamente alla rilevazione, viene iscritta una ripresa di valore nel conto economico se riferita a titoli di debito o crediti, o ad una specifica riserva di patrimonio netto nel caso di titoli di capitale. Per i titoli di debito e per i crediti detto ripristino di valore non determina in ogni caso un valore contabile superiore a quello che sarebbe stato il costo ammortizzato qualora la perdita non fosse stata rilevata.

Le attività finanziarie vengono cancellate quando scadono i diritti contrattuali sui flussi finanziari derivati dalle attività stesse o quando le attività finanziarie vengono cedute trasferendo sostanzialmente tutti i rischi/benefici ad essa connessi.

Le attività finanziarie disponibili per la vendita possono essere riclassificate nelle "Attività finanziarie detenute sino alla scadenza", qualora:

  • si verifichi un cambiamento nell'intento o nella capacità di detenere lo strumento fino a scadenza;
  • non sia più disponibile una misura affidabile del fair value (rare circostanze);
  • sia trascorso il periodo previsto dalla tainting rule ed il portafoglio delle attività finanziarie detenute fino a scadenza possa essere ricostituito.

In tal caso, gli utili e le perdite precedentemente sospesi nella riserva di patrimonio netto sono oggetto di ammortamento lungo la durata residua dell'investimento in base al metodo del tasso di interesse effettivo.

È inoltre possibile effettuare una riclassifica nel portafoglio dei "Crediti", in presenza delle condizioni rappresentate nel successivo paragrafo "17- Altre informazioni, Riclassifiche tra i portafogli di attività finanziarie (amendment IAS 39)".

3- Attività finanziarie detenute sino alla scadenza

Sono classificati nella presente categoria i titoli di debito con pagamenti fissi o determinabili e scadenza fissa, che si ha intenzione e capacità di detenere sino a scadenza. Se in seguito ad un cambiamento di volontà o di capacità non risulta più appropriato mantenere un investimento come detenuto sino a scadenza, questo viene riclassificato tra le attività disponibili per la vendita.

L'iscrizione iniziale dell'attività finanziaria avviene alla data di regolamento. All'atto della rilevazione iniziale, le attività finanziarie classificate nella presente categoria sono rilevate al fair value, che normalmente corrisponde al corrispettivo pagato, comprensivo degli eventuali costi e proventi direttamente attribuibili. Se la rilevazione in questa categoria avviene per riclassificazione dalle Attività finanziarie disponibili per la vendita o dalle Attività finanziarie detenute per la negoziazione, il fair value dell'attività alla data di riclassificazione viene assunto come nuovo costo ammortizzato dell'attività stessa. Per le riclassifiche dalle Attività finanziarie detenute per la negoziazione, che può avvenire in presenza di rare circostanze, si fa rinvio al successivo paragrafo "17- Altre informazioni, Riclassifiche tra i portafogli di attività finanziarie (amendment IAS 39)".

Successivamente alla rilevazione iniziale, le attività finanziarie detenute sino alla scadenza sono valutate al costo ammortizzato, utilizzando il metodo del tasso di interesse effettivo. Gli utili o le perdite riferiti alle variazioni del fair value delle attività detenute sino a scadenza sono rilevati nel conto economico nel momento in cui le attività sono cancellate. In sede di chiusura del bilancio e delle situazioni infrannuali, viene effettuata la verifica dell'esistenza di obiettive evidenze di riduzione di valore. Se sussistono tali evidenze l'importo della perdita viene misurato come differenza tra il valore contabile dell'attività e il valore attuale dei futuri flussi finanziari stimati, scontati al tasso di interesse effettivo originario. L'importo della perdita viene rilevato nel conto economico. Qualora i motivi della perdita di valore siano rimossi a seguito di un evento verificatosi successivamente alla rilevazione della riduzione di valore, vengono effettuate riprese di valore con imputazione a conto economico.

Le attività finanziarie vengono cancellate quando scadono i diritti contrattuali sui flussi finanziari derivati dalle attività stesse o quando le attività finanziarie vengono cedute trasferendo sostanzialmente tutti i rischi/benefici ad essa connessi. L'unica riclassifica ammessa in uscita è quella nel portafoglio delle "Attività finanziarie disponibili per la vendita", qualora non sussista più l'intento o la capacità di detenere l'attività sino alla scadenza. L'alienazione o il trasferimento, per un importo significativo, di attività finanziarie detenute fino a scadenza, prima della scadenza stessa, comporta il trasferimento dell'intero portafoglio alla categoria delle attività finanziarie disponibili per la vendita ed il divieto di utilizzare il portafoglio delle attività detenute fino a scadenza per l'esercizio in corso e per i due esercizi successivi (cosiddetta tainting rule), a meno che le vendite e le riclassifiche:

  • siano così prossime alla scadenza o alla data di esercizio dell'opzione call dell'attività finanziaria che le oscillazioni del tasso di interesse del mercato non avrebbero un effetto significativo sul fair value dell'attività finanziaria;
  • si verifichino dopo aver incassato sostanzialmente tutto il capitale originario dell'attività finanziaria;
  • siano attribuibili ad un evento isolato non controllabile, che non sia ricorrente e non si possa pertanto ragionevolmente prevedere, come ad esempio un significativo deterioramento del merito creditizio dell'entità che ha emesso l'attività finanziaria.

4- Crediti

I crediti includono gli impieghi con clientela e con banche, sia erogati direttamente sia acquistati da terzi, che prevedono pagamenti fissi o comunque determinabili, che non sono quotati in un mercato attivo e che non sono stati classificati all'origine tra le attività finanziarie disponibili per la vendita. Nella voce crediti rientrano inoltre i crediti commerciali ed i titoli acquistati in sottoscrizione o collocamento privato, con pagamenti determinati o determinabili, non quotati in mercati attivi. Per quanto riguarda i crediti acquistati pro-soluto, gli stessi sono inclusi nella voce crediti, previo accertamento della inesistenza di clausole contrattuali che alterino in modo significativo l'esposizione al rischio della società cessionaria.

Tra i crediti per cassa rientrano i crediti originati da operazioni di leasing finanziario (che, conformemente allo IAS 17, vengono rilevati secondo il cosiddetto "metodo finanziario"). Sono altresì compresi i beni in attesa di essere concessi in locazione finanziaria, inclusi gli immobili in corso di costruzione. Le attività in attesa di locazione vengono iscritte all'atto della stipula del contratto tra i crediti per "Altre operazioni" e vengono trasferite tra i crediti per "locazione finanziaria" nel momento in cui i contratti vengono messi a reddito.

Sono altresì incluse le operazioni di "pronti contro termine" con obbligo di vendita a termine dei titoli e le operazioni di "prestito titoli" con versamento di garanzia in denaro che rientra nella piena disponibilità del prestatore. Tali operazioni sono contabilizzate come operazioni di impiego e non determinano alcuna movimentazione del portafoglio titoli di proprietà.

La prima iscrizione di un credito avviene alla data di erogazione o, nel caso di un titolo di debito, a quella di regolamento, sulla base del fair value dello strumento finanziario. Quest'ultimo è normalmente pari all'ammontare erogato, o al prezzo di sottoscrizione, comprensivo dei costi/proventi direttamente riconducibili al singolo credito e determinabili sin dall'origine dell'operazione, ancorché liquidati in un momento successivo. Sono esclusi i costi che, pur avendo le caratteristiche suddette, sono oggetto di rimborso da parte della controparte debitrice o sono inquadrabili tra i normali costi interni di carattere amministrativo.

Se la rilevazione in questa categoria avviene per riclassificazione dalle Attività disponibili per la vendita o dalle Attività finanziarie detenute per la negoziazione, il valore di iscrizione corrisponde al fair value esistente alla data in cui viene deliberato il trasferimento, che viene assunto come nuovo costo ammortizzato dell'attività stessa. Per ulteriori dettagli si fa rinvio al successivo paragrafo "17- Altre informazioni, Riclassifiche tra i portafogli di attività finanziarie (amendment IAS 39)".

Per le operazioni creditizie eventualmente concluse a condizioni diverse da quelle di mercato il fair value è determinato utilizzando apposite tecniche di valutazione; la differenza rispetto all'importo erogato o al prezzo di sottoscrizione è imputata direttamente a conto economico.

Dopo la rilevazione iniziale, i crediti sono valutati al costo ammortizzato, pari al valore di prima iscrizione diminuito/aumentato dei rimborsi di capitale, delle rettifiche/riprese di valore e dell'ammortamento - calcolato col metodo del tasso di interesse effettivo - della differenza tra l'ammontare erogato e quello rimborsabile a scadenza, riconducibile tipicamente ai costi/proventi imputati direttamente al singolo credito. Il tasso di interesse effettivo è individuato calcolando il tasso che eguaglia il valore attuale dei flussi futuri del credito, per capitale ed interesse, all'ammontare erogato inclusivo dei costi/proventi ricondotti al credito. La stima dei flussi finanziari deve tenere conto di tutte le clausole contrattuali che possono influire sugli importi e sulle scadenze, senza considerare invece le perdite attese sul finanziamento. Tale modalità di contabilizzazione, utilizzando una logica finanziaria, consente di distribuire l'effetto economico dei costi/proventi lungo la vita residua attesa del credito. Il metodo del costo ammortizzato non viene utilizzato per i crediti la cui breve durata fa ritenere trascurabile l'effetto dell'applicazione della logica di attualizzazione. Detti crediti vengono valorizzati al costo storico ed i costi/proventi agli stessi riferibili sono attribuiti a conto economico in modo lineare lungo la durata contrattuale del credito. Analogo criterio di valorizzazione viene adottato per i crediti senza una scadenza definita o a revoca.

Ad ogni chiusura di bilancio o di situazione infrannuale viene effettuata una ricognizione dei crediti volta ad individuare quelli che, a seguito del verificarsi di eventi occorsi dopo la loro iscrizione, mostrino oggettive evidenze di una possibile perdita di valore, così come rappresentate nel successivo paragrafo "17- Altre informazioni, Modalità di determinazione delle perdite di valore di attività finanziarie (impairment)". Rientrano in tale ambito i crediti considerati deteriorati (sofferenze, inadempienze probabili, esposizioni scadute deteriorate) secondo le definizioni stabilite dalle vigenti segnalazioni di vigilanza (Circolare di Banca d'Italia n. 272 "Matrice dei conti") e richiamate dalla Circolare di Banca d'Italia n. 262 "Il bilancio bancario: schemi e regole di compilazione", in quanto ritenute coerenti con la normativa contabile IAS/IFRS, in termini di evidenze obiettive di impairment

Detti crediti deteriorati sono oggetto di un processo di valutazione analitica volto all'individuazione dei previsti flussi di cassa. Per alcune categoria omogenee di crediti deteriorati, i processi valutativi prevedono che le previsioni di perdita siano basate su metodologie di calcolo di tipo forfetario/statistico, da ricondurre in modo analitico ad ogni singola posizione; trattasi, ad esempio, dei crediti di importo non significativo o delle esposizioni scadute (cosiddette "past due"), ossia i crediti che presentano sconfinamenti continuativi o ritardati pagamenti, individuate in via automatica a cura delle procedure informatiche del Gruppo, secondo le citate regole dell'Organo di Vigilanza. Il complesso delle rettifiche di valore su crediti deteriorati risultano rappresentate come "Rettifiche di valore specifiche", nel rispetto delle disposizioni contenute nella Circolare di Banca d'Italia n. 262.

L'ammontare della rettifica di valore di ciascun credito è pari alla differenza tra il valore di bilancio o della situazione infrannuale dello stesso al momento della valutazione (costo ammortizzato) ed il valore attuale dei previsti flussi di cassa futuri, calcolato applicando il tasso di interesse effettivo originario. Questo ultimo tasso di attualizzazione viene aggiornato in funzione del parametro a cui è indicizzato il contratto di finanziamento in essere (esempio tasso Euribor); al 31 dicembre 2016 tale aggiornamento è stato effettuato anche per le sofferenze rivenienti da contratti di mutuo a tasso variabile. I flussi di cassa previsti tengono conto dei tempi di recupero attesi, del presumibile valore di realizzo delle eventuali garanzie nonché dei costi che si ritiene verranno sostenuti per il recupero dell'esposizione creditizia. I flussi di cassa relativi a crediti il cui recupero è previsto entro breve durata non vengono attualizzati.

La rettifica di valore è iscritta a conto economico. Il valore originario dei crediti viene ripristinato negli esercizi successivi nella misura in cui vengano meno i motivi che ne hanno determinato la rettifica purché tale valutazione sia oggettivamente collegabile ad un evento verificatosi successivamente alla rettifica stessa. La ripresa di valore è iscritta nel conto economico e non può in ogni caso superare il costo ammortizzato che il credito avrebbe avuto in assenza di precedenti rettifiche.

I crediti per i quali non sono state individuate singolarmente evidenze oggettive di perdita e cioè i crediti in bonis sono sottoposti a valutazione collettiva. Tale valutazione avviene per categorie di crediti omogenee in termini di rischio di credito e le relative percentuali di perdita sono stimate tenendo conto di serie storiche, fondate su elementi osservabili alla data della valutazione, che consentono di stimare il valore della perdita latente in ciascuna categoria di crediti. In particolare, per i crediti in bonis, coperti da modelli interni, le rettifiche collettive di valore sono determinate come prodotto tra l'esposizione ed i parametri PD (Probability of Default) e LGD (Loss Given Default), costruiti secondo le logiche di Basilea 2, opportunamente corretti al fine di considerare le condizioni correnti alla data di valutazione e del tempo che intercorre tra il deterioramento del merito di credito del debitore e la classificazione tra le esposizioni deteriorate, espresso in ragione d'anno.

L'informativa di dettaglio sulle esposizioni creditizie deteriorate (sofferenze, inadempienze probabili, esposizioni scadute deteriorate) e non deteriorate viene fornita nelle tavole della "Qualità del credito" contenute nella Parte E di nota integrativa. In tale ambito, in coerenza con la normativa di Banca d'Italia, specifica informativa viene altresì fornita sulle "Esposizioni oggetto di concessione" (cosiddette esposizioni con misure di "forbearance"). Per misure di forbearance si intendono quelle concessioni, in termini di modifica e/o di rifinanziamento di un preesistente credito, nei confronti di un debitore esclusivamente in ragione di, o per prevenire, un suo stato di difficoltà finanziaria che potrebbe avere effetti negativi sulla sua capacità di adempiere agli impegni contrattuali originariamente assunti, e che non sarebbero state concesse ad un altro debitore con analogo profilo di rischio non in difficoltà finanziaria. Le concessioni devono essere identificate a livello di singola linea di credito e possono riguardare esposizioni di debitori classificati sia in bonis che in status non performing. In ogni caso, le esposizioni rinegoziate non devono essere considerate forborne quando il debitore non si trovi in una situazione di difficoltà finanziaria.

I crediti ceduti vengono cancellati dalle attività in bilancio o nella situazione infrannuale solamente se la cessione ha comportato il sostanziale trasferimento di tutti i rischi e benefici connessi ai crediti stessi. Per contro, qualora siano stati mantenuti i rischi e benefici relativi ai crediti ceduti, questi continuano ad essere iscritti tra le attività del bilancio o della situazione infrannuale, ancorché giuridicamente la titolarità del credito sia stata effettivamente trasferita. Nel caso in cui non sia possibile accertare il sostanziale trasferimento dei rischi e benefici, i crediti vengono cancellati dal bilancio o dalla situazione infrannuale qualora non sia stato mantenuto alcun tipo di controllo sugli stessi. In caso contrario, la conservazione, anche in parte, di tale controllo comporta il mantenimento in bilancio o nella situazione infrannuale dei crediti in misura pari al coinvolgimento residuo, misurato dall'esposizione ai cambiamenti di valore dei crediti ceduti ed alle variazioni dei flussi finanziari degli stessi. Infine, i crediti ceduti vengono cancellati dal bilancio o dalla situazione infrannuale nel caso in cui vi sia la conservazione dei diritti contrattuali a ricevere i relativi flussi di cassa, con la contestuale assunzione di un'obbligazione a pagare detti flussi, e solo essi ad altri soggetti terzi.

5- Attività finanziarie valutate al fair value

Un'attività finanziaria viene designata al fair value in sede di rilevazione iniziale, con i risultati valutativi rilevati a conto economico, solo quando:

  • si tratta di un contratto ibrido contenente uno o più derivati incorporati e il derivato incorporato modifica significativamente i flussi finanziari che altrimenti sarebbero previsti dal contratto;
  • la designazione al fair value rilevato a conto economico consente di fornire una migliore informativa in quanto:
    • i. elimina o riduce notevolmente una mancanza di uniformità nella valutazione o nella rilevazione che altrimenti risulterebbe dalla valutazione di attività o passività o dalla rilevazione dei relativi utili e perdite su basi diverse;
    • ii. un gruppo di attività finanziarie, passività finanziarie o entrambi è gestito e il suo andamento viene valutato in base al fair value secondo una documentata gestione del rischio o strategia di investimento, e l'informativa sul gruppo è fornita internamente su tale base ai dirigenti con responsabilità strategiche.

Le attività finanziarie in esame vengono valutate al fair value fin dal momento della prima iscrizione, che avviene sulla base della data di regolamento. I proventi ed oneri iniziali sono immediatamente imputati al conto economico. Per le modalità di determinazione del fair value si fa rinvio alla successiva "Parte A.4 – Informativa sul fair value".

Le attività finanziarie vengono cancellate quando scadono i diritti contrattuali sui flussi finanziari derivati dalle attività stesse o quando le attività finanziarie vengono cedute trasferendo sostanzialmente tutti i rischi/benefici ad essa connessi.

6- Operazioni di copertura

Nelle voci dell'attivo e del passivo figurano i derivati finanziari di copertura, che alla data di riferimento del bilancio o della situazione infrannuale presentano rispettivamente un fair value positivo e negativo.

Le operazioni di copertura dei rischi sono finalizzate a neutralizzare potenziali perdite rilevabili su un determinato strumento finanziario o su un gruppo di strumenti finanziari, attribuibili ad un determinato rischio, tramite gli utili rilevabili su un diverso strumento finanziario o gruppo di strumenti finanziari nel caso in cui quel particolare rischio dovesse effettivamente manifestarsi.

Lo IAS 39 prevede le seguenti tipologie di coperture:

  • copertura di fair value, che ha l'obiettivo di coprire l'esposizione alla variazione del fair value di un'attività o passività di bilancio attribuibile ad un particolare rischio;
  • copertura di flussi finanziari, che ha l'obiettivo di coprire l'esposizione a variazioni dei flussi di cassa futuri attribuibili a particolari rischi associati a poste del bilancio;
  • copertura di un investimento in valuta, che attiene alla copertura dei rischi di un investimento in un'impresa estera espresso in valuta;
  • copertura generica di fair value ("macrohedging") avente l'obiettivo di ridurre le oscillazioni di fair value, imputabili al rischio tasso di interesse, di un importo monetario, riveniente da un portafoglio di attività e di passività finanziarie (inclusi i "core deposit"). Non possono essere oggetto di copertura generica importi netti derivanti dallo sbilancio di attività e passività.

Lo strumento derivato è designato di copertura se esiste una documentazione formalizzata della relazione tra lo strumento coperto e lo strumento di copertura e se tale relazione è efficace nel momento in cui la copertura ha inizio e, prospetticamente, durante tutta la vita della stessa. L'efficacia della copertura dipende dalla misura in cui le variazioni di fair value dello strumento coperto o dei relativi flussi finanziari attesi risultano compensati da quelle dello strumento di copertura. Pertanto l'efficacia è apprezzata dal confronto di suddette variazioni, tenuto conto dell'intento perseguito dall'impresa nel momento in cui la copertura è stata posta in essere.

Si ha efficacia (nei limiti stabiliti dall'intervallo 80-125%) quando le variazioni di fair value (o dei flussi di cassa) dello strumento finanziario di copertura neutralizzano quasi integralmente le variazioni dello strumento coperto, per l'elemento di rischio oggetto di copertura. La valutazione dell'efficacia è effettuata ad ogni chiusura di bilancio o di situazione infrannuale utilizzando:

  • test prospettici, che giustificano l'applicazione della contabilizzazione di copertura, in quanto dimostrano l'attesa sua efficacia;
  • test retrospettivi, che evidenziano il grado di efficacia della copertura raggiunto nel periodo cui si riferiscono. In altre parole, misurano quanto i risultati effettivi si siano discostati dalla copertura perfetta.

Se i test non confermano l'efficacia della copertura, sia retrospettivamente che prospetticamente, la contabilizzazione delle operazioni di copertura, secondo quanto sopra esposto, viene interrotta. In questa circostanza il contratto derivato di copertura viene riclassificato tra gli strumenti di negoziazione. Lo strumento coperto è rilevato nella categoria di appartenenza per un valore pari al suo fair value al momento della cessazione dell'efficacia e torna ad essere valutato secondo il criterio della classe di appartenenza originaria.

I derivati di copertura sono valutati al fair value. In particolare:

  • nel caso di copertura di fair value, la variazione del fair value dell'elemento coperto si compensa con la variazione del fair value dello strumento di copertura. Tale compensazione è riconosciuta attraverso la rilevazione a conto economico delle variazioni di valore, riferite sia all'elemento coperto (per quanto riguarda le variazioni prodotte dal fattore di rischio sottostante), sia allo strumento di copertura. L'eventuale differenza, che rappresenta la parziale inefficacia della copertura, ne costituisce di conseguenza l'effetto economico netto. La rilevazione a conto economico della variazione di fair value dell'elemento coperto, imputabile al rischio oggetto di copertura, si applica anche se l'elemento coperto è un'attività finanziaria disponibile per la vendita; in assenza di copertura, detta variazione risulterebbe contabilizzata in contropartita del patrimonio netto;
  • nel caso di copertura di flussi finanziari, le variazioni di fair value del derivato sono riportate a patrimonio netto, per la quota efficace della copertura, e sono rilevate a conto economico solo quando, con riferimento alla posta coperta, si manifesti la variazione dei flussi di cassa da compensare. La porzione dell'utile o della perdita dello strumento di copertura considerata inefficace viene iscritta a conto economico. Tale porzione è pari all'eventuale eccedenza del fair value cumulato dello strumento di copertura rispetto al fair value cumulato dello strumento coperto; in ogni caso, l'oscillazione del fair value della posta coperta e della relativa operazione di copertura deve essere mantenuta nel range di 80%-125%;
  • le coperture di un investimento in valuta sono contabilizzate allo stesso modo delle coperture di flussi finanziari.

Le attività e le passività finanziarie di copertura vengono cancellate quando scadono i diritti contrattuali sui flussi finanziari derivati dalle attività stesse o quando l'attività/passività finanziaria viene ceduta trasferendo sostanzialmente tutti i rischi/benefici ad essa connessi.

7- Partecipazioni

La voce include le interessenze detenute in società direttamente controllate, collegate, soggette a controllo congiunto nonché le partecipazioni di minoranza in società controllate e collegate appartenenti al Gruppo.

Si definisce "controllata" la società su cui si esercita il controllo. Tale condizione si configura quando si ha il potere di determinare, direttamente o indirettamente, le scelte amministrative e gestionali dell'impresa così da poter ottenere i relativi benefici. Ciò avviene quando è detenuta, direttamente e/o indirettamente, più della metà dei diritti di voto o in presenza di altre condizioni di controllo di fatto, quali ad esempio la nomina della maggioranza degli Amministratori.

Si considerano collegate le società non controllate in cui si esercita un'influenza significativa. Si presume che la società eserciti un'influenza significativa in tutti i casi in cui detiene il 20% o una quota superiore dei diritti di voto e, indipendentemente dalla quota posseduta, qualora sussista il potere di partecipare alle decisioni gestionali e finanziarie delle partecipate, in virtù di particolari legami giuridici, quali patti parasociali, aventi la finalità per i partecipanti al patto di assicurare la rappresentatività negli organi di gestione e di salvaguardare l'unitarietà di indirizzo della gestione, senza tuttavia averne il controllo.

Sono considerate società a controllo congiunto quelle per cui vi sono accordi contrattuali o di altra natura in base ai quali è necessario il consenso unanime di tutte le parti che condividono il controllo per l'assunzione di decisioni finanziarie e gestionali aventi valenza strategica.

L'iscrizione iniziale dell'attività finanziaria avviene alla data di regolamento al costo di acquisto, integrato dei costi direttamente attribuibili.

Successivamente, le partecipazioni sono valutate al costo, eventualmente rettificato per perdite di valore.

Se esistono evidenze che il valore di una partecipazione possa aver subito una riduzione, si procede alla stima del valore recuperabile della partecipazione stessa, che rappresenta il maggiore tra il fair value, al netto dei costi di vendita, ed il valore d'uso. Il valore d'uso viene determinato attualizzando i flussi finanziari futuri che la partecipazione potrà generare, incluso il valore di dismissione finale dell'investimento. Qualora il valore di recupero risulti inferiore al valore contabile, la relativa differenza è rilevata a conto economico. Qualora i motivi della perdita di valore siano rimossi a seguito di un evento verificatosi successivamente alla rilevazione della riduzione di valore, vengono effettuate riprese di valore con imputazione a conto economico, fino a concorrenza dell'impairment in precedenza rilevato.

Con riferimento alle partecipazioni di controllo, l'effettuazione del test di impairment avviene individualmente per ogni singola partecipata nel caso in cui la stessa presenti autonome capacità di generazione di flussi di cassa. Qualora il modello organizzativo del Gruppo preveda che le attività della partecipata siano incluse in una Cash Generation Unit (CGU) di maggiori dimensioni o con una diversa struttura, nel bilancio separato il test di impairment non viene condotto per ogni singola partecipazione di controllo, ma a livello della CGU individuata a livello consolidato, in quanto solo a tale livello è possibile determinare il valore recuperabile della CGU.

I dividendi sono contabilizzati come ricavi nel momento in cui sorge il diritto al ricevimento degli stessi, ossia quando ne viene deliberata la distribuzione, a prescindere dal fatto che trattasi di dividendi che si sono generati anteriormente o successivamente alla data di acquisizione. Il rischio che la contabilizzazione del dividendo a conto economico possa comportare una sopravalutazione della partecipazione, qualora relativo a utili formatesi in data antecedente all'acquisizione, è superato dalla conduzione del test di impairment della partecipazione stessa.

Nell'eventualità di una perdita di controllo, collegamento o controllo congiunto, per effetto di una dismissione parziale della partecipazione, l'interessenza residua detenuta viene iscritta in bilancio al fair value e gli utili e le perdite rispetto al precedente valore di carico sono rilevati nel conto economico.

Le attività finanziarie vengono cancellate quando scadono i diritti contrattuali sui flussi finanziari derivati dalle attività stesse o quando l'attività finanziaria viene ceduta trasferendo sostanzialmente tutti i rischi e benefici ad essa connessi.

8- Attività materiali

Le attività materiali comprendono i terreni, gli immobili strumentali, gli investimenti immobiliari, gli impianti tecnici, i mobili e gli arredi e le attrezzature di qualsiasi tipo. Si tratta di attività materiali detenute per essere utilizzate nella produzione o nella fornitura di beni e servizi, per essere affittate a terzi, o per scopi amministrativi e che si ritiene di utilizzare per più di un periodo. Tra le attività materiali risultano iscritti quei beni connessi con contratti di locazione finanziaria rientrati in possesso della società a seguito della risoluzione dei contratti e della contestuale chiusura dell'originaria posizione creditoria. Sono inoltre iscritti in questa voce i beni utilizzati nell'ambito di contratti di leasing finanziario, ancorché la titolarità giuridica degli stessi rimanga alla società locatrice.

La voce include infine le migliorie e le spese incrementative sostenute su beni di terzi, qualora rappresentino attività materiali identificabili e separabili. Nello specifico, trattasi dei costi di ristrutturazione di immobili presi in affitto sostenuti al fine di renderli idonei all'uso per i quali sono destinati. Tali costi sono oggetto di classificazione nella specifica categoria a cui si riferiscono (esempio impianti tecnici, attrezzature).

Le attività materiali sono inizialmente iscritte al costo che comprende, oltre al prezzo di acquisto, tutti gli eventuali oneri accessori direttamente imputabili all'acquisto e alla messa in funzione del bene. Le spese di manutenzione straordinaria che comportano un incremento dei benefici economici futuri, vengono imputate ad incremento del valore dei cespiti, mentre gli altri costi di manutenzione ordinaria sono rilevati a conto economico.

Nel caso di immobili ritirati a seguito di chiusura della originaria posizione creditoria (cd "datio in solutum"), l'iscrizione avviene al minore tra il valore del credito lordo rilevato al momento del rientro del bene e:

  • il "valore di mercato" risultante da apposita perizia, qualora non sia prevedibile una loro classificazione tra le "attività in via di dismissione" in un orizzonte temporale di breve periodo;
  • il "valore di pronto realizzo" desunto da apposita perizia, che rettifica il "valore di mercato" nella prospettiva di una cessione in un arco temporale assai breve, qualora alla data di risoluzione sia nota la successiva destinazione tra le "attività in via di dismissione";
  • al prezzo in corso di negoziazione, se al momento della rilevazione iniziale esistono concrete trattative di cessione, dimostrate da impegni assunti dalle parti interessate alla trattativa.

Le attività materiali, inclusi gli immobili non strumentali, sono valutate al costo, dedotti eventuali ammortamenti e perdite di valore. Le attività materiali sono sistematicamente ammortizzate lungo la loro vita utile, adottando come criterio di ammortamento il metodo a quote costanti, ad eccezione:

  • dei terreni, siano essi stati acquisiti singolarmente o incorporati nel valore dei fabbricati, in quanto hanno vita utile indefinita. Nel caso in cui il loro valore sia incorporato nel valore del fabbricato, in virtù dell'applicazione dell'approccio per componenti, sono considerati beni separabili dall'edificio; la suddivisione tra il valore del terreno e il valore del fabbricato avviene sulla base di perizie di esperti indipendenti;
  • del patrimonio artistico, in quanto la vita utile di un'opera d'arte non può essere stimata ed il suo valore è normalmente destinato ad aumentare nel tempo.

Ad ogni chiusura di bilancio o di situazione infrannuale, se esiste qualche indicazione che dimostri che un'attività possa aver subito una perdita di valore, si procede al confronto tra il valore di carico del cespite ed il suo valore di recupero, pari al maggiore tra il fair value, al netto degli eventuali costi di vendita, ed il valore d'uso del bene, inteso come il valore attuale dei flussi futuri originati dal cespite. Le eventuali rettifiche vengono rilevate a conto economico. Qualora vengano meno i motivi che hanno portato alla rilevazione della perdita, si da luogo ad una ripresa di valore, che non può superare il valore che l'attività avrebbe avuto, al netto degli ammortamenti calcolati in assenza di precedenti perdite di valore.

Un'attività materiale è eliminata dallo stato patrimoniale al momento della dismissione o quando il bene è permanentemente ritirato dall'uso e dalla sua dismissione non sono attesi benefici economici futuri.

9- Attività immateriali

Le attività immateriali sono attività non monetarie, identificabili e prive di consistenza fisica, possedute per essere utilizzate in un periodo pluriennale. Le attività immateriali sono iscritte al costo, rettificato per eventuali oneri accessori, solo se è probabile che i benefici economici attribuibili all'attività si realizzino e che il costo della stessa attività possa essere determinato in modo attendibile. In caso contrario, il costo dell'attività immateriale è rilevato a conto economico nell'esercizio in cui è sostenuto.

Le attività immateriali comprendono l'avviamento, pari alla differenza tra il corrispettivo sostenuto per un'aggregazione aziendale ed il fair value dell'attività nette identificabili acquisite, come meglio precisato nel paragrafo "18 – Altre informazioni, Aggregazioni aziendali, avviamento e modifiche interessenze azionarie".

L'avviamento non è soggetto ad ammortamento, ma ad una verifica periodica dell'adeguatezza del valore di iscrizione in bilancio.

In particolare, ogni volta che vi sia evidenza di perdita di valore e comunque almeno una volta all'anno, viene effettuata una verifica dell'inesistenza di riduzioni durevoli di valore. A tal fine viene identificata l'unità generatrice di flussi finanziari cui attribuire l'avviamento. L'ammontare dell'eventuale riduzione di valore è determinato sulla base della differenza tra il valore di iscrizione dell'avviamento ed il suo valore di recupero, se inferiore. Detto valore di recupero è pari al maggiore tra il fair value dell'unità generatrice di flussi finanziari, al netto degli eventuali costi di vendita, ed il relativo valore d'uso. Il valore d'uso è il valore attuale dei flussi finanziari futuri attesi dalle unità generatrici alle quali l'avviamento è stato attribuito. Le conseguenti rettifiche di valore vengono rilevate a conto economico. Non è ammessa la contabilizzazione di eventuali successive riprese di valore.

Le altre attività immateriali sono iscritte come tali se sono identificabili e trovano origine in diritti legali o contrattuali. Il costo delle attività immateriali, a vita utile definita, è ammortizzato a quote costanti sulla base della relativa vita utile. Qualora la vita utile sia indefinita non si procede all'ammortamento, ma solamente alla periodica verifica dell'adeguatezza del valore di iscrizione. Ad ogni chiusura di bilancio o di situazione infrannuale, in presenza di evidenze di perdite di valore, si procede alla stima del valore di recupero dell'attività. L'ammontare della perdita, rilevato a conto economico, è pari alla differenza tra il valore contabile dell'attività ed il valore recuperabile.

Un'attività immateriale è eliminata dallo stato patrimoniale al momento della dismissione e qualora non siano attesi benefici economici futuri.

10- Attività non correnti e gruppi di attività in via di dismissione e passività associate ad attività in via di dismissione

Vengono classificate nelle presenti voci le attività/passività non correnti ed i gruppi di attività/passività in via di dismissione. La classificazione in tale voce è possibile qualora la cessione sia ritenuta altamente probabile. In particolare, tali attività/passività sono valutate al minore tra il valore di carico ed il loro fair value al netto dei costi di cessione. Nell'ipotesi in cui i beni in dismissione siano ammortizzabili, a decorrere dall'esercizio di classificazione tra le attività non correnti in via di dismissione, cessa il processo di ammortamento. I relativi proventi ed oneri sono esposti nel conto economico in voce separata al netto dell'effetto fiscale quando sono relativi ad unità operative dismesse (discontinued operations); in tal caso viene ripresentata la stessa informativa economica in voce separata anche per i periodi comparativi presentati in bilancio.

11- Fiscalità corrente e differita

Le voci includono rispettivamente le attività fiscali correnti ed anticipate e le passività fiscali correnti e differite relative alle imposte sul reddito.

Le imposte sul reddito, calcolate nel rispetto della vigente normativa fiscale, sono contabilizzate in base al criterio della competenza, coerentemente con la rilevazione in bilancio dei costi e dei ricavi che le hanno generate. Esse rappresentano pertanto l'onere fiscale, pari al saldo tra la fiscalità corrente e quella anticipata e differita, relativo al reddito dell'esercizio. Le imposte sul reddito sono rilevate nel conto economico ad eccezione di quelle relative a partite addebitate o accreditate direttamente a patrimonio netto, per le quali la rilevazione della relativa fiscalità avviene, per coerenza, a patrimonio netto.

In particolare, le passività (attività) fiscali correnti, dell'esercizio in corso e di quelli precedenti, riflettono l'ammontare delle imposte sul reddito che ci si aspetta di pagare (recuperare) nei confronti delle autorità fiscali, in base ad una stima prudente, applicando le aliquote fiscali e la normativa fiscale vigente alla data di riferimento del bilancio (situazione infrannuale). Le attività e le passività fiscali correnti sono esposte nello stato patrimoniale a saldi compensati, qualora il regolamento avverrà sulla base del saldo netto, per l'esistenza di un diritto legale alla compensazione.

Le imposte anticipate e differite sono calcolate sulle differenze temporanee, senza limiti temporali, tra i valori contabili ed i valori fiscali delle singole attività o passività.

Le attività per imposte anticipate sono iscritte in bilancio o nella situazione infrannuale, nella misura in cui esiste la probabilità del loro recupero, valutata sulla base della capacità della società interessata e del Gruppo, per effetto dell'esercizio dell'opzione relativa al c.d. "consolidato fiscale", di generare con continuità redditi imponibili positivi nei futuri esercizi, tenuto altresì conto delle disposizioni fiscali tempo per tempo vigenti, come ad esempio la Legge 214/2011 che prevede, a certe condizioni, la trasformabilità in crediti di talune attività per imposte anticipate. Le passività per imposte differite sono iscritte in bilancio o nella situazione infrannuale, con le sole eccezioni delle attività iscritte in bilancio per un importo superiore al valore fiscalmente riconosciuto e delle riserve in sospensione d'imposta, per le quali è ragionevole ritenere che non saranno effettuate d'iniziativa operazioni che ne comportino la tassazione. Le attività e le passività iscritte per imposte anticipate e differite vengono sistematicamente valutate per tenere conto sia di eventuali modifiche intervenute nelle norme o nelle aliquote sia di eventuali diverse situazioni soggettive della Banca.

12- Fondi per rischi ed oneri

I fondi per rischi ed oneri sono costituiti da passività di ammontare o scadenza incerti e rilevate in bilancio se:

  • esiste un'obbligazione attuale (legale o implicita) quale risultato di un evento passato;
  • è probabile che sarà necessario l'impiego di risorse atte a produrre benefici economici per adempiere l'obbligazione;
  • può essere effettuata una stima attendibile del probabile esborso futuro.

Nella voce fondi per rischi ed oneri sono inclusi i fondi relativi a prestazioni di lungo termine e a prestazione successive alla cessazione del rapporto di lavoro trattati dallo IAS 19 e i fondi per rischi ed oneri trattati dallo IAS 37.

Nella voce dei fondi per rischi ed oneri non sono comprese le svalutazioni dovute al deterioramento delle garanzie rilasciate, dei derivati creditizi ad esse assimilati ai sensi dello IAS 39 e degli impegni irrevocabili ad erogare fondi che risultano iscritte nella voce "Altre passività".

Nella sottovoce "altri fondi per rischi ed oneri" sono compresi gli stanziamenti a fronte delle perdite presunte sulle cause passive, incluse le azioni revocatorie, gli esborsi stimati a fronte dei reclami della clientela per l'attività di intermediazione in titoli, i contenziosi di natura fiscale nonché una stima attendibile degli altri esborsi a fronte di qualsiasi altra obbligazione legale o implicita esistente alla chiusura del bilancio o della situazione infrannuale.

Laddove l'elemento temporale sia significativo, gli accantonamenti vengono attualizzati utilizzando i tassi correnti di mercato. L'effetto dell'attualizzazione è rilevato a conto economico, così come l'incremento del fondo per effetto del passare del tempo.

I fondi accantonati sono riesaminati ad ogni data di riferimento del bilancio e rettificati per riflettere la migliore stima corrente. Quando l'impiego di risorse, atte a produrre benefici economici per adempire all'obbligazione, diviene improbabile, l'accantonamento viene stornato.

In aggiunta, ciascun fondo è utilizzato unicamente per far fronte a quelle uscite per le quali è stato originariamente costituito.

Nella sottovoce "fondi di quiescenza e obblighi simili" figurano i fondi a prestazioni definite, ovvero i fondi di previdenza per i quali è stata rilasciata una garanzia sulla restituzione del capitale e/o sul rendimento a favore dei beneficiari, come riportato nel successivo paragrafo "17- Altre informazioni, Trattamento di fine rapporto e altri benefici per i dipendenti". I benefici che dovranno essere erogati in futuro sono valutati da un attuario esterno, utilizzando il "metodo della proiezione unitaria del credito", come richiesto dallo IAS 19.

13- Debiti e titoli in circolazione

Le voci "debiti verso banche", "debiti verso clientela" e "titoli in circolazione" comprendono le varie forme di provvista interbancaria e con clientela e la raccolta effettuata attraverso certificati di deposito e titoli obbligazionari in circolazione, al netto, pertanto, dell'eventuale ammontare riacquistato. Sono inoltre inclusi i debiti iscritti dal locatario nell'ambito di operazioni di leasing finanziario, nonché le operazioni di pronti contro termine e di titoli dati a prestito con ricevimento di garanzia in denaro, che rientra nella piena disponibilità del prestatore.

La prima iscrizione di tali passività finanziarie avviene all'atto della ricezione delle somme raccolte o della emissione dei titoli di debito. La prima iscrizione è effettuata sulla base del fair value delle passività, normalmente pari all'ammontare incassato o al prezzo di emissione, aumentato degli eventuali costi/proventi aggiuntivi direttamente attribuibili alla singola operazione di provvista o di emissione e non rimborsati dalla controparte creditrice. Sono esclusi i costi interni di carattere amministrativo.

Le operazioni di pronti contro termine con obbligo di riacquisto sono iscritte in bilancio come operazioni di raccolta per l'importo corrisposto a pronti.

Dopo la rilevazione iniziale, le passività finanziarie vengono valutate al costo ammortizzato col metodo del tasso di interesse effettivo. Fanno eccezione le passività a breve termine, ove il fattore temporale risulti trascurabile, che rimangono iscritte per il valore incassato ed i cui costi eventualmente imputati sono attribuiti a conto economico in modo lineare lungo la durata contrattuale della passività. Si evidenzia, inoltre, che gli strumenti di raccolta oggetto di una relazione di copertura efficace vengono valutati sulla base delle regole previste per le operazioni di copertura.

Per gli strumenti strutturati, qualora vengano rispettati i requisiti previsti dallo IAS 39, il derivato incorporato è separato dal contratto ospite e rilevato al fair value come attività/passività di negoziazione. In quest'ultimo caso il contratto ospite è iscritto al costo ammortizzato.

Le passività finanziarie sono cancellate dal bilancio o dalla situazione infrannuale quando risultano scadute o estinte. La cancellazione avviene anche in presenza di riacquisto di titoli precedentemente emessi. La differenza tra valore contabile della passività e l'ammontare pagato per acquistarla viene registrato a conto economico. Il ricollocamento sul mercato di titoli propri successivamente al loro riacquisto è considerato come una nuova emissione con iscrizione al nuovo prezzo di collocamento, senza alcun effetto a conto economico.

14- Passività finanziarie di negoziazione

La voce include il valore negativo dei contratti derivati di trading valutati al fair value e le passività finanziarie per cassa detenute per finalità di negoziazione.

Sono compresi, inoltre, le valutazioni negative dei derivati collegati alle attività ed alle passività valutate al fair value, i derivati impliciti che ai sensi dello IAS 39 sono stati scorporati dagli strumenti finanziari composti ospiti, nonché le passività che si originano da scoperti tecnici generati dall'attività di negoziazione di titoli.

La prima iscrizione è effettuata sulla base del fair value della passività, normalmente pari all'ammontare incassato, senza considerare i costi o i proventi di transazione direttamente attribuibili allo strumento stesso, che sono imputati direttamente a conto economico. Per le modalità di determinazione del fair value si fa rinvio alla successiva "Parte A.4 – Informativa sul fair value".

Gli utili e le perdite derivanti dalla variazione del fair value e/o dalla cessione degli strumenti di trading sono contabilizzati nel conto economico.

Le passività finanziarie sono cancellate dal bilancio o dalla situazione infrannuale quando risultano scadute o estinte.

Gli utili e le perdite da negoziazione e le plusvalenze e le minusvalenze da valutazione del portafoglio di negoziazione sono iscritti nel conto economico nella voce "80. Risultato netto dell'attività di negoziazione", ad eccezione di quelli relativi a strumenti derivati connessi con la fair value option che sono classificati nella voce "110. Risultato netto delle attività e delle passività finanziarie valutate al fair value".

15- Passività finanziarie valutate al fair value

Una passività finanziaria viene designata al fair value rilevato a conto economico in sede di rilevazione iniziale solo:

  • quando si tratta di un contratto ibrido contenente uno o più derivati incorporati e il derivato incorporato modifica significativamente i flussi finanziari che altrimenti sarebbero previsti dal contratto;
  • o la designazione al fair value rilevato a conto economico consente di fornire una migliore informativa, in quanto:
    • i. elimina o riduce notevolmente una mancanza di uniformità nella valutazione o nella rilevazione che altrimenti risulterebbe dalla valutazione di attività o passività o dalla rilevazione dei relativi utili e perdite su basi diverse;
    • ii. un gruppo di attività finanziarie, passività finanziarie o entrambi è gestito e il suo andamento viene valutato in base al fair value secondo una documentata gestione del rischio o strategia di investimento. Su tale base l'informativa sul gruppo è fornita internamente ai dirigenti con responsabilità strategiche.

Le passività finanziarie in esame vengono valutate al fair value fin dal momento della prima iscrizione. I proventi ed oneri iniziali sono immediatamente imputati al conto economico.

Le passività finanziarie sono cancellate dal bilancio o dalla situazione infrannuale quando risultano scadute o estinte. Nel caso di passività finanziarie rappresentate da titoli emessi, la cancellazione avviene anche in presenza del riacquisto: la differenza tra il valore contabile della passività e l'ammontare pagato per acquistarla viene registrato a conto economico. Il ricollocamento sul mercato dei titoli propri successivamente al loro riacquisto è considerato come una nuova emissione con iscrizione al nuovo prezzo di collocamento, senza alcun effetto a conto economico.

Per il perimetro della passività in fair value option e per la modalità di determinazione del fair value e della quantificazione del proprio merito creditizio, si fa rinvio a quanto contenuto nel paragrafo "17- Altre informazioni" ed alla successiva "Parte A.4 – Informativa sul fair value".

16- Operazioni in valuta

Le operazioni in valuta estera sono registrate, al momento della rilevazione iniziale, in divisa di conto, applicando all'importo in valuta estera il tasso di cambio in vigore alla data dell'operazione.

Ad ogni chiusura di bilancio o di situazione infrannuale, le poste di bilancio in valuta estera vengono valutate come segue:

  • le poste monetarie sono convertite al tasso di cambio alla data di chiusura;
  • le poste non monetarie valutate al costo storico sono convertite al tasso di cambio in essere alla data dell'operazione;
  • le poste non monetarie valutate al fair value sono convertite utilizzando i tassi di cambio in essere alla data di chiusura.

Le differenze di cambio che derivano dal regolamento di elementi monetari o dalla conversione di elementi monetari a tassi diversi da quelli di conversione iniziali, o di conversione del bilancio precedente, sono rilevate nel conto economico del periodo in cui sorgono.

Quando un utile o una perdita relativi ad un elemento non monetario sono rilevati a patrimonio netto, la differenza cambio relativa a tale elemento è rilevata anch'essa a patrimonio. Per contro, quando un utile o una perdita sono rilevati a conto economico, è rilevata in conto economico anche la relativa differenza cambio.

17- Altre informazioni

a) Contenuto di altre voci di bilancio

Cassa e disponibilità liquide

La voce comprende le valute aventi corso legale, comprese le banconote e le monete divisionali estere ed i depositi liberi verso la Banca Centrale del Paese o dei Paesi in cui la Banca opera con proprie società o filiali. La voce è iscritta per il valore facciale. Per le divise estere il valore facciale viene convertito in euro al cambio di chiusura della data di fine periodo.

Adeguamento di valore delle attività finanziarie e delle passività finanziarie oggetto di copertura generica

Nelle presenti voci figurano rispettivamente le variazioni di fair value di attività e passività finanziarie oggetto di copertura generica ("macrohedging") dal rischio di tasso di interesse, in base al rispettivo saldo, sia esso positivo che negativo.

Altre attività

Nella presente voce sono iscritte le attività non riconducibili nelle altre voci dell'attivo dello stato patrimoniale. La voce può includere a titolo esemplificativo:

  • a) l'oro, l'argento e i metalli preziosi;
  • b) i ratei attivi diversi da quelli che vanno capitalizzati sulle relative attività finanziarie;
  • c) eventuali rimanenze di beni secondo la definizione dello IAS 2;
  • d) i crediti connessi alla fornitura di beni o servizi non finanziari.

Sono inoltre comprese le migliorie e le spese incrementative sostenute sui beni di terzi in affitto, diverse da quelle riconducibili alla voce "attività materiali", in quanto non separabili dai beni cui si riferiscono e quindi non utilizzabili in modo autonomo (esempio opere murarie). Tali costi sono rilevati nelle altre attività in quanto il contratto di affitto rappresenta per la società utilizzatrice una forma di controllo sui beni, dal cui utilizzo sono attesi benefici economici futuri. Tali costi sono imputati a conto economico nel periodo più breve tra quello in cui le migliorie e le spese incrementative possono essere utilizzate e la durata residua del contratto di affitto, comprensivo del periodo di rinnovo, qualora vi siano evidenze in tal senso.

Possono anche figurarvi eventuali rimanenze (di "saldo debitore") di partite viaggianti e sospese non attribuite ai conti di pertinenza, purché di importo complessivamente irrilevante.

Altre passività

Nella presente voce figurano le passività non riconducibili nelle altre voci del passivo dello stato patrimoniale. La voce include a titolo esemplificativo:

a) gli accordi di pagamento che l'IFRS 2 impone di classificare come debiti;

  • b) il valore di prima iscrizione delle garanzie rilasciate, dei derivati su crediti ad esse assimilati ai sensi dello IAS 39 e degli impegni irrevocabili ad erogare fondi, nonché le successive svalutazioni dovute al loro deterioramento;
  • c) i debiti connessi con il pagamento di forniture di beni e servizi non finanziari;
  • d) i ratei passivi diversi da quelli da capitalizzare sulle pertinenti passività finanziarie.

Trattamento di fine rapporto e altri benefici per i dipendenti

Il trattamento di fine rapporto rappresenta, ai sensi dello IAS 19, un "beneficio successivo al rapporto di lavoro".

A seguito della riforma della previdenza complementare, di cui al D.Lgs. 5 dicembre 2005, n. 252, sono state introdotte nuove regole per il trattamento di fine rapporto maturato a partire dal 1° gennaio 2007, che rilevano ai fini del relativo trattamento contabile.

In particolare, per le società con in media almeno 50 dipendenti nel corso del 2006, le quote del trattamento di fine rapporto del personale maturate a partire dal 1° gennaio 2007 si configurano contabilmente come un "piano a contribuzione definita"; l'onere è limitato alla contribuzione stabilita dalla normativa prevista dal Codice Civile, senza applicazione di alcuna metodologia attuariale.

Diversamente, il fondo di trattamento di fine rapporto maturato alla data del 31 dicembre 2006 continua a qualificarsi contabilmente come un "piano a benefici definiti".

In linea generale, i "piani successivi al rapporto di lavoro" - che comprendono, oltre al Fondo trattamento di fine rapporto, i Fondi di quiescenza - sono distinti nelle due categorie a "prestazioni definite" o a "contributi definiti" in base alle relative caratteristiche.

In particolare, per i piani a contributi definiti il costo è rappresentato dai contributi maturati nell'esercizio, dato che la società ha solo l'obbligo di versare dei contributi fissati su base contrattuale ad un fondo e conseguentemente non ha alcuna obbligazione legale o implicita a corrispondere, oltre al versamento della contribuzione, ulteriori importi qualora il fondo non disponga di sufficienti attività per pagare tutti i benefici ai dipendenti.

Per i piani a prestazioni definite, il rischio attuariale e di investimento, ossia il rischio di un'eventuale insufficienza di contributi o di un insufficiente rendimento degli assets in cui i contributi sono investiti, ricade sulla società. La passività viene determinata da un attuario esterno secondo la metodologia attuariale della "Proiezione unitaria del credito". In base alla citata metodologia è necessario prevedere gli esborsi futuri sulla base di ipotesi demografiche e finanziarie, da attualizzare per tenere conto del tempo che trascorrerà prima dell'effettivo pagamento e da riproporzionare in base al rapporto tra gli anni di servizio maturati e l'anzianità teorica stimata al momento dell'erogazione del beneficio. Il valore attuariale della passività così determinato deve poi essere rettificato del fair value delle eventuali attività al servizio del piano (passività/attività netta).

Gli utili e le perdite attuariali, che si originano per effetto di aggiustamenti delle precedenti ipotesi attuariali formulate, a seguito dell'esperienza effettivamente riscontrata o a causa di modificazione delle stesse ipotesi attuariali, comportano una rimisurazione della passività netta e sono imputati in contropartita di una riserva di patrimonio netto. Tali utili e perdite sono oggetto di rappresentazione nel "Prospetto della redditività complessiva".

La metodologia della "Proiezione unitaria del credito", in precedenza descritta, viene seguita anche per la valutazione dei benefici a lungo termine, quali i "premi di anzianità" a favore dei dipendenti. A differenza di quanto descritto per i "piani a benefici definiti", gli utili e le perdite attuariali connessi alla valutazione dei benefici a lungo termine vengono rilevati immediatamente nel conto economico.

Riserve da valutazione

Nella presente voce figurano le riserve da valutazione relative alle attività finanziarie disponibili per la vendita, alla copertura di investimenti esteri, alla copertura dei flussi finanziari, alle differenze di cambio da conversione, alle "singole attività" e ai gruppi di attività in via di dismissione, alla quota parte delle riserve da valutazione delle partecipazioni valutate a patrimonio netto, agli utili (perdite) attuariali su piani a benefici definiti. Sono altresì incluse le riserve di rivalutazione iscritte in applicazione di leggi speciali di rivalutazione, anche se oggetto di "affrancamento" fiscale.

Capitale e azioni proprie

La voce capitale include l'importo delle azioni, sia ordinarie che privilegiate, emesse al netto dell'importo dell'eventuale capitale sottoscritto ma non ancora versato alla data di bilancio o della situazione infrannuale. La voce è esposta al lordo delle eventuali azioni proprie detenute dalla banca. Queste ultime vengono esposte con il segno negativo nell'omonima voce del passivo patrimoniale.

Il costo originario delle azioni proprie riacquistate e gli utili o le perdite derivanti dalla loro successiva vendita sono rilevati come movimenti del patrimonio netto.

I costi di transazione relativi ad un'operazione sul capitale, quale ad esempio un aumento del capitale sociale, sono contabilizzati come una riduzione del patrimonio netto, al netto di qualsiasi beneficio fiscale connesso.

b) Illustrazione di altri trattamenti contabili significativi

Dividendi e riconoscimento dei ricavi

I ricavi sono riconosciuti quando sono percepiti o comunque quando è probabile che saranno ricevuti i benefici futuri e tali benefici possono essere quantificabili in modo attendibile. In particolare:

  • gli interessi di mora, eventualmente previsti in via contrattuale, sono contabilizzati a conto economico solo al momento del loro effettivo incasso;
  • i dividendi sono rilevati a conto economico nel momento in cui sorge il diritto legale ad incassarli, e quindi nel momento in cui ne viene deliberata la distribuzione;
  • gli utili e le perdite derivanti dall'intermediazione di strumenti finanziari di negoziazione sono riconosciuti a conto economico in sede di regolazione dell'operazione sulla base della differenza tra il corrispettivo pagato o incassato ed il fair value dello strumento, solamente quando il fair value è determinabile facendo riferimento a transazioni di mercato correnti ed osservabili sul mercato oppure attraverso tecniche di valutazione i cui input siano parametri di mercato osservabili; diversamente, detti utili e perdite sono distribuiti nel tempo tenuto conto della natura e della durata dello strumento. Si fa rinvio alla successiva "Parte A.4 . Informativa sul fair value" per i dettagli sulla determinazione del fair value e sull'osservabilità o meno dei parametri;
  • per le emissioni di prestiti obbligazionari valutate al fair value e non quotate su mercati attivi, la tecnica di valutazione utilizzata per la determinazione del fair value considera, quale fattore correttivo dei flussi di cassa da attualizzare, uno spread adjustment con l'obiettivo di sterilizzare, fin dalla data di emissione, i profitti impliciti nelle condizioni contrattuali del prestito, al netto dei correlati costi di transazione.

Pagamenti basati su azioni

Si tratta di pagamenti a favore dei dipendenti, come corrispettivo dell'attività lavorativa prestata, basati su azioni rappresentative del capitale, che consistono, ad esempio, nell'assegnazione:

  • di diritti a sottoscrivere aumenti di capitale a pagamento (stock option);
  • di azioni gratuite (stock granting).

In considerazione delle difficoltà di stimare direttamente il fair value delle prestazioni lavorative ricevute in contropartita dell'assegnazione di azioni, è possibile misurare il valore delle prestazioni ricevute, in modo indiretto, facendo riferimento al fair value degli strumenti rappresentativi di capitale, alla data della loro assegnazione. Il fair value dei pagamenti regolati con l'emissione di azioni è rilevato in base al criterio di competenza della prestazione fornita come "Spese del personale" in contropartita di un incremento delle "Riserve".

In particolare, quando le azioni assegnate non sono immediatamente "usufruibili" dal dipendente, ma lo saranno quando il dipendente avrà completato uno specifico periodo di servizio, l'impresa riconosce il costo come corrispettivo della prestazione resa lungo il periodo di maturazione delle condizioni stesse ("vesting period").

Cartolarizzazioni – cancellazione dal bilancio delle attività finanziarie cedute

Nelle operazioni di cartolarizzazione, la cessione delle attività finanziarie ad una società veicolo, anche se pro soluto, comporta la cancellazione dal bilancio di tali attività (cosiddetta "derecogniton"), soltanto nell'ipotesi in cui vi sia un sostanziale trasferimento dei rischi e dei benefici.

Per le cartolarizzazione originate dalla Banca, alla data di perfezionamento dell'operazione, non si è proceduto ad effettuare alcuna "derecognition" dal bilancio dei crediti, ancorché ceduti. La Banca ha mantenuto, infatti, il rischio di credito associato al portafoglio cartolarizzato ed i relativi benefici, per il tramite della sottoscrizione della tranche dei titoli junior, ossia dei titoli che sopportano il rischio delle prime perdite, o dell'assunzione di esposizioni analoghe. Conseguentemente, nel bilancio della banca originator i crediti continuano a rimanere iscritti in bilancio, come "Attività cedute e non cancellate"; il corrispettivo incassato dalla cessione viene rilevato in contropartita di un debito verso la società veicolo, al netto dei titoli sottoscritti dalla banca stessa. Ai fini della Parte E della presente nota integrativa, i crediti ceduti in operazioni di cartolarizzazione si considerato come "Attività cedute e non cancellate", a meno che la Banca non abbia sottoscritto, fin dalla data di emissione, il complesso di tutte le passività emesse dalla società veicolo (cosiddette operazioni di auto cartolarizzazione).

Alla regola generale sopra descritta, fa eccezione la cartolarizzazione Tiepolo Finance per la quale, in sede di prima applicazione dei principi contabili internazionali, ci si è avvalsi della facoltà di non iscrivere in bilancio gli attivi sottostanti alle operazioni di cartolarizzazione effettuate prima del 1° gennaio 2004, che risultavano cancellati in base ai precedenti principi contabili. Al 31 dicembre 2016, il titolo junior emesso dalla società Tiepolo Finance, sottoscritto per un valore nominale di 50,5 milioni e classificato nel portafoglio delle "Attività finanziarie disponibili per la vendita", presenta un valore nullo in quanto interamente svalutato.

In aggiunta, per le cartolarizzazioni perfezionate dall'ex Gruppo Italease, gli accordi intervenuti in data 24 dicembre 2009 tra Banca Italease ed Alba Leasing, in corrispondenza del perfezionamento dell'acquisizione del controllo di Banca Italease da parte di Banco Popolare e della relativa riorganizzazione dell'attività del leasing, hanno comportato una cancellazione integrale dei crediti originati dal canale bancario i cui rischi e benefici sono stati posti interamente a carico di Alba Leasing.

Per ulteriori dettagli si fa rinvio all'informativa riportata nella presente Nota Integrativa, in corrispondenza della "Parte E –Sezione 1 – C. Operazioni di cartolarizzazione".

Esposizioni creditizie fuori bilancio - garanzie rilasciate ed impegni

Le esposizioni creditizie fuori bilancio, rappresentate dalle garanzie rilasciate e dagli impegni irrevocabili ad erogare fondi, danno luogo ad accantonamenti nella misura in cui sia ritenuta probabile una fuoriuscita di risorse economiche per adempiere all'obbligazione legale. Dette esposizioni sono oggetto di un processo di valutazione analitica, qualora vi sia un'elevata probabilità di default sulla singola posizione; diversamente, l'accantonamento viene determinato su base collettiva, tenuto conto della probabilità di perdita rilevata su un portafoglio di obbligazioni omogenee. Il procedimento di stima collettiva delle esposizioni fuori bilancio in bonis è condotto applicando i medesimi criteri utilizzati per la valutazione collettiva dei crediti, tenuto conto di un fattore di conversione. Come rappresentato nel precedente paragrafo "12 – Fondi per rischi ed oneri i fondi correlati alla svalutazione di garanzie rilasciate ed impegni ad erogare fondi sono iscritti nella voce di stato patrimoniale "100. Altre passività", in conformità alle disposizioni contenute nella Circolare n. 262; la contropartita è la voce di conto economico "130 d) Rettifiche/riprese di valore per deterioramento di altre operazioni finanziarie".

Riclassifiche tra i portafogli di attività finanziarie (amendment IAS 39)

Lo IASB ha approvato in data 13 ottobre 2008 un emendamento allo IAS 39 e all'IFRS 7, omologato con procedura d'urgenza dalla Commissioni Europea il 15 ottobre 2008 con Regolamento n. 1004/2008.

Sulla base di tale emendamento, è consentito riclassificare, in presenza di determinate condizioni, ad altra categoria contabile strumenti finanziari iscritti al momento dell'acquisto nell'ambito della categoria delle "Attività finanziarie detenute per la negoziazione" o della categoria delle "Attività finanziarie disponibili per la vendita". Prima di tale emendamento la regola generale prevedeva che i trasferimenti di categoria non erano ammessi, ad eccezione dei trasferimenti tra le categorie delle "Attività finanziarie disponibili per la vendita" e delle "Attività finanziarie detenute sino alla scadenza", come in precedenza descritto in corrispondenza delle citate categorie di attività finanziarie. Sulla base di quanto indicato nei paragrafi 50D e 50E dello IAS 39, possono essere riclassificati:

  • gli strumenti finanziari, diversi dai derivati, precedentemente classificati nella categoria degli strumenti finanziari di negoziazione. Non è invece possibile riclassificare gli strumenti finanziari appartenenti alla categoria delle "Attività finanziarie valutate al fair value" a seguito dell'adozione della cosiddetta "fair value option". La nuova categoria contabile di destinazione è quella dei "Crediti". La condizione per l'ammissibilità della riclassifica è che lo strumento finanziario rispetti, alla data del trasferimento, i requisiti previsti per la classificazione nel portafoglio dei "Crediti" e che la società non intenda più negoziare i titoli oggetto di riclassifica, avendo maturato l'intenzione di detenere lo strumento finanziario nel prevedibile futuro o fino a scadenza;
  • gli strumenti finanziari non derivati classificati nella categoria "Attività finanziarie disponibili per la vendita" alla categoria contabile dei "Crediti" se lo strumento finanziario rispettava, alla data della riclassifica, la definizione di "Crediti" e la società ha ora l'intento e la capacità di detenerlo nel prevedibile futuro o fino alla scadenza.

Qualsiasi altro strumento di debito o di capitale, non derivato, può essere riclassificato dalla categoria delle "Attività finanziarie detenute per la negoziazione" alla categoria delle "Attività disponibili per la vendita" o dalla categoria delle "Attività detenute per la negoziazione" alle "Attività detenute sino a scadenza" (per i soli strumenti di debito), qualora detti strumenti non siano più detenuti per essere oggetto di negoziazione nel breve termine; ciò è tuttavia ammissibile, secondo il paragrafo 50 B, solamente in rare circostanze.

L'attività finanziaria riclassificata è iscritta nella nuova categoria ("Crediti", "Attività finanziarie detenute fino a scadenza", "Attività finanziarie disponibili per la vendita") al suo fair value alla data della riclassifica, che rappresenta il nuovo costo o costo ammortizzato.

Una volta trasferiti, gli strumenti finanziari seguono le regole di valutazione e rilevazione contabile proprie della categoria di destinazione, salvo quanto di seguito verrà specificato; pertanto, per le attività valutate al costo ammortizzato deve essere determinato il tasso di rendimento effettivo da utilizzarsi a partire dalla data della riclassifica.

Per le attività riclassificate, ogni eventuale successiva variazione positiva dei flussi di cassa attesi concorre a determinare il tasso di interesse effettivo alla data della revisione della previsione e sarà contabilizzata lungo la vita residua dello strumento, anziché a modificare il valore contabile dell'attività con contropartita di conto economico, come previsto per le attività non oggetto di riclassifica.

Viceversa, gli eventuali successivi decrementi nelle stime dei flussi di cassa dalla data di riclassifica seguiranno le regole previgenti, ovvero saranno immediatamente registrati a conto economico nel caso in cui rappresentino una perdita di valore.

Gli utili e le perdite precedentemente sospesi nella riserva di patrimonio netto per le "Attività finanziarie disponibili per la vendita", se riferiti ad uno strumento con scadenza prefissata sono ammortizzati lungo la durata dell'investimento secondo il criterio del costo ammortizzato; viceversa se lo strumento non ha una scadenza prefissata (esempio strumenti perpetui) restano sospesi nella riserva fino al momento della vendita o dell'estinzione.

In caso di riclassifica dell'attività finanziaria e fino alla sua estinzione è necessario fornire illustrazione dei conseguenti effetti e di quelli che si sarebbero avuti in assenza della riclassifica, così come riportato nella successiva sezione "A.3 – Informativa sui trasferimenti tra portafogli di attività finanziarie".

Aggregazioni aziendali, avviamento e modifiche interessenze azionarie

Un'aggregazione aziendale consiste nell'unione di imprese o di attività aziendali distinte in un unico soggetto tenuto alla redazione del bilancio.

Un'aggregazione può dar luogo ad un legame partecipativo tra la Capogruppo acquirente e la controllata acquisita. In tale circostanza, l'acquirente applica il principio IFRS 3 nel bilancio consolidato mentre nel bilancio separato rileva l'interessenza acquisita come partecipazione in una controllata applicando il principio contabile IAS 27 "Bilancio separato".

Un'aggregazione può anche prevedere l'acquisto dell'attivo netto di un'altra entità, incluso l'eventuale avviamento, oppure l'acquisto del capitale di un'altra entità (fusioni, conferimenti, acquisizioni di rami d'azienda). Una tale aggregazione non si traduce in un legame partecipativo analogo a quello tra controllante e controllata e quindi in tal casi si applica il principio contabile IFRS 3 anche nel bilancio separato dell'acquirente.

Le aggregazioni aziendali sono contabilizzate usando il metodo dell'acquisto, in base al quale le attività identificabili acquisite, le passività identificabili assunte, comprese quelle potenziali, devono essere rilevate ai rispettivi fair value alla data di acquisizione.

Per ogni aggregazione aziendale, le interessenze di minoranza possono essere rilevate al fair value o in proporzione alla quota detenuta nelle attività nette identificabili della società acquisita.

L'eventuale eccedenza del corrispettivo trasferito rispetto al fair value delle attività nette identificabili viene rilevata come avviamento e viene allocata, alla data di acquisizione, alle singole unità generatrici dei flussi, o ai gruppi di unità generatrici di flussi che dovrebbero beneficiare dalle sinergie dell'aggregazione, indipendentemente dal fatto che altre attività o passività dell'acquisita siano assegnate a tali unità o raggruppamenti di unità.

Qualora il corrispettivo del trasferimento sia inferiore rispetto al fair value delle attività nette identificabili, la differenza viene rilevata immediatamente a conto economico come ricavo nella voce "Altri proventi di gestione", dopo avere effettuato una nuova misurazione volta ad accertare il corretto processo di identificazione di tutte le attività acquisite e delle passività assunte.

Il corrispettivo trasferito in un'aggregazione aziendale è pari al fair value, alla data dell'acquisizione, delle attività cedute, delle passività sostenute e degli strumenti di capitale emessi dall'acquirente in cambio dell'ottenimento del controllo dell'acquisito. Il corrispettivo che l'acquirente trasferisce in cambio dell'acquisita comprende qualsiasi attività e passività risultante da un accordo sul corrispettivo potenziale, da rilevare alla data di acquisizione sulla base del fair value. Modifiche al corrispettivo trasferito sono possibili se derivano da informazioni addizionali su fatti e circostanze che esistevano alla data di acquisizione e sono riconoscibili entro il periodo di misurazione dell'aggregazione aziendale (ossia entro dodici mesi dalla data dell'acquisizione, come di seguito verrà precisato). Ogni altra modifica che deriva da eventi o circostanze successive all'acquisizione, come ad esempio quella riconosciuta al venditore legata al raggiungimento di determinate performance reddituali, deve essere rilevata nel conto economico.

L'identificazione del fair value delle attività e delle passività deve essere perfezionata in modo definitivo entro il termine massimo di dodici mesi dalla data di acquisizione (periodo di misurazione).

I costi correlati all'acquisizione, che includono provvigioni di intermediazione, spese di consulenza, legali, contabili, professionali, costi amministrativi generali, inclusi quelli per il mantenimento di un ufficio acquisizioni, sono registrati nel conto economico al momento del loro sostenimento, ad eccezione dei costi di emissione di titoli azionari e di titoli di debito che sono rilevati sulla base di quanto disposto dai principi IAS 32 e IAS 39.

Se il controllo viene realizzato mediante acquisti successivi (aggregazioni aziendali realizzate in più fasi), l'interessenza azionaria in precedenza detenuta è oggetto di misurazione al fair value alla data dell'acquisizione e la differenza rispetto al precedente valore di carico deve essere rilevata nel conto economico. Per tali aggregazioni, l'avviamento sarà determinato dall'eccedenza del corrispettivo trasferito maggiorato del fair value dell'interessenza in precedenza detenuta rispetto al fair value delle attività nette identificabili dell'acquisita.

Una volta ottenuto il controllo ed applicato il metodo dell'acquisizione in precedenza descritto, qualsiasi ulteriore variazione in aumento o diminuzione nell'interessenza partecipativa in una società controllata che continua a mantenersi di controllo è contabilizzata come una transazione tra soci. Pertanto, i valori contabili del patrimonio netto di gruppo e di terzi devono essere rettificati per riflettere le modifiche di interessenze nella controllata. Qualsiasi differenza tra il valore per il quale le interessenze di minoranza vengono rettificate ed il fair value del corrispettivo pagato o ricevuto deve essere rilevata direttamente nel patrimonio netto di gruppo.

In presenza di un evento che determina la perdita di controllo, viene rilevato un effetto di conto economico pari alla differenza tra (i) la somma del fair value del corrispettivo ricevuto e del fair value dell'interessenza residua detenuta e (ii) il precedente valore contabile delle attività (incluso avviamento), delle passività della controllata, dell'eventuale patrimonio di terzi. Gli ammontari in precedenza riconosciuti nel prospetto della redditività complessiva (come ad esempio le riserve da valutazione di attività finanziarie disponibili per la vendita) devono essere contabilizzati analogamente a quanto richiesto nel caso in cui la controllante avesse dismesso direttamente le attività o le relative passività (mediante riclassifica nel conto economico o negli utili a nuovo).

Il fair value di una qualsiasi interessenza detenuta nella ex partecipazione di controllo deve essere considerato pari al fair value al momento della rilevazione iniziale di un'attività finanziaria in base allo IAS 39, oppure, laddove appropriato, pari al costo al momento delle rilevazione iniziale in una società collegata o in un'entità a controllo congiunto.

Non sono considerate aggregazioni aziendali le operazioni realizzate con finalità riorganizzative, tra due o più imprese o attività aziendali facenti parte del Gruppo Banco Popolare. I principi contabili internazionali non regolano infatti le transazioni sotto comune controllo, che sono contabilizzate in continuità di valori dell'acquisita nel bilancio dell'acquirente, qualora non presentino una significativa influenza sui flussi di cassa futuri. Ciò in aderenza a quanto previsto dallo IAS 8 par.10, che richiede, in assenza di un principio specifico, di fare uso del proprio giudizio nell'applicare un principio contabile al fine di fornire un'informativa rilevante, attendibile, prudente e che rifletta la sostanza economica dell'operazione.

Modalità di determinazione delle perdite di valore di attività finanziarie (impairment)

Ad ogni data di bilancio tutte le attività finanziarie, eccetto quelle valutate al fair value rilevato a conto economico, sono soggette ad una verifica per riduzione di valore (test di impairment) al fine di verificare l'esistenza di obiettive evidenze di riduzione valore, tali da compromettere la recuperabilità dell'investimento.

In particolare, l'obiettiva evidenza di perdita di valore di un'attività o un gruppo di attività finanziarie è riconducibile ai seguenti eventi negativi:

  • significative difficoltà finanziarie dell'emittente o del debitore;
  • violazione del contratto, quale un inadempimento o un mancato pagamento degli interessi o del capitale;
  • concessione al beneficiario di un'agevolazione che la banca ha preso in considerazione prevalentemente per ragioni economiche o legali relative alle difficoltà finanziarie dello stesso e che altrimenti non avrebbe concesso;
  • probabilità che il debitore possa entrare in procedure fallimentari o altre riorganizzazioni finanziarie;
  • scomparsa di un mercato attivo relativamente all'attività finanziaria in oggetto a causa delle difficoltà finanziarie dello stesso emittente. Tuttavia la scomparsa di un mercato attivo dovuta al fatto che gli strumenti della società non sono più pubblicamente negoziati non è evidenza di una riduzione di fair value;
  • accadimenti che indichino un'apprezzabile diminuzione dei flussi finanziari futuri dell'emittente (in tale fattispecie rientrano le condizioni generali dell'economia locale o nazionale di riferimento in cui opera l'emittente).

In aggiunta, per un investimento in uno strumento rappresentativo di capitale vi è obiettiva evidenza di perdita di valore in corrispondenza ai seguenti ulteriori eventi negativi:

  • cambiamenti significativi con un impatto negativo nell'ambiente tecnologico, economico o normativo in cui l'emittente opera, tali da indicare che l'investimento nello stesso non possa essere recuperato;
  • una prolungata o significativa diminuzione del fair value al di sotto del costo di acquisto.

Qualora si evidenzi un'obiettiva riduzione di valore in seguito a uno o più eventi che si sono verificati dopo la rilevazione iniziale dell'attività, è necessario calcolare la perdita di valore, secondo regole differenti per gli strumenti finanziari valutati al costo ammortizzato o per le attività valutate al fair value con imputazione delle variazioni a patrimonio netto.

Per il modello di determinazione delle perdite di valore si rimanda a quanto descritto in corrispondenza delle voci "Attività finanziarie detenute sino alla scadenza", "Crediti verso banche e verso la clientela" per le attività valutate al costo ammortizzato e delle "Attività finanziarie disponibili per la vendita" per le attività valutate al fair value in contropartita di una specifica riserva di patrimonio netto.

Passività finanziarie valutate al fair value e determinazione del proprio merito creditizio

Ai fini della raccolta, il Banco Popolare emette diverse tipologie di prestiti obbligazionari, sia a tasso fisso sia di tipo strutturato (con indicizzazione a componenti azionarie, a tassi di cambio, a strutture di tasso di interesse, tasso di inflazione o indici assimilabili). I rischi conseguenti a tali emissioni sono oggetto di copertura, nell'ambito della complessiva gestione dei rischi di mercato, anche mediante la stipula di contratti derivati.

Da un punto di vista contabile, alcuni di questi contratti sono designati come copertura secondo le regole dell'Hedge Accounting, ed in particolare del "fair value hedge", come descritto nel precedente paragrafo "6 – Operazioni di copertura"; trattasi, in particolare, delle operazioni di copertura di prestiti obbligazionari rivolti alla clientela istituzionale.

Per le relazioni di copertura, non qualificate secondo le regole contabili dell'Hedge Acconting, si verrebbe a creare un'asimmetria contabile, derivante dal diverso criterio di misurazione dell'emissione obbligazionaria - valutata al costo

ammortizzato - e del derivato di copertura gestionale - valutato al fair value. Tale asimmetria viene superata designando al fair value i prestiti obbligazionari oggetto di copertura gestionale (cosiddetta "Fair Value Option"). L'adozione della Fair Value Option, in alternativa all'Hedge Accounting, oltre ad essere motivata dall'esigenza di semplificare il processo amministrativo contabile delle coperture, con particolare riferimento alle emissioni strutturate, è strettamente correlata alle modalità effettive con cui la Banca ed il Gruppo realizzano le proprie politiche di copertura, gestendo l'esposizione con il mercato in termini complessivi e non mediante una relazione univoca con il prestito emesso. Il modello operativo di Gruppo prevede, infatti, che i rischi di mercato correlati alle emissioni delle banche del Gruppo vengano gestiti da Banca Aletti, in qualità di banca d'investimento, la quale si pone come controparte dei derivati di copertura stipulati dalle banche emittenti. I rischi così assunti da Banca Aletti vengono gestiti unitamente agli altri derivati, esistenti o da attivare, secondo una logica complessiva di "portafoglio", volta a perseguire un dato profilo di rischio/rendimento compatibile con i limiti di rischio stabiliti.

A differenza dell'Hedge Accounting, le cui regole di contabilizzazione prevedono che sullo strumento coperto si rilevino le sole variazioni di fair value attribuibili al rischio coperto, la Fair Value Option comporta la rilevazione di tutte le variazioni di fair value, indipendentemente dal fattore di rischio oggetto di copertura, incluso il rischio creditizio dell'emittente, nella misura in cui sia considerato un fattore rilevante dai partecipanti del mercato nella determinazione del prezzo di un'ipotetica transazione di scambio. Per la modalità di determinazione del fair value e relativa gerarchia si rimanda a quanto contenuto nella successiva "Parte A.4 – Informativa sul fair value".

In particolare, per le emissioni rivolte alla clientela retail del Gruppo, la misurazione del fair value viene effettuata sulla base dei prezzi osservati sul sistema di scambi organizzati dei titoli di Gruppo, i quali confermano gli spread creditizi esistenti alla data di emissione.

Per le emissioni indirizzate alla clientela istituzionale, la metodologia di valutazione è basata su un modello di attualizzazione dei flussi di cassa, il quale considera sia la curva dei tassi di interesse risk free sia la curva del merito creditizio del Banco Popolare, entrambe osservate alla data di riferimento della valutazione. La costruzione della curva del proprio merito creditizio viene determinata massimizzando il ricorso a parametri di mercato osservabili e ritenuti significativi, in funzione della relativa liquidità; tali parametri sono stati individuati nella curva dei Credit Default Swap (CDS) a nome del Banco Popolare, in funzione del grado di subordinazione dell'emissione e della data di scadenza. La quantificazione degli effetti conseguenti alla variazione del proprio merito creditizio, intervenuta tra la data di emissione e la data di valutazione, è ottenuta per differenza tra il fair value ottenuto considerando tutti i fattori di rischio a cui il prestito è soggetto, compreso il rischio creditizio, ed il fair value ottenuto considerando gli stessi fattori, ad esclusione della variazione del rischio creditizio intervenuta nel periodo.

In relazione alla potenziale volatilità dei risultati economici correlati alla variazione del proprio merito creditizio, divenuta evidente con la crisi economica e finanziaria sperimentata a partire dal 2008, le emissioni della specie, avvenute a partire dal secondo semestre del 2009, sono di norma trattate contabilmente secondo le regole dell'Hedge Accounting. Diversamente, per le precedenti emissioni si confermano le regole della Fair Value Option, essendo la designazione irrevocabile; queste emissioni rappresentano la principale fonte di volatilità dei risultati economici attribuibili al merito creditizio del Banco Popolare.

Con riferimento ai criteri di rilevazione delle componenti patrimoniali ed economiche si fa presente che, in conformità alle disposizioni contenute nella Circolare n. 262:

  • i derivati gestionalmente collegati alle passività valutate al fair value sono classificati tra le "Attività finanziarie di negoziazione" o le "Passività finanziarie di negoziazione";
  • i differenziali ed i margini maturati sui derivati fino alla data di valutazione sono esposti, in funzione del saldo, tra gli "interessi attivi" o tra gli "interessi passivi", coerentemente con le competenze registrate sui prestiti obbligazionari oggetto di copertura gestionale;
  • gli utili e le perdite da realizzo e da valutazione, sia dei prestiti in Fair Value Option sia dei derivati correlati, sono rilevati nella voce di conto economico "110. Risultato netto delle attività e delle passività finanziarie valutate al fair value".

A.3 – INFORMATIVA SUI TRASFERIMENTI TRA PORTAFOGLI DI ATTIVITA' FINANZIARIE

Per l'informativa sui trasferimenti tra portafogli di attività finanziarie si fa rinvio a quanto contenuto nella medesima "Parte A.3" della nota integrativa consolidata, dato che le riclassifichi operate dal Gruppo Banco Popolare sono esclusivamente riconducibili a posizioni della Capogruppo.

A.4 – INFORMATIVA SUL FAIR VALUE

INFORMATIVA DI NATURA QUALITATIVA

Il fair value è definito come il prezzo che verrebbe percepito per la vendita di un'attività o pagato per il trasferimento di una passività in una regolare operazione tra operatori di mercato, alle condizioni correnti alla data di valutazione nel mercato principale o nel mercato più vantaggioso (prezzo di uscita).

Ai fini della misurazione al fair value delle attività e passività, finanziarie e non, il principio IFRS 13 definisce una triplice gerarchia di fair value, basata sull'osservabilità o meno dei parametri di mercato:

1. Quotazioni desunte da mercati attivi (Livello 1):

La valutazione è effettuata sulla base dei prezzi quotati (non rettificati) in mercati attivi per attività o passività identiche.

2. Metodi di valutazione basati su parametri di mercato osservabili (Livello 2)

La valutazione dello strumento finanziario è basata sui prezzi desumibili dalle quotazioni di mercato di attività simili o mediante tecniche di valutazione per le quali tutti i fattori significativi, compresi gli spread creditizi e di liquidità, sono desunti da dati osservabili di mercato. Tale livello implica contenuti elementi di discrezionalità nella valutazione, in quanto tutti i parametri utilizzati risultano attinti dal mercato (per lo stesso titolo e per titoli similari) e le metodologie di calcolo consentono di replicare quotazioni presenti su mercati attivi.

3. Metodi di valutazione basati su parametri di mercato non osservabili (Livello 3)

La determinazione del fair value fa ricorso a tecniche di valutazione che si fondano, in misura rilevante, su input significativi non desumibili dal mercato e comporta, pertanto, stime ed assunzioni da parte del management.

Di seguito si illustrano le metodologie per la determinazione del fair value:

  • per gli strumenti finanziari oggetto di misurazione in bilancio al fair value;
  • per gli strumenti finanziarie valutati al costo ammortizzato;
  • per le attività non finanziarie rappresentate dagli investimenti immobiliari detenuti dal Gruppo.

Attività/passività finanziarie detenute per la negoziazione, Attività/Passività finanziarie valutate al fair value, Attività finanziarie disponibili per la vendita, Derivati di copertura

Per tali strumenti finanziari, oggetto di misurazione in bilancio al fair value, il Banco Popolare si è dotato di una "Fair Value Policy" che attribuisce la massima priorità ai prezzi quotati su mercati attivi e priorità più bassa all'utilizzo di input non osservabili, in quanto maggiormente discrezionali, in linea con la gerarchia di fair value sopra rappresentata. Nel dettaglio tale policy definisce:

  • le regole di individuazione dei dati di mercato, la selezione/gerarchia delle fonti informative e le configurazioni di prezzo necessarie per valorizzare gli strumenti finanziari contribuiti su mercati attivi e classificati in corrispondenza del livello 1 della gerarchia di fair value ("Mark to Market Policy");
  • le tecniche di valutazione ed i relativi parametri di input in tutti i casi in cui non sia possibile adottare la Mark to Market Policy ("Mark to Model Policy").

Mark to Market

Nel determinare il fair value, la Banca utilizza, ogni volta che sono disponibili, informazioni basate su dati di mercato ottenuti da fonti indipendenti, in quanto considerate la migliore evidenza del fair value. In tal caso il fair value è il prezzo di mercato dello stesso strumento oggetto di valutazione, ossia senza modifiche o ricomposizioni dello stesso strumento, desumibile dalle quotazioni espresse da un mercato attivo (e classificato nel livello 1 della gerarchia di fair value). Un mercato si considera attivo quando le operazioni si verificano con una frequenza e con volumi sufficienti a fornire informazioni utili per la determinazione del prezzo su base continuativa. Sono di norma considerati mercati attivi:

  • i mercati regolamentati dei titoli e dei derivati, ad eccezione del mercato della piazza di "Lussemburgo";
  • i sistemi di scambi organizzati;
  • alcuni circuiti elettronici di negoziazione OTC (es. Bloomberg), qualora sussistano determinate condizioni basate sulla presenza di un certo numero di contributori con proposte eseguibili e caratterizzate da spread bid-ask, ovvero dalla differenza tra il prezzo al quale la controparte si impegna a vendere i titoli (ask price) e il prezzo al quale si impegna ad acquistarli (bid price), contenuti entro una determinata soglia di tolleranza;
  • il mercato secondario delle quote OICR, espresso dai NAV (Net Asset Value) ufficiali, in base ai quali la SGR emittente garantisce in tempi brevi la liquidazione delle quote. Trattasi, in particolare, degli OICR aperti armonizzati, caratterizzati, per tipologia di investimento, da elevati livelli di trasparenza e di liquidabilità.

Mark to Model

Qualora non sia applicabile la "Mark to Market Policy", per l'assenza di prezzi direttamente osservabili su mercati considerati attivi, è necessario fare ricorso a tecniche di valutazione che massimizzino il ricorso alle informazioni disponibili sul mercato, in base ai seguenti approcci valutativi:

    1. Comparable approach: in tal caso il fair value dello strumento è desunto dai prezzi osservati su transazioni recenti avvenute su strumenti similari in mercati attivi, opportunamente aggiustati per tenere conto delle differenze negli strumenti e nelle condizioni di mercato;
    1. Model Valuation: in mancanza di prezzi di transazioni osservabili per lo strumento oggetto di valutazione o per strumenti simili, è necessario adottare un modello di valutazione; tale modello deve essere di provata affidabilità nella stima di ipotetici prezzi "operativi" e pertanto deve trovare ampio riscontro negli operatori di mercato.

In particolare:

  • i titoli di debito vengono valutati in base alla metodologia dell'attualizzazione dei previsti flussi di cassa, opportunamente corretti per tenere conto del rischio emittente;
  • i titoli di capitale non quotati sono valutati con riferimento a transazioni dirette sullo stesso titolo o su titoli similari osservate in un congruo arco temporale rispetto alla data di valutazione, al metodo dei multipli di mercato di società comparabili e in via subordinata a metodi di valutazione finanziari, reddituali e patrimoniali;
  • gli investimenti in OICR, diversi da quelli aperti armonizzati, sono valutati sulla base dei NAV messi a disposizione dal fund administrator o dalla società di gestione. In tali investimenti rientrano tipicamente i fondi di private equity, i fondi immobiliari ed i fondi hedge;
  • i contratti derivati sono valutati sulla base di una molteplicità di modelli, in funzione dei fattori di input (rischio tasso, volatilità, rischio cambio, rischio prezzo, ecc.) che ne influenzano la relativa valutazione e tenuto conto di alcuni "fair value adjustment" come descritto nel successivo paragrafo "A.4.1 Livelli di fair value 2 e 3: tecniche di valutazione e input utilizzati". Ai fini dell'attualizzazione dei flussi di cassa futuri, il Banco Popolare utilizza come riferimento la curva OIS ("Overnight Indexed Swap"), considerata come espressione di un tasso privo di rischio.

La classificazione nel livello 2 piuttosto che nel livello 3 è determinata in base all'osservabilità sui mercati degli input significativi utilizzati ai fini della determinazione del fair value. Uno strumento finanziario deve essere classificato nella sua interezza in un unico livello; pertanto, qualora nella tecnica di valutazione siano impiegati input appartenenti a diversi livelli, l'intera valutazione deve essere classificata in corrispondenza del livello della gerarchia in cui è classificato l'input di più basso livello, qualora sia ritenuto significativo per la determinazione del fair value nel suo complesso.

Sono normalmente considerati di livello 2 le seguenti tipologie di investimento:

  • strumenti finanziari derivati OTC il cui fair value è ottenuto mediante modelli di pricing, i quali possono fare uso sia di input osservabili sia di input non osservabili; questi ultimi parametri sono tuttavia giudicati non significativi nella determinazione dell'intero fair value;
  • titoli di capitale non quotati su mercati attivi, valutati mediante la tecnica dei multipli di mercato, facendo riferimento ad un selezionato campione di società comparabili rispetto all'oggetto della valutazione piuttosto che valutati sulla base di effettive transazioni avvenute in un arco temporale ragionevolmente prossimo alla data di riferimento;
  • titoli di debito di terzi o di propria emissione, non quotati su mercati attivi, per i quali gli input, compresi gli spread creditizi, sono reperiti da fonti di mercato;
  • fondi hedge caratterizzati da significativi livelli di trasparenza e liquidità, valorizzati sulla base dei NAV forniti dalla società di gestione/fund administator.

Sono di regola considerati di livello 3 i seguenti strumenti finanziari:

  • fondi hedge caratterizzati da significativi livelli di illiquidità e per i quali si ritiene che il processo di valorizzazione del patrimonio del fondo richieda, in misura significativa, una serie di assunzione e stime. La misurazione al fair value viene effettuata sulla base del NAV. Tale NAV potrà essere opportunamente corretto per tenere conto della scarsa liquidabilità dell'investimento, ossia dell'intervallo di tempo intercorrente tra la data di richiesta di rimborso e quella di rimborso effettivo, nonché per tenere conto di eventuali commissioni di uscita dall'investimento;
  • fondi immobiliari valutati sulla base degli ultimi NAV disponibili;
  • fondi di private equity valutati sulla base dell'ultimo NAV disponibile, eventualmente rettificato per tenere conto degli eventi non recepiti nella valorizzazione della quota o per riflettere una diversa valorizzazione degli asset sottostanti il fondo stesso;
  • titoli azionari illiquidi per i quali non sono osservabili transazioni recenti o comparabili, di norma valutatati sulla base del modello patrimoniale;
  • titoli di debito caratterizzati da strutture finanziarie complesse per i quali vengono di regola utilizzate fonti pubblicamente non disponibili; trattasi di quotazioni non vincolanti e altresì non corroborate da evidenze di mercato;

• titoli di debito emessi da soggetti in difficoltà finanziaria per i quali il management deve utilizzare il proprio giudizio nella definizione del "recovery rate", non esistendo prezzi significativi osservabili sul mercato.

Crediti e debiti verso banche e clientela, Titoli in circolazione, Attività finanziarie detenute sino alla scadenza

Per gli altri strumenti finanziari iscritti in bilancio al costo ammortizzato, e classificati sostanzialmente tra i rapporti creditizi verso banche o clientela, tra i titoli in circolazione, o tra le attività finanziarie detenute sino alla scadenza, si è determinato un fair value ai fini di informativa nella Nota Integrativa, come richiesto dal principio contabile di riferimento IFRS 7. In particolare:

  • per gli impieghi a medio-lungo termine "performing" (prevalentemente mutui e leasing), il fair value è determinato sulla base dei flussi di cassa opportunamente rettificati per le perdite attese, quantificate in funzione dei medesimi parametri utilizzati ai fini delle determinazione del valore di bilancio delle rettifiche collettive (PD e LGD). Detti flussi sono attualizzati sulla base di un tasso di mercato risk-free, maggiorato di un premio ritenuto espressivo del rischio e delle incertezze. Il fair value così determinato è classificato nella gerarchia in corrispondenza del livello 3;
  • per gli impieghi "deteriorati" (sofferenze, inadempienze probabili, past due), la misurazione del fair value è influenzata in modo significativo da parametri non osservabili sul mercato rappresentati dai flussi previsti di recupero, dai tempi di recupero e dai tassi di attualizzazione richiesti dal mercato per investimenti in attività simili. Per tale motivo il fair value è classificato in corrispondenza del livello 3 della gerarchia del fair value;
  • per le attività e le passività a vista o con scadenza nel breve periodo, il valore contabile di iscrizione è considerato una buona approssimazione del fair value. Vi rientrano anche tutti i crediti e i debiti di funzionamento, connessi con la prestazione di attività e servizi finanziari. Il fair value così determinato viene convenzionalmente classificato in corrispondenza del livello 2 nella gerarchia di fair value;
  • per le emissioni di prestiti obbligazionari valutati in bilancio al costo ammortizzato, la misurazione al fair value viene determinata facendo riferimento alle quotazioni esistenti su un mercato attivo oppure sulla base di una tecnica di valutazione effettuata attraverso l'attualizzazione dei flussi di cassa del titolo sulla base della curva di tasso di interesse di riferimento, opportunamente corretta per tenere conto della variazione del proprio merito creditizio, laddove considerato un fattore rilevante dai partecipanti al mercato, come descritto nel paragrafo " "Passività finanziarie valutate al fair value e determinazione del proprio merito creditizio" contenuto nella parte "A.2 – Parte relativa alle principali voci di bilancio". Per le considerazioni in merito alla gerarchia del fair value si fa rinvio a quanto descritto in precedenza con riferimento alle attività e passività valutate in bilancio al fair value;
  • per i titoli di debito classificati nel portafoglio delle "Attività finanziarie detenute sino a scadenza" o dei "Crediti verso banche o clientela", anche a seguito di riclassifica di portafogli, il fair value è stato determinato attraverso l'utilizzo di prezzi contribuiti su mercati attivi o mediante l'utilizzo di modelli valutativi, come descritto in precedenza per le attività e le passività finanziarie iscritte in bilancio al fair value.

Con riferimento agli impieghi a medio-lungo termine "performing" e per quelli deteriorati si deve precisare che i metodi e le assunzioni utilizzati per la stima del fair value sono frutto di valutazioni soggettive; per tale ragione, il fair value riportato in bilancio ai soli fini di disclosure potrebbe risultare significativamente diverso rispetto ai valori determinati per finalità differenti così come potrebbe non risultare comparabile con quello fornito da altre istituzioni finanziarie.

Attività non finanziarie – Investimenti immobiliari detenuti a scopo di investimento (ex IAS 40)

Trattasi degli investimenti immobiliari derivanti principalmente dall'attività di recupero dei crediti, valutati con il metodo del costo, e per i quali, ai sensi dei principi contabili IAS 40 e IFRS 13, si rende necessario fornire nella nota integrativa l'informativa del fair value e della triplice gerarchia, basata sull'osservabilità o meno degli input, a prescindere dalle tecniche di valutazione adottate, come di seguito descritto.

Il fair value viene determinato in prevalenza mediante perizie esterne, il cui punto di riferimento è rappresentato dai prezzi correnti per attività similari (valore per metro quadro, prezzi di transazioni simili). A tale valore vengono di norma apportati degli aggiustamenti per riflettere le caratteristiche peculiari dell'oggetto di valutazione quali, a titolo esemplificativo, la posizione geografica e commerciale, l'accessibilità e le infrastrutture presenti, il contesto urbano, lo stato di conservazione, la dimensione, eventuali servitù, lo stato di impianti esterni/interni. In virtù di tali correttivi, che dipendono in modo significativo dalle stime condotte dal management, caratterizzate per natura da elementi di giudizio e di soggettività; il fair value così ottenuto viene classificato in corrispondenza del livello 3 nella gerarchia di fair value.

Vi possono essere casi, ritenuti comunque del tutto marginali, in cui i fair value degli investimenti immobiliari possono considerarsi di livello 2, in quanto determinati sulla base di parametri considerati osservabili su mercati attivi; in tal caso deve essere presente un volume sufficiente di transazioni avvenute in un lasso temporale recente rispetto alla data di valutazione e non devono essere apportati correttivi significativi, a motivo dell'elevata similarità tra l'unità da valutare e le unità oggetto delle citate transazioni. Ciò potrebbe essere il caso di prezzi di vendita per metro quadro o prezzi di affitto di proprietà del tutto simili per caratteristiche intrinseche e per ubicazione (es. unità residenziali appartenenti ad un edificio/area avente un numero sufficienti di unità comparabili oppure ufficio situato in un distretto commerciale con alcuni similari edifici caratterizzati da uffici comparabili).

Il principio IFRS 13 presume che l'attuale uso dell'attività rappresenti il massimo e migliore utilizzo della stessa a meno che il mercato o altri fattori siano tali da suggerire che i partecipanti del mercato possano impiegare l'attività in modo diverso, al fine di massimizzarne il relativo valore ("highest and best use"). Per taluni investimenti immobiliari, la determinazione del fair value può pertanto tenere conto della potenziale "riqualificazione" dell'attuale destinazione dell'immobile, nella misura in cui vi siano evidenze che i partecipanti al mercato considerino tale potenziale e futuro sviluppo ai fini della determinazione del prezzo della transazione.

A.4.1 Livelli di fair value 2 e 3: tecniche di valutazione e input utilizzati

Per le attività e le passività valutate al fair value su base ricorrente, per le quali non risultano disponibili prezzi direttamente osservabili su mercati attivi, è necessario determinare un fair value sulla base del "Comparable Approach" e del "Model Valuation" come descritto nel precedente paragrafo. Si segnala che per il Banco Popolare le uniche poste valutate al fair value su base ricorrente sono rappresentate da attività e passività finanziarie, come di seguito rappresentato con maggiore dettaglio.

Titoli di debito

Vengono valutati in base alla metodologia dell'attualizzazione dei previsti flussi di cassa (Discounted Cash Flow), opportunamente corretti per tenere conto del rischio emittente. In presenza di titoli strutturati è necessario valorizzare la componente opzionale, tenendo altresì conto di adeguati spread per riflettere il rischio liquidità e il rischio modello che possono caratterizzare tali strutture.

Titoli di capitale non quotati

Sono valutati con riferimento a transazioni dirette sullo stesso titolo o su titoli similari osservate in un congruo arco temporale rispetto alla data di valutazione, al metodo dei multipli di mercato di società comparabili e in via subordinata a metodi di valutazione finanziari, reddituali e patrimoniali.

Investimenti in OICR, diversi da quelli aperti armonizzati

Sono valutati sulla base dei NAV messi a disposizione dal fund administrator o dalla società di gestione. In tali investimenti rientrano tipicamente i fondi di private equity, i fondi immobiliari ed i fondi hedge.

Derivati Over The Counter (OTC)

Sono valutati sulla base di una molteplicità di modelli, in funzione della tipologia di strumento e dei fattori di input (rischio tasso, volatilità, rischio cambio, rischio prezzo, ecc.) che ne influenzano la relativa valutazione. L'attualizzazione dei flussi di cassa futuri viene effettuata sulla base di tassi di interessi risk-free, identificati nella curva OIS "("Overnight Indexed Swap"). I valori così ottenuti, utilizzando i modelli di valutazione sono corretti per tenere conto di alcuni "fair value adjustment", con l'obiettivo di riflettere al meglio il prezzo di realizzo di una transazione di mercato effettivamente possibile. Trattasi, in particolare, del rischio modello, del rischio di liquidità e del rischio di controparte di seguito rappresentati.

Rischio modello: tale rettifica è operata al fine di fronteggiare il rischio che i modelli di pricing, pur se validati, possano generare valori di fair value non direttamente osservabili o non immediatamente comparabili con i prezzi di mercato. E' il caso, in genere, di prodotti strutturati che presentano una notevole complessità nella valutazione e per i quali la tecnica di scomposizione in componenti elementari "sommabili" (strumento ospite e derivato incorporato) può generare qualche imprecisione nelle valutazioni, oppure nel caso di algoritmi di pricing o tipologie di pay-off particolarmente "esotiche" che non presentano un adeguato grado di diffusione sul mercato o in presenza di modelli particolarmente sensibili a variabili difficilmente osservabili sul mercato.

Rischio liquidità: tale rettifica viene effettuata al fine di tenere conto dell'ampiezza del cosiddetto "bid/ask spread", ossia del costo di effettivo di smobilizzo della posizione in derivati OTC in mercati scarsamente efficienti. L'effetto di correzione del rischio di liquidità è tanto maggiore quanto più il prodotto è strutturato, per i connessi costi di copertura/smobilizzo, e quanto più il modello di valutazione non sia sufficientemente affermato e diffuso tra gli operatori, poiché ciò rende le valutazioni maggiormente aleatorie.

Rischio di controparte: le rettifiche per il rischio di controparte dei derivati in bonis sono operate al fine di riflettere:

  • il rischio di credito della controparte, denominato Credit Valuation Adjustment (CVA);
  • il rischio di mancato adempimento delle proprie obbligazioni contrattuali ("own credit risk"), denominato Debit Valuation Adjustment (DVA).

La considerazione del proprio rischio di credito nella valutazione al fair value di una passività finanziaria è coerente con la valutazione operata nella prospettiva dell'entità che detiene lo stesso strumento come un'attività finanziaria ed è espressamente previsto dal principio IFRS 13 ("non-performance risk").

I correttivi CVA/DVA sono determinati in funzione dell'esposizione futura attesa generata dai contratti derivati, delle probabilità di default delle parti (PD) e delle relative perdite (LGD). In particolare, il calcolo dell'esposizione attesa è variamente configurato per considerare gli effetti derivanti dall'esistenza di "netting e collateral agreement", in grado di mitigare il rischio di controparte. Per la Banca, detti "collateral agreement" sono rappresentati dai contratti di "Credit Support Annex" (CSA), stipulati con le controparti la cui operatività in derivati è disciplinata dall'"ISDA Master Agreement", in base ai quali le parti devono procedere al versamento di garanzie reali finanziarie, in funzione dell'andamento del mark to market del complesso dei derivati sottostanti al medesimo CSA. Nella stima delle PD si è massimizzato il ricorso ai parametri di mercato, facendo riferimento alle quotazioni dei Credit Default Swap, laddove disponibili, rispetto a parameri interni.

In particolare, il modello per la quantificazione dei correttivi CVA/DVA prevede che, per ogni derivato, il rischio di controparte sia pari alla somma delle seguenti due componenti:

  • "Bilateral CVA": trattasi della possibile perdita nel caso in cui l'esposizione futura sia positiva per la Banca, corretta per tenere conto dell'eventualità che questa possa fallire prima della controparte;
  • "Bilateral DVA": volto ad apprezzare il beneficio in caso di inadempimento delle proprie obbligazioni contrattuali, qualora l'esposizione attesa sia negativa per la Banca. Tale beneficio viene poi mitigato per tenere conto della probabilità, che nel corso dell'operazione, la controparte possa fallire prima del Banco Popolare.

Nella seguente tabella si riporta un riepilogo delle principali tipologie di derivati in essere con evidenza dei relativi modelli di valutazione e dei principali input:

Categoria di derivati Prodotto Modelli di valutazione Principali input del modello
Swap Discounted cash flow
Cap - Floor Bachelier - Analitico
Swaption europee Bachelier - Analitico
Derivati finanziari su Swaption bermudiane Mistura di Hull-White a un fattore –
Albero trinomiale
Curve dei tassi d'interesse, volatilità
tassi di interesse,correlazione dei tassi
tassi di interesse CMS spread option Bachelier - Analitico di interesse
CMS cap/floor/swap Hagan Convexity adjustment
Bond Option Black and Scholes - Analitico
Bond Futures option Albero binomiale
Derivati su tassi di
inflazione
Swap, Cap – floor Lognormal Forward Inflation Model -
Analitico
Curve dei tassi d'interesse e dei tassi di
inflazione, volatilità/correlazioni tassi
di interesse/inflazione calibrati sulla
base dei prezzi di mercato
Opzioni plain vanilla single asset Black and Scholes - Analitico Volatilità equity/forex, curve dei tassi
Opzioni americane single asset Black and Scholes – Albero binomiale
(equity) –differenze finite (forex)
d'interesse, tassi di cambio, prezzo
spot indici azionari, dividendi, tassi
repo
Opzioni esotiche Black and Scholes – Monte Carlo
Opzioni europee su basket Black and Scholes /Mistura di Black
and Scholes - Analitico
Volatilità equity/forex, curve dei tassi
d'interesse, tassi di cambio, prezzo
Derivati su azioni/ Opzioni con barriera americana e
Spread options
Local Volatility – Monte Carlo spot indici azionari, dividendi, tassi
repo, correlazioni
indici azionari / cambi Opzioni con barriera americana
su cambio
Albero trinomiale
Opzioni autocallable Ibrido Black and Scholes, Hull e White a
due fattori – Monte Carlo
Volatilità equity/forex/tassi di
interesse, correlazioni, tassi
d'interesse, tassi di cambio, prezzo
spot indici azionari dividendi, tassi
repo
Dividend Swap Discounted cash flow - Analitico Tassi d'interesse, tassi di cambio,
dividendi, tassi repo
Derivati su crediti Credit Default Swap Discounted cash flow - Analitico Tassi d'interesse, curva Credit Default
Swap

Le tecniche, i parametri per la determinazione del fair value, nonché i criteri per l'assegnazione della gerarchia di fair value sono definiti e formalizzati in un'apposita "fair value policy" adottata dal Banco Popolare. L'attendibilità delle valutazioni al fair value risulta inoltre garantita dalle attività di verifica svolte da una struttura di Risk Management. Questa ultima struttura, che risulta indipendente dalle unità di Front Office che detengono le posizioni, si occupa di rivedere periodicamente l'elenco dei modelli di pricing da utilizzare ai fini della Fair Value Policy: tali modelli devono infatti rappresentare standard o best practices di mercato e le relative tecniche di calibrazione devono garantire un risultato in linea con valutazioni che siano in grado di riflettere le "correnti condizioni di mercato". Nel dettaglio, ai fini di una corretta determinazione del fair value, per ogni prodotto risulta associato un modello di pricing, generalmente accettato dal mercato e selezionato in funzione delle caratteristiche e delle variabili di mercato sottostanti al prodotto stesso. Nel caso di prodotti particolarmente complessi o nel caso in cui si ritenesse mancante o non adeguato il modello di valutazione esistente per i prodotti in essere viene attivato un processo interno volto ad integrare gli attuali modelli. In base a tale processo, la citata struttura di Risk Management effettua una prima fase di validazione dei modelli di pricing, che possono essere nativi del sistema di Position Keeping o essere rilasciati da un'apposita struttura interna; segue poi una fase, da parte della medesima struttura, volta a garantire una costante affidabilità del modello in precedenza validato.

Nel dettaglio, l'attività di validazione è volta a verificare la robustezza teorica del modello, mediante un repricing indipendente del prezzo, un'eventuale calibrazione dei parametri ed un confronto con i prezzi delle controparti. Qualora tali attività abbiano dato esito positivo, l'utilizzo dei modelli è comunque ulteriormente subordinato all'approvazione di appositi Comitati interni alla Banca. Successivamente alla fase di validazione, è prevista una continua attività di revisione al fine di confermare l'accuratezza e l'aderenza al mercato dei modelli di pricing in uso presso il Banco Popolare, mediante opportuni interventi, se necessari, sui modelli e sulle relative ipotesi teoriche sottostanti. Al fine di fronteggiare il rischio che i modelli di pricing, pur se validati, possano generare valori di fair value non immediatamente comparabili con i prezzi di mercato è prevista una adeguata rettifica per il cosiddetto "Rischio modello", come in precedenza descritto.

A.4.2 Processi e sensibilità delle valutazioni

Le esposizioni di livello 3 sono rappresentate per 3,1 milioni da titoli di debito rivenienti da operazioni di ristrutturazione aziendale, nonché da esposizioni collegate ad obbligazioni emesse da alcune banche islandesi, assoggettate ad una procedura di liquidazione; per tali esposizioni, che presentano un valore nominale di 92,2 milioni, un incremento/decremento di un punto percentuale delle aspettative di recupero comporterebbe, rispettivamente, un incremento ed un decremento del fair value pari a circa 0,5 milioni.

I restanti strumenti finanziari classificati nel livello 3 sono prevalentemente rappresentati da titoli di capitale, quote di OICR ed in misura residuale da alcuni titoli ABS; per tali investimenti non è stata elaborata alcuna analisi quantitativa di sensibilità del fair value rispetto al cambiamento degli input non osservabili, in quanto o il fair value è stato attinto da fonti terze, senza apportare alcuna rettifica, oppure è frutto di un modello i cui input sono specifici dell'entità oggetto di valutazione (esempio valori patrimoniali della società) e per i quali non è ragionevolmente ipotizzabile prevedere valori alternativi.

A.4.3 Gerarchia del fair value

Ai fini della compilazione dell'informativa sui trasferimenti tra i livelli fornita nei successivi paragrafi A.4.5.1, A.4.5.2, A.4.5.3, si segnala che, per i titoli in posizione al 31 dicembre 2016 e che presentano un livello di fair value differente rispetto a quello attribuito al 31 dicembre 2015, si è ipotizzato che il trasferimento tra i livelli sia avvenuto con riferimento ai saldi esistenti all'inizio del periodo di riferimento.

A.4.4 Altre informazioni

Per l'informativa in merito all'"highest and best use" richiesta dall'IFRS 13 si fa rinvio a quanto descritto in calce alla tabella "A.4.5.4 relativamente alla voce "attività materiali detenute a scopo d'investimento".

Si deve inoltre precisare che il Banco Popolare si è avvalso della possibilità di misurare il fair value a livello di esposizione complessiva di portafoglio, al fine di apprezzare compiutamente il rischio di controparte associato alle posizioni in contratti derivati rientranti in un medesimo accordo di "Credit Support Annex" - CSA, come descritto nel precedente paragrafo "A.4.1 Livelli di fair value 2 e 3: tecniche di valutazione e input utilizzati". In tal caso, il rischio di controparte associato al singolo derivato viene determinato in funzione del suo contributo marginale all'esposizione netta attesa generata da tutti i contratti stipulati con una determinata controparte nell'ambito del medesimo CSA.

INFORMAZIONI DI NATURA QUANTITATIVA

A.4.5 Gerarchia del fair value

A.4.5.1 Attività e passività valutate al fair value su base ricorrente: ripartizione per livelli di fair value

Come definito dal citato principio IFRS 13, le valutazioni ricorrenti si riferiscono a quelle attività o passività misurate al fair value nel prospetto di stato patrimoniale, sulla base di quanto previsto o permesso dai principi contabili internazionali di riferimento. Al riguardo si deve precisare che per il Banco Popolare le uniche attività e passività valutate al fair value su base ricorrente sono di natura finanziaria, come riportato nella seguente tabella:

31/12/2016 31/12/2015
Attività/Passività misurate al fair value Level 1 Level 2 Level 3 Level 1 Level 2 Level 3
1. Attività finanziarie detenute per la
negoziazione 1.320.218 442.837 356 1.184.100 609.741 113.102
2. Attività finanziarie valutate al fair value - 50.123 207 - 99.621 13.652
3. Attività finanziarie disponibili per la
vendita 11.348.833 370.065 355.320 12.206.542 247.960 440.546
4. Derivati di copertura - 295.839 - - 373.756 -
5. Attività materiali - - - - - -
6. Attività immateriali - - - - - -
Totale 12.669.051 1.158.864 355.883 13.390.642 1.331.078 567.300
1. Passività finanziarie detenute per la
negoziazione 288.839 292.471 - 90.692 308.352 -
2. Passività finanziarie valutate al fair value 7.187.113 567.508 - 11.470.146 1.447.011 -
3. Derivati di copertura - 1.374.755 - - 1.025.311 -
Totale 7.475.952 2.234.734 - 11.560.838 2.780.674 -

Attività finanziarie

Gli strumenti finanziari valorizzati sulla base di prezzi attinti da mercati attivi (Livello 1) o determinati sulla base di parametri osservabili sul mercato (Livello 2) rappresentano il 97,5% del totale delle attività finanziarie valutate al fair value (96,3% al 31 dicembre 2015).

Gli strumenti valutati in modo significativo sulla base di parametri non osservabili (Livello 3) costituiscono una quota marginale (2,5%) del totale delle attività finanziarie valutate al fair value (3,7% al 31 dicembre 2015).

Nel dettaglio, le attività finanziarie di livello 3 ammontano a 355,9 milioni e sono rappresentate dalle seguenti tipologie di investimenti:

  • investimenti azionari valorizzati sulla base di modelli interni (metodi reddituali, patrimoniali o misti) per 260,7 milioni. Si segnala che nei titoli di capitale figura per 10,6 milioni l'investimento nello Schema Volontario del Fondo Interbancario di Tutela dei Depositi, valorizzato sulla base della perizia resa disponibile alle consorziate da parte del FITD, basata sul metodo del "Dividend Discount Model" (DDM). Per ulteriori dettagli si fa rinvio a quanto illustrato nel paragrafo "Altri aspetti rilevanti ai fini delle politiche contabili" contenuto nella "Sezione 4 - Altri aspetti" della Parte A della presente nota integrativa;quote di O.I.C.R. per 86,2 milioni rappresentate da fondi di private equity o assimilati (55,2), immobiliari (30,2) ed in misura residuale da fondi obbligazionari (0,8); trattasi di fondi generalmente caratterizzati da scarsa liquidità, per i quali si ritiene che il processo di valorizzazione del patrimonio del fondo richieda, in misura significativa, una serie di assunzione e stime;
  • titoli di debito, per 9 milioni, rappresentati da alcuni strumenti collegati ad obbligazioni emesse da banche islandesi assoggettate a procedure di liquidazione (1,5 milioni), dai titoli ABS emessi dalla società veicolo Sunrise S.r.l. costituita per la cartolarizzazione dei crediti al consumo di Agos Ducato S.p.a. (5,9 milioni) e da alcune obbligazioni acquisite nell'ambito della ristrutturazione di alcune esposizioni creditizie (1,6 milioni).

Tra le quote di O.I.C.R. è compreso l'investimento nel "Fondo Atlante", il cui valore di bilancio al 31 dicembre 2016 è pari a 20,9 milioni. Come descritto nella "Relazione sulla gestione del Gruppo", il Fondo Atlante è un fondo di investimento alternativo (FIA) mobiliare chiuso di diritto italiano, gestito da Quaestio Capital Management SGR S.p.A, avviato in data 29 aprile 2016 con l'obiettivo di sostenere la parte inoptata di futuri aumenti di capitale promossi da banche italiane e contribuire alla dismissione dei crediti deteriorati nei portafogli degli intermediari nazionali.

Il Fondo ha una dotazione patrimoniale pari a 4.294 milioni (n. 4.249 quote del valore nominale unitario di Euro 1.000.000); al 31 dicembre 2016 il controvalore degli importi richiamati ammontano a 3.445,7 milioni (pari all'81,09% delle sottoscrizione raccolte). In tale contesto, nel mese di aprile 2016 il Banco Popolare si è impegnato ad acquisire n. 50 quote del Fondo, per un investimento complessivo pari ad Euro 50 milioni; alla data del 31 dicembre 2016 i versamenti effettuati dal Banco Popolare ammontano a 40,6 milioni (9,4 milioni è l'ammontare dell'impegno residuo ad investire nel fondo).

Gli importi richiamati dal Fondo sono stati destinati a sottoscrivere gli aumenti di capitale di Banca Popolare di Vicenza per 1.810 milioni (di cui 146,3 milioni versati a gennaio 2017) e di Veneto Banca per 1.616,6 milioni (di cui 296,4 milioni versati a gennaio 2017).

In data 31 gennaio 2017 la SGR ha comunicato il valore complessivo netto del fondo (NAV) che, al 31 dicembre 2016, si attesta a 3.480,5 milioni (819.135,413 euro è il valore unitario della quota), ottenuto valorizzando al costo le partecipazioni detenute in Banca Popolare di Vicenza e Veneto Banca.

Al riguardo si segnala che la valorizzazione del patrimonio del Fondo, ottenuta valutando le partecipate sulla base delle valutazioni espresse da un valutatore indipendente, nominato dalla stessa SGR, risulterebbe inferiore di circa il 24% rispetto al valore iniziale dell'investimento. Tali perizie si sono basate sul multiplo di borsa (rapporto tra il prezzo e il patrimonio netto tangibile) applicato al patrimonio netto tangibile delle due banche al 30 giugno 2016 incrementato dei versamenti effettuati fino al 31 dicembre 2016. Come dichiarato dallo stesso valutatore, tale valutazione è soggetta a una significativa incertezza derivante dalla disponibilità limitata di dati oggettivi e da una metodologia di calcolo che si è basata solo su multipli di mercato azionari, pur essendo in presenza di società non quotate e all'inizio di un profondo processo di ristrutturazione e fusione. In relazione al contesto di incertezza sulle prospettive delle attività sottostanti al Fondo Atlante, nella determinazione del valore di bilancio dell'investimento si è preso come riferimento il valore minimo dell'intervallo di valori risultanti dalle suddette perizie, non tenendo altresì conto dei versamenti in conto capitale effettuati nelle partecipate con l'ultimo richiamo di dicembre 2016. Rispetto al valore di carico pari a 40,6 milioni ne è conseguito un impairment di 19,7 milioni rilevato nella voce "130. Rettifiche di valore nette per deterioramento di attività finanziarie disponibili per la vendita".

Le attività finanziarie sono costituite per 721 milioni da strumenti derivati detenuti con finalità di negoziazione e di copertura (983,5 milioni al 31 dicembre 2015); trattasi di contratti Over the Counter (OTC) la cui valutazione è effettuata attraverso modelli di valutazione che utilizzano in misura significativa parametri osservabili sul mercato o attinti da fonti indipendenti (Livello 2).

Passività finanziarie

Le passività finanziarie detenute per la negoziazione classificate nel livello 1 si riferiscono a scoperti tecnici su titoli quotati in mercati attivi per 288,8 milioni; le restanti passività finanziarie di negoziazione, pari a 292,5 milioni, sono classificate in corrispondenza del livello 2.

Le passività finanziarie valutate al fair value sono rappresentate dalle proprie emissioni obbligazionarie oggetto di copertura mediante strumenti derivati, per le quali è stata attivata la fair value option. In particolare, le emissioni classificate in corrispondenza del livello 1, che rappresentano il 92,7% del totale delle emissioni in fair value option, si riferiscono alle obbligazioni la cui valutazione è stata attinta dalle quotazioni presenti sul sistema di scambi organizzati relativi ai titoli del Gruppo, considerato quale mercato attivo. Per ulteriori dettagli sulla modalità di determinazione del fair value delle passività finanziarie in fair value option, si fa rinvio a quanto riportato nel precedente paragrafo "Attività/passività finanziarie detenute per la negoziazione, Attività/Passività finanziarie valutate al fair value, Attività finanziarie disponibili per la vendita, Derivati di copertura" della presente "Parte A – Informativa sul fair value" di nota integrativa.

I derivati di copertura presentano un fair value negativo pari a 1.374,8 milioni e sono classificati interamente in corrispondenza del livello 2.

Trasferimenti tra livelli del fair value (Livello 1 e Livello 2)

Nel corso dell'esercizio 2016, i trasferimenti dal livello 1 al livello 2 si riferiscono a titoli di debito, classificati nel portafoglio delle "attività finanziarie disponibili per la vendita" per 31,6 milioni (valore di inizio esercizio), per i quali al 31 dicembre 2016 non si sono verificate le condizioni previste dalla "Fair Vale Policy" di Gruppo per potere assumere una quotazione espressa da un mercato attivo, come invece era stato possibile riscontrare all'inizio dell'esercizio.

Nello stesso periodo, i trasferimenti dal livello 2 al livello 1 hanno interessato i seguenti portafogli:

  • attività finanziarie disponibili per la vendita per 53,6 milioni (valore di inizio esercizio);
  • passività finanziarie valutate al fair value per 213,9 milioni (valore di inizio esercizio).

Trattasi in particolare di un numero limitato di titoli di debito (comprese le proprie emissioni obbligazionarie) per i quali, al 31 dicembre 2016, è stato possibile fare affidamento sui prezzi contribuiti su mercati attivi, secondo quanto previsto dalla citata "Fair Value Policy" di Gruppo, anche a seguito dell'intervenuta quotazione di alcune obbligazioni di propria emissione.

Impatto del Credit Value Adjustement (CVA) e del Debit Value Adjustement (DVA) sulla determinazione del fair value degli strumenti finanziari derivati

Sulla base della metodologia descritta nel precedente paragrafo "A.4.1 Livelli di fair value 2 e 3: tecniche di valutazione e input utilizzati", al 31 dicembre 2016 le rettifiche apportate al fair value degli strumenti finanziari derivati, per tenere conto del rischio di controparte, sono pari alla somma delle seguenti componenti:

  • Bilateral CVA, che ha comportato una perdita in termini di minori attività/maggiori passività per 5,2 milioni;
  • Bilateral DVA, che ha comportato un beneficio in termini di maggiori attività/minori passività pari a 6,5 milioni.

Al 31 dicembre 2016 le rettifiche per i correttivi CVA/DVA sono risultate complessivamente positive per 1,3 milioni (al 31 dicembre 2015 il saldo di dette rettifiche era complessivamente negativo per 0,2 milioni).

A.4.5.2 Variazioni annue delle attività valutate al fair value su base ricorrente (livello 3)

Attività
finanziarie
detenute per
la
negoziazione
Attività
finanziarie
valutate al
fair value
Attività
finanziarie
disponibili
per la
vendita
Derivati di
copertura
Attività
materiali
Attività
immateriali
1. Esistenze iniziali 113.102 13.652 440.546 - - -
2. Aumenti 21.997 38 100.911 - - -
2.1. Acquisti 53 - 67.987 - - -
2.2. Profitti imputati a:
2.2.1. Conto Economico 21.944 38 18.953 - - -
- di cui plusvalenze - 21 - - - -
2.2.2. Patrimonio Netto X X 13.849 - - -
2.3. Trasferimenti da altri livelli - - - - - -
2.4. Altre variazioni in aumento - - 122 - - -
3. Diminuzioni (134.743) (13.483) (186.137) - - -
3.1. Vendite (1.892) (15) (44.782) - - -
3.2. Rimborsi (132.621) - (11.292) - - -
3.3. Perdite imputate a:
3.3.1. Conto Economico (126) (12.937) (34.507) - - -
- di cui minusvalenze (23) (12.899) - - - -
3.3.2. Patrimonio Netto X X (3.715) - - -
3.4. Trasferimenti ad altri livelli - - (91.700) - - -
3.5. Altre variazioni in diminuzione (104) (531) (141) - - -
4. Rimanenze finali 356 207 355.320 - - -

Per il portafoglio delle "attività finanziarie disponibili per la vendita" il trasferimento in uscita dal livello 3, pari a 91,7 milioni, si riferisce alle quote partecipative detenute in Banca d'Italia; al 31 dicembre 2016 la valutazione al fair value è stata classificata in corrispondenza del livello 2 della gerarchia del fair value, in quanto si è basata sui prezzi delle transazioni effettivamente perfezionate sulle quote in oggetto, tra operatori di mercato indipendenti. Tali transazioni sono avvenute al valore nominale pari al valore di carico delle quote.

A.4.5.3 Variazioni annue delle passività valutate al fair value su base ricorrente (livello 3)

Alla data di bilancio non sono presenti passività finanziarie valutate al fair value di livello 3 come pure nel precedente esercizio.

A.4.5.4 Attività e passività non valutate al fair value o valutate al fair value su base non ricorrente: ripartizione per livelli di fair value

Attività/Passività non misurate al fair value o
misurate al fair value su base non ricorrente
31/12/2016 31/12/2015
Valore di
Bilancio
FV Livello 1 FV Livello 2 FV Livello 3 Valore di
Bilancio
FV Livello 1 FV Livello 2 FV Livello 3
1. Attività finanziarie detenute sino alla scadenza 8.293.699 8.437.680 - - 7.693.272 7.968.569 - -
2. Crediti verso banche 7.786.467 - 7.782.978 2.851 7.700.084 24.830 7.671.766 3.404
3. Crediti verso clientela 75.697.769 23.535 31.507.443 46.097.784 78.224.447 64.983 30.368.534 52.543.092
4. Attività materiali detenute a scopo di
investimento
5. Attività non correnti e gruppi di attività in via di
14.908 - - 53.232 15.901 - - 50.661
dismissione 69.000 - - 69.000 70.000 - - 70.000
Totale 91.861.843 8.461.215 39.290.421 46.222.867 93.703.704 8.058.382 38.040.300 52.667.157
1. Debiti verso banche 15.284.758 - 15.284.758 - 16.276.088 - 16.276.088 -
2. Debiti verso clientela 59.003.857 - 59.003.857 - 54.248.273 - 54.248.273 -
3. Titoli in circolazione 22.788.671 10.334.989 12.610.787 26.381 23.976.586 14.453.372 9.628.761 28.982
4. Passività associate ad attività in via di
dismissione
- - - - - - - -
Totale 97.077.286 10.334.989 86.899.402 26.381 94.500.947 14.453.372 80.153.122 28.982

Per i criteri seguiti al fine della determinazione del fair value e della ripartizione in base alla triplice gerarchia si fa rinvio a quanto illustrato in corrispondenza della medesima tabella "A.4.5.4 Attività e passività non valutate al fair value o valutate al fair value su base non ricorrente: ripartizione per livelli di fair value" contenuta nella nota integrativa consolidata.

A.5 Informativa sul c.d. "day one profit/loss"

In base all'IFRS 7, paragrafo 28, è necessario fornire evidenza dell'ammontare del "day one profit or loss" da riconoscere a conto economico al 31 dicembre 2016, nonché una riconciliazione rispetto al saldo iniziale. Per "day one profit or loss" si deve intendere la differenza tra il fair value di uno strumento finanziario acquisito o emesso al momento della rilevazione iniziale (prezzo della transazione) e l'importo determinato a quella data utilizzando una tecnica di valutazione. Al riguardo si segnala che non esiste alcuna fattispecie che debba essere oggetto di informativa nella presente sezione.

PARTE B – INFORMAZIONI SULLO STATO PATRIMONIALE

ATTIVO

Sezione 1 Cassa e disponibilità liquide – Voce 10

1.1 Cassa e disponibilità liquide: composizione

Totale
Totale
31/12/2016
31/12/2015
a) Cassa 645.785
584.935
b) Depositi liberi presso Banche Centrali -
-
Totale 645.785
584.935

Sezione 2 Attività finanziarie detenute per la negoziazione - Voce 20

2.1 Attività finanziarie detenute per la negoziazione: composizione merceologica

Totale 31/12/2016 Totale 31/12/2015
Voci/Valori Livello 1 Livello 2 Livello 3 Livello 1 Livello 2 Livello 3
A. Attività per cassa
1. Titoli di debito 1.305.879 17.637 2 1.162.708 61 112.726
1.1 Titoli strutturati 29.851 - - 34.646 - -
1.2 Altri titoli di debito 1.276.028 17.637 2 1.128.062 61 112.726
2. Titoli di capitale 13.327 - 14 20.380 - 15
3 Quote di O.I.C.R. 1.012 - 340 987 - 361
4. Finanziamenti - - - - - -
4.1 Pronti contro termine attivi - - - - - -
4.2 Altri - - - - - -
Totale A 1.320.218 17.637 356 1.184.075 61 113.102
B. Strumenti derivati
1. Derivati finanziari: - 425.200 - 25 609.680 -
1.1 di negoziazione - 209.060 - 25 304.635 -
1.2 connessi con la fair value option - 216.140 - - 305.045 -
1.3 altri - - - - - -
2. Derivati creditizi: - - - - - -
2.1 di negoziazione - - - - - -
2.2 connessi con la fair value option - - - - - -
2.3 altri - - - - - -
Totale B - 425.200 - 25 609.680 -
Totale (A+B) 1.320.218 442.837 356 1.184.100 609.741 113.102

Nei titoli di debito non sono presenti attività finanziarie connesse con operazioni di cartolarizzazione.

La sottovoce "1.2 Altri titoli di debito" include attività finanziarie subordinate emesse da banche, assicurazioni e società finanziare per un controvalore di bilancio di 416,7 milioni (VN 413,8 milioni) classificati come livello 1.

Nel precedente esercizio la voce derivati finanziari di negoziazione classificati come livello 2 includeva per 113,5 milioni il credito lordo, oggetto di vertenza legale, iscritto a seguito dell'esercizio dell'opzione di vendita, concessa da Pandette Finanziaria S.r.l. al Banco Popolare, ed avente ad oggetto la cessione di n. 3.870.900 azioni ordinarie della società RCS Media Group S.p.A.. Nel corso del primo semestre del 2016 il Banco Popolare ha formalizzato un accordo con Pandette S.r.l., con cui è stato definito e abbandonato il contenzioso in essere. Tale accordo ha comportato il trasferimento delle azioni RCS in capo a Pandette Finanziaria S.r.l e la rilevazione nel conto economico dell'esercizio di una ripresa di valore pari a 10,6 milioni a fronte delle svalutazioni addebitate ai conti economici degli esercizi prcedenti.

Nella tabella seguente viene fornita la composizione per tipologia di fondo della voce "Quote di O.I.C.R.".

Voci/Valori 31/12/2016 31/12/2015
Fondi Azionari 340 987
Fondi Obbligazionari 1.012 361
Totale 1.352 1.348

2.2 Attività finanziarie detenute per la negoziazione: composizione per debitori/emittenti

Voci/Valori Totale Totale
31/12/2016 31/12/2015
A. ATTIVITA' PER CASSA
1. Titoli di debito 1.323.518 1.275.495
a) Governi e Banche Centrali 346.809 181.649
b) Altri enti pubblici 22 43
c) Banche 410.324 436.308
d) Altri emittenti 566.363 657.495
2. Titoli di capitale 13.341 20.395
a) Banche - 1
b) Altri emittenti: 13.341 20.394
- imprese di assicurazione - -
- società finanziarie - -
- imprese non finanziarie 13.341 20.394
- altri - -
3. Quote di O.I.C.R 1.352 1.348
4. Finanziamenti - -
a) Governi e Banche Centrali - -
b) Altri enti pubblici - -
c) Banche - -
d) Altri soggetti - -
Totale A 1.338.211 1.297.238
B. STRUMENTI DERIVATI
a) Banche 236.537 331.007
b) Clientela 188.663 278.698
Totale B 425.200 609.705
Totale ( A + B ) 1.763.411 1.906.943

Sezione 3 Attività finanziarie valutate al fair value – Voce 30

3.1 Attività finanziarie valutate al fair value: composizione merceologica

Voci/Valori Totale 31/12/2016 Totale 31/12/2015
Livello 1 Livello 2 Livello 3 Livello 1 Livello 2 Livello 3
1. Titoli di debito - - - - - 13.393
1.1 Titoli strutturati - - - - - -
1.2 Altri titoli di debito - - - - - 13.393
2. Titoli di capitale - 545 - - 1.200 -
3. Quote di O.I.C.R. - 49.578 207 - 98.421 259
4. Finanziamenti - - - - - -
4.1 Strutturati - - - - - -
4.2 Altri - - - - - -
Totale - 50.123 207 - 99.621 13.652
Costo - 60.710 19.118 - 110.148 19.137

Nei titoli di debito non sono presenti né attività finanziarie connesse con operazioni di cartolarizzazione né titoli subordinati, così come nel precedente esercizio.

Tra i titoli di capitale figurano convenzionalmente alcuni contratti assicurativi finalizzati alla costituzione della provvista necessaria ad erogare trattamenti previdenziali integrativi a favore di alcuni dirigenti al momento del pensionamento. L'iscrizione al fair value di tali investimenti risulta correlata con il costo relativo ai benefici da riconoscere ai dipendenti, iscritto tra i fondi di quiescenza in conformità allo IAS 19.

Nella tabella seguente viene fornita la composizione per tipologia di fondo della voce "Quote di O.I.C.R.".

Voci/Valori 31/12/2016 31/12/2015
Fondi Azionari - 94
Fondi Hedge 49.633 98.421
Fondi Immobiliari 152 165
Totale 49.785 98.680

3.2 Attività finanziarie valutate al fair value: composizione per debitori/emittenti

Voci/Valori Totale Totale
31/12/2016 31/12/2015
1. Titoli di debito - 13.393
a) Governi e Banche Centrali - -
b) Altri Enti pubblici - -
c) Banche - -
d) Altri emittenti - 13.393
2. Titoli di capitale 545 1.200
a) Banche - -
b) Altri emittenti: 545 1.200
- imprese di assicurazione 545 1.200
- società finanziarie - -
- imprese non finanziarie - -
- altri - -
3. Quote di O.I.C.R. 49.785 98.680
4. Finanziamenti - -
a) Governi e Banche Centrali - -
b) Altri enti pubblici - -
c) Banche - -
d) Altri soggetti - -
Totale 50.330 113.273

Sezione 4 Attività finanziarie disponibili per la vendita – Voce 40

4.1 Attività finanziarie disponibili per la vendita: composizione merceologica

Voci/Valori Totale 31/12/2016 Totale 31/12/2015
Livello 1 Livello 2 Livello 3 Livello 1 Livello 2 Livello 3
1. Titoli di debito 10.763.619 206.764 8.974 11.592.702 185.901 28.675
1.1 Titoli strutturati - - 1.582 - - 2.418
1.2 Altri titoli di debito 10.763.619 206.764 7.392 11.592.702 185.901 26.257
2. Titoli di capitale 12.193 163.301 260.661 13.277 62.059 349.463
2.1 Valutati al fair value 12.193 163.301 257.876 13.277 62.059 343.237
2.2 Valutati al costo - - 2.785 - - 6.226
3. Quote di O.I.C.R. 573.021 - 85.685 600.563 - 62.408
4. Finanziamenti - - - - - -
Totale 11.348.833 370.065 355.320 12.206.542 247.960 440.546

L'esposizione in titoli di debito è rappresentata quasi interamente da obbligazioni emesse da governi e da banche come pure nel precedente esercizio.

I titoli di capitale classificati come disponibili per la vendita sono rappresentati da interessenze azionarie non qualificabili di controllo, di collegamento o di controllo congiunto, e da fondi di private equity.

La sottovoce "1.2 Altri titoli di debito" include attività finanziarie subordinate emesse da banche, assicurazioni e società finanziare per un controvalore di bilancio di 275,7 milioni (VN 302,6 milioni) classificate come livello 1 per 26,7 milioni e livello 2 per 9 milioni. Nella medesima voce sono inclusi i titoli senior relativi a cartolarizzazioni di terzi per 5,9 milioni (VN 23,5 milioni), ed il titolo junior relativo alla cartolarizzazione Tiepolo 1 che risulta interamente svalutato in bilancio (VN 50,5 milioni).

Tra i titoli di capitale di livello 2 figura la partecipazione detenuta nel capitale di Banca d'Italia per 91,7 milioni mentre nei titoli di capitale di livello 3 sono ricomprese le interessenze partecipative detenute in: Dexia Crediop S.p.A. per 55,4 milioni, nell'Istituto Centrale delle Banche Popolari per 32,4 milioni, in Palladio Holding S.p.A. per 29,8 milioni e nello Schema Volontario del Fondo Interbancario di Tutela dei Depositi – FITD (detenzione indiretta di strumenti di capitale primario della Cassa di Risparmio di Cesena) per 10,6 milioni.

Le quote O.I.C.R. di livello 1 sono rappresentate esclusivamente da fondi aperti armonizzati, per i quali è di regola disponibile un NAV giornaliero; mentre nel livello 3 è incluso per 20,9 milioni il valore di bilancio delle quote detenute nel Fondo Atlante (detenzione indiretta di strumenti di capitale primario della Banca Popolare di Vicenza e di Veneto Banca).

Nel corso dell'esercizio, nell'ambito di talune iniziative di sistema a favore di banche in difficoltà finanziarie, sono stati effettuati investimenti nel Fondo Atlante, come sopra riportato, che ha sottoscritto gli aumenti di capitale di Banca Popolare di Vicenza e Veneto Banca e nello schema volontario del Fondo Interbancario di Tutela dei Depositi a sostegno della Cassa di Risparmio di Cesena. Per ulteriori dettagli sugli investimenti in oggetto si rimanda alla parte A - Sezione 2 - Principi generali di redazione.

Nella tabella seguente viene fornita la composizione per tipologia di fondo della voce "Quote di O.I.C.R.".

Voci/Valori
31/12/2016
31/12/2015
Fondi Azionari
249.693
181.892
Fondi Bilanciati
7.557
11.823
Fondi Obbligazionari
41.145
131.586
Fondi di Liquidità
-
-
Fondi Flessibili
330.310
310.855
Fondi Hedge
-
-
Fondi Immobiliari
30.001
26.815
Totale
658.706
662.971

4.2 Attività finanziarie disponibili per la vendita: composizione per debitori/emittenti

Totale
Voci/Valori
31/12/2016
Totale
31/12/2015
1. Titoli di debito 10.979.357 11.807.278
a) Governi e Banche Centrali 8.575.943 9.603.866
b) Altri enti pubblici - -
c) Banche 1.688.190 1.708.049
d) Altri emittenti 715.224 495.363
2. Titoli di capitale 436.155 424.799
a) Banche 184.498 184.697
b) Altri emittenti: 251.657 240.102
- imprese di assicurazione 7.191 8.363
- società finanziarie 105.025 96.697
- imprese non finanziarie 139.441 135.042
- altri - -
3. Quote di O.I.C.R. 658.706 662.971
4. Finanziamenti - -
a) Governi e Banche Centrali - -
b) Altri enti pubblici - -
c) Banche - -
d) Altri soggetti - -
Totale 12.074.218 12.895.048

I titoli di capitale in portafoglio che hanno subito un impairment cumulato nel corso dei vari esercizi (pari a 189,8 milioni) sono iscritti in bilancio ad un controvalore di 133 milioni (VN 313,1 milioni).

I titoli di capitale emessi da società, che la Banca ha classificato come deteriorati, sono iscritti in bilancio per 6,6 milioni (VN 103,8 milioni) e presentano un impairment cumulato pari a 46,9 milioni, di cui 3,3 milioni addebitati nel conto economico dell'esercizio.

Voci/Valori Totale
31/12/2016
Totale
31/12/2015
1. Attività finanziarie oggetto di copertura specifica del fair value 5.763.980 4.446.881
a) rischio di tasso di interesse 5.763.980 4.446.881
b) rischio di cambio - -
c) rischio di credito - -
d) più rischi - -
2. Attività finanziarie oggetto di copertura specifica dei flussi finanziari - -
a) rischio di tasso di interesse - -
b) rischio di cambio - -
c) altro - -
Totale 5.763.980 4.446.881

4.3 Attività finanziarie disponibili per la vendita oggetto di copertura specifica

Verifiche di "impairment" delle attività finanziarie disponibili per la vendita

Ai fini della redazione del presente bilancio è stata effettuata un'attenta valutazione del portafoglio di attività finanziarie disponibili per la vendita, volta all'individuazione di indicatori di perdita di valore, in presenza dei quali risulta necessario rilevare una svalutazione di conto economico, pari alla differenza tra il fair value delle attività finanziarie e il loro valore contabile. Gli impairment rilevati nel corso dell'esercizio, ammontano complessivamente a 41,1 milioni (rispetto ai 27,2 milioni del precedente esercizio), e sono stati contabilizzati nella voce di conto economico 130 b) "Rettifiche di valore nette per deterioramento di attività disponibili per la vendita".

In continuità con l'esercizio precedente, l'attività valutativa dei titoli di capitale classificati in bilancio tra le attività finanziarie disponibili per la vendita è stata condotta sulla base di quanto previsto dalla specifica policy di impairment di Gruppo. La suddetta policy prevede delle soglie parametriche al superamento delle quali, salvo circostanze eccezionali, si procede alla rilevazione di conseguenti svalutazioni.

Tali soglie sono individuate tenendo conto delle peculiarità che contraddistinguono le diverse tipologie di investimenti. Oltre agli investimenti diretti nel capitale di società in senso stretto, sono considerati titoli di capitale anche le quote in fondi di private equity e in veicoli di investimento assimilabili (O.I.C.R., Sicav, holding di partecipazioni o altre strutture assimilabili) aventi come mission quella di investire in strumenti di capitale e assimilati direttamente e/o tramite altri fondi di private equity ed ulteriori veicoli societari.

Dette attività di private equity sono caratterizzate da un orizzonte temporale di medio lungo-termine; gli investimenti sottostanti sono infatti realizzati mediamente un arco temporale di cinque/sette anni e i relativi disinvestimenti richiedono un periodo almeno pari a tre anni.

Come descritto nella "Parte A – Politiche contabili", risulta necessario rilevare una perdita di valore qualora ricorrano le seguenti condizioni:

  • per investimenti azionari/partecipazioni in senso stretto:
    • decremento del fair value superiore al 30% rispetto al valore contabile originario; o
    • decremento perdurante per un periodo ininterrotto superiore di 24 mesi.
  • per investimenti in attività di private equity:
    • decremento di fair value superiore al 40% rispetto al valore contabile originario; o
    • decremento perdurante per un periodo ininterrotto superiore ai 60 mesi; o
    • decremento di fair value superiore al 30% e perdurante per un periodo ininterrotto superiore ai 36 mesi.

Gli investimenti di quest'ultima tipologia alla data di bilancio ammontano a 141 milioni e le relative riserve da valutazione, al lordo della fiscalità ed al netto degli impairment operati nel corso dell'esercizio, sono complessivamente positive per 10,7 milioni (pari allo sbilancio di riserve positive per 13,5 milioni e riserve negative per 2,8 milioni).

Risultati del test di impairment delle attività finanziarie disponibili per la vendita

I principali impairment rilevati nel corso dell'esercizio si riferiscono alle interessenze partecipative detenute: nel Fondo Atlante (detenzione indiretta di strumenti di capitale primario della Banca Popolare di Vicenza e di Veneto Banca) per 19,7 milioni, in Unipolsai Ord per 3,7 milioni, nello Schema Volontario (detenzione indiretta di strumenti di capitale primario della Cassa di Risparmio di Cesena) per 3,4 milioni, in Palladio Holding S.p.A. per 2,7 milioni , in Mid Capital Mezzanine per 2 milioni, in Risanamento S.p.A. per 1,5 milioni, in RHO Immobiliare FCC per 1,4 milioni, in Eurofidi S.c.a.r.l. per 1,2 milioni. Le svalutazioni in oggetto sono iscritte nella voce 130 b) - Rettifiche di valore nette per deterioramento di attività finanziarie disponibili per la vendita, del conto economico.

Sezione 5 Attività finanziarie detenute sino alla scadenza – Voce 50

Totale 31/12/2016 Totale 31/12/2015
Valore di Fair Value Valore di Fair Value
Bilancio Livello 1 Livello 2 Livello 3 Bilancio Livello 1 Livello 2 Livello 3
1. Titoli di debito 8.293.699 8.437.680 - - 7.693.272 7.968.569 - -
- strutturati - - - - - - - -
- altri 8.293.699 8.437.680 - - 7.693.272 7.968.569 - -
2. Finanziamenti - - - - - - - -
Totale 8.293.699 8.437.680 - - 7.693.272 7.968.569 - -

5.1 Attività finanziarie detenute sino alla scadenza: composizione merceologica

Il portafoglio include BTP con scadenza compresa tra il 2017 ed il 2025 per un valore nominale di 8 miliardi.

5.2 Attività finanziarie detenute sino alla scadenza: composizione per debitori/emittenti

Totale Totale
Tipologia operazioni/Valori 31/12/2016 31/12/2015
1. Titoli di debito 8.293.699 7.693.272
a) Governi e Banche Centrali 8.293.699 7.693.272
b) Altri enti pubblici - -
c) Banche - -
d) Altri emittenti - -
2 Finanziamenti - -
a) Governi e Banche Centrali - -
b) Altri enti pubblici - -
c) Banche - -
d) Altri soggetti - -
Totale 8.293.699 7.693.272
Totale FV 8.437.680 7.968.569

5.3 Attività finanziarie detenute sino alla scadenza oggetto di copertura specifica

Non sono presenti attività finanziarie detenute sino alla scadenza oggetto di copertura specifica come pure nel precedente esercizio.

Sezione 6 Crediti verso banche – Voce 60

6.1 Crediti verso banche: composizione merceologica

Totale 31/12/2016 Totale 31/12/2015
Tipologia operazioni/Valori Valore di Fair Value Valore di Fair Value
Bilancio Livello 1 Livello 2 Livello 3 Bilancio Livello 1 Livello 2 Livello 3
A. Crediti verso Banche Centrali 1.965.732 - 1.965.732 - 367.111 - 367.111 -
1. Depositi vincolati - X X X - X X X
2. Riserva obbligatoria 1.965.732 X X X 367.111 X X X
3. Pronti contro termine attivi - X X X - X X X
4. Altri - X X X - X X X
B. Crediti verso banche 5.820.735 - 5.817.246 2.851 7.332.973 24.830 7.304.655 3.404
1. Finanziamenti 5.720.537 - 5.717.686 2.851 7.228.218 - 7.224.813 3.404
1.1 Conti correnti e depositi liberi 2.814.170 X X X 5.833.506 X X X
1.2 Depositi vincolati 1.487.224 52.535
1.3 Altri finanziamenti: 1.419.143 X X X 1.342.177 X X X
- Pronti contro termine attivi 566.447 X X X 866.977 X X X
- Leasing finanziario 2.781 X X X 3.113 X X X
- Altri 849.915 X X X 472.087 X X X
2. Titoli di debito 100.198 - 99.560 - 104.755 24.830 79.842 -
2.1 Titoli strutturati - X X X - X X X
2.2 Altri titoli di debito 100.198 X X X 104.755 X X X
Totale 7.786.467 - 7.782.978 2.851 7.700.084 24.830 7.671.766 3.404

Per il dettaglio delle attività deteriorate si rinvia alla "Parte E – Informazioni sui rischi e sulle relative politiche di copertura, Sezione 1, Rischio di credito".

6.2 Crediti verso banche: attività oggetto di copertura specifica

Non sono presenti crediti verso banche oggetto di copertura specifica come pure nel precedente esercizio.

6.3 Leasing finanziario

31/12/2016 31/12/2015
Pagamenti minimi Investimento Lordo Pagamenti minimi Investimento Lordo
Esposizioni
deteriorate
Capitale di cui valore
garantito
residuo
Interessi di cui valore
residuo non
garantito
Esposizioni
deteriorate
Capitale di cui valore
garantito
residuo
Interessi di cui valore
residuo non
garantito
a vista - 10 - 3 13 - - 10 - 3 13 -
Fino a 3 mesi - 78 - 11 89 - - 76 - 12 88 -
Tra 3 mesi e 1 anno - 266 - 36 302 - - 260 - 42 302 -
Tra 1 anno e 5 anni - 1.756 350 110 1.866 - - 1.464 - 148 1.612 -
Oltre i 5 anni - 666 551 5 671 - - 1.312 901 17 1.329 -
Durata indeterminata - - - - - - - - - - - -
Totale netto - 2.776 901 165 2.941 - - 3.122 901 222 3.344 -

Le operazioni di leasing finanziario esposte in tabella si riferiscono all'operatività acquisita per effetto dalla fusione per incorporazione della controllata Banca Italease S.p.A. avvenuta nel corso del 2015.

I pagamenti minimi sono relativi ai crediti in bonis e si riferiscono esclusivamente ai canoni con scadenza successiva alla data di riferimento del bilancio.

Sezione 7 Crediti verso clientela – Voce 70

7.1 Crediti verso clientela: composizione merceologica

Totale 31/12/2016 Totale 31/12/2015
Valore di bilancio Fair Value Valore di bilancio Fair Value
Non
Tipologia operazioni/Valori
Deteriorati Non Deteriorati
deteriorati Acquistati Altri L1 L2 L3 deteriorati Acquistati Altri L1 L2 L3
63.999.695
Finanziamenti
8.069 11.347.395 - 31.364.845 45.922.725 65.101.287 - 12.632.450 - 30.232.985 52.250.372
8.109.090
1. Conti correnti
2.465 1.504.791 X X X 8.550.272 - 2.082.414 X X X
5.536.064
2. Pronti contro termine attivi
- - X X X 5.678.887 - - X X X
31.815.511
3. Mutui
- 6.323.884 X X X 32.293.456 - 6.565.146 X X X
342.645
4. Carte di credito, prestiti personali e cessioni del quinto
- 12.701 X X X 295.106 - 16.275 X X X
1.010.725
5. Leasing finanziario
- 732.373 X X X 1.263.418 - 776.956 X X X
7.597
6. Factoring
- - X X X 7.470 - 506 X X X
17.178.063
7. Altri finanziamenti
5.604 2.773.646 X X X 17.012.678 - 3.191.153 X X X
342.610
Titoli di debito
- - 23.535 142.598 175.059 490.710 - - 64.983 135.549 292.720
-
8. Titoli strutturati
- - X X X - - - X X X
342.610
9. Altri titoli di debito
- - X X X 490.710 - - X X X
64.342.305
Totale
8.069 11.347.395 23.535 31.507.443 46.097.784 65.591.997 - 12.632.450 64.983 30.368.534 52.543.092

Gli impieghi lordi ammontano a 82.117,7 milioni (nel precedente esercizio erano pari a 84.245,8 milioni) mentre le rettifiche di valore complessive risultano pari a 6.419,9 milioni nel precedente esercizio erano pari a 6.021,3 milioni). I crediti netti verso la clientela risultano pari a 75.697,8 milioni e presentano una riduzione del 3,2% rispetto allo stock del 2015 (78.224,4 milioni). La diminuzione è imputabile principalmente all'incremento del livello medio di copertura dei crediti deteriorati in linea con quanto richiesto dalla BCE in sede di esame preliminare dell' operazione di aggregazione con la Banca Popolare di Milano.

Nel corso dell'esercizio sono intervenute cessioni di crediti deteriorati lordi per 930 milioni. L'addebito netto a conto economico per effetto della cessione è risultato pari a 95,3 milioni. La voce "pronti contro termine attivi" include operazioni di impiego della liquidità con la Cassa di Compensazione e Garanzia per 5.536 milioni (nel precedente esercizio erano pari a 5.679 milioni).

La voce "Titoli di debito" include titoli subordinati per un controvalore di 76,5 milioni (VN 77,5 milioni) e titoli relativi a cartolarizzazioni di terzi per 68,6 milioni (VN 91,2 milioni) e cartolarizzazioni proprie per 106,5 milioni (VN 80,3 milioni). Per il dettaglio delle attività deteriorate si rinvia alla "Parte E – Informazioni sui rischi e sulle relative politiche di copertura, Sezione 1 , Rischio di credito".

7.2 Crediti verso clientela: composizione per debitori/emittenti

Totale 31/12/2016 Totale 31/12/2015
Tipologia operazioni/Valori Non Deteriorati Non Deteriorati
deteriorati Acquistati Altri deteriorati Acquistati Altri
1. Titoli di Debito 342.610 - - 490.710 - -
a) Governi - - - - - -
b) Altri Enti pubblici - - - - - -
c) Altri emittenti 342.610 - - 490.710 - -
- imprese non finanziarie 5.051 - - - - -
- imprese finanziarie 311.046 - - 466.798 - -
- assicurazioni 26.513 - - 23.912 - -
- altri - - - - - -
2. Finanziamenti verso: 63.999.695 8.069 11.347.395 65.101.287 - 12.632.450
a) Governi 255.873 - 3 209.247 - 1.589
b) Altri Enti pubblici 319.773 - 13.754 361.817 - 15.842
c) Altri soggetti 63.424.049 8.069 11.333.638 64.530.223 - 12.615.019
- imprese non finanziarie 34.268.549 1.629 9.554.154 35.307.943 - 10.695.403
- imprese finanziarie 12.590.560 835 209.335 12.315.531 - 210.222
- assicurazioni 25.323 - - 36.365 - -
- altri 16.539.617 5.605 1.570.149 16.870.384 - 1.709.394
Totale 64.342.305 8.069 11.347.395 65.591.997 - 12.632.450

7.3 Crediti verso clientela: attività oggetto di copertura specifica

Totale Totale
31/12/2016 31/12/2015
1. Crediti oggetto di copertura specifica del fair value: 33.540 35.410
a) Rischio di tasso di interesse 33.540 35.410
b) Rischio di cambio - -
c) Rischio di credito - -
d) Più rischi - -
2. Crediti oggetto di copertura specifica dei flussi finanziari - -
a) Rischio di tasso di interesse - -
b) Rischio di cambio - -
c) Transazioni attese - -
d) Altre attività coperte - -
Totale 33.540 35.410

7.4 Leasing finanziario

Interessi
garantito
residuo
10.832
Capitale
12.699
1.867
3.119
23.310
4.638
607
105.101
18.597
13.241
527.699
72.395
101.474
476.015
33.078
268.915
- -
1.144.824 130.575
387.356

Le operazioni di leasing finanziario esposte in tabella si riferiscono all'operatività acquisita per effetto dalla fusione per incorporazione della controllata Banca Italease S.p.A. avvenuta nel corso del 2015.

I pagamenti minimi si riferiscono esclusivamente ai canoni con scadenza successiva alla data di riferimento del bilancio, dei crediti in bonis. Su tali crediti si rilevano:

  • • Scaduti per 4 milioni;
  • • Rettifiche di valore di portafoglio per 24,2 milioni;
    • •Plusvalenze dell'esercizio per 0,8 milioni.

Sezione 8 Derivati di copertura – Voce 80

FV 31/12/2016 VN 31/12/2016 FV 31/12/2015 VN 31/12/2015 L1 L2 L3 L1 L2 L3 A) Derivati finanziari - 295.839 - 6.855.074 - 373.756 - 8.757.709 1) Fair value - 295.839 - 6.855.074 - 373.756 - 8.757.709 2) Flussi finanziari - - - - - - - - 3) Investimenti esteri - - - - - - - - B) Derivati creditizi - - - - - - - - 1) Fair value - - - - - - - - 2) Flussi finanziari - - - - - - - - Totale - 295.839 - 6.855.074 - 373.756 - 8.757.709 Legenda VN = valore nozionale L1 = Livello 1 L2 = Livello 2 L3 = Livello 3

8.1 Derivati di copertura: composizione per tipologia di copertura e per livelli

8.2 Derivati di copertura: composizione per portafogli coperti e per tipologia di copertura

Fair value Flussi finanziari
Operazioni/Tipo di copertura Specifica Investimenti
rischio di
tasso
rischio di
cambio
rischio di
credito
rischio di
prezzo
più rischi Generica Specifica Generica esteri
1. Attività finanziarie disponibili per la
vendita
- - - - - X - X X
2. Crediti - - - X - X - X X
3. Attività finanziarie detenute sino alla
scadenza
X - - X - X - X X
4. Portafoglio X X X X X - X - X
5. Altre operazioni - - - - - X - X -
Totale attività - - - - - - - - -
1. Passività finanziarie 295.839 - - X - X - X X
2. Portafoglio X X X X X - X - X
Totale passività 295.839 - - - - - - - -
1. Transazioni attese
2. Portafoglio di attività e passività
X X X X X X - X X
finanziarie X X X X X - X - -

Sezione 9 Adeguamento di valore delle attività finanziarie oggetto di copertura generica – Voce 90

9.1 Adeguamento di valore delle attività coperte: composizione per portafogli coperti

Totale Totale
Adeguamento di valore delle attività coperte / Valori 31/12/2016 31/12/2015
1. Adeguamento positivo 69.312 89.503
1.1 di specifici portafogli: 69.312 89.503
a) crediti 69.312 89.503
b) attività finanziarie disponibili per la vendita - -
1.2 complessivo - -
2. Adeguamento negativo - -
2.1 di specifici portafogli: - -
a) crediti - -
b) attività finanziarie disponibili per la vendita - -
2.2 complessivo - -
Totale 69.312 89.503

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L'adeguamento di valore delle attività finanziarie oggetto di copertura generica si riferisce alle variazioni di fair value, imputabili alle oscillazioni dei tassi di interesse, di alcuni specifici portafogli di crediti verso la clientela, il cui ammontare è riportato nella successiva tabella 9.2.

I relativi derivati di copertura, che al 31 dicembre 2016 presentano una valutazione negativa, sono esposti nella voce 60 del passivo "Derivati di copertura".

I proventi e gli oneri da valutazione relativi ai derivati di copertura e al portafoglio coperto vengono rilevati nella voce 90 "Risultato netto dell'attività di copertura".

9.2 Attività oggetto di copertura generica del rischio di tasso di interesse

Attività coperte 31/12/2016 31/12/2015
1. Crediti 1.301.736 1.757.054
2. Attività finanziarie disponibili per la vendita - -
3. Portafoglio - -
Totale 1.301.736 1.757.054

L'ammontare dei crediti oggetto di copertura generica è pari a 1.302 milioni. In maggior dettaglio le coperture generiche riguardano:

• per 901,7 milioni un portafoglio di mutui a tasso fisso (1.057 milioni al 31 dicembre 2015);

• per 400 milioni alcuni finanziamenti subordinati concessi alla società veicolo BP Covered Bond S.r.l. (700 milioni al 31 dicembre 2015) per finanziare l'acquisto dei crediti ceduti alla stessa società nell'ambito del programma di emissione di obbligazioni bancarie garantite. Tali finanziamenti subordinati non figurano tra i crediti verso la clientela in quanto da un punto di vista sostanziale, l'acquisto dei crediti da parte della società veicolo risulta finanziato dalla stessa banca cedente. La passività iscritta verso il veicolo a fronte della cessione di crediti non oggetto di cancellazione del bilancio risulta infatti oggetto di compensazione con il finanziamento subordinato concesso alla società veicolo per finanziare l'acquisto dei crediti stessi.

Sezione 10 Le partecipazioni – Voce 100

10.1 Partecipazioni: Informazioni sui rapporti partecipativi

Descrizione Sede legale Sede operativa Quota di
partecipazione
diretta %
Disponibilità voti
%
A. Imprese controllate in via esclusiva
Aletti Gestielle SGR S.p.A. Milano Milano 100,00% 100,00%
Banca Aletti & C. S.p.A. Milano Milano 83,44% 100,00%
Bipielle Bank Suisse S.A. in liquidazione CH - Lugano CH - Lugano 100,00% 100,00%
Bipielle Real Estate S.p.A. Lodi Lodi 100,00% 100,00%
BP Covered Bond S.r.l Milano Milano 60,00% 60,00%
BP Property Management Soc. consortile a r.l. Verona Verona 92,31% 100,00%
BPI Residential S.r.l. in liquidazione Milano Milano 100,00% 100,00%
BRF Property S.p.A. Parma Parma 14,31% 65,43%
FIN.E.R.T. S.p.A. in liquidazione Roma Roma 80,00% 80,00%
Holding di Partecipazioni Finanziarie Banco Popolare S.p.A. Verona Verona 100,00% 100,00%
Immobiliare Marinai d'Italia S.r.l. Lodi Lodi 100,00% 100,00%
Italease Gestione Beni S.p.A. Milano Milano 100,00% 100,00%
Liberty S.r.l. Lodi Lodi 100,00% 55,00%
Milano Leasing S.p.A. in liquidazione Milano Milano 100,00% 100,00%
P.M.G. S.r.l. in liquidazione Milano Milano 84,00% 84,00%
Partecipazioni Italiane in liquidazione Milano Milano 99,97% 100,00%
Release S.p.A. Milano Milano 80,00% 80,00%
Società di Gestione Servizi - BP Soc. consortile p.Az. Verona Verona 88,50% 100,00%
Tecmarket Servizi S.p.A. Verona Verona 100,00% 100,00%
Tiepolo Finance S.r.l. Lodi Lodi 60,00% 60,00%
TT Toscana Tissue S.r.l. Lodi Lodi
100,00%
100,00%
BPV Mortgages S.r.l. Verona Verona 100,00% 100,00%
B. Imprese controllate in modo congiunto
C. Imprese sottoposte ad influenza notevole
Agos-Ducato S.p.A. Milano Milano 39,00% 39,00%
Alba Leasing S.p.A. Milano Milano
30,15%
30,15%
Aosta Factor S.p.A. Aosta Aosta
20,69%
20,69%
Arcene Immobili s.r.l. in liquidazione Lodi Lodi 50,00% 50,00%
Arcene Infra s.r.l. in liquidazione Lodi Lodi 50,00% 50,00%
Black & Blue Gmbh in fallimento Taunusstein -
Germania
Taunusstein - Germania 24,82% 24,82%
Energreen S.A. L - Luxembourg L - Luxembourg 45,00% 45,00%
GEMA S.P.A Castelnovo Sotto
(RE)
Castelnovo Sotto (RE) 33,33% 33,33%
Italfinance Securitisation VH1 S.r.l. Conegliano (TV) Conegliano (TV) 9,90% 9,90%
Motia Compagnia di Navigazione S.p.A. Venezia Venezia 25,00% 25,00%
Popolare Vita S.p.A. Novara Novara 25,61% 50,00%
S.E.T.A. Società Edilizia Tavazzano S.r.l. Milano Milano
32,50%
32,50%
Società Coop. Banche Popolari "L. Luzzatti" S.c.r.l. Roma Roma 26,69% 26,69%

10.2 Partecipazioni significative: valore di bilancio, fair value e dividendi percepiti

Per l'informativa in oggetto si rimanda alla medesima sezione della nota integrativa consolidata.

10.3 Partecipazioni significative: informazioni contabili

Per l'informativa in oggetto si rimanda alla medesima sezione della nota integrativa consolidata.

10.4 Partecipazioni non significative: informazioni contabili

Per l'informativa in oggetto si rimanda alla medesima sezione della nota integrativa consolidata.

10.5 Partecipazioni: variazioni annue

31/12/2016 31/12/2015
A. Esistenze Iniziali
2.959.156
3.514.427
B. Aumenti
166.523
470.370
B.1 Acquisti
163.037
450.859
di cui: operazioni di aggregazione aziendale -
210.261
B.2 Riprese di Valore -
-
B.3 Rivalutazioni -
-
B.4 Altre Variazioni 3.486
19.511
C. Diminuzioni
(111.578)
(1.025.641)
C.1 Vendite
(13.986)
(916.080)
di cui: operazioni di aggregazione aziendale (10)
(893.581)
C.2 Rettifiche di valore
(97.527)
(76.660)
C.3 Altre variazioni (65)
(32.900)
D. Rimanenze Finali
3.014.101
2.959.156
E. Rivalutazioni Totali
61.278
61.278
F. Rettifiche Totali
(1.344.634)
(1.247.107)

L'incremento della voce partecipazioni registrato nell'esercizio ed evidenziato nella voce "B.1 Acquisti" è imputabile principalmente alle operazioni di seguito indicate:

  • Release S.p.A.: l'assemblea straordinaria degli azionisti del 17 marzo 2016 ha approvato un'operazione di rafforzamento patrimoniale mediante aumento di capitale. Il Banco Popolare ha provveduto a sottoscrivere n. 160.000.000 azioni ordinarie per un controvalore di 160 milioni; la quota di partecipazione è rimasta invariata all'80% del capitale sociale;
  • Immobiliare Marinai d'Italia S.r.l.: il Banco Popolare, per consentire la copertura della perdita dell'esercizio 2015 della controllata pari a circa 2 milioni, ha rinunciato per il medesimo importo al credito per finanziamento soci erogato alla società;
  • P.M.G. S.r.l in Liquidazione: il Banco Popolare ha effettuato un versamento soci in conto futuro aumento di capitale per un controvalore di 1 milione.

Nella voce B.4 "Altre variazioni" in aumento sono compresi i seguenti incrementi di valore:

• Banca Italease Funding LLC: la distribuzione del patrimonio, a seguito dello scioglimento e messa in liquidazione della Società, ha comportato un impatto positivo a conto economico per 3,4 milioni.

La voce C1 "Vendite" di decremento della voce partecipazioni è sostanzialmente imputabile allo scioglimento e liquidazione di Banca Italease Funding LLC.

Per il dettaglio della voce C.2 "Rettifiche di valore" si rinvia al successivo paragrafo "Criterio utilizzato per determinare il valore recuperabile delle partecipazioni ai fini della redazione del bilancio al 31 dicembre 2016".

Gli effetti economici derivanti dall'operatività relativa alle partecipazioni in oggetto sono stati imputati nella voce 210 "Utili (perdite) delle partecipazioni" di conto economico.

10.6 Impegni riferiti a partecipazioni in società controllate in modo congiunto

Non vi sono partecipazioni controllate in modo congiunto.

10.7 Impegni riferiti a partecipazioni in società sottoposte ad influenza notevole

Per l'informativa in oggetto si fa rinvio alla "Sezione 10 - Le partecipazioni" della nota integrativa del bilancio consolidato.

10.8 Restrizioni significative

Per le partecipazioni sottoposte a influenza notevole non sono stati individuate restrizioni significative al trasferimento di fondi nei confronti del Banco Popolare, se non quelle riconducibili alla normativa regolamentare, che può richiedere il mantenimento di un ammontare minimo di fondi propri, o alle disposizioni del codice civile sugli utili e riserve distribuibili.

10.9 Altre informazioni

Criterio utilizzato per determinare il valore recuperabile delle partecipazioni ai fini della redazione del bilancio al 31 dicembre 2016

In base a quanto stabilito dallo IAS 36 si è proceduto al confronto tra il valore contabile di iscrizione delle partecipazioni ed il loro valore recuperabile rappresentato dal maggiore tra il fair value al netto dei costi di vendita ed il valore d'uso.

Le analisi condotte nel bilancio consolidato in merito alla verifica di recuperabilità degli avviamenti, in parte impliciti nel valore di carico delle partecipazioni nel bilancio separato, sono ritenute valide anche per il bilancio separato del Banco Popolare.

Sulla base di quanto sopra rappresentato, alla data di bilancio, il test di impairment ha determinato la necessità di operare rettifiche di valore per complessivi 97,5 milioni a fronte delle seguenti partecipazioni:

  • Release S.p.A. ................................................................. ..93,7 milioni;
  • Immobiliare Marinai d'Italia S.r.l .......................................... 2,0 milioni;
  • P.M.G. S.r.l in Liquidazione .................................................. 1,0 milioni;
  • BP Property Management Soc. consortile a r.l. ...................... 0,8 milioni;

Si evidenzia inoltre che con riferimento ad alcune società partecipate (tutte iscritte in bilancio per € 1,00) sono presenti stanziamenti a fondi per rischi ed oneri a fronte di passività potenziali, per 6,3 milioni. In particolare gli appostamenti si riferiscono:

  • a FIN.E.R.T. in Liquidazione (ex SE.R.I. S.p.A. in liquidazione) per 1,7 milioni;
  • alle società acquisite a seguito di accordi transattivi che alla data di bilancio presentano patrimonio netto negativo di seguito elencate per 4,6 milioni,:
    • P.M.G. S.r.l. in liquidazione, classificata ad inadempienza probabile;
    • Arcene Infra S.r.l. in liquidazione, classificata ad inadempienza probabile;
    • Arcene Immobili S.r.l. in liquidazione, classificata ad inadempienza probabile;
    • S.E.T.A. Società Edilizia Tavazzano S.r.l., classificata a sofferenza.

Sezione 11 Attività materiali – Voce 110

Le attività materiali al 31 dicembre 2016 ammontano a 118,2 milioni e si confrontano con il dato di 121,4 milioni dell'esercizio precedente.

11.1 Attività materiali ad uso funzionale: composizione delle attività valutate al costo

Totale Totale
Attività/Valori
31/12/2016
31/12/2015
1.1 Attività di proprietà
103.262
105.547
a) terreni
15.947
16.162
b) fabbricati
44.337
44.416
c) mobili
31.824
34.397
d) impianti elettronici
7.078
6.637
e) altre
4.076
3.935
1.2 Attività acquisite in leasing finanziario
-
-
a) terreni
-
-
b) fabbricati
-
-
c) mobili
-
-
d) impianti elettronici
-
-
e) altre
-
-
Totale
103.262
105.547
Vita utile (in anni)
Terreni indefinita
Fabbricati 33
Mobili e arredi 7 – 9
Impianti 3 – 13
Attività/Valori 31/12/2016 31/12/2015
Valore di Fair value Valore di Fair value
bilancio L1 L2 L3 bilancio L1 L2 L3
1. Attività di proprietà 14.908 - - 53.232 15.901 -
-
50.661
a) terreni 5.327 - -
11.372
6.518 -
-
11.372
b) fabbricati 9.581 - -
41.860
9.383 -
-
39.289
2. Attività acquisite in leasing
finanziario - - - - - -
-
-
a) terreni - - -
-
- -
-
-
b) fabbricati - - -
-
- -
-
-
Totale 14.908 - - 53.232 15.901 -
-
50.661

11.2 Attività materiali detenute a scopo di investimento: composizione delle attività valutate al costo

11.3 Attività materiali ad uso funzionale: composizione delle attività rivalutate

Non sono presenti attività materiali ad uso funzionale rivalutate, come pure nel precedente esercizio.

11.4 Attività materiali detenute a scopo di investimento: composizione delle attività valutate al fair value

Non sono presenti attività materiali detenute a scopo di investimento valutate al fair value, come pure lo scorso esercizio.

11.5 Attività materiali ad uso funzionale: variazioni annue

Attività/Valori Terreni Fabbricati Mobili Impianti
elettronici
Altre Totale
A. Esistenze iniziali lorde 16.162 131.602 280.601 313.609 73.421 815.395
A.1 Riduzioni di valore totali nette - (87.186) (246.204) (306.972) (69.486) (709.848)
A.2 Esistenze iniziali nette 16.162 44.416 34.397 6.637 3.935 105.547
B. Aumenti - 5.027 5.596 4.730 1.726 17.079
B.1 Acquisti - 4.657 5.593 3.834 1.655 15.739
- di cui operazioni di aggregazione aziendale - - - - - -
B.2 Spese per migliorie capitalizzate - - - - - -
B.3 Riprese di valore - - - - - -
B.4 Variazioni positive di fair value imputate a: - - - - - -
- a) patrimonio netto - - - - - -
- b) conto economico - - - - - -
B.5 Differenze positive di cambio - - - - - -
B.6 Trasferimenti da immobili detenuti a scopo di
investimento - 370 - - - 370
B.7 Altre variazioni - - 3 896 71 970
C. Diminuzioni (215) (5.106) (8.169) (4.289) (1.585) (19.364)
C.1 Vendite - (358) (2) (27) - (387)
- di cui operazioni di aggregazione aziendale - - - - - -
C.2 Ammortamenti - (3.784) (8.167) (3.393) (1.514) (16.858)
C.3 Rettifiche di valore da deterioramento
imputate a:
- - - - - -
- a) patrimonio netto - - - - - -
- b) conto economico - - - - - -
C.4 Variazioni negative di fair value imputate a: - - - - - -
- a) patrimonio netto - - - - - -
- b) conto economico - - - - - -
C.5 Differenze negative di cambio - - - - - -
C.6 Trasferimenti a: (215) (490) - - - (705)
- a) attività materiali detenute a scopo di
investimento (215) (490) - - - (705)
- b) attività in via di dismissione - - - - - -
C.7 Altre variazioni - (474) - (869) (71) (1.414)
D. Rimanenze finali nette 15.947 44.337 31.824 7.078 4.076 103.262
D.1 Riduzioni di valore totali nette - (89.349) (254.362) (309.469) (70.925) (724.105)
D.2 Rimanenze finali lorde 15.947 133.686 286.186 316.547 75.001 827.367
E. Valutazione al costo - - - - - -

11.6 Attività materiali detenute a scopo di investimento: variazioni annue

Attività/Valori Terreni Fabbricati Totale
A. Esistenze iniziali 6.518 9.383 15.901
B. Aumenti 69.215 2.024 71.239
B.1 Acquisti 69.000 1.534 70.534
B.2 Spese per migliorie capitalizzate - - -
B.3 Variazioni positive di fair value - - -
B.4 Riprese di valore - - -
B.5 Differenze di cambio positive - - -
B.6 Trasferimenti da immobili ad uso funzionale 215 490 705
B.7 Altre variazioni - - -
C. Diminuzioni (70.406) (1.826) (72.232)
C.1 Vendite - (56) (56)
C.2 Ammortamenti - (1.020) (1.020)
C.3 Variazioni negative di fair value - - -
C.4 Rettifiche di valore da deterioramento (1.406) (380) (1.786)
C.5 Differenze di cambio negative - - -
C.6 Trasferimenti ad altri portafogli di attività (69.000) (370) (69.370)
a) immobili ad uso funzionale - (370) (370)
b) attività non correnti in via di dismissione (69.000) - (69.000)
C.7 Altre variazioni - - -
D. Rimanenze finali 5.327 9.581 14.908
E. Valutazione al fair value 11.372 41.860 53.232

11.7 Impegni per acquisto di attività materiali (IAS 16/74.c)

Non sono presenti impegni per l'acquisto di attività materiali, come pure lo scorso esercizio.

Sezione 12 Attività immateriali – Voce 120

12.1 Attività immateriali: composizione per tipologia di attività

Totale 31/12/2016 Totale 31/12/2015
Attività/Valori Durata definita Durata indefinita Durata definita Durata indefinita
A.1 Avviamento X 977.853 X 977.853
A.2 Altre attività immateriali 211.578 222.200 233.373 222.200
A.2.1 Attività valutate al costo: 211.578 222.200 233.373 222.200
a) Attività immateriali generate internamente - - - -
b) Altre attività 211.578 222.200 233.373 222.200
A.2.2 Attività valutate al fair value: - - - -
a) Attività immateriali generate internamente - - - -
b) Altre attività - - - -
Totale 211.578 1.200.053 233.373 1.200.053

Le attività immateriali a durata indefinita iscritte in bilancio sono costituite:

  • per 889,4 milioni da avviamenti rivenienti dall'aggregazione della Banca Popolare Italiana;
  • per 88,5 milioni da avviamenti che risultavano iscritti nei bilanci delle ex Banche del Territorio ad oggi incorporate;
  • per 222,2 milioni da marchi di impresa.

Le attività intangibili a durata definita si riferiscono al valore contabile attribuito alle "Client relationship" rivenienti dall'operazione di aggregazione della ex Banca Popolare Italiana, e sono oggetto di ammortamento in relazione alla loro residua vita utile stimata.

12.1.1 Attività immateriali: l'attività di verifica dell'esistenza di perdite durevoli di valore (Impairment Test)

Considerato che le attività immateriali a vita indefinita iscritte nel bilancio separato coincidono nella sostanza con le analoghe attività iscritte nel bilancio consolidato, le analisi e i risultati del test di impairment condotto ai fini della redazione del bilancio consolidato sono considerate valide anche nella prospettiva del bilancio separato.

Per i criteri utilizzati per la determinazione del valore recuperabile delle CGU, per le assunzioni alla base dei modelli valutativi utilizzati e per le analisi di sensitività si fa rinvio alla "Sezione 13 – Attività Immateriali" della nota integrativa consolidata.

Sulla base del predetto confronto alla data di bilancio, contrariamente a quanto fatto a livello di bilancio consolidato non è emersa la necessità di procedere all'impairment degli avviamenti iscritti in bilancio né delle attività immateriali a vita definita riferite alle "Client Relationship" acquisite nell'ambito dell'operazione di aggregazione dell'ex Banca Popolare Italiana, in quanto i valori di iscrizione di tali attività nel bilancio della Capogruppo sono inferiori al valore attribuito alle CGU e pertanto non comportano la necessità di una svalutazione.

Come richiesto dai citati Organi di Vigilanza, la procedura ed i parametri di valutazione per il test di impairment degli avviamenti e delle altre attività intangibili a vita indefinita sono stati approvati dal Consiglio di Amministrazione in via autonoma ed anticipata rispetto all'approvazione del progetto di bilancio 2016.

12.2 Attività immateriali: variazioni annue

Avviamento Altre attività immateriali:
generate internamente
Altre attività immateriali: Totale
Definita Indefinita Definita Indefinita
A. Esistenze iniziali lorde 4.022.737 - - 586.597 222.200 4.831.534
A.1 Riduzioni di valore totali nette (3.044.884) - - (353.224) - (3.398.108)
A.2 Esistenze iniziali nette 977.853 - - 233.373 222.200 1.433.426
B. Aumenti - - - - - -
B.1 Acquisti - - - - - -
B.2 Incrementi di attività immateriali interne X - - - - -
B.3 Riprese di valore X - - - - -
B.4 Variazioni positive di fair value - - - - - -
- a patrimonio netto X - - - - -
- a conto economico X - - - - -
B.5 Differenze di cambio positive - - - - - -
B.6 Altre variazioni - - - - - -
C. Diminuzioni - - - (21.795) - (21.795)
C.1 Vendite - - - - - -
C.2 Rettifiche di valore - - - (21.794) - (21.794)
- Ammortamenti X - - (21.794) - (21.794)
- Svalutazioni - - - - - -
+ patrimonio netto X - - - - -
+ conto economico - - - - - -
C.3 Variazioni negative di fair value - - - - - -
- a patrimonio netto X - - - - -
- a conto economico X - - - - -
C.4 Trasferimenti alle attività non correnti in via di - - - - - -
dismissione
C.5 Differenze di cambio negative - - - - - -
C.6 Altre variazioni - - - (1) - (1)
D. Rimanenze finali nette 977.853 - - 211.578 222.200 1.411.631
D.1 Rettifiche di valore totali nette (3.044.884) - - (375.019) - (3.419.903)
E. Rimanenze finali lorde 4.022.737 - - 586.597 222.200 4.831.534
F. Valutazione al costo - - - - - -

La voce C2 "Rettifiche di valore – Ammortamenti" si riferisce agli ammortamenti degli intangibili a durata definita contabilizzati a voce 180 - "Rettifiche di valore nette su attività immateriali" di conto economico.

12.3 Altre informazioni

Non vi sono impegni riferiti alle attività immateriali come pure l'esercizio precedente.

Sezione 13 Le attività fiscali e le passività fiscali – Voce 130 dell'attivo e Voce 80 del passivo

13.1 Attività per imposte anticipate: composizione

IRES IRAP Altre
imposte
31/12/2016 31/12/2015
A) In contropartita del Conto Economico
Svalutazione crediti deducibili in esercizi successivi 1.541.514 162.177 - 1.703.691 1.703.300
Accantonamenti e rettifiche di valore deducibili in esercizi
successivi
79.923 - - 79.923 78.575
Valori contabili inferiori ai valori fiscalmente riconosciuti
derivanti dalla valutazione al fair value delle attività finanziarie
Imposte anticipate su plusvalenze infragruppo eliminate in sede
16.511 - - 16.511 17.812
di consolidamento - - - - -
Spese per il personale ed accantonamenti per Trattamento di
Fine Rapporto deducibili in esercizi successivi 145.822 - - 145.822 121.093
Svalutazioni partecipazioni deducibili in esercizi successivi - - - - -
Rettifiche di valore su immobili deducibili in esercizi successivi 3.893 - - 3.893 5.103
Costi deducibili in esercizi successivi conseguenti ad
affrancamenti di avviamenti ed altre attività immateriali 588.293 127.014 - 715.307 715.308
Perdite fiscali riportabili a nuovo 614.226 - - 614.226 46.315
Altri casi di disallineamento tra valori contabili e valori fiscali 7.213 - - 7.213 333
Totale A 2.997.395 289.191 - 3.286.586 2.687.839
B) In contropartita a Patrimonio Netto
Valori contabili inferiori ai valori fiscalmente riconosciuti
derivanti dalla valutazione al fair value delle attività finanziarie
disponibili per la vendita 33.455 6.959 - 40.414 8.919
Altri casi di disallineamento tra valori contabili e valori fiscali 15.256 - - 15.256 11.083
Totale B 48.711 6.959 - 55.670 20.002
Totale (A+B) 3.046.106 296.150 - 3.342.256 2.707.841

13.2 Passività per imposte differite: composizione

IRES IRAP Altre
imposte
31/12/2016 31/12/2015
A) In contropartita del conto economico:
Valori contabili eccedenti i valori fiscalmente riconosciuti
conseguenti alla valutazione al fair value di strumenti finanziari
Valori contabili eccedenti i valori fiscalmente riconosciuti
conseguenti al processo di ammortamento fiscale di avviamenti
3.017 592 - 3.609 91
ed altre attività immateriali
Valori contabili eccedenti i valori fiscalmente riconosciuti
12.213 2.477 - 14.690 12.915
conseguenti a rettifiche di valore calcolate ai soli fini fiscali
Imposte differite su utili delle partecipate imponibili in esercizi
2.830 - - 2.830 2.935
successivi - - - - -
Plusvalenze imponibili in esercizi successivi - - - - 3.918
Valori contabili eccedenti i valori fiscalmente riconosciuti
derivanti dalla Purchase Price Allocation effettuata in occasione
di operazioni di aggregazione aziendale
Rettifiche di valore su altre attività immateriali imponibili in
- - - - -
esercizi successivi 119.287 24.118 - 143.405 150.606
Altri casi di disallineamento tra valori contabili e valori fiscali - - - - -
Totale A 137.347 27.187 - 164.534 170.465
B) In contropartita a Patrimonio Netto
Valori contabili inferiori ai valori fiscalmente riconosciuti
conseguenti alla valutazione al fair value delle attività
finanziarie disponibili per la vendita
34.439 13.043 - 47.482 95.614
Altri casi di disallineamento tra valori contabili e valori fiscali - - - - -
Totale B 34.439 13.043 - 47.482 95.614
Totale (A+B) 171.786 40.230 - 212.016 266.079

13.3 Variazioni delle imposte anticipate (in contropartita del conto economico)

Totale Totale
31/12/2016 31/12/2015
1. Importo iniziale 2.687.839 3.066.389
2. Aumenti 678.831 457.827
2.1 Imposte anticipate rilevate nell'esercizio 678.423 189.771
a) relative a precedenti esercizi 4.867 51.629
b) dovute al mutamento di criteri contabili - -
c) riprese di valore - -
d) altre 673.556 138.142
2.2 Nuove imposte o incrementi di aliquote fiscali - -
2.3 Altri aumenti 408 268.056
- di cui operazioni di aggregazione aziendale 408 268.056
3. Diminuzioni (80.084) (836.377)
3.1 Imposte anticipate annullate nell'esercizio (80.084) (96.536)
a) rigiri (72.058) (84.314)
b) svalutazioni per sopravvenuta irrecuperabilità (8.026) (12.222)
c) mutamento di criteri contabili - -
d) altre - -
3.2 Riduzioni di aliquote fiscali - (13)
3.3 Altre diminuzioni - (739.828)
a) trasformazione in crediti d'imposta di cui alla L. 214/2011 - (739.828)
b) altre - -
4. Importo finale 3.286.586 2.687.839

13.3.1 Variazioni delle imposte anticipate di cui alla Legge 214/2011 (in contropartita del conto economico)

Totale Totale
31/12/2016 31/12/2015
1. Importo iniziale 2.418.608 2.851.919
2. Aumenti 409 306.535
- di cui operazioni di aggregazione aziendale 406 240.726
3. Diminuzioni (19) (739.846)
3.1 Rigiri (19) (18)
3.2 Trasformazione in crediti d'imposta - (739.828)
a) derivante da perdite di esercizio - (739.284)
b) derivante da perdite fiscali - (544)
3.3 Altre diminuzioni - -
4. Importo finale 2.418.998 2.418.608

13.4 Variazioni delle imposte differite (in contropartita del conto economico)

Totale Totale
31/12/2016 31/12/2015
1. Importo iniziale 170.465 179.559
2. Aumenti 6.422 2.658
2.1 Imposte differite rilevate nell'esercizio 6.422 2.568
a) relative a precedenti esercizi - 794
b) dovute al mutamento di criteri contabili - -
c) altre 6.422 1.774
2.2 Nuove imposte o incrementi di aliquote fiscali - -
2.3 Altri aumenti - 90
- di cui operazioni di aggregazione aziendale - 90
3. Diminuzioni (12.353) (11.752)
3.1 Imposte differite annullate nell'esercizio (12.353) (11.752)
a) rigiri (12.336) (11.752)
b) dovute al mutamento di criteri contabili - -
c) altre (17) -
3.2 Riduzioni di aliquote fiscali - -
3.3 Altre diminuzioni - -
4. Importo finale 164.534 170.465

13.5 Variazioni delle imposte anticipate (in contropartita del patrimonio netto)

Totale Totale
31/12/2016 31/12/2015
1. Importo iniziale
20.002
30.760
2. Aumenti
50.247
8.946
2.1 Imposte anticipate rilevate nell'esercizio
50.247
8.946
a) relative a precedenti esercizi -
-
b) dovute al mutamento di criteri contabili -
-
c) altre
50.246
8.946
2.2 Nuove imposte o incrementi di aliquote fiscali -
-
2.3 Altri aumenti -
-
3. Diminuzioni
(14.578)
(19.704)
3.1 Imposte anticipate annullate nell' esercizio
(14.578)
(19.704)
a) rigiri
(14.578)
(19.704)
b) svalutazioni per sopravvenuta irrecuperabilità -
-
c) dovute al mutamento di criteri contabili -
-
d) altre -
-
3.2 Riduzioni di aliquote fiscali -
-
3.3 Altre diminuzioni -
-
4. Importo finale
55.670
20.002

13.6 Variazioni delle imposte differite (in contropartita del patrimonio netto)

Totale Totale
31/12/2016 31/12/2015
1. Importo iniziale
95.614
103.876
2. Aumenti
47.482
95.797
2.1 Imposte differite rilevate nell'esercizio
47.482
95.614
a) relative a precedenti esercizi
-
-
b) dovute al mutamento dei criteri contabili
-
-
c) altre
47.482
95.614
2.2 Nuove imposte o incrementi di aliquote fiscali
-
-
2.3 Altri aumenti
-
183
- di cui operazioni di aggregazione aziendale
-
183
3. Diminuzioni
(95.614)
(104.059)
3.1 Imposte differite annullate nell'esercizio
(95.614)
(104.059)
a) rigiri
(95.614)
(104.059)
b) dovute al mutamento dei criteri contabili
-
-
c) altre
-
-
3.2 Riduzioni di aliquote fiscali
-
-
3.3 Altre diminuzioni
-
-
4. Importo finale
47.482
95.614

13.7 Altre informazioni

Per l'informativa circa l'analisi della "tax capability", l'iscrivibilità in bilancio delle attività per imposte anticipate, l'informativa sul regime del consolidato fiscale su base nazionale e sulle imposte anticipate di cui alla Legge 214/2011, si rimanda alla "Sezione 14 – Le attività e le passività fiscali" della nota integrativa consolidata. Per quanto riguarda la situazione dei rischi connessi ai contenziosi in essere con l'amministrazione finanziaria si rimanda alla "Sezione 12 - Fondi per rischi ed oneri" patrimoniale della presente nota integrativa.

Sezione 14 Attività non correnti e gruppi di attività in via di dismissione e passività associate – Voce 140 dell'attivo e Voce 90 del passivo

14.1 Attività non correnti e gruppi di attività in via di dismissione: composizione per tipologia di attività

Totale Totale
31/12/2016 31/12/2015
A. Singole attività
A.1 Attività finanziarie - -
A.2 Partecipazioni - 33.956
A.3 Attività materiali 69.689 71.547
A.4 Attività immateriali - -
A.5 Altre attività non correnti - -
Totale A 69.689 105.503
di cui valutate al costo 689 35.503
di cui valutate al fair value livello 1 - -
di cui valutate al fair value livello 2 - -
di cui valutate al fair value livello 3 69.000 70.000
B. Gruppi di attività (unità operative dismesse)
B.1 Attività finanziarie detenute per la negoziazione - -
B.2 Attività finanziarie valutate al fair value - -
B.3 Attività finanziarie disponibili per la vendita - -
B.4 Attività finanziarie detenute sino alla scadenza - -
B.5 Crediti verso banche - -
B.6 Crediti verso clientela - -
B.7 Partecipazioni - -
B.8 Attività materiali - -
B.9 Attività immateriali - -
B.10 Altre attività - -
Totale B - -
di cui valutate al costo - -
di cui valutate al fair value livello 1 - -
di cui valutate al fair value livello 2 - -
di cui valutate al fair value livello 3 - -
C. Passività associate a singole attività in via di dismissione
C.1 Debiti - -
C.2 Titoli - -
C.3 Altre passività - (812)
Totale C - (812)
di cui valutate al costo - (812)
di cui valutate al fair value livello 1 - -
di cui valutate al fair value livello 2 - -
di cui valutate al fair value livello 3 - -
D. Passività associate a gruppi di attività in via di dismissione
D.1 Debiti verso banche - -
D.2 Debiti verso clientela - -
D.3 Titoli in circolazione - -
D.4 Passività finanziarie di negoziazione - -
D.5 Passività finanziarie valutate al fair value - -
D.6 Fondi - -
D.7 Altre passività - -
Totale D - -
di cui valutate al costo - -
di cui valutate al fair value livello 1 - -
di cui valutate al fair value livello 2 - -
di cui valutate al fair value livello 3 - -

Nel corso dell'esercizio si è perfezionata la cessione dell'immobile di Roma e di una porzione di quello di Venezia inclusi nella voce "A.3 Attività materiali". Dalla cessione è stata realizzata una plusvalenza pari a 9,1 milioni iscritta nella voce "240 – Utili/Perdite da cessione di investimenti" di conto economico.

La voce "A.3 Attività materiali" al 31 dicembre 2016 per 69 milioni include un'immobile ubicato a Milano rinveniente da un'operazione effettuata nel corso del 2016 con la società Mariner S.r.l..

L'azzeramento della voce "A.2 Partecipazioni" avvenuto nel corso dell'esercizio è dovuto al perfezionamento della cessione dell'interessenza detenuta nel Banco Popolare Luxembourg S.A.. Tale operazione ha determinato un impatto positivo, al netto dei relativi oneri di cessione, nella voce "210 – Utili/Perdite delle Partecipazioni" di conto economico, per complessivi 10,7 milioni.

14.2 Altre informazioni

Non ci sono altre informazioni da segnalare.

14.3 Informazioni sulle partecipazioni in società sottoposte a influenza notevole non valutate al patrimonio netto

Non vi sono partecipazioni in società collegate non valutate al patrimonio netto.

Sezione 15 Altre attività – Voce 150

15.1 Altre attività: composizione

(*)

(*) I dati relativi all'esercizio precedente sono stati riesposti per omogeneità di confronto

A seguito del restatement, come indicato nella parte A – Politiche contabili "Note per un corretto raffronto degli schemi di bilancio comparativi e dell'informativa comparativa", si è proceduto a riesporre il saldo della voce "Altre partite" dell'esercizio 2015 che includeva le attività afferenti ai fondi pensione a contribuzione definita per 272,4 milioni.

La voce "Crediti verso Amministrazioni Finanziarie" accoglie principalmente:

  • i crediti per istanze di rimborso di imposte dirette, indirette ed IVA presentate dal Banco Popolare e dalle società incorporate per un totale complessivo di 405,9 milioni, di cui 291,8 milioni a titolo di capitale e 114,1 milioni a titolo di interessi. Tra i crediti più rilevanti figurano quelli IRPEG/ILOR oggetto del contenzioso per l'anno 1995 dell'ex Banca Popolare di Novara s.c.a r.l. (86,4 milioni) ed i crediti IVA per diverse annualità chiesti a rimborso dall'ex Banca Italease S.p.a. (228,9 milioni);
  • i crediti derivanti da maggiori versamenti in acconto dell'imposta di bollo, dell'imposta sostitutiva ex DPR 601/73, delle imposte sostitutive applicate alla clientela eseguiti nel corso dell'esercizio e che verranno recuperati in compensazione nel corso del 2016 per un importo complessivo di 248,5 milioni;
  • i crediti nei confronti dell'Amministrazione Finanziaria a seguito dei versamenti effettuati a titolo provvisorio in pendenza di giudizio, per un importo complessivo di 232,1 milioni. Tra questi si segnala il versamento collegato alla vertenza relativa alla pretesa indeducibilità dei costi riconducibili al tentativo di scalata alla Banca Antonveneta da parte della ex Banca Popolare Italiana esercizio 2005 per l'importo di 201,8 milioni;

La voce "Partite in corso di lavorazione" contiene essenzialmente somme in attesa di imputazione definitiva e partite varie in sospeso, nonché gli addebiti ricevuti dalle società esterne relativi alla domiciliazione delle utenze da regolare sui c/c della clientela.

Nella voce "Migliorie e spese incrementative su beni di terzi" sono inclusi i costi capitalizzati e relativi ai lavori effettuati su filiali che si trovano in immobili di terzi al netto delle quote di ammortamento calcolate in base alla durata del contratto di affitto.

Nella voce "Altre partite" sono ricomprese attività per operazioni di Check Truncation per 60,1 milioni e importi addebitati alla clientela a gennaio 2017 per il bollo su prodotti finanziari per 87,3 milioni.

PASSIVO

Sezione 1 Debiti verso banche – Voce 10

1.1 Debiti verso banche: composizione merceologica

Totale Totale
Tipologia operazioni/Valori 31/12/2015
1. Debiti verso banche centrali 12.020.001 11.958.009
2. Debiti verso banche 3.264.757 4.318.079
2.1 Conti correnti e depositi liberi 449.879 539.574
2.2 Depositi vincolati 86.459 394.497
2.3 Finanziamenti 2.689.422 3.359.745
2.3.1 Pronti contro termine passivi 981.363 1.757.298
2.3.2 Altri 1.708.059 1.602.447
2.4 Debiti per impegni di riacquisto di propri strumenti patrimoniali - -
2.5 Altri debiti 38.997 24.263
Totale 15.284.758 16.276.088
Fair value - livello 1 - -
Fair value - livello 2 15.284.758 16.276.088
Fair value - livello 3 - -
Totale Fair value 15.284.758 16.276.088

La voce "Debiti verso banche centrali", come pure nel precedente esercizio, si riferisce principalmente alle operazioni di rifinanziamento a lungo termine (TLTRO2) con la Banca Centrale Europea.

1.2 Dettaglio della voce 10 "Debiti verso banche": debiti subordinati

Non sono presenti debiti subordinati verso banche, come pure nel precedente esercizio.

1.3 Dettaglio della voce 10 "Debiti verso banche": debiti strutturati

Al 31 dicembre 2016, così come pure nel precedente esercizio, non sono presenti debiti che hanno richiesto lo scorporo di derivati incorporati ai sensi dello IAS 39 (cosiddetti "debiti strutturati").

1.4 Debiti verso banche oggetto di copertura specifica

Non sono presenti debiti verso banche oggetto di copertura specifica, come pure nel precedente esercizio.

1.5 Debiti per leasing finanziario

Non sono presenti debiti per leasing finanziario, come pure nel precedente esercizio.

Sezione 2 Debiti verso clientela – Voce 20

2.1 Debiti verso clientela: composizione merceologica

Totale Totale
Tipologia operazioni/Valori 31/12/2016 31/12/2015
1. Conti correnti e depositi liberi 46.224.801 40.782.394
2. Depositi vincolati 2.621.975 3.388.867
3. Finanziamenti 8.535.284 8.421.602
3.1 Pronti contro termine passivi 7.648.169 7.648.115
3.2 Altri 887.115 773.487
4. Debiti per impegni di riacquisto di propri strumenti patrimoniali - -
5. Altri debiti 1.621.797 1.655.410
Totale 59.003.857 54.248.273
Fair value - livello 1 - -
Fair value - livello 2 59.003.857 54.248.273
Fair value - livello 3 - -
Totale Fair Value 59.003.857 54.248.273

La sottovoce 3.1 "Pronti contro termini passivi" include operazioni con la Cassa Compensazione e Garanzia per 7.432,6 milioni (nel precedente esercizio ammontavano a 7.390,7 milioni).

2.2 Dettaglio della voce 20 "Debiti verso clientela": debiti subordinati

Nel mese di luglio 2016 si è completata la liquidazione della controllata Banca Italease Funding LLC a seguito del rimborso delle preference securities in circolazione per un ammontare complessivo di 150 milioni. Per consentire il rimborso dei titoli emessi dalla controllata, il Banco Popolare ha provveduto a riversare alla società veicolo il deposito passivo vincolato subordinato costituito originariamente a fronte della raccolta riveniente dall'emissione e collocamento sul mercato delle notes per il medesimo importo. Nel precedente esercizio il controvalore di bilancio dei titoli in oggetto era pari a 143,6 milioni.

2.3 Dettaglio della voce 20 "Debiti verso clientela": debiti strutturati

Al 31 dicembre 2016, così come pure nel precedente esercizio, non sono presenti debiti che hanno richiesto lo scorporo di derivati incorporati ai sensi dello IAS 39 (cosiddetti "debiti strutturati").

2.4 Debiti verso clientela oggetto di copertura specifica

Non sono presenti debiti verso la clientela oggetto di copertura specifica, come pure nel precedente esercizio.

2.5 Debiti per leasing finanziario

Non sono presenti debiti verso la clientela legati ad operazioni di locazione finanziaria, come pure nel precedente esercizio.

Sezione 3 Titoli in circolazione – Voce 30

31/12/2016 31/12/2015
Tipologia
titoli/Valori
Valore Fair Value Valore Fair Value
Bilancio Livello 1 Livello 2 Livello 3 Bilancio Livello 1 Livello 2 Livello 3
A. Titoli
1. Obbligazioni 21.183.093 10.334.989 11.005.209 26.381 23.091.496 14.453.372 8.743.671 28.982
1.1 strutturate - - - - - - - -
1.2 altre 21.183.093 10.334.989 11.005.209 26.381 23.091.496 14.453.372 8.743.671 28.982
2. Altri titoli 1.605.578 - 1.605.578 - 885.090 - 885.090 -
2.1 strutturati - - - - - - - -
2.2 altri 1.605.578 - 1.605.578 - 885.090 - 885.090 -
Totale 22.788.671 10.334.989 12.610.787 26.381 23.976.586 14.453.372 9.628.761 28.982

3.1 Titoli in circolazione: composizione merceologica

La sottovoce 1.2 "Obbligazioni: altre" comprende operazioni di pronti contro termine di raccolta, per un valore nominale di 295,3 milioni aventi come sottostante titoli obbligazionari di propria emissione riacquistati (nello scorso esercizio ammontavano ad 622,4 milioni di valore nominale). Le operazioni in oggetto, coerentemente con le disposizioni di Banca d'Italia, sono state rappresentate in bilancio come nuovi collocamenti di titoli sul mercato con impegno di rimborso alla scadenza delle relative operazioni in pronti contro termine.

La sottovoce 2.2 "Altri titoli: altri" è costituita interamente da certificati di deposito, così come nel precedente esercizio.

3.2 Dettaglio della voce 30 "Titoli in circolazione": titoli subordinati

I titoli subordinati in circolazione sono costituiti da 7 emissioni, per un controvalore di bilancio pari 2.548,3 milioni (nello scorso esercizio erano presenti 11 emissioni per un controvalore di bilancio pari 3.154,4 milioni), di cui 1 titolo rappresentato da preference share per un importo di 26,7 milioni, così come lo scorso esercizio.

Per il dettaglio delle caratteristiche dei prestiti subordinati si rimanda alla "Parte F - Informazioni sul patrimonio, Sezione 2.1 - Il patrimonio di vigilanza".

3.3 Titoli in circolazione oggetto di copertura specifica

Totale Totale
31/12/2016 31/12/2015
1. Titoli oggetto di copertura specifica del fair value: 10.002.845 10.417.845
a) rischio tasso di interesse 10.002.845 10.417.845
b) rischio di cambio - -
c) più rischi - -
2. Titoli oggetto di copertura specifica dei flussi finanziari: - -
a) rischio tasso di interesse - -
b) rischio di cambio - -
c) altro - -
Totale 10.002.845 10.417.845

Sezione 4 Passività finanziarie di negoziazione – Voce 40

Totale 31/12/2016 Totale 31/12/2015
Tipologia operazioni/Valori VN FV FV
L1 L2 L3 FV* VN L1 L2 L3 FV*
A. Passività per cassa
1. Debiti verso banche - - - - - - - - - -
2. Debiti verso clientela 290.000 288.813 - - 288.813 90.000 90.686 - - 90.686
3. Titoli di debito - - - - - - - - - -
3.1 Obbligazioni - - - - - - - - - -
3.1.1 Strutturate - - - - X - - - - X
3.1.2 Altre obbligazioni - - - - X - - - - X
3.2 Altri titoli - - - - - - - - - -
3.2.1 Strutturati - - - - X - - - - X
3.2.2 Altri - - - - X - - - - X
Totale A 290.000 288.813 - - 288.813 90.000 90.686 - - 90.686
B. Strumenti derivati
1. Derivati finanziari X 26 292.471 - X X 6 308.352 - X
1.1 Di negoziazione X 26 231.746 - X X 6 254.671 - X
1.2 Connessi con la fair value option X - 60.725 - X X - 53.681 - X
1.3 Altri X - - - X X - - - X
2. Derivati creditizi X - - - X X - - - X
2.1 Di negoziazione X - - - X X - - - X
2.2 Connessi con la fair value option X - - - X X - - - X
2.3 Altri X - - - X X - - - X
Totale B X 26 292.471 - X X 6 308.352 - X
Totale (A+B) X 288.839 292.471 - X X 90.692 308.352 - X

4.1 Passività finanziarie di negoziazione: composizione merceologica

FV = Fair Value

FV*= FV calcolato escludendo le variazioni di valore dovute al cambiamento del merito creditizio dell'emittente rispetto alla data di emissione VN = valore nominale

L1 = Livello 1

L2 = Livello 2

L3 = Livello 3

4.2 Dettaglio della voce 40 "Passività finanziarie di negoziazione": passività subordinate

Non sono presenti passività finanziarie di negoziazione subordinate, come pure nel precedente esercizio.

4.3 Dettaglio della voce 40 "Passività finanziarie di negoziazione": debiti strutturati

Al 31 dicembre 2016, così come pure nel precedente esercizio, non sono presenti debiti che hanno richiesto lo scorporo di derivati incorporati ai sensi dello IAS 39 (cosiddetti "debiti strutturati").

Sezione 5 Passività finanziarie valutate al fair value – Voce 50

Totale 31/12/2016 Totale 31/12/2015
Tipologia operazioni/Valori VN FV FV
L1 L2 L3 FV* VN L1 L2 L3 FV*
1. Debiti verso banche - - - - - - - - - -
1.1 Strutturati - - - - x - - - - x
1.2 Altri - - - - x - - - - x
2. Debiti verso clientela - - - - - - - - - -
2.1 Strutturati - - - - x - - - - x
2.2 Altri - - - - x - - - - x
3. Titoli di debito 7.810.788 7.187.113 567.508 - 7.794.114 12.916.944 11.470.146 1.447.011 - 12.948.961
3.1 Strutturati - - - - x - - - - x
3.2 Altri 7.810.788 7.187.113 567.508 - x 12.916.944 11.470.146 1.447.011 - x
Totale 7.810.788 7.187.113 567.508 - 7.794.114 12.916.944 11.470.146 1.447.011 - 12.948.961

5.1 Passività finanziarie valutate al fair value: composizione merceologica

FV = Fair Value

FV*= FV calcolato escludendo le variazioni di valore dovute al cambiamento del merito creditizio dell'emittente rispetto alla data di emissione VN = valore nominale

L1 = Livello 1

L2 = Livello 2 L3 = Livello 3

Le passività finanziarie valutate al fair value si riferiscono alle emissioni obbligazionarie a tasso fisso oppure indicizzate a componenti azionarie, tassi di cambio, tassi di inflazione o a strutture di tassi di interesse che sono oggetto di copertura mediante strumenti derivati. L'utilizzo della Fair Value Option risponde pertanto all'esigenza di eliminare o ridurre in modo significativo l'asimmetria contabile che si verificherebbe se i prestiti obbligazionari fossero valutati al costo ammortizzato ed i relativi derivati collegati al fair value.

Effetto della variazione del proprio merito creditizio sulle passività finanziare valutate al fair value

Le passività finanziarie valutate al fair value risultano iscritte in bilancio ad un importo inferiore rispetto al valore di emissione, pari a 39,5 milioni (31,8 milioni al 31 dicembre 2015), per effetto della variazione registrata dal merito creditizio del Banco Popolare rispetto alla data di emissione.

L'incremento delle plusvalenze cumulate al 31 dicembre 2016, rispetto alla chiusura dell'esercizio precedente, ammonta quindi a 7,7 milioni e si è tradotta in un effetto economico positivo imputabile alla variazione del merito creditizio.

Atteso che il merito creditizio è misurato sulla base delle quotazioni di mercato della curva del Credit Default Swap (CDS) del Banco Popolare, l'impatto positivo sul conto economico deriva principalmente dal peggioramento espresso dalla curva CDS rispetto alla chiusura dell'esercizio precedente.

Nella seguente tabella si riportano gli effetti cumulati della variazione del proprio merito creditizio intervenute dalla data di emissione del prestito complessivamente rilevati a conto economico:

Effetto merito creditizio
(migliaia di euro)
31/12/2016 31/12/2015
Plusvalenze / (minusvalenze) cumulate 39.492 31.803
Utili (perdite) da variazione merito creditizio 7.689 1.466

Si ritiene opportuno evidenziare che le plusvalenze cumulate nette contabilizzate al 31 dicembre 2016 per effetto delle variazioni del proprio merito creditizio, che si sono tradotte nella rilevazione di un minor valore di carico delle proprie passività, sono destinate a riversarsi negativamente nei conti economici futuri nella misura in cui le passività non saranno oggetto di riacquisto a prezzi allineati al valore di iscrizione in bilancio.

Per completezza si segnala che in base alla normativa di vigilanza in vigore, le plusvalenze cumulate nette imputabili al peggioramento del merito creditizio non contribuiscono alla determinazione dei fondi propri per effetto dell'applicazione di filtri prudenziali. Le suddette plusvalenze costituiscono inoltre utili o riserve di utili non distribuibili ai sensi di quanto disposto dall'art. 6 del D. Lgs. 28 febbraio 2005, n. 38.

5.2 Dettaglio della voce 50 "Passività finanziarie valutate al fair value": passività subordinate

Le passività finanziarie valutate al fair value subordinate sono rappresentate da 2 emissioni di preference share per un controvalore di bilancio pari a 148 milioni (nello scorso esercizio erano presenti 3 emissioni per un controvalore di bilancio pari a 211,4 milioni, di cui 2 rappresentate da preference share per un importo di 159,5 milioni).

Per il dettaglio delle caratteristiche dei prestiti subordinati si rimanda alla "Parte F - Informazioni sul patrimonio, Sezione 2.1 - Il patrimonio di vigilanza".

31/12/2016 31/12/2015
A. Passività finanziarie valutate al fair value - Subordinate 148.021 211.382
A.1 Debiti verso banche - -
A.2 Debiti verso clientela - -
A.3 Titoli in circolazione 148.021 211.382
B. Passività finanziarie valutate al fair value - Strutturate - -
B.1 Debiti verso banche - -
B.2 Debiti verso clientela - -
Totale 148.021 211.382

Sezione 6 Derivati di copertura – Voce 60

6.1 Derivati di copertura: composizione per tipologia di copertura e per livelli gerarchici

Fair Value 31/12/2016 VN Fair Value 31/12/2015 VN
L1 L2 L3 31/12/2016 L1 L2 L3 31/12/2015
A. Derivati finanziari - 1.374.755 - 9.015.528 - 1.025.311 - 6.858.586
1) Fair value - 1.374.211 - 8.965.528 - 1.022.647 - 6.808.586
2) Flussi finanziari - 544 - 50.000 - 2.664 - 50.000
3) Investimenti esteri - - - - - - - -
B. Derivati creditizi - - - - - - - -
1) Fair value - - - - - - - -
2) Flussi finanziari - - - - - - - -
Totale - 1.374.755 - 9.015.528 - 1.025.311 - 6.858.586
VN = valore nominale
L1 = Livello 1
L2 = Livello 2
L3 = Livello 3

6.2 Derivati di copertura: composizione per portafogli coperti e per tipologia di copertura

Flussi finanziari
Operazioni/Tipo di copertura Specifica Specifica Generica Investimen
ti esteri
R
ischio di
tasso
Rischio di
cambio
Rischio di
Rischio di
Più rischi
credito
prezzo
Generica
1. Attività finanziarie disponibili
per la vendita 1.174.289 - - - - X - X X
2. Crediti 5.421 - - X - X - X X
3. Attività finanziarie detenute
sino alla scadenza
X - - X - X - X X
4. Portafoglio X X X X X 85.416 X - X
5. Altre operazioni - - - - - X - X -
Totale attività 1.179.710 - - - - 85.416 - - -
1. Passività finanziarie 109.085 - - X - X - X X
2. Portafoglio X X X X X - X 544 X
Totale passività 109.085 - - - - - - 544 -
1. Transazioni attese X X X X X X - X X
2. Portafoglio di attività e
passività finanziarie X X X X X - X - -

Sezione 7 Adeguamento di valore delle passività finanziarie oggetto di copertura generica – Voce 70

7.1 Adeguamento di valore delle passività finanziarie coperte

Totale Totale
Adeguamento di valore delle passività coperte/ Valori 31/12/2016 31/12/2015
1. Adeguamento positivo delle passività finanziarie - 457
2. Adeguamento negativo delle passività finanziarie - -
Totale - 457

7.2 Passività finanziarie oggetto di copertura generica del rischio di tasso di interesse: composizione

Totale Totale
31/12/2016 31/12/2015
1. Debiti - -
2. Titoli in circolazione - -
3. Portafoglio - 115.000
Totale - 115.000

Sezione 8 Passività fiscali – Voce 80

Le passività fiscali sono state commentate nella "Sezione 13 - Le attività fiscali e le passività fiscali" dello stato patrimoniale attivo.

Sezione 9 Passività associate ad attività in via di dismissione – Voce 90

Per il dettaglio delle passività associate alle attività in via di dismissione si rimanda alla "Sezione 14 - Attività non correnti e gruppi di attività in via di dismissione" dello stato patrimoniale attivo.

Sezione 10 Altre passività – Voce 100

10.1 Altre passività: composizione

Totale Totale
31/12/2016 31/12/2015
Debiti verso società del Gruppo relativi al consolidato fiscale 62.653 24.695
Debiti verso Erario (non classificabili tra le passività fiscali) 96.767 120.608
Debiti verso il personale 5.538 83.873
Debiti verso enti previdenziali 40.383 -
Debiti verso fornitori 60.618 117.315
Debiti per partite diverse del Servizio Riscossione Tributi - -
Partite viaggianti tra filiali non attribuite ai conti di pertinenza 115 17
Somme a disposizione da riconoscere a terzi 370.254 279.361
Bonifici da regolare in stanza 496.319 241.769
Partite relative ad operazioni in titoli 226.299 17.722
Altre partite in corso di lavorazione 419.137 512.031
Rettifiche per partite illiquide di portafoglio 20.484 618.174
Ratei e risconti passivi non riconducibili a voce propria 19.208 21.994
Altre partite 649.945 437.179
Totale 2.467.720 2.474.738

La voce "Debiti verso l'Erario (non classificabili nelle passività fiscali)" include le passività fiscali nette quali i debiti IVA, ritenute su interessi passivi e redditi da lavoro dipendente e assimilato, ritenute e altre partite fiscali non rilevate nella voce 80 "Passività fiscali".

La voce "Debiti verso il personale" è costituita principalmente dagli oneri relativi ai contributi sociali obbligatori.

La voce "Bonifici da regolare in stanza" è relativa principalmente ad operazioni di bonifici UNIPAY da accreditare.

La voce "Partite relative ad operazioni in titoli" comprende operazioni di compravendita titoli per contanti effettuate a cavallo d'anno e somme in attesa di definitiva imputazione.

La voce "Rettifiche per partite illiquide di portafoglio" include gli sbilanci degli effetti in portafoglio ("portafoglio di terzi" e portafoglio proprio").

La voce "Altre partite" è formata principalmente da passività relative a pagamenti riferibili al circuito Sepa Direct Debit per 318,7 milioni e incassi di deleghe F24 ed ex S.A.C. per circa 85,2 milioni.

Sezione 11 Trattamento di fine rapporto del personale – Voce 110

11.1 Trattamento di fine rapporto del personale: variazioni annue

Totale Totale
31/12/2016 31/12/2015
A. Esistenze inziali
306.734
345.447
B. Aumenti
13.055
6.739
B.1 Accantonamento dell'esercizio
3.932
4.486
B.2 Altre variazioni
9.123
2.253
- di cui operazioni di aggregazione aziendale
-
2.050
C. Diminuzioni
(22.246)
(45.452)
C.1 Liquidazioni effettuate
(19.471)
(28.539)
C.2 Altre variazioni
(2.775)
(16.913)
- di cui operazioni di aggregazione aziendale
-
-
D. Rimanenze finali
297.543
306.734

La voce B.1 "Accantonamento dell'esercizio" si riferisce agli oneri rilevati nella voce 150 a) "spese amministrative: per il personale" del conto economico.

Nelle voci B.2 e C2 "Altre variazioni" sono rilevate le perdite attuariali nette per 7,2 milioni, in contropartita della relativa riserva da valutazione di patrimonio netto "Utili (perdite) attuariali relativi a piani previdenziali a benefici definiti". Al 31 dicembre 2015 gli utili attuariali netti erano pari a 14,8 milioni.

11.2 Altre informazioni

Come descritto nella Parte A - Politiche contabili, 17 Altre Informazioni – Trattamento di fine rapporto ed altri benefici per i dipendenti", a seguito della riforma della previdenza complementare, il trattamento di fine rapporto del personale contabilizzato nella presente voce di bilancio si riferisce, per le società che come il Banco Popolare avevano in media almeno 50 dipendenti nel corso del 2006, alla sola quota maturata sino al 31 dicembre 2006.

Per tali società l'accantonamento non comprende pertanto le quote che per effetto della citata riforma sono versate a forme di previdenza complementare oppure al fondo di Tesoreria presso l'INPS. In tal caso, le quote di trattamento di fine rapporto del personale maturande a partire dal 1° gennaio 2007 configurano un "piano a contribuzione definita" e sono rilevate tra i costi del personale nella sottovoce "indennità di fine rapporto", sulla base dei contributi dovuti senza l'applicazione di metodologie di calcolo attuariali, in contropartita alla rilevazione della voce patrimoniale "Altre passività" o di un'uscita di disponibilità liquide.

Principali ipotesi attuariali

La valutazione attuariale del TFR è stata condotta da un attuario esterno indipendente, sulla base della metodologia dei "benefici maturati" mediante il criterio "Projected Unit Credit", come previsto dallo IAS 19. Nella seguente tabella sono riportate le principali ipotesi di tipo demografico, economico - finanziario sulle quali è fondata la valutazione al 31 dicembre 2016 rispetto a quella al 31 dicembre 2015.

Ipotesi demografiche (2016-2015) Principali ipotesi demografiche ed attuariali per la valutazione del fondo TFR
Probabilità di decesso degli attivi 31/12/2016: IPS55 Base demografica per le assicurazioni di rendita.
31/12/2015: Tavola di sopravvivenza RG48 elaborata dalla Ragioneria Generale dello Stato.
Probabilità di inalibità degli attivi Tavola utilizzata nei modelli INPS per le proiezioni al 2010.
31/12/2016: 1,5%
Frequenza delle anticipazioni di TFR 31/12/2015:Determinate in funzione dell'esperienza storica distinte per anzianità di servizio.
Con riferimento alle anticipazioni successive alla prima, è stato previsto che il 10% dei
dipendenti che hanno richiesto la prima anticipazione chieda anche la seconda, trascorsi 6
anni dalla prima; riguardo all'ammontare di anticipazione è stato ipotizzato un importo pari al
70% per la prima richiesta di anticipazione e pari al 45% per la seconda richiesta.
31/12/2016: 1,0%
Frequenza del turnover 31/1/2015: Determinate in funzione dell'esperienza storica distinte per età e sesso.
Probabilità di pensionamento Al raggiungimento del primo requisito di pensionamento secondo quanto previsto
dall'Assicurazione Generale Obbligatoria.
Ipotesi finanziarie (2016-2015)
Tasso annuo di attualizzazione 31/12/2016: 0,99% pari all'indice Iboxx Corporate AA 7-10, in coerenza con la duration media
di tutti i benefici riconosciuti a favore dei dipendenti delle società appartenenti al Gruppo
(previdenza, TFR e premi di anzianità) pari a 10 anni.
31/12/2015: 1,42% pari all'indice Iboxx Corporate AA 7-10, in coerenza con la duration media
di tutti i benefici riconosciuti a favore dei dipendenti delle società appartenenti al Gruppo
(previdenza, TFR e premi di anzianità) pari a 8,7 anni.
Tasso annuo di inflazione 31/12/2016: 1,50%
31/12/2015: 1,50% per il 2016, 1,80% per il 2017, 1,70% per il 2018, 1,60% per il 2019, 2%
dal 2020 in poi . I conseguenti tassi annui di rivalutazione del TFR saranno pari al 75% dei
rispettivi tassi di inflazione aumentati di 1,5 punti percentuali (2,625% per il 2016, 2,850%
per il 2017, 2,775% per il 2018, 2,70% per il 2019 e 3% dal 2020 in poi).

Utili/Perdite attuariali rilevati nel prospetto della redditività complessiva

Come illustrato nel precedente paragrafo 11.1, le modifiche di alcune ipotesi attuariali per la valutazione del TFR al 31 dicembre 2016, rispetto al precedente esercizio, hanno comportato complessivamente un incremento del fondo di 7,2 milioni, pari alla somma di:

  • perdite nette attuariali per 4,4 milioni imputabili alle variazioni delle ipotesi finanziarie. Nel dettaglio, trattasi di 11,7 milioni di perdite dovute alla variazione del tasso di sconto e 7,3 milioni di utili relativi alla variazione del tasso di inflazione.
  • perdite attuariali nette per 2,8 milioni, conseguenti alle altre ipotesi attuariali. Nel dettaglio, trattasi di 4,5 milioni di perdite imputabili alla modifica dell'ipotesi attuariale relativa al "tasso di mortalità dei dipendenti" e 1,7 milioni di utili conseguenti all'esperienza passata, ossia alle differenze tra le precedenti ipotesi attuariali demografiche e quanto si è effettivamente verificato.

Per quanto riguarda il tasso di attualizzazione, che è una delle più importanti assunzioni utilizzate nella misurazione delle obbligazioni per i piani a benefici definiti, si è fatto riferimento ai rendimenti di aziende aventi rating "AA", considerati quale migliore espressione di rendimenti di aziende di primaria qualità. Il principio contabile di riferimento IAS 19 precisa, infatti, che tale tasso deve riflettere il valore temporale del denaro, ma non il rischio di credito specifico dell'entità, né il rischio attuariale o di investimento e nemmeno il rischio che, in futuro, i dati reali sperimentati possano differire rispetto alle ipotesi attuariali utilizzate. Il principio specifica, inoltre, che tale tasso deve essere determinato con riferimento ai rendimenti di mercato, alla data di chiusura dell'esercizio, di titoli di aziende primarie del paese in cui opera l'entità (cosiddetto "High Quality Corporate Bond yield") e, alternativamente, in assenza di un mercato spesso per tali titoli, con riferimento ai rendimenti di mercato di titoli governativi. Nel dettaglio, ci si è riferiti all'indice "Iboxx Corporate AA", fornito dall'info provider Markit, avente un orizzonte temporale di riferimento pari a 7- 10 anni, in coerenza con la duration media dei piani a prestazione definita. Il decremento del tasso di attualizzazione di 43 basis point (0,99% al 31 dicembre 2016 contro 1,42% del 31 dicembre 2015) è imputabile esclusivamente all'evoluzione di mercato, in quanto il parametro di riferimento al 31 dicembre 2016 è risultato il medesimo di quello dell'esercizio precedente.

Analisi di sensitività

Come richiesto dallo IAS 19, si è provveduto a condurre un'analisi di sensitività dell'obbligazione relativa al trattamento di fine rapporto rispetto alle ipotesi attuariali ritenute più significative, finalizzata a mostrare di quanto varierebbe la passività di bilancio in relazione alle oscillazioni ragionevolmente possibili di ciascuna di tali ipotesi attuariale. In particolare, nella seguente tabella viene fornita evidenza della variazione del fondo trattamento di fine rapporto, nell'ipotesi di aumentare o diminuire il tasso di attualizzazione e di inflazione di 50 punti base, nonché di ipotizzare un maggiore tasso di turnover, pari all'1%, rispetto ai parametri effettivamente utilizzati.

Variazione TFR
in termini assoluti (*)
Variazione TFR
in termini
percentuali
Tasso attualizzazione +0,5% (13.190) (4,43%)
Tasso attualizzazione -0,5% 14.129 4,75%
Tasso inflazione +0,5% 8.565 2,88%
Tasso inflazione -0,5% (8.261) (2,78%)
Tasso annuo di turnover +1% (1.909) (0,64%)

(*) gli importi tra parenesi indicano un decremento del fondo

Sezione 12 Fondi per rischi ed oneri – Voce 120

12.1 Fondi per rischi ed oneri: composizione

Voci/Valori Totale
31/12/2016
Totale
31/12/2015 (*)
1. Fondi di quiescenza aziendale 94.166 89.782
(*)
2. Altri fondi per rischi e oneri 635.195 555.894
2.1 controversie legali 104.374 116.908
2.2 oneri per il personale 412.312 334.311
2.3 altri 118.509 104.675
Totale 729.361 645.676

(*) I dati relativi all'esercizio precedente sono stati risposti per omogeneità di confronto

Fondi di quiescenza aziendali

I fondi di quiescenza esposti in bilancio rappresentano le passività relative ai piani a prestazione definita per un valore di 94,2 milioni, di cui 23,2 milioni riferibili ai fondi esterni.

I fondi a contribuzione definita classificati come interni, che nel 2015 erano rilevati nella presente voce di bilancio per 272,4 milioni, e le relative attività correlate iscritte nella voce 150 dello stato patrimoniale attivo - "Altre attività", dal presente esercizio sono iscritti nei conti d'ordine per il principio della prevalenza della sostanza sulla forma, come specificato nella Parte A – Politiche Contabili "Note per una corretto raffronto degli schemi di bilancio comparativi e dell'informativa comparativa".

L'unica obbligazione della Banca infatti è costituita dall'obbligo di versare ad un fondo dei contributi definiti su base contrattuale. Nessun ulteriore rischio ricade sulla Banca nel caso in cui il fondo non disponga di attività sufficienti per pagare i benefici ai dipendenti. Il patrimonio separato al 31 dicembre 2016 è pari a 291,1 milioni.

In ottemperanza alle disposizioni della Circolare n. 262, negli allegati di bilancio viene riportato il rendiconto dei "fondi interni".

Fondi per rischi ed oneri – controversie legali

Nell'ambito degli altri fondi per rischi ed oneri, la sottovoce "controversie legali" comprende i fondi per cause revocatorie per l'importo di 12,7 milioni (15,2 milioni al 31 dicembre 2015) e quelli a fronte di altre vertenze legali per la quota parte residua, come pure nel precedente esercizio.

Rischi connessi ai contenziosi legali in essere

Il Banco Popolare opera in un contesto legale e normativo che lo espone ad una vasta tipologia di vertenze legali, connesse, ad esempio, alle condizioni praticate alla propria clientela, alla natura ed alle caratteristiche dei prodotti e dei servizi finanziari prestati, alle irregolarità amministrative, alle revocatorie fallimentari, alle liti giuslavoristiche. I relativi rischi sono oggetto di specifica analisi da parte del Banco Popolare, al fine di procedere ad effettuare uno specifico stanziamento al fondo rischi ed oneri, qualora l'esborso sia ritenuto probabile, sulla base delle informazioni di volta in volta disponibili. Come indicato nella "Parte A – Politiche contabili" della presente nota integrativa, le complessità delle situazioni e delle operazioni societarie che sono alla base dei contenziosi implicano significativi elementi di giudizio che possono interessare sia l'an, sia il quantum e relativi tempi di manifestazione della passività.

Nel seguito sono dettagliate le principali controversie legali in corso alla chiusura dell'esercizio, caratterizzate da significativi profili di complessità e/o potenziale onerosità, con la mera finalità di rappresentare la massima esposizione al rischio, a prescindere dal giudizio espresso dal Banco Popolare in merito al relativo grado di soccombenza. Per molte di tali vertenze, il Banco Popolare reputa infatti che vi siano limitati profili di rischio e quindi, trattandosi di passività possibili, non ha effettuato alcun accantonamento; per le passività considerate probabili, l'informativa su tale giudizio e sull'ammontare dello stanziamento viene fornita solo nell'eventualità in cui non possa recare pregiudizio nell'evoluzione del contenzioso con la controparte, per via giudiziale o transattiva. Al riguardo si deve sottolineare che, per quanto le stime condotte dal Banco Popolare siano ritenute attendibili e conformi ai dettami dei principi contabili di riferimento, non si può tuttavia escludere che i costi per la definizione delle vertenze possano rivelarsi significativamente più alti rispetto a quelli accantonati.

Contenzioso Area S.p.A.

Nel luglio e nel settembre 2009 il Banco Popolare (oltre ad altri) è stato citato in giudizio con atti separati da due distinti gruppi di ex azionisti di Area S.p.A.

Nel primo giudizio, 42 attori oltre a 39 intervenuti hanno chiesto la condanna dei convenuti al risarcimento di 19,1 milioni, sull'assunto di un asserito accordo tra la ex Banca Popolare di Lodi (BPL) S.c.a.r.l. e Banca Intesa S.p.A., che avrebbe comportato tra l'altro l'estromissione dei soci di minoranza di Area S.p.A. senza il corrispettivo che sarebbe stato dovuto a fronte dell'esercizio del diritto di recesso quale conseguenza della fusione di Area S.p.A. in Bipielle Investimenti S.p.A.

Nel secondo giudizio, 76 attori hanno chiesto la condanna del Banco Popolare, della ex BPL S.p.A. e del suo ex amministratore delegato Sig. Gianpiero Fiorani, previo accertamento di una pretesa responsabilità penale personale di quest'ultimo e di una responsabilità ex art. 5 D. Lgs. n. 231/2001 delle due banche, al risarcimento di danni asseriti per 25,2 milioni, per i medesimi profili del primo giudizio.

In data 20 gennaio 2010 Banca Intesa San Paolo ha chiamato in causa BPL ed il signor Fiorani in un giudizio promosso da 9 attori per estendere il giudicato nei confronti della Banca. In tale giudizio veniva chiesta la condanna al pagamento di danni asseriti per 1,7 milioni per le medesime ragioni esposte nelle precedenti due cause.

I primi due giudizi si sono conclusi con pronuncia della Corte d'Appello di Milano che, con sentenze del 13 e 19 dicembre 2016, ha rigettato gli appelli delle controparti e condannato le stesse alla refusione delle spese legali.

Il terzo giudizio si era già estinto a seguito del passaggio in giudicato della sentenza del Tribunale di Milano dell'8 maggio 2013 che aveva totalmente rigettato le domande avversarie.

Il Banco Popolare, anche alla luce degli esiti dei due gradi di giudizio e supportato dal parere dei propri legali esterni, ritiene di disporre di valide argomentazioni per contrastare le pretese della società attrice anche in un eventuale giudizio di Cassazione.

Raffaele Viscardi S.r.l.

La causa, notificata il 30 aprile 2009 e con un petitum di circa 46 milioni, verte sull'operato di una filiale di Salerno in ordine alla concessione di finanziamenti agrari alla società attrice che assume di essere stata indotta a sottoscrivere obbligazioni del Banco Popolare in garanzia di somme erogatele, e lamenta un danno di immagine per la segnalazione in Centrale Rischi. Il 5 maggio 2015 il Tribunale di Salerno ha emesso sentenza favorevole al Banco avverso la quale è stato proposto appello da controparte.

Supportato dal parere del legale esterno, Banco Popolare ritiene che le pretese avversarie siano destituite di fondamento.

Maflow SpA in Amministrazione Straordinaria

Con atto di citazione del 14 aprile 2014 Maflow S.p.A., in amministrazione straordinaria, ha convenuto in giudizio il Banco Popolare chiedendo: (i) la condanna, in solido con altri, al risarcimento del danno per 199 milioni pari al complessivo dissesto finanziario della Maflow così come calcolato da controparte; (ii) la condanna alla restituzione di quanto asseritamente percepito dal Banco illegittimamente a fronte di finanziamenti concessi a Maflow dalla costituzione sino al default. Tutto ciò sul presupposto che il Banco avrebbe rivestito un ruolo dominante influenzando la gestione finanziaria di Maflow.

Il Tribunale di Milano con sentenza del 14 dicembre 2016, poi appellata, ha integralmente respinto le domande della Procedura che è stata condannata anche alla refusione delle spese di lite.

Il Banco Popolare, anche alla luce dell'esito del giudizio di primo grado e supportato dal parere dei propri legali esterni, ritiene di disporre di valide argomentazioni per contrastare le pretese della Procedura anche nel giudizio di Appello.

Potenza Giovanni

La vertenza trae origine dai rapporti intercorsi tra l'ex ICCRI e la società CRIA per la ristrutturazione di un grande complesso immobiliare a Milano. ICCRI, nel 1984, concedeva varie linee di finanziamento, tutte garantite ipotecariamente. Il socio di riferimento della CRIA era Giovanni Potenza il quale, in seguito alle difficoltà economiche della società, concordò con ICCRI la cessione dell'87% delle quote della società a IMMOCRI (società immobiliare dell'ICCRI) mediante stipula di patto parasociale.

A seguito della cessione del patrimonio immobiliare della CRIA al Gruppo Norman, il signor Giovanni Potenza ha avviato, a partire dal 22 novembre 2001, una serie di azioni giudiziali dirette a dimostrare il danno subìto per la vendita di tale patrimonio da parte di ICCRI e IMMOCRI ad un prezzo da lui ritenuto non congruo nonché ad ottenere la nullità sia degli accordi transattivi tra il Gruppo Norman e l'ICCRI sia dei relativi contratti di vendita dei cespiti.

Nelle more del primo grado del giudizio civile, l'attore ha anche instaurato un procedimento penale per il reato di estorsione a carico di funzionari dell'ICCRI e di società collegate, poi archiviato dal Pubblico Ministero.

La sentenza di primo grado del 2009, favorevole alla Banca con condanna dell'attore alle spese legali, è stata appellata.

Supportato dal parere del legale esterno, Banco Popolare ritiene probabile la conferma della sentenza di primo grado.

Procedimento Amministrativo

Il 17 luglio 2014 è stato notificato al Banco Popolare, in qualità di obbligato in solido con i possibili responsabili della violazione, un verbale di contestazione per asserita violazione della normativa antiriciclaggio (D.Lgs. n. 231/2007). Viene contestata l'omessa segnalazione di operazione ritenuta sospetta all'esito degli accertamenti condotti dalla Guardia di Finanza; i fatti contestati risalgono al 2009 e sono relativi ad una operazione di versamento di n. 41 assegni circolari non trasferibili per un importo complessivo di 10,1 milioni.

Con il supporto di circostanziati pareri di legali esterni, Banco Popolare ha proceduto ad effettuare idonee valutazioni di rischio.

Cicerone Sarl - Porta Vittoria S.p.A.

Il 7 agosto 2015 le società Cicerone Sarl e Porta Vittoria Spa (nel frattempo dichiarata fallita), appartenenti al Gruppo Coppola, hanno citato in giudizio Release, Banco Popolare e Piazza di Spagna View contestando la nullità dell'accordo di ristrutturazione del debito della Cicerone Sarl, nei confronti di Release, che origina dal contratto di leasing avente ad oggetto l'Hotel Cicerone di Roma. Le controparti chiedono il ripristino dell'originario contratto di leasing oltre al risarcimento del danno asseritamente patito, quantificato in 45 milioni.

Il Banco Popolare, supportato dal parere dei propri legali esterni, ritiene di disporre di valide argomentazioni per contrastare le pretese delle società attrici.

Kevios

Con atto notificato il 18 dicembre 2009 Kevios S.p.A. ha citato la ex Banca Italease dinanzi al Tribunale di Milano al fine di vedere accolta una richiesta di risarcimento danni per circa 65 milioni fondata, sinteticamente, sulla pretesa esistenza di molteplici fattispecie ivi rappresentate: abuso di dipendenza economica, abuso del diritto ed inadempimento contrattuale, in tesi, imputabili alla Banca.

Con sentenza del 28 luglio 2016, passata in giudicato, la Corte d'appello di Milano ha confermato le statuizioni del giudice di primo grado respingendo integralmente le domande della società attrice, condannando la stessa alla refusione delle spese legali in favore del Banco.

Procedimenti civili e penali relativi ai fallimenti delle società del Gruppo Dimafin

Il Banco Popolare è stato coinvolto in alcuni giudizi di natura civile promossi dalle procedure fallimentari, dagli ex amministratori e dalla ex proprietà del Gruppo Dimafin, nonché nel procedimento penale che accompagna il default dello stesso gruppo imprenditoriale.

Il Fallimento Dimafin, dichiarato soccombente dal Tribunale di Roma con sentenza del 22 aprile 2013, ha proposto appello per far valere la pretesa inefficacia del contratto di risoluzione per mutuo consenso avente ad oggetto la locazione finanziaria dell'immobile denominato Palazzo Sturzo in Roma e così rientrare nella disponibilità dell'immobile (ovvero, nell'impossibilità, ricevere l'equivalente in denaro) con relativa restituzione di tutti i canoni di locazione corrisposti.

Banco Popolare, supportato dal parere del legale esterno e anche in ragione dalla favorevole sentenza di primo grado, ritiene probabile la conferma della decisione in appello.

I fallimenti delle sette società appartenenti al gruppo Dimafin (Dimafin, Dima Costruzioni, Diemme Costruzioni, Ponente, Belchi, Stone & Project, Dimatour), in persona dei rispettivi curatori fallimentari, nel giugno del 2015 hanno citato in giudizio Banco Popolare, quale incorporante Banca Italease, insieme ad altri istituti di credito, chiedendone la condanna al risarcimento del danno asseritamente patito in conseguenza degli accordi di ristrutturazione stipulati con i convenuti e quantificato in circa 179 milioni.

Gli stessi fallimenti, nel dicembre del 2016, hanno chiamato in giudizio il pool di banche (tra queste Banca Italease) che finanziò un'operazione di salvataggio al fine di ottenere: 1) la revoca dei collegati atti con cui il Gruppo Dimafin conferì i propri immobili nel Fondo Diaphora 1 (gestito dalla SGR Raetia) e 2) l'inefficacia delle relative ipoteche concesse. Le cause costituiscono una riproposizione di giudizi già instaurati nel 2013 dalle medesime curatele e conclusi, nel 2015, con sentenza di improcedibilità a seguito dell'intervenuta liquidazione del fondo Diaphora 1. In base alla ricostruzione avversaria gli istituti citati avrebbero tenuto condotte illecite finalizzate al rientro delle proprie esposizioni creditorie nei confronti del gruppo Dimafin. Su tali basi le curatele attrici chiedono la condanna degli istituti convenuti al pagamento di complessivi 88,50 milioni di Euro.

Il Banco Popolare, supportato dal parere dei propri legali esterni, ritiene di disporre di valide argomentazioni per contrastare le pretese avversarie.

Anche il Sig. Lucio Giulio Capasso, ex Amministratore Unico delle società del Gruppo Dimafin, a inizio 2016 ha instaurato, in maniera irrituale, autonomo giudizio nei confronti di Banco Popolare e Release che, unitamente ad altri istituti di credito, vengono chiamati a risarcire asseriti danni per complessivi 3,7 milioni riferibili alle medesime condotte già contestate dalle procedure in ordine agli accordi di ristrutturazione del debito del Gruppo Dimafin.

Il Banco Popolare, all'esito di una valutazione complessiva degli atti e dei documenti depositati in giudizio, ritiene di disporre di validi argomenti per contrastare le pretese azionate nei suoi confronti.

Nel marzo del 2016 la stessa proprietà del Gruppo Dimafin, rappresentata dal Sig. Raffaele Di Mario, ha convenuto in giudizio 23 soggetti, tra cui numerosi istituti di credito, chiamati a rispondere in via solidale di asserite condotte dolose e colpose ascrivibili ai convenuti ritenuti responsabili del maggior dissesto finanziario delle società del Gruppo Dimafin e del conseguente fallimento delle stesse. Tali condotte avrebbero provocato l'azzeramento del valore delle partecipazioni detenute dall'attore, da qui le pretese risarcitorie del signor Di Mario per 700 milioni.

Il Banco Popolare, all'esito di una valutazione complessiva degli atti e dei documenti depositati in giudizio, ritiene di disporre di validi argomenti per contrastare le pretese azionate nei suoi confronti.

Nell'ambito del procedimento penale pendente presso il Tribunale di Roma che accompagna il default del Gruppo Dimafin, il Giudice per l'udienza preliminare ha rinviato a giudizio gli esponenti del Comitato Esecutivo e del Collegio Sindacale della ex Banca Italease (in carica a gennaio 2009). L'accusa sostiene che un'operazione di finanziamento in pool con Unicredit e Cassa di Risparmio di Bolzano, in favore della SGR Raetia, deliberata dal Comitato Esecutivo della ex Banca Italease nel gennaio 2009, contratto poi conferito alla Società Release, avrebbe integrato gli estremi della bancarotta fraudolenta e preferenziale, nonché il reato di omesso versamento IVA in concorso con gli amministratori delle società fallite.

Il 20 giugno 2012, in corso di indagini, è stato inoltre notificato alla ex Banca Italease un decreto di sequestro preventivo per 7,9 milioni, corrispondente alla somma oggetto del pagamento supposto preferenziale o privo di causa in relazione alla medesima operazione in pool.

Per questa vicenda i legali ritengono che le accuse contro gli imputati siano fondate soltanto su una forzatura giuridica interpretativa e che, conseguentemente, la posizione della Banca, come eventuale responsabile civile, sia ampiamente difendibile.

Alle fine del 2014 è stato notificato a Banca Italease, unitamente con altri soggetti, un ulteriore atto di citazione in relazione a tre distinti contratti di locazione finanziaria stipulati con società del Gruppo Di Mario (Dimafin Spa e Dimatour). In tale giudizio parte attrice, Fallimento Diemme Costruzioni Spa, chiede l'annullamento dell'atto di compravendita avente ad oggetto un compendio immobiliare sito in Pomezia nonché la nullità dei contratti di leasing ad esso collegati e per l'effetto la restituzione a Banca Italease dell'importo complessivo di 21,2 milioni. Il procedimento è ancora in fase istruttoria con prossima udienza a febbraio 2017.

Ittierre S.p.A.

Società ammessa alla procedura di Amministrazione Straordinaria. La procedura ha notificato atto di citazione chiedendo sia alla ex BPL sia alla ex Banca Popolare di Novara S.p.A. ("BPN") la restituzione, ex art. 67 L.F. della complessiva somma di euro 16,6 milioni in via principale e di euro 4,9 milioni in via subordinata. E' stata eccepita l'erronea duplicazione della domanda in realtà relativa al medesimo conto corrente migrato a seguito dello swap di filiali dalla BPL alla BPN. E' stata inoltre eccepita la nullità della domanda per indeterminatezza dell'oggetto dal momento che la controparte non ha precisato quali fossero le rimesse contestate. Per la causa ex BPN è ancora in corso la sostituzione del giudice e per l'altra la ctu contabile, depositata a settembre 2015, ha escluso l'esistenza di rimesse restitutorie revocabili, circostanza positiva per l'esito delle cause che prevede l'udienza di precisazione delle conclusioni ad aprile 2017.

Send S.r.l.

Società fallita nel 2009. Il credito deriva da un'operazione in pool di 49,5 milioni con Unicredit capofila, finalizzata alla realizzazione di un centro commerciale in Vicenza e garantita da ipoteca in pari grado sul complesso immobiliare finanziato. La quota di partecipazione del Banco era del 28,80%. I crediti del pool (e pertanto anche quello del Banco) sono stati regolarmente ammessi allo stato passivo fallimentare in via privilegiata ipotecaria.

La curatela del fallimento ha avviato azione risarcitoria in solido nei confronti delle Banche del Pool per l'importo del finanziamento. Il Tribunale adito dalla curatela ha dichiarato nell'agosto 2015 la propria incompetenza. La curatela ha riassunto a novembre la causa avanti il Tribunale di Venezia sezione specializzata delle imprese, con udienza di precisazione delle conclusioni fissata per ottobre 2017.

Accertamento ispettivo Consob

Ad esito di una verifica ispettiva, Consob, con delibera n. 19368 del 17 settembre 2015, notificata in data 26 gennaio 2016, ha deliberato l'applicazione di sanzioni amministrative pecuniarie per asserite violazioni dell'art. 21 del d.lgs. n. 58/1998 e relative disposizioni di attuazione. L'ammontare complessivo delle sanzioni irrogate ad alcuni esponenti aziendali del Banco Popolare, ed al Banco medesimo in quanto obbligato in solido, è pari a 261.500 euro. Gli esponenti aziendali, unitamente al Banco Popolare, hanno deliberato di presentare ricorso avanti la Corte d'Appello competente per territorio per l'annullamento del provvedimento sanzionatorio e per la restituzione dell'importo delle sanzioni nel frattempo pagate. Nel giudizio di opposizione si è costituita la Consob chiedendo la reiezione del ricorso. Con ordinanza in data 7 ottobre 2016, la Corte d'Appello ha invitato i ricorrenti (Banco Popolare e gli esponenti aziendali) a sintetizzare in una memoria i motivi di opposizione di merito esposti nel ricorso per relationem. A tal fine, è stato concesso termine ai ricorrenti fino al 15 novembre 2016, e termine a Consob fino al 15 dicembre 2016 per repliche. A seguito del deposito delle rispettive memorie da parte dei ricorrenti e di Consob, si è tenuta in data 12 gennaio 2017 l'udienza di discussione all'esito della quale la Corte ha trattenuto la causa in decisione.

Fondi per rischi ed oneri – oneri per il personale

Nella sottovoce "oneri del personale" ammontante a 412,3 milioni sono inclusi i fondi solidarietà per 344,5 milioni, premi di fedeltà per 20,3 milioni, sistemi incentivanti per 19,2 milioni, incentivi all'esodo da erogare per 2,3 milioni e altri accantonamenti per 26 milioni.

Fondi per rischi ed oneri – altri

La sottovoce "altri" ammonta a 118,5 milioni (104,7 milioni al 31 dicembre 2015). Al 31 dicembre 2016 la voce include gli stanziamenti a fronte dei probabili esborsi derivanti da:

  • contenziosi in essere con l'Amministrazione Finanziaria;
  • procedure di liquidazione delle partecipazioni;
  • costi da sostenere per effetto della decisione di chiusura di alcune filiali assunta nell'ambito del piano di riorganizzazione della rete;
  • gli oneri prevedibili connessi ad alcune possibili evoluzioni interpretative di alcune norme regolamentanti l'attività bancaria.

Considerato che una puntuale indicazione degli stanziamenti potrebbe seriamente pregiudicare la posizione della società nell'ambito della gestione delle vertenze connesse alle passività potenziali oggetto di valutazione, come consentito dal paragrafo 92 del principio contabile internazionale di riferimento (IAS 37), nella presente nota integrativa, per alcune fattispecie non è stata fornita analitica indicazione in merito all'entità degli stanziamenti esistenti nell'ambito dei fondi per rischi ed oneri ed agli accantonamenti addebitati al conto economico dell'esercizio.

Rischi connessi a contenziosi in essere nei confronti dell'Amministrazione Finanziaria

Il Banco Popolare, le società dalla cui fusione per unione il Banco ha avuto origine e le società controllate incorporate sono state fatte oggetto di varie attività di verifica da parte dell'Amministrazione Finanziaria sia nell'esercizio 2016 che nei precedenti. Tali attività hanno riguardato la determinazione dei redditi imponibili dichiarati ai fini delle imposte sui redditi, dell'IVA dell'imposta di registro e più in generale le modalità di applicazione della normativa fiscale tempo per tempo vigente. Come conseguenza di tali attività di controllo il Banco Popolare è coinvolto in una pluralità di contenziosi.

Le passività potenziali connesse a contenziosi fiscali avviati che interessano il Banco Popolare ammontano alla data del 31 dicembre 2016 a 450,9 milioni (387,3 milioni al 31 dicembre 2015) di cui 412,9 milioni desumibili dagli avvisi di accertamento, cartelle esattoriali e avvisi di liquidazione e 37,8 milioni desumibili dai processi verbali di constatazione notificati o in fase di notifica (rilievi desunti dalla lettura dei processi verbali giornalieri della verifica in corso). Si precisa a tale proposito che nella stima delle passività potenziali relative agli avvisi di accertamento non sono considerati gli eventuali interessi (ad eccezione che per gli accertamenti relativi all'esercizio 2005 dell'ex Banca Popolare Italiana e per le passività classificate come probabili), mentre nella stima delle passività potenziali relative ai processi verbali di constatazione notificati in fase di notifica non sono inclusi né gli interessi né le sanzioni in quanto non indicate nell'atto (ad eccezione che per le passività classificate come probabili).

Evoluzione intervenuta nel corso dell'esercizio

Nuovi contenziosi sorti nell'esercizio e/o incremento di quelli già esistenti a seguito della notifica di avvisi di accertamento e cartelle esattoriali

L'incremento principale pari a 81,5 milioni si riferisce agli atti notificati nel mese di dicembre 2016 dagli Uffici Grandi Contribuenti della Direzione Regionale della Lombardia e della Toscana, nei confronti dell'ex Banca Italease e dell'ex Mercantile Leasing con riferimento all'esercizio 2011.

I rilievi contenuti negli avvisi traggono origine dalla deducibilità dall'IRES dell'utilizzo del fondo tassato costituito a fronte dell'IVA riversata all'Erario, unitamente ai relativi interessi, a seguito dell'accordo perfezionato in data 15 marzo 2011 tra Banca Italease spa ed Amministrazione finanziaria ed avente ad oggetto la definizione complessiva di una serie di vertenze fiscali.

I rilievi contenuti negli avvisi traggono origine dalla deducibilità dall'IRES dell'utilizzo del fondo tassato costituito a fronte dell'IVA riversata all'Erario, unitamente ai relativi interessi, a seguito dell'accordo transattivo perfezionato in data 15 marzo 2011 tra Banca Italease e le proprie controllate (Mercantile Leasing e Italease Gestione Beni) e l'Amministrazione finanziaria ed avente ad oggetto la definizione complessiva di una serie di vertenze fiscali. In maggior dettaglio nell'esercizio 2011 fu sottoscritto con l'Agenzia delle Entrate un accordo in virtù del quali le parti si impegnarono a definire le singole vertenze allora in contenzioso, i singoli accertamenti non ancora impugnati ed i rilievi oggetto dei singoli processi verbali contro il pagamento da parte di Banca Italease e delle sue dirette controllate Mercantile Leasing e Italease Gestione Beni dell'importo complessivo di 210,1 milioni a titolo di maggiori imposte (principalmente IVA), sanzioni ed interessi. A fronte di tale impegno erano stati iscritti specifici accantonamenti a fondi rischi ed oneri tassati fin dai bilanci riferiti all'esercizio 2010.

A seguito dell'esecuzione nell'esercizio 2011 del pagamento dell'IVA e degli interessi furono utilizzati i fondi tassati. Gli oneri relativi all'IVA versata ma non recuperabile e gli interessi furono ritenuti deducibili ai fini delle imposte dirette nel medesimo esercizio.

L'incremento residuo registrato nell'esercizio si riferisce esclusivamente ai rilievi desunti dalla lettura dei processi verbali giornalieri della verifica in corso avente ad oggetto il Banco Popolare. In tali processi verbali i verificatori hanno esteso a tutti i periodi di imposta aperti le contestazioni di omessa applicazione e conseguente omesso versamento delle ritenute ex art. 26, comma 5, del D.P.R. n. 600/1973 sugli interessi corrisposti dal Banco Popolare o dalle società controllate incorporate a fronte delle somme depositate dalle società controllate residenti nel Delaware (le LLC companies) ottenute tramite il collocamento all'estero degli strumenti finanziari computabili nei fondi propri (più precisamente nell'attuale capitale aggiuntivo di classe 1), cioè le cosiddette "preference shares" o "preferred securities"1 .

Contenziosi terminati e/o definiti nel corso dell'esercizio

Nel corso dell'esercizio si è registrata una riduzione dei contenziosi in essere per complessivi 48,8 milioni.

La principale riduzione consegue agli accordi di definizione stragiudiziale raggiunti dal Banco Popolare con l'Amministrazione Finanziaria alla fine dello scorso mese di dicembre per un ammontare complessivo di 48,7 milioni. La definizione si riferisce:

  • alle vertenze riguardanti gli avvisi di accertamento relativi all'omessa applicazione della ritenuta sugli interessi pagati dall'incorporata Banca Italease (negli esercizi dal 2007 al 2009) a favore delle società controllate residenti nel Delaware, che recavano complessivamente passività potenziali, per imposte, sanzioni ed interessi stimabili, in complessivi 8,5 milioni;
  • alle vertenze riguardanti altri avvisi di accertamento notificati con riferimento agli esercizi 2007, 2008 e 2009 alla ex controllata Banca Italease S.p.A.. Tali vertenze avevano per principale oggetto la pretesa non deducibilità dell'utilizzo di un fondo conferito a Release nell'ambito della ristrutturazione societaria del Gruppo Italease perfezionata prima dell'acquisizione del controllo da parte del Banco Popolare e ammontavano complessivamente a 40,2 milioni.

Nell'ambito della suddetta definizione l'Agenzia delle Entrate, riconoscendo la sussistenza di una oggettiva incertezza normativa, non ha applicato alcuna sanzione con riferimento alle vertenze riguardanti l'omessa applicazione della ritenuta sugli interessi pagati a favore delle società residenti nel Delaware. Con riferimento alla vertenza riguardante la pretesa non deducibilità dell'utilizzo del fondo conferito, l'Agenzia ha riconosciuto la deducibilità in capo ad altra società del Gruppo limitandosi a pretendere gli interessi e le sanzioni in misura ridotta. La suddetta definizione ha comportato complessivamente un esborso complessivo di 14,2 milioni di cui 10,9 milioni addebitati al conto economico dell'esercizio.

L'ulteriore riduzione delle passività potenziali deriva per 0,1 milioni, dall'estinzione del contenzioso concernente l'avviso di liquidazione dell'imposta sostitutiva D.P.R. 601/73 relativo al finanziamento concesso dall'ex Banca Popolare di Lodi spa a Sorgenia Power spa nel corso del 2009, che è stato annullato in autotutela dall'Ufficio.

1 Le operazioni di emissione di strumenti finanziari computabili nei fondi propri effettuate anteriormente al 2006 da parte di Banca Popolare Italiana e Banca Italease furono strutturate tramite il ricorso a società veicolo controllate residenti nello stato del Delaware (le LLc Companies) in quanto, a quel tempo, in base alla normativa allora vigente, non era possibile emettere direttamente tale tipologia di strumenti finanziari in Italia.

Oltre all'evoluzione illustrata, nel corso dell'esercizio o successivamente alla chiusura del medesimo non vi sono state evoluzioni significative nelle vertenze in essere ad eccezione del deposito in data 11 aprile 2016 delle sentenze pronunciate dalla Commissione Tributaria Provinciale di Milano in relazione ai ricorsi presentati dal Banco Popolare avverso le pretese contenute negli avvisi di accertamento riguardanti il periodo d'imposta 2009 delle ex controllate Banca Popolare di Lodi, Credito Bergamasco ed Efibanca. La Commissione ha accolto tutti i ricorsi presentati annullando totalmente le pretese dell'Agenzia che ammontavano a complessivi 58,4 milioni ritenendo gli accertamenti carenti di motivazione oltre che emessi senza aver assolto all'obbligo di contraddittorio preventivo previsto dalla legge. L'agenzia delle Entrate ha presentato ricorso.

Dettaglio dei contenziosi in essere alla data del 31 dicembre 2016

Per effetto dell'evoluzione descritta nel precedente paragrafo i principali contenziosi fiscali in essere alla data del 31 dicembre 2016 (passività potenziali maggiori o uguali a 1 milione) sono i seguenti:

  • Banco Popolare (Ex Banca Popolare di Verona e Novara Soc. Coop.) cartella di pagamento riguardante l'imposta IRAP versata alla Regione Veneto per l'esercizio 2006. La pretesa si riferisce all'applicazione al valore della produzione netta derivante dall'attività esercitata in Veneto ed in Toscana dell'aliquota ordinaria del 4,25% anziché nelle misura maggiorata del 5,25% ed ammonta complessivamente a 7,1 milioni. La cartella di pagamento é stata impugnata. La Commissione Tributaria Provinciale ha parzialmente accolto il ricorso dichiarando non dovute le sanzioni irrogate. La Commissione Tributaria Regionale ha confermato la sentenza di primo grado, annullando altresì la pretesa fiscale relativa alla maggiorazione IRAP riferita alla Regione Toscana. E' pendente il ricorso presentato alla Corte di Cassazione;
  • Banco Popolare (Ex Banca Popolare Italiana Soc Coop.) avviso di liquidazione riguardante l'imposta di registro conseguente alla riqualificazione in cessione di ramo d'azienda della cessione di un portafoglio di titoli effettuata nel 2002 tra la Cassa di Risparmio di Pisa e la Banca Popolare Italiana. Le pretese ammontano a 14,5 milioni. La Commissione Tributaria Regionale di Firenze nella sentenza del 18 ottobre 2011 ha integralmente accolto il ricorso presentato dal Banco Popolare. È pendente il ricorso presentato alla Corte di Cassazione;
  • Banco Popolare (Ex Banca Popolare Italiana Soc. Coop.) avvisi di accertamento relativi al periodo d'imposta 2005 riguardanti la pretesa indeducibilità ai fini IRES ed IRAP di costi e rettifiche di valore su crediti ritenuti riconducibili a fatti o atti qualificabili come reato (si tratta dei reati di false comunicazioni sociali, ostacolo alla vigilanza e turbativa di mercato contestati alla Banca Popolare Italiana in relazione al tentativo di scalata a Banca Antonveneta). Le pretese ammontano a 199,8 milioni (interessi ed aggi esattoriali compresi). Con separate sentenze depositate in data 15 ottobre 2014, n. 8562 (IRES) e n. 8561 (IRAP), la Commissione Tributaria Provinciale di Milano, Sez. 22, ha integralmente rigettato i ricorsi presentati dalla Banca, seppur non motivando in alcun modo le ragioni poste a fondamento della conferma della pretesa fiscale. La predetta sentenza è stata appellata avanti la Commissione Tributaria Regionale della Lombardia. In data 6 maggio 2015 si è tenuta la discussione avanti alla Commissione Tributaria Regionale di Milano, sezione 2, degli appelli depositati il 3 febbraio 2015. La Commissione, con sentenza n. 670 depositata in data 19 maggio 2015, ha rigettato gli appelli riuniti presentati e confermato le sentenze impugnate. E' stato presentato ricorso alla Corte di Cassazione;
  • Banco Popolare (Ex Banca Popolare Italiana Soc. Coop.) avvisi di accertamento notificati il 22 dicembre 2014 in relazione al processo verbale di constatazione del 30 giugno 2011 per i periodi d'imposta 2006- 2009. Anche questi avvisi riguardano la pretesa indeducibilità ai fini IRES ed IRAP dei costi ritenuti riconducibili a fatti o atti qualificabili come reato. Si tratta in particolare delle rettifiche di valore su crediti già oggetto di contestazione con riferimento all'esercizio 2005. Tali rettifiche di valore, ancorché rilevate da Banca Popolare Italiana nel proprio bilancio relativo all'esercizio 2005 risultavano deducibili in quote costanti nei 18 esercizi successivi ai sensi della versione allora vigente dell'art. 106, terzo comma, D.P.R. 22 dicembre 1986, n. 917. Gli avvisi di accertamento notificati contestano pertanto la pretesa indeducibilità delle quote delle suddette rettifiche su crediti dedotte negli esercizi 2006, 2007, 2008 e 2009. Le pretese ammontano complessivamente a 15,8 milioni. E' stato presentato il ricorso alla Commissione Tributaria Provinciale;
  • Banco Popolare avvisi di accertamento e atti di contestazione delle sanzioni che recepiscono il rilievo relativo all'omessa applicazione di ritenute alla fonte di cui all'art. 26, comma 5, DPR n. 600/1973 sugli interessi dovuti a fronte dei depositi effettuati dalle società controllate estere residenti nello stato americano del Delaware in relazione agli esercizi 2009, 2010, 2011, 2012, 2013, 2014 e 2015. Le pretese ammontano a 35,0 milioni. Tali vertenze rientrano nell'accordo di definizione extragiudiziale con l'Agenzia delle Entrate che ha condotto nel 2016 alla chiusura delle analoghe vertenze riferite ad altri esercizi e altri soggetti giuridici incorporati senza l'applicazione di alcuna sanzione;
  • Banco Popolare avvisi di accertamento notificati il 23 dicembre 2014 riguardanti l'esercizio 2009 delle ex controllate Banca Popolare di Lodi, Credito Bergamasco ed Efibanca. La pretesa complessiva ammonta a 58,4 milioni. La Commissione Tributaria Provinciale ha accolto tutti i ricorsi presentati annullando gli avvisi di accertamento. L'agenzia delle Entrate ha proposto ricorso;
  • Banco Popolare contenzioso relativo alla cartella di pagamento relativa all'anno d'imposta 2011, a mezzo della quale è stato richiesto il pagamento di 1,5 milioni a titolo di IRAP, interessi, sanzioni a seguito della trasmissione della dichiarazione oltre il termine fissato dall'art. 2, comma 8, del DPR n. 322/1988. E'

pendente il ricorso avanti la Commissione Tributaria provinciale. La discussione è prevista per il mese di febbraio;

  • Banco Popolare (Ex Banca Italease) avvisi di liquidazione per il recupero delle imposte ipotecarie e catastali relative ad un finanziamento stipulato nel 2006. La pretesa ammonta a complessivi 3,2 milioni. Il ricorso presentato da Banca Italease è stato accolto sia in primo che in secondo grado. E' pendente il ricorso presentato alla Corte di Cassazione;
  • Banco Popolare (Ex Banca Italease) avvisi di accertamento che espongono il rilievo ai fini IRES relativo alla deducibilità dall'IRES dell'utilizzo del fondo tassato costituito a fronte dell'IVA riversata all'Erario, unitamente ai relativi interessi, a seguito dell'accordo perfezionato tra la Banca e l'Agenzia delle Entrate in data 15 marzo 2011. Le pretese, comprensive di sanzioni ed esclusi gli interessi ammontano a 52,8 milioni;
  • Banco Popolare (Ex Mercantile Leasing) avvisi di accertamento che espongono il rilievo ai fini IRES ed IRAP relativo alla deducibilità dall'IRES dell'utilizzo del fondo tassato costituito a fronte dell'IVA riversata all'Erario, unitamente ai relativi interessi, a seguito dell'accordo perfezionato tra la Società e l'Agenzia delle Entrate in data 15 marzo 2011. Le pretese, comprensive di sanzioni ed esclusi gli interessi ammontano a 28,8 milioni.

Classificazione e valutazione delle passività potenziali in ottemperanza a quanto previsto dal principio contabile IAS 37

Passività potenziali collegate alla vertenza relativa alla pretesa indeducibilità dei costi riconducibili al tentativo di scalata alla Banca Antonveneta da parte della ex Banca Popolare Italiana

La passività potenziale relativa al solo esercizio 2005 ammonta a 199,8 milioni alla quale deve aggiungersi la passività potenziale relativa gli avvisi di accertamento correlati relativi agli esercizi 2006, 2007, 2008 e 2009, stimata in 15,8 milioni, interessi ed aggi esattoriali esclusi.

A fronte della vertenza, al 31 dicembre 2016, risultano rilevati crediti nei confronti dell'Amministrazione Finanziaria, per 201,9 milioni, a seguito dei versamenti effettuati a titolo provvisorio. La somma versata risulta iscritta in bilancio nella voce "Altre attività". Al riguardo si deve sottolineare che tali versamenti non sono ritenuti tali da influire sul rischio di soccombenza della controversia, la cui valutazione è stata effettuata in base alle disposizioni previste dallo IAS 37: trattasi, infatti, di somme versate in base ad un meccanismo automatico del tutto sganciato dalla fondatezza o meno delle connesse pretese fiscali che sarà nota solo a seguito dell'ultimo grado di giudizio.

Le suddette passività potenziali sono state oggetto di attenta valutazione anche alla luce dell'esito sfavorevole dei primi due gradi di giudizio.

Dall'esame del dispositivo e del contenuto della sentenza della Commissione Tributaria Regionale, è stato riscontrato che la decisione della Commissione sugli aspetti di merito non contiene alcuna specifica motivazione e si basa su un mero rimando alle tesi dell'Agenzia, senza alcuna espressa indicazione delle ragioni del mancato accoglimento delle puntuali argomentazioni sviluppate dal Banco Popolare a supporto del proprio ricorso. Su tali basi si è ritenuto che la sentenza sia fondatamente impugnabile davanti alla Corte di Cassazione potendo di fatto riproporre in giudizio tutte le argomentazioni difensive riguardanti aspetti di legittimità non considerate dai giudici di primo e secondo grado. In data 18 dicembre 2015 è stato presentato il ricorso alla Suprema Corte.

Le approfondite analisi della vicenda svolte con il supporto dei consulenti incaricati della predisposizione del ricorso, nonché l'ulteriore parere richiesto ad altro autorevole esperto della materia, hanno confermato il convincimento che la pretesa dell'Agenzia delle Entrate sia illegittima e che rimane immutata la possibilità di riuscire a vedere finalmente considerate e condivise le argomentazioni difensive nel giudizio avanti alla Suprema Corte. Le medesime analisi hanno condotto il Consiglio di amministrazione a confermare la classificazione della passività potenziale come possibile ma non probabile.

Alla luce delle valutazioni condotte nessun accantonamento risulta stanziato a fronte delle passività potenziali in esame nel bilancio al 31 dicembre 2016.

Passività potenziali collegate alle altre vertenze in essere

Le residue passività potenziali collegate a vertenze di natura fiscale ammontano complessivamente a 235,3 milioni. A fronte del complesso delle suddette controversie al 31 dicembre 2016 risultano rilevati crediti nei confronti dell'Amministrazione Finanziaria, per 30,2 milioni, a seguito dei versamenti effettuati a titolo provvisorio. Anche tale importo risulta iscritto nel bilancio nella voce di bilancio delle "Altre attività".

Alla luce degli esiti favorevoli riscontrati nei primi gradi di giudizio e/o dell'esistenza di validi e fondati motivi per contrastare le pretese avanzate dall'Amministrazione Finanziaria nell'ambito dei procedimenti giudiziali avviati, considerati anche gli specifici pareri espressi da autorevoli studi esterni, le passività potenziali classificate come possibili ma non probabili ammontano complessivamente a 170,0 milioni.

Le passività potenziali classificate come probabili ammontano complessivamente a 65,3 milioni e risultano essere state integralmente addebitate a conto economico in occasione del pagamento delle cartelle esattoriali pervenute o integralmente coperte dagli accantonamenti stanziati nella voce altri fondi per rischi ed oneri – altri.

Attività di verifica in corso al 31 dicembre 2016

Alla data del 31 dicembre 2016 è in corso nei confronti del Banco Popolare una verifica ai fini IRES, IRAP e IVA per le annualità 2013, 2014 e 2015 (sino al 15 settembre).

La verifica è stata avviata il 16 settembre 2015 dal Nucleo di Polizia Tributaria della Guardia di Finanza di Verona ed è stata estesa:

  • in data 21 settembre 2015 anche alle annualità 2010 (esercizio che peraltro era già stato fatto oggetto di verifica da parte dell'Agenzia delle Entrate), 2011 e 2012;
  • in data 16 febbraio 2016 anche alle annualità 2010, 2011 e 2012 dell'incorporata Banca Italease;
  • in data 15 marzo 2016 estensione al 31 dicembre 2015.

Le attività di verifica sono costantemente seguite dal personale del Banco Popolare. I rilievi finora anticipati nei processi verbali giornalieri di verifica sono principalmente rappresentati dalle già citate contestazioni relative all'omessa applicazione di ritenute alla fonte di cui all'art. 26, comma 5, DPR n. 600/1973 sugli interessi dovuti a fronte dei depositi effettuati dalle società controllate estere residenti nello stato americano del Delaware. Tali rilievi sono stati attentamente analizzati e in coerenza con le valutazioni già espresse in relazione alle analoghe passività riconducibili agli avvisi di accertamento già ricevuti le relative passività potenziali ritenute probabili risultano coperte da specifici accantonamenti.

12.2 Fondi per rischi ed oneri: variazioni annue

Fondi di quiescenza Altri fondi Totale
A. Esistenze iniziali 89.782 555.894 645.676
B. Aumenti 18.060 276.766 294.826
B.1 Accantonamento dell'esercizio 45 275.319 275.364
B.2 Variazioni dovute al passare del tempo 957 248 1.205
B.3 Variazioni dovute a modifiche del tasso di sconto 4.779 568 5.347
B.4 Altre variazioni 12.279 631 12.910
C. Diminuzioni (13.676) (197.465) (211.141)
C.1 Utilizzo nell'esercizio (8.330) (165.508) (173.838)
C.2 Variazioni dovute a modifiche del tasso di sconto - (4) (4)
C.3 Altre variazioni (5.346) (31.953) (37.299)
D. Rimanenze finali 94.166 635.195 729.361

La voce B.1 "Accantonamento dell'esercizio" degli altri fondi include per 224,3 milioni gli accantonamenti per gli oneri del personale e per 51 milioni altri accantonamenti, imputati rispettivamente alle voci 150 a) – "Spese per il personale" e 160 – "Accantonamenti netti ai fondi per rischi ed oneri" di conto economico.

La voce C.1. "Utilizzo nell'esercizio" degli altri fondi include gli utilizzi effettuati in contropartita al pagamento degli oneri del personale ed a seguito della chiusura di revocatorie ed altre vertenze per le quali erano stati stanziati specifici accantonamenti.

Nelle voce C.3 "Altre variazioni" degli altri fondi sono incluse riprese di valore per 30,6 milioni di cui: 13,9 milioni relative agli oneri del personale e 16,7 milioni agli altri fondi, inclusi rispettivamente nella voce 150 a) – "Spese per il personale" e nella voce 160 – "Accantonamenti netti ai fondi per rischi ed oneri" di conto economico.

12.3 Fondi di quiescenza aziendali a benefici definiti

1. Illustrazione delle caratteristiche dei fondi e dei relativi rischi

Per i fondi di previdenza complementare a prestazione definita, la determinazione dei valori attuariali, prevista dall'applicazione dello IAS 19 "Benefici per i Dipendenti", viene effettuata da un attuario indipendente così come illustrato nella "Parte A - Politiche contabili, 17 Altre Informazioni – Trattamento di fine rapporto ed altri benefici per i dipendenti". La definizione delle ipotesi previsionali di natura finanziaria ha condotto all'utilizzo di un tasso di attualizzazione pari allo 0,99% (al 31 dicembre 2015 il tasso era pari all'1,42%) e di un tasso di inflazione crescente dell'1,5%, come riportato in dettaglio nel successivo paragrafo "4. Descrizione delle principali ipotesi attuariali". Alla data di bilancio i fondi in oggetto ammontano a 94,2 milioni (89,8 milioni al 31 dicembre 2015). Gli oneri

dell'esercizio sono stati imputati per 1 milione alla voce 150 a) – "Spese per il personale" del conto economico e per 12,4 milioni alla riserva da valutazione del patrimonio netto "Utili (perdite) attuariali relativi a piani previdenziali a benefici definiti".

Nel corso dell'anno si è proceduto a riclassificare da esterni ad interni gli impegni verso gli ex dipendenti della ex Banca Eurosistemi e quelli verso gli ex dipendenti della ex Banca Italease poiché le relative prestazioni, come da disposizione della Commissione di Vigilanza sui Fondi Pensione, a partire dal 1° gennaio 2016 non vengono più erogate dal Fondo Pensione per il Personale del Gruppo Banco Popolare ma direttamente dalla Banca.

I fondi di quiescenza a prestazione definita si distinguono in fondi interni ed esterni.

I fondi esterni, pari a 23,2 milioni, si riferiscono a:

  • impegni verso 26 ex dipendenti relativi al Fondo Integrativo delle prestazioni I.N.P.S. per l'Assicurazione Obbligatoria di Invalidità, Vecchiaia e Superstiti per il personale in quiescenza della ex Banca S. Geminiano e S. Prospero, costituito con Accordo integrativo del 30 luglio 1976, con lo scopo di riconoscere una pensione integrativa a favore del personale della Banca;
  • impegni verso 20 ex dipendenti relativi al Fondo a prestazioni definite per il personale in quiescenza della ex Banca Popolare di Verona – Banco S. Geminiano e S. Prospero, disciplinato dallo Statuto – Regolamento di cui alle intese collettive in vigore dall'1 gennaio 1999, con lo scopo di fornire una pensione integrativa a quella dell'Assicurazione Generale Obbligatoria al personale della Banca;
  • impegni verso 122 beneficiari dell'ex Credito Bergamasco per l'erogazione delle prestazioni pensionistiche definite da accordi aziendali stipulati a suo tempo con le Rappresentanze Sindacali Aziendali (T.I.A. - Trattamento Integrativo Aziendale);
  • impegni verso ex dipendenti della ex filiale di Londra: la banca garantisce le prestazioni integrative a favore di 22 pensionati e 61 differiti. Con decorrenza 2008 il Banco ha chiuso il fondo a nuove contribuzioni. Le valutazioni attuariali delle prestazioni del fondo, la cui gestione è affidata ad un Trustee, vengono effettuate con cadenza triennale da parte di un attuario incaricato. Alla data del 31 dicembre 2016 risultano accantonati 3,3 milioni che rappresentano l'impegno del Banco a ripianare il deficit residuo mediante versamenti mensili al Trustee.

I fondi interni, pari a 71 milioni, si riferiscono a:

  • impegni ex Fondo Banca Popolare Italiana (BPI): rappresenta il valore degli impegni nei confronti di 83 pensionati più 23 tra differiti e attivi della Banca Popolare di Lodi, ed è costituito da un trattamento previdenziale aggiuntivo a quello spettante per legge al proprio personale; tale fondo è retto dal Regolamento del 17 giugno 1992. In seguito alle disposizioni di cui al D.lgs. 124/1993, la Banca ha proceduto alla trasformazione del Fondo con accordo del 6 ottobre 2000, al fine di consentire l'adesione al personale assunto successivamente al 27 aprile 1993;
  • impegni ex Fondo Chiavari: a tale fondo sono iscritti solo 5 ex dipendenti del Banco di Chiavari e della Riviera Ligure ora in quiescenza; il fondo, costituito con accordo sindacale dell'11 dicembre 1986, assicura ai propri iscritti ed ai loro superstiti un trattamento previdenziale aggiuntivo alle pensioni erogate dall'INPS;
  • impegni ex Fondo Banca Industriale Gallaratese (BIG): rappresenta gli impegni verso il personale della ex Banca Industriale Gallaratese ed è stato istituito in data 25 febbraio 1986; garantisce un trattamento previdenziale aggiuntivo a quello spettante per legge a favore di coloro che alla predetta data erano in servizio presso la ex B.I.G. ed è disciplinato dal Regolamento redatto in occasione dell'istituzione del fondo. In data 21 agosto 1992 avvenne la fusione per incorporazione dell'ex B.I.G. nella Banca Popolare di Lodi e successivamente è stata data la possibilità per gli iscritti al fondo di scegliere se trasferire la propria posizione al Fondo pensione di Banca Lodi o se mantenerla presso tale fondo. Al 31 dicembre 2016 i beneficiari del trattamento sono 55 più un differito;
  • impegni ex Fondo Bipielle Adriatico: rappresenta il fondo di integrazione delle prestazioni dell'INPS per l'assicurazione obbligatoria di invalidità, vecchiaia e superstiti a favore del personale dipendente di Bipielle Adriatico (ex Cassa di Risparmio di Imola), istituito con Regolamento del 29 dicembre 1954, poi modificato in data 29 luglio 1997. Al 31 dicembre 2016 i beneficiari del trattamento sono 6;
  • impegni ex Fondo Bpl Regolamento 1961 e 1973: rappresenta il trattamento di previdenza aggiuntivo per il personale della ex Banca Popolare di Lodi così come previsto dai regolamenti del 18 aprile 1961 e 12 dicembre 1973. Alla data di bilancio i beneficiari delle prestazioni sono rispettivamente in numero di 12 e 21;
  • impegni ex Fondo di quiescenza Banca Popolare Cremona: rappresenta il trattamento previdenziale aggiuntivo a quello spettante per legge per il personale della ex Banca Popolare di Cremona, come previsto dal regolamento del 17 giugno 1972. Alla data di bilancio i beneficiari sono 6;
  • impegni ex Fondo Cassa di Risparmio di Lucca: rappresenta il fondo integrativo delle prestazioni I.N.P.S. ed è disciplinato con regolamento del 2 ottobre 1986 successivamente modificato in data 16 dicembre 1988. Alla data di bilancio i beneficiari delle prestazioni sono 66;
  • impegni ex Fondo Cassa di Risparmio di Pisa: riguarda gli impegni del fondo integrativo delle prestazioni previdenziali ed è disciplinato con regolamento del 20 aprile 1959. Alla data di bilancio i beneficiari delle prestazioni sono 26;
  • impegni ex Fondo Cassa di Risparmio di Livorno: rappresenta il fondo integrativo delle prestazioni I.N.P.S. ed è disciplinato con regolamento del 03 aprile1991. Alla data di bilancio i beneficiari delle prestazioni sono 58 pensionati e 3 tra differiti attivi;
  • impegni verso 5 ex dirigenti relativi al Fondo Integrativo delle prestazioni I.N.P.S. per l'Assicurazione

Obbligatoria di Invalidità, Vecchiaia e Superstiti per i dirigenti in quiescenza della ex Banca S. Geminiano e S. Prospero, costituito con l'accordo aziendale del 10 ottobre 1996 con lo scopo di fornire una pensione aggiuntiva a quella dell'Assicurazione Generale Obbligatoria a favore dei propri dipendenti;

  • impegni verso 4 ex dirigenti relativi al Fondo Integrativo delle prestazioni I.N.P.S. per l'Assicurazione Obbligatoria di Invalidità, Vecchiaia e Superstiti per i dirigenti in quiescenza della ex Banca Popolare di Verona, costituito con Accordo integrativo del 30 luglio 1976 con lo scopo di riconoscere una pensione integrativa a favore del personale della Banca;
  • impegni verso 391 pensionati prima dell'1 gennaio 1988, relativi agli assegni perequativi a favore del personale in quiescenza della ex Banca Popolare di Verona e Novara e verso un ex dirigente;
  • impegni verso ex dipendenti della ex Banca Eurosistemi: la banca garantisce le prestazioni integrative dell'INPS per l'Assicurazione Generale Obbligatoria di Invalidità, Vecchiaia e Superstiti di cui all'Accordo del 19 aprile 1994, per 47 degli ex dipendenti;
  • impegni verso dipendenti e pensionati dell'ex Credito Bergamasco: rappresenta il valore degli impegni nei confronti di 4 ex dipendenti, percettori di un trattamento previdenziale previsto da un accordo aziendale del 10 ottobre 1996 e di una liberalità aziendale deliberata dal Consiglio di Amministrazione del 29 aprile 1985;
  • impegni verso 27 pensionati e 4 tra differiti e attivi relativi al Fondo Integrativo delle prestazioni I.N.P.S. per l'Assicurazione Obbligatoria di Invalidità, Vecchiaia e Superstiti della ex Banca Italease.

Figura inoltre tra i fondi interni la passività per il sistema integrativo previdenziale a favore del presidente per un ammontare pari a 0,3 milioni e la passività relativa al S.I.PRE. per 0,3 milioni.

2. Variazioni nell'esercizio delle passività (attività) nette a benefici definiti e dei diritti di rimborso

31/12/2016
A. Esistenze iniziali 89.782
B. Aumenti 18.061
B.1 Costo previdenziale relativo alle prestazioni di lavoro (CSC) 45
B.2 Oneri finanziari dovuti al passare del tempo 957
B.3 Altre perdite attuariali 12.280
B.4 Perdite dovute a modifiche del tasso di sconto 4.779
B.5 Altre variazioni in aumento -
C. Diminuzioni (13.677)
C.1 Utilizzo nell'esercizio (8.330)
C.2 Utili dovuti a modifiche del tasso di sconto -
C.3 Altri utili attuariali (4.671)
C.4 Altre variazioni in diminuzione (676)
D. Rimanenze finali 94.166
- di cui: operazioni di aggregazione aziendale -
D. Rimanenze finali 94.166

Le perdite nette attuariali ammontano complessivamente a 12,4 milioni e sono imputabili ai seguenti effetti:

  • alla modifica del tasso di sconto che ha comportato una perdita pari a 4,8 milioni corrispondente alla sottovoce B.4 "Perdite dovute a modifiche del tasso di sconto" (dal 1,42% del 31 dicembre 2015 allo 0,99% del 31 dicembre 2016);
  • alla contrazione del tasso di inflazione che ha determinato un utile pari a 3,9 milioni iscritto nella sottovoce C.3 "Altri utili attuariali";
  • alla modifica delle precedenti ipotesi demografiche che ha determinato una perdita netta pari a 10,1 milioni rilevata nelle sottovoci B.3 "Altre perdite attuariali";
  • alle altre ipotesi relative all'esperienza passata che hanno determinato una perdita netta pari a 1,4 milioni rilevata nelle sottovoci B.3 "Altre perdite attuariali" e C.3 "Altri utili attuariali".

3.Informazioni sul fair value delle attività a servizio del piano

In base allo IAS 19, le attività a servizio del piano sono quelle detenute da un'entità (un fondo) giuridicamente distinta dall'entità che redige il bilancio (fondo esterno) e che possono essere utilizzate esclusivamente per pagare o accantonare i benefici per i dipendenti e che non sono quindi disponibili per i creditori dell'entità che redige il bilancio. In base a tale definizione, le attività a servizio del piano in essere sono quelle detenute dal Fondo Pensione per il personale ex Credito Bergamasco e da quelle relative al Fondo Pensione per il personale del Gruppo Banco Popolare. Tali attività derivano dal finanziamento periodico che la Banca concede ai fondi per far fronte ai pagamenti previsti dal piano. Il valore di tali attività al 31 dicembre 2016 si attesta a 0,2 milioni contro gli 0,5 milioni del dicembre 2015, ed sono rappresentate da liquidità. La differenza rispetto alle consistenze iniziali è dovuta ai versamenti effettuati per 1,2 milioni ed ai pagamenti eseguiti nel corso dell'esercizio per far fronte alle obbligazioni previste dai piani per 1,5 milioni.

Per completezza si segnala che esistono alcune polizze assicurative, classificate nella voce 30 "Attività finanziarie valutate la fair value", aventi l'obiettivo di costituire la provvista necessaria per fronteggiare gli indennizzi dei piani stipulati a favore di alcuni dirigenti (denominato "piano S.I.PRE.") e del presidente, il cui fair value, al 31 dicembre 2016, ammonta complessivamente a 0,5 milioni; nel precedente esercizio ammontava a circa 1 milione.

4. Descrizione delle principali ipotesi attuariali

31/12/2016 31/12/2015
Fondo pensione
interno
Fondo pensione
esterno
Fondo pensione
interno
Fondo pensione
esterno
Tasso di attualizzazione
Tasso di inflazione
0,99%
1,50%
0,99%
1,50%
1,42% 1,42%
2016 1,50% 1,50%
2017 1,80% 1,80%
2018 1,70% 1,70%
2019 1,60% 1,60%

2020
2,00% 2,00%

Con riferimento alle ipotesi finanziarie utilizzate ai fini dell'attualizzazione dei fondi di quiescenza aziendali, si fa rinvio alle considerazioni riportate nella precedente "Sezione 11 - Trattamento di fine rapporto del personale – Voce 110".

5.Informazioni su importo, tempistica e incertezza dei flussi finanziari

Come richiesto dallo IAS 19, si è provveduto a condurre un'analisi di sensitività dell'obbligazione relativa ai fondi di quiescenza rispetto alle ipotesi attuariali ritenute più significative, finalizzata a mostrare di quanto varierebbe la passività di bilancio in relazione alle oscillazioni ragionevolmente possibili di ciascuna di tali ipotesi attuariali. In particolare, nella seguente tabella viene fornita evidenza della variazione delle consistenze dei fondi di quiescenza, nell'ipotesi di aumentare o diminuire il tasso di attualizzazione e di inflazione di 50 punti base rispetto ai parametri effettivamente utilizzati.

Variazione fondi a
prestazione definita
in termini assoluti (*)
Variazione fondi a
prestazione definita
in termini percentuali
tasso attualizzazione +0,5% (4.478) (4,95%)
tasso attualizzazione -0,5% 4.896 5,42%
tasso inflazione +0,5% 4.474 4,95%
tasso inflazione -0,5% (4.128) (4,57%)

(*) gli importi tra parentesi indicano un decremento del fondo

6.Piani relativi a più datori di lavoro

Non vi sono piani della specie in essere.

7. Piani a benefici definiti che condividono i rischi tra entità sotto controllo comune

Non vi sono piani della specie in essere.

12.4 Fondi per rischi ed oneri – altri fondi

Per l'informativa relativa ai fondi per rischi ed oneri – altri fondi si rimanda al commento riportato nel precedente paragrafo 12.1 – "Fondi per rischi ed oneri: composizione".

Sezione 13 Azioni Rimborsabili – Voce 140

13.1 Azioni rimborsabili: composizione

Alla data di bilancio non vi sono azioni rimborsabili così come nel precedente esercizio.

Sezione 14 Patrimonio dell'impresa – Voci 130, 150, 160, 170, 180, 190 e 200

14.1 "Capitale" e "Azioni proprie": composizione

Il capitale sociale al 31 dicembre 2016 risulta pari a 7.089,3 milioni ed è costituito da n. 827.760.910 azioni ordinarie sottoscritte ed interamente versate.

In data 1° luglio 2016 si è perfezionata l'operazione di aumento di capitale a titolo oneroso che ha comportato un incremento del capitale sociale per 996,3 milioni mediante la sottoscrizione integrale delle 465.581.304 azioni offerte in opzione agli azionisti.

Le azioni proprie in portafoglio alla data di bilancio sono pari a n. 60.808 per un controvalore di 1,6 milioni.

14.2 Capitale – Numero azioni: variazioni annue

Ordinarie Altre
A. Azioni esistenti all'inizio dell'esercizio 362.179.606 -
- interamente liberate 362.179.606 -
- non interamente liberate - -
A.1 Azioni proprie (-) (94.936) -
A.2 Azioni in circolazione: esistenze iniziali 362.084.670 -
B. Aumenti 465.615.432 -
B.1 Nuove emissioni 465.581.304 -
- a pagamento: 465.581.304 -
- operazioni di aggregazioni di imprese - -
- conversione di obbligazioni - -
- esercizio di warrant - -
- altre 465.581.304 -
- a titolo gratuito: - -
- a favore dei dipendenti - -
- a favore degli amministratori - -
- altre - -
B.2 Vendita azioni proprie 34.128 -
B.3 Altre variazioni - -
C. Diminuzioni - -
C.1 Annullamento - -
C.2 Acquisto di azioni proprie - -
C.3 Operazioni di cessione di imprese - -
C.4 Altre variazioni - -
D. Azioni in circolazione: rimanenze finali 827.700.102 -
D.1 Azioni proprie (+) 60.808 -
D.2 Azioni esistenti alla fine dell'esercizio 827.760.910 -
- interamente liberate 827.760.910 -
- non interamente liberate - -

14.3 Capitale: altre informazioni

Non ci sono altre informazioni da segnalare rispetto a quanto segnalato nei precedenti punti della presente sezione.

14.4 Riserve di utili: altre informazioni

In base alle previsioni dello IAS 1, paragrafo 79 - lettera b), e dell'art. 2427 commi 7-bis e 22-septies del codice civile, di seguito si riporta l'informativa relativa:

  • al riepilogo delle voci di patrimonio netto distinte secondo la loro origine con l'indicazione della possibilità di utilizzo e distribuibilità, nonché della loro utilizzazione nei tre precedenti esercizi;
  • alla proposta di destinazione degli utili o di copertura delle perdite d'esercizio.

14.4.rmativa ai sensi dell'art. 2427 comma 7-bis del codice civile

Possibilità di Quota Utilizzi negli ultimi tre esercizi
31/12/2016 utilizzo disponibile Copertura perdite Altri utilizzi
Capitale 7.089.340
(Azioni proprie) (1.591)
Riserva da sovrapprezzi di emissione - (2.052.496)
Riserve di utili 321.415 (534.617) (59.827)
- Riserva legale 133.402 B 133.402
- Riserva statutaria 18.884 A, B,C 18.884
- Riserva per azioni proprie 1.591
- Riserva indisponibile ex art. 6 D.Lgs. 38/2005 48.184 B(1) 48.184
- Altre riserve di utili 119.354 A, B,C 119.354
Riserve da valutazione 29.811 (2)
- Riserva da valutazione - AFS 104.402
- Riserva da valutazione - CFH (189)
- Riserva da valutazione - utile (perdite) attuariali (74.402)
Altre riserve 14.551 14.551 (77.194)
TOTALE 7.453.526 334.375
Risultato di periodo (1.308.698)
TOTALE PATRIMONIO NETTO 6.144.828

A = per aumento gratuito di capitale

B = per copertura perdite C = per distribuzione ai soci

(1) La riserva può essere utilizzata per la copertura delle perdite di esercizio solo dopo aver utilizzato le riserve di utili disponibili e la riserva legale come stabilito dall'art. 6 del D.Lgs. n. 38/05. In tale caso essa è reintegrata accantonando gli utili degli esercizi successivi.

La riserva può essere utilizzata per la copertura delle perdite di esercizio solo dopo aver utilizzato le riserve di utili disponibili e la riserva legale come stabilito dall'art. 6 del D.Lgs. n. 38/05. In tale caso essa è reintegrata accantonando gli utili degli esercizi successivi.

(2) Le riserve sono soggetta a vincolo di indisponibilità ai sensi del art. 6 del D.Lgs. n. 38/05. Le riserve sono soggetta a vincolo di indisponibilità ai sensi del art. 6 del D.Lgs. n. 38/05

14.4.2 Informativa ai sensi dell'art. 2427 comma 7-bis del codice civile

La perdita netta d'esercizio risulta pari a 1.308.697.770 euro. Considerato che il capitale sociale ammonta alla data del 31 dicembre 2016 a 7.089.340.067 euro, la perdita netta registrata non eccede la misura di un terzo del medesimo e conseguentemente non si applicano le disposizioni di cui all'art. 2446 del Codice Civile.

A seguito della fusione propria tra il Banco Popolare e la Banca Popolare di Milano che, con efficacia dal 1° gennaio 2017, ha determinato la costituzione di Banco BPM S.p.A., tutti gli elementi costitutivi del patrimonio netto delle due banche che hanno partecipato all'operazione sono confluiti nel patrimonio netto della nuova entità.

Si evidenzia che la Banca Popolare di Milano ha chiuso l'esercizio 2016 rilevando un utile netto di euro 65.722.447. La somma dei risultati economici registrati dalle due entità nel 2016 evidenzia quindi una perdita netta complessiva di euro 1.242.975.323.

Per effetto della fusione la suddetta perdita ha trovato implicita copertura in sede di rilevazione, alla data di efficacia della fusione, del patrimonio netto iniziale del Banco BPM S.p.A., che incorpora anche la rilevazione di una "riserva da avanzo di fusione".

Inoltre, si segnala che, ai sensi del principio contabile IFRS 3 e nel caso specifico dell'operazione in oggetto, la fusione genera un badwill pari alla differenza tra il valore al fair value delle azioni Banco BPM emesse in concambio delle azioni BPM (corrispondente al prezzo di Borsa registrato il giorno di efficacia della fusione) e il valore, misurato al fair value, delle attività (ivi incluse le attività immateriali non iscritte nel bilancio di BPM, come ad esempio i marchi) al netto delle passività (ivi incluse le passività potenziali) di BPM. Il badwill costituisce, sin dall'1 gennaio 2017, una componente positiva di reddito che concorrerà alla formazione del risultato con cui si chiuderà l'esercizio in corso.

La proposta inerente al trattamento della perdita d'esercizio, alla luce dell'operazione di fusione con la Banca Popolare di Milano perfezionata in data 1 gennaio 2017, è contenuta nella Relazione sulle Gestione dell'impresa.

14.5 Strumenti di capitale: composizione e variazioni annue

Alla data di bilancio, come pure il precedente esercizio, non sono presenti strumenti di capitale.

14.6 Altre informazioni

Non si segnalano altre informazioni oltre a quelle fornite nella presente sezione.

Altre informazioni

1. Garanzie rilasciate e impegni

Operazioni Importo Importo
31/12/2016 31/12/2015
1) Garanzie rilasciate di natura finanziaria 938.850 1.003.176
a) Banche 197.626 177.115
b) Clientela 741.224 826.061
2) Garanzie rilasciate di natura commerciale 3.534.658 3.674.687
a) Banche 266.348 288.979
b) Clientela 3.268.310 3.385.708
3) Impegni irrevocabili a erogare fondi 5.248.062 5.737.415
a) Banche 8.483 24.135
i) a utilizzo certo 8.483 23.307
ii) a utilizzo incerto - 828
b) Clientela 5.239.579 5.713.280
i) a utilizzo certo 1.897.189 3.028.792
ii) a utilizzo incerto 3.342.390 2.684.488
4) Impegni sottostanti ai derivati su crediti: vendite di protezione - -
5) Attività costituite in garanzia di obbligazioni di terzi 633 685
6) Altri impegni 4.529 34.429
Totale 9.726.732 10.450.392

2. Attività costituite a garanzia di proprie passività e impegni

Portafogli Importo
31/12/2016
Importo
31/12/2015
1. Attività finanziarie detenute per la negoziazione 463.091 500.592
2. Attività finanziarie valutate al fair value 49.578 98.421
3. Attività finanziarie disponibili per la vendita 4.623.473 5.415.600
4. Attività finanziarie detenute sino alla scadenza 5.637.184 4.797.752
5. Crediti verso banche 811.143 359.230
6. Crediti verso clientela 18.159.888 18.106.319
7. Attività materiali - -
Totale 29.744.357 29.277.914

Le attività costituite a garanzia di proprie passività ed impegni e che risultano iscritte nell'attivo dello stato patrimoniale ammontano complessivamente a 29.744,4 milioni e si riferiscono:

  • per 6.802,3 milioni a titoli sottostanti ad operazioni di pronti contro termine di raccolta;
  • per 11.480,5 milioni a mutui ceduti alla società veicolo BP Covered Bond a garanzia dei portatori delle obbligazioni bancarie garantite. Tali finanziamenti sono esposti in bilancio nella voce 70 - "Crediti verso clientela";
  • per 6.238,4 milioni a crediti verso la clientela costituiti a garanzia di operazioni di finanziamento presso banche centrali (Abaco);
  • per 4.181,2 milioni a titoli costituiti a cauzione e garanzia di altre operazioni, prevalentemente riconducibili alle operazioni di rifinanziamento presso banche centrali (meccanismo del pooling);
  • per 1.042 milioni a depositi di garanzia a titolo di collateralizzazione (CSA) di contratti derivati OTC. Tali depositi sono esposti in bilancio nella voce 60 - "Crediti verso banche" per 710,9 milioni e nella voce 70 - "Crediti verso clientela" per 331,1 milioni.

Come collaterale dei finanziamenti ricevuti dalla BCE, che al 31 dicembre 2016 ammontano a 12 miliardi, in aggiunta a quanto esposto in precedenza, si segnalano le seguenti ulteriori attività, che da un punto di vista contabile non trovano alcuna rappresentazione nell'attivo patrimoniale:

  • titoli derivanti da operazioni di cartolarizzazione di proprie attività per 3.884,2 milioni;
  • emissioni obbligazionarie garantite (covered bond) riacquistate per un valore nominale pari a 5.086,4 milioni.

Da ultimo si segnala che alla data di bilancio risultano in essere operazioni di provvista garantite rappresentate da pronti contro termine passivi con sottostante titoli acquisiti nell'ambito di operazioni di pronti contro termine attive. Il valore di bilancio delle citate operazioni di PCT attive, esposte tra i crediti verso banche e clientela, in funzione della controparte, ammonta a 1.804,5 milioni (valore nominale 1.679 milioni).

3. Informazioni sul leasing operativo

Non vi sono attività e passività in leasing operativo alla data di bilancio.

4. Gestione e intermediazione per conto terzi

Importo
Tipologia servizi 31/12/2016
1. Esecuzione di ordini per conto della clientela
a) acquisti 142.704
1. regolati 142.576
2. non regolati 128
b) vendite 1.301.047
1. regolate 1.301.022
2. non regolate 25
2. Gestioni di portafogli
a) Individuali -
b) Collettive -
3. Custodia e amministrazione di titoli
a) titoli di terzi in deposito: connessi con lo svolgimento di banca depositaria (escluse le gestioni di portafogli) 11.760.404
1. titoli emessi dalla banca che redige il bilancio 190.009
2. altri titoli 11.570.395
b) titoli di terzi in deposito (escluse gestioni di portafogli): altri 50.321.856
1. titoli emessi dalla banca che redige il bilancio 10.612.909
2. altri titoli 39.708.947
c) titoli di terzi depositati presso terzi 59.545.349
d) titoli di proprietà depositati presso terzi 34.071.026
4. Altre operazioni -

Attività e passività finanziarie oggetto di compensazione in bilancio, oppure soggette ad accordi di compensazione o ad accordi similari

In base alle modifiche così omologate, il principio IFRS 7 richiede di fornire specifica informativa degli strumenti finanziari:

  • che sono stati compensati nello stato patrimoniale ai sensi dello IAS 32;
  • che sono potenzialmente compensabili, al ricorrere di determinate condizioni, ma esposti nello stato patrimoniale a saldi aperti in quanto regolati da "accordi quadro di compensazione o accordi simili" che tuttavia non rispettano i criteri stabiliti dallo IAS 32 per operare la compensazione di bilancio.

Nel fornire disclosure di tali accordi, il principio richiede altresì di prendere in considerazione gli effetti delle garanzie reali finanziarie (incluse le garanzie in disponibilità liquide) ricevute e prestate.

Al riguardo si segnala che la Banca è aderente al sistema di clearing con controparte London Clearing House (LCH), per il quale si è ritenuto che la documentazione contrattuale che ne governa il meccanismo di clearing sia tale da rispettare i requisiti richiesti dallo IAS 32 per la compensazione. Al 31 dicembre 2016 non risultano in essere contratti con la controparte (LCH) per cui non si segnalano strumenti finanziari oggetto di compensazione in bilancio.

Con riferimento agli strumenti potenzialmente compensabili, al ricorrere di taluni eventi e da esporre nelle seguenti tabelle 5. e 6. in corrispondenza delle colonne "Ammontari correlati non oggetto di compensazione in bilancio", si segnala nel Gruppo la presenza dei seguenti accordi:

• per gli strumenti derivati: "ISDA Master Agreement" e accordi di compensazione con clearing house;

  • per i pronti contro termine attivi e passivi: contratto quadro "Global Master Repurchase Agreements (GMRA)" ed accordi di compensazione con la "Cassa di Compensazione e Garanzia (CC&G)";
  • per le operazioni di prestito titoli: "Global Master Securities Lending Agreements (GMSLA)".

Per quanto riguarda gli strumenti finanziari derivati, sia di negoziazione che di copertura, si evidenzia che:

  • quelli che presentano un fair value positivo ammontano a 721 milioni (esposti nelle voce 20 e 80 dell'attivo di stato patrimoniale), dei quali 26,1 milioni assistiti da contratti di netting (3,6% in termini percentuali), come indicato in corrispondenza della tabella 5 (colonna a);
  • quelli che presentano un fair value negativo ammontano a 1.667,3 milioni (esposti nella voce 40 e 60 del passivo di stato patrimoniale), dei quali 1.038,1 milioni assistiti da contratti di netting (62,3% in termini percentuali), come indicato nella tabella 6 (colonna a).

Con riferimento alle operazioni di prestito titoli si deve evidenziare che nelle seguenti tabelle 5. e 6. sono riportate le operazioni che prevedono il versamento di garanzia in denaro che rientra nella piena disponibilità del prestatore, in quanto trattasi delle uniche operazioni che trovano rappresentazione nello stato patrimoniale. Ai fini della riconciliazione con i saldi patrimoniali delle operazioni di prestito titoli e di pronti contro termine rientranti in accordi di compensazione o similari si segnala che le citate operazioni sono rappresentate in corrispondenza delle voci "Pronti contro termine attivi/passivi" esposte in corrispondenza delle tabelle di composizione dei crediti e dei debiti verso banche e verso la clientela, in funzione della tipologia della controparte, contenute nella Parte B – Informazioni sullo stato patrimoniale consolidato. Il relativo criterio di misurazione è quello del costo ammortizzato.

Ai fini della compilazione delle successive tabelle 5. e 6., in linea con il principio IFRS 7 e con le istruzioni contenute nella Circolare n. 262, si fa presente che:

  • gli effetti della potenziale compensazione dei controvalori di bilancio delle attività e passività finanziarie sono indicate in corrispondenza delle colonna (d) "Strumenti finanziari", unitamente al fair value delle garanzie reali finanziarie rappresentate da titoli;
  • gli effetti della potenziale compensazione dell'esposizione con le relative garanzie in contanti figurano in corrispondenza della colonna (e) "Depositi di contante ricevuti/dati in garanzia".

Tali effetti sono computati per ogni singola controparte assistita da un accordo quadro di netting nei limiti dell'esposizione netta indicata nella colonna (c).

In base alle modalità di compilazione sopra rappresentate, gli accordi di netting tra gli strumenti finanziari e relative garanzie finanziarie consentono di ridurre in modo significativo l'esposizione creditoria/debitoria verso la controparte, come indicato in corrispondenza della colonna (f) "Ammontare netto", indicata nelle successive tabelle 5. e 6.

5. Attività finanziarie oggetto di compensazione in bilancio, oppure soggette ad accordi-quadro di compensazione o ad accordi similari

Forme tecniche Ammontare lordo
delle attività
finanziarie (a)
Ammontare delle
passività
finanziarie
compensato in
bilancio (b)
Ammontare netto
delle attività
finanziarie
riportato in
Ammontari correlati non
oggetto di compensazione in
bilancio
Ammontare
netto
Ammontare
netto
Strumenti Depositi di
contante
ricevuti in
garanzia (e)
31/12/2016
bilancio (c=a-b) finanziari (d) (f=c-d-e) 31/12/2015
1. Derivati 26.078 - 26.078 936 2.484 22.658 21.471
2. Pronti contro termine 5.868.290 - 5.868.290 5.868.290 - - -
3. Prestito titoli 213.782 - 213.782 203.198 - 10.584 13.685
4. Altri - - - - - - -
Totale 31/12/2016 6.108.150 - 6.108.150 6.072.424 2.484 33.242 X
Totale 31/12/2015 6.572.819 - 6.572.819 6.535.523 2.140 X 35.156

6. Passività finanziarie oggetto di compensazione in bilancio, oppure soggette ad accordi-quadro di compensazione o ad accordi similari

Forme tecniche Ammontare lordo
delle passività
finanziarie (a)
Ammontare delle
attività
finanziarie
compensato in
bilancio (b)
Ammontare netto
delle passività
finanziarie
riportato in
bilancio (c=a-b)
Ammontari correlati non
oggetto di compensazione in
bilancio
Ammontare
netto
Ammontare
netto
Strumenti
finanziari (d)
Depositi di
contante posti
a garanzia (e)
31/12/2016
(f=c-d-e) 31/12/2015
1. Derivati 1.038.068 - 1.038.068 3.997 1.026.563 7.508 -
2. Pronti contro termine 8.475.235 - 8.475.235 8.475.235 - - -
3. Prestito titoli 24.604 - 24.604 24.604 - - 9
4. Altre operazioni - - - - - - -
Totale 31/12/2016 9.537.907 - 9.537.907 8.503.836 1.026.563 7.508 X
Totale 31/12/2015 9.700.168 - 9.700.168 9.134.249 565.910 X 9

7. Operazioni di prestito titoli

Le operazioni di prestito titoli che prevedono il versamento di garanzia in denaro, che rientra nella piena disponibilità del prestatore, trovano rappresentazione nello stato patrimoniale tra i crediti/debiti verso banche o clientela, in corrispondenza della forma tecnica dei "pronti contro termine". Al 31 dicembre 2016 le uniche operazioni della specie sono esposte rispettivamente tra i Crediti verso Banche per 213,8 milioni e tra i Debiti verso Banche per 24,6 milioni in corrispondenza della forma tecnica "Pronti contro termine" e riguardano rapporti con la controllata Banca Aletti.

Le operazioni di prestito titoli con garanzia costituita da altri titoli o da contante che non rientra nella piena disponibilità del prestatore, non trovano alcuna esposizione patrimoniale. Tale operatività non risulta significativa a livello d'impresa individuale; per maggiori informazioni sull'operatività del Gruppo si rimanda all'informativa fornita nella corrispondente sezione della Nota integrativa consolidata.

8. Informativa sulle attività a controllo congiunto

Alla data di bilancio non sono presenti attività a controllo congiunto.

PARTE C – INFORMAZIONI SUL CONTO ECONOMICO

Sezione 1 - Gli interessi – Voci 10 e 20

1.1 Interessi attivi e proventi assimilati: composizione

Voci/Forme tecniche Titoli di debito Finanziamenti Altre
operazioni
Totale
2016
Totale
2015
1. Attività finanziarie detenute per la negoziazione 22.647 - 77.070 99.717 150.035
2. Attività finanziarie disponibili per la vendita 326.348 - - 326.348 347.258
3. Attività finanziarie detenute sino alla scadenza 170.038 - - 170.038 147.887
4. Crediti verso banche 4.352 12.537 - 16.889 37.727
5. Crediti verso clientela 4.698 1.638.666 2.630 1.645.994 2.042.526
6. Attività finanziarie valutate al fair value (717) - - (717) 717
7. Derivati di copertura X X - - -
8. Altre attività X X 41.817 41.817 20.247
Totale 527.366 1.651.203 121.517 2.300.086 2.746.397

Nella voce "Attività finanziarie detenute per la negoziazione - Altre operazioni" figurano i differenziali dei contratti derivati connessi gestionalmente con le passività finanziarie di propria emissione valutate al fair value (FVO) e quelli relativi alle attività classificate nel portafoglio di negoziazione.

La voce "Attività finanziarie valutate al fair value" presenta un saldo negativo in quanto si è provveduto a svalutare gli interessi attivi maturati e non ancora incassati su un titolo di debito.

1.1.1 Interessi attivi su esposizioni in bonis e su attività classificate come "deteriorate"

Totale Totale
2016 2015
Interessi su esposizioni in bonis
2.056.094
2.414.966
Interessi su esposizioni classificate come "deteriorate"
243.992
331.431
Totale
2.300.086
2.746.397

1.2 Interessi attivi e proventi assimilati: differenziali relativi alle operazioni di copertura

Per il dettaglio dei differenziali relativi alle operazioni di copertura si rimanda al successivo paragrafo 1.5 "Interessi passivi e oneri assimilati: differenziali relativi alle operazioni di copertura" in quanto il saldo dei differenziali risulta essere negativo in entrambi gli esercizi posti a confronto.

1.3 Interessi attivi e proventi assimilati: altre informazioni

1.3.1 Interessi attivi su attività finanziarie in valuta

Voci 2016 2015
Interessi attivi su attività finanziarie in valuta 25.088 24.150

1.3.2 Interessi attivi su operazioni di leasing finanziario

Voci 2016 2015
Interessi attivi su operazioni di leasing finanziario 26.028 37.389

1.4 Interessi passivi e oneri assimilati: composizione

Voci/Forme tecniche Debiti Titoli Altre
operazioni
Totale
2016
Totale
2015
1. Debiti verso banche centrali (4.865) X - (4.865) (9.537)
2. Debiti verso banche (28.426) X - (28.426) (49.560)
3. Debiti verso clientela (81.044) X (1) (81.045) (146.115)
4. Titoli in circolazione X (615.683) - (615.683) (656.099)
5. Passività finanziarie di negoziazione (2.933) - (125) (3.058) (80)
6. Passività finanziarie valutate al fair value - (278.833) - (278.833) (431.029)
7. Altre passività e fondi X X (39.189) (39.189) (9.909)
8. Derivati di copertura X X (88.118) (88.118) (70.203)
Totale (117.268) (894.516) (127.433) (1.139.217) (1.372.532)

1.5 Interessi passivi e oneri assimilati: differenziali relativi alle operazioni di copertura

Voci 2016 2015
A. Differenziali positivi relativi a operazioni di copertura 120.393 91.897
B. Differenziali negativi relativi a operazioni di copertura (208.511) (162.100)
C. Saldo (A-B) (88.118) (70.203)

1.6 Interessi passivi e oneri assimilati: altre informazioni

1.6.1 Interessi passivi su passività in valuta

Voci 2016 2015
Interessi passivi su passività finanziarie in valuta (5.900) (4.563)

1.6.2 Interessi passivi su passività per operazioni di leasing finanziario

Non sono presenti interessi passivi su passività per operazioni di leasing finanziario, come pure lo scorso esercizio.

Sezione 2 - Le commissioni – Voci 40 e 50

2.1 Commissioni attive: composizione

Totale Totale
Tipologia servizi/Valori 2016 2015
a) garanzie rilasciate 53.532 52.381
b) derivati su crediti - -
c) servizi di gestione, intermediazione e consulenza: 503.074 660.171
1. negoziazione di strumenti finanziari 2.494 3.841
2. negoziazione di valute 2.630 2.379
3. gestioni di portafogli - -
3.1. individuali - -
3.2. collettive - -
4. custodia e amministrazione di titoli 4.780 5.652
5. banca depositaria 18.344 17.544
6. collocamento di titoli 267.284 363.812
7. attività di ricezione e trasmissione di ordini 37.536 48.004
8. attività di consulenza 11 -
8.1 in materia di investimenti 11 -
8.2 in materia di struttura finanziaria - -
9. distribuzione di servizi di terzi 169.995 218.939
9.1 gestioni di portafogli 967 1.136
9.1.1. individuali 967 1.136
9.1.2. collettive - -
9.2 prodotti assicurativi 87.471 125.209
9.3 altri prodotti 81.557 92.594
d) servizi di incasso e pagamento 119.866 127.301
e) servizi di servicing per operazioni di cartolarizzazione 50 317
f) servizi per operazioni di factoring - -
g) esercizio di esattorie e ricevitorie - -
h) attività di gestione di sistemi multilaterali di negoziazione - -
i) tenuta e gestione dei conti correnti 218.077 190.397
j) altri servizi 364.688 380.050
Totale 1.259.287 1.410.617

La sottovoce "c) 6. Collocamento di titoli" si riferisce per 203,9 milioni alle commissioni attive di collocamento di quote di OICR, in prevalenza riconducibili ai prodotti gestiti dalle società del Gruppo.

La sottovoce "j) altri servizi" include per 247,4 milioni i Corrispettivi per Disponibilità Creditizia (CDC). Nel precedente esercizio i medesimi proventi erano pari a 262,3 milioni.

2.2 Commissioni attive: canali distributivi dei prodotti e servizi

Canali/Valori Totale Totale
2016 2015
a) presso propri sportelli 437.279 582.751
1. gestione di portafogli - -
2. collocamento di titoli 267.284 363.812
3. servizi e prodotti di terzi 169.995 218.939
b) offerta fuori sede - -
1. gestione di portafogli - -
2. collocamento di titoli - -
3. servizi e prodotti di terzi - -
c) altri canali distributivi - -
1. gestione di portafogli - -
2. collocamento di titoli - -
3. servizi e prodotti di terzi - -

2.3 Commissioni passive: composizione

Totale Totale
Servizi/Valori 2016 2015
a) garanzie ricevute (3.382) (2.232)
b) derivati su crediti - -
c) servizi di gestione e intermediazione: (21.823) (23.516)
1. negoziazione di strumenti finanziari (5.685) (6.983)
2. negoziazione di valute - -
3. gestioni di portafogli: - -
3.1 proprie - -
3.2 delegate da terzi - -
4. custodia e amministrazione di titoli (2.361) (2.316)
5. collocamento di strumenti finanziari (12.241) (12.626)
6. offerta fuori sede di strumenti finanziari, prodotti e servizi (1.536) (1.591)
d) servizi di incasso e pagamento (7.205) (7.153)
e) altri servizi (19.109) (19.879)
Totale (51.519) (52.780)

La sottovoce c) 5. "collocamento di strumenti finanziari" è costituita prevalentemente da commissioni passive riconosciute alle reti terze per il collocamento di quote di OICR, in prevalenza riferite a prodotti gestiti dalla società del Gruppo Aletti Gestielle SGR.

La sottovoce e) "altri servizi" include le commissioni relative ai servizi bancomat e carte di credito per 14,8 milioni (16,2 milioni al 31 dicembre 2015).

Sezione 3 - Dividendi e proventi simili – Voce 70

3.1 Dividendi e proventi simili: composizione

Totale 2016 Totale 2015
Voci/Proventi
Dividendi
Proventi da
quote di
O.I.C.R
Dividendi Proventi da
quote di
O.I.C.R
A. Attività finanziarie detenute per la negoziazione 573 - 40 -
B. Attività finanziarie disponibili per la vendita 10.823 518 9.764 3.498
C. Attività finanziarie valutate al fair value - 62 - 29
D. Partecipazioni 321.071 X 130.546 X
Totale 332.467 580 140.350 3.527

La voce "Attività finanziare disponibili per la vendita" include per 4,2 milioni i dividendi relativi alla partecipazione detenuta in Banca d'Italia.

I dividendi da partecipazioni si riferiscono ai proventi incassati da: Holding di Partecipazioni Finanziarie BP per 106,1 milioni, Agos Ducato S.p.A. per 72,2 milioni, Aletti Gestielle SGR per 51,6 milioni, Banca Aletti & C. S.p.A. per 43,1 milioni, BP Lussemburgo S.A. per 33,5 milioni, Popolare Vita S.p.A. per 11,7 milioni e per 2,9 milioni a Tecmarket Servizi S.p.A..

Sezione 4 - Il risultato netto dell'attività di negoziazione – Voce 80

4.1 Risultato netto dell'attività di negoziazione: composizione

Operazioni/Componenti reddituali Plusvalenze (A) Utili da
negoziazione
(B)
Minusvalenze
(C)
Perdite da
negoziazione
(D)
Risultato netto
[(A+B) - (C+D)]
2016
1. Attività finanziarie di negoziazione 5.136 31.784 (11.425) (8.362) 17.133
1.1 Titoli di debito 5.110 30.030 (10.062) (7.815) 17.263
1.2 Titoli di capitale - 295 (1.342) (485) (1.532)
1.3 Quote di O.I.C.R. 26 - (21) - 5
1.4 Finanziamenti - - - - -
1.5 Altre - 1.459 - (62) 1.397
2. Passività finanziarie di negoziazione 7.629 2.079 - - 9.708
2.1 Titoli di debito - - - - -
2.2 Debiti 7.629 2.079 - - 9.708
2.3 Altre - - - - -
3. Attività e passività finanziarie: differenze di
cambio
X X X X 39.950
4. Strumenti derivati 47.340 130.895 (34.063) (117.036) (786)
4.1 Derivati finanziari: 47.340 130.895 (34.063) (117.036) (786)
- Su titoli di debito e tassi di interesse 36.663 126.437 (33.415) (112.910) 16.775
- Su titoli di capitale e indici azionari 7 4.454 (648) (3.651) 162
- Su valute e oro X X X X (27.922)
- Altri 10.670 4 - (475) 10.199
4.2 Derivati su crediti - - - - -
Totale 60.105 164.758 (45.488) (125.398) 66.005

Sezione 5 - Il risultato netto dell'attività di copertura – Voce 90

5.1 Risultato netto dell'attività di copertura: composizione

Componenti reddituali/Valori Totale Totale
2016 2015
A. Proventi relativi a:
A.1 Derivati di copertura del fair value 67.592 67.539
A.2 Attività finanziarie coperte (fair value) 539.105 569.008
A.3 Passività finanziarie coperte (fair value) 164.693 124.835
A.4 Derivati finanziari di copertura dei flussi finanziari - -
A.5 Attività e passività in valuta - -
Totale proventi dell'attività di copertura (A) 771.390 761.382
B. Oneri relativi a:
B.1 Derivati di copertura del fair value (509.726) (438.325)
B.2 Attività finanziarie coperte (fair value) (167.714) (242.207)
B.3 Passività finanziarie coperte (fair value) (91.729) (78.851)
B.4 Derivati finanziari di copertura dei flussi finanziari - -
B.5 Attività e passività in valuta - -
Totale oneri dell'attività di copertura (B) (769.169) (759.383)
C. Risultato netto dell'attività di copertura (A-B) 2.221 1.999

Sezione 6 - Utili (Perdite) da cessione/riacquisto – Voce 100

Totale 2016 Totale 2015
Voci/Componenti reddituali Utili Perdite Risultato
netto
Utili Perdite Risultato
netto
Attività finanziarie
1. Crediti verso banche - - - 103 - 103
2. Crediti verso clientela 48.175 (140.461) (92.286) 54.160 (12.885) 41.275
3. Attività finanziarie disponibili per la vendita 121.385 (17) 121.368 248.367 (4.795) 243.572
3.1 Titoli di debito 87.931 (17) 87.914 64.708 (4.788) 59.920
3.2 Titoli di capitale 15.880 - 15.880 145.679 (7) 145.672
3.3 Quote di O.I.C.R. 17.574 - 17.574 37.980 - 37.980
3.4 Finanziamenti - - - - - -
4. Attività finanziarie detenute sino alla scadenza - - - - - -
Totale attività 169.560 (140.478) 29.082 302.630 (17.680) 284.950
Passività finanziarie
1. Debiti verso banche - - - - - -
2. Debiti verso clientela - (5.347) (5.347) - - -
3. Titoli in circolazione 2.510 (287) 2.223 30.313 (2.713) 27.600
Totale passività 2.510 (5.634) (3.124) 30.313 (2.713) 27.600

6.1 Utili (perdite) da cessione/riacquisto: composizione

La voce "Crediti verso clientela" include per 95,3 milioni una perdita netta relativa alla cessione di crediti deteriorati. Nell'ambito degli utili da cessione di attività finanziarie disponibili per la vendita, la parte relativa ai titoli di debito si riferisce prevalentemente a titoli di Stato Italiano. La parte relativa ai titoli di capitale include un provento, pari a 14,8 milioni, a titolo di earn-out per la cessione della quota partecipativa detenuta nell'Istituto Centrale delle Banche Popolari Italiane (ICBPI), vendita perfezionata nel corso del 2015. Il risultato netto sui titoli di capitale dello scorso esercizio includeva le plusvalenze realizzate dalla vendita di ICBPI e di Arca SGR per 143,5 milioni.

Sezione 7 - Il risultato netto delle attività e passività finanziarie valutate al fair value – Voce 110

7.1 Variazione netta di valore delle attività/passività finanziarie valutate al fair value: composizione

Operazioni/Componenti reddituali Plusvalenze Utili da realizzo Perdite da
realizzo
Risultato netto
[(A+B) − (C+D)]
(A) (B) (C) (D) 2016
1. Attività finanziarie 30 14 (15.275) (1.171) (16.402)
1.1 Titoli di debito - - (12.862) - (12.862)
1.2 Titoli di capitale 9 - (630) (9) (630)
1.3 Quote di O.I.C.R. 21 14 (1.783) (1.162) (2.910)
1.4 Finanziamenti - - - - -
2. Passività finanziarie 55.098 23.290 (11.758) (3.670) 62.960
2.1 Titoli di debito 55.098 23.290 (11.758) (3.670) 62.960
2.2 Debiti verso banche - - - - -
2.3 Debiti verso clientela - - - - -
3. Attività e passività finanziarie in valuta:
differenze di cambio X X X X -
4.Derivati creditizi e finanziari - 3.841 (56.579) (2.541) (55.279)
Totale 55.128 27.145 (83.612) (7.382) (8.721)

La somma del risultato netto delle passività finanziarie, per le quali è stata esercitata l'opzione di valutazione al fair value (FVO) e dei relativi derivati di copertura collegati, è positiva per 7,7 milioni (-3,4 milioni nel precedente esercizio). Tale impatto positivo è attribuibile principalmente al peggioramento del merito creditizio dell'emittente non oggetto di copertura, come riportato nella "Sezione 5 - Passività finanziarie valutate al fair value" dello stato patrimoniale passivo.

Sezione 8 - Le rettifiche/riprese di valore nette per deterioramento – Voce 130

Rettifiche di valore Riprese di valore
Operazioni/Componenti
reddituali
Specifiche Di Specifiche Di portafoglio Totale
2016
Totale
2015
Cancellazioni Altre portafoglio A B A B
A. Crediti verso banche - - - - 51 - - 51 (20.235)
- Finanziamenti - - - - 51 - - 51 (236)
- Titoli di debito - - - - - - - - (19.999)
B. Crediti verso clientela (853.552) (2.081.053) (76.051) 275.825 358.206 - 74.548 (2.302.077) (792.889)
Crediti deteriorati acquistati - - - - - - -
- Finanziamenti - - X - - - X - -
- Titoli di debito - - X - - - X - -
Altri crediti (853.552) (2.081.053) (76.051) 275.825 358.206 - 74.548 (2.302.077) (792.889)
- Finanziamenti (853.552) (2.081.053) (71.663) 275.825 358.206 - 74.548 (2.297.689) (788.876)
- Titoli di debito - - (4.388) - - - - (4.388) (4.013)
C. Totale (853.552) (2.081.053) (76.051) 275.825 358.257 - 74.548 (2.302.026) (813.124)
Legenda:
A = Da Interessi
B = Altre riprese

8.1 Rettifiche di valore nette per deterioramento di crediti: composizione

Le rettifiche di valore di portafoglio su titoli di debito della sottovoce "B. Crediti verso la clientela" si riferiscono alla svalutazione del titolo junior relativo alla cartolarizzazione di Banca della Nuova Terra come pure nel precedente esercizio.

Le riprese di valore della sottovoce B. Crediti verso clientela "Riprese di valore Specifiche B – Altri crediti" includono per 275,8 milioni l'impatto derivante dal rientro (per il semplice passaggio del tempo, etc.) degli effetti del processo di attualizzazione dei crediti deteriorati (principalmente sofferenze).

Nello scorso esercizio le rettifiche di valore sui titoli di debito della sottovoce "A. Crediti verso banche" si riferivano agli effetti derivanti dalla cancellazione totale delle esposizioni residue detenute in Banca delle Marche.

8.2 Rettifiche di valore nette per deterioramento di attività finanziarie disponibili per la vendita: composizione

Operazioni/Componenti reddituali Rettifiche di valore
Specifiche
Riprese di valore
Specifiche
Totale
2016
Totale
2015
Cancellazioni Altre A B
A. Titoli di debito - (395) - - (395) (613)
B. Titoli di capitale - (17.505) - - (17.505) (24.265)
C. Quote OICR - (23.174) x x (23.174) (2.334)
D. Finanziamenti a banche - - x - - -
E. Finanziamenti a clientela - - - - - -
F. Totale - (41.074) - - (41.074) (27.212)
Legenda:
A = Da Interessi
B = Altre riprese

Per il dettaglio delle attività finanziarie assoggettate ad impairment si rimanda a quanto riportato nella "Sezione 4 - Attività finanziarie disponibili per la vendita" dello stato patrimoniale attivo.

8.3 Rettifiche di valore nette per deterioramento di attività finanziarie detenute sino alla scadenza: composizione

Non sono presenti rettifiche di valore nette per deterioramento di attività finanziarie detenute sino alla scadenza così come nel precedente esercizio.

8.4 Rettifiche di valore nette per deterioramento di altre operazioni finanziarie: composizione

Rettifiche di valore Riprese di valore Totale
2016
Totale
2015
Operazioni/Componenti
reddituali
Specifiche Di Specifiche Di portafoglio
Cancellazioni Altre portafoglio A B A B
A. Garanzie rilasciate (27) (34.160) - - 22.451 - 5.004 (6.732) 24.904
B. Derivati su crediti - - - - - - - - -
C. Impegni ad erogare fondi - - - - - - - - -
D. Altre operazioni - (2.134) - - 2.532 - - 398 (26.830)
E. Totale (27) (36.294) - - 24.983 - 5.004 (6.334) (1.926)
Legenda:
A = Da Interessi
B = Altre riprese

La voce "A. Garanzie Rilasciate" si riferisce principalmente alle rettifiche nette effettuate a fronte dell'aggregato dei crediti di firma deteriorati. I crediti di firma e gli impegni irrevocabili ad erogare fondi nei confronti di controparti in bonis sono stati oggetto di valutazione su base collettiva al fine di riflettere la probabilità di esborso di risorse finanziarie sulla base di portafogli omogenei, in linea con la metodologia di determinazione delle rettifiche di valore collettive delle esposizioni per cassa.

Sezione 9 – Le spese amministrative – Voce 150

9.1 Spese per il personale: composizione

Totale Totale
Tipologia di spese/Valori 2016 2015
1) Personale dipendente (1.299.112) (1.258.927)
a) salari e stipendi (794.256) (832.528)
b) oneri sociali (203.527) (219.648)
c) indennità di fine rapporto (44.889) (44.886)
d) spese previdenziali - -
e) accantonamento al trattamento di fine rapporto del personale (3.932) (4.486)
f) accantonamento al fondo trattamento di quiescenza e obblighi simili: (8.332) (8.355)
- a contribuzione definita (7.344) (7.338)
- a benefici definiti (988) (1.017)
g) versamenti ai fondi di previdenza complementare esterni: (21.430) (21.684)
- a contribuzione definita (21.430) (21.684)
- a benefici definiti - -
h) costi derivanti da accordi di pagamento basati su propri strumenti patrimoniali - -
i) altri benefici a favore dei dipendenti (222.746) (127.340)
2) Altro personale in attività (5.486) (8.522)
3) Amministratori e sindaci (7.708) (7.751)
4) Personale collocato a riposo - (160)
5) Recuperi di spese per dipendenti distaccati presso altre aziende 42.396 43.155
6) Rimborsi di spese per dipendenti di terzi distaccati presso la società (3.018) (3.478)
Totale (1.272.928) (1.235.683)

La voce "1) Personale dipendente f) accantonamento al fondo trattamento di quiescenza e obblighi simili: - a contribuzione definita" si riferisce alla quota di contribuzione a carico della banca dei fondi riclassificati tra i conti d'ordine, e non più esposti in bilancio tra i fondi rischi ed oneri.

9.2 Numero medio dei dipendenti per categoria

2016 2015
1) Personale dipendente 14.380 14.656
a) dirigenti 208 218
b) quadri direttivi 5.845 6.072
di cui: di 3° e 4° livello 3.148 3.213
c) restante personale dipendente 8.327 8.366
2) Altro personale 106 141
Totale 14.486 14.797

Il numero medio dei dipendenti non include gli amministratori e sindaci. Nel caso dei dipendenti part-time è convenzionalmente considerato il 70 per cento.

9.3 Fondi di quiescenza aziendale a benefici definiti: costi e ricavi

Totale Totale
2016 2015
- Costo previdenziale relativo alle prestazioni di lavoro correnti (45) (65)
- Oneri finanziari (958) (952)
- Utili e perdite da riduzioni o estinzioni 15 -
Totale (988) (1.017)

9.4 Altri benefici a favore dei dipendenti

Negli altri benefici a favore dei dipendenti, i cui costi sono riportati nella precedente tabella 9.1, al punto "i) altri benefici a favore dei dipendenti", sono inclusi: oneri per i fondi di solidarietà per 181,5 milioni (87,2 milioni nel 2015 comprensivi anche degli incentivi all'esodo), costi per buoni pasto per 12,8 milioni (13,2 milioni nel 2015), contributi per assistenza e malattia per 9,3 milioni (9,7 milioni nel 2015), e per 8,3 milioni le spese di formazione del personale (7,3 milioni nel 2015).

9.5 Altre spese amministrative: composizione

Totale
Tipologia servizi/Valori Totale
2016
2015
a) Spese relative agli immobili (25.902) (32.161)
- fitti e manutenzioni locali (9.198) (11.690)
- spese di pulizia (7) (5)
- energia, acqua e riscaldamento (16.697) (20.466)
b) Imposte indirette e tasse (186.464) (197.380)
c) Spese postali, telefoniche, stampati e altre per ufficio (11.240) (11.558)
d) Manutenzioni e canoni per mobili, macchine e impianti (2.191) (2.724)
e) Prestazioni professionali e consulenze (100.720) (80.704)
f) Spese per visure e informazioni (11.263) (10.982)
g) Sorveglianza e scorta valori (12.512) (12.067)
h) Prestazione di servizi da terzi (552.739) (549.192)
i) Pubblicità, rappresentanza e omaggi (19.428) (20.661)
l) Premi assicurativi (9.802) (11.261)
m) Trasporti, noleggi e viaggi (7.354) (7.777)
n) Altri costi e spese diverse (236.631) (193.318)
Totale (1.176.246) (1.129.785)

La voce n) Altri costi e spese al 31 dicembre 2016 include gli oneri sostenuti: per il Fondo Interbancario di Tutela dei Depositi, per un importo pari a 22,2 milioni (10,2 milioni nel precedente esercizio), per il Fondo di Risoluzione Nazionale, sia nella quota ordinaria pari a 41,4 milioni (35,4 milioni nel precedente esercizio) milioni sia in quella straordinaria per 83 milioni (106,4 milioni nel precedente esercizio); nonché gli oneri per il mantenimento della deducibilità delle DTA per l'esercizio 2015 e 2016 per un totale complessivo di 54,4 milioni, che lo scorso anno non erano dovuti.

Sezione 10 - Accantonamenti netti ai fondi per rischi e oneri – Voce 160

10.1 Accantonamenti netti ai fondi per rischi e oneri: composizione

Accantonamenti Riattribuzioni di
eccedenze
Totale
2016
Totale
2015
Rischi ed oneri su controversie legali (25.875) 15.899 (9.976) (1.981)
Rischi ed oneri relativi al personale - - - -
Altri rischi ed oneri (25.160) 767 (24.393) (55.500)
Totale (51.035) 16.666 (34.369) (57.481)

Sezione 11 - Rettifiche di valore nette su attività materiali – Voce 170

11.1 Rettifiche/Riprese di valore nette su attività materiali: composizione

Attività/Componenti reddituali Ammortamento Rettifiche di valore
per deterioramento
Riprese di valore Risultato netto
(a + b + c)
(a) (b) (c) 2016
A. Attività materiali
A.1 Di proprietà (17.878) (1.786) - (19.664)
- Ad uso funzionale (16.858) - - (16.858)
- Per investimento (1.020) (1.786) - (2.806)
A.2 Acquisite in leasing finanziario - - - -
- Ad uso funzionale - - - -
- Per investimento - - - -
Totale (17.878) (1.786) - (19.664)

Sezione 12 - Rettifiche di valore nette su attività immateriali – Voce 180

12.1 Rettifiche di valore nette su attività immateriali: composizione

Attività/Componenti reddituali Ammortamento Rettifiche di valore
per deterioramento
Riprese di valore Risultato netto
(a + b + c)
(a) (b) (c) 2016
A. Attività immateriali
A.1 Di proprietà (21.794) - - (21.794)
- Generate internamente dall'azienda - - - -
- Altre (21.794) - - (21.794)
A.2 Acquisite in leasing finanziario - - - -
Totale (21.794) - - (21.794)

Sezione 13 - Gli altri oneri e proventi di gestione – Voce 190

13.1 Altri oneri di gestione: composizione

Totale Totale
2016 2015
Oneri su beni rivenienti dal leasing (8.880) (10.755)
Ammortamento delle spese per migliorie su beni di terzi (3.464) (5.020)
Altri (36.836) (37.322)
Totale (49.180) (53.097)

La voce "oneri su beni rivenienti dal leasing" è relativa ai costi sostenuti sui beni a garanzia di esposizioni deteriorate per l'acquisto e la rivendita dei beni oggetto di operazioni di leasing finanziario.

La voce "altri" include per 25,8 milioni gli oneri per transazioni su cause non accantonati o eccedenti i fondi rischi. Nel precedente esercizio i medesimi costi ammontavano a 26,1 milioni.

13.2 Altri proventi di gestione: composizione

Totale Totale
2016 2015
Proventi su c/c e finanziamenti
45.807
51.766
Recuperi di imposte
161.930
168.514
Recuperi di spese
62.697
56.525
Fitti attivi su immobili
3.356
3.159
Altri
23.693
38.970
Totale
297.483
318.934

La voce "altri" include proventi di natura diversa, tra cui proventi relativi a transazioni attive perfezionate nel corso dell'esercizio. Nel corso del 2016 non si rilevano importi della fattispecie particolarmente significativi mentre nel precedente esercizio tali proventi erano risultati pari a 21,2 milioni.

Sezione 14 – Utili (perdite) delle partecipazioni – Voce 210

14.1 Utili (perdite) delle partecipazioni: composizione

Totale Totale
Componente reddituale/Valori 2016 2015
A. Proventi 15.658 -
1. Rivalutazioni - -
2. Utili da cessione 15.658 -
3. Riprese di valore - -
4. Altri proventi - -
B. Oneri (97.592) (76.981)
1. Svalutazioni - -
2. Rettifiche di valore da deterioramento (97.527) (76.659)
3. Perdite da cessione (65) (323)
4. Altri oneri - -
Risultato Netto (81.934) (76.982)

Per il dettaglio dei proventi ed oneri delle partecipazioni si rimanda rispettivamente alla "Sezione 10 - Le partecipazioni" ed alla "Sezione 14 - Attività non correnti e gruppi di attività in via di dismissione" dello stato patrimoniale attivo.

Sezione 15 - Risultato netto della valutazione al fair value delle attività materiali ed immateriali – Voce 220

15.1 Risultato netto della valutazione al fair value (o al valore rivalutato) delle attività materiali ed immateriali: composizione

Non sono presenti attività materiali ed immateriali valutate al fair value, così come lo scorso esercizio.

Sezione 16 - Rettifiche di valore dell'avviamento – Voce 230

16.1 Rettifiche di valore dell'avviamento: composizione

Al 31 dicembre 2016, così come nel precedente esercizio, non sono presenti rettifiche di valore dell'avviamento.

Sezione 17 - Utili (perdite) da cessione di investimenti – Voce 240

17.1 Utili (perdite) da cessione di investimenti: composizione

Totale Totale
Componente reddituale/Valori 2015
A. Immobili 9.053 (194)
- Utili da cessione 9.458 395
- Perdite da cessione (405) (589)
B. Altre attività (297) (1.241)
- Utili da cessione 139 194
- Perdite da cessione (436) (1.435)
Risultato netto 8.756 (1.435)

Per il dettaglio della voce "Utili da cessione di Immobili" si rimanda alla "Sezione 14 - Attività non correnti e gruppi di attività in via di dismissione" dello stato patrimoniale attivo.

Sezione 18 - Le imposte sul reddito dell'esercizio dell'operatività corrente – Voce 260

18.1 Imposte sul reddito dell'esercizio dell'operatività corrente: composizione

Componenti reddituali/Valori 2016 2015
1.Imposte correnti (-) - (14.749)
2.Variazione delle imposte correnti dei precedenti esercizi (+/-) (804) 5.628
3.Riduzione delle imposte correnti dell'esercizio (+) - 32.078
3.bis Riduzione delle imposte correnti dell'esercizio per crediti di imposta di
cui alla legge 214/2011 (+) - 739.828
4.Variazione delle imposte anticipate (+/-) 598.339 (646.606)
5.Variazione delle imposte differite (+/-) 5.931 9.184
6.Imposte di competenza dell'esercizio (-) (-1 +/- 2 + 3 + 3bis +/-4 +/-5) 603.466 125.363

18.2 Riconciliazione tra onere fiscale teorico e onere fiscale effettivo di bilancio

IRES 2016 2015
Risultato dell'operatività corrente al lordo delle imposte (1.912.164) 61.541
Componenti negativi del risultato lordo non rilevanti definitivamente (+) 234.107 199.147
Interessi passivi non deducibili 45.197 54.904
Minusvalenze da realizzo/valutazione su partecipazioni/AFS 115.099 101.253
Imposte indeducibili diverse da quelle sui redditi 3.917 4.131
Perdite su crediti indeducibili 3.380 1.075
Spese amministrative a deducibilità limitata 7.700 11.346
Altre spese non deducibili 35.311 25.318
Altro 8.367
Accantonamenti 15.136 1.120
Componenti positivi del risultato lordo non rilevanti definitivamente (-) (340.045) (263.816)
Quota non rilevante delle plus da realizzo/valutazione su partecipazioni/AFS (29.289) (134.471)
Quota non rilevante dei dividendi (310.756) (129.345)
Variazioni in aumento definitive non legate ad elementi del risultato lordo (+) 726 -
Altre 726 -
Variazioni in diminuzione definitive non legate ad elementi del risultato lordo (-) (191.398) (307.453)
Recupero deducibilità interessi passivi infragruppo per consolidato fiscale (9.005) (10.875)
Deduzione forfetaria 10% Irap - (1.492)
Deduzione Irap costo lavoro dipendente - (5.962)
Quota reddito agevolabile A.C.E. (166.228) (134.835)
Perdite fiscali esercizi precedenti - (141.007)
Altro (16.165) (13.282)
Base di calcolo IRES a conto economico (2.208.774) (310.581)
Aliquota nominale IRES 27,50% 27,50%
IRES effettiva 607.413 85.410
Tax rate IRES 31,77% 138,79%
IRAP 2016 2015
Risultato dell'operatività corrente al lordo delle imposte (1.912.164) 61.541
Componenti negativi del risultato lordo non rilevanti definitivamente (+) 439.822 457.604
Interessi passivi non deducibili 50.533 55.683
Quota non deducibile degli ammortamenti su beni ad uso funzionale 5.295 4.318
Altre spese amministrative non deducibili 126.864 109.570
Spese del personale al netto delle deduzioni ammesse (riduzione cuneo, disabili, ecc.) 129.362 107.162
Altre rettifiche di valore di cui alla voce 130 di conto economico 20.221 48.388
Accantonamenti netti ai fondi rischi e oneri 34.369 54.066
Perdite delle partecipazioni 73.178 78.417
Impairment avviamenti
Altro
Componenti positivi del risultato lordo non rilevanti definitivamente (-) (186.582) (119.380)
Quota non rilevante dei dividendi (50%) (165.952) (70.189)
Altri proventi di gestione (20.630) (49.191)
Variazioni in aumento definitive non legate ad elementi del risultato lordo (+) 1.658.924 -
Rettifiche per neutralizzazione valore della produzione negativa 1.658.924
Variazioni in diminuzione definitive non legate ad elementi del risultato lordo (-) - (322.884)
Recapture componenti negativi irrilevanti di esercizi precedenti - (322.884)
Altre - -
Base di calcolo IRAP a conto economico - 76.881
Aliquota nominale media ponderata IRAP 5,56% 5,56%
IRAP effettiva - (4.275)
Tax rate IRAP - (6,95%)
IRES e IRAP non di competenza e altre imposte 2016 2015
Totale impatto (3.947) 44.228
Ires - Fiscalità corrente, anticipata e differita di esercizi precedenti (3.273) 44.220
Irap - Fiscalità corrente, anticipata e differita di esercizi precedenti (674) 8
Tax rate IRES e IRAP non di competenza e altre imposte (0,21%)
71,87%
Totale imposte sul risultato lordo 2016
2015
Totale IRES + IRAP + Altre imposte 603.466 125.363
Tax rate complessivo 31,56% 203,71%

Sezione 19 - Utile (perdita) dei gruppi di attività in via di dismissione al netto delle imposte – Voce 280

19.1 Utile (perdita) dei gruppi di attività/passività in via di dismissione al netto delle imposte: composizione

Non sono presenti utili/perdite dei gruppi di attività/passività in via di dismissione al netto delle imposte, per i quali riportare la composizione così come pure nel precedente esercizio.

19.2 Dettaglio delle imposte sul reddito relative ai gruppi di attività/passività in via di dismissione

Non vi sono imposte sul reddito relative a gruppi di attività/passività in via di dismissione, così come nel precedente esercizio.

Sezione 20 - Altre informazioni

Non vi sono altre informazioni da riportare nella presente sezione.

Sezione 21 - Utile per azione

Risultato
Risultato
attribuibile
EPS
attribuibile
EPS
Media ponderata
Media ponderata
annualizzato
annualizzato
azioni ordinarie
azioni ordinarie
(euro)
(euro)
(euro)
(euro)
EPS Base
(1.308.697.770)
606.280.767
(2,159)
181.403.267
362.082.221
0,501
EPS Diluito
(1.308.697.770)
606.280.767
(2,159)
181.403.267
362.082.221
0,501

(*) I dati relativi al periodo precedente sono stati riesposti per garantire un confronto omogeneo.

21.1 Numero medio delle azioni ordinarie a capitale diluito

Si segnala che al 31 dicembre 2016 l'EPS Base coincide con l'EPS diluito in quanto non risultano in essere strumenti finanziari con potenziali effetti diluitivi così come nel precedente esercizio.

21.2 Altre informazioni

Non si segnalano altre informazioni di rilievo oltre a quanto già indicato nelle sezioni precedenti.

PARTE D – REDDITIVITÀ COMPLESSIVA

Prospetto analitico della reddittività complessiva

Voci Importo lordo Imposta sul
reddito
Importo netto
10. Utile (Perdita) d'esercizio X X (1.308.698)
Altre componenti reddituali senza rigiro a conto economico
20. Attività materiali - - -
30. Attività immateriali - - -
40. Piani a benefici definiti (19.582) 5.385 (14.197)
50. Attività non correnti in via di dismissione - - -
60.
Quota delle riserve da valutazione delle partecipazioni valutate a
patrimonio netto - - -
Altre componenti reddituali con rigiro a conto economico
70. Copertura di investimenti esteri: - - -
a) variazioni di fair value - - -
b) rigiro a conto economico - - -
c) altre variazioni - - -
80. Differenze di cambio: - - -
a) variazioni di valore - - -
b) rigiro a conto economico - - -
c) altre variazioni - - -
90. Copertura dei flussi finanziari: 2.125 (702) 1.423
a) variazioni di fair value 2.125 (702) 1.423
b) rigiro a conto economico - - -
c) altre variazioni - - -
100. Attività finanziarie disponibili per la vendita: (229.515) 80.329 (149.186)
a) variazioni di fair value (132.309) 48.535 (83.774)
b) rigiro a conto economico (97.206) 31.794 (65.412)
- rettifiche da deterioramento (1.129) 31 (1.098)
- utili/perdite da realizzo (96.077) 31.763 (64.314)
c) altre variazioni - - -
110. Attività non correnti in via di dismissione: - - -
a) variazioni di fair value - - -
b) rigiro a conto economico - - -
c) altre variazioni - - -
Quota delle riserve da valutazione delle partecipazioni valutate a
120.
- - -
patrimonio netto:
a) variazioni di fair value - - -
b) rigiro a conto economico - - -
- rettifiche da deterioramento - - -
- utili/perdite da realizzo - - -
c) altre variazioni - - -
130. Totale altre componenti reddituali (246.972) 85.012 (161.960)
140. Redditività complessiva (Voce 10+130) (1.470.658)

PARTE E – INFORMAZIONI SUI RISCHI E SULLE RELATIVE POLITICHE DI COPERTURA

Nella presente parte di Nota Integrativa vengono fornite le informazioni di natura quantitativa sui rischi riferite alla Capogruppo Banco Popolare. Per le informazioni di carattere qualitativo sulla gestione dei rischi, le caratteristiche del relativo Sistema dei Controlli Interni, e per un aggiornamento sullo stato dei progetti connessi alla normativa Basilea 2 e 3, si rimanda alla Parte E della nota integrativa consolidata.

Sezione 1 - Rischio di credito

INFORMAZIONI DI NATURA QUALITATIVA

Per le informazioni di natura qualitativa dei rischi di credito si rimanda alla parte E della nota integrativa consolidata.

INFORMAZIONI DI NATURA QUANTITATIVA

A. Qualità del Credito

Ai fini dell'informativa di natura quantitativa sulla qualità del credito, con il termine "esposizioni creditizie" si intendono esclusi i titoli di capitale e le quote di O.I.C.R., mentre il termine "esposizioni" include i titoli di capitale e le quote di O.I.C.R..

A.1 Esposizioni creditizie deteriorate e non deteriorate: consistenze, rettifiche di valore, dinamica, distribuzione economica e territoriale

A.1.1 Distribuzione delle esposizioni creditizie per portafogli di appartenenza e per qualità creditizia (valori di bilancio)

Portafogli/qualità Sofferenze Inadempienze
probabili
Esposizioni
scadute
deteriorate
Esposizioni
scadute non
deteriorate
Altre
esposizioni
non
deteriorate
Totale
1. Attività finanziarie disponibili per la vendita - 1.910 - - 10.977.447 10.979.357
2. Attività finanziarie detenute sino alla scadenza - - - - 8.293.699 8.293.699
3. Crediti verso banche 69 - - 23 7.786.375 7.786.467
4. Crediti verso clientela 5.602.326 5.658.424 94.714 1.292.957 63.049.348 75.697.769
5. Attività finanziarie valutate al fair value - - - - - -
6. Attività finanziarie in corso di dismissione - - - - - -
Totale 31/12/2016 5.602.395 5.660.334 94.714 1.292.980 90.106.869 102.757.292
Totale 31/12/2015 5.753.746 6.683.982 208.420 2.064.055 90.728.271 105.438.474

Analisi dell'anzianità degli scaduti del complesso delle attività finanziarie non deteriorate

Al 31 dicembre 2016, le esposizioni non deteriorate, inclusive di quelle classificate nei portafogli delle "Attività finanziarie di negoziazione" e dei "Derivati di copertura" indicate nella successiva tabella A.1.2 "Portafoglio detenuto per la negoziazione e derivati" tra le "Altre attività", ammontano complessivamente a 93.426 milioni. Per tali esposizioni, nella seguente tabella si fornisce un'analisi dell'anzianità degli scaduti, in linea con quanto previsto dall'IFRS 7 "Financial Instruments: Disclosure", paragrafo 37, lettera a).

Esposizione non deteriorate per anzianità di scaduto
Esposizioni / Aree geografiche Scaduti fino a
3 mesi
Scaduti da
oltre 3 mesi
fino a 6 mesi
Scaduti da
oltre 6 mesi
fino a 1 anno
Scaduti da
oltre 1 anno
Non scaduti Totale
(Esposizione
Netta)
1. Attività finanziarie detenute per la
negoziazione 77 195 473 146 1.729.558 1.730.449
2. Attività finanziarie disponibili per la
vendita - - - - 10.977.447 10.977.447
3. Attività finanziarie detenute sino alla
scadenza
- - - - 8.293.699 8.293.699
4. Crediti verso banche 10 - - 13 7.786.375 7.786.398
5. Crediti verso clientela 941.140 209.447 90.336 52.034 63.049.348 64.342.305
6. Attività finanziarie valutate al fair value - - - - - -
7. Attività finanziarie in corso di dismissione - - - - - -
8. Derivati di copertura - - - - 295.839 295.839
Totale 31/12/2016 941.227 209.642 90.809 52.193 92.132.266 93.426.137

Informativa sul portafoglio di appartenenza delle esposizioni creditizie oggetto di concessioni

Al 31 dicembre 2016, le esposizioni oggetto di misure di concessione (cosiddette esposizioni con misure di "forbearance"), ammontano a 5.668,5 milioni (di cui 3.178,7 milioni deteriorate e 2.489,8 milioni non deteriorate) e sono interamente riconducibili al portafoglio dei "Crediti verso clientela"; per ulteriori informazioni su dette esposizioni si fa quindi rinvio alla successiva tabella A.1.6.

A.1.2 Distribuzione delle esposizioni creditizie per portafogli di appartenenza e per qualità creditizia (valori lordi e netti)

Attività deteriorate Attività non deteriorate Totale
Portafogli / Qualità Esposizione
lorda
Rettifiche
specifiche
Esposizione
netta
Esposizione
lorda
Rettifiche di
portafoglio
Esposizione
netta
(Esposizione
netta)
1. Attività finanziarie disponibili per la
vendita
2. Attività finanziarie detenute sino alla
13.939 (12.029) 1.910 10.977.447 - 10.977.447 10.979.357
scadenza - - - 8.293.699 - 8.293.699 8.293.699
3. Crediti verso banche 345 (276) 69 7.786.398 - 7.786.398 7.786.467
4. Crediti verso clientela 17.525.937 (6.170.473) 11.355.464 64.591.725 (249.420) 64.342.305 75.697.769
5. Attività finanziarie valutate al fair
value - - - X X - -
6. Attività finanziarie in corso di
dismissione - - - - - - -
Totale 31/12/2016 17.540.221 (6.182.778) 11.357.443 91.649.269 (249.420) 91.399.849 102.757.292
Totale 31/12/2015 18.347.812 (5.701.664) 12.646.148 93.112.350 (320.024) 92.792.326 105.438.474

Le esposizioni lorde deteriorate, di cui al punto 4. "Crediti verso clientela", includendo la quota ritenuta irrecuperabile dei crediti verso debitori assoggettati a procedure concorsuali ancora in essere e oggetto di cancellazione anticipata rispetto alla data di chiusura della procedura concorsuale, sarebbero pari a 22.208,2 milioni. Analogamente le relative rettifiche di valore specifiche ammonterebbero a 10.852,7 milioni.

Portafoglio detenuto per la negoziazione e derivati

Nella seguente tabella si fornisce evidenza della qualità creditizia riferita alle esposizioni classificate nel portafoglio delle attività finanziarie detenute per la negoziazione (titoli e derivati) e dei derivati di copertura (non oggetto di rappresentazione nella precedente tabella):

Attività di evidente scarsa qualità
creditizia
Altre attività
Portafogli / Qualità Minusvalenze
cumulate
Esposizione netta Esposizione netta
1. Attività finanziarie detenute per la negoziazione (67.514) 18.269 1.730.449
2. Derivati di copertura - - 295.839
Totale 31/12/2016 (67.514) 18.269 2.026.288

Le esposizioni di scarsa qualità creditizia, il cui valore i bilancio è pari a 18,3 milioni, si riferiscono esclusivamente a strumenti derivati con la clientela.

A.1.3 Esposizioni creditizie per cassa e fuori bilancio verso banche: valori lordi, netti e fasce di scaduto

Le esposizioni per cassa comprendono tutte le attività finanziarie per cassa vantate verso banche, qualunque sia il loro portafoglio di allocazione contabile (negoziazione, disponibile per la vendita, detenuto sino a scadenza, crediti, attività valutate al fair value, attività finanziarie in via di dismissione).

Le esposizioni "fuori bilancio" includono tutte le operazioni finanziarie diverse da quelle per cassa che comportano l'assunzione di un rischio creditizio, qualunque sia la finalità di tali operazioni.

Esposizione lorda
Tipologie esposizioni/valori Attività deteriorate Rettifiche Rettifiche Esposizione
Fino a 3
mesi
Da oltre 3
mesi fino a
6 mesi
Da oltre 6
mesi fino a
1 anno
Oltre 1 anno Attività non
deteriorate
di valore
specifiche
di valore di
portafoglio
netta
A. ESPOSIZIONI PER CASSA
a) Sofferenze - - - 345 X (276) X 69
-di cui: esposizioni oggetto di concessioni - - - - X - X -
b) Inadempienze probabili - - - - X - X -
- di cui: esposizioni oggetto di concessioni - - - - X - X -
c) Esposizioni scadute deteriorate - - - - X - X -
- di cui: esposizioni oggetto di concessioni - - - - X - X -
d) Esposizioni scadute non deteriorate X X X X 23 X - 23
- di cui: esposizioni oggetto di concessioni X X X X - X - -
e) Altre esposizioni non deteriorate X X X X 9.884.890 X - 9.884.890
- di cui: esposizioni oggetto di concessioni X X X X - X - -
TOTALE A - - - 345 9.884.913 (276) - 9.884.982
B. ESPOSIZIONI FUORI BILANCIO - - - - - - - -
a) Deteriorate - - - - X - X -
b) Non deteriorate X X X X 1.031.151 X - 1.031.151
TOTALE B - - - - 1.031.151 - - 1.031.151
TOTALE (A+B) - - - 345 10.916.064 (276) - 10.916.133

A.1.4 Esposizioni creditizie per cassa verso banche: dinamica delle esposizioni deteriorate lorde

Causali/Categorie Sofferenze Inadempienze
probabili
Esposizioni scadute
deteriorate
A. Esposizione lorda iniziale 361 259 -
- di cui: esposizioni cedute non cancellate - - -
B. Variazioni in aumento - - -
B.1 ingressi da esposizioni in bonis - - -
B.2 trasferimenti da altre categorie di esposizioni deteriorate - - -
B.3 altre variazioni in aumento - - -
C. Variazioni in diminuzione (16) (259) -
C.1 uscite verso esposizioni in bonis - - -
C.2 cancellazioni - - -
C.3 incassi - - -
C.4 realizzi per cessioni - - -
C.5 perdite da cessione - - -
C.6 trasferimenti ad altre categorie di esposizioni deteriorate - - -
C.7 altre variazioni in diminuzione (16) (259) -
D. Esposizione lorda finale 345 - -
- di cui: esposizioni cedute non cancellate - - -

A.1.4bis Esposizioni creditizie per cassa verso banche: dinamica delle esposizioni oggetto di concessioni lorde distinte per qualità creditizia

Al 31 dicembre 2016, così come per l'esercizio precedente, non esistono esposizioni verso banche oggetto di misure di concessione; si omette pertanto la relativa tabella.

A.1.5 Esposizioni creditizie per cassa verso banche deteriorate: dinamica delle rettifiche di valore complessive

Sofferenze Inadempienze probabili Esposizioni scadute
deteriorate
Causali/Categorie Totale Di cui:
esposizioni
oggetto di
concessioni
Totale Di cui:
esposizioni
oggetto di
concessioni
Totale Di cui:
esposizioni
oggetto di
concessioni
A. Rettifiche complessive iniziali 289 - 39 - - -
- di cui: esposizioni cedute non cancellate - - - - - -
B. Variazioni in aumento - - - - - -
B.1 rettifiche di valore - - - - - -
B.2 perdite da cessione - - - - - -
B.3 trasferimenti da altre categorie di
esposizioni deteriorate
B.4 altre variazioni in aumento
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
C. Variazioni in diminuzione (13) - (39) - - -
C.1 riprese di valore da valutazione (13) - (39) - - -
C.2 riprese di valore da incasso - - - - - -
C.3 utili da cessione - - - - - -
C.4 cancellazioni - - - - - -
C.5 trasferimenti ad altre categorie di
esposizioni deteriorate
- - - - - -
C.6 altre variazioni in diminuzione - - - - - -
D. Rettifiche complessive finali 276 - - - - -
- di cui: esposizioni cedute non cancellate - - - - - -

A.1.6 Esposizioni creditizie per cassa e fuori bilancio verso clientela: valori lordi, netti e fasce di scaduto

Le esposizioni per cassa comprendono tutte le attività finanziarie per cassa vantate verso la clientela, qualunque sia il loro portafoglio di allocazione contabile (negoziazione, disponibile per la vendita, detenuto sino a scadenza, crediti, attività valutate al fair value, attività finanziarie in via di dismissione).

Le esposizioni "fuori bilancio" includono tutte le operazioni finanziarie diverse da quelle per cassa che comportano l'assunzione di un rischio creditizio, qualunque sia la finalità di tali operazioni, ivi incluse le esposizioni in strumenti derivati.

Esposizione lorda
Attività deteriorate Rettifiche di Rettifiche di Esposizione
Tipologie esposizioni/valori Fino a 3
mesi
Da oltre 3
mesi fino a
6 mesi
Da oltre 6
mesi fino a
1 anno
Oltre 1
anno
Attività non
deteriorate
valore
specifiche
valore di
portafoglio
netta
A. ESPOSIZIONI PER CASSA
a) Sofferenze al lordo delle cancellazioni di
crediti vs. procedure concorsuali
b) Sofferenze vs. procedure concorsuali in
277 21 208 14.263.556 X (8.661.736) X 5.602.326
essere cancellate - - - 4.682.253 X (4.682.253) X -
c) Sofferenze al netto delle cancellazioni di
crediti vs. procedure concorsuali (a-b)
277 21 208 9.581.303 X (3.979.483) X 5.602.326
- di cui: esposizioni oggetto di concessioni 98 - 195 296.280 X (125.106) X 171.467
d) Inadempienze probabili 3.119.800 417.872 850.929 3.450.938 X (2.179.205) X 5.660.334
- di cui: esposizioni oggetto di concessioni 2.102.054 313.445 469.584 1.041.387 X (952.866) X 2.973.604
e) Esposizioni scadute deteriorate 11.401 44.032 51.244 11.851 X (23.814) X 94.714
- di cui: esposizioni oggetto di concessioni 2.500 14.515 19.340 3.433 X (6.136) X 33.652
f) Esposizioni scadute non deteriorate X X X X 1.324.929 X (31.972) 1.292.957
- di cui: esposizioni oggetto di concessioni X X X X 325.079 X (9.367) 315.712
g) Altre esposizioni non deteriorate X X X X 81.762.945 X (217.448) 81.545.497
- di cui: esposizioni oggetto di concessioni X X X X 2.200.506 X (26.409) 2.174.097
TOTALE A 3.131.478 461.925 902.381 13.044.092 83.087.874 (6.182.502) (249.420) 94.195.828
B. ESPOSIZIONI FUORI BILANCIO - - - - - - - -
a) Deteriorate 299.053 - - - X (71.688) X 227.365
b) Non deteriorate X X X X 9.336.101 X (15.185) 9.320.916
TOTALE B 299.053 - - - 9.336.101 (71.688) (15.185) 9.548.281
TOTALE (A+B) 3.430.531 461.925 902.381 13.044.092 92.423.975 (6.254.190) (264.605) 103.744.109

Si fa presente che tra le esposizioni fuori bilancio non deteriorate figurano esposizioni generate da contratti derivati di scarsa qualità creditizia per un valore pari a 18,3 milioni. Per ulteriori dettagli sulla qualità creditizia degli strumenti derivati e delle attività di negoziazione si fa rinvio all'informativa riportata nella tabella A.1.2. Le rettifiche di valore (specifiche e di portafoglio) relative alle esposizioni fuori bilancio, sono riconducibili alle valutazioni delle garanzie rilasciate e degli impegni irrevocabili ad erogare fondi.

Informativa sulle cancellazioni relative a crediti in sofferenza nei confronti di debitori assoggettati a procedura concorsuali

La Circolare Banca d'Italia n. 272 del 30 luglio 2008 (IV aggiornamento al 18 dicembre 2012) prevede la facoltà di procedere alla cancellazione dalla contabilità dei crediti in sofferenza per la quota parte del loro ammontare ritenuta irrecuperabile. La norma citata considera tra gli eventi estintivi di un credito anche la decisione assunta dai competenti organi aziendali che, con specifica delibera, abbiano preso definitivamente atto dell'irrecuperabilità della totalità o di quota parte di un credito oppure abbiano rinunciato agli atti di recupero per motivi di convenienza economica. Le banche del Gruppo si sono avvalse di tale facoltà sia nell'esercizio in corso che nei precedenti. La cancellazione ha riguardato la quota parte ritenuta irrecuperabile di tutti i crediti vantati nei confronti di debitori che nel corso dell'esercizio sono stati assoggettati a procedura concorsuale (fallimento, liquidazione coatta amministrativa, concordato preventivo, amministrazione straordinaria delle grandi imprese in crisi) e ciò ancorché le banche siano regolarmente ammesse al passivo delle procedure concorsuali per l'intero ammontare dei crediti medesimi.

In maggior dettaglio nel corso dell'esercizio 2016 sono stati cancellati crediti in sofferenza (nei limiti della quota parte ritenuta irrecuperabile) per complessivi 1.243,9 milioni. A fronte di tali crediti, al momento della cancellazione, sussistevano fondi rettificativi specifici per circa 448,7 milioni conseguenti alle rettifiche di valore su crediti già addebitate al conto economico. La cancellazione ha conseguentemente determinato ulteriori addebiti al conto economico dell'esercizio per circa 795,2 milioni.

Nel corso dell'esercizio 2016 sono state chiuse procedure concorsuali a fronte delle quali risultavano in essere crediti già oggetto di cancellazione in precedenti esercizi per complessivi 920,9 milioni.

Per effetto delle movimentazioni suddette alla data del 31 dicembre 2016, i crediti in sofferenza cancellati vantati nei confronti di procedure concorsuali ancora in essere ammontano a 4.682,3 milioni; detti crediti devono quindi essere tenuti in considerazione ai fini della determinazione dell'effettivo livello di copertura dei crediti in sofferenza. A tal fine per i citati crediti nelle tabelle A.1.6, A.1.7 e A.1.8 l'informativa relativa alle esposizioni lorde ed alle rettifiche di valore è esposta nella doppia formulazione, ossia al lordo ed al netto delle cancellazioni.

A.1.7 Esposizioni creditizie per cassa verso clientela: dinamica delle esposizioni deteriorate lorde

Causali/Categorie Sofferenze al
lordo delle
cancellazioni (*)
Sofferenze al
netto delle
cancellazioni
Inadempienze
probabili
Esposizioni
scadute
deteriorate
A. Esposizione lorda iniziale 13.434.235 9.118.913 8.965.418 262.861
- di cui: esposizioni cedute non cancellate 120.327 120.041 52.658 5.744
B. Variazioni in aumento 2.949.701 2.905.827 2.813.443 150.175
B.1 ingressi da esposizioni in bonis 184.559 184.559 2.064.456 117.072
B.2 trasferimenti da altre categorie di esposizioni
deteriorate
2.334.951 2.334.951 140.006 1.212
B.3 altre variazioni in aumento 430.191 386.317 608.981 31.891
- di cui operazioni di aggregazione aziendale 55.304 55.304 - -
C. Variazioni in diminuzione (2.119.874) (2.442.931) (3.939.322) (294.508)
C.1 uscite verso esposizioni in bonis (720) (720) (558.849) (42.514)
C.2 cancellazioni (1.458.276) (1.781.333) (117.802) (1.905)
C.3 incassi (409.086) (409.086) (982.550) (35.576)
C.4 realizzi per cessioni (83.861) (83.861) - -
C.5 perdite da cessione (134.887) (134.887) (5.574) -
C.6 trasferimenti ad altre categorie di esposizioni
deteriorate
(502) (502) (2.261.154) (214.513)
C.7 altre variazioni in diminuzione (32.542) (32.542) (13.393) -
D. Esposizione lorda finale 14.264.062 9.581.809 7.839.539 118.528
- di cui: esposizioni cedute non cancellate 119.605 119.208 42.492 1.552

(*) La colonna presenta le sofferenze inclusive della quota ritenuta irrecuperabile dei crediti verso debitori assoggettati a procedure concorsuali ancora in essere che è stata oggetto di cancellazione anticipata (rispetto alla data di chiusura della procedura concorsuale).

A.1.7bis Esposizioni creditizie per cassa verso clientela: dinamica delle esposizioni oggetto di concessioni lorde distinte per qualità creditizia

Causali/Categorie Esposizioni oggetto di
concessioni:
deteriorate
Esposizioni oggetto di
concessioni: non
deteriorate
A. Esposizione lorda iniziale 3.030.264 3.521.757
- di cui: esposizioni cedute non cancellate 13.478 55.611
B. Variazioni in aumento 2.457.672 873.805
B.1 ingressi da esposizioni in bonis non oggetto di concessioni 749.368 360.913
B.2 ingressi da esposizioni in bonis oggetto di concessioni 1.607.467 X
B.3 ingressi da esposizioni oggetto di concessioni deteriorate X 372.291
B.4 altre variazioni in aumento 100.837 140.601
C. Variazioni in diminuzione 1.225.105 1.869.977
C.1 uscite verso esposizioni in bonis non oggetto di concessioni X 50.380
C.2 uscite verso esposizioni in bonis oggetto di concessioni 372.291 X
C.3 uscite verso esposizioni oggetto di concessioni deteriorate X 1.607.467
C.4 cancellazioni 133.299 -
C.5 incassi 711.629 212.130
C.6 realizzi per cessioni 4.209 -
C.7 perdite da cessione 3.677 -
C.8 altre variazioni in diminuzione - -
D. Esposizione lorda finale 4.262.831 2.525.585
- di cui: esposizioni cedute non cancellate 16.081 43.267

A.1.8 Esposizioni creditizie per cassa verso clientela deteriorate: dinamica delle rettifiche di valore complessive

Sofferenze al Sofferenze al netto delle
cancellazioni
Inadempienze probabili Esposizioni scadute
deteriorate
Causali/Categorie lordo delle
cancellazioni
(*)
Totale Di cui:
esposizioni
oggetto di
concessioni
Totale Di cui:
esposizioni
oggetto di
concessioni
Totale Di cui:
esposizioni
oggetto di
concessioni
A. Rettifiche complessive iniziali 7.680.561 3.365.239 6.408 2.281.656 649.287 54.441 13.236
- di cui: esposizioni cedute non cancellate 43.789 43.503 - 4.978 - 423 -
B. Variazioni in aumento 3.018.958 2.975.084 298.258 1.002.858 634.148 14.573 6.872
B.1 rettifiche di valore 2.044.057 2.044.057 116.563 878.901 527.623 11.649 4.174
B.2 perdite da cessione 134.887 134.887 2.889 5.574 788 - -
B.3 trasferimenti da altre categorie di
esposizioni deteriorate
621.110 621.110 119.915 22.418 9.772 226 -
B.4 altre variazioni in aumento 218.904 175.030 58.891 95.965 95.965 2.698 2.698
- operazioni di aggregazione aziendale 38.003 38.003 - - - - -
C. Variazioni in diminuzione (2.037.783) (2.360.840) (179.560) (1.105.309) (330.569) (45.200) (13.972)
C.1 riprese di valore da valutazione (301.433) (301.433) (6.247) (186.081) (98.968) (5.392) (1.313)
C.2 riprese di valore da incasso (64.740) (64.740) (1.022) (76.249) (32.719) (137) (109)
C.3 utili da cessione (43.603) (43.603) (274) (1.527) (519) - -
C.4 cancellazioni (1.458.276) (1.781.333) (70.256) (117.802) (62.885) (1.905) (159)
C.5 trasferimenti ad altre categorie di
esposizioni deteriorate
(179) (179) - (608.400) (132.730) (35.175) (10.449)
C.6 altre variazioni in diminuzione (169.552) (169.552) (101.761) (115.250) (2.748) (2.591) (1.942)
D. Rettifiche complessive finali 8.661.736 3.979.483 125.106 2.179.205 952.866 23.814 6.136
- di cui: esposizioni cedute non cancellate 48.430 48.033 202 4.365 925 156 26

(*) La colonna presenta le rettifiche di valore inclusive delle rettifiche relative alle sofferenze verso debitori assoggettati a procedure concorsuali ancora in essere che sono state oggetto di cancellazione anticipata (rispetto alla data di chiusura della procedura concorsuale) per la quota parte ritenuta irrecuperabile.

A.2 Classificazione delle esposizioni in base ai rating esterni e interni

A.2.1 Distribuzione delle esposizioni creditizie per cassa e "fuori bilancio" per classi di rating esterni

Come previsto dalla circolare di Banca d'Italia n. 262, le esposizioni indicate nella presente tabella comprendono le esposizioni in quote di O.I.C.R. e il rischio di controparte connesso con le operazioni "Securities Financial Transactions" (SFT), limitatamente alle operazioni di concessione o assunzione di titoli o merci in prestito. Si precisa che come indicato nella suddetta circolare la presente tabella risulta, fatto salvo per le quote O.I.C.R., in quadratura con le esposizioni indicate nelle precedenti tabelle A.1.3 e A.1.6.

Il Banco Popolare adotta le valutazioni del merito creditizio rilasciate dalle seguenti agenzie esterne di valutazione del merito di credito (ECAI): Standard & Poor's ratings Services, Moody's Investors Service, Fitch Ratings. Le suddette agenzie sono valide per tutte le banche appartenenti al Gruppo. Si evidenzia che, laddove siano presenti due valutazioni dello stesso cliente, viene adottata quella più prudenziale; nel caso di tre valutazioni quella intermedia. Per quanto riguarda il raccordo (mapping) tra le classi di rischio e i rating delle agenzie utilizzate, si rimanda alla medesima sezione della nota integrativa consolidata.

Classi di rating esterni
Esposizioni AAA/AA- A+/A- BBB+/BBB- BB+/BB- B+/B- Inferiore B- Unrated Totale
Esposizioni per cassa
A.
183.638 817.954 22.156.869 6.779.497 450.841 - 74.401.854 104.790.653
Derivati
B.
- 120 5.188 527.271 20 - 183.485 716.084
B.1 Derivati Finanziari - 120 5.188 527.271 20 - 183.485 716.084
B.2 Derivati Creditizi - - - - - - - -
C. Garanzie rilasciate
C.
2.723 8.408 255.877 417.089 61.727 508 3.727.183 4.473.515
D. Impegni a erogare fondi
D.
- - - 49.183 10.007 - 5.193.401 5.252.591
Altre
E.
- 35.853 641 1.653 - - 99.095 137.242
Totale Esposizioni 186.361 862.335 22.418.575 7.774.693 522.595 508 83.605.018 115.370.085

A.2.2 Distribuzione delle esposizioni per cassa e "fuori bilancio" per classi di rating interni Alle esposizioni verso clientela rappresentate nelle tavole A.2.2 sono associati, ad eccezione di quanto indicato nel prospetto Banche, rating utilizzati anche per la determinazione dei requisiti patrimoniali sui rischi di credito, limitatamente a quanto riconducibile nei portafogli regolamentari Imprese e Dettaglio. In particolare, con riferimento alla clientela imprese, sono stati sviluppati quattro distinti modelli di rating, in funzione dei seguenti segmenti di clientela - Large Corporate, Mid

Corporate Plus, Mid Corporate e Small Business - ed uno riferito alla clientela Privati. Il sistema di rating di controparte prevede, a livello di singolo segmento, dodici classi di rating (undici bonis ed una default) di seguito raggruppate per fasce di rischio.

Esposizioni verso Banche

Classi di rating interni
Esposizioni verso Banche AAA AA A BBB BB B CCC Default Unrated Totale
Esposizioni per cassa
A.
100 4.709.477 966.595 1.008.309 955.128 44.971 - 69 2.200.333 9.884.982
Derivati
B.
- 527.287 110 79 - - - - - 527.476
B.1 Derivati Finanziari - 527.287 110 79 - - - - - 527.476
B.2 Derivati Creditizi - - - - - - - - - -
C. Garanzie rilasciate
C.
34 18.190 31.003 305.289 27.568 445 - - 81.446 463.975
D. Impegni a erogare fondi
D.
- - - 1.210 346 - - - - 1.556
Altre
E.
- 37.506 - 638 - - - - - 38.144
Totale 134 5.292.460 997.708 1.315.525 983.042 45.416 - 69 2.281.779 10.916.133

Esposizioni verso Clientela

Fasce di rischio interne
Esposizioni verso Clientela BASSO MEDIO BASSO MEDIO MEDIO ALTO ALTO DEFAULT UNRATED Totale
A. Esposizioni per cassa 17.928.688 14.921.399 10.491.507 5.412.264 1.551.391 10.409.770 997.800 61.712.819
B. Derivati 40.779 40.304 44.600 32.485 7.272 - 22.331 187.771
B.1 Derivati Finanziari 40.779 40.304 44.600 32.485 7.272 - 22.331 187.771
B.2 Derivati Creditizi - - - - - - - -
C. C. Garanzie rilasciate 1.424.625 724.530 896.536 424.351 68.269 155.379 44.849 3.738.539
D. D. Impegni a erogare fondi 1.534.734 519.567 757.327 163.305 12.518 65.935 96.356 3.149.742
E. Altre - - - - - - - -
Totale Esposizioni segmentate 20.928.826 16.205.800 12.189.970 6.032.405 1.639.450 10.631.084 1.161.336 68.788.871
Totale Esposizioni non segmentate - - - - - 951.757 34.003.481 34.955.238
Totale 20.928.826 16.205.800 12.189.970 6.032.405 1.639.450 11.582.841 35.164.817 103.744.109

Esposizioni verso Clientela seg mentate

Esposizioni verso Clientela segmentate Fasce di rischio interne
Dettaglio per segmento BASSO MEDIO BASSO MEDIO MEDIO ALTO ALTO DEFAULT UNRATED Totale
Large Corporate 2.038.561 902.392 1.009.485 550.745 36.083 72.438 45.482 4.655.186
Mid Corporate Plus 1.552.831 2.945.885 2.363.103 1.231.049 137.078 1.487.213 206.418 9.923.577
Mid Corporate 3.361.326 2.097.416 4.024.385 2.023.397 278.272 3.391.783 545.819 15.722.398
Small Business 6.574.852 2.952.622 3.683.413 1.125.805 563.282 3.984.123 334.360 19.218.457
Privati 7.401.256 7.307.485 1.109.584 1.101.409 624.735 1.695.527 29.257 19.269.253
Totale Esposizioni segmentate 20.928.826 16.205.800 12.189.970 6.032.405 1.639.450 10.631.084 1.161.336 68.788.871

564 NOTA INTEGRATIVA DELL'IMPRESA ______________________________________________________________________________________________________________

A.3 Distribuzione delle esposizioni garantite per tipologia di garanzia

A.3.1 Esposizioni creditizie verso banche garantite

Garanzie personali (2)
Valore Garanzie reali (1) Derivati su crediti Crediti di firma
esposizione
netta
Immobili, Altre Altri derivati Governi e (1)+(2)
Totale
Immobili,
Ipoteche
finanziario
leasing
Titoli garanzie
reali
CLN Governi e
Centrali
Banche
Altri enti
pubblici
Banche soggetti
Altri
Centrali
Banche
Altri enti
pubblici
Banche soggetti
Altri
1. Esposizioni creditizie per cassa garantite 569.712 - 2.781 555.656 - - - - - - - - - 484 558.921
1.1. totalmente garantite 569.712 - 2.781 555.656 - - - - - - - - - 484 558.921
- di cui deteriorate - - - - - - - - - - - - - - -
1.2. parzialmente garantite - - - - - - - - - - - - - - -
- di cui deteriorate - - - - - - - - - - - - - - -
2. Esposizioni creditizie "fuori bilancio" garantite 33.055 - - - 2.484 - - - - - - - - 17.165 19.649
2.1. totalmente garantite 12.295 - - - 74 - - - - - - - - 12.222 12.296
- di cui deteriorate - - - - - - - - - - - - - - -
2.2. parzialmente garantite 20.760 - - - 2.410 - - - - - - - - 4.943 7.353
- di cui deteriorate - - - - - - - - - - - - - - -
Totale 602.767 - 2.781 555.656 2.484 - - - - - - - - 17.649 578.570

______________________________________________________________________________________________________________ NOTA INTEGRATIVA DELL'IMPRESA 565

A.3.2 Esposizioni creditizie verso clientela garantite

Garanzie personali (2)
Valore Garanzie reali (1) Derivati su crediti Crediti di firma
esposizione mobili,
Im
Altre Altri derivati Governi e Totale (1)+(2)
netta mobili,
Ipoteche
Im
finanziario
leasing
Titoli garanzie
reali
CLN Governi e
Banche
Centrali
Altri enti
pubblici
Banche soggetti
Altri
Banche
Centrali
Altri enti
pubblici
Banche soggetti
Altri
1. Esposizioni creditizie per cassa garantite: 51.245.303 33.183.133 1.257.436 6.743.277 626.667 - - - - - 20.000 29.367 45.767 8.193.801 50.099.448
1.1. totalmente garantite 49.985.770 33.148.168 1.257.436 6.561.617 597.206 - - - - - 15.123 27.475 44.797 7.793.499 49.445.321
- di cui deteriorate 9.724.001 7.873.186 295.545 70.829 409.673 - - - - - 15.123 10.286 - 877.713 9.552.355
1.2. parzialmente garantite 1.259.533 34.965 - 181.660 29.461 - - - - - 4.877 1.892 970 400.302 654.127
- di cui deteriorate 366.469 27.843 - 45.459 2.120 - - - - - 4.877 1.892 - 139.674 221.865
2. Esposizioni creditizie "fuori bilancio" garantite: 3.916.118 692.583 - 1.973.029 60.775 - - - - - - 781 12.891 887.603 3.627.662
2.1. totalmente garantite 3.572.561 685.389 - 1.947.404 50.900 - - - - - - 349 6.877 811.753 3.502.672
- di cui deteriorate 68.183 38.543 - 3.576 2.963 - - - - - - - - 21.194 66.276
2.2. parzialmente garantite 343.557 7.194 - 25.625 9.875 - - - - - - 432 6.014 75.850 124.990
- di cui deteriorate 6.288 265 - 314 318 - - - - - - - - 3.942 4.839
Totale 55.161.421 33.875.716 1.257.436 8.716.306 687.442 - - - - - 20.000 30.148 58.658 9.081.404 53.727.110

B. Distribuzione e concentrazione delle esposizioni creditizie

B.1 Distribuzione settoriale delle esposizioni creditizie per cassa e "fuori bilancio" verso clientela (valore di bilancio)

Governi Altri enti pubblici Società finanziarie Società di assicurazione Imprese non finanziarie Altri soggetti
Esposizioni/Controparti p
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A. Esposizioni per cassa
A.1 Sofferenze - - X 8 (799) X 69.368 (77.432) X - - X 4.562.104 (3.003.551) X 970.846 (897.701) X
- di cui esposizioni oggetto di
concessioni
- - X - - X 6.552 (4.090) X - - X 157.323 (116.955) X 7.592 (4.061) X
A.2 Inadempienze probabili 3 (6) X 13.746 (2.634) X 140.738 (99.103) X 315 (4.175) X 4.923.891 (1.985.396) X 581.641 (87.891) X
- di cui esposizioni oggetto di
concessioni
- - X 6.399 (336) X 90.204 (59.270) X - - X 2.637.258 (868.955) X 239.743 (24.305) X
A.3 Esposizioni scadute deteriorate - (1) X - - X 65 (33) X - - X 71.379 (18.515) X 23.270 (5.265) X
- di cui esposizioni oggetto di
concessioni
- - X - - X - - X - - X 27.927 (5.182) X 5.725 (954) X
A.4 Esposizioni non deteriorate 17.472.324 X (69) 319.795 X (942) 13.854.728 X (18.996) 330.825 X (15) 34.321.167 X (179.281) 16.539.615 X (50.117)
- di cui esposizioni oggetto di
concessioni
6 X - 1.572 X (5) 11.192 X (76) - X - 1.805.056 X (26.544) 671.983 X (9.151)
Totale A 17.472.327 (7) (69) 333.549 (3.433) (942) 14.064.899 (176.568) (18.996) 331.140 (4.175) (15) 43.878.541 (5.007.462) (179.281) 18.115.372 (990.857) (50.117)
B. Esposizioni "fuori bilancio"
B.1 Sofferenze - - X - - X 578 (922) X - - X 29.745 (27.397) X 627 (969) X
B.2 Inadempienze probabili - - X 8 (12) X 110 (34) X - - X 193.771 (41.873) X 1.166 (131) X
B.3 Altre attività deteriorate - - X - - X - - X - - X 1.199 (342) X 161 (8) X
B.4 Esposizioni non deteriorate 110.262 X (148) 18.789 X (29) 2.152.909 X (405) 13.501 X (37) 6.109.767 X (11.153) 816.589 X (3.413)
Totale B 110.262 - (148) 18.797 (12) (29) 2.153.597 (956) (405) 13.501 - (37) 6.334.482 (69.612) (11.153) 818.543 (1.108) (3.413)
Totale (A+B) 31/12/2016 17.582.589 (7) (217) 352.346 (3.445) (971) 16.218.496 (177.524) (19.401) 344.641 (4.175) (52) 50.213.023 (5.077.074) (190.434) 18.933.915 (991.965) (53.530)
Totale (A+B) 31/12/2015 17.806.357 (620) (911) 423.352 (3.903) (1.389) 17.032.276 (162.294) (17.844) 330.763 - (139) 52.376.017 (4.784.389) (327.203) 19.137.013 (810.212) (62.833)

Le rettifiche di valore specifiche sulle sofferenze di cui al punto A.1, includendo la quota ritenuta irrecuperabile dei crediti verso debitori assoggettati a procedure concorsuali ancora in essere e oggetto di cancellazione anticipata rispetto alla data di chiusura della procedura concorsuale, sarebbero pari a 8.661,7 milioni anziché 3.979,5. ______________________________________________________________________________________________________________ NOTA INTEGRATIVA DELL'IMPRESA 567 B.2 Distribuzione territoriale delle esposizioni creditizie per cassa e "fuori bilancio" verso clientela (valore di bilancio)

Italia Altri paesi europei America Asia Resto del mondo
Esposizioni/Aree geografiche Esposizione
netta
complessive
Rettifiche di
valore
Esposizione
netta
complessive
Rettifiche di
valore
Esposizione
netta
complessive
Rettifiche di
valore
Esposizione
netta
complessive
Rettifiche di
valore
Esposizione
netta
complessive
Rettifiche di
valore
A. Esposizioni per cassa
A.1 Sofferenze 5.580.161 (3.924.481) 20.100 (49.981) 543 (74) 1.522 (4.947) - -
A.2 Inadempienze probabili 5.639.474 (2.160.631) 17.669 (5.840) 3.082 (12.550) 109 (184) - -
A.3 Esposizioni scadute deteriorate 94.668 (23.803) 46 (9) - (1) - (1) - -
A.4 Esposizioni non deteriorate 81.388.941 (243.195) 978.213 (1.104) 423.860 (196) 39.195 (4.895) 8.245 (30)
Totale A 92.703.244 (6.352.110) 1.016.028 (56.934) 427.485 (12.821) 40.826 (10.027) 8.245 (30)
B. Esposizioni "fuori bilancio"
B.1 Sofferenze 30.950 (29.288) - - - - - - - -
B.2 Inadempienze probabili 194.172 (42.050) 883 - - - - - - -
B.3 Altre attività deteriorate 1.360 (350) - - - - - - - -
B.4 Esposizioni non deteriorate 9.132.938 (14.990) 82.940 (184) 832 (2) 4.391 (7) 716 (2)
Totale B 9.359.420 (86.678) 83.823 (184) 832 (2) 4.391 (7) 716 (2)
Totale A+B 31/12/2016 102.062.664 (6.438.788) 1.099.851 (57.118) 428.317 (12.823) 45.217 (10.034) 8.961 (32)
Totale A+B 31/12/2015 105.589.513 (6.084.427) 976.952 (66.684) 452.942 (8.159) 54.485 (10.409) 31.886 (2.058)

Le rettifiche di valore specifiche sulle sofferenze di cui al punto A.1, includendo la quota ritenuta irrecuperabile dei crediti verso debitori assoggettati a procedure concorsuali ancora in essere e oggetto di cancellazione anticipata rispetto alla data di chiusura della procedura concorsuale, sarebbero pari a 8.661,7 milioni anziché 3.979,5.

Italia Nord Ovest Italia Nord Est Italia Centro Italia Sud e Isole
Esposizioni/Aree geografiche Esposizione netta Rettifiche di valore
complessive
Esposizione netta Rettifiche di valore
complessive
Esposizione netta Rettifiche di valore
complessive
Esposizione netta Rettifiche di valore
complessive
A. Esposizioni per cassa
A.1 Sofferenze 2.323.991 (1.726.327) 1.387.480 (787.823) 1.277.437 (912.572) 591.253 (497.759)
A.2 Inadempienze probabili 2.641.125 (1.048.794) 1.355.082 (541.661) 1.162.975 (381.818) 480.292 (188.358)
A.3 Esposizioni scadute deteriorate 35.583 (10.004) 24.737 (5.509) 17.212 (4.551) 17.136 (3.739)
A.4 Esposizioni non deteriorate 27.181.800 (101.638) 34.232.686 (75.609) 16.762.574 (45.362) 3.211.881 (20.586)
Totale A 32.182.499 (2.886.763) 36.999.985 (1.410.602) 19.220.198 (1.344.303) 4.300.562 (710.442)
B. Esposizioni "fuori bilancio"
B.1 Sofferenze 10.991 (11.453) 12.926 (13.007) 5.721 (3.588) 1.312 (1.240)
B.2 Inadempienze probabili 73.586 (26.556) 30.785 (5.820) 86.786 (8.963) 3.015 (711)
B.3 Altre attività deteriorate 868 (233) 381 (44) 67 (38) 44 (35)
B.4 Esposizioni non deteriorate 3.064.196 (7.773) 2.570.246 (3.808) 3.219.432 (2.848) 279.064 (561)
Totale B 3.149.641 (46.015) 2.614.338 (22.679) 3.312.006 (15.437) 283.435 (2.547)
Totale (A+B) 31/12/2016 35.332.140 (2.932.778) 39.614.323 (1.433.281) 22.532.204 (1.359.740) 4.583.997 (712.989)
Totale (A+B) 31/12/2015 36.803.422 (2.739.553) 23.304.223 (1.328.882) 40.546.790 (1.348.681) 4.935.078 (667.311)

______________________________________________________________________________________________________________ NOTA INTEGRATIVA DELL'IMPRESA 569

B.3 Distribuzione territoriale delle esposizioni creditizie per cassa e "fuori bilancio" verso banche (valore di bilancio)

Italia Altri paesi europei America Asia Resto del mondo
Esposizioni/Aree geografiche Esposizione
netta
complessive
Rettifiche di
valore
Esposizione
netta
complessive
Rettifiche di
valore
Esposizione
netta
complessive
Rettifiche di
valore
Esposizione
netta
complessive
Rettifiche di
valore
Esposizione
netta
complessive
Rettifiche di
valore
A. Esposizioni per cassa
A.1 Sofferenze - - 69 (276) - - - - - -
A.2 Inadempienze probabili - - - - - - - - - -
A.3 Esposizioni scadute deteriorate - - - - - - - - - -
A.4 Esposizioni non deteriorate 8.728.147 - 959.181 - 131.682 - 17.798 - 48.105 -
Totale A 8.728.147 - 959.250 (276) 131.682 - 17.798 - 48.105 -
B. Esposizioni "fuori bilancio"
B.1 Sofferenze - - - - - - - - - -
B.2 Inadempienze probabili - - - - - - - - - -
B.3 Altre attività deteriorate - - - - - - - - - -
B.4 Esposizioni non deteriorate 794.115 - 89.857 - 10.488 - 76.367 - 22.179 -
Totale B 794.115 - 89.857 - 10.488 - 76.367 - 22.179 -
Totale A+B 31/12/2016 9.522.262 - 1.049.107 (276) 142.170 - 94.165 - 70.284 -
Totale A+B 31/12/2015 9.620.247 - 1.103.111 (289) 121.486 - 56.493 (39) 130.822 -

B.4 Grandi rischi

Con il 6° aggiornamento della Circolare n. 263 "Nuove disposizioni di vigilanza prudenziale per le banche" del 27 dicembre 2010 è stata rivista la disciplina prudenziale in materia di concentrazione dei rischi per allinearla a quanto previsto dalla Direttiva 2009/111/CE. In particolare, in base alla nuova normativa i "grandi rischi" sono determinati facendo riferimento al valore di bilancio delle "esposizioni", anziché a quello ponderato; inoltre, nei bilanci individuali vanno ora considerate nell'ambito di tali esposizioni anche quelle infragruppo (che, per le società appartenenti al gruppo bancario di vigilanza, hanno ponderazione zero per cento).

31/12/2016 31/12/2015
Numero posizioni di rischio 12 11
Esposizioni 56.547.316 60.553.032
di cui: infragruppo 11.422.083 15.400.030
Posizioni di rischio 5.394.835 4.480.912
di cui: infragruppo 158.828 171.872

Le esposizioni nei confronti di altre società del Gruppo ammontano a 11.422 milioni (158,8 milioni considerando i fattori di ponderazione) e non costituiscono posizione di rischio. Gli altri principali "Grandi rischi" sono rappresentati da esposizioni verso:

  • il Ministero del Tesoro per 17.430,9 milioni (0,3 milioni considerando i fattori di ponderazione) prevalentemente costituita dai titoli di Stato in portafoglio;
  • London Stock Exchange Group plc per 16.151,5 milioni (702,3 milioni considerando i fattori di ponderazione) prevalentemente costituita da pronti contro termine con controparte Cassa Compensazione e Garanzia;
  • l'Agenzia delle Entrate per 4.076 milioni (49 milioni considerando i fattori di ponderazione) prevalentemente costituita dalle partite relative alla fiscalità .

C. Operazioni di cartolarizzazione

INFORMAZIONI DI NATURA QUALITATIVA

Alla data di bilancio sono in essere le operazioni di cartolarizzazione di seguito riportate:

  • Tiepolo Finance;
  • BP Mortgages marzo 2007 "A02";
  • BP Mortgages giugno 2007 "A03";
  • BPL Mortgages dicembre 2012 "244";
  • BPL Mortgages giugno 2014 "247";
  • Italfinance Securitisation Vehicle S.r.l. "ITA 8";
  • Italfinance Securitisation Vehicle 2 S.r.l. "ITA 9";
  • Italfinance Securitisation Vehicle 2 S.r.l. "ITA 11";
  • Leasimpresa S.r.l. "LSMP2"

Relativamente all'operazione Tiepolo Finance si segnala che si tratta di cartolarizzazione che prevede la cessione "pro soluto" degli attivi ceduti e pertanto risulta integralmente cancellata dal bilancio ai sensi dello IAS 39.

Le altre operazioni di cartolarizzazione, ai fini IAS/IFRS, non si configurano come una cessione "pro soluto" in quanto il Banco Popolare trattiene i rischi e i benefici delle operazioni e, quindi, non si qualificano per la "derecognition" ai sensi dello IAS 39.

Si segnala che le operazioni BPL Mortgages dicembre 2012 "244", BPL Mortgages giugno 2014 "247", Italfinance Securitisation Vehicle 2 S.r.l. "ITA 11" sono da considerarsi auto-cartolarizzazioni a livello di bilancio individuale in quanto tutti i titoli emessi (Senior, Mezzanine, Junior) nell'ambito di tali operazioni risultano ora interamente sottoscritti dal Banco Popolare che agisce pertanto come unico Originator (tali operazioni di auto-cartolarizzazione non verranno esposte nelle tabelle seguenti come previsto dalla normativa di riferimento).

Per le altre informazioni di natura qualitativa si rimanda a quanto esposto nella parte E della nota integrativa consolidata (per le operazioni di auto-cartolarizzazione si veda la sezione rischio di liquidità).

INFORMAZIONI DI NATURA QUANTITATIVA

C.1 Esposizione derivanti dalle principali operazioni di cartolarizzazione "proprie" ripartite per tipologia di attività cartolarizzate e per tipologia di esposizioni

er
ol
aV
pir
d eser
i
Junior
/ehcifitt
eR
att
en
sopsE
enoi
zi
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Mezzanine
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/ehcifitt
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Senior
/ehcifitt
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att
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(147)
(147)
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/ehcifitt
eR
1.486
121.907
61.218
123.393
340.599
oi
cnali
b
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i
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Mezzanine
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/ehcifitt
eR
464
22.088
464
50.910
oi
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b
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Senior
/ehcifitt
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186.092
56.235
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Oggetto di integrale cancellazione dal bilancio
Oggetto di parziale cancellazione dal bilancio
Tipologia attività cartolarizzate / Esposizioni
Non cancellate dal bilancio
C.1 Mutui ipotecati residenziali
Attività non deteriorate:
Attività non deteriorate:
A.1 Crediti in sofferenza
Attività deteriorate:
A.2 Leasing
B.
C.
A.
ESPOSIZIONI PER CASSA GARANZIE RILASCIATE LINEE DI CREDITO
Senior Mezzanine Junior
att
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sopsE
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/ehcifitt
eR
102.933
28.822
129.857
C.2 Mutui ipotecati non residenziali
176.448
C.3 Leasing
C.2 Esposizioni derivanti dalle principali operazioni di cartolarizzazione di "terzi" ripartite per tipologia delle attività cartolarizzate e per tipo di esposizione
Junior a
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LINEE DI CREDITO Mezzanine e
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GARANZIE RILASCIATE Mezzanine e
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(4.388)
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62.25
ESPOSIZIONI PER CASSA Mezzanine e
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V
5.880 4.094 2.488
Tipologia attività cartolarizzate / Esposizioni A.1 SUNRISE A 14-31 TV - crediti al consumo A.2 BANCAJA 6 A2 EUR/36 - mutui residenziali A.3 TDA IBERCAJA 35 TV - mutui residenziali A.4 BNT PORT 14-42 TV - crediti agricoli e zootecnici

C.3 Società veicolo per la cartolarizzazione

Nome Cartolarizzazione / Sede Attività Passività
Denominazione società veicolo Legale Consolidamento Crediti Titoli di
debito
Altre Senior Mezzanine Junior
Tiepolo Finance S.r.l. Lodi Vigilanza (*) 33.731 756 50.551
BNT Portfolio SPV S.r.l. Milano No 277.679 14.829 352.485
BP Mortgages mar 2007 Milano Contabile 258.684 39.357 160.686 57.911 14.563
BP Mortgages giu 2007 Milano Contabile 417.634 49.757 277.598 64.425 16.172
ITA 8 / Italease Securitisation vehicle Treviso Contabile 30.537 6.666 2.310 11.320
ITA 9 / Italease Securitisation vehicle 2 Treviso Contabile 129.111 79.270 29.625 16.272
ITA 11 / Italease Securitisation vehicle 2 Treviso Contabile 187.896 187.001
ITA 9 BEI / Erice Finance Treviso Contabile 112.795
Leasimpresa 2 / Leasimpresa Finance Treviso Contabile 63.071 22.180 3.399 17.200

(*) Il consolidamento di vigilanza della società veicolo è relativo al solo bilancio della società veicolo e non al patrimonio separato della cartolarizzazione.

C.4 Società veicolo per la cartolarizzazione non consolidate

Si omette l'informativa in quanto già fornita nella nota integrativa consolidata.

Attività cartolarizzate
(dato di fine periodo)
realizzati nell'anno
Incassi crediti
Quota % dei titoli rimborsati (dato di fine periodo)
Deteriorate deteriorate
Attività
Attività in
bonis
deteriorate
Attività
Attività in
bonis
deteriorate
Attività
Attività in
bonis
3.530 - 1.301 - 100,00% 100,00%
4.383 4.417 3.795 10.079 98,00% 100,00%
16.254 50.769 10.748 29.411 93,00% 91,00%
- - 2.728 14.670 100,00% 100,00%
13.050 42.572 3.184 27.542 100,00% 51,00%
16.101 41.372 5.271 20.432 100,00% 100,00%
19.773 32.894 3.699 18.012 97,00% 96,00%
- - 3.909 10.320 100,00% 100,00%
In bonis Deteriorate In bonis Senior Mezzanine Junior

C.5 Attività di servicer – cartolarizzazioni proprie: incassi dei crediti cartolarizzati e rimborsi dei titoli emessi dalla società veicolo per la cartolarizzazione

D. Informativa sulle entità strutturate non consolidate contabilmente (diverse dalle società veicolo per la cartolarizzazione)

INFORMAZIONI DI NATURA QUALITATIVA

Per l'informativa in oggetto si rimanda alla corrispondente parte della nota integrativa consolidata.

INFORMAZIONI DI NATURA QUANTITATIVA

Per l'informativa in oggetto si rimanda alla corrispondente parte della nota integrativa consolidata.

E. Operazioni di cessione

A. Attività finanziarie cedute e non cancellate integralmente

INFORMAZIONI DI NATURA QUALITATIVA

Al 31 dicembre 2016, le operazioni di trasferimento che non hanno comportato la cancellazione dal bilancio delle sottostanti attività finanziarie sono rappresentate da:

  • Operazioni di cartolarizzazioni di crediti verso la clientela (pari a 832,9 milioni);
  • Operazioni di pronti contro termine passive (pari a 6.802,3 milioni).

Per le operazioni passive di pronti contro termine, la mancata "derecognition" del titolo, oggetto di cessione a pronti, deriva dal fatto che la banca trattiene sostanzialmente tutti i rischi ed i benefici connessi al titolo, avendo l'obbligo di riacquistarlo a termine ad un prezzo stabilito contrattualmente. I titoli oggetto di trasferimento continuano pertanto a trovare rappresentazione nei portafogli contabili di appartenenza; il corrispettivo della cessione viene rilevato tra i debiti verso le banche o verso la clientela, in funzione della tipologia di controparte.

Per le operazioni di cartolarizzazione, descritte nel precedente paragrafo "C.1 Operazioni di cartolarizzazione", la mancata "derecognition" consegue alla sottoscrizione, da parte della banca, delle tranche dei titoli Junior o di esposizioni analoghe, che comportano, in capo alla stessa, il rischio delle prime perdite e, parimenti, il beneficio connesso al rendimento del portafoglio delle attività trasferite. Tali attività sono oggetto di cessione pro soluto e quindi non sono liberamente disponibili da parte della banca cedente; mediante un contratto di servicer, la banca mantiene l'impegno a svolgere il servizio di gestione, amministrazione, incasso, riscossione e recupero crediti per conto del veicolo.

A fronte del trasferimento, il corrispettivo incassato viene rilevato in contropartita della rilevazione di un debito verso la società veicolo, al netto delle tranche di titoli sottoscritti o di utilizzi di forme di sostegno di liquidità a favore del veicolo al fine di effettuare pagamenti in linea capitale. Il finanziamento così iscritto verso la società veicolo è destinato a ridursi per effetto delle somme incassate dall'originator, in qualità di "servicer", e trasferite allo stesso veicolo.

E.1 Attività finanziarie cedute non cancellate: valore di bilancio e valore intero

Forme Attività finanziarie detenute
per la negoziazione
Attività finanziarie valutate
al fair value
Attività finanziarie disponibili per la vendita Attività finanziarie detenute sino alla scadenza Crediti v/banche Crediti v/clientela Totale Totale
tecniche/Portafoglio A B C A B C A B C A B C A C
B
A B C 31/12/2016 31/12/2015
A. Attività per cassa 326.511 - - - - - 943.225 - - 5.508.510 - - - - - 856.947 - - 7.635.193 7.538.412
1. Titoli di debito 326.511 - - - - - 943.225 - - 5.508.510 - - - - - 24.009 - - 6.802.255 6.441.870
2. Titoli di capitale - - - - - - - - - - - - - - - - - - - -
3. O.I.C.R. - - - - - - - - - X X X X X X X X X - -
4. Finanziamenti - - - - - - - - - - - - - - - 832.938 - - 832.938 1.096.542
B. Strumenti derivati - - - - - - - - - - - - - - - - - - - -
Totale 31/12/2016 326.511 - - - - - 943.225 - - 5.508.510 - - - - - 856.947 - - 7.635.193 -
di cui deteriorate - - - - - - - - - - - - - - - 110.697 - - 110.697 -
Totale 31/12/2015 418.988 - - - - - 1.255.098 - - 4.719.012 - - 24.860 - - 1.120.454 - - - 7.538.412
di cui deteriorate - - - - - - - - - - - - - - - 126.537 - - - 126.537
A = Attività finanziarie cedute rilevate per intero (valore di bilancio)
Legenda:

B = Attività finanziarie cedute rilevate parzialmente (valore di bilancio)

C = Attività finanziarie cedute rilevate parzialmente (intero valore)

E.2 Passività finanziarie a fronte di attività finanziarie cedute non cancellate: valore di bilancio

Passività/Portafoglio attività Attività
finanziarie
detenute
per la
negoziazione
Attività
finanziarie
valutate al
fair value
Attività
finanziarie
disponibili
per la vendita
Attività
finanziarie
detenute sino
alla scadenza
Crediti
v/banche
Crediti
v/clientela
Totale
1. Debiti verso clientela 71.224 - 585.229 5.227.806 - 335.868 6.220.127
a) a fronte di attività rilevate per intero 71.224 - 585.229 5.227.806 - 335.868 6.220.127
b) a fronte di attività rilevate parzialmente - - - - - - -
2. Debiti verso banche 154.045 - 216.745 423.717 - 14.991 809.498
a) a fronte di attività rilevate per intero 154.045 - 216.745 423.717 - 14.991 809.498
b) a fronte di attività rilevate parzialmente - - - - - - -
Totale 31/12/2016 225.269 - 801.974 5.651.523 - 350.859 7.029.625
Totale 31/12/2015 283.252 - 1.100.875 4.880.336 14.780 503.008 6.782.251

Nella presente tabella figurano le passività iscritte tra i "debiti verso clientela" o i "debiti verso banche" in relazione ai trasferimenti delle attività finanziarie che non hanno comportato la cancellazione integrale dal bilancio.

Forme tecniche/Portafoglio Attività finanziarie detenute per la negoziazione Attività finanziarie valutate al fair value Attività finanziarie disponibili per la vendita Attività finanziarie detenute sino alla scadenza (fair value) Crediti verso banche (fair value) Crediti verso clientela (fair value) Totale 31/12/2016 Totale 31/12/2015 A B A B A B A B A B A B A. Attività per cassa - - - - - - - - - - 886.652 - 886.652 1.169.836 1. Titoli di debito - - - - - - - - - - - - - 2. Titoli di capitale - - - - - - X X X X X X - 3. O.I.C.R. - - - - - - X X X X X X - 4. Finanziamenti - - - - - - - - - - 886.652 - 886.652 1.169.836 B. Strumenti derivati - - X X X X X X X X X X - Totale Attività - - - - - - - - - - 886.652 - 886.652 1.169.836 C. Passività associate - - - - - - - - - - 335.868 - X 1. Debiti verso clientela - - - - - - - - - - 335.868 - X 2. Debiti verso banche - - - - - - - - - - - - X Totale Passività - - - - - - - - - - 335.868 - 335.868 488.017 Valore Netto 31/12/2016 - - - - - - - - - - 550.784 - 550.784 Valore Netto 31/12/2015 - - - - - - - - - - 681.819 - X 681.819

-

-

-

-

X

X

X

X

E.3 Operazioni di cessione con passività aventi rivalsa esclusivamente sulle attività cedute: fair value

Legenda:

A = Attività finanziarie cedute rilevate per intero

B = Attività finanziarie cedute rilevate parzialmente Nella presenta tabella si fornisce rappresentazione del fair value delle attività e delle correlate passività riconducibili in via esclusiva alle operazioni di cartolarizzazione, in quanto considerate le uniche fattispecie in essere per la banca nelle quali il cessionario, ossia la società veicolo, abbia rivalsa esclusiva sulle attività trasferite, rappresentando di fatto gli unici flussi di cassa disponibili per il pagamento delle note emesse.

B. Attività finanziarie cedute e cancellate integralmente con rilevazione del continuo coinvolgimento

La fattispecie non è presente alla data di bilancio.

E.4 Operazioni di Covered Bond

INFORMAZIONI DI NATURA QUALITATIVA

Per l'informativa in oggetto si rimanda alla corrispondente parte della nota integrativa consolidata.

INFORMAZIONI DI NATURA QUANTITATIVA

Per l'informativa in oggetto si rimanda alla corrispondente parte della nota integrativa consolidata.

F. Modelli per la misurazione del rischio di credito

Nell'ambito della misurazione del rischio di credito di portafoglio, il Servizio Risk Management utilizza a fini gestionali un modello econometrico alimentato da un insieme esteso di dati e di variabili di rischio.

Il modello consente, mediante l'utilizzo di metriche di Credit-VaR, di definire la distribuzione di probabilità delle perdite del portafoglio creditizio, limitatamente alle esposizioni in bonis, di cassa e di firma, della clientela ordinaria e finanziaria residente. Questa distribuzione è utilizzata per misurare la perdita massima potenziale lungo un intervallo temporale annuale e con uno specifico livello di confidenza.

In particolare, al fine di ricavare tale distribuzione, il motore di calcolo del modello utilizza un approccio di simulazione "MonteCarlo", mediante il quale viene simulato un numero di scenari sufficientemente elevato da fornire una buona approssimazione empirica della distribuzione teorica delle perdite del portafoglio crediti.

La determinazione della perdita massima potenziale, scomponibile nelle classiche misure di Perdita Attesa e Perdita Inattesa (Capitale Economico), risente, rispettivamente, del rischio di concentrazione (derivante da esposizioni di ammontare elevato verso singole controparti – name concentration – o verso tipologie di controparti, omogenee in termini di aree geografiche e/o settori economici, il cui merito creditizio dipende da uno o più fattori sistematici – industry concentration) e del rischio sistematico (derivante dall'impatto di variazioni inattese di fattori macroeconomici sulla probabilità di insolvenza delle singole controparti).

L'impatto di tali componenti sul rischio di credito dipende, oltre che dal grado di concentrazione del portafoglio creditizio, anche dalla struttura della matrice di correlazione delle probabilità di default, a sua volta stimata mediante un modello quantitativo di stress testing (sviluppato e aggiornato internamente), in grado di legare i tassi di decadimento di controparti omogenee in termini di settore economico e area geografica ad un insieme dei fattori economico-finanziari di "primo livello" (internazionali e nazionali) e di "secondo livello" (regionali).

Il modello di portafoglio viene, infine, sottoposto periodicamente a prove di stress al fine di valutare la sensibilità del rischio di credito del portafoglio di Gruppo a variazioni estreme (purché plausibili) di uno (cd. analisi di sensitività) o più (cd. analisi di scenario) fattori economico-finanziari.

Sezione 2 Rischi di mercato

2.1 Rischio di tasso di interesse e rischio di prezzo - portafoglio di negoziazione di vigilanza

INFORMAZIONI DI NATURA QUALITATIVA

Per le informazioni di natura qualitativa sulla misurazione dei rischi finanziari relativi al portafoglio di negoziazione di vigilanza si rimanda alla Parte E della nota integrativa consolidata.

INFORMAZIONI DI NATURA QUANTITATIVA

1. Portafoglio di negoziazione di vigilanza: distribuzione per durata residua (data di riprezzamento) delle attività e delle passività finanziarie per cassa e derivati finanziari (EURO)

Tipologia/Durata residua A vista Fino a 3
mesi
Da oltre 3
mesi fino a
6 mesi
Da oltre 6
mesi fino a
1 anno
Da oltre 1
anno fino a
5 anni
Da oltre 5
anni fino a
10 anni
Oltre 10
anni
Durata
indeterminata
1. Attività per cassa 2.305 312.384 101.932 47.211 117.548 299.296 9 -
1.1 Titoli di debito - 312.384 101.932 47.211 117.548 299.296 9 -
- con opzione di rimborso
anticipato - 138.327 22.881 37.370 31.163 4.987 - -
- altri - 174.057 79.051 9.841 86.385 294.309 9 -
1.2 Altre attività 2.305 - - - - - - -
2. Passività per cassa 288.470 25.755 34.261 13.944 76.589 - - -
2.1 P.C.T. passivi 16 25.755 34.261 13.944 76.589 - - -
2.2 Altre passività 288.454 - - - - - - -
3. Derivati finanziari
3.1 Con titolo sottostante
- Opzioni
+ Posizioni lunghe - 24 - - - - - -
+ Posizioni corte - - - - 566 - - -
- Altri derivati
+ Posizioni lunghe - 58.665 8.483 - - - - -
+ Posizioni corte - 8.483 10.315 - - 48.240 - -
3.2 Senza titolo sottostante
- Opzioni
+ Posizioni lunghe - 46.863 66.858 86.915 34.897 2.297 754 -
+ Posizioni corte - 46.863 66.858 86.915 34.887 2.280 781 -
- Altri derivati
+ Posizioni lunghe 3.382.660 4.503.131 1.503.997 396.977 1.657.404 580.908 116.211 -
+ Posizioni corte 3.410.627 4.009.954 1.426.772 399.118 1.784.747 596.444 116.211 -

1. Portafoglio di negoziazione di vigilanza: distribuzione per durata residua (data di riprezzamento) delle attività e delle passività finanziarie per cassa e derivati finanziari (ALTRE VALUTE)

Tipologia/Durata residua A vista Fino a 3
mesi
Da oltre 3
mesi fino a
6 mesi
Da oltre 6
mesi fino a
1 anno
Da oltre 1
anno fino a
5 anni
Da oltre 5
anni fino a
10 anni
Oltre 10
anni
Durata
indeterminata
1. Attività per cassa - 338.704 54.145 5.785 32.693 9.876 - -
1.1 Titoli di debito
- con opzione di rimborso
- 338.704 54.145 5.785 32.693 9.876 - -
anticipato - 4.740 54.145 - - - - -
- altri - 333.964 - 5.785 32.693 9.876 - -
1.2 Altre attività - - - - - - - -
2. Passività per cassa 22 17.551 10.442 - 21.781 - - -
2.1 P.C.T. passivi 22 17.551 10.442 - 21.781 - - -
2.2 Altre passività - - - - - - - -
3. Derivati finanziari
3.1 Con titolo sottostante
- Opzioni
+ Posizioni lunghe - - - - - - - -
+ Posizioni corte - - - - - - - -
- Altri derivati
+ Posizioni lunghe - - - - - - - -
+ Posizioni corte - - - - - - - -
3.2 Senza titolo sottostante
- Opzioni
+ Posizioni lunghe - 49.325 70.100 90.972 29.613 - - -
+ Posizioni corte - 48.066 63.336 67.194 8.997 - - -
- Altri derivati
+ Posizioni lunghe - 1.396.703 64.426 58.274 24.508 1.518 - -
+ Posizioni corte - 1.744.861 102.528 56.433 49.716 1.518 - -

2. Portafoglio di negoziazione di vigilanza: distribuzione delle esposizioni in titoli di capitale e indici azionari per i principali Paesi del mercato di quotazione

Quotati
Tipologia operazioni/Indice quotazione ITALIA ALTRI PAESI Non quotati
A. Titoli di capitale
- posizioni lunghe 13.325 - 16
- posizioni corte - - -
B. Compravendite non ancora regolate su titoli di capitale
- posizioni lunghe - - -
- posizioni corte - - -
C. Altri derivati su titoli di capitale
- posizioni lunghe - - 241
- posizioni corte - - 24
D. Derivati su indici azionari
- posizioni lunghe - - -
- posizioni corte - - -

3. Portafoglio di negoziazione di vigilanza: modelli interni e altre metodologie di analisi della sensitività

La misura di Value at Risk (VaR) considera il rischio tasso, il rischio azionario, il rischio cambio e il rischio spread di credito, nonché il beneficio di correlazione tra i rischi. Vengono considerati anche il rischio correlazione ed il rischio dividendo.

A seguire si riportano il grafico andamentale e una tavola contenenti i dati di VaR relativi al 2016, riferiti al portafoglio di negoziazione di vigilanza del Banco Popolare.

Portafoglio di negoziazione vigilanza 31-dic 2016
(in milioni di euro) 2015 2016 MEDIA MASSIMO MINIMO
Rischio tasso 2,189 0,197 0,914 2,994 0,191
Rischio cambio 0,424 0,281 0,336 0,484 0,267
Rischio azionario 0,105 0,709 1,013 1,779 0,093
Dividendi e Correlazioni 0,001 0,000 0,000 0,007 (0,010)
Totale non correlato 2,719 1,187
Effetto diversificazione (0,144) (0,365)
Totale Rischio Generico 2,575 0,823 1,585 3,083 0,623
Rischio Specifico Titoli di Debito 1,543 1,423 3,262 8,039 1,423
Rischio Congiunto 2,779 2,224 4,310 8,906 2,224

Come si vede, la componente di rischio rilevante è quella specifica sui titoli di debito, per la presenza delle posizioni su titoli finanziari e governativi italiani. A partire dal mese di novembre si sono progressivamente ridotte le posizioni sui titoli di debito portando i rischi ai valori minimi di periodo.

A seguito della validazione del modello interno per la determinazione del requisito patrimoniale sui rischi di mercato vengono condotti, su base quotidiana, test retrospettivi (backtesting) finalizzati a verificare la bontà del modello VaR adottato. Viene di seguito riportato il "backtesting" riferito alla metodologia VaR calcolato sulla sola componente di rischio generico titoli di debito, generico e specifico titoli azionari, rischio tasso di interesse e rischio cambio.

Ai fini di backtesting, così come previsto dalla normativa di vigilanza in vigore, si utilizza la misura di VaR equipesata, invece dell'applicazione di un fattore di decadimento utilizzato in ambito gestionale.

Si segnala che nel periodo in esame il numero di eccezioni (perdite superiori alla stima di VaR) risulta in linea con il livello di confidenza utilizzato (la stima al 99% implica che nell'1% dei casi residui si verifichi un eccezione: su 250 giorni lavorativi questo risultato è atteso quindi in 2-3 giornate lavorative).

2.2 Rischio di tasso di interesse e rischio di prezzo – Portafoglio bancario

INFORMAZIONI DI NATURA QUALITATIVA

Per le informazioni di natura qualitativa sulla misurazione dei rischi finanziari relativi al portafoglio bancario si rimanda alla Parte E della nota integrativa consolidata.

INFORMAZIONI DI NATURA QUANTITATIVA

1. Portafoglio bancario: distribuzione per durata residua (data di riprezzamento) delle attività e delle passività finanziarie (EURO)

Tipologia/Durata residua A vista Fino a 3 mesi Da oltre 3
mesi fino a 6
mesi
Da oltre 6
mesi a fino a
1 anno
Da oltre 1
anno fino a 5
anni
Da oltre 5
anni fino a 10
anni
Oltre 10 anni Durata
indeterminata
1. Attività per cassa 27.640.732 46.261.451 4.552.088 3.246.763 11.083.815 8.252.825 2.483.482 -
1.1 Titoli di debito 201.627 5.929.799 661.107 1.374.459 5.088.251 6.104.603 145.625 -
- con opzione di rimborso
anticipato 2.193 73.875 49.987 23.912 24.791 21.612 80.131 -
- altri 199.434 5.855.924 611.120 1.350.547 5.063.460 6.082.991 65.494 -
1.2 Finanziamenti a banche 3.237.039 5.691.552 80.223 4.364 2.875 213.790 - -
1.3 Finanziamenti a clientela 24.202.066 34.640.100 3.810.758 1.867.940 5.992.689 1.934.432 2.337.857 -
- conti correnti 7.892.642 1.148.705 51.560 137.948 355.082 6.319 - -
- altri finanziamenti 16.309.424 33.491.395 3.759.198 1.729.992 5.637.607 1.928.113 2.337.857 -
- con opzione di rimborso
anticipato
4.470.399 29.075.934 2.050.339 504.712 2.419.219 1.682.577 2.318.101 -
- altri 11.839.025 4.415.461 1.708.859 1.225.280 3.218.388 245.536 19.756 -
2. Passività per cassa 48.648.649 22.278.926 3.226.010 6.109.354 21.353.619 1.214.800 230.338 -
2.1 Debiti verso clientela 46.717.997 8.594.614 1.154.971 580.448 296.804 36.141 129.450 -
- conti correnti 44.081.196 720.669 530.858 184.675 52.000 - - -
- altri debiti 2.636.801 7.873.945 624.113 395.773 244.804 36.141 129.450 -
- con opzione di rimborso
anticipato
- - - - - - - -
- altri 2.636.801 7.873.945 624.113 395.773 244.804 36.141 129.450 -
2.2 Debiti verso banche 1.694.999 988.308 75 14.974 12.275.445 31.198 2.937 -
- conti correnti 304.801 - - - - - - -
- altri debiti 1.390.198 988.308 75 14.974 12.275.445 31.198 2.937 -
2.3 Titoli di debito 235.612 12.696.004 2.070.964 5.513.932 8.781.370 1.147.461 97.951 -
- con opzione di rimborso
anticipato
11.242 824.739 142.677 97 518.596 758 589 -
- altri 224.370 11.871.265 1.928.287 5.513.835 8.262.774 1.146.703 97.362 -
2.4 Altre passività 41 - - - - - - -
- con opzione di rimborso
anticipato
- - - - - - - -
- altri 41 - - - - - - -
3. Derivati finanziari
3.1 Con titolo sottostante
- Opzioni
+ Posizioni lunghe - - - - - - - -
+ Posizioni corte - - - - - - - -
- Altri derivati
+ Posizioni lunghe - - - - - - - -
+ Posizioni corte - - - - - - - -
3.2 Senza titolo sottostante
- Opzioni
+ Posizioni lunghe 627 23.623 2.083 347 14 31 4.350 -
+ Posizioni corte - 5.257 2.753 4.408 13.950 2.302 2.405 -
- Altri derivati
+ Posizioni lunghe 992.803 6.150.936 1.553.908 3.015.688 11.169.112 499.825 - -
+ Posizioni corte 698.852 17.061.430 107.950 672.892 3.223.524 1.551.342 66.281 -
4. Altre operazioni fuori bilancio
+ Posizioni lunghe - 1.871.464 - - - - - -
+ Posizioni corte 1.871.464 - - - - - - -

1. Portafoglio bancario: distribuzione per durata residua (data di riprezzamento) delle attività e delle passività finanziarie (ALTRE VALUTE)

Tipologia/Durata residua A vista Fino a 3 mesi Da oltre 3
mesi fino a 6
mesi
Da oltre 6
mesi a fino a
1 anno
Da oltre 1
anno fino a 5
anni
Da oltre 5
anni fino a
10 anni
Oltre 10 anni Durata
indeterminata
1. Attività per cassa 407.569 548.718 96.195 1.176 106.642 45.642 320 -
1.1 Titoli di debito 2.068 130.583 9.582 - 49.438 23.123 - -
- con opzione di rimborso
anticipato
- altri
180
1.888
9.769
120.814
9.582
-
-
-
9.203
40.235
-
23.123
-
-
-
-
1.2 Finanziamenti a banche 344.843 39.260 737 - 37.247 69 - -
1.3 Finanziamenti a clientela 60.658 378.875 85.876 1.176 19.957 22.450 320 -
- conti correnti 24.089 - - - - 1 - -
- altri finanziamenti 36.569 378.875 85.876 1.176 19.957 22.449 320 -
- con opzione di rimborso
anticipato 4 319 965 - - - - -
- altri 36.565 378.556 84.911 1.176 19.957 22.449 320 -
2. Passività per cassa 1.204.090 85.287 35.755 5.527 - - - -
2.1 Debiti verso clientela 1.155.560 13.500 35.755 5.527 - - - -
- conti correnti 1.155.485 13.500 15.525 5.527 - - - -
- altri debiti 75 - 20.230 - - - - -
- con opzione di rimborso
anticipato
- - - - - - - -
- altri 75 - 20.230 - - - - -
2.2 Debiti verso banche 48.530 71.787 - - - - - -
- conti correnti 42.288 4.088 - - - - - -
- altri debiti 6.242 67.699 - - - - - -
2.3 Titoli di debito - - - - - - - -
- con opzione di rimborso
anticipato
- altri
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
2.4 Altre passività - - - - - - - -
- con opzione di rimborso
anticipato - - - - - - - -
- altri - - - - - - - -
3. Derivati finanziari
3.1 Con titolo sottostante
- Opzioni
+ Posizioni lunghe - - - - - - - -
+ Posizioni corte - - - - - - - -
- Altri derivati
+ Posizioni lunghe - - - - - - - -
+ Posizioni corte - - - - - - - -
3.2 Senza titolo sottostante
- Opzioni
+ Posizioni lunghe - - - - - - - -
+ Posizioni corte - - - - - - - -
- Altri derivati
+ Posizioni lunghe - - - - - - - -
+ Posizioni corte - - - - - - - -
4. Altre operazioni fuori bilancio
+ Posizioni lunghe - 2.630 1.907 12 - - - -
+ Posizioni corte - 4.548 - - - - - -

2. Portafoglio bancario: modelli interni e altre metodologie di analisi della sensitività

Il Banco Popolare utilizza una procedura di Asset & Liability Management allo scopo di misurare, con frequenza mensile, gli impatti ("sensitivity") derivanti da variazioni della struttura dei tassi di interesse sul margine finanziario atteso e sul valore economico del patrimonio relativamente al portafoglio bancario.

Per quanto concerne il margine finanziario atteso il sistema di ALM ne stima la variazione su un orizzonte temporale annuale nell'ipotesi di shock deterministico delle curve dei tassi (aumento/diminuzione in punti base applicati a tutte le curve dei tassi come variazione istantanea, unica e parallela), nonché di shock di adeguamento dei tassi forward impliciti nei tassi di mercato a contante o shock frutto di previsioni che riflettono scenari alternativi. Le stime sono condotte ipotizzando l'invarianza della struttura patrimoniale in termini di insieme di attività e passività e relative caratteristiche finanziarie (tassi, spread, duration).

Relativamente al valore economico del patrimonio viene applicata la medesima metodologia di variazione della curva dei tassi, misurando la differenza riscontrata nel valore attuale di tutte le operazioni e confrontando queste variazioni con il valore dei fondi propri.

In linea con le indicazioni fornite dall'Organo di Vigilanza in merito alla discesa in territorio negativo dei tassi di mercato a breve termine, a partire dalla rilevazione di giugno 2016 le metriche di misurazione del rischio sono state aggiornate portando a -75 bps, il floor applicato allo sviluppo dei tassi futuri utilizzati per il calcolo. Questa configurazione ha ridato simmetricità agli impatti riportati in tabella rilevando, sugli indicatori di breve e di mediolungo termine, un incremento del rischio che si mantiene comunque su livelli fisiologici.Nell'ambito del processo di valutazione dell'adeguatezza patrimoniale (processo ICAAP), è utilizzato un terzo indicatore, di tipo probabilistico, che prevede la misurazione del valore a rischio attraverso la metodologia VaR (Value at Risk) su un orizzonte temporale di 12 mesi e con un intervallo di confidenza del 99,9%. Tale indicatore è assoggettato ad un massimale, anche a livello di singola società, sottoposto a monitoraggio mensile.

A seguire si riportano i principali dati di sensitività dell'esercizio 2016, confrontati con i dati riferiti al medesimo periodo dell'esercizio 2015, per il Banco Popolare, relativamente al banking book.

Indici di rischiosità (%) esercizio 2016(*) esercizio 2015
31 Dicembre Media Massimo Minimo 31 Dicembre Media
Per shift + 100 bp
Margine finanziario a rischio /
Margine finanziario
11,1% 9,5% 12,4% 6,2% 7,2% 6,2%
Valore economico a rischio /
Valore economico del capitale
0,3% 0,1% 2,3% (1,7%) (0,6%) (0,1%)
Per shift - 100 bp
Margine finanziario a rischio /
Margine finanziario
(6,3%) (4,1%) 0,4% (9,7%) 0,3% (0,3%)
Valore economico a rischio /
Valore economico del capitale
(0,8%) (2,5%) (0,8%) (4,1%) (1,3%) (1,2%)

(*) Il floor relativo allo sviluppo dei tassi futuri è stato applicato a partire dalle rilevazioni di giugno 2016. Le evidenze di confronto non sono state oggetto di riesposizione

Il Banco Popolare, seguendo la normale prassi gestionale nonché la normativa interna, effettua periodiche prove di stress applicando shock sia istantanei che variabili nel tempo e sia paralleli che non paralleli, sulle curve dei tassi delle divise in cui sono denominate le poste del portafoglio bancario. Inoltre, in corrispondenza dell'esercizio Icaap viene valutato l'impatto di variazioni estreme ma plausibili dei fattori di rischio sul VaR secondo la prospettiva dell'adeguatezza del capitale.

Con riferimento al portafoglio bancario, il Gruppo valuta inoltre l'esposizione al rischio di default e di migrazione della classe di rating dei titoli di debito classificati come AFS, L&R e HTM utilizzando una metodologia che prevede il calcolo del VaR Spread per cogliere la componente Migrazione e il Incremental Default Risk (IDR) per cogliere la componente Default, in un ottica di recepimento delle indicazioni previste dalla direttiva europea Foundamental Review di marzo 2014.

L'attività di monitoraggio e controllo del rischio di prezzo del portafoglio bancario costituito da fondi di fondi hedge è condotta tramite l'utilizzo del modello interno VaR. La stima del rischio è effettuata riconducendo ciascun fondo hedge a una combinazione di fattori di rischio rappresentanti le strategie di gestione (nonché ad un fattore in grado di rappresentare la relativa componente di rischio specifico).

Il rischio di prezzo dei titoli azionari classificati come titoli disponibili per la vendita non è, al momento, oggetto di specifico monitoraggio.

Non sono evidenziati i risultati di "backtesting" in quanto il portafoglio bancario è valutato al costo ammortizzato e non è quindi oggetto di uno specifico processo di valutazione delle P&L gestionali e, quindi, delle componenti reddituali ex post con cui confrontare le stime di rischio ex ante.

2.3 Rischio di cambio

INFORMAZIONI DI NATURA QUALITATIVA

Per le informazioni di natura qualitativa sulla misurazione e sulle attività di copertura del rischio di cambio si rimanda alla Parte E della nota integrativa consolidata.

INFORMAZIONI DI NATURA QUANTITATIVA

1. Distribuzione per valuta di denominazione delle attività, delle passività e dei derivati

Valute
Voci DOLLARO USA YEN
GIAPPONESE
STERLINA
INGLESE
FRANCO
SVIZZERO
CORONA
NORVEGESE
ALTRE VALUTE
A. Attività finanziarie 1.362.925 6.218 104.965 146.074 241 27.972
A.1 Titoli di debito 602.574 54.146
A.2 Titoli di capitale 201
A.3 Finanziamenti a banche 260.542 3.006 21.036 114.804 240 22.531
A.4 Finanziamenti a clientela 499.608 3.212 29.783 31.270 1 5.441
A.5 Altre attività finanziarie
B. Altre attività 12.345 2.699 3.474 14.010 923 5.362
C. Passività finanziarie 775.299 138.262 135.744 62.719 109.033 159.397
C.1 Debiti verso banche 114.369 17.071 5.682 19.767 659 2.120
C.2 Debiti verso clientela 660.930 121.191 130.062 42.952 108.374 157.277
C.3 Titoli di debito
C.4 Altre passività finanziarie
D. Altre passività 14.660 35 725 393 69 973
E. Derivati finanziari
- Opzioni
+ Posizioni lunghe 217.595 10.082 8.545 107 3.682
+ Posizioni corte 165.054 10.082 8.667 107 3.682
- Altri derivati
+ Posizioni lunghe 690.495 255.040 108.803 56.077 131.211 252.142
+ Posizioni corte 1.400.573 127.149 74.451 152.972 23.268 124.983
Totale Attività 2.283.360 274.039 225.787 216.268 132.375 289.158
Totale Passività 2.355.586 275.528 219.587 216.191 132.370 289.035
Sbilancio (+/-) (72.226) (1.489) 6.200 77 5 123

2. Modelli interni ed altre metodologie per l'analisi di sensitività

Il monitoraggio del rischio di cambio generato dal portafoglio di negoziazione è effettuato tramite un modello interno VaR, descritto nella sezione "Rischio di tasso di interesse e rischio di prezzo - Portafoglio di negoziazione di vigilanza" dove vengono esposti i valori assunti da tale indicatore.

2.4 Gli strumenti derivati

A. DERIVATI FINANZIARI

INFORMAZIONI DI NATURA QUALITATIVA

Per quanto riguarda l'informativa circa i processi di validazione e controllo dell'operatività in strumenti finanziari derivati si rimanda al medesimo paragrafo della parte E della nota integrativa consolidata.

A.1 Portafoglio di negoziazione di vigilanza: valori nozionali di fine periodo

Totale 31/12/2016 Totale 31/12/2015
Attività sottostanti/Tipologie derivati Over the counter Controparti
Centrali
Over the counter Controparti
Centrali
1. Titoli di debito e tassi d'interesse 13.744.545 300 14.961.376 -
a) Opzioni 2.815.148 - 2.468.842 -
b) Swap 10.929.397 - 12.492.534 -
c) Forward - - - -
d) Futures - 300 - -
e) Altri - - - -
2. Titoli di capitale e indici azionari 2.304 4.888 2.361 3.633
a) Opzioni 2.304 4.888 2.361 2.562
b) Swap - - - -
c) Forward - - - -
d) Futures - - - 1.071
e) Altri - - - -
3. Valute e oro 2.745.490 - 3.322.439 -
a) Opzioni 574.044 - 875.881 -
b) Swap - - 12.800 -
c) Forward 2.171.446 - 2.433.758 -
d) Futures - - - -
e) Altri - - - -
4. Merci - - - -
5. Altri sottostanti - - - -
Totale 16.492.339 5.188 18.286.176 3.633

A.2 Portafoglio bancario: valori nozionali di fine periodo

A. 2.1 Di copertura

Attività sottostanti/Tipologie derivati Totale 31/12/2016 Totale 31/12/2015
Over the counter Controparti
Centrali
Over the counter Controparti
Centrali
1. Titoli di debito e tassi d'interesse 15.870.602 - 15.616.296 -
a) Opzioni - - - -
b) Swap 15.870.602 - 15.616.296 -
c) Forward - - - -
d) Futures - - - -
e) Altri - - - -
2.Titoli di capitale e indici azionari - - - -
a) Opzioni - - - -
b) Swap - - - -
c) Forward - - - -
d) Futures - - - -
e) Altri - - - -
3. Valute e oro - - - -
a) Opzioni - - - -
b) Swap - - - -
c) Forward - - - -
d) Futures - - - -
e) Altri - - - -
4. Merci - - - -
5. Altri sottostanti - - - -
Totale 15.870.602 - 15.616.296 -

A.2.2 Altri derivati

Totale 31/12/2016 Totale 31/12/2015
Attività sottostanti/Tipologie derivati Over the counter Controparti
Centrali
Over the counter Controparti
Centrali
1. Titoli di debito e tassi d'interesse 7.511.670 - 12.138.381 -
a) Opzioni - - 20.686 -
b) Swap 7.511.670 - 12.117.695 -
c) Forward - - - -
d) Futures - - - -
e) Altri - - - -
2. Titoli di capitale e indici azionari - - - -
a) Opzioni - - - -
b) Swap - - - -
c) Forward - - - -
d) Futures - - - -
e) Altri - - - -
3. Valute e oro - - - -
a) Opzioni - - - -
b) Swap - - - -
c) Forward - - - -
d) Futures - - - -
e) Altri - - - -
4. Merci - - - -
5. Altri sottostanti - - - -
Totale 7.511.670 - 12.138.381 -

A.3 Derivati finanziari: fair value lordo positivo - ripartizione per prodotti

Fair value positivo
Portafogli/Tipologie derivati Totale 31/12/2016 Totale 31/12/2015
Over the counter Controparti
Centrali
Over the counter Controparti
Centrali
A. Portafoglio di negoziazione di vigilanza 206.753 -
238.703
25
a) Opzioni 27.871 -
30.134
25
b) Interest rate swap 151.108 -
185.653
-
c) Cross currency swap - -
1.035
-
d) Equity Swap - -
-
-
e) Forward 27.774 -
21.881
-
f) Futures - -
-
-
g) Altri - -
-
-
B. Portafoglio bancario - di copertura 295.839 -
373.756
-
a) Opzioni - -
-
-
b) Interest rate swap 295.839 -
373.756
-
c) Cross currency swap - -
-
-
d) Equity Swap - -
-
-
e) Forward - -
-
-
f) Futures - -
-
-
g) Altri - -
-
-
C. Portafoglio bancario - altri derivati 216.140 -
305.045
-
a) Opzioni - -
95
-
b) Interest rate swap 216.140 -
304.950
-
c) Cross currency swap - -
-
-
d) Equity Swap - -
-
-
e) Forward - -
-
-
f) Futures - -
-
-
g) Altri - -
-
-
Totale 718.732 -
917.504
25

A.4 Derivati finanziari: fair value lordo negativo - ripartizione per prodotti

Fair value negativo
Portafogli sottostanti /Tipologie derivati Totale 31/12/2016 Totale 31/12/2015
Over the counter Controparti
Centrali
Over the counter Controparti
Centrali
A. Portafoglio di negoziazione di vigilanza 231.748 26 254.671 6
a) Opzioni 25.372 26 28.705 6
b) Interest rate swap 166.098 - 200.136 -
c) Cross currency swap - - 1.038 -
d) Equity Swap - - - -
e) Forward 40.278 - 24.792 -
f) Futures - - - -
g) Altri - - - -
B. Portafoglio bancario - di copertura 1.374.755 - 1.025.311 -
a) Opzioni - - - -
b) Interest rate swap 1.374.755 - 1.025.311 -
c) Cross currency swap - - - -
d) Equity Swap - - - -
e) Forward - - - -
f) Futures - - - -
g) Altri - - - -
C. Portafoglio bancario - altri derivati 60.724 - 53.681 -
a) Opzioni - - - -
b) Interest rate swap 60.724 - 53.681 -
c) Cross currency swap - - - -
d) Equity Swap - - - -
e) Forward - - - -
f) Futures - - - -
g) Altri - - - -
Totale 1.667.227 26 1.333.663 6

A.5 Derivati finanziari OTC - portafoglio di negoziazione di vigilanza: valori nozionali, fair value lordi positivi e negativi per controparti - contratti non rientranti in accordi di compensazione

Contratti non rientranti in accordi di
compensazione
Governi e
Banche
Centrali
Altri enti
pubblici
Banche Società
finanziarie
Società di
assicurazione
Imprese non
finanziarie
Altri soggetti
1. Titoli di debito e tassi d'interesse
- valore nozionale - 4.598 8.450.577 94.455 - 4.128.260 13.084
- fair value positivo - 50 4.557 5.634 - 132.940 786
- fair value negativo - - 175.999 2 - 1.811 -
- esposizione futura - - 27.795 454 - 17.485 44
2. Titoli di capitale e indici azionari
- valore nozionale - - - - - 2.304 -
- fair value positivo - - - - - 77 -
- fair value negativo - - - - - - -
- esposizione futura - - - - - 184 -
3. Valute e oro
- valore nozionale - - 349.125 440.665 - 697.940 7.335
- fair value positivo - - 9.164 18.614 - 9.497 177
- fair value negativo - - 3.898 3.015 - 15.866 213
- esposizione futura - - 4.156 4.407 - 8.483 73
4. Altri valori
- valore nozionale - - - - - - -
- fair value positivo - - - - - - -
- fair value negativo - - - - - - -
- esposizione futura - - - - - - -

A.6 Derivati finanziari OTC - portafoglio di negoziazione di vigilanza: valori nozionali, fair value lordi positivi e negativi per controparti - contratti rientranti in accordi di compensazione

Contratti rientranti in accordi di
compensazione
Governi e
Banche
Centrali
Altri enti
pubblici
Banche Società
finanziarie
Società di
assicurazione
Imprese non
finanziarie
Altri soggetti
1. Titoli di debito e tassi d'interesse
- valore nozionale - - 619.685 168.407 - 265.477 -
- fair value positivo - - 4.828 862 - 17.700 -
- fair value negativo - - 2.186 34 - - -
2. Titoli di capitale e indici azionari
- valore nozionale - - - - - - -
- fair value positivo - - - - - - -
- fair value negativo - - - - - - -
3. Valute e oro
- valore nozionale - - 1.213.786 29.523 - 7.115 -
- fair value positivo - - 1.848 22 - - -
- fair value negativo - - 28.023 689 - 11 -
4. Altri valori
- valore nozionale - - - - - - -
- fair value positivo - - - - - - -
- fair value negativo - - - - - - -

A.7 Derivati finanziari OTC - portafoglio bancario: valori nozionali, fair value lordi positivi e negativi per controparti - contratti non rientranti in accordi di compensazione

Contratti non rientranti in accordi di
compensazione
Governi e
Banche
Centrali
Altri enti
pubblici
Banche Società
finanziarie
Società di
assicurazione
Imprese non
finanziarie
Altri soggetti
1. Titoli di debito e tassi d'interesse
- valore nozionale - - 19.269.050 - - - -
- fair value positivo - - 511.139 - - - -
- fair value negativo - - 427.691 - - - -
- esposizione futura - - 75.586 - - - -
2. Titoli di capitale e indici azionari
- valore nozionale - - - - - - -
- fair value positivo - - - - - - -
- fair value negativo - - - - - - -
- esposizione futura - - - - - - -
3. Valute e oro
- valore nozionale - - - - - - -
- fair value positivo - - - - - - -
- fair value negativo - - - - - - -
- esposizione futura - - - - - - -
4. Altri valori
- valore nozionale - - - - - - -
- fair value positivo - - - - - - -
- fair value negativo - - - - - - -
- esposizione futura - - - - - - -

A.8 Derivati finanziari OTC - portafoglio bancario: valori nozionali, fair value lordi positivi e negativi per controparti - contratti rientranti in accordi di compensazione

Contratti rientranti in accordi di
compensazione
Governi e
Banche
Centrali
Altri enti
pubblici
Banche Società
finanziarie
Società di
assicurazione
Imprese non
Altri soggetti
finanziarie
1. Titoli di debito e tassi d'interesse
- valore nozionale - - 2.835.000 1.278.222 - - -
- fair value positivo - - 840 - - - -
- fair value negativo - - 675.416 332.372 - - -
2. Titoli di capitale e indici azionari
- valore nozionale - - - - - - -
- fair value positivo - - - - - - -
- fair value negativo - - - - - - -
3. Valute e oro
- valore nozionale - - - - - - -
- fair value positivo - - - - - - -
- fair value negativo - - - - - - -
4. Altri valori
- valore nozionale - - - - - - -
- fair value positivo - - - - - - -
- fair value negativo - - - - - - -

A.9 Vita residua dei derivati finanziari OTC: valori nozionali

Sottostanti/Vita residua Fino ad 1 anno Oltre 1 anno e
fino a 5 anni
Oltre 5 anni Totale
A. Portafoglio di negoziazione di vigilanza 4.284.481 5.785.603 6.422.253 16.492.337
A.1 Derivati finanziari su titoli di debito e tassi di interesse 1.628.325 5.693.966 6.422.253 13.744.544
A.2 Derivati finanziari su titoli di capitale ed indici azionari - 2.304 - 2.304
A.3 Derivati finanziari su tassi di cambio ed oro 2.656.156 89.333 - 2.745.489
A.4 Derivati finanziari su altri valori - - - -
B. Portafoglio bancario 6.061.530 15.193.294 2.127.448 23.382.272
B.1 Derivati finanziari su titoli di debito e tassi di interesse 6.061.530 15.193.294 2.127.448 23.382.272
B.2 Derivati finanziari su titoli di capitale ed indici azionari - - - -
B.3 Derivati finanziari su tassi di cambio ed oro - - - -
B.4 Derivati finanziari su altri valori - - - -
Totale 31/12/2016 10.346.011 20.978.897 8.549.701 39.874.609
Totale 31/12/2015 9.881.614 25.645.779 10.513.460 46.040.853

A.10 Derivati finanziari OTC: rischio di controparte/rischio finanziario – Modelli interni

Il rischio di controparte viene definito come il rischio che la controparte di un'operazione risulti inadempiente prima del regolamento definitivo dei flussi di cassa dell'operazione stessa (Art.272 Regolamento UE 575/2013).

Il Gruppo Banco Popolare utilizza, ai fini del calcolo del requisito patrimoniale per l'esposizione a rischio di controparte sui derivati OTC, il "Metodo del valore di mercato" (art. 274 Regolamento UE 575/2013) mentre a fini gestionali e di valutazione dell'adeguatezza patrimoniale (processo ICAAP) sono utilizzati modelli di stima interna ad uso interno dell'esposizione a rischio relativamente alla componente Basilea 2. Tali modelli sono basati sull'impiego delle metodologie interne di stima del rischio di mercato per determinare la potenziale evoluzione nel breve termine del fair value delle posizioni, incorporando i benefici delle correlazioni di mercato e includendo gli impatti degli accordi di garanzia. Ai fini della determinazione delle attività ponderate per il rischio sono applicate, qualora disponibili, le stime interne di PD e LGD e le formule di ponderazione previste nella metodologia IRB per i rischi di credito.

Per quanto concerne la determinazione dell'esposizione a rischio sulla restante parte dell'operatività soggetta a rischio di controparte (Security Financing Transactions), non viene attualmente utilizzato un modello interno. Il calcolo e la ponderazione dell'esposizione ai fini dell'assorbimento di capitale sono regolati dalla normativa CRM - metodo integrale con rettifiche di vigilanza. La ponderazione dell'esposizione dipende dalla classe di merito della controparte.

Le componenti di rischio aggiuntive previste da Basilea 3 a fronte del CVA Risk e delle negoziazioni con Controparti Centrali, sono misurate con le metodologie standard, previste nell'ambito del Regolamento UE 575/2013.

Per il Banco Popolare è definito un limite operativo di rischio determinato sulla base della metriche sopra descritte ed oggetto di monitoraggio con frequenza mensile. Il limite include le componenti addizionali di rischio previste da Basilea 3 per il Credit Value Adjustment e le esposizioni verso le Controparti Centrali.

B. DERIVATI CREDITIZI

B.1 Derivati su crediti: valori nozionali di fine periodo

Alla data di bilancio non sono presenti derivati creditizi della fattispecie.

B.2 Derivati creditizi OTC: fair value lordo positivo - ripartizione per prodotti

Alla data di bilancio non sono presenti derivati creditizi della fattispecie.

B.3 Derivati creditizi OTC: fair value lordo negativo - ripartizione per prodotti

Alla data di bilancio non sono presenti derivati creditizi della fattispecie.

B.4 Derivati creditizi OTC - Fair value lordi (positivi e negativi) per controparti - contratti non rientranti in accordi di compensazione

Alla data di bilancio non sono presenti derivati creditizi della fattispecie.

B.5 Derivati creditizi OTC - Fair value lordi (positivi e negativi) per controparti - contratti rientranti in accordi di compensazione

Alla data di bilancio non sono presenti derivati creditizi della fattispecie.

B.6 Vita residua dei derivati creditizi: valori nozionali

Alla data di bilancio non sono presenti derivati creditizi della fattispecie.

B.7 Derivati creditizi: rischio di controparte e finanziario - Modelli interni

Il modello interno utilizzato per la stima gestionale del rischio di controparte degli strumenti derivati è applicato anche ai derivati creditizi presenti in portafoglio.

C. DERIVATI FINANZIARI E CREDITIZI

C.1 Derivati finanziari e creditizi OTC: fair value netti ed esposizione futura per controparti

Governi e
Banche
Centrali
Altri enti
pubblici
Banche Società
finanziarie
Società di
assicurazione
Imprese non
finanziarie
Altri soggetti
1) Accordi bilaterali Derivati Finanziari - - 732.959 343.741 - 37.693 -
- fair value positivo - - 2.616 829 - 17.700 -
- fair value negativo - - 700.725 332.373 - 11 -
- esposizione futura - - 13.416 4.855 - 1.141 -
- rischio di controparte netto - - 16.202 5.684 - 18.841 -
2) Accordi bilaterali Derivati Creditizi - - - - - - -
- fair value positivo - - - - - - -
- fair value negativo - - - - - - -
- esposizione futura - - - - - - -
- rischio di controparte netto - - - - - - -
3) Accordi "Cross product" - - - - - - -
- fair value positivo - - - - - - -
- fair value negativo - - - - - - -
- esposizione futura - - - - - - -
- rischio di controparte netto - - - - - - -

Sezione 3 Rischio di liquidità

INFORMAZIONI DI NATURA QUALITATIVA

Per le informazioni di natura qualitativa si rinvia a quanto esposto nella Parte E della nota integrativa consolidata.

1. Distribuzione temporale per durata residua contrattuale delle attività e passività finanziarie. Valuta di denominazione: EURO
Voci/ Scaglioni temporali A vista Da oltre 1
giorno a 7
giorni
Da oltre 7
giorni a 15
giorni
Da oltre 15
giorni a 1
mese
Da oltre 1
mese fino 3
mesi
Da oltre 3 mesi
fino a 6 mesi
Da oltre 6 mesi
fino a 1 anno
Da oltre 1
anno fino a 5
anni
Oltre 5 anni Durata
Indeterminata
Attività per cassa 28.374.911 100.156 345.298 1.217.106 3.674.227 4.001.481 7.560.740 29.733.897 25.925.595 1.974.634
A.1 Titoli di Stato 137.028 - - - 365.350 150.000 1.750.000 6.507.901 6.960.023 -
A.2 Altri titoli di debito 78.336 5 - 48.400 168.627 125.492 225.087 2.060.521 587.608 8.902
A.3 Quote OICR 709.788 - - - - - - - - -
A.4 Finanziamenti 27.449.759 100.151 345.298 1.168.706 3.140.250 3.725.989 5.585.653 21.165.475 18.377.964 1.965.732
- Banche 3.237.033 1.512 805 82.917 467.164 85.180 454.718 754.638 214.457 1.965.732
- Clientela 24.212.726 98.639 344.493 1.085.789 2.673.086 3.640.809 5.130.935 20.410.837 18.163.507 -
Passività per cassa 47.307.052 1.567.081 1.141.527 2.685.363 5.575.075 3.258.823 4.936.678 33.253.968 3.966.322 156.400
B.1 Depositi e conti correnti 45.483.354 7.176 366.448 189.677 365.775 904.372 574.388 211.038 1.560 -
- Banche 423.504 - - 10.700 - - 8.004 - - -
- Clientela 45.059.850 7.176 366.448 178.977 365.775 904.372 566.384 211.038 1.560 -
B.2 Titoli di debito 235.120 23.589 42.608 306.328 1.299.747 1.817.983 4.021.035 19.291.677 3.417.024 156.400
B.3 Altre passività 1.588.578 1.536.316 732.471 2.189.358 3.909.553 536.468 341.255 13.751.253 547.738 -
Operazioni "fuori bilancio"
C.1 Derivati finanziari con scambio di capitale
- Posizioni lunghe - 414.899 88.201 469.421 225.543 166.150 138.055 55.746 - -
- Posizioni corte - 229.051 6.738 453.288 120.699 120.235 140.107 42.374 50.000 -
C.2 Derivati finanziari senza scambio di capitale
- Posizioni lunghe 166.971 - - - - 68.534 214.821 - - -
- Posizioni corte 179.655 - - - - 83.058 241.715 - - -
C.3 Depositi e finanziamenti da ricevere
- Posizioni lunghe - - - - - - - - - -
- Posizioni corte - - - - - - - - - -
C.4 Impegni irrevocabili a erogare fondi
- Posizioni lunghe - 1.871.600 - - - - - - - -
- Posizioni corte 1.871.600 - - - - - - - - -
C.5 Garanzie finanziarie rilasciate 9.780 49 - 704 512 3.443 2.176 6.825 54.944 -
C.6 Garanzie finanziarie ricevute - - - - - - - - - -
C.7 Derivati creditizi con scambio di capitale
- Posizioni lunghe - - - - - - - - - -
- Posizioni corte - - - - - - - - - -
C.8 Derivati creditizi senza scambio di capitale
- Posizioni lunghe - - - - - - - - - -
- Posizioni corte - - - - - - - - - -

______________________________________________________________________________________________________________ NOTA INTEGRATIVA DELL'IMPRESA 595

  1. Distribuzione temporale per durata residua contrattuale delle attività e passività finanziarie. Valuta di denominazione: ALTRE VALUTE
Voci/ Scaglioni temporali A vista Da oltre 1
giorno a 7
giorni
Da oltre 7
giorni a 15
giorni
Da oltre 15
giorni a 1
mese
Da oltre 1
mese fino 3
mesi
Da oltre 3 mesi
fino a 6 mesi
Da oltre 6 mesi
fino a 1 anno
Da oltre 1
anno fino a 5
anni
Oltre 5 anni Durata
Indeterminata
Attività per cassa 402.406 28.492 94.618 87.074 219.206 107.261 164.044 453.348 106.035 -
A.1 Titoli di Stato - - - - - - - - - -
A.2 Altri titoli di debito 2.904 - 62.138 - 38.346 62.134 144.081 304.686 53.410 -
A.3 Quote OICR 55 - - - - - - - - -
A.4 Finanziamenti 399.447 28.492 32.480 87.074 180.860 45.127 19.963 148.662 52.625 -
- Banche 344.876 2.953 5.323 28.111 2.085 737 - 38.003 69 -
- Clientela 54.571 25.539 27.157 58.963 178.775 44.390 19.963 110.659 52.556 -
Passività per cassa 1.203.987 42.281 34.990 11.800 13.931 46.294 5.605 21.781 - -
B.1 Depositi e conti correnti 1.197.709 42.281 17.439 11.800 13.931 15.622 5.605 - - -
- Banche 42.288 42.091 16.490 5.694 7.627 - - - - -
- Clientela 1.155.421 190 949 6.106 6.304 15.622 5.605 - - -
B.2 Titoli di debito - - - - - - - - - -
B.3 Altre passività 6.278 - 17.551 - - 30.672 - 21.781 - -
Operazioni "fuori bilancio"
C.1 Derivati finanziari con scambio di capitale
- Posizioni lunghe - 724.432 103.864 472.853 124.401 127.317 147.389 33.525 - -
- Posizioni corte - 864.157 186.268 491.815 230.207 158.654 121.769 38.117 - -
C.2 Derivati finanziari senza scambio di capitale
- Posizioni lunghe 385 - - - - - - - - -
- Posizioni corte 377 - - - - - - - - -
C.3 Depositi e finanziamenti da ricevere
- Posizioni lunghe - - - - - - - - - -
- Posizioni corte - - - - - - - - - -
C.4 Impegni irrevocabili a erogare fondi
- Posizioni lunghe - - 175 - 2.455 1.907 12 - - -
- Posizioni corte - 4.548 - - - - - - - -
C.5 Garanzie finanziarie rilasciate - - - - - - - - - -
C.6 Garanzie finanziarie ricevute - - - - - - - - - -
C.7 Derivati creditizi con scambio di capitale
- Posizioni lunghe - - - - - - - - - -
- Posizioni corte - - - - - - - - - -
C.8 Derivati creditizi senza scambio di capitale
- Posizioni lunghe - - - - - - - - - -
- Posizioni corte - - - - - - - - - -

Sezione 4 Rischi operativi

Aspetti generali, processi di gestione e metodi di misurazione del rischio operativo

Per quanto concerne l'informativa circa gli aspetti qualitativi e quantitativi dei rischi operativi si rimanda alla Parte E della nota integrativa consolidata.

PARTE F - INFORMAZIONI SUL PATRIMONIO

Sezione 1 - Il patrimonio dell'impresa

A. INFORMAZIONI DI NATURA QUALITATIVA

Il patrimonio netto dell'impresa è costituito dalla sommatoria dei saldi delle seguenti voci del passivo patrimoniale:

  • Capitale sociale; • Sovrapprezzi di emissione;
  • Riserve;
  • Strumenti di capitale;
  • Riserve da valutazione;
  • Risultato dell'esercizio.

Il patrimonio netto comprensivo delle riserve da valutazione e della perdita netta di periodo, al 31 dicembre 2016 ammonta a 6.144,8 e presenta un decremento di 544,4 milioni rispetto ai 6.689,2 milioni dell'esercizio precedente. In particolare il patrimonio netto si è incrementato:

  • per 970,8 milioni grazie al perfezionamento dell'aumento di capitale a titolo oneroso offerto in opzione agli azionisti comprensivo degli oneri accessori, dei proventi derivanti dalla cessione dei diritti inoptati ed al netto della relativa fiscalità. In particolare l'aumento di capitale ha comportato un incremento del patrimonio netto per 996,3 milioni, mentre gli oneri accessori e i proventi da cessione dei diritti inoptati al netto della relativa fiscalità, sono risultati pari rispettivamente a 25,9 milioni e 0,4 milioni;
  • per l'avanzo di fusione rinvenente dall'incorporazione della controllata Tiepolo Finance 2 S.r.l. pari a 14,6 milioni;
  • per 0,9 milioni relativi all'assegnazione di azioni proprie al top management nell'ambito del sistema incentivante.

I principale decremento del patrimonio netto, oltre al pagamento del dividendo per 54,3 milioni ed alle erogazioni liberali pari a 5,5 milioni, si riferisce per 162 milioni alla diminuzione delle riserve da valutazione. In particolare le riserve relative alle attività finanziarie disponibili per la vendita si sono decrementate di circa 149,2 milioni, quelle attuariali di 14,2 milioni mentre le riserve da copertura dei flussi finanziari si sono incrementate di 1,4 milioni. La perdita d'esercizio ammonta a 1.308,7 milioni.

B. INFORMAZIONI DI NATURA QUANTITATIVA

B.1 Patrimonio dell'impresa: composizione

Voci/Valori Importo Importo
31/12/2016 31/12/2015
1. Capitale 7.089.340 6.092.996
2. Sovrapprezzi di emissione - -
3. Riserve 335.966 219.994
- di utili 321.415 219.994
a) legale 133.402 114.711
b) statutaria 18.884 156
c) azioni proprie 1.591 2.483
d) altre 167.538 102.644
- altre 14.551 -
3.5 Acconti su dividendi - -
4. Strumenti di capitale - -
5. (Azioni proprie) (1.591) (2.483)
6. Riserve da valutazione 29.811 191.771
- Attività finanziarie disponibili per la vendita 104.402 253.588
- Attività materiali - -
- Attività immateriali - -
- Copertura di investimenti esteri - -
- Copertura dei flussi finanziari (189) (1.612)
- Differenze di cambio - -
- Attività non correnti e gruppi di attività in via di dismissione - -
- Utili (perdite) attuariali relativi a piani previdenziali a benefici definiti (74.402) (60.205)
- Quote delle riserve da valutazione relative alle partecipate valutate al patrimonio netto - -
- Leggi speciali di rivalutazione - -
7. Utile (perdita) d'esercizio (1.308.698) 186.903
Totale 6.144.828 6.689.181

La voce "Utili (perdite) attuariali relativi a piani previdenziali a benefici definiti" inclusa nelle riserve da valutazione si riferisce alle componenti attuariali del trattamento di fine rapporto e dei fondi di quiescenza che, per effetto dell'applicazione del principio IAS 19, vengono rilevati a patrimonio netto. Tale riserva alla data di bilancio presenta un saldo negativo di 74,4 milioni. L'incremento di 14,2 milioni del saldo negativo registrato nel corso dell'esercizio, è imputabile principalmente al cambiamento dei parametri e delle ipotesi finanziarie rispetto ai valori utilizzati ai fini della valutazione dei piani alla fine dell'esercizio precedente.

B.2 Riserve da valutazione delle attività finanziarie disponibili per la vendita: composizione

Attività/Valori Totale 31/12/2016 Totale 31/12/2015
Riserva positiva Riserva negativa Riserva positiva Riserva negativa
1. Titoli di debito 69.909 (70.390) 167.719 (6.852)
2. Titoli di capitale 107.125 (1.926) 89.895 (553)
3. Quote di O.I.C.R 10.069 (10.385) 12.318 (8.939)
4. Finanziamenti - - - -
Totale 187.103 (82.701) 269.932 (16.344)

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Titoli di debito Titoli di capitale Quote di O.I.C.R. Finanziamenti
1. Esistenze iniziali 160.867 89.342 3.379 -
2. Variazioni positive 100.725 37.475 17.451 -
2.1 Incrementi di fair value 15.304 35.710 10.373 -
2.2 Rigiro a conto economico di riserve negative 507 440 1.371 -
- da deterioramento - 440 1.126 -
- da realizzo 507 - 245 -
2.3 Altre variazioni 84.914 1.325 5.707 -
- di cui operazioni di aggregazione aziendale - - - -
3. Variazioni negative (262.073) (21.618) (21.146) -
3.1 Riduzioni di fair value (170.126) (17.362) (6.208) -
3.2 Rettifiche da deterioramento (631) (1.749) (315) -
3.3 Rigiro a conto economico da riserve positive: da realizzo (86.089) - (10.740) -
3.4 Altre variazioni (5.227) (2.507) (3.883) -
- di cui operazioni di aggregazione aziendale - - - -
4. Rimanenze finali (481) 105.199 (316) -

B.3 Riserve da valutazione delle attività finanziarie disponibili per la vendita: variazioni annue

B.4 Riserve da valutazione relative a piani a benefici definiti: variazioni annue

31/12/2016
1. Esistenze iniziali (60.205)
2. Variazioni positive 8.654
2.1 Utili dovuti a modifiche delle ipotesi finanziarie -
2.2 Altri utili attuariali 2.564
2.3 Altre variazioni 6.090
3. Variazioni negative (22.851)
3.1 Perdite dovute a modifiche delle ipotesi finanziarie (5.378)
3.2 Altre perdite attuariali (16.768)
3.3 Altre variazioni (705)
4. Rimanenze finali (74.402)

Sezione 2 – I fondi propri e i coefficienti di vigilanza

Ambito di applicazione della normativa

Dal 1° gennaio 2014 è entrata in vigore la nuova disciplina armonizzata per le banche e le imprese di investimento contenuta nel Regolamento (UE) n. 575/2013 ("CRR") e nella direttiva 2013/36/UE ("CRD IV") del 26 giugno 2013 che traspongono nell'Unione Europea gli standard definiti dal Comitato di Basilea per la vigilanza bancaria (c.d. framework Basilea 3).

Per maggiori dettagli si rimanda alla lettura di quanto riportato nell'analogo paragrafo della nota integrativa consolidata.

2.1 Fondi propri

A. INFORMAZIONI DI NATURA QUALITATIVA

Ai sensi del CRR e della Circolare n. 285, l'ammontare di fondi propri detenuto dalla banca è suddiviso in: (i) capitale primario di classe 1; (ii) capitale aggiuntivo di classe 1; (iii) capitale di classe 2. Nel rimandare per maggiori dettagli alla lettura di quanto riportato nell'analogo paragrafo della nota integrativa consolidata, di seguito vengono forniti gli elenchi dettagliati degli strumenti innovativi e non innovativi di capitale e delle passività subordinate inclusi rispettivamente nel capitale aggiuntivo di classe 1 (Additional Tier 1 - AT1) e nel Capitale di classe 2 (Tier 2 – T2) del Banco Popolare:

Annuale
Vigilanza, rimborso in unica soluzione
rimborso anticipato trascorsi 10 anni
Previa autorizzazione dell'Autorità di
alla scadenza ovvero facoltà di
dall'emissione
104.950.000
Annuale
Vigilanza, rimborso in unica soluzione
rimborso anticipato trascorsi 10 anni
Previa autorizzazione dell'Autorità di
alla scadenza ovvero facoltà di
dall'emissione
51.450.000
Annuale
Vigilanza, rimborso in unica soluzione
rimborso anticipato trascorsi 10 anni
Previa autorizzazione dell'Autorità di
alla scadenza ovvero facoltà di
dall'emissione
25.000.000
(1.500.000)
importo emesso 104.950.000 51.450.000 25.000.000
clausole speciali no step up step up step up
tasso di interesse fino al giugno 2017 poi
Euribor 3m + 188 bp
6,756% annuo fisso
fino al giugno 2017 poi
Euribor 3m + 228 bp
6,156% annuo fisso
marzo 2020 poi Euribor
9% annuo fisso fino al
3m + 665 bp
divisa euro euro euro
data scadenza perpetuo perpetuo perpetuo
data emissione 21/06/2007 21/06/2007 29/03/2010 Esclusione computabilità ex art. 28 Regolamento Delegato (UE) N. 241/2014 del 7/1/2014 - Autorizzazione BCE 22/07/2015
tipo pref pref pref
Emittente Banco Popolare
Soc.Coop.
Banco Popolare
Soc.Coop.
Banco Popolare
Soc.Coop.
ISIN XS0304963373 XS0304963290 IT0004596109

Strumenti finanziari computabili nel Capitale aggiuntivo di classe 1 (Additional Tier 1 - AT1): principali caratteristiche contrattuali

______________________________________________________________________________________________________________ NOTA INTEGRATIVA DELL'IMPRESA 601

cedola Trim. annuale annuale annuale Trim. annuale
Modalità di rimborso
computabile
nel patrimonio
facoltà di rimborso anticipato dal
8/2/2012 previa autorizzazione
della Banca d'Italia
-
In unica soluzione alla scadenza
5.869.212
In unica soluzione alla scadenza
540.863.246
In unica soluzione alla scadenza
278.788.460
In unica soluzione alla scadenza
salvo evento regolamentare
499.930.000
In 5 rate annuali costanti dal
18/11/2016
-
(2.500.000)
importo
emesso
81.650.000 100.000.000 710.027.000 318.472.000 499.930.000 639.914.400
clausole
speciali
step up - - - - -
tasso di interesse a 3 mesi + 35 bp fino a
febbraio 2012 poi Euribor a 3
mesi + 95 bp
Euribor
4,75% fisso su base annua 6% fisso su base annua 6,375% fisso su base annua Euribor a 3 mesi + 4,375% 5,5% fisso su base annua Esclusione computabilità ex art. 28 Regolamento Delegato (UE) N. 241/2014 del 7/1/2014 - Autorizzazione BCE 22/07/2015
divisa euro euro euro euro euro euro
data scadenza 08/02/2017 28/04/2017 05/11/2020 31/05/2021 30/07/2022 18/11/2020
data emissione 08/02/2007 28/04/2010 05/11/2010 31/05/2011 30/07/2015 18/11/2013
Tipo sub sub sub sub sub sub
Emittente Banco Popolare Soc.Coop. Banco Popolare Soc.Coop. Banco Popolare Soc.Coop. Banco Popolare Soc.Coop. Banco Popolare Soc.Coop. Banco Popolare Soc.Coop.
ISIN XS0284945135 XS0504893701 XS0555834984 XS0632503412 IT0005120313 IT0004966823

Strumenti finanziari computabili nel Capitale di classe 2 (Tier 2 – T2): principali caratteristiche contrattuali

B. INFORMAZIONI DI NATURA QUANTITATIVA

Totale Totale
COMPOSIZIONE DEI FONDI PROPRI 31/12/2016 31/12/2015
A. Capitale primario di classe 1 (Common Equity Tier 1 - CET1) prima dell'applicazione
dei filtri prudenziali
6.107.945 6.593.894
di cui strumenti di CET1 oggetto di disposizioni transitorie - -
B. Filtri prudenziali del CET1 (+/-) (10.814) (4.359)
C. CET1 al lordo degli elementi da dedurre e degli effetti del regime transitorio (A +/- B) 6.097.131 6.589.535
D. Elementi da dedurre dal CET1 (2.449.641) (1.952.491)
E. Regime transitorio - Impatto su CET1 (+/-), inclusi gli interessi di minoranza oggetto di
disposizioni transitorie 508.393 204.946
F. Totale Capitale primario di classe 1 (Common Equity Tier 1 - CET1) (C - D +/- E) 4.155.883 4.841.990
G. Capitale aggiuntivo di classe 1 (Additional Tier 1 - AT1) al lordo degli elementi da
dedurre e degli effetti del regime transitorio 179.900 193.780
di cui strumenti di AT1 oggetto di disposizioni transitorie 179.900 193.780
H. Elementi da dedurre dall'AT1 - -
I. Regime transitorio - Impatto su AT1 (+/-), inclusi gli strumenti emessi da filiazioni e
inclusi nell'AT1 per effetto di disposizioni transitorie (88.971) (190.646)
L. Totale Capitale aggiuntivo di classe 1 (Additional Tier1 - AT1) (G - H +/- I) 90.929 3.134
M. Capitale di classe 2 (Tier2 - T2) al lordo degli elementi da dedurre e degli effetti del
regime transitorio 1.412.428 1.600.327
di cui strumenti di T2 oggetto di disposizioni transitorie - 46.294
N. Elementi da dedurre dal T2 (109.635) (133.152)
O. Regime transitorio - Impatto su T2 (+/-), inclusi gli strumenti emessi da filiazioni e
inclusi nel T2 per effetto di disposizioni transitorie (50.193) (154.998)
P. Totale Capitale di classe 2 (Tier2 - T2) (M - N +/- O) 1.252.600 1.312.177
Q. Totale fondi propri (F + L + P) 5.499.412 6.157.301

2.2 Adeguatezza Patrimoniale

A. INFORMAZIONI DI NATURA QUALITATIVA

Si rimanda alla lettura di quanto riportato nell'analogo paragrafo della nota integrativa consolidata.

B. INFORMAZIONI DI NATURA QUANTITATIVA

Categorie/valori Importi non
ponderati
Importi
ponderati/
requisiti
Importi non
ponderati
Importi
ponderati/
requisiti
31/12/2016 31/12/2016 31/12/2015 31/12/2015
A. Attivita' di rischio
A.1 Rischio di credito e di controparte
1. Metodologia standardizzata 50.430.720 17.007.273 51.581.324 17.573.660
2. Metodologia basata sui rating interni
2.1 Base - - - -
2.2 Avanzata 71.170.358 14.912.877 72.569.423 16.499.225
3. Cartolarizzazioni 74.911 64.729 102.381 80.290
B. Requisiti patrimoniali di vigilanza
B.1 Rischio di credito e di controparte 2.558.790 2.732.254
B.2 Rischio di aggiustamento della valutazione del credito 12.457 18.953
B.3 Rischio di regolamento - -
B.4 Rischi di mercato
1. Metodologia standard 17.747 26.507
2. Modelli interni 27.744 33.144
3. Rischio di concentrazione - -
B.5 Rischio operativo
1. Metodo base - 6.235
2. Metodo standardizzato - -
3. Metodo avanzato 198.760 294.466
B.6 Altri elementi di calcolo
B.7 Totale requisiti prudenziali 2.815.498 3.111.559
C. Attivita' di rischio e coefficienti di vigilanza
C.1 Attività di rischio ponderate 35.193.721 38.894.491
C.2 Capitale primario di classe 1/Attività di rischio ponderate
(CET1 capital ratio) 11,81% 12,45%
C.3 Capitale di classe 1/Attività di rischio ponderate
C.4 (Tier1 capital ratio)
Totale fondi propri/Attività di rischio ponderate
12,07% 12,46%
(Total capital ratio) 15,63% 15,83%

I ratio patrimoniali al 31 dicembre 2016 risultano ampiamente superiori ai requisiti minimi previsti dalla normativa di riferimento in vigore alla data.

PARTE G - OPERAZIONI DI AGGREGAZIONE RIGUARDANTI IMPRESE O RAMI D'AZIENDA

Sezione 1 - Operazioni realizzate durante l'esercizio

In data 1° giugno 2016 si è perfezionata la fusione per incorporazione della controllata Tiepolo Finance II S.r.l. nel Banco Popolare. Gli effetti civilistici e fiscali si sono prodotti con effetto retroattivo a partire dal 1° gennaio 2016. Per tale operazione di aggregazione, l'applicazione del principio di continuità di valori, ha determinato l'inclusione di tutti i saldi dei conti patrimoniali della società incorporata nel bilancio della Capogruppo a partire dalla data di efficacia contabile della fusione. Gli effetti delle operazioni di gestione compiute nell'esercizio 2016 dalla società incorporata sono stati rilevati come se fossero state realizzate dalla Capogruppo. Si è inoltre proceduto ad eliminare:

  • i crediti e i debiti reciproci, i costi e i ricavi scaturenti dalle operazioni compiute nell'esercizio tra la Capogruppo incorporante e l'incorporata;
  • il valore contabile di carico della partecipazione nel bilancio della Capogruppo;
  • i saldi dei conti di patrimonio netto della banca incorporata.

A conclusione del processo di aggregazione si è creata una differenza negativa da annullamento, pari alla differenza tra il valore di carico della partecipazione e la corrispondente frazione di patrimonio netto della società incorporata. L'avanzo da fusione è stato iscritto in una apposita riserva di patrimonio netto. Si precisa che gli impatti così rilevati nel bilancio della Capogruppo sono stati sterilizzati nel bilancio consolidato, essendo l'operazione del tutto neutra a livello di Gruppo.

(migliaia di euro)
Valore di carico della partecipazione (A) 10
Patrimonio netto della partecipazione al 31 dicembre 2015 (B) 14.561
Avanzo di fusione (A) - (B) = (C) 14.551

Sezione 2 – Operazioni realizzate dopo la chiusura dell'esercizio

Come ampiamente illustrato nella sezione della Relazione sulla Gestione del bilancio consolidato, dedicata ai fatti di rilievo dell'esercizio, in data 1° gennaio 2017 si è perfezionata la fusione tra il Banco Popolare Soc. Coop. e la Banca Popolare di Milano S.c.a r.l. che ha dato origine a una nuova società bancaria, avente forma di società per azioni, denominata Banco BPM S.p.A.

Nella tabella seguente sono riportate le informazioni salienti della descritta operazione di aggregazione.

Denominazione Data dell'operazione (1) (2) (3) (4)
Banca Popolare di Milano 01/01/2017 1.548.210 100% 1.601.697 72.724
(1) = Costo dell'operazione.
(2) = Percentuale di interessenza acquisita con diritto di voto nell'assemblea ordinaria.

(3) = Totale ricavi del Gruppo (margine di intermediazione).

(4) = Utile netto del Gruppo.

Per ulteriori dettagli si rimanda alla lettura della corrispondente parte della nota integrativa consolidata.

Sezione 3 – Rettifiche retrospettive

Nel corso dell'esercizio non sono state effettuate rettifiche retrospettive.

PARTE H - OPERAZIONI CON PARTI CORRELATE

1. Informazioni sui compensi dei consiglieri e dei dirigenti con responsabilità strategica

Le informazioni sui compensi, sulle stock options e stock grant e sui possessi azionari ed obbligazionari dei consiglieri e dei dirigenti con responsabilità strategiche sono incluse nella "Relazione sulla Remunerazione", di cui all'art. 84 – quater del D.Lgs. 58/1998, così come stabilito dalla Delibera Consob n. 18049 del 23 dicembre 2011, che ha apportato modifiche al regolamento di attuazione del D.Lgs. n. 58 del 24 febbraio 1998, concernente la disciplina degli enti emittenti.

Retribuzione dei consiglieri, dei sindaci e dei dirigenti con responsabilità strategiche

Di seguito viene riportata l'informativa relativa ai compensi dei consiglieri e sindaci (Consiglio di Amministrazione e Collegio Sindacale) e dei dirigenti con responsabilità strategiche del 2016.

2016
Totale retribuzione lorda 13.530
di cui:
Amministratori e Sindaci 5.734
Dipendenti 7.616
Benefici a breve termine (es. autovettura, alloggio, polizza infortuni, assistenza sanitaria) 39
Benefici successivi al rapporto di lavoro (es. fondo pensioni, sistema integrativo previdenziale) 59
Benefici a lungo termine (eventuale) -
Indennità per la cessazione del rapporto di lavoro (es. trattamento di fine rapporto, altre indennità) 662
Pagamenti in azioni (stock option / stock grant, pagamento di premi in azioni) -

2. Informazioni sulle transazioni con parti correlate

Il Banco Popolare ha adottato le "Norme applicative della nozione di parti correlate ai sensi del principio contabile internazionale IAS 24": Dette "Norme", che sono valide per lo stesso Banco Popolare e per tutte le società del Gruppo ed esplicitano i seguenti criteri operativi per l'identificazione delle parti correlate:

Società controllate: Società nelle quali si dispone della maggioranza dei voti esercitabili in Assemblea ordinaria ovvero si dispone di voti sufficienti per esercitare un'influenza dominante nell'Assemblea ordinaria. Ai fini dell'applicazione di quanto precede si computano anche i voti spettanti a Società controllate, a Società fiduciarie e a persona interposta: non si computano i voti spettanti per conto terzi; le Società che sono sotto l'influenza dominante in virtù di particolari vincoli contrattuali;

Società collegate: società sulle quali si esercita un'influenza notevole. L'influenza notevole si presume quando nell'Assemblea ordinaria può essere esercitato almeno un quinto dei voti ovvero un decimo se la società ha azioni quotate in mercati regolamentati;

Dirigenti con responsabilità strategiche: i componenti del Consiglio di Amministrazione e i componenti effettivi del Collegio Sindacale della Capogruppo e delle Società del Gruppo; il Direttore Generale, il Condirettore Generale e/o i Vice Direttori Generali, i responsabili delle Direzioni e delle Divisioni della Capogruppo e i Dirigenti che ricoprono ruoli apicali a norma di statuto;

Stretti familiari dei Dirigenti con responsabilità strategiche: rilevano i soli familiari in grado di influenzare il (o di essere influenzati dal) Dirigente con responsabilità strategiche nel proprio rapporto con il Banco Popolare o le Società del Gruppo; si presumono tali, salvo diversa dichiarazione scritta dal Dirigente, resa sotto propria responsabilità recante adeguata ed analitica motivazione delle ragioni che escludono la possibilità di influenza: il coniuge, il convivente more uxorio (compresi conviventi di fatto il cui stato non si rilevi dal certificato di famiglia), i figli del soggetto, del coniuge o del convivente more uxorio, le persone a carico del soggetto, del coniuge o del convivente more uxorio. È inoltre parte correlata ogni altra persona che il soggetto ritiene lo possa influenzare (o essere da lui influenzata) nel proprio rapporto con il Banco Popolare con le altre società del Gruppo;

Le Società collegate ai propri dirigenti con responsabilità strategiche ed ai loro stretti familiari: sono considerate parti correlate le entità nelle quali i dirigenti con responsabilità strategiche o i loro stretti familiari detengono il controllo ex art. 2359, del codice civile, o almeno il 20% dei diritti di voto esercitabili nell'assemblea ordinaria, ovvero il 10% se la società ha azioni quotate in mercati regolamentati, o ricoprono la carica di Presidente del Consiglio di Amministrazione, Amministratore Delegato o di esponente munito di deleghe di poteri;

Fondi pensionistici del Gruppo: i Fondi Pensione per il personale del Gruppo e di qualsiasi altra entità correlata;

Titolari di una partecipazione rilevante: sono tali gli organismi di investimento collettivo in valori mobiliari, o altri eventuali soggetti espressamente autorizzati, che rivestono la qualità di socio e che possiedono una quota di partecipazione superiore al 2% del capitale sociale del Banco Popolare. Sono inoltre considerati parti correlate i soggetti non appartenenti al Gruppo che detengono una partecipazione superiore al 2% nelle altre società del Gruppo. Il Consiglio di Amministrazione della società può modificare tale percentuale sia in aumento sia in diminuzione, motivandone la ragione in relazione alla rilevanza della partecipazione.

Nella seguente tabella sono evidenziati i rapporti patrimoniali ed economici intrattenuti con le parti correlate:

Prospetto riepilogativo dei rapporti con parti
correlate e della loro incidenza sulle voci di
bilancio
(migliaia di euro)
Società del
Gruppo
(Consolidate)
Partecipazio
ni rilevanti
valutate a PN
(Collegate)
Entità che
esercitano
un'influenza
notevole (1)
Dirigenti con
Responsabilità
Strategiche (2)
Altre Parti
Correlate
TOTALE % sul
Bilancio
Attività finanziarie di negoziazione 229.020 24 - - 16.968 246.012 14,0%
Attività finanziarie valutate al fair value - - - - - - -
Attività finanziarie disponibili per la vendita - - - - 96.122 96.122 0,8%
Attività finanziarie detenute sino alla scadenza - - - - - - -
Crediti verso Banche 4.347.603 - - - 46.540 4.394.143 56,4%
Crediti verso Clientela 2.821.921 1.503.401 - 8.932 119.193 4.453.447 5,9%
Derivati di copertura 295.839 - - - - 295.839 100,0%
Altre voci dell'attivo
(voci 10-90-110-120-130-140-150-160)
50.281 9.251 - - 25 59.557 0,8%
Debiti verso banche 429.314 - - - 54.491 483.805 3,2%
Debiti verso clientela 1.630.806 236.301 6.460 12.812 399.113 2.285.492 3,9%
Titoli in circolazione 8.239.353 - - 1.582 8.150 8.249.085 36,2%
Passività finanziarie di negoziazione 240.685 - - - - 240.685 41,4%
Passività finanziarie valutate al fair value 1.021.796 - 1.988 414 3.577 1.027.775 13,3%
Derivati di copertura 366.967 - - - - 366.967 26,7%
Altre voci del passivo
(voci 70-80-90-100-110-120-130)
300.286 2.523 - 23 75 302.907 8,2%
Garanzie rilasciate - 110.710 - 12 47.078 157.800 3,5%
Garanzie ricevute - - - 12.098 24.086 36.184 -
Impegni 11.589 6.004 - 50 32.574 50.217 1,0%
Interessi attivi e proventi assimilati 48.546 17.441 - 76 1.963 68.026 3,0%
Interessi passivi e oneri assimilati (183.550) (250) (35) (18) (3.796) (187.649) 16,5%
Commissioni attive 226.292 118.494 - 19 257 345.062 27,4%
Commissioni passive (13.142) - - - - (13.142) 25,5%
Dividendi e proventi simili 237.177 83.894 - - - 321.071 96,4%
Risultato finanziario (voci 80-90-100-110) (149) - - - - (149) (0,2%)
Rettifiche / Riprese di valore (voci 130-200-210-260) - - - - - - -
Spese amministrative (492.873) 2.178 - (14.290) - (504.985) 20,6%
di cui: Spese per il personale 35.964 2.178 - (14.290) - 23.852 (1,9%)
di cui: Altre spese amministrative (528.837) - - - - (528.837) 45,0%
Altri proventi / oneri di gestione (voce 220 - 190) 21.811 417 - 13 - 22.241 10,4%
Costi / Ricavi relativi a gruppi di attività in via di
dismis. (IFRS 5)
(227) - - - - (227) -
Altri proventi / oneri - - - - - - -

(1) Fondi o altri soggetti autorizzati che rivestono la qualità di Socio e che possiedono una quota di partecipazione superiore al 2% del capitale della Capogruppo.

(2) Amministratori, membri degli Organi di controllo ed altri Dirigenti con responsabilità strategiche.

Altre informazioni

Con riferimento al comma 8 dell'art. 5 – "Informazioni al pubblico sulle operazioni con parti correlate" del Regolamento Consob recante le disposizioni in materia di operazioni con parti correlate (adottato dalla Consob con delibera n. 17221 del 12 marzo 2010 e successivamente modificato con delibera n. 17389 del 23 giugno 2010) si fa rinvio, per la parte relativa al bilancio separato del Banco Popolare, a quanto riportato nella Parte H – "Operazioni con parti correlate" della nota integrativa del bilancio consolidato.

PARTE I - ACCORDI DI PAGAMENTO BASATI SU PROPRI STRUMENTI PATRIMONIALI

Si rimanda alla lettura della corrispondente parte della nota integrativa consolidata.

PARTE L – INFORMATIVA DI SETTORE

Per l'informativa di settore si rimanda alla Parte L della nota integrativa consolidata.

allegati

Riconciliazione tra lo schema di stato patrimoniale dell'esercizio 2015 e lo stesso riesposto a fini comparativi

Voci dell'attivo
(in migliaia di euro)
31/12/2015 Riclassifica fondi
a contribuzione
definita
31/12/2015
10. Cassa e disponibilità liquide 584.935 584.935
20. Attività finanziarie detenute per la negoziazione 1.906.943 1.906.943
30. Attività finanziarie valutate al fair value 113.273 113.273
40. Attività finanziarie disponibili per la vendita 12.895.048 12.895.048
50. Attività finanziarie detenute sino alla scadenza 7.693.272 7.693.272
60. Crediti verso banche 7.700.084 7.700.084
70. Crediti verso clientela 78.224.447 78.224.447
80. Derivati di copertura 373.756 373.756
90.
Adeguamento di valore delle attività finanziarie oggetto di copertura
generica (+/-) 89.503 89.503
100. Partecipazioni 2.959.156 2.959.156
110. Attività materiali 121.448 121.448
120. Attività immateriali 1.433.426 1.433.426
di cui: avviamento 977.853 977.853
130. Attività fiscali: 2.828.209 2.828.209
a) correnti 120.368 120.368
b) anticipate 2.707.841 2.707.841
b1) di cui alla Legge 214/2011 2.418.609 2.418.609
140. Attività non correnti e gruppi di attività in via di dismissione 105.503 105.503
150. Altre attività 2.469.564 (272.429) 2.197.135
Totale dell'attivo 119.498.567 (272.429) 119.226.138
Voci del passivo e del patrimonio netto
(in migliaia di euro)
31/12/2015 Riclassifica fondi a
contribuzione
definita
31/12/2015
10. Debiti verso banche 16.276.088 16.276.088
20. Debiti verso clientela 54.248.273 54.248.273
30. Titoli in circolazione 23.976.586 23.976.586
40. Passività finanziarie di negoziazione 399.044 399.044
50. Passività finanziarie valutate al fair value 12.917.157 12.917.157
60. Derivati di copertura 1.025.311 1.025.311
70.
Adeguamento di valore delle passività finanziarie oggetto di copertura
generica (+/-) 457 457
80. Passività fiscali 266.079 266.079
b) differite 266.079 266.079
90. Passività associate ad attività in via di dismissione 812 812
100. Altre passività 2.474.740 2.474.740
110. Trattamento di fine rapporto del personale 306.734 306.734
120. Fondi per rischi e oneri: 918.105 (272.429) 645.676
a) quiescenza e obblighi simili 362.211 (272.429) 89.782
b) altri fondi 555.894 555.894
130. Riserve da valutazione 191.771 191.771
160. Riserve 219.994 219.994
180. Capitale 6.092.996 6.092.996
190. Azioni proprie (-) (2.483) (2.483)
200. Utile (Perdita) d'esercizio (+/-) 186.903 186.903
Totale del passivo e del patrimonio netto 119.498.567 (272.429) 119.226.138

Riconciliazione tra lo schema di stato patrimoniale riclassificato dell'esercizio 2015 e lo stesso riesposto a fini comparativi

Voci dell'attivo riclassificate
(in migliaia di euro)
31/12/2015 Riclassifica fondi a
contribuzione
definita
31/12/2015
Cassa e disponibilità liquide 584.935 584.935
Attività finanziarie e derivati di copertura 22.982.292 22.982.292
Crediti verso banche 7.700.084 7.700.084
Crediti verso clientela 78.224.447 78.224.447
Partecipazioni 2.959.156 2.959.156
Attività materiali 121.448 121.448
Attività immateriali 1.433.426 1.433.426
Attività non correnti e gruppi di attività in via di dismissione 105.503 105.503
Altre voci dell'attivo 5.387.276 (272.429) 5.114.847
Totale 119.498.567 (272.429) 119.226.138
Voci del passivo riclassificate
(in migliaia di euro)
31/12/2015 Riclassifica fondi a
contribuzione
definita
31/12/2015
Debiti verso banche 16.276.088 16.276.088
Debiti verso clientela, titoli in circolazione e passività -
finanziarie valutate al fair value 91.142.016 91.142.016
Passività finanziarie e derivati di copertura 1.424.355 1.424.355
Fondi del passivo 1.224.839 (272.429) 952.410
Passività associate ad attività in via di dismissione 812 812
Altre voci del passivo 2.741.276 2.741.276
Patrimonio netto 6.689.181 6.689.181
- Capitale e riserve 6.502.278 6.502.278
- Risultato netto 186.903 186.903
Totale 119.498.567 (272.429) 119.226.138

Riconciliazione tra lo schema di rendiconto finanziario dell'esercizio 2015 e lo stesso riesposto a fini comparativi

Riclassifica fondi a
(in migliaia di euro) 31/12/2015 contribuzione 31/12/2015
definita
A. Attività operativa
1. Gestione 934.061 - 934.061
- Interessi attivi incassati (+) 2.921.405 - 2.921.405
- Interessi passivi pagati (-) (1.530.649) - (1.530.649)
- dividendi e proventi simili 13.331 - 13.331
- commissioni nette (+/-) 1.357.837 - 1.357.837
- spese per il personale (-) (1.075.066) - (1.075.066)
- altri costi (-) (1.175.831) - (1.175.831)
- altri ricavi (+) 438.528 - 438.528
- imposte e tasse (-) (15.494) - (15.494)
- costi/ricavi relativi ai gruppi di attività in via di dismissione e al netto
dell'effetto fiscale (+/-) - - -
2. Liquidità generata/assorbita dalle attività finanziarie 5.000.792 272.429 5.273.221
- attività finanziarie detenute per la negoziazione 899.626 - 899.626
- attività finanziarie valutate al fair value 35.704 - 35.704
- attività finanziarie disponibili per la vendita 1.095.094 - 1.095.094
- crediti verso la clientela 1.990.093 - 1.990.093
- crediti verso banche: a vista 2.928.110 - 2.928.110
- crediti verso banche: altri crediti (2.332.235) - (2.332.235)
- altre attività 384.400 272.429 656.829
3. Liquidità generata/assorbita dalle passività finanziarie (3.067.544) (272.429) (3.339.973)
- debiti verso banche: a vista (1.918.952) - (1.918.952)
- debiti verso banche: altri debiti 155.996 - 155.996
- debiti verso clientela (1.997.707) - (1.997.707)
- titoli in circolazione 3.175.581 - 3.175.581
- passività finanziarie di negoziazione (3.922) - (3.922)
- passività finanziarie valutate al fair value (2.300.090) - (2.300.090)
- altre passività (178.450) (272.429) (450.879)
Liquidità netta generata/assorbita dall'attività operativa 2.867.309 - 2.867.309
B. Attività di investimento
1. Liquidità generata da: 154.346 - 154.346
- vendite di partecipazioni 22.499 - 22.499
- dividendi incassati su partecipazioni 130.545 - 130.545
- vendite/rimborsi di attività finanziarie detenute sino alla scadenza - - -
- vendite di attività materiali 1.302 - 1.302
- vendite di attività immateriali - - -
- vendite di rami d'azienda - - -
2. Liquidità assorbita da: (3.056.034) - (3.056.034)
- acquisto di partecipazioni (240.599) - (240.599)
- acquisto di attività finanziarie detenute sino alla scadenza (2.800.851) - (2.800.851)
- acquisto di attività materiali (14.584) - (14.584)
- acquisto di attività immateriali - - -
- acquisto di rami d'azienda - - -
Liquidità netta generata/assorbita dall'attività di investimento (2.901.688) - (2.901.688)
C. Attività di provvista - - -
- emissione/acquisti di azioni proprie - - -
- emissione/acquisti di strumenti di capitale - - -
- distribuzione dividendi e altre finalità - - -
Liquidità netta generata/assorbita dall'attività di provvista - - -
Liquidità netta generata/assorbita nell'esercizio (34.379) - (34.379)
RICONCILIAZIONE
(in migliaia di euro)
31/12/2015 Riclassifica fondi a
contribuzione
definita
31/12/2015
- Cassa e disponibilità liquide all'inizio dell'esercizio 619.313 - 619.313
- Liquidità netta generata/assorbita nell'esercizio (34.379) - (34.379)
- Cassa e disponibilità liquide: effetto della variazione dei cambi - - -
Cassa e disponibilità liquide alla chiusura dell'esercizio 584.934 - 584.934

Raccordo tra le voci dello stato patrimoniale e lo schema dello stato patrimoniale riclassificato

Voci dell'attivo riclassificate
(in migliaia di euro)
12/31/2016 Schema riclassificato
Cassa e disponibilità liquide 645.785 645.785
Attività finanziarie e derivati 22.477.497
Attività finanziarie detenute per la negoziazione 1.763.411
30. Attività finanziarie valutate al fair value 50.330
40. Attività finanziarie disponibili per la vendita 12.074.218
50. Attività finanziarie detenute sino alla scadenza 8.293.699
80. Derivati di copertura 295.839
60. Crediti verso banche 7.786.467 7.786.467
70. Crediti verso clientela 75.697.769 75.697.769
100. Partecipazioni 3.014.101 3.014.101
110. Attività materiali 118.170 118.170
120. Attività immateriali 1.411.632 1.411.632
140. Attività non correnti e gruppi di attività in via di dismissione 69.689 69.689
Altre voci dell'attivo 5.418.331
90. Adeguamento di valore delle attività finanziarie oggetto di copertura generica (+/-) 69.312
130. Attività fiscali 3.515.522
150. Altre attività 1.833.497
Totale dell'attivo 116.639.441 116.639.441
Voci del passivo e del patrimonio netto riclassificato
(in miglialia di euro)
31/12/2016 Schema riclassificato
Debiti verso banche 15.284.758 15.284.758
Debiti verso clientela, titoli in circolazione e passività finanziarie valutate al
fair value
89.547.149
Debiti verso clientela 59.003.857
30. Titoli in circolazione 22.788.671
50. Passività finanziarie valutate al fair value 7.754.621
Passività finanziarie e derivati di copertura 1.956.065
40. Passività finanziarie di negoziazione 581.310
60. Derivati di copertura 1.374.755
Fondi del passivo 1.026.905
110. Trattamento di fine rapporto del personale 297.543
120. Fondi per rischi e oneri: 729.362
90. Passività associate ad attività in via di dismissione - -
Altre voci del passivo 2.679.737
70. Adeguamento di valore delle passività finanziarie oggetto di copertura generica (+/-) -
80. Passività fiscali 212.016
100. Altre passività 2.467.721
Patrimonio netto: 6.144.827
- Capitale e riserve 7.453.525
130. Riserve da valutazione 29.811
140. Azioni rimborsabili
150. Strumenti di capitale -
160. Riserve 335.965
170. Sovrapprezzi di emissione -
180. Capitale 7.089.340
190. Azioni proprie (-) (1.591)
- Risultato netto (1.308.698)
200. Utile (Perdita) d'esercizio (+/-) (1.308.698)
Totale del passivo e del patrimonio netto 116.639.441 116.639.441

Lo schema dello stato patrimoniale riclassificato è ottenuto mediante aggregazioni delle voci di stato patrimoniale dello schema previsto dalla circolare 262/2005 di Banca d'Italia.

Voci del conto economico riclassificate
(in migliaia di euro)
12/31/2016 Riclassifiche Schema
riclassificato
10
Interessi attivi e proventi assimilati
2.300.086
Accantonamento interessi anatocistici (1.195) a
20
Interessi passivi e oneri assimilati
(1.139.218)
Margine di interesse 1.159.673
Dividendi e proventi simili 321.071 b 321.071
Margine finanziario 1.480.744
40
Commissioni attive
1.259.287
50
Commissioni passive
(51.519)
Commissioni nette 1.207.768
190
Altri proventi/oneri di gestione
248.303
(215.482) c
(21.782) d
(9.146) i
3.463 f
Altri proventi netti di gestione
Risultato netto finanziario (senza FVO)
185.081 g 5.356
185.081
70
Dividendi e proventi simili
333.047
(321.071) b
(11.976) g
80
Risultato netto dell'attività di negoziazione
66.005 (66.005) g
90
Risultato netto dell'attività di copertura
2.221 (2.221) g
100
Utile (Perdita) da cessione o riacquisto di:
25.958
100 a) crediti (92.286)
(3.044) g
95.331 m
- o
100 b) attività finanziarie disponibile per la vendita 121.368 (121.368) g
100 c) attività finanziarie detenute sino alla scadenza -
100 d) passività finanziarie (3.124) 3.124 g
110
Risultato netto delle attività finanziarie valutate al fair value
(8.721)
16.409 g
(7.689) h
Altri proventi operativi 1.398.205
Proventi operativi 2.878.949
150
Spese amministrative:
(2.449.174)
150 a) spese per il personale (1.272.928)
1.272.928 i
150 b) altre spese amministrative (1.176.246)
13.728 i
1.162.519 c
spese per il personale (1.277.510) i (1.277.510)
altre spese amministrative (947.037) c (947.037)
170
Rettifiche/riprese di valore nette su attività materiali
(19.664)
180
Rettifiche/riprese di valore nette su attività immateriali
(21.794) 19.664
-
l
21.782 d
(3.463) f
3.475 l
Rettifiche di valore nette su attività materiali ed immateriali (23.139) l (23.139)
Oneri operativi (2.247.686)
Risultato della gestione operativa 631.263

Raccordo tra le voci del conto economico e lo schema del conto economico riclassificato

Voci del conto economico riclassificate
(in migliaia di euro)
31/12/2016 Riclassifiche Schema
riclassificato
130 Rettifiche/riprese di valore netto per deterioramento di: (2.349.434)
130 a) crediti (2.302.026)
2.302.077 m
(51) o
130 b) attività finanziarie disponibili per la vendita (41.074)
41.074 o
130 c) attività finanziarie detenute sino alla scadenza -
130 d) altre operazioni finanziarie (6.334)
6.733 m
(399) o
Rettifiche nette su crediti verso clientela (2.404.141) m (2.404.141)
Rettifiche nette su crediti verso banche ed altre attività (40.624) o (40.624)
160 Accantonamenti netti ai fondi per rischi ed oneri (34.369) 1.195 a (25.838)
7.335 s
210 Utili (Perdite) delle partecipazioni (81.934)
(15.594) p
97.528 q
230 Rettifiche di valore dell'avviamento -
240 Utili (Perdite) da cessione di investimenti 8.756
(8.756) p
(Rettifiche) Riprese di valore su avviamenti e partecipazioni e altre (97.528) q (97.528)
attività immateriali
Utile (Perdite) da cessione di partecipazioni ed investimenti 24.350 p 24.350
250 Utile (Perdita) dell'operatività corrente al lordo delle imposte (1.912.164)
Risultato lordo dell'operatività corrente al lordo delle imposte (1.912.518)
260 Imposte sul reddito del periodo dell'operatività corrente 603.466 2.114 r 598.245
(7.335) s
270 Utile (Perdita) dell'operatività corrente al netto delle imposte (1.308.698)
Risultato dell'esercizio (senza FVO) (1.314.273)
Variazione del proprio merito creditizio (FVO) 7.689 h 7.689
Imposte sulla variazione del merito creditizio (FVO) (2.114) r (2.114)
Impatto FVO 5.575
290 Utile (Perdita) d'esercizio (1.308.698)
Risultato netto (1.308.698)

Le lettere riportate in corrispondenza della colonna "Riclassifiche" hanno l'obiettivo di consentire una più immediata comprensione delle riclassifiche effettuate rispetto allo schema del conto economico ufficiale previsto dalla circolare 262/2005 di Banca d'Italia:

  • la voce "Dividendi e proventi simili" include i dividendi su partecipazioni controllate, collegate e sottoposte ad influenza notevole (voce 70 dello schema di conto economico ufficiale);
  • la voce "Altri proventi netti di gestione" è rappresentata dalla voce di bilancio 190 "Altri oneri/proventi di gestione" depurata dai recuperi per imposte indirette, spese legali ed altre spese pari complessivamente a 215,5 milioni, che ai fini riclassificati sono esposte nella voce "Altre spese amministrative" e depurata dai recuperi di costi per la formazione pari a 9,1 milioni classificata nelle "Spese per il personale". La voce in esame non comprende, inoltre, le quote di ammortamento dei costi di miglioria di beni di terzi per 3,5 milioni (ricondotti nella voce riclassificata tra le "Rettifiche di valore nette su attività materiali e immateriali") ed include le rettifiche di valore su attività intangibili a vita definita (client relationship) per 21,8 milioni (prelevati dalla voce 180 dello schema ufficiale);
  • la voce "Risultato netto finanziario" include i dividendi su attività finanziarie diverse dalle partecipazioni (voce 70), il "Risultato netto dell'attività di negoziazione" (voce 80), il "Risultato netto dell'attività di copertura" (voce 90), il "Risultato netto delle attività e passività finanziarie valutate al fair value" (voce 110), esclusa la variazione del merito creditizio dell'emittente – FVO, esposta in una voce distinta del conto economico riclassificato con il relativo effetto fiscale. Comprende inoltre gli "utili e le perdite da cessione o riacquisto" (voce 100), ad eccezione del risultato positivo di 95,3 milioni relativo alla cessione di crediti non rappresentati da titoli di debito, ricondotto nell'aggregato gestionale delle "Rettifiche nette di valore su crediti verso clientela";
  • la voce "Spese per il personale" è rappresentata dalla voce di bilancio 150 a) "Spese per il personale", da alcuni oneri funzionalmente connessi con il personale, pari a 13,7 milioni, rilevati in bilancio nella voce 150 b) "Altre spese amministrative" e dai recuperi di costi per spese per la formazione pari a 9,1 milioni comprese nella voce 190 "Altri oneri/proventi di gestione";
  • la voce "Altre spese amministrative" corrisponde alla voce di bilancio 150 b) "Altre spese amministrative"

al netto dei recuperi per imposte indirette, spese legali ed altre spese, pari a 215,5 milioni, comprese nella voce 190 "Altri oneri/proventi di gestione", come in precedenza descritto e di alcuni oneri funzionalmente connessi al personale rilevati nella voce riclassificata "Spese per il personale" per 13,7 milioni;

  • la voce "Rettifiche di valore nette su attività materiali ed immateriali" corrisponde alle voci di bilancio 170 e 180 ed include la quota di ammortamento dei costi di migliorie su beni di terzi per 3,5 milioni contabilizzati nella voce 190 "Altri oneri/proventi di gestione", al netto delle rettifiche degli intangibili a vita definita (client relationship) raccordate nell'aggregato riclassificato tra gli "Altri proventi netti di gestione" per 21,8 milioni;
  • il totale delle "Rettifiche nette su crediti verso clientela"prende avvio dalla voce 130 a) "Rettifiche/Riprese di valore nette per deterioramento di crediti". In particolare, tra le "Rettifiche nette su crediti verso clientela" sono ricondotte anche le rettifiche di valore per 6,7 milioni su esposizioni classificate nel portafoglio dei crediti verso la clientela relative a garanzie, impegni e derivati creditizi inclusi nella voce 130 d) "Rettifiche/Riprese di valore nette per deterioramento di altre operazioni finanziarie" ed include il risultato negativo della cessione di crediti, pari a 95,3 milioni, compresi nella voce 100 a) "Utili (Perdite) da cessione o riacquisto di crediti";
  • il totale delle "Rettifiche nette su crediti verso banche ed altre attività" comprende le riprese nette di valore di esposizioni classificate nel portafoglio dei "Crediti verso banche" della voce 130 a), le "Attività finanziarie disponibili per la vendita" della voce 130 b) e le "Altre operazioni finanziarie" non ricondotte nelle "Rettifiche nette su crediti verso clientela";
  • l' "Accantonamento per rischi ed oneri" è rappresentato dalla voce 160) "Accantonamenti netti ai fondi per rischi e oneri", depurata di alcuni stanziamenti, pari a 8,6 milioni, ricondotti "margine di interesse" e a voce 260 "Imposte sul reddito d'esercizio" in quanto, in un'ottica gestionale, relativi ad eventi con un potenziale effetto rettificativo degli interessi e delle imposte;
  • le "(Rettifiche) Riprese di valore su avviamenti e partecipazioni e altre attività immateriali" è rappresentata dalle rettifiche da deterioramento relativa alla voce 210 "Utile (Perdite) delle partecipazioni";
  • gli "Utili (perdite) da cessione di partecipazioni e investimenti" corrispondono alla voce 210 del conto economico ufficiale "Utili (Perdite) da cessione di investimenti" depurato delle rettifiche di valore da deterioramento pari a 97,6 milioni riclassificate nella voce "(Rettifiche) Riprese di valore su avviamenti e partecipazioni e altre attività materiali" e dalla voce 240 del conto economico ufficiale "Utili (Perdite) da cessione di investimenti.

Rendiconti dei Fondi Interni di quiescenza del personale

Fondi di quiescenza a contribuzione definita

l fondi di previdenza complementare interni a contribuzione definita del Banco Popolare, come riportato nelle "Note per una corretto raffronto degli schemi di bilancio comparativi e dell'informativa comparativa" della parte A – Politiche Contabili, non sono più esposti in bilancio nella "Sezione 12 – Fondi per rischi ed oneri" dello stato patrimoniale passivo ma trovano rappresentazione esclusivamente tra i conti d'ordine. Alla data di bilancio ammontano a 291,1 milioni.

Di seguito si riporta la movimentazione dei Fondi Pensione del personale dipendente della Banca Popolare di Lodi e della Cassa di Risparmio di Lucca Pisa Livorno relativa all'esercizio 2016, e la composizione dei comparti in cui le risorse sono investite ed il loro rendimento.

1.1 Movimentazione del fondo di quiescenza a contribuzione definita nell'esercizio Banca Popolare di Lodi

2016
A. Esistenze iniziali 182.568
B. Incrementi 23.814
Contributi a carico azienda 5.147
Contributi a carico dipendente 1.772
Trasferimento di posizioni da altri gestori 190
Trasferimento da Fondo TFR 6.738
Trasferimento da Fondo TFR (silenti) 35
Rendimento positivo del patrimonio 9.932
C. Decrementi (10.004)
Anticipi e riscatti (5.507)
Trasferimento di posizioni ad altri gestori (288)
Rendimento negativo del patrimonio (4.209)
D. Rimanenze finali 196.378

1.2 Composizione per comparti di investimento del fondo di quiescenza a contribuzione definita e relativo rendimento nell'esercizio Banca Popolare di Lodi

Controvalore Numero Quote* Valore Quote Rendimento %
Comparto Monetario 18.157 1.089.713,62 16,456 0,16%
Comparto Obbligazionario 30.621 1.654.315,18 17,64 1,88%
Comparto Misto 57.810 3.752.196,47 14,89 3,46%
Comparto Azionario 63.987 4.771.760,03 13,127 5,01%
Comparto Garantito 24.481 1.825.614,34 11,665 0,86%
Totale Patrimonio Investito 195.056
Liquidità 1.322
Totale fondo pensione 196.378
*Dato puntuale alla data.

2.1. Movimentazione del fondo di quiescenza a contribuzione definita della Cassa di risparmio di Lucca

2016
A. Esistenze iniziali 89.861
B. Incrementi 9.783
Contributi a carico azienda 2.795
Contributi a carico dipendente 735
Trasferimento di posizioni da altri gestori -
Trasferimento da Fondo TFR 2.873
Trasferimento da Fondo TFR (Silenti) 16
Rendimento positivo del patrimonio 3.364
C. Decrementi (4.927)
Anticipi e riscatti (2.426)
Trasferimento di posizioni ad altri gestori (133)
Rendimento negativo del patrimonio (2.368)
D. Rimanenze finali 94.717

2.2 Composizione per investimenti del fondo di quiescenza a contribuzione definita della Cassa di risparmio di Lucca

Controvalore Numero Quote* Valore Quote Rendimento %
Linea Liquidità 12.320 1.089.713,62 13,608 (0,06%)
Linea Bilanciata Prudente 23.303 1.654.315,18 17,445 1,03%
Linea Bilanciata 17.815 3.752.196,47 16,764 1,79%
Linea Azionaria 15.121 4.771.760,03 13,693 1,68%
Linea Garantita 25.540 1.825.614,34 11,775 0,87%
Totale Patrimonio Investito 94.099
Liquidità 618
Totale fondo pensione 94.717
*Dato puntuale alla data.

Fondi di quiescenza a prestazione definita

I fondi di previdenza complementare interni a prestazione definita del Banco Popolare, sono esposti in bilancio nella "Sezione 12 – Fondi per rischi ed oneri" dello stato patrimoniale passivo ed alla data di bilancio ammontano a 71 milioni.

Per i fondi di previdenza complementare a prestazione definita, la determinazione dei valori attuariali, prevista dall'applicazione dello IAS 19 "Benefici ai Dipendenti", viene effettuata da un attuario indipendente così come illustrato nella "Parte A - Politiche contabili" della nota integrativa.

La voce "B.Incrementi - Altre variazioni in aumento" contiene gli importi riclassificati dei fondi pensione a prestazione definita da esterni ad interni così come riportato nel paragrafo 12.3 "Fondi di quiescenza aziendale a benefici definiti" del Passivo delle Stato Patrimoniale.

2016
A. Esistenze iniziali 44.531
B. Incrementi 35.486
Accantonamenti dell'esercizio 772
Perdite attuariali 13.565
Altre variazioni in aumento 21.909
C. Decrementi (9.088)
Pagamenti effettuati (6.047)
Utili attuariali (3.127)
Altre variazioni in diminuzione (674)
D. Rimanenze finali 70.929

Elenco dei corrispettivi e dei servizi forniti dalla società di revisione e dalle entità appartenenti alla rete della società di revisione

Informativa resa ai sensi dell'art. 149 - duodecies del Regolamento Emittenti Consob.

Nell'anno 2016 la società di revisione Deloitte & Touche S.p.A. e le altre società del network Deloitte hanno svolto, per conto del nostro Gruppo, i servizi di seguito dettagliati:

Tipologia di servizi
(importi in euro)
Deloitte & Touche S.p.a. Altre società del network Deloitte
Banco Popolare Società controllate Banco Popolare Società controllate
Revisione Contabile 1.185.000 586.361 - 130.366
Servizi di attestazione 977.000 11.377 - -
Altri servizi 472.000 - 36.000 51.936
Totale 2.634.000 597.738 36.000 182.302

Indirizzo Banco Popolare Soc. Coop. Piazza Nogara, 2 - 37121 Verona - Italia

Investor Relations tel. +39-045.867.5537 [email protected] www.bancopopolare.it/ir

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